{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/en\/stories-add","title":"Add story","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Add story","checkDeactivatedProfile":true}
-
Incontro al fiume
Era il pomeriggio di una domenica d'autunno inoltrato ed era un pò che non usavo lo scooter, poichè con i primi freddi e il brutto tempo naturalmente preferivo usare l'auto, ma dato che c'era un sole piuttosto caldo per quel periodo decisi di fare un giretto in solitaria, non sapendo inizialmente dove andare di preciso decisi di recarmi sulle sponde del fiume, distante da casa una ventina di chilometri, partii quindi verso le 15.
Arrivai nel giro di una ventina di minuti in una radura dove sapevo ci fosse anche un bar trattoria, la mia intenzione era quella di bere qualcosa, andare a guardare un pò lo scorrere dell'acqua e rientrare prima che facesse buio e calasse il freddo.
Presa una bibita al bar salutai la simpatica barista che sfoggiava una corta minigonna e due gambe da copertina e l'altro unico avventore del locale, mi incamminai verso gli argini distanti circa cinquecento metri, quando la mia attenzione venne attirata dalla presenza di un'auto parcheggiata non molto distante dal mio scooter, inizialmente non ci feci molto caso, ma avvicinandomi notai che nell'auto c'era una coppia apparentemente di mezza età, entrambi
fermi quasi immobili;
la cosa che mi sembrò strana fu che lui seduto al posto di guida ogni tanto girava la testa guardandosi in giro come se cercasse qualcuno e che la portiera dal lato della donna era spalancata.
Per incamminarmi sulla strada sterrata che portava all'argine del fiume dovevo passare per forza davanti e molto vicino all'auto, la coppia cominciava ad incuriosirmi, proseguendo voltai lo sguardo verso di loro e feci un lieve cenno con la testa che voleva essere niente più che un cenno di saluto, loro però probabilmente lo interpretarono diversamente perchè subito lui scese dall'auto e richiudendo la portiera si allontanò lentamente, mentre lei si girava sul sedile appoggiando una gamba a terra e l'altra sul bordo della portiera, incuriosito invece di proseguire feci qualche passo verso di lei e potei finalmente vederla bene;
non ho mai saputo dare un'età precisa alle persone ma sicuramente poteva avere tra i 55 e i 60 anni, di corporatura piuttosto robusta, capelli biondo castano, ricci e di media lunghezza, indossava una pelliccia scura di non so quale animale che contribuiva ad ingrossare il suo fisico già pienotto, calze nere piuttosto velate e scarpe anch'esse nere con poco tacco.
Il viso era di aspetto gradevole, tondo con un accenno di doppio mento e gli occhi, come vidi meglio dopo di un bel colore azzurro, non potei fare a meno di avvicinarmi ancora un pò e fatti un paio di passi quando ero ormai a meno di tre metri la situazione mi si fece chiara, solo un attimo prima che lei si muovesse intuii cosa stava per succedere, aprì lentamente la pelliccia continuando mantenere coperta la gamba destra e l'inguine ma scoprendo invece completamente la sinistra, quella sollevata.
Alla mia vista apparve una coscia robusta dalla pelle bianchissima, coperta fino a metà della sua lunghezza da una calza autoreggente, dove la balza la stringeva si formava un simpatico rotolino di carne, continuò a spostare la pelliccia portandola lateralmente al fianco sinistro mentre dall'altro lato continuava a mantenersi coperta, ebbi modo di scoprire che gli unici indumenti che portava erano quelli che potevo vedere, cioè pelliccia, calze e scarpe
poichè sul fianco scoperto non c'era l'ombra di slip e dall'apertura che si era venuta a creare al centro del petto non si scorgeva il reggiseno.
Restai stupito e per un attimo imbambolato, sapevo di luoghi nei quali coppie o anche singoli si recavano per praticare il car sex, esibizionismo e cose simili ma mai e poi mai avrei pensato di trovarmi in una di queste situazioni.
La signora probabilmente intuì la mia sorpresa e senza proferire parola alcuna mi rivolse un debole sorriso probabilmente di incoraggiamento, dopo il breve attimo di smarrimento, ormai conscio della situazione ripresi a camminare verso di lei, con quattro passi la raggiunsi mormorando un "buongiorno" alquanto imbarazzato al quale lei rispose a sua volta.
Mentre facevo quegli ultimi passi rapidamente ripresi il pieno controllo dei miei pensieri e decisi cosa avrei fatto mentre sentivo già montare la mia eccitazione, non disdegnavo affatto quella bella donna dalle forme robuste, anzi a dire il vero mi piacevano più le donne in carne di quelle secche, negli ultimi tempi anche quelle molto in carne e questa decisamente mi stava facendo arrapare, qualcosa mi si stava gonfiando nelle mutande e anche la signora se
ne accorse quando senza ritegno rivolse lo sguardo compiaciuto proprio all'altezza del cavallo dei miei pantaloni, non sono certo un superdotato ma da quel lato sono messo discretamente quindi la cosa sicuramente si notava abbastanza;
il primo impulso fu quello di metterle una mano sulla coscia scoperta, mi chinai quindi leggermente su di lei e iniziai ad accarezzarle il ginocchio, dapprima con un pò di riluttanza poi prendendo coraggio dato che ormai la situazione era chiarissima, iniziai a salire più in alto sempre accarezzandola, la mia mano andava su e giù per la sua morbida cosciona, e quando raggiunse il bordo della calza e i miei polpastrelli presero contatto con la sua pelle calda e la sua carne morbida e bianca, ebbi una specie di scossa e sentii dentro i pantaloni il membro che aumentava di volume raggiungendo la piena erezione.
Proseguendo con le carezze la guardai un attimo negli occhi per poi tornare con lo sguardo sulla sua carne, quello che mi elettrizzava era la vista del suo fianco scoperto, della metà della pancia che riuscivo a vedere, arrivai a toccare tutto quel ben di Dio, accarezzai il fianco riempiendomi la mano con le sue grazie,la palpavo, le strizzavo quei rotoli di ciccia inebriato da quel contatto, continuai sulla pancia col palmo della mano aperto a farle una specie di
massaggio, la carne era morbida e la mia mano sembrava volesse affondarci dentro cercando di vincere la resistenza della pelle comunque piuttosto tesa, lei mi lasciava fare e la mia incertezze iniziali a quel punto svanirono del tutto.
Spostai l'altro lembo della pelliccia per scoprirla completamente e poter toccare tutto il toccabile, lei mise la gamba sinistra dentro l'auto, quindi ancora con la gamba destra appoggiata a terra divaricò completamente le cosce in modo osceno , a quel punto ebbi di lei una visione completa.
La pelliccia completamente aperta da entrambi i lati mi mostrò totalmente il suo corpo giunonico, le sue gambone strette dalle calze, la sua carne abbondante creava due pieghe, una all'altezza dello stomaco l'altra sulla pancia andando a coprire parzialmente un monte di venere peloso e paffuto e sui fianchi altri rotoli di ciccia la circondavano morbidamente.
Ero affascinato, incredulo per ciò che mi stava accadendo e in preda ormai al delirio dei sensi continuai a palparla in ogni dove, restando chinato la mia mano ormai priva di ogni remora dapprima le sfiorò appena il pube coperto di riccioli neri e folti che arrivavano fino agli inguini e salivano su fin dove non sapevo dire dato che la pancia si riversava di di esso, senza mai staccare mano dal suo ingombrante corpo poi cominciò a risalire, toccavo ogni centimetro di pelle mentre sentivo che il suo respiro si faceva più veloce ed affannoso, iniziò anche a dimenarsi sul sedile, agitando i fianchi ed emettendo ogni tanto qualche lieve mugolio.
Arrivai alle tette, due tettone piuttosto grosse rivolte verso l'esterno e adagiate mollemente sul suo stomaco, le areole erano enormi con un diametro di circa cinque centimetri,le più grandi che avessi mai visto e i capezzoli rivolti verso il basso erano carnosi e già dritti per la sua eccitazione, mi riempii la mano con quelle tette, prima una poi l'altra alternativamente, le accarezzavo le stropicciavo spingendole verso l'alto per poi farle ricadere pesantemente, Iniziai poi a pizzicare un capezzolo facendolo se possibile inturgidire ancora più di quanto era già, dal canto suo lei con la testa rovesciata all'indietro sullo schienale del sedile teneva gli occhi chiusi mordendosi il labbro inferiore mentre con le mani stringeva e martoriava i lembi della pelliccia che ricadevano ai lati del suo corpo ormai in preda al piacere che le stavo procurando.
Capii che i mie movimenti stavano diventando troppo frenetici, mi stavo comportando come un ragazzetto alla sua prima esperienza, pertanto rallentando i miei gesti proseguii per un pò nel palpeggiare le sue grosse mammelle che si plasmavano sotto la stretta delle mie dita, mentre lei ansimava e respirava forte mugolando ogni tanto per il piacere,la mano scese nuovamente verso il suo ventre continuando sul grasso pube ad accarezzarne i il pelo e la carne facendo pressione, quindi lo afferrai con la mano e lo strinsi lentamente ma piuttosto energicamente, a quella manovra lei reagì inarcando la schiena e sollevando il bacino con un piccolo grido soffocato,Il suo rapido sollevarsi fece si che io potessi arrivare alla fessura della sua vulva, immediatamente la sentii umida e calda, era talmente eccitata che le mie dita in men che non si dica si bagnarono dei suoi umori seppure le labbra di quel caldo ed invitante
sesso voglioso fossero ancora chiuse.
Ben presto le dischiusi, aveva le grandi labbra grasse, gonfie e carnose che richiudevano completamente la vagina, mantenendo il palmo premuto sul suo morbido pelo vi intrufolai l'indice, dapprima spingendolo dentro poi piegato ad uncino lo feci scorrere tra le labbra e risalendo alla ricerca del clitoride che immaginavo ben nascosto da quel meraviglioso scrigno di carni pelle e pelo.
Ci volle qualche manovra per trovarlo ma appena sentii un punto più duro e sporgente iniziai a massaggiarlo delicatamente, la cosa diede i suoi frutti perchè la signora, benchè non glie lo avessi ancora lavorato come volevo fare andrò subito in estasi iniziando a dimenarsi sul sedile muovendo il bacino, il mio dito era completamente fagocitato da quella caverna del piacere che grondava copiosamente dei suoi umori, lo muovevo alternando tocchi lievi e altri più decisi, passando dal clitoride che ogni tanto perdevo al tatto anche a causa dei suoi movimenti, alle labbra che percorrevo in tutta la loro lunghezza, prima dentro poi all'esterno e nuovamente dentro con una masturbazione che la stava portando al settimo cielo.
La signora ansimava, sbuffava, gemeva e si dimenava ,dal canto mio ero sempre più eccitato ma, troppo intento a procurarle quel godimento non mi occupai del mio membro che scalpitava nei pantaloni.
Ero però ancora in piedi fuori dall'auto e lo stare con la schiena piegata chinato su di lei con la testa infilata nello spazio della portiera iniziava ad essere scomodo, pertanto decisi di sedermi di traverso sul bordo tenendo tra le mie gambe la sua che ora penzolava all'esterno , la signora mi lasciò fare e anzi allargò ancora più le grosse coscione posizionando l'altra gamba al di là della leva del cambio e si sdraiò abbassando lo schienale del sedile.
A quel punto avevo il campo di battaglia a completa disposizione, quella donna lasciva e morbida che ,come una grossa rana mi offriva a gambe oscenamente divaricate il suo sesso voglioso e desideroso di attenzioni, ora mi si presentava in tutta la sa opulenza una passerona grassa con enormi labbra gonfie e bagnata all'inverosimile.
Ricomincia a pastrugnarla tra le cosce, aprendola adesso con le dita di entrambe le mani che dopo il cambio di posizione potevo utilizzare a pieno, le labbra schiudendosi mi rivelarono l'interno frutto della sua vagina rosa e delicato, le piccole labbra piuttosto nascoste in cima alle quali sporgeva il clitoride turgido e dritto seppur di non grandi dimensioni, il tutto abbondantemente irrorato dei suoi viscidi umori.
Ripresi a masturbarla infilando un dito in quell'antro ormai completamente a mia disposizione, la signora riprese ben presto ad agitarsi e a muoversi per cercare il piacere che avrebbe placato il suo desiderio, capii in fretta che un dito non era sufficiente per quell'immensa e vogliosa ficona quindi al medio aggiunsi anche l'indice che subito sparirono come risucchiati in quella sconcia voragine, sentivo salire la sua eccitazione, i suoi umori ormai colavano copiosamente mentre le mie dita le scivolavano dentro come una lama calda nel burro, iniziarono a scorrere fuori in un rivolo che scendendo lungo il perineo andò a bagnare l'ano che intanto vedevo allargarsi e contrarsi al ritmo dei movimenti;
non potevo certamente perdermi quell'occasione per cui per un attimo mi dedicai a quel buchetto fremente massaggiandolo e penetrandolo seppur di poco, evidentemente la signora doveva essere abituata a ricevere piacere anche in quel modo perchè non oppose nessuna resistenza, anzi scendendo un pò col bacino lungo il sedile e rilassando lo sfintere fece in modo che il mio dito la penetrasse senza fatica entrando fin quasi a metà.
Iniziai pertanto a muoverlo avanti e indietro mentre con 'altra mano le allargavo la fica cercando per quanto possibile di darle piacere in entrambi i canali contemporaneamente.
La signora era in estasi, continuava a mugolare di piacere -mmmmmhhhhhh..... aaahhhhh... - ma non diceva altro, non parlava ma sdraiata sul sedile rovesciava all'indietro la testa e inarcando la schiena si strizzava con entrambe le mani le grosse mammelle pizzicando e torturando i capezzoli, si afferrò la destra e me la porse da baciare;
distolsi una mano dai suoi profondi meandri e continuando con l'altra a rovistare tra le sue cosce e nel buco del culo le afferrai la grossa e molle tetta avvicinando la bocca, la mordicchiai,la baciai, succhiai avidamente con forza il capezzolo eretto, lo leccavo slinguazzandolo e ricoprendolo di saliva, tiravo con le labbra mentre la signora ormai quasi persa nel suo piacere mi spingeva la testa contro quella massa morbida facendomi quasi soffocare, arrivai a mordicchiarlo cercando di non essere troppo rude, la cosa la stava facendo impazzire.
Capii che era vicina all'orgasmo, le tolsi il dito dal culo e mi dedicai esclusivamente alla ficona che nel frattempo si era parecchio dilatata per il desiderio di ricevere qualcosa di più consistente che un semplice dito, pensai che quella fica vogliosa ed enorme, per le dimensioni e la lubrificazione avrebbe potuto benissimo contenere due membri senza nessuna fatica e forse li aveva anche ricevuti.
Nell'intento di riempirla di piacere unii tutte le dita della mano e le appoggiai a quello sconcio orifizio iniziando a farle scivolare dentro, con movimenti alternati ,dentro e fuori allargandole ogni tanto per farmi strada, non sapendo comunque fin dove sarei potuto arrivare sentivo i tessuti della vagina che cedevano senza riluttanza e si dilatavano man mano che la mano si faceva strada.
La signora stava per godere, non le mancava molto si dimenava sempre più a cosce spalancate, nel trambusto la calza della gamba stretta tra le mie fuori dall'auto era scesa arrotolandosi all'altezza del ginocchio, con l'altra gamba si teneva puntata spingendo col piede contro al cruscotto dell'auto.
Stava andando in orbita, il suo respiro era sempre più veloce ed affannoso, il suo corpo iniziava ad essere sconquassato dall'orgasmo che intuivo iminente, sollevava ed abbassava ritmicamente i fianchi e il grosso culone, seguendo il ritmo della mia mano che si muoveva dentro di lei facilitandone la penetrazione, le mie dita erano sparite dentro il suo ventre non le vedevo più mentre continuavo a masturbarla avanti e indietro e il resto della mano restava fuori.
Aveva il viso stravolto, la testa all'indietro e con le mani si frugava tutto il corpo facendole scorrere sul collo, sulle tettone, sui fianchi e sulla pancia,si torturava i capezzoloni tirandoli all'inverosimile portandoseli alternativamente alla bocca per succhiarli, quando erano libere le sue tette sballottavano a destra e sinistra e la sua grossa pancia sobbalzava ad ogni suo movimento;
ad un tratto si sollevò dallo schienale, mi afferrò con una mano il polso e mettendo l'altra dietro il mio gomito .... iniziò a spingersi dentro la mia mano, seguendo il suo insano volere rilassai completamente il braccio e mantenendo immobili le dita nella fica la lasciai fare.
Iniziò ad usare il mio avambraccio come un dildo spingenoo il mio gomito in modo da penetrarsi con la mia mano e tirando il polso per agevolare il movimento in senso contrario, era una cosa pazzesca!
La signora ormai in preda al piacere più lascivo si stava masturbando con la mia mano, non ero più io che decidevo cosa fare era lei che conduceva il gioco, ero diventato per lei uno strumento di piacere, una specie di vibratore umano.
Accelerava sempre più i movimenti con un ritmo forsennato, la guardavo estasiato e stupito allo stesso tempo finchè spingendo sempre più a fondo si infilò completamente la mia mano dentro la fica fino al polso, percepivo l'interno di quel baratro lussurioso,caldo e scivolosissimo, sapevo cos'era il fisting ma non avendolo mai sperimentato con nessuna prima ne conoscevo solo la teoria, sentendo le pareti della sua vagina che cedevano sotto le sue spinte azzardai a chiudere moto lentamente le dita a pugno , era proprio quello che la signora desiderava perchè in un attimo successe il finimondo, tutto il suo corpo iniziò a tremare, il respiro era sempre più veloce, mugolava e respirando affannosamente ogni tanto grugniva, per un attimo ebbi la visione di una grossa scrofa mentre proseguiva in quello stantuffarsi con la mia mano, il volto era rosso per l'affanno e il piacere - Sì... Sììì... Sììììììììììì !!!!-
furono le uniche cose che le sentii dire mentre godeva come una forsennata e i tremori del suo corpo si facevano sempre più intensi, tremava a tal punto che quasi mi preoccupai che potesse venirle un colpo, ma non fu così.
Giunse all'apice del piacere quando dalla sua grassa gnoccona iniziarono ad uscire spruzzi di liquido trasparente, uno, due, tre, quattro, non abbondantissimi ma i primi talmente potenti che ne sentii perfettamente il rumore, gli ultimi di minore intensità;
la signora mi aveva offerto un meraviglioso squirting, anche quello lo conoscevo solo in teoria e apprezzai molto la cosa.
Lentamente dopo l'orgasmo iniziò a calmarsi, le sue gambe che prima erano contratte dagli spasmi lentamente si andavano rilassando, tutto il suo corpo si stava rilassando sul sedile, il respiro man mano stava tornando regolare, restai lì con la mano ancora infilata nelle sue profondità forse per un minuto senza più muoverla, ero frastornato oltre che compiaciuto per quello che era successo, sfilai quindi lentamente la mano dal suo corpo, fece un rumore di
risucchio che ancora adesso non posso dimenticare,era piena di umori appiccicosi e odoranti, se avessi conosciuto meglio quella signora probabilmente mi sarei ciucciato le dita , ma non sapendo nemmeno chi fosse mi guardai bene dal farlo, come per lo stesso motivo anche se avevo un gran desiderio di farlo non mi azzardai mai a leccarle la fica .
Sfilata al mano la grossa ficona si richiuse quasi completamente assolutamente non sembrava nemmeno che fino ad un momento prima ci fosse entrato qualcosa, tanto meno una intera mano, quasi immediatamente ne uscirono tre o quattro peti, quelle grosse labbrone mi stavano facendo le pernacchie a causa dell'aria incamerata mentre la masturbavo e mi sono sembrati quasi un ringraziamento.
Sul cruscotto dell'auto era appoggiata una scatole di fazzolettini di carta, ne presi uno e mentre mi asciugavo la mano, solo allora mi accorsi del marito della signora, almeno pensavo che fosse tale, del quale mi ero proprio completamente dimenticato che nel frattempo si era riavvicinato all'auto e stava guardando dentro.......
continua........
22
0
4 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
All'aperto
Per noi inospitali è difficile organizzare un incontro ma a volte succede.
il mio conoscente era carico come me, forse anche di più.
ci eravamo accordati per incontrarci in una zona poco frequentata, a detta sua e così si era dimostrata.
bene, il tempo per un saluto, due parole e si era slacciato I pantaloni, offrendo la sua virilità.
bene, non tanto lungo ma grosso quanto basta per farsi sentire, dentro.
un bel cono gelato da assaporare, due palline da accarezzare.
Alla prima goccia, un bella smanettata per tenerlo duro, si è indossato un guanto in lattice, spalmato di gel e mi ha preparato alla penetrazione, bene
Dopo un po' si era avvicinato col cazzo duro e piano piano me l'aveva infilato, entra esce per un po', per adattare alla situazione e poi via col montaggio fino che mi sono cedute le ginocchia lasciandomi andare sul sedile posteriore dell'auto...
Ancora montaggio, e da lì in avanti si era aperto tutto
Nessun fastidio più, solo il calore del cazzo nel culo avanti ed indietro, non era riuscito a trattenersi, come dicevo prima era bello carico. , mi ha pompato fino alla fine...
Aperto, riempito e dissetato...
30
1
4 years ago
Fvg52Bsx,
53
Last visit: 3 years ago
-
Prima esperienza
Ciao Siamo Guido ed Anna, intanto desideriamo precisare che tutti i racconti che metteremo sono reali al 100 x 100, gradiamo commenti, contattateci per incontri in base ai racconti
Eravamo in ferie sulla costiera amalfitana, alloggiavamo in un bel hotel, confortevole co +n un ottimo servizio in camera; una mattina decidiamo di fare un giro della costiera, ma questa volta in autobus, era molto pieno ed io e Anna eravamo di fronte, lei alta 163 peso forma bionda occhi azzurri, 3a scarsa di seno, ben fatta, quella mattina aveva indossato un abitino leggero estivo con delle infradito, perizoma e niente reggiseno.
Ad una fermata salgono delle persone, tra cui un ragazzo sui vent'anni, si mette dietro Anna che, ad un certo punto, spalanca gli occhi vedo un'espressione sorpresa, poi un'aria che conoscevo molto bene, eccitazione, guardo e vedo che il ragazzo si è appoggiato a lei, faccio per intervenire ma lei, con lo sguardo mi blocca, poi vedo che inizia a muovere in maniera impercettibile il sedere, dura circa un quarto d'ora, poi vedo lei rilassarsi, lui con un espressione estasiata mista ad imbarazzo, aveva una vistosa macchia sui pantaloni, Anna l'aveva fatto venire; arrivati a destinazione le chiedo di raccontarmi, lei mi dice che avevo visto tutto,, ma lo sai, mi disse, che ero eccitata che un altro uomo ci provasse con me.
Niente di strano le dissi, sei veramente uno schianto, ma lei aggiunse che se fossero stati in un posto isolato mi avrebbe cornificato, intanto il cazzo mi scoppiava nei pantaloni, lei lo notò sorridendo, aggiunse che la cosa mi avrebbe eccitato, accidenti a lei aveva ragione
Dopo quell'esperienza ne parlammo e rimanemmo con l'idea che se fosse successo casualmente, saremmo andati fino in fondo
28
1
4 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
una serata molto particolare
Siamo iscritti da tempo nei siti di scambio, molte conoscenze, tante piacevoli, incontri appaganti, altri meno, un po' di noia, in sostanza quello che capita spesso dopo anni di frequentazione, come succede nella vita di tutti i giorni ed a volte anche in questo piacevole gioco per adulti. Gli incontri si fanno sempre piu' di rado, a volte anche per mancanza di tempo e così cerchiamo di essere il più attenti possibile nel selezionare le coppie, almeno per quello che si puo' percepire dalle foto e dalla presentazione. La scorsa estate, ci colpisce, o meglio colpisce la mia compagna, una coppia veneta, con una lei decisamente attraente ed una presentazione condita con foto che lasciavano immaginare una decisa tendenza al gioco fra donne condito con il coinvolgimento dei maschi sino ad arrivare allo scambio completo. Una serie di mail, il contatto telefonico fra le due lei e già da quel momento percepisco nella mia donna, ed evidentemente anche nell'altra lei, una forte curiosità unita al desiderio di mettersi nuovamente in gioco. Arriva la sera dell'incontro, ci incontriamo a metà strada per un aperitivo, scendono dalla macchina, sono entrambe splendide, veramente due belle donne. Noi maschi restiamo a guardare, incantati, e per quello che mi riguarda sono sorpreso visto che non è certo la prima volta che incontriamo una coppia. Eppure sento Claudia eccitata e durante il tempo di un aperitivo, entrambe si sono guardate e misurate come se una sottile sfida del tutto femminile si fosse accesa fra loro. E' bastato pochissimo per stabilire di salire in albergo e lasciare spazio ai nostri desideri. La mia Claudia e Roberta si sono immediatamente prese, avvinghiate in un lungo profondo bacio per poi separarsi, spogliarsi e mettersi una di fronte all'altra nude, come due gatte; ecco cosa avevano deciso, affrontarsi in una lotta fra donne all'ultimo orgasmo, fino a che una delle due non si fosse arresa e per la vincente, il premio di scoparsi da sola, per prima, i due maschi davanti alla perdente. Io ed il compagno di Roberta, rimanemmo sbalorditi da questa loro scelta, pur avendo intuito, anche in base ai discorsi ed al modo in cui si erano provocate poco prima al bar, che non sarebbe stata la solita scopata in quattro. Iniziarono a lottare in un corpo a corpo eccitante con un misto di forza, dolcezza e sensualità tale da renderle ancor più femmine, nel vero senso della parola. Stavano lottando per sottomettersi a vicenda, figa su figa, seno contro seno, le gambe allacciate fra loro, baciandosi a bocca piena con l'obbiettivo di dimostrare all'altra chi era la più femmina che si sarebbe gustata i cazzi dei maschi, nel frattempo tesi e duri da scoppiare. Non importa precisare chi vinse il match fra loro due, non è questo il motivo per cui ho scritto questa storia, è stata solo una serata irripetibile, unica, probabilmente ci rivedremo per una rivincita, ma devo dire che è stata per tutti e 4 una esperienza unica che mi conferma quanto le donne siano, se lo vogliono e se non ne sono costrette, le vere protagoniste di questo gioco. Noi maschi siamo dei comprimari, magari anche ben dotati, ma le regine sono loro e mai come in questo caso, due donne lo hanno dimostrato. Â
3014
0
4 years ago
azzurroblu,
47/50
Last visit: 1 year ago
-
Una sera diversa per caso...
Ormai da qualche giorno sono solo in casa, mia moglie (con cui non ho rapporti da tempo) e le mie figlie hanno approfittato della fine del lock down per trascorrere una settimana in Sicilia. Durante la settimana il tempo passa velocemente grazie a gli impegni lavorativi che mi assorbono totalmente, ma questo ultimo weekend di giugno sembra interminabile e il tempo nuvoloso non aiuta affatto, giro per casa e dopo qualche lavoretto casalingo decido di buttarmi nel divano in mutande e con un bel bicchiere di vino incomincio a guardare un pò la TV e un pò il cellulare, cercando sul sito qualche annuncio interessante. Principalmente attratto da coppie sbircio, guardo video e foto cercando situazioni che possano soddisfare un'incipiente desiderio di sesso, fatto bene senza complicazioni e tabù. Ad attirare la mia attenzione è l'annuncio di una coppia romana matura in cerca di un bisex, lei sembra essere stupendamente porca e lui un distinto cinquantenne bisex A/P. rispondo senza indugi all'annuncio e invano attendo una risposta o un cenno che mi possa far ben sperare. mi scopro eccitato nel guardare in foto il culo e il cazzo di lui, lei oscena con le gambe aperte e due seni enormi stimola la mia fantasie e in pochissimo libero il cazzo dalla costrizione degli slip e incomincio a segarmi, prima lentamente e poi con più foga. immagino di essere li con loro di leccare la figa aperta di lei mentre la lingua di lui si sofferma sul mio buco inviolato, un rivolo di saliva mi cola dalla bocca e con le dita la raccolgo e la cospargo sul mio buco ancora vergine, affondo il dito e sento che l'erezione si fa più consistente, lentamente gioco con il mio culo e inserisco anche il secondo dito, entra a fatica e ci vuole un pò per abituare il poco elastico ano ad accogliere le mie lunghe ed affusolate dita... penso alla lei dell'annuncio e quanto sarebbe piacevole ricevere in bocca tutti i suoi umori, ma diventa preponderante il desiderio di toccare e succhiare anche il cazzo di quell'uomo distinto. Vengo copiosamente con quel pensiero e con due dita piantate nel culo che pian piano tiro fuori.. con gli occhi chiusi ne assaggio il sapore acre e sento il profumo del mio culo violato. Guardo l'orologio la mia masturbazione è stata molto più veloce di quello che pensavo, così decido di docciarmi e andare a fare un giro per negozi con la speranza febbrile che la coppia risponda in tempo utile per organizzare un incontro, magari con una bella cena a tre a premessa dell'attività godereccia. Giro per i negozi senza acquistare nulla fino a quando prima di tornare a casa non decido di entrare in un negozio di abbigliamento da uomo. Decido di provare un completo e dopo qualche insistenza del gestore prendo una taglia leggermente più grande della solita. la giacca veste bene ma il pantalone come immaginavo veste largo, ma lui, un uomo brizzolato di mezza età, continua a sostenere che con qualche piccola modifica possa andare benissimo. Ormai siamo in orario di chiusura e anche la commessa è andata via abbassando leggermente la saracinesca del negozio. Siamo soli nel camerino e lui si da da fare nell'appuntare spilli ovunque mentre con le mani mi sfiora le gambe, le caviglie e il sedere, è inginocchiato e la sua bocca è all'altezza del mio cazzo che nel frattempo è diventato durissimo a causa degli stusciamenti casuali. Ancora inginocchiato alza lo sguardo mi fissa negli occhi e senza dire una parola abbassa la cerniera del pantalone e tira fuori il mio cazzo già bagnato dal liquido pre-seminale, lo lecca e lo accoglie in bocca tutto fino in fondo in contemporanea tira fuori la lingua e mi stuzzica le palle. adesso le mie mani hanno afferrato la sua testa e la spingono sempre più forte assecondando il suo pompino, ha i conati di vomito e resta senza fiato, con un filo di voce e con un filo di saliva sussurra: ho sentito l'odore del tuo cazzo dai pantaloni e non ho resistito... A quelle parole rispondo in modo autoritario dicendo che volevo sentire la sua lingua scorrere tra le chiappe, ma prima affondo una mano e tiro fuori il suo cazzo dai pantaloni, lo porto alla bocca e lo succhio avidamente mentre le mie dita rovistano le sue chiappe e toccano lo scroto gonfio di desiderio. Chiude la saracinesca spegne la luce e ci spostiamo nel magazzino ... il suo cazzo profuma e così decido di pomparlo ancora un pò prima di accomodarci su un tavolo in un 69 da brividi. lecca avidamente cazzo e culo infilandomi prima uno e poi due dita, io faccio lo stesso, il culo è ben dilatato e con tanta saliva lo fotto con ormai 4 dita, geme si contorce e mi implora di spaccarlo, vuole il mio cazzo dentro ma siamo sprovvisti di profilattico e non vogliamo rischiare.... continuiamo per un tempo indefinito a pomparci a vicenda fino a quando non esplodo nella sua bocca... il porco beve e ingoia avidamente pulendo e lucidando la mia cappella... adesso tocca a lui che si mette a cavalcioni su di me e dopo poche menate mi schizza sul corpo e in viso... ci ricomponiamo senza dire una parola, chiedo del bagno e lui mi indica un piccolo locale angusto... tiro fuori il cazzo per pisciare e sento la sua mano... con un filo di voce mi dice... posso fare io? lo prende e dopo avermi fatto urinare se lo rimette in bocca .... sono esausto, il cellulare continua a suonare ricordandomi che era giunta l'ora di rincasare, con la consapevolezza però di aver trovato un piacevole nuovo compagno di giochi. tornato a casa ripensai a quanto vissuto non potendo fare a meno di riguardare le foto di quella coppia romana e soprattutto di quella figa slabbrata che tanto avrei voluto leccare e fottere!
23
3
4 years ago
victor972,
48
Last visit: 2 weeks ago
-
Halloween 2019.. una storia sissy
Mi chiamo Alex e sono sposato con Claudia da due anni.
Abbiamo entrambi 40 anni.
Mia moglie e originaria di Matera, alta 1.89, fisico tonico, fa tanta palestra, un bel seno, una terza abbondante e capelli neri medio lunghi...io sono di Bologna, questa è la storia di halloween 2019.
La nostra relazione è sempre andata a gonfie vele, anche a letto ma questa avventura ve la devo proprio raccontare.
Una settimana prima di Halloween ci trovammo a cena a casa di due amici, Layne e Cristina.
Come al solito dopo qualche bottiglia abbiamo cominciato ad approfondire diversi argomenti.. e tra una chiacchiera e L altra andammo a parare sulla differenza maschi e femmine..
“E vero che anche se siamo nel 2019 le donne sono ancora sottovalutate.. non hanno responsabilità sociali, la discriminazione sociale e ancora presente.. “ disse Cristina
“Ma non diciamo stupidate.” Rispose a tono Layne..” LA discriminazione esiste solo quando fa comodo a voi.. le donne che hanno coglila ottengono tutto, quelle che si rilassano e fanno lavorare i mariti poi vanno a dire che c’è discriminazione..” continuo lui.
“Non è vero,” disse Claudia, “ la discriminazione c’è e voi uomini ve ne approfittate... “
“Non sono d’accordo.. le donne hanno molto più potere degli uomini.. basti pensare che siamo noi a chiedervi di sposarci e non viceversa.. magari in certi paesi si, c’è discriminazione.. ma in Italia? Oggi? Non c’è discriminazione.. io nella prossima vita voglio nascere donna, così non me la meno a lavorare, sposo uno ricco e scopo chi mi pare... voi donne lo potete fare.. noi maschi no” dissi io.
“Sono d’accordo con Lui,” mi appoggio layne, “ voi donne siete sempre a fare le vittime e poi potete fare quello che volete.. “
“Da quando? Da quando possiamo fare quello che vogliamo?” Disse Claudia
“Il paradigma della questione.. io te lo do o non te la do non fa parte della discriminazione..” continuo.. “certo che se gli uomini sono concentrati sempre e solo a quella cosa lì, allora noi diventiamo oggettivamente...”
“Oggettivamente basta farvi vedere due tacchi alti per farvi ululare.. poi quando si tratta di avere posizioni di responsabilità la donna è sempre in secondo piano.. e la cultura che la Donna in carierà è e deve essere stata comunque puttana e comune in ogni dove” disse Cristina.
Layne sghignazzo.. “se fossi stato donna io avrei fatto uguale.. “ e si verso ancora da bere.. “essere maschio oggi è più incasinato che essere femmina...” continuo
“Il vostro più grosso problema è che non ve la diamo, avete in testa solo il sesso, i siti porno vi hanno ipnotizzato, le donne non sono tutte ninfomani come vi fanno credere, e il risultato di tutto questo è che vi super eccitate e venite in 5 minuti.. poi vi lamentate che non ve la diamo abbastanza e che abbiamo mal di testa..” si intromise Claudia..
“Bum!!” Disse Layne.. “qui mi sa che ci si sta rivolgendo a qualcuno” affermo guardandomi..
“Cosa ti ridi, che tu hai una collezione di porno che fa invidia a siffredi.. “ disse Cristina maliziosa... “se fossi un uomo ti farei vedere io come si chiava una donna , non una botta e via mensile tanto per fare e poi al bar, a fare la voce grossa..”
“Bum!!” Gli risposi io a tono... “ma se una persona e fredda e passiva quando fa L amore non aiuta..” dissi poi io.
Claudia mi guardò arrabbiata « ah, e quindi io sarei fredda... ma se appena cambiamo posizione vieni subito e mi lasci a secco cosa dovrei fare?” Affermo decisa
“Bum!!!” Ribatte Layne
“Bum cosa? .. anche tu a bum bum non vai micca forte..” gli rispose a tono Cristina... “una donna non la da perché un uomo non sa come chiedergliela.. “
I toni si facevano incandescenti ed il vino bevuto non aiutava di certo.. in vino veritas.. come si suol dire.
Mi accesi una sigaretta e affermai “ beh, sicuramente in questa casa la discriminazione non esiste, vista la libertà di parola.. tra una settimana sarà halloween, vi dovreste travestire da maschio..” buttai li
“Haha, questa si che è un idea, e facciamo a gara quanti numeri di telefono portiamo a casa” disse Cristina un po’ più distesa..
“Ah no,” disse Claudia.. “se io mi travesto da uomo, tu ti vesti da donna!” Disse lei
“Ma cosa c’entra!” Dissi io.. “voi avete cominciato”
“Noi ci vestiamo da uomini e voi da donne.. e vediamo quanti numeri di telefono portiamo a casa.. allora si che la sfida è alla pari” rilancio Claudia.
“Haha giusto” aggiunse Cristina.. “la notte di Halloween.. e avete interesse a vestirvi bene .. altrimenti non rimorchiate neanche con il carro attrezzi”
“E cosa ci giochiamo?” Chiese Layne
“Mah, non so.. se vinciamo noi ci pagate una bella crociera a Natale...” disse Claudia
“E se vinciamo noi?” Chiese Layne
“Se vinciamo noi dovrete, prima di tutto scusarvi, e poi un abbonamento allo stadio per la prossima stagione. Risposi io
“Tribuna VIP” aggiunse Layne
“Sento già il sole dei caraibi sulla pelle.. “ rispose Claudia.
La conversazione fini li.. ed io e Claudia tornammo a casa.
In macchina non smise di parlare.. la crociera, Halloween, il sesso.. arrivati a casa facemmo L amore, con passione e fino li.
Il giorno dopo andai a lavorare tranquillo, Claudia era a scuola e la giornata scorse tranquilla.
Poi su what’s up mi arrivò L invito ad un gruppo: Halloween 2019, i partecipanti eravamo io, Layne, Claudia e Cristina.
Cristina fu la prima a scrivere.
“Due tavoli prenotati in discoteca.. andiamo alla villa delle rose.. bottiglia di champagne su ogni tavolo...”
“Due tavoli?” Digitai io
“Uno per le donne ed uno per i maschi.. o viceversa..” rispose
“Allora a quello dei maschi ci vuole il black label, lo champagne e per ragazze..” risposi
“😨” rispose lei
“Allora se e così cambio prenotazione”
La sera tornai a casa e a cena Claudia mi disse che Cristina era partita in quarta.. aveva prenotato per halloween un truccatore professionista... e pure un attore per insegnarci i movimenti ed essere più credibile.. “in ogni caso ci sarà da ridere.. ma vi consiglio di fare lo stesso se volete avere qualche probabilità di vincere” aggiunse.
Nei giorni successivi parlai a Layne.. “cazzo, fanno sul serio.. mi sa che dobbiamo entrare nella parte..” disse con un tono serio.
Claudia mi disse che avrebbero avuto 3 lezioni sabato e domenica e mi passo in segreto il numero della compagnia teatrale per avere almeno un contatto in più.
Layne mi chiamo mercoledì sera... “jackpot!” Disse al telefono.. un agenzia di cinema.. trans formazione completa e noleggio dei vestiti per 24 ore 250 euro a testa.. questi sono professionisti.. vinceremo sicuro” mi disse entusiasta.
Durante la settimana ci organizzammo.. sabato sera alle 21.30 scattava la prenotazione.
Le regole erano chiare: dalle 22.00 alle 2.00 saremmo stati nello stesso locale.. poi alle 2 ci saremmo riuniti allo stesso tavolo per contare i punti.
Ci saremmo lasciati sabato mattina e non ci saremmo rivisti fino a sera...
Venerdì sera L ultima cena prima del giorno x.
Arrivammo in pizzeria verso le 20.00.. Layne e Cristina ci stavano già aspettando.
“Allora, pronti per domani?” Chiese Claudia.
Layne annuii.. eccome.. farete fatica a riconoscerci..
“Vedremo se voi riconoscerete noi!” Disse Cristina... e comunque abbiamo una sorpresa per voi due.. dato che domani dovrete comportarvi da tali.. non avrete diritto ad eccitarvi ...” continuo..
Claudia scoppio in una forte risata..
“In che senso ?” Chiesi io perplesso.
Cristina estrasse dalla borsetta due pacchetti regalo rosa sghignazzando...
“Siamo andati da uno psicologo che conosco.. il libido maschile e più forte della donna.. se vogliamo fare un incontro alla pari.... beh aprite..!” Disse perentoria.
La pizza arrivò e non ci badammo.. quando aprimmo il regalo fummo sorpresi..
“Si chiama e-lock, e una cintura di castità maschile collegata con un app ai nostri cellulari.. la cintura non può essere disattivata che con i nostri iPhone, abbiamo già provato, funziona..” disse Claudia...
“La scatola dice che c’è un gps incorporato” replicai io.
“Giusto..” rispose lei
“E a cosa serve?” Chiese Layne
“A bloccarvi l erezione e ad abbassare il libido al livello che è normalmente presente in una donna..” rispose Claudia
“Ma in questo modo voi sarete avvantaggiate..” disse Layne
“In Che senso?” Chiese cristina
“Nel senso che voi domani con la vostra app saprete sempre dove siamo... non sono d’accordo... se volete che indossiamo questo la indosseremo a partire delle 16.00, non prima” spiego Layne.
“Per me va bene” disse Cristina...
“Anche a me..” disse Claudia...
“Eh no!” Risposi io, “il. Ostro libido scende a quello di una donna.. anzi mi è già sceso solo all idea di questo arnese.. ma voi dovrete avere un tasso di libido più alto, a livello maschile.. per cui dovreste pensare continuamente ad un sesso eterosessuale en non omosessuale-lesbico, e dovrete vostro malgrado cercare di attrarre donne e non ragazzi.. se il vostro libido sale.. automaticamente avrete voglia di sesso.. ma sarete forzate a malavoglia di abbordare ragazze.. io la cintura non la metto perché secondo me diventa una sfida impari, non è giusta” spiegai io.
“Tanto perderete lo stesso “ disse Cristina
“Non è vero!” Risposi io, “ se vuoi veramente che sia una scommessa alla pari.. allora perché domani mattina non vai in farmacia e ti compri una scatola di Vyleesi? Il nuovo viagra per donne.. dicono che se ne prendi due pillole ti girano gli ormoni come sulle montagne russe..” continuai io.
“E tu come lo sai?” Mi guardò stupita Claudia..
“Conversazioni da bar.. ma hanno sempre un fondo di verità!” Aggiunsi.
“Confermo! “ disse Layne... “las fida deve partire alla pari!, metteremo le cinture solo quando avremmo le prove che voi avete preso le pillole “
“Va bene” disse Claudia
“Ok” aggiunse Cristina
Poi tornammo a casa, ebbi una delle migliori scopate con Claudia.. la cosa ci ecctava da morire.
I’l mattino seguente alle 9 incontrai Layne al bar..
“Ma siamo sicuri?” Gli Chiesi a bruciapelo mentre stavamo prendendo il primo caffè..
“Vai tranquillo.. dai.. è solo per una sera.. stadio VIP, dai.. perché no?” Rispose lui
“Allora alla salute LILY!” Gli dissi io
“Haha, alla tua ALESSIA!” Rispose lui
“E loro come si chiameranno? Claudio e Cristiano? Hahahaha!”
“ non lo so davvero!” Rispose lui “dai andiamo! Dobbiamo essere la alle 10.00”
La sede dell agenzia era in uno stabile appena fuori Bologna, arrivammo puntuali ed ad accoglierci fu una graziosa ragazza..
Una volta controllata la prenotazione arrivò un ragazzo, molto effemminato, si chiamava Gianluca, dopo una piccola introduzione , ci disse che a Halloween aveva molte richieste di quel tipo.. e vista la nostra situazione particolare ci chiese 200 euro in più.. “sarete irriconoscibili!” Garanti.
Accettammo.. e lui con ghigno malizioso ci disse di andare prima ad una spa li vicino per la preparazione del corpo.
Ci recammo al condominio da lui citato, 3 ragazze vietnamite ci fecero accomodare poi ci vennero a chiamare separatamente.
Mi portarono in una stanza, mi fecero cambiare e mi fecero stendere su un lettino.
Cominciarono un massaggio rilassante poi con mincosparsero di una crema aromatizzata alla citronella, almeno credo, poi con minuzia e con un sottile rasoio levarono ogni pelo dal mio corpo, poi fecero ancora 30 minuti di massaggio con olii essenziali... mi ritrovai alla reception dello stabile dopo 2 ore ci Layne.
“Mi sento dolce come il culo di un bambino..” mi disse
Tornammo all agenzia e li passammo davanti ai 6 clienti che aspettavano.
Gianluca ci fece entrare in due camere separate
Nella mia c era una pila di indumenti e accessori.. il ragazzo effemminato mi chiese di spogliarmi, mi chiese di indossare delle mutandine in pizzo nere e di mettere delle cale autoregenti nere.
Poi mi squadrò per qualche secondo e disse con convinzione “una terza”
Spari e torno con un un top con due tette in silicone realistiche.. il body in lattice aderiva perfettamente al mio corpo, ed il colore rosa carne in qualche modo si adattava aderentemente al mio corpo.
Era una sensazione strana, mi sentivo eccitato, cominciai ad avere un erezione.
Il fatto si trovarmi in quella situazione in qualche modo mi eccitava.. poi, l assistente minuto mi fece sedere su una sedia , come dal barbiere, comincio un lungo procedimento di trucco, smalto alle unghie e capelli.
Mi infilo una retina per i capelli e termino con una parrucca.. “no, non va bene.. “ disse il ragazzo.. quindi spari e torno con una maschera in silicone super sottile.. “questa coprirà il pomo di Adamo e la fisionomia..” disse..
Mi spennello la faccia già truccata con una sostanza viscida.. Vedrai che dopo che finito.. neanche tua mamma ti riconoscerà’” disse sorridendo “ma perché lo fai?” Chiese..
“Una scommessa, una stupida scommessa .. “ affermai..
“Beh, non è stupida se ci mettiamo tutti i soldi che avete speso.. “ rispose..
Poi mi aiutò a indossare la maschera a fatica, mi spiego che era L ultimo modello della roanyer, che era difficile da indossare ma super realistica.. e che non c era nessuna controindicazione.. la maschera in effetti si modello perfettamente alla mia faccia.
Poi passo una seconda parte di trucco sulla maschera.. ero sempre seduto guardando un muro bianco..
Gianluca in quel momento entro nella stanza “ottimo” disse verificando i dettagli.. “ora vestiamo la questa bambola..” continuo e mi prese per mano portandomi nel guardaroba.. mi mise prima una parrucca a capelli neri e lisci lunghi, poi una capelli ricci corti.. decise che quella a capelli lunghi, neri e lisci era la più adatta a me.. quindi fece provare un reggiseno nero e poi un completo rosso tutto di un pezzo con la cerniera posteriore... prima di chiudere il vestito si bloccò..” qui manca qualcosa.. dove la tua cintura?... mi chiese..
“Quale cintura?” Risposi io imbarazzato... “quella che abbiamo installato al tuo amico.. mi ha detto che anche tu je hai una.. allora? Dai che ho altri pazienti.. » capii a cosa si riferiva e indicai il tavolino dove avevo posato i miei vestiti..
“Prima di completare l opera vai in bagno e inseriscila.. ti aspetto qui..” disse Gianluca.
Entrai nello sgabuzzino che chiamava bagno e misi la cintura di castità come da copione.. quando uscii GIanñuca era sulla porta.. “bene “ affermo. “Ora proviamo questo vestito..
L’abito era un completo in pelle nero, me lo infilai ed aggiunse un corsetto rosso per risaltare i’l seni, quindi mi passo un paio di scarpe, tacco 16 .
Quando alla fine mi guardai allo specchio ebbi un colpo al cuore.. ero una gran fica, pensai tra me e me che con il tacco ero quasi 1.90 cm.. ero decisamente transformato.
Mi porto una bibita e si assicuro che la maschera in l’attrice era ben aderente al mio viso.. “ prova a bere.. prova a masticare .. sbadiglia.. “ aggiusto qualche dettaglio e mi assicuro che la maschera sarebbe stata una seconda pelle per le prossime sei ore.. quindi diede istruzione all’ assistente di sistemare la colla per fissare la parrucca.
L assistente si diede da fare e quando mi alzai mi volle a tutti i costi fare una foto.. “se fossi etero cascherei ai tuoi piedi.. “ disse.. fammi vedere il culo... “come?” Risposi un po’ imbarazzato.. “dai.. le ragazze lo hanno morbido e tondo.. fammi vedere..” mi girai.. “ non male.. “ secondo me stasera trovi un fidanzato.. mi disse.
Guardai il telefono e vidi L ultima notification. Un selfie , delle ragazze che prendevano le 2 pillole di viagra per donne. “A presto ragazze” digito Cristina.
Tornai alla reception e vidi una ragazza in abito da sera, capelli rossi, ricci, indossava un tailleur ben composto ed un paio di occhiali da vista.. stivaletti con le borchie..
Mi sedetti nella poltroncina a fianco.. erano ormai le 20.00
Mandai un messaggio a Layne.. “ok sono fuori” digitai “t aspetto alla reception..” come mandai i messaggi vidi la ragazza seduta vicino a me controllare il telefonino.. ci guardammo automaticamente con stupore..
“Ahhh, non ci credo! Sei tu??” Dissi sconcertato!
“Cazzo non ti avevo riconosciuto! “ disse lui .. “il taxi e qua fuori, perché non l hai detto subito che eri tu?” Disse
“Perche non sapevo che eri tu!!” Risposi io
“Dai andiamo! “ disse.. salutammo la ragazza alla reception e ci dirigemmo verso il taxi.. “certo che questi ci sanno fare “ buttai li..
“A proposito mi devi 200 euro..” mi disse..
“200 euro? E per cosa?” Chiesi stupito
“Le maschere in l’attrice che abbiamo noleggiato.. o passavamo per due trav effemminati oppure noleggiavamo il meglio.. e ho detto a Gianluca che non c era verso di perdere.. se siamo arrivati fino a qui, tanto vale farlo bene..” disse
“ cazzo mi sento strano.. ma ormai siamo in ballo” dissi io
“Ascolta, andiamo adesso in un bar in via farini e ci facciamo una bella bottiglia.. poi ho un idea.. quando andremmo in discoteca le due saranno lì a cercarci e magari a riconoscerci.. allora ecco qua.. “ disse cercando in un sacchetto.
“Cosa fai?” Chiesi..
“Mi sono organizzato.. ecco qua due cover rosa per il telefonino e due sim card.. non e che possiamo arrivare in discoteca e farci sgamare subito.. quindi avremmo dei numeri di telefono diversi.. ed ora andiamo al pub. Ci creiamo un nuovo profilo Instagram è un profilo Facebook.. ci facciamo un po’ di foto e facciamo il set up.. “ spiego con entusiasmo
“Andiamo dai.. passami la sim.. “ Risposi convinto.
Arrivammo in un bar ed ordinammo una bottiglia di champagne.. ci facemmo qualche foto e montammo i nostri profili..
“Come mi chiamo? .. Alessia.. suona bene Alessia.. Cognome? Cognome? .. Rossi.. tanto per stare nel vago.. “ dissi ridendo
“Allora io sarò Lily.. Lily la beau!” Disse lui..
“Come la pornostar?... noo.. io direi piuttosto Lililiana.. per le amiche Lilly, cognome Casta.. dato che sei casta e in castità.. hahaha..” ribattei a tono scherzoso..
“ e sia per Liliana!” Rispose lui.. “tanto è solo per una sera.. a proposito ho un idea..” disse “ora finiamo la bottiglia poi al locale ci andiamo separati.. loro saranno sicuramente li ad aspettare.. o tu o io arriviamo prima.. facciamo un giro di perlustrazione e ci raggiungiamo dopo..” disse ormai Lillly.
“Tanto ci sgamano lo stesso..” risposi io.. “la tua donna ha prenotato il tavolo.. e appena ci sederemo su quei divanetti sapranno subito chi siamo..” spiegai io.
“Eh no mio caro.. o meglio.. mia cara Alessia.. ho prenotato un altro tavolo.. in una zona più ViP, con tenda e Privee.. a nome Lily.. per cui studieremo L area e loro guarderanno un divanetto vuoto fino alle 2 del mattino.. Haha!” Disse Lily
“Noi, bella pensata socio, cioè.. scusa .. sorella.. Dai vai.. io finisco la bottiglia e arrivò” dissi
“ ok , chiedo il conto.. “ disse Lily..
“Tranquilla, la bottiglia la assorbo io.. vai e spiana la strada.. ci vediamo tra mezz’ora ora..” risposi con tono pacato “hai già fatto tanto.. questa te la meriti!” Gli dissi compiaciutA.
“A dopo allora” e si dileguò.
Rimasi dieci minuti da solA a impostare il telefono quando un ragazzo dal nulla appari e si mise a sedere... “scusa ma guardavo te e la tua amica.. posso offrirti qualcosa? .. ma se aspetti qualcuno me ne vado!” Disse il ragazzo.
“Se paghi la bottiglia ti può sedere .. tra 10 min devo andare.. “ dissi in maniera fredda..
“E dove vai la notte di halloween senza maschera? “ mi chiese..
“Tutti noi abbiamo una maschera . Anche tu stasera ne hai una.. la maschera del figo che ha voglia di ficcare.. paga la bottiglia.. sgancia il numero di telefono e domani.. se non ho niente di meglio da fare ti chiamo e ti faccio un pompino da svuotarti lo stomaco..” gli dissi a bruciapelo.. “cosa ce? Non è questo che volevi? Non mi dire che ti sei seduto perché volevi chiedermi in matrimonio.. se vuoi il mio numero paga la bottiglia e spera che ti chiamo domani” gli dissi convintA.
I’l ragazzo rimase scioccato.. quindi allungai la gamba e misi il mio piede tra le sue gambe.. sotto il tavolo.. “allora.. ?” Continuai..
“Un altra bottiglia?” Disse lui timidamente..
“Il conto per favore!” Dissi io al cameriere, il quale dopo pochi secondi porto lo scontrino..
“Allora ? Pago io o paghi tu?” Dissi con innocenza..
“Happy halloween my princess !” Rispose il ragazzo con un sorriso.. “questo è il mio numero.. abito da solo.. puoi chiamarmi a qualsiasi ora...”
E detto questo allungo la sua carta di credito al cameriere..
“Come ti chiami?” Chiesi
“Riccardo” rispose..
“Piacere, IO sono Alessia..” e detto questo memorizzai il suo numero gli mandai un messaggino.. “a domani 🥰😂”
“Perché non adesso?” Mi disse lui..
“Te L ho detto, ho un appuntamento.. ma se va male .. domani ti chiamo ..” risposi fredda.
Il ragazzo si dileguò e lo vidi tornare dai suoi amici con aria di esultanza.
Ebbi una sensazione strana, mi trovai a sentire un emozione di superiorità, il ragazzo aveva pagato la bottiglia e non aveva realizzato chi ero.. feci una capatina in bagno prima di lasciare il locale.. stetti attento a non sbagliarmi ed entrai nel bagno delle donne..
Mi guardai allo specchio con attenzione.. ero in effetti una bella figa, le gambe erano snelle ed i miei seni erano in risalto, non c era più niente di me che mostrava che ero un uomo.. il viso ben truccato e la maschera ben aderente era un capolavoro.. le ragazze che entravano accompagnate non badavano a me.. cominciai ad avere un erezione.. ma ebbi dolore.. cazzo dovevo stare calmo.. rimasi 10 minuti ad osservarmi e cominciai a fare selfie.
“Serve qualcosa dolcezza?” Disse una voce dietro di me.
“Scusa?” Chiesi io
“Hai bisogno di qualcosa?” Disse una ragazza mentre si lavava le mani.
“No grazie..” risposi
“Vuoi delle pillole?” Chiese
“Che pillole” rispose
“Extasy.. e Halloween.. faccio lo sconto.. ho le più buone della città.. con le mie farai un halloween sulle montagne russe.” Continuo mentre si asciugava le mani..
“Quanto?” Chiesi
“20 al pezzo, 100 per sei” disse
Presi dalla borsetta una banconota e glie la porsi.
Lei mi porse a sua volta una bustina.
“Divertiti dolcezza.. con queste stasera ti diverti di sicuro ” e detto questo se ne ando.
Misi le pillole in borsetta.. poi indugiai.. ripresi la bustina e presi una pillola e la ingoiai direttamente.. quindi mi diressi verso L uscita.
Ormai mi ero abituato a camminare sui tacchi e mi resi conto che stavo cominciando pure a sculettare senza accorgermene.. all uscita mi diressi verso il marciapiede dove c erano dei taxi che aspettavano.
Erano ormai le dieci e venti.. mi diressi verso la discoteca.
La villa delle rose era un locale situato un po’ fuori città.. un ambiente vip, una vecchia Villa signorile con un parco enorme, parcheggio ampio e con la pista da ballo nel giardino principale, all interno c erano 4 stazioni bar e due sale privee. Il proprietario portava ogni mese DJ famosi, e aveva transformato la villa in una macchina da soldi.. ogni sabato sera faceva almeno 600 persone.. ad Halloween si aspettava almeno 1000.
All entrata il buttafuori mi diede una mascherina in pizzo rosa.. “per chi non ha la maschera” disse.
Mi diressi verso il parco e mandai un messaggio a Layne..
Andai verso la zona vip che mi aveva spiegato.. non mi ricordavo più con era vestito.. c erano tante ragazze.. qual era..
“Ma che bel filetto!” Disse una voce schiaffeggiandomi una chiappa..
La ragazza era lui.. “ciao! Non mi avevi riconosciuta in mezzo a tutta questa gente vero?”
“No, proprio no, e difficile distinguerci.. “ sorrisi
“Vieni il tavolo e la” disse
Lo seguii e trovai al tavolo un magnum di champagne.. “offerto dalla casa hahaha” disse ridendo “essere donna è un po’ puttana ha i suoi vantaggi.. avevo ragione.. ho preso due numeri di telefono e ho guadagnato un magnum di moet.. salute Alessia!!”
“Salute risposi.. ci sono novità delle ragazze? “ chiesi
“Ho fatto un giro di perlustrazione.. e ho chiesto al cameriere che tavolo avessero prenotato.. me lo ha indicato, e dall’ altra parte.. sono passato due volte ma non c era ancora nessuno..” disse
“Muoio dalla voglia di vedere come si sono conciate..” dissi divertito..
Poi ad un tratto ebbi un mancamento, sentii un calore avvolgermi.. appoggiai la testa sul divanetto per qualche secondo e mi raddrizzai..
“Ehi? Tutto ok?” Mi chiese Lilly
“Cazzo!” Affermai, “cazzo che botta” dissi io
“Tutto bene? Che cosa hai?” Mi chiese
“Wow, che botta! Ho comprato delle pillole in bagno prima.. ne ho presa una..” spiegai
“Che pillole?” Chiese LIlly
“Che pillole? Secondo te..” e porsi la bustina...
“ non ci credo.. e come ti senti?” Mi chiese
“Da dio, ho voglia di ballare, di divertirmi.. ho caldo e sono eccitato.. L unico problema è sta cazzo di cintura.. non c’è verso di disattivarla?” Risposi
“No pultroppo.. e collegata ad un applicazione ai loro cellulari.. e comunque non ti lascio da sola..” e così dicendo ingoio una pillola.
Sorseggiammo champagne e osservavamo le persone .. la discoteca era piena imballata..
“Dai andiamo a farci offrire da bere da qualcuno.. “ dissi io.. lo champagne stava cominciando a dare alla testa.. mi dovevo muovere. “Fammi vedere il tavolo delle ragazze..” dissi
Vidi Lilly diventare tutta rossa..
“Fatto colpo eh?” Gli dissi
“Wow... sono su di giri.. neanche all università ero così euforico... andiamo!”
Attraversammo il parco e trovammo il famoso tavolo.. una bottiglia di whisky a metà e due bicchieri erano lì.. ma dei due ragazzi nessuna traccia..
“Scusate, avete una sigaretta?” Ci chiese un ragazzo sulla trentina.. carino e atletico..
“Non hai una scusa migliore?” Disse perentoria LIlly..
“Dai non lo scoraggiare.. se mi trovi un pacchetto ti faccio ballare.. ho lasciato le mie in macchina..” gli dissi
“Se me lo chiedi con due occhi così ... dammi 5 minuti e torno” disse e andò viA..
“Un altro numero da aggiungere.. haha.. e poi dicono che le donne sono discriminate.. vado a prendere da bere.. “ dissi
“Ok ti aspetto qui!” Rispose Lilly.
Mi diressi verso il bar.. era incredibile come nella calca ci fossero tante mani morte.. mi sentivo toccare, a ogni contatto la mia pelle lanciava segnali di eccitazione.. mi dovevo calmare.. il mio uccello stava cominciando a scoppiare..
Tornai dopo pochi minuti con due gin tonic.. il ragazzo era lì.. stava fumando con Lilly..
Mi offri il pacchetto e mi accesi una sigaretta...
“Mi devi un ballo principessa..” mi disse in maniera galante..
Mi diressi con lui verso la pista e cominciai a lasciarmi andare.. ballavo come non avevo mai fatto prima.. mi sentivo diverso.. cominciai a strusciarmi con lui.. ero eccitato e il mio uccello scoppiava.. poi innocentemente gli appoggiai la mano sulla patta dei jeans.. lui si avvicinò e comincio un bacio lungo e con la lingua.. ero perso.
“E già duro!” Mi disse lui in un orecchio
Quella cosa mi eccitava.. avevo un male cane.. quindi lo allontanai con le mani..”abbiamo detto un ballo.. dammi il tuo numero.. ti chiamo domani..” gli dissi
“Ma come mi lasci così?..” disse il ragazzo frustrato
“Dolce attesa..” risposi
Mi diede il numero.. si chiamava Roberto
Tornai al tavolo non trovai Lilly.. quindi ritornai verso il tavolo delle ragazze.. rimasi perplesso.. al tavolo ora c erano 4 bicchieri e quattro ragazzi.. come poteva essere? Mi accesi una sigaretta e osservai la situazione.. non riuscivo a distinguere Claudia e neanche Cristina... la storia si faceva complicata.. i ragazzi avevano L aria di divertirsi e continuavano a bere whisky.
Poi ripensai a quello che era appena successo.. mi ero eccitato a toccare il cazzo di un uomo? Ero entrato troppo nella parte pensai.. bevvi un altro sorso di gin tonic e decisi di andare a ballare da sola.
Neanche dopo un minuto due ragazzi cominciarono a ballare vicino a me, uno dei due si mise dietro di me e mi prese per i fianchi.. cominciai a sculettare.. ero super eccitato.. mi girai e cominciai a balllare con aria provocatoria.. gli guardai i jeans e vidi un rigonfiamento.. ancora una volta non resistetti.. allungai la mano e strinsi .. poi mi avvicinai al suo orecchio.. “dammi il numero”.. il ragazzo scrisse il suo numero sul mio telefono.. quindi lo lasciai con il suo amico del tutto euforico.
Mi sentivo puttana.. il cazzo mi stava esplodendo.. non sapevo più dov era Layne e non me ne fregava un cazzo.
Avevo voglia di toccare cazzi.. avevo voglia di sentirmi donna.. tornai al tavolo e presi dalla borsetta un altra pillola.. vidi che ne restavano 3.. Layne doveva essere nelle stesse condizioni.. sorseggiai ancora un po’ di champagne, fumai una sigaretta e mi diressi verso i bagno.. controllai il trucco, tt ok, tornai in pista.
Era ormai L una.. mancava ancora un ora allo scadere.. ripassai davanti al tavolo delle ragazze.. non c era nessuno, le bottiglie erano vuote.
Tornai a ballare.. ero ingoiato perso, il cazzo mi scoppiava nei pantaloni.
Sentii due mani possenti stringermi i fianchi.. mi lasciai andare.. ballai e mi strusciai.. quando mi girai vidi un ragazzo di colore, muscoloso, pantaloni attillati in pelle e canottiera bianca.. lanciai la mia mano tra le sue gambe.. ebbi un sussulto.. era decisamente uno stallone.
Continuai a strusciarmi.. poi azzardai .. “fa caldo.. ti va di prendere un po’ d’aria?” Chiesi..
Il ragazzo mi sorrise, quindi mi prese per mano ed andammo a fare una passeggiata nel parco.. vicino ai parcheggi non c era nessuno.. e qualche coppia limonava dietro qualche siepe..
Trovammo una panchina appartata ..
“Sei bellissima” mi disse..
“Grazie” risposi
“Come ti chiami?” Chiese lui
“Alessia.. “ dissi io e cominciai ad accarezzargli i jeans tra le gambe.. lui allungo la testa e partimmo in un bacio passionale, ero eccitato.. gli slacciai i pantaloni e tirati fuori il suo pene.. era già duro, grosso.. doveva essere almeno 22 cm.. cominciai a segarlo e a baciarlo nello stesso tempo..
“Ti pics il cazzo nero Alessia?” Disse lui dolcemente
“Siii,” risposi io in estasi “come ti chiami?” Chiesi
“Joshua” rispose
Cerco di infilare la mano sotto la gonna ma lo bloccai.. “non vuoi?” Chiese
“Mi piace comandare! “ risposi
“Lo vedo!” Disse lui..
Il suo cazzo era diventato di marmo, smise di baciarmi, mi mise la mano dietro la nuca e mi spinse la testa verso quel bastone in tiro...
Aprii instintivamente la bocca e cominciai a succhiargli la cappella..
Aveva un sapore salato.. non doveva essere proprio pulito.. affondai la sua verga fino in gola quando sorprendentemente fui accecato da una luce forte..
“Cosa succede qui?” La voce era vaga
Un guardiano notturno ci aveva scoperti..
Joshua si riallaccio velocemente i pantaloni ed io mi alzai di scatto...
“E vietato, atti osceni in luoghi pubblici.. via via! O chiamo i carabinieri...” aggiunse
Ci alzammo e tornammo verso la villa.. gli dissi che la mia amica mi stava aspettando.. ci scambiammo quindi i numeri di telefono e ci separammo.. a malavoglia soprattutto sua..
Mi sentivo colpevole.. cazzo.. ero diventato gay? Mi chiesi..
Poi pensai alla scommessa.. dovevo trovare Layne.. erano quasi le due..
Tornai al tavolo, mi versai dell altro champagne e mi accesi una sigaretta.. Layne non si trovava.. decisi quindi di andare a vedere il tavolo delle ragazze.. magari era L da qualche parte..
Attraversai la pista e vidi due ragazzi soli seduti al tavolo sospetto con una bottiglia di whisky..
Vidi Layne, o meglio Lilly arrivare con un due gin tonic e sedersi al tavolo con loro.. mi accesi una sigaretta e li guardai da lontano.. ridevano.. ma i due ragazzi non sembravano proprio le nostre mogli.
Mandai quindi un messaggio a Lilly
“Dove sei?” Chiesi
Vidi Layne prendere il telefono e rispondere..
“Al nostro tavolo tra 5 minuti” rispose
Tornai al tavolo e mi servii dell altro champagne, erano ormai le 2 meno 10 ..
Lilly arrivò con un sorriso beffardo..
“Che figata essere donna.. “ disse
“Allora, ti ho visto al tavolo delle ragazze.. ci hanno scopero?” Chiesi impaziente
“No, non sono loro.. Li ho osservato per un po’, poi ne ho seguito uno in pista.. e ho provato ad abbordarlo.. altro che ragazza.. mi sono trovato in mezzo a quattro maschi arrapati.. che casino.. poi sta pillola mi ha fatto venire tendenze gay..” continuo dopo essersi acceso una sigaretta..
La serata era ancora viva.. tanta gente non era ancora rientrata..
“Ti fa male?” Mi chiese
“Mi sta scoppiando..” risposi
Mi passo un pacchetto di sigarette.. vai in bagno a farti due righe.. la notte e ancora lunga e questa te lo butta giù.. io non ne potevo più.. dopo due righe mi sono calmato e sono tornato lucido.. le tue pillole hanno effetti strani..” mi disse
Mi diressi verso i bagni e come al solito ignorai le mao morte che si scontravano con il mio culo o il mio seno..
Mi chiusi nel gabinetto e sniffai due righe abbastanza grosse.. tornai davanti allo specchio e vidi che il trucco e tutto il resto erano ancora a posto.. mi feci due selfie.. ero veramente una bella figa, pensai.
“Tutto a posto dolcezza?” Disse una voce..
Guardai indietro e vidi la stessa ragazza che mi aveva venduto le pillole..
“Sei veramente bella.. come che non ti ho Mai incontrato?” Chiese
“Sono qui a trovare dei parenti..” risposi tranquillo
Lei si avvicino e non mi diede il tempo di reagire.. mi mise le mani tra le gambe e mi spinse verso il lavandino.. fece per baciarmi poi si bloccò... sentii L sua mano toccare la cintura di castità.. “nooo, non ci credo.. hahaha.. bravo! Bravo!” Disse facendo un passo indietro.. “sei riuscito a confondermi.. davvero complimenti, bel lavoro!” Disse
“Grazie” risposi.. ed uscii in fretta verso Layne
“Guarda il gruppo!” Disse lui
Guardai il cellulare.. Claudia e Cristina alle due precise chiedevano nostre informazioni.. “game over! Dove siete?” Chiedeva Claudia.
“Tavolo 58 “ rispondeva Layne
“Arriviamo”
Ci versammo ancora dello champagne e cominciammo a sorseggiare..
“Possiamo farvi compagnia principesse?” Disse un ragazzo che si era avvicinato con un amico
Aveva capelli neri, corti, portava un maglione girocollo nero e dei pantaloni in pelle, aveva una maschera che gli copriva gli occhi, bianca, con un trucco leggero vicino al labbro, sembrava sangue che colava.. sorrise.. e i suoi denti mostrarono i canini di un vampiro.
“Se offrite la bottiglia e ne ordinate un altra siete i benvenuti ..” risposi io
“Non c’è problema! Vero Claudio?” Rispose il secondo ragazzo.
Il secondo ragazzo aveva un paio di pantaloni neri .. una camicia rossa ed una cravatta nera, indossava una maschera bianca.. tipo fantasma dell opera.. aveva capelli biondi corti.
Si sedettero e il secondo ragazzo comincio a ridere.. “piacere, io sono Cristiano”
“Hahaha.. togliamo la maschera Cristiano, dolce fantasma..” dissi io
Lui si levò la maschera e svelo un volto maschile, occhi verdi e un pizzo biondo ben curato.
“ allora tu sei Cristina e tu Claudia!” Disse Layne.. “incredibile!”
“La cosa incredibile è che ti sei sbagliato!! Haha.. ci siamo invertiti i nomi, io sono Cristina e lui è Claudia!” Disse il primo ragazzo.
Scoppiammo in una risata generale..
“Voi piuttosto.. come vi chiamate?... aspetta aspetta.. fammi indovinare.. tu ti devi chiamare Alessia.. “ disse indicando Layne...
“No” rispose Layne.. “Alessia è lei.. io mi chiamo Liliana, LIlly per le amiche.”
Scoppiammo ancora in una risata generale..
Cristiano mi guardava stupito.. mi accarezzo la guancia poi il seno.. “tesoro sei tu? Hahaha, non ci credo.. sei una gran figa!” Disse
“La Mia e piu figa della tua!” Disse Claudio
“Questione di gusti” rispose Cristiano
Ci mettemmo ancora a ridere e spiegammo a vicenda come e dove eravamo andati per mascherarci.
“Allora quanti numeri di telefono?” Chiesi io..
“Tranquilla.. abbiamo tutto il tempo” disse Cristiano.. “perché non balliamo?” Mi chieae..
Mi alzai e allungai la mano..
“Ma cosa fai.. sono io il cavaliere stasera.. hahaha” disse Cristiano.
Lasciammo i due a tavola ed andammo in centro pista.. cominciammo a strisciarci e a baciarci.. lui mi toccava il seno ed io ero attaccato a lui, poi di istinto misi la mano tra le sue gambe.. rimasi perplesso.. c era qualcosa.. non poteva essere..
“Stupito?” Mi sussurro all orecchio.. “non potevo non provarlo..” disse lui
“Che cosa e.. ??” Chiesi
“Sorpresa.. dopo lo potrai vedere..” rispose lui
Tornammo al tavolo dopo quasi 10 min.. erano ormai le 3.00... sbadigliai. « Allora? Ci avviamo verso casa?” Chiesi io..
“I vampiri vanno dormire all Alba..” disse Claudio .. « la serata non è ancora finita.. c’è un motel qui vicino.. siamo noi gli uomini stasera.. e voi sarete le nostre conquiste.. sarà eccitante!” Disse Claudio
“Cosa avete in testa?” Chiese LIlly
“La notte di halloween non è finita tesoro.. ti voglio scopare.. sei proprio figa!” E detto questo Claudio comincio a limonare con LIlly.
“Piano, mi sta scoppiando.. “ si stacco lui..
“Cristiano si alzò.. « andiamo.. prima che sorga il sole.. vieni tesoro..” disse porgendo mi la mano.
Uscimmo dalla discoteca, mano nella mano, le ragazze avevano persino noleggiato un hammer .. « visto che macchina figa? » disse Claudio.. “abbiamo rimorchiato parecchi numeri con questa stasera..” continuo..
Cristiano si mise al volante e ci dirigemmo verso un motel sulla tangenziale.
Le ragazze, o meglio i ragazzi avevano prenotato due camere comunicanti con il salotto.
Scesi dalla macchina Claudio prese una bottiglia di whisky e prese sotto Bracci LIlly.
I’l motel era un 4 stelle.. roba da prostitute.. le camere erano pulite con divanetti Rossi ed in palo da lap dance nel centro del salotto.. le camere comunicanti praticamente avevano una porta che dava sul salotto della camera più grande.
Entrammo e ci accomodammo.. cominciammo a bere un bicchiere quando poi la conversazione si accese..
“Allora! “ disse Claudio.. “in questi casi le donne si spogliano.. e nel frattempo fanno lo spogliarello..” disse
“Esatto!” Disse Cristiano.. “forza ragazze.. fatecelo venire duro.. haha.. e vedremo di sbloccarvi la cintura..”
Mi alzai e presi LIlly per la mano.. Claudio mise un po’ di música.. quindi cominciammo a spogliarci a vicenda..
“Vi hanno depilato bene!” Disse Cristiano..
Ci levammo gli indumenti e restammo con in intimo.. quindi i due ragazzi cominciarono ad aprire le gambe.. io mi avvicinai e mi misi in ginocchio davanti a Cristiano... gli toccai la patta dei pantaloni e cominciai a massaggiarlo.. c era qualcosa .. ma non capivo.. mi sembrava impossibile.
LIlly seguii il mio esempio e fece come me...
Claudio si slacciò i pantaloni e davano a
Me si eresse uno strapon.
Un fallo fintó, rosa, grosso.. era davanti al mio naso.. rimasi ipnotizzato.. rimasi titubante e mi girai la mia sinistra.. vidi Claudio con un fallo in bella vista.. nero.
Cominciammo a succhiare lo strap on.. contemporaneamente..
“Che belle troiette..” disse Claudio.. “hai visto come succhiano... avanti.. succhia puttana.. se vuoi essere Liberato succhia” continuo..
Poi afferrai i pantaloni di Cristiano e cercai di sfilarli.. lui si alzò.. si tolse la camici e si sfilò i pantaloni.. rimase solo con lo strap on ben ancorato alla vita.. andò verso la camera da letto e torno con una boccetta di lubrificante e con un doppio fallo di gomma..
Ero sempre in ginocchio.. osservai le sue gambe muscolose e toniche girare per le stanze..
Nel frattempo Claudio si spogliò a sua volta.. il suo fisico tonico era eccitante.. ed il suo strapon nero era in risalto.
Si avvicinò a LIlly e gli prese la testa tra le mani.. “avanti succhiacazzi.. fottimi..” disse
Cristiano mi prese per mano e mi fece sdraiare a pancia in giù sul letto.. sentii un liquido freddo colare sulla mia chiappa.. mi abbasso le mutandine e comincio a massaggiare il mio buchetto, avevo il cazzo che scoppiava.. non fece tanti complimenti e mi sentii affondare lo strap non con un colpo secco..
“Happy halloween puttana” disse, e comincio ad affondare con colpi secchi..
All inizio ebbi un forte bruciore.. poi il dolore si trasformò in piacere..
Sentii LIlly gridare, poi gemere.. anche lui doveva prendere lo stesso trattamento...
“Allora Alessia? Ti piace? Ti piace sentirti troia? Muovi il culo, se vuoi venire devi muovere il culo.. “ disse Cristiano accellerando i colpi..
Ero in balia di mia moglie.. stavo sudando freddo.. cominciai ad assecondare i colpi.. godevo come una puttana..
Poi la sentii uscire.. rimasi qualche secondo in trance quando dell altro lubrificante colo sul mio culo..
“Adesso tocca a me!” Disse Claudio, le due ragazze si erano scambiati gli ruoli.. sentii Cristina giocare con il mio buchetto poi schiaffo violentemente il suo strap on nero nel mio culo.
“Ahhhhhj, piano, fai male!!” Urlai io
“Zitta puttana!! , Claudia guarda che puttana che è tuo marito! “ disse
Cristina aveva un fisico decisamente palestrato.. dava colpi regolari e veloci.. sentii un calore interno.. stavo per venire ma non riuscivo a venire.. cominciai ad assecondare i suoi colposo.. più mi inculava e più sentivo L
Orgasmo arrivare.. ma non riuscivo a stimolare il cazzo.. ero assatanato..
“Ne vuoi ancora puttana? Ne vuoi ancora?” Disse pompando
“Siii , siii!! Scopami, scopami il culo! Più forte! Più forte!!” Urlai
“Sei proprio un rotto un culo..” disse cominciando a pompare ancora di più...
Non capivo più niente.. era la prima volta che godevo così.. stavo per venire, avevo la sensazione di stare per venire, ma non riuscivo ad esplodere... poi ad un tratto ebbi dei fremiti su tutto il corpo e sentii una sensazione di fare la pipì... Claudio era una macchina.. continuava sbattere il suo strap on senza pietà!!!
Spinsi i muscoli anali come se stessi facendo la cacca e la sensazione si moltiplico.... quindi venni in un copioso orgasmo che colo dalla mia cintura di castità...
“Ahhhhh” urlai...
Claudio non si fermò, come mi aspettavo ma continuo! “Haha, Claudia guarda , la puttana è venuta!! Ho fatto venire tuo marito prima di te!! Haha che puttana!!” Disse..
Sentii Layne mugugnare e urlare
“Ahh basta, basta, sto venendo siii, basta.. ti prego” urlava
“Bastaa bastaa, urlai anche io, sono venuto, basta! Mi fa male” urlai..
Le due ragazze smisero e tolsero i loro cazzi.. predefinì telefonini e disastrino le cinture di castità.. mi mossi a fatica, riuscii a liberare il mio cazzo e lanciai la cintura due metri lontano da me..
Quindi Claudia venne a baciarmi.. basta , e finita.. disse baciandomi. Poi prese il mio uccello in mano e comincio un pompino dolce.. e lungo.
Mi alzai e Claudia mi aiutò a togliermi la maschera... avevo il viso arrossato, ed andai a fare una doccia con lei.
Cristina rimase con Layne, nella sua camera.. sentii Layne urlare ancora 1 minuti.. Cristina non ne voleva sapere di smettere.. poi il silenzio.
Mi addormentai nelle braccia di mia moglie.. e verso mezzogiorno ci svegliammo.. facemmo L amore, e venni copiosamente....
Questo successe L anni scorso.. quest anno non abbiamo festeggiato halloween, siamo a casa causa COVID con un bimbo di 3 mesi..
20
0
4 years ago
billy6969,
34
Last visit: 4 years ago
-
Incontro in treno
Un' anno fa' come al solito prendo il treno dalla mia città x andare a Bologna ,per comodità viaggio spesso
di notte per arrivare di mattina,dopo essere salito sul treno mi accomodò ed inizio a leggere una rivista
Nel scompartimento non c'è nessuno,arrivato a Bari verso mezzanotte,entra una coppia ci si scambia un saluto ,buonasera ecc,non faccio neanche caso , riprendiamo il viaggio e dopo un po' il marito mi dice le dispiace se spegniamo la luce visto che che è quasi l una?acconsento ,intanto cerco di chiudere gli occhi per vedere se riesco a riposare un po',stavo sonnecchiando e sento premere contro il mio ginocchio,apro gli occhi e c'era la signora che mi strofinava la sua gamba,sino a quel momento non avevo dato molto peso ,nel guardarla,mi accorgo che ha un bellissimo seno un bel viso e una cascata di capelli sulle spalle,pian piano fissandola al buio dove ogni tanto entrava della luce ho iniziato a toccarmi la patta,lei mi guardava fisso negli occhi e più spingeva la sua gamba sulla mia,ad un tratto ha iniziato a ricaricare le cosce ,la sua lingua umettava le labbra,il mio cazzone diventava sempre più duro e grosso,portando i jeans si notava parecchio,il marito dormiva profondamente,ad un certo punto eccitato da porco mi sono abbassato la ziplei si è chinata in avanti e con la mano mi ha tirato fuori il cazzo,ero eccitatissimo ho sentito la sua bocca avvolgermi la cappella turgida uhmmun la sua lingua martellarmi il glande e con la mano mi sbatteva,con voce sommessa quando toglieva la bocca dal cazzoni diceva,porco voglio la tua sborra e.poimi devi scopare,non preoccuparti x il cornuto,dimmi dove sei diretto gli dico a Bologna e lei faluce mi dice anche noi ,riprendo a succhiare dopo un bel po' gli arrivo un fiume di sborra tutto in bocca e lei eccitata ingoia tutto e poi....continua
28
3
4 years ago
lothar61,
60
Last visit: 19 hours ago
-
La prima coppia
Vedevo Roby da qualche mese,quasi sempre lungo il percorso da jogging e alcune volte incontrandoci quando qualcuno aveva la casa libera.Fare sesso con lui era molto bello ma spesso avevo dei sensi di colpa verso mio marito.Decisi cosi di provare a riprendere in mano il nostro matrimonio che stava su un binario morto da quando 2 anni prima lui si era pensionato.Ora passavamo molto tempo in casa insieme quindi iniziai un gioco in seduzione velata sperando lo destasse da quelľapatia da pensione che lo aveva colto da qualche mese.Un pomeriggio dopo aver sbrigato le faccende lo scoprii che stava al pc,chiuse in fretta le finestre aperte quindi capii che stava guardando qualche cosa di eccitante.Le chiesi se stesse guardando qualche sporcacciate,lui negò ma non poteva nascondere ľerezione che intravedevo nei pantaloni."Bugiardo,com'e che sei eccitato allora,fammi vedere cosa stavi vedendo",apri le finestre nascoste e vidi che stava guardando filmati di una donna con 2 uomini,di lesbiche,di coppie."Perchè non guardi me invece di guardare video",mi ero abbassata avevo aperto la,zip e liberato il suo cazzo costretto negli slip,iniziai a leccarlo come non facevo da mesi,poi mi sedetti sopra di lui,"scopami porco,fammi godere come facevi una volta,guarda come gode con 2 uomini quella del video,ti piacerebbe vedermi cosi vero",lui era eccitato come non lo vedevo da molto,"si mi piace,vorrei vederti con un altro uomo,con una donna,vedere se sai essere troia come quelle dei video."Quei discorsi ci fecero raggiungere un orgasmo simultaneo molto intenso e dopo 2 anni ero felice di esser riuscita a scuoterlo unn pò.Dopo quella scopata gli chiesi se veramente avrebbe voluto vedermi con un altro uomo,lui disse che si,sarebbe stato bello provare a giocare con altri,ne avevamo parlato ancora ma sempre scherzandoci sopra."Ok se capiterà di trovare un uomo che mi piace proveremo".Alcuni giorni dopo durante il solito percorso con Roberto gli raccontai di quello che era successo,di come mi fossi eccitata e che mi sarebbe piaciuto provarci ma con lui e sua moglie.Lui mi disse che sua moglie ogni tanto gli parlava di un amica del liceo di quanto tempo avevan passato insieme e di quanto si eccitò ľunica volta che si baciarono e fecero sesso insieme."Perche non organizziamo una,serata in birreria fingendo un incontro casuale,pou vediamo che succede"?Organizzai per la settimana successiva,era il compleanno di mio marito cosi gli dissi se voleva andar a bersi un paio di birre al pub.Mandai un sms a Roby avvisandolo che il venerdí saremmo andati nel pub che anche lui conosceva.La serata si avvicinava e io ero sempre più eccitata,frastornata e in confusione.Arrivammo al pub alle 20.30 ci sistemammo ad un tavolo e mangiammo un hot dog,ogni tanto guardavo la porta,loro non arrivavano e il locale era tutto pieno,avevo ormai perso le speranze quando li vidi entrare e guardarsi attorno per cercare un tavolo,il cameriere gli fece notare che eran tutti pieni poi si avvicinò a noi e ci chiese se potevamo far sedere la coppia in attesa si liberasse un tavolo,mio marito mi precedette e invitò Roby e sua moglie a sedersi con noi.Ci presentammo e cominciammo a parlare scoprendo che abitavamo vicini e avevamo amici in comune,dopo un paio di ore e alcune birre sembrava fossimo amici da sempre,vista ľora decidemmo di andarcene a casa ma la moglie di Roby ci disse che per sdebitarsi dovevamo andare da loro per ľultimo bicchiere.Guardai mio marito che accettò subito e ci avviammo alle nostre macchine,lui mi accarezzò le gambe poi infilò una mano e scopri che ero eccitata,cercai di minimizzare le dissi che forse ľalcool e la musics mi avevano eccitato un poco.Arrivati in casa ci accomodammo in salotto,Roby andò a preparare dei coktail io ne aprofittai per chieder di usare la toilette,lei mi accompagnò(sapevo la strada e stavo per andarci da sola).Stavo chiudendo la porta ma vidi che stava entrando anche lei,mi guardò dicendomi che ero molto bella e mi baciò,era la prima volta che baciavo una donna,ora non potevo più fingere con nessuno ero eccitata e complice ľalcool disinibita come mai,ricambiai il bacio sentii le sue mani sotto la gonna bastarono poche carezze per farmi godere nella sua mano.Tornammo in salotto,Roby aveva portato da bere ed era uscito a fumare,noi ci sedemmo vicine di fronte a mio marito.Lo guardai e poi bacia quella donna stupenda"ti piace o preferisci guardare i video,siamo troie come quelle che guardi sul pc?"Lui si tolse il cazzo già duro e cominciò a masturbarsi,nello stesso istante rientrò Roby che mi guardò con ľeccitazione negli occhi.Sua moglie si era già buttata sul cazzo di mio marito,io feci un cenno a Roby che si avvicinò,mi spogliò iniziando a leccarmi tutta,in pochi minuti eravamo tutti nudi sul tappeto,guardavo mio marito e mi eccitavo sempre di più,feci sdraiare Roby e mi infilai su quello che doveva essere un cazzo sconosciuto ma che invece conoscevo bene,vedendoci sua moglie si mise in piedi mettendosi a cavalcioni della,faccia di suo marito mentre con la lingua cercava la mia bocca e il mio seno,mio marito sembrava ipnotizzato dovrei invitarlo io a prendermi dietro."Scopami il culo,volevi una troia aprofittane",non avevo mai fatto sesso anale con lui,in una serata stavamo regalandoci giochi sempre immaginati da tutti ma mai messi in pratica.Sentii il suo cazzo entrare nel mio culo dolcemente,avevo due cazzi,i due uomini che amavo mi stavano scopando insieme e la moglie di Roby mi procurava ulteriore piacere leccando i mie capezzoli e la mia bocca,godemmo quasi tutti insieme avevo sperma che usciva dal mio culo mischiandosi a quello che usciva dalla mia vagina.Fù un orgasmo stupendo per me ma anche per gli altri,il tempo era passato in fretta,era notte fonda salutammo ringraziandoli con un bacio e la promessa di vederci ancora.
3561
1
4 years ago
patti1204,
64/64
Last visit: 1 year ago
-
Tra le dune
È una storia vera che risale a tanto tempo fa e che vorrei rivivere.
Io giovanissima, 19 anni, lui pure, più o meno coetaneo. In Puglia, spiaggia selvaggia, dune e qualche cespuglio tra le dune. Lui straniero, norvegese, bianco, biondino, fisico da statua. Finiamo tra le dune senza capire più di tanto quello che dicevamo in un inglese scarsissimo. Mi attrae il suo fisico perfetto. Bellissimo, poco disinvolto ma compiacente. Si stende sulla sabbia ormai fresca, siamo al tramonto. A pancia in giù, io cavalcioni sulle sue gambe gli accarezzo la schiena ma il mio obiettivo è un altro. Appena lo sento un pochino più rilassato inizio ad abbassargli il costume. Appaiono due glutei bianchi di puro marmo. Qualcosa di perfetto. Lo accarezzo con le mani e con le labbra. Lui è imbarazzato ma mi lascia fare. Ha la pelle liscia e fresca, senza difetti, glutei di una perfezione esagerata. Non resisto. Accenno leggermente ad aprirli un po ' ma lui stringe il sedere senza dare troppo all' occhio. Interpreto che vorrebbe ma si vergogna. Non mi lascio intimidire e allargo un po' di più quel culetto perfetto. Gli accarezzo il buchino leggermente col dito poi con la lingua. Lui tenta di stringere il sederino. È tutto rosso in viso. Si sente a disagio ma non rifiuta e io continuo. Ormai è affascinato seppur imbarazzato e sta godendo. Sul più bello qualcuno lo chiama. È sua madre ma è lontana. Lui stringe forte il sederino, probabilmente teme di essere visto. Mi abbasso di più sul suo culetto per non essere vista. Il tempo stringe. Affondo con estrema lentezza il dito nell'anno. È stretto e caldo. Entrambi stiamo godendo follemente in silenzio e quasi in apnea. Gli massaggio i glutei rimanendo comunque nel suo ano. Tutto è stupendo. La signora è sempre più vicina, capisco il terrore sul suo viso di essere beccato dalla madre col sedere scoperto e una ragazza col dito nel suo ano. In effetti sarebbe terribile. Quando tutto sembra finire nel peggiore dei modi, la signora lascia perdere la salita sulle dune e torna indietro. Lui si rilassa. Stiamo godendo come mai prima di allora. Lui allunga le mani su di me per cui lascio il suo culetto e capisco che vuole sperimentare anche lui per cui i ruoli si invertono. Mi sdraio, mi scopre il sedere, non bello come il suo ma non male vista anche la mia giovane età. In pochi minuti l'eccitazione è alle stelle. Mi allarga i glutei e per me è la prima volta. Mi piace ma mi sento parecchio in imbarazzo. Sento la sua lingua intorno all'ano. Cerco di non stringere il sedere ma non riesco. Un po' e citazione un po' vergogna. Più mi vergogno più mi eccito e più mi eccito più mi vergogno. Mi penetra col dito nel sedere e va molto molto in profondità. Sento l'ano pulsare e il cuore va a tremila. Senza far rumore alcuno raggiungiamo un orgasmo unico mai provato prima né dopo. Siamo sfiniti. Dopo poco scendiamo verso la riva. Un bagno rinfrescante. Nell'acqua mi accarezza il sedere. Riappare la madre e lui se ne va.
Oggi a distanza di più di 30 l'immagine di quel culetto perfetto è ancora fonte di ecitazione estrema.
25
8
4 years ago
Vergognosa,
24
Last visit: 2 years ago
-
Ellie
Lei era lì, nuda, su quel letto che da lì a poco sarebbe stato oggetto di mille notti di sesso.
La osservavo, era così bella, quelle labbra così carnose eccitavano al sol pensiero di ciò che potesse fare con esse; il suo seno sodo e tondeggiante invitava chiunque a tastarlo, leccarlo e assaporarlo e poi, a concludere quel capolavoro come una ciliegina sulla torta, c'era lei, l'oggetto dei miei pensieri da quando la conoscevo.
Restò in quella posizione per qualche secondo, poi si inginocchiò davanti a me e iniziò a stuzzicarmi nella maniera più sensuale possibile, lo accarezzava come se fosse un giocattolo e man mano che il tempo passava l'eccitazione nell'aria aumentava.
Iniziò a leccarlo dalla base per poi risalire e prenderlo tutto in bocca, giocava con quella sua lingua esperta durante il tragitto e mi portava ad apici di piacere che mai avrei pensato di poter raggiungere. In men che non si dica il mio cazzo svettava in aria in tutta la sua lunghezza e durezza, lei lo osservava estasiata, come un cagnolino che aspetta il suo osso, poi riprese a fare ciò che aveva interrotto pochi secondi prima con più passione, se possibile.
Si alzò, si avvicinò a me e mi abbracciò. Alzò il mio viso, in modo da potermi guardare negli occhi, e il suo pollice lo accarezzò. Si avvicinò alla mia bocca e la sua calda lingua percorse il contorno delle mie labbra, fino a quando la suo bocca si chiuse in un bacio. Stringeva il mio viso tra le sue mani, e le mie braccia attorno a lei, appoggiate sulle sue natiche. Le nostre lingue iniziarono una sinuosa danza, le sue turgide labbra si staccarono dalle mie ed iniziarono a percorrere il mio collo.
Le strinsi un capezzolo iniziando a massaggiarlo, si lasciò andare e la sua testa cadde all'indietro. Le mie dita abbassarono il reggiseno, lasciando la tetta scoperta. La guardai fisso nei suoi occhi nocciola, e ci dirigemmo verso la mia camera, e durante il tragitto iniziammo a toglierci gli indumenti, fino a restare in intimo.
Lei prese il controllo della situazione, si avventò su di me, iniziando a muovere il suo bacino sul mio pene. Mi abbassò i boxer, il mio membro era lungo e caldo. Lo prese in mano e il piacere segnò il suo viso. Si inginocchiò, e con la punta della lingua iniziò a percorrere la lunghezza, dalle palle fino alla rosea cappella, dove si soffermò di più, accogliendola tra le sue labbra.
Mi reggevo sulla scrivania mentre lei massaggiava il suo fiore, gustava il mio membro con tutto il piacere. La presi per le spalle facendola alzare, slacciai il reggiseno e abbassai i suoi slip. La buttai sul letto, lei divaricò le gambe. Quello che vedevo era solo la sua testa ricoperta di capelli biondi che si muoveva dolcemente. Passai la mie mani tra i suoi capelli, mentre le sue labbra baciavano il mio dolce frutto proibito e le mie dita penetravano nella sua vagina. Lo gustava con passione, fino a farmi emettere dei gemiti rumorosi.
Mi spostai ed iniziai a penetrarla con movimenti decisi. I nostri occhi si incontrarono spesso, quando lei decise di cambiare le carte la ritrovai sopra di me. Mentre le strizzavo i seni, il suo bacino si muoveva su di me. Stavamo godendo come pazzi, fino al momento in cui mi fece capire che stava venendo.
Ci vollero pochi attimi per portarmi ad un punto di non ritorno ma in un momento di lucidità riuscii a "sfuggire" dalle sue labbra per permettere anche a lei di godere come non mai. Mi posizionai in mezzo alle sue gambe, ormai fradice, e iniziai a penetrarla lentamente, la sua figa era così calda e accogliente che avrei voluto quel momento non finisse mai, e così cominciai ad aumentare.
Quel momento era così magico e così fottutamente eccitante che, purtroppo, non potte durare a lungo, dopo il suo orgasmo arrivò il mio, le venni dentro mentre la baciavo e lei mi ringraziò con un secondo orgasmo consecutivo, più potente di quello precedente.
Mi lasciò lì, sdraiato su quel letto, senza sapere se l'avrei rivista, con il cazzo ancora duro e il suo magnifico sapore in bocca..
24
0
4 years ago
ctxxx,
24
Last visit: 4 years ago
-
Dolce dolore
I raggi rossi di un sole ancora incerto si facevano strada tra le stecche delle persiane. Scorreva la luce sui pochi mobili, sopra ai quali erano sparsi gli indumenti del giorno prima, e sul muro, che sarebbe stato da tinteggiare ma aspettiamo l’estate, che il lavoro viene meglio.
Dalla sua posizione l’uomo percepiva senza vederli tutti i piccoli particolari di quella mattina di primavera. Il suono smorzato delle auto lungo la strada oltre il giardino, il canto degli uccelli. Voci.
La sua attenzione era rapita dal panorama meraviglioso della schiena nuda di lei, stesa sulle lenzuola sgualcite dalla notte appena trascorsa, i cuscini gettati di lato. Lei si sollevò porgendogli le natiche calde e morbide. Gli si offriva con tutta la sonnacchiosa voluttà del mattino.
Lui si abbassò per baciarle la curva della schiena bianca, poi continuò baciandola delicatamente fino alle cosce morbide.
La sua lingua iniziò a sfiorarla. Sempre più audacemente la lingua di lui danzò intorno all'ano di lei, che godeva di quell'inusuale gioco.
Lui non si fermò. Proseguì nella sua discesa verso l'intimità di lei, che trovò grondante per il piacere atteso. Vi affondo la bocca. Lecco e succhiò.
Con una mano la teneva stretta. Con l’altra le afferrava i seni, stringendo tra le dita i capezzoli eccitati. A volte quella mano audace aiutava la lingua, dandole altro piacere quando sfiorava il clitoride o massaggiava l’ano.
Sentiva l’orgasmo che si stava avvicinando ma a lui quel gioco piaceva troppo per farlo terminare subito. Rallentò il ritmo. Si scostò baciandole le gambe.
Finalmente il piacere di lei arrivò, lento e immenso come un'onda del porto.
Soddisfatto come un leone che alzi la testa dalla carcassa della sua preda, con le fauci lorde di sangue, lui scostò la bocca fradicia dell'orgasmo di lei.
Trovò ancora il panorama familiare di prima, ma come dopo una tempesta.
La schiena inarcata non più distesa. Il letto ancora più sgualcito. Lei con la testa tra le mani mentre ansimava.
Lui non aspettò oltre. La tenne ferma, la penetrò. Si trovò immerso in un’ondata di calore, che lo fece eccitare ancora di più. Affogò in lei., che rispose con gemiti e parole, senza negarsi, senza allontanarlo. Era con lui in quel loro angolo di inaspettato paradiso, che si erano regalati.
Quando anche in lui esplose il piacere, lei lo seguì. Di nuovo.
Rivestendosi, si scambiarono sguardi complici, pieni delle parole che si dicono quando ancora l’odore dell’amore riempie la stanza.
Lui la guardò. Ci rivedremo questa notte? Oppure mi userai quel dolce dolore: la separazione?
Sai che non posso. Non possiamo. Addio.
Si salutarono con un lieve bacio. Ognuno tornò sulla sua strada.
26
1
4 years ago
ctxxx,
24
Last visit: 4 years ago
-
Incredibile ma vero
Mi chiamo Bart, sono gay passivo, avevo invitato la mia amica del cuore a cena a Formia, ci stavamo divertendo
tantissimo, avevamo anche un po' bevuto, ad un tratto notai un ragazzo seduto al tavolo al mio fianco, che credevo stesse fissando Patty, il nome della mia amica
glielo feci notare e incominciammo a fare gli stupidi per farlo incuriosire, il ristorante è molto intimo ma troppo austero ,motivo per cui non potevamo fare molto
baccano, ad un tratto il ragazzo, un bellissimo uomo di 42 anni,io ne avevo 53 e Patty 49, chiese di potersi
sedere al nostro tavolo, lasciando i suoi commensali divertiti, disse che per caso aveva sentito i nostri discorsi, e che gli ero ( IO non Patty ) piaciuto subito, tra lo
stupore e il compiacimento Patty gli disse " beh se volete io torno a casa da sola e voi vi conoscete un po'" chiaramente mi opposi e Chicco, questo il nome dell'uomo
che avremmo accompagnato prima Patty con due macchine e poi se avessi voluto potevamo andare a bere un drink in qualche locale, ando' esattamente cosi
esattamente cosi, e verso le 5 del mattino mi accompagno a casa chiedendomi di salire, cosa che non gli feci ripetere due volte, mi travolse in un vortice di baci e
tocchi sapienti poi mi disse che avrebbe voluto il mio culetto nel frattempo bagnato dalla sua saliva, mi misi subito in posizione supina e fu una penetrazione fantastica.
La mattina era ormai prossima e Chicco mi disse che doveva andare, mi diede un lievissimo bacio su una natica uno sulle labbra si vesti e se ne ando'. Ero talmente estasiato che non gli avevo ne chiesto il tel ne gli
avevo dato il mio di telefono sono passati 5 anni non lo ho mai più visto e sentito ma abbiamo passato le due ore più belle della mia vita insieme. Chicco ovunque tu sia non ti dimentichero' mai
17
0
4 years ago
sepotessidirti,
58
Last visit: 5 months ago
-
Una serata con i fiocchi
Quando dici il destino. Il fatto che vi sto raccontando è successo un pò di anni fà a Milano, dove ho abitato per un bel pò di tempo, e di fatto mi ha introdotto in questo mondo affascinante e intrigante. Abitavo alla periferia sud di Milano, zona Idroscalo per chi conosce, alle spalle dell'aereoporto di Linate e quella sera stavo rientrando a casa sotto una pioggia battente e per aprire il cancello di casa dovevo per forza scendere dall'autovettura per il guasto del telecomando. Quando dici il destino. Siccome la pioggia era molto intensa ho pensato di aspettare un pò con la speranza che cessasse o quanto meno diminuisse ed ero fermo con il motore acceso. Ogni tanto passava qualche macchina, a passo molto lento, ma la mia attenzione si concentrò su una mercedes bianca in quanto continuava a fare su e giù per la strada. Tra me e me ho pensato: staranno cercando qualche strada. mi si affianca, si abbassa il finestrino e i miei occhi rimangono folgorati dalla bellezza della donna seduta sul sedile passeggero mentre alla guida vi era un uomo calvo e un pò rotondetto. Abbasso anch'io il finestrino percependo che volessero chiedermi qualche informazione e infatti la donna, con voce quasi flebile mi chiede: scusa ma un bar aperto da queste parti non esiste? Considerata l'ora, era l'una di notte e la zona alquanto periferica ed isolata. ho risposto di no e che uno immediatamente vicino lo avrebbero trovato sulla tangenziale, a circa 5 minuti. Mi hanno ringraziato e sono partiti. Io intanto ero sempre combattuto tra lo scendere dalla macchina o aspettare ancora per aprire il cancello, non avevo nessuna intenzione di bagnarmi. Nel mentre mi decido, scendo dalla macchina con la giacca sulla testa per ripararmi dalla pioggia e nell'inserire la chiave per l'apertura del cancello vedo arrivare una macchina, la stessa mercedes di prima. Dalla mia visuale vedevo l'uomo e la donna sporgendosi su di lui mi dice: grazie per l'indicazione, abbiamo trovato il bar e bevuto un buon caffè e siamo marci bagnati come te, tu abiti qui? La domanda mi ha colto di sorpresa, e mentre stavo per rispondere lei era ancora sporgente vicino al finestrino del marito lasciando intravedere un seno molto sodo sotto una camicia bianca anch'essa bagnata che ne esaltavano le forme. Certo, rispondo, abito qui. Ti andrebbe di farci salire, giusto il tempo di asciugarci? Ancora più sorpreso rivolgo il mio sguardo verso l'uomo, cercavo di capire cosa stesse succedendo, d'altronde non li conoscevo, e lui di rimando mi fà un occhiolino consenziente. La curiosità ha preso il sopravvento e facendomi coraggio ho risposto: perchè no? Ho aperto il cancello e sono entrato con la macchina e loro dietro di me e abbiamo parcheggiato. Oramai ero bagnato fradicio ed ho completato l'opera andando a richiudere il cancello. Con la giacca sulla la testa mi sono avviato verso il portoncino e lei si è infilata sotto, non prima di avermi chiesto: posso? Entrati in casa ho indicato loro il bagno dove avrebbero trovato l'occorrente per asciugarsi, nel mentre ho rianimato il camino, un bel fuoco era proprio quello che ci voleva. Li sentivo farfugliare nel bagno e confesso che non ero proprio tranquillo comunque mi son fatto coraggio e mi sono infilato sotto doccia nell'altro bagno. Sono uscito in accappatoio e li ho trovati vicino al camino che si scambiavano effusioni, lei era tutta nuda un bel fisico non c'è che dire, ma soprattutto bella. Mi ha guardato e con sorriso malizioso si mordeva le labbra, l'invito era esplicito. Mi sono avvicinato e mettendomi dietro di lei l'abbiamo chiusa a sandwich. Il mio pene era diventato come il marmo e lei con gesti voluttuosi allargava le gambe per sentirlo meglio. Che ne dici di questa bella puledra? mi dice l'uomo, semplicemente fantastica gli rispondo. Lei sempre in mezzo a noi si eccitava sempre di più e scendendo piano piano fino a mettersi quasi in ginocchio ha iniziato a giocare con i nostri membri: lo vedi caro che non mi sbagliavo? Oltre ad essere un bell'uomo è anche ben fornito, rivolgendosi al marito. Ed ha iniziato a succhiare intervallando i 2 cazzi nella sua bocca voluttuosa fino a farli entrare entrambi. Ad un certo punto il marito si è sdraiato per terra e lei si è seduta sopra infilandosi il cazzo nella figa mentre con la bocca continuava a succhiare il mio. Era una sensazione piacevolissima, mai provata prima. Un marito che mi offriva la sua donna per farla scopare. Lo sai che ho voglia di prenderlo anche nel culo? mi dice sempre più arrapata e senza finire la richiesta si mette a cavalcioni sul marito infilandosi il cazzo in figa e offrendo alla mia vista un culo che parlava da solo e che chiedeva solo di essere penetrato. Mi sono infilato il preservativo ed ho iniziato prima a massaggiarla, poi piano piano con le dita ho iniziato a sfiorarle il buchetto fino a iniziare a masturbarla con il dito medio, che nel frattempo gli era entrato tutto dentro, oramai la libidine aveva raggiunto livelli impensabili e appoggiandomi da dietro sono entrato nel suo buchetto con il mio cazzo che stava per scoppiare. Una doppia fantastica. Mi imponevo di non venire perchè era troppo di tutto. Dopo che l'abbiamo stantuffata per bene e dopo tanti orgasmi da parte sua ha voluto riprenderli in bocca chiedendoci di venirle in faccia perchè aveva voglia di dissetarsi, e così è stato, l'abbiamo inondata e lei ingorda ha bevuto tutto. Il camino è servito a rilassarci un pò e bere un drink. Oramai si erano fatte le quattro del mattino e ricomponendosi si sono avviati verso l'uscita, ringraziandomi. Ci rivediamo? ho chiesto loro. No mi risposto il marito, questo per noi è il divertimento di una notte con una persona che non rivedremo mai più. Facciamo sempre così. Allora grazie a voi per la stupenda serata, gli ho risposto, non ho saputo neanche i loro nomi. Sono sceso ho aperto il cancello, loro sono saliti in macchina, e dopo un ultimo saluto sono spariti nella notte.
16
5
4 years ago
carpediemsalento,
28
Last visit: 3 weeks ago
-
La nostra unica volta
Eravamo, lo scorso anno, in darsena a Viareggio col nostro camper, ci recammo on spjaggi, io rigorosamente in topless: dopo un'oretta arrivo una coppia più o meno come noi, sorridenti ci chiesero se potevano mettersi vicino a noi, lei disse, sorridendo, abbiamo visto ke tette di kei e ci siamo avvicinati, a quelle parole mi sentii avvampare sotto, kei Giulia 38 anni, lui Stefano 45,, si stava bene insieme, io e Giulia ci lanciavano occhiate, verso sera dissero che dovevano andare, dovevano cercare un alloggio, all'unisono dice.mo che li ospitavano noi in camper: absMmo a prendere pizze da asporto, mio marito e Stefano, mentre noi si prepara, ad un certo punto allunghi ke nani verso il seno di Giulia, una 3, dicendole che erano bellissime, lei fece altrettanto e mi mordicchio un capezzolo, poi sentimmo arrivare i nostri nariti.
MNgiammo e loro bevevo un paio di birre di troppo, Guido venne e mi prese le tette in mano, queste sono tette, Marcello invece, fece lo stesso con le tette di Giulia dicendo che se avesse potuto scegliere avrebbe preferito le sue
Per punizione ubriaconi dormite sulla dirette io e Giulia sul letto letto nautico come quello di cada, ci guardiamo e ci mettemmo a ridere, faremo in fretta a dpogliarci, Giulia si avvicinò e mi sfilo le mutandine, non rimasi indietro, poi successe, ke nostre bocche si trovarono, pensare che non avevo mai fatto niente di trasgressivo fino ad allora le nostre mani cominciarono ad esplorare i nostri corpi avdvMk organi on successione, misi ka tezta fra le sue gambe e cominciai a keccare e succhiare, ci mettemmo nella posizione del 69 ci keccavamo e le dita esplora ano, penso che fossero passate diverse ore, ci chiamo e ci abbracciammo, prima di addormentarci sentimmo i nostri mariti dire, come possiamo convincere a fare scambio di coppia e ci addormentammo
Segue la seconda parte
30
4
4 years ago
Sarmar40,
40/40
Last visit: 4 years ago
-
La fica regina
Arrivi a decidere che quello è il tuo profumo quando ne hai provati tanti, li hai presi affascinato dalla bottiglia dal colore dal nome altolocato o dalla pubblicità spesso ingannevole poi quando lo indossi si amalgama all'odore della tua pelle e risulta sgradevole, non come te l'aspettavi come quel tutto fumo e niente arrosto. Come la fica.
E' una delle cose che, guardando per la prima volta una donna, mi passa per la testa...chissà la sua fica che sapore ha. Nel corso degli anni, esperienza dopo esperienza ne ho assaggiate tante, schifate molte, apprezzate qualcuna, amate poche e ossessionato da non poterne fare a meno da una soltanto. E'uno dei preliminari che preferisco, sono della vecchia guardia mi piace assecondare il piacere della mia partner mi piace darle godimento sentirla fremere e infine farla godere, il mio piacere viene dopo. Spesso donne bellissime ed eleganti con delle fiche abominevoli con sapori indescrivibili o al contrario donne normali con fiche sublimi. Quando si fa sesso una delle prime regole è la pulizia, ci tengo molto e non uso saponi o cose profumate...il mio cazzo sa di uomo, di me e non di fragola calendula o camomilla. Aborro pure i profilattici al gusto di frutta. E cosi la fica, deve sapere di quel sapore sublime che ogni donna ha, non di pesce non di frescume non di cantina ma nemmeno di ciliegia o di chanel n°5, la fica deve sapere di fica, fica pulita o a volte anche di pipì ma pipì pulita in una fica pulita, non di latrina della stazione ferroviaria. Alle prime esperienze cercavo di tapparmi il naso e respirare con la bocca continuando a leccare fice inenarrabili poi col tempo ho iniziato a rifutarmi di fare certe cose o con qualche sotterfugio ho convinto le partner a lavarsi purtroppo ho riscontrato che spesso l'odore della fica è il risultato di una alimentazione sbagliata o altro.
Qualcuna speciale l'ho trovata però, sapori buonissimi ma una in particolare ha lasciato il segno nel mio cuore, nelle mie papille gustative. Quella di Alessandra, la fica regina. Leccarla è un paradiso succhiarla un godimento centellinarla come un sorso di buon vino rosso arrotolando la lingua sui suoi umori è l'estasi...la pennellata di lingua dal clitoride all'ano soffermandosi sulle labbra sul perineo sul buco stretto del culetto è una pennellata d'artista su un capolavoro. Quando viene tra mille sussulti e un "bastaaa potrei ucciderti" io continuo e continuo x berla tutta succhiarla tutta , goderla tutta.
23
0
4 years ago
Misternut,
26
Last visit: 1 year ago
-
E' successo di nuovo
Avevo deciso da un po di tempo di stare tranquillo e dedicarmi lavoro e famiglia senza più grilli per la testa. MA è successo di nuovo... Io sempre fissato con sport dalla bici allo Spinning al bodybuilding e avendo la fobia di non essere in forma, vado spesso al mare in spiagge poco frequentate del mio paese. Il mio orario è sempre quello dalle ore 13 alle 15. Un giorno verso quell'ora arriva un signore sui 60 anni con attrezzatura da pesca. Io infastidito, ma ormai ero li. Mi son sempre chiesto questi pseudo pescatori venire a quell'ora e mettere le loro canne disturbando noi poveri bagnanti. Devo dire che fisicamente non stava male, un po di pancetta e spalle grandi, super abbronzato e capelli brizzolati e occhiali da sole.Sembrava un tipo da spiaggia californiana ed io mi sentivo in imbarazzo credendo di essere giudicato per il mio fisico asciutto. Passa il tempo e vado via. Il giorno dopo solito orario e questo arriva. Accenna un saluto. Si continua cosi per un paio di giorni. Ma un pomeriggio di luglio dal caldo afoso, toglie anche i pantaloncini e resta solo con costume. Ho esclamato: " Mamma mia che attrezzo" Moscio riempiva quasi tutto il costume e dava tutto verso sinistra. La sera ero turbato, pensavo a quel "coso". Il giorno dopo, con una scusa mi avvicino e facciamo conoscenza, dicendo che vedendolo tutti i giorni ero incuriosito da cosa aveva pescato. Parlando del più del meno era giù per sistemare alcuni affaridi famiglia e che a giorni lo avrebbe raggiunto la propria famiglia. Si chiama Paolo di anni 58 operaio che lavora al nord. Non sapevo cosa fare. Il giorno seguente ci siamo rivisti. Sempre parlando gli feci i complimenti per il fisico. Lui rispose: Grazie" ed io dissi:" Sicuramente per il lavoro che fai, lo hai costruito bene" mi sentivo in imbarazzo e non sapevo che dire, e quando parlavo con lui i miei occhi la maggior parte delle volte guardavano il suo arnese. Credo lui se ne sia accorto.. Alla fine stanco di tutti questi giri di parola con una voglia pazzesca raccolsi il mio coraggio e gli misi la mano sul cazzo... al massimo me l'avrebbe tolta e mi sarei giustificato in qualche modo, altrimenti...Lui non fece niente, anzi, la prese e la mise dentro il costume. Guardandoci negli occhi mi disse fammi sborrare. Eravamo uno di fronte l'altro. Non era proprio comodissimo. Si gonfiò in un batti baleno. Era bello tosto e grande. Forse eccitato dalla situazione e forse da tanto che non faceva sesso, venne quasi subito. Avevo le mani sporche, lui il costume con una grande macchia. Entrammo in acqua e ci rinfrescammo. Gli dissi che posso fare altro. Lui rispose se volevo andare mangiare del pesce, in tutti i sensi a casa sua. Dissi ok. Mi disse stasera, mi spiegò dove viveva.Oltre ad andare a prendere una bottiglia di vino, decisi di andare a prendere un perizoma ed una gonna e un top. Arrivato la sera, andai a casa sua. Avevo portato con me lo zaino. Arrivato e nel pieno imbarazzo, ci salutammo. Lui stava arrostendo, Mangiammo parlando del più del meno, quando dissi che sarei andato in bagno. Velocemente tolsi pantaloni e boxer, misi perizoma e gonna e misi il top. Tornai da lui, e senza battere ciglio, mi abbassai. gli abbassai i pantaloncini e gli slip e iniziai a succhiargli quel favoloso uccello. Con le mani sulla mia testa mi guidava. Mi disse andiamo a letto. andando verso la stanza lui mise la mano sul mio culo ed io continuavo a segarlo. Senza dir niente, mi misi a pecora e gli dissi: Paolo scopami e riempimi tutta:" Era da tanto che non lo facevo. Mi tolse la gonna e il perizoma. Si sistemò, sputò sul mio culetto ed entrò. Dolore cane. Iniziò a scoparmi come un forsennato dicendomi di tutto, io lo imploravo a continuare e riempirmi. Lo senti ancora gonfiare e riempirmi tutto dentro. Lo tirò fuori dicendomi di pulirlo. Era stanco, ma io avevo ancora voglia. Lo lasciai riposare qualche minuto, poi iniziai a leccarlo di nuovo. Impiegai un po a farlo rinascere. Stavolta sali su di lui. E mi infilai quel coso tutto dentro. Con le sue mani mi prese dai fianchi e mi. aiutava nel movimento, lo sentivo fino allo stomaco. Poi mi girò e mi inculò a pecora di nuovo. Mi scopò per un buon 10 minuti e sentivo bruciore, quando finalmente stava per venire lo tolse e mi disse di prenderlo in bocca...ingoiai tutto. Ci lavammo e ci salutammo. Il giorno seguente, al solito orario arrivò. Mi disse grazie per la sera prima. Dopo aver sistemato tutta l'attrezzatura, prese il secchio con l'acqua e mi disse di inginocchiarmi davanti al secchio, si abbassò leggermente il costume e mi disse:" succhia troia e bevi tutto, controllo io che non venga qualcuno." Aveva un sapore forte, ma in 5 minuti lo feci venire, ingoiai tutto e lo ripulì per bene. Alla fine mi disse che faccio pompini da dio, ma non era più possibile vederci a casa e se si può o sega o pompino a mare. Andammo avanti qualche giorno fino a che non arrivò moglie e figlia. Ciao a tutti
19
0
4 years ago
mcdps,
48
Last visit: 2 years ago
-
Naturist resort (1)
Entrò. Richiusi l'uscio alle sue spalle.
Lei era ferma sulla soglia del terrazzino, appoggiata allo stipite. Nuda. Sontuosamente femmina.
Noi due maschi muti dinanzi a lei, che ci osservava ironicamente, invitante, provocante, eccitante...
Lui mi guardò fissamente, poi avanzò piano fino ad essere ad un palmo dal corpo di mia moglie. La protuberanza del suo pene rigido spingeva il tessuto sottile del telo avvolto attorno ai suoi fianchi. Allungò le mani verso il corpo nudo di lei a stringere delicatamente i seni pesanti dai larghi capezzoli scuri, li accolse nelle mani a coppa, li strinse, poi le stuzzicò i capezzoli fra i polpastrelli.
Lei lo lasciò fare, sorridendo, mentre lo guardava fra le ciglia, gli occhi socchiusi. La sua mano curata sfiorò la protuberanza, con l'altra strappò via il telo. Strinse fra le dita il cazzo del maschio, emettendo un sospiro profondo, lento, che esprimeva tutta la sua voglia. La cappella gonfia e rossastra era tutta inumidita mentre con la mano sinistra gli accarezzava le palle gonfie giocherellando con i piccoli piercings. .
Lui con voce roca disse qualcosa in una lingua sconosciuta, poi si accucciò sui talloni, affondando il volto fra le cosce di mia moglie, che si bilanciò con le gambe divaricate per permettergli di leccarle la fica. Vedevo la punta della sua linguona muoversi freneticamente fra i peli biondissimi per poi allargarsi in tutta la sua lunghezza e lappare sbavando le grandi labbra. Sentivo lei emettere dei singulti quando il maiale le infilava dentro la punta della lingua. Infine pian piano le infilò un dito, completamente, girandolo con cura; e lei buttava la testa indietro e non erano più singulti, ma quasi degli urletti ringhiosi, da cagnetta in calore.
Poi lui si rialzò e lei fu lesta a riprendere in mano l'uccellone e posarselo contro la fica, strofinandoselo contro, ma senza infilarlo.
Lui avvicinò il suo viso a quello di lei, si guardarono profondamente per un attimo, occhi negli occhi, e le loro bocche si incollarono per un tempo che mi sembrò infinito e infine presero a slinguarsi avidamente, oscenamente, e lei lo attirava a sè tenendogli una mano sulla nuca.
Caddero pesantemente sul divanetto continuando a baciarsi palpandosi ovunque reciprocamente.
Io ero in piedi accanto a loro e mi masturbavo guardando mia moglie che si eccitava con un altro uomo e lo faceva eccitare come mai aveva osato fare con me.
Spalancai la porta della stanza da letto e accesi la luce, perchè le imposte erano ancora chiuse, poi tornai da loro, presi il porco per un braccio e gli feci capire che potevamo andare di là.
Mi capì al volo e si trascinò dietro mia moglie, rovesciandola sul letto e gettandosi sopra di lei.
Ma lei sgusciò dal suo abbraccio e si mise al centro del materasso a quattro zampe, con il magnifico, largo culo offerto al maschio infoiato.
Lui le si inginocchiò dietro e iniziò a baciarle, leccandole, le belle chiappone, prima di prendere a strofinare la cappella nel solco, appoggiandola contro lo stretto buchino roseo, mentre le stringeva con le mani i fianchi abbondanti e morbidi.
Quindi si sistemò bene, e fece scorrere il grosso cazzone duro verso la fica gonfia di mia moglie , continuando a strusciare il glande - sontuosamente rigonfio e violaceo - contro la fessa di lei, oramai grondante.
Evidentemente gli piaceva molto lo sfregamento delle grandi labbra bagnate contro la sua cappella. Ma da come mia moglie mugolava pure a lei questo giochino procurava molto piacere.
E il maschio nella sua lingua sconosciuta, dura, la incitava, forse la insultava, chissà.
Mi stesi sul letto di schiena, infilandomi fra le gambe di lei, con la testa in mezzo alle sue cosce. Vedevo la verga dello sconosciuto che continuava a stuzzicare la patata gonfia e umida, quasi gocciolante.
Lui appoggiava con delicatezza la punta del cazzo, da cui pendeva un filo di presperma filante, contro la patonza di mia moglie, quindi vidi che spingeva pianissimo, penetrandola. Il grosso arnese scivolava lentamente, inghiottito dalla fica di lei, che lo invocava tutto, tutto fino in fondo. Quando arrivò fino ai coglioni, si fermò per un attimo; lei mugolava, roca.
Allora lui iniziò la cavalcata: estraeva a metà l'uccellone e poi lo riaffondava dentro piano, lo tirava ancora fuori per poi rimetterlo nella fica, ma ora con dei colpi secchi, che la facevano ululare, quasi rantolando. Le mani di lui passarono dai fianchi alle tette penzolanti, stringendole, strappazzandole, e lei continuava a godere rumorosamente. Ma pure lui le gridava nella propria lingua, probabilmente delle porcate molto eccitanti.
Io, sotto di loro, continuavo a menarmelo.
Credevo di impazzire, vedendo il cazzo del maschio straniero che accelerava il ritmo della chiavata, ora entrava ed usciva freneticamente dalla fica di mia moglie, lo tirava fuori completamente, la cappella gocciolava e lui gliela sbatteva nuovamente dentro, fino in fondo, con colpi secchi che la facevano emettere dei suoni inconsulti e lei lo incitava, lo invocava con parole oscene che mai aveva usato con me.
Stavo uscendo di testa, non resistevo più; allungai la mano a toccare i coglioni del maschio che si stava sbattendo la mia signora, il maschio che aveva saputo trasformarla in una vera troia, davanti a me, senza ritegno. Stuzzicai con la punta delle dita i piccoli piercings e capii subito che la cosa gli piaceva assai, allora presi in mano lo scroto, lo strinsi, poi lo carezzai: quanto mi eccitava stringere nella mano quelle grosse palle gonfie, i testicoli pieni di sborra del maschio che stava usando mia moglie e che la faceva godere bestialmente.
La magnifica trombata andò avanti molto a lungo, lui sembrava instancabile e lei ebbe ben due orgasmi, vedevo la fica inondata di umori, sentivo l'odore acre del loro piacere e il cazzo duro del maschio sempre più bagnato.
Infine capìi che stava per venire, dall' irrigidirsi dei suoi muscoli e dalle urla soffocate che emetteva, infatti ad ogni fiotto di sborra colpiva la fica con violenza e lei ululava degli 'ahhh' di soddisfazione mentre lo stallone stringeva i suoi seni fra le mani.
La sborra abbondante del bestione infoiato colava fuori dalla fica di mia moglie, lungo le sue ampie cosce e il porco, quando glielo tirò fuori completamente, ancora tutto grondante, lo diresse sghignazzando verso la mia bocca, infilandolo fra le mie labbra.
Lo succhiai, assaporando il sapore forte del suo sperma, lo leccai accuratamente.
Pensai che il suo cazzo bagnato sapeva anche della fica di mia moglie. Godevo tenendo nella mia bocca il cazzo che la aveva fottuta.
Mentre lo leccavo mi sborrai sulla pancia...
Mai avevo, anzi mai avevamo goduto così smodatamente...Sudati, ansanti, stavamo stesi tutti e tre sul letto sfatto e il maschio prese a baciarsi con mia moglie, come se io non esistessi.
Era sua...
19
1
4 years ago
bobo45sex,
27
Last visit: 2 years ago
-
Naturist resort
Quest'anno c'era pochissima gente nel resort naturista, in Istria, e il primo giorno notai che un bell'uomo si aggirava solitario, osservando la gente sulla spiaggia.
Al mattino seguente ero sceso in spiaggia presto per sistemare i lettini e lo avevo nuovamente notato: un bel tipo, sportivo, solo, che correva sulla stradina lungo il mare. Risalii nel nostro appartamento per fare colazione e poi scendemmo, io e mia moglie, a stenderci per prendere il sole; mentre ci stavamo sistemando tornò il corridore, gironzolò un po' attorno, fece degli esercizi di stretching vicino a noi, osservando spudoratamente la mia lei - che era naturalmente nuda - e poi sparì.
Sulla spiaggia eravamo pochissimi, molto distanziati ma dopo poco il bel corridore comparve con il suo lettino e lo sistemò perpendicolare a quello della mia signora, piuttosto vicino, forse appena due metri, malgrado ci fosse tanto spazio a disposizione. Si stese e notai che aveva un bel corpo, alto e snello ma muscoloso, villoso nei punti giusti e con un arnese niente male, e aveva pure tre piccolissimi piercings sullo scroto, che spiccavano sulle grosse palle pelose. Mia moglie nel frattempo aveva fatto una nuotata e tornava dalla doccia, asciugandosi tutto il corpo: i bei seni sodi, anche se un po' pesanti, con i grossi capezzoli scuri, le larghe chiappe, i fianchi abbondanti, le belle cosce ampie e la fica , coperta da un boschetto di sottili peli biondissimi.
Gli occhi del nostro vicino scorrevano avidamente sul suo corpo, come se io non ci fossi.
Lei si stese e cominciò a passarsi l'olio solare chiedendomi di stenderlo anche sulla sua schiena, io eseguii lentamente carezzandole le spalle e la schiena e scendendo fino ai glutei, le passai le mani fra le cosce e sul retro delle gambe, poi - accorgendomi che l'uomo non aveva distolto lo sguardo nemmeno per un attimo - le dissi di voltarsi. Lei si abbandonò mollemente sulla sdraio, le gambe appena allargate ed io guardai intenzionalmente il nostro vicino mentre partivo dai piedi per oliare il corpo di mia moglie, salendo lungo le gambe, le cosce, soffermandomi a massaggiarne dolcemente la parte interna, cosa che lei gradiva molto, ed infatti (quanto inconsciamente ?) allargò le gambe. Il maschio si sistemò sul fianco, per poter apprezzare la visuale della bella fica e allora mi sembrò di notare che il suo uccello fosse più gonfietto di prima... Io intanto passai a stendere l'olio sul décolleté di mia moglie e poi scivolai sui seni, dove i capezzoli presero a gonfiarsi, a indurirsi, pian piano massaggiavo lo stomaco, la pancia, il pube fino ad arrivare ai peli biondi...Il tipo continuava a seguire la mia operazione di "oliaggio" e si carezzava le palle toccandosi anche il manico che era sempre più gonfio; quando passai la mano sulla fica della mia donna, lui se lo strinse fra le dita e fece scivolare fuori la cappella, che mi sembrò veramente notevole, gonfia, lucida e di un bel rosso cupo.Io e lui ci guardammo negli occhi mentre facevo scivolare lentamente un dito fra le labbra gonfie della fica di lei.
Era un gioco che ci eccitava entrambi, solo mia moglie fingeva indifferenza, ma però aveva allargato ancora di più le cosce.
Qualcuno si avvicinava e lui si girò sulla pancia, per nascondere quella che oramai era una visibilissima erezione; appena passata la coppia a piedi, si mise nuovamente di fianco, mostrando il grosso cazzo stretto nella mano. Anch'io mi stesi sul mio lettino, perchè stavo eccitandomi ovviamente, mentre la mia signora si mise a leggere un libro (o fingeva?).
Dopo un po' le dissi che risalivo un attimo in stanza, quindi indossai un pareo e mi allontanai nel boschetto di lecci che divideva la spiaggia dalla nostra casettina; però non mi allontanai troppo e tornai sui miei passi, tentando di nascondermi fra il verde, perchè volevo spiare le manovre del maschio con mia moglie.
Come previsto, lui iniziò a muovere la mano sul proprio arnese, e mia moglie smise di leggere, evidentemente il cazzo del maschio la interessava molto più del libro, eheheh... Di nuovo passò qualcuno e di nuovo lui nascose la sua eccitazione, per poi tornare a menarselo spudoratamente mentre lei quasi casualmente si toccava i capezzoli e con finta noncuranza spalancava le cosce esibendogli la propria fica. Mi avvicinai di più, sempre restando fra gli alberi e notai che lui si passava oscenamente la lingua sulle labbra; quando lui alzò la testa e mi vide, decisi di non nascondermi più. In quel tratto di spiaggia eravamo praticamente da soli e lui ora si masturbava senza ritegno facendo scorrere lo sguardo ora avidamente sul corpo di mia moglie ora ironicamente su di me. Lei lo guardava fisso, avendo lasciato cadere il libro sui ciottoli. Mi avvicinai ancora di più, ma lei sentì i miei passi e riprese a leggere, mentre lui smise di menarselo ma non si nascose, lasciando in bella vista l'asta dura completamente scappellata.
Passarono più volte alcuni bagnanti e allora lui si mise giù sulla pancia, per poi tornare prontamente ad esibire il suo manico eretto.
Con questi giochetti esibizionistici era passata praticamente tutta la mattinata ed io dissi a mia moglie che mi sembrava l'ora di risalire in casa per mangiare. Così lasciammo la spiaggia e ci inoltrammo nel boschetto di lecci, diretti al nostro appartamentino. Guardavo alle mie spalle e vidi che, come avevo previsto, l'uomo si alzava dal lettino e si incamminava dietro a noi a una certa distanza, dopo aver avvolto un telo sui fianchi (per coprirsi il cazzo che era rimasto ancora duro). Camminando, appoggiai la mano sui glutei della mia signora, carezzandole il bel culo, per continuare ad eccitare il porcello che ci seguiva.
Arrivammo alla casetta a due piani con 12 location -, ma quest'anno ne erano occupate solo 3 a causa del covid - ed entrammo nel nostro appartamentino al piano terra. Spinsi subito mia moglie sul terrazzo, sollevato da terra a meno di 70 cm, che dava sul boschetto di lecci; lei si appoggiò alla ringhiera ed io osservavo compiaciuto la prorompente femminilità delle sue forme generose.
Ed ecco che il nostro amico comparve dietro ad un albero, esattamente di fronte a noi.
Mi avvicinai a lei da dietro carezzandole le spalle e le braccia, per poi stringerla a me infilando le mani sotto le sue braccia per prenderle i seni dondolanti. Sussurrò: "Ma che fai?". Io risi mentre le toccavo le tette e la baciavo sul collo (è una cosa che la fa impazzire...). Poi con la destra scesi verso il pube e iniziai a titillarle la fica. Protestò: "Ma dài!" con scarsa convinzione. L'uomo lasciò cadere il telo dai fianchi e si strinse nella mano la verga dura, riprendendo a menarsela, scappellandola lentamente.
Mi eccitava moltissimo questa scena: Il maschio esibizionista in piedi davanti a noi che si masturbava mentre io con una mano stringevo un seno di mia moglie e con l'altra le stuzzicavo la fessura che si andava bagnando e intanto la leccavo sul retro del collo, strofinandole il mio uccello contro le chiappone. Quando cominciai a farle scorrere il dito fra le grandi labbra, lui si avvicinò fin sotto il terrazzino, accelerando il movimento della masturbazione. Si sentivano solo i nostri respiri profondi, i nostri ansimi, io tolsi la mano dal pube di lei e lui allungò la sua in mezzo alla ringhiera a cercare la fica e, sentendola tutta bagnata, emise un suono roco di desiderio e anche di soddisfazione.Si udirono delle voci e lui raccolse rapidamente dal prato il telo e lo indossò per coprirsi, io allora gli feci segno di entrare e mi diressi verso l'ingresso, che era sul retro.
Mentre aprivo la porta lui era già lì davanti. Rapidissimo... e sorridente.
Entrò. Richiusi l'uscio alle sue spalle.
Lei era ferma sulla soglia del terrazzino, appoggiata allo stipite.
Nuda. Sontuosamente femmina.
24
2
4 years ago
bobo45sex,
27
Last visit: 2 years ago
-
Vittoria
Vittoria l'ho conosciuta in un forum che frequento di tanto in tanto, mi era piaciuta molto la sua presentazione era allegra e spiritosa.
Premetto che la chiaccherata è nata nel modo più banale e spontaneo immaginabile ma che ha preso sin da subito un piglio piacevole e interessante, e che abbiamo parlato di una relazione tra di noi in via puramente ipotetica e per comodità di discorso, avendo lei un Padrone.
Della stessa mia città avevamo in comune anche il dialetto e questa cosa ha facilitato la comunicazione non poco, in breve siamo passati dalla messaggeria a telegram e alle telefonate, è intelligente e curiosa e da poche frasi o mezze frasi dette nelle varie discussioni ha saputo capire molto di me e del mio passato.
Rapidamente siamo entrati in una divertente intimità e Vittoria si è aperta con me raccontandomi una storia già sentita purtroppo troppe volte, mi racconta praticamente tutto senza filtri, per qualche motivo ha capito che può fidarsi e lo fa con spontaneità, chiedendomi più o meno esplicitamente opinioni e consigli, ho un carattere non facile, e non voglio ne posso cambiarlo, le ho detto con il massimo della schiettezza cosa pensassi della sua situazione, se non avessi fatto così avrei tradito la sua fiducia la vita mi ha portato a capire al volo la gente, e ho capito quasi subito che Vittoria s'era innamorata della persona sbagliata e che lo aveva capito anche lei anche se non lo voleva ammettere con se stessa, e il sentirselo dire era doloroso più che la cosa stessa, mi ha chiamato schiacciasassi, probabilmente non ha torto.
Probabilmente la frequentazione con me le ha fornito un punto di vista esterno e non interessato, di fatto in breve tempo Vittoria chiude non senza dolore la storia malata che aveva in corso.
Cominciamo a sentirci anche telefonicamente oltre che via chat, mi racconta molte cose di se e sempre più mi rendo conto che è una brava persona a tutto tondo, le racconto qualcosa anch’io specialmente del rapporto che mi lega a mia moglie, di come viviamo, delle mie passioni e di molte altre cose, tra cui anche il come io vedo i rapporti D/s di come amo mettere in chiaro da subito le cose, di come secondo me questo tipo di relazioni vanno gestite in modo che i sentimenti non prendano il sopravvento, che una sorta di “lucido cinismo” è indispensabile per mantenere le cose nella giusta prospettiva, che se voluto da tutti il “do ut des” non è sbagliato e che paradossalmente tutto ciò non significa non provare affetto reciproco, Vittoria capisce praticamente subito cosa io intenda e non senza qualche dubbio a riguardo accetta il concetto è diretta e tutto sommato pragmatica quindi non sono stupito della sua reazione.
Mi rendo conto che è affascinata dal rapporto tra me mia moglie, dalla complicità che ci unisce e la posso capire è una cosa decisamente inusuale e molto forte.
Un altro aspetto divertente delle nostre chiaccherate sono le scemate che diciamo apposta per ridere, e gli sfottò che ci scambiamo in numero impressionante, a Vittoria piace scherzare e sa stare allo scherzo, ed è decisamente divertente e a volte salutare ridere un paio di minuti con lei durante certe giornate.
Mi rendo conto che non solo si trova bene a chiacchera con me ma che le interesso e quando mi chiede se mi può telefonare un pomeriggio non sono stupito dal contenuto della telefonata, vuole conoscermi e offrirsi perché vuole comunque continuare la sua esperienza come sottomessa.
Le rispondo che a prescindere avrei piacere di conoscerla, le anticipo cosa mi aspetto da lei se decide di offrirsi per il resto o meglio per i dettagli ne parliamo con calma vis-à-vis e le dico che ci possiamo vedere o domenica sera o lunedì che mia moglie lavora, restiamo per lunedì ma all’ultimo istante salta tutto per suoi impegni imprevisti, stranamente non penso neanche per un istante che mi stia coglionando, cosa che normalmente avrei pensato in 2 nanosecondi.
Mi chiede di nuovo quando possiamo vederci ma vorrebbe che ci fosse anche la mia dolce metà, vuole conoscere e offrirsi ad entrambi, pochi istanti per fasarmi con mia moglie e l’invito a cena è fatto per 2 giorni dopo.
All’arrivo le vado incontro sulle scale e mi trovo davanti una persona con un sorriso davvero luminoso, è tesa e si vede ma sorride ed è bella, si accomoda e vedo che a mia moglie piace, ha un sesto senso quasi infallibile e se sorride con calore al 99% ci ha preso, Vittoria non è alta e in tutta sincerità mi aspettavo una persona più robusta da come s’era descritta, io la guardo con lo sguardo finto corrucciato e lei mi risponde con una linguaccia, il ghiaccio è rotto.
Ho avuto cura di farle trovare una chicca che so apprezza come antipasto, e la cosa la mette ancora più a suo agio, ceniamo discorrendo del più e del meno come se ci conoscessimo da anni, l’atmosfera è rilassata e cordiale come deve essere, una volta bevuto il caffè decido che è arrivato il momento di parlare e le dico, “oltre al piacere di averti conosciuta di persona e di aver cenato piacevolmente mi hai detto che vuoi dirci qualcosa, forza comincia” la tensione sale immediatamente e Vittoria con la voce carica di emozione ci dice “sono venuta a propormi per giocare con voi se mi volete” le rispondo “al 90% ti ho già detto cosa mi aspetto da te e lo stesso vale per mia moglie, mancavano dei particolari che ti elencherò adesso, poi se vorrai pensarci su ancora un po nessun problema”
“Come ti ho già detto la tua vita, la tua famiglia, il tuo lavoro hanno sempre comunque la precedenza, la tua vita sessuale a parte quella con tuo marito che gestisci come meglio credi diventa nostra, quindi se hai trombamici o trombamiche chiudi, qualsiasi tipo di attività sessuale deve essere autorizzata da uno di noi due. Quando verrai qui non potrai indossare biancheria intima solo calze e reggicalze, dovrai essere sempre perfettamente depilata ma mi hai detto che già di tuo lo sei quindi va bene, al tuo arrivo ti sarà imposto un butt plug che manterrai per tutta la permanenza qui, ti potrà essere tolto solo ed esclusivamente per andare in bagno e per essere inculata (ho volutamente usato il termine forte per provocare una reazione) e sarai inculata ogni volta o da me o da lei o da entrambi a turno, ti useremo come e quanto vorremo, non ti lasceremo segni che poi dovresti giustificare, questo è direi tutto se vuoi altro tempo per pensarci ti ripeto non c’è problema e anche se cambi idea non cambieremo atteggiamento verso di te.”
Vittoria risponde quasi subito “va bene accetto”, guardo mia moglie e lei annuisce, dopo di che si volta e le dice “alzati”, Vittoria esita un secondo solo ma si alza, Anna le dice “togliti la maglia”, un altra brevissima esitazione e Vittoria esegue, Anna prosegue togliti il reggiseno, e a ordine eseguito continua un capo alla volta lasciando Vittoria con addosso solo un paio di buffi calzini, vedo lo sguardo di mia moglie scintillare come non lo vedevo da tempo e non so dire quanta gioia questo mi procuri, le piace e sicuramente ci divertiremo moltissimo, è il mio turno di parlare le dico vieni qui di fronte a me, gira dietro le spalle di Anna e si piazza di fronte a me, allarga bene le gambe, esegue prontamente mani dietro la testa aggiungo e subito assume la posizione, quando sei di fronte a noi questa è la posizione che devi assumere sempre salvo che non ti sia diversamente ordinato, le gambe devono sempre essere aperte in qualsiasi posizione, inoltre ti rivolgerai a noi chiamandoci Padrona e Padrone o Signora e Signore chiaro? Risponde subito si Padrone si Padrona, allungo le mani e prendo in mano i suoi grossi seni che sono decisamente sodi, manipolo i capezzoli che hanno una dimensione adeguata all’importanza del seno e in pochi secondi si induriscono, dico a mia moglie capezzoli sensibili, la vedo formare silenziosamente le parole “che belle tette ha” e le sorrido, scendo con una mano al pube e trovo una ricrescita di pelo, glielo faccio notare e mi risponde imbarazzata non sono pronta non me lo aspettavo, vorrei risponderle io meno di te ma taccio e le annuisco dicendo ok a posto, entro con un dito tra le labbra e sento il clitoride reagire al tocco, dico a mia moglie un clitoride di buone dimensioni, il suo odore si sparge per la cucina, girati le ordino e immediatamente ho la visione della sua schiena e del suo sedere imponente ma non esagerato, lo tocco ed e’ decisamente sodo, chinati in avanti e con le mani apriti le natiche, esegue e mi trovo davanti i suoi buchi, entro con un dito in vagina e la trovo un lago, guardo mia moglie e le dico e’ un vero lago qui sotto, pagherei per vedere la sua faccia, estraggo il dito e lo infilo senza incontrare resistenza nel suo ano, è bene aperta anche da questa parte dico a voce alta, ok raddrizzati e voltati, esegue subito e riprende la posizione, le sorrido e le dico Vittoria ti accettiamo benvenuta tra di noi.
Il suo sorriso dice felicità, dice calo della tensione, dice ce l’ho fatta, la sua voce dice solo grazie ed pieno di emozione e gratitudine.
Rivestiti le dico, poi per rompere la tensione aggiungo pero’ i calzini con hello kitty non si possono proprio vedere, scoppiano a ridere entrambe e Vittoria mi dice lo sapevo che sarebbe arrivata la stavo aspettando, tra me penso ok ma hai riso ed e’ questo che conta, devi tirare il fiato.
Domani creo un gruppo su telegram che sarà il mezzo con cui decidere e fissare gli incontri aggiungo mentre si riveste.
17
1
4 years ago
noi1961,
60/60
Last visit: 3 months ago
-
Serata greca
In uno splendido ristorante di Milano, in zona Fiera.
Siamo seduti al tavolo in tre, due splendide donne, Maria 45 enne splendidamente portati e Paola 33 enne infermiera e io Marco 45 enne medico chirurgo.
Le due donne esagerando con il vino greco portarono il discorso sulle dimensioni del pene e la mia compagna di allora un po brilla Maria, confida all ospite che del mio cazzo ne era entusiasta e Paola infermiera e mia assistente da anni mi guardava curiosa e eccitata
La proposta fu subito rapida e un po sbronzi ci spostammo nel appartamento di Paola.
Maria fumo un po di cannabis e ridendo si chiuse in bagno bisbigliando una frase sconcia a me
e io spogliai subito Paola leccandogli il culo davanti lo specchio erano anni che lo desideravo lo imm
aginavo guardandola in ospedale. Uscì dal bagno la mia compagna vestita solo con autoreggenti e slip nere. Guardandomi leccargli il culo avidamente incomincio a toccarsi e infilandosi le dita nella fica bagnatissima.
Ricordo che scopai da dietro l infermiera sia nel culo che la sua fessura bagnata Con colpi secchi e precisi montandola come sognavo in ospedale. Scopai bene e a lungo Maria e venni inn bocca a entrambi. Da lì Comincio un gioco lesbo a due Con vibratori e lunghissimi 69
Io mi sedetti in poltrona e gustandomi lo spettacolo ringraziai la mia fortuna di quella notte
23
0
4 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
Una serata in barca
Nelle nostre esperienze c'è stata una situazione che mi rimarrà per sempre inpresso...incontro prenotato con un singolo noi in cp ...appuntamento con le auto ...ci siamo sul posto un auto ci lampeggia ..eccolo ...la mia lei : ma non e' da solo Giuseppe c'è un altro con lui ....ed io : non so sarà sicuramente un amico ...lei non risponde....ci dirigiamo verso il mare in un parcheggio dove sostiamo ..scendiamo e Giuseppe ci presenta luigi un propietario di barche posizionate sul moletto lì vicino...ci avviamo verso il molo con imbarcazioni a dx e sx ....dal parcheggio alla barca neanche una parola...pochi metri dinnanzi a noi una barca nn piccola ....luigi sale a bordo rimane sul ponte e tende la mano alla mia lei ....e gli dice: prego cara accomodati...un ingresso con salottino divanetti ecc all aperto con gazebo...poi cabine in paio bagni cucina ...propio una bella barca ..un sogno...Giuseppe presenta luigi alla mia lei :....dopo le presentazione inizia la visita alla barca ...luigi entra con la mia lei all ' interno per mostrargli lo yacht...lei : questa cosa e' meravigliosa grandiosa ed e' la prima volta che ci salgo ....Giuseppe gli dice : e non sarà l'ultima....lei: sorride e dice be mi piacerebbe anche di giorno.....Giuseppe prende una bottiglia di prosecco e la apre versa 4 calici e brindiamo ...lei: sorride ci accomodiamo esternamente la mia lei e' accanto a giuseppe seduta ...io più spostato ...luigi vorrebbe salpare.....anche perché notato in po' di casino sul mercato lo con altra gente su altre barche .....quindi si esce dal porto ...luigi mette in moto e ci avviamo in mare aperto ...intanto Giuseppe palpeggia la mia lei da dietro e sono seduti entrambi ..ed io con la coda dell' occhio non mi perdo nulla...si e' arrivato in mare aperto luigi si ferma ed in invita la mia lei in cabina per farla pilotare ....si vede tutto ....luigi : vieni ti faccio portare il barcone prendi il timone ....lei alla guida luigi la segue da dietro ...in una frazione di secondo la mia lei e' inginocchiata che glielo prende tutto in bocca....adrenalina al max per me .....entra Giuseppe mentre loro due si alzano .....ha due cazzi adesso in mano mentre loro palpeggiano ..entro anche io i cazzi diventano 3 ..ai inginocchiata e li prende perbene in bocca tutti e tre ....dura poco questo preliminare....ci spostiamo esternamente ....e Giuseppe la scopa da dietro ed a luigi continua a spompinare ed arriva in bocca a lei in un secondo .....Giuseppe in superdotato la mette a pecora io sto scoppiando mi avvicino e glielo metto in bocca ...e lei sembra una cavalla ...arrivo anche io .....rimangono lei e Giuseppe per almeno mezz'ora scopano in tutti i modi .....alla fine Giuseppe la fa inginocchiare e gli spruzza almeno mezzo litro di sborra in ciao ..nel vero senso della parola ......non aggiungo altro ...vorrei solo riaccadesse
26
1
4 years ago
Amicofidato1,
43
Last visit: 5 months ago
-
La mia prima volta da bisex
ciao, voglio raccontarmi la mia prima volta da bisex
premetto che fino ad allora ero sempre stato un etero più che convinto.
un giorno decido insieme a mia moglie di provare una cosa in tre.
troviamo finalmente un bull.
un bell'uomo, e con un bel cazzo!!
dopo un po di volte che ci vediamo e facciamo sesso tutti e tre, un giorno, ci troviamo a letto da soli mentre aspettavamo che arrivasse lei.
sbadatamente mentre parliamo incomincio a guardare il suo cazzo che nel frattempo si induriva.
lui se ne accorge e mi fa "ti piace?" subito rispondo di no, ma mi ritrovo a fissarlo
.
lui si avvicina e mi fa"perchè non lo accarezzi?"
io, non so che mi prende,avvicino la mano ed incomincio ad accarezzarlo, ero come ipnotizzato.
arriva lei e lasciamo perdere
rimasto solo, non facevo che pensare a quello che era successo, e mi sono ritrovato eccitato.
ci siamo visti altre voltre tutti e tre, io ho rotto gli indugi e glielo ho preso in mano.
era bello grosso, duro!!
qnd abbiamo finito, mi ha preso la testa me la ha avvicinata al suo cazzone ed io ho cominciato a succhiarglielo.
uauuuuuu che bello
quando ho sentito che stava per venire ,mi sono spostato e mi sono fatto venire sul petto
che sensazione tuttaquella sborra ...bollenteeee
in seguito me lo sono fatto apoggiare al mio buchino e farlo entrare, ma con doloreeee
un altra volta mi sonofatto venire in g
facciaaaaa
ora complice la distanza ecc, sono rimasto con la voglia di sentirlo nel mio culo
si ho usato dei dildo
ma credetemi non è la stessa cosa
36
5
4 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
Tanti auguri a me
Era il mio compleanno, ed ero a casa di Giulio per festeggiare in tutta tranquillità, pregustando già l’idea di un bel festino a base di cazzo. Il suo splendido e grosso cazzo. Ormai non era più una sorpresa per me, visto che la mia bocca ed il mio culo avevano già più volte avuto l’indiscusso piacere di accoglierlo con reciproco piacere, ma ogni volta il godimento si rinnovava come la prima volta. E anche lui non sembrava essersi ancora stancato di scoparmi: aveva la ragazza, ma evidentemente lei non gradiva certi “giochetti”, che invece con me era libero di fare, e che anzi erano proprio il piatto forte dei nostri incontri, fatti di intense inculate ed appassionati pompini, il tutto condito da abbondanti schizzi di sperma rovente. Ormai diventati scopamici a pieno titolo, giocavamo e godevamo in libertà, pensando solo al reciproco piacere, divertendoci e soddisfacendo voglie perverse senza farci alcun tipo di problema. E questo era quello che mi aspettavo quella sera d’estate: certo non sarebbe stata una sorpresa, ma di sicuro sarebbe stata grossa, dura e venosa. Seduti a tavola in completo relax, vestiti solo in tuta e maglietta, la cena passò velocemente e piacevolmente tra una chiacchiera e l’altra, mentre dentro di me continuamente cresceva lentamente la voglia, alimentata dalla vista del muscoloso corpo di Giulio e dal desiderio di avere ancora per me il suo grosso uccello.
“Ti va di vedere un bel film porno?” mi chiese lui ad un tratto. “Certo!” risposi io, “Soprattutto se è pieno di pompini ed inculate: magari imparo qualcosa di nuovo...” aggiunsi ammiccando. Lui non si scompose e mi disse: “Vieni allora, c’è una sorpresa per te...”. Si alzò ed io lo seguii incuriosito, visto che andava verso la camera da letto. Pensai che avesse intenzione di guardare il film stando sul letto, ma la sorpresa che mi aveva preparato era leggermente diversa. La televisione in camera c’era sì, ma ad essa Giulio aveva collegato una videocamera pronta a riprendere le nostre evoluzioni e a mostrarle sullo schermo: il film porno di cui parlava vedeva noi come protagonisti! Rimasi quasi a bocca aperta per la sorpresa, mentre lui si era rapidamente sfilato la tuta e si era sdraiato sul letto. “Dai, vieni a scartare il tuo regalo adesso!” mi disse. Mi girai e lo vidi: aveva avvolto con cura il suo grosso uccello nella carta da regalo, ed un fiocco lo cingeva come un vero pacco dono! Sapevo benissimo cosa conteneva, ma dopo essermi rapidamente spogliato, mi misi a pecora fra le sue gambe, e lo scartai con le mani frementi di voglia, estraendo dalla carta i suoi esuberanti centimetri di carne già duri come il marmo. “Puoi buttare lo scontrino, pisellone mio”, gli dissi iniziando a baciargli la grossa cappella, “non lo voglio certo cambiare!”. “E’ della misura giusta?” chiese lui. “E’ perfetto. Sembra fatto apposta per il mio culetto!” risposi eccitatissimo, iniziando subito dopo a leccare e baciare ogni centimetro di pelle di cazzo che avevo davanti a me. “Auguri allora, troietta mia, buon compleanno!” disse Giulio godendosi il mio frenetico lavoro di bocca e di labbra.
Mi misi allora su un fianco, adagiato sul suo ventre, in modo da spompinarlo avidamente in favore di telecamera: con una mano gli accarezzavo l’uccello, mentre le mie labbra dedicavano tutte le loro attenzioni alla turgida cappella, baciandola e massaggiandone ogni centimetro. Sullo schermo mi vedevo spompinare avidamente quel grosso cazzone, vedevo le mie labbra avvolgerlo e le mie mani stringerlo ed accarezzarlo, provando il sottile piacere di dare spettacolo per me e per lui come una navigata pornostar. Mi passavo il cazzo sulle guance e sulle labbra guardando nello schermo Giulio godere del mio osceno lavoro, provando un gusto estremo nel vedere il suo enorme cazzo accarezzarmi il viso e nell’osservare la mia lingua passare lentamente e delicatamente sulla grossa cappella.
“Mi sa che come candelina per la torta è un po’ troppo grossa”, gli dissi continuando con mano fremente ad accarezzagli il cazzo. “E non ti basterà certo soffiarci sopra per spegnerla!” rispose lui, “Forse dovresti provare a sedertici sopra... Qualche volta funziona!”. Non me lo feci ripetere due volte: mi misi su di lui, con la faccia rivolta verso la telecamera per potermi gustare meglio la scena, e abbassai il bacino fino a che la punta del suo grosso uccello non fu a contatto del mio ano. Lentamente mi impalai sul meraviglioso membro di Giulio, centimetro dopo centimetro, facendomelo sparire fra le natiche: anche se avevo già preso nel culo molte volte quello splendido pisello, era comunque talmente grosso che provai come tutte le volte la meravigliosa sensazione di essere una troia affamata di cazzo che veniva sfondata per la prima volta. Mi assestai meglio seduto su quello splendido esemplare di stallone, dal corpo muscoloso e con un cazzo equino, mi appoggiai all’indietro con le mani ed iniziai la mia goduriosa cavalcata. All’inizio il ritmo era piuttosto lento, sia perché il mio sfintere doveva per l’ennesima volta abituarsi alla presenza del grosso ospite, sia perché volevo gustarmi nello schermo la vista del cazzone che lentamente entrava ed usciva dal mio culo. Era davvero eccitantissimo vedere il membro duro e percorso da vene che lo facevano sembrare un tronco nodoso, sparire con sempre maggiore facilità nel mio culo, accolto dal mio retto sempre più rilassato e sfondato. Man mano che la foia cresceva e che il mio sfintere si adattava al cazzone di Giulio, il ritmo con cui facevo su e giù impalandomi come una navigata puttana aumentava sempre di più, finché anche lui, in preda al crescente godimento, non cominciò a muovere il bacino dandomi poderose spinte verso l’alto. Arrestai il mio su e giù sul suo palo di carno, e rimasi a gustarmi sullo schermo la vista del suo bacino che dava veloci e rapide spinte, piantandomi nel culo ad ogni affondo il suo cazzone duro come l’acciaio. Lo vedevo infilarsi con estrema facilità nel mio retto ed uscirne con altrettanta velocità, mentre i coglioni grossi e gonfi sobbalzavano seguendo il godurioso andirivieni, finché nella foga il grosso cazzo non uscì dal mio culo.
Giulio mi fece allora cambiare posizione, facendomi mettere a pecora con il culetto in favore di telecamera: lo vedevo nello schermo voluttuosamente spalancato in attesa di essere ancora riempito dal fantastico cazzo del mio stallone. Che si mise dietro di me, ma in modo tale da lasciare che la telecamera inquadrasse perfettamente il buco del mio culo, e mi piantò ancora nel culo i suoi interminabili centimetri di cazzo. Iniziò un godurioso dentro-fuori, estraendo dal mio retto il grosso membro per poi riaffondarlo subito dopo, lasciandomi così gustare lo spettacolo del mio culo sfondato che ogni volta lo accoglieva docilmente. “Brava troietta”, ansimava, “Hai davvero un gran bel culetto sfondato!”. “E’ tutto per te, stallone”, gemevo io. “tutto per il tuo splendido cazzone! Dai, fottimi, inculami, riempimi di cazzo!”, lo supplicai. “Con vero piacere, troia!”, disse lui accontentando prontamente le mie voglie. Mi affondò nel culo tutto il suo cazzone, iniziando a fottermi con un vigore degno di uno stallone di razza. Vedevo sullo schermo il suo fantastico tronco di carne sfondarmi il culo in un meraviglioso avanti e indietro che mi deliziava ed estasiava, facendomi mugolare e gemere di godimento. Vedevo il mio buchetto ormai completamente sfondato risucchiare quasi completamente dentro di sé il cazzo di Giulio, che scorreva nel mio retto veloce e sicuro come un pistone nel suo cilindro. Mi inculò per lunghi e piacevolissimi minuti, durante i quali cambiò più volte ritmo, scopandomi lentamente e con foga, stuzzicandomi l’ano con la sua turgida cappella, schiaffeggiandomi le natiche col suo grosso uccello per poi riprendere a fottermi come un toro da monta. E io godevo come una vacca nel sentirlo enorme e duro dentro di me e nel vederlo sullo schermo entrare ed uscire dal mio culo.
Ma venne il momento del gran finale. Un finale già visto forse, ma non da me. L’avrei finalmente visto sullo schermo... e la cosa mi eccitava da morire. Giulio si mise in piedi regolando la telecamera in modo che riprendesse per bene il suo uccello, ed io mi inginocchiai davanti a lui, in favore di telecamera, pronto a ricevere il nettare prodotto dai suoi coglioni. Lo presi in bocca ed iniziai a spompinarlo con foga, succhiando e ciucciando quello splendido cazzone morendo dalla voglia di riceverne i caldi schizzi in faccia. Prossimo all’orgasmo, Giulio mi sfilò il cazzo dalla bocca, iniziando a menarselo con foga, mentre io cercavo più che altro di slinguargli la cappella tesa nello spasimo, ormai prossima ad esplodere. Vedevo sullo schermo l’enorme cazzo di Giulio puntato verso la mia bocca, pronto a sborrarmi addosso un rovente fiume in piena. Lo osservavo estasiato, quando il primo schizzò sgorgò prepotente dalla grossa cappella, colpendomi il viso: vidi sullo schermo il bianco nettare schizzare dallo spacchetto sulla cappella e bagnarmi le guance, seguito subito dopo da altri copiosi e densi fiotti. Era eccitantissimo vedere sullo schermo gli abbondanti schizzi che il grosso cazzone mi pisciava in faccia, e contemporaneamente sentirne il calore ed il profumo su di me. Dopo i primi schizzi Giulio lasciò che gli prendessi in mano l’uccello per accarezzarlo e farne sgorgare fuori ogni goccia di sborra, mentre la mia bocca aveva cominciato a succhiare con forza la cappella da cui ancora stille di nettare sprizzavano, deliziando il mio palato assetato. Succhiai e leccai ripulendo il meraviglioso membro di Giulio da ogni goccia di sperma, baciandolo e strofinandomelo voluttuosamente sulle guance: terminai quel godurioso show privato baciandogli l’uccello mentre guardavo la telecamera.
Ripresosi dalla sborrata, Giulio spense la telecamera e, con mia sorpresa, estrasse una schedina SD: aveva registrato tutto! “Ehi, avevi voglia di avere qualcosa da rivedere quando non ci sono?”, chiesi scherzando. “A dire il vero non è per me...” rispose lui. “Ho parlato di te ad un amico della palestra... Doveva essere lui il tuo regalo per stasera, ma non era convinto al 100%... Sono sicuro che vedendo questa si convincerà... e si morderà le mani per essersi perso una scopata con una troia fantastica!”.
18
0
4 years ago
AlexBsxPass,
51
Last visit: 1 week ago
-
Il viaggio a roma
Finalmente arrivò l’ultimo collo e la fornitura era completata. Mi chiamo Salvo, sono direttore commerciale e mi preparo per andare a Roma, con un tecnico collaudatore per la consegna di questi nuovi macchinari a un’officina meccanica. Il viaggio sarebbe stato molto breve, previsto un pernotto prima del rientro e stop. A Messina nei giorni feriali la fila ai traghetti non è sempre intensa, così l’operazione attraversamento venne sbrigata in poco tempo. Il tecnico che mi accompagna si chiama Tino, quasi trent’anni e un bimbo in arrivo, ha vent’anni meno del sottoscritto, e comunque ancora me la cavo, nonostante il leggero sovrappeso. Il dialogo è presto confidenziale, si esce dai rispetti ruoli lavorativi e mi racconta che a causa della gravidanza a rischio, si trova a secco da quasi 4 mesi e scoppia una risata da parte mia, “ridi ridi e tu come sei messo?” rispondo che ho terminato una relazione da poco e non penso a nulla. Dopo un po', fermi all’area di servizio, propongo a Tino di fare una pausa e fare guidare me, è d’accordo, faccio per scendere ma lui mi ferma prendendo il mio braccio, con la sua mano che sembra una pinza d’acciaio “Salvo non occorre che scendi, scambiamoci di posto direttamente sul furgone”, lo accontentai e quando i nostri corpi si incrociarono, io mi ritrovai di sopra e lui si inarcò prendendo i miei fianchi e con le mani portandomi sul suo pacco. Non fu una cosa veloce, casuale, si capì che era premeditata, io persi l’equilibrio e mi appoggiai completamente su di lui che con le mani mi blocco sul suo pacco duro e io sentivo davvero la sua durezza…”scusami Salvo, è capitato, però hai un culo fantastico, me lo hai fatto salire bene bene…Io non sapevo dove guardare, ma devo dire che la cosa mi ha fatto piacere e allo stesso tempo mi ha imbarazzato. Per quello che mi riguarda avrei detto “Tino rifacciamolo ancora”, ma il mio decoro me lo impediva. Io ho avuto sempre un bel rapporto con le donne, ma prendere un cazzo mi incuriosiva e tutto di me si trovava in subbuglio. “lo vuoi sentire’” Tino aveva capito che la cosa mi era piaciuta, Tino è un dominante, un conquistatore sa il fatto suo, voleva prendermi in tutti i modi e più tardi ne avrei avuto la conferma. “Dammi la mano” sembravo ipnotizzato, prese la mia mano e se l’appoggiò sul pacco, la tuta non aveva cerniera, così l’abbasso e me lo mise in mano, un cazzo grosso di lunghezza normale, ma grosso “dai menalo un po'” “ma sto guidando” “tranquillo fa piano e non succede nulla”, aveva dei segnali di gradimento “poi ci fermiamo e lo prendi in bocca”, mi mostravo contrariato ma non vedevo l’ora di prenderlo in bocca, anche se non l’avevo mai fatto, “Salvo sono contento, sei delicato sono sicuro che sarai bravo” Uscimmo dall’autostrada alla ricerca di una zona per fermarci, una volta trovata, volle fare il cambio di posizioni, questa volta restammo sulla posizione un bel po', simulò la penetrazione e poi si spostò, non fece nulla, lo tirai fuori io, menandolo piano per un po', poi chiese le mie labbra, lo fece in modo delicato, spingendo la mia testa con la sua mano, appena lo ebbi in bocca, spinse forte, facendomelo arrivare fino in gola, non mi diede il tempo di succhiarlo bene, prese a scoparmi in bocca e venne quasi subito, sulla mia faccia, abbondantemente “ Scusami Salvo, è un sacco di tempo che non lo faccio…però potevi ingoiare…comunque hai delle belle labbra, sembravano quelle di una donna”, mi ripulì, senza capire molto di quello che è successo, quel cazzo mi riempiva la bocca era grosso, più che succhiarlo e leccarlo, l’ho sentito solo stantuffarmi “Salvo tranquillo, più tardi avremo più tempo” per cosa? Mi domandavo… Arrivammo in albergo, i ruoli tornarono in campo, sistemammo il furgone con il carico nel parcheggio dell’hotel e prendemmo le stanze. Ci ritrovammo a cena, certo con un dialogo un po' formale, ordinammo la cena e Tino mi sussurrò “Ehi troiona hai delle labbra da paradiso, sbrigati che le voglio risentire”, arrossì, ma mi venne da sorridere in modo malizioso e Tino mi diede una pacca sulla spalla. Salimmo rapidi, entrammo nella sua stanza e mi mise a sedere sul letto, le sbottonai i pantaloni e iniziai a fare un pompino con calma e gusto e nel frattempo, squilla il telefono era sua moglie, “si amore va tutto bene, meglio non si può” e le diedi un piccolo morso sul suo cazzo durissimo, ridendo. “Scusami cara, ti chiedo una cortesia, posso scoparti in bocca?” basta che non vieni va bene risposi, inizio a trombarmi violentemente, ma io questa volta riuscivo a darle dei colpi di lingua e fu orgasmo pieno, questa volta non mi spostai, mi riempi tutta la bocca, un po' l’ho ingoiata un po' l’ho riversata sul suo cazzo che comunque non si ammosciava. Mi sentivo una troia in piena regola, e Tino mi diceva “OH sei più brava di mia moglie” Mi parlava al femminile. Arrivò il momento che mi aspettavo….”Salvo ti voglio” “Tino te lo puoi dimenticare”, dietro non l’ho mai fatto, così arrivammo all’accordo, che avremmo simulato una penetrazione, lui nudo e io con le mutande, era bravo, mi accarezzava e baciava la schiena, mi massaggiava con le mani, sugli slip, a me piaceva da matti, poi salì su di me, tenendosi sulle spalle e spingendo il suo cazzo “dai Salvo, fammi massaggiare il buco, non faccio nulla” quel massaggio mi fece morire, fantastico “E va bene entra ma solo la punta” le ultime parole famose, Tino mi aprì completamente e dopo un attimo anche a me piaceva, mi sbatteva contro la testiera, venendo senza fermarsi, mi scopò fino alle 4 di mattina e in quel momento mi sentivo la sua troiona. Era riuscito a prendere tutto di me e l’indomani, prima di scendere mi chiamò nella sua stanza, lo trovai vestito col cazzo in tiro “Amò prima di iniziare la giornata fammi sentire la tua bocca”…Il mio sorriso malizioso lo accontentò.
23
2
4 years ago
Salvo165,
24
Last visit: 4 years ago
-
Due o tre ?
La mattina mi recai a prendere Agnese, era bellissima indossava infradito ed un pareo che copriva il costume; in auto notai che, come sempre, mi accontentava, era in topless, le chiesi di Maria e mi rispose che la sera prima era tornata a Camaiore, a casa.
Andammo in darsena, in spiaggia libera, tra le dune, rimase in costume, mi fece i complimenti per il mio, era chiaro, bagnato diventava semitrasparente e si vedeva bene il mio cazzo.
Passammo la mattina a pomiciare senza ritegno, ad un certo punto cominciai a stuzzicare i suoi capezzoli, li mordicchiavo e succhiavo, mentre la mia mano si insinuava tra le sue labbra bagnate ed ospitali, era calda e bagnata, lei prese il mio cazzo e, tiratolo fuori se lo abboccò alla fica, entravo piano piano, era bollente, misi le sue gambe sulle mie spalle , e cominciai a scoparla con dolcezza, ma aumentando il ritmo, mentre la penetravo la mia bocca leccava e baciava i suoi piedini, erano bellissimi, dopo un certo tempo sentivo che stavo per venire, se ne accorse anche lei e mise le sue gambe a cingere il mio fianco, squirtava ed io venne abbondantemente: giacemmo con la sua testa sulla mia spalla.
Dopo un'oretta decidemmo di andare a fare il bagno, anche li giocammo con i nostri corpi, era eccitantissimo, anche perché notammo una coppia matura che ci guardava, specialmente uscendo dall'acqua, si vedeva che ero eccitato, guardai Agnese e sorridendo ci avvicinammo alla coppia, li salutammo presentandoci, poi senza giri di parole Agnese disse alla coppia se volevano divertirsi con noi, ci guardarono e confessarono che non l'avevano mai fatto, Agnese appoggiò la mano sul cazzo dell'uomo e sua moglie fece lo stesso con me, mi guardò e rimase a guardarmi, suo marito l'aveva più piccolo; tirammo fuori i profilattici, accanto gli uni agli altri, cominciai a giocare col suo seno, aveva una 5a glielo misi tra le sue tette e lei mi fece una spagnola leccandolo, intanto vedevo che Agnese l'aveva già preso in topa, ma era abbastanza delusa, era già venuto; decisi che era il momento di scoparla, entrò senza problemi, tanto era eccitata, mentre la scopavo mi diceva che avrebbe voluto la riempissi con la mia sborra, dopo essere venuto mi sussurrò che sarebbe stata disponibile anche da sola, con esami della salute, mi scrisse il suo numero sul polso.
Li salutammo e rifacemmo un altro bagno, mentre ci asciugavamo, ci mettemmo a parlare della cena della sera, le chiesi se ricordava che ero stato il toy boy di sua madre Anna e del motivo per cui l'avevamo interrotta; mi disse che lo ricordava bene e che la causa era stata lei, perché si era innamorata di me, aveva solo 13 anni, mi si era presentata nuda davanti dicendomi di farle ciò che facevo a sua madre, le detti un bacio sulla guancia e le dissi che quando sarebbe stata più grande l'avremmo fatto.
L'accompagnai a casa, andai a casa mia a farmi una doccia e cambiarmi per la cena, telefonai al mio fioraio perché mandasse un bouquet a sua madre.
indossai un paio di pantaloni di lino con camicia, sempre di lino ed un paio di mocassini neri, alle otto suonai a casa loro, mi accolse Agnese vestita molto semplice, sempre con le infradito, poi arrivò Anna, bellissima , anche se 45 enne, si avvicinò emi baciò in bocca, devo dire che ricambiai volentieri, anche perché vedevo che sua figlia sorrideva, mi ringraziò dei fiori, poi ci avviammo sul balcone dove aveva preparato, c'era una strana aria, eccitazione mista imbarazzo, cominciammo a mangiare ed a un ceto punto detti una scatolina al mio amore,, 'aprì e vide che c'erano le chiavi di casa, il mio amore mi baciò con passione e la mia mano si posò sul suo bel culetto, poi ricordai dov'ero e mi sedetti, lei aggiunse che quello era un invito ad andare a stare da me, ovviamente dissi di si
Alla fine della cena, si alzarono e dissero che andavano a preparare il dessert, dopo dieci minuti, si spensero le luci, appena le riaccesero rimasi senza parole, indossavano un abitino cortissimo, erano con le spalline larghe che si appoggiavano sul seno e tacchi da 16, tutte e due, solo che ad Anna si notavano sia le aureole che i capezzoli spuntare fuori (5a coppa c)
Agnese si avvicinò e mi disse, lei potrebbe essere la terza, si avvicinò ad Anna e le scoprì il seno e cominciò a leccarlo e succhiare i capezzoli, la raggiunsi e feci lo stesso con l'altro seno, le nostre mani s'incontrarono tra le sue gambe, sembrava pisciasse da quanto squirtava, le nostre bocche si unirono alla sua, il cazzo mi scoppiava, Agnese mi disse scopala come facevi una volta, non me lo feci ripetere mi prese il cazzo e lo guidò nella topa di Anna, ero eccitatissimo, cominciai a pomparla, lei gemeva, mentre Agnese la leccava, continuò a leccarla mentre la riempivo di sborra, poi si riavvicinò e mi disse ora rompile il culo, prese una manata di crema e cominciò a spalmarla vedevo due sue dita entrare ed uscire, senza tanti complimenti la penetrai, dopo un tempo che sembrava non finire mai, le venni dentro.
Le abbracciai ambedue ed andammo a letto, dopo esserci spogliati parlammo ed Agnese mi disse che voleva che Anna diventasse la nostra amante fissa, poi le disse di andare in camera sua, e, dopo aver ripreso le forze facemmo l'amore con dolcezza ed amore, intanto avevamo scopato Anna.
La mattina ci portò la colazione a letto, ci guardò sorridendo, la baciammo e le dicemmo di prepararsi per le 11 saremmo tornati per andare al mare, anche con lei.
Agnese prese alcune cose essenziali e le portammo a casa nostra
28
1
4 years ago
fidanzatilu,
23/23
Last visit: 4 years ago
-
Continuiamo
Nel tardo pomeriggio raggiunsi Agnese al mare, mi corse incontro, era veramente bellissima, si gettò al colo e ci baciammo con passione, quando ci staccammo le dissi di togliersi la parte superiore del bikini, i suoi seni svettarono orgogliosi, le dissi che nemmeno il giorno del nostro matrimonio avrebbe dovuto metterlo.
Arrivati al suo ombrellone, mi tolsi i pantaloni e rimasi in costume, poi notai una ragazza, minuta ma carina, lei me la presentò e mi disse che era la sua amica Maria, quindi andammo a farci un tuffo, approfittai per accarezzarla tra le gambe, era veramente accogliente, poi smettemmo perché Maria era li che mi guardava, uscimmo ovviamente ero eccitato e si notava; misi un costume, Agnese si mise un pareo e andammo tutti e tre a prendere un aperitivo, quindi dissi ad Agnese che l'avrei accompagnata a casa a cambiarsi per uscire a cena, mi prese in disparte e mi disse che Maria era sua ospite e non poteva lasciarla sola, porta anche lei le dissi, facendo trasparire la mia delusione.
Le lasciai sotto casa, a casa, mentre mi vestivo ragionavo che era una fregatura, comunque ero sempre col mio Amore, quando andai a prenderle rimasi estasiato davanti Agnese, aveva un paio di sandali col tacco ed un abitino, corto ma con le spalline che davano la scollatura completa, le spalline coprivano i seni che erano liberi anche di uscire; Maria invece una mini larga con scarpe deccoltè con tacco, un toppettino ai minimi termini, si notava che il seno era piccolo ma i capezzoli sporgevano dalla stoffa.
Avevo prenotato in un ristorante che conoscevo, ci accomodammo e passammo una serata splendida conversando e flirtando; tornati in auto Agnese mi chiese di andare a parcheggiare dove andammo la prima volta, l'accontentai, anche se ero perplesso, arrivati scendemmo, posticino tranquillo e calmo, ci sedemmo per terra Agnese accanto a me e Maria, mi baciò, risposi eccitato, la sua mano si poggiò sul cazzo, sentii una mano che non era la sua, aprire la lampo ed impossessarsi del mio cazzo, Maeia lo massaggiava con perizia, poi la sua bocca scese per leccarlo, anche Agnese si mise a leccarlo, era incredibile due ragazze giocavano col mio cazzo, poi Maria si mise a quattro zampe e Agnese mi disse di sfondarla, appoggiai la mia cappella, sentivo che era bagnata ma facevo fatica ad entrare, detti un colpo e la sentii gemere mentre entravo tutto in lei, le davo colpi decisi mentre sentii la lingua di Agnese leccarle la fica ed anche il cazzo, le inondai la fica, uscii e il mio Amore cominciò a leccarle tutta la mia sborra, era eccitante infatti mi tornò subito duro, allora lo appoggiai alla sua fica, ma lei disse di aspettare, Maria cominciò a leccarle il buchetto anale, appoggia la mia verga dura al suo buchetto, che fino ad allora non avevo mai violato, mi guardò e mi disse di entrare, sentivo che si dilatava con fatica, esitai, ma lei disse ora, con un colpo entrai, vidi qualche goccia di sangue, ma cominciai a pomparla come un matto, dopo un tempo che sembrava non finire mai, venni; le abbracciai tutte e due, Agnese mi chiese se ce la facevo a fare il culetto a Maria, per lei aveva portato della crema, le spalmò abbondantemente la crema e cominciò a massaggiarle il buchino, un dito, poi due, poi fu lei che mi disse di scoparla ben bene in culo.
Devo dire che mi comportai da perfetto porco, senza tanti preparativi entrai di prepotenza, non urlò perché Agnese la baciava, la lavorai bene ed a lungo, quando venni, lei si mise in piedi e vedevo il buchetto aperto da cui colava fuori l mia sborra.
Dopo essere stati abbracciati una mezz'ora, salimmo in macchina e le riaccompagnai, prima di scendere Agnese mi baciò e mi disse che mi amava, cosa che le dissi anch'io, poi quando Maria si avvicinò per salutarmi anche lei mi baciò e mi ringraziò, tornando a casa pensai che da una serata che pensavo senza eccitazione, era venuta fuori una situazione trasgressiva, poi organizzata da Agnese, dopo essere arrivato a casa, mi arrivò un messaggio di Agnese, diceva : Amore, domani Maria passa la giornata con noi, poi alle 17 la portiamo al bus che torna a casa, mia madre ti ha invitato a cena.
Dormii meravigliosamente
25
2
4 years ago
fidanzatilu,
23/23
Last visit: 4 years ago
-
Un colloquio di lavoro - parte 2
I giorni successivi furono molto intensi, dedicati ad imparare tutte le mansioni che avrei dovuto svolgere per il mio nuovo capo. Danny, così si chiamava, era davvero molto esigente. Il giorno lo passavo ad imparare tutte le nozioni che mi sarebbero poi state utili per supportarlo nel suo lavoro quotidiano, e la sera la passavo ad imparare a soddisfarlo sessualmente in ogni modo. E come era esigente e determinato sul lavoro, così era a letto: ogni giorno mi inculava con passione e intensità, ed ogni giorno il mio culo lo accoglieva con maggior godimento reciproco. Un toro nero che quando usava il mio culo lo faceva senza nessun riguardo nei miei confronti: prendeva quello che voleva, come voleva e quando voleva, tanto che se durante il lavoro il rapporto era tra datore di lavoro e dipendente, a letto diventava tra padrone e oggetto del suo piacere.
Ma anche Kevin faceva la sua parte durante il periodo di addestramento, più che altro tenendo allenato il mio culo quando il capo per qualche motivo di lavoro era impegnato fuori città. Ogni volta che Danny doveva viaggiare per lavoro, Kevin sembrava ben felice di prenderne il posto, tant’è che ogni volta che tornava alla villa dopo averlo accompagnato all’aeroporto, la prima cosa che faceva era montarmi sul divano dove avevamo fatto il colloquio di assunzione. Alla fine avevo ormai imparato i tempi, per cui mi facevo trovare pronto, nudo e con il culo spalancato pronto a farmi sfondare da lui, che appena varcata la soglia della villa si spogliava e si presentava con il cazzo già di marmo nell’ampio salotto, impalandomi senza tanti complimenti. Per di più avevo ormai acquisito l’assoluta certezza che Kevin ci spiasse mentre Danny addestrava il mio culo e la mia bocca a soddisfare ogni sua voglia, perché Kevin non faceva mai nulla che Danny non avesse già fatto. Per esempio, Kevin mi fece cavalcare il suo cazzo solo dopo che Danny mi aveva per la prima volta impalato a smorzacandela col suo splendido totem di carne. Un giorno, mentre Danny mi sbatteva con la consueta foga, notai la presenza delle telecamere di sicurezza, che certamente durante il giorno dovevano essere adibite a sorvegliare ben altro. Tant’è che quando Danny raggiunse uno dei suoi animaleschi orgasmi inondami il viso di sperma, io sorrisi verso la telecamera strizzando l’occhio, con il nettare bollente che mi colava sulle guance. Quella sera Kevin infranse le regole aziendali, e non aspettò un viaggio del capo, venendo a casa mia per scoparmi a lungo e con passione: evidentemente pativa la competizione con Danny, ma la mia voglia di cazzo gli fece capire che poteva stare tranquillo.
Avrei sempre trovato il tempo di soddisfare anche le sue voglie.
Un giorno però Danny mi annunciò che avrei dovuto andare con lui nel successivo viaggio di lavoro: ero quindi pronto ad affrontare il lavoro fuori della villa. Da una parte ne fui felice, ma dall’altra notai Kevin abbastanza giù di tono. Gli sussurrai all’orecchio che, una volta tornato da quel viaggio, sarebbe dovuto venire da me a sfondarmi il culo come piaceva a lui. Il suo viso si illuminò, e il buonumore non andò via nemmeno quando ci accompagnò all’aeroporto. “Appena torni di distruggo il culo, troia…” mi sussurrò consegnandomi il trolley prima di risalire in auto e tornare alla villa. “Che ti ha detto?” chiese sornione Danny “Niente…. Mi augurava buon viaggio” dissi con un sorriso. “Farò finta di crederci”, rise lui.
Arrivammo in hotel subito prima di cena. Giusto il tempo di una doccia veloce e poi scendemmo nella hall per incontrare un potenziale cliente per cena. Ci raggiunse un uomo sulla cinquantina, brizzolato, dal fisico tonico e dai modi affabili, accompagnato da quella che doveva essere la sua segretaria, ma che più che altro sembrava una modella, alta, bionda, con due gambe mozzafiato ed un viso da bambola. L’uomo si presentò semplicemente ed amichevolmente col suo nome di battesimo, Marco, senza aggiungere inutili fronzoli. La cena scivolò via piacevole, con Danny e Marco che parlavano di affari come si parlerebbe dell’ultimo film uscito al cinema, come due vecchi amici. La bionda non proferì parola, restando seria ed imperturbabile tutta la sera, senza praticamente aprire bocca. “Di sicuro Marco stanotte non le aprirà solo la bocca” mi ritrovai a pensare alla fine della cena. Dopo il caffè ed un amaro per suggellare gli accordi, i due uomini si salutarono con una stretta di mano, e noi tornammo verso le nostre stanze. “Vieni con me” disse secco Kevin, eccitandomi soltanto con quell’ordine che faceva presagire che quella sera anche il mio capo avrebbe aperto bocca e culo della propria segretaria. Lo seguii docilmente nella sua stanza, iniziando a spogliarmi una volta dentro eseguendo il suo ennesimo ordine. “Davvero una gran fica la segretaria di Marco, vero?” disse lui mentre finiva di togliersi gli slip, mostrando il suo cazzo già in piena erezione. “Splendida” dissi io laconico “E’ per lei che ti è venuto così duro?” aggiunsi con un sorriso. “Non essere stupido” disse lui mentre mi prendeva per un braccio facendomi sedere sul bordo del letto e mettendosi davanti a me. “Le conosco quelle così: stai sicuro che non è abbastanza troia per me” aggiunse infilandomi senza tanti complimenti il cazzo durissimo fra le labbra, e iniziandomi a scoparmi la bocca tenendomi ben ferma la testa con le mani.
La mia bocca si riempì in poco tempo di saliva, bagnando quello splendido arnese che ad ogni affondo diventava lucido e viscido. In poco tempo il suo cazzo era durissimo, fradicio di saliva, e pronto per la monta. Danny mi fece alzare e mi fece mettere a pecora sul letto, col culo pronto a ricevere la sua razione di cazzo. Mentre ero pronto a ricevere l’assalto del suo enorme uccello, lo vidi prendere due delle sue cravatte e legarmi i polsi alle caviglie, bloccandomi così in quella posizione, con il viso premuto contro il lenzuolo e il culo a sua completa disposizione. Si mise dietro di me iniziando a massaggiarmi con forza i glutei, spalancandoli per mettere bene in mostra il buchetto che non aspettava altro che la sua razione di cazzo. Mi diede con entrambe le mani due forti schiaffi sul culo, afferrandolo poi con forza e puntando la cappella contro il buco, iniziando a spingere con vigore dentro di me il suo cazzo. Il suo cazzo entrò dentro di me inesorabile ed inarrestabile, e, nonostante il lungo apprendistato, mi lasciò senza fiato.
Iniziò a scoparmi con colpi profondi e potenti, scuotendo il mio corpo ad ogni spinta: Danny, più pesante e muscoloso di me, mi spingeva legato com’ero contro il letto, affondando ogni centimetro nel mio culo che lo accoglieva remissivo, dandomi come sempre brividi di piacere straordinari. Dopo alcune spinte, sentii bussare alla porta che dava sulla stanza accanto. Eppure non avevo ancora iniziato a gridare di piacere come facevo di solito quando Danny mi inculava… non avevamo fatto poi molto rumore… Danny non sembrò scomporsi, e mi sfilò dal culo il suo uccello, andando completamente nudo ad aprire, senza nemmeno chiedere chi fosse.
Danny aprì la porta, e sulla soglia vidi comparire Marco, completamente nudo e con il cazzo in tiro che ballonzolava tra le sue gambe mentre entrava nella stanza deciso. “Accidenti Danny…” esclamò entrando “Questa sì che è vera dedizione all’azienda!”. Allungò una mano ed iniziò a massaggiarmi i glutei, saggiandone la consistenza e dando un’occhiata al buchetto aperto che lo invitava all’azione. “Quella stronza sarà anche bellissima, ma ora è nella sua stanza che dorme… e di scopare non se ne parla…” disse lui quasi con rassegnazione. “Non preoccuparti” disse Danny mettendogli una mano sulla spalla “Sarò lieto di condividere con te Alex… Sfogati… vedrai… ne vale la pena!”. Sentii Marco salire sul letto e mettersi dietro di me: un attimo dopo il suo cazzo era puntato contro il mio culo e pronto ad entrare. Con una spinta decisa mi penetrò, affondando il suo grosso cazzo dentro fino ai coglioni, e tenendolo dentro per alcuni secondi, con sua evidente soddisfazione. “Cazzo, che splendido culo” ansimò Marco. “Offre la casa” disse Danny “Fai finta che sia la tua segretaria”, rise. “Quella troia” disse Marco mentre iniziava ad incularmi con un ritmo che lentamente andava aumentando per velocità e profondità. “Magari avesse un culo così! Troia… troia!” disse quasi con rabbia mentre mi sbatteva con forza e io mugolavo di piacere. Mi diede due o tre colpi molto potenti e poi estrasse dal culo il suo uccello, restando estasiato a guardare il mio culo aperto che non faceva altro che desiderare ancora cazzo.
Danny lo scansò delicatamente, risvegliandolo da quella trance, e mi prese per i fianchi, spostandomi di peso verso il bordo del letto. Così, stando in piedi, mi mise di nuovo nel culo il suo grosso pezzo di carne nera, iniziando ad incularmi come un vero toro, come amava fare lui. “Cazzo, ma gli piace proprio nel culo… questa sì che è una vera troia” disse Marco ammirando Danny che mi inculava con forza. Danny rallentò il ritmo, rispondendogli. “Ama il suo lavoro… e sa che io pretendo dal mio team obbedienza assoluta… per cui posso disporre di lui come voglio… e lui lo adora…. Vero Alex? Vero?!” disse quasi rabbioso mentre riprendeva a incularmi duramente. “Oh sì” mugolai io “lo adoro… il mio culo è tuo… spaccamelo… ti prego…”. Danny mi diede ancora diversi colpi e poi tirò fuori il cazzo: il mio culo rimase spalancato davanti ai due uomini, e Marco non perse nemmeno un secondo, rimettendomelo prontamente nel culo con un’unica potente spinta. “Che troia fantastica” mugolò mentre ricominciava a fottermi con decisione “Sei una splendida troia! Prendilo… prendilo nel culo… prendilo tutto!”.
Quei due porci si alternavano continuamente nel mio culo, quasi gareggiando fra loro a chi spingeva con più veemenza. Ogni cambio era accompagnato da un potente schiaffo sul culo da parte di chi lasciava il suo posto, e da una profusione di pesanti apprezzamenti su quanto me l’avessero sfondato, soprattutto da parte di Marco, finalmente libero di usare a proprio piacimento una troietta. Io ero in estasi, e dentro di me ringraziavo Danny per il duro e prolungato addestramento a cui mi aveva sottoposto, che adesso mi permetteva di godere a pieno di quella fantastica monta.
Ad un certo punto Danny mi sciolse i polsi, e disse a Marco “Se sei stanco, puoi lasciare che sia lui a cavalcarti…”. Marco non se lo fece ripetere, e si sdraiò sul letto col cazzo durissimo che svettava. Io mi misi su di lui, dandogli le spalle, e mi impalai lentamente su quello splendido uccello, fino a farlo sparire dentro di me fino alla radice. Mi sistemai meglio su di lui, appoggiai le mani all’altezza del suo petto, ed iniziai lentamente ad andare su e giù. Danny si sedette su una poltroncina, mi sorrise e mi strizzò l’occhio, iniziando a menarsi lentamente l’enorme cazzo nero, gustandosi la scena. Io gli sorrisi a mia volta ed iniziai ad aumentare via via il ritmo con cui mi impalavo sul cazzo di Marco, fino a danzare su quel grosso pezzo di carne come una troia navigata. “Cazzo, questa sì che è fame” mugolò Marco mentre, non riuscendo a resistere, stava iniziando a spingere verso l’alto il bacino per incularmi più a fondo. Ovviamente dopo poco riprese totalmente il controllo del mio culo, muovendo di nuovo con forza e con un ritmo forsennato il suo cazzo dentro di me, che rimasi col bacino sollevato a ricevere l’ennesima scarica impetuosa di spinte. Vidi che Danny continuava a segarsi gustandomi la scena e sorridendo soddisfatto. Io reclinai la testa all’indietro gemendo di piacere, mentre il cazzo di Marco continuava a correre veloce nel mio culo.
“Sei proprio una troia…. Una grandissima troia” mugolava Marco mentre mi spaccava il culo, finché ad un tratto mi diede una spinta più forte, piantando a fondo il suo uccello nel mio culo, e restando immobile così per alcuni secondi. Con la stessa rapidità riabbassò il bacino e contemporaneamente mi spinse di lato, facendomi rotolare sul letto. Si alzò come un fulmine, mi prese per un braccio e mi fece inginocchiare davanti a lui, segno che quell’incontro di lavoro volgeva ormai al termine. Mi tenne la testa ben ferma con una mano, mentre con l’altra iniziò a segarsi furiosamente il grosso cazzo: io guardandolo dal basso gli sorrisi e aprii la bocca, tirando fuori la lingua. “Hai sete, eh puttana?” rantolò un attimo prima di emettere un gemito prolungato e raggiungere un devastante orgasmo. Gli schizzi arrivarono abbondanti sul mio viso, caldi e profumati. I primi tre o quattro in rapida sequenza, mi inondarono le guance, e poi gli altri direttamente in bocca, riempiendola rapidamente. Marco mi infilò il cazzo fra le labbra iniziando a scoparmi la bocca, ed io lo sentii pulsare ancora e regalarmi altro nettare da gustare mentre si muoveva avanti e indietro nella mia bocca. “Bevi troia…. Bevi tutto” ansimò Marco mentre rallentava man mano i movimenti finendo di svuotarsi, ed io, con il viso bagnato dal suo sperma, ingoiavo avidamente ogni goccia che il porco mi aveva schizzato in bocca.
Passata l’ondata di piena, mi sfilò il cazzo dalla bocca iniziando a passarmelo lentamente sul viso, mentre Kevin finalmente si alzò e gli si mise accanto, poggiandogli una mano sulla spalla. “Che ti avevo detto amico mio? Questi sono i collaboratori veramente preziosi, non credi?”. “Cazzo se hai ragione… quella stronza di là non vale un cazzo… se avesse anche solo un briciolo del suo talento…”. In ginocchio davanti a quei due stalloni sorridevo soddisfatto per gli apprezzamenti del mio capo e del mio primo cliente. “Se concludiamo questo affare se vuoi ogni tanto te lo posso prestare” disse sornione Danny. “Così mi tenti davvero” rispose Marco “ma credo che l’affare si possa fare. Brindiamo?”. Danny non se lo fece ripetere, prendendo una bottiglia di spumante e stappandola, riempiendo due calici e porgendone uno a Marco. I due brindarono, mentre io ero ancora lì, in ginocchio a guardarli nudi mentre suggellavano il loro accordo. Marco mi guardò e disse a Danny “Forse però sarebbe carino far bere anche lui, non credi?”. “Puoi fare quel che vuoi amico mio” disse Danny “Stasera è a tua completa disposizione”. “Fantastico….” Disse Marco con una strana luce nello sguardo. Con il bicchiere ormai vuoto in mano mi fece alzare e mi portò in bagno, facendomi inginocchiare nella doccia, mentre Danny, appoggiato allo stipite della porta del bagno supervisionava il tutto. “Al nostro accordo” disse trionfale Marco subito prima di iniziare a pisciarmi addosso un abbondantissimo getto di liquido dorato. Mi inondò trionfante il viso ed il corpo dirigendo poi il getto verso la mia bocca, che riempì rapidamente di piscio. Ingoiai per quanto potei quell’abbondante liquido che ormai mi colava dalla bocca, assaporandolo voluttuosamente. Evidentemente Marco si accorse che la sua pioggia dorata mi piaceva non poco, per cui interruppe il getto, e mise il calice di spumante davanti al suo cazzo. In pochi secondi lo riempì quasi fino all’orlo e me lo porse con un sorriso. “Tieni troia…. Brinda anche tu con noi” mi disse. Io gli sorrisi, afferrai il calice e guardandolo negli occhi iniziai a berne lentamente il contenuto. La cosa eccitò non poco Marco, che non riuscì a trattenersi dal pisciarmi in faccia le ultime riserve mentre io finivo di bere gli ultimi sorsi dal bicchiere. Glielo mostrai ormai vuoto, mentre Danny intervenne porgendo a Marco una penna… “Allora, affare fatto?”. “Puoi giurarci” disse Marco prendendo la penna e tornando nella camera, dove sulla scrivania Danny aveva preparato il contratto da firmare. Firmò senza esitazione tutte le copie del contratto, riconsegnando a Danny la penna. “Domattina fissiamo il prossimo incontro per definire le consegne” disse sornione. “E le scopate” aggiunse ridendo.
I due uomini si strinsero la mano, e Marco se ne tornò nella sua camera. “Bravo Alex, grazie a te stasera abbiamo in mano un ottimo contratto” disse. “E’ sempre un piacere fare il bene dell’azienda” dissi con un sorriso. “Ti meriti un grosso premio sai” disse lui facendomi mettere a pecora sul pavimento del bagno. Un attimo dopo, il suo grosso cazzo mi stava spaccando il culo.
23
4
4 years ago
AlexBsxPass,
51
Last visit: 1 week ago
-
Di ritorno dal..............
Eravamo di ritorno da un matrimonio di una coppia di nostri amici e la mia lei come al solito era molto attraente e inoltre per tutto il giorno in ogni momento possibile mi stuzzicava , cosa che anche io facevo con lei ,quindi oltre ad essere euforici per la bella giornatae per i bicchieri di troppo bevuti mentre eravamo in macchina per tornare lei mi propose di fare il lungo mare piuttosto che la parallela che era pericolosa per via degli alberi a bordo strada . poco dopo partiti abbassa il parasole e si rimette il rossetto ma questa volta invece del color carne mi sfoggia un rosso vivo ( cosa che mi eccita tantissimo ) e alla mia domanda del perché il rossetto alle 2 di notte lei si gira mi bacia un orecchio e mi sussurra che ha voglia di fare nottata .
Mi prende una mano si alza il vestito e quando mi avvicina la mano alla sua passera mi accorgo che non ha gli slip e io girandomi di scatto gli chiedo se è partita da casa così ??? Lei si gira di scatto mi mette una mano sul pisello già eccitato e in tiro e mi dice che si era tolta le mutande in bagno al ristorante poco prima di andare via .Nel frattempo continua a massaggiarmi l'uccello , velocemente con l'altra mano prende le mutandine dalla borsetta e me le mette sotto il naso e mi dice annusale bene sappi che ho voglia di essere leccata . Allora gli dico che andiamo di corsa a casa e che l'avrei scopata tutta la notte e lei con fare deciso mi dice di andare dove andavamo da ragazzi al mare in una zona appartata per coppiette che voleva essere scopata all'aperto come una vera porca . Un po' incredulo ed eccitato al massimo mi dirigo in quella spiaggetta ed essendo giovedì era vuota sto per togliermi la camicia al volo ma lei apre la porta e mi dice scendi e scopami scendo al volo le corro addosso la abbraccio le metto la lingua in bocca cosa che lei apprezza tantissimo e con una mano sono andato a stringergli una chiappa dura e con l'altra gli ho alzato il vestito e lei con fare disinvolto mi aiuta e rimane con il reggiseno e le calze e le sue favolose scarpe con un tacco a spillo altissimo la guardo e le dico questa notte sei veramente una porca, sei una maiala ,sei la mia troia, la mia puttana . Lei mi dice questa notte devi scoparmi come una puttana .La prendo per le spalle e la faccio inginocchiare e le dico allora adesso succhiami il pisello e lei con le sue labbra carnose e il suo rossetto rosso si presta al bocchino del secolo mi stavo eccitando tantissimo e le dissi di fermarsi altrimenti sarei venuto. Lei si ferma un attimo e mi dice che una vera puttana i bocchini li fa fino ad ingoiare tutta la sborra e continua a succhiarlo a leccarlo e a ingoiarlo tutto , io credevo si fermasse perché non la faceva impazzire l'idea di ingoiare sborra aveva provato una volta sola e la aveva sturbata , allora quando avevo raggiunto il culmine tentati di tirarmi indietro ma lei lo strinse ancora di più con la mano lo tolse dalla bocca si alzò e mi baciò e mi fini di togliere la camicia e i pantaloni , a quel punto anche io ero nudo su quella spiaggetta . si mise a quattro zampe e mi disse di leccarle il suo culo fantastico cosa che feci immediatamente e nel frattempo con la mano la masturbavo nella sua bella passera tutta bagnata e di tanto in tanto qualche dito lo infilavo nel suo culetto , cosa che lei gradisce moltissimo ad un certo punto si gira e mi dice adesso inculami .
Non mi feci ripetere la cosa due volte e in un attimo le misi il pisello nel suo fantastico culo con una certa decisione e lei mi disse di fare piano ma io preso dl gioco gli risposi che una vera puttana accontenta il suo cliente e la pompai forte ……. dopo poco lei prese quel dolore in piacere e venne in un orgasmo fantastico e io continuai fino a venirle dentro il culo ci sdraiammo per un po' su quella sabbia baciandoci in maniera passionale,e ci rialzammo cercammo di toglierci un po' di sabbia , e ci rivestimmo alla malo peggio e andammo a casa una doccia al volo e a letto tutto r iniziò da capo ma questa è un altra storia ………..
P.S. non sono uno scrittore, non sono forte in italiano.Questa è la mia storia una storia che fortunatamente ho vissuto e vivo tutt'ora con la mia lei ….accetto le critiche dei professori del sito .
23
1
4 years ago
passero1selvaggio,
49
Last visit: 1 day ago
-
Un colloquio di lavoro - parte 1
Quella mattina di primavera guardavo con curiosità le offerte di lavoro su siti specializzati: non ero alla ricerca di un lavoro, ma nella vita non si sa mai. Trovare un’occasione per migliorare le proprie condizioni è sempre difficile, per cui, anche se a tempo perso, una scorsa alle pagine e pagine di annunci era comunque qualcosa su cui spendere un po’ di tempo.
Un annuncio attirò la mia attenzione più degli altri: “Prestigiosa firma del lusso ricerca un personal assistant per il proprio responsabile di area”. L’annuncio era corredato di un indirizzo email abbastanza anonimo a cui inviare la propria candidatura. Seppur senza alcuna aspettativa, inviai il mio curriculum, che nulla aveva a che fare con il mondo del lusso o della moda, con tutti i miei dati.
Un paio di giorni dopo ricevetti una mail di risposta, con cui venivo convocato il giorno dopo presso un indirizzo fuori città, con la richiesta di confermare l’appuntamento, che feci senza esitare. Dentro di me ero quasi divertito da quella convocazione inaspettata, e il giorno dopo mi preparai per l’incontro come se dovessi andare a fare una gita. L’annuncio specificava che sarebbe stato informale, per cui evitai giacca e cravatta, preferendo abiti più sportivi senza però scadere esagerare: almeno la camicia è d’obbligo, pensai.
Arrivai all’appuntamento con più di quindici minuti d’anticipo, ed ebbi così il tempo di guardare la villa che mi comparve davanti una volta sceso dalla macchina. Era splendida, come si conviene ad una “prestigiosa firma del lusso”, con intorno un giardino che si intuiva rigoglioso al di là del muro di cinta.
Suonai con qualche minuto di anticipo, e dopo un po’ una voce al videocitofono si palesò. “Buongiorno sono Alex, sono qui per il colloquio”. Sentii scattare la serratura del cancelletto ed entrai: il giardino era splendido, e la piscina a fianco della villa lo era ancora di più. Il vialetto che arrivava su uno spiazzo davanti alla villa era curatissimo, e un paio di automobili di grossa cilindrata facevano bella mostra di sé davanti all’ingresso.
Appena arrivato davanti al grande portone, questo si aprì, con un tempismo quasi magico. Davanti a me comparve un uomo di colore, alto quasi due metri, robusto ed elegante, che mi tese la mano e mi invitò ad entrare.
“Buongiorno Alex, piacere di conoscerti, io sono Kevin… vieni, accomodati” mi disse con un leggero accento inglese. Evidentemente doveva essere in Italia da molto, poiché la sua pronuncia era ottima, e l’accento si percepiva, ma non era per nulla marcato.
Entrammo in un ampio salone con una grande porta finestra che dava sulla piscina, e ci accomodammo su un divano che nel mio salottino sono sarebbe mai potuto entrare. Parlare con Kevin era piacevole, e mi sembrò davvero strano definire quella chiacchierata un colloquio di lavoro. Certo, lui mi illustrò tutte le attività e le responsabilità che quel ruolo avrebbe comportato, ma lo fece con tale naturalezza e affabilità che faceva sembrare tutto molto banale. Rimarcò più volte che quel tipo di lavoro non prevedeva orari fissi, tutt’altro: le cose da fare erano tante, per cui la mia disponibilità sarebbe dovuta essere quasi assoluta.
“Questo ha fatto rinunciare praticamente tutti i candidati che ho incontrato fino ad ora” mi disse lui. “Evidentemente molte persone hanno perso il vero attaccamento al lavoro e lo spirito di sacrificio… Eppure lo stipendio è ottimo”, aggiunse. E in effetti lo stipendio era spropositato, cosa che però mi fece anche pensare che quel tipo di lavoro sarebbe stato davvero massacrante. “In effetti quando mi ha detto dello stipendio quasi credevo di aver capito male” dissi sorridendo “Ma se è così non stento a credere che lei pretenda massima disponibilità”. “Disponibilità e obbedienza assoluta” disse lui “e le necessità dell’azienda vengono prima di ogni altra cosa”. Non so perché, ma quando disse questa frase ebbi la sensazione di vedere nel suo sguardo qualcosa di strano che mi fece tentennare. “Ma devo dire che mi farebbe molto piacere se tu accettassi” aggiunse con largo sorriso “perché credo che tu potresti davvero essere adatto a questo ruolo… gli altri che ho incontrato li avrei scartati comunque, anche se si fossero resi disponibili ad accettare il ruolo di assistente personale”. “Beh, confesso che la cosa è molto allettante” dissi iniziando a pensare seriamente a quell’offerta di lavoro nata quasi esclusivamente per curiosità.
“Ne sarei davvero felice” disse lui alzandosi in piedi “perché qualcosa dentro di me mi dice che tu saresti la persona giusta” aggiunse con un sorriso malizioso. “Ma quando dico che le necessità aziendali vengono prima di tutto e che si pretende obbedienza assoluta… sono molto serio” disse slacciandosi i pantaloni e lasciandoli cadere giù fino alle caviglie.
Rimasi impietrito per quello che mi trovai davanti: non aveva biancheria intima, e fra le sue gambe un grosso uccello nero dondolava lentamente, ancora non in erezione, ma già di notevoli dimensioni. “Allora, pensi di essere all’altezza dell’incarico che ti viene offerto?” disse lui con tono professionale, nonostante io non lo guardassi più in viso, ma avessi gli occhi incollati a quel grosso arnese nero che continuava ad ondeggiare davanti a me. Ma quello che divenne chiaro era che il colloquio vero stava iniziando in quel momento. Non so se quell’incarico mi interessava davvero, ma quello splendido esemplare di uccello nero di sicuro sì. “Se sarò all’altezza non lo so” gli dissi prendendoglielo in mano delicatamente ed iniziando lentamente a massaggiarlo “ma sono uno a cui le sfide piacciono…”. Sollevai il suo cazzo che stava lentamente ed inesorabilmente diventando sempre più duro, portandomelo all’altezza delle labbra. Dischiusi la bocca per accogliere la grossa cappella nera, ed iniziai lentamente a far scorrere le mie labbra su quel pezzo di carne sempre più duro. “Bravo, mi piace vedere spirito di iniziativa” disse lui mentre si levava anche la camicia, restando nudo davanti a me, che ormai avevo iniziato a far scorrere con più decisione nella mia bocca il suo cazzo ormai duro. Lui mise entrambe le mani sulla mia testa, tenendola ben ferma, e prese il controllo della situazione, iniziando a muovere il bacino avanti e indietro con decisione, affondando il cazzo fino all’inizio della mia gola. Rivoli di saliva iniziarono a colarmi dagli angoli della bocca, mentre lui imperterrito continuava il ritmico andirivieni fra le mie labbra.
“Bravo” disse “si vede che sei portato… la dedizione al lavoro è una grande dote”, aggiunse sfilando il cazzo dalla mia bocca. Ondeggiava duro davanti a me, con abbondanti filamenti di saliva che univano le mie labbra a quell’invitante cappella. Lui iniziò a muovere il bacino a destra e a sinistra con movimenti decisi, iniziando a schiaffeggiarmi con il membro grosso e venoso, e ad ogni colpo la saliva schizzava e colava ovunque. Io rimasi a bocca aperta a guardarlo, godendomi ogni colpo di quel grosso cazzo in piena erezione, finché lui con decisione non me lo rimise in bocca, ricominciando a scoparmela. Diede alcune affondate decise, poi me lo infilò a fondo fin quasi in gola. Ma era grosso, troppo grosso per me, che non avevo mai imparato ad ingoiare un normale cazzo fino alla radice… figuriamoci uno così. Imperterrito, mi tenne il cazzo affondato in bocca per lunghi secondi, tirando anche la mia testa verso di sé, affinché io non potessi in alcun modo ritrarmi da quella prova. Un attimo prima che io andassi in crisi per la mancanza d’aria, lui sfilò il suo grosso cazzo dalla mia bocca, facendomi riprendere fiato. “Bravo, questo è lo spirito di sacrificio che cerchiamo”, esclamò. “Spogliati adesso, forza” mi ordinò, ed io, senza battere ciglio, mi spogliai in un attimo, obbedendo senza esitazione a quell’ordine. “A pecora sul divano ora” aggiunse in un tono che non ammetteva repliche. Mi misi sul divano a pecora, e lui mi sistemò meglio nella posizione da lui voluta, spostandomi le gambe e posizionando meglio il mio culo. “Perfetto così” disse dandomi una sonora sculacciata che mi fece sobbalzare. “Ora arriva la parte più importante del colloquio… ma anche la più impegnativa” aggiunse sistemandosi sul divano dietro di me. “Spero di soddisfare le vostre aspettative” dissi spingendo il culo all’indietro, spalancando così meglio davanti a lui la strada che portava a soddisfare le mie voglie perverse. Lui mise le mani sulle mie natiche e le spalancò per bene, rivelando il mio buchetto voglioso pronto ad essere penetrato.
“Mmmmmmm… non è certo il primo colloquio che fai, vero?” chiese osservando il mio buchetto che, chiaramente, non era certo vergine. “A dire il vero per un posto del genere mai…” dissi girando la testa verso di lui e guardandolo negli occhi. “Stai giù!” disse perentorio dandomi un’energica sculacciata che risuonò forte nel grande salotto. Ubbidii, mentre sentii la sua cappella appoggiarsi decisa sul mio ano e poi iniziare a spingere. Sentii il mio buco, pur allenato, spalancarsi a fatica per far entrare quel grosso arnese nero, che avanzava deciso centimetro dopo centimetro, incurante di cosa io potessi volere.
Ma, d’altra parte, più quel cazzo mi entrava nel culo, e più io non desideravo altro che continuasse, che non finisse… e lui sembrava lo sapesse, perché mi penetrò senza un attimo di esitazione finché ogni centimetro del suo grosso cazzo non fu dentro di me. “Ottimo!” disse lui con il cazzo piantato a fondo nel mio culo “Hai davvero ottime capacità… sembri proprio tagliato per questo posto. Ora vediamo come te la cavi sotto pressione…”. Non aveva ancora finito la frase che sentii il suo cazzo iniziare a muoversi nel mio culo con movimenti lenti, ma profondi e sicuri. Lo sentii afferrarmi per i fianchi e aumentare via via il ritmo di quel meraviglioso andirivieni, e soprattutto aumentare la potenza delle spinte, che diventarono nel volgere di pochi minuti energiche a tal punto da spingere con forza il mio corpo contro il divano.
Io mugolavo di piacere mentre quel nero di quasi due metri ormai spingeva come un toro il suo splendido cazzo a fondo nel mio culo sempre più sfondato. Il mio primo maschio nero non tradiva in alcun modo i luoghi comuni sugli uomini di colore, anzi… ne rispettava tutti i canoni. Mi sfondava il culo con veemenza, ad un ritmo veloce e costante, come se potesse andare avanti per ore ed ore. Io alzai la testa gemendo di piacere, e lui, senza variare per niente il ritmo dei colpi, mi sculacciò con forza ordinandomi di abbassare la testa. Obbedii, lasciandomi andare all’estasi che quel grosso cazzo nero mi procurava, sperando che non fosse un sogno… sperando che quel posto di lavoro fosse davvero mio.
Ad un tratto una voce profonda mi scosse da quell’estasi… “Allora Kevin, come va il candidato?”. Kevin si fermò, ed io aprii gli occhi, senza muovere la testa. Un altro uomo di colore, anch’egli con un fisico scultoreo, con indosso un accappatoio azzurro, era comparso nel salone, davanti al divano. Evidentemente doveva essere entrato dalla porta finestra che dava accesso alla piscina, ma io non mi ero accorto di nulla… potenza del piacere che un cazzo può dare…
“Credo stia andando molto bene” disse Kevin. “Ottimo!” rispose il secondo uomo “Sarebbe ora che finalmente trovassimo il mio assistente personale”. Il suo? Ma allora Kevin… era solo un collaboratore! “Secondo me può farcela…” aggiunse Kevin, mentre il secondo uomo lasciava cadere a terra l’accappatoio. Le ultime parole di Kevin ancora mi risuonavano nella testa quando vidi e capii: il secondo uomo aveva un cazzo già in piena erezione, ancora più grosso del suo, soprattutto in larghezza.
“Molto bene” disse l’uomo sparendo dalla mia vista, girando attorno al divano. “Finisco io…” aggiunse. Sentii il grosso cazzo di Kevin sfilarsi dal mio culo e dietro di me i due uomini darsi il cambio. Kevin si mise in piedi davanti a me, a braccia conserte. Lo vidi che mi guardava sorridendo e mi faceva l’occhiolino, mentre dietro di me sentii sistemarsi sul divano l’altro uomo, che iniziò a strofinarmi nel solco fra le natiche il suo enorme arnese. Poi lo piazzò al centro del mio buco già allargato dallo splendido lavoro di Kevin, ed iniziò a spingere. Anche lui spinse con decisione e senza fermarsi nemmeno per un attimo il suo grosso uccello nel mio culo. Direttive aziendali forse… Sta di fatto che io rimasi quasi senza fiato mentre quel devastante tronco di carne nera mi penetrò fino in fondo.
“Bravissimo!” disse l’uomo stringendomi forte i fianchi una volta piantato il suo cazzo nel mio culo. “Il lavoro potrebbe davvero essere tuo… “. “Sarebbe un vero piacere” quasi mugolai. “Mi piace questo entusiasmo…” disse lui. “Kevin ti ha detto che qui si lavora duro vero?”. “Oh sì…” dissi io gemendo, con quel grosso arnese ben piantato nel culo. “Non ho sentito!” disse l’uomo sculacciandomi con forza. “Sì! “, dissi io a voce alta, ma rotta dall’eccitazione. “Io adoro il lavoro duro…” ansimai… “Ho visto.”, disse lui, “ma alle volte Kevin è un po’ troppo tenero”, aggiunse. Vidi Kevin sorridere malizioso, mentre il suo capo dietro di me cominciava quella che probabilmente era l’ultima parte del mio colloquio.
Mi prese saldamente per i fianchi ed iniziò senza troppi complimenti ad incularmi con vigore, con colpi profondi e potenti, tirando fuori il cazzo quasi fino alla cappella e poi affondando con forza. Ogni affondo mi strappava un gemito di piacere e mi avvicinava sempre di più alla conquista di quel posto di lavoro a cui per nulla al mondo avrei rinunciato.
Il ritmo aumentò, con colpi sempre profondi e potenti, che quasi mi toglievano il fiato. “Ti piace proprio il duro lavoro…” ansimò l’uomo. “Lo adoro” gemetti io. L’uomo mi sculacciò ancora con forza. “Non ho sentito!” disse continuando imperterrito a sfondarmi il culo. “Lo adoro!” urlai io con tutto il fiato che avevo. “Lo adorooooo!” ripetei urlando, mentre vidi Kevin sorridermi con il pollice alzato. Approvava il porco, degno assistente di un uomo che mi stava sfondando a dovere. Ma forse ormai quel posto era mio…
L’uomo dietro di me sembrava un toro che non si sarebbe mai fermato davanti a nulla. Spingeva con forza il suo enorme arnese nel mio culo, incurante di ogni altra cosa. Mi stava mettendo alla prova, finendo di spaccarmi il culo che Kevin aveva già provveduto a testare col suo uccello. Ogni tanto l’uomo mi dava una sculacciata che aveva come effetto quello di farmi stringere il culo e sentire ancora meglio quanto quel grosso cazzo mi stesse sfondando. Io mugolavo come una troietta, e questo non faceva altro che fare infoiare ancora di più quel toro scatenato nel mio culo.
D’improvviso sfilò dal culo il suo cazzo e prendendomi per un braccio mi fece inginocchiare con fare autoritario. Mi infilò in bocca il grosso cazzo e, tenendomi la testa come prima aveva fatto Kevin, prese a scoparmela con frenesia. Affondò solo due o tre volte, poi mi lasciò in bocca solo la grossa cappella, e, tenendomi la testa ferma con una mano, iniziò a menarsi furiosamente il cazzo. Lo sentii fremere e subito dopo iniziare a schizzare nella mia bocca il suo nettare caldo. Quattro o cinque schizzi di sperma bollente mi riempirono rapidamente la bocca ed io, sicuro di quello che lui avrebbe voluto, ingoiai avidamente ogni goccia. Finalmente il movimento della sua mano rallentò, e gli ultimi fiotti di sperma mi finirono sulla lingua e poi in gola. Lui mi lasciò la testa e mi sfilò dalla bocca il cazzo guardandomi soddisfatto. Immaginando che non aspettasse altro, mi leccai le labbra, ingoiai le ultime gocce e mostrai la lingua e la bocca vuota per dimostrare che avevo ingoiato tutto il suo sperma. “Ottimo! Sei assunto!” disse l’uomo con un gran sorriso. “Kevin, per favore sbriga le ultime formalità…” disse prima di allontanarsi nudo verso la piscina.
Kevin mi fece alzare e poi mi spinse con decisione ancora sul divano, ma a pancia su. Mi sollevò le gambe e mi rimise nel culo il suo splendido cazzo nero. Tenendomi le gambe sollevate e spalancate, si mise su di me ed iniziò a incularmi con lo stesso vigore con cui mi aveva inculato prima che il suo capo arrivasse. “Così, bravo… così… inculami… dammelo tutto” mugolavo io. “Con vero piacere” ansimò Kevin, aumentando ancora la potenza delle spinte. Mi inculò ancora per diversi minuti, ad un ritmo ed una potenza che non calarono mai finché non raggiunse anche lui l’orgasmo. Con un balzo fu su di me, iniziando a menarsi il grosso cazzo a pochi centimetri dalla mia faccia. Io lo guardai, spalancando la bocca e tirando fuori la lingua, mentre ormai al culmine gemeva in preda ad un orgasmo impetuoso: gli schizzi arrivarono impetuosi e mi bagnarono il viso e la lingua, inondandomi di caldo sperma. Al contrario del capo, Kevin sembrava prediligere la sborrata sul viso anziché in bocca, dato che dirigeva chiaramente gli schizzi sul mio viso anziché sulla mia lingua. ”Secondo me questo lavoro ti piacerà” disse strizzandomi l’occhio. “Quando si comincia?” gli chiesi io con un sorriso. “Lo hai già fatto” rise Kevin. “Ora raggiungi il capo in piscina” aggiunse strizzando l’occhio. “Era tanto che cercavamo un assistente, e di lavoro arretrato ce n’è tanto!”. Per il mio culo ci sarebbe stato tanto lavoro e poco riposo… il lavoro dei sogni!
20
3
4 years ago
AlexBsxPass,
51
Last visit: 1 week ago
-
Festa di carnevale
La festa di Carnevale a casa di Giulio era appena finita, e gli ospiti erano appena andati via. Almeno così credevamo io e Giulio: Andrea era invece ancora chiuso in bagno e nessuno se n’era accorto. E così io e Giulio ci ritrovammo poco dopo in camera da letto, vestiti da cowboy... ma ancora per poco. Giulio in piedi si stava ancora sfilando la camicia che io, inginocchiato davanti a lui, già gli avevo abbassato pantaloni e mutande e gli succhiavo avidamente il cazzo al pieno della sua erezione. In quel momento Andrea uscì dal bagno e sentendo mugolare si affacciò di nascosto dalla porta: rimase allibito ed eccitato, ma lì per lì non ebbe il coraggio di intervenire.
Io intanto spompinavo con foga Giulio, che ormai era nudo con il solo cappello da cowboy in testa e mi accarezzava la testa: “Sì, succhiamelo! Così, bravo!”. Gli leccai e gli succhiai il cazzo finché non fu pronto per la monta, duro come l’acciaio e lucido di saliva. “Dai cowboy!” gli dissi “Mettimelo nel culo adesso!”. Finii di spogliarmi anch’io e mi misi a pecora sul letto: Giulio si inginocchiò dietro di me e mi penetrò lentamente col suo uccellone. Me lo piantò nel culo fino alle palle, mentre io mugolavo di godimento sentendomi sfondato dal suo trapano di carne.
Andrea intanto, infoiatissimo, si era tirato fuori l’uccello e se lo menava sempre più arrapato dalla visione dell’uccello di Giulio che iniziava a muoversi avanti e indietro tra le mie chiappe.
“Dai, montami cowboy!” lo incitai “Fammi vedere cosa sai fare!”. Giulio mi prese per i fianchi e prese a scoparmi con colpi profondi e ritmati, facendomi gemere dal piacere che il massaggio anale praticatomi dal suo cazzo mi procurava. Ma io ne volevo ancora, e continuai ad incitarlo: “Hey cowboy, questo è trotto! Dai, spingi, andiamo al galoppo!”. Sentii i colpi di Giulio aumentare all’improvviso di intensità e di frequenza: ora sì che mi montava come un vero cowboy!
Lanciò qualche urlo in perfetto stile western mentre mi cavalcava, ed ogni tanto mi spronava dandomi una sonora sculacciata: “Dai, al galoppo! Su bello, corri!”. Ormai era entrato nella parte di cavaliere che gli avevo assegnato, incoraggiandolo e spronandolo: “Sì cowboy! Così! Spingi, spingi! Montami, dai, sfondami il culo!”. “Sì, sì, ti sfondo!” urlava Giulio spingendo con forza “Prendilo, prendilo tutto! Dai che siamo quasi arrivati!”. Mi fotteva ad una velocità incredibile: il mio sfintere ormai sfondato e rilassato accoglieva il suo pisellone docilmente, dandomi brividi di goduria intensissimi.
Dopo alcuni meravigliosi minuti, finalmente il mio cowboy arrivò a destinazione: mi piantò più a fondo che poté con un colpo vigoroso il suo uccello nel mio culo e venne. Il primo fiotto bollente di sperma mi allagò il retto, e ad esso ne seguirono molti altri. Ad ogni vigorosa affondata di Giulio nel mio retto, il suo membro pulsava schizzandomi nel culo un caldo fiotto. Al temine di quello splendido clistere di sborra, Giulio rimase col cazzo durissimo piantato nel mio culo.
“Vuoi fare un’altra corsetta?” mi chiese ansimando. “Sicuro!” risposi. “Anche se col cazzo che hai, più che un cowboy mi sembri uno splendido stallone!” aggiunsi. “Allora adesso tocca a te cavalcarmi!” disse lui. Senza sfilarmi l’uccello dal culo, si sdraiò su di me e mi fece ruotare con lui. Giulio si ritrovò così sdraiato sul letto a pancia in su, ed io su di lui col suo cazzo ancora ben piantato fra le chiappe. Mi misi meglio in posizione seduto sul suo cazzo, sostenendomi da una parte con le mani e sollevandomi dall’altra spingendo sulle gambe. Iniziai così la mia cavalcata a spegnimoccolo, dapprima al piccolo trotto, e poi sempre più veloce. “Bravo, così! Cavalca il mio cazzo! Dai, dai!” mi incitava Giulio. “Aaah, che cazzo che hai... lo adoro!” mugolavo io, “Sei uno stallone fantastico!”. Giulio, arrapatissimo, cominciò anche lui a spingere in alto il bacino, dando colpi veloci e profondi. “Cavalca! Cavalca!” mugolava Giulio. “Devi domarlo questo stallone! Non farti disarcionare! Dai, dai che si va più veloci! Al galoppo, al galoppo! Allarga il culo troia!” gridò aumentando l’intensità e la velocità dei colpi. Io ero ormai in balìa del suo uccello e non potevo fare altro che assecondare i suoi movimenti per non finire disarcionato.
In quel momento, Andrea non resistette più oltre all’arrapamento e si presentò nudo, con l’uccello equino di quasi 24 centimetri teso allo spasimo dalla goduria: “Posso partecipare anch’io al rodeo?” ci chiese. Io e Giulio ci fermammo per la sorpresa. Alla vista dello splendido cazzo di Andrea io cominciai a desiderare solo che Giulio dicesse di sì per poterlo gustare in bocca e nel culo. “Te la senti di domare due stalloni?” mi chiese Giulio. “Vi voglio!” risposi arrapatissimo, “Vi voglio entrambi! Scopatemi, sfondatemi, riempitemi di cazzo!”. “Si riparte allora!” disse Giulio ricominciando a pomparmi nel culo con foga la sua mazza bollente.
Andrea intanto era salito in piedi sul letto, con una gamba alla mia destra e l’altra alla mia sinistra, e si era leggermente piegato, presentandomi davanti al viso il suo cazzone, duro come il ferro e profumatissimo. Mi prese delicatamente la nuca e mi avvicinò alle labbra la cappella tesa dall’eccitazione. “Succhiamelo cowboy! Ristorati della lunga cavalcata!” mi disse mentre io aprivo la bocca ed accoglievo il so membro fra le labbra. Iniziò a muovere il bacino avanti e indietro scopandomi in bocca con il suo membro, mentre io lo succhiavo gustandone l’eccitante sapore. Ero ormai completamente succube dei loro cazzi che mi penetravano in culo ed in bocca, ed ero uno strumento di godimento al loro servizio: mi ero ormai completamente rilassato, e gustavo dentro di me la loro carne dura, in balia del loro arrapamento.
Ma ci volle poco perché Andrea, infoiatissimo, non raggiungesse l’orgasmo: fermò il movimento del bacino, lasciò che io tenessi fra le labbra solo il glande bollente ed iniziò a menarsi furiosamente la nerchia. “Ecco cowboy! Bevi, bevi! Bevi la mia sborra, bevila tutta!” rantolò mentre mi veniva in bocca. Gli abbondanti fiotti di nettare caldo e denso mi riempirono in pochi attimi la bocca, ed io ne gustai il meraviglioso sapore fino all’ultima goccia. Mentre Giulio continuava a trapanarmi il buco del culo, Andrea lasciò che io mi gustassi con calma la spremuta di coglioni che mi aveva schizzato in gola.
Poi mi sfilò dalla bocca il suo uccello che, nonostante l’eiaculazione era ancora duro come il ferro. “Dai Giulio, fammelo montare, muoio dalla voglia di provarlo!” disse. Giulio fermò la sua corsa ed io mi sfilai dal culo il suo uccello. Lui si sedette sul letto, in modo che io, a pecora, potessi spompinarlo mentre Andrea in ginocchio dietro di me si apprestava ad incularmi. “Dai Andrea, mettiglielo dentro! Sentirai che culo favoloso!” disse Giulio. Io smisi per un momento di succhiargli il cazzo: “Sì, dai! Ti prego... inculami!!” quasi supplicai Andrea, per poi riprendere con passione il bocchino a Giulio. Andrea mi spinse nel culo i suoi quasi 24 centimetri di carne dura e prelibata lentamente, centimetro dopo centimetro. Il mio sfintere, nonostante fosse allenato al pur grosso cazzo di Giulio, all’inizio fece fatica ad accogliere quel tronco enorme, ed io non potei fare a meno di interrompere il pompino a Giulio per gemere di godimento: “Aaaaaahh! Che cazzone enorme! E’ stupendo!” mugolai estasiato, sentendo Andrea che cominciava a muovere avanti e indietro nel mio retto il suo meraviglioso pisellone.
Si muoveva lentamente dietro di me, facendomi scorrere l’uccello nel culo per tutta la sua lunghezza, ed ogni volta che lo affondava io lo sentivo fino in gola. “Dai stallone, montami!” lo incitai. “Ti piace il mio cazzo, eh?” disse lui. “E’ fantastico! E’ così grosso e duro! Fottimi, sfondami!”. Andrea aumentò la velocità della scopata, squassandomi il retto con la sua proboscide, mentre io ripresi a spompinare con foga il cazzo di Giulio. Pompavo e succhiavo avidamente il suo cazzo mentre lui incitava sia me che Andrea: “Così, scopalo! Sfondagli il culo! E tu succhiamelo, così, bravo! Dai che voglio sborrarti in bocca, troia!” Andrea oramai mi pompava nel culo con colpi rapidi e profondi, e il mio sfintere ormai rilassato lo accoglieva docilmente.
Mentre mi gustavo quei due stupendi cazzoni, sentii Giulio fremere, e capii che era ormai vicino all’orgasmo. “Così, così! Succhia che ti vengo in bocca! Sì, sì! Vengo! Vengo!!” gridò Giulio in preda all’estasi. Io gli menavo furiosamente il cazzo, mentre ne succhiavo la cappella: sentii Giulio irrigidirsi e contemporaneamente il suo uccello irrigidirsi nella mia mano. Un attimo dopo, roventi schizzi di denso sperma mi si riversarono in gola: ciucciavo, succhiavo ed ingoiavo il gustoso succo dei coglioni di Giulio, mentre Andrea continuava imperterrito a sfondarmi il culo col suo cazzone, facendomelo arrivare fino allo stomaco.
Appena ebbi terminato di ripulire l’uccello di Giulio con la lingua e le labbra, mi fecero cambiare posizione: mi stesi supino, e Andrea mi sollevò le gambe e me le fece piegare, e mi ripiantò fra le chiappe il suo grosso cazzo. Giulio mi mise un cuscino dietro la testa, si mise su di me, e mi infilò tra le labbra il suo uccello, iniziando a scoparmi in bocca. Ero di nuovo totalmente il loro balìa: erano loro a dettare il ritmo della scopata con i loro uccelli che mi scorrevano nel culo ed in bocca. Io non potevo fare altro che accarezzare i glutei di Giulio ed i suoi coglioni turgidi, gustandomi la carne dei loro cazzi che penetravano dentro di me. Nei lunghi minuti che seguirono ci fu un susseguirsi ininterrotto di cambi di posizione con Giulio e Andrea che godevano a turno del mio culo e della mia bocca. Dapprima Giulio volle che gli montassi sopra a spegnimoccolo con le mani appoggiate al suo petto, mentre Andrea si faceva spompinare. Poi fu Andrea a volermi scopare su un fianco, mentre succhiavo il cazzo di Giulio che era seduto sul letto. Dopo Giulio volle scoparmi in piedi, mentre io, piegato in avanti, sbocchinavo Andrea seduto sul bordo del letto.
Ormai al culmine del piacere e prossimi all’orgasmo, i due stalloni mi sfilarono dalle labbra e dal retto i loro membri e si misero in piedi, l’uno accanto all’altro. “Dai, facci venire adesso!” disse Giulio. “Succhia i nostri cazzi, forza!” aggiunse Andrea. Io mi inginocchiai davanti a loro, ed iniziai a masturbarli. “Sì, sborrate!” li supplicai, “Fatemi bere il vostro sperma, venitemi in bocca!”. Iniziai così a distribuire succhiate, leccate, baci e carezze ai due uccelloni roventi che avevo in mano. Ne leccavo a turno le cappelle purpuree per la lunga scopata, baciandole e passandomele delicatamente sulle labbra. Gli leccavo i coglioni carichi di quello sperma che non vedevo l’ora di ricevere in faccia e fra le labbra e a turno davo energiche succhiate ai due cazzoni ormai prossimi all’ondata di piena.
Il profumo di quei due grossi membri mi inebriava, ed io li succhiavo con foga sempre maggiore, ansioso di farne sgorgare fuori la sborra. Spompinai e masturbai i miei due stalloni finché non li sentii irrigidirsi prossimi all’orgasmo: avvicinai allora le due cappelle tese allo spasimo fra loro, e vi avvicinai le labbra, mentre ora erano loro a menarsi velocemente i cazzi prossimi all’eiaculazione. Vennero praticamente insieme, inondandomi la bocca e la faccia con interminabili schizzi di sborra calda e densa. La quantità di seme che mi pisciarono in gola e sul viso fu straordinaria, tanto che credetti di affogare: sette o otto schizzi di nettare denso sgorgarono da ciascun uccello, e più si masturbavano e più mi riversavano sulle labbra il loro seme.
Io non potevo fare altro che accarezzare i loro testicoli e tentare di ingoiare lo sperma che sprizzava da due membri, finché entrambi non smisero di masturbarsi. Potei così riprendere in mano i due uccelli ancora pulsanti per il fantastico orgasmo, e potei ricominciare a succhiarli, leccarli, e baciarli avidamente per ripulirli dalla sborra e per tirarne fuori fino all’ultima goccia che ancora avevano nelle palle. Poi me li passai più volte sul viso, raccogliendo la sborra che mi avevano schizzato addosso, per leccarla dai loro cazzi.
Slinguai e baciai i piselli dei due stalloni, gustandone l’odore ed il sapore per lunghi e piacevoli minuti, finché Giulio e Andrea, esausti, si sedettero sul bordo del letto. Io continuavo ad accarezzare i loro membri caldi che andavano lentamente ammosciandosi: “Sei stato grande!” disse Andrea. “Come sempre!” aggiunse Giulio. “Ci hai davvero spompati. Dovrai darci un po’ di tregua!”. “Va bene, per stasera mi accontenterò” risposi loro, baciandoli ancora sulla cappella. Sapevo che era solo la prima di una lunga serie di splendide scopate...
20
1
4 years ago
AlexBsxPass,
51
Last visit: 1 week ago
-
Un maschio per mia moglie.
Mi chiamo Luciano ho cinquanta anni, sono alto uno e ottanta, capelli corti castani, occhi castani corporatura normale. Sono sposato da venti sei anni con Sofia che ha la mia stessa età. Alta uno e sessanta e capelli fin sotto le spalle castano chiaro, occhi verdi, labbra carnose, seno una quarta e un gran bel culo. Sono un rappresentante di medicinali e questo spesso mi porta ad assentarmi fuori città per alcuni giorni e rientro solo nel fine settimana. Lei invece lavora insegnate nella scuola media del nostro paese. A letto, o comunque nell'intimità, siamo diversi. Io decisamente più porco lei molto più romantica, anche se, in alcuni momenti, se presa nel giusto modo, è abbastanza disinibita. Odia il sesso fatto in fretta. Ama molto essere coccolata, e le piacciono anche baci, carezze, strusciarsi nudi nel letto, e un pò di romanticismo. Da qualche tempo ho una fantasia che voglio realizzare, quella di lei che si lascia andare con un altro maschio. Abbiamo già avuto una situazione in cui io speravo che lei si fosse prestata ad un gioco che coinvolgeva anche una terza persona. È avvento un giorno che siamo andati al mare in un tratto di costa dove si può fare nudismo. Eravamo distesi al sole quando vicino a noi c’erano due ragazzi di cui uno di colore che giocavano e scherzavano. Casualmente la palla con cui giocavano è finita vicino a lei e il ragazzo di colore si è avvicinato e con garbo ed educazione è andato a riprenderla. Ho visto lo sguardo ammirato di Sofia quando il ragazzo educatamente ha sorriso e tornado verso il suo amico non la finiva più di guardarla. Un fisico davvero stupendo. Quando il sole stava tramontando e la spiaggia si è lentamente spopolata eravamo rimaste poche persone fra cui due ragazzi che avevano passato parte del pomeriggio a guardare lo splendido corpo di mia moglie Dopo aver notato il suo interesse per quel giovane dal fisico splendido ho incominciato a stuzzicarla a parole dicendole di scegliere con quale dei due ragazzi avrebbe voluto scopare. Lei all’inizio mi ha dato del porco, ma è il suo modo per farmi capire che la cosa la eccita. Quando le ho messo una mano fra le cosce e l’ho travata bagnata ho incominciato a masturbarla lentamente cercando di mantenere il più eccitata possibile. Ho cercato di ritardare il suo orgasmo, volevo che alla fine lei si decidesse a coinvolgere uno dei ragazzi per scopare con lei. I due ragazzi si sono accorti dei miei movimenti fra le gambe di mia moglie e si sono distesi vicino a noi aspettando il momento per entrare in gioco. Invece lei ha goduto coprendosi il volto e poi mi ha detto che era ora di tornare. Quando ci siamo alzati abbiamo visto i due che si segavano velocemente e le dedicavano due copiose sborrate. La più incredibile era quella del ragazzo di colore che aveva un cazzo veramente grande e lungo. Ha schizzato quattro getti lunghi e copiosi. Ho visto negli occhi di mia moglie uno vero sguardo di puro stupore. Ne ho dedotto che probabilmente è attratta dai maschi di colore. Da quel giorno ho iniziato ad avere una fantasia di lei che avesse un contatto molto intimo con un altro maschio. Dopo quel fatto ho anche capito che lei quando io sono presente si sente a disagio, quindi ho incominciato in maniera molto soft a farle immaginare di avere una avventura con un singolo da sola. Una sera stavamo facendo sesso quando mentre mi succhiava e le ho chiesto di immaginare che stesse scopando un altro maschio. La prima volta fatto finta di non capire o non sentire. Poi quando ho insistito all'improvviso ha avuto una strana reazione che non mi aspettavo.
“Ma perchè devo scopare con un altro?”
Le ho risposto che mi avrebbe eccitato sapere che gode con un altro maschio. Al momento la cosa è rimasta in sospeso. Sessualmente parlando mi dà già molte soddisfazioni. Non disdegna di succhiarmi e leccarmi fino alle palle. Le piace quando le lecco la figa procurandole grande piacere, mi reputa abbastanza bravo. Ho una buona dotazione sia in lunghezza che circonferenza. Sono anche abbastanza resistente e quando le vengo dentro lei gode moltissimo. Inoltre non mi ha mai fatto mancare il piacere del suo bel culetto. Gode molto anche in questo modo di fare sesso mentre per l’ingoio quando le vengo in gola dipende molto dal suo livello di eccitazione. Quando è molto vogliosa è assolutamente tanto porca. Naturalmente immaginare lei che fa sesso con un altro è diventato il mio sogno ricorrente. L'idea di saperla fra le braccia di un altro uomo mi fa impazzire di piacere e mi eccita tantissimo. Si, non voglio essere presente perche voglio che lei si lasci andare e goda liberamente. Dopo un pò di tempo sono tornato alla carica ribadendo il mio desiderio. Eravamo a letto e prima di una scopata. Io la penetravo con il fallo molto realistico, e lei mi succhiava quando le dico di immaginare che sia qualcun'altro a penetrarla. Mi guarda in silenzio, ma questa volta ha quasi sorriso come se la cosa le piacesse. Incoraggiato dalla sua reazione continuo nella mia fantasia e le dico di immaginare che nel letto ci sia quel bel ragazzo che ha visto in spiaggia. Per un attimo è restata immobile, quasi morivo pensando che avrebbe sbottato, invece ha incominciato a succhiarmi sempre più forte e io ho aumentato il gioco con il fallo scopandola più forte.
…ssiiii…daiiii..pensa che adesso te lo pianta dentroo…daai godi..lo senti ti sfonda…..
L’ho sentita gemere e poi è esplosa in un orgasmo forte e intenso come non lo aveva mai avuto in tutte le volte che l’ho scopata.
…huhuuummmm… veguummmmmm……
Ha preso a succhiare e godere così tanto che le sono venuto in bocca. Mi aspettavo una reazione sdegnata, invece lei mi ha guardato con occhi languidi e molto felici. Io senza nemmeno rendermene conto mi sono ritrovato ancora con il cazzo durissimo immaginando quanto piacere le poteva aver dato realizzare questa mia fantasia. Ho ripreso a scoparla e sono venuto poco dopo che lei aveva avuto un nuovo orgasmo. Ci siamo guardati un momento in faccia e subito ci siamo resi conto che la cosa era bella e lei ha sorriso.
“Sei un pazzo! Finirai col trovare il modo per realizzare questo tuo desiderio, ma fai attenzione se mi dovesse piacere, poi potrei desiderare di replicarlo ogni volta che ne avrò voglia.”
Mi ha guardato e poi è andata in bagno. Io ho capito che forse era giunto il momento di creare il presupposto per realizzare questo mio sogno. L’occasione si è presentata quasi per caso. Per lavoro mi sono travato a passare in una città poco distante dalla mia e ho incontrato un vecchio amico che non vedevo da anni. Carlo è un bel maschio, alto e dal fisico scolpito e muscoloso. Pelle leggermente scura quasi ambrata, occhi e capelli nerissimi e sguardo da vero macho. Fisioterapista massaggiatore molto rinomato che quando mi ha riconosciuto è stato molto contento.
“Accidenti! Ma quanto tempo è passato dai giorni del liceo?”
È bastato poco per ritrovare la nostra complicità. Con lui alle feste del liceo era sempre una scopata sicura che si rimediava grazie al suo aspetto che attirava le femmine come mosche sul miele. Molte volte avevamo diviso la stessa ragazza nel letto e scopato anche in tre, quindi mi è subito sembrata la persona giusta per realizzare il mio desiderio. Gli ho spiegato il mio sogno. Lui mi ha detto che per lui non era un problema, e che avrebbe fatto di tutto per far vivere a mia moglie un momento molto bello e indimenticabile. Sfortunatamente il fatto di non abitare nella mia città avrebbe reso la cosa più difficile, ma io ho detto che avevo già una mezza idea e che con la sua complicità avrei convinto Sofia ad accettare il gioco. Incuriosito mi ha chiesto di lei e io gli ho mostrato delle foto di Sofia in costume e lui ha apprezzato molto bellezza della mia donna. Mi ha confessato che ha già avuto delle esperienze di questo genere e che sarebbe stato molto contento di aiutarmi nel realizzare la mia fantasia. Abbiamo stabilito un piano e grazie alla sua già collaudata esperienza, mi ha suggerito il modo come realizzarlo. L’occasione giusta sarebbe stato l’invito ricevuto per l’imminente inaugurazione di un laboratorio per analisi al quale avevo venduto molte attrezzature. Con l’occasione avrei anche portato mia moglie presso il suo studio dove lui le avrebbe fatto un bellissimo massaggio mentre io partecipavo alla noiosa cerimonia. Conoscendo la passione di mia moglie per i massaggi la cosa non mi avrebbe creato nessun problema e sarebbe stato perfetto per far spogliare Sofia e incominciare a stuzzicarla. Quando ho detto a mia moglie di questa opportunità per un attimo mi ha guardato cercando di capire dove volevo andare a parare, poi ha fatto un sorriso malizioso e ha accettato. Le ho spiegato che lui è un vecchio amico del liceo che avevo piena fiducia e mi sentivo tranquillo a lasciarla sola con lui. Ero molto eccitato al pensiero che Carlo l’avrebbe scopata. Quando siamo arrivati ho visto subito lo sguardo compiaciuto di Sofia che ha apprezzato molto il suo bel fisico, e la sua gentilezza. L’ha fatta accomodare nello studio e l’ha invitata a spogliarsi e le ha dato una mutandina mono uso e un telo per il seno. Mentre lei si spogliava, con lui ho concordato che avrei finto un contrattempo e che lui l’avrebbe dovuta riaccompagnare a casa nostra. Naturalmente lui ha accettato di farlo molto volentieri. Una volta a casa io e lui ci saremmo incontrati per sapere come si sarebbero svolte le cosa fra loro. Quando la saluto vedo che si spoglia mentre io me ne vado lasciandoli soli. Arrivo alla cerimonia, ma sono così teso e molto eccitato che dopo poco invento una scusa e me ne vado nei pressi dello studio di Carlo per aspettare il momento in cui lui l’avrebbe accompagnata a casa e poi mi sarei fatto raccontare i dettagli del gioco. Durante l’attesa mi sono segato due volte ho sborrato subito, eccitato da quanto immaginavo stesse accadendo a poca distanza da me. Dopo circa tre ore li vedo uscire e salire in auto in direzione la mia città che dista solo dieci minuti da questo posto. Lei mi sembra felice, allegra e questo mi fa ben sperare. Ho di nuovo il cazzo durissimo e non vedo l’ora di sapere i dettagli. Appena giunti nei presi di casa mia lei scende e allora io chiamo Carlo sul cellulare. Ci incontriamo nel parcheggio di un distributore appena fuori la tangenziale. Siamo soli e lui quando sale in auto mi guarda con l’aria davvero soddisfatta. Sono impaziente e lui incomincia a raccontarmi tutto.
“Appena te ne sei andato sono entrato nello studio e dove lei era distesa pancia in giù e ho iniziato il massaggio incominciando dalle caviglie. Ho indugiato molto lungo le gambe. Poi sono risalito lentamente sempre più in alto verso l’attaccatura della gamba. Dopo mi sono spostato di lato e ho visto che il filo della mutandina monouso è già sparito nel solco delle natiche e ho continuato il massaggio l’interno della coscia sempre salendo verso il suo splendido culo. L’ho massaggiato e poi sono risalito vero le spalle. Sofia si è rilassata e ha fatto un lungo respiro. L’ho la massaggiata a lungo lentamente. Quando ho raggiunto il capo mi sono disteso su di lei mentre con le mani scorrevo lungo la spina dorsale. In questo modo appena sopra il capo di Sofia si è materializzato un bel bozzo che a mala pena la stoffa della divisa è riuscito a celare. Lei lo deve aver percepito di sicuro perche l’ho volutamente messo in mostra e ho quasi avuto subito la sensazione che lei ha sollevato un poco il capo per avere un contatto con il mio cazzo. Tutto si svolto in silenzio. A questo punto mentre io avevo già il cazzo durissimo l’ho fatta girare. Lei ha fatto un profondo respiro poi si è girata e ha messo il sottile telo bianco a coprire il suo seno. A appoggiato il viso di lato sulla guancia e continua a tenere gli occhi socchiusi, ma ho visto dalla stoffa del telo che copriva i capezzoli che erano alti e tesi che si stava eccitando. Ho ripreso a massaggiarle le gambe dal basso. Prendo la gamba destra e la faccio inarcare e poi la massaggio sempre più intensamente lungo l’interno della coscia e quando arrivo all’attaccatura della gamba faccio in modo che il filo della mutandina sia teso verso l’alto. In questo modo lentamente la sottile stoffa si insinua fra le labbra della fica di Sofia che silenziosamente stava già gemendo di piacere. Mi si sposto di lato e poi sollevo anche l’altra gamba. Massaggio la coscia interna e quando salgo il alto le mie dita sfiorano le labbra della fica che adesso si sta bagnando. La stoffa della mutandina sta diventando dal colore scuro. Indugio un poco poi professionalmente risalgo il corpo, ignoro un poco i seni e poi le massaggio il collo. Lei era a pochi centimetri il mio cazzo che adesso è ben in evidenza davanti alla sua faccia. Scorro con le mani lungo i fianchi e poi nel risalire indugio fra le gambe. Improvvisamente Sofia ha stretto di colpo le gambe e imprigionando la mia mano che adesso la sta masturbando. Un gemito è uscito dalla bocca di Sofia.
……uuuhhhmmumummmmhuum……
Le lascio assaporare il piacere. Si è voltata verso di me e con un cenno del capo mi invita farla godere. Quando lei ha riaperto le gambe le ho preso una mano e l’ho porta al mio pacco. Lo ha afferrato, poi per un attimo ha esitato, quasi a voler rinunciare.”
…no…dai…ti prego…non voglio……daiiii…..
“La sua voce è incerta. Ho continuato a masturbarla e alla fine ho vinto le sue ultime titubanze. Forse si è resa conto che questo gioco oltre eccitare te piace ed incuriosisce anche lei. Ho abbassato i pantaloni e lei ha afferrato decisa il mio membro. “
Mentre Carlo parla mi sto segando la pensiero che lui per quanto mi ricordo ha una bella dotazione. Lui sorride e poi ricomincia a parlare.
“Prende il cazzo in mano, lo afferra e ne saggia durezza e consistenza. Poi mi lascia libera la mano e io mi sposto fra le sue gambe per leccarle la fica. Mi piace vederla bagnata e vogliosa la lecco con calma. Lecco e succhio il nettare che sta sgorgando. Lecco facendola impazzire e questo le procura il primo orgasmo.”
……ssssiuummmmm…venghuuuhmmmm…
“Tremava scossa dal piacere. Ha inarcato il corpo che si teso e nello spasmo del piacere e poi lentamente si è distesa di nuovo. Mi afferra per i capelli e mi trascina verso il suo viso. Le offro il cazzo da succhiare e lei lo infila tutto in bocca. Le metto una mano sul capo dettando il ritmo della pompa. Lei mi succhia e io sono molto eccitato. La incito a succhiarlo tutto.”
…sssi daii bella..troiona ssucchialo bene che te lo pianto tuttoo dentroooo……..
“Lo infila tutto dentro fin giù per la gola quasi a rischiare di soffocare. Mi guarda e si sfila il palo dalla bocca e mi supplica di scoparla.”
…ddaiiii….prendimmiiii..lo vogliooo tutto dentrooo!!!!....sssi daii scopamiiiiiiiiiiiiiiii……
“L’ho infilato tutto dentro con un solo affondo. Dopo un attimo di stupore ho visto che il suo viso si è trasformato in una maschera di puro piacere. A sollevato le gambe fino alle mie spalle mentre io la pompavo con un ritmo continuo e costante e ben presto lei ha raggiunto un nuovo orgasmo Godeva mentre io la guardavo estasiato.
…ssiiiiii………eccommii non ti fermareeeee…vengoooo! ..oraaaa!!!......
“Ho continuato imperterrito a scoparla e lei ben presto ha perso il conto di quante volte ha raggiunto il piacere. Ad un tratto l’ho sollevata e ho cambiato posizione. Adesso era in piedi piegata sul lettino con me dietro che le sono entrato in culo con un solo affondo. Era così eccitata e sfinita dai tanti orgasmi che nemmeno se ne accorta. Per un attimo si è irrigidita, poi lentamente dopo un bel respiro si è rilassata ha incominciato a godere anche di culo. Mi ha assecondato e si è fatta sfondare il culo con il cazzo ben piantato tutto dentro di lei. Ha incominciato ad assecondarmi nella pompata e mi veniva incontro per riceverlo tutto dentro.”
Ascolto le parole di Carlo e resto stupito ed estasiato. Sto quasi per venire di nuovo. Mi immagino la scena mentre lui continua a raccontare.
“In questa nuova posizione, lei ha un nuovo orgasmo e lo ha urlato con tutto il fiato che le rimane.
….sssii…vengooo!!..VENGOOOOO!!!..vengooo… bellisisimooooo….daai spaccami tutta..
Gode immediatamente e urla di nuovo di sfondarle il culo con più vigore.
…ssiiii… sfondandammiiiii tutto il culooooo!!!..spaccami tutta……vengooo!!!!
Sono al limite pure io e le scarico dentro tutto il mio piacere che la fa godere ancora di più.
…eccomiiii…SBORRROOOO!!!..oraaa!!!..oraa!!. ….ssisii eccommiii…sboorroo!! ti sborro in culo!!.
Mi fa eco il suo orgasmo.
….ssisii eccommiii…venggooo ti sentooo in culo!!.venggoooooooooooo!!!!!!...
Resto immobile e le scarico dentro l’intestino diversi fiotti di sborra. Poi mi sfilo e Sofia appena lo sfilo dal culo si gira e lo prende in bocca mettendosi in ginocchio davanti a me. Vederla succhiare il mio cazzo ancora abbastanza duro mi sconvolge mi eccita di nuovo. La sollevo, la metto distesa sul lettino e la scopo di nuovo. Lo spingo dentro fino in fondo. Poi la sbatto come un pazzo furioso e dopo che lei ha raggiunto ancora un orgasmo e le sborro in fica.
….ssisii eccommiii…sboorroo!! ti sborro in dentro….sei stupendaaa…..
Stupendo. Lei me lo sfila e lo porta ancora alla bocca, mi sorride e poi riprende a succhiare solo la cappella. Lo munge e succhia come una pazza scatenata e senza quasi che io me ne renda conto le sborro ancora in bocca quel poco che ho ancora nelle palle stupito dalla rapidità con cui mi ha fatto di nuovo venire. Beve e ingoia. Lo lecca e poi si solleva e mi bacia in bocca. La guardo affascinato dalla sua porcaggine. Lei sorride.
“Ti è dispiaciuto baciarmi in bocca dopo che ci sei venuto dentro?”
“L’ho guardata invidiando te che hai una femmina così stupenda. Le mie parole sono state di pura ammirazione.”
“Assolutamente no. Mi piace la donna troia che sa apprezzare i piaceri del sesso e li condivide con il suo uomo. Silvano è molto fortunato ad avere una femmina come te fra le braccia.”
“Mi ha guardato con un sorriso ironico. Le sue parole invece mi hanno stupito un poco.”
“Tu dici? Per lui oggi si è realizzato un sogno che ricorre da tempo nelle nostre scopate. Adesso però che ho goduto tanto con un altro maschio chissà se mi accontenterò del suo cazzo soltanto. Potrei andare con chi voglio, e quando voglio, tanto a lui farebbe solo piacere sapere che faccio la troia e lo cornifico in tutti i modi possibili.”
“Ha sorriso ed è andata a farsi una doccia e poi l’ho accompagnata a casa. Il resto adesso è nelle tue mani. Il futuro amico mio ti riserverà sicuramente tante sorprese, spero che siano belle, ma fai attenzione, lei è una femmina di livello superiore e se decide di farti cornuto non ti basterà un cazzo solo per farti le seghe.”
Ci salutiamo. Lo ringrazio di tutto e mi avvio verso casa con mille domande e altrettanti dubbi. Avrò fatto bene a farle vivere questa esperienza? Ha goduto così tanto che adesso ne vorrà sempre di più? Seguo i miei pensieri e mi incammino verso casa. Il futuro è dietro l’angolo.
55
3
4 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
L'orlo dei pantaloni, il coronavirus, il mistero femminile
Premessa :
Ho conosciuto Gabriella diversi anni addietro per motivi di lavoro, presentata da un'amica, venne per accompagnare a visita il figlio.
La prima volta che la vidi mi colpì il sorriso accattivante, i capelli neri e ricci, la sua semplicità nei gesti e nel modo di vestire. Conclusa la visita del ragazzo, ci salutammo dicendomi che faceva la sarta e per lavori di sartoria sarebbe stata ben felice di aiutarmi.
Dopo qualche mese la contattai per sistemare l'orlo di un pantalone che avevo acquistato e lei si mostro molto disponibile e puntuale, rimasto soddisfatto del lavoro di sartoria continuai a portarle i piccoli lavori che mi servivano.
arriviamo ai giorni nostri :
4 maggio 2020 fine del lockdown : telefono a Gabriella dicendole che ho due pantaloni a cui devo fare l'orlo, mi dice di andare a trovarla la mattina del giorno successivo
5 maggio 2020 : citofono al campanello e sento la sua voce squillante che mi invita a salire, la trovo allegra e simpatica come al solito, il metro da sarta al collo e la scatolina di spilli in mano, scambiamo due chiacchiere e poi mi dice di andare nello spogliatoio, dopo pochi minuti esco e lei mi fa i complimenti per il pantalone che indosso, mi dice di stare dritto perchè deve prendere la giusta misura per sistemare l'orlo, da dietro sento che piega la stoffa in eccesso e posiziona gli spilli, all'improvviso sento una voglia irresistibile crescere dentro, abbasso la cerniera ed esco fuori il cazzo già in tiro, quando lei finisce di prendere la misura mi vede con il cazzo in mano, duro e con la cappella che mi scoppia, si alza di scatto, mi dice che sono un gran porco, di vestirmi immediatamente ed andare via da casa sua e non farmi mai più vedere.
Provo a carmarla, chiedere scusa, le spiego che si è trattato di un attimo di debolezza e che sono sinceramente dispiaciuto e mortificato dal mio comportamento, dopo tante insistenze riesco a convincerla ad accettare le mie scuse, ritorno nello spogliatoio per indossare l'altro pantalone e prendere la misura dell'orlo, anche in questo caso le si abbassa e da dietro piega la stoffa in eccesso mettendo gli spilli per fissare il segno.
conclusa questa operazione mi passa davanti e con mia grande sorpresa abbassa la cerniera del pantalone e tira fuori il cazzo cominciando a spompinarlo, prima lentamente e poi sempre più forte, fino a farmi schizzare sulla sua faccia e sul pantalone nuovo.
9 maggio 2020 : ritiro i pantaloni, la lunghezza dell'orlo è perfetta ed uno dei due è stato anche lavato
20
0
4 years ago
dr3house,
47
Last visit: 1 year ago
-
Sesso virtuale... poco virtuale
Era estate, un’estate calda e afosa, di quelle in cui dovevo restare in città per finire un lavoro mentre tutti ormai erano al mare. La città era quasi deserta, e la sera la noia era diventata la prassi: la televisione non faceva altro che mandare repliche a ripetizione, e per la città le manifestazioni erano poco attraenti per chi come me era tornato stanco da una giornata di lavoro.
Per cui quella sera decisi di rilassarmi un po’ con qualche porno intrigante, ricco di inculate sfrenate e copiosi schizzi finali come piace a me. L’eccitazione ci mise poco a superare il livello di guardia, e, stanco di vedere un video, decisi di tirar fuori il mio fedele fallo in lattice, che dopo poco scorreva nel mio culo dandomi finalmente un po’ di piacere vero.
Ma avevo voglia di qualcosa in più, per cui, entrato in una chat, mi misi a cercare qualcuno da far godere, almeno in cam. Avevo voglia di mostrare il mio culo e la voglia di cazzo che aveva, eccitato all’idea di un bel maschio che godesse nell’ammirarlo. Un cazzo vero sarebbe stato l’ideale, ma per quella sera mi sarei anche potuto accontentare di far godere così un maschio.
Venni quindi contattato da un uomo sui 40, dal fisico robusto e muscoloso, con un nick che era tutto un programma: “Scassaculi”. Chattammo un po’, con l’eccitazione che cresceva, io con una mascherina e lui con l’inquadratura che non saliva mai oltre l’ombelico, finché lui non sfilò gli slip mettendo in bella mostra un uccello davvero notevole. Certo che con quell’affare tra le gambe, il suo nickname sembrava ancor più appropriato: era di certo lungo, ma soprattutto molto largo. “Ti bastano 16 centimetri di circonferenza?” disse lui con la voce piena di orgoglio ed eccitazione. “Non so… secondo te?” risposi io girandomi e mostrando alla cam il mio culo in cui il fallo era ben piantato a fondo. Lentamente lo sfilai, centimetro dopo centimetro, finché lui poté finalmente ammirare il mio buchetto spalancato sul suo schermo. “Cazzo, che culo che hai… sarebbe perfetto per il mio cazzo!” esclamò mentre si segava con forza il grosso uccello, ormai duro come il marmo.
Io infilai di nuovo nel culo il grosso fallo di lattice, iniziando a scoparmi il buchetto con movimenti profondi e lenti, lasciando che lui apprezzasse come riuscissi a prenderlo tutto con facilità.
Io ammiravo nello schermo il suo grosso cazzo, turgido e bagnato, mentre lo sentivo ansimare e ripetere che avrebbe tanto voluto essere lui a sfondarmi il culo. Io adoravo sentirglielo ripetere, e muovevo il culo e il fallo per eccitarlo sempre di più, con la voglia sempre crescente di vederlo sborrare.
Ad un certo punto però realizzai una cosa… distratto da quello splendido cazzo, non mi ero reso conto che quello che vedevo in cam non era altro che il salottino del mio vicino di casa Andrea!
Dissi allora al mio interlocutore in cam ormai a me non più sconosciuto, che sarei andato un attimo a prendere una sorpresa per lui, e che sarei tornato in pochi minuti. Lui non sembrò molto contento, eccitato com’era, ma accettò di aspettarmi incuriosito dalla sorpresa che gli avevo promesso. L’ultima cosa che vide nello schermo fu il fallo di lattice che mi entrava tutto nel culo, io che mi alzavo e lo salutavo mandandogli un bacio. Sfilai la mascherina e in fretta infilai un accappatoio e mi precipitai a suonare alla sua porta.
Andrea ci mise un po’ a venire ad aprire, evidentemente non preparato ad una improvvisa visita a tarda sera. “Chi è?” chiese evidentemente irritato. “Ciao Andrea sono Alex! Scusami per l’ora, potresti aprire per favore?” risposi. Andrea aprì la porta, e me lo ritrovai davanti con indosso solo dei pantaloncini, evidentemente infilati in fretta e furia, con l’uccello che li gonfiava a dismisura. “Scusami per l’ora, mi dispiace davvero” dissi mentre, incurante di ogni sua reazione, entravo dentro casa sua ritrovandomi nel suo salottino. “Volevo farmi una doccia ma ho qualche problema con l’acqua calda” dissi inventando la prima scusa che mi veniva in mente, mentre lui mi seguiva evidentemente nervoso per quella invasione che rischiava di mandare a monte la sua scopata, seppur virtuale.
Indicai lo schermo acceso del suo PC, sul quale campeggiava una spoglia parete bianca che sarebbe potuta essere casa di chiunque. “Ehi, stavi facendo porcherie in cam, eh?” chiesi provocatorio ad Andrea che ormai non sapeva più come fermarmi, evidentemente anche reso nervoso dal fatto che temeva che il suo interlocutore sarebbe potuto tornare sullo schermo da un momento all’altro, rivelandomi la sua passione per i culetti maschili.
Farfugliò qualcosa, e stava quasi per spegnere tutto in preda al panico, quando io rapidamente feci cadere per terra l’accappatoio e mi misi a quattro zampe sul divano dicendogli “Ma non sarebbe più eccitante dal vivo invece che in cam?”. Andrea rimase per un attimo interdetto, ma riconobbe subito il culo che fino a poco prima si esibiva in cam per lui, ed il grosso fallo ben piantato fino in fondo. Io muovevo lentamente il culo e gli sorridevo, finché vidi anche sul suo viso un sorriso carico di promesse. Si mise quindi dietro di me e sfilò delicatamente il fallo dal mio culo, restando ad ammirare il buco spalancato davanti a lui. “Mi hai fatto davvero una splendida sorpresa sai?” disse mentre appoggiava la grossa cappella al centro del mio buchetto fremente. “Adesso ne faccio io una bella grossa a te, troietta!” disse mentre iniziava a spingere nel mio culo il suo grosso cazzo. Incurante di ogni mia possibile reazione, spingeva inesorabilmente e con decisione il suo grosso trapano di carne dentro di me, che sentivo il buco del culo aprirsi e dilatarsi come non avevo mai provato prima. Gemevo sentendo quell’arnese farsi strada inarrestabile, senza troppi riguardi nei miei confronti, finché finalmente non fu tutto dentro.
Sentii le mani di Andrea afferrarmi saldamente per i fianchi, e, prima che io potessi dire nulla, lo sentii dire a denti stretti, con un tono che non lasciava dubbi riguardo al livello di eccitazione a cui era arrivato: “Hai ragione troia… molto meglio dal vivo… ora vedrai perché il mio nick in chat è “Scassaculi”…”. Non mi diede il tempo di rispondere. Sentii il suo cazzo iniziare a muoversi avanti e indietro nel mio culo con decisione, mentre le sue mani si saldavano ben strette sui miei fianchi. Le spinte diventarono in pochi secondi profonde e sempre più rapide, togliendomi il fiato per il piacere intenso che mi davano.
Andrea spingeva con forza, quasi con rabbia, aumentando il ritmo ad ogni affondo, ed io sentivo il suo cazzo prepotente aprirmi il culo sempre di più. Nella stanza risuonava il ritmico suono del suo inguine che sbatteva con forza contro il mio culo, e il nostro ansimare sempre più intenso. Io gemevo quasi in estasi con il culo preda di quel toro potente, che spingeva con forza mentre allo stesso tempo, con altrettanta forza, tirava il mio bacino verso di sé.
All’improvviso sfilò dal culo il suo cazzo, tenendomi i glutei allargati con le mani, mettendo in mostra il mio buco ben aperto dal suo instancabile lavoro. Io ansimavo senza riuscire a dire nulla, cercando di riprendere fiato dall’impegnativa monta. “Mmmmm… ancora non ci siamo sai troietta?” disse lui con voce roca “Ci vuole ancora una bella dose di cazzo!” aggiunse, infilandomi d’un colpo nel culo il suo cazzone, togliendomi il fiato. Mi girai a guardarlo, e lo vidi quasi con un ghigno dirmi “E’ quello che vuoi, vero troia?”. Io non riuscii a fare altro che ad annuire con la testa mentre lui ricominciava a fottermi con furia animalesca, levandomi il fiato. Non riuscivo a dire nulla, se non ad ansimare e gemere, in balìa di quel toro scatenato che sembrava non doversi fermare mai, inculandomi senza alcuna pietà.
Ma ad un certo punto mi tirò a sé con un’ennesima, potente spinta, piantandomi a fondo il suo grosso cazzo, ed io lo sentii rantolare. Il cazzo si irrigidì… si gonfiò… e un istante dopo sentii abbondanti schizzi riempirmi il retto. Quel porco mi stava inondando il culo di sborra, incurante di quello che io avrei voluto. Si prendeva ciò che voleva, come voleva, e quando lo voleva. “Troia…” sussurrò quasi “mi hai fatto sborrare… Sei proprio una troia…”. Mi girai e lo guardai sorridendo. “Il tuo nick è davvero quello giusto sai?” dissi finalmente ansimando, mentre sentivo che il suo cazzo era ancora ben piantato nel mio culo, duro come il marmo, mentre Andrea non accennava minimamente a tirarlo fuori. “Oh, non immagini quanto…” disse lui con un tono che lasciava presagire di tutto. “Non credere che sia finita qui, sai?” aggiunse ricominciando a muoversi nel mio culo.
Dopo pochi secondi, il suo grosso cazzo era ancora una volta all’opera, scopandomi con colpi profondi e ritmati, dalla cappella alla radice, scorrendo ancora meglio lubrificato dall’abbondante sborrata che Andrea mi aveva schizzato dentro. “Oh sì… così… dammelo ancora” gemetti io. “Ce n’è ancora tanto sai?” disse lui “Tanto cazzo per la mia troietta…” aggiunse aumentando leggermente il ritmo. “Ho proprio voglia di sfondarti a dovere” rantolò mentre le spinte ricominciavano a tornare quelle di un vero toro.
“Oh sì… sfondami… spaccami il culo…” ansimai “Adoro il tuo cazzo…”. “Allora ce l’hai la voce… pensavo non ti piacesse il mio cazzo o che ti stessi facendo male” ghignò ironicamente Andrea, ricominciando ad incularmi con ancora più foga. E finalmente riuscii a gridare tutto il mio godimento che il suo cazzo mi dava. “Aaaaaaaaaaaaaaahhhhh!!!! Spaccameloooooooo!” gridai senza più alcun freno. “Brava troia! Urla… urla quanto ti pare… così ti voglio… Te lo spacco questo culo!” disse lui mentre il ritmo accelerava ancora e il suo cazzo mi devastava il culo facendomi impazzire.
Assestò altri due o tre colpi, potenti e profondi, ogni volta tenendo più a fondo che poteva il suo cazzo per alcuni secondi, e poi lo sfilò all’improvviso. “Mmmmmmm… gran culo, non c’è che dire… davvero fatto per prendere cazzi…” disse soddisfatto, per poi afferrarmi all’improvviso, cogliendomi di sorpresa, e rigirarmi con la schiena sul divano. Mi sollevò le gambe fino a portare le ginocchia contro il mio petto, e il mio culo fu di nuovo davanti a lui, aperto ed invitante. “Hai ancora voglia di cazzo, vero?” mi disse guardandomi, conoscendo già la risposta. “Oh sì… ti prego… dammelo ancora… incula la tua troietta…” fu la mia ovvia risposta. Lui mosse abilmente il bacino in modo che la punta del suo cazzo fosse sul mio buco fremente, e spinse all’improvviso, con un colpo deciso, penetrandomi a fondo. Chiusi gli occhi e inarcai la schiena, gemendo di piacere, sentendo ancora quel grosso pezzo di carne durissima dentro di me. Li riaprii, e Andrea mi guardava con un sorriso di compiacimento, fiero del piacere che mi dava e che si prendeva. “Sei un toro insaziabile” gli dissi guardandolo dritto negli occhi, mentre lui annuiva con la testa, sempre con quel sorriso malizioso sul viso, e ruotava lentamente il bacino, facendo sì che il suo grosso uccello mi massaggiasse per bene il retto.
Con le mani afferrai con decisione i suoi glutei e gli dissi con voce roca per il piacere: “Dai allora… finisci il lavoro… scassaculi… spaccamelo… distruggimi il culo…”. Andrea non se lo fece ripetere, dato che sapeva bene che sarebbe arrivato il momento in cui lo avrei implorato di fottermi ancora. “Con piacere, troia…” disse subito prima di iniziare un forsennato andirivieni nel mio culo. Io ero schiacciato contro il divano, con le ginocchia premute contro il petto e con le sue spinte potenti che mi pressavano ancora di più tanto che in alcuni momenti facevano spostare leggermente il divano. Io lo tenevo per i glutei, anzi, accompagnavo le sue spinte per far sì che fossero ancora più decise, mostrandogli che adoravo quel suo modo di incularmi. “Troia… sei una troia… e il tuo culo è mio…” ansimava lui. “Bravo… così… Spaccami il culo… SPACCAMELOOOOOOO!!” urlavo io senza ormai più alcuna remora, facendolo infoiare ancora di più, tanto che ormai spingeva nel mio culo sfondato come se stesse inculando la più rotta delle troie. E forse era quello che mi aveva fatto diventare…
Mi inculò così per alcuni interminabili e meravigliosi minuti, ripetendo quanto fossi troia e quanto ora il mio culo appartenesse a lui e a lui solo, finché all’improvviso non sfilò quel meraviglioso attrezzo di piacere dal mio culo e si spostò in avanti premendo con le sue cosce contro le mie, immobilizzandomi ancor di più contro il divano. Afferrò il suo cazzo lucido e venoso, iniziando a menarselo velocemente, avvicinandolo al mio viso più che poté. “Apri la bocca troia!” mi ordinò perentoriamente. Ed io eseguii, docilmente, e fremente per il desiderio di essere inondato dopo quella monta superlativa. “Ora ti inondo… vedrai…” disse quasi mi avesse letto nella mente, un attimo di prima di rantolare in preda ad un devastante orgasmo. Il cazzo si gonfiò, si contrasse, ed il primo abbondante schizzo mi colpì il viso, bagnandomi la fronte, il naso e le labbra. Al primo seguirono molti altri schizzi, che mi bagnarono le guance e le labbra, colandomi sul mento, e che Andrea cercava di dirigere il più possibile verso la mia bocca spalancata. Avevo il viso ormai pieno di sperma, quando Andrea si spinse col bacino ancora più avanti, infilandomi in bocca la grossa cappella che ancora schizzava gli ultimi fiotti di nettare bollente, che mi affrettai ad ingoiare, gustando il sapore di quella furibonda scopata.
Andrea lasciò che gli ripulissi per bene il cazzo, poi me lo passò sul viso per rimettermelo ancora in bocca, facendomi assaporare lo sperma che mi aveva schizzato in faccia. “Sei proprio una brava troietta” disse lui una volta ripreso fiato “e hai un culo da favola…”. “Beh… come hai detto tu… è tuo…” risposi. “Se in chat vedo uno Scassaculi posso venire direttamente da te a farmi scopare? Adoro essere inculato così…”. Andrea rise. “Puoi venire ogni volta che vuoi… ogni volta che hai voglia di cazzo… anche se non mi trovi in chat… spaccarti il culo è un godimento davvero speciale… il tuo Scassaculi sarà sempre a tua disposizione”. “Sempre? Davvero?” gli chiesi sorridendo mentre gli massaggiavo il cazzo. “Quando vuoi, troia” mi rispose, sorridendo malizioso, mentre sentivo tra le dita il suo cazzo riprendere vita.
22
1
4 years ago
AlexBsxPass,
51
Last visit: 1 week ago
-
Agnese
Dopo esserci lasciati con Sara in quella maniera, decisi di telefonare ad Agnese, la chiamai e mi rispose subito, sentivo che erra felice, mi disse che Sara le aveva detto che l'avevo lasciata per lei perché ero innamorata di lei; ovviamente assecondai questa versione e le dissi che sarei passato a prenderla alle 20.00 per andare a cena, lei mi disse che mi avrebbe aspettato.
Nel pomeriggio le inviai 11 rose rosse con un biglietto, prenotai in un ristorantino sulla spiaggia, tranquillo, tavolo abbastanza defilato.
Suonai e scese di corsa, era vestita semplicemente, sandali col tacco vestitino di quelli estivi con una serie di bottoni davanti (era il 3 giugno) tre sbottonati davanti e tre di sotto, era splendida anche perché era una stoffa leggera e semitrasparente, si notavano i capezzoli duri (aveva una splendida 3a) mi corse tra le braccia e ci baciammo, la presi per mano e la feci accomodare in auto, le aprii la portiera, cosa che la lusingava, ma il mio scopo era vedere le sue belle gambe fino quasi all'attaccatura.
Arrivati al ristorante fummo accompagnati al tavolo, era un locale dove andavo spesso, ci accomodammo, non di fronte ma ai lati vicini, era raggiante, mi chiese se era vero che avevo lasciato Sara per lei, cosa che affermavo sempre più con convinzione, i raccontava che avevano parlato tantissimo e mi aveva spiegato cosa desideravo, ad un certo punto si alzò per andare in toilette, quando tornò mi posò sul tavolo il suo perizoma, sorridendomi mi disse che sapeva che apprezzavo, la baciai con passione, poi la mia mano finì sulla sua gamba e cominciò a risalire, era eccitata, anche la sua mano arrivò al punto e mi guardò compiaciuta.
Finita la cena facemmo una passeggiata sulla spiaggia, ci sedemmo su di un patino e cominciammo a darci da fare, ma senza oltrepassare certi limiti, poi lei con i sandali in mano si alzò e ci avviammo alla macchina, rimase scalza, mi chiese se gli volevo offrire da bere a casa, io abito in una piccola colonica vicino alla darsena, mentre ci avviammo lei telefonò alla madre (era separata) e le disse che sarebbe rientrata la mattina dopo.
Arrivati a casa, parcheggiato in giardino fece per avviarsi, la fermai, la presi in braccio e varcammo la soglia, era al settimo cielo, ma così, mi disse si fa con la moglie, tra 5 anni ti sposo, quindi…
Ci accomodammo sul divano nel giardino d'inverno, lei si alzò e finì di sbottonare il vestito, era bellissima, si avvicinò e cominciò a spogliarmi, quando rimasi nudo la sua mano calda prese il mio cazzo durissimo (sui 20 cm) s'inginocchio e cominciò a leccarlo, poi levando la bocca mi disse scopami in bocca, cosa che feci con ardore, sembrava soffocasse ma mai levò la bocca, la pienai di sborra, era uno spettacolo, la feci alzare e la baciai, poi la presi in braccio e la portai in camera, l'adagiai sul letto, le misi le sue gambe sulle mie spalle e, abboccata la cappella, con un colpo deciso la penetrai, era caldissima bagnatissima, era un piacere; cambiavo spesso il ritmo della penetrazione, cominciò a squirtare ero eccitatissimo, cominciai a leccarle i piedini, mentre le davo colpi sempre più decisi, dopo un'eternità o forse troppo brevemente le venni dentro, rimanemmo sdraiati abbracciati, e dormimmo come angioletti fino al mattino, mi alzai e le preparai la colazione, rimase veramente compiaciuta, sul vassoio c'era una scatoletta, lei mi guardò e al mio segno con la testa, l'aprì, era l'anello di fidanzamento, la guardai e le chiesi se voleva diventare la mia fidanzata, non solo disse si (ovviamente) ma aggiunse, che sarebbe stata la mia puttana, poi guardandomi con un sorriso malizioso, aggiunse, in tutto e senza limiti.
Facemmo la doccia insieme e l'accompagnai a casa, dandoci appuntamento al tardo pomeriggio.
24
0
4 years ago
fidanzatilu,
23/23
Last visit: 4 years ago
-
Quattro amici
La macchina mi aveva abbandonato. Si era guastata e non voleva saperne di ripartire. Era notte fonda a Roma, ma d’estate qualche macchina ogni tanto si vedeva passare. Io guardavo nel cofano motore senza saper bene cosa cercare, ormai rassegnato a farmi chilometri a piedi per tornare a casa. Mentre stavo per rinunciare, una macchina con quattro ragazzi a bordo si fermò subito dopo la mia: mi misi sulla difensiva, più temendo in un’aggressione che sperando in un aiuto. Invece i quattro ragazzi furono gentilissimi, dandosi da fare febbrilmente per cercare di far ripartire mia auto, ma inutilmente. Si offrirono di trainare la mia macchina fino a casa mia, ed io, felice della fortuna che mi stava capitando nella sfortuna, accettai di buon grado. Uno di loro, Massimo, salì con me in macchina, mentre gli altri ci trainavano fino a casa mia. Parlammo un po’, ridendo e scherzando. Finché, arrivati a casa, non offrii loro di salire un momento a ripulirsi un po’ e a bere qualcosa, visto che mi sentivo in debito con loro.
Massimo, Toni, Gianni e Giulio, questi erano i loro nomi, accettarono di buon grado, visto che tanto poi l’alternativa era quella di tornarsene a casa a soffrire il caldo dentro il proprio letto. Entrammo in casa e li feci accomodare nel salotto della mia piccola casa e, mentre uno alla volta andavano a darsi una ripulita dal grasso della mia auto, bevemmo qualcosa di fresco, chiacchierando allegramente e ascoltando un po’ di musica. Si scherzò un bel po’, giocando anche sul fatto che loro erano usciti per rimorchiare qualche bella ragazza ed avevano finito per rimorchiare me.
Io dissi loro che certo non era la stessa cosa, anche perché magari una bella ragazza avrebbe saputo come ringraziarli del favore, visto che per di più erano quattro bei ragazzi. Poi mi assentai qualche minuto, per darmi una ripulita ed una rinfrescata anch’io.
Quando rientrai nel salotto, rimasi di sasso: loro erano tutti e quattro completamente nudi, in piedi davanti a me e sorridenti, con gli uccelli sugli attenti. Ed erano tutti dei gran begli uccelli, e tra tutti svettava, era il caso di dirlo, quello di Massimo, che era un tocco di carne di certo di più di 20 centimetri, che appariva oltretutto ben più largo degli altri.
Si accorsero subito che non li stavo guardando in faccia, ma che il mio sguardo era catturato dai loro cazzi duri, e capirono che non avrebbero dovuto fare grossi sforzi per convincermi. “Abbiamo pensato che dopo tutto, anche se non sei una ragazza, ti abbiamo pur sempre rimorchiato!” disse Massimo, “E a noi farebbe molto piacere essere ringraziati da te... Ma se non ne hai voglia, non preoccuparti, ci rivestiamo e andiamo via...”. Mentre Massimo ancora stava finendo di pronunciare quelle parole, io già mi ero sfilato la maglietta ed ero in ginocchio davanti a lui. “Non posso certo farvi andar via senza nemmeno un grazie...”, dissi un attimo prima di prendere in bocca il grosso cazzo di Massimo.
Contemporaneamente nella mano sinistra mi ritrovai l’uccello di Giulio, mentre nella destra quello di Toni, sentendoli indurirsi ancora di più mentre li stringevo forte. Si avvicinarono a pochi centimetri dal mio viso, mentre Gianni era ormai anche lui vicinissimo dietro di me: ero circondato da quattro splendidi cazzi, e dentro di me ringraziavo la mia auto che mi aveva lasciato sì a piedi, ma aveva creato le premesse per una meravigliosa abbuffata di cazzo.
Iniziai così a divorare i quattro grossi cazzi a turno. I ragazzi mi avevano circondato, ed io a turno spompinavo e succhiavo con gusto uno di loro, mentre gli altri tre si menavano gli uccelli godendosi lo spettacolo. Davo alcune succhiate al cazzo di turno, date con gusto accarezzandogli contemporaneamente i coglioni, e poi, restando sempre in ginocchio, giravo verso la mia destra per passare all’uccello successivo: lo afferravo con la mano e lo prendevo avidamente in bocca, dedicandogli le mie attenzioni di labbra e di lingua.
“Bravo, facceli diventare belli duri!” mi incitavano i ragazzi “Dai, troia, datti da fare!” Ogni volta che cambiavo, il cazzo successivo era sempre più duro del precedente, segno che il mio lavoro era ben fatto. Anche la mia foga cresceva ogni volta che in bocca prendevo un nuovo uccello, mentre li sentivo commentare fra loro le qualità dei miei succulenti pompini. La scorpacciata di cazzo era davvero goduriosa, ed anche loro quattro erano ormai arrapati al punto giusto, tanto che ciascuno di loro al proprio turno più che farsi spompinare ormai mi scopava in bocca.
Avevo decisamente perso il controllo della situazione, ed erano loro a decidere quando dovevo passare da un cazzo all’altro: decisi quindi di assecondarli e di essere il loro strumento di piacere, godendomi i loro quattro grossi uccelli lasciando completamente a loro il privilegio di comandare il gioco. Lasciai quindi che a turno mi scopassero in bocca, gustando fra le labbra il sapore dei loro stupendi cazzi ormai duri come il marmo, sapendo che entro breve sarebbe stato il mio culo ad essere riempito a turno.
Dopo poco infatti, Giulio si sedette sul divano, con a fianco Massimo e Toni, mentre Gianni rimase in piedi davanti a me, che ancora in ginocchio gli accarezzavo l’uccello. “Mentre eri a rinfrescarti abbiamo pescato 4 carte” disse Massimo, “e Gianni ha vinto il privilegio di incularti per primo... poi a turno ti sfonderemo il culo anche noi!”. Allora diedi un voluttuoso bacio sulla cappella del cazzo di Gianni, finii di spogliarmi e mi misi a pecora fra le gambe di Giulio, offrendo al primo stallone il mio culo da riempire.
Iniziai a spompinare il cazzo di Giulio, mentre con le mani afferrai i cazzi di Massimo e Toni: aspettavo con ansia che il quarto cazzo, quello di Gianni, mi sfondasse il culo. Dopo qualche secondo sentii la sua cappella appoggiarsi sul mio ano ed aumentare la pressione fino a vincere la resistenza dello sfintere. Lentamente il grosso cazzo di Gianni iniziò a trapanarmi il culo, mentre io iniziavo a mugolare di piacere con la bocca piena del cazzo di Giulio. Era una sensazione meravigliosa, mi sentivo pieno di cazzo: la bocca, le mani, il culo, ogni parte di me sembrava essere preda di carne dura e calda che guizzava dando e prendendo piacere. Gianni aveva preso a fottermi con gusto, dandomi della troia pompinara, mentre gli altri lo incitavano a sfondarmi il culo e a sbattermi come una puttana. E così fece Gianni che certo non si fece pregare, fottendomi con grande e reciproco godimento.
Poi tirò fuori il suo uccello, lasciando il posto a Toni: io rimasi immobile ad aspettare che loro ruotassero, ancora una volta strumento di piacere a loro diposizione, finché mi ritrovai davanti alla bocca il grosso uccello di Massimo. Toni mi infilò facilmente in culo il suo grosso cazzo e prese a scoparmi con foga, mentre io lavoravo di bocca e di mani gli altri tre uccelli. Poi fu la volta di Giulio, che mi riempì il culo, ormai sfondato da Gianni e Toni, con un colpo secco, iniziando poi un veloce avanti e indietro fra le mie chiappe. Infine fu la volta di Massimo: il suo uccello era il più grosso di tutti, ed io smaniavo dalla voglia di sentirlo nel culo. Mi penetrò dapprima lentamente infilandomelo tutto fra le chiappe, allargandomi ancora, per poi incularmi davvero con maestria, deliziandomi con i suoi centimetri come un vero stallone, muovendo il bacino massaggiandomi il retto in modo tale da mandarmi in estasi. Dovetti interrompere il pompino a Toni per poter gemere tutto il mio godimento e per incitarlo a sfondarmi il culo ancora e ancora.
Al secondo giro la foia dei quattro stalloni era ancora aumentata ed ognuno di loro mi inculò con foga tale che fu per me impossibile accarezzare i due cazzi che avevo di lato. Ero infatti costretto a sorreggermi a chi stavo spompinando per poter contrastare le spinte dello stallone di turno. Il turno successivo diventò una vera e propria eccitantissima catena di montaggio. Mentre uno di loro mi sfondava il culo col suo uccello, facendomelo arrivare fino in fondo con spinte veloci e profonde, gli altri tre praticamente facevano la fila dietro di lui. Girando la testa indietro li potevo vedere mentre in piedi si menavano i grossi uccelli, lucidi e splendidi, pronti a penetrarmi ancora il culo. Ognuno di loro infatti mi fotteva per non più di dieci o quindici secondi, lasciando il posto al successivo nella fila, che prontamente mi riempiva il culo con il suo cazzone. Io mi sentivo la loro puttana, schiava dei loro cazzi e pronta a qualunque cosa pur di soddisfarli, e gridavo il mio piacere incitandoli a sbattermi come una troia, e supplicandoli di darmi un nuovo cazzo nel culo ogni volta che uno di loro mi sfilava dal retto il suo cetriolone di carne.
La girandola di cazzi si interruppe quando Gianni, venuto il suo turno, volle incularmi facendomi mettere a pancia su e sollevandomi le gambe. Capii allora che la festa volgeva al termine, ma mancava ancora il suggello: il gran finale. Gianni infatti mi scopò nel culo con foga per alcuni secondi, dopodiché estrasse rapidamente il cazzo: me lo ritrovai in un attimo davanti al viso, ed istintivamente afferrai il mio stallone per i glutei mentre lui se lo menava furiosamente. Un istante dopo caldi e copiosi schizzi di sperma bollente mi colpirono le guance e la bocca. Aprii prontamente le labbra, cogliendo con la lingua parte della cascata di rovente sborra che mi si riversò addosso. Mentre allora Gianni mi infilava in bocca l’uccello per regalarmi le ultime stille del suo nettare, Toni mi sollevò le gambe e mi infilò nel culo il suo uccello, fottendomi finché Gianni non gli ebbe lasciato il suo posto.
Ancora una volta i quattro ragazzi dimostravano un affiatamento perfetto, ed io ebbi il piacere immenso di ricevere da Toni la seconda sborrata mentre ancora gocce di sperma di Gianni mi rigavano le guance ed il collo. I primi fiotti di sborra di Toni quindi mi bagnarono ancora il viso e le labbra, mentre i successivi me li schizzò direttamente in bocca. Giulio lasciò che io mi gustassi il nettare di Toni prima di regalarmi il suo: a differenza degli altri due arrivò all’orgasmo senza prima incularmi ancora, e la sua calda sborra andò a mescolarsi con quella di Gianni e Toni. I violenti schizzi mi colpirono le labbra, che io prontamente spalancai in cerca del seme prezioso: erano schizzi davvero potenti e copiosi che mi avevano ormai completamente intriso di sperma, il cui intenso profumo mi mandava in estasi.
Mentre anche Giulio lasciò che gli succhiassi l’uccello per svuotarsi completamente i coglioni, mi ritrovai il grosso cazzo di Massimo piantato nel culo che lo accolse docilmente, essendo ormai diventato il nido ideale per quei quattro splendidi uccelli.
Anche Massimo arrivò in pochi secondi all’orgasmo, e la quarta e più abbondante sborrata arrivò meravigliosa a suggellare quell’orgia di cazzi. Questa volta spalancai la bocca perché volevo che lui mi schizzasse in gola tutto il contenuto dei suoi coglioni, e fui accontentato: Massimo mi infilò fra le labbra la cappella infuocata un attimo prima che da essa iniziasse a sgorgare il caldo nettare. La sborra densa e filamentosa mi inondò rapidamente la bocca, andando a mescolarsi con quella degli altri tre che ancora avevo sulla lingua e facendomi così gustare uno splendido cocktail di sperma. Ingoiai avidamente la deliziosa spremuta di coglioni che Massimo mi riversò fra le labbra, succhiando poi la cappella con foga per essere sicuro di non perderne nemmeno una goccia, fino a che lui non mi sfilò dalla bocca l’uccello, che era ancora comunque bello grosso e duro.
“Mmmmm, davvero bravo!” disse Massimo una volta ritrovato il fiato, mentre mi passava voluttuosamente l’uccello sulle guance e sulle labbra. “Credo che difficilmente stasera io ed i miei amici saremmo potuti capitare meglio”. Sentii alle mie spalle gli altri tre assentire: “Hai davvero ragione!”, “E’ davvero una gran bella troia!”, “Già, sembra fatta apposta per prendere cazzi!”. “Anch’io non credo che sarei potuto capitare meglio”, dissi allora io, mentre accarezzavo, baciavo e leccavo l’uccello ancora barzotto di Massimo che continuava a rimanere davanti a me. “Siete dei tori fantastici! E’ stato stupendo essere la vostra troia... Spero tornerete presto a trovarmi!”. “Certo!” disse Massimo alzandosi, “Ma... cosa ti fa pensare che noi stiamo per andar via?”. Erano tutti e quattro in piedi, con i cazzi ancora duri e pronti ad una nuova girandola di pompini ed inculate! “Prepara il culetto” disse Massimo “perché ora si ricomincia!”. Sorrisi felice, e mentre ancora rivoli di sperma bagnavano la mia faccia, ero di nuovo in ginocchio davanti a loro, pronto a soddisfare le voglie perverse dei miei quattro stalloni di razza. Fu davvero una notte indimenticabile!
17
3
4 years ago
AlexBsxPass,
51
Last visit: 1 week ago
-
IL COMMESSO
Avevo approfittato della bella giornata e, dell’assenza di Alberto, per andare in centro a fare shopping, non perché mi servisse qualcosa, ma solo alla ricerca di qualcosa di bello, vagavo osservando le vetrine quando in una boutique di una famosa griffe avevo visto delle borse stupende ero entrata a osservarle meglio. Ad accogliermi si era avvicinato un giovane commesso, era un mulatto con carnagione color cioccolato al latte, ma la cosa che mi aveva colpito di più era la particolarità dei suoi occhi, non erano scuri ma di colore verdi, in un primo tempo avevo pensato che usasse lenti a contatto colorate, poi mentre parlavamo aveva sfoggiato un italiano perfetto senza accenti stranieri. Quando per curiosità gli avevo chiesto informazioni, mi aveva risposto di essere italiano di madre liberiana e di padre italiano, da cui aveva ereditato il colore degli occhi, il ragazzo era molto gentile e professionale, vestiva in modo molto elegante e dal modo di proporsi era chiaro che oltre a essere intelligente aveva una cultura superiore, inoltre aveva un fisico ben proporzionato ed un bel sorriso. Mentre mi faceva vedere la borsa, due signore ci osservavano, direi che la loro attenzione era rivolta al commesso, parlottavano fra loro, dandosi di gomito e continuando a fare sorrisini, non avevo trovato la borsa di mio gradimento ed ero uscita salutata con molta gentilezza da Omar, così mi aveva detto di chiamarsi il commesso. Mentre ero per strada, sul marciapiede dietro di me, c’erano ancora le due donne del negozio, anche senza volerlo riuscivo ad ascoltare i loro commenti, abbastanza piccanti, nei confronti di Omar, i loro commenti vertevano soprattutto sul fatto che avevano saputo da amica che il ragazzo aveva dotazione particolare, quasi scocciata nel sentire i pettegolezzi ero rientrata a casa ormai stanca della passeggiata. Tutto era passato nel dimenticatoio fino a quando, un paio di giorni dopo, transitando nella stessa via, all’altezza del negozio mi sento salutare, quando mi giro sull’uscio del negozio c’era Omar ricambio il saluto scambiando qualche frase di circostanza poi proseguo nella mia passeggiata. Durante quel pomeriggio più volte mi era venuto in mente Omar, la sua bellezza, intelligenza e classe, lo trovavo davvero un bel ragazzo, per una donna come me alla soglia dei 40, anche se molti e soprattutto Alberto mi continuavano a dire che ero molto bella e come fisico davo dei punti a molte 30enni, ricevere dei complimenti da un ragazzo come Omar che avrebbe potuto avere tante ragazze della sua età mi aveva lusingato molto. Quando rientravo a casa, senza rendermene conto, avevo fatto a ritroso lo stesso percorso, all’altezza del negozio avevo sbirciato all’interno, Omar era intento a far provare un paio di scarpe ad una cliente, girando il capo mi aveva intravista e mi aveva fatto un sorriso, in segno di saluto, ero subito scappata, non volevo assolutamente che potesse pensare che ero passata di nuovo per vederlo, anche se inconsciamente mi rendevo conto che in effetti era quello il motivo reale. Nelle settimane che seguirono, mi era capitato ancora spesso di passare per quella via, quando succedeva di trovare Omar davanti al negozio provavo molto piacere a parlare con lui, ma oltre a quello sentivo una strana sensazione di un altro tipo di piacere, alla fine ho dovuto ammettere a me stessa che stare a parlare con lui mi metteva addosso una strana eccitazione fino a sentirmi bagnata, mi piaceva e mi intrigava, alla fine avevo ammesso a me stessa che desideravo far l’amore con lui. Aver preso atto del mio desiderio verso Omar mi faceva sentire in colpa nei confronti di Alberto a cui non avevo ancora parlato di queste mie sensazioni. Con Alberto avevamo una ottima intesa sessuale, libera e trasgressiva, ma fra noi esisteva il patto che se ci piaceva qualcuno ci potevamo fare l’amore ma sempre insieme, spesso ci era capitato di fare triangolo, ero certa che Alberto mi avrebbe spronata a organizzare una cosa a 3, ma il mio sentimento di colpa mi veniva perché fino a quel momento avevo sempre pensato a Omar senza lui, quella sera dopo cena, mentre eravamo seduti sul divano avevo deciso di dirgli tutto:Sai amore mi è successa una cosa strana, inizialmente non credevo dovertela dire ma ora siCosa è successo dimmi amore, sai che a tutto c’è rimedioTempo fa, sono stata in un negozio in centro dove ho conosciuto un commesso molto carino, dolce, educato, è italiano ma di madre di colore e padre italiano, molto bello.Bene, non è la prima volta che ti intriga qualcuno. Hai voglia che organizziamo qualcosa?Ecco! È questo il problema, a me intriga, ma lui mai fatto nessuna avance, ma mi sento in colpa nei tuoi confronti, perché sono passata più volte a vederlo senza dirti nullaNon devi sentirti in colpa amore, me lo stai dicendo adesso, poi mica ci sei andata a letto, lo sai che per me è ok, se riesci a organizzare non c’è problema.E’ questo il problema. Non me la sento di fare proposta a 3 a lui, temo qualche sua reazione, lui è giovaneL’unica alternativa è riuscire a portarlo qui a casa. Poi vedrai che qualcosa succederà, al limite io inizialmente sto nascosto, poi arrivo quando ormai non potrà dire no. che ne dici?Vediamo dai. Adesso che ti ho detto tutto sto meglio. Prima mi sentivo in colpa.Dopo aver parlato con Alberto, ed avuto il suo appoggio, avevo cercato di farmi venire qualche idea, ma nulla di fattibile mi era venuto in mente, quel giorno avevo deciso di andare lo stesso con la scusa di comprare qualcosa, mi ero preparata con cura, ero eccitata all’idea di riuscire a farlo venire a casa, infin mi ero avviata. Arrivata al negozio, mi ero accorta di essere emozionata, Omar mi aveva accolta subito con un sorriso, avevo scelto una bella borsa, mi aveva fatto i complimenti per la scelta, ma poi aggiungeva che quella borsa veniva venduta abbinata alle scarpe e si era offerto di farmeli provare. Sono seduta su una poltroncina, lui si inginocchia davanti a me per aiutarmi a provarle, quando allungo la gamba per calzare la scarpa, nella posizione in cui è non può evitare di guardare le mie cosce leggermente scostate che suppongo lasciano libera la visione anche del mio sesso, indosso un perizoma in pizzo bianco, semitrasparente sul davanti, praticamente si vede benissimo il sesso. Omar arrossisce notando che mi sono accorta del suo sguardo, quando mi aiuta a calzare la seconda scarpa, di proposito, allargo di più le gambe, il suo rossore è accompagnato da un deglutire a vuoto, ma non toglie lo sguardo continua a osservare, quando rivolge lo sguardo verso di me, riceve un sorriso, spero con tutto il cuore che abbia capito. Lui non prende nessuna iniziativa, sono un attimo in stasi, non so cosa dire, l’occasione si presenta quando gli dico che un accessorio a forma di fiore sulla scarpa non mi convince, lui in modo professionale mi comunica che il loro laboratorio può effettuare la modifica in una oretta. A Questo punto gioco il tutto per tutto, gli dico che sarebbe ottima soluzione, ma che non potevo aspettare perché avevo un impegno e che le scarpe e la borsa mi servivano per il giorno dopo, stavo quasi per chiederlo quando con mia grande gioia, si offre di portarmeli lui a casa alla chiusura del negozio, dalla gioia sto quasi per baciarlo, ma poi cerco di restare calma, ci salutiamo con un sorriso da parte mia che vuole lasciargli capire altro, quando salgo in macchina mi accorgo di essermi cosi eccitata da essere tutta bagnata. Appena giunta a casa corro subito da Alberto a raccontargli tutto, non posso nascondere la mia euforia e lui mi sorride, poi è lui che mi propone di accoglierlo da sola e vedere come va, nel caso tutto fosse proceduto per il meglio lui, che nell’attesa restava nascosto, si sarebbe fatto vivo ed avrebbe rassicurato Omar che non c’erano problemi, poi aggiunge che toccava a me trovare il modo per circuirlo. Già 1 ora prima dell’orario del suo arrivo ero in piena fibrillazione, non avevo ancora in mente cosa fare, dopo aver fatto una doccia, avevo deciso di restare in accappatoio, qui con solo accappatoio e nuda sotto ero scesa, avevo messo della musica latinoamericana perché mi rilassa e poi mentre aspettavo l’unica cosa che mi veniva in mente era quella di provare di nuovo scarpe in modo che avesse di nuovo occasione per scrutarmi bene, ma stavolta avrebbe osservato la mia nudità. Quando sento il citofono il cuore inizia a battermi, sono nervosa mi sudano le mani, lo osservo mentre percorre il viale appena sale gli ultimo scalini apro la porta e lo faccio entrare, lo invito a sedere ma non accetta nulla da bere, è palesemente emozionato ed a disagio anche lui, sto quasi chiedendogli se mi fa provare di nuovo le scarpe che lui dice:Lei ama la musica latinoamericana?Si molto, a te piace?Moltissimo, ma mi piacciono anche i balli latinoamericaniDavvero! Anche a me. Dai fammi fare un ballo.Dicendo così lo prendo per mano e lo porto al centro della sala, quando iniziamo a ballare, Alberto dallo studio sbircia e mi fa segno che va bene con pollice alzato, mi sento sicura e tranquilla sapendo che lui è in casa e poi arriverà. Omar è un bravissimo ballerino, il ballo e molto sensuale e strusciandoci, con mio grande piacere sento che è eccitato. Mentre balliamo sento che la cintura dell’accappatoi lentamente si sta slacciando, non ci penso nemmeno a stringerla e dopo qualche di danza si slaccia completamente, inizialmente essendo stretti lui non se ne accorge, ma poi lo nota, è impacciato e non sa che fare, mi stringo di più a lui e, quando con le sue labbra bacio il mio collo, gemo di piacere, ed allora sono io che gli do un bacio in bocca, a questo punto tutto è più semplice sento le sue mani esplorare il mio corpo che rabbrividisce ad ogni carezza, in preda alla frenesia inizio a spogliarlo fino a che anche lui non è completamente nudo, le pettegole avevano ragione, il suo sesso è notevole, smanio dal desiderio di averlo dentro di me. Lo invito a seguirmi in camera, riesco a intravedere Alberto dietro la porta dello studio, arrivati in camera mi stendo sul letto, lui non mi viene sopra ma affonda la sua bocca fra le mie gambe ed inizia a baciarmi. Alberto è dietro la porta e mi fa segno che tutto è ok, poi non vedo e non capisco più nulla, i suoi baci mi fanno provare un orgasmo intenso che fanno tremare tutto il mio corpo, poi sono io che mi occupo del suo sesso, lo afferro lo accarezzo lo masturbo, poi inizio a baciarlo e poi lo ingoio solo in parte visto la sua consistenza. Quando infine viene sopra di me e con molto delicatezza si fa strada, sento un piacere grandissimo non è nemmeno tutto dentro di me ed inizio ad avere uno orgasmo, questo lo facilita a entrare tutto, resto a bocca aperta sia per la dimensione che per il piacere, continuo ad aver orgasmi uno dietro l’altro, sento che il suo sesso mi riempie tutta e quando lo sento venire dentro di me urlo dal grande piacere. Lui resta dentro di me lo sento ammosciarsi lentamente, ed è a quel punto che mi rendo conto che Alberto non si è aggiunto a noi, guardo verso la porta e non lo vedo. Sarei tentata di chiamarlo a voce alta, ma non so come la prenderebbe Omar, non so cosa fare, è Omar che mi viene in aiuto, mi dice che a malincuore deve andare, non sapeva che ci sarebbero stati questi risvolti ed aveva un impegno, scendiamo in sala nudi, spero che Alberto spunti, ma non c’è traccia di lui, una strana agitazione mi assale, non so a cosa pensare, indosso l’accappatoio mentre Omar si riveste e poi mi saluta con un lieve bacio sulle labbra ed a questo punto arriva Alberto:Perché non sei venuto? Eravamo d’accordo che arrivaviAmore, se mi presentavo, forse la sua reazione sarebbe stata diversa da quella che pensavamoAmore abbiamo un patto che non lo facciamo mai da soli ed io ti aspettavoStavi godendo tanto, sapevo che lui ti piaceva. Non devi sentirti in colpa ho deciso cosìLa decisione di Alberto mi lascia un po' perplessa sento un misto di disagio ma anche di gratitudine nei suoi confronti, siedo sul divano accanto a lui che mi dice che ero bellissima mentre godevo poi mi bacia ed inizia ad accarezzarmi il seno, allungo le mani sul suo sesso, logicamente è eccitato ed anche molto lo bacio poi lo prendo per mano e ci avviamo in camera da letto, voglio fare l’amore con lui, ma non perché mi sento in colpa, desidero fare l’amore con lui perché ancora una volta mi ha dimostrato quanto mi ama.
2477
1
4 years ago
irene_alberto,
67/67
Last visit: 3 years ago
-
PRIMA TRASGRESSIONE
Gli stravolgimenti nella vita delle persone a volte arrivano all’improvviso, per caso, senza cercarli, senza valutare se si è pronti o no ad accettarli, sta poi a ognuno di noi viverli valutarli per poi decidere se proseguire un determinato sentiero, oppure cambiare percorso. A noi è successo, non ne siamo rimasti stravolti, abbiamo vissuto la novità in tutta la sua interezza, per poi decidere, non di percorre quella strada ma nemmeno di abbandonarla, di comune accordo abbiamo deciso di percorrerla in parallelo per avere la possibilità, quando ne abbiamo voglia, di tornare a percorrerla per un breve tratto. Siamo, Serena 40 anni, bionda, un fisico eccellente donata di classe innata e di gusti raffinati di professione Docente di storia dell’arte in un istituto superiore, Angelo 45enne, non eccessivamente alto con incipiente calvizie, con un passato non proprio limpido motivo per cui riesce a barcamenarsi in qualunque situazione anche in quelle di una certa pericolosità, di professione direttore amministrativo in un ente pubblico. Risediamo in una città del nord, viviamo in una villetta che abbiamo sognato da sempre, non eccessivamente grande, non abbiamo figli, ma con un ampio giardino un grande patio dove poter organizzare feste e la ciliegina sulla torta una bella piscina dove da metà primavera in poi passiamo i nostri pomeriggi. Economicamente non abbiamo problemi, potremmo dire che siamo benestanti, usiamo i nostri risparmi in viaggi alla scoperta di nuovi posti approfittando del fatto che possiamo usufruire di 2 mesi di ferie. Viviamo la nostra sessualità, fatta di frequenti ed appaganti rapporti, ma in modo normale, a letto non ci poniamo limiti, ci piace fare sesso ed approfittiamo dell’avere molto tempo liberi riuscendo a volte a farlo anche 2/3 volte al giorno. Leggendo o guardando su internet, non essendo bacchettoni eravamo venuti a conoscenza che esistevano coppie ed anche locali dove la gente con desiderio di trasgredire poteva dare libero sfogo alle proprie voglie, essendo di idee liberali abbiamo pensato che ognuno può nell’intimità la propria sessualità come più gli aggrada, noi eravamo soddisfatti della nostra e non avevamo mai avuto occasione di parlare con coppie trasgressive. L’incontro che ci aveva fatto conoscere a fondo una coppia di queste era accaduto durante una crociera, quell’anno avevamo optato per una vacanza di una settimana nella Grecia classica, per visitare monumenti e musei e l’altra settimana per una crociera nelle isole greche ed in Turchia. La prima sera della crociera, per la cena, ci viene assegnato il posto a tavola insieme ad una coppia di italiani, Aldo e Cristina veneti sui 30 anni, sono una coppia socievole e molto simpatica, al contrario di noi che avevamo cercato anche la vacanza culturale loro cercavano solo il divertimento, perlomeno non negavano il loro poco interesse per la cultura, essendoci simpatici non avevamo avuto nessun problema ad accettare di fare l’escursione a terra in loro compagnia. Il mattino dopo, quando sbarchiamo per l’escursione nell’isola, noi ci eravamo vestiti all’occorrenza, con pantaloncini maglietta e delle comode espadrillas ai pieni e con comodo zainetto a spalla, con nostra sorpresa loro erano vestiti come se dovessero andare in centro città a fare shopping, lui pantaloni e camicia bianca di lino, lei una gonna a fiori ampia con top in tinta e scarpe con tacco altissimo. Serena mi guarda in modo perplesso, non posso far altro che fare spallucce e prendere atto che eventuali escursioni in qualche sentiero impervio era da escludere, rassegnati ci avviamo alla scoperta dell’isola, che essendo abbastanza piccola aveva poco da offrire, sarebbe stato interessante salire sulla cima per osservare il panorama dell’arcipelago, ma visto il loro abbigliamento lo avevamo escluso a priori. Il paesino era a picco sul mare ed avevamo deciso, almeno, di inoltrarci lungo le scalinate per vedere la parte alta, mentre salivano una ripida scalinata, Serena mi dava un leggero colpo del gomito e facendo una espressione da grossa sorpresa mi faceva segno di osservare Cristina, quando giro lo sguardo verso di loro che sono un paio di metri davanti a noi, resto sorpreso anche io, ad ogni passo che fa, Cristina mette in mostra il suo sedere nudo non avendo indossato le mutande, con Serena ci scambiamo un sorriso ma tutto finisce lì, poiché subito dopo iniziamo la discesa. Arrivati nel cento del paese, per non essere scortesi, accettiamo di accompagnarli in un giro sulla via principale dove Cristina aveva intenzione di fare shopping, Serena accetta di buon grado poiché anche lei intenzionata a fare shopping, ad un certo punto entriamo in un negozio di calzature, le donne hanno visto delle scarpe che gli piacciono ed è in questa situazione che abbiamo la prima sorpresa. Le donne sono sedute su un divanetto mentre il proprietario/commesso li aiuta a provare le calzature, con Serena procede tutto normalmente ma Cristina quando il commesso l’aiuta a indossare le scarpe, di proposito, almeno così ci sembra, allarga le gambe in modo che il commesso inginocchiato davanti a lei possa osservare il suo sesso nudo. L’espressione del commesso ha anche un po' si esilarante, inizia a sudare, deglutisce a vuoto e balbetta quando deve parlare, Serena sceglie subito un paio di sandali, poi si alza e viene accanto a me, al suo posto accanto a Cristina siede Aldo, che invita Cristina a provare altro, davanti al sempre più impacciato commesso che adesso non riesce a distogliere gli occhi dal sesso di Cristina. Anche lei alla fine opta per un paio di sandali, chiedendo al commesso se fosse possibile fare una piccola modifica, dicendogli che sarebbe passata a ritirarle nel pomeriggio, si mettono d’accordo che sarebbero passati dopo pranzo, visto che dopo dovevamo imbarcarci, il commesso acconsente anche se era orario di chiusura. Continuiamo la passeggiata alla ricerca di un ristorante che troviamo in riva al mare, pranziamo in allegria, assaggiando le specialità locali, alla fine del pranzo visto che mancavano ancora 2 orette all’imbarco, Aldo ci propone, visto che noi eravamo interessati a visitare l’isola, di continuare il giro mentre loro tornavano al negozio a ritirare sandali, ci mettiamo d’accordo su punto dove trovarci e ci dividiamo. Il paese era molto piccolo e finire di visitarlo ci aveva occupato meno tempo del previsto, a questo punto decidiamo di ritornare al negozio in cerca di loro due, quando arriviamo al negozio è completamente chiuso, non solo la porta come tutti gli altri ma anche la serranda abbassata, ci scambiamo uno sguardo perplesso poi non sapendo cosa fare, visto che eravamo a pochi metri dal punto di ritrovo e li avremmo sicuramente visti se arrivavano ci siamo accomodati al tavolino di un bar a bere qualcosa. Il tempo era passato, ormai mancava solo una mezzoretta per imbarcarci, il molo era a un centinaio di metri da dove eravamo, stavamo quasi decidendo di avviarci quando la saracinesca del negozio si alza, insieme al proprietario compaiono Aldo e Cristina, siamo sorpresi dal modo fin troppo amichevole con cui si salutano, ma pensiamo che non ci riguarda ed una volta che ci raggiungono ci avviamo all’imbarco, a bordo ci salutiamo dandoci appuntamento per la cena e raggiungiamo la nostra cabina. Sono sdraiato a letto, dopo aver fatto una doccia, in attesa che anche Serena finisca, quando esce dal bagno mi raggiunge e si sdraia accanto a me, quando mentre la bacio, infilo la mano sotto l’accappatoio e raggiungo il suo seno, lei di scosta leggermente da me mettendosi seduta sul letto e fissandomi mi chiede:
- Amore cosa ne pensi di Aldo e Cristina?
- Non saprei, li conosciamo da poche ore. Ti riferisci al fatto che vada in giro senza intimo?
- Non solo a quello, sono rimasta basita a vedere che apriva gambe davanti a commesso. Lo faceva di proposito, e Aldo sembrava sorridesse come se gli facesse piacere
- Solo quello? Li hai osservati bene quando sono usciti dal negozio? E poi perché tutto chiuso?
- Vuoi dire che è successo qualcosa? Si in effetti avevano l’aria un po' strana.
Attiro a me Serena ed inizio a baciarla, adesso si lascia aprire l’accappatoio ed accetta le mie carezze, raggiungo subito il suo sesso e la sento già bagnatissima, bastano poche carezze e lei mi attira sopra di lei, è chiaro che desidera essere penetrata, scivolo dentro di lei con facilità poi mentre sono dentro gli chiedo:
- Tu al posto suo avresti provocato il commesso?
- Amore, io non esco mai senza mutandine, mi sento a disagio
- Non dico quello. Ti faresti guardare come ha fatto lei?
- Non saprei, è stata una cosa strana. Il commesso, poverino, non capiva più nulla.
- A quanto sembra, se le mie supposizioni sono esatte, dopo è stato premiato.
- Dici che hanno fatto sesso? Ma Cristina non era sola.
- Io credo di si. Forse Aldo ha partecipato anche, oppure osservava
- Assurdo dai. Non penso che tu staresti a osservare mentre lo faccio con un altro.
- Ma a te ecciterebbe farlo con me insieme ad un altro? Con tutte e due intendo.
Serena non risponde, mi stringe e mi bacia con trasporto, inizia ad assecondare i miei movimenti iniziando a muovere il suo bacino e quando sento contrarsi il suo corpo in preda all’orgasmo godo insieme a lei. Ci prepariamo senza ritornare sul discorso e raggiungiamo Aldo e Cristina a cena che ci accolgono in modo caloroso, durante la cena tutte e due fanno battute a doppio senso, ma è dopo, mentre siamo nel grande salone che iniziano a parlarci, all’inizio facendo attenzione a non scandalizzarci, ma poi quando hanno certezza che non avremmo avuto strane reazioni, in modo quasi naturale ci raccontano tutto. Ammettono che Serena ha provocato di proposito il commesso e poi ci confermano, come avevamo sospettato, che il pomeriggio avevano fatto sesso insieme al commesso, aggiungono che sono una coppia aperta e trasgressiva, gli piace fare sesso con altre coppie scambiandosi di partner. Logicamente restiamo sorpresi, ma loro non sembra abbiano problemi, nemmeno alle nostre domande frutto della nostra curiosità, ci descrivono il loro modo di pensare e vivere le situazioni che si creano. In linea generale e, dal loro punto di vista, non ci sarebbe nulla da obiettare, sono ambedue d’accordo e non sono gelosi, ma in una coppia normale ci sono tanti scogli da superare, alla fine in modo educato e gentile, concludono dicendo che ci trovano unna coppia molto carina e che se volessimo provare questa nuova esperienza sarebbero molto contenti di viverla insieme a noi. Dire che rimaniamo basiti e spiazzati dalla loro proposta è poco, ci guardiamo meravigliati senza dire più nulla, loro capiscono il nostro stato d’animo ed educatamente cambiano discorso, poi per ristabilire una atmosfera più rilassata ci propongono di spostarci nel salone discoteca, lì anche a causa della musica ad alto volume, è difficile continuare a chiacchierare. Durante il resto della serata, balliamo parecchio, scambiandoci come coppie, si ride e si scherza ma non possiamo fare a meno, come mi confermerà poi Serena, che i loro corpi cercano il contatto con più insistenza, Cristina sorride in modo trionfale quando sente la mia eccitazione, ma invece di scostarsi si struscia contro di me con maggiore insistenza facendomi capire che desidererebbe andare ben oltre. Quando rientriamo in cabina, dopo averli salutati, stranamente con Serena, non accenniamo alle loro confessioni ed alla loro sfacciata proposta, facciamo l’amore con una intensità diversa dal solito, sicuramente la loro proposta in noi ha scatenato una libidine sopita che adesso esplode facendoci godere in un modo diverso ma molto intenso. Nei giorni che seguirono tutto procedeva normalmente con eccezione di quando facevamo l’amore, avevo iniziato a fantasticare di accettare loro proposta e mentre facevamo sesso provavo a descrivere a Serena cosa sarebbe potuto succedere, lei ad ascoltarmi si eccitava moltissimo lasciandosi andare alle fantasie, ma tutto succedeva solo quando facevamo l’amore, poi un giorno mentre eravamo a letto rilassati io gli avevo chiesto:
- Amore ma a te piacerebbe provare questa esperienza?
- Boh non so. Quando me ne parli mi fa eccitare, ma l’idea di una cosa organizzata e obbligata non mi piace molto. Non so, forse se nascesse per caso potrebbe succedere, ma sapere già prima no.
- Mi vuoi dire che se capitasse in un certo contesto ti lasceresti andare?
- Forse, ma non so come mi comporterei. Ma tanto non succederà loro organizzano a priori.
Visto che anche a me intrigava l’esperienza, nello stesso modo che la concepiva Serena, quel giorno a pranzo in un momento in cui ero rimasto solo con Cristina, l’avevo messa al corrente di quello che avevamo parlato, aggiungendo anche che Serena non gradiva le volgarità tantomeno le cose programmate, lei ne era rimasta piacevolmente sorpresa aggiungendo che ne avrebbe parlato con Aldo e poi creare situazione. Quella sera a cena, Aldo, dicendoci che il giorno dopo saremmo arrivati a Mikonos e che saremmo salpati il giorno dopo, ci proponeva di passare la serata e parte della notte a terra, loro la conoscevano già e conoscevamo molti locali trasgressivi dell’isola, quando io aggiungevo che avevo letto che l’isola era il paradiso dei gay, mi rispondeva che si in effetti era vero, ma c’era di tutto e volendo nei locali trasgressivi ogni orientamento sessuale aveva occasione di divertirsi. Dopo cena andiamo a ballare, Cristina mi comunica che aveva parlato con Aldo aggiungendo anche che l’ideale sarebbe stato se li avessimo invitati a bere qualcosa in cabina, avevo notato che Serena, mentre ballava con Aldo chiacchierava e rideva alle sue battute, sembrava si stesse creando un certo feeling, ma anche un po' di gelosia da parte mia, soprattutto quando ritornando al tavolo si tenevano per mano, lei si era accorta ed aveva prontamente mollato la sua mano, per un attimo mi era passata per la mente l’idea di lasciare perdere tutto, poi l’eccitazione aveva preso il sopravvento ero stato io a lanciare idea di andare in cabina, proposta gradita da tutti. Dentro noi pur non parlando, eravamo coscienti che sicuramente qualcosa sarebbe successo, mentre camminavamo io avevo avuto occasione di sussurrare a Serena
- Amore se dovesse succedere qualcosa, solo sesso, niente sentimento, avrei crisi gelosia
- Vale la stessa cosa per me. prometti anche che se non me la sento nemmeno tu farai nulla.
- Lo stesso deve valere per te. Poi non è detto che succeda.
In cabina l’atmosfera diventa subito elettrizzante, vista l’esiguità degli spazi siamo seduti tutti sul letto, quando all’improvviso smettiamo tutti di parlare, scatta come un segnale, siamo tutti consapevoli che qualcosa sta per succedere, io e Serena non riusciamo a trattenere il nostro disagio, quando Aldo appoggia una mano sulla coscia di Serena lei si stringe a me e mi bacia, mentre la mano di Aldo sale lungo la sua coscia la sento tremare, mentre è stretta a me ed allora gli sussurro “lo vuoi”? lei con la testa fa cenno di si ma si stringe di più a me e quando infine la mano raggiunge il suo sesso, ha un gemito di piacere. Da seduti ci mettiamo sdraiati, sempre restando abbracciati e continuando a baciarci mentre le mani di Aldo continuano a esplorare il corpo di Serena, insieme a lui iniziamo a spogliarla, io mi occupo della parte superiore e lui di quella inferiore, Cristina si è denudata velocemente ed adesso stesa al mio fianco inizia a slacciarmi i pantaloni, ed in un attimo siamo tutti nudi tranne Aldo, che dopo aver delicatamente sfilato il perizoma a Serena ha affondato la testa fra le gambe di Irene che continua a gemere restando abbracciata a me, mentre adesso anche Cristina ha iniziato a baciare e succhiare il mio sesso. Quando Aldo si alza per denudarsi anche lui, Serena non smette di osservarlo, ha un bel fisico, e quando infine è completamente nudo Serena osserva il suo sesso con desiderio, quando lui si avvicina con la chiara intenzione di penetrarla di nuovo chiedo a Serena se desidera farlo, questa volta fa cenno di sì con la testa in modo più convinto. Cristina si appresta a venirmi sopra, ma gli faccio cenno di attendere, voglio osservare bene il momento in cui la penetra, vedo i sessi che si avvicinano e, quando dolcemente, Aldo la penetra entrando fino in fondo, Serena apre la bocca come per far uscire un suono, la sua espressione è al contempo meravigliata ed eccitata, poi mentre lui inizia a muoversi dentro di lei inizia a gemere di piacere. Nel frattempo anche Cristina venutami sopra ha inghiottito dentro di lei tutto il mio sesso, adesso si muove leggermente sopra di me facendomi provare un intenso piacere, continuo a baciare Serena, forse perché inconsciamente non gradisco vede Aldo che la bacia, continuo a chiedergli se gli piace ricevendo in risposta dei lunghi gemiti di piacere, e quando inizia a stringermi forte capisco che è il momento ed infatti gode urlando di piacere, ed a questo punto godo anche io. Loro di fermano e ci osservano, non hanno goduto con noi, ma non sembra gli importi molto, quando dopo esserci ripresi glielo facciamo notare, ci rispondono che se avranno occasione di godere dopo, sempre se noi abbiamo voglia di continuare. Restiamo seduti sul letto a dissetarci, io osservo bene il corpo, molto bello, di Cristina che mi tiene una mano sulle spalle, mi accorgo che Serena dal canto suo, spesso guarda il sesso ancora in piena erezione di Aldo per poi anche lei appoggiare una mano sulla sua coscia. Quando smettiamo di bere, restiamo ancora di nuovo tutti muti, ma l’atmosfera al contrario di prima è meno tesa, Serena lentamente dalla coscia risale fino a circondare con la mano il sesso di Aldo, che si sdraia sulla schiena lasciandola fare, lei dopo averlo accarezzato si piega ed inizia a leccarlo in tutta la sua lunghezza, poi lo prende tutto in bocca cominciando a succhiarlo. Invito Cristina a sdraiarsi e come aveva fatto Aldo con Serena inizio a leccarla, le parti si sono invertite, seguiamo lo stesso clichè seguito da loro, io penetro Cristina che è sotto di me, mentre Serena accogli dentro di sè il sesso di Aldo. Ci muoviamo lentamente cercando di farli arrivare all’orgasmo e quando godono anche noi ci lasciamo andare godendo insieme. Quando infine loro vanno via, restiamo a lungo abbracciati scambiandoci le impressioni sulle sensazioni provate, ci è piaciuto molto ance se a tratti tutte e due abbiamo provato attimi di gelosia, concordiamo fra noi il comportamento da tenere in future occasioni proprio per evitare che possa nascere gelosia. Quando ironicamente faccio notare a Serena che se stiamo cercando delle regole sul come comportarci è chiaramente palese che abbiamo intenzione di ripetere esperienza, lei sorride aggiungendo soltanto che non è obbligatorio ma che da parte sua non gradirebbe qualcosa organizzata a tavolino, mentre chiacchieravamo, non aveva smesso di accarezzare il mio sesso che adesso è di nuovo in erezione, mi osserva con un sorriso sbarazzino e poi mi dice “scopami”. Resto sorpreso dal vocabolo usato da Serena, ma capisco che ancora l’eccitazione è notevole ed ha usato il vocabolo scopami, in senso liberatorio e per sancire un nuovo tipo di disinibizione, facciamo l’amore pensando a procurarci il massimo piacere e poi ci addormentiamo esausti. Il giorno dopo arriviamo a Mikonos l’isola è molto bella ma anche molto affollata, tutti turisti, facciamo un giro per il paese, poi andiamo in spiaggia con accanto ristorante dove poter mangiare, restiamo fin quasi al tramonto poi torniamo a bordo per cambiarci, Cristina consiglia a Serena, se lo gradisce, di scegliere vestito sex e poi facendogli occhiolino aggiunge anche che sia facilmente sfilabile nel caso ci dovesse capitare occasione adatta. Quando raggiungiamo il locale dove ci porta Aldo loro, come ci avevano preannunciato, si defilano con voglia di cercare qualche avventura lasciandoci liberi di fare quello che vogliamo. Il locale è molto bello, con musica dal vivo e gente che balla, fuori una grande terrazza con tavolini dà la possibilità di godere di un panorama fantastico. La gente che lo frequenta sembra sia di tutti orientamenti sessuali, ballando abbiamo intravisto baciarsi coppie uomo/uomo ma anche donna/donna, cerchiamo di non farci caso e quando iniziamo a sentire caldo usciamo sul terrazzo a bere un drink, siamo seduti su un divanetto un po' appartato, in un divano di fronte a noi una coppia si sta scambiando effusioni abbastanza spinte, facciamo finta di non guardarli e poi anche noi iniziamo a baciarci ed accarezzarci, la sento bagnata:
- Amore sei tutta bagnata un lago di umori. Ti eccita il posto?
- Il posto è eccitante ma tutto è cosi nuovo e mi fa eccitare
Mentre parliamo accanto a noi siede una ragazza bionda, poi guardandola bene ci rendiamo conto che non è una donna ma un travestito, attacca bottone chiedendoci di dove siamo, in inglese riusciamo a capirci, lei è olandese, quando gli diciamo che siamo italiani inizia a elogiarci, diventa piacevole parlare e Serena lo trova simpatico. Dopo il secondo drink offertoci dal travestito olandese, Serena a causa dell’alcol è più spigliata, è lei a capire che Sissy ci sta invitando a casa sua ed accetta ancora prima che io mi renda conto, e quando ci invita a seguirlo lei mi prende per mano e gli andiamo dietro, ma mi viene un dubbio e chiedo
- Amore ma chi ha invitato da lui per bere?
- Si! ci ha invitato a bere qualcosa a casa sua. Ha appartamento in affitto.
- Penso che spera si vada oltre il bere un drink. In quel caso che si fa?
- Non siamo obbligati a fare nulla, a essere sincera mi ispira una esperienza del genere, sono curiosa
- Ok, se a te va bene. Non vorrei però che mirasse solo a me, non ho mai avuto esperienze gay.
Anche in casa al chiarore delle luci, Sissy se non guardata bene sembra davvero una donna, fa molta impressione la sua altezza, notevole, ed i lunghi capelli biondi naturali, ci fa accomodare su delle poltroncine in terrazzo e prepara subito un altro drink, che quando l’assaggio noto che ha esagerato molto con l’alcool, sono certo che se Serena lo beve tutto perderà gli ultimi freni inibitori, ed infatti succede quello che prevedevo. Una volta terminato drink, Serena è palesemente alticcia, ride spesso e poi ad un certo punto rivolta a Sissy gli dice che non aveva mai visto un travestito e che era molto curiosa a vedere come era messo sotto gonna, Sissy sorridendo gli risponde che se vuole è libera di alzargli gonna, dicendo questo però la invita a entrare in casa visto che nei balconi vicini ci sono altre persone, si alzano per entrare e Serena guardandomi dice:
- Amore tu non vieni? Senza te io non entro.
- Sei tu la curiosa. Sai bene che poi si andrà oltre. Lo vuoi?
- Lo voglio solo se lo vuoi anche tu e solo se siamo insieme.
Seguiamo Sissy in camera, che ci invita a sedere sul letto, poi si mette in piedi davanti a Serena dicendogli che se vuole può togliersi curiosità. Ormai non può più tirarsi indietro, ridendo per celare l’imbarazzo gli alza la gonna fino a che sotto un minuscolo perizoma non appare un sesso di buone proporzioni, Serena fa la meravigliata e poi lascia cadere la gonna, ma a questo punto Sissy davanti a inizia a spogliarsi ed in un attimo resta nudo, poi invita noi a fare altrettanto, Serena ride di nuovo poi mi guarda sempre ridendo e mi dice:
- Dai! Facciamolo, ormai a questo punto inutile tirarsi indietro
- Sei sicura di volerlo? Non è che poi te ne pentirai?
Senza rispondermi si alza in piedi ed in un attimo anche lei è nuda, poi mi guardano e senza dire nulla si avvicinano a me ed iniziano a spogliarmi quando finiscono siamo già stesi a letto, Sissy con sguardo voglioso osserva il mio sesso, sono un po' impacciato, mi affianco a Serena e di lato la penetro, è già molto bagnata quindi sono facilitato nella penetrazione, Sissy avvicina il sesso alla sua bocca e lei tenendolo con una mano inizia a leccarlo e succhiarlo e ben presto assume dimensioni notevoli, sento che è eccitatissima ed infatti ha un orgasmo subito, è bello sentire i suoi umori che bagnano il mio sesso, ma non esco da lei continuo a stare dentro, mentre lei dopo aver preso respiro continua ancora a occuparsi del sesso di Sissy per poi dirmi se poteva farlo con lui. Mi stacco da lei e vengo sostituito da Sissy, che anche se è ben dotato entra dentro tutto. Mi avvicino a porgere alle labbra di Serena il mio sesso, lei inizia a succhiarlo ma anche Sissy si avventa sul mio sesso e lo fagocita, lo ingoia tutto ed inizia a muoversi in modo più veloce dentro Serena che inizia a godere poi anche io godo in bocca a Sissy che ingoia tutto non mollandomi un attimo per poi all’ennesimo orgasmo godere anche lui. Ci rilassiamo un po', poi ci congediamo e decidiamo di tornare a bordo, anche se Sissy ci aveva chiesto se fossimo rimasti ancora perché voleva essere penetrato da me. Quando usciamo e ci avviamo alla nave, per tutto il percorso Serena ha una risata isterica, non riesce a smettere, quando siamo in cabina crolla di colpo quasi addormentata, mi sdraio accanto a lei che poco dopo, forse avendo smaltito i fumi dell’alcool si accuccia accanto a me in cerca di coccole, restiamo a coccolarci a lungo, ma quando sente che sono di nuovo eccitato, ha una frenesia sessuale che mi sconvolge, facciamo l’amore a lungo come se fosse la prima volta per poi alla fine addormentarci distrutti.
5197
4
4 years ago
irene_alberto,
67/67
Last visit: 3 years ago
-
Finalmente cornuto!
Mi chiamo Ettore, ho cinquantasette anni, e da tempo ho acquistato una villetta bifamigliare in una nuova zona della città. L’idea era di avere un appartamento per me e uno da affittare, poiche sono solo, niente figli e sono vedovo. Ho fatto questo investimento e ho selezionato i nuovi inquilini. Su questo sono molto esigente, li voglio con lei troia e lui cornuto. La coppia che ha affittato il mio appartamento mi fa ben sperare. Appena giunti mi sono reso conto di due cose: lui Michele, abile commerciante mentre lei, Marina è una bella donna che sa come farsi ubbidire da lui. Ben presto sono diventato il salvagente di lei che mi cercava per ogni cosa e il confidente di lui che per le attenzioni che dedico a lei, non finisce mai di ringraziarmi. Marina è una bella donna. Alta, quarta di seno e veste sempre molto elegante. Lavora come direttrice di un settore di una importante Azienda nazionale. Bella, colta, ha l’aria di una che il cazzo lo ama, ma che lo prende di nascosto del marito. In passato con la complicità di mia moglie, ho goduto nel sottomettere giovani donne, mentre mia moglie umiliava e sottometteva i relativi mariti. Col tempo ho creato un gruppo di persone che come me amano giocare con le mogli troie di mariti cornuti. Lei mi è piaciuta subito e ho già iniziato ad avere una certa confidenza, specie quando lui è assente per lavoro. Una volta mi sono fatto vedere anche nudo. La natura mi ha fornito un attrezzo decisamente grosso e lungo. Lo ha ammirato cercando di non farsi vedere da me, che in realtà lo mostravo di proposito. Poco dopo il loro arrivo li ho invitati a cena. Per tutta la sera mentre riempivo continuamente il bicchiere di vino a lui, facevo la corte a lei che gradiva molto, così si è instaurata una certa confidenza anche con lei. Lui invece dopo quella sera, mi ha confessato che vorrebbe che sua moglie scopasse con un altro uomo. Io gli ho fatto capire che la cosa deve avvenire in maniera naturale, altrimenti si rischia di rovinare tutto, anche il matrimonio. Lui un po’ preoccupato mi ha chiesto se avevo esperienza. Quando gli ho risposto che in passato mi ero occupato di queste cose si è sentito subito sollevato. Mi ha raccontato di come sia troia a letto. Lo prende in tutti i buchi, e ingoia tutto. Oggi sto mettendo ordine in giardino, sono vestito solo con dei pantaloncini che evidenziano molto il pacco, mentre lei sta usando un notebook seduta sotto la veranda. Mi osserva con finta indifferenza, è vestita solo con una tunica leggera bianca e sotto non deve avere nulla perchè quando si è girata per salutarmi i capezzoli duri hanno teso il tessuto evidenziano lo splendido seno. Lui è a un convegno di lavoro, poco lontano dalla città, e all’improvviso un imprevisto semplifica tutte le cose, avviene una lieve scossa di terremoto.
Marina
Mi chiamo Marina, ho quaranta sei anni, e da quasi venti cinque sono sposata con Michele. Lavoro, per una azienda nazionale e ho raggiunto un buon livello di carriera anche grazie alla mia intraprendenza e a una bella forma fisica. Sono alta uno e ottanta, quarta di seno, cosce lunghe e belle, culo da favola, e labbra carnose che amano succhiare un bel cazzo. Appena terminati gli studi, un mio conoscente mi disse di rivolgermi a una persona che dirigeva un settore importante di questa azienda dove io volevo essere impiegata. Sono andata a parlare con lui senza tanti giri di parole mi disse che il posto c’era, ma bisognava pagarlo. Io ho capito subito come funzionava la cosa, e senza indugio gli ho detto che ero, giovane, appena laureata, e vergine, ma desiderosa d’imparare tutto. Un mese dopo ero la sua segretaria e la sua troia. Mi ha sverginato in tutto e per tutto. Ho imparato da lui ha succhiare il cazzo e bere sborra, a farmi scopare, e prenderlo in culo con molta soddisfazione. Dopo due anni ho scoperto che si liberava un posto di rilievo, io lo volevo, quindi mi sono rivolta al vice presidente che sapevo essere un vero porco. Alla mia richiesta di promozione ha risposto facendomi appoggiare i gomiti sulla sua scrivania e mi ha inculato in piedi con molto piacere per entrambi. Ovvio che la promozione è stata mia. Da tempo avevo conosciuto Michele, mi era simpatico anche se ha undici anni più di me, quando mi ha chiesto di sposarlo ho accetto. La vita matrimoniale si è rivelata subito per quello che è, monotona e poco soddisfacente, specie nel sesso. Lui ha un modesto cazzetto che all’inizio me lo sono fatto bastare, ma poi col tempo e l’età, non è più riuscito a soddisfare il mio crescente appetito sessuale. Per fortuna ho imparato a soddisfare le mie voglie diversamente. Lo scorso anno, mentre eravamo in vacanza, ho fatto una scoperta molto interessante. Il direttore del villaggio, aveva notato che amavo pendere il sole in topless, e mi ha fatto capire che a lui la cosa era molto gradita. Potete immaginare quanto ha fatto piacere a me scoprire che a mio marito la cosa non dispiaceva e che mi incoraggiava a frequentarlo. In breve mi ha scopato due sere di fila mentre mio marito dormiva beato con l’aiuto di alcuni bicchieri di vino di troppo. Dopo quel fatto ha preso forma dentro di me il desiderio di cornificarlo alla luce del sole e questo mi eccita tanto. Farlo cornuto con il suo benestare semplificherebbe tanto le cose anche fra noi. Circa due mesi fa è cambiato il presidente della mia azienda. La nuova dirigente, una bella donna mi ha convocato nel suo ufficio. Mi ha fatto i complimenti per il mio, operato, e poiche è fortemente convinta che il potere lo devono amministrare le donne, mi ha chiesto di occuparmi di un settore dell’azienda, lasciato molto alla deriva dalla precedente amministrazione. Mentre mi parlava era in piedi davanti a me. Mi osservava e quando ho accettato l’incarico e la nuova promozione la sua bocca si è incollata alla mia per un bacio davvero unico, bello, intenso e ricco di piacere e passione.
“Mi sei piaciuta subito appena ti ho visto. Faccio molto affidamento su di te per il lavoro e ti do carta bianca, ma vienimi a trovare spesso, il tuo corpo mi eccita tantissimo. “
Dopo quella volta, ci sentiamo spesso. Quasi una o due volte al mese passiamo un pomeriggio a giocare fra noi donne, assieme altre tre che lei ha messo in posti di comando, traendone tanto piacere, anche se il cazzo resta in cima alle mie preferenze. Per poter svolgere più agevolmente il mio nuovo incarico abbiamo preso in affitto questa villetta situata in una comoda posizione nelle vicinanze del mio ufficio. Ettore il proprietario è un bel maschio, maturo, possente, fisico asciutto e ben curato. Mi intriga il suo sguardo, credo che alla fine se devo fare le corna a mio marito con il suo benestare direi che Ettore è l’elemento giusto. Una volta, l’ho anche visto nudo e cavoli!! ha un cazzo che in posizione di riposo è veramente notevole. Mi sono bagnata solo a vederlo, quando ho immaginato di averlo dentro ho goduto subito. Una sera ci ha invito a cena. Mi ha fatto la corte con mio marito che rideva beato, mentre io sentivo un languore allo stomaco al solo pensiero di stare fra le sue braccia. Oggi sta sistemando il giardino. Lo guardo e noto che ha dei pantaloncini molto attillati che evidenziano il pacco. Sono nuda sotto la mia tunica di lino bianco, credo che anche lui lo abbia notato. Mentre lo guardo con la mano sfioro lentamente la mia lumachina che schiuma da morire. Improvvisamente una lieve scossa di terremoto cambia la mia vita.
Michele
Mi chiamo Michele, ho cinquantasette anni e sono sposato con Marina che ne ha undici meno di me. Lavoro nel settore commerciale di una ditta che vende attrezzature per medici e ospedali, questo mi porta ed essere spesso lontano da casa. Marina è una bella donna, sa gestire la sua vita molto bene, è dirigente di un settore di rilievo di un’Azienda nazionale. Veste molto elegante, con gusto e va matta per il tacco dodici, che evidenzia ancora di più il suo meraviglioso culo. Oltre al culo ha un bellissimo seno, una quarta bella soda. Quando prende il sole in topless, mi fa impazzire di piacere vedere gli sguardi dei maschi che si fermano a guadarlo. Siamo una coppia che ha un buon legame, lavoriamo tutta la settimana e solo nel Week end stiamo insieme, tranne come questa volta che sono fuori città per un convegno di aggiornamento. Da poco ci siamo trasferiti in una villetta e il proprietario, è una persona molto disponibile specie nei sui confronti, questo mi tranquillizza soprattutto quando sono fuori. Da tempo, ho il forte desiderio di vederla scopare con altri maschi. La sera quando sono fuori città per lavoro la immagino intenta a scopare con un altro uomo, la cosa mi eccita così tanto che devo segarmi furiosamente. Lo scorso anno in vacanza l’ho incoraggiata ad accettare la corte del direttore del villaggio, ma credo che non sia andata oltre il normale corteggiamento. Peccato, perchè mi sono segato spesso immaginando lui che la chiavava. Ettore il nostro proprietario, ci ha invitato a cena da lui, e nonostante io abbia bevuto più del normale ho visto che fra loro vi era una bella sintonia, per questo qualche giorno dopo l’ho fatto partecipe del mio desiderio di essere cornificato. Lui mi ha detto che in passato aveva avuto simili esperienze, mi ha messo in guardia dal farlo in maniera sbagliata, e si è offerto di aiutarmi a realizzare questo mio desiderio. Oggi al convegno mi è arrivato un sms, che diceva che nelle nostre zone vi era stata una lieve scossa di terremoto ma che tutto era in ordine. Ho subito telefonato a Marina che era in compagnia di Ettore.
Ettore
Appena la terra ha tremato ho guardato verso Marina che è scatta in piedi voltandosi verso di me e urlando dallo spavento. Sono corso verso di lei l’ho abbracciata tranquillizzandola.
“Ettore, non mi lasciare, ho il terrore del terremoto. Stammi vicino, ti prego.”
“Calma, stai tranquilla, è tutto finito, ci sono io con te.”
Si è stretta a me, tremava come una foglia. Sentivo il mio cazzo premere contro il suo ventre e mi sono eccitato subito. Lei dopo un momento di paura si è calmata e sentendo la mia pressione contro il suo corpo si è stretta anche di più. Siamo rimasti immobili, poi lei mi ha detto che doveva avvertire il marito. Ha mandato un sms, e lui ci ha chiamato.
“Amore come stai? tutto bene? Ettore è lì con te? passamelo.”
Lei mette in viva voce il telefono. Lo tranquillizzo, e lui ripete molte volte di non lasciarla sola per che lei ha il terrore del terremoto.
“Ti prego Ettore, tienila molto vicino, fai di tutto per la sua tranquillità, qualunque cosa. Tu amore non ti staccare da lui, ubbidisci a tutto quello che lui ti chiede.”
Ci guardiamo negli occhi, lei ha un sorriso malizioso, in pratica lui ha messo sua moglie fra le mie braccia e lei non sembra dispiaciuta. La guardo e le mie labbra sono molto vicine alle sue e ci baciamo. La sua lingua entra di prepotenza nella mia bocca a cercare la mia con la quale intreccia una danza veramente erotica. Mi succhia il labbro, sento le sua mani scorrere lungo il petto fino a raggiungere il pacco che ora è perfettamente duro. Ci stacchiamo e lei mi invita d entrare.
“Hai sentito mio marito, non devi lasciarmi sola, stammi ben attaccato addosso, e allora andiamo dentro, nel mio letto mi sento al sicuro.”
La spoglio della tunica e vedo il suo corpo splendido, licio, senza nessuna imperfezione. Il seno sodo e la fica depilata ad eccezione di un triangolino di peli sul monte di Venere che la rende ancora più invitante. Lei si inginocchia davanti a me e estrae il cazzo da dentro i pantaloncini.
“..Whaoo!!!!!!..che bel cazzone!!!!..lo voglio tutto dentro di me….mi fa impazzire solo a guardarlo..”
Lo lecca in punta, scorre lungo l’asta e soppesa con la mano le grosse palle.
..accidenti come sono grosse!!!!… scommetto che dentro c’è tanta crema meravigliosa che voglio………bere……..tutta!!!!!!!!.....mmmhhuhhuumhmmmm……. sssiiii…………
Lo lecca con maestria. Lo infila in bocca assaporandolo bene, poi lo spinge in gola con qualche difficoltà.
…sssiiiii..bella troia..leccalo bene che te lo spingo in gola…ssii…cossììììì…..
Le affondo il palo in gola, non senza qualche difficoltà. Non demorde, anche se, con qualche difficoltà, continua ad affondarlo sempre più in profondità. Poi la sollevo, la distendo sul letto e infilo la testa fra le sue cosce. Sento il profumo del suo sesso che sta schiumando, l’odore di femmina in calore mi eccita tanto. Lo sniffo a pieni polmoni mentre lei m’implora di chiavarla.
….sssssiiii……………..ddaaaiiiiiiii…tttiiii voglioooooo!!!..cazzo..nonn resistoooo!!!!..
Non le do ascolto. Affondo di colpo la mia lingua fra le pieghe della sua ostrica che mi regala un sacco di umori dolcissimi. Lecco, aspiro e succhio torturandole il clito con i denti. Lo serro e lascio di continuo, questo le procura la prima ondata di piacere.
….ssssssSSSSSIIIIIiiiiii..cazzzooo…venggGGGGOOOooooo……… sssiiiii……
Trema scossa da un’incredibile orgasmo che mi riempie la bocca di nettare dolcissimo che lecco tutto. Poi mi sollevo e le affondo di colpo il cazzo tutto dentro. La sento stretta. Mi faccio strada dentro di lei che si apre al massimo per ricevermi. Sbatto la cappella sul fondo e lei ha un nuovo orgasmo che la scuote tutta. La sua bocca è spalancata ma non emette nessun suono. È scossa dal piacere e quando riesce proferire parola mi incita spaccarla tutta.
…s.ssiiiii..seeeiiii meravigliosooooo…sfondamiii tuttaaa……. vengono!!!.....
La stantuffo con calma. Voglio che assapori bene il piacere che le sto facendo provare. Lei gode, si scuote la testa a destra e sinistra come impazzita. La pompo a lungo, poi la sollevo e la faccio salire su di me. Impalata sul mio cazzo si muove avanti e indietro assaporandolo in tutta la sua lunghezza in un continuo di orgasmi. Sfinita si distende sul mio petto.
..Oddioooo..quanto ho goduto!!!...non mi era mai successo..ora voglio che godi anche tu…………
La metto di lato, la scopo con vigore e quando sono al limite le schizzo dentro tutta la mia semenza.
….sssiiii…….orrraaaaa….senti come ti riempooo..sborroooo!!!!..oraaa……..
Lei ha un ennesimo orgasmo. Gode e trema mentre io la farcisco come un bignè. Rimaniamo abbracciati e distesi sul letto. Lei mi accarezza e fa tanti complimenti.
“Ne ho presi di cazzi, ma il tuo li supera tutti. In genere dopo il mio primo orgasmo se ne vengono e tutto finisce. Tu invece mi hai scopato facendomi godere tanto. Da questo momento credo che il tuo cazzo sarà spesso ospite dentro di me se lo vorrai, farò di tutto, e sarà la tua troia per qualsiasi gioco tu voglia fare. Quanto al cornuto credo che sarà soddisfatto. Sono convinta che era quello che voleva, meglio di così non poteva andare.”
Restiamo abbracciati e lentamente lei mi fa eccitare di nuovo. Sento le sue labbra giocare con il mio cazzo, lo succhia, sega e lecca fin quando non raggiunge una nuova erezione.
“Sei fantastico!! Il tuo cazzo è già pronto, allora lo voglio in culo, ma fai piano, grossi così li prendo raramente.”
La rigiro, mi posiziono dietro di lei, le bagno il buchetto con della saliva e appoggio la punta al fiorellino che lentamente sia apre lasciando entrare il paletto.
……aaahhiiii…..piannoooo… come sei grosso…...no!!..non ti fermare..continua ma piano……
L’afferro per i fianchi e lo spingo lentamente senza sosta fin quando sento le palle sbattere sulle chiappe. Lei respira velocemente, mi prega di sfondarle il culo, cosa che faccio con piacere. Incomincio a limare quel buco sempre più velocemente e in profondità, fin quando lei che con una mano si masturba davanti non ha il primo orgasmo.
…sssiii..godooo..cazzo…mi fai godere anche dal culoooooo…..sssisisiiiii…….daaaiiiiiiii…..
La sbatto con gusto per molto tempo, facendole cambiare posizione, ma sempre restando ben piantato nel culo. Ad un tratto ci voltiamo e vediamo Michele che sulla soglia della camera si sta segando mentre ci osserva estasiato.
Lei si gira gli sorride e gli manda un bacio, poi con voce dolcissima lo fa partecipe di quello che sta avvenendo nel suo letto.
“Guarda cornuto come mi sfonda tutta!! Questo è un vero toro!!!...e tu da oggi in poi ti devi mettere bene in testa oltre alle corna, che LUI è un vero maschio e tu sarai solo il mio adorato cornuto, ma in fondo era quello che volevi?”
Lui annuisce e si avvicina mentre io sborro in culo a lei che lo estrae e lo lecca con gusto. Poi lo fa avvicinare e lo bacia in bocca facendole assaporare anche la mia semenza. Distesa a gambe aperte lo trascina con la bocca sulla fica fradicia del nostro piacere e lo obbliga a leccare tutto, cosa che lui fa con entusiasmo.
Da quel giorno sono passati due anni, lui continua lavorare sempre fuori, io ho trasformato Michela in una vera troia. Per raggiungere tale obbiettivo mi sono avvalso della collaborazione di alcuni amici che hanno scopato e usato lei a loro piacimento, mentre lui continua a ringraziarmi per le corna che porta.
31
1
4 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
FESTA DI COMPLEANNO 1
Dopo che Alberto gli aveva organizzato la festa di compleanno a sorpresa, Irene si era ripromessa di ricambiare il pensiero gentile che aveva avuto per lei, conosceva benissimo le fantasie ed i desideri nascosti di Alberto, e si era ripromessa di fare in modo che anche la sorpresa per il compleanno di Alberto fosse davvero speciale. Quel giorno, come succedeva ogni tanto, aveva accompagnato in banca Alberto, da tempo il Direttore gli aveva assegnato una persona incaricata a seguire i loro investimenti, era una ragazza sui 30 anni, molto carina ed a detta di Alberto con un culo fantastico. Fin da subito Olga, cosi si chiamava la ragazza, aveva avuto mille attenzioni nei loro confronti, a volte assumendo un comportamento servile, forse causato dalla consistente entità del patrimonio di cui erano titolari, a volte Irene la trattava in modo freddo e distaccato perché era infastidita da come Olga faceva di tutto per mettersi in mostra e cercare di attirare l’attenzione di Alberto, era chiaro che cercava di circuirlo. Per questo motivo quel giorno gli era venuta in mente l’idea, allora aveva cercato di mettere da parte la sua freddezza e dimostrarsi amichevole nei confronti di Olga, che era rimasta sorpresa, in un momento in cui erano da sole, visto che Alberto era nell’ufficio del direttore. Irene si era dimostrata molto socievole ed amichevole nei confronti di Olga, gli aveva fatto dei complimenti sia per il lavoro che per abbigliamento, Olga ne era rimasta sorpresa e lusingata, ricambiando i complimenti ed aggiungendo anche che l’aveva sempre ammirata per la sua colasse bellezza ed eleganza. Irene aveva subito sfruttato l’occasione dicendogli che dovrebbero diventare amiche e qualche volta uscire insieme, ad Olga non sembrava vero ed aveva accolto con gioia l’invito di Irene ed era stato una vera gioia dargli il numero di telefono quando glielo aveva chiesto. Nei giorni che seguirono Irene trovava mille scuse per passare dalla banca e telefonare ad Olga, quel fine settimana l’aveva invitata a fare un giro di shopping nei negozi del centro, voleva cercare qualche occasione da sfruttare e decisa anche di cercare di crearla, poi aveva dato appuntamento ad Alberto per l’ora dell’aperitivo in modo di trovarsi tutte e 3 insieme con Olga fuori dal contesto lavorativo. Irene di proposito, per impressionarla, aveva portato Olga in boutique di famose griffe, quando provava qualche vestito chiedeva sempre la sua presenza con scusa di qualche consiglio, cercava di notare la sua espressione quando si spogliava, in una occasione aveva fatto provare un vestito anche a lei e con la scusa di aiutarla gli aveva appoggiato la mano sul seno, poi gli aveva fatto complimenti lamentandosi del suo e con scusa di sentire consistenza aveva preso la sua mano appoggiandosela sul seno, lei non aveva indugiato più del dovuto ma non era nemmeno arrossita. Quando si avvicinava l’orario dell’incontro con Aberto, Irene aveva fatto la sua scelta ma con stupore aveva fatto prendere un vestito anche a Olga dicendogli che era un regalo, lei era rimata molto sorpresa e felice e mentre si era avvicinata per dargli un abbraccio ed un bacio in senso di ringraziamento, Irene con mossa repentina aveva spostato il viso in modo che il bacio finisse sulle sue labbra mentre le sue mani si erano appoggiate sul seno di Olga che era arrossita un po'. L’euforia di Olga per il regalo ricevuto non era scemata nemmeno quando raggiunto Alberto avevano trascorso una oretta a chiacchierare di cose futili e non di lavoro, era ormai palese che Olga li ammirava e che Alberto non gli era indifferente, Irene dal canto suo era contenta da come procedevano le cose, ma doveva sbrigarsi la settimana dopo era il compleanno di Alberto e per quel giorno doveva essere certa di riuscire in quello che aveva in mente. Quel lunedì mattina Irene aveva in testa un piano che aveva elaborato ed aveva intenzione di metterlo in atto approfittando del fatto che Alberto sarebbe stato via tutto il giorno e sarebbe rientrato per cena, quindi adducendo una banale scusa su estratti conto bancari non chiari aveva telefonato al direttore chiedendo il favore, visto che lei non poteva, di mandare Olga da lei ed insieme controllarli, il Direttore non aveva fatto nessuna obiezione ed anzi si era offerto di avvertire Olga, ma Irene aveva declinato dicendo che chiamava lei per accordi sugli orari in cui vedersi, quindi la chiama:
Pronto? Ciao Olga, sono Irene ti disturbo?
Ciao Irene, non disturbi affatto è un piacere sentirti. Hai bisogno di qualcosa?
Volevo chiederti un piacere personale. Dovevo andare a fare ceretta ma estetista è via ho pensato che forse mi avresti potuta aiutare se non ti scoccia.
Figurati, non mi scoccia affatto, sono ben lieta di aiutarti, ma esco dall’ufficio alle 17
Tranquilla per quello, ho già chiamata Direttore con una scusa, gli ho detto che mi servivi per controllare degli estratti conto e lui ti ha concesso di venire da me nel pomeriggio.
Benissimo allora dimmi a che ora vuoi che ci troviamo ed arrivo.
Visto che non devi rientrare in ufficio che ne diresti di venire a pranzo? Sono sola Alberto è via.
Ottimo allora quando finisco vengo ho già indirizzo sarà facile arrivare. Ciao a dopo.
Un sorriso soddisfatto era comparso sul viso di Irene, adesso doveva organizzare per il pranzo, si sarebbe rivolta al catering, come al solito, intanto nella sua mente pensava di elaborare il piano che aveva in mente e che doveva mettere in atto all’arrivo di Olga. Irene era indecisa se apparecchiare sul patio o all’interno, poi aveva optato per intero, sul tavolo un piccolo cesto di fiori e due candele facevano da contorno ad una bottiglia di vino bianco ghiacciata il pranzo leggero, un misto carne e verdure, sarebbe arrivato tra poco, aveva tirato un po' le tende e messo musica di sottofondo, creando l’atmosfera di qualcosa di romantico. Fin dall’arrivo Olga era rimasta piacevolmente sorpresa della casa, durante il pranzo Irene aveva riempito più volte i bicchieri ed alla fine la bottiglia era finita, era di buon umore e la discussione riguardava la scusa inventata con il direttore, ridendo avevano concordato, in futuro, di usarla ancora per farsi un pomeriggio a crogiolarsi al sole a bordo piscina. Quando infine erano saliti al piano superiore per raggiungere il bagno attiguo la camera Irene aveva proposto a Olga di indossare un accappatoio per non sporcarsi ed essere più libera, lei aveva accettato ringraziando ma lo aveva indossato sopra slip e reggiseno che aveva tenuto, Irene al contrario sotto accappatoio era completamente nuda. Olga l’aveva aiutata in modo quasi professionale, anche se Irene ogni tanto faceva battute, ad un certo punto era perfino arrivata al punto di pensare che il piano sarebbe fallito, un barlume di speranza lo aveva avuto quando dopo aver finito la ceretta alle gambe gli aveva chiesto
Non so se te la senti ad aiutarmi anche a depilare il sesso. Ad Alberto piace, altrimenti rimando
Non c’è problema lo faccio anche io e so bene che è scomodo farlo da sole
Irene era ritornata fiduciosa, ed anche se durante la depilazione, pur sfiorandola non era andata oltre, alla fine quando gli aveva chiesto di spalmargli la crema antiarrossante uno spiraglio di speranza era ritornato. Quando le mani di Olga iniziano a spalmare la crema sul suo sesso Irene chiude gli occhi ed allarga leggermente le gambe, piano piano le carezze fanno effetto ed inizia ad eccitarsi, poi per facilitargli il compito alza i piedi appoggiandoli su letto e divarica le gambe assumendo quasi la posizione di una partoriente. Il massaggio continua mentre Irene finge di tenere gli occhi chiusi, ma di nascosto spia le espressioni di Olga ed ha la sensazione che anche il suo respiro è diventato affannoso, poi quando massaggiando inguine lei non può fare a meno di sfiorargli il clitoride ha un piccolo orgasmo che gli fa vibrare il corpo seguito da un leggero gemito di piacere. Olga ha un leggero rossore ed un lieve sorriso, a questo punto Irene apre gli occhi e gli propone di fare un idromassaggio insieme visto che la vasca e abbastanza ampia. Una volta nell’idromassaggio, sedute una accanto all’altra, Irene decide di giocarsi il tutto per tutto, è consapevole che se vuole fare regalo ad Alberto non deve indugiare e provare fino a che Olga è disponibile. Appoggia il capo al bordo della vasca poi nel mettersi orizzontale appoggiando i piedi dall’altro lato della vasca, per reggersi appoggia una mano sulla coscia di Olga che non toglie quando è in posizione orizzontale, Olga non fa nessun movimento nemmeno quando la mano incomincia ad accarezzare la sua coscia, allora insiste fino a che arriva al suo sesso, lei resta immobile e si lascia accarezzare, ha il respiro un po' affannoso ma non di scosta dalle carezze. Irene inarca il corpo fin quasi a essere totalmente in orizzontale, in questa posizione il suo sesso è fuori dall’acqua ben visibile, Olga lo osserva senza fare nulla, a questo punto Irene gioca l’ultima carta, prende per mano Olga ed attira la sua mano sul seno, poi la lascia e torna ad accarezzarla sulle cosce e sul sesso, la mano sul seno inizia a muoversi timidamente l’atmosfera si surriscalda ed a questo punto Irene spinge la mano di Olga sul suo sesso, poi si gira verso di lei, che la guarda in modo impacciato e gli sorride, ed a questo punto la mano inizia a muoversi ad accarezzarla ad allargare il sesso e poi introdurre prima un dito e poi due. Irene è molto eccitata sia per le carezze ma anche perché consapevole di aver raggiunto lo scopo prefissato, lascia la posizione orizzontale e si mette seduta accanto, stringendo le gambe e tenendo la mano di Olga dentro il suo sesso. Inizia anche lei a toccarla, adesso in piacere sale sempre di più, raggiunto lo scopo adesso c’è la voglia di raggiungere l’orgasmo, si stanno masturbando a vicenda e quando Irene avvicina le labbra alle sue, Olga non ha più freni ed inizia a baciarla, i loro corpi fremono, le lingue di cercano le mani non smettono di sollecitare i loro clitoridi fino a che con lunghi gemiti non godono insieme scambiandosi un lungo bacio. Quando escono della vasca si asciugano e si vestono senza dire nulla, poi quando scendono vista ormai l’ora è Irene a dirgli
Tesoro forse è meglio che tu vada prima che arrivi Alberto.
Non vuoi che ci veda insieme? Temi possa capire? Lui è geloso?
Geloso? No assolutamente anzi tutto il contrario. Ma dimmi una cosa a te Alberto piace?
E’ un bell’uomo distinto brillante, penso piaccia a molte, ma non temere non sono una rivale
Non temo nessuna rivale e fra noi non c’è gelosia, siamo una coppia aperta. Ma dimmi con sincerità se andresti a letto con Alberto. Sii sincera non avere nessun timore.
Beh penso che se me lo chiedesse non direi di no anzi. Ma tu non sei gelosa?
Sai voglio festeggiare il compleanno di Alberto, che sarà sabato, facendogli una sorpresa che gradirà molto, ma tu devi aiutarmi, devi essere mia complice e lui fino a sabato deve restare all’oscuro
Per me va benissimo, anche se oggi è stata prima volta è stato bellissimo mi è piaciuto molto.
Ok allora, fra un paio di giorni usciamo di nuovo insieme, senza dire nulla ad Alberto e poi sabato verrai anche tu a festeggiare con noi, dovrà essere una sorpresa per lui.
La settimana era passata veloce, le due donne avevano organizzato tutti i particolari del loro piano, Alberto era all’oscuro di tutto, non aveva nemmeno idea di come avrebbero festeggiato, Irene gli aveva solo detto che ci sarebbe stata una festicciola ma qualcosa di intimo senza tanta gente. Il sabato sera, Irene aveva insistito con Alberto, per farlo vestire in modo elegante, in smoking, anche lei dal canto suo aveva indossato un vestito da sera molto elegante e sex, a quel punto Alberto aveva maturato la certezza che sarebbero usciti. Irene di proposito lo aveva tenuto a lungo in camera e quando alla fine erano scesi c’era stata la prima sorpresa. La sala è illuminata in modo fioco solo da candele sparse in punti strategici, nell’ambiente si respira un profumo esotico causato da steli di incenso acceso, sul tavolo illuminato da due candele c’è una meravigliosa orchidea bianca con accanto il carrello con un cestello contenente una bottiglia di champagne, in sottofondo una musichetta arabeggiante crea un’atmosfera esotica. Appena seduti arriva una cameriera che veste un costume arabo fatto di soli veli, come quello che di solito indossano le ballerine di danza del ventre, sul volto ha una mascherina tipo burqa, che coprendoli viso lasciando libera solo la bocca, la rende irriconoscibile. Ha un corpo sinuoso il seno prorompente fatica a restare nascosto e quando si avvia verso la cucina Alberto non può fare a meno di ammirare un culo stupendo, parzialmente coperto dai veli, ha il volto sorridente, Irene è raggiante perché ha capito che ha molto gradito la sorpresa. la cena è composta da cibi esotici leggermente piccanti, tutti i cibi hanno un gusto particolare ma sono molto gustosi. Alla fine della cena Irene lo invita a sedere sul divano, dopo che l’odalisca gli ha portato da bere una bevanda ambrata ma dal gusto intenso. Lo prega di attendere 10 minuti mentre lei sale di nuovo in camera, passano più di 10 minuti ma quando Irene scende la sorpresa è grande, anche lei è vestita da odalisca in tutto simile alla cameriera che li ha serviti, l’unica eccezione, lei non indossa la mascherina. Dopo la cena, quando Irene fa partire una musica sensuale ed arabeggiante dalla cucina arriva anche la cameriera, tutte e due davanti ad Alberto iniziano a muoversi in modo sensuale, non è una danza del ventre, ma è ugualmente molto erotica, lui resta seduto ad ammirarle, è un vero piacere stare a guardarle. Ad un certo punto alternandosi iniziano a strapparsi i veli uno ad uno, ad ogni velo che cade si scopre parte del loro corpo, Alberto inizia a eccitarsi sempre di più fino al punto di sentire il desiderio di alzarsi e raggiungerle, ma viene stoppato da Irene che gli fa promettere che attenderà fino alla fine del balletto, a malincuore si accomoda di nuovo e rimane ad osservare. Esauriti i veli, rimanendo coperte solo da dei minuscoli perizomi, la loro danza sensuale non si ferma, lentamente, alternandosi, iniziano a mettere a nudo i loro seni, non si limitano solo a togliere il reggiseno ma indugiano molto a scambiarsi carezze, adesso Alberto è eccitatissimo, vorrebbe spogliarsi ma Irene con un eloquente sguardo gli fa capire che deve aspettare. Allo stesso modo procedono a sfilarsi i perizoma fino a che rimangono tutte e due nude, la musica non è finita, loro continuano a ballare continuando ad accarezzarsi a vicenda, sia il seno che il sesso, dalle loro espressioni è chiaro che anche loro sono molto eccitate, quando la musica sta per finire, si abbracciano dandosi un lungo bacio, Alberto può chiaramente vedere le loro lingue che si cercano e le loro mani che insistono ad accarezzare i loro sessi, è al culmine non resiste sta quasi per godere solo osservandole. Quando infine la musica finisce loro si avvicinano lo prendono per mano e si avviano verso la camera da letto, è una scena quasi surreale, loro due nude e lui in smoking, giunti in camera, si trova in mezzo a loro che lentamente iniziano a spogliarlo, scambia un lungo bacio con Irene che inizia a emettere gemiti di piacere, poi infine quando è nudo lo fanno stendere sul letto e loro si mettono ai suoi lati, Irene lo prega ancora di non muoversi. Iniziano tutte e due a baciarlo, le loro bocche e le loro lingue si intrecciano in un unico bacio mentre le loro mani accarezzano il suo petto. Quando poi le loro labbra iniziano a scendere lungo il suo corpo fino ad arrivare al suo sesso gli sembra quasi di esplodere, è uno sforzo immane quello che deve fare per non lasciarsi andare all’orgasmo, quando infine le loro bocche arrivano al suo sesso e sente le loro bocche che a turno lo baciano, leccano ed ingoiano fino alla radice non resiste più, ha un orgasmo che lo fa urlare di piacere, si sente succhiare ancora, avendo la sensazione che sarebbero in grado perfino di succhiargli l’anima, poi attira a se Irene dandogli un lungo bacio. Alberto resta sdraiato, con il sesso moscio, poi le donne iniziano a scambiarsi baci e carezze, i loro gemiti di piacere, piano piano, fanno rinvigorire il suo sesso, vedere due donne fare l’amore lo fa eccitare moltissimo. Quando mettendosi a 69 iniziano a baciare vicendevolmente i loro sessi la sua erezione è completa, si pone dietro Irene che per facilitargli la penetrazione si mette carponi, a 4 zampe, e scivola dentro di lei, ormai bagnatissima ed eccitata, la sua penetrazione e i baci e le leccate sul clitoride da parte dell’altra donna la fanno raggiungere subito l’orgasmo, ma nessuno si ferma, adesso Irene è eccitatissima e quando la cameriera gli offre il suo sesso lei inizia a baciarla e succhiarla fino a che non godono di nuovo tutte e due, Alberto trattiene il suo godimento, gode della situazione, adesso è lui, mentre le due donne giacciono spossate, che elargisce baci e carezze ad entrambe in attesa che si riprendano. Quando l’eccitazione arriva al culmine Irene invita Alberto a penetrare la cameriera, che ascoltato l’invito, affonda il suo viso fra le sue gambe iniziando a baciare il suo sesso, ed offrendosi per essere penetrata, Alberto non può fare a meno di ammirare quel culo favoloso che lo attrae tanto ma, come inizio la penetra nel sesso, provando un intenso piacere, inizia un movimento lento e costante, mentre Irene inizia di nuovo a gemere. La cameriera ha delle contrazioni vaginali che fanno capire al Alberto che sta per godere e quindi inizia con movimenti più intensi fino a che lei non gode, ma non si ferma, inumidisce il suo ano con gli umori del suo orgasmo poi punta il suo sesso al buchino anale, lei si inarca ancora di più facendogli capire che è pronta, e quando spingendo lui riesce ad entrare tutto lei inizia a gemere, la prima a godere di nuovo è Irene poi Alberto non resistendo più schizza tutto il suo godimento nell’ano della cameriera che con l’aiuto delle carezze di Irene gode a sua volta. Restano sazi e spossati sul letto, Alberto non smette di baciare e ringraziare Irene per la bellissima festa a sorpresa e poi chiede:
Adesso posso vedere il volto della stupenda sconosciuta?
Quando Olga toglie la mascherina, lui resta a bocca aperta, non si sarebbe mai aspettato che fosse lei, poi viene a sapere che l’artefice di tutto era stata Irene che a lungo l’aveva quasi corteggiata per poi, sapendo che a Olga non era indifferente lui, a convincerla ad essere complice di quella sorpresa. Olga afferma che per lei, sia con Irene che adesso tutte e tre, erano state le sue prime esperienze trasgressive che aveva avuto, le aveva trovate altamente erotiche e soddisfacenti e che gli sarebbe piaciuto ripeterle, ma solo con noi. Rimangono a lungo a chiacchierare fino a tardi, quando Olga sta per andare via è Irene a parlare:
Amore, visto che è la tua festa, e che tutto è stato eccezionale, questa volta voglio fare una eccezione, ma solo per questa volta. Se Olga gradisce stanotte potrà restare con noi, cosi domani possiamo continuare la festa.
Sono felicissima di restare con voi sia stanotte ed anche domani. Ho molto da imparare.
Grazie amore, sei un tesoro, se Olga è d’accordo, per domani potremmo organizzare per essere in numero pari, cosi il divertimento sarà maggiore.
Olga si era dichiarata disponibile, ed a questo punto Alberto con Irene avevano concordato su chi invitare il giorno dopo, ma questa è un’altra storia, che con calma racconterò.
2595
0
4 years ago
irene_alberto,
67/67
Last visit: 3 years ago
-
FESTA DI COMPLEANNO
Tutto era pronto nei minimi particolari, avevo organizzato la festa per il compleanno di Irene tenendola all’oscuro di tutto, probabilmente lei si aspettava una cena insieme agli amici a casa nostra, ma stavolta avevo voluto preparargli una sorpresa, nessun amico invitato, solo noi, ed in un locale caratteristico, la sorpresa ci sarebbe stata ugualmente ma tenendola all’oscuro di tutto e lasciando a lei la decisione. A pranzo lei aveva cercato di indagare, capire come avremmo festeggiato, l’avevo lasciata sulle spine senza svelargli nulla, visto che aveva preso appuntamento dal parrucchiere ed estetista, l’unica raccomandazione che gli avevo fatto era quella di trovarsi a casa per le 18, a questo punto lei sorridendo aveva pensato che avessi organizzato a casa mentre lei era fuori ma si sbagliava. Al suo rientro io sono già pronto, lei è bellissima come sempre, si guarda in giro e non vedendo nessuno nè tantomeno nulla occorrente per la cena capisce che avremo festeggiato fuori, ma io non gli svelo nulla, lei và subito in agitazione non sapendo come vestirsi, io gli consiglio un abito comodo, elegante, sex, alla fine è uno schianto, indossa un abito blu marino, lungo e molto ampio, con uno spacco che lascia gran parte della coscia scoperta ed è molto scollato, è così bella che sarei tentato di mandare all’aria tutto e portarla subito a letto, ma ci sarà tempo per questo, oggi è la sua festa e voglio che si diverta al massimo. Quando la invito a seguirmi che andiamo a cena fuori, si meraviglia che usciamo così presto pensando che forse la porto in qualche posto lontano, ma quando parcheggio davanti al ristorante mi guarda sorpresa e mi chiede:
- Amore ma ceniamo così presto?
- Tranquilla amore, in questo posto si inizia a mangiare presto, ma si finisce tardi
- Che festa hai organizzato? Restare per ore seduti al tavolo a mangiare?
- Non preoccuparti, vedrai che la serata passerà velocemente. Solo una cosa, da quando saremo dentro tu sarai libera di decidere quello che vuoi, anche contro mio volere se vuoi, ma solo fino a mezzanotte, come Cenerentola, allo scoccare della mezzanotte desidero restare solo con te. Sei d’accordo?
- Amore, ma io voglio che tu sia sempre con me. Non capisco questa tua richiesta.
Il locale è molto bello, la sala è grandissima arredata come se fosse un’isola tropicale, è un misto di piante e fiori, al centro della sala una grande pista da ballo termina con un ampio soppalco dove suona una orchestra di chiare origini brasiliane, nella pista un gruppo di uomini e donne in costume continua a ballare al suono della musica, il tavolo che ho prenotato pur se un pochino defilato è in prima fila al limite della pista. A Irene il posto è subito piaciuto, per ringraziarmi mi ha dato un leggero bacio, siamo accolti con un aperitivo ed adesso lei si guarda intorno con curiosità, la sala è ormai piena, e qualche coppia in attesa del cibo ha iniziato a ballare, anche lei mi trascina con forza in pista, resto alcuni minuti ma quando l’orchestra inizia un latino americano con sollievo abbandono e torno al tavolo, Irene smania dal desiderio di ballare ed è subito invitata da un ragazzo mulatto a quanto sembra bravissimo, dopo un paio di balli torna al tavolo molto euforica. Il cameriere ci ha servito il primo piatto, iniziamo a mangiare, lei mi ringrazia della sorpresa aggiungendo che il posto gli piace moltissimo, sono molto contento che gli piaccia e ne approfitto per farla brindare sapendo che bastano pochi bicchieri di vino per farla andare su di giri, ho intenzione di farla sentire libera e disinibita per il resto della serata. Appena finito di mangiare torna in pista a ballare, resta da sola un attimo, subito un altro cavaliere si fa avanti, anche questo un ragazzo abbastanza giovane, mentre ballano chiacchierano, mi dirà poi che gli aveva fatto un sacco di complimenti, restano a ballare fino a che i camerieri passano per i tavoli con lunghi spadoni di carne infilzata fatta arrosto, molto tenera e saporita, Irene mangia con gusto non smettendo di osservare coloro che ballano e fremendo all’idea di tornare a ballare. Non abbiamo ancora finito che l’orchestra attacca con una musica sensuale, il ragazzo mulatto osserva Irene poi guarda verso di me che con un cenno gli faccio capire il desiderio di ballare di Irene, lui si avvicina e la invita, lei smette subito di mangiare e sorridendomi lo segue. La musica è molto sensuale il ragazzo è un ottimo ballerino, i loro corpi si strusciano, adesso il ballo è molto erotico, anche Irene è molto brava, a mano a mano tutti si fermano ad osservarli, i loro movimenti sono molto eccitanti, i corpi si strusciano imitando un amplesso in un ballo molto elettrizzante, alla fine tutti applaudono ed Irene arrossisce rendendosi conto che erano rimasti soli in pista, quando siede al tavolo è palese che il ballo l’ha fatta eccitare molto, stavolta non sono io a versargli da bere ma lo fa lei direttamente. Continua a ballare ancora a lungo, alternando i due ballerini, li osservo che chiacchierano spesso, poi quando per l’ennesima volta torna al tavolo, ne approfitto per chiedergli
- Hai fatto conquiste amore, non ti mollano un attimo
- Ma dai, stiamo solo ballando. Anche se sono balli sensuali
- Dai non mi dire che non ci hanno provato e che non ti sei eccitata
- Beh con balli cosi sensuali è normale eccitarsi. Ci hanno provato si, tutte e due mi hanno invitato ad andare in un posto più tranquillo a bere qualcosa
- Amore, come ti ho detto prima, fino a mezzanotte sei libera di decidere quello che vuoi.
- Ma sei scemo? Io non voglio nulla senza di te, assolutamente
- Beh se non vuoi andare a bere, puoi sempre invitarli da noi a bere qualcosa
- Ma io voglio ballare, non voglio andare via con loro
- Potete continuare a ballare da noi e bere qualcosa, fino a mezzanotte, mancano solo poche ore
A questo punto Irene, con il viso un po' imbronciato, si alza e torna a ballare, subito i ragazzi a turno ballano con lei, poi a un certo punto lei smette un attimo di ballare e si avvicina a me
- Dicevi davvero di invitarli a casa a ballare? Tutte e due?
- Certo amore, come fa piacere a te. Te lo ripeto fino a mezzanotte decidi tu
- Ok aspettami un attimo. Faccio qualche ballo e decido.
Irene balla ancora con tutte e due confabulando, poi mi raggiunge e mi dice:
- Ok andiamo a casa, li ho invitati. Ma continueremo con qualche ballo e berremo qualcosa non altro.
Durante il tragitto in auto, chiedo a Irene se c’è qualche problema visto il suo essere taciturna, lei in un primo momento non risponde, poi come per liberarsi di qualcosa si rivolge a me in modo brusco.
- Amore non capisco perché fai decidere tutto a me, di solito non è cosi
- Tesoro, oggi è la tua festa. Come ti ho detto fino a mezzanotte mi farebbe piacere che fossi tu a decidere, anzi vorrei dirti, se dovesse succedere qualcosa, sarai libera in tutto, preferisco lasciarti libera senza partecipare, sarai tu a decidere fin dove portare il gioco.
- Scusa ma perché non dovresti partecipare? Lo sai che io ti voglio sempre vicino.
- Tranquilla amore, come ti ho detto dopo mezzanotte sarai solo mia, mancano solo 2 ore ormai.
Il resto del viaggio lo facciamo in silenzio, quando entriamo in casa è ancora imbronciata, mi avvicino a lei, la stringo forte e gli dò un bacio, poi la guardo negli occhi e gli dico
- Amore è la tua festa, sei libera di fare quello che ti va. Non preoccuparti per me, avremo il resto della notte. Se ti divertirai io ne sarò felice, se vorrai solo ballare sarò felice lo stesso stai serena.
Quando arrivano i due ragazzi, mentre Irene accende la musica io prendo una bottiglia di champagne, e poi abbasso leggermente la luce per creare un’atmosfera soffusa, beviamo un calice di champagne e poi Irene mi porge il calice e sorridendomi mi chiede di riempirlo di nuovo, mentre beve si porta al centro della stanza ed inizia a volteggiare facendo passi di danza, quando parte la stessa musica sensuale del locale, il ragazzo mulatto la raggiunge e la invita a ballare. Irene è tornata di buon umore, adesso è sorridente ed euforica, ma quando mi guarda sembra essere imbronciata nei mi confronti io al contrario gli rispondo con dei sorrisi, nel modo in cui si struscia addosso al ragazzo sembra che voglia farmi ingelosire, un po' ci riesce, ma resto impassibile. Quando incomincia un nuovo brano, sempre restando in mezzo alla sala, Irene si stacca leggermente dal mulatto e, sempre dondolandosi davanti a lui, lentamente inizia a sbottonargli la camicia, lui resta immobile, Irene balla girandogli intorno e nel contempo continuando a spogliarlo fino a che lui rimane completamente nudo ed immobile. A questo punto invita l’altro e sempre alternando movenze sensuali spoglia completamente anche lui, i due ragazzi restano immobili senza prendere nessuna iniziativa, Irene mi guarda in modo interrogativo, io gli sorrido e gli faccio cenno che tocca a lei chiedere, a questo punto lei rivolgendosi ai due giovani li incita a spogliarla lentamente, i due ragazzi guardano verso di me, seduto su divano, ed anche da parte mia ricevono un cenno a proseguire. Irene ha il mulatto di fronte e l’altro dietro, mentre il mulatto infila le mani nella scollatura ad afferrare il suo seno lei allunga la mano ad accarezzargli il sesso, l’altro ragazzo facendo salire le sue mani lungo le cosce gli alza il vestito poi lentamente gli scende le mutandine fino alle caviglie e poi glieli sfila, risale lentamente con le mani accarezzandogli le cosce, poi allentando le spalline fanno scivolare il vestito ai suoi piedi. Sono tutte e 3 nudi, mentre il mulatto gli accarezza il seno, l’altro inizia a baciarla sul collo, lei piega la testa sospirando, sono attaccati come un sandwich le loro mani esplorano tutto il suo corpo mentre i loro sessi si strusciamo sul suo sesso e sul sedere. I ragazzi non sembra abbiano fretta, sempre restando in piedi iniziano a baciare ogni centimetro del suo corpo, dove non arrivano con i baci ci arrivano con le carezze, dal canto suo lei accarezza i loro sessi facendoli diventare turgidi, i loro corpi continuano a strofinarsi mentre Irene non smette di gemere dal piacere, li osservo in silenzio, la scema mi fa eccitare moltissimo. Quando ad un certo punto lo sguardo di Irene incrocia il mio, pur sapendo che rischio di rompere l’atmosfera, indicando l’orologio faccio cenno che la mezzanotte è vicina, lei capisce subito e ricorda quello che gli avevo detto, ma non sembra avere fretta. Quando dopo le lunghe carezze al suo sesso lei ha un orgasmo, per un attimo mi viene da pensare che forse non vuole andare oltre, poi tutte e due si inginocchiano e lei allargando le gambe li facilita in modo che possono iniziare a leccarla sia davanti che dietro, ed il suo corpo si contrare di nuovo in un altro orgasmo, si stende sul tappeto attirando a se il mulatto che, lentamente, la penetra facendola gemere di piacere. Adesso Irene è consapevole che è lei che deve dirigere il gioco, infatti mentre il mulatto si muove dolcemente dentro di lei l’altro è in ginocchio, immobile, lei allunga una mano ed afferrando il suo sesso lo fa avvicinare fino a che è a portata delle sue labbra, inizia a baciarlo poi lo lecca ed infine lo ingoia succhiandolo, mentre continua ad avere orgasmi uno dietro l’altro, poi si gira di nuovo verso di me che con le mani gli faccio segno che mancano solo 10 minuti, non so se capisce ma si stacca un attimo per cambiare posizione. Fa sdraiare il ragazzo per terra poi sussurra qualcosa al mulatto che fa cenno di sì con la testa, lentamente va cavalcioni sopra al ragazzo afferrando il suo sesso ed indirizzandolo in modo che lei possa scivolare fino a che non lo ha tutto dentro, quando si piega in avanti il mulatto dopo averla leccata un po' si posiziona in modo da poterla penetrare da dietro, quando anche lui, con un colpo secco, entra tutto dentro lei, inizia a urlare di piacere mentre il suo corpo viene scosso da fremiti dovuti agli orgasmi che si susseguono uno dopo l’altro fino a quando l’ultimo il più intenso la raggiunge quando i due ragazzi godono contemporaneamente dento di lei. Si accasciano tutte e 3 sul tappeto ma non trascorrono nemmeno 2 minuti ed il pendolo inizia a battere la mezzanotte, è il segnale, i ragazzi gli danno un bacio ringraziandola, poi senza dire nulla si rivestono sotto lo sguardo di Irene e dopo un cenno di saluto escono chiudendosi la porta alle spalle. Irene mi osserva con il volto estasiato di chi ha appena goduto in modo fantastico, io ricambio con un sorriso, restiamo a lungo ad osservarci senza parlare, non serve, i nostri sguardi si dicono tutto, poi lei senza dire nulla si alza e va in bagno. Quando ritorna indossa un accappatoio, io sono rimasto sempre seduto sul divano, si avvicina lentamente fermandosi davanti a me che resto muto, fa scivolare l’accappatoio restando nuda davanti a me ancora vestito, ci osserviamo senza dirci nulla, poi avvicinandosi inizia a sbottonarmi la camicia, lentamente accarezzandomi il torace e baciandomi sul collo, poi passa ai pantaloni sfilandomeli con la stessa lentezza, appoggia il suo viso sul mio grembo strofinando la sua guancia sul mio sesso ancora dentro gli slip, ma al massimo dell’eccitazione, poi lo porta allo scoperto ed inizia a baciarlo e succhiarlo, io resto sempre immobile anche se muoio dalla voglia di accarezzare il suo seno. Sono al massimo dell’eccitazione e sto quasi per venire nella sua bocca, lei se ne rende conto e si ferma, poi inginocchiata sul divano a cavalcioni su di me, lentamente mi accoglie dentro di se, baciandomi e stringendomi forte, muove lentamente il bacino facendomi provare un piacere intenso, poi quando il suo movimento si fa più frenetico mi prega di non trattenermi e godere insieme a lei, godo per primo schizzando il mio orgasmo che fa godere anche lei che si stringe forte a me baciandomi, dopo alcuni minuti si alza mi prende per mano e mi dice:
- Andiamo a letto amore, la notte è ancora lunga ed io voglio godere ancora sentendoti dentro di me.
3248
3
4 years ago
irene_alberto,
67/67
Last visit: 3 years ago