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Massaggio erotico
Premetto che le mie mani danno sensazioni molto piacevoli (a detta delle donne che lo hanno sperimentato) e, possedendo uno studio dove poter organizzare, mi sono detto: perché non farlo?
Misi l'annuncio sul web, dove esprimevo le mie fantasie, ho ricevuto diversi contatti di cui alcuni molto validi.
Vi racconto cosa mi è accaduto di recente.
Per questo motivo, mi sono buttato a capofitto ed ho cominciato a perfezionare quella che secondo me era una dote naturale e mi sono attrezzato per fare dei veri e propri massaggi… erotici. Materasso in gommapiuma (molto comodo), da adagiare su un tavolo rettangolare, telo/spugna bianco (molto morbido), candele, musica ambient, oli profumati... insomma, tutto quello che ci vuole per creare la giusta atmosfera.
La mia idea ha subito entusiasmato ed incuriosito un paio di avvenenti signore ed inizialmente mi sono dedicato a quella che mi è parsa la più entusiasta. Lei, ovviamente ha voluto conoscermi, sia per avere un’idea sulla location e soprattutto per rendersi conto in quale mani si stava affidando. Contenta per aver gradito e trovato quel che cercava e, curiosa di quello che lei avrebbe potuto provare, abbiamo fissato la data per il fatidico massaggio.
Il tutto doveva svolgersi dopo un paio di giorni ed io fremevo per quell'appuntamento, soprattutto dopo aver visto quella signora di circa 45 anni che era davvero "ben messa".
Il giorno prefissato la signora si è presentata da me vestita in modo elegante, abbiamo parlato per qualche minuto, ed io le ho illustrato il tipo di massaggio che le avrei fatto e le ho chiesto su delle eventuali condizioni fisiche che avrebbero potuto interferire col massaggio stesso, ma mi disse che era tutto ok.
L'ambiente si presta molto e poi dopo aver acceso qualche candela e messo su un po' di musica soft lei si è spogliata, mentre io andavo in un'altra stanza per prepararmi al massaggio.
La trovai già adagiata sul lettino, ed indossava il perizoma nero e si coprì con un telo che le avevo dato. Tutto molto professionale. Tutto ciò che era rimasto scoperto era molto bello da vedere e non vedevo l’ora di poggiare le mie calde mani su quel corpo voluttuoso.
A questo punto ho iniziato a cospargerla di olio profumato e la bella signora si è subito rilassata e man mano che procedevo, vedevo che gradiva sempre più perché la sentivo molto più rilassata...
Il massaggio è iniziato dai piedi, polpacci e cosce, in modo deciso ma rilassante, cercando di sciogliere i muscoli e la stanchezza....trovavo molto eccitante la situazione e il pensiero di ciò che sarebbe potuto accadere, pur senza averne certezza...e forse il bello era proprio questo... Piano piano il massaggio ha interessato i glutei per salire verso la schiena e le spalle....
Durante il massaggio arrivavo ad accarezzarle il sedere e poi tornavo su verso le spalle come se nulla fosse, aumentando il dubbio nella sua mente, poiché lei non capiva certamente se alcune manipolazioni avessero un recondito scopo o meno.
Facevo questo, cercando di comportarmi sempre in maniera professionale e distaccata...le chiedevo, con una voce modulata a dovere, che sensazioni stava provando...e se lei prima mi rispondeva che si sentiva rilassata poi man mano che procedevo toccando zone un po' più erogene mi rispondeva con dei mugolii...che avevano il potere di eccitarmi...beh in effetti lo ero anche prima!!!
Durante il massaggio indossavo una tutina leggera in modo che una volta eccitato lei potesse accorgersene, e questo accadeva regolarmente, perchè lei era schiena all'aria sul lettino ed io mi posizionavo prima da un lato e poi dall’altro per poter accarezzare meglio il suo splendido corpo, così anche dal lato della testa, partendo dal collo e allungandomi fino ai glutei... così facendo, "incidentalmente", accadeva che le sue mani venissero a contatto con la mia erezione ogni qual volta io mi spostassi... a volte indugiavo in quella posizione, per farle avvertire chiaramente il mio turgore, altre volte mi soffermavo appena in modo che lei avesse sempre il dubbio se la manovra potesse essere casuale... ogni tanto quando mi allungavo nel massaggio partendo dalle spalle e arrivando al sedere la mia erezione sbatteva sui suoi capelli....poi cambiavo posizione per allentare un po' la tensione e per rendere più divertente e incerto il gioco...
Le mie mani scivolavano lungo il suo corpo in maniera sapiente e soffermandosi nei punti oramai particolarmente erogeni e reattivi provocavo in lei delle convulsioni percettibili, chiaro segno che dall’essere rilassata passò all’essere eccitata.
A quel punto presi un telo, lo arrotolai e glielo feci mettere sotto il ventre in modo che il suo bellissimo culetto fosse ancora più alto così da intravedere la sua fica e il suo buchetto.
E adesso mi dedicai in quella zona, soffermandomi su buchi di venere (particolarmente sensibili), passando per i glutei e cominciando a far sentire le mie mani in modo più vigoroso palpandole il culo.
Le mie mani si facevano intraprendenti mentre il suo respiro cresceva sempre di più ed il mio cazzo era ormai visibilmente turgido. Dall’interno coscia si avvicinavano sempre più alla fica e finalmente le sfiorai con le dita le labbra e lei ebbe un inizio di sussulto, ma con l’altra mano poggiata lungo la schiena la rassicurai e lei con un leggero inarcamento mi fece capire che potevo…..osare!
Portai tutte e due le mani lì, in quel posto meraviglioso, e ormai le mie dita pian piano entrarono nella sua vulva accogliente, morbida e bagnata. In tutto questo non trascuravo di stuzzicare il buchetto.
La nostra conversazione, divenuta oramai maliziosa, aveva reso l'atmosfera sempre più rovente... finchè, posizionandomi nella posizione critica da un lato vicino alla sua testa e massaggiandola per come appena detto non ho avvertito che lei girò la testa e con la bocca aperta cercava di sentirlo sulla guancia...
Non potete capire l'eccitazione a che grado poteva essere arrivata...una cosa pazzesca..a quel punto ha cercato con le mani di abbassarmi la tuta per verificare se quello che sentiva era tutto vero...Mi ha fatto i complimenti dicendo che era la prima volta che provava di queste sensazioni... aveva detto queste parole con una grande malizia come a farmi capire che non era la prima volta che giocava con una persona che non era il marito... Sentirla parlare in questo modo riusciva ad eccitarmi più di quanto credessi possibile e nel frattempo pensavo a quanto era fortunato il marito ad avere una moglie simile... Una volta tirato fuori non ha esitato ad assaggiarlo....sembrava famelica lo voleva sempre di più ed era talmente ingorda che resistere mi è costata una grande fatica....mi sembrava il minimo ricambiarle il favore anche perchè, diciamocelo, leccare la sua fichetta era un'esperienza eccezionale...molto ben curata con una striscia di peli al centro...davvero deliziosa...e la signora non ha tardato molto a dimostrarmi che gradiva il trattamento finchè non mi detto di montarla e di farla sentire come una vera troia...non volevo credere alle mie orecchie...sapeva come stimolarmi la signora ...sembrava che tutto il mio sangue fosse confluito su un unico punto...il mio cazzo, che non tardavo a infilare nel caldo ed accogliente rifugio che mi era stato spalancato davanti... le parole di incitamento erano sempre crescenti, ci stimolavamo a vicenda era quasi una gara a chi riusciva a stimolare di più la mente dell'altro... le ho detto di pensare al marito...lei mi diceva che era un cornuto e io le dicevo di pensare che lui fosse li a guardarsi e di rivolgersi a lui per mostrargli quanto fosse troia...è stata un'esperienza bellissima che si è ripetuta diverse volte, ovviamente il marito non mancava mai di farsi raccontare tutto da lei.
E’ stata una bellissima esperienza che ho avuto modo di ripetere con persone diverse ed è sempre molto eccitante.
Ormai i miei massaggi sono divenuti famosi nel web, eh si…. chi ben semina tanto raccoglie o, per meglio dire, chi ben massaggia, tanto ….scopa!!!!
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10 years ago
Massaggi1per1Lei,
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Il "vucumprà"
Una volta al mese, qui in provincia, passa per le case nell'ora di mezzo giorno, un "Vucuprà" ovvero un uomo di origine Marocchine che vende: strofinacci, tovaglie, accendini e cianfrusaglie varie.... Il suo target: casalinghe e anziani, di giorno le persone sono quasi tutti a lavoro e a quell'ora c'è un silenzio e una pace fantastici, interrotto solo dall'abbaiare di cani e dal suo scampanellare di casa in casa.... Io quasi sempre non apro e faccio finta di non essere in casa, ma la mia vicina anziana gli apre sempre e lo fa accomodare in casa a volte per ore.... Non ci avevo mai fatto caso, ma un mio vicino me le fece notare con un sorrisetto malizioso e ironico, incuriosita mi ripromisi di farci caso e la prossima volta di tenerla d'occhio.... Ieri venne il giorno, salii al primo piano di casa mia, per avere un vista diretta sulle 2 finestre della casa della di fronte della mia vicina:1 del soggiorno e una della cucina...
La mia vicina, la signora Rosina, è una signora vedova sui 60 anni , non magrissima, capelli ricci brizzolati corti, si veste sempre molto modestamente, maglioncino, pantaloni, ciabatte, niente di sexy e appariscente...
Il Vucumprà si chiama Alì, è un ragazzotto di 35 anni alto, massiccio, colorito lievemente ambrato, delle manone e dei piedoni... niente di sexy anche lui.... ma non tutti i gusti sono alla Menta....
Alì entra nel cancello della villetta con giardino, non bussa e non suona sembra conoscere la casa e si avvicenda su per le scale con sicurezza, entra direttamente nella porta di ingresso e dalla finestra vedo la singora Rosina che sonnecchia sulla poltrona con gli occhi chiusi, lui la scuote e lei si sveglia e gli sorride, poi gli da una pacca sulla spalla e inizia a tirare fuori tovaglie, presine e cavolate varie per 15 minuti.... Io penso: il signor Egidio è proprio un contaballa.... e ormai stufa mi alzo per andarmene quando vedo Ali che gli mette una mano fra le gambe a Rosina, prendo il mio binocolo e metto a fuoco, si ha proprio la mano fra le cosce....
Alì si sbottona i pantaloni di profilo e sembra non portare le mutande, la vecchietta sgrana gli occhi e inizia a palpeggiare quel bel salamone di cioccolato, che diventa subito duro, dopo lo annusa e sorride...peccato non poter sentire cosa di dicono... Inizia a leccarlo come un cono gelato e lui si abbassa i pantaloni fino alle ginocchia e lei finalmente può succhiargli il membro e strofinargli i testicoli con mani sapienti... Se lo mette tutto in bocca fino in gola e ha un conato di vomito e lo etrae pieno di bava colante, lui inarca la schiena e si toglie la maglia, si intravede un corpo tonico e depilato, Alì prende la donna per le mani e la invita ad alzarsi, le toglie il maglione e con un gesto esperto anche il reggiseno, si intravedono 2 cocomeri giganti un pò cadenti, con 2 capezzoloni bruni, lui li tocca e gli strizza bene, lei si contorce, poi inizia a leccali e a succhiarli come un forsennato... Rosina è in estasi.... lui le leva i pantaloni e i mutandoni bianchi e lei rimane nuda come un verme, le infila una mano in mezzo le cosce ed inizia a sditalinarla con una velocità supersonica, gli toglie le dita dalla figa e se le mette in bocca tutto divertito... la fa sdraiare sul tavolo di legno di schiena e le apre le coscie, si accuccia, ci infila la sua testa riccia e bruna, lo vedo armeggiare e mi incavolo perchè non vede molto, poi si alza e sempre tenendo Rosina a gambe aperte inizia a pomparla con tutta la mano nella vagina.... adesso finalmente ci vedo bene...zoom con il binocolo e cavolo squirta.... un getto esce da quella vagina matura ma esperta, non smette più, penso.... Poi Alì prende Rosina e la gira sulla pancia e la mette alla pecorina e inizia a stantuffarla con suo manganello bruno, per una bella mezzora... penso e chi è ???? Sposta il tavolo con i suoi colpi assestati sapientemente, alla fine esce da quel corpo sudato e inizia a schizzare abbondantemente la schiena di Rosina, con il suo caldo sperma bianco, divertito lo spalma su tutta la schiena e inizia a massaggiarla per un bel 5 minuti.... il rumore si una autovettura mi distoglie da quello spettacolo, è la figlia di Rosina, Emma che arriva da lavorare... penso, che guaio adesso la figlia le fa una lavata di capo....
Emma parcheggia la sua macchina, sale le scale della villetta.... penso, mamma mia che guaiooooo.... Per aprire la porta di casa ci mette alcuni minuti, ha le mani occupate dalle borse della spesa, entra.....
Mi aspetto urla grida e inseguimenti con la scopa, ma niente di tutto ciò, Alì e Rosina si erano rivestiti in un secondo e facevano finta di esaminare la "merce"....
Emma quasi in trance,si era diretta in cucina per depositare le buste della spesa, Rosina intanto, gli passava una banconota arancione ad Alì e lo congedava con tutto il suo fardello fuori dalla porta e strizzandogli l'occhio lo salutava con : "Alla prossima"...
Scendo anch'io e penso cavolo ma sto signor Egidio è una curiosono sa proprio i cavoli di tutti!!!
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10 years ago
admin, 75
Last visit: 16 hours ago -
L'ubbidienza di giada
La porta si aprì lentamente, il rumore del suo cigolare non mi distolse dal cadere della poggia incessante sul parcheggio dell'albergo, mi voltai lentamente e ma la ritrovai davanti, era in perfetto orario e vestita come gli avevo ordinato.
Era la prima volta che avevo a che fare con una donna, sono stato il master di molti uomini sposati che per cercare emozioni fuori forti desideravano la sottomissione mentale, il tutto principalmente in modo virtuale, senza mai stablire un contatto fisico, ma con lei fu diverso dal primo momento, dalle prime parole scambiate in chat sino alle telefonate ed oggi sono qua per raccontare la sua e la mia metamorfosi.
L'ubbidienza di Giada: I l'immagine
Ho sempre ordinato alla mia serva di vestirsi secondo quelle che erano le mie visioni del gioco, quando decidi di intraprendere questa strada devi essere deciso, non puoi farti mettere in discussione nemmeno un attimo, devi essere autoritario nella testa più che nella prestanza fisica. Gli imposi di trovarsi in un albergo della Verislia a metà strada tra me e lei, alle ore 14 del mese x del giorno y, alle ore 13 le inviai il messaggio comunicandogli il numero della stanza e il mio cognome.
Nel messaggio gli scrissi come doveva essere vestita, la volevo con dei tacchi neri 12 aperti sulle caviglie, calze autoreggenti nere, intimo di pizzo sempre dello stesso colore, tutto avvolto da un impermeabile color crema, di cui avevo indirizzato l'acquisto poichè lo avevo visionato in una catena di vestiti per donna.
Potevo ritenermi soddisfatto dato che sembrava uscita dai miai pensieri, non avevamo ancora parlato me i nostri sguardi si perforavano, già brivido caldo misto ad una sensazione di forza mi passava su tutto il corpo.
Sibilò un > al quale risposi
i suoi passi si fermarono. Quasi impietrita, delicatamente, si voltò e si diresse verso di me a testa bassa, visibilemnte emozonata.
>
> rispose quasi singhiozzando dall'emozione
> rimase in silenzio
> alzai bruscamente la voce fissandole negli occhi
> in quelle parole tirate fuori con un gemito c'era l'apertura della aporta della sua mente, ero entrato, era mia.
Sotto l'impermeabile aveva solo il suo intimo, aveva percorso 200 km in macchina così, le ordinai di togliersi i reggiseno e le mutande e di farlo con molta calma, come se non ci fosse un domani, ubbidì e rimase nuda nella sua morbida pelle bianca, i suoi seni sembravano scolpiti da un artista rinascimentale le sue gambe erano sode e dure, il suo profumo aveva invaso la stanza.
>
dalla tasca del mio cappotto tirai fori un collare da cane nero con le borchie in cuoio
> ripsose e senza tergiversare mi alzai e glielo misi sul collo. Fu il primo contatto ravvicinato con lei e con la sua pelle, gli strinsi il più possibile il collare lasciandogli però ampio margine di respiro.
> gli chiesi
> rispose lei.
Erano passati 10 minuti e lei continuava a camminare carponi, ogni tanto tiravo il guinzaglio con forza e aria prepotente, come se dovessi ricordarle chi comanda, potevo evitarlo? Certo che si ma non potevo fare altrimenti. La fatica e la sofferenza gli si leggevano nel volto ma nonostante questo continuava ad essere la mia cagna, i passi si facevano più lenti, il suo essere stremata mi eccitava da impazzire.
Gli tolsi il guinzaglio e gli intimai di alzarsi in piedi, così fece, notai le evidenti arrossature nelle zone nelle ginocchia e dei gomiti, ero sempre più eccitato, il mio cazzo era duro con la gonfiatura ben visivile, fissandola dritto negli occhi avvicinandomi a pochi cm dalle sue labbra gli sussurrai:
> con una smorfia di dolore misto a piacere mi tolse la giacca, osservavo le sue bellissime mani tremanti mentre mi sbottonavano la camicia, si abbassò per sfilarmi la cinghia, la tolse, sganciò l'ultimo dei bottoni, intanto mi ero levato le scarpe, eil suo sguardo si trasformò in stupito, ero nudo sotto, col cazzo dritto a pochi cm dalla sua bocca, lei si avvicinò ad occhi chiusi aprendo la bocca come se dovesse essere imboccata, ma la mia mano arrivò prima e afferrandogli il collo spingendo il suo viso verso di me, gli dissi digrignando i denti:
>
la legai, al meglio delle mia possibilità oggettive, ai quattro lati del letto, gli arti erano ben tirati, presi un nastro di seta nero e con quello la bendai dicendogli:
> rispose gemendo
>
presi le sue mutande da terra e gliele passai su tutto il corpo, piano, lentamente, sussurrando i primi versi della pioggia nel pineto del maestro d'annunzio, al termine della strofa gliele misi in bocca con forza, lei non si oppose e le morse chiudendola, il calore delle mie mani passava su tutto il suo corpo, lei lo sentiva e si dimenava gemendo, avrebbe voluto che la toccassi che andassi dritto al sodo, ma la normalità non è mai stata il mio forte, con la lingua tracciai un percorso di saliva dalla caviglia fino al suo collo passando per i capezzoli, così feci anche dall'altra parte, mi staccai.
Mi diressi verso il giacchetto per prendere l'ultimo strumento di gioco.
Le goccie cadevano sulla sua pelle seguite da smorfie e sussulti di dolore, prima sulla pancia poi sulle gambe e infine i seni il suo corpo era cosparso di cera, il profumo mischiato al sudore del corpo di giada creò un'essenza unica non descrivibile in nessun modo.
Liberai il suo corpo dai legami e detti libertà ai suoi piccoli occhi, la presi per una mano e la accompagnai al centro della stanza con una mano sulla spalla gli feci intendere che si doveva inginocchiare, capì subito, con lo sguardo desideroso e impaurito mi fissava mentre mi masturbavo a pochi cm dal suo volto:
>
> rispose lei e emntre la mano destra caricava gli ultimi colpi con la sinistra, accarezzandogli il viso le dissi:
>.
L'ubbidienza di Giada III il saluto
Il mio sperma cadeva copioso dentro la sua bocca assetata, non una goccia fi sprecata, la sensazione di piacere era massima, ma era la giusta conclusione di un gioco? No non lo era, finimmo a fare la doccia insieme o meglio la portai dentro con me, la insaponavo la lavavo, mordevo e schiffeggiavo la sa pelle come se fosse mia, in realtà la rabbia di perderla aveva preso il sopravvento ….
non una parola fu pronunciata da nessuno dei due ma solo uno sguardo profondo..
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10 years ago
youngvoyeur,
27
Last visit: 4 years ago
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Closer
al fine di una costante crescita e relativo piacere nella lettura commenti e critiche sono ben accette, buona lettura.
Prologo
> dissi col cuore in gola, lei seduta davanti a me sorrise, tirò giù l'ultimo sorso rimasto nel bicchiere e fissandomi con i suoi occhi verde smeraldo mi disse
il ragazzo non sembrava particolarmente imbarazzato e io continuavo ad ascoltare i loro discorsi , anche perchè il tono della loro voce (canne ed alcol si facevano sentire) era parechio alto, da quello che dicevano si evincevano le gesta erotiche della ragazza vittima della furia del ragazzotto, che a quanto pare si era divertito parecchio con lei abusando di ogni buco possibile e facendosi servire come solo una serva può fare, accontentando ogni suo capriccio. La cosa era diventata alquanto divertente poiché indirettmente aveva coinvolto anche me che intervenivo via via nel complimentarmi per la sfrontatezza del ragazzo nei confronti della troia. Così seppi che si era fatto lecare il buco del culo, che con la cintola dei pantaloni, mettendogliela sul collo gli aveva fatto fare la cagna con tanto di versi, ma l'apice massimo della conversazione che ormai aveva preso le pieghe di uno sketch comico fu quando disse che le aveva infilato nella figa mezza bottiglia di vodka, in quel momento partì un applauso dei sei presenti tra i quali il sottoscritto, fu meno bello quando un suo amico gli chiese:
>
>
un brivido caldo mi passò dal ventre al collo, iniziai tremare e il mio cazzo cresceva a dismisura nei pantaloni, le loro voci da essere forti diventarono echi nelle mie orecchie, ormi ero entrato nel mio mondo autistico dove il mio unico pensiero era solo uno: Stefania il mio sogno erotico, era quella puttana di cui stava parlando.
Andai a letto con quel pensiero in testa, come un martello pneumatico che ti batte in testa, mi feci sei o sette seghe, non ricordo persi il conto, non ruscivo a fermare la mia eccitazione mista alla rabbia, come cazzo faceva un ragazzetto del cazzo ad essersi fottuto lei? La risposta non è dificile da trovare .
