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Miscellaneous Fetish Cuckold Threesome Swingers

Doppia coppia

L’idea iniziale era di trascorre una serata tranquilla e rilassata, comportandoci da perfetti fidanzatini, che non siamo, andando a cena fuori ed a fare quattro salti. E a dire il vero, nonostante i vari espedienti messi in campo da entrambi per eccitarci a vicenda, c’eravamo quasi riusciti fino al momento in cui siamo arrivati in discoteca. A me piace ballare ed a Roberta pure, quindi non ci siamo certamente risparmiati, specialmente con le danze latine.
Non saprei dire se è stata la serata nel suo insieme o semplicemente un fatto di pelle, ma sta di fatto che il merengue è stata la tragica goccia che fa traboccare il vaso. Secondo me il Merengue e la cosa più simile ad una scopata che si possa fare in piedi, vestiti, su una pista da ballo e circondati da centinaia di persone senza rischiare l’arresto.
Finito il merengue eravamo in uno stato di eccitazione che davvero abbiamo rischiato di metterci a scopare davanti a tutti. Per fortuna un’ultima briciola di pudore e di intelligenza vagava nei nostri cervelli e quindi abbiamo deciso di andarcene al più presto per trasferirci in un posto più appartato.
Ed è stato assolutamente un caso se mentre ci facevamo strada verso l’uscita siamo, o meglio sono, incappato in Mara e Daniele.
Esattamente!
I due fidanzatini che avevo avuto il modo di conoscere e... frequentare un paio di volte.
Loro due di certo non sono stupidi e mi conoscono il minimo indispensabile per accorgersi dello stato in cui mi trovo, se poi ci mettiamo anche Roberta che negli ultimi tempi si è trasformata in una vera troietta affamata di sesso (con mio grande compiacimento), ed al fatto che Mara è altrettanto sensibile di Roberta agli stimoli erotici, non ci vuole poi molto a scoprire che due più due fa quattro. Ed evidentemente a quattro deve continuare la serata, visto anche il modo in cui Mara e Roberta entrano immediatamente in sintonia, quasi si conoscessero da anni.
Non mi sono mai spiegato come sia possibile per le ragazze metterci due ore per descrivere un vestito, ma impiegare trenta secondi per scambiarsi informazioni di vitale importanza quando fa loro comodo.
Sta di fatto che nell’arco di una decina di minuti l’eccitazione di Roberta e mia contagia irrimediabilmente Mara e Daniele: usciamo dalla discoteca e ci precipitiamo verso le rispettive automobili.

L’obiettivo scelto di comune accordo è la casetta dei genitori di Mara, che sono via per le ferie. In effetti è ben più vicina di casa mia.
Saliamo in auto e ci scapicolliamo nel vero senso della parola, anche perché guidare con una sanguisuga attaccata al mio corpo non è certo impresa facile e Roberta, come sanguisuga, è decisamente perfetta.
Lasciamo le macchine in giardino così come capita, senza nemmeno chiuderle, e corriamo in casa.
Mara ha qualche grossa difficoltà ad aprire la porta perché Daniele, alle sue spalle, le ha già infilato le mani nei fuseaux ed è evidente che le sta arando la fichetta con le dita. Io con Roberta ho molti meno problemi, le faccio risalire la minigonna sulle anche e voilà, ho campo libero.
In un modo o nell’altro la porta si apre e si richiude alle nostre spalle.
Il top di Mara finisce sul pavimento dell’anticamera, seguito immediatamente dalla giacca leggera di Daniele, Sulla porta del corridoio cade la mia camicia, i pantaloni di Daniele ed il top di Roberta. Infine sul pavimento della camera di Mara si accumulano disordinatamente il resto dei vestiti, scarpe comprese, in un mucchio informe.
Il letto è ad una piazza e mezza ma, non so come, riusciamo a starci tutti e quattro.
Daniele si da da fare con la testa infilata tra le gambe di Mara, mentre Roberta si attacca al mio cazzo come un pompa idrovora. Non mi resta che dedicarmi alle tette di Mara, che sta già mugolando di piacere.
