{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/aggiungi-racconti","title":"Aggiungi racconto","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-f82ca2441ba0cfd38a128106476ef9d6.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Aggiungi racconto","checkDeactivatedProfile":true}
- 1 giorno fa Boschi e camper Quel pomeriggio, di un sabato qualunque, avevo deciso di andare in bicicletta per mantenermi in esercizio. Le piste ciclabili non mancavano, come pure le boscaglie per godere ogni tanto del refrigerio di un po’ d’ombra. Imboccato un sentiero che attraversava i campi lo seguii fino a quando incrociava una strada comunale poco trafficata. Vidi, girandomi a desta, che un gruppo di ciclisti stavano parlottando tra loro, girandosi indietro ripetutamente, ma non diedi peso alla cosa. In lontananza mi sembrò di scorgere la sagoma di una donna con stivaloni bianchi appoggiata al guard rail. Forse, pensai, stavano commentando l’abbigliamento di qualche passeggiatrice, infatti non era così raro incontrarne anche di giorno. Continuai il mio giretto per un quarto d’ora e poi decisi di rientrare facendo la stessa strada dell’andata. Quando raggiunsi più o meno la zona di prima, passando per la macchia, sentii un fruscio di rami alla mia sinistra. Pensai a qualche animale, una lepre, una volpe chissà. La sorpresa fu grande quando vidi quella donna emergere dalla boscaglia. Aveva i capelli ricci biondi, una signora matura ma assai fascinosa. La cosa sconvolgente è che si stava abbassando le mutandine davanti a me con noncuranza. Aveva un vestito leggero nero scollacciato. Sembrava un agguato alla mia tranquillità di quel giorno. Rischiai vedendola di perdere l’equilibrio e andare a sbattere con la bicicletta contro un albero. Me la cavai con una caduta a terra. Di fronte a me stavano giungendo due uomini. Uno fece per aiutarmi e mi disse “ Tutto bene signore? Non provi imbarazzo mia moglie fa spesso questo effetto”. L’altro uomo che era con lui abbozzò un sorriso come se anche lui fosse caduto nella tela della signora in un modo analogo. Risposi “Non è niente…” L’uomo, quello più maturo, mi disse” Si faccia controllare è meglio, mia moglie è infermiera”. Mi ritrovai con quella donna davanti a me. Aveva lo sguardo magnetico, penetrante. Mi disse “Fatti vedere su, controlliamo se è tutto a posto!”. Dicendo questo, ridacchiava. Mi alzai in piedi per dimostrare che ero tutto intero. Lei mi disse “Mhh..vedo che in mezzo alle gambe hai un gonfiore”. La risposta ovvia era “i pantaloni dei ciclisti sono fatti così” ma nel momento in cui lei mise la mano sotto i miei caldi testicoli la risposta non uscì dalla mia bocca e rimasi senza parole. In un attimo mi trovai con il mio cazzo gonfio tra le sue labbra. Succhiava in maniera sublime, quasi mi aspirava l’anima. Il godimento crebbe mentre gli altri due inizialmente guardavano le mie reazioni. Quando anche l’altro uomo stava abbassandosi i pantaloni per servire un altro cazzo alla degustazione della signora, sentimmo un vociare di una comitiva escursionista che si stava avvicinando. La scena come nei film ebbe uno stop improvviso. Ci ricomponemmo in tempo. L’appetito però era cresciuto esponenzialmente. La dichiarazione del marito della signora suonò come una liberazione. “Signori non preoccupatevi, abbiamo il camper parcheggiato qua vicino”. Raggiungemmo in pochi minuti il camper. Entrammo uno dopo l’altro, la signora per prima. La porta si richiuse dietro di noi. Iniziò l’apoteosi. Suo marito gentilissimo ci mise subito a nostro agio (io e il loro amico) facendoci sentire come a casa nostra. Ci ritrovammo tutti e quattro nudi. Noi tre ci mettemmo intorno a lei con i nostri membri, a turno ce lo facevamo succhiare; lei era una tigre..si avventava sui nostri sessi con impeto e passione. I nostri cazzi durissimi ora erano pronti a entrare in lei. Fu bellissimo e coinvolgente il modo come lei ci fece godere e come godette di noi. Lei era sopra di me, mentre l’amico la prendeva nell’orifizio posteriore. Il marito se lo faceva succhiare mentre scattava anche qualche foto per immortalare la scena. La sentimmo fremere, ansimare e godere emettendo fluidi dal suo sesso che mi inondarono appena ritrassi il mio. Poi fu il nostro turno a bagnarla. La sborra come da una bottiglia di spumante esplose in ogni punto del suo corpo: viso, seno e glutei furono imbiancati da fiotti caldi e colanti. Un esperienza intensa, forse irripetibile, almeno per me. 3068 0 5 anni fa
- 1 giorno fa Esibizionismo e oltre Il marito di Shila, un sabato pomeriggio entrò in casa; era libero da impegni e le disse “Oggi facciamo qualche foto mettiti bella e ......soprattutto sexy”.Lei non se lo fece ripetere due volte. Adorava assecondarlo in questi giochi e quindi cominciò a prepararsi. Indossava un vestito corto e fortemente scollato; la sua terza di seno le metteva in risalto un decolté da urlo, le calze nere auto reggenti erano favolose sulle sue gambe fini. Il trucco un po’ più marcato del solito e una bella acconciatura le rifinivano il volto. Non potevano mancare le scarpe eleganti con tacco piuttosto alto.Era primavera. Salirono in auto e si allontanarono dalla loro abitazione. Si diressero verso il lago. Fecero due passi nella via principale che collegava il centro al lungo lago. Vi erano diverse piazze, lungo il percorso; le statue del Manzoni e Garibaldi, sembrarono ridestarsi e diventare vive quando lei, leggiadra, incurante degli sguardi dei passanti, percorreva la via con la sua gonna corta e il suo abbigliamento un po’ ardito. Giovani, mariti e pensionati lanciavano occhiate più o meno velate verso quella bella signora. Suo marito era compiaciuto di esibirla. Giunti in prossimità del lago, nella piazza, vi erano delle panchine in cemento. Shila si sedette; la gonna inevitabilmente si alzò ulteriormente e scoprì le sue autoreggenti. Mi trovavo casualmente lì accanto, non potei fare a meno di far cadere lo sguardo su quelle gambe snelle. Lo ritrassi subito, ma credo non prima che se ne fosse accorta, perché mi guardò con un sorriso benevolo, quasi capendo il mio imbarazzo, la mia debolezza.Quando mi alzai e li lasciai dietro di me, dirigendomi verso l’auto non avrei mai pensato di rivederli.-Prima di tornare a casa mi diressi verso il Monastero a visitare la mostra dei disegni di Leonardo. Quando vi entrai, rammentando la bellezze di Shila, la accostai in qualche modo alla Gioconda: semplice e al contempo misteriosa.Loro intanto avevano deciso che la citta' era troppo affollata e se andarono. Si fermarono vicino ad un’osteria , presso il fiume . L’’Osteria un tempo foresteria dei monaci era diventata con il tempo una cascina di contadini. L’ingresso recava una porta in legno accostata ad un muro di pietra che ne ricordavano l’antichità. L’insegna, appesa al muro come si faceva una volta, era invece moderna.Prima di farla scendere dall’auto il marito di Shila le sfilò gli slip e la mandò ad acquistare una bevanda fresca. Fuori dall’osteria era fermo un gruppetto di giovani che la videro arrivare. Suo marito osservava la scena dall’auto eccitato. I loro sguardi furono abbagliati da tanta avvenenza; smisero tutti di parlare per guardarla. Shila si sentiva gli sguardi addosso e ricambiò sorridendo. Si rese conto di aver fatto rizzare il cazzo a quei giovani. Entrò all’interno del locale, che a dispetto dell’esterno, era invece molto elegante. Uno dei giovani si fece più intrepido e vedendola vicino al bar le si avvicinò per offrile da bere. Ma lei disse” Ti ringrazio caro, ma mio marito mi aspetta in auto”. Glielo disse quasi scusandosi, facendogli capire che avrebbe voluto, ma non poteva. Questo fece accrescere ancora di più l’eccitazione del ragazzo, che la accompagnò all’uscita e la seguì con lo sguardo famelico mentre si allontanava in direzione dell’automobile.Richiusa la portiera e seduta sulla poltroncina, il marito di Shila le accarezzò le cosce e si insinuò verso la sua intimità scoprendola bagnata. Anche lui era eccitato. Decisero di fare due passi lungo il fiume per immortalare con qualche scatto fotografico quel bel momento.Anche io, vista la bella giornata, una volta visitata la mostra decisi di fare una passeggiata lungo le sponde del fiume. C’erano diverse persone e molti atleti in allenamento che correvano.Quando mi ritrovai davanti quella coppia ebbi un tuffo al cuore. Anche Shila si accorse di me e sorrise. Fu inaspettatamente il marito a rivolgermi la parola. “Mi scusi, conosce qualche bel posto tranquillo dove fare delle belle foto?”. Subito non capivo cosa volesse in realtà. Mi fece l’occhiolino cercando di alludere a qualcosa. Poi aggiunse “Volevamo fare due scatti in libertà con mia moglie, lontani da occhi indiscreti”.Ero come magnetizzato da quella donna. Formulai un’idea come per rendermi conto di non stare sognando. “Ci sarebbe un castello qua vicino” dissi. Lui aggiunse” Ci farebbe da guida’?”.Risposi blaterando goffamente” Certamente, sarà un piacere”. Dissi loro che c’era da camminare un po’ ma non erano preoccupati. Lasciammo le nostre auto nel parcheggio e ci incamminammo per la via.Il tempo si stava guastando e non trovammo nessuno sul sentiero. Percorremmo il lastricato in pietra fino alla lunga e diritta scalinata, scavata nella roccia che portava al castello. Quella scalinata era usata per le penitenze dei fedeli che si fermavano ogni venti scalini per orare. Shila la reinterpretò fermandosi ogni venti, in pose sexy scoprendosi via via le parti del corpo. Noi la seguivamo poco sotto. Suo marito scattava foto e io la ammiravo. Sotto di noi il panorama del lago seppur molto bello era da noi ignorato. Giungemmo infine al castello. Varcammo il portale in muratura e ci ritrovammo all’interno di quello che restava della rocca, cioè un prato contornato dalla cinta muraria; Il luogo ideale per fare belle foto.Shila si mostrava in pose sexy, scoprendosi il seno; sollevando le gambe lasciava intravedere la sua intimità. Il marito fotografava, Shila mi guardava. Il suo sguardo sembrava puntato sulla “patta” dei mie pantaloni per verificare il gonfiore del mio cazzo. Non mi era mai capitato di partecipare ad una esibizione di una coppia e la cosa cominciava a piacermi sempre di più. Era bello farsi provocare da quella bella donna, immaginare che dietro alla sua esibizione ci fosse anche il desiderio non solo di essere osservata ma anche posseduta. Stetti buono al mio posto, nella speranza che qualcosa di più hard accadesse.Ad un certo punto il marito di Shila mi porse la macchina fotografica e mi disse “Vediamo se sei bravo come fotografo!” Lui si avvicinò a Shila e quando le fu vicina, si baciarono con passione. Scattai alcune foto mentre lui le accarezzava le cosce e le baciava il seno. Ad un certo punto vidi Shila che gli sussurrava qualcosa all’orecchio. Suo marito, sembrò preso dall’impazienza, come se fosse scattata l’ora che attendeva da tempo. Tornò da me e quasi mi intimò “Seguici, torniamo al Monastero.”.Mi domandai, che forse si erano dimenticati qualcosa in quel luogo. Salimmo in auto e ci ritrovammo in pochi minuti davanti all’osteria. Shila e suo marito mi fecero cenno di seguirli. Lui si informò con il gestore che gli riferì che avevano alcune camere a disposizione per i clienti che volevano riposare un po’.Mi disse” Tu che fai? Vieni anche tu?” . Rimasi spiazzato da quella domanda. Tentennai un attimo, incrociai lo sguardo di Shila, scorsì in lei il desiderio, di donarsi, di sentirsi una... Mi presentai al gestore, per prendere la chiave di un'altra camera.Salimmo le scale verso le camere che erano in una specie di mansarda. Il marito di Shila aprì le porte della loro camera, lei entrò, dirigendosi verso il letto con la mobilia in bianco crema. Era davanti a noi, volse il volto leggermente, come per vedere se realmente eravamo tutti e due dietro di lei. Si adagiò sul letto, con posa lasciva, ci guardò vogliosa di cazzi, divaricò leggermente le gambe, toccandosi e languendo. Il resto lo potete immaginare….godette di entrambi.Alla fine per curiosità chiesi al marito cosa le aveva sussurrato all’orecchio quando eravamo sulla rocca e lui “Non l’hai capito? Mi ha detto che voleva essere scopata da noi due. E’ una cosa che non aveva mai fatto.. ma oggi si sentiva particolarmente eccitata.. 2786 0 5 anni fa
- 1 giorno fa Nei panni di una lei bisex Mentre i nostri lui erano intenti a sorseggiare un bicchiere di vino e scambiarsi opinioni sulle rispettive squadre di calcio, io stavo servendole il caffè. Lei mi guardava spesso il seno, infatti ero un po’ scollacciata. Il suo sguardo era magnetico. Quando le porsi la tazzina, dall’emozione mi cadde a terra, Mi chinai per riparare al danno..ma lei mi sfiorò la mano. La strinse e la portò a se. Mi ritrovai seduta sul divano vicino a lei. Indossava delle autoreggenti, si scostò leggermente la gonna, prese la mia mano e accompagnandola con la sua mi fece trovare la sua intimità. Contemporaneamente le nostre labbra si avvicinarono; aveva un sapore di zucchero filato, dolce. Le nostre lingue si intrecciarono mentre ci accarezzavamo. Fui presa da un grande desiderio, inebriata dal suo profumo e dopo aver sbottonato la sua camicetta presi a titillarle i capezzoli del suo rigoglioso seno. I nostri compagni ora non discutevamo più ma stavano seguendo le nostre evoluzioni con sguardo interessato. Ci trovammo avvinghiate nello stretto spazio del divano, una sopra l’altra. Lei era bravissima con la lingua; delicata ma al contempo mi riempiva la fica di umori non tralasciando nessuno piccolo spiraglio. Cominciai a sollevarmi con le anche e ondulare per sentire meglio le sue attenzioni sul mio clitoride. Mio marito mi accarezzava il seno nel frattempo. Il marito di lei ora la possedeva da dietro. La faceva sussultare mentre lei non lasciava la presa sul mio sesso. Sentii il desiderio crescere in me sempre più forte quando un orgasmo mi fece emettere piccole grida ripetute. La mia compagna di giochi era scatenata. Voleva anche il cazzo di mio marito adesso. Lo disse apertamente. Un velato senso di gelosia mi attraversò. Lui sembrava aspettare il mio permesso. Prima guardai lui e poi lei vedevo in entrambi il desiderio, sorrisi. La donna si prese cura di lui. Le abilità che aveva dimostrato come me ,ora le apprezzava mio marito che sentiva il suo membro avvolto da una voluttuosa bocca. Era eccitante vederli. Mio marito non smetteva di fissarmi mentre godeva. Non avrei mai pensato che anche io mi lasciassi andare completamente. Sentimmo suonare alla porta. Il marito di lei andò ad aprire senza vestirsi. Fui sorpresa di vedere un uomo, più o meno della nostra età. Si mise seduto tranquillamente sulla poltrona e cominciò a osservarci. Io e mio marito ci baciammo e cominciammo ad amoreggiare. Anche l’altra coppia fece lo stesso. L’uomo seduto sulla poltrona, si vedeva che era eccitato; il suo sguardo era rapito. La donna della coppia gli disse “ Mettiti comodo”. Lui fece scendere pantaloni e boxer e ci mostrò l’asta ritta. La vista di ciò incredibilmente crebbe la nostra voglia di scopare. Si vedeva nei suoi occhi, anche se riusciva a mantenere il controllo, che avrebbe voluto fortemente unirsi alle danze. Non vi confiderò mai cosa successe dopo… 2903 0 5 anni fa
