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Miscellaneous

Un giorno al mare

Week end al mare


Erano passate diverse settimane dal'ultima uscita con Stefano,ed un po' mi mancava neanche sentirlo molto spesso,ma d'altronde,con la mole di lavoro dei ultimi tempi,era normale.

Giusto qualche sms,qualche chiamata al volo,e di pochi minuti,quasi si era piu' stressati dopo la chiamata che prima,data la fretta.

Ma era giunto il momento,un week end tutto nostro,sole,mare,qualche trasfressione,se capitava,ma sempre in compagnia.

Quindi attendo con ansia Stefano alla stazione di Faenza,alle sette del sabato mattina pressochè deserta,solo qualche spazzino che compiva il suo lavoro lento,quasi addormentato.

Annunciano l'arrivo del treno,ed io sobbalzo,esco da quel limbo nel quale ero entrata causa lo spazzino,e mi carico di eccitazione...ecco Stefano.

Un lungo abbraccio,senza parole ma intenso,due amici,ma nello stesso momento due complici di avventure,spesso al limite della decenza,o del'indecenza...

Senza proferir parola andiamo verso il bar di fronte alla stazione,caffè e brioches,mano nella mano,a cerca re sempre un contatto.

“Come stai”,mi chiede Steve,”ormai non ti riconoscevo,da mo' che non ci vediamo...”

“Bene,dai...tanto lavoro,ma ogni tanto...una piccola fuga dallo stress e qualche maschietto per distrarmi,ci passa...e tu?”

“Ma sai,come te,poco tempo libero,pero' anch'io qualche maschietto me lo sono fatto,dai...”.

Una bella risata di cuore,liberatoria,e si consumava la colazione.

Passata una mezz'oretta,tra vivande e due chiacchiere per riprendere il tempo perso,decidiamo di farci un giretto per Faenza,per poi passare da me,a depositare la borsa.

“Sai di cosa avrei voglia...?”,mi chiede mentre disfa il bagaglio.

Ci bloccammo assieme,con sguardo malizioso l'uno verso l'altra,e poi parte l'ennesima risata...che porcelle che siamo...

“No dai,a parte gli scerzi,ho una voglia di mare,di relax in spiaggia,che non ti dico.”,mi confida.

“Oggi pomeriggio ci andiamo...Lido di Dante,va bene?”,e lo osservo con attenzione.

“Beh,una spiaggia nudista non si nega mai...poi...come è il giro,quest'anno?”

“Ottimo...certi fighi da paura,anche un bel assortimento di ragazzi d colore,ma molto culturisti...sia di palestra...che di culo....hahaha!”.

Poi,sistemato Steve,ci accomodiamo sul lettone,accendiamo la tv,e ci sdraiamo per una sigaretta e due coccole.

Dopo qualche minuto di carinerie,vedo che al mio baldo amichetto si stava svegliano qualcosa sotto ai boxer,vadi diretta con la mano a toccare,e trovo il suo tronchetto della felicita' gia' bello eretto.

Come resistere;calo il pantaloncino e vedo svettare fuori il suo cazzo,non di dimensioni enormi,ma di tutto rispetto.

Lo prendo in mano,notando un suo sussulto,allora lo aferro decisa,lo masturbo lentamente,e pian piano scendo per portare la bocca alla capella gonfia,inizio con die colpetti di lingua,e vedo che sono graditi,allora apro la bocca e me lo infilo fino al inizio della gola,tutto dentro,succhio e gioco con la lingua sulla capella,ma ora dentro la mia bocca,cosa che so...Steve adora.

Bastano pochi minuti di questo gioco,che Steve si scarica nella mia bocca,riempendomela quasi...un getto enorme!

Ingoio tutto avidamente,poi lo guardo neglio occhi e gli dico”Okayora la colazione è completa...”,e ricominciamo a ridere.

Una mezz'oretta di chiacchiere e di televisione,e ci troviamo addormentati sul letto...une piccola pennica ci stava proprio bene.

Verso le dieci del mattino mi sveglio,vado in cucna a preparo due caffè belli bassi,neri senza zucchero,come piace ad entrambi,ma ecco che spunta anche il mio amico del cuore,degustiamo in cucina.

Ripresi ci dirigiamo al'auto per un giretto e qualche spesuccia al volo,poi a casa per una bella insalata mista.

Terminato il pranzo,porpongo a Stefano “Andiamo allora? Verso il mare,intendo?”.

