GabieLeo
, 39/42 anni
Coppia
South Tyrol,
Italia
Ultima visita: 1 anno fa
- 1 anno fa Nuda o vestita? Negli ultimi due anni qualcosa e' cambiato in me, mi sento molto piu' disinibita e consapevole del mio corpo, in buona parte e' responsabile Luca che, col suo modo di fare, ha contribuito non poco. Forse tutto e' partito da lui, con la passione per la foto, la voglia di immortalarmi e poter godere di me in qualsiasi momento; l'erotismo unito all'arte ha senza dubbio avuto una forte influenza su di me, pian piano mi sono ritrovata dalla fantasia alla realta a realizzare sogni erotici che mai avrei pensato potessoro accadere sul serio, ma la mente ha poteri infiniti.......A forza di mostrare le mie foto ad amici su internet, facebook e a casa, aumentavano i "personaggi"che in qualche modo ci provavano, cosa che da donna mi fa immensamente piacere. Uno di questi "personaggi" aveva attirato la nostra attenzione , diceva che avrebbe voluto realizzare una scultura usando il corpo di una donna, e quando quella sera a casa di amici in Luguria, ci conoscemmo ,lui mi saluto' esclamando "finalmente Sandra, molti amici negli ultimi mesi mi hanno parlato di te, anzi per essere precisi, del tuo magnifico seno e non solo di quello. Sembra che le tue forme li streghino e li inducano a pensieri impuri.......ma nessuno ha saputo spiegarmi questa attrazione nei tuoi confronti. Tutti pero' insistono nel dire che le tue curve cambiano a seconda dell'uomre e della situazione. Incredibile".Prima che io potessi rispondere continuo' imperturbabile "come ti avranno detto io mi definisco scultore, anche se uno scultore molto particolare. particolare per due motivi molto diversi tra loro: la materia che plasmo e il senso che uso per vedere"Per un momento rimasi interdetta, mi ero appena resa conto che il mio interlocutore era cieco! ma come faceva a essere uno scultore? "Sarei felice di poterla coinvolgere nella mia prossima opera" . Prima di riflettere gli risposi certamente, sarebbe stata una splendida esperienza fare da musa ad un artista, posare per lui (anche se non mi era affatto chiaro come avrebbe fatto). c'era qualcosa che non tornava , sentivo di essere stata avventata, ma tan'e'. Gli promisi che mi sarei recata nel suo studio il giorno seguente. Come promesso, il giorno dopo mi presentai all''atellier. Non potendo utilizzare le mie armi di seduzione convenzionali pensai di poter delegare all'abbigliamento tale incombenza( chiedera' sicuramente di toccarmi rumuginai nella mia testa). scelsi quindi un abito di seta castigato ma indossato sopra unicamente ad un paio di calze velatisime, scarpe tacco a spillo 12 e tre goccie di profumo. L'ambiente in cui mi fece accomodare era luminoso e ampio, con una grande vetrata che dava sul mare. Due grandi divani contrapposti delimitavano la zona adibita a soggiorno dalla zona dedicata alla scultura. Mario mi chiese se ci avessi ripensato o se fossi ancora sicura di volergli fare da modella e comunque prima mi avrebbe illustrato il suo modo di lavorare. "da molti anni oramai la vista mi ha lasciato e mi ha privato di una delle maggiori soddisfazioni che un uomo possa avere: ammirare i corpi femminili, nudi e in tutta la loro volutta' nei momenti erotici. Ho cercaro un nuovo modo per poter soddisfare questo desiderio che con il tempo e' diventato sempre piu' acuto. Riuscire a cogliere egualmente, anche se in maniera diversa, la sensualita' di una donna nel momento del piacere, da sola o in compagnia". Questo discorso mi colse impreparata, cosa desiderava che facessi?. "per prima cosa devo conoscere la mia modella, toccare la sua pelle, seguire ogni curva, innoltrarmi in ogni orifizio, assaggiare il suo sapore in modo da poterne memorizarne non solo le fattezze ma anche la sua natura.La maggior parte degli scultori sono gelosi dei loro lavori ,mentre io non vivo l'arte come una forma di possesso. Non cè niente di meglio che toccare, un'opera deve essere toccata e letta, ascoltata con il tatto, perché solo così è possibile percepirne la vera profondità, prospettiva e consistenza"Rimasi interdetta, quasi impietrita; negli ultimi due anni avevo affrontato diverse esperienze che avevano mutato il mio rapporto l'erotismo e con il sesso, ma questa era una proposta veramente singolare. Come se avesse potuto leggere i miei pensoeri , Mario riprese: " sei mbarazzata? ti ho messo a disagio? La mia proposta ti sembra eccessiva? forse hai ragione. preferiresti prima vedere con i tuoi occhi cosa succede in una seduta con una modella?" Mi sembro'' un'ottima idea e accetai subito la proposta.Come dal nulla e con un sincronismo perfetto apparve una giovane signora, mora, con i capelli corti sulle spalle, un magnifico seno con i capezzoli piccoli e scuri, completamente nuda e che metteva in mostra un inusuale tatuaggio sull'inguine che metteva ancora piu' in risalto, se fosse stato possibile, il suo pube perfettamente rasato. Tutto il suo corpo, evidentemente trattato con olii essenziali, emanava una fragranza agrumata.Si avvicino' senza parlarmi, mi prese per mano e mi accompagno' verso un divano, facendomi segno di accomodarmi mi sussuro': sara' un'esperienza indimenticabile, per entrambe". Si diresse quindi verso un futon di dimensioni inusuali, grande a sufficienza per ospitare anche tre o quattro persone. Sul letto era appoggiata quella che ai miei occhi sembrava una pellicola trasparente, abbastanza consistente pero' da poter essere manipolata. mi accorsi quasi subito che sotto il tocco delle mani della ragazza il tessuto perdeva di rigidita' adattandosi come una seconda pelle alla parte del copro con la quale veniva in contatto. Mario, nudo anch esso, comincio' a conoscere il corpo della modella con le sue mani, esplorando ogni zona attento alle reazioni della ragazza e soffermandosi con il suo tocco ogni qual volta percepiva una reazione di piacere in lei. Ben presto la modella, Elena, si lascio' andare a sentire il suo corpo, indicando a Mario se indugiare su una zona, strtingerla o baciarla, assumendo di volta in volta la posizione che consentiva a Mario la massima liberta' di manovra. Si apriva letteralmente sotto le mani esperte dell'artista gemendo e mettendo a sua disposizione ogni centimetro della sua pelle. Dopo il tatto e l'udito Mario comincio' a utilizzare gli altri sensi a sua disposizione: il gusto e l'ofatto. Comincio' dai piedi e poi risali lungo le cosce, soffermandosi dietro alle ginocchia, baciando, mordendo e assagiando con la lingua il sapore della donna, fino ad arrivare al sesso socchiuso e desideroso di essere esplorato. La manipolo' con esperienza fin quando le sussuro' in maniera quasi impercettibile: sei pronta.Elena allora prese con cura due fogli di quella strana pellicola e ne passo' uno a Mario tenedo il secondo per se. Mario si posiziono' inginocchiato sopra la testa della ragazza e stese la la pellicola sul suo seno. Elena si trovo' cosi con il viso a pochi centimetri dal sesso di Mario. Con molta naturalezza comincio' a baciare il pene del'uomo e ad accoglerlo sempre di piu' nella sua bocca lasciando che il sesso si gonfiasse e irrigisse. La scena era diventata molto erotica ed io ero affascinata nel vedere come i due corpi quasi all'unisono cercassero di cogliere il momento topico per fermare l'attimo. ero quasi elettrizzata, molto eccitata e mi accorsi che quasi senza accorgrmene mi stavo avvicinando a loro, quasi come per partecipare di tanta sensualita'.I due fogli di pellicola avvolgevano l'uno il sesso di Mario e l'altro il seno di Elena, assumendone la forma e rubando loro ogni piu' miimo dettaglio. i visi era contratti dal desiderio e al tempo stesso concentrati sull'oggeto del loro piacere. Il seno turgido e i capezzoli eretti di lei erano stati catturati , come pure il pene di lui, bloccato un istante prima del massimo piacere. da parte mia io mi trovavo oramai completamente in balia della situazione, eccitata e bagnata come raramete mi capitava.Con destrezza entrambi sollevarono le due pellicole che nel giro di un istante riassunsero la loro rigidita' iniziale, ma con una forma ben diversa. Le faccie di entrambi si distesero e come se si fossero messi d'accordo tacitamente allungarono verso di me le loro braccia per accoglermi nel loro gioco. 6735 1 10 anni fa
- 1 anno fa sorpresa Accettare quella proposta era stato un azzardo. Però (nel suo profondo) era eccitata per la situazione e soprattutto di non sapere cosa sarebbe potuto accadere. Essere li, incatenata, anche se per un solo polso, ad un pesante anello al quale di solito si attraccano le barche, con una limitata possibilità di movimento e di riparo (dietro l’angolo della costruzione in pietra affacciata sul mare) dallo sguardo di ogni imbarcazione che fosse transitata la faceva sentire come mai alla merce’ di chiunque. Così, completamente nuda, con indosso solo un paio di sandali che al tempo stesso slanciavano la sua figura e accentuavano, se possibile, la connotazione erotica della scena era in attesa che succedesse qualcosa. In fondo lo desiderava, lo sperava, anche se non riusciva a focalizzare cosa. Il suo copro però era ben presente e rispondeva in maniera evidente: adrenalina in circolo, palpitazione, seno turgido e capezzoli duri (forse anche a causa dell’aria frizzantina della mattina), il languore (che la prendeva prima di ogni rapporto). Sentiva che si stava bagnando. L’unica concessione era stata quella di scioglierle i capelli in modo da non esporre il suo viso.Del resto le era stato spiegato che sarebbe rimasta così tutta la mattina, a disposizione di chi (uomo, donna, coppia) avesse avuto il coraggio di sbarcare su piccolo molo, abbandonato da anni, lungo quel tratto della costa croata. Lei sapeva benissimo che non sarebbe trascorso molto tempo prima che qualcuno si accorgesse di lei: il più famoso centro per scambisti era a poche miglia e per raggiungere la piaggia più in voga - via mare - si doveva obbligatoriamente passare davanti all’isolotto a velocità ridotta a causa del fondale basso.………..Solo la sera prima non si capacitava ancora di come le cose fossero precipitate da quando, solo qualche settimana prima lei e suo marito, Gigi, avevano deciso di concretizzare quello che da qualche tempo era diventato un desiderio ricorrente: trascorrere una vacanza in un villaggio per scambisti. Avevano sentito da amici di lunga data (assolutamente insospettabili), dopo una serata strana, carica di desiderio e di qualche avance da parte loro e una naturale ritrosia ad accettarla, come fosse stata un’esperienza elettrizzante e molto, molto stimolante per rinverdire e rinvigorire il loro rapporto e anche, in fondo ma non troppo, un modo per dare libero sfogo a qualche loro fantasia sessuale. Avevano detto loro di provare e che ne avrebbero riparlato assieme…..“E poi non siete obbligati a nulla, assolutamente, potete anche solo guardare, annusare l’atmosfera, avere la possibilità di conciliare una vacanza al mare in un posto magnifico con un pizzico di erotismo e di gioco. “Non hai idea” proseguì ancora Elena prendendo per mano Gigi e baciandola senza nessun preavviso “come l’occasione, il caldo, l’estate, la situazione, i vestiti leggeri, gli sguardi stimolino la fantasia e abbassano i freni inibitori”. E fu proprio cosi´. Arrivati a Valalta si lasciarono trasportare dagli eventi e si ritrovarono dopo pochi giorni al centro delle attenzioni di due coppie: la prima esuberante, completamente etero e alle prime armi come loro, la seconde affascinante per esperienza e originalità. La prima coppa li riconciliò con il sesso e l’esplorazione dei corpi altrui; guardarli mentre facevano l’amore nella veranda che dava sul mare, poterli toccar e, sentire i loro respiri affannosi li liberò da molte catene. Si fecero guardare a loro volta, provarono l’eccitazione di baciare un altro, toccarono un sesso diverso, ma non ebbero il coraggio di andare oltre. La seconda coppia li travolse non tanto per la prestanza fisica quanto per l’approccio mentale e la capacità di corteggiamento verso entrambi. Monica, sotto lo sguardo compiaciuto del marito, si divise equamente tra lei e Gigi, baciandoli e toccandoli con trasporto fino a farli venire, chiedendo di esplorarla a loro volta. Dony scoprì un nuovo modo di godere tra le braccia di una donna. Le piaceva! E ancor più vedere suo marito che le guardava e chiedeva di essere soddisfatto. Ben presto si instaurò un rapporto di complicità tra le due donne che consentì al quartetto di assaporare diverse situazioni. Man mano che i giorni passavano le esperienze si fecero più erotiche e coinvolgenti.Fin quando un pomeriggio suo marito arrivò sventolando un bigliettino: ”Guarda cosa mi hanno dato alla reception. Hai proprio colpito qualcuno. Che proposta intrigante! Non mi dispiacerebbe accontentarli. Leggi, leggi e dimmi. Sarebbe una degna conclusione della nostra vacanza. Io sarei sempre vicino e pronto ad intervenire se il gioco non ti dovesse più piacere ”.