La dura faccia della realtà
Passò una settimana, ogni volta che mi trovavo davanti alla palazzina della troia (ormai in testa per me era quello il suo nome) non riuscivo a non cercare di dare una sbirciatina al giardino per vedere se dalla finestra vedevo, come mi accadeva spesso, lei che dava ripetizioni, oppure più semplicemente se era in casa.
Così passarono due settimane, l'estate si faceva sempre più calda e di Stefy nemmeno l'ombra, ma quando meno te l'aspetti ecco che si presenta l'occasione giusta.
Stavo andando alla macchina per raggiungere i miei amici al mare quando davanti a me compare il ragazzo del moletto di qualche settimana prima, stava percheggiando il suo motorino e le opzioni non potevano essere tante.
Decisi così all'istante di cambiare programma e con la dovuta calma me ne tornai a casa, il mio intento era solamente uno, capire se lo avrebbe riscopato di nuovo. Dopo circa venti minuti uscì di casa e mi avvicinai alla palazzina di Stefania, ma non dovetti ammattire più di tanto per capire cosa stava succedendo, nonostante dalla finestra uscisse della musica assordante, i suoi gemiti riuscivano cmq a farsi sentire, mi bloccai per qualche istante come innanzi ad uno spettacolo naturale, ma non stavo vedendo niente, solo ascoltando, eppure godevo come non mai, cercai nella confusione del momento di muovermi organizzarmi, ma la prima cosa che mi venne di fare instintivamente fu quella di aprire il cancellino del giardino della sua casa e dirigermi il più possibile verso la finestra della troia, ma ciò che in conreto riuscì a fare fu solo registrare qualche frammento audio, avevo decisamente esagerato, ma ero anche consapevole ancora di più che quella troia doveva essere mia.
Rendez vous
L'esatate stava finendo e la maestrina si vedeva meno nei paraggi, in testa avevo solo lei nient'altro.
Ricordo che quella sera c'era un libeccio forte e rincasai dal locale dove ero con i miei amici abbastanza malconcio, feci per chiudere il cancello principale del complesso, quando ad un certo punto sentì una voce femminile da dietro dirmi: >, la mestrina era arrivata e a vedere dalle sue condizioni anche lei ci aveva dato dentro. Le sorrisi salutandola lei non contraccambiò e a quel punto una parte di me che ancora non avevo conosciuto uscì allo scoperto per dirgli: > lei si voltò di scatto con sguardo basito, io senza tergiversare un attimo rincarai la dose,
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10 years ago
youngvoyeur,
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Last visit: 4 years ago
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Un padrona da urlooo... 1
Valentino era un così detto "bamboccione", a 40 anni viveva ancora con mamma e papà, e questo comportava molti privilegi, tra cui: colazione pronta in tavola tutte le mattine, vestiti puliti e stirati e lo stipendio da spendere tutto per se e per i suoi "vizietti"...
La sua vita procedeva abbastanza tranquilla nella sua bella città di riviera, il sole e il mare lo mantevano in forma e abbronzato quasi tutto l'anno, non era un adone, ma nel suo metro e settanta aveva ancora un fisico esile e infantile senza muscoli, un efebico insomma....
Un pomeriggio di febbraio, tornato a casa da lavorare, gli salì la sua strana voglia di sottomissione, portata dalla sua indole masochista, cerca e ricerca nel web... sempre le solite mercenarie, pensò... uffa... poi all'improvviso gli si illuminò il viso e vide una foto di una donna statuaria, bionda con i capelli lunghi e lisci, teutonica, non magrissima e veramente imponente ed inquietante... Forse finalmente avava trovato la Padrona giusta, prontamente inviò una mail di presentazione con allegata una foto non nuda come diceva l'annuncio, passarono i minuti, le ore, guardava e aggiornava outlook ogni 2 secondi, era impaziente, poi la madre lo chiamò per la cena, fece l'ultimo tentativo prima di chiudere il pc, e voilà la risposta finalmente, la padrona però dava ordine di chiamarla immediatamente, che fare? far freddare il piatto di tortellini alla panna o far incavolare la padrona? La scelta fu presa, andò in bagno e con mano tremante compose il numero di Isabel così si appellava la dea Teutonica.... drin, drin, drin, ad ogni drin gli saliva l'ansia e gli si formò un nodo in gola, finalmente dall'altra parte la conversazione si aprì con un :" prontooo", Valentino ci mise 5 secondi a rispondere e poi riuscì a esplodere un :"pronto" allegro e gioviale, la padrona gli ricordò che non c'era proprio niente da ridere, incominciò l'interrogatorio molto serio e severo, alla fine Padrona Isabel congedò lo schiavo con l'obbligo di: legare i suoi testicoli con un elastico tutta la notte, indossando degli stivali con del grasso dentro e di bere un litro d'acqua prima di andare a dormire e di astenersi dall'urinare tutta la notte; Valentinò ubbidì e a fatica bevve tutta l'acqua, indossò gli stivali e mise un elastico spesso sui suoi testicoli legandoli bene e dividendoli tra loro....Che nottata e che eccitazione però, pensò tutta la notte alla sua dolce padrona.
Era Venerdì mancavano poche ore all'incontro con la sua Padrona, preparò un borsone con un cambio di vestiti e vi aggiunse anche "gli attrezzi del mestiere", sapientemente nascosti dentro ad una valigia a combinazione sotto il letto... Salì in macchina, percorse quei 200 km come se fossero 20, l'eccitazione cresceva dentro di lui, ad un certo punto uscì dall'autostrada e fece lo squillo alla Padrona come segnale, per far sapere che era arrivato, attese con ansia, tutte le macchine che gli passavano davanti lo mettevano in allerta, si avvicinò una panda con una donna bruttissima con i capelli ricci e neri , un vecchia carampana, il suo sguardo da felice, diventò subito serio e triste, che delusione, pensò...Ma la macchina non si fermò e proseguì verso un'altra auto parcheggiata più avanti, Valentino tirò un sospiro di sollievo... non era lei...dopo 15 minuti si avvicinò una bellissima auto tedesca di colore nero, il parasole era abbassato e non si vedeva il conducente, la macchina si arrestò davanti alla sua, il telefono di Valentino squillò, lui rispose e lei lo informò che era arrivata.... La Padrona non scese dalla macchina, gli ordinò di prendere la sua roba e di salire sulla sua, lui obbedì, appena salito, Valentino ebbe una visione, davanti a lui una donna sui 30 anni con i capelli lunghi, lisci e biondi, indossava un colbacco di pelliccia, un pelliccia lunga fino ai piedi e degli stivali col tacco vertiginoso di camoscio nero.... Isabel prese una benda elastica e la consegnò a Valentino e gli ordinò di indossarla, lui deglutendo la indossò senza fiatare e un emozione misto paura ed eccitazione gli sali su per la schiena... La macchina si mosse, iniziò il suo lungo percorso, curve, salite, discese, finalmente arrestò la sua corsa davanti ad una villetta anni 30, Isabel disse:" stai zitto e non ti muovere, te lo dirò io cosa fare e quando", Valentinò fece un cenno del capo di assenso, poi, la Padrona strattonandolo, lo fece scendere dall'auto, camminare attraverso ad un cortile e entrare dentro ad una porta stretta, il suo naso si riempì odore di cantina ovvero tra polvere, vino e muffa, scese le scale dell'antro della Padrona e arrivato a destinazione gli venne tolta la benda, i suoi occhi fecero fatica ad abituarsi alla luce che illuminava la stanza, ma piano piano mise a fuoco, era una cantina fatta di pietre, il soffitto a volta e il pavimento in terra battuta, alle pareti degli anelli in ferro e ad un lato una specie di cavalletto enorme che sosteneva due travoni orizzontali con degli anelli e attaccati ad essi delle polsiere e delle cavigliere in pelle con dei ganci e delle fibbie, i travoni erano paralleli ma leggermente distanziati e sotto di essi nel pavimento un secchio enorme.... La Padrona informò lo schiavo che da quel momento non si sarebbe più chiamato Valentino ma "Lupanare"( i lupanari sono postriboli di epoca romana), lo fece spogliare nudo e gli fece indossare un slip a tanga di pelle nero, il suo corpo esile, totalmente depilato, iniziò a mostrare la pelle d'oca un pò per il freddo un pò per la paura, lo fece sdraiare supino e iniziò a legare i suoi polsi e le sue caviglie alle polsiere e alle cavigliere, stabilirono la "safe word", la padrona prese un rubinetto estensibile dalla parete e lo avvicinò al corpo dello schiavo, con una mano teneva il getto d'acqua e con l'altra uno spy con candeggina profumata, spruzzò tutto il corpo con quel liquido e dopo passò il getto d'acqua, lo schiavo lo immaginava freddo, invece era caldo e piacevole, che bello pensò, che brava padrona di prende cura di me... chiuse gli occhi con gesto sognante, ad improvviso il getto diventò gelido e Valentino si risvegliò dal suo viaggio mentale, il freddo gli aveva creato un erezione, la padrona lo guardò e gli disse: " se osi eiaculare ti dovrai bere i tuoi umori", lo schiavo la guardò sorridendo, lei gli strizzò un capezzolo con forza e lui immediatamente smise di sorridere e si contorse emettendo un girdo roco, la padrona iniziò a pinzare i capezzoli dello schiavo con 2 pinzette per biancheria di acciaio, una per ogni capezzolo, prese una candela rossa accesa, appesa ad una parete tipo abat-jour e iniziò a decorare il corpo dello schiavo con delle gocce di cera bollente, iniziò dai capezzolì, nella pancia, lungo i finchi, gli ordinò di aprire la bocca e di mostrare la lingua e colò della cera anche lì, obbligando lo schiavo a deglutire e margiarla, il corpo dello schiavo era dipindo con quella cera rossa, era uno spettacolo magnifico, Isabel prese la cavigliera che divideva i piedi con una barra di ferro e la agganciò ad un altro gancio che pendeva dal soffitto in modo da sollevare piedi e gambe dello schiavo, gli colò la cera calda sul dorso dei piedi e con la fiamma torturò la pianta dei piedi finchè lo schiavo non si contorse in una mossa drammatica... lei lo guardò e gli disse: "lo sai che se non ce la fai puoi dire la parolina magica" e lui : " no Padrona, è bellissimo, grazie Padrona". Il sollevare delle gambe fece intravedere lo sfintere dello schiavo e Isabel fu pervasa da un'idea niente male, infilò la candela accesa nel sedere dello schiavo e iniziò a sodomizzarlo, alcune gocce erano cadute roventi dentro l'ano, prese la candela e con la fiamma gli bruciò alcuni peletti che gli erano ancora rimasti vicino all'ano, la cera andò a fuoco e provocò un piccolo incendio e lo schiavo gridò forte, la Padrona sbottò in una fragorosa risata, lo schiavo era felice di ispirare ilarità alla sua Dea, che bello pensò la Padrona è anche simpatica, non la solita musona che si atteggia con torpilloqui e non trasmette autorità.... segue
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10 years ago
admin, 75
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Camionisti che passione..... 2
L'orologio in macchina segnava 20 minuti all'1...minchia che giornata!!!! in tutti i sensi.
mancavano una ventina di km al casello, ma avevo ancora un'ora da far passare. Se l'istinto era stato quello di fare in fretta, riflettendoci preferii decelarare, godendomi la radio in sottofondo, e ripensando a quanto era accaduto poco prima. ero quasi arrivato casello ormai, un paio di Km e poi a destra il parcheggio...
dietro di me due grossi fari, freccia a sinistra e mi supera....Lo Scania di Paolo. ...
"ha fatto in fretta però!", pensai; si rimette davanti alla mia macchina, due colpi di stop, come per dire "eccomi, seguimi"..... Usciti dal casello, freccia a destra e dentro il parcheggio..
Non c'erano tante vetture in sosta.. Paolo accostò e io posteggiai dietro il camion.. mi attardai un poco prima di scendere, controllando di non lasciare niente sul sedile...
I due fari dello stop lampeggiarono 4 volte, ravvicinati,, capii che era il segnale di via libera e , passando dietro il camion salii in cabina,
Paolo mi accolse con un "ciao, eccoci qua!", mentre richiudeva le tendine accuratamente, e metteva la sicura.
"Allora? volevo farti una sorpresa"
" e sorpresa è stata, credimi" - feci io " ed eccoci qua"
"So che si è fatto tardi per tutti e due. tu tra poco vai a dormire nel tuo letto, io invece devo ripartire. Volevo finire la serata con un ripasso tutto per me. quindi non perdiamo tempo :Spogliati!" e nel tempo che parlava, si era tolto i pantaloncini e la camicia che era ancora aperta da prima credo, e via anche le mutande.....
subito dopo fui io ad essere nudo.
Paolo si stese sul lettino, disse " vieni, fammi godere..." con voce risolutamente invitante. gli andai vicino e mi sedetti sul rialzo che sta tra i due sedili, al centro della cabina, appoggiai una mano sulla sua coscia e comnciai ad accarezzarla, poi con tutte e due le mani, mi avvicinavo all'inguine fino a sfiorarlo un paio di volte ma senza mai sfiorare il cazzo , poi ci arrivavo come per caso, e lì sentivo come un guizzo, come a dire "prendilo in mano", e lo prendevo in mano, era già duro al punto giusto...ebbi istintivamente il desiderio di averlo in bocca, come se qualcuno mi suggerisse cosa fare in quel momento,
mi piegai verso di lui mentre lo scappellavo, tirai fuori tutta la lingua e cominciai a farla scivolare umida sull'asta e sulla cappella, fino a prenderla delicatamente in bocca.......("lo senti ?").... si avvertiva chiaramente un odore particolare, era la sborrata di un'ora prima, era un qualcosa tra l'odore penetrante di un bosco dopo la pioggia, e un delicato sapore pungente, "buono!" continuai a leccare mentre la cappella era dentro la bocca, e nel frattempo la facevo scivolare sempre più all'interno fino a toccare con le labbra la base del cazzo, ....("ancora .... tutto....!") e li trattenermi ogni volta per più tempo, fino a quando la mancanza di aria ti fa tirare indietro la testa per respirare....("tutto, tutto, tuuuutto!")
"Lecca i coglioni"! era la voce roca di piacere di Paolo a suggerire , a richiedere, quello che in quel momento gli dava più piacere... che era anche il mio.
Mi spostai tra le sue cosce...
, i coglioni erano depilati e scivolavano in bocca anche insieme , erano già umidi della saliva del pompino, la lingua andava sotto a leccare verso l'alto , e scendere sempre più in basso, fino a sentire il buco..... sentirlo quasi fremere, e poi raggiungerlo, sentirlo fremere ancora ... Paolo alza una gamba, e io scivolo con la testa quasi sotto di lui, per arrivare bene a passare tutta lalingua attorno, e poi al centro, e lo sento cedere piano piano, fino a rilassarsi, nel mentre con la mano continuo a massaggiare il cazzo, e ad ogni colpo che lingua dà come per penetrarlo, avverto il contrarsi e il rilassarsi, e nella mano sento le pulsazioni del piacere aumentare...
"Prendilo in bocca adesso... "
"tutto!".....
ancora un paio di colpi ben assestati, gli dico :"Aspetta. voglio godere con te"
mi sdraio sul lettino con la testa completamente fuori dal materasso, apro la bocca,lui mi avvicina il cazzo alla bocca e piano piano lo fa entrare tutto.....
io comincio a toccarmi, mentre Paolo inizia un movimento lento e costante , entrando e uscendo dalla bocca e dalla gola.....mi chiava in bocca... sento il calore del suo piacere salire al pari del mio, ma continua a pompare inesorabile....., sento che il mio sta arrivando al massimo, e muovo il bacino e il corpo mentre sto per godere,
"VAi!......... Vai!" ..... e il suo getto arriva caldo e denso, a riempire la bocca.....
restiamo immobili per un po' , poi anche lui si sdraia sul lettino,
restiamo in silenzio, solo qualche macchina che passa più in là e i nostri respiri che si fanno sempre più rilassati ....
"mi daresti della carta, per favore"
..........
Nel rivestirci ci siamo fatti delle confidenze, sul lavoro, le solite cose di cui si parla con degli sconosciuti...
Mi disse dei suoi due ragazzi a casa, io parlai un po di me.. .. l'orologio segnava le 3.15...
circa due ore erano passate da quando ci eravamo fermati.... era ora di andare davvero.....
mentre mi stringeva la mano disse" il mio primo vero pompino! "
Sorrisi come per dire " Ma dai!", ma la stretta della sua mano mi fece capire che aveva goduto come desiderava ....
"hai il mio numero, fatti sentire"
scesi dal camion , misi in moto la macchina è partii dopo aver dato 2 lampeggiate per saluto.....
"che giornata.... che serata!"
arrivai a casa feci una doccia veloce, mi misi nel letto, mi venivano in mente situazioni, attimi, frasi, odori, sapori, sensazioni.......
presi il bigliettino, il cellulare, e scrissi un sms
" memorizzami come pompinaro"
Posai il telefonino, mi girai e poco dopo nel dormiveglia sentii il bipbip di un messaggio.. ma ero troppo stanco per leggerlo.... domattina lo farò......
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10 years ago
MisterCT,
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Una giornata al mare
Il tramonto in mezzo al mare è sempre bello, Valentina mi aiuta a tirare giù le vele ,è stata addestrata così bene che penso ,potrebbe fare anche regate oceaniche.
Si muove sul ponte con sicurezza ma la sua parte migliore è quando prende il sole nuda a prua.
Avere una Slave in barca è proprio una figata.
Entriamo a Camogli ,la manovra è sempre incasinata ci manca poco che mi porto via qualche barca ormeggiata nel mezzo del porticciolo.
Valentina è attenta ,sarà il suo culo che mi distrae ,però alla fine ormeggiamo.
I passeggiatori del tramonto sul molo con gli occhi le hanno già tolto il bikini che era già un pezzetto di stoffa molto ridotto.
Spengo il motore lascio valentina armeggiare con le vele Genoa e Randa ,sfilo la scala e scendo per mettere in tensione le due cime di poppa :fatto ? dico a Valentina di mettere in tensione le cime di prua e lei prontamente mi conferma con un :Si Padrone. Ho visto fermarsi la gente sul molo e con un sorriso ho confermato che ero io il fortunato.
Ci prepariamo per passare una serata nel ristorante della piazzetta ,la mia Slave indossa solo una maglietta con la scritta del nome della barca che gli passa davanti al seno ,credo che il ricamo sia proprio sul capezzolo destro, praticamente la maglietta copre appena il culo guarnito con una mutandina di pizzo.
Il pizzo bianco fa sempre bella figura su una chiappa abbronzata.
Lasciamo la barca e andiamo a prendere posto in piazzetta un tavolino ci aspetta.
La visuale del porticciolo è totale ,vediamo l’ingresso, il molo sulla sinistra e il cantierino per il rimessaggio e piccole riparazioni alla nostra destra.
Ordiniamo le solite cose estive ,insalatona con gamberi ecc…
Ecco che lo sguardo divertito della gente mi fa notare un’altra barca che entra ,un due alberi di dodici metri.
Dico a Valentina : Sarà dura farci stare il dodici ,non c’è tutto questo posto.
La manovra come pensavo si fa faticosa.
Guardo Valentina e lei capisce al volo ,si alza per andare a aiutare l’ormeggio che guarda caso è vicino alla nostra.
Come si alza la mia Slave gli occhi dei presenti le fissano il culo che ondeggia alla grande ,mi diverto e lei ha capito e sorride.
Alla fine il due alberi è ormeggiato ,l’aiuto di Valentina è stato determinante e ritorna sodisfatta seduta al mio fianco.
Siamo dietro a cenare quando vedo arrivare il proprietario del due alberi ,ci guardiamo e parte una risata :Romolo sei tu ?:Alberto ,mi sembrava la tua barca.
Romolo, vecchio marpione dello spettacolo anni sessanta.
Con lui noto una ragazza alta come lui , pantaloncini e maglietta rossa, capelli castani, viso angelico ,pelle chiarissima.
Romolo ha già capito che valentina è la mia Slave e introduce il discorso parlando della sua ragazza.
Caro Alberto potresti occuparti della mia Cinzia ,lei è completamente vergine sull’argomento Slave :E’ solo vergine sull’argomento per il resto no.
Parte una risata mia e di Valentina seguita da Romolo e Cinzia.
La mia risposta: Caro Romolo Valentina si occuperà della tua Cinzia.
Con un sorriso Valentina si dirige verso Cinzia e le da un bacio, già assaporo le carezze che guarderò farsi tra loro.
Con Romolo ci scambiamo le avventure di navigazione fatte sulle rispettive barca quando la mia Slave mi chiede: Padrone posso portare Cinzia a vedere la barca, io con un sorriso annuisco sapendo già cosa succederà.
Le due donne si dirigono verso il molo e rivolgendomi a Romolo: Ma la tua ha capito cosa è una Slave?
Romolo : Caro Alberto non abbiamo avuto modo di approfondire il discorso con Cinzia ,è intelligente e sono sicuro che apprenderà velocemente le regole .
Nel parlare si fa tardi e propongo di andare a trovare le due ragazze ,entrando le troviamo ,la mia seduta e Cinzia che lecca con voluttuosità i piedi di Valentina ,noto Cinzia con un collarino.
Valentina guardandomi con un cenno di sorriso : Padrone, Cinzia impara velocemente , io guardo Romolo :Si vedo e la serata non è finita .