- 4 anni fa 66 candele verso il cammino della perdizione... 66 candele disposte sulla scaletta che portava al nostro appartamento,un cammino riservato a due bellissime troie portate dai loro compagni cuck al branco di Gangbangbologna...Sopra questo cammino dei peccati...dieci bull nascosti nella penombra,nudi con i cazzi eretti e pronti a entrare nelle bocche delle belle porche...Tensione nell'aria...e in quel misto di oscurità...dieci orecchie in tensione per sentire il calpestio dei tacchi salire i gradini di legno...Le verge tese aspettavano chi le doveva sfamare...Ecco...quel classico e divino calpestio segnale dell'arrivo delle troie alla monta.Tic,tic,tic...eccole li paventarsi nella penombra due stupende figure femminili,alte come dee...imperiali...una musica in sottofonfo e via...subito un ballo sensuale tra loro...Due corpi femminili che si aggrovigliano...si uniscono...Fiona che si china,toglie le mutandine a Lulù e incomincia a leccarli la figa...Noi intorno come lupi...pronti a sbranare le pedre...i cazzi pulsavano volevano entrare dentro quei corpi che continuavano a muoversi in un amplesso bisex...Eccitazione incredibile nell'aria...avere davanti a pochi cm due due divine che si leccavano a vicenda...Poi Fiona...come a prendere contatto con tutti noi...è passata a uno a uno a stringerci il cazzo e a segarlo un attimo...come per un segnale di intesa,di comprendere quanto era riuscita a farci eccitare...Anche Lulù ha seguto il suo esempio...Ci siamo alzati dai divanetti e abbiamo accerchiato le due porche...Hanno incominciato a succhiare a destra e a sinistra...speccatolo divino vederle prendere tanti cazzi...E' incominciata la monta...animale,cazzi che entravano e altri che uscivano...Lulù e Fiona indemoniata volevano cazzi in tutti i buchi...Vedere queste stupende dee ci ha riempito di forza...i culi sono incominciati ad essere preparati...con olio speciale...e via magnifiche doppie con le cavalle che saltavano sui cazzi...Qualcuno non ha resistito alla situazione super eccitante ed è esploso sul corpo di Fiona...Meraviglia a questo punto...Lulù si è avvicinata e in un altro groviglio bisex ha incominciato a lesbicare con la sua amica...Estasiati noi singoli le abbiamo lasciate stare...per poi ripartire a montarle anche dietro con una forza e una deciosione incredibile..Una monta senza sosta con i bull che si ruotavano,coordinati e quei culi a pecorina che venivano aperti dalle verghe dure...Altre esplosioni abbondanti stavolta sul corpo di Lulù e Fiona che ricambia strusciandosi su di lei come una gatta in calore...Tutti e dieci bull le hanno possedute come troie in calore...sono venuti su di loro...Il cammino della perdizione è riuscito veramente alla grande...le due troie sono state confessate dai nostri cazzi... 2871 0 5 anni fa
- 1 mese fa Esibizionismo al Lago .... Premetto che questo non e' un racconto di fantasia, ma e' tratto da un'avventura realmente accadutami qualche settimana fa.Ho iniziato a messaggiarmi con questa coppia, lei 40 anni e lui 47 anni. Erano alle primissime esperienze sui siti, infatti mi dicevano che loro amavano tantissimo l'esibizonismo fatto nella quotidianeita', soprattutto nelle uscite fuori porta..si ..lei amava mostrarsi e provocare altri uomini davanti al suo uomo, infatti mi raccontavano di uomni increduli nel vederla mentre si provava le scarpe senza intimo, in spiaggia con il costume leggermente spostato o, adirittura, al ristorante dove i camerieri godevano di una meravigliosa vista..con scollature vertiginoseche mettevano in mostra i confini delle aureole dei suoi capezzoli...Tutto cio' senza mai programmare nulla...Ormai pero',nelle loro fantasie, c'era anche l'idea di andare oltre... di avere qualche "contatto" fisico con un'altro uomo e, cosi', l'idea di contattare qualcuno su questi siti .Un giorno , una domenica pomeriggio, mi arriva un loro messaggio:" noi tra un po' andremo a Desenzano per far shopping e per bere qualcosa...lei vestita molto leggera...magari potrebbe essere l'occasione per ammirarla di presenza e per sfiorarla con tocchi quasi casuali" Quale migliorre occasione, pensai io, e, Cosi', ci demmo appuntamento ...ma non ci si doveva presentare, avrei dovuto seguirli e giocare inzialemnte solo con gli sguardi, rimanendo sempre in contatto via messaggio con lui...si, perche' voleva sapere "live" cosa pensassi degli atteggiamenti della moglie.Eccoli...sono loro seduti davanti ad una gelateria ..lei indossa scarpe con tacco alto, mini di jeans e un top molto largo e scollato....!Come d'accordo gli mando un messaggio, ho la conferma che sono l'oro...lei mi guarda e mi fa un sorriso e il marito mi scrive:" adesso guarda cosa fa Claudia"... come per magia', scavalla le gambe.....e voila..si mette in un modo da regalrmi la visione del suo perizoma bianco retato.... con evidente trasparenza...Io gli scrivo:" Niente di piu' paradisiaco"Lui risponde:" E questo e' solo l'inizio..."Si alzano si incamminano verso la piazza...io li seguo e vedo che entrano da Yamamaylui mi scrive:"entra e fai finta di povarti qualcosa.." cosi' faccio finta di scegliere qualcosa a caso e noto che lei entra in camerino, prendo al volo una canotta e mi dirigo anche io verso i camerini mettendomi in fila e rimanendo dietro il marito.Lei, molto spudoratamente, ha lasciato la tedndaun po' aperta e assisto al suo strip...si toglie tutto e rimane solo con quel perizoma, molto trasparente, che lascia...davvero poco all'imaginazione. Ecco.. adesso si prova un corpetto.. e noto che mentre lo fa si sfiora le tette..., il ventre..mettendo anche le dita dentro quel perizomino e giocandoco con il suo corpo con dei movimenti molto ma molto sensuali... ma purtroppo mi tocca entrare nell'latro camerino che nel frattempo si e' liberato.Esco per primo e nel passare vedo che lei ormai si e' rivestita, quindi metto giu' la canotta, che nenahce mi ero provato, ed esco dalnegozio decindendo di aspettarli fuori. Ariva cosi' un messaggio:" sono Claudia...prima in camerino mi sono "coccolata" solo per te.."Escono anche loro... vedo che lui sta scrivendo e mi arriva il messaggio: " andiamo a bere qualcosa...mi raccomando siediti di fronte a lei" e, cosi' , dopo che si sono accomodati, in un locale all'aperto, mi siedo anche io di fronte...fortuna vuole che siamo molto vicini. Eccola....lei comincia a muovere le gambe in tuti i modi facednomiammirare ancora quel perizoma...ma non solo...con un gesto quasi molto causale fa in modo che un capezzolo faccia capolino nella scolllatura, si... e' ben in vista... e devo dire che e'stato davvero eccitante vedere la faccia del cameriere, come dai loro racconti precedenti, che ha preso l'ordinazione....!Ormai i nostri sgaurdi divorano i nostri corpi, anche lei nota, e me lo scrisse, che dai miei jeans, molto stretti, si vedeva quanto la desiderassi... , l'eccitazione era alle stelle...Vedo che lei prende il telefono del marito e comincia a scrivere, arriva il messaggio: "adesso vado in bagno, con modo molto garbato seguimicosi' ci presentiamo...ma voglio che tu mi tolga gli slip perche' mio marito vuole annusarli per senire quanto sono eccitata". Si alza e va verso il bagno, io la seguo...siamo nell'antibagno..lei di frontelo specchio che si lava le mani cosi' le vado dietro,la stringo e le bacio sul collo...lei sospira... le giro un po' la testa cosi le nostre labbra vengono a contatto..si anche le ligue adesso... e le mie mani cominciano a percorrere il suo corpo, prima entrando all'interno della scollatura e poi lungo i fianchi... lei mi dice che ha tantisimavoglia di mema che li potrebbe essere pericoloso,potrebbe entrare qualcuno e cosi' .. mi inginocchio dietro di lei, le alzo la mini... le sfilo quel perizoma... al tatto bagnatisimo...consegnandolo a lei...ma non prima di aver affondato la mia bocca fra le sue natiche.....e sentendo con le labbra la sua voglia....!! Mi alzai,diede un bacioe mi disse che era stata la situazone piu' ecccitante ed intrigante mai vissuta......! Io Uscii dal bagno, pagai e andai, ma dopo un po' arrivo' il messaggio del marito che diceva:" grazie di avermela fattabagnare cosi'... il suo perizoma sapeva di sesso...Adesso Caludia ha voglia di te e non vede l'ora di proseguire cio' che avete inizato in quel bagno..ed io voglia di ammriarvi mentre la fai bagnare ancor di piu'"E' stato un incontro molto soft ma, credetemi , e' stata un "orgia olfalmica" che ha mandato in tilt i miei sensi..Adesso continuiamo a sentirci e prospettiamo un altro incontro altamente eccitante..ma con un finale ben diverso....e , magari, ve lo raccontero'.....!!!Marcoilary 3802 0 6 anni fa
- 5 anni fa una volta mi piace raccontare di piccole storie realmente accadute,le stesse che tiro fuori dai ricordi quandomi sego il cazzo pensando a quanto sia troia la mia adorabile compagna.una volta eravamo a mare dalle parti nostre,puglia adriatico tra polignano e monopoli,era una domenica primaverile , faceva caldo e avevamo voglia.si decise di mettere un annuncio online di cornuto che cerca bull per sfondare la sua giovane compagna quello stesso pom.a corredo dell'annuncio inseriamo una bella foto scattata al momento in una caletta appartata con il suo maestoso culo a pecora in attesa poggiata ad uno scoglio e qualche indicazione per risalire alla zona.pubblicato l'annuncio continuiamo a camminare sul litorale non pensando a quanto internet certe volte sia veloce .....ed efficiente.fatto sta che un ora dopo tornando verso la macchina ci accorgiamo di un giovane uomo che ci guarda con insistenza e sorridendo si avvicina e ci chiede se siamo quelli dell'annuncio e nello stesso momento senza neanche attendere la risposta tira fuori un cazzo grosso per davvero,uno di quelli larghi che riempiono la mano a stringerli.eravamo in una zona appartata sul mare ma non troppo e quel grosso cazzo li davanti a noi era una tentazione irresistibile sopratutto perchè cosi improvvisa.lei senza nessun indugio gli si avvicina e lo prende in mano davanti a me,lo guarda negli occhi,mi guarda negli occhi e lentamente si inginocchia e si riempie la bocca fino in gola.io adoro guardarla alle prese con i cazzi in generale,ma quelli molto grossi(diciamo piu grossi del mio ) mi fanno impazzire e da cornuto semplice divento cornuto e sottomesso in un istante.lei che mi conosce e questo lo sa bene,dopo averlo succhiato un po mi prende per mano,mi fa inginocchiare e li davanti al mare e allo sguardo probabile di qualcuno li nei dintorni,mi spinge la testa sul cazzo e me lo infila in bocca.e io lo prendo tutto in ginocchio,mentre loro si baciano con la lingua sopra di me e lui le infila subito due dita in fica e poi,subito dopo due dita nel culo.questo lo so perchè mentre continuo a succhiare il cazzo in ginocchio,lei parla col bull del suo cornuto che lo prende in bocca e poi dice"amore mi ha messo due dita nel culo,che faccio?" mentre mi sorride con la lingua in bocca al bull e la sua mano che mi spinge il cazzo fino in gola 4156 0 6 anni fa
- 2 anni fa Mitologia perversa - Di ricatti, dominazioni e complicità - Gran finale (trovate le parti precedenti sul nostro profilo!)8. A quel punto Narciso era davvero convinta che fossero arrivati alla fine. In fondo era stata la conclusione pressoché perfetta di un’esperienza travolgente, l’estasi estrema vissuta in piena condivisione e complicità con il suo Eco, portandoli un ennesimo -enorme- passo più vicini uno all’altra. Alla fine, tutto sommato, le era anche andata bene. Nel retro della sua mente, in attesa di questa serata così misteriosa, aveva già iniziato a farsi pensieri anche più estremi, soglie che non era nemmeno sicura di poter o voler superare, dove il peso di quella leva ricattatoria forse avrebbe avuto un ruolo ancor più determinante. Invece tutto quanto aveva fatto in quella lunga serata, lo aveva svolto diligentemente come una brava schiavetta, sicuramente con qualche momento particolarmente tosto ma nulla che in fondo non era poi anche curiosa ed eccitata di far succedere. Per questo motivo non capì subito cosa stesse facendo Eco, mentre la aiutava a rialzarsi, facendole bere un bicchiere d’acqua e poi uno di vino, accarezzandola e parlandole dolcemente di quanto fosse stata brava fino a quel momento, di quanto l’avesse fatto impazzire, ma anche di come ora fosse giunto il momento di ripagare quegli stalloni che per tutta la sera, diciamolo, le avevano regalato un orgasmo dopo l’altro. Insomma, non sarebbe proprio stato carino mandarli a casa con i coglioni ancora pieni. Lei chiaramente non avrebbe proprio voluto sembrare maleducata ed egoista, nonostante la sua fama mitologica, e in realtà quindi era volentieri prontissima a far scorrere sborra a fiumi, sul suo corpo e nella sua bocca. Ma qualcosa le stava suggerendo che forse non le sarebbe bastato fare 7 semplici pompini in sequenza per pareggiare quanto quel gruppo le aveva fatto provare finora. E in effetti, visto che di soldi ovviamente nessuno voleva sentir parlare, nella fase organizzativa Eco si era accordato con loro su una equa ricompensa, che soddisfacesse pienamente i loro istinti più beceri senza le limitazioni che un uomo coinvolto anche emotivamente avrebbe posto per forza a un certo punto. Narciso di colpo comprese con una punta di terrore che Eco la stava per lasciare in completa balìa di quella gang. NO! Aspetta! Vuoi davvero andartene!? Non voglio, in realtà. Ma devo. Non credo riuscirei ad assistere a tutto questo. E poi… E poi!? E poi non possiamo rifiutarci. Ormai siamo entrambi ricattati. Tutte queste foto e video di stasera..non ci possiamo permettere che vengano rese pubbliche..nessuno di noi.. No! ti prego, non mi lasciare..! Su, dai. Sarò di là, ad ascoltare. E non lo farei se non pensassi che, sotto sotto, più sotto di quanto puoi forse razionalmente ammettere, non vedi l’ora anche di quest’ultimo livello. Narciso non disse niente. Non sapeva se piangere o arrabbiarsi, se resistere o lasciarsi andare. Ci pensò Eco a risolvere il dilemma, una volta ancora. Prese a baciarla, sul collo, su tutto il volto e poi sulle labbra. Intanto, senza che lei lo notasse, agguantò le manette costrittive da dietro il tavolino e le infilò rapidamente sulle mani di Narciso, senza smettere di baciarla. Lei spalancò gli occhi, provò a divincolarsi, ma lui la immobilizzò e strinse ancora più forte, fino a farle congiungere le mani strette una contro l’altra. Subito dopo le strinse ulteriormente il collare che ancora aveva addosso, facendole mancare per un secondo il respiro. Era sicuramente la condizione che lei temeva di più, la limitazione di movimento era ancora più determinante e pervasiva della vista negata. Ora il suo tremolio iniziò ad aumentare sensibilmente. Era pura paura, ma non si stupì nemmeno più di tanto quando si rese conto che aveva, di nuovo, la figa tutta bagnata. Eco le aveva messo dentro un dito, solo uno, velocemente, proprio per darle la prova che erano di nuovo esattamente in sintonia. Lo leccarono e succhiarono insieme, quel dito, per condividere il suo sapore di sesso, ma anche tutte le emozioni che a entrambi passavano per la mente in quell’istante. Con un ultimo sguardo negli occhi, un buffetto a metà tra uno schiaffo e una carezza sulla guancia, e senza dirle più nulla, Eco si girò e si avviò verso la porta, da dove erano già usciti il fotografo e Boccadoro. “È tutta vostra”. Disse solo agli uomini rimasti nella stanza, uscendo senza voltarsi. 