Lui annuisce,cosi ci prepariamo due teli,le creme abbronzanti,qualcosina da leggere,e si parte.

Passato un leggero traffico di Ravenna,anche perchè d'estate c'è poca gente nelle citta',prendiamo la via per Lido di Dante.

Lido di Dante non è una citta' grande...a dire il vero,neanche una citta',è un paesino

simpatico,molti stabili nuovi,diversi parcheggi,sia per auto come anche per camper,qualche bagno normale,per poi,allontanandosi dal centro,si entra nella zona FKK,quella naturista,ove l'obbligo del costume non è piu' prioritario.

La spiaggia è abbastanza afollata nella zona normale,ma come si entra in quella nudusta si ritrova un altro paesaggio...molto spazzio libero,le dune alla fine della spiaggia,e quasi tutti nudi,tanto da far sembrare fuori posto,chi indossa qualcosa.

Senza imbarazzo ci togliamo il costume,d'obbligo prima,stendiamo i teli vicino alle dune,e una volta sistemati,ci dirigiamo verso l'acqua.

Visto il calore incorporato nella mezz'oretta prima,al tocco delle prime onde,ci sembrava freddissima,l'acqua,ma con un po' di coraggio,entriamo e ci bagniamo tutti fino al collo,per poi tornare di corsa ai teli a buttarsi a pancia in su,crociolandoci dal caldo sole.

Non so quanto eravamo stesi in quella posizione,come mio solito,mi ero appisolata,dal caldo e dal fruscio delle onde,la leggera brezza sui nostri corpi...una anestesia perfetta per me.

Non saprei quanto tempo passo',ma venni risvegliata da mio torpore da un”pssst...Jenny...svegliati...”,Steve mi stava osservando ed indicava con gli occhi davanti a noi.

Alzai lentamente la testa e notai che attorno a noi si erano parcheggiati sei maschi di una certa eta',direi ad occhio tutti dai 50 anni in su,tutt con gli sguardi rivolti a noi due,ammicando e facendo occhiolini,si toccavano riparati da sguardi indiscreti.

Sicuramente i marpioni avevano adocchiato la coppietta appartata,lui dpilatissimo anche nelle zone inguinali,ed io,depilata totalmente,il mio discreto seno,con in piu' le unghie ai piedi smaltate di viola scuro...certamente non una coppia convenzionale,direi.

“ed ora...?”,mi apostrofa Steve,”cosa facciamo?”.

“Facciamo che prendiamo il sole,caro...cosa pemsavi,che non dessimo almeno un pochino nel'occhio,una coppietta come noi?”,e gli sorrisi innocentemente,per posare una mano sulla sua coscia sinistra,”Poi...se i eccita giocare davanti al pubblico,basta dirlo...”.

Al primo tocco ebbe un piccolo balzo,ma subito dopo,complice del mio sorriso,il mio compagno apri leggermente le gambe,mostrando il suo arnese da 20 cm ciondolante.

Io,con perfetta indifferenza,stesa al suo fianco,allungo la mano ed inizio a msturbalro in piena vista dei vecchietti,che a loro volta intensificavano la loro massaggiata.

Pochi attimi e Steve aveva un'asta bella turgida,eretta e pulsante nella mia mano,io continuai a fare su e giu' con la mano,e in breve tempo senti la mia mano umidiccia,

coperta del succo di cazzo,come amo chiamarlo io.

Mi porto la mano sporca alla boca e lecco tutto avidamente,avendo poi anch'io una erezione non da poco...adoro fare esibizioni al'aperto.

Pulita la mano,ci alzammo e andiamo a rinfrescarci nel mare per qualche minuto,ma vediamo che il pubblico che avevamo attorno non si toglie di mezzo...restano tutti li'.

Cinque minuti a inzupparci e si torna i teli per riprendere il terpore del sole pomeridiano,ora con una sigaretta,un sorso d'acqua,ma sempre sotto controllo dei simpatici maschietti attorno a noi.

Erano ormai le cinque del pomeriggio,quando da lontano si sente una voce gridare “Cocco!!! Coccobelo—cocco!!!”,era un ragazzo mulatto,probabilmente marochino,sui trent'anni,fisico asciutto,leggermente palestrato,pelle ambrata,indossava un boxer mare verde pisello fino al ginocchio,nella destra la cesta con le fette di cocco,nella sinistra un secchio con acqua fresca per inumidire il frutto.

Ad un mio cenno,il ragazzo volta verso di noi,Steve si sorprende,dicendomi”mah...a me mica va il cocco,ora...”,ed io di rimando,”Vedi ora,che cocco ti faccio avere,tesoro...”.

Steve allora ha capito il mio gioco,spalanca gli occhi,e sembra quasi spavenato,ma curioso.

“Ciao belle signorine,”,ci saluta l'aitante moretto con un aorriso quasi abbagliante,a confronto con la pelle color cuoio,”una fetta di cocco?”.

“Due fette,grazie,”,gli rispondo,estraendo una banconota da cinque euro,”e cosa hai,oltre al cocco,come frutta...?”,e lo osservo attenta da sopra gli occhiali da sole,con un sorriso malizioso.

Il messaggio era indubbio...le unghie dei piedi smaltate di viola,il seno al vento e il mio pene moscio a penzoloni,due frocie in cerca di divertimento.

Il suo sguardo si illumina,guarda noi due,e vecchietti attorno,allunga lo sguardo per vederesi attorno,e capendo che non avevamo molta gente attorno,tira leggermente su la gamba del boxer,facendo intravedere la capella di un pene di misura extra.

“Ho anche la banana,se a qualcuno piace...”,e mi vede ga' con gli occhi illuminati d'immenso.

Vedo con la coda del'occhio Steve sbalordito,quasi incredulo,vedo il pubblico sorriderci,e toccarsi discretamente,per non destare scandalo in pubblico,alcuni coperti dal telo mare,altri piu' spudorati,coi gioielli al vento,ed io che stomassaggiando il prepuzio del govane dalla pelle ambrata,notando che è gia' in erezione.

“La banana,ci andrebbe proprio bene,sai...”,gli bisbigio,e continuo ad osservare il suo pene,anzichè l viso con quella leggera barba incolta.

“Ci???”,ripete interessato il boy,”se ne avete voglia in due...aspetta un momento”.

Estrae dal marsupio un telefonino,compone il numero ed inzia a parlare con qualcuno nella sua lingua,per noi incomprensibile.

Una chiamata breve,dieci,forse quindici secondi,poi chude e si rivolge ad ambedue,stavolta.

“Perchè non andiamo in pineta...si sta piu' freschi...”,poi si alza e mi porge la mano.

Io aferro la sua mano e quella di Steve,puntualizzando che siamo assieme,che lui viene con me.

“Non ti preoccupare,staremo bene tutti...”,mi risponde sornione,”ho chiamato dei amici,sai...”.

Ci alziamo e ci spostiamo verso la zona alberata,seguiti dal folto pubblico di mezz'eta',curiosi di vedere come continua questo pomeriggio.

Entrati nel boschetto,purtroppo meno fitto negli anni,causa un incendio di dieci anni fa,ma comunque ancora ben conservato,ci facciamo condurro verso un capanno dei forestali,in legno scuro,con davanti un tavolo lungo e due panche ai lati.

Ci fa sedere con la schiena rivolta al tavolo,mi si para di fronte,circondati da ormai setto o otto maschi attorno,si sfila il boxer,presentandomi un cazzo di almeno 25 centimetri,gia' duro e vibrante,e nel frattempo,infila due dita in bocca a Steve,che li succhia subito apassionatamente.

“non ti preoccupare,frocietta...tra poco ce n'è anche per te...”,mentre si aferra il cazzone e me lo porge alla bocca.

Infatti,mentre io inzio un pompino apassionato,spinto da una mano del ragazzo sulla nuca,da dietro il gruppo di guardoni appare un senegalese,che ci sorride,saluta l'amico con una stretta di mano,e come niente fosse,si abassa a sua volta lo slip mare color arcobaleno,svettando una proboscide asinina alla faccia di Steve,ora stupito,ora eccitato.

Continuiamo i nostri lavori di bocca,soto qualche bisbiglio dei presenti,che divano delle troie,delle luride vacce,dei froci rottinculo,atti solo a soddisfare cazzi sconosiuti,a il goco ci eccitava ancora piu',stavamo gia' gocciolando dai nostri cazzi,assaporando le capelle scure,che ci sfondavano l'ugola.

Ad un tratto l ragazzo che stavo succhiando o,si stacca,e mi chiede la crema solare.

Mi fa alzare,voltare di schiena,alzare una gamba sulla panca,e poi si umetta due dita col prodotto denso,bianco,vschioso.

Con le dita unte mi lubrifica il buchetto che gia' palpita per l'eccitazione,infila ambedue le dita dentro,facendomi mugugnare di piacere,poi,mentre si lubrifica l'asta,si avvicina al mio orecchio e mi sussurra”Hai voglia,cagna...vuoi sentire il cazzo del tuo Maschio?”.

In preda ai sensi annuisco solo,senza parole,sporgo megio le chiappe per ricevere meglio le dita dentro di me...poi passa al'azione,sento la capella bollente con la mia figa anale,spinge per forzarla,ed entra,quasi fino alla radice,una sfondata mozzafiato.

“Prendilo tutto,frocia,che non sei altro...”,mi insulta a ripetizione,cosa che mi eccita ancora di piu',oltre al farmi scopare davanti a degli sconosciuti,”Godi cosi,vacca?”.

Io gli rispondo di si,sto goccialando come una fontanella,dal pene moscio,e nel mentre mi faccio scopare senza oppore la minima resistenza,noto che anche Steve si ritrova piegato a novanta gradi sul tavolo,si tiene le natiche ben aperte,e si sta facendo pentrare a fondo...colpi di cazzo fino ai coglioni...

Siamo due fanciulle in balia dei bruti,prede sottomesse alle loro voglie sadiche,con attorno un folto gruppo di gente che oltre a masturbarsi sul'immagine che proponiamo,ci insultano a loro volta.

Adesso,mentre mi scopa furiosamente,il marocchino mi prende per la faccio,se la avvicina alla sua,”Sei la mia schiava...la mia puttana...dillo!”,ed io lo dico di fronte a tutti,che sono la sua troia,pronta a servirlo in qualsiasi porcata lui voglia da me.

Sempre in quella morsa,mi susurra,”stasera verrete a casa con noi...abitiamo in otto,nel nostro appartamente...sarete le nostre serve e puttane...capito?”,in preda alla foia di farmi fottere,completamente in balia del cazzone che mi sta montando,gli facco cenno,di si...ci saremo state.

Ora il mio stupratore mi aferra per il braccio,esce dal mio culo ormai aperto,mi fa voltare e mi spinge a sdraiarmi pancia in su sul tavolo,mi prende per le gambe,mi avvicina al orlo del tavolo,poi riprende a stantufarmi violentemente.

L'altra coppia lo imita,Steve entro breve si ritrova faccia-a-faccia con me,penetrate senza sosta.

“Ora,cari signori”,dice ad alta voce il mio scopatore,”potete sborrare adosso,in faccia e in bocca ale nostre troie,se volete...”.

A quella frase smettiamo di baciarci,Steve ed io,e ci voltiamo verso l'esterno del tavolo,in attesa dei getti a noi indirizzati.

Qualche scizzo a destra,qualche scizzo a sinistra,veniamo coperte di sperma caldo,viscido,costrette anche a ripulire quei cazzetti gocciolanti con la bocca,

per accentuare la nostra sensazione di troie depravate.

Ben presto anche i nostri montoni raggiungono l'orgasmo,che pero' viene scaricato nei nostri culetti sfondati.

Ben presto gli spettatori se ne vanno,lasciandoci sdraiate a farci le coccole,Steve ed io,due baci tra noi...pero' veniamo presto sveglieta dal nostro torpore.

“Venite a pulirci i cazzi,vacche”,ci dice il senegalese,”pensate che sia finita qui?”,e noto che stanno frugando nel mio marsupio,per estrarre le nostre carte d'identita'.

“Ora siete le nostre puttane,capito?”,esorta il mio maschio,”I vostri documenti li abbiamo,possiamo trovarvi quando vogliamo,okay?”

Annuiamo in silenzio,e lui riprende,”Vedo le unghi smaltate da troia,vi piace fare le troie vestite da puttane,vero?”,ed io annuisco,dando una gomitatina a Steve,che a sua volta china il capo.

“Stasera vi voglio a questo indirizzo alle dieci”,e ci scrive su un figlietto l'indirizzo,”venite vestite da mignotte,quali siete,altrimenti vi troviamo noi.”.

Imbarazzate,piu' che altro,per la mesta figura di lasciare i nostri documenti cosi' leggermente a disposizione,prendiamo le nostre cose e ci drigiamo verso l'auto,alla fine della pineta.

Steve,dopo qualche minuto mi chiede,”ed ora...come facciamo?”,hanno i nostri documenti...Io,domenica sera scompaio,ma tu resti qua',tesoro...”.

“Daremo come ci ha detto”,rispondo pensierosa,”saremo le puttane di otto extracomunitari,amo'”.

“Non so neanche travestrmi,non l'ho mai fatto...”,ribatte Steve,”come si fa?”.

“A quello,ci penso io”,rispondo,”Ho di tutto e di piu',da farti mettere,ti trasformo nella perfetta zoccola da strada,gioia.”.

In silenzio,quasi ipnotizzate,torniamo verso casa,dove nel frigo ci aspettava una bella insalata di riso fresca,ma verra' lasciata li,eravamo troppo tese alla prospettiva del week end cambiato.

Tornate a csa,ci rilassiamo,docciamo da tutto l'apiccicaticcio,ci diamo le nostre creme emilienti,e ci sdraiamo sul letto,silenziose.

Dopo qualche minuto mi alzo e mi dirigo verso l'armadio,per fare un inventario del'abbigliamento sexy di Jenny,scrutando Steve e poi gli indumenti.

Estraggo una abitino micro in rete nera a maglie larghe,molto scollato sopra,molto corto sotto,maniche sempre in rete lunghe...Poi passo al problema maggiore;le scarpe.

Chiedo il numero,per fortuna era un 42,ed io ho un 42 che ordinai mesi fa,ma che non mi calzava,quindi erano ferme nella scatola.

Gli porgo il paio nero laccato,tacco 15 con plateau,e lo incito”Provale e vediamo con ti ci trovi,divrebbero essere abbastanza comode...”,cosi vedo la mia compagna d'avventura sedersi al bordo letto,indossare le sarpe,poi alzarsi,un po' dondolante.

“Ma come cazz...fate?”,mi cheide,”Io qui m'amazzo...”.

Mi esce una piccola risatina,ma poi lo prendo per il braccio e lo accompagno lungo il corridoio,e gia' dopo qualche passo vedo che inizia a trovarcisi bene,passo sicuro,anche il culetto assume una forma piu' rotonda...da troietta.

Gli apoggio la mano su una chiappa e gli confido che sta diventando una bella troietta,quelle scarpe le donano.

Ancora dubbiosa,Steve,che sta diventando Stefania,si guarda allo specchio,e dopo attenta riflessione,amette che assume forme molto piu' da porca.

Ora tocca a me...cosa mi metto?

Cerco convinta che nella mischia delle cose,una abitino simile,ma in bianco,ci sia,e lo trovo,dopo qualche minuto.

Me lo metto,calo prepotenmente la scollatura fino ai capezzoli,mettendo in mostra le forme del seno,poi passo alla scarpa...seciso per una Giaro,rossa e nera laccate,tacco 18,sempre con plateau.

“Wow,esclama Sefania,”una perfetta puttana da strada,tesoro”.

Io mi guardo conpiaciuta e decido che vado bene cosi'.

L'apetito si fa vivo,e ci dirigiamo sui nostri tacchi in cucina,per due sforchettate di riso,poi si va nello studio,dove sono i trucchi...si inizia il lavoro.

Stefania andra' con un trucco pesante,zigomi evidenziati,occhi contornati da solo eyeliner nero,ma abbondantemente,da troia.

Io scelgo per me piu' o meno lo stesso trucco,abbastanza vistoso e facile,ma di sicuro efetto.

Stefania ora diventa mora a caschetto,con dei orecchini vistosi in strass,mentre io divento la bionda di sempre,capeli lunghi alla spalla,orecchino ad anella grande.

Qualche aggiunta di bigiotteria ,braccialini ed anelli,per rendere tutto omogeneo,ed il gioco è fatto.

Siamo due perfette zoccole,pronte ad affrontare la serata a noi dedicata.

Per evitare scandali di quartiere,scendiamo le scale al buio,per fiondarci in auto e partire a razzo,onde avitare di essere viste da gente che magari ci conosce.

Uscite da faenza,accosto e imposto nel navigatore l'indirizzo del foglietto.

Torniamo a Ravenna,l'appartamento si trova nella periferia nord,verso Ferrara,in pienza zona industriale.

Arrivate al civico,ci guardiamo ancora un attimo,prima di scenderee ci auguriamo “In culo alla zoccola,tesoro”.

Scese dal'auto,vediamo un gruppo di maschi di colore,che stanno banchettando in giardino,quello che sembra l'appartamento di un custode di una azienda,che affiora alle loro spalle.

“Le due froce!”,sento gridare dal allegro gruppo,”venite qua' puttane!”.

Ci dirigiamo verso il cancellino che ci viene aperto,e siamo invitate con plateale gesto dal ragazzo marocchino che mi ha scopata quattro ore prima,”Benvenute,troie...”.

Ci portano due sedie,e noi ci accomodiamo tra loro,eccitate e spaventate al contempo,mentre loro bivaccano in allegria.

Mi ritrovo,quasi sorpresa,perchè m'immaginavo dei carnefici senza scrupoli,mentre qui sembra quasi essere arrivate al banchetto di amici.

Dopo poco pero',uno dei neri al mio fianco fa cadere una mano sul mi ginocchio sinistro,e qualche secondo dopo,Stefania riceve a sua volta,una mano sul suo destro.

Facciamo finta di nulla,anche se quelle mani si fanno insistenti,salgono pian piano lungo la coscia,per finire tra le nostre gambe,ora ho un maschione di colore che mi sta toccando le parti intime,mentre il clima alla tavolata continua euforico.

Il maschio alla mia sinistra non resta indfferente alla mia pisella che continua a gocciolare,mi prende la mano e se la infila sotto ai pantaloncini,facendomi sentire una bega mezza sveglia,e gia' ora di dimensioni notevoli.

A Stefi non va diversamente...ora le si è apoggiato un tipo,armadio a muro come fisico,alle spalle,toccandole le tettine sotto al vestitino.

Passano i minuti,che quel palo nero che ho tra le mani,diventa duro come il marmo.

Il tipo non fa altro che sfilarsi il pantaloncino beige,mettendo in mostra il suo atrezzo,un cazzone di circa 25 centimetri,con un diametro,che la mia mano non riesce contenere,dal pollice al mignolo.

Un piccolo “Wow”,mi esce sottovoce,e lui,con il sorriso che risplende dal viso color cioccolato fondente,mi invita ad abassarmi,per assaggiarlo.

Non me lo faccio ripetere,scivolo giu' dalla sedia,mi accomodo in ginocchio tra le sue cosce divaricate.ed prendo in bocca tanto ben di dio...tutto giu' fino in gola.

Stefania da canto suo,si ritrova sempre seduta,con una mazza nera apoggiata su una spalla,mntre con la destra sta masturbando l'altro palo,pero' gli occhi fissi sul pezzo sulla sua spalla.

Ben presto il tono festaiolo si traforma in atmosfera altamente erotica...sospiri afannati,parole sussurrate,mani che toccano,frugano ovunque le nostre intimita'.

So che ad un tratto mi ritrovo a quattro zampe sul prato,culo scoperto e tette di fuori,con qualcuno che mi fruga il seno,qualcun'altro il buchetto del culo ed il pene grondandte,ho un cazzone nero in bocca che mi fotte l'ugola...non capisco piu' nulla,ma va bene cosi'...

La Stefi è ormai fuori dalla mia vista,so che si trova incastrata tra un grupetto di maschi,ma non so come se la sta passando,vedo solamente che qualche maschio,ogni tanto alza lo sguardo,probalimente per il piacere che lei gli sta dando.

Ora sento una punta di pisellone puntarmi il buchetto e con un secco colpo inflzarmi senza esitazione,sento il mio buchetto dolorante per un istante,forzato dalla dimensione,ma non me ne preoccupo,tra poco passera' tutto,dando posto al piacere.

Sono accerchiata,un maschio mi sta scopando,uno in bocca,e due...uno ad ogni mano,il cerchio attorno a me è chiuso,sono la loro troia e mi stanno usando proprio come mi aspettavo...da troia,appunto.

Ben presto uno dei maschi che sto masturbando viene sulla guancia con un verso di godimento forte,imbrattamdomi parte del viso,ma io senza staccarmi dai altri tre,continuo inperterrita.

Poco dopo anche il palo che ho in bocca gode,quasi a sffocarmi,tanta sborra ha emesso,obbligandmi ad ingoiarla tutta,dato che non usciva dalla mia bocca.

Il terzo del quartetto mi gode in pancia una quantita' di sperma,quasi assurdo da contenere,per la mia figa anale.

Il quarto ora vuole prendere il posto nel mio didietro,ed io lo facilito,riassumendo la osa a quattro zampe,per sentirmelo entrare con un colpo secco fino alle palle,tanto sono stata allargata e lubrificata dallo sperma di quello prima.

Anche il quarto comunque non tarda molto a godermi dentro,insultandomi,dandomi della troia frocia,che sono la sua troia di propieta',e che con me ci faceva quello che voleva lui.

Estratto il pene dalla mia figa grondante,butto uno sguardo alla Ste,che,vedo,ha avuto lo stesso mio trattamento,e dopo poco ci ritroviamo ambedue sul prato,a coscie spalancate,perdendo succo dalle nostre fighe,gia' abbastanza provate fisicamente.

Il gruppo dei maschi,ora piu' rilassati,è tornato ai loro posti a tavola,e ci invitano a tornarci anche noi,ma tardiamo ancora qualche attimo,per ripendere un minimo di forze.

Torniamo a tavola,silenziosamente cerchiamo di rimetterci un po' a posto l'abbigliamento,non voglio pensare a come sia ridotto il trucco,e sento che lentamente perdo seme dal buchetto dello sfintere.

Poco dopo ci alziamo per chiedere del bagno,anche perchè almeno ci liberiamo dal'inseminazione,e ci vediamo allo specchio.

Una rinfrescatina veloce,una scaricata di succo di maschio nel wc,una sistemata ala bene meglio al trucco e siamo pronte a tutto,si torna in gioco.

Mentre torniamo fuori verso il gruppo,la Stefi mi ferma afferandomi il braccio,e mi chiede come sto,se me la sentivo di continuare,per rievere i nostri documenti,e si dispiaceva della situazione contorta che si era creata dal week end,che doveva essere di tranquillo relax.

Io,con un timido sorriso,la prendo per la mano,e le sussurro al'orecchio”Vieni con me”,e ci avviamo verso il ragazzo marocchino della scopata pomeridiana.

“Stefy tesoro”,inizio il discorso,”ti presento Mario...Mario,ti presento Stefy”,e la osservo col mio sorriso di malizia ancora piu' accentuato.

Mario le proge la mano in segno di saluto,anch'egli con un simpatico sorriso.

Vedo la Stefy interdetta,persa in un mucchio di domande,senza risposta.

Le prendo la mano e ci allontaniamo di qualche metro dalla comitiva.

“Ma...ma tu...lo sapevi,come andava a finire?”,io non risposi,ma continuavo ad osservarla divertita,”Non mi dire che era tutto combinato...”.

La su voce era quasi intimorita,incerta,persa e confusa.

Le cingo le braccia sulle spalle,mi avvicino alla sua bocca e le stampo un bacio con la lingua,apassionato,intenso.

“Mario è un giovane che studia legge a Bologna ed assieme ai suoi amici arrotondano,vendendo prodotti in spiaggia...i soliti vu cumpra',dai...”,le spiego dolcemente,”e quando ci siamo sentiti settimana scorsa,e gli avevo parlato di te,ci era venuta l'idea di farti una scerzetto...diciamo...porno,tesoro...”.

Vedevo stefy sempre piu' incredula e persa in un limbo di domande.

“Dai,amo'...Non mi dire,che non ti stai divertendo anche tu...siamo troie nel D.N.A,è un dato di fatto...e cosa fare,due troie come noi,se non darci alla pazza gioia con una banda di maschioni come loro ?”

Ho visto un breve lampo di cattiveria nei suoi occhi,un attimo credevo quasi si togliesse il tacco 15 per darmelo in testa,ma poi desiste subito,abassa lo sguardo e mi confida”beh,in efetti...ci ho preso gusto,devo ametterlo,pero' anche tu...lasciarmi con il patema dei documanti persi...”.

“Sono nel cruscotto del'auto,amo'...lo sono sempre stati.”,le rispondo.

Passano altri dieci secondi di pensieri che nella sua testolina viaggiavano a mille,senza pero' mai trovare una risposta concreta.

Mi fa spallucce,”Sai che ti dico?”,mi guarda dritta negli occhi,”Stavolta l'hai fatta tu a me,ma una vendetta,stesso genere...aspettatela,tesoro”,mi sorride e si volta tornando verso la tavolata.

La seguo divertita,e vedo che anche la Stefy si sta scatenando,tra baci,toccate e palpate,per prosseguire la nottata,fino al alba del giorno seguente.



FINE


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