Continuiamo a raccontare la storia del nostro caro amico Jaques, per chi non sapesse chi è, faccia una piccola ricerca all’interno del sito e potrà leggere i racconti precedenti, qualche click in più non ha mai fatto male a nessuno e le cose semplici, ahimè, non mi sono mai piaciute.
E ora rientriamo nel mondo di Jaques come semplici spettatori, lo vedete? Vedete dove si trova? Vi ricordate dove lo avevamo lasciato? Chiudete gli occhi e immaginatelo, da li ripartiremo per continuare la storia. A voi.
La nave su cui m’imbarcai era una nave fastosa, molto famosa e come sempre nei suoi viaggi era piena di ogni sorta di persone. Non ebbi difficoltà a trovare una cabina libera che soddisfacesse i miei gusti di solitudine, una volta sistemato il bagaglio e essermi cambiato d’abito andai in perlustrazione della nave, i ponti erano riccamente sfarzosi e luminosi pieni di gente indaffarata e frenetica. La gente si spostava senza nemmeno accorgersene quando incrociava il mio passo e volgeva subito lo sguardo altrove.
Potei così andare indisturbato ovunque; mi imbattei così in uno dei tanti corridoi della nave, in una donna riccamente vestita accompagnata da due servi di colore che trasportavano dei bagagli che si vedeva erano molto pesanti perché sudavano copiosamente. La donna aveva la parte superiore del viso coperto da un velo nero che non lasciava trapelare completamente il suo viso, portava un abito nero di raso con riflessi rossi sangue lungo fino ai piedi e si notava una collana di perle bellissime al collo e per ogni dito delle mani portava degli anelli riccamente decorati.
Rimasi immediatamente colpito da quella donna, cosa per me non poco strana,potendo avere per me qualsiasi donna,difficilmente venivo attratto se non per scopi veramente poco nobili.
Si fermò proprio nel momento che i nostri passi ci portarono a incrociarci ed io mi esibii in un inchino come saluto, fece fermare i suoi servi e da sotto il velo vidi che mi fissava senza però parlare, dopo qualche secondo di silenzio feci il primo passo:
“Bon soir madame…voi siete senza ogni ombra di dubbio la creatura più bella che c’è su questa nave, Jaques è il mio nome,al vostro servizio ”
Rimase ancora in silenzio per qualche attimo ancora e alla fine parlò:
“Sono La contessa di Diorr e vi porgo i miei saluti, spero che il nostro incontro non sia unico ma che ci potremmo incontrare per poter avere una,immagino,magnifica discussione ”
“Mia signora, quale sarebbe l’argomento?”
“Il destino avverso,la solitudine e lo scorrere del tempo…”
A quelle parole rimasi non poco stupito e per qualche attimo, io, Jaques non feci nulla, alla fine dissi molto cautamente: “Sarebbe per me un onore poter intraprendere con lei una discussione,mi dispiace che gli argomenti siano così avversi e nefasti.”
Ella mi rispose porgendomi una busta: “tenete,siete invitato al ballo in maschera che si terrà stanotte nel salone principale,l’unica condizione che dovrete rispettare sarà quella di indossare una maschera”
M’inchinai e presi la busta e dissi: “Mia signora, come farò a riconoscerla?”
“Voi non mi riconoscerete, ma io sì, tutto il resto non conterà…”
Con queste enigmatiche parole proseguì verso i suoi alloggi, rimasi davvero stupito da quella donna e piacevolmente sorpreso, era da decenni che una donna non mi faceva questo effetto e pregustavo già il suo sapore dolce e metallico in bocca che mi scende piano piano in gola.
Tornai così nella mia cabina e mi preparai per la nottata, indossai un abito completamente nero che andava in conflitto con i miei capelli finemente biondi lunghi e i miei occhi di un colore tra il verde e il grigio e indossai una maschera nera di seta e che mi lasciava scoperta la bocca coprendomi tutto il viso, perfino sugli occhi era coperta da un sottile velo traforato che mi permetteva di poter guardare indisturbato e non farmi vedere.
Giunse così il momento di andare al ballo, arrivai nel salone con il dovuto ritardo che si addice a personaggi come me, in maniera tale da poter essere sicuro che gli invitati fossero già tutti arrivati; il salone era in penombra,rischiarato da enormi candelieri e ogni donna e uomo indossava una maschera che lo celava alla vista di tutti. Passai in rassegna tutti gli invitati cercando di capire dove fosse la misteriosa Lady Diorr ma non riuscii a trovarne traccia alcuna, mi misi allora in attesa in un angolo buio aspettando di vederla apparire ma per molto tempo non vidi nessuna che potesse essere paragonabile a quella donna.
A un certo punto, sentii qualcuno che mi fissava, ma ovunque girassi lo sguardo non percepivo la persona, infine, dalle mie spalle udii queste parole:
“Buonasera Jaques,le avevo detto che l’avrei riconosciuta e che lei non mi avrebbe vista...”
Mi girai con un movimento felino dettato dai miei riflessi e mi ritrovai al suo cospetto, lei era l’unica senza maschera ma ora capii tutto, era difficile che due persone come noi si incontrassero e quindi perché non invitarle nello stesso posto con un tranello?
“Buonasera Lady Diorr, o dovrei chiamarla Lady Felicia?”
Questo era il suo nome vero, ne avevo sentito sussurrare il nome in vari posti, raccontare storie di perversioni e torture ai danni dei mortali ma non avevo mai avuto modo di incontrarla.
Fece una risata che mise i brividi lungo la schiena di tutti i presenti, e , catturato anch’io dal suo sguardo magnetico e dal fatto che indossasse ora solamente un veste trasparente nera di seta che lasciava ben poco all’immaginazione.
“Si sono io è vero, ma qual’e stata la mia sorpresa a trovarmi te, vagabondo della nostro stirpe e ribelle alle nostre leggi proprio qui sulla mia stessa nave, come un semplice ospite e non come un re riverito da questi poveri mortali che altro non sono che il nostro cibo”
Mi tolsi la maschera per farle vedere che non avevo paura dei suoi poteri e le risposi:
“vivo tra i mortali e mi occupo delle loro faccende, ma anche noi un tempo eravamo così e loro non sono per me il nostro cibo e non mi procuro il piacere torturandoli come ho sentito raccontare ben più di una volta”
“Sciocco che non sei altro,pensi che non sappia cosa fai e cosa ti ha spinto a partire?Pensi di poter essere al di fuori del nostro mondo?”
A questo punto come se fosse stato dato un comando tutti i presenti si voltarono dalla mia parte e mi legarono e bendarono,non potei fare alcun’che,non potevo ribellarmi essendo loro troppi anche per i miei poteri. Mi presero così di peso e mi portarono in un'altra stanza dove venni adagiato su un grande letto rivestito di seta nera e con enormi specchi tutto intorno, sentii allora Felicia che diceva:
“mi sono sempre chiesta quanto mai potrà durare uno della nostra stirpe cavalcato e scopato,portato al culmine tante di quelle volte prima di impazzire e cercare di mangiarsi chiunque gli troppo vicino,stanotte tu sarai la nostra cavia e mi farai divertire”
Detto questo sentii delle mani che mi legarono le braccia e le gambe a delle pesanti catene e ormai completamente nudo iniziò la danza,il mio cazzo ovviamente non era rimasto indifferente a tutto questo ed era bello duro e pronto a soddisfare qualsiasi donna lo volesse.
Non ebbi nemmeno il tempo di riflettere sulla mia situazione che subito sentii una bocca che mi avvolse il cazzo e me lo fece sparire tutto incominciando a succhiarmelo e leccarmelo con una foga e una voglia incredibile, nel frattempo altre due bocche mi leccarono i capezzoli e il petto mentre un'altra cercava di succhiare anche lei il mio cazzo; sentivo mani e bocche in tutto il corpo e non potevo fare assolutamente nulla.
Dopo questo iniziale trattamento subito sentii una donna che s’impalava sul mio cazzo cominciando a pompare come una ninfomane, saliva e scendeva in tutta la sua lunghezza, ogni tanto si fermava con il cazzo quasi tutto e fuori e poi se lo spingeva tutto dentro facendomi sentire i suoi ansiti e la sua voglia,intanto le altre donne si affannavano intorno al mio corpo,strusciandomi la loro figa sul corpo,sulla bocca.
Ormai anch’io mi stavo lasciando andare e la voglia s’impossessava del mio corpo, leccavo e spingevo il mio cazzo dentro la sua figa; a un certo punto sentii che raggiunse l’orgasmo e subito dopo si tolse per lasciare spazio a un'altra donna che iniziò anche lei a cavalcarmi con la figa fradicia e spingendolo tutto dentro.
Sentivo godere e urlare di piacere intorno a me e l’aria era carica dell’odore del sesso che riempiva tutta la stanza e mi sentivo schiavo di una situazione che poteva rivelarsi, si piacevole da una parte ma molto pericolosa per me.