Mi chino su di lei e inizio a succhiarle i capezzoli alternativamente mentre Daniele le ha infilato la lingua nella fichetta; lo vedo lavorargliela come un frullatore mentre Mara si contorce sotto di me.
Roberta si da da fare come una matta, succhia e aspira, frullando la lingua come un fuoribordo da duecento cavalli attorno alla mia cappella. Penso tra me e me che se continua di questo passo mi svuota in un paio di minuti.
Per fortuna, dopo essersi assicurata della consistenza dell’attrezzatura, reclama la sua parte, mi fa staccare dalle tette di Mara, mi butta letteralmente sul letto e, scavalcatomi, mi afferra il cazzo con una mano e se lo infila nel ventre, iniziando a cavalcarmi da perfetta amazzone. Mara ci osserva intenta, mentre Daniele continua il lavoro di lingua. Vedo con la coda dell’occhio che afferra il suo fidanzato per i capelli e gli viene contro la lingua mugolando e rantolando.
Io assecondo le spinte di Roberta che, con le mani sui seni, ha chiuso gli occhi e si fotte da sola; non avendo nient’altro da fare mi dedico ad impastarle il sederino, indugiando sempre più a lungo sul forellino posteriore. Avendo anch’io chiuso gli occhi, non mi rendo conto dei traffici di Mara e Daniele, ma vengo subito riportato all’attenzione quando sento due mani che allontanano le mie. E’ Mara, che inginocchiatasi alle spalle di Roberta sostituisce le mie mani con la lingua mentre Daniele, in piedi alle sue spalle, la sbatte da dietro.
Per Roberta questa è un’esperienza mai provata, e si vede. Appena la lingua di Mara le si appoggia all’ano sembra attraversata da un scossa elettrica, trasale vistosamente e si accascia sul mio petto. Da quando ha provato la prima volta a prenderlo dietro, ne è passata di acqua sotto i ponti e soprattutto di cazzo (il mio) nel suo culetto. Mi sono accorto che quasi quasi le piace più che in figa.
Ansima con la lingua nel mio orecchio mentre continuo a sbatterla con forza. Ci vogliono appena trenta secondi di trattamento e viene come una fontanella, tanto da impiastricciarmi completamente il bassoventre.
Mara evidentemente è affascinata da Roberta ed è decisa a farsela senza ritegno: si sfila il cazzo di Daniele dalla figa, rovescia la mia amazzone sul letto e, scavalcatala, le si piazza sopra nel classico sessantanove.
Per quanto Roberta non abbia mai leccato una figa (almeno a quanto ne so io) ha solo un attimo di esitazione, poi affonda la faccia tra le cosce di Mara.
In quanto a me, rimango come un imbecille a cazzo dritto a guardare le due porcelle che si slinguano: non per molto comunque, perché Daniele ne approfitta e, inginocchiatosi davanti a me, si fagocita il mio uccello in uno splendido pompino.
Non posso fare altro che mugolare dal piacere, perché il porcello può essere definito solo che superbo: dall’ultima volta che ho avuto occasione di sperimentare la sua bocca, deve aver fatto parecchia esperienza in materia tanto che mi strappa diversi lamenti di libidine.
Evidentemente attirata dai suddetti versi, Roberta si stacca leggermente dalla figa di Mara e resta a guardarci allibita.
- Pluto!? - esclama sconvolta.
- Si? - chiedo, con voce leggermente persa a causa della goduria.
- Ma che cazzo...? - chiede senza finire la frase, perché Mara, rimasta a fica vuota, letteralmente si siede sulla sua bocca.
- Perché? Tu non stai facendo altrettanto? - le risponde al mio posto, per poi rituffarsi immediatamente a leccare.
Daniele, giustamente, vuole anche lui la sua parte ed in men che non si dica ci ritroviamo anche noi due impegnati in un forsennato sessantanove, fianco a fianco con le ragazze.
La faccenda non si protrae per molto: raggiunto il loro obbiettivo, ossia godere delle reciproche lingue, le due porcelline sono pronte per altro e non si fanno scrupolo di frapporsi fra Daniele e me reclamando con i fatti la loro “libbra di carne”.
Essendo stata di sopra, è Mara a liberarsi per prima dall’abbraccio di Roberta e quindi è lei che ha la scelta, e sceglie me. Infila una mano tra il mio pube e la faccia di Daniele, scippandogli letteralmente il mio cazzo dalla bocca ed ingoiandolo completamente senza batter ciglio.
Daniele tenta una debole protesta ma la fidanzata gli fa cenno di occuparsi di Roberta. Lui di certo non si fa pregare e, prima che la mia troietta riesca a sollevarsi dalla posizione in cui si trova, le è sopra, seduto sulle sue tette che le infila il cazzo in gola fino alle tonsille.
Sento Roberta grugnire per il trattamento un po’ brusco ma, data un’occhiata, vedo che si infila una mano tra le gambe ed inizia a sgrillettarsi senza troppi problemi.
A questo punto sono io ad aver bisogno di figa, stacco Mara dal mio cazzo, mi alzo, la faccio stendere sul letto e, dopo averle sollevate le gambe fino al petto, punto la cappella al vestibolo della sua fighetta e con un colpo solo mi pianto profondamente dentro di lei, assaporando appieno l’urletto che le strappo e il contrarsi bollente dei suoi muscoli vaginali.
Non vado molto per il sottile e la sbatto senza ritegno, tanto da costringerla a reggersi al bordo del letto per evitare di finire a terra.
Do un’occhiata veloce verso Daniele e Roberta e noto compiaciuto che anche loro non sono da meno. Si nota chiaramente che Daniele apprezza le figa stretta di Roberta, perché ha stampata in faccia un’espressione di puro godimento.
Mara mi artiglia la schiena e viene per l’ennesima volta, contraendo i muscoli del basso ventre in una morsa da infarto. Le somministro ancora un paio di colpi poi mi sfilo rapidamente dalla fornace che si ritrova al posto della figa per evitare di venire anch’io. Per restare sul sicuro, mi alzo in piedi e faccio un paio di passi indietro, ammirando nel frattempo la scena.
Mara, ripresasi dall’ultimo orgasmo, di certo non rimane col le mani in mano, si avvicina al culo di Daniele, gli divarica le chiappe e gli infila una spanna di lingua in culo. Il ragazzo rantola di godimento e pistona più forte Roberta, che, sottoposta ad una chiavata da urlo, viene di botto.
Sono riuscito a riprendere il controllo del mio cazzo e visto che mentre scopano hanno la bocca libera, mi piazzo con l’uccello all’altezza delle labbra di Roberta e Daniele.
Interrotto il bacio con risucchio nel quale erano impegnati, sono ben felici di dedicare qualche attenzione anche a me. Daniele spalanca le fauci e fa sparire immediatamente la mia cappella lasciando Roberta a bocca asciutta. Lei fa una leggera smorfietta e ripiega sul mio scroto, lambendomelo delicatamente con la linguetta. Come se non bastasse ci si mette anche Mara che abbandona il retrotreno del legittimo fidanzato per dedicarsi al mio.
- Oh Dio! - riesco a mugolare preso tra tre fuochi che mi fanno impazzire di piacere.
Resisto si e no un paio di minuti, poi devo togliermi da quella situazione perché rischio nuovamente di venire come un ruscello.
Sembra che io abbia dato il segnale di cambio perché il nodo si scioglie e, come lottatori in un momento di pausa, ci allontaniamo gli uni dalle altre per riprendere fiato.
Ci guardiamo ansimando mentre Mara si sditalina senza ritegno, Roberta si sgrilletta lentamente ed io e Daniele nemmeno si sfioriamo perché siamo talmente su di giri che basterebbe un niente per farci venire.
- Sembra proprio che voi due siate al limite, vero? - Chiede Mara maliziosa, senza peraltro smettere il lavoro di mano.
Io e Daniele ci guardiamo e, se anch’io ho lo stesso sguardo suo, allora vuol proprio dire che siamo pieni fino all’orlo.
Mara non aspetta la risposta, si alza in piedi e si avvicina a Roberta.
- Se stasera vogliamo ottenere ancora qualcosa da questi due, mi sa che dobbiamo farli rilassare almeno un po’. - Le dice.
Roberta sogghigna. - Hai qualche idea? - chiede, sollevandosi.
- Direi proprio di si. - Ribatte Mara, avvicinandosi a me. - Se non ti spiace occuparti di Daniele... - dice, e si inginocchia tra le mie gambe.
- Per niente! - risponde Roberta imitando la nuova amica.
Poi, all’unisono, avvicinano lentamente le labbra ai nostri cazzi, spalancano la bocca e li fanno sparire fino in gola.
Porca puttana, che bello. Sono teso come una corda di violino e dopo un paio di succhiate di quelle potenti sono in dirittura di arrivo.
Guardo per un momento Daniele e la sue espressione è fin troppo loquace: la testolina bionda di Roberta si alza ed abbassa ritmicamente sul suo cazzo lasciandolo lucido di saliva.
Mara da una succhiata più forte e mi sento ribollire lo sperma nelle palle.
- Mara? - Rantolo.
- Mhmmm? -
- Sborro. - Sussurro
- Mhmmmhmmm! - Mugola lei serrando le labbra sulla mia asta mentre il primo getto di sperma le colpisce il palato. Sento la sua gola contrarsi ritmicamente mentre ingoia quanto le riverso in bocca e le sue labbra stringermi la base della cappella.
Mi sembra di scaricarle un torrente di sperma in bocca e ne ho la conferma quando un sottile rivoletto le sfugge da un angolo della bocca, ma il tutto è subissato dal piacere che provo.
Mi sembra di avere una fornace nel bassoventre e l’orgasmo che mi avvolge dura un’eternità, facendomi contorcere in spasmi di piacere.
Lentamente mi lascio andare e mi rilasso. Mara non si stacca dal mio cazzo anzi, lo coccola dolcemente con le labbra e con la lingua, ripulendolo completamente.
Sospiro appagato e la accarezzo sulla testa con altrettanta dolcezza.
Mi volto leggermente verso Roberta e Daniele. Anche loro hanno ottenuto quanto volevano. Roberta ha il cazzo di Daniele piantato in gola fino alla radice ed inghiotte la sborrata che il biondino le riversa in bocca con lunghi sorsi convulsi.
Le due ragazze si staccano da noi e si guardano. Roberta nota il rivoletto di sperma che cola dall’angolo della bocca di Mara e non resiste alla tentazione di ripulirlo con la lingua. Mara di certo non sta con le mani in mano passiva, ed un attimo dopo sono abbracciate strette che si rotolano a terra esplorandosi reciprocamente con le dita.
A me e Daniele, nell’attesa che le batterie si ricarichino, non resta altro che goderci lo spettacolo che si fa di secondo in secondo sempre più interessante.
Roberta è distesa a pancia sotto sulla moquette con la testa tra le gambe di Mara intenta ad una sessione di leccaggio degna di un formichiere. Nonostante sia una neofita è evidente che non le manca di certo inventiva e buona volontà visti i mugolii e le contorsioni che strappa a Mara.
- Dio sei fantastica. - dice infatti questa, confermando la mia impressione, mentre si massaggia le tette.
Che spettacolo!! Sono due fighe pazzesche che stanno lesbicando senza nessuna remora distese sulla moquette.
Mara si contorce tutta sotto i colpi di lingua di Roberta che la trattiene, abbracciata ai sui fianchi.
- Aspetta... aspetta... un... momento! - Ansima Mara spingendo con palmo della mano la fronte di Roberta per allontanarla.
La mia piccola solleva la faccia dal ventre dell’amica e si pulisce le labbra col dorso della mano in un gesto estremamente osceno ed eccitante.
Mara tira un sospiro e si trascina culo a terra verso il comodino. Ne apre un cassetto, ci infila dentro una meno e rovista tra la biancheria.
- Dove diavolo... - Borbotta, continuando a rovistare. - Trovato! - Esclama, tirando fuori dal cassetto una busta portatrucco piuttosto voluminosa.
Se la appoggia in grembo e ne apre la chiusura lampo, poi se la rovescia tra le gambe sul pavimento.
Roberta allunga una mano e sparpaglia per bene il mucchietto, osservando estasiata l’assortimento di vibratori che Mara a tirato fuori.
- Whawww! - Esclama.
Mara le prende il mento e se lo avvicina alla faccia. - Mentre quei due porcelli ci riprendono, non vedo perché dovremmo starcene... a fica vuota. - mormora, poi tira fuori la lingua e lecca delicatamente le labbra, immediatamente ricambiata.
Non è che mi ci voglia ancora molto per essere nuovamente operativo, visto anche lo spettacolo che ci viene offerto, ma a dire il vero è estremamente piacevole anche rimanere disteso sul letto a cazzo duro guardando le due troiette che lesbicano.
Vedo le manine delle sue ragazze rovistare tra gli aggeggi ed afferrarne uno a testa: un secondo dopo il ronzio dei motorini elettrici si spande nella stanza, mentre i mugolii delle due si fanno di secondo in secondo più intensi.
Si allacciano nuovamente in un sessantanove infuocato, con le lingue che saettano sui grilletti ed i falli lattici che, come stantuffi di una vaporiera, affondano ritmicamente tra le cosce. Le mani danzano come pervase di vita propria sui corpi, in carezze delicate ma profondamente lascive, le anche si agitano per ricevere più profondamente i baci, le carezze ed i pali vibranti.
Mara allunga la mano libera ed a tentoni trova un secondo vibratore, di dimensioni decisamente più considerevoli del primo; sfila dalla fica di Roberta quello che fino ad allora l’aveva occupata e lo sostituisce con il secondo.
Io osservo estasiata la grossa cappella gommosa farsi largo tra le grandi labbra di Roberta che, abbandonata la fica di Mara, abbandona la testa a terra, spalanca la bocca e inspira rumorosamente durante la dilatazione. Dapprima la cappella incontra una certa difficoltà a farsi strada tra la carne tumida, poi, quasi con uno scatto, attraversa il vestibolo e si pianta profondamente nel ventre di Roberta, che trasale vistosamente alla penetrazione.
- Mi sfonda. - esclama con un filo di voce, ma non fa nulla per sottrarsi.
Mara non demorde e continua a spingere senza ritegno, finché l’intera asta, venticinque centimetri di lattice vibrante, non è affondata nel corpo dell’amica; solo allora applica nuovamente le labbra al clitoride di Roberta, riprendendo a leccare come una capretta.
L’effetto è devastante, sembra che abbiano attaccato la corrente al corpo della mia giovane amante, che sussulta senza possibilità di controllo, per acquietarsi solo alcuni minuti più tardi, dopo l’ennesimo devastante orgasmo.
Mara estrae lentamente l’olisbo dalla figa di Roberta, togliendo il tappo al fiume di umori liberati dal piacere, poi lecca con gusto il cilindro.
Roberta tenta di riprendere fiato ma Mara non ha intenzione di permetterglielo, perché punta nuovamente il mostro e lo riaffonda nella fighetta dell’amica poi, non contenta, prende quello scartato precedentemente e dopo averlo insalivato per bene, lo appoggia delicatamente allo sfintere di Roberta.
- Cosa...? - Esclama questa sentendosi violare il forellino posteriore.
Mara la ignora e spinge un po’ di più, mentre la punta sparisce lentamente nel retto di Roberta, seguita da buona parte del vibratore.
- Ahaaaaa! - Ansima Roberta artigliando le natiche di Mara.
Per fortuna ci ho già pensato io ad aprire quella via altrimenti anziché un gemito di piacere, sarebbe stato un ululato di dolore.
Improvvisamente rianimata da quel trattamento, Roberta allunga una mano verso i rimanenti vibratori, afferra il primo che le capita a tiro e, presa dalla foga, lo appoggia al culo di Mara, così, senza nemmeno dargli una bagnatina.
Vedo Mara irrigidirsi e sbarrare gli occhi, sorpresa e spaventata da quanto sta per succedere.
- Aspetta... - Riesce a dire, poi Roberta spinge a due mani.
Il grido di Mara non è certo di piacere, la penetrazione ad asciutto di certo non fa parte del suo repertorio. Forse resasi conto di quanto ha fatto, Roberta ritira il pistone dal culo di Mara, provocandole un altro sobbalzo, infila la faccia tra le chiappe dell’amica ed applica accuratamente la lingua allo sfintere di Mara insalivandolo abbondantemente, poi, prima che possa protestare o lamentarsi, riaffonda l’olisbo.
Io e Daniele ci scambiamo un’occhiata: è ora di rimetterci in gioco, anche perché lo spettacolo ci ha fatto ritornare a pieno regime.
Stavolta ognuno si dedica alla rispettiva compagna: Daniele si posiziona in ginocchio dietro a Mara ed io tra le gambe di Roberta.
- Bentornati. - mi Dice Mara alzando la testa.
Non rispondo affatto, sfilo il vibratore dal culo di Roberta e lo sostituisco con il mio cazzo, mentre Daniele, posso vederlo chiaramente, fa altrettanto con Mara.
Il - Siiiii!! - Delle due ragazze è pressoché contemporaneo, mentre affondiamo dentro i loro sederini e diamo il via ad una cavalcata selvaggia.
Si gustano l’inculata continuando a leccarsi a vicenda e non ci vuole poi molto per godere di nuovo.
Poi Mara prende in mano la situazione, si sfila l’uccello di Daniele dal sedere e si alza in piedi, esortandoci a fare una piccola variazione.
Fa stendere il fidanzato a sul letto e gli piazza sopra Roberta, che è ben felice di riempirsi nuovamente la figa con un bel pezzo di carne anziché di plastica. Mara le si accuccia dietro e mentre Daniele inizia un va e vieni frenetico, lei applica labbra e lingua all’ano.
Io sto avvicinandomi al suo retrotreno per dedicarmi un po’ alla sua figa, ma lei mi blocca con una mano e, tirandomi per l’uccello, mi trascina sul letto.
- Dallo a Roberta. - Fa.
Io di sicuro non mi dispiaccio e piazzatomi davanti al viso della mia troietta, lo infilo nella sua boccuccia morbida.
Dopo neanche un minuto Mara stacca le labbra dal culo di Roberta e si avvicina al suo viso.
- Ti va di prenderne un altro? - Le chiede, parlandole all’orecchio. Roberta molla di colpo il mio cazzo, al quale si era amorevolmente dedicata fino a quel momento e si volta verso Mara.
- Dietro? - le chiede, eccitata.
- E dove, se no? - Risponde Mara sorridendo.
Roberta annuisce con vigore. - E’ da parecchio tempo che ci vorrei provare. - Risponde leccandosi le labbra.
- E allora... - Mara mi batte sulla spalla, indicandomi il sedere di Roberta. - Fatela godere come avete fatto quella volta con me. - Dice, strizzandomi un occhio.
Per me è un invito a nozze. Scavalco i corpi allacciati di Daniele e Roberta e mi piazzo a cavalcioni. Mara allarga le chiappe dell’amica e fa colare un po’ di saliva nel solco.
Mi afferro l’uccello alla base, lo struscio un po’ nel solco, poi lo appoggio delicatamente al buchetto. So che a Roberta piace prenderlo nel sedere, ma questa è la prima volta che ne prende due. Mi afferro alle sue anche ed inizio a spingere.
- Nhgggg. - Si lamenta Roberta. Il cazzo di Daniele occupa già parecchio posto nel suo corpo, togliendone al mio, il che provoca un notevole attrito. Non senza averle strappato un altro uggiolio, finalmente la cappella passa, seguita immediatamente dal resto dell’asta. Mara guarda affascinata il mio cazzo sparire nel retto di Roberta, poi si alza e si piazza a gambe divaricate davanti al viso dell’amica. L’afferra per la nuca e le spinge la testa verso il suo pube. Roberta, per quanto in crisi a causa di quello che io e Daniele le stiamo facendo provare, non si tira indietro e si mette a succhiare come una sanguisuga.
Mi concentro per bene su quello che sto facendo: dopo pochi colpi Daniele ed io troviamo il ritmo giusto, affondando e ritirandoci all’unisono dai due fori dilatati della mia giovane amante.
Gli effetti si fanno sentire subito. Roberta smania senza ritegno sotto i nostri colpi, assecondandoli il più possibile e divaricando le gambe per quanto le permette la posizione. Continua a mugolare senza freni e si agita in una danza scatenata ed irrefrenabile.
Sento, lontanissima, la voce di Mara, rotta dall’ansimare.
- Vi... prego.... non venite... - dice, continuando a strusciare la figa sul viso di Roberta. - Vi voglio... anch’io. -
Più facile a dirsi che a farsi ma, dopo esserci data un’occhiata a vicenda, io e Daniele stringiamo i denti e facciamo il possibile per resistere.
Chi invece non resiste affatto è Roberta.
Gli ultimi colpi che le sferriamo la portano al culmine, spalanca la bocca, strabuzza gli occhi e urla nel vero senso della parola il suo godimento, poi si accascia esausta tra di noi che ci affrettiamo ad uscire da lei per evitare di seguirla a ruota nell’orgasmo.
La lasciamo abbandonata sul letto con gli occhi socchiusi, ansimante e sudata. Mara scatta come una molla e ci agguanta al volo. Una leccata sulla cappella ad ognuno dei due cazzi poi, con sguardo supplice, quasi ci implora.
- Ora fate godere anche me, vero? -
Vista la nostra disponibilità, si rialza e mi si stende sopra, portandosi l’uccello alla fica ed affondandoselo fino alla radice. Si assesta bene, mentre Daniele le si avvicina alle spalle. Il biondino si prende l’uccello e lo punta tra le chiappe della fidanzata che, arrossendo improvvisamente, lo blocca.
- No, non li! -
Rimaniamo come due deficienti: non ci vuole assieme...
Mara allunga la mano tra il suo sedere ed il corpo di Daniele ed afferra il cazzo del fidanzato, abbassando la mira di qualche centimetro.
Quella grandissima troia di un’Eva!
Ci vuole assieme, ma nello stesso buco!
Daniele sembra un toro imbufalito, evidentemente l’idea lo fa andare fuori di testa dalla libidine. Asseconda Mara, abbassandosi un po’ sulle gambe e mentre lei si afferra le cosce e divarica il più possibile le labbra della figa, punta la cappella sullo stretto passaggio lasciato dal mio cazzo. Sento che armeggia un po’ attorno alla mia asta, in evidente difficoltà: la cappella sfugge un paio di volte dalla direttrice giusta ma questo non fa altro che far andar ancora più fuori giri il mio amico. Alla fine, incazzato nero, si prende il cazzo in pugno, lo accompagna il più vicino possibile all’obbiettivo e molla un colpo di reni che fa sobbalzare me ed urlare Mara. Ed ha ben ragione, Mara, ad urlare visto che si ritrova la fica dilatata da due cazzi gonfi e vibranti
- Fermi! - Ordina, quasi urlando. - Per l’amor di Dio state fermi! - Respira profondamente, puntata sulle braccia a testa china: è tesa come una molla e sta facendo di tutto per rilassarsi.
- Cazzo, mi sento spaccare in due! - Mormora.
Sento che si rilassa leggermente, quindi che lentamente avanza, sfilandosi una buona metà dei nostri cazzi dalla fica. Si ferma. Inverte il movimento, impalandosi da sola.
- Oh, Dio! - Borbotta quando arriva in fondo.
Avanza nuovamente, in una lenta autoscopata, poi rincula. Il movimento è più fluido e sento le pareti vaginali che pulsano attorno ai nostri uccelli a stretto contatto.
- Si! - Dice Mara, arrivata nuovamente a fine corsa. - Si! Vi sento! -
Ha un brivido che la scuote tutta.
- Dai, chiavatemi! - dice. - Piano, però. -
Daniele ed io ci scambiamo un cenno e, lentamente come ha fatto lei, ci sfiliamo all’unisono dal suo corpo per riaffondarvi un attimo più tardi. Ci muoviamo sincronizzati e, ad ogni affondo, Mara ansima e vibra.
- Forza... così... siiiii... - Inizia a biascicare ad ogni colpo. - Dai...più forte... sbattetemi... si... di più... -
Il ritmo aumenta, la figa di Mara pur continuando a stringerci con forza si è leggermente allargata e ci accoglie calda, umida e bollente ad ogni colpo, mentre lei asseconda ogni nostro movimento dondolandosi a ritmo su braccia e gambe. Poi, all’improvviso, sembra impazzita.
- Dio!!! - Grida, invitandoci ad aumentare il ritmo - Oh, si... dai... fottetemi... sbattetemi, che... mi piace... - Noi obbediamo e aumentiamo il ritmo, iniziando a pomparla come si deve.
- Così... si... così mi... fate... godere... mi piace... sfondatemi... -
Disteso sotto di lei osservo eccitato le sue tettine ballonzolare sotto i nostri colpi e l’espressione del suo viso farsi più intensa. E neanche io e Daniele rimaniamo insensibili a questa doppia scopata: la morsa che ci stringe, l’idea di trovarci ambedue nella stessa figa e gli incitamenti di Mara, ci stanno rapidamente portando verso la soglia del piacere.
- Dai... sto per venire... più forte... si... - Mara sta raggiungendo il culmine. - Si... forte... più forte... fatemi... venire... schizzatemi dentro... - L’ultima esortazione è fatta a bocca spalancata ed occhi sbarrati: le bastano pochi colpi per venire, giusto i pochi colpi che servono pure a me e, ad occhio, anche a Daniele.
- Riempitemi... di... sperma... che... GOOOOOODOOOOOO... - rantola un’ultima volta, mentre anche noi due ci tendiamo nell’orgasmo. Mi lascio andare e, improvviso e quasi doloroso, l’orgasmo mi travolge, mi tendo, completamente piantato dentro di lei, scaricandole in corpo un fiume di sborra, sentendo contemporaneamente Daniele fare altrettanto.
Ormai Mara non riesce più a parlare, si limita ad un continuo urlio a bocca spalancata, mentre la inondiamo completamente di sperma che, non avendo posto sufficiente, inizia a colare fuori dalla sua fica misto ai suoi umori, lungo le sue gambe, sul mio ventre, sul letto, fino ad inzuppare il lenzuolo sotto di noi. Mara se abbatte su di me come stroncata, con l’urlo che le muore in gola, trasformandosi in un lento mormorio rotto dall’ansimare. Daniele barcolla ed e costretto ad appoggiarsi con un braccio al materasso, poi ci rinuncia, si sfila dalla fica della sua fidanzata con un osceno rumore di risucchio e rotola al nostro fianco.
Non riesco nemmeno a respirare e, con uno sforzo, sfilatomi da lei a mia volta faccio adagiare Mara sul letto.
Restiamo distesi fianco a fianco, boccheggianti, mentre un secondo fiume di umori si riversa sul letto dal foro dilatato di Mara. Ho gli occhi chiusi ma li riapro di scatto quando delle labbra morbide sfiorano le mie in un bacio leggerissimo e dolcissimo. Trovo il visino di Roberta ad un centimetro dal mio.
- Ho goduto due volte solo a guardarvi. - Bisbiglia. - Mi sa che dovrò provare anch’io una cosa del genere. -
Sto per rispondere che in quel momento non posso accontentarla nemmeno se mi minaccia di fucilazione ma lei mi appoggia lentamente un ditino sulle labbra e discende lungo il mio corpo per baciarmi dolcemente l’uccello, ormai ridotto ad una pelle di daino piuttosto malconcia. Sento la sua linguetta lambirmelo delicatamente, ripulendo gli umori che mi impiastrano il ventre. Sollevo la testa e la osservo completare l’operazione su di me e ripeterla su Mara ed infine su Daniele.
Alla fine, soddisfatta, si distende tra le nostre gambe e ci guarda.
- Proprio un bel quartetto di porcelli. - afferma soddisfatta. - Mi sa che questo è l’inizio di una bella amicizia.-

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