Amburgo, Kunsthalle “Viandante sul mare di nebbia” di Caspar David Friedrich. – 1818ca
“…Un uomo, un viandante solitario, è ritratto di spalle in una posa plastica ed è affacciato su di un mare di nebbia che invade un paesaggio montagnoso….. e il paesaggio è imperioso… e la pennellata decisa…”
Eccomi, un gruppo di turisti passa , si sofferma e ascolta una guida che blatera parole descrittive di un piccolo quadro ameno apposto qui di fronte a me. Qualcuno ascolta, qualcuno si distrae, in pochi capiscono e qualcuno si chiederà anche perché gli debbano spiegare quello che già vede con i propri occhi; insomma, che sia un uomo in una posa plastica ritratto di spalle che ammira un paesaggio montano sinceramente lo avevano capito tutti.. Quello che mi chiedo io è come si possa ascoltare una guida che vomita parole a memoria quando l’opera è li davanti a tuoi occhi che aspetta di essere osservata. Sarebbe un po’ come andare al ristorante con un esperto che mangia e ti descrive i sapori mentre tu guardi e alla fine paghi il conto.. poi torni a casa e racconti di essere stato nel più bel ristorante della tua vita, un po’ caro però ne è valsa la pena..
Il gruppo riparte ed io rimango li sul divanetto davanti a questa tela ad osservare. Con me poco distante si sofferma una donna, in piedi, immobile con una guida aperta sotto gli occhi, legge e osserva il quadro.. non capisco se le piace, forse si.. la sensazione è che le piaccia qualcosa del quadro ma non le piaccia quello che dice la guida. Rimane li, si volta un po’, prova a cambiare punto di vista, legge ancora e cerca di capire..
Mi avvicino alle spalle e le chiudo la guida..
“Posso sapere cosa sta guardando .. ?”
“Io!? Ho fatto qualcosa che non dovevo fare?”
“Spero di no.. sorrido.. vorrei sapere solo che cosa vede…”
“Stavo guardando questo dipinto..”
“Bene.. le piace?”
“Si e no.. non so. Lo trovo un po’ .. forte.”
“Sono un po’ incuriosito, ti spiace spiegarti meglio..?”
“Non saprei, è sicuramente dipinto bene, è un po’ tetro, non capisco cosa volesse dire il pittore..”
“Capisco, cambio domanda. Dimenticati del pittore e della guida, cosa vedi in quel quadro.. ?”
“Vedo un uomo di spalle che sta in piedi su una roccia, e osserva il paesaggio dominandolo dall’alto, vedo nebbia che sembra un mare..”
“Vai oltre.. continua ti prego..chi è ? da dove viene ? dove va ?”
“Secondo me è un uomo a metà di una passeggiata, è partito e camminando è giunto fin li, osserva il paesaggio e poi ripartirà..”
“Dici ? .. interessante.. ti sembra stanco ?”
“mmmm.. No, non è stanco, è sereno, tranquillo.. guarda al futuro con serenità e sembra si compiaccia di quello che ha fatto fin’ora…”
“E la nebbia ?”
“La nebbia sembra offuscare il passato, insomma sotto la nebbia c’è la valle da dove è partito e non la si vede.. mentre si vede molto bene l’orizzonte che sembra essere la sua meta..”
“Io vedo anche del vento.. ti piace il vento ?”
“Si, mi piace il vento. Magari durante una camminata in montagna è fastidioso.. potrebbe rappresentare una difficoltà..”
“difficoltà… Quindi questo è quello che vedi.. ? .. c’erano scritte tutte queste cose su quella guida?”
“No, la guida parla solo del quadro non di quello che uno si immagina oltre.. è normale.”
“Normale.. normale è pensare che il buon Friedrich nel lontano 800 avesse tutta una sua idea di questo quadro che a noi interessa fino ad un certo punto, normale è credere che in te è una spiegazione di questo quadro, normale è pensare che la tua mente inforchi gli occhiali dell’anima e osservi questa immagine disegnandoci in torno un mondo tutto tuo, nel quale perdersi e sognare.. Normale è vedere dentro il quadro, non guardarlo..”
“E tu cosa vedi.. ?”
“Sono anni che guardo in questo quadro, . .ho visto molte cose. Lo trovo meraviglioso perché mi ci sono visto molte volte in situazioni diverse. La prima volta che mi è capitato davanti avevo 20 anni, forse qualcosa meno.. Ho visto in quell’uomo di spalle tanta energia, forza, la supremazia dell’uomo vigoroso che conquista il mondo.. come uno scalatore in cima al k2. L’altezza che denota potere e vigore, ho letto in quella nebbia strappata dal vento il nemico superato, battuto e dominato.. ho visto qui rappresentato il trionfo dopo una battaglia. Qualche tempo dopo sono venuto a vederlo dal vero, qui ad Amburgo.. l’ho trovato molto più profondo, direi reale. Hai presente “nel mezzo del cammin di nostra vita” .. ? Un po’ così, un uomo a metà di un viaggio, una foto di un momento presente vissuto tra passato e futuro .. alcune difficoltà superate rappresentate dalla nebbia verso la quale si regala indifferenza, e alcune ancora da superare che l’uomo guarda con aria di sfida.. mi colpì il modo in cui l’attenzione cade verso l’orizzonte e non verso la nebbia, più al futuro che al passato, e mi colpì la pace di quel momento.. lui, silenzio e vento. Oggi sono qua ancora.. questa tela mi racconta altre cose, e mi spinge verso la curiosità di capire cosa vedono altri occhi, cosa un’altra anima può capire ancora. Se entro in quel quadro vedo Dio che osserva il creato, vedo passione, amore per quello che si è fatto. .. mi sembra di sentirne il profumo trascinato dal vento, vedo le nuvole muoversi, respiro serenità. Questo è quello che io vedo…”
“Le ho viste anche io.. ora.”
“Questa è arte.. si può non amarla? .. L’arte per me è donna, entrambe chiedono e danno amore..”
Il suo sguardo si rivolge ancora al quadro, socchiude gli occhi e penso stia cercando di ascoltare la sua anima per capire e vedere qualcosa in più.. Non ho aspettato che riaprisse gli occhi, e in silenzio sono andato così come ero arrivato.
Questa è arte, si può non amarla? .. L’arte per me è donna, entrambe chiedono e danno amore, .. entrambe chiedono di essere osservate, ascoltate e capite.. e mai nello stesso modo. Si può amare una donna se non si è in grado di perdersi in un quadro . . ? Si può ascoltare veramente una donna se non si è in grado di ascoltare se stessi di fronte ad un insignificante tela di meno di un metro quadrato… ? .. Osservare, capire, ascoltare, vedere, raccontare.. bramosia.. Arte.
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97550
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17 years ago
valerio,
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Last visit: 10 years ago
Di qualunque cosa parli, lo fai con delizia e dovizia, è bello leggerti per come scrivi e soprattutto per cosa scrivi. Anche questo è un concetto semplice, che però è bello leggerlo per ricordarlo, prendendo spunto da una situation insolita che denota anche un profilo tuo di un certo spessore, che trova conferma vera in ciò che sei nella realtà. Già sai cosa penso di te, io ti ho amato profondamente.