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Una serata particolare
Tutto è iniziato, quando una mattina, ricevetti una telefonata, del mio amico Stefano.
Ero a casa con la mia compagna L. Ci invitava a una cena a casa sua, dicendo che era un po di tempo che nn ci vedavamo e che gli avrebbe fatto piacere, averci a cena.
Io accettai di buon grado, anche perchè, era uno di compagnia e, a L le era simpatico.
Parlai di questa cena a L, chiedendo se la cosa le avrebbe fatto piacere, e con grande sorpresa, mi fece capire, che la cosa, non le dispiaceva affatto.
Io scherzando, ( ma nemmeno poi tanto ) le dissi di vestirsi in modo provocante, e lei, mi disse che mi avrebbe accontentato. infine aggiuse
" E se poi, mi mette il cazzo in mano?"
Ridendo, replicai.
" Bhe, lo fai sborrare."
La giornata, passò, ridendoe scherzando sull'esito di questa cena.
verso le sette, L iniziò a prepararsi, con molta cura.
Mise, un bel reggicalze, che sapeva, che a me faceva impazzire.
Indossò, un reggiseno di quelli a balconetto, e avendo lei una bella quarta, le stava d'incanto. Poi, infilò un perizoma, e una minigonna da far addrizzare il cazzo ad un morto, e infine, una camicetta, che con la dovuta scollatura fatta ad arte, senza abbottonarla del tutto, faceva intravedere le sue tette stupende.
Come ciliegina, un paio di scarpe a tacco alto.
L si mise davanti a me, e con un sorriso malizioso, da troia che era, mi disse.
" Pensi che così posso andare? non sarà troppo?"
" Ma stai scherzando tesoro? sei bellissima!"
Arrivammo a casa di Stefano, verso le 20,30.
Stefano, ci ricevette con molta enfasi. Si vedeva che era contento di vederci, e vidi che appena L andò per baciarlo sulla guancia, lui rimase folgorato, da tanta sensualita e provocazione, che emanava.
" L sei bellissima."
" Grazie Stefano, ma anche tu, non sei male."
Ci facemmo tutti una risata. L'aperitivo, era già sul tavolo ad aspettarci.
Bevemmo e Stefano, non poteva fare a meno, di guardare la sua scollatura. L, era eccitata. lo si vedeva, dai capezzoli che si erano inturgiditi. sembravano, volessero uscire, tanto erano duri. Ci sedemmo sul divano. L, stava in mezzo a noi. La minigonna, era così mini, che le sue cosce erano del tutto scoperte, tanto che, se Stefano si spostava un po, avrebbe intravisto le sue mutandine.
Cenammo, aveva preparato una cena a base di pesce. Vino bianco freddo, della nostra Liguria, e tra una chiacchera e l'altra, arrivammo al caffè.
Stavamo seduti, un pò frastornati dal vino. L, dalla troia che è, appoggiò. la testa sul divano quasi a sdraiarsi, dicendo, che per finire la serata, ci sarebbe voluto un bel dolce.
La parola dolce, era sottolineata, come a dire, ci vorrebbe un bel cazzo!
Stefano, era eccitato, la sua patta dei pantaloni, stava per esplodere. Io e L, lo avevamo notato. Anche il mio cazzo, si vedeva che era bello duro, così, mi avvicinai a lei, e mi misi a baciarla sulla bocca.
L, non se lo fece ripetere. tirò fuori la lingua, in modo che Stefano potesse vederla.
La mia mano si posò, sulla sua gamba e cominciai ad accarezzarla, fino a toccargli la fica. L, inizio a gemere, era zuppa dalla voglia che aveva.
Anche stefano nn resistette più. iniziò a baciarla. sentiva le nostre lingue sulle labbra. L, iniziò a baciarci entrambi.
" Mmmmmmmm siii vi prego fatemi godere. voglio i vostri cazzi"
Ci togliemmo i pantaloni in fretta, e in poco tempo, eravamo nudi, e con i cazzi duri come il marmo.
Anche Stefano aveva un bel cazzone, cosa che a L, non dispiacque affatto.
Si trovò nuda, in un secondo. Stefano gli spalancò le cosce, e iniziò a leccargli la fica. andava sul clitoride, e subito la metteva dentro come se stesse chiavandola. lei, godeva come una troia.
Il mio cazzo, lo prese in bocca, e da brava succhia cazzi, mi fece un pompino stupendo. la cappella la baciava, leccava, succhiava, ormai, L era partita, non capiva più niente. voleva solo essere sbattuta.
Andammo a letto, stefano, si sdraiò e lei, ci andò sopra a 69. voleva spompinarlo bene. Io a vederla succhiare un altro cazzo, stavo impazzendo di piacere. andai dietro a lei, Stefano stava leccando quella fica stupenda. il mio cazzo entrò dentro. la chiavavo piano. il mio cazzo, entrava e usciva, e a ogni colpo di cappella, L gemeva.
Io sentivo, oltre alla fica di lei, anche la lingua di lui, che toccava il cazzo. era una sensazione stupenda.
Poi mi sdraiai io. L, venne sopra. stavolta era lei a comandare il mio uccello. godeva e gemeva, come nno l'avevo mai sentita fare.
" Che bello siiii mmmmm Stefano, spaccami il culo. mmmmm si sono la vostra puttana. Dio che bello siiiiiiiiiii "
Stefano leccò bene il culo, in modo da preparalo. poi gli appoggiò la cappella nel buco, e con maestria, lo mise dentro. adesso. era piena come piaceva a lei. fica e culo.
" Mmmmmm mi fate impazzireeee siiiii godo come una troia siiiii belloooooo"
Stavamo godendo come maiali. eravamo ormai senza freni. e al limite della resistenza, gli sborrammo dentro entrambi.
" Porci , quanta sborraaaaaaa siiiiii la sento è caldaaaaaa siiiiii godooooooooooooooooooooo "
L; si mise ad urlare, tanto era forte l'orgasmo. poi esausti, ci sdraiammo tutti e tre sul letto. L, baciandoci ci disse:
" Mi avete fatto godere come nn ho fatto mai. che cazzi stupendi che avete."
Poi ridendo disse
" Certo che, chissa se ci fosse stato un terzo uccellone per me, come sarebbe stato avere anche la bocca piena"
E noi ridendo.....
" Ah ah ah ah che troia stupenda che sei.
Andammo a casa che era ormai notte inoltrata. e dopo una bella doccia, andammo a dormire. Io la guardavo, dicendomi, a quanto ero fortunato ad avere una donna porca come lei. le diedi un bacio e le dissi:
" Sogni d'oro amore mio."
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
La mi aprima volta...
Premetto che sono un tranquillo 40enne di un paesino nella provincia di bergamo, tanto tranquillo ed insospettabile ma pur tanto irrequieto. Tempo fa mi era venuta la voglia di provare situazioni intriganti e trasgressive con coppie e per questo motivo mi ero iscritto a chat dedicate. Non ci è voluto molto tempo per avere l 'opportunità di conoscere alpre persone e coppie che frequentavano quel sito. In quei pochi contatti che avevo c'erano persone di tutti i tipi, persone abitudinarie"navigate " che facevano della trasgressione un'abitudine. Non era il tipo di esperienza che cercavo, mi sentivo a disagio in quanto volevo trovare le persone giuste con cui poter affrontare questa nuova esperienza. Potevo sembrare "troppo" selettivo ma cercavo persone che come me guardassero alla trasgredire con la voglia di farlo non tanto per abitudine o "routinne" ma con l 'intenzione di instaurare prima di tutto il feeling giusto per creare un'intesa ed una complicità molto profonda....
Non sembrerebbe ma la ricerca per un singolo"non libero"non era affatto semplice.
Cercavo persone non troppo lontane ma neppure troppo vicine, che fossero comunque una coppia stabile e non le solite farse coppie formate dal solito furbetto di turno e la solita mercenaria, che fossero persone molto riservate , di classe ed eleganza, di buona cultura e che magari anche esteticamente di mio piacimento.
Quando ero quasi per mollare, conobbi una coppia via chat che all'inizio sembrava essere come le precedenti conoscenze ma che poi dopo alcune chattate si è rivelata più interessante.
Abbiamo passato parecchie chattate assieme prima di scambiarci il cell, si era iniziato nel modo piu classico scambiandosi l'età e la provenienza ma per poi deviare subito in chattate oserei dire piu profonde, dove non importava fare domande tipo"come sei fisicamente" oppure "come sei vestito" ecc...ma andando nel profondo delle sensazioni e dei desideri.
Un primo passo positivo era stato fatto, avevamo un'infarinatura generale delle nostre sensazioni e fantasie ed in piu i nostri numeri di cellulare.
Non nascondo che quasi non avevo il coraggio di chiamarli (non avevo mai avuto raporti con una coppia e tanto mi allettava ed intrigava la cosa ma tanto mi impauriva e sconcertava) fino a che preso da una strana forza dentro di me li chiamai.
non nascondo che le mie prime parole erano deboli e leggere ma la loro comprensione e dolcezza mi diedero la forza di continuare la telefonata fino a che mentre parlavo quasi non mi rendevo piu conto di quanto potesse essere trasgressiva quella conversazione.
Arrivammo alla telefonata in cui io buttai l'idea di conoscerci di persona (mentre lo dicevo non credevo alle mie orecchie che l'idea fosse venuta da me); accettarono rimandando l'incontro ad un probabile viaggio di lavoro che avrebbero fatto dalle mie parti in quanto erano abbastanza lontani ed era pressochè impossibile a meno che non mi fossero venuti incontro.
Ho vissuto i giorni che mi separavano dall'incontro con molta ansia e voglia di vederli, ma piu passava il tempo e questa ansia si mischiava quasi a paura dell'incontro, paura di trovare persone che potevano non essere di mio interesse, paura dell'incontro in se in quanto non era il solito incontro con una donna al buio..ma questa volta era una coppia.
Arrivò finalmente il giorno dell'incontro, si fermavano una notte a dormire in un albergo non troppo lontano da me e mi lasciarono intendere che se volevo potevo raggiungerli per un caffe.
Cosi feci, ci accordammo per l'incontro dandoci appuntamento in un bar dove eravamo intenzionati a bere un caffe.
Gli attimi prima dell'incontro sudavo freddo dall'emozione fino al momento fatidico dell'incontro.
Li vidi all'entrata di quel bar, con l'aspetto di due persone che attendono qualcuno, presi il telefono e chiamai per non correre il rischio di presentarmi alle persone sbagliate, fino a che vidi lui mettere una mano in tasca per estrarre il telefono....erano loro!
Sceso dalla macchina mi videro subito e quei metri che ci separavano alla stretta di mano mi sembravano lunghissimi.
Dopo esserci presentati con un po di imbarazzo di siamo introdotti nel bar per poi sederci e prendere questi caffe.
La mia prima impressione era buona, sembravano persone tranquille e discrete, proprio come me.
Mentre parlavo con loro pensavo a tutto quello che ci eravamo detti o fatto in precedenza e mi imbarazzava l'idea che fossero proprio li davanti a me.
Per fortuna erano persone a modo e con la voglia di parlare, gli argomenti non mancavano e mai si era arrivati a parlare di sesso.
Sembravamo persone "diverse" da come ci conoscevamo tanto che ad un certo punto assurdamente mi era venuto il dubbio fossero loro.
Mentre parlavo con loro, ogni tanto senza farmi accorgere li guardavo in modo più profondo, sopratutto la lei che stava seduta di fronte a me.
Chissà se si è accorta di quante volte ho buttato l'occhio sul suo decoltè oppure di quante volte cercavo di scorgere le sue forme attraverso gli abiti che indossava.
Era già piu di un'ora che eravamo in quel bar.
Ad un certo punto il lui mi chiese se mi ero rilassato e se mi trovavo a mio agio in quanto avevano capito la mia tensione e come ora intuivano che mi stavo tranquillizando.
Mi chiese se mi piacevano e se ero contendo dell'incontro...io risposi di si che erano proprio come me li immaginavo.
Lo stesso dissero loro e che avrebbero avuto piacere di rivedermi.
Mi salutarono dicendomi che avevano un appuntamento di lavoro a breve e dovevano andare via; si sarebbero fatti sentire piu tardi sempre se io ero libero nel tardo pomeriggio.
Così fu, mi chiamarono poco prima di mezzogiorno chiedendomi se piu tardi ero libero.....mi invitarono a bere qualcosa al loro albergo.
Durante il tragitto che mi separava da loro quasi non credevo che stavo andando ad incontrare una coppia in un albergo, pensavo a cosa avrei dovuto dire o fare o a cosa non avrei dovuto fare o dire.
Era una situazione che non sapevo come gestire.
Arrivato all'albergo mi vennero incontro all'ingresso accompagnandomi verso un salottino dove ci sedemmo tutti.
Era un salottino molto carino con dei divanetti a due o tre posti e dei tavolini bassi che li separavano.
Ci sedemmo tutti e tre su quei divani e già da subito capii che l'incontro era piu "forte" del precedente, lei si sedette accanto a me e lui sul divanetto di fronte.
Lui mi chiese se volevo bere qualcosa ed io annuendo con il capo dissi che avrei bevuto volentieri un cocabacardi.
Andò ad ordinarlo e nel frattempo rimasi solo sono lei. Mentre mi parlava la sentivo più intraprendende della mattina e come del resto mi sembrava anche lui .
Appena tornato lui notai in lei una certa intraprendenza che prima avevo solo intuito ma ora sapevo per certo.
Credevo di essere caduto in una situazione imbarazzante dove nessuno sa come uscirne...ed invece all'improvviso tra tutte le parole che stavano scorrendo nei nostri discorsi, lui esordi con..."ti piace mia moglie?"...ed io preso di sorpresa risposi solo un piccolo "si.." e continuò dicendo..."sai prima mi ha confidato che anche tu le piaci.."
In quel preciso istante sentii la sua mano sulla mia gamba...sembrava quasi un gesto innocente visto dal di fuori, ma noi sapevamo benissimo il significato....io ricambiai appoggiandole la mia mano sopra la sua....lui mi guardò dicendomi che se volevo potevo abbracciarla.....cosi feci.
An un certo punto lui si alzò in piedi e con lo sguardo invitò lei a seguirlo, appena lei in piedi girando lo sguardo verso di me invitò anche me a seguirli verso l'ascensore e di seguito nella loro camera.
Avevo il cuore a 1000, mentre ero nell'ascensore con loro non sapevo se avrei retto a quelle sensazioni e se fossi riuscito ad essere all'altezza della situazione, mi sentivo inadeguato.....loro si stavano baciando davanti a me..
Appena entrati nella camera e sentita la porta chiudersi dietro le mie spalle ebbi la piacevole sensazione di essere in un sogno...ma nello stesso tempo non sapevo come gestire i miei movimenti, cosa fare, cosa dire....
Ad un certo punto lei si volta verso di me e mi viene incontro...mi mette le mani sul petto e mi da un bacio sfiorandomi in modo molto sensuale le labbra...e nello stesso tempo con le mani comincia a sbottonarmi la camicia.
In un attimo mi ritrovo a petto nudo mentre lei è davanti a me, mi viene naturale portare le mie mani sui suoi bottoni e sbottonandole la camicetta sfilandogliela completamente di dosso;si delinea sotto i miei occhi il suo reggiseno,non faccio in tempo a sbottonarlo che lo vedo allentarsi, lo aveva slacciato lui proprio in quel momento...
Lo prendo con le dita e lo sfilo.
Lui è dietro di lei che la stringe..lei si volta verso di lui e comincia a spogliarlo... continua fino a che lui è completamente nudo..in quei momenti sembra che io non esista...poi all'improvviso si gira verso di me e chinatasi in avanti mi comincia a slacciare la cintura mentre lui dietro a lei le solleva la gonna e la struscia con il cazzo tra le gambe.
Lei è abbastanza veloce nell'aprirmi i pantaloni e in un attimo sento la mia cappella tra le sue labbra umide e calde...sento la lingua che scivola sul buchino e sento poi che aumenta la forza e se lo risucchia tutto dentro in bocca.
Lui intando guarda quello che la sua donna mi sta facendo e sembra che sia un ulteriore stimolo per lui vedere il mio cazzo scomparire dentro la bocca della sua donna.
Ad un certo punto lo vedo piu determinato nei movimenti e vedo che si sta preparando a penetrarla li cosi..in quella posizione a pecorina mentre mi sta succhiando.
Sento il momento che la penetra attraverso i movimenti della bocca sul mio cazzo di lei...per un attimo una leggera stretta...ed una piccola pausa per poi continuare con piu forza ed energia quasi a volermi far godere in bocca... lui continua a stantuffarla a pecorina e lei continua a succhiarmelo mentre io le prendo le tette con le mani e le stringo quasi a volerle strizzare... la sento ansimare ....e vedo lui che continua a muoversi avanti ed indietro aumentando il ritmo...fino a che godono entrambi...ed in quel momento anche lei rallenta...fino a fermarsi....
Ero ad un passo dall'orgasmo...
Loro si staccano e lei si sdraia sul letto...tenendomi lo sguardo a me..
si sdraia a pancia in su e tenendo le ginocchia alte e ben divaricate mi alza una mano come per chiamarmi...io mi avvicino a lei e sento con voce sofferente che mi dice " ora voglio te..." io per un attimo guardo negli occhi lui che nel frattempo le si era coricato a fianco e lui quasi per incoraggiarmi mi dice " dai...ti vuole..visto come è porcellina?"...allora in modo un po goffo prendo dalla tasca dei pantaloni un preservativo che mi ero portato e mentre lo sfilo faccio in modo che i pantaloni mi cadano e con un elegante gesto li sfilo completamente rimanendo nudo davanti a lei per il tempo necessario a mettere il preservativo.
Mi avvicino a lei e baciandola sulla bocca porto il mio corpo a contatto con il suo senza penetrarla...
Comincio a succhiarle i capezzoli e a leccarla sotto le orecchie e sotto al mento fino a ritornare sul seno e a succhiare i capezzoli...scendo fino all'ombelico dove mi piace infilarci la lingua per poi ritornare su...ridiscendo seguendo il profilo della pancia per arrivare a leccare vicino alle labbra senza entrare....vedo la figa trabordare di sperma e colare sul buchino del culo..risalgo con la lingua e mi appoggio sopra di lei....faccio strusciare il mio cazzo tra le sue labbra e sento quanto sono scivolose e ricettive...ad ogni passaggio sopra del mio cazzo vedo nei suoi occhi la voglia del piacere...la voglia di godere...ed io sento dentro di me una forza che non credevo di avere.
In quei momenti è come se lui non ci fosse....come se io e lei fossimo da soli su quel letto...
Ad un certo punto fissandola negli occhi quasi rassegnati ad un ennesimo passaggio del mio cazzo sulla fica...la penetro
Spingendo dentro il mio cazzo nella sua figa..lo sento scivolare dentro senza problemi e mentre la riempio leggo nel suo sguardo il godimento ed il piacere che prova...
Io sono molto eccitato e molto vicino a godere...rallento un po nei movimenti perche voglio godermi e far godere con il massimo prolungamento quei fantastici momenti...spingo a fondo e mi ritraggo lentamente, mentre sento lei stringermi con le gambe quasi a volermi dare il tempo dei movimenti.
Continuo nei miei movimenti aumentando di seguito il ritmo sempre di piu fino agli ultimi spasimi che mi arrivano nel sentire la sua figa vibrare per l'ennesimo orgasmo.
Godo dentro di lei....se non fossi protetto l'avrei innondata di sborra...
Mi abbandono per un momento per poi scostarmi di lato e godermi appieno il momento...
Mi rilasso e mi abbandono per un po per riprendermi..
Vige il silenzio per alcumi momenti.
Ad un certo punto si parla di sete...
lanciamo uno sguardo verso il frigo bar ed io mi alzo per prendere qualcosa da bere.
Lo porto a loro a letto e mi rimetto al fianco di lei..mentre lui è dal fianco opposto.
In modo molto elegante lei mi dice che se voglio darmi una sciacquata posso farlo, cosi prendo occasione e mi faccio una doccia veloce.
Al rientro nella stanza li vedo ancora che si toccano e si baciano.
Lei comincia a fargli un bel pompino chinandosi sopra di lui e mi viene naturale avvicinarmi a letto, quasi a voler vedere da piu vicino.
Ad un certo punto lui si alza e lei si sdraia nella medesima posizione di come l'avevo scopata io con la differenza che lui rimane con i piedi a terra quasi in piedi e lei sdraiata con la testa verso di me.
Mi viene spontaneo avvicinarmi ancora e passare con il mio petto sopra la sua faccia fino ad arrivare a baciarle i capezzoli ed a succhiarli mente lui la sta scopando.
Cerco di seguire il movimento dei capezzoli che sobbalzano ai colpi di lui fino a prenderli letteramnete tra i denti con una leggera stretta, quello che basta per non farmeli sfuggire; avanzo ancora un po con la bocca fino ad arrivare sull'ombelico con la lingua ed arrivare a leccarla anche piu giù senza ostacolare i movimenti di lui.
Intrigante il fatto che la mia lingua era a pochi centimetri dalla sua figa mentre vedevo perfettamente il cazzo di lui scomparire e riapparire tra le labbra bagnate di lei.
In quel momento ero praticamente chinato su di lei passando sulla sua faccia con il mio corpo fino al punto di sentire il mio cazzo diventare ancora duro sotto i colpi della sua lingua.
Abbassando la testa riuscivo a vedere anche il mio cazzo scomparire dentro la sua bocca e diventare sempre piu duro.
Mi vien voglia di avanzare ancora e di far strusciare il mio cazzo tra le sue tette stringendole attorno al mio cazzo con le mani e muovendomi con movimenti alternati su e giu come se volessi scoparle .
Durante quei movimenti sento la sua lingua protrarsi avanti e leccarmi...senza ritrarsi leccava tutto ciò che le passava sopra...allungando il movimento la sentivo scivolare sullo scroto fino all'ano seguendo il filetto che li unisce...e soffermarsi sul buchino del mio culo...fino a sentire le sue dita avvicinarsi al buco e cercare di aprirlo un po per infilarci dentro la lingua.
Mi facevano impazzire queste sensazioni...nuove e comunque molto forti ...vedevo lui che la scopava davanti a me e sentivo la sua lingua che li sotto a me mi leccava dappertutto...
sentivo il cazzo che mi scoppiava...
La sento fremere e vibrare assieme a lui....per poi rilassarsi.
Guardo la sua figa mentre lui estrae il cazzo e vedo ancora la sperma colare dal buco della figa di lei..mi piace vedere le labbra rilassate dopo aver ricevuto il cazzo...rimangono aperte per un momento quasi a concedere di poter veder dentro.
Ci lasciamo andare tutti e tre sul letto, passano alcuni istanti in cui si parla... si beve e ci si rilassa...lui si alza e va in bagno a docciarsi.
Al ritorno si continua a raccontare delle nostre esperienze e delle storie vissute .
Non so quanto tempo siamo stati cosi...è comunque stato bello e rilassante.
Riuscivamo a fare considerazioni su quello che avevamo fatto senza inibizioni od imbarazzi, coscienti tutti e tre che eravamo complici del nostro piacere.
Lei comincia a toccarmi e lui guardandola le dice..." hai ancora voglia vero?"...ti piace giocare in tre vero?
Lei imperterrita mi si sdraia sopra e mi bacia dappertutto
e lui dietro a lei fa lo stesso fino a che lui si sdraia a pancia in su e lei interrompendo il pompino che mi stava facendo si gira verso di lui e comincia a spompinarlo per bene, io dietro a lei la accarezzo sulla schiena e la bacio alla base del collo e sulle spalle...
Vedo il cazzo di lui diventare ancora lungo e duro.
Lei si alza e ci si siede sopra a smorzacandela dandomi le spalle.
Comincia a cavalcarlo lentamente..mantenendo un ritmo debole ed alzando la testa come a voler sentire meglio il cazzo che entra ed esce.
Lei si gira verso di me e mi dice.."voglio anche il tuo cazzo" e cosi dicendo vedo che interrompe il movimento e si china avanti verso lui per mostrarmi meglio il culo...
io faccio scorrere le mie dita lungo la fessura del suo culo ed arrivando a buco lo sento umido e ricettivo...
mi alzo per prendere un altro preservativo e dopo essermelo messo
mi inginocchio dietro a lei abbracciandola per un momento..
la prendo per i fianchi e una malo la porto per guidare il mio cazzo dentro di lei.
Sento la sua fessura scorrere sotto la mia cappella ed ad un certo punto la sento cedere...capisco che sono proprio sopra al suo buco del culo.
La sento gemere alla sensazione della mia cappella li sopra.....spingo leggermente...e sento come un elastico che si stringe sulla mia cappella e scivola con difficoltà sulla nodosità... sento i suoi gemiti coincidere con i miei movimenti...sento la mia cappella forzare dentro ed una volta entrata oltre l'elastico sento il mio cazzo scivolare dentro senza difficolta nel suo culo e contemporaneamente lei emettere un urlo/gemito che ancora oggi non so se di piacere o di dolore.
Sentivo il mio cazzo stretto nel suo culo e ogni movimento del cazzo di lui che la stava scopando nella figa.
Avevo la perfetta percezione della forma del cazzo di lui attraverso le sottili pareti che dividono la figa dal culo.
Sentivo la sua cappella scorrere indirettamente sul mio cazzo e lui lo stesso di me.
La stavamo scopando in due e lei si dimenava a seconda dei nostri movimenti.
Sentivo il mio cazzo potente in quella situazione e dentro quel culo.
Non credevo di resitere a lungo e di raggiungere l'orgasmo velocemente.
Invece sono stato l'ultimo dei tre a godere...la prima lei...accasciandosi su di lui rantolando poi ho sentito subito dopo i colpi del cazzo di lui e queste ultime vibrazioni sul mio cazzo mi hanno dato l'ultimo stimolo per godere.
Siamo stati per un prolungato momento ancora dentro di lei, il mio cazzo non scendeva...mi sembrava potessi ancora continuare nonostante la sborrata...
ma lei ora sentiva dolore...e ci ha detto di uscire piano....perche gli faceva un po male...
Mi sono rilassato ancora sul letto e per alcuni minuti non abbiamo parlato.
Poi mi sono alzato per andarmi nuovamente a docciare.
Al mio ritorno abbiamo continuato a parlare e dopo aver guardato l'orologio ci siamo resi conto che forse era meglio andare...o meglio che io dovevo andare (erano passate già tre ore dal momento che ero arrivato giù all'ingresso).
Ci siamo teneramente salutati e tutt'ora un messaggio di augurio per le festività non c'e lo toglie nessuno.
ottavio69.
(scusate gli errori ma mentre scrivevo avevo talmente ancora vivo il ricordo di quell'esperienza che tralasciavo un pò la forma della scrittura).
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
I diffidenti perugini
Come tutte le mattine mi apprestavo nel controllare la mia casella di posta segreta, solida guardiana dei miei desideri più trasgressivi. Notai subito quella risposta al mio annuncio, in quanto a differenza delle altre aveva più allegati, per istinto saltai l’ordine cronologico ed arrivai direttamente a quella particolare mail, sulla stessa c’era scritto “te la meni tanto sul tuo annuncio decantando le tue qualità, vediamo se scrivi solo cazzate, nella prima foto sono io, come vedi foto intera, nella seconda c’è quel cornuto di mio marito, questo è il mio numero di cellulare vogliamo incontrarti entro le 16.00 di oggi”.
Cliccai velocemente con il mouse sui file allegati, si apriva il primo, comparve una signora intorno ai 50, giunonica un po’ in soprappeso, ma molto gradevole, aprii il secondo file ed apparve un uomo anche egli sulla cinquantina un po’ stempiato con il capelli brizzolati, giacente in ginocchio con la nuca appoggiata sulla figa della moglie.
Afferrai quasi con ira il mio cellulare, pensando tra me “adesso vi faccio vedere io se scrivo cazzate”, composi il numero indicato nella mail e dopo il terzo squillo mi rispose una voce maschile, che con voce flebile sussurrò un “pronto”, gli risposi con decisione pronunciando “passami quella troia di tua moglie che a te ci penso dopo quando ci incontriamo di persona”, mi rispose sempre con voce più sottomessa “si subito”, lei rispose “si dimmi” ed io replicai “dammi il tuo indirizzo che arrivo subito”, esaudì la mia richiesta chiedendomi solo di raggiungerla tra mezzora in quanto aveva da riportare il nipotino dalla figlia.
Presi la macchina, e mi incamminai verso l’indirizzo comunicatomi, tanto da Arezzo a Perugia ci vogliono più di mezzora di macchina.
Arrivai sotto casa loro, suonai al citofono come indicatomi, sentii il portone aprirsi senza nessuna voce, arrivai al terzo piano e la loro porta era socchiusa, bussai per educazione ed arrivo lui ad accogliermi.
Ci accomodammo in soggiorno, lui era molto imbarazzato cercava con lo sguardo il soffitto, lei invece mi guardava diritto in mezzo le gambe, si accorse che la scrutavo ed allora accavallo le gambe mostrando chiaramente la figa, in quanto era senza mutandine.
Presi la parola e dissi apertamente “ questo è un gioco e per rimanere tale devono essere concordati i limiti dello stesso”, lui stava per accennare qualcosa, ma fu soffocato dalla lei che rispose “non abbiano limiti nell’ambito del culdok se non quello della riservatezza e dell’igiene”.
“Bene” risposi e rivolgendomi al lui gli ordinai di spogliarsi completamente, poi rivolgendomi a Lei le chiesi di andarmi a prendere delle sue calze autoreggenti, una panciera a mutandina o un bustino intero e del burro, mi sorrise quasi avesse compreso il mio pensiero e corse subito a cercare quello che le avevo chiesto.
Ritornò di corsa con in mano quanto le avevo richiesto, mentre il suo lui era già nudo, gli diedi in mano la tavoletta del burro e gli dissi, “ti devi preparare al servizio, prendila e strofinala con forza sul tuo sedere, ti conviene farlo bene”, fece segno di aver compreso e così fece, gli passai le calze e gli chiesi di indossarle velocemente, sua moglie era già bagnata solo nel vedere la scena, poi gli passai il busto, infilo con difficoltà la parte di sotto in quanto molto elasticizzato e stretto, gli tirai io con forza le bretelline della parte di sopra e gli alzai la zip.
Subito dopo ho estratto dalla custodia le mie manette e lo ammanettai con le mani dietro la schiena, lui quasi terrorizzato mi disse “non mi farmi mica del male”, ed io risposi “ho solo intenzione di sodomizzarti, forse ti farà del male ma ti devi abituare se vuoi essere un culdok”, mi fece cenno di si, lo feci inginocchiare con il busto poggiato sul divano, a pecora, tolsi dalla mia borsa un dildo molto particolare, da 2 cm di diametro arriva fino ad 8 cm pompando aria con l’apposito congegno, gli spostai una parte della mutanda del busto e gli inserii il dildo con forza dentro, lui per un pò mugolo ma essendo ancora a 2 cm non provò tanto dolore, gli rimisi apposto la mutanda del busto, che essendo elastica e stretta pian piano gli lo faceva entrare sempre di più dentro fino al bordo e soprattutto senza permettere che se ne uscisse. La lei a questo punto si era seduta sul divano, tirata su la gonna e si masturbava spudoratamente, feci avvicinare il suo lui, sempre in ginocchio, gli misi la testa in mezzo alle sue cosce e gli ordinai di leccare la figa e di mettergli tutta la lingua dentro. Lei comincio a godere sempre di più, quando mi accorsi che stava quasi per raggiunger l’orgasmo, ordinai al suo lui di smettere, mi sedetti vicino alla moglie sul divano, mi sbottonai il pantalone e me lo tolsi completamente, tolsi anche le mutande, presi la testa del lui e gli ordinai di farmi un pompino, cerco di desistere, ma con le mani legate dietro la schiena, inginocchiato con il dildo tutto dentro il culo avevo poca forza di resistenza ed alla mia prima pressione con la mano sulla nuca lo prese tutto in bocca, il mio membro era turgido e bagnato, gli ordinai di succhiare ed al suo nuovo tentativo di desistere iniziai a fare pressione sulla pompa che dilata il dildo, alla terza pompata iniziò a succhiare e pompare come una troia. Glielo tolsi dalla bocca gli sganciai le manette dai polsi gli ordinai di tenere da dietro il divano le gambe alzate della moglie in maniera che io davanti potessi chiavarla con forza, ubidì subito, consegnai la pompa del dildo alla moglie dicendogli di effettuare una pompata ogni tanto, lei mi sorrise e mi disse “dai chiamami con forza che quel cornuto di mio marito non lo fa più da tempo”. Il marito le afferò le gambe ed io iniziai a penetrarla prima nella figa e poi anche nel culo, lei godeva diceva “si sfondami tutta” e pompava sul dildo, il marito si sentiva il sedere che gli si apriva sempre di più e quando il dildo raggiunse gli 8 cm di dilatazione , non capiva più niente era in totale potere della moglie. La lei arrivò quasi subito, visto l’egregio lavoro di lingua del suo marito io la continuai a sbattere fino a venirgli dentro. Appena fatto ordinai al marito di ripulire tutta la figa e poi il mio cazzo, naturalmente ubbidii. Quando fini sgonfiai il dildo e proprio in quel momento ebbe un flebile orgasmo. Da quel giorno ci vediamo ogni due settimane circa, con giochi sempre nuovi e trasgressivi.
