1. In trattoria
Lascio l'impermeabile in macchina ed entro nella solita piccola trattoria. Non mi sono risparmiato, lavorando come sempre oltre l'orario canonico. Ormai è quasi un anestetico fare tardi a cena. La stanchezza attutisce pensieri inopportuni e troppo impegnativi. L’eleganza del vestito mi sorprende! Seduta sola ad un tavolino centrale, e non puoi aver indossato quell'abito per cenare in trattoria. Mentre scelgo con lo sguardo un tavolo adiacente noto che il tuo è apparecchiato con un solo coperto. La situazione mi incuriosisce e, per qualche istante, assorbe tutta la mia attenzione. Dunque realmente sola, in un elegante abito nero. Mi accomodo sulla seggiola e mi sorprendo ancora! Scopro che il tuo lungo da sera ha uno spacco laterale vertiginoso. Il mio sguardo lo percorre rapido fino alla fine, dove il lembo di pelle visibile si assottiglia e scompare. Mi rendo conto di avere indugiato troppo nell’osservare e distolgo subito l’attenzione. Non sembri avermi notato. Forse avrei preferito provare imbarazzo nell’essere scoperto mentre guardavo quella splendida gamba velata piuttosto che percepire indifferenza. Concentrata, rivolta al menù e io ti imito. Ordini al cameriere a bassa voce e rimane in attesa. Nonostante io ti sia quasi di fronte, un po’ sulla sinistra, non mi degni di uno sguardo. L’espressione non è altezzosa, anzi, piuttosto affabile. Probabilmente assorta nei tuoi pensieri; mi piace giustificare così la totale indifferenza alla mia presenza. Mentre ti osservo fantastico una giustificazione alla tua improbabile presenza: magari una serata a teatro rimandata, un imprevisto … un appuntamento mancato o naufragato in una lite poco distante dalla trattoria. Sfrutto il menù per osservarti di nascosto e noto che sei tranquilla, a tuo agio. No, non puoi avere vissuto una lite… ti alzi, scivoli al mio fianco tra i tavolini, verso la toilet. Mentre percepisco il tuo profumo ti allontani di spalle. In controluce l’abito estivo si rivela leggerissimo e intravedo un perizoma nero, che lascia completamente libere le natiche. Provo una emozione profonda e rimango con il fiato sospeso. Valuto se sia opportuno guardarti dritta negli occhi al tuo rientro in sala, per vedere la reazione. Un senso di urgenza nel tentare un approccio si impadronisce di me, mi spinge a tentare qualche cosa, senza comprenderne precisamente lo scopo. Sopraggiunge il cameriere proprio mentre ritorni. Accidenti, devo ordinare. Lo faccio nervosamente, scrutando il tuo volto mentre ci raggiungi. Il cameriere si sposta per farti passare e poi se ne va con la mia ordinazione. Con un gesto elegante del braccio trattieni la gonna e ti siedi. Non tenti di chiudere lo spacco, come spesso fanno le donne in inspiegabile disagio dopo avere scelto di indossare un abito che esalta e mostra le loro gambe. Accompagni l’abito che scivola leggermente sulle cosce, salendo. All’inizio dello spacco noto, appena visibile, il semplice merletto che guarnisce la fine delle autoreggenti. Sono ipnotizzato. Appena distolgo lo sguardo incontro il tuo volto, che si illumina in un sorriso divertito. Mi sento scoperto, ma confortato dalla tua reazione inattesa. Inarco le sopracciglia in una espressione buffa, allargando i palmi delle mani, come a significare: “Scusa, ma non ho potuto farne a meno!” Tu interpreti con un lieve inchino del capo, senza distogliere lo sguardo, in un chiaro segnale di accettazione delle scuse. Poi, in una sfida giocosa, lentamente, dischiudi un po’ di più le gambe, e il tuo sorriso si allarga. Tutto rimane sospeso, irreale, io timidamente lascio i tuoi occhi e scendo a godere della visione offertami. L‘interno cosce è visibile oltre il bordo delle autoreggenti, fino al minuscolo lembo di stoffa scura che copre l’inguine. Appena torno a cercare il tuo volto distogli lo sguardo, volgi gli occhi al celo atteggiandoti scherzosamente ad angioletto e chiudi repentinamente le gambe. Stento a credere che non sia un sogno. Ho il cuore in gola. Torni ad incrociare il mio sguardo, con una espressione pacata e divertita. Mi sembra di avere con te una sorprendente intimità, naturale, cheta. Sorrido e comincio a mimare l’invito, con l’indice puntato verso me stesso: io, vengo li, mangiamo insieme? Tu compi con la mano un gesto di invito verso la seggiola vuota al tuo tavolo. Congiungo le mani in un compito ringraziamento e mi alzo.
“Buona sera, mi chiamo Gianni.”
“Buona sera, piacere di conoscerti. Io sono Fio.”
