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Amburgo,scuola di sesso 1999
Vincenzo all’inizio sembra imbarazzato quando, dopo che la mia amica ( a fine cena) è riuscita a portare il discorso sulla sessualità, sui cambiamenti e le mutate esigenze odierne (trovando un Pino molto attento), Miriam inizia a raccontare della loro incredibile esperienza. Non entra nei dettagli, certo, ma è evidente che non vedeva l’ora di comunicare quanto le è successo. Così ci parla di questo posto ad Amburgo, una specie di luogo del desiderio folle. Talmente esclusivo e ben frequentato che è difficile anche avere un appuntamento e talmente costoso che senza il giusto approccio mentale e la convinzione… conviene andare una settimana ai caraibi: si risparmia parecchio e si evitano problemi. In sostanza prende le mosse da un incrocio tra le associazioni che realizzano giochi di ruolo ( quelli che io ho sempre considerato cretini che si vestono da soldatino o da miliziani del quinto secolo) e i club privè più esclusivi passando attraverso una delle più grandi case cinematografiche europee esperta in film erotici. La fusione di queste tre cose ha partorito un luogo in grado di realizzare (se ti accettano, se è plausibile e se ne hanno la possibilità) una tua dettagliata fantasia ricreando l’ambiente, la situazione che immagini e l’esperienza che desideri. Il tutto con assoluta garanzia di pulizia, serietà, professionalità e con un pizzico di inventiva. La trasgressione che hai sempre sognato, insomma, garantita, sicura e in un ambiente di lusso controllatissimo. Era stato Vincenzo, in uno dei suoi viaggi in Germania a sentirne parlare. C’è la massima riservatezza attorno a tutto questo, ma li è perfettamente legale. Ristorante,albergo, centro benessere, e quasi un set cinematografico, bellissimi ragazzi e ragazze e tutti molto sani e professionali se si puo dire così: un luogo al quale per accedervi occorre la presentazione e la garanzia di uno dei soci che lo ha già frequentato e soprattutto una somma che varia dai settemila anche ai ventimila euro per due giorni a secondo di ciò che chiedi e ti piacerebbe vivere. Pino è scettico e critico: “Ma scusate quando è così allora perché non un semplice club privè o trovare su internet coppie che hanno desideri simili. E’ molto meno costoso e più facile e poi il desiderio degli altri è autentico”. Miriam sgrana gli occhi. “Mi meraviglio di te Pino. Sarebbe come… ecco come se tu dovessi andare da Roma a Mosca. Puoi andarci con volo aereo in prima classe, autista nell’auto che vuoi tu che ti accompagna all’aeroporto, con cena e champagne in volo, oppure in seconda classe ferroviaria nei vecchi scompartimenti. Sempre a Mosca arrivi, è la stessa cosa sotto il profilo della destinazione, ma non noti una sottile differenza?” Poi Miriam accenna a sommi capi alla loro esperienza e lo fa con gli occhi lucidi dall’eccitazione. Tanto basta per rovinarmi la serata. “Tu dici che io non ho capito niente di te?” Ha un’aria strana Pino mentre sorseggia il caffè che gli ho appena portato come tutte le mattine seduto sul letto. “Come? Perché?” “ Pensavo a quello che ha detto Miriam l’altra sera, che mi sono perso qualche puntata circa il livello di nostra, di tua soddisfazione. Davvero non ti seguo più?” Mi siedo accanto a lui. Provo ad abbassargli il ciuffo dei capelli piegato dall’ennesima notte agitata: dorme male, russa, si agita. Certo a vederlo così, col cerotto sul naso, il pigiama blu con le uova a tegame stampate, la barba lunga non scatena pensieri proibiti. Ma anche io non devo essere uno spettacolo. Guardo verso la grande specchiera dell’armadio che avevamo voluto posizionare ( ormai tanti, troppi anni fa) proprio perché così ci avrebbe consentito di “guardarci”. Indico con un cenno della testa lo specchio a Pino: “ Tu cosa vedi li?” “Un armadio” e sorride. “ Appunto. Questo è il problema. Tu vedi un armadio perché non vuoi vedere il dettaglio, la specchiera e, riflessa, l’immagine di quello che siamo ora.” “ E cosa siamo noi ora secondo te? Per me una bella coppia di mezza età che sta bene assieme, che ha vissuto i momenti intensi ed esperienze uniche”. “Ma che magari quella fantasia, proprio come l’abbiamo pensata tante volte, non l’hanno mai fatta” “Paola sei perversa! Adorabile ma perversa. Ho capito. Mi informo”. Il plico dalla Germania è arrivato dieci giorni dopo la presentazione che ha fatto Vincenzo all’organizzazione del centro il cui nome tradotto significa “Sogni privati” e che in tedesco non so né scrivere ne pronunciare. Una documentazione in due lingue, persino depliants e foto, ma anche l’avvertenza che avremmo dovuto completare i moduli con il nostro “sogno da realizzare” nei dettagli indicando anche ciò che non vogliamo assolutamente, inviare all’ultimo istante, una volta accettati, la certificazione medica con data non anteriore a 15 giorni la nostra visita ad Amburgo e che comunque dopo tutto questo la presentazione del preventivo e l’accettazione potevano non significare nulla se qualcosa nella certificazione sanitaria non fosse stata chiara. Sembra un mutuo invece che un gioco trasgressivo. La cosa più divertente, penso mentre stiamo rispedendo i documenti, è stata la compilazione del nostro “progetto”. Ci siamo fatti risate incredibili, abbiamo modificato la storia almeno dieci volte, e Pino mi ha più volte accusato (ridendo) di essere troppo spregiudicata. L’attesa, il piacere di fantasticare, spesso e volentieri sono superiori poi alla realtà, all’esperienza. Avrei voluto che passassero mesi e mesi prima della risposta dalla Germania. Abbiamo così tanto fantasticato, giocato e scherzato su questa cosa che quando da Amburgo è arrivato il plico di risposta ci siamo restati quasi male. Spesso, come ho detto, l’attesa della trasgressione è meglio della trasgressione in se, soprattutto… quando a mettersi in mezzo è un preventivo come quello che ci hanno spedito. Folle! Quasi 15.000 euro. Ne discutiamo anche ma alla fine concordiamo. Non si può. Una specie di doccia gelata sia sui nostri sogni Ma quando una cosa è destinata… non c’è valutazione razionale che tenga. Neanche dieci giorni dopo il gran rifiuto il 19, 65 e 80 storici numeri nostri che Pino ha sempre giocato (senza fortuna) decidono…che dobbiamo andare ad Amburgo. Uscendo assieme proprio sulla ruota di Roma ci regalano qualcosa come diecimila euro. Un piacevole imprevisto che all’unisono leggiamo come segnale di un destino generoso e nella circostanza lussurioso e Amburgo torna ad essere un progetto stimolante al quale prepararci al meglio analizzando bene il tutto prima di effettuare il consistente bonifico bancario che chiedono come anticipo (il 60%) . Quando ci comunicano la data del week end “della fantasia proibita” sembriamo due bambini tra l’eccitato e lo spaventato Pino torna in palestra. Nonostante siano mesi e mesi che ne parliamo, che fantastichiamo su questo momento, nonostante le discussioni, i progetti, ora sono proprio emozionata. Non posso negarmelo. Il taxi che gira sicuro per queste sconosciute vie interne di Amburgo è condotto da un arabo che ha fatto una strana espressione quando Pino gli ha dato l’indirizzo. Gli ha indicato un numero civico abbastanza lontano da quello dove dobbiamo andare, proprio per evitare battute o commenti. Durante il tragitto quasi sussurriamo ma ci scambiamo occhiate di incoraggiamento. Istintivamente mi tiro un pò giù la gonna corta ( quella che mi ha regalato mio marito) dopo aver incrociato lo sguardo del tassista nello specchietto. Che buffa questa reazione: tra poco mi vedranno nuda in parecchi e mi vergogno se sbircia sotto le gonne. “Sicura? Vuoi che torniamo indietro?” Faccio no con la testa. Una possibilità così originale e stimolante potrebbe non offrirsi più un’altra volta .Mentre entriamo sono presa dal panico. Ho un’esitazione, Pino se ne accorge e si ferma. “Possiamo solo mangiare se vuoi, e ce ne andiamo, ok? Non ti preoccupare per i soldi: non ce li avevamo prima della vincita e non ce li avremo dopo” Il cameriere si avvicina, capisco che ci chiede se siamo in due ed indica un tavolino accanto al caminetto. Non è freddissimo fuori ma il calore è piacevole anche perché sudo freddo. E’ tutto come ci hanno descritto. Anche la reception piccola in fondo al locale. C’è odore di fumo e di wrustel e tanto imbarazzo tra di noi. Pino continua a chiedermi“Vado?” scaricando su me la sua tensione, la sua paura. Annuisco. Si avvicina alla signorina al bancone. Da qui non sento ma deve avergli detto la frase convenuta perché lei gli fa un sorriso clamoroso, esce dal bancone, viene dalla mia parte per salutarmi con una cordialità eccessiva per il carattere di questa gente. Ci alziamo, attraversiamo la stanzetta con 4 tavolini (tutti vuoti) e varchiamo un passaggio a vetri dietro il banco reception. Un piccolo corridoio, poi una stanzetta sulla quale si apre la porta di un lussuoso ascensore del tutto fuori tono con il resto. La signorina dice una frase che non capisco e sorride, mi chiede qualcosa ma continuo a non capire e ricambio solo il sorriso. In genere in queste circostanze si parla del tempo, no? Faccio cenno di strofinarmi le mani sulle braccia, come dire “che freddo”. Annuisce. Doveva essere proprio questo il senso della sua frase. L’ascensore, rosso, con una grandissima specchiera, sale, lentamente, ma sale. Così come la mia inquietudine. Ci mette tanto. Quando le porte si aprono mi sembra di essere entrata in un altro mondo. Un ingresso ampio, velluti e divani eleganti, tutto arredato con stile, luci soffuse, musica dolce in sottofondo, un piccolo bar sulla sinistra. La signorina ci fa cenno di seguirla. L’uscio di apre automaticamente, facciamo qualche metro in un corridoio ed entriamo nella stanza dove ci attende un uomo elegante che fa cenno di accomodarci sul divano. E’ l’amministratore. Parla un buon italiano, ha un modo di fare tranquillizzante e ci chiede di firmare il contratto e di saldare come concordato la somma dopo l’invio della nostra sostanziosa cauzione. “Benvenuti nella nostra scuola di sesso” ci dice sorridendoci. La signorina vi accompagnerà nella vostra stanza dove troverete la divisa della scuola e le istruzioni. Tra un’ora vi attende il preside e poi la prima lezione. Un nostro collaboratore vi verrà a prendere nella stanza e vi accompagnerà”. Si alza, ci stringe la mano e seguiamo la signorina sino alla stanza lungo un corridoio sul quale danno non più di tre porte. La nostra conduce ad una stanza enorme, tutta in rosso e oro, un letto con baldacchino bellissimo, con materasso smisurato, quasi doppio rispetto ad un normale matrimoniale, e un salotto retrò. Sul cuscino la lettera, in Italiano, con le istruzioni. Pino me le legge. Ogni cinque righe si ripete che potremo recedere in qualsiasi momento fermo restando che il pagamento non sarà restituito né totalmente né parzialmente. Seguo le indicazioni e trovo nell’armadio la divisa della scuola. Per me una specie di grembiule a scacchi cortissimo, con slippini e reggicalze, calze bianche; completino grazioso e provocante: è come non avere nulla addosso. Niente reggiseno hanno detto. L’uomo che ha bussato alla nostra porta è un bel ragazzo, moro, vestito in modo molto essenziale e… molto attillato, soprattutto nelle zone più interessanti. Ci accompagna nella stanza del “preside” per la verità un po’ troppo giovane per esserlo (ma che stiamo a badare ai dettagli? ) E’ severo. Ma soprattutto è italiano. Un attore penso. Ha delle carte davanti a se e le esamina dopo aver detto in modo brusco di sederci. Mi dice che non vado bene, che anche Pino è scarso, che abbiamo bisogno di impegnarci e di seguire con molta attenzione le lezioni del pomeriggio, del dopo cena e di domani mattina. Solo facendo ciò che diranno i nostri insegnanti possiamo evitare la bocciatura. La seggiola sulla quale siamo seduti davanti alla scrivania è molto alta e scomoda. Le mie gambe non toccano terra. “Ad esempio Paola” mi dice quasi urlando, è questo il modo di sedersi? Cosa le hanno insegnato? Non lo sa come ci si siede davanti al preside?” . Per un momento sentirgli dire il mio nome mi fa effetto e poi ricordo una delle regole lette da Pino. Balbetto un, mi scusi, quasi divertito, poco nel ruolo, e dischiudo le gambe come c’era scritto. “ Ma che fa? Sorride?” mi riprende sempre più arrabbiato. Si alza dalla scrivania, gira attorno arriva vicino a me, con rudezza mi spinge verso lo schienale un po’ inclinato della seggiola al quale non mi appoggiavo. Con l’altra mano, con forza, apre di più le mie gambe praticamente sono in slip dato che il reggicalze già non era coperto dal microgrambiule. “ Così deve stare davanti al preside” ripete. Aggiusta ancora le gambe, fa finta di tirare su il bordo delle calze, poi deciso mette la mano sullo slip, tra le gambe. “ Mi faccia sentire”, ordina secco ignorando il salto che faccio sulla seggiola al contatto della sua mano. Mi coglie una vampata di strano calore mentre lui senza neppure un attimo di esitazione con il dito scansa gli slip e penetra con decisione senza preavviso,senza delicatezza. Pino guarda stupito. “Sentiamo bene” ripete. Il dito esplora dentro frenetico senza alcun rispetto né cautela. Vede – dice a mio marito- Paola, non è abbastanza pronta nelle reazioni. Senta anche lei Pino”. Mio marito sembra colpito da un pugno ma ha lo sguardo eccitato delle nostre fantasie. Si alza. Mi sfiora appena. “ Ma no, replica con timidezza, mi pare anzi che…” “ Ma cosa dice? Proprio non sapete nulla” replica il nostro docente tirandomi con durezza un braccio e costringendomi ad alzarmi dalla seggiola. “ Siete proprio incapaci : vi dimostro io quello che deve accadere…e come deve reagire”. Si siede sulla seggiola dove stavo. “Venga qua Paola, qui accanto , stia ferma” mi ordina. Ubbidisco quasi in trance, presa da un desiderio incredibile, folle. Mi fa mettere davanti a lui che siede in punta di seggiola, ma mi gira con la schiena verso di lui. “Poggi le mani sulla scrivania” Eseguo. “ Pino senta qua” . In quella posizione non c’è bisogno di alzare il grembiulino. Mi abbassa lo slip ben sotto il bordo delle calze. Sento un dito prepotente ed indagatore che torna a separare le mie labbra e si insinua con decisione roteando, muovendosi forte provocandomi un piacere che mi piega le gambe. Insiste sempre più forte e profondo . E dopo poco invita mio marito a verificare anche lui e proseguire alternando le dita. “ Ora vede Pino, così va meglio”. Senza vergogna, ansimo, vado incontro alle dita di entrambi che mi prendono, quasi impazzisco quando uno dei due, non so chi, varca anche l’altro cancello. “Ferma” mi dice “ Stia ferma e buona”. Il massaggio interno prende un ritmo che piano piano mi travolge. Sento la sua esplorazione, anche la sua eccitazione, il crescendo , e decido di lasciarmi andare a quelle mani sfacciate e violente. L’orgasmo arriva poco dopo, fortissimo, sconvolgente, mi piega le gambe mentre Pino assiste. “ Bene, bravi, questa prova è sufficiente, ma dovrete ancora applicarvi molto. Potete andare a lezione ora”. Fuori la porta il nostro accompagnatore ci ha accolto con cortesia e ci ha portato sino al bar che avevo visto entrando. Non parla italiano ma ci fa capire quasi a gesti, sempre più enigmatico, che possiamo prendere qualcosa e riposare un attimo. Pino mi prende la mano: occhi lucidi forse per l’eccitazione non soddisfatta; quasi trema, sembra persino affaticato. “Tutto bene?- mi chiede con voce strana” Si benissimo, molto meno difficile di quello che mi aspettavo questo approccio e mi sento stranamente determinata, decisa a prendermi ciò che in Italia non accetterei mai. Stavolta il tragitto è un po’ più lungo, saliamo una scalinata, poi una tenda e dietro una porta. Entriamo : la luce non è molta, forse lievemente colorata, ma l’ambiente riproduce una piccola classe. La lavagna, la cattedra, sei banchi singoli e a fianco della cattedra un lettino da massaggi. Alle pareti, al posto della cartina geografica foto porno d’autore. Tre dei banchi sono occupati, due ragazzi ed una ragazza , vestiti come noi. Sulla cattedra un’altra ragazza , in piedi, come se stesse sostenendo un’interrogazione. Seduta sul piano della cattedra una signora molto bella, 35 anni al massimo, mutandine rosse che si vedono chiaramente sotto la gonna nera cortissima, ampia scollatura. “L’insegnante” ci indica i banchi. Sembra un film Io e Pino ci siamo dentro. Tra sogno e realtà. Neanche il tempo di accomodarmi sul banco a me assegnato che il mio “ compagno” dietro allunga le mani e slaccia il fiocco dietro il collo che mi teneva il grembiule. Resto interdetta, faccio come un gesto per evitare che cadendo avanti scopra il seno, ma in un italiano molto teutonico la professoressa interviene. “ Signorina Paola che fa? Si copre? Lasci fare” . Mi blocco mentre il “compagno” mi tira giù i lembi del grembiule scoprendomi i seni. Mi sento a disagio perché tutto è così freddo… “La signorina Paola – commenta la prof – si vercogna, racazzi”. La risata che scoppia è corale. Si volta verso l’alunna che era in piedi. “Lei e Ghunt accompagnatela , dobbiamo farle capire…” Il ragazzo dietro e l’alunna che era in piedi si avvicinano. Mi prendono per mano, mi costringono ad alzarmi e mi conducono verso il lettino. I seni scoperti mi creano fastidio ballonzolando nel camminare davanti a tutti ma non oso fare movimenti per coprirmi. Con decisione mi fanno stendere e mi aggiustano il cuscino. Appoggio la testa mentre lui, prima di sistemarmi le gambe aperte e piegate, mi sfila lo slip. Lei alza bene e mi sistema sulla pancia il grembiule, senza sfilarlo, lui mette a posto calze e reggicalze, poi spingono il lettino con le rotelle più vicino alla classe in modo che le mie gambe aperte, spalancate direi, siano nella loro direzione. Nuda e offerta in modo osceno e devo ammettere eccitata perché non ho la minima idea di quello che sta per succedere. “Ecco signorina, lei sequirà questa lezione così e ccapirà che non bisogna mai vercognarsi di mostrare. Bene racazzi state attenti a lezione”. Comincia a parlare di tecnica della fellatio. Parole in italiano e tedesco si confondono, mima alcuni gesti con un vibratore che ha preso da un cassetto della cattedra, mi guarda spesso per essere sicura che sto seguendo.E’ incredibile: stare nuda così ora non mi imbarazza più. La posizione è scomoda, questo si, ma piano piano sento che mi stimola sapere di avere degli sguardi fissi li tra le mie gambe. Penso all’eccitazione di Pino che non riesco a vedere in questa posizione…ai nostri discorsi. l’insegnante va al banco di Pino.” Visto sua moglie come sta diventando prava? Si è fatta guardare bene bene, senza muoversi” e si china su di lui strofinando la mano sul pantaloncino che non nasconde, anzi evidenzia, la sua eccitazione. “ Brigitte..su” ordina "abbiamo un problema". Prende Pino per mano e lo accompagna in cattedra , in piedi, a fianco a me . La ragazza chiamata, si avvicina. “Ora facciamo interrocazione orale” mi spiega e “tu guarda come si fa”. Brigitte si inginocchia sulla pedana su cui è la cattedra, tira accanto a se Pino, e gli abbassa il calzoncino. Il desiderio che mio marito aveva compresso sin dall’incontro con il preside esplode in tutta la sua forza. Lei guarda l’insegnante, con la destra lo accarezza e al cenno della prof si avvicina con la bocca iniziando a leccarne la punta. “Tu cuarda e impara” mi dice mentre vedere il membro di Pino nella bocca di un’altra mi fa impazzire, e l'essere bloccata su questo lettino aumenta il mio piacere per un motivo che non so spiegare. La lingua della bionda Brigitte , il calore, gli sguardi , l’atmosfera assurda di un miraggio erotico e la coscienza che invece lo sto vivendo davvero. Pino ansima e sussulta quando la bocca di lei si spalanca e lo inghiotte un po’ , e un altro po’, e ancora dentro come non credevo possibile si potesse fare. Gli occhi della ragazza sono lucidi dallo sforzo . Il naso di lei tocca ormai il pube di mio marito. Resta così ferma, poi lentamente risale facendoselo uscire dalla bocca millimetro dopo millimetro stringendo con le labbra, e poi arrivata a metà torna ad inghiottirlo. Tre o quattro volte, profondo, come mai visto e certo io mai fatto. Il desiderio mi manda fuori di testa. Lo fa uscire dalla sua bocca, torna a giocare con la lingua, poi capisce che Pino è provato, si stacca lo guarda negli occhi dal basso, con la mano stringe la base per rallentare. Si volta verso l’insegnante che annuisce. Le sue labbra tornano ad avvolgerlo, decise e morbide e cominciano un movimento molto meno profondo ma più veloce con il capo mentre la mano resta ferma tenendolo alla base. E’ la bocca che si muove, le labbra che avvolgono, umidificano, la lingua che sfiora e ripassa. Non resisto più, allungo la mano tra le mie gambe perché so che Pino non resisterà molto. L’insegnante vede il mio gesto e mi riprende. “Qui non si fa nulla da soli, chiaro!”. “Kurt, pensaci tu” . Kurt l’unico moro del gruppo, si alza dal banco e si avvicina a me. Non so cosa abbia intenzione di fare ma qualunque cosa…andrà bene. Gira leggermente il lettino, blocca le ruote. Così sono vicinissima a Brigitte che continua il suo movimento di labbra e lingua mentre Pino ormai mugula, e cerco di non guardare in basso verso il mio “ compagno di scuola” e di concentrarmi solo su mio marito. La bionda rallenta e accelera quando improvvisamente sento tra le mie gambe la lingua ed il viso di Kurt. Una sensazione diversa, strana, fortissima. Mi è sempre piaciuto essere leccata. La sua lingua spatola, allarga, penetra con la punta e torna a spatolare, la sua bocca si strofina, spinge, la barba punge sul clitoride, impazzisco quando i denti delicatamente lo stringono. Urlo, senza rendermene conto, quando vedo il membro di Pino pulsare, agitarsi un attimo e la bocca di Brigitte fermarsi nel suo movimento con le labbra che lo avvolgono ancora più strette attorno alla punta, immobili e la mano che finalmente piano piano esegue un lieve movimento sull’asta. Pino ansima, io non resisto quando vedo dopo qualche istante il seme bianco sgorgare dalle labbra di Brigitte e colare lentamente sul pavimento, prima un filo, poi quasi una cascata mentre la sua bocca con labbra meno serrate, riprende il movimento lungo il membro. Vengo anche io, tremando, nella bocca di Kurt che è bravissimo, capisce il movimento che deve fare, esegue la giusta pressione con il viso e nel momento dell’orgasmo, sconvolgente, istintivamente allungo le mani infilo le dita nei suoi capelli corti e lo stringo a me. Ho il fiatone e ancora voglia, e mi sembra di uscire di senno mentre la bionda non smette di suggere, leccare, e prosegue come se nulla fosse successo. E succede l’inevitabile. L’ho sempre saputo, sin dall’inizio che sarebbe accaduto, ne abbiamo parlato, era la cosa che forse a Pino convinceva meno, ma era scontata. Kurt si alza, si asciuga la bocca bagnata da me con il dorso della mano, si cala il calzoncino, mette le mani sui miei fianchi sistemandomi meglio tirandomi verso il bordo del lettino, solleva le mie gambe mettendosele a squadra sulle spalle si avvicina e io vedo per un attimo il suo membro, grosso, bianchissimo ( quello di Pino è molto più scuro) molto largo e soprattutto molto dritto, avviarsi verso... Un contatto e lo sento penetrare in me senza alcun problema, scivolare con incredibile facilità senza fretta, forse senza passione, ma grande, quasi fresco, sino in fondo, centimetro dopo centimetro. Scopata da un altro davanti a tutti. Mi lamento, urlo di piacere alle prime botte forti e decise, ha un modo di fare che non ho mai provato. Osservo per un attimo lui, il suo volto in piedi davanti a me mentre le mani aiutano a tenere alte le gambe, guardo mio marito che è uscito dalla bocca di Brigitte e che si è avvicinato a me. Incrocio i suoi occhi nel momento in cui Kurt affonda con decisione il colpo e mi fa sussultare. Allungo la mia mano a cercare quella sua . Me la prende si avvicina di più, mi accarezza i capelli e guarda il mio corpo sconquassato dai colpi, mi accarezza il viso, prendo le dita di Pino in bocca quasi a soffocare il lamento come se non volessi fargli vedere e capire tutto il piacere che provo. Quando sento il tedesco aumentare ancora (non pensavo fosse possibile) il ritmo dei colpi capisco che sta per arrivare al suo culmine, che mi riempirà. Ora mi sembra immenso. Lo stringo forte con i muscoli quando lui, dopo un grido, lo affonda tutto, e resta immobile. In quel momento comprimendo i muscoli, lo sento pulsare e avverto le sue spinte ed il suo lamento, le sue incomprensibili frasi mentre sussulta. Godo anche io senza vergogna due volte, una dietro l’altra, senza sapere se sto parlando, urlando, piangendo.Quando il cuore si calma un attimo, allungo la mano verso Pino e sento che la sua eccitazione è frenata, compressa, sofferta . Quell’istante dura un’eternità. Kurt si stacca da me. Lo sento uscire, lentamente, ancora turgido e quando mi abbandona addirittura si sente uno strano rumore. Ormai sono in stato confusionale e senza più forze. E’ calato uno strano silenzio. Pino è vicino a me si china e mi chiede come sto, parlando piano. Una delle ragazze arriva con un paio di asciugamani piccoli, bagnati, odorosi di lavanda e mi pulisce tra le gambe. Pino mi aiuta a tirarmi su dal lettino; mi siedo mentre uno dei ragazzi mi mette a posto il grembiule e lo riallaccia dietro. La testa gira tantissimo. Nella stanza è rimasto solo il nostro accompagnatore iniziale. Ci invita a seguirlo e torniamo in camera. Appena entrati il telefono: ci avvertono che la sera è tutta per noi e le lezioni riprendono domani con l’esame di maturità. Ci guardiamo, torniamo ad abbracciarci. “Sei una porcona davvero, mi dice Pino, ma cazzo non potevi far finta che ti piacesse un po’ meno?” Ridiamo di cuore di questa complicità. “ Secondo me, gli dico, eri geloso”. Mi guarda mentre sta regolando il getto e la temperatura della bella doccia. “Hai ragione, ammette, molto. Anzi mi ha dato fastidio soprattutto quando ti ha... Ma ora che ci penso… vieni qui”. Mi tira a se, nudi come siamo ci abbracciamo ancora e finiamo assieme sotto la doccia. La prima. Perché poi ancora bagnati, sul letto, facciamo l’amore in un modo incredibile, nuovo, senza fantasie, senza parlare di quello che è accaduto ( anche se sento che dentro c’è e ci eccita) in modo dolce rilassante, piacevole. Tra venti minuti scenderemo a cena e forse sapremo qual’è la sorpresa ma non la temo più. Pino comunque sta rileggendo tutto: c’è in effetti scritto che la sostanza delle nostre fantasie sarà rispettata ma che l’organizzazione si riserva di apportare piccole modifiche o varianti che potranno da noi comunque essere rifiutate. E la descrizione della nostra fantasia centrale ( il cinema) : e mi chiedo domani come intendano realizzarla. Quest’ansia, questa curiosità che si sposa alla mia incredibile, totale , insolita disponibilità a provare tutto mi eccita di nuovo in modo incredibile. Unica perplessità che ripeto a Pino: nessuno qui usa il preservativo. Vero è che si perderebbe molto, ma… Lui mi fa rivedere i certificati, le foto, ribadisce che con quello che costa questo “gioco di ruolo erotico” ha tutte le garanzie possibili. Ma quello dei due più turbato, più scosso anche se fa finta del contrario è chiaramente lui. Lo capisco, vorrei stargli vicina e non vorrei neppure scendere a cena: mi piacerebbe dire al nostro impeccabile accompagnatore, accorso al campanello, di andarsene, ma siamo in ballo …e balliamo: alla fine so che in realtà non voglio perdermi neanche un minuto di questa avventura. Ci accompagna al bar dove ci offrono l’aperitivo. Per cena non ci sono vincoli di vestiario : ho deciso di indossare la gonna bianca, non troppo corta, quella maglia con il traforo diagonale che scopre una parte del seno. Pino ha scelto giacca e cravatta. La sensazione più bella e consolante è sicuramente questa: qui nessuno giudica, non importa come si è. La cena è straordinaria: champagne per pasteggiare, piatti di alta cucina italiana, servizio impeccabile. Mangiamo il giusto (anche perché le porzioni sono tutto tranne che abbondanti). fiutiamo il caffè (tanto non lo sanno fare) e seguiamo nuovamente l’accompagnatore nella sala lettura. Ci sono libri, riviste, una tv accesa dove trasmettono un film sexy in tedesco, e poltrone comodissime. Siamo in attesa li, sprofondati, da 5 minuti quando arriva lei. Senza grembiulino quasi non la riconosco. Elegantissima, tacchi alti, vestito corto nero molto fasciante quella che Pino direbbe “una fica da infarto” . Ci metto un po’ a realizzare, anche per il trucco pesante ed il rossetto, che è Brigitte, la “nostra compagna di scuola” l’esperta dell’arte orale. Si siede (senza badare troppo a coprire le gambe ed il resto) sul divanetto davanti a noi. Anche lei parlicchia italiano e inglese . In qualche modo ci spiega che ci sono 4 coppie ed un singolo in questi giorni, che hanno un grossissimo impegno e ci chiede se tutto sino ad ora ci è piaciuto, se va bene, se abbiamo bisogno di altro, se la scuola ci è servita e piaciuta. Sorride, anzi ride per qualsiasi frase dica Pino, anche a sproposito, ma mi rendo conto che le hanno detto di fare così…ed evidentemente di mostrare molto per come siede e accavalla continuamente. Elegante e carina si congeda dopo aver dispensato scosciate e sorrisi. Wurstel, uova, bacon, dolci a volontà, un caffè schifoso (ma anche la possibilità di richiederne uno espresso) , sguardi complici ed incuriositi delle 3-4 coppie che incontriamo a colazione (tra le quali quella che avevamo già visto). Nonostante l’ora (sono le 7,30 ) sembriamo tutti molto…svegli . E’ stata una notte attiva ed intensa per noi due e capisco perché hanno consigliato a Pino di prendere la pasticca di viagra che abbiamo trovato in camera. Mentre addento con voracità il dolce ripenso ai discorsi di ieri sera e di questa mattina in attesa del fatidico appuntamento delle 8,30 in stanza. Ci hanno detto che troveremo le nuove istruzioni in camera dopo la colazione. Dovrei essere eccitatissima ma come ho confessato questa notte a Pino qualcosa non mi convince. Sanno di plastica queste emozioni costruite e dipinte da noi stessi. E’ tutto così facile, scontato, diretto, brutale, scientifico. Se si tocca qui reagisce così, se si fa così avviene questo. Programmato e confezionato. Quella sensazione di perversa trasgressione delle sue (delle nostre) fantasie che rendeva affascinante l’attesa e eccitante persino scegliere l’aereo e immaginare, ha lasciato il posto a certezze quasi androgine. Ho persino timore di quanto ci aspetta. Non so se più timore di affrontare qualche altro esercizio ginnico delle nostre parti più erogene o di dire a Pino di andar via, di fare basta. Brigitte tra le cose che ci ha detto ha affermato che è stamane il giorno clou e quelli di ieri solo assaggi. Ho una chiara idea del gioco che ci attende, in fondo è un nostro prodotto, ma devo aver nascosto da qualche parte la mia euforia e non riesco a trovarla. Torniamo in camera sempre accompagnati dalla sfinge, come ho soprannominato il tizio, e sul letto troviamo la busta e nell’armadio gli abiti. Oggi niente grembiule dunque. Per me un vestitino rosa corto, piccolo spacco, cinta e scollatura. Niente calze (strano) e perizoma. Pino invece ancora in calzoncini elasticizzati ( sono fissati questi tedeschi) e maglietta. Niente slip. Le istruzioni si limitano a dire che la giornata inizierà con un colloquio con il “preside”, e ripete che se qualcosa non va bene del programma preparato possiamo cessarlo in ogni momento e che alla fine siamo invitati al pranzo di arrivederci. Nessun dettaglio, nessuna spiegazione. Quando la sfinge bussa, l’attesa si è fatta pesante. Lo seguiamo e nel preciso momento in cui varchiamo la porte della presidenza tutti i miei pensieri si dissolvono, la sensazione di disagio scompare e mi sento determinata e … troia. Si, me lo dico sorridendomi dentro, un ultima giornata da troia per fare quello che mai ho fatto prima e mai rifarò dopo. Stringo la mano a Pino, gli faccio l’occhietto, lui risponde confortato e rassicurato uscendo anche forse dal medesimo tunnel di pensieri. Stavolta il preside ci accoglie in un salottino. Lui e un signore più anziano accomodati in due poltrone io e Pino sul divano.Torno nel ruolo: sedendomi ricordo di non coprire le gambe. La lezione..è servita e del resto ora mi fa piacere mostrarmi senza dover pensare se posso o meno piacere. Sono così, punto; e stando agli sguardi ripetuti di entrambi le mie gambe non dispiacciono per niente. Il tono stavolta non è affatto da “cattivo”. Ci spiega che è davvero il direttore del posto, ci illustra un po’ di storia, che peraltro conoscevo già dal materiale che ci avevano inviato, e si preoccupa di sapere se tutto sta andando bene e che cosa abbiamo da rilevare. Ricorda l’assoluta serietà, sono tutti attori (spesso di set hard) ma professionisti puliti, sanissimi, controllatissimi ogni giorno e sottolinea con orgoglio molto bravi ad interpretare i desideri. Si, Pino ammette, lo abbiamo visto. Ma… ecco il ma. Si alza, va alla scrivania, prende una cartella. Consulta qualche carta. La nostra richiesta di fare tutto assieme è proprio assoluta? Ribadisco subito di si. L’altro signore non parla italiano e si rivolge in tedesco al direttore. Faremo assolutamente ciò che vi piace, ribadisce lui, ma prima di tornare al gioco ed all’esperienza che ci attende questa mattina, vuole solo fare un rilievo tecnico-psicologico. Il signore accanto è un consulente-psicologo, che segue i clienti e prima di rituffarci nel gioco voleva discuterne con noi. Lui in tedesco ( con traduzione quasi simultanea del direttore) ci dice che pur comprendendo appieno il senso della nostra scelta e condividendola ritiene che almeno per qualche istante dovremmo dividerci, essere soli, avviare una situazione singolarmente. Secondo lui la nostra reciproca dipendenza, molto forte, ci impedisce di esprimere liberamente i desideri, ci frena, nella voglia di compiacere soprattutto l’altro senza dedicarci davvero a noi stessi ed alle fantasie individuali e che la gelosia naturale e positiva che abbiamo ci lega troppo a schemi prefissati, bloccando così la piena espressione del nostro piacere. Il discorso, ammetto, non è del tutto sbagliato, ma essere lasciata sola o lasciare solo lui in mano a quelle… sinceramente mi crea disagio. Continua a parlare, l’altro a tradurre, noi a pensare e guardarci. La proposta del direttore è questa: gran parte del gioco da noi suggerito si svolgerà assieme ma ci sarà un momento in cui ci separeranno per poi ricongiungerci dopo venti minuti. Ma saranno importanti secondo lui e anche divertenti. Non sono molto convinta, faccio qualche obiezione e lui risponde con cortesia,ricordando che decidiamo sempre noi, che i momenti importanti saranno vissuti assieme. Il direttore mi assicura che saranno davvero solo 20 minuti e che in qualunque momento potrò chiedere che Pino possa tornare, e che questo garantirà il pieno successo del “gioco” portandomi ad esprimermi come altrimenti non farei. Mi dice che proprio io sembro la più condizionata e preoccupata e quindi la più frenata.Alla fine accettiamo. Ci chiede se la fantasia centrale la vogliamo confermare anche ora e se lo spirito è sempre quello (disinibirsi, imparare ed aprire nuovi orizzonti.. legge nella nostra relazione). Confermiamo. Si alzano, ci salutano e la sfinge riparte in testa al gruppo. Riprendiamo l’ascensore ma ci fermiamo prima del piano della stanza. Dopo un altro corridoio entriamo in una specie di mini cinema, tre file di poltrone (che sono un divano unico senza divisioni ) posti come banchi universitari , una cattedra sul palco con alle spalle lo schermo. Sfinge ci indica il posto, quasi centrale, fila di mezzo io, Pino invece fila più su , proprio sopra la mia posizione. Pochi istanti e iniziano ad arrivare: sono sei o sette persone; riconosco qualcuno della classe di ieri, alcuni ragazzi nuovi tra i quali una specie giocatore di basket piuttosto bello e altissimo, una donna carina che sembra una casalinga-studentessa; le persone si siedono (un paio di ragazzi sulla mia fila ma distanti 3-4 metri) ed entra quello che dovrebbe essere una specie di professore universitario. Estrae dei fogli da una cartella ed inizia a parlare in un italiano molto improbabile (ecco questo potevano farlo meglio) e in un inglese molto duro che stendo a capire. Comunque la lezione è sul non limite della fantasia , sulla piena accettazione della immaginazione dell’altro, e sulla totale libertà di espressione. Un filmato annuncia, chiarirà il concetto. Si sposta si attenuano le luci, mentre lui invita tutti a prendere posizioni più centrali per seguire meglio. Parte il filmato ovviamente in tedesco, mentre il buio scende sulla sala. I due ragazzi ora sono vicini a me, uno a destra ed uno a sinistra mentre Pino ha accanto la casalinga ed un altro tizio, il giocatore di basket mi pare. Davanti ho un paio di studenti ed una “collega”. Cerco di concentrarmi sul filmato che sembra non diverso da un filmino porno anche se il tono dei commenti (incomprensibili) è più didattico. Tutto quasi banale ma dura solo qualche istante. I due si avvicinano ancora e quasi all’unisono allungano la mano sulle mie gambe . Dire che non me l’aspettavo sarebbe sciocco. Lo avevo scritto io. Mi appoggio bene sullo schienale comodo, mi giro verso Pino ma vedo che anche la casalinga deve aver fatto qualche avance perché intuisco uno strano movimento e ne ho la conferma dal sorriso ebete che mi rivolge e che vedo nonostante il buio. Lascio fare ai due studenti. Dischiudo le gambe decisa a gustarmi quanto faranno. Le mani esplorano le cosce, non perdono molto tempo a risalire sino al perizoma e senza problemi con sincronia lodevole, lo varcano. Uno lo solleva, l’altro infila la mano e cominciano a toccare, a due mani . Allungo le mie verso i miei vicini: hanno anche loro i calzoncini senza slip e non mi vergogno nell’andare diretta a sentire se quelle manovre hanno fatto effetto. Li tocco. Quello a sinistra è già molto eccitato, quello a destra lo sta diventando e lo sfioramento della mia mano lo aiuta. Senza sapere come mi ritrovo con due cazzi in mano che masturbo delicatamente. Mi volto ancora a cercare il viso di Pino per vedere se sta guardando, se ha capito. Lo intravedo appena un attimo perché l’altro, quello che stava sopra di me, si affaccia e allunga le braccia infilando le mani nella scollatura e iniziando a palparmi i seni precludendomi la vista di mio marito. Ma ora l’effetto di quelle sei mani sul mio equilibrio sta iniziando a farsi sentire. Comincio ad ansimare, a perdere lucidità mentre mi sento tastata, violata, travolta e circondata. Quando quello a sinistra allunga la mano, mi prende la nuca per tirarmi a se verso il basso facendomi capire che vuole che io … ho solo un attimo di paura ma poi mi faccio trascinare. Provo a fare come Brigitte: lo circondo con le labbra, lo lecco, poi più profondo, ancora di più… lui spinge sulla mia testa e questo non mi piace, quasi soffoco, provo a fargli capire che così non va, che devo fare io, stringo un po’ con i denti, lui molla, riprendo piano piano, ha un sapore strano, un odore diverso, ma sa di buono di pulito. Non so se Pino mi vede: questa del cinema era decisamente una delle nostre fantasie raccontate ma uno dei due doveva essere lui… Quasi sino fondo ecco, penso, e non ne ho neppure il tempo di compiacermene: vuoi per la masturbazione prima, forse per la situazione e la penetrazione delle mani dell’altro che mi fa muovere ritmicamente, sento che sta per esplodere. Provo a risalire lungo l’asta, ma lui sta lamentandosi in tedesco, sembra essere senza controllo e le sue mani premono forte la mia testa; anche se le labbra non lo stringono più mentre cerco di estrarlo dalla bocca, arriva violento improvviso lo schizzo senza quasi preavviso. Questo non l’avevo scritto, non l’avevo chiesto. Ma non mi nego l’eccitazione che provo mentre l’altro ha dita dentro di me e sto per venire anche io, ristringo le labbra, riprendo il movimento lento lasciando che avvenga l’ormai inevitabile. Lo schizzo denso, il primo, mi è arrivato quasi in gola, gli altri li lascio scorrere fuori, pazientemente , continuando lentamente il su e giù finchè lo sento pulsare, ma senza ingoiare. Mentre sta finendo arriva anche il mio orgasmo nelle mani del ragazzo. Mi tiro su con la bocca bagnata cerco subito Pino. Ha visto e capito ma la lei è stesa sulle sue ginocchia e sta per concludere il suo lavoro. Rido, mi asciugo lo sperma sulle labbra davanti a lui perché capisca e sembra reagire infatti. Ma non faccio in tempo a vedere la reazione: l’altro “studente” quello che mi toccava, mi tira verso se e mi trascina fuori dal banco in modo che non ammette repliche. Capisco che siamo al momento clou, quello annunciato della nostra separazione per 20 minuti. Il ragazzo mi tiene per mano, quello che era dietro mi raggiunge e mi prende letteralmente in braccio passando il braccio sotto il mio sedere. Come avevo visto è molto alto e ha una notevole forza. Mi solleva con facilità ed io temendo di cadere gli metto le braccia intorno al collo. Faccio in tempo a vedere ancora Pino con la lei accanto che si solleva pulendosi la bocca . Chiudo gli occhi mentre il mio rapitore scende le scalette seguito da altri due e dirigendosi verso quello che sembra un bagno del cinema-aula. Ora sento davvero di poter fare tutto. Uno dei ragazzi, quello cui ho fatto il pompino, apre la porta davanti a noi ed entriamo in una stanza, non un bagno. Al centro un grande letto ed una specchiera enorme su due lati che mi consente di vedere tutto quello che avviene. E’ così che “mi vedo” piena di voglia e fuori di testa, adagiata sul letto con i tre che attorno a me mi spogliano in un secondo. Completamente nuda di fronte a tre uomini sconosciuti. Senza delicatezza uno mi spalanca le gambe e si tuffa con il viso a leccarmi. Quello che mi ha preso in braccio, si spoglia nudo e avvicina al mio viso il più grosso membro che abbia mai visto, un po’ ricurvo, largo, impossibile per la mia bocca. L’altro mi tocca i seni e si porta la mia mano sull’uccello che ha perso la tensione. Tre uomini per me, eccola la fantasia finale, ma senza Pino che doveva essere uno dei tre. e mi chiedo se lui sappia, mi veda, capisca che stia facendo… Non capisco più nulla, non penso più a niente. Quello grosso si stende accanto a me, gli altri due mi sollevano letteralmente, di peso, mi mettono a cavalcioni: non so come ma quel coso enorme mi penetra di slancio, con forza, dandomi una sensazione fortissima, mi sento piena come non sono stata mai e tanto eccitata, e quando l’altro mi porge il suo in bocca sento che non posso più pensare. Mani ovunque, perdo il senso dell’ orientamento e la capacità di oppormi e di ragionare. Quando sento che mi sollevano come fossi senza peso, mi piegano in avanti e avverto qualcosa di bagnato e unto tra le natiche capisco che non ho più la capacità di discernere di oppormi e che del resto voglio solo essere in mano loro. Niente attenua questa specie di effetto droga, neanche il dolore che provo fortissimo per qualche istante, neppure il pensiero di qualcosa di molto,troppo intimo che raramente sento di poter concedere.Due volte penetrata,assieme, violata con ondate di dolore forte e di piacere che si e travolgono l’ultima diga del mio pudore, mi sento sballotata, usata, pressata tra due corpi, mani, bocca, sedere, gambe, si muovono senza controllo e tutto precipita verso un tunnel in fondo al quale, lo sento, potrei perdere conoscenza. Ora non riesco più a capire dove sono e cosa sto facendo: solo un piacere folle che sconvolge la percezione del mio essere. Le idee si confondono come la nozione della realtà, del tempo, mentre provo orgasmi a ripetizione. Non so quanto sia passato quando torno a realizzare di essere stesa sul letto. Uno dei tre mi guarda quasi preoccupato: sono svuotata e dolorante. Mi alzo sui gomiti appena in tempo per vedere Pino entrare con la sua “casalinga” dalla porta. Ho un tuffo al cuore: non ho più pensato a Pino in tutto questo! Aveva ragione il tizio psicologo, qualcosa in me è scattato in modo differente. Provo tenerezza e senso di colpa. Pino si avvicina . E’ nudo. Turbato, molto turbato. Non mi abbraccia, non mi chiede nulla: pretende la sua parte. Sono stanca, sfinita, ma non posso rifiutargli niente. Ho uno strano sapore in bocca, mi fa male il collo e la mascella, ma stavolta Brigitte sarebbe fiera di me. Cerco di farmi perdonare da Pino e so che stiamo concludendo il gioco come avevamo chiesto. Mi rilasso. Gli altri si siedono vicini, una ,due mani mi toccano, saggiano la mia pelle, la mia intimità piena, intrisa e appiccicosa così come tutto il mio corpo, i seni, il viso. Uno dei tre ha ancora qualcosa da spendere: fa da solo, vicino a me, poi al momento giusto lo appoggia sul mio seno e sento il suo calore scorrere dal cappezzolo, le ondate umide sul collo, sul mento. Pino con un urlo inonda la mia bocca e stavolta sto attenta a non mollare la presa, riapro gli occhi per guardarlo mentre ingoio e lui mi accarezza la fronte. Sono in un mare di sperma e la mia mano sguazza sulla pancia, sui seni, tra le gambe spalmando freneticamente ovunque tutta quella crema bianca che sotto il mio intenso strofinare si rapprende, si solidifica. Vengo ancora nelle mani di non so chi e crollo. Mi addormento subito. E credo per diversi minuti. Quando riapro gli occhi non c’è nessuno e mio marito mi accarezza e mi sta pulendo ovunque con un asciugamano tiepido e profumato. “Scusa amore, gli dico, ho goduto tanto, come mai”. Non voglio mentire. “ ma non lo vorrei rifare”. “ Ho visto sai? Ho visto tutto. Quello specchio dall’altra parte consente di vedere cosa accadeva qui”. Ed ero la, pronto ad intervenire se ne avessi avuto bisogno se mi avessi chiamato ed ero con un paio di signorine niente male che si occupavano di me. Ma ho visto che non hai avuto bisogno del mio intervento. Però… non pensavo fossi capace di fare tutte queste cose” “Perché, amore, che ho fatto? Sai che non ricordo quasi nulla?” “ Diciamo che non ti sei fatta mancare niente ma posso dirti una cosa sinceramente? Facciamo basta ora e per sempre?” “Si Pino, certo”. La sfinge entra in quell’istante: ci porge due accappatoi e ci indica una porticina. E’ un bel bagno con una grande doccia. Fatico a mettermi in piedi, Pino e l’altro devono sorreggermi ed accompagnarmi .Sono indolenzita ovunque e non riesco a mettere a fuoco le sensazioni che provo. Ho solo voglia di stare sotto l’acqua per tanto, tanto tempo, di sentire le mani di mio marito che passano dolcemente la spugna lavando, pulendo, portando via i residui di questa pazzia. Mezz’ora forse, entrambi sotto la doccia. Poi avvolti nell’accappatoio seguiamo la sfinge fuori della porta. Nella stanza-cinema ci sono tutti. Dal preside ai ragazzi, a Brigitte che ci accolgono con uno scrosciante applauso. Sembra il set di un film. Passiamo in mezzo a loro e risaliamo in camera senza commentare. Avremo tempo e modo per metabolizzare questa esperienza “Pino tu cosa provi ora?”. Ci riflette un secondo, sembra incerto. “Posso dirti che non lo so? Molta solidarietà e complicità con te, un desiderio nei tuoi confronti forse più forte di quello che pure ho sempre avuto, ma avverto anche una totale confusione mentale. E’ strano, perché in fondo avevamo quasi pianificato noi il gioco e tranne qualche variante è successo grosso modo quello che pensavamo…” “Variante? In che senso?” “Beh il fatto che siamo stati soli per quasi mezz’ora, il tuo forte coinvolgimento emotivo, una reazione strana da parte mia…” “Strana? Vero hai usato il termine giusto. E’ strano. Io non ricordo quasi niente di quei 20 minuti solo l’inizio, ero in stato confusionale è tutto annebbiato: non è che mi hanno dato qualcosa, che c’era qualcosa nell’aria? Non ricordo cosa ho fatto. Me lo dici?”. “Beh Paola, intanto non sono stati 20 minuti ma quasi quaranta. I tre sono venuti almeno un paio di volte ciascuno e da quello che ho visto ovunque. E forse uno da quello che ho capito anche in bocca e hai ingoiato tutto se non ho visto male”. “Ma dai impossibile, non ricordo! Quando?” “ Non prendermi in giro. Come non ricordi? E’ stato quando in tre ti hanno presa contemporaneamente. E non mi dire che non ti è piaciuto”. “ Posso dirti la verità Pino? Libero di non credermi. Non ricordo. Credo che mi sia indiscutibilmente piaciuto sotto il profilo fisico, che sia andata al di là di ogni barriera e di ogni possibile immaginazione ma direi che non lo vorrei rifare, ho bisogno ora di dolcezza, di te, di normalità”. Al pranzo di arrivederci, di cui avrei fatto volentieri a meno, andiamo per mano. Un paio di coppie non ci sono. Il direttore spiega che hanno interrotto il gioco e sono andate via. Succede qualche volta, ci dice. Le bollicine dello champagne le sento nel naso, scendono per la gola, e ci regalano quel tocco di allegria che rende frizzante il pranzo e ci fa dimenticare il retrogusto amaro della nostra avventura, anche e soprattutto perché in due ci facciamo fuori quasi due Pommery! Siamo su di giri, quindi, quando la sfinge ricompare e ci dice che il direttore vuole salutarci. Lo seguiamo ancora sino alla stanza del primo colloquio. C’è anche lo psicologo. Ci sediamo sul divanetto ma stavolta sto attenta a farlo in modo composto nonostante l’alcol in circolazione. E’ il solito discorso: spero che sia andato tutto bene, la casa si congratula, l’omaggio (un braccialetto d’argento per me un portafoglio per Pino) la comunicazione che dovessimo tornare avremmo diritto allo sconto del 50% e il 2% dei ricavi per ogni cliente che presentiamo. E questo illumina anche la genesi della vicenda, il perché Miriam (così attenta agli affari nonostante la sua notevole disponibilità economica) ci tenesse così tanto a raccontarmi tutto e l’insolita disponibilità di Vincenzo che non è mai stato così cordiale e cortese come in quella circostanza di qualche mese fa! Togli l’interesse …
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14 years ago
paolapino,
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Fantasia o realtà???
Ho di nuovo necessità di scrivere le “mie memorie”. Quando so che per un po’ non vedrò il mio Lettore, mi prendono le crisi e la voglia di scrivere si fa incontenibile. In più è un periodo di forti tensioni famigliari. Papà ancora in ospedale (ho ricevuto proprio ora un sms da mamma che lo dimettono domani), incomprensioni con mia mamma e relativi mutismi. Periodo nerissimo con Luca. La scorsa settimana non ci siamo ne sentiti (nemmeno per sms) ne visti. La conclusione è che non mi è mancato quasi per niente. Sono stata proprio bene da sola, dovrei farlo più spesso. Ho deciso di dargli un’altra possibilità però, e nel fine settimana ci vediamo. Non ho molta spinta, l’unica cosa che mi da un po’ di carica è che andiamo in montagna, e ormai sono quasi ad una crisi d’astinenza da boschi e prati. Adoro la mia montagna. Come dicevo, è un periodo particolare, anche a causa di queste tensioni, sento più che mai il desiderio di evadere, di cambiare. Sono molto recettiva ai complimenti maschili e, sinceramente parlando, mi sento un po’ troia in questi giorni. Non che faccia chissà cosa, anzi, è solo che i miei pensieri danno ampio spazio alle fantasie, soprattutto quelle erotiche. Hanno aumentato i miei pensieri diciamo “particolari” due fattori. Uno è l’esperienza che ho avuto la scorsa settimana e l’altra un libro (The Surrender), che, senza volerlo, è inerente all’esperienza avuta. Il tutto è successo giovedì scorso e la cosa mi ha a dir poco stravolto sessualmente parlando, per lo meno per come sono fatta io e per come ho sempre visto alcune cose. Il mio Lettore è passato a trovarmi. Ha detto “o oggi o chissà quando riusciremo a farlo”. Infatti tra ferie mie e ferie sue, il tempo a disposizione, che già normalmente è scarso, è veramente esiguo, praticamente nullo. A Lui piace il mio fondoschiena. Ritengo che sia un amante del fondoschiena in generale ma anche se non lo fosse, il mio sicuramente gli piace. Tempo fa gli avevo promesso che prima o poi gli avrei permesso di “entrare dalla porta di servizio” (per copiare un termine usato nel libro di cui sopra). Qualche settimana fa avevo provato a concedermi ma il dolore è stato troppo forte ed ho preferito abbandonare, momentaneamente, l’idea. Giovedì scorso, invece, e senza dovermi neanche troppo convince, il Lettore ci ha riprovato e, anche se nuovamente ho sentito un gran male, questa volta dalla porta di servizio ci è entrato eccome. Sinceramente come prima volta, oltre al male, non ho provato un gran che. Ma il sapere che a lui piace, mi ha reso felice e soddisfatta. Sono convinta che proverà altre volte ad entrare da quella porta e da parte mia mi impegnerò a soddisfarlo il più possibile anche se, devo essere sincera, l’essere scopata da Lui mi fa impazzire mille volte di più. Vorrei aprire una piccola parentesi per evitare strani equivoci (e so di averlo ribadito diverse volte, ma non si sa mai, giusto per essere chiari, anche se ripetitivi) Anche se nell’ultimo periodo l’aria tra me e Luca è un po’ tesa, lui è e rimane l’uomo con il quale vorrò trascorrere il resto della mia vita. Sessualmente parlando non ci sono problemi, il desiderio c’è (anche troppo da parte sua) e si fa regolarmente sesso. La mia “storia” con il Lettore è un capitolo particolare della mia vita e al momento faccio fatica a rinunciare a questo piacere e tutto ciò non va ad interferire con la mia storia con Luca. Bene ora posso concentrarmi solo ed esclusivamente sul mio Lettore. Dicevo... essere scopata da Lui mi fa impazzire. Mi può prendere in qualsiasi posizione e luogo (anche il più scomodo) che non fa differenza. Starei li per ore pur di essere scopata, e all’infinito. In altre occasioni ho avuto modo di raccontare quello che mi piace di lui ma vorrei far finta di non averlo mai fatto e che questa sia la prima volta che lo racconto. Amo le sue mani sul mio corpo, quando prende il mio seno o quando le mette sul mio didietro. Oltre ad essere piacevoli sul corpo sono belle da vedere. Mi capita spesso di guardarle, soprattutto mentre guida. Adoro i suoi baci anche se in realtà non ci baciamo molto. Forse il bacio è considerato un gesto ancor più intimo del far sesso e allora si evita per non rischiare di entrare troppo nell’intimo. Anche nel film “Pretty Woman”, Julia Roberts non vuol essere baciata da Richard Geer per evitare coinvolgimenti sentimentali. Spero solo non mi consideri una donna di strada il mio Lettore.... Ad ogni modo, i pochi baci dati mi sono piaciuti molto e mi piacerebbe che quella bocca esplorasse anche zone al di fuori delle mie labbra. Più di una volta gli ho detto che mi sarebbe piaciuto sentire la sua bocca sui miei seni, sulla mia schiena. E poi io sono un’amante del sesso orale. Potrei perdere i sensi nell’essere leccata nella mia parte intima. Scherziamo sempre sul fatto che lui ha risvegliato in me la parte più porca, ma più vado a vanti e più mi rendo conto che è una Santa verità. Non concepivo il tradimento ed ora sto tradendo, e, anche se qualche rimorso nei confronti di Luca ce l’ho, la cosa mi piace molto. Ho sempre detto “mai e poi mai dalla porta di servizio” e lui è entrato. Il mio seno e la mia vagina poche volte si fanno toccare, ma le sue mani sono riuscite anche in questo. La masturbazione era un mezzo tabù. Non che non mi sia mai masturbata ma lo facevo raramente. Ora invece..... Lui si è trasformato in tutte le mie fantasie che pensavo sarebbero rimaste tali per sempre. E’ come quando uno guarda un film porno e dice “anch’io avrei quelle fantasie e mi piacerebbe soddisfarle..” ma poi per pudore non si mette mai in pratica nulla o quasi di quello che si è visto. Con lui lo farei veramente senza problemi. Mi sento la sua troia, la sua attrice da film porno. Se lui chiedesse io esaudirei tranquillamente. Posso urlare una cosa?? Lettore, ti prego, chiedimi quello che vuoi e farò tutto, ma proprio tutto quello che desideri, ma soprattutto continua a scoparmi come hai fatto fino ad ora. Lui mi fa venire in mente le cose più assurde, quelle, veramente, da film porno. Rapporti in tre, indifferentemente due uomini con una donna o un uomo con due donne. A tal proposito si sono scatenati anche desideri lesbici. Nel caso a lui poi potesse piacere, non esiterei a baciare un’altra donna o a far sesso con lei davanti a lui. Il tutto è eccitante, molto eccitante. Se me lo chiedesse riuscirei anche a guardarlo mentre fa sesso con un’altra donna (anche se la cosa mi renderebbe un po’ gelosa, perchè si sa, io SONO gelosa. Sono esclusivista e monogama nelle mie cose). Sono stata in montagna lo scorso week end. Ho fatto pace con Luca. Ovviamente abbiamo fatto l’amore. Mi è piaciuto. Ho goduto. Ma poi, quando ci siamo dati la buonanotte, chiudendo gli occhi ho ricominciato, con la fantasia, a rifare l’amore, ma con lui, il mio Lettore. Dio che bello, come mi è piaciuto. Peccato fosse solo fantasia. Chissà quanto dovrò aspettare per essere nuovamente scopata da lui. La prossima volta voglio che mi sfondi con il suo pene. E poi voglio succhiarglielo fino a consumarlo e fino a quando lui non mi urlerà “basta”. L’ho già detto quanto mi piace succhiarglielo? E’ buono. Mi rende vogliosa, lo succhierei e poi ancora e ancora un’altra volta. E poi ancora perché è veramente buono. E se me lo vorrà mettere nel didietro, che lo metta pure e che goda come non mai. Il venerdì siamo andati in montagna, come dicevo, ma siamo rimasti a casa di Luca perchè casa mia non era stata ancora aperta e sistemata. Sabato mattina sono andata su e ho fatto le pulizie grosse. Ho aperto l’impianto dell’acqua, tutto ok. Ora la mia casa è a posto ed utilizzabile. Mentre ero sola nella mia casa, il mio pensiero è andato a Lui. Più di una volta gli ho detto che mi sarebbe piaciuto portarlo a casa mia, anche perchè per la prima volta avremmo potuto fare sesso senza nessun problema, senza il rischio che qualche avvocato o telefonata rompesse l’atmosfera da film porno. La mia mente ha nuovamente fantasticato. Immaginato che in un giorno d’estate ricevevo un suo messaggio dove mi diceva che mi sarebbe venuto a trovare. E allora via con la fantasia. Sdraiati in un prato. In passato, con il mio ex, era uno dei luoghi preferiti per far sesso (non avevamo una casa dove andare). In completa libertà, assolutamente e completamente nudi in mezzo alla natura. Nel centro di un prato o a ridosso di un bosco. Con il sole caldo sulla pelle e l’aria tiepida e meravigliosa della montagna che ti sfiorava il corpo e ti fa venire i brividi .... Quella è libertà. Io amo stare nuda. Starei sempre nuda. Sfogo il mio desiderio quando vado a letto. Anche nelle notti più gelide d’inverno io dormo completamente nuda. Sono passate ormai due settimane dall’ultima volta che l’ho visto e che abbiamo scopato. Da un lato è stata meno dura di quello che credevo dall’altra, dal lato sessuale, è stata durissima. Molto dura. Ultimamente mi scopava una volta a settimana e io ci avevo preso gusto. Molto gusto. Perchè vorrei sapere ogni cosa di lui? Le sue abitudini, come dorme, come mangia, i suoi hobbies, come e quante volte fa sesso con sua moglie. Cosa gli piace fare (sessualmente parlando). Perché gli piace il mio fondoschiena... Ultimamente ho un po’ la fissazione sul mio didietro. Forse perché Lui è riuscito a violarlo? Fatto sta che, ripeto, anche se so che patirò un male della Madonna, non vedo l’ora che me lo rimetta un’altra volta, e poi ancora e ancora e ancora.... Ma poi che mi scopi scopi scopi scopi........ Quando ho letto “The Surrender” non vi dico l’eccitazione e la voglia che mi è venuta. Preciso che in questo libro si parla solo di sesso anale. Mi ha aperto nuovi ulteriori orizzonti. Ma ora lui è in ferie e poi ci andrò io e chissà quando ci vedremo e se ci rivedremo. Eh si, perché non è detto che quando rientrerà al lavoro avrà ancora voglia di vedermi ma soprattutto di scoparmi. Io spero di si perché ormai è diventato il mio pane (o pene) quotidiano, il mio sostentamento, la mia ricarica. Ieri, dopo diverse settimane, ho fatto un pompa a Luca. Se devo essere sincera mi piace di più farle al mio Lettore le pompe. Comunque una buona pompa non si disdegna mai. In questo week end ho pensato molto a Lui. Ho voglia di vederlo. Molta voglia. Credevo mi avesse preso in giro, di solito lo fa. Deve essere veramente in ferie anche questa settimana. In realtà non l’ho cercato per niente in questi giorni, ma mi aspettavo di vederlo in giro tranquillo tranquillo. E invece.... La prossima settimana, partendo io mercoledì, rimarrebbe solo martedì come giorno disponibile per incontrarlo, in quanto anche lunedì sono impegnata.. Non credo di essere così fortunata da riuscire a vederlo proprio martedì. Una bella trombata me la sarei fatta volentieri. Ne ho proprio voglia. Il fatto è che se martedì non riesco a vederlo forse se ne riparlerà a fine luglio. Se poi, anche a fine luglio sarò sfortunata e non riuscirò a vederlo, andremo a settembre. AIUTO!!! Tre mesi senza essere scopata dal mio Lettore! Ok, ok, si sopporta tutto alla fine, ma vi assicuro che è, e sarà molto dura non vederlo e non scoparlo per così tanto tempo. D’altra parte o così o così, non si può fare altrimenti. E’ in queste occasioni che mi vien da dire che sono proprio sfigata (nelle piccole cose). Ho sempre detto che l’amante non me lo sarei mai fatto perché va contro ai miei principi ma ora che ho cambiato idea, e la cosa mi piace pure tanto, ne ho trovato uno che non è mai libero e quindi non lo vedo mai! Oggi sarebbe stata una giornata ideale per scopare. Fuori un gran caldo e in studio una brezzolina grazie al condizionatore. Studio completamente deserto. Claudia via con l’amante, Sandra al mare, Stefania a vagabondare e Claudio... Boh? Che bello poter sentire il suo pene che entra dentro di me, non importa dove, se dalla porta principale o dalla porta di servizio, l’importante è che entri. E dentro e fuori e ancora dentro e ancora fuori. Lui che afferra le mie tette e le strapazza. O che picchietta il mio fondoschiena e lo afferra con le due mani e poi spinge, spinge spinge.... Vorrei masturbarmi. Oggi mi sono tolta il reggiseno perché il caldo mi faceva sudare troppo. Ora sono con le tette al vento sotto la maglia larga. Sento i capezzoli che si rizzano. Mi guardo. La maglia fa intravedere l’eccitazione. Potrei masturbarmi in tutta tranquillità, non c’è nessuno in studio. Non escludo che tra poco lo farò. Lo farò e penserò a te, mio Lettore, che tanto mi fai godere. Ahhh che bello masturbarsi. Soprattutto in un ufficio deserto. Molto eccitante. Tra l’altro mentre mi masturbavo mi sono accorta che la mia immagine era riflessa nella porta a vetri vicino alla mia scrivania. Non vi dico i pensieri.... Altri pensieri mi sono venuti alla mente riferiti alla masturbazione. Domani andrò in montagna e mi sono venute in mente tutte le volte che l’ho fatto in quel luogo. Una sensazione meravigliosa. C’è sempre la temperatura ideale in montagna. L’arietta fresca e leggera che ti accarezza (un po’ come quando si fa l’amore in un campo) il fruscio delle foglie del bosco di fronte alla mia finestra che ti rilassano. Il mio lettone che mi ospita in tutta la sua comodità. Una libidine.... L’Italia ha vinto la partita contro la Repubblica Ceca. Un po’ di patriottismo ci vuole anche in questi momenti. Anche perché mentre mi masturbavo avevo come sottofondo il commento del cronista della partita. Per oggi ho finito. Mancano 3 giorni a lunedì e quindi al suo rientro..... MI MANCHI. Ora vorrei fare un po’ la ragazzina del tipo..”ma chissà se anche lui ogni tanto mi ha pensato e se ha pensato alle nostre scopate fugaci qui in studio....O se gli sono mancata un pochino....” Ma tanto non avrò mai risposta. Ciao eccomi di nuovo a scrivere: Non so se lo sai ma sono stata 12 giorni in ferie in Sardegna. Sono stata molto bene. Io non amo molto il mare, ma la Sardegna fa caso a se. Anche con Luca è andata bene. Per lo meno non abbiamo litigato ed abbiamo appianato gli ultimi dissapori. In Sardegna è successa una cosa. Una notte ho sognato Gianluca. Ora il sogno non lo ricordo più ma ricordo molto bene la sensazione che ho avuto la mattina appena sveglia. Avevo una gran voglia di vederlo e di stargli vicino. Gli ho mandato un sms. Lui mi ha risposto che quando tornavo dovevamo assolutamente trombare perché era stanco solo di immaginarlo. Al mio rientro gli ho detto che ora ero a casa e che aspettavo la sua chiamata. So che non andrò mai a letto con Gianluca. Sono stata molto innamorata di quel ragazzo ed ho paura che andando a letto con lui si risveglino alcuni sentimenti. Non è il caso. Forse è meglio solo continuare a fantasticare... Comunque l’essersi messi d’accordo per un eventuale incontro mi ha fatto fare un sogno molto erotico ieri notte, direi piuttosto pornografico. Era presente anche il mio Lettore. Ora vi racconto il sogno (ambientato a casa mia in montagna, ovviamente) Io ero sdraiata nuda sul mio letto, Gianluca mi teneva immobile le braccia come se io dovessi scappare e mentre mi bloccava mi leccava e baciava su tutto il corpo. Mi piacevano molto i suoi baci e la sua bocca sulla mia pelle. Mentre sfiorava i miei capezzoli. Poi, dolcemente, è sceso nelle mie parti intimi e anche qui le sue labbra e la sua lingua hanno dato il meglio di loro... O se ci ripenso...Poi mi ha penetrato ed abbiamo iniziato una danza fantastica culminata con il più grande dei piaceri. Ma la cosa più eccitante è stata che mentre noi facevamo l’amore, il mio Lettore ci guardava e anche lui si eccitava e godeva.... Che bello sarebbe se accadesse veramente. Come detto più volte, è una delle mie fantasie più ricorrenti. E chi meglio di Gianluca e il Lettore? Sono le persone che più mi eccitano in questo momento... Questo sogno ha causato un po’ di turbamento, infatti mi sono svegliata subito dopo. Ma ero eccitata. Troppo eccitata. E allora mi sono masturbata e ho goduto veramente. Credo di essermi ammalata. Credo di avere la stessa malattia che aveva Michael Duglas. Dipendenza da sesso. Sinceramente non credo di essere arrivata ai suoi livelli ma vi assicuro che spingo molto. Di fatti non mi era bastato il sogno di ieri e nemmeno la masturbazione.... No! Oggi sono andata a fare una lampada. Chissà che non riesca a mantenere quel poco colore che ho ottenuto in 12 giorni di mare.. Per la prima volta l’ho fatta senza slip (il reggiseno quello l’ho tenuto, il mio seno è troppo delicato per sopportare uno stress tale). Mi stuzzicava l’idea di essere praticamente nuda in quello stanzino sapendo che nel “loculo “ accanto c’era un ragazzo. E’ entrato mentre anch’io entravo nella mia “doccia”. La mia mente è corsa subito al Lettore ed ho iniziato a fantasticare. Pensavo che poteva esserci Lui al posto dell’anonimo ragazzo. E così, pensa che te pensa, sono finita per masturbarmi anche all’interno della lampada. Molto bello. Particolare. “Godevole”. Sta per finire un’altra settimana. Ancora una da sopportare e poi dovrebbe rientrare dalle ferie il mio “Amante”. Avremo a disposizione una sola settimana prima che vada in ferie io. Non è detto che ci si riesca a vedere. Lo spero. Ho voglia di scopare. Ma di scopare con lui. Non sono in astinenza di sesso. Con Luca lo faccio sempre regolarmente. Sono in astinenza di Lui, del Lettore. Ti prego, vienimi a cercare, ma soprattutto vienimi a trombare. Ne ho bisogno. Bisogno fisico. E’ trascorsa l’ultima settimana delle sue ferie, siamo a venerdì. Questa è praticamente volata, per fortuna. Nel fine settimana andrò in montagna. Parto questa sera. Avrò modo di ricaricarmi come si deve in modo da affrontare la settimana entrante nel migliore dei modi e sarò fresca e riposata per il mio Lettore. Anche se sono praticamente certa che non lo vedrò. Perchè non si vorrà far vedere....(?) Ma io sarò pronta. Avrò le mestruazioni, ma sarò pronta. Per lui sono sempre pronta, ultimamente. Vediamo se dovrò affidarmi agli scritti o sarò soddisfatta della realtà.
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Un pomeriggio in studio
Bologna, 10102009 Questa mattina mi sono alzata con uno strano pensiero in testa. Sono arrivata a Bologna. Avevo una strana eccitazione, non capivo il perché. Ho fatto i miei regolari giri (posta, banca, e varie cose personali) e poi sono rientrata in studio. Non stavo più nella pelle, ero agitatissima ed eccitatissima. Guardavo sempre l’ora sperando arrivasse la pausa in fretta. Ho iniziato a preparare la roba per tempo, non volevo arrivare in ritardo “all’appuntamento”. Sono andata in bagno e mi sono messa le autoreggenti. Ho fatto qualcosa per far passare il tempo, ero sempre più agitata e smaniosa. Poi sono tornata in bagno e mi sono tolta reggiseno e canottiera. Sono rimasta solo con la maglia e niente più. Il tempo non passava mai e i vari componenti dello studio si alternavano ad entrare ed uscire. Sempre più agitata..... Poi alle 12.30 finalmente la pausa, potevo preparami praticamente del tutto, dovevo solo aspettare che lo studio si svuotasse. Prima è uscito Sandro. Verso l’una meno 10 è uscito Claudio. Ero sola. Ho spento le luci. Sono tornata in bagno e mi sono tolta gli slip e mi sono messa la minigonna. Sono tornata nella mia stanza ad aspettare. All’improvviso è rientrato Sandro. Lo sapevo, non posso restare in pace un minuto. Per fortuna è andato via dopo 5/6 minuti. Mi sono nuovamente rilassata. L’agitazione ha ricominciato a salire, il battito ad aumentare, senza parlare dell’eccitazione. Sento nuovamente infilare le chiavi nella porta. Eh no eh, ce l’hanno tutti con me. Questa volta era Stefania. Ho cercato di stare il più nascosta possibile, avevo la minigonna ed i tacchi. Sandro non ci avrebbe fatto caso, ma Stefania, avrebbe notato tutto e si sarebbe insospettita. Ho approfittato di una sua telefonata per correre nello studio di Emma e rimettere i jeans. Sotto ero ancora senza slip. Ero completamente nuda ed eccitata. La fortuna sembrava essere dalla mia parte, anche Stefania era passata solo per prendere delle cose e poi se ne sarebbe andata subito dopo. Uscita Stefy sono nuovamente corsa a rimettermi la minigonna e a togliere gli ingombranti jeans. In gonna senza slip si sta veramente comodi, peccato che sia la stagione fredda e non è conveniente andare in giro nuda. Non sentivo neanche il freddo da tanto ero eccitata. Pensavo, ora suona, lo so che ora suona. Quando apre la porta non gli salto addosso, non fa per me, ma lo prendo per mano e lo rinchiudo nella stanza di Emma. Poi lo faccio sedere, gli slaccio i pantaloni e mi ci siedo sopra. Gli farò capire che sotto la gonna ed alla maglia non ho niente. Sono pronta, oggi sono pronta. Ora suona, vero che suona? Ma il tempo passa e nessuno suona. Peccato. Ho aspettato, ingannato il tempo e nel mentre l’agitazione e l’eccitazione salivano. Oh se oggi ero pronta, mi sarei concessa volentieri.... Le 14 sono arrivate inesorabili e nessuno è passato a trovarmi. Ripeto peccato. E ora? Ero nuda ed eccitata. Non ho resistito. Mi sono tocca, masturbata. Ho goduto. Più volte. Quando i “calori” si sono calmati mi sono tolta la gonna e nuda ho camminato verso il mio armadietto. Ho preso gli slip ed il reggiseno e me li sono messi. Ho rimesso gli scomodi jeans, la canottiera e la maglia. Sono tornata al mio posto ed ho iniziato a lavorare. Nessuno è venuto a trovarmi.........
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Salotto speciale 2011
“Raffinata e cerebrale”: così aveva scritto nella sua e mail quella che si firma “ Sex Madame de Staël , la signora di Modena che stiamo aspettando qui al bar . Paola parla molto, come raramente fa, sembra su di giri e questo mi fa piacere. Dopo le ultime esperienze della scorsa estate ed un paio di incontri con Anna e Andrea ( anche con loro c’è rilassamento) è subentrata tra noi una specie di pausa sensuale. Succede a tutti, e siccome era contemporanea e considerando il tipo di esperienze vissute non ci è dispiaciuto affatto passare qualche mese a godere solo di noi, dei pensieri e dei ricordi. Però poi è arrivata lei. Solo un paio di gambe ( eleganti nonostante i 56 anni che dichiara) nella fotina di messenger, il rifiuto di qualunque approfondimento visivo , le lunghe chiacchierate in chat con Paola e con me sull’erotismo e sulle esperienze riportate nel nostro sito (e le tante sue domande curiose) qualche accenno al suo salotto erotico ,come lo chiama, fatto di testa e di desiderio e non di invadenza corporea. Niente foto ma ha voluto parlare a voce con noi, per telefono. Ha una voce giovanile e nello stesso tempo calda e avvolgente, gattona e accogliente. Che cosa voglia da questo incontro, però, non ce l’ha voluto dire. Forse per questo la nostra curiosità è aumentata giorno dopo giorno e quei racconti che ci ha inviato denunciano una grande cultura, una straorinaria vena di sensualità e grande fantasia. Una coppia Raffinata e cerebrale, ci ha detto, “che mi piacerebbe conoscere meglio, di persona, e alla quale vorrei fare una proposta del tutto nuova in grado di farvi conoscere una frontiera che non sospettate”. L’attesa dura dieci minuti più del previsto; quando “Sex Madame de Staël” al secolo soltanto e semplicemente Maria Grazia , arriva non ci delude. Bella signora, capelli ordinati, cappotto nero lungo sotto il quale indossa una gonna sobria, appena sopra il ginocchio, gambe eleganti con calze scure, mani curatissime e trucco discreto. Elegante in tutto, nel modo di salutare, di accavallare le gambe, di gesticolare controllandosi. La conversazione è diretta piacevole, amichevole. Dopo un paio di battute su qualche chilo in più che so di aver messo su e lo stile e la bellezza di Paola e dei suoi occhi, ci spiega che non è assolutamente corporeo il suo interesse. Potremmo essere bellissimi o bruttissimi senza che questo possa cambiare la sostanza di ciò che lei ha colto nella nostra vita e nei nostri scritti: una capacità assoluta di vivere la sensualità in modo intelligente e cerebrale, però ancora troppo condizionata (sostiene) dalla carnalità dell’approccio. Ci racconta del su percorso, del suo “ salotto” dei tanti contatti (migliaia e migliaia) con uomini e donne che avevano bisogno di altro che un sostituibile membro eretto o di un buco da penetrare. La parola, lo sguardo, la situazione, il contatto, la confidenza, lo spogliarsi delle inibizioni e non dei vestiti: questo secondo lei rende indimenticabile l’erotismo nella massima forma possibile per il genere umano. La fisicità dell’atto assorbe, contamina, porta direttamente all’istinto animalesco facendo sparire la sublimazione del pensiero sensuale, la soddisfazione del più importante organo erotico che possediamo, il cervello. E che ci creda veramente è tangibile: il suo sguardo avvolge, accarezza, ammicca, lo strofinio delle sue gambe penetra dentro facendo passare in secondo piano persino la sgradevole musica di questo locale. “ Pronti al grande salto” ci dice : noi siamo ad un passo da quel qualcosa che lei possiede e che rende il convegno di amorosi sensi e l’amore nutrito dalla coppia qualcosa di quasi sovrannaturale. Paola la segue in silenzio rapita, io cerco di comprendere dove voglia parare ma mi sento a mio agio, come se questi discorsi fossero miei. “Fiducia e considerazione” , la sensualità dell’affidarsi e di credere : questa la chiave per entrare nel paradiso del suo salotto , questo ci chiede senza altre spiegazioni che non siamo quelle fornite dalle sue parole, trasmesse dai suoi occhi, dalle sue e mail. Noi gli ospiti del prossimo incontro sensuale-culturale, i protagonisti, l’oggetto del desiderio e dei desideri sapendo che non ci saranno ammucchiate, contatti sessuali , che non ci sarà bisogno di preservativi o analisi per godere della nostra essenza dei nostri desideri e di quelli degli altri liberati da tutto il fardello del sesso da fare per giungere al sesso da pensare, solo affidandosi alle sue scelte. Sto per rispondere che dobbiamo parlarne e pensarci nello stesso attimo in cui Paola allunga la sua mano a prendere quella di Maria Grazia per dirle “ Ok senza dubbio , ci stiamo” senza neppure guardarmi, senza neppure consultarmi. Cosa assolutamente insolita per lei e per noi, segnale che sta seguendo il proprio istinto che, ho imparato, ha quasi sempre ragione. I dettagli sono importanti- ha detto ieri per telefono – a partire dal vestirsi. Non in modo volgare, ma neanche castigato. Deve essere un primo contatto con il pensiero degli altri, un modo di proporre la propria sensualità senza essere aggressivi, senza voler imporre la propria. Paola è andata apposta a comprare autoreggenti color carne, una gonna nera a pieghe una maglietta di cashmere nera e bianca appena scollata. Elegante e sensuale lo è stata sempre ma osservandola prima di uscire come stavolta mai: ha qualcosa dentro di diverso, qualcosa che trasmette su una insolita lunghezza d’onda. Maria Grazia ci riceve in uno studio piccolino e ricco di fascino: un paio di sculture , un grande dipinto di una donna nuda di spalle ( che potrebbe essere lei qualche anno fa) colori rilassanti. Ci spiega in cosa consisterà il suo salotto: noi saremo gli ospiti a disposizione per l’intera serata o nottata. Niente è proibito e quindi teoricamente neppure l’amplesso ma la condizione è che siano trascorse almeno tre ore dall’inizio del salotto ma è considerato un fatto negativo da tutti. In sostanza dobbiamo capire che sono cose che possono accadere, potrebbero, e questa possibilità reale è quella che deve alimentare la fantasia e il desiderio. Se avvenissero davvero rapporti sarebbe un ritorno al passato, un passo indietro. Ci chiede se afferriamo la differenza tra il “poter accadere” e “l’accadere” e le sue implicazioni. Sino a qui ci arriviamo. Per il resto il linguaggio del corpo, la postura, i dialoghi…tutto libero. Persino il “toccare se stessi” è ovviamente naturale se uno ha voglia di farlo, ma toccare solo il proprio corpo e non quello di altri è segnale di rispetto, di cultura del se e non di imposizione ad un altro od un'altra. Anche qui il discorso è chiaro: non è vietato farlo, allungare le mani o venir toccati da altri o altre, ma sarebbe una ricaduta, un livello inferiore. Il resto sarà il piacere del confronto,della confidenza nostra e di altri, l’ascolto delle altrui fantasie e la comunicazione aperta delle nostre a fare il resto. Non c’è bisogno di altro. Ci conduce per mano ,entrambi, a sottolineare la confidenza voluta, verso il salotto grande. Tre divani, due poltrone a cerchio, qualche poltroncina negli angoli, un camino acceso, una luce diffusa e discreta. Indica a Paola una delle due poltrone , a me il divano vicino. Lei si siede a diversi metri di distanza sull’altra poltrona di fronte sempre sorridendo e chiedendoci cosa gradiamo da bere. Sul grande tavolinetto al centro vino, liquori, acqua, tartine di vario tipo. Si mette comoda scoprendo un po’ le sue leganti gambe e Paola pochi istanti dopo la imita mentre lei, dopo aver suonato un piccole campanello, ha iniziato a parlarci della nostra doppia avventura con l’ingegnere chiedendomi che cosa mi abbia dato così tanto fastidio. Il suo sorriso e l’accoglienza a me destinate si allargano a una giovane coppia ( sulla trentina ) appena entrata, ad un signore elegante con i capelli bianchi di età indefinita, ed un altro paio di suoi amici che in silenzio sono entrati nella stanza e si sono seduti indirizzandoci appena un cenno di saluto con la testa senza interrompermi. Strano che stia parlando così facilmente del mio disagio di fronte a sconosciuti ma l’ambiente sembra sostenere queste confidenze. Paola ascolta, interviene, risponde alle domande prima discrete poi più intime della padrona di casa e degli altri che via via entrano in sintonia con la storia. La lei della coppia inizia a raccontare una sua fantasia prendendo spunto da una frase di Paola, lui, il marito credo, la guarda con desiderio. E’ una fantasia tutto sommato banale, fatta di dolce e concordata violenza, di essere offerta a sguardi e desideri ma non nasconde nulla dei dettagli che vorrebbe vivere in questo suo sogno che riferisce con tale capacità evocativa da far pensare più ad una avventura vissuta che ad un progetto. L’atmosfera si riscalda subito. Uno degli uomini presenti inizia a fare i complimenti all’eleganza di Paola ed alle sue gambe che meritano di essere guardate. Meglio. Paola ringrazia e si sposta sulla poltrona e la gonna si alza di parecchio. Il bordo delle autoreggenti è ormai fuori ma del resto anche le altre non nascondono. Lui confessa di aver cercato il nostro sito dopo aver saputo del nostro ingresso nel salotto e dopo qualche domanda intima cui Paola risponde senza vergogna o esitazione passa a raccontarle una sua fantasia che lo tormenta sin da piccolo, e quello che farebbe volentieri a mia moglie. Sul suo racconto si innestano anche gli interventi degli altri che arricchiscono di particolari, di ipotesi, di suggerimenti. Ora le gambe di Paola sono esposte come i suoi slip : non scosciata in modo plateale , seduta in modo composto ma senza ipocrisia. Sa di essere guardata la, che gli occhi cercano i passaggio e non fa nulla per opporsi. La mia erezione è fortissima come quella degli altri da quello che posso intuire. L’uomo della coppia ad un certo punto chiede il mio parere un suo desiderio ricorrente che la moglie non soddisferà mai perché ha paura ed è giusto che sia così, però lui ce l’ha e gli piace pensarlo e mi chiede se nelle nostre avventure abbiamo vissuto qualcosa di simile e come reagirei se Paola lo facesse. E’ una storia da cuck, da guardone della moglie, di sperma altrui e di umiliazione. Non appartiene al mio vissuto né alle mie fantasie anche se qualche volta ci siamo andati vicino ma sentirla esposta così con passione e semplicità diretta crea in tutti una forte eccitazione ulteriore. Mentre sta raccontando la moglie lo guarda, fa in modo che lui capisca che gli sguardi di tutti sono tra le sue cosce ormai aperte,e gli appoggia la mano strofinandola appena sui pantaloni. E’ un attimo e le ultime parole del suo racconto sono strozzate dal singulto dell’orgasmo che lo fa sussultare sul divano. Respira forte, chiede scusa, si alza e seguito dalla moglie abbandona la sala mente entrano altri due uomini, un ragazzo sulla trentina ed un signore più anziano, circa la nostra età. Ora Paola è al centro delle domande e dell’attenzione: le guardano le gambe, le raccontano quello che desiderano, le chiedono cose e dettagli, propongono immagini le più assurde e svariate con una naturalezza disarmante. Uno, quello con i capelli bianchi, le chiede consigli per avvicinare la moglie al mondo della trasgressione e poi confessa a mia moglie che forse i problemi sono dovuti al pene troppo piccolo. Guarda la signora maria Grazia, chiede a Paola e a lei se può mostrarlo ed avere un parere. Madame sorride e fa un gesto cordiale aprendo le mani, come a dire: puoi fare come vuoi se non invadi la sfera degli altri, e lui incoraggiato si alza calandosi pantaloni e slip. L’erezione dovuta ai discorsi lo fa scattare fuori deciso: un membro normalissimo una quindicina, di centimetri al massimo 17, piuttosto largo. Paola lo commenta tranquillizzandolo ,Madame lo guarda con curiosità e gli chiede di avvicinarsi a lei per farselo vedere bene. Quello aspettava e capisco che si tratta di un esibizionista dal modo in cui si toglie scarpe, pantaloni e slip e si precipita davanti alla poltrona di lei che lo esamina con attenzione con lo sguardo ( ma deve averlo visto altre volte) e scuote la testa. Uno dei presenti inizia a raccontare a Paola di quanto gli piacerebbe farselo vedere da lei e di come vorrebbe vederla nuda e scansarle quelle mutandine bianche sta ammirando. Madame continua in silenzio a scrutare la verga del suo ospite e poi dice a Paola di guardarlo bene lei “ Mi sembra che sia interessante ma troppo largo che dici Paola?” le chiede invitando l’uomo a posizionarsi davanti a mia moglie che scavalla le gambe e si tira su dallo schiena per guardarlo ancora da più vicino. Lui è li in piedi davanti a lei a pochi centimetri dal suo volto. L’erezione ha una strana curvatura in basso. E’ dritto per dritto ma leggermente curvato in basso. Lui continua a parlare della moglie, della sua voglia di essere guardato, di far guardare la moglie e dei problemi del suo pene tenendo le mani dietro la schiena come uno scolaretto. Paola chiede permesso alla signora e dopo un cenno di assenso allunga la sua mano prende l’asta con due dita e la solleva per guardarla sotto. Lui interrompe il discorso per u n sospiro profondo e mentre Paola gli sta esaminando la base comprende che è al punto di non ritorno. Non lo masturba: lo tiene semplicemente con due dita, accenna solo da quello che posso vedere, ad un lieve scappellamento tirando appena giù la pelle mentre il liquido bianco inizia ad uscire dalla punta lentamente,senza schizzi, scivolando lungo l’asta , lo scroto, le cosce bagnando le dita di mia moglie e scivolando a gocce grosse anche sul tappeto. “Sei il solito frettoloso” le dice comprensiva Madame, scusandosi con Paola e spiegandole, mentre mia moglie coscienziosamente non lo abbandona e finisce con lievi movimenti, che Luigi è un amico caro e che soffre un po di eiaculazione precoce come abbiamo potuto vedere ma che stavolta è stato sin troppo bravo e che spera che a Paola non abbia dato fastidio questo fuori programma. Mia moglie è troppo presa dall’atmosfera e dalla tensione erotica. Lascia la presa mentre lui si allontana e davanti agli altri fa una cosa del tutto inaspettata. Si lecca le dita asperse di sperma! “ Dicevi invece tu?” chiede all’uomo che le stava raccontando quello che le avrebbe fatto e lo interroga con malizia finendo di leccarsi le dita. Non resiste. Si porta la mani sui pantaloni ancora chiusi e viene anche lui strofinando ed io sono ad un passo dal farlo anche io guardando gli slip di mia moglie e quelli di madame offerti in modo altrettanto generoso. Basterebbe che mi toccassi e verrei anche io dopo tutti questi discorsi. I due escono lasciando il posto ad un altro signore ed una coppia anziana. I discorsi proseguono: è tutto un immaginare, un raccontare, un chiedere a Paola dettagli erotici, un condividere le fantasie che gli uomini hanno su mia moglie, le cose che le vorrebbero fare , le cose che vorrebbero facessero le loro compagne. Il tono è calmo, come se si stesse parlando di calcio, ma l’eccitazione alle stelle. Quando il ragazzo dice che si è fatto tante seghe sulle foto di Paola nel sito e che darebbe chissà cosa perché mia moglie lo guardasse mentre se ne fa una pur non essendo la cosa più erotica che ho sentito, sento che sono ormai al punto prima di venire. Madame chiede a Paola se possiamo accontentare il giovanotto e quando lei risponde certamente aprendo le gambe meglio per farsi vedere, senza neanche toccarmi vengo nelle mutande. E’ un orgasmo insolito, fortissimo, totale, inaspettato: Sento il liquido caldo abbondante scivolare ovunque e il respiro affannoso tradisce ciò che mi è successo. Madame mi guarda soddisfatta. “ bello vero godere così?” “ Ora tocca a lui “ e indica il giovane che si sta masturbando dopo aver estratto un grosso pene. Lo fa con lentezza incurante del fatto che la signora seduta accanto a lui lo guardi con tenerezza e inizi a raccontare a Paola un’esperienza vissuta molti anni fa. La sega è lunga. Altri intervengono come se il ragazzo non stesse facendo nulla, una situazione surreale che mi eccita di nuovo sentendo il bagnato e l’appiccicaticcio nelle mutande. Paola, guarda ascolta, commenta, risponde poi ad un certo punto le vedo gli occhi lucidi che conosco, il fremito della voglia. “Madame io dovrei…” “Masturbarti, venire di già Paola? “ “Si, non ne posso più io sono una che…” “ Che viene molte volte, si lo so ho letto, e per questo non apprezzi. Vedi Paola il multi orgasmo è una bella cosa ma devi imparare a resistere. Ascolta ancora i racconti e le fantasie, non ti toccare, dammi retta, poi ci penso io… fidati” Mia moglie mi guarda quasi chiedendo aiuto ma ubbidisce. Torna a sentire ,rispondere,ascoltare di cazzi che la vorrebbero, di piccole e grande perversioni, di leccate di ore, di sperma che la riempe senza che nessuno stia mimimamente pensando di farlo. Trema a trattenere l’orgasmo, la capisco mentre il ragazzo spruzza densi fili davanti alle sue mutandine ed un altro si alza con una vistosa macchia sui pantaloni. “Ti prego Maria…sussurra paola” “ Ancora un attimo amica mia, le dice, abbi pazienza, resisti. Guarda questo amico mio che ha tanto bisogno di essere rassicurato” Il quarantenne che era seduto dietro nella poltroncina si alza e si cala i pantaloni. Ha un coso enorme, duro e dritto, sarà almeno 23-24 cm e piuttosto largo, sul genere di quello dell’ingegnere e il pensiero mi crea una fitta tra le gambe costringendomi finalmente a toccarmi da sopra i pantaloni. L’uomo si avvicina a Paola : se conosco mia moglie sta morendo dal desiderio di toccarglielo, prenderlo in bocca e ovunque con la voglia che ha caricato. Paola si volta verso di me quasi per chiedere aiuto mentre il grosso pene è vicino a lei . “ Maria .. ora ti prego , posso?” quasi implora La nostra ospite si alza. “Aspetta. Non ti toccare. I nostri ospiti meritano qualcosa di più , no?. Ei pronta a farti fare una cosa pur di venire?” “Si ma se subito perché se no vengo così senza toccarmi” “ Paola calma. Ora verrai, davanti ai nostri amici, ma in un modo che sentirai del tutto nuovo. Tranquillizzati e aspetta. Il membro grosso è li con lui che lo tiene e fa lentamente avanti ed indietro facendo diventare paonazza la cappella. So che Paola lo vorrebbe , lo guarda con insistenza ma ubbidisce. Madame si avvicina alla poltrona di paola.