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UNA CALDA E UMIDA DOMENICA
Scritto da insiemea   

Era una calda domenica di maggio. Mio marito era andato via per una gita in montagna e i miei figli si trovavano dagli zii per trascorrere le ore pomeridiane in compagnia dei cugini. Perciò avevo deciso di dedicare dello spazio solo a me stessa, cosa che non riuscivo mai a fare a causa degli impegni di lavoro e famiglia.

La sera prima avevo telefonato ad una cara amica e le avevo proposto di venire a farmi compagnia a casa per un caffè e due chiacchiere. Nel mio animo speravo che Beatrice, la mia amica, venisse accompagnata dalla sua solita carica sensuale alla quale non ero riuscita a resistere le precedenti volte che ci eravamo incontrate  con i nostri mariti.

Non mi considero una bisex convinta, ma io e mio marito più volte abbiamo  cercato sui siti di annunci, delle coppie con la donna molto attiva con persone dello stesso sesso perché a lui piaceva vedermi lesbicare e leccare da capo a piedi un’altra donna. Sono sempre stata al gioco, sebbene la cosa non mi coinvolgesse più di tanto, perché fin da quando ho scoperto il sesso, cosa mi attira di più  è un bel membro duro e resistente. Ma quando abbiamo incontrato per la prima volta Beatrice e Silvano, ho sentito un desiderio forte di possedere quella donna.

Avevamo,   diverse volte,  fatto l’amore sul letto di casa loro tutti e quattro avvinghiati e   c’era stato sempre  lo scambio completo dei partners . Ci siamo piaciuti tutti all’istante e anche Silvano,  il marito di Beatrice,  merita delle parole di apprezzamento in quanto persona  piacevole  per la sua simpatia e per la sua carica mascolina.

Ma l’attenzione era stata sempre puntata su noi donne. Con Beatrice mi sentivo serena di poter essere me stessa e di non essere obbligata a fare cose che non mi interessava fare. Riusciva a mettermi a mio agio con il suo sguardo dolce ma al tempo stesso eccitato.

Una donna con gli occhi lucidi e vogliosi di sesso che celavano una dolcezza infinita, di cui io ho sempre bisogno.

Così speravo che, ospitandola a casa mia, avesse voglia anche lei di me.

Mi ero vestita in tutto tiro per lei; faceva caldo e perciò evitai i collant, indossai un abito corto e senza maniche che copriva a stento i miei glutei.  Avevo scelto la migliore biancheria intima che avessi in casa, in pizzo nero trasparente.  Desideravo essere spogliata da Beatrice e ammirata in tutta la mia sensualità.

Quando suonò il campanello di casa mia, con agitazione insolita, mi affrettai ad andare ad aprire la porta e la accolsi con un abbraccio caloroso. Era splendida. Indossava anche lei un abito cortissimo, il chè mi lasciò pensare che provasse i miei stessi desideri. Dal suo decolletè si intravedeva un bel reggiseno nero.

Avvertivo in lei discrezione e titubanza; aveva a che fare con una donna alle prime esperienze trasgressive di sesso e tanto meno da sola senza la compagnia del marito. Io e Beatrice infatti comunicavamo molto durante i periodi in cui non ci si vedeva per divertimento, avevamo una bella corrispondenza su WhatsApp e anche su Facebook.  Poi ci chiamavamo sovente e perciò posso dire che mi conoscesse perfettamente e rispettasse i miei limiti. Per questo ero molto contenta di stare con lei quel pomeriggio, qualsiasi cosa fosse successo quel giorno.

Parlammo per due ore di lavoro, di uomini, di esperienze vissute e di famiglia…come due amiche che si confidano tutto. La guardavo mentre era di fronte a me e avrei voluto abbracciarla e baciarla sul collo e sul suo seno morbido. Ma non riuscivo a lasciarmi andare.

Poi le venne voglia di una sigaretta e mi chiese di accompagnarla in giardino per fumare.

La guardavo da dietro mentre camminava e ammiravo il suo corpo minuto e grazioso, delicato e profumato.

La mia voglia cresceva, pensavo che dovevo averla ad ogni costo prima del ritorno dei miei figli perché la desideravo come non avevo mai desiderato niente in vita mia. Sentivo la mia parte intima bagnarsi al solo pensiero di un contatto tra noi. Presi coraggio e, sul ciglio di casa, la abbracciai e le dissi che volevo baciarla.

La sua risposta fu un sorriso, i suoi occhi divennero lucidi dall’eccitazione e iniziai a baciarle la bocca, per scendere al collo profumato di fiori, le slacciai il vestito e le tolsi il reggiseno nero. Il suo seno, piccolo ma meraviglioso  era un invito a succhiare quei capezzoli lunghi e turgidi.

La spogliai e la invitai ad andare sul letto. Mi tolsi anch’ io quel po’ di abito che indossavo e Beatrice potè vedere la mia biancheria sexy. Ero bagnata e sapevo di non avere più  limiti con lei.

Iniziai a baciarla tutta, assaporando l’odore della sua pelle, scesi all’inguine che  leccai delicatamente per poi recarmi a gustare  i suoi umori.

Ogni tanto salivo verso la sua bocca per darle un bacio profondo e poi riprendevo la discesa fino a darle il piacere assoluto.

Le misi un dito all’interno per masturbarla pienamente e le leccavo la clitoride. La sentivo gemere e dirmi

di continuare. Intanto cercavo di masturbare anche me stessa, toccandomi per farle sentire quanto anch’ io

fossi eccitata.  Eravamo uno spettacolo. Due donne in preda al desiderio che gemevano ed emettevano

mugolii di piacere.

Continuai nel mio proposito di farla venire e a colpi di lingua e carezze  fu così che Beatrice

provò l’orgasmo.

La sentii godere e scoprire quanto  fosse gradevole la vista di una donna che prova piacere. Se solo mio

marito fosse stato presente avrebbe apprezzato in pieno.


Beatrice appagata, mi invitò a sdraiarmi supina e si appoggiò su di me con il suo splendido corpo nudo. Era

sconvolgente sentire il piacere delle nostre parti intime toccarsi e  strusciarsi. Mi leccò, anche lei mi infilò

un suo bel dito nella figa e godetti quasi subito. Provai un orgasmo infinito, delicato ed appagante.

Restammo abbracciate sul letto sorridendo l’una all’altra.

Era stata un’esperienza dolce e conturbante allo stesso tempo.  Un’esperienza che unisce e che lascia il

segno.

Ci rivestimmo in fretta per paura dell’arrivo dei figli accompagnati dagli zii, ma il primo ad arrivare fu

mio marito che per tutto il giorno aveva sperato che io potessi vivere una bella esperienza con Beatrice.

A  detta di lui per tutta la camminata in montagna aveva avuto il cazzo duro.

Ma al suo arrivo ci trovò composte e ordinate…gli dicemmo che avevamo fatto due chiacchiere e bevuto un

caffè. Rimase  un po’ perplesso, ma io e Beatrice mantenemmo il segreto, almeno fino a quando la sera,  ci

trovammo a  letto e gli raccontai la mia bella avventura di sesso con  un’altra donna.

Rivivere la mia giornata con Beatrice fu nuovamente motivo di godimento che condivisi in pieno con mio

marito.

 
 
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