“Ciao Fio, non mi è mai capitato di incontrare una persona in grado di scherzare così piacevolmente su aspetti che solitamente vengono ritenuti sconvenienti e relegati in modo innaturale nell’ambito del peccaminoso e dell’innominabile. Sei molto naturale e simpatica.”
“Accidenti, ma parli spesso così complicato? Ti eri preparato prima?” e ridi divertita.
“No, no! Ti assicuro che non mi sono preparato prima, ero troppo preso da quello che mi diceva il tuo corpo. Rapito!”
“Hai detto solo tre frasi, ma … è piacevole ascoltarti. Sei uno scrittore?”
“Sono un ingegnere, ma a volte mi prende il desiderio di scrivere a proposito della sessualità, di protestare con un saggio, o … forse un racconto, non so.”
“Protestare? Cosa intendi?”
“Si, una protesta contro lo snaturamento della sessualità. Un aspetto estremamente istintivo e connaturato all’uomo lo si taccia come negativo e da reprimere. Antico concetto religioso del peccato originale. L’uomo nasce nel peccato e deve redimersi. Nasce portato a seguire la via sbagliata e deve faticare a rimanere su quella retta. Ma cosa c’è di negativo nel guardare una bella donna e nell’eccitazione che ne consegue? È un aspetto meraviglioso dell’essere umano avere la capacità di entusiasmarsi nella sessualità. Perché definire la sua natura sbagliata? E …”
Fortunatamente il cameriere mi interrompe trasferendo le stoviglie al mio nuovo posto. Io ti guardo e ti scopro ironicamente divertita e attonita. La tua muta interrogazione è: “Non vorrai veramente continuare su questo tono!?”
Le pietanze sono arrivate.
“Scusa Fio! Ma vorrei concludere aggiungendo solo dei complicati metalinguaggi che si instaurano tra le giovani donne e i giovani uomini per ostacolare il piacevole corso della natura se non addirittura per reprimerla ed annullarla…” Ti guardo serio e poi scoppiamo a ridere mentre preciso: “… dai adesso stavo scherzando!”
“Fortuna! hai visto la disperazione nei miei occhi? … stavo per spogliarmi nuda per impedirti di continuare!”
La cena vola fino al dessert, in un contrappunto di risate e scherzosa conversazione. Ogni tanto il mio sguardo indugia nell’ampia scollatura del tuo abito. Te ne rendi conto, ma la cosa sembra piacerti.
“Caffè Fio?”
“Dipende…”
“Da cosa?”
“Da cosa facciamo stanotte.”
“Se il caffè ti piace goditelo… vorrà dire che mi sacrificherò rimanendo sveglio tutta la notte a farti compagnia nella insonnia.”
“Due caffè per favore!”
“Sei in macchina Fio?”
“Taxi, ma posso anche non chiamarlo se mi offri un passaggio…”
“Ma certo che ti offro un passaggio, vieni …”
“C’è posto nella tua auto anche per la mia valigia?”
In un attimo siamo fuori dal locale e raggiungiamo la mia auto. Ti apro la portiera.
“Oh, ma che galante che sei!”
“È solo perché voglio ancora guardare le tue gambe.”
“Ti piacciono così tanto?”
“Si.” E aspetto a chiudere la portiera osservando realmente le tue gambe, i tuoi movimenti sensuali nell’accomodarti sul sedile.
“Grazie.”
Sistemo la misteriosa valigia nel bagagliaio e salgo in auto.
“Fio, tu sai accettare i complimenti in modo splendido: ringraziando. È semplice, ma per niente comune.”
“Di nuovo grazie!”
“Prego. Posso portarti a casa mia e approfittare della tua insonnia?”
“Semplicemente si…”
Partiamo con andatura tranquilla.
“Fio, non ti ho chiesto come mai sei capitata in quella trattoria …”
“Ah, si capisco, un po’ troppo elegante, vero?”
“Indubbiamente non passavi inosservata …”
“Semplice, sono appena rientrata dagli USA in aereo, ma una mia valigia ha preso un itinerario diverso. O rimanevo in tuta o mi mettevo elegante. Ero affamatissima!”
2. È quasi notte
Appena entrati nell’appartamento ti riveli curiosa, osservando l’ambiente, i quadri.
“Posso offrirti qualche cosa da bere?”
“Si grazie, non alcolici però, ho proprio sete.”
“Va bene un succo d’arancia? Preferisci acqua?”
“Il succo va bene … posso esplorare la tua casa?”
“Ma certo, mi fa piacere che tu sia curiosa e diretta. Vai pure alla scoperta da sola, mentre ti preparo il succo.”
Aspetto in salotto, con il tuo bicchiere in mano. Accendo la lampada sul mobile bar e spengo le altre luci. Tu entri dicendo: “Mi piace, accogliente e semplice.”
“Sai, piace anche a me. Quasi quasi ne approfitto per viverci!” scherzo porgendoti il succo.
Ti avvicini fino quasi a sfiorarmi e sorridi. Colmo i pochi centimetri che ci separano per aderire al tuo corpo, occhi negli occhi. Diventa quasi impossibile bere. Ti inarchi all’indietro senza staccarti e bevuto il succo ti liberi del bicchiere appoggiandolo sul mobile, vicino al mio rimasto pieno. Ho approfittato del tuo movimento al’indietro per sorreggerti cingendoti alla vita. Il tuo corpo è caldo e piacevole nel contatto. Mi sembra che godi delle stesse sensazioni di piacere che provo. Ci osserviamo negli occhi e le tue braccia avvolgono le mie spalle. Rimaniamo immobili. Sorridi perfettamente a tuo agio. Il silenzio non riesce a creare imbarazzo, l’immobilità ci piace. Ritardare ancora il contatto delle labbra, così vicine, è un gioco eccitante tanto quanto il baciarsi. Mi avvicino fino a sentire la morbidezza della tua pelle sulle labbra, ti sento respirare, ma poi mi allontano di nuovo. Ridi e il suono della tua voce, a quella distanza, è estremamente eccitante, irresistibile. Le mie labbra sfiorano il tuo collo, mentre una mano guadagna la nuca e senti le mie dita aperte tra i capelli. “Vuoi farmi svenire qui? Appoggiata al mobile?” Mi sussurri all’orecchio scherzosamente. “Hai una idea migliore Fio?”
“Mmmm … si! Ho scoperto prima che hai una cosa morbida, con due cuscini, che occupa mezza stanza … da quella parte. Vorresti spiegarmi a cosa serve?”
“Ah, si quella. L’ho acquistata perché si presta a molti usi diversi … alcuni particolarmente piacevoli … vieni. Si chiama letto. Bisogna osservare alcune regole però. I vestiti, ad esempio, devono essere rimossi prima di servirsene altrimenti c’è il rischio di stracciarli a brandelli per liberarsene in preda ad una reazione violenta. Sarebbe un peccato per il tuo vestito!”
Mi precedi nella stanza e ancora una volta mi sorprendi, lasciando scivolare immediatamente il vestito a terra e rimanendo completamente nuda ai miei occhi.
“Fio, ma la tua biancheria che fine ha fatto?”
“La stessa che dovrebbe fare la tua. Esplorando la casa ho pensato di mettermi comoda …”
Non ti lascio finire la frase. Ti raggiungo mentre sei ancora di spalle, offerta al mio sguardo e ti abbraccio da dietro, raggiungendo con le mani i tuoi seni, respirando i tuoi capelli. Sento che aderisci al mio corpo, le natiche spinte contro il mio inguine in un inequivocabile desiderio. Ti sospingo e sdraio sul letto, rimanendo in piedi davanti a te. Osservo il tuo sesso nella luce soffusa della lampada, le tue gambe dischiuse, mentre comincio a spogliarmi. Ti lasci guardare divertita ed eccitata, sdraiata in totale abbandono, con le splendide gambe affusolate che sporgono oltre la sponda e i piedi a terra, vicini ai miei. Appoggio le mani sui tuoi fianchi chinandomi verso il tuo inguine. Intuisci e chiudi gli occhi. Senti il respiro sui tuoi riccioli e le mie mani che scendono lentamente verso il tuo sesso. Pieghi e dischiudi le gambe in una offerta arrendevole e io osservo eccitato il tuo volto, oltre l’onda dei seni. Le guance arrossate, il respiro più intenso. Un bacio per sentire il calore della tua intimità sulle mie labbra. Mi regali un sospiro liberatorio. Ti accarezzo l’interno cosce, le ginocchia … ti guardo e aspetto immobile, respirando eccitato a pochi centimetri dalle pieghe della tua intimità. Un altro bacio e ti scopro ormai umida di piacere. Ancora una pausa per godere della tua vista, ma tu socchiudi gli occhi e mi guardi. Sento le tue mani sulla testa. Mi attiri, spingi forte e finalmente senti le mie labbra dischiudersi sul tuo sesso. Assaggio il tuo piacere e la mia lingua curiosa percorre l’esterno delle labbra, risale lentamente fino al clito. Ti sento fremere e mi appago della tua eccitazione. Cerco di capire i tuoi desideri e provo a rompere il silenzio: “Regalami il tuo piacere, Fio, voglio sentire il tuo sapore…” Immediatamente rispondi con eccitazione: “Sii! Raccontami Gianni. Mi piace!” Ho la stupenda sensazione che i miei desideri siano anche i tuoi desideri. Questa coincidenza è molto rara, ma sento che si realizza in te trasmettendomi tranquillità. Allora mi lascio andare e gioco liberamente con il tuo sesso, lo frugo a fondo con la lingua, spiando il tuo corpo divincolarsi in preda al piacere. “Mi piace il tuo sapore Fio… voglio sentirlo sulla faccia!” E mi tuffo a succhiarti nel punto più sensibile. Tu cerchi di fuggire dalla sensazione troppo intensa, ma io ti blocco per un attimo, in un gioco dispettoso, poi abbandono la presa. Continuiamo così per un po’, in un alternarsi di fughe e attacchi avidi, nei quali la mia bocca ti cerca e ti succhia con passione. Sei percorsa da brividi continui e il respiro affannato rivela tutto il godimento che provi.
“Sei un fiume di piacere, Fio, ti sento bagnata e mi fai molto eccitare… lasciati guardare ancora… mi piaci con le cosce dischiuse e il sesso in mostra… mi piaci molto così, si, un po’ oscena … la fica dischiusa e umida… mi dai forti emozioni!”
Sono in piedi, ti sollevi appoggiando i gomiti sul letto e mi guardi il sesso. Nel tuo volto l’eccitazione e il compiacimento per la mia erezione. Ti sistemi seduta sulla sponda e impugni la mia asta. L’altra mano accarezza con infinita dolcezza, ricama percorsi meravigliosi nella mia intimità. Il contrasto tra la fermezza con cui mi trattieni e la tenerezza con la quale mi accarezzi è trascinante, struggente.
“Fio, mi fai morire!”
“Si? ne ho facoltà?”
“Si. Ti prego, continua … è bellissimo!”
“Posso assaggiarti Gianni? O vuoi che continui così tutta la notte?”
“Oh … non puoi chiedermi una scelta simile. Non è onesto! Le tue parole mi provocano uno shock cerebrale e ...”
La tua reazione non raggiunge le mie orecchie, ma l’apice della mia virilità. Devo aprire gli occhi e guardarmi per capire che sono le tue labbra, appoggiate dolcemente sulla estremità tesa della mia eccitazione. Hai gli occhi chiusi e il volto meravigliosamente rilassato. Sei bellissima nella tua espressione assorta e sorridente. Rimbalzi con movimenti impercettibili ad ogni bacetto che elargisci alla punta del mio sesso. Ogni volta che le tue labbra si protendono a schioccare il bacio successivo sono sempre più dischiuse e io intuisco il tuo gioco. Ad ogni lenta ripetizione percepisco sempre più l’umido contatto della tua bocca. La saliva sull’interno fresco delle labbra. Sono ipnotizzato e attendo la naturale imminente conclusione … sospeso … non voglio soverchiare la tua iniziativa e … mentre emetti un sospiro meraviglioso mi sento sprofondare nella tua bocca, avvolgere in una sensazione di agognato godimento che scioglie ogni tensione in un piacere assoluto. Sento la lingua umida guizzare e stringersi forte attorno a me trattenendomi per interminabili secondi in una unica suzione, immobile e intensa.
Spalanchi la bocca in un gesto rapidissimo. Uno schiocco sonoro e non riesco a trattenermi. Fiotti di piacere prorompono nella tua bocca. Mi assale il rimorso. Dura solo un attimo, annullato dalla tua bocca che guadagna nuovamente la presa e immobile si stringe a godere il tributo alla tua femminilità. Le convulsioni si placano e tu lentamente scivoli via.
“È bellissimo ricevere le ondate che si susseguono selvagge, inarrestabili e sentirti al culmine della eccitazione. Grazie Gianni per avermi regalato il tuo piacere!”
“Grazie? … ma tu esisti realmente Fio?”
“Si. Se non ti sembro vera puoi … toccarmi! Prova”
Mi attiri sul letto, al tuo fianco e guidi la mia mano sui seni. La tua pelle è calda, e i capezzoli annunciano la tua estrema eccitazione. I nostri fianchi a contatto. Misuro la capienza del mio palmo cercando di coprire completamente un tuo seno. Appoggi la tua mano sopra la mia e stringi forte, nell’urgenza di comunicarmi l’intensità delle carezze che desideri. Capisco e assecondo il progredire della tua meravigliosa eccitazione. Scendo lentamente verso l’inguine e i tuoi fianchi cominciano a danzare inarrestabili. La mia mano aperta raggiunge la tua intimità, appoggiandosi forte sul pube e chiudendosi tra le cosce, avvolgendo con le dita tutto il tuo sesso, stringendoti.
Sento diffondersi una musica. Prima sommessa. Poi incalzante … noto solo allora la presenza sul letto delle tue autoreggenti, gli slip minuti e la tua borsa, dalla quale proviene il suono. Il tuo telefono avverte … non si può dire che squilla, ma comunque informa di una chiamata in arrivo. La tua reazione mi sorprende. Comincio ad abituarmi alle sorprese continue! Hai estratto il telefono dalla borsa e, dopo una rapida occhiata per stabilire dal display l’identità del chiamante, stai già parlando …
“Ciao Boss!! Finalmente hai chiamato. Mi sentivo un po’ trascurata… Si.”
Sei sorridente, naturale. Provo un leggero disagio per la mano che è rimasta a contatto con la tua intimità. Provo ad ammorbidire la presa e scivolare via, ma la tua mano mi afferra rapida e spinge per ristabilire l’intensità del contatto. Mi guardi e sorridi. Hai le guance ravvivate dall’eccitazione e capisco che la conversazione non ti raffredda, anzi, al contrario, sembri progredire verso emozioni più intense.
“Si, ho cenato. Tutto bene, a parte lo smarrimento di una valigia …”
Conversazione serrata, gioviale. Mi sento un po’ disorientato. La tua mano spinge la mia in un massaggio sensuale, nelle pause in cui ascolti l’altro interlocutore.
“Si, mi sono rimasti solo gli abiti eleganti e quindi … mi sono messa elegante e ho cenato nel solito ristorantino … Ah, ah, certo che ho fatto conquiste, che credi? Un ragazzo gentile e carino …”
Mi sento morire, non sono portato ad essere un clandestino strumento di piacere nel manage di una coppia! L’amante di una signora bene! Io! La realtà supera sempre la fantasia, ma questa sera credo stia esagerando!
“Si si! Adesso è qui con me e mi sta dando molto piacere … davvero! Erano anni che non si presentava l’occasione giusta, la persona adatta… Avevo nostalgia delle rare situazioni che mi avevi fatto vivere con quel tuo amico, ricordi? Porco, sono sicura che non le dimenticherai mai.”
Un po’ preoccupato non distolgo lo sguardo dal tuo viso: rimani tranquilla, divertita. Che sia tutto vero? Ridi!
“Così? Subito? Aspetta che glielo chiedo… un attimo … si, dammi un minuto e ti richiamo. Ciao.”
Chiudi la conversazione e i tuoi occhi brillano di eccitazione.
“Gianni, era mio marito. Ti voglio chiedere una cosa, ma sentiti nella massima libertà di scelta… Mio marito chiede se può raggiungerci, ora … “
Spari fuori la domanda e mi osservi. Ti ritengo troppo sensibile per non immaginare che continuerai a parlare. Io non devo risponderti immediatamente.
“È eterosessuale, sensibile e piacevole. Se preferisci non incontrarlo ora io rimarrò comunque a divertirmi con te. Godrà con me quando gli racconterò della serata. Gli piacerà molto. Se vorrai che sia solo spettatore, non hai che da chiederlo, ma comunque vorrei costruire una situazione che ti piace, che desideri, non forzarti in alcun modo…”
“Fio, è stato sempre nelle mie fantasie soddisfare una donna come te, essere il complice di un marito nell’ambito di una coppia… Non nascondo che questa sera i colpi di scena siano parecchi, mi sento un po’ frastornato, ma tutte le situazioni le ho desiderate e le vivo con grande eccitazione. Vuoi che lo chiami io?”
Mi rovesci sul letto euforica e ti siedi a cavalcioni su di me, sul mio petto.
“Lo sapevo che lo avresti fatto! Mi piaci da matti! Si chiama Boss. Mi bagno tutta solo a comporre il numero … tieni!”
Il contatto del tuo sesso sui miei pettorali dimostra che dici la verità. Cosa è più appropriato? Buona sera o ciao?
“Ciao, mi chiamo Gianni… Non ti nascondo che sono un po’ in tensione, ma mi fa sinceramente piacere se ci incontriamo…”
La voce è gentile, affabile. Noto anche dall’altra parte un sottile imbarazzo; mi rassicura. Comunico l’indirizzo e ci salutiamo.
“Fio, scusami, ma vorrei indossare un abito. Non riesco a presentarmi nudo a tuo marito.”
“Ma certo Gianni. Lo capisco. Beh, mi vestirò un po’ anche io, ma solo un po’.”
Sorridi e cominci a indossare le autoreggenti.
“Ecco, filini interdentali e autoreggenti. Voi uomini siete dei semplici. Piacciono a tutti! Io sto meglio in completa libertà, ma stuzzicare il Boss mi piace da matta.”
3. L’incontro
Ho scelto abiti informali, sportivi. Un classico jeans e una camicia estiva, sportiva. Tu sei rimasta seminuda, splendidamente sexy nelle tue autoreggenti velate. Si, siamo proprio semplici noi maschietti. Il campanello ci sorprende in questa buffa situazione, mentre sorseggiamo succo di arancia e cerchiamo di sciogliere la tensione dell’attesa. Sei brava a tranquillizzarmi:
“Vado io ad aprire! Posso?”
Annuisco e poco dopo vi vedo entrare nel salotto. Anche lui è vestito sportivo. Ci stringiamo la mano in modo piacevole.
“Sono contento di incontrarti Boss.”
“Piacere mio, sul serio, sono felice di questo incontro.”
Tu lo abbracci al collo da dietro, i tuoi fianchi nudi sporgono oltre la sua figura e conferiscono alla scena una atmosfera surreale, molto sexy. Luci soffuse e poltrone.
“Ti posso offrire qualche cosa da bere?”
“Si con piacere, la stessa cosa che bevete voi, grazie.”
“Succo di arancia.”
“Va benissimo. Sono assetato. A Fio non piace che io beva alcolici. Dice che devo essere sobrio per apprezzarla al meglio quando organizza le nostre serate tet a tet.”
Guardo Fio: il volto felice e le labbra rosse, desiderabili. Sorridendo commenta le parole di Boss: “A maggior ragione in una serata così straordinaria, caro, ti concedo solo succo di arancia!”
Non immaginavo di trovarmi a mio agio, ma mi sbagliavo. La presenza provocante di Fio seminuda mi sembra la cosa più naturale di questo mondo. Ogni tanto mi sorprendo a riflettere sulla situazione che va sviluppandosi nel mio salotto. Sembra un sogno.
“Guardami Gianni, mi piace se riesco ad eccitarti…”
In braccio a tuo marito cominci a baciarlo molto sensualmente, sulla bocca. Le tue mani cominciano a slacciargli la camicia. Il fruscio degli abiti, le carezze sempre più audaci di entrambi. La tua eccitazione una volta ancora mi ipnotizza. Si moltiplica.
Sei a cavalcioni su di lui e mentre gli sfili la camicia. Ti osservo di spalle: il sedere, il profilo del tuo sesso che si intravede sotto le natiche, il taglio dove scompare il sottile filo del perizoma. Rimango immobile, seduto nella poltrona di fronte a voi, eccitato. Le mani del tuo uomo ti percorrono, abituate al tuo corpo, sanno esprimere una sapiente consuetudine. È una visione stupenda. Lo baci sulle labbra mentre le tue mani cercano la sua virilità, l’afferrano attraverso la stoffa e poi si tuffano a frugare nelle mutande. L’eccitazione rende i tuoi movimenti estremamente sensuali. Lo estrai turgido e la tua mano comincia a danzare su di lui. Gli sussurri all’orecchio e poi scivoli in ginocchio sul pavimento, tra le sue gambe.
“Fio vorrebbe che gli accarezzassi la schiena mentre mi da piacere… le piacerebbe molto sentire le tue mani addosso Gianni, avvicinati per favore.”
Sorpresa! Chissà perché ero convinto che avrei assistito allo spettacolo più eccitante della mia vita da spettatore. Ma naturalmente Fio stupisce ancora!
Non ho il coraggio di alzarmi in piedi e scivolo giù dalla poltrona in ginocchio. Davanti a me Fio a quattro zampe, o meglio, lo splendido sedere. Sento il rumore inequivocabile di cosa la tua bocca sia impegnata a elargire al tuo uomo. Un suono eccitante, che richiama le sensazioni vissute in prima persona pochi minuti prima. Mi avvicino ed evito volutamente il contatto con il tuo corpo, afferro con la punta delle dita il tuo perizoma dai fili laterali e inizio lentamente a sfilarlo dai fianchi. Mi agevoli con piccoli movimenti, alzi le ginocchia, prima una poi l’altra e il piccolo lembo di stoffa ti percorre i polpacci, le caviglie… Rimani in ginocchio, gambe e glutei come quelli di una puledra, dai posteriori separati e scattanti. Senti una mano sulla schiena, al centro, sopra le natiche e subito dopo l’altra dal basso si appoggia sul tuo inguine, il polso sul pube e il braccio aderisce al tuo sesso. I tuoi piccoli movimenti trasformano quel contatto immobile in piacere. Divarichi un po’ le gambe e trasmetti con la bocca al tuo uomo le emozioni che provi, regalandogli la lussuria che ormai ti impregna. Lo sento gemere in risposta agli affondi del tuo capo. Non resisto. Sfilo lentamente il braccio con il quale premevo il tuo ventre e mi avvicino con il volto abbassandomi.
Senti i glutei che si scostano sotto la spinta delle mie dita e il respiro eccitato sul tuo sesso prima del contatto con la mia bocca. La mia lingua percorre la tua intimità dal basso, fin tra le natiche, verso la rosellina al centro del tuo culetto. I suoni che emetti, i gesti, tutto quello che emana dal tuo corpo è sesso allo stato puro. Lo provi e lo contagi al tuo uomo, a me. Sei un lago di piacere e io disseto il desiderio che ho accumulato, con avidità. Voglio vedere l’eccitazione sul tuo volto, i tuoi occhi illuminati dal desiderio di godere, di riempirti la bocca con il suo cazzo. Non senti più la mia lingua sul sesso e cerchi con la coda degli occhi. Mi scopri di fianco. Intuisci. Scosti i capelli e ti lasci guardare mentre fai scivolare fuori il suo uccello dalle labbra. Sei stupenda, negli occhi il desiderio. Sul tuo volto l’irresistibile luce della lussuria. Osservo immobile, nella penombra. La lingua parte dalla base e risale l’asta lentamente... raggiunta la sommità mi guardi con espressione dispettosa e te lo fai scivolare nuovamente tutto in bocca. Sei bellissima! Intuisco il tuo lato di femmina esibizionista e rimango immobile a godermi lo spettacolo. Devo avere una faccia proprio sconvolta dall’eccitazione perché mi guardi e ridi divertita prima di tuffarti in un pompino rapidissimo. Il Boss è allo stremo e ti avverte che esploderà. Tu ti arresti, gli sfili gli abiti e ti lanci con la bocca nuovamente su di lui in un rush decisivo, aiutandoti anche con le mani. Qualche sapiente affondo e lo vedo inarcarsi, piantarti l’asta in bocca. Intuisco la sua esplosione contro il tuo palato e poi non lasci più nulla alla mia immaginazione, allontanandoti da lui e spalancando la bocca. L’attesa è brevissima. Un secondo fiotto di sperma ti raggiunge le labbra. Ad occhi chiusi stringi il suo cazzo e ti indirizzi sul viso gli schizzi successivi.
Stretto in una sorta di assurda pudicizia non mi ero fino ad allora toccato. Come a riconoscere una autorità assoluta alla coppia di ospiti, ero rimasto in attesa di un permesso esplicito. Il rigonfiamento nei jeans non lasciava però sicuramente dubbi sul mio stato.
“Boss, vuoi vedere cosa stavamo facendo quando mi hai chiamata?”
“Te ne prego cara, toglimi la curiosità.”
Mi raggiungi a quattro zampe e mi spingi sdraiato sul tappeto cominciando a slacciarmi la cintura dei pantaloni. Gesti rapidi, decisi, in un attimo il mio uccello è libero. Questa volta sei ingorda, forse per l’eccitazione accumulata, il cazzo sparisce completamente nella tua bocca e cominci a spompinarlo con decisione. Il Boss ci guarda, mentre uno stato di eccitazione mista a gelosia e orgoglio si impadronisce di lui. È la sua donna quella splendida femmina che Gianni sta apprezzando e forse invidiandogli. È sua e ne è orgoglioso. La scena lo eccita infinitamente. Ci osserva per un po’ prima di raggiungerti alle spalle. Senti il suo glande premerti sulle labbra della fica e poi l’asta che ti allarga, ti riempie, ti scivola dentro fino a sentire le palle sbattere sul clito. Non ha trovato resistenza, sei un lago.
“Ohhh, sii! Amore dammelo!”
Lo inciti prima di riempirti nuovamente la bocca e mugolarmi il piacere avviluppata al cazzo.
Immagino le pieghe della tua fica distese da quel palo che ti scava. Ti sento godere. Sei splendida Fio! Ogni affondo che ricevi lo trasformi in un ingoio, ad ogni colpo il mio uccello scivola tra le tue labbra, non resisterò a lungo…
Sembri intuire il mio stato.
“Aspettate… mettiamoci comodi…”
Fai sdraiare il tuo uomo sul tappeto e offrendogli le spalle lo cavalchi, accogliendolo nel tuo sesso con una discesa lenta e inesorabile. Non è difficile capire che vuoi godere guidando il gioco. Ti raggiungo in piedi, appoggiandoti il cazzo sul viso. Il tuo ventre danza sul suo cazzo alla spasmodica ricerca del piacere, in modo nervoso, con ampie escursioni orizzontali. Ti aggrappi a me e, trovato il giusto ritmo, fai sparire nuovamente l’uccello nella tua bocca. Le labbra scorrono sull’asta, arrestandosi di tanto in tanto per l’eccessivo piacere che ti regala Boss. Progressivamente non sei più in grado di spompinare. Ti avvinghi con la bocca al mio sesso, con le mani ai miei glutei. La sensazione è stupenda e la visione è sufficiente da sola a condurmi al piacere; mi trattengo aspettandoti. Mi eccita anche il leggero dolore che mi causano ogni tanto i colpi dei tuoi denti sulla cappella. Sei così stupendamente eccitata che non riesci a coordinare i movimenti, non desideri altro che essere guidata dai fianchi e scavata nella fica da quel cazzo potente.
Intuisco il tuo imminente orgasmo e mi lascio andare, prendendo una ciocca dei tuoi capelli in mano e guidando il volto di fronte al mio sesso gonfio. Dischiudi le labbra rosse e aspetti ad occhi chiusi.
“Lingua fuori Fio …”
Ti chiedo e tu fendi l’aria. Spingo la punta del mio cazzo tra le tue labbra, sopra la lingua, e vengo! Il primo schizzo ti entra in bocca e i successivi ti colpiscono la faccia, in un ricamo caldo e bianco. Socchiudi le labbra e vedo lo sperma colare sui tuoi seni, sul collo. Sei ormai preda della eccitazione più totale e ti spalmi il piacere ancora denso sui capezzoli, sul petto. Le convulsioni ti colgono così, femmina scatenata, in preda al parossismo del desiderio più libero. Non capisco se anche Boss ha raggiunto il piacere, ma lo vedo appagato. Ti adagia sul tappeto, di fianco a lui e ti accarezza il volto. Mi assale il desiderio di assaggiare nuovamente il tuo piacere e mi avvicino dischiudendoti le gambe. Comincio lentamente a sfilarti le autoreggenti. Voglio sentire la tua pelle nuda sulle mie guance mentre scivolo tra le cosce fino alla tua intimità. Aspetto che l’onda del piacere si dissolva e lentamente raggiungo con le labbra il tuo sesso. Ti abbandoni teneramente ancora ai baci del tuo uomo e alla mia bocca.
Rimaniamo sdraiati tra i cuscini, sullo spesso tappeto, carezzati piacevolmente dalla brezza che fa ondeggiare le tende dell’ampia finestra aperta. Appagati e divertiti scherziamo sull’accaduto.
“Certo che se non avessero perso la mia valigia… ora chissà cosa staremmo facendo.”
“Beh, sicuramente non si praticherebbe tanto naturismo alle tre di notte nel mio salotto!”
“Naturismo, ah questo è il naturismo? Non lo conoscevamo. Ecco perché mia moglie non l’avevo mai vista tanto naturale con un’altra persona.”
“Ti dispiace che io lo sia stata?”
“No, al contrario, lo desideravo e sono contento che tu abbia trovato lo slancio giusto con Gianni.”
“Significa che vi avrò ancora ospiti nel mio salotto naturista? Mi farebbe molto piacere.”
“Anche a noi… chi può dire quando… ma ci possiamo scambiare i numeri di telefono.”
“E’ stata l’esperienza più inattesa ed eccitante che abbia mai vissuto e vi ringrazio.”
Appena rivestiti ci salutiamo brevemente, in semplice amicizia.
Chiudo la porta. Senza accendere le luci mi verso del succo di arancia e comincio a sorseggiarlo, lentamente, sprofondato nella poltrona.
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Certificazione Profili
esistono due tipi di certificazione, la prima per le coppie e singole e la seconda per i singoli ed i trav/trans.
la certificazione delle coppie e delle singole:
viene eseguita dallo staff del portale,essere certificati è semplicissimo basta inviare una mail all'indirizzo: [email protected] mandando una foto di coppia o almeno della lei di coppia o della lei nel caso di singole nella quale sia mostrato il nostro logo che potete scaricare cliccando qui (se preferite la versione pdf cliccate qui )stampato su un qualsiasi foglio formato A4 le compilato a penna o pennarello con la VS username e data della certifica la foto deve essere poi spedita all'indirizzo [email protected]
la certificazione sarà rapidissima,inoltre le coppie,singole ,lei bisex certificate potranno a loro volta indicarci le coppie o singole o lei bisex vere loro amiche che riceveranno a loro volta la certificazione.
NON Sono ammessi Fotomontaggi di nessun genere il logo deve obbligatoriamente essere stampato ed utilizzato per fare una foto reale.
NON AVETE LA STAMPANTE? nessun problema potete ricevere la certifica in questo modo prendete un normale foglio A4 e con un pennarello scrivete la Vs username seguita dalla frase "certificati da SexyCommunity" in data.... e poi utilizzate lo stesso foglio per scattare una foto come se fosse il nostro logo. (se sei singola puoi scattare foto allo specchio)IMPORTANTE: il volto DEVE ESSERE CENSURATO e quindi NON riconoscibile in quanto la foto inviata verrà pubblicata sul profilo dove deve rimanere obbligatoriamente per validare la certifica (può essere spostata nella gallery)
la certificazione dei singoli e dei trav/trans:
NON viene eseguita dal portale (in quanto è ovvio che siano singoli...) ma avviene su richiesta delle coppie che li hanno...testati come singoli ok...
importante:
il simbolo coppia verificata indica esclusivamente la reale esistenza degli utenti certificati al momento del controllo da parte del nostro staff.Il simbolo singolo ok indica che il profilo dell'utente è stato verificato dalla coppia indicata nella certificazione il portale non verifica personalmente questi profili.
215904
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17 years ago
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16 years ago
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
102292
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11 years ago
pillinca,
56/45
Last visit: 2 months ago
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97656
0
17 years ago
valerio,
32
Last visit: 10 years ago
a cio che ha detto morella71....complimenti