Albert58
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10 years ago
admin, 75
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Cuore di mamma (2)
è ormai notte fonda Mariella è in silezio e guarda il soffitto,sdraiata nel lettone della sua camera da letto, che giornata... pensa, non riesce a dormire, pensando all'accaduto del giorno passato...Pasquale suo figlio l'aveva vista nuda con gli orifizi farciti del vibratore doppio: vergogna o eccitazione?.... Studia intnanto, come chiedere al papà di Sergio, l'amico di Pasquale, dove sono questi benedetti casini in sta cavolo di Svizzera... il sonno tarda a venire e un rumore sordo dalla cucina la distoglie dal suo pensare, Mariella si alza è nuda prende la vestaglia di pizzo rosa e la indossa, scalza si avvia verso la cucina e dalla luce della cappa intavede un'ombra che sembra essere quella di Michele, incavolata gli urla:" ma che cazzo fai a quest'ora? Mi hai spaventata a morte", lui col suo fare da buzzurro risponde:" spaventare te?! e che fai vestita da troia? Hai voglia di cazzo?", Mariella inorridita lo manda a quel paese con il gesto dell'ombrello e gli volta le spalle tornando verso la sua camera, lui la rincorre e la ferma cingendole i fianchi e all'orecchio le dice:" belle cose che insegni a tuo figlio... pure i vibratori nel culo ti metti, sei senza vergogna", lei si gira e gli dice:"tuo figlio vuole andare a puttane, fai il padre e portacelo tu", Michele incavolato nero la prende per i suoi folti e fluenti capelli lunghi di un colore castano dorato e la porta in camera del figlio, la colluttazione ha fatto aprire la vestaglia di Mariella e adesso si intravedono chiaramente i seni e la vagina parzilmente depilata, il padre strilla al figlio di svegliarsi, il povero Pasquale si sveglia di soprassalto e stropicciandosi gli occhi, dice:"Mamma, papà che sta succedendo?", il padre gli risponde." volevi andare a puttane e adesso tuo padre ti farà vedere come si scopa una troia" e rivolgendosi a Mariella le intima:" datti da fare se no ti spacco il culo", Mariella spinta in ginocchio dal ex marito capisce che dovrà fare un bel servizietto allo zoticone, Michele si sbottona i pantaloni dei jeans e abbassa i boxer fino alle ginocchia, Mariella con disgusto vede che è rimasto il cazzo moscio di sempre... che delusione... piccolo e moscio...inizia a ciucciare sta lumaca bavosa e dopo 10 minuti di tentativi tra: leccata di palle, ciucciata di cazzo e di cappella, riesce ad ottenere un cazzo niente male, allora lui la fa mettere alla pecorina e la inforca nella fica senza troppì complimenti, la stantuffa e la monta come un cavallo imbizzarrito, poi le punta il cazzo dritto nel buco del culo, Mariella si sposta e gli dice: " no, li no non lo abbiamo mai fatto!", lui non ascolta e lo infila tutto fino ai testicoli, emettendo un gemito e ridendo come un matto, davanti al grido roco di Mariella, inizia a pomparla e a toccarle i seni pizzicandole i capezzoli con forza, le si sdraia sulla schiena, la abbraccia in modo goffo e rozzo ma senza affetto, come un orco, e infine la riempie dei suoi umori..... Michele spiega al figlio che con le puttane dovà fare attenzione e usare il preservativo se no come dice lui : lo impestano... Pasquale lo guarda dubbioso e dice tra se e se: mio padre al cazzo più piccolo del mio, allora io sono un pò meglio.
Mariella è sdraiata a terra sfinita ha lo sguardo dei duo uomini addosso e pensa: almeno mio figlio non ha preso dal padre.... il cazzo...... intende....segue
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10 years ago
admin, 75
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Cuore di mamma (1)
Mariella si è appena separata da Michele, ha 1 figlio di 18 anni che ha un ritardo mentale per una sofferenza fetale, la vita non è stata clemente con lei ma come tutte le mamme farebbe di tutto per accontentare il suo bambino, Michele è un uomo gretto, materiale, pensa solo ai soldi, al piatto di minestra caldo sulla tavola e ad una figa sempre pronta a essere scopata, senza preliminari e troppe smancerie.... forse è questo il motivo dopo 20 anni di matrimonio della scelta di Mariella.
Pasquale il figlio di Mariella e Michele, frequenta una scuola per disabili in provincia di Varese e nello stesso centro incontra Sofia una ragazzina down che dimostra simpatia per Pasquale, gli manda bacetti con la mano da lontano.
Un pomeriggio Mariella mentre è in bagno, lascia la porta socchiusa, intanto è sola in casa e può finalmente dedicarsi un pò di coccole, ha da poco imparato a navigare su internet e navigando ha scoperto un sexy shop, niente male che vende vibratori on line, incuriosita ne ha comprato uno a doppio fallo, ed è decisa a provarlo, si spoglia si guarda allo specchio del lavandino, gira su se stessa, si osserva.... niente male per una quarantenne: seno sodo un bella 4 abbondante, culetto a mandoolino e fianchi stretti, si tocca i capezzoli e se li titilla usando un pò della sua saliva, ora è abbastanza eccitata e bagnata da provare il vibratore nella sua fighetta, non ha voglia di preamboli, vuole il cazzo tutto dentro senza complimenti, come faceva il suo ex marito, prende fiato e via tutto dentro, flap, flap, fplap, è fradicia la cagna, si sorprende della piacevolezza di quel fallo di gomma, sembra così reale.... Adesso è pronta per iniziare a prenderlo nel culo di inginocchia sul tappetino azzurro del bagno, e dalla porta a specchio si gode la scena, infila anche la seconda propaggine nel suo culo sudata di piacere e flop flop flop inizia a stantuffarsi di gran lena... Gli orgasmi: vaginale e anale, si fanno presto sentire, ha un sossulto e gode, gode e godeeee....è spossata appoggia le tette sul tappetino e di sdrai sfinita a terra, rimane in stato di trance per alcuni minuti... Tira un sospiro di sollievo, erano mesi,anni o forse non aveva mai goduto come si deve, Michele era il primo e il solo uomo, che aveva visitato la sua caverna di Ali Babà... che idiozia... era rimasta fedele e servizievole, mentre lui andava a puttane e si scopava la sua migliore amica, La Luisella, che troia e che cesso, pensò... Mah....
Mariella si risvegliata dal suo torpore dallo sbattere della porta di ingresso, cribbio era Pasquale che era di ritorno???, allora dovevano essere le 17... non aveva la forza di alzarsi e in un secondo lo vide spuntare con la testa in bagno, Pasquale disse:" mamma sei caduta? ti sei fatta male?", Mariella era in forte imbarazzo, ma prontamente rispose:" tranquillo sto bene amore", lo sguardo di Pasquale scese sugli orifizi della mamma e incuriosito disse:" mamma, non sapevo che anche tu usavi i vibratori come le donne su internet... sai mi faccio delle belle seghe guardandole...", la mamma non credeva a quello che sentivano le sue orecchie, era sbigottita... Pasquale continuò:"Però sono stufo di segarmi, vorrei una figa vera, me la compri mamma?, so che in Svizzera si può,un mio amico c'è andato con il papà e ha goduto tanto sai..."
Mariella superato il momento di imbarazzo annuì e promette al figlio la sua prima scopata si rialzò per andare a preparare la merenda al figlio..... (continua)
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10 years ago
admin, 75
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La scoperta di nonno arturo
Dopo tanto tempo ricordo ancora quel pomeriggio di settembre...
Avevo appena preso la patente e mi recai a casa della mia migliore amica con la macchina di mia mamma, per condurla con me a fare un giretto, mi ero vestita solo con un mini abito rosso e dei sandaletti gialli, suonai come di solito alla porta della villetta carina su 2 livelli, con mia sorpresa non mi aprì Susanna, ma suo nonno in pantaloncini corti a torso nudo, era ancora un bel uomo: magro, atletico nonostante i suoi 75 anni... mi fece entrare e mi disse che la nipotina era andata fare la spesa con i genitori e lui era da solo in casa e avrebbe gradito volentieri un pò di compagnia, lo informai che avevo preso la patente e lui tutto contento mi disse:"allora dobbiamo festeggiare", ed io :" magari ", lo vidi scomparire in cucina e tornare dopo 5 minuti con una bottiglia di champagne, 2 bicchieri e un secchiello con del ghiaccio, aprì la bottiglia che fece un bel botto e io li per li mi spaventai ma lui mi sorrise e mi disse:"ti faccio paura?" ed io : " No signor Giovanni, ci mancherebbe...", invece dentro di me mi stava salendo uno strano presentimento, lo avevo già sorpreso altre volte a fissarmi, soprattutto un giorno che giocavamo in giardino a gavettoni d'acqua con la Susanna e avevo la maglietta bagnata e una ventata di vento aveva fatto inturgidire i miei capezzoli....
Il signor Giovanni mi disse di accomodarmi sul divano vicino a lui e mi porse la flute di champagne gelida e io ne bevvi un bel sorso, lui prontamente mi versò di nuovo dell'altro champagne e così via fino a finire la bottiglia, io ero un pò confusa, ma vidi chiaramente il suo membro inturgidirsi visibilmente attraverso i suoi pantaloncini corti, lui vide che avevo notato il suo eccitamento e mi fece un domanda a brucia pelo, che mi scosse bruscamente : " ne hai mai visto uno di uccellino?" io scossi la testa e lui allora tirò giù l'elastico dei calzoni e delle mutande e scoprì la sua nudità in piena erezione, presa ma mi mano la appoggio sul suo menbro bianco e liscio, guidando la mia mano in un eterno su e giù...
Dopo alcuni minuti prese del ghiaccio e abbassate le bretelline del mio vestito e del reggiseno estrasse il mio abbondante seno con estrema delicatezza e iniziò ad accarezzarlo con estrema cura fino a far inturgidire i capezzoli, ci passò sopra del ghiaccio, che si sciolse immediatamente facendo colare l'acqua giù fino alle mutandine, ero tesa come una corda di violino ma super eccitata e soprattutto curiosa di cosa voleva farmi quel nonnino sporcaccione.... Il signor Giovanni non perse tempo si mise in bocca un mio capezzolo e inizio a strizzare delicatamente l'altro, e io inizia a gemere come una cagna in calore, mi sentivo tutta bagnata e fremente, una cosa del genere non l'avevo mai provata neanche quando Susanna mi insegno a masturbarmi....
Giovanni mi prese e mi fece sedere in braccio a lui con la schiena rivolta verso il suo petto nudo e mi divaricò le gambe, salì con le sue mani esperte su fino al mio perizoma di pizzo e mi sussurrò nelle orecchie: "che troietta che sei, lo immaginavo sai, non vedevo l'ora di farti fare la più bella goduta della tua vita, mia cara maialina, dimmi che sei la mia troietta tutta bagnata", Io ero così eccitata che non capivo più niente e ripetevo come un'automa tutto quello che voleva lui, se no mi minacciava di interrompere quel gustoso assaggio di erotismo....
La mano del signor Giovanni era ormai ferma sul mio clitoride e scorreva fino all'imbocco della mia vagina che era ormai un lago, ero così bangnata che mi era sceso il liquido giù per le cosce fino a formare una piccola pozzanghera sul pavimento di ceramica verde, lui allora infilà un dito dentro e con il dito dell'altra mano continuava a stimolarmi il clitoride, poi ne mise 2 e poi 3 e stupito mi disse: "uuu allora le ditina le hai già messe qui maiala?!" io imbarazzata non volevo confessargli che era stata sua nipote ad allargarmi la vagina la prima volta e allora annuii senza fiatare.
I minuti scorrevano e lui continuava a stimolare il clitoride finchè ebbi un'emozione strana mi sentivo contorcere e la figa mi si era irrigidita tutta ed ebbi un orgasmo pazzesco, lui mi sdraiò sul divano e alzatosi in piedi si mise nudo e mi disse:" adesso mi devi accontentare come ti ho accontentato io", si avvicinò col suo pene vicino alla mia bocca e mi disse:" leccalo succhialo ma ritrai i denti altrimenti mi fai male", io inizia a leccarlo come un lecca lecca, poi lui me lo infilò fino a sentirlo in fondo alla gola, il sapore era strano ma piacevole un liquido trasparente mi impastava la bocca, il suo cazzo era durissimo e faceva fatica ad entrarmi tutto in bocca, allora lui alzò il suo membrò e mi mostrò le sue palle sode e depilate e mi disse: "lecca anche queste" e io prontamente leccai succhia finchè lui mi disse: "la figa la lasciamo per il tuo fidanzato adesso pensiamo al tuo culetto" io ero spaventata.... il culo??? !!!
Mi fece mettere alla pecorina e iniziò a leccare figa e culo fino a farmi bagnare come una troia e poi piano piano infilò un dito nella sua bocca e poi sputando sul mio ano iniziò a deflorare la mia verginità anale, dopo un pò che mi aveva ben pompata decise di metterne un altro, con le 2 dita andava su e giù nel mio sfintere e le apriva e chiudeva come un pazzo eccitato e voglioso, io non ne potevo più avevo di nuovo voglia di godere e lui lo capì prontamente, diede una leccatina alla figa e poi mi disse: "sei pronta?" io annuii, lui mi fece girare e mi fece sdraiare sulla schiena, si mise le mie gambe appoggiate sul petto, prese una cremina speciale e piano piano infilò il suo enorme cazzo tutto dentro, io mi sentivo svenire, ma il piacere misto al dolore era troppo grande...
Lo sentivo ansimare e andare su e giù dentro di me lui era riuscito a farmi bagnare il sedere, lo prendevo tutto senza fiatare, poi mi disse:"ora ti puoi girare sei pronta per la pecorina", estrasse il suo manganello e io mi sentii svuotata tutto di un colpo, mi girò e mi mise in posizione, mi leccò il buchino che ormai era un bucone e ci mise ancora della pomatina, poi mi infilò il suo grosso arnese, ordinandomi di toccarmi il clitoride, e flop entrò tutto... Iniziò stavolta a pompara come un matto e io volevo dimostragli di saper sopportare bene "la cavalcata del nonno" come la chiamava lui...
Sentivo le sue palle sbattere contro la mia figa e inizia a straparlare, mi sentivo pervasa da uno stato di trance, iniziai ad urlare:"si dai che bello, ancora, ancora non fermarti" e lui vedendo che mi aveva fatto diventare una troia mi disse:" non possiamo sporcare in giro se no mia figlia chi la sente", io non capivo ero stordita, lui allora dopo 15 minuti ininterrotti di cavalcata mi disse:" prendi prendi prendi troia", non capivo... poi sentii un getto caldo dentro il mio sedere, mi aveva riempito il culo di sperma, era un misto di piacere e bruciore, lo levò bruscamente e mi fece sedere sulla sua faccia e a bocca aperta iniziò a leccare lo sperma che usciva dal mio ano, colava e lui leccava ci infilava anche un dito per toglierlo bene, leccava leccava leccava....
Poi mi disse: "vedi ti ho insegnato un metodo per non rimanere incinta e soprattutto rimanere vergine, devi ringraziarmi".
Ci rivestimmo come niente fosse io ero dolorante mi sentivo il sedere in fiamme lui non mi rivolse neanche la parola e guardandomi negli occhi avvicinò il suo dito indice alle sue labbra in segno di silenzio, io annuii...
Da quel giorno non lo vidi più e non rividi più neanche Susanna perchè prendemmo indirizzi diversi all'università, ma dopo anni penso ancora al dolce nonnino che mi deflorò il sedere come si deve!!!
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5
10 years ago
admin, 75
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Iniziazione di silvia
Silvia ha accettato che sarà la mia slave e io sto pensando alla cerimonia di iniziazione che sarà per lei un ricordo indimenticabile.
La preparazione alla cerimonia la tengo segreta in modo che la sorpresa sia di grande effetto .
La preparo psicologicamente le compro un corsetto nero lavorato con ricami in filo dorato con swarvsky , mutandine nere e scarpe dorate con tacco alto 12 cm: Questo lo indosserai il giorno della tua iniziazione. Silvia: Si padrone .La risposta è come le ho insegnato.
Arriva la serata tanto attesa ,aggiungo allo scarso abbigliamento di Silvia un mantello nero con cappuccio e l’interno foderato di raso rosso.
Per l’occasione è stata scelta una dimora storica del 1600 ,è decisamente la più indovinata ,tetra al punto giusto e austera .
Arriviamo all’ingresso si apre il cancello ,l’auto percorre un breve tratto di parco e poi si ferma davanti all’ingresso.
Io scendo con lei e l’accompagno oltre il portone dicendogli: Silvia qui ora devo lasciarti andare sola ma sappi che io sarò sempre con te tutta la serata. Lei con un lieve sorriso : Si padrone .
Silvia così dicendo si inoltra in un corridoio che la porterà in una sala con al centro una poltrona coperta da un drappo nero.
Un uomo con un cappuccio e una maschera, con un cenno indica di sedersi sulla poltrona .
Silvia attraversa tutta la sala ,conoscendola mi da l’impressione che abbia le gambe tremanti ma forse sono i tacchi alti che danno questa impressione .
La sala si riempie di persone ,tra loro anche donne, tutti con mantello , cappuccio e una mascherina ,a differenza di Silvia tutti hanno stampato sul mantello ricamato ,uno stemma araldico.
Posso riconoscere gli stemmi delle casate più antiche ma anche di quelle più recenti, dietro ogni mantello riesco a ricordare molti volti a me noti.
La loro presenza mi trasmette orgoglio :tutti i miei amici sono qui.
Si riesce a sentire una lieve musica in sottofondo ,direi musica classica.
Alla mia Slave viene ordinato di alzarsi e lasciare cadere il mantello ,lo spettacolo è veramente di grande effetto ,siamo tutti in circolo intorno a lei .
Viene avvicinata da due ragazze che le tolgono la mutandina ,lasciandola completamente alla vista di tutti con la fessura rosea in bella mostra.
Silvia la vedo agitarsi quando tolgono il drappo nero dalla poltrona e si viene a scoprire una poltrona ginecologica.
Le ragazze la sistemano sulla poltrona a gambe larghe legandogli polsi e caviglie.
Questo momento lo voluto io perché era una fantasia di Silvia ,ho desiderato che si avverasse .
Le ragazze a turno la accarezzano e la una di loro le apre la rosea fessura introducendo un fallo ,così facendo procurano un orgasmo a Silvia.
Due schiavi maschi ,tra questi un nero ,la possiedono a turno. silvia sotto i colpi ,raggiunge più volte orgasmi ,scuotendo tutta la struttura che la tiene bloccata a gambe larghe.
Dopo venti minuti di questo trattamento la mia slave viene slegata e fatta scendere dalla sedia ,nel contempo compare una struttura dove sarà adagiata con il culo in bella vista ,le due ragazze entrano con un enorme clistere che praticheranno a Silvia.
Sento silvia ansimare durante questo trattamento e alla fine si libererà al cospetto di tutti.
La cerimonia sta per finire messa in piedi Silvia assisterà all’applauso di tutti ,mi avvicino a lei la guardo negli occhi lei mi sorride dicendomi :sono stata brava padrone. Io rispondo : Si ora sei la mia Slave e dicendo così le metto sulle spalle un ‘altro mantello uguale al primo ma con la differenza che ora c’è uno stemma.
La serata prosegue ,tutti i presenti si tolgono le maschere si avvicinano a me, congratulandosi e complimentandosi per la bella serata.
Silvia è al centro dell’attenzione ,quello che ha sempre voluto e quello che io gli ho dato.
Durante la serata avrà occasione di conoscere Padroni , e schiavi sia al maschile che femminile , un mondo tutto nuovo per lei.
Sono sicuro che si divertirà e io con lei.
Albert 58
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10 years ago
admin, 75
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Prima volta con lingerie
PRIMA VOLTA CHE HO INDOSSATO LINGERIE
Anche se il piacere bisex ha fatto parte sempre di me ho avuto molte donne nella mia vita e la loro lingerie mi ha sempre attratto; vederle con quei perizomi e calze autoreggenti addosso mi ha sempre eccitato.
Una volta, dopo aver incontrato per l’ennesima volta una mia amica, mi sono accorto che aveva dimenticato le sue calze nella mia casa sopra il sofà e da dove ci siamo spostati per andare a fare sesso in camera.
Preso ancora dal ricordo di quelle ore passate insieme ho iniziato a toccarle e farle strusciare sopra di me in tutto il corpo.
Non so come ma mi venne spontaneo indossarle per sentire maggiormente il contatto con la mia pelle.
All’improvviso un calore mi avvolse tutte le gambe e guardandomi allo specchio, tutto nudo e con le sole calze di seta nere addosso, iniziai ad eccitarmi e il mio pene diventava sempre più duro a quella visione.
Il mio culetto bianco svettava e risaltava con quel colore e i glutei rotondi prendevano una forma molto tondeggiante.
Guardandomi di spalle mi accorsi di avere un culetto molto femminile e iniziai a camminare osservandomi i glutei.
La cosa mi piacque molto che all’indomani mi recai in un grande magazzino e con la scusa di fare un regalo per una donna comprai tutta la lingerie e abitino femminile da abbinare.
Giunto a casa iniziai ad indossare tutto: calze velate di colore nero con pizzo ricamato; reggicalze di pizzo che agganciai alle calze; dopo il perizoma sopra in modo che potevo abbassarlo senza sganciare nulla e per finire una camicetta bianca e una minigonna tipo kilt scozzese rossa a quadri.
Provavo a camminare e sculettare e facevo per sedermi o piegarmi in avanti per provare l’effetto del “ si vede e non si vede”.
Il risultato fu eccezionale anche perché l’uccello faceva di tutto per uscire fuori da quel perizoma e il buco del culetto iniziava a reclamare qualcosa di duro dentro, dato che l’eccitazione bisex aveva raggiunto il suo massimo desiderio.
Con le mani mi toccavo dovunque e provavo per la prima volta l’eccitazione di indossare quella lingerie ma il corpo era mio; sentivo il calore delle mie mani sopra di me e il contatto di quelle calze velate facevano aumentare il desiderio di penetrare quel corpo diventato femminile.
Sculettavo come una troietta e le mani mi iniziavano a spremere le cosce e il culetto.
Sdraiata sul letto presi il mio vibratore che usavo normalmente e iniziai a farmelo sentire addosso, strusciandolo sulle gambe, le cosce e dopo a premerlo dietro.
Volevo scopare quella creatura nuova e il calore e la voglia aumentava.
Abbassato il perizoma e messo a pecorina puntai il vibratore diritto sullo sfintere e piano piano iniziai a pomparmi guardandomi allo specchio.
Vedevo quel cazzo finto entrare dentro di me e sentivo la grossezza della sua misura, ma nello specchio vedevo una troietta che si faceva penetrare e spasimava ad ogni colpo e alle vibrazioni di quel giocattolo stupendo.
