{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/en\/stories-add","title":"Add story","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Add story","checkDeactivatedProfile":true}
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Io e lei ii atto
i miei diciotto anni tanto attesi e voluti erano arrivati e con loro anche la chiamanta alle armi .. la naja per intenderci.. io che non mi ero mai mosso dal paese mi ritovavo a dover partire per una grande citta.. posso dire che le mie paure erano tante..comunque appena arrivata la lettera dissi ai miei che era giunto il momento di diventare uomo( MA SARA VERAMENTE VERO CHE AL MILITARE SI DIVENTA UOMINI). i miei genitori tristi ma consapevoli che alontanarmi dall paese mi avrebbe fatto male, poi diro il perche... la mia allora ragazza lacrime a non finire e scongiuri e preghiere ai santi per non farmi andare a fare il militare.. mia sorella mi abbraccio e mi disse che sarebbe passato subito un anno , che le sarei mancato da morire e che mi avrebbe aspettato e che potevo contare sempre su di lei..
carmela cosi si chiama mia sorella , io lo ho sempre chiamata carmen. aveva all epoca 25 era carina alta slanciata un sorriso bellissimo era sposata con due figli piccoli con un santo uomo a cui io ero legatissimo.lo consideravo un fratello maggiore un amico. be alla data di partenza fissata per il 16 settembre mancavano quasi tre mesi.. e inizia a godermi tutta l estate senza lavorare andando al mare.. un di quei giorni al ritorno dal mare arrivai a casa , non c era nessuno mi sdraiai sul divano con addosso ancora il costume.. senti arrivare un auto davanti casa e dal rumore capi che era carmen . le dissi a voce alta di entrare ,, lei apri la porta e rimase un attimo sulla porta , aveva addosso un vestitino lungo con le spalline era bianco e leggero. e trasparente e intravidi le sue forme .. aveva delle belle gambe lunghe ben tornite, era una bella donna . ma fino ad allora non l avevo mai guardata cosi.. lei entro e mi diede un bacio sulle guance come faceva sempre si sedette sul divano a fianco a me e inizio a prendermi in giro. dicendomi dai ora vai su e sai quante belle donne conoscerai e non vorrai piu tornare qui.. e parlando mi faceva il solletico sui fianchi, non so cosa mi accadde ma tutto d un tratto mi stavo eccitanto vedevo carmen come una donna bellissima .. e a fatica cercai di contenere la mia erezione .. mi stava succedendo l assurdo.. io che le volevo bene come sangue del mio sangue mi ritrovavo a desiderarla..
per allontanarla da me le chiesi di prendere qualcosa di freddo dal frigo per bere.. lei si alzo e mentre si dirigeva verso il frigo la guardai ammirando come era bello il suo corpo.. stavo diventando pazzo assaggiai la menta che mi aveva portato e andai a fare la doccia.. mi feci una doccia fredda per non pensare a quei dannati attimi di prima.. ma nulla lui stava li diritto e gonfio. sembrava volesse scoppiare.. lo presi in mano e per la prima volta mi feci una sega pensando a carme .. mia sorella..me lo menai con vigore che quasi in un attimo feci uno schizzo liberatorio sborrai intensamente pensando al corpo di mia sorella, non mi resi conto ma avevo gemuto in modo rumoroso..e lei aveva sentito .. perche quando usci dalla doccia mi chiese se stessi cantando o tossendo in doccia.. io dalla vergogna arrossi tutto e lei non mi disse piu nulla. ma io non riuscivo piu a guardarla negli occhi enon vedevo l ora che andasse via..volevo togliere dai miei pensieri lei . in quel mentre squillo il telef di casa ancora i telefonini non erano in commercio, erano i nostri genitori che avvisavano che non sarebbero tornati per cena e che io mi arranciassi da solo.. pensai cazzo stasera si muore di fame. carmen anche se ancora presto per cena mi disse che mi avrebbe preparato qualcosa tanto i bambini erano dalla nonna paterna e mio cognato avrebbe fatto tardi al lavoro.. prima le dissi di no ma alle sue insistenze accettai. le dissi che mi andavo a mettera qualcosa di piu decente addosso .. lei disse rimanere come stavo .. in quel momento ritorno nella mia mente il pensiero di avere una donna in casa e non piu una sorella.. lei girava per casa e ogni attimo che passava la vedevo sempre piu donna e la desideravo ardentemente..inizia a gironzolarci intorno e solleticarla e mentre prese dal frigo una vaschetta le cadde dalle mani e ando a terra lei si incavolo gridandomi e dicendomi che ero sempre il solito scemo. ma che ero pure un bello scemo scoppiammo in una risata..e lei ando per tirarmi un buffetto le presi la mano e la fermai guardandola fisso negli occhi. anche lei mi guardo intensamente dicendomi che non aveva mai visto quello sguardo e che le faceva paura..la tirai a me la strinsi dicendole di non preoccuparsi lei poggio la sua testa sulla mia spalla e mi abbraccio.. il nostro fu un abbraccio troppo forte ed intenso.. iniziai ad accarezzare i capelli dicendole che eraproprio una bella sorella e subito dopo una bella donna.. lei alzo la testa mi guardo negli occhi e non ci accorgemmo che le nostre labbra si stavano avvicinando in modo non casto. ,,, ma che stavamo facendo ci chiesimo entrmbi a voce alta.. ma ormai era troppo tardi a pensare .. le nostre labbra erano unite .. stavo baciando mia sorella e lei baciava me... delle poche donne che avevo conosciuto nessuna baciava come lei.. era stupendo il suo modo di baciare.. le nostre lingue si contorcevano lei mi mordeva le labbra e io a lei.. la presi per mano chiusi la porta e senza mai staccarci da quel bacio peccaminoso la portai in camera da letto dei nostri.. la stringevo a me il mio sesso duro spingeva sul suo corpo sul suo ventre e la sentivo ansiamare che non era giusto cio che facevamo,, ma non mi mollava .. la presi in braccio la distesi sul letto dove avevamo sempre giocato.. ma questo era un gioco diverso.. mentre la baciavo le accarezzavo il seno non troppo grande ma bello la gravidanza non lo aveva rovitano per niente. lo liberai dal reggiseno e iniziai a baciare i suoi capezzoli turgidi all invero simile.. erano piu scuri di quelli che avevo visto ma erano stupendamente eretti..la mia bocca avida li succhiava e lei gemeva e si contorceva gridandomi di non fermarmi.. con una mano le avevo alzato quel leggero vestitino ed ero arrivato alla sua fighetta , lo slip era inzuppato dei suoi umori.. dio pensai come e calda mia sorella e un vulcano. lei come una matta mi tiro via il boxer cioe il costume che ancora avevo addosso .. mi guardo neggli occhi e mi disse: quante volte ho sognato il tuo cazzo fratellino mio e cosi dicendomi se lo infilo tutto in bocca fino ad affogarsi. era famelica e come se lo avesse mai fatto mi faceva male con i denti.. ma era un dolore che accettavo volentieri.. carmen mi stava facendo e stava facendo il primo pompino della sua vita.. mi sentivo un eletto . il cazzo mi pulsava come un vulcano pronto ad esplodere ma non volevo..non poteva finire cosi. le tolsi lo slip e mi avvicinai alla sua figa era odorosa un profumo inebriante un sapore dolce inizia e leccarla e baciarla e bere i suoi umori abbondanti e lei spingeva sempre piu la mia testa su di essa . chiedendomi di non smettere stava per godere.. io suo fratello la stavo facendo godere con la lingua lei ansimava ormai urlava era diventata oscena . ad un tratto inarco la schiena chiuse la mia testa fra le gambe e urlo il suo orgasmo ..io continuai e leccarla era un fiume in piena infilai dentro due dita e quando li tirai fuori erano pieni di umore femminile ma simile al mio seme .. mi confesso di non aver mai provato un orgasmo cosi intenso e forte e che al marito faceva schifo leccarle la topina.. almeno io ero stato il primo uomo a farla godere veramente ed ero stato il primo uomo a metterlo nella sua bocca.... ci baciammo appassionatamente e mentre io la accarezzavo delicatamente lei strinse in mio cazzo nella sua mano e inizio a masturbarmi lentamente e poi sempre piu forte e decisa .. mi chiese di avvicinarmi a lei nel momento in cui avrei avuto l orgasmo, voleva sentire il sapore del mio seme .. nel momento in cui le dissi che stavo per godere lo prese in bocca e lo succhio cosi forte da farmi sborrare subito.. le sborrai in bocca tanto sperma che non riusciva a contenere le chiesi di ingoiarlo e lei fece cosi.. ingiotti tutto e continuo a succhiarmelo spremendomi sino all ultima goccia, un piacere cosi intenso e forte che ricordero per tutta la vita .. nessuna altra donna e riuscita a farmi godere cosi.. e dopo ventanni ricordo con la stessa intensita quel pompino che mi aveva fatto carmen ed ogni volta mi masturbo... ma non fu l unico... ci fu il seguito ma questa e un altra storia... io e lei.. la mia carmen...
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
La ragazza conosciuta in chat
Sono pietro un ragazzo non per vantarmi dotato...ho conosciuto mesi fa in chat una bella ragazza dal volto dolce ma con una voglia di sesso incredibile, il suo nome è Pamela! Lei si fece vedere da me in web e io un giorno gli chiesi di farlo virtualmente...lei accettò all'inizio si vergognava ma poi piano piano scoprii quanto in realtà fosse porca! Infatti lei mi chiedeva di chiamarla mentre si masturbava in web così sentissi come fosse eccitata e voleva a tutti i costi che la chiamassi troia, porca e sinceramente io ero contento di chiamarla così perchè mi piaceva così porca. Un giorno gli dissi ti vengo a trovare lei era contentissima quasi non se lo immaginava, gia quando la vidi con quel seno prosperoso e quelle gambe lunghe mi suscitò una certa emozione, me la volevo gia scopare ma sono stato un gentiluomo ho aspettato un pò giusto per conoscerla...dopo di che siamo saliti in camera d'albergo, e la baciai e piano piano la trasportai sul letto, la spogliai piano piano, e gli baciai i seni, e quei capezzoli duri, poi gli tolsi i pantaloni e gli massaggiavo la fica(una fica enorme con tanti peli e un clitoride eccitattissimo che toccandeglielo asimava come una vera porca! poi lei mi tolse i pantoloni e sentì il mio cazzo duro voglioso di lei. mi fece un pompino e come li fa lei non li fa nessuno. Mi succhio adirittura le palle e mi leccava tutta l'asta del cazzo duro e mi leccava la capella e poi se lo succhiava e poi tutto in bocca!una bocca sfondata come la sua fica. Poi gli leccai la fica, una calda fica e lei mi guardava e mi teneva la testa dall'eccitazione e diceva di + di +...sono porca. Poi quando dovevo penetrarla mi dimenticai che non avevo i preservativi, cazzo avevo una voglia matta di scoparmela, ma lei non si scoraggiò disse fammelo solo sentire quando stai per venire mi stacco. Mi fece stendere e lei mi saltò addosso e si infilò da sola il cazzo nella fica. io dopo due minuti venni subito malei si tolse subito. Poi sempre sopra di me mi fece un bocchino e io gli infilai due dita nel culo ancora vergine e due nella fica e gli dicevo dai troia godi e lei si sono una troia che gode!!!(UNA RAGAZZA DA SOGNO...COME SEMPRE LO VOLUTA DOLCE MA ANCHE PORCA)...io volevo farmela a tutti i costi doveva essere la mia troia a tutti i costi andai a comprare i preservativi mentre lei era stesa sul letto ancora a toccarsi...infatti quando entrai stava ancora toccandosi, che spettacolo! Lei entusiasta di quella scatola quasi come non vedesse l'ora di farsi scopare mi chiedeva supplicandomi di metterli subito perchè desiderava il mio cazzo...allora prima gli dissi se lo vuoi succhiamelo e lei non se lo fece dire due volte si inginocchio come fosse la mia serva, la mia schiava al mio volere, e me lo succhio e dopo che diventò duro dentro la sua bocca mi misi il preservativo e gli dico tutto tuo. Lei seduta sul letto allargò le gambe, dove si intravedeva la sua voglia con le sue goccioline che gli scendevano e io mi infilai sotto le sue cosce e finalmente me la scopai come desideravo da tempo!
Gli ripetevo che era troia, una grande troia una porcona da serie a, zoccola e lei voleva sempre di + che glielo dicessi. Poi lei mi mette le gambe intorno al collo e se lo sentiva ancora di + dentro e godeva di +, ma la cosa che mi colpì quel suo sorriso da porca. Intanto che me la scopavo gli toccavo il clito sperando anche di trovargli il punto g. Alla fine glielo trovai urlava come non aveva mai fatto, il suo urlo mi spingeva sempre di + a scoparmela era + forte di me volevo distruggerla, sfondarla, non volevo dargli il tempo di prendersi una pausa anche se non la penetravo gli toccavo il clito e cercavo il punto g, gli infilavo le dita nella fica e gli toccavo i seni, con i denti me li mordevo...poi me la sono incaprettata a pecora...lei messa a pecora è uno spettacolo, con quel bel culo sodo che fa gola e la sua fica dilatata dai colpi di cazzo e dalle dita mi faceva andare fuori di testa.
Lei lo voleva nel culo e io prima gli ho detto devi prima leccartelo e poi te lo metto in culo, on ci ha pensato due volte che me la preso in mano all'istante vogliosa come una vera porca e subito poi nel culo ancora vergine...il dolore era allucinante per lei, ma diceva di + lo voglio di + e poi mi disse dai basta non ce la faccio +. Per tre volte ho cercato di sfondarlo alla fine un pò ce l'ho fatta, mentre la inculavo gli mettevo le dita nella fica...avevo le dita del suo buon umore, del suo orgasmo, ho perso i conti di quanti orgasmi ha avuto lei, ma di sicuro era insaziabile non si stancava mai voleva cazzo solo cazzo, solo cazzo io dovevo solo scoparmela come voleva lei perchè gestiva lei come mettersi e cosa fare. Voleva farlo anche sulla sedia
si muoveva con tanta voglia sopra di me...io intanto mi mordevo quella quinta taglia morbido e duro allo stesso tempo...poi lei lo voleva ancora ma io mi stavo riposando, lei si alzò in piedi e appoggiata al muro si masturbava e mi diceva dai fartelo venire duro che io lo voglio ancora sono insaziabile...gli scattai delle foto, e dopo di che gli dissi fammi un bocchino e lei subito si precipitò e poi mi infilai il preservativo e ancora a scopare e lei sempre + troia come piace a me, lei si stese appoggiata su un lato e io dietro di lei steso a dargli colpi secchi da dietro...mi diceva sono troia vero e io si troia, ma ti piaccio così troia e io gli rispondevo si cosi troia mi piaci ma lo devi essere di + per me e lei dai allora fammi troia come piace a te. Poi mi tolsi il preservativo sapendo che stavo venendo e lo ingoiò e diceva che buono leccandosi le labbra...poi finì che lei si stancò dopo dieci ore di sesso sfrenato...ma che donna davvero una gran vera porca! commentate la mia storia è verissima per davvero!
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17 years ago
pietro3sempreduro,
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Last visit: 16 years ago
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Il triangolo
Sabato scorso decido di andare al mare , normalmente vado nelle spiagge libere di Castel Porziano tra Ostia e Torvajanica come solito amo andare presto, non trovo traffico, non ho problemi di parcheggio, scelgo il posto sulla spiaggia..insomma mi piace stare comodo..alle 8 in punto sono sul posto...vado alla struttura in legno dove c'e' il bar per prendermi un caffe' e prendere la sdraio ...nel frattempo arriva una coppia sulla 40ina lei una bellissima morona. alta direi sopra il 1,75 , ben fatta,capelli corti occhi splendidi lucidi neri, solo lo sguardo e' appagante, molto spigliata lui classico impiegato...signorile curato un po' riservato, comunque una bella coppia quello che mi attrae subito e' l'educazione e la femminilita' di lei, chiedono al bar il caffe' ...io nel frattempo avevo gia' ordinato il mio caffe' appena il barista lo mette sul banco invito (Paola cosi' si chiama) a prendere il mio per educazione e galanteria non potevo avere un comportamento diverso...lei con un sorriso mi guarda e dice "grazie volentieri....." nel frattempo arrivano il mio e quello di Luciano (il marito) lo prendiamo e mentre aspettavamo gli scontrini sia per il caffe' che per le sdraio abbiamo iniziato a dire qualcosa in merito alla giornata....la spiaggia era ancora bagnata del giorno prima (era piovuto) a cosa facevamo nella vita...se ero in compagnia o stavo da solo.ecc. ...ci avviamo verso l'addetto per le sdraio per poterle sulla spiaggia...appena arrivati dall'addetto, sempre con educazione invito prima loro a servirsi , poi farei io...ma a quel punto Paola dice all'addetto..prendi tutte e tre le sdraio e se a lui va bene (il lui ero io)staremo insieme sulla spiaggia....io guardo anche Luciano e con un segno di assenso mi da' il parere favorevole , quindi accetto molto volentieri a dire il vero, Paola sceglie il posto dove posizionare le sdraio, non vicinissime al mare ma a ridosso delle transenne vicino le dune..io non ho problemi.Lei dice che le persone che verranno affolleranno la battigia e invece lei vuol stare tranquilla...anche io a dire il vero preferisco piu’ tranquillita'...comunque posizionati... Paola in mezzo tra me e il marito , spogliati.....nel senso che indossavamo i costumi..( quello di Paola veramente ridottissimo metteva in risalto delle gambe stupende e un culo da paura....un bel seno all’apparenza sodo e ben tirato su, cominciamo a prendere un po' di sole anche se ancora era molto presto si erano fatte circa le 9 del mattino...pochissime persone ancora.... comunque continuiamo a parlare del piu' e del meno tra discorsi incernierati sul lavoro e poi sulla vita privata ecc.....appena spunta un po' di sole Paola si toglie il reggipetto il seno non grande ma sodo la guardo e le faccio dei complimenti discreti....Luciano mi guarda e con un sorriso mi dice....ti piace?.....io senza pensarci su rispondo ....certo e pure molto..... in effetti mi piaceva molto davvero...Paola guardandomi con malizia e dando un piccolo sguardo al marito mi dice..."visto che sei cosi' educato e galante vorrei farmi spalmare da te un po di crema sulla schiena..ti va? " io guardando Luciano che sorride rispondo di si... si posiziona ....mi porge la crema...e si raccomanda di farlo in modo dolce...senza fretta....come un massaggio e pieno di carezze...e sopratutto di non lasciare parti senza aver applicato la crema......che invito ragazzi!!!!!!!!......comincio dalla parte superiore del busto...sulle spalle...vedo che chiude gli occhi come per gustarsi il massaggio comincio ad eccitarmi ma ho paura che Luciano se la possa prendere....anche se cerca di non guardarmi per non mettermi a disagio.....nel frattempo scendo sempre piu' sento il suo corpo sotto le mie mani, e’ davvero bello quando arrivo dalle parti del sedere, quasi con timore le applico la crema nei pressi dei glutei, ma lei ..nonostante il costume ridotto..si sposta quel poco lembo di stoffa da sopra i glutei e li inserisce nel solco….e contemporaneamente mi da’ uno sguardo invitante a mettere le mani dove prima c’era la stoffa del costume…e mi dice guarda che non devi lasciare nulla senza protezione!!!! , beh ormai ero in ballo e non potevo certo tirarmi dietro…ma Paola capendo il mio imbarazzo chiede…anzi direi ordina al marito di alzarsi ed andare al bar a prendere qualcosa da bere…il tono era molto deciso…….(Luciano vai a prenderci da bere!!!!!!!!) Luciano immediatamente si alza e senza fiatare va verso il bar…io a quel punto mi faccio piu’ audace..comincio a massaggiare i suoi splenditi glutei…lei sentivo che rispondeva muovendosi come ad invitarmi ad osare ancora di piu’..comincio ad infilare il dito tra le natiche…lei mi aiutava muovendosi e allo stesso tempo emettendo dei gemiti di piacere…con entrambe le mani massaggiavo bene quel culo, ad un certo punto volevo vedere il buchetto, sposto il lembo di costume e con i pollici allargo ben bene il culo….uno spettacolo vedere quel bel buco di culo..invitante davvero….lei ad un certo punto infila una mano sotto e comincia a masturbarsi…era fradicia mi dice di infilargli un dito nel culo e usarlo come un cazzo…….non me lo faccio dire due volte ..entra come una lama calda nel burro fino in fondo…comincio ad incularla con il dito e lei si masturba….godeva ed ansimava come non avevo mai visto fare ad una donna…raggiunge piu’ di un’orgasmo con un trasporto mai visto…comunque ero sempre un po’ vigile in quanto si e’ vero c’era ancora pochissima gente e per giunta distanti da noi….ma soprattutto avevo paura dell’arrivo di Luciano che vedevo al bar ancora e stranamente anziche’ sbrigarsi a venire si intratteneva come a perdere tempo…ogni tanto dava un’occhiata ……e non riuscivo a capire se stava capendo qualcosa che stava accadendo….Paola aveva un po’ percepito questo mio imbarazzo….e guardandomi mi dice di non preoccuparmi di quel cornuto del marito…lui sa cosa stiamo facendo e gli piace che succeda…mi dice di posizionarmi meglio sul lettino di fianco a lei cosi’ da poter dargli dar modo di prendermi in mano il cazzo…cosi’ faccio..la sua mano si insinua sotto il mio costume….e come se fossimo al chiuso di una stanza mi tira fuori il cazzo e comincia a massaggiarlo..a farmi una sega stupenda mentre continua a masturbarsi… Luciano nel frattempo aveva visto l’evolversi della cosa e si era sbrigato a tornare per gustarsi lo spettacolo…..me lo trovai di fianco senza nemmeno accorgermi….e con soddisfazione si guardava la moglie che si continuava a masturbare mentre mi toccava il cazzo e il mio dito era infilato nel buco del culo e lo muovevo come un cazzo…….in un primo momento ebbi un sussulto ma fui subito rassicurato dal suo sguardo compiacente…la moglie alla vista del marito gli dice anzi ordina proprio con queste parole…..” Cornutone ..era ora che tornavi…guarda che bel cazzo che ho trovato oggi…dai metti in modo che i tettini dei lettini e tu oscurino la vista alle persone che sono nella spiaggia cosi da non poter vedere…ho voglia di prenderlo in bocca “ lui senza fiatare esegue gli ordini e si posiziona in modo da gustarsi bene lo spettacolo che stava per iniziare…io avvicino il mio cazzo alla sua bocca….comincia prima a leccarlo e poi di colpo lo ingoia sento arrivargli fino in gola ….comincia a pompare come un’ossessa….il marito nel frattempo tira fuori il suo cazzo e comincia a menarselo…..a dire il vero dopo pochi minuti le vengo in bocca in modo copioso…..lei ingoia tutto…solo alcune gocce rimangono sui bordi delle labbra (volutamente) appena tolto il cazzo dalla bocca Luciano si lancia a baciarla in bocca ma piu’ per il bacio per gustasi le poche gocce di sperma rimaste e sentirte il sapore….si baciano a lungo ….. Paola ordina a Luciano di riordinare le sdraio e prendiamo un po’ di sole per riprenderci un po’…. Nel frattempo la spiaggia andava sempre piu’ riempiendosi cosi’ che non si poteva piu’ far nulla se non qualche breve toccata alla fica di Paola o qualche massaggiatine di Paola sul mio cazzo …Si erano ormai fatte le 13 ..ad un certo punto Paolo mi sussurra all’orecchio se mi va di andare a casa loro che ha voglia di gustarsi il mio cazzo in tranquillita’ …io gli dico che mi farebbe estremamente piacere quindi rivolgendosi al marito gli dice “ cornutone !!!! dai riordina tutto andiamo a casa che ho voglia di farmi inculare da Mario (il mio nome) hai visto che bel cazzo che ha? Non e’ mica come il tuo……piccolo pistolino!!! te non hai voglia di gustarti uno spettacolino? Luciano la guarda e con un sorriso dice di si….Lei allora “ Dai allora sbrigati io e Mario andiamo nel frattempo a farci la doccia poi veniamo a casa insieme con la macchina Tu prendi la nostra macchina e vai a casa e vai a preparare qualcosa ……..quindi ci avviamo verso le doccie…entriamo nel box doccia insieme….lei si denuda completamente….io faccio altrettanto volgendomi le spalle mi dice di lavargli la schiena…ma so perfettamente che vuole che le facci il culo… e non solo….appena mi poggio dietro di lei..lei si china un po’ e mi dice di infilarlo dentro al suo culo che non ne po’ piu’ ha voglia di farsi fare il culo ora…in un secondo sono dentro di lei….ha un culo da sballo mi cinge completamente il cazzo e sembra serrarlo come a non farlo piu’ uscire……che inculata…le vengo dentro completamente………mentre lei nello stesso momento raggiunge un orgasmo incredibile……finiamo la doccia …ci rivestiamo e ci avviamo verso la mia macchina, Luciano nel frattempo aveva preso tutto e con la sua auto si era avviato a casa loro abitano ad Ostia quindi anche abbastanza vicino … saliamo in macchina e non appena mi avvio mi poggia la mano sul cazzo dicendo” come sta? “ vediamo se si rialza? …..si china e me lo prende in bocca come per fargli una respirazione bocca a bocca…l’effetto e’ quasi immediato…….e’ duro di nuovo…si alza un attimo e mi dice “ guarda che non devi venire di nuovo “ te lo sto solo preparando….quando saremo a casa……potrai sborrare di nuovo quel cornuto di mio marito vuole sentire il tuo sapore.!!!!! Li per li pensavo che si sarebbero passati la mia sborra con le loro bocche!!! E la cosa non mi dispiaceva a dire il vero……..appena arrivati a casa …Luciano ci accoglie come una coppia…….sembrava che Paola non fosse sua moglie ma la mia ….ci accomodiamo sul divano, Paola si denuda completamente , e mi invita a fare altrettanto. mentre noi continuavamo a pomiciare…Il cornutone stava preparandoci il pranzetto , non so come ma ad un certo punto ci troviamo a fare un 69 … Paola sopra di me con il culo in aria e la sua fica grondante di umore in bocca , il mio cazzo completamente nella sua bocca….Luciano nel frattempo preparava la tavola e ogni volta che passava davanti al divano dava un bacio o una leccata al culo di Paola o si soffermava a vedere mentre mi spompinava…..e a dire il vero era piu’ le volte che si fermava a guardare che quella di baciargli il culo. Paola ad un certo punto mi dice di cambiare posizione lei sotto e io sopra .. chiama Luciano e gli ordina “ Hei cornutone vieni qui a leccare il culo a Mario che sai solo far bene solo quello se lo fai bene ti diamo un regalo….” Li per li non avevo ben compreso ma ad un certo punto sento le mani di Paola che mi allarga bene le natiche e la lingua di Luciano che comincia a leccarmi il culo ….una piacevole sensazione….Paola mi spompinava e il marito mi leccava il culo…….beh che dire……mi piaceva davvero. Non so come ma alle linguate di Luciano quasi istintivamente inarcavo il culo come per farmi penetrare dalla sua lingua….sembrava non finire mai…Paola lo voleva dentro la fica….voleva scopare mi aveva fatto diventare il cazzo veramente duro ma credo che Luciano abbia avuto una parte del merito….mi metto sdraiato a pancia in su…Paola si siede sopra di me Luciano mi prende il cazzo in mano e lo indirizza nella fica di sua moglie, Paola si siede e quindi e’ facile entrare dentro completamente , io rimango fermo sotto di lei ma Paola non riesce a stare ferma.. si muove si scopa da sola se cosi’ si puo’ dire….luciano da dietro si gusta lo spettacolo e ad un certo punto sento delle mani che massaggiano le mie palle……..non so quando sia durato …ma credo molto un piacere incredibile….stavo per venire e quindi avverto Paola non sapevo se potevo venirle dentro…….d’un tratto Paola forse sentendo anche le vibrazioni del mio cazzo si toglie di colpo ma uscito da un buco sento che il mio cazzo entra in un altro ma non e’ di Paola e’ la bocca di Luciano che comincia a spompinarmi , Paola si volta per guardare il marito spompinarmi e quasi per aiutarlo mi prende il cazzo in mano e muove la mano come per farmi una sega nella bocca del marito………devo dire che con la lingua luciano ci sa davvero fare………nello stesso tempo noto che anche se in erezione ha un cazzo veramente piccolo ………non resisto piu’ comincio a sborrare e Luciano non se ne lascia sfuggire neppure una goccia……….me lo pulisce accuratamente… Paola.rivolgendosi al marito “ Ecco cornutone hai visto che bel cazzo ti ho fatto sbocchinare? Beh ti meriti un premio per oggi……vieni ti faccio un pompino…..Paola si mette seduta su una sedia e fa mettere il marito seduto sul tavolo….lo fa sdraiare a pancia in su e comincia a spompinarlo davanti a me……..fino a farlo sborrare……appena finito…..Paola ordina al marito……..” ora portaci il pranzo procione……la notte sono rimasto a dormire con Paola…..e non sto qui’ a dire cosa e’ successo……posso solo dire che il marito e’ stato il nostro domestico tuttofare……. Ci rivedremo a fine mese …..naturalmente ospite a casa loro………..
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Martedì
Martedì.
“Ti aspetto domani alle 11.00, a Corte (la chiamiamo così la casa della mia Regina-Padrona).
Tento di obiettare che avrei qualche problema connesso al lavoro, ma dice di arrangiarmi. A quell’ora di domani mattina dovrò essere Suo. Punto.
A volte è un po’ capricciosa la mia Padrona, ma forse l’ho abituata troppo bene…..
Mi organizzo, sposto degli appuntamenti e anticipo alcuni impegni alla prima mattinata. Purtroppo non mi è possibile fare nulla per la riunione delle 13.30. Non è stato facile coordinare tutte quelle persone, che vengono un po’ da tutta Italia, per quella riunione. Ciò significa che per le 13.00 dovrò essere libero. La Padrona abbozza. Sa che farei di tutto per accontentarLa, e mi libererà per tempo.
L’unica condizione è che io indossi il “collarino” col campanellino ai genitali sin dal primo mattino, naturalmente senza intimo.
La mia prima reazione è “Cazzo, no!!”. Ma la Padrona mi riprende, severa (come piace a me).
“Obbedisco”.
Ride la Padrona. Dubita che adempirò a quell’ordine (non facile da eseguire, intendiamoci), ma replico deciso: “Vi ho detto che condurrò questo “gioco” fino in fondo. E così sarà”.
Sono imbarazzato. Dovrò vedere diverse persone in diversi uffici. Loro non sapranno del mio accessorio, ma io si!!! E se facessi qualche movimento un po’ brusco ed il campanellino suonasse in mezzo alla gente? Devo essere io un po’ “suonato”. Ma obbedirò.
La notte prima di incontrare la Padrona non dormo mai eccessivamente bene: sono agitato (o eccitato? Mah…).
Mi alzo presto, mi rado (sopra e sotto). Colazione leggera. Informo la Padrona (con foto via MMS) che il collarino è al suo posto e che comincio la giornata.
“Bravo”.
Sa farmi contento, la mia Padrona.
Sto molto attento. Il campanellino non suona. Mi eccita essere in mezzo alla gente senza intimo e col campanellino. Negli uffici le ragazze indossano stupendi sandaletti a piede nudo. Lo scrivo alla Padrona via SMS, e mi prendo il mio bel cazziatone. Giusto.
Alle 11.00 sono a Corte, e mi sono anche fermato a prendere due dolcetti. E’ il (minimo) prezzo da pagare per aver umilmente chiesto alla Padrona di indossare un certo paio di scarpe: a punta, tacco a spillo, con cinturino alla caviglia. Forse mi accontenterà. Non so.
Si, mi ha accontentato. Indossa quelle stupende scarpe nere che ho messo come sfondo sul display del cellulare, ed un baby doll, anch’esso nero. Nient’altro ovviamente. E’ bellissima.
I soliti convenevoli durano 1 minuto. L’ordine è che mi devo spogliare appena arrivo, e mi spoglio nudo.
Prima di entrare in casa (a Corte, pardon) ho indossato anche collare e guinzaglio come piace alla Padrona.
La Padrona afferra il guinzaglio e mi porta nei pressi della finestra che dà sul parco. Le persiane sono socchiuse e Lei si siede sul davanzale invitandomi a “salutarla” come si deve.
Mi inchino baciandoLe un ginocchio.
“Non si comincia da lì! Possibile che non hai ancora imparato?!?!”.
Giusto.
Mi inginocchio e comincio a baciarLe i piedi, piano piano. Dolcemente. Lei sospira.
Mi faccio più audace e comincio a leccare. Troppo bello. La Padrona in alto. Io inginocchiato. La lingua fuori. Lecco i piedi, le scarpe. Mi soffermo sul cinturino che fascia la caviglia e sul tacco, che succhio come fosse un cazzetto. La Padrona è contenta.
Non so quanto tempo è passato. Bacio, lecco. Le ginocchia mi fanno male. Non importa: val la pena soffrire.
Ad un tratto mi prende per i capelli e mi “invita” a risalire. Vuole la lingua in mezzo alle gambe.
E sia.
E’ bagnatissima e affondo tra le grandi labbra. La lecco con devozione e dopo non molto si scatena l’orgasmo. E’ bello sentir godere la Padrona. Noi schiavi siamo fatti per quello, in fondo.