…………..Ecco come era arrivata ad essere legata in attesa di qualcuno. quella mattina Gigi la aveva preparata, lavata e profumata, avvolta in una vestito lungo fino a terra e null'altro, legata per i polsi e condotta sulla barca che li avrebbe accompagna sull'isolotto. colto da un attimo di eccitazione lascio' che il marinaio che li accompagnava potesse ammirare Dony e allungare la mano per accarezzarle un seno. L'attesa non duro' molto, ben presto infatti approdo' una lancia. scese una coppia. Entrambi avevano il viso coperto da una maschera. La tensione sali immediatamente. Si fermarono un attimo per ammirarla meglio poi lentamente la lei si avvicino' per baciarle un capezzolo. Poi passo' a toccarla e in maniera inspiegabile la sciolse, mostrando contemoraneamente il volto sorridente. Era Elena. 4939 3 10 anni fa
- 1 anno fa Sesta novella: "Qualche ritocco" Eravamo oramai alla undicesima sera. Monica e Luca avevano sconvolto tutte le mie idee riguardo il sesso, ma riuscirono a stupirmi ancora una volta. Le giornate si stavano facendo più fresche e quella sera avevamo preferito cenare in un angolo riparato da una buganvillee in piena fioritura. Monica incominciò a raccontare un esperienza molto particolare "una delle esperienze più' stravaganti," quella con Isabella e il suo amante, "una avventura che portò una ventata di novità' e freschezza al nostro rapporto". "Isabella era una decoratrice, una bella decoratrice. Aveva superato la prima giovinezza ma la sua aria sbarazzina, un luminoso sorriso, gli intensi gli occhi neri e, particolare non trascurabile, un sedere stupefacente, erano un richiamo irresistibile per gli uomini. Non di rado, cosi ci raccontò quando ci conoscemmo meglio, gli uomini che entravano nel suo atelier, un piccolo studio artistico specializzato in restauro e decorazioni, rimanevano affascinati e dimenticavano il motivo della visita. Il suo amante accettava di buon grado questa situazione, ben sapendo che Isabella era tanto bella quanto irremovibile e poco disposta flirtare con i clienti”. Negli ultimi anni la moda e gli architetti non avevano certo incentivato il ricorso ai decoratori e Isabella era stata ben felice di sentire la proposta del distinto signore che si era presentato a bottega: "buon giorno, ho molto sentito parlare della sua abilità nel restaurare e riportare allo splendore case e dimore. Veda, ho ereditato una piccola villa dell'inizio 900 e vorrei restaurarla. Ci sono parecchie stanze decorate con stucchi e vorrei sapere cosa è possibile ricavarne. Vorrei trasformarla in un b&b particolarmente curato e di classe. Non bado a spese, ma il lavoro dovrà essere perfetto e invisibile, inoltre ho qualche richiesta particolare circa la realizzazione di alcune modifiche." "Certamente, sono a sua disposizione, ma per predisporre un preventivo serio le foto che mi ha portato non bastano, dovrei prima eseguire un soppraluogo. "Non si preoccupi, il preventivo andrà' benissimo, mi adeguerò in tutto alle sue valutazioni. Quello che le chiedo è una grande discrezione. Sa, la villa ospita già clienti." Il giorno seguente Isabella venne portata a visitare la villa: sarebbe stata una miniera d'oro. Non poteva lasciarsi scappare un cliente simile, per questo motivo non batte' ciglio quando il proprietario le avanzò' una insolita richiesta "Sa io sono contrario a queste nuove tecnologie, TV, cineprese, Web, ho una certa età e sono rimasto ancorato alle buone vecchie tradizioni. A me piace guardare e non solo a me. Capisce? Dovrà fare in modo che sia possibile osservare quello che succede in ogni camera dalla camera attigua. Veda lei come, ma nessuno deve vedere e sapere nulla". La cosa in se non sarebbe stata molto complicata e Isabella accettò senza indugio, anche se si chiese che razza di b&b volesse allestire il suo cliente. Alla luce di quello che aveva visto, arredi, drappi e letti sontuosi, sembrava più una casa di appuntamenti per uomini facoltosi. Ma questo non era un suo problema. I lavori cominciarono e, con soddisfazione di entrambi, proseguirono speditamente per tutta la prima settimana. La villa consisteva di sette spaziose camere e in un restauro precedente ogni camera era stata attrezzata con un bagno; completavano la villa una spaziosa cucina, una sala per ricevimenti e diversi vani più' piccoli, un tempo destinati alla servitù ed ora utilizzati per ufficio. Le stanze per gli ospiti erano tutte diverse tra loro, sia come arredamento che come colorazione, tutte avevano in comune però alcune cose: un letto particolarmente ampio, a baldacchino o con testata in ferro battuto, una o due comode poltrone e tanti cuscini. Il lavoro era stato meno facile del previsto, in ogni camera aveva dovuto trovare una soluzione architettonica diversa e superarsi per inserire negli stucchi, e rendere invisibili ad uno sguardo men che attento, i fori, sempre almeno due per stanza, posizionati ad altezze diverse. Il cliente era stato molto pignolo su questo punto, aveva verificato e riverificato tutte le altezze e le distanze. Isabella cominciava verso le dieci ma quella mattina era in ritardo, doveva finire di celare uno dei tanti fori, questo era ad una altezza tale da consentirle di lavorare da seduta. Prima di cominciare volle verificare la bontà' del lavoro incominciato il giorno precedete e guardò attraverso il foro. Rimase impietrita: una coppia era impegnata in evoluzioni erotiche. L'uomo era più giovane rispetto alla signora che in compenso si muoveva con disinvoltura ed era molto più a proprio agio. Sembrava quasi consapevole che qualcuno potesse osservarla. Era una bella donna, mora e con un non so che di intrigante, si capiva che doveva avere pelle morbida ed elastica, abituata ad essere accarezzata e coccolata, faceva quasi le fusa sotto le cure del suo amante, che guidava con fare sicuro. La donna, visibilmente eccitata, pur mantenendo una espressione del viso angelica, si era messa a quattro zampe sul letto e l'uomo ora la stava prendendo da dietro. Isabella non riuscì a distogliere lo sguardo, anzi si mise ben comoda sul suo treppiedi e si appoggiò al muro per vedere meglio. Poteva vedere bene il membro lucido e turgido dell'uomo entrare e uscire lentamente dalla donna, che gemeva ad ogni colpo. Era uno spettacolo elettrizzante e allo stesso tempo animalesco. Ora l'uomo stava accelerando il ritmo dei colpi e si appoggiava sui fianchi della donna. Isabella senza fiato non si accorse che la porta della sua stanza si fosse aperta. Avvertì la presenza dell'uomo solo quando anche lui si avvicinò alla parete per poter a sua volta guardare dal foro posizionato più in alto. Girandosi si accorse immediatamente che era nudo ed eccitato. ---------------- A questo punto Monica si interruppe e, riservando una carezza a Luca, mi rivelò che dopo aver conosciuto meglio Isabella le chiese che impressione le avesse fatto l'uomo e lei le aveva risposto con aria sorniona e valutando bene le parole: "un bell'uomo, brizzolato e deciso, interessante insomma, se non fosse stato per la situazione." Aveva anche notato un particolare dell'uomo: le gambe storte. Aveva subito pensato che sembravano modellate per far posto al suo membro e alla partner, arcuate ma snelle e muscolose, interessanti e sexy. Sorrisi a mia volta, avevo riconosciuto anche io l'uomo. ------------------------------------- Lui non disse nulla, ma con un gesto delicato, quasi a chiedere permesso, le prese la testa e la avvicinò' al suo sesso. Isabella scombussolata e ancora incredula, incredibilmente non oppose resistenza e docilmente lo accolse in bocca. Era dolce e perfetto, liscio come piaceva a lei. Non si capacitava di quello che stava facendo, non le era mai accaduto nulla di simile, ma la situazione le aveva preso completamente la mano. Dalla sua posizione riusciva ancora ad intravvedere la coppia e questo la eccitava moltissimo. L'uomo venne quasi subito ma continuò a guardare la coppia nella stanza accanto. Ora la signora si era messa a cavalcioni del suo amante e lo cavalcava con una esuberanza sorprendente. Il viso era in piena luce e le permise di vedere meglio gli occhi: verdi e sorridenti. Era chiaro che la signora sapeva con certezza che qualcuno la stava osservando e sapeva anche chi. L'uomo accanto a Isabella prima farfugliò qualcosa di incomprensibile e poi allontanandosi esclamò: "devo dire che Max si è superato. Certo aiutarmi ad accontentare Monica va bene, trovare un ragazzo bello e disponibile deve essere stato impegnativo, ma preparare anche una sorpresa del genere! sei stata bravissima." Così facendo si chinò e le diede un bacio sulle labbra in segno di riconoscenza, per poi uscire dalla stanza. Isabella rimase incredula, non riusciva a crederci: trattata come una escort, si diceva così ora. Cercò di riprendersi e darsi un contegno. Riprese a lavorare, stuccando e raschiando per tutto il giorno. Pensò e ripensò all'accaduto. Come comportarsi con il suo cliente? Mostrarsi indignata e lasciare il lavoro? Pretendere le sue scuse? Arrivarono le cinque e smise di lavorare. Uscendo incontrò il signor Max, che le fece i complimenti per l'eccellente lavoro. Senza scomporsi gli passò accanto dicendo: "grazie ma non ha ancora visto il lavoro finito, e dobbiamo metterci d'accordo per gli extra". La conversazione apparve ad entrambi surreale e incomprensibile. Il signor Max al momento non capì, ma disse che si, certamente avrebbero trovato un accordo e che se c'era qualche extra da pagare non ci sarebbero stati problemi, la cosa importante era eseguire bene il lavoro, a regola d'arte. Tutta la notte Isabella si girò e rigirò nel letto, incapace di prendere una decisione. Cosa fare l'indomani? In fondo non le era dispiaciuto intrattenersi con quel distinto signore di mezza età così distinto anche in un frangente così' critico. Non ne parlò con Gilberto, che dormiva accanto a lei, e non sapeva se mai avrebbe avuto il coraggio di rivelargli nulla. Prima di essere sopraffatta dal sonno prese la sua decisione: avrebbe parlato apertamente al signor Max. Il giorno dopo si avviò' alla villa con piglio deciso, salì' di corsa i cinque gradini dell'ingresso e..... andò a sbattere contro ...Luca che usciva dalla villa. Anche lui era con la testa immerso nei suoi pensieri. Il signor Max gli aveva appena detto che lui di ragazze compiacenti non ne sapeva nulla, che nella villa oltre a loro in quel momento era presente solo la signora Isabella, la decoratrice. Entrambi per motivi diversi si erano messi le mani nei capelli: "che figura, diceva Max, e ora come faccio? che figura...." Luca egualmente: "che figura, e io che ero tornato per chiedere chi fosse quella signora così elegante, silenziosa e compiacente. Certamente una signora, a cui mandare almeno un mazzo di rose. Devo trovare assolutamente il modo di scusarmi". Quando entrambi alzarono gli occhi si riconobbero immediatamente e Luca ebbe la prontezza di sorriderle, prenderla sottobraccio e, con fare del tutto naturale , dirle: "ma che bella coincidenza, cercavo proprio lei, posso invitarla a prendere un buon caffè? Penso che entrambi ne abbiamo bisogno e poi vorrei scusarmi....". Isabella anche questa volta non seppe negarsi e si lasciò trascinare nel più bel caffè della città, la vista era magnifica e il mare, appena increspato da una leggera brezza, la tranquillizzò. Luca era molto teso, voleva scusarsi ma al tempo stesso non sapeva come chiedere alla signora di poterla rivedere con più' calma; non sapeva nulla di lei, ma anche lui era rimasto affascinato dalle curve e dalla morbidezza dei gesti di lei. Non sapendo cosa dire disse l'unica cosa che non avrebbe dovuto: è impegnata? Isabella annui. Luca continuò, ormai alla disperata ricerca di un appiglio, di qualcosa per rivederla. "il lavoro da Max le porterà via ancora molto tempo? mi piacerebbe rivederla, magari per una cena. Cosa ne dice? Se le sembra sconveniente porti pure anche il suo compagno, una signora come lei avrà certamente uno spasimante. Io porterò mia moglie." Si pentì immediatamente, ma troppo tardi. Isabella era turbata, non le era mai capitato una cosa del genere. Si rendeva perfettamente conto che quello non era un invito per una semplice cena... In passato Gil le aveva accennato a qualche sua fantasia, ma un conto erano le fantasie di Gil un altra la realtà. Però lei si era spinta anche oltre la fantasia del suo compagno. In un istante pensò di accontentare Gil, anche la signora era proprio il suo tipo, e poi magari tutto si sarebbe risolto veramente solo in una cena e quattro chiacchiere. Accettò. Con riserva, ma accettò. Disse che doveva verificare i suoi impegni e quelli del suo compagno, e che gli avrebbe fatto sapere. In cuor suo sapeva benissimo che Gil avrebbe accettato, ma non voleva dare l'impressione di cedere troppo facilmente e per non essere scortese invitò Luca a chiedere anche sua moglie. Si scambiarono i numeri telefonici. Tornata a casa Isabella trovò il modo e la maniera di mettere al corrente di tutto, o meglio quasi tutto, Gil. Come aveva previsto, gli occhi di Gil si illuminarono, era da molto che aspettava un situazione simile. Disse che si, gli sembrava un ottima idea, poi aggiunse, con finta noncuranza ma toccandosi nervosamente il pizzetto "se la cena dovesse rivelarsi un successo e signora fosse così bella e vivace come dici potrei anche proporle di farle un servizio fotografico." Gil era un appassionato di fotografia e Isabella aveva più volte posato per lui. Nei giorni seguenti senti più volte Luca per individuare la giornata migliore per la cena. Trovata la giornata giusta, guarda caso un venerdì sera, Luca giocò l'ultima carta. "Molto bene allora, penserò a tutto io. Conoscete il lago di Garda? in questo periodo è magnifico. Conosco un ristorante a Salo' che sembra un angolo di paradiso. So che è' un po’ lontano ma potremmo prendercela comoda e passare insieme tutta la giornata. Anzi, perché no un fine settimana? Mia moglie sarà felice di conoscervi, sia te che tuo marito, e poi conosco un agriturismo che dispone di splenditi loft senza porte ....... Isabella era molto titubante. Fu come se i loro sguardi si fossero incrociati e, dal silenzio improvvisamente calato sulla conversazione, all'improvviso tutti e due compresero quello che sarebbe successo, ma nessuno dei due disse nulla. Accettò. ---------------------------- Detto ciò Monica fece per alzarsi dal tavolo. Ma come proprio sul più bello.? Ma allora lo faceva apposta. "Ma dai non ti fermerai qui con il racconto! Non mi farai aspettare fino a domani sera spero. Forza dimmi: vi siete visti, e cosa è successo? non tenermi sulle spine. raccontami." Luca ridendo la rimise a sedere e continuò nel racconto rivolgendosi a Chiara. "Le donne sono veramente diaboliche e Monica lo aveva dimostrato anche in quell'occasione”. Non riuscivo a seguirlo "ma come? Monica non poteva sapere nulla, forse dopo vuoi dire?" “No, no, . Era stata lei a chiedermi di guardarla e di organizzare l'incontro nella villa, ma non potevo sapere che qualche giorno prima avesse avuto la brillante idea di fare un soppraluogo per rendersi conto del posto e di tutto il resto. E quel delinquente di Max non mi aveva detto nulla. Insomma scelse la stanza e volle vedere i fori. E chi c'era nella stanza accanto? Isabella, che si stava cambiando. Inconsapevole di essere osservata si stava rimirando in un grande specchio ovale. Era quasi nuda e per qualche istante si era lasciata andare: quella sera era intenzionata a stupire Gil e stava provando un nuovo completino e qualche posa provocante. Monica ne rimase folgorata. Troppo bella e sensuale. Perfetta. Fece in modo di avere la stanza accanto a quella in cui avrebbe lavorato Isa, chiedendo a Max di indicarti quella stanza come punto di osservazione e a me chiese di essere nudo mentre la avrei osservata. Capisci? Sperava che tutto andasse come poi effettivamente si è svolto”. Guardavo Monica e non credevo a quello che Luca mi aveva rivelato. Come era possibile che dietro quella splendida signora, che ormai consideravo un punto di riferimento per me, ci fosse una mente così diabolica. Mentre rimuginavo e riflettevo Luca riprese "Ma come sempre capita il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Non ho mai ringraziato abbastanza Monica della sua iniziativa, anche se non poteva immaginare che quello che doveva essere solo un gioco piccante di un fine settimana sarebbe diventato la prima vera esperienza con una coppia, ma questa è' un altra storia.” 3371 0 10 anni fa