Iniziai a godere dietro sentendo vampate di calore e davanti con una copiosa venuta che sporcò tutte le calze e la lingerie.
Non ancora appagata mi misi in piedi e iniziai a sedermi sopra quel bastone di gomma fino a farlo scomparire dentro di me e sentirlo premere sulle mie viscere…………cavalcavo come un’amazzone quel fallo e davo dei colpi in avanti per sentirlo da dentro sul mio ventre.
Sfinito, mi lasciai cadere di fianco, ammirando i miei fianchi e le calze tutte bagnate; sembravo una donna con il culetto ancora voglioso.
Iniziai a toccarlo ed accarezzarlo come per rilassarlo e continuare quell’eccitazione avuta prima.
Da allora indosso lingerie per aumentare l’eccitazione e la voglia di sentirmi troia, magari scambiando effusioni con altra sorellina che mi accarezza dietro oppure con singolo che apprezza le mie forme.
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10 years ago
admin, 75
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Slave per caso (prima parte)
Slave per caso
(prima parte)
Una cara amica che ci conosciamo da molto tempo. Lei non immagina che io sono un Master.
Ci incontriamo per caso , ci incrociamo ,lei esce dal posteggio condominiale e io sto rientrando.
Ciao Alberto è tanto tempo che non ci vediamo ,sei arrivato adesso? Ciao Valentina : Si rientro dopo circa un mese dal lavoro .
Valentina è una signora di circa cinquanta anni ,sposata con un figlio, molto carina ,di cultura universitaria.
Conosco la famiglia ,marito, figlio ecc..
Vengo a sapere tramite amici la sua condizione famigliare, praticamente separata in casa e ho sentito che cerca distrazioni con altri uomini sempre insoddisfatta in cerca di qualcosa di più del banale sesso.
Tutte le volte che la incontro a essere sincero, faccio un pensierino , sento che anche lei non sarebbe dispiaciuta del pensiero.
Mi trattengo nel rivelare che sono un Master però se capita l’occasione un accenno penso di farlo.
Passano i giorni e un pomeriggio la incontro al parcheggio sotto casa.
Silvia hai voglia di fare un giro sulla mia piccina? Lei prontamente: Aspettavo il momento che mi invitassi.
Io con un sorriso: Dai andiamo a prendere un aperitivo così parliamo.
Strada facendo con la dovuta cautela e malizia domando: E dimmi i tuoi uomini come stanno? Lei esita qualche secondo ,forse non sa se mi riferisco a quelli di casa o fuori casa: Bene , ribatte : E le tue donne? Che era intelligente lo sapevo ma anche spiritosa no.
Cambio discorso ,hai sempre la casa in montagna?
Lei mi guarda con sorriso malizioso: devi portarci una donna? Prontamente l’occasione verbale non la lascio scappare : Si, tu? Mi accorgo di averla presa alla sprovvista ,ormai è fatta al limite finisce qui.
Mi guarda con sorriso della serie finalmente: quando vuoi andare. Faccio una pausa lunga ,il silenzio lascia intendere tutto: Devo dirti che io il rapporto lo vivo come Master. A questa parola scende il gelo , sto pensando che forse non era il caso di dirlo ,forse aspettare ,forse introdurre l’argomento con più tatto.
Lei dopo aver sentito questa parola mi guarda con fare serioso: Alberto ho sempre pensato che non eri uno qualunque , sei speciale e voglio vedere quanto .
La guardo ,sorrido ,e le accenno una carezza sul viso, lei mi dice: Master tu e io allora? Io con voce secca : Schiava. Silvia: Non sono mai stata schiava ,dovrai insegnarmi tutto: Non preoccuparti a questo ci penso io.
Qui inizia una nuova storia per Silvia slave . Rispondendo a chi mi ha chiesto se tutte queste slave che descrivo hanno una vita problematica ,posso rispondere in tutta sincerità che sono donne speciali, intelligenti e ovviamente curiose, stanche di vite piatte ,principalmente donne che sono trascurate intellettivamente da uomini che non sono in grado di trasmettere emozione e vitalità.
Donne che dopo aver avuto figli vengono abbandonate a un ruolo di madre e moglie ,privandole delle emozioni legate al sesso.
Donne ,forse dovrei dire ,pantere accompagnate a uomini che massimo possono avere un gattino.
Silvia è un esempio per tutte ,indipendente,
intelligente ,e cultura di altissimo livello .Un rapporto con un Master la
incuriosisce, gioca a mio favore che ci conosciamo da molto tempo.
Ho già pensato alla trasformazione come voglio che sia la mia Slave ,il
pensiero mi eccita ,allestirò per lei una cerimonia di iniziazione che sono
certo gli piacerà, la teatralità ha la sua importanza per una mente come quella di Silvia.
Sono sicuro che sarà una Slave stupenda .
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10 years ago
admin, 75
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Sapore di sale
Anche quella volta, dopo essere uscito dal mare, racchiuso nella piccola e serena baia, mi sono avviato a fare una camminata su per la scogliera sovrastante, così da asciugarmi sotto il sole caldo del primo pomeriggio e poter ammirare lo splendore di quella costa dall’alto. Camminavo spedito a testa bassa, guardando dove mettevo i piedi e aggirando gli aguzzi spuntoni di scogli sul cammino. Quando mi ritrovo di colpo piantato ed in bilico sul ciglio di un piccolo cratere che si apre in mezzo alla scogliera aspra e deserta, più profondo e nascosto rispetto alla linea del panorama. Ma la cosa che mi fa puntare i piedi e rimanere sconcertato è la vista di cosa occupava quella piccola area protetta: una donna, accovacciata sulle piante dei piedi, il costume intero tirato sulle ginocchia piegate, due seni generosi appoggiati sulla pancia bianca e burrosa, in testa un cappello di paglia a larghe tese ed un lago giallo e schiumoso che si gonfiava sotto lo scorrere di una cascata di piscio, per poi defluire in un fiume che le scorreva in mezzo i piedi e si perdeva tra i pori degli scogli neri e roventi.
Non potendo far finta di niente visto che i miei occhi avevano incrociati i suoi, grandi e neri, sotto l’ombra del cappello, tra lo stupore e l’imbarazzo, l’unica cosa che son riuscito a fare è stato emettere un timido :”Ops, mi scusi” e provare a continuare quasi indifferente.
“Ma no, scusa tu ragazzo, è che proprio non riesco a farla in mare, è più forte di me” apostrofò subito la donna, mentre si tirava su il costume a coprire i contorni della sua pelle liscia e non abbronzata.
Per sciogliere un po’ di tensione e sdrammatizzare sull’accaduto ho spostato l’argomento sull’età, ringraziandola per il “ragazzo” e dicendole che in realtà ormai mezza vita me l’ero giocata. La donna non mostra segnali di resa e continua a mantenere il discorso aperto complimentandosi per il mio fisico giovanile che, con mano leggera e provocante comincia a toccare. Mi scorre le dita sul petto ancora punteggiato di gocce di mare. Le unghie amaranto e pronunciate mi graffiano i fianchi sensibili provocando brividi inusuali che mi increspano la pelle. La mano approda sul basso ventre e poi sul costume ancora bagnato, dove con le dita unite segue il contorno del mio cazzo, con movimenti lievi e alternati che rendono l’aria ancora più rovente ed i battiti forti come colpi di tamburo. Incoraggiato dalle sue battutine maliziose mi comincio a sciogliere e nascondo la testa sotto il suo cappello, affondando il naso tra i suoi capelli e posando le labbra sul suo collo caldo e velato da un sottile strato di sudore. La sua mano avverte il desiderio che si fa sempre più grande nel costume e decide di accertarsi di persona del fenomeno inginocchiandosi e abbassandomi lo slip sulle cosce abbronzate. Afferra stretta con la mano la mia asta turgida e comincia a denudarla del prepuzio con movimenti lenti ma decisi.
Me lo scappella con forza e ci posa la punta lingua a seguirne i contorni. Segue la linea della mia asta, fino a sotto le palle, con maestria e docilità. Apre la bocca rotonda e vedo sparire il mio cazzo tra le sue gote gonfie. I suoi seni mi accarezzano le cosce, le sue labbra arrivano al cespuglio dei mie peli, mentre sento la cappella toccarle la gola. Comincia a pompare con foga sul mio cazzo, ingoiandolo fino in fondo e affogandosi nell’apnea di quel gesto, che le provoca vomiti di saliva sulla mia asta.
Mi strige le palle e sento il piacere salire inarrestabile. Le vene del cazzo mi scoppiano, le palle sono serbatoi al limite. La avverto che non resisto alle sue labbra di fuoco e che sto per venire, alla cui cosa lei reagisce senza allontanare le guance dal mio palo e aumentando il ritmo della sua succhiata avida. Un brivido mi scorre lungo la schiena sudata e un primo fiotto caldo le inonda la bocca affannata. Getti sempre più flebili fuoriescono dal mio cazzo duro come un marmo, seguiti da risucchi e ingoi della sua bocca ingorda. Le prendo la testa e le stringo in capelli in un estasi di piacere, mentre lei libera il mio membro stremato e svuotato di ulteriori velleità. Mi piego verso di lei e le sussurro con malizia in un orecchio: “adesso tocca a me”. “Ah si?” fa lei con sorriso malizioso.
Si butta indietro accasciandosi col culo sullo scoglio liscio. Solleva le gambe con le ginocchia ad angolo e con una mano si scosta la parte di costume che le ricopre la fica dicendomi: “prego accomodati ragazzo!”.
In devozione mi inginocchio e affondo la testa tra le sue cosce. Con le dita apro quelle labbra giganti che emergono dal sentiero di peli scuri che le circonda e comincio a raccogliere avido ogni goccia di lei. Con la lingua avverto subito il sapore dolce acre dei suoi umori che già le bagnano la fica, mischiato al sapore del suo piscio ancora sparso tra le pieghe della sua rosa rossa. Le tormento il clitoride con lingua, sentendolo diventare irto e duro come un capezzolo, mentre le infilo due dita nella fica ormai in un lago di piacere. Affondo con forza la mano perlustrando ogni angolo delle sue viscere. Tocco punti di inaspettato piacere e lei si inarca con gemiti trattenuti. Faccio circoli con la lingua attorno al clitoride proteso che poi raccolgo tra le mia labbra e succhio assetato.
Sento i brividi che le percorrono il corpo e le sue gambe che mi si stringono sulla faccia. Mi prende la testa con una mano e me la preme sulla fica fradicia, facendomi lavare il viso nel suo brodo. “Continua così, continua, ragazzo, siiiiii”. Onde di piacere le scuotono il corpo e sento le sue cosce morbide vibrarmi sulla testa mentre con la lingua, raccolgo piano tutti i rivoli dei suoi umori.
Risalgo lungo il suo petto scosso dal respiro affannoso e vado a posare le mie labbra umide sulle sue, roventi e aperte su un sorriso di soddisfazione. Inseguo la sua lingua con la mia, fino a catturarla e dividerci i resti del suo sapore di sale…
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10 years ago
Polase71, 52
Last visit: 3 days ago -
Camionisti che passione......
..........
Agosto, notte.
tornavo da una cena di lavoro in un agriturismo un po distante dalla città.. 45 km di autostrada, e poi a risposare finalmente.
niente autogrill, bisogno di svuotare la vescica, ... a 2km piazzola di sosta..... finalmente....
entrai , posteggio dietro due camion, scendo in fretta, passo dietro la macchina , apro i pantaloni e mi libero con un forte getto......
il rumore di una portiera richiusa, mi fece capire che qualcun altro aveva le stesse esigenze mie...
la poca luce in quella zona permetteva solo di vedere soltanto la sagoma scesa dal camion...
non alto, tarchiato.
contunuai a fare quello che facevo , e sentiti il rumore di un getto sull'asfalto.. un colpo di tosse, quasi per attirare l'attenzione, avevo finito di pisciare ma rimasi con il mio uccello in mano, mentre sentivo dei passi venire verso di me..
"Come dice il proverbio? Chi non piscia in compagnia...."
io lo completai. si mise di fronte a me "ti piace fare qualcosa?" dal mio sguardo capì la mia volontà,
"Fammi vedere cosa sai fare con la bocca", più chiaro di così?
ci spostammo dietro il camion, cominciai a toccarlo, lui poggiò le mani sulle mie spalle per farmi capire di andare giù ... mi avvicinai al suo cazzo, e con la punta della lingua leccai le ultime gocce di piscio rimaste, prendendolo in mano, mi resi conto che era un bell'arnese, non lungo ma tozzo e morbido, cominciai a passarlo sulle labbra , aprendole per fare uscire la punta della lingua, per leccare e assaporare un gusto dal sapore aspro.... la tirai fuori tutta cominciando a passarla sotto la cappella, con movimenti lenti e decisi, , per sentirlo indurirsi , aprire la bocca e farlo entrare lentamente, per farlo scaldare in bocca.. e renderlo ancora più duro e pulsante... pian piano entrava e usciva dalla mia bocca, per insalivarlo bene e farlo scivolare piano piano fino alle tonsille.... un colpo di testa e ... OLTRE!!!!
un paio di colpi secchi e decisi, a pomparlo dentro la gola, e poi respirare... rinfrescarlo col fiato....
a questo punto mi prese la testa, tenendola ferma
"apri bene la bocca!"
sentii il cazzo entrare tutto, e dare dei colpri fino a che un getto caldissimo mi arrivò in gola, si ritrasse a metà e il resto lo depositò nella mia bocca.....
"Che sborrata! -fece con la voce resa roca dal piacere recente- mi stavo menando il cazzo sul camion, da almeno un'ora.. ne avevo proprio bisogno....grazie !. Ho birra fresca ne beviamo una?"
"Volentieri, anche perchè ho bisogno di rilassarmi ,
sono stanco e ho avuto un giornata piena, e ancora un poco di KM da fare"...
"Anche io adesso voglio riposare, beviamo le birre, una sigaretta e poi ... buonanotte , dai monta su che ci sediamo comodi ".............
Non ero mai entrato nella cabina di un camion . é come un mini appartamento, con due lettini, poltrone reclinabili, aria condizionata, piccolo frigo, TV, PC, e potrei continuare con quali comfort è corredato. Facevo i miei commenti, mentre Gianni, giustamente ripeteva che in ogni caso è dura stare 8/10 ore a guidare, per questo ogni tanto si concedeva un poco di relax.
"Dall'assaggio che ho avuto, devo dirti che sei un buon pompinaro, ma che ci vorrebbe una ripassata più tranquilla, che dici, abbiamo ancora un po di tempo?"
nel frattempo si toccava il pacco con gesti lenti... rilassati; il suo telefonono si illuminò: chiamata in arrivo.
prese il telefono , esitò un istante , poi rispose: " Ehi Paolo... ... no non dormivo.... (nel silenzio sentivo la voce dall'altra parte, ma non distinguevo molto le parole, ma la conversazione sembrava scherzosa) so facendo due chiacchere con un amico .... una birra.... ci stiamo rilassando........"
(Gianni mi fece un cenno indicando il camion che stava davanti a noi che Paolo era lì)
".....ok ti aspettiamo per una birra"
Pochi minuti dopo, bussa alla portiera dal mio lato, apro e sale su.
"Paolo , questo è Marco , un mio amico"
mi spostai a sedere nel mezzo, e lui prese posto sul sedile. Come corporatura, poco più alto di me , forse un poco più in carne, e pieno di pelo, almeno sulle cosce e sulle braccia, da quel che si vedeva. Mi sentivo anche un poco imbarazzato, se avesse fatto domande sul come ci conoscessimo con Gianni... Boh, meglio non pensare e bere la birra.
"il rumore della portiera quando sei sceso mi ha svegliato, e poco dopo ho controllato dallo specchietto, ho sentito solo dei rumori, e che non eri solo, poi la portiera richiudersi dopo una decina di minuti, e visto che ancora avevi le luci all'interno accese ti ho chiamato, spero di non aver disturbato" disse Paolo, con un sorrisetto sulle labbra ( forse quando aveva "controllato" aveva anche visto quello che avevamo fatto....)
Gianni prontamente: "figurati, stavamo ingannando un poco di tempo, possiamo rilassarci ancora , se vi va"
ci guardammo e feci capire che per me non c'era problema.
"fagli vedere cosa sai fare, dai" disse Gianni , in maniera decisa. mentre diceva così si era alzato in piedi sul sedile abbassandosi i pantaloni e mostrando a me e Paolo il suo cazzo quasi eretto.
Girai lo sguardo verso Paolo, "Vai" disse questo, con tono di incoraggiamento , fermo come dicesse "Via!"
Nella mia mente fu come il segnale di una corsa
da 5000 metri.... da prendere con calma, crearla , attuarla e goderla allo stesso tempo, Gianni e Paolo spettatori e partecipanti al tempo stesso.
Avvicinai il viso alla cappella, cominciai a leccare come fosse un gustoso gelato, da assaporare fino in fondo, percepii l'odore e il sapore della sborrata precedente deciso e aspro, aprivo la bocca e la facevo entrare dentro, ancora fuori con la lingua e poi ancora dentro, dolcemente , piano senza correre troppo ancora ero ai 100 metri dalla partenza. Ogni volta che la cappella entrava in bocca, la spingevo qualche centimetro più a fondo, fino a quando non arrivai alla radice, dando un'ultima spinta mi fermai, per sentirla in gola, era come avere una grossa ciliegia che spingeva per essere inghiottita. istintivamente cercai di farlo un paio di volte.... di nuovo fuori, a leccare tutta la saliva che aveva sopra e lo rendeva scivoloso, e gustosissimo.
Dopo qualche minuto di questo gioco, spostai la mia attenzione sulle palle, leccandole, massaggiandole con la bocca bagnata, prendendole in bocca ad una ad una, e poi insieme, e poi ancora da sole, e ancora insieme, per poi ritornare alla cappella e al cazzo intero, ....
"Vedo che ci sai fare, da vero porco, vieni fammi provare!" era in piedi anche lui adesso vicino a Gianni. Mi mise sotto gli occhi un bel cazzo, che definirei "impegnativo", simile a un salame cacciatorino con una prunga per cappella, una sventola agrigentina, ... iniziava la parte della corsa dove si sente la fatica prima dello sprint finale... applicai la stessa tecnica che avevo usato prima con Gianni ..... avvicinai la bocca alla cappella, e con la mano delicatamente la scappellai, un odore intenso mi arrivò al naso , la lingua fu attirata dal sapore, un poco salato, forse non si era lavato prima di partire.... ma ci provai gusto ad assaporarlo, , prendendolo in bocca a poco a poco , ma per arrivare alla radice ho dovuto fare molti tentativi, la cappella era troppo grossa per passare oltre in gola, al quinto tentativo "Tutto! Tutto in gola!!" fece Paolo spingendomi la testa con la mano, sentii un groppo alla gola, , l'istinto fu la tosse, ma la mano era ferma dietro la mia testa, non so se furono secondi o minuti, apnea.... sentivo il cazzo di Paolo pulsare , pulsarmi dentro la bocca, le tonsille, la gola, lui grugniva.. sentii Gianni dire piano "Che ti avevo detto""?!
Paolo allentò la presa , il cazzo uscì dalla gola ,e dalla bocca e un profondo respiro fu di sollievo .con la mano mi spostò verso il cazzo dell'amico pronto a essere leccato e succhiato per lo sprint finale...
Adesso li avevo entrambi vicino alla bocca e alternavo leccare e succhiare ora l'uno ora l'altro, e poi le due cappelle insieme in bocca, mentre leccavo le palle ora a uno ora all'altro li segavo, e poi di nuovo in bocca alternati, fu Paolo ad arrivare primo. mi afferrò per la testa :"Spalanca la bocca!", in un sol colpo lo fece arrivare fino in gola, stantuffando finchè lo tirò fuori tenendolo in mano indirizzando il suo getto sulla faccia e in bocca, gli ultimi getti furono dentro la bocca e sulla lingua che si protendeva in fuori per gustare le ultime gocce , assaporavo la sborra e nel frattempo prendevo il cazzo di Gianni in bocca..
Anceh lui ebbe il suo sprint finale entrando fino in gola, e schizzando dentro, avvertii il calore dentro la gola, e inghiottivo, , Paolo strusciava sul mio viso pieno della sua schizzata il suo cazzo non duro come prima, lo usava come un pennello,
adesso avevo le due sborre mischiate in bocca e non ne distinguevo i sapori, un bel cocktail dopo le birre pensai!
I due fecero dei commenti al mio pompino...( lascio a voi quali ....)
Io dovevo andare ormai. Gianni rimaneva a dormire , Paolo andò via perchè disse sarebbe ripartito poco dopo .
Scambiammo il cellulare, e mi confessò che con Paolo avevano avuto qualche avventura, ma che non era un'abitudine, e che noi due ci saremmo sicuramente rivisti..