Si infila la maniglia del guinzaglio e la porge da leccare, dopo averlo leccate anche Lei. Gronda nettare in abbondanza. Ha un sapore intenso, questo. Leggermente acidulo: lecco avidamente e ripulisco il guinzaglio.
La Padrona è soddisfatta. Mi accarezza teneramente sulla testa (come si fa con i cagnolini, n.d.r.), poi scende dal davanzale.
Devo stare a quattro zampe e col guinzaglio mi tira verso il corridoio. Il dolore alle ginocchia è troppo forte. Non ce la faccio. Imploro di fermarci un attimo e la Padrona mi accontenta. Non più di tanto, però. Dobbiamo andare in corridoio.
Lì, si ferma davanti ad uno specchio che scende fino a terra, e nuovamente mi ordina di adorarLa. Mi precipito, carponi, con la lingua sui Suoi piedi e lecco. Con la suola della scarpa mi sfiora il dorso delle mani, ma non schiaccia. Potrebbe farlo, e lo sa. Ma si limita a farmelo capire.
Mi chiede se sto bene e rispondo che è come essere in paradiso.
Sto bene lì in basso come un cagnolino. Glielo dico ed è contenta.
Sono eccitatissimo e dall’uccello continuano ad uscire goccioline che si fermano sul parquet.
Me ne accorgo e mi scuso con la Padrona, che finge sorpresa e mi sgrida per aver sporcato.
Il danno va riparato con la lingua.
“Lecca bene, lì è ancora sporco!”
Lecco, e mi scuso.
“Grazie Padrona”.
Si accovaccia mentre Le lecco i piedi, e mi accarezza sulla testa. Usa il guinzaglio come frustino. Sulla schiena, sul sedere. Mi passa e ripassa la maniglia in mezzo alle chiappe, mi afferra le palle da dietro.
Mi chiede “cosa vorresti?”
“Vorrei ciò che desidera la mia Padrona”.
Sorride.
“Ti vedi nello specchio”?
“Si, Padrona”.
“Cosa vedi?”
“Vedo il Vostro umile schiavo, Padrona”.
Sorride compiaciuta.
Ora si torna in camera da letto, sempre a quattro zampe.
“Su, sul letto, sbrigati”.
Mi fa sdraiare pancia in su e si accuccia sul mio uccello. E’ sempre bagnatissima. Si struscia, se lo gode, se lo infila. Può farci ciò che vuole: è Suo.
Sarebbe così anche se la Padrona non fosse una gran bella gnocca? Non credo. Non credo proprio.
Mi strizza i capezzoli, ma sa che deve stare attenta per non lasciare segni con le unghie. Poi una illuminazione. Si spinge indietro inarcando la schiena e comincia a torturarmi i piedi.
Affonda le unghie nel palmo di entrambi i piedi, e graffia (ma lì non restano segni e comunque non si vedrebbero). Un male incredibile.
Soffro e mi lamento. Mi è concesso lamentarmi, ovviamente non sottrarmi. E non mi sottraggo.
“Voglio sentire il campanellino”. Significa che devo masturbarmi.
La tortura si prolunga, con le unghie affilatissime mi afferra le dita. Un dolore lancinante. Ho la tentazione di chiedere pietà, ma non lo voglio fare. Leggo sul Suo volto la soddisfazione per ciò che mi sta infliggendo e per la mia sopportazione, e non voglio certo deluderLa.
Non avevo mai provato tanto dolore, ma la masturbazione in corso mi aiuta a sopportare.
“Grazie Padrona”.
Sorride soddisfatta.
Il tempo è passato, so di avere quell’impegno al quale non posso ritardare, ma non posso smettere. E’ una droga.
“Ora Ti soffocherò”.
Un attimo di panico, ma niente di grave.
Si porta in perpendicolare sulla mia bocca, e mi ordina di leccare, leccare, leccare quella splendida fica grondante nettare.
Nel contempo devo seguitare a far suonare il campanellino. Sempre più forte. Sempre più forte.
“Padrona posso godere?”
“DEVI GODERE”.
Stupendamente fantastico.
Sono le 12.50.
.....Non è bello fare l’amore quando hai le ore contate.
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17 years ago
admin, 75
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Io e lei
avevo 18 anni troppo pochi di vita vissuta ma tanti per volerla vivere, ogni giorno fantasticavo sulle amiche di mia madre. donne opulente pienotte con la risata da metterti allegria anche nei momenti difficili. io sempre li ad ascoltare le civetterie delle comari di quartiere, ma piu che ascoltare guardavo.. loro sedute su rozze sedie di legno con le sottane che si alzavano da sole. a mostrare oscene coscioni.. con vestiti leggeri che abbottonati sul davanti lasciavano intravedere tra gli spazi il candore di grossi seni mai baciati dal sole.. con queste visioni stavo li dietro la tenda a masturbarmi cinque sei volte al giorno.. sempre stanco con le gambe che si piegavano da sole e gli occhi incavati e tanta stanchezza .. ma anche tanta felicita e tanto godimento.. la mia ragazza mi chiedeva sempre perche ero stanco .. ma inventavo mille scuse per non dirle che mi masturbavo continuamente..e poi con lei non facevamo sesso solo baci carezze e niente piu.. quindi vivevo una situazione pessima la voglia di far l amore era tanta anche perche era avvenuto solo tre volte che l avevo fatto. la prima impacciato .. la seconda volta ero arrivato subito e la terza che avevo imparato i primi rudimenti di far sesso . mi piaceva fare sesso ma le mie fantasie erano immense..tanto da star duro continuamente. negli anni solo due donne non facevano parte delle mie fantastiche zozzerie.. mia madre e mia sorella loro erano intoccabili erano mio sangue mai e poi mai le vedevo come donne ..
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17 years ago
admin, 75
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La vendetta che sognavo
Lei era una come tante, ragazza, donna, moglie e poi mamma. Un marito che aveva amato da sempre e dei figli che amava dal giorno in cui li aveva messi al mondo.
Provava un amore per la vita e per il sesso che riteneva assolutamente normale, con tante esperienze alle spalle che l'avevano portata a far cose che neanche Lei credeva avrebbe mai potuto fare. Era stimata e la famiglia riusciva a condurla con stile, ammesso che ne esista uno universale. Insomma sembrava non Le mancasse nulla. Ed allora, cosa stava accadendo?
Sulla soglia dei 40 anni quando, si dice, inizi la nuova vita si era sentita crollare tutto addosso e anziché riprendersi le sembrava di scivolare giu' verso il baratro.
Il marito mostrava di non capire, pretendeva fossa quella di sempre, né più né meno, anche se Lei non lo era più. Il suo prezzo per la famiglia lo aveva pagato, e caro. Il suo fisico non era certo più quello di una volta. Le gravidanze avevano lasciato segni indelebili e Lei non era riuscita a cancellarli o non aveva mai tentato di farlo. Si era rassegnata alla fine di aver perso il proprio fascino con gli uomini.
Tante donne della sua età e con gli stessi trascorsi sembravano più curate con una forza ed una vitalità inesauribili e Lei se le trovava sempre di più intorno.
Di tanto in tanto cercava di riprendere il suo antico rapporto col marito, ma ormai il feeling si affievoliva e lui sembrava non apprezzare non solo i suoi sacrifici, ma nemmeno il suo corpo che per anni Lei aveva usato come arma di potere.
Prima era Lei a controllare il gioco, Lei dominava gli uomini e ne faceva ciò che voleva. Ora, guardando gli altri maschi, doveva abbassare lo sguardo e cercava sempre di evitarli temendone i commenti e le battute. Al suo uomo non era rimasto che ignorarla non trovando più la complice amante di una volta.
Era uno dei primi giorni caldi dell'estate che iniziava, quando ebbe l'ennesimo battibecco col marito che ancora una volta le rinfacciava il suo declino. Le disse che ormai Lei non era più una donna vera e che l'avrebbe potuta mollare se solo gli si fosse presentata l’opportunità. E le opportunità non mancavano di certo.
Non accettava che finisse così, messa da parte come un vecchio elettrodomestico e con qualche donnetta a caccia di sesso e di mariti arrapati che si godeva le qualità del suo. Finché aveva ancora tempo e forze, doveva uscire dall’angolo in cui si era messa. Ma doveva farlo senza clamore, perché un fallimento di fronte a lui non l’avrebbe proprio retto. La sua ripresa doveva essere prima sublime, poi inesorabile fino al momento del riscatto finale.
L’oggetto della sua vendetta era Lui, il suo uomo, colui che l’aveva umiliata e che sembrava ormai godere del suo fallimento considerandola una perdente.
Lei aveva salute, soldi ed un corpo di donna, solo non doveva svelare nulla in più di quello che voleva che apparisse, per evitare che lui le interrompesse il gioco svilendola. Le armi in suo possesso: seduzione, provocazione, mistero, gelosia, un’immensa voglia di riscattarsi e le avrebbe usate tutte con altri uomini.
Per eccitare occorrono anche altri ingredienti, facili da ottenere: biancheria intima nuova, qualche vestito più particolare, un atteggiamento più invitante, sguardo da autentica porcellina.
Poi passo alle ‘vittime’ da coinvolgere. Per iniziare andò bene riallacciare i contatti con i vecchi spasimanti, in attesa di risistemare anche il proprio fisico e riprendere più sicurezza, poi avrebbe ampliato il suo campo di azione fin dove l’avrebbe voluta portare la sua fantasia. Non si poneva particolari programmi o limiti.
Già i primi giorni che meditava queste cose si sentiva sempre più eccitata, tanto che iniziate le prime azioni concrete, aveva ripreso a masturbarsi come una ragazzina. Lo faceva mentre mandava SMS ad altri maschi, in bagno o mentre chiedeva di dire le cosa che ordinava al telefono. Da tempo non ricordava un clitoride così sensibile e turgido.
Poteva ora passare alla seconda parte del piano. Suo marito doveva prendere coscienza di che puttana aveva vicino, ma senza mai sapere niente da Lei. Lo doveva cuocere lentamente, per restituirgli le offese subite. E poi, anche se in fondo questo non lo meritava, farlo sentire un cornuto la eccitava comunque da morire.
Aveva la massima libertà, mezzi e occasioni che intendeva sfruttare. Ma in ognuna di queste doveva lasciare un segno, uno qualunque purché rigorosamente identificabile anche se confuso in mezzo ad altri senza un significato particolare. E tutti dovevano poter essere accessibili a lui, così da amplificare l’effetto voluto.
Tutto procedeva come desiderato. Era riuscita a riallacciare alcune amicizie. I messaggi ricevuti ed inviati non li cancellava e spesso lasciava il cellulare incustodito sicura che prima o poi suo marito, insospettito dalla strana ripresa delle attività telefoniche, sarebbe andato a sbirciare. Sarebbe bastato che leggesse anche uno solo dei suoi messaggi, qualunque fosse, per innescare la miccia si. Lei lo sapeva bene. Lo stesso anche per le sue insolite uscite, i suoi appuntamenti con amiche mai più incontrate. Bastava il primo flebile sospetto che Lei gli nascondesse qualcosa, per attirare la sua attenzione.
Iniziò a lasciare sempre nuovi indizi della sua doppia vita, segni che solo lui poteva cogliere e riconoscere. Perchè quella sera era uscita con degli slip così provocanti o magari senza? Cos'era quell'odore di dopobarba o colonia maschile addosso alla sua maglietta, quando lui non ne usava? Come mai appena rientrata, metteva a lavare le mutandine zuppe ma profumate dall’intensa fragranza di fica, come se avessero contenuto da poco un orgasmo?
Mentre nel suo cellulare si moltiplicava il numero di messaggi con i suoi amici, continuava ad inventarsi nuovi modi per stuzzicarlo e divertirsi al tempo stesso.
La difficoltà era però che nessuno dei segni doveva essere finto o creato ad arte. Tutto autenticamente vero, senno non c'era piacere. Così una macchia sul vestito era davvero un aperitivo preso al bar con un amico, un alone sul reggiseno o sul body era sperma, quei fazzolettini sporchi usciti dalla borsa, avevano davvero ripulito e raccolto del nettare maschile. Se una ciocca di capelli era appiccicosa, il motivo doveva essere lo stesso.
E la crema alla vaniglia sul suo seno, era davvero stata spalmata con un massaggio anche se Lei prima di uscire non l'aveva fatto. Come mai poi tornava con le mutandine in borsa se prima di uscire le indossava? Dove avrebbe potuto levarsele? In un albergo, in macchina, all’aperto?
Il martellamento era continuo ed iniziò a rilevare su di lui gli effetti eccitanti del ritrovamento delle sue prove, strofinandosi disinvoltamente se si accorgeva che avevano provocato un’erezione o dalla passione con cui aveva ripreso a sbatterla.
Il capolavoro fu di tenere un diario intimo, Lei che non ne aveva mai avuto uno, dove raccontare le sue bravate da troia, i suoi desideri più sudici, le sue programmate porcate. Lo teneva ben nascosto dove nessuno potesse mai trovarlo, ma dove sapeva che solo lui poteva arrivare. Le sarebbe bastato lasciare un'indizio la prima volta, poi il resto sarebbe seguito da solo.
Lì descriveva con minuzia e spirito come era fatto un cazzo che aveva lavorato per bene con la lingua, che sapore ed odore aveva, se era enorme o più piccolo di quello del suo uomo, quanto tempo ne aveva leccato le palle mentre lo masturbava e se queste erano depilate, sfoggiando anche una graduatoria su chi aveva resistito di più prima di venirle in bocca o nel culo. Lì poteva confessare se il giorno dopo avrebbe incontrato un altro maschio e il dubbio se concedergli di scoparla o se fargli solo un pompino facendolo venire in bocca e sul viso. In questi casi Lei decideva sul momento se fornire al suo uomo la risposta attraverso il diario sorvegliato o se, appena rientrata a casa, fargliela intuire invitandolo subito a verificare se la passerina bruciante era irritata o ad aiutarla a pulirle tracce di gelato dalle guance e dalle labbra, senza aggiungere altro. Lui ubbidiva senza mai fare rimostranze con il cazzo che a volte sembrava stesse per scoppiare nei pantaloni. I suoi strumenti erano davvero diventati tantissimi ed il gioco lo conduceva ormai con una disinvoltura da esperta. Godeva a creare situazioni oltre ogni limite del paradosso, per vedere le reazioni del marito ed umiliarlo, come quando presentandosi con un preservativo usato lo aggredì affermando che l'aveva trovato nell'auto, che lo sperma contenuto non poteva che essere il suo e, dopo avergliene rovesciato il contenuto sul tavolo, andarsene accusandolo di avere l'amante. Lui non riuscì a dir nulla e mentre Lei si allontanava asciugò con un tovagliolino quel liquido che non era il suo, sentendosi un porco per quanto gli era nel frattempo diventato duro e per l’incapacità di chiederle da dove provenisse.
Anche Internet l'attirava, ma non essendo molto pratica aveva un po' di timore dovendo tra l’altro chiedere proprio l'intervento di suo marito. Ma ci riuscì lasciando sempre l’ambiguità su cosa intendesse realmente fare, anche se il fine era sicuramente intuibile viste le richieste.
Lui la assecondava fingendo di non capire, ma spiandola quanto poteva per capire le sue vere intenzioni.
Riuscì a farsi installare dei programmi, pian piano iniziò ad usarli sempre con maggiore abilità. Chattava con altri uomini ogni volta che aveva dei momenti liberi, nella giornata o la sera, le piaceva mostrarsi dal vivo con chi le faceva più simpatia.
In questo modo realizzò anche un sogno mai confessato: provare il sesso con un’altra donna.
Raccontò poi nel suo diario l’avventura avuta con una donna che aveva conosciuto, i loro corpi nudi, le carezze scambiate. Descrisse minuziosamente come si era fatta leccare per lunghi interminabili minuti fra le gambe da una ragazza esperta nei punti da stimolare, nei ritmi e nei modi, come solo una donna può esserlo.
La fantasia le aveva poi suggerito l'uso di nuovi mezzi tecnologici. Così prese ad usare macchina fotografica e telecamera digitali. Gli strumenti non mancavano e le consentivano di produrre materiale per il suo scopo. Foto intime di Lei scattate chi sa da chi, magari facendo intravedere il pelo fra le cosce da sotto il tavolo di un bar o al mare, video intriganti sia sola che in compagnia, nel bagno, in auto, in un camerino o all’aperto. La protagonista sempre Lei, da sola con uno o più maschi. Destinatario finale, sempre lui.
La storia andò avanti favorita dell'estate che rendeva tutto più ovattato e creando un alone di complicità. Il marito la seguiva senza mai manifestarsi, ma conscio che l'unico modo che aveva era di riprendersi ogni volta la sua donna, riconquistarne la confidenza portandola ogni volta a svuotarlo dell’eccitazione accumulata.
Come sia finita all’arrivo dell’inverno ancora non lo sappiamo. Lei sarebbe potuta diventare la gnocca del passato, desiderata dagli uomini per godersene quanti voleva e sentendosi sempre più porca, oppure ripiombare com’era prima dell’estate.
Lui avrebbe potuto fermarla o continuare ad assecondarla in silenzio godendo nei ritagli lasciati dagli altri uomini o ancora affrontarla per entrare nel gioco insieme e poter partecipare con Lei alle avventure. Avrebbero ritrovato il loro rapporto? Il sospetto e la gelosia li avrebbe allontanati per sempre? Lui per vendetta si sarebbe fatto una vita parallela? O Lei avrebbe incontrato invece l’uomo dei suoi sogni?
Il finale prima o poi arriverà. Nell'attesa i mariti più maiali possono provare a scoprire se si stanno perdendo qualcosa, mentre le mogli più troie, dopo un bel ditalino preparatorio, potrebbero rimboccarsi le maniche e iniziare a darsi da fare:
c’è tanto sperma da scoprire in città, e siamo gia' a meta' del giorno.
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1
17 years ago
admin, 75
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Per colpa del mare ii
Arrivai con il cuore in gola al cancelletto della villa fuori dal paese,bussai e parcheggiata l'auto nel vialetto brecciato mi avviai a piedi lungo la stradina piastrellata illuminata dalle luci basse del giardinetto per la testa si affollavano i pensieri ero incerto se proseguire o tornare indietro, quando mi si fece incontro il marito vestito con un lungo caftano ed infradito. Mi accolse con un gran sorriso e mi fece strada fino al soggiorno della casa molto ampio con pochi mobili, tipico delle case in affitto, ma che aveva un grande balcone su un patio ed un piccolo giardinetto isolato fronte mare, dal balcone aperto completamente potevo vedere il patio attrezzato con grandi stuoie di cocco sul pavimento in cotto , ricoperte da parei colorati ed illuminato da candele di vari colori tutte diverse e consumate, reduci di altri anni, ci sedemmo su dei cuscinoni e ci versammo del porto rosso in attesa di lei. La visione che mi apparve da li a poco fu favolosa , scese con in dosso solo un caftano di lino chiaro semitrasparente , dalla scollatura profonda impreziosita da pietrine facevano capolino i cpaezzoli turgidi ed in risalto bianchi rispetto al resto del corpo scuro.Dai profondi spacchi laterali potevo apprezzare la morbida curva delle gambe all'attacco con il sedere, e particolare era scalza e camminava leggermente sulle punte, si adagiò per terre mostrando di non avere nulla in dosso oltre al caftano, iniziammo a parlare ed a ridere, non ricordo chi prese l'iniziativa, ricordo solo di essermi ritrovato con la bocca pressata contro la sua , mentre le mie mani frugavano sotto il leggero lino alla ricerca dei suoi già abbondanti umori.Lui era lì di fianco seduto che ammirava quando si alzè di scatto per sparire nel buio della casa , quando ritornò aveva in mano una videocamera e si apprestava a riprendere, chiesi di evitare il viso e senza avere il tempo di aggiungere altro lei raccolse da terrà un foulard e mi bendò quasi completamente la testa, spingendomi poi a terra e mettendosi a sedere su di me.
Sentivo il calore della sua eccitazione sul mio torace mentre offriva alla mia bocca i suoi seni , iniziava a mugolare e lentamente le sua mani scesero a cercare il mio membro eretto. lo afferrò e lo guidò dentro di lei dando il ritmo lento e poi via via più veloce, senza dire un parola mi sentivo avvolta da lei i suoi umori si fondevano ai miei ed i nostri respiri affannati sempre più facevano contorno.Non potevo apprezzare tutta la scena ma la sua maestria di donna era favolosa nei gesti lenti e nei movimenti sinuosi , sapeva davvero come far impazzire un uomo.Il ritmo si fece sempre più forte ed impetuoso e finìì con inondarla come un fiume in piena, sudata si accasciò su di me e mi baciò sulla bocca salata , mentre sfilavo la benda le sentii chiedere amore come sono andata e lui risponderle sei bellissima , mentre spenta la telecamera si avvicinava e cominciava a ricoprirla di baci, mentre si stringevano in un abbraccio serrato raccolsi i miei vestiti, li accarezzai su una spalla e mi accomodai a godere lo spettacolo,la notte continuò per molte altre ore fino a quando un leggero bagliore illuminava i nostri corpi ancora distesi ,lei addormentata fra le braccia di lui, scivolai in silenzio salutai con un occhilino il lui e me andai lasciandoli con un saluto al giorno dopo ...forse!
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1
17 years ago
jamaicanxxx,
35
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Mio personale
Cerco un marito dove poterci organizzare a coinvolgere le mogli magari dopo una prima conoscenza organizzare una vacanza al mare affittare un boongalov fare sesso in camere vicine spiarci spiare o scambiarci le telecamere con riprese personali un pò bollenti entrare in casa e trovare la coppia in atteggiamenti ............ e fare commenti o trovarli mentre fanno sesso in sala e senza farsi vedere farlo anche loro cerco questo
15
5
17 years ago
admin, 75
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Situazione innaspettata….
Quella sera eravamo invitati a una grande cena, così si misie un abito nero con dei riflessi argento ,dietro era aperto a V , davanti il tessuto scivolava morbido per intravedere la forma del seno, sul bacino stretto e sui fianchi cadeva anch'esso morbido fino al ginocchio,un copri spalle nero ; ai piedi dei sandali neri con dei brillantini, in mano borsa nera con i bordi brillantinati; sotto l'abito non portava nulla .
Capelli semi raccolti lisci e trucco leggero... Io camicia bianca semi aperta , s'intravedevano i pettorali, una giacca nera e pantaloni morbidi neri e scarpe molto eleganti nere, al collo una catenella in oro bianco... ( Mamma mia ragazzi ,solo la sua visione mi faceva morire )!!!
Finalmente arrivammo al ristorante, arrivati al tavolo i suoi amici presentarono gli altri invitati e ci sedemmo. Lei si sedette alla mia sinistra quella sera era stupenda non smettevo quasi mai di guardarla e mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai : "Stasera sei bellissima".
Il mio fiato caldo le accarezzò il collo , un brivido oltrepassò il corpo, le sue guance diventarono rosate ; guardandola avvicinai la mia mano alle sue labbra accarezzandole la pelle, a quel punto diventò rossa , nell'aspettare d'iniziare la cena le tenevo la mano accarezzando il palmo ...
Finito di mangiare ordinammo il dolce,nell'aspettare , la mia mano scese verso il suo ginochip e cominciai ad accarezzarlo e piano piano cominiciai a salire, arrivato all/inguine sentì che non indossava le mutandine e mi fermai guardandola perplesso negli occhi ...
Lei mi sorrise , mi avvicinai al suo orecchio e dissi: " Ma.... Non hai le mutandine ". Nell'avvicinarmi al suo orecchio sentii il profumo della sua pelle, mi fece venire in mente un sacco di fantasie che avrei voluto diventassero realtà in quel istante ma non si poteva , l'eccitazione iniziò a salire, il respirò aumento all'improvviso ; cominciai a sfiorarle il clitoride ; lei si avvicinò e mi sussurrò quasi ansimando : "volevo farti una sorpresa per quando saremmo andati in macchina per tornare a casa, ma ora mi hai scoperto... Ti prego non continuare , c'è gente " .
Con un sorriso malizioso le dissi : " So che le situazioni strane ti piacciono e le sai gestire in maniera eccellente ; mmmmhhhh... sento le dita scivolare molto bene .... " .
Il suo corpo sembrava quasi in balia del caldo che, scese con la mano verso la mia x fermarmi x un'istante e disse: " Se ci scoprono che figuraaaaa... ". Nel momento che stava finendo la frase la penetrai con le dita con pressione , fortunatamente il suo volto era coperto dal mio e c'era tanto rumore ....
La signora seduta di fronte, le rivolse una domanda , ma lei non riusci a capire si girò verso di me, che nel frattempo nn avevo smesso dimasturbarla e le disse con tono molto basso e guance quasi arrossate : " Mi perdoni ma non ho capito la domanda che mi avete rivolto ". Lei con un sorriso disse : " Dammi pure del tu, ci mancherebbe pure cara... ". Gli occhi le si stavano chiudendo dal piacere, il capo si stava inclinando in dietro , sembrava volesse quasi urlare, la signora quasi spaventata le disse : " Cara ... Ma... Sta Bene??? Non mi sembra... " . Lei la guardò e le disse : " Con permesso ma devo andare alla Toilette... ". Si alzò con fatica , sentì le mie dita sulla coscia Bagnate...mi alzai anhe io dopo due minuti e la segui ; arrivata in bagno , prese un' po’ d'aria , stava per scoppiare...
in quel momento arrivai io e le dissi : " Amore, stai bene??? ".
Si avvicinò a me senza proferire parola e mi baciò appassionatamente , mi condusse dentro nel bagno ,chiuse la porta e mi slacciò i pantaloni...
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17 years ago
admin, 75
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Il castello dei desideri
Questo racconto nasce dalla collaborazione tra me e la cara Joshina.
“… che caldo in questi giorni...”
Sono in auto, imbottigliato sulla tangenziale e con un ritardo di circa un’ora all’appuntamento.
Inutilmente tento di chiamare Joshina al cellulare per avvertirla.
Sarà arrivata da un bel pezzo sul luogo concordato. Ma purtroppo lì non c’è segnale.
Sono accaldato; e teso per due ragioni. La prima è che odio le code, l’altra è dovuta al pensiero che, conoscendola, di sicuro non mi aspetta a braccia conserte.
Mi pare di vederla.
Difatti, dopo mezz’ora d’attesa la immagino indispettita, che rotea la borsetta e sculetta a piedi nudi per i campi di grano.
Mentre sotto l’ombra dell’unico albero della zona, un contadino - probabilmente extracomunitario – riposa sotto la sua fresca chioma.
Questo uomo non può far a meno di osservarla con curiosità, forse anche incredulità, non tanto per la presenza di una donna in un posto isolato, quanto per la sfacciataggine che rivela, senza alcun dubbio, le sue intenzioni e le sue voglie.
Anche Joshina lo ha notato. Lui è l’unica forma di vita nei paraggi ed oltretutto, per il colore della sua pelle, rappresenta un contrasto al giallo intenso della campagna circostante.
Simulando disinteresse lei si avvicina e lui la ricopre di pesanti avances in uno stentato italiano.
“… Che bastarda dentro… finge di respingerlo ma gli mostra i pizzi della biancheria sexy.”
Lo conosco fin troppo bene il suo gioco.
Ed in questo istante ha il viso contro la corteccia dell’albero, la schiena inarcata per agevolare i colpi di lui che intanto da dietro la sbatte afferrandola per i fianchi.
Ormai manca poco al mio arrivo. Due tre curve ed arriverò al castello abbandonato.
Il “negro” sarà già morto a quest’ora. La causa potrebbe essere una di quelle promesse che si pronunciano quando godi veramente tanto.
“Voglio moriiireee!”
Mi sembra di sentire i gemiti di Joshina come quella gatta in calore che la scorsa notte ha disturbato il mio sonno.
E se l’uomo si è dimostrato all’altezza, ora che lei cola non solo di sudore dalle gambe, lo incita a sbatterla sempre più forte senza curarsi della graffiante corteccia dell’albero.
Questi pensieri mi fanno incazzare ma nel contempo mi fanno rizzare il cazzo come un gran cornuto.
“…Tesoro, perdonami il ritardo… un traffico che non ti dico! Ho provato a chiamar… ma… cosa ti è successo al viso?”
Questo castello, di cui ormai non restano che le rovine, ci piace perché a prescindere dall’erotismo che sprigiona offre uno stupendo panorama. E’ arroccato in cima ad un promontorio che sovrasta l’intera campagna e da un lato, attraverso le finestre, offre una bella vista mare. Era una fortezza inaccessibile un tempo e lo è tutt’ora. Per raggiungerlo bisogna percorrere circa un chilometro di una tortuosa strada sterrata e questo lo rende un posto isolato, per nulla frequentato tanto che non abbiamo quasi mai incontrato alcuno. Il che, risulta perfetto per i nostri giochi, per i nostri divertimenti.
“… Cosa mai può essermi successo??? Non c’è anima viva da queste parti! Neanche quel contadino di colore che abbiamo incontrato una volta.”
“… già, perché due parole le avresti scambiate volentieri per ingannare l’attesa, vero?…”
Naturalmente. Come se non sapessi che tra le mie fantasie c’è spazio per una situazione simile. E durante l’attesa, l’ho cercato. Non solo con la mente, l’ho cercato con la viva speranza di incontrarlo. L’idea di qualcuno che possa essere presente ai nostri giochi, anche solo per guardare… ummm… mi ha sempre attratta. Se fosse di colore poi…
Solo fantasie, quella di sentirmi troia e tu un cornuto. Ecco cosa mi ha procurato i segni sul viso.
“… non ho resistito, ti ho immaginato là, con me, spettatore impotente di una travolgente scopata con un uomo di passaggio e l’ho mimata appoggiata al muro in una folle masturbazione.”
e… vorrei dirtelo, ma mi imbarazza un po’. Ho fatto come una pazza. Ho cercato nei dintorni anche un oggetto che potesse far al caso mio, su cui strusciarmi. Ma nulla. E ora che sei arrivato questo compito spetta a te… sono ancora eccitatissima dall’orgasmo procuratomi prima del tuo arrivo. Ho anche più voglia ed anche se devi riprenderti dalla sudata del viaggio e sei sfatto, non ti darò tregua.
“… quanto ti adoro svergognata mia? Mentre mi raccontavi del tuo ditalino mi sono venute in mente le scene più spinto di sesso in tre…”
… e prima o poi dobbiamo realizzarle. Dovrei inserire un annuncio su qualche sito un giorno di questi.
Come può questo mio desiderio non essere anche il tuo. E poiché qui non passa nessuno, avrei dovuto chiamarti per dirti di passare al sexy-shop.
Chissà che grosso cazzo mi avresti regalato. Di che forma, di che materiale, vibrante o no? Forse quello con la ventosa sotto così mi sarei sbizzarrita a dovere. Ah, chissà quanto ti saresti divertito a possedermi da solo in più buchi contemporaneamente.
Vieni, cerchiamo ombra al riparo dell’albero. Siediti per terra di fronte a me. Guarda come apro le gambe, tiro su questa gonna e mi svergogno con due dita. Osserva, vedi come mi sono bagnata all’idea di essere scopata da te e un altro insieme?… come si fa?
Come posso resistere a questa fantasia? E’ un tormento!
A volte mi sono chiesta se il nostro altro non è che un gioco prima di tutto mentale.
Ogni volta perdi la ragione, lo avverto. Mi sembra addirittura di vedere il tuo cazzo che a battiti regolari pulsa sotto i jeans.
Ogni volta questa fantasia ti coinvolge completamente e me ne dici sempre tante.
Il caldo aumenta, il sudore di entrambi anche, hai la camicia aderente al corpo e le gocce di sudore ti cadono dalla fronte… sudi come l’ultima volta che mi hai sodomizzata in bagno.
Cosa vuoi sapere del nero che mi sono scopata nella mia mente durante l’attesa? Su, dai. Chiedimelo!
“… il contadino avrà avuto un cazzo enorme, già lo so!”
Né brutto né bello, magari un Denzel Washington, no! Magari nella versione pugile 'Hurricane'! No, neanche! Voglio dire… Denzel Washington non sarà un bellissimo uomo ma in quel film con i tutti muscoli tirati… che troia che sei!
Vuoi soltanto un grosso cazzo!
Ti sei chinata di fronte a lui, gli hai scostato gli slip da un lato e dopo lo stupore iniziale glielo hai preso timidamente in mano.
Con gli occhi libidinosi e contenti per un breve istante ti sei voltata verso di me facendomi un cenno di compiacimento.
Dio! Sembravi un’imbranata. Un cazzo così grosso da darti la sensazione di non averne mai tenuto prima uno in mano.
Ed anche il suo gusto ti è piaciuto. A me non l’hai mai leccato con tale ingordigia.
Dal basso verso l’alto la tua lingua scorreva sull’asta di quel lungo ed impegnativo percorso.
E giunta nei pressi della sua scura cappella hai dovuto perfino inumidire la bocca che ormai ti si era seccata.
Ti sei sforzata di ingoiarne il più possibile ma inutilmente, troppo grosso per la tua piccola bocca.
Quanto mi piacerebbe osservarti con la bocca così piena, che tenti invano di ingoiarne un centimetro in più, tutta imbrattata di saliva sui seni…
“… Tesoro, non resisto più! Ho ritardato perchè ti ho portato un regalo. A malincuore ti chiedo di togliermi questa figa fradicia dal viso. Aspettami, vado a prenderlo.”
Ritorni dalla macchina, e mi porgi un pacchetto.
Presa dalla curiosità estraggo l'oggetto dalla confezione. Conteneva anche un elegante sacchetto di nailon rosso per conservare l'oggetto e, un piccolo flaconcino di lubrificante profumato.
Strappo l'involucro di cellophane e lo tiro fuori. Il colore e la forma sono riprodotti molto bene.
Le venature hanno un filo di sfumatura bluastra, la cappella è leggermente più rosea rispetto al resto mentre la base è costituita da una ventosa che mi stimola i consueti pensieri.
Lo stringo. La sensazione tattile è abbastanza convincente. Quasi come stringere il tuo. Ma sicuramente l’odore non è buono come il tuo.
“… osserva come lo slinguazzo e me lo sbocchino…”
Mi prende lo sfizio infantile di misurarlo. L’unico modo è quello di sbottonarti i jeans e di metterli l’uno accanto all’altro… non è clamorosamente più grosso del tuo. Ma vuoi mettere la soddisfazione di sentire il contatto con tutto il corpo maschile e del suo cazzo che mi smuove da dentro? Non parliamo poi del calore, del sapore e della sua capacità esplosiva.
Rivolgo lo sguardo verso il tuo uccello che svetta duro e divento un fuoco. Palpami un seno, o sfiorami l'incavo delle cosce con il taglio della mano. Ascolta i miei sospiri… arrossisco in viso.
Voglio tutto, adesso! Qualsiasi contatto tattile per me sarebbe fonte di piacere! Scopami, inculami, leccami, masturbami, penetrami con le dita, sculacciami!
Più la sensazione è forte, al limite dolorosa, più la desidero.
“… non vuoi vedere e sentire come mi agito e godo?...”
Voglio godere come non mai. Intensamente, sono pronta e disponibile a tutto. A lasciarmi andare completamente. Fammi godere!
Torniamo all’auto parcheggiata alla fine del sentiero…
“… qui sul cofano la ventosa dovrebbe aderire bene, no?...”
Baciami non ci vede nessuno. Le nostre lingue si scontrano volgarmente.
Abbracciami e palpami dappertutto.
Sono troppo eccitata... giurami che mi farai scopare un cazzo vero prima o poi.
“…ti prego..."
Aiutami, smanio. Infilami questo fallo su per il culo.
“… sei la mia troia tesoro, te lo meriti…”
Versi un po' di lubrificante sulle mie dita invitandomi ad ungermi il buco. Dopo mi penetri con un dito, due, con tre.
Devi prepararmi accuratamente per un fallo così grosso.
Mi aiuti imputandolo e poi mi spingi con decisione. Faccio un po' di resistenza. Ma gemo.
Lo riposiziono meglio e riprovo l’ingresso. Non è una posizione comoda per me, ed il fallo è grosso.
Spingi ancora e finalmente entra per intero. Tutto, fino in fondo.
Ti sfioro la figa.
“… sei un lago...”
Mi inzuppo due dita come nel miele portandole in bocca. E ti fisso negli occhi.
“… impiegherei delle ore ma alla fine riuscirei ad asciugarti completamente…”
Mi cingi le braccia intorno al collo. Ti spalanco le cosce sorreggendole con gli avambracci mentre con le mani ti sostengo per le chiappe. Agevolo i tuoi movimenti spingendoti su e giù sul fallo. Lentamente, piano. Poi con più ritmo.
Il mio cazzo in tiro sfrega sulla tua figa, sulla clitoride, e per un attimo si impunta quasi dentro senza riuscire a penetrare.
E proprio in questo istante emetti un sospiro profondo che mai avevi emesso da quando ti conosco.
Tra il piacere e il dolore. O meglio, soltanto l’espressione di un grande desiderio.
“… siii! Voglio farlo in tre!…”
“… lo dici sempre quando sei eccitato… brutto cornuto!”
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17 years ago
admin, 75
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Incontro perverso di una notte di inizio estate
Era una notte di qualche giorno fa, l'estate stava per iniziare e con essa stava per giungere il momento fatidico, atteso e desiderato con un'eccitazione crescente e maturata nel giro di pochi giorni, dal momento in cui lei, “Sonia” mi aveva timidamente contattato. Sonia è una donna felicemente sposata, conduce una vita normale tra lavoro, marito ed i mille impegni della vita quotidiana. Una vita serena e tranquilla, a cui apparentemente non manca nulla e che per molti è solo da invidiare.. Ancora non so perché mi ha contattato, cosa l'ha spinta a cercare ed a rispondere ad un annuncio cosi fuori dal suo mondo ordinario. Forse la ricerca di un'emozione, di qualcosa di diverso, il gusto del proibito, o forse solo la voglia di essere scopata come una troia, di farsi dominare, sbattere, di sentirsi penetrare da un membro turgido ed enorme, ben diverso dal normalissimo cazzo del marito, oppure solo lasciarsi andare al sesso senza inibizioni, di soddisfare un suo latente e perverso desiderio. Forse uno solo di questi motivi o forse un “mix” di tutto ciò, chissà. So però per certo che il nostro “gioco” è iniziato quando ha avuto la consapevole certezza che mai avrei infranto il suo segreto, che avrebbe potuto fare le cose in modo pulito e da poter soddisfare le sue voglie senza compromettere e riprendere poi normalmente la sua vita quotidiana. Il gioco aveva poche regole: lei doveva fidarsi di me, di uno sconosciuto che forse aveva scelto solo per le dimensioni del suo membro, e fare quello che le ordinavo. Io a mia volta dovevo cercare di interpretare i suoi desideri più profondi, le sue perversioni e perché no, i suoi limiti. Il luogo dell'incontro, un casolare abbandonato lungo una strada di campagna, inagibile dall'interno ma con alcuni pertugi tra cui potevamo lasciarsi andare al nostro gioco intrigante lontano da occhi indiscreti. L'abbigliamento che le avevo richiesto consisteva di un vestito leggero, con gonna corta, senza reggiseno, perizoma, tacchi alti ed un foulard nero. La modalità dell'incontro era semplice. Lei aveva iniziato a conoscere la mia voce e sentirsi a suo agio con essa grazie a qualche telefonata fatta di nascosto dal marito nei giorni precedenti: sarebbe stato un incontro al buio, guidato solo dalla mia voce, dove nessuno dei due doveva vedere l'altro sino al momento della penetrazione che sarebbe comunque arrivata solo quando entrambi avremmo raggiunto il massimo dell'eccitazione. Dovevamo trovarci lungo la strada di campagna, in un punto preciso, dove lei si sarebbe fermata con la sua auto ed io l'avrei subito raggiunta con i fari che la illuminavano da dietro. Seguendola, l'avrei quindi guidata con il cellulare sino al luogo prescelto e poi avrei continuato a parlarle sino a che non fosse stata in grado di sentire direttamente la mia voce, della quale oramai si fidava. E cosi fu. Arrivati al casolare, le dissi di scendere dall'auto e di usare il foulard come benda per coprirsi gli occhi. Lei era li, bendata, con il vestito che le fasciava il corpo, dal quale si potevano chiaramente immaginare la forma del seno, dei capezzoli, del suo ventre, dei suoi glutei. Fui subito vicino a lei, arrivandole da dietro .. sentivo il suo profumo, la sua pelle, il suo respiro. Quasi fossi un animale, percepivo anche l'adrenalina che scorreva in lei per la situazione inusuale, intrigante, forse rischiosa, ma ancor più percepivo la forte eccitazione derivante da questo nostro gioco. Mi avvicinai sino ad intercettare il calore emanato dal suo corpo, ed iniziai a scoprirlo, ad esplorarlo sfiorandolo leggermente con la punta delle dita, percependone le fattezze, la turgidità dei suoi capezzoli, il morbido interno delle sue cosce, salendo su per le sue gambe sino a sfiorarle la fica attraverso il perizoma, per poi passare con le labbra sul suo collo e sentire il suo respiro che diventava sempre piu intenso. Prendendola per la vita, la auitai a fare due passi, conducendola contro il muro del casolare. Le ordinai alzare lentamente la gonna sino a scoprire il perizoma e lasciare nudi i suoi glutei e poi le chiesi di appoggiare le mani al muro divaricando le gambe. Senza fretta mi misi ad osservarla in quella posizione prona ... vedevo le sue gambe affusolate sui tacchi a spillo, congiungersi con un bel culo sodo e coperto solo dal filo del perizoma: la mia eccitazione iniziava a farsi sentire. Le chiesi quindi di sfilare lentamente, con una mano, anche quello. Iniziai a leccarla dal dietro entrandole da sotto con la lingua per esplorarle la fica ... la carnosità delle sue labbra ... la turgidità del suo clitoride. Mentre la leccavo passandole anche la lingua sul buco del culo, sentivo che la sua eccitazione cresceva sempre più, come il suo respiro ed il suo desiderio, mentre il suo ventre mi veniva incontro per cercare di aumentare il suo piacere. Il mio membro era diventato duro quasi stesse per scoppiarmi ... iniziai ad appoggiarlo, strofinandolo attraverso i miei pantaloni sul suo culo nudo, del quale sentivo il calore ... e lei si dimenava per cercarlo e sentirne meglio la turgidità. La sua voglia cresceva sempre più... ma ancora non era il momento. Le dissi di togliersi il vestito, liberando i suoi seni che iniziai a palpare delicatamente, e quindi di girarsi e di inginocchiarsi davanti a me, sbottonando la mia cerniera e tirando fuori il mio membro duro e pulsante, prendendolo in mano e passandolo sui suoi seni e sui suoi capezzoli. Poi, trattenendo la sua testa tra le mie mani, le ordinai di aprire la bocca e di iniziare a succhiarlo facendomi sentire il suo calore, la sua lingua esplorare la mia cappella, girandole intorno mentre il mio cazzo le riempiva la bocca. Sentivo il suo gusto nel succhiarlo, la sua eccitazione crescere come la sua voglia di avermi dentro ed il suo desiderio aumentava percependo ad occhi bendati la durezza e le dimensioni del mio cazzo. L'eccitazione era giunta al massimo, le ordinai di alzarsi e di appoggiare la schiena al muro. Era giunto il momento di toglierle la benda... un attimo... ci guardammo ed iniziammo a baciarsi... appoggiando leggermente la sua schiena al muro le alzai le gambe, incrociandole attorno ai miei fianchi. In quella posizione usai prima il mio membro come uno strumento per stimolarle il clitoride e quindi lo feci scivolare lentamente dentro la sua fica che era già completamente bagnata. Il desiderio di averlo tutto dentro, di sentirsi riempire da un grosso membro turgido, caldo, fatto di carne pulsante, era grande, ma il piacevole dolore che provava nel sentirsi sfondare un po' la tratteneva. Iniziai a pomparla per farglielo assaggiare gradualmente, un po per volta, penetrandola sempre più profondamente e poi tirandolo quasi tutto fuori per farglielo sentire meglio e quindi penetrarla di nuovo sino a che poteva riceverlo dentro di lei. In questo movimento sentivo i suoi gemiti ed il suo corpo che si divincolava per far si che la mia cappella le stimolasse parti profonde che non aveva mai sentito stimolare da un pene, e che le procuravano un piacere enorme... le chiesi di urlarmi quanto le piaceva farsi riempire da un cazzo, duro e grosso .. quanto farsi scopare cosi come una porca, come suo marito non l'aveva mai scopata... quanto si si sentisse troia in quel momento ... e mentre lo faceva il suo piacere esplodeva in un orgasmo prolungato ed intenso. La feci girare di schiena, con le mani nuovamente al muro per prenderla dal dietro, mentre con le mani le allargavo le grandi labbra per meglio sentire il calore della sua fica mentre lei sentiva il mio, penetrandola profondamente con il mio membro. Mentre la pompavo il mio cazzo era durissimo, con una mano alla bocca le facevo succhiare il mio pollice, mentre con l'altra stimolavo il suo clitoride per farla godere ancora di piu. Lei esplose in un orgasmo intenso, non riuscendo a trattenere alcuni schizzi mentre godeva come una troia. Ed io continuavo a pomparla alternando il ritmo e cambiando direzione, sentendo i suoi orgasmi che si susseguivano mentre la sentivo gemere, divincolandosi dal piacere per ricevere il mio cazzo sino in fondo ... più la sfondavo più urlava di piacere. Fu a questo punto che iniziai a stimolarle l'ano per vedere se riuscivo a penetrarla anche dal dietro... ma come iniziai a farci passare la cappella mi fermò, dicendomi che per questo non era ancora pronta e che nonostante l'eccitazione le avrei fatto troppo male .. peccato. Le chiesi allora di inginocchiarsi e sfilandomi il preservativo le feci nuovamente succhiare il mio cazzo che oramai era pronto ad esplodere inondandola ovunque di sperma caldo e schizzando sul suo seno, sul suo viso e sulla sua bocca.
Il nostro gioco di quella sera era finito, lei doveva ripulirsi dallo sperma che aveva ovunque, ricomporsi e tornare alla sua vita di tutti i giorni, da suo marito che la aspettava ignaro e magari quando rientrava le avrebbe chiesto pure di scoparla. Non so se questo è stato solo il gioco di una sera, ma posso dirvi per certo che, se vi capita l'occasione, è un'esperienza che vale la pena di vivere.
A Sonia
Alex
12
2
17 years ago
hyperfi,
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Lìamica di mia madre parte 2°
Mentre eravamo in moto verso la spiaggia ( era una spiaggia piccola dentro un insenatura con una grotta quella in cui mi stavo dirigendo) lei comincio a leccarmi l'orecchio sentii la sua mano infilarsi dentro i miei pantaloni e dentro il costume fino al mio cazzo che comincio' di nuovo a gonfiarsi , io non vedevo l'ora di arrivare tanta era la voglia che avevo dentro di fare l'amore con quella donna che riusciva anche solo con lo sguardo a farmi eccitare . Arrivati sulla spiaggia mentre stendevo l'asciugamano lei venne dietro di me con le sue dita stringeva i miei capezzoli leccandomi sul collo con voce bassa mi chiese: vuoi provare tutto dell'amore? la mia risposta fu istantanea e senza pensarci un attimo SI tutto quello che ti piace e ti eccita di piu' perche l'amore e' bello solamente se riesci ad essere te stesso in tutto nei gesti nelle parole, la complicita' tra un uomo e una donna nel fare l'amore deve ( dovrebbe perche non e' facile trovare una donna cosi o un uomo) essere totale per raggiungere il piacere piu'intenso possibile, ed io oggi devo ringraziare quella donna se ho imparato tante cose nel fare l'amore . Mi fece sdraiare a pancia sotto lei stesa su di me ,sentivo la sua lingua nell'orecchio leccarlo i suoi denti che dolcemente lo mordevano le sue mani sfioravano i miei fianchi sentivo delle scariche elettriche attraversare il mio corpo , poi la sua lingua comincio' a scendere lungo la spina dorsale mentre le sue mani sfilavano il mio costume senti la sua lingua che si avvicinava al mio culo lentamente ,"ti piace come ti lecca la tua puttana dimmelo " si sei una gran puttana leccami mi piace e mi eccita fammi sentire la tua lingua dentro: non sapevo nemmeno come quelle parole mi venivano ma era quello che volevo e per la prima volta ero me stesso in un attimo sentii la sua lingua entrarmi dentro mentre la sua mano mi stringeva il cazzo provai piacere ero eccitatissimo lei continuava a scoparmi con la lingua e il mio cazzo era sempre piu' duro gli dissi girati voglio leccarti la fica sei una gran troia .Senza laciare il cazzo mi fece sdraiare e venne sopra mettendomi la sua fica in bocca " leccami mordimi dai fammi sbrodare, allargai le sue cosce e comincia a leccare le sue labbra tutte intorno la sua fica era bagnata salii fino al suo culo lo leccai gli misi la lingua dentro su e giu la sentivo fremere allora misi il dito dentro e continuai a leccare la sua fica che si stava bagnando sempre di piu' ,il suo grilletto era diventato grosso e duro lo succhiavo con le labbra e nello stesso tempo lo leccavo con la punta della lingua il tutto duro qualche minuto il suo respiro era sempre piu' affannato poi si inarco' spingendo la sua fica nella mia bocca e in un attimo sentii il suo sbrodo riempirmi mentre io tenendola per i fianchi continuavo a leccarla e bere il suo piacere . Dopo qualche attimo si giro' scopami voglio il tuo cazzo dai scopa la tua troia ,la misi alla pecorina e in un colpo gli misi il cazzo dentro e cominciai a scoparla con forza " sculacciami disse fammi sentire le tue mani rimasi un attimo perplesso ma lei continuo' sculaccia la tua puttana ,cosi' mentre il cazzo andava su e giu' dentro la sua fica prima piano poi sempre piu' forte cominciai a sculacciarla facendo si che quel dolore misto al piacere la fece godere di nuovo, era senza fiato perche ogni volta che veniva era un fiume in piena e a me vedela godere cosi' eccitava tantissimo .dopo qualche attimo si giro' verso di me "voglio bere il tuo sbrodo dammi il cazzo voglio succhiarlo ,anche il tono della sua voce mi eccitava presi la sua testa e la spinsi sul cazzo succhia puttana fammi sbrodare voglio guardarti mentre lo bevi sentii il mio cazzo sprofondare nella sua gola era la prima volta che una donna mi faceva un pompino cosi' ero in estasi spingevo la sua testa con forza affinche' lo ingoiasse tutto e questo la eccitava ancora di piu' ,stringevo forte i suoi capezzoli fino al momento che una scarica elettrica parti dal cervello percorrendo tutto il mio corpo per scaricare tutto il mio sbrodo nella sua bocca ,non avevo mai provato un piacer cosi intenso che rimasi per un attimo senza fiato . La nostra storia e' durata cinque mesi con lei ho imparato tantissimo e lei con me poteva essere se stessa in tutto ,la mia prima volta che ho scopato il culo di una donna lo fatto con lei ,fare l'amore mentre ti guardano lo imparato da lei , ci piaceva giocare inventarci delle scene qualche volta di sera si vestiva da puttana andavamo in una strada dove non c'era nessuno e lei faceva finta di battere la eccitava tantissimo sulla spiaggia allargava le mutandine per farsi guardare la fica ,e se c'era una una donna sola cominciava a toccarmi il cazzo e se lei guardava lo tirava fuori e mi faceva un pompino ,sono stati i mesi piu' belli che ho vissuto ci siamo rivisti altre volte e anche oggi che sono passati tanti anni l'attrazione che c'era e' rimasta ci sentiamo per telefono e facciamo l'amore perche' mi ha insegnato anche questo a lei piace anche cosi .
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17 years ago
f6923,
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Colpa del mare i
Vivo in campania ed adoro il mare quindi con la barca mi concedo spesso fine settimana nelle incantevoli località della mia terra, ultimamente sono stato per il fine settimana in una nota località cilentana. Solite persone cordiali saluti di rito e la solita spiaggetta isolata ancora non troppo affollata dai turisti,anche se avevo notato la presenza di alcune comitive probabilmente forestiere, dato il mio carattere abbastanza allegro avevo avuto modo di conoscere alcune di queste persone in particolare mi aveva colpito una coppia nordica sui 50 anni, lui altezza media con un pò di pancetta capelli bianchi simpatico, lei bassina minuta con i fianchi un pò appesantiti ed il sedere un pò arrotondato dallo scorrere degli anni , qualche filo di pancetta, insomma le caratteristiche che rendono ancora più femminile a mio avviso il corpo nel passare degli anni, avevamo scambiato qualche parola al chiosco sulla spiaggia , per lo più informazioni su dove cenare la sera a noi che essendo del posto (ed amanti della buona tavola) già ne stavamo parlando.
Così la sera entrando nel mio ristorantino preferito rivedo la simpatica coppia seduta al tavolo con i loro due bambini, li saluto cordialmente e loro ricambiano ringraziandomi del consiglio e notando che ero solo mi invitano al tavolo.
Si parla del più del meno si ride si beve qualche buon bicchiere , sono proprio delle persone affabili, in particolare lei stasera sfoggia una camicia lucida di shantung che mette in risalto la fresca abbronzatura e dallo scollo generoso si intravede legermente il seno lasciato libero dalla lingerie, verso fine cena si alza con movenze feline per andare a fumare una sigaretta fuori e lo spettacolo è completo una mini di jeans mette in mostra le gambe ed ai piedi dei sandaletti bassi chiari dal tacco a rocchetto, quasi ho un mancamento, mi riprendo e galantemente mi offro di accompagnarla per non lasciarla sola, il marito approva dicendo di restare con i bambini.
Fuori le accendo la sigaretta ed inizio a parlare a raffica un pò per la tensione u pò perchè la compagnia è davvero piacevole, muovendo qualche passo ci troviamo davanti ad un vicoletto laterale alla cui fine si intravede la battigia leggermente illuminata dai fari del porto, lei rimane affascinata da quella vista e mi chiede di fare qualche passo fino alle scale a gradoni che delimitano la sabbia, la spiaggia è deserta ed il profumo del mare ci inonda il leggero vento sompiglia i suoi capelli scuri un pò crespi di salsedine, quando mi appoggia la mano alla spalla per sfilarsi i sandali e poter camminare sulla sabbia non resisto e mentre si rialza le nostre bocche si incrociano in un lungo bacio appassionato , la spingo nel vicoletto ed appongiando il mio braccio al muro come per fare un cuscino per la sua testa, incomincio a baciarla lungo il colloscendendo giù fino al seno stupendo già turgido.Con l'altra mano alzo leggermente la gonna e cerco spazio nella sua lingerie già umida di piacere, si inarca non appena le mia dita trovano la sua pelle emettendo un leggero sospiro pochi attimi di estasi, poi si stacca mi da un altro bacio e mi dice ne parlo con mio marito e ti chiamo dopo.
Resto frastornato mi ricompongo e risalgo al ristorante , dove non ci sono più.
Ritorno a piedi in paese cercando di capire e fantasticando su quello che poteva succedere, mentre annego questi pensieri nel dolce passito un trillo mi riporta alla realtà è lei che mi chiede se sono libero e se ho voglia di unirmi a lei ed al marito che sono già a letto nella casa che hanno preso in affitto........il resto alla prossima.
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17 years ago
jamaicanxxx,
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Avventura al cinema
Ero in pausa pranzo, avevo voglia di avventura e così decido di andare a vedere un film a luci rosse.
Entro nel cinema, pago il biglietto ed entro in sala, buio totale, i miei occhi faticano a vedere qualcosa, oltre allo schermo.
Decido così di appoggiarmi alla parete in attesa di riuscire a vedere le file di poltrone.
Non faccio in tempo ad appoggiarmi che mi vengono vicino due uomini, uno alla mia destra, l'altro alla mia sinistra e cominciano a toccarmi sulla patta.
Cerco di allontanare le loro mani ma si fanno più insistenti, prendono le mie e se le portano sul loro cazzo.
Tempo poco e riesco ad abbituarmi all'oscurità, intravvedo libero il posto in fondo all'ultima fila, mi avvio e mi siedo.
Non appena seduto, mi ritrovo i due uomini in piedi dietro lo schienale ed altri tre che mi si avvicinano.
Tutti e cinque si tirano fuori il cazzo e cominciano a menarselo. Non vedendo alcuna strana reazione da parte mia, piano piano si avvicinano a me e mi cominciano ad appoggiare i loro arnesi sulla faccia.
Mi sono ritrovato con cazzi sulle guance, vicino agli occhi e alla bocca. Era quello che volevo, ho cominciato a succhiarli uno ad uno e a volte mi ritrovavo anche due cazzi contemporaneamente in bocca mentre gli altri continuavano ad accarezzarmi il viso con le loro aste.
Ad uno ad uno li ho fatti sborrare poi mi sono alzato, mi sono nuovamente appoggiato al muro e quando dopo poco mi si è avvicinato un uomo, ho tirato fuori il mio cazzo e questo mi ha fatto un bel pompino.
Mi è piaciuto molto ed ho passato un'ora fantastica.
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17 years ago
admin, 75
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Vita da schiava (parte seconda)
dopo quel giorno in cui il mio padrone mi aveva offerto ai suoi amici come merce da usare a loro piacimento era inevitabile che stava per accadere mi qualcosa che mi avevasempre eccitato il solo pensarne ma che mi aveva anche un po' spaventata, sarei diventata la sua puttana, il suo oggetto da usare quando e con chi aveva voglia. Infatti una volta congedati gli ospiti, egli mi saluto' e mi lascio' tornare a casa dicendomi che non sarebbe passato molto tempo per un altro incontro. da li a qualche giorno ricevetti una sua chiamata, mi disse di venire a casa sua, prepararmi, truccarmi per bene e con abiti molto provocanti che stavolta mi avrebbe fatto una sorpresa. ero eccitatissima ma allo stesso tempo un po' timorosa in quanto non sapendo cosa aveva in mente......un po' mi spaventava. tuttavia mi recai come mi aveva chiesto il mio padroe a casa sua, mi preparai come lui aveva chiesto e quandi fui pronta egli mi ordino' di voltarmi, di mettermi in ginocchio davanti ai suoi pantaloni, a quel punto mi bendo' e mi lego' le mani dietro la schiena, mi ordino' di aprire la bocca e mi infilo subito il suo grosso cazzo fino in gola, mi scopo' letteralmente la bocca come se fosse una fica o un buco del culo e per non rovinare il trucco della sua puttana mi venne in bocca e io dovetti bere tutto quanto. mi slego' le mani ma non mi tolse la benda, mi ordino' di spalancare per bene con le mani le natiche e dopo qualche secodo mi infilo un cuneo anale ben lubificato nel culo, a quel punto mi alzai e capii che avrei subito pesanti penetrazioni.
di li a qualche i stante mi aspettavo di sentire suonare alla porta ma non ci fu nulla del genere, mi mise il collare e mi condusse nel garage, mi bendo' e mi carico nel baule della sua macchina SW dicendomi che mi avrebbe portato a fare un giretto. ero nel panico piu totale ma avevo addosso un'eccitazione che andava oltre ogni immaginazione. senti il motore mettersi in moto e partire, percoremmo poca strada forse 10 chilometri o poco piu e quando la macchina si fermo' il mio cuore batteva oltre 100 alll'ora, ho pensato : ecco siamo arrivati ora tocca a me. sentii il mio padrone scendere dalla macchina, chiudere la porta e salutare un gruppetto di uomii che poteva andare da 4 a 6 ersone. dalle voci delle persone non sembravano essere tutti italiani. ad un certo punto il baule si apri, una mano mi afferro' il collare e mi mise il guinzaglio e venni condotta fuori dalla macchina, in piedi bendata, mi tolse la benda e vidi attorno a me 6 uomini maturi, calvi, con la pancia, robusti, con la barba sfatta e poco piu in la vidi molti camion parcheggiati regolarmente, capii subito che il padrone mi aveva portato all'autoporto di fernetti, un parcheggio camion nei pressi del cofine italo sloveno qui a trieste, e si ra accordato con uno di loro nei giorni prima dicendo che avrebbe portato la sua puttana travesta e l'avrebbe ceduta per un ora ad un gruppo fornito di camionisti e che sarebbe venuto a prenderla dopo un ora esatta e che nell'arco di quel tempo avrebbero potuto abusare di me in ogni modo. e cosi fu....vidi il padrone voltarsi e diigersi verso il bar mentre il piu robusto dei 6 mi alzo di peso e mi mise in spalla e mi porto all'interno del container di un camion dove c'era un materasso e alcune sedie. mi mise a terra e mi disse di inginocchiarmi e che a turno avrei dovuto succhiare tutti e 6 i loro cazzi. io vista la situazione non osai nemmeno tentare di dire qualcosa e cosi obbedii e cominciai a slacciare i pantaloni uno dopo l'altro e non vi dico cosa mi sarebbe aspettato.....certi cazzi erano veramente grossi e incazzati. uno di loro vedendomi alla pecorina mentre slacciavo i pantaloni ad un suo collega non si senti piu nella pelle e mi assali come un animale, si avvinghio intorno alle mie coscie e comincio a toccarmi dappertutto e fu li che trovo il cuneo conficcato nel mio culo, a quel punto non so cosa blatero' ai compagni e in che lingua ma in un battibalena ebbi tre di lor dietro di me e mentre mi veniva sfilato il cuneo senza troppi complimenti prese il suo posto un cazzo vero che comincio a sbattermi con violenza, io all'inizio urlai anche perche' non ero preparata a tanta foga e allora per soffocare le mie urla uno di loro mi prese la testa e me la premette sul suo cazzo e comincio' a violentarmi anche la bocca. uno dopo l'altro usarono i miei due buchi fino a che ebbi due cazzi nel culo e due in bocca e due nelle mani, ero completamente piena. dopo essermi venuti copiosamente sul corpo mi voltarono e senza dire una parola a turno mi infilarono le loro mani nel buco del culo che oramai era completamente ridotto ad un brandello di carne. ero talmente sinita che non avevo nemmeno la forza di dire basta e cosi subii in silenzio la violenza nel mio culo. alla fine quando tutti ebbero abusato con la mano del mio ano, l'ora era oramai scaduta e venne il mio padrone a prelevarmi, neanche una parola, mi bendo' e mi carico' nel baule della macchina e mi condusse a casa sua dove mi disse di cambiarmi e tornare a casa sempre disponibile al prossimo incontro.
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17 years ago
admin, 75
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Arancia meccanica..autorizzata
Leggo una inserzione..coppia affiatata con lei molto porca amerebbe creare una situazione di violenza di gruppo su mia moglie, dopo avermi legato ed imbavagliato ad un albero..
Provo a scrivere, mai fatto prima d’ora, ma potrebbe essere una esperienza anche interessante, chissà..
Cominciano le trattative, io millanto di avere 2 amici dispostissimi ed affiatati, invece non ho un cazzo di nessuno ancora contattato, se il discorso va avanti penso 2 pirla per dirla alla milanese, si trovano sempre.
Tengo i contatti con lui, lo vedo un tipo malfidente, pignolo, pedante ed eccessivamente prudente, un impiegatuzzo alla fantozzi ; io sono nato e cresciuto in un rione di periferia, a scuola dei tipi come questo qui li prendevamo a calci in culo e gli fregavamo la merenda..adesso che siamo più grandicelli, la sua merenda, la cara mogliettina, gliela freghiamo in tutti i sensi e col suo permesso per giunta…meglio di così…
Al bar di sera avvicino uno alla volta i miei più fidati amici di cazzate giovanili, e gli faccio la proposta. Accettano senza esitazione. Ho ancora un certo ascendente su una piccola comunità, conquistato e pagato a caro prezzo, negli anni di scuola, ma questa è un'altra storia…
Continuano le trattative, questa coppia non è della mia città ma di una distante una cinquantina di chilometri.
Mi dicono le loro intenzioni.. vorrebbero che gli aspettassimo in un boschetto convenuto, lasciarli cominciare il rapporto, circondare la loro macchina… quando lui glielo ha gia messo dentro, battergli i finestrini, apostrofare sua moglie pesantemente, aprire la macchina, tirarli fuori in malo modo, legarlo ad un albero, imbavagliarlo, e sbattergli la moglie a turno davanti ai suoi occhi, trattandola da troia che a lui eccita molto.
Arriva il giorno convenuto, io e i miei amici aspettiamo alla periferia della città, vicino alla zona industriale nella stradina la coppia. Arriva una macchina, il tizio mi aveva detto di arrivare con una jeep Toyota, ..mi sembra abbia detto nera.
La macchina arriva, si ferma, dopo un po’ i finestrini si appannano, siamo pronti, lo confesso che sono un po’ emozionato, ma devo dare sicurezza agli altri 2, di cui avevo millantato di aver gia fatto esperienze di questo genere…
Adesso dico…circondiamo la macchina, sono li, lei è sdraiata con le gambe larghe, vestita da troia da monta, peccato che non le ha fatto mettere le giarrettierecome gli avevo suggerito, ma anche body e autoreggenti possono bastare.
Lui è gia sudaticcio dopo 10 o 15 stantuffate alla sua troia…
Appena ci scorgono che li osserviamo dai finestrini, impallidiscono…che attori penso, si sono immedesimati bene nella parte. Apro la portiera, tiro fuori il marito e a calci in culo lo faccio accomodare vicino ad una albero. Fa l’impietrito, un vero attore! Lo leghiamo ed imbavagliamo, anche se non ha neanche fiato…
Vedi cosa vuol dire il lavoro sedentario…ti rammollisci come sto qua.. dico al mio amico..divertito. Prendiamo la moglie, gliela facciamo vedere prima del trattamento e cominciamo in gruppo dapprima a toccarla dappertutto, poi la facciamo inginocchiare e glielo mettiamo a turno in bocca..Prima fa la ritrosa..attrice consumata pure lei!!!…poi comincia a prenderci gusto, e chiudendo gli occhi comincia a prenderlo in bocca con più passione…Adesso mi giro per chiedere al marito se vuole che la montiamo coi preservativi o no..non dice niente e visto che chi tace acconsente, decido di non usarli, si vede che le piace che gliela riempiamo di sborra. ..
