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Miscellaneous Fetish Cuckold Threesome Swingers

Il mio primo incontro con una coppia (prima parte)

Primavera 2006: dopo molto tempo riesco a conoscere una coppia in cerca di single. Oramai coppie del genere è merce molta “rara”, un po’ perché noi single siamo molto esuberanti, un pò per le coppie che sono diventati molto diffidenti. Dopo un po’ di tira e molla e dopo una lunga serie di email “conoscitive” riusciamo a darci un appuntamento: uno di quelli appuntamenti tipo: ci prendiamo un caffè e ne parliamo.

Ore 1600: luogo dell’appuntamento, io arrivo con lo scooter, mi fermo e aspetto che mi chiamino. Dopo circa 30 minuti di attesa, quando oramai avevo perso ogni speranza, mi squillò il cellulare e una voce di una donna: “Salvo? Scusaci, stiamo per venire abbiamo avuto un contrattempo e non abbiamo avuto il tempo di farti neanche uno squillo…”!

Riattacco e dico fra me e me: perlomeno sono stati cortesi a chiamarmi e a scusarsi: forse è la coppia giusta, serie ed educata.

Eccoli, si presentano con una Mercedes nuova fiammante, color grigio perla. Scendono, si avvicinano e si presentano: “Piacere Antonio, sono il lui della coppia”. Un uomo di circa 37-40 anni, ben vestito, capelli brizzolati, sbarbato, diciamo un bell’uomo….
Poi tocca a lei: Giovanna: alta circa 1,70, mora, una signora ben distinta, forse con qualche kiletto in più, ma messi nei punti strategici del suo sensuale corpo….. "E tu saresti Salvo? Antonio mi ha parlato di te e mi ha messo una certa curiosità…” La guardavo incredulo di quello che stava succedendo, dalla mia bocca uscì un SI ma non mi resi conto di quello che dicevo: ero esterrefatto da quella donna. Era vestita con una gonna a tubo color blu scuro, una camicetta bianca scollata che si vedeva ogni cosa, capelli mossi tacchi a spillo e un braccialetto di oro bianco alla caviglia.
Ci sedemmo, venne il cameriere ed ordinammo delle bevande. Io ero seduto vicino a lei e mentre stavamo chiacchierando di avventure, di serietà, singles e coppie, posi la mia mano sulla sua, che accarezzava il bicchiere pieno di cola…. Sentii dalla sua mano un brivido risalire per tutto il braccio fino al cervello….. sentii il suo calore sui miei polpastrelli. Feci scivolare la mano fino al polso e l’avambraccio. Sicuramente era una donna che faceva sport, anche se, ripeto, aveva qualche kiletto in più, la sentivo soda sotto le mie mani….. Il suo compagno, mi osservava divertito di quello che stava succedendo, gli diceva che ero molto simpatico e che sicuramente poteva succedere qualcosa di buono tra noi…..

Il nostro incontro conoscitivo finì così: non successe nulla tranne che quando ci salutammo, lei mi strinse a se facendomi sentire i suoi capezzoli duri. Poi mi mordicchiò l’oblo dell’orecchio sinistro con le sue labbra carnose… ed io strofinai le mie labbra sul collo per sbaciucchiarla.

Passarono alcuni giorni e, se volete sapere la verità, ero tentato a fargli una telefonata sul loro cellulare per sapere cosa avevano deciso, da essere umano caliente quella donna mi aveva fatto bollire il sangue dalle arterie ai capillari. A lui non ci pensavo proprio, lo consideravo quasi il terzo incomodo.

Un giorno, quasi sera, stavo per ritornare a casa che mi squillò il cellulare, non controllai il numero poiché guidavo e risposi direttamente con l’auricolare. “Pronto: Salvo? Sono Giovanna, ti ricordi di me?” Ma come potevo dimenticarti gioia mia: gli volevo dire, sei entrata nei miei più profondi sogni erotici!
“Dove stai? Noi stiamo a casa e ti abbiamo pensato, perché non vieni qui a mangiare qualcosina con noi? Ci farebbe un grosso piacere!” Un piacere? Il piacere sarà mio, credimi……
Non me lo feci dire due volte: “Cara, dammi l’indirizzo, il tempo di arrivare e sarò da voi”. Mi feci dare l’indirizzo, ma non conoscendo la strada lui, Antonio, mi venne incontro e poi mi guidò fino a casa.
Abitavano in una casetta isolata, intorno giardini e piante. Mi fece entrare con la mia macchina nel loro pseudo podere, scesi e salutai Antonio. Lui mi mise la mano sulla spalla come amici di vecchia data e mi chiese com’era andata la giornata lavorativa, e se il loro invito aveva procurato problemi. Problemi? Assolutamente NO Antonio: risposi! Per me è un vero piacere trascorrere una serata con delle persone squisite come voi…..

Entrai in casa, un salotto a vista, arredata molto bene e di buon gusto. Sentii da lontano la sua voce: “Arrivo un attimo”! Ed eccola: si presentò con un vestitino molto blando e fresco, calze color carne, la solita scollatura da infarto. Mi abbracciò e come al solito il classico morso all’orecchio….. Che donna dissi tra me e me!

Mi fecero accomodare nel salotto, lei dapprima di sedette sulle gambe di Antonio, con le mani dietro, sulla sua pancia, e le gambe leggermente divaricate, al punto di notare che portava calze autoreggenti, ma non riuscivo a notare il colore delle mutandine o altro (che malato che sono) Cazzo! Già fantasticavo!
Dopo un po’ di chiacchiere, Antonio mi chiese se volevo qualcosina di fresco, diedi il mio consenso, Giovanna si alzò e mentre lui andava in un’altra stanza a prendere da bere, lei si sedette vicino a me.
All’inizio mi sentivo molto in imbarazzo, volevo saltargli addosso e strappargli tutto, ma capii lo stratagemma. Lei si voleva far conquistare davanti al marito, ma io dovevo conquistarla.
Appena arrivò lui, il tempo di sorseggiare un po’ di coca-cola, posai il bicchiere sul tavolino e gli misi una mano sulla gamba. Appena la toccai, lei fece un sobbalzo, come se avesse preso la corrente: la mia mano sulla sua gamba la palpeggiava per tutta la sua lunghezza. “Devo dire che tuo marito si deve ritenere molto fortunato ad avere te al suo fianco, sei veramente fantastica”. E nel frattempo palpeggiavo ancora di più, la mano fece alzare al gonna e arrivai oltre le calze e, appena ci fu il contatto con la sua pelle, lei fece n sobbalzò di nuovo e mi fissò negli occhi.
Gli misi la mano dal di dietro come se la volevo abbracciare, alzandole i capelli dal collo e l’alitai sul collo. Sentivo il suo corpo che fremeva vicino a me, e suo marito che guardava toccando dal sopra dei pantaloni il suo inguine. Arrivai con la mano fino a toccare i primi peli del fatidico triangolino della pube: CAZZO! Non porta mutandine o cose similari. Lei aprì le gambe e con le sue mani accompagnò la mia verso l’ingresso della vulva….. calda, già mezza bagnata dal suo umore, e già fremeva……

Intanto avevo incominciato a baciargli tutto in collo, dietro l’orecchio e piano piano scendevo giù verso i suoi poderosi seni…
Antonio oramai era diventato “autonomo”, di era abbassato il pantalone e se lo incominciava a menare, chiedendo a lei di osservarlo….. “guardami, guardami adesso,mentre Salvo ti stà toccando, guardami come stò….” le sussurrava, che con le gambe oramai aperte, il dito medio della mano conficcato dentro. Lei si girò e incominciò ad aprire la camicetta, e mentre l’apriva mi leccava tutte e due capezzoli: e poi giù sopra la pancia… ma non poteva andare oltre perché avevo ancora il pantalone…
Provai a togliermelo in un batter d’occhio, ma lei mi fermò, mi fece alzare e lei sempre seduta davanti a me incomiciò a slacciarmi un po’ alla volta il pantalone. E lui? Sempre in piedi si mise vicino a me ad osservare cosa voleva fare la cara mogliettina, masturbando il suo pene un pò floscio.
Mi abbassò il pantalone e rimasi solo con il boxer e il mio pene, oramai ben gonfio di gioia e voglia, risaltava abbondantemente da sotto il boxer…..
Lei mise le mani ai miei fianchi, e piano piano con la bocca cercava di abbassare il boxer, non ci riusciva all’inizio, allora feci per aiutarla con le mie mani ma mi bloccò con le sue e guardandomi negli occhi mi fece capire che non dovevo muovermi….
Antonio, ogni tanto l’ha pennellava con la cappella del suo pene tra le labbra che ogni tanto lei lo sbaciucchiava… ma il suo obiettivo era quello di abbassare i boxer da sola…. Si fece per alzarsi dal divano e con un colpo di bocca prese l’estremità alta del boxer tra i denti, e piano piano lo abbassò: e un po’ alla volta, dapprima la cappella, oramai tutta scappella e color rosso Ferrari, poi tutto il pene uscì da quella gabbia del boxer….
Ora davanti a lei aveva due pezzi da carne, il mio e quello di Antonio. Io non riuscivo a condurre il gioco poichè lei mi bloccava le mani, ma lui, gli dava piccole frustate di cappella sulla guancia per fargli capire che c’era anche lui…..
Ecco, ora mi lascia le mani e prende tutte e due i peni masturbandoli insieme…. “Che porcona che sei, amore mio, sei unica! Dai fai vedere a Salvo come lo prendi tutto in bocca, fagli sentire le tue tonsille”: detto fatto! Sentii come un vortice che cercava di strappare il mio uccello dal resto del corpo e, non so come, lo prese tutto in bocca fino ad arrivare all’inguine….
(Continua)

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Comments

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  • leonardobsx, 33
    ooohhh mi piace...mi eè diventato il cazzo duro...complimenti per esser diretti
    read more roll up