Avevo ancora un po di strada da fare. ma l'imprevisto, dopo la giornata trascorsa, non era stato del tutto spiacevole. mi avvio alla macchina, mentre metto in moto mi accorgo di un pezzo di carta sul parabrezza... altezza occhi.. devo toglierlo...
scendo e vedo che sta sotto il tergicristallo ... un biglietto?
un biglietto con scritto .. : Aspettami nel parcheggio dopo uscita casello, tra un'ora, 34................78..Paolo
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10 years ago
MisterCT,
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Un pulcino bagnato
UN PULCINO BAGNATO
Finalmente! Il D-day era arrivato. Avrebbero incontrato una coppia che, come loro, aveva voglia di trasgredire, di assaporare emozioni nuove, di mettere un po’ di fantasia in più nel loro rapporto. Ma loro avevano veramente questa voglia? In fondo il loro rapporto era già di per sé trasgressivo quindi perché spingersi oltre visto che durante i loro incontri avessero provato tutte le variazioni sul tema che la fantasia suggeriva? Quindi cosa cercavano ancora? Il tutto, si può dire, era nato per gioco; una frase buttata lì durante un loro incontro “Farlo in quattro con un’altra coppia”. Una frase della quale nessuno dei due voleva rivendicarne la paternità ma che aveva suscitato molta curiosità fino a spingerli a compiere il grande passo. Ed ora eccoli lì, Giorgio e Cinzia, in anticipo sull’orario, in attesa dell’altra coppia per un incontro dapprima conoscitivo e poi se fosse scattato il feeling avrebbero proseguito la conoscenza tra quattro mura. Come si sarebbero comportati? Avrebbero sfoggiato la loro solita naturalezza oppure si sarebbero trovati in imbarazzo a farlo davanti a gente sconosciuta? Mentre queste riflessioni a voce alta riempivano i minuti che mancavano all’appuntamento ecco che il cellulare di Giorgio fa capire loro che il momento fatidico era arrivato. Non potevano più tirarsi indietro…il dado era tratto. “Gli altri due” erano arrivati. Il loro aspetto era a prima vista rassicurante. Presentazioni di rito Giorgio, Cinzia piacere Andrea, Anna. All’inizio discorsi generici del tipo cosa fate nella vita, di che zona siete ecc. Sembrava un incontro tra amici che, non vedendosi da parecchio, si raccontavano del tempo trascorso dall’ultimo incontro. Fu Cinzia a rompere la monotonia del momento e, affrontando il toro per le corna, mise sul piatto il motivo vero di quel loro incontro. Fu una sollevazione per gli altri; il discorso cambiò subito genere e, usciti dall’imbarazzo iniziale, la conversazione si fece più sciolta tanto che ad un certo punto i due maschietti, quasi all’unisono, dissero “bene che vogliamo fare?”. Si accordarono per ritirarsi in un motel nelle vicinanze e continuare lì quel tipo di conoscenza più approfondita che avevano cercato. Il feeling era scattato. Erano entrambe al loro primo incontro di quel genere, quindi decisero di iniziare con una cosa abbastanza soft della serie “al momento ognuno per se poi quello che viene si vedrà”. Si trovarono tutti e 4 sullo stesso letto che, per quanto grande fosse sembrava togliere spazio ed intimità a tutti. Fu sempre Cinzia a prendere l’iniziativa e dedicare al sesso del suo uomo tutte quelle attenzioni orali che lo mandavano in estasi durante i loro incontri. Con la coda dell’occhio Giorgio vide che anche l’altra coppia era intenta nelle loro effusioni.. Però Giorgio notò che c’era qualcosa che non andava. La naturalezza dell’altra coppia non era pari alla loro. Soprattutto Anna non mostrava di essere a suo agio. Sembrava fosse infastidita dal gioco multiplo, come se la presenza degli altri due la inibisse. Dava l’impressione di essere il classico vaso di coccio in mezzo a tanti vasi di ferro. Giorgio allora, per movimentare la situazione, propose di unirsi tutti e 4 assieme al gioco. Andrea fu subito entusiasta dell’idea; avendo visto Cinzia all’opera non aspettava altro che dedicarsi alle sua attenzioni e mentre i due si lasciavano andare alla lussuria, Giorgio si avvicinò ad Anna e per rompere il ghiaccio cominciò a toccarle il seno poi piano piano fece scendere la mano verso il suo basso ventre. Quando arrivò al pube la sentì fremere ed irrigidirsi. La vide con lo sguardo cercare comprensione e aiuto in Andrea ma questi ormai era tutto preso dalle attenzioni orali che Cinzia rivolgeva al suo membro. Lenti ed intensi colpi di lingua dapprima sul glande e poi affondando e facendo sparire il membro turgido fino in fondo alla bocca quasi fosse un Silvan in gonnella intento in un gioco di prestigio. Gianni dal canto suo cercava di infondere tranquillità ad Anna ma ogni tentativo di approccio non veniva ricambiato. Era troppo tesa. Allora cominciò a carezzarle piano piano i capelli, la fronte e a farle un po’ di coccole sul viso. Sembrava si stesse sciogliendo e allora tentò un nuovo assalto ponendo le labbra sulle sue e cercando con la lingua di aprirsi un varco nella sua bocca ma lei rimase fredda. Allora si avvicinò lentamente all’orecchio e per tranquillizzarla maggiormente le sussurrò “Non aver paura non succederà nulla che tu non voglia”. A quelle parole Anna, sicuramente rassicurata, aprì gli occhi e guardando Giorgio sorrise. Quel sorriso, così sereno e spontaneo e quello sguardo così tenero esprimevano una dolcezza fuori del comune. La facevano sembrare un pulcino bagnato in cerca di protezione. Giorgio allora l’attrasse a sé e cercò le sue labbra. Anna stavolta non oppose resistenza e si lasciò andare ad un lungo bacio appassionato che sembrava non avere mai fine. Non oppose resistenza neanche quando sentì che la mano di Giorgio scendeva verso il basso prima verso il seno giocando con il capezzolo, che nel frattempo si era inturgidito, e poi ancora più giù al pube e poi ancora quando sentì che le dita di Giorgio insistevano sul clitoride. Scoprì che quelle audaci carezze, fattesi più insistenti, cominciavano a piacerle anche se non erano quelle del suo uomo. Il respiro cominciò a farsi affannoso tradendo un’eccitazione che ormai era impossibile nascondere. Giorgio a quel punto scese con tutto il corpo verso il basso e affondò il viso tra le sue gambe. Cominciò a dedicarsi al suo clitoride con movimenti della lingua lenti e delicati poi quando sentì che il suo piacere cominciava a farsi più intenso ruppe gli indugi e decise di penetrarla. Ormai Anna si era completamente abbandonata e ad ogni colpo che Giorgio affondava sentiva il piacere percorrerle tutto il corpo fino ad arrivarle al cervello. Si sentirono travolti da una passione indescrivibile finchè entrambi esplosero in un orgasmo così intenso da togliere il fiato. Si baciarono di nuovo. Anna sembrava contenta e guardando negli occhi Giorgio gli rivolse lo stesso sorriso dolce di prima e lui la strinse a sé. Rimasero così abbracciati in silenzio per qualche istante. Dall’altra parte del letto poi, anche Cinzia e Giorgio, erano impegnati allo spasimo ad interpretare figure da kamasutra. Cinzia in posizione pecoreccia accoglieva lo stantuffo di Andrea lanciando dei gridolini di piacere soffocati a stento. Si ritrasse all’improvviso da quella lotta e cambiando posizione fece sparire nelle bocca il membro del compagno occasionale chiedendogli di venirle in bocca. Andrea non se lo fece ripetere due volte ed esplose con violenza sia nella bocca che sul viso di Cinzia. Senza perdere la calma ed ostentando una naturalezza non indifferente lei si ritrasse pian piano e con il dorso della mano si puliva le gocce di sperma che le avevano colpito il viso. Sembrava di assistere ad una scena dantesca “la bocca sollevò dal fiero pasto….”; del resto Cinzia non si smentiva mai, la sua esuberanza anche in campo sessuale, a parere di Giorgio, non aveva eguali. Rimasero adagiati tutti e 4 sul letto godendosi la fase di rilassamento. Brevi attimi di silenzio e di calma con un’atmosfera da quiete dopo la tempesta. Nessuno osava o aveva il coraggio di prendere la parola per raccontare le emozioni e le sensazioni vissute durante l’incontro. Fu Andrea a rompere il ghiaccio dicendo che il tempo, seppur piacevolmente, era comunque trascorso in fretta ed era tempo di tornare ai propri ovili. Si ricomposero e si salutarono ripromettendosi a breve un altro incontro. Saliti sulle proprie auto si avviarono. Durante il viaggio di ritorno Valeria parlava, parlava, parlava raccontava le proprie impressioni sia sulle persone incontrate sia su ciò che era avvenuto tra quelle 4 mura. Giorgio intento nella guida ogni tanto la guardava ma senza prestarle attenzione più di tanto. Altri pensieri affollavano la sua mente. Ripensava allo sguardo di Anna, quello sguardo da pulcino bagnato che esprimeva dolcezza e tenerezza allo stesso tempo. Non riusciva a toglierselo dalla mente. Il ricordo gli rimase ancora per diversi giorni.
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10 years ago
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Condivisa
Mi chiamo Liliana, ho quasi trentanove anni, da diciotto, sono sposata con Carlo, che ne ha due più di me. Abbiamo un figlio di nome Luca che avrà diciotto anni fra un mese. Sono appena uscita dalla doccia, sono nuda, ammiro il mio corpo. Alta uno e settantacinque, seno terza, anzi più quarta, capelli castano chiari, occhi scuri, viso aperto, sorriso solare bocca ampia e labbra carnose. Gambe abbastanza lunghe, ben tornite e sedere che molti definiscono, “ un bel culo!”, mani ben curate nonostante la mia sola occupazione di casalinga. Mentalmente faccio un resoconto della mia esistenza fino a questo momento della mia vita, e non mi lamento. Sono giunta al matrimonio “quasi vergine.” dico, quasi perche a sedici anni avevo un debole per un mio cugino più grande. All'epoca abitavamo insieme, e fra noi vi era molta confidenza. Fra un gioco e l'altro mi ritrovai il suo cazzo in bocca. All'inizio fu una vera sorpresa, poi lentamente imparai a succhiarlo veramente bene, e quando mi scaricò in bocca, la sua semenza ne fui veramente estasiata. Mi piaceva molto ingoiare il suo sperma, ne ero diventata golosa e non perdevo occasione per gustarlo. Ovviamente anche da parte sua la cosa lo riempiva di vero orgoglio, mi chiamava “ la sua piccola bocchinara ” io ne ero veramente fiera. Poi i suoi genitori decisero di emigrare, un mese prima della partenza ci ritrovammo io e lui da soli in casa mia. Ero dispiaciuta e nello stesso tempo desideravo donargli un ricordo indelebile, volevo essere sua!. Dopo averlo succhiato molto e a lungo, ero eccitatissima, lui mi leccava la lumachina facendomi schiumare da matti, ero pronta, glie lo dissi, ma lui dopo un momento mi disse che era una cosa che dovevo donare al mio futuro marito, mentre lui si sarebbe accontentato di un altro regalo. Mentre parlava, un suo dito mi stuzzicava il fiorellino anale, compresi e approvai all'istante la sua idea. Mi fece una vera preparazione, leccandomi molto e infilando lentamente le dita dentro l'ano per farlo abituare. Mi lubrificò con dell'olio profumato, ero pronta, lo volevo, mi misi distesa di lato, e lui si distese dietro di me. Mi pose la mia gamba sopra la sua e mentre sentivo la dura cappella appoggiarsi dietro di lui, con la mano mi torturava davanti il bottoncino provocandomi delle sensazioni di immenso piacere. Spinse per metà il cazzo dentro, con un colpo deciso ma delicato, sentii un dolore che subito fu sostituito dal piacere che mi dava davanti. Dopo un momento mi spinse tutto il randello dentro.….....aaaaaahhhhhhhh....uuummmhhhmm..........sssssssssiiiiiiiiiiiiiii..............Un lungo gemito di misto piacere /dolore uscì dalla mia bocca. Rimase immobile per un po', sempre toccandomi davanti, poi quando si rese conto che mi ero rilassata, prese a muoversi dentro e fuori. Prima lentamente, poi sempre più velocemente con il risultato che io incominciai a godere e lo incitavo a fare più forte.….........sssssssssiiiiiiiiiiiiiii.............. ddddaaaaaaiiiiii....sfondamiiiiiiiii!!!!!! vengooooooooo!!......Dopo che avevo ripetutamente goduto, lui esplose dentro di me con un grido bellissimo. Sentire l'ano riempito da un calore intenso, mi provocò l'ennesimo orgasmo. Non ci furono altre occasioni, e da allora non l'ho più fatto, nemmeno mio marito me l’ha mai chiesto ed io per serbare ancora quel ricordo non e l’ho mai cercato. Dopo un po anche i miei genitori si sono trasferiti in città, ed io avevo già conosciuto Carlo, uno studente dell'ultimo anno, mi piaceva, sentivo la mancanza di mio cugino, e ci fidanzammo. Per giustificare la mia particolare bravura nel succhiarlo dissi che me lo aveva insegnato un precedente fidanzato. Una sera, quando avevamo festeggiato il mio diciottesimo compleanno, fui sua. Fu subito piacere anche con lui. Fu bravo, mi portò a un tale livello di eccitazione che quando mi sverginò ho sentito solo un lieve fastidio, poi tanto piacere. Inesperti e nessuno dei due si prese la briga di avere delle precauzioni, così mi ritrovai incinta. Dopo un comprensibile casino, le nostre famiglie si accordarono per farci sposare. Carlo aveva terminato gli studi di ragioneria e grazie a una conoscenza di mio suocero iniziò a lavorare in banca. Poi che possedevano una casa grande ci ricavarono una camera matrimoniale e andammo a vivere con loro. Lavorando tutti, io restavo a casa d accudire mio figlio e a prendermi cura della casa. All'inizio mi sembrò un po dura, poi lentamente la cosa incominciò a piacermi. Passarono gli anni, morirono sia i miei genitori che mia suocera, lei dopo una lunga malattia sempre accudita da me. Con mio marito non ho mai avuto problemi, il classico uomo tutto casa lavoro. Pochi svaghi e molta famiglia. A letto è molto attivo, anche ben messo fra le gambe. Mi scopa sempre con molto impeto, non mi lascia mai insoddisfatta, anche se non ha molta fantasia, io ne sono soddisfatta. Dopo tutti questi anni mi ritrovo ad ammirare il mio corpo, ne sono fiera, l'ho sempre curato molto, mi riguardo nello specchio che abbiamo nella piccola palestra che abbiamo ricavato nella nostra nuova casa che abbiamo acquistato dopo che abbiamo venduto le altre proprietà. Nuda mi trasferisco di sopra, vado in camera per vestirmi esento il rumore del portone chiudersi, e Franco mio suocero che ritorna dalla sua passeggiata quotidiana. Da due mesi è in pensione, e mi stò abituando alla sua presenza. Prima ero sempre sola, ora invece pranziamo insieme ci facciamo compagnia, mentre Carlo torna tardi dal lavoro e Luca ha sempre il pomeriggio impegnato fra studio, sport e ragazze. Franco, è un bell'uomo. Alto, spalle larghe, fisico asciutto, ha sessantadue anni, ma non li dimostra. Di recente ho sentito una signora dire a un altra che si sarebbe fatta un giretto volentieri con lui. Mi reco in cucina mentre lui generalmente legge il giornale, ma quando lo vedo, ho come l'impressione che mi guardi in modo diverso, più intenso e poi ignoro la vistosa erezione che gli gonfia il pacco. Mentre pranziamo, lui mi osserva decisamente, con occhi diversi, mentre i nostri discorsi finiscono sulle imminenti feste di Natale.“ mi piacerebbe farvi un regalo, che ne dici se si va una settimana in montagna?” - mi chiede sempre con lo sguardo fisso su di me.Mi sento un poco a disagio per l'insistenza del suo sguardo, ma gli rispondo che non vi sono problemi, sia a Carlo che Luca piace tantissimo sciare. Così al pomeriggio del giorno di Natale partiamo per la montagna. Arrivati, ci sistemiamo in una piccola baita affittata per noi. Carlo ed io, in camera insieme mentre lui e Luca dormono nella cameretta con i letti singoli. I due giorni a seguire furono tutto un girare di funivie e piste di sci. Poi Luca trovò degli amici che lo invitarono assieme al padre a fare il giro delle piste nere. Poi che era molto bello decisero di accettare, anche se questo comportava di dormire una sera in un rifugio in alta quota. L'indomani partirono di buon mattino, mentre, Franco ed io, ci dedicammo al puro relax. Nel pomeriggio eravamo in paese con la moto slitta, compresa nell'affitto della baita, vedemmo delle foto di alcune cascate completamente gelate, quindi prese delle informazioni e trovato il sentiero che vi conduceva siamo partiti. Dopo circa una mezza ora di viaggio abbiamo trovato il posto, era meraviglioso. Scattate tante foto, ci siamo rimessi in viaggio per il ritorno, anche perche si stava facendo velocemente notte, quando improvvisamente a iniziato una vera tormenta di neve. Ci troviamo subito in seria difficoltà. Nevica fortissimo e nel buio il piccolo faro del mezzo non fa vedere bene il sentiero, con il rischio di finire in un dirupo. Improvvisamente Franco nota delle cataste di tronchi a poca distanza dal sentiero, e si dirige verso di loro. Ci sono tronchi grandi e altri piccoli, fra le cataste è stato ricavato un piccolo rifugio, coperto, chiuso dietro e con dentro un grosso telo, lui mette la motoslitta davanti e copre con la neve l'ingresso, stende il telo e ne ricava un posto asciutto e riparato. Sono congelata. Batto i denti in maniera incontrollata, stò quasi al limite dell'ipotermia.“ spogliati!, togliti i vestiti bagnati” - mi ordina perentorio. Lo guardo stupita, mi ordina di spogliarmi ed io muoio di freddo! Deve essere matto!Non aspetta la mia reazione, si toglie la giacca a vento, poi la mia e la mette sotto di noi, poi mi denuda parzialmente e velocemente lui fa lo stesso. Mi avvolge con il telo e si distende su di me e mi stringe fra le braccia donandomi il suo calore. Per un momento credo di morire, poi lentamente il piccolo rifugio si rivela provvidenziale, mi sto riscaldando, e sento che sul mio ventre qualche cosa di duro preme. Fuori infuria la tormenta mentre dentro di me un turbine d’idee stà lasciando il posto alla ragione. I nostri occhi abituati al buio s’incontrano, poi senza che nessuno dica nulla le nostre bocche si uniscono in un bacio furioso, fatto di labbra che si mordono, lingue che s’intrecciano e succhiano impazzite. Le sue mani mi tolgono quel poco che è rimasto dei miei indumenti e mentre mi bagno in maniera assolutamente inusuale, lo sento premere con la dura cappella delle labbra della mia vagina che lo lascia entrare senza opporre nessuna resistenza. Scivola dentro di me fino in fondo. Sento il suo corpo aderire al mio, sento le palle battere sui glutei, mentre il mio clito è schiacciato meravigliosamente dal suo peso. Godo all'istante! Tremo, e non per il freddo ma per il piacere che mi da sentirlo dentro. Mi sembra molto più grande di quello di Carlo, e lo lascio sbattermi senza nessun ritegno. Lo incito, lo invito a farmi godere, cosa che fa meravigliosamente.…...sssssiiiiii.......dddddaiiii spacccaaamiiiiii.....ssiiiiiiiii goddddoooooo.......oraaaaa!!!!!!!....Mi pompa con esperta maestria. Lo sento affondate e poi uscire e ricominciare fin quando non gli urlo il mio piacere, poi mi pompa ancora più forte e mi fa urlare di nuovo. Infine lo avvolgo con le mie gambe, le serro dietro di lui e lo imploro di venire. Mi sbatte con furia selvaggia. In fine gode con un grido che lo scuote tutto.….........aaaaaaaahhhhhhhhhhh..........SSSSIIIIII.......SBORROOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!......Mi scarica dentro un fiume di caldo seme che non riesco a trattenere. Lo sento colare dalle labbra della mia dilatata fichetta. Immobili e in silenzio ci addormentiamo mentre fuori la tormenta infuria. All'alba ci guardiamo in faccia, mentre cerchiamo di recuperare la nostra roba per tornare alla baita. Lui mi sorride. Poi andiamo a casa. Dentro ci infiliamo sotto la doccia. Lui mi lava mentre l'acqua calda tonifica i nostri corpi. Siamo eccitati e lui mi prende da dietro. Lo sento entrare con impeto, mi apre, scopa divinamente, godo lo assecondo spingendo indietro il mio corpo andando incontro al suo meraviglioso palo che mi sfonda meravigliosamente.…..sssiiiii...spingiiii...piùù...forteeee...sssiiiii....ddaiiiii...........godoooooo......Mi serra per i fianchi, mi sbatte....Ti piace è?...lo sapevo che eri una troia nascosta.... ti ho visto qualche giorno fa mentre ti ammiravi davanti allo specchio, mi sono dovuto segare per quanto ero eccitato..... senti come ti sfondoooo....Intuisco ora la sua insistenza a tavola, mi eccita ancora di più sapere che mi ha spiata....ssscopammiiiii...ssssiiiii.....sono una troiaaaa..ma fammiii godereeeee.........Mi pompa a lungo, resto stupita dalla sua resistenza, poi si sfila da me. Sento come un senso di vuoto, lasciato da quel cuneo di carne. Lo sento lubrificarmi il fiorellino anale, mi giro lo guardo, lo voglio anche lì.“ fai piano, sono quasi vergine.” - gli dico e mi giro di nuovo, appoggio le mani al muro e inarco indietro il culo per riceverlo meglio.“ Quasi vergine? Mi vuoi far credere che mio figlio non si gode tutto questo splendore?”Lo guardo e annuisco. Mi lubrifica con della schiuma, poi lentamente mi penetra fino in fondo, molto lentamente, facendomi assaporare centimetro dopo centimetro per tutta la sua lunghezza. Godo. Mi fa impazzire e sento che dentro di me qualche cosa sta cambiando. Mi sento troia e ne vado fiera. Mi sbatte il culo come un dannato. Mi serra i fianchi, poi esplode dentro facendomi provare la stessa sensazione di allora e ne godo in maniera sconvolgente. Dopo esserci rivestiti, sentiamo mio marito al cellulare. M’informa che essendo rimasti bloccati anche loro per la tormenta e che ora che splende il sole, vorrebbero approfittare per un po di fuori pista, quindi tornano l'indomani. Franco ascolta, poi finita la conversazione, mi dice che la sera mi porta cena fuori. Passiamo tutto il resto della giornata distesi davanti al caminetto a scambiarci coccole ed io glie lo succhio ripetutamente senza farlo venire. Mi eccita tantissimo sentire quel palo in gola, lui ne gode tantissimo e mi apostrofa i più sconvolgenti epitaffi.…..dai succhialo troia....ssssiiiii cosiiiii a che bocchinara seiiii...vacca ...puttana... troia da bordello......ti faccio impazzire di piacere...ti sfondo anche la gola....zoccola!!!.......Godo nel sentirlo parlare, gode del piacere delle mie labbra e questo mi fa impazzire. La sera usciamo a cena, mi metto così in tiro che a lui viene subito di nuovo duro. Dopo cena torniamo e la notte ci vede uniti in un instancabile amplesso che mi sfinisce. Alla fine sono costretta ad arrendermi, lui è sempre in tiro. Gli chiedo come fa e lui mi risponde che non scopava così dalla morte di mia suocera e che sono io che lo eccito, anche se poi ho scoperto certe pasticchine blu ben nascoste. Nel pomeriggio tornano gli altri. Sono sfiniti, Carlo decide di andare alla sauna per rilassarsi mentre Luca va a dormire, la sera esce con gli amici e vuole essere in forma. Alla sauna, data l'ora del pomeriggio, non c'è nessuno, io sono tentata di farmi scopare da mio marito. Dopo qualche moina lui è già in tiro, mentre io ho bisogno di scaldarmi di più. Mi distendo sulla lastra di marmo calda, e lui si mette in ginocchio, mi lecca divinamente, ora mi sto veramente eccitando. Siamo così intenti a divertirci che non ci accorgiamo di Luca, che non riuscendo a dormire ha deciso di raggiungerci. Ci osserva attraverso il vetro che c'è sulla porta, mi vede succhiare il cazzo di suo padre, poi che apro le cosce e mi lascio penetrare fino in fondo. Godo, non posso urlare ma la situazione intrigante mi eccita da morire. Carlo mi scopa di buona lena, mi fa raggiungere alcuni orgasmi, mi sento veramente troia, la notte con il suocero e il pomeriggio con mio marito, godo e impazzisco quando voltato lo sguardo, incrocio quello estasiato di mio figlio che ci osserva. Ho un tremendo orgasmo e sento anche Carlo che sta per venire, lo esorto a uscire e me lo infilo in gola, facendo in maniera che Luca si goda bene la scena. Quando rialzo il capo lui se ne andato, io dentro di me sento che ora voglio anche lui. Non ho nessuna remora, voglio godermi anche mio figlio! Il giorno dopo è un continuo scambio di dolci occhiate fra me e lui, piccole provocazioni e casuali contatti. Ci stiamo eccitando, ma nessuno dei due vuole fare il primo passo. A cena siamo in compagnia dei loro amici con cui sciano, io indosso una gonna e degli stivali. A tavola lo sento vicino a me, che spesso tocca con la mano la mia coscia. Dopo cena decidono di recarsi a giocare a curling, uno strano gioco con bocce di pietra da far scivolare sul ghiaccio. Luca ed io, ci sediamo sugli spalti a guardare, ma poi che il mio abbigliamento non è appropriato, sento freddo, decido di tornare e mi faccio accompagnare da mio figlio, che saluta tutti e scambia un cenno di saluto con il padre. A casa, appena dentro mi abbasso per ravvivare il fuoco nel caminetto, lui è in piedi davanti a me, vedo il gonfiore del pacco sui suoi pantaloni.“ ti sei divertito a spiarci nella sauna?, ti è piaciuto? E chissà cosa pensi ora di tua madre? - gli chiedo sempre restando accovacciata davanti al focolare.“scusa, ma eri così erotica che non ho potuto resistere, e devo dire che sei molto bella e brava, in quanto a cosa penso è presto detto, sei meravigliosa, e papà è molto fortunato ad avere una bella donna come te al fianco.” - mi risponde abbassando lo sguardo mentre arrossisce in viso.“ Grazie, ma anche tu sei fortunato ad avermi come madre, anche se non mi reputo tanto bella, confrontata poi con le giovani ragazze che frequenti io sono da buttare.” - gli rispondo guardandolo negli occhi.“ da buttare???.. ma scherzi, io se non fossi mia madre non so cosa ti farei!!” - mi risponde con impeto.Era quello che volevo sentire. Mi avvicino gli apro i pantaloni e infilo la mano nei suoi boxer. Sento subito un bel cazzo duro che vibra fra le mie dita, lo estraggo e senza dire nulla lo infilo in bocca.…... ooooooohhhhhhh … mammaaaaaa!!!!!!... seiii meravigliosaaa..... sborroooooooo.........Non regge il gioco, m’inonda di calda semenza la bocca. L'ingoio è tanta e devo deglutire velocemente, ma riesco a mandarla tutta giù. Mi spoglio e anche lui lo fa velocemente, poi ci trasferiamo sul letto, lui mi lecca avidamente è stupenda la sua esuberante inesperienza che mi fa impazzire. Lo faccio calmare un poco poi lo voglio dentro di me. Segue attentamente i miei consigli, si muove bene e mi pompa a lungo. Godo, e ho due orgasmi bellissimi, poi anche lui è al limite, mi pompa con vigore, io urlo l'ennesimo orgasmo e anche lui si svuota dentro il mio ventre. Restiamo un momento abbracciati, poi, lo invito ad andare in camera sua, non voglio che suo padre lo trovi con me, lui esce e quando è sulla porta, si gira e mi guarda con un sorriso allusivo che non comprendo al momento Poco dopo tornano mio marito e mio suocero, si salutano e Carlo entra subito nel letto, è eccitato, mi penetra rapidamente con impeto. Resto un poco sorpresa, ho ancora dentro di me il seme di Luca, non ho avuto modo di lavarmi, e ho, paura che lui, se ne renda conto, invece lui mi scopa con tale vigore che mi fa godere subito e poi anche lui esplode dentro di me riempiendo ulteriormente la mia fica di seme che si mischia all'altro. Finito, vado a lavarmi in bagno, quando torno, ho una grande sorpresa. Distesi sul letto trovo tutte tre che mi guardano nudi con i loro cazzi gia in tiro.“ amore vieni a letto che ora ti facciamo impazzire.” - mi dice Carlo invitandomi a braccia aperte.Li guardo stupita. Loro mi sorridono, poi Carlo mi trascina fra loro, mi sussurra che poi mi spiega tutto, ma ora vuole che io goda fra loro. Una notte indimenticabile, mi hanno scopato ripetutamente in tutti i buchi e ricoperto ogni millimetro del mio corpo di caldissima sborra. All'alba sfiniti ci siamo addormentati, poi nel pomeriggio, fatti i bagagli siamo ripartiti e lungo il viaggio di ritorno mi hanno dato tutte le spiegazioni che volevo, ma c'era poco da spiegare, i tre si erano mesi d'accordo per condividermi fra loro e io ora mi godo le loro mazze, ma con la chiara promessa che Luca deve trovarsi una giovane donna per lui, magari un po troia da condividere con noi.
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10 years ago
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Slave irina
Piazzetta di Portofino siamo io e la mia Slave seduti a prendere un caffè .
La gente affolla la piazzetta e come al solito la mia Slave attira gli sguardi dei presenti.
Lei è tutta contenta ,accavalla le gambe e mette in mostra quello che ha.
La guardo compiaciuto e abbozzo un sorriso ,il cameriere ha già capito che è una Slave.
Il cameriere è abituato a cogliere le sfumature ,il marito non posso esserlo per ovvi motivi ,lei è attenta a eseguire i comandi, uno più uno fa due heheheh.
A un tratto si avvicina un distinto signore :Alberto anche tu qui?
Guardo con più attenzione e riconosco Aldo .
Una vecchia conoscenza :Aldo che sorpresa non eri in Brasile?
No no sono rientrato dopo un’ anno detto questo si siede con noi al tavolino: Prendi qualcosa gli chiedo.
Si rivolge verso la mia Slave :E tu?: Sono la sua schiava con voce decisa.
Aldo mi guarda e sorridendo : Se è così ,puoi imprestarmela .
La mia Slave mi guarda io guardo lei e Aldo aggiunge : Lo so che tu non dividi mai le tue Slave stavo solo scherzando.
Lo guardo sempre col sorriso: Con le Slave usi troppo il frustino l’ultima che ho visto ne aveva due strisce sul culo.
La risposta di Aldo non tarda: Si però era un bel culo.
Alla fine ridiamo tutti e tre lui allunga una mano verso le cosce della mia Slave ,lei mi guarda io abbozzo un sorriso e lei apre le gambe lasciando che la mano di Aldo entri a contatto con la rosea fessura di lei.
Aldo: è come al solito senza mutandine e bagnata ,hai una Slave da favola come sempre.
Si Aldo ma adesso stacca la mano dalla passera prima che ti morda ,queste sono passere con i denti e scoppia una risata generale .
Aldo : Sono qui con il barcone ,cosa dici ceniamo insieme ?
Si Aldo si può fare ,ci vediamo per le ventuno ti va bene? Aldo: porta anche lei così farà compagnia alla mia .
Ci alziamo salutandoci e andiamo verso il parcheggio al coperto dove ho messo la mia piccina.
Rientrando Lei mi dice: Padrone non mi piace quel Aldo, e io prontamente rispondo: è una vecchia conoscenza abbiamo fatto affari insieme ,è un buon socio ha solo qualche pecca ma non devi preoccuparti
Non è cosa per te. Sento un sospiro di sollievo.
Arriviamo alle ventuno ,puntuali come un orologio svizzero la mia Slave è stupenda ,si gira tutto il molo a vederla ,spuntano dalle barche come funghi per guardagli il culo.
Aldo è sulla poppa di quello che lui chiama barcone ,un trenta metri a vela da paura.
Al suo fianco una ragazza alta discreta ma come tutte le schiave di Aldo è trascurata, a dire il vero sembra spenta. La mia invece è uno splendore ,curata nella persona e nell’abito che è piccolo ma gli sta da incanto.
Aldo: benvenuti a bordo .Rispondo : chiedo al comandante il permesso di salire ,una risata accompagna la stretta di mano.
La mia schiava al mio cenno si dirige verso la ragazza e iniziano a conversare mentre io e Aldo beviamo qualcosa. Aldo: Ma sai che la tua schiava e uno schianto ,la mia risposta è secca : non e cosa per te ,sei troppo materiale qui si tratta di donna fine ,parliamo della tua ,dove l’hai presa?
Aldo: a niente mi hanno portata questa ragazza in cambio di un’auto. Mi scappa una risata sei sempre il solito era meglio che tenevi l’auto almeno non fai danni, è di ferro, la sua risata parte con fragore .Aldo : hai ragione come sempre.
Ci avviamo nel salone per cenare e prendere posto.
La mia Slave la siedo alla mia destra e altrettanto la Slave di Aldo.
La cena viene servita da due ragazze vestite alla zoccola .Ci scappa da ridere a tutti tranne la ragazza che siede al fianco di Aldo .
Aldo : vedi non ride mai da quando è qui non fa altro che tenere il broncio, finirà che la cedo a qualcuno.
Un’altra volta , dico con fare staccato, ma non riesci a farti durare nulla ,qui ridiamo solo io e lui.
Coraggio dimmi la storia della ragazza, e intanto andiamo avanti a mangiare.
Aldo: La ragazza è della Moldavia ,ero in affari con uno di loro e si era fissato di una auto che usavo ,alla fine ha voluto l’auto e mi ha dato questa ragazza ,io incalzo l’argomento: Ma che storia ha?
Aldo con un sospiro : una studentessa dell’università ,finita in qualche giro strano ,la solita storia, alla fine è stata fatta schiava credo per debiti.
Mentre lui racconta la storia guardo la ragazza che sta con occhi bassi e con fare spento.
Come sempre mi lascio impietosire e credo che Aldo si sia accorto. Aldo: facciamo così mi lasci una giornata la tua e io ti cedo la ragazza .Lo guardo con il sorriso :Non se ne parla neanche al massimo ti fa una pompa e tu mi cedi la ragazza.
Aldo :Affare fatto ,io guardo la mia Slave che sorride è una buona causa.
L a mia Slave non si fa pregare , gli sbottona i pantaloni e inizia a succhiare il cazzo di Aldo ,lui la afferra per i capelli e con foga accompagna la testa su e giù di lei ,io guardo e mi accorgo che lei lo sta facendo con maestria ,alla fine lui gli viene in bocca ,lei ingoia tutto e lo pulisce con la lingua .
Lui mi guarda : Azz. Alberto hai una pompinara da favola ,io accarezzo i capelli di lei con un sorriso compiaciuto.
La serata finisce come si direbbe in armonia e quando veniamo via ci ritroviamo questa ragazza a rimorchio.
La mettiamo dietro la mia piccina ,starà stretta ,meglio che sul barcone con quello spostato di Aldo.
Mentre sono alla guida mi rivolgo alla ragazza e gli chiedo come si chiama e lei mi risponde Irina ,certo che fantasia sui nomi poca.
Guardo la mia Slave : Hai salvato questa ragazza, lei mi guarda con il solito sorriso :Si padrone è sta una buona azione.
Bene siamo arrivati ,domani mattina vediamo sul da farsi ora tutti a nanna ,la ragazza sistemala e poi vieni da me.
Sono già a letto che vedo entrare la mia Slave ,collare e perizoma si infila sotto le lenzuola alla velocità della luce ,appoggia la testa sul mio petto: Padrone sono stata brava oggi, rispondo : Fantastica e lei: allora merito un premio ,Cosa vuoi per premio?
Padrone voglio essere scopata da dietro.
Ti accontento volentieri mia dolce schiava, la metto col culo all’aria ,è sempre un grande spettacolo.
Gli ordino di masturbarsi mentre la penetro dietro ,esegue con solerzia il comando ,fino a venire in contemporanea col suo padrone.
Ci accasciamo sfiniti in un abbraccio .
E’ mattina la mia Slave mi porta la colazione a letto e il solito giornale.
Gli chiedo notizie di Irina, mi conferma che ha fatto colazione e aspetta istruzioni.
Completo la mia colazione e vado in cucina , trovo la ragazza seduta in un angolo.
Chiamo la mia Slave ,ci guardiamo :che cosa ha la ragazza: Niente padrone forse aspetta una punizione .
Quale punizione ? La ragazza con poca voce : quella che mi prendo tutte le mattine.
Guardo la mia Slave con fare stupito: Cosa sta dicendo è pazza?
Interviene la mia Slave : Padrone Aldo si divertiva così ,mi avvicino a Irina la guardo negli occhi : Ho capito ,vestitevi oggi andiamo a fare shopping.
Alla mia Slave gli si illumina il viso ,ha già capito che potrà prendersi quella borsetta che ha visto ,con fare felino prende per un braccio Irina la porta in camera sua cercando di trovare un abito che gli vada bene. L’atmosfera è già cambiata sembravano due cerbiatte in calore ,volavano non toccavano il pavimento.
Quando arriviamo nel centro commerciale sembrano due pazze Irina era peggio di una bambina .
Giunge sera che sono sfinito ,come sempre il salotto diventa una cabina di prova vestiti e biancheria intima ,mi metto in un angolo e mi diverto a vederle.
Sono due belle gnocche ,Irina sembra rinata quando ride si illumina il viso.
Le due donne vanno d’accordo ,rivolgendomi alla mia Slave : Insegna a Irina le regole base del suo Master e domani portala da Mario : Si Padrone in coro.
Chi è Mario è quello che fa da estetista e parrucchiere alle più belle della città.
E’ ora di andare a letto ,le ragazze le sento che si fanno le confidenze ,sono immerso nella solita lettura prima di chiudere la luce vedo che con una velocita da centometrista si infilano sotto le lenzuola .
Hanno voglia di giocare ma a dire il vero mi limito a guardarle ,la mia Slave nuda indossa solo il collare e Irina anche lei nuda e collare.
Iniziano a accarezzarsi la mia Slave mi guarda: Padrone Irina e molto bella posso giocarci?
Io accenno un sorriso e gli faccio cenno di fare.
Lo spettacolo è degno dei più belli film Hard, le sento ansimare e godere più volte è un intreccio di mani ,gambe, e lingue.
Non passa molto che si attaccano al mio cazzo e a turno o insieme lo lustrano con la lingua ,la mia Slave lo avvolge dentro la sua fessura ,Irina si dedica ai capezzoli di lei .
Quando abbiamo finito mi ritrovo la rosea fessura di Irina sulle mie labbra ,le due ragazze che si baciano e io che sono venuto nel ventre della mi Slave .
Irina sorride : Non credevo che ci fosse un padrone così e la mia Slave :Si è il mio –nostro padrone
Ho un sospetto sono veramente il Padrone?
La mattina seguente mi sveglio con l’idea di dare a Irina una più stabile occupazione ,non mi piace che stia tutto il giorno a non fare nulla, la mia Slave si occupa dime e mi fa da segretaria ma Irina?
Con calma al risveglio delle ragazze. Vedo Irina e la mia Slave che sono a fare colazione ,mi avvicino :Irina che scuole hai fatto? lei mi guarda stupita :Ho fatto solo il primo anno di università , facoltà di giurisprudenza ,prontamente gli chiedo: Con che profitto? Ero la migliore Padrone.
Guardo la mia Slave e lei guarda me ,con una espressione stupita :ok facciamo così :Irina riprendi gli studi ,lei sgranando gli occhi : Ma padrone sono una schiava. Si sei la mia schiava .
Irina rimane per qualche minuto in silenzio poi scoppia in lacrime e si getta in ginocchio ai miei piedi: Grazie padrone .si va bene però basta piangere ,mi giro verso la mia Slave :Provvedi a tutto tu ,e con un sorriso : Ho fatto una buona azione , vero?: Si padrone :siamo in due aggiungo.
Passano le settimane ,gli studi di Irina vanno bene ,è la conferma che ho fatto la scelta giusta ,la mia Slave si occupa di tutto ,il mio ingresso in casa viene sempre accolto come una festa, Sono splendide ,Irina ha imparato in fretta e conosce i miei desideri , la mia Slave gli ha insegnato bene ,le due ragazze sono curate nella persona e in casa girano nude come piace a me.
Irina è un carattere diretto : Padrone vorrei che mi facessi un clistere ,Io la guardo sorrido è presente anche la mia Slave. preparate tutto per questa sera quando torno, la risposta è immediata :Si padrone.
Ho l’impressione che siano d’accordo le due monelle.
Il clistere è una pratica che molti Master usano per umiliare la Slave ,però può essere usato a fini erotici, quello punitivo molti Master lo usano con molta aggressività e potrebbe essere per la Slave un supplizio ,quello erotico è un piacere molto intimo .
Arrivo come al solito all’ora di cena ,come entro trovo nell’ingresso le due ragazze a accogliermi in ginocchio pronte a prendere la classica tirata di coda con bacio.
Le due monelle avevano preparato tutto ,mi siedo in bagno dove avevano preparato una sedia e Irina prontamente si sdraia a pancia in giù : Sono pronta Padrone.
Accarezzo il culo ,scendo con la mano fino alla rosea fessura e sento che è già bagnata ,sorrido e la mia Slave mi porge lo strumento da introdurre nel orifizio precedentemente lubrificato di Irina, sento che alla penetrazione della cannula segue un leggero sospiro di Irina ,apro il getto per far entrare il liquido e segue un altro sospiro, la mia Slave partecipa accarezzando il viso di Irina, allungo la mano verso il sesso di Irina e inizio a masturbarla cercando così di rendergli la cosa più piacevole possibile ,Irina è colta da piccoli fremiti sempre più frequenti ,allarga le gambe per aver più superfice vaginale al contatto della mia mano ,i spasmi sono ritmati ,L’orifizio lo sento pulsare ,il suo respiro è un ansimare sempre più veloce ,alla fine un piccolo urletto : Padrone Siiiiiiiiiiiii ,estraggo la cannula e prontamente la mia Slve con un dito va a tappare il buchetto per impedire la fuoriuscita del liquido.
Attendo un minuto la lascio riprendersi mentre gli accarezzo il culo fino alla fessura ,La mia Slave con un dito piantato nel culo di lei e l’altra mano gli accarezza il volto.
Dopo una pausa si gira Irina verso di me: Grazie padrone non ho mai goduto così.
Vita da master eheheheh.
Albert58
28
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10 years ago
admin, 75
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Due slave in una
Il mio lavoro mi porta nei posti più lontani del pianeta ,anche questa volta mi trovo in Asia.
Siamo in tre io il capo progetto e l’interprete. Stiamo viaggiando tra giungla e risaie , ci fermiamo in un villaggio .
Sono l’unico occidentale gli altri due sono del posto.
Il paesaggio è da favola ,di un verde acceso che in Europa non si vede.
L’interprete mi dice di entrare in una delle capanne per riposarmi una ventina di minuti prima di ripartire.
Entro e trovo tutta la famiglia pronta a salutarci come conviene con gli ospiti, gente cordiale ,l’interprete fa tutto lui ,anche perché io non comprendo nulla.
La famiglia composta da dieci figli più i due genitori che sembrano centenari e la nonna, anche lei centenaria ma sul serio.
Tra tutti noto due ragazze gemelle di una bellezza straordinaria ,vestite con l’abito oserei dire della domenica ,ho la conferma che mi aspettavano.
Il classico thè che non manca mai, io mio sguardo è sempre rivolto verso le due ragazze, carnagione chiara capelli castani chiari ,occhi chiari , mi dice l’interprete che hanno venticinque anni.
L’interprete parla con i genitori e dopo essersi scambiati botta e risposta incomprensibile da parte mia si gira verso di me e con fare serio mi chiede: Vuole comprare le due ragazze .
Io ho una età che non mi stupisce niente ormai però così a freddo sorrido per fare intendere lo scherzo è divertente.
Il traduttore mi guarda :Se non le prende lei le mandano al bordello della città più vicina.
Cavolo esclamo a alta voce ,poi capisco che le usanze del posto le necessità di questa gente son ben differenti dal mondo occidentale.
Mi viene il dubbio che abbiano preparato questo incontro sapendo che passavo di qui.
L’interprete lascia intendere che è proprio andata così.
Le due ragazze alzano lo sguardo e mi sorridono lasciando capire che per loro venir via da quel posto non erano certo un dispiacere, posso capirle.
Ok la contrattazione è fatta dal traduttore ,praticamente le ho pagate poco in dollari ,per loro è una fortuna ma duecento dollari l’una sicuramente non è una cifra proibitiva.
Portarle in occidente mi costerà sicuramente molto di più.
Praticamente per loro è come se uno si compra la lavatrice la stiratrice ,invece di mezzi tecnologici qui usano le persone.