Nel mentre che pensavo queste cose, la donna che mi stava scopando venne urlando e mi conficco le unghie nella carne lasciandomi delle striature di sangue e subito dopo sentii che si tolse ma per alcuni secondi non successe quello che mi ero aspettato, infatti si avvicinò Felicia che mi sussurrò all’orecchio:
“ti piace vero porco?ti piace farti scopare a morte da tutte queste puttane?vorresti godere dissetandoti del loro sangue?Dimmelo e ti farò bere e saziare immediatamente da una delle mie schiave…”
Detto questo, mi leccò il sangue dalle ferite producendo un gemito collettivo della gente e tirò anche lei un sospiro di piacere,appena mi leccò sentii dei brividi di piacere percorrermi tutto il corpo come poche volte mi successe e sentivo che un orgasmo stava per invadermi il corpo,lo sentii anche Felicia che subito mi fece far scopare da una donna che se lo infilò tutto in culo,urlando di dolore per questa penetrazione così immediata ma dopo poco sentii che se lo faceva spingere fino in fondo godendo come una puttana in calore, a quel punto non resistetti più e venni tutto nel suo culo facendola godere a sua volta,urlai il mio piacere e a questo punto avrei voluto poter leccare il sangue di chiunque per poter compiere il rituale ma non potei fare nulla e mi ritrovai stremato sul punto di svenire.
Ma non era finita così, subito sentii una donna che mi ripuliva il cazzo e iniziò subito a succhiarmelo per farmelo tornare duro,nel mentre Felicia si avvicinò e mi disse:
“quanto ancora potrai resistere Jaques?Sei allo stremo si vede,vorresti bere?Dimmelo,promettimi che diventerai il mio schiavo Vampiro e ti farò bere,avanti dimmelo…”
“No mai, sei solo una puttana perversa tu e non vorrei per nessun motivo stare alle tue dipendenze per assecondare le tue voglie, mai!”
Mi scoparono e succhiarono per diverso tempo che persi la cognizione dello spazio, a un certo punto, ormai senza forze, si fece silenzio e Felicia mi parlò ora alquanto spazientita:
“Ora basta!morirai se continuerai a non dissetarti vuoi questo povero idiota?”
Con la poca lucidità rimasta ebbi un’idea, l’unica che poteva farmi uscire da questa pericolosa situazione e dissi:
“avvicinati ti prego,non riesco quasi più a parlare ormai,devo per forza ubbidire ai tuoi ordini,avvicinati e ti darò la mia sottomissione…”
Esultante e trionfante senza sospettare il mio inganno si avvicinò a me...appena percepii il suo corpo scattai con la bocca e la morsi facendole fuoriuscire un grido di dolore ma tenendola così stretta che non poté muoversi per non morire dissanguata e riuscii a dissetarmi, appena iniziai a bere il mio corpo venne scosso da brividi di piacere e di forza,questo sangue era molto vecchio,carico di potere,dopo poco la lasciai,si trascino via chiamando a se i suoi schiavi che la facessero bere per recuperare le forze.
A quel punto però la mia forza era notevolmente aumentata, con uno sforzo imperioso riuscii a rompere le pesanti catene e togliermi la benda, vidi uno spettacolo da mozzare il fiato…
Corpi che si scopavano in qualsiasi posto, donne con donne che si leccavano la figa incessantemente,uomini che scopavano donne prendendole in tutti i buchi, con uno semplice sguardo feci fermare tutti e potei toccare le loro menti per farli fermare e li feci addormentare,mi ero dimenticato però di Felicia, che con un urlo inumano mi saltò addosso e inizio a graffiarmi e tentò di mordermi,ma ormai ero di nuovo in me e dopo una breve lotta ebbi la meglio su di lei, la bloccai con le mani e mi misi sopra di lei e iniziai a scoparla,urlava di smetterla che l’avrei uccisa se avessi continuato.
Continuai a scoparla per un tempo lunghissimo e nel mentre che la scopavo la morsi potendomi dissetare di quel sangue così carico di forza,ebbi un orgasmo delirante dentro di lei e lei infine si accasciò ormai inerte.
Continuai a bere il suo sangue ancora caldo ormai incurante di qualsiasi cosa, ero un animale famelico, ma ormai Felicia era morta, una vampira come uccisa da un proprio simile.
Caddi dopo poco in un sonno agitato fatto d’incubi e deliri, mi risvegliai al suo fianco e ricordai tutto, pensavo che fosse stata una giusta punizione per una donna così perversa la sorte toccata, ma ora pensandoci provo pietà per quella donna, la sua unica colpa era la solitudine di un mondo che non poteva capire e in cui lei non si rispecchiava.
Feci in modo di cancellare tutti questi ricordi a tutte le persone presenti e le feci ritornare al loro viaggio,nascosi il corpo di Felicia nella mia cabina in attesa di poterle dare il giusto rituale della morte e continuai così il mio viaggio senza più sorprese…
Scusate se sono stato prolisso nel racconto e spero non vi risulti noioso da leggere ma volevo creare, e spero di esserci riuscito, la giusta ambientazione che mi ero figurato…piano piano Jaques sta entrando nel mio mondo e io nel suo, spero che anche a voi faccia lo stesso effetto.
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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