ù “ Alzati un attimo Paola”. Ubbidisce quasi in trance. Lei le alza la gonna decisa e con gesto sicuro le sfila gli slip zuppi. La fa risedere. Prende di peso una sua gamba e la mette sul bracciolo della poltrona facendo cenno di fare altrettanto con l’altra e le tira su bene la gonna. Ora è nuda davanti a tutti oscenamente aperta con le sue eleganti autoreggenti e la peluria curata e rada del pube esposta. Le grandi labbra della figa sono spalancate e bagnatissime . ” Non venire paola e non ti toccare. Vedrai, scoprirai una cosa. Intanto i nostri amici possono avvinarsi a te e guardare bene come sei diventata la sotto con i loro racconti ,con le floro fantasie le loro parole. Tuo marito si sta masturbando sai? “ e mi fa cenno di farlo liberamente,. Gli uomini presenti e persino la signora si avvicinano, si chinano ad osservare mia moglie da vicino tra le gambe ,nessuno osa toccare, tutti la guardano bene e si allontanano. L’uomo accanto a lei,quello con il cazzo grosso è ormai in sega e decido di avvicinarmi anche io per vedere liberandomi di pantaloni e slip bagnati. Mentre la guardano tutti così aperta e lei si lamenta pregando di farla venire Madame fa i complimenti al mio cazzo e poi le rammenta i racconti le confidenze. “Ora Paola devi essere brava. Sarò io a farti venire, voi state qua attorno e guardatela bene e tu Pino guarda e dimmi se tua moglie ha mai fatto così. Si inginocchia tra le sue gambe spalancate. La mano destra lentamente si avvicina al suo monte di venere. “Paola no n venire, fallo solo quando te lo dico io, fai uno sforzo” Mia moglie annuisce e in quel momento l’uomo dal cazzo grosso si allontana “aspetta paola le ripete Maria Grazia. Le esplora i peli con la mano, con le dita completa la schiusura delle grandi labbra, e a quel contatto mia moglie sta per esplodere. “Aspetta aspetta ancora Paola. Le stringe forte la figa un attimo. Torna ad aprirla. Prende il clitoride diventato enorme con due dita e comincia a carezzarlo stringendolo forte procurandole dolore e piacere tanto che inizia a lamentarsi forte. La mano sinistra di maria Grazia si fa strada. Due dita scompaiono dentro la vagina di Paola che sta per esplodere. “No, aspetta aspetta ancora” le ordina stringendo ancora forte il clito. Tutti sono chinati a guardarla La mano di maria grazia continua a penetrare dentro Paola.Incredibilmente con facilità enorme l’intera mano le scompare dentro : un fisting che Paola non ha mai fatto. La mano è tutta dentro sino al polso mentre continua a tormentare il clito con l’altra. Paola urla quasi ma di piacere. “Ora facciamo vedere agli amici come è un orgasmo così ben preparato, uno solo. Ti leverò la mano e tu sei libera di venire” La estrae di colpo, tutta bagnata e strofina forte. E’ un attimo. Paola urla come raramente l’ho sentita ed incredibilmente un spruzzo, un getto forte di suoi umori, le esce dalla vagina , si contorce, si agita, urla ancora si dibatte a gambe spalancate, poi le chiude di scatto e crolla sulla poltrona svenuta, letteralmente svenuta ,nel momento in cui vengo anche io sulle sue gambe seguito da qualche altro che non vedo. Mi preoccupa a vederla così priva di sensi e mi precipito ma Maria Grazia chiede a tutti di allontanarsi e con garbo le carezza il viso con piccoli colpetti . “Tranquilli, la prima volta fa così per le persone più sensibili, ci dice . Paola sembra ancora priva di sensi sulla poltrona le gambe leggermente dischiuse. Continua con la destra a carezzarle il viso mentre la sinistra rialza la gonna che aveva abbassato e inizia un piccolo massaggio circolare tra le gambe zuppe , i peli intrisi e la poltrona macchiata. Paola si muove sospirando . “Brava,amica mia, brava, un grande orgasmo ora puoi venire ancora davanti a tutti come piace a te poi l’uccello te lo darà casa tuo marito ma pensa a tutti quelli che ti hanno desiderato, pensa alle cose che volevano fare di te a come ti hanno guardata spalancata, dentro, a come hai ubbidito e ti sei prestata alle loro fantasie, brava Paola vienimi di nuovo piano, piano, in mano così” Lei continua il massaggio tra le cosce di mia moglie strofinando appena senza penetrarla e paola respirando più forte la aiuta assecondando con il bacino il movimento e puntando i piedi a terra. E’ questione di pochi movimenti, so che il secondo orgasmo di Paola arriva subito, quasi a scaricare la tensione e il suo “ahhhhh” stringendo le cosce attorno alla mano di lei , è il segnale della fine. Almeno credo Due minuti dopo mia moglie è di nuovo seduta composta sono rimasti in tre o quattro nel salotto. Paola le conferma di non aver mai goduto così tanto e Madame spiega come questa volta il piacere sia venuto dal cervello. Ci rivestiamo tutti, ancora un paio di chiacchiere e ci salutiamo con affetto dandoci appuntamento ad una prossima occasione. Mi bacia con passione appena scesa la prima rampa. “Che meraviglia Pino” mi dice mentre sobbalzo perché a noi si è avvicinato un uomo che era nascosto nella penombra. “Scusatemi . ci dice – vi prego, scusatemi- ripete. E’ l’uomo dal cazzo grosso che in effetti è ancora più grande e ancora fuori dai pantaloni. “Vi supplico, vi supplico, io non ce la faccio a venire con una sega e la mia signora non vuole che…” Dunque è lui il marito di Madame. La teoria dell’amore cerebrale funziona , ovunque e per tutti, meno che per il marito. “Ti ho desiderato in un modo folle, mi scusi anche lei- dice a me- ma mi è parso di vedere che anche tu Paola lo desideravi. Mia moglie la penetrazione me la fa fare pochissimo ed io …” piange quasi dal desiderio represso. “ ma come…? Ma ti pare” prova a rispondere Paola che però è calamitata da quell’enorme coso “ Aiuto, aiuto. Non ne posso più . Lo so che è assurdo ma …ti voglio, ti voglio, un sol oattimo” Sto per rispondere malamente ma ancora una volta Paola mi precede. “ Pino io ne ho voglia, lui ne ha bisogno, mi aiuti?” “ Vi prego vi prego” insiste “ Ma dove…? Come? “ chiede paola che intanto ha allungato la mano e glielo tocca. “ Di qua” urla quasi lui con entusiasmo. Scende ancora una rampa, infila una porticina sulle scale, ci conduce per un breve corridoio ed entriamo in una stanza completamente vuota con una poltroncina vecchia al centro. “ Così così si agita lui in preda ad un raptus” Mi fa sedere sulla poltrona. Sembro anche io in trance non capisco . Guida Paola bruscamente a fianco della poltrona, la fa piegare sino a riversarsi sulle mie gambe con il sedere in fuori . “Posso Paola, posso penetrarti?” Lei si alza la gonna in questa improvvisata pecorina con i l suo viso sulle mie gambe. “Pino toglimi lo slip tu e aiutalo, ce l’ha grosso” Glielo sfilo mentre lui si sistema alle sue spalle. E’ ancora bagnatissima da prima quando le passo la mano tra le natiche per insalivarle un po’ la vulva. Gliela dischiudo con la mano destra mentre lui impaziente con la punta del suo grande cazzo scansa la mia mano per iniziare a penetrarla. Sento il desiderio di Paola mentre vedo la lunga verga entrare dentro di lei a scatti. Qualche secondo e Paola mugugna forte quasi mordendo il mio pantalone e stringendomi le gambe mentre lui ha iniziato a scoparla avanti e indietro lentamente sino in fondo. Vedo il grosso cazzo penetrarla ed uscire e le tengo appena dischiuse le natiche per facilitare la penetrazione profonda in una posizione in cui lui in pratica rischia di cadere su di lei. Quando aumenta il ritmo dei colpi infilo il mio dito medio nel buchino di mia moglie, sino in fondo. Così sento benissimo il grosso membro scivolare dentro di lei, allargarla, muoversi con forza. Pochi istanti e percepisco il piacere di Paola che però no n sembra in grado di arrivare all’orgasmo e i primi sussulti del suo grosso cazzo. “ Scusate, ma posso…?” “Venirle dentro? Completo la frase. “Si posso?” “Su sborra senza problemi. Riempimela” A queste parole Paola viene, nel momento in cui sento con il dito infilato dietro i lunghi schizzi scaricarsi dentro mia moglie . Un orgasmo lungo e silenzioso . Appena ha finito di scaricarsi si stacca e fugge via balbettando. Paola ride, si rimette in piedi. Un fiotto di sperma le esce dalla vagina e cade a terra. Poi prosegue a scivolare una lunga cascata bianca tra le sue cosce. Usa le mutandine per pulirsi, poi senza dire niente, le avvolge in un fazzolettino le mette in borsa e finisce di pulirsi con un altro fazzolettino. Mi bacia toccandomi l’uccello divenuto durissimo. Andiamo a casa amore mio, ti devo molte cose non ti pare: lui ha bisogno di cure.
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14 years ago
paolapino,
50/50
Last visit: 13 years ago
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Ad una festa
ero andata a quella festa con mio marito per cercare un pò di svago in una fredda serata invernale.La casa non era molto grande ed eravamo in troppi la dentro ma, di bello c'era un camino che donava un atmosfera calda e accogliente..mio marito conosceva tutti e fra salutare la gente e intraprendere noiose conversazioni io mi ritrovavo spesso accanto al fuoco del camino sola finchè.....appoggiato ad una poltrona c'era un uomo con i capelli brizzolati molto corti, alto, spalle larghe, grandi mani...un viso sereno con piccole rughe d'espressione ai lati degli occhi scuri che mi guardava. Ero attratta dal suo sguardo e mi creavo in testa mille storielle più o meno erotiche...sognavo lui che mi seguiva in bagno e chiudeva la porta dietro di noi per poi appoggiarmi al muro e farmi dolcemente scivolare in ginocchio per poi farmi succhiare avidamente il suo pene duro e eccitato...oppure che mi portava alla finestre dove tutti potevano vederci e spostandomi lentamente il vestito scorreva le sue grandi mani tra le mie cosce, fino a trovare il mio reggicalze e giocherellare con l'elastico per poi salire su fino ad accorgersi che non avevo nulla se non il mio sesso bagnato e desideroso di essere penetrato non solo dalle sue dita ma, besnsì da altro...e mentre mi creavo pensieri in testa il tipo si avvicina veramente a me e sfiora le dita della mia mano... mi guarda come se avesse letto tutti i miei pensieri, come se in quella stanza ci fossimo solo io e lui e non preoccupandosi di essere visto si porta alla bocca la mia mano e mi bacia le dita e le lecca facendomi venire i brividi per tutto il corpo...poi con gentilezza mi trascina via senza una sola parola, senza spiegazioni ed io lo seguo perduta nel sua vibrante magia. Non mi porta verso il bagno, neppure vicino alla finestra..ma, in una cameretta da ragazzina, tutta piena di pupazzi di vari misure, di poster, di foto...senza chiedermi nulla mi gira di schiena e mi fa salire sul letto appoggiando le ginocchia su un soffice piuminio azzurro. Con le mani mi fa inclinare la schiena finchè il mio seno non è sdraiato sul letto...e lui alzandomi la gonna del tutto inizia a leccarmi le cosce poi ancora più su fino ad arrivare all'apice del mio piacere ormai bagnata, colante di lussuria desiderosa solo di essere penetrata la succhia. ne beve i liquidi..rialzandosi lo tira fuori e mi penetra con forza facendomi sbattere la faccia sul piumino, sempre più forte con tutto il suo cazzo dentro...mi fa godere..le sue mani arrivano alla mia bocca e mi fa succhiare le sue dita...quando arriva all'apice del piacere mi gira e infilandolo tutto in bocca mi prende per i capelli e me lo fa succhiare, leccare fino a che la sua sborra calda mi riempie la bocca, la gola e scivola giù gustosa sulla mia lingua....non so quanto sia durato mi è sembrato tantissimo..ci riassettiamo al meglio, mi bacia con passione , mi riprende per mano e torniamo alla festa senza che nessuno si fosse accorto di nulla....era successo veramente con uno sconosciuto...affascinante, eccitante....ci siamo rivisti ma, non è più successo nulla e va benissimo così altrimenti si sarebbe sciupata la sensualità del momento e sarebbe diventata rutine...è stato bellissimo..un segreto da portare dentro l'anima........
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Amore...
Accendi! Il sorriso birichino lo poi conservare per dopo, adesso partiamo! E te accendi. Hai la testa un po’ piegata quasi a voler vedere la marmita ma io so….e sorrido. Ho messo i pantaloncini jeans, quelli corti corti e anche un po’ larghi…..e te vuoi seguire le mie cosce che circondano la sella… M etto il casco osservando di nascosto le tue gambe e il tuo nervoso sul gas mi fa sorridere ancora. Salgo su e ti abbraccio da dietro. Apro un altro po’ le gambe per venirti più vicino e sento lo sguardo tuo, sei te che mi fai fare cose oscene, io sono nata brava ragazza. Ridi. Come ridi te muovendo un po’ la testa … E parti…. Mmmmm, aria che ci sfiora, mondo che ci chiama e noi voliamo… Apro bene le mani e le intrufolo sul tuo petto…. Vorrei sentirti il cuore che batte…come senti te il mio. Una curva forte. Piano scemo, ma te fai il fatto tuo. Pur se morissi adesso, è come se muoio volando con te. Il vento che cambia direzione mi manda dietro l’odore tuo. Quel misto di odori da sballo che esce a tratti dal tuo collo che si piega. Sono pazza di te, sono prigioniera di te, sono perché ci sei te… Vola tutto, palazzi, strade, città, vola perfino il mare con la mia indifferenza addosso. Il mio mondo mi sta d’avanti, lo stringo forte e mi guida….il mio mondo è sotto questo giubbino nero che abbraccio. Ti fermi e la moto si spegne. Stiamo in un aria di servizio. Togliamo i caschi e ti guardo. Non dici niente; non dico niente. Ti abbraccio forte forte e i cuori scoppiano. Amore….
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2
14 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
30 minuti
Lo sai che ti amo ma adesso proprio ho bisogno del tuo corpo….mmmmm, vorrei appiccicarmi a te, vorrei essere lì solo per un bacio, uno di quei baci che mi succhi l’anima….. Non ho voglia di parlarti. Parleremo dopo, con la sigaretta del dopo. Non c’è la faccio a resisterti. Cazzo, chi sa com’è strofinarti a te adesso….magari in un posto pubblico dove più di tanto non ne puoi…. Te che mi vedi ridendo dal alto dei tuoi occhi mmmmm, cerchi di capire fin dove va il mio gesto, io che ti esco d’avanti e ti fermo il passo, ti metto le mani sotto il giubbino e attraverso la cintura. Ma non te l’ho dico che ho voglia di te. Tanto lo sai. E sai anche che se mi piglia sta voglia, ho urgenza ad averti. Stregone d’uomo! Che mi baci il collo e sussurri qualcosa, Dio, ho la tua testa, le tue labbra al collo……. Ti attiro per mano cercando un insegna del bagno, diavolo d’aeroporto quant’è grande! E non fare il pigrone e mi sorridi cosi. Cammina più veloce; ho aspettato talmente tanto. Odio il tuo sorriso! Dipendo da quello per ciò LO ODIO! Lo zaino fa un colpo secco sul pavimento del bagno. Ho tutte le mani e il corpo per te; diventi serio in un colpo. Lingua, mani, gamba tua……perché si sogna cosi a lungo per dei secondi? Oooooohhh, il tuo è un calore divino. Se no come faccio a sentirlo migliaia di km lontano? Il tuo corpo che mi segue, mi bacia, mi scopre, mi prende, s’impossessa di me….tutta me! L’eccitazione tua sta lì da tanto e io sono bagnata già prima di partire ma i corpi nostri che s’intrecciano cosi non ne vogliono sentire. Ci sono delle parole lì in mezzo, parole dette e sentite. In un attimo ti tiri indietro. Lontano da me. A guardarmi. Dio com’e difficile non averti addosso quanto sei d’avanti a me! Ti attiro con forza al muro dove ti aspetta la bocca mia, il fuoco che mi copre di rossore. Basta! Basta amore, prendimi! Ci vuole poco e stai dentro di me. Ooooooh che muoio adesso! Non ti vedo gli occhi, mi prendi da dietro poggiata al muro ma ti sento il fiato che esplode, mi va in testa e diventa il mio padrone. Un colpo, due, i miei capelli che vano su e giù, le tue mani che mi stringono il bacino. Tutto tuo amore, tutto! E te diventi bestia. Scopami, per favore! Sento il tuo cazzo che non ne ha abbastanza, sento te che mi sbatti e mi attiri, sporgo il mio culo che stringi fino a farmi male e ansimo……… Ti voglio, ti amo ti …………. E vengo. Non vedo niente, non sento niente. Un qualcosa che possiedi solo te e mi fa morire……. Stronzoooooo…… Mordo le labbra secche per non gridare, m’inarco la schiena in una specie di pianto e te impazzisci. Non c’è più ritmo, non c’è più niente. Solo questo desiderio selvaggio al di fuori di noi……. La tempesta si è placcata e io mi specchio aggiustando qualcosa ma più che altro spiandoti. Sei bellissimo! Maledetto, pure se non parli, che quando parli poi….. Quella che ho dentro doveva essere la pace, è invece è una tristezza dolce….mai come ‘sta volta sono dipesa da qualcuno….ed è solo l’inizio….
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2
14 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Car sex
Mi hai fatto attendere, sono all'autoporto , vestita come tu mi hai chiesto, da troia come vuoi tu, con calze velate, reggicalze ,tacchi a spillo, sono uscita così di casa con il rischio che qualche vicino mi vedesse e questo ha aumentato l'eccitazione,sono salita in macchina e mi sono direta al luogo dell'incontro, sono qui che aspetto e nel frattempo si avvicinano altre macchine per capire o meno la mia disponibilità , ma io aspetto te, mi mandi un sms che stai arrivando e nel frattempo passa un auto dei carabinieri e questo mi preoccupa non poco sempre mista a l'eccitazione, poi finalmente arrivi, mi guardi scendere dalla macchina e salire sulla tua, mi osservi e mi dici di essere stupenda, ti soffermi sulle mie gambe , belle lunghe affusolate e incominci a toccarmi , mi infili le tue mani dappertutto, mi fai toccare il tuo meraviglioso cazzo per farmi capire quanto sei eccitato, il lo tiro fuori lo tocco e come ipnotizzata mi abbasso per leccarlo,ingoiarlo , succhiarlo è meraviglioso farsi riempire la bocca da lui, poi mi chiedi di scendere di camminare , scendo cammino e mi dirigo dalla tua parte e mentre tu sei seduto da fuori della macchina mi abbasso e me lo riinfilo in bocca e riprendo a succhiarlo, poi mi fai sedere su di te me lo fai sentire avvicinare al mio buchino voglios, ma siamo scomodi rimandiamo questo ad un altro momento, ritorno al mio posto , ti impossessi delle mie gambe, mi lecchi da sopra le calze tutta la coscia, è eccitantissimo, mi lecchi il mio didietro sono eccitatissima, adesso voglio che tui goda, allora lo riprendo in bocca e incomincio a succhiarlo , con un ritmato su e giù ti sento in estasi , mi dai della puttana, mi dici che sono la tua troia , anzi michiedi se voglio esserlo, ti di co di si, che voglio essre la tua troia che farò tutto quello che mi ordini e dopo poco sento la tua crema riempirmi la bocca , continua a succhiare voglio che scarichi tutto il tuo seme e gustarlo ora la prossima volta voglio essere tua
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14 years ago
vanessaenculada,
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Last visit: 8 years ago
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IL "PIPINO" BISOGNOSO DI CONSOLAZIONE
" Pipino " ,non ti avvilirese vivi più da larva che da antenna.Questa è la legge!Tu non mi puoi chiederedi sventolare sempre il tuo vessillo.Basta! Non accusareil sangue esploratore baldanzosose ad ogni rude e saporoso orgasmosegue la danza lenta della morte.Rispetta queste regole indominabili !!! CON IRONIA DA CIP
7291
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14 years ago
cipcioplove,
37/33
Last visit: 7 years ago
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Vietato
Vietato, vietato, alt , stop. Dove vuoi andare, cosa vuoi?..sento il gelo nelle ossa, sarà il freddo di questi giorni. Non voglio pensare che sia questa donna, fastidiosa ed invadente quanto più è assente. Dio, ho voglia di essere blasfemo. Mica è giusto cazzo, vaffanculo all'onestà. Tuo , mio, sua.Ma 'sta roba che ho dentro mica ha padroni! Mica la governo col timone, sbanda da sola. Fanculo, ti voglio. Ho il cazzo che mi scoppia, surrogato impaziente all'amore impossibile. Bastaaaaaa m'hai reso schiavo. Sei mica bella, no sei orribile, hai i capelli troppo neri e la bocca che fa schifo, troppo perfetta. Quando ridi. Ti riempirei di schiaffi. E' insopportabile. La voglia di stuprarti e di sputarti addosso tutto il mio ...il mio...il mio che? Lascia stare l'amore. Roba da adolescenti, roba da poeti falliti. Non c'arriva, non c'è mai arrivata la poesia a centrare il bersaglio. Basterebbe una canzone dalle parole assurde, anzi le più assurde che esistano, come queste che scrivo, per farti tremare? Cosa voglio di te che non ho? Tutto. Voglio le tue mani, voglio il tuo corpo crocefisso sopra il mio letto, ed io a pregarci sopra. La tua voce dolce che mi sussurra nel buio e mi sveglia per fare sesso, solo sesso perchè il resto l'hanno messo in cassaforte le fate buone. Giro in tondo, batto i piedi, stringo i pugni e tremo. Batto i tasti, drogato di te, senza ragione, senza speranza. Niente è stato, niente sarà. Basta crederci, ed io non ci credo, non ci credo. C'è solo un occasione, ed il tempo che passa porta consiglio, ed i proverbi l'hanno inventati per consolare le anime storte, ed io sono storto come un ramo d'ulivo. Fuoco su questo legno!! Cerco d'abbandonare i pensieri, ma i pensieri non abbandonano me, maledetti, perche dentro ci sei te. Tremo, le mie mani tremano, duecento battute al minuto, a scorticarmi la pelle, per farti uscire dai miei pori. Ma tu sei bella, troppo bella nei miei ricordi ed io ti amo insanamente. Innamorato ignorante che non sa cos'è l'amore, mai saputo e non lo voglio sapere. Ma io t'ho avuta, e vivo tremando.
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1
14 years ago
rotterdam19,
69
Last visit: 3 years ago
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Serata al prive’
Ciao!!! Spero di fare cosa gradita rendendo partecipi tutti gli amici di DESY di una nostra avventura vissuta e per me intrigantissima in una delle nostre visitine al club privè Paradise di Sanremo. Una sera Alex ha deciso di giocare non nel solito classico modo… mi ha voluto far esibire da sola per provocare altre situazioni conseguenti all’esibizione e penso che molti si ricordino ancora adesso di quanto accaduto quella notte… personalmente mi eccito ancora adesso a ripensarci e scrivere quelle situazioni createsi principalmente per la fantasia di Alex... Praticamente siamo entrati nel locale e dopo esibizioni soft tipo accavallamento di gambe seguite da “sbadate” aperture seduta sul divano… Alex mi ha sussurrato all’orecchio di sfilarmi lentamente e con sensualità le mutandine (che stranamente quella sera avevo indossato…) affinchè molti potessero notarlo, e di andare a consumare al bar... in piedi o seduta sugli sgabelloni al banco, lui si sarebbe goduto la scena di quanto prevedeva sarebbe successo, consigliandomi in ogni caso di non girarmi qualsiasi cosa fosse successa e lasciar fare a chi si sarebbe avvicinato. Era sicuro che qualche cosa di intrigante doveva succedere visto che come sempre indossavo collant aperti alla fighetta e reggiseno aperto con capezzoli in bella vista… e particolare da non trascurare indossavo gonna cortissima che nascondeva poco all’immaginazione specialmente con certi movimenti… Per arrivare al bar ho dovuto attraversare il locale, al mio passaggio mi sentivo scrutata dai clienti seduti e non vi nascondo che provavo un grande piacere… e girandomi verso Alex ho visto un suo chiaro cenno che andavo bene e che era tutto molto ok… Arrivata a destinazione e mentre mi gustavo un Moito appoggiata al banco ho messo il piede sul poggiapiedi dello sgabello, la gambina alzata permetteva a chi era seduto sui divani vicini di vedere che sotto la gonna ero senza mutandine... e mi piaceva intuire quali sarebbero stati i loro commenti intrigati dalla vista panoramica. Mi sono istintivamente girata l’ultima volta verso Alex come per avere la sua approvazione per poi seguire il suo consiglio, e anche se era lontano ho notato che apprezzava moltissimo la situazione che si stava creando. Difatti dopo pochissimo ho intuito movimenti alle mie spalle di persone che si alzavano, e dopo pochi istanti ho iniziato a ricevere leggere carezze sul culetto... passavano tutti casualmente dietro di me palpandomi e strusciandosi contro... sin che un signore più intraprendente mi ha infilato una mano sotto la gonna passandomela direttamente sulla fighetta stringendola e tirandomi le labbrine… io come indicatomi da Alex l’ho lasciato fare… Dopo qualche minuto di manovre si è appoggiato al banco al mio fianco. Io continuavo a sorseggiare la bibita come se nulla fosse successo e che stava per succedere… perché avvicinatosi a contatto mi ha infilato la manina questa volta davanti accarezzandomi fighetta e interno coscie… io guardavo il barista e il barista non sapeva più dove guardare! Siamo stati così circa 5 minuti… poi appena ho terminato di bere ho scostato lentamente la mano del signore e mi sono avviata al divano dove Alex mi aspettava... e con la coda dell’occhio ho notato diverse persone seghuirmi. Sedutami a fianco di Alex ho iniziato a toccargli il giocattolo... la scena a giudicare dalla sua eccitazione era senz’altro piaciuta moltissimo! Mentre lo accarezzavo ho sentito al mio fianco il contatto di una gamba contro la mia… era l’uomo che mi aveva palpato al bar!!! E altri che avevo visto la e poi a seguirmi erano seduti di fronte a noi. Il signore al mio fianco ha iniziato ad accarezzarmi la schiena… Alex allora mi ha fatto aprire un pochino le gambine... per fargli capire di farsi più intraprendente... difatti poco dopo ho sentito la sua mano appoggiarsi sulla gamba e accarezzarmi, prima sopra e poi scivolare in mezzo alle cosce concludendo la corsa a palparmi la fighetta sditalinandomi delicatamente... Nel frattempo Alex tenendomi le gambine sempre più aperte mi ha tirato fuori le tettone mettendosi a leccare sukkiare la tetta e il capezzolo dalla sua parte... invitando con gesto della mano il vicino a dedicarsi all’altra tettona e tutti e due con le mani si alternavano sulla fighetta. Sentivo le dita entrarmi nei buchini umidi, io ero in trance a occhi chiusi e labbra aperte... Aperti un istante gli occhi ho visto che davanti a noi i signori spettatori si segavano intrigatissimi!!! Mi faceva piacere sapere di eccitare tanti uomini così assieme. A quel punto il signore vicino mi ha preso la manina portandosela sul suo giocattolo ancora nei pantaloni... Alex vista la scena mi ha “consigliato” di tirarglielo fuori e di segarlo bene... cosa che ho immediatamente fatto... dall'eccitazione mi sukkiava il capezzolo che sembrava volesse staccarlo! A quel punto Alex mi ha messo in mano anche il suo cazzo che sembrava stesse per scoppiare e li segavo tutti e due gemendo e bagnandomi tantissimo. Notando la situazione si sono avvicinate 2 o 3 coppie per assistere più da vicino, mi guardavano e mi sorridevano compiaciute... Penso di aver raggiunto infiniti e stupendi orgasmi… In quel momento il signore vicino che stavo segando ha skizzato moltissima cremina calda... anche un pochino sulla mia gamba e la cosa mi ha fatto piacere. E come ciliegina sulla torta e a coronamento di una fantastica serata/nottata… mentre eravamo rilassati sui divani dopo almeno 3 ore di intense emozioni, è arrivato il titolare del privè a offrire un brindisi a noi, ai signori singoli e alle coppie spettatrici... carino no? E tutti ci hanno ringraziato… Alla prossima... Barbara e Alex
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5
14 years ago
barbara1e1alex, 60/60
Last visit: 9 years ago -
Serata in car sex
Un caro saluto agli amici di DESY che ci hanno contattato… State per essere partecipi del racconto di una nostra seratina in Liguria. Il tutto RIGOROSAMENTE reale… scrivendo e ripensandoci mi ritrovo con la fighettina bagnatissima… e rigodo! Durante le vacanze io e Alex abbiamo deciso di ritentare una intrigante serata in car sex e quindi abbiamo contattato un signore di ottima presenza precedentemente conosciuto sul web tramite messenger. Dopo averlo contattato telefonicamente per concordare data luogo e ora, la sera prevista per l’incontro e appena terminata la cena Alex mi ha fatta preparare “ad ok” per le uscite mondane in exhib… mi ha fatto indossare intrigantissima lingerie che mi aveva acquistato a Parigi… sotto la gonna corta di seta leggera e con spacchino collant effetto stivale aperti alla fighetta e culetto… reggiseno aperto ampiamente ai capezzoli con sopra una giacchina molto decolletè con un solo bottone… i capezzoli strusciando contro la stoffa diventano belli turgidi e ad ogni semplice movimento si sarebbero proposti alla vista di chi mi osservava attentamente mentre la passerina era “a vista” ad ogni minima apertura o accavallamento delle gambine (naturalmente senza mutandine…) ideale per le esibizioni che Alex tanto gradisce… e io non disdegno, anzi… All’appuntamento nel luogo prestabilito abbiamo fatto salire il nuovo amico a bordo, e siccome il nostro automezzo dispone di tre posti anteriori ci siamo così disposti: Alex alla guida, io in mezzo e l’amico alla mia destra… Fatte le presentazioni di rito e incassati i primi graditissimi apprezzamenti a me e alla mia mise… siamo partiti per un giretto in città che aveva lo scopo di rompere il ghiaccio. Ci ha pensato Alex che poco dopo ha iniziato ad infilarmi la mano sotto la gonna allargandomi piano piano le gambine accarezzandomi contemporaneamente la fighetta e mettendola in mostra alzandomi “casualmente” la gonnellina… Inutile dirvi che poco dopo ho sentito altre manine arrivare ad accarezzarmi gambine e fighetta (che si stava bagnando abbondantemente…) e sempre circolando per la città dopo pochi minuti il nostro gradito ospite ha preso la mia gambina destra accavallandola tra le sue per potremi palpare e accarezzare più agevolmente… Poco dopo è salito ad aprirmi la giacchina per essere comodo ad accarezzarmi le tettone e i capezzoli oramai turgidissimi... accarezzava le tette strizzandomi e tirandomi di tanto in tanto con garbo i capezzoli. A questo punto tra un mio gemito e l’altro Alex si è avvicinato all’orecchio suggerendomi di iniziare ad occuparmi, per il momento almeno da sopra la patta, del “giocattolone” dell’amico già visibilmente in tiro… l’intrigo più grande di tutta la storia era che le persone per strada al nostro lento passaggio potevano intuire e godere delle nostre manovre erotiche… L’atmosfera saliva molto in fretta di temperatura e cresceva anche il feeling, era giunto quindi il momento opportuno per dirigerci ad un parcheggio che l’amico ci aveva precedentemente consigliato. Giunti sul posto e parcheggiato in mezzo ad altre auto, ci siamo messi comodi. Alex mi ha fatta girare a gambine larghe con la fighetta a portata di mano dell’amico in modo che potesse accarezzarmi e palparmi agevolmente… e prendendomi contemporaneamente in mano le tette le porgeva invitandolo a leccarmele ed a sukkiarmi i capezzoloni. Era veramente un partner validissimo e attentissimo, mi accarezzava con maestria la fighetta allargandola e penetrandola con le ditine… tirava le labbrine titillando il klito…, senza trascurare le tette che mentre le sukkiava strizzava con voluttà e dolcezza come volesse mungerle… non smettevo di godere gemendo e raggiungendo quasi subito un primo orgasmo fantastico! Mentre gemevo e urlavo che stavo godendo mi sono ritrovata con il cazzo durissimo dell’amico in mano ed ho iniziato a segarlo strizzandolo e accarezzandogli le grosse palle… lui mi sussurrava paroline intriganti e dolcissime alternate ad altre più eroticamente forti… e intuito che era prossimo a godere e skizzare ho afferrato con la sinistra il cazzo di Alex che si strusciava sulla mia gambina sinistra per segarli contemporaneamente… Sentivo i loro cazzi pulsare tra le mie dita… mi sditalinavano a turno ansimando e incitandomi a godere apostrofandomi in ogni modo… e dopo poco li ho sentiti pulsare e skizzare tanta calda cremina sulle mie gambine aperte e sulla pancina provocandomi il quarto piacevolissimo e appagante orgasmo! Si proprio il quarto lunghissimo orgasmo in circa 3/4 ore di palpate, sukkiate, sditalinate e dita che si infilavano da tutte le parti! Ci siamo quindi abbandonati abbracciati sui sedili, estasiati e svuotati di energie… E’ stata una notte straordinariamente e cerebralmente intrigante passata ancora in giro con le loro manine che si infilavano da tutte le parti e giocavano con la fighetta, il culetto e le tettone oramai in totale exhib poichè mi avevano levato la giacchina... una notte che ci ricorderemo sempre con immenso piacere! Alla prossima... Barbara & Alex
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5
14 years ago
barbara1e1alex, 60/60
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La mia prima volta in asooluto fù con un uomo
Avevo 16 anni fisico sportivo e non avevo ancora avuto esperienze sessuali. Mi piacevano le ragazze e mi piacciono ancora , Durante l'estate amavo andare a pesca lungo il fiume e un giorno molto caldo si avvicinò un uomo alto , magro in pantalincini corti , si sedette e mi chiese informazioni sulla pesca. Risposi che non era giornata giusto per rispondere e continuai a fare il mio interesse. Lui si sedette un po più in la e comincio a frugare nella borsa che portava con se tirando fuori delle riviste porno. Leggeva queste riviste e mi disse" vuoi leggerne una" la cosa mi incuriosì , accettai l'invito e cominciai a sfogliare una rivista dove bellissime ragazze si esibivano in tutte le maialate possibili. La foto che mi colpì maggiormente fu una donna che pisciava in bocca ad un ragazzo. La cosa mi eccitava e vidi l'uomo vicino a me che si tolse gli slip e si menava il cazzo guardandomi. LA cosa mi lascio di stucco quasi non ruiscivo a muovermi fino a quando lui venne vicino e mi tottco sul pacco accorgendosi che era in tiro. "Perchè non lo tiri fuori e ti spari una sega anche tu?" mi slacciai i pamtaloni e cominciai a segarmi guardando le foto senza accorggermi che l'uomo si avvicino mi sposto la mano e continuò lui la sega, mi piaceva da morire farmi segare ma quando avvicinandosi con la faccio al mio cazo se lo mise in bocca cominciando ad andare su è giù con la testa non resistetti più e sborrai in bocca a quel l'uomo che mi fece il primo pomino della mia vita. Sborrai moltissimo , lui mi ripulì per bene con la lingua tutta l'asta e si alzo segandoso davanti a me invitandomi a ricambiare il pomino ma io rifiutai . Lui si rivestì e ringraziandomi mi disse " domani sono di nuovo in questo posto se vuoi ti rifaccio un pomino" e se ne andò. Stetti tutta la sera pensando il da farsi ,il pompino era stato troppo bello e l'indomani ero di nuovo sul fiume. Lo vdi arrivare mi sorrise si spoglio subito , mise una coperta che aveva portato con se e mi invitò a sdraiarsi vicino a lui. Mi avvicinai con paura , mi tolse la maglietta, le scarpe , i pantaloni gli slip e rimasi nudo con il cazzo in tiro. Perse i vestiti e li getto indietro mi fece stendere , alzare le braccia e cominciò a leccarmi i capezzoli e quando scese sul cazzo chiusi gli occhi gustandomi quel bel pompino. Sborrai subito in bocca come la volta precedente . Aprii cgli occhi e lui sorridemdomi mi disse " ti è piaciuto" feci con la testa un cenno di si. Lui alzandosi mi mise il cazzo davanti alla faccia invitandomi a scucchiarlo e come l'altra volta mi rifiutai pensando di farla franca. Lui fece un fischio e da dietro il cespuglio comparve un'altro uomo sui 40 anni con i miei vestiti in mano e una macchina fotografica. " adesso se non fai quello che ti diciamo queste foto fanno il giro del paese e tu vai a casa nudo" Divenni rosso in volto e scoppiai a piangere pregando che mi lasciassero andare ma dopo avermi tranquillizato che non avrebbero fatto niente di quello che avevano minacciato mi dissero" devi solo accontentarci come abbiamo fatto con te" si avvicino di nuovo con il suo cazzo alla bia bocca sentivo l'odore del cazzo pisciato ma mi sforzai e lo presi in bocca e cominciai ad andare su è giù con la testa. La cosa era molto più facile di quello che pensavo e dopo un po anche l'odore era sparito ,l'amico dell'uomo si era spogliato e si sparava una sega . Ad un certo punto anche lui si avvicinò e mi mise il cazzo in bocca mentre l'altro cominciava a spompinarmi di nuovo. La cosa mi eccitava e persi contegno quando sentii la lingua slinguettarmi il buco posteriore stavo per venire ma l'uomo smise di toccarmi . Ad un certo punto ero tutto eccitato e sentivo il cazzo in bocca pulsare mi prese per la testa boccandomela mentre l'altro mi blocco da dietro , ero indifeso e bloccato senza potermi muovere e l'uomo che mi stava scopando in bocca gridò" bevi troia bevi" tentai di spostare la testa ma non ci riuscivo e all'improvviso mi schiaccio il cazzo in bocca sentii la sborra calda riempirmi la bocca tentai di spostare quel cazzo ma dovetti ingoiare la maggior parte . Rimasi scoccato e pensai che fosse finito tutto ma vidi l'altro segarsi di brutto , mi guardò e mi disse" lo fai da solo il pompino o dobbiamo farti come prima" senza fiatare mi avvicinai e lo presi in bocca questa volta mi sborrò sualla faccia e poi me lo fece pulire. Ora tocca a te mi dissero , mi fecero sdraiare e mentre uno mi spompinava l'altro si sedesste con il culo sulla mia bocca e mi ordinò di leccarlo cosa che feci facendomi venire delle fori contrazioni di vomito in quanto si sentiva il fote odore di culo sporco. Stranamente quando stavo per sborrare la cosa mi eccitava e comincia a leccare quel culo odoroso con avidità fino a quando venni alla grande. Si alzarono mi baciarono con la lingua e se ne amdarono invitandomi se volevo a ritornare in quel posto due giorni dopo. Ci pensai un po ma ritornai sempre da loro per un anno fino a quando li trasferirono ( erano militari ) mi insegnarono tutto diventai il loro giocatolo e da allora mi piacciono sia la figa che i cazzi.
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14 years ago
admin, 75
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Incontro al buio ( seconda parte)
Tornò a casa ancora incredula dell’accaduto. Si era concessa a quello sconosciuto e per la prima volta in vita sua aveva avuto orgasmi multipli; pensava fossero solo fantasie fino a quella sera, adesso, sapeva che si potevano avere anche nella realtà. Era stata posseduta. Riempita come mai nessuno era riuscito a fare Evidentemente, lo sconosciuto aveva capito i suoi desideri più reconditi e aveva portato alla luce i suoi pensieri proibiti. L’aveva accarezzata e toccata nei posti giusti e, al momento opportuno l’aveva domata facendola sentire una femmina con la F maiuscola. Sotto la penetrazione di quel cazzo duro, lei, si era lasciata trasportare e adesso, sfinita, stava sul divano a pensare alle sue richieste” - Ps domani mettiti il reggicalze che troverai nel primo cassetto; sopra mettiti il vestito che troverai nell’armadio: per ora non ti serve altro, basterà il mio cazzo a riscaldarti… Quelle frasi l’avevano eccitata e intimorita nello stesso tempo: sapeva che se fosse andata all’incontro vestita come voleva lui, avrebbe significato mettersi alla sua mercè; nello stesso tempo, quell’uomo, era stato l’unico a capirla interiormente. Si guardò nello specchio, vide uno sguardo stanco ma soddisfatto, strinse le cosce voluttuosamente ripensando a come era stata presa e in quel momento, decise che voleva scoprire quale fosse il suo limite sessuale. Aveva letto molto di lui e dei suoi racconti, sapeva che era un insaziabile ricercatore del piacere sessuale e, sapeva che voleva tutto dalle sue donne, si trovò a rabbrividire pensando a cosa le avrebbe chiesto di fare e a cosa le avrebbe fatto, la mano scivolò tra le cosce calde e s’insinuò tra le labbra bagnate. Il suo corpo aveva deciso per lei, lei, doveva solo assecondarlo… La notte. Era passata insonne: si stava guardando allo specchio e tremava come una foglia al vento. Le sembrava impossibile che la persona riflessa fosse lei, non si riconosceva in quella donna lussuriosa e sensuale. “Dio mio cosa sto facendo”… Rassettò per l’ultima volta il vestito, con le dita seguì il proprio corpo e tocco le stringhe del reggicalze per essere sicura che tutto fosse a posto, poi, s’incamminò verso il suo desiderio, arrivò alla porta, poi, terrorizzata che qualcosa non andasse, corse di nuovo allo specchio per ricontrollare che tutto fosse a posto. Sentiva le gambe deboli e un leggero umido tra le cosce, mentre andava incontro al suo demonio. Se avesse visto un'altra al suo posto, avrebbe pensato che era drogata, ma, la realtà, era che quell’uomo le era entrata dentro come mai nessuno, “in tutti i sensi” penso sorridendo. L’aveva trattata come l’ultima delle troie, eppure, a lei era piaciuto un casino. Entrò nell’albergo e si presentò alla recepcion, un uomo sulla quarantina con una faccia da depravato, alzò appena lo sguardo, fece un sorriso truce, probabilmente pregustando quello che sarebbe successo nella stanza numero duecentoventitre, dove lei stava andando e, senza parlare, gli mise in mano la chiave della porta. Era frastornata: era ovvio che era un’abitudine consueta: lei, era solo l’ultimo anello di una catena. il continuo di un gioco perverso. Abbassò lo sguardo vergognandosi delle occhiate insistenti del portiere e si diresse veloce verso l’ascensore che portava al suo destino; le sembrò di essere nuda in quei pochi metri che dividevano l’atrio dall’ascensore; immaginò il guardiano che vedeva i suoi slip infinitesimali, il reggicalze… Quando entrò dentro l’ascensore, si sentì molto sollevata, poi, pensò a dove sarebbe andata di li a poco e un brivido misto tra paura e piacere, gli percorse tutto il corpo. Scese al terzo piano di quello squallido hotel, cercò il numero duecentoventitre e lo trovo proprio alla fine del corridoio di destra; la porta era logora e consumata, come gli stipiti, ormai privi del colore naturale. Si sentì improvvisamente sporca e fuori luogo, decise di scappare via proprio nel momento che la porta si apriva: lo sguardo deciso e tagliente dell’uomo, insieme al ricordo di come era stata selvaggiamente posseduta, la bloccarono. - Entra! Non disse altro In mano aveva una leggera striscia di seta rossa: lei pensò a cosa sarebbe servita, fantasticò sul proseguo della situazione ed eccitata, entrò a scoprire il suo lato erotico nascosto… Era in mezzo alla camera, nuda, completamente nuda: lui, l’aveva bendata e l’aveva fatta spogliare, prima il vestito nero a cui, dopo interminabili minuti, era seguito il reggicalze e lo slip. Aveva freddo sulla pelle e caldo nello stomaco: era stata condotta su una poltrona e fatta sedere, ora, aspettava irrequieta la prossima mossa; sapeva che lui gli era davanti, ne percepiva la presenza. Riconobbe l’odore del sesso maschile e capì, sapeva cosa sarebbe successo, ansiosa e golosa, cercò di mettere fine a quella sofferenza: aprì le labbra e facendo girare la lingua sulle stesse fece capire che era pronta a riceverlo in bocca. Uno schiaffo violento la fece trasalire; - Ti dico io cosa fare! Un attimo di panico, poi, la consapevolezza di non sapere cosa fare; - Scusami… Un altro schiaffo; - E non ti ho detto di parlare! Adesso, era veramente nel panico: una lacrima bagnò le seta rossa, era una lacrima di umiliazione, non di dolore; - Tieni le cosce aperte al massimo, voglio guardarti bene! Lo fece in silenzio e, mentre lo faceva,s’accorse di quanto fosse bagnata e pronta per lui. Una mano accarezzò le piccole labbra e giocò col clitoride: cercò di rimanere fredda e impassibile come lui le aveva chiesto, si morse le labbra nel tentativo di non gemere, ma, quando qualcosa di grosso e freddo s’appoggio alle grandi labbra, ruppe la promessa; - Mio Dio…che cosa è? Un terzo schiaffo le ricordò il regolamento appena imparato; Hai ancora molto da imparare… Sentì la vagina allargarsi e qualcosa di untuoso entrare in lei: si allargò al massimo per facilitare l’entrata e aspettò inquieta che l’oggetto estraneo finisse il suo percorso. Aveva capito cosa stesse profanando le sue intimità, quando poi, cominciò a vibrare emettendo un ronzio amorfo, cercò d’adattarsi. Dopo minuti che sembravano ore, si ritrovò spossata a urlare il suo piacere: in realtà non poteva urlare, perché, mentre il fallo di plastica continuava a fare il suo dovere tra le sue cosce, la sua bocca, era stata riempita dal sesso vero dell’uomo. Era una sensazione nuove e incredibile. Quello sconosciuto le leggeva nella mente: tantissime volte si era trovata a godere nel suo letto immenso pensando a quella situazione indecente, anche se nei suoi pensieri gli uomini erano due, non uno più un vibratore… Venne riportata alla realtà dal liquido caldo che le scaldava il palato, cercò di concentrarsi sul ritmo che le era stato imposto dalle mani dietro la nuca del suo “ torturatore” e si lasciò andare a un piacere esplosivo. Il pensiero che potesse dominare con la propria bocca quel ragazzo maniaco del sesso e nello stesso tempo essere posseduta senza pietà, le provocarono un’esplosione di sensazioni esasperate che fluirono in un orgasmo indicibile. Ci vollero diversi minuti prima che tornasse nella normalità delle cose. Venne liberata di tutto quello che la bloccava e si ritrovò al buio; Sentì l’uomo parlare; Adesso esco: se deciderai di contattarmi, sappi, che pretenderò ancora di più da te, ti userò per raggiungere il mio piacere senza preoccuparmi del tuo. Non disse altro. Le mise un biglietto in mano e uscì. Aspettò qualche minuto, poi, barcollando cercò i suoi vestiti. Mise del trucco sul viso, le sembrava si vedesse lontano un miglio, il piacere che aveva provato, quando le sembrò di avere nascosto bene la lussuria provata, uscì e prendendo l’ascensore, si sentì pronta per essere spogliata mentalmente dal portiere. Chissà se sarebbe mai tornata in quell’albergo…
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14 years ago
fantasypervoi,
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Donne e alfasud
La padrona mi ha chiamato: "Franfausto - Nome inventato - Sei pronto per una serata di trasgressione satanica e smodatamente oscena?" Quando la padrona chiama Franfausto striscia ai suoi piedi di corsa, altrimenti mi fa sentire la lingua tagliente della Sua frusta. Monto in macchina, e accendo la mia Alfasud "rosso fuoco". Mentre l'Alfasud corre veloce tagliando la pianura padanoveneta, sento la mia erezione che si fa fastidiosa. Essa pulsa e sbatte contro il bordo del volante. Provo un perverso piacere nel misto veloce, nel sentire il volante che sfrega con forza la punta del mio pene! Al casello di Verona la fila sembra infinita. La fredda voce metallica della macchina del pedaggio mi fa sentire nuovamente uno schiavo. Schiavo di tutto, del sistema, della vita, del mondo. Sono umiliato, devo correre dalla mia Mistress. E nel mentre mi trastullo il pisello, stringendolo tra la cintura di sicurezza lievemente consunta, il coprisedile perlinato mi fa sentire così vulnerabile. Quelle perline mi ricordano i grani su cui a breve la Mia Signora mi farà inginocchiare a leccarglieLa. Effettuo un inappuntabile parcheggio ad esse con fare umile. Se Le urtassi la Sua Mercedes, la mia punizione sarebbe indicibile, ma sotto sotto mi piacerebbe rischiare l'urto e sentire già la sua mano che freme di rabbia. Affondo il pedale del gas. Sento le farfalle dei carburatori aprirsi e l'alfasud ringhiare. Lascio di botto la frizione con la stessa violenza della frusta che mi colpirà. Le lamiere si piegano e gemono e io con loro di piacere. Lei mi guarda dalla finestra, rigida, austera. Trovo la porta socchiusa. Mi lascio il portone alle spalle e salgo a testa bassa. Entro e subito riconosco le dolci note dei Sister of Mercy di sottofondo sovrastate dalla sua voce - calda, suadente - "Le regole le sai. Non mi parli, ti guardi la punta dei piedi e prima del mio orgasmo ripeti..." E' inutile che lei vada avanti, tanto so già cosa devo ripetere: "Tu sei la prima e l'ultima, tu sei l'alfa e l'omega". Mi indica la lavanderia alla mia destra e mi fa cenno di entrare - di là c'è già tutta la mia roba. Come l'ultima volta, mi spoglio nudo, e stiro i miei abiti. Immagino che lei sia in sala a masturbarsi dolcemente con il manico del frustino mentre guarda Truffaut. Finito di stirare, indosso la mia maschera antigas, e mi applico due piccole croci di nastro isolante sui capezzoli, con sadica metodicità. Esco in silenzio, e mi guardo la punta dei piedi. "In ginocchio, leccami i piedi e taci: merda" Mi inginocchio e scosto il giusto la maschera. Lei è seduta su una poltrona bassa, e solleva dolcemente le sue Superga giallo senape. Lecco e pulisco tutte le zigrinature delle suole. Con gentilezza le sfilo le scarpe e le scopro i piedi e noto che le unghie sono piuttosto lunghe ma curate. "Tagliamele" Sento il terrore dentro di me. Umilmente affermo "Non ho di che tagliarle". "Mordile e spezzale. E poi manda giù" Finita la cura della Mia Padrona, la sua capricciosa volontà passa ad altro. Scarta un mon cheri, e se lo incastra tra le grandi labbra. "Togliti quella maschera, e striscia sino a me: poi lecca il dolce come se non ci fosse un domani, cane affamato, e senti dietro di te i colpi dell'artiglieria tedesca a Verdun ". Eseguo. Passati un pò di minuti di intenso piacere, la fame della padrona torna a farsi sentire: mi solleva la testa con dolcezza sussurrandomi all'orecchio "Fai schifo. Non ti meriti nulla da me, se non gli scarti". So già cosa mi attende e mi avvicino a sguardi basso al tavolo di iroco che occupa un lato della sala. E' una pesante lastra, rigida e scura, mi ci sdraio sopra. La sento fredda sotto la mia schiena. Lei si mette in piedi, a gambe divaricate sopra di me e sento la Sua sublime pioggia dorata che mi investe e mi lascia sporco come la mia anima perversa. La Padrona si china fino quasi a toccarmi con la sua fica e inizia a masturbarsi. Vorrei scoparla, ma le regole non lo permettono. La sento gemere di piacere, mentre le sue dita la solcano leggermente, suonando il suo clitoride come fosse il Moog di Jean Michel Jarre. I suoi assoli di piacere mi scuotono nell'intimo, sento il suo orgasmo che cresce sempre di più e il suo dominio psichico su di me, suo schiavo. Lei è al culmine e la precedo nella litania: "Tu sei la prima e l'ultima, tu sei l'alfa e l'omega" "Tu sei la prima e l'ultima, tu sei l'alfa e l'omega" "Tu sei la prima e l'ultima, tu sei l'alfa e l'omega" La padrona è soddisfatta e mi permette di andarmene, senza assaggiare la Sua frusta. Come sempre sento la mia delusione e so già che tra pochi giorni vorrò tornare. Il mio pene geme dalla delusione, emettendo un flebile suono come una trombetta da stadio scarica (groan). Senza neppure parlarle, mi rivesto e senza guardarla torno in strada. So già che la Padrona mi richiamerà quando sarò pronto. Salgo in macchina e l'eccitazione mi coglie dopo poche centinaia di metri, obbligandomi a una sosta a bordostrada. Inizio a masturbarmi con la stessa ferocia con cui strattono il cambio per passare dalla terza alla quarta marcia della mia Alfasud. L'eiaculazione mi coglie dopo pochi secondi, schizzando il mio rispetto per Lei sul cruscotto. Svuotato da ogni sentimento, lustro il curscotto con la stessa passione con cui le vorrei aprire il culo, lo detergo con un profumo all'arancia come se fosse vaselina e lo sfrego con la pelle di daino come se lo sculacciassi. Mi rigetto sull'autostrada tagliando la pianura padana, ripensando tra me e me: "Tu sei la prima e l'ultima, tu sei l'alfa e l'omega" "Tu sei la prima e l'ultima, tu sei l'alfa e l'omega" "Tu sei la prima e l'ultima, tu sei l'alfa e l'omega"
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14 years ago
GioFF,
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La vicina insistente
Era una giornata normale come altre ma io mi svegliai con una voglia di sesso che non provavo da tempo. Quindi presi il mio pc e inniziai la mia ricerca in internet il primo accesso su desiderya un paio di contatti ma giustamente nessun incontro con cosi' breve tempo, e la voglia aumentava... che fare forse contattare una proffesionista.... squallito anche se sorse era la soluzione piu' veloce a questa voglia che mi attanagliava cervello e testicoli. Alla fine decido per la vecchia amica federica la masturbazione che mai delude e mai dice no. Cosi' inizio la navigazione tra i vari siti che riproducono video hot gratuitamente quando sento suonare il campanello..... Disastro!!!! chi mai sara' mi chiedo e sopratutto come nascondere l'ecitazione?!?!?! Idea apro affaciandomi solo con la testa. Chiedo chi fosse e sento la voce della mia vicina..... Uffi no proprio lei e' cosi' pesante e' una donna sulla 50ina forse meno non molto alta con un bel fisico anche se penso che sia il modo di vestire che valorizzi la sua figura in piu' ha una parlantina.... altro che ecitazione questa mi smonta alla grande, apro metto fuori la testa, lei mi saluta dicendomi che ha un problema non una finesta che le e' arrivata una carta dall'amministratore che la sera prima la macchina non le andava tanto bene e se sapevo dirle il perche' mi chiede di entrare e io gli rispondo che stavo per andare a fare le doccia ma lei insite solo due minuti mi dice ma conoscendola.... INSISTENTE!!! la accontento e apro ma mentre lo faccio mi accorgo che la mia eccitazione e' ancora ben visibile ormai e' troppo tardi spero proprio che non faccia caso ma e' difficile, infatti dopo pochi istanti complice anche che appena entrata senza dirle nulla si era accomodata sul divano avendo cosi' lo sguardo all'altezza giusta. si alza subito di scatto l'imbarazzo si taglia con il coltello senza guardarmi mi dice: "scusa non sapevo che eri in compagnia pensavo fossi solo" "ed e' cosi'" gli dico io. Alla mia risposta lei alza la testa e mi guarda diritto negl'occhi dicendomi che se volevo restare solo se ne sarebbe andata subito. Non ci misi tanto a darle la mia risposta..."e no hai insistito ad entrare e ora insinto.... ora non vai da nessun'altra parte che qui" lei sorride e si avvicina io le prenbo la testa tra le mani prima la bacio e poi la spingo dolcemente verso il basso lei sa benissimo cosa voglio e con mio stupore la vedo muoversi benissimo cone una donna che lo fa piu' spesso di quanto immagino. Non ci metto molto a venire ed ad innondare la sua bocca lei cerca di ingoiare ma la quantita' che le invade la bocca e' tale che le trabocca dagl'angoli. La guardo e le dico di perdonarmi ma che non ero riuscito a fermarmi lei risponde che a lei non e' dispiaciuto e che ora toccava a me. Si spoglia e io le dico "cazzo non credevo che fossi cosi' sotto quei vestiti" inizio a baciarle il seno ancora soto nonostante i suoi 49anni e poi scendo lungo il ventre per poi fermarmi e ripartire dai suoi curatissimi piedi e risalire lungo le cosce per l'interno coscia per finire sulla sua fighetta profumata e gia' umida. La lecco e la sditalino fino a farla finire intanto la mia eccitazione prende vigore nuovamente e sto per penetrarla quando lei dice. "No per oggi basta cosi' altrimenti rischio di non vederti piu' invece cosi'....." Accetto la sua decisione. Si riveste e mi saluta. Ora spero proprio che abbia bisogno nuovamente di me e non vedo l'ora......
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14 years ago
LIBEROVEZIANO,
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Last visit: 8 years ago
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Oscar23
Circa venti giorni fa , su questo sito ho letto il racconto di oscar23 dal titolo "Marina". Il racconto mi ha molto turbata , e l'ho riletto varie volte nel corso della giornata, mi sembrava realmente vita vissuta, tutto così spontaneo e sincero. Dopo averlo letto per l'ennesima volta verso le 10 di sera provo a contattare Oscar23 tramite Desiderya. Gli faccio i complimenti per il racconto , gli dico che mi è piacuto tantissimo e niente di più. Verso mezzogiorno del giorno sucessivo trovo la risposta nella mia posta personale, dove mi rassicura che il racconto e vero e dove si presenta in maniera più approfondita e chiededomi se possiamo prendere un caffè assieme. La cosa mi stuzzicava e approfitto della mezza giornata di chiusura del negozio chiedendoli se per lui andava bene il centro commerciale Campo Romano a Schio Mi risponde che va bene e mi lascia il cellulare Ci incontriamo al bar del centro commerciale vero le 16 , lui è vestito casual , distinto , sulla cinquantina ,circa 180 cm , insomma così come si era descritto . Io per l'occasione indossavo un bel gonnellino corto e tanga, maglietta tacchi 10 e capottone che copre tutto Ci salutiamo , bacio di rito e incominciamo a parlare di noi. Io gli racconto dove lavoro e delle mie ultime vacanze in montagna per natale . Lui mi parla della california . Solo un piccolo acenno alla storia di Marina Usciamo assieme , incomincia a scendere il buio e ci avviciniamo alla sua macchina. Una bella mercedes sportiva di colore nero, interni in pelle, una cosa Super. Mi chiede di salire , per evitare il freddo. Salgo e rimango meravigliata , mancavano solo i ferrero rocher..... Oscar si avvicina e mi bacia sulla guancia ed anch'io rispondo con un bacetto , sento le sue mani sulle mie gambe , belle calde , la pressione mi sale , con una vampata improvvisa., Ci baciamo e allungo anch'io una mano , caspita è enorme . Deve avere un supercazzo penso !!! Lui mi fa scendere le calze e comincia da accarezzarmi la patatina, la sento tutta bagnata , non ragiono più . Gli slaccio la patta , lui fa scendere i pantaloni e ....... ed è veramente bello,,, un cazzo da film porno , eretto, turgido con una capella rossa da impazzire. Mi avvicino con la bocca e comincio a succhiare quella meravigliosa cappella. Lo sento godere , io apro le gambe le lui mi accarezza in modo superbo , mi alzo e Oscar incomincia a leccarmi , una linga calda appassionata ... non resisto più vengo...vengo ... vengo.... Lui si rialza e capisco che è il mio momento , glielo riprendo in bocca e dolcemente lo porto al massimo , sino a che di schianto viene . Ci rimettiamo a posto , ci salutiamo ma entrambi con il sorriso sulle labbra e una soddisfazione profonda Esperienza bellissima ....... A proposito mercoledì prossimo ci reincontriamo nel suo appartamento per un aperitivo.... ma mi sa che non finirà li !!!!!
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14 years ago
irek,
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Festa da amici
Dopo molto tempo siamo tornati a una delle feste che organizza un nostro amico, oltre a noi c’erano altre cinque coppie e altrettanti singoli, ci siamo divertiti ridendo e scherzando tra un bicchiere durante durante la breve cenetta e molto gustosa che aveva preparato il padrone di casa, l’atmosfera intanto si era riscaldata, due delle coppie erano già andate nella camera da letto seguite da quattro singoli, mentre noi eravamo rimasti in soggiorno a parlare con un coppia amica e un ragazzo particolarmente simpatico. Mi siedo sul divano, Nadia si mette accanto a me sorseggiando il suo immancabile bicchiere di spumante, è eccitata si vede che ha voglia di giocare, così riagganciandosi ai discorsi fatti poco prima, si alza e si avvicina al ragazzo che poco prima aveva tanto decantato le doti di una sua amica in una particolare pratica, anche lei vuole mostrargli la sua bravura nel fare i pompini, si inginocchiata davanti a lui gli tira fuori il cazzo, lo guarda estasiata dalle dimensioni davvero notevoli anche a riposo, dopo averlo soppesato comincia a spompinarlo, inizia a fargli un pompino davvero da favola, percorre più volte il cazzo in tutta la sua lunghezza fino allo scroto è particolarmente presa dalla voglia di succhiare un cazzo cosi grosso. La lei dell’altra coppia intanto si stava dando da fare con me e aveva iniziato a farmi un pompino, mentre suo marito tirato fuori il suo cazzo lo porgeva a mia moglie, con le mani lei stringeva i membri alla base, senza riuscire a chiudere il pugno tanto erano grossi, con la bocca spalancata ingoiava a turno quanto più cazzo possibile facendosi arrivare a volte la cappella fino in gola, spalancando ancora di più la bocca aveva anche cercato di succhiare i due cazzi contemporaneamente, suscitando un pò di ilarità generale. Si rialza dalla scomoda posizione e si siede sul divano accanto a me, io sono impegnato in un 69 con la lei dell’altra coppia, ma non posso fare a meno di guardare la mia donna, si spoglia abbassandosi l'abito e afferra di nuovo i due cazzi tra le sue mani alternandoli tra una sega e una leccata il gioco si trascina così per alcuni minuti, uno dei due si impegna a lappargli la figa, la fa sdraiare con il culo a bordo divano e le infila direttamente il suo cazzo dentro la figa, la foga con cui si sta gettando tra le tue cosce la fa ansimare. E così, mentre uno la scopa di figa l’altro non perde tempo a impegnare la sua bocca. I mugoli delle due donne riempivano la stanza, mentre leccavo la figa dell’altra cercavo comunque di guadare Nadia, mi piaceva vederla, la foga e la condizione di estrema eccitazione non tardò a farmi venire. Avevamo terminato il primo round di giochi sul divano, propongo a Nadia di trasferirci nella camera da letto che si era liberata, due dei singoli più dotati ci seguono lei si sdraiata, le sue gambe leggermente piegate e aperte con le bellissime scarpe che indossava, il suo sesso accogliente esposto, pronto la rendevano irresistibile, mentre lei leccava i cazzi dei due uomini veramente notevoli che a fatica prendere in bocca, io le baciavo e leccavo la figa, uno dei si era infilato il profilattico si era avvicinato a me per reclamarla. Mi scosto, le alzo le gambe afferrandola per i tacchi delle scarpe, la tengo bene aperta in quel modo per offrirla al suo cazzo, lui la penetra senza alcuno sforzo, nonostante le dimensioni, mentre spompina l'altro cazzo, vedo l'espressione soddisfatta della mia lei, che istintivamente inarca il bacino sino a che non lo ha tutto dentro, il ragazzo entra ed esce da lei dapprima lentamente per un paio di volte, come per provarla, dalla mia posizione vedo il membro che sparisce dentro lei, è talmente grosso che quando esce è ancora avvolto nella labbra della sua vagina, lucido dei suoi umori, quando il cazzo la penetra Nadia con le mani cinge il bacino del ragazzo per tirarlo e sentirlo ancora più dentro, per sentirlo nella pancia, nello stomaco, quasi in gola, come se non le bastasse ancora, come se ne volesse ancora di più. Inizia a pomparla con un incredibile irruenza, è fantastico sentire la sua voce che geme mentre ha un altro dentro di lei la fa godere. Si sta facendo scopare con gusto, le sue tette dondolano a ogni affondo, i suoi gemiti sono una colonna sonora eccitantissima, lei ansima non so se sta godendo ancora ma sicuramente le piace molto, le sue mani sono strette sul culo del ragazzo come a guidarlo come a trattenerlo dentro di lei, continua a scoparla a un ritmo forsennato per alcuni lunghi minuti, è sudato come un maiale, si ritrae per prendere fiato. Mentre il secondo preparato dal suo lavoro di bocca si infila il profilattico, ne approfitto per gustarmi nuovamente la sua figa gonfia ancora dilatata dal cazzo appena preso è bagnatissima, un vero lago di umori, con la mia lingua le sfioro le grandi labbra della figa aperta, penetrando in esse per assaporare il nettare che fluiva, mi piace il suo sapore, il profumo della sua fica dopo che ha goduto è una cosa che non mi perderei per nulla al mondo, le infilo il mio cazzo mi piace sentire quando è larga. Qualche affondo per sentire come è accogliente, ma quando il ragazzo si avvicina, mi scosto e gli lascio il posto, non posso competere con tali dimensioni, le apro le gambe e offro nuovamente la sua sua figa a un altro uomo, mi piace da morire farla usare ad altri uomini, fargli provare il meglio e vederla godere. Il suo cazzo è ancora più grosso del primo, non lunghissimo ma davvero grosso, come una lattina di coca di quelle strette e lunghe, mentre si fa strada e lo vedevo aprirle la figa, era davvero enorme, vedere quell’enorme asta di carne penetrare il suo corpo era davvero una libidine. L'arnese si era fatto strada tra le sue cosce ed era entrato tutto, l'uomo stava pompando a più non posso, facendo mutare l'espressione da una smorfia di dolore ad una di piacere, Nadia ansimava, era davvero troppo grosso e troppo irruente, dopo qualche minuto è costretta a chiedergli di smettere. Si siede sul letto e inizia a fargli un pompino da manuale e se lo stava godendo. L’uomo ebbe un sussulto e la mia porcellina fece appena in tempo ad allontanarsi che un fiume di sperma zampillò fuori dal cazzone con vigore sul suo seno. E’ stata ancora una volta magnifica, quattro cazzi presi in figa in una sera che porca... splendida ed eccitante. Mentre si riveste la bacio per sentire l’odore degli altri uomini sul suo corpo il miglior profumo che possa indossare.
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14 years ago
admin, 75
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Festa a casa di amici
A volte, quando possiamo, andiamo a casa di nostri amici che organizzano feste private trasgressive, lo fanno spesso, quasi ogni settimana, di solito ci sono una quindicina di coppie e qualche singolo fidato, si mangia in compagnia, si ride, si scherza e poi ci si diverte a modo nostro. A Nadia piacciamo molto queste feste, si trova a propio agio, riceve sempre molti complimenti sia dagli uomini che dalle donne, lei è proprio quella che si definisce una bella donna, aggraziata, intelligente ed educata, simpatica, signorile, ha un bel fisico e un viso dolce e seducente. In queste feste e in particolare quando si crea la giusta atmosfera si gioca alla grande, con mio grande piacere per lei è diventata una prassi quasi normale prendere i cazzi di più uomini nella stessa serata, al di la dell’avvenenza del maschio di turno quando ha di fronte un membro duro, la sua fica si bagna da sola e lei non si tira certo indietro. Nadia era in tema alla serata che richiedeva un nude look, sotto il cappotto indossava solo una sottoveste piuttosto trasparente e un paio di stivali neri di pelle a coscia alta, con tacco a spillo, molto sexy, niente intimo, come sempre, faceva intravedere tutto, durante il rinfresco, aveva riscosso più volte gli sguardi eccitati dei maschietti presenti, che ogni tanto le sollevano il vestitino per ammirare la sua fighetta nuda e depilata. Molte delle coppie non erano arrivate o avevano disdettato all’ultimo momento, le poche presenti non si conoscevano ed erano restie a iniziare, insomma la serata rischiava di andare buca, le coppie non legavano e nemmeno i maschietti prendevano l’iniziativa. Mi spiaceva sprecare una serata così, sono talmente poche le occasioni che abbiamo per uscire, proposi a Nadia di andare nella stanza da letto e iniziare a giocare noi due, lei mi seguì, probabilmente la pensava allo stesso modo. Sedendomi sul letto al suo fianco, le abbassi il vestitino scoprendole i seni e accarezzandoli per poi stringerla fra le braccia palpandola, denudandola la baciavo in bocca slinguandola, sentivo crescere il suo desiderio di essere posseduta e di darsi completamente, con la mano scesi verso la figa, era già bagnatissima. Nuda, distesa sul letto con il vestitino arrotolato sul ventre e i soli stivali addosso era davvero molto eccitante, il suo corpo aveva eccitato i singoli che ci avevano seguito, pronti a possederla e tre si erano già spogliati e uniti a noi sul letto. Mentre tre uomini la accarezzavo io le tenevo una mano, lei da buongustaia si era subito dedicata al ragazzo più giovane e carino, preso il cazzo in bocca cominciò a spompinarlo e leccarlo, capivo cosa voleva e cosa la eccitava, cosi mentre lei faceva la troia gli altri la toccavano dappertutto io le sussurravo quanto l’amavo quanto mi piaceva e quanto desideravo fosse troia quella sera. Intanto con il suo sapiente lavoro di bocca, fece venire dopo pochi minuti il ragazzo, lo sperma... era talmente tanto che dovetti passargli un fazzolettino per permettergli di sputarlo e non soffocare. Mi baciò per farmi sentire il sapore della sborra e tornò subito a leccare altri 2 cazzi, avevo voglia di vederla scopare, le allargai le cosce, lei lasciò fare, offrendo la vista della sua figa spalancata e vogliosa ai ragazzi. Un ragazzo, piuttosto carino e prestante iniziò subito con la bocca a lavorarsi la sua fichetta, sentivo lei sospirare grazie al sapiente lavoro di lingua, il ragazzo era eccitatissimo, si infilò il profilattico, le accarezzò le cosce e iniziò a scoparsela, i colpi la facevano sussultare e ad ogni affondo le sue tette sobbalzavano.. il cazzo la riempiva bene e lei ansimava e sospirava a ogni affondo, nelle mani aveva altri due cazzi che smanettava con vigore, mentre io l’accarezzavo e seguivo tutta la scopata, la baciavo sulle tette sul ventre per vedere meglio, mi piaceva da morire vedere il cazzo che affondava e usciva dalla sua figa lucido di umori. Sentii una vampata di gelosia mista ad un senso di desiderio e di passione per quel cazzo che la stava chiavando! Ma tutto ciò che volevo fare era di guardare. La frequenza dei colpi che il ragazzo sferrava con il suo cazzo alla fica di moglie cresceva intensamente, il giovane ansimava sempre più forte, le gambe di mia moglie erano alzate e serrate attorno alla sua schiena ed al suo culo e lo attirava a sè ad ogni colpo, il suo orgasmo esplose nella sua fica con potenza. Il ragazzo era quasi dispiaciuto dall’essere durato così poco ma il corpo di Nadia lo aveva eccitato troppo e non era riuscito a controllarsi. Nadia non era ancora venuta, uno dei singoli era tornato a leccargli la figa, lei ansimava, i suoi mugolii erano soffocati dai due cazzi che stava spampinando, continuò a leccarla fino a farla godere e si fermò a malincuore solo quando lei le spinse via la testa. Aveva goduto e aveva bisogno di risistemarsi un attimo, mi lasciò solo con i singoli che si complimentarono con me per la bellezza e le prestazioni di mia moglie, era andata in bagno e a cercare una lei di un’altra coppia per darle una mano, ma erano tutte già impegnate, quindi tornò sola poco dopo. La stavamo aspettando tutti nudi e con i cazzi ancora duri, Lei si sdraiò, riprese subito in bocca due cazzi un’altro le all’allargo’ le gambe e dopo averle leccato la figa, si stava sistemando l'uccello e cominciava a penetrarla. Nadia per un attimo si ferma e mi osserva, cerca di dirmi qualche cosa (solo dopo mi ha detto che non voleva farsi scopare da quello perché non gli piaceva, ,ma però gli dispiaceva dirgli di no) il cazzo gli esce dalla bocca, ma è una questione di pochi secondi. Intanto il nuovo cazzo la penetra, lei torna a socchiudere gli occhi e a spompinare il cazzo. L’uomo cominciò a darsi da fare dentro di lei e immediatamente lei cominciò a reagire di nuovo, il corpo di Nadia era tutto un fremito, e lo vedevo sobbalzare sotto gli ultimi, forsennati e veloci colpi dell'uomo, gemette e spinse il suo cazzo completamente dentro di lei, tirandola saldamente verso di sé per i suoi fianchi finché non si svuotò completamente, scolando le sue palle dentro di lei. Alla fine lo tirò fuori con il profilattico pieno di sperma, lei giaceva sul letto, le sue gambe spalancate, la sua fica completamente aperta e slargata, ero incredibilmente eccitato da questa scena erotica. Avevo una terribile voglia di scoparla mi mesi al suo fianco e infilai il cazzo nella sua fica calda e grondante di umori, mi piaceva da morire infilarmi dentro di lei dopo che ha preso altri cazzi, baciandola sul collo mi sembrava di perdermi in una nebbia densa, il suo profumo inebriante misto all’odore del sesso che impregnava la stanza era terribilmente eccitante. Avrei voluto scoparla a lungo ma bastarono solo pochi colpi per farmi venire. Nadia era esausta, nonostante ci fossero ancora dei pretendenti decise di smettere per quella sera...