E venuto il momento di partire rimaniamo in parola che le ragazze mi saranno consegnate all’aeroporto con documenti e tutto.
Passano due settimane e puntualmente mi ritrovo le due ragazze pronte a salire con me sull’aereo.
Sono stupende tutti le guardano il mio orgoglio è alle stelle ,sono minute ma ben proporzionate ,mi sorridono e a gesti mi fanno capire che sono contente di venire con me.
Inizio a avere qualche dubbio sull’acquisto se si può definire così. Altre due Slave ,già quella che ho mi fa impazzire ,pensate tre.
Ormai è fatta si arriva i Italia carico bagli e ragazze ,chiamo casa e spiego alla mia Slave che sto arrivando con due ragazze asiatiche .
Entro in casa trovo la mia Slave che ha eseguito le mie istruzioni alla lettera ,preparato bagno per me e per le ragazze, ecc…
L’ordine alla mia Slave è di prestare attenzione alle ragazze e piano piano di insegnargli le regole basi.
E’ incantata dalle due gemelle e prontamente le organizza .Le due ragazze non battono ciglio credo che per loro sia tutto normale ,nel loro paese fanno tutto in ginocchio ,sono servili di natura e si inseriscono alla grande nel nostro menagè famigliare.
All’indomani sera al mio rientro le trovo tutte e tre nude nell’ingresso in ginocchio. Entrando svolgo il solito rito del bacio tirando la coda alla mia cavalla ,mi accorgo che le cavalle ora sono tre.
Il sorriso sulla bocca della mia Slave mi mette di buon umore e accontento anche le cavalline.
Mi aspetta una serata alla grande ,tutte e tre svolazzano per casa a gara chi mi coccola di più ma la più divertita è la mia Slave ce assapora il fine serata nel grande lettone.
Non sono più il giovane di una volta gli anni si fanno sentire ma tre sono veramente troppo anche per uno come me.
Alla fine le lascio giocare tra loro e noto con piacere che chi si diverte di più e la mia schiava.
Alla mia schiava gli dico di portare le ragazze a prendere qualche vestito ,se una era uno scempio ,tre sono un uragano.
Alla sera il salotto si è trasformato in una sfilata di mutandine di pizzo e reggiseni, soldi sprecati intanto le faccio girare per casa nude .
Quando passano davanti al portiere ho l’impressione che dopo si masturbi ,non smette di guardagli il culo a tutte e tre.
Ma a parte questo l’addestramento che la mia Slave sta facendo con loro è molto buono e incomincia a dare i suoi frutti, le ragazze a turno appena mi siedo sul divano si lanciano tra le mie gambe pronte al comando per essere sculacciate o farmi dei pompini ,se va avanti così mi devo chiudere in camera.
Questo andazzo non può andare troppo avanti a,lle due ragazze devo trovare una sistemazione più idonea alla loro età ,anche la mia Slave a capito che troppo è troppo.
Siamo alla solita cena di fine anno tra Master.
Arrivo con la mia Slave e queste due ragazze ,sono vestite da favola e loro sono uno splendore che fa mancare il fiato, si accorgono tutti del nostro arrivo ,gli occhi di tutti le stanno spogliando.
Entriamo nella sala del banchetto ,c’è come tutti gli anni una pedana dove vengono messe le Slave che si vuole cedere a altri, possiamo dire una sorta di vetrina.
Metto le due ragazze per così dire in vetrina e la mia Slave come sempre al mio fianco in ginocchio accanto al tavolo.
Da lontano vedo le due ragazze in ginocchio sulla pedana e accanto altre ragazze che hanno portato i colleghi.
La serata ha inizio le slave sono in silenzio accanto al proprio Master ,il livello è alto qualche straniero e intravedo un arabo con la sua Slave. Ci è concesso di portare una sola Slave oltre a quelle da cedere.
A mezza serata si presenta un vecchio amico e mi chiede notizie su quelle due splendide creature in vetrina, rispondo che le cedo solo a certe condizioni.
Mi fa capire che ci sono persone interessate alle ragazze, io rispondo :Bene attendo di sapere chi si fa avanti.
Ovviamente le ragazze sono state informate e a dire il vero, meglio che ritornare al villaggio .
Si presentano in quattro, la scelta sta alla mia discrezione valuto il meglio per loro ,tra tutti scelgo un giovanotto Francese che risiede a Montecarlo.
Credo che le due ragazze con lui potranno stare tranquille ,ho l’impressione che il suo vigore possa placare le loro voglie.
Le condizioni che vado a chiedere per una cessione sono quelle che se non c’è più interesse da ambo le parti (Master o Slave)ritornino al vecchio proprietario ,ovvero io.
Aggiungo che porteranno il mio segno tatuato .
Il nuovo master accetta queste condizioni sapendo che le due future Slave saranno una delle cose più preziose che ha mai avuto.
Le due ragazze sono contente e più tardi mi verrà riferito che sono su una barca a vela di quaranta metri a Montecarlo.
Mi viene un dubbio “non sanno nuotare”.
A casa è ritornata la tranquillità e la mia Slave ha ripreso il suo posto , alla sera posso leggere un libro con lei nuda accanto ai miei piedi .
Come faccio a leggere se continui a leccarli.
Albert 58
13
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10 years ago
admin, 75
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Affitasi studio
Erano giorni che mia moglie diceva che cercavano in ufficio una nuova sede.
Mi proposi ad aiutarli indicando uno studio da visitare.
Mia moglie, ebbe l'incarico di andarlo a vedere con il suo datore di lavoro.
Quando la sera prima me lo disse, mi eccitai al pensiero che il suo datore di lavoro ci provasse con lei, magari stando solo loro in auto o in un posto riservato.
Ma lei subito mi smontò dicendo :"Ma caro, andiamo a vedere una casa vuota...."
Ebbene, non aveva ragione...
La casa non era vuota, ma già ammobiliata come ufficio. Io lo sapevo, poiché il mio amico che me l’aveva indicato, era già stato a visitarlo.
La sera seguente, mia moglie, la vedevo un po’ stranita, ma molto eccitata.
Io le chiesi come era andato il sopralluogo, e lei.. subito: “Molto interessante”. E si mise a ridere.
Io, facendo finta di niente, volli capire di più, e lei subito: “Mio caro, il mio capo ce l’ha davvero molto interessante. Il tuo sogno l’ho fatto avverare. Non litigheremo ora? Mi hai sempre chiesto di fare la porca con lui, ed ora ti dico che si è avverato, va bene??? “
Quest’ultima parte lo disse con molta preoccupazione, ma io subito l’abbracciai, baciandola calorosamente, dicendo: “raccontami tutto”
Ci sedemmo sul divano abbracciati, e mentre mi sbottonò il pantalone e me lo tirò fuori dolcemente, incominciò a raccontare.
Erano entrati in ufficio, era molto pulito e ben messo. Dopo due minuti avevano già visto tutto, in quanto era proprio quello che cercavano, ma il suo capo volle vedere il bagno, per come era messo.
Mia moglie osservò che stonava la porta con il vetro, e quindi si arrivò a ragionare… il si vede e non si vede.
Così nacque la scommessa… Se mi metto dietro il vetro, cosa vedi.
Il capo entro in bagno e si mise dietro il vetro. Abbasso il pantalone ed incominciò a menarselo.
Mia moglie guardò la scena e spiegava cosa vedeva :”Un bel arnese grande e duro….”
Apri la porta, e mia moglie perdendo scommessa dovette fare pegno. Si sedette sul bidet a gambe aperte e lo prese in mano.
Le sue tette meravigliose fuori dalla camicia come contorno dell’uccello del suo capo. La sua lingua che leccava i suoi sapori. Le sue labbra che premevano sulla cappella e succhiavano i suoi sapori.
Lei si toccava dolcemente in mezzo le gambe, mentre lui spingeva in bocca tutto.
Sul divano mentre me lo smanettava, mi leccava le labbra e continuava a raccontare, dicendo che il suo capo l’aveva più grande e duro… e come era duro.
Mentre me lo diceva, gli riempii la mano di sborra calda che se la leccò tra le dita. Poi baciandomi, disse…
Anche la sua sborra era molto calda, peccato che quel cretino dell’agenzia immobiliare si è dimenticato la chiave e quindi se ne parlerà per un altro giorno…
Mia moglie, alla fine aggiunse… “Mio caro, non ti preoccupare… se veramente sarà duro come immagino me lo farò scivolare tutto dentro… questa volta!!!”
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10 years ago
coppiadisalernonew,
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Prima volta
ricordo sempre quella prima volta......il pensare mi fa eccitare come non mai......ero adolescente e lui un po piu maturo dopo alcuni incontri di conoscenza e presa fiducia da entrambi...una sera si chiaccerava nella sua macchina fermi in un posto un po appartato mi mostro delle riviste porno e io incuriosito le sfogliavo con gusto e facendo domande sui generi poi lui mi disse se volev o vedere il suo dal vivo visto che mi incuriosiva e gli dissi di si...lui lo usci fuori era grosso e duro mi chiese se volevo toccarlo e accettai.....era caldo duro e piacevole da tenere nella mano che mi abbandonai con la testa sul suo petto per ammirarlo in tutta la sua grandezza mentre lo accarezzavo..mentre lui mi accarezzava la mia testa e la spingeva dolcemente verso giu fin che mi ritrovai il suo coso sotto il muso il suo odore era forte ed enebriante io chiusi gli occhi e mi feci guidare ad aprire le labbra e imboccarlo tutto...era piacevole e da allora non ho smesso piu ..........
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10 years ago
adorotrav60, 30
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Carnevale a venezia con la mia slave
(prima Parte)
Sono molti anni che tento di programmare di fare il carnevale a Venezia con la mia Slave.
La mia Slave si chiama Gianna ,è una buona Slave ,ha avuto qualche disavventura in passato e sono riuscito a recuperarla, adesso è un’altra persona ,sembra ringiovanita di venti anni .Quando la porto in giro la spogliano con lo sguardo e lei lo sa.
Vado molto fiero di lei e lei fa tutto per rendermi orgoglioso.
E’ venuto il momento di andare a questo mitico carnevale, faccio un giro di telefonate per avere gli inviti a una delle feste più esclusive della laguna.
Chiamo la mia Gianna :Preparati che domani andiamo a Venezia ,occupati dei biglietti dell’aereo e dell’hotel: Si padrone.
Possiamo dire che è diventata la mi segretaria personale ,non mi piace che stia tutto il giorno a non fare nulla.
Rientrando a casa la trovo come sempre nuda con il collare in ginocchio nell’ingresso ,devo dire che apprezzo molto questo momento ,per me scatta l’interruttore di fine giornata lavorativa.
Entro e con la mano gli tiro in basso i cappelli che gli faccio mettere sempre a coda di cavallo ,così facendo lei alza il viso e io gli stampo un bacio sulla bocca.
Registro che questo rituale le piace da impazzire ,subito dopo mi segue a gattoni in camera dove mi spoglia pronto per la doccia, il rituale segue dentro la doccia ,praticamente mi lava come farebbe una geisha giapponese.
Mi vado a sedere sulla mia poltrona preferita e lei si accuccia accanto ,un altro momento che assaporo molto volentieri, con le mani gli accarezzo i capelli le guance e i due seni che trovo stupendi, come una gatta la sento fare le fusa, mi rivolgo a lei con dei comandi precisi ,fai cosi ,mettiti cosi e mi accorgo che si diverte molto ,sorride anche quando gli ordino di mettersi col culo all’aria .
Gli ordino di venire sulle mie ginocchia a pancia in giù, lei capisce al volo e esegue con prontezza l’ordine, la visione del suo culo sulle mie ginocchia mi fa impazzire e lei lo sa :Padrone ho voglia di essere sculacciata, l’invito mi piace e inizio a sculacciarla da prima piano e piano piano aumento il ritmo, il suo culetto e bello rosso e sento che lei vorrebbe andare oltre ma mi fermo il suo culo rosso può bastare oltre non voglio andare ,lei intuisce e con una fievole voce :Grazie Padrone. La tocco nella sua rosa fessura , mi accorgo che è bagnata e io eccitato la rigiro trafiggendola con la mi lancia ,è stupenda si dimena come una biscia ,la impalo come un guerriero infuriato lei viene più volte e io alla fine devo capitolare inondandola del mio succo.
Mi fermo a pensare ,come è dura la vita da Master.
Albert58
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10 years ago
admin, 75
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Il ritorno della mia slave
La solita cena annuale che facciamo tra noi Master, come sempre si svolge sotto le feste natalizie.
Ci siamo proprio tutti Master con le nostre Slave .
Quell’anno ero senza la mia Slave e mi limitavo a ammirare le altre Slave ,quelle dei colleghi sono sempre pronte a esibirsi per compiacere il proprio padrone.
A mezza cena tra brindisi e smoking slacciati con farfallino già volato via ,un componente del gruppo mi avvicina :Lo sai Alberto che ho visto una tua Slave di qualche anno fa, rispondo: Certamente che io sappia sono tutte sistemate bene chi è sposata ,chi ha messo a frutto la laurea ,se ricordo bene sono tutte felici.
Lui mi guarda con un sorriso e con tono sarcastico: quella che ho visto io non mi sembrava molto in forma, allora mi faccio serio e gli chiedo :Chi è questa Slave ,la risposta non tarda Gisella ,cerco di fare mente locale sul nome Gisella e salta fuori i ricordi di 25 anni fa, bei ricordi ,incuriosito gli chiedo: Dove l’hai vista? La risposta è velocissima ,credo che non vedesse l’ora di dirmelo.
Lo vista in quel locale e mi spiega tutti i dettagli per trovarlo.
La cena finisce ,mi avvio per rientrare a casa quando mi viene a mente di andare a bere qualcosa nel locale che ho appena saputo dal collega.
Arrivo con la piccina ,posteggio e entro.
Mi guardo intorno mi accorgo che è un privè di quarta classe in periferia.
Alla cassa c’è una specie di anfitrione in maglietta e tutto sudaticcio.
Pago e compilo il modulo e passo oltre l’ingresso.
Ci metto poco per capire che è un cesso ma per uno come me che ha visto tutto e di più ,niente mi impressiona.
In un angolo vedo una ragazza ,una donna di circa cinquanta anni ,ancora fisicamente piacente ,mi avvicino e riconosco Giovanna ,lei mi vede e tenta di sfuggire al mio sguardo, io mi avvicino :Ma sei Giovanna?
Lei mi guarda fa finta di niente e mi mette le braccia al collo.
Capisco che l’abbraccio si prolunga e sento il suo viso bagnato dalle lacrime.
Ci appartiamo e ordino una bottiglia di spumante ,lei mi dice che mi costerà un botto ,io la guardo sorridendo e la tranquillizzo.
Giovanna raccontami che ci fai qui? Sei in compagnia, faccio finta di niente ,anche se mi sono accorto che lavora come intrattenitrice .
A farla breve mi racconta che dopo aver lasciato me ha avuto brutte avventure uomini sbagliati ,più papponi che Master.
Alla fine si è ridotta a lavorare in questo locale dove per campare fa di tutto.
La guardo con nostalgia dei vecchi tempi la donna non è del tutto deturpata da quella vita e mi offro di aiutarla.
Lei scoppia in lacrime mi abbraccia sussurrandomi portami via da qui.
Aspettavo solo questo ,chiamo il proprietario del locale ,come si presenta gli metto nelle mani il biglietto da visita del mio avvocato dicendogli che questa donna si licenzia e non verrà più in questo locale.
Il proprietario mi guarda capisce che non scherzo si fa da parte non intralciando la nostra uscita.
Saliamo sulla piccina che Giovanna conosce bene :Hai ancora questa macchina mi dice singhiozzando ,la guardo con tenerezza :Non ho trovato di meglio.
Arriviamo a casa mi chiede il permesso di andare in bagno e per circa mezzora non esce ,approfitto del tempo per mettermi a cucinare qualcosa che sono sicuro Giovanna riconoscerà.
Il mio sguardo si sposta su un nudo di donna che esce dal bagno, non è come venticinque anni fa ma è sempre bella ,lei capisce che la guardo maliziosamente si gira mi mostra il culo col mio marchio :Sono sempre tua.
Mi avvicino col mestolo in una mano, con l’altra mano esploro il suo sesso che sento pulsare .
Chiudo i fornelli e la porto in camera ,abbiamo fatto tutto il repertorio compreso due strisciate di frustino sul culo :Queste perché non mi ascolti quando ti dico che solo io sono il tuo Padrone ,lei mentre mi succhia il cazzo :Si Padrone sono la tua schiava.
Albert58
15
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10 years ago
admin, 75
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Una slave ceduta
Una telefona di prima mattina ,da parte di un vecchio amico mi invita a recarmi da lui per pranzo.
Ore undici dopo due ore di autostrada sono davanti al cancello della villa di Aldo, scendo , suono e il cancello si apre in automatico.
Inizia un breve percorso nel parco per arrivare alla villa di Aldo, mi viene incontro il tutto fare ovvero segretario , maggiordomo ecc…
Come al solito Aldo è vicino alla piscina sulla sdraio a prendere il sole.
Ciao Aldo come va dico con un sorriso di circostanza.
Aldo si alza mi viene incontro e con fare amichevole mi abbraccia dicendomi :Caro Alberto che piacere ,era già qualche tempo che non ci vedevamo vero?
Io prontamente rispondo: Sei tu che sei sempre in giro per il mondo.
Mi siedo con lui vicino a un tavolino quando a un tratto compare una ragazza ,Bionda occhi azzurri ,vestita con un gonnellino studiato apposta da non coprire niente ,una camicetta trasparente ,scarpe veramente orribili tipo zeppe da spiaggia il tutto senza mutande.
Si avvicina e va a inginocchiarsi al fianco di Aldo tenendo la testa bassa.
Lui fa finta di niente come se fossimo solo io e lui e non la degna di uno sguardo.
Continuiamo a parlare come se lei non ci fosse, nel mezzo della conversazione Aldo allunga una mano come se stesse accarezzando un cagnolino e mi dice :Sai Alberto devo andare in Brasile per affari e starci tre anni, ho pensato di cederti la mia Slave.
Io con aria sorpresa abbasso lo sguardo sulla Slave e vedo che con la coda dell’occhio lei mi guarda per poi tornare fissa con lo sguardo.
Aldo dico sorpreso :Sai che io raramente prendo Slave in questo modo, lui con voce decisa ,mi incalza confermando che non può portarla con se e l’unica è cederla.
Il mio sguardo ritorna sulla Slave ,Aldo si accorge che la guardo e gli ordina di alzarsi e di fare due giri su se stessa, cosa che velocemente esegue.
Mi accorgo che l’abbigliamento è il minimo quel gonnellino è finto e senza mutande sta mostrando tutto ,si vedono anche due strisce rosse sul culo che io prontamente faccio notare a Aldo e lui divertito mi dice che ieri sera si era lasciato andare più pesante del solito con Silvia.
Così apprendo che si Chiama Silvia ,la guardo con attenzione e vedo che ha un leggero rossore sul volto dovuto all’imbarazzo del momento.
Ok dico a Aldo :Quando vuoi che la vengo a prendere e lui prontamente :Te la porti via oggi dopo il pranzo perché domani mattina sono già sull’aereo.
Bene facciamo cosi controbatto e nel frattempo ci prepariamo a pranzare.
Silvia sempre vestita anzi svestita ci assiste nel pranzo servendoci tutte le portate personalmente.
Mentre finiamo di pranzare sto pensando a lei e a Aldo chiedo se conosce la sua storia.
Aldo è una brava persona ma come tanti Master sarebbe meglio che si comprasse un cane ,anzi neanche il cane , eppure i mezzi economici non gli mancano. In parole povere mi risponde fattela raccontare da lei la sua storia ame non interessa, non insisto e ci alziamo dal tavolo congedandoci reciprocamente con le solite promesse di rivederci ,aggiungo una domanda ,ma Silvia ha preparato i sui effetti personali e lui con un sorriso mi porge un sacchetto di plastica con dentro due magliette un pantaloncino e niente altro, io sorrido egli dico: Sei il solito e andando via verso l’uscita mi accorgo di avere al mio fianco silvia, che faccio salire sulla mia piccina.
Entriamo in autostrada mi cade l’occhio sul pube depilato di Silvia che è in mostra con tutto il suo splendore, la guardo e noto la mascherina rossa sul viso per l’imbarazzo, mi scappa di ridere e lei mi segue nella risata.
Certo che Aldo poteva fare qualcosa di più le dico con tono sarcastico e lei mi risponde : ha già fatto tanto per me.
La guardo sorrido e mi accorgo che praticamente ho una ragazza nuda in macchina, non possiamo neanche andare a prendere un caffè le dico ,conciata così ci arrestano per oltraggio al pudore.
Faccio una deviazione ,entriamo in città e andiamo da un amico che ha un negozio di abbigliamento, vediamo se ha qualcosa per te, lei mi guarda e annuisce :Si Padrone.
Arriviamo davanti al negozio di questo mio amico gli dico a Silvia di aspettare in macchina ,io scendo
Entro, ad accogliermi trovo lui Franco che con una stretta di mano mi dice: Quanto tempo che non ci vediamo Alberto finalmente sei venuto a trovarmi.
Dietro di lui la moglie una graziosa signora sulla quarantina ,anche lei :Caro Alberto finalmente ci sei venuto a trovare, nel frattempo due commesse si avvicinano ,io mi rivolgo a Franco e alla sua signora :ho la mia Slave mezza nuda in macchina avete qualcosa da darle.
E’ calato il silenzio Franco si mette a ridere la moglie diventa rossa e dice alle ragazze di andare a vedere la ragazza che tagli serve ,io sorrido con tutti e mi metto in un angolo godendomi la scena ,alla fine fanno scendere Silvia leggermente più vestita di quando era entrata in macchina, tra le due commesse una mi guarda e sorride credo che abbia capito tutto ,la moglie del titolare mi viene vicino e mi sussurra :Però è bella quando me la impresti.
La guardo e gli dico Marina hai la mano troppo pesante lo sai che le mie Slave sono speciali e lei con un sorriso mi controbatte :allora vengo io a fare la Slave.
Franco era poco più il la che rideva con fare sornione.