9. “Puttana!” “Cagna!” Narciso sentì in meno di un secondo che il clima era cambiato. Senza freni inibitori imposti dall’alto, sette uomini che avevano per ore assistito una donna lasciarsi andare così tanto, godendo di e con tutta la l’irruenza possibile, non potevano che finalmente sfogare tutto quello che pensavano di lei. Quasi nemmeno concepivano razionalmente, figli del sistema culturale patriarcale in cui erano sempre vissuti, che una donna consapevole delle proprie perversioni non è certo vittima né tantomeno colpevole, ma è in realtà in pieno potere di sé e del proprio corpo. Qualcosa di strano però lo percepivano: gli orgasmi di Narciso erano inequivocabili, come già tutti i suoi vicini di casa sapevano da tempo. E quindi se una godeva di tale apparente degradazione, non avevano altri termini con cui inquadrarla. E non potevano che degenerare ulteriormente. “Sei proprio una troia, vero!?” “Adesso ti facciamo vedere cosa si fa alle troie” Uno di loro la tirò per il guinzaglio e la avvicinò a sé. Senza il suo uomo presente, poteva finalmente infilarle 10 centimetri di lingua in bocca. Narciso reagì quasi schifata, ma si prese subito uno schiaffo, e quindi senza pensarci troppo ubbidì, accogliendo quel bacio estraneo e invasivo, mentre quello le strizzava i capezzoli e toccava il culo. Quando ne ebbe abbastanza, il tizio la spinse letteralmente via, fino a capitare nelle braccia di un altro di fronte a lui. Lei si rese conto che erano tutti in piedi in circolo, nudi e con il cazzo in tiro, e se la stavano per passare come un pallone da basket. Provò a reagire, implorando pietà, quasi più per inerzia che per reale convinzione. Stava già montando dentro di lei la sensazione di abbandono ultimo e definitivo, ma cercava ancora di aggrapparsi con le unghie a quel pezzo di sua identità, comunque fieramente indipendente e volitiva. Il circolo di uomini reagì con scherno e furia: iniziarono in effetti a spingersela avanti e indietro, da uno all’altro, non senza elargire a ogni possesso schiaffi, manate sul culo, dita nella figa, nel culo, sputi addosso, qualcuno le mordeva le tette, i capezzoli, senza che lei potesse nemmeno allontanarli con le mani, inesorabilmente legate. Il tutto mentre continuavano a menarselo, pronti finalmente a esplodere. Narciso a un certo punto capì, o forse decise, che se la cosa doveva finire così, tanto valeva accelerarla e -dal suo punto di vista- paradossalmente dominarla. Si rese conto, come fece subito dopo la prima sessione, che il suo lato esibizionista le stava solleticando la mente. Immaginare che, oltre a letteralmente “farsi scopare” quasi del tutto passivamente -com’era stato il gioco, divino, finora-, poteva mandare in estasi quegli uomini navigati anche dimostrando una certa iniziativa, le aprì un mondo tutto nuovo, una luce su di sé e il suo modo di vivere il sesso che la riempì di euforia. Appena venne spinta verso l’ennesimo uomo, anziché arrivargli tra le braccia, si accasciò a terra finendo in ginocchio davanti a lui, all’altezza proprio perfetta. Dal basso verso l’alto lo guardò con quegli occhioni che Eco non riusciva ogni notte a togliersi dalla testa, e con quel suo tono implorante perfezionato negli anni, mormorò le magiche parole: “Posso succhiarvelo? Dai, vi prego…fatemeli succhiare tutti..voglio la vostra sborra addosso…” Prevedibilmente, e meravigliosamente, questa frase gettò nello scompiglio totale ciascuno di loro. Le saltarono immediatamente addosso e iniziarono a contendersela per infilarle il cazzo in bocca. Narciso diligentemente spalancava il più possibile la mascella, tirava fuori la lingua per leccare qualsiasi cosa le arrivasse davanti, ma non doveva nemmeno fare la fatica di muovere la testa avanti e indietro e succhiare: ognuno di loro le stava letteralmente scopando la bocca, tenendole ferma la testa, fino ad arrivare con la cappella il più possibile giù nella gola, provocando riflessi faringei e conati di saliva che non facevano altro che rendere tutto il più bagnato, vischioso e godurioso possibile. Poco dopo fu chiaro che, avendo una bocca sola e nemmeno potendo usare le mani, non era in grado di soddisfare abbastanza velocemente quegli uomini sempre più impazienti. Fu un attimo quindi che qualcuno la sollevò da dietro, e dopo uno sputo ben calibrato, la penetrò nel culo. Narciso lanciò un urlo di dolore, ma ormai era una cavalcata in discesa sempre più veloce, e il punto di non ritorno anche mentale si stava avvicinando inesorabile. Era piegata a novanta gradi, senza nemmeno più il conforto del letto, con le mani legate e un guinzaglio al collo che la strattonava ogni pochi minuti, aveva cazzi che le entravano costantemente in gola che la soffocavano, la scopavano da dietro e da davanti con quelli che sembravano pali di marmo, stava veramente per perdere di nuovo e del tutto il controllo. Si dimenticò di ogni possibile ricatto: ogni remora era finalmente abbattuta e nulla la poteva fermare. “Sìììì! Oraa!! Voglio la sborra! Venitemi in faccia! Riempitemi tutta!” Non finì neppure la frase che il primo getto caldo le arrivò in fronte, senza nemmeno che lei si accorgesse da che direzione, colando subito sulle guance da dove cercò di leccarselo via avidamente con la lingua: “Ancora! Ancoraancoraa!!” Aveva davanti alla faccia tre cazzi con i loro proprietari che se lo menavano furiosamente. Lei spalancava il più possibile la bocca, pronta ad accogliere tutto. Stavano per venire da un momento all’altro ma lei era impaziente, ne prese uno dei tre in bocca leccandone a velocità spropositata la cappella, fino a quando quello finalmente esplose. Accolse il primo fiotto in bocca ma poi si allontanò per farsi gocciolare il resto sulla faccia, e vedendo questa scena anche gli altri finalmente la inondarono tutta con nuovi schizzi densissimi. Lei li guardò riconoscente e ringhiosa, mentre si passava le dita sulla faccia e portandosi in bocca ogni goccia che vi trovava. Intanto dietro di lei altri due continuavano a scoparla insieme nella figa e nel culo, con un ritmo sempre più vorticoso: “Sì, sì..scopatemi, più forte!! Più forteee!” Con un urlo e una serie di insulti, dopo qualche pompata ben assestata, entrambi quegli amanti sconosciuti si tirarono fuori di colpo. Lei si girò velocemente capendo il momento e entrambi le vennero simultaneamente e copiosamente addosso, uno sulle tette e uno sul culo. Narciso, anche se con le mani legate, prese a spalmarsi quella sborra calda sul resto del corpo, e succhiarsi le dita con lo sguardo infuocato. Era tutta bagnata e appiccicosa, completamente fuori di testa, ma non aveva mancato di accorgersi che all’appello ne mancava ancora uno. Il mandingo nero, oltre ad essere quello più dotato, evidentemente era anche quello più resistente. Si era seduto sul bordo del letto a menarselo, sempre più grosso e duro, mentre assisteva a quello spettacolo clamoroso di Narciso in calore. Lei lo guardò, lo fissò, non negli occhi ma solo e soltanto quell’enorme cazzo. Quasi solo d’istinto, animale, si avvicinò a lui lentamente gattonando. Arrivatagli davanti, non pretese neanche lontanamente di poterlo accogliere tutto in bocca come aveva fatto con quegli altri. Iniziò quindi a dedicarsi al suo altrettanto grosso sacco scrotale, quei coglioni così proporzionati al resto, che quando leccati sono tra le zone più erogene di ogni maschio, di qualsiasi etnia sia. Quell’uomo nero stava godendo come mai prima d’ora, ma decise di fare un passo in più. Spinse, senza troppi complimenti, verso il basso la faccia di Narciso che le stava leccando così avidamente le palle, fino a farla arrivare davanti al suo buco del culo. Lei capì l’antifona, e ormai non le serviva più nemmeno un ordine verbale: si tuffò a leccargli l’ano come se fosse il sapore più irresistibile della sua vita. Lui continuava intanto a menarsi il cazzo su e giù, su e giù, svettando imponente sulla sua faccia. Narciso non ce la faceva più: stava accumulando tutte quelle sensazioni ed energia dentro di sé che iniziò a toccarsi il clitoride quasi aggressivamente. Passò dal suo culo alle sue palle di nuovo fino alla sua cappella, succhiava e leccava e si toccava, vedeva la scena da di fuori, riavvolgendo il nastro fino a inizio serata, e le sembrava il miglior film porno mai messo in scena, di cui era sfolgorante protagonista, pensava al suo Eco nell’altra stanza che l’ascoltava urlare e gemere e poteva solo immaginare in che stato si trovasse. Le sembrava il massimo concepibile piacere che un essere umano potesse toccare. Finalmente, con le ultime stoccate di bocca e lingua, anche quel settimo uomo era pronto a farle assaggiare il suo nettare. Questa volta però non voleva perdersene nemmeno una goccia: quando lui iniziò a imprecare con il suo “succhia, troia, sto venendo!”, lei accelerò ulteriormente il movimento senza smettere di aspirare. Quella sborra calda le riempì di colpo la bocca, fece in tempo a sentirne il sapore sulla lingua prima di ingoiare voracemente. Qualche goccia ne cadde comunque fuori e quasi ci rimase male. Si stava tuttora toccando la figa, e ora dopo aver accontentato tutti poteva infine dedicarsi al suo ultimo orgasmo, giustamente meritato e fieramente auto-generato. Il problema è che aveva ancora sete, quel tipo di sete non di acqua fresca ma di altri liquidi umani, caldi e pungenti. Si guardò intorno, con ancora quegli uomini sopra di lei, e cercò ovunque gocce di sborra da leccare via: ne trovò sulle loro gambe, sui piedi, sui cazzi, per terra. Prese a succhiare e leccare ancora, compreso il pavimento, sempre con le mani tra le gambe. Quegli uomini erano quasi più increduli che eccitati, ma quando si resero conto dell’animale che avevano davanti, uno ebbe l’intuizione: “Hai proprio sete, eh!? Cagna! Allora perché non ti prendi anche questa, che è bella saporita!?” Di colpo direzionò il suo cazzo ancora mezzo in tiro verso la sua faccia, e partì un getto di liquido dorato. Lei ebbe un, ennesimo, sussulto. Era esattamente quello che le mancava, di cui aveva forse bisogno. Il suggello ultimo di sottomissione e piacere, di degradazione e godimento, di umiliazione e estasi. Aprì la bocca, pronta ad accogliere tutta la sua piscia, mentre si stava avvicinando pericolosamente all’orgasmo più forte mai provato in vita sua. Iniziò a emettere un suono profondo, montante, costante, mentre con le mani accelerava sempre di più il contatto con il clitoride. In pochi secondi anche gli altri diedero sfogo a quell’istinto primordiale e lei si ritrovò di colpo sotto multipli gettiti di uomini che le stavano pisciando addosso su tutto il corpo. Le urla erano a un livello talmente alto, che di colpo si spalancò la porta e vi entrò Eco, più incuriosito ed eccitato che realmente preoccupato. Narciso non aveva più bisogno di altro: il suo sguardo che si rifletteva nel suo, quella scena vista con gli occhi di lui, lei coperta di sborra e piscia di altri uomini, il sentimento e la complicità che li univa, le esperienze passate e future che li avrebbero visti protagonisti. Fu un terremoto: il decimo orgasmo della serata, il primo del resto della sua vita. 2738 0 6 anni fa
- 2 anni fa Mitologia Perversa - Di ricatti, dominazioni e complicità - 3° parte (trovate le parti precedenti e successive sul nostro profilo!)7. Era quasi tutto pronto per l’ultimo e più alto livello, anche se forse era più corretto definirlo il punto “più basso” a cui potevano arrivare. Eco decise però di dare prima una sorta di tregua rigeneratrice a Narciso, quasi un premio fuori programma. Alla fine se l’era meritato per come aveva tenuto duro, e prima dell’ultimo passo verso il baratro, era giusto farle delle coccole. Lei era sdraiata sulla schiena, cercava di prendere fiato e massaggiarsi le parti più colpite, togliendosi i resti di cera, passandosi le mani su tutto il corpo dolcemente, ancora bendata. Senza la vista, aveva naturalmente tutti gli altri sensi maggiormente acuiti: non le fu difficile quindi riconoscere un odore nuovo e diverso che si stava avvicinando al suo volto. Quando le fu proprio sopra, le bastò allungare di istinto la lingua per sentire subito il sapore acre, la consistenza morbida e la calda umidità della figa dell’unica altra donna presente in sala, Boccadoro. Ne fu letteralmente estasiata, non si aspettava proprio un regalo del genere. Tra l’altro questa femmina così bollente aveva passato le ultime ore, anche mentre spompinava Eco e suo marito, a contemplare quanto quegli uomini facevano a Narciso, con un misto di invidia, ammirazione, infinita eccitazione, ma anche di tenera preoccupazione. Ora poteva finalmente prendersi un po’ cura di quel corpo maltrattato, come solo una donna sapeva fare. Si mise in ginocchio a cavalcioni del suo viso, rivolta verso le sue parti basse. Iniziò ad accarezzarle le tette e a piegarsi piano piano fino a far entrare tutta la faccia di Narciso nella sua passera bagnata. Narciso si mise a leccare e succhiare come da un’oasi nel deserto, e con le mani se la tirava sempre di più a sè. Intanto Boccadoro finì di prostrarsi fino ad arrivare anche lei all’altezza della figa di Narciso, ormai letteralmente incandescente, per la più classica e godereccia delle posizioni complementari tra donne. Era una davvero una manna per Narciso: continuavano a toccarsi e leccarsi dappertutto, a strofinarsi tette su tette, pelle su pelle, con dolcezza ma anche con una voglia tutta nuova, come se non fosse appena stata scopata a ripetizione da 7 grossi cazzi. Sentiva che stava per arrivare un altro, ennesimo, orgasmo. Ovviamente diverso da tutti gli altri, più graduale, consapevole, viscerale. Le donne, solo loro, le facevano quell’effetto. Le mancava giusto quella componente psicologica, quella spina mentale che toccasse la sua perversione, per proiettarla ancora su un altro livello. Fu incredibile quindi quando si rese conto, di nuovo innanzitutto grazie all’olfatto, che qualcosa di familiare si stava insinuando tra le sue labbra e quelle altre, grandi, labbra in cui aveva trovato caldo rifugio: esatto, era proprio il cazzo di Eco. Non era la prima volta che si trovavano in quella posizione, era anzi tra le loro preferite. Ma c’era qualcosa di ancora più pungente del solito nell’idea che -dopo tutto quello che le aveva fatto passare- lui volesse comunque penetrare un’altra donna proprio a un centimetro dalla sua bocca. Eppure, sarà stato tutto l’insieme, sarà stato che intanto Boccadoro dava pieno significato al proprio nome continuando a succhiarle divinamente il clitoride, sarà stato che in fondo a quel suo bastardo gli voleva proprio bene, non fece altro che eccitarsi ancora di più. Continuò quindi a fare il suo dovere e il suo piacere, leccando avanti e indietro tra la figa e il cazzo che ne stava entrando e uscendo, fino a inglobare le palle come sapeva piacere da morire a lui, il tutto senza sosta e con sempre più ritmo, mentre con le mani spingeva la testa di Boccadoro e con le cosce la stringeva e immobilizzava sul suo sesso. L’orgasmo che stava montando era davvero quello più profondo di tutta quella interminabile esperienza: tre corpi che si muovevano e godevano all’unisono, alzando ogni secondo il tono delle urla, scopando, succhiando, leccando, pelle, sudore, odore, sesso, cazzo, figa, peli, palle, bocca, labbra, lingue, godo, godo, godoooo..!! Le due donne, tremando dalla testa ai piedi, si inondarono la bocca a vicenda nello stesso preciso istante, e pochissimi secondi dopo Eco si sfilò dalla figa di Boccadoro per menarselo una sola volta: il fiotto di sborra calda che ne uscì fu il più grosso e denso di forse tutta la sua vita, finì in pieno sulla faccia di Narciso, sulle sue tette, sul suo addome. Lei si tolse istintivamente la benda, e immediatamente si ritrovarono occhi negli occhi, stravolti e raggianti. Si stavano ancora fissando, quando Boccadoro non potè fare altro che gettarsi sul volto di Narciso, come nella migliore tradizione dei migliori film porno, per baciarla finalmente profondamente, leccandosi di dosso a vicenda quei resti di liquido viscoso bianco. Sorridevano ansimanti, tutti e tre, e non si erano nemmeno quasi accorti degli applausi spontanei degli altri presenti, che non potevano fare altro che omaggiare il giusto tributo a quella perfetta sincronia di orgasmi, a quell’equilibrio di corpi in subbuglio e soprattutto, come i peggiori maschi allupati, a quelle due gnocche clamorose che slinguavano tra loro accarezzandosi le tette e passandosi copiose gocce di sborra da una bocca all’altra, senza esimersi ovviamente di ripulirne insieme tutte le ultime tracce dal cazzo che ancora duro si erigeva tra i loro volti. 194 0 6 anni fa
- 2 anni fa Mitologia Perversa - Di ricatti, dominazioni e complicità - 2° parte (trovate le parti precedenti e successive sul nostro profilo!)5. Narciso si accasciò spossata sul letto. Sembrava un’eternità, ma non erano passate nemmeno due ore dall’inizio di tutto. Stava cercando di tornare in sé, mentre gli uomini sembravano concederle una tregua, avvicinandosi al tavolino delle bevande. Si chiese per un secondo se fosse tutto finito, ma immediatamente si rese conto che forse il clou ÂÂ doveva ancora venire. Era stato quasi fin troppo facile, finora. Non le avevano nemmeno fatto troppo male, di certo non più dei suoi standard. Sì, l’avevano strapazzata ben bene, sfondato figa e culo che ora pulsavano incandescenti, non lesinato schiaffi, insulti e sputi. Ma per qualche motivo non avevano ancora usato nessuno di quegli attrezzi di piacere e tortura che erano così in bella vista, e soprattutto pareva che nessuno di quegli straordinari amanti fosse già venuto, a parte forse uno che a un certo punto mentre la soffocava con il cazzo in gola e strozzandole il collo, tra tutti i conati di saliva le era sembrato di percepire in bocca un altro liquido caldo dal sapore familiare: nel dubbio ovviamente aveva ingoiato tutto, ubbidiente ed assetata. Era sorpresa, almeno in parte: dentro di sé sapeva che, nonostante le remore espresse, avrebbe in fondo goduto di un’ammucchiata del genere, anche -o forse soprattutto- con tutta questa violenza. Ma in realtà non si aspettava di prenderci così tanto gusto, anche mentalmente. Essere al centro della scena di una piccola folla, unico oggetto dell’attenzione di occhi e corpi e istinti di diverse persone insieme, per lei così generalmente apparentemente riservata, era un’esperienza nell’esperienza. Un nuovo livello di eccitazione, che toccava -fino ad abbracciarlo in pieno- il concetto di esibizionismo, con tutto ciò che di perverso ne consegue. Ed era davvero solo l’inizio. Finalmente Eco si avvicinò a lei, le prese tra le mani il volto sfatto e stravolto, la baciò dolcemente fino a morderle le labbra e poi le strizzò la bocca tra pollice e indice impedendole di parlare: Ti è piaciuto, eh? Mhhhh! Non si capiva se era un mugolio di approvazione o di fastidio, ma proprio non importava. Pensavi sarebbe stato così semplice? Lo sai che ti meriti “ben di peggio”… Allentò la stretta sulla sua bocca per farla parlare: Lo so, devo essere punita ancora. Ne voglio ancora, ti preego.. Si lascio scappare un sospiro di piacere, mentre con la mano si avvicinava alla sua figa ancora bagnata. Lui le diede un altro schiaffo, le fermò di colpo la mano. Non toccare! Hai goduto abbastanza, ma ora è il momento di soffrire sul serio. Lei fece finta di protestare, era il gioco delle parti, in realtà fremeva già all’idea della prossima fase. Non si immaginava però neanche lontanamente che nemmeno quella sarebbe stata l’ultima. 6. Tra gli oggetti che le era parso di scorgere sul tavolo, aveva sicuramente individuato tre vibratori di varia forma e dimensione, due fruste, una più morbida a 9 code e una apparentemente più rigida, e altri oggetti non meglio definiti. In realtà non aveva visto quali altre cose erano state volutamente nascoste, e non le avrebbe viste -insieme a tutto il resto- fino a molto dopo. Narciso non se ne ricordava nemmeno più, ma aveva ancora addosso il guinzaglio e quando si sentì tirare su da dietro, non si accorse subito che Eco le stava per mettere una benda sugli occhi. Immediatamente pensò che sarebbe stato eccitante essere in balia di tutti questi uomini, ma senza poterli vedere. Non aveva però idea di a che punto sarebbero arrivati. Decise di affidarsi a Eco, in fondo non poteva fare altro. Si sentì aprire la bocca e scivolare dentro la sua lingua. La baciò e la succhiò. Si appoggiarono la fronte una sull’altra, un modo per salutarsi, ribadirsi fiducia, prima dell’incognita imminente. - Sei pronta?! Lui aveva già un tono diverso, non sembrava nemmeno la sua solita voce Non lo so, ho paura.. Cazzi tuoi! Le arrivò uno schiaffo, secchissimo. Rimase del tutto sbalordita: non vedendolo partire, sentì il dolore mentre la testa le si ribaltava di colpo, prima ancora di capire cosa effettivamente fosse successo. Si rese conto solo in quel momento che qualunque cosa le stessero per fare, l’avrebbe sentita subito sul corpo, senza avere il tempo per prepararsi mentalmente. Era tutto un altro gioco. Non aveva ancora capito se e quanto le piaceva. Iniziò a tremare, impercettibilmente. Eco diede uno strattone al collare, e Narciso finì per terra di colpo. Sentì quattro, cinque, sei braccia che la sollevavano di peso, per poi ributtarla sul letto. Qualcuno le tirò i capelli sollevandole la testa, fino a quando si mise a quattro zampe. Aveva aperto automaticamente la bocca, convinta -e già contenta- di dover fare un altro pompino. Ma c’era un silenzio irreale, cercava di capire cosa stava accadendo intorno a sé, cosa volevano farle, quando le arrivò la prima frustata sul culo. Potente, dolorosa, bruciante. Ma il fatto che arrivasse dal nulla la fece gemere soprattutto di piacere. Subito dopo ne arrivarono altre 2, veloci, una dopo l’altra, sulla schiena. Per ciascuna un urlo. Taci, ho detto! Cercò di ubbidire, ma le frustate continuavano ad arrivare. Cinque, sei, dieci. Aveva la sensazione che fossero di mani diverse, per l’intensità e l’altezza. Non riusciva proprio a smettere di urlare, anche perché intanto aveva preso a toccarsi tra le gambe. Voleva godere, ancora e ancora. Taci, e stai ferma! Era Eco, sicuramente. Le tirò il collare e finalmente le diede da succhiare il cazzo che lei conosceva meglio di tutti, non il più grosso che avesse mai assaggiato, ma quello che le dava così tanta soddisfazione da tenere in bocca e sentirne i gemiti che generava. Tolse le dita dalla figa, fradicia, e se le leccò avidamente. Voleva usare su di lui anche le mani, accarezzargli le palle e toccarlo dappertutto, quasi dolcemente, nonostante tutto quell’impeto dietro di lei. A un certo punto però le frustate si interruppero: qualcuno le allargò il culo, dando prima un morso fortissimo a ciascuna chiappa, e ci infilò dentro senza troppi complimenti quello che sembrò essere un dildo gigante. Un secondo dopo gliene infilarono un altro davanti, ancora più grande, e subito iniziarono entrambi a vibrare velocissimi all’unisono. La sensazione fu sconquassante. Perse la presa sul cazzo di Eco e iniziò a tremare tutta. Oddiodiodioddiomuoiooooooo!! Stava venendo letteralmente a fiumi, quando…SBAM! Il tremore e l’invocazione alle divinità furono interrotte da una scudisciata di qualcosa che non poteva che essere una durissima paletta di legno. Narciso ne aveva solo sentito parlare o vista in video, ma sentirsela sbattuta sul culo così potentemente le fece per la prima volta uscire delle sincere lacrime di immenso dolore. No, no, no. Vi prego, basta!! Cosa?! Eco faceva finta di non capire. Non la parola, ma il senso. Basta, fa male! Pensavo ti piacesse soffrire… È troppo, ti prego.. Mi spiace, dovevi pensarci prima. Nessuna safeword ti salverà, ormai. Di nuovo stava affiorando quella sensazione quasi disperata di non avere nessun controllo, e di nuovo inaspettatamente questa stessa consapevolezza la fece abbandonare all’estasi massima di piacere. Era nelle sue, nelle loro, mani. Non poteva ribellarsi, non tirarsi indietro. Era ricattata e senza nessun potere. Doveva obbedire, e soffrire. E, quindi, godere. La sessione di frustate e battute andò avanti ancora, anche se non avrebbe proprio saputo dire quanto. Culo, schiena, gambe, ma anche piedi e mani. Per ogni colpo un grido. Poi, d’un tratto, si fermarono tutti, in silenzio. Narciso tese le orecchie per capire la prossima mossa, ancora immersa nel buio, cercò di alzarsi dal letto ma qualcuno la ributtò giù violentemente. Ferma, immobile! Obbedì, ovviamente. Si trovava a pancia in su, gambe aperte, sesso esposto, corpo già tutto arrossato. Il silenzio era ancora irreale, ma sentì di colpo un profumo strano, piacevole. Stava ancora cercando di associarlo a un ricordo, quando sentì una goccia bollente arrivarle appena sopra il pube. Urlò, per l’ennesima volta, ma ora era difficile non percepire quanto godimento ci fosse in quel suono smorzato. Le gocce di cera continuavano ad arrivare, sparse per tutto il corpo, dalla testa ai piedi ma indugiando ovviamente sui capezzoli, sulle cosce, sulle tette più sensibili. Lei cercava di dimenarsi e liberarsi, o almeno faceva finta, ma era gioco facile per quelle forti braccia tenerla bloccata. Un paio di loro non resistevano alla tentazione di schiaffeggiarla con il proprio cazzo duro, sbattendoglielo sulle labbra aperte o infilandolo dentro brevemente. Lei aspirava di dolore e piacere, non distinguendo più la differenza tra uno e l’altro. Era una sorta di orgasmo continuo e strisciante, mentale più che fisico, anche perché nessuno le dava la soddisfazione nemmeno di sfiorarle la figa, figuriamoci di scoparla come in quel momento avrebbe voluto. Anzi, ogni volta che provava ad avvicinare la propria mano a quel clitoride capriccioso e viziato, quegli uomini glielo impedivano senza pietà, provocando in lei una frustrazione totale ma di conseguenza regalandole l’intensissimo piacere della privazione. Non c’era tregua, per lei: tornarono fuori di nuovo le fruste, la girarono di nuovo a quattro zampe, e la giostra ricominciò. Le attaccarono a un certo punto delle mollette di ferro ai capezzoli. Anche quelle dovevano fare parecchio male, ma ormai Narciso sembrava quasi anestetizzata. Urlava e gemeva, godeva senza soste, ma forse il dolore aveva già raggiunto la più alta soglia possibile. Eco se ne accorse, e in fondo ci contava. Era decisamente giunto il momento di passare alla terza e ultima fase. Fece un gesto agli uomini, come concordato, che si fecero indietro per prepararsi al gran finale. 3584 0 6 anni fa
