LA STANZA
CAPITOLO I° IL RAPIMENTO
Rientrai in casa come tutte le sere dal lavoro, avevo parcheggiato l’auto nel box del condominio, e mi accingevo a prendere l’ascensore.
Ho fatto presto le diciannove e trenta, pensai tra me e me, una ricca doccia, cena tv e a letto!
L’ascensore arrivò subito, senza che l’avessi chiamato, mentre mi accingevo ad aprire la porta, la sentì che si spalancava, un signore ben vestito, alto, con aria distinta, abbronzato per essere in inverno, con modi garbati, m’invito a entrare, e poi gentilmente mi chiese a che piano andassi?
Al quarto, risposi ammiccando un sorriso di cortesia, lui si spostò verso la porta dicendomi che sarebbe sceso prima lui, Spinse il bottone di non so quale piano.
Non so se anche voi avete la mia stessa insofferenza a stare in un posto così angusto, come la cabina di un ascensore, con uno sconosciuto, non si sa mai di cosa parlare e si cade sempre sull’ovvio!
Mi venne in soccorso il cellulare che squillò, frugai nella borsa, abbassando la testa, ed è l’ultima cosa che ricordo di quella serata!
Mi svegliai, non so quanto dopo, sdraiata e vestita su di un letto mai visto, una branda, mancava solo la borsa, e avevo ancora le scarpe ai piedi!
Mi sforzai di capire come e quando fossi arrivata là, e dove fossi?
Il nulla attanagliava la mia mente! Feci per alzarmi, ma la testa mi girava, riuscii a sedermi sul letto, e comincia a guardarmi intorno per cercare qualcosa di familiare, ma lo spazio era angusto, le pareti bianche, la branda era bloccata a terra, niente finestre, solo una luce artificiale incassata nel soffitto illuminava il tutto!
Feci un gesto involontario, e mi accorsi di non avere più l’orologio! A fatica mi alzai e andai verso l’uscio, una porta imbottita, senza maniglie, e mentre la osservavo, mi accorsi che anche le pareti di quella minuscola stanza erano imbottite!
Mi prese il panico e bussai con i pugni contro quella porta, non riuscendo a creare sorta di rumore, allora inizia a urlare terrorizzata, sempre più forte, sino a farmi mancare il fiato! Alla fine, non so da dove, udì una voce che mi disse di stare calma, e di accettare questa situazione di segregazione, come “una parentesi alla monotonia della mia vita”!
La voce calma, con timbro sicuramente maschile s’interruppe, io inizia a inveire, minacciare, a dargli del pazzo!
La voce, con molta tranquillità, mi ordino di smettere, altrimenti non avrebbe più comunicato, gli urlai che me ne fregavo!
Mi buttai sul letto in preda ad una crisi isterica, piansi, e intanto il tempo passava, e l’unico rumore che sentivo era quello del mio pianto!
Presa dallo sconforto, e ignara di quello che mi stava accadendo, chiesi con voce sommessa spiegazioni!
La voce, mi rispose che d’ora in avanti iniziava il gioco, il suo gioco, e che ogni volta che avrei chiesto qualcosa, qualsiasi cosa, avrei dovuto dare in cambio un oggetto o un atto a sua discrezione, un pagamento!
Gli urlai che era un maledetto psicopatico, che mi avrebbero cercato al lavoro o a casa e che lo avrebbero trovato e rinchiuso in un manicomio!
Per tutta risposta, si aprì uno sportello sotto la porta, dove scorreva un contenitore, con dei fogli dentro.
Li afferrai velocemente, e il contenitore scomparve dall’altra parte della porta, ebbi subito l’impressione di non essere solo ascoltata, ma di essere anche guardata!
Con stupore vidi che quelle carte che portavano la mia firma erano richieste di ferie al mio ufficio, copie di bigliettini lasciati ai mie vicini che li informavo della mia assenza per una ……….lunga vacanza!
Sbigottita, imprecai a bassa voce e caddi seduta sul pavimento pensando di vivere un sogno, anzi un incubo!
Mi calmai quasi rassegnata, e cercai di ricordare le ultime cose fatte, mi rammentai solo allora del signore ben vestito e dell’ascensore, il cellulare che suonava, e poi il buio, ricordavo l’ora, circa le 19,30!
Quanto tempo avevo trascorso in quello stato d’incoscienza non lo sapevo, non potevo averne a conoscenza, se minute ore, oppure giorni!
La voce era da qualche tempo in silenzio, ormai chiamavo così il mio aguzzino, ero io quella che aveva bisogno di qualcosa, e mi resi conto di quante cose elementari, un bicchiere di acqua, fare pipì, mangiare, cose cui non davo troppo peso nella mia vita “da libera”, ma che ora erano importantissime!
Chiamai, urlai di nuovo che mi scappava di andare in bagno!
La Voce mi fece notare che avevo un’altra volta gridato, e che per fare quello che avrei voluto avrei dovuto pagare!
Si spense la luce, e caddi in un buio surreale, non fiatai, e mi aiutai con le mani per non urtare l’unico ostacolo della stanza, la branda!