Con passo tranquillo vedo Silvia uscire dalla cabina del cambio abiti e devo dire che gli stava tutto a pennello, mancavano le scarpe ,chiedo a Marina di portarla a comprare le scarpe qui vicino ,Marina non vuole darmi dispiacere e acconsente .
Ritorniamo verso casa ,Silvia la vedo rilassata e mi guarda con gli occhi di chi si sente al sicuro.
Un Master percepisce quando la sua Slave è serena ,entriamo in casa ,lo sguardo di Silvia è attento a scrutare tutti gli angoli mi guarda e mi dice :Padrone ma qui è tutto in ordine ,rispondo: qui la donna delle pulizie viene due volte alla settimana e lei ribatte: Da Aldo ero io a fare le pulizie .
Accenno un sorrido guardandola negli occhi :Tu devi solo dedicarti al tuo Padrone.
Mentre Silvia prende confidenza con la casa io preparo la cena ,lei mi guarda stupita :Il padrone cucina? Continuando a tagliare e accendere i fornelli gli rispondo :Questa è arte piccola , stasera ho voglia di preparare qualcosa di speciale come benvenuto alla mia Slave.
Ceniamo come se fossimo al ristorante ,vino speciale per le grandi occasioni ecc…
Finita la cena ci accomodiamo in salotto lei indossando solo un accappatoi e io idem.
Silvia intuisce che il Padrone si aspetta qualcosa di speciale e senza esitare inizia a prendere nella sua bocca il mio cazzo ,mi accorgo che è una grande pompinara la guardo mentre si prende cura del mio membro ,lucidandolo con la lingua ,per poi ritornare a farlo sparire tra le sue labbra.
Alla fine vengo svuotandole tutto in bocca ,lei manda giù tutto e finisce di pulirmi con la lingua, poi guardandomi :sono stata brava? Abbozzo un sorriso: Si non avevo dubbi che quel porco di Aldo ti avesse insegnato a fare pompini.
Albert58
17
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10 years ago
admin, 75
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Uno scricciolo di slave
Solito contatto via web :Cerco Master che si prenda cura della sua Slave ecc….
Dopo aver letto questo annuncio ,mando una mail al contatto indicato con il luogo e l’ora dell’appuntamento.
Tutti i primi appuntamenti come vuole l’educazione vengono dati in un luogo pubblico e anche questa volta il rito si ripete.
Le istruzioni sono di sedersi al tavolino del ristorante e aspettare il mio arrivo che ovviamente sarà posticipato di una quindicina di minuti.
Lei arriva e si siede al tavolo che il cameriere gli ha indicato “ io avevo preparato il tutto in precedenza”.
La ragazza e vestita con la gonna ,come una Slave deve presentarsi al primo appuntamento.
E’ una donna di circa quaranta anni ,molto magra ,capelli neri, un bel viso .
Arrivo dopo circa quindici minuti lei si alza e mi tende la mano ,io come faccio di solito le accenno un baciamano ,capisco che non sono più i tempi però mi piace farlo.
Lei accenna un sorriso e ci sediamo.
Paola questo è il suo nome ;gli chiedo di raccontarmi le sue esperienze precedenti e la sua vita in generale,
lei da prima con lentezza e poi sempre più veloce quasi come un segno liberatorio mi racconta del suo matrimonio finito a causa di un marito manesco e ubriacone ,un figlio scappato in Australia e molti altri particolari che avrei volentieri non ascoltato.
I miei occhi scrutano Paola mentre mi racconta una vita difficile che ha subito per venti anni, il suo viso si vede scavato e segnato da vicende poco piacevoli ,la corporatura è esile ,magra e ho l’impressione che non sia nelle condizioni buone ,mi racconta che vive con una amica ,e lavora nelle case a fare le pulizie pur avendo un titolo di studio di contabile.
Alla fine di questo che chiamerei sfogo ,gli chiedo cosa stia cercando in un Master e lei guardandomi seriosa negli occhi : Un Master che si prenda cura di me in cambio sarò la sua Slave.
La guardo e con un cenno di sorriso gli confermo che sarà la mia futura Slave.
Lei sorride e abbassa lo sguardo in segno di resa incondizionata al suo Padrone, questo è il momento più bello per un Master e lo assaporo fino in fondo.
Andiamo avanti parlando del mio modo di fare il BDSM nel frattempo si avvicina il cameriere e ci chiede cosa vogliamo mangiare ,Paola dice: io vorrei una pizza e con un gesto dico pizza per tutti e due,il cameriere incalza :Da bere? Io senza esitare dico birra per la signora e acqua per me che devo guidare.
I minuti passano e arriviamo a consumare le due pizze ,ordiniamo fragole con la panna che trovo sempre un fine pranzo molto adatto per una pausa di questo tipo.
Sarà la birra o lamia compagnia ma Paola la vedo più rilassata ,qualche risatina ci scappa soprattutto quando si parla di sesso.
Finito il pranzo ci scambiamo i numeri di telefono e gli prometto di chiamarla al più presto per un incontro, lei con un cenno di bacio mi dice che aspetterà come vuole il suo padrone.
Tornando verso casa mi accorgo che ho la guida che chiamo della felicità ovvero faccio cantare il motore della mia 300cv come se fossi pista, questo vuole dire che l’incontro con Paola mi ha dato molto piacere.
Ripenso a come posso fare per dare una svolta alla vita della mia Slave ,quando mi viene alla mente che ho un amico nella città di Paola, decido di chiamarlo e gli chiedo che una mia cara amica ha bisogno di un posto da contabile ,prontamente mi dice che giusto cercava una con queste caratteristiche e di mandarla nel suo ufficio, lo ringrazio e prontamente chiamo Paola gli racconto il tutto e gli passo le coordinate credo che si dica così oggi.
L a giornata è quasi finita quando una telefonata dalla mia ditta mi comunica che devo partire per gli USA immediatamente ,la prima cosa che faccio chiamo Paola e gli dico che devo assentarmi per due settimane e di leggere le mie mail giornaliere dove troverà le istruzioni ,lei con voce triste ma rassegnata mi dice: Si Padrone .
Passano le due settimane e comunico a Paola di venire all’ aeroporto .
Ecco che all’uscita la vedo uno scricciolo vestita con una gonna gialla e una camicetta bianca ,capelli a coda di cavallo ,scarpe a tacco alto che la slanciano ma senza andare oltre il metro e sessanta.
Minuta ma molto carina ,si presenta davanti a me e con slancio mi mette le braccia al collo accompagnando il tutto con un bacio .
Sembra un’altra donna dalla prima volta che ci siamo visti.
Mi affretto a prendere una macchina a noleggio e andiamo verso il centro della città, lei si tiene sempre abbracciata al mio braccio e io la guardo compiaciuto.
Mi racconta del suo nuovo lavoro e delle mail ricevute confermando che ha eseguito gli ordini alla lettera come vuole il padrone.
Nelle istruzioni doveva prendere i biglietti per il teatro ,come da programma andiamo a predere il vestito per lei da mettere alla sera.
Mi piace che la mia Slave si in perfetto ordine ,chiaro che assisto alle prove del vestito ,consiglio se così si può dire l’intimo che poi in realtà so già che non gli farò indossare.
Passiamo la giornata a entrare e uscire da questi negozi ,però mi piace vederla tutta eccitata ,le donne quando comprano vestiti sono uniche.
E’ l’ora di andare a teatro ,il vestito di Paola è ovviamente da mozzafiato e io accentuo il tutto con un collarino di swarvski ,ovviamente niente slip che lei non si fa pregare a togliere.
La serata finisce all’Hotel nella suite che ho preso per l’occasione, il portiere sembra un generale in pensione e quando entriamo si rivolge a Paola come se fosse una principessa e a dire il vero sarebbe potuta esserlo.
Entrati in questo mini appartamento lei come una vera Slave si spoglia completamente e si inginocchia al mio fianco senza dire una parola.
La scena è studiata nei minimi particolari come gli ho scritto nelle mail .
Estraggo dalla valigia un collarino e un frustino che lei lo guarda con un
sorriso .
Mi fermo a guardarla attentamente dall’ultima e prima volta che ci
eravamo visti è sbocciata come un fiore ,lei mi guarda gli faccio cenno
di avvicinarsi a gattoni ,è stupenda ,mi compiaccio di avere una Slave
che è uno scricciolo .
La serata prosegue come ben si può immaginare ,penso che a questa
Slave farò tatuare il mio segno personale ,dopotutto se lo merita.
Albert58
16
0
10 years ago
admin, 75
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Prima esperienza con un trans
Prima esperienza trans
Ero un ragazzone di circa 25 anni quando mi ronzava in testa l’idea di provare una trans e quindi di assaggiare un pene di carne vera.
Di solito avevo giocato con piccoli arnesi tipo tubetti di dentifricio o pennarelli, ma l’idea di fare la prima esperienza con un pene di carne vera e calda mi toglieva pure il sonno.
Un giorno, in cui mi trovavo libero per la chiusura del negozio per lavori interni, con la scusa di uscire per comprare alcuni materiali, dopo pranzo girovagavo per Roma alla ricerca del mio primo trans.
Letti gli annunci mi attirò uno di loro per il suo sguardo femminile e accattivante e decisi di andare.
Giunto sul portone e suonato il citofono, salì le scale con il cuore in bocca per l’emozione e appena arrivato sulla porta trovai già l’uscio aperto.
Entrato dentro una bellissima trans con occhi neri e carnagione chiara; indossava un reggiseno colore nero con perizoma e calze autoreggenti di colore nero; una stangona di donna ma al tempo stesso con un particolare tra le gambe.
Il suo sorriso mi piacque molto e con movenze feline mi fece strada verso la camera da letto.
Dopo alcuni minuti di colloquio mi invitò a spogliarmi e io tutto timido iniziai a togliermi i vestiti fino a rimanere nudo; l’emozione era tanta e mi sdraiai tremolante sul letto.
Lei iniziò a toccarsi e a baciarmi dappertutto e io feci lo stesso.
Ad un tratto, senza togliere il perizoma, tirò fuori il suo membro che nel frattempo si era indurito un poco e me lo porse davanti alla bocca incitandomi a succhiarlo.
Io rimasi sconvolto dalle dimensioni e non riuscivo a farlo entrare nonostante le mie labbra e la bocca erano spalancate.
Le dissi quando era grande, se aveva misurato la grandezza e lei rispose che erano sui 26 cm di lunghezza e 21cm di circonferenza.
Non riuscivo a chiuderlo nemmeno con la mano mentre faceva forza nella mia bocca ed ero molto preoccupato pensando al dopo.
Ad un tratto lei mi ordinò di girarmi di spalle e di mettermi a 90° e di spalmarmi una crema nel mio buchetto stretto e vergine per quelle dimensioni.
Mi afferrò dai fianchi e mi tirò verso di se al margine del letto premendomi la schiena e abbassarmi e sollevare il culetto verso l’alto.
Iniziai a sentire il glande che premeva sullo sfintere e ad ogni movimento di pressione io cercavo di ritirarmi per evitare la penetrazione.
Iniziai ad urlare pregandola di smettere, cercando di sottrarmi a quella intrusione dentro di me, ma lei, ancora più infoiata mi disse di stare zitto perché il glande era entrato e mancava poco che entrasse anche il bastone.
Io sentivo un dolore atroce e la pregavo di interrompere quella pressione sul culetto che mi allargava a dismisura.
Il dolore era tanto che mi misi a piangere e mi pentivo di avere avuto quel desiderio di provare ad essere impalato.
Con le lacrime agli occhi sentì che era entrato per metà e lei si era fermata per farmi riprendere fiato e iniziò ad accarezzarmi le natiche prima e poi a stringere i glutei per afferrarmi meglio.
Iniziò a stantuffarmi prima piano in modo che la crema si spargesse per bene e ad ogni colpo affondava sempre di più il suo palo dentro di me………..lo sentivo dentro e ad ogni colpo pensavo che lo stomaco si sarebbe spaccato e sarebbe arrivato fino in gola.
Misi le mie mani tra le natiche e il suo ventre per limitare i colpi profondi dentro di me ma lei ancora più infoiata e arrabbiata per quella manovra mi bloccò le mani sulla schiena e diede due colpi fino a quando non cadetti schiacciato di pancia sul materasso.
Ero impossibilitato a muovermi per via di quel palo dentro che sprofondava e mi allargava ad ogni colpo; sentivo un qualcosa che mi infilzava e allargava l’intestino, ma nello stesso tempo sentivo un calore piacevole che si spandeva dal buchetto fino a raggiungermi la testa; era il godimento che iniziava ad impossessarsi del mio corpo e il mio pene gocciolava come una fontana.
Lei, vedendo il mio orgasmo, mi disse che ero venuto di culo e continuò a pomparmi con colpi tremendi e roteando il suo palo sulle mie viscere.
Quando lo tirò fuori sentì come se le budella volessero uscire insieme a quel palo e mi sentì come svuotato dentro; mi mancava qualcosa che era diventato parte di me, del mio corpo.
Non avevo il coraggio e la forza di girarmi e guardarla negli occhi perché pieno di lacrime e dolorante dentro di me.
Lei mi iniziò ad accarezzare il culetto dicendomi che ero riuscito a godere dal culetto come una troia accaldata.
Mi vergognavo per quelle parole, non ero abituato a quelle situazioni ma forse aveva letto nei miei pensieri la voglia di essere aperto a dovere.
Vestitomi di fretta sentivo ancora il culetto dolorante e camminavo in modo strano perché ero allargato tra le gambe e la sensazione era come se ancora quel salsicciotto di carne era dentro di me.
Ogni volta che ripenso a quel pomeriggio, a come mi ha trattato quella trans, sento che il mio pene inizia a bagnarsi e il mio culetto ha voglia di riprovare l’esperienza.
Sono andato da lei ancora un paio di volte e ogni volta ha capito i miei pensieri e cosa andavo cercando, allargandomi e penetrandomi in profondità.
39
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10 years ago
admin, 75
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Una serata da slave
Sono un Master con qualche anno sulle spalle e come capita ogni tanto
lascio una Slave dopo averla portata al massimo del suo addestramento
per cercarne un’altra. Questo distacco è concordato e mi accerto che la
Slave abbia una buona collocazione.
Rimaniamo in contatto non c’è mai un vero abbandono .
Sono orgoglioso delle mie ex Slave e quando le lascio è per dare a loro
altre possibilità.
Ricordo l’ultima Slave che ho avuto , leggermente in carne ma magnifica
nel portamento fiera come una pantera .
Quando la conobbi era insicura quasi spenta nel rapportarsi con gli altri ,in
poco tempo divenne una Slave di gran classe pronta e attenta al suo
Master e devo dire con sua grande soddisfazione.
Una sera eravamo a cena con amici ,anche loro con le proprie Slave e
come succede spesso c’è sempre qualcuno che vuol fare bella figura più
di altri.
Ecco che a una Slave gli viene ordinato di spogliarsi difronte a tutti e visto
che eravamo in una sala privatissima la Slave eseguì l’ordine
prontamente.
L’ ordine è inaspettato visto che avevamo pensato di fare una serata
tranquilla senza coinvolgere le Slave.
Il gesto di spogliarsi della Slave fu seguito da tutte le Slave presenti su
ordine dei propri Master.
Notai che qualcuna di loro mostrava con fierezza qualche striscia rosa
della sera precedente .
Io rimasi qualche minuto a vedere quello spettacolo e poi dissi alla mia
Slave: Spogliati anche tu ,e lei dopo essersi spogliata mise in mostra il
tatuaggio che indica che appartiene al suo Master ,uno stemma che ha
una storia di 1000 anni.
Master Albert58
18
0
10 years ago
admin, 75
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Una slave sul treno
Tutto ebbe inizio durante il viaggio sul freccia bianca Milano –Ancona .
Guardo il biglietto ,carrozza numero sette posto dodici A.
Mi sistemo al mio posto dopo aver inserito la valigia nel suo alloggio
dedicato.
Estraggo il computer collego il tutto alla presa che ho sulla mia sinistra e
accendo.
Come tutte le volte che viaggio , il computer fa parte della mia
attrezzatura da lavoro e nei trasferimenti lo uso per i contatti personali.
Alcuni siti web li inserisco nei preferiti così li ho a portata di clic.
Accedo alla mia mail quella che dedico ai contatti con le aspiranti Slave.
Leggo Cristina Slave alla prima esperienza che cerca Master con le solite
richieste che ormai sono abituato a leggere, “lo voglio bello dentro e fuori
dolce ma deciso e benestante ecc…
Dopo questa lettura che quasi è un rito quotidiano alzo gli occhi e vedo
davanti a me che si è seduta una ragazza.
Mi soffermo a guardarla con insistenza e accenno un sorriso che lei
contraccambia .
Il suo viso non è di una ragazzina come subito mi è sembrato i capelli
lunghi biondi le danno una immagine più sbarazzina ,ma guardandola
attentamente mi pare una trentacinquenne o giù di li.
Camicetta con colletto alzato aperta sul davanti ma non troppo, abbasso
lo sguardo e vedo la gonna non troppo corta e non troppo lunga ,appena
sulle ginocchia ,gambe ben fatte un piede proporzionato e due scarpette
leggere estive ,le solite scarpette stagionali che tutte portano d’estate ,
praticamente solo la suola con qualche laccetto.
Come tutti i viaggiatori incalliti mi piace fantasticare cercando di
immaginare che tipo di persona ho davanti a me.
Che tipo di donna sarà che vita conduce ecc.. tutto questo mi incoraggia
a tentare una conversazione.
E nella banalità più assoluta che da l’impressione di attaccare bottone mi
rivolgo a lei con un sorriso e gli chiedo :Lei usa il computer ?
Lei guardandomi mi risponde che lo usa solo in ufficio e a dire il vero non
è tanto capace .
Io approfitto di questa rivelazione mi offro a insegnarle qualche trucco
per far funzionare al meglio il computer.
Detto fatto mi siedo accanto a lei con manovra decisa giro il portatile e gli
illustro il funzionamento .
Noto con piacere che non sembra dispiaciuta e vado avanti ,a farla breve
dopo qualche minuto entriamo in confidenza ,si chiama Laura ha 35 anni
e vive a Ancona non ha impegni di nessun tipo ecc… Il tempo passa come
succede sempre quando si è al computer e anche questa volta non c’è
eccezione ,a un tratto non so per quale motivo ci ritroviamo sulla mia
mail e compare sullo schermo lo scritto di Cristina Slave ,faccio per
cancellare Laura mi dice aspetta che voglio leggere cosa scrive questa
Cristina. Non dico che mi sento a disagio però gli do uno sguardo
accompagnato da un sorriso fai pure.
Le sono accanto e vedo che si interessa leggendo tutto lo scritto di questa
Cristina che rispondeva a una mia precedente Mail.
Laura si gira verso di me e mi dice :Ma tu fai queste cose? Il tono non mi
sembrava inquisitorio però confesso che ero titubante a rispondere ,mi
sono fatto coraggio e gli ho detto :Io si perché tu no? Il tutto
accompagnato con un bel sorriso.
Lei rimane in silenzio per qualche secondo che mi sono sembrati minuti e
mi dice :Io ho sempre sognato di farle ma non ho mai avuto il coraggio.
Ho dato un sospiro di sollievo e sempre col sorriso stampato gli ho risposto
che forse era giunto il momento di provare per lei una nuova avventura.
A laura spiego che cosa è il BDSM e come lo vivo io ,molti pensano che sia
una violenza ma come in tutte le cose della vita ci sono le mille sfumature
.La Slave per un Master come me è un gioiello da coccolare e educare ,il
gioco è proprio questo ,educare esercitando una autorità sulla Slave
condita con l’erotismo, complice la Slave altrimenti non funziona il rapporto
BDSM.
Il massimo per un Master è far crescere la propria Slave anche
culturalmente, tecnicamente possiamo definire il Master un “Tutor” ,il
vero debole del rapporto è il Master .Spiegando e illustrando alcune
tecniche di un rapporto BDSM mi accorgo con sorpresa che Laura è
attenta a quello che dico e a un certo punto approfittando di una pausa
verbale mi guarda dicendo :Io potrei essere una tua Slave?
La guardo con fare serio negli occhi :Dipende da quanto sei motivata,
quanto desideri questa cosa, lei non mi fa continuare la frase e mi
risponde seriosa:E’ una cosa che desidero da sempre forse è come dici
tu ,il momento di affrontare il mio sogno.
Non pensavo di trovare una Slave sul treno però devo essere sincero ho
l’impressione di fare una buona azione ,la vedo come un pulcino bagnato
,praticamente sono già entrato nella parte del Master e accetto con
piacere il ruolo del suo Master.
Mi affretto a spiegare a Laura alcune basilari regole che deve seguire la
mia Slave ,preciso la mia Slave perché la Slave sarà lo specchio del
Master non ci sono Slave uguali.
Dato i primi rudimentali comandi Laura mi guarda con fare preoccupato e
mi dice cosa mi farai ?
Guardandola negli occhi gli rispondo ho paura di quello che farai tu a me.
Master Albert58
14
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10 years ago
admin, 75
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Colpa di mio marito parte n.3
Nel precedente racconto eravamo rimasti che
ero in casa che stavo facendo sesso con Marco il tizio del massaggio, mentre all'improvviso sento un altra presenza nell'appartamento , lui mi dice di stare tranquilla e' soltanto suo cugino Fabio che forse e' venuto a prendere le chiavi della macchina, Marco parla con quella voce cosi' calma e rassicurante che mi rilasso e gli credo , il cugino pero' viene nella stanza e gli chiede il permesso di prendere la macchina , in modo ironico ci dice di non far caso a lui , di non imbarazzarci e di continuare, poi mi fa dei complimenti dicendo che suo cugino una bella donna cosi' non l'ha mai avuta e si vede che e' pazzo di me , io sono presa da tutta questa storia intrigante e non mi accorgo che il cugino intanto si avvicina alle spalle.
Sono ancora sopra di Marco quando sento le mani di suo cugino che mi accarezzano la schiena sono molto eccitata e le sue carezze sulla schiena non fanno altro che aumentare ancor di piu' la mia eccitazione in un misto di brividi di paura e desