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Festino
festino:
incrocia le cosce sulla mia testa in modo che la mia lingua tacendo ogni stupida arringa, possa soltanto far festa alla fica tua e al culo dai quali sono stato per sempre vinto. come da tutto il tuo corpo, del resto.
e dalla tua anima male celeste e dal tuo carnivoro spirito che in me divora l'ideale e mi ha reso il più upttaniere dal più puro e bravo ragazzo che ero.
su sistemati bene e mostra con qualche gesto compiacente che in fondo ami il tuo ragazzo leccandolo, coglioni compresi, e non dimenticando il culo, come un giovane più seducente senza dubbio, ma meno appetisoso per pratica e sapienza. o la tua fica, che profumo! ci frugo con la bocca e il naso, vi faccio il diavolo e annuso e vi rovisto e farfguglio e fiuto e sbavo nella fica dall'odore sporcaccione, sovrastata da flave labbra e da rossa peluria circondata che porta al buco miracoloso, dove rovisto e farfuglio, fiuto e sbavo con meticolos cura. l'adorabile riga che ho leccata , dai reni passando per il pertugio dove mi dilungo in lunga seduta per le devozioni d'suo, mi conduce drittto alla fessura. la faccio un salamelecco assolutamente esoterico al clitoride per nulla asciutto, cosicchè la mia testa di sotto esasperata dal quel grande lavoro si spande in bianca e calda retorica. mi addormento tra le tue cosce, che per via della tenera emozione la fatica di ha fatto aprire.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
L\'apprendista
ciao sno emanuele 32enne bella presenza abile linguista, ti dedico una cosa...
l'apprendista non troppo magrolino, 30enne, bello, gentile, nella sua rozzezza un po molle, la pelle morbida, tira fuori dalla tua azzurra , arzillo e duro a puntino, un cazzo già grosso, e chiava la padrona, una bella signora intellettuale. in delirio sul bordo del letto in atteggiamento furfantesco, gambe all'aria e seni al vento, con un gesto^. a vedere il ragazzo stringere le chiappe sotto la gonna, e i frequenti passi in avanti che fanno i piedi, appar chiaro che il ragazzo non ha paura d'andar giu' profondo e di soddisfare la sua padrona e del marito chi se ne frega(NON c'è la il cornuto, fiducioso e ricco proprietario).
e cosi arriva al supremo momento, urlaa in un improvviso smarrimento, si alza e tenera , accovacciata, gli soppesa , palpa e bacia i maroni
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1
17 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Serata da favola
Ricevo un messaggio su desy…coppia che ha intenzione di conoscermi su msn…ci ritroviamo a parlare dopo 2 minuti e a vederci in cam dopo 3, non il viso ma un bellissimo fisico di una bionda che mostra i suoi capezzoli. Ci scambiamo i numeri di cell dicendomi che forse il giorno dopo avevano la possibilità di incontrarmi…non ci credevo ma ci speravo perdutamente! La sera del giorno dopo mi ritrovo a camminare per la città a prendere un gelato, squilla il cell e vedo un sms nel quale mi invitano ad arrivare in un paese a mezzoretta da lì! Un occasione imperdibile…invento una scusa alla compagnia, prendo la car e parto….sbaglio strada, incidente strada interrotta..passano minuti, sembrava il solito destino rivolto contro…nel pieno dello sconforto riesco comunque a cambiare via e arrivo sul posto con un po troppo ritardo! Pazientemente la coppia mi aveva aspettato, ci diamo appuntamento in una piazza, e dopo cinque minuti che a me sembravano 5 anni arriva una macchina di grossa cilindrata, scendono entrambi e mi dicono di seguirli…persone dall’aspetto curate ma io consapevole di essere inesperto ero pronto in qualsiasi momento a tagliare la corda. Invece li seguo fino ad arrivare in un bed and breckfast…mi dicono di fare piano e ci ritroviamo in una stanza io lui e la lei…la lei va in bagno mentre io e lui parliamo un po’, mi dice che per loro era la prima volta che avevano un rapporto a tre e che lui preferiva così invece che al tradimento fatto di nascosto. Dopo una manciata di minuti arriva la lei in imbarazzo si mette a letto ed io mi sdaio accanto e incomincio a baciarla sotto il collo…continuo pian piano a scendere fino a leccargli i capezzoli ormai diventati duri dall’eccitazione…sento un brivido percorrere la sua schiena quando piano piano mi abbasso e incomincio a slinguazzare la sua fica bionda e profumata…lui mi guarda e mi dice di mettergli il cazzo nella bocca..così lei buongustaia incomincia a leccarmi mentre con la mano masturbava il ragazzo..poi ancora cercava di prenderli entrambi in bocca ma le cappelle erano troppo dure e grosse e così decideva di gustarle uno alla volta….poi lui va via e prende la macchina fotografica mentre io incomincio a penetrarla prima davanti, poi a pecorina…la vergogna si mette da parte e mentre lui mi fotografa ricomincia di nuovo a pompinarmi mentre stavolta il lui la sbatteva da dietro…il suo piacere incomincia a salire e il mio sangue incominciava a bollire nelle vene…arriviamo ad un punto in cui lei decideva qualsiasi tipo di posizione: “voglio il suo cazzo in bocca e tu dietro….”, “tu sotto e il tuo in bocca…”, così per una mezzora….fino a quando lui decide che la ragazza doveva farsi venire in bocca da me…. lei ricomincia per l’ennesima volta a succhiare, succhiare fino a quando esplodo dal piacere e il mio liquido caldo gli invade tutta la bocca fino in gola….aaahhhh e quanto ho goduto in quel momento….nel frattempo mi rivesto e anche lui gli viene in bocca….
…dopo cinque minuti ci riprendiamo e li saluto come dei normali amici, a pensare che solo un giorno prima non sapevo neanche della loro esistenza ma sono riusciti a regalarmi una di quelle serate che difficilmente nella mia vita dimenticherò….
Mi auguro con tutto il cuore di fare altri incontri del genere con persone pulite e rispettose come loro…Per la prima volta nella mia vita, mi sono sentito davvero fortunato…
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17 years ago
singolsolosesso,
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Last visit: 3 years ago
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Io mio marito e l\'altro.
Erano ormai qualche mese che chiedevo a mio marito qualche nuova emozione,ero stanca del solìto scambio di coppia,finalmente una sera mio marito torna a casa e mi dice cara stasera realizeremo una nuova fantasia,ti porto in un locale di scambisti e sicuramente troveremo un bel ragazzo che ti scopa insieme a me.
Passai un bel pò di tempo a preparami davanti allo specchio e a scegliere l'abbigliamento adatto alla serata e al locale,alla fine decisi per una bella mini bianca di lana e un top nero che lasciava inravedere il seno,e per completare un bel perizoma con il filo ornato di perline.
Arrivati finalmente al locale dopo la presentazione del locale iniziammo a ballare,e vidi che era pieno di ragazzi che giravano intorno a noi signore,ma erano abbastanza restii a prendere l'iniziativa,vidi un ragazzo che mi fece bagnare al solo sguardo,decisi che doveva essere mio,ma era molto intimidito dalla presenza di mio marito
Invitai mio marito ad allontanarsi per qualche minuto,lui acconsenti e dopo neppure un paio di minuti,il bel fusto si avvicino chiese se volessi ballare con lui ovviamente accettai all'istante facendo capire che lo stavo aspettando da tempo,mio marito vide la situazione da lontano e decise di non avvicinarsi,iniziammo un lungo ballo stretti stretti,e le sue mani iniziarono a frugare sotto la mia gonna e la sua bocca baciava il seno,in quel mentre si avvicino anche mio marito che mi strinse da dietro,fantastico provai un primo orgasmo.
Decidemmo di salire in camera, il,ragazzo di cui non ricordo neppure il nome so soltanto che era un architetto napoletano,inizio ad accarezzarmi delicatamente per tutto il corpo mentre mio marito mi leccava la fica bagnatissima,ero ormai fuori di me e urlavo frasi del tipo scopatemi,io che solitamente sono molto timida e riservata,mi accontentarono alla grande,il ragazzo mi penetro nella fica tenendomi a cavalcioni e mio marito da dietro con un colpo preciso e deciso mi ficco l'uccello dietro,che goduria,continuammo così per una buona mezzora,poi il ragazzo si tolse il preservativo e mi chhiese se io gli facessi un pompino lo accontentai mentre mio marito continuava alternativamente a scoparmi davanti e dietro,il ragazzo vene dopo minuti, e mio marito a ruota mi innondò la fica,fù uno spettacolo eccezionale da allora ogni fine settimana vado nei locali a dare sfogo ai miei istinti.
Grazie per l'attenzione che avete voluto dedicarmi,aspetto vostri commenti, e ricordate è un storia verissima.
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17 years ago
maria1968, 43/43
Last visit: 15 years ago -
Complice il caldo
Era una giornata splendida, nonostante fosse Settembre inoltrato, decidemmo cosi di mettere i nostri corpi al sole per rinvigorire l'abronzatura.
Scegliemmo la nostra solita caletta isolata, cosi da poter stare completamente nudi.
Ci avviammo verso il nostro solito posticino ma, lo trovammo occupato da altra coppia, tenendo conto che, nel tempo, si era lavorato sodo per pulirlo dalle pietre, visto la scarsità di sabbia nel luogo, la cosa ci scocciò non poco ma, daltronde non avevamo l'esclusiva.
Ci avviammo cosi, poco più avanti, sistemandoci tra pietre di ogni tipo e misura, ci mettemmo nudi, cominciando cosi a goderci il tepore della giornata.
Nonostante lo stare scomodi, dopo circa una mezzoretta, il corpo di Franca, stimolò i miei mai sopiti desideri sessuali nei suoi confronti, cominciai cosi ad accarezzarle il corpo, aprofittando del fatto che, un masso, ci copriva alla vista della coppia usurpatrice.
Sentendo le mie carezze, Franca, cominciò a fare dei mugolii di piacere che, evidentemente, furono uditi dalla coppia vicina.
Infatti, dopo pochi minuti, mi accorsi che, entrambi, si erano alzati e, osservavano attentamente il movimento delle mie mani sul corpo sudaticcio della mia bella, continuai pensando che, con qualche smorfia di disappunto, decidessero di risdraiarsi o andar via.
Cosi non fù, la coppia, continuando a sbirciare, si scambiò qualche frase e, in modo lento ma deciso, cominciarono ad avvicinarsi.
A quel punto, rimasi indeciso sul da farsi, pensavo avesserò intenzione di fare qualche scenata ma, resomo conto che oltra la nostra presenza, non vi era nessun'altro, continuai imperterrito le mie carezze, ormai arrivate nei punti più caldi del corpo della mia bionda compagna che, avendo gli occhi chiusi, non si accorse di nulla.
Nemmeno il tempo di rendermi conto e, la coppia, era ormai vicinissima a noi, con lei che, con degli occhioni chiari, passava il suo sguardo dai miei occhi alla fighetta rasata e umida di Franca, non feci in tempo a capire.
Si era inginocchiata e la sua mano, si uni alla mia nelle carezze, mettendo Franca in apprensione nel sentire non più solo la mia mano, la reazione però, con mio stupore, non fù quella che pensavo avvenisse.
Resasi conto della figura femminila, mentre lui stava in piedi, si rilassò di nuovo e, fù cosi che la nuova presenza, cominciò a usare la sua lingua mentre lui si metteva a finaco di franca, senza però accennare a toccarla.
Fù franca a a complicare ulteriormente la situazione, allungando la mano, afferrò il mio cazzo, ormai nel massimo fulgore, mentre con l'altra, cercò il, cazzo del nuovo arrivato, cominciando lentamente a masturbarci entrambi.
I mugolii, diventarono sempre più forti, evidentemente, la nuova, anche se sconosciuta amica, ci sapeva fare con la lingua e con le sue esili manine.
Non passò molto tempo che Franca, si ritrovò a succhiare due grossi cazzi, mentre si gustava le coccole di "occhi chiari".
Il caldo era sempre più forte, forse anche a causa della situazione ma, ormai Franca era talmente coinvolta dal gioco, che assunse una posizione tale da permettere a entrambe di scambiarsi leccate e, allo stesso tempo, mettere in bella mostra la figa ormai fradicia.
Fù cosi che dandoci il cambio, la scopammo entrambi con foga, sentendo una lingua che ci solleticava, portandoci al massimo del delirio.
Franca si accorse che stavamo per arrivare al massimo del piacere, si staccò dalla nuova amica, prese di nuovo entrambi i cazzi tra le labbra e, aspetto che i fiotti caldi, arrivassero nella sua bocca.
Bevve tutto, sino all'ultima goccia, lasciandosi poi andare distesa sull'asciugamano.
La coppia, si alzò, riportandosi nella vecchia postazione solare e, franca mi sussurrò di avere avuto tantissimi orgasmi, alcuni dei quali fortissimi, mentre si sentiva al centro delle attenzioni di più persone, non solo, mi disse anche che, sarebbe stato bello poter ripetere situazioni del genere.
La mia testa, era gradevolmente confusa ma, non ci misi molto a cominciare ad immaginare come arrivare di nuovo a situazioni cosi piacevoli per lei e, ora aggiungo, anche per me.
Non sono un cuckhold, anzi ò sempre soddisfatto appieno la mia donna ma, adoro sentirla esplodere di piacere e, se queste occasioni, contribuiscono all'esplosione, BENVENGANO.
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3
17 years ago
clafra10, 50/50
Last visit: 16 years ago -
Vite perdute 2
VITE PERDUTE
scritto e Stampato:
Enrico Di Stefano
Christian
Presentazione principale
Autore : Enrico Di stefano
Luogo del racconto :Milano
Prefazione
Siamo nel 1971, questa storia si svolge a Milano, in uno dei suoi tanti quartieri, Marina e Stefano, nove mesi fa concepirono il loro ottavo bambino e decisero di chiamarlo
CHRISTIAN ENRICO…
In quei giorni regnava grande felicità in casa , una nuova vita stava per entrare nella famiglia già numerosa, ma per Marina era come se fosse stato il suo primo cucciolo, era felice, serena e soprattutto entusiasta di ricominciare con biberon e pannolini, anche se nella famiglia non navigava certo l'oro. Questo bambino diventava sempre più grande, la famiglia si era ingrandita con la nascita di un altro bambino che venne chiamato Matteo, tutto filò liscio per circa sette anni, i rapporti familiari non furono mai sereni, affetto e amore erano parole miracolose, ma Marina faceva l'impossibile per rendere la vita facile ai suoi nove figli ,fece molti sacrifici per tirarli sù, divorziò con Stefano dopo dieci anni, i figli più grandi divennero i capi famiglia e i problemi di CHRISTIAN cominciarono.....
Volete saperne di più? continuate a leggere questa storia scritta da Enrico christian che ve la racconterà nei minimi dettagli.......
Si ricorda che alcuni nomi dei personaggi sono stati cambiati per rispettare la privacy di ognuno di loro....
si ricorda, ciò che state per leggere è una storia vera, quindi se sei una persona con dei pregiudizi
vorrei avvisarti che il racconto ha bisogno della massima concentrazione per essere capito,sappi inoltre che ciò che leggerai ti stupirà molto, scoprirai la vera identità del autore, vuoi un consiglio....? armati di buon senso e di cuore...... Auguri.......
Personaggi:
Enrico christian: Autore
Marina : Mamma di christian
Stefano: padre di christian
Massimo Cerruti: protagonista principale
Giacalone Teresa : amica del cuore e cognata di christian
Cesco : secondo compagno ed amico d'infanzia di christian
Dario : amico .....christian
Roberto 1 : collega di lavoro e .......
Roberto 2 : terzo compagno di chri
Questo libro è interamente dedicato alla memoria di due persone che l'autore ha tanto amato, due persone che la vita ha strappato crudelmente dalle braccia di chi li ha amati... Teresa e massimo
Siamo nel 1981, christian sta festeggiando il suo decimo
compleanno. Le cose nella sua famiglia non sono andate bene negli ultimi anni, ha subito parecchi ostacoli che sicuramente hanno cambiato la sua pubertà.
Nello stesso periodo incominciò anche a soffrire di un dolore strano al torace. Marina, naturalmente, da buona madre incominciò a girare molti ospedali per cercare di migliorare la salute di suo figlio. Senti molti pareri e risultati da medici che spesso ignoravano il problema, ma lei non si dette per vinta e continuò il suo cammino alla ricerca di una soluzione.
Alla fine scoprì che ciò che disturbava christian era una malformazione sternale che, a quanto pare, non era curabile se non da un ottimo ortopedico ma che le percentuali di riuscita erano poche.
Decise quindi di interrompere temporaneamente le sue ricerche, dopo pochi anni le fu prospettata una soluzione, le consigliarono di mettere ad simone il busto per cercare di correggere la malformazione.
Fecero tutti gli esami necessari, ma purtroppo la consegna di questa cura arrivò in ritardo quando
Christian era cresciuto e non era più necessario sottoporlo ad un tale fastidio
Le cose continuarono per il loro corso, christian cresceva e qualcosa stava cambiando in lui.
Si sentiva molto solo, i problemi erano molti e giustamente Marina con tutti i figli che aveva cercò di fare del suo meglio per tirare su christian che a sua volta stava cercando di fare il possibile per trovare una soluzione a tutti i suoi problemi. Un giorno christian quando torno da scuola trovò solo suo padre in casa, la cosa gli risultò strana, in quanto la madre non si sarebbe mai allontanata da casa senza un motivo più che valido, sapendo che christian sarebbe tornato da scuola.
Cosi christian con voce soffocata chiese a suo padre dove si trovasse la madre, uno sguardo dolce sul viso del padre fulmino’ christian, che meravigliato gli sorrise, suo padre non era mister allegria, quindi sotto quel sorriso vi era sicuramente un secondo fine. Simone recandosi in cucina per cercare qualcosa da mangiare urto’ un borsa accostata nel corridoio che divideva la sala da pranzo dalla cucina, in questa borsa ne vennero fuori delle video cassette, che christian noto’ subito, in una di queste vi era una donna nuda con un bimbo in braccio, nonostante l’imbarazzo christian ando’ in cucina e stava per mangiare quando suo padre lo raggiunse, dicendogli di andare con lui in camera perché doveva mostrargli una cosa importante. christian coprì il piatto di pasta che la madre gli aveva lasciato, e seguì suo padre.
In camera la tv era accesa il letto disfatto e le luci erano soffocate da un piccolo fular di colore rosso, suo padre prese il telecomando e avvio la riproduzione della cassetta che era inserita nel video registratore, invitò christian a sedersi sul letto e prese posto vicino a lui.
Il video che venne inserito era un video vietato ai minori di 18 anni, christian non appena vide le immagini di quelle strane situazioni, arrossì, e chiese a suo padre di poter andare in cucina perché aveva fame, la risposta di suo padre fulminò lo sguardo di christian impaurito, disse che voleva insegnare a christian un nuovo gioco che lo avrebbe sicuramente divertito.
Le immagini di quella cassetta andavano avanti sempre più bollenti, le mani del uomo crudele, cominciarono ad accarezzare il piccolo christian che dalla paura non riusciva a muoversi, sapeva che suo padre lo avrebbe picchiato, se fosse scappato, quindi cominciò a piangere perché l’uomo crudele senza pudore tiro’ fuori il mostro che c’era in lui, e senza pensare alle conseguenze che ne sarebbero venute abusò schifosamente sul piccolo che ormai era pietreffatto e non riusciva a reagire a quel che gli era appena accaduto.
Dopo questo terribile episodio christian dovette subire per tre mesi questa tortura, suo padre lo minacciava, dicendogli che se avesse parlato lo avrebbe picchiato e buttato in un cassonetto della nettezza urbana. Ma un giorno le cose cambiarono, durante la lezione a scuola christian ebbe una crisi di panico, questo provocò l’intervento della maestra e della direttrice.
Dopo aver parlato allungo con christian la direttrice scoprì la verità, chiamò sua madre convocandola nel suo ufficio urgentemente, christian pregò la direttrice di non divulgare la notizia, la paura che suo padre lo avrebbe picchiato lo fece scoppiare in un pianto tenero, come quando si sente piangere un bimbo costantemente. La direttrice naturalmente rassicurò il povero christian abbracciandolo, si rendeva conto del rischio ma voleva porre fine a quelle brutali giornate di abuso sul minore. La madre di christian arrivò nella struttura scolastica dopo qualche minuto, fu accompagnata nel ufficio della direttrice dalla bidella, li trovò una donna bionda alta e robusta che già era stata informata del suo arrivo, fece uscire christian dall’ ufficio, e cominciò a parlare con la madre. Dopo due ore di colloquio la madre di christian e la direttrice raggiunsserò christian nel’aula dove stava seguendo la lezione, lo invitarono ad uscire con loro, il viso della povera donna era invaso di lacrime, il dolore per quello che aveva appena saputo la fecero sentire in colpa, christian capì la situazione e corse fra le braccia di sua mamma pregandola di non piangere, assicurandola che lui stava bene, ma non si rendeva conto di ciò che sarebbe accaduto in seguito.
La direttrice chiamò la caserma dei carabinieri e invitò un ufficiale a raggiungerla in ufficio, dopo aver spiegato la situazione al maresciallo, quest’ultimo si rivolse alla madre del minore avvisandola che avrebbe arrestato il marito con l’accusa di pedofilia, e che lei stessa avrebbe rischiato la galera per non aver denunciato il suo consorte pur non essendo a conoscenza del brutale accaduto. Ma christian urlò con tutta la forza pregando il maresciallo di non strapparle la mamma, quella povera
donna che di sofferenze a causa di quel essere ne aveva passate già tante, con l’aiuto una storia cosi, e decise della direttrice il maresciallo si commosse davanti ad di denunciare solo il suo consorte.
Dopo qualche minuto una pattuglia dei carabinieri andò ad arrestare il malcapitato direttamente sul luogo dove si trovava. Simone e sua madre vennero accompagnati a casa dove da quel momento le vite della donna e dei suoi figli cambiarono radicalmente.
nei primi giorni nutriva un gran disagio nel guardare la madre disperata, la povertà distruggeva le speranze della povera donna, non sapeva come fare a tirare su da sola nove figli, ma naturalmente non sapeva che la direttrice della scuola aveva già contattato le assistenti sociali, che subito si misero a disposizione della famiglia, aiutandoli cosi nei loro bisogni quotidiani.
Al piccolo christian venne chiesto di iscriversi ad un qualsiasi corso di sport, che lo avrebbe aiutato ad uscire dal tunnel della depressione che lo aveva colpito.
Si iscrisse ad un corso di nuoto e da li cominciò la sua avventura verso la felicità sempre cercata e desiderata.........
Primo giorno di lezione, incontro con i nuotatori milanesi, ragazzi più grandi e più bravi a nuotare.
christian era naturalmente emozionato, aveva quasi vergogna di presentarsi ai compagni che già lo stavano facendo senza problemi; arrivò il suo turno e con voce soffocata pronunciò il suo nome, età, luogo di residenza etc. etc.
Ad un certo punto intervenne l'istruttore che chiese a christian se, dopo la lezione, lo poteva raggiungere in ufficio. La risposta fu spontanea e senza riflessione, uno sguardo strano raggiunse christian che tratteneva l'emozione.
massimo cerruti istruttore di nuoto
Non vi era un motivo specifico per essere imbarazzato ma nella sua mente in quel momento riaffiorarono tutti i brutti ricordi, la violenza subita, l’istinto di christian lo spinse a scappare dalla piscina per raggiungere la casa dove abitava. Per qualche giorno christian non andò al corso di nuoto decise di non frequentarlo più, si chiuse in casa e non voleva più uscirne,fino quando l’assistente sociale non intervenne, invitandolo a superare quel momento cosi triste della sua vita, a quanto pare il destino stava per fare una sorpresa al nostro amico. Tornò al corso e come se niente fosse ricominciò da dove aveva interrotto,Mentre i pensieri di christian andavano al di la della lezione un fischietto lo svegliò dai suoi sogni da adolescente, era il maestro che dava inizio alla sua prima lezione. Si era diplomato da poco, era uscito a pieni voti dalla scuola ISEF ed ora stava tenendo la sua prima lezione di nuoto.
Christian era affascinato da questo armadio di essere umano che per lui aveva un occhio di riguardo .
La curiosità era molta, imparare a nuotare era certo una cosa importante, ma c'era qualcosa che non quadrava ......
Dopo tanto allenamento christian e i suoi compagni raggiunsero gli spogliatoi dove erano attesi dalle loro mamme, tranne christian che era atteso da suo fratello maggiore che dal giorno del abuso divenne la sua ombra o per meglio dire la sua guardia del corpo.
Arrivarono di corsa e si prepararono per la doccia già pronta a bagnare i loro corpi colmi di cloro.
Dopo qualche istante si aprirono le porte degli istruttori, ne venne fuori il nuovo istruttore che voleva parlare con christian.
Si avvicinò a lui e gli chiese cortesemente di seguirlo nel suo ufficio; uno sguardo preoccupato venne lanciato dal fratello Mario che vide la scena e si chiese come mai stava seguendo l'istruttore, si apprestò a raggiungerli per chiedere informazioni, ma il maestro lo tranquillizzò con una risposta semplice gli disse che voleva far compilare un modulo di adesione ai corsi specializzati per le gare agonistiche del gruppo juniores .
Arrivati nello studio christian e Massimo presero posto nella stanza piena di trofei e diplomi, Massimo cominciò il discorso chiedendo se vi era imbarazzo o paura in lui
Lo rassicurò dicendogli che lo aveva convocato li per informarlo che il suo corso era stato ordinato dal medico curante a causa della sua malformazione sternale, e che lui avrebbe fatto il possibile per metterlo a suo agio nei confronti dei suoi compagni, a queste parole un sorriso di sollievo apparve sul bel visino da adolescente di christian.
Il dialogo continuò per circa mezz'ora, Massimo liquidò christian con un sorriso affettuoso e gli chiese se poteva invitarlo a cena a casa sua.
Voleva approfondire quell'amicizia nata quasi per caso e basata sullo sport, un hobby importante per entrambi.
christian con voce soffocata accettò l'invito, si chiese come mai era venuta questa idea, perché aveva scelto proprio lui tra tanti atleti novelli? Per un istante ci fu un silenzio di riflessione nella grande
stanza dopo di che Massimo interruppe questo silenzio con un sorriso e una carezza sulla testa di christian.
Chiuse il colloquio dicendogli di andare ad asciugarsi se non voleva prendersi un malanno.
christian uscì dallo studio e raggiunse Mario che lo attendeva ai bordi delle scale che portavano verso l'uscita.
Si vestì ed uscì dagli spogliatoi, raggiunsero il pullman privato della piscina che li avrebbe portati a casa.
christian si sta preparando per la grande serata , era il suo primo appuntamento.
Si sentiva agitato, felice e desiderato; infilò i jeans stretti ed una camicia di raso nera, e si diresse verso la porta. Salutò i presenti ed uscì per recarsi all' appuntamento.
Prese la bicicletta e si apprestò a raggiungere la casa dove si sarebbe svolta la cena intima in suo onore.
Arrivò dopo quattro chilometri a Milano Tre, luogo di residenza di Massimo.
La luce era accesa, il caminetto della villetta fumava come d'incanto, sembrava quasi una favola. christian cominciava ad essere emozionato sapeva, o per lo meno immaginava cosa sarebbe successo durante la serata.
Massimo era in cucina a preparare la cena, era cosi attento a non sciupare quella serata, che non senti il citofono suonare, tanto e vero che christian suonò tre volte prima di distogliere Massimo dai suoi pensieri .
Entrai, lanciai un occhiata alla grande sala arredata in modo splendido. In mezzo alla stanza vi era un grosso tavolo di cristallo apparecchiato, sopra di esso, una tovaglia di merletto bianco su cui erano appoggiate le posate d'argento e i piatti di porcellana disposti per essere utilizzati per l'occasione.
I pensieri di christian vennero interrotti dalla presenza di Massimo che lo chiamò in modo affettuoso, lo abbracciò e trasmise in lui tutta la voglia che aveva accumulato durante l'attesa.
Lo invitò a sedersi e incominciò a portare in tavola le sue creazioni, piatti fantasiosi, ricchi contorni e per finire al centro della tavola un grosso dessert.
christian sbalordito fece una domanda spontanea, perché tutto questo? quante persone dovevano godere di tutto questo ben di Dio?
Massimo non rispose, sorridendo cominciò a fare assaggiare i suoi piatti, a christian e mentre lo faceva gli confidò di essere fortemente attratto da lui. Quella sera per lui significava l'inizio di una nuova amicizia......... forse più di una normale amicizia.
Naturalmente le previsioni di christian erano esatte.
Dopo la cena Massimo lo invitò a gustare il liquore al caffè fatto da lui. Si sedettero davanti al camino acceso, gli occhi di christian splendevano come due smeraldi, era emozionato e nello stesso tempo aveva la classica sensazione di amare profondamente quel uomo che lo stava corteggiando.
Il liquore era molto forte ed christian, dopo un sorso, si sentiva già un po’ brillo, diceva delle cose forse senza senso christian cominciò a raccontare a massimo tutta la sua disavventura, senza tralasciare i particolari, gli spiegò il suo stato d’animo….
Massimo lo ascoltava con dolore nel cuore, provava una grande tristezza nel vederlo con il viso colmo di lacrime, capì la situazione ed allungò una mano verso il suo viso arrossato e gli fece una tenera carezza.
Christian si lasciò andare in un tenero abbraccio, che fini con un bacio appassionato.
Massimo e christian da quel momento scoprirono l'attrazione sessuale che
c'era tra loro.
christian era la prima volta che provava un sentimento cosi forte per un ragazzo. Non aveva mai fatto del sesso prima di quella sera o per meglio dire non aveva mai fatto l’amore con una persona, sesso e amore sono due cose completamente diverse e christian sapeva benissimo la differenza che distingueva le due cose. Questo era molto bello per Massimo perché per la prima volta era lui a condurre il gioco.
Fu molto bello passare una serata cosi intensa per christian che da quel giorno promise amore eterno ....non si rendeva conto della differenza che c’e tra un uomo ed una donna, dopo la violenza subita pensava che fosse naturale avere dei rapporti con un uomo....
L'orologio a pendolo suonò la mezzanotte, christian come cenerentola doveva fare rientro a casa.
Chiese quindi a Massimo di riaccompagnarlo, ma prima di questo un lungo bacio chiuse la serata in bellezza.
La notte fu lunga e pensierosa per entrambi.
Nella mente dei due ragazzi riaffiorava il dolce sentimento che li aveva trasportati in un momento magico.
Si erano scambiati qualcosa di meraviglioso.... l'amore !
Dopo quella magica serata ce ne furono molte altre che fecero unire i due ragazzi in un amore quasi morboso, si appartenevano come una cosa sola.
Passarono due mesi, christian era cambiato cosi come erano cambiate le sue amicizie.
Una, in particolar modo, lo portò verso il passaggio che conduce dalla pubertà all'adolescenza.
Nonostante christian amasse follemente Massimo, era curioso di conoscere un posto di battuage frequentato da giovani omosessuali.
Questa nuova amicizia nacque in uno dei posti più squallidi di Milano, i bastioni di porta Venezia.
In poche parole è un posto di battuage, per giovani disponibili a tutto! insomma, morale della favola, si trattava di un ambiente frequentato esclusivamente da persone ambigue e perverse.
christian si stava rendendo conto di essere attratto da quella vita misteriosa.
Conobbe Angelo che dopo poco tempo divenne il suo migliore amico e confidente ma angelo procurò molti problemi a massimo e christian,cercava di metterli l’uno contro l’altro cosi facendo pensava di tenersi tutto per se christian che allo stesso tempo trascurava e trattava male il povero massimo che soffriva in silenzio. Angelo e christian Insieme divisero molte emozioni con ragazzi della loro età e cosi cominciò la loro avventura.
La vita, per loro, era felice e serena.
Stavano scoprendo l'emozione di amare un uomo, e di quanto sia bello essere desiderati da essi. Dopo poco tempo christian si stufo di quella avventura,si era reso conto che massimo era la cosa piu bella che avesse al mondo,cosi christian torno’ ufficialmente con Massimo e cosi perse di vista il suo amico Angelo che, a quanto pare, per combattere la solitudine si diede all’ alcool ed alle droghe leggere.
Passarono parecchi anni, christian e Massimo si vedevano ormai da diverso tempo. Le cose tra loro andavano piuttosto bene e la loro storia era importante come il primo giorno; si amavano e si rispettavano a vicenda, costruendo giorno per giorno il loro futuro..........
Massimo dopo poco tempo conobbe la famiglia di christian, che lo prese subito in simpatia.
Lo invitarono anche ai matrimoni delle sorelle, per i fratelli di christian non era una cosa giusta in quanto non accettavano la omosessualità del fratello.
Molte volte christian veniva insultato ed escluso dalle decisioni familiari, di questo ne soffriva molto tanto è vero che si chiuse in se stesso fino a diventare ostile nei confronti di tutti.
Mamma Marina vedendo il suo comportamento insopportabile si rivolse ad un’assistente sociale che a sua volta le consiglio un consulto da un medico psicologo.
christian naturalmente non era d'accordo su questo ma forse era un modo come un altro per ritrovare l'amore e la serenità in famiglia.
Il medico di famiglia fissò l'appuntamento con la Dottoressa Macchi che si prestò gentilmente e molto volentieri a seguire il caso di christian.
Diede conferma dell’appuntamento per il giorno successivo, ma ricordò alla madre che christian avrebbe dovuto raggiungere lo studio da solo in modo da non creare ulteriori problemi.
Uscirono dallo studio e tornarono a casa senza commenti. Sembrava quasi che non si sopportassero, ma nel cuore di christian c'era tanto amore per la madre che metteva sempre più in evidenza la sua sofferenza. purtroppo, era l'unica che soffriva molto per l'improvvisa separazione dal marito anche se, tutto sommato, era convinta che non era più possibile sostenere una vita cosi crudele. per colpa del carattere forte ed egoista del marito era costretta a subire umiliazioni e maltrattamenti sempre più frequenti.
La terapia andò avanti per qualche mese, naturalmente la mamma di christian voleva sapere notizie su quanto veniva detto fra le mura dello studio. Si informò anche dalla dottoressa che però non diede nessuna spiegazione, disse solo che suo figlio faceva molti progressi e che con lui doveva avere più riguardo perché, rispetto agli altri figli, christian aveva bisogno di molte attenzioni.
Marina spiegò la sua situazione familiare le sue grosse lacune nel tirare su nove figli da sola.
La dottoressa le consigliò di mandare christian nel collegio frequentato già dalle sue sorelle, qui avrebbe capito e rispettato gli enormi sacrifici fatti dalla madre.
Mamma Marina era convinta di essere colpevole per ciò che christian aveva dovuto subire.
Marina tornando a casa rifletté su quanto le aveva detto il medico.
Una lacrima improvvisa bagnò il suo viso sferzato dal vento, era naturalmente preoccupata ed odiava sempre di più il marito per essersi comportato male nei suoi riguardi e per averla costretta ad allontanarlo non solo da lei ma da tutta la famiglia.
Era spaventata per il loro futuro, vi erano parecchie cose da pagare, bisognava dare da mangiare ai numerosi figli e provvedere ai loro bisogni quotidiani.
Si rivolse dopo aver pensato a lungo ad un’assistente sociale che, dopo aver fatto degli accertamenti, accolse la sua richiesta di aiuto.
Decisero di passarle un assegno familiare per i più piccoli che allora erano cinque: Mario, Giacomo, Roberta, christian, ed in fine il piccolo Matteo.
Questo assegno poteva essere utilizzato solo per l’acquisto di merende, per la scuola, cibo per bambini, e come piccolo contributo per le spese di affitto, in questo modo le assistenti aiutarono molto la famiglia.
Man mano che crescevano i figli le cose si sistemarono da sole.
Dopo qualche anno si sposarono anche le altre due figlie facendo, se cosi si può dire, un matrimonio decoroso.
Riuscirono a sposarsi con tutti i sacrifici alle spalle e presentandosi alla gente chiacchierona come una famiglia onesta e rispettevole.
Un’atmosfera di grande festa regnava in quei giorni, la casa era stata rinnovata dalle sorelle stesse che volevano essere giustamente orgogliose di portare i rispettivi mariti, dalla suocera.
La mamma finalmente soddisfatta dei risultati ottenuti, si sentiva finalmente libera e felice di godersi i suoi figli che però da parte loro trascuravano la povera donna soffocata dalla solitudine, e sicuramente triste per la mancanza di un uomo che le facesse compagnia e riempisse le sue giornate ormai diventate noiose.
Non aveva più bambini che correvano per casa, non aveva più il problema di pensare alle loro esigenze, ma tutto sommato si sentiva finalmente più tranquilla.
Anche christian era cambiato, il suo comportamento era diventato meno ostile e più affettuoso, forse anche troppo !!!
La sua relazione con un ragazzo era diventata una cosa normale per tutti i componenti della famiglia, si sforzavano e incominciavano a capire che l'amore che provava per quest'ultimo era qualcosa di veramente importante.
christian essendo diventato ormai maggiorenne decise di andare a vivere con massimo, nella villa di proprietà di quest’ultimo vi era molto spazio, e i due ragazzi sempre piu innamorati fecero di quella splendida villetta il loro nido d’amore.
Massimo un giorno torno’ a casa dal suo piccolo amore, con un viso sorridente, aveva vinto il concorso come animatore turistico, avrebbe dovuto partire dopo qualche mese per effettuare uno stage in Tunisia come capo sport.
Il piccolo christian era felice per il suo compagno ma triste perché pensava che massimo lo avrebbe lasciato per seguire il suo destino.
Ma fortunatamente non era cosi, massimo aveva pensato a tutto, avrebbe portato con se il suo compagno, e il giorno del compleanno di christian gli diede la notizia che venne accolta con un grido di felicità.
Cosi i due ragazzi cominciarono la loro avventura in giro per il mondo esercitando una professione non facile, ma sicuramente divertente.
Massimo continuava a crescere professionalmente e christian lo seguiva con entusiasmo diventando anche lui un buon animatore di contatto, lavorarono insieme per dieci lunghi anni, il loro amore si rafforzava sempre di piu, le avventure nei vari villaggi fecero dei due ragazzi una coppia molto solida e affiatata.
Tornavano a casa ogni sei mesi, per il fine stagione, dove si riposavano per circa 20 giorni, dopo tanti anni di lavoro come animatori, massimo e christian ormai diventati adulti decisero di comune accordo di ritirarsi da quel lavoro e godersi il loro amore come i primi giorni….
Cosi il 15 AGOSTO 2004 CHRISTIAN e massimo si fermarono ufficialmente con l’animazione, un anno dopo tornarono in egitto per farsi una bella vacanza, doveva essere il loro premio per il loro lungo e faticoso lavoro…invece a sharm el sheikh il 21 luglio 2005 alle ore 01.00 di notte la vita di christian cambio’ radicalmente.
Una sera fredda e cupa massimo, propose a christian di andare a mangiare da mc donald’s, christian aveva passato una giornata bellissima in spiaggia,massimo era sempre stato un coccolone, le attenzioni che rivolgeva quotidianamente al suo piccolo compagno erano moltissime, ma quel giorno massimo regalo’ a christian un giorno indimenticabile. La loro giornata trascorsa in totale relax, fu piena di baci, abbracci e sguardi innamorati.
Christian cerco di rifiutare l’invito perche si sentiva stanco, il suo umore era improvvisamente cambiato, non sapeva il motivo ma quella sera christian era particolarmente triste perche gli mancava tanto la mamma, comincio’ a pensare a quanto amasse quella donna che lo aveva messo al mondo ma che poi per forza di cose lo aveva abbandonato al suo destino, senza mai preoccuparsi della sua vita, la donna aveva passato una vita d’inferno a causa del brutto carattere del marito e christian la scusava per il suo disinteressamento, ma allo stesso tempo la accusava di averlo abbandonato ingiustamente.naturalmente massimo essendo un uomo molto romantico riusci a convincere christian a seguirlo da mc donald’s promettendogli che sarebbero tornati presto a casa, perche lui stesso voleva passare la notte in un modo particolare, voleva dare a christian l’ennesima conferma di quanto lo amava……cosi preso il taxi beduino, christian e massimo si recarono ad naama bay, alcuni loro amici si unirono a loro perche nessuno di loro poteva fare a meno del buon cibo offerto da mc donald’s. arrivati a destinazione presero posto nella grande sala piena di gente, e ordinarono il loro menu.
Massimo avendo finito di cenare, si alzo’ d’improvviso e comunico’ ai presenti che aveva intenzione di andare comprarsi le sigarette, bacio’ il suo bimbo e gli disse che sarebbe tornato entro pochi minuti.
Christian e i suoi amici continuarono a consumare il loro pasto, scherzando sui mille ricordi che la loro vita di animatori gli aveva regalato, 10 anni di scene di cabaret, sbagli di copione ed emozioni ad ogni fine stagione, passarono nelle loro menti in soli 30 minuti, i loro sorrisi erano talmente concentrati che nessuno di loro si rese conto del tempo che era passato.
Christian comincio’ ad essere nervoso perche non vedeva rientrare massimo, il suo pensiero fu quello che si era fermato a parlare con uno dei tanti direttori di discoteche, che per massimo avevano un ottima stima in qualita’ di buon animatore.
Ma in quel momento l’unica risposta che arrivo’ alla sua mente fu un boato tremendo, assordante…christian e isuoi amici urlarono a squarcia gola per lo spavento…la gente presente comincio’ ad uscire dal locale per vedere che cosa era stato, christian come impietrito rimase incollato alla sedia, i suoi occhi si fermarono ad osservare un punto della sala senza motivo. A quel punto i suoi amici uscirono dal locale i si diressero verso la folla di gente che trattenuta dalla polizia cercava di guardare l’incredibile accaduto.
Erano le ore 1.00 di notte un attentato terroristico aveva appena colpito l’hotel gazala, uno dei piu noti alberghi di naama bay, la sua bellissima struttura si era appena sbriciolata davanti a mille persone che occupavano la via che costeggia il grosso albergo.la gente era come impazzita, c’e chi scappava, chi cercava i loro cari, ambulanze e carri pieni di polizia che correvano a destra e a sinistra, la visuale di quell’atmosfera era diventata pesante agli occhi di tutti i presenti.
Dopo vari accertamenti uno degli amici di christian decise di chiamarlo al telefono, christian era rimasto li seduto tutto il tempo ignorando completamente cio’ che fosse accaduto, nella conversazione telefonica uno dei suoi amici lo avvisava di un incidente stradale, Gli disse che non era molto grave ma che era meglio che lui li raggiungesse per tornare in albergo, christian naturalmente disse che doveva aspettare massimo, che non sarebbe andato via senza di lui, ma il suo amico gli rispose che massimo forse era gia’ andato via…che a causa del incidente forse non era riuscito a contattarlo.
Christian naturalmente incredulo, rispose che era impossibile, massimo non avrebbe mai fatto una cosa del genere, in ogni caso sarebbe tornato a prenderlo.
A quel punto il suo amico non sapendo piu cosa inventarsi per convincere christian a tornare in albergo, gli disse la verita, massimo era stato colpito durante l’attentato e che alcuni poliziotti che lo conoscevano lo avevano fatto portare immediatamente in ospedale.
Massimo e’ vivo gli disse la voce straziata del suo amico, non fa’ altro che chiedere di te….
Lo pregò di correre subito all’ospedale di sharm lo avrebbero aspettato li tutti assieme.
Gli disse di non preoccuparsi che tutto si sarebbe sistemato. christian naturalmente era incredulo del accaduto, pensava ad un brutto scherzo. Il suo viso era impallidito e un brivido gelido percorse il suo corpo indifeso.
Non riusciva ad esprimere ciò che sentiva in quel brutto momento, solo una reazione uscì dal suo sistema nervoso, buttò il telefonino e corse giù per le scale.
Non avvisò nessuno di ciò che stava succedendo,
Era molto sconvolto, e una sua amica che lavorava li, gli consigliò di farsi accompagnare da mustafa che, grazie a Dio, era in servizio e che si affretto ad accompagnarlo.
Tutto il resto lo scoprirete nel prossimo capitolo, sempre che voi vogliate seguire questa storia realmente accaduta..........
Arrivarono dopo pochi chilometri all'ospedale.
Il sistema nervoso di christian era a pezzi, continuava a pregare Dio che non fosse accaduto niente di grave al suo dolce amico. La vita senza di lui non sarebbe stata la stessa, ripeteva a se stesso......Il viso di Massimo entrava ed usciva furtivamente dai suoi pensieri più assurdi, i più bei ricordi si susseguirono incessantemente finche la campanella del piano ascensore lo svegliò quel incubo.
Il reparto era a pochi passi, christian lanciò uno sguardo alla porta che divideva l'atrio dal reparto degenti, sul vetro era scritto in arabo: Rianimazione Maschile.
Bussò con la speranza di trovare subito il malcapitato, una delle infermiere di servizio quella sera , era proprio una cugina di Massimo che vedendolo in quello stato rimase di servizio. Mi fece entrare solo, mi indicò la stanza e mi raccomandò di non piangere, di essere forte se amavo Massimo; non farlo stancare mi disse prima di perdermi di vista.
Entrai nella stanza numero 166, era una stanzetta di dieci metri quadri circa, vi era un letto, l'armadietto e un lavandino. Notai la sagoma di Massimo ricoperta di un cellofan trasparente, il flebo al braccio e l'ossigeno che lo teneva in vita.
Mi chinai per chiamarlo.......Le lacrime avevano già riempito il mio viso stanco.
Mass....imo non riuscivo a pronunciare il suo nome volevo solo stringerlo e portarmelo a casa.
Tante domande affioravano in me, lo guardai a lungo prima di riuscire a parlare con lui, forse è sotto anestesia ripetevo a me stesso.
Ad un certo punto distratto da una mosca sentii la mano di Massimo che mi toccò, mi girai di colpo, vidi il suo viso sofferente e d’istinto lo baciai. lo toccai, lo accarezzai..
Le mie lacrime riempivano il suo cuore di tristezza , mi chiedeva scusa per aver distrutto il nostro sogno; continuava a ripetermi di non piangere, lui sarebbe uscito di li presto.
Vivremo per sempre assieme mi diceva con voce soffocata dal dolore, non mi lasciare......... ripeteva. La tensione era molta, christian e Massimo si guardavano e si toccavano, promettevano l’un l’altro di amarsi sempre, di restare uniti; il loro amore sarebbe continuato in eterno......
Finalmente arrivò un medico che ordinò ad christian di uscire dalla stanza per qualche secondo, ma Massimo chiese di rimanere ancora solo, per una manciata di secondi, con il suo compagno.
Il medico acconsentì ma solo dopo aver visitato Massimo. christian baciò Massimo ed uscì dalla stanza. Incontrò un altro medico nel corridoio e si affrettò a chiedere notizie; il medico vedendo lo stato in cui era ormai ridotto christian lo invitò ad entrare nel suo ufficio che era li di fronte.
Lo fece sedere e gli infilò gentilmente in bocca una pastiglia di tranquillante. Il medico chiese a christian chi era, e che legame vi fosse con il degente.
Christian rispose che era omosessuale e che Massimo era il suo compagno, Al che il medico stupito gli disse tutto ciò che sapeva sull'accaduto; christian riuscii a sapere che per Massimo tutto si sarebbe risolto solo se avesse superato la notte, quella notte a sharm erano scoppiate delle bombe in un albergo famoso: l’hotel gazala, dei kamikaze si erano fatti saltare in aria a bordo della loro macchina, e massimo aveva avuto la sfortuna di passare di li proprio in quel momento.
Il violento urto avuto con un camion gli aveva tranciato parecchie parti del corpo, aveva perso molto sangue, ci voleva un miracolo per salvarlo dalla sedia a rotelle o addirittura dalla morte.....
christian Urlo’, si dispero’, ma ormai nulla era possibile fare per massimo; doveva solo aspettare e pregare.
Chiese al medico se poteva donare il suo sangue a Massimo, era del suo stesso gruppo sanguigno.
Il medico lo guardò e gli disse: devi amarlo molto vero? Vuoi un consiglio? Torna a casa e cerca di riposare, domattina lo troverai ancora, non puoi stare qui lo sai?
christian Lo prego’ , lo supplico’ , gli disse che non avrebbe fatto rumore, gli rese il servizio notturno a tal punto impossibile che lo lasciò stare vicino a Massimo.
Il medico diede una coperta a christian e gli disse di non stancarlo; la notte per lui era molto importante.
Entrai nella stanza e trovai Massimo ancora sveglio, mi avvicinai, gli presi la mano e gli dissi: Ti amo e non smetterò mai di farlo, lo giuro.
Mi guardò con gli occhi pieni di speranza e mi disse: qualsiasi cosa mi dovesse succedere sappi che ovunque sarò io non ti lascerò mai.... Saremo uniti per sempre.........
durante la notte mi svegliai con la speranza di aver avuto un incubo, la mano di Massimo sfiorò la mia e capii che purtroppo era realtà. Lo guardai, volevo abbracciarlo, volevo baciarlo, ma non ci riuscii.
Mi sentivo come paralizzato dal dolore che provavo nel vederlo li immobile; lo toccai, avevo paura che fosse morto.
I suoi occhi si aprirono nonostante la stanchezza, mi guardò e disse: cucciolo, sei ancora qui, lo sapevo che non mi avresti lasciato, e per questo...... Mi abbracciò forte e riuscì con molta fatica a finire la frase che stava per dirmi, .. è per questo che ho chiesto a Dio di avere cura di te. Vedrai, abbi fiducia un giorno ti manderò una persona degna di te, del tuo amore, prenderà il mio posto e tu sarai nuovamente felice,.....
Io non potrò più starti vicino, sento che Gesù mi vuole accanto a lui. Non piangere amore, sappi che sarò sempre al tuo fianco.. Sentivo una tale rabbia verso Dio che bestemmiai con tutte le mie forze, stringevo Massimo forte a me, avevo paura che sparisse da un momento all'altro.
Lo baciai con la bocca invasa dalle lacrime, le sue labbra erano fredde, il suo viso era diventato pallido e il suo cuore sembrava si fosse fermato.... massimo cerruti entro’ in coma dopo 24 ore dal suo ricovero, dove ci rimase per 4 mesi. Il povero christian non lasciò l’hospedale neanche per un istante, passava le sue giornate a far ascoltare la musica preferita, sfogliava album di foto che raggruppavano il loro amore eterno, pregava giorno e notte, la stanza dove massimo riposava era diventata un pellegrinaggio di amici e parenti, tutti soffrivano e ricordavano il povero massimo come un uomo meraviglioso, un uomo che alla vita aveva dato tanto senza mai lamentarsi e chiedere piu di quello che aveva. Perfino tutti i capi villaggio, direttori e commercianti che seppero di massimo andarono a trovarlo.
Christian era distrutto, preoccupato, aveva dovuto vendere parecchie cose per procurarsi i soldi, che gli avrebbero garantito di sostenere le varie spese. purtroppo per lui i pasti non erano offerti dal ospedale e anche se christian non ne faceva uso, le spese furono tante….tutte le persone che conoscevano massimo e christian fecero addirittura una colletta, perche massimo doveva essere riportato in italia, non potevano fare piu nulla per lui.
Una mattina christian si svegliò con la testa appoggiata al torace di massimo, le loro mani unite come lo erano sempre state, si accorse che massimo si stava muovendo, chiamo’ subito il medico…
Massimo si era svegliato, le preghiere e la sofferenza di christian rivolte a padre pio lo premiarono, con il viso dolce di massimo sorridente….christian pensava che l’incubo fosse finito, che finalmente avrebbe potuto tornare a casa con il suo amore, invece il povero massimo si svegliò solo per dire addio al suo cucciolo con un tenero bacio eterno.
christian Urlò forte, chiamò aiuto, ma ormai Massimo aveva raggiunto la sua stella.
christian Continuava ad urlare, a chiamarlo. La cugina di Massimo entrò nella stanza e vide che Massimo era rimasto abbracciato a christian;che a sua volta lo stringeva forte a se stesso, al che rivolgendosi a christian disse: >
Riuscii a lasciarlo e lo appoggiai al letto, chiamai il medico che subito dopo ne confermò il decesso.....
E' inutile spiegare cosa provavo in quel momento, tanti baci sfioravano le mie guance ormai di porcellana, ma io non vedevo nulla all’infuori di Massimo.
>
Naturalmente christian si ribellò e disse che potevano evitare di fare quella pagliacciata visto che in cinque mesi di coma non erano mai venuti a vedere il figlio, dicevano che erano troppo impegnati con i lavoro, che massimo non si meritava la loro presenza, visto che aveva deciso di vivere da gay. Ma christian era troppo disperato e debole per mettersi a litigare cosi permise ai genitori di venire a vedere il figlio, per l’ultima volta.
I medici fecero uscire dalla stanza tutti i presenti per permettere alle infermiere di pulire il viso e il corpo di massimo , di staccare le macchine che lo avevano tenuto miracolosamente in vita. christian Chiese al medico se poteva vestirlo lui, nessuno osò rifiutare il suo desiderio richiesto con tanto amore.
>
Subito dopo lo portarono all’obitorio dove rimase per il resto della giornata. Fu sistemato nella bara, a sua volta ordinata e pagata da christian, molti angeli erano scolpiti su di essa ed un freddo legno color nocciola racchiudeva il suo corpo ormai gelido.
>
Arrivarono i suoi genitori che appresero la notizia dai giornali italiani ma che non sapevano i nomi degli sventurati.
>
Perché Dio permette questo dolore, pensavo a voce alta, tutto ciò era assurdo, non poteva essere vero. Non si meritava una fine cosi crudele, ma a volte la vita bisogna apprezzarla giorno per giorno.... (non importa chi ami,non ti vergognare mai di amare una persona piuttosto che un altra, perché l'amore è una cosa che ci ha regalato Dio, diceva Massimo .......)
Passarono due giorni di estrema tensione, Massimo venne trasportato, secondo ordine dei genitori nel cimitero della loro città "Catania",in italia. nessuno poteva impedirlo. Anche se nel cuore di christian c'era tanto dolore doveva assecondare i genitori che avevano tutti i diritti di scegliere il posto dove veniva seppellito Massimo.
Così la salma dopo la veglia funebre e la Santa Messa, che si svolse in italia a Milano Tre, luogo di residenza di Massimo e christian, venne portata via per sempre dalla vita di christian e da tutti coloro che lo avevano amato.......il ricordo di quel uomo resterà per sempre nei loro cuori.
Il susseguirsi dei giorni furono molto drastici, tutti i ricordi più belli tornavano alla mente del povero christian che ormai capiva di essere solo.
Il telefono squillava solo per le condoglianze. Si rese conto allora che la voce di Massimo non avrebbe più intrattenuto le sue serate, le coccole affettuose che gli faceva non avrebbero più avuto luogo. Tutto era buio e cupo sopra i tetti di Milano, le stelle sembravano accarezzare il viso distrutto di christian, ogni ricordo era un frammento di amore passato assieme.
Qual era il motivo per rimanere in vita? Che motivo c'era di vivere senza lui? Queste domande normali in certi casi, torturavano la sua mente, finché arrivò a prendere dei tranquillanti per riuscire a riposare. Il suo fisico non avrebbe retto un'altra notte di sofferenza, solo cosi la sua mente trovava pace......
I giorni passavano, christian soffriva terribilmente per la scomparsa del suo compagno, non voleva andare avanti. In un momento di panico raggiunse il bagno, prese una confezione di naftalina in palline, e mando giù dei frammenti di quella sostanza nociva che lo fece svenire in pochi secondi. Rimase privo di sensi per qualche minuto, prima che dei suoi amici si accorgessero del fatto, riuscirono a trasportare con un’ambulanza il corpo privo di sensi di christian, che arrivò, secondo i giornali che parlarono di questa cosa, al pronto soccorso in stato di coma.
Qui ci rimase per qualche giorno, si presentò la madre spaventatissima e la cognata , cercarono di convincere christianche non era una soluzione quello che aveva fatto.
Capivano benissimo il dolore che affliggeva il suo cuore, ma tutto ciò non sarebbe servito a riportare in vita il povero giovane che morì alla bella età di 34 anni, devi rassegnarti e continuare a vivere per lui, mi dissero.
Una psicologa dell'ospedale interruppe quel discorso, e pregò i familiari di lasciarla sola con il paziente.
Dopo un accurato dialogo decise di ricoverare christian nel reparto psichiatrico dello stesso edificio per delle cure specifiche, venne scritto che il paziente veniva ricoverato per problemi di identità sessuale, forse secondo loro era impossibile amare un uomo........ Non che christian era impazzito, ma si voleva cercare di tranquillizzare il suo cervello, che trascurava il buon senso.
Rimase ricoverato per altri dieci giorni. Anche un carabiniere amico di Massimo andò a trovarlo, cercò di fargli capire che la vita è bella per essere vissuta e non per distruggerla; in qualche modo riuscì a trasmettere del buon senso, in lui che venne dimesso dopo qualche giorno.
Molti si prestarono per distrarre christian che, a sua volta cominciava a fare dei progressi.
Rincominciò a lavorare, per esempio, rincominciò a frequentare gli amici, e tutto piano piano tornò alla normalità. Il ricordo rimase ma christian si sentiva motivato ad andare avanti perché in qualche modo Massimo gli aveva chiesto di farlo per amore suo..... Cosi riuscì ad uscire da quell'ostacolo.
Dopo qualche mese, diede una svolta alla sua vita che nessuno di voi immaginerà mai........ lo volete scoprire? continuate a leggere questa drammatica storia.
Passo’ un anno esatto dalla morte di Massimo. christian non lo aveva mai dimenticato, decise di raggiungerlo per sempre.....
christian dopo tanti problemi decise di rifare l’animatore turistico, pensava che questo lavoro lo potesse aiutare a sistemare tutti quelli che erano i bisogni di un giovane con voglia di cambiare. Cosi avendo già in mano il diploma di istruttore sportivo avuto grazie a massimo, e la conoscenza di tanti direttori di villaggio, si presentò in una delle tante agenzie di animazione che aveva conosciuto con massimo e chiese di avere un colloquio con responsabile del settore, gli consigliarono di andare presso la sede dei viaggi del turchese, una grossa azienda sempre in cerca di talenti.
Cosi christian fece il suo strage e dopo varie prove venne assunto subito per raggiungere un villaggio turistico che gli avrebbe permesso di mettere in opera la sua esperienza di animatore. christian riuscì a conquistarsi la fiducia dei suoi superiori e della gente, che in poco tempo di gavetta lo fecero diventare responsabile diurno. la destinazione del suo primo incarico come capo animazione fu proprio l’egitto, dove christian avrebbe dovuto guidare un gruppo di venti ragazzi circa di nuova esperienza. Fù senza dubbio un esperienza indimenticabile in quanto christian ebbe la possibilità di conoscere tanta bella gente, avere esperienze sempre nuove ed emozionanti, la sua vita era davvero cambiata radicalmente, la sua famiglia si era liberata di un peso e lui stesso era più tranquillo nello svolgere il lavoro che massimo aveva fatto con tanto amore e passione, era un modo per sentirsi forse ancora legato a lui. Anche la grecia ospitò christian per una stagione, in tre villaggi diversi, ma il piu bello in assoluto per christian era naturalmente il villaggio che senza ombra di dubbio era il piu indicato per le vacanze di ragazzi come lui, il villaggio era a mickonos terra promessa per tutti coloro in cerca di avventure senza complicazioni. Li christian ebbe parecchie storie di vario genere, il suo lavoro veniva messo al primo posto ma le sue storie non venivano di certo cancellate dalla sua agenda. Ogni stagione per lui era importante, e ogni posto le lasciava nel cuore un segno indimenticabile, la sua vita privata non fù più la stessa dopo la morte del suo compagno ma ugualmente lui tutte le volte tirava quella corda che sapeva prima o poi si sarebbe rotta, nella vita rinunciare ai propri sogni vuol dire vivere una vita che non vuoi, o per meglio dire sopravivere. Nel 10 aprile del 2006 a christian venne dato il suo milionesimo incarico, passarono parecchi mesi dalla sua partenza dall’ italia, il suo lavoro era migliorato sempre di più le sue amicizie crebbero incredibilmente, ma il suo pensiero dopo tanti anni di lavoro non era di certo cambiato.
La destinazione di christian fù’ sharm el sheik, sicuramente una bellissima citta’, a nord del desrto egiziano, il deserto del sinay. ma era anche la terra che aveva ucciso il suo amore, la terra che gli rovino’ la vita, al momento rifiuto’ drasticamente, ma poi segui’ il consiglio della sua psicologa, doveva tornare li, per vincere il suo dolore, per sconfiggere le sue paure ed angosce, cosi accetto’ l’incarico.
L’emozione era come la prima esperienza, ma il lavoro lo aiutò a superare tutto, un giorno di lunedì christian era stato mandato all’aereoporto a ricevere le persone che avrebbero occupato il villaggio per la loro vacanza di sogni, si perche sharm e’ un sogno per molti italiani, una bellissima barriera corallina, il suo fantastico mare e clima accoglievano e rispondevano alle esigenze di ognuno di loro.
Quel giorno christian era particolarmente triste per via di alcuni avvenimenti successi in villaggio, ma gli ospiti che atterrarono in quel caldo aeroporto, le fecero subito cambiare umore. In effetti da quella porta di vetro, che separava le valige dagli animatori che avrebbero dovuto accompagnare gli stessi ospiti al villaggio, uscì una strana famiglia, non per via del loro aspetto, era una normalissima famiglia siciliana venuta a godersi il bel panorama egiziano. Quello che aveva subito colpito christian era un piccolo ragazzo di quindici anni, che dopo aver seguito le istruzioni di christian per raggiungere il pullman, lo saluto in una maniera strana, il pullman di colore verde pisello che li avrebbe condotti verso il villaggio piu bello di sharm era pronto a partire, la famiglia prese posto negli ultimi sedili a disposizione, christian spiegò a tutti i presenti le regole che avrebbero dovuto rispettare una volta arrivati a destinazione.
Ma tornando alla piccola sorpresa che christian ebbe appena fuori dall’aereoporto,qualcosa le fece scattare il pensiero dei vecchi ricordi, quei ricordi che christian con tanta fatica cercò di cancellare dalla sua mente, il piccolo andrea cosi soprannominato da christian, era per miracolo il sosia perfetto del suo vecchio compagno deceduto accidentalmente, solo l’altezza di questo strano piccolo siciliano distingueva le due persone, massimo un ragazzo alto circa due metri biondo occhi azzurri cielo, andrea invece era solo un metro e sessanta cinque, bruno e occhi castano smeraldo, il suo dolce sorriso e il suo modo di fare portarono gli occhi di christian in un pianto spontaneo, i presenti colleghi notarono l’accaduto ma christian non prestò nessuna attenzione alla curiosità dei colleghi.
Ma la cosa che fece rattristare di più christian era che si rendeva conto dell’assurdità della cosa, andrea poteva essere suo fratellino, il fratello che non ha mai avuto, ed e’ proprio per questo motivo che christian decise che andrea sarebbe diventato il suo ed unico amico per la pelle, voleva proteggerlo da tutto e da tutti, anche se sinceramente non ne aveva bisogno perche al suo fianco vi era una famiglia meravigliosamente unita, due genitori fantastici, che per questi tre figli erano disposti a qualsiasi cosa, la famiglia si fermò a sharm solo per una settimana ma vi garantisco che per christian e quest’ultimi fù una settimana da dio, piena di emozioni e sentimenti che legarono l’animatore a questa famiglia che divenne il suo unico pensiero della settimana, in effetti christian e andrea uscivano sempre insieme l’uno confidava all’altro i propri pensieri e problemi di tutti i giorni, facendo sì che divennero inseparabili.
I giorni passavano radicalmente christian nel guardare andrea provava un dolore indescrivibile, i suoi movimenti i suoi sorrisi, il modo di camminare erano tutte particolarità che andrea aveva, gli ricordavano il suo compagno, se pur soffrendo christian cercò di non dar spazio ad inutili sofferenze, non fece vedere al suo amico andrea le sue lacrime nascoste, fino a che un giorno christian decise di parlare con andrea della sua storia, aveva bisogno di sfogarsi, pensava che andrea lo avrebbe capito ed aiutato, vi assicuro che nonostante la sua tenera età andrea era un uomo mentalmente, in alcune situazioni riusciva a sostenere qualsiasi discorso adulto, la sua dolcezza e sensibilità inteneriva molto andrea che a sua volta non perdeva occasione per abbracciarlo, sentiva una tale gioia nel poter essere amico di andrea che ogni occasione era buona per stringere a se’ quel piccolo pallone gonfiato, andrea naturalmente era un ragazzino che agli occhi della gente doveva essere per forza uomo, ecco perche christian avvolte in modo tenero e scherzoso lo chiamava lo sborone…quella sera andrea e christian passarono la serata in un pub uno dei tanti sparsi per naama bay, la piu’ vicina citta’ al villaggio amphoras, ove christian lavorava.
Dopo una birra e una fumata al narghile’ ( il narghile’ e’ un metodo per fumare del the aromatico racchiuso in una grande brocca, il suo gusto dolciastro puo’ variare in diverse arome.)
Christian e andrea fecero ritorno al villaggio, presero il taxi beduino che con meno di tre euro li avrebbe riportati a casa. Una volta arrivati i due amici come di consueto si sedettero sotto la tenda dei beduini dove erano abituati a parlare prima di congedarsi per la notte, christian con le lacrime agli occhi cominciò a parlare a andrea dei suoi tristi pensieri, naturalmente christian cercò di non urtare la sensibilità del suo amico, con educazione cercò di dirgli tutto, e alla fine di questa confessione si accasciò sulla spalla di andrea lasciando sfogare le lacrime diventate pesanti. andrea era esattamente ciò che christian aveva pensato fin dal primo giorno, un dolcissimo ragazzo sensibile ed educato, che avrebbe capito e rispettato il dolore di christian ma che purtroppo non avrebbe potuto aiutare, in quanto andrea era molto piu piccolo ma soprattutto era etero, anche se triste e sconsolato christian accettò la triste realtà e si accontentò delle bricciole di momenti belli da passare con lui. andrea dopo una bella chiacchierata decise di andare a letto ma non prima di aver accompagnato il suo amico christian che non riusciva a smettere di piangere, la commozione quella sera era tanta, anche andrea dopo aver saputo la verità abbracciò forte christian e su di lui versò molte lacrime di dispiacere, la triste storia di christian toccò molto il cuore del piccolo andrea , facendolo diventare cosi il suo migliore amico.
Quella notte fù’ dura per christian continuava a pensare alla serata, si sentiva in colpa per aver urtato la sensibilità del suo giovane amico, ma capì allo stesso tempo che andrea si era veramente commosso nel ascoltare la sua triste storia, le lacrime di andrea erano sincere e spontanee, si andrea era veramente stato fortunato ad incontrare andrea che da quel giorno divenne ufficialmente suo fratello nel cuore, anche se si rendeva conto che andrea e la sua famiglia sarebbero tornati a casa dopo la loro vacanza, e il destino avrebbe strappato nuovamente dal cuore di christian la persona a cui teneva di piu’.
Il giorno della partenza della famiglia arrivò christian e andrea naturalmente tristi cercarono di non piangere davanti agli altri, ma come si suol dire, l’amore che unisce gli esseri umani con un bricciolo di cuore e un po di buon senso nel cervello, e talmente bello, limpido e naturale che fece scoppiare a piangere i due amici e non solo loro due.. anche il resto della famiglia si era affezionata al giovane animatore, che salutarono con grande affetto. L’aereo era pronto christian doveva andare a prendere i nuovi ospiti dall’altra parte dell’ aeroporto, cosi abbracciò per un ultima volta il suo amico, che per nascondere le lacrime indossò un paio di occhiali scuri, e lo liquidò con uno straziante ADDIO...
Questa storia realmente accaduta, e’ stata raccontata per far ragionare molti ragazzi giovani d’età, ma soprattutto i genitori e gli amici in generale, la realtà avvolte se pur crudele ci deve insegnare ad amare i nostri fratelli, i nostri amici, in modo sincero, con il cuore e non con la mano sul portafoglio, non per interesse.
(CHRISTIAN era alla ricerca di una soluzione per non soffrire piu la mancanza di Massimo, non si rendeva conto che fino a quando la gente ignorante lo allontanava, non si sarebbe piu ripreso dalla solitudine, se solo le persone fossero piu comprensive con chi nutre sentimenti diversi, forse loro stessi sarebbero piu sereni, potrebbero finalmente uscire allo scoperto, invece devono nascondersi dietro a molte bugie, pur di avere degli amici che li aiutino a portare il peso di essere diversi.... sarà mai accettata la diversità di amare...?)CHRISTIAN nonostante tanti tentativi non riusci a trovare un po di serenità, ancora oggi vive in giro per il mondo con la speranza ritrovare quella risposta che non arriverà mai…….
Vorrei ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicino durante la stesura di questo racconto,e spero che dopo averlo letto mi considereranno sempre uno di loro, un amico su cui contare, i miei gusti sessuali non c'entrano con le amicizie... non credete anche voi.....
FINE
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17 years ago
chrishenry,
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Ricordi di un addio
errore di sistema
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17 years ago
admin, 75
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Cascina dafne
Avevo trovato l annuncio di mistress dafne su uno di quei siti del generre sadomaso ,bizzarro e chi piu ne ha piu ne metta.
fino ad allora avevo trovato omosessuali repressi , casalinghe in cerca di divertimento virtuale e poche persone reali al 100%
mi incuriosiva l annuncio:
misstress dafne
proprietaria di una tenuta in toscana cerca schiavi e schiave per giochi estremi , indispensabile liberatoria astenersi buffoni.
piu o meno il solito annuncio, cosi rispondo e nella mail che segue mi arriva solo un numero di cell
lascio passare un paio di settimane dicendo chiamo o no?poi per lavoro mi trovo a dover fare una trasferta in toscana e cosi chiamo.
una voce suadente ma autoritaria mi si presenta come dafne.mi dice che ha una tenuta vicino siena e che adora fare sorprese nottuneCosi colgo la palla al balzo e dovendo pernottare per la trasferta fisso l appuntamento per la notte del lunedi successivo.
Passo la giornata lavorativa fremendo all idea di cosa mi aspettera la sera.
Ma finalmente la sera arrica e con le indicazioni raggiungo facilmente la tenuta.
Mistress dafne mi fa ricevere da una segretaria che mi prega di consegnarle le chiavi della macchina e di spogliarmi completamente nella sala accanto, indossando solo il collare in pcuoio che mi consegna.
fatto cio mi presento alla segretaria nudo come un verme e dato che parliamo di gennaio 2004 anche piuttosto infreddolito.
consegno chiavi e abiti che vengono chiuse in un armadietto.
-mi segua - fa la segretaria
e io obbedisco.
mi aspetto una camera una cantina o qualkosa di simile invece no mi accompagna nella vicina stalla.
ad attendermi li ci sono 2 altri schiavi una schiava e mistress dafne
questultima mi da il benvenuto e mi fa firmare la liberatoria.o un po titubante ma estremamente eccitato firmo.
fatto cio ci conduce in fondo alla stalla vuota dove ci sono 10 strutture in legno che mi ricordano la cavallina delle palestre scolastiche come quesa imbottita nella parte superiore.
Ad uno ad uno ci fa straiare proni e la segretaria stessa aiuta la mistress a immobilizzarci legandoci polsi e caviglie con corde alle gambe della stuttura.
ora aprite la bocca-
ci chiede dafne e noi 4 da bravi sciavi obbediamo.
ci infila una struttura da dentista che obbliga la bocca aperta e ce la fissa con un corsdone alla nuca.
visti cosi sembriamo strani animali con bocche estremamente grandi.
fatto cio dice:
-buona notte cercate di riposare.e voltandosi se ne va
penso:che cavolo dopo una giornata ad aspettare tutto cio che mi tocca e di non riuscire a dornmire legato come un salame.
passano un paio d ore e nonostante la posizione innaturale mi assopisco.
il pene mi e stato tirato indietro e sembra una codina che mi sbuca da sotto in vece che da sopra.
sto per iniziare la fase rem quando le luci si accendono e illuminano a giorno la stalla.dal portone giungono rumori e mistress dafne entra e chiede al primo schiavo che lettera vuole acca o d
non ci viene in mente nulla che inizi con quelle lettere e chi sceglie d chi sceglie h io personalmente scelgo d.
a chi ha scelto d viene messo davanti una pedana di circa 40 cm di altezza, a tutti vengono messi una coperta sulla schiena e due supporti in metallo ai lati della cavallina
siamo tutti eccitati e curiosi in attesa del trattamento.
Cosi dal portone entrano 1 cavallo e 3 alani bianchi.
la mistress con i suoi tre assistenti fa salire i cani sulle pedane e posiziona il cavallo davanti allo schiavo sulla mia sx.
ora capisco d sta per dog e h per horse in inglese.
la padrona schiocca un frustino da ammaestratore da circo e in un numero che da circo non è i cani e il cavallo quasi in simultanea si posizionano con le zampe anteriori sui supporti metallici posizionati in precendenza ai lati dei nostri fiachi.
ogni incaricato infila un paio di guanti in lattice fino al gomito
no rimaniamo immobili con la bocca aperta forzatamente e l odore pungente del ventre degli animali sopra di noi e il pene floscio a pochi sm dal viso.
gli inservienti si avvicinano e uno a uno iniziano a scappellae e masturabare gli animali che appena sentono il tocco diventano eretti e gonfi.
a questo punto mistress dafne si avvicina a ognuno di noi e con la testa blokkata non riesco a vedere il mio vidcino anche perche sono iprotizzato dal pene che schizzetta davanti a me.passano i minuti e sento mugolli fino a che vedo dafne avvicinarsi a me.la vedo salire sulla pedanae posizionarsi dietro all alano vedo solo i suoi stivali sbucare da dietro le zampe del cane e mi sento chiedere pronto?
i mugolo hhiiii
e lei con un colpo deciso di bacino spinge violentemente il bacino del cane in avanti che mi penetra fino in gola.
mi prende il panico perche mi sento soffocare e la mistress lo spinge avanti e indietro in un atto sessuale mimato per lei e vero per l alano finche quando penso di svenire o vomitare mi sento un fiotto bollente nel fondo della gola e mi accorgo di aver bevuto obbligatoriamente un paio di cucchiai di sborra canina.
ringrazio la sorte di aver scelto d e vedo il cane ancora eletto e gonfio scendere dalla pedana e allonarsi da me.
sara realta o finzione?
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17 years ago
schiavopertetorino,
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La prima volta per il mio culo
Sotto il mio piumino caldo, sdraiata prona sul letto, lui si diverte a distrarmi dallo scrivere. Io imperterrita porto avanti il mio progetto: scrivere un nuovo racconto erotico.
..lui mi lecca delicatamente il mio piede lasciato sospeso, difficile mi risulta concentrarmi. Ma ecco all'improvviso qualcosa di caldo e morbido. Sta massaggiando la pianta del piede con il suo bel cazzo in erezione...
..mi distrae, diversifica le sue azioni. Sembrano mille mani in azioni. IL MIO DESIDERIO!...
..mi sposta le mutandine morbide e mi lecca il buco del culo, nel frattempo le mani mi sfiorano i fianchi. Mi sfila gli slip, così riesco a tirar su le gambe...
Diventa difficile star dietro a tutto quello che gli passa per la mente.
..ora mi lecca gelosamente la mia fighetta che si sta inumidendo. Il suo ritmo è delicato. Con la mano titilla sul mio clitoride...
Mi distraggo, lascio la tastiera, corro verso di lui per baciarlo.
Mi obbligo a ritornare a scrivere. Difficile ora concentrarmi sull'obiettivo iniziale.
Sento il mio corpo gemere, forse non riesco neanche a mettere insieme frasi di senso compiuto.
Quasi per caso mi sfiora con il suo pene un piede e entrano in allarme tutti i pori della pelle dal piacere.
Mi tira su il bacino e mi accarezza la figa, ma solo esternamente.
Mi sussurra che vuole farmi sgorgare flotte di liquido.
Non posso non sentire la sua voce calda ed eccitante. Mi piace.
Mi penetra. Sono sempre sdraiata e con fatica riesco a scrivo sul mio portatile.
Mi minaccia: a breve mi vorrà sbattere per bene e allora forse sarà molto difficile.
Inserisce la mano nella scollatura del mio vestito a fiori stile anni 50, mi accarezza il seno.
Mi sa che è più eccitato di me.
Mi ritrovo quasi la faccia spiaccicata allo schermo. VEDO LE LETTERE GIGANTESCHE.
MI SBATTE RIPETUTAMENTE. LA SENSAZIONE E' COME QUELLA GIA' VISSUTA SUL TRAGHETTO, ROTTA GENOVA BASTIA: MARE AGITATO
scusate se continuo io, ma Silvie ha insistito perché leggessi il racconto fino a questo momento, e ho dovuto togliere il mio cazzo dalla sua fica infuocata per mettermi gli occhiali. Mi sono avvicinato al monitor del portatile e, già che c'ero, le ho preso i capelli e le ho sbattuto il mio cazzo duro nella sua bocca.
Adesso mi sono sistemato un po più comodo, l'ho fatta abbassare sul mio cazzo. Lei si sta eccitando, da gran porca qual è, e vuole dare un esempio di bravura.
E' sicuramente narcisista. La mia donna ci sa fare. E' una porca di prim'ordine, anche se gioca a fare la brava ragazza.
Ora sta sfregando la sua figa bagnata sul mio ginocchio e, sempre ciucciandomelo di gran gusto, mi sta mettendo un dito nel culo. E' difficile starle dietro con la scrittura. Ecco che lascia il mio culo ed ora usa la sua bocca per sussurrarmi parole porche all'orecchio. “Mi piace quello che succede con te, mio giovane scrittore... non vedo l'ora di sapere quello che hai scritto. Sei unico.” E' bella e sensuale la sua voce, sembra un mantice che soffia a far divampare un fuoco... ma davvero l'utilizzo che ora preferisco della sua bocca è quello iniziale. Con il mio cazzo che punta alla sua gola. Eccola, ritorna a ciucciarmelo lentamente, dà leccate decise e goduriose. Sento lo sborro che sale verso la cappella gonfia di piacere, sento il suo fiato caldo su di me e mi sento pronto a venirle addosso.
Ci penso un attimo, e mentre la vedo dimenarsi e contorcersi sul mio cazzo, mi viene voglia di ficcarglielo nuovamente dentro, lasciando a lei la fatica di continuare il racconto...
Eccomi di nuovo a scrivere. Con le gambe sparate in aria lui gioca a come metterlo dentro. Cambia posizione continuamente. E' eccitatissimo. Questo nuovo gioco di scrivere mentre lo facciamo ci manda in fibrillazione.
Ora dopo avermi messo un dito nel culo e contemporaneamente il cazzo nella figa, si rigira ora con le dita sul mio clitoride. Per ritornare a maneggiare con il mio culo.
Sono coricata e così lui può spostarsi in tutte le posizioni: la mia gamba a volte fa da asta portabandiera a volte avvolge il suo fianco.
Finalmente mi toglie il vestito.
MI CHIEDE COME SARA' IL FINALE DEL RACCONTO.
Il finale per lui: MENTRE IO LEGGO QUANTO SCRITTO FINO AD ORA LUI SI MASTURBA E MI SBORRA SUL COLLO
Il finale per lei: IO SCRIVO E MENTRE LUI MI PENETRA NEL CULO MI VIENE DENTRO.
IN REALTA' LE COSE VANNO DIVERSAMENTE:
ABBANDONIAMO LA SCRITTURA E MENTRE MI SBATTE PER UN PO' LUI MI TIRA SU LE GAMBE E INZIA A PENETRARMI DOLCEMENTE NEL CULO.
E' ANCORA VERGINE E PERTANTO LA MORSA E' TROPPO STRETTA.
HA PAURA DI FARMI MALE. MA IO SONO DESIDEROSA DI RICEVERE IL SUO BEL CAZZO DENTRO IL MIO CULO. SO CHE E' GIUNTO IL MOMENTO PERCHE' MI SEMBRA DI AVER ASPPETTATO TROPPO TEMPO.
Non sento dolore, ma il suo vigoroso membro che piano piano entra dentro la mia cavità. E' una sensazione piacevole, di tanto in tanto avverto quando si contrae.
Ha paura ha muoversi, allora lo incito a farmelo sentire, di dimenarsi. Lui l'uomo che sa sbattermi per bene, ora sta a lesinare..gli prometto che se mi farà male lo avvertirò. Non succede, ma lo avevo previsto.
Ecco arrivare l'orgasmo. Una sensazione piacevole, assaporo con molta intensità questa prima volta. Non mi sento sazia. Aspetto incuriosita quando sarà la prossima volta.
Il finale di lui: davvero non mi aspettavo una fine tanto esplosiva... era da tempo che parlavamo della verginità del suo culo, e davvero non vedevo l'ora di usare il mio passepartout per aprire anche quella porta...
Ma lei, eccitata da impazzire dal gioco dello scrivere mentre viene sbattuta, non ha resistito alla tentazione. E' bastato appoggiarle la punta del mio cazzo all'entrata del suo culetto, che questo ha risucchiato la mia cappella in pochi minuti!
Davvero stentavo a crederci. Millimetro dopo millimetro, lentamente ma inesorabilmente, il suo culo ingoiava il mio cazzo. Ogni mia contrazione le allargava il buco quel tanto che bastava per farla ansimare dal piacere.
E, alla fine, mi sono concesso anche una piccola cavalcata: fino in fondo alla fessura proibita, fino al suo orgasmo e alla mia sborrata finale.
Che dire... ma allora è vero che la scrittura fa bene all'umore!
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17 years ago
cioccolatopiccante,
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La prima volta
è difficile raccontare riassumendo in poche parole le sensazioni provate. comunque ci proverò lo stesso. era ed è un gioco iniziato come tale e tale resterà e non avrei mai pensato mi piacesse cosi tanto. la prima volta che vengo a contatto con desiderya è satto circa un anno fa. a quei tempi ero in coppia e facevamo tanti giochi o comunque eravamo disponibili a farlo. ma in mezzo a tante cose possibili ce n era una che piu di tutte mi faceva impazzire.. avrei voluto trovare un singolo affidabile intelligente serio da trasformare nel nostro amico di coppia. avrebbe potuto portare la mia lei a cena fuori per compere al cinima in un prive.... ma dopo avrebbero dovuto raccontarmi tutto.... non lo abbgiamo mai fatto. per mancanza della persona giusta forse o per altro adesso ancora non so bene. poi sono rimasto singol e li la voglia di avere un singolo nel menage di coppia si è trasformata nella voglia di esserlo. il passo era fatto metto l annuncio passa un po di tempo mi risponde una coppia... parliamo in msn un po di tempo vediamo un po di foto ci scambiamo i numeri. fino al primo appuntamento. vadao a prenerla e....... incredibile quello che è successo.... bello e complice .... a quella coppia ringrazio e gli dedico questo.... ciao alla prossima
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17 years ago
amicofotografo,
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Last visit: 16 years ago
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Centro commerciale
stamattina mi sono alzato presto di buon umore dopo la magnifica serata di ieri sera,, fatto la doccia mi sono rasato ma non avevo voglia di andare in ufficio.. ma sono uscita di casa lo stesso . vestito molto sbarazzino saluto mia moglie ed esco.. in auto prendo telefono e chiamo in ufficio dicendo che non vado a lavoro oggi.. be e ora che faccio.. decido di andare a far colazione al centro commerciale a una decina di km distante da casa e dall ufficio.. arrivo al centro commerciale mi guardo nello specchietto e scendo oggi mi sento particolarmente carino ...
mi reco al bar ce gia tanta gente che fa la fila davanti al bancone ma ci sono tavolini liberi.. mi siedo ed ordino capuccino e cornetto.. nel mentre aspetto do u occhiata al quotidiano che sta su un tavolo..
arriva il cameriere con cio che ho chiesto.. nel fratempo al tavolo difronte al mio si e seduto un signore sulla cinquantina ben portati vestito molto elegantemente che ordina anche lui le stesse mie cose al cameriere.. mi sorride e ricambio il sorriso dicendogli che la colazione e un momento magico.. si mette a sorridere e mi dice che gli hanno fatto buca per un appuntamento e ora e solo .. be lo invito a sedersi al mio tavolo lui accetta .. si inizia a parlare del piu e del meno.. e mi racconta che aveva appuntamento con una signora che all ultimo momento l ha avvisato di non poter venire.. anche lui si era dato disperso presso la sua azienda e poi dicendo ..sono il capo o no ..posso fare cio che voglio.. ci mettiamo a ridere e ci presentiamo.. si chiama marco e molto garbato e poi ha una voce molto sexi.. non so cosa mi prende ma mi sono sentito attratto dai suoi modi gentili. osservo le sue mani e sono curate non grosse . osservo gli occhi sembra che ti penetrano nella mente sono un verde smeraldo.. be cerco di riprendermi per non dare nessun segno equivoco.. finiti di fare colazione ci alziamo per andare alla cassa.. mentre sto per pagare marco mi dice di voler pffrire lui.. be lo lascio fare .. ci allontaniamo dalla cassa e gli dico che esco fuori per fumare una sigaretta anche lui esce e mi dice che anche lui purtroppo ha il vizio di fumare.. be la sua presenza non mi lascia indifferente mi sento attratto da lui... be mentre siamo fuori si parla del piu e del meno mi chiede del mio lavoro se sono sposato e via discorrendo.. anche lui e sposato e anche l amante cioe la donna che aspettava.. be sembra che siamo entrati in sintonia.. mi dice che ora se ne va nella sua casetta in montagna lontano da tutti..mentre ci staimo per salutare mi invita se voglio andare con lui.. be io non aspettavo altro mi schernisco un po ma dopo accetto mi dice di lasciare la mia auto li e andare con la sua.. ha una bellissima bmw nera.. mentre entro dentro mi sento che sto per diventare piu troia di ieri ma mi contengo.. fatti 20 minuti di macchina arriviamo su in montagna .. non e una casa e un delizioso schalet
entriamo accende il camino e mi dice di mettermi comodo... accendo la tv e vedo anche che ce il lettore dvd.. gli chiedo se a qualche film da mettere.. si gira con lo sguardo furbetto e mi dice che ne ha di vario genere,, basta che apro il cassatto sotto la tv..
apro e con mio stupore vedo che ha anche qualche dvd ose tutti comunque genere etero.. lo chiamo e gli dico che anche lui ha i suoi vizi .. mi rispondere di mettere quale voglio e di non formalizzarmi.. be secondo voi io cosa metto un bel film hard
dalle prime scene sento che mi sto eccitando da morire.. lui ha finito di accendere il camino e vedendo le scene di sesso si mette a ridere dicendomi.. cavolo oggi mi aspettavo una giornata di sesso con la porca della mia amante e invece ci ritroviamo due uomini grandi a guardare film porno.. una risata da entrambi e io mi lubbrifico le labbra con la lingua dicendo che poi tutti i mali non vengono per nuocere.. marco sorride e mi dice che non e la stessa cosa... io sorrido e sempre piu esplicitamente faccio capire cio che voglio.. ormai la temperatura in casa e salita per effetto del camino acceso ma anche la nostra temperatura si sta alzando..
lui si avvicina al divano ,, io oscenamente seduto gli metto la mia mano sul cazzo.. che a dire il vero e gia bello duro.. lui mi guarda e non dice nulla .. sono piu audace gli sfilo la cintura gli sbottono i pantaloni e gli tiro fuori il cazzo... mmmmm e gia duro duro ..come un assatanato lo inizio a succhiare .. mi sento sempre piu troia fino ad ieri sera era tranquillo cercavo solo trans e ora mi faccio il primo uomo conosciuto..
mentre gli succhio il bel cazzo che ha nulla di enorme ma ben fatto e proporzionato gli stringo le chiappe che a sode sode e lo spingo a me come per farmi scopare in bocca.. lui a pprezza moltissimo.. ma mi prega di andare piu piano se no mi sborra subito in bocca.. capito cio tengo il suo cazzo in bocca e con la lingua roteo sulla sua cappella sento che sta per sborrare e lo tiro fuori .. metto la mia lingua fuori dalla bocca a ricevere la sua calda sborra che non tarda ad arrivare mi sborra sulla lingua e i vari getti in viso . torno a succhiarlo piu avidamente di prima non voglio perdere nessuna goccia del suo nettare cosi prezioso.. .. finito si siede a fizanco a me e mi confida che e la prima volta che fa cio.. non gli era mai balenato in testa.. mi dice di non aver goduto mai come ha goduto del mio pompino e mi dice che sono un artista a farli potete immaginare la mia gioia.. sono felice e so di essere diventato una grande zoccola succhia cazzi...sono felice ma non appagato vorrei che mi scopasse anche se ancora mi bruci a per ieri sera.. passata una ventina di minuti lo accarezzo e vedo che il suo cazzo risponde bene.. si sta alzando di nuovo.. mi chino e lo succhio ancora un po per farlo diventare duro..il risultato non tarda a venire.. mi alzo mi siedo su di lui e con una mano appoggio la sua capella al mio buco inumidito dalla mia saliva.. appena spingo un po lo sento entrare tutto dentro.. mmmmmm che emozione inizio a cavalcarlo con foga ne voglio sempre di piu .. le sue mani mi stringono forte e io con cazzo in culo inizio a baciarlo leccarlo tutto .. ormai sembra che marco non ha piu due mani ma cento . mi stringe le chaippe e si muove ritmicamente con me vuole entrarmi tutto dentro.. ormai la libidine si e inpossesata di me.. gli dico parle sconce .. dicendo sono la tua troia fammi male scopami a fondo con te mi sento tanto puttana .. lui apprezza le mie parole e mi scopa sempre con piu vigore .. fino a dirmi troia ti sborro in culo.. io aspettavo questo sentire la sua sborra che mi entrava dentro lo tenuto ancora qualche minuto dentro di me.. finche il suo cazzo e diventato piccolo.. mi alzo e sento che tra le gambe mi scende il suo sperma .. lo raccolgo con le dita e me l ingoio tutto... vedeste la sua faccia... era allibbito stralunato ma sereno e contento.. ioi distendo un po dolorante e lui dolcemente mi copre con una copertina e va a lavarsii
nel frattempo mi alzo e i rivesto.. dopo che lui ha finito di fare la doccia si riveste .. lo guardo come un cucciolo e gli dico .. marco sei veramente un grande amante .. li sorride e mi dice se andiamo via durante il tragitto parliamo di varie cose .. appena arrivati alla mia macchina mi porge il suo biglietto da visita col suo telefono privato e mi dice di chiamarlo appena posso .. ci salutiamo e va via .. non percorre neanche 50 metri che si ferma e mi dice che ho dimenticato le sigarette in auto me li porge e va via.. io apro il pachetto per prendere una sigaretta e con mio stupore trovo nel pachetto dei soldi .. li tiro fuori e li conto.. sapete quanto mi ha lasciato marco.. 500 euro.. insieme hai soldi un biglietto con scritto sopra ... e stato bellissimo voglio che tu diventi la mia amante.. avete capito bene si e rivolto a me comne se si rivolgesse ad una donna... marco mi ha pagato.. ma vuole che io diventi la sua troia.. ed io ... siiiiiiiii voglio essere la sua amante fissa fiche lui vorra saro la sua troia.. tutto eccitato dalla mattinata non vedo l ora di arrivare a casa a farmi una sega pensando a marco ........ a presto
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17 years ago
single1barrel,
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Last visit: 15 years ago
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Una bella sorpresa...!!
E’ un lungo venerdì di lavoro…non arrivano mai le 18….ogni tanto sbircio la posta elettronica per passare un po’ il tempo, mio marito mi manda una mail, con oggetto “Sorpresa!”. Con curiosità apro subito e leggendo quello che c’è scritto mi viene un colpo. C’è scritto infatti di non preparare niente per cena, anzi, farmi bella perché la sera si esce.
Non capisco cosa vuole dire, ma soprattutto fare, però senza battere ciglio e senza chiedere nulla, mi preparo nel migliore dei modi: gonna, scarpe con tacco a spillo, camicia bianca, crema per il corpo molto sensuale, spazzolata ai capelli, ma soprattutto il completino intimo più sexy che ho..sono in dubbio su quale indossare….alla fine scelgo per quello nero di pizzo con le culottes..il pensiero di indossare biancheria sexy mi eccita, non so perché..
Quando torna a casa Francesco sono quasi pronta..è inutile cercare di sapere il programma della serata..so già che non mi dirà mai nulla e quindi sto in silenzio…ma è un silenzio molto eccitante…
Saliamo in macchina e mi benda gli occhi, mi dice che non vuole che io sappia dove stiamo andando….nel tragitto ogni tanto sento la sua mano salire sulle mie cosce, fino a sfiorarmi proprio lì….mi sa che stasera vuole farmi morire…
Dopo circa 15 minuti arriviamo a destinazione, mi viene ad aprire la portiera della macchina e, sempre bendata, mi fa strada.
A quel punto un grande caldo comincia a salirmi dalla schiena, il cuore comincia a battere forte..
Non capisco dove siamo, ma soprattutto non capisco cosa vuole fare e dove vuole arrivare…
Entriamo…una musica di sottofondo molto eccitante ma allo stesso tempo dolce fa da colonna sonora….Mi fa sedere su una sedia e, sempre con gli occhi bendati, sento una lingua che mi bacia il collo…mi fa impazzire quando fa così…mi accarezza i capelli…sa che l’adoro quando lo fa….
E’ come se fosse la prima volta che mi bacia, il brivido non mi ha ancora abbandonata..
Intanto piano piano mi sbottona la camicia e incomincia a baciarmi il seno …
Incomincio a perdere i sensi….non so cosa mi sta prendendo, so solo che non sto pensando a niente e mi sto lasciando andare completamente….in quell’istante una mano incomincia ad accarezzarmi le gambe con dell’olio profumato..non riesco a capire, in quanto due mani mi stanno massaggiando il collo e il seno..e le altre mani di chi possono essere? Mi sto eccitando nel non capire …..comincio ad avere caldo, allora vengo spogliata dalla camicia…
Le mani che mi stavano accarezzando le gambe piano piano incominciano a salire….sempre più in alto, fino a sfiorarmi la patatina liscia…mi sento spostare da parte le coulotte...fino a quando sento una lingua umida leccarla, mentre un’altra lingua mi accarezza il collo e mi bacia con passione…
L’atmosfera si riscalda sempre di più….fino a quando le due parti a mia insaputa decidono di invertirsi…….sento una passione diversa……e riconosco in quel bacio mio marito…non capisco ancora chi possa essere allora l’altra persona….
Quando sono quasi al limite dell’orgasmo, vengo spogliata anche della gonna e vengo accompagnata sul letto, sempre con gli occhi bendati e vengo fatta stendere….al quel punto, sento due lingue alternarsi tra di loro sulla mia patatina…..comincio a mugolare dal piacere, fino a quando per farmi zittire mio marito decide di mettermi il suo bel cazzo in bocca…..intanto l’altra lingua continua a leccarmi con delicatezza…aumentando sempre di più il ritmo…sto quasi per venire….ma la persona che mi sta baciando la patatina si ferma….come vorrei che andasse avanti…a quel punto anche mio marito toglie il suo cazzo dalla mia bocca…
Sono lì, stesa sul letto…bendata…l’unico rumore che sento di sottofondo è la musica…mi sto proprio rilassando…..le due persone si sono allontanati sicuramente, non sento la loro presenza….ma quando meno me lo aspetto sento le mie palline adorate entrare dentro di me…..come mi fa godere mio marito!!! Però ogni tanto si ferma per poi ricominciare dopo qualche secondo…sa che così mi fa impazzire…per interrompere i miei mugolii di piacere ci pensa un altro cazzo…e solo allora mi accorgo che lo sconosciuto è un uomo….e mentre mi sbatte il suo cazzo in bocca mio marito alterna la sua lingua alle palline amate…mi sta facendo proprio impazzire questa sera..
Solo in quel momento decidono di togliermi la benda, per poter finalmente guardare in viso lo sconosciuto…è un ragazzo della nostra età….
Decido di fare stendere un po’ il ragazzo, non abituato a certi ritmi, per baciarlo un po’….mettendomi a pecorina, dando in quel modo il mio culetto a completa disposizione di Francesco..so che adora leccarmelo, ma non sempre è così facile essere rilassata al punto di non sentire molto dolore con la penetrazione….ed in quel momento sento la sua lingua con passione leccarmi prima la patatina…poi piano piano fino a prendere tutto il culetto…decide di inserire prima uno e poi due dita…..va avanti così per un bel po’….fino a quando lo sconosciuto sta per venire…allora decido di fermarmi dallo baciare e di farlo sedere ad assistere un po’ al nostro “spettacolino”….io e mio marito decidiamo di fare un bel 69, sotto l’occhio vigile del ragazzo….
La voglia di venire è tanta, allora mi stendo e mi sento dominata dai due uomini, che sono sopra di me….in quel momento, dopo soli pochi secondi, sento due schizzi caldi in faccia……
Dopo una doccia e un po’ di relax ho voglia di coccole, allora mio marito mi fa sedere sul letto con le gambe divaricate e mi incomincia a massaggiare le spalle e il collo con dell’olio profumato…in quel momento, quando meno me lo aspetto, lo sconosciuto si avvicina e incomincia a toccarmi il seno e scendendo incomincia a leccarmi di nuovo la patatina……in quel momento allora mi stendo a pancia in giù e chiedo a mio marito e allo sconosciuto di massaggiarmi la schiena…
Francesco si stende e mi dice che gli piacerebbe un pompino in quel momento…allora decido di accontentare entrambi…li faccio sdraiare e li spompino entrambi…alternandoli…
Vedo che stanno godendo…..lo capisco dalla loro espressione……e mentre li spompino mio marito decide di accontentare la mia patatina…inserendomi il vibratore…..3 cazzi in una sola notte..
Dopo un po’…quando proprio siamo stremati dalle forze….mi sento tutto l’umore di Francesco e quello del ragazzo in mezzo al seno….
Ci riposiamo ancora qualche istante e poi decidiamo di andarcene, si è fatto tardi…
E’ stata proprio una bella sorpresa!
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17 years ago
admin, 75
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Conflitto
Quel lunedì si era svegliato assieme a lei, ma non sarebbe andato al lavoro come al solito. Quel giorno per lui era festa. Fecero colazione insieme persi nello sguardo l'una dell'altra come fossero due giovani fidanzatini al loro primo appuntamento. Si amavano alla follia ed ogni giorno quel magnifico sentimento riempiva i loro cuori scaldandoli sempre più.
Lei posò la tazza con quell'atteggiamento unico ed affascinante che contraddistingueva ogni suo qualsiasi movimento e salì in fretta le scale per prendere la borsa. Lui, ancora assonnato, temporeggiò un attimo, poi sistemò nel lavabo le tazze e la raggiunse sull'uscio, la baciò con tutta la tenerezza del mondo e la salutò.
Ormai quella sensazione di sonnolenza era passata, il freddo di quella gelida mattina d'inverno pungendogli i piedi scalzi mentre baciava la sua ragazza sulla porta lo aveva risvegliato.
Si preparò, si fece la barba ascoltando quei programmi che normalmente lo accompagnavano nel viaggio per andare al lavoro e si vestì. Non avrebbe fatto nulla quella mattina, niente in programma, solo riposo e relax. Non avrebbe risposto al telefono e non avrebbe aperto la porta a nessuno, quella mattina sarebbe stata la sua mattina.
Si sedette davanti al computer. Aveva intenzione di cercare qualche viaggio per un capodanno romantico e farle una sorpresa.
Vagliò con entusiasmo un po' di offerte per un'oretta, poi, complice un errore di digitazione, il motore di ricerca, gli presentò una lista di siti con annunci di ogni genere. L'occhio fu attratto da una scritta lampeggiante. Un link ad un sito di annunci per incontri erotici.
Si incuriosì e lo aprì.
Confermata la maggiore età si mise a frugare per pura curiosità tra i profili degli inserzionisti. Scettico pensava come potesse esserci così tanta gente in cerca di sesso e trasgressione. Fu il suo primo pensiero nel vedere le migliaia di inserzionisti con i profili e le richieste/offerte più impensabili. Medici, insegnati, operai, liberi professionisti, ragazzi e ragazze, mariti e mogli insoddisfatte, coppie, gay, lesbiche, bisessuali, travestiti, tutti in cerca di esperienze "nuove", tutti insospettabili. Inizialmente quasi inorridì pensando a quello che da chissà quanto tempo si nascondeva nei risvolti del web. “Tutti pervertiti!” fu la sua sentenza. Stava quasi per riprendere la sua ricerca per capodanno quando lo colpì un annuncio proveniente dal suo stesso paese. Lo aprì. La foto, fatta all’aperto, raffigurava una signora cinquantenne mostrare col viso nascosto tra i capelli i suoi grossi seni mentre con le mani teneva sollevata la gonna e spostate le mutandine. Lo colpì la moltitudine di pearcing che le defloravano le labbra. Si distingueva inoltre sullo sfondo una rete metallica. Lo sguadro si fece attento. Lo conosceva bene quel posto, quella rete. Era la stessa che spesso costeggiava la sera andando a correre tra i campi dietro casa. Era incredulo. Poi lesse l’annuncio. Era il marito che l’aveva messo e cercava sesso per la moglie insaziabile. Dentro di sé sogghignò, uscì dal sito e riprese la sua ricerca.
Tra le immagini delle Maldive e quelle di Parigi la mente tornava a quell’annuncio. Era curioso di capire a chi in quel paese di neanche mille anime potesse appartenere l’annuncio. La curiosità lo spinse a ritornare all’annuncio. Lo riaprì e lo studiò. Visionò tutte le foto, tutte all’aperto e fatte contro quella rete. Si capiva però essere state fatte in momenti diversi, per la luce, le ombre, a volte sembrava essere sera, a volte la mattina. E intanto con la mente pensava a tutte le volte che era passato da lì, ma non aveva mai incentrato nessuno. Voleva capire. Voleva scoprire chi fossero quelle persone, quella donna e quell’uomo che offriva sua moglie a superdotati. “Pervertiti!!”. A un tratto colpì la sua attenzione l’accendersi della scritta “online”. Quel qualcuno ora si trovava come lui davanti ad un computer, forse a cento metri o un chilometro o magari dall’altra parte della strada!Trattenne il fiato per un attimo, poi fece un respiro profondo. Voleva sapere, il perché non se lo spiegava neppure lui. Non se ne accorse neppure e già stava scrivendo un messaggio fingendo di voler organizzare un incontro. Lo inviò e aspettò convinto di una rapida risposta. Passavano i minuti e lui era lì, attento, aspettando il segnale della risposta. Aggiornò la pagina e con delusione notò che l’utente non figurava più online. Si rassegnò dopo una mezzora, staccò il computer e indossato il piumino che lei gli aveva regalato qualche settimana prima per il compleanno uscì per fare una camminata. Prese la via che portava a quella rete. Era la prima volta che passava da lì la mattina presto. Di solito a quell’ora era al lavoro. Passeggiava respirando a pieni polmoni. L’aria era così fresca, sembrava fosse lì per lui. Non c’era nessuno in giro, già, erano tutti al lavoro. Ma lui no! E questo lo faceva sorridere. Stava arrivando in prossimità della rete ma l’euforia di essere lì invece che al lavoro gli aveva già fatto dimenticare tutto il resto. Camminava tranquillo lungo la stradina sterrata. Poteva notare con la luce del giorno tutti quei particolari che la sera, un po’ per l’oscurità, un po’ per la corsa, non aveva mai avuto modo di carpire. Alla sua sinistra si ergeva l’argine del fiume, alla sua destra la rete proteggeva dal profondo fossato oltre il quale si estendevano i campi arati, alle sue spalle le case del paese e davanti l’ansa del fiume faceva sì che l’argine ripiegasse su se stesso facendo ostacolo alla vista. Nonostante l’aria tagliente la giornata era splendida. Non una nuvola. In quel momento la sua attenzione ai particolari gli fece individuare il punto esatto di quelle foto. Lo riconosceva dal disegno che la ruggine aveva impresso in quella rete metallica. Si fermò. Si guardò attorno. In quel momento un suono, un gemito sommesso interruppe la quiete. Proveniva dall’argine e concentrò lì la sua attenzione. Ma solo silenzio. Salì la ripida sponda. Dall’alto poteva vedere dall’altro lato del fiume dove grossi trattori aravano i campi. Si stava gustando il paesaggio quando udì di nuovo quel rumore, stavolta più nitido. Proveniva dal basso, da dietro le alte canne impenetrabili alla vista. Iniziò a scendere, raggiunse il terrazzamento e con cautela scostò le canne per crearsi un passaggio. Si trovò circondato dagli alti steli e di nuovo quel gemito. Stavolta era più vicino, forte e palesemente umano. Scostò l’ultima fila di canne e non riuscì subito ad interpretare la scena che si trovò davanti. Ci volle un istante interminabile per distinguere in quella figura un uomo di colore ed una donna. Lei, nuda dalla vita in giù, stava appoggiata su di una mano mentre lui inginocchiato le teneva con le grandi mani le natiche divaricate ed insinuava la sua lingua con avidità tra di esse. La donna incurvava la schiena portando il sedere verso l’alto e con una mano gli spingeva con forza la testa per permettere alla sua lingua di penetrarle l’ano il più possibile. Lo spettatore rimase senza parole, basito, incredulo, immobile. Il nero intanto estrasse dalla zip dei jeans il suo pene incredibilmente grosso e lungo mentre la donna, come se non potesse resistere, aveva nell’attesa infilato il suo dito medio nel suo orifizio ormai dilatato dal piacere. In quel momento il ragazzo riconobbe i pearcing della foto vista poco prima a casa. L’uomo le strappò via il dito e, dopo aver sputato quasi con disprezzo su di lei l’unico lubrificante che potessero avere, lo sostituì col suo membro. Lei, avida, lo accolse subito per intero gemendo dal piacere che la grossa base del pene le procurava dilatandole l’ano. Mentre accompagnava il movimento del bacino del suo dominatore lei si sollecitava il clitoride che caldo emergeva da quelle labbra che lasciavano scivolare giù per le cosce tutta la sua eccitazione. Passarono i minuti. Tra le canne lo shock dello spettacolo aveva letteralmente paralizzato il ragazzo che, stretto nel suo piumino, fu ad un tratto risvegliato dal grido rabbioso dell’uomo che aveva letteralmente inondato del suo godimento il retto della donna. In quel momento il ragazzo si accorse che la sensazione di disagio lo stava abbandonando. Il nero prese per i capelli la donna, la quale si lasciò costringere a leccargli il membro prima che lui si ricomponesse sbattendola a terra per andarsene senza proferir parola. Il ragazzo fece per ritornare sui suoi passi per risalire l’argine ma con l’ultimo sguardo scorse la donna mettersi supina ed iniziare a masturbarsi con le dita per raggiungere l’orgasmo al quale le mancava così poco. Mentre dall’ano grondava ancora di sperma la mano destra insisteva sul clitoride roteando su di esso mentre la mano sinistra, scostate le gradi labbra umide ed appesantite dai pearcing, sollecitava la vagina che man mano sentiva stringersi attorno al dito medio introdotto nel profondo. Il ragazzo sentì salire nei suoi pantaloni l’eccitazione che aveva fugato del tutto le sensazioni che inizialmente lo spingevano ad andarsene. Così, sbottonati i pantaloni, la sua mano iniziò a muoversi. La donna gemeva concentrata sul suo piacere come se fosse tra le lenzuola del letto di casa e presto si contorse raggiungendo l’ambito brivido che partendo dalla vagina pervase tutto il suo corpo facendolo passare dallo stato di tensione al rilassamento di ogni suo muscolo. Contemporaneamente il ragazzo raggiunse il suo venendo contro le canne. La donna si abbandonò sull’erba e il ragazzo, ricompostosi, riaccostò le canne, risalì finalmente l’argine e si diresse verso casa. Nel tragitto, a testa bassa, cercava una giustificazione per quel che aveva fatto. Cosa poteva averlo fatto restare a guardare? Come poteva essersi lasciato andare a quel gesto? Era un pervertito anche lui o forse dietro a tutti quegli annunci c’erano solo persone come lui? Nella sua mente il conflitto non trovò una risposta ma l’unica cosa che realizzò in cuor suo era la sensazione di averla tradita.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Una serata a casa di un amico
bene mi trovo a scrivere di qualcosa che stasera non mi aspettavo che succedesse.. tutto il pomeriggio sono stato su questo splendido sito. a provare a conoscere qualcuno come ormai da tempo faccio ma senza risultati.. inizio col dire che sono un bel ragazzone alto e robusto, sposato con molte voglie diciamo particolari.. mi piacciono da morire le trans.. ma nella mia citta non si trovano.. be comunque da un paio di giorni fremo dalla voglia di giocare un pochetto.. come predetto dopo inumerevoli contatti scambi di telefono visite in cam ..non ce stato nu
lla che mi convincesse a giocare.. dopo cena stacco pc telefono ad un mio amico e lo vado a trovare a casa per bere una birra lui e solo la moglie fa il turno di notte .. da dire che la moglie e bellissima e molto figona.. il mio amico che si chiama paride e un bel 43 enne alto slanciato depilato perche ha la fissa della palestra,, ha molto successo con le donne.. be noi ci conosciamo da anni .. bene arrivo a casa sua verso le 2140 gli suono al citofono mi apre e mi dice di salire al secondo piano la porta e gia aperta.. entro e lui e nello studio al pc.. che lavora.. be gli dico paride ma hai voglia di lavorare tutta la notte al pc,, lui mi risponde di o che a quasi finito.. gli chiedo se usa solo il pc per lavoro o anche per giocare.. si mette a ridere e mi diche che anche se a quell aspetto serioso anche a lui piace cazzeggiare in internet..
e gli chiedo allora di andare su qualche sito hard lui non si fa pregare e digita la ricerca di siti di annunci .. e una video chat.. entriamo e ci mettiamo a chattare con diverse persone .. tra queste ce una trans molto carina con addosso lingerie sexi ma nulla di volgare o porno e poi e anche carina... be lui inizia a mess con lei e voi potete immaginare il mio desiderio ... sono amante del genere trans quindi mi sono eccitato ma anche imbarazzato perche per la prima volta mi trovo col mio amico a parlare e scherzare su queste cose.. comunque un po ridendo chiedo a paride se si era mai portata a letto una trans.. lui mi risponde mai..pero ridendo mi dice che per sentito dire sa che i trans sanno fare i pompini meglio delle donne.. ci mettiamo a ridere insieme.. ma noto che il suo basso ventre e rigonfio e la tuta non riesce a nascondere la sua evidente eccitazione.. be ormai incuriosito e un po pervaso dalla voglia per vederlo meglio gli chiedo cosa mi offre da bere.. lui si alza e ormai e evidente la sua eccitazione . da li noto che il mio amico e molto dotato.. be voi direte cosa vai a pensare ma la mia eccitazione mentale arriva alle stelle me lo immagino nudo col cazzo duro.. ridendo gli chiedo ma ti sei eccitato porcone .. lui si mette a ridere e va aprendere le birre . io mi alzo dalla sedie e mi butto sul divano ma la mia mente pensa a quel grosso cazzo di paride.. torna con le due birre e noto che ancora e eccitato... gli dico che forse avrebbe bisogno di una doccia fredda.. ride e si schernisce. mi chiede dove vado io a chat io mi alzo mi siedo sulla poltroncina davanti al pc e vado su un sito di trans .. lui e vicino alla mia sinisstra e guardando le foto ogni tanto non volendo si appoggia al mio braccio ..sento il suo cazzo duro che si appoggia a me e dopo due o tre volte .. gli dico che non sono sua moglie e di spostarmi quella trave .. si mette a ridere escherzando mi dice tu non sei il mio tipo.. mi alzo dalla poltrona e lo prendo in giro dicendogli e ci credo bene con tutte le donne che ti fai certo che non sono il tuo tipo.. e scherzando tendo la mani verso il suo cazzo a mo di gioco.. paride non si sposta e mi ritrovo a stringere quel coso gigantesco in mano .. sono attimi .. ma tanto bastano a me a farmi salire la voglia alle stelle a mo di gioco lo spingo sul divano.. e lui per non perdere l eqilibrio mi tira a se.. ma aime cade sul divano e io mi ritrovo in ginocchio col viso sul suo cazzo.... ormai dico tra me e me come va va.. prendo e chi mordo il cazzo da sopra la tuta .. sento un suo lamento lo guardo e vedo nei suoi occhi la voglia che ha. rimango in ginocchio lo guardo fisso negli occhi e inizio a massaggiare il suo cazzo ancora chiuso dentro la tuta.. lo sento vibbrare.. gli abbasso la tuta e lo slip e mi ritrovo un enorme cazzo svettante e lungo e grosso con una cappella rosea ben proporzionata.. lo strigo con la mano sinistra e mi abbasso a prendero in bocca.. io sono alle stelle non penso piu a cosa sto facendo .. lo inizio a succhiare delicatamente e lo sento pulsare nella mia bocca le mie labbra scivolano su e giu a ritmo.. lui mi prende con le mani la testa e la spinge verso il suo ventre.. il suo cazzo non riesce ad entrare tutto nella mia gola ho due o tre volte sintomo di vomito ma non lo mollo e troppo bello per lasciarlo andare via..
mantre lo succhi con avidita gli inizio a toccare i capezzoli che ce li ha duri duri sentire i suoi pettorali sotto le mie mani mi eccita da morire.. mi sto sentendo una vera troia vogliosa. lo spoglio tutto e mi spoglio anche io.. inizio a baciare tutto il suo corpo ormai lui si abbandonato definitivamente alle mie attenzioni. gli mordo i capezzoli e il collo ora voglio anche la sua bocca lo bacio e lui bacia me .. sentire la sua saliva e la lingua mi eccita da morire.. ritorno giu e mi prendo nuaovamnte in bocca il suo cazzo sembra ancora piu grande.. lo lecco e gli lecco le palle grosse e ben proporzionate al suo cazzo.. torno a giocare con la lingua sulla cappella e lo imbocco nuovamente.. da precisare che non ho mai provato lo sperma ma appena capisco che sta per godere lo succhio ancora piu velocemente.. e paride mi esplode in gola una quantita enorme di calda sborra bob mi sta in bocca lui mi supplica di non fermarmi.. e io non lo posso deludere.. inizio ad ingoiare tutto il suo sperma e acre caldo ma gustevole .. ingiotto e succhio ancora sembnra che non mi basti mai.. mi fa male la mandibola a voglia di tenerla aperta per il suo maestoso e immenso cazzo.. ormai non gli e rimasto neanche una goccia e mi fermo .. lo guardo e gli chiedo se gli e piaciuto come gli ho fatto il pompino.. pardide mi risponde meglio di mia moglie.. io sono tutto contento.. rimaniamo li sdraiati sul divano senza parlare anche semi moscio e immenso.. la mia troiaggine non ha piu limiti.. lo vorrei sentire dentro di me ma ho paura che mi spacchi ..comunche inizio a leccarlo di nuovo e subito torna nuovamente maestoso.. gli dico che mi fa male la bocca e lui mi dice che ora vuole fare sul serio... mmmmmmmmmm erano le parole che volevo sentire... mi giro e lui promto dietro di me... mi insaliva il buchetto che devo dire e molto stretto.. mi infila delicatamente un dito poi due .. fa scendere la sua saliva sulla capella e mi preme la punta del suo cazzo sul buchetto.. e inizia ad entrare piano piano.. ad ogni cm mi sento spaccare e di cm ce ne sono tanti.. lo sento duro e immenso gli dico che non puo entrare tutto ma lui spinge sempre con lo stesso ritmo un po per volta.. ora il suo cazzo e entrato a meta dentro di me.. si tira piano fuori e mi affonda dentro tutto in un colpo di reni.. cari lettori vi posso dire di non aver mai provato tanto dolore.. mi ritrovo in culo un cazzo grande quanto una bomboletta di vernice spray fa male ma piu pompa e piu il mio piacere aumenta mi sento aperto come una porta sento le sue palle sulle mie chiappe le sue mani mi stringono i fianchi per non farmi scappare.. ora il dolore e passato e solo godimento.. tante e vero che godo senza toccarmi il cazzo... per un attimo penso .. il mio amico mi sta scopando... poi lo incito a scoparmi piu forte un po per farlo godere subito un po perche ormai sono la sua troia.. paride mi tiene il cazzo in culo per piu di mezzora io sono esausto.. lo tira fuori spero che abbia finito e invece mi gira davanti alza le mie gambe e mi torna scopare .. ora lo vedo in viso e mi rendo conto perche a tanta fortuna con le donne le sa domare le cavalca in modo splendido vorrei gridare ma non posso .. mentre mi scopa mi masturbo il mio cazzo e sborro di nuovo lui sembra che non ha mai fine.. ho il culo in fiamme ma non lo lascio per nessun motivo al mondo il dolore e il piacere sono infiniti.. guardo i suoi pettorali e mi eccito ancora di piu .. poi gli leggo una smorfia in viso e mi accorgo che sta per sborrare di nuovo.. sento dentro il mio culo un getto di sperma che mi eccita da morire .. lui mi pompa e gode come un matto.. io non sono ancora contento lo prego di tirarsi fuori perche voglia assaporare ancora la sua sborra in bocca.. mi porge il suo cazzo in bocca e le le ultime govcce calde cadono sulla mia lingua oscena e vogliosa.. finalmente il guerriero e stanco.. paride mi si avvicina mi bacia dolcemente e si distende sul divano io provo a muovermi ma mi sento tutto rotto non riesco a tare in piedi e il buco mi brucia da morire cerco di arrivare al bagno per bagnarlo con acqua fredda... anche paride viene in bagno per fare pipi.. io ormai come una bagascia gli chiedo se posso tenerlo in mano mentre fa pipi. lui acconsente.. ma e troppo bello per lasciarlo cosi.. mentre pisci alo prendo nuovamente in bocca e lui gradisce inizia a pisciarmi in bocca e ogni tanto per bloccare la fuoriuscita lo preme con due dita per poi liberarlo come un getto di idrante .. bevo tutto cio che posso e il resto mi fqaccio pisciare sul petto in faccia e nel frattempo mi sego di nuovo i suoi ultimi schizzi di piscio corrispondono al mio orgasmo...... mentre faccio la doccia penso a cio che ho fatto.. esco guardo l orologio e dico tra me e me che paride mi ha scopato per due ora di seguito.. anche lui fa la doccia e viene sul divano gli chiedo cosa pensa di me.. mi dice nulla ma e la prima volta che si scopa un uomo e si fa fare i pompini ma e contento e mi fa i complimenti perche nessuna delle donne che ha avuto hanno resistito tanto e nessuna ha voluto essere scopata in culo.. mi sento felice e tanto troia.. gli chiedo paride ma quante e lungo il tuo cazzo.. lui ridendo mi risponde solo 25 cm x 5 diametro.. ormai e mezza notte e mezza mi rivesto e lo saluto.. lui prima di aprire la porta mi bacia in bocca e mi dice d ora in poi tu sarai la mia troia.. io tutto emozionato rispondo di si.. non vedo l ora di poterlo succhiare nuovamente.. tanto stasera dobbiamo vederci di nuovo... oggi e stato un giorno bellissimo sono tutto dolorante ma tanto contento e soddisfatto.. avevo un amico.. ora ho amico e amante... grazie paride..
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17 years ago
single1barrel,
37
Last visit: 15 years ago
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Il padrone
Mi chiamo jessica ho 23 anni a sono schiava da quatro,ho un padrone(cosi vule che lo chiamo)di 41 anni,serio,severo,ma anche dolce e premuroso.Io allora 19 enne inesperta,sciocca,mi feci abbindolare da un sedicente master della mia citta,l'unico suo scopo era sbattermi da lui e i suoi amici una sera mi invitò ad andare a una festa di BDSM organizata da dei suoi amici.Durante la festa mi fece spogliare davanti a tutti,e al rifiuto di fargli un pompino mi frusto fino a farmi piangere,in quel momento arrivò lui,alto,imponente,gli stappo la frusta dalle mani e li disse ora basta,mi liberò e mi copri con la sua giacca poi mi prese in braccio e mi porto via,mi porto da una sua amica la quale mi aiutò a rivestirmi,mentre lui torno dall'animale e lo prese a sberle,io intanto accompagnata dalla sua amica andammo fuori.mi accompagnarono in un bar davanti a un buon caffe incominciammo a parlare,mi spiegarono che erano tutte due dominanti,lui master,lei mistres ed erano amici da tanti anni,in particolare lei mi chiese cosa stavo cercando e il motivo per qui mi trovavo li,risposi che avevo visto un video ed ne ero incuriosita,ma mi era bastata questa esperienza,lui disse che quello che mi era successo non centrava nulla co BDSM ed ero capitata nelle mani di un sadico e per giunta stupido.Uscendo dal bar gli chiesi di essere accompagnata in albergo dove avevo tutta la mia roba ma avevo paura di rincontrarlo,lui mi accompagno su nella stanza apri la porta mi trovai davanti l'animale il quale mi offese e mi minaccio di farmela pagare,lui disse se mi avrebbe solo sfiorata con un dito se la doveva vedere col lui.Andammo a casa di lui dove potessi riposarmi e calmarmi,durante la notte mi alzai per andare in bagno e lo vidi li davanti alla tv mi sedetti difianco a lui e gli feci capire se voleva portarmi a letto,lui mi abbracio e mi disse che nello stato in qui ero non ne voleva aprofittare,la mattina seguente mi accompagno a casa ci scambiammo i numeri di telefono.Alquni giorni dopo mi telefono per sentire come stavo,gli parlai della mia intenzione di provare e se lui mi inizializasse,e da allora vivo un sogno lungo quatro anni.
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17 years ago
jesssica1984,
24
Last visit: 16 years ago
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Le mie dolci fantasie
Chissà se capiterà di nuovo,trovarmi a letto con uno splendido esemplare da monta,massiccio,peloso,possente,maschio!!
Disteso sul letto ancora vestito,mentre mi accingo a spogliarlo dolcemente,facendo scivolare giù la cravatta,sbottonando la camicia da dove fuoriesce il pelo nero,lucido e caldo.
Lo sento ansimare mentre sono a cavalcioni sulla sua patta rigonfia di piacere,pronta a scoppiare,mentre struscio il mio culetto che arde dalla voglia. "ti prego fammi impazzire" sussurra con voce calda "ho voglia di prenderti e farti sentire il mio essere uomo"
Mi soffermo sul petto sudato,leccando dolcemente i capezzoli e scendendo piano piano fino al filino di peli che finisce dentro la mutanda e li comincio ad insinuare dentro la calda lingua.
Il pisellone sembra quasi che esploda ad ogni mia leccata,mi fermo!! voglio farlo impazzire!! apro la bocca e comincio ad alitare aria calda sul quel pacco enorme,lui nn ne può più e con le massicce mani spinge la mia testa sulla sua possente verga,spingendo con vigore.
Comincio a giocherellare dolcemente con la lingua sulle palle,li lecco,li metto dentro,ingoio il suo cazzo fino alle palle.
Mi gira di schiena e affonda la sua nerchia sul mio tenero culetto.
Godo,godo come un maiale, e lui che continua a stantuffare il cazzo con vigore,preso dalla foga di farmi impazzire.
Mi fa un male cane, ma gli dico di nn smettere "più forte,più forte"ormai siamo dentro il turbinio del piacere.
Ad un tratto,lo sento ansimare "vengo,vengo,veeengoooo" mi schizza in faccia una marea di sborra calda,sono in estasi!!
Credetemi,nn ho mai più provato un piacere così immenso!!!
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Moglia troia 8
ieri sera mio marito ha organizzato una partita a carte con i suoi amici, prima che arrivassero mi ha detto se mipotevo vestire in modo sex, allora gli ho detto ma dovete giocare a carte o dobbiamo fare un orgia, lui mi ha risposto che siccome in giro sanno che sono una troia di classe forse qualcuno avrebbe voluto scoparmi. mi sono vestita con un vestito trasparente il quale si notava il perizoma le calze autoreggenti e un paio di tacchi a spillo, mio marito quando mi ha visto stava svenendo il di dietro si vedeva tutto in quanto il perizoma mi entrava nel buco del culo. verso le 9 sona arrivati erano in 4 dai 50 ai 60 anni mio marito li ha fatto accomodare in salotto e poi dopo un po mi ha chiamato per farmeli conoscere, quando mi hanno vista per poco non facevano un salto dal divano, passando in mezzo a loro hanno potuto ammirare tutta la mia bellezza,qualcuno ha anche sfiorato il mio culo. dopo le presentazioni ho detto se potevo offrigli qualcosa e quasi tutti in coro si, ma quello che vogliamo e difficile averlo e sono scppiati tutti a ridere.dopo un po mi hanno detto perche non li facevo giocare con mia moglie, tanto lo sanno che tua moglie e una troia e tu sei un cornuto, hanno chiamato mia moglie e gli hanno detto spogliati e facci vedere che sai fare, in un baleno erano tutti nudi e mia moglie in mezzo a loro a sbocchinare, dopo uno di loro si e messo per terra e mia moglie si e seduta sul suo cazzo un altro nel culo e altri due che sbocchinava ,poi si sono cambiate le posizioni e dopo una mezzora hanno eruttato litri di sborra. dopo un oretta se la sono scopata una alla volta sopra al nostro letto, mia moglie non ce la faceva piu ma loro continuavano dicevano che dovevano domare la cavalla, dopo circa un ora era tutto finito e mi hanno detto che la partita a carte e stata bellissima e che devo essere contento perhe troie come tua moglie non esistono.per due gioni mia moglie ha avuto la figa che gli faceva male.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Il professore...
Il professore guardava l’elenco delle presenze e come al solito mancavano sempre le stesse persone.
Eppure una persona che non si sarebbe mai assentata da una delle sue lezioni c’era; in tre anni di scuola Linda non era mai stata assente ad una lezione del professor Rinaldi, come d’altra parte la maggioranza delle ragazze della sue classi.
Il professore era un uomo sui 40, brizzolato, alto, fisico sportivo (avevano giovato gli anni al liceo e all’università di nuoto a livello agonistico),occhi verdi e mani grandi e curate, liberissimo.
Insegnava biologia al liceo da 5 anni e tutte le ragazze lo adoravano;i ragazzi un po’ meno.
Quando passava lui le ragazze dal 1° al 5°anno, lo salutavano e lo rincorrevano x stare con lui e chiedere delucidazioni su argomenti spiegati nelle ore di lezione, tutte in tiro per cercare di attirare al massimo la sua attenzione, scollature e minigonne si sprecavano.
Linda era carina, ma niente di eclatante .aveva qualche ragazzo dietro, ma solo i classici secchioni con gli occhiali e piuttosto bruttini oppure quelli x cui una vale l’altra.
Forse era una delle poche al 5° anno ad essere ancora vergine, e di lei tutti lo sapevano xchè un ragazzo della classe le aveva fatto uno scherzo di cattivissimo gusto…era uscito con lei x un lungo periodo x cercare di portarsela a letto..e quando lei gli aveva detto che voleva aspettare ancora..lui molto irritato aveva deciso di far sapere la cosa a tutta la scuola!
Da quella volta non era più uscita con nessun ragazzo, non ne voleva neppure sapere, le sue amiche le avevano detto di non vergognarsi e che sarebbero presto passati a qualcun altro da sfottere…
Il professore sapeva tutto e aveva visto i ragazzi e le ragazze ridere quando lei passava nei corridoi..e sapeva che anche lei era una delle sue “ fan” , che lo adorava .
Comunque non si era mai permessa come altre di fargli avance o di mostrarsi in ogni posizione e vestite o meglio svestite di qualunque cosa…..
Le erano capitate persino le ragazzine delle prime che fingevano di stare male x farsi accompagnare nei bagni da lui per poi proporgli le cose più strane.
Il professore era davvero preoccupato l’aveva vista all’intervallo e ora in classe non c’era; nessun compagno diceva niente,il professore inizia a chiedere se sanno qualcosa se qualcuno è andato a cercarla ma tutti si mettono a ridere e iniziano a volare battutine riguardo la storia che era ancora vergine a 20 anni….
Magari si sta facendo trombare nel bagno..
Oppure ..si sta facendo il bidello x fare un po’ di esperienza…e poi..sempre piu’ cattive..le ragazze l’avevano vista mangiare una banana all’intervallo…dicevano che probabilmente aveva deciso di fare pratica con quella..
Insomma dai compagni si sentiva di tutto….
Eppure il professore mai avrebbe pensato tante cattiverie alla loro età su una ragazza vergine a 20 anni, anzi x la verità a lui eccitava molto il fatto che fosse cosi timida ed inesperta … ma comunque ora era preoccupato del fatto che ancora non si fosse fatta vedere alla sua lezione.
Il professore esce dalla classe decide di chiedere un po’ se l’hanno vista…dei bidelli ..nessuno come al solito …e dei ragazzi che sono ancora in giro nessuno..
Dalla segreteria alla sala professori non si vede un’anima tutti sono nelle classi..
Allora decide di passare in rassegna i bagni…prima quelli delle ragazze..ma niente e poi quelli dei ragazzi….
E si trova di fronte a una scena di quelle da film porno…Linda era in un bagno inginocchiata e davanti a lei un ragazzo…uno dei tecnici della sala computer della scuola..sui 25 anni..lui le teneva la testa e lei gli stava facendo un pompino a regola d’arte …mentre si passava la mano sotto la gonna …x godere anche lei un po’ di quello che stava facendo…il ragazzo le spingeva la testa contro il suo cazzo e quello entrava apparentemente senza fatica nella sua bocca….e lui appoggiato al muro godeva come non mai…il professore osservava da fuori dietro la porta del secondo bagno..e sentiva che quella scena gli faceva un effetto niente male …. Era più eccitato che se fosse stato lui stesso a subirlo…osservava la mano di lei scomparire sotto la gonna e muoversi….poi vide il suo viso dolce di ragazzina inesperta coprirsi del succo di quel ragazzo…e a momenti senza neppure toccarsi veniva anche lui…
Il ragazzo..corre fuori e la lascia li sporca insoddisfatta e inginocchiata a terra.
Nel silenzio che si era creato dopo che il ragazzo era scappato fuori..il professore respira ancora forte super eccitato dalla scena ancora sotto gli occhi di lei che cerca di soddisfarsi da sola…
Esce da dietro la porta ma l’unica frase che gli viene in mente è:
< Allora Linda come mai non sei in classe l’intervallo è finito da un pezzo! >
e lei imbarazzata e ancora rossa e ancora sporca in faccia:
< Mi scusi prof . è che sono stata poco bene….avevo mal di stomaco..>
e il prof.eccitato dalla situazione:
< E il ragazzo qui che faceva ti aiutava a fartelo passare…anzi mi sa che te lo ha fatto venire ..non ti ha dato quello che a te interessava di più >
Linda era nel panico si era alzata e diretta al lavandino mentre il professore ancora parlava e diceva la sua opinione sulla sua assenza dalla classe..e lei rispondeva molto agitata :
Il professore rideva sotto al naso dell’imbarazzo e delle balle che si stava inventando ..e allora x farle capire che aveva visto tutto non disse più nulla invece mentre lei era appoggiata al lavandino le passò la mano sotto la gonna..e ironicamente disse.
Linda non disse nulla anzi allargo le gambe e appoggio il suo sedere contro i pantaloni del suo professore..e senti’ tutto quello che aveva sempre immaginato…il suo prof. Che si dedica solo a lei.
Il professore inizio’ a passargli le dita..ormai completamente bagnate di lei intorno alle grandi labbra …e poi piu’ dentro ….sempre piu’ sotto poi le sue dita scivolarono dentro e lei inizio a muoversi..non diceva niente ..si muoveva e basta …e quando le fece uscire da lei…gliele passo sul clitoride ..e in un attimo la senti venire ….le mise una mano sulla bocca …la stessa che l’aveva toccata tra le gambe ..e lei inizio a succhiare le sue dita …..non ce la faceva piu’ il professore..la voleva ..voleva la sua alunna ..quella che non si era mai proposta che non avrebbe mai pensato di poter avere…..si slaccio i pantaloni in poco…voleva sentire il suo calore voleva entrare dentro di lei….
Linda si gira e inizia a dirgli che non vuole che non se la sente anche se lo vorrebbe …il professore si avvicina a lei e le dice che non le farà niente di male si appoggerà solo a lei x sentire il suo calore..e godere come ha goduto lei…
Linda accetta … lui si appoggia dietro …. Sente il suo calore ..i suoi umori fanno scivolare le sue dita ..e poi senza dire nulla ..glielo mette dentro….le tappa la bocca con la mano ..esce un urletto soffocato…e poi piano inizia a muoversi..le leva la mano dalla bocca ora ..è ancora li nelle sue mani non è andata via non si è ribellata …mentre esce ed entra nota una goccia di sangue x terra….lui la guarda…nello stesso momento ..sente i muscoli che si contraggono .. e lei che non si muove ..sta godendo…e nello stesso momento ..anche lui …con due colpi le viene dentro….e poi ancora attaccati le sussurra nell’orecchio…
< Per oggi la tua lezione privata è finita…ti voglio in classe tra 2 min. ! >
Il professore si riveste torna in classe ….e Linda resta li ancora e guarda quella macchiolina di sangue x terra che è il segno che la sua libertà da ogni inibizione è iniziata …..
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17 years ago
admin, 75
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I miei dati sono al sicuro?
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17 years ago
SexyCommunity, 35
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La mia prima volta
Il giorno del mio diciannovesimo compleanno decisi di provare a fare la schiava,misi un annuncio su un sito,alquni giorni dopo mi scrisse un master,almeno cosi si definiva,mi lasciai trasportare dalle sue parole e alcune foto.Mi invitò a una festa a tema,io ingenua e stupida accettai,mi do un appuntamento in un ristorante,cenammo poi andammo alla festa,e li incomincio il mio calvario,mi fece spogliare e mi mise il collare,fin li mi sembrava tutto normale fino a quando prese la sua frusta e incomincio ad usarla su di me,cercai di scappare ma essendo al guinzalio no ci riuscii.A un certo punto arrivo un uomo alto ben messo,gli strappo la frusta dalle mani e mi liberò,si tolsa la giacca e me la mise addosso e mi prese in spalla ,mi fece rivestire e mi portò via con lui.Andammo in albergo a prendere la mia roba poi ci fermammo in un bar,parlammo per un paio di ore,poi mi portò a casa sua,mi diede la camera degli ospiti,mi tratto come una regina.Lindomani quando mi svegliai mi preparo la colazione e mi riaccompagno a casa,aspettai qualche giorno poi gli spedi un email di rigraziamento, per quello che aveva fatto,mai una persona mi aveva trattata cosi,dopo un po di tempo mi invitò a cena,parlammo del mio desiderio,mi spiegò tutto e se ero intenzionata a provare.Io ne ero entusiasta,prese un foglio di carta e incomincio a elencare tutto quello che voleva farmi,le punizioni,le umiliazioni,le torture,mi diede alquni giorni per pensare rimanemmo daccordo che mi fossi fatta sentire io.Passai alqune notti insonni a pensare a lui e alla sue mani che mi toccavano da tutte le parti,infine mi decisi e incomincio il mio sogno che dura da quattro anni,mi sento il suo oggetto ma anche la sua regina,non riesco a pensare ad altro che a lui,aspetto le sue telefonate,le sue email,i nostri incontri.Prima di incontrarlo mi sentivo persa,sola,inconcludente,mi (obbligò) a riprendere gli studi di FARMACIA.Mi insegno a essere me stessa,a non farmi influenzare da altre persone,a usare la mia testa,a essere una persona semplice come lui.
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17 years ago
jesssica1984,
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Last visit: 16 years ago
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Lo sfogo
Il motore rombava forte nella notte, la macchiana lo stava portando verso casa a gran velocità lungo l'autostrada. Lui era stanco. Quel giorno era stato pesante e i chilometri lo avevano spinto lontano più del solito, ma era il suo lavoro e lui lo faceva bene, perchè gli piaceva, nonostante gli avesse preso tutto, e perchè in fondo aveva solo quello.
I chilometri erano ancora tanti, sarebbe tornato a casa tardi, ma questo non avrebbe infastidito nessuno, perchè nel suo appartamento in periferia non ci sarebbe stato nessuno ad attenderlo.
La sua ragazza l'aveva lasciato stanca di vederlo solo nel weekend, sempre se il lavoro non gli chiedesse anche quello, e lui non aveva tempo per le pubbliche relazioni. I suoi 30 anni, pensva, li portava bene nonostante lo stress, e qualcuna prima o poi si sarebbe accorta di lui. Sì, l'avrebbe incrociata, d'altra parte col lavoro che faceva aveva la possibilità di conoscere sempre persone nuove. Certo, incontri di poche ore, ma era pur sempre meglio di niente.
Erano passati tre anni da quando lei uscì in lacrime sbattendo la porta. Sì, gli voleva ancora bene, ma lui non avrebbe rinunciato al suo lavoro per lei. E gli costò caro!Non l'avrebbe più rivista.
Intanto la riga tratteggiata lo stava ipnotizzando, la radio non passava nulla di suo interesse e l'aveva spenta, nemmeno la luce del display gli faceva compagnia. Già, compagnia. Nella sua mente si era convinto che di lei non avrebbe mai più avuto bisogno, che non ne avesse mai avuto, ma per il cuore non era così.
Lei aveva lasciato un segno indelebile e pur rinnegandola, lui sapeva che non l'avrebbe mai dimenticata. Ed era in momenti come quello, quando il lavoro non impegnava la sua mente, che i ricordi riemergevano. E quella notte si facevano sentire più forti del rombo del motore.
Come? Come poteva dimenticare il suo dolce sorriso, il profumo dei suoi lunghi capelli neri, le sue forme sinuose avvolte nelle lenzuola i pomeriggi d'estate? Passava ore a guardarla dormire dopo essersi saziati l'uno delle grazie dell'altra. Contemplava ogni singola perla di sudore che lentamente accarezzava la sua pelle. Si perdeva nel suo respiro. Si chiedeva come una creatura così celestiale potesse bramare tanto i piaceri della carne nei loro risvolti più peccaminosi.
Lei, che tra le braccia di Morfeo sembrava essere così innocente, non aveva inibizioni di alcun tipo quando amava il suo uomo. Sì. Lei era sua! E avrebbe fatto tutto per lui. Faceva tutto per lui!Si era donata anima e corpo, in tutto e per tutto.
Impazziva di piacere nel dargli piacere. In quel momento le luci abbaglianti di una macchina che percorreva l'autostrada in direzione opposta gli fecero distogliere l'attenzione da quei pensieri. Bendì quei fari liberatori, ma così come la sua mente respingeva il ricordo di lei, tanto più insistentemente il cuore glielo riproponeva.
Psiche dovette arrendersi ad Amore, e subito irruppe il ricordo delle labbra di lei, vogliose, calde, umide, lo avvolgevano stretto mentre con la lingua gli offriva tutti gli stimoli di cui era capace per placare la sua sete di piacere con il frutto del godimento di lui. E lui in quei momenti l'adorava perchè lei come sempre si sarebbe girata andando a ritroso vesro di lui per essere soddisfatta dalla sua lingua e dalle sue dita.
Dio quanto gli piaceva sentire crescere tra le sue dita la sua eccitazione, sentire sul suo petto grondare il suo piacere, per poi farlo culminare affondando con avidità la sua lingua tra le sue natiche fino a sentirla gridare.
"Basta!" gridò contro se stesso. Si malediva e rinnegava con più forza l'evidenza della sua debolezza.
Il cartellone dell'autostrada intanto gli indicava la via, scese la rampa facendo stridere le ruote. Le mani afferravano stretto il volante mentre il cuore sembrava volesse uscire dal suo petto tanto batteva.
Era tardi, ma non voleva tornare a casa. Aveva bisogno di sfogarsi, ma era troppo tardi per trovare la compagnia di quella bottiglia di brandy che strizzandogli lo stomaco l'avrebbe aiutato ad evadere per un'altra notte. Frenò di colpo.
La strada era deserta. Fece inversione e accelerò verso il buio per trovare quello che si era sempre promesso di non cercare.
La strada portava tra i campi e i fari fendevano l'oscurità in una ricerca frenetica che terminò la curva successiva.
Si scorgeva nell'oscurità una figura avvolta in un lungo impermeabile. Accostò. Scese. Non disse nulla, le mise in mano quanto lei chiedeva, quindi, prendendola per un braccio la fece piegare con le mani contro il cofano della macchina. L'impermeabile cadde e divaricando le gambe la ragazza gli offriva lo sfogo che stava cercando. Estresse dai pantaloni tutto il suo rancore, lo appoggiò sull'ano di lei e con rabbia lo introdusse di scatto per intero. Lei urlò di dolore cercando di respingerlo.
Ma lui germendola digrignava i denti più di lei perchè voleva trasmetterle il suo rancore. E lo fece con violenza. Non c'era nessuno nei dintorni e le urla di lei si perdevano nell'aria fino a quando si sentì riempire da un caldo brivido. Si separarono e mentre lei piangendo spingeva per espellere quel brivido come fosse un parassita lui risalì in macchina e se ne andò.
E tornò il silenzio come se nulla fosse successo.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
La mia prima volta con un uomo
La mia prima volta che ebbi un rapporto con un uomo risale: a circa 30 fa. Nel pieno dell'adolescenza è provato che il rapporto tra coetanei comprende anche il rapporto sessuale. Mi è piaciuto molto sia dare che ricevere. Ma la mia passione per l'uomo è cresciuta negli ultimi 3 anni. Intendo dire che mi sono addentrato col cuore e con l'anima in questa mia nuova identità di Travestito. Non sono stati molti gli incontri avuti tramite internet. ma tutti quanti vissuti con calore e passione. Ora sono sempre in cerca non della perfezione; ma di momenti vissuti realmente! Mentre le mie ultime fantasie non ancora realizzate sono: Quelle di partecipare ad un'orgia nella quale sia io il centro dell'attenzione. Il resto del racconto spero di scriverlo presto.
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17 years ago
Maria1900, 47
Last visit: 16 years ago -
Un negozio particolare...
Ero a casa sola come al solito da un mese a questa parte.…mi ero da poco trasferita a Milano.
La noia mi assaliva e il mio ragazzo era perennemente impegnato in innumerevoli trasferte di lavoro che duravano anche giorni ….la voglia …ce l’avevo addosso voglia di tutto….di cibo salato dolce…di godermi la vita… di qualunque cosa potesse aiutarmi a superare la noia.
Dopo aver provato tutto…. essere uscita anche 10 volte a comprare cose assurde dal gelato alle bevande più strane aver fatto zapping giornali chat ……ora mi era venuta voglia di sesso…di quel sesso che ti soddisfa ma che dopo poco dimentichi …di quello che ne vorresti sempre per godere e far passare il tempo.
Esco ancora mi vesto passo davanti a ogni negozio….cercando di trovare qualche vecchio amico
qualcuno che avesse voglia come me…di soddisfarsi e di dimenticare…in fondo io avevo la mia vita e penso che anche gli altri ce l’abbiano per quanto noiosa o piena di piaceri o di dolori possa essere.
Qualcosa passeggiando aveva attirato la mia attenzione, oltre ai bei ragazzi che si notavano per strada passeggiare con le fidanzate nei dintorni dell’universita’,un negozio…un negozio particolare …beh di questi tempi nulla è più stano o particolare…ma io non ci ero mai entrata……sulla porta c’era scritto ‘entrata vietata ai minori’ e anche degli orari di apertura insoliti….
Beh mi decido a entrare anche se di giorno penso che tutti si tenessero ben lontani da li.
Era un negozio molto bello grande…..e la merce esposta ..beh diciamo che poteva soddisfare in tutti i sensi le mie voglie….inizio a girare….. alle 18 era ancora presto, credo, per incontrare qualcuno…. sto un bel po’ dentro guardo tutto dalle videocassette ai giochini e l’intimo….poi verso le 19 mi decido a uscire però con qualche ricordo della mia visita li ….posto in cui credo che tornato il mio ragazzo non avrei messo più piede…visto che lui immagina me solo come una bambinetta pronta solo a soddisfarlo e a ricevere piacere da lui solo quando ne ha voglia senza immaginare neppure quanti suoi amici sono stati contenti di condividere delle belle serate con me.
Alla cassa c’è una tipa niente male…beh di sicuro se ci fosse ststo qualche ragazzo con me avrebbe sicuramente commentato eccitato l’abbigliamento molto provocante della tipa…minigonna che copriva ben poco del sedere e maglia trasparente con reggiseno nero borchiato e stivali altissimi neri lucidi….beh noto che mi fissa ….forse per gli articoli che ho comprato degni di una teenager
vogliosa….un vibratore le palline dell’amore e un completino molto poco coprente con il buco proprio li…..per essere pronta a una sveltina dentro un bagno di qualche cinema o dietro un albero al parco….da tenere sotto un’insospettabilissima gonna di jeans…
Perché io sono cosi’,insospettabile, ho sempre voglia ma non lo do a vedere…non mi striscio continuamente al mio tipo per farglielo diventare duro…sono molto piu’ stronza passo il mio tempo libero a cercare nuovi “amici” .
Al mio ragazzo basta una volta e già è soddisfatto…non so come mai…sara’ l’unico sulla terra.
Beh tornando alla commessa…continua a fissarmi…mi secca un po’ sto fatto sembra che in un negozio cosi’ non abbia mai visto una donna comprare oggetti per il suo piacere….ad un certo punto mi guarda negli occhi io abbasso lo sguardo..non lo reggo non so il motivo.
Si gira sui suoi tacchi e va nel retro con il mio pacchetto.
Torna poco dopo….. ha in mano il mio completo…e con un’aria un po’ strana me lo porge e dice:
-Non per farle un’osservazione ma secondo me …questo reggiseno non le sta….la invito a provarlo essere sicura…x levarla dall’imbarazzo di dover tornare…sa com’è qui entra molta gente solo verso le 24 o più tardi e vorrei evitarle di incontrare gli abituè di questo posto…sono poco ospitali con le nuove entrate ..o meglio sono ospitali solo se le nuove entrate sono disponibili…
Con un’aria un po’ sorpresa e non so se arrabbiata o grata entro nel camerino e provo il reggiseno…notando che la commessa aveva ragione..era un po’ piccolo la mia 5° abbondante non entrava tutta….glielo porgo e le chiedo se ha qualcosa della mia misura da mostrarmi…lei poco dopo torna mi porge 3 completini intimi molto carini ma un po’ strani forse troppo…comunque li provo….voglio qualcosa di nuovo……
Sento ad un tratto una voce maschile che discutendo con la commessa le dice che è venuto a darle in cambio…per la sera…..
Sento lui che le chiede se c’è qualcuno nel negozio..e lei risponde che c’è una donna nel camerino che ha bisogno di un suo parere…..
Comincio a provarmi il primo completo e praticamente nuda mi osservo allo specchio…mi sta proprio bene …mi dico….sicuramente chiunque lo vedra’ per primo non avra’ il tempo di dire “a” che il suo corpo avra’ risposto alla grande agli stimoli esterni….dati soprattutto dalle mie belle gambe, dai mie seni prorompenti e infine dalla mia calda liscia e vogliosa fessura….
Beh qualcuno che mi potrebbe dare un parere c’è……è appena entrato..
Con una vocina innocente chiamo la commessa ben sapendo che è andata via….e sento il ragazzo che risponde:
-Salve signora sono il nuovo commesso del negozio…se ha bisogno di qualunque cosa ci sono io…la mia collega ha finito il turno.
Io con voce poco dispiaciuta gli dico:
-Ah buonasera…mi imbarazza un po’ la cosa ma mi dovrebbe dare un suo parere sul completo…..la commessa me l’ha gentilmente lasciato da provare ma non sono convinta…..posso allora …se apro non riderà vero?
Lui risponde:
-Signora sono abituato a dare pareri…non si preoccupi….
Ero già eccitata all’idea di farmi vedere da uno sconosciuto….sapendo…anzi meglio sperando una sua reazione….o meglio erezione…
Le mie voglie si erano quadruplicate e poi la sua voce era sexy e dura mi piaceva…..
Apro la porta del camerino….vedo davanti a me un ragazzo…anzi uno spettacolo … di circa 25 anni… moro…occhi verdi… fisico palestrato ma niente di pompato o artificiale…spalle larghe…insomma ne valeva la pena….
Il negozio era deserto ancora erano le 19 e 30 ……
Mi guarda vedo che si ferma sul seno e poi sulla mia figa mi osserva….sembra poco interessato al completo…e mi dice:
-Le sta davvero bene…. ma io la preferirei senza se fossi il suo tipo…comunque complimenti!!
Allora mi avvicino a lui…lo vedo molto imbarazzato….
Allora con molta tranquillita’ gli dico:
-Visto che il mio tipo per ora non c’è non ti va di vedermi….senza…e poi se non ti va mi aiuti almeno a slacciarlo…..sai non vorrei romperlo..
Noto i suoi occhi…è molto interessato piu’ alla prima proposta che alla seconda…e anche i suoi pantaloni dicono lo stesso…..
Si mette dietro di me…mi slaccia il reggiseno e inizia a baciarmi il collo e a leccarmi…il mio sedere struscia contro i suoi pantaloni…
Le sue mani mi prendono i seni li stringono….le mie invece si mettono tra il mio sedere e i suoi pantaloni…..inizio ad accarezzarlo…è caldissimo….la sua voglia è pari alla mia….una sua mano intanto è scesa…tra le mie gambe..sposta il perizoma ridottissimo..e si insinua dentro..le sue dita sono grosse ….le sento muoversi dentro…..mi giro…tiro su la sua mano dalle mie gambe..non voglio venire subito….mi metto le sue dita in bocca sento il mio sapore …le succhio…
Poi comincio a scendere gli slaccio la camicia….e i pantaloni…….piano bottone per bottone..poi comincio a tirarli giù…..mi striscio sui sui boxer….e infilo le mani dentro…lo sento ora è bollente ha voglia di me…è duro..enorme…lo lecco sul collo mentre con le mani inizio a stimolarlo..lo accarezzo sulle palle…e poi salgo….
Con la lingua invece scendo…..percorro tutto il petto…e arrivo ai boxer li tiro giù …..la mia voglia sarà soddisfatta ora….e penso anche x bene….è eccitatissimo e io sono tutta bagnata ho l’impressione che i miei umori scendano tra le gambe……..entriamo nel camerino..lui si appoggia al muro e io mi inginocchio davanti a lui……..inizio con le mia lingua calda a percorrerlo tutto…dalla base alla punta…più volte sento che mi dice a voce bassa di continuare..ha gli occhi chiusi mi accarezza la testa e quando arrivo alla punta ..e lo metto in bocca inizia a spingere un po’ lo sento entrare la mia bocca lo accoglie……è caldo e liscio….il suo respiro si fa sempre piu’ forte ..ma non voglio che venga cosi’ voglio sentirlo dentro… voglio sentirlo liberarsi e godere dentro di me…ricomincio ad accarezzarlo con le mani …e poi risalgo mi alzo…sento le sue mani che scendono tra le mie gambe…..lo vedo nello specchio …si sta piegando per assaggiarmi…x leccarmi…..è davanti a me…mi ha fatto sedere…il su viso è tra le mie cosce….la sua lingua sul mio clitoride lo muove lo lecca e poi scende e infila la lingua nel mio buco …sento i miei umori
che scendono e la sua lingua che li accoglie…e poi con le dita inizia ad accarezzarla e ne fa scivolare due dentro….e poi continua a leccarla e passa dietro…mi lecca anche li ……
lo vedo eccitato sfinito la nostra voglia di godere è al massimo…..gli dico di prendermi ora…..mi mette a gambe divaricate con le mani appoggiate al muro….e in un colpo …tra i miei umori lo sento scivolare dentro….mi riempie….e lui si muove contro di me mentre con le mani mi accarezza la pancia e scende mi tocca il clitoride…lo muove e ogni volta è un brivido…..
mi lecca il collo…. il suo respiro caldo…. Gli grido che sto per venire ….e lui si sbatte contro di me più forte …. Leva le mani dalle mie gambe mi prende i seni….li muove …e io comincio ad ansimare forte lui rallenta e riprende….vuole che il mio piacere non si liberi vuole godersi tutte le mie contrazioni…….gli prendo la mano e me la faccio scendere ancora tra le gambe….finchè…..il mio piacere non arriva …e lui ancora dentro di me…si ferma…col suo corpo sente i miei movimenti e gode … finalmente dentro di me….sento tutto che scende…lui che ansima……lo faccio scivolare fuori…e piano scendo …lo voglio sentire ancora …lo voglio pulire voglio sentire il suo sapore ancora…….lo lecco….sento che scende è caldo e sa anche di me…della mia voglia del mio calore…….
Ancora nuda mi giro…….. lo guardo… lo bacio …..gli lecco l’ultima volta le dita e mi vesto davanti a lui……..
Usciamo dal camerino sono le 21 ancora nessuno è entrato a comprare è ancora deserto….prendo il mio pacchetto….pago i miei giochini…e il completo…e poi prima di uscire..guardo il ragazzo gli porgo il pacchetto e dico:
- Ascolta stasera sono sola…avrei voglia di qualche consiglio sull’abbigliamento e sull’uso dei giochini …ti va?
Con aria stupita… lui risponde:
-Alle 23 sarò da te x i consigli e….. porterò qualcuno x un’esperienza che non potrai dimenticare……la mia amica sara’ contenta di toccare quello che osservava tanto prima….
E’ il mio primo racconto si gradiscono commenti….da tutti voglio sapere se è eccitante o se mi devo impegnare di piu’….
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Scampio coppia
ciao a tutti io e la mia ragazza vorremmo diverticci un po del solito sesso e credo ache voi quindi noi siamo caldi e pronti ciao massima serieta..............mirracomanro.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Pompin silvago
....Sbagliando numero conobbi S. una bellissima ragazza mora di Castiglione della Pescaia, ci sentimmo per qualche tempo, poi decidemmo d'incontrarsi.
All'incontro avvenne sulla Siena/Grosseto, e appena le strinsi la mano, mi fece salire sulla sua auto ed andammo a giro per un po'.
....All'ora di pranzo, mi portò al ristorante "La Fortezza" nella parte vecchia, ed ordinammo della bistecca alla brace e dell'insalata, parlammo, parlammo.. Poi mi pagò il pranzo e decidemmo di tornare dove avevo lasciato l'auto.
Al momento dei saluti, lei (al posto di guida), mi mise una mano tra i pantaloni e mi guardò con grande interesse ed avidità, forse anche molto arrapata del mio "finto" stupore... Mi fissò...ed in pochi minuti mi trovai con la mia asta di 19cm fuori dai pantaloni e lei che rideva e me la massaggiava...
Che dovevo fare?...A quel punto..gli dissi di favorire e come se avesse avuto una sete bestiale, si mise a succhiarla, a leccarla...E diventava sempre più dura...Le presi la testa e la guidai in quel pompino-dessert.
Succhiava e gemeva, poi si spostò ancora con l'auto fino ad un posto isolato lungo la statale...Era caldo mi ricordo..una bella giornata...Mi invitò fuori..Lei si mise davanti a me si tirò fuori le sue belle tette dai capezzoli duri e turgidi..Me le offri, le succhiai avidamente...e senza tregua avevo la mia mano dentro le labbra di venere, che tra l'umido ed il poco pelo, facevano dimenare quel corpo, femninile..Poi il pompino continuo...Lei in ginocchio ed io in piedi...Non ci stette più...ormai nuda, allargò le sue cosce e si fece pompare...alla grande..I suoi gemiti ed i suoi urletti di goduria si fecero sempre + forti fino ad un orgasmo che mi bagno tutto anche me...Mi obbligò a ripulirla con la lingua.....
La volta mia fu più eccitante..perchè dopo che era venuta, nel ripulirla la facevo ancora "soffrire di piacere"...La mia lingua esperta, calda, grossa ed avvolgente...entrava come un mini-cazzo e ripuliva tutto avidamente..
Lei giocava con i suoi capezzoli ed a occhi chiusi si faceva suoi sogni...
S..risalì sull'auto ci salutammo..Qualche volta la sento ed ora dopo tanti anni è un amica, un po' sfortunata in amore, che vorrei riprovare...
S..che splendida vacca che sei stata ti ricordo sempre con piacere...
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17 years ago
CICCIOPORCELLO,
39
Last visit: 3 years ago
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La sconfitta di morfeo
Speravo in una serata fatta di foto artistiche e fantasie erotiche travolgenti. Invece la stanchezza mi inchioda al divano impedendomi di partecipare ad una festa e di terminare con il finale piccante, che volevo riservarti. Cioccolato piccante sul tuo corpo.Il tuo piatto preferito.
Mi distraggo dal sonno leggendo racconti erotici e dopo poche righe mi ritrovo tutta bagnata.
Mi catapulto in un mondo parallelo, inforco il mio portatile e inizio a scrivere.
Pazzia? No! Semplicemente io.
“..sono sdraiata sul soffice tappeto acquistato in Tunisia durante la nostra ultima vacanza. La legna arde nel caminetto e il mio uomo è di nuovo lontano per un viaggio di lavoro.
Ho invitato un amico che non vedevo da molto tempo, nella nostra nuova casa tra i boschi. Iniziamo a raccontarci quello che è successo in questi mesi, quando improvvisamente lui mi sussurra che sembro una piccola orchidea tropicale.
Mi irrigidisco. I complimenti non li accetto volentieri.
Il mio amico mi offre nuovamente da bere, cambia argomento e porta i miei pensieri lontani da situazioni imbarazzanti. Mi fa sentire a mio agio.
Mi sento svenire dal sonno.
Il mio amico mi sta massaggiando delicatamente la schiena. La stoffa sottile della camiciola amaranto mi permette di sentire il tocco dei suoi polpastrelli.
Mi abbandono al piacere delle sue carezze, al retrogusto barricato del vino appena bevuto e al profumo di legno bruciato, che ha ormai invaso il salone.
Non so più cosa mi sta capitando. Tutto è ovattato.
Scopro a poco a poco tutti i punti sensibili del mio corpo: spalle, piedi, fianchi, .. Tutto vibra in seguito al correre delle sue dita.
Mentre mi bacia la schiena sento il suo membro sempre più duro che preme sul mio corpo.
Il desiderio di sentirlo dentro la mia fica oramai umida e grondante è sempre più elevato.
Non faccio proposte.
Aspetto la sua prossima mossa. Lo vedo esperto sul da farsi. Sembra proprio che soddisfi i miei desideri.
Di lì a poco mi solleva il vestito e scostando il tanga mi penetra nella vagina da dietro, mentre delicatamente mi massaggia i capezzoli turgidi anche loro desiderosi di tanta premura e fino ad allora trascurati.
L'orgasmo provato è molto intenso. Lui non si è fatto neanche sfiorare. Non ho timore, solo gioia.
Dal risveglio dal mondo di Morfeo mi trovo sola, la cenere nel caminetto, due bicchieri sporchi di vino e il tanga umido.”
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17 years ago
cioccolatopiccante,
30/30
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La prima volta di giulia
La prima volta…
Salve ragazzi, sono Giulia:
Adoro accettare le provocazioni, ecco perché ho deciso di parlarvi della nostra prima volta, da un punto di vista squisitamente femminile.
Vi risparmio la premessa di cui è stato così minuzioso mio marito Carlo, e vengo direttamente al momento dell’incontro in quel winebar che difficilmente dimenticherò…!?
Quella sera ero decisa carica e consapevole della mia volontà di sedurre, questo sia per dimostrarlo a me stessa, sia per dimostrarlo a Carlo, che da qualche tempo, magari solo provocatoriamente, la metteva in discussione.
Volevamo, se le persone fossero state giuste, semplicemente divertirci………………………………
Neanche per il mio matrimonio avevo avuto più cura di me stessa, negli ultimi tempi avevo intensificato i miei appuntamenti dall’estetista, dal visagista e dal parrucchiere, ci tenevo a fare bella figura e soprattutto a far fare bella figura a Carlo, e poi non volevo sfigurare nei confronti di Anna, di cui avevo la percezione essere una donna particolarmente affascinante!?
Al locale Claudio ed Anna già ci attendevano, ci salutammo in modo molto formale, una semplice stretta di mano, durante la quale gli occhi fecero tutto il resto, cercando di raccimolare più dati possibili dal punto di vista estetico ed empatico… … …!?
Claudio mi colpì subito, per la sua cordialità e la sicurezza dei modi, che nascevano sicuramente da esperienze passate ma anche da una notevole dose di libidine.
Conversammo e bevemmo senza preoccuparci tanto da quello che poteva circondarci, eravamo troppo concentrati su noi stessi, io sugli altri tre del gruppo e gli altri su di me, nulla sembrava fosse casuale.
Notavo come Carlo si prodigasse in sorrisetti maliziosi e timide avances per Anna, conosco i suoi gusti e sapevo che non gli erano sfuggiti quell’aspetto mediterraneo di Anna, la sua pelle ambrata, i suoi capelli liscissimi e soprattutto quel sedere enorme…?!
Decisi di farlo ingelosire un po’, versai da bere sia a Claudio che a me stessa, porsi il bicchiere al mio amico, brindammo e così invitammo a fare anche all’altra coppia che a ruota ci seguì, bevvi tutto in un sorso e nel sorridere, sentii la mano di Claudio sulla mia coscia accarezzarmi con sicurezza, gettai uno sguardo su Carlo, a cui non era sfuggito il gesto, gli sorrisi con malizia, poi mi voltai perché Claudio mi sussurrò qualcosa di irripetibile all’orecchio… che mi fece sorridere compiaciuta.
Di lì a poco vidi Carlo ed Anna allontanarsi nella direzione della toilette, Claudio approfitto di quella assenza per baciarmi alla gola, mi allontanai più d’istinto che per pudore. Ci domandammo cosa ci piacesse l’uno dell’altro, Claudio mi disse che gli piaceva la mia scollatura, i miei occhi la proporzione delle mie forme, mi disse che secondo lui, dovevo avere una bella fichetta, mi chiese se gliela facevo vedere!? L’insicurezza mi portò a ridere, e fu proprio in quell’attimo che sentii le mani di Claudio cingermi i fianchi per spingermi a sedere sulle sue ginocchia, stavo ancora ridendo come una sciocca che vidi arrivare Carlo ed Anna che con un AHH sembravano quasi volerci dire: :!?
Ci intrattenemmo ancora in quel locale, la serata andava avanti piacevolmente, tra ammiccamenti e provocazioni varie, sembravamo fare a gara a chi fosse più sicuro di se.
Verso le 24.00 p.m. Claudio ci invitò presso casa sua a Salerno, ci arrivammo dopo poco, mentre Carlo e Claudio si intrattennero in salotto a parlare chissà di cosa, Anna mi mostrò la casa, durante tale visita, mi chiese, se era davvero la prima volta, se avevo mai avuto un rapporto con una donna, e soprattutto cosa pensavo di suo marito Claudio…?! Gli rifeci le stesse domande…?!
Mi sentivo molto stanca, avevo bevuto oltre i miei limiti ed ero pervasa da una forte sonnolenza, mi appoggiai sulla spalla di Carlo, mi ricordo che lo baciai, poi caddi vinta dal sonno.
Non ricordo precisamente quanto dormii, ricordo che mi risvegliai di soprassalto nella semioscurità del salone, ed ero da sola, barcollante mi alzai alla ricerca di Carlo, sentii dei rumori provenire dalla stanza da letto, mi avvicinai ad essa furtivamente, sentivo dei gemiti di piacere, non sapevo cosa fare, avevo intuito cosa stava succedendo e non volevo essere invadente, ma quando tra quei gemiti individuai quello di Carlo, l’istinto o forse la curiosità mi spinse ad affacciarmi.
Vidi Anna, con la bocca alle prese con il pene di Carlo praticargli un voluttuoso pompino, mentre Claudio da dietro gli spingeva il suo pene in una figa che di lì a poco mi accorsi essere praticamente glabra.
Dopo un po’ vidi Claudio avvicinarsi “minacciosamente” a me, non ebbi neanche il tempo di razionalizzare la situazione, Carlo mio marito stava scopandosi Anna davanti ai miei occhi, che fui nuda e in meno che non si dica mi ritrovai il pene di Claudio in bocca, lo succhiai dapprima lentamente e poi sempre più eccitata da quello che vedevo, più da quello che praticavo, con esasperante volutà.
Lo devo ammettere ero eccitatissima, caddi come una foglia morta può cadere a terra, e Claudio da dietro mi penetrò con dolcezza, sotto gli occhi persi di sua moglie e quelli languidi di Carlo.
Sentii dopo diverse spinte di piacere, Claudio sfilarsi il preservativo per potermi inondare la schiena del suo caldo sperma, sfiniti giacemmo sul parquet.
Vi sembrerà strano, feci l’amore tutta la notte con mio marito Carlo, la mia non è un ‘ipocrita visione dei fatti, bensì la consapevole sensazione di non aver desiderato mai mio marito come allora, perché era stato di un’altra sotto i miei occhi, perché ero stata di un altro sotto i suoi occhi, perché non c’è tradimento quando ci sono sentimenti veri, perché lo adoro più di allora e lo seguirei e lo seguirò in ogni sua consapevole scelta, perché lo amo… … … come la prima volta… … …?!
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17 years ago
caraalice,
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Sola
Sola, nella mia stanza, le luci spente, la finestra socchiusa, in un pomeriggio d’estate.
Stesa sul letto, respiro piano, mi lascio accarezzare dalla brezza leggera che passa, ribelle, dalle feritoie della persiana. Chiudo gli occhi lentamente, assaporando ogni attimo che passa, lasciando correre il tempo, per isolarmi da tutto e da tutti.
Gli occhi finalmente chiusi, la bocca leggermente socchiusa, accarezzo le labbra con la punta della lingua umida, passandola più volte, sospirando…
Le mani, prima calme, iniziano a muoversi accarezzando i capelli lunghi sciolti e la fronte, per poi scivolare più giù, andando a raccogliere con la punta delle dita le gocce di saliva che sono rimaste sulle mie labbra. Non resisto alla tentazione di succhiarmi il dito, e sull’indice umido che mi accarezza le labbra. Mentre lo avvolgo nella mia bocca, i miei pensieri si rivolgono a te, o mio amante lontano, ai tuo occhi scuri, alla tua pelle abbronzata e alle tue mani forti e calde.
Mi lascio completamente andare, come se fossi tra le tue braccia.
Immagino le tue labbra che dopo avermi baciato con passione, scendono con dolcezza sul collo riempiendolo di piccoli baci appassionati e decisi. Le mie mani affondano sulla tua schiena, le mie unghie si impossessano della tua carne e la stringono forte a te, mentre tu non demordi, continui a baciarmi, a scaldarmi.
Inizio ad ansimare, le tue labbra arrivano al semplice reggiseno di cotone, i tuoi denti spostano delicatamente la stoffa e la tua lingua comincia a stuzzicare il mio capezzolo turgido dall’eccitazione. Lo lecchi e lo succhi velocemente, mentre un gemito di piacere mi sfugge dalle labbra, e il mio bacino si spinge involontariamente contro il tuo.
La mia eccitazione sta salendo. Mentre penso a questo le mani cominciano a sfiorare l’interno coscia, le dita cominciano a bagnarsi dei miei umori che ormai mi allagano gli slip. Decido di togliermeli con un rapido gesto.
Le mie dita si appoggiano sul clito ormai rosso e gonfio dall’eccitazione. Comincio a muoverle lentamente in modo da prolungare sempre di più il mio piacere, lo titillo, lo stuzzico prima piano poi veloce, mi arresto, quando sento che sto per esplodere.
Mentre mi sfioro, immagino la tua bocca che dai capezzoli scende verso l’ombelico e poi sempre più giù in esplorazione verso il mio monte di venere.
Sento il tuo calore, il tuo fiato che avanza sempre di più, le tue mani che sfiorano i miei glutei e si soffermano sulle grandi labbra.
Dischiudi dolcemente il mio bocciolo pregustando l’attimo in cui la tua lingua si appoggerà sul mio clito. Ansimo e gemo, l’ansia fa crescere la mia eccitazione e tu questo lo sai bene!
Mi ritrovo la tua lingua all’improvviso dentro di e, sussulto di piacere mentre la sfregi contro il mio clito scappellato, che tu trattieni con le dita. Mentre lo succhi e lo baci, cerchi di guardarmi negli occhi. I nostri sguardi si incrociano, i miei occhi azzurri si perdono dentro i tuoi occhioni neri. Mi sento travolgere dall’onda dell’eccitazione, una tempesta, il vento del desiderio scuote il mio viso. L’eccitazione mi assale e vengo. Vengo sotto i colpi della tua lingua tagliente, ma allo stesso tempo dolce, vengo perdendomi nei tuoi occhi, gemendo il tuo nome, cercando di allontanare la tua testa, per poi stringerla a me, vengo inarcando la schiena per offrirti ancora meglio io mio bacino, il mio tesoro che tu ti prendi dandomi un immenso piacere.
Ansimo e gemo, trattengo il fiato per poi sospirare e sospirare ancora.
Ti stacchi dalla mia passerina ormai allagata e mi fissi negli occhi. I miei sono socchiusi, l’orgasmo è stato intenso e bellissimo.
Apro gli occhi, mi ritrovo sola nella mia stanza, le gambe spalancate, le dita bagnate fradice e un respiro profondo e ansimante. Vorrei averti qui adesso o mio signore,sentire veramente le tue mani su di me, il tuo respiro che diventa affannoso quando il lo prendo in bocca. Si sarebbe bellissimo prendere in bocca adesso il tuo uccello duro, leccare la cappella gonfia e calda, scivolare con la lingua lungo tutta l’asta per poi arrivare alle palle, leccarle dolcemente e ritornare su.
Dischiudere le labbra sulla punta, farlo scivolare lentamente tutto dentro, le tue mani che si appoggiano sulla mia testa, che mi danno il ritmo, io che lo sento tutto in gola.
Sentire esplodere dentro di me la tua cappella, il tuo succo vitale che mi invade, che mi bagna le labbra. Come un assetato con la lingua raccolgo tutte le gocce del sacro nettare, le ingoio famelica e riprendo a succhiarlo per averne ancora e ancora!
Sono qui che ti aspetto mio amante, aspetto le tue carezze i tuoi baci, l’estasi e il piacere che ci porteranno in un mondo tutto nostro, lontano da tutto e da tutti, dove ci saremo solo io te ed il nostro piacere.
Ti aspetto…
Ti voglio….
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17 years ago
admin, 75
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Fili
“..una bimba canta la canzone antica della donnaccia, quello che ancora non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia…”
La musica di Dè Andrè riempie la mia stanza di note dolci e nostalgiche. Sono stesa sul letto, in reggiseno e slip, l’aria calda estiva filtra dalle persiane semichiuse. Sono in penombra, in attesa.
Nonostante il caldo sono tutta un tremito, tremo dall’emozione. Non mi è permesso alzarmi dal lettone, devo stare in attesa, ferma e immobile. Stamattina avevo trovato un suo biglietto sotto la porta in cui mi informava che sarebbe venuto da me verso le quattro di pomeriggio, e di attenderlo in camera, in penombra vestita solo con slip nero e reggiseno nero.
Sono le 15.58, di solito Lui è sempre così puntuale, così preciso, così unico.
Sento la porta aprirsi, e dei passi calmi e decisi dirigersi verso la mia camera.
Velocemente mi infilo la benda per gli occhi, non voglio disubbidirgli come ho fatto una sola volta in passato, le sue punizioni possono essere terribili.
Si avvicina al mio letto, tendo le orecchie e il mento, nell’attesa di qualche parola.
Invece lui immobile, mi osserva e sorride compiaciuto. Penso! Sono bendata, il nero mi avvolge, non posso vedere ma posso sentire la mia eccitazione che si mischia alla sua, danzando insieme nell’aria. Ecco che una sua mano inizi a sfiorarmi la bocca, che si tende subito a succhiare le sue dita e a passarle con la lingua. Indugio sui polpastrelli, poi succhio tutto il dito, facendolo arrivare fino in fondo. Mi spinge le dita in gola, sa che mi piace e ne approfitta spudoratamente.
L’altra mano comincia a sfiorare i capezzoli e li fa diventare come due chiodini, mani esperte che si occupano dei miei seni. Le Sue mani sono uniche, mi tocca, mi stringe i capezzoli, fino a quasi farmi male, gemo ma poi quando molla la presa vorrei che me li prendesse ancora e ancora più forte e con più ardore. Piano piano mi slaccia il reggiseno, l’attesa mi sembra lunghissima. Io che avrei voglia di essere presa e sbattuta subito, mi offro a questa dolce tortura perché lui è il mio Signore. Una lingua lecca i miei capezzoli mentre una mano continua a torturare un mio capezzolo che ormai sento quasi violaceo dal dolore misto al piacere.
“Sei una puttanella vogliosa” mi dice infilando all’improvviso una mano tra le mie cosce. “Sei bagnata e hai lavato tutti gli slip” mi dice togliendomeli con uno strattone. “Ecco senti” mi dice sbattendomi gli slip in faccia, e io inzio a sentire il mio profumo di femmina vogliosa e in calore.
Qualcosa si leggero ma resistente inizi a fasciare le mie caviglie. Non capisco che sta succedendo.
“Porcellina, adesso non mi scapperai” mi dici con voce da finto cattivo. Provo a muovere le gambe ma le sento bloccate. Due foular di seta mi tengono bloccate le caviglie al letto.
Sono stesa a pancia in su, senza reggiseno e senza slip, le ginocchi leggermente alzate e le caviglie legate al letto e lui che respira affannosamente per la voglia. Se potessi lo prenderei subito in bocca ma non posso. Lui è il Mio Signore e decide lui per me.
Qualcosa di freddo comincia a scivolare tra i miei capezzoli. Un cubetto di ghiaccio inizia a far indurire i miei capezzoli fino allo spasimo. Brividi di freddo e di piacere mi accarezzano i sensi. La bocca comincia a leccare un cazzo immaginario, mentre le mani a stento stavano ferme, tale era la mia voglia di toccarmi e di darmi piacere. Di finire questa tortura. Ma il Mio Signore volevo prolungare la sua tortura.
Il cubetto di ghiaccio scivola lentamente verso il mio clito, lo tocca, lo bagna, lo fa indurire dal piacere. Gemo leggermente e muovo il bacino in direzione del ghiaccio, lo voglio sentire ancora e ancora, quel freddo meraviglioso che mi da così tanto piacere. Il Mio Signore toglie il ghiaccio e lo rimette, mi fa impazzire. Mi bagno senza ritegno, mi eccito e lui mi stimola ancora di più, ansimo ma lui la smette per qualche secondo. Poi il cubetto viene spinto verso la mia passera e entra senza problemi. Il contrasto è micidiale. Il freddo del ghiaccio si mischia al caldo bollente dei miei piaceri. Ho la passera in fiamme. Il ghiaccio sciolto cola insieme ai miei umori. La tua lingua non perde un secondo e si tuffa a capofitto a raccogliere i miei umori. Sento che passa veloce veloce e penetra per assaggiare il mio sapore misto caldo e freddo. Poi si sposta sul mio clito che sta pulsando come un ossesso. Appoggi e premi e ti fermi, poi ti muovi e dai veloci leccate che mi fanno impazzire. Sento che il mio clito si sta ingrossando a dismisura, sta per esplodere. Un forte gemito mi scappa e tu capisci che sto per venire. Ti stacchi e non mi fai raggiungere il massimo piacere. Ti diverti a torturarmi così, ben sapendo che non posso muovere le mani, trattenute dai fili invisibili della sottomissione, della mia gioia di donarmi a te come tu vuoi.
Dopo pochi minuti riprendi a leccarmi il clitoride e due dita si infilano dentro la mia passera bagnata, le muovi pianissimo e premi verso il mio clitoride che viene ancora torturato dalla tua lingua appuntita che mi trapana la carne. Gemo e mugolo di piacere e inizio a muovere il bacino verso la tua testa per far aderire la tua lingua ancora di più al mio clito.
L’orgasmo questa volta arriva violento e inaspettato, grazie alle tue profonde leccate e alle tue dita che incessanti continuano a muoversi velocemente. Scatti muscolari e brividi lungo la schiena mi fanno muovere in modo innaturale, mi sento svuotata e riempita allo stesso tempo. Le tue dita nel frattempo diventano tre e una quarta si insinua dentro il mio stretto orifizio. E la tua lingua non la smette e mi tortura.
Gemo e cerco di divincolarmi, sto andando in estasi dal piacere
“Si godi piccola, godi come non mai” mi sussurri soddisfatto tra una leccata e un'altra.
Dopo pochi minuti mi lasci, stacchi le dita, e piano piano la smetti con la lingua e mi guardi soddisfatto mentre i miei gemiti vanno scemando lentamente.
Sono a gambe aperte, il clitoride rosso che pulsava come non mai, i miei umori che scendevano copiosi dalla mia passera aperta e lucida della tua saliva, mentre l’altro buchino inizia a richiudersi.
Ogni tanto qualche spasmo muscolare mi ricorda l’estremo piacere che mi hai dato
Lentamente mi sciogli e io accarezzo le caviglie che presentano un segno rossastro e leggermente dolorante.
Non mi togli la benda dagli occhi
“Resta qui e conta fino a 100 e poi puoi toglierti la benda dagli occhi” mi dici…
1 2 3 4…..
…97 98 99 100.
Con uno scatto mi levo la benda e mi guardo intorno…
Te ne sei andato, proprio come sei arrivato, in silenzio….
Sei scomparso ma so che tornerai.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
La scuola
Il mio primo "rapporto" l'ho avuto a 14 anni. In classe con me c'erano due ragazze (Simona e marina) che erano già formose. Infatti sembrava che avessero per lo meno 17 anni dalla grandezza del loro seno a dal loro corpo. Io ero innamorato di entrambe ma sembrava che loro non mi cosiderassero neanche come amico. Un giorno, a scuola, ero in bagno quando un mio compagno idiota aprì la porta mezza sfasciata. In quel momento vidi Simona che mi guardava allibita. In effetti avevo il pene in erezione poichè avevo trovato un "giornaletto" in bagno e lo avevo sfogliato (a quell'età potevo solo guardare giornaletti) ed era veramente lungo e grosso. Non vorrei vantarmi ma probabilmente avevo il pene più grosso della scuola. Simona era entrata per sbaglio nel bagno dei maschi e si era trovata davanti al mio pene. Mi sentivo veramente un idiota quindi misi tutto nei calzoni e corsi in classe. Poco dopo rientò anche la mia compagna e mi guardo sorridendo e arrossendo. Una volta arrivata al posto la vidi raccontare tutto a Valeria che sembrò eccitarsi all'idea. Parlarono un po' poi risero e mi guardarono. Non ero molto più basso di loro però non mi sentivo al loro livello quindi mi dimenticai di tutto. La scuola era quasi finita e dopo qualche giorno eravamo tutti a casa, lontani da quell'inferno. Simona e Valeria organizzarono una festa per la fine dell'anno così mi recai a casa di Simona dove si doveva festeggiare. Arrivato trovai altri compagni e facemmo festa fino alle 9:30. Era presto ma Simona disse che il giorno dopo doveva partire e non voleva viaggiare stanca. Tornammo a casa ed io accompagnai Valeria per un piccolo tratto di strada. Sotto casa sua lei mi disse che mi doveva ridare un libro che si era dimenticata dai restituirmi, così salii anch'io. A casa sua c'era sua sorella che aveva 26 anni e parlammo finchè la sorella se ne andò. Non sapevo ancora come sarebbe continuata la serata; dopo cinque minuti arrivò Simona che disse una cosa nell'orecchio a Valeria la quale si avvicinò a me chiedendomi quanto era lungo il mio pene. Lo disse scherzando e io non risposi. Ma un secondo dopo mi chiese timidamante se lo poteva vedere. Non sapevo cosa fare ma Simona si avvicinò a me e mi disse che da quando me lo aveva visto aveva voglia di toccarmelo. Io mi tirai giù i calzoni dai quali balzò fuori il mio pene che era in erezione totale. Entrambe iniziarono a toccarlo e a ridere. Valeria disse che era la prima volta che vedeva un cazzo vero che era eccitatissima; non mi controllai più e misi una mano sotto la sua mini gonna. Credevo che lei si arrabbiasse invece si levò e mutandine e si lasciò toccare mentre insieme a Simono mi faceva godere massaggiandomi il membro. La sua fica era bella, senza troppi peli e liscia: non mi contenni e iniziai ad accarezzarle la parte interna della vagina. Riuscii a fare entrare tre dita poi venni fermato da Simona che voleva lo stesso trattamento. Io l'accontentai ma non controllai la situazione: dopo due minuti eravamo tutti e tre nudi e io infilavo il mio pene una volta in Valeria e una in Simona. Ero inesperto al massimo ma le due godevano non poco. Ero eccitatissimo ma mi dovetti fermare perchè dal mio peneiniziò ad uscire tantissimo sperma che cadde sulla pancia e sul seno di Valeria. Li finì tutto. Mi vestii e tornai a casa.
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17 years ago
napoletano3dok,
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Borgata abbandonata vissuta da lei
Arrivati al rifugio sento subito un impeto di catapultarmi fuori: di camminare tra gli alberi e la neve. Di abbandonare lo stress della città e di ritrovare un più intimo contatto con la natura.
Soprattutto di stare al tuo fianco, uomo dei boschi, così mi viene da chiamarti.
“Forse per via di una camicia a quadrettoni e del luogo che ci accoglie.”
Arrivati alla borgata, quale crediamo essere la meta, mi sorprendi con il tuo fugace bacio.
“Forse il più bel bacio appassionato che tu mi abbia mai dato.”
Mi avventuro tra le case diroccate, sperando di essere travolta di passione, di essere messa al muro. Ma ti sei fermato a quel bacio. Peccato!
Ora non ho voglia di prendere iniziative. Desidero sia tu a farti avanti.
Folli pensieri mi assalgono.
“Non posso resistere di arrivare al rifugio, la strada è ancora troppo lunga.”
Il luogo mi ispira passioni misteriose. Compare l'idea di essere sorpresi da abitanti di altre borgate con il binocolo puntato,da residenti della stessa borgata o da qualche animale di passaggio.
“Tutto questo mi eccita moltissimo.”
A questo punto il desiderio di una nuova folle avventura erotica prevale sul viaggio alla scoperta di nuovi luoghi.
Varco la porta di una casa, la curiosità mi fa pensare a quello che è successo quando un incendio ha fermato il tempo. Raccolgo una vecchia chiave. Un souvenir di quella giornata.
Vedo che vuoi uscire, ansioso di trovare il posto adatto per una nuova avventura. Allora ti guido lontano dalla strada asfaltata, che ci porterebbe ad un altra borgata, verso un prato alle pendici degli alberi.
Esploro la zona. Sarebbe perfetta se fosse un po' più nascosta.
Bastano pochi minuti sdraiato sul prato e ti addormenti.
“Non mi voglio arrabbiare. Ma dove è finito quel gioco di sguardi e di intesa? “
Non posso guardarti riposare. Altrimenti ti salterei addosso.
“Cerco di farti riprendere dalla stanchezza che hai accumulato.”
Allora vado in giro esplorando la zone.
Gli scarponi sono fradici. Ho camminato a lungo e i pensieri più strani mi son venuti alla mente.
“Ma voglio che sia tu a catturarmi nella trappola del sesso.”
Non resiste, al mio ritorno continui a dormire.
Da bambina impertinente inizio a farti i dispetti: ti mordo le orecchie, le labbra e ti salto addosso con tutto il mio peso.
“La lotta è sempre un buon motivo per finire a fare l'amore.”
Mi assicuro del tuo risveglio solo quando mi porti a fianco al larice e inizi a baciarmi.
Mi sento nuda agli sguardi. Questa volta non mieccitano più. Ma come per magia dalla valle si sta alzando la nebbia. Sembra che l'uomo dei boschi abbia tirato le tende dal basso verso l'alto. Una spessa tenda bianca opaca e umida.
“Niente altro è stato così puntuale.”
Lunghi baci vogliosi si accompagnano ben presto con duri colpi del tuo membro nella mia profonda, accogliente, calda e umidissima fica.
Non sento il freddo, ma soprattutto non sento dolore dei tuoi ripetuti colpi della schiena contro la dura e fessurata corteccia..
“Quando il piacere prevale sul dolore o il dolore si trasforma in piacere capisco che sono subentrata in uno stato di stordimento.
Oggi voglio essere posseduta.”
Gli chiedo di sbattermi, di non trattenersi per paura di farmi male. Si sorprende e si eccita. Questo mi eccita ancor di più e ci vuole poco che arrivi all'orgasmo.
“Lo ricorderò come molti altri.”
Il piacere è ancora intenso. Desidero che l'uomo dei boschi possa ricordare questa avventura come unica.
“No alla routine ci diciamo sempre.”
Glielo prendo in bocca, come desidera. Delicatamente e poi velocemente mi muovo, cerco di avvolgertelo per proteggerlo dal freddo.
Dopo poco lo riprende. Penso di non essere sufficientemente brava: il freddo e la posizione mi fanno muovere con difficoltà. Lo lascio fare.
Si sbatacchia il cazzo come meglio desidera, allora gli lecco le palle, così sensibili che devo fare molta attenzione.
Con le dita arrivo al suo culo,
“So che gli piace, so che gode da impazzire quando gli metto un dito nella fessura proibita.”
Ansima, mi incita a continuare, si muove freneticamente e alla fine il suo sperma mi finisce su per il naso. L'inclinazione della mia testa gli fa raggiungere subito la gola e quasi mi fa soffocare. Un grido lo riporta alla realtà.
Si pulisce e mi lascia in solitudine a cercare di riprendermi dal piccolo shoc. Guarda goduto il panorama e ripensa ad un altro fantastico e meraviglioso orgasmo.
Mi promette una lunga notte. In realtà cade addormentato dopo un ennesima discussione di lavoro giunta sul suo cellulare. Qui tra i boschi dove cerca pace, relax e sesso.
Aspetterò la prossima sorprendente e goduriosa scopata.
“Non posso permettermi di avere risentimenti negativi verso l'uomo dei boschi che mi aiutato a tirar fuori tutte le fantasie che avevo deposto con cura e parsimonia nel baule dell'eros.”
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17 years ago
cioccolatopiccante,
30/30
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La cameriera dei miei
La storia che vado a raccontare è realmente accaduta.
I miei genitori da circa 2 anni avevano una donna delle pulizie, piacente di circa 45anni, che lasciava intravedere attraverso i Jeans un ventre abbastanza accogliente, ma non avevo mai pensato a lei come ad una femmina.
In quel periodo essendomi separato da mia moglie coabitavo con loro; quella mattina non lavorando ero a casa ,erano circa le 10,00 ed io alzandomi dal letto mi recai in bagno per lavarmi.
Stavo tranquillamente facendomi la doccia,quando la porta si aprì,era la donna delle pulizie,si affacciò proprio mentre stava lavando i genitali,avevo il cazzo in mano e stavo lavando la cappella,essa a quella vista sgranò gli occhi, fu in quel momento che incrociando il suo sguardo,la vidi come una femmina da monta,seppi dopo, che il marito da parecchi anni era sofferente di cuore, quindi potete immaginare la voglia che le monto in testa e dentro l’utero, il mio sesso come vivo sentendosi osservato si drizzò svettando in tutta la sua lunghezza,essa tentò un timido tentativo di scusarsi, ma io la precedetti,guardandola dritta negli occhi e dicendogli, non si preoccupi, avrà senz’altro visto altri uomini nudi, essa arrossì, da quel momento non sognai altro che riempirla e lavorarla come a me piaceva….. cioè portarla al punto di non ritorno,in cui l’unica cosa che importa ad una donna e essere riempita per bene e sentirsi la carne pastrugnata fino nel più profondo del suo essere.
Sapevo per esperienza infatti che quasi tutte, anche le più ritrose se scaldate nel giusto modo,diventano delle femmine, che mettendo da parte il naturale pudore, sono esse stesse che ti supplicano di essere penetrate,riempite e sbattute senza ritegno, in quella fase possono anche accogliere il membro più largo e lungo anzi lo bramano, per sentirsi porche.
Il Mercoledì feci in modo che in casa non ci fossero i miei genitori, essa arrivò, signor…è solo oggi, si le risposi e vidi che mostrava chiaramente di non sentirsi a suo agio, ma iniziò a lavorare come nulla fosse, dopo un po’ andai nella stanza dove era, indossavo un paio di pantaloncini senza nulla sotto, e chiaramente si poteva osservare il mio sesso gonfio, notavo, il suo viso che arrossiva sempre di più.
Le ponevo delle domande come nulla fosse e la vedevo che respirava a fatica, a quel punto mi dissi: è cotta!
Mi accostai a lei abbracciandola e leccandole il collo,tentò una timida resistenza, ma poi crollò lasciandosi andare, sempre continuando nel mio lavoro di lingua,le accostai la mia mano sul pube e sentii attraverso i jeans la sua carne cedevole, mi sembrava che il suo spacco si aprisse,essa vibrò ed emise un lungo sospiro, le slacciai i jeans che caddero sul pavimento, scostai lateralmente l’orlo delle sue mutande,accarezzando il monte di venere, con la mano aperta, in un movimento circolare,sentivo i suoi lunghi peli, lo spacco della sua capiente fica ed il clitoride che attraverso le sue labbra umide faceva capolino, era bagnata fradicia, la sua timida natura era vinta e lei era in mio possesso, me ne accorsi perché allargò le cosce come per invitarmi a penetrarla, dalla sua bocca un lungo lamento ooooohhhhhhh siiiii daiiiii siiiiiiiiiiiiiiiiiahhhhhh, era come io l’avevo sognata, vinta ed in mio potere.
Andammo in camere da letto, la spoglia completamente,aveva un seno ancora piacente anche se non più fresco, abbondante con dei grandi capezzoli, che presi subito nella mia bocca, facendo scorrere su di essi la mia lingua, essa ormai ruggiva tutto il suo piacere,la sua vulva pulsava in maniera spasmodica e grondava sborra,avvicinai il mio viso alla sua fica, e inizia movimenti rotatori con la mia lingua che le allargava la carne, essa non connetteva più, ruggiva,urlava, allargava le cosce a dismisura, si dimenava nel grande letto,cercando di incollare la sua fica alla mia bocca che continuava a leccarla penetrarla, ad un tratto mi afferrò la testa con le mani e spinse il mio viso a sé, come se volesse farsi penetrare da esso, sembrava un invasata e l’unica cosa che mi restava da fare per lavorarla come a me piaceva, cioè non farla godere subito,.era legarla al letto,tolsi la testa dalla su slabbrata fica diventata di un rosso violeaceo, nooooooo, esclamò essa e subito cercò di penetrarsi con le sue mani, ma io la bloccai, legando le braccia alla testiera della letto, mi guardò in maniera languida, fammi godere ti prego, e quello che voglio,stai tranquilla ti farò recuperare i tuoi anni di astinenza, e continuai il mio lavoro legando le sue caviglie all’in su,verso la sua testa, così
che fosse allargata al massimo, la guardai, era da impazzire, la sua grossa fica era totalmente aperta,
le grandi labbra, penzolavano in giù come due grandi ali, totalmente bagnate dei suoi umori, l’imbocco della sua vagina era totalmente aperto e mostrava il lungo canale che portava dentro il suo essere, dentro quel buco nero che conduceva al suo utero, i suoi umori colavano ormai copiosi sulle lenzuola bagnate fradicie, la sua fica pulsava il suo buco si apriva e chiudeva smanioso, ed essa implorava l’orgasmo.
Avvicinai la mia mano allo spacco, introdussi un dito poi un secondo, poi un terzo, la carne cedevole, lubrificata si apriva sotto la mia pressione, essa si dimenava, poi chiusi il pugno a mò di cazzo ed iniziai a penetrarla, penetrarono le mie dita, che girai in essa,allargandola ancora di più,
poi iniziai la penetrazione del palmo della mano e picchiettando fui dentro di essa sino al polso, essa ruggì, e venne copiosamente allagando la mia mano, non avevo mai visto una donna buttare fuori dal sua fica tanta sborra, rimasi fermò un po’, poi mi misi a cavalcioni sulla sua testa, sempre con il polso dentro di lei, e quando il mio cazzo teso allo spasimo fu sulla sua bocca la penetrai, essa allargò la bocca ed io iniziai a fotterla,nel contempo il mio polso iniziò a rimuoversi in lei, in modo rotatorio,le mie dita allargavano la sua caverna, sentivo l’interno che si contraeva e muovevo le dita,accarezzando la sua carne, essa ruggiva, guaiva, piangeva, urlava ,tremava tutta come scossa da corrente elettrica, il mio cazzo continuava a penetrare la sua bocca arrivando ormai alla sua gola, mi accorsi che la stavo soffocando ed uscii un po’ da lei, che comunque continuò un sapiente lavoro di lingua come da esperta bocchinara, io per l’eccitazione, spinsi il mio braccio ancora più dentro di lei, arrivando a toccare con le mie dita il suo utero, che sentivo pulsare, aprirsi e chiudere e gli infilai dentro un dito, sentivo le sue ovaie, insomma la sua natura era squassata da me, ma lei gradiva molto questo lavoro, e godeva come una bestia ferita.
Poi diedi dei possenti colpi dentro la sua bocca, muovetti tutte le mie dita in lei e mentre scaricavo la mia sborra nella sua gola, sentii la sua fica pulsare e lei mugolare, sborrare, sborrare, sborrare in un modo che sembrava che i suoi orgasmi non dovessero mai finire, poi si acquietò sul letto come svenuta, e rimase in quel modo per un paio di minuti con le orbite all’insù, persa in mondo fatato.
Al suo risveglio mi abbracciò felice, tra di noi oggi non c’è amore ma solo voglia di godere, essa diventa ogni giorno più porca e mi chiede ogni giorno di più.
Ci vediamo una volta la settimana, ormai a casa mia e mi ha chiesto di penetrarla con una zucchina e vorrebbe vedere se riesce a farsi infilare da una grossa melenzana………..nel prossimo racconto vi informerò di come vanno le cose, e se lei e riuscita a prendere in sé il capiente ospite.
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17 years ago
admin, 75
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Padronvale: la clonazione
Di tom. Se vuoi scrivermi, lodarmi, criticarmi, uccidermi scrivi a [email protected].
Il professor Markov sapeva che la discoteca era un luogo chiassoso, pluriaffollato e rumoroso, ma non se l’aspettava così frastornante. Due soli minuti di quella musica ad altissimo volume erano bastati a mandargli in pappa il cervello. La gente che ballava, unita alla danza grottescamente scombinata delle luci psichedeliche, gli stava facendo girare la testa. Non era abituato a quei luoghi. Il laboratorio in cui aveva trascorso gli ultimi dieci anni della sua vita era tutta un’altra cosa. Un angolo di paradiso al riparo dalla frenesia, dal rumore e dall’invadenza.
Girovagò seguendo itinerari disordinati fra i corpi in movimento quando all’improvviso…eccola laggiù. Il suo obbiettivo. La ragione per la quale si era spinto fino a quella bolgia di perdizione. La osservò per bene. Specie biologica: Homo sapiens. Sesso: femminile. Etnia: bianca caucasica. Segni particolari: straordinario senso dell’equilibrio, visti i tacchi su cui stava ballando.
Le si avvicinò a grandi passi, la provetta in una mano e le pinzette nell’altra. Lei era voltata di spalle. Quando le fu sufficientemente vicino, allungò le pinzette e le prese un ciuffo di capelli. Ebbe solo il tempo di ritrarre la mano.
PadronVale si voltò con un movimento felino, fulminandolo con i suoi occhi neri e profondi.
“Che cosa stai facendo?” chiese con voce altera e superba.
“Acc…” Le pinzette erano vuote e lei si era accorta di lui.
“Cosa fai con quelle pinzette in mano? Eh?! Rispondi, porco! Vorresti portarti via un ricordino?”
“Ecco, io…”
La padrona lo artigliò per il colletto della camicia e lo schiaffeggiò con forza.
“Ora te lo do io, un regalino! Vedrai per quanto ti resterà!”
Lo sbatté violentemente sul pavimento della discoteca e senza farsi problemi gli salì sopra il torace con entrambi i piedi. I tacchi dei suoi stivali neri e lucidi sembravano armi realizzate appositamente per torturare gli ignari schiavetti che fossero finiti sotto i suoi piedi. Markov pensò alla divinità che lo stava calpestando in quel momento come ad una sadica torturatrice del Mossad in forma di angelo nerovestito.
Una miscela elettrizzante, in altre circostanze. Non la pensò così mentre le suole della padrona andavano su e giù, dal torace alla pancia, e di nuovo dall’addome al petto. I tacchi giunsero più volte in prossimità della sua gola.
“Allora, collezionista di capelli altrui…come ci si sente sotto i miei stivali?” chiese la padrona senza smettere di sorridere.
“Aaaargghhh…” disse Markov.
“Questo ululato vuol dire che ti trovi bene? Lo credo. Sei nell’ambiente adatto ai vermi come te. Sotto i miei piedi. Che altro potresti volere?”
“Piet…”
La padrona compì un salto e ripiombò sulla faccia del poveretto. Poi un altro e un altro ancora.
“Per ora basta. Ma lo sai che a ballare sopra di te ci si stanca subito? Non sei affatto comodo!”
Non appena la padrona scese dal suo corpo, Markov tentò di rimettersi in piedi. Due ragazze vestite come Vale lo presero prontamente per le spalle e lo mantennero in ginocchio.
“E tu dove credi di andare, furbetto?” chiese una di loro.
Calzava scarpe col tacco e indossava una minigonna.
Markov tentò di indietreggiare, fallì e fu scaraventato con la faccia per terra, proprio a pochi centimetri dalla punta degli stivali di Vale.
“Già che sei lì, spregevole maniaco fallito, datti da fare. Lucidami un po’ gli stivali, che dopo torno a ballare”
Al povero dottor Markov non rimase altro che obbedire. Lo fece sotto la pioggia costante degli insulti e dei colpi di tacco delle amiche della padrona. Dal canto suo quest’ultima si accese una sigaretta e fumò tranquillamente.
“Guarda com’è bravo” disse una delle compagne “Lecca come un cane”
“Tu dici? A me sembra che manchi di pratica” disse l’altra.
“Dai, cane, continua. Anche la suola, mi raccomando”
“Secondo me ha bisogno di un po’ di calci ben assestati per spingerlo a dare il massimo”
“Ragazze, lasciatelo lavorare” disse Vale “Già come cane da lecco fa schifo. Poi, se lo maltrattate così, finisce che gli stivali, invece di pulirmeli, me li rende ancora più schifosi”
Dopo qualche minuto la padrona si stancò di quel trattamento. Allontanò Markov con un calcio in faccia e disse “Su la testa, cane”
L’uomo si sollevò appena.
La padrona allungò la mano in cui teneva il mozzicone della sigaretta e gliela spense sulla fronte.
“Ecco, meglio non lasciare rifiuti in giro” disse.
Si voltò e seguita dalle sue compagne, se ne tornò a ballare.
“Guai a te se ti fai ancora vedere da queste parti, hai capito?” si raccomandò la dominatrice con le scarpe dal tacco alto.
Markov schizzò subito in piedi e fece per correre via. Si fermò dopo qualche passo, esistante. Tornò indietro, raccolse il mozzicone della sigaretta e lo fece sparire nella provetta di vetro che si era portato dietro.
Trenta secondi più tardi Markov lasciava la discoteca con la promessa di non rimetterci più piede.
Fuori dal locale la dottoressa Pinkerton attendeva impazientemente. Era una giovane ricercatrice bionda e carina. Portava i capelli a caschetto e gli occhiali. Quando Markov uscì dalla porta sul retro vacillando come un ubriaco gli andò incontro con fare allarmato.
“Professore!” esclamò “Ce l’ha fatta? E’ riuscito a prendere un campione di DNA del soggetto?”
Markov estrasse la provetta di tasca e la mostrò alla collega.
Sulla sua faccia sudaticcia e sconvolta comparve un accenno di sorriso.
“Ecco”
“Una sigaretta?”
“L’ha fumata il soggetto”
“Allora abbiamo la sua saliva”
“Esatto”
“Possiamo procedere con l’esperimento”
“Proprio così”
“Complimenti, professor Markov. Lei è un genio. E’ stato difficile?”
Markov sollevò le spalle.
“Difficile? E’ solo una ragazzina! Pfui! Ci vuole altro per mettere in ginocchio la scienza!”
“Vedo” assentì la dottoressa Pinkerton “Ma…e quei lividi che ha sul collo?”
“Ehm…bazzecole…ora andiamo in laboratorio, dottoressa Pinkerton. Che la fase due dell’esperimento abbia inizio!”
Sei settimane più tardi…
I recenti progressi dell’ingegneria genetica erano stupefacenti. Riprodurre un intero organismo a partire da pochi filamenti del suo DNA richiedeva solo pochi giorni e utilizzando quella nuova tecnica di coltura in vitro a sviluppo accelerato, era possibile completare la crescita del clone in poche settimane.
Il dottor Markov guardò la sua opera attraverso il vetro cilindrico della camera di sviluppo ed esclamò “Oh, quale mirabile visione! Quale meraviglia! Ora lo vedi, se non mi danno il premio Nobel!”
“Cali, professor Markov, cali” mormorò alle sue spalle la giovane dottoressa Pinkerton “Le ricordo che il nostro esperimento è solo iniziato. E poi l’hanno dichiarato illegale in quarantaquattro stati, Bangladesh compreso”
“Dottoressa Pinkerton, non rompa i coglioni, per cortesia!” esclamò il grande scienziato “Ciò che abbiamo creato in questo laboratorio aprirà la strada ad una nuova era della sperimentazione scientifica…manipolazione cromosomica di organismi pluricellulari, terapie geniche applicate alle malattie ereditarie, creazione di ibridi genetici adatti a stili di vita estremi per arrestare la desertificazione del pianeta, nonché creazione di gran bei pezzi di fie per quando ho voglia di farmi fare una pompetta o due”
“Lei è un vero filantropo” disse la dottoressa Pinkerton “Non è che più avanti potremmo creare anche qualche bel pezzo di topolone? Che so…a me piace tanto quello che ha fatto Anakin Skywalker nel remarke di Guerre Stellari, ha presente?”
“E come si chiama?”
“Boh?”
“Ma se non ricorda neppure il nome! Dottoressa Pinkerton! Eccheccazzo! Lei non è una professionista seria! Rigore, ci vuole! Rigore e razionalità! E poi, se per il DNA di una sgualdrina da night-club ho rischiato la pelle, te lo immagini andare a prendere quello di un divo di Hollywood!”
“Ho capito, vai. Mi attacco a playgirl”
“Perché? Io non vado bene?”
La dottoressa Pinkerton represse un rutto ed una smorfia.
“Sì, vabbè, andiamo avanti con l’esperimento che è meglio, va’…Che si fa ora che il clone ha raggiunto l’età e le dimensioni dell’originale?”
“Lo liberiamo”
“E poi?”
“Eeeehhhh….e poi! E poi! E poi, lo vedi che bel pezzo di cinghialotta che è? Ecco, per intanto la metto a buo pillonzi e la trapano come un…”
“Professor Markov, mi chiamano dall’Università” disse la giovane assistente, interrompendo prontamente l’augusto mentore “La lascio solo per un po’…non faccia danni, eh? Che poi in terra ci spazzo io!”
“Vada, vada, dottoressa Pinkerton” sibilò Markov, sfregando fra loro i palmi delle mani con espressione da ramarro.
Non appena l’assistentina se ne fu andata, il grande scienziato pigiò un bottone alla base della camera di sviluppo e quella s’aprì, facendo defluire il liquido che conteneva e lasciando all’asciutto il clone di PadronVale.
Markov si avvicinò al cilindro e quello salì verso il soffitto svelando una ragazza priva di sensi, abbandonata sul piano della camera di sviluppo.
“E ora voglio proprio vedere cosa mi fai, maledetta zittellaccia con i tacchi troppo alti! Dimmelo ora che i devo leccare le suole degli stivali. O provaci!”
La prese per le spalle e la scosse senza premura.
La ragazza parve destarsi come da un lungo sonno.
“Oh, alla fine ti sei svegliata. Sai parlare?”
“Mmm…? Chi sei?”
“Bene, sai parlare. Sai camminare?” chiese Markov, spingendo la sua creatura verso il pavimento. Il clone scese coi piedi sul freddo assito in pietra, vacillò per un attimo e ritrovò la stabilità.
“Perfetto. Sai anche stare in piedi. Ora…sai fare un mugolone come Dio comanda?”
La ragazza si volò verso l’infallibile scienziato.
“Benissimo. Allora accucciati e datti da fare. Ho voglia di svuotare le palle nella tua bocca da quando mi hai trattato come una merda in quella squallida discoteca di drogati e alcolizzati”
Fece per mettere una mano sulla nuca di Vale per spingerla giù, ma quella fu più veloce. Si sottrasse alla mossa di Markov e replicò con una precisa ginocchiata al basso ventre.
“Mugolone, eh? Brutto verme schifoso! Te lo do io, il mugolone!” esclamò la padrona.
Sollevò un piede e lo pose sul collo dello scienziato.
“Ma…ma come…?” tentò di obbiettare l’uomo “Tu non dovresti comportarti così! Dovresti essere passiva e servizievole. Le esperienze ed i ricordi ti sono stati cancellati!”
“E infatti chi ricorda nulla? Ma te mi fai schifo lo stesso!” disse la padrona, ruotando con forza il piede sulla gola di Markov “E guarda qui, scalza e nuda in questo laboratorio che puzza di acetone e formaldeide! Non lo vedi che prendo freddo ai piedi?”
“Ma porca di quella….”
Un pestone deciso sul mento di Markov.
La Dea ripeté “Non lo vedi che prendo freddo ai piedi?”
“Mmmffgg…s…sì…”
“E come si dice, in questi casi?”
“Scusa”
Il piede della padrona si sollevò dalla gola dell’uomo per ripiombare subito dopo sulla sua faccia. La guancia di Markov fu raggiunta dal tallone della ragazza.
“Come si dice? Scusa? SCUSA?”
“Scusi! Scusi…”
“E poi?”
“Scusi, mia padrona…mamma mia, ma chi me l’ha mandata questa?!”
“Ecco, così va meglio”
Sollevò anche l’altro piede da terra e lo andò a poggiare sul corpo dello scienziato.
“Non ti spiace se ti uso come zerbino, vero?”
“Veramente…”
Un calcio in faccia.
“No, padrona”
Sporgendosi un poco verso l’appendiabiti, Vale raccolse uno dei camici da laboratorio e lo indossò.
“Questo non mi piace proprio, ma per il momento andrà bene. Almeno finché non avrò trovato qualcosa della mia misura” disse la padrona.
“Scusi, padrona…”
“Che cosa vuoi?”
“Potrebbe scendere dalla mia schiena?”
“Assolutamente no! Anzi, è ora che qualcuno ti dia una lezione” disse la dominatrice. Assestò un calcio di tallone sulla faccia dello schiavo ed iniziò a calpestarlo tutto come un tappeto. Nelle movenze feline e aggraziate somigliava alla padrona che l’aveva scotennato in discoteca. Ma questa, perlomeno, camminava su di lui a piedi nudi, provocandogli meno dolore.
“Sai cosa ci vorrebbe, razza di verme schifoso?” chiese la ragazza.
“No…”
“Scarpe”
“Eh?”
“Ma non scarpe normali. Scarpe col tacco. Stivali. Per farti apprendere prima”
“…”
“Ne hai?”
“No, padrona”
“Procuratele”
“Come? Da qua sotto sarà un po’ difficile”
“Hai ragione. Prima però ho visto una ragazza”
“La mia assistente”
“Li andrà a prendere lei. Chiamala”
Markov raccolse il telefonino di tasca e digitò un numero.
“Pronto? Dottoressa Pinkerton? Sì, sì…l’esperimento è stato un successone. Il mugolone? Ehm…veramente…forse è meglio se viene di persona. Ah, una cosa…faccia presto!”
Quando la dottoressa Pinkerton entrò nel laboratorio, Vale stava fumando una sigaretta. Era la seconda. La prima l’aveva spenta sulla faccia di Markov dopo aver usato la sua bocca come portacenere. Lo scienziato le scava facendo la poggiapiedi mentre la padrona, comodamente adagiata su uno dei sedili del laboratorio, attendeva il ritorno della Pinkerton.
L’assistente di Markov vide la scena e rimase comprensibilmente stupefatta.
“Ma…professore! Alla faccia del mugolone!”
“Stia zitta, dottoressa Pinkerton…che ho la schiena mi fa un male cane…”
La padrona, tanto per aggiustare la schiena di Markov, sollevò una gamba e colpì la nuca dell’uomo con una tallonata.
“Silenzio, stupido vermiciattolo. Tu, con gli occhiali, vieni qui”
La Pinkerton si avvicinò.
“Mi servono delle scarpe e dei vestiti” disse la Dea.
“Sì, subito” rispose la dottoressa, iniziando a spogliarsi.
La padrona la fermò subito con un cenno della mano.
“Ma mica i tuoi, scema! Non lo vedi come sei vestita? Nemmeno per un pigiama party, mi vestirei così! Vai a comprare qualcosa di elegante. In nero. E delle scarpe, naturalmente. Col tacco. Oppure, ancora meglio, degli stivali”
“Sì”
“Muoviti” ordinò la padrona.
La dottoressa schizzò fuori dal laboratorio nel giro di un secondo.
“E tu, nel frattempo, come potrei utilizzarti?”
“Oh, no! Pietà…la supplico padrona…”
“Niente pietà…adesso mi porti un po’ a cavalluccio per la stanza. E quando sarai sfiancato a morte ti calpesterò fino a sbriciolarti tutte le ossa!”
La Pinkerton tornò dopo un’ora circa. Markov aveva trottato per mezz’ora e Vale l’aveva sbattuto come un tappeto per la restante mezza.
Le condizioni del professore erano a dir poco preoccupanti. Piccolo, terrorizzato, ridotto a una larva gemente e agonizzante.
“Oh, ce ne hai messo di tempo!” esclamò la Dea, vedendo tornare l’assistente di Markov “Credevo che questo verme non avrebbe fatto in tempo a vederti tornare”
“Ecco quello che mi avevi chiesto”
La padrona afferrò la Pinkerton per i capelli e la mandò a raggiungere il suo capo.
“Innanzitutto mi dovrai chiamare padrona. Poi, da qui in avanti, dovrai darmi sempre del lei”
“Sì, padrona. Come desidera, padrona” rispose la ricercatrice.
La padrona si risedette sul sedile e appoggiò di nuovo i piedi sulla schiena di Markov.
“Tu, schiava. Prima di indossare calze e stivali bisogna dare una pulita alle piante dei miei piedi. Accucciati in ginocchio e provvedi”
“Sì, padrona”
La Pinkerton si inginocchiò, raccolse uno straccio bagnato e fece per avvicinarsi alle estremità della Dea. Non appena fu abbastanza vicina la padrona le rifilò un calcio in faccia che la fece saltare all’indietro come un gambero.
“Con lo straccio ci fai le faccende di casa, sguattera. Usa la lingua. Sui miei piedi, i vermi come te usano solo la lingua”
“Sì, padrona” disse l’altra.
Umiliata e dolorante, la scienziata si prostrò ai piedi della dominatrice e iniziò il suo avvilente compito di massaggiatrice. Leccò con cura le piante dei piedi, rimuovendo con cura e dedizione ogni traccia di polvere. Il sudiciume fu prontamente inghiottito affinché non andasse a offendere nuovamente la delicata pelle della dominatrice.
Poi toccò alle dita e agli spazi fra esse. Andò a cercare le minute piegoline dei talloni e il profilo ben levigato del dorso dei piedi. Infine, quando le estremità di Vale furono perfettamente pulite, la padrona ordinò che le fossero messe le calze e gli stivali.
La Pinkerton la aiutò ad indossarle. Poi, usando il corpo martoriato del professor Markov come poggiapiedi, Vale terminò di rivestirsi.
Il clone, adesso, era uguale all’originale.
“Bene, adesso vado un po’ in giro a vedere il mondo di fuori. Ho voglia di fare un po’ di movimento e di divertirmi. Voi ripulite questa topaia, che al mio ritorno la voglio lustra come uno specchio”
Markov e la Pinkerton risposero all’unisono, in ginocchio di fronte alla loro padrona e con il capo debitamente piegato verso il basso “Sì, padrona. Eseguiremo ogni suo ordine”
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17 years ago
tom,
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La borgata abbandonata
Avrei scommesso di cominciare questo diario con il nostro incontro a base di cioccolato piccante, a cui abbiamo dedicato il nostro nickname. Eppure è bastato aspettare qualche settimana, e già il numero di appuntamenti degni di diventare racconto è cresciuto a dismisura.
La parola è per natura lenta, meditata. Affidarle il compito di mantenere la velocità del desiderio è sconsiderato. Affidiamo a questo diario il resoconto di alcuni dei nostri incontri. Ci piacerebbe in futuro postare anche delle foto inerenti, oppure leggere i commenti di altre coppie con suggerimenti o possibili varianti da sperimentare in un futuro.
Nonostante si fosse parlato a lungo di un weekend al rifugio, la partenza fu come improvvisa. Anche la neve divenne inaspettata, ma fu dolce nel sorprenderci.
Val Maira: boschi innevati, borgate in pietra dignitose nel loro essere cadenti, gente solitaria e fiera. Qualcosa nell'aria sapeva di sole e pelle bagnata.
Appena arrivati, sistemiamo le nostre borse in stanza e decidiamo di fare una passegiata fino alla frazione più vicina.
Il cielo è incredibilmente terso; nonostante sia novembre, il sole rende l'aria primaverile e gradevole.
Penso solamente a sgranchirmi un po' le gambe. Lei mi cammina vicino, ogni tanto mi si avvicina, stuzzicandomi con un bacio o una carezza.
Camminiamo in mezzo alla strada: solo di tanto in tanto una macchina ci costringe ad accostare, serrando il passo.
Arriviamo alla prima borgata: una manciata di baite e cascinali arroccati lungo un crinale innevato. Da nessun camino esce del fumo; non ci sono imposte aperte: un villaggio apparentemente abbandonato.
Lasciamo la strada principale e ci avventuriamo per il sentiero che, salendo, trafigge il gruppo di case. Alcune sono vuote e chiuse; altre, la maggior parte, sono aperte e abbandonate.
La curiosità ci porta ad esplorare quella più accessibile. Entriamo da una porta divelta e ci ritroviamo in una vecchia cucina. Pentole, posate, vasi: mucchi di oggetti giacciono abbandonati a terra.
Torniamo all'esterno. Quello che resta di un vecchio muro a secco è un riparo naturale dai pochi occhi indiscreti che passano dalla strada sottostante. Il luogo perfetto per quello che ho in mente.
Comincio ad eccitarmi, e a guardarla con crescente desiderio. Chissà cosa starà pensando. Sembra assorta nel catalogare piccoli oggetti dimenticati, vecchi giornali, utensili caduti in disuso.
Un vecchio soffitto crollato ha trasformato i muri di una casa in un labirinto a cielo aperto. Il Minotauro ha deciso di essere affamato.
Le sfioro il bacino e la trafiggo con gli occhi. Lei raccoglie lo sguardo e mi sfugge, camminando con passo deciso verso la salita che conduce alla fine della borgata. La affianco e le cingo i fianchi con un abbraccio. Non andrà lontano.
C'è un larice solitario, poco oltre le ultime case, che ferma la sua corsa. La schiaccio contro la corteccia, e incomincio a baciarla con frenesia. La sua lingua nella mia bocca mi fa immediatamente dimenticare l'inverno e la neve che ci circondano. Non è stagione per i preliminari.
Le slaccio i pantaloni e glieli abbasso insieme alle mutande; tiro fuori il mio cazzo, già duro, e glielo infilo dentro al primo colpo. La sua fica è grondante e affamata come non mai. Non è stagione per le buone maniere, e comincio a sbatterla con crescente violenza contro il tronco, fino a sentirla gemere.
Ma invece di invocare pietà, mi sussurra: -sbattimelo dentro più forte che puoi-
E così faccio fino a quando non la sento pronta ad urlare.
Ma proprio nel momento in cui saremmo stati più esposti e vulnerabili dalla vista altrui, una foschia improvvisa si alza dal fondo valle e si dirige verso di noi.
Ci fermiamo di colpo. Stiamo per essere inghiottiti da una nuvola che divora dapprima i boschi, poi la borgata, infine il prato innevato che ci circonda.
-Sei il signore dei boschi? Hai comandato alla foschia di proteggerci?-
Riprendo a muovermi dentro di lei e le sussurro: -sì, perchè ho ben chiaro cosa voglio-
Dopo averla fatta venire sfilo il mio cazzo, e mi metto al suo posto, con la schiena contro il larice. La faccio inginocchiare. -vuoi qualcosa di caldo?- Lei non mi risponde, avida com'è nel succhiarmelo subito tutto, facendo attenzione a non lasciare un singolo centimetro troppo solo al freddo di novembre.
Dopo qualche minuto le stacco, a fatica, la bocca dal mio membro, e incomincio a masturbarmi mentre lei mi succhia i testicoli. Poi con la lingua si avvicina al buco del culo, ma è davvero un'impresa troppo ardua in quella posizione. Non tarderà a soddisfare altre voglie. Nel frattempo vedo che lei incomincia ad avere freddo, immagino che senza un bel cazzo dentro la fica sia difficile resistere ad una temperatura così rigida. Non rimane altra soluzione che sborrarle in gola. Le infilo nuovamente l'uccello tra le labbra, e comincio a dimenarmi sempre più forte, sempre più veloce.
Poco prima dell'orgasmo mi distendo contro l'albero e mi godo la foschia che ci circonda, il profilo dei larici poco distanti, il riflesso grigio e blu della neve.
Vengo di colpo, all'improvviso, e sento lei che si ritrae di colpo, quasi tossendo: devo averla inondata quando meno se lo aspettava, soffocandola con il mio sborro.
Finisco di venire sulla neve, mentre lei ingoia quello che le è rimasto in bocca.
-Prepara la tua fica, questa sarà una lunga notte-
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17 years ago
cioccolatopiccante,
30/30
Last visit: 2 years ago
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Che spasso!!!!!
E’ sabato pomeriggio, un amico di famiglia mi aveva chiesto di dargli una mano a casa sua per dei lavoretti, i classici del sabato pomeriggio e siccome non ha molta dimestichezza con gli attrezzi fai da te mi ha chiesto di aiutarlo.
Mi fa piacere dargli una mano ogni tanto, è una bravissima persona, buona famiglia, sposato con una figlia.
Ed eccomi li in casa sua, cercando di sistemargli un armadio un po’ vecchio, ma pur sempre utile da riempire di qualsiasi cosa non serva più ma che non si butta mai via.
Sua moglie è al lavoro, fa la commessa in un negozio; sua figlia in camera sua sul computer a fare chissà chè.
Noi siamo li che proviamo di montare le ante dell’armadio, ma come al solito non fila mai liscio niente; mancano alcune viti e dei fori per assestare bene le ante.
Porca paletta, non va mai bene niente- mi fa lui- vado in utensileria a prendere ste benedette viti e la punta, tu in tanto monta l’altro mobile.-
E cosi lui parte e va a prendere tutto il materiale occorrente, mentre io comincio a studiare come montare l’altro armadio. Ma dei rumori colpiscono la mia attenzione, vengono dalla camera di Alice, la figlia di Giorgio.
La cosa mi incuriosisce e piano piano mi avvicino alla porta chiusa.
Non posso far altro che guardare dal buco della serratura.
Cosa vedono i miei occhi!!!
Alice che si sta togliendo i jeans e si mette a gambe aperte davanti al computer!
Ha 20 anni, castana, occhi chiari, un bel fisichino e un bel viso, magra, avrà una taglia 42, niente male insomma.
Non capisco le sue intenzioni, cerco di non fare rumore, non vorrei essere scoperto e interrompere così lo spettacolo.
Noto una cosa però, sopra la scrivania vedo una web-cam che forse è la chiave di tutto….
E infatti lei ogni tanto si tocca in mezzo alle gambe e ogni tanto digita sulla tastiera.
Avevo afferrato tutto, si stava masturbando on- line con chissà chi! Mentre il giochino va avanti e di sicuro io non mi muovo da li, suona il cellulare di Alice.
Si, sono a casa, se vuoi puoi passare- risponde al telefono.
Di li a poco suona il campanello, io scappo nell’altra stanza per non essere colto in flagrante e lei va ad aprire.
E’ Caterina, una sua amica di scuola, che conosco solo di vista.
Appena entra in casa si rinchiudono tutte e due in camera di Alice.
Ecco che le sento parlottare e sghignazzare da vere amichette, non posso far altro che tornare nella mia postazione dal buco della serratura.
Alice è ancora in mutande e a quanto pare aveva già spiegato alla sua amica cosa stava combinando.
A quanto pare la cosa era estremamente interessante anche per Caterina che in due minuti si tolse di dosso i suoi pantaloni di velluto e si mise anche lei a gambe aperte sulla scrivania.
Lo spettacolo era da non credere, vedere di nascosto due 20enni e i loro giochini erotici, ma era solo l’inizio.
Cominciarono a toccarsi, a far finta di masturbarsi, ognuna la sua vagina, con in dosso le mutandine e la mano che affondava dentro, lasciando a chi guarda, quella voglia di vedere di più ma che nello stesso tempo vorrebbe non vedere…
Le mani cominciavano a prendere un certo ritmo costante e avrei scommesso che le dita erano finite dentro le loro giovani fichette, ma loro non demordevano e continuavano con le mutandine a nascondere il fatto! La situazione si faceva sempre più intrigante e i loro dolci visi cominciavano ad avere strane espressioni di godimento; a quel punto, quasi contemporaneamente tolsero le loro mani dalle rispettive mutandine e l’una la infilò nella mutanda dell’altra.
C’era complicità nella cosa ed era a beneficio di entrambe che iniziarono a prendere la cosa sul serio.
Si alzarono dalla scrivania e andarono sul letto, si spogliarono completamente, due corpi fantastici in preda ad una sfrenata voglia di sesso.
Erano nude, iniziarono a baciarsi, Alice cominciò a leccare i capezzoli a Caterina, ma non era contenta, presa Alice, la buttò sul letto e allargatogli le gambe si butto con la bocca in mezzo al suo sesso.
Alice era in preda ad un attacco di godimento, era già un po’ che se la menava, quindi era vicina all’orgasmo che non tardò ad arrivare.
Si capì da come la sua voce iniziò ad ansimare e non voleva assolutamente che Caterina smettesse di leccare.
E io?
Ebbene si, io ero là fuori dalla porta che non resistevo più.
Avevo già tirato fuori l’uccello, era durissimo, non resistevo dalla tentazione di masturbarmi anch’io.
Le ragazze continuavano nella loro perversione e io nella mia.
Non ce la facevo più, mi staccai dalla porta per masturbarmi meglio, chiusi gli occhi per immaginare le due bamboline avvolte nel loro piacere e godere con loro…
Ma ad un tratto…..
E tu cosa stai facendo!!!!
Alice, sentendo dei rumori forse causati dalla mia esagerazione di godimento, mi aveva scoperto.
Lei era nuda davanti a me e io ai piedi della sua porta con l’uccello in mano! Rimasi senza parole, ancor di più quando lei, vista la situazione, si inginocchiò verso di me e iniziò a leccarmelo.
Ero allucinato!!!
Mentre lei me lo succhiava, vedo Caterina venire verso di noi per capire cosa stia succedendo.
Capisce al volo la situazione e non si fa alcun problema, vedendo Alice protesa in ginocchio verso di me, si accascia pure lei e inizia a leccargliela da dietro. Era una cosa libidinosa!
Stavo facendo sesso con due ragazze vogliosissime di sesso con alcun tipo di pregiudizio!
La scena era fantastica, ero in visibilio di fronte a cosi tanta eccitazione.
Alice poi, smise di leccarlo e mi saltò a cavalcioni, infilandoselo dentro; il mio uccello venne completamente risucchiato e avvolto dalla sua vagina umida, grazie anche alla leccata di Caterina e cominciarono una serie di movimenti pelvici di una goduria estrema! Ero steso completamente per terra, con Alice sopra di me a smorza-candela.
Caterina, che non aveva nessuna intenzione di stare li a guardare senza far niente, venne dritto al mio viso e si sedette quasi sopra di me, sbattendomela i faccia!
La mia lingua cominciò ad affondare e a leccare le stupende labbra di quella fica desiderosa di godere.
Era fantastico sentire i lamenti goduriosi delle due bamboline, ormai anch’io ero al limite, quella situazione mi aveva eccitato così tanto che ero durato pochissimo.
Allora spostai Caterina da sopra di me e feci capire ad Alice che stavo per venire.
Ecco, ecco, ci siamo… stò per venire ecco VADO VADO …!!!
Si tolse appena in tempo; tutto il mio sperma esplose in alto cadendo sulla mia pancia.
Le due amiche sembravano soddisfatte di ciò che era successo e di sicuro anch’io.
Sentimmo dei passi salire le scale, forse era Giorgio, il padre di Alice.
Loro scapparono dentro in camera e io di corsa in bagno.
Mentre mi lavavo, ripensavo alla cosa incredibile che mi era appena successa….. il mio msn e' [email protected]
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1
17 years ago
napoletano3dok,
29
Last visit: 12 years ago
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Una esperienza in più
Ti dò un bacio intenso come il desiderio che provo.
Passi le mani tra i miei capelli,mentre un tuo bacio diventa più avido.
Del tutto padrone nella mia bocca,
sembra che tu voglia entrarmi dentro,divorarmi,arrivare al mio cuore.
Ma che fai?Fermo è già tuo.
Mi fa paura l,,intensità che avverto.
Allora ti prendo una mano,alzo un pò la gonna e me la infilo.
Poi ti guido su,più su...lungo le gambe insieme a me.
Abbandoni la testa all,,indietro a occhi chiusi.
Un tuo sorriso.Nascosto.Un mio sospiro,forte e chiaro.
La tua mano,la porto ancora più su.Senza fretta sulle mie mutandine.
Eccole.
Le sposti leggermente e ti perdi con le dita nel mio piacere.
Sospiro più forte.
Ti apro i jeans e li tiro giù veloci,avida anche qui,come non mai.
Dolcemente lo trovo.
Mi fermo.Mi guardi negli occhi e sorridi.
Ti lecco la bocca.Ti mordo.Ho fame.Ho fame di te.
Mi appoggio,ti spingo,tengo la mia fronte contro la tua,
sorrido,sospiro,comincio a muovermi con la mano su e giù,,
perdendomi affamata nei tuoi occhi e tu nei miei...
Poi mi sflilo le mutandine,
ti dò un ultimo bacio leggero
e
ti faccio una carezza con la mano sotto il mento.
Mi metto sul letto a quattro zampe,
mi scopro da dietro alzandomi la gonna e mi giro verso te.
Ti prego,prendimi con forza.Ti prego,ti giuro,ne ho voglia.
Ubbidisci,
comincio a urlare
e
quasi svengo dal piacere,
dal desiderio,
dall,assurdo di quella situazione,
dall,amore di ciò che non credevo possibile.
Finito::sei ancora affannato di piacere nel ricordo
e
quasi ti manca il respiro...
Dopo questo:_il mio IO,dandoti del lei afferma:_
(STIA ATTENTO,,è PRATICAMENTE IMPOSSIBILE NON INNAMORARSENE!)
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5
17 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Al mare
La nostra prima volta è stata al mare. Ravvivavamo i nostri rapporti con fantasie in cui inserivamo altri uomini, a volte personaggi dello spettacolo, a volte conoscenti, ma mai avevamo preso inziative. Poi, un giorno, in villeggiatura in Puglia, due anni fa, la mia bella quarantenne sembrava attirare in spiaggia gli sguardi maschili, sebbene indossasse un normale due pezzi. Mi accorsi che era lusingata delle occhiate di apprezzamento e scherzando le proposi di accettare la corte di qualche uomo più intraprendente. Accadde così un giorno che, mentre io leggevo il giornale a riva, in mare lei conobbe un giovane, di qualche anno inferiore alla sua età. Scambiarono solo qualche parola, ma la coincidenza volle che, al ritorno nel nostro alberghetto, dove ci fermavamo per il pranzo, ad un tavolo era seduto anche quel giovane, ospite del medesimo hotel. Dopo aver salutato mia moglie con un cenno, forse spinto dal sorriso con cui lei ricambiò il saluto, venne al nostro tavolo e, presentandosi a me, chiese ad entrambi il permesso di sedersi con noi. Parlammo tutti e tre di noi in una normale conoscenza da villeggiatura, ma mi accorsi che mia moglie era turbata. Facendo attenzione mi avvidi che, essendo in bermuda, quel figlio di puttana faceva stursciare la sua gamba nuda su quella di mia moglie. Quando il pranzo terminò ci disse che tutti suoi abiti si erano stropicciati nel bagaglio e che avebbe dovuto stirarli, non avendo purtroppo il ferro da stiro. Ebbi una intuizione: gli proposi di venire in camera dove gli avremmo prestato il nostro ferro da viaggio. Quando salì con noi, mia moglie, che credo fosse un pò eccitata, gli chiese se fosse molta la roba da stirare e che, sebbene stanca, avrebbe potuto aiutarlo. Ne approfittò subito, e mentre lei liberava la scrivania della camera lui tornò in bermuda a torso nudo, con due pantaloni e due camicie, dicendo di voler far da sè. Mia moglie però gli prese gli indumenti e cominciò a stirare, mentre io mi sdraiavo sul letto e il nostro ospite si accomodava indolente su una sedia. Vedendo mia moglie sudare leggermente mi fu spontaneo proporle di togliere il copricostume, tanto sarebbe rimasta in due pezzi come in spiaggia. Era quindi in costume, china con il bel seno a vista su una camicia, quando ci annunciò la presenza di una macchiolina. Entrambi ci avvicinammo e tutto divenne naturale, dal momento che senza neppure accorgercene cominciammo prima a sfiorarci, poi a toccarci ed infine ad accarezzare il corpo di mia moglie che, smesso il ferro, si abbandonò alle nostre carezze ad occhi chiusi. Fui io ad abbassarle il costume, lui ad aiutarla a togliere il reggiseno e mentre la baciavo facendomi cadere le braghe lui di spalle a lei, nudo, aveva già appoggiato il cazzo tra le sue belle, carnose e larghe natiche, leccandole il collo. Mia moglie non capiva più niente. La voltai e la spinsi giù, con le mani sulle spalle, in ginocchio davanti a lui. Emerse un uccello enorme, inverosimile, ma mentre a me quella vista aveva suscitato imbarazzo e stupore, mia moglie sembrò accendersi di curiosità e compiacimento tanto che, stringendolo nel pugno ed accarezzandolo, senza scomporsi, sotto il mio sguardo attonito, aveva cominciato un lento pompino leccando con la lingua aperta quel cazzo in tutta la sua lunghezza e mettendosi la cappella in bocca per poi tornare a leccare e imboccare, leccare e imboccare, leccare e imboccare. Lui era in estasi e si distese sul letto in modo che lei continuando la sua opera mi porgesse il culo. Io le misi il cazzo, ormai reso ridicolo nel confronto, nella fica, ed appena la penetrai mi accorsi che il suo pompino diveniva vorace, quasi volesse ingoiare tutta quell'asta di carne senza riuscirci. Ebbe quindi un sussulto, si alzò da lui, si voltò verso di me e con una smorfia sul volto che non avevo mai visto, in un misto di aggressività e godimento, quasi un animale in calore, una puttana per vocazione, si fece penetrare nella fica esprimendosi in un verso di soddisfazione, sedendosi su di lui, inglobando facilmente, come non avrei mai pensato, tutto intero quel cazzo mostruoso. Contemporaneamente, avvinghiandomi, pretese il mio cazzo in bocca avventandosi quasi famelica su di me e spompinandomi così violentemente da farmi persino male. Le venni in bocca e mentre ingoiava il mio sperma che comunque colava dalle labbra la sentii rantolare con quell'enorme cazzo nella pancia di cui vedevo le palle quasi legate direttamente alla sua fica. I giorni successvi scopò principalmente con lui, ammettendomi talvolta al talamo, dove scoprii che il suo sedere, da me mai profanato, era divenuto accogliente tanto da consentirle di dedicarsi con facilità alla doppia penetrazione, che sembrava le piacesse molto. Al nostro ritorno in città continuammo a scopare immaginando la presenza del mostro, sino al giorno in cui mia moglie mi chiese di avere altre esperienze analoghe, insistendo tanto che ora non posso fare a meno di compiacerla.
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3
17 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
La cameriera
Altre stuzzicanti sorprese....
Mi guardo un pò in giro in cerca di indizi.... sia in camera che in sala ma... non vedo nientre di strano....
Dopo circa 10 minuti sentiamo bussare alla porta, lui indossa la sua vestaglia di raso nera e va ad aprire...
- Bene! Metta tutto qui, la richiamerò io appena abbiamo terminato.. Grazie...
Non so chi sia venuto a bussare e cosa abbia portato per noi...
Ma ho la netta sensazione che sia la prossima sorpresa!!!!
Torna in camera da me, nel suo sguardo colgo un guizzo di eccitazione....
- Lety.... Apri il primo e SOLO il primo cassetto del comò!!! Ma aspetta a farlo... voglio ancora assaporare la tua bocca... le tue labbra... la tua lingua...
Si siede sul letto e mi bacia... ogni suo bacio è.... travolgente... eccitante.... da "pelle d'oca"...
Si alza guardandomi divertito... cos'ha in mente stavolta????
- Ti aspetto di là...
Esce così dalla camera... con le mani che mi tremano dall'emozione apro il cassetto..
Vestito nero... corto .... scollatissimo... grembiule bianco... calze autoreggenti e reggicalze neri...
Ah!!!! Vuole che gli faccia la cameriera!!!
Indosso il vestito, ho le tette quasi tutte fuori, le calze col reggicalze e scarpe decoltèe nere...
Metto il grembiulino... uno spruzzo del mio profumo preferito (Sicily.. Dolce e Gabbana) dietro le orecchie e sono pronta a calarmi nei panni di una cameriera...
Esco dalla camera e lui è seduto sul divano..
- Desidera Signore???
Si volta di scatto... rimane lì immobile come a voler fissare la mia immagine per sempre nella sua mente... poi sorride...
- Vorrei pranzare vista l'ora...
- Provvedo subito Signore...
Noto che vicino la porta c'è un carrellino con delle pietanze coperte, acqua, vino e una tovaglietta bianca..
Lo prendo e lo avvicino al tavolino da fumo di fronte al divano...
Mentre poso la tovaglietta sul tavolino mi metto di fronte a lui... allargando un pò le gambe ... mi abbasso... lasciando intravedere che sotto la gonna sono completamente nuda....
D'istinto lui allunga una mano per toccarmi....
-Abbassati.... Allarga le gambe... Voglio leccarti così in piedi.... Appoggiata solo al tavolino...
Lui insinua la sua lingua nella mia fica umida e calda per poi passarla sul clitoride e iniziare a succhiarlo.... ma si ferma.. non vole tutto e subito in 3 minuti!!!!
Mi alzo... prendo l'acqua e il vino, il piatto di portata, apro il coperchio e.... vedo solo un vassoio di fragole con al centro la panna montata....
- Prendi il vassoio e portali sul letto in camera... spogliati e poi sdraiati sul letto!!!! Ti voglio nuda!!!
Mi spoglio completamente.. mi sento un pò a disagio senza niente addosso....
Sono sdraiata e lui mi benda mentre mi bacia....
Allarga leggermente le mie gambe... sento il suo respiro sul mio pube.... la sua lingua esce per una rapida leccata al clitoride...
Prende il vassoio e spalma la panna sulle mie labbra (devo resistere a non leccarla subito), sui capezzoli, sull'ombelico e sulla mia fica...
La sua lingua passa sulle mie labbra iniziando a leccare la panna.... appoggia la fragola strusciandola sulle mie labbra e la mordiamo insieme....
Ci scambiamo un bacio.. lungo.... appassionato...
Passa ai miei capezzoli.... Prima sul sinistro, lo morde... subito... con aggressività...
Mmmmmmmmm........ siiiii... siiiiii
Poi lo stesso trammento lo riserva al destro....
Passa la fragola sui capezzoli turgidi e poi torna sulla mia bocca aggredendola di morsi...
Sento la sua lingua scendere fino all'ombelico... leccare la panna e arrivare fino alla mia fica...
Il suo respiro è caldo...
La sua lingua inizia a togliere la panna sulla fica e... lentamente... si insinua dentro... poi sul clitoride... leccandolo sempre più velocemente.......
...... è eccitante essere bendata... le sensazioni sono amplificate al massimo...
Lui continua sempre a leccarmi e succhiare il clitoride....
- Voglio farti godere con la lingua!!!! Voglio sentirti uralre.... gridare di piacere....
Dopo qualche minuto dalla bocca esce un urlo incontrollabile... il mio corpo è scosso da questo intenso orgasmo....
E lui è lì che lecca subito tutti i miei umori....
Mi sento esausta... è stato fantastico....
- Alzati ma non toglierti la benda.... Succhiamelo e fammi godere cameriera!!!
Mi alzo.. mi gira ancora un pò la testa...
Lui si siede sul letto con le gambe aperte... mi metto di fronte a lui...
Il suo cazzo è duro... sembra che stia per esplodere da un minuto all'altro....
Lo prendo in mano e inizio lentamente ad andare su e giù.... su e giù.... lui prende la mia testa con le mani e mi avvicina al suo membro.... apro la bocca... lo prendo subito tutto in gola mentre con la lingua lo lecco....
Inizio a spompinarlo... con le sue mani accompagna il movimento della mia testa... della mia bocca sul suo cazzo...
- Mmmmmmmmmmmmm siiiiiiiii..... sei una troia... la mia cameriera troia!!!!
Lecco la cappella dura...... turgida........ mmmmmmmmm.... mi piace succhiarlo....
La mia lingua scorre lungo tutta l'asta... lentamente....
Lo voglio assaporare tutto...
E' impaziente... me lo rimette di nuovo tutto in bocca.....
Vuol venire... non resiste più...
Lo accontento....
Aumento il ritmo sia con le mani che con la bocca....
Il suo cazzo si ingrossa... inizia a gemere....
Sento arrivarmi fino in fondo alla gola la sua sborra calda....
- Oh siii... sssssiiiiiiiiiiiiiiiiii.... Bevila tutta.... Bevila...
Il suo orgasmo è lungo... copioso....
- Ho bevuto tutto Signore.... fino all'ultima goccia....
Lui mi guarda felice...
- Ti amo Lety....
- Anch'io Bambi... infinitamente....
Mi alzo .... sono stanchissima, anche lui è esausto...
Ci infiliamo nel letto... Meglio riposare un pò...
Ci abbracciamo... sento il suo respiro farsi regolare... si è addormentato...
Un minuto prima di dormire anch'io, penso a cosa mi farà fare dopo, in quale personaggio dovrò calarmi....
Ho fatto la scolaretta..... la cameriera...... e ...... dopo????
Esausta chiudo gli occhi... felice.... e........
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2
17 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Fare di necessità virtù!
Premetto: le lingue straniere non sono mai state il mio forte!
Avevo da poco conosciuto un ragazzo, direttore di un albergo sulla riviera romagnola, e benchè io non sia mai stato molto amato dal genere maschile che per uno strano gioco del destino che mi ritiene altezzoso, confondendo il mio carattere un pò introvero per "snobbismo" (potendomelo permettere ma non essendolo assolutamente), tra di noi nacque una bella amicizia. Io stavo molto simpatico a lui, anche a me stava simpatico, se non fosse per la sua attitudine a sentirsi il piu' bello del mondo. Questo a me stava bene (io son meglio di lui, e questo, per quanto assurdo possa sembrare, nei suoi modi di fare accentuava il mio essere!) e più di una volta, quando non avevo voglia di uscire con la mia comitiva (troppo numerosa), si usciva in due, io e lui. Ci eravamo conosciuti perchè lui divideva il suo appartamento con alcuni ragazzi e ragazze, e con una di queste io ogni tanto ci passavo la notte, abitando vicini e avendo nel sangue entrambi il sapore del sesso. Bastava uno squillo sul cellulare e dopo un minuto si era insieme.
In una di queste serate da lungomare romagnolo che io e lui dividevamo al sapore di cubalibre e suoni e luci e occhiate è successo il fatto che sto' per raccontare.
Mentre eravamo in un locale, io ubriaco a ballare intorno ad una comitiva di ragazze e lui a sorseggiare non so cosa davanti al bancone del bar, intravedo una ragazza a dir poco bellissima: alta almeno un metro e ottanta, capelli biondi e occhi azzurri, due tette da paura, un sedere di quelli che solo la fantasia maschile sa intravedere, il tutto confezionato da un abitino corto, aderente e scollato! Se in questo momento il mio racconto lo stà leggendo un uomo, sa che tipo di pensieri una visione del genere può suscitare! se lo sta leggendo una donna, anche, credo! ;-)
Si avvicina al bar e vedo che il mio amico comincia a parlarci. A quel punto mi sono avvicinato anche io al bancone ed ho ordinato da bere un cubalibre ed una fragoloska, forte del fatto che le ragazze bevono quello!
Appena il barman mi passa i bicchieri, passo a lei uno dei due che guardando all'inizio stupita (ancora non sapeva che io e il tipo con cui parlava stavamo insieme), alla fine accetta, dopo uno sguardo che credo di non dimenticare mai!
Ed ecco arrivato alla premessa. era una ragazza russa che era lì per motivi di studio. Il mio amico mi fa : "Oh, vedi che questa ci sta, organizzati anche tu!". Aveva trascurato un particolare: mentre lui mi parlava lei si era strinta a me e con la mano libera mi stringeva il fianco. non sapevo che fare: "rubare" la ragazza al mio amico mi sembrava da bastardi, ma mi sembrava anche da coglione non accettare una così palese richiesta! siccome lui conosceva l'inglese gli chiesi di chiederle se aveva voglia di venire a casa mia (non ci pensai sù un minuto, mi sembrava quella la cosa più logica da fare e indovinate un po'? Lei accetto'! Ci accompagno' lui a casa mia (lui aveva la macchina e io no).
Appena scendemmo lui andò via sgommando, credo per accentuare e rendere evidante la sua irritazione, ma non mi sentivo in colpa, era stata lei a scegliere me! salimmo a casa mia, (per fortuna i miei coinquilini già dormivano) io le offrì da bere e ci chiudemmo in camera mia, si parlava solo a monosillabi! sapevo che sarebbe bastato un mio gesto e lei sarebbe caduta tra le mie braccia, ma volevo prolungare il piacere che quella situazione mi dava! le guardavo la scollatura e le gambe e lei mi sorrideva, non vedeva l'ora mi sentirla mia. Mettemmo un po' di musica, con la scusa le chiedevo se conoscesse quei cantanti, e ad un certo punto ci ritrovammo distesi sul letto a baciarci, non ricordo neanche come! ..................continua....................
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1
17 years ago
admin, 75
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Io e fabio
LUANA E FABIO(1)
Fabio, un ragazzo algerino, trentenne alto 190 cm per circa 80 kg.
Un armadio di ragazzo proporzionale è il suo cazzo, la sua forza fisica e la sua voglia di sesso.
Precoce ma ripetitivo, sempre in tiro e abbondante.
Lui dice basta quando tu non ce la fai più… quando sei stremata ed esamine.
Ti assicuro che da sotto di lui puoi uscire anche con una costola rotta.
E successo!
L'ho sconosciuto tramite un annuncio scritto dietro ad una porta di un cesso pubblico sull'autostrada Napoli Roma.
Allora abitavo ai Castelli e lui ad Ardea quindi non molto lontano.
Ti confesso che al primo incontro vado sempre un po' insicura (sarà cosi anche per l'altro).
Ci sarà… gli piaccio… mi piacerà… sarà un bell'incontro, sarà un delinquente… etc.
Gli fisso un appuntamento in un posto non eccessivamente isolato e abbastanza illuminato sulla via Nettunense all'altezza di Valmontone, non lontano da casa mia e non molto lontano da casa sua.
Aspetto che scende prima lui dalla macchina… cerco di inquadrarlo e farmene un'idea prima che fisica (quella me la sono fatta subito, era bello e possente) del tipo di persona… è un bravo ragazzo… posso fidarmi…
Abbasso il finestrino… "Ciao bella (mi squaglio), posso darti un bacio? (mi liquefo)
S'infila con la testa nel finestrino, mi lascio fare… Intanto per valutare non tanto le sue dimensioni (oddio se ci sono anche quelle non è male) ma il suo interesse, gli metto la mano sulla patta… indossa una tuta abbastanza ampia il suo cazzo non è durissimo ma è a metà strada e ti garantisco… anche la mia dolce e soave mano ha faticato ad afferrarlo.
E' fatta! Penso.
Con modo da femmina troia apro la portiera della macchina, mi faccio precedere dalle mie bellissime gambe velate da collant neri autoreggenti, un vestitino cortissimo nero… lui mi osserva con molto interesse e intanto con la mano si posiziona q alcosa in continuo crescendo perché nella vecchia posizione stava scomodo.
Quando il suo sguardo arriva al mio viso, con tratto da troia, faccio scorrere lentamente la mia lingua sul mio labbro superiore… i suoi occhi brillano e le sue mani fremono e suppongo il suo cazzo scoppia.
Chiudo la portiera dietro le mie spalle e mi appoggio alla macchina, mostrandomi molto femminile, remissiva e docile.
Noto che quest'atteggiamento lo eccita.
Attimi di sguardi incrociati, scrutamento reciproco, imbarazzo, ma convinta che in entrambi il pensiero era (da parte mia "prendimi" e da parte sua "sarai mia").
Rompe il ghiaccio lui… "Posso abbracciarti", con voce flebile e smielata:
Fabio Sisia abbracciami!
Mi abbraccia con forza, passione, mi spinge contro la macchina, sento il suo enorme cazzo sotto il mio seno (finto),
mi faccio avvolgere immergendomi tra le sue forti e robuste braccia (lui cm 190 io cm 174),
sento una sua poderosa gamba immersa in mezzo alle mie cosce… riesco a mala pena a dargli un bacio sul collo…
al mio smack mi stringe ancora più forte.
Penso è fatta gli piaccio e mi strapiace.
E' ancora lui a riprendere la parola, deciso e sicuro di se, aveva capito che tremavo e fremevo per lui:
"Luana ti voglio subito, sarai mia!".
Dolcemente e con qualche battuta di ciglia gli dico:
"Si', Fabio… anche io ti voglio! Ma non qui".
Riprende: Non oso chiederti di andare a casa tua e io non ti posso ospitare, seguimi, conosco un posto appartato e tranquillo… ci vado ogni volta che devo scopare, non è molto lontano da qui… sull'Ardeatina". "Ok ti seguo!".
Lo seguo!
Ci fermiamo in una strada dietro ad un casetta dell'Enel da dove si vedono scorrere le macchine sull'Ardeatina.
Erano circa le 22.00, piena estate, caldo d'aperta campagna… ideale per una buona e sana scopata.
Ferma la macchina, fermo la macchina. Gli vado incontro e ci fermiamo tra la sua e la mia macch ina.
Mi dice: "Tranquilla, qui non viene mai nessuno e poi stai con me!"
Mi piace il suo fare… sicuro di se di quello che vuole e di quello che mi può offrire.
Mi prende di peso e mi fa sedere sulla parte anteriore della mia macchina, metto i miei tacchi a spillo sul paraurti,
si curva su di me… sento il suo cazzo proprio tra i miei glutei… duro, poderoso e prepotente.
Mi bacia su collo sul viso, in bocca, la sue mani tirano su il mio vestito, rimango in tanga.
Le mia mani tentano arrivare al suo cazzo che è incollato al mio sedere… non ci riesco, si rende conto si raddrizza e si scosta, tento di tirare giù la tuta, il cazzone e fuori dagli slip per più della metà e qui permettimi una pausa
per una sommaria descrizione.
Dico sommaria perche' in fondo i cazzi sono tutti uguali, può variare la grandezza,la robustezza, ma ti assicuro quello che varia e chi lo porta e noti la differenza solo quando lo senti in mano, in bocca, in faccia, dentro.
Comunque sarà stato un 22x18 (non esagero) dritto, con una cappella proporzionata ma bella grande.
Faccio fatica a prenderlo in mano, si accorge: con la mano sinistra mi afferra ad un fianco e mi tiene incollata alla macchina,
con la mano destra si abbassa la tuta e tira giù gli slip.
Svestito il fratellone, sposta il filo del mio tanga, lo riposiziona tra i miei glutei e va su e giù, mi bacia mi accarezza, mi avvolge.
Ad un tratto si ferma (quasi mi spaventa) e mi dice:
"Mettimi il preservativo, voglio scoparti… voglio farti sentire femmina…".
Si allontana di qualche passo scendo da quella posizione, tento di abbassarmi perché voglio sentire in bocca quella mazza enorme, mi dice: "No adesso no, se cominci di bocca me ne vengo subito… bagnami solo con la lingua la cappella" cosa che faccio (e come potevo non farlo) mentre con una mano gli accarezzo una gamba mentre con l'altra cerco di prendere le palle… enorme, sode in una mano non c'entravano.
(Perché abbiamo solo due mani, in certi momenti ce ne vorrebbero, forse, dieci per toccaretutto quello che c'è da toccare).
Prendo la mia borsettina con tutto l'occorrente… preservativo, fazzolettini umidificati e l'immancabile lubrificante.
Quasi inginocchiata, davanti a quella statua, gli metto il preservativo a fatica mentre le mani afferrate, le mie spalle mi stringe a sé.
Cerco di lubrificare bene il cazzo, mentre sento il mio culetto stringersi ma con il desiderio profondo di accogliere quella prepotente creatura, mi blocca: "Fermati, altrimenti mi fai venire… la prima vengo subito…" Dal tono della voce, maestosa e maschile, e dalle parole capisco che ci sarà un seguito e quindi devo fare di tutto di non eccitarmi troppo e soprattutto di non venire.
Apro il mio tubetto di lubrificante mi faccio cascare un po' di gocce sulle dita e lo spalmo sul buchetto.
Mi rendo conto che non è abbastanza, provo a prendere altro lubrificante…
Mi ferma con una mano e con l'altra mi tira giù il tanga.
Mi dice: Non mettere troppo lubrificante, altrimenti diventi troppo larga…
"Che scopata è se non ti spacco il culo, ti faccio male e poi ti faccio godere".
Gli dissi: "Guarda sono una donna, non una vacca da scannare" quasi ribellandomi e pensando al dolore…
Mi disse ancora, con tono maestoso, convincente, ma nello stesso tempo persuasivo, mentre la sua mano mi accarezzava il viso:
"Guarda che una scopata è un inizio di dolore con un finale di piacere!
Credimi ti piacerà… ne vorrai ancora e mi cercherai ancora!".
Quasi sconcertata e confusa dissi: "Speriamo…"
"Girati, ti voglio prendere alla pecorina".
Docilmente come una pecora che non sa se va al macello o in un prato d'erba fresca.
Mi aiuta a posizionarmi con le ginocchia sul paraurti, l'addome sul bordo del cofano e la braccia distese.
A dir poco tremavo, ma ero rilassata e serena, cosciente di stare sotto un esperto, consapevole e sicuro di volermi fare male
ma di darmi tanto piacere e dolcezza.
Si pianta dietro di me, con la mano sinistra afferra la mia mano, la stringe e la tiene ferma sul cofano;
con la mano destra accarezza i miei glutei (massaggiandoli), piano piano con l'indice scende fino al mio buchetto, gli gira intorno con il polpastrello, lo massaggia, piano lo fa entrare, mi scopa per qualche attimo con l'indice (forse per scrutare la posizione e l'elasticità).
Sento togliere il dito e avvicinarsi qualcosa di veramente enorme, l'appoggia dolcemente, (non c'è rudezza) nel suo fare intanto con l'altra mano, posizionato il cazzo davanti al buco, si libera e mi afferra l'altra mano.
Continua dolcemente, sento il suo respiro sul mio collo e al mio orecchio (una cosa che m'inebria e mi fa uscire fuori di testa)
Spinge dolcemente fino al punto di allargare il buco ma non entra, aspetta che mi rilasso, mi sussurra parole dolci all'orecchio
e mi chiede se lo voglio.
Gli dico: "Si… si, si, lo voglio (gli potevo dire di no!) non ce la faccio più lo voglio…"
Mi muovo, cerco di alzarmi con il busto, con il suo torace, mi spinge sul cofano.
Mi chiede: "Sei pronta?, dimmi che mi vuoi… dimmi che vuoi godere…"
Il mio respiro e le mie parole diventano affannose, gementi.
Con la sua bocca mi morde il lobo dell'orecchio, mi sento penetrare anche dal suo respiro… sono in estasi con la cappella piantata davanti al mio buco del culo…
Mi sento i polsi stringere… sento…il ventre rilassarsi… in un colpo solo, fermo, deciso e forte mi apre ed entra con tutta la sua potenza.
D'istinto mi stringo, mi dimeno, mi tiene ferma, urlo, mi pesa sul corpo, sento urlare anche lui insieme a colpo sferrato da una macchina potente e sicura.
L'urlo reciproco è unisono.
Il dolore mi fa perdere i sensi… ma non fino al punto di non sentire niente…
Sento una enorme mazza dentro di me, tutto il peso del suo corpo sopra di me, il respiro, di un leone fiero con la sua preda tra i denti, nel mio orecchio, i polsi stringermi da due mani che sembrano tenaglie, una voce fiera che mi dice:
"Come stai Luana…?" ed io con una voce
pregna di dolore e di piacere rispondo:
"N o n p o t r e i s t a r m e g l i o…!"
In effetti non è stata una frase di circostanza: cosa c'è di meglio che essere posseduta da un maschio bello, dotato… ma soprattutto posseduta da una persona che ti desidera…
che desidera darti il massimo del suo piacere e averne altrettanto da te.
In più la giusta dose di rudezza e dolcezza maschile.
Da lui e da questa penetrazione ho imparato che in fondo un atto sessuale e soprattutto infierire e ferire: in fondo un coltello (cazzo) che s'infila in una ferita (bocca, figa, culo), la bellezza dell'infierire e ferire dipende da come lo si fa.
Un violentatore infierisce e ferisce soltanto; un amante infierisce e ferisce con passione e dolcezza.
Dopo la mia affermazione d'enorme benessere, continua a muovere il suo bacino, con dolcezza e determinazione, mentre sento, con enorme piacere, la mia cavità anale svuotarsi e riempirsi.
Il ritmo si fa sempre più frenetico e deciso, i colpi sono sempre più forti e profondi, il mio dolore si fa sempre più misto a piacere fino a diventare solo piacere.
Mi auguro che hai provato questo piacere o che hai fatto provare questo piacere…
non puoi chiedere di più…
Intanto il suo respiro diventa sempre più intenso, il suo peso diventa sempre più pieno, il mio corpo attutisce in pieno i colpi, il povero cofano nella macchina non so…
Il suo respiro diventa un lamento di piacere ed io lo accompagno con parole dolci e d'incitazione, il mio corpo vorrebbe seguire il suo ma non ne ho il tempo…
appena fuoriesce me lo risento di nuovo dentro e sopra.
Il suo lamento comincia ad essere urla che coincide con la fine del colpo sferrato e in quel preciso istante non posso che attutire il colpo (non ho via di scampo) la mia bocca emettere un lamento di piacere, il mio cervello e il mio corpo liberare scariche d'energia.
Le sue urla sono sempre più frequenti i suoi colpi sempre più profondi…
Sono stremata…
Mi stringe più forte, bloccata come sono (mani e bacino sul cofano) non posso che godere e predispormi nel miglior modo possibile ad accogliere il frutto del suo piacere dentro di me.
La sua stretta è sempre più forte sento sopra di me un animale che scarica tutta la sua forza e la sua energia dentro di me…
Il suo corpo ormai freme e mi avvolge, il suo respiro e affannoso, le sue parole sconnesse, il suo cazzo e più duro,
i colpi sono forti e decisi, ad un tratto
"Luana vengo… vengo… Luana sei mia… Luana… prendimi tutto…"
sento lo sperma che attraversa la sua uretra, lo sento scorrere sulle pareti del mio ano prima frequente e poi a fiotti
e lui che cade sopra di me, mi morde sul collo, (stramazzo di piacere, urlo) è doloroso è il massimo della goduria.
In un attimo mi allenta la mano riesco a sfuggirgli mi aggrappo al tergiacqua che spezzo… (ma che me frega…).
Ha scaricato dentro di me non solo il suo cazzo, il suo succo, il suo desiderio, la sua passionalità, la sua forza, la sua potenza, la sua mascolinità, ma soprattutto il suo amore …
I suo colpi rallentano ma non si fermano, le sue mani mi accarezzano la testa, il collo, la schiena, il bacino, mi prende il bacino lo attira a se…
I suoi movimenti diventano più lenti, più sinuosi, soavi…è soddisfatto!
Il leone ha ferito la sua preda con l'arma della sua regalità… e felice perché ha dato tutta la sua energica potenza alla sua femmina.
La sua vittima è ferita e felice di aver accolta l'arma del suo feritore, consapevole di aver dato tutta se stessa al suo maschio.
Il suo corpo è adagiato sulla sua vittima, con il cazzo ancora duro dentro la sua femmina, con le mani accarezza i capelli (parrucca) gira la testa e si perde in un lungo bacio di tenerezza.
Qui i pensieri e le parole si perdono nella spossatezza dei corpi e nella pace dei sensi.
La sua cavalcata è stata breve, intensa e devastante, si ritira e dentro il mio ano fa in tempo ad entrare una brezza leggera e rinfrescante.
Mi gira, mi abbraccia e si perde, ancora, in un bacio, intenso, profondo e ristoratore…
Non so quanto è durato…
Di classico in questo primo round c'è stato soltanto la sigaretta che dopo aver acceso la sua, accende anche la mia, e dopo averla accesa con le sue mani stringe la mia (non è stato il solo a farlo anche altri ragazzi arabi me lo hanno fatto - sarà un gesto affettuoso della loro cultura).
Abbiamo parlato per circa mezzora, a me piace sempre chiedere della provenienza, cultura, usi e costumi, storia, è un modo di capire, condividere, acculturarsi, è una forma di viaggiare, studiare…
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17 years ago
luanatravroma,
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