- 2 anni fa Mitologia Perversa - Di ricatti, dominazioni e complicità - 1° parte (trovate le parti precedenti e successive sul nostro profilo!)3. Arrivarono nello studio del contatto di Eco che era ancora presto, nemmeno le 22.30. Ma gli invitati c’erano già tutti: 7 uomini ben piazzati tra i 30 e i 50 anni, tra cui uno più alto e grosso di tutti, implacabilmente nero, che già lasciava presagire cosa avesse tra le gambe. Narciso ebbe un sussulto solo a vederlo, e strinse forte la mano di Eco, che non aveva ancora lasciato da quando erano scesi dalla macchina. Si fecero avanti il padrone di casa e sua moglie, una donna di una bellezza particolare, non appariscente ma sensuale come poche, con tette sodissime che spuntavano dall’ampia scollatura. A Narciso piacque subito moltissimo, ma le era già stato fatto chiaro che una delle condizioni della sua sessione punitiva era che non l’avrebbe nemmeno toccata: le donne la facevano godere troppo, e lei oggi era lì soprattutto per subire. Non solo: nei momenti topici, quando Narciso avrebbe cercato Eco per un qualsiasi supporto, avrebbe anche dovuto guardare a distanza mentre quella donna glielo succhiava e risucchiava, e mentre suo marito voyeur fotografava e filmava tutto e tutti. Anche questi erano i patti, anche questo era il (prossimo) ricatto. Narciso era vestita come lui la preferiva: calze autoreggenti, niente mutandine, gonnellina svolazzante corta e nera, camicetta bianca trasparente, niente reggiseno, capelli raccolti. Poco trucco, niente profumo. La sua pelle emanava già tutto ciò che serviva. Erano sull’uscio della stanza, guardavano dentro dove in mezzo c’era il grande divano bianco aperto e intorno i 7 uomini, già mezzi nudi. Di fianco un tavolino con alcuni promettenti attrezzi, che luccicavano sinistramente, e un piccolo buffet. Mentre lui le chiudeva il collare intorno al collo, Narciso aveva quello sguardo così fintamente innocente che fin dalla prima volta che l’aveva vista nuda con quegli occhi imploranti l’aveva fatto uscire di testa. Si trovava in uno stranissimo stato d’animo, quasi dilaniata a metà tra la paura e la voglia, a metà tra il bisogno primordiale di proteggersi di fronte all’incognito e la curiosità estrema di scoprire quei corpi e tutto quello che potevano farle, a metà tra le tracce di personale pudore che ancora conservava e la necessità vitale di esplorare ogni possibile perversione che aveva dentro di sé. Su tutti questi dilemmi, in ogni caso, non aveva nessuna possibilità di scelta ormai. Poteva solo affidarsi al suo Eco, che si mostrava così sicuro e determinato, e che soprattutto la teneva in pugno. Ti prego…È davvero quello che vuoi? Sì, eccome. E tu? Non lo so. Ho ancora un po’ paura.. Lo so, ma ci sono qui io. E ci sarò anche dopo. E soprattutto, sai cosa succede se ti tiri indietro…… Bastardo, ti odio! Sappiamo entrambi che non è vero. La prese per la nuca, si baciarono a lungo senza smettersi di guardarsi negli occhi.Lui di colpo le infilò due dita nella figa: come volevasi dimostrare, era già bagnata fradicia, la porca. 4. Eco diede un segnale, si abbassò l’intensità della luce, e partì una musica soffusa, quella giusta, da film porno, ma d’alta classe. I 7 uomini videro entrare una donna a quattro zampe, che gattonava lentamente tenuta al guinzaglio dal suo complice e amante, che aveva deciso di condividerla e concederla a loro fino a quando non ne avessero avuto abbastanza. Lui la condusse fino al gruppo, e davanti a ciascuno si fermò per strofinarle la faccia sul loro pacco, su quei cazzi che ancora nelle mutande stavano già irrorandosi di sangue e indurendosi pronti a esplodere fuori. Lei si riempiva la bocca e già leccava sopra slip e boxer, si riempiva le narici di odore di maschio, sentendo salire sempre più la voglia. Quando Eco la strattonava con il collare per portarla davanti al prossimo uomo, emetteva un gemito come se già non volesse staccarsi da quel contatto appena creato, salvo poi rituffarsi con la stessa sete su quello successivo. Lui le premeva forte la faccia contro ogni cazzo, contro ogni palla ancora nascosta, lei quasi già soffocava, lo guardava negli occhi, implorando e cercando aria. Cosa c’è? Abbiamo appena iniziato. Ti prego, no.. Taci! Le diede uno schiaffo in faccia, uno solo, forte. La buttò sul divano a pancia in giù, con il collare ancora stretto che le impediva di allontanarsi. Due pacche secche sul culo, lei girò la testa sorpresa e lui pronto le sputò in faccia, con un ringhio. Si mise davanti a lei, cazzo già eretto, e glielo ficcò in gola senza esitare. Lei, a bocca piena, alzò gli occhi già lucidi. Si guardarono per un secondo che sembrò elettrico, poi lui senza staccarle le occhi di dosso fece il cenno che gli uomini aspettavano. Si avvicinarono da dietro, e iniziarono tutti insieme a toccarla, a strizzarla, la pelle, le tette, il culo. I pochi vestiti che indossava volarono via in un secondo, e lei per la prima volta nella sua vita sentì cosa vuol dire avere 14 mani sul corpo contemporaneamente, mentre succhi il cazzo del tuo uomo. Era in estasi. Ma era ovviamente solo l’inizio. Eco fece un passo indietro per ammirare la scena, e il gruppo ne approfittò. Il primo assalto fu brutale. Narciso non capì quasi niente: di colpo si trovò 3 cazzi duri davanti alla faccia, mentre qualcuno le metteva contemporaneamente 2 dita nella figa e 2 nel culo. I capezzoli le vennero strizzati entrambi con forza, lei cacciò un urlo e ricevette immediatamente uno schiaffo. - Zitta! - Zitta e succhia! Obbedì subito, spalancò la bocca e ci accolse dentro il primo cazzo, mentre con entrambe le mani ne segava altri due. Era a quattro zampe su quel letto, e stava intanto cercando di capire cosa stavano facendo gli altri intorno a lei, quando sentì la prima penetrazione, secca, profonda, violenta. Le mancò il fiato, perse per un secondo il ritmo del pompino che stava facendo, ma quando quello dietro di lei iniziò a stantuffarla velocemente e regolarmente riprese anche a succhiare, alternando ogni pochi secondi i 3 cazzi che aveva a pochi centimetri dalla faccia, leccando dalle palle alla cappella per poi risucchiare tutto fino all’ugola. Era già quasi completamente partita di testa, ma con un briciolo di lucidità rimasto cercò con lo sguardo dove fosse Eco. Era a pochi metri del letto, nudo, che se lo stava menando lentamente avanti e indietro, duro come poche altre volte, con un ghigno strano in volto. Si incrociarono di nuovo gli occhi, partì un’altra scarica elettrica di adrenalina. Di fianco aveva la moglie del fotografo, già nuda anche lei, che si stava per inginocchiare davanti a lui e al marito, ma entrambi non staccavano gli occhi di dosso da Narciso, un animale che si dimenava nelle mani di altri animali. In quella posizione durò un tempo indefinito, con i 7 uomini che si alternavano in circolo intorno a lei per scoparla a pecorina o a smorza-candela, senza soluzione di continuità, mentre altri se lo facevano succhiare e segare, tirandola per i capelli e strozzandola quando le volevano far assaggiare il proprio diverso sapore, e il resto intanto continuava a palparle il resto del corpo, schiaffeggiando le tette, il culo, le cosce. Le sputavano addosso, in faccia soprattutto. Le era sempre piaciuto, ma in questo modo, con questi numeri e intensità, era tutta un’altra cosa. Non serviva provocarli, questi, per farsi inondare di saliva: avevano una foga spontanea, una grinta rabbiosa che non poteva che essere stata istruita a puntino da Eco. Sembrava non avessero limiti, tranne il solito irrevocabile paletto dei baci in bocca. Nessuno poi le dava della “troia” o della “cagna”, perché lui lo aveva espressamente vietato, ma era comunque un continuo ordinare ed eseguire: Succhia, schiava! Godi, porca! Girati! Ferma! Zitta! Il tutto mentre cercava di soffocare urla, altrimenti partivano altri schiaffi sempre più forti. Narciso venne 2 volte solo in questo primo giro, in fondo era bagnata fin da quando era uscita di casa quella sera, e probabilmente aveva gocciolato per tutta la stanza fin da quell’entrata scenografica a quattro zampe. Ma non era certo finita. Se la girano e la rigirarono più volte: la scoparono nel culo, prima uno, poi l’altro, poi l’altro ancora. Passarono alla doppia penetrazione, che poi in fondo era una tripla, perché per la prima volta -dopo le diverse doppie in coppia con Eco- ora aveva anche la bocca piena, mentre due cazzi entravano e uscivano da una figa sempre più bagnata e un culo sempre più largo. Era un’orgasmo dopo l’altro, un urlo dopo l’altro. Erano tutti più dotati di Eco (lui li aveva scelti apposta), ma il pezzo grosso in tutti sensi doveva ancora farsi strada nei suoi buchi. Fino a quel momento era stata in grado di inglobare in bocca solo quasi la metà di quell’enorme cazzone nero, ma dopo l’ennesima doppia penetrazione era tempo finalmente anche per lui di prenderla a dovere. Si sedette sul divano, la sollevò con due mani con una facilità disarmante, e se la fece calare di spalle fino ad appoggiarsi la figa sulla cima di quella gigante cappella. Narciso spalancò gli occhi rendendosi conto di cosa stava per accadere, lanciò un urlo che era una preghiera, cercò il suo Eco che l’aspettava al varco, proprio come aveva previsto: era esattamente di fronte a lei, con una testa bionda che si muoveva avanti e indietro tra le sue gambe e la sua mano che ne accompagnava i movimenti, con il volto tirato in una smorfia di piacere, gustandosi la scena di Narciso pronta a essere impalata come mai prima d’ora. Lei avvertì un’ondata di rabbia, di paura, ma anche di fastidioso enorme piacere. Ti prego, basta! Davvero? Vuoi che lo fermo? Sì, ti prego, ti scongiuro! Allora vuoi che faccia vedere le tue foto al mondo? …… Ci fermiamo, va bene, non è un problema. Aspetta allora che invio… Eco fece per avvicinarsi al suo cellulare. NO, aspetta! Era in trappola. Lì, appesa tra le braccia di un mandingo, circondata da altri uomini nudi che si erano appena approfittati di lei a turno, piena di lividi e macchie rosse, bagnata di sudore e liquidi non solo suoi, era completamente alla mercé di Eco. Lui le aveva tolto qualsiasi potere di scelta, e questo pensiero improvvisamente le fece sciogliere mente e corpo. Si abbandonò di colpo su quei 25 centimetri di lunghezza, e quelli che sembravano 25 anche di circonferenza, gridò senza ritegno per il dolore, e dopo pochissime pompate potenti inizio a venire e squirtare nell’orgasmo forse più profondo della sua vita, con un urlo singhiozzante che sembrò durare minuti interi.(continua qui: https://www.sexycommunity.it/racconti-erotici/bondage-bdsm-sadomaso/2938-mitologia-perversa-di-ricatti-dominazioni-e-complicit-2-parte ) 2984 1 6 anni fa
- 2 anni fa Ieri sera Racconto reale di Mercoledì 6 Dicembre.Ho ricevuto un messaggio mail da parte di una donna che aveva visto il mio profilo su un sito Sm.Mi chiedeva disponibilità per un incontro durante la mattinata senza specificare meglio consa volesse ne altri particolari. La richiesta era chiara e breve : vederci in un posto pubblico (bar di un supermercato in zona Monza) e poi se ok per entrambi trasferirci. Niente numeri di telefono, solo un giorno ed un orario preciso nel quale avrei dovuto farmi trovare seduto al primo tavolino libero contro la vetrata del posto.Ho risposto dopo qualche ora, il tempo di pensarci e di organizzarmi la mattinata libera dal lavoro, dando la mia disponibilità, in fondo , male che andava avrei buttato via un'oretta, visto che il posto era comunque comodo.Due giorni dopo alle 9 ero seduto al bar come richiesto. Ho aspettato pochi minuti (sono quasi certo che lei fosse già li in anticipo) e una donna molto elegante (pantaloni neri attillati, camicetta bianca, golfino nero cappotto lungo, stivali alti) a cui ho subito dato circa 40 anni, si è seduta al tavolo .In modo molto diretto si è presentata come Axxxxx e mi ha chiesto se volevo seguirla in un motel vicinissimo a dove eravamo, dove l'aspettava un'amica, per qualche ora di giochi Sm alle loro condizioni.Ha aggiunto che se accettavo dovevo dirle subito se qualcosa non mi andava in modo assoluto e poi semplicemente di seguirla.Sono rimasto un po' spiazzato e dopo qualche attimo di indecisione ho detto di si e che, visto che mi aveva contattato tramite un sito dove c'è modo di dettagliare molto bene il profilo, quello che non volevo lo sapeva di certo . Lei ha annuito dicendo che il profilo era chiaro, si è alzata e l'ho seguita nel posteggio del centro commerciale. E' salita sulla sua auto (una audi A4) e mi ha fatto segno di sedermi dietro.Appena partita mi ha detto che dovevo stare in silenzio, e che avrebbe pensato lei al motel. In effetti , il tempo di uscire dal posteggio e fare una rotonda, eravamo all'ingresso dove lei è passata facendo solo un cenno alla guardiola.Ha posteggiato, è scesa e mi ha detto di seguirla. Appena arrivati alla porta della stanza mi ha bendato e mi ha detto che da quel momento non avrei avuto più modo di guardare e non avrei dovuto parlare se non richiesto.Adrenalina a mille ma anche un po' di timore perché non sapevo chi ci fisse nella stanza e lei mi sembrava molto decisa.Entrati ho subito capito della presenza di un'altra persona ma se ci fossero stati dubbi Axxxxx ha salutato e ricevuto la risosta da un'altra donna.Subito mi è stato ordinato di spogliarmi completamente, cosa che ho fatto lasciando cadere i vestiti a terra; appena nudo sono stato preso per le mani e guidato in quello che ho capito essere il bagno in quanto subito dopo è stata aperta la doccia. Mi hanno detto di lavarmi mettendomi in mano del docciaschiuma e hanno poi spento l'acqua e passato un asciugamano. Poi mi hanno guidato e fatto stendere sul letto aperto gambe e braccia che sono state legate. A questo punto l'altra donna , che avevo solo sentito salutare Axxxxx, ha detto che avrebbero iniziato a divertirsi e subito dopo ho sentito applicarmi ai capezzoli, testicoli e corpo pinze molto dure. Erano ai lati del copro e ognuna applicava le pinza su una parte. Ho urlato per il dolore ai testicoli e una di loro mi ha subito chiuso la bocca prima con la mano e poi mettendomi in bocca qualcosa (immagino un foulard ) mentre continuavano ad applicare pinze sul corpo.Dopo un periodo lunghissimo e penso almeno un centinaio di pinzette o mollette addosso, ho sentito chiaramente che si spogliavano e baciavano e poi si sono sedute entrambe sul mio petto, lentamente per scostare le mollette e non farsi male ma facendone molto a me. Ho capito che stavano toccandosi sedute su di me muovendosi in modo sensuale (sicuramente per loro, poco per me) fino a che una delle due è chiaramente venuta e nello stesso tempo l'altra ha iniziato a togliere le mollette facendole saltare velocemente con le mani e i piedi.Liberato il corpo dalle mollette la donna che non conoscevo, mi ha sussurrato all'orecchio che ora si sarebbero divertite a torturarmi i genitali e il pene in erezione e infatti immediatamente ho sentito bruciore dovuto sicuramente a cera calda che veniva fatta cadere sul pube. Hanno proseguito a lungo con una delle due seduta sul petto e l'altra sulle cosce.I miei sobbalzi e le mie urla soffocate dal bavaglio non le hanno fermate .Finito di giocare con la cera sempre l'altra donna mi ha detto che era il momento di vedere quanto brave fossero ad usare la cinta dei pantaloni per ripulirmi ed infatti subito hanno iniziato a frustarmi facendo saltare via la cera.Non so quanto tempo sia passato, ma io ero esausto. Le ho sentite allontanarsi e ridere, e dopo qualche minuto salutarsi. Con me era rimasta solo Axxxxx che mi ha slegato e tolto benda e bavaglio (che ho scoperto essere una paio di mutandine). Lei era rivestita con i pantaloni , senza stivali e in reggiseno (non aveva ancora la camicetta).Mi ha detto di portarle gli stivali e aiutarla ad indossarli, poi si è fatta passare la camicetta e mi ha ordinato di allacciarla senza sfiorarle i seni, mentre la sua mano mi teneva per i testicoli.Mi ha quindi ordinato di rivestirmi .Mi ha detto che mi avrebbe riaccompagnato al posteggio, di non fare domande, di non cercare di contattarla e che lei e la sua amica si erano divertite, anche se erano state tranquille perché era la prima volta con me.Arrivati al posteggio mi ha salutato con un sorriso dicendomi che ci saremmo risentiti ma raccomandandomi ancora di non provare a ricontattarla di mia iniziativa.Tre ore intense, non capita spesso.... 3135 0 6 anni fa
- 1 mese fa sottomessa... Sono Sandra, 55enne moglie e madre fedele...Da qualche anno, complice la crisi economica, mi sono vista costretta a lasciare le comodità di una vita da casalinga per aiutare mio marito a sostenere le varie spese.. casa, auto, assicurazioni, università di mio figlio etc...Da circa 1 anno lavoro come procacciatrice di contratti assicurativi, il mio compito è quello di andare in giro per la città alla ricerca di clienti, un tipo di lavoro che ho sempre odiato e ora mi ricordo quante volte ho chiuso in faccia la porta a venditori come sono io in questo momentoQuel giorno ero finita per caso in una zona della città che non conoscevo bene, vestita come da regolamento: gonna non troppo corta, calze velate, camicetta, tacco non troppo alto, la borsa 24ore data in dotazione dell'azienda.Ad un certo punto mi resi conto che stavo vagando senza meta in quel quartiere squallido e mal tenuto.Quando decisi di ritornare sui miei passi mi ritrovai faccia a faccia con uno zingaro, persone che ho sempre temuto e ripudiato."bella signora, che ci fa tutta sola in questo posto?"io rispondo seccata " sto tornando verso l'ufficio, qui vicino c'è un mio collega che mi attende"" non dire bugie bella signora, è circa un ora che ti segue e sei tutta sola soletta"Lo guardai e iniziai a studiarlo profondamente, maturo sui 60 anni, sporco e mal tenuto, emanava un odore nauseabondo , imponente alto e grasso...con disgusto gli dissi "bene adesso devo andare, addio"lui si mise davanti a me e in modo deciso mi disse "e no signora, tu adesso resti qui..."iniziai ad avere paura e la prima cosa che mi venne in mente di dire fu "non ho soldi mi lasci andare""e chi ah detto che voglio soldi da te, hai di certo cose più preziose dei soldi!""non uso collane o altro, l'unica cosa che ho è la fede matrimoniale" gli mostrai il collo e i polsi"bella signora non hai capito..."non fece in tempo a finire la frase che iniziai a correre e voltai strada e mi ritrovai in un vicolo cieco. Stretto, buio e malodorante"bella signora adesso parliamo con calma.." si avvicinò e mi costrinse contro il muro"mi lasci andare o urlo" intimai"urla pure qui non ti sente nessuno" si avvicinò ancora e ora il suo corpo bloccavi il mio contro il murosentivo il suo pene duro contro di me, le sue mani si posarono sui miei glutei e piano piano iniziarono a tirare su la gonnaio ero terrorizzata, ansimavo dalla paura ma ero come bloccata"bella signora vedi che ti piace farti toccare..." mi disse ridendosentivo il suo odore acre, le sue mani che mi palavano, il suo membro che spingeva verso il mio ventre..."ora bella signora mi darai una cosa preziosa... inginocchiati.."io feci cenno di no, e gli dissi, anzi implorai "mi lasci andare le darò tutti i soldi che vuole""non voglio soldi da te Sandra, lo sai cosa voglio"ma come faceva a sapere il mio nome? non aveva preso i miei documenti non avevo detto il mio nome..."come fa a sapere come mi chiamo?""so molte cose di te... ma non sono qui per parlare, adesso inginocchiati e apri la bocca o finisce male"ero terrorizzata e ubbidii. mi inginocchiai, il mio viso davanti alla sua patta dei pantaloni, lui aprì la zip e con mio estremo stupore tirò fuori dai pantaloni un cazzo enorme..."apri la bocca Sandra" il suo pene puzzava, io ero disgustata ma non so per quale motivo aprii la bocca, lui si avvicinò e infilò parte del suo glande nella mia bocca... era esageratamente grosso"ora succhia Sandra" ero impaurita, pensavo che se conosceva il mio nome avrebbe potuto creare problemi alla mia famiglia al mio lavoro... così iniziai a succhiarelui gemeva, godeva, grugniva... "sei una grandissima pompinara Sandra..."ad un certo punto mi resi conto che li sotto ero bagnata.... e mi vergognai di me stessa, come potevo in una situazione del genere provare piacere?continuai a succhiare... e poi una mia mano finì tra le mie cosce...lui se ne accorse e mi disse "ti sditalini la fica sandra? hai visto che ti piace? lo sapevo"io senza levare il cazzo dalla bocca feci cenno di no... "no cosa? non ti piace?" feci cenno di si... "e allora cosa NO? se ti piace?levai il cazzo dalla bocca lo guardai dritto negli occhi e gli dissi "non mi sto facendo un ditalino" e lui "a no e allora cosa fa quella mano?""sapendo cosa vorrai da me, mi sto allargando il culo, è da molto che non lo faccio"lui divenne tutto rosso e mi disse "Sandra sei una troia, e pensare che mi sarei accontentato di una pompa, ma a questo punto dovrò romperti il culo"mi fece alzare, e mi butto a terra su un materasso abbandonato, rimasi con il sedere all'aria... il perizoma che io stessa avevo scostato per facilitare il suo ingresso.Si avvicinò, e me lo mise in culo con un solo gesto, tutto fino alla palle...Ero impietrita, godevo come non avevo goduto mai senza proferire parola...Non so dire per quanto tempo mi fece il culo, forse un minuto, forse un ora... so solo che godevo e squirtavo dalla fica...Ad un certo punto sentii la sua crema calda nelle mie viscere... doveva essere veramente molta...lui finendo di grugnire come un porco, uscì da dentro me, si rimise il pene nei pantaloni e mi disse "questo è territori mio, se vieni qui di nuovo sai cosa ti spetta"e senza dire nulla si allontanò... poi si voltò un ultima volta dicendomi... "salutami Marco quando torni a casa..."Di nuovo il terrore..."salutami Marco" mio figlio? ma perchè? era una specie di ricatto? non capivo...mi ricomposi, mi incamminai verso casa e sentito la sua sborra uscire da dentro di me...arrivata a casa mi buttai sotto la doccia, mi lavai più volte come a voler levare la mia pelle debole. Ma nel frattempo mi masturbavo come non mai, davanti e dietro...il giorno dopo mi preparai di nuovo per uscire, solita tenuta da regolamento, presi la borsa, mi avvicinai all'uscita e salutai... "vado al lavoro""ciao mamma, torni nel quartiere di ieri?" non sapevo cosa dire... "si, ci sono diversi clienti interessanti"lui mi guardò sorridendo "divertiti allora e salutamelo..."Spero che questo racconto non offenda la sensibilità di nessuno, mi piacerebbe ricevere commenti e consiglibuona lettura 6515 2 6 anni fa
- 8 mesi fa un fine settimana di troiaggine Erano settimane che mi trascinavo nella routine lavoro famiglia, ma gli ultimi giorni mi vedevano eccitata ed impaziente per il fine settimana in arrivo. Avevo parlato al mio cornutone della voglia che avevo di fare una bella scopata. Lui cosciente delle sue scarse capacità ed essendo ormai avvezzo a vedermi procurare il piacere, al quale una donna ha diritto, tramite altri uomini non ha potuto far altro che prendere atto della mia decisione ed appoggiarmi nella gestione logistica familiare dei figli. Venerdì sera uscita dal lavoro mi dirigo in stazione per prendere il treno che mi porterà dal bull che mi attende pronto a allargare ogni mio orifizio. La ceretta full body appena fatta, manicure e pedicure in ordine con smalto sexy per mani e piedi. Zaino in spalla con in realtà pochi accessori, non conto di rimanere molto vestita. Già in treno sono molto eccitata ed ansiosa di arrivare. Il caldo e l'eccitazione crescono sempre di più ed il perizoma si inumidisce dei miei umori. Un messaggio sul cellulare mi scuote dalle mie fantasie. Il mio bull scrive: “sono in stazione non vedo l'ora di montarti!” Sento il viso avvampare per l'eccitazione e la figa pulsarmi. Finalmente eccolo! scendo dal treno un bacio appassionato emcon la mano scivolo sulla patta dei pantaloni. Lo sento già pronto, all'orecchio gli dico:”sono fradicia...forse avrei bisogno di una doccia” lui mi guarda, sorride e mi dice: “non c'è tempo”. Appena entrati in casa sua mi sbottona i jeans lasciandomi sfilare solo una gamba mi solleva da terra ed inizia a penetrarmi con forza piantandomi le sue mani nel culo e divaricandomelo nel contempo per agevolare la penetrazione. Come al solito mi scopa a pelle entrambi sappiamo che non vogliamo barriere tra noi e io voglio godere del suo seme caldo quando lo lascia sfogare nelle mie viscere. Dopo avermi scopato alcune volte facendomi godere ma ancora vestita vado a fare la doccia per prepararmi per la cena ed il resto della serata. “Ho voglia di sperimentare” gli dico dirigendomi in bagno lasciandogli gustare la vista del mio culo... Mentre sono in bagno approfitto per chiamare mio marito. Dopo le informazioni sui figli il cornuto morbosamente mi chiede dettagli piccanti... decido di dirgli l'essenziale per lasciarlo sulla corda scopro un nuovo piacere in questa crudeltà psicologica nei suoi confronti. Fatta la doccia mi vesto: sandali neri con il tacco alto, una blusa che decido di indossare senza mettere il reggiseno in questo modo le tette saranno visibili dalle aperture delle maniche. Completo con pantacollant neri molto trasparenti con il culo coperto solo parzialmente dalla blusa. Esco dal bagno ed anche lui è già pronto mi guarda tra l'eccitato per la mia mise da troia e l'imbarazzato per doversi accompagnare ad una donna che lascia poco all'immaginazione. Decide di portarmi in un ristorante un po' fuori mano ufficialmente vicino ad un luogo di incontro car sex, ma io sospetto per evitare di incontrare conoscenti. Sento il suo imbarazzo mentre entriamo nel locale e gli altri avventori si girano a guardare prima di sfuggita poi a secondo con sguardi lascivi o di riprovazione. Quando arriva il cameriere mi sporgo verso di lui per agevolare la vista delle tette il cui capezzolo è turgido per l'eccitazione. Tra gli sguardi degli altri avventori le occhiate del cameriere al quale pare le mie tette non dispiacciono qualche risata per il vino, consumiamo la cena. All'uscita dal ristorante, attraversando la sala, sento gli occhi puntati sul mio culo che ora è completamente visibile poiché ho fatto in modo che la blusa non lo coprisse. Già eccitati ci dirigiamo verso il luogo del car sex. Arrivati purtroppo non sembra esserci nessuno aspettiamo un po' giochicchiando tra noi. Dopo qualche tempo di attesa non ce la faccio più ed esco dalla macchina. Non indosso più i pantaloni ne il perizoma e la blusa non copre nulla lasciandomi praticamente nuda dalla vita in giù. Il mio bull ancora in auto mi sorride dal parabrezza mentre mi appoggio con i gomiti sul cofano guardandolo. Non serve altro, esce dall'auto infoiato con il cazzo turgido in mano e la cappella gonfia dal desiderio accresciuto dai giochini in auto. Si china dietro di me e mentre aspetto che inizi a leccarmi lui si rialza e appoggiandosi con il suo corpo su di me mi sussurra all'orecchio: “alle troie non si lecca la figa” Si solleva, mi divarica il culo con le mani e mi fa mettere per quanto mi è possibile in punta di piedi, poi mi sputa nella figa e con il cazzo lo spinge con un sol colpo iniziando a pompare con forza. Sento il suo cazzo i suoi fianchi che mi spingono sul cofano e lui che mi dice che sono una troia, una vacca mentre io gli rispondo che si sono una puttana affamata di cazzo e che voglio che mi riempa la fica con il suo sperma. Lui è sempre più eccitato continua con il turpiloquio e mi sculaccia con vigore. Sento il calore sulle natiche ed il piacere diffondersi ad ogni schiaffo. Godo più volte in quella posizione finché lui non mi dice di girarmi, mi fa inginocchiare davanti a lui e mi riempe la bocca con il cazzo pochi istanti prima di eiaculare copiosamente. Il getto è talmente impetuoso e tanto che non riesco a trattenerlo in bocca...sento tutto il suo corpo fremere mentre svuota le palle nella mia bocca ed io con le mani sulle sue natiche lo spingo verso di me ingoiandogli tutto il cazzo che si sta ora rilassando e nel contempo gli massaggio le palle. Entrambi soddisfatti dispiaciuti solo di non aver potuto condividere il nostro piacere con altri risaliamo in auto per dirigerci a casa. La notte è ancora lunga e la passerò interamente con lui sentendomi una vera troia ancora di più pensando al cornutone che si struggerà di curiosità ed ai miei figli che non sospettano di avere una madre zoccola. Tornati a casa dopo aver ancora goduto dei nostri corpi ed essermi fatta inculare con soddisfazione crolliamo stremati e ci addormentiamo. Mi sveglio a mattina inoltrata, il mio bull ancora dorme approfitto e faccio le telefonate di rito a mio marito che mi chiede notizie ma ancora una volta perfidamente non do dettagli, la mia voce deve aver svegliato il mio compagno di scopate perché mentre sono al telefono parlando con mia figlia inizia ad accarezzarmi sempre più audacemente prima le gambe ed il seno, poi direttamente la figa infilando un dito ed iniziando a titillare il clitoride. Volutamente prolungo la telefonata facendomi ripassare mio marito mentre mi sento sempre più una vacca a parlare con i miei familiari e farmi toccare da un altro uomo sono eccitatissima ed inizio a sbrodolare dalla fica. Saluto distrattamente mio marito che mi chiede come mai del mio tono diverso dal solito. Metto giù il telefono e mi tuffo sul cazzo due rapidi colpi di lingua intorno alla cappella non necessari perché la sua verga di 18 cm punta già verso il cielo. Vado a cavalcioni ed inizio una lunga cavalcata alternando la fica al culo squirtando il mio piacere finché anche lui al suo culmine finalmente mi riempe la figa con il suo sperma. Entrambi siamo stremati e sudati. Mi accascio sul suo petto lasciando che la mia fica coli su di lui e sulle mie cosce tutta la nostra passione. Dopo un breve sonnellino ristoratore andiamo a comprare un frugale pranzo al sacco per dirigerci a prendere il sole nudi al fiume. Consigliato da altre coppie troviamo una bella ansa con una spiaggetta dove possiamo immediatamente metterci nudi. Ancora una volta non siamo fortunatiN nessun altro vicino a noi ad eccezione di un paio di attempati signori anche loro nudi dall'altra parte del fiume. Mentre prendiamo il sole, dopo poco, le nostre mani ed i nostri corpi tornano a cercarsi. Iniziamo una serie di massaggi con bocca e mani ed un paio di sontuose scopate...il tempo scorre piacevolmente baciati dal sole e sudati per il caldo e le nostre effusioni tra l'altro gradite dai guardoni dell'altra sponda. E' giunta l'ora di prendere commiato dal mio bull che non si trattiene dal darmi un ultimo colpo mentre a casa sua preparo il mio zaino per tornare indietro dal mio cornuto e dai miei figli. In treno sorrido mentre ripenso al fatto che sono proprio una zoccola... Elle 5314 1 6 anni fa
- 4 anni fa PARI OPPORTUNITA' Al telefono mi ha chiesto di non vestirmi seminuda, cioe' solo tanga, tacchi e lingerie, ma da "donna", cioe' con sopra camicetta, gonna.. e cosi' ho fatto, d' altronde a carnevale mi son vestita da donna manager, tailleur con gonna al ginocchio, giacca, camicetta e tacchi, calze con riga (speso non poco),la moglie tailleur gia' suo, giacca e pantaloni a righe, ma baffi finti e cappello Borsalino, scarpe basse( mie ) stile inglese, a proposito serata splendida in giro per il centro, qui a Udine.Comunque,E'entrato e ci siamo accomodati in veranda, fra una chiaccherata e l' altra io, sopra i miei tacchi 12, mi sono alzata ( al femminile perche' in quel momento mi sentivo) per prendere dal frigo una bottiglia di bollicine..e mi chiede "siediti sulle mie gambe".. e cosi' ho fatto;Fra un sorso dai calici di un buon Ca' del Fosco e l' altro mi accarezza le gambe, le cosce..e con un tono che gia' dice tutto..mi dice "come invidio la tua complicita'che hai con tua moglie, io non posso farlo" ...Qui mi fermo con quanto successo perche e' altro che vorrei dire:E' un invito alle lei di coppia, che per il 90% si dichiarano bsx:Praticamente io ho continui contatti e alcuni incontri con i VOSTRI lui di coppia, che di nascostoa voi lo fanno, anche per questo non ci sono feedback, perche' sarebbero imbarazzanti per i lui nei vostri confronti.Io non incontro chi si dichiara gay o trav, non mi attirano, mi piacciono uomini veri e attivi e lady calde, solari e libere mentalmente.QUINDI:Ma cosi' come voi vi dilettate con le parisesso, perche' non liberate dalle catene il vostro amato ?per esempio, se lui non ha coraggio di confessare i propri desideri nascosti, perche' non provate voi a dirgli" mi piacerebbe vederti avvinghiato ad un altro uomo, mi ecciterei sicuramente"..e se pensate che sia ..innaturale, ripensate a voi, capperi..E credetemi, belle signore, che quando e' successo, la serata e tutti assieme... abbiamo preso fuoco,TUTTI.Sono sicuro che se mi legge qualcuno che lo ha provato puo' solo che confermare.in nome delle "pari opportunita', per l' appunto. 3828 0 6 anni fa
- 3 mesi fa Quella sera in riva al mare Era una sera del mese di Agosto io e mia moglie stavamo passeggiando sulla spiaggia di Viareggio erano circa le 2 di notte quando ci accorgemmo che in lontananza si vedevano 2 persone muoversi in maniere un po’ strana, pensammo questo caldo deve aver dato fastidio pure a loro visto che alle 2 di notte sono in spiaggia, un po’ per il caldo un po’ per la curiosità decidemmo di continuare la nostra passeggiata notturna in loro direzione, appena più vicini ci accorgemmo che erano indaffarati a fare sesso, la cosa non ci stupì più di tanto visto che pure noi molto spesso di notte dopo una nuotata al chiaro di luna ci davamo da fare più o meno nella stessa zona dove erano loro, una volta più vicini con il chiaro della luna vedemmo che erano 2 stranieri una donna bionda sui 25 anni e un uomo di colore sui 30 forse, lui le stava sopra e mentre la penetrava la baciava , pensammo che non si fossero accorti di noi che a 2 metri o poco più li stavamo a guardare, e loro come niente fosse continuavano il loro gioco, la cosa ci fece eccitare entrambi che per calmare un po’ i nostri bollenti spiriti ci gettammo in mare, cosa che servi a poco appena usciti dal acqua eccitati più che mai iniziammo ad amoreggiare a poca distanza da loro, che nel frattempo forse avevano finito o si erano fermati sentendo i nostri tuffi chi lo sa, poco importa cosa stessero facendo loro nel giro di pochi minuti i nostri costumi erano a terra e io ero sopra alla mia compagnia che le succhiavo i capezzoli turgidi e insaporiti dal sale del acqua di mare che li aveva appena bagnati. Oddio che eccitazione il mio arnese non stava più fermo era un continuo pulsare per la gran voglia di entrare dentro a quella bagnata passera insaporita dal sale, ma no non era ancora giunto quel momento mi spostai interruppi dal leccare quelle due splendide ciliegine per passare a leccare la sua meravigliosa fighetta, tuffai la mia testa in mezzo a quelle cosce abbronzate dal sole tanto abbronzate quasi da assomigliare a quelle di una venezuelana e iniziai a leccare la sua succosa passera sino a farmi venire in bocca, mi spostai per iniziare a penetrarla a pecorina come piace tanto a lei, quando vidi dietro di noi a solo 1 metro un uomo di colore con la sua enorme mazza penzolante mezza dura, ed accanto a lui la signorina bionda di poco prima ci stavano a loro volta osservando e noi per ricambiare il fatto di averli visti a nostra volta scopare iniziamo a scopare sino che io non dissi sto per venire la mia compagnia mi fece uscire e inizio un pompino meraviglioso sarà per l'eccitazione di essere visti da altri 2 sarà che eravamo eccitati dal avere visto loro ma lei lo succhiava come non aveva mai fatto prima leccava tutta la cappella con la punta della lingua scendeva lungo lo stelo e leccava le palle poi lo prendeva sino che le palle non le sbattevano nel mento dopo pochi minuti cosi venni 4 o 5 spruzzi di sperma le raggiunsero dalla bocca la gola non riuscì a reggere tutto quel seme che le colo fuori dalla bocca sino sopra quella bellissima sesta l' effetto della abbronzature faceva risaltare sotto i raggi della luna il mio seme che colava giù sino sulla sua pancia. Vedendo questa scena la bionda disse in un italiano stentato se volevamo fare con loro ciò che abbiamo fatto da soli se volevamo scambiarci i partner, io e mia moglie ci guardammo e io le dissi quando ti capiterà mai di trovare un uomo di colore con un cazzo cosi grande e quando mi capiterà mai più di potermi scopare un donna bionda cosi figa, e lei disse hai ragione facciamolo per una volta non succede nulla. Ci facemmo tutti un bagno ristoratore in mare e poi ci spostammo un po’ piu in la io con la bionda e lei con il nero a 2 metri circa uno dal altro di modo che ci potessimo vedere scopare a vicende io inizzia leccare la fica della stupenda bionda anche essa sapeva un po di sale un po dei suoi umori gle la leccai per un bell po, lei mi disse sempre in un italiano stentato che non il suo compagnio non poteva fare sesso anale per via della misure sproporsionate del suo membro e che avrebbe avuto piacere di essere presa dietro da me che avevo un bell cazzo adatto a sfondare il suo culo non mi sembrava vero credevo di sogniare si mise a pecorina mostrandomi un culo spettacolare con un buchetto chiuso sembrava vero che non avesse mai avuto rapporti anali almeno non con lui, al che sputai nel suo buchino e prima con 1 dito poi 2 poi 3 mi feci strada dentro di lei puntai il mio arnese nel suo splendido culo e lentamente inizzia a possederla lei emise da prima un urlo poi molti mugoli di piacere sino che non sentii un fremito seguito da un urlo che penso abbiano sentito sino dalla strada stava venendo le avevo fatto avere un orgasmo per via anale continuai a pomparla per un altro po poi lei mi disse spostati che ora tocca a me farti godere,mi sdraiai a terra lei mi venne sopra con la sua figa fradicia di umori inizzio a fare su e giu e quando le dissi sto per venire scese di corsa lo prese in bocca e inizzio a leccarlo da li a pochi secondi venni copiosamente dentro la sua bocca e lei ingoio tutto leccandomi la cappella sino a pulirla completamente. Ci sedemmo l'uno accanto al altro a vedere mia moglie che ancora si stava facendo fottere dal nero aveva un cazzo enorme e io dissi alla sua compagnia ma quanto lo ha lungo lei rispose 29, io dissi povera moglie la stara aprendo come una scatola di sardine con un palo simile la sentivo godere a pecorina come piaceva a lei beh con un cazzo simile a pecorina viene bene sicuro dopo poco che la guardavamo la sentimmo urlare godeva come non mai quel cazzo la stava davvero saziando bene, quando fini di urlare vidi il nero uscire da lei ed andarle davanti alla facci come dire ora succhia ma lei gli fece cenno di mettersi sdraiato cazzo dissi io non sarà mica cosi matta da farci lo smorsa candele. La vidi che stava per farlo si posiziono sopra al cazzo del nero e lentamente se lo fece entrare tutto dentro, pensai io ad alta voce come può starci tutto se già con i miei 18 cm dice di sentire male, mi avvicinai per vedere meglio e sorpresa delle soprese stava prendendoselo dritto nel culo una bestia simile, la bionda che mi aveva seguito disse cazzo come fa devo pure io allora provare andò la disse a mia moglie che voleva provare pure lei che se lei ci riusciva come poteva lei non riuscire il nero rimase fermo a terra le la bionda già allargata dal mio cazzo prese prima un po’ poi piano piano tra un urlo di dolore e uno di piacere lo prese a sua volta tutto dentro al culo inizio a fare su e già come una vera furia il suo culo si era dilatato abbastanza per prenderlo come voleva saliva su e giù e mi guardava sorridendo come a dire grazie a te e a alla tua compagnia ora anche io posso soddisfare me stessa e il mio uomo con un rapporto totale, nel mentre in nero stava per venire e lo disse cosi la mia compagnia che ancora non aveva potuto assaporare il sapore del suo seme lo fece mettere in piedi, lei si chino e inizio un poderoso pompino 29 centimetri di cazzo del nero le entravano quasi totalmente in bocca sino a sentirlo contro le tonsille vidi la faccia del nero avere un escrezione di godimento e venne in un modo mai visto prima una quantità di sperma degnai delle sue dimensioni inondava bocca faccia occhi capelli corpo tutto era ricoperto dal suo bianco seme, la bionda vendendo tutto quel seme cadere lungo il corpo della mia compagnia si avvicino a lei inizio da prima a leccare con la mia compagna quella poderosa mazza per poi leccare quello sul corpo della mia compagnia. Dopo questa meravigliosa avventura di una notte tornammo diverse volte in quella spiaggia ma di loro non vi era più traccia evidentemente erano ritornati a casa la loro vacanza si vede che era finita. 5145 1 7 anni fa
- 7 anni fa Una notte nella Jungla Durante un famoso "Full Moon" party in una nota localita' turistica Thalandese dopo vari "bucket" e altro mentre lei balla sulla spiaggia con indosso solo un vestitino trasparente lasciandosi completamente andare travolta dal ritmo della musica noto un gruppo di tre ragazzotti muscolosi che la guardano con insistenza ma non accennano a farsi sotto come lei vorrebbe nonostante i suoi sorrisi ammicanti....a quel punto visto che lei sembra aver voglia di una notte "speciale" mi dirigo verso i ragazzi con tre birre in mano e mi presento offrendo loro da bere, loro si dimostrano subito molto cordiali e di conseguenza passo subito al sodo....vi piace quella troia ? E' mia moglie ma non vi preoccupate anzi cosa ne dite se la portiamo a fare un giro nella jungla ....se mi date 100 $ la potete scopare dove volete, quanto volete e come volete per un giorno intero ....se poi avete degli amici.....potete rivenderla a loro cosi ve la scopate gratis.....inutile dire che nel giro di 5 minuti ci stavamo dirigendo verso un posto appartato nella jiungla e io avevo 100 $ in tasca.....( NB non e' una mercenaria ne scopiamo per soldi ma alle volte le piace essere trattata come una puttana e a me alle volte piace venderla a dei gruppi di giovani arrapati) 4237 6 7 anni fa
- 1 mese fa sorpresa lui è arrivato a casa stanco.......scazzato.......dopo una bella doccia rilassante ,si è infilato tra le coperte,stremato dal troppo lavoro e dallo stress.......io mi metto al pc e navigo....navigo......finche' incontro qualcuno che si sente solo come me e cominciamo a ciattare.....scambiarci frasi e parole.......................finchè il mio "lui" del quale non ho voluto sapere il nome, mi invita a farmi una telefonata..........dopo le parole dolci che mi ha scritto,mi sale la voglia di conoscerlo e di sentire la sua voce....sensuale..unica...................................................................................................................................................accetto..e dopo cinque minuti il mio telefono squilla....lui nel frattempo si è addormentato e a me è venuta voglia........rispondo e all'altro capo una voce sexy e serena che mi dice"ciao..come stai..."io ho un susulto...la sua voce mi piace,mi eccita.....pero'come fare..non l'ho mai tradito..nemmeno con la fantasia...pero' il "telefono nuovo" mi piace...allora mi corico accanto a lui, nel mio letto..lui russa e io parlo con Claudio(nome di comodo)..e claudio mi fa sentire bella,importante,sexy.....e d'un tratto mi chiede di masturbarmi..e io gli dico di si.............lui russava e io ,stando li vicino,ho avuto il piu' bel rapporto occasionale della mia vita.. 4854 1 7 anni fa
- 1 anno fa Istinto animale Salve a tutti,siamo una coppia che si è avvicinata al mondo scambista da un paio d'anni e amiamo realizzare le fantasie sessuali che per molto tempo ci siamo tenuti dentro.Frequentiamo volentieri un noto locale scambista nel vicentino e sin dalle prime volte che ci siamo stati, sono sempre stata attratta da una stanzetta dove si può praticare il "glory hole".Inizialmente non ho manifestato subito interesse perchè un po' mi vergognavo nel confessare al mio compagno il mio desiderio di entrarci e mettermi a disposizione dei maschi che si posizionavano all'esterno.Una sera, li al locale, mentre camminavamo al buio nel corridoio che circonda il glory hole, ho iniziato a sentire dall'interno dei sospiri. Ho chiesto al mio compagno di fermarsi un attimo e con le mani ho iniziato a palpare nel buio attraverso uno dei fori che comunicano con l'interno. Ho trovato subito il corpo di una donna che ho iniziato ad accarezzare e salendo mi sono trovata tra le mani il pene in erezione del suo compagno che era dentro con lei. Senza pensarci troppo ho iniziato a masturbarlo con una foga ed una voglia che non mi era mai capitata. Mi sono ricomposta ed ho continuato la visita con il mio compagno. La serata è poi trascorsa all'insegna dell'eros ma una volta in macchina, tornando a casa, ho confessato al mio compagno l'eccitazione che avevo provato nel prendere in mano quel pene duro al buio. A quel punto lui mi ha chiesto: "Ti piacerebbe provare ad entrarci la prossima volta?". Imbarazzata ma decisa risposi subito di si ed insistetti per tornarci subito il sabato seguente. Per l'evento avevo indossato scarpe nere con tacco 10, autoreggenti ed un miniabito piuttosto trasparente senza intimo sotto. Ricordo che mentre ballavamo ad inizio serata, io non vedevo l'ora di entrate nel privè e provare quella nuova esperienza. Dopo un paio di bicchieri ero eccitatissima e pronta. Ho afferrato il mio compagno per la mano e mi sono diretta all'interno del privè e senza esitare sono entrata nella stanza del glory hole chiudendola con il lucchetto alle mie spalle. Il buio mi ha subito disinibita e in un attimo mi ero sfilata il vestito restando in tacchi ed autoreggenti.Confesso che il mio compagno mi ha aiutata molto a sciogliermi invitandomi a fargli un pompino in prossimità di un foro di comunicazione con l'esterno. Mentre glielo succhiavo ho iniziato a masturbarmi lentamente. Ero bagnatissima per l'eccitazione. Il primo curioso non tardò ad arrivare. Allungò una mano verso di me ed iniziò a palparmi il seno. Prima lentamente, poi con più forza. Mi strizzava i capezzoli fino a farmi quasi male. Ma io lo lasciai fare. Quando scese con la mano io allargai le gambe aiutandolo nella ricerca. Senza troppi complimenti mi penetrò avidamente con le dita della mano aumentando il ritmo nel sentirmi godere senza pudore. A quel punto ero pronta. Temevo un po' per paura di malattie, ma quando il suo pene eccitato fece capolino, glielo afferrai con forza e lo presi in bocca affamata come non mai. Mi impegnai moltissimo cercando di soddisfare le sue voglie fino a proporgli un preservativo che indossò senza perdere tempo. A quel punto non potevo più tirarmi indietro. Mi girai chinata verso la feritoia offrendogli il mio corpo. Mi penetrò con forza in modo animalesco. Sentivo che voleva usarmi e la cosa mi eccitava. Uno sconosciuto al buio mi stava scopando da dietro mentro facevo un pompino al mio compagno.Ad un tratto si fermò, tolse il preservativo riproponendomi il pene libero. Ero nuovamente indecisa, ma il mio compagno mi girò afferrandomi per i fianchi e cominciò a pomparmi forte. Poi mi afferrò per i capelli da dietro e mi spinse la testa sul cazzo di quello sconosciuto. A quel punto, veramente stravolta dall'eccitazione, mi abbandonai al piacere succhiandolo fino a sentirmi riempire la bocca di sperma. Mi girai verso il mio lui facendo scedere lo sperma dalla bocca lungo il corpo. "Sei una porca" mi disse. "Ora che hai capito come funziona continua pure". Trascorsi più di un'ora a fare sesso con tutti i mebri che facevano capolino dalle feritoie. Ero eccitatissima di vedere tutti quei peni duri per me e soddisfatissima nel riuscire a farli venire sul mio corpo. Ne contai otto in tutto. Quando ne ebbi abbastanza lo comunicai al mio compagno. Mi infilai il vestito al buoi senza ripulirmi dallo sperma. Uscii dalla stanza e mi diressi verso il bagno.Allo specchio mi resi veramente conto dell'accaduto. Ero zuppa di sperma dalla bocca fin giù lungo le gambe. Il mio lui mi scopo' da dietro con una foga insolita. Mi eccitava sentirmi dare della troia e raggiunsi un orgasmo mondiale. Lui mi venne dentro con gli ultimi colpi che quasi mi fecero male.E' stata una esperienza incredibile. Un po' troia mi sono sentita, ma anche coraggiosa nel riuscire a realizzare la mia fantasia e fortunata ad avere un compagno così porco e sessualmente libero.Un bacione dalla vostra Pornolisa. 4176 4 7 anni fa
- 10 mesi fa la prima volta a quattro come si può convincere una donna a provare a fare qualcosa di diverso... che in cuor tuo sai che le farà provare qualcosa di indescrivibilmente piacevole...anche se lei rifuggeva quest'idea...ma io ne ero convinto...e ci sono riuscito!!lei non ha mai considerato un incontro a quattro...se è per questo nemmeno a tre, ma questo è passato...ora, avendolo provato, avendolo gustato, avendo la consapevolezza di questa trasgressione, si sente più donna...ora è indispensabile che le faccia sentire qualcosa di più, uno step che le faccia provare cosa significa avere le attenzioni di una donna....delle carezze che nessun uomo è in grado di fare..ma la cosa non è facile...districarsi tra le richieste di molte coppie che si propongono...alcune sono navigate, altre non lo sono nemmeno un po'...altre non sono altro che dei fake messe lì per tentar di fare breccia verso coppie che non vogliono saperne dei singoli...all'improvviso un bagliore di luce....una mattina la sto guardando mentre fa gli esercizi...sono le sei di mattina e lei, come ogni giorno, fa i suoi quaranta minuti di esercizi per mantenersi tonica...io guardo distrattamente il pc e noto l'arrivo di un messaggio..telegrafico..banale, forse...diceva; mattinieri...ed io rispondo che sto osservando mia moglie nuda che fa esercizi...giusto per rompere il ghiaccio.da lì un continuo viavai di messaggi, sempre con una naturale simpatia... fino a quello che stabilisce un incontro conoscitivo..difficile per noi, abbiamo bimbi piccoli ..diciamo...come risposta...anche noi..il fatto di avere a che fare con una coppia che presenta delle similitudini fa molto piacere...e fa crescere la curiosità di farne conoscenza...stabiliamo di incontrarci a venezia, nostra meta preferita domenicale..con tutta la prole al seguito...Più facile dirsi che a farsi..avete presente com'è venezia alla domenica? come un mercato rionale all'ora di punta...perdipiù trovare una famiglia con cui non hai dato un punto preciso, ma solamente nelle vicinanze del ponte di rialto poi..ricomincia l'altalena dei messaggi....ma alla fine ci riusciamo.ci conosciamo..lui un tipo giovanile, più o meno come me...più o meno stessa età...tutti e due accomunati dal dover badare ai figli piccoli...lei, si presenta ma non fa ora a scandire le ultime sillabe del suo nome ed è subito alla ricerca del pargolo che le sfugge di mano..comunque si fa notare per la sua altezza, con un paio di occhialoni scuri che scopriremo più tardi nascondere dei bei occhi azzurri...le due lei si presentano e scatta la classica intesa femminile, subito a parlare fitto fitto di cose che noi uomini siamo estromessi, tanto dobbiamo pensare alle prole..riusciamo ad approdare in un bar dove beviamo un caffè e dopo un'ora di chiacchere ci congediamo, con la promessa di sentirci via messaggio o telefono.le nostre impressioni sono più che buone, l'intesa sin da subito si è rivelata ottima..lui un bell'uomo che vuol far conoscere alla sua donna delle sensazioni diverse, del sesso allo stato puro...praticamente il mio credo!nei giorni seguenti ci sentiamo, sempre con un piacere crescente, finchè, dopo mille peripezie, fissiamo un giorno per poter conoscerci ancor di più.la mia lei si è preparata, vuole far sfoggio della sua prorompente e naturale bellezza...ha messo in uso tutta la sua lingerie più sexy, i tacchi alti...la minigonna che fa intravedere le calze sorrette dal reggicalze...un vero bocconcino..o un vero regalo di natale pronto per essere scartato (come mi ha suggerito l'altra lei).entrano nella nostra casa...lui è vestito casual, jeans e maglietta...lei ha un bel paio di stivali al ginocchio con un bel tacco a spillo..calze e reggicalze (ma questo lo avevo già notato quando stava scendendo dall'auto...piegandosi per prendere la borsa avrebbe fatto felici un migliaio di voyeur con quella bella veduta di un bel culo scoperto..)cominciamo a parlare e il nostro dialogo è piacevole, cordiale, come dei vecchi amici conosciuti da tempo....ma come è possibile?questione di feeling, qualcuno suggerirebbe...ed è proprio così..precisiamo i nostri limiti..ma li avremmo realmente rispettati?andiamo avanti con i discorsi..facciamo vedere la nostra produzione video pubblicata su di un sito amatoriale e l'atmosfera si fa più calda..ma non si sblocca...però sono sicuro che è da tutti desiderato...l'altra lei ha un interesse, non molto celato, per il seno di mia moglie...e' molto sodo..dice..ed io colgo l'occasione...toccalo...lei lo avvolge con la sua mano e ne resta entusiasta, tanto che il marito subito replica...e conferma quello che la moglie ha appena detto..ma non succede nulla!chiedo, se lei ha voglia di provare qualche posizione per fare delle foto...lei acconsente.ho voglia di vedere mia moglie che prende un bel sedere con le mani piene, con le unghie piantate nelle natiche...lei segue i miei suggerimenti e viene fuori una immagine bellissima...dopo accontento il desiderio che mi ha espresso la nostra ospite...ma in cuo mio anche io voglio vedere una donna baciare il seno di mia moglie...lei chiede alla mia donna se non le da fastidio se la bacia...ah, non ho precisato che mia moglie non è bsx, anche se qualche pensiero lo ha fatto...comunque lei si avvicina al capezzolo ed apre la bocca...con la lingua comincia ad assaggiarlo, ci prende gusto e con la bocca aperta lo bacia con voluttà...non avevo mai visto una scena così eccitante ed allo stesso tempo così naturale..una donna che bacia il seno di mia moglie.....l'atmosfera comincia a scaldarsi...le due lei danno sfoggio dei loro corpi sinuosi e noi maschietti cominciamo a liberarci dei vestiti...invito la nostra ospite ad assaggiare mia moglie...lei non ha mai conosciuto una lingua femminile che esplori il suo sesso..lo ha immaginato..ma ora è diverso, lei è lì, pronta a farle provare questa nuova esperienza...comincia a leccarla..lei le prende la testa e non la lascia..comincia a farle provare l'estasi della lingua sul suo clitoride, e le piace, molto..mentre è in estasi, le porgiamo i nostri membri ed uno alla volta lei li prende, ingordamente, e cominciamo ad assaporare la sua bocca nei nostri sessi...ora è il momento di far sentire il calore della mia donna al nostro ospite...lo facciamo stendere e faccio salire la mia lei sopra il sesso di lui, ma senza inserirlo...era negli accordi...così invito la moglie a sostenere il sesso del suo uomo contro le labbra della vagina della mia lei, che comincia a strofinarsi, bagnata, molto bagnata....le regole poco prima fissate, cominciano a barcollare...il cazzo di lui comincia a percepire il caldo pertugio dove naturalmente dovrebbe introdursi...la mano della moglie alla fine lo sospinge dentro e comincia l'estasi del maschio...assieme a quello della moglie che lo bacia intensamente...sta godendo anche lei di tutto questo...io nel frattempo mi sono goduto lo spettacolo..e che spettacolo...ho il cazzo che non ne può più di far da spettatore....chiedo alla nostra ospite se riesce ad inumidire il mio membro con un pò di saliva, e mi accontenta prendendolo in bocca con una maestria pari a quella di mia moglie...me lo inumidisce per bene e la invito a farsi da parte...io so che farò qualcosa che loro non sono preparati..mia moglie è sopra di lui e lo sta cavalcando...la fermo e la faccio abbassare, offrendomi il suo culo bellissimo e la sua fica impegnata con il cazzo del nostro ospite....prendo il mio membro e lo appoggio sopra all'altro e spingo, entrando nella fica occupata, ma tanto era grondante di umori che la mia entrata è stata agevole...vedo gli sguardi esterrefatti dei nostri ospiti...comincio a fare quello che lei desidera..essere posseduta da due cazzi dentro la sua fica accogliente....Comincia così una cavalcata a due in quel buchetto bagnato di umori dolcissimi....che continuerà fino ad un dirompente orgasmo di lei che, non appena inizierà ad urlare per il piacere, si ritroverà con l'altra mogliettina che le tapperà la bocca con un bacio passionale....bellissimo!!! Mia moglie in quel momento non so se è riuscita a capire quante persone si stavano dedicando a Lei...certo è che il risultato è andato oltre le più rosee delle previsioni...purtroppo anche le belle cose hanno fine e, causa la tirannia dell'orario ci siamo congedati, certi di uno prossimo incontro, tanto è stato eccitante il primo. 12422 9 7 anni fa
- 1 mese fa Al MULTISALA....! Leggo un last minute di una coppia che cercava un incontro al quanto particolare, ma senza specificare cosa. Gli scrivo e subito mi risponde il marito della coppia spiegandomi la loro fantasia:" Voglio che tu venga con noi al cinema, ma agli occhi di mia moglie tu sarai li' per caso, ti siedi vicino a lei e cominci ad intrigarla, non garantisco nulla sul dopo, ma sicuramente al buoi non ti neghera' qualche carezza" . Non essendo lontano dal multisala dove , in teoria ci si doveva vedere, decido di andare.Gli lascIo il numero e ci sentiamo dopo poco via whatsapp. L'appuntamento e' davanti alla cassa e , per esser sicuri di capitare vicini mi dice di attendere che prima loro facciano i biglietto, mi descrive come sono vestiti, cosi' da mettermi in coda dietro. Attendo all'ingresso e ad un certo putno vedo arrivare una coppia, dalla descrizione sembravano loro.Lei mora molto abbronzata e con un cappotto nero che la copre tutta, rimangono solo in evidenza delel scarpe di verice rosa con tacco altissimo. Lui mi guarda e mi accorgo che ha capito chi sono, mi metto in fila e faccio il biglietto e per esser sicuri che lei si sedesse vicino a me li supero e mi accomodo, ecco che allora il marito si siede lascianoil posto libero vicino a me, cosi' lei si accomoda. Si toglie il cappotto e scorgo un vestitino coloro crema molto sexy, corto con scollatura vertiginosa. La sala, essedn oun emrcoledi' ed essendo le 22.00 e ' quasi vuota cosi dopo circa 5 minuti dall'inizio del film, comincio ad avvicinarle la mano poggiata sul poggiabraccio, lei si scansa leggermente ma al secondo tocco, noto che la sua mano rimane li' ferma. Ogbi tanto vedo il marito che allunga la testa in avanti per vedere cosa succede, ma ancora nulla si puo' scorgere perche' il mio intento e di eccitarla pian pianino, cosi' lei continuo a sfiorarle il braccio e sento sotto le mie mani i birivi di piacere e di emozione che la sua pelle emana. Decido di andare oltre, le sfioro la gamba, lei ha un sussulto, mette la mano sulla mia ma non la toglie , adesso e' lei che mi sfiora.....l'eccitazione sale cosi' decido di percorrere all'insu' la sua gamba fino ad arrivare al bordo del vestito, vado oltre e sento la balza delle autoreggenti, ancora su....... sento il suo caloro e mi accordo, questa cosa mi ha dato un brivido, che lei non indossa nulla sotto. E' ga' tutta bagnata, sento le mie deita umide del suo sesso, non resisto e le porto, quasi involontariamente, vicino al naso per sentire il suo profumo. Io continuo a toccarla, adesso il marito osseva cio' che faccio , le si avvicina all'orecchio e le dice qualcosa, lei cosi' allunga il braccio e i mette la mano sul cazzo gia' duro, prova ad aprire la cintura ed io l'aiuto e cosi' dopo un po' siritrova il mio cazzo duro in mano e comincia a giocarci.......fino a quando si abbassa e comincia aleccarlo delicatamente. Io continuo ad avere la mano fra le sue cosce e a toccarla sempre in modo piu' deciso fino a quando sento che ha un orgasmo, anzima e mi toglie la mano da li'...!!Io non resisto piu' , sto per venire e l'avviso, non non vorei sporcarla , non conoscendola non so cosa possa piacerle, ma lei continua fino a quando avvisandola una seconda volta vedo che non toglie la bocca e cosi' , eccitatissimo , vengo su di lei..............!Credo che lei sapesse dell'incontro, ma la situazione e' stata cosi' particolare ed intrigante che non sarebbe cambiato nulla comunque! 6941 3 7 anni fa