Cominciamo a sbatterglielo dappertutto, prima io in bocca e 1 nella fica, poi in due uno nella fica, uno nel culo,e il terzo la soffoca quasi col cazzo fino in gola…Veniamo quasi assieme, chi arriva prima aspetta!!! Nella fica, nel culo ed in bocca. Lei geme di piacere… Finito il servizio la ringraziamo, lei non ci dice niente e corre ad abbracciare suo marito, che se lo voglia fare legato all’albero? Penso, vuoi vedere che in 3 non l’abbiamo neanche saziata? Ci incamminiamo per il sentiero lasciando li la coppietta ed improvvisamente vedo due fari…che avanzano.. dalla Toyota… blu esce un signore con la moglie che vedendoci si scusa per il ritardo ma non è pratico del luogo. Possiamo cominciare?? Io e mia moglie siamo pronti!!!
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17 years ago
leonida1960,
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La nostra trasgressione
IL SESSO IN CAM
C’eravamo iscritti su Desiderya per il gusto di conoscere qualche coppia che fosse disposta a trasgredire con noi facendo un po’ di sesso in cam.
Grazie a Desiderya abbiamo avuto molti contatti, scelti rigorosamente tra coppie molto distanti dalla nostra residenza per la paura folle che avevamo, e abbiamo ancora, di imbatterci in qualche persona che ci conosca.
Siamo una coppia con un’ottima reputazione, e mai vorremmo che qualche buontempone ci sputtanasse per questa piccola voglia di trasgredire che gradualmente ci stava conquistando.
Abbiamo chattato con molte coppie, o presunte tali, e piano piano abbiamo effettuato una scrematura dei nostri contatti al fine di selezionare quelli che ci intrigavano di più.
Con i migliori di loro siamo riusciti a fare del sesso in cam superando la grandissima vergogna che regnava dentro di noi. Molti di loro ci confidavano che non era una cosa appagante, e che ben presto ci sarebbe apparso come una pratica inutile e noiosa. Secondo loro l’unica vera e piacevole trasgressione sarebbe stata quella di fare sesso dal vivo insieme ad un’altra coppia.
La cosa ci pareva assurda e impossibile dal momento che abbiamo passato i quarant’anni senza che nessuno di noi due fosse mai stato con un altro partner al di fuori della nostra ormai solida coppia. Il tutto con una fortissima aggravante: siamo entrambi molto gelosi.
Una dei tanti contatti che avevamo selezionato nella penisola, ci convinse a contattare qualche coppia della nostra regione spiegandoci che solamente in quel modo saremmo riusciti finalmente a provare il piacere della vera trasgressione.
LA RICERCA DI UNA COPPIA VICINA
Non eravamo molto convinti, ci stuzzicava solo il fatto che avremmo potuto fare sesso insieme ad un’altra coppia, ognuno con il suo partner come in cam, ma nello stesso letto. Una cosa sicuramente molto più intrigante.
Ogni volta che uscivamo da casa ci guardavamo tutte le coppie che incontravamo x strada e ci facevamo sempre la stessa domanda: lo faremmo con loro? La risposta che ci davamo era sempre unanime e negativa. Era impossibile scorgere in una coppia qualche particolare che ci avrebbe convinto a superare il nostro grande timore.
Eppure, nonostante la titubanza che ci assaliva, abbiamo cominciato a contattare coppie residenti nella nostra isola. Le chattate assumevano la forma di telenovele, lunghissime e con innumerevoli episodi. Cercavamo di scoprire ogni dettaglio dei nostri interlocutori per essere matematicamente certi che fossero persone assolutamente estranee alle nostre conoscenze della vita normale.
Con grande trepidazione siamo riusciti ad organizzare qualche pizzata conoscitiva. Abbiamo incontrato sempre coppie squisite, a conferma che la nostra meticolosa selezione aveva dato buoni frutti.
Non è mai nato il giusto feeling per andare avanti e questo fatto ci stava demotivando. Certo, abbiamo guadagnato delle ottime amicizie “normali”, ma noi cercavamo un’amicizia un po’ particolare..
L’ULTIMO TENTATIVO
La demoralizzazione era arrivata ormai alle stelle quando, la sera prima dell’ultimo incontro programmato, ci arrivava un sms che, laconicamente, ci comunicava che la pizzata conoscitiva non si sarebbe mai più tenuta. È stata una delusione pazzesca, proprio con la coppia che avevamo pazientemente selezionato e sulla quale avevamo riposto tutta la nostra fiducia.
Il nostro weekend era stato irrimediabilmente rovinato. Ne parlammo in chat con una coppia che non avevamo mai visto in cam, ma che ci attirava per la grandissima simpatia che trasmetteva tramite la fredda finestrella di messenger.
Sicuramente doveva trattarsi di due persone fisicamente sgradevoli dal momento che, in genere, la simpatia e la bellezza sono vocaboli che non vanno assolutamente d’accordo.
Questa coppia ci trasmise parole confortanti e si offrì di incontrarci. Organizzammo in fretta e furia una pizzata conoscitiva, ben consapevoli che non avremmo certo trovato due divinità greche, ma sicuramente due persone sincere e cordiali.
L’INCONTRO
Ci incontrammo fuori città. Con nostra grande sorpresa scoprimmo che non si trattava assolutamente di persone dall’aspetto sgradevole, ma di una coppia veramente attraente.
Lui, bell’uomo, alto, snello, fisico atletico, ha subito catturato le attenzioni di mia moglie. Lei, molto graziosa, dolce, affascinante, ha straordinariamente catturato le mie.
Durante la pizzata abbiamo avuto modo di apprezzare, oltre alla loro accattivante simpatia, che ben conoscevamo, anche la loro splendida educazione e la loro notevole cultura.
Dopo la pizzata decidemmo di fare una passeggiata in un parco distante alcuni chilometri. Andammo con le nostre auto, loro ci facevano strada e noi li seguivamo. Durante il viaggio, io e mia moglie commentavamo la serata. Eravamo entusiasti e consapevoli di esserci imbattuti in una coppia unica, troppo bella per essere vera.
Passeggiammo nel parco, in compagnia del silenzio e delle stelle.
Dopo la passeggiata ci invitarono nella loro casetta di montagna a bere un bicchiere di buon vino. Tra un sorso e l’altro parlammo di tutto, tranne che di sesso, ma era bello lo stesso, sicuramente avevamo trovato un’altra coppia di amici “normali”, anche se questa volta erano davvero speciali.
MEZZANOTTE
Era mezzanotte, uscimmo in cortile. Ci sedemmo sotto un grande leccio che, tra i suoi ruvidi rami, ci lasciava intravedere le stelle. L’atmosfera era molto romantica, io baciavo mia moglie e lui baciava la sua, fantastico! Le effusioni durarono una buona mezzora, quindi decidemmo di entrare in casa e di continuare quegli splendidi momenti comodamente sdraiati sul loro letto matrimoniale, con la stessa penombra che regnava nel cortile.
Sentivo di amare mia moglie come non mai, provavo una bellissima sensazione. Faceva caldo, mi tolsi la camicia e così fece pure il lui dell’altra coppia. Baciavamo le nostre donne con una immensa passione e, senza che ci fosse nessun accordo, entrambi le liberammo del loro caldissimo e scomodissimo vestito.
E così, pezzo dopo pezzo, sparirono pure i nostri pantaloni, le calze, e poi i reggiseno e gli slip. Senza rendercene conto ci trovammo completamente nudi. La cosa più strana è che eravamo tutti e quattro sereni, senza quella scomoda vergogna che si prova quando ci si mostra in webcam.
E qui notammo, con grandissima sorpresa, che lui aveva un fisico perfetto ed era molto ben dotato. La sua donna, in aperto contrasto con quel dolce visino acqua e sapone, sfoderava un fisico mozzafiato, bello, sodo, con tutte le curve al posto giusto. Mi pizzicai due volte, convinto che mi sarei svegliato, ma era tutto vero, eravamo lì con loro in un’atmosfera da mille e una notte.
QUATTRO ORE DI SESSO
In poco tempo in quel letto non avevamo più una posizione definita, io accarezzavo la lei, lui accarezzava mia moglie. Ci comportavamo con estrema naturalezza e con tantissima dolcezza. Ci baciavamo con passione e ci alternavamo: un po’ con la nostra moglie e un po’ con la moglie dell’altro. La mia grande gelosia era sparita e mi sentivo veramente felice nel vedere mia moglie che giocava con lui e con il suo grosso attrezzo.
Per la prima volta in vita mia ho fatto godere una donna che non fosse mia moglie. È stata un’esperienza fantastica tenerla stretta e sentirla ansimare di piacere e nel contempo vederla vibrare e godere.
Abbiamo fatto del sesso veramente speciale per quattro ore, altro che sesso in cam! Un’esperienza stupenda e indimenticabile che io e mia moglie speriamo di ripetere al più presto. Un’esperienza che ci ha resi molto più uniti e complici di quanto non lo fossimo mai stati.
Ancora un grazie a questa fantastica coppia che ci ha regalato uno dei giorni più belli della nostra vita.
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17 years ago
admin, 75
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La mia prima volta con .....
non tanto tempo fa, ero con un mio amico a cazzeggiare per le strade dl mio paese.Ad un certo punto stanco della solita routine , decido di andare verso cassino città a circa mezz ora dal mio paese.Il mio amico, doveva prendere le sigarette e allora decidiamo di fermarci in un bar... un bar a me sconosciuto.., ma ben frequenrtato...
A un certo punto mentre facevo al fila in cassa , mi scappa di fare la pipì ,ma giro e mi rigiro a cercare il mio amico e nn lo vedo piu'.Allora corro giu' nel bagno e mi metto a sbattere inisistentemente sulla porta dl bagno che era chiuso..No nn ero ammattito,ma pensavo ci fosse il mio amico così io molto da maschio rude quale io sono, urlo:muoviti pezzi di merda mi sta scappando... una voce mi dice :un attimooooo ..La voce nn era quella del mio amico e mi sono un po' irrigidito, di botto si sente lo scarico del bagno e la serratura che si apre.... In questo frattempo, pensavo che ero solo in quel posto grande e che il mio amico nn sapevo piu' dove fosse...si apre la porta.....io che ero soprappensiero, e distratto dai miei pensieri , mi vedo uscire dal bagno un ragazzo fantasticamente bello,capello medio lungo, camicia bianca aperta di alcuni bottoni, jeans ben stretto occhi verdi colore della carnaggione scura di abbronzatura, io non c'ho capito piu' niente ho solo sentito una cosa dura crescere nei miei boxer, gli occhi salivano e scendevano da quel corpo da sogno.....tutto questo è successo in pochissimi secondi il tempo che si aprisse bene la porta del bagno ...tornato in me , ma non tanto tornato,perchè con fare da maschio bastardo e sicuro di se, prendo al colletto della camicia il ragazzo che a prima vista poteva avere 18 19 anni ;gli urlo contro ora tu entri con me in bagnoe mi chiudo dietro la porta... lui tra l essere stupido e spaventato, non reagisce e per pochi secondi ci guardiamo negli occhi anche se lui era un po' piu' basso di me , sono stati quei secondi piu' intensi della mia vita xchè dovevo rimanere li con quelle fermezza e freddezza, ma in realtà neanche io sapevo cosa stavo facendo, ma sentivo che mi piaceva quella cosa e non pensavo neanche che potesse entrare qualcuno e beccarci li insieme , non ho pensato in quei momenti neanche a chi potesse essere con il ragazzo che forse lo aspettavano , sono riuscito solo ad isolarmi dal mondo intero e non mi era mai successo, mi sentivo attratto e il mio cazzo continuava a pulsare da dentro i boxer.... nel frattempo la mano con cui avevo afferrato il colletto della sua camicia gli scivola dietro al collo, e lui continuava a non capire ,allora con un colpo di forza avvicino la sua faccia alla mia , le nostre labbra si sfiorano e i nostri respiri diventano piu' accellerati, ma di botto rimango senza respiro mi si chiudono gli occchi e mi avvicino ancora di piu' a lui e lo bacio ....le sue labbra erano calde e morbidose e la lingua bagnata di una saliva saporita che non avrei mai smesso di succhiare. tutto questo x pochi secondi di botto lui mi da una spinta e mi urla con voce quasi senza tono : ma sei impazzito, ma che cazzo stai facendo ,ma non so perche mentre provava ad urlarmi queste cose , vedevo le sue labbra che si riavvicinavano alle mie io ero rimasto immobile alla parete ma lui veniva verso di me come una calamita e mi ha messo la lingua in bocca mentre le nostre mani andavano dappertutto, lo baciavo lungo il collo , con le mani sul viso per sentirlo pensavo dentro di me ora apro gli occhi e tutto è finito , è solo un sogno....infatti così ho fatto li ho aperti e quando ho mrealizzato il tutto , non capivo cosa stesse succedendo, io un maschio che scopava a destra e a manca con le donne , che stavo baciando e toccando un ragazzo e piu' lo guardavo e piu' ne avevo voglia, le mie mani gli sbottonavano la camicetta ed inizio così a leccarlo , ma tra i baci e slinguazzate varie come se ci fossimo conosciuti da sempre , una sensazione irrepetibile che ancora ora se ci ripenso mi diventa duro come il travertino ...due uomini in un bagno senza neanche sapere come si chiamavano , che si stavano amando , ma sempre due perfetti sconosciuti...mentre lo baciavo le mie mani e le sue cercavano di sbottonate i pantaloni e una volta sbottonati , lo faccio salire sulla tazza , era bellissimo uno spettacolo , le mie labbra scivolavano su tutto il suo corpo profumatissimo , la curiosità di quello che stava succedendo, mi porta la mia bocca sui suoi boxer e per la prima volta ero vicino un organo maschile, nonho mai tremato così tanto in vita mia neanche in pieno inverno con la febbre a 40....gli dieti un bacio e mi fermai li, poi le mie labbra dinuovo alla ricerca delle sue labbra mentre le mani lo accarezzavano senza mai fermarsi, finche' lui nn prende la mia mano destra e la dirige verso il suo pacco che sembra esplodesse fu una sensazione bellissima speravo non finisse mai....incomicio' a succhiarmi il capezzolo sinistro e mi sembrava di toccare il cielo e non capivo piu' dove fossi,ma eravamo io e lui persi nel mondo un mondo che non avevo mai conosciuto.Lo prendo così sulla testa e lo faccio chinare sul mio pacco mezzo fuori dai boxer verso l ombellico , con tocco deciso,me li tira giu, e mi ritrovai mezzo nudo davanti ad un perfetto sconosciuto.Avvicina la sua mano sul mio cazzo, inizia a segarlo e li ho capito che stavo per fare sesso con un ragazzo e ho finalmente realizzato tutto, non era un sogno ma la pura realtà... con mosse prima delicate che iniziano a prendere velocità incomincio' a masturbarmi finchè finalmente le sue labbra si avvicinano al mio cazzo, e lui inginocchio con quei suoi occhioni dolci mi guardo' come per avere il mio consenso e io con un cenno gli feci capire che non vedevo l ora...e così in pochi secondi la sua bocca calda e piena di saliva anche se aveva la bocca secca x l emozione e il cuore che stava x uscirgli di fuori, incomincio' a succhiarlo prima piano perchè non troppo capace , ma una spinta della mia mano sulla sua testa , fa sì che incomincia ad aumentare la velocità.... era bravissimo mai nessuna era stata così brava e accorta , così per ancora pochi minuti poi si alzo' e mi bacio' dinuovo e fui io così a fare cio' che lui aveva fatto a me , con un sorrisetto dolce , mi fece capire che gli avrebbe fatto piacere se anchi glielo succhiassi....ancora aveva i boxer infilati...ma poco dopo non li aveva piu' addosso, e tiro' fuori un cazzo enorme , non ne avevo mai visto uno da così vicino ero curioso, avevo voglia di assoporarlo,rimasi a bocca aperta, era grosso e duro, e iniziai a baciarlo prima dolcemente epoi lo infilai tutto in gola sentivo lui gemere , e la cosa mi eccitava ancora dipiu' mentre lui mi strizzava i capezzoli..... era un cazzo fantastico, non pensavamo neanche piu' che ci trovavamo dentro un cesso pubblico,per noi eravamo semplicemente in un prato fiorito a fare l amore. sentivo il cazzo che pulsava pulsava e mentre io mi segavo e ancora tenevo il suo cazzo in bocca, volevo non finissemai, lui si giro' e allora misi la mia lingua inmezzo a quel culetto che per me sconosciuta come cosa, aveva dei peletti biondi e per me era una novità, ma piacevole .Un culo muscoloso con un buchetto stretto che mentre lo leccavo provavo a metterci un dito dentro e sentivo il suo dolore che come arrivava la mia lingua si trasformava in piacere.... fino a chè con voce sottile mi dice ....:sto per veniiiireeeeee e si gira di botto e mentre glilo succhiavo incomincia a sborrare, mi schizza su tutto il petto e in viso era tanta ma tanta e calda e un profumo strano sensazione strana anche ,subito riprende il mio cazzo in bocca e come sto per sborrare anch io si fa schizzare sul viso e sui pettorali super muscolosi......come ho finito di godere, si alza e ci abbracciammo e il nostro sperma si mischia tra i nostri corpi, ma non ci faceva schifo e tutto fini' con un bacio dolce e duraturo........nessuno dei due oso' pulirsi,ci rivestimmo con tutto mil nostro sperma addosso edi fretta riuscimmo a scambiarci il numero di cellulare.......e fu così che per una semplice pisciata che neanche ho piu' fatto che ebbi il mio primo rapporto sessuale con un ragazzo.....non dimentichero' mai qul 11/09 e mesi successivi.......
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
T.V.B.
Ho lasciato parole nel vento, trasportate lontano dalla brezza, non hai risposto, non un sorriso, non una carezza, non uno sguardo, ti sei voltata e te ne sei andata lontano nascosta tra la nebbia.
Sono rimasto lì, seduto ad aspettare con lo sguardo perso nel vuoto, nemmeno so dire quanto, credevo non ci fossi più, credevo di averti persa per sempre. Il vento ha diradato la nebbia, piano piano, lentamente, quasi come se sentisse che avevo bisogno di luce.
Volgo lo sguardo e ti vedo, a pochi passi da me, mi osservi e non muovi nulla, nemmeno le ciglia, quasi incantata, non so cosa fissi con lo sguardo, forse aspetti che la nebbia si diradi. Il mio sguardo si posa su di te, indaga, sta cercando un segno, un accenno, un qualcosa che mi spinga ad aprir la bocca per parlare. Il tempo pare si sia fermato, non si odono rumori, ed il vento si ferma; un timido raggio di sole si posa sul tuo viso e lo illumina. Brilla il tuo viso, imperlato da due rivoli che scendono lenti sulle guance arrossate. Nemmeno il più grande e famoso dei pittori potrebbe vedere ciò che vedo io, due file di diamanti splendenti fanno da cornice al tuo volto. Non posso muovermi, romperei la magia, l’incanto, mi sento un verme per averti ferito, per non aver capito quanto conti per me. Ti muovi, prima indecisa e titubante, ma poi acceleri, ti avvicini e mi butti le braccia al collo prima che possa muovere una ciglia. Sento la tua bocca posarsi sulla mia, calda,morbida, dolcissima, mi sfiori le labbra come solo tu sai fare, vuoi la mia bocca, la mia lingua, e con un dito mi sfiori il viso seguendone i contorni. Incapace di reagire a tanta dolcezza socchiudo gli occhi, tutto imbrunisce, ho solo due perle davanti, i tuoi occhi luccicano come non mai, gli sguardi si incontrano e le nostre lacrime si uniscono scendendo sul tuo seno goccia dopo goccia e facendoti fremere. Sussurri qualcosa che non sento, ma so cosa stai dicendo, anche se fossi sordo sentirei, sono i tuoi occhi a parlare, è i tuo corpo che grida, forte, fortissimo, impossibile non sentire quello che dice. Tu sei capace di sciogliere ogni cosa, non ho difese contro di te, mi sciolgo come la neve ed il ghiaccio al sole di aprile, le mie tempie pulsano, il cuore accelera i suoi battiti ed il respiro si fa affannoso. Le mie braccia e le mie mani cominciano a muoversi, ti avvolgono, e tu ti accoccoli come una bimba in braccio a suo padre. Ora sono e mie mani a sfiorarti il viso, è la mia bocca cercare la tua, e sento i tuoi capezzoli pungermi lo stomaco, ti bacio dolcemente e tu reclini il capo all’indietro, la mia bocca scende sfiora il collo, e la mia lingua umida si posa su di esso sfiorandolo, hai un fremito,due, tre, pure tu ora hai il respiro affannoso, sento il tuo seno spingere contro di me e avverto il battito del tuo cuore. Prendimi mi sussurri, ti voglio, ora, adesso, subito.
Sento le tue mani scivolare sotto la mia camicia, le tue unghie affondare nella mia pelle mentre la mia lingua raggiunge la scollatura del tuo vestito. Un brivido di piacere mi attraversa mentre le faccio scorrere la lampo del vestito nero verso il basso, inarchi la schiena per poter spingere il seno verso la mia bocca. Il vestito scivola in basso, un suo lieve movimento lo fa cadere a terra ed esso appare in tutto il suo splendore davanti ai miei occhi, l’accarezzo con lo sguardo e ti sento tremare. Sento le mani sbottonarmi la camicia e poi sfiorarmi il petto, mi riempi di baci leggeri tutto il torace e non ho la forza di sfilarmi la camicia, ormai aperta, dalle braccia.
Non so quanto tempo ci siamo accarezzati, avverto le tue mani che scendono a cercare la cintura, e sento che scivoli tra le mie braccia per metterti in ginocchio davanti a me. No. Ti fermo, non è ancora il momento, devi aspettare, devi bramare proprio come il fumatore che rimasto senza sigaretta non vede l’ora di trovarne una in piena notte e con tutti i tabaccai chiusi.
Sono io a condurre il gioco, lì, in piedi nel parco, la gente che passa e ti vede seminuda, io con la camicia a penzoloni, ma non esiste nessuno all’infuori di noi in quel momento.
Lentamente ti spingo contro una pianta, un ramo basso e solido sembra fatto apposta per noi, ti faccio appoggiare, quasi seduta, ed inizio ad esplorare il tuo corpo coprendolo di baci e carezze ed inumidendolo tutto con la lingua. Il tuo minuscolo perizoma in pizzo lascia intravedere il paradiso, accenni a levarlo ma anche stavolta ti fermo. Non riesci a stare ferma, la voglia di toccarti aumenta ed i miei baci ti fanno sussultare. La tua mano si posa tra le tue gambe e sopra il perizoma inizi a toccarti con lenti movimenti circolari. Con il mio fazzoletto, sempre baciandoti ti bendo gli occhi, e tu gemi, ora non vedi nulla, senti me vicino, senti il mio respiro su di te, e le mie dita sfiorano la tua pelle ora qui ora lì, ad ogni tocco un gemito, il piacere ti assale, mi desideri e mi dici ora, non resisto, ti voglio….. Non ti ascolto, una coppia ci sta guardando, si è seduta accanto all’albero a fianco, in una posizione dove ci può osservare, ma tu non lo sai, non puoi vedere. Incontro o sguardo di lei, poi quello di lui, si baciano, sono eccitati da ciò che vedono e si vede.
Un mio sguardo più intenso sulla lei la spinge ad alzarsi, prende il suo uomo per mano e si avvicinano in silenzio mentre ancora ti sto accarezzando.
Sei vicinissima all’orgasmo, il tuo tocco sapiente ti procura piacere, ma ti fermo la mano ti sfioro il viso, e mentre ti bacio senti una mano fredda e tremolante accarezzarti la schiena. Sussulti, ma quella mano si fa più audace, ti sfiora e prende il posto della tua al centro del piacere. Un seno piccolo e sodo si appoggia a te, ti spinge contro la schiena, e tu appoggi una mano all’albero aggrappandoti al ramo con l’altra. Io mi inginocchio, ti sfioro con la lingua e ti abbasso i perizoma.
Quella mano sconosciuta e la mia lingua ora danzano sul tuo sesso, assieme, lentamente facendoti urlare di piacere. Senti altre mani ora sul tuo corpo, oltre alle mie, mani da uomo, ruvide e callose, ti stringono il seno e ti piace. Senti una lingua sulla schiena, una sul seno ed una sul clitoride gonfio.
Non resisti, urli, ed esplodi in un orgasmo incredibile, piegando le ginocchia ed accasciandoti esausta. È lunga la notte ancora, casa mia è proprio a due passi, ti prendo in braccio esausta, ancora nuda e bendata e mi incammino seguito dalla coppia che ha raccolto i tuoi vestiti da terra. La gente ci guarda passare, ma non li vedo, il gioco continuerà , ma dentro quattro mura, nel nostro letto…..
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17 years ago
funghetto, 42
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Giovedì
L’appuntamento è per le 11.30. Avremo tempo sino alle 15.30 circa.
Le istruzioni prevedono che, prima di ricevere la Padrona, io indossi il “collarino” col campanello ai genitali, il collare, ed il guinzaglio.
Sono sempre agitato ed eccitato prima che arrivi la Padrona.
Ho pensato di farLe una sorpresa (a volte le gradisce): la aspetterò nella casetta. Gli accessori indosso, nudo, in ginocchio. Le farò le feste quando arriverà.
E’ all’uscita dell’autostrada. Vado e mi preparo.
Dopo un attimo suona il telefono. E’ Lei, ci sarà il portone chiuso.
Mi saluta allegra, affabile come sempre. “Ho voglia di un caffè”.
Cazzo!!!! Mi sfugge un “ma non posso…….” E mi becco un “COME NON PUOI. NON ESISTE NON PUOI”.
E’ vero, ho detto una cazzata. Posso. Certo.
“Ci vediamo sotto i portici, 5 minuti e arrivo”.
“NON FARE ASPETTARE LA TUA PADRONA”.
Mi sbrigo. Tolgo collare e guinzaglio. Mi rivesto ma naturalmente tengo indosso il collarino e non metto l’intimo. La Padrona non vuole che io indossi l’intimo quando ci vediamo.
Un sorriso cordiale. “Ciao, tutto bene?”
Ci avviamo al caffè e conversiamo del più e del meno.
Poi si va.
La chiave del portone non funziona. Mi fa disperare sta chiave. Mi girano i coglioni a suonare ancora a qualcuno. L’avevo già fatto prima. Ma non posso permettermi di andare a procurarmi un’altra chiave in questo momento. Scelgo un altro condomino e suono. Nessuno. Suono un altro campanello. Apre ancora prima di chiede “chi è”, e ci intrufoliamo di corsa senza dire nulla.
La prima cosa da fare è spogliarsi. Almeno per me. Non posso stare vestito davanti alla Padrona.
E’ splendida vestita di bianco. Sandaletti bianchi (quelli che ho sul cell come sfondo) e calze a rete bianche. Minigonna bianca. Maglietta con zip bianca. Non credo abbia il reggiseno, ma non ne ha bisogno, sinceramente.
Nudo, la saluto come si deve. La abbraccio e Le do qualche bacio. Si ritrae. “Siediti” e mi indica la solita sedia.
All’improvviso compare una benda in seta. Non ci vedo più. Le mani vengono legate alla spalliera della sedia. Abbiamo appena iniziato e sono già inoffensivo; inerme.
Mi passa dietro la schiena, le sfioro le gambe. Lei mi accarezza il torace. Qualche bacio sfiorato.
Si allontana, ma non vedo cosa fa.
Le chiedo. Non risponde.
Sento che toglie le scarpe (peccato, penso io). Ma poi le rimette. Ha tolto le calze e la gonna.
Sento la zip. Toglie la maglietta.
Ora dovrebbe essere nuda.
Mi sfiora, si siede sulle mie ginocchia. E non è nuda. Cosa indosserà? L’avrei scoperto solo molto tempo dopo. Non so come si chiama, ma è una specie di vestaglietta in pizzo. Nera. Sexyssima da vedere e anche da sentire a pelle.
Il cazzo è durissimo. E non potrebbe essere diversamente.
Si side sul tavolo mi porge piedi e sandaletti da baciare e leccare, ed io non risparmio la lingua. Succhio, avido. Infilo la lingua fin dove posso. Mi accarezza i genitali e i capezzoli con i sandaletti. La suola è fredda. Mi manda in visibilio.
Mi “lamento” per il fatto che non posso vederla. Ma non importa.
Usa il mio uccello. Ci gioca. Ci si siede sopra. E’ bagnatissima. Mi bacia. Si alza. Lo succhia e mi fa assaggiare le goccioline che fuoriescono.
“Grazie Padrona”.
Mi accarezza, ma sento che il contatto è diverso dal solito. Con cosa mi tocca? E’ morbido…… non capisco.
Anzi capisco: è un guanto!! Glieli ho visti quei guanti. Li usa per guidare, talvolta. Sublime il tocco con il guanto.
Mi toglie la benda. Si siede sul tavolo davanti a me. 50 centimetri ma non posso toccare né leccare. Soffro.
Si tocca. Col guanto. Si masturba. Si infila dentro un dito guantato. Lo succhia. Me lo fa succhiare. Non resisto più. Credo di non resistere più, perché la tortura è appena iniziata.
Si fa leccare la fica, è molto umida (la fica della mia Padrona secerne molto nettare regale).
Mi slega. Ho le braccia indolenzite, ma non importa: ho potuto leccare e tanto basta.
Mi ordina di mettermi in ginocchio, ed obbedisco. Ma non ho capito: devo mettermi carponi.
Mi sento un po’ ridicolo. Carponi, col guinzaglio al collo……..
“Vieni Bubi, andiamo” Le parole della Padrona mi riportano alla realtà. Sono il Suo cagnolino, e devo seguirla a quattro zampe verso la camera da letto.
Saranno 45 anni che non mi muovo a quattro zampe. Sono un po’ fuori allenamento ma sarà meglio che mi sbrighi. Le ginocchia fanno male, il collare “tira”, ed è bellissimo vedere la Padrona che cammina sui tacchi a spillo davanti a me.
Purtroppo la macchina fotografica fa le bizze. Ha scattato solo due foto (seduto, legato e bendato, stavolta non ancora imbavagliato) poi è andata in tilt. Pazienza. Useremo la camera dei cellulari, anche se la qualità delle foto sarà sicuramente inferiore.
Giunti in camera devo inginocchiarmi ai piedi letto. La Padrona si siede comoda, e mi porge ancora piedi con sandaletti da adorare.
Poi se alza. “Sta lì, fermo, non ti muovere. Ho detto non ti muovere”.
Va in soggiorno e torna con i legacci.
Devo sedermi in fondo al letto. Ai piedi del letto, ovviamente. Non capisco cose vuol fare ma mi adeguo prontamente. Il guinzaglio ce l’ha in mano Lei.
Vengo ancora legato, stavolta a braccia larghe. Almeno sotto il sedere mi ha consentito di mettere un cuscino. Mi vuole bene la mia Padrona.
Mi sono poi rivisto in quella posizione nella foto che mi ha scattato: ero davvero ridicolo ma ……
Si avvicina mi mette la fica a portata di lingua. Capisco e mi ci fiondo. Lecco più che posso perché so che tra poco me la tirerà via.
Mi guarda dall’alto verso il basso (come è giusto che sia).
“Chi sei tu?”
“Il Tuo schiavo, Padrona”
“Chi?!”
“Il Tuo UMILE schiavo, Padrona”.
Sono un verme, ma mi piace e pare piaccia anche a Lei, che è la cosa più importante.
Certo fuori dal letto (eufemisticamente) sono ben altra cosa. E forse anche per questo piaccio alla mia Padrona. Ma lì………
Mi abbandona. Se ne va. Resto solo. “Padrona ci sei?”
Torna e si siede sul comò. Mangia un pezzetto del dolce che ho comprato per il pranzo. Mi guarda. Soffro perché è lontana da me.
Non ha ancora tolto la vestaglietta, ed è bellissima. Le scatto un paio di foto col suo cellulare (che ha lasciato lì vicino ed il legaccio mi consente ancora qualche movimento), nella speranza che poi me le trasmetterà.
Vorrei masturbarmi e con qualche contorsione riesco a prendermelo in mano. Me lo meno. Mi guarda e ride. Ed io sono eccitato (anche la Padrona è eccitata).
Mi slega e mi indica il letto. Ora ci posso (devo) salire e stendermi a pancia (e uccello! Ma non mi diventa mai molle? Mah…) in su.
Si mette a cavalcioni sopra di me. Sta sempre sopra. Una volta l’ho scopata un po’ da “uomo”, non si era sottratta ma avevo notato che mi guardava con un certo sogghigno. Non capivo cosa significasse ma poi me l’ha detto.
“Ora sei contento? Credi di avermi scopata?”
La guardavo e non capivo.
“Certo che Ti ho scopata e mi sembrava che Ti piacesse anche”, risposi.
“Beh, tranquillo. Ho trattenuto l’orgasmo. E adesso leccami e fammi godere”.
Ci sono rimasto di merda.
Tornando ai nostri tempi.
Mi cavalca un po’, su e già. Dentro e fuori. Bello.
Poi si rialza, e si mette in posizione perpendicolare alla mia faccia. Si abbassa e capisco che devo leccare.
Miodiochebello.
“Lappo” come un cagnolino in lungo e in largo, mi soffermo sul clito. Lo succhio.
Gode.
Mi pizzica i capezzoli, li massaggia, li sfiora, li strizza.
Le parlo, e mi zittisce
“Lecca”.
“Sta zitto e lecca”
Godo. Forse la prossima volta aggiungerà “Lecca, schiavo!. Lecca, cane! Etc etc etc” Se vorrà, lo farà. Potrà farlo, se vorrà e se Le piacerà.
Scende a fare un 69 e si rialza.
Gode.
Mi pizzica ancora. Le piace e mi piace. Fa male ma mi piace da morire.
Mi fa ricordare quando, non avendo una Padrona, mi masturbavo mettendo due mollette da biancheria ai capezzoli: Ma così è molto più bello.
Torna a cavalcarmi. Si infila nuovamente l’uccello. Non lo sapevo ancora, ma sarebbe stata un cavalcata lunghissima. E avrei dovuto impegnarmi molto per non venire. Guai se fossi venuto senza ordine della Padrona.
Non sarebbe tanto difficile trattenere l’orgasmo, se Lei non mi torturasse i capezzoli e non mi frustasse col guinzaglio!
Il problema è che mi tortura e mi frusta con molto piacere (prima Suo e poi mio, ovviamente), e ciò mette a DURA prova la mia capacità di resistere.
“Sfrutta il mio uccello. Goditelo. Usami. Sono il Tuo umile schiavo, il Tuo oggetto di piacere”.
Sembra apprezzare le mie parole e mi chiava ancora più forte.
Gode, si vede e si sente.
Chiedo se posso venire ma non ottengo risposta.
Mi chiava ancora, mi pizzica, mi frusta.
Chiedo se posso godere.
“DEVI godere. Ti ordino di godere”.
E godo.
Siamo (sono) stanchi(o). Facciamo sesso da quasi tre ore.
Si stende sul letto. E’ sudata anche Lei.
Due coccole. Un bacino.
Mmmmmmhhhhh come si sta bene.
Confermo.
“Ora puliscimi”.
Cerco i fazzolettini. Assurdo. Basta un’occhiata e capisco: la Padrona va pulita con la lingua, non con i fazzolettini.
Devo ancora imparare, ma imparerò. La Padrona dice di essere anche Lei una principiante. Non ho motivo per non crederLe, ma devo dire che sta imparando molto alla svelta.
Dobbiamo ricollegarci al mondo. Sono le 15.00.
Mangiamo insieme la pizza che ho comprato e quel che resta dei dolcetti.
Si torna in ufficio.
Speriamo che mi mandi le foto. E me la ha mandate.
Un messaggio mentro sto scrivendo. E’ Lei. “Stai bene?”
“Sto facendo il compitino”.
“Bravo. Ce l’hai duro?”
“No, Padrona. Ma a sentirTi così vicina…..”
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2
17 years ago
admin, 75
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Quando si dice.......culo.
Nella casa adiacente la nostra era venuta ad abitare la figlia sposata di un amico, che abitava pure lui nello stesso stabile. Lei niente di che, faceva supplenze......lui non lo conoscevamo nemmeno perchè era ufficiale di carriera a Roma e faceva il pendolare tornando a casa soltanto il venerdì sera per ripartire il lunedì mattina. Di lui sapevamo solo che era di origini siciliane.
Mia moglie mi raccontava che spesso F. andava a trovarla nel pomeriggio e prendevano il caffè assieme.......le signore praticamente si facevano compagnia vicendevolmente.
Una sera, al ritorno da lavoro, mia moglie mi racconta del pomeriggio appena trascorso.......e mi dice che, nonostante i pochi anni di matrimonio e una bimba di qualche mese, F. vuole lasciare il marito per gravi incomprensioni. Ovviamente tra amiche ci si sfoga e F. racconta che il marito si sta dimostrando diverso da quello conosciuto in passato e che le ha proposto di fare delle foto spinte.
Noi che di queste cose ne masticavamo già da un bel pò, essendo più avanti negli anni e più disinibiti, ritenevamo le foto solo un possibile preambolo per situazioni più concrete.
E quindi con disivoltura mia moglie assicurò F. che qualche foto nuda non poteva rappresentare motivo di separazione, e che anche noi le avevamo fatte e le continuavamo a fare. Anzi, a dimostrazione, gliele mostrò. F. incredula e quasi sbigottita, sembrò riprendersi dallo stato di scoramento in cui versava e rise, coinvolgendo nell'ilarità anche mia moglie. Era un venerdì pomeriggio.
L'indomani, in mattinata, il campanello della porta......vado ad aprire e con mio grande stupore, F. accompagnata dal marito che si erano autoinvitati per il caffè. Ci presenta così P. un ragazzo alto, carnagione scura, capelli ricci corvini, grandi baffi neri e con una grande somiglianza ad un famoso calciatore brasiliano che allora giocava in Italia. Dopo aver parlato del più e del meno, quando si stanno accomiatando, lui mi piglia in disparte e mi chiede se avevo qualche giornale porno da fargli leggere..........io annuisco spiegandogli che avevo solo quelli di annunci erotici e lui mi dice che vanno benissimo.
Ed aggiunge che la settimana successiva ne porterà alcuni che aveva sequestrato negli armadietti degli allievi al corso ufficiali.
Le settimane successive sono di preparazione, complici io e mia moglie, di un possibile evento che ha dell'inverosimile...............
Quindi si riparla di foto, di lingerie ecc. e stabiliamo che un sabato sera faremo una pizza in casa, evitando di far uscire col freddo i nostri bambini. Detto fatto.......il giorno arriva e ci trasferiamo in casa loro, praticamente la porta accanto, con mia moglie che si è preparata a puntino per la serata: guepiere con calze, scarpe con tacco e vestitino scollato con la sua 5a di tette in bella mostra........lui mi invita a prendere un mazzo di carte ......per passare la serata.
Lo assecondo e dopo qualche partita dico che giocare così, senza posta in palio, non mi diverte.....soldi no, siamo tra amici.........ma visto che non siamo dei bacchettoni possiamo giocarci i vestiti. Accettano dopo essersi guardati...........
Ovviamente le donne presto soccombono e un capo alla volta sono costrette a denudarsi..........ma non completamente ed anche F. mostra la sua lingerie rossa.
Adesso la vedevo sotto una luce diversa, la trovavo non bella ma molto erotica e secondo il sottoscritto abbondantemente zoccola.
Quando rimasero in desabillè, io e P. che ci eravamo eccitati a quella vista le saltammo addosso, ognuno con la propria.
Eravamo ancora in cucina e all'unisono facemmo sedere le due donne sul tavolo, incominciando a baciarle e leccarle dappertutto.
Essendo esse però di spalle all'altra, nè io nè lui potevamo ammirare la donna dell'altro. Per rompere il ghiaccio, con decisione presi la mano di F. e la portai sul seno di mia moglie; non si ritrasse, anzi la intrufolò nel reggiseno e si girò, facendo uscire il mammellone e chinandosi col capo iniziò a succhiare i capezzoli.
Lo spazio incominciava ad essere angusto e decidemmo di andare nel soggiorno, dove lui, con abili gesti, abbassò il divano facendolo diventare un comodo lettone.
Le due donne però, anzichè continuare il duetto precedente, si rivolsero ai nostri cazzi, e F. iniziò un cadenzato pompino con risucchio che ancora oggi ricordo con piacere. Aveva un ritmo lento ma faceva scendere la sua bocca lungo tutta l'asta e alla fine lo risucchiava voracemente. Dovetti allontanarla e mi dedicai alla sua fichetta giovane, le leccai con sapienza il clitoride e le titillai il buchetto, notando che era stato già violato con una certa assiduità.
La apostrofavo di zoccola, troia, porca e le piaceva........infine le dissi che l'avrei voluta scopare ma........mi fece cenno di no e mi fece sborrare nella sua bocca, mentre mia moglie si faceva annafffiare i seni degli schizzi di P.
Le settimane successive furono un continuo tourbillon di situazioni erotiche nuove......io e mia moglie sembravamo ritornati ragazzini......ci avevano coinvolto a fare foto in mezzo alla gente, a farlo sulla spiaggia e in macchina..........
Ma scambio ancora no...........finchè una sera lui mi prende in disparte e mi confessa che così non si può andare avanti ecc. ecc. e mi dice che F. non riesce a superare il problema della gelosia e che fin quando saremmo stati in 4 non ci saremmo potuti scambiare partner.
Quindi mi propone, qualora fossimo d'accordo, due triangoli, in cui l'elemento centrale era, a turno, sempre la donna; ovviamente F. di questo accordo non ne doveva sapere niente. Gli dissi che ne avrei dovuto parlarne con mia moglie, anche se sapevo benissimo che lui attizzava tanto la mia signora e che la risposta era sicuramente affermativa.
Anche in questo caso ci organizzammo, ma segretamente ognuno di noi aveva avuto l'assenzo della propria moglie.
Sono state serate incredibili, dove si usciva da una porta e si entrava in quella a fianco.............e quando si instaurò un maggior rapporto di fiducia reciproca, poteva venire a casa nostra anche se io non c'ero e viceversa...........
Peccato solo che dopo qualche anno si siano trasferiti definitivamente a Roma, ma quei momenti li ricordiamo sempre con un pizzico di nostalgia.
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2
17 years ago
ciucetta,
48/48
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Il divano
Mi raccomando... commentate, e se vi piace scrivetemi!
;-)
E’ stata una giornataccia...
in ufficio e’ stata dura, sei stanca, annoiata, stressata... nn ne potevi proprio più.
arrivi finalmente a casa, e’ pomeriggio tardi e gia’ in giro e’ buio, questo certo nn ti aiuta...
fai giusto tempo a entrare a casa, raggiungi il divano e ci crolli su. dopo qualche attimo quello che doveva essere rilassarsi giusto per un po’ diventa appisolarsi, e lentamente ti addormenti dove ti trovi, tutta scomposta e di traverso sul divano.
ti dimentichi anche che avevi appuntamento per cena con lui...
ti svegli sentendoti accarezzare i capelli. lui si e’ accucciato di fianco al divano e ti fissa sorridendo. apri gli occhi con difficolta’ e malavoglia, e mentre lui ti guarda con tenerezza ti torna alla mente l’appuntamento. tu sei ancora mezza insonnolita, vestita da ufficio e spettinata, mentre lui invece e’ gia’ cambiato da uscire.
ti senti mortificata, e farfugliando qualcosa fai per alzarti, ma il gesto nn ti riesce troppo bene... lui ti tranquillizza, che se nn ti senti nn c’e’ problema, che potete uscire un’altra volta, e mentre sei mezza seduta sul divano ti ferma con un bacio.
e’ abbastanza convincente, torni a sdraiarti e lui ti segue, continuando a baciarti mentre torni ad appoggiare la testa sul bracciolo del divano.
il bacio e’ lungo, si interrompe ma poi nn potetete entrambi fare a meno di riprenderlo... e diventa sempre piu’ caldo e coinvolgente.
dalla tua testa van via stress, stanchezza, e anche la preoccupazione per la serata. forse non uscirete stasera...
ti scosti sul divano, ti ammucchi contro lo schienale per fargli posto, lui si siede sul bordo del cuscino del divano, poi si china ancora su di te e vi baciate ancora.
lo abbracci, lo tieni stretto, i baci ormai sono chiaramente solo l’inizio.
prendi l’iniziativa: con la mano cerchi la sua poggiata sullo schienale del divano, la stringi nella tua, poi la porti sulla spalla, poi sul collo, e continuando a baciarvi lo guidi a carezzarti.
forse per gioco, forse per non approfittare di te lui si lascia guidare, ma senza troppa iniziativa... allora sei tu che gli prendi la mano, la porti sul seno e la premi muovendola, accarezzandoti usando la sua mano
adesso lui si stacca, ti sorride incuriosita e sorpreso, e tu gli sorridi di risposta, continuando a massaggiarti il seno stringendo la sua mano perche’ lui stringa la sua su di te...
finalmente si muove lui... si rialza seduto, e sempre guardandoti prende a massaggiarti e a stringerti dolcemente il seno sopra la maglia aderente, ti stai scaldando lentamente e per farglielo capire chiudi gli occhi e con la mano stringi lo schienale del divano.
lui prende l’altro seno con la mano e inizia a massaggiarteli e a muoverteli in sincronia, con delicatezza e decisione, e sente i capezzoli che crescono e che occhieggiano poi sotto il tessuto leggero della maglietta
tu te la alzi, poi velocemente la sfili, torni a sdraiarti e lasci che sia lui a continuare... lui riprende a massaggiarti i seni dentro il reggiseno, poi abbassa le coppe solo un poco, quel che basta per far spuntare i capezzoli duri e dritti
si bagna di saliva le dita, e inizia a disegnare cerchi intorno al capezzolo, sempre piu’ stretti, fino a bagnarti le areole e poi, finalmente, i capezzoli
li preme dolcemente, li stuzzica, li stringe delicatamente tra le dita e li tira leggermente, poi finalmente torna a chinarsi su di te, prende un seno tra le mani e strizzandolo un poco prende a leccarti l’areola, poi gira intorno al capezzolo, seti che ti bagna di nuovo ma la saliva e’ calda e la sua bocca e’ vicina... ti sembra che stia esagerando, che ti voglia tenere sulla corda... per farlo decidere, allunghi la mano verso il pavimento e la porti sulla patta dei pantaloni.
quando inizi a carezzarlo decisa, a cercare di prendergli il sesso eretto sotto il tessuto, gia’ eccitato e duro, allora cede e ti prende in bocca il capezzolo. mentre prende a succhiarlo, a bagnarlo di saliva calda, a stuzzicarlo con la lingua tu muovi la mano sui suoi pantaloni e senti che gia’ questo ha effetto...
quando lui lascia una mano a stringerti il seno bagnato e passa a leccare e a baciare l’altro seno su tutta la superficie che spunta dal reggiseno, tu gli sbottoni la patta dei pantaloni e lasci che il sesso duro spinga il cotone leggero dei boxer, abbastanza comodi perche’ tu riesca a stringerlo e carezzarlo attraverso il tessuto
pero’ nn vai oltre... ti impegni di piu’ quando la sua bocca prende con decisione il secondo capezzolo e lo succhia, lo stringe tra le labbra, lo divora, lo carezza con la lingua calda, lo inzuppa di saliva... quasi lo masturbi, ma il sesso resta nei boxer
lui improvvisamente si stacca, si rialza e mentre tu ti fermi, tenendoti stretta in mano il sesso sotto il tessuto, lui ti guarda negli occhi e si rassegna... capisce che il gioco lo guidi tu 8-)
con una mano ti stringe e ti acccarezza sempre un seno, l’altra va alla minigonna. la solleva sul pancino, e imitandoti prende a carezzarti sopra le mutandine leggere e gia’ calde, anche un pochettino umide...
per prova, inizia a carezzarti deciso tra le gambe, tu le allarghi mettendo un piede a terra cosi’ lui puo’ premere con la mano aperta sulla tua figa calda, muovendosi tra le labbra e il clitoride... tu lo compensi prendendo a muovere la tua mano sul suo sesso piu’ decisa, e dal suo sospiro capisci che fa effetto...
un po’ per pieta’, un po’ per voglia fai il passo tu per prima: senza muoverti lo fai alzare, gli fai calare i pantaloni e gli dici di risedersi...e appena lo fa, gli abbassi i boxer e gli prendi il sesso in mano, prendendo subito a muoverti veloce
lo lasci per un momento senza fiato, poi non ti delude: scosta i tuoi slip e segue il tuo ritmo accarezzandoti con forza le labbra, con due dita poi si fa strada quanto basta per bagnarle dei tuoi primi umori e cerca con successo il clitoride
mentre tu lo masturbi piu’ velocemente, lui prende a stuzzicarti il clitoride con un dito, poi con due, continuando a bagnarsi le dita sulla tua figa sempre piu’ generosa.
rallenti, e lui fa lo stesso... acceleri di colpo, e lui ti trasmette l’ondata di piacere che gli regali strizzandoti il clitoride
ormai tutti e due restare a guardarvi e a ascoltarvi, i gemiti e gli sguardi che vi regalate a vicenda sono frutto e motivo di sempre nuovo piacere e eccitazione
rallentate un attimo... mentre lui accarezza lentamente con la mano aperta la tua figa, bagnandosela, tu muovi la mano lentamente sul suo sesso e lo senti umido in punta.
lo convinci a spostarsi, a sedersi piu’ in su... lo guidi con decisione e in maniera molto convincente: gli stringi il sesso e lo guidi verso di te
ti metti su un fianco, contro lo schienale, ti rialzi il poco che serve per poterti chinare sul suo sesso, e mentre lui cerca di sistemarsi di fianco a te non smetti di masturbarlo velocemente, e ti diverte lo sforzo che lui fa per controllarsi...
riesce a sedersi, di traverso sul bordo del divano, ma tu ti limiti a guardarlo... finche’ anche stavolta non capisce le regole, e senti il suo dito che preme sulla tua figa, seguendo le labbra, in attesa...
allora lo accontenti, e accogli il suo sesso nella tua bocca...mentre la tua figa accoglie il suo dito.
riprendete a muovervi in sintonia, il suo sesso tra le tue labbra affonda e torna fuori come il suo dito nella tua figa. quando lo lasci, lo lecchi lungo il gambo, ne lecchi la punta, senti che il suo dito esce, va a cercare il clitoride, lo bagna e lo stuzzica, poi torna a affondare tra le labbra, a riempirti la figa, a inzupparsi di umori
quando poi riprendi il sesso in bocca e inizi a succhiarlo con piu’ decisione, muovendoti su e giu’, sentendolo piu’ teso, ecco che le dita diventano due, e affondano nella tua fica fino alle nocche, poi la esplorano, allargando e forzando l’entrata, per poi sfilarsi, e tornare dentro forzando di nuovo la figa e ancora riempiendola...
segui il movimento delle labbra con una mano, la fai scorrere lungo l’asta lucida della tua saliva, rallenti e poi acceleri, prima lecchi poi succhi, muovi la lingua lungo il sesso e lo accarezzi quando arrivata in cima lo prendi in bocca... finche’ senti che le dita che alternano il muoversi dentro la tua fica al stuzzicarti il clitoride ti stanno portando vicina all’orgasmo.
rallenti... lasci che lui si rilassi un momento, mentre tu ti senti vicina al limite... allora riparti, lo masturbi con decisione tuffandoti sul suo sesso e succhiandolo mentre la lingua lo strofina, e di reazione lui muove le dita furiosamente, finche’ non superi il limite e finalmente vieni.
le sue dita si inondano dei tuoi umori, mentre tu lo lasci con il sesso teso e pronto a esplodere anch’esso... ma non e’ ancora il momento
lasci il suo sesso con la bocca, e continuando a masturbarlo dolcemente ridendo ti godi la sua faccia, tesa e delusa allo stesso tempo... anche se nn restera’ deluso per molto ancora!
lo prendi per mano, lo fai alzare e ti alzi anche tu con lui, lo baci a lungo per ringraziarlo dell’orgasmo che un po’ ti ha regalato e un po’ gli hai estorto 8-)
poi sempre tenendolo per mano sali in ginocchio sul divano, lo attiri a te e porti la sua mano sul tuo seno, mentre ti inclini sullo schienale del divano...
lui non si fa pregare, ovviamente, e stringendoti con delicatezza e decisione un seno senti che ti si avvicina... appoggia il sesso alla tua fica ancora calda e bagnata e ti penetra.
lo accogli con un respiro lungo, di piacere e di attesa finita... senti il suo corpo vicino al tuo, e mentre prende a muoversi lentamente ma con movimenti profondi si china su di te ad abbracciarti
mentre ti bacia sulle spalle e ti lecca il collo prendi a muoverti anche tu, spingendoti contro di lui con le mani che hai sullo schienale del divano, e i movimenti suoi diventano ancora piu’ profondi, il suo bacino aderisce al tuo sedere e senti il suo sesso che ti riempie, per poi sfuggire di nuovo e tornare dentro...
lui poi si rialza, ti prende per i fianchi e accelera il movimento, sbattendoti contro ad ogni affondo, mentre tu tendi le braccia per sentirlo piu’ dentro ogni volta, per poi rallentare e tornare ad assecondare i movimenti lenti e lunghi di lui muovendoti a tua volta
ora ti inclini di piu’ e poggi la testa allo schienale del divano come fosse un cuscino... lui vede una tua mano che sale su un fianco, ti accarezza la schiena, scende verso di lui... ora la tua schiena e’ piu’ inclinata, i glutei sono tesi e si sono allargati, e lui vede il tuo palmo scendere lungo il solco, le tue dita accarezzarti i glutei, e il medio sfiorare il buchino prima di affondarci dentro.
la vista del tuo dito nel culo lo eccita ancora di piu’ e mentre tu ti masturbi prima spingendo il dito dentro fina alla nocca lui segue i tuoi movimenti... cosi’ per risentirlo dentro la figa come prima sei costretta a prendere a masturbarti velocemente, a muovere il dito dentro e fuori il culetto mentre lui fa lo stesso con il suo sesso
senti che sei di nuovo a buon punto, e che anche lui ormai e’ cotto a puntino... allora ti fermi, e sfili lentamente il dito dal buchino, e aspetti... lui resta senza iniziativa, allora, come al solito, devi pensarci tu: con le mani allarghi i glutei, offri il tuo buchino al suo sesso bagnato dei tuoi tanti umori, e finalmente senti che preme... levi le mani dai glutei, cerchi a tentoni i suoi fianchi, li afferri e tirandolo a te ti fai entrare dentro il culo il suo sesso
senza lasciargli tregua continui a tenerlo per i fianchi e lo fai entrare per intero, senti che ti riempie il culo e lo tieni per un attimo dentro... poi sei tu che prendi a muoverti avanti e indietro sulle ginocchia, e lui non fa altro che assecondare i tuoi movimenti
mentre lui ti prende i fianchi e si muove assecondandoti, tu ti lasci andare a gemere e accompagni le sue spinte masturbandoti con due dita, e torni a godere quando lui viene nel tuo culo.
restate per qualche secondo cosi’, uno dentro l’altra, a riprendere fiato, poi ti volti e lo baci. poi con una mano gli accarezzi il sesso, e mentre poi ti lecchi la mano col suo seme a lui porgi quella con cui hai raccolto gli umori del tuo ultimo orgasmo, e poi tornate a baciarvi con in bocca uno il gusto dell’altra
stanchi, nudi e felici crollate sul divano, e vi addormentate abbracciati.
...ti svegli molto piu’ tardi, per una sensazione strana... apri gli occhi, e vedi che lui ti sta accarezzando tra le gambe, mentre il suo sesso e’ di nuovo duro e impaziente... sorridi e lo baci, mentre la tua mano va a ricambiare quello che fa la sua...
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17 years ago
sessodolce234269, 39
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Venerdì (ii parte)
Il rientro è meno imbarazzante. Sarà il freddo, sarà l'acqua, sarà l'imbarazzo per la frase della pasticcera, comunque sia l'uccello si è ammorbidito. Si cammina anche meglio con l'uccello molle.
Mi affretto perchè la Padrona aspetta, e non sta bene farla aspettare troppo.
Mi accoglie con il solito sorriso sarcastico "ci voleva tutto questo tempo?"
Poso i pasticcini e subito mi spoglio nuovamente. So che mi vuole sempre nudo anche se lei è vestita.
I pasticcini (visti così non hanno un gran bell'aspetto) vengono posati sul tavolo.
La Padrona si accomoda, languida, sul divano e mi "sistema" in ginocchio davanti a Lei. Fortunatamente mi concede l'uso di un cuscino.
Vuole un pasticcino, e tocca a me portarglielo alla bocca. Scelgo il cannoncino. Lei mangia tranquilla, a me non tocca nulla per ora, se non un boccone già parzialmente masticato. Sublime.
Poi la Padrona decide che è giunta l'ora di legare lo schiavo. Mi fa mettere le mani dietro la schiena e si accinge a legarmi con la cintura dell'impermeabile. Le segnalo che mi sono portato anche una cravatta di seta rossa, e subito ne approfitta. Le piace la seta.
La Padrona è sempre vestita, anche se mancando di perizoma ho sempre la Sua fica in primo piano. Finalmente posso leccarLa un po'. La nasconde con la mia cintura che si era messa collo. Si masturba con la mia cintura, la introduce tra le labbra, e me la fa leccare. E' come essere in paradiso. Ieri l'avevo indosso quella cintura, e solo a guardarla...........
"Speravo" di prendere qualche frustatina, ma sarà per la prossima volta. Non conta tanto ciò che voglio io.
Supplico di poterla leccare ancora, ma al più mi "tocca" accontentarmi dei piedi e delle scarpine, che hanno un bellissimo tacco nero, lucido. Fantastico da leccare e succhiare prostrato davanti alla Padrona.
Improvvisamente una richiesta: "voglio un altro pasticcino".
Obietto umilmente che ho le mani legate....... ma non serve. Mi viene detto che può bastare la bocca (in fondo, i cagnolini non hanno le mani). Mi volto per prenderne uno (la Padrona li ha collocati sulla sedia di fianco a noi, evidentemente proprio per quel motivo). Penso al cannoncino, il più comodo da afferrare, ma la Padrona sembra leggermi nel pensiero. "Scegli quello che vuoi, ma non certo il cannoncino".
Perfida.
Quale scegliere? uno alla frutta? uno al cioccolato?
Si comincia dalla frutta: una bella fragolona. Gliela faccio assaggiare, ma me la restituisce in bocca e la utilizzo per strofinarLe un po' il clitoride. Voglio leccare la fica, ho bisogno di farlo. Ma la fragola me lo impedisce. Allora strofino più forte per consumarla e poi la mangio. Verrò rimproverato per questo, ma almeno ho la lingua libera per leccare!
Poi tocca ai mirtilli. Li vuole uno ad uno, e viene servita a dovere.
Sono in ginocchio già da un po'. La posizione non è esattamente comoda. Ma non mi lamento. Servirebbe?
Giunge il tempo del pasticcino con la sfoglia di cioccolato. Eh, più facile a dirsi che a farsi!
Mi volto per afferralo con le labbra, ma la sfoglia si rompe. La porgo comunque alla Padrona che ne mastica un po' e me la restituisce in bocca e mi porge un piede. Che fare? Semplice: spalmare il cioccolato sul piedino e leccare leccare leccare........... (la Padrona troverà del cioccolato tra le dita al momento del bagnetto serale. Non ho pulito bene e forse verrò punito per questo, ma forse la Padrona se ne sarà dimenticata.....)
La Padrona è stufa di farsi leccare i piedi. Vuole godere. Mi porge la fica (grondante nettare) e lecco avidamente. Succhio, lecco, mi soffermo sul clito e torno e leccare. L'orgasmo sale. Lecco e lecco e l'orgasmo esplode come solo la Padrona sa farlo esplodere.
Godo nel sentirla godere. E' mio compito farla godere e sono appagato quando ci riesco.
Sono stanco. Le mani legate dietro la schiena mi costringono a reggere il peso del busto con la forze delle reni. Ma soffro in silenzio. La Padrona sembra accorgersene, e mi slega facendomi sedere sulla sedia.
Peccato che la macchina fotografica avesse le pile scariche. Sarebbero venute delle bellissime foto da usare per masturbarmi quando la Padrone non c'è. Sarà per la prossima volta: mi farò più furbo.
Ho dovuto (e potuto) masturbarmi poco. Alla Padrona piace il suono del campanello mentre mi faccio le seghe, ma ora vuol farlo suonare Lei.
Si siede a cavalcioni su di me e si introduce l'uccello (durissimo) tra le gambe. Se lo gode, si massaggia la fica dentro e fuori. Su e giù. Per agevolarla appoggio i piedi sul divano e su un'altra sedia. Lei seguita a scoparmi. Piano. Più forte. Poi ancora piano. A fondo o più superficialmente. Sembra Le piaccia, e piace a che a me.
Talvolta mi massaggia o stuzzica o tortura i capezzoli. Sa che mi piace. Lo fa per me (ma credo ci goda anche Lei).
Mi scopa a lungo, come sempre.
Sono eccitatissimo, ed in queste situazioni la mia fantasia corre. Sto facendo un pensiero molto, molto spinto. Un pensiero inconfessabile e sinceramente da non confessare. Ma l'eccitazione e la devozione per la Padrona mi spingono a spifferare tutto.
Sto pensando alla Padrona che si fa scopare da un suo amico, esattamente nella posizione in cui siamo, mentre io vengo "destinato" a leccarla da dietro. Subito dopo averlo detto mi accorgo che non avrei dovuto fare quella confessione. E' una fantasia così spinta che più spinta non si può. Una fantasia oltre la decenza. Oddio, per la verità ho pensato anche di peggio, ma per fortuna, almeno quello, me lo sono tenuto per me.
Lei si gira, appoggiandosi al divano e la penetro da dietro (sempre in fica, però). Qualche colpo, e poi via: si va sul lettone, ove mi piacerebbe che Lei si sedesse sulla mia faccia strofinandosi la fica sulla lingua e aggrappandosi ai capezzoli mentre mi masturbo.
Invece torna a cavalcarmi. Come una bellissima amazzone.
Mi porta almeno altre due volte alle soglie dell'orgasmo e si ferma. Sempre più perfida (ma come fa a sapere quando sto per godere?)
La terza volta non ce la faccio più. Lei si toglie, ma io allungo la mano e agevolo l'orgasmo smanettando avidamente.
Lo sperma esce copioso. Un orgasmo stupendo. Un altro regalo della mia Padrona.
E' il tempo delle coccole, che ci scambiamo ora teneramente. Bacini, carezze. Sussurri.
Il tempo corre ed io me ne accorgo. Alla Padrona non piace quando io guardo l'orologio. Ma si deve fare.
Si ricorda del regalino che ha trovato nel sacchetto degli accessori. Lo vuole. Lo scarta lentamente, una lentezza esasperante. Ma Lei è fatta così.
Lo apre, lo vede. E' un oggettino di Svaroswky. Sorride, ride. Si diverte. Sembra Le piaccia. Sono felice.
Di solito le Padrone non vengono in treno. Ma la mia Padrona è una Padrona davvero molto Speciale.
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17 years ago
admin, 75
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La prima volta.....mmmmmmmm!!!
Ciao a tutti coloro ke leggono questo magnifico racconto..... Conobbi una ragazza, di cui mi innamorai da subito, dal primo bacio, la mia prima ragazza, che non dimenticherò. La invitai a bere un caffè, seduti al tavolino, lei con 2 okki luminosi, mi fissò e mi disse: sei molto carino, io risposi: grazie! Da lì, mi scattò un'adrenalina così forte che allungai la mia mano sulla sua coscia, carnosa, liscia. Più accarezzavo e più si stava. Una volta in auto, lei affondò il primo bacio, dopodichè attaccai io, e via via a non staccare mai. Appena ci mettemmo in cammino, lei mi fissava, e faceva scivolare la sua mano sulle mie gambe fino ad arrivare sul motore centrale del corpo: " Il crick". Si alzava lentamente, fino ad arrivare al massimo, vidi i miei 15cm che stavano per sfondare la tuta, quando ad un trattomi disse di trovare un posticino appartato. Lo trovai in fretta, appena fermi, ci iniziammo a baciare, con e senza lingua, la baciavo in ogni parte del corpo, io mi tolsi la tuta, lei il pantalone (Al Buio, naturalmente), l'arnese era fuori, la farfalla anke. Mentre lei si mise sopra di me, a baciarmi, iniziò a scendere con la lingua, e mi tolse anke la maglia, nel pieno del mese di agosto il sudore faceva la sua parte, scese fino al mio amico più caro, lo leccava, lo baciava, fino a farmi un pompino da urlo, gli dissi che stavo arrivando, ma lei non se ne fregò per niente, e conservò tutta la panna fino alla pulizia, quando poi lo gettò fuori dalla portiera. Dopo l'atto n°1, ci fu il 2°, cioè il mio. Iniziai come fece lei, dal bacio a scendere fino alla fica, calda e bagnata, godeva, godeva, mmmmmm, io ancora di più, gli leccai la fica, con la lingua tutta fino in fondo, per fortuna che intorno a noi non c'era nessuno, perchè furono 2 lunghe ora di profonda goduria. Dopo tutto, andammo al sodo, la guardavo negli okki, e capivo che era la giornata più bella ed incandescende della mia vita. Ogni volta ke saliva in auto, mi afferrava il mio dolce "amico" ed io le gambe e la fica. Amava anke ke mi mettessi dietro di lei. Finimmo con baci, carezze, leccate, da ogni parte, le baciavo e carezzavo il suo seno "5a Taglia". Tutto questo, ogni volta che uscivamo, andò avanti per circa sei mesi, quando finì all'improvviso, ke non capii cosa poteva essere successo. Aspettto tutti coloro ke mi vogliono conoscere, mi riferisco a ragazze single, sposate, mature, lsb, anke perchè, vorrei ritrovare l'amore e una bella e dolce relazione, anke se siete in sovrappeso, non importa, l'importante, la simpatia, le gentilezza, la serietà. Dimenticavo: sono molto dolce, romantico, gentile, simpatico! Vi aspetto in tante....un mega bacio......ciao!!!!!!!
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17 years ago
admin, 75
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Senza fiato
Stupita.
Divertita.
Senz’altro compiaciuta
Colpita.
Gli uomini non sanno farmi regali
Evidentemente i ragazzi si
Il talento va incoraggiato
La volontà sostenuta
L’impegno premiato
Ti lascerò senza fiato.
Lo farò senza corde ne manette
Non ne ho bisogno
Andrai in apnea
L’anima galleggiante nel limbo
Avvolto
Violato
Cullato
Piegato
Sorrido.
Amava gli investimenti ben riusciti. E questo avrebbe dato dividendi sostanziosi. Al momento opportuno. Del resto aveva sempre avuto fiuto per il talento. Non a caso in un certo senso ne aveva fatto un lavoro. Un mestiere. Meglio. Le parole erano centrali nella sua esistenza. Del resto. Per questo Leonardo si era guadagnato la sua attenzione. Istintiva. Da subito. Nel fisico nervoso di quel ragazzo c’era qualcosa. Un’energia creativa. Una sensualità trattenuta da una volontà ferrea. Da subito le sue due anime l’avevano voluto. La troia in lei voleva vedere quella sensualità libera. Scatenata. Senza freni. Per poi imbrigliarla al suo desiderio. Solo al suo. E la professionista cinica si era resa conto che con quel fascino ambiguo e quella capacità di porsi il giovane avrebbe potuto esserle estremamente utile. Aveva già in mente un paio di contesti in cui avrebbe potuto dare il meglio di se.
Certo. Ora si trattava di persuadere quel giovane uomo che mettersi nelle sue mani sarebbe stato un affare per lui. Ma non aveva dubbi che ci sarebbe riuscita. Nei suoi 40 anni di vita Sofia non aveva mai accettato, che fosse in grado di ricordare, un no come risposta ad una sua precisa richiesta. Quindi anche stavolta l’esito era scontato.
Gli avrebbe offerto un lavoro. E un’interessante ragione per accettarlo. Un effetto collaterale a cui non avrebbe potuto dire di no. Era certa di non sbagliarsi. Raramente le accadeva nei confronti dei portatori di cromosoma y. E questo lo era senz’altro. Anche se molto giovane.
Bene. Ora che aveva deciso, come sempre, si sentiva decisamente più leggera e carica di energia. La poesia era perfetta per provocare il ragazzo e saggiarne il carattere. Si erano incontrati una sola volta. Avevano scambiato poche parole neutre. Ma i suoi occhi l’avevano radiografata. E il sorriso, alla fine dell’esame, le aveva strappato una risata. Per l’impertinenza e il coraggio di quel coraggio che aveva cercato la femmina in un potenziale datore di lavoro. Le priorità di quel giovane la divertivano. Era innegabile. Le era venuta subito voglia di saggiarne la consistenza. E. visto che per entrambi le parole erano importanti. Aveva scelto la strada più complessa. Quel biglietto vergato con inchiostro cremisi su carta pergamena glicine. Firmato semplicemente S. Gli sarebbe arrivato avvolto nel morbido cuoio nero del suo collare preferito.
Sorrise a se stessa, mentre immaginava gli occhi trasparenti del giovane, quando avesse aperto il pacchetto avvolto nella seta profumata. C’era durezza nella linea della sua mascella. Forza nelle sue parole. Non si sbagliava. Avrebbe fatto la cosa giusta. Magari non esattamente quella che lei aveva previsto. Meglio così infondo. Ma quella giusta. Gli avrebbe concesso 24 ore dal momento dell’apertura del pacchetto per fare la sua mossa. Era una persona nota. Non avrebbe avuto difficoltà a rintracciarla. E poi era un ragazzo pieno di risorse. Si sarebbe divertito nel cercare di rispondere in modo adeguato alla mossa di lei.
Sofia si sentiva piena di energia creativa. Traboccante di voglia. Come non le accadeva da tempo. Non che la sua vita non fosse piena e appagante. Lo era. E poi non amava i rimpianti. E i rimorsi le erano estranei. Solo che da tempo la routine aveva impolverato con la sua patina grigia i vari aspetti della sua vita. Le mancava una sfida. Il suo compagno era adorabile. Ma la complicità tra di loro era sempre stata priva di sfida. Lui era il suo amico. Il porto in cui tornare. Il compagno di cordata che c’è sempre. Ma da tempo aveva lasciato le vette a lei. L’aspettava al campo base. E poi c’era lui. La gioia della sua vita. L’amore puro. Totale. Il suo bimbo. Simone. Aveva 6 anni. Era una peste scatenata, divertente e ruffiana. E lei lo adorava. E naturalmente il suo lavoro. Aveva lottato duramente per costruirsi un nome. Ora aveva la sua agenzia di pubbliche relazioni. Organizzava eventi legati all’arte e alla letteratura. Promoveva le parole insomma. Il suo sogno da ragazza. Era una donna fortunata. Ma uno spirito inquieto. Quando c’era troppo equilibrio nella sua vita. Iniziava a scalpitare. Ma quel ragazzo aveva le potenzialità per riportare armonia nel suo mondo. Alterando l’equilibrio. Spezzando gli schemi. E tenendola sulla corda. Il posto dove preferiva stare. Quello da cui erano nate le sue idee migliori.
Si. Leonardo era una buona risposta ai suoi bisogni. E lei era certa di essere quella giusta per i bisogni di lui. Il ragazzo aveva fame. Di vita. Di piacere. Di esperienza. E lei poteva dargli tutto questo e molto di più. Certo. Avrebbe dovuto guadagnarselo. Ma qualcosa nel sorriso di lui le aveva detto chiaramente che il giovane conosceva il dolore e il sacrificio. E li considerava vecchi compagni di viaggio. Beh lei avrebbe dato un nuovo senso alla parola dolore. Quando fosse stato nelle sue mani. Il dolore sarebbe scolorato lentamente nel piacere. E lui avrebbe capito alcune cose. Su se stesso. E sulla donna che lei era. Ancora 20 ore. E poi…
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17 years ago
admin, 75
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La moglie del cuckold
La sera successiva mi preparai per tempo.
Franco era nervoso ed eccitato,ma anch'io ero quanto mai carica ed ansiosa di riincontrare Piero(il mio amico cinquantenne).
All'ora concordata l'autista citofono' ed io non mi feci attendere.
Piero mi aspetta?gli chiesi?
No,stasera non lo vedra',mi rispose,mi ha ordinato di portarla a fare un giro, aggiunse,vedra' che non si annoiera'.
Mi porto' in una zona periferica,fermo'e scese.
Immediatamente entro' un signore di almeno 70 anni,si apri' la patta, tiro' fuori un cazzo moscio e,senza dire una parola,me lo mise in mano.
Cominciai a ciucciarlo poi a leccarlo tutto intorno al glande a menarglielo,prima piano,poi piu' forte scappellandoglielo fino alla base.
Quando finalmente divento' semiduro,sempre senza parlare,mi spinse il capo perche' glielo prendessi in bocca.
Il pompino duro' almeno 20m' perche' pur essendo il cazzo ormai gonfio e duro,non riusciva a godere.
Allora me lo tolsi dalla bocca,e lo segai velocemente riprendendolo in bocca giusto in tempo per poter ingoiare tutto lo sperma fino all'ultima goccia.
Ero soddisfatta della mia prestazione perche' non era cosa facile far indurire un cazzo cosi' ed ancor piu' farlo venire.
Appena lo sconosciuto scese,ritorno' l'autista che riprese il giro.
Mi accompagno' in aperta campagna dove c'era un casolare illumonato.
Entri pure, mi disse,faccia tutto con calma, io aspetto qui'.
Entrai e trovai due uomini:uno era sui 50anni,l'altro un ventenne.
Mi spogliarono frugandomi tra le coscie e le tette,mi sistemarono in piedi vicino ad un tavolo piegata in avanti e con le gambe larghe.
Immediatamente il piu' grande mi venne dietro,mi infilo' il cazzo nella fica e mi pompo' con colpi lenti ma forti e profondi che mi facevano gemere per il piacere.
Sentivo il cazzo entrare tutto ed i coglioni sbattermi sotto la fica bagnata.
Dopo un po' si tolse e gli subentro' il ragazzo che mi scopo'come una furia con colpi velocissimi.
Venne prestissimo riempendomi la vagina di un liquido caldo e denso.
L'altro mi ritorno'subito dentro e,bloccandomi i fianchi con le mani,riprese la chiavata interrotta in precedenza.
Ebbi un primo orgasmo accompagnato da lamenti e mugolii.
Lui continuo' a spingere con sapienza.
Sentivo la sua mazza dura esplorarmi le pareti della fica fin quando infine sborro'e quando ebbe finito anziche' fermarsi continuo' a spingere finche' non mi senti' urlare per gli spasmi prodotti dalla seconda ondata di piacere.
Feci una doccia e subito fuori,perche' il tour continuava.
Fui accompagnata in una bella villa,bussai e venne ad aprirmi una bella donna.
Notai che camminava su tacchi altissimi e che ad ogni passo la stoffa del leggero abito le si incollava addosso.
Mi condusse in un salone dove c'erano due uomini:uno giovane alto,tutto tatuatoe muscoloso,l'altro di fisico piu' piccolo che mi disse essere il marito.
Rivolgendosi al giovane disse:lui e' il mio amante,mi accontenta in tutto ed anche mio marito e' felice che lo faccia.
Mi spoglio' ed anche lei fece lo stesso.
Mi succhio' le tette titillandomi i capezzoli con la punta della lingua,facendomi venire i brividi.
Si inginocchio' e spingendomi con le mani il culo da dietro mi infilo' la lingua nella fica,come un dardo, leccandomi in modo sublime.
Intanto il suo giovane amante si avvicino' anche lui,tiro' fuori un uccello fuori da comune per quanto era grosso e lo affido' alla mia bocca.
Quando si senti' appagato dal mio pompino,mi scosto' dalla lingua della padrona di casa,mi piego' a pecora e mi tappo' letteralmente il culo con il suo palo.
Io gridai per il dolore,ma lui non se ne importava:spingeva,ritirava fuori e riaffondava.
Dopo un po', in modo inatteso,lo sfilo' e passo' a scopare l'altra.
Non ti muovere, mi disse,faccio godere questa troia e poi ritorno da te.
La chiavo' in modo selvaggio mentre rivolto al marito disse:frocio, guarda come mi sbatto questa puttana di tua moglie e come la faccio godere.
Il marito sembro' molto gasato da queste parole tanto che tiro' fuori il cazzo e comincio' a segarsi mugolando di eccitazione.
La moglie intanto ancora piu' arrapata dalle parole del suo bull,venne facendo sgocciolare la fica dei suoi umori.
Vidi ritornare da me un cazzone in erezione massima,mi allargo' le chiappe con le mani e mi riinfilo' il cazzo.
Stantuffava con forza,il mio ano si dilato' quanto non avrei mai immaginato,alla fine il mio culo accolse una quantita' enorme di sperma.
Mentre ero inondata da tutta quella sborra ebbi a mio volta un orgasmo tremendo.
Ancora grondante mi rivestii ed uscii.
L'autista mi vide disfatta e disse:ci sarebbe stata ancora una fermata,ma per stasera puo' andar bene cosi'.
Domani sera l'aspetta il mio padrone,aggiunse soddisfatto.
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17 years ago
admin, 75
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Il bello di essere complici
Mia moglie ed io abbiamo deciso da circa 10 mesi di cominciare ad incontrare gang bang di sconosciuti da 3 in su. In 10 mesi la mia Claudia fra bianchi e neri ha preso qualcosa come 80 cazzi, bevendo sempre tutta la sborra di tutti senza perderne una goccia!!! è bello vederla godere, sentirla come urla di puro godimento quando dei cazzoni larghi e lunghi le aprono il culo e la figa sbattendola in penetrazioni multiple senza sosta. Mia moglie gode da morire ad essere inculata a lungo da tutti i partecipanti alle gang bang. Impazzisce di piacere quando può assaporare la sborra calda di tutti che le schizza in gola! La sua particolarità è che difficilmente vuole rivedere gli stessi, tranne poche volte. Vuole ogni volta cazzi nuovi e il mio piacevole compito è quello di andare su internet e procurarglieli dopo attente ricerche visualizzando le foto migliori!!!
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17 years ago
coppia1x1gang1bang1e1stalloni,
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Venerdì 1
Ieri la mia Padrona è venuta in treno.
No, non ha fatto sesso in treno; almeno non credo anche se certo non è mancato chi le ha messo gli occhi addosso (non è difficile mettere gli occhi addosso alla mia Padrona).
In realtà avrebbe dovuto ricevermi a Corte la sera prima, dopo la partita, ma per un banale disguido non è stato possibile.
Allora mi sono scervellato per riuscire ad organizzare un incontro per ieri pomeriggio. La Padrona ha accettato di buon grado la mia proposta, e mi avrebbe ospitato a corte, ma per motivi prudenziali era meglio vedersi da me.
Ecco perché la Padrona è venuta in treno.
Nell’attesa mi preparo con le solite precauzioni: chiuso in bagno mi spoglio nudo, perfeziono la depilazione nella zona dei genitali, e indosso il collarino con il campanello della Padrona.
Però suona, il bastardino, ed allora un piccolo stratagemma: un pezzetto di carta igienica lo terrà zitto, ed io lo toglierò prima di mostrarmi alla Signora.
Non mi è possibile indossare collare e guinzaglio perché li ho portati al mattino nella casetta, insieme ad un altro pacchettino di cui poi racconterò. Tra l’altro sono senza cravatta, per cui sarebbe stato molto difficile poterli nascondere. Per vero, ho tirato fuori delle cravatte che per motivi che non sto a narrare non posso portare a casa, ma gli accessori sono nella casetta e non avrei fatto a tempo ad andare a prenderli. Rischio di far tardi alla stazione, e certo la cosa avrebbe potuto costarmi cara.
Alle 14.45 sono pronto, la segretaria avvisata di un improvviso impegno fuori ufficio, ed un appuntamento rinviato.
Sotto il vestito, niente; come vuole la Padrona.
Il treno è in ritardo e passo il tempo a messaggiare con la Padrona, che mi chiede un "regalino" per il prossimo genetliaco.
Mi piace quando mi "chiede" i regali, ma temo sempre di incontrare qualche difficoltà.
Con un po’ di ritardo il treno arriva.
La vedo subito nel Suo bell’impermeabile, con scarpine a punta marroni, naturalmente a tacco alto (ma non dovrebbe esserci bisogno di dirlo), e stavolta con calze a rete.
Uno schianto.
Piove. Sale in macchina. Il vestitino marrone sapientemente sbottonato.
E’ allegra la mia Padrona. Sul treno ha involontariamente distratto il controllore. Ma povero lui: inutile sbavare.
Giungiamo alla casetta, e capisco subito di essere in castigo.
Non ho procurato il dolce che mi era stato richiesto. Inutile spiegare che le pasticcerie erano già chiuse quando mi è pervenuta la richiesta. Non ho il dolce e tanto basta per meritare una punizione. Quale punizione, l’avrei capito presto (purtroppo).
Si sottrae ai miei baci e mi fa sedere sulla "solita" sedia. Ma siamo vestiti. Mi domando cosa succederà, ma è inutile farsi domande che non avranno risposta.
L’impermeabile è fornito di cintura, che vien subito buona per legarmi le mani dietro lo schienale.
Faccio umilmente osservare che così non sarà nemmeno possibile togliermi la camicia, ma vengo zittito. E taccio.
Mi apre la camicia con una lentezza esasperante. Bottone per bottone. È’ lì a pochi centimetri da me, ma non posso toccarla, né baciarla, e tanto meno leccarla. Soffro in silenzio.
Mi sottrae la cintura dei pantaloni e mi apre la cerniera. Ma non me li abbassa neanche.
Infila le mani dentro ed è un attimo farlo diventare duro. Durissimo.
Lei si siede sul tavolo, di fronte a me. Mi guarda, mi osserva, mi fissa.
Soffro.
Intravedo il perizoma, marrone, in tinta con il resto dell’abbigliamento. Ha classe la Padrona.
Si toglie voluttuosamente le scarpe e comincia a carezzarmi con i piedi sul torace, in viso, sui capezzoli, sulle labbra. Anche sull’uccello (in tiro). Fa un pochino male sull’uccello, ma …… servirebbe lamentarsi?
Il tempo passa, l’eccitazione sale.
Finalmente con abile mossa si toglie il perizoma che non capisco come, ma mi finisce prima in bocca e poi attorcigliato all’uccello. Miracoli della balistica.
Ma la fica non si tocca. "Guardare e non toccare è una cosa da imparare" ti insegnano da piccolo. E per fortuna, ho avuto una buona educazione.
Ma l’eccitazione sale ancora.
Però verso le quattro la Padrona si ricorda. Ha buona memoria la Padrona. Ormai le pasticcerie sono aperte, e Lei al dolce non ha certo rinunciato!
Tocca naturalmente a me andare a comprarlo.
Ma …….. ma c’è un "ma".
In pasticceria ci devo andare senza mutande. Col campanellino (senza carta!!!) e senza mutande.
Tento di resistere, obietto, ma alla fine abbozzo, e mi accingo ad uscire.
Piove a dirotto, ma il problema vero è un altro.
Il mio uccello è veramente in gran forma, e senza mutande la protuberanza si vede enormemente!!!!!
Provo a dire che così non posso uscire, ma vengo fulminato da una occhiata severissima.
"Vai a comprare i pasticcini. Non mi importa del tuo imbarazzo. Dovevi comprarli prima".
Non ho parole.
Esco.
Ho il cazzo duro, e non si smolla.
E il campanellino? Si sentirà? Non posso andare a passo di lumaca, ma camminando forte suona…….
Sembra incredibile, ma quella costrizione, quell’ordine imperioso, quella pretesa pazzesca, quell’imbarazzo totale mi eccitano ancora di più.
E il cazzo, quando sono eccitato, è difficile che mi si smolli.
La pasticceria non è vicina, ma quando ci arrivo il cazzo è ancora duro. Penso alla Padrona, rilassata sul divano (o sul letto?), al calduccio (non certo ehm….. all’asciutto…..) che si gode la mia passeggiata. Per fortuna piove e c’è poca gente in giro.
Ma la pasticcera c’è.
Entro. Si vedrà la protuberanza? Lo vedrà che ho il cazzo duro? Mah!
Tanto i pasticcini li devo comprare. Un po’ in fretta, anche. Perché ho una Padrona che mi aspetta.
Ne compro dieci. 4 cannoncini, 2 alla sfoglia di cioccolato. 2 con la fragola (!), e due con i mirtilli.
Vado alla cassa. Il casso , pardon cazzo è sempre duro. Me ne frego se la pasticcera lo vede. Tanto non è nemmeno carina, e certo il mio non lo prenderà mai.
Pago.
Faccio per uscire.
"BUON PROSEGUIMENTO" mi dice la pasticcera a voce alta.
Mi sa che sono diventato rosso.
(SEGUE)
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17 years ago
admin, 75
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L\'amica di mia madre parte(1)
La sera prima ero tornato finalmente a casa felice in congedo avevo finito il militare ,cosi dopo essrmi tolto la divisa aver cenato dopo tanto tempo con i miei genitori via di corsa con i miei amici a far festa che duro fino alle cinque di mattina .Rientrato in casa anche un po' allegro per qualche birra in piu' mi infilai a letto contento di essere nuovamente a casa era i primi di Maggio quindi l'estate stava arrivando. Come al solito verso le 10 mia madre venne a svegliarmi perche doveva uscire e portadomi il caffe' mi disse che dovevo portare della roba che mi aveva preparato a casa di mia cugina perche' lei non aveva tempo ,gli dissi di si e lei usci'. Mi alzai una bella doccia e dopo essermi vestito presi la borsa che mi aveva preparato e mi incamminai pensando che mia cugina che viveva a Milano fosse venuta a passare qualche giorno di vacanza. Avevo le chiavi di casa cosi' aprii la porta ed entrai ,appena dentro sentii l'acqua della doccia scrosciare cosi' la chiamai ma lei non rispose mi avvicinai alla porta del bagno che era aperta ( tanto l'avevo gia vista nuda tante volte al mare) ma arrivato sulla porta con meraviglia vidi che la donna sotto la doccia non era lei ,non feci in tempo a dire niente che la signora sotto la doccia urlo' mi ritrassi e scusandomi dissi che non sapevo ci fosse gente . La signora dopo un attimo di panico disse di apettare un attimo che sarebbe uscita e cosi dopo qualche minuto infilatosi l'accappaio venne in cucina . Mi scusai nuovamente spiegandole come erano andate le cose( ma la sua immagine nuda sotto la doccia era impressa nella mia mente quel bel culo rotondo i suoi capezzoli eretti e duri la sua fica folta di pelo nero) ma tutto ad un tratto il mio cazzo era diventato duro e penso che anche lei se ne fosse accorta dal gonfiore dei pantaloncini attilati che indossavo ogni tanto notavo il suo sguardo che si posava li', ma questo lo seppi un po di tempo dopo ".Vedendomi un po' imbarazzato mi disse di essersi spaventata che non si aspettava di vedere qualcuno in casa ma tutto passo'in un attimo mi chiese se volevo un caffe' io accettai molto volentieri cosi cominciammo a parlare gli dissi chi ero , che ero appena venuto dal militare lei disse che era una vecchia amica di mia madre e che per lavoro ( Direttrice alle poste l'avevano trasferita per un po' di mesi qui ) era sposata e non conosceva nessuno ,sarebbe dovuta arrivare nel pomeriggio e invece era arrivata in anticipo.Seduta davanti a me con le gambe accavallate mi eccitava da morire cercavo con lo sguardo di poter vedere la sua fica nera stupenda che era sotto l'accappaoio ma per non essere invadente gli dissi che qualsiasi cosa avesse avuto bisogno l'avrei aiutata molto volentieri ci salutammo e andai via . Passarono tre giorni e non l'avevo piu' vista in compenso mi ero fatto una sega pensando a lei nuda , il quarto giorno mia madre mi chiese di non arrivare tardi la sera che c'era la sua amica a cena da noi , io non stavo piu' nella pelle cosi la sera puntuale alle sette arrivai a casa ( io non avevo detto nulla a mia madre che la conoscevo ma stranamente l'aveva fatto anche lei) cosi' quando entrai mia madre disse questa e'....... ci guardammo negli occhi e ci fu subito complicita' fra noi la salutai facendo finta di niente ci sedemmo a tavola lei si sedette accanto a me e cominciammo a cenare ,dopo un po' dissi fra me e se accostassi la mia gamba alla sua: e cosi feci il mio ginocchio si incontro' con il suo per un attimo pensai che lo scostasse invece spinse la sua gamba verso la mia e per tutta la cena fu cosi' ci toccavamo con le cosce lei le spingeva sempre piu' forte verso di me che ero eccitato da morire questo per circa due ore .Alla fine della cena disse che era stanca e che sarebbe andata a dormire perche l'indomani aveva una giornata dura l'accompagnai verso la porta e lei baciandomi sulla guancia mi sussuro' ci vediamo damani . La sera ero eccitato da morire e cosi di nuovo una sega ma non facevo altro che pensare al giorno dopo . La mattina mi alzai presto andai alla posta ci salutammo con uno sguardo da amanti poi si avvicino' e mi chiese se la potevo accompagnare al mare , vi immaginate la mia contetezza e la mia eccitazione avevo solo 20 anni anche se le mie belle scopate me le ero fatte ,ma lei aveva qualcosa di magnetico che il solo guardarla il cazzo mi diventava duro( perche secondo me la bellezza in una donna non e'il massimo se non ha quella carica erotica o quello sguardo accattivante che ti fa ribollire il sangue) dissi subito di si e sarei andato a prenderla alle due e mezzo e cosi fu alle due e mezzo precise ero fuori la porta, bussai lei mi rispose vieni e' aperto ti aspettavo me la trovai davanti in costume ci guardammo per qualche attimo e poi presi da una passione sfrenata senza neppure una parola come due calamite cominciammo a baciarci con foga la sua lingua la sentivo da tutte le parti mi sfilo' la maglietta con rabbia e io feci altrettanto con il reggiseno sentii la sua bocca sui miei capezzoli baciarli succhiarli e morderli non avevo mai provato una eccitazione cosi'forte e mentre li mordeva mi diceva ti piace come ti lecca la tua puttana dimmelo che ti piace io in quel momento mi trasformai non so neppure come ho fatto gli presi la testa e spigendola giu' dissi con una voce da padrone succhiami il cazzo troia a quelle parole si eccito' ancora di piu prese il cazzo in bocca e lo ingoio' tutto quasi a soffocare era stupenda e la mia eccitazione era cosi' forte che alzandola gli sfilai gli slip la misi sul tavolo appogiai le sue cosce alle mie spalle e con un colpo gli infilai il cazzo dentro ,scopami mi disse sono la tua troia la tua schiava spaccami la fica il tutto duro' qualche minuto perche la sua voce si fece sempre piu' rauca fino a sprigionare un urlo che credo i vicini sentirono , nello stesso momento un fiume di sbrodo comincio' ad uscire dalla sua fica mi bagno' il cazzo le palle e le cosce io dall'eccitazione di vederla godere ( perche' per me non c'e' cosa piu' eccitante di sentire una donna godere contutta se stessa ) in quella maniera venni con lei . Avvicinai la mia bocca alla sua e ci baciammo con tutta la passione possibile per qualche minuto ,la voglia era ancora tanta ma lei mi disse andiamo al mare voglio farlo sulla spiaggia ci rivestimmo e come due innamorati guardandoci negli occhi con la complicita' che avevamo appena trovato via al mare.
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17 years ago
f6923,
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Il vecchio pescatore
Il vecchio pescatore….vecchio poi? Insomma 51 anni….avanzava un po’ più veloce del solito. Era esperto e sapeva che i pesci vanno affrontati con cautela ma era nervoso. La moglie era 15 gg che non gliela dava; Era li’ a Pietrabuona (PT) per delle cure termali che il medico gli aveva consigliato da fare a Montecatini e qualche avvenente signora gli aveva fatto venir ancora più voglia. Con le immancabili canne nel bagagliaio aveva cosi’ deciso di battere il Peschia li vicino. Quattro vermi, gli stivaloni e via andare… Ma era nervoso ed aveva già sbagliato almeno 3 tocche….
Mise cosi la canna a fondo, campanellino sul cimino alla vecchia maniera, e decise di appisolarsi….
Lo svegliarono dei gridolini quasi di piacere…Si sporse dal cespuglio e vide una donna inginocchiata che la leccava ad una altra in riva al fiume…L’altra l’aveva depilata ed era completamente nuda; la leccona era in costume ma il sedere era stratosferico.
Si tiro fuori il “pesce” oramai turgido come marmo e comincio a menarselo…Non c’è la faceva più!!!
Ad un tratto…Din Din Din… Il campanello aveva suonato….Corse col pene fuori a raccogliere la canna…Una trota di buone dimensioni aveva abboccato. Mai gli era capitato una cosa simile: manco quando andava a fare le notti a CarpFishing con le donne. Qualche carpa aveva si’ mangiato ma sempre prima o dopo la scopata. Col cazzo fuori non aveva preso un pesce. Nel frattempo le due donne erano sopragiunte alle spalle….
Quella nuda avrà avuto 27-28 anni, magra, carina e coi capelli corti…l’altra in bikini sui 35, molto bella, prosperosa e coi capelli lunghi arricciati.
La “nuda” allungo la mano e disse:
“Ciao sono Mary, io e la mia amica Leti ci stavamo sollazzando e ci hai disturbato….Non è che mi daresti per il pesce per sdebitarti.”
Il pescatore rimase allibito per parecchi secondi con il cazzo fuori….Poi allungo la trota verso la donna.
“ Ma no sciocchino non quel pesce ma il tuo “pesce”…Io sono solo lesbica ma le pompe le faccio volentieri.”
Leti allungo la mano e prese la trota che sarà stata 500 gr abbondanti e disse “Questa la prendo io che la cucino per il maritino stasera….Tu Mary svuotagli le palle che appena mi finiscono le mestruazioni questo vecchietto ci penso io a sfinirlo….Tu sei alle terme vero? Abbiamo visto una macchina coi depliant sopra…Dimmi dove sei alloggiato e fra 2-3 gg se sei ancora qua ti sistemo io…Mi piacciono un casino i vecchietti bianchi di capelli e con la panza…
Mary avvicino la bocca al cazzo del pescatore e cominciò di lingua….Qualche minuto e la sua faccia venne irrorata di sborra. Corse a lavarsi al fiume tutta contenta e Leti riuscii a farsi dire il nome della pensione e disse al pescatore “Verso le 18 di mercoledi’ sarò li’ …Ma prima una cenetta me la offri vero? Nulla di pesante sennò poi…. Poi si dileguarono….
Ripresosi il pescatore ritorno in pensione e si fece una altra sega!!!
Martedi’ alle 17.48 Leti era vicino alla pensione in un bar…Il pescatore fulmineo arrivo coll’auto. Lei Sali e subito gli mise una mano sulla patta. “Stasera lo faccio divertire stò pesciolone “”
“ Non la do a tutti tranquillo e sono pulita…Tu mi piaci in particolar modo e quando un uomo mi piace cosi non gliela lesino ma sono pochi. Mio marito sospetta ma anche io sospetto di lui e quindi… “
Il pescatore si riprese “ Anche io sono pulito ed è la prima volta che tradisco la moglie dopo oltre 20 anni; ma prima di sposarmi qualcosina ho dato”. Mise la mano verso la coscia ma Leti gli dette una sberletta “NO No bello mio senò la cenetta salta…dopo dopo”:
Leti lo porto in una trattoria dove si mangiava benissimo ma mangiarono poco e bevvero parecchio…fra una chiacchera e l’altra. Leti era loquace e il pescatore altrettanto.
“Adesso andiamo a rombare disse verso le 21 Leti…Non ne posso più.”
Fece dirigere l’auto in un boschetto e nel frattempo si tolse le mutande.
Si alzo la gonna “ Scopami subito alla brutto dio…poi in pensione continuiamo ma voglio il cazzo in figa subito e sborrami pure dentro che prendo la pillola” e reclino il sedile
IL pescatore si slaccio i pantaloni, gli mise una mano in mezzo alle gambe e costatato che era già bella umida la figa pelosa si mise sopra e la pompo per qualche minuto. Le mani corsero sotto il vestito alla ricerca delle grosse tette della donna. Aveva una passione viscerale per le tette il pescatore. “A quelle ci pensi dopo….Dai dai voglio la tua sborra!”. Qualche secondo ancora e il pescatore l’accontento. Mentre la donna si puliva la ciccina…disse: “In camera della pensione fa un caldo boia…Ho una copertina in auto, che ne dici di andare alla spiaggietta; magari metto la canna a fondo e prendo un'altra trota per il tuo maritino?”.
Leti “ Mi è sempre piaciuto prenderlo all’aperto…”
L’ auto si diresse verso il torrente, i due scesero e il pescatore monto la canna…
Si spoglio nudo e si distese..La Leti glielo prese in bocca e nonostante l’età ecco che il pene del pescatore tornò duro dopo 45 minuti dalla prima volta. Leti lo avvolse con le tette per un po’ e al pescatore sembrò che gli si scoppiasse. La donna monto sopra e gli sbatte le tettone in faccia dimenandosi tutta….Dopo un po’ si riposarono e Lei si mise alla pecorina ; Qualche colpo e Din Don Dan…”Lasciala suonare “….Si tolse dalla figa e glielo mise in bocca alal donna…Qualche ben assestato colpo di lingua e il bellissimo volto di Leti fù irroratati dallo sperma del pescatore. La canna non c’era più trascinata in acqua dal pesce…Il pescatore nudo si avventurò nel torrente con Leti che teneva la torcia con il viso ancora pieno di sborra….Il pescatore riusci a recuperare la canna ma il pesce era andato via….Doveva essere bello grosso e Il pescatore era leggermente corrucciato.
“ Non fare cosi Michele che l’ anno prossimo sarà ancora più grossa e verrai a prenderla vero?............Anzi verremo a riprenderla….”
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17 years ago
admin, 75
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La mamma di una mia amica.
Storia realmente accaduta 4 anni fà.
Capita spesso di piacere più alle mamme che a ragazze alle quali facciamo il filo.
Ebbene, mi è capitata la seguente storia.
Una mia cara amica che mi era sempre piaciuta, ma un po x l' amicizia che ci legava ed un po xchè non mi si filava x niente, un giorno mi invitò a casa sua per farmela vedere e bere qualcosa da buoni amici.
Appena entrati, mi presentò alla mamma, una signora sui 55 anni magra ma ben messa nei punti fondamentali.
Lei fu subito molto gentile nei miei confronti e mi ricoprì di complimenti x il mio modo di fare forse eccessivamente educato.
Comunque rimanemmo in compagnia un' oretta, dopodichè la salutammo ed uscimmo.
Il giorno dopo Anna (nome di fantasia della mia amica), quando ci incontrammo in comitiva, mi confidò che ero molto piaciuto alla mamma, che voleva che io instaurassi una relazione con la figlia.
Ovviamente lei ci rise sopra ed io altrettanto.
E adesso viene il bello.
Una settimana dopo, mi arrivò una strana telefonata al mio cellulare.
Era la mamma di Anna che mi invitava a casa sua xchè voleva parlarmi.
Il mio numero l' aveva preso dal telefonino della figlia a sua insaputa.
Mi diede un appuntamento molto strano alle 10 di mattina che io accettai subito di buon grado.
All' indomani, alle 9,30 ero già sotto il portone ansioso come non mi era mai capitato, ero sicuro che volesse ideare qualcosa x convincere la figlia a fidanzarsi con me.
Alle 10 meno venti citofonai e mi invitò a salire.
Sul pianerottolo trovai la porta aperta e una volta bussato sentii un' invito ad entrare che proveniva da un' altra stanza.
Entrai e chiusi la porta e dopo pochi secondi apparve da un' altra stanza la mamma di Anna in vestaglia da camera lunga e pantofole.
Si scusò del desabillè e mi invitò ad accomodarmi in salotto.
Lei andò in cucina e dopo qualche istante tornò con del prosecco e due flute su di un vassoio.
Mi spiegò che mi aveva invitato di mattina proprio perchè sia la figlia che il marito non dovevano sapere di questa storia.
Cominciò col dirmi che aveva parlato a lungo con Anna di me ma che lei proprio non ne voleva sapere di legarsi a me.
Versammo del prosecco nei flute e cominciammo a bere un primo e subito dopo un secondo bicchiere, che contribuirono ad allentare la tensione iniziale.
Tutto di un tratto, mentre continuavamo a parlare del fatto, la mamma di Anna mi disse:
"siccome sei un bravo ragazzo e mi piaci, ti farò una sorpresa per ricompensarti delle notizie che ti ho appena dato."
Si alzò e torno in camera da letto.
Rimasi qualche minuto come sbigottito, ma cominciavo a capire che la situazione si metteva molto delicata.
Dopo un pò apparve in tutto il suo splendore la seguente figura:
la mamma di Anna in guepiere, reggicalze, perizomino e sottoveste.
Era uno splendore con delle forme che sembravano tradire la sua età.
Si avvicinò al divano, si inginocchiò davanti a me, e senza dire una parola, mi slacciò i pantaloni abbassandomeli e scostando le mutandine, si portò il mio cazzo già duro e rigido alla bocca.
Mi tirò un pompino che non ho mai più ricevuto da nessuna nella mia vita, talmente bello che ci misi pochi minuti ad esplodere tutta la mia voglia nella sua bocca che non esitò a deglutire il tutto.
Ebbi solo un sospiro, dicendogli grazie.
Lei si sdraiò sul divano e cominciò a dimenare le gambe.
Mi tuffai con la testa nella sua fica che sembrava un piccolo laghetto, e cominciai a leccargli l' anima, alternando la fica al buco del culo, che aveva un sapore buonissimo.
Ero di nuovo in tiro e lei si accavallò a me e mi scopò con voracità inaudita.
Fu una scopata bellissima, cavalcato da una signora matura, con le sue tette che mi ballavano davanti alla faccia ed il suo bacino che si avvinghiava al mio cazzo in cerca di piacere.
Venimmo forse due o tre volte, e verso le 11,30, mi pregò di rivestirmi in fretta perchè di li a poco sarebbe arrivata Anna.
La sera stessa non avevo il coraggio di guardare in faccia Anna, e lei pensò che io fossi offeso con lei.
Inutile dire che la signora mi chiamò spesso e sempre di mattina, quando il marito era al lavoro a 30 chilometri di distanza ed Anna era a scuola.
Ci frequentammo x 6 mesi di seguito durante i quali ho acquisito tutte le tecniche sessuali che conosco oggi.
La signora scatenò nei nostri incontri tutta la sua trasgressione repressa per anni, e scopammo in tutte le salse.
Ricordo che una volta gli prese la foga di farlo in camera da letto con la finestra spalancata, un' altra volta volle farlo in ascensore mentre scendevamo a firmare una raccomandata, etc.etc.
Insomma staccò tutti i suoi freni inibitori e si saziò x 6 mesi del mio cazzo.
Oggi a distanza di 4 anni, è sempre una bella signora, ama molto suo marito, ci incontriamo al mare con le famiglie, ma non mi ha mai più invitato a scopare.
La novità è però la seguente:
ora mi scopo la figlia che ha preso tutto dalla mamma, è anch' essa un gran troione.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Un giorno d\'estate in riva la mare...
Ahh, che caldo. Mi avvio verso casa, il sole sta scendendo velocemente ma l’afa e le onde di calore si fanno ancora sentire.
La giornata è iniziata pesantemente, ma andare in spiaggia è stata una giusta scelta.
I piedi stanno affondando fra i piccoli sassolini e il mare mi sta bagnando gli zoccoli.
C’è ancora tanta gente pur scendendo la notte.
Camminando, passo davanti ad una ragazza. Tiene le gambe rapprese tra le mani e fa scorgere sbarazzina la sua dote. Nascosto dietro ai miei occhiali, ho dato un’occhiata molto veloce e furtiva. L’occhiata fu rapida, ma ho fotografato fin nei minimi dettagli quello spettacolo.
Di rado en plain air, scorgo di queste immagini, e questa mi colpì particolarmente. La forma era perfetta, ricordava una susina. Mi piacciono le forme tonde ed armoniose. Le labbra esterne erano molto carnose, l’apertura si intravedeva appena, era un sottile filo nero. Sembrava, che una goccia di sudore o di essenza femminile fosse scesa dal clitoride verso il basso, lasciando una scia luccicante dietro di sé, fermandosi sulla base. Era quasi nuda, solo qualche filo biondo qua e là si scorgeva.
La ragazza mi guardò, ma ero sicuro che non mi potesse vedere protetto dai miei occhiali.
Questa fu la ciliegina sulla torta, quel giorno...
Già dal primo pomeriggio sono sdraiato ad arrossire sotto al sole. Quale migliore maniera di riposare la mente.
Un paio di ombre mi fanno aprire le palpebre.
Una famigliola, marito, moglie, figlioletta e probabilmente la sorella dell’uomo o della donna. Già stavo pensando che il mio tranquillo cantuccio si sarebbe trasformato in un circo.
Non ci volle tanto a scoprire che erano dei naturisti. La spiaggia è libera e di non facilissimo accesso, ma non è esplicitamente nudista; tanto che io continuavo a prendere il sole col mio costume.
Ad una seconda occhiata osservai che le mamma e la donna non erano per niente simili, non credo fossero in stretta parentela, anche se la donna giocava molto affettuosamente con la bimba.
La mammina aveva un bel fisico e un viso solare, non sembrava per niente sciupata dal parto, lo dico perchè la bambina non sembrava avere più di uno o due anni.
L’altra ragazza aveva un viso con tratti molto forti, una mascella pronunciata ed una fronte molto spaziosa, oserei dire che avesse dei tratti un po’ mascolini. Entrambe avevano dei bei seni, la mammina, più pieni, rigogliosi e rotondi mentre l’altra ragazza aveva dei seni a forma di pera, più piccoli. La cosa che mi colpì di più di lei era il suo fondo schiena.
Era a dir poco perfetto. Rotondo, sodo, ancora pallido, uscito appena dall’inverno non ha avuto il tempo di prender colore. Era impressionante.
Giocando con la bambina la ragazza si piegò diverse volte in avanti, dandomi le spalle. I glutei erano in tensione, ma non perdevano la loro rotondità. Il sedere era piccolino e quando si abbassava, si vedeva distintamente la fessura tra i due glutei che si allargava e faceva intravedere il buchetto dell’ano e subito sotto, la sua susina. Questa volta però più che una susina sembrava un torsolo di pesca, le labbra interne ed esterne si confondevano, erano filiformi e il clitoride era pronunciato. La ragazza pur essendo a pochi metri da me e mostrandomi tutto il suo pudore fin nei minimi dettagli, faceva come se non ci fossi, o meglio come se fosse da sola in spiaggia.
Tornai al mio beato riposo, ma non resistetti tanto, il calore era insopportabile, un bagno nel mare fresco era d’obbligo.
La spiaggia pur essendo un posto conosciuto da pochi, si riempiva velocemente.
Mi allontano a nuoto dal mio posticino. Un po’ di stile libero, un po’ a rana e dorso, poi il morto a galla.
Mi piace tanto fare il morto a galla, facendomi trasportare e cullare dalle onde, lasciandomi andare completamente, sguinzagliando la mia fantasia.
Una vena di corrente fredda mi passa sotto la schiena, decido che è ora di tornare. Nuotavo in acqua bassa, li l’acqua non era così fredda come al largo.
Da sola soletta, intravedo tra due coppie, una ragazza. Si sta spalmando della crema solare. La ragazza pur avendo un po’ di peso in eccesso, aveva un viso tondeggiante e molto carino. Beh, il peso in eccesso era tanto, ma mi attraeva e sapevo benissimo perchè.
Aveva un seno molto abbondante, a dir poco scandaloso e non pendeva neppure tanto, sarà perchè la ragazza era ancora giovane.
Nuotando avanti, ripenso alla ragazza e mi chiedo come sarebbe un rapporto intimo con lei. Sentire tutta la sua massa su di me, che mi avvolge e che mi soffoca con i suoi seni prosperosi, sentire tutto il suo peso che preme sul mio basso ventre con forza, mentre nel suo ansimare i seni saltano e si muovono a destra e sinistra. Sì, è proprio un’esperienza che mi manca.
Esco dal mare e affretto ad asciugarmi.
Era già pomeriggio tardi, e nel frattempo che ero stato in mare un’altra coppietta è arrivata e si è messa proprio vicino a me, come se da altre parti non ci fosse posto.
Dando un’occhiata attorno, mi rendo conto che effettivamente non c’era più posto. Ma quando è arrivata tutta questa gente?
L’uomo era di mezza età, l’aria da so tutto io, brizzolato.
La ragazza era molto più giovane, un bel corpo, ma la cosa più bella era il viso.
Aveva degli occhi castani e capelli scuri, la pelle era anch’essa scura e liscia. Le labbra erano carnose, rosse, morbide. Un nasino francese e una frangetta che le cadeva sul viso.
Il sole stava tramontando e io avevo il costume fradicio.
Visto che la spiaggia libera è diventata quasi totalmente nudista, decido di togliermi il costume e di prendermi ancora quel poco sole che rimaneva.
Mi sdraiai su un lato, perchè non posso stare per troppo tempo sulla schiena. L’ultima arrivata era proprio di fronte a me, anch’essa girata su un fianco.
Era in topless.
I seni erano molto piccoli, tipo coppa da champagne, di una rotondità perfetta e molto sodi. Le ciliegine erano molto dure, poverina, avrà avuto freddo pure lei.
Continuo ad osservarla protetto dai miei occhiali e mi perdo nei suoi profondi occhi.
Stava scrutando il mare, il bosco sopra il dirupo, la spiaggia, che pian piano andava a svuotarsi, me.
Il suo sguardo si fermò su di me.
Ero più che sicuro, non poteva vedere che la stavo guardando!
Il suo uomo stava sonnecchiando girato dall’altra parte.
Lei appoggia la mano sulla coscia e inizia ad accarezzarla. Sembrava che avesse un prurito, poi le carezze circolari diventavano più leggere, più ampie, più lente.
Continuavo a guardare la sua mano leggera, che accarezzava la pelle vellutata.
La mano scende sull’altra gamba, molto lentamente, si accarezza l’interno della coscia e con piccoli movimenti leggeri inizia a salire.
Ha una piccola indecisione sul suo intimo, si sofferma un attimo, facendo due toccatine veloci e poi continua a salire.
Fa dei giri attorno all’ombelico, con gli occhi sta guardando cosa sta facendo la sua mano. I movimenti sono naturali, quasi annoiati, ma con una dolcezza infinita. La mano sale, sale. Fa due giri attorno al seno destro e poi prende con due dita la ciliegina e con un movimento di occhi velocissimo si gira verso di me.
Maledissi il momento in cui decisi di togliermi il costume. Il mio muscolo era in piena erezione, nel pieno delle sue forze. Lei mi guardò in viso, poi il suo sguardo scese in basso e vedendo il risultato della sua opera premeditata, accennò un sorriso. Era bellissima quando sorrideva, aveva dei denti bianchissimi che contrastavano la sua pelle scura.
Io sorrisi portandomi una mano a coprire gli attributi e lei sorridendo si girò dall’altra parte mostrandomi la schiena.
In questa occasione i miei fidati occhiali non sono riusciti a proteggermi, il richiamo della natura è troppo forte.
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17 years ago
Dannatnik,
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Serata a sorpresa 2 (stori vera)
Una serata a sorpresa 2 parte(storia vera)
Mi avvicinai al bordo della piscina,mia moglie era sparita dalla mia visuale,giocava e rideva con i due giovani,mi vide e subito si avvicinò , salì sul bordo della piscina e i si avvinghiò a me baciandomi appassionatamente,nell’orecchio mi sussurrò:.. hai visto? Certo che ho visto le risposi sereno ,l’abbracciai forte.
Arrivammo a casa aveva ancora i capelli bagnati,aveva addosso l’odore acre dello sperma , la spinsi sul divano , le tolsi il vestito,la presi con violenza,il mio cazzo scivolò in lei,mi accorsi che era ancora piena di sperma,con le mani raggiunsi il suo ano,era ancora dilatato ci infilai due dita….entrarono facilmente e anche lì avvertii la presenza di liquidi interni .Venni dentro di lei e non mi preoccupai se lei stesse godendo ,la chiamai troia e lei mi morse il labbro inferiore.
Il nostro rapporto da quel giorno subì un impulso in positivo…si ricominciava a fare all’amore anche più volte al giorno e fù durante una scopata favolosa le confessai che l’avrei voluta vedere con un altro uomo ,ma questa volta insieme a me. Era sicura che un giorno o l’altro le avrei chiesto questo ,mi disse e mi sorrise.
Non persi tempo ,mi recai da solo in quel ristorante,fui riconosciuto e molto gentilmente il proprietario si mise a mia disposizione.
Arrivò il giorno stabilito ,ci recammo al ristorante,lei era all’oscuro di tutto.
Era vestita molto semplicemente ,una camicetta di seta bianca smanicata ,una gonna non molto corta ma con uno spacco di dietro che mostrava le sue gambe ,non era quasi truccata,era acqua e sapone un leggero rossetto le faceva brillare le labbra,i capelli biondi scendevano sulle sue minute spalle e il suo seno piccolino sobbalzava al ritmo dei suoi passi. Era eccitata guardava intorno con i suoi occhi azzurri , i suoi capezzoli pareva volessero bucare la camicetta..
Ci fecero accomodare in una saletta interna e ci portarono da bere.. Cominciava a sciogliersi,la vedevo più tranquilla,allungai la mano,toccai le gambe, nascosto dalla tovaglia arrivai al suo inguine,non aveva gli slip! Non lo sapevo,il mio cazzo ebbe un sussulto,la guardai e lei sorrise.
Avvicinai il mio volto al suo e la baciai…le chiesi: sei pronta? Annuì,feci un cenno convenuto e subito arrivò un uomo non molto bello,aveva il viso butterato,alto, capelli impomatati abbronzantissimo con un sorriso smagliante e denti bianchissimi,si avvicinò al tavolo e le porse la mano,lei mi guardò,si alzò e si avviarono al centro della sala.
Cominciarono a ballare,non doveva piacerle molto l’uomo per via di quel volto così rude,notavo una certa riluttanza ma l’alcol l’aiutò continuavano a ballare e a bere un ballo lentissimo,Angela si muoveva come un automa l’uomo la reggeva con un braccio intorno alla sua vita e la tirava a sé. C’erano altre 4 coppie sedute ai tavoli nella saletta,ma solo loro due erano al centro lui la stringeva forte e sicuramente lei sentiva premere il suo membro su di sé,insinuò la sua mano nella camicetta e le toccò il seno cercò di baciarla ma mia moglie scostò il viso e gli offrì il suo collo,ero a due metri da loro ,seduto in prima fila e il cazzo mi pulsava nei pantaloni. La baciò ancora sul collo le sbottonò due bottoncini della camicia poi le mormorò qualcosa all’orecchio,vidi la mano dell’uomo che afferrò la sua e la condusse giù ,lei cominciò ad armeggiare con la cerniera ,vidi sparire la sua mano che cominciò a muoversi nel pantalone dell’uomo,poi la tirò fuori facendo uscire anche il suo cazzo,non era del tutto rigido ma era enorme una cosa impressionante di lunghezza e di grossezza ,mi guardò mi sorrise lo strinse forte e lo percorse tutto con la sua manina,era più grosso del suo braccio.L’uomo la fece inginocchiare e avvicinò il suo membro alle labbra di mia moglie che istintivamente aprì la bocca e cercò di farlo entrare,le teneva la testa e cercava di entrare di più dentro di lei mentre di lato alla sua bocca usciva un filamento di saliva che andava a bagnare le sue gambe,ci riuscì solo un po’ solo la cappella entrò nella sua bocca. Lei gli aveva afferrato il membro con tutte e due le mani ,fece scorrere la sua bocca su tutta la lunghezza del cazzo mordicchiandolo…ora era duro enorme le copriva mezzo viso .L’uomo la fece alzare la afferrò dai capelli e la fece voltare verso di mè le sbottonò il resto della camicia e me la offrì,io allungai una mano e le toccai, la fica,era bagnata …eccitata e incontrai anche la mano dell’uomo che le aveva infilato dentro almeno due dita .La fece piegare in avanti affinché potesse ricevere il mio cazzo in bocca,così fece,mi sembrò che la sua bocca fosse stata dilatata poiché riuscivo ad arrivarle in gola.
Mi accorsi dal morso che mi diede che l’uomo stava entrando nella sua fica ,lei tolse la sua mano dal mio cazzo e la portò sul ventre dell’uomo per fargli capire se poteva spingere.Le toccai il clitoride,la sentii mugugnare e capii che stava venendo ,le afferrai la mano che la stava proteggendo e la portai alla mia bocca ,l’uomo con un colpo più deciso entrò tutto dentro di lei.Ebbi per un attimo paura che la potesse rompere ma mi rassicurai quando vidi mia moglie che assecondava i colpi che riceveva.Le venni in bocca tremando di piacere e lei bevve tutto quello che potevo darle.
Mi alzai e lei rimase con le mani appoggiate sulla sedia, piegata ad angolo retto con le gambe allargate mentre riceveva quell’enorme mazza di carne e di vene che la stava dilatando.
L’uomo la scopava con un ritmo lentissimo vedevo perfettamente quando entrava e poi usciva lentamente da dentro di lei con il cazzo era lucido di umori ,lei stava con gli occhi chiusi e si sentiva il suo ansimare.Lo tirò fuori di lì e vidi la fica di mia moglie completamente aperta,la fece alzare ,la girò verso di lui le tirò indietro i capelli e la baciò con veemenza,vidi mia moglie che ricambiava come solo lei sapeva fare quando era eccitata ,il membro dell’uomo era compresso tra i loro corpi,le arrivava sotto il mento di lei,le loro lingue si cercavano avidamente ,la fece stendere sul pavimento ,le tolse la gonna e la prese, con un solo colpo fù dentro di lei,lei allargò la braccia in segno di sottomissione ,poi le richiuse e abbracciò quell’uomo. Alzò le gambe e le incrociò dietro la schiena per farlo entrare ancora di più.Non vedevo il viso di mia moglie ma sentivo i suoi gemiti ,la prendeva con forza,si sollevò un attimo e le afferrò un seno lo strinse la fece gridare poi le prese il suo volto con le mani e la baciò ancora ,anche la sua lingua affondava dentro di lei,le mise le mani sotto il culo e la alzò,le diete dei colpi ancora più violenti….lei stava venendo…me ne accorsi perché ficcò le sue unghia nella schiena dell’uomo così come faceva con me quando veniva. Anche l’uomo gridò si scostò di lato e in un attimo lei le fù sopra ,si riposò solo un attimo dopo l’orgasmo avuto,riprese a muoversi su e giù lentamente,.Fù afferrata dai fianchi e tirata in giù verso di lui. Anche se lei è minuta ha un culo da favola su quei fianchi stretti ,il movimento si faceva più frequente ….mi alzai, avevo il cazzo che mi pulsava tanto era duro,mi avvicinai alle sue spalle e lei mi vide,con un leggero movimento mi offrì il suo culo la presi con un colpo solo fui dentro di lei ,affondai in lei facendola gridare…forse volevo punirla .Scopava con quell’uomo da tanto tempo ,lui non daqva cenno di cedimento .Pochi colpi e venni dentro di lei e mentre venivo le chiese se voleva che anche l’uomo la prendesse di dietro ,sim fermò di scatto e mi urlò di NOOO!!
L’avrebbe sicuramente lacerata.Mi staccai da lei che ricominciò a muoversi su di lui,prima lentamente e poi sempre più veloce,offrì a quell’uomo il suo seno che fù accolto nella sua bocca,lo succhiava e lo mordeva,gli offrì il suo collo e anche quello fù baciato e succhiato e segnato da lividi,si portò la mano dell’uomo alla sua bocca e succhiò le sue dita le fece entrare fino alla sua golaL’uomo non potè resistere oltre lo fece scoppiare dentro di lei,sapevo che la stava riempiendo di sperma,lo baciò ancora mentre veniva,diede gli ultimi affondi e gli conficcò ancora le sue unghia nella sua carne…veniva ancora…Poi si accasciò su di lui .Restò così per qualche istante ,si alzò e vidi dalla sua fica e dal suo culo uscire tanto sperma che scese giù fino alle sue caviglie.Mi guardò ,mi sorrise e in quel preciso istante partì un fragoroso applauso generale.
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17 years ago
gully244782,
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Scappatella
Una sera andammo a ballare,un caldo torridomi spinse a rimanere a lungo su la porta del locale,mia moglie resto' dentro .
Tornando da lei a pochi metri di distanza gli si avvicina uno e gli chiede di ballare lei rispose di domandare a me,il tizio evito' e se ne ando'ma il caldo non cessava torno di fuori,poco piu' di mezz'ora scendo a vedere la situazione ,mia moglie parlava con un giovane non interrompo la loro conversazione e scruto,mi accorgo che fa il filo a mia moglie,lei presa un po' dalla paura e forse vergogna resta su la difensiva.
Tornando a casa gli chiedo chi era,mi rispose che lo aveva appena conosciuto e gli aveva chiesto di rivederla il sabato successivo,resto in silenzio e dopo un po' lei mi dice che tornava al locale per incontrare nuovamente il tizio,allora gli chiedo se se lo vuole fottere e lei con molta sincerita' mi dice che un pensierino lo aveva gia' fatto.
Arrivati al sabato verso le 10 di sera vedo mia moglie in abbigliamento da gran troia e sbalordito gli chiedo dove andava,mi dice che usciva da sola.
Lei esce ed io seguo mia moglie con la macchina di mio cognato, e vedo il tizio su la porta che l'aspettava ,gesticolando ho capito che lui non voleva ballare(almeno da ritto)afferra mia moglie per la mano e dirigendosi verso il parcheggio si fermano tra le macchine in sosta a pomiciare,il tizio aprendo il vetro del finestrino mette il busto di mia moglie dentro l'abitacolo e sollevandole la gonna dal fuori vedo in lontananza che la trafora con il suo cazzo.
L'auto si muove ,continua a seguirli si fermano davanti al motel, dove creano un alcova e li restano per tre ore,mi immedesimo nel marito scrupoloso e la chiamo al cellulare,gli chiedo dove era e con chi, la risposta fu siamo con degli amici fuori del locale per il caldo,la sua voce fioca dal piacere mi fece capire che la troia se la stava facendo leccare,la saluto raccomandandomi di stare attenta,nell'euforia lascia il cellulare connesso e sento tutto cio' che accadeva,lui gli chiede di farsi fare un bocchino e senza esitazione lei accetta,dopo un po ,visto che a bocca piena non si parla si stacca dal cazzo e si fa sbattere ancora sentendo dei gemiti che mi fa diventare il cazzo duro come il marmo,sento che lui chiede a mia moglie di girarsi e senza esitazione acconsente ...........non ci posso credere mia moglie si sta facendo inculare.
Li vedo uscire nascondo la macchina per non dare nell'occhio mia moglie si avvia verso casa arrivo prima di lei e come nulla fosse l'aspetto guardando la tv lei sorpresa di trovarmi alzato mi chiede che facevo.
gli domando della serata dicendomi che ha ballato ed e' stanca,gli chiedo di scopare si rifiuta ,allora mi accosto a lei le metto la mano fra le cosce tutta bagnata e colava ancora ,a quel punto la chiamo puttana gli tiro su quel poco di stoffa(minigonna) che aveva e frugandola fra la figa sento che il culo e' rotto avevo preparato un cetriolo con il preservativo la metto a 90 gradi e me la inculo dopo qualche istante gli infilo il vegetale nella figa ,mi fa male mi fa male mi diceva,aveva capito che bastava chiedere se voleva scopare con altri e si lascio' andare in una confessione molto dettagliata
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17 years ago
admin, 75
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La migliore cliente
Riky mi telefonò, parlandomi di un amica con problema che averi dovuto aiutare. Accettai e fissai un appuntamento. Si presentò in ufficio una bella donna di circa 35 anni, sudamericana, non molto alta con scarpe di corda dal tacco molto alto ed una gonna a mezza coscia. Mi disse di essere argentina ma io non indagai più di tanto, anche se l’occhio cadeva nella scollatura, dove erano incastrati due seni, non proprio prosperosi, di quelli ben divisi uno dall’altro. cercai di mantenere un contegno professionale e di indagare la sua professione che mi insospettiva parecchio. Mi insospettiva il perchè fosse in Italia.
La trattai mantenendo la professionalità del caso senza troppo distarmi. Quello che mi stuzzicava maggiormente, non so perché, erano i suoi piedi, con unghie rossissime. Mi faceva voglia di prenderli in mano.
La rincontrai per lavoro altre due volte in ufficio. La seconda volta venne la sera verso l’orario di chiusura e ci trattenemmo a discutere sin dopo le 20,00, quando tutti i colleghi se ne andarono.
Mi spiegò che era venuta in Italia da parenti, per mancanza di lavoro in Argentina e che faceva la commessa in un negozio di articoli sportivi. Si accorse, probabilmente, che quando mi parlava io pensavo a guardarle il seno. Più ancora, non riuscivo a non guardare sotto la scivaniam, verso i suoi piedi. Questa volta aveva delle infradito che continuamente toglieva e rimetteva. Mentre parlava circa i problemi che la riguardavano, si fermò e mi chiese a bruciapelo di andare al bagno e farmi un “pippa”, così mi sarei sfogato e poi sarei stato più attento al suo problema. Io le risposi che l’avrei fatto, ma che senza lei davanti mi sarebbe mancata l’ispirazione. L’erezione mi premeva nei pantaloni. Si alzò, girò intorno alla scrivania e venendomi accanto, allungò le mani sulla cerniera, la abbassò me lo tirò fuori, e poi andò a riaccomodarsi nella sua sedia, dicendomi: “adesso fai pure”. Ma come, mi ero illuso …
Rimasi di sasso. Credetemi, non è facile masturbarsi da soli davanti ad una donna che ti guarda impassibile. Non feci nulla, penso, per un lunghissimo eterno minuto. Poi lei si alzò leggermente dalla sedia, alzò appena il suo sedere facendo forza su un bracciolo. Con l’altra mano, rima si tirò un pò su la gonna, quindi infilò la mano destra all’interno, armeggiando. Spinse la sedia un po’ indietro, distese le gambe e iniziò a sfilarsi le mutandine nere di pizzo, del tutto inadatte al personaggio: parevano quelle di mia mamma vent’anni fa.
Comunque se le sfilò, aperse un poco le game e le appoggiò, aperte, sulla scrivania. Devo avere detto qualcosa di stupido, nel frattempo, ma non mi ricordo bene cosa. Alice (le do questo nome di fantasia), mi chiese se con lei davanti a gambe aperte mi sarebbe stato più facile farmi una sega. Io risposi che mi sarebbe stato più facile scoparla, ma lei aggiunse che il problema era mio e che non dovevo toccarla. Della sua fica non si vedeva praticamente nulla, salvo il fatto che era rasata e che spuntavano i peli in ricrescita di qualche millimetro (come un uomo che non si fa la barba da una settimana).
Non mi pareva di avere molte scelte. Così rimisi l’arnese nei pantaloni e cercai di riprendere il discorso lavorativo. Lei, allora, si mise due dita in bocca e se le bagnò abbondantemente con la lingua. Poi si mise la mano tra le gambe e iniziò a masturbarsi. “Vedi”, disse, “si fa così”. Lo faceva con una naturalezza incredibile, premendo leggermente le labbra. Le dita compivano un movimento circolare molto leggero.
Ritornai sui miei passi, mi slacciai la cintura ed il bottone dei pantaloni e presi il mio cazzo con la mano. Se lo fa lei … presi a masturbarmi anch’io molto meccanicamente. Alice si fermò, rimise le gambe a posto, seduta composta nella sua sedia e mi chiese che cosa stessi immaginando. Io le risposi che la cosa che mi prendeva di più erano i suoi piedi, che avrei voluto leccarglieli… che nessuno mai mi aveva fatto una sega con i piedi. Si mise a ridere e di disse con quel suo accento spagnolo: “ non vedi quanto sono sporchi? Ho infradito!”. Mi chinai sotto il tavolo “te li pulisco io”, le dissi”. Prima che lei potesse tirare indietro le gambe, cosa che iniziò a fare, le afferrai un caviglia e mi portai il piede alla bocca. Gli infilai la lingua tra due dita e cominciai a limonare come se i suoi piedi fossero una lingua. Si mise a ridere di gusto, e continuai. Poi mi fece capire che questo gioco le piaceva molto. Con l’altro piede cercava di toccarmi il cazzo, cosa non facile in quella posizione, ma quando mi sfiorò mi fece sobbalzare e picchiai la testa sotto la scrivania con un gran botto. Lasciai il suo piede, mi allungai e mi misi le mani in testa. Trovando lo spazio libero, mi circondò il cazzo con entrambe le palme dei suoi piedi ed iniziò ad andare su e giù premendo leggermente. Fu una sensazione stupenda, durata un attimo, quindi mi mise la palma di un piede sulla bocca per farselo leccare. Lo feci avidamente e mentre lo facevo lei riprese a masturbarsi, reclinando la testa indietro, questa volta senza ridere. Mentre si toccava le leccai la gamba, dietro al ginocchio, e poi l’interno della coscia, fino a quando la mia lingua si confuse con le sue dita che roteavano attorno al clitoride.
Rimasi così, giocando con la lingua con le grandi labbra, il clitoride. Poi le leccavo il buchino del sedere e di nuovo lungo tutta la passera. Si bagnava molto abbondantemente e perdeva un liquidino più denso di una sborrata. Quindi venne e quando lo fece mi strinse la testa fortissimo dentro alle sue cosce come in una morsa. Si alzò quasi di scatto, si chinò sulla scrivania e mi offerse il buchino, bagandoselo con le due dita come aveva fatto prima. Mi disse solo “dai!”. Non me lo feci ripetere e cercai di infilarglielo ma da quella posizione era quasi impossibile. Allora si distese, lascindo il sedere alto, per offrirmelo. Feci fatica ad entrare, fu doloroso per entrambi, forse più per lei, ma una volta entrato la sensazione era fantastica. Iniziai a muovermi lentamente e lei iniziò a emettere piccole urla, trai l dolore ed il piacere. Quindi si ritrasse, si girò, me lo prese in bocca manipolandomi le palle con delicatezza. Le venni in bocca. Lei un pochino ingoiò, quindi chiuse la bocca piena di sperma si avvicinò alle mie labbra e mi sputò il liquido dentro alla mia bocca. Ingoiai e quindi cominciammo a limonarci e leccarci.
Ci vedemmo ancora per lavoro, ma lei rifiutò ogni successiva avance. Mi disse che il suo sedere era praticamente vergine, ma che non sa che cosa le fosse passato per la testa quando le lo offerse. Forse fu il modo con cui glielo leccai … Mi rimane ancora il desiderio di scoparla, non avendo provato a infilarglielo nella fica. Ma, in fondo, ci si può anche accontentare …
La migliore delle clienti.
12
1
17 years ago
Bonora,
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Con una trav all\'autoparco di camion
Mi presento, sono un ultra quarantenne, separato, tendenzialmente solitario; detto ciò voglio raccontarvi una mia recente esperienza di vita..sperando che a qualcuno possa piacere o quantomeno ad interessare.
Dopo la separazione, avevo avuto una precedente esperienza con una trav, per alcuni mesi, ma fini anche quella, in quanto io volevo coltivare questa amicizia con riservatezza e in privato, lei invece voleva l’esatto opposto.
Casualmente, da quando cominciai a navigare in internet, provai a cercare qualche sito, dapprima senza grossi risultati, …poi, casualmente mi imbattei su Desidera, il nome non lasciava presagire gran chè, ma dopo un po’, vidi un sacco di annunci assai interessanti anche se li ritenevo a priori falsi.
In uno della mia città, c’era la foto di una trav, giovane e piacente, alta, slanciata, vestita da troiona…molto arrapate.
L’annuncio che corredava la foto,diceva che a lei piacevano le doppie penetrazioni, (non credevo allora fosse possibile) essere posseduta da più uomini adulti e trattata da cagna, sculacciata, sbattuta nei parcheggi, alla merce di uomini vogliosi incontrati per caso, ed altro ancora…
Il discorso proprio non mi interessava, ma la prima foto di quel culetto sodo e quella che se lo prendeva tutto fino in gola mi eccitava assai…
Provo timidamente a contattarla, preparo una mail, studiando parola per parola.
Mi risponde prontamente in maniera stringata, praticamente un ciao e il suo numero di cellulare. E’ una decisa penso io! Provo a telefonarle, mi risponde, e ci accordiamo per un appuntamento per il giorno dopo nel primo pomeriggio. Chiedo permesso dal lavoro e mi reco all’indirizzo che mi ha dato, praticamente un negozio chiuso in fase di ristrutturazione.
Mi apre, e la vedo gia vestita da troiona, autoreggenti, capelli lunghi biondi, maglietta aderente con 2 belle tette (finte) e slip aperti di dietro.. Sul viso aveva una mascherina rossa.. Saliamo al piano superiore del negozio, lei mi precede sulle scale, ho il suo culo davanti alla mia faccia la fermo e comincio a leccarglielo.Dopo un paio di linguate gli infilo 1, 2 e poi 3 dita dentro, ma penso che non sia il caso di insistere visto che al piano superiore c’è un divano che ci aspetta.
Prima di cominciare lei mi dice se se ho altri amici disposti ad usarla, lei si concederebbe volentieri ad un gruppo di maturi sporcaccioni. Le dico di no, ma se pensandoci meglio trovo qualcuno che potrebbe essere disponibile vedrò di accontentarla.
Mi dice che abbiamo non più di mezz’ora a disposizione per noi, in quanto poi, dopo di me ha 3 uomini, tutti per lei piu o meno della mia età.
Comincia col prendermelo in bocca, poi si mette supina e glielo infilo nel culo, conscio che con una abituata a farsene anche 3 alla volta non è che farò una grossa figura..
Cerco di sbatterla con forza visto il genere che preferisce e per immedesimarmi nella parte gli infilo quasi tutta la mia mano nel suo culo, cercando all’interno le sue parti erogene piu sensibili.. la sento soddisfatta. Poi glielo rimetto dentro con lei sopra di me e gli sborro copiosamente nel culo..
Finisce così la prima parte della mia esperienza, andandomene però e pensando se ero disposto ad andare avanti o mollare, mi accorsi che l’idea di lei assieme ad altri uomini, remissiva alla nostra volontà, cominciava lentamente a solleticarmi..
La settimana dopo ci sentiamo e pensando a qualche avventura del genere che lei predilige, salta fuori la proposta di portarla di notte in un autoparco di camion vicino al confine alla periferia della mia città. Li ci sono camionisti stranieri, gente sola, che assolutamente non ci conosce e notoriamente uomini forti e rudi, come a lei piace.
L’idea mi impensierisce e mi eccita nel contempo.
La vado a prendere alla sera sotto casa sua, lei esce avvolta in un soprabito lungo, con un berretto in testa che le nasconde la parrucca bionda, un paio di occhiali neri da sole, ottimi per la notte!!: Si intravvedono solo le gambe nude e le scarpette con altissimi tacchi a spillo.
Lei è emozionata e timorosa di incontrare qualcuno per le scale di casa, ma tutto va ok.
Andiamo in macchina e ci rechiamo all’autoparco.
Un bel giretto perlustrativi intorno ai camion posteggiati, tanto per sondare l’ambiente. Vediamo camionisti vicino al proprio automezzo in sosta, stazionare in gruppi ed intenti alcuni a cucinare o scaldarsi qualcosa su fornelli da campeggio. Uno di questi, vedendola e credendola una donna, presenza insolita a quell’ora in quei posti, impudentemente le fa un gesto osceno con le anche, (come quello che ha reso celebre elvis presley) come a dire vieni che ti chiavo.
E’ quello che aspettavamo. Scendiamo dalla macchina, io sorrido al gruppo dei tre camionisti per far capire loro che non sono assolutamente offeso e con lei mi avvicino a loro. In inglese gli dico che ho una moglie troia, che non sono riuscito a soddisfare questa sera e se vogliono darmi una mano sono contento di offrirgliela che facciano su di lei quello che vogliono…
Veniamo circondati dai 3 camionisti, scuri in viso e tutti coi baffi,(probabilmente turchi), non riesco ancora a capire le loro intenzioni, il rischio che vada finire male c’è, le facce non sono molto raccomandabili..
Uno comincia a toccarla davanti a me, lei si apre il soprabito e li lascia tutti senza fiato, col suo fisico asciutto e slanciato e la lingerie provocante che indossava…body bianco, reggiacalze e calze a rete nere, portato tutto sotto al soprabito…
Tutti e tre gli saltano addosso eccitati come animali, la toccano, la leccano e gli infilano le mani dappertutto, adesso penso c’è ancora una parte rischiosa per noi…Infatti uno di questi trovandogli il cazzo, sorride e dice qualcosa di incomprensibile agli altri……è andata penso.
Il più vecchio del gruppo fa cenno ai sui amici di portarsela nella cabina del camion, io e lui per il momento restiamo fuori. Le regole mi fa capire le decide lui. Io protesto ma visto che lei accetta la proposta, anch’io mi adeguo e resto fuori col capo del gruppo. Quest’ultimo mi chiede se poi voglio anch’io questo trattamento, io gli dico di no, che sono solo maschio come o piu di lui. Va bene mi risponde, dopo che i miei 2 amici si sono divertiti lo faremo io e te.
Io gli propongo di andarli a spiare in camion che la cosa mi eccita assai. Accondiscende alla mia proposta. Saliamo sulla cabina e dietro al posto di guida, diviso da una tenda c’e un letto quasi a 2 piazze. Scostiamo la tenda e la vedo alla pecorina, tutta impegnata con un grosso cazzo in bocca e con l’altro di dietro che afferrandole con le mani le sue spalle glielo sbatteva dentro con inaudita violenza fino allo stomaco.
Lei a questa sottomissione stava godendo e il rischio che la storia potesse prendere anche una brutta piega non faceva che aumentarne l’eccitazione.
I due la sbatterono a dovere, trattandola proprio come a lei piace, da troia da monta. Appena finiscono entriamo nel letto io e il capo del gruppo. Lei è distesa sul letto con il culo in posizione..Il capo si spoglia senza levargli un secondo gli occhi di dosso, ha un cazzo di dimensioni oltre la media, è un uomo corpulento e muscoloso, un po tendente al grasso, tipo lottatore di sumo tanto per intenderci.. Mi ordina di leccare il culo alla mia ..“moglie” detto in tono canzonatorio, io lo ascolto ed eseguisco l’ordine.
Dopo un po’ mi scosta bruscamente e glielo infila dentro con l’intento di farle male…(illuso) Comincia a sbatterla con forza, io glielo infilo in bocca, sento che le piace assai, infatti eccitata com’era me lo succhia come mai aveva fatto…sborriamo tutti e due.
Lei è fuori di se dal piacere, ansima come una porca e ci chiede di non smettere…Il capo ci fa cenno di scendere dal camion e ci invita a prendere assieme un caffè tutti assieme, che sia una loro usanza penso? Chiacchierando gli raccontiamo che siamo una coppia di amici in cerca di emozioni forti (piu per lei che per me..) Dopo il rito del caffè, veniamo nuovamente circondati, io vengo buttato fuori dal cerchio in malo modo. L’atteggiamento cordiale di poco fa e svanito all’improvviso, il capo dice a lei di inginocchiarsi, le dice- sei alla ricerca di emozioni forti? Eccotene una..Cominciano col tirarsi fuori l’uccello, le intimano di toccarglielo e leccarlo a turno, lei acconsente con gusto, poi credendo di farle un oltraggio gli sborrano assieme e copiosamente nel viso e dappertutto.. Lei non sembra assolutamente ne dispiaciuta ne oltraggiata, al che viene verso di me sorridente con la sborra che le scende dal viso, e tra gli sguardi meravigliati e disarmati dei tre ce ne andiamo salutandoli con un gesto della mano…
13
3
17 years ago
leonida1960,
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Il mio primo incontro con una trav-terza e ultima
TERZA PARTE
La settimana sembrava non passasse mai…aspettavo con ansia il sabato per chiamarla. Di sabato mattina, appena alzato le telefonai e ci accordammo per incontrarci qui nella mia città, sulle rive, vicino ad un locale che lei conosce.
Arriva finalmente domenica, l’appuntamento era per le 14,30, ma io per scaricare la tensione ero gia li mezz’ora prima..
Vidi arrivare la sua macchina, un occhiata in giro che non mi veda qualcuno,,,ma la sorpresa dovevo averla e grossa di li a poco…
Appena salito, la vedo, quasi non credo ai miei occhi, vestita da donna, quasi come la sera che ci siamo incontrati!!
L’istinto di uscire dalla macchina c’era, e solo per il fatto che lei e prontamente ripartita che non sono riuscito a farlo…
Lei mi dice che dovevo capire che girava sempre vestita da donna, lavora in un ambiente artistico e la sua diversità è accettata…Io lavoro invece in un comunissimo stabilimento industriale ribadisco, e per molto meno si diventa lo zimbello di tutti…
Decidiamo allora di non fermarci nella mia citta ma di andare in una cittadina li vicino, Gorizia dove, in teoria non dovrei conoscere nessuno. Inoltre penso io, comincia gia il carnevale e ho un alibi in piu se dovessi incontrare qualcuno che mi conosce.
Lei era vestita in maniera provocante, truccatissima, sempre parrucca bionda riccioluta, un vestito aderente che sarebbe stato anche abbastanza casto se non fosse stato dotato di 2 cerniere laterali che lei maliziosamente usava spesso…L’abbigliamento era completato da giarrettiere bianche e calze color carne..
Appena usciti dalla città, un giovane in macchina, mentre si accingeva a sorpassarci, la vede, e invece di completare il sorpasso rimane appaiato a noi a guardarla. Poi desiste e si accoda a noi. Dopo un po ritenta il sorpasso, ma arrivato come prima appaiato a lei,la vedo sorridere, il giovane con una mano teneva il volante e con l’altra aveva il suo cazzo in mano e sorrideva… Lei mi chiede se voglio dividerla, io le dico di no, che sono gia abbastanza teso ed emozionato. Lei capisce, accelera e dopo un po lo seminiamo.
Arriviamo a Gorizia, io le dico di andare verso il castello, situato su una collina. Li penso che non ci saranno tante persone.
Scendiamo dalle macchina, non prima di averle accarezzata le coscie credendo che con l’eccitazione possa sparite il mio timore, ed in parte è così, con il cazzo duro si ragiona assai meno…
Prendiamo assieme una scalinata che ci porta sulla parte laterale del castello, ed imboccata una stradina che costeggia le mura, ci fermiamo dove la stradina finisce con un cancello in ferro. Il posto è abbastanza isolato e anche assai caratteristico (a chi interessa darò una approfondita descrizione per andarci) lei mi viene vicino e aprendo il soprabito quasi mi sbatte in faccia le sue tettone esagerate..Io la abbraccio, e comincio a leccarle il collo, mentre lei piu sbrigativa mi tira fuori il cazzo e comincia a prepararmelo accarezzandolo, per l’uso.
La faccio appoggiare con le mani al cancello, io da dietro, dopo averle alzato il vestito, le comincio ad accarezzare le gambe, le natiche e a passarle la mia lingua prima vicino e poi nel culo, entrando un po in profondità come per simulare l’amplesso.
A lei piaceva molto, lo capivo dai suoi gemiti e da come si inarcava per offrirmi piu culo possibile.
Mi alzo e le sbatto di forza il cazzo dentro, ormai lo sapevo che gradiva essere posseduta con forza.. Comincio a sbatterla, lei ansima e mi dice qualcosa forse in tedesco che non riesco a decifrare, nel dubbio aumento l’impeto, esagerando non si sbaglia mai…
Il mio cazzo entra ed esce ne suo culo fino all’ultimo millimetro e ad ogni colpo la costringo a tenersi con forza sul cancello per non finirci contro.”.siii, ancoraaaa”, mi dice, “sfondami tutta” ed altre amenità del genere, dopo un po, eccitato al massimo, ma intenzionato a prolungare l’accoppiamento, lo tiro fuori, la faccio girare e avvicinandola a me, la abbraccio e la bacio appassionatamente,. Alla fine del bacio eravamo tutti e due senza fiato e lei anche con meno rossetto..Era il primo bacio che ci davamo, quello dell’addio di 1 settimana fa era stato quasi fraterno..
Un bacio appassionato puo dire molto di piu di un atto sessuale, lei mi dice di avere capito subito che tra di noi non c’era solo desiderio di sesso, io ribadisco che non volevo credere a me stesso ma sentivo di amarla come si ama una donna…
Decidiamo di interrompere l’atto sessuale, di andarci a prendere qualcosa di caldo in un bar li vicino e di ritornare tra poco al cancello.
Entriamo nel locale, io mi comporto come un fidanzato premuroso, le levo il cappotto, la faccio accomodare ecc. Avevamo gli occhi puntati su di noi, ma io cercavo di estraniarmi dal mondo circostante e concentrarmi solo su di lei…Lei calamitava l’attenzione di tutti e quando si alzo, altissima, per andare al bagno (delle donne) camminando su tacchi altissimi ed ancheggiando, non c’era uomo e donna che non la osservava,,,
Ritorniamo al cancello per riprendere con altro spirito cio che avevamo interrotto, da qual momento non eravamo piu 2 amici che facevano sesso ma 2 fidanzati che si amavano.. La feci sdraiare su un muretto perche volevo perenderla dal davanti, alle sue spalle c’erano le luci della città, un paesaggio decisamente caratteristico. Aiutato dalle 2 cerniere che corredavano il suo vestito, lo alzai completamente perche la vista delle sue coscie con calze e giarrettiere mi eccitava moltissimo…Glielo infilai nuovamente nel culo, e baciandola cominciai a penetrarla stavolta con dolcezza, i risultati in quanto a piacere erano anche maggiori di quando puntavamo sulla foga…
Gli riempi il culo di sborra che lei nemmeno volle pulirla, dal culo usciva e scendendo dalle natiche le bagnava le calze…
Oltre al buio c’era anche molta umidità e decidiamo di andare in macchina.
Li dopo un po di riposo riparto all’attacco, ne andava anche dell’orgoglio nazionale!
Prima di cominciare di nuovo commentiamo che in quei posti, i nostri nonni forse si sono fronteggiati nella prima guerra mondiale e ironia del destino, io e lei nei medesimi posti siamo venuti a fare all’amore!
Che ci sia un preciso significato simbolico in tutto questo? Ma!
Recliniamo i sedili, io mi denudo completamente per assaporarla con ogni parte del mio corpo… lei si leva il vestito e rimane col body, reggicalze, calze e tacchi a spillo.
Mi viene sopra, comincia a leccarmi i capezzoli, cosa che con la mia ex moglie mi infastidiva parecchio.. Con lei l’effetto è decisamente diverso, ad ogni leccata il cazzo si alza come uno stantuffo, ed infine lei se lo prende con una mano e se lo infila con decisione nel culo…
Comincia a saltarmi sopra, la dolcezza del rapporto di prima è nuovamente dimenticata!!
Salta sul mio cazzo scassando tutta la macchina. Io assecondo il suo movimento, piu per solidarietà che per bisogno effettivo.
Ricomincia a godere “ sborrami dentro” mi dice,” dai bagnami tutta”… dopo un po l’accontento e appena mi sente venirgli dentro rallenta il ritmo dell’andivieni sul mio cazzo, ma lentamente e con piu forza lo prende fino in fondo.
Penso che adesso lo tiri fuori dal suo culo, invece no, visto che non si era afflosciato lei continua a prenderselo..
A questopunto devo correre ai ripari…
Per la prima volta nella mia vita, le prendo in mano il suo piccolo uccello che stonava con la prosperità delle tettone (finte) delle anche robuste e dei glutei da ruspante contadinella…comincio ad accarezzarglielo mentre lei ancora imprigiona amorevolmente il mio membro.
Glielo faccio diventare duro,e comincio a menarglielo. Lei eccitata ricomincia e saltare con impeto sul mio cazzo finche finalmente la faccio sborrare sui miei addominali e fino al torace.
Lei finalmente mme lo libera e comincia a leccarmi in particolare dove ci sono gli schizzi della sua sborra sul mio corpo..
Finito il servizio ci rivestiamo e lei mi riaccompagna a casa, dato che poi deve farsi alti 150 km per tornare a casa.
Vorrei raccontarvi che prima di lasciarla sono riuscito a chiavarla ancora una volta, prima di lasciarci ma non aggiungerebbe niente al racconto…
Adesso dopo una parentesi di intenso amore non ci siamo rivisti piu, per la sua testardaggine (o per la mia vigliaccheria…) a volere o tutto o niente, non accettava incontri clandestini, ma avrebbe voluto che andassi a stare da lei… per me era impossibile e tergiversavo.
Mi disse “dalle nostre parti se si dice si è si, se si dice no è no, se si dice forse,è no. Pertanto il mio forse lo interpretava come un rifiuto, e lasciandomi il tempo per pensarci se ne ando aspettando una mia telefonata che non arrivo mai…
Non l’ho mai dimenticata….
16
1
17 years ago
leonida1960,
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La macellaia
Angela era una donna forte. Del resto la forza era necessaria nel suo mestiere. Una forza ben calibrata. Quasi dolce nel suo esplicarsi. Forse per questo motivo la sua bottega era sempre piena. Per quello e per il sorriso. Obliquo. Malizioso. Lampeggiante improvvisamente ad illuminare bottega e clienti in un unico abbraccio pieno di calore. Angela sapeva fare bene il suo mestiere. Era precisa. La mannaia calava senza esitazioni nella carne tenera sul bancone di marmo. Non usava macchine. Le detestava. Tagliava con accurata precisione la carne con affilatissimi coltelli che aveva comprato durante un suo lungo viaggio alla scoperta dell’impero del Sol Levante. Coltelli da sushi. Ma perfetti anche per la carne tenerissima che faceva bella mostra di se nelle lucide vetrine della bottega.
La carne non aveva segreti per Angela. Era una passione per lei. Sin da bambina. Quando da dietro le ginocchia di suo padre sbirciava quelle mani che, la sera, l’accarezzavano in modo così amorevole, afferrare con forza un taglio di controfiletto di vitello per scalopparlo con precisione e perizia. Crescendo Angela aveva coltivato questa sua passione. Divenuta donna, aveva scoperto nuove affascinanti declinazioni e applicazioni. La carne aveva esercitato il suo fascino ambiguo e un po’ perverso su di lei. Per questo all’inizio era rimasta perplessa. Quel giovanotto magro. Elegante. Con l’aria di quello che vorrebbe tanto essere vegetariano ma proprio alla cotoletta non riesco a rinunciare. Tutta colpa della mamma!!! Non era il suo tipo. Begli occhi certo. E un sorriso da mascalzone impunito. Ma niente carne. Non c’era polpa in quel corpo. Ossa minute. Pettorali perfettamente delineati ma sottili. Più che un giovane vitello sembrava un agnellino da latte. Non era cosa. Lei era per gli omaccioni sanguini. Quelli che solo a guardarli ti si rimescola al sangue. Quelli che già li vedi mentre ricami la loro pelle abbronzata di morsi violacei e graffi rosseggianti. Quelli che torreggiano su di te ma appena sentono al carezza ruvida del tuo cane diventano teneri come il miglior taglio di filetto di chianina. Quel ragazzo aveva qualcosa però. Le faceva venire voglia di preparargli un pasto pantagruelico. Diffidava da sempre infatti di chi non apprezza il cibo. Non avrebbe mai apprezzato il suo modo di scopare. Lei cercava il gusto della carne. Ne aveva il culto. La carne amorevolmente tagliata e servita con il migliore dei suoi sorrisi ai clienti. La carne perfettamente cucinata e servita agli amici che sempre riempivano la sua bella casa in collina. E la carne distesa, languidamente tormentata, offerta e violentemente presa dei suoi uomini e delle sue donne.
Il ragazzo era una sfida. Un enigma affascinate di fatto. E ormai aveva deciso. Non era solita frenare i suoi istinti. Lo avrebbe decifrato quell’enigma. Del resto era sicura che il ragazzo non tornasse per l’esangue bistecca di tacchino, che ogni volta le chiedeva di tagliare sottile. Ma per il generoso spettacolo del suo corpo che sembrava voler esplodere nel succinto camice bianco che indossava… E poi lo aveva colto più di una volta a fissare i movimenti delle sue mani sui coltelli. Un fremito le aveva attraversato il corpo sciogliendosi in liquido desiderio tra le cosce. Doveva mettere le mani sulla polpa tenera tra le gambe di quel timido agnellino. E doveva farlo presto.
Un istinto atavico, vecchio di qualche secolo le urlava nel sangue. Non avrebbe potuto ignorarlo ancora per molto. Il richiamo della carne. La voce del sangue. Doveva nutrirsi. Mentre assorta in questi pensieri tagliava con precisione assoluta le costate di manzo che uno dei suoi clienti migliori le ordinava ogni mercoledì, Angela, non si accorse del campanello del negozio che avvisava che era arrivato un nuovo cliente. Ma una breve occhiata all’orologio le fece immediatamente comparire sul volto un sorriso obliquo carico di maliziosa anticipazione. Le 18. Non poteva che essere lui. Tutti i mercoledì alle 18. Era un tipo metodico il ragazzo. Si slacciò un altro bottone del camice in modo che i suoi seni trovassero il giusto respiro davanti agli occhi del giovane e si avviò dietro il bancone.
Mentre si chinava per asciugarsi le mani sporche di sangue con un canovaccio che aveva buttato sul piano di marmo vicino ai coltelli Angela sentiva gli occhi del ragazzo incollati alla rotonda opulenza del suo culo. E sorrideva tra se pensando che ci avrebbe pensato lei a fargli venire fame. Molta fame. Ogni genere di fame.
“Cazzo, Cazzo, Cazzo quella donna lo stava facendo impazzire – Roberto ancora non capiva perché non riuscisse a stare lontano da quella dannata bottega dell’orrore. Lui era un’artista. Creava icone. Nutriva lo spirito. Elevava la mente. Praticava yoga e meditazione. E se proprio voleva dirsela tutta era da tempo che aveva dimenticato cosa fosse il piacere. Sepolto dai doveri che si era autoassegnato. Per giunta lui era quasi del tutto vegetariano. Solo che una volta alla settimana veniva a trovarlo suo padre. E guai a fargli mancare la carne in tavola. E così eccolo qui. In quella bottega dove c’era lei. L’incarnazione di tutte le tentazioni. Il ritratto dell’abbondanza. Profumava di vita quella donna. La vita che lui si era scordato di vivere preso come era dal tentativo di sopravvivere a se stesso. Anche adesso lo stava mandando in confusione. Non sapeva più chi era. Dentro di lui lentamente, settimana dopo settimana, era cresciuto o era tornato a vivere un altro Roberto. E l’altro voleva solo saltare al di là del bancone di marmo, strappare quel ridicolo camice dal corpo di Angela e sentirla urlare mentre affondava rapace nel calore rovente delle sue cosce. Ma non era tutto li. Quello Roberto, il Roberto puro e casto, lo avrebbe ancora potuto accettare. Era il resto. I pensieri. Le fantasie, che lo venivano a trovare nel dormiveglia, mentre si rigirava nello stretto letto di ferro battuto della sua spoglia stanza, così simile ad una cella di un convento, erano quelle che non riusciva a sopportare. La vedeva. Un trionfo di curve dorate, vestita solo di un bustino di seta bianca e di un paio di tacchi a spillo. In mano uno dei suoi inseparabili coltelli. Piccolo. Affilato. La lama leggermente ricurva. E si vedeva legato alla testata del suo letto. Pronto al sacrificio. Quasi in croce. Le braccia larghe fissate per i polsi con fasce di cuoio nero ai lati della testata. Le gambe bloccate con delle corde ai piedi del letto. Nudo. Pallido. Un bavaglio di seta a chiudergli la bocca. La freddezza di lei. Lo colpiva fino a farlo stare male. Lo eccitava. Suo malgrado. Sorrideva mentre passava di piatto la fredda lama del coltello sulla sua carne tremante. Si metteva a cavalcioni su di lui. La sua fica calda e mandida di umori a schiacciargli l’erezione. Con forza. E intanto ricamava con la punta del coltello. Ghirigori rossastri ricoprivano il suo petto.. Decoravano le braccia e le spalle. E ad ogni ghirigoro lei accoglieva un altro cm del suo cazzo nell’infernale calore tra le sue cosce e si chinava a leccare il sangue. Sorrideva. E lui si sentiva morire. Diviso tra il bruciante dolore delle ferite e il divino piacere di quella fica che lo divorava inesorabile. Si svegliava sempre sudato, tremante con una dolorosissima erezione che non scemava che dopo ore di meditazione silenziosa. E dunque eccolo lì. Ormai aveva deciso. Stavolta avrebbe cercato di capire se Angela era solo lontanamente simile alla donna che lo tormentava ogni notte. Eccola si era girata proprio in quel momento il coltello in mano…
“Ciao Roberto il solito?” - Gli aveva chiesto con quel maledetto sorriso che sembrava sempre alludere ad altro, invitarlo all’inferno. Non sapeva nemmeno lui come aveva fatto a rispondere con tono altrettanto allusivo:”Cosa altro mi consiglieresti?Sai ho voglia di cambiare…”
Ecco ora che era disteso sul letto di lei. Esattamente come aveva immaginato. Nudo. Legato. Tremante e eccitato. Adesso poteva congratularsi con se stesso. Quella donna era senz’altro la più bella incarnazione del demonio che gli sarebbe mai capitato di incontrare. E fanculo il resto.
Però infondo il ragazzo aveva più fegato del previsto. Certo questo non le avrebbe impedito di massacrarlo comunque. Ma provava una punta di riluttante e stupita ammirazione per il giovane. Anche legato al suo letto. Offerto alle sue voglie. Tremava ma di eccitazione, non certo di paura. Il suo cazzo svettava duro. Impavido.
Bene aveva fame. E sete. Molta sete. Voleva carne e sangue. Se la sarebbe presa. Se fosse sopravvissuto chissà forse avrebbe potuto dargli una chance vera.
Si calò lenta sulla sua erezione. Lo accolse bruciandolo nel colore umido della sua fica. E iniziò ad incidere. Lieve. Sembrava scrivesse. Ma ogni lettera era più dolorosa. E il sangue non faceva in tempo a colare che lei lo aveva già leccato via. Beveva avida. Le labbra rosse. Mentre il ritmo ipnotico con cui lo cavalcava continuava inarrestabile. Sorrideva. Però il ragazzo era resistente davvero. Sembrava un fuscello ma era tutto nervi e muscoli. Bene preferiva la carne soda a quella tenera. La carne di agnello era scipita in genere. Priva di sapore al di là della tenerezza. Na. Il sangue del ragazzo sapeva di selvatico. Come un giovane capretto. Aveva scritto i suoi versi vermigli sul petto e sulle spalle del giovane. Quindi gli aveva strappato il bavaglio e offerto la lama sporca di sangue di piatto. Si era limitata guardarlo. Bruciandolo con lo sguardo. Il ragazzo aveva leccato. Assaporando il suo sangue. Quello che le aveva offerto in dono perché placasse la sua sete. E aveva sorriso. Mentre leccava il suo sangue dal coltello l’aveva guardata si era inarcato dentro di lei, facendola sussultare e aveva sorriso. Il bastardo nascondeva vertigini insperate dietro quell’apparenza da asceta. Angela aveva affondato le unghie di una mano nelle palle di lui mentre con l’altra si portava il coltello macchiato di sangue e saliva alla bocca. Aveva guardato Roberto in quel momento. Era stata una frazione di secondo infinitesimale. Un attimo. Ma si erano riconosciuti. Lo aveva slegato.
Era al limite della resistenza. Il dolore determinato dai tagli lo tormentava ma non quanto il bisogno di fottere quella strega meravigliosa e crudele che lo aveva liberato da se stesso. Dal finto se stesso. L’aveva presa, rivoltata finchè non l’aveva avuta sotto. L’aveva montata come si fa con le cavalle. Coprendola con il suo corpo. Affondando in lei sempre di più. Martellandole il ventre. Artigliandole i fianchi e tirandola per il bavaglio che le aveva messo intorno al collo. E lei aveva goduto. Lo aveva incitato. Insultato. Finchè non erano esplosi entrambi. L’orgasmo si era mescolato al dolore delle ferite e al sapore del sangue di lei che usciva dal labbro tumefatto dai sui morsi. Prima di addormentarsi in un groviglio di lenzuola sporche e carne tumefatta si erano guardati… e una parola era uscita dalla bocca di entrambi, contemporaneamente, differente solo nella vocale finale: Mio! Mia! Dopo era stato solo buio e oblio.
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17 years ago
admin, 75
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Moglie troia 5
scusate se mi esprimo non molto corretto con lingua italiano. essendo donatrice avis fui invitata dal presidente ad una cena e dovevano venire 20 donatori tra i 20 anni e i 30 insieme al loro presidente. dopo il rito del nostro presidente ed il loro presidente andammo a cena in un ristorante che era anche albergo io ero vestita in un modo che somigliavo ad una troia minigonna maglietta rosa e tanga invisibile. dal primo impatto notai subito che tutti mi volevano portarmi a letto, avevo tutti gli occhi puntati su di me. verso la fine fui invitata da uno di loro fuori dal locale perche mi doveva parlare, andammo fuori mi face i complimenti e mi disse senza peli sulla lingua se volevo passare la notte con loro anche senza fare sesso, io rimasi di sasso poi venne anche il mio presidente e mi disse se potevo stare un po con loro perche erano tutti bravi ragazzi e per regalo il mio presidente gli aveva detto che gli faceva conoscere una donna che loro non avrebbero dimenticato per parecchi anni.accettai avvisai mio marito che rientravo tardi e dopo finito il pranzo andai in camera, mi preparai e dissi a loro che dovevano venire in camera uno alla volta. e stata un esperienza fantastica mi hanno sborrato tutti in figa, erano arrapati che duravano non piu di tre minuti in tre quarti d ora me li avevo scopati tutti e venti, nel frattempo il loro presidente sui 55 anni insieme al mio presidente 60 anni sono venuti anche loro in camera gia quasi spogliati e ho dovuto accontentare anche loro due con una doppi penetrazione premetto che il mio presidente gia mi scopa da diversi anni.mi hanno ringraziato ed il presidente ospite ha fatto una proposta di organizzare una grande donazione di sangue solo per uomini e per regalo di fargli fare una scopata con me perche ha detto che io non sono una troia ne una zoccola ma una donna da far godere gli uomini.il prossimo racconto e sulla mega orgia che faro il 23 giugno anniversario del mio matrimonio.ciao ciao a tutti
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17 years ago
admin, 75
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Un pomeriggio fortunato
ciao siamo marco 44 e antonella 39 coniugi normalissimi nella vita di relazione ma con molta fantasia erotica da vivere nei momenti di relax.lei e una maestrina bionda grosso seno 168x60kg labbra carnose molto fedele e pudica. nel tempo le ho fatto apprezzare le gioie del sesso in tutte le sfumature.una delle cose ke ci piace di piu e fare schopping in qualke centro commerciale con lei bardata da vera troia con trucco pesante e abbastanza in mostra ma sempre molto elegante.in una di queste ns scorrerie ke e andata benissimo in un pomeriggio dopo ke nn la scopavo e nn la facevo scopare x circa un mese da altri la preparai agghindata con spolverino e con minigonna calze a rete color carne corpetto con grossa parte del seno ben in vista(kiaramente in queste situazioni nn parliamo ma lei sa ke se incontriamo qualkuno ke ci da affidamento e le piace lo dovra conquistare e farsi scopare il tutto facendomi sentire tutto al tel) scegliamo un centro commerciale lontano dalla ns dimorax strada la mia mano si dedicava alla sua figa, lei molto eccitata mi supplicava di fermarmi x finire.arriviamo al centro con lei molto ingrifata e attaccata a me giriamo un po e vediamo una coppia di coniugi con lui molto distintop ke avra avuto sui 55 60 anni e il genere di uomo ke le piace la guardo le faccio lokkiolino capisco ke gli piace e lei inizia a fissarlo x farsi notare ma lui laveva gia notata al parkeggio mentre scendeva dalla makkina.dopo una mezzoretta ke loro si lanciavano sguardi lancinanti la moglie guarda lorologio e dice ci rivediamo al bar oppure passa tu dalla parrukkiera del centro. mi scatto la molla mi allontanai un po dicendo ad alta voce ke un cliente mi aveva kiamato e stava a poka distanza x cui lei avrebbe dovuto fare la spesa da sola e io sarei stato di ritorno di li a poko.anto mi strinse forte la mano tremava un bacio e le dissi datti da fare e apri il tel.la tel giunse quasi subito cercai di nn allontanarmi troppo x far si ke riuscissi a vedere la scena dellapproccio.le si avvicino e con nonschalance le disse sei bellissima complimenti si presento anto era attonita le tremavano le gambe ed arrapatissima le piace molto fare la puttana x meiniziano una coversazione lui molto brillante e anto in brodo di giuggiole con un viso ke faceva capire anke ad un ceko ke ci stava e lui molto manieroso e complimentoso. le dice se ti va conosciamoci meglio ho la makkina nel parkeggio ed una mezzoretta di tempo prima ke torni mia moglie(aveva anke sentito ke io sarei tornato dopo).vanno in makkina si spostano in una stradina li vicino si fermano lui inizia subito a complimentarsi x il seno le tocca anto si abbandona lui abbassa il sedile la bacia sui seni e poi sulla bocca lei le accarezza il kazzo sui pantaloni gia abbastanza in tiro in un battibaleno erano abbastanza nudi e anto gli si fionda sul cazzone ke pero viene subito.dopo tanti tentativi di rianimarlo ci riesce ma il tel la moglie sto lavando la makkina tra poco torno aspettami al bar.si rivestirono e andarono via lui si scuso x nn poterla ripagare e gli lascio il tel.
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17 years ago
mabo5059,
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