Fare pipì era ormai impellente, guadagnai un angolo, e accucciata sui talloni, tirai giù i collant e le mutandine e tenendo la gonna con una mano lasciai andare, forse fu la più bella pipì che ricordo, una liberazione, sentii lo scroscio in terra e poi il tintinnare, non potendomi pulire rialzai collant e mutandine!
Carponi raggiunsi la branda con sopra solo un materasso mi accucciai in posizione fetale!
Non sapevo se fosse giorno o notte, ma capii che era una cosa molto relativa in quella situazione, era lui, la “Voce” che decideva ora i miei ritmi biologici!
Non avere cognizione del tempo crea una forte angoscia, e pur distesa e stanca nel mio cervello rimbalzavano solo idee confuse del perché stessi in quell’assurda situazione, analizzai parecchie ipotesi scartandole quasi tutte, rapimento, errore di persona, solo una mi prendeva forte, ero l’oggetto dei sadici giochi di un folle maniaco!
Forse chiusi gli occhi per qualche istante, forse dormii per lo stress, ma il rumore, l’unico inconfondibile fragore dello scorrevole sotto la porta mi fece sobbalzare!
Un istante dopo la lampada si accese illuminando quella fredda prigione!
Andai a vedere cosa c’era nel carrello sotto la porta, una pezza, con una ciotola, non più grande di una tazza da tè.
La Voce, decisa mi ordinò di pulire la sua stanza, e di non farlo mai più!
Ero abbastanza irritata, ma non avevo scelta allora decisi di collaborare, e di stare al gioco!
Mi chinai, la pozza era ancora grossa, capii che non era trascorso troppo tempo, passai il panno sopra, e lo strizzai nella ciotola, fino a quando non fosse tutto asciutto!
A quel punto la Voce mi disse, ora bevi, devi essere assetata!
Non sopportai, gettai la ciotola in terra!
La Voce mi disse con tono fermo, “mi pregherai per averla, ” e ricaddi nell’oscurità!
L’angoscia di quel muro cupo mi attanagliò di nuovo, quel buio denso, dove ti ci perdi, e piansi in silenzio!
La mia impulsività, mi aveva fatto scartare l’ipotesi di ubbidire, ripensai razionalmente che io non ero più padrona di me stessa, della mia vita!
Pensai che solo il giorno stesso dell’ascensore, ormai la mia vita si divideva in quello fatto primo, e quello che stavo vivendo dopo…l’ascensore, ero stata nella stanza al terzo piano di Fulvio, dopo che avevamo mangiato a mensa insieme, e dopo pochissimi preamboli, come succedeva spesso tra noi, mi ero inginocchiata tra le sue gambe e lui tirato il suo cazzo fuori dalla patta, me lo aveva offerto. Io golosamente avevo iniziato a leccarlo, e avevo sentito subito l’acre sapore del suo piscio, ma eccitata avevo continuato a succhiare, mentre con la mano mi carezzavo la fica, sino a bere tutto il suo seme mentre mi nutrivo e davo piacere!
Ora che era in gioco qualcosa di più importante non ero riuscita a bere la mia pipì!
Pensai a quante volte mi ero trovata in situazioni limite, a quante volte avevo succhiato cazzi e ingerito sperma, di vari sapori, leccato buchini del culo odorosi e……. amarognoli, solo per avere e dare piacere, e ora sotto pressione mi ero rifiutata!
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Certificazione Profili
esistono due tipi di certificazione, la prima per le coppie e singole e la seconda per i singoli ed i trav/trans.
la certificazione delle coppie e delle singole:
viene eseguita dallo staff del portale,essere certificati è semplicissimo basta inviare una mail all'indirizzo: [email protected] mandando una foto di coppia o almeno della lei di coppia o della lei nel caso di singole nella quale sia mostrato il nostro logo che potete scaricare cliccando qui (se preferite la versione pdf cliccate qui )stampato su un qualsiasi foglio formato A4 le compilato a penna o pennarello con la VS username e data della certifica la foto deve essere poi spedita all'indirizzo [email protected]
la certificazione sarà rapidissima,inoltre le coppie,singole ,lei bisex certificate potranno a loro volta indicarci le coppie o singole o lei bisex vere loro amiche che riceveranno a loro volta la certificazione.
NON Sono ammessi Fotomontaggi di nessun genere il logo deve obbligatoriamente essere stampato ed utilizzato per fare una foto reale.
NON AVETE LA STAMPANTE? nessun problema potete ricevere la certifica in questo modo prendete un normale foglio A4 e con un pennarello scrivete la Vs username seguita dalla frase "certificati da SexyCommunity" in data.... e poi utilizzate lo stesso foglio per scattare una foto come se fosse il nostro logo. (se sei singola puoi scattare foto allo specchio)IMPORTANTE: il volto DEVE ESSERE CENSURATO e quindi NON riconoscibile in quanto la foto inviata verrà pubblicata sul profilo dove deve rimanere obbligatoriamente per validare la certifica (può essere spostata nella gallery)
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16 years ago
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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