Success
Dark theme
Choose language
💘 Hot? It's up to you! 💘

Meet our new feature - Hot or Not!
Just browse through the profiles, like, like and find someone you're sure you're interested in.

maxemi

39/40 y.o.
Couple
Italy
Last visit: 17 years ago

Il primo sogno

A passi felpati per non sentirmi un’intrusa, vorrei entrare nei tuoi

sogni e vedermi come quando il riflesso di uno specchio mi scontorna

le dita e lascia in penombra la scia che accarezza leggera i profili del

seno.



Vorrei bussare nei tuoi sogni, uno qualunque senza preferenza,

perché tutti uguali a quest’ora di notte mentre dormi accanto a chi ha

smesso da tempo d’essere smania ed oggetto.



E mi vedi bella, bello il mio seno perfettamente ricurvo alla tua mano

incavata, che prima d’addormentarti ha ingrandito il desiderio e ora

t’affidi al sogno per continuarlo più vero.



E mi vedi bella, più bella di quanto la tua fantasia fertile s’illude di

partorirmi, senza nei e difetti, penetrata ed espugnata da un fascio di

luna, mentre spiccio i capelli ai bordi del letto ed accavallo le gambe

puttane di fame di maschio.



Mi vedi donna perché nata nella tua mente digiuna, madre e mignotta

che desiderio confonde e ragione non è di conforto quando prendi il

giusto che la voglia ha deciso, il meglio che niente di meglio conosce.





E mi bagni di brama liquida bollente che sgorga copiosa sull’idea del

mio corpo che s’è fatto in un attimo seno, culo e forme, s’è fatto

succube di passione e rivoli che continuano a colare tra gli orli induriti

di sesso e indelebili sporcano lenzuola.



Ma ho paura che essendo notte sia un sogno soltanto, che l’alba

domani appiattisca questo desiderio che inseguo d’essere vera nel

tuoi sogni, d’essere bella quando mi spogli nuda e supplisci carenze di

fede e d’amore, quando le tua mani digiune dei miei seni mi

massaggiano il cuore.





Come se in cielo non fosse rimasto che niente, come se oltre le nuvole

ci sia soltanto la notte e le ore che passano rimangano ferme. Ma non

so chi tu sia, se da qualche parte del giorno t’ho incontrato davvero,

se hai ripagato di sguardi profondi questa voglia che m’anima e mi

tiene più sveglia.



Non so perché stasera ho deciso di non sentirmi da sola, perché mi

lascio guidare le mani ed ascolto parole senza una faccia. Non so

perché ti permetto di dirmi che m’ami, e m’ami fino al punto di non

avermi mai vista, e rimani aggrappato ad una semplice voce.





Non so chi tu sia, se è vero questo nome mentre ti chiamo, come è

finto il mio che ancora non dico. Quale cuore mi merito dietro queste

parole? Che insistenti mi chiedono dettagli, se i miei capelli sono più

biondi di come li vedi e la gonna che indosso è sopra il ginocchio.





Non so chi tu sia, perché t’ho concesso di immaginarmi più bella e di

toccare il colore delle mutande che porto. Perché mi risucchi dentro

l’ignoto? Perché ti permetto di avere le ali e farmi volare sopra queste

nuvole d’amore che non nascondono niente. Non so chi tu sia,

d’illuderti al punto di non poter fare a meno dei miei seni che

tracimano solo nella tua testa, degli elastici che s’allargano nella mia

voce.



Ma come faccio a dirti che tutto è menzogna, deluderti mentre mi sogni

più nuda, che gli anni che porto sono il doppio, se basta, e

basterebbe, ti giuro, a farti svegliare di colpo.





Come faccio a pensare che quest’uomo che accanto mi dorme sia tu stesso che sogno, lo stesso che ora mi rivolta e mi lega, mi stringe le

braccia perché io sia solo corpo e fessura, uno squarcio di pelle dove

cerca ancora fatica e riposo. Mi prenderà di nuovo, ne sono sicura,

dove la gelosia ripone vendetta e consuma rivincite, nido d’uccelli dove

le donne depongono uova, dove violenza non è offesa ma amore,

piacere che ora mi coglie impreparata al risveglio.





Ma non posso non credere che domani al risveglio non sia ancora

notte, che la luce accecherà la tua mente ed io non vivo perché tu non

mi sogni. Leccami il sudore per sentirmi più viva, per sentirmi più acida

fuori dal sogno. Stringimi più forte perché non sia evanescente, che

da un momento all’altro non rimanga che vuoto.





Aggrappati alla mia voce che vera risponde che domani è già oggi e

non può essere altro. Ma ho paura che il giorno che nasce mi

sorprenda da sola in un letto disfatto ancora nel sonno, che la notte

finisca e domani sia un giorno normale, aspettando la notte, un’altra

notte che sogno.



Comments

  • hector22,  39
    mi è piaciuto. Sentito, toccante e crudo, non banale (ed è difficile). bel linguaggio incalzante.

    Ciao sei bravissima
    read more roll up
    20.11.05 00:56