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desideri inconfessabili di una giovane sub

Pubblico un racconto di una amica...Elena

Io sono la tua donna. Mi hai portata a casa tua togliendomi dalla strada e dalla droga. Mi hai educata a vivere nella buona società ma sono sempre una donna di strada esibizionista. So della tua dipendenza dal gioco. Vedo l’eccitazione che ti da e cerco di darti una mano. Quando inviti persone a casa per serate di gioco (sempre d’azzardo) io mi faccio sempre bella. Metto abiti scollati. Aderenti. Così distraggo i tuoi ospiti e tu vinci. Vedo il desiderio nei loro occhi. E la mattina quando andiamo a letto mi scopi come un vecchio porco. Diventi aggressivo e mi trombi. Me lo infili dappertutto e mi fai morire. Ma l’ultima volta le cose non sono andate così. Nonostante fossi molto attraente e piacente e tutti mi guardassero hai perso. E più perdevi e più puntavi tanto che ad un certo punto non ce l’ho fatta più e ti ho detto che andavo nella stalla e vedere come stava il mio cavallo. Noi abbiamo una bella villa fuori città con delle scuderie. Lontane. A me piacciono i cavalli. Ci ho messo un po’ ad arrivare. Il vestito lungo anche se scollato e i tacchi non aiutavano. Ero lì da una ventina di minuti ad accarezzare il cavallo ( che detto tra noi si stava anche eccitando) che sento una macchina fermarsi e poi un vociare di uomini. Mi giro e ti vedo entrare. Prima tu e poi ad una certa distanza i tuoi quattro ospiti. Ti avvicini a me e senza riuscire a guardarmi mi dici: scusami amore per quello che devo fare. Non capisco ti guardo e ti chiedo cosa? Non mi rispondi ma ti giri e ti allontani. Ti vedo uscire e chiudere la stalla. I quattro adesso si avvicinano a me. Buonasera bella signora. Li guardò. Che volete dico? Iniziò a spaventarmi. Che vogliamo? Quel cornuto di tuo marito ha perso tutto e per pagare ti ha venduta a noi. Sei nostra adesso. No dico. Io non sono di nessuno. Ma non riesco neppure a finire la frase. Due di loro mi prendono le braccia bloccandomi mentre gli altri due iniziano a spogliarmi. Ho un vestito lungo ma molto scollato. Mi aprono il vestito e scoprono il seno. Iniziano a toccarlo baciarlo e strizzarmi i capezzoli. Sento una mano infilarsi dietro. Toccarmi il sedere e un dito entrarmi nel culo. È già pronta questa puttanella dice. È vero. Sono eccitata. I quattro non mi piacciono esteticamente. Ma sono sulla sessantina e già immagino molto porci. Mi sfilano il vestito. Non porto le mutande se ne accorgono e li vedo ancora più eccitato. Ho i tacchi e calze autoreggenti. Un reggiseno che ormai hanno abbassato e ho le tette di fuori. Mi guardano. Iniziano a spogliarsi. Mi circondano e mi fanno accovacciare. Ho quattro cazzi intorno a me. Succhia mi dicono e a turno me li infilano in bocca. Sento gli odori della serata passata al tavolo e dell’alcol che sicuramente hanno bevuto. Ma la cosa invece di infastidirmi mi eccita ancora di più. Faccio un buon lavoro. Lecco tutto quello che mi capita anche il culo di uno dei quattro che si è girato e mi ha schiacciato la faccia contro. Adesso anche gli altri vogliono provare e così mi tocca leccare quattro culi. Mi mettono su una panca. Senza molti riguardi e iniziano a scoparmi. A turno. Sento i loro cazzi entrarmi ovunque. Figa. Culo. Mi sfondano mentre gli altri se lo fanno ciucciare. Il girotondo dura un po’ di tempo. Io vengo diverse volte. Ho il culo sfondato ma mi piace sentire dentro un bel cazzo. Ad un certo punto uno di loro si stende per terra. Mi tirano su. Allarga le gambe dicono. Apro gli occhi. Ti vedo. Sei lì. Che guardi come i quattro mi stanno sfondando. Penso. Si sentirà una merda. Invece metto a fuoco. Sei lì col cazzo in mano. Eccitato che ti seghi. Mi fanno sedere su quel cazzo dritto e grosso. Entra nel mio culo come burro. Dopo di che uno di loro si mette sopra di me. E me lo infila nella figa. Ho due cazzi dentro. Gli altri stanno lì a guardare. Io inizio a godere di nuovo e nemmeno mi accorgo di te che dici a uno dei due, quello col cazzo più grosso di scoparmi anche lui. Che ho la figa sfondata. Non se lo fa dire due volte. Si mette in posizione e inizia a premere per farlo entrare. Tu intervieni. Mi allarghi le gambe aiutandolo così a entrare. È grosso. Ingombrante. Ma come entra godo. Non reggo. E mi faccio pipì addosso. Non so se è pipì o altro. Ma li bagno. I tre sembrano apprezzare perché iniziano a sfondarmi sempre più forte mentre tu vieni davanti a me e me lo infili in bocca. Insieme al quarto. Lui me lo infila tutto fino in gola mentre tu mi tieni per la nuca. E poi fai lo stesso. Stiamo così per un po’. Alla fine mi buttate sulla panca. Vi mettete in circolo intorno a me e iniziate a masturbarvi. Mi venite in bocca e in faccia. A turno mi ordinate di aprire la bocca e vi svuotate dentro facendomi ingoiare tutto. Uno due tre quattro cinque volte. La mia faccia è un lago di sperma. Sembrate soddisfatti ma non è così. Uno di voi si accorge del cavallo eccitato. Lo porta vicino a me e mi ordina di fargli una sega. Non ci mette molto a venire. Mi versa addosso un litro di sperma caldo. Tutti si allontanano mentre io resto sdraiata a subire quella doccia. Quando il cavallo viene portato via tu dici. Signori. Mia moglie non può uscire così. Aiutatemi a ripulirla adesso che l’avete sfondata e usata per bene. Ti allontani per prendere degli asciugamani ma quando ti giri vedi che i quattro mi fanno accovacciare e iniziano a pisciarmi addosso. Sono ripulita dallo sperma ma tutta bagnata. Ti avvicini. Ma invece di asciugarmi ti svuoti anche tu. Andiamo amore di una Troia. E mi porgi gli asciugamani


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