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14 years ago
admin, 75
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Un'altra serata con due singoli
Qualche mese dopo la sua prima Gang, abbiamo telefonato ai ragazzi che avevamo già incontrato, con loro si era trovata bene, erano stati davvero carini e simpatici, così ci siamo accordati per una nuova serata. Organizzammo per il prossimo sabato sera, dopo cena. Io ero in tensione, all’idea di vederla nuovamente giocare con due uomini non stavo più nella pelle, lei era apparentemente tranquilla, ma allo stesso tempo si notava che era eccitata, si era messa una gonna nera corta, un top scuro e ai piedi delle deliziose scarpe nere con la zeppa e il tacco a alto che si abbinavano bene alle calze parigine, unghie rosse d’ordinanza, niente intimo, era davvero deliziosa! Arriviamo a casa dei ragazzi verso le 21:30, ci accolgono molto calorosamente, “La nostra bella Sorcina” “E’ un bel po’ che non ci si vede” “Vedo che sei più bella che mai…” ci fanno accomodare nel salotto per due chiacchiere, versano da bere, parliamo non so per quanto di tutto un pò, e a poco a poco il discorso va alla serata precedente Marco è il primo a farsi avanti abbraccia Nadia e inizia a baciarla sulla bocca, mi da sempre un pò di fastidio vedere che la baciano in bocca, ma a lei piace tanto. Paolo intanto con una mano aveva iniziato ad accarezzare le cosce, facendo salire la gonna scopre la figa depilata e già visibilmente eccitata, “vedo che non hai perso le buone abitudini sempre senza mutandine” con l’altra abbassa il top scoprendole il seno, la sua mano s’insinua fra le sue cosce. "come sei bagnata, hai proprio voglia di cazzo questa sera” Si inginocchia e inizia a baciarla in mezzo alle cosce, le loro lingue le loro bocche succhiano tutto quello che trovano, tette, capezzoli, clitoride, le sfilano la gonna. "Sei sempre più bella" Marco alzandosi si sbottona i pantaloni ed estrae il suo arnese … "senti come è duro…” “Dai prendimelo in bocca…” Nadia lo guarda compiaciuta sorridendo … poi inizia a succhiarlo … “Dio mio … come sei brava … sei fantastica …” anche lei pare apprezzare … sta dando del suo meglio … la sua bocca bacia avidamente, lo ingoia, lo assapora. Trovo tutto questo estremamente eccitante, vedere la mia lei succhiare il cazzo di un altro mentre un altro ancora le lecca la figa … ancora una volta la mia fantasia che si realizza … Lei è eccitatissima da quella lingua che le passa su ogni centimetro del suo sesso, allarga le gambe tanta è la voglia dei loro cazzi. “Dai andiamo sul letto … che ti scopiamo a dovere” prendendola per mano si avviano nella camera da letto.. Nadia si sdraia è nuda, se non per le calze e le scarpe, che la rendono ancora più arrapante, le gambe e le braccia aperte, rivolge la fica verso di me, che rimango sulla porta, mentre i due si spogliano, mi piace vederla così spalancata, così disponibile per due uomini. Paolo la tiene per le braccia e gli fa succhiare il cazzo, mentre Marco le lecca la figa per un pò, poi le sale sopra e inizia a scoparla, mentre lei continua il lavoro di bocca con l'altro cazzo, leccando tutto fino alle palle. La frequenza della scopata cresce intensamente, Marco ansima e ruggisce sempre più forte, vedo le sue palle, che battono contro la sua fica, brillano per il sudore e per i liquidi che la fica di mia moglie rilascia. Le gambe di Nadia alzate si serrano attorno alla sua schiena ed al culo di Marco lo attira a se ad ogni colpo, ansimando raggiunge il primo orgasmo, fremendo di piacere. Io all’ingresso della stanza osservo estasiato scattando qualche foto, la mia eccitazione è oltre ogni limite… "sei una donna eccezionale... sei un gran porca” “tua moglie è incredibile, mi sta facendo un pompino eccezionale” dice Paolo Lei lo prende in bocca con una spinta erotica non avevo mai visto, continua a lavorare il cazzo fino a che una serie di schizzi e forti pulsazioni dissetano la sua sete di sperma, il piacere di un pompino coll’ingoio è quasi insopportabile, non lascia uscire neanche una goccia e lo ripulisce per bene. Intanto che Paolo si riprende Marco smette di scoparla, si gira per leccargliela, dandogli il su cazzo da leccare improvvisa un sessantanove spettacolare, Nadia con un facendo di baci … arriva a quel grosso uccello … lei è sotto, gli bacia prima la cappella … sale ancora, leccando le palle … lo scroto e il buchetto del culo … sono senza parole … non pensavo che mia moglie fosse così porca … solo nei migliori film porno lo avevo visto fare. "Cazzo Nadia, sei tremenda, così mi fai impazzire" esclama Marco, lei sorride divertita Paolo che si era già ripreso, e steso accanto a loro, “Ne vuoi due insieme come la volta scorsa?” interrompe il 69 e sorridendo senza proferire parola, si sistema sul cazzo svettante di Paolo, facendoselo scomparire nella figa poi si china su di lui baciandolo in bocca, per agevolare l'ingresso del secondo, Marco punta la sua cappella all'ingresso della figa di mia moglie già occupata dall'altro cazzo per agevolare il secondo, lei si spinge all’indietro per farli entrare insieme e senza difficoltà riesce ad averli entrambi dentro. “La tua Nadia, è davvero una gran troia, guarda come le piace farsi scopare con due cazzi in figa, dai fai qualche altra foto” è talmente bagnata che i cazzi escono un paio di volte, poi prendono il ritmo giusto muovendosi insieme. Vedo la sua faccia che si contrae, sta iniziando ad assaporare il piacere di essere troia, come se volesse farmi capire, quanto le piace godere, quanto le piace far godere i maschi. Messi insieme hanno un diametro incredibile, vedo le labbra della sua figa si stringersi attorno ai due cazzi, geme come una cagna in calore colando nettare a volontà. In mezzo a quei due corpi la sua pelle è lucida di sudore lei si muove ansimando tendendo ogni muscolo per provocare il suo e il loro piacere, Marco, dopo alcuni colpi possenti, gode mentre è ancora dentro fica. Rimangono fermi qualche istante, con lui ben piantato dentro poi esce con il profilattico pieno di sborra “Che fica fantastica ha tua moglie scoparla con due cazzi è una libidine” “dai Alex non vuoi provare, vieni a provare! Non vorrai lasciarla con un cazzo solo in figa" Non me lo faccio ripetere infilo il mio cazzo nella sua figa bagnatissima e ormai slargata assieme a quello di Paolo, è talmente bagnata, è un sensazione così strana sentire il contatto con l’altro cazzo dentro la sua figa, ma all'idea sono cosi eccitato che non duro molto bastano pochi colpi e vengo. Mi scosto mentre Paolo la fa sdraiare sul letto per godersela da solo, riprende pomparla con colpi terribili, fa uscire il cazzo quasi completamente dalla fica per poi ripiombargli dentro accompagnato dal movimento dal bacino di mia moglie entrava fino alle palle, lei con la bocca aperta, geme soddisfatta a ogni affondo, con un ultimo colpo poderoso Paolo inarca la schiena per spingersi completamente dentro e viene con un rantolo di piacere, il suo sesso è ancora dentro di lei, lei si gode compiaciuta le mie ultime pulsioni del cazzo dentro la sua fica, mentre le loro lingue si incrociano. Si solleva lentamente e si toglie il profilattico pieno di sborra. Siamo sfiniti e soprattutto Nadia non ne può più. Dopo qualche minuto i due si rivestono e si riavvicinano a mia moglie che è rimasta nuda, la palpano ancora, le accarezzarono i seni, uno per ciascuno, Paolo si abbassa per prenderle in bocca un capezzolo e lo stuzzica con le labbra, Marco invece le prende l'altra mammella strizzandola un pò. "No ragazzi basta non ce la faccio più" Si alza e va in bagno per darsi un risistemata. "Alex tua moglie è davvero fantastica! La bocca poi… la usa in modo incredibile!", "E poi Il suo modo di darsi", "La senti completamente tua… anche se sai che non è così", "Cazzo che bella vaccona che hai, se ne trovano poche di donne così" La serata lasciò tutti particolarmente soddisfatti ma anche stremati per la lunga cavalcata, in particolare la figa di Nadia aveva proprio bisogno di una pausa. Finisce di rivestirsi salutiamo i ragazzi e torniamo alla macchina. Ritornando ripenso a quanto è stata fantastica, tranquilla e controllata nella vita quotidiana, nelle serate trasgressive si trasforma, l’ho portata ad esplorare un po’ tutto quello che un uomo e una donna possono fare a letto, oltre a fantastiche scopate in tutte le posizioni, per non parlare dei pompini, oppure quando esce senza le mutandine, anche al lavoro, l’idea che lei sia sempre completamente nuda sotto la gonna mi fa impazzire. Fa ancora fatica a raccontarmi le sue fantasie, spesso io sono spudorato e amo descrivele situazioni piccanti, ma lei ogni tanto fa in modo di realizzarle… Racconto vero scritto da Alex mio marito
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14 years ago
admin, 75
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Primo incontro con due singoli
Il percorso è stato lungo, tanti discorsi, molte indecisioni, ma era tempo che desideravo vedere mia moglie Nadia giocare con due uomini, da un paio di anni facevamo scambio di coppia ma l'idea di vedere lei sola giocare con più uomini mi eccitava moltissimo, una sera mi ha detto che voleva provare. Così abbiamo cercato tra i vari annunci e risposto ad alcuni, la scelta è poi caduta su un gruppo di singoli, ci siamo accordati per una serata "soft" con solo due di loro, non se la sentiva di fare subito le cose in grande è ancora combattuta fra il piacere che sente crescere e il dubbio di non farcela. Il fatidico sabato dell'appuntamnto era arrivato, il pomeriggio lei va dal parrucchiere e dall'estetista, per farsi ancora più bella, per uscire non sa cosa mettere prova mille vestiti ma nessuno va bene, alla fine si decide mette un tubino nero, reggiseno di pizzo, parigine nere con scarpe coordinate, niente intimo... pronta all'uso... se la serata dovesse svolgere per il meglio... mentre si prepara, sono nervoso, insicuro, ripenso alla prima volta che l’avevo baciata tanti anni prima, alle cose che avevano scoperto insieme, alle gioie assaporate, alla gelosia che avrei provato, nel vederla sola con altri, ho la tentazione di fermare tutto ma è troppo il desiderio di vederla giocare con due uomini. Non so il perchè ma non ho mai accettato o preso in considerazione l'incontro con un solo uomo mi darebbe fastido troppo intimo troppa competizione tra me e lui, meglio due o più di due. Quando arriviamo all'appartamento io sono tesissimo, ma non lo do a vedere, ho il cuore che batte all'impazzata, lei sembra invece abbastanza tranquilla, entriamo, l'ambiente è soft, luci soffuse, candele, musica di sottofondo, i ragazzi sembrano tipi a posto, puliti e molto gentili, ci offrono da beere, iniziamo a parlare del più e del meno per fare conoscenza, sono davvero simpatici e la conversazione è piacevole, io sono seduto sulla poltrona, Nadia sul divano con uno dei due, non passa molto tempo che il ragazzo accanto le bacia il collo e le abbassa il vestito facendo uscire il seno inizia baciarlo, lei sorride compiaciuta e lo lascia fare, l'altro si inginocchia davanti aprendole le gambe, la sua eccitazione si percepisce nell’aria, Nadia inarca la schiena sollevando il sedere per far salire il vestito è senza intimo e scopre la fighetta perfettamente depilata, è molto eccitata, nella penombra si intravede il lucido e vischioso liquido che la bagna,, quando lui avvicina la bocca lei inarca il bacino, per agevolarlo e porgergli le grandi labbra. Il ragazzo appoggia la punta della lingua al centro della vagina, Nadia allunga la mano in avanti a cercare a tentoni l’altro membro, lo fa con naturalezza, probabilmente nel pensiero l’aveva già fatto , ma nella realtà è la prima volta con due uomini. Trova il pene, già duro, fa scorrere la mano abbassandone la pelle, ha voglia di assaggiarlo, è sempre stata brava con la bocca e lo vuole dimostrare anche ai nuovi amici, lo porta alla bocca e con la stessa naturalezza inizia succhiarlo avidamente. Il ragazzo che la stava leccando inserisce prima due poi tre dita nella sua figa bagnatissima, si alza, mette il profilattico e comincia a penetrarla, entra lentamente con movimenti prima leggeri poi sempre più forti, Nadia si sente scopata fino in fondo, incomincia a godere della situazione, ha gli occhi chiusi, la osservo attentamente per cogliere ogni minimo segnale del suo corpo, il suo respiro, diventato profondo, e ogni mugolio dalla sua bocca, nonostante la situazione, non provo gelosia, anzi desiderio, eccitazione, ammirazione per lei. I due ragazzi la colmano di "complimenti" e apprezzamenti, mai banali, mai ripetitivi a volte forse un pò volgari ma di circostanza, lei gradisce quelle attenzioni discrete e puntuali. Il ragazzo continua per un po’ poi si ferma e lo toglie, si spostano in camera da letto per stare più comodi, li seguo, uno si sdraia a pancia in su e Nadia si siede sopra, arriva a poggiare la vagina dilatata sul glande, ma prima avvicina il viso a quello di lui e cerca la sua bocca. Le labbra si uniscono in un lungo bacio, le lingue si incrociano e si scambiano i rispettivi sapori. Lei sa che mi da fastidio, considero il bacio una cosa molto intima, ma probabilmente lo ha fatto apposta, provo un certo fastidio, ma fa parte del gioco. Dopo qualche istante allontana il busto da lui e il sesso del ragazzo scivola dentro di lei sino a scomparire completamente nella sua vagina, si pone eretta ed inizia a salire e scendere con le natiche tese nello sforzo, quando il membro esce è lucido di umori tanto è bagnata dentro, non so spiegare le mie emozioni ma vedere entrare e uscire dalla sua vulva quel membro, vederla piena di lui, mi piace da morire. Desidero che non si fermi, voglio vederla godere, finalmente dopo tanto tempo mi sta mostrando quanto sa essere femmina e quanto il suo intero essere è votato al sesso, è magnifica... è magnifica quando scopa, anche se lo fa con altri, posso vedere come è realmente senza che i miei sensi siano obnubilati dal piacere che sa donarmi il suo corpo. Quello che mi stupisce e che non è per nulla imbarazzata, anzi è eccitata, forse troppo eccitata a giudicare da quanti umori lascia sull'asta di carne che scorre dentro di lei. Mentre il suo corpo violato è languidamente adagiato sul cazzo di un altro ragazzo, succhia e stimola senza pietà il glande dell'altro. Il suo respiro è pesante è vicino all'orgasmo, si muove più veloce e decisa, dopo un lungo ma soffocato gemito, quasi provi vergogna, scende per prenderlo completamente dentro e si ferma limitandosi a contrarre ritmicamente il bacino, ansima, sta godendo, il suo corpo vibra, trema per le emozioni intense provate, si rilassa per qualche istante. Ricomincia a muoversi per cercare il piacere del ragazzo che la sta penetrando si muove velocemente offrengogli il suo corpo accogliente e stupendamente eccitante, sa che il ragazzo non può resistere a lungo, come se percepisse il suo stato, dopo un affondo deciso, lui viene rumorosamente, lei si blocca per farlo godere mentre è ancora nel profondo del suo ventre. Qualche secondo di pausa e si sposta per far uscire il ragazzo con il profilatto pieno del suo piacere, lui lo toglie e Nadia lo prende in bocca e lo ripulisce. I due ragazzi sembrano un team affiatato, i giochi sono ricominciati, si alternano per darle il massimo piacere, per farla godere di nuovo, stimolano insieme i luoghi più segreti del suo corpo, cambiano posizione più volte si alternandosi tra la sua bocca e la sua vagina, le combinazioni possibili sono moltissime e tutte producono in me brividi inaspettati. Uno dei ragazzi le viene in bocca, lei ingoia tutto avidamente, mi piace da morire vederla assaporare lo sperma. Tutto in lei risponde alla passione dei due, ogni minimo timore è svanito, ha una naturale e totale disponibilità, mentre il compare la penetra davanti, l'altro cerca di insinuarsi dietro, ma riceve il suo rifiuto, lei stessa propone di metterne due davanti. Sono estasiato dalla sua affermazione!! il ragazzo non se lo fa ripetere, sente la pressione del secondo cazzo aprirla, respira affannosamente e cerca con delle piccole spinte di favorirne la penetrazione, e talmente bagnata e dilatata che lentamente ma senza difficoltà si insinua assieme al primo nella sua figa, Nadia si lascia sfuggire un gemito, difficile dire se di piacere, dolore o piuttosto di sorpresa, iniziano a scoparla in due con movimenti lenti e brevi. La penetrazione dei due cazzi non è facile, escono e rientrano un paio di volte, suscitando un pò di ilarità generale, vedere quei due cazzi uniti che si contendono la figa di mia moglie è uno spettacolo che non mi perderei per nulla al mondo, trovano la giusta posizione e iniziano a muoversi in modo più coordinato ritmico, il suo corpo risponde, più che un godimento fisico penso sia soprattutto mentale più forte e profondo del solito, proveniente dal cuore più che dal clitoride, il fatto di prendere due cazzi in figa è una cosa molto trasgressiva, si sente troia e vuole esserlo, per me, per lei, per godere ancora… E' completamente andata al piacere, la bocca leggermente aperta e con una smorfia molto particolare, incrocio il suo sguardo, mi lancia un sorrisetto, come per incitarmi a guradarla, per cercare la mia approvazione, come per dirmi mi volevi troia, va bene così, è soddisfatta, orgogliosa di se, della sua femminilità del suo essere donna. Vedere due cazzi che penetrano la figa della propia donna non è cosa da poco ho il cuore che batte a mille si così è veramente la porca che desidero. Uniti nel piacere, le parole di apprezzamento piuttosto pesanti dei due ragazzi si confondono ai suoi gemiti, che spettacolo!!! Mi unisco a loro giochiamo con lei in tre, mi alterno a uno dei due cazzi, è molto bello ed eccitante per tutti. Sento di amarla più di prima, sono estasiato felice per l'enorme quantità di emozioni che avevo potuto vivere guardandola. Spero presto mi chieda di ripetere l'esperienza magari aumentando il numero dei singoli. Racconto vero scritto da ALEX mio marito
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14 years ago
admin, 75
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Vabbuo'
AMO'AMO'AMO...JA CI DOBBIAMO VEDERE...dico vabbuo'nn ti preoccupare ci vediamo domani io e cazzo e ti azzeppo i miei genitali nella tua farfalla..NO NO,NN FA'U'SCEM...VOJO SCOPARE..oggi vabbuo'il tempo che mi libero e ci vediamo al Maximall a Pontecagnano..Dice vabbuo' vabbuo e rispondo vabbuo'vabbuo'..Arrivo al Centro commerciale e vedo che stamm'io mammeta e tu e penso buono,ka'c'facimm nu'burdello...Arriva enza e dico we enza ma stai arrapata?no nn me ne parla'm'hanno licenziato sto'col cazzo in mano..dico vabbuo'cazzo pe'cazzo,pijati il mio...ci mettiamo in macchina mia,un freddo bestiale le dico che la scopata era questione di vita o di morte(stavano 2 gradi afacc'ru'cazz...)e enza mi sbottona u'jeans e slinguazza negli angoli del prepuzio..mamma mia...amooo'vai piano...che qua m'sta'venendo un coccolone..la lingua mi gusta l'uccello,manco fosse il calippo..e piano piano la ragazza sorniona mi bacia i super santos..dico senti,ma nel centro c'e'poca gente,a'vulimm fa'na'bella purcata?lei ride e dice,si ma dobbiamo andare nei bagni femminili..dico,vabbuo' vabbuo'..lei risponde vabbuo' vabbuo'..mi rimetto il tizio nelle mutande e corriamo nei cessi e taaaaacc..vedo una mamma intenta a portare la sua stronzissima bambina nei bagni al che dico..senti amma'fa proprio sporca...e entriamo nei bagni per disabili...belli perche'puliti,tra le altre cose...chiudiamo a chiave ,lei dice vabbuo'..io dico si vabbuo'..la spoglio e mi assetto sul gabinetto..lei mi toglie il jeans..si prende il cazzo con la mano e se lo mette dentro;io e enza ci conosciamo da un casino pero'..e'semp bona..e'bruna,terza e patata curata ma pelosa..neo sulla tetta destra e occhioni neri..per la verita'anche capelli insevati..kmq si mette sopra e me lo fa venire di pietra..ci baciamo,le stringo le chiappe e ci sbattiamo un casino..vi giuro era bellissimo la sentivo tutta bagnata,poi l'odore di figa e'eccezionale quando si crea la situazione lei si muove sopra le mie cosce,mi prende a morsi mi graffia le spalle si alza e si abbassa,si butta il cazzo dentro,urla poi a tratti piange si aggrappa elle spalle,mi sfiora le palle,poi me le stringe con forza..io la assencondo a tratti la reggo,poi il ritmo cambia,sposta la testa all'indietro e va avanti e indietro..mi domina,si ferma quasi..poi ricomincia e mi fa male perche'si sbatte sopra con tutta la forza(e'kmq uno e settanta a'wajona..)mi sussurra..sono una troia sono una troia..io le metto la mano in bocca...dico si ke sei una troia dai muoviti..si muove velocissima e se lo prende tutto dentro..e'caldissima,sembra sugo fresco..bagnata e dal profumo inenarrabile...sapeva di femmina...prima la bacio,poi le assaporo la lingua lei se la tiene e ci attorciniamo...come pazzi,perche'desideriamo sentirci la carne...odore,sapore piacere..era tutto li'dentro enza...poi sento di colpo del calore come piscio dico ma ke e'...lei dice cazzooo,io dico si lo tieni dentro..no nn hai capito..mi stringe il pisello e esce fuori un casino.. taaaaaac..le vengono le mestruazioni..ma dico io no,enza ma mu'buo'ric..tiro fuori l'uccello che sembrava uscito da un provino di Dario Argento pieno zeppo di sangue e lei mi sporca tutto..mutande e per terra un casino(pareva csi..) rosso a pezzettoni ovunque su di me e odore di marcio ovunque..mamma che disastro..sta'scema che conosco da anni s'attacca a ridere e poi si scusa e invece di lavarmi..mi dice vabbuo'..nn ti preoccupare e mi spompina..guardate e'stato bellissimo ma schifoso al tempo stesso..su e giu la lingua si succhiava tutto..nel frattempo un tipo pipponico a mio avviso con un tutore(kissa'come se l'era rotto il braccio...a pipponee) doveva pisciare...un colossal di sfiga...kmq su e giu su e su e giu con la bocca carnosa e mi pulisce tutto..la sensazione e'fortissima perche'l'odore e'forte..molto femminile..poi,quando capisco di nn farcela piu'mi fa venire in bocca..un fiume..onestamente nn so come abbia fatto a ingoiarsi le sue mestruazioni e lo sperma..mio..so solo che quel bagno lo avevamo trasformato in un vero cesso...A finale..bussano alla porta e noi ci rivestiamo...io faccio lo zoppo e enza inizia a parla'in rumeno(da ex centralinista..)..per cercare di nn far capire che avevamo scopato,anche se..a terra c'erano tracce..rosse..pesanti ..we il culo vuole che quello fuori era dell'est..e mi fa'tratblenka usskunoviza?dico...vabbuo'a nonno pippaaaa ma bbattene a fanculo...si se semo scopati...e allora?e corriamo fuori..ci salutiamo..entriamo in macchina,lei si mette il tampone dentro(un disastro mamma mia..)appiccio la radio e chi acchiappo?tiziano ferro con..il tuo'e'un rosso relativo..e concludo vabbuo'...nn era jurnata enzaaaaaaa,questa e'la profezia della scopata imperfetta..kmq cu tutta sta disoccupazione ca c'sta'enza,quando perdi il prossimo lavoro..famm'sape'..
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14 years ago
admin, 75
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incontro al buio
Buio totale, sei stesa su un letto con lenzuola di seta, vestita con reggicalze e calze velatissime solo per me!... forse bendata.... o con gli occhi chiusi per non vedere ed aspettare o sentire gli odori i sapori. Aspetti con ansia di sapere cosa succederà, sei libera di muoverti ma continui a stare distesa... forse legata dall'ansia e dall’abbigliamento inusuale per te! Ma la contraddizione è cosi’ forte che non ci fai piu’ caso perchè il sapere cosa accadrà……... è piu’ forte di qualsiasi altra cosa. Senti un clic... la porta si è aperta tendi le orecchie, ma puoi sentire solo dei passi leggeri... rimani ancora ferma sul letto, vorresti vedere cosa ti succede attorno... ma non sai cosa fare... Poi senti un sussurro, una voce calda... vorresti toccare chi ti è vicino, ma prima che tu lo faccia, ti chiedo di non farlo... e al contrario di toccare te stessa... incominci dal collo... senti intanto le mie mani su di te... e percepisci cose che mai avevi sentito, senti la pelle calda, le sue pieghe, la sua freschezza... puoi continuare fin che vuoi, lenta e sensuale, ma dopo qualche minuto ti invito a scendere... i tuoi polpastrelli indugiano ancora per un attimo sulle labbra... e poi scorrono prepotentemente sul tuo corpo.. fino a lambire i capezzoli... tu li tocchi... ma è come se in realtà fosse quello sconosciuto a toccarti... con le sue parole sussurrate al tuo orecchio... sfiori i capezzoli... li senti dapprima morbidi... ma in una crescente emozione li senti risvegliarsi, inturgidirsi, sotto le mani che senti di un altro, anche se sono le tue... vorresti scendere ancora... per arrivare a provare emozioni piu intense, subito,... ma lo sconosciuto ti chiede di aspettare un poco.. rendere l'attesa del piacere così intensa da divenire quasi dolorosa... Quando poi ti lascio cercare fra le pieghe della tua intimità ti accorgi della pelle già completamente umida, e senti fremere al tuo stesso tocco, al tocco delle parole sulla tua pelle... vorresti essere esplorata da questo perfetto sconosciuto che sussurra... ma non puoi fermarti.... senti le tue dita indugiare tra le carni zuppe di umori...fino a fermarti su quel piccolo bottoncino che accende il culmine della passione... con le gambe aperte aspetti che quel perfetto sconosciuto ceda al tuo piacere... continui ancora a masturbarti rapita dal piacere che ti stai dando, quando senti il primo tocco leggero su di te... la sua lingua sta assaporando il piacere che le parole ti hanno dato... dapprima dolcemente, languidamente, ma sempre piu passionale... mugugni ininterrottamente... non sai nemmeno piu cosa dici... vorresti fare tuo il suo corpo... sentirlo su di te, dentro di te... se una voce ti ha così sconvolta...........cosa potro’ fare veramente !?"
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14 years ago
AdamDTS,
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Click...
Click… click… gli occhi bendati amplificano ogni singolo rumore, che il cervello cerca di spiegare, contestualizzare… fossero solo rumori… la pelle, la pelle nuda reagisce anche al minimo sbalzo di temperatura… ad ogni minimo spostamento d’aria… mentre tutto intorno c’è solo il buio… un buio volontario… artificiale… richiesto.. non da lei… da qualche cosa dentro di lei, di profondo, di ancestrale… quasi primitivo… suggeritole dall’esterno e subito recepito e fatto suo… Click… di nuovo… quel rumore… da destra… forse… suono inusuale, insolito eppure così eccitante… Click… la curiosità la attanaglia, vuole vedere… spiare… come sa di essere spiata, osservata… in questo momento… ma nulla filtra dalla nera seta che le benda gli occhi… una delle poche parti del suo corpo coperta… non per pudore… non per renderla irriconoscibile… ma solo perché lei, proprio lei ha voluto così… ricorda ancora, quando, alcuni giorni prima le era stato proposto… ricorda il calore intenso tra le gambe al pensiero di essere bendata… di non poter vedere… ed essere al centro di attenzioni… attenzioni da percepire con tutti i sensi… tutti tranne la vista… ed ora… sta vivendo questa fantasia… completamente… Poche decine di minuti prima, quando aveva varcato la soglia, già vestita come sentiva appropriato; le sue decolté nere, la mini nera che sente come seconda pelle, un mini top sempre dello stesso colore ed una collana di perle a contrastare… il tutto celato da una lunga giacca, aveva temuto di esplodere in un orgasmo mentre la benda calava sul suo sguardo… ma era riuscita a resistere ed a farsi togliere la giacca… che sensazione appagante percepire il respiro eccitato di apprezzamento per il suo look… ma poi… quelle mani calde, all’improvviso, da dietro, le avevano stretto i fianchi… ecco, proprio quella prima, esplosiva, sensazione registrata dal suo cervello e non annunciata dallo sguardo, l’aveva fatta esplodere con un brivido… lasciandola bagnata, ma invece che appagata, terribilmente vogliosa di altro, più intenso, estremo…. Click… di nuovo quel suono, a sinistra, la riporta alla realtà, realtà… non è poi così sicura che lo sia… ci sono voluti alcuni minuti quando è stata bendata perché si abituasse a quella sensazione… perché il corpo cominciasse ad essere sensibile alle sollecitazioni esterne… ai comandi impartiti dalle mani… dai respiri… talvolta distanti, talvolta terribilmente vicini… quasi da poter percepire il calore delle labbra… ora è pronta… seduta su quella poltrona… la sensazione della pelle sul cuoio…. Le gambe leggermente divaricate… le mani sopra la testa… attende, protesa e disponibile, quelle attenzioni che la fanno sentire, donna, femmina… Click… ancora, da davanti a lei… ormai il cervello associa a questo suono un brivido.. intenso… uno spostamento d’aria… vicino… i capezzoli sembra vogliano bucare il top… questo dannato top… che sente decisamente di troppo… vorrebbe urlarlo… ma sa che non può, non è permesso ed in questo momento lei deve, vuole ubbidire… all’improvviso una mano su di lei… calda, decisa… una mano… proprio tra le gambe, a cercare il suo sesso, ormai bagnato da interminabili minuti… non si aspettava un gesto così diretto, così deciso, la sensazione la scuote, tutto il corpo reagisce all’improvvisa sensazione… si morde le labbra, stringe le gambe, non per proteggersi, ma per non far scivolare via la mano e come un fulmine a ciel sereno, gode… gode contro quelle dita che premono sul suo pube, sulla sua fica, si in questo momento è la fica, non riesce a pensare ad altro termine.. non vuole pensare ad altro termine… perché questo nuovo orgasmo le ha messo una voglia… intensa… la voglia di maschio.. di essere scopata, fottuta… ecco… lei, sempre così posata e controllata con le parole ed i gesti è riuscita a dirlo o almeno a pensarlo, ad urlarlo nella sua testa… ora si sente libera… di essere. Le è bastato un Click.
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14 years ago
admin, 75
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Io e te
Entriamo in casa.... ci accomodiamo sul divano... parliamo del più e del meno.... ti lasci ammirare...ti muovi in maniera sinuosa passi spesso la mano tra i capelli e li adagi composti sul tuo seno... non ti resisto... le tue labbra sono magnetiche...mi provo ad avvicinare a te...ma... te ti alzi...prendi le corde che ho lasciato pronte sul tavolo... ti avvicini e mi dici:-giochiamo... io non capisco cosa vuoi fare.... ma te mi fai girare e mi leghi i polsi dietro la schiena... provo a liberarmi...ma non ci riesco...la corda fa male.... te ridi...apri la scatola dei giocattoli...e li porti tutti sul divano vicino a te.... ti siedi....e li inizi a guardare.... prendi il fallo più grande mi dici di leccarlo....e bagnato della mia saliva lo passi su i tuoi capezzoli... ti sbottoni i pantaloni...mi fai mettere in ginocchio davanti a te....ti inizi a toccare....non mi ti fai avvicinare...ho un brivido sulla schiena...l'eccitazione dirompente. ...poi di colpo mi butti a terra e mi vieni con la tua fica in faccia....e inizi ad insultarmi...me la schiacci sulla faccia quasi da non farmi respirare....io con le mani legate dietro non riesco a muovermi.....me la metti in bocca e mi dici di succhiare....è bagnatissima ha un buon sapore....la prendo tutta in bocca e con la lingua provo a scoparti....spingi la tua fica sempre più forte ....con una mano tieni la mia testa con l'altra mi apri i pantaloni e mi tiri fuori il cazzo è bagnato con la cappella rossa gonfia e lucida....lo stringi forte quasi da farmi male.....mi massaggi i testicoli.....fai colare un po di saliva sulla mano....e cominci a farmi una sega....mentre la mia faccia è ormai piena dei tuoi umori....ho la tua fica completamente in bocca ....muovo la lingua sempre più velocemente ..e in profondità...riesco a prendere il tuo clitoride tra le labbra....lo inizio a mordere...a succhiare...quasi lo voglio staccare....a te un po piace....ma poi quando stringo un po più forte...ti butti a peso morto su di me...e mi dici...:-ora basta....devi occuparti del resto del mio corpo.... io:-porca miseria ...almeno prendimi in bocca il cazzo fammi venire...o esplodo.... ma tu niente...ti accomodi sul divano....dalle tue cosce cola tutto il tuo piacere...ti massaggi un po tra le gambe raccogli il tuo godimento.....mi fai alzare...e inizi a massaggiarmi i testicoli...e il cazzo con le mani bagnate di te....mi sussurri...:-accontentati...per ora ti devi accontentare.... ora sono in ginocchio davanti a te...sempre con le mani legate dietro....ho ripreso fiato....ma la voglia di inumidire il tuo culo e infilartici dentro il cazzo aumenta ogni secondo di più.... ti alzi....vai verso il tavolo....e prendi tutti i giocattoli....torni a sederti con tutti i toys intorno....li inizi a guardare e toccare....ne prendi uno di gomma....hai lo sguardo compiaciuto gran maiala...di quelle che la sanno lunga....mi fai avvicinare a te....mi fai aprire la bocca e me lo poggi tra i denti.... mi prendi con forza per la testa e mi spingi contro la tua fica....il dildo entra dentro....te inarchi la schiena per farlo entrare tutto....tiri sempre più forte la mia testa contro di te....oh....ora è tutto dentro il mio naso tocca il tuo clitoride le mie labbra sfiorano le labbra della tua fica.... la cosa ti piace....e piace anche a me.....sento il tuo corpo sempre più ansimante....le tue gambe si stringono dietro la mia schiena....mi hai fatto tuo...non posso sfuggire....ora con una mano spingi la mia testa verso di te....con l'altra hai afferrato un vibro...e giochi con il tuo clitoride.... sto per esplodere...ho la cappella rossa lucida e tirata....vorrei fermarmi...e riprendere fiato....ma tu no...acceleri improvvisamente....non capisco più niente...vai sempre più veloce e spingi sempre più a fondo....non riesco più a tenerlo con i denti...inizia a far male....alzo un attimo gli occhi vedo il tuo sguardo da troia ...e in un attimo mi allontani da te...hai due forti contrazioni afferri con forza le tue tette e uno schizzo potente esce dalla tua fica e mi colpisce in pieno in faccia.... rimango fermo impietrito....hai goduto usando la mia testa.....te la faro pagare!!!! ti appoggi stremata al divano...... io nel frattempo lascio cadere a terra il cazzo che avevo in bocca.... sento colare il tuo piacere sui miei occhi sul mio petto.... dopo un po...te....:-prendimi qualcosa da bere.... io:-ho le mani legate...come faccio....? allora mi sleghi....mi guardo i polsi...ormai segnati dalla corda...vado in cucina e torno con un bicchiere ti tè.... tu ti siedi in posizione "normale sul divano..."lo sorseggi... io mi accendo la sigaretta... sento ancora il tuo piacere che mi cola dal viso.... te sorridi... finita la sigaretta..i miei occhi iniziano a guardare intorno.....incrociano prima la corda ...che bloccava i miei polsi....poi il tavolo dove erano poggiati i giocattoli....poi te....che hai appena finito di bere e inizii a sistemarti.... dove pensi di andare ora....? ti chiedo... mi rivesto...tra un po me ne vado..... col cavolo....dico io.... salgo impiedi sul divano....blocco con le mie mani le tue...e ti infilo il cazzo in bocca....te non fai resistenza...te lo lascio un po tutto infilato dentro quasi a volerti soffocare....poi inizio a scoparti la bocca...la tua lingua e divina.....ti libero le mani metto le mie tra i tuoi capelli....e inizio a spingerti la bocca sempre più verso il mio cazzo....ma non serve, sei tu che afferrato il mio sedere con le unghie fai in modo che non mi possa staccare...sento la tua lingua che ruota intorno alla mia cappella la sento che da dei colpetti la sento e mi fa impazzire....ora una tua mano mi accarezza i testicoli....lo fai uscire un po dalla bocca e inizi a farmi una sega....mi tremano le gambe....te ne accorgi...e te lo rinfili tutto in bocca....non resisto più....vengo.... vengo...vengo.... non riesci a ingoiarlo tutto...e da grande puttana....inizii a giocherellare col mio sperma....lo fai prima colare un po sulle tue dita....poi lo rilecchi....poi di nuovo sul mio cazzo....poi ancora in bocca....un po sul tuo seno....appena soddisfatta....glub...tutto giu.... ho sempre il cazzo duro....la cappella meno gonfia....un po stanco....ma quello che ti ho visto fare...... scendo dal divano....ti faccio alzare.... ti metto una mano sul culo....e inizio a schiaffeggiarlo....fa un bel rumore.... te:-ma sei matto....mi fai male..... io:-non ti preoccupare poi ti metto la cremina.... ti faccio avvicinare al tavolo....mi metto dietro di te....appoggio il mio cazzo sul tuo culo... tu:-che hai intenzione di fare? io:-niente di che...abbracciarti.... con le mani inizio ad accarezzare il tuo corpo....prima il collo...poi la schiena....con una mano stringo il tuo seno....e con l'altra ti massaggio la fica.......il tuo capezzolo diventa subito duro.... inizio a giocare con la mia lingua....intorno al tuo collo....qualche bacio...qualche morso...sento che ti piace.....ti stai bagnando di nuovo....afferro tutti e due i tuoi seni....li stringo...faccio capitare i tuoi capezzoli tra l'anulare e il medio....li afferro....e inizio a roteare le mani....sento che inizi a spingere in tuo sedere contro il mio cazzo....ti strusci proprio come una zoccola....ti faccio abbassare e appoggiare sul piano del tavolo.... ....mi abbasso anche io....allargo il tuo culo e faccio colare la saliva sul tuo buchetto.... con l'indice della mano destra inizio a massaggiarlo....continuo a far colare la saliva.....piano piano lo infilo la cosa ti piace.... con l'altra mano raccolgo la corda....ti do qualche “frustata”.....ma te ora non ti lamenti più....tolgo il dito mi abbasso....e lego le tue caviglie ai piedi del tavolo.... il panorama e stupendo te bloccata a gambe larghe a mia disposizione.... vedo le grandi labbra della tua fica....vedo il ciuffetto di peli.....vedo la mia saliva che cola dal buco del tuo culo.... io:-ora tocca a me.....
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14 years ago
fistsex, 31
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Fine settimana al Castello
La macchina percorreva velocemente la strada che si apriva tra colline e campi coltivati, la mia padrona non mi aveva rivolto nessuna parola da quando eravamo partiti, ed io stavo chiedendomi cosa stesse pensando… Era bellissima avevo il cuore in gola e dall’inizio del viaggio ero in uno stato di eccitazione perenne.
Eravamo partiti la mattina presto la sera precedente mi era arrivato un messaggio sul cellulare dove mi diceva di depilarmi completamente e che l’indomani mattina avrei dovuto raggiungerla alle 7 in punto a casa sua perché l’avrei dovuta accompagnare per il fine settimana da una sua amica in campagna. La fortuna fu che il venerdì era ponte altrimenti avrei avuto seri problemi in ufficio.
Mentre la strada scivolava sotto di noi, ripensavo se avessi messo tutti i giocattoli nella borsa, sapevo benissimo che le dimenticanze sono punite severamente. Rapidamente ripassai mentalmente l’elenco delle cose da prendere e poi mi lasciai prendere dalla bellezza del paesaggio. Dopo circa una mezz’oretta, probabilmente mi addormentai, mi chiamò e mi disse: “caro Paolo, siamo quasi arrivati, passerò un fine settimana dalla mia amica Roberta, le ho già parlato di te e sa tutto, ma probabilmente ignora quanto tu possa essere servizievole, devoto e soprattutto ninfomane, mi raccomando devi farmi fare bella figura”. Annuii e risposi “si signora” Lei continuò, dicendomi: “ Roberta è una mia carissima amica, forse la più cara che ho, è una donna molto autoritaria e tu dovrai essere molto compiacente con lei, anche se ha gusti particolari….” E si mise a ridere io risposi che l’avrei servita devotamente e che avrei fatto tutto quello che la mia padrona mi avrebbe ordinato di fare.
Dopo circa 15 minuti arrivammo ad un cancello, la mia padrona scese citofonò e rientrò in macchina, il cancello si aprì ed imboccammo un viale fiancheggiato da entrambe le parti da dei cipressi, dopo alcune centinaia di metri arrivammo ad un casale fortificato in pietra. Regina, così si chiama la mia padrona, si fermò e scese dalla macchina ordinandomi di prendere tutte le valige e di seguirla. Intanto lei andò avanti busso alla porta ed un maggiordomo le aprì e la fece entrare inchinandosi riverente ed accompagnando con un gesto della mano la sua entrata. Io presi tutti i bagagli e la seguii. Varcato il portone, mi ritrovai in una stanza rettangolare sulla quale si aprivano delle finestre con delle pesanti grate in ferro e delle porte, il maggiordomo era alla mia destra mentre la mia padrona stava abbracciando la sua amica Roberta, una donna sui 50 anni, rossa di capelli, sul metro e settanta che sprizzava energia da ogni poro. Dopo i convenevoli di rito Roberta si rivolse al suo maggiordomo e gli ordinò di accompagnarmi a portare le valigie della sua ospite nella stanza e di sistemarmi. Fui accompagnato al piano nobile si apri una doppia porta in quello che era un vero e proprio appartamento privato, lasciai le valige ed il maggiordomo fece il segno di seguirlo, mi portò in una stanza molto piccola che nulla aveva a che fare con gli arredi ed il fasto delle altre, mi fece cenno di mettermi seduto su una panca in pietra murata nella parete, poi prese un collare me lo mise al collo, lo chiuse con un lucchetto lo fisso ad una catena che pendolava dal muro. Andò via senza dire alcuna parola tirandosi dietro la porta. Dopo un tempo che non riuscii a quantificare si aprì la porta, entrò della luce e riconobbi la sagoma di padrona Regina. “Ti piace la tua camera?” mi disse ridendo, era tra l’euforico, eccitato ed il divertito, le risposi di si lei se ne rallegrò mi venne vicino mi accarezzo la testa dicendomi che ero un cucciolo e che avrei imparato molte cose nuove. Mi liberò dalla catena, e mi ordinò di spogliarmi nudo lasciandomi solo il perizoma di pizzo, indumento che dovevo portare regolarmente, e di raggiungerla in stanza. Liberatomi dei vestiti superflui la raggiunsi, era mollemente distesa su un divanetto, come mi vide mi ordinò di inginocchiarmi e di prostarmi di fronte a lei. Poi incominciò a parlarmi “caro Paolo sai cosa sono le fluffers?” no risposi, lei riprese il discorso “ho parlato con Roberta delle tue attitudini e, lei complimentandosi con me, mi ha suggerito un tuo uso estremamente divertente penso che seguirò i suoi consigli. Hai portato tutto il necessario? Corri a prenderlo e torna qui”. Esegui rapidamente e tornai da lei rimettendomi prostrato di fronte ai suoi piedi. Mi ordinò di mettermi a pecorina a gambe larghe, testa alta come se fossi un cane, poi tirò fuori dalla borsa un guanto in lattice lo indossò ed incominciò a ispezionarmi. La sua mano si insinuava tra le mie cosce lisce e depilate, poi scostò le mutandine ed incominciò a saggiare la durezza delle palle pian piano, salì fino a raggiungere il mio buchino e mentre un dito, incominciava a penetrarmi con l’altra mano mi prese un capezzolo e dopo averci pianto le unghie incominciò a tirarlo. Mentre mi mungeva inserì nel mio buchino un altro dito ed incominciando a sditalinarmi il culo mi mungeva i capezzoli. Il tutto durò qualche minuto poi esclamò sfilandomi di botto le dita dal culo “ bene, hai le palle belle gonfie, rispondi bene alle stimolazioni e la tua fichetta è abbastanza burrosa. Ora prendimi la cintura di castità e le mollette e mettiti in posizione” obbedii presi tutto quello che mi aveva comandato e la raggiunsi, mi misi in ginocchio con il sedere sporto e lei incominciò il rito a cui ormai ero abituato. Per prima cosa mi tirò le palle per farmi sgonfiare il pisello, me le strinse fortissimo poi mi mise la cintura di castità, che a dire il vero era strettina, ed infine mi applicò delle mollette con una catenella ai capezzoli. “perfetto” esclamò “ma manca ancora qualcosa, prendi un cuneo anale dalla borsa, quello medio” mi spinse con il busto sul pavimento, spostò il perizoma e mi spinse fino in fondo il cuneo nel culo, poi prese una catenella e la trasformò in una mutandine che lo bloccava dentro in modo da non farlo uscire. Guardandomi compiaciuta per il lavoro mi disse “perfetto mettiti il grembiulino da lavoro poi vai a prepararmi un bel bagno caldo e l’occorrente per un bel massaggio”. Feci come mi aveva ordinato preparai il bagno, l’aiutai a spogliarsi, la lavai e poi la massaggiai con i suoi oli preferiti per circa un’ora. Quando ebbi finito si alzò, e preso il telefono sul comodino fece un breve numero “ciao Roberta, la cameriera è pronta manda su il maggiordomo per portarsela via” mi guardò negli occhi e disse “ora fai il bravo, questa sera ci dovrai servire tu a tavola” mi accarezzò e subito dopo busso il cameriere, che messomi un guinzaglio al collare che precedentemente mi aveva applicato mi portò via.
Percorremmo un scala stretta ed arrivammo salendo al piano che una volta doveva essere quello della servitù, mi portò in cucina dove era presente una cuoca molto grassa a cui consegnò il guinzaglio; si chiamava Olga. Doveva avere circa quarantacinque anni, castana chiara le mancava un dente laterale e come già detto era molto grassa. Mi strattonò e mi condusse verso uno sgabello di legno mi ordinò di sedermici sopra e poi indicandomi delle cassette mi intimò di sbucciare tutto quello che contenevano e di riporlo nei contenitori che erano sul tavolo. Pelai verdure per circa un ora ed il cuneo nel culo stava facendo il suo lavoro. Quando ebbi finito mi alzai per andare verso la cuoca ma lei accortasi si adirò, mi prese per il guinzaglio e disse” mettiti con il busto sul tavolo ed allarga le gambe” poi prese un cucchiaione di legno e mi ordinò di contare i colpi fino a 10. Mi sculaccio per bene 5 colpi per natica poi aggiunse “in cucina comando io devi chiedere il permesso per ogni cosa troia!!! Imparerai a servire padrona Olga!!!” alla fine della punizione mi fece lavare le pentole, ripulire la cucina. Io dopo avere eseguito tutto incominciavo a sentire il bisogno di urinare, mi avvicinai alla donna e le dissi “padrona Olga , dovrei fare pipì”. Lei mi guardò che sembrava un toro infuriato e mi rispose “troia come osi chiedere di soddisfare i tuoi bisogni” mi prese per il guinzaglio e mi obbligò a sdraiarmi sul pavimento, poi si sedette sul mio viso e mi intimò di aprire la bocca, infine disse “ora berrai la mia urina e poi mi leccherai fino a darmi piacere sia davanti che dietro” mise la sua mano grassa sotto il mio perizoma di pizzo ed afferrò le mie palle, le strinse fortemente orinandomi di bere tutto. Un getto caldo zampillò nella mia bocca mentre la sua presa si faceva più stretta e le sue cosce mi stringevano forte il viso. Quando ebbe finito la dovetti leccare fino a farla venire, si fece ripulire davanti e poi mi disse di leccarle il buchino dietro infilandoci bene la lingua. Eseguii alla lettera, lei fu soddisfatta si rialzò e mi disse che per quella volta avrebbe chiuso un occhio e non avrebbe detto nulla alla mia padrona. Suonò un campanello e mi affidò nuovamente al cameriere che al guinzaglio mi condusse nella sala da pranzo. Qui finalmente parlò: “serva questa è la tavola dove ceneranno le regine, apparecchia bene la tavola poi al suono del campanello vai in cucina ed aspetta in silenzio che padrona Olga ti ordini di servire la cena”. Così feci. Dopo circa un ora la cuoca mi fece indossare una crestina e delle scarpe con il tacco, mi diede un vassoio con l’antipasto e mi ordinò di andare a servire la cena.
Entrai nella sala da pranzo e mi sentii fortemente imbarazzato, ondeggiavo come una puttana di strada vuoi per il dildo in culo, vuoi per i tacchi, padrona Regina vedendomi sorrise divertita mentre la padrona di casa esclamò “cara Regina la tua è veramente una bella troietta vedremo se ci soddisferà, ma stai sicura che se non lo farà domenica, dopo l’addestramento ci riuscirà senz’altro”. Meno male che sapevo servire, la cena andò bene anche se spesso padrona Roberta mi palpava il culo facendo pesanti apprezzamenti. Alla fine della cena servii il dolce quando padrona Roberta mi disse “cameriera devo orinare vai sotto al tavolo e fammi da cesso” Guardai la mia padrona che annuì ed aggiunse di essere molto delicato con la lingua quando dopo aver bevuto tutto l’avrei dovuta pulire. Tutto andò bene fino a che sfiorai con la lingua troppo a punta il clitoride. Si alzò in piedi urlando che la lingua doveva essere sempre piatta chiamò il suo maggiordomo e gli ordinò di condurmi nella stanza rossa. Venni preso mi fu riagganciato il guinzaglio e ritornai per le scale alla sala d’entrata passai una porta e mi ritrovai in una specie di cella, senza finestre e con un cavalletto al centro e un grande armadio chiuso. Fui legato ad un anello che era murato al muro e poi la porta si chiuse. La stanza aveva tutti i mobili rivestiti di pelle rossa inchiodata sul legno. Dopo un po di tempo entrarono nella stanza le due regine Regina era seccata per il mio errore, mi slegò e mi ordinò di mettermi carponi sul cavalletto. Poi insieme a Roberta mi legarono delle cinte intorno ai polsi ed alle caviglie e legarono una piccola corda alla punta della cintura di castità. L’altro estremo fu assicurato ad una specie di gancio alla base del cavalletto. Mi sentivo completamente perso, non sapevo cosa sarebbe successo, ed ero legato, bloccato per la base del pisello con le gambe divaricate ed il culo in mostra. Roberta aprì l’armadio ma non potei vederlo perché l’avevo alle spalle, sentii la sua mano che mi spostava il perizoma e incominciava a toccare il cuneo anale come a masturbare una fica. Regina intanto si era messa davanti a me, mi liberò della catenella ai capezzoli, ma vi applicò delle mollette con dei pesi, poi prese la chiave della cintura di castità e la passò a Roberta. Intanto carezzandomi mi disse “il tuo cazzo non ci interessa, le troiette hanno solo tette, fica, culo e bocca ma poiché tu non hai la fica….. dovremmo accontentarci del resto. Tuttavia le palle sono divertenti da torturare!!! Roberta mi liberò il culo dal dildo, poi sentii che si infilò dei guanti in lattice e mentre con una mano mi tirava le palle con l’altra incominciò a perlustrare il mio culo. “Bene Regina, la tua troia ha un bel culo burroso penso che domani sera ci farà fare bella figura, ora per favore passami quel vibratore” sentii una cosa molto larga piano piano aprirmi in due, mi mancava il respiro, poi fu levata e mi fu spalmato qualcosa sul buco e dentro, infine sentii una cosa che scivolò, non senza fatica dentro, fino a raggiungere quelle che sembravano palle. Roberta poi si mise di fronte a me si fece passare un altro cazzo finto fissandolo ad un supporto del cavalletto mi ordinò di spompinarlo. “da brava troietta che sei lo sai cosa sono i fluffer? Bene oltre a fare la troia per il nostro divertimento, domani verranno dei miei amici a cena, e tu entro domani dovrai saper spompinare cazzi come una puttana di strada, ce li dovrai rimettere presto in tiro per farceli godere” mentre diceva questo e mi incitava a succhiare e leccare la cappella del cazzo finto, la mia padrona armeggiava dietro. Sentivo il rumore di una pompetta e pian piano il mio culo diventava sempre più pieno, mi avevano infilato un cazzo gonfiabile. Io stavo godendo come non mai, spompinavo sempre più avidamente il cazzo finto mentre godevo di quel pisello ormai gigante mi apriva in due, mentre il mio scoppiava nella cintura di castità. La mia padrona ad un certo punto disse a Roberta “cara amica prendiamo due strapon e facciamogli provare l’ebrezza di essere chiavato senza pietà. Si infilarono due cazzi finti, Roberta di circa 22 cm nero, e la mia padrona di 26 bianco, leggermente più stretto dell’altro ma molto più lungo. Poi venendomi vicino alla bocca mi ordinò “leccalo bene, lecca un vero cazzo, e più lo lecchi meglio entrerà nel tuo culo”, Roberta intanto commentava ad alta voce, “ti piacciono i cazzoni, vedi il tuo pisellino può giusto servire per masturbarsi il clito, mangia i cazzoni che ti fanno bene”. Mi furono messi entrambe difronte la bocca e fui costretto a spompinarli, sbavavo come un cane e la mascella mi faceva male, poi Regina andò dietro di me ed incominciò a penetrarmi. Lo sentivo scorrere dentro, entrava tutto ed io gemevo, una sensazione tra il dolore ed il piacere, Roberta allora per non sentirmi mi infilò il suo in bocca ed incominciarono a scoparmi insieme in bocca ed in culo. Non so quanto durò, si scambiarono spesso di posto ed i loro cazzi non si sgonfiavano mai, intanto io godevo, piangevo, stavo per raggiungere l’orgasmo ma loro non me lo facevano mai toccare. Ad un certo punto Roberta disse “Regina siamo sicuri che riuscirà a spompinare un vero cazzo che sa di sborra? Facciamo una prova” non bastò neanche il consenso che suonando un campanello arrivò il maggiordomo. Gli fu ordinato di levarsi i pantaloni, vidi che era completamente depilato, Roberta lo mise difronte a me e mi ordinò di prenderglielo in bocca. Mi afferrò per i capelli mentre Regina affondava sempre più nel mio culo. Il cazzo del maggiordomo incominciò a gonfiarsi nella mia bocca fino a diventare duro. Sarà misurato circa 20 cm ed aveva una cappella molto grande e definita. Sentivo Roberta che incitava “lecca il buchino, ora l’asta, ora prendilo in bocca succhia e lecca con la lingua il filetto” ero in preda ad un trans, incominciai a spompinarlo, lui mi afferrò la testa ed incominciò a scoparmi in bocca fino a che un getto di sperma denso e caldo mi arrivò in gola fino a farmi strozzare. A quel punto Roberta gli ordinò a lui di levarmelo ed a me di ingoiare tutto e di leccare quel gelato fino a farlo ridiventare duro. Esegui fino a che ritornò bello duro, Regina allora disse ad alta voce “brava troietta l’hai rimesso in forma meriti un premio. Che ne pensi Roberta?” si guardarono e l’ordine arrivo simultaneamente, fui inculato per la prima volta da un cazzo vero. La sensazione era molto diversa, il calore, la morbidezza della pelle lui mi schizzo dopo circa 10 minuti nelle mie viscere ma purtroppo successe una cosa involontaria. Roberta si accorse che la punta del pisello grondava sborra. La raccolse con un dito e me la fece leccare, poi commentò ad alta voce “si bagna come le vere troie” penso che domani sarà l’attrazione della serata” e guardando Regina scoppiarono a ridere.
Mi svegliai che ero ancora nella stanza rossa, il maggiordomo mi stava scuotendo e con lui era presente una donna che non avevo mai visto. Aveva circa 25 anni, magrolina, con un bel culo tondo e due tettine piccole ma decisamente eccitanti, sul metro e sessantacinque circa. Mi slegarono e mi svestirono completamente ad eccezione della cintura di castità e del collare, mi presero sottobraccio e mi portarono in una stanza vicino che era tutta rivestita di maioliche anche sulle pareti con un chiusino di scarico al centro. Vi pendevano degli anelli a cui venni legato, le braccia unite tese verso il soffitto e le caviglie a due anelli in basso contrapposti. Mi ritrovavo in una posizione estremamente scomoda, il mio sesso ingabbiato pendolava e le mie palle erano esposte oscenamente. La donna disse al maggiordomo di prendere il tubo dell’acqua. Un getto freddo mi colpì violentemente, poi preso un secchio lei mi lavò con una spugna come se fossi un cavallo, in particolare il culo venne lavato accuratamente ed i miei genitali. Incominciavo a capire la gerarchia, il maggiordomo era uno schiavo e tutti potevano comandarlo, la donna che portava un collare ed una cintura di castità a mutandine, doveva essere una schiava ma essendo donna poteva comandare sull’uomo, io ero poco più di un giocattolo. Non avevo capito ancora il ruolo della cuoca. Dopo essere stato accuratamente lavato, venni asciugato dal maggiordomo mentre la donna mi infilava un dito nel culo e facendo finta di sditalinarmi rideva guardando il mio cazzo che scoppiava nella cintura ed io che mi dimenavo come un ossesso. Ad asciugatura avvenuta fui slegato, mi fu rimesso il collare ed i due mi accompagnarono dalla mia padrona.
Entrai nella sua stanza ed era bellissima, vestita di calze, reggicalze, un sottoseno e sopra una vestaglietta trasparente, indossava due pantofole con circa 5 centimetri di tacco e stava con le gambe accavallate seduta su una poltrona a leggere una rivista. “Bene, ti sei ripreso” disse “tu vai via disse al maggiordomo, e tu schiavetta vieni qui insieme al mio servo” ci avvicinammo e ci prostrammo ai suoi piedi, poi lei commentò ad alta voce “hai visto che gentile padrona Roberta, visto che tu non sai leccare la fica mi ha regalato una schiava da lecco. Anche lei da ora in poi sarà mia, abita vicino a noi, e dietro mio ordine potrà utilizzarti” poi allargando le gambe le ordinò di leccarle la fica mentre io dovevo vedere come avrei dovuto fare. Venne godendo, poi aggiunse “ora tu dovrai leccare lei, è il mio regalo perché mi ha fatto godere” fu liberata della cintura di castità, io mi sdraiai a pancia all’aria e lei si sedette sopra di me, incomincia a leccare, intanto la mia padrona mi aprì le gambe e sentii un suo dito perlustrarmi il buchino, poi piano piano una cosa bagnata lo bagnava ed infine capii, il suo strapon mi penetrava. La scena vista dall’esterno era fin troppo chiara, io leccavo la schiava e lei mi scopava a pancia all’aria gambe divaricate come se fossi stato una donna, quando venne la schiava, padrona Regina smise, si sedette e ordinò ad entrambe di mettersi a pecorina e di pulire con le nostre lingue il suo cazzo. Provvedemmo spompinavamo quel cazzone e la schiava lo prendeva in mano e mi porgeva la cappella quasi ad insegnarmi. Passarono quasi 5 minuti. Poi la nostra padrona si alzò e ci disse, ora vado a letto, voi dormirete ai miei piedi, rimise la cintura alla schiava e ci assicurò con due guinzagli uno a destra e l’altro a sinistra del letto a baldacchino. “schiavetto domani alle 9 svegliami leccandomi i piedi ora dormite” si girò dall’altra parte e spense la luce.
Passai la notte quasi insonne a fissare le lancette fluorescenti della sveglia. Alle nove una leggera luce penetrava tra le doghe della persiana, io incomincia subito a leccarle i piedi, lei pian piano si sveglio, poi con il piede mi allontanò e vide che ore fossero, disse “male sono le nove e trenta secondi sarai punito per questo” poi mi slegò e senza farmi fare un fiato slegò anche la schiava dicendole “porta la cameriera a prepararsi tra 10 minuti voglio la colazione a letto.
Fui portato in cucina, la cuoca rise e messasi seduta gustò la schiava che mi metteva calze a rete, vestitino nero, grembiulino di pizzo e crestina, mi fece infilare delle scarpe con poco tacco e con sorpresa mi levò la cintura di castità. Il mio pisello incominciò a crescere e vistosamente alzava il vestitino. La cuoca allora infilata la mano sotto disse stringendomi forte le palle con una mano, “aiutiamolo a crescere” poi dopo pochi secondi infilò l’altra e toccando il cazzo esclamò “bello duro chiederò a Roberta di farmelo usare” poi mi mise in mano il vassoio e mi ordinò di portare la colazione alla mia padrona. Entrai nella stanza, la padrona mi fece avvicinare e poi mentre mangiava commentò “che strano gonfiore sotto il tuo grembiulino, fammi controllare” infilò la mano ed incominciò a segarmi, poi mi ordinò tiralo su e segati molto lentamente senza ricoprire la cappella e soprattutto senza venire. Obbedii, le gambe mi tremavano stetti per venire 2 3 volte e la punta grondava, lei fece finta di nulla fino alla fine della colazione poi mi ordinò di levare il vassoio e di andare in bagno a prepararle la vasca. Andai senza fiatare. Entrò in bagno completamente nuda, era bellissima, si mise sul water e mi ordinò di inginocchiarmi a bocca aperta, poi aggiunse “bene visto che ormai sei abituato da oggi in poi sarai il mio cesso2 mi prese la testa per i capelli ed incominciò ad urinarmi in bocca. La bevvi tutta, poi mi venne ordinato di ripulirla con la lingua, poiché la ruvidezza della carta non poteva essere tollerata dalla sua fica, infine mi disse di infilare la testa tra le sue gambe nel water perché avrei dovuto godere della sua defecazione. Defecò, prese un pezzetto di carta igienica e poi disse “mettiti cazzo all’aria che mi dovrai pulire il culo” obbedii lei si sedette sopra il mio viso allargandosi con le mani il sedere, io incominciai a leccarglielo mentre lei mi incitava a infilarci dentro la lingua per pulirlo bene anche dentro. Quando fu soddisfatta entrò nella vasca, si fece lavare e poi asciugare. Poi mi disse “tu devi andare al bagno ed ancora non hai mangiato giusto?” annui “bene ora entra nella vasca e mettiti a 4 zampe, esegui lei mi scrutò e poi disse liberati. Iniziai ad urinare nella vasca ormai svuotata, poi lei prese dal cassetto una pera da clistere, la riempì di acqua calda e disse, “per il tuo errore di questa mattina, ti farcirò con 3 litri di acqua che dovrai tenere per 30 secondi e poi potrai liberartene davanti a me” eseguì non so come riuscii a trattenerla ma evacuare di fronte a lei mi umiliava e mi faceva sentire suo. Quando finii mi ordinò di farmi una doccia e di seguirla in camera. Eseguii, arrivato in camera mi fece mettere a pecorina e poi mi applicò una borsa del ghiaccio sulle palle facendomi sparire il pisello. Poi infilatasi un guanto di lattice mi ispezionò il culo con le sue dita affusolate mentre ordinò alla schiava di prendere una fetta biscottata e di metterla sotto al mio pisello minuscolo. Dopo pochissimo non accorgendomi di nulla ricoprii la fetta e lei disse “ecco cucciolo ti ho preparato con le mie mani la colazione” mentre la schiava la levava da sotto lei mi rimise con facilità la cintura di castità, poi si sedette sulla poltrona, la schiava mi offrì la fetta ed io consumai la colazione di fronte alla mia divina Regina.
Subito dopo la mia colazione, dovetti massaggiare per circa mezzora la mia padrona, tutte le volte era per me un supplizio, il pisello scoppiava dentro la cintura, quando fu soddisfatta, mi ordinò di aiutarla a vestirsi. Indossò perizoma e reggiseno, poi dei pantaloni per andare a cavallo, una camicetta bianca e degli stivali, poi mi mise un guinzaglio e mi portò nell’entrata principale. Ci aspettava Roberta. “dormito bene?” le chiese, poi aggiunse, andiamo ti porto a vedere la casa e la proprietà” usci dalla porta, Regina la seguiva portandomi al guinzaglio completamente nudo, con indosso solo la cintura di castità, il collare, ed un paio di ciabattine che mi porse il maggiordomo.
La giornata era bellissima, era primavera inoltrata ed il sole scaldava il mio corpo. Uscimmo sul piazzale che avevo già avuto modo di vedere all’arrivo, accanto alla macchina della mia padrona ne erano arrivate altre, il che mi faceva presagire qualcosa per la serata! Girammo dietro l’edificio e percorrendo un lungo porticato che costeggiava un’orto, giungemmo a quelle che mi sembravano delle stalle. Entrati ebbi la conferma, c’erano dei cavalli, dei poni e degli alani. Roberta adorava i cavalli ed i cani e capii che aveva un allevamento. Padrona Regina rimase stupita per la bellezza degli animali, mentre commentava arrivò un uomo di colore sui quarantanni, era lo stalliere di Roberta. Salutò riverente e si prostrò di fronte alle due donne baciando gli stivali ad entrambe. Poi incominciò a farci da guida. Roberta spiegava la genealogia degli animali, le loro caratteristiche, poi pian piano il discorso prese un indirizzo inaspettato apparentemente. “Guarda che membri hanno i miei stalloni” disse a Regina. Effettivamente gli stalloni avevano dei membri enormi da mosci figurarsi in altre situazioni, ed anche gli alani erano molto ben dotati, avevano palle enormi ed un pisello che molti uomini avrebbero invidiato. Poi rivolgendosi alla mia padrona disse “ed il tuo schiavetto invece è dotato?” Regina rise e disse, “non tanto ma verifichiamolo”. Mi liberò della cintura e tutte e due incominciarono a ridere per le dimensioni del mio pisello. Parlò subito Roberta “se me lo affidi ti dimostro la mia teoria” certo rispose Regina. Roberta chiamò lo stalliere, era alto circa un metro ed ottanta, molto muscoloso, indossava scarponi e una lungo grembiule in cuoio, questi mi prese e mi fece mettere a 4 zampe, poi mi portò vicino ad un poni, Arrivarono le donne e Roberta mi ordinò di prendere in mano il cazzo dell’animale e di segarlo difronte a loro. Tentennai ma fui preso per il collare dal negro che mi spinse con la testa quasi a baciare il membro dell’animale, poi incominciò con uno scudiscio a colpirmi sul culo fino a che mi feci coraggio ed incomincia a menare quel cazzo. Mentre cresceva quello dell’animale cresceva anche il mio, Roberta disse “vedi cara il cazzo lo devono prendere gli uomini, perché più ne prendono più cresce il loro!!!” e si misero a ridere. Il poni incominciava a godere le donne mi incitarono a portare a termine il lavoro, continuai fino a che uno schizzo enorme uscì dalla proboscide dell’animale. Roberta aggiunse “vedi come è ingoiato il tuo cane, ti ricordi cucciolina ed il cavallo, lei era troia ed anche lui è troia quindi…. Cosa gli facciamo provare un cavallo o il mio alano?” Regina divertita disse “facciamogli segare un cavallo e poi lo stalliere gli farà sborrare sul culo, poi lui dovrà segare un cane e lubrificato dalla sborra si dovrà far inculare” Roberta annuì divertita, lo stalliere mi portò sotto un altro cavallo, lo segai poi fui legato a pecorina, le donne mi aprirono le chiappe mostrando il mio buchino, e lo stalliere continuò la masturbazione fino a farmi sborrare sul culo. Poi fu portato un cane, aveva un cazzo sui 20 cm, non mi fu dato il tempo di segarlo perché era già eccitato, fu liberato e fu aiutato dallo stalliere a penetrarmi. Le donne guardavano divertite, mi ritrovavo un cazzo animale che mi scopava mentre appoggiava le sue zampe anteriori sopra le mie spalle. Dopo poco venne tra le urla divertite delle donne. Fui liberato e lo stalliere mi ripulì usando un tubo d’acqua che era lì vicino. Mi fu rimesso il guinzaglio e continuammo la passeggiata. Altre delizie mi aspettavano nell’orto.
Infatti mentre percorrevamo il portico per tornare alla casa, Roberta incontrò la cuoca che raccoglieva le verdure per la cena. Come mi vide esclamò “che bel cagnolino lo vedo un po’ denutrito non trovate?” le donne annuirono, allora lei generosamente chiese se volevano farmi mangiare delle verdure, Regina annui dicendo che la verdura fa bene allora lei prese dal cesto delle carote, dei cetrioli e delle zucchine, mi fu ordinato di mettermi a pecorina appoggiando il busto sopra la staccionata, presero dei lacci usati per legare le piante e mi blocco i polsi e le caviglie, poi chiese a Roberta se poteva iniziare, lei annuì. Come prima cosa con dei rami di ortiche mi frustò poco sopra il sedere all’altezza dei lombari, poi prese delle carote ed incominciò a incularmi, una due tre entravano tutte dentro mentre lei commentava che per via anale le avrei digerite prima, poi passo ai cetrioli ed infine alle zucchine. Il culo bruciava per via delle ortiche, ed il buchino già precedentemente allargato sembrava ingoiare avidamente tutte le verdure che venivano appoggiate. Ad un certo punto accorgendosi che il mio pisello gocciava, la donna disse “c’è anche la salsa” prese delle carote e mentre Regina e Roberta continuavano a giocare con le verdure dietro, lei strofinò le carote sul mio cazzo, facendole insaporire e mi ordino di spompinarle e mangiarle. Ne mangiai circa una dozzina poi mi fu comunicato che avevo consumato il mio pasto. Fui liberato e riaccompagnato all’entrata della casa, ma mi portarono nelle cantine in quella che sembrava una cella, dove mi fu ordinato di fare i miei bisogni in un bagno alla turca, di ripulirmi e lavarmi con un pezzo di sapone di Marsiglia che era su una mensola sotto ad una doccia. Eseguii tutti gli ordini e mi misi ad aspettare.
Venne dopo non so quanto la nuova schiava di Regina che mi portò i vestiti da cameriera che mi aiutò ad indossare, poi andò via. Dopo molto tempo venne il maggiordomo, mi prese e mi accompagnò in cucina dove mi aspettava la cuoca.
Le comparve un sorriso non appena entrai, mi venne incontro e infilata la mano sotto il gonnellino mi afferrò per le palle e mi portò in un angolo, poi mi fece piegare con il busto in avanti e ridendo come una matta mi infilò un dito nel culo ed esclamò “come sta la nostra troietta dal culetto d’oro?” poi avvertii che prese qualcosa ed incominciò ad infilarmelo nel culo, Capii che erano delle palline cinesi, saranno state larghe come un uovo, mi farcì e poi mi fece inginocchiare e mi porse la mano. Perentoria mi ordinò di spompinarle le dita, mentre divertita mi dava dei calcetti sul pisello e sulle palle. Mi fece rialzare e poi mi disse “le signore sono pronte per la cena, incomincia a servirle” mi diede un vassoio con gli antipasti e mi incamminai verso al sala da pranzo, il cuore mi batteva, entrai nella stanza e vidi il tavolo apparecchiato sedevano Roberta e la mia padrona a capo tavola e sugli altri due lati sedevano altre due donne. La schiavetta ed il maggiordomo erano impeganti a servire sotto la tavola mentre due maschi prostrati avevano inserite nel culo due fiaccole accese e lo stalliere seduto carponi faceva da sedia a padrona Roberta. La mia andatura era incerta per la farcitura ed i tacchi, ancheggiavo molto e le donne si divertirono a prendermi in giro, e di tanto in tanto mi ordinavano di baciare loro i piedi o la fica. Roberta e la mia padrona invece si divertivano a tirare il filetto che usciva dal mio culo fino quasi a farmi uscire la prima sfera e poi con uno sculaccione mi invitavano a non distrarmi ed a servire. La cena finì, le donne si trasferirono in salotto dove servii loro il caffè, mentre la schiavetta ed il maggiordomo slegarano i candelieri ed il negro. Stavo per ritirarmi quando Regina perentoria disse: “ troietta vieni qui e prostrati difronte a noi, lo sai che Roberta ha organizzato questa festicciola in tuo onore? Vai a baciarle i piedi poi mettiti in ginocchi di fronte a noi” obbedii, le donne si alzarono e mi incominciarono a girare intorno scrutandomi, intanto la schiava fece entrare gli schiavi compresi il maggiordomo ed il negro completamente nudi che si misero in fila su un lato della parete, poi lei si accuccio vicino al divano. Le donne si rimisero sedute, prese la parola Roberta, in tuo onore visto che sei una troia ognuna di noi sceglierà il suo stallone e tu con la bocca andrai a prepararlo per farci godere del suo pisello. La schiava intanto mi ammanettò dietro la schiena le mani. La prima fu Regina, scelse uno dei candelieri, aveva un cazzo veramente notevole, lo presi in bocca e lo spompinai seguendo il ritmo che le donne mi davano, quando fu pronto fu legato a pancia all’aria e Regina si gustò il suo bastone. A turno spompinai tutti i maschi, negro incluso e ciascuna donna godè i frutti del mio lavoro. Soddisfatte tutte, dovetti ripulire loro la fica che grondava sborra di ogni singolo stallone, poi Roberta dichiarò aperti i giochi. Ci trasferimmo in un locale della cantina, vennero legati gli schiavi al muro, davanti c’era una riga, la gara consisteva nel farmi preparare a me ed alla schiavetta i loro cazzi e poi ogni padrona li avrebbe fatti sborrare. Vinceva chi riusciva a farlo schizzare più lontano. Vinse Roberta. Io e la schiavetta li dovemmo ripulire nuovamente spompinandoli poi venne il gioco del salto in largo, Regina disse che avrei dovuto partecipare io. Su delle panche vennero agganciati dei falli di legno che andavano via via aumentando di diametro. Il gioco consisteva nell’auto impalarsi fino a toccare con il culo la panca e poi passare al diametro superiore. Il vincitore era quello che nel minor tempo sarebbe arrivato al palo più grande. Incominciai, ogni padrona poteva spingere lo schiavo per farlo impalare meglio, il primo andò, poi il secondo, il terzo fece fatica, il quarto era molto grande ero a pari con il maggiordomo, Roberta gioiva ma Regina mi sussurrò in un orecchio “mi vuoi far fare brutta figura? Stringi i denti e rilassati, hai il culo di burro” ed incomincio a spingermi sul palo, entrò fino in fondo mancava l’ultimo, mi alzai lentamente mi ci misi seduto sopra e cercai di rilassarmi, lei mi prese per le palle e mi tirò lentamente giù, con l’altra mano mi spingeva i reni, e mi incitava a spingere, il mio culo si aprì ulteriormente ed arrivai prima del maggiordomo. Avevo vinto, Regina gioiva e mi diede un bacio sulla fronte, gli altri si erano fermati al secondo piolo.
Stanche le padrone si misero sedute a fumarsi una sigaretta, mentre fu data libertà agli stalloni di potersi divertire con me e con la schiavetta. Le padrone si godettero un vero film porno in diretta. La schiavetta ebbe il compito di spompinare e spippettare i stalloni, mentre a me venne applicato un imbuto nel culo ed il mio compito era quello di raccogliere e smaltire la sborra di ognuno. Quando furono ben svuotati, dovemmo prepararli nuovamente perché le padrone volevano godere di quei cazzoni enormi, poi stanche si sedettero fu portato un cavalletto a cui venimmo legati io e la schiavetta e Regina ordinò di dare anche a noi troiette la giusta razione di cazzo. Incominciarono gli stalloni, uno mi scopava in bocca e l’altro in culo, poi si diedero il cambio, e nuovamente si cambiarono i miei con quelli della schiava, non so quante volte accadde alla fine grondavo sborra dal culo. A quel punto le padrone decisero che era il loro turno, indossarano degli strapon e continuarono il lavoro degli stalloni, ma con dei cazzi ancora più grossi e duri. Ero esausto, venni slegato e mi fu ordinata l’ultima fatica. Fui sdraiato, mi fu applicato un imbuto in bocca, ed ecco sarei stato il cesso delle padrone, a turno mi urinarono in bocca, tutte tranne Regina al suo posto lo fece la schiava. Le padrone si ritirarono, fui liberato e mi fui accompagnato dalla schiava nella cella, ci rassettammo e poi raggiungemmo la nostra padrona nella sua stanza. Mi aspettava, mi portò al bagno e mi ordinò di bere tutto il suo nettare, poi le dovetti fare il bidè, le leccai il culo, ed infine, si fece mettere la crema per il corpo e si fece massaggiare sul letto. Stanca ma soddisfatta ci legò al solito modo e con l’impegno di svegliarla alle nove in punto si mise a dormire.
Sprofondai in un sonno ristoratore, poi verso le sette mi svegliai di soprassalto pensando che non avessi svegliato la mia padrona, mi tranquillizzai e mettendomi a ripensare all’esperienze fatte in quei giorni aspettai l’ora della sveglia.
La svegliai leccandole i piedi, e come il giorno precedente fui preparato vestito e le servii la colazione a letto, poi la seguii in bagno dove le feci da cesso, la ripulii davanti , e dietro dopo che ebbe espletato le sue funzioni, poi le preparai un bagno caldo e la massaggiai a lungo. Quando uscì le porsi l’accappatoio e poi la sfregai per aiutarla ad asciugarsi e per scaldarla. Andammo nella camera da letto dove l’aiutai a vestire, mi chiese le sue mutandine di pizzo trasparenti, il suo reggiseno a balconcino, calze e reggicalze, ed il suo vestito con la scollatura quadrata e la gonna a pieghe fino al ginocchio. Infine le scarpe, i sandaletti con il tacco che adoravo e che le portai in bocca come se fossi un cane.
Si mise seduta e mi disse “hai visto quanto è bravo il compagno di Roberta? Ti piacerebbe diventare il mio maggiordomo?” rimasi senza respiro poi annui con la testa, lei mi accarezzo e mi disse bene diventerai la mia cameriera personale, dovrai accudirmi, farmi godere, mi darai il tuo cazzo come se fosse un vibratore, non potrai venire mai senza mio ordine, e sarai sempre riverente e devoto verso di me. Poi mi chiese se lo volevo, annuii nuovamente allora lei mi autorizzo a baciarle i piedi, poi si alzò mi ordinò di fare le valige e di mettermi le mollette ed il dildo nel culo, di rivestirmi con i miei abiti civili e di aspettarla all’atrio dopo aver caricato i bagagli in macchina.
Nell’atrio ci aspettava Roberta, affettuosamente salutò Regina ed io devotamente le dovetti baciare il culo ed i piedi. Regina mi ordino di andare in macchina potei scorgere il maggiordomo che mi faceva l’occhiolino. Il viaggio fu silenzioso, poi Regina disse, questa sera dormirai da me.
Arrivati a casa sua portai i bagagli in casa, le preparai la cena, poi dopo in salone lei mi disse: “bravo mi hai soddisfatta meriti un premio, spogliati” eseguii. Mi fece mettere a pancia in aria, prese una borsa del ghiaccio e l’applicò sui miei genitali, poi mi liberò della cintura, ed infilato un guanto in lattice mi svuotò per bene dalla sborra, ridendo incominciò poi a farmelo diventare duro, mi salì sopra ed incomincio a cavalcarmi tenendomi strette le palle con una mano. Venne urlando, poi mi disse “hai dato piacere alla tua Padrona meriti un premio” mi mise a pecorina ed incominciò con le dita a sditalinarmi il culo fino ad infilarci tutta la mano. Vedi questo è il mio regalo, ti senti pieno della tua padrona!!!! Continuò fino a farmi sborrare poi mi ordinò di preparmi e preparare tutto per andare a letto. Mi assicurò con il guinzaglio e baciandomi sulla fronte mi disse: “mi raccomando domani sveglia alle sette” ed andò a dormire!!!
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pakemon, 32
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Uno strano vino
Uno strano vino
Io e SARA amiamo molto viaggiare e capita a volte che ci siano le condizioni per dormire in macchina.
Vi voglio ora raccontare di uno strano incontro che abbiamo avuto in una calda notte d'estate in riva al mare la sera che avevamo cenato in un ristorante a base di ottimo pesce, bevendo forse un po troppo un vinello fresco e leggero che ci aveva regalato una strana euforia in cui tutto ci pareva possibile ed eccitante.
Ci eravamo fermati per dormire su un piazzale appartato dalla strada ed avevamo preparato la macchina in modalita” hotel” che prevedeva il materasso disteso con comodi cuscini e leggero lenzuolino e vetri oscurati da appositi pannelli con ventose.
Eravamo molto arrapati ed il vino ci rendeva meno guardinghi del solito e appena chiusa la macchina dall'interno ci siamo subito scatenati in una performance sessuale degna di un film hard.
La bocca di SARA ingoiava avida il mio cazzo che mi sembtrava piu' grosso del solito e se lo conficcava giu' giu' nella gola provocandosi piccoli conati che si riperquotevano in strane contrazioni della sua splendida gnocca che mi spingeva nella bocca la protuberanza carnosa del suo utero che potevo succhiare estraendone umori dolcissimi quasi come se anche io le stessi facendo un pompino.
Ad un tratto in un movimento accidentale urtai il pannello che oscurava il lunotto posteriore facendolo cadere e la luce potente della luna piena di quella notte di incanto entro’ prepotente ad illuminare le splendide natiche tese di SARA che si avventava vogliosamente sull'asta rigida del mio cazzo turgido mugolando dal piacere frasi oscene che mi incitavano ad essere piu' porco che mai.
Ora dovete sapere che SARA e’una splendida femmina che da poco ha superato i quaranta ma che ha ancora un fisico da sballo con un grande seno, un vitino da vespa e fianchi opimi dalla pelle levigata con natiche superbe ben separate tra le quali si intravede una succulenta gnocca ben depilata e carnosa sormontata da un invitante buchetto scuro.
E’ cosi’ che si presento’ alla luce della luna ed allavista di un giovane ragazzo che stava vicino al portellone posteriore dell’auto masturbandosi eccitato dalle frasi oscene che noi ci scambiavamo in preda all’arrapamento piu’ estremo.
Lo vedemmo ma, forse per la strana condizione di incoscienza che ci aveva regalato il vino, non ci allarmammo e anzi, notai che SARA si eccitava molto all’idea di essere guardata, di eccitare a sua volta e di esibirsi per il piacere di uno sconosciuto.
Ed anche io dovetti ammettere che la situazione mi intrigava ed il mio cazzo lo rivelava in modo evidente visto che pareva esplodere nella mano di SARA che apriva ancor piu’ le natiche offrendole alla vista del giovane sconosciuto che a sua volta si era fatto piu’ intraprendente avvicinandosi in modo che alla luce della luna potemmo vedere che l’attrezzo che stava maneggiando in effetti era una bestia enorme da attore porno.
SARA lo guardava con occhi sgranati e si passava la lingua sulle labbra deglutendo, segno evidente di quando sente la voglia prepotente di avere un cazzo in bocca.
Io, in uno sforzo di razionalita’ studiai la situazione, e realizzai che il ragazzo, oltre che bello, per come era vestito e per l’atteggiamento che teneva, non costituiva un elemento ostile e non destava preoccupazione e pertanto, vedendo l’evidente interesse di SARA, mi decisi a parlargli.
Dovete sapere che e’ da tempo ormai che ho capito cosa mi eccita maggiormente senza dubbio e’ la eccitazione stessa di Sara che mi eccita e cosi’ io sono schiavo di questa situazione, che per provare piacere io, devo inesorabilmente ricercare il piacere di lei, in ogni forma, se posso glielo voglio dare io il piacere, ma anche se e’ un altro, pazienza, basta che goda lei, cosi’ sono sicuro che godo anche io.
E’ come quando cucino per lei, e’ splendido vedere come gode quando riesco ad azzeccare il piatto giusto, ma mi va anche bene se la vedo godere gustando cio’ che magari ha preparato per lei un cuoco sconosciuto in un ristorante qualsiasi.
Insomma l’importante per me e’ vederla godere e cosi’ le dissi:
“vuoi che lo facciamo vedere meglio, poverino vedi come ti desidera, potrei aprire il portellone e …magari farlo partecipare…se vuoi”
E lei apparentemente scandalizzata:” ma che dici, non sono mica una troia…ma, (guardando ancora una volta quel cazzo enorme che la attraeva come un magnete)
se a te fa piacere….allora….vedi tu….ma …solo guardare pero’”
Aprii allora il portellone e il culo sublime di SARA si offerse allo sguardo arrapato del ragazzo che gentilmente le chiese se poteva toccarla e lei inaspettatamente le rispose che certamente poteva e che anzi le sarebbe piaciuto essere anche leccata.
Io la guardai stupito e lei si scuso’ dicendomi che non le sembrava carino da parte sua negarsi “ poverino vedi come mi desidera !!“ e giu’ con la bocca sul mio cazzo mentre la faccia dello sconosciuto spariva tra le bianche natiche della mia donna che a quel punto comincio’ a gemere e a contorcersi avvolgendo il mio cazzo, che ormai stava scoppiando, in una spirale di lussuria come mai mi era capitato di provare.
Me ne stavo li con le gambe aperte e il cazzo duro conficcato nella gola di lei che dimenava il culo sulla bocca di lui che si menava il cazzo quando ad un tratto sentii che lei si contraeva emettendo un lungo lamento che pareva il lamento di un animale ferito a morte e mi guardo’ strabuzzando gli occhi.
“Che ti succede “ le dissi e lei imbarazzata mi rispose che aveva sentito il birbante inumidirle il buco del culo introducendo una lingua lunghissima che le pareva quella di un formichiere.
Dio mio che libidine vedere che lei godeva, e allora perche’ non vederla godere ancora di piu’ e guardandola dritto negli occhi le dissi “adesso gli dico di mettersi un preservativo” e lei dolcemente e con uno sguardo malizioso mi rispose:
“ ma hai visto che cazzo che ha, prima che si metta il preservativo vorrei tanto provare a prenderglielo tutto nella gola…..se non ti da fastidio”
Pazzesco!! Pensai che provavo gelosia, ma anche un intenso arrapamento per la strana situazione che si stava creando e allora la abbracciai, la baciai teneramente sulla bocca e le dissi “ scatenati “
Mi sorrise e fulminea si giro’ di scatto e senza guardare in viso il ragazzo si avvento’ su quel cazzo enorme voltando verso di me lo splendore della sua gnocca che gocciolava il suo piacere sul mio cazzo impazzito.
La penetrai a fondo facendola sedere sul mio membro pietrificato mentre lei, spingendosi il cazzo di lui fino in fondo alla gola si procurava violente contrazioni che si ripercuotevano in quel guanto di carne pulsante che avvolgeva il mio povero cazzo ormai pronto a esploderle dentro inondandola di sperma caldo.
Lei avvertendo che stavo per venire, ormai completamente assatanata, stacco’ la bocca dal cazzo dello sconosciuto dicendogli di mettersi il preservativo mentre si prendeva cura di me.
Come una trottola roteo’ su se stessa portando rapidamente la bocca sul mio cazzo che le erutto’ in gola un torrente caldo di sperma che lei ingoio’ a piu’ riprese finche’ le riusci’ e poi con un rivoletto di sperma che le scendeva in un angolo della bocca, guardandomi con un sorriso malizioso mi disse:
“non ti dispiace vero se mi faccio impalare da quel cazzo enorme…” io la guardai stupito e mi ritrovai a dirle…“ lo sai che mi eccita vederti godere, non ho niente in contrario, ma tu mi devi guardare e mi devi descrivere esattamente quello che provi e …. non trattenerti con le parole, questo e’ il momento di essere piu’ porca che mai” e mentre parlavo vedevo che lei apriva bene le cosce inarcando il culo verso l’alto in modo che il ragazzo che stava in piedi fuori dalla macchina la potesse prendere bene fino in fondo.
“Ecco” mi disse” mi sta leccando tutta la fregna ma non serve perche’ e’ come se mi fossi pisciata addosso dagli orgasmi che ho gia’ avuto……. E adesso sento la sua cappella che sta entrando… mio dio e’ enorme…mi spacchera’ tutta …..piano ecco sta scendendomi dentro riempendomi bene….sento dilatarsi le pareti della mia figa in modo quasi doloroso, ma ecco adesso e’ piacevole …anzi bellissimo…e ancora scende piu’ dentro…ma mio dio quanto cazzo ha questo stallone, mi pare un cavallo…..ecco ora esce lentamente e la mia passera si sente svuotata….e sono tutta fremente nell’attesa di essere di nuovo riempita di cazzo.”
E io guardando in controluce vedevo il cazzo enorme di lui che usciva lucido nel preservativo grondando gli umori della vulva della mia donna ed anche il mio cazzo sembrava rizzarsi nuovamente eccitato dalla scena che mi stava esplodendo nel cervello, e lei ancora:
“ ecco mi apre di nuovo le natiche e mi penetra piu’ deciso e muovendosi avanti ed indietro ogni volta mi mi penetra piu’ in profondita’ scavandomi in posti che non sapevo neanche di avere……mio dio che cazzo…si scopami di brutto…spaccami tutta …….fottimi….” e vedendo il mio cazzo nuovamente duro mi disse “perche’ non mi scopate tutte e due…mi sento proprio troia e ho una voglia matta di farmi sbattere”
Poi con abile regia fece coricare il ragazzo sulla schiena impalandosi sul cazzo di lui mentre mi offriva il culo che inumidito con la mia saliva accolse a fatica il mio membro che trovava lo spazio occupato dal cazzo di lui che le occupava quasi tutta la cavita’.
La stantuffammo cosi’ come animali per un tempo che non saprei definire gridando in un modo osceno fino ad arrivare ad un orgasmo liberatorio che le scaricai dentro il cunicolo del culo mentre sentivo che lei era a sua volta squassata da un orgasmo incredibile mentre il ragazzo rantolando sotto di lei dilatava il preservativo con un imponente getto di sperma caldo che le riempiva ogni angolo piu’ recondito della sorca sconvolta e fremente.
Ci ritraemmo e solo allora notammo che fuori c’erano altri tre uomini che si stavano masturbando con gli occhi fuori dalla testa per quello che avevano visto.
La mia donna allora, ancora assatanata e visibilmente fuori di ogni controllo, si rivolse a loro dicendo “ scusatemi ragazzi , capisco che anche voi vorreste godere ma adesso io non ce la faccio proprio piu’ dopo i tanti orgasmi che mi hanno provocato questi due mandrilli, ho la figa ed il culo in fiamme, ma fatemi riprendere e domani sera se sarete di nuovo qui potrete prendermi a turno tutti e cinque, ognuno di voi dovra’ provare tutto di me, le mani, la bocca, la figa ed anche il culo. Per il momento devo accontentarmi di ricevere su di me solo i vostri orgasmi e cosi’ dicendo si offri’ alla loro libidine e presto fu inondata da un mare di sperma che si spalmo’ sulla pancia e sulle tette succhiandosi le dita mentre mi guardava maliziosa, adorabilmente troia.
Il ragazzo si ricompose e ci disse che facendo il rappresentante era sempre in giro e cio’ gli rendeva complicato avere una ragazza e dato che per di piu’ gli affari non andavano tanto bene, per risolvere il problema del sesso, veniva spesso in quel posto dove veniva praticato il car-sexi per proporsi e che spesso gli andava bene ma che……rivolgendosi alla mia donna, mai gli era capitata una situazione cosi’ eccitante.
Dormimmo poi in macchina e al risveglio Sara mi disse:”ma che cosa c’era in quel vino !?!.....ho fatto uno strano sogno….” Ed anche io in effetti non avevo ben chiaro se era successo davvero o se si era semplicemente trattato di uno dei tanti sogni erotici e perversi che spesso mi capitava di sognare.
Quando pero’ mossi l’auto facendo manovra per andarmene vidi che sotto l’auto vi era un preservativo usato.
Ma d'altronde quello era un luogo di incontri amorosi ed era normale che ci fosse un preservativo, non voleva dire che quello che avevo immaginato fosse davvero successo!!! O forse si ????.
Ma che importa, ancora adesso quando ci ripenso mi viene il cazzo duro e Sara e’ contenta e si eccita quando cerco un posto appartato per dormire in macchina.
Non e’ mai piu’ successo niente, ma noi siamo sempre pronti a tutto.
Un saluto a tutti!!!!
BESASEX
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14 years ago
besasex,
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Una
La strada che devo fare non è ne lunga a non finire mai e ne corta. Passata da li tante volte, magari non proprio da li per via delle strane leggi della fisica, ma da quelle parti sempre. Che poi nemmeno la luce è mai stata uguale perché anche i momenti non erano uguali. Certi accecanti come il sole dopo il buio. Certi bui come il sole nascosto. Come le persone. Dio che peso carogna da portare giù certe volte! Un misto di metafisico e divino senza remore alcuna. Come il pensiero che varca una soglia prima timidamente, poi ci rimane li e fa casa. Ma oltre il peso a volte è il bruciore quello che fa più male. L'acido farebbe meno male forse. A dirla tutta non è sempre cosi male perché da queste parti mi sono anche trovata senza saperlo per poi schizzare giù urlando di gioia contagiosa. Mani che toccano certi bottoni o parole che spianano montagne ma poi ci si vede giù con gioia. Certe voci mi hanno fatto tremare dal piacere che mi accompagnava fino a sembrare in cielo con un dito. Mi ricordo che era luglio. Il sesso che ci ha fatto provare la strana combinazione di quello che si può fare vivendo in pieno.Pur' essendo modesta. In fondo sono solo una lacrima fatta di chimica e fisica. Vengo in silenzio per darti pace o gioia. Sono divisa fra mille pezzi piccoli sparsi qua e la che fanno male ma... Sono una sua lacrima per te.
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14 years ago
admin, 75
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Mio cugino b
ciao sono marco singolo etero con tendenze bsex dovute ad esperienze fatte in adolescenza. Infatti capitava che io ed un gruppo di amici sfogliassimo giornali porno, il tutto finiva con una masturbazione di gruppo, a cui alcune volte partecipava un cugino più grande con cui andavo molto d'accordo e che ospitavamo nella casa di campagna. era più grande ed aveva già un gran bel manganello ;) io venivo eccitato dalla sua visione e non riuscivo a spostare lo sguardo per di più faceva certe sborrate impressionanti...................credo che si accorse della mia "passione", così da soli cominciò a manifestare le sue tendenze attive, mi raccontava di non disdegnare incontri bsex con un suo compagno che era bravo a far pompe e che aveva un bel culo a papera........io rimanevo basito ma la cosa mi attraeva e facevo domande, poi saliti in motorino mi faceva guidare per poggiarmelo in culo...........la cosa cominciava a gustarmi............ un bellissimo giorno i nostri erano intenti a giocare a carte e ci mandarono a prendere della roba in una casa fuori mano, durante il cammino il discorso andò li spingendosi oltre perchè mi chiese se fossi disposto a fare seghe, io risposi forse non saprei ma in fondo ero bagnato............................. arrivati in casa in salone si tolse la tolse fuori e disse: grande vero mentre la maneggiava si avvicinò e disse: perchè non mi fai una sega....... le mie mani andarono sul suo grosso pene cominciai a scappucciarlo quasi non riuscivo a stringerlo tutto era più enorme visto da così vicino.............. gli feci un segone sino a farlo schizzare nel caminetto..............quanto era stato bello...........sulla strada del ritorno mi chiese: ma l'avresti anche succhiate........io stetti sul forse ma dissi che non avevo mai fatto pompini...... la mattina dopo passo a prendermi con la scusa di una passeggiata in montagna sulla strada ero eccitato perchè già sapevo cosa mi aspettava, e pure lui perchè lo tolse fuori per far pipì e lo aveva duro..........io lo guardai con l'acquolina in bocca, lui mi disse: e ti piace vero? commincio a smanettarselo poi mi disse perchè non mi aiuti, mi avvicinai e gli accarezzai il membrone, poi mi disse: vuoi provare a fare un pompino? io risposi che ci potevano vedere quindi lo invitai a seguirmi in un cespuglione appartato... Qui si sdraiò io mi sedetti accanto e cominciai a smanettargli il cazzo era fantastico scapuciarlo lentamente, poi la mia testa quasi posseduto ando sul suo cazzo e comminciai a mangiarglielo avidamente, andavo giù sino ai coglioni, poi nuovamente su a leccare la capella era lungo e grosso in bocca non mi ci stava tutto ma andavo su e giù emettendo rumori di bocca, lo spompinai avidamente sino a farlo schizzare smanettandolo................ lui si mise a ridere e disse cavoli meno male che eri indeciso, ci sei portato! per un anno ogni volta che potevo andavo a succhiargli il cazzo, poi nulla più e mi son consolato con grosse zucchine che spesso mi finiscono nel culo...........
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14 years ago
admin, 75
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SEI IN SERVIZIO DOMENICA MATTINA
La coppia Padrona decise di sfruttare i servigi della loro serva sin dal mattino e dopo aver concordato la data le fu ordinato di presentarsi domenica alle dieci in punto, avrebbe trovato la porta aperta, l'abbigliamento adatto le era stato preparato dalla Padrona con l'unico obbligo di portare con se un paio di scarpe nere che la serva sapeva dovevano essere di gradimento e il fermarsi in una pasticceria vicina per prendere delle brioches fresche rigorosamente con marmellata . Arrivati trovammo tutto come da ordini: porta aperta....luci soffuse e completo silenzio interrotto da una voce che arrivava dalla camera in fondo al corridoio....." muoviti serva sei gia in ritardo vestiti e vieni a portarci il caffe' in camera......" Liceale si vesti', gonna cortissima nera, camicia bianca, grembiulino bianco, nessun reggiseno ma un paio di mutandine bianche proprio da liceale, preparo' il caffe' , sistemo' il necessario su un vassoio e si diresse verso la camera da letto, la porta era appena socchiusa, busso' e dall'interno...." finalmente cagna entra......siamo svegli gia da diverso tempo....lascia una tazza sopra il comodino del tuo Padrone e poi lascia il vassoio qui sopra il mio comodino. Quando Liceale si avvicino alla sua Signora le venne subito messo il collare con il guinzaglio, spostarono la trapunta nella parte inferiore...." bene troia ora mentre noi facciamo colazione vieni a leccare i piedi dei tuoi Padroni come ti ho gia insegnato con attenzione nei vari spazi senza fretta perche' sai che odio le cose fatte senza cura e dedizione"......con cenno deciso al guinzaglio la fecero salire sopra il letto e con i piedi la rimbalzavano facendogli cambiare estremita' in maniera dolce ma decisa e continua......." bene troia ora scendi e mettiti a quattro zampe sopra la poltrona vogliamo uno spettacolo degno di risveglio che da molto desideravamo....bene inarca la schiena e butta fuori il sederino.....facci vedere le mutandine che ti ho preso.....che troia sei vestita da puttana con le mutandine da fanciulla....". Sotto gli ordini decisi dei Padroni si mise nelle posizioni piu' particolari e sicuramente oscene per soddisfare la loro vista, l'atmosfera e la temperatura stavano salendo continuamente la coppia eccitata iniziava a scambiarsi attenzioni sempre piu' spinte finche' la donna fece girare a pancia in giu' il suo uomo...." Il tuo padrone ha avuto una settimana molto particolare e ora voglio rilassarlo ......inizia a prenderti cura di lui con la lingua partendo dai piedi.....gambe in tutta la loro lunghezza.....culo e schiena.....non usare in nessun modo le mani..." La padrona si alzo' si mise gli stivali che aveva doverosamente preparato sotto il letto raggiunse il marito dalla parte opposta si prese il guinzaglio e segui' con attenzione il lavoro della sua cagna la lecco, la prese per i capelli e la accompagno' nelle zone piu' meritevoli di dedizione....culo e schiena....." sei proprio una lurida cagna....non avere fretta perche' oggi non ci sono orari....Dopo un lavoro attento e accurato dopo una ventina di minuti fece girare il marito e con un cenno le porto' la bocca sopra il glande facendo scomparire il cazzo quasi interamente in gola, con movimenti decisi, sempre piu' profondi, oppurtunamente nel momento di maggior ingoio la teneva bloccata per farla risalire in tempo, copiosa di saliva......
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14 years ago
AdamDTS,
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Il suo orgasmo su di me!
Tutto iniziava quando lei entrava nella mia cameretta! Appena entrata chiudevo la porta a chiave, e con quel gesto chiudevo il mondo che c'era fuori ed aprivo il nostro! Lei come entrava si sdraiava immediatamente sul mio letto fino a quel momento vuoto e freddo! Indossava quasi sempre i jeans si colore blue! come si sdraiava gli salivo addosso ed iniziavo a baciarla, il nostro mondo iniziava a girare nel senso della passione e dell'amore! Mentre la baciavo la toccavo! Il suo seno, i suoi capelli neri, il suo corpo stupendo! era un sogno! La mia mano scendeva nel bottone dei jeans e subito dopo la lampo veniva abbassata dalla mia voglia e passione! Appena che le toglievo i pantaloni iniziavo a baciargli la vagina, lo amava da morire, e lo facevo ogni volta con cose diverse in bocca: carammelle alla menta, carammelle frizzanti, nutella, carammelle alla liquirizia, carammelle balsamiche! Mentre gli baciavo la vagina gli slacciavo il reggiseno con la mia mano dx (essendo destro) e per la pratica acquisita lo facevo con un tocco solo! Il suo seno si spogliava dalla continenza e si apriva alla voglia di fare l'amore! I suoi capezzoli si indurivano e il seno era più sodo! Iniziando a fare l'amore lei mi faceva sdraiare su di lei, gli piaceva il calore del mio corpo, e la penetravo con tutto me stesso! Il mio pene lo sentivo arrivare fin sopra il suo ombellico, lì tastando si sentiva la mia punta! Gli piaceva da matti! Poi la facevo sdraiare su di me e le lasciavo sempre fare tutto quello che voleva! La assecondavo in ogni sua voglia e desiderio! Così lei levava ogni freno alla sua inibizione e dignità e si sfogava come voleva! Era fantastica! Sentivo il suo addome ed il suo petto che strusciavano su di me! Aveva gli occhi chiusi e strillava di piacere! Quando rallentava e si calmava era al limite! Lo avevo imparato perchè ogni volta che faceva l'amore aveva l'orgasmo e prima di godere su di me si fermava per ritardarlo e continuare a cavalcarmi! Ma io, dopo aver imparato questo, mi bastava indurire il mio pene contraendo i muscoli pelvici in modo che il mio pene già grande e duro, diventasse un bastone! Appena facevo ciò lei si muoveva come una puledra impazzita e mi immobilizzava con tutto il suo orgasmo! I suoi miscoli si contraevano, in mezzo alle sue gambe era un lago di piacere ed il respiro e il battito cardiaco si facevano molto più frequenti! Dopo tutto la abbracciavo tra le mie braccia e le baciavo il collo! Fantastico
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14 years ago
admin, 75
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Tradimento, sesso e amore in chat
- Ciao amore… Fausto ci sei,come stai oggi, stai seduto, ci riesci? - Si, si ci riesco…..e riesco a fare anche di meglio….. - Ahahaha ..provochi e????.....mmmmmm…..pensa piuttosto a guarire ….e poi se continui a visitare Barcellona……chi sa……beh anche se siccome non puoi usare molto il bacino.........ti devi accontentare ahahahahaha - Stronza….prima o poi te la faccio pagare - ….io ci sto…e ti diro di più,non so dalle vostre parti,ma qui al sud fanno tutto le donne……..si dice e….. - aahahahah mi sa che mi devo trasferire….al sud anche perché da voi fa anche un bel calduccio - no…ma che ……………cazzo, guarda, di qui c’è un freddo della madonna anzi forse li in Umbria fa meno freddo. Ieri notte poi Beppe mi ha scoperta mille volte ,brrrrrrrrrr - ..hai fatto colazione mio bel uomo? - si con latte, cereali e caffè - ahahahah… - perché ridi Angela? - rido perché bevi il latte…ahahahaha e che, ma a 50 anni suonati vuoi crescere ancora ?– la sua voce che avrebbe fatto tremare di curiosità anche le pietre ride - ok scusami per la risata…e che io niente latte,sono intollerante,solo caffè nero e bollente e due biscotti, poi dopo mi mangio la frutta e ci fumo la prima sigaretta pure. - ma smettila con queste sigarette che ti fanno male…… - perché dovrei? hai visto che succede a chi ne fuma e ne beve?si fa l’intervento……ahahahah - il mio d’intervento non dipendeva dal fumo invece un tumore può dipendere, non essere superficiale. - ..si ma se il tumore ti incontra una volta sola nella vita e dopo non ha più interesse di te……..,vuole sangue nuovo...anche il tumore…ahahahahahah……..smack - se volevi ci sei riuscita perché sono offeso ed incazzato… - no che non sei incazzato…..sei divertito - …………. - daiiiiiiiiii Fausto mio fammi un sorriso……ho imparato dal migliore….. - ah.andiamo meglio......sicuramente sono anche uno stronzo allora…..ma va fan’ culo… - scusami, scusami, scusami, scusami, scusami, scusami….amore non ci siamo capiti,ti giuro…… amore, ci sei? - si si ci sono ….. dimmi un po’ perché continui a tenere corrispondenza con questi uomini al sito? - ahahahah che fai il geloso adesso? Piuttosto pensa a me …che poi non mi dispiace sai che mi scrivano - ah bene allora….mi spieghi un po’ il perché’ - ma perché vogliono scopare,che male c’è, anch'io……..ahahahahha - anche io sono un uomo di questo sito……. con me sarebbe la stessa cosa allora? - si…… anche….. - e con tuo marito come la mettiamo……??? - infatti…………allora penserò solo al lavoro, solo alla vendita e niente più maschi,basta che vendo,non importa quello che vendo - quando parliamo di tuo marito diventa sempre un problema?? - che c’entra mio marito.. - fai cosi perché sta li intorno adesso? - no, per il momento sta fuori Lecce per lavoro.E te non hai fatta la domanda giusta…..sai te…..se ti frega lo fai, se non ti frega non lo fai, e te non mi chiedi mai nulla senza un perché…. - hai capito male tu adesso……io non volevo invadere vedi che hai capito male adesso? - vedo vedo……mo ti ci mando a fan’ culo...........anche perché sono un po’ arrapata e non ragiono bene[ - ma dai…non mi sembri tanto arrapata oggi….. - si invece…….e ho voglia,tanta voglia di uomo…… - uhhhh e io ti scoperei subito alla grande adesso …. - mmmmmmmmmmm……vai, dimmi come…..perché ho voglia di te….di quel sesso lasciato a meta . Di godere e basta….di non pensare e arrabbiarmi e scoparti e arrabbiarmi ancora e devi stare zitto……ti strozzerei adesso………..mmmmmmmmmmm - amore mio….. - ma va fan’culo te e l’amore - ti amo e sei tutta mia - si ma mica solo per te va fan culo stronzo - vuoi solo sesso allora???? - si, quello voglio da te e basta…hai capito?....me lo voglio far’ bastare…..mmmmmmmm………si!!!!!!!!! - allora……. - zitto ….devi stare zitto ho detto……. Sono sopra di te. Prima ti farei un pompino e poi me lo metto dentro e faccio come voglio io….allora via la mano, faccio io con la lingua, prima bacio te e poi lecco il cazzo e poi tutto in boca…cazzo se ho voglia…. tremo cazo - mi stai facendo arrapare forte sai? - ok, fai pure……parla,e io ti lecco, piano magari parli con tua moglie, continua pure e io anche perché mi piace il sapore tuo siiiii e mi piace che ti sforzi a mettermi tutto in bocca mmmmmm. Chi sa che faccia hai adesso, ti spompino la cappella del cazzo e te che parli….quanto mi piace uuuuhhhhhh adesso mi tolgo tutto e ti salgo sopra e mi bagno la figa con le dita. Prima in bocca e poi in figa e poi ti lecco un ultima volta prima che mi scopi , prima che mi ci siedo sopra ……piaaaaaaanoooooo ….sssssssssssssh quello che voglio io per adesso e questo e perciò mi siedo piano fino in fondo. Mi vuoi alzare e muoverti ma io mi muovo solo con il bacino senza far’ uscire il cazzo, mi ruoto un po’ e ti bagno per bene e ti mordo stronzo dove voglio io e ti lecco le labbra e te le mordo poi mi alzo dal cazzo piano ……lo vedi il cazzo lucido? Guardalo dammi la lingua adesso alla mia e infilami pure il dito dentro la figa ……..cazzzzzzoooooooo come tremo, solo che vai piano non veloce a scoparmi,non ancora salgo e scendo piano fino a non posso daiiiiiii fammi del male adesso ho un maschio vero d avanti no non ho finito con il tuo cazzo e che mi piace adesso ci ballo sopra mmmmmm cazzo si sono bagnata e scivola tutto e ti faccio male al petto e mi scende tutto giù il cazzo ti strizzo i capezzoli e ti bacio con una lingua che va dove vuole adesso però mi devi fare il culo prima che vengo si mettimi il dito mmmmmmmmm vai mi piace un casino venire con il cazzo in culo mmmmmm eccomi sono girata sempre seduta sopra ma con la vista del culo per te e me lo bagno il buco per bene prendimi le chiappe aprile….. le cosce mie piegate a toccare le tue mmmmmmmmmmmmm già si che entra e fa male e piace che fa male uhmmmmmmmmmm adesso abbassami forte si come sai che mi piace farmi male siedimi sul cazzo tuo nel culo e dai il ritmo con le mani alle chiappe siiiiiii fai te come ti piace io godo cazzo se godo ahhhhhh cazzzzzzzooooooooooooooo si e mi devi allargare bene prima di venire dentro siiiiiiiiiiiiiiii cazzo si si si mi fai tremare e venire cazooooooo, non fermarti mmmmmmmm si si si mi metto a pecorina come vuoi si e adesso sborrami tutta . Mi strofino alle palle con il culo sfondato….. - non ho finito ancora a sbatterti stai lì porca… - entri ed esci e mi piace un sacco quando entri con forza e mi spingi e poi esci e lo guardi il buco del culo e ci strofini il cazzo siiiiiiiiii - adesso ti sculaccio fino a fartelo arrossare il culo…. - sculacciami forte siiii e infilami come e ogni volta che vuoi, sto lì per il tuo cazzo e scopami forte prima il culo poi la figa e di nuovo il culo cazzzzzzzzzoooooooooo con il culo che c’è l’ho rotto del tutto - adesso ti vengo dove voglio io stronza….ohhhh - siiiiiiiiiii vienimi dentro tutto,tutto,riempimi per favore si cazzoooo che godo godo da impazzire e tremo e godo e mi piace da morire - ti voglio venire in faccia adesso - si si fallo, in faccia sulle labbra sugli occhi si fammelo leccare, amore mmmmmmmmmmmmmmmmmm godo e dammi tutto e ti lecco fino in fondo - pulisci per bene il cazzo e succhialo. - si che ti pulisco tutto e ti lecco tutto e vienimi dove vuoi vienimi in bocca riempila allora fino al' ultima goccia dammi mmmmmmmmm spingi forte e riempimi la bocca che ti vorrei vedere mentre mi vieni dentro cazzo se voglio vederti e sentirti come ti piace Ti amo maledetto te e va fan culo stronzo e scopami che ho voglia solo di cazzo ho voglia, stronzo che mi dai in testa. Sei uno stronzo come tutti e ti voglio e ti odio, ti odio e non spendo più niente di mio con te se non la mia fica capito??!!! Perché io ti sbatto come ho voglia te e tutti i maschi che voglio e adesso vado a fumare va che è meglio non...............parlare che ti uccido. Va fan culo stronzo, va fan culo! Chiudo qui e allontano gli occhi dal mondo virtuale! Non so più che stato d'animo ho! Lei ha il cuore a pezzi ma comunque ama! Il mondo continua a ripetere in ritardo concetti eterni. Più siamo bastardi e più ci amano. Infilo le mani nel giubbino e mi alzo. Un po tardi per cambiare adesso.
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14 years ago
admin, 75
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Lo spettatore
Lo spettatore Serata strana al privè, poca gente atmosfera che ristagna, poco erotismo. Ci sono alcune coppie gia viste. C’è ne una nuova , devono essere qui per la prima volta, lui si guarda in giro indeciso, su che dovrà scopare la donna che ha con se, sicuramente deve essere la moglie, che si nasconde dietro lui, cerca di coprire le cosce splendide tirando giù la minigonna. Probabilmente è venuta tanto per far contento lui, ma non sembra molto decisa. Una bella donna, due singoli si sono avvicinati, ma non hanno avuto il giusto approccio, sono stati troppo bruschi e decisi, basterebbe un poco di dolcezza, alcune parole pacate non tese a mangiarla e lei si scioglierebbe, a quel punto si potrebbe scopare tantissimo, ma io non ne ho voglia questa sera, mi sento inquieto, vorrei una cosa diversa. Poi c’è un’altra coppia, lei una fica paurosa, che ho gia scopato due volte in altre sere, lui invece è un tipo che sta solo a farsi delle seghe in continuazione, ma questa sera lei ha occhi solo per una tipetta di un’altra coppia , si scambiano occhiate allusive e bacetti, probabilmente la serata finirà con le due donne abbracciate a leccarsi tranquillamente. Guardo l’orologio, è quasi mezzanotte, sto appoggiato al bancone del bar, quasi me ne vado, quando li vedo entrare, una coppia diversa. Lui alto, sulla sessantina, ben vestito, completo in doppio petto nero, capelli bianchi lunghi, occhiali neri, lei, più giovane, forse quaranta o giù di lì, una strafica paurosa, alta, capelli biondo platinati, bocca ampia, labbra carnose e ricoperte da un rossetto rosso fuoco, seno una probabile terza abbondante, cosce lunghe, sormontate da un culo a mandolino perfetto che si muove ogni volta che lei cammina su dei trampoli dal tacco proibitivo, indossa un tubino nero elasticizzato che praticamente non copre nulla. Lui cammina lentamente, la esibisce, la mostra con sapiente lentezza, come una modella a una sfilata, e ogni singolo che si avvicina lui chiede discretamente qualche cosa, per alcuni la risposta alla domanda è positiva, ma alla maggioranza è no. Fa il giro del salone, seguito alcune persone, poi si avvicina al bancone del bar, si appoggia fra me e lei, che si siede su di uno sgabello e fa salire ancora di più il vestito mettendo, se mai ce ne fosse bisogno in mostra una fica nuda, non avrebbe potuto essere diversamente. Lui ordina da bere, “ un whisky,” lei sembra distratta guarda le sue mani, con dita lunghe e le unghie laccate di rosso, molto belle. Beve il liquore tutto d’un fiato, “ un altro, doppio,” poi si gira verso di me, “ tu sei un super dotato?” mi chiede a brucia pelo, annuisco, “ che misure?” io lo guardo, “28x10 reali,” lui prende il bicchiere con il liquore in una mano, e con l’altra lei, “ seguimi.” Entriamo in una saletta privata, lui, lei , io e cinque maschi che a scelto prima, poi lui chiude la porta, tutti gli altri restano fuori, ma nella sala c’è uno specchio e le altre persone che vogliono guardare ci si metteranno dietro per vedere lo spettacolo. Lui si siede su di una poltroncina, noi ci spogliamo, non c’è tantissima luce, ma sufficiente per vedere tutto, e subito mi rendo conto che è lui a dirigere il gioco, ma è lei protagonista. Lui si porta il bicchiere con il whisky alle labbra, è un segnale, lei si spoglia in un colpo solo, noi le siamo subito tutti intorno, ma lei con un deciso movimento ci fa mettere divisi in due file, facendo in maniera che lui abbia sempre una visuale perfetta di quello che lei fa a noi. Ci posiziona in base alla dotazione, prima due che sembrano essere i meno forniti, poi altri due che sono ben messi, ed in fine io e un altro che ha il cazzo sicuramente più corto del mio, ma mi batte in circonferenza. Lui sorseggia di nuovo del bicchiere, lei si accovaccia davanti ai primi due, li succhia, le sega, con incredibile maestria, è esperta, lo si vede benissimo che sa quello che vuole, ma sempre in maniera che lui possa ben vedere quello che lei fa, e non lo perde nemmeno lei di vista. A d un cenno impercettibile di lui lei si distende sul letto, noi le siamo addosso, la tocchiamo, lecchiamo, eccitiamo tutta, ma sempre lasciando la visuale libera, lei nel frattempo continua a succhiare i primi due prescelti, e prende il preservativo che il tizio tiene in mano e lo apre, lo appoggia alla punta del cazzo e lo srotola con le sole labbra, un giochetto che ho visto fare a poche donne, perchè richiede una certa bravura. Ad un certo punto lui porta di nuovo il bicchiere alle labbra, ma quasi non beve, lei si muove subito, fa distendere il tipo e sale sopra, si impala direttamente sul cazzo teso mentre continua la preparazione del secondo con la stessa modalità. Lui la scopa con impeto, ma è lei che non emette un suono a dirigere la scopata, la vedo muoversi in un modo veloce, infilando ben dentro il cazzo, lo munge, il risultato è che lui sborra quasi subito. Lo fa uscire e il secondo prende rapidamente il suo posto dentro di lei. La osservo segandomi lentamente, mi gusto il gioco, mi domando quale sarà il mio ruolo, intanto che quello la scopa lei non perde tempo, sta gia preparando il numero tre, gli mette il preservativo allo stesso modo anche se con una piccola difficoltà dovuta alle dimensioni maggiori del membro, di seguito sborra velocemente anche l’altro. Lei si gira, lo spettatore si aggiusta gli occhiali neri, è incredibile come s’intendano a gesti, lei risponde a questo nuovo segnale , si distende con la testa quasi fuori dal letto, rivolta verso di lui, solleva le gambe, e il prescelto l’infila da davanti tutto dentro, lei incomincia a godere, ma in silenzio, solo il suo viso tradisce il piacere che sta provando, io mi rendo conto che dovrò dare il meglio di me se vorrò divertirmi con una femmina così. Il tizio la sbatte con forza, lei solleva le gambe le annoda dietro la sua schiena, questo gli permette di assecondare e imprimere il ritmo che lei vuole, ancore una volta e lei a dirigere la scopata, ma gode, lui le spinge con forza il cazzo dentro nel tentativo di farla urlare, ma lei chiude gli occhi nel momento in cui io mi rendo conto che sta godendo, è il solo memento in cui non si sono guardati. Lui la pompa ma a un certo punto lei asseconda i movimento di lui con una spinta in alto del bacino, col risultato che anche questo sborra, si sfila imprecando, strappa il profilattico e schizza sul suo ventre le ultime gocce, lei ignora il tutto, si posizione allo stesso modo e si prende dentro l’altro che nel frattempo a preparato. Il quarto resiste di più, la pompa cercando di spingere dentro il cazzo con meno impeto, con più calma, lei lo asseconda, guarda verso il suo uomo che ora ha accavallato le gambe, credevo fosse un nuovo segnale, ma forse mi sbaglio, invece lo è, me ne rendo conto quando lei lascia che l’altro la scopi lentamente, evidente era quello che lui voleva, sono affascinato da questa coppia. Lei si lascia scopare intensamente, continua a fissare il suo uomo che rimane impassibile, sembra che la cosa non lo tocchi minimamente, ma dentro di lei il piacere sta lentamente emergendo, il tizio se ne rende conto e commette a mio avviso l’errore di intensificare sia il ritmo che l’affondo, lei reagisce, lo asseconda, lo segue, lo pompa dal basso, con il risultato che lui viene. Sono sempre più affascinato, questa femmina sa il fatto suo. A questo punto restiamo fuori io e l’altro che abbiamo pazientemente atteso il nostro turno, a noi non ci ha degnato di molte attenzioni, lui porta il bicchiere alla bocca, beve una buona dose di liquore, lui lo fissa, io mi domando quale sia il significato di quel gesto, e lo scopro subito. Lei si distende verso l’altro, lo succhia, lo lecca, lo prepara a dovere, ma il giochino del preservativo srotolato con le labbra non gli riesce, e quando lui è ben in tiro si gira, si posizione quasi in ginocchio e se lo fa infilare da dietro. Lui l’afferra per i fianchi, la tiene stretta e ferma, appoggia la grossa cappella fra le labbra della sua gia aperta vulva, e con un solo affonda le entra dentro. La poderosa spinta la costringe a puntare le braccia al letto, è duro il colpo che riceve, e se pur mordendo le labbra è costretta ad emettere un grido, …… aaaahhhhiimuumu…. È il solo gemito che le esce dalle labbra, la cosa sempre destare l’interesse di lui che la osserva mentre il toro la sfonda con forza incredibile, le da dei colpi fortissimi nel vano tentativo di farla gridare di nuovo, ma lei gode, si gode il cazzo decisamente grosso che le sta slabbrando la fica, lui ne è consapevole, osserva la scena, poi porta di nuovo il bicchiere alle labbra, lei china il capo e immediatamente incomincia a ruotare i fianchi assecondando il movimento di lui che poco dopo schizza con un grido …. Siiii … sborroooo …. Spinge ancora una volta il cazzo dentro a lei poi ne esce con tutta la sborra contenuta nel preservativo. Lei rimane per un momento a capo chino, il respiro è un poco corto, lui l’ha scopata bene e a lungo, lei anche se non lo ha dato a vedere ha goduto molto, ora è il mio turno, lei si gira verso di lui, che porta il bicchiere alle labbra e in un sol fiato lo vuota. La sua reazione mi stupisce, la vedo quasi contrariata, sembra quasi che non voglia eseguire quello che io non ho capito lui gli abbia ordinato. Mi distendo davanti a lei, ora le sue labbra si prendono cura del mio cazzo, lo leccano, mi piace, è brava, lo succhia infilandone circa la metà dentro la bocca e mi stupisco che ci riesca dato che il mio cazzo a quelle sollecitazioni è diventato, decisamente grosso e lungo, poi prende un preservativo, lo srotola con le mani, si gira ancora una volta verso di lui che rimane impassibile, lei scuote il capo, in segno di diniego, ma lui resta immobile, allora si alza, si posiziona a terra con le gambe divaricate, le braccia appoggiate al letto, io mi posiziono dietro di lei, sto per infilare il cazzo nella fica, ma lei lo porta più in alto, è il culo che devo farle!!!, certo, nessuno l’ha presa lì. La prendo per i fianchi, guardo verso di lui, che non muove un muscolo, mi osserva, attento, io prendo un respiro e affondo con decisione il mio palo dentro di lei che s’irrigidisce e grida …. Aaaahhhhhhiiiiiiiii … pianoooo …. Io continua a guardare verso di lui, che ha un sorriso soddisfatto, dunque era questo che voleva , sentirla urlare, ebbene ora l’accontento io. Spingo con forza tutto dentro, fino a che sento le palle sbattere sulle sue chiappe, uno dei maschi presenti si avvicina, porta una mano sotto e cerca di toccarle il clito nel tentativo di farle provare piacere, ma lei lo allontana con un deciso gesto del braccio, io resto fermo per un momento per darle il tempo di abituarsi a me, è decisamente stretta, o forse io sono eccitato e grosso , in ogni caso incomincio a pomparla con forza, ad ogni affondo lei piega le ginocchia per reggere il colpo, le mani stringono a pugno con rabbia la coperta, lei grida …. Aahahhhhiiii nnnooo … siiiiiiii …. Noo..daiiii …. La sbatto, con un ritmo deciso ma non veloce, voglio godermi quella femmina, voglio riuscire a godere di quel culo stretto che stò profanando con estremo piacere. Lei dopo un momento di dolore incomincia a godere, asseconda i miei movimenti, la sento contrarre i muscoli anali, sta cercando di farmi sborrare permettere fina al supplizio,, ma io non i lascio fregare, per battere questa strategia aumento il ritmo delle pompate, devo essere più veloce delle sue contrazioni, lei capisce che non sono uno sprovveduto, si rilassa, allenta tutti i muscoli, incomincia con la mano destra a toccarsi, e finalmente gode, lo fa in silenzio, io me ne rendo conto e le do due pompate fortissime,… dai godiii … le ordino, lei si gira verso di lui che ha il viso raggiante, sorride, si rilassa poi ………….. siiiiiiiiiiiiiiiiiiii ……. Vengoooooo ….. godooooo …. Il suo grido mi prende alla sprovvista, mi eccita, e decido che le voglio cavare anche l’anima, la pompo, me la godo tantissimo, poi lei alla fine mi implora …. Diiiiii … sborra…. Daiiiii … ti pregooo .. non ne posso .. piùùùù ….. daiiiii .. io sono soddisfatto, guardo lui che sorridendo mi fa cenno di si con il capo, aumento il ritmo e sborro. Schizzo tutto dentro, e solo quando lo estraggo mi rendo conto che nell’impeto dell’introduzione il preservativo si è lacerato, lo estraggo dal culo spanato dal quale cola della sborra, ma lei non dice nulla. Ci rivestiamo tutti in silenzio, loro si abbracciano, lo spettacolo è finito, lei ha recitato la parte della diva, lui ne è compiaciuto, è stato il regista di questo gioco, noi le comparse, lui ha avuto quello che voleva da lei, lei ha recitato la parte che lui le ha ordinato, noi siamo state le comparse del loro divertimento, siamo dei cazzi che lei ha voluto per divertirsi, o recitare per lui, mentre per noi è stata quello che eravamo venuti cercare, un buco da riempire, da godere. Escono, non un gesto, poche parole. Me ne vado pure io, esco, sento uno strano amaro in bocca, l’aria fredda mi colpisce il viso come uno schiaffo, mentre attraverso il parcheggio una grossa auto mi passa accanto, dentro vedo una donna dai capelli neri, corti che tiene in mano una parrucca biondo platino, mi guarda, mi sorride e mi saluta con un cenno del capo, poi spariscono immersi nell’anonimato della notte.
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Il gioco....
io, Sante ed Anna ci frequentavamo da tempo.... ogni tanto al sabato sera lo dedicavamo al sesso. Loro una coppia di una decina di anni più grandi, lei fisico minuto, due belle tettine ma, soprattutto, nonostante il visetto da brava mammina, un vulcano bollente a letto..... un sabato sera mentre cenavamo (prima dei nostri giochi...) esce il ricoldo di una frase di un vecchio film "Bertoldo Bertoldino e Cacasenno" dove il re, difronte a Bertoldo povero in canna, offre un pollo ripieno ammonendolo "tu mangia, ma ricorda che ciò che tu farai al pollo sarà poi fatto a te..." al che Bertoldo ci pensa, infila una mano nel culo del pollo, toglie il ripieno e se lo gusta, sfidando il re a fare la stessa osa con lui.... insomma, tra le risate Anna dice "stasera io sarò il vostro pollo ma attenzione, ciò che uno di voi farà a me, l'altro farà a lui!"..... Diavolo di una donna, evidentemente l'avevano programmato prima per vedere le mie capacità bisex fino allora limitate a tenere il cazzo dell'altro mentre lei si sedeva sopra.... finita la cena la spoglio e rimane nuda in piedi in mezzo alla stanza mentre le giro intorno e penso cosa fare.... se le tocco il culo la mano di Sante tocca il mio, e quando Sante si inginocchia a leccarle la figa il gioco prende il via... lui si rialza e ride diverto Anna mi sussurra in un orecchio "dai fammi vedere che sai fare che poi Sante non sa resistere al mio culo e me lo faccio mettere così poi...." in un attimo ero in ginocchio a prendere in bocca il cazzo barzotto di Sante che dopo qualche ciucciata era diventato di marmo..... "dai succhialo che poi me lo voglio prendere nel culo dice lei mettendosi a pecora e sculettando in calore...." aveva ragione, due minuti e il marito le ha sbattuto tutti e quindici i centimetri nell'intestino pompando di gran lena..... Due minuti e si toglie rivolgendosi al marito "adesso tocca a te sotto e non voglio sentire ragioni, il gioco è gioco...." Sante non era particolarmente d'accordo, non aveva mai preso un cazzo nel culo, le dita di lei, un dildo di medie dimensioni ma i miei 20 centimetri lo intimorivano... ha provato a sottrarsi ma ma voce dolce di Anna è diventata decisa e perentoria, era lei la dominante della coppia... Sante era a pecora sul divano, Anna le ha messo abbondante gel, gli allargava le chiappe e mi ha ordinato "mettiglielo nel culo come lui lo metteva a me, dentro fino ai coglioni!" visto il tono, e con grande piacere, ho obbedito infilando un po' alla volta ma fino in fondo il mio cazzo nel culo del marito.... sarà stato il culo stretto, lei che mi incitava ad aprirlo, insomma in due minuti ho estratto il cazzo dal buco e immediatamente Anna se lo è ingoiato per prendersi la sborrata...... ma lui aveva ancora i testicoli gonfi.... Anna si avvicina e mi dice "per questa volta scegli tu o ti metti a pecora o mi aiuti con la bocca..." è stato un magnifico pompino a due bocche.....
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La cena con le amiche
L’idea di aver perso la scommessa gli bruciava ancora, per non parlare di quanto gli bruciasse la sconfitta della sua squadra, la Juve, nella partita sulla quale la scommessa era stata fatta. Pensava di averla ormai in tasca, sul 3 a 1 stava già fantasticando le peripezie sessuali che avrebbe imposto a Barbara, per riscattare il pattuito. “se vince il Milan per una serata a mia scelta fai tutto quello che ti dico io!” gli aveva detto, e lui per contro, con la massima sicurezza le aveva controbattuto: “ok! E viceversa ovviamente!” – “Ovviamente!”. E invece negli ultimi 10 minuti chi non doveva vincere aveva ribaltato il risultato in una partita che secondo il telecronista aveva qualcosa di storico! “Ma proprio questa partita doveva essere storica??” si stava chiedendo Marco mentre si avvicinava al portone di casa dopo l’ennesima lunga giornata di lavoro. -“Ben tornato tesoro!” un frettoloso ma come sempre, caldo bacio di bentornato da parte di Barbara lo aveva accolto all’uscio. -“Come mai sei di fretta?” le aveva chiesto lui distrattamente. -“Oggi ci sono le mie amiche a cena, ricordi?” -“Ah, me ne ero dimenticato”- rispose un po’ scocciato”- Ospitare le amiche di Barbara per cena voleva dire perdere possesso del divano e del telecomando quella sera, si sarebbe dovuto rifugiare in camera da letto per avere un po’ di privacy e tranquillità. -“E a proposito Marco, stasera sei mio! Farai tutto quello che ti dirò! Riscatto la scommessa! Quella te la ricordi??”- -“Come sarebbe a dire CAMERIERE?”- aveva chiesto Marco una volta ripresosi dalla sorpresa. -“Vuol dire che porterai i piatti in tavola, servirai da bere e resterai vicino alla tavola pronto ad intervenire come fossimo in un ristorante di gran classe. E questa sarà la tua divisa per stasera”.- Barbara porse ad un alquanto stupito Marco, un triangolino di cotone bianco che dopo un esame più accurato risultò essere uno striminzito tanga maschile. Giorgia, Luisa, Graziella e Gianna comode nel “suo” salotto chiacchieravano già da un buon quarto d’ora del più e del meno con la loro amica e stasera “capobanda” Barbara. Lui invece, vestito solo di quel misero tanga aspettava nervoso in cucina gli ordini della padrona. -“Così mi ridicolizzi! Non vale! Non lo faccio, non era nei patti!”- aveva sbottato lui mentre si guardava allo specchio in camera poco prima. -“Si che lo era! Quando volevo io e come volevo io erano i patti. Non puoi ribellarti! Se non lo fai giuro che il decoder vola dalla finestra, e mai più partite o scommesse riparatrici!”. Marco sapeva che lo avrebbe fatto sul serio. Non parlava pensando ad una via d’uscita. -“E poi non è vero che ti ridicolizzo, sei un gran figo e se guardi la cosa dalla parte giusta potresti anche uscirne valorizzato stasera!” aveva rincarato Barbara. -“Come faccio a non arrossire e apparire un imbecille conciato cosi??” si chiedeva l’improvvisato cameriere un po’ infreddolito. -“CAMERIERE, ci serva il prosecco per favore!!” aveva urlato Barbara dal salotto. Era il segnale per entrare in scena. Il brusio che solo cinque amiche da lungo tempo possono fare era improvvisamente cessato lasciando spazio ad un esplosione di silenzio mentre il marito di Barbara, in minuscolo tanga entrava in salotto con un vassoio in mano. Con un’andatura un po’ impacciata e un sorriso nervoso, Marco mosse qualche passo verso le donne che a bocca aperta lo fissavano incredule. Solo Barbara sorrideva ampiamente presentando il cameriere della serata impersonato dal ben conosciuto maritino. -“Buonasera signore, gradite del prosecco?” ruppe il silenzio Marco. Le mani si mossero con cautela verso il vassoio e sempre in silenzio, i primi calici furono svuotati velocemente dalle commensali. -“Grazie Marco”- disse Barbara -“porti pure gli aperitivi, li prenderemo qui sul divano”-. Dalla cucina sentiva arrivare le risate delle megere. -“Uff..sarà proprio dura..questa me la pagherai mogliettina”- Pensava Marco mentre preparava il vassoio con gli aperitivi. -“Carino il cameriere, bel culetto!”- aveva esordito Luisa mentre tutte guardavano Barbara che compiaciuta sorseggiava il prosecco. Una risata collettiva aveva sancito il commento di Luisa. -“Vi è piaciuta la mia sorpresa? Ve l’avevo detto che prima o poi vi avrei fatto servire da un bell’uomo in tanga!”- -“Si!! Ma non ci avevi detto che sarebbe stato tuo marito!” - l’aveva rimproverata Giorgia - “Ragazze.. questa sera Marco NON è mio marito! Marco è il nostro cameriere e servitore!”-. -“Senti come se la ridono quelle stronze!”- pensava il cameriere mentre usciva dalla cucina per rientrare in salotto. Passò in rassegna le signore sedute chi sul divano chi sull’ottomano. Solo Gianna “la rossa” era in piedi. Barbara gli aveva raccontato di come adolescenti lei e Gianna avessero fatto qualche esperienza sessuale lesbo. La cosa lo aveva eccitato parecchio ovviamente e spesso si era ritrovato a fantasticare immaginando la scena. Con lo sguardo basso, ancora intimidito, Marco offriva le tartine alle donne, sotto i loro sguardi esaminatori. Chi cercava i suoi occhi con un sorriso divertito, chi gli guardava il petto o il corpo che ancora nei suoi quarant’anni reggeva molto bene. Per servire Gianna dovette girare le spalle al divano colmo di femmine e istintivamente strinse i glutei. Qualcuna rise, non capì chi. Mentre si allontanava da Gianna, ricevette uno schiaffetto sulla chiappa..cui segui un ulteriore ovvia risata collettiva. Barbara aveva dato ordine di iniziare a servire la cena e Marco da bravo cameriere aveva portato in tavola il primo, servendo una ad una le donne. Tutte prossime ai quarant’anni erano nel fiore della loro femminilità. Luisa, bionda dai capelli lunghi e gli occhi azzurri, pareva uscire da un episodio di Baywatch. Gianna “la rossa” alta e slanciata, con il capello corto dallo sguardo fermo e sicuro di chi sa di poter ottenere ciò che vuole. Graziella, castana e minuta apparentemente riservata nei modi al contrario di Giorgia che forse per nascondere una timidezza intrinseca faceva dell’esuberanza e del suo seno prorompente delle potentissime armi sotto il quale numerosi ometti cadevano vittima. Mentre serviva il piatto alle commensali, Marco notava che il vino cominciava a rilassare la combriccola e cominciava a gustarsi gli sguardi curiosi che spesso ricadevano sul gonfiore a stento contenuto nel triangolino di cotone che costituiva la sua divisa. Colse appunto Graziella che insisteva a scrutargli la dotazione e quando lei si vide scoperta diventò paonazza abbassando lo sguardo. Barbara era raggiante nel suo sorriso sornione e si sentì realizzato conscio di essere il suo orgoglio al punto di essere esibito seppure bonariamente così in deshabillé alle sue amiche. Mentre le versava del vino, Barbara lo ringraziò e fece scorrere una mano lungo il suo ventre, accarezzandolo fino alla gamba attraverso il pube. Sentì un brivido e il suo pene fremette come sempre succedeva quando le sue mani lo toccavano. Un pensiero improvvisamente lo pervase “cosa succede se mi eccito???” velocemente tornò in cucina con la scusa di aver finito la bottiglia di vino e gli parve di udire l’ennesima risatina sommessa. Ricompose il contenuto del tanga e fece pensieri di lavoro per interrompere il procedimento di erezione che inevitabilmente Barbara e la sua perenne sessualità avevano ancora una volta scatenato. -“Cameriere per favore”- udì Barbara chiamare -“porti pure il secondo e anche un paio di forbici, grazie”-. Iniziò a servire Luisa, versandole del vino. Luisa era impegnata a raccontare le gesta scolastiche di sua figlia grande, ora liceale. L’atmosfera si era finalmente rilassata, non era più al centro dell’attenzione e sembrava quasi che le donne lo guardassero un po’ meno ora. La cosa un po’ gli dispiaceva a dire il vero ma in fondo era meglio così, si disse. Passò a Gianna che gradì subito quanto le poneva nel piatto e ringraziò sollevando gli occhi gentili. Fu il turno di Barbara che prese le forbici, ringraziandolo di averle portate, le passò a Gianna dietro di lui. Stava servendo le fettine di arrosto sul piatto sul piatto di Barbara quando, in un attimo il classico rumore di forbici colse la sua attenzione. “Zac, zac”, sentì il calore di una mano sotto i suoi testicoli e fulmineamente il suo tanga sfilò tra le sue gambe. Vi fu nuovamente silenzio. Marco con il pene ora libero e in bella vista scrutò le commensali che a loro volta lo guardavano sorridendo, in attesa di una reazione. Fece finta di nulla e si rivolse alla moglie: “Signora, gradisce un altro pisello?”- le chiese servendole il contorno. -“grazie cameriere” disse Barbara ridendo – “mi bastano questi che già ho nel piatto, magari più tardi”. Marco si mosse con il pisello dondolante servendo le altre amiche prima di sparire nuovamente in cucina. La solita risatina sommessa gli giunse alle orecchie. -“Considerata la sorpresa, me la sono cavata bene!”- pensò Marco. Tornò subito in salotto, per adempiere al suo compito, pronto con la bottiglia di vino ad accontentare le assetate. Giorgia prese il suo bicchiere ancora mezzo pieno e dopo averlo vuotato d’un fiato lo sollevò all’attenzione del cameriere nudo, affinché fosse nuovamente riempito. Marco si mosse fino all’altro capo della tavola dove sedeva e non aveva finito di mescere che lei pulitasi la bocca si chinò verso di lui, portandosi l’uccello alla bocca e iniziando un pompino. Le labbra umide scivolavano lungo il pene, la lingua lo aveva scappellato e la mano calda era piena dei suoi testicoli. Marco esterrefatto guardava incredulo e a bocca aperta il proprio pene apparire e sparire dentro la bocca carnosa di lei. Era uno scherzo sicuramente, volevano forse metterlo alla prova? In difficoltà? Speravano scappasse? Cercò con lo sguardo Barbara quasi terrorizzato di vederla arrabbiata e trovandola invece sorridente e intenta a guardare la scena, sporta sulla sedia per non perdersi nulla. A questo punto, capita la complicità della moglie poté godersi l’inaspettato intermezzo. Incrociare lo sguardo delle altre commensali, assaporare l’aria intrigante in sala e ovviamente le impareggiabili sensazioni che il pene preda della bocca esperta di Giorgia gli stava regalando. Sotto le leccate esperte in breve il pene lasciando lo stato di riposo, raggiunse le sue massime dimensioni e la pompinara, a quel punto soddisfatta, mollò la preda leccandosi le labbra compiaciuta e ricomponendosi come nulla fosse. Senza dire nulla, con il pene ritto, Marco ritornò alla posizione di attesa a bordo tavola. Le commensali ripresero a parlare allegramente e gli argomenti scivolarono sul sesso. Ascoltare le donne parlare di come scopavano o avevano scopato aiutavano il pene di Marco a rimanere sulla posizione di attenti e quando Barbara chiese il dolce, un po’ a malincuore lasciò la tavola avviandosi velocemente verso la cucina. Tornò subito con il vassoio di tiramisù e prese a distribuirlo. Servite le donne tornò alla posizione di attesa, fiero del fatto che i suoi quindici centimetri di sesso fossero ancora in bella mostra. Si chiedeva quale sarebbe stata la sorpresa successiva, e la risposta non tardò quando Luisa lo chiamò, aveva scoperto il seno possente e sporcato di tiramisù un capezzolo disse: -“Cameriere, mi pulisca per favore”-. Obbediente, marco prese un tovagliolo avvicinandosi per fare quanto richiesto. La mano di Luisa fu veloce ad afferrare la sua fermandolo. -“Con la lingua cameriere!”-. Marco si chinò su di lei e le prese il capezzolo in bocca. Succhiando la cioccolata e il mascarpone lo sentiva irrigidirsi mentre il respiro di lei si faceva più affannoso. Luisa gli prese la testa e se lo tirò al petto riempiendogli la bocca di tetta. Lo strofinò gemendo mentre lui con i denti stringeva il giocattolino. Mentre si godeva il seno gonfio di Luisa, da dietro una mano gli prese l’asta del pene. Altre dita spalmavano la sua cappella di qualcosa di cremoso. Si alzò in piedi girandosi solo per trovare l’apparentemente timida Graziella in ginocchio affiancata da Giorgia, pronte in un duetto di lingue per restituire il favore che aveva fatto a Luisa e ripulirlo del tiramisù che copriva la sua grossa cappella. Era un turbinio di lingue, lo leccavano lungo tutta la superficie, passandoselo a turno per una pompata a piena bocca. Erano ben affiatate e non perdevano il ritmo. Luisa, cui ora dava le spalle, evidentemente riconoscente del servizio gli sosteneva le palle da dietro e chinatasi sulle ginocchia aveva immerso la sua lingua tra le natiche di lui, alla ricerca del suo ano. Marco si guardò intorno, Barbara era ancora seduta ma con le gambe larghe, le mutandine alle ginocchia e la mano destra che scivolava ritmicamente sul suo sesso curato. Gianna l’aveva subito raggiunta e liberatasi della camicetta, si era inginocchiata tra le gambe a riprendersi per un po’ ciò che era stato suo anni addietro. La goduria negli occhi di Barbara per le attenzioni di Gianna lo aveva ulteriormente eccitato, non bastassero le lingue avide di Graziella e Giorgia che si combattevano la turgida cappella del suo membro. Si divertiva ad alternare le bocche tirando per i capelli le due donne e guidandole nel movimento alternato lungo la sua asta. L’apparentemente timida Graziella però si era liberata della stretta e con un balzo gli era saltata improvvisamente in braccio. Avvinghiata al collo si era arrampicata sul suo torso con le gambe strisciando sul suo pene con la sua figa. La sua umidissima apertura aveva sapientemente trovato la punta della sua cappella sulla quale quindi si era lasciata cadere con tutto il suo peso. L’urletto compiaciuto aveva rotto il sottofondo di respiri affannosi e stimolato ulteriormente l’ambiente. Gianna e Barbara erano ormai nude, sul divano, avvinghiate in un profondo sessantanove quasi incuranti di quanto succedeva intorno a loro. Graziella si issava sul pene di Marco solo per poi lasciarsi andare e impalandosi. Giorgia leccava avidamente dalle palle di Marco il succo che profusamente usciva da Graziella e Luisa sempre dietro di lui insisteva in una strana perversione a leccargli l’ano forzando la lingua tra le natiche strette impegnate a far godere l’arrampicatrice Graziella. L’orgasmo di Graziella fu devastante. Si lasciò cadere all’indietro sorretta da Giorgia. Marco la colpì ancora un paio di volte per terminare l’opera e stremarla, l’adagiò quindi sempre con l’aiuto di Giorgia sul divano dove sorridente li guardava ancora pervasa da qualche spasmo incontrollato. Giorgia agguantò il pene ora libero assicurandosi che nessun altra contendente potesse impadronirsene prima e con una mano se lo infilò nella figa mentre si chinava sull’ancora disorientata Graziella. Lo guardava con occhi imploranti mentre lo tirava a se, Marco non si fece pregare e inebriato dalla vista del culo di Giorgia e dal fatto che usasse Graziella come materasso prese a spingere profondamente il suo cazzo nella sua figa. Giorgia non era “sonora” come Graziella, si limitava a mugolare piano. Ma aveva una vagina che spasmava in maniera impressionante. Nemmeno Barbara che sapeva regolarmente spremergli il pene all’inverosimile durante la loro attivissima vita sessuale lo stringeva in quel modo. Aveva avvertito perfino le prime avvisaglie e di li a poco sarebbe sicuramente venuta. Era stata proprio Barbara ad insegnargli come riconoscere gli spasmi della figa durante un orgasmo. Prima di andare con lei non era in grado di riconoscere un orgasmo simulato da uno vero. Ora si e questo che stava per avere Giorgia era proprio vero! L’intero pene, completamente immerso nel suo corpo era ritmicamente compresso dalla guaina di carne che lo avvolgeva. Sembrava lo volesse spremere per succhiargli via tutto il seme che aveva dentro. Giorgia inarcava la schiena sollevando la testa dal corpo di Graziella che ora rilassata la assecondava accarezzandole la schiena e i fianchi. Piantando le unghie sui cuscini del divano Giorgia strinse la figa una volta ancora e stavolta lasciò uscire un urlo liberatorio portando la mano destra sui testicoli di Marco quasi ad impedirgli l’uscita prematura dal suo antro. Marco di per se resisteva bene. Aveva temuto di godere durante l’orgasmo di Giorgia ma si era volutamente distratto chiedendosi cosa stesse facendo Luisa che finalmente aveva smesso di leccargli l’ano. Giratosi la aveva vista seduta sul tappeto con una mano sul clitoride e una su di un capezzolo. Guardando le scene orgiastiche intorno a lei si stava divertendo probabilmente in attesa del suo turno. Marco usci dal corpo di Giorgia una volta avvertito il rilassamento dei muscoli di lei e giratosi verso Luisa quasi a ringraziarla per la paziente attesa e per avergli offerto l’appiglio per ritardare l’orgasmo le offrì il pene ancora umido del succo di Giorgia. Luisa si dimostrò abile con la lingua e lo pulì attentamente con molta cura, iniziando dalla base e spostandosi verso la cappella. Scappellandolo minuziosamente per poi ingoiarlo a fondo, da vera professionista. Lo spinse con le mani facendolo sedere sul divano. Non gli lasciò scelta o possibilità di manovra. Era decisa e determinata. Salì lungo le sue gambe con una sinuosità che lo colpì. Questa professoressa che sembrava uscita da un libro di altri tempi dimostrava un’esperienza notevole. Lo baciò sul collo mentre si sistemava sul suo ventre e senza proferire parola si inserì il cazzo sempre turgido tra le voluttuose labbra della figa. I movimenti prima lenti del ventre lungo la pertica completamente immersa in lei aumentarono di ritmo. Le unghie iniziavano a spingere sulle spalle di marco e la lingua si fece spazio tra le labbra di lui incontrando la controparte e giocandoci insieme. Marco istintivamente cercò barbara con lo sguardo e la trovò dall’altro lato della stanza sul divano a cavallo di Gianna mentre strofinava la figa sulla sua. Lei lo guardava e sorrideva a bocca aperta come faceva sempre a dimostrare estasi sotto colpi di lui la sera. Non tanto per cercare approvazione Marco l’aveva cercata. Voleva in qualche modo comunicarle che Luisa si stava dando da fare in maniera che non si sarebbe mai aspettato. Lo sguardo di Barbara e un leggero movimento del suo capo gli fece capire che lei non era stupita. Marco tornò a Luisa. Le prese le natiche e assecondò il suo moto ritmico. Prese a stringere i muscoli del pene in modo che durante le penetrazioni la toccasse più forte lungo la parete posteriore della figa. Luisa dimostrava gradire il pene dentro di lei e scivolava avanti e indietro con movimenti sempre più decisi. Lo prese per i capelli stringendo i denti. Iniziò a sollevarsi fino far quasi uscire il pene. Lo portava all’imboccatura della figa, appoggiato alle labbra che seguendo la cappella quasi si richiudevano al suo passaggio. Poi mollava con le gambe sedendosi pesantemente su di lui causando una tremenda penetrazione che assecondava con un gemito. Poi, prossima agli spasmi finali prese a muoversi nuovamente avanti e indietro strofinando il clitoride sul ventre di lui. Ci volle poco..venendo si irrigidì tutta. I suoi erano gridolini acuti ma non forti, eccitanti aveva pensato lui. Tornata in se lo guardò negli occhi. Gli sorrise con grazia e gratitudine e riprese quei movimenti veloci sul pene, stavolta Marco riconobbe che erano per lui. Giorgia e Graziella, ora erano inginocchiate di fianco a loro. Accompagnando i movimenti di Luisa accarezzavano e baciavano le loro gambe. Marco sentiva crescere l’orgasmo e aumentò i movimenti di Luisa piantandole le dita nelle natiche. Si stava facendo una mega-sega con il suo corpo e la cosa gli piaceva. Sentì lo spasmo dell’eiaculazione e spinse Luisa indietro estraendo il pene. Luisa si affrettò a scendere sistemandosi in mezzo alle due amiche, tutte in attesa del premio. Il primo potente fiotto di Marco, colpì Luisa sullo zigomo e subito Giorgia assestò una precisa leccata per portargliene via una buona parte. Graziella con la mano velocemente spremeva il sesso di Marco per estrarre tutto il carico. Vi furono altri due fiotti notevoli che finirono sui capelli di Giorgia (intenta a leccare Luisa) e sul seno di Luisa. Tutte e tre presero quindi a leccare il sesso di Marco per pulirlo e ringraziarlo dello splendido dovere di cameriere che aveva offerto loro quella sera. Barbara a carponi felinamente si insinuò tra le tre donne che avevano goduto di suo marito e si stese sorridente tra le accoglienti braccia di lui. Marco le sorrise accogliendola e stringendola a se e la baciò teneramente. Barbara si accoccolò sul suo petto, si stava reimpossessando di ciò che era suo anche se in fondo non l’aveva perso neppure per un istante durante quella sera decisamente particolare. Marco le accarezzava i capelli e guardava ridere le tre donne in ginocchio, raggiunte da Gianna che scherzavano sulle gocce di seme che ancora ornavano il seno di Luisa. “Posso servirvi qualcosa signore” – chiese il cameriere. Al silenzio delle compagne, Barbara sorrise –“penso tu abbia servito abbastanza stasera amore, sei stato proprio bravo!”- Le ragazze gli fecero persino un applauso al quale lui con un inchino rispose e iniziò a spreparare la tavola.
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14 years ago
moltosimpatici,
50/50
Last visit: 1 year ago
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Beauty farm
Sono passati tre mesi dal mio primo incontro a tre con Manuel e Gianni. Ho avuto modo di conoscere un po’ meglio Gianni e soprattutto come sia stato possibile che lui e Manu siano entrati in contatto. Conoscevo già virtualmente Gianni. I nostri nickname erano entrati in contatto su di una sexy chat, quello che avevo dimenticato era di aver aperto quel profilo insieme a Manuel, tanti anni prima, e cosa assai più importante di non aver mai cambiato la pw, nonostante fossi rimasta la sola a scrivere e leggere sul quel particolare sito. Io e Manu eravamo principalmente grandi amici e gli avevo confidato il mio interesse per quest’uomo che mi aveva intrigata. Era infatti abbastanza insolito che io rispondessi ad uno dei messaggi che ricevevo. Sono molto certa di quello che cerco e non è facile trovarlo. E’ vero amo il sesso ma questo non vuol dire che devo darla a tutti i maschi che mi capitano a tiro!!!! Gianni mi contattò con un messaggio pulito, educato e soprattutto cosa assai rara mi strappò un sorriso. Per farla breve il mio interesse per questo simpatico personaggio fece scattare nel mio intimo amico Manuel la molla che accese una lampadina nei meandri bui e polverosi della sua memoria dove era persa la pw che da anni non usava più. Voglio romanticamente pensarla così ma forse sarà semplicemente andato a cercare il foglietto dove lo aveva scritto. Questo fu l’inizio, poi vennero le violazioni…. Della mia privacy quando Manu ha letto i miei messaggi e ha deciso di contattare Gianni, e in seguito dei miei orifizi. Entrambe le violazioni non sono denunciabili ne penalmente perseguibili perché…. Non mi sono affatto dispiaciute!!!... Alla fine anche se diametralmente opposti Manuel e Gianni si somigliano negli interessi, entrambi amanti dello sport (Manuel una volta!!!) entrambi amanti delle donne e del sesso, Motori e tatuaggi. L’uno però freddo e controllato, l’altro burlone simpatico e molto aperto. L’uno poco propenso a lasciarsi andare e con i suoi bei piedoni piantati a terra, l’altro abituato a viversi ogni giorno divertendosi e con la passionalità dell’ultimo. L’uno con le sue braccia conserte (segno di chiusura Manuel) l’altro con il suo sorriso aperto, l’uno troppo concreto e l’altro allegro e vivace. Un bel mix davvero. Qualcosa che forse molte donne mi invidieranno. Decidemmo che a turno avremmo organizzato qualcosa per gli altri…. Toccava a me, avevo preparato una bella sorpresa ad entrambi. Una amica era titolare di una Beauty farm molto esclusiva in un hotel. Il programma prevedeva massaggi… bagno turco…. Idromassaggio…. Sala relax il tutto di solito per coppie. In via del tutto eccezionale mi concesse di organizzare il tutto per tre. Alle 19 ero già al centro con la mia amica che mi dava precise indicazioni sulle pause, sulla “cena” in sala relax, e soprattutto sui tempi precisi nei quali per forza di cose avrebbe dovuto interromperci per farci passare allo step successivo. La serata mi era costata una cifra spropositata ma sembrava destinata ad essere un bellissimo ricordo. Davanti allo specchio dello spogliatoio mi specchio e mi accarezzo…… ho tenuto sotto il sottilissimo accappatoio solo gli slip di un costume…. Sono decisamente buffa… nuda e con i sandali a tacco alto, ma dovrò uscire per accoglierli, mi raccolgo i capelli…. La coda è sempre molto comoda soprattutto in questo ambiente, il viso completamente struccato…. Forse un velo di ombretto… lo allungo sugli occhi come ali… chissà se questa sera mi faranno volare? Le premesse ci sono tutte. E’ strano come candore e innocenza si possano mischiare all’assoluto piacere dei sensi. Il telefonino vibra è Manuel…. “Non riesco a venire!” “cosa?!?!? Ti odio!” “Sono rimasto a piedi con la moto!” (Mi odierà per questo! Nulla vale di più!) “Ti vengo a prendere, dai è presto mi vesto e arrivo!” “No, non lascio la moto qui! Ho già chiamato per farmi venire a prendere!” “Ti aspettiamo dai! o ci lasci soli?” “Mi gira male… non mi va… chiamalo e rimandiamo!” “Non ci penso nemmeno! Punto primo sai che viene da lontano… punto secondo sta per partire per lavoro, punto terzo ho prenotato qualcosa a cui non posso e non voglio rinunciare… peggio per te! Non sai cosa ti perdi!” Gli riattacco il telefono. Ero furiosa! Proprio stasera doveva lasciarlo a piedi quel ferrovecchio?... Di nuovo il telefono… “Lo sapevo dai….. dove sei che ti vengo a prendere…..?” “Dove mi hai dato appuntamento… ma tu dove sei?” Ops era Gianni…. “Scusa scusa arrivo….” Fuori dall’hotel faceva freddo e la pelle nuda sotto l’accappatoio si riempì di brividi… “Ma sei matta potevi rimanere in stanza vi avrei raggiunti!...” Mi strinse per scardarmi.. “La stanza solo più tardi… ora vieni con me…” Lo presi per la mano , lui ricambiò la stretta e mi seguì curioso. Entrammo nella Beauty Farm, passando di fronte alla mia amica che osservò Gianni con moltissima attenzione. Era davvero carino”… Dolcevita nero e jeans ma ciò che di lui colpiva erano il suo sorriso e i suoi occhi curiosi divertiti vogliosi e tremendamente sexy…Ispirava sesso!!! Entrammo nello spogliatoio privato. Mi spinse al muro e mi baciò teneramente. L’aria era calda, umida e intrisa di aromi e profumi d’oriente. Continuammo a baciarci mentre le sue mani scivolavano sotto l’apertura dell’accappatoio. Le labbra morbide si cercavano, le lingue si attorcigliavano ingorde mentre il respiro aumentava l’intensità a ritmo del battito dei nostri cuori. “Devi spogliarti!” “mhhh… dov’è Manuel?” “non viene!” Si staccò sorpreso come se avessi voluto violare il nostro accordo…. Mi guardò negli occhi con una domanda sospesa…. “E’ rimasto a piedi e non ha voluto che lo andassimo a prendere” “Beh in questo caso peggio per lui…. Ih…ih…ih…” Ricominciò a baciarmi… mi succhiava la lingua e le labbra… scendeva a baciarmi il collo… e poi tornava a prendersi le labbra… le sue mani si erano appropriate del mio seno… lo accarezzavano con dolcezza tintillandomi i capezzoli… pizzicandoli… stringendoli…. Mi stava accendendo… e non aveva idea di quanto… Gli tolsi il dolcevita e la maglietta… gli accarezzai il torso nudo sino al ventre piatto e scolpito… le mani scivolavano sopra il sottile strato di sudore effetto dell’aria calda e dell’eccitazione. I nostri baci si fecero più accesi, mi teneva stretta alla nuca… respiravamo la stessa aria, assetati l’uno dell’altra. Gli slacciai i jeans per liberare l’evidente e costretta eccitazione. Sorrisi maliziosa… accarezzandogli il sesso in tensione. “Non vorrai mica uscire di qui così vero? La mia amica ti salterebbe addosso subito!” “Come uscire?” “Uscire… secondo te ti ho fatto venire fin qui per farmi scopare in uno spogliatoio? ……Ok fammi sistemare questo coso!” Mi piaceva scherzare con lui! Scesi leccandogli i capezzoli… poi lasciai le mani e le unghie a solleticarli… le labbra e la lingua mi servivano per percorrere ogni centimetro della sua pelle… Arrivata all’inguine e fatti scendere i pantaloni lo guidai a sedersi e mi inginocchiai davanti a lui… Lo accarezzavo continuamente, all’interno delle cosce solo sfiorandogli appena il sesso e senza togliergli gli occhi dagli occhi… Vedevo con soddisfazione la sua eccitazione crescere e i suoi occhi sembravano implorarmi di succhiarglielo. Schiusi leggermente la bocca per farlo scivolare… Tra le labbra e con la lingua adoro esplorare quell’asta che reclama le mie attenzioni… Mhh quanto è lungo?... lo misuro con la lingua scivolando sull’asta, facendolo scorrere fino alla gola per poi farlo tornare ad insaporirmi le labbra…. “Manuel ha ragione, la tua bocca è fantastica!” Lo mordo per avvertirlo… Manuel oggi non è presente. Mi insinuo con la lingua in ogni sua piega quasi a disegnarne nella mia memoria i contorni. Sussulta ad ogni colpo della lingua sul glande teso. Ascolto i suoi sussulti e i suoi gemiti per interpretare e per conoscere ciò che tra i miei movimenti gli da più piacere. Sento arrivare l’ondata di piacere che lo sta per travolgere, la bocca si stringe attorno al suo sesso e aumentando i movimenti gusto avida il sapore del suo piacere. Succhio le sue emozioni e godo anch’io aspirando il suo orgasmo denso. Sempre guardandoci negli occhi sorridiamo mentre una gocciolina mi cola sul viso. Bussano alla porta, è Gaia che ci avvisa che ci stanno aspettando per il massaggio. “Arriviamo subito” Ci sistemiamo ed entrambi in accappatoio e slip usciamo per raggiungere gaia. La stanza caldissima è impregnata di profumi molto forti ma molto eccitanti. Un grande lettino ci aspetta al fianco del quale Gaia e un'altra ragazza ci aspettano. Tolti gli accappatoi ci stendiamo per rilassarci sotto le sapienti mani di chi del massaggio ha fatto un credo di vita…. La musica soffusa…. Le luci basse ed in tonalità solari… arancio… giallo…. E poi ancora arancio… In perfetta sincronia 4 mani scivolano sulla pelle mia e di Gianni intrisa di oli, toccando con maestria tutti i punti giusti per sciogliere le tensioni ed energizzare la sessualità (questi erano gli accordi). Dopo non so quanti paradisiaci minuti nei quali io e Gianni ci siamo guardati e tenuti la mano, coccolati , divertiti ed estasiati dal massaggio, Gaia e la collega si allontanano silenziose. Ora era previsto uno spuntino in una piccola sala relax. Corriamo nella stanza… e sul buffet troviamo crudité varie, frutta e Mon Cherie. Gianni li guarda e ne infila alcuni in tasca “Torneranno utili”. Io invece faccio la solita golosona e ne infilo uno tra le labbra, mi avvicino e rompo il cioccolatino proprio mentre gli sfioro le labbra così da sporcare entrambi del nettare dolcissimo di cui è ripieno il dolce. Mentre gli lecco le labbra lo spingo verso il lettino… “ti voglio sentire….” Mi metto a cavallo per assaggiare ciò che il mio sesso ormai agonizzante richiede a gran voce…. La pelle è ancora unta e calda … le mani scivolano a perlustrare ogni anfratto quasi a continuare la dolcezza del massaggio. Sono depilata, liscia e fradicia…. Scivolo sul suo glande teso facendolo sussultare…. Non mi piace avere tutto subito…. E mi abbasso lentamente per poi farlo tornare a respirare…. Apnea… aria…. Apnea…. Aria….. ma poi non resisto… la voglia mi sta sconvolgendo i sensi e mantenere il controllo diventa per me impossibile… Gianni mi guida nella cavalcata che si sta facendo impaziente e impetuosa, si tiene ancorato ai miei seni e sussurra parole che saprebbero di insulto mentre risale dentro di me… Soffoco sulle sue spalle l’urlo che mi sale dal ventre quando finalmente raggiungo l’orgasmo. Dopo una doccia rigenerante il passo successivo nel nostro percorso è una stanza dove la temperatura è alta come l’umidità, ci sdraiamo togliendo l’accappatoio…. È puro relax…. Guardo Gianni che mi osserva e poi chiudo gli occhi…. È davvero rilassante… potrei anche addormentarmi… non fosse che sulla pelle calda del seno sento un liquido che cola…. Gianni mi è sopra e mi sta rompendo addosso i mon cherie…. Inizia a leccarmi via ogni pezzetto… a succhiarmi i capezzoli per ripulirli di tutto l’appiccicoso liquore….Mi da morsi prima dolci sui capezzoli poi più violenti quasi a farmi male… non sembra convinto a volermi ripulire dal liquore perché con le mani lo stende ben bene fino ad arrivare al bordo del costume…. La sua lingua è calda e vogliosa… le sue mani giocano sulla mia pelle… i morsi sui seni mi eccitano come una scossa elettrica…. Le sue mani si spingono tra le mie cosce trovano il clitoride e lo solleticano abilmente. Risposi alle attenzioni bagnandomi copiosamente.... “Ti prego dammelo…..” Lui fu sopra di me affondando il suo sesso straordinariamente teso nella mia umida fessura…. Iniziò a stantuffare… veloce e potente mentre la bocca era avida sui seni. Gli accarezzavo le natiche e assecondavo i movimenti con il bacino trattenendolo ad ogni affondo per sentirlo dentro il più possibile… I suoi colpi mi scuotevano facendo sobbalzare i miei grandi seni… iniziai ad accarezzarli e a sfregare freneticamente il clitoride… questo lo eccitò ancora di più…. Stava per raggiungere l’orgasmo quando lo fermai stringendoglielo tra le cosce…. Mi girai porgendogli il lato B “Lo so cosa vuoi… cosa aspetti….”… non se lo fece ripetere… Inumidito di umori il mio buchetto… mi puntò il sesso e vi affondò senza troppa fatica…. La morbida ma energica stretta dei miei muscoli gli avvolgevano il sesso , il suo ritmico scorrere durò pochi minuti e mi venne dentro scaricandomi un lungo fiotto di crema calda nell’intestino. Ci accasciammo entrambi vicini e abbracciati… il caldo, l’umidità e il sesso ci stavano prosciugando…. Serve proprio l’ultimo step che prevedeva una vasca idromassaggio fresca….Un quarto d’ora di relax e ci infilammo dentro la vasca, una sferzata di energia…. L’acqua fredda aveva rinvigorito il corpo e i tessuti… Mi avvicinai a lui nell’acqua ed entrai subito a contatto con la sua asta già pronta… Mi bastò appoggiarmi al bordo della vasca con la schiena e le braccia che un senso di nuova pienezza mi rigenerò…. Dondolando ritmicamente, sorretti dall’acqua avevamo trovato una nuova strada per il paradiso…. E Gianni in quel paradiso ci aveva infilato il suo sesso e lo stava facendo funzionare a meraviglia…. Come tutte le cose belle però durano poco…. Negli spogliatoi tornammo alla realtà. Su entrambi i cellulari chiamate e messaggi persi…. Manuel …..
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Perdo i sensi
Dove sono?! Apro gli occhi alla ricerca di quella luce che mi da motivo di capire perché sono vivo …..niente. Luce che svanisce dentro qualcosa che la cancella senza nessuna pietà per i miei occhi stanchi di vedere e di pregare. Non ho la cognizione del’ora perché la luce me la stanno rubando piano piano, si vede che sa il fatto suo chi la sta rubando sostituendola con un buio pesto da far impallidire i ciechi. Occhi miei che avete visto lei tenetemi sveglio anche al buio …. per favore!!!! Il dissiparsi del ronzio nelle orecchie mi fa capire che sono come in un deserto. Intorno a me sento il vuoto che cresce e mi sento sempre più solo. Eppure sento in lontananza voci di gente che ridono, parlano probabilmente delle più inutili cose della vita. Oserei dire che non sono nemmeno in lontananza, sono vicinissimi...ma io non riesco a capirli cosa dicono, non sento più niente. Il silenzio ha piegato da prima in due, poi in quattro l’unica frequenza che le mie orecchie potevano….o forse volevano sentire e l’ha messa in tasca. Sento freddo a non sentirla ….. Allungo le mani alla cieca perché l’istinto della sopravivenza e radicato da qualche parte anche in me...... Sfioro qualcosa che i sensi della memoria mi dicono che dovrebbe essere mio. Ma mi sfugge.. Accarezzo labbra sulle quali dormire, sognare, svegliarsi e pezzi di pelle familiare ai miei polpastrelli tanto da voler’ dormire su di esse. Ma mi evitano. Stringo forme che ho sempre desiderato anche quando non sapevo, ma qualcosa mi spezza le dita in atroci dolori laceranti. Banale essenza, nemmeno il tatto mi appartiene più.... Non e possibile allora devo far vedere che sono io perché non mi riconosce nessuno, stronzi che non siete altro... e butto....... Butto il cuore oltre il petto perché un cuore si vede, cavolo tu poi lo dovrai vedere che è il mio cuore. .....niente………………………..fan culo…… Qualcuno allora lo noterà pure che è un cuore perso alla ricerca di un po di tutto e niente. Signore e signori è un cuore, normalmente sanguinante per via delle sue fisiologiche funzioni.....batte troppo rumorosamente lo so ma le sigarette lo hanno illuso con calma apparente.... Lacrima?? boh...strano...non sapevo che piangesse lo giuro, ma se la cosa da fastidio lo riprendo….non che mi serve a molto però non ho un altro di riserva..... Bastardo di un buio! Carogna di un silenzio! Non oso pensare ma il tuo odore sarebbe perfetto in questa mia diabolica e divina perdizione, perché lo conoscerei in mezzo ad un altro milione di odori. Ha il sapore acro ma per me è dolce come questa sensazione che ho sulla bocca e che sembra unica per ogni cosa che assaporo. Se il tuo odore arrivasse ad entrare di nuovo nel mio corpo sentendomi tutt’ uno e lo dovrei definire come un colore oserei dire che è rosso fuoco di passione. Se il tuo odore che mi manca oltre ogni ragionevole pensiero arcano fosse una parola oserei direi solo magia. Se il tuo odore che mi possiede la carne senza esserci nemmeno fosse una storia d’amore sarebbe eterno come un mito. Se quel odore che mi sono sempre sentito addosso anche in mezzo alle cosce di altre donne fosse passione, allora avrebbe il gusto del tuo bacio umido e languido incorniciato nelle tue mani che mi carezzano, mi sfiorano, mi fanno sentire un Dio uomo mentre ti possiedo cercando di farti sentire la mia Dea donna.. Perdo i sensi un po alla volta. Sarà perché non c’è più un Dio che vegli sulle giustizie? Non so più cosa mi è permesso ancora anche se vedendo quello che non ho sembra stupido sperare di racimolare per vivere. Non voglio permessi da nessuno. Non accetto spettatori paganti o meno. Non voglio confidenti perché oltre lei non c’è più niente…..c’è solo il vuoto. Voglio che almeno il mio dolore possa appartenere solo a me. Ho perso i miei sensi ma non sono triste.
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Che so'?so gatti...no e'..
Salve porcelloni,ve vojo racconta'na'purcaria di qualche mesetto fa';Premetto che ho l'influenza da 8 giorni e quindi la prosa nn sara'simpatica come al solito dato che ho le palle talmente girate che me sta a veni'l'orchite;detto questo in chat conobbi na'wajona di napoli,noemi;avete presente le solite cose,ciao we ma kissa'se tuuuuu,kissa'se iooooooooo kissa'se noiiiiiiiii...a finale kissa'se se tromba.Appuntamento alla Galleria Umberto,nu'burdello esagerato e taaaaaaaac mi vedo una minuta tettona di 22 anni e penso..me coglioni quanto sei buona figlia mia e po'dicono che so tutte cesse quelle delle chat.Kmq beviamo na'cosetta e si parlicchia in tutta tranquillita'..progetti del futuro mi dice..io risponderei trombarti,ma dico noooo niente cerco una sistemazione(si tra le tue cosce...)Kmq la conoscenza finisce con un beso a timbro e ognuno a casa sua.Passano tre giorni e questa vuole magna'...ci vediamo na'sera e mazza quanto magna 40 euro se ne vanno a cazzo cosi',tra un sorrisino e na'chiacchiera poi all'improvviso su nel cielo mi arriva una dritta...Chiama mia mamma e mi fa',coione io domani nn ci sto a casa mo'nn facimm che fai burdelli...ah ok no nn te preoccupa'...avevo la bava pure sul pisello...mi sentivo il lupo cattivo e lei na pecorella da sventra' e subito mi propongo...senti ma tuuuuuuuuu e nn so il movimento sussultorio,cme stai messa,dico ..lei mi risponde ma ke stai a di'?e ribadisco..no niente dicevo se sei una tipa aperta o nn so'chiusa..mi dice che e'normale e che e'stanca quindi dritti a casa...TE POSSINO MALEDETTA TETTONA...MA LISSU'QUALCUNO MI AMA,la mattina seguente chiamo e dico,we noemi ma e'na'bella jurnata io al posto tuo mi farei na'capatina a salerno...(sbavando ovunque perche'volevo montarla...mmmmmmmmmmmm,sembravo pierino dei film di alvaro vitale,maro'ke puorco...)Lei mi fa ok...ma devo farmi un doccino e poi mi vieni a prendere tu alla stazione?e komm no bella,ka stamm apposta per te..Arrivati alla stazione dopo na'passeggiatina in centro,dico...we ma vuoi vede'casa mia?e si...maro'waju'nn l'avesse mai detto...saliamo sopra,chiudo la porta blindata(era mezzogiorno..)ehi marco ma che fai oooh,waju'l'appizzo azzeccata alla porta la sbatto proprio mi metto con la capa rasata in mezzo alle cosce e vedo se si sta'...e li'MIRACOLO SI STAAAAAAA,maro'mi spingo con la testa di cazzo che tengo dentro dentro e la lecco profondissima...questa schizza tipo piscio nn lo so',ma inizio ad eccitarmi come na'bestia e la risbatto con forza vicino alla porta-portone e sta' porta sbatte assieme a alei...salgo sopra e le bacio con forza le labbra,le mi sbottona il jeans e io spingo dentro tutto il bacino e come si arrapa a sentirmi...le stringo le tette enormi le bacio il collo le strappo i capelli sotto il collo e mi dice che faiiiiiii,e rispondo zittaaaaaaaaaaaaaaa bottanaaaa e ce mollo pure un ceffone,ispirandomi ai film siciliani...mi cala il pantalone mutaaaaaaaa e la prendo di peso spostandola sulla cassapanca e me la metto sopra,tutto nell'ingresso...waju'si struscia come na'micia...e si bagna allora le sputo in bocca e le metto il dito in culo,mi dice aiaaaaaaaaa ma se lo tiene e bacio bacio e alla fine suda mazza quanto suda a tratti puzza quasi ma quanto e'bona co quei medaglioni giganti...poi visto che sono un signore,vado di la'e prendo il condom,me lo metto e lei tutta sfatta si alza dalla cassapanca e mi chiede e mo'che mi fai?che te faccio?sento quelli delle pulizie e allora la prendo pere i fianchi l'alzo(era uno e sessanta al massimo )le apro le cosce e me la batto alzato vicino alla porta blindata...questa allucca e le metto la mano in bocca e dico zitta troiaaaaaa,e la sfondo...piu'ansima e piu'spingo con forza e la porta sbatte appresso a lei...fa'rumore con lei ma la cosa assurda e'che spingere dentro una donna tenuta da una lastra di acciao e'bellissimo la senti tutta...ad un certo punto sentivo le connessioni nervose delle cosce quando io spingevo e lei allargava le cosce...mentre spingo ad un certo punto,complice il visino da ragazzetta impudente, vengo ma stringendomi asi suoi fianchi e standole dentro per 5 minuti mentre lei mi miagolava con la mano mia poggiata sulla bocca...e presa a morsi ma poi l'eros come se va'a concludere?con quello delle pulizie che nel pianerottolo dice we ma che so'sti'rumori?sembrano gatti...e fa'l'amico...no qua gatti sbatt'i'pier'..e'na'zokkolaa...e io dall'ingresso parto con un galeazzissimo"ma bbaffanculoooo" dico ma li cazzi vostra no eeeee' e aggiungo..ragazzi se si chiude na'porta si aprira'un portone...di figaaaaaaaaaaaaaa,che bella parola figa,del resto se ti va tutto male si dice sfiga..
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14 years ago
admin, 75
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In sauna
era da un po di tempo che avevo cominciato a chattare e a frequentare siti porno nella rete, non che le cose con mia moglie andassero male, ma la curiosità e la voglia di trasgredire era forte. Non avevo mai tradito mia mogie ma la voglia di avere un incontro, soprattutto con altri uomini si stava facendo sempre più forte. Da ragazzo avevo avuto esperienze con altri amici coetanei, e la cosa non mi era dispiaciuta, ma da quando avevo conosciuto mia moglie non avevo mai pensato di poter ricominciare questo tipo di cose, ma mi sbagliavo. Avevo conosciuto uno in chat circa dieci anni più adulto, (io ne ho 46),mi aveva parlato di una sauna oltre confine a pochi chilometri, dove si facevano incontri tra uomini, in tutta tranquillità e la cosa mi eccitava non poco, anche se non trovavo il coraggio di andarci, finchè un giorno feci il grande passo. Arrivai ed andai nello spogliatoio, dopo aver pagato l'ingresso, vidi dalle scarpe poste sotto gli armadietti che dovevano esserci almeno due persone la speranza era magari di vedere anche qualche bella ragazza, ma appena entrai trovai due uomini: uno sulla settantina, e uno sulla cinquantina erano distesi sui lettini da riposo, io mi recai nella stanza di fronte che era comunicante. Quello più anziano si era posto sul lettino davanti al mio a circa quattro metri di distanza e dopo che io tolsi l'asciugamano e mi distesi sul letto, vidi che cominciò a masturbarsi guardandomi, aveva due palle veramente grandi e un cazzo normale che stentava a drizzarsi, feci finta di niente mi alzai ed entrai in sauna. Subito dopo aver richiuso la porta i due entrarono quasi in simultanea, ci trovammo in questa sauna di due metri per due, tutti e tre nudi , vicini. Quello sulla cinquantina cominciò ad accarezzarsi il cazzo che diventò subito duro e cominciò a segarsi, l'altro più anziano ed io lo guardavamo e il mio cazzo cominciava a dare segni di erezione così quello più giovane tentò di prenderlo, ma non lo lasciai fare, la cosa non era di mio gradimento , non in quel momento e non in quella situazione, almeno lo pensavo. Visto il mio rifiuto lui se ne andò e mi lasciò dentro con quello più anziano, che mi disse che mi avrebbe fatto volentieri un pompino, lo ringraziai ma declinai anche con lui l'invito. Dopo circa mezz'ora, arrivò un uomo della mia età , ben fatto e molto carino, entrato in sauna , cominciammo a parlare del più e del meno , intrattenendo una bella conversazione, non sembrava che nessuno dei due fosse intenzionato a combinare qualcosa, quindi dopo circa due ore quando stavo ormai per andarmente lui mi prese la mano e mi disse che gli ero simpatico,a quel punto cominciai a sentire un fremito e il cazzo diventò duro mentre lui si segava, avvicino la bocca al mio cazzo ma lo scostai, avevo ancora una piccola barriera da abbattere, mi disse se volevo farlo io , ma non acconsentii lui cominciò a segarsi e io lo guardavo, ad un certo punto mi avvicinai e lo segai io, lui avvicinò la sua bocca alla mia e ci baciammo , dolcemente e sensualmente, la saliva usciva dalle bocche e in quel momento lui venne e la sua sborra calda , innondò tutta la mia mano, a quel punto anche lui prese l mio cazzo e dopo pochi colpi di mano venni schizzando alla grande,fu un'esperienza bellissima che da li a poco si sarebbe ripetuta.
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14 years ago
menomale,
45
Last visit: 3 years ago
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Capodano 2010/2011 la notte
Piccola premessa: Sono un uomo di 46 anni separato dal 2002, in cui fino a tre settimane fa vivevo in toscana, subito dopo la separazione ho avuto la fortuna di conoscere tre coppie la quale son diventato amico fisso per anni, adesso che mi sono trasferito in puglia, dove ho una splendida casa in campagna, un silenzio assoluto, laddove si puo trovare la pace interiore, che tutti, credo che desiderano, sopratutto chi vive o in citta caotiche. dal mese di agosto a causa di questo programma di trasferimento, mi sono iscritto su desiderya, per trovare delle persone serie, per creare una bella amicizia, basandosi soratutto sul rispettoreciproco ma con tutta la trasgressione che serve, secondo me in un bel rapporto di amicizia duratura, e bello proprio perche ogni volta vengono fuori delle fantasie diverse, come si suol dire si cresce insieme sopratutto sessualmente, dove oltre al gioco, vengono fuori dele sensazioni che sono molto diverse dalla classica botta e via,tutto questo però se si trova il giusto feeling. da agosto fin ora diciamo che ho risposto a circa 350 annunci tra last minute e annunci erotici) di coppie che cercano singoli nella regione puglia, non so come mai ma non ho ricevuta nessuna risposta, tranne un paio di coppie e comunque in senso negativo. premesso questo. l'ultima settimana del 2010 continuando a mandare risposte a tutte le coppie del last minute, per cercare di organizzare qualcosa di carino per l'ultimo dell'anno, ma come di consueto nessuna risposta, tranne una coppia giovanissima, lei 26 anni e lui 30 dell'Abruzzo, a circa 300 km di distanza da me, che mi risponde all'anuncio dicendomi che gli interessava il mio invito, da li mi chiede la foto del viso e ci scambiamo il numero di telefono, cosi ci sentiamo al telefono e ci organizziamo per l 'ultimo dell'anno che accettano l'invito, io sinceramente (visto il comportamento di tutti gli inserzionisti di desiderya) ero molto titubante e incredulo, pensavo che mi stavanoprendendo in giro, fino a quando il giorno 31/12 mimanda ilmessaggio "siamo partiti", quindi di li ho cominciato a credere davvero che venivano. appena sono arrivati, abbiamo chicchierato un pò, per cercare di conoscerci meglio, e devo dire che abbiamo trovato subito unbel feeling, cosi di seguito siamo andati a fare la spesa (offerto tutto da me) per la cena, abbiamo deciso di fare una bella grigliata, tornati a casa, (ripeto che io vivo in campagna) il giusto tempo di sistemare un pò la spesa, erano appena le 18.00, lei va in camera e torna mettendosi a suo agio, un intimo mozzafiato di colore rosso, col perizoma che risalta il suo stuppendo culo, davvero fatto bene, avevo visto il suo profilo fotografico, era bello, ma vedendola da vicino era molto piu bella, avvolte le foto sciupano un po la vera bellezza, subito dopo anche ilmarito si mette a suo agio, in perizoma anche lui, e io per non essere da meno ho fatto lo stesso, abbiamo preparato la casa tutta contornata di candele (io sono molto appassionato di candele e incensi), un incenso profumato, una bella musica sottofondo. siamopartiti imbarcandoci in un servizio fografico, non foto hard ma bensì foto di nudo artistico, per esempio poggiata al camino, sul tavolo, ecc. nascondedo chiaramente il viso ma sopratutto prese da dietro dove risalta molto, tutto il suo splendore. Una volta finito il servizio fotografico, non si poteva piu aspettare, cosi l'abbiamo sdraiata sul tavolo, gli ho aperto dolcemente le gambe e mi sono deliziato a lungo i suoi sapori, cercando di entrare piu dentro possibile con la lingua, massaggiandogli il clitoride, il quale la sentivo gemere di piacere e assaporavo tutti i liquidi che fuoriuscivano, aumentando il ritmo poco alla volta, e scendendo fino al solco e gustando l'altro buchetto, mentre lei si assaporava i sapori di suo marito, nel momento in cui lo sentita al punto giusto, mi sono alzato e ho puntato la fessura, dove dolcemente e con dolcezza gli sono entrato dentro, sentendola tutta mia, cominciando piano piano a farglielo sentire per poi aumentando con dolcezza il ritmo, facendo a turno con suo marito scambiandoci di volta in volta la bocca e la fica ripetutamente, in modo da riposarci e cercare di durare piu a lungo possibile, quando a un certo punto sentiamo la radio (che emetteva musica dolce da sottofondo) che annuncia l'orario, erano arrivate le 20.00. ci siamo fermati e ci siamo dedicati a preparare la cena, io ho dovuto vestirmi, perche il barbecue ce lo fuori, e vero che ho anche il camino dentro, pero non funziona bene e poi era un peccato sporcarlo visto che ci poteva ancora servire, quindi loro sempre in piena libertà si sono dedicati a preparare le cose in casa mentre io mi sono dedicato alla brace, una volta cotta la carne sono entrato in casa, e la prima cosa che ho fatto mi sono rimesso in libertà, ci siamo seduti a tavola, io e suo marito uno a fianco all'altro e lei di fornte, che mentre mangiavamo con i suoi piedini delicati ci deliziava i nostri posticini deliziosi, una volta finito di mangiare ci siamo seduti a fianco a lei io da una parte e lui dall'altra, e mentre sorseggiavamo il vino con le mani deliziavamo il suo posticino delizioso, in seguito ci sisamo spostati sul divano, dove io ho ricominciato il mio ruolo di ripulire per bene la fica con la lingua e lei ripulire il coso del suo lui, sempre piano piano con dolcezza e aumentando il ritmo di volta in volta assaporando il tutto, a un certo punto ci siamo messi a 69, lei sopra, e suo marito da dietro la penetrava, in modo che lei si deliziava con la bocca il mio coso e si godeva contemporaneamente la mia lingua e il coso di suo marito nella fica, l'ho sentita esplodere, ed e stata una sensazione stupenda sentirla cosi felice, poi da li abbiamo ripreso lo scambio bocca/fica con suo marito fino alla mezzanotte meno dieci, dove ci siamo fermati per il fatidico stappo, una volta poi scambiati gli auguri, siamo ripartiti con lo stesso ritmo, fino a quando siamo esplosi noi due su i suoi seni e sulla pancia, sembrava fosse nevicato solo su di lei :-) , cosi ci siamo sentiti in dovere di andare tutti e tre in doccia ( meno male che e abbastanza grande), dove sia io che suo marito ci siamo dedicati a ripulirla per bene, questa volta però non con la lingua ma col sapone. dopo di che ci siamo rimessi sul divano a chicchierare un po fino a che sono arrivate le 03.45 e ce ne siamo andati a letto. Per me e stato il primo capodanno trasgressivo che ho passato in vita mia e posso dire che e stato bellissimo una sensazione che non si puo descrivere. siamo rimasti d'accordo che ci rivedremo spesso, io lo spero tanto e devo aggiungere che secondo me coppie davvero cosi belle dolci e sensuali come loro non riusciro piu a incontrare, li posso definire davvero "Persone serie e affidabili" con la P maiuscola. ciao a tutti , un bacione a tutto lo staff di desiderya che mi ha dato la possibilita di aver trascorso quanto descritto sopra...
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago