Alla fine ho scelto Matematica. Da mesi non sentivo dire altro che:” dai retta a me, scegli quella che ti offre maggiori possibilità di lavoro, visto che non hai una preferenza netta”. Vero, ero enormemente indeciso tra Matematica e Filosofia, una partita in pareggio anche dopo i tempi supplementari. Così, per completare la metafora calcistica, mi sia consentito dire che Matematica ha vinto ai calci di rigore. Mai avrei immaginato quanto rigore mi sarebbe servito per affrontare al meglio la mia nuova esperienza universitaria. Rispetto al Liceo Scientifico, che avevo frequentato e brillantemente superato, era tutta un’altra cosa. Ora non avevo un programma di studi ed un orario delle lezioni predefiniti, un calendario di interrogazioni e compiti in classe concordato, e dei compagni collaudati con cui studiare. Tutto era tremendamente più difficile. Tutto doveva essere organizzato ex novo da me, ed io mi son trovato in grossa difficoltà. Quando i miei genitori mi chiesero come andava con gli studi, io, che ho sempre avuto un buon rapporto con loro, non ho avuto esitazioni nel confidargli queste mie difficoltà. Ero certo di poter contare sulla loro comprensione ma soprattutto sul loro aiuto. Furono splendidi, come sempre. Messo a fuoco il problema, hanno subito individuato la soluzione. Secondo loro, stavo pagando il “salto di categoria”, avevo bisogno di qualcuno che, almeno nella fase iniziale, mi potesse aiutare ad impostare il corso universitario, soprattutto dal punto di vista organizzativo, che era il mio tallone d’Achille. Mio padre disse che avrebbe interessato della cosa Giacomo, suo grande amico, compagno d’università, col quale aveva mantenuto i contatti, anche se col tempo un po’ più sporadici. Conoscevo Giacomo perché veniva a trovarci ogni tanto e si tratteneva da noi per cena. Era circa un anno che non si faceva vedere. Chiesi spiegazione di questo lungo periodo di assenza, e mio padre, che continuava a sentirlo telefonicamente, mi disse che era appena uscito da un brutto periodo caratterizzato da una grave crisi coniugale conclusasi con la separazione dalla moglie. Il peggio era comunque alle spalle e Giacomo, aveva ritrovato un po’ di serenità. Era un professore universitario, guarda caso di Matematica, e mio padre, che nutriva un’enorme stima nei suoi confronti, mi disse che era la persona di cui avevo bisogno. Io fui felice di questa proposta, la condivisi pienamente, perché anch’io ero convinto che, col suo aiuto, avrei risolto i miei problemi. Col senno di poi mi sento di confermare questo giudizio, e, come vedremo, non solo perché sto brillantemente marciando verso il conseguimento della laurea con lode. Dopo tre giorni, Giacomo venne a cena da noi, fu una bella serata e alla fine lui si dichiarò disponibile a darmi una mano. Ci accordammo su un programma di tre incontri pomeridiani dalla 14,30 alle 19,00 per quattro settimane, alla fine di quel primo mese avremmo valutato assieme un’eventuale proroga, qualora ce ne fosse stato bisogno. La sede era a casa sua, che distava circa 30 km da casa nostra. Chiesi a mia madre se potevo utilizzare per quei pomeriggi la sua punto Fiat e, fortunatamente per me, mi disse che per lei non c’era problema. Mi recai da lui per il primo incontro un Lunedì pomeriggio. Giacomo era un bell’uomo, coetaneo di mio padre, ma sembrava più giovane di qualche anno. Il fatto che la calvizie non aveva fatto tappa dalle sue parti sicuramente l’aiutava e poi mi risulta che osservasse uno stile di vita salutista. Niente fumo, poco alcool, sufficiente sport.
Non sapevo se avesse recuperato una regolare vita sessuale, visto la recente separazione. Dal sua matrimonio era nata una figlia che credo avesse all’incirca la mia età e che viveva con la madre. Suonai alla sua porta, aprì, mi accolse con un sorriso , mi fece accomodare nello studio, “Davide, gradisci un caffè?” “Si grazie, molto volentieri”. Si diresse verso la cucina mentre diceva “Mettiti comodo, vado a prepararlo, arrivo subito. “D’accordo”. Io approfittai per familiarizzare con l’ambiente. Una bella casa, arredata con gusto, uno stile moderno e sobrio con qualche concessione qua e la al pezzo antico, ma sempre con gusto e armonia. Quello che più mi colpì fu l’ordine che regnava sovrano, mi chiesi se si avvalesse di qualche collaboratrice a ore o se sbrigava le varie faccende domestiche in autonomia. “Quanto zucchero?” “Ti ringrazio Giacomo, ma lo prendo amaro” “Che coincidenza, anch’io, sei anche tu un’amante del caffè amaro? Un intenditore.. spero sia di tuo gradimento” “Si, ho gradualmente eliminato lo zucchero, preferisco il apprezzare l’aroma puro” “Com’è?” “Ottimo!” “Guarda che in questa casa le critiche sono ben accette, sii schietto, non avere scrupoli” “Sono sincero, è veramente ottimo” “Bene, mi fa piacere.. allora… via al lavoro, si comincia” “Ok.. capo, cominciamo”. Iniziò la prima lezione. Giacomo aveva un approccio molto professionale, mi fece un sacco di domande che erano finalizzate a conoscere nei dettagli la situazione così da potersi fare un quadro il più chiaro possibile della situazione. Io ero affascinato dal suo modo di fare. Aveva un modo di fare che attraeva l’interlocutore di turno ed io non mi ero sottratto a questa attrazione che presto si rivelerà un’ “attrazione fatale”. Se dovessi sintetizzare con una parola direi … Carisma, potendone aggiungerne una seconda direi.. personalità. Giacomo si accorse presto dell’effetto che mi provocava e lo capii quando improvvisamente mi disse “Davide! Ehi.. mi ascolti? A cosa stai pensando?” “Si Giacomo, ti sto ascoltando con attenzione, non mi sono perso una parola, se vuoi ti ripeto tutto quello che hai detto” “Non è il caso, solo che ti vedevo assente, pensavo ti stessi annoiando” “Annoiarmi? Scherzi, non solo non mi annoi, ma trovo quel che dici di estremo interesse” “Ti ripeto, in questa casa le critiche sono ben accette, sii schietto. E’ la seconda volta che te lo dico, e d’ora in avanti non te lo dico più!” “Apprezzo la tua attenzione, ma credimi sono sincero, non mi stai annoiando” “E allora qual è il problema?” “Non c’è nessun problema, è che… è che..” La mia voce si fece flebile e tremante, mi stava accadendo qualcosa che non riuscivo a controllare, ero emozionato e, apparentemente, non ce n’era il motivo. Giacomo capì che stavo vivendo un momento particolare e con molta dolcezza e tatto fece di tutto per farmi sentire a mio agio. Si avvicinò e mi disse”Non ti preoccupare Davide, forse c’è bisogno di una pausa o di una boccata d’aria, non è successo niente, stai tranquillo” intanto si era avvicinato a me accostando la sua sedia alla mia, e istintivamente, forse per essere più persuasivo aveva avvicinato la sua faccia alla mia. Era a pochi centimetri dalla mia, il suo sorriso accattivante, il suo sguardo dolce. L’ho guardato, e la mia mente fu colpita, come da un flash. Una fantasia erotica, mi vedevo mentre facevo all’amore con lui. Non avevo mai pensato, neanche lontanamente, prima d’ora, una cosa del genere. Fare all’amore con una persona del mio stesso sesso. Non ebbi il tempo di riflettere, avvicinai a mia volta la faccia alla sua, le punte dei nostri nasi si toccavano, lui fece per dire qualcosa ma io non gli lasciai il tempo di farlo perché istintivamente lo baciai sulla bocca con evidente desiderio. Lui cercò di ritrarsi, ma fu uno scattino quasi impercettibile, poi aderì al bacio anche se con minor convinzione, evidentemente lo avevo spiazzato. Il bacio si fece serio e rovente, a anche Giacomo, cominciò a sciogliersi. Ora rispondeva colpo su colpo alla mia lingua indemoniata. Mi rendevo conto che lo stavo baciando con maggior trasporto rispetto a come baciavo la mia ragazza. Si ero felicemente fidanzato con una splendida fanciulla ed avevo una vita sessuale “normale” ed appagante, ma ora stavo baciando con passione un uomo che poteva essere mio padre. Ci baciammo per un tempo interminabile, alternando passionalità e dolcezza, io stavo eludendo qualsiasi freno inibitorio e mi accorsi di questo quando posai la mia mano sulla sua patta, e mentre ci baciavamo iniziai a massaggiargli il cazzo anche se tra la mano e l’oggetto del mio desiderio c’era la stoffa de jeans, sentivo il suo vigore crescere, sentivo la stoffa che si gonfiava di cazzo, e sicuramente doveva essere un bel cazzo. Giacomo gemeva, era evidente che gradiva il trattamento. “Mi piace, continua” “voglio prendertelo in bocca” “Mi fai morire” “Dammelo, altrimenti muoio prima io” “Prendilo, è tuo” “Sii.. dammelo voglio farti godere” Ho ripreso a baciarlo in bocca e intanto gli slacciavo uno a uno i bottoni della
patta del Lewis 501. La sua erezione era al massimo, il cazzo premeva contro i bottoni e liberarlo non fu agevole. Ora lo sentivo pulsare nella mia mano, una bellissima sensazione, aveva una grossa circonferenza tanto che a malapena riuscivo ad avvolgerlo. “Succhiamelo, ti prego, non ce la faccio più” staccai la mia bocca dalla sua e la diressi verso il caldo gioiello. La cappella era grossa e viola, cominciai a leccarla in punta per raccogliere le gocce trasparenti della sua bagnata gioia, questo lo faceva letteralmente impazzire, e perdendo completamente il controllo mi disse “Sii dai… ancora… sei una gran troia!!” Mi sentivo padrone della situazione e la cosa mi gratificava, decisi di affondare il colpo, lo feci scivolare lentamente in bocca, piano piano, finchè potevo, era grosso e lungo, un cazzo stupendo. Odorava di maschio, sapeva di virilità, lo succhiavo con crescente avidità, mi piaceva, avrei continuato per ore. Giacomo era completamente partito, prossimo all’eruzione. “Dai troia, non ti fermare, mi fai godere” “Sii.. sto per venire” “Eccomi… eccomi.. siii.. vengooo siii siii vengono, bevi troia.. bevi tutta la mia sborra” Mi riempi la bocca con una sborrata impressionante, ho inghiottito quasi completamente quel caldo nettare. Poi ho ripulito il cazzo con la lingua sentivo Giacomo tendere i muscoli delle gambe e degli addominali, poi con un filo di voce mi disse “Baciami… “ Ho obbedito e l’ho baciato con passione. Avevo riservato un po’ del suo sperma e glielo porsi in punta di lingua, mi l’ha succhiata come fosse un gelato, intanto emetteva gemiti e parole incomprensibili. Sicuramente ha gradito. Dopo un po’ ci siamo ricomposti e siamo tornati al lavoro. Era solo l’inizio, il programma prevedeva tre sedute settimanali per quattro settimane, c’era ancora molto da fare, molto da imparare, in tutti i sensi.
fine primo episodio.
Giacomo il professore universitario
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16 years ago
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Certificazione Profili
esistono due tipi di certificazione, la prima per le coppie e singole e la seconda per i singoli ed i trav/trans.
la certificazione delle coppie e delle singole:
viene eseguita dallo staff del portale,essere certificati è semplicissimo basta inviare una mail all'indirizzo: [email protected] mandando una foto di coppia o almeno della lei di coppia o della lei nel caso di singole nella quale sia mostrato il nostro logo che potete scaricare cliccando qui (se preferite la versione pdf cliccate qui )stampato su un qualsiasi foglio formato A4 le compilato a penna o pennarello con la VS username e data della certifica la foto deve essere poi spedita all'indirizzo [email protected]
la certificazione sarà rapidissima,inoltre le coppie,singole ,lei bisex certificate potranno a loro volta indicarci le coppie o singole o lei bisex vere loro amiche che riceveranno a loro volta la certificazione.
NON Sono ammessi Fotomontaggi di nessun genere il logo deve obbligatoriamente essere stampato ed utilizzato per fare una foto reale.
NON AVETE LA STAMPANTE? nessun problema potete ricevere la certifica in questo modo prendete un normale foglio A4 e con un pennarello scrivete la Vs username seguita dalla frase "certificati da SexyCommunity" in data.... e poi utilizzate lo stesso foglio per scattare una foto come se fosse il nostro logo. (se sei singola puoi scattare foto allo specchio)IMPORTANTE: il volto DEVE ESSERE CENSURATO e quindi NON riconoscibile in quanto la foto inviata verrà pubblicata sul profilo dove deve rimanere obbligatoriamente per validare la certifica (può essere spostata nella gallery)
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17 years ago
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16 years ago
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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