Sapevo già che il profumo della sua pelle mi avrebbe portato alla mente distese infinite di mare, echi di passeggiate sulla spiaggia, e lo scintillio intermittente del faro. Il colore era ambrato, al tocco riuscivo a percepire il battito del suo cuore, il sangue caldo scorrere nelle vene, fluire al cervello, e tornare giù nel suo ventre.
Appena la vidi capii che era lei. I suoi lunghi capelli biondi rimbalzavano sulla schiena con colpi leggeri, e l’andatura del passo lenta e silenziosa li lasciarono presagire l’esito dell’incontro.
All’inizio ci fu uno scambio di baci, timidi baci appoggiati sulle guance. E i sorrisi di circostanza dovuti prevalentemente all’enorme imbarazzo della situazione.
A quell’ora il parco era chiuso, ma decidemmo di fare due passi fuori, lungo il tracciato esterno.
La notte quieta, silenziosa, dormiva con la gente, attaccata a migliaia di condizionatori.
Le parole scorrevano dal più e dal meno, passando per questioni di lavoro, affari, aspettative, famiglia, e viaggi. Ogni qualvolta che apriva bocca, tracciavo coi miei occhi il contorno sui suoi, cercando di carpirne le fattezze, e le suggestioni positive.
Si fermò all’improvviso, mi prese le mani. Se le portò ai fianchi, e avvicinò il suo viso al mio. Così vicino, che riuscì a sentire il respiro affannoso e incerto.
Mi chiese di andare verso la macchina. Poi cambiò idea, come se nella sua testa si stesse delineando la scena perfetta. Perfetta per noi due, in quel momento.
Aveva preparato tutto. I letto sarebbe stato pulito e fresco, con una leggera fragranza di Chanel, gocce di passione smistate qua e là per l’occorrenza.
“Sei sicura?” – le chiesi con voce alquanto tremante.
“Certo che si” – rispose senza mezzi termini.
Mi trascinò su per le scale, fino al pianerottolo di casa sua. Aprì la porta in modo nevrotico e frettoloso, si chiuse subito dietro di noi. Si appoggiò con la schiena sul mobile della cucina, vicino al fornello del gas. Poi sollevò le gambe e le accavallò ai miei fianchi, afferrandomi la testa. Era l’incipit di un viaggio all’interno di un’anima nobile, e allo stesso tempo selvaggia, carnale. Con la mano destra si alzò velocemente il vestitino nero. Non potetti far altro che infilare la mia bocca nel suo essere femminile. Ondate di calore e sapori cosmici vennero fuori, miscelati alla sua insaziabile voglia di me. Poggiò le mani sul piano di lavoro della cucina, mentre continuava a spingersi in avanti, per cercare l’incastro migliore con la mia lingua.
“Ancora” – disse – “Dammene ancora…”
Così feci, mentre le mie mani salirono al suo petto. Con le dita presi a solleticarle i capezzoli, duri da far paura, ma molto piacevoli al tatto.
“Ti voglio” – sussurrò – “Adesso, prendimi!”
“Come vuoi” – risposi quasi senza fiato –
Ebbi a malapena il tempo di infilare il preservativo, che le sue gambe fremevano per accogliermi, mi avvicinai piano piano, non entrai subito.
Le feci sentire quello a cui si stava preparando, ero gonfio di me, carico di adrenalina al punto giusto. La sua voce sottile si fece più bassa e gemette nell’istante in cui trovai il varco giusto per l’ingresso. La sensazione più eccitante del sesso è in realtà l’ingresso. Sentire le pareti umide dell’utero, il calore interno, e la pressione attorno al mio membro.
Si muoveva come una forsennata, forse aveva fretta o chè, ma le dissi di calmarsi, che avrei fatto io. Lei doveva solo godere, aspettare, e godere fino in fondo.
Scese giù come una gatta, mi trascinò a passo lesto in camera. L’aria della sera tarda aveva fatto capolinea tra le lenzuola candide e accoglienti. Si tuffò sul materasso, a dimostrazione del fatto che fosse casa sua. Io la seguivo eccitato e un po’ attonito, non sapevo cosa volesse fare e come.
Afferrò il cuscino, lo mise sotto la pancia, la testa su di esso, e il culo all’infuori verso di me.
“E adesso scopami” – disse sorridendo con malizia –
“Dimmelo ancora” – le dissi –
“Ti ho detto di scoparmi, avanti!”
Le mie mani si agganciarono sulle sue natiche, perfette, lisce e muscolose. La presa era buona, così non dovetti far altro che pomparle tutto me stesso dentro. Ogni volta che uscivo e rientravo era un grido accennato di piacere, una boccata di ossigeno e godimento.
Ad un certo punto avvertii che stava venendo, la sua voce si fece sempre più stridula e tagliente…
“Oh mio Dio, mioooo… Diiiio!” – esclamò con la bocca infossata nel cuscino –
Lasciai passare qualche istante, poi decisi di uscire e venirle sulla schiena…
“Oh si, come facevi a sapere che mi piace? Maledetto…” – sorrise
Il mio fiume caldo le bagnò il fondoschiena e lei gemette ancora un po’.
Restammo nel letto una buona mezz’ora, a parlare di noi, del mondo, delle difficoltà delle persone, della gente che capisce e di quella che non capisce.
Ci chiedemmo se sarebbe successo ancora, come sarebbe stato. Ma le risposte rimasero sospese nel chiarore della luna, a metà strada tra il sogno e la speranza.
Il giorno dopo ci aspettava il solito duro giorno di lavoro.
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Certificazione Profili
esistono due tipi di certificazione, la prima per le coppie e singole e la seconda per i singoli ed i trav/trans.
la certificazione delle coppie e delle singole:
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la certificazione sarà rapidissima,inoltre le coppie,singole ,lei bisex certificate potranno a loro volta indicarci le coppie o singole o lei bisex vere loro amiche che riceveranno a loro volta la certificazione.
NON Sono ammessi Fotomontaggi di nessun genere il logo deve obbligatoriamente essere stampato ed utilizzato per fare una foto reale.
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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