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0
17 years ago
simonebull69256573,
36
Last visit: 14 years ago
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Mia moglie, dolcemente perversa (altri episodi col
Stando a coloro che mi scrivono e che mi lasciano messaggi, non dovrei più fermarmi nel raccontare gli episodi vissuti da mia moglie. Ultimamente ho raccontato l’episodio incestuoso che ella ha avuto col fratello, del quale io sono stato testimone in quanto ho assistito. Dopo quell’episodio io chiesi a mia moglie delle spiegazioni circa il suo comportamento col fratello, facendole notare che l’incesto è punibile dalla legge. Mia moglie mi raccontò che già da quando erano bambini loro due prendevano a toccarsi, naturalmente per gioco, e non si vergognavano di stare nudi l’uno di fronte all’altra. Poi col passare del tempo la cosa assunse dei risvolti più peccaminosi. Mia moglie mi disse che una mattina si stavano preparando per andare a scuola, lei è più grande del fratello di due anni e andavano alle superiori, erano soli in casa in quanto la madre era andata al lavoro mentre il padre era deceduto da qualche anno. Era una mattina come un’altra, facevano sempre le stesse cose, ma quella mattina si verificò un qualcosa che fece scattare la molla ad entrambi. Mia moglie disse che era in bagno e subito dopo aver fatto la pipì si era seduta sul bidet per lavarsi. Entrò il fratello il quale appena la vide le chiese scusa e tornò indietro. Lei disse che in quei pochi istanti che il fratello l’aveva guardata, provò uno strano piacere, quindi tolse la parte superiore del pigiama ed anche il resto lasciandosi col seno scoperto. Poi, terminata di lavarsi, indossò la sole mutandine rimanendo col seno scoperto. Disse di aver lanciato una voce al fratello dicendogli che poteva entrare. Appena il fratello aprì la porta, la trovò intenta a lavarsi il viso mezza nuda. E ancora una volta lui le disse che doveva fare pipì. Lei rispose che poteva farla in quanto il water era libero. Mentre il fratello faceva pipì lei, che nel frattempo aveva finito di lavarsi il viso, faceva finta di darsi una crema sul corpo e nel frattempo stuzzicava i capezzoli. Intanto con la coda dell’occhio guardava il fratello attraverso lo specchio accorgendosi che questi aveva il pisello duro, segno che non le era indifferente. Mia moglie continuò dicendo che per qualche giorno le cose continuarono ad andare in quel modo finché una mattina lei si alzò molto prima del solito per farsi le pulizie, ma aveva in mentre dell’altro. Infatti disse di essersi recata in cucina a preparare la colazione, dopodiché chiamò il fratello dicendogli che la colazione era pronta. Appena il fratello entrò in cucina rimase basito in quanto lei era completamente nuda. Il suo triangolino spiccava sul suo corpo non abbronzato e il suo seno ancora acerbo ma ben promettente la rendeva molto attraente. Agli sguardi eccitati e meravigliati di lui, lei disse che non c’era da vergognarsi tra fratelli. Ma, secondo me, se si mette un fiammifero acceso accanto alla carta, questa prende fuoco. E così accadde che anche il fratello faceva il suo stesso gioco facendosi trovare nudo in bagno o andando in cucina col pisello dritto, anche perché in casa erano soli. Da lì a fare il grande passo la cosa fu breve. Mia moglie descrisse il suo primo amplesso col fratello definendolo doloroso ma sublime allo stesso tempo. Disse che la prima cosa che lei fece fu quella di prenderglielo in bocca in quanto era attratta dal suo pisellone e poi di farsi infilzare come un pollo allo spiedo. Per fortuna ebbero l’accortezza di stare attenti al momento dell’orgasmo, altrimenti lei sarebbe potuta rimanere incinta. Dopo il primo contatto non riuscirono più a farne a meno e quasi tutte le sere, quando la madre era a letto, lei raggiungeva il fratello nella sua camera e facevano l’amore. Certo che quei racconti non mi lasciavano indifferente. Così poco per volta capii quanto perversamente morbosa fosse mia moglie. Io credevo che lei l’avesse fatto solo col fratello, quindi fu per tale motivo che mi stupii quando in occasione del primo incontro con Gianni lei non fece obiezioni a dargliela. Un altro episodio per me eccitantissimo fu quello che mi raccontò in occasione di una festa di carnevale. Una volta suo fratello la portò ad un veglione di carnevale. Tutti dovevano essere rigorosamente in costume. Mi disse che lei indossava un costume da odalisca. Un pantalone stretto in vita e alle caviglie, un paio di sandali, un bolerino. Il tutto rigorosamente in velo trasparentissimo e naturalmente sotto nulla. Il colore del vestito era sul celestino con rifiniture in oro. Il bolerino non aveva nessun bottone né fili che ne tenessero i lembi uniti, per cui il tutto era lasciato alla vista dei presenti e ai suoi movimenti. Naturalmente sopra, ma solo per il viaggio da casa fino al luogo della festa, indossava un cappotto. Mi disse che tutti, ad eccezione dell’amico del fratello che li aveva portati con la sua macchina, pensavano che lei e suo fratello fossero fidanzati e non fratelli, quindi nessuno le ha dato fastidio durante la festa, ma soltanto l’hanno molto ammirata. Chiaramente lei non ha detto nulla né ha fatto qualcosa per smentire il fatto di essere fidanzati, anche perché quando ballavano disse che si baciavano in bocca continuamente. Il fatto poi che abbiano fatto l’amore, come del resto parecchie altre coppie hanno fatto, appartandosi in un angolo della sala (si trovavano in una sala presa in affitto), ha confermato la tesi ai presenti che loro erano fidanzati. Anche dopo che io e mia moglie ci siamo sposati, il rapporto col fratello è andato avanti. Tuttavia c’era un piccolo particolare che veniva sempre messo in primo piano, e cioè che loro non mi davano mai l’impressione di essere amanti. Si, lui a volte si mostrava nudo a lei e a me quando usciva dal bagno, e viceversa, ma solo per poco, ma non c’era mai un’allungata di mani reciproca. Mai davanti a me, almeno. Però io li beccavo lo stesso, perché facendo finta di non guardare, vedevo che a volte si palpavano e si baciavano anche. Accadde una volta che ho avuto un problema all’occhio sinistro perché mi era entrato dentro del liquido di raffreddamento, quindi sono andato in ospedale. Chiaramente anche mia moglie venne coinvolta in quanto mi accompagnò al pronto soccorso. Per fortuna il danno non era grave, dovevo solo mettere una pomata esterna e delle gocce interne. Avevo solo l’occhio sinistro infiammato, ma i medici mi avevano anche rinfrescato pure il destro e così quando andai a casa avevo entrambi gli occhi bendati. Manco a farlo apposta venne su mio cognato a stare qualche giorno con noi nel caso io avessi avuto bisogno in quanto mia moglie era andata al lavoro. Dopo un paio di giorni mi venne tolta la bendatura agli occhi e mi vennero messi dei tamponi. Ma questo solo all’occhio sinistro in quanto dal destro ci vedevo benissimo. Indossavo obbligatoriamente anche in casa un paio di occhiali scurissimi. Mia moglie era convinta che io avessi entrambi gli occhi bendati per cui quando era a casa, davanti a me tirava su la gonna per mostrare la figa al fratello oppure tirava fuori le tette e lui gliele palpava, convinti entrambi che io non potessi vederli. Dentro di me, oltre al normale eccitamento per la situazione incestuosa che si svolgeva sotto i miei occhi, anzi sotto un occhio solo dal momento che l’altro era bendato, mi veniva da ridere perché vedevo in mia moglie una bambina che faceva le sue marachelle. La mattina, quando mia moglie era al lavoro, mio cognato si premurava a far da mangiare e a mettersi a disposizione per eventuale miei bisogni, compreso quello di andare in bagno, senza capire che bene o male io da un occhio ci vedevo, ma lo facevo apposta perché mi piaceva essere servito. Mi dicevo: “tu ti fotti mia moglie, e io fotto te”. Però quando tornava mia moglie, dopo che lei veniva a darmi un bacio, andava accanto a suo fratello e baciava anche lui. Poi lui si spogliava e rimaneva nudo, convinto che io non lo vedessi. Mia moglie non si spogliava perché a volte capitava che mi veniva accanto e ci strusciavamo quindi avrei potuto accorgermi che lei fosse nuda. Facevano i loro comodi pensando di non essere visti e a me facevano venire tanta voglia. La notte, dopo aver fatto l’amore con me, mia moglie si alzava ancora tutta nuda, pensando che io dormissi, e andava in camera dal fratello a scopare con lui. Io la seguivo e vedevo ogni cosa. Ancora oggi mia moglie è convinta che io non sappia della tresca che lei ha col fratello.
Voglio aggiungere una cosa per le persone scettiche, mi dispiace per i loro dubbi, ma non posso farci nulla, né voglio far qualcosa per dimostrare loro che quanto ho scritto sia vero, anche perché non ho nessun obbligo verso nessuno. Se vi va di leggermi e farmi qualche commento, bene, altrimenti non so cosa farci. Ciao a tutti.
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3
17 years ago
Pellicanoverde,
37/38
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Da mia zia......
Ho scoperto l'emozione di travestirmi da donna quando,appena ventenne,andavo a casa di mia zia in vacanza su a Milano.Lei,sorella di mia madre,professoressa di matematica alle scuole superiori,a quei tempi era ancora una bella cinquantenne fresca di separazione e vogliosa di spararsi le ultime "cartucce".Bionda,grandi tette,bel culone,mi aveva sempre ispirato sin dai tempi delle mie prime masturbazioni.Premesso che mi ritengo a tuttoggi etero,rimanendo solo in casa sua nei noiosi pomeriggi autunnali milanesi,mentre lei si trovava ancora a scuola,di tanto in tanto mi imbattevo in qualche suo capo di lingerie,lasciato in bella vista o sul suo letto o,peggio ancora,nell'unico bagno di casa.
La signora si trattava decisamente bene tra perizoma in pizzo,culotte di seta,calze autoreggenti,guepieres e tutto quello che può fare attizzare un giovane ventenne voglioso come un toro da monta in calore.Non sto qui a dirvi quante seghe con relative sborrate sulle sue intimità odoranti dei suoi umori mi sono fatto.Sta di fatto che,un giorno,preso dalla foga e dall'eccitazione ho deciso di vestirmi come lei di tutto punto,indossando un suo tailleur che mi stava stranamente bene di taglia.Ovviamente un sandalo con tacco a spillo di almeno 8 centimetri,calze velate sostenute da una bella guepiere tutta di pizzo nero,perizoma trasparente da lei usato giusto qualche ora prima (non vi dico che fragranza di odori...).E' stato l'attimo più eccitante della mia vita sessuale,almeno fino a quel momento.Non credevo mi piacesse così tanto.Mi guardavo allo specchio e mi sentivo lei,mia zia,calda e bagnata.Ovviamente ebbi un'eiaculazione dentro il perizoma così copiosa e violenta che mi colò lungo le calze.Che disastro:dovevo ripulire tutto prima che lei tornasse.
Sarebbe stato veramente imbarazzante farsi trovare in quella strana situazione.
La cosa andò avanti così per qualche giorno,finchè lei,mia zia,forse già resasi conto di quel che stavo facendo in sua assenza,un pomeriggio rientro' in largo anticipo e mi trovò sul suo letto a culo a ponte mentre mi masturbavo selvaggiamente indossando le sue preziose cosine.
Lo stupore fu reciproco,seguito da indescrivibili attimi d'imbarazzo accompagnati da un silenzio pesante.
Io,umiliato e ridicolizzato,non sapevo proprio cosa dirle.Fu lei a parlare per prima e sorprendendomi incredibilmente mi disse:"Continua TROIETTA"!!
Il mio membro era ancora in erezione dentro le sue culotte nere di seta.Lo tirai fuori e continuai a menarmelo come da suo ordine supremo.In quel momento mi sentivo completamente alla sua mercè e stranamente l'eccitazione tornò a essere la protagonista assoluta.Io sul letto messa a pecorina le davo la schiena ma, con la coda dell'occhio,la notai
alzarsi la gonna e infilarsi la mano dentro le mutandine.La porca (mia zia) si toccava freneticamente e continuava a dirmi di continuare prendendomi a botte di lurida troietta.
Ad un certo punto sentì aprirsi un cassetto,provai a guardare ma venni da lei subito rimproverato di non farlo.Dopo qualche istante mi sentì qualcosa di duro che mi premeva sull'ano.Questa volta mi girai e vidi quello che per anni avevo sempre sognato di vedere.
Lei (mia zia) in mutandine,reggiseno e autoreggenti dietro di me che cercava di sfondarmi il culo con un grosso vibratore color carne.La lasciai fare anche se il dolore era notevole.Mi disse:"Ti piace fare la troia eh?Adesso ti faccio vedere io cosa significa essere una vera troia.Ti sfondo tutto il culo puttanella!".
E così fece facendomi sentire una vera vacca nonostante i primi momenti di gran dolore.
Da quel giorno,tutte le volte che andavo a trovarla ripetemmo quel gioco perverso che
rimase il nostro segreto per circa 10 anni,finchè io mi sposai e lei,già sessantenne si spense nei suoi ardori sessuali pian pianino.
Valerio....
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1
17 years ago
admin, 75
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Area di sosta
era sera. io e la mia compagna, eravamo sull'autostrada a12. si parlava di sesso, e lei mi raccontava che avrebbe voluto farmi un pompino. mi diceva che avrebbe preso la cappella in bocca e che nn l'avrebbe lasciata fino a che nn le avessi sborrato in bocca.
vedo un cartello, che avvisa che a 500 metri ci sarebbe stata un'area di sosta. era quella di recco. misi la freccia e ed entrai nel parcheggio. ci stavano 3 macchine parcheggiate. io, cercai di mettere la mia, un po appartata.
faceva caldo, e tirai giu i finestrini. lei, cominciò a toccarmi la patta dei pantaloni. lo accarezzava e con quel viso da porca che si ritrova, cominciò a baciarmi. il cazzo era fuori, duro e voglioso. lo teneva in mano, menandolo sapientemente.
sentii la sua bocca calda che lo leccava, lei era eccitata come una troia. leccava e succhiava. io godevo come un porco. poi, si levò le mutandine. presi il suo posto e lei si sedette sopra di me. il cazzo era dentro. lei mugulava.
" siiiii schiavami. mmmmmm che bello il cazzoooooooo"
mentre la chiavavo, vidi due uomini che si avvicinavano alla nostra macchiana. ma a lei nn dissi niente.
lei in quel momento, pensava solo a godersi il cazzo in fica.
vidi, i due uomini, tirarsi fuori i loro uccelli, erano duri e grossi. se lo menavano piano, quasi a nno voler sborrare subito.
uno, si fece più intraprendente, e si avvicinò al finestrino. dio come l'aveva grosso. una cappella che sembrava enorme.
lei si accorse di lui, si fermò un attimo e mi guardò in viso, come a volermi dire, ma che vuole sto qua?
io piano, nell'orecchio gli dissi.
" lascialo fare amore sti ti eccita."
lei allora, avendo la mia approvazione, iniziò a scoparmi più selvaggiamente. era eccitata.
lui si avvicinò di più al finestrino.il suo cazzone era quasi dentro l'abitacolo. lei lo guardò eccitata e lo prese in mano.
" siiiii che cazzo che hai porcoooooo. si lo voglio succhiare!"
cominciò a pomparlo come una gran troia. si era lasciata andare completamente. chiavava e succhiava.
io a vedere a mia donna così porca, impazzivo di piacere.
poi mi disse.
" amore li voglio in fica. ti prego nn dire di no"
si era accorta anche dell'altro.
si alzò da me e uscì fuori. loro due le erano vicini, la toccavano. lei stava impazzendo per la situazione che si era creata.
si mise a pecorina. il suo uccellone, entro in fica. era zuppa dalla voglia.
ebbe un sussulto quando entrò, tanto era grosso.
l'altro, si avvicinò alla sua bocca. lei lo prese subito a succhiare. la cappella entrava e usciva.
io li guardavo estasiato da quanto era troia quella sera.
alla fine, nn resistettero più. vennero tutti e tre insieme. lei piena di sborra che godeva come una matta.
poi si ricomposero e se ne andarono ringraziando.
entrammo in macchina. le mi disse
" e tu amore? aspetta, ci pensa la tua troia a farti godere"
lo prese in bocca, io ero così eccitato per lo spettacolo di prima che venni subito. le sborrai in bocca. lei la prese tutta e ingoiò senza lasciarne una goccia. poi mi guardò e mi disse.
" grazie amore. sei l'uomo che ho sempre desiderato!"
12
3
17 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
Troia per passione
Lavoravo in una agenzia immobiliare, spesso davanti all'ufficio passava una signora, classifica faccia da porca, ti fissava sempre con sguardo da ninfomane; comunque si capiva che era facile!
Dopo qualche giorno passato così, arriva il fatidico giorno in cui scatta la scintilla.
Erano verso le 10.00 quando intravedo da lontano che sta per arrivare, solito abbigliamento da troia mi passa davanti e si fa cadere per terra qualcosa nel chinarsi lascia intravedere un perizoma di quelli sicuro da sexy shop, si alza si gira verso di me e mi sorride!
Già non capivo nulla! Nel pomeriggio dopo averla seguita, riesco a capire dove abita e li aspetto digiuno fino a che non esce.
Intorno alle 17.00 la vedo scendere le scale in tenuta sportiva con una bambina, immagino possa essere la figlia. Prima di salire in macchina si accorge di me, la seguo e mi fa capire subito di avermi notato aggiustandosi un paio di volte lo specchietto retrovisore, ad un tratto vedo che mette la freccia, io passo avanti e poi mi accosto al lato; dallo specchietto riesco a vedere che lascia la bambina da una signora anziana; prima che riparta lei, io riparto e comincio a camminare molto lentamente, non appena rientra in macchina un secondo e comincia a lampeggiarmi, mi sorpassa e mi fa cenno di seguirla; dopo quasi un quarto d'ora di macchina mi porta in un posto che non sapevo neanche l'esistenza; le uniche parole che mi dice appena scesa dalla macchina sono "ma te lo dovevo urlare in faccia davanti a tutta la gente che voglio scoparti" e subito mani vicino al cazzo, in un secondo giù la lampo e via una delle pompe più belle della mia vita, da vera assatanata e via ad una gran scopata.
Prima di andare via mi dice che la spregiudicatezza di oggi stava nel fatto che il marito è fuori casa per qualche giorno, dopodichè ci saremmo potuti vedere molto meno e con più accortezza.
Dopo averla scopata più volte in tre o quattro giorni, mi confessa una passione sessuale che ha e che non ha mai messo in pratica con il marito; il sesso anale, che aveva provato con un cazzo finto comprato su internet all'insaputa del marito.
Tornavo a casa ogni giorno più soddisfatto perchè avevo trovato la classica TROIA che tutti vorrebbero avere.
L'indomani mattina nel mio consueto lavoro, tra pratiche catastali e carte varie mi reco come spesso capita dal nostro geometra di fiducia;
solita accoglienza festosa, si parla del più e del meno, quando ad un certo punto ci interrompe il collega dicendo che è arrivata la moglie, “falla entrare” risponde subito il tecnico- “che la presento anche a X”, “vero X”- mi chiede il geometra- “mi sembra che io non t'abbia mai presentato mia moglie”, risposi – “che non c'era stata l'occasione perchè c'eravamo visti sempre e solo in ambito lavorativo”.
Nel frattempo sentivo i tacchi che arrivavano sempre più spediti; all'aprir della porta mi sentì il mondo cadere addosso! Era Lei! La TROIA! Non sapevo dove metter la faccia, a differenza di Lei forse abituata a certe situazioni, fredda, impassibile; io sentivo un fuoco dentro di me, sudavo da matto; il geometra ci presentò, dopodichè disse una cosa al marito, si rigirò verso di me e disse “Arrivederla Sig. X”.
Ero sconvolto, il geometra con cui avevamo chiuso tante belle trattative, con la moglie troia a cui dovevo fare ancora il culo!!!
Durante la notte passata insonne a sbatter la testa nel come risolvere il problema mi arriva anche l'sms dicendo "Notte amore mio" avrei voluta ammazzarla in quell'istante ma gli rispondo che all'indomani ci saremmo dovuti vedere.
Il giorno dopo, appuntamento per il primo pomeriggio in un grosso centro commerciale appena fuori città, nel parcheggio sotterraneo. Ci vedemmo le spiegai come stavano le cose e gli dissi che almeno per un pò non ci dovevamo vedere, Lei ci rimase malissimo rispondendomi "Ora che avevo trovato l'uomo giusto per saziare tutte le mie voglie..." gli risposi –“che se suo marito mi troverebbe con lei io sarei un uomo finito e che grazie al marito con cui avevamo chiuso un pò di affarucci insieme la mia vita viaggiava molto meglio negli ultimi anni”.
Passate due settimane senza sentirci, e tra l'altro settimane in cui il geometra per ben due volte mi aveva invitato a pranzo a casa sua dicendo che a sua moglie avrebbe fatto molto piacere, ed io che in testa mia rispondevo "grazie al cazzo che gli fa piacere è una gran troia" mentre davanti a lui non sapevo che scuse inventare per non accettare l'invito, comunque aldilà dei particolari; stavo dicendo dopo due settimane senza sentirci ecco arrivare l'sms " ciao amore sai una cosa mio marito giovedì mattina deve andare in Sicilia dai suoi e ritorna domenica, giovedì mattina l'accompagno io in aeroporto, ha l'aereo alle 7.50; fino a mezzogiorno aspetto una tua chiamata oltre dovrai solo dimenticarmi e per sempre!!!"
Era lunedì quando mi arrivò questo sms e cominciai a pensarci fino a giovedì; il giorno seguente me lo ricordò anche il marito chiamandomi "sai se mi cerchi non ci sono fino a domenica sono in Sicilia ci rivediamo lunedì mattina".
Arrivato giovedì ancora non sapevo cosa fare, anche se la voglia di tenere quel porcone tra le braccia dopo quindici giorni stava cominciando a prendere il sopravvento, ma il fatto che mi aspettava per farsi fare il culo non mi fece pensare più.
Prima di mezzogiorno gli mandai il messaggio dicendo di lasciarmi aperta la porta, Lei da gran zoccola mi rispose subito aggiungendomi anche che avrebbe portato la figlia a dormire dalla nonna e l'avrebbe fatto per le successive notti! – Risposi - Tombola!!!
Un giovedì notte e venerdì notte interminabile, sembrava un film porno, provammo le più svariate posizioni, e cosa più bella gli spaccai il buco del culo non so quante volte, non era mai sazia!
Sabato notte solito accordo, solo un piccolo imprevisto il marito che torna prima del previsto e trova me nel suo letto che scopo il culo della moglie a pecora!!!
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17 years ago
Ho1voglia1di1succhiartelo7,
31
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Prima volta al cinema porno a bologna
quello che vi sto raccontanto e una storia realmente accadutami! io sono un ragazzo bsx passivo e vivo a bologna, un giorno che non sapevo che fare e avevo una voglia matta di sesso bsx decisi di provare ad andare in un cinema porno qui a bologna! non x vedere un porno in se ma x vedere se riuscivo a prendere qualche bel cazzo arrapato. allora mi depilai completamente e indossai un perizoma finissimo e delle calze autoreggenti e misi nello zaino una gonna e delle scarpe col tacco. arrivato al cinema ero molto imbarazzato e nello stesso tempo eccitatissimo quindi entrai e feci il biglietto.
una volta fatto il biglietto cercai un posto a sedere dove non ci fosse nessuno, di gente in sala ce ne era piu di quanta me ne sarei aspettato, cosi mi sistemai e cercando di non farmi vedere da nessuno mi sfilai i pantaloni e mi misi la gonna molto corta e le scarpe! ero talmente eccitato dalla situazione che il mio uccello era durissimo!
non passo molto tempo che un signore sui 55 si sedette accanto a me.
mentre il film andava avanti vedevo che lui mi guardava sempre di piu e sicuramente aveva notato che ero trave,anche perche sono abbastanza maschile.
dopo un po vedo con la coda dell'occhio che tira fuori il cazzo dalla patta gia duro e bello grosso e comincia una lenta sega.
io non sapevo che fare se guardare o cosa so solo che quel cazzo mi eccitava, dopo poco l'uomo si gira verso di me e mi dice esplicitamente: "ci vorrebe proprio una troietta che succhiasse bene questo cazzo". io non ce la facevo piu e risposi l'hai trovata.
dopo un attimo ero in ginocchio davanti a lui che gli facevo una pompa da paura,e che ci crediate o no in 5 minuti mi ha sborrato in gola,dopo di che si e alzato ed e uscito.
io ero molto contento perche avevo succhiato un bel cazzo ma mi era rimasto l'amaro in bocca x non avere preso il cazzo in culo.
detto fatto e arrivato un ragazzo di colore che avra avuto si e no 20 anni ma secondo me ne aveva 18 col cazzo di fuori che era almeno 22cm non molto grosso di larghezza.
con voce decisa mi ha detto girati frocetto che ti faccio sentire un vero cazzo.io mi sono messo subito alla pecorina in ginocchio sulla poltrona e lui di dietro che mi inculava come un torello. il primo colpo ad essere sincero fu doloroso perche mi arrivo in gola il resto fu fantastico. mezzora di su e giu nel mio culo wow!
poi una volta sborrato a tolto il cazzo dal culo e se ne e andato. anche io ero soddisfatto e andai a casa! al pensiero mi viene ancora duro
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17 years ago
hosemprevoglia185308, 27
Last visit: 16 years ago -
...desiderio d\'amore
...Mentre le mie dita entravano nella sua figa aprendola al massimo, lei mi sussurrava in un orecchio che avrebbe voluto che io scopassi un'altra..
Era la prima volta che me lo diceva, molte volte avevamo fantasticato su un amore a tre o quattro, lei si eccitava sempre e veniva sulle mie mani che la aprivano sempre più facilmente.
Era passato parecchio tempo dal nostro primo incontro e ormai nulla era precluso ai nostri piaceri.
Ma ero rimasto stupito dal fatto che lei mi dicesse che si era eccitata pensando che io scopavo un'altra.
Sapevo che era possessiva e a modo suo gelosa; tante volte si era parlato di un possibile terzo uomo che la prendesse insieme a me e sempre mi aveva detto che l’idea le piaceva; come invece non le piaceva che io le dicessi di fare partecipare una donna come terza persona.
Diceva che non la eccitava e quindi sentire che lei desiderava pensare a me che scopavo un'altra : mi aveva fatto effetto.
Approfittando di quelle mie quattro dita che scivolavano nel suo corpo, le dissi che avrei voluto fare il culo alla sua amica Giuliana; una ragazza di 28 anni che faceva palestra con lei e che secondo me era cotta della mia donna.
Spingevo le dita dentro di lei e le sussurravo;
“Voglio fare il culo a Giuliana, dimmi che mi aiuterai a farglielo”
E mentre il suo orgasmo bagnava le mie dita, lei mi rispondeva che avrebbe fatto di tutto per rendermi felice e io le urlavo in viso;
“Allora fammi avere il culo di Giuliana”
Dopo pochi minuti, ripresici da quei momenti intensi, la mia donna mi chiede se parlavo sul serio di Giuliana; .io ovviamente le dico ,che ha un culo stupendo, stretto in un modo esagerato e che stare li dentro dovrebbe essere sublime.
Mi fa una smorfia e mi dice ;
“è meglio del mio?”
e sensuale mi alza il culo mettendomelo sul viso.
Io accarezzo quel sedere che mi ha reso felice un casino di volte e le rispondo;
“Il tuo è unico, ma mi piacerebbe avere anche quello di Giuliana , è l0unica che mi arrapa quando la vedo”
Continuo a parlare stuzzicato dai suoi commenti e le dico;
“Credo che Giuliana non l’abbia mai dato a nessuno—è troppo soda.”
“E credo che solo se intervieni tu possa donarmelo, perché sono convinto che è lesbica e per te ha perso la testa.”
Lei mi guarda incuriosita e mi risponde;
“Davvero pensi che sia innamorata di me?”
Io faccio cenno di si con la testa e chiudo il discorso alzando il mio cazzo sulle sue natiche e cominciado a sodomizzarla.
A lei piace un casino prenderlo dietro, basta che nello stesso tempo le accarezzo la vulva, cosa che io faccio volentieri.
La sodomizzo pensando al culo di Giuliana e mentre la sento venire, gli e lo dico e le sborro tutto il mio piacere.
Qualche giorno dopo, lei mentre facciamo l’amore, mi dice che non si è dimenticata della mia richiesta su Giuliana e che si sta dando da fare.
Quelle parole, mi fanno subito venire e piacevolmente riempio il suo utero del mio sperma; dopo la appago con la mia lingua, facendola impazzire di piacere.
Passa una settimana e la mia donna mi dice che quella sera esce con Giuliana e mi farà sapere, subito mi eccito, la prendo da parte e mi faccio fare un pompino sublime e nel momento del piacere, le dico che se riuscirò a inculare la sua amica farò quello che vuole.
Due giorni dopo lei mi chiama e mi dice che ha combinato la cosa, mi spiega che ha fatto assaggiare un poco del suo corpo a Giuliana e senza entrare in dettagli; mi dice che quella sera lei andrà a casa sua e che è disposta a farlo mentre ci sono anche io.
Ovviamente non ha spiegato a giuliana le mie intenzioni, ma se sarò bravo, nel momento giusto potrò sicuramente prenderla come pare a me.
Mi lancia un bacio e mi dice che mi aspetta la sera alle dieci.
Puntuale mi presento e entrando saluto Giuliana che mi fa un cenno nervoso.
Giuliana si è vestita con una tunica a spacchi laterali, mentre la mia donna ha una gonna alle ginocchia e camicetta senza niente sotto.
Mangiamo qualcosa di frugale e gustiamo del buon vino, poi, la mia donna prende Giuliana e la porta sul divano e comincia a giocarci, le mani scivolano sul corpo e frugano i seni; gli scambi affettivi, si fanno sempre più forti e presto capisco che Giuliana si è completamente scordata di me.
È li davanti, piegata in ginocchio che sta leccando la figa della mia bella e senza rendersi conto, sculetta seguendo la sua lingua.
La mia donna le tocca i seni e le dice che è bravissima, vedo in trasparenza che sotto la tunica di Giuliana c’ è un perizoma, sono ovviamente eccitatissimo: mi avvicino e comincio a accarezzare la schiena di quella ragazza, vedo che Giuliana si irrigidisce, la mia donna le trasmette sicurezza con i suoi tocchi e allora Giuliana si rilassa e si lascia andare.
Io scendo alla fine della sua tunica e piano scopro le sue gambe, dolcemente salgo, arrivo sino allo slip e con la massima gentilezza le accarezzo il sedere e la fighetta che trovo bagnatissima..
Prendo una piuma di piccione che avevo preparato e piano la faccio passare sul suo corpo dandole emozioni che percepisco la mandano in visibilio .
La mia mano le toglie lo slip facendolo scivolare e in quel momento sento un sospiro di piacere uscire dalla bocca di Giuliana e per la prima volta le vedo il culo .
“Stupendo---perfetto----“duro come l’acciaio; come il mio cazzo che aspetta dolorante dalla voglia.
Con la piuma vado sulla sua vagina rasata e la stuzzico.
Ben presto, sento il suo primo orgasmo che coinvolge anche la mia donna; sospiri e gemiti si confondono e, in quel momento capisco che devo agire.
Levo la piuma e allargandole il sedere, vedo la sua fighetta bella stretta,mi viene voglia di prenderla anche normalmente, così, metto le mani sui fianchi e mi spingo dentro quel fiore quasi immacolato .
Sento i suoi movimenti di adeguamento, mentre cerca di allargarsi il più possibile; se non sapessi che mi sono spinto nella sua figa,direi che gli è lo ho messo dietro, talmente è stretta all’interno.
Comincio a muovermi piano, mentre lei è sempre nella figa della mia donna , la quale, mi guarda con aria cospiratrice.
Spingo il mio cazzo sino in fondo, dandole dei colpi decisi e continuo per circa 5 minuti a possedere quel dolce fiore, poi decido che è ora di prendere quello che da sempre voglio, faccio capire a alla mia donna cosa voglio fare, lei allora urla a Giuliana di muoversi più veloce che sta per venire e subito Giuliana esegue e a sua volta comincia ad avere un orgasmo violento.
Io sfilo il mio cazzo e velocemente, mentre lei è scossa dall’orgasmo, con un colpo secco e deciso che non le permette di difendersi, spingo la cappella in quella carne tenera, facendola paralizzare dal dolore: sento che mi da del bastardo e che cerca di liberarsi dalla morsa della mia donna, ma prima che riesca a fare qualcosa, con una seconda spinta,la svergino completamente.
L’urlo che emette è più da offesa che da dolore, sento le sue natiche stringermi come speravo e il suo culetto deflorato, cerca di farmi uscire, ma così facendo senza volerlo me lo fa entrare ancora di più.
Sono dentro di Giuliana e comincio a sodomizzarla a mio piacere, i suoi imprechi, vengono smorzati dai baci della mia donna che velocemente la accarezza e riesce a farla calmare un poco, poi improvvisamente lei si alza e venendo dietro di me, mi mette nel culo un fallo elettronico e spingendo forte, mi fa urlare e nello stesso tempo godere dentro Giuliana, la quale ormai sottomessa , si muove piano aspettando il mio sperma.
La mia donna mi sta spaccando il culo in due e io faccio lo stesso con Giuliana ---capisco quanto dolore gli sto provocando e quando la mia donna mi dice che nella vita bisogna provare tutto--io esausto mi lascio andare e muovo il mio culo sverginato verso di lei,accettando la sua lezione di vita---
11
4
17 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
Perversioni gastronomiche
Marco si destò da quel lungo sonno comatoso molto tardi, era già mezzogiorno quando aprì gli occhi. I suoi stupendi occhi verdi ma come potevo essere così pazza da litigare sempre con quel grande scopatore che il destino aveva messo sulla mia strada. Io ero in cucina e già preparavo il caffè quando sentii le forti braccia di Marco che mi stringevano; come me anche lui era ancora nudo e subito al contatto della sua pelle sulla mia il suo cazzo enorme si drizzò come una barra di ferro. Ero già così bagnata che non potei resistere, inarcando la schiena protesi il mio culo verso di lui sperando che ripetesse le imprese della notte precedente. Ma non fu così Marco si allontanò da me, mi girai verso di lui indispettita e vidi che prendeva qualcosa dalla credenza, era una scatola di miele. Poi dalla mensola accanto tirò giù una fune. Mi guardò con il suo solito ghigno accattivante dicendomi: "Sei pronta per il rito?" Dapprima non capii cosa volesse fare poi realizzai e mi lasciai condurre da lui nei meandri di quella sua nuova perversione. Il ruvido tavolo di legno graffiava la mia schiena, Marco mi aveva legata, immobilizzandomi sia le mani che i piedi. Ora con il barattolo di miele prese ad ungermi abbondantemente la fica e le mie enormi tette, poi con la fune che aveva tenuto per se cominciò a colpirmi lievemente la fica fremente di quel suo cazzo durissimo che come un potente scettro batteva sul bordo del tavolo senza per sfiorarmi.
"Ti prego Marco scopami, ti supplico", Marco non mi ascoltava anzi mi intimò di stare zitta e per evitare che parlassi mi legò un tovagliolo sulla bocca, ora così impotente ero del tutto in sua balia, Marco prese a leccarmi la fica selvaggiamente mordendomi di tanto in tanto le grandi labbra. la sua abilità di leccatore era davvero straordinaria, così facendo mi procurò un orgasmo fenomenale, se non fossi stata imbavagliata di certo avrei ululato! Non ancora stanco salì a cavalcioni su di me e prese a sfregare il suo cazzo tra le mie tette imponendomi di leccarne la punta dopo avermi liberata dalla benda che mi zittiva. Marco gemeva come non mai l'atmosfera che si era creata l'aveva talmente sovraeccitato che venne facendomi bere il suo sperma bollente misto al dolce miele. Era di nuovo stanco quindi ne approfittai per liberarmi, ora i ruoli erano invertiti. Avevo anche io legato Marco al tavolo, ma lui continuava a restare inerme, quindi con tutta l'abilità di cui ero capace presi a spompinargli l'uccello sperando che si ravvivasse. Non ho mai avuto dubbi sulle mie capacità, l'asta di Marco era di nuovo li che svettava pronta ad offrirmi piacere e divertimento. Come lui anche io presi ad ungergli il cazzo di miele spingendomi giù fino alle palle e al buco del suo culo ormai non più vergine.
Leccavo avidamente le sue palle così insaporite dal miele e Marco gemeva pregandomi di farlo venire, "Fammi godere ti prego" diceva ma non volevo non era così che avrebbe dovuto venire, lo spompinai ancora un pò e poi a cavalcioni di spalle su di lui mi infilai la dolce mazza nel culo. Così su e giù gemevo e Marco gemeva con me, davanti mi ero infilata una bottiglia e ora la fredda canna al ritmo del cazzo di Marco batteva dentro di me. Non ne avevo mai abbastanza ne volevo ancora e sempre di più e dopo svariati orgasmi Marco svenne ed io mi accasciai su di lui, stanca di aver goduto di quella perversione gastronomica.
10
2
17 years ago
porcellina772007,
33/33
Last visit: 14 years ago
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Blackout
Mi chiamo Valentina sono la classica donna in carriera quasi quarantenne e, soprattutto, senza marito e senza figli.
Mi hanno traferita a Milano, sono il nuovo Amministrato Delegato di una società di Marketing.
Il mio primo giorno di lavoro decido di mettermi un rigoroso tailleur nero, giacca e gonna, ma sotto, essendo una vera e propria maniaca dell'intimo, metto una guepière di pizzo nera, calze non autoreggenti e un bel perizoma nero, anche perchè non si sa mai......
Scopro, appena arrivata, che come segretaria ho un uomo... un uomo??!? NO!! Prima grande delusione della giornata....
Si dimostra freddo e distaccato quando, invece, di solito li ho tutti ai miei piedi. Allora decido di sciogliere quell'iceberg che alberga in lui, ogni giorno lo ecciterò con della biancheria sexy.. deve essere mio anche se fosse gay!!!
Il giorno seguente arrivo con i vestiti appena ritirati dalla tintoria in mano, in ufficio oltre noi non è ancora arrivato nessuno, perfetto... Gli chiedo di prendermi i vestiti e di portrli nel mio ufficio, "obbedisce", un brivido mi percorre la schiena... Chiudo la porta e lui è lì di fronte a me, mi lascio scivolare il cappotto addosso e rimango quasi nuda davanti a lui, indosso solo un completicon perizoma e reggiseno nero con degli swarowsky e reggicalze nero...
Mi guarda, si passa la lingua sulle labbra, sento la sua eccitazione salire, gli chiedo se mi aiuta... Balbetta, gli tremano le mani e la voce... mi dice in un soffio: Si...
Mentre lui mi passa la gonna mi "appoggio" a lui e sento il suo membro gonfio e duro, a quel punto mi dice: Scusi, devo uscire...
Lo guardo perplessa e... come deve uscire??? Io sono qui mezza nuda e con una voglia di scopare che non ci vedo e... lui esce!!!!
Bene... Lo ignoro per tutta la mattinata e a pranzo esco con un collega, quando rientriamo sono ancora tutti a pranzo fuori tranne il mio segretario, invito il collega nel mio ufficio e scopiamo lì sulla mia scrivania, urlo a più non posso perchè mi senta, perchè capisca cosa si è perso...
Ma succede una cosa inaspettata, ora è lui che ignora me, che mi tratta con distacco e freddezza...
Cosa mi sta capitando??? Si, è un bel ragazzo, moro, alto, due occhi dolcissimi, una bella bocca, per non parlare del suo cazzo!!
Ma quanti ce ne sono così???
Decido di non fantasicare più su di lui.
Un venerdì sera per il destino.....
Erano le 19:00, a quell'ora tutti erano usciti, fuori c'era un temporale con tuoni e fulmini, decido che forse è meglio che anch'io torni a casa. Apro la porta e vedo che anche lui si appresta ad uscire, entriamo nell'ascensore, siamo al settimo piano e dobbiamo scendere nel seminterrato.
Non parla... Non mi guarda.. Niente!!! Come se non ci fossi..
Dopo due minuti sentiamo un tuono fortissimo e rimaniamo al buio e bloccati in ascensore.
Panico! Sento che si avvicina... La sua bocca è vicina alla mia... il suo respiro è caldo... Mi bacia prepotentemente, le sue mani sfiorano il mio seno, sento il suo cazzo indurirsi..
Mi spoglia, mi strappa la camicia mentre mi bacia, non l'avevo immaginato così...
Senza dirci niente, ma lasciando parlare i nostri corpi ci spogliamo del tutto lui però mi fa rimanere con la guepière bianca...
Mi toglie il perizoma, mi spinge alla parete e mi fa inginocchiare dicendomi: Succhialo troia!!!! Faccio per ribellarmi ma lui me lo impedisce!
Inizio a leccarglielo tutto, passo dolcemente la lingua sulla cappella turgidae su e giù lungo tutta l'asta... mmmmmmmmmmmm è bello grosso... Ansima di piacere...
Mi alza.. mi mette di spalle e senza tanti complimenti
entra dentro di me... spinge sempre più forte... mi morde il collo e con una mano mi stimola il clitoride, sto quasi per venire e invece lui si ferma...
Vuole il secondo canale... si sdraia e gli monto sopra.. voglio far piano, anche se non è la prima volta ma.., invece lui con uhn colpo di reni lo fa entrare tutto... Grido di dolore sto per alzarmi ma lui mi tiene ferma.. inizia a spingere, il dolore piano piano si attenua e inizio a godere anch'io...
Sono sopra di lui con quel bel cazzo piantato dietro e mi sto toccando.... Sono bagnata... infilo due dita dentro, come fosse un altro cazzo, le faccio inumidire per bene e poi gliele metto in bocca, voglio che me le lecchi!!! mmmmmmmmmmmmmm
Decide che per ora gli basta.... mi fa girare e facciamo un bel 69...
Adoro essere leccata...
Abbiamo insieme un orgasmo intenso... urliamo a squarciagola...
Lui lecca tutti i miei umori mentre io accolgo nella mia bocca quel nettare tanto desiderato...
Nello stesso momento ritorna la luce. Ci rivestiamo in fretta, senza dirci niente...
Si aprono le porte e ogniuno nella sua macchina ma con la consapevolezza che da domani prendere l'ascensore non sarà poi così noioso....
16
2
17 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
L\\\'incesto di mia moglie col fratello
Sono nuovamente a scrivere per raccontare qualche altro episodio della nostra vita. Diciamo che sono stato spinto a farlo da molte persone che mi hanno spinto a raccontare altri episodi. Non ne ho parlato prima perché sono episodi che trattano dell’incesto e su Desiderya non ne ho visti molti, per cui ho pensato che non piacciono .Questi fatti sono accaduti circa un paio di anni prima di quelli già raccontati, e cioè quando mia moglie ha voluto andare a trascorrere le ferie a casa dai suoi. Mia suocera vive a Roma e con lei abita ancora suo figlio, mio cognato, il quale non si è ancora deciso di sposarsi né andar via da casa. Ebbene, d’estate loro stanno un mese in campeggio. Hanno una roulotte fissa presso il campeggio Isola Verde nei pressi di Nettuno. Diciamo che quando ho fatto l’amore per la prima volta con mia moglie non l’ho trovata vergine, ma io non sono il classico gelosone, altrimenti non le avrei permesso di fare tutto ciò che ha fatto. Poi ho capito da chi si era fatta sverginare. Una domenica mattina ci siamo alzati un po’ più tardi del solito e quando siamo arrivati in spiaggia, non c’era più il posto nemmeno per uno spillo messo assieme. Ad un certo punto mio cognato dice che conosceva un posto che spesso era poco frequentato. Siamo risaliti in macchina e, dai cartelli stradali, ho visto che egli si dirigeva verso Latina in una località chiamata “Torre Astura”. Arrivati in uno spiazzo, parcheggiammo. C’erano parecchie altre macchine ma mio cognato disse che ci saremmo spostati in un posto sicuramente poco frequentato. Ci siamo incamminati giù per una breve discesa giungendo in spiaggia. La spiaggia era divisa in due da un piccolo torrente, appunto il torrente Astura. Io notai che a destra del torrente la spiaggia era abbastanza frequentata, mentre a sinistra c’erano si e no cinque o sei persone. Decidemmo di andare a sinistra. Dopo aver piantato l’ombrellone, fatto il bagno e sdraiati al sole, mia moglie mi chiede se avessi voglia di fare una passeggiata. Io dissi di no, quindi lei andò con suo fratello a passeggiare sul bagnasciuga. Dopo un po’ la vidi tornare indietro da me dicendomi che c’erano tre uomini, forse gli autisti dei tre tir olandesi che avevamo visto parcheggiati su nello spiazzo, che prendevano il sole nudi, al che mio cognato disse che quella parte di spiaggia in effetti era riservata ai nudisti. C’era anche una coppia di persone di mezza età vestita e noi eravamo a circa una decina di metri da loro. Mia moglie mi dice che vuole togliersi il bikini. Io, che non l’avevo mai vista nuda davanti al fratello, la interrogo con lo sguardo e lei ammette che non è la prima volta che lei si fa vedere nuda dal fratello. Entrambi abbandonano il costume da bagno sotto l’ombrellone e riprendono la loro passeggiata sul bagnasciuga. Io li guardavo da lontano e vedere mia moglie camminare nuda sotto gli sguardi degli altri bagnanti, anche se non molti, mi faceva scaldare non poco. Poi li ho visti indugiare proprio davanti ai tre autisti olandesi, distanti da noi 20/30 metri. Ad un certo punto i tre si alzano e vanno verso l’acqua. Il loro cazzo a riposo era spaventoso, erano superdotati sicuramente, tanto che mi sono vergognato delle mie umili dimensioni. Mia moglie e suo fratello riprendono a camminare mentre io li seguo di tanto in tanto con lo sguardo. Ad un certo punto li vedo entrare nella vegetazione. Il fatto mi incuriosisce quindi mi alzo senza dare nell’occhio, quindi mi avvio verso il punto in cui li avevo visti entrare. Sono guardingo perché non voglio che mi scorgano e subito dopo li vedo abbracciati, appoggiati ad un albero, mentre si baciano. Mi eccito non poco, quindi li vedo darsi da fare per prepararsi all’amplesso. Mia moglie si china per prenderlo in bocca, ma non dà che pochi colpi, lui la penetra stando in piedi. I loro sospiri e incitamenti di mia moglie si sentono benissimo. Mi eccito tremendamente, non tanto perché mia moglie sta scopando con un altro, quanto perché quell’altro è suo fratello. Prendo il mio cazzo in mano e inizio a masturbarmi quando vedo uno che, forse passeggiando, si ferma quasi accanto a me. Mi guarda e mi apostrofa male dandomi del guardone. Avevo voglia di trattenermi dal dire che quella in effetti era mia moglie, poi non mi faccio scrupoli e glielo dico. Lui mi chiede chi sia quello che se la sta scopando ed io gli dico che è suo fratello. Tira il cazzo fuori anche lui e ci masturbiamo assieme. Però dopo aver raggiunto l’orgasmo mi sento un verme, come se avessi commesso chissà quale delitto. Mi allontano così come l’uomo che prende una direzione opposta alla mia. Torno sotto l’ombrellone dispiaciuto. Dopo una decina di minuti, eccoli di ritorno. Prima di venire verso di me vanno in acqua a fare il bagno. Si distendono entrambi al sole ed io guardo mia moglie facendole capire di averla vista far l’amore col fratello. Quando poi nel pomeriggio inoltrato siamo rientrati in campeggio, mia moglie mi ha raccontato molte cosine che io non sapevo sul loro conto.
Spero tanto che questa storia sia piaciuta. Spero di ricevere qualche commento positivo. In tal caso continuerò a narrare la storia tra mia moglie e suo fratello. Ciao.
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8
17 years ago
Pellicanoverde,
37/38
Last visit: 17 years ago
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Esperienza gay
Aldo era un maschio, 194x85, moro capelli corti, sportivo, molto desiderato dalle donne , e questo a lui non dispiaceva; solo ogni tanto di notte si svegliava tutto sudato e con il pene talmente duro da provocargli del dolore, sognado d'avere in bocca un cazzo.
Questo lo spaventava, assai, tanto che, ripensandoci, non provava nessuna attrazione , ne curiosità per l'altro sesso, comunque non'era il caso di pensarci su, ( si convinceva di non essere gay) .
Un giorno d'estate per sfuggire alla calura, ebbe l'idea d'andfare a camminare l'ungo gli argini del vicino fiume, per cercare refrigerio...
Era estate, ed indossava soltanto un paio di pantaloncini corti ed una maglietta, ( Aldo era solito non portare le mutandine d'estate , ciò gli provocava fastidio)
Si trovava lungo gli argini di questo fiume , quando, dun tratto osservava stranamente un strano raggruppamento di auto, su un'ansa del fiume, non visibile dalla strada, incuriosito, s'avvicinò, ed non capiva cosa stesse succedendo.
Tutti quegli uomini di diverse età che lo guardavano, non capiva, ma stranamente il suo cazzo cominciò a fargli male.
Quando ecco avvicinarsi un'uomo sarà stato sulla 50, capelli bianchi, baffi robusto, che lo saluta, e Aldo quasi ipnotizzato non risppondeva, allora l'uomo che aveva notato il gonfiore dei pantaloncini, si avvicinò, e gli chiese:
ciao caro ti piace succhiarlo?
Aldo sentì un tonfo al cuore le palpitazioni andavano fortissime, e quasi automaticamente senza sapere , disse, SI.
Ecco allora che Aldo e l'uomo si avviavano lungo un vicino boschetto, dove potersi abbandonare al piacere .
Subito con irruenza senza capire bene Aldo si trovò nudo , di fronte a questo sconosciuto, che lo ammirava, era davvero eccitato, il pene pulsava Aldo non capiva più nulla ed un attimo dopo, si trovava piegato fronte all'uomo, con in bocca il suo cazzo. Aldo allora istintivamente cominciò a succhiare, ma era la prima volta e non'era esperto, ma l'uomo lo aiutò a assaggiare le palle , piene grosse, dolci, pronte a riversare il succo deliziozo, e salire poi su e poi giù per l'asta, ed assaporare la dolce cappella, sino ad ingoiare tutta, l'asta.
Una piacevole sensazione di sottomissione lo estasiava, ed il sapore dell'asta in bocca era per lui estasiante. pompava il dolce aldo , ed intento a succhiare questa asta deliziosa , quando ad un certo punto, un folle pensiero gli venne in mente, si alzo eccitato e spaventato chiese:
mi inculi? a questa richiesta l'uomo si intenerì, ed un caldo e tenero bacio unì i due maschi, ma il bacio era condito con il sapore di cazzo che aumentava sempre più, ed allora Aldo si staccò e completamente sottomesso si inginocchiò per offrire il culetto vergine.
sudato , in preda al desiderio assoluto di essere scopato il buchetto era completamente dilatato, e appoggiata la cappella un gridolino di dolore uscì, ma subito dopo, la passione crebbe a talpunto che spinse Aldo a chiedere:
dammelo tutto, scopami con forza sarò la tua troia, amami con tutto il tuo cazzo.
Il cazzo si fece largo lungo il buchetto di aldo e ad ogni pompata un grido di piacere usciva dalla bocca di Aldo, si faceva scopare come mai aveva desiderato , sentire l'asta rigida che entrava in lui gli provocava una piacevole idea di sentirsi donna................................
CONTINUA
13
0
17 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
La notte
La serata, no, la notte era finita. Nel modo più bello. Si sarebbe addormentato con un sogno. Come colonna sonora la sua radio, quella che lei non riusciva a sentire se non la sera, dopo il lavoro, quando rubavano gli attimi al tempo chiudendo tutto fuori per un’ora…. mancava solo la nebbia a cullarli.
Le luci delle auto, i volti dei ragazzi che si attardavano sul marciapiede, i lampioni acciaccati della loro Milano, i semafori, le puttane, la strada, tutto gli passava accanto muto, senza fare rumore. Come un bambino curioso e spaventato della novità che ha scoperto. Come la gente che ti si struscia contro il culo in metropolitana, senza nemmeno sapere che ha appena toccato un altro corpo. Come quelli che non vogliono pensare, che pensare fa male… fa piangere.
Tutto in silenzio, come per timore di disturbare il colore di un sogno che era talmente bello da meritare solo nebbia e luna… e buio.
La radio mandava un jazz nero degli anni ’20. una voce morbida, come i baci violenti che si erano scambiati l’uno nella bocca dell’altra… poi un country americano di quelli così dolci che pensi che forse Colombo non aveva sbagliato i tutto… poi Sting, malinconico come l’umidità di Londra, come l’idea consapevole di non potersi innamorare.
Era un uomo, un maschio, e quel venerdì non gli andava finisse senza orgasmo.
Non sapeva se sarebbe andato a casa a sognare, o se fosse finito tra le cosce senza nome di qualche puttana.
Non aveva ancora deciso.
Non sapeva se davvero si sarebbe addormentato con un sogno o con dello sperma secco gocciolante da un preservativo senza un buon sapore e appiccicato alla tristezza che si sarebbe addormentata sulla sua pancia.
Non aveva voglia di uscire quella sera, gli sembrava così triste uscire da solo “a caccia”. Era come un lupo, un animale che caccia in branco.
Il telefonino aveva emesso il suo segnale quando lui si era già deciso ad uscire, ad annegare la sua triste solitudine, di quel venerdì di un inverno che pareva primavera, in un bicchiere fatto di scollature e ragazze discinte.
“HO VOGLIA DI SENTIRTI” aveva scritto lei.
“Chiamami, anche in ti voglio” aveva risposto lui, e il T9 –strumento maledetto inventato per farci pensare di meno- aveva fatto il resto, errori compresi: in=io.
«Ciao Gioia» aveva risposto il Pirata. Usava quel “gioia” come fosse un nome proprio, il suo nome proprio….Gioia, Strega…erano così simili che gli veniva naturale, «Dove sei?»…chiacchiere… la aveva raggiunta.
Sperava che lo chiamasse, per dare un senso a quel venerdì, che non era mai uguale. Perché altrimenti non avrebbe potuto essere.
La strada gli sembrava più lunga del solito. I semafori non diventavano mai verdi, e poi, c’era sempre qualche lumacone di sessant’anni nella vettura che precedeva la sua marcia.
PAM. L’insegna del grande supermercato era il segnale che era arrivato.
Le sue gambe avevano già cominciato a cercarla. I suoi polpastrelli avevano sete di sentire i capelli della Strega scorrere come seta ruvida sotto la loro epidermide. La sua lingua aveva voglia del sapore di donna, della sua lingua umida e ruvida. Il suo sesso si eccitava al ricordo del calore del ventre della Strega. Un calore che aveva gustato dapprima in fretta, timoroso di offendere un non so che di ancestrale che si racchiudeva in lei, poi rubandolo al poco tempo che gli era concesso.. in modo tanto più dolce e profondo quanto lei gli si arrendeva.
La baciò prima ancora di salutarla. O forse dopo. Ma poco importa, voleva baciarla. Voleva consumarla, risucchiarla in se come fosse acqua…anzi no, come aria.
Adesso quel venerdì aveva un senso, anche se era durato solo quarantacinque minuti. Anche se quel marito alla finestra la infastidiva. Anche se le luci dei lampioni erano indiscrete come gli occhi di un curioso.
Si erano visti per caso, un giorno imprecisato di un Luglio caldo e umido come ne faceva spesso nella loro Milano, i un bar che lui aveva per caso scelto per quel pranzo. Lei ancora non c’era quando era entrato.
Era arrivata pochi attimi dopo.
Era entrata, sì entrata, non passava come passavano tutti gli altri avventori più o meno abituali… lei entrava.
La sua gonna nera e corta, la sua maglia scollatissima sul petto, allacciata con dei laccetti che lasciavano intravedere il solco che separava i seni, anch’essa nera come nera era la camicia di pizzo, o non so che, che la “copriva” appena sulle braccia e sulle spalle. Elegante. Come nere erano le sue scarpe decolletée. Nere le calze autoreggenti. Nero il reggiseno.
In netto contrasto col suo sorriso luminoso e felice, coi suoi capelli chiari e gli occhi, anche loro chiari.
Tanto nero alleggerito da un naso affilato, e da un corpo non perfetto, ma lui ancora non capiva perché. Lo aveva scoperto più tardi: per quella affascinante cicatrice lunga sul cuore, che lei indossava come un tatuaggio Mahori; per quel dito mignolo che non c’era solo per gli occhi; per le sue movenze da Wanda Osiris, da trans, da omosessuale. Così teatrali, naturali come il panno che chiude la scena..o che la apre, come il fatto che il sole è sorto anche oggi e probabilmente sorgerà anche domani. Un miracolo di cui non ci si chiede il perché. È così e ci basta. E se così non fosse non sapremo come fare, come vedere, come sarebbe possibile vederla.
Quanti anni aveva quella Strega.
Non importava. Aveva la stessa età del nero e della musica, cioè nessuna età. Era bella, come il nero e come la musica.
Il nero: tutti i colori e nessun colore.
La musica: tutti i rumori, ma non un rumore.
Mentre la strada scorreva in silenzio sotto le ruote di gomma della sua macchina, il pirata sentiva le parole dolci di lei: parole che lei stessa temeva, mentre lui le adorava;parole che le squarciavano la corazza che lei indossava tutte le mattine, da non so quanti anni fino ad allora. Forse da quando lei aveva scoperto un sesso diverso, che le aveva rubato la gioia di limonare in macchina, o sotto la pioggia, o sotto il getto di una doccia troppo calda e quella di non alzarsi dal letto di carne in cui aveva giaciuto fino ad allora, scrollandosi di dosso l’odore del sesso come ci si scrolla di dosso una foglia secca d’autunno che il vento ci ha buttato addosso. Un sesso diverso, che le aveva insegnato tanto, che la aveva fatta crescere più i fretta delle sue compagne di classe e delle sue amiche di quartiere, che aveva torturato i suoi capezzoli e le labbra della sua intima bocca; che non conosceva le coccole, ma solo la sensualità esagerata, l’orgasmo, la tensione data dal dolore e dal piacere di trasgredire… pur senza saperlo.
La prima volta che avevano fatto l’amore –o scopato come diceva lei, duramente, per non dare sentimento a quell’incontro di carni turgide- il Pirata si era addormentato con addosso l’odore di lei, e con quello si era svegliato. Con l’odore de suo sesso bagnato e fremente impregnato nelle dita, sotto le unghie, confuso col suo, di lui, nei peli pubici, in quelli della barba curata e sottile.
Si era svegliato con l’odore del corpo di quell’angelo nero tremante alle carezze della sua lingua, con lo spasimo dei suoi seni succhiati e morsi, poi sporchi di lui. Con l’odore serico della pelle della Strega, liscia, morbida e profumata anche dove non crederesti. Aveva fatto la doccia la mattina solo perché delle convenzioni, che forse no condivideva appieno, imponevano che non si rendessero partecipi gli altri del nostro piacere, della nostra gioia…della sua Gioia.
Un blues che sapeva di lacrime e di sangue lo accompagnava, malinconico e bello come la voce della nonna che gli raccontava di quando andava al lago con la Lambretta, con il marito e due figli sullo stesso pezzo di latta.
Averla incontrata era come per un fiume incontrare il mare, laddove il suo moto non si spegne, ma diviene onda, qualcosa di più grande, più impetuoso, ma con meno spigoli. Nonostante le corde con cui le legava i polsi al letto, perché lei si sentisse libere di essere sua, del suo Pirata; nonostante le sue dita che stringevano i capezzoli lunghi e già duri; nonostante le sue mani che battevano il suo seno e il suo nido. Nonostante la bocca avida della strega, scrigno segreto di un luogo di piacere che solitamente si trova altrove…nelle donne, ma lei non era una donna. Non una donna comune almeno.
Aveva il clitoride in gola. Un cazzo nel cervello e uno avrebbe voluto averlo tra le gambe, in mezzo alle quali, tuttavia, nasceva e si sprigionava una sensualità di femmina, di cui pochi altri esseri femminili sono consapevoli.
In lei era il femminino sacro. La stella di Davide, in cui il calie si fonde con la lama.
Una femminilità perversa e santa. Sporca e pure. Razionale come il sesso solo non sa essere.
Blues e sangue.
Unione e scissione.
Un lampo che trascendeva il tempo delle loro età, così diverse per come diversi erano gli ambienti in cui eran cresciute, in cui si eran formate.
Uno squarcio che separava la loro voglia di aversi e la consapevolezza di non potersi amare.
E allora fottetevi!
Fottiti tu Strega, e il tuo matrimonio, le tue sicurezze, le tue palle -che nemmeno dovresti avere.
E fottiti tu Pirata e il tuo essere diafano, romantico e sognatore, e che si fotta la tua voglia di fottere e il saperlo fare.
E allora non lasciate che finisca. Non lasciate che vi perda questa voglia di consumarsi da lontano.
La strada passava muta al suo fianco, grigia che nemmeno la vedeva.
La sua bocca ancora puzzava del rossetto di lei, quello stesso che lui consumava tutte le sere, o quasi, che era rimasto sulle sue labbra più forte del gin del negroni che aveva appena finito di bere. E lo sentiva più della musica forte di quel locale, da cui era scappato perché strideva, in attrito con gli attimi che si erano regalati… che lei gli aveva regalato. E ancora una volta gli aveva detto cose da tenere strette… che lei non era solita dire cose del genere a chi le passava tra le lenzuola.
Era un maschio, e non gli andava che quel venerdì sera finisse senza orgasmo. Non sapeva se sarebbe andato a casa a sognare, o se fosse finito tra le cosce senza nome di qualche puttana.
Ma quel venerdì aveva deciso che sarebbe stato uomo, non maschio… di quelli il mondo è pieno.
Aveva scelto.
Si sarebbe addormentato con un sogno, che tanto quella sera era finita con qualcosa di più che un effimero orgasmo, che dura pochi secondi. Era finita con un qualcosa di più forte, qualcosa che, se hai la fortuna che ti capiti, te lo porti a letto e ti ci svegli. Qualcosa che non diventerà forse il motivo per continuare domani, ma che se accadrà, sarà sempre bello come ieri.
Quella notte si sarebbe addormentato con un sogno… lo stesso sogno che prima di addormentarsi le aveva voluto regalare. Lei dormiva già, ma domani lo avrebbe ricevuto con un bip-bip… o come un raggio di sole d’inverno: pallido ma intenso.
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17 years ago
admin, 75
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La regina, il re, e i 4 moschettieri
Qualche sera fa, organizzai una divertente festicciola in compagnia di 4 amici per realizzare un sogno della mia Regina.
Saliamo in macchina belli carichi, sapendo che ci saremmo divertiti; mentre guido, la mia Regina inizia a toccarmi sui pantaloni incurante delle altre macchine vicine, tasta con piacere il mio membro che inizia ad indurirsi.
Golosa e monella come solo lei sa essere, mi apre la patta dei pantaloni e inizia a succhiare, sento la lingua roteare attorno alla cappella, su e giù per tutta l’asta per poi riprenderlo in bocca e bagnarlo di saliva. Adoro i suoi pompini. Mi guarda con eloquente sguardo da porcella.
Dopo circa 10 minuti arriviamo alla meta come due santarellini.
Suoniamo al citofono, saliamo sull’ascensore e la Regina porcella si inginocchia e lo prende nuovamente in bocca; ho una gran voglia di fotterla per benino e farla godere come merita, vorrei riempirle la bocca, ma per questo ci sarà tutto il tempo.
Il nostro amico ci aspetta;giungono poi altri tre amici, due dei quali di colore.
La Regina si spoglia in maniera molto sexy e mostra ai suoi cortigiani tutto il suo splendore.
Sottoveste trasparente nera, perizoma in tinta e autoreggenti mozzafiato.
Inizia a strusciarsi contro il mio corpo, le mie mani si avvinghiano al suo, nel frattempo i partecipanti si avvicinano con quel certo languorino….
Ogni suo pertugio viene frugato per bene.
1° Livello Tetris
Mentre la masturbo con le dita e lecco avidamente la sua fica bagnata , lei si diverte a spompinare un amico mentre un terzo le indirizza il suo uccellone in mano.
La temperatura sale a vista d’occhio, il tetris tanto sognato si sta realizzando.
Un ragazzo la scopa con vigore, la Regina ha bocca e mani occupate di 3 bei cazzoni duri come la pietra.
Un fiotto di calda crema le bagna la spalla e la Regina guarda delusa: “Quanto nettare sprecato, mirate più su, alla bocca !”
Dopo una piccola pausa brindando alla compagnia riprendiamo a giocare appassionatamente.
2° Livello Tetris
Con le dita inizio a stuzzicarle il delizioso culetto sodo, tondo, da infarto.
Le infilo uno, due, tre, quattro dita nel culetto, mentre lei è impegnata nella sua passione: il pompino. Una vera artista del pompino, passerebbe le giornate a succhiare il cazzo.
Quando ormai è dilatata le infilo il mio attrezzo e inizio a pomparla di brutto, il ns. amico di colore la prende davanti e inizia a galoppare. Una doppia da paura.
La Regina ansima di piacere.
.
3° Livello Tetris
Il secondo di colore affonda i suoi 25 cm nella passerina bagnata della Regina e inizia a scoparla violentemente, nel frattempo, mi avvicino e facciamo una bellissima doppia vaginale, mentre gli altri partecipanti si alternano a scoparle la bocca.
È in preda ad un godimento assoluto, le sue urla sono talmente forti che mi chiedo come i vicini non possano sentirle.
Gode in maniera esagerata sotto i colpi inflitti, ma incassa benissimo, anzi, ci esorta a continuare, di più, più forte. È incredibile !
In tutto questo trambusto troviamo il tempo per abbracciarci e scambiarci dolci parole, sembra quasi paradossale. La nostra complicità è assoluta, ci chiamiamo, ci cerchiamo con lo sguardo.
4° Livello Tetris
La serata si conclude al meglio intorno alle due di notte, l’amico di colore, dopo averla posseduta e fatta urlare a squarciagola, la fa venire intensamente, in preda agli spasmi la Regina non fa caso agli altri porcellini che in preda all’eccitazione riempiono la sua splendida faccia di caldo sperma, un susseguirsi di getti caldi sulle labbra, sul viso, sul collo….
Che degna conclusione per la Regina.
Vera regnante del Castello.
Ci rivestiamo e salutiamo i ns. amici ripromettendoci di vederci al più presto, magari in compagnia di altre persone simpatiche e porcelle.
16
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17 years ago
coppiadassi72, 36/36
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Primo passi
Diversi anni fa, mia moglie ed io ci trovammo in un campeggio, periodo estivo. Incontrammo una ragazzo della nostra età circa 40 anni, facemmo amicizia. Spesso mia moglie e io, mentre facciamo sesso, immaginiamo di farlo insieme ad un singolo e la cosa ci eccita tantissimo. Una sera il nostro amico era seduto sulla sedia vicino ad un tavolo e visionava delle immagini sul telefonino e mia moglie dietro di lui che guardava anche lei le immagini. Ad un tratto io mi sono messo dietro di lei a guardare anchio le immagini. In quel momento mi è venuta una voglia matta e ho inserito le mano dentro la camiccieta della mia lei e ho iniziato a palparli il seno,,, lei mi disse "sbottonami il regisseno"!!! io obedii....... gli palpavo il seno e strizzavo i cappezzoli... gli chiesi " ti piace?" lei rispose "sono eccitata da morire".
poi mi sono seduto sulla sedia difronte al nostro amico e lei si è messa sopra di me con le spalle rivolte a me. Gli ho sbottonato i pantaloni e ho infilato la mano dentro il perizoma, mentre il nostro amico ci guardava e si toccava l'uccello. Ho iniziato a masturbarla e dopo un po è venuta. il nostro amico è andato dentro il suo camper e probabilmente si è fatto una sega..........
questo è la nostra unica esperienza a tre molto leggera......... speriamo di poter avere l'occasione di poterlo rifare con un singolo o con coppia entrambi molto fidati ed educati..................
la nostra @ è [email protected]
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7
17 years ago
noidue6667,
43/43
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Il poker
Il salone era pieno di fumo e le urla festose dei quattro uomini risuonavano nella stanza. Il tavolo pieno di bottiglie di birra vuote ed i posacenere ricolmi erano l’unica testimonianza del fatto che si trovavano lì da un bel po’.
Giocavano infatti da qualche ora, e la partita volgeva inesorabilmente al termine. L’ultima mano era agli sgoccioli, e solo due dei quattro contendenti erano ancora in gara.
Il piatto era ricco, il più ricco che si fossero mai conteso, eppure sul tavolo non c’erano fiches!
Le carte dovevano infatti decidere come uno di loro avrebbe trascorso le prossime due, o forse tre ore. I due eliminati scherzavano tra loro senza nascondere l’invidia per coloro ancora in gioco.
Il momento era arrivato, rimanevano solo le carte da girare, ma Carlo temporeggiava: buone carte, ma sarebbe bastata una scala al 7?
Respirò profondamente, prese coraggio e cominciò a girare piano le carte, una alla volta, cercando di capire nel volto del suo avversario se la vittoria fosse o meno sua. Doveva capire se sarebbe stato fortunato, il prescelto. Gli altri guardavano le carte come ipnotizzati, immaginando di essere loro quelli che avrebbero urlato da vincitori.
Carlo lasciò l’ultima carta sul tavolo, ci furono secondi interminabili prima che il suo avversario accennasse una qualsiasi reazione. Finalmente ci fu, alzò gli occhi dalle carte appena posate, ed esclamò con stizza: “Ecco il solito fortunato, non è giusto, fottiti!”. Buttò le carte sul tavolo e si alzò di scatto, allontanandosi in fretta. Gli altri due si congratularono con Carlo in mezzo a risatine e battutacce.
Il padrone di casa chiese una mano nel sistemare il disordine che i giocatori avevano creato in ore di tensione e gioco. Terminato di riordinare, prese una giacca ed uscì con gli altri due, lasciando Carlo solo in casa.
Il quale non attese molto, si diresse in bagno, si spogliò e fece una doccia veloce. Si asciugò frettolosamente e senza nulla addosso si diresse verso la camera da letto dell’amico.
La stanza era in penombra e si avvicinò alla finestra, aspettando che i suoi occhi si abituassero. Impaziente cercò l’abat-jour e l’accese, guardando il letto. Lì, legata alle sponde c’era una donna bendata. I lineamenti erano nascosti dal drappo che serviva ad impedirle di vedere.
Aveva circa 30 anni, una bocca carnosa ed un delizioso nasino all’insù. Il lungo collo era scoperto dalla pettinatura, e scendendo ancora Carlo accarezzò con occhi carichi di desiderio il bel seno tondo e sodo, una quarta probabilmente, ed un ventre piatto ed invitante. Passò in rassegna le gambe, non troppo lunghe me ben fatte, soffermandosi poi sulla fica, non completamente rasata. Una strisciolina di peluria rada abbracciava due grandi labbra polpose.
Continuò per qualche istante a guardarla con desiderio: lei, il premio che aveva vinto.
La moglie del suo amico.
I patti erano quelli: a turno si sarebbero giocati la propria moglie. Nessuna di loro doveva sapere chi se la sarebbe scopata e Carlo a malincuore decise che avrebbe tenuto fede all’impegno. Avrebbe voluto dirle chi aveva vinto, che era lui ad apprestarsi nel farla godere, scopandola furiosamente. Avrebbe voluto fosse il suo nome ad essere urlato, tra i gemiti di un orgasmo.
Non riusciva a spostare gli occhi da lei, mentre rifletteva sul fatto che l’aveva desiderata da sempre, cercando in ogni modo di farsela senza perdere l’amicizia di suo marito.
Così aveva ideato quelle partite a poker. Certo, nessuno dei contendenti era portato all’idea di cedere la propria moglie, ma il sapere che c’era la possibilità di scoparsi la donna degli altri leniva l’idea di perdere per qualche ora la propria.
Mentre rifletteva si sentì tirare all’altezza dell’inguine, abbassò lo sguardo e vide il suo cazzo eretto, pronto per quella donna, per la sua bocca e la sua fica. Pronto per il suo culo. Non intendeva tralasciare nessun orifizio, l’avrebbe scopata come nessuno aveva osato fare prima, né avrebbe potuto fare in seguito. Intendeva marchiarla con il suo cazzo, e rendere la scopata che si accingeva a consumare, la migliore della sua vita!
La donna aveva sentito la porta aprirsi, cercando di capire chi fosse il vincitore. Sapeva che non le sarebbe stato detto, e tutto questo rendeva la situazione più intrigante. Ricordava di essersi infuriata quando suo marito le aveva proposto il gioco, ma anche se non l’avrebbe mai ammesso, era felice di aver accettato.
La cosa la eccitava terribilmente e la sua fica aveva iniziato a bagnarsi fin dal momento in cui la luce aveva penetrato il panno sui suoi occhi. Cercava di percepire dove fosse l’uomo, e non riuscendo ad intuirne la posizione, fremeva ancor di più nel desiderio, bramando il suo tocco.
Ogni secondo d’attesa acuiva il suo desiderio, avrebbe voluto urlare, urlare con la fica, catturando con famelica determinazione ciò che desiderava più d’ogni altra cosa in quel momento.
Il cazzo di lui, già lo immaginava mentre glielo strusciava addosso. Avvertì ad un tratto dei passi, e capì che lui era al suo fianco. Trattenne un singhiozzo d’eccitazione, iniziando a tremare vistosamente. Riusciva a cogliere l’odore del bagnoschiuma usato di recente, mescolato al sapore acre e gradevole del suo sudore. Avrebbe giurato di riuscire a cogliere il calore stesso che emanava dal suo maschio, eppure non era in grado di determinare con esattezza dove lui si trovasse di preciso.
Sussultò quando due mani si posarono sul suo seno, mani non troppo grandi, che contenevano a fatica la pienezza della sua femminilità. Sentì che lo massaggiava con cura, giocando con i capezzoli, stuzzicandoli e stringendoli con le dita.
Carlo si ritrasse, soddisfatto del primo tocco e delle sensazioni che sapeva di aver procurato a quella donna. Si avvicinò con la bocca al sesso di lei, inspirò profondamente, cercando di coglierne e trattenere il profumo. Lo trovò così delicato ed invitante che dovette compiere uno sforzo di volontà per impedirsi di gettarsi su di lei, affondando la lingua tra quelle labbra così attraneti.
Spese qualche istante prezioso per osservarla, ed intuì che lei aveva capito cosa stesse facendo, probabilmente dall’alito caldo che versava sul sesso scoperto ed umido.
Decise quindi di assaporarla sfiorandola dolcemente con la lingua. Lei ebbe un brivido quasi spasmodico, mentre la lingua di lui si insinuava con lentezza esasperante nel suo sesso, schiudendo le labbra con un tocco così leggero da sembrare inesistente. Prestò attenzione a non sposare i movimenti di lei, che cercava di abbassare il bacino, per farlo affondare in quel nido di morbida delizia. Voleva essere desiderato, in modo esasperante, quasi doloroso.
Lasciò la fica di lei, fradicia di umori e desiderio, e si portò rapidamente verso la sua bocca.
La baciò a lungo, lasciando che le rispettive lingue danzassero sfogando il desiderio. La morse e si lasciò da lei mordere, la leccò con avidità e lasciò che lei assaporasse pienamente la sua bocca, viziata dalla birra, dalle troppe sigarette, ma addolcita dal tenue sapore della sua fica.
Ad ogni guizzo della lingua, ad ogni affondo, la donna tentava di divincolarsi e liberare le mani, tirando i legacci che la serravano alla sponda del letto.
L’intento era evidente, il desiderio aveva preso il controllo sul corpo di lei, che cercava di liberarsi per poter abbracciare il suo amante, toccarlo e stringerlo a sé.
Intuendo le sue intenzioni, Carlo si scostò di nuovo da lei, lasciandola raffreddare. Senza darle modo di intuire le sue intenzioni, si riportò all’altezza del ventre, determinato a riprendere ciò che aveva sospeso.
Affondò con forza la lingua nel suo sesso, aprendolo sotto spinte sapienti, raccogliendo nella sua bocca gocce preziose di eccitazione. La leccò con minuziosa attenzione dal basso verso l’alto, accarezzando dolcemente le labbra di lei, mordicchiandole e succhiandole avidamente, risalendo con lentezza esasperante. Prese quindi il suo clitoride in bocca, succhiandolo e premendolo verso il palato, mentre la lingua lo titillava dal basso. Lo sentì inturgidirsi sotto i suoi colpi, fino a diventare un piccolo cazzo duro da stuzzicare per un tempo interminabile.
La donna inarcava la schiena, colta da spasmi incontrollabili. Cercava istintivamente di accogliere la lingua dell’uomo, come se per miracolo potesse trasformarsi in cazzo ed invaderne il sesso in profondità. Era deliziata ed al tempo stesso esasperata dalla maestria con la quale l’uomo succhiava e beveva dal suo sesso. Quell’amante rappresentava la risposta ad un sogno coltivato in tante notti di scopate frettolose e preliminari inesistenti, intuiva che ciò che l’uomo faceva non era per il piacere della donna, ma per il suo stesso, e la donna ne godeva di riflesso, grata di tanta insaziabile fame.
Senza rendersene conto aveva cominciato a muoversi e dimenarsi, accordandosi ai guizzi della lingua di lui, e la presenza delle corde acuiva il desiderio di un cazzo da afferrare, leccare e divorare con foga.
Lui portò un dito alle labbra di lei, lasciandoglielo succhiare e mordere, leccare con foga, poi iniziò a premerlo contro l’ano della donna, scivolando dentro e godendosi la sensazione di quell’invitante orifizio che si dilatava sotto le sue spinte. Trovandolo accogliente decise di infilarne immediatamente un altro, strappandole un gemito ed un urlo di soddisfazione. Intuì che la donna stava per venire, e decise di gustare con la bocca il suo primo orgasmo, insinuandole due dita nella fica, scopandole il culo con l’altra mano e succhiando avidamente il clitoride.
Lei si lasciò andare ad un orgasmo travolgente, scossa da spasmi, tirando i lacci che la tenevano bloccata. Ululò di soddisfazione come una cagna in calore, versando caldi umori nella bocca del suo uomo. Lui bevve con avidità e soddisfazione, scostandosi infine per godersi lo spettacolo: il corpo di lei ancora fremeva, e cercava di serrare le gambe per proteggere il sesso provato e scosso, ma non riuscendo, finì con l’abbandonarsi completamente.
Ora era il turno di lui di godere, le montò sopra, avvicinando il cazzo alla bocca di lei, che in tutta risposta tirò fuori la lingua, cercandolo nel vuoto che li separava. Riuscì a raggiungere la sua cappella, titillando e raccogliendo con famelica determinazione le gocce del suo piacere, trovandole deliziose. Tentò di accoglierlo in bocca, protendendo la testa verso di lui, che in tutta risposta gliela bloccò con il palmo della mano. Risalì ancora sul corpo di lei, portandole le palle alla bocca, lasciando che il cazzo duro premesse contro il suo naso, contro la sua fronte, che bagnasse le sue guance. Lei accolse le sue palle in bocca, una per volta, massaggiandole con la lingua e godendo della potenza del gesto. Un solo morso e quel maschio sarebbe stato perduto per sempre, ed al suo piacere si affidava completamente. Lasciò uscire i testicoli dalla bocca, ed iniziò a leccare ancora più giù, sforzandosi e piegando la testa. Lui intuì le intenzioni della donna, e piegandosi all’indietro lasciò che la lingua gli stuzzicasse l’ano. Lasciò gemiti di soddisfazione mentre la donna di lei abilmente lo titillava, e non volle resistere oltre: le slegò una mano e se la portò al cazzo, lasciando che lo masturbasse mentre lo leccava con tanta abilità. Libera da una spalla, benché costretta dal peso di lui, riuscì a muoversi con sufficiente foga da penetrarlo con la lingua, violando con soddisfazione lo stretto pertugio. Godette per qualche secondo della splendida sensazione, poi la scostò con forza, si rizzò sulle ginocchia ed, aiutandosi con una mano, le ficcò il cazzo in bocca. Affondò per quanto gli era possibile, godendosi il senso del possesso, la soddisfazione che gli dava l’idea di avere quella donna in suo potere, priva di aria, soffocata dal suo stesso desiderio. Prese ad uscire piano dalla sua bocca, mentre il petto di lei si gonfiava per catturare nuova e preziosa aria.
Iniziò quindi a muoversi dentro la bocca, con affondi rapidi ed irregolari, scavandole dentro e soffermandosi solo quel tanto che basta per godersi l’uso esperto della sua lingua.
Decise che era venuto il momento di scoparla. Uscì rapidamente dalla sua bocca e scivolò all’indietro, sul corpo di lei. Infilò le ginocchia sotto le cosce di lei, ed inarcò la schiena. Il suo cazzo puntava minaccioso la fica di lei. Iniziò a strusciarlo, a farlo scorrere dal basso verso l’alto, divaricando le labbra del suo sesso. Prese a sbatterlo contro il suo clitoride, ed infine lo puntò con determinazione, affondando piano, un millimetro per volta. Lei inarcò improvvisamente il bacino, nel tentativo di aumentare la penetrazione, e Carlo in tutta risposta si ritrasse, riprendendo il gioco perverso dei piaceri negati.
La donna stava impazzendo, si lasciava sfuggire gemiti di rabbia e frustrazione, mentre tentava di spalancare le cosce il più possibile, accecata dalla fame e dal desiderio.
Carlo appoggiò il suo membro sulla fica di lei, lasciando che l’asta aprisse le labbra mentre la cappella lucida gocciolava sul suo clitoride, e prese di nuovo a massaggiarle il seno, i fianchi ed il vente.
Lei non seppe resistere oltre.
“Ti prego scopami, fammelo sentire dentro, sto impazzendo, lo voglio!”
Era quello che lui voleva, che lei pregasse per il suo cazzo, che lo desiderasse intensamente, che la scopata fosse una liberazione da una fame che non riusciva più a contenere.
Si scostò leggermente, e con un colpo secco glielo ficcò dentro, fino alla radice, accolto da una fica fradicia e desiderosa e da un gemito gutturale, profondo quanto i centimetri avidamente scavati nel corpo di lei.
Stette così per qualche secondo, godendosi l’abbraccio del sesso di lei, il tepore che si diffondeva lungo tutta l’asta, concedendosi millimetrici scivolamenti, giusto per ricordare al suo uccello che giaceva nel tempio del piacere.
Presa in modo pieno e completo, penetrata senza premura alcuna, il gemito di lei si strozzò in gola, lasciandola rapita nelle sensazioni che quel cazzo, grosso e duro, le procurava. Sensazioni nuove, o forse solo a lungo dimenticate.
Soddisfatto della sensazione, iniziò a scoparla piano, accelerando secondo il gusto ed il piacere che traeva da quella fica deliziosa. A volte affondava con forza, soffermandosi per lunghi secondi ed assaporando la sensazione del sesso violato di lei, altre volte con colpi leggeri e frequenti, per stuzzicarle l’imboccatura dell’utero. I gemiti di entrambi si intrecciavano nella stanza, e lui avrebbe voluto urlare il nome della donna, mordendosi invece le labbra per trattenersi.
Iniziò a scoparla furiosamente, facendo oscillare quel corpo dolce e burroso, mentre il seno dondolava dolcemente sotto le sue spinte e la donna respirava, gemeva in accordo agli affondi di quel cazzo a lungo desiderato.
Si fermò giusto un attimo prima di venire, uscì dal sesso di lei, ed iniziò a slegarle le gambe. La donna in tutta risposta sollevò le ginocchia e le piegò, dando sollievo alle membra a lungo provate. Carlo ne approfittò, serrando rapidamente le caviglie tra di loro.
Poi slegò l’altra mano, e girò la donna, costringendola carponi, col bel culo sporgente ed invitante, il volto ed il seno premuti contro il cuscino.
Prese a leccarle il culo, scivolando dall’alto verso il basso con la lingua, mentre con le mani teneva le natiche ben larghe. Più volte si soffermò all’altezza dell’ano, premendo piano e lubrificandolo con cura, salvo poi riprendere la corsa furiosa della sua lingua, scendendo a lambirle il sesso e poi risalendo rapidamente.
Quando fu pronta puntò l’uccello, la prese per i fianchi ed iniziò a spingere piano, facendosi strada nella sua carne. Lei cacciò un urlo, che scolorò rapidamente in un gemito di soddisfazione, mentre l’asta del suo maschio guadagnava centimetri preziosi all’interno del suo corpo. Le gambe serrate in quel modo acuivano la sensazione, facendola sentire totalmente invasa e posseduta dalla foga di lui.
Carlo continuò a pompare piano, dilatandole l’orifizio ad ogni spinta, lasciando che il dolore scomparisse completamente, attento ai gemiti ed alle sensazioni di lei.
La donna non seppre resistere oltre e venne urlando, sfogando un orgasmo repentino e violento, inatteso. Lasciò che l’orgasmo si spegnesse nel corpo della donna mentre ancora menava colpi decisi, poi si sfilò, si portò alla bocca di lei ed infine venne, gettando fiumi di sborra calda sul suo viso, sulle sue labbra, prontamente accolte ed ingoiate. Si fece ripulire per bene dalla sua lingua, poi uscì e prese i vestiti. Iniziò a rivestirsi con calma nella camera da letto, osservando quel corpo abbandonato e soddisfatto, accarezzando con gli occhi il rivolo di piacere che colava dalle cosce, il viso lucido di sudore e sperma.
Una volta rivestito si avvicinò e la baciò a lungo e con passione, staccandosi solo per slegarla, un laccio per volta, con infinita dolcezza e cura. Una volta che fu libera, e solo un drappo le copriva gli occhi, si avvicinò al’orecchio di lei e le sussurrò un’unica parola.
“Fantastica”.
Si allontanò in fretta, senza attendere la reazione di lei, chiuse la porta alle sue spalle e si soffermò per qualche minuto in salotto. Guardò l’orologio e lottò per qualche istante con l’indecisione: avrebbe voluto tornare da lei, assaporare ancora quella fica, ma il tempo accordato stava per scadere, e presto il padrone di casa sarebbe tornato, di certo poco propenso ad accordare una dilazione.
Con rassegnazione volse un ultimo sguardo in direzione della camera da letto, uscì, salì in macchina e si allontanò dalla casa.
Lei era rimasta sul letto, ancora non aveva liberato gli occhi dal drappo che li copriva. Voleva prolungare ancora quella sensazione, concentrarsi sui sensi che la condizione aveva esaltato. Il sapore sulle labbra, il tepore del contatto con lui, il respiro ancora irregolare per il violento orgasmo. Si portò una mano alla fica, trovandola gonfia ed umida, e pensò a quanto avrebbe voluto ancora quell’uomo, per giorni e notti di interminabile piacere.
Ripensò ancora alla voce di lui, ora sapeva chi l’aveva posseduta. Chi l’aveva resa oggetto di piacere, e violandola senza remore, le aveva dato orgasmi indimenticabili. Mentre rifletteva su questo lasciò che due dita scivolassero dentro di lei, con noncuranza. Ebbe coscienza di quello che si stava facendo solo quando i primi brividi di piacere iniziarono a mozzarle il fiato, prese a stuzzicarsi il clitoride con foga, venendo ancora e leccandosi le dita madide di piacere.
Ripresasi, realizzò che non aveva più tempo, suo marito sarebbe rientrato presto. Si alzò pigramente e si diresse alla doccia, raccogliendo l’odore di lui nelle stanze che aveva attraversato.
Si sentiva placata e soddisfatta. Non solo l’atmosfera e la situazione l’avevano intrigata ed eccitata, ma quell’uomo l’aveva scopata da dio, intuendo perfettamente i suoi desideri, anticipandoli prima ancora che essi diventassero voglie concrete.
Il rumore della porta la fece ritornare a pensieri più concreti, ora sapeva cosa doveva fare. Sarebbe uscita, fingendosi offesa e insoddisfatta. Avrebbe liquidato il resoconto dell’esperienza omettendo le parti più importanti, avrebbe dimostrato fame e desiderio per suo marito. Magari si sarebbe lasciata scopare, per tranquillizzare il maschio di casa.
Ma per nessuna ragione avrebbe permesso al suo corpo di dimenticare il significato del vero piacere, ed avrebbe atteso, ogni giorno, che l’appuntamento al tavolo da gioco si ripetesse.
Sapendo in cuor suo, con feroce determinazione, di chi voleva essere il premio.
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5
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EVETTA,
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per coppie bisex che capiscono l\'importanza di s
Vi raccontero' una storia delle mie.......Arrivo da voi vestito da maschio ma tu non ti fai trovare ....Lei mi riceve e constata la mia bellezza , la mia educazione e la mia voglia di giocare fino in fondo....noi donne giochiamo poco ma quando lo facciamo lo facciamo fino in fondo. Lei e' gentile, seria, e un po' paurosa ma io la tranquillizzo subito dicendole che il gioco ci fara' vivere meglio la vita di tutti i giorni e che non deve preoccuparsi di niente . Il gioco e' gia' iniziato e Barbara (chiamo lei con un nome qualsiasi) sono la vostra troia per qualche ora abbandonati alle gioie che ci puo' regalare la mente e il sesso. Lei mi offre un prosecco tanto per sciore me e per sciogliersi lei stessa e mi accompagna in bagno. Le chiedo di rimanere solo ma le chiedo anche di venirmi ad aiutare a truccarmi quando la chiamero'....e lei imbarazzataannuisce . Mi spoglio nuda mi do un'ultima lavata ...la figa sotto le ascelle ma naturalmente sono arrivata gia stra pulita e profumata e questo e' solo l'ultimo tocco . mi vesto di tutto punto da grande troia ma anche elegante se vogliamo dire e appena ho infilato il perizoma chiamo Barbara perche mi aiuti a truccarmi . Lei ubbidisce. Le chiedo di truccarmi e mentre lo fa nel migliore dei modi le dico quanto sia delicata e dolce...senza pero' fare nessun gesto sgradevole per lei . Una volta truccata perfettamente con il rossetto il fard , la cipria la matita , l'ombretto lo smalto per unghie accenno FARMI GUARDARE per sapere se le piaccio e se piacero' a lui alzandomi piano la gonna e lasciando scoperto il culo coperto solo dal filo del perizoma e lei fa per andare fuori per imbarazzo ma anche per lasciarmi a mio agio ma io le dico che mi piacerebbe che rimanesse per aiutarmi ad infilare la parrucca e le scarpette con i tacchi a spillo . Lei resta e io per farla sentire a suo agio le chiedo del suo lui cosa gli piace fare a letto parlando poi dopo che forse lei mi ha risposto ....di cosa piace fare agli uomini...le parlo di una mia bellissima esperienza passata con una coppia e di quanto tutti e tre siamo stati bene . Fai finta che siamo in un sogno di carattere sessuale e io e te siamo gli strumenti per far godere il tuo lui. Io non ti portero' via la tua parte ma cerchero' di essere la nota estranea alla coppia che deve portare libidine e fantasia . Finalmente arriva Stiv e subito mi fa un apprezzamento del fatto che sia cosi' bella e io per farmi vedere subito da lui nella mia veste mi giro e mi chino in avanti lasciando le gambe dritte e alzandomi la gonna per far vedere tutto quello che sono venuto ad offrirti. La luce nella stanza e' fioca e c'e' un buonissimo odore di vaniglia bruciato come incenso da un bastoncino esotico acceso e fumante ed e' proprio lui che prendendo lei per mano la fa stendere sul letto portando le sue mani sul seno e poi sul collo poi prendendo la mia mano e appoggiandomela sull'altro seno. E' l'inizio giusto ....e io comincio a palpare lei a baciarle un seno dolcemente facendole inturgidire il capezzolo . Lei e' fredda ma molto eccitata da quello strano essere gentile ed educato maschio ma femmina che sono io che la sta toccando . Stiv ,mentre io passo da un capezzolo all'altro di lei , offrendo comunque il mio culo alla pecorina a lui , per una eventuale sua palpata nella mia fighetta....comincia a palpare la pancia di Barbara ...i suoi bei fianchi....per finire con la mano sotto le sue mutandine e sentirne gli umori in mezzo alle grandi e piccole labbra. Sempre Stiv spoglia del tutto Barbara mentre io non le lascio i capezzoli e il suo adorabile collo profumato con la mia lingua poi Stiv mi mette una mano sul culo e comincia a palparmi in maniera energica e volgare facendomi sussultare e gemere mmmmhhhh . Stiv mi prende la mano e me la mette in mezzo alle gambe di leimuovendomi le dita dentro di lei. Lascio i capezzoli di lei e mi avvicino alle sue labbra.Le sue grandi labbra . Al primo contatto fra la mia bocca e le sue grandi labbra lei gode molto. Ci so fare e doso la mia bocca alla mia lingua che a colpetti colpisce il suo bellissimo clitoride per scivolare poi in mezzo alle labbra. Provoco nessun dolore di nessun tipo solo piacere mentre sento armeggiare dietro di me a livello del mio culo le mani di entrambi. Intravedo Stiv che prende la mano di lei e me la mette prima sul culo e poi sul mio clitoride .....aaaaaahhhh ggh godo e mi stacco un momentino da quel sublime spacco che ho a contatto con la bocca. Lui mi schiaffeggia forte una natica dicendomi....GODI E' TROIA!!!! SIII siiii godo veramente a sentire il tocco delle timide mani di barbara sul mio sesso indifeso e cadente e i palmi aperti e violenti di stiv che mi punisce per
la mia voglia di godere. in quel momento mi prendo una solenne sculacciata e non so se sono le mani di lei o di lui ma sento dagli umori di lei sotto la mia lingua battente che le comincia a piacere il gioco. ormai siamo un trio affiatato e riunito per l'unica e sana ragione di voler godere diversamente dal solito. Faccio venire Barbara CON FATICA LA PRIMA VOLTA ma senza nessuna fatica la seconda perche' ormai si e' rilassata completamente e sa che puo' fidarsi e puo' solo abbandonarsi al piacere che le viene inflitto...poi sento stiv che armeggia sul mio culo e dopo una veloce lubrificata sopra il mio stretto buco con un gel all'acqua sento un duro cazzo che vuole varcare la soglia . Entra dentro il culo quel cazzo di lattice ....e' grosso e mi fa sussultare....ahhhgg mmmmgggh ma Stiv me lo infila tutto e comincia ad incularmi . Lei a quella meravigliosa vista del maschio femmina inculata dal suo Stiv da sotto le mie gambe accenna a prendermelo in bocca ma invitata da Stiv e da me me lo succhia presto tutto. E' una situazione stra eccitante e un po' dolorosa ma la lingua di lei che mi lecca il prepuzio mentre il mio clitoride penetra nella sua bocca non mi fa desistere da continuare a prenderlo in culo e stare zitta. mmmmhh mmmmmh mmmmmmh aaaggh mmmmghh aaaggh . Lei succhia completamente disinibita e io succhio lei affondando la mia lingua dentro il suo sesso sopra il clitoride e sfiorandole con le dita il suo bel buco. Intanto da dietro mi entra un cazzone prepotente allargandomi tutta e facendomi sentire una vera puttana. lui e lei mi allargano le natiche per vedere meglio quel cazzone penetrarmi nel culoe scomparire tutto dentro il culo. mentre ogni volta io ansimo facendo sentire a lei il mio respiro caldo e affannoso a livello della sua fica. Ad un certo punto lei si toglie da sotto e adesso sento la sua mano spingermi quel cazzone nel culo mentre l'altra mi apre la natica destra.....e poco dopo lui e' al posto di lei almeno al posto della sua figa trovo il suo bastone eccitatissimo. Lo tocco e lui si eccita moltissimo premendomi subito sulla nuca perche inghiotta tutto il suo cazzo. gllloobbbhhh il cazzo di stiv mi arriva in un colpo solo finoi in gola e la mano di stiv con la mano di lei mi affondano la testa in giu' fino a farmi toccare con le labvbra i suoi coglioni....mmmggghh soffoco soffoco ma subito dopo la presa diminuisce e lascia lalzare la mia testa quel tanto che basta per tirarla giu' di nuovo e farmi fare con la mia bocca un bel pompino a Stiv. Barbara intanto mi sta palpando il clitoride e poi si mette un guanto da chirurgo infilandomi nel culo prima un dito e poi due. Inghoitto il cazzo di Stiv mentre sono eccitato dalla perlustrazione di lei che mi incula con le dita poi Stiv mi gira e mettendomi di fianco sul letto ....mi alza una gamba e mi possiede duro nel mio culo............
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17 years ago
MORBIDACALDAELISCIA,
39
Last visit: 15 years ago
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La mia prima volta
Era giugno e la scuola stava finendo, avevo saputo da poco che vicino roma c'era una spiaggia dove si poteva prendere il sole nudi.
quel giorno era una bellissima giornata di sole e decisi di nn andare a scuola per cui con la mia vespa mi avviai in quel di ostia per raggiungere la spiaggia.
arrivato sulla spiaggia stendo il mio asciugamano e mi spoglio , sentivo l'eccitazione salire mano mano mi spogliavo, mi ero sistemato in un punto della spiaggia dove nn c'era nessuno .
inizio a leggere il giornale che avevo comprato e assorto nella lettura nn mi accorgo che nn distante da me si sistema una coppia matura .
Lei sui 50 anni mora, capelli lunghi,seno prosperoso,e poco pelo in mezzo alle gambe, lui un po' piu' grande alto,brizzolato e discretamente dotato .
essendo gli unici vicino a me inizio a guardarli ,ad un certo punto lui si alza e viene verso di me , quando e' vicino mi chiede se potevo prestargli il giornale, io glielo do' e lui ringraziando si gira e si dirige verso sua moglie ,quando dopo poco si gira nuovamente verso di me e mi chiede se volevo unirmi a loro .
Io rispondo di si , prendo la mia roba e mi incammino insieme a lui verso la compagna , arrivati mi dicono di sistemarmi in mezzo a loro
cominciando a parlare del piu' e del meno, ad un tratto lei mi dice ,accarezandomi il petto,che sn un bel ragazzo, e che gli avrebbe fatto piacere invitarmi a pranzo a casa loro .
Io risposi di si e cosi dopo un po' ci alziamo e ci avviamo ai ns mezzi di trasporto x andare a casa loro.
Arrivati da loro in una villetta recintata , loro iniziano a spogliarsi nudi e mentre lei va verso la cucina lui viene verso di me e mi invita a spogliarmi, io mi spoglio e una volta tutto nudo lui inizia ad accarezzarmi dicendomi se mi piaceva, io risposi di si(ero eccitato da matti) lui prese la mia mano e sela porto' sul suo pene e mi disse" accarezzalo piano lo vedi come cresce" io girai un attimo lo sguardo e vidi lei che stavo seduta su una sedia nel giardino ed eccitata ci guardava.
Ero eccitato con mai lo ero stato , senza neanche accorgemene mi ritrovai piegato(per intenderci alla pecorina) con dietro lui che mi leccava il buchino per prepararlo alla penetrazione e con la testa in mezzo alle gambe di lei .
Quando ritenne che ero pronto sentii la sua cappella che spingeva e piano piano si faceva largo , ansimavo dal piacere , ero tutto un fremito, il liquido caldo di lei nella mia bocca mi inebriava , era x me una sensazione nuova e intensa.
Cambiammo posizione e ruoli infinete volte e uscii da casa loro soddisfatto e felice perche' il fine settimana l'avremmo passato insieme .
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
Una notte indimenticabile
Una sera l’occasione si è presentata. Avevo passato la serata con degli amici e al momento in cui ci lasciammo i fumi dell’alcool avevano un po’ inebriato la mia mente. Preso dall’euforia decisi di girovagare per i parcheggi della mia città (napoli) che avevano fama di ospitare coppie di esibizionisti.
Altre volte ci ero passato ma mai mi era capitato di incontrare qualcuno. Quella sera però, mentre mi avvicino al parcheggio, vedo che c’è un auto che staziona. La luce dell’abitacolo è spenta però distinguo la sagoma di due persone.
Con fare circospetto passo vicino all’auto un paio di volte e vedo che si tratta di una coppia che ad occhio e croce sembra essere sulla quarantina. Durante il mio passaggio vedo che mi seguono con lo sguardo e un fremito scuote il mio cazzo che sembra aver già capito cosa può succedere. Parcheggio a 4-5 metri da loro, mi accendo una sigaretta e nel frattempo inizio a toccarmi l’uccello ancora prigioniero nei jeans.
La situazione sembra irreale e credo che tra un attimo la coppia, disturbata nella sua intimità, se ne andrà. Al contrario, dopo un po’ lui accende la luce nell’abitacolo Ciò che mi si presenta è una donna sui 40 anni, capelli lunghi e sguardo molto seducente che guarda verso di me e il suo lui, dall’altro sedile, che le accarezza il seno ancora contenuto nella camicia. Mi sembra un sogno e mi abbandono all’istinto.
Apro la cerniera dei jeans ed estraggo un cazzo eccitato all’inverosimile. Subito dopo accendo la luce dell’abitacolo per rispondere al loro invito ed inizio a masturbarmi lentamente. I movimenti del mio braccio lasciano intendere chiaramente ciò che sto facendo e la cosa provoca un certo effetto ai due che iniziano a baciarsi con gli occhi di lei sempre puntati verso di me. Ora lui le slaccia la camicia e ne esce un seno prorompente contenuto in un reggiseno nero di pizzo alquanto stretto. Glielo accarezza avidamente. I nostri finestrini sono completamente aperti e sento lei che inizia a gemere. Sempre con la camicia aperta lui le slaccia il reggiseno e le sue tette escono in tutta la sua possenza. A quella vista non resisto più e il mio movimento si fa più veloce. Decido di azzardare ed apro la porta della macchina e mi mostro ai due. Guardando lei lentamente me lo accarezzo. Lei mima il movimento di una sega.
Per ricambiare mi abbasso completamente i pantaloni e mi siedo con le gambe fuori e il cazzo in mano. La cosa ha effetto. Lei apre la porta. Si inginocchia sul sedile, spalle a me, e mi mostra il suo culo coperto da un perizoma nero ed inizia a spompinare lui sull’altro sedile.
Sto impazzendo ma non mi avvicino per paura di rovinare tutto. Lui da dietro le palpa il culo e lentamente le sfila gli slip. Lei con la mano inizia a masturbarsi ed è visibilmente eccitata vista la quantità di umori. Io mi tolgo la maglia ed ora sono praticamente nudo. Mi eccita il pensiero di essere visto da qualcun altro in questo stato. In questo momento farei qualsiasi cosa. Ad un certo punto lei interrompe il suo pompino si gira con il culo rivolto a lui, in ginocchio sul sedile e mi fa cenno di avvicinarmi. Non riesco a crederci e per un attimo rimango pietrificato. Poi l’alcool che ho ingerito e la situazione mi danno la forza di alzarmi e con il cazzo in mano mi avvicino al suo viso. Da dietro lui ha iniziato a scoparla e lei gode ad ogni stantuffata.
Nel momento in cui le sono vicino, mi prende il cazzo in mano ed inizia piano a menarlo mentre assorbe i colpi del suo lui. Non credo manchi molto prima che il mio cazzo esploda e la invoco a succhiarmelo. Lei non si fa pregare e me lo prende in bocca. Intanto vedo lui contorcersi e dopo un po’ le viene dentro. Me lo sta succhiando divinamente ed alterna momenti in cui lo lecca in ogni sua parte a momenti in cui lo ingoia avidamente e si muove lungo la sua dimensione. Lui intanto si ripulisce e guarda eccitato la sua lei che spompina il cazzo di un altro e che si passa le dita nella fica sporca dei suoi umori.
Non resisto più, voglio venire e glielo dico chiaramente. Lei non arretra, anzi, lo lecca sempre più avidamente. Nel momento in cui sto per venire lo estrae ed un fiotto di sperma calda la colpisce in pieno viso. Il mio orgasmo è violento e ad ogni contrazione parte un fiotto che si infila nei suoi capelli, negli occhi e in viso. Quando poi ho terminato lo riprende in bocca e me lo ripulisce per bene sino a pulimelo perbene ad eliminare qualsiasi traccia di sperma. non ero stanco avevo voglia di ripetelo di nuovo. L’eccitazione era rimasta ed entrambi, ci rivestiamo. Mentre si sta per riabbottonare la camicia esce dall’auto e mi bacia sulla bocca passandomi un po’ del mio sperma e mi sussurra “un po’ a testa”. Lui dall’auto la richiama e lei risale, accendono l’auto e partono. Io mi rivesto, risalgo in macchina, mi accendo l’ultima sigaretta e ancora con la voglia di fare sesso per tutta lanotte riparto verso casa. Che nottata!!!
Ma dove siete finiti???????, mi piacerebbe rivedervi, se vi riconoscete nel raccont
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17 years ago
maikol27,
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Last visit: 10 years ago
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Al cinema
una sera incontrai in chat il lui di una coppia della mia città...nn ci eravamo mai sentiti prima! si trattava di una persona distinta e cordiale, dai modi di fare eleganti ma pur sempre trasgressivi! Mi propose una tresca. Mi confidò il suo desiderio di vedere sua moglie corteggiata da uno sconosciuto, all'insaputa della moglie insomma. Mi disse che sarebbero andati al cinema quel pomeriggio, a vedere un film comico-commerciale (tipo quelli di Vanzina...x nn fare nomi) e mi propose di venire di nascosto nello stesso cinema e di sedurre la moglie sedendomici vicino! Io accettai di buon grado e ci accordammo per il pomeriggio. Lui avrebbe indossato un cappello e una giacca blu e lo avrei riconosciuto da questi particolari e dalla presenza della moglie...bella donna sulla 30ina, rossa, alta e con un abbigliamento sempre provocante! Arrivai al cinema 30 min prima...preso dall'eccitazione e aspettai frenetico aspettando di vedere arrivare quella splendida creatura che, in effetti, nn tardò!! si presentò con una gonna sul ginocchio, calze nere, tacchi alti e una scollatura provocante ma nn eccessiva. La cosa che risaltava di più erano quei suoi capelli lunghi, rossi, mossi che le davano quell'aria di vamp e di trasgressione. Loro entrarono e il lui con un cenno si accorse di me. Io seguii a debita distanza ed entrai poco dopo. La sala era piena per metà e loro presero un posto centrale ma verso la fine della sala...io mi sedetti vino a lei chiedendo se il posto fosse occupato. Lei si girò e con un sorriso mi disse che potevo sedermi...Nel frattempo io la osservavo finalmente da vicino e nn mi accorsi di fissarla...lei invece se ne accorse e sorrise di nuovo guardandomi negli occhi per poi osservarmi anche lei. Mi squadrò ben bene, mi sorrise e si voltò. Io non sapevo cosa fare per attirare la sua attenzione...mi trovai spaesato e un pò frenato dalla sua bellezza e dal suo saper fare...e questo mi bloccò! cercavo suggerimenti negli occhi del marito che nn si girò nemmeno! Allora aspettai l'inizio del film. Il film nn era un granchè anche se in sala tutti ridevano...io cercavo il modo di approicciare con lei e lo feci poggiando la mia mano sulla sua...fingendo di cercare il poggiabraccia della poltrona...trovai la sua mano e mi appoggiai...lei si girò, mi sorrise e nn fece nulla....io continuai a tenerla sul poggiabraccia e la feci scivolare giù sulla poltrona...trovando la sua gonna. Lei nn oppose resistenza alcuna e anzi si adagiò ancora più rilassata facendomi intravedere il suo reggiseno di pizzo nero che teneva un seno sodo e alto. Questa visione mi eccitò parecchio e si aggiunge all'eccitazione per la sua bellezza...il mio mandrillo si stava già indurendo. Iniziai ad accarezarle le gambe e ad andare sempre più su...sotto la gonna, scopendo le sue autoreggenti nere. Wow che visione...! Dal nilon delle calze passai al pizzo dei bordi e alla calda pelle delle sue coscie. Al contatto delle mie mani un brivido la percorse tutta e percorse anche me di riflesso. Lei a quel punto scostò le gambe che aveva accavallato e le aprì dolcemente permettendo alla mia mano desiderosa di poter avanzare... e scoprire il caldo tepore della sua fica depilata e libera dalle mutandine che nn indossava! Fantastico!!! Ho preso a sfiorarle dolcemente il clitoride, sempree più intensamente e sempre più accompagnato dai suoi movimenti che cercavano il godimento...A quel punto il mio dito era dentro di lei e sentivo che era bagnatissima ed eccitatissima...ma con lo sguardo fisso sullo schermo e gli occhi che a tratti si chiudevano ad ogni fremito!...alla fine del primo tempo io ero eccitatissimo e lei pure...il marito sorridente e con un rigonfiamento evidente tra le gambe....
...continua
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
Badedas
Premetto che questa facezia non l'ho scritta io, ma è una di quelle che girano in rete da tanto di quel tempo da non sapere più chi l'ha pubblicata per primo.
La dedico a tutte quelle COPPIE raggelate alla sola idea di essere contattate dai SINGLES, a meno che non siano pezzi da 90 (centimetri!), e così tanto amiche del SAPONE (sic!) da non aprire nemmeno le e-mail se non odorano di BAGNO-SCHIUMA :-D
La doccia di una donna e la doccia di un uomo
La doccia di una donna:
1. Si toglie i vestiti e li mette nella cesta della roba sporca secondo un rigoroso ordine cromatico.
2. Cammina verso il bagno con il suo accappatoio. Appena vede il marito si copre bene e si chiude rapidamente in bagno.
3. Si ferma di fronte allo specchio e analizza il suo fisico. Ingrossa la pancia per poter rompere un po’ più le palle al marito su quanto è grassa.
4. Cerca un asciugamano per il viso, uno per le braccia, uno per le gambe, uno per la schiena e una spugna.
5. Si mette nella doccia.
6. Si lava i capelli con uno shampoo a base di avocado e miele con 83 vitamine.
7. Si lava di nuovo i capelli con uno shampoo a base di avocado e miele con 83 vitamine.
8. Si passa un balsamo alle erbe tropicali e si massaggia per 10 minuti.
9. Si lava il viso con un sapone alla pesca con frutti di bosco fino a quando le guance non raggiungono un colore rosso fuoco.
10. Si lava il resto del corpo con un sapone alle noci e fragole.
11. Si incazza come una bestia se il marito usa l'acqua perché il getto della doccia perde pressione.
12. Esce dalla doccia e si asciuga con un asciugamano dalle dimensioni dell'Africa.
13. Si passa una crema rivitalizzante, rinforzante, rassodante e idratante per 15 minuti.
14. Si toglie i peli dalle ascelle e dalle gambe. Pensa a lungo sull'opportunità di radersi le parti intime, poi decide che è meglio andare dall'estetista.
15. Si scruta con feroce attenzione tutto il corpo cercando brufoli e punti neri, dopodiché li distrugge con le unghie o pinzette.
16. Esce dal bagno.
17. Appena vede il marito, si copre bene e si getta in camera e passa un'ora e mezza vestendosi.
La doccia di un uomo:
1. Si toglie i vestiti mentre è ancora a letto e li getta per terra.
2. Va nudo verso il bagno, se vede sua moglie le mostra orgoglioso la proboscide facendo un rumoroso barrito.
3. Si ferma di fronte allo specchio per analizzare il fisico. Appiattisce la pancia e guarda fiero le misure del suo uccello. Si gratta le palle e poi si annusa le mani per l'ultima volta prima di lavarsi.
4. Si mette nella doccia.
5. Si lava la faccia con il primo sapone che vede.
6. Ride come un cretino per come rimbomba la scoreggia che ha appena tirato.
7. Si lava i coglioni e il culo, curandosi di lasciare qualche pelo sul sapone.
8. Si lava i capelli con qualsiasi shampoo (spesso si confonde e usa il detergente intimo della moglie).
9. Fa pipì nella doccia facendo finta di essere Grisù alle prese con un enorme incendio.
10. Esce dalla doccia senza rendersi conto che è bagnato ovunque perché ha lasciato la tendina sgocciolare fuori dalla doccia per tutto il tempo.
11. Si asciuga un po' senza pettinarsi.
12. Si guarda di nuovo allo specchio facendo l'elicottero con il pistolino.
13. Esce lasciando il cesso tutto bagnato.
14. Torna in camera con un asciugamano alla vita. Se vede sua moglie si toglie l'asciugamano e le mostra orgoglioso la proboscide facendo un rumoroso barrito.
15. Getta l'asciugamano bagnato sul letto e si veste in due minuti.
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17 years ago
cagliostrus,
48
Last visit: 9 years ago
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Sera d\'estate
E’ una sera d’estate di tre anni fa, calda e umida, dove i profumi della terra e dei fiori quasi ti inebriano. In una sera così non si può stare a casa. Così decido di andare in un locale all’aperto qui vicino. Prima di partire mi riprometto di stare fuori solo un’oretta.
Arrivo e devo parcheggiare la macchina lontano tanta è la gente che ha avuto la mia stessa idea per passare la serata. Un po’ seccato entro e mi porto in giardino dove c’è veramente tanta gente. I più fortunati sono seduti ai tavoli e difendono le loro sedie come fossero oggetti di inestimabile valore, la maggior parte invece è in piedi e vaga girando intorno alla grande piscina. Mi sento pigiato come una sardina. Anch’io comincio a fare il giro della piscina cercando di scorgere qualche faccia conosciuta per scambiare due parole e, soprattutto, qualche ragazza anche sconosciuta da avvicinare. Dopo due giri mi sento quasi pronto per rientrare ai box per il cambio gomme. Il caldo e la confusione mi fanno girare la testa e sto per alzare bandiera bianca, quando vado letteralmente a scontrarmi con due ragazze. “Ma guarda chi si vede dopo tanto tempo!” mi dice la più alta delle due.
Io non la riconosco subito, ma dopo qualche attimo il mio cervello si snebbia e riconosco una vecchia amica che veramente non vedevo da anni.
Ci siamo conosciuti al mare, dove io andavo in vacanza da studente e lei lavorava in un negozio. Avevo a quel tempo una bella compagnia e spesso anche lei si aggregava quando finiva di lavorare.
E’ sempre una bella ragazza, alta, con la carnagione scura e un sorriso disarmante che trasmette allegria.
Mi presenta anche la sua amica e altre persone che sono in sua compagnia. Le saluto tutte ma dopo un secondo non ricordo il nome di nessuno.
Poco male, noi due ci tuffiamo in un revival dei vecchi tempi. Parliamo, parliamo e sembra che la confusione che ci sta attorno sia sparita.
E’ vestita in modo semplice ma sexy, e mi comincia a salire qualcosa in testa, sarà il caldo. Sono ipnotizzato dai suoi occhi scuri, i denti bianchi e perfetti e il suo seno che continua ad andare su e giù con il respiro e sembra scoppiare dentro quella maglietta stretta e scollata.
Ad un certo punto butto un occhio all’orologio, e vedo che è tardissimo! Attorno a noi c’è meno gente e si respira l’aria più fresca della notte d’estate. Le dico che devo andare e mi faccio dare il numero di telefono. Lei mi dice di aspettarla, che ha la macchina parcheggiata molto lontano. Io mi offro di accompagnarla a prenderla e così usciamo insieme. Andiamo verso la mia macchina che è più vicina, lei sale e ci dirigiamo verso l’altro parcheggio dove c’è la sua auto. E’veramente lontana!
Nel chiuso dell’auto sento il suo profumo inebriante, la guardo, è serena e rilassata appoggiata voluttuosamente allo schienale. Arriviamo allo spiazzo dove c’è la sua auto e tiro giù i finestrini, intorno non c’è anima viva. Continuiamo a chiacchierare, ma le parole non escono più così fluide, lei butta la testa indietro e i suoi riccioli mori si muovono ammalianti nel riflesso della notte. Non so più cosa pensare, ho il cervello in subbuglio. Lei mi parla e i suoi denti bianchi mi attirano, le sue labbra mi ipnotizzano, si piega un po’ in avanti e me la trovo vicina. I nostri sguardi si dicono tutto, mi avvicino e comincia un bacio lento, umido, ma carico di tensione. Le mie mani vanno sui suoi fianchi, le alzo un po’ i lembi della maglietta attillata e appoggio i palmi sulla pelle sotto la maglia. E’ calda e morbida. Sento quasi una scossa al mio contatto. Le stuzzico l’ombelico e sento che lei comincia a scaldarsi. Salgo lungo il suo corpo e arrivo ai seni che libero dal reggiseno. Lei si abbandona nel mio abbraccio. I suoi capezzoli si inturgidiscono sotto le mie dita. La sua lingua sembra attraversata dalla corrente elettrica, geme e il suo respiro si fa più affannoso.
Scendo con le dita a cercare il bottone dei suoi pantaloni sottili, armeggio un poco e con un po’ di fatica - data la posizione - le slaccio la cintura, la sbottono e le abbasso la zip. Entro con una mano e tocco la sue mutandine velate rosa. Sono calde e già un po’ umide. Le scosto e le mie dita incontrano i suoi peli pubici. Lei mi stringe stretto, sento sempre più il calore del suo corpo e il suo profumo. Con l’altra mano scendo lungo la schiena fino ad arrivare a sentire l’elastico delle sue mutandine. Incontro l’osso sacro e subito sotto si apre la fessura delle sue natiche. Mentre con l’altra mano le sto allargando le grandi labbra salendo verso il punto del suo piacere, con l’altra mi infilo nel meraviglioso spacco tra le natiche. La sensazione è meravigliosa, sento umido e caldo mentre lei si dimena. Arrivo a sfiorarle il bottoncino dell’ano. Le infilo piano un dito dentro. Lei si aggrappa a me con la bocca aperta, quasi nel tentativo di trovare ossigeno, mi strige in modo spasmodico, mentre io introduco sempre più a fondo il dito nel suo culo e con l’altra mano le sto titillando il clitoride. Di colpo lei si irrigidisce, si tende tutta, spalanca la bocca. Io non capisco più niente. dopo alcuni secondi comincia a vibrare tutta sempre più forte e dalla sua bocca esce un ululato potente, un getto del suo caldo miele esce dal suo sesso palpitante e mi inonda le mani. Le allargo le gambe più che posso e con la lingua gusto i suoi odori e sapori più intimi e la ripulisco tutta. Le sue stille sono buone e al tempo stesso inebrianti. Ho il mio uccello che preme da sotto i pantaloni. Lei mi da un bacio, con gli occhi che le brillano febbricitanti e felici e capisce come ringraziarmi. Mi libera la belva e lo bacia in modo dolce e umido. Lo prende tra le labbra e lo infila a fondo in bocca. Con una mano mi massaggia le palle fino a stringerle nella sua presa. Lo scappella e lo bagna di saliva, continuando a farlo entrare sempre più a fondo in bocca. Le sue labbra lo massaggiano in modo sublime e sento tutto il calore della sua bocca, mentre la sua lingua esperta mi sta accarezzando in modo esperto ed irresistibile. Abbasso tutto lo schienale del suo sedile e lei si prende tra le tette il mio uccello ormai bramoso di liberarsi. Sento il calore dei suoi seni che me lo avvolgono, mentre lei tiene la mia cappella tra le sue labbra. Sto per venire. Le prendo per la nuca e le faccio entrare quasi tutto l’uccello in bocca. Lei mi stringe, capisce il momento, muove la lingua con ancor più intensità e mi avvolge tutto il membro. Esplodo in un incredibile orgasmo e la sua bocca risucchia tutti i miei umori, senza perderne una goccia. Cado tra le sue braccia e siamo tutti e due stremati e appagati. Con la punta della lingua si lecca una goccia di me dall’angolo della bocca, mi guarda sorridente e soddisfatta. “Che bella rimpatriata a sorpresa!” penso.
Ci risistemiamo un po’ e sentiamo l’aria che entra a rinfrescarci dai finestrini aperti. Si disperde così anche l’acre e stordente odore di sesso che ristagna dentro l’abitacolo. E’ ora di andare. Scendiamo dall’auto e ci abbracciamo. Lei non si è rimessa il reggiseno e le sue tette sono in bella mostra, appena velate dalla maglietta leggerissima e scollata. Un ultimo bacio e lei si dirige verso la sua macchina. Resto a guardarla. Vedo che si tocca un orecchio, si volta verso di me e mi dice che deve aver perso un orecchino. Va verso la porta del passeggero e anziché aprirla si sporge all’interno dell’auto col busto grazie al finestrino completamente abbassato. Le vado vicino per cercare di aiutarla, ma vederla così piegata in avanti mi fa uno strano effetto. Ho davanti a me il suo sedere. La afferro per i fianchi e mi metto dietro a lei. Protesta, cerca di rialzarsi, ma è in una posizione di equilibrio precario. Quando le afferro e stringo i suoi seni da dietro lei si lascia andare. Le sbottono i pantaloni e li abbasso lentamente. Alla luce di un vicino lampione vedo le sue lunghe gambe e il fondoschiena coperto solo dalle mutandine rosa. Sfilo anche quel po’ di stoffa umida, infilo una mano tra le sue gambe e sento la sua figa completamente bagnata, il suo miele sta scendendo anche lungo le gambe. Sento che ansima e la sua pancia spinge sulla portiera della macchina. Prendo un po’ del suo miele in una mano e comincio a lubrificarle il buchetto posteriore. Lei cerca di farsi forza sulle gambe ed è sempre più calda. Infilo un dito dentro il buchino, sento che apprezza. Estraggo il dito, mi sporgo in avanti a coprirla e le faccio annusare i suoi odori che così bene hanno impregnato la mia mano. Mi dice di continuare, perché non resiste. Introduco due e poi tre dita nel suo secondo canale. Lei si contorce per il godimento, così provo ad infilarle tutta la mano. Sento che è stretto, ma con un ultimo sforzo entro e la sensazione di toccarla così in profondità è pazzesca, sento il suo intimo, frugo il suo intestino. Ho il mio sesso che sta per scoppiare, vuole la sua parte. Così la faccio piegare ancora di più ed allargare tutta e le infilo l’uccello nel culo. Le arriva un orgasmo straordinario, ormai non si regge più sulle gambe. Gambe che tutto il suo miele e i suoi liquidi hanno bagnato e ora sono lucide. Vengo anch’io quasi insieme a lei. Le vengo dentro e le scarico tutta l’energia dei miei lombi. Ci troviamo ansanti e distrutti, ma appagati. Le passo un braccio sulla pancia e la alzo in piedi. E’ bellissima con gli slip alle caviglie e la maglietta sollevata sopra le tette. E’ un po’ instabile sulle gambe e barcolla. La fermo e la faccio sedere sul cofano della macchina per infilarle gli slip. Lei ha le gambe a penzoloni e sopraffatta dalla stanchezza si sdraia sul cofano, dice che è bello caldo. Le alzo le gambe e con fatica faccio salire le sue mutandine. Superato le ginocchia, tento un ultimo sforzo, ma il suo sedere è appoggiato al cofano. Lotto e spingo e vedo la sua patatina ancora bagnata dai suoi fluidi. Lei è completamente rilassata, praticamente nuda. Allarga appena le gambe e vedo le grandi labbra aperte che emergono dal suo boschetto ben rasato. Le tolgo le mutandine fradice per liberarle le gambe e mi avvicino con la testa a quel paradiso. Lei sorniona allarga le gambe e io comincio a leccarle la patatina e le grandi labbra. Con la punta della lingua arrivo al clitoride e sento il sapore inebriante dei suoi umori. Non mi stancherei mai di bere da lei. Le tolgo anche la maglietta così posso vederla completamente nuda che si dimena alla mercè della mia lingua. Sia lei che io abbiamo ritrovato un po’ di energie. Anche il mio uccello è pronto. Mi chino su di lei e le passo le braccia dietro la schiena per avvicinarla al mio sesso. Le sollevo le gambe sopra le mie spalle. Così aperta è uno splendore. Avvicino la cappella alla sua porta e la penetro in profondità con lentezza ed energia. Comincia a fare le fusa e rovescia la testa all’indietro. Intorno a noi la calma e il calore della notte sono dolci e i nostri movimenti si muovono in sintonia con questa magnifica atmosfera. Mi sento sereno e pieno di energie, in uno stato di grazia. Continuo a penetrarla con movimenti profondi e lenti per toccarla sempre più nel suo intimo segreto. Voglio trasmettergli la magia di questa notte d’estate, farle ricordare questo incontro come qualcosa di speciale. Lei comincia a rantolare e sento che i muscoli interni della sua vagina cominciano ad avviluppare sempre di più la mio sesso. Comincia ad irrigidirsi e cerca di stringermi, sta per venire. Anch’io sento di non poter trattenermi più a lungo ed estraggo il mio uccello dalla sua fica per sfogarmi sul suo ventre caldo. Non finisco più di godere. Lei raccoglie con le dita i miei umori e se le porta alla bocca. Manda indietro la testa e con gli occhi brillanti mi guarda felice. “E’ stato fantastico” mi sussurra. A vederla distesa sul cofano, così languida, tutta nuda, con le gambe leggermente aperte ancora rigate dai nostri umori, non posso che essere d’accordo con lei. Ci baciamo e lentamente si veste e si sistema i capelli. Sale nella sua auto, abbassa il finestrino e mi chiama. Mi avvicino, mi da un ultimo bacio e mi mette in mano come regalo le sue mutandine rosa ancora fradice di lei. Amo l’estate!
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17 years ago
bing1,
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Last visit: 17 years ago
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La lesbica leccona
Una mattina stavo in ufficio ad un certo punto squilla il mio cellulare, era mary una mia amica bsx sposata molto porca che frequento ogni tanto e con cui ho un intesa sessuale molto intensa
La mia amica mi dice senti ho conosciuto e incontrato una lesbica, mi piacerebbe fare un esperienza in tre, ma c'e una cosa che devi sapere lei fa tutto ma non vuole assolutamente essere penetrata, io gli dico ok nessun problema la cosa mi intrigava da morire .La mia amica mary ha 47 anni un po’ bassa carnagione molto chiara seno 3a bello sodo capelli corti da maschietto. Il pomeriggio vado a casa di mary le trovo tutte e due in cucina ci salutiamo mi presenta monica sguardo timido ma malizioso capelli lunghi castano chiaro seno terza abbonante culo un po’ formoso, mi si avvicina mary mi bacia sul collo e mi sussurra ti piace la leccona io dico si certo, poi mi dice vuoi prima un caffe' o andiamo in camera , io dico subito in camera, mi si avvicinano tutte due e mi baciano sul viso sul collo monica mi palpa sui pantaloni e dice uhh bello duro, mi dice spogliati io lo faccio e vado in bagno a lavarmi loro restano in camera da sole , torno dal bagno e mi trovo mary distesa sul letto nuda e la lesbica monica in ginocchio nuda anche lei con la testa in mezzo alle sue gambe che gli lecca la figa con avidita’ e ingordigia.Io mi eccito da morire mi dicono guarda ti piace... , certo rispondo mi metto dietro monica e inizio a toccarla gli lecco le spalle scendo sulle sue natiche glie le mordicchio infilo la lingua nel suo culo morbido e una mano la metto in mezzo alla sua figa gia’ umida eccitata sditalino il suo clitoride gia’ duro , poi mi sdraio sul letto monica lecca il mio cazzo dalle palle scivola sino alla mia cappella gonfia, mary mi lecca su’ tutto il corpo mi succhia il petto il collo mi bacia in bocca poi mi mette la figa davanti la mia bocca ….. impazzisco monica continua spompinarmi ha una bocca calda mi succhia con forza e contemporaneamente si mette un dito in bocca e poi me lo infila nel culo prima lentamente e poi con forza e poi su' e giu' con la bocca sul mio cazzo e il dito che va su' e giu' nel mio culo .. non ci capisco piu' nulla il mio cazzo diventa sempre piu' enorme turgido sembra che esplode.Monica mi fa girare di lato mi apre le gambe e inizia a leccarmi il culo con la sua lingua che sembra un cazzo eretto, sento la punta della sua lingua calda che si insinua nel mio buco del culo mary prende il mio cazzo e mi succhia divinamente.Mi alzo apro le gambe di monica distesa sul letto e inizio a leccargli l'orecchio gli infilo la lingua gli bacio il collo scendo sul suo seno scivolando con la lingua, prendo i suoi seni i capezzoli duri davanti a me li succhio li lecco la bacio sulla bocca nel frattempo mary mi lecca il culo scendo con la lingua bagnata fino sull’ombellico di monica lo succhio e piu' giu' scivolo sulle cosce fino ai piedi li lecco li succhio spompinandoli, lei impazzisce si contorce gli piace risalgo sullle sue gambe fino a vedere la sua figa bagnata tutta aperta, la mia lingua scivola sulle grandi labbra umide poi sul clitoride gonfio pronunciato sembra un membro, lecco il clitoride cercando il punto piu' sensibile e alterno il leccare e succhiare lei si contorce vibra fino a sentirla arrivare all'orgasmo urla dai porco fammi godere geme uhhhh si dai vengooooooooooo stringe le gambe e blocca la mia testa quasi a fermarmi e’ un lago di piacere la asciugo la succhio.A questo punto la mia amica dice voglio il tuo cazzo in figa non ce la faccio piu' dammelo mi distende e mi sale sopra prende il mio cazzo lo avvicina al clitoride e lo fa scivolare lentamente nella sua figa bagnata calda umida vogliosa e inizia a cavalcarmi su' e giu' mentre io le stringo i seni a me per succhiargli i capezzoli con la mia bocca ,la lesb monica si mette con la bocca sotto la figa di mary che gocciola e lecca il mio cazzo che entra e esce dalla figa, mary instancabile sopra di me gode come una troia e viene fino all'orgasmo monica toglie la mia amica da sopra di me prende il mio cazzo e inizia a spompinarmi con forza con passione fino a farmi godere con una lunga sborrata che lei si prende tutta dentro la sua bocca.Ora aspetto di poter ancora incontrare monica e mary insieme, e’ stata un esperienza unica e memorabile non l'ho penetrata ma mi ha ricambiato abbondantemente con passione
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
IL MIO MIGLIORE AMICO
Caterina ed io siamo sposati da anni, abbiamo due figli e siamo ancora molto innamorati.
Durante i nostri rapporti spesso fantastichiamo su cose molto trasgressive, ma in realtà non abbiamo mai messo in pratica le nostre fantasie.
Qualche sera fa, facendo l'amore le ho confessato che al mondo esiste un solo uomo dal quale la potrei vedere scopata senza nessun problema... il mio migliore amico Andrea.
Al momento non ha detto nulla.
Ieri sera Andrea è venuto a cena da noi (ultimamente viene spesso in quanto è stato lasciato dalla moglie).
La serata è trascorsa normalmente fino a quando abbiamo messo a letto i bambini.
A questo punto ho confidato ad Andrea che Caterina si è rifatta le tette qualche mese fa e che non l'avevamo detto a nessuno, subito il suo sguardo si è posato sulle belle tette di Caterina...allora ho colto la palla al balzo ed ho invitato Caterina a fargliele vedere.
Con mia sorpresa lei non ha detto nulla ed ha sollevato maglietta e reggiseno mostrando le sue tette meravigliose. Ho colto sul viso di Andrea un'espressione mista fra stupore e desiderio e toccandole le tette l'ho invitato a fare altrettanto per sentire quanto fossero dure.
Andrea non si è fatto ripetere l'invito e a quel punto le splendide tette di Caterina erano in preda alle nostre quattro mani fino a quando è scattata la molla... Caterina mi ha abbracciato e baciato con passione...avevo capito che eravamo giunti al punto di non ritorno.I capezzoli di Caterina erano durissimi ed Andrea li baciava e li leccava con dolcezza, sentivo i mugolii indistinguibili di mia moglie e alla fine, accertato che i bambini dormissero, siamo finiti in camera da letto.
La cosa che più mi ha sorpreso di Caterina è che appena sdraiata su letto ha allargato il più possibile le sue belle gambe come per offrirsi a tutti e due...e qui è iniziata l'esperienza più intensa della mia vita.
Per interminabili minuti abbiamo baciato il suo corpo,l'abbiamo leccata ovunque, l'abbiamo fatta venire con le nostre lingue, poi ci ha invitati a penetrarla. Non dimenticherò mai il brivido che ho provato nel vedere il cazzo di Andrea entrare nella figa di mia moglie e vedere i suoi sussulti di piacere e sentire i suo gemiti sotto i colpi del mio migliore amico. Per interminabili minuti l'abbiamo chiavata chi in bocca chi nella passerina completamente bagnata...quasi impazzivo quando l'ho vista venire avvinghiandosi ad Andrea.L'abbiamo fatta venire altre due volte ,in tutte le posizioni, poi stremata ci ha messo in piedi, si è inginocchiata ed ha cominciato a spompinarci come solo lei sa fare.
Vedere la sua calda lingua sulle nostre cappelle è stata un'esperienza unica , vederla ingoiare insieme i nostri cazzi è stato qualcosa di paradisiaco , ma il bello è stato alla fine quando le siamo venuti contemporaneamente in bocca e lei ha avidamente ingoiato tutto sentendo il sapore mescolato del nostro sperma. Non contenta ha strizzato dalla base i nostri cazzi per non perdere nemmeno una goccia del nettare che le piace tanto.
Esausta l'abbiamo messa a letto e mentre l'accarezzavamo dolcemente le sussurrato
"lo faremo un'altra volta , amore mio?"
e lei guardandomi con i suoi bellissimi occhi verdi
"tutte le volte che vorrete, amori miei".
36197
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17 years ago
coppiabs,
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Last visit: 13 years ago
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Pippe
Scrivo
ho scoperto da poco tempo che la mia amica si masturba al telefono con piero
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17 years ago
jenny75,
37/38
Last visit: 17 years ago
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La caletta - terza ed ultima parte ---
-- ricordo di leggere le precedenti parti prima di questa ---
La caletta - Terza ed ultima parte --
Nemmeno il tempo di riprendersi e riacquistare il ritmo della più bella masturbazione della sua vita, che aveva dovuto sostenere un'altra volta il profondo sguardo della donna ... e non solo: quel gesto, quel braccio, quel dito che si slanciava verso lui per poi piegarsi indietro, era inequivocabilmente un messaggio, diceva "avvicinati, avvicinati pure" .... quel poco di materia grigia ancora lucida che aveva faticava a raccappezarsi, si ripeteva con ansia "oddio, ed ora che faccio? che faccio?" ..... il poco di razionalità rimasta gli suggeriva di scappare, gli ricordava la sua totale inesperienza in materia, ma gli ormoni tracimarono liberamente superando il livello massimo e, come uno zombie in coma, si sollevò in piedi, cominciando a procedere a piccoli passi verso lo spiazzo ove si trovava la coppia, col suo sesso che probabilmente per lo stress della situazione aveva perso tonicità e si era un pò sgonfiato.
Si fermò titubante ed in apprensione a fianco della donna: lei percepì il timore del ragazzo e, per dare subito un sigillo alle sue intenzioni, prese in mano il grosso pene semi eretto, sentendo il forte calore che emanava e cominciò a masturbarlo sapientemente, per poi accostarlo alla sua bocca, iniziando un pompino che avrebbe ridato vita ad un moribondo. E continuava pure a cavalcare con ritmo lento ma profondo il suo uomo che, ogni tanto, socchiudeva gli occhi e guardava, con aria un po' divertita ma per lo più eccitata, la sua donna che faceva sesso orale con quel giovane ... e la cosa lo eccitava tanto, spingendolo ad affondare il più possibile il cazzo nella sua figa, che sentiva bagnarsi sempre più per l'eccitazione ....
Quando lei prima le aveva sussurrato che c'era uno spettatore si era agitato, ma rapidamente lei lo aveva tranquillizato ed anzi, le aveva manifestato il desiderio di chiamarlo a partecipare e, senza darle tempo di rispondere, l' aveva ringraziato con un colpo di lingua nell'orecchio e la promessa che avrebbe avuto una esperienza di estasi amorosa mai provata prima, cosa che lo aveva portato a dare praticamente il consenso obbligato; si sentiva da una parte eccitato per questa intensa e nuova situazione erotica, ma anche un po' preoccupato nel vedere le dimensioni del sesso del giovane voyer, decisamente più dotato di lui, con almeno 22 cm con tendenza ai 24 o addirittura 25 cm, lungo e grosso, insomma, quello che in gergo poteva definirsi "una bella sberla" .
Marzia sentiva il sangue, la vita, che riaffluiva prepotente in quel giovane cazzo che succhiava con esperta perizia, assaporandone il gusto un pò salato, ed in breve faticò a mantenerlo in bocca, in quanto era diventato di dimensioni notevoli per lunghezza e grossezza, segno che ormai il ragazzo aveva superato l'iniziale chock della situazione: ebbe l'impeto improvviso di sentirlo dentro di se e staccandosi dal suo uomo indicò al ragazzo di sdraiarsi per terra a fianco a Sandro.
due peni eretti ora svettavano verso l'alto, puntando verso le sue intimità due cappelle gonfie di desiderio e cominciò a scendere verso quella grossa del nuovo giovane amante; un brivido le attraversò il corpo al lieve contatto della calda e turgida sommità del pene che si posizionava tra le sue più intime labbra, chiuse gli occhi è spinse di colpo il suo corpo verso il basso, accogliendolo interamente dentro di se, nella calda vagina che si aprì al rovente pezzo di carne che entrava con un pò di sforzo scivolando tra le pareti fortunatamente bagnate.
Il giovane Paolo era ormai nel pallone, tremava quasi per l'eccitazione e ubbidiva alle richieste della donna, assecondando le sue richieste per agevolarla in quella che per lui era l'iniziazione ai piaceri completi del sesso più evoluto, in una liturgia amorosa celebrata dalla più bella sacerdotessa del piacere che nemmeno nei sogni più ottimistici aveva mai immaginato: lei lo cavalcava selvaggiamente e dopo i primi movimenti più lenti per adattare le pareti della figa al notevole ospite, ora il suo pene era letteralmente travolto dal movimento frenetico, mentre poteva gustare i grossi e sodi seni che lei le porgeva, mentre con la mano masturbava il suo uomo sdraiato a fianco.
Dei rochi sospiri uscivano dalla sua gola, Marzia sentiva di provare delle sensazioni travolgenti, il sole, lo sciabordio dell'acqua nelle rocce, il profumo del mare e l'odore del sesso che ormai aleggiava nell'aria: attirò a se il volto del suo uomo e gli mormorò un richiesta all'orecchio: lui non parlò ma la luce improvvisa nei suoi occhi fù un si chiaro e netto e quindi si alzò andando a posizionarsi dietro la donna, che nel frattempo si accovacciava meglio per offrire il centro del suo culetto al secondo inquilino che intendeva ricevere dentro di se. L'uomo si inginocchiò, lubrificò l'ingresso con un pò di saliva e spinse il pene con decisione e delicatezza, entrando non senza fatica a causa dell'altro ospite nell'ingresso vicino.
Sandro, non credeva ai suoi occhi, stava assistendo all'amplesso selvaggio della sua donna con uno studentello, e per giunta tanto dotato da farlo quasi vergognare, ed ora lei le aveva chiesto di prenderla da dietro per farla sentire completamente piena di loro due: e la cosa di cui si meravigliava era che tutto cio' lo eccitava a dismisura, sentiva godere la sua Marzia, si sentiva partecipe al godimento e quindi volentieri esaudì quel desiderio; cominciando a muoversi con foga, ritmando le sue spinte e coordinandole col movimento dell'altro maschio: si afferro ai suoi seni allungando le mani, li palpo' e massaggiò con forza, entrando pure in contatto con la bocca e la lingua del giovane che ne esplorava ogni poro disponibile.
Il piacere li colse dopo un tempo che non poteva essere misurato con i normali canoni, 1 secondo, 1 minuto, 10 oppure 100, chissà .
Per Paolo sicuramente furono i momenti più intensi provati nella sua giovane esistenza: si senti' quasi mancare mentre con un lamento strozzato si lasciava venire, schizzando tutto il suo sperma nelle intimità della donna, che sentì il fiotto caldo riempirla assieme alla sensazione che il pene del ragazzo con l'orgasmo si fosse ulteriormente ingrossato a dismisura: e il suo piacere fu ulteriormente aumentato dagli ultimi affondi decisi del suo uomo che, aggrappato ai suoi fianchi, spingeva e a sua volta veniva dentro le sue viscere.
Dio mio .... è bellissimo, è bellissimo, questo era l'unico pensiero che ormai girava a circuito chiuso nella testa di Marzia, mentra si lasciava andare all'orgasmo finale: in una ipotetica scala di confronto del gradimento, sicuramente sarebbe stato da ricordare tra i migliori avuti, anche perchè, pur avendo sempre amato il sesso e ritenedosi una donna disinibita, aperta anche ad esperienze bisex, mai aveva avuto l'occasione o aveva cercato nei suoi 32 anni di vita di essere posseduta da due uomini contemporaneamente.
RIpresero fiato tutt'e tre e, dopo aver riconnesso il cervello recuperando il controllo, Paolo guardo' intensamente la sua meravigliosa madrina dell'eros, la sua iniziatrice alla completa sessualità e fece per parlare .... ma lei, dolcemente allungo' la mano al suo volto, con un dito le sigillò le labbra e con l'indice dell'altra mano le fece il segno di tacere: poi avvicinò le labbra alle sue e baciandolo con delicatezza le sussurrò dolcemente: "sei stato dolce e sensuale, sei stato il primo che ho voluto per una esperienza così .... ma l'incanto di un momento deve restare tale ... noi stasera partiremo e probabilmente non ci incontreremo più, ma porterò il tuo ricordo con me, così come sono sicura che non mi dimenticherai mai. Ora và .... senza rimpianti .... ciao, addio giovane e focoso amico ...."
..... Forse mai tragitto fu più duro da fare per Paolo, anche negli anni successivi, quanto quei pochi metri che lo separavano dalle sue cose nell'altra caletta .... si risciaquò con l'acqua di mare, recuperò i vestiti, l'asciugamano ed i libri di scuola e percorse la strada per tornare al mondo reale .... la felicità per quella splendida mattinata era enorme, ma ancora di più era la consapevolezza di quanto fosse stata unica ed irripetibile, lasciandogli una vena di amarezza per questo; forse non avrebbe mai saputo chi era quella magica dea, cosa faceva, perchè aveva scelto lui .... ma di sicuro avrebbe avuto un posto per sempre in primo piano nel suo cuore e nei suoi ricordi, dando anche una piega decisa alle sue future scelte sessuali.
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Note dell'autore: ringrazio immensamente chi ha avuto la pazienza di leggere tutto il racconto nell'interezza delle sue tre parti.
Il racconto in sè come fatto specifico, assieme al suo protagonista, è di fantasia, ma, come in un gran frullato, vi sono mischiati all'interno luoghi, persone, fatti e situazioni reali anche se non strettamente connessi tra loro, pur avvenuti in periodi temporali diversi.
Drake
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17 years ago
drakEva, 60/60
Last visit: 1 year ago -
La caletta - parte seconda
... ricordo di leggere le precedenti parti prima di questa ...
--- La caletta - seconda parte ----
Si avvio' con piccoli passi, a piedi nudi, sulle pietre e le rocce del sentiero verso l'ultima caletta: si fermò quasi alla sommita' del piccolo valico di accesso e comincio' a spuntare col capo per avere una visione della zona di accesso.
Il primo pezzo era libero: un piccolo spiazzo abbastanza piatto, di fronte a una grotticina formata da grossi massi incastrati assieme, con l' acqua del mare che entrava dentro liberamente; spinse lo sguardo oltre e riuscì ad individuarli più avanti .
Una ventina di metri avanti riusciva a vedere le loro cose poggiate vicino ad uno dei due grossi massi contapposti alti circa 80 cm, come due grossi mattoni della lego, tra i quali si formava come una specie di trincea larga circa tre metri, dal fondo in roccia quasi piatto ed abbastanza comoda e riservata, quasi una stanzetta con un cielo azzurro per tetto: cercando di essere il piu' possibile silenzioso passò il valico ed entrò nella caletta.
Con passo lento ma costante si sposto' verso degli scogli che delimitavano l'ingresso della grotticina con l'acqua e usandoli a mo' di scala, salì a sinistra, su una delle grandi rocce che facevano da tetto all'anfratto, per poter vedere tra i massi: entrò nel loro campo visivo e pensò soddisfatto che se avesse potuto scommettere sulla sua intuizione, avrebbe vinto un cifra! I due, come aveva immaginato, non avevano certo perso tempo: ambedue nudi, sdraiati sui teli da bagno affiancati, erano avvinghiati in un caldo, passionale abbraccio, cercando di far coincidere il maggior numero di centimetri quadrati di pelle reciprocamente con le mani che accarezzandosi scivolavano sui corpi; in particolare lui indugiava nell'afferrare a mani aperte le rotonde e sode natiche di lei, accarezzandole prima con un movimento rotatorio, poi scendendo sapientemente nel solco con le dita, passando sul delicato sfintere e fermandosi a solleticare con un abile gioco di dita le labbra grandi e piccole di quella fighetta quasi completamente rasata.
Quel particolare fece innalzare di colpo il tasso di testosterone al giovane studente, facendogli salire il sangue alla testa per poi sentirlo scorrere verso il basso come l'acqua di un fiume in piena, affluendo con forza nel suo pene per una energica e rapida erezione: era la prima volta che vedeva dal vivo una figa cosi curata ed arrapantemente depilata; certo, non era mica un pivellino, era pure un bel ragazzo che tra le giovani femmine della scuola riscuoteva un discreto successo e, di giovani passere, ne aveva visto e pure toccato un certo numero ... ma tutte sembrava che avessero una allergia anche solo alle forbicine!! forse le sue compagne, con orientamenti ideologici di sinistra, pensavano che curarsi l'aspetto della figa fosse una cosa di destra, o forse pensavano che del buon pelo in quantita' le avrebbe fatte sembrare più grandi, visto che liscia l' avevano portata fino a poco tempo prima, ma fattosta' ,Paolo si era fatto l'idea che il giorno cui avesse dovuto finalmente penetrarne una, il suo pene si sarebbe dovuto trasformare in boscagliolo per passare attraverso quelle foreste di pelo, e tra le quali vi era pure, manco a dirlo, quella di Cinzia, vera e propria foresta "vergine", o cosi' almeno sperava di trovarla Paolo, visto che, per una serie di coincidenze o forse per pura sfiga, aveva compiuto i 18 anni non avendo ancora inzuppato il biscotto.
E quella cosa lo tormentava, si sentiva quasi un imbranato: forse era uno degli ultimi, se non il solo rimasto, a non aver ancora scopato; persino quell'imbranato di Mario, detto "cagnolotto" per il suo particolare collo e viso tipo bull-dog, era riuscito a possedere una femmina ... certo, non era un gran che', gliela aveva data una ragazza della 4^ F, Marta, decisamente una piccola racchia ma, vox populi, grandissima porca e forse ninfomane nell'immaginario sessuale perennemente arrapato degli studenti. E qualcuno ridendo raccontava che testimoni l' avevano sentita strillare dal piacere sotto l'assalto del "cagnolotto" focoso, cosa che lo induceva a pensare allora quanto di più avrebbe potuto urlare con lui, visto che era decisamente più dotato.
Sentiva il sangue percorrere le arterie, le vene, persino i capillari, schiumante, ribollente, con la furia di un torrente di montagna in piena dopo un nubifragio: cominciava a sentire una strana sensazione di distacco dalla realta', mentre l'eccitazione per quella visione di sesso praticato continuava ad essere di fronte ai suoi occhi.
Si portò con attenzione un po' piu' a sinistra, spostandosi sugli scogli, cercando quasi di praticare una impossibile manovra di mimetizzazione .... ahh, come avrebbe voluto essere un camaleonte in questo momento.
Ora si trovava decisamente in un punto di osservazione migliore, ma era anche più rilevabile ad una ricognizione visiva della coppia: si sentiva come in un trance erotico, quella visone di corpi eccitati che si scambiavano piacere aveva fatto saltare i suoi gia' deboli freni inibitori ed ora, accovaciato come un indigeno, guardava la scena e cominciò a toccare con la mano destra (la sua "fidanzata" preferita) il suo membro grosso ed eccitato, che si ergeva turgido e gonfio, forte della giovane eta' e del carico di ormoni impazziti del suo "padrone".
La donna era gia' sulla strada della massima eccitazione: Sandro, il suo attuale partner da otto mesi, sapeva bene come accenderla, sapeva trovare gli interrutori per far partire il suo motore che, come in una macchina da rally vincente, se guidato e spinto da mani giuste era in grado di fornire spettacolari prestazioni. Godeva come un pazza nel sentire le sue sapienti mani esplorare ogni centimetro della sua pelle, andava in estasi al contatto dell' abile lingua dell'uomo, che dopo aver stimolato i capezzoli alla sommità del suo scultoreo seno, passava poi nei piu' intimi meandri della sua femminilità a far suonate i campanelli del piacere .
E pur fremendo e contorcendosi nel godere, la donna si impegnava comunque a restituire generosamente piacere al suo partner, lo baciava con passione in bocca poi scendeva a mordicchiare il petto ed i capezzoli, passava con le sue mani sul petto forte, sfiorando leggera i muscoli asciutti e ben disegnati e poi con le dita aperte scorreva in una lunga carezza verso il basso, fermandosi a giocare con sapiente maestria col suo pene eretto e gonfio di piacere, impugnandolo morbidamente e scorrendo su e giu: poi languidamente avvicinò il suo volto all'inguine del compagno, labbra socchiuse e la lingua deliziosamente protesa, incominciò a leccarlo dalla base risalendo mentre l'uomo inarcava la schiema, mostrando quanto fosse sentito e gradito quel movimento .... e quando lei cominciò a scorrere con la lingua la tesa cappella un forte sospiro di approvazione scappò all'uomo, per trasformarsi presto in roco gemito quando le labbra di lei si chiusero a sigillare il membro e cominciò a scopare il suo uomo con la bocca .
Paolo stava per esplodere, non aveva mai avuto una sensazione erotica cosi' forte, si sentiva come in una sbornia sessuale e, in un momento di lucidità, si rese conto che rischiava di cadere malamente dallo scoglio dov'era accovacciato, finedo in basso nell'acqua; si spostò ancora di circa due metri a sinistra in un punto più comodo e piatto ed ora si trovava a 5, 6 metri massimo dai due amanti, che ancora non lo avevano visto: ora la sua mano era frenetica nel masturbare il suo grosso pene, sentiva chiaramente i sospiri ed i rumori tutti del sesso, in particolare distingueva il rumore delle dita che con dosata forza penetravano come nemmeno tanto piccoli peni la vagina, 1, 2 fino ad arrivare a quattro assieme, e poi, all'improviso, accadde.......
Marzia, era ormai decollata verso il piacere piu' inteso dopo tanti piacevoli ed intensi preliminari, ormai non desiderava altro che sentire dentro di se il pene duro e caldo di Sandro che aveva sapientemente preparato fino ad allora: si sollevò, fece distendere il suo uomo sulla schiena e si posizionò a gambe larghe in piedi in direzione del pene .... nel farlo si accorse di una presenza vicina e girò la testa verso destra all'indietro, individuando il ragazzo poco distante che, rosso in volto, si masturbava furiosamente con una espressione curiosamente stravolta.
Di solito alla presenza di guardoni, reagiva bloccandosi, non li sopportava, spesso erano volgari e pessimi nell'aspetto, ma, in questo caso, la sua reazione fù diversa: riconobbe il giovane carino incontrato nella caletta precedente, che l'aveva colpita per la sua aria dolce, imbranata e sognante, oltre che, da donna esperta com'era, per le notevoli dimensioni del suo sesso in erezione. In una frazione di secondo prese la decisione di non fermarsi, il suo cervello in qualche altro decimo elaborò un piano incredibilmente intrigante che subito sortì l'effetto di aggiungere pressione erotica nella figa gia' calda ed eccitata; incrociò languidamente lo sguardo dello studente per qualche secondo, leggendo in lui un attimo di smarrimento nel vedersi scoperto e quindi subito cominciò a scendere piegando le gambe puntanto all'atterraggio accovacciandosi sul pene dell'uomo e spingendolo fino in fondo. Rimase ferma un secondo per gustare meglio quel calore improvviso che la scaldava dall'interno e poi comincio' a muoversi su e giù, cercando di stimolare al meglio le sue zone erogene più sensibili, aiutata anche dalla spinta ritmata che imprimevano i fianchi forti dell'uomo . E dopo qualche minuto di sesso si sporse in avanti a sussurrare qualcosa all'orecchio del suo partner, il quale aprì gli occhi improvvisamente sollevando un po' la testa e cercando con lo sguardo qualcosa o qualcuno; lei si avvicinò ancora, lo baciò dolcemente sulle labbra, ancora le sussurrò una frase all'orecchio e quindi l'uomo parve più rilassato e pronunciò a bassa voce "Va bene amore, se è ciò che desideri, fai pure...."
Marzia accarezzò dolcemente il petto di Sandro, come a ringraziarlo e, sempre piena del suo sesso, si girò verso destra, vezzosamente spostò i lunghi capelli con la mano sinistra e, con aria sensuale e languida, guardò il ragazzo negli occhi allungando al contempo morbibamente il braccio destro verso lui, la mano slanciata, chiusa ma con l'indice proteso che ritmicamente si piegava all'indietro nel più classico gesto dell'alfabeto dei segni che significava "Tu, proprio tu, avvicinati ... oggi è il tuo giorno fortunato!!!".
Paolo era in preda al panico .... non riusciva a rendersi conto di cosa stava accadendo: poco prima aveva quasi avuto un collasso nel vedersi scoperto dalla donna, avrebbe voluto scomparire per la vergogna provata, si era sentito intimidito e quasi ladro per aver rubato l'intimità di quella bellissima donna: ma poi, dopo un attimo, il suo sguardo profondo gli aveva trasmesso qualcosa e, proprio mentre si aspettava qualche insulto col quale sarebbe stato rimesso a suo posto, con l'uomo che interveniva sottolineando il suo ruolo di cavaliere a difesa della propria donna lanciando un sasso per scacciarlo, quando pensava che i suoi timori si sarebbero materializzati, lei come se niente fosse aveva cominciato a cavalcare a smorzacandela il pene del suo amante .... ed a questo punto aveva capito di esser stato da lei accettato a partecipare come spettatore.
------ Continua -----
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17 years ago
drakEva, 60/60
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Il verduriere
A volte mi piace andare a fare la spesa del giorno en femme, mi eccita vedere certi begli ometti, che incuriositi dall’ambiguità del mio aspetto, mi scrutano per capire se sono una donna al 100% oppure no.
Durante queste mie uscite, la visita che preferisco è il verduriere, un uomo sulla settantina, con cui ho stabilito pian piano un rapporto molto intrigante. Iniziai tempo fa a farmi notare scegliendo e manipolando delle zucchine, con una tale attenzione tale, da incuriosirlo. Dopo un po’ si avvicinò e mi chiese: “cosa ci farà con quelle zucchine signorina?”, ed io candidamente gli risposi, che mi piacciono molto riscaldate. Non so se ci capimmo, ma da quel momento iniziammo a flirtare in modo sempre più spinto, riservandoci a volte momenti di reciproche confidenze. In uno di quei momenti, mi confessò, che ormai aveva chiuso col sesso a causa della scomparsa della moglie e dell’età, che come diceva non faceva sconti, ma che la sua fantasia galoppava ancora. Gli risposi, che la fantasia è quasi tutto nella vita e che a volte bisogna avere il coraggio di provare a realizzare i propri sogni.
Il giorno dopo, presenti alcuni clienti intenti a scegliere frutti ed ortaggi, mi si avvicinò silenzioso e coperto dal proprio corpo, con fare assolutamente indifferente, mi fece scivolare la mano sotto la gonna e mi accarezzò delicatamente le natiche, sussurrandomi nell’orecchio “questa è una fantasia, che ho avuto il coraggio di realizzare”. Emisi un mugolio profondo ed appena percepibile, in segno di gradimento e poi gli sorrisi.
La volta successiva, fui io ad avvicinarmi al bancone, speranzosa e fui accontentata al volo, approfittando, che le due signore presenti discutevano animatamente sulle maestre dell’asilo, la mano galeotta si infilò rapida e dopo un completo giretto esplorativo, mi scostò il filino del perizoma. Il suo dito medio, iniziò ad accarezzarmi il buchino e poi, senza preavviso si spinse dentro. Mi sfuggì un urletto, per fortuna rimasto inascoltato dalle due mamme, troppo prese dalle loro critiche didattiche. Tolse subito la mano imbarazzato e mi chiese se mi avesse fatto male. Gli risposi di no, morsicandomi leggermente il labbro inferiore, per la grande eccitazione, che mi aveva causato. Uscite le due signore mi disse: “domani è il mio compleanno e questo lo considero il tuo regalo, mi hai fatto sognare” e sorrise.
Ero eccitatissima e passai la notte seguente a sognare il suo dito, che mi penetrava, prima timido, quasi tremante, poi più deciso ed infine sfacciato.
Il mattino seguente, appena aperto, andai a trovarlo, gli feci gli auguri e gli dissi, che avrei voluto di cuore fargli un regalo molto più grande. Mi ringraziò e mi chiese di tornare all’ora di chiusura, così avremmo cenato insieme e che quello sarebbe stato un altro regalo meraviglioso.
Mi preparai di tutto punto e mi presentai da lui. Chiuse il negozio da dentro e mi invitò nel retro, dove viveva in un mini appartamento, buio e povero, ma che a me parve una reggia.
Appena entrati mi disse, che con sua moglie aveva l’abitudine di fare l’amore proprio alla chiusura, ma che era una donna all’antica e che tutta la vita avrebbe desiderato provare nuove emozioni, ma aveva sempre trovato la porta risolutamente chiusa.
Gli sorrisi e gli dissi: “perché non ci provi con me?”, e lui sorridente mi chiese se ne ero sicura. Lo ero.
Andò a prendere delle grosse ciliegie e me ne mise una in bocca, poi mi disse di mettermi in ginocchio sul suo tavolo. Ero curiosa, un po’ impaurita, ma molto eccitata. A quattro zampe sul tavolo, aspettavo di conoscere il mio destino. Lui con calma risoluta ed una delicatezza mai vista, mi alzò il vestitino, ripiegandolo sulla mia schiena e mi tirò giù le mutandine fino a mezza coscia. Rimase qualche istante a gustarsi la vista del mio culetto, lo accarezzò a lungo e quindi con indice e pollice della mano sinistra mi aprì bene le natiche mentre col medio della mano destra mi ungeva bene il forellino con dell’olio di oliva. Tenendomi così, col culo per aria, la faccia sul tavolo e la schiena incurvata, inizio piano piano, ad inserire una grossa ciliegia nel mio sederino.
Sentivo l’ano che si dilatava e poi si richiudeva inglobando il frutto. Non riuscivo a stare ferma, con il palmo delle mani accarezzavo il tavolo e mi ciucciavo un dito, mentre il mio culo si muoveva e si spingeva sempre più in alto e sempre più indietro per accogliere tutte le ciliegie una dopo l’altra.
Quando finì mi penetrò col dito, come per cercare le ciliegie, la mia eccitazione mi faceva venire le vertigini ormai più che gemiti erano rantolii.
Mi chiese: “stai bene amore?”, non seppi rispondere a parole e lui “ora dobbiamo farle uscire”.
Presa e riempita una grossa peretta davanti ai miei occhi, iniziò a farmi un lento e lungo clistere. Con la mano mi massaggiava la pancia e a volte sfiorava il mio clitoride turgido come non mai. Ero piena e mi sentivo scoppiare così gli mugolai, che non ce la facevo più e lo pregai di smettere, lui con calma e dolcezza, ma fermamente determinato mi rispose “ne manca solo un pochino amore”.
Non ce la facevo davvero più. Avevo già un rivolo d’acqua che mi bagnava le cosce, quando finalmente mi mise una bacinella sui polpacci e aprendomi il culo con energia mi disse “su da brava, adesso spingi!” Fu un’esplosione liberatoria, uscivano acqua e ciliegie come sparate da un compressore, durante le pause mi infilava due dita dentro senza alcun riguardo, poi le toglieva, mi dava un paio di sculacciate da togliermi il fiato e mi riapriva il culo. Io ricominciavo ad eruttare. Una volta finito, mi pulì delicatamente il culo, le palle ed il clitoride, con un panno morbidissimo. Mi sentivo eccitata, ma molto rilassata, lui mi sorrise e mi disse: “adesso che sei pulita, fammi vedere cosa fai con le zucchine”. Andammo nel negozio, scelsi una zucchina non molto grossa, andai sculettando fino al bancone, dove, dopo essermi appoggiata, rialzato il vestitino, con le mutandine ancora a mezza coscia, mi infilai l’ortaggio, che entrò senza neanche accorgermene. Lui ne prese un’altra, di dimensioni ben diverse ed estrattami la prima, mi penetrò con la seconda. Il dolore fù intenso, altrettanto il piacere.
Gli chiesi di tornare di là e di sedersi sulla poltrona e precedendolo, con tutta la zucchina dentro e solo il picciolo, che faceva capolino fra le mie natiche, sculettai sui miei tacchi altissimi fin nell’appartamento. Una volta, che si fù seduto, mi inginocchiai di fianco, gli presi una mano e gliela misi sulla zucchina. Lui iniziò a scoparmi con quella, io gli aprii la patta e con grande sorpresa vidi, che non solo era messo bene, ma che ce l’aveva anche duro! Glielo succhiai come non lo avevo mai succhiato a nessuno. Leccavo, succhiavo quel cazzo dotato di una cappella enorme fino in gola, fino ad arrivare con le labbra a toccargli le palle. Poi, improvvisamente mi alzai, mi girai ed iniziai a spingere come per andare in bagno, mi aprii da sola le natiche e finalmente la grossa zucchina cadde per terra con un rumore sordo. Due passi indietro e fui su di lui. Mi chinai e me lo infilai da sola dentro. Mi scopò così e poi mi girò sulla poltrona con energia e messa alla pecora mi inculò di nuovo. Alla fine si sdraio sulla mia schiena e con la mano inizò ad accarezzarmi il clitoride dicendomi: “sto per venire amore, stringimelo forte”. E così feci, strinsi le chiappe con tutta la forza di cui ero capace. Lo sentii urlare, sentii che mi stava facendo un altro clistere, ma stavolta di sborra calda e quando mi scappellò con delicatezza esplosi anch’io! Che orgasmo, tremavo come una foglia.
Dopo un po’ mi alzai e mi tirai su le mutandine, che subito si bagnarono della crema, che mi usciva dal culo apertissimo. Lui mi disse: “dormi con me?”, non l’avevo mai fatto, ma accettai.
Quella notte facemmo l’amore ancora due volte… che compleanno….
12
3
17 years ago
francy3sex,
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La caletta - parte prima
La caletta. (parte prima) ---
Sole.
Caldo, non torrido, ma forte, col raggio che non brucia ma scalda la pelle, lo senti dentro, ti penetra fino nelle ossa.
Considerato che si era gia' a meta' novembre, era proprio una situazione meteo da far invidia ad una giornata ferragostana.
Quale idea azzecata, saltare la scuola ed andare solo soletto nella caletta naturista nel promontorio a mare della citta', che quasi tutti conoscono ma nessuno ha tanto coraggio da ammettere di andarci, forse perchè intimiditi dal fatto di dover giustificare il motivo della frequentazione .... perchè, è risaputo, che oltre ai "nudisti" ci vanno pure i "caghineri" froci ed i guardoni "boccomeni" e nessun giovane studente vorrebbe certo rischiar di venire catalogato dai compagni di scuola in queste categorie, neppure sapendo magari di appartenerle.
Che bella giornata, pensava Paolo, sdraiato nudo sull'asciugamano a ridosso della ripida parete rocciosa che si slanciava verso l'alto, in una delle piccole anse di quella baia riparata ed intima, un vero microcosmo a se' stante, a due passi dal centro caotico della citta' in piena espansione; e pensava sorridendo ai compagni che in quel momento erano a scuola a sorbirsi la prof di italiano e storia: non aveva manifestato le sue intenzioni a nessuno di loro per non dover dare spiegazioni; aveva però sperato sino all'ultimo di portare con se' al mare Cinzia, la sensuale sedicenne piccoletta e tutto pepe della 2^ G, detta "la sovversiva" per il suo abbigliamento da nostalgica sessantottina, cosa un po' vintage gia' in quell'autunno del 1978 .
Il progetto iniziale era di poter finalmente concludere, in una cornice da sogno qual'era Cala Patella, l'unione carnale tra loro due, fino ad allora limitata, per problemi logistici, ad estenuanti pratiche di petting che, pur permettendo di soddisfare in parte i reciproci istinti sessuali ed in particolare per lui di abbattere il livello degli ormoni del testosterone in circolo, lasciava comunque un senso di incompiuto per non aver potuto congiungere completamente i loro corpi.
Purtroppo quel giorno, la santa protettrice degli studenti in fuga dalle lezioni era in altre faccende impegnata e, quindi, la bella Cinzia non pote' svincolarsi, poichè i genitori gli avevano sequestrato il libretto delle giustificazioni ,avendo scoperto una vela scolastica dei giorni precedenti; ed a malincuore aveva quindi deciso di andare comunque al mare pur senza lei, forte del fatto che ormai grazie ai 18 anni appena compiuti poteva auto giustificarsi a scuola.
Ed ora era li', "sciagalla all'aria" (come in slang i ragazzi definivano il loro pisello), a godersi quei caldi raggi fuori stagione, pensando a cio' che avrebbe fatto avendo la bella Cinzia a fianco, immaginandosi quasi come una divinita' indù con tante mani da passare su quel piccolo corpo vero concentrato di sensualità pura.
La baia era praticamente deserta: nel lato sinistro, molto in fondo, una coppia di attempati omosessuali, che aveva gia' avuto modo di notare qualche altra volta, i quali sorridevano gentilmente ogni volta che gli passava vicino .
Un'altro singolo, sui 35 anni, stava sdraiato nel mezzo della spiaggia di sassi principale, sfoggiando un'abbronzatura scura quasi come un pezzo di brace.
Lui stava nella penultima caletta, prima di quella finale detta "del cucco", in quando la piu' riservata, per la conformazione delle rocce che ne delimitavano il confine, rendendola abbastanza riparata da sguardi indiscreti provenienti dall'alto e prevedeva un unico sentiero d' ingresso, con un passaggio obbligato in una specie di piccolo valico, agevolmente controllabile da chi stava all'interno.
Un rumore distante di passi da sinistra, sui sassi del sentierino, annunciava l'arrivo di nuovi frequentatori; le voci cominciavano a distinguersi e fortunatamente una delle due era cristallina e brillante, facendo intuire una presenza femminile.
Incuriosito si giro' leggermente sul fianco, lo sguardo nascosto dagli occhiali da sole, posizionadosi per poter vedere meglio i nuovi arrivati non appena avessero passato le rocce che delimitavano quella parte di caletta; e finalmente entrò nel suo campo visivo prima lui, un uomo sui quarant'anni, un matusa pur se ben tenuto, sul metro e settantacinque di altezza, non grosso ma con una muscolatura ben disegnata che si intravedeva dalla camicia completamente aperta davanti.
Di seguito lei: splendidi capelli neri e lunghi, leggermente ondulati, che incorniciavano un viso asciutto ed abbronzato come le parti del corpo scoperte in quel momento: le affusolate gambe che facevano da base ad una figura dalle forme dolcemente mediterrane, slanciando il tutto ad un metro e sessantacinque di altezza, indossava un paio di hot-pants chiari aderenti come una seconda pelle alle perfette forme delle sue rotonde natiche, una camicetta annodata per i lembi inferiori, che a malapena copriva e tratteneva un seno prosperoso inguainato in un reggiseno di tessuto nero, una splendida donna dall'eta' indefinibile con certezza, che poteva essere dai 25 ai 40 portati da dea.
Passo' seguendo il suo compagno, con passo leggero e morbido, camminando sulle sue scarpette da tennis basse in tela: si giro' a guardare il ragazzo disteso nella caletta e noto' che evidentemente doveva essersi appena svegliato da un sogno erotico, perchè le prove erano assai evidenti, eccome se lo erano.
Paolo la segui' con lo sguardo rapito dall'ondeggiare ritmico di quei fianchi morbidi e rotondi: i loro sguardi si erano incrociati per un attimo e lui, era rimasto incantato, come pietrificato dallo sguardo della piu' potente delle Gorgoni, la Medusa, con la differenza che nella mitologia queste pietrificavano il malcapitato per la bruttezza, mentre questa splendida dea con la sua sensuale bellezza.
Scomparvero alla sua vista nella caletta, quindi il giovane studente si aiuto' coi gomiti a tirarsi su e sedersi sul piccolo vecchio asciugamano che furtivamente aveva portato via da casa: si rese conto quindi del suo stato di evidente erezione e si senti' imbarazzato per non aver provveduto a coprirsi al passaggio della donna; ed ora comprendeva il motivo del sorrisetto divertito che lei gli aveva rivolto, mentre per pochi istanti lo aveva guardato con quei suoi grandi occhi marroni da cerbiatta.
Si tiro' su e cominciò a passeggiare per l'area della calettina: si avvicinava all'acqua, andava verso la zona confinante con quella della spiaggia di sassi centrale, saliva su uno scoglio e distrattamente andava con lo sguardo all'altra parte verso la caletta, che ora aveva come ospiti la coppia appena passata: pur sapendo che era inutile, cercava di vedere cosa succedeva da quelle parti, sapendo per sicuro che chi andava lì solitamente ne approfittava per una botta di trasgressione all'aria aperta ... e magari piu' di una .
Passò una mezzora, nella quale si era dato una piccola rinfrescata nell' acqua, ancora piacevolmente tiepida: pensava a cosa potevano fare i due della coppia dall'altra parte, immaginava che avrebbero fatto l'amore e sperava di poter carpire loro un momento di intimita' .
Prese la decisione di osare, perchè, secondo una sua scaletta di considerazioni tutta maschile, riteneva che il lui non poteva piu' essere con le mani in mano ma, con quella meraviglia di donna sicuramente nuda vicino, le mani non potevano che essere già "in pasta"!
.................. (continua) ...........
19
1
17 years ago
drakEva, 60/60
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Conoscerti al mare
Premessa: questo racconto è dedicato ad una spledida ragazza di desiderya (purtroppo lontana 600 km da dove vivo) che mi aveva chiesto di descriverle come mi immaginavo il nostro primo incontro.
Ecco come me lo immagino: Vacanze estive. Spiaggia. Primo pomeriggio.
Fa molto caldo, e decido di mettermi vicino al bagnasciuga dove le onde e la brezza aiutano a sopportare meglio il caldo torrido di metà agosto. Stendo l'asciugamano e mi sdraio a pancia in giù rivolto verso il mare. Fra me e le onde solo un altro asciugamano, libero. Neanche a farlo apposta e dopo pochi minuti la persona dell'asciugamano torna. E' una bella ragazza dal seno ben disegnato, probabilmente una terza, e con un corpo con tutte le imperfezioni al posto giusto. Non posso fare a meno di notarti. Anche perchè, tu maliziosa, ti sdrai rivolgendomi il culetto. Sei così vicina che per sdraiarti devi divaricare un po' le gambe. In pratica mi ritrovo con la testa fra le tue caviglie. Capisco che la cosa non può essere casuale e sto al gioco. Siamo entrambi soli e il resto della spiaggia potrebbe facilmente supporre che ci conosciamo, vista la vicinanza dei nostri asciugamani. Così mi godo quel bel vedere, il tuo magnifico sedere tornito e le linee delle chiappe che si confondono con l'inizio delle grandi labbra. Il perizoma che indossi è davvero sexy da questa prospettiva... ti guardo e assaporo i tuoi particolari e mi accorgo che quel sedere io l'ho visto da poco da qualche parte... ma dove? Ah sì... ma non è mica quello stupendo culo, che ho visto in quelle foto su internet? massì, quello che mi eccitò a tal punto da farmelo rizzare a furia di guardarlo...su cui mi sono persino masturbato ! certo! è la ragazza del racconto erotico del capodanno, quella che si chiavò i due maschioni conosciuti appena pochi minuti prima, durante la festa! A ripensarci mi si rizza ancora adesso. E come potrei confondere quel culetto invitante, sempre a favore di fotocamera, che aveva messo nel suo profilo personale? Sei tu. Non puoi che essere tu. Così capisco che forse posso osare. Per fortuna sono a pancia in giù... aver realizzato chi sei, e la vista delle tue natiche sode mi rendo conto che sta avendo qualche effetto nel mio costume. La voglia si gonfia, e decido di prendere l'iniziativa. Così allungo una mano e ti sfioro una caviglia. Noto un piccolo fremito in te, come se sperassi in questa mossa, ma quasi senza credere che l'avrei fatta. E invece ora mi ritrovo a massaggiarti lievemente la caviglia e a gustarmi la leggera contrazione delle tue natiche. Credo che stia piacendo anche a te... appoggio il viso al tuo piede e annuso il profumo della tua pelle misto alla salsedine e alla sabbia. Ora inizio ad essere parecchio eccitato, e così mi sbilancio... e inizio a leccarti timidamente la pianta del piede risalendo poi fino alla caviglia. Sento i brividi sulla pelle della tua gamba, che scorrono lungo tutta la sua lunghezza, fino a convogliarsi lì fra le pieghe del perizoma che indossi...
Allora mi alzo e ti prendo per mano. Ti alzi anche tu. Siamo uno di fronte all'altro ora. Il mondo intorno per un istante non esiste più. I nostri corpi sono a pochi centimetri. Tutti i miei sensi si godono l'erotismo della tua vicinanza...
i tuoi occhi mi guardano ora per la prima volta e scorrono i miei 2 metri di altezza dal volto ai pettorali lungo le linee definitie del mio corpo, fino al costume aderente che evidenzia il membro turgido e corposo. E' inclinato su un lato, per restare nel costume. Fosse dritto, uscirebbe abbondantemente per metà... è un uccello lungo e largo e subito realizzi quanto sarebbe piacevole sentirlo dentro. Anzi, la sola idea ti bagna e capisci che l'unica cosa che vuoi ora è proprio accogliere quel bel cazzo nella tua fica... sì anche i tuoi pensieri ora si fanno più volgari. E' l'eccitazione che monta e che scatena la libido. Senza dire nulla ti porto per mano fino alla mia cabina, dietro i bagni. Tu capisci che ormai è solo questione di tempo, ma quell'enorme cazzo nel mio costume deve essere tuo. VUOI che sia tuo. Così entriamo nella cabina e ci chiudiamo dentro. Le assi di legno lasciano trapelare i raggi del sole, e la penombra rende tutto ancora più eccitante. E' adesso che lascio scivolare nella sua posizione naturale il pene, che ora infatti traborda dal costume proprio come avevi immaginato. Meglio di come avevi immaginato... una cappella turgida e rosea, che non puoi trattenerti dallo sfiorare. Velluatata al tatto, ma subito dura fra le tue dita. Lasci scivolare la mano completamente nel costume e l'affondi fin sotto alle palle, che scopri essere perfettamente depilate. Io intanto sto scorrendo il tuo corpo con le mie mani, carezzandoti con un lieve massaggio all'altezza prima dei fianchi e poi del seno. I tuoi capezzoli duri e allungati, spingono in modo evidente sul tessuto del costume, quasi come se lo volessero bucare. La mia mano scende dal seno al fianco, sfiorando poi il tuo grazioso obelico, fino a rivolgersi al monte di venere. Scosto il sottile filo del perizoma, scorrendo con il dito lungo tutte le grandi labbra e affondando due dita fra di esse. Le dita scivolano facilmente fra le labbra ormai bagnatissime e divaricate, e si spingono con vigore verso il clitoride... mentre tu ancora esplori con la tua mano lo scroto e tutta l'asta del mio membro ormai teso e gonfio di eccitazione... lo senti pulsare sotto le tue dita, che percepiscono ogni vena ogni rugosità, e ancora una volta torni a immaginare come deve essere piacevole riceverlo fra le tue coscie, sentirlo penetrare fra le labbra della vagina e poi ben più in profondità fino a sentirlo tutto dentro di te... Così mentre io inizio a masturbarti con il pollice il clitoride e con due dita ben dentro la fica, tu inizi a masturbarmi sbattendomi violentemente l'uccello su e giù quasi a volerlo provocare ancor più di quanto già non sia turgido... e se possibile, effettivamente lo senti ancora più grosso fra le tue dita. Inizi a mugolare, mentre i miei ansimi di piacere si sfogano sul tuo collo eccitandoti ancora di più. Siamo sudati, e i nostri corpi ora avvinghiati l'uno all'altra scivolano piacevolmente... ci piace sentire il reciproco sudore addosso, ha un qualcosa di animalesco... qualcosa di selvaggio e di eccitante. Mi accorgo che gli spasmi della tua fichetta e tuoi ansimi si fanno più insistenti, e anche la tua mano si muove in modo più scoordinato e confuso sul mio uccello... mi rendo conto che ti stai letteralmente abbandonando al piacere... e sei affamata di sesso... come me del resto, che vorrei poter urlare dal piacere, gridandoti "quanto sei fica!", ma devo trattenermi visto che comunque siamo a pochi metri dalla folla della spiaggia. Capisco che ora vuoi fare sul serio, così ti prendo con foga e ti metto a pecorina davanti a me... tu ti lasci sfuggire un languido "finalmente, mmmm...." e allunghi la mano vogliosa, all'indietro, cercando di afferrarmi il membro per infilarlo... hai paura che io non capisca, e voglia metterlo nella fica, mentre tu lo vuoi invece sentire penetrare fra le chiappe e affondare nell'ano, fino allo scroto... e così infatti faccio, piuttosto rudemente, in preda alla passione sfrenata... senti un po' male allora, ma è un dolore che si mescola piacevolmente con il godimento intenso che la penetrazione contemporaneamente ti provoca... anzi... ora sei addirittura tu che mi stai sbattendo... sei tu che agiti il culo con forza per prolungare quella strana sensazione di dolore e piacere... E io insisto con i miei colpi di bacino, sempre più ritmati e sempre più vigorosi, non riesci a trattenere i tuoi mugolii di paicere e l'idea che qualcuno là fuori possa sentire mi eccita a tal punto da stantuffare sempre più forte, le mie mani cercano ora i tuoi seni, stimolando i tuoi capezzoli e palpando a piene mani entrambe le tette che senti ondeggiare a ritmo di cazzo.
Ora voglio dimostrarti quanto sono porco, così lo tiro fuori e mi chino sulle tue chiappe, allargandole con le mani e iniziando a leccarti il buco del culo avidamente. Una mossa inaspettata che ti provoca contrazioni vaginali dall'eccitazione. Poi giù con la lingua fin sulla fichetta insaziabile e ormai desiderosa di raggiungere l'orgasmo... la lecco in profondità, scivolando talvolta però, fino di nuovo al buco del culo, per poi tornare fra le labbra e oltre, spingendola fin dove riesco dentro alla tua passione. Ora anche tu vuoi dimostrarmi quanto sei maiala, e il desiderio di prendere in bocca ciò che poco fa stantuffava nel tuo sedere dimostra tutta la tua irrefrenabile eccitazione. Afferri il membro gonfio, lucido e venoso, e appoggi le labbra sulla cappella vellutata assaporando il sottile piacere di prenderlo in bocca, di sentirlo in bocca subito dopo averlo sentito pompare nel culo. Così dopo qualche secondo di indugio, spingi la testa verso di me, lasciando affondare quel grandioso cazzo fino in gola. Mi stai spompinando con passione, vigore e bravura... capisco da come lo succhi che ne devi aver presi tanti di cazzi, ma questo ti piace in modo particolare... e la cosa mi rende ancora più porco... ora sento che anche per me l'orgasmo si sta avvicinando... così ti sottraggo il giocattolo da sotto le labbra senza preavviso, mi guardi stupita ma poi capisci che ora finalmente, verrai accontentata: finalmente il cazzo scivola fra le tue coscie e affonda vigoroso nella tua fica caldissima e bagnata. Al primo sussulto non riesci a trattenerti e reclini la testa all'indietro gemendo di piacere... inizio a ritmare colpi di bacino sempre più vigorosi, sempre più decisi, anche tu muovi il tuo bacino a ritmo, entrambi non ci tratteniamo più e iniziamo letteralmente a gridare di piacere... è in quel momento che entrambi con la testa reclinata vediamo fra le fessure del legno che c'è un ragazzo che ci sta guardando, masturbandosi... la nostra cabina confinante col bagno dei maschietti ci ha regalato una nuova eccitante emozione... e allora ormai infoiati oltre l'inverosimile, continuamo a sbatterci a vicenda per il nostro piacere e per il godimento dell'inatteso spettatore... ora anche lui sta ansimando ad alta voce, ed è in quel momento che tutti e tra raggiungiamo un orgasmo all'unisono, vigoroso, potente, esplosivo... la mia estasi ti bagna fra le coscie e ce n'è ancora per finire sulla tua faccia mentre finisco di godere con la mano... ora sei totalmente appagata, come me... e come il ragazzo che si è masturbato guardando tutto quello che abbiamo fatto... Ci rivestiamo velocemente, e usciamo dalla cabina. Abbiamo già deciso, senza parlarci, che questa sera ci rivedremo... e lo sguardo che hai lanciato al ragazzo con il costume bagnato che ci aspettava fuori dalla cabina, mi fa capire che sta notte non sarò da solo con te. Non ci siamo ancora parlati, nè baciati. Ma quei tre quarti d'ora nella cabina li ricorderemo per sempre come uno dei nostri momenti erotici più intensi della nostra vita...
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17 years ago
erotic3mind255232,
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Il focolare
La tormenta di neve imperversava sulle montagne. era la notte di capodanno ed io e Marco eravamo rimasti così bloccati in quel capanno isolato. La noia di quella desolazione cominciò a farsi sentire ben presto. Litigammo: L'antica rabbia ed il risentimento a lungo covati dopo le sue innumerevoli avventure cominciò ad esplodere.
"Bastardo, cosa pensavi mentre ti fottevi quella troia della tua segretaria?"
"Brutta come un porcospino e piatta come un'autostrada!". L'avevo davvero punto sul vivo.
"Troia ci sarai te, e poi Maria è sempre meglio di quel bagnino deficiente l'estate scorsa a Rimini. Eravate davvero comici così incastrati in quella cabina".
Volarono parole grosse poi come una iena Marco mi fu addosso e cominciò a picchiarmi selvaggiamente.
"Ti piace essere menata come faceva quel porco del tuo capo!"
"Smettila mi fai male!" - i vestiti si squarciarono in un secco STRAP e fui completamente nuda. Con le sue mani delicate e forti allo stesso tempo Marco cominciò a maltrattarmi i capezzoli, mordendoli e succhiandoli poi con avidità, nel frattempo con la mano libera mi batteva forte sul culo. Con una mossa veloce mi scaraventò a terra e freneticamente prese a spogliarsi, sotto la tuta era completamente nudo. Afferrandomi per i capelli mi impose di girarmi e così prostrata a quattro zampe, allargò le mie natiche con forza e cominciò a fottermi in culo.
"Troia ti sfondo tutta, ti piace sentirlo nel culo"
"no mi fai male smettila ti prego",
due lacrime rigarono il mio volto, il dolore intenso, imploravo Marco di smettere ma lui in preda ad un arrapamento animale non mi ascoltava. Piano piano quella condizione di impotenza mi eccitò a tal punto che anche io gemevo ormai persa ne turbinio della libidine. Il suo cazzo era bollente e sentirlo così duro dentro di me mi fece urlare di piacere più di una volta: Venni, venni come un fiume in piena.
Anche Marco ebbe un orgasmo fantastico inondandomi il sedere della sua sborra bollente. Non ci eravamo accorti nella foga dell'amplesso che due figure erano entrate nella baita. un uomo ed una donna ci gurdavano seduti sull'ampio divano. Lui teneva tra le mani un bastone possente e lo menava su e giù con arte, la donna invece si toccava i grossi capezzoli turgidi mentre con l'altra mano affondava le sue esili dita nella fica divaricata dal piacere.
L'uomo dalla lunga asta gemeva, stava per arrivare quindi lasciai perdere Marco e avvicinai il mio volto al suo cazzo gigantesco aspettando di bere i frutti del suo duro lavoro, il sapore della sua sborra era acidulo e aveva un non so che di rancido. A quel punto Marco per niente contrariato affondò il viso tra le gambe della donna dando ampie leccate alla sua fessura e affondandovi la lingua quasi ne fosse risucchiata. La donna urlò e dopo il fantastico orgasmo si staccò da Marco venendo verso di me. Leccò il mio volto pieno di sperma del suo uomo e poi scese giù succhiare i miei capezzoli, così facendo mi aveva spinta sull'uomo che aveva di nuovo la mazza in erezione, facendomela entrare completamente áin culo finendo l'opera che Marco aveva cominciato mezz'ora prima. "Si si sfondami tutta ti prego. Due, ne voglio due". Marco si avvicinò a me e allargatemi le gambe mi fotteva davanti, per non so quante ore fui in balia di due uomini che mi davano piacere da ogni parte in più la donna dalla grande fica mi porgeva ora la sua fessura, ora quel suo buco stretto per leccarli e penetrarli con un grosso vibratore nerboruto. La stanza era ormai un concerto di gemiti, urla e orgasmi, l'uomo sodomizzò anche Marco mentre io gli ciucciavo con forza l'uccello. Dopo ore e ore crollai sfinita, sporca di sborra ovunque e felice di aver goduto così tanto accanto a quel focolare. All'alba la tormenta era passata, Marco dormiva ancora ma l'uomo e la donna erano scomparsi...
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1
17 years ago
porcellina772007,
33/33
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Desiderio traviante
Desidero Traviante
22.00 in punto, apro la mia solita chat, molti annunci di sedicenti signorine che promettono mirabolanti piaceri carnali in cambio di una ricarica, finte coppie che cercano donne bisex e così via.
A volte tra i vari sola trovi qualche persona reale ed interessante, inizio a scorrere fiducioso i vari nick, niente di che, poi ad un tratto, uno di questi mi colpisce, volgare come pochi e con il nome tipico del messaggio sola: “gran maiala”.
Lo apro, più per verificare il sospetto del solito burlone o messaggio commerciale di qualche sito porno, parto scrivendo un classicissimo “ciao”.
Dopo qualche secondo rimango quasi stupito dal “ciao” che esce dall’altra parte, continuo con un “da dove dgt ?”
Esco il nome di un paesello vicino alla mia città, non ci credo, allora questa volta abbiamo qualcuno reale, interessante, inizio la conversazione, scopre che lei è una trav di 35 anni.
Il discorso si fa interessante, scambiamo i numeri di cell, la chiamo.
Una voce femminile e calda mi risponde, mi spiega dove si trova e mi da indizione di come arrivare e quello che devo fare.
Salgo sulla mia instancabile auto, compagna di mille avventure e inizio ad incamminarmi verso la mia traviante meta.
Trovo il posto, la descrizione è perfetta, numero civico, il portone e il campanello sembrano una fotografia impressa nella mente, un luogo che già conosci prima di visitare, suono tre volte come da precedente accordo, ed ecco sento girare la chiave nella serratura del portoncino, già provo una certa emozione legata alla sorpresa e al fatto che non so chi mi sta aspettando, solo una breve descrizione e sono partito, ora eccomi.
Appare davanti hai miei occhi un sogno erotico vecchio di sempre, lei altissima indossa una parrucca arancione, un vestitino di latex l’avvolge completamente, culo di fuori, bellissimo e statutario, stivaloni in latex nero.
Una vera trav fetish, come non ne avevo mai viste, ma come avevo sempre desiderato, sembrava il personaggio mitico di un manga giapponese, non dice nulla , io abbozzo un timido ciao, strozzato dall’emozione di quella meravigliosa visione, lei mi prende per mano e mi fa cenno di seguirla.
Entro con lei in una stanza molto buia dove c’è un grande letto matrimoniale, lei si mette in ginocchio davanti a me, abbassa lo sguardo e mi dice “sono la tua schiava , fa di me quello che vuoi”.
La patta dei miei pantaloni sta scoppiando devo liberare subito il mio uccello impazzito da quella frase, sembra una cosa viva, un pezzo di me che ha preso indipendenza e il comando della situazione.
Lei inizia a succhiare con avidità il mio cazzo, che esplode dall’eccitazione, lo spingo fino in gola, voglio sentire lei che soffoca e che continua a tirare, sento come dei conati di vomito, la sua gola che non ce la fa, ma continuo come drogato dalla situazione, lei non molla la presa e continua a inghiottire il mio cazzo fino in fondo, fino a che scoppio e le faccio il pieno in gola.
Senza dire nulla inghiotte e continua a tirare, il mio cazzo invece che rilassarsi sembra ancora più grosso ed inesauribile, lo sfila dalla sua bocca, la giro e la metto a pecorina con prepotenza e con la consapevolezza che lei è mia e posso farci quello che voglio, una cagnetta sottomessa ai miei più perversi desideri.
Sputo sulle mie dita, inumidisco il suo culo e la inculo senza troppi preamboli, sento subito un gemito di piacere da parte sua che cerca di trattenere in qualche modo, ma non riesce, la sculaccio per punirla della sua mancanza di rispetto, deve godere solo quando sarò io a volerlo.
Inizio a scoparla con forza, lei sento che non ce la fa e mi inizia a implorare di poter godere, le do il permesso ma dobbiamo arrivare insieme, inizio a incalzare il ritmo, trattiene per permettermi di arrivare con lei, inizia a non resistere e io inizio a venire, sento i suoi gemiti fortissimi, fino a che non inizia ad urlare, non resisto e le vengo dentro, lei esplode.
Ci fermiamo ormai con il fiatone e con un sorriso malizioso stampato sulle nostre facce sudate, lei si gira mi guarda e mi dice “Sarò per sempre la tua cagna”.
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17 years ago
Maestro1980, 38
Last visit: 1 year ago -
Ritorno a casa
E' la mezzanotte milanese di un giovedì qualsiasi di primavera.
L'aria è tiepida e si cammina volentieri con le maniche del maglione
tirate su a mezze braccia respirando i primi odori dell'estate,
ormai imminente. Sono appena uscito dall'ufficio stravolto. Una
giornata lunga, iniziata 15 ore prima e trascorsa davanti al monitor
di un computer valutando numeri e situazioni. L'ufficio è mio,
quindi trovo naturale restare fino a tardi se la cosa può essere
importante per lo sviluppo del lavoro. Ma ora finalmente ho finito,
e sto camminando con sguardo vagamente assente e distaccato verso
casa. Circa mezz'ora a piedi. Potrei aspettare il tram, o chiamare
un taxi. Ma ho proprio voglia di fare una passeggiata per le strade
della mia città. E' così che camminando, passo per una via di pub e
ristoranti che pulsa già della vita notturna di universitari e
giovani ben vestiti con il loro drink in mano poco fuori le porte
dei locali. Non sono molto più grande di loro, forse 3 o 4 anni di
più, ma ho altri pensieri per la testa. Attraverso qualche piccolo
gruppetto di persone, buttando l'occhio fra profonde scollature,
sorrisi vagamente ammicanti e facce super lampadate. Mi lascio tutto
alle spalle, domandandomi se il tempo o la forza per una birretta
prioprio non ce l'avessi. La risposta stasera è scontata, e infatti
proseguo verso casa. Svoltato l'angolo però, qualcosa sta per
cambiare. Ma ancora io non lo so.
Due ragazze sui 27, ben fatte e molto carine, una palesemente
ubriaca, mora, e l'altra, bionda, che le fa da "badante" sono
appoggiate ad una macchina parecheggiata. La mora è vestita con un
paio di fusò rosa dal colore così tenue e talmente attillati da
consentirmi di descrivere anche il tanga nero, sottile e
striminzito, che indossa sull'intimo. Forse è una mia impressione,
ma il tutto è così succinto da lasciar intuire la linea del basso
ventre fin quasi là sotto, dove l'occhio non può non indugiare.
Inizialmente, distratto da una simile vista, non ho neppure notato
il suo top dell'identico rosa, senza reggiseno. L'amica, invece,
veste con un paio di jeans affusolati e dalla vita bassa, quelli che
lasciano a nudo le linee sensuali delle anche che convergono verso
il pube e una magliettina a maniche corte verde che arriva a stento
sopra all'ombelico priva di scollatura, che appoggia su un seno
prosperoso e tondeggiante.
Alla vista dei fusò rosa e di tutto quello che lasciano capire, il
mio pene ha un lieve sussulto, come un pulsare istantaneo che però
si quieta subito. Mi capita spesso, come sensazione, quando assisto
ad una scena carica di erotismo. Qui, dopotutto, non c'era nulla di
particolarmente eccitante, nulla di diverso da ciò che spesso si può
ammirare per le strade del centro o nei locali della città, ma
questa fu la mia sensazione e così ve la riporto.
Avendole squadrate con particolare attenzione (specialmente la mora
alticcia dai fusò rosa), ricevo in cambio un identico sguardo
accurato, quasi provocatorio. Non distolgo lo sguardo e anzi
rallento lievemente il passo quasi ad invitare ad un breve scambio
di parole. Ovviamente la ragazza un po' alticcia è fortemente
disinibita in quel momento ed è la prima ad anticipare tutti
rompendo il giacchio con la più classica delle domande: "ma quanto
sei alto??" (essendo alto 2 metri e 01 è una domanda che mi capita
spesso di sentire). Io, nonostante tutto, sorpreso del fatto che
fosse stata lei ad attaccar bottone, rispondo in modo molto stupido
e noioso: "2 metri e zero uno". Ho centinaia di risposte simpatiche
e inaspettate per la domanda "quanto sei alto?", visto appunto che
in vita mia me l'hanno fatta così spesso da indurmi a divertirmi nel
trovare risposte alternative. Ma questa volta, niente, mi esce solo
la più banale delle risposte. Ma è la mora a stupirmi ancora,
incalzando: "Ma è tanto....!! e allora quanto ce l'hai lungo
scusa???"
Questa domanda apparentemente scherzosa, però, era stata posta con
un leggero tono velato da sincera curiosità e da un atteggiamento
corporeo piuttosto provocante, a tal punto da farmi pulsare
lievemente il pene nelle mutande, di nuovo.
La bionda era intanto arrossita, e non poco, e aveva tirato per un
braccio l'amica strabuzzando gli occhi increduili, stava
probabilmente per parlare, magari giustificando l'amica e
minimizzando la domanda... ma io risposi prontamente: "più di quello
che pensi, ma lo può scoprire solo chi gioca con me...". La bionda,
sorpresa dalla mia risposta quasi di sfida cambia espressione e ho
quasi l'impressione che desideri entrare in competizione con l'amica
(mi confessò più avanti: "ma vuoi vedere che la mia amica ubriaca si
porta a letto questo qui e io, da sobria, mi tocca pure andare in
bianco??").
Sta di fatto che a quel punto la mora insiste testualmente: "Mi
chiamo Elena, e se hai un posto per giocare, io ho molta voglia di
giocare con te". La bionda si intromette ironica: "Si, piacere e io
mi chiamo Jessica... Ma se sei ubriaca! a cosa vuoi giocare? e poi
sono in macchina con te, come ci torno a casa?". Avevo capito che
era il suo modo timido per cercare di intrufolarsi nella cosa.
Conosceva troppo bene la sua amica per non sapere che quella sera,
arrivati a questo punto, non sarebbe mai andata in bianco, e lei
semplicemente non voleva essere da meno come altre volte, invece, le
era capitato per la sua troppa timidezza. Così risposi squadrandole
entrambe da capo, a piedi, e dicendo: "C'è il mio ufficio qui
vicino, e sarà un piacere accoglervi tutte e due". La stanchezza mi
era completamente passata, e l'idea di tornare in ufficio ma questa
volta accompagnato da due fichette del genere mi regalava forza e
vigore inaspettato.
Elena, probabilmente disinibita dall'alcool, si mise una mano sui
fusò, in mezzo alle gambe, a palmo aperto mimando il gesto di una
delicata carezza alla sua voglia e portò l'altra dietro la testa
arruffandosi la fluente chioma sopra la testa: "Allora andiamo a
giocare, che fra un po' mi metto a giocare qui.. hihihi..." e poi
rivolta a Jessica, con un tono di voce più basso ma perfettamente
udibile anche da me: "guarda che questo qui è tutto mio, tu vieni ma
te ne stai a guardare". Jessica, temendo che anche io stessi
sentendo tutto, arrossì, e rispose un po' impacciata: "sì sì, ok.
ok... poi ti porto a casa io" (fingendo di rispondere ad un'altra
cosa). Mi feci avanti, cingendole entrambe sopra i fianchi e
dirigendomi verso l'ufficio. Il breve tragitto di quella decina di
minuti, fu molto eccitante per me. Io facevo loro domande per
"rompere un po' il ghiaccio" e Elena rispondeva sempre con palesi
doppi sensi molto espliciti, jessica sorrideva inizialmente un po'
tesa, poi sempre più sciolta e disinvolta. A pochi metri dal
portoncino d'ingresso, ricordo che per vedere quanto fosse "calda"
Jessica (elena ormai era un vero e proprio vulcano) risalii con la
mano dal suo fianco fino al prosperoso seno, carezzandolo
lievemente, sentendo idurirsi sotto il mio tocco il suo capezzolo a
proiettile. Jessica non disse nulla ma si voltò verso di me
sorridendo: aveva capito che nonostante la sua amica non la volesse
fra i piedi, o per meglio dire fra le gambe, io invece ero molto
interessato anche a lei. Insomma, quella notte ce ne sarebbe stato
per tutte.
Aprii la porta del portoncino e mentre attraversammo il cortile
Elena mi aveva già infilato una mano sotto i pantaloni, dietro,
accarezzandomi voluttuosamente le natiche.
Prendemmo l'ascensore e i 7 piani furono la buona occasione per
iniziare a scaldare i motori. Mi girai verso Elena, guardandola nei
suoi occhi grigi e profondi e baciando le sue labbra rosse e lucide
come ciliegie. La mia lingua scivolò morbidamente fra le sue guance
cercando la sua, che ricambiò il bacio catturandomela fra le labbra
e succhiandola come un pene di sua esclusiva proprietà, quasi
volendomi far capire cosa avrebbe voluto fare con il cazzo fra le
sue mani poco più tardi. Intanto non volevo trascurare jessica, ma
non volevo neppure che Elena si accorgesse che la stavo coinvolgendo
(temevo si arrabbiasse), e così poggiai una mano di lato sul ventre
di Jessica. Sentii solo il suo respiro farsi più intenso e immaginai
il suo volto illuminato da un sottile piacere di complicità.
Elena era probabilmente ancora un po' troppo alticcia per rendersi
conto che stavo flirtando anche con la sua amica e non disse nulla.
Anzi, arrivati al piano mi guardò languidamente mentre mi
accarezzava i pantaloni all'altezza del membro. Cominciava a farsi
duro, e lei lo aveva capito... voleva gustarsi l'evoluzione della
mia erezione e così cercava di stringere leggermente i pantaloni per
sentirlo mentre diventava duro. Capii che le sarebbe piaciuto
gustarlo a dovere, e così mi sforzai di tenerlo "a riposo" il più
possibile... mi girai di scatto verso la porta dell'ufficio e
l'aprii.
Entrammo e ci accomodammo subito nella saletta di attesa dopo la
reception. C'erano alcuni divanetti in stile "old fashion" molto
comodi e che avrebbero fatto proprio al caso nostro. Mi tolsi subito
il maglione, ma gestendo i movimenti in modo molto lento e sensuale.
Elena mi stava fissando senza sosta e jessica si era portata una
mano sul seno che fino a poco fa le avevo accarezzato. Elena si
accorse della cosa, e disse a Jessica: "Sei una puttana, jessica,
sei una puttana ! vai i bagno a masturbarti ! qui ce n'è solo per
me!"
Capii che avevo un buon ascendente su Elena e che toccava a me
cercare di tenere viva la situazione. Così, mentre jessica mi
guardava speranzosa, mi rivolsi ad elena in modo piuttosto deciso e
volgare e le dissi: "qui dentro (spingendo il bacino in fuori) ce
n'è per tutte e due, e scommetto che in tre ci divertiamo tutti di
più...". Volevo essere esplicito e appositamente volgare per
eccitarle ancora di più. Elena tornò a guardami quasi ipnotizzata
fra le pieghe dei miei pantoloni... non rispose, ma si avvicinò come
se si fosse ricordata che voleva assaggiare il mio cazzo mentre
induriva, che voleva essere lei ad essere l'artecifice
dell'erezione, gustandola in tutte le sue fasi. Così mi toccò
nuovamente fra le gambe, e io mi sfilai i pantaloni per agevolarla.
Jessica si era fatta un passo indietro e assisteva senza sapere bene
cosa fare. Elena si protese verso i miei boxer attillati e infilò la
sua mano, voracemente, sin fino alle palle.
Sentii un sussulto, e sentii il sangue pompare nelle vene a mille...
Il pene era ancora quasi del tutto a riposo e notai che
l'espressione di Elena, quando lo palpò, fu proprio quella di una
persona che aveva trovato quel che aveva sperato di trovare: un bel
cazzo da far crescere sotto le proprie dita. Così iniziò a sfregarmi
l'uccello sul palmo della sua mano, mentre io le guardavo il suo
grazioso seno sotto al suo top muoversi lievemente e ondeggiare al
ritmo della sua mano. Vidi i suoi capezzoli indurirsi e spingere
forte contro il tessuto tiratissimo del top, sentii il mio pene
gonfiarsi poco a poco, sotto il massaggio sempre più intenso della
sua mano. Stavo riempiendo i boxer e presto si sarebbe alzato fino a
far capolino fuori dalle mutande. Era abbastanza duro da sentirlo
opporre resistenza alle sue spinte con la mano, ma non era ancora
così duro da superare l'elastico dei boxer... Fu in quel momento che
lei tirò fuori la mano, guardandomi fissa negli occhi, e lentamente,
molto lentamente, se la leccò per sentire l'odore del mio cazzo che
si stava gonfiando di lei. Con la mano umida di saliva, ricominciò a
massaggiarmi l'uccello in modo avido e sempre più frenetico. Sentii
la sua mano umida e calda, sul mio membro sempre più vigoroso,
scorrere come una specie di penetrazione di una vagina dilatata
dall'amplesso. Jessica era sempre immobile, indecisa sul da farsi,
ma nel frattempo si godeva la scena alla grande, cercando il mio
sguardo complice che di tanto in tanto andava a cercare il suo.
Ora il cazzo era perfettamente dritto ed eretto, e sbucava
ampiamente dai boxer per oltre un terzo della sua lunghezza... La
mano di Elena continuava a gustarlo scivolando dallo scroto, lungo
tutta l'asta venosa e calda, fino alla grande cappella rosa e
vellutata che fremeva ad ogni suo morbido passaggio.
Vidi che i fusò di elena erano leggermente umidi proprio lì in mezzo
e capii che doveva davvero essere molto, molto eccitata. Il gioco
l'aveva fatta bagnare per davvero... e i suoi capezzoli spingevano
in modo evidente sul top privo di reggiseno. Infilai una mano sotto
il top e una sotto i fusò... Sotto il top trovai due seni sodi, che
riempivano a fatica il palmo della mano, dall'aureola abbastanza
piccola e con il capezzolo sporgente come un proiettile. Turgido e
flessibile fra le mie dita. Sotto, invece, sentii un calore intenso,
oltre le mie aspettative, e le grandi labbra che avvolgevano il
tanga sottilissimo ormai arricciato; sentii le grandi labbra bagnate
come dalla saliva, quasi grondanti, e il tessuto del tanga stesso,
arricciato fra le pieghe della sua carne, completamente zuppo di
piacere. Iniziai a masturbare il clitoride mentre titillavo il
capezzolo con isistenza... elena si sdraiò supina sul divanetto,
aprendo le cosce e lasciando che i suoi fusò scorressero leggermente
verso il ginocchio, lasciando il pube finemente rasato a striscia
completamente in vista. Sentivo pompare l'uccello come non mi era
mai capitato, e l'idea che Jessica ci stava guardando impotente mi
eccitava terribilmente. Era una spettatrice d'eccezione, che ancora
non aveva neppure ricevuto l'autorizzazione per masturbarsi mentre
ci guardava. Ma sapevo che Elena avrebbe ubbidito ad ogni mia
richiesta ormai, e così dissi a Jessica: "Spogliati per noi e
lasciati andare... ma senza unirti a noi!".
Elena fu sorpresa dalla mia richiesta ma acconsentì eccitatissima,
godedosi assieme a me lo spettacolo.
Eravamo entrambi sdraiati supini sul divano, con la schiena
leggermente appoggiata allo schienale. Io ero nudo, solo con i boxer
ancora calati fino alle caviglie. Elena aveva il top completamente
sollevato sopra i seni, senza più i fusò e con il tanga filiforme
scostato su un lato del pube. La mia mano scivolava sulla pancia di
Elena, fino ad affondare fra le grandi labbra... ma senza
penetrarla, mentre lei teneva il mio pene in mano cercando di
stringerlo completamente fra le dita, senza che il gonfiore glie lo
permettesse. Jessica iniziò a spogliarsi guardandomi lungo tutta la
lunghezza del mio corpo... iniziò ad ancheggiare lievemente, mentre
si infilava una mano sotto la sua maglietta, e nel mentre mi
guardava... sentivo il suo sguardo scorrere sui miei pettorali,
lungo le spalle larghe, il torace che sussultava dal piacere e lì
sotto... indugiando lo sguardo sul mio cazzo stretto fra le dita
della sua amica. Si stava toccando il seno, stimolandosi lievemente
i capezzoli già duri, e sfregandosi con l'altra mano i jeans
all'altezza del pube. Mi guardava insistementente e capii che stava
immaginado di essere lei, ora, al posto di Elena a stringere
avidamente il membro fra le sua mani. Continuò per qualche secondo a
massaggiarsi il seno, poi si tolse la maglietta con un gesto rapido.
I suoi seni prosperosi, almeno una quarta, sobbalzarono nel
movimento. Il mio pene ebbe un sussulto che Elena avvertì. Jessica
aveva due seni grossi, ritti, e con le due aureole molto ampie e
rosee. Ma con i capezzoli molto grossi e turgidi. Da venir voglia di
leccarli voracemente, succhiandoli assieme a quanta più tetta fosse
possibile tenere in bocca... Nel frattempo Jessica si slaccia
lentamente i jeans, e mostra gli slip di pizzo nero che confondono
il pelo chiaro del suo pube. Non ne sono ancora certo, ma non mi
sembra sia rasata così tanto come Elena... sono voglioso di
scoprirlo, ma lei mi fa attendere. Elena credo che abbia capito
quanto la sua amichetta mi stia eccitando. Forse, in questo momento,
anche più della sua calda mano sul mio pene. Intanto Jessica si è
sfilata completamente i pantaloni ed è rimasta solo con gli slip
addosso. "Jessica! Vieni qui, ora" sentenziò Elena con tono deciso.
Mi girai a guardarla e vidi che aveva in mente qualcosa per
distrarmi da quello spettacolino niente male, che la sua amica era
riuscita ad imbastire con tanta malizia per me. Annuii, e Jessica si
avvicinò a noi, fermandosi in piedi davanti ad Elena.
La bella moretta divaricò le gambe, scostando la mia mano che stava
ancora accarezzandola lievemente sul basso ventre, e guardò fissa
negli occhi Jessica. Che capì. Si chinò con qualche incertezza fra
le ginocchia di Elena e iniziò a leccare con dolcezza e attenzione
le grandi labbra della sua amica. Avevo il cazzo che pulsava come un
cuore impazzito, e mai come adesso avrei voluto la mano di una delle
due su di lui. Ma Elena era rapita dalle leccate sempre più
insistenti e in profondità di Jessica, e Jessica stessa ci aveva
preso troppo gusto per distrarsi in quel momento. Così mi alzai e mi
misi a cavalcioni su Elena, che mi aspettava a bocca spalancata,
accogliendo il cazzo che bramava assaporare da tutta la sera e di
cui appena pochi minuti fa aveva assaporato solo il sapore. Ora lo
sentiva scivolare in bocca, morbido fra le labbra e duro sulla gola.
Adorava sentirne il sapore e goderne delle rugose asperità sulle sue
labbra carnose. Tanto più che più in basso, fra le sue cosce davvero
ribollenti, c'era Jessica che si stava dando da fare alla grande,
stimolandole il clitoride nel punto e nel modo più eccitante per
Elena. Era la prima volta che le due amiche si ritrovavano a fare
sesso insieme. Ma Jessica aveva capito subito come far godere
l'amichetta vogliosa, la sapeva leccare come nessuno... Jessica
voleva farla gridare di piacere... e con il mio cazzo che la stava
letteralmente scopando in bocca, Elena riusciva a malapena a
mugulare... Emetteva suoni sempre più gutturali, sembravano
provenire quasi dal profondo della sua fica, e io la pompavo sempre
con più forza...
Elena ebbe un enorme orgasmo, che le fece stringere il mio membro
fra le sue labbra così forte che quasi gemetti dal dolore. Ma il
piacere era tale che si fondeva in modo perfetto a quel piccolo
dolore provocato... e avrei voluto che non finisse mai. Elena venne
credo per mezzo minuto abbondante, gemendo sempre più forte e
afferrando le mie natiche e spingendo il mio cazzo sempre più a
fondo nella sua bocca. Poi, quasi esausta si ritrasse leggermente,
guardando Jessica che sollevava la testa fra le sue coscie
leccandosi le labbra ancora umide del suo umore. Elena era appena
venuta, ed era letteralmente in estasi in quel momento, Jessica
invece aveva ancora su le mutandine e dopo aver leccato la sua amica
fino all'orgasmo, ora voleva essere cavalcata come una vera
maiala... si sentiva maiala... e volva essere posseduta come la mia
troia.
Avevo ancora il cazzo grondante della saliva di Elena, arrossato e
duro come il marmo... ero così eccitato che me lo sarei leccato da
solo, se solo avessi potuto... Così mi avvicinai a Jessica e le
strappai letteralmente gli slip di dosso. Ero eccitato come un toro
da monta e Jessica non distoglieva lo sguardo dal mio uccello...
avevo capito che lo voleva... e tanto !
Si girò, divaricando appena le gambe e chinandosi a novanta gradi.
La presi alla pecorina, strusciando il pene fra le sue chiappe sode
e arrotondate... lei spingeva indietro il suo culo, quando il mio
uccello le sfiorava l'ano. Lo voleva tutto dentro, e lo voleva
adesso!
Ero ancora bagnato della saliva di Elena, e non ci volle molto per
spingere la prima parte della cappella all'interno del suo ano. Non
era la prima volta che lo prendeva evidentemente, anzi... il cazzo
entrò con relativa facilità, e dopo le prime spinte iniziò a
scorrere senza troppa resistenza nel buco del suo culo. Gemeva e
spingeva il sedere fin contro le mie palle... "Dentroooo.... lo
voglio dentroo.... spaccami, spaccami..."... Era diventata davvero
la mia troia! e questo mi faceva spingere con tale foga da spostare
persino il divanetto su cui eravamo appoggiati. Tanto era rimasta in
disparte e tranquilla prima, tanto ora voleva il cazzo e voleva
essere sbattuta. Elena ora l'aveva accettata, e voleva ringraziarla
del fantastico orgasmo che le aveva regalato, consentendole di
accogliere per prima la mia grossa banana rugosa. Sapeva che ce ne
sarebbe stato anche per lei... e già ci stava guardando
ricominciando a sfiorarsi capezzoli e clitoride...
La vedevo che si masturbava con leggerezza, mentre io sudavo
pompando il culo di Jessica. Spingevo dall'alto verso il basso,
cercando di spingere il cazzo da dentro il suo culo, contro la sua
fica... l'effetto fu tale che Jessica ebbe un piccolo orgasmo.
Allora lo tirai fuori e umido e sudato, glie lo infilai fra le sue
tette formose... iniziando a scoparla fra i seni. Vedevo la sua
carne morbida ondeggiare sotto i miei colpi ritmati e decisi di
darle qualche piccolo schiaffetto innocente sui capezzoli, per
mantenerla stimolata. Come se ce ne fosse bisogno! era fuori di sè
dal piacere, e la mano che le avevo appoggiato sul monte di venere
sentiva le sue contrazioni sempre più insistenti...
Continuai a scoparla fra le tette mentre carezzavo e schiaffeggiavo
lentamente il suo seno... ad ogni schiaffetto si mordeva leggermente
le labbra. Intanto Elena era tornata in sè, e ora voleva partecipare
ancora. Si avvinghiò a noi iniziando a strofinare la sua fica contro
le mie coscie e contro le braccia di Jessica, si dibatteva con
voluttosità irreferenabile, strofinandosi ormai per ogni dove. Me la
sbattè anche in faccia, ad un certo punto e io le diedi alcune
leccate profonde, sentendo che era di nuovo bagnata fradicia. Ci
avvinghiammo tutti e tre, in posizioni confuse e contorte, ed
iniziammo a leccare, baciare e stimolare con le dita capezzoli,
buchi del culo, labbra e fiche... Era una piccola orgia senza più
alcun freno inibitorio. Ricordo anche di aver sentito due dita di
una di loro infilarsi nel mio ano... e le lasciai fare perchè la
cosa in fondo, eccitato com'ero, non mi dispiaceva affatto. Ero così
eccitato, e lo dico senza vergognarmene, che nonostante fossi etero
convinto, in quel momento probabilmente avrei potuto anche
spompinare un uccello, se in mezzo a quel groviglio ce ne fosse
stato uno.
Forse una di loro percepì questo stato di eccitazione profonda, e mi
infilò due dita nel culo per farmi vivere un qualcosa di porco che
cercasse di andare oltre la situazione.
Apprezzai, e lasciai fare. Per qualche minuto ricordo che leccai la
fichetta bionda di Jessica senza sapere se le dita nel mio ano
fossero le sue o quelle di Elena, aggroviagliata al mio fianco che
mi leccava le palle.
Avevo il cazzo che non poteva più essere controllato... avevo
l'impressione che al posto del sangue, nelle vene rugose, scorresse
lo sperma... e che cercasse la via per uscire con uno spruzzo
trionfale dalla cappella. Sentivo che stavo per venire, allora mi
scostai e mi misi supino in mezzo a loro due. Me lo afferrarono
contendendoselo. C'erano le due mani di Elena e una di Jessica che
me lo stavano afferrando. Restava libera solo la cappella, che
faceva capolino proprio dalla mano di Jessica. Che fu la prima a
raggiungerla con le sue labbra. Subito dopo arrivò Elena, che iniziò
a baciare Jessica con in mezzo il pene eretto e pulsante. Allungai
entrambe le mani masturbando i capezzoli di entrambe, che mentre
leccavano la mia voglia, avevano iniziato ad agitare entrambe il
loro bacino, masturbandosi a loro volta il clitoride.
Sentii il flusso della sborra schizzare caldo e alto sopra le loro
faccie, e fra le loro labbra. Continuarono a baciarsi mescolando la
loro saliva con il mio sperma, mentre io urlavo come un vero animale
il mio piacere. Quando venni del tutto, ed si contesero l'ultima
goccia del mio piacere, si avvinghiarono a me, ancora fameliche.
Volli premiarle masturbandole ferocemente con una mano ciscuna.
Vennero ancora per la seconda volta, quasi all'unisono, poi restammo
abbracciati per minuti e minuti... si addormentarono sulle mie
spalle, e io stesso chiusi gli occhi per qualche minuto. Albeggiava,
ed era arrivato il momento di liberare l'ufficio e tornare a casa.
Il giorno dopo non sarei andato al lavoro. E di sicuro neppure loro
due sarebbero andate a seguire lezione all'università (erano due
fuori corso di 27 anni).
Quella sera dormirono entrambe a casa mia. Dormimmo davvero e basta,
perchè eravamo tutti e tre davvero sfiniti dal piacere. Ci
svegliammo verso l'una di pomeriggio, e facemmo colazione insieme.
Mi invitarono per quella stessa sera a casa loro, dove condividevano
un piccolo appartamento in zona centrale. E ci andai. Scopammo
ancora tanto, questa volta dedicando il mio uccello quasi
esclusivamente alle loro due fichette accoglienti. Fu molto bello,
ma non fu come quella prima sera inaspettata. Scoprii col tempo che
Jessica non aveva mai fatto sesso con un'altra donna, e che anche
Elena, pur avendo baciato un'amica tanto tempo fa, non si era mai
spinta fino a farsela leccare da nessuna.
Da quella sera, invece, divennero scatenate fra di loro, e per tutto
i due mesi abbondanti che le frequentai, assistetti a giochi erotici
improvvisati molto, molto piacevoli.
Le persi di vista nel periodo estivo, e nonostante al rientro dalle
ferie mi cercassero con insistenza, decisi di non organizzare più
incontri. Al mare avevo conosciuto una donna splendida, a cui volevo
dedicare tutte le mie attenzioni, e non ci sarebbe stato spazio per
nessun altra. Poi il tempo, cambiò alcune cose...
16
2
17 years ago
erotic3mind255232,
36
Last visit: 4 years ago
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La prima volta
Per tutto il viaggio in treno fantasticai su come sarebbero andate le cose.
Quando tra la gente , in quella stazione di una citta' straniera a me sconosciuta , la riconobbi..........lei , che sarebbe stata la donna della mia vita , la madre dei miei figli ...........brillava di luce propria come una stella.
L'abbraccio fu lungo e intenso , il bacio ci fece perdere la cognizione del tempo e dello spazio .............L'AMORE.
Sensazioni bellissime e difficili da raccontare , che solo chi e' innamorato puo' capire..........
A piedi verso casa sua , ci mettemmo un'attimo....
Un caffe' , la borsa sistemata nella camera dei suoi.....Ogni cosa fatta tra un bacio e l'altro fino a finire sul lettone eccitati fino a tremare dal desiderio........
Le sollevai il vestitino estivo leggerissimo , sotto .....niente solo un pelo folto e morbido impensabile ad una ragazza cosi piccola e magra.......... bagnatissima.
La penetrai con dolcezza mentre mi sussurrava di fare attenzione......
I raggi del sole entravano dalle persiane ad illuminarle il viso , la girai alla pecorina e finalmente ebbi l' occasione di guardarle il culo in tutta la sua rotondita'.......perfetto .
La chiavai fino a farla gridare di piacere , la sfinii e quando venni la scopai ancora senza intervallo........Senza sosta per ore.....
Fu bellissimo e lo e' ancora dopo 10 ANNI.............
Grazie amore.
12
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
Il massaggio sensuale
Ho 35 anni e per realizzare un gioco simile che vi racconterò, frequento un poliambulatorio.
Ho messo un annuncio su desiderya, dove molte coppie mi hanno contattato, e dove ogni tanto si scambiano idee e sogni.In uno di queste ho conosciuto il lui di una coppia che voleva un incontro con un singolo massaggiatore. Non potendo sfruttare un degno ambulatorio professionale, ho detto al marito che avrebbe potuto mandare la moglie al poliambulantorio dove mi sono attrezzato per fare dei massaggi rilassanti.
La mia idea lo ha subito entusiasmato ed è venuto da me per conoscermi, per vedere se il luogo poteva essere adatto e soprattutto per rendersi conto in quale mani stava affidando la moglie. Contento per aver trovato quel che cercava e dopo avermi avvisato che non sapeva come si sarebbe comportata la moglie ma curioso di quel che lei avrebbe potuto fare le ha dato il mio numero di telefono per prendere appuntamento.Dopo un paio di giorni la signora mi ha chiamato dicendomi che aveva dei dolorini alla schiena e aveva bisogno di una visita e di un massaggio, dopo averle spiegato che mi dilettavo in massaggi per arrotondare (ovviamente era un scusa) e che oramai ero diventato esperto pur non essendo né fisioterapista né ortopedico abbiamo fissato un primo massaggio di prova.
Prima dell'incontro il marito mi ha telefonato più volte per suggerirmi i punti più sensibili della moglie e per consigliarmi di assumere un atteggiamento professionale ma anche di farle complimenti e allusioni per infonderle un certo dubbio...
Il giorno prefissato la signora si è presentata da me vestita in modo elegante, abbiamo parlato qualche minuto, lei mi ha spiegato i suoi problemi ed io le ho illustrato il tipo di massaggio che le avrei fatto.
L'ambiente si presta molto e poi dopo aver acceso qualche candela e messo su un po' di musica soft lei si è spogliata e abbiamo iniziato il massaggio...si è subito rilassata e man mano che procedevamo vedevo che gradiva sempre più...
Durante il massaggio arrivavo ad accarezzarle il sedere e poi tornavo su verso le spalle come se nulla fosse aumentando il dubbio nella sua mente ma comportandomi sempre in maniera professionale...le chiedevo che sensazioni provava...e se lei prima mi rispondeva che si sentiva rilassata poi man mano che procedevo toccando zone un po' più erogene mi rispondeva con dei mugolii...che avevano il potere di eccitarmi...
Durante il massaggio indossavo una tutina leggera in modo che una volta eccitato lei potesse accorgersene, e questo accadeva regolarmente, perché lei era schiena all'aria sul lettino e io mi posizionavo dal lato della testa per poter accarezzare meglio il suo splendido corpo ed era inevitabile che le sue mani venissero a contatto con la mia erezione ogni qual volta io mi spostassi...a volte indugiavo in quella posizione per farle avvertire chiaramente il mio turgore, altre volte mi soffermavo appena in modo che lei avesse sempre il dubbio se la manovra fosse casuale o meno... ogni tanto quando mi allungavo nel massaggio partendo dalle spalle e arrivando al sedere la mia erezione sbatteva sui suoi capelli....poi cambiavo posizione per allentare un po' la tensione e per rendere più divertente e incerto il gioco...la nostra conversazione ora più professionale ora più maliziosa serviva per rendere l'atmosfera rilassata ma sempre più rovente... finché posizionandomi nella posizione critica dal lato della testa e massaggiandola fino all'attaccatura del gluteo non ho avvertito che lei alzava la testa e con la bocca aperta cercava di mordermelo, baciarmelo, non potete capire l'eccitazione a che grado poteva essere arrivata, una cosa pazzesca.
A quel punto ha cercato con le mani di abbassarmi la tuta per
verificare se quello che sentiva era tutto vero...Mi ha fatto i complimenti dicendo che era la prima volta che gliene capitava uno così grande... aveva detto queste parole con una grande malizia come a farmi capire che non era la prima volta che giocava con una persona che non era il marito... Sentirla parlare in questo modo riusciva ad eccitarmi più di quanto credessi possibile e nel frattempo pensavo a quanto era fortunato il marito ad avere una moglie simile... Una volta tirato fuori non ha esitato ad assaggiarlo....sembrava famelica lo voleva sempre di più ed era talmente ingorda che resistere mi è costata una grande fatica....mi sembrava il minimo ricambiarle il favore anche perché, diciamocelo, leccare la sua fichetta era un'esperienza eccezionale...molto ben curata con una striscia di peli al centro...davvero deliziosa...e la signora non ha tardato molto a dimostrarmi che gradiva il trattamento finché non mi detto di montarla e di farla sentire come una vera troia...non volevo credere alle mie orecchie...sapeva come stimolarmi la signora ...sembrava che tutto il mio sangue fosse confluito su un unico punto...il mio cazzo, che infilato a fatica in un profilattico, non tardavo a infilare nel caldo ed accogliente rifugio che mi era stato spalancato davanti... le parole di incitamento erano sempre crescenti, ci stimolavamo a vicenda era quasi una gara a chi riusciva a stimolare di più la mente dell'altro... le ho detto di pensare al marito...lei mi diceva che era un cornuto e io le dicevo di pensare che lui fosse li a guardarsi e di rivolgersi a lui per mostrargli quanto fosse troia...è stata un'esperienza bellissima che si è
ripetuta diverse volte, ovviamente il marito non mancava mai di farsi raccontare da me quello che era successo, visto che la moglie all'inizio non gli aveva raccontato tutto ma solo una parte...poi pian piano spinta anche da me lei gli ha raccontato tutto capendo, forse, che eravamo d'accordo...
A quel punto ho suggerito al marito di venire anche lui e nascondersi al prossimo massaggio che ormai durava solo 5 minuti, visto che la signora preferiva un altro tipo di stimolazione... Così abbiamo fatto e quando siamo arrivati al punto in cui le dicevo di immaginare che il marito la guardasse e lei iniziava a rivolgersi a lui ecco che è spuntato fuori... e dopo averla incoraggiata l'atmosfera si è fatta incandescente con lui che si masturbava e noi che avevamo preso un ritmo folle per finire in un crescendo di piacere davvero incredibile....
Sinceramente non so se lui si è eccitato di più a guardare o dopo a partecipare ma è stata una bellissima esperienza che ho avuto modo di ripetere con persone diverse ma sempre molto eccitante, addirittura con una di queste signore uscivo a cena e poi andavamo a fare sesso in luoghi insoliti chiamando il marito 4-5 volte durante la serata per raccontargli tutto...e lui aspettava a casa il ritorno della mogliettina per farsi raccontare tutto da lei...ma questa è un'altra storia...alla prossima...
Se qualche marito volesse proporre alla sua mogliettina un massaggio o qualche altra situazione particolare può scrivermi a [email protected]
12
4
17 years ago
estasi1pura,
40
Last visit: 2 weeks ago
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Storie di una travestita 2
Era il mese di aprile quando leggo la posta e mi arriva l’e mail di salvo un ragazzo trapani molto dotato, bel fisico sui 30 anni, moro amante del nudismo, che mi proponeva di incontrarci per conoscerci. La cosa mi incuriosiva molto, ma nello stesso tempo ero preoccupata per la sua dotazione, il suo cazzo enorme mi intimoriva, non avevo ancora preso misure eclatanti prima di quell’incontro, ma alla fine mi sono fatta forza e ci siamo dati appuntamento.
Mi è venuto a prendere e mi ha portata a casa sua, dove li mi sono preparata, vestita e truccata da donna, e sono andata nella sua stanza lui era davanti il pc in boxer, sono entrata e lui mi ha osservata per bene,gli piacevo,e dopo avermi fatto girare su me stessa tira fuori il suo bel cazzone che tanto mi preoccupava, ma l’eccitazione era molta che ho cominciato a succhiarlo con avidità cercando di farlo entrare il + possibile in bocca e non lasciare che la mia lingua si facesse sfuggire nessun angolo,mmmmmm ricordo ancora il suo sapore di vero maschio,e ricordo anche che poche volte ho succhiato un cazzo realmente duro come quei 23cm.
Lui mi sentiva ancora tesa perché io gli avevo fatto presente la mia preoccupazione, quindi per smorzare la cosa mi fa sedere sulle sue gambe con il cazzo poggiato sul mio culo, e guardavamo insieme su internet i suoi contatti, quando viene contattato da una ragazza straniera a cui lui dice che è con la sua fidanzata che sta scopando. Salvo accende la cam e la ragazza vede me con lui , la cosa mi eccitava molto quindi ho preso in mano e ho ricominciato a spompinarlo in modo che lei poteva guardarci ed eccitarsi, non ho smesso di leccarlo per un po’ fin quando lui non scelse di farmi sdraiare a pancia in giù sul divano, ero molto eccitata che non pensavo + alla sua dotazione, fino al momento in cui mi stava penetrando a poco a poco…..
Sentivo il mio buco del culo dilatarsi sempre di + fin quando non lo sentito tutto dentro, mi faceva male si, ma sapevo che era solo una cosa momentanea ed io lo desideravo troppo dentro di me, ha cominciato a scoparmi sempre con + ritmo, e sentivo il suo entrare ed uscire come mai lo avevo sentito prima, sicuramente perché il mio buco era stretto per quelle dimensioni, e mi sentivo proprio sfondata da quel bel arnese, che ogni tanto nei colpi secchi mi faceva male…..di piacere.
Abbiamo scopato in diverse posizioni ma la mia preferita io distesa a pancia in su con le gambe in aria e lui sdraiato su di me, lo sentito entrare come se volesse arrivarmi in gola, e sentivo i suo ciglioni sbattere nel mio culo, credevo di morire in quell’istante i suo pene sembrava attraversasse tutto il corpo, ma sempre l’eccitazione prese il sopravvento e non volevo fermarlo.
Lo sentito venire e godere dentro di me il suo seme che si univa alla mia eccitazione visto che ero tutta bagnata nel di dietro…….
Non dimenticherò mai quell’avventura, anche perché è stata quella che mi ha fatto impazzire per le misure eccessive per il mio culo, ma che sicuramente non abbandonerò
21
2
17 years ago
bribri83tp,
30
Last visit: 4 years ago
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Ripetizioni
All’ epoca avevo 23 anni, ero già sposata ma ancora senza lavoro, quindi per arrotondare avendo appena finito gli studi decido di dare qualche ripetizione, non che fossi particolarmente brava ma per dare una mano ad uno studente che non ha solo voglia bastava.
Un bel giorno mi chiama una signora che mi dice di aver avuto il numero da una sua amica dalla quale aveva saputo che io volevo dare ripetizioni, spiegandomi che il figlio che frequenta la terza liceo non ha voglia di studiare per cui va seguito, ci accordiamo sul mio compenso e sull’ orario: una volta la settimana il mercoledì pomeriggio dalle due alle quattro.
Come da accordi mi presento il mercoledì successivo, mi apre una signora sulla cinquantina ma davvero molto bella e distinta, mi fa accomodare in cucina e mi offre un caffè: accetto volentieri, sono un briciolo tesa in fondo è il primo giorno di lavoro.
Parliamo per una quindicina di minuti del più e del meno sorseggiando il nostro caffè, ad un certo punto mi dice: “ adesso devo andare al lavoro ti chiamo mio figlio”.
Arriva un bel ragazzo di 16 anni alto , capelli biondi, occhi marroni con riflessi dorati....insomma niente male a dire il vero: l’ ho subito pensato , comunque si presenta con molta educazione e gentilezza, io gli dico: “diamoci pure del tu: piacere Alessia”.
La madre ci fa accomodare al tavolo del salotto poi ci saluta ed esce raccomandando al figlio di studiare...altrimenti.....
Restiamo soli inizio chiedendogli cosa deve preparare per l’ indomani lui mi dice storia, bene iniziamo a leggere e poi mi ripeti magari prendendo qualche appunto su dei fogli per ricordarci meglio...
Voglio precisare che io mi ero preparata tutta carina per fare bella impressione: un vestito nero con gonna sopra il ginocchio e giacca, sotto una camicetta bianca coi primi bottoni slacciati, collant neri e scarpe nere con discreto tacco ma non troppo sfacciato di otto centimetri; direi che non ero affatto male.
Lui aveva indosso una tuta sportiva che evidentemente usava in casa con sotto una magliettina bianca anonima ma nell’ insieme stava bene.
Mi guardava con una certa insistenza e noto che chinato sui libri ogni tanto gira lo sguardo in basso verso le mie gambe.....sedendomi la gonna era salita e si vedevano bene le mie cosce....velate dal collant.
Passano alcuni minuti, ad un certo punto cade la matita e lui si accovaccia a raccoglierla vedo che indugia....si risolleva...dopo pochi minuti ricade e lui di nuovo, allora gli chiedo se ha trovato ciò che cercava....lui imbarazzatissimo si alza dritto sulla sedia e per quel giorno la matita non cade più......
Passano alcune settimane così ed entriamo sempre più in confidenza ormai è un classico che almeno la matita cada a terra un paio di volte d’ altro canto io per quelle lezioni mi metto sempre la gonna o vestiti coi collant, taluni giorni quando cade scavallo le gambe: la cosa mi diverte e mi piace soprattutto quando vedo le sue reazioni fisiche: attraverso la tuta si intravede un certo gonfiore!
La cosa che mi piaceva davvero era immaginare che quando io andavo via lui sarebbe andato in bagno a farsi una sega immaginando di fare con me chissà quali porcate!! Questo pensiero mi faceva morire di piacere ma tutto finiva lì.
Un bel giorno mentre stavo preparandomi per andare mi trovo in camera mia di fronte all’ armadio: “cosa mi metto oggi?” insomma la solita domanda di noi donne....guardo e vedo una bella gonnellina corta a tubino che non mettevo da un pò, di quelle che quando ti siedi pur essendo lunghe scavallando le gambe diventano inguinali...., sotto decido per un paio di autoreggenti di pizzo con la riga rigorosamente nere: a questo giro mi sarei divertita a farlo impazzire......
Ci sediamo come al solito al tavolo del salotto uno affianco all’ altra......come al solito cade la matita e io allargo un pò le gambe quel tanto che basta per fargli vedere che avevo le autoreggenti e il perizoma nero....si alza di scatto paonazzo in viso...direi che aveva visto tutto.....è soprattutto aveva avuto un’ evidente erezione....io ero molto divertita dalla cosa....; passano una decina di minuti e cade l’ intero portapenne (lui mi ha detto per distrazione: non ci ho mai creduto), gli chiedo: “vuoi una mano?” “no no grazie” risponde lui, e vorrei ben vedere l’ hai fatto apposta per guardarmi le gambe penso io! Sta di fatto che questa volta per raccogliere tutto si accovaccia sotto il tavolo io lo guardavo facendo finta di non accorgermi e ho aperto più volte le gambe sentendo il suo sguardo su di me, sentivo che era vicino e volevo fargli gustare la vista per bene di fronte e di profilo! Il tutto è durato quasi dieci minuti non si rialzava più sentivo anche che mi stavo bagnando.
Lui si rialza rossissimo in volto e io che ormai ero eccitatissima gli dico con voce autoritaria:
“ allora vogliamo studiare o no oggi! in mezz’ ora non abbiamo ancora fatto nulla se non hai voglia tanto vale che al posto di questo libro guardiamo un giornalino porno!”
Detta questa frase vedo che strabuzza gli occhi mi dice: “va bene!”
Io ormai avevo preso la parte e un pò per l’ eccitazione un pò per puntiglio ho acconsentito.
Lui arriva con tre giornaletti di cui non ricordo il nome se non del famoso “leore” (che magari non esiste neanche più) si mette seduto praticamente attaccato a me e iniziamo a sfogliare il primo giornale che assieme alle foto riportava anche una parte di storia a spiegazione .....ci mettiamo tra tutti e due a commentarle e ridiamo a volte di alcune posizioni strane (insomma di quelle che riescono solo a dei professionisti del porno) anche per sciogliere la tensione, lui allora fa scivolare la mano sinistra in basso e inavvertitamente (come no!) inizia a sfiorarmi la coscia e a toccarmi la calza; ad un certo punto gira la pagina e vediamo la foto-storia di una ragazza che mi assomigliava abbastanza (secondo me anche questa cosa era preparata appositamente, lui lo sapeva!) che riceve due idraulici e lei si fa scopare da tutti e due....Ovviamente su questa si sofferma di più e mi fa notare che la ragazza mi somiglia, mi dice: “hai visto che porca? somiglia a te!guarda come lo prende in bocca e nel culo da due sconosciuti...che troia!”
Io ormai ero bagnatissima e gli rispondo: “è vero mi somiglia! Magari sono proprio io tu che ne sai?!”
Senza ulteriori indugi gli ho posato la mano sul cazzo che era di marmo..lui si è girato verso di me mi ha baciata e messo la mano tra le cosce, mi toccava le gambe e su fino al perizoma dove sentiva la mia figa bagnata mi dice: “ sei vestita come una troia! E hai le mutande bagnate..!come sei porca!”
Allora io gli tiro fuori il cazzo dalla tuta, era un bel cazzo nella norma di lunghezza ma molto spesso,e inizio a fargli un pompino....glielo lecco tutto fino alle palle e soffermandomi sulla cappella.....ormai non avevo più freni volevo farmi scopare come una troia....dopo qualche minuto mollo il cazzo lui mi bacia con foga dicendomi che so di cazzo.....mi mette a gambe larghe senza spogliarmi sul tavolo scosta il perizoma e inizia a leccarmi la figa giù fino al culo, mi sputa sopra e spalma lo sputo con la mano , poi tira fuori dal portapenne una di quelle biro grosse a 10 colori e me la infila in figa, sembrava proprio un cazzo e inizia a scoparmi così per un pò mentre mi lecca il buco del culo.....io ero in estasi e gli dico: “ dai ficcamela in culo!” lui vista anche la sua giovane età non si aspettava che io fossi così porca comunque senza troppi indugi mi infila la biro in culo e poi mi inizia ad infilare il suo cazzo: sono tutta piena proprio come piace a me!Il suo cazzo entra con facilità sono un brodo unico mi stantufa così per alcuni minuti io guido il suo ritmo e gli dico di fermarsi per sentirlo tutto dentro mi infila le mani sotto la camicetta e mi stringe i capezzoli che sono durissimi. Gli dico di togliersi e di sedersi sulla sedia mi sfilo la biro dal culo e mi metto a cavalcioni su di lui baciandolo con la lingua mentre mi strucio sul suo cazzo gli chiedo: “mi vuoi inculare?” con un filo di voce mi risponde di si allora prendo il suo cazzo in mano e lo guido nel culo sedendomi sopra di lui, è largo e all’ inizio mi fa un pò male ma lo accolgo tutto lui mi tocca le gambe gli piacciono proprio le mie calze il contatto con la seta.....ci baciamo ancora....io sono ferma su di lui col suo cazzo in culo ma tanto basta.....mi dice che deve venire non resiste più.....io gli rispondo: “riempimi il culo di sborra calda!” e lui: “Si! Sei una troia!”
Mi ha veramente inondato non finiva più di sborrare.....quando ha finito sono rimasta ancora alcuni minuti su di lui baciandolo....mi piace sentire il cazzo che si sfloscia mentre è ancora nel mio culo.
Poi mi sono alzata colavo da tutte le parti e il suo cazzo era sporco, così l’ ho portato in bagno e fatto sedere sul bidè e gli ho pulito per bene il cazzo insaponandolo con la mano quasi a fargli una sega.....poi mi sono fatta pulire io da lui il culo e la figa...con molta delicatezza.
Era già tardi per cui abbiamo finito la lezione ma gli straordinari me li aveva già pagati in natura!
Arrivata a casa mio marito mi ha chiesto come mai ero in ritardo e gli ho risposto che il ragazzo a cui davo ripetizioni non voleva studiare per cui ho fato tardi, senza aggiungere altro mi sono inginocchiata di fronte a lui, che era seduto in poltrona, e gli ho fatto un super pompino con ingoio...mi sentivo davvero una gran porca.......
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17 years ago
admin, 75
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Le mie schiave
un paio di anni fa mi trovavo per lavoro in un paese dell'est,visto che dovevo trattenermi per molto tempo trovai una casa in affitto,e assunsi una cameriera giovane e carina a tempo pieno.non conoscevo ancora il mondo s/m incominciai con la mia cameriera con piccoli ordini,come si doveva vestire,cosa doveva fare,ecc.ecc..un giorno le feci una proposta,di diventare oltre la mi cameriera anche il mio giocattolo personale.le cosec andavano da dio oltre a tenermi pelita la casa mi scaricava tutte le tensioni del lavoro,un giorno le ordinai di trovarmi un'amica per fare un gioco a tre,un paio di giorni dopo ritornando dal lavoro vidi che era in compagnia di una amica mi disse che era il regalo al suo padrone,le cose andavano benissimo,tutte le sere che rientravo avevo la scelta.dopo alquni mesi mi presentò un'altra amica sempre molto carina,e icominciammo un gioco a quatro,il problema nacque quando dovevo scegliere era difficile perche erano tutte tre molto belle.allora mi venne un idea di farle gareggiare una volta al mese.gli preparavo delle prove abbastanza dure:1)il sollevamento pesi(attaccavo ai capezzoli delle mollette con dei pesi e calcolavo il tempo che resistevano)2)le dilatazioni(con grssi falli inseriti sia davanti che dietro)3)la resistenza al freddo(completamente nude le mettevo a sedere furi dal balcone e cronometravo il tempo).alla fine chi vinceva dormiva col padrone,la seconda poteva essere invitata,la terza per l'intero mese doveva ricevere tutte le punizioni che le infliggevo senza mai lamentarsi.
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17 years ago
DIAVOLO6660,
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Last visit: 16 years ago
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Ai tempi della scuola…
Avevo 17 anni e uscivo con un mio compagno di scuola da poco arrivato a Bari da Milano… era molto carino e riscuoteva grande successo tra tutte noi ragazze.
Era da pochi giorni che ci vedevamo, ma tra noi c’era una grandissima attrazione fisica e sessuale.
Un pomeriggio, dato che i suoi erano partiti, mi invitò a casa sua.
Mi venne ad aprire lui. Era in accappatoio, leggermente slegato e potevo intravedere il suo pene.
Sul tavolino c’era una bottiglia di whisky e me ne offrì. Io a quei tempi non reggevo bene l’alcool, ma accettai anche per non fare la figura della bambina. Con la musica in sottofondo bevemmo ancora del whisky… io mi sentivo pervadere da un fuoco, non ci ero abituata e sentivo la bocca bruciarmi e la testa annebbiata.
A quel punto lui si avvicinò e cominciò a baciarmi ed accarezzarmi, iniziando a spogliarmi.
Chiaramente non opposi resistenza, sia perché non era la prima volta che lo facevamo sia perché mi sentivo trasportata dall’alcool bevuto. Mentre lo baciavo, lo spogliai dell’accappatoio. Presi il suo pene e me lo infilai tra le gambe, strofinandolo sulle mutandine che avevo ancora addosso. Un calore non indifferente s’irradiava lungo tutto il mio corpo. Lui intrufolò le sue calde mani sui miei fianchi per poi risalire, accarezzandomi. Lui steso sotto ed io sopra, continuammo a pomiciare. Gli leccavo il torace e scendevo verso la pancia ed il suo pene.
All’improvviso suonarono alla porta. Io andai nella stanza da letto per nascondermi mentre lui apriva.
Sentii delle voci maschili che salutavano. Poi la porta si aprì e mi ritrovai davanti due suoi amici che conoscevo di vista. Ero imbarazzata e cercavo di coprirmi come potevo.
Loro mi guardavano sorridendo e allora capii come la cosa fosse organizzata e la loro visita non fosse casuale. La cosa, che avrebbe dovuto infastidirmi, forse per l’alcool o forse per l’eccitazione di trovarmi così nuda alla loro mercé, mi intrigò non poco.
Io ero sola, vagamente ubriaca, terribilmente eccitata. Non so cosa mi prese, ma improvvisamente mi rivolsi verso di loro chiedendo cosa provassero a stare davanti a me nuda e se fosse la prima volta che si trovavano in una situazione simile.
Nonostante fossero in tre, credo che fossero alquanto imbarazzati e non sapessero bene cosa fare. Avevano organizzato la cosa, l’avevano probabilmente sognata, ma forse non si aspettavano il mio comportamento così disinvolto.
Feci avvicinare i due ragazzi appena arrivati e dissi loro di spogliarsi e di stare fermi a guardare quello che stavamo facendo prima del loro arrivo. Dissi al mio ragazzo di stendersi sul letto e ricominciai da dove avevamo interrotto, leccandogli la pancia e prendendo poi in bocca il suo pene. Mi sentivo davvero bene e mi piaceva tantissimo il fatto di condurre il gioco e vedere i tre ragazzi come rapiti dal mio comportamento. I due ragazzi iniziarono a toccarsi ed erano visibilmente eccitati. Dissi loro di avvicinarsi e iniziai ad accarezzarli…. mi sentivo una dea dell’amore, con un cazzo tra le labbra e gli altri due tra le mani….
Non so cosa pensassero loro tre, ma dopo un po’ di esitazione si lasciarono andare anche loro, prendendoci gusto.
Quel pomeriggio fu davvero indimenticabile e soltanto alle otto e mezza passate, dopo innumerevoli orgasmi, ci salutammo felici e vagamente stupiti, io per prima, di quello che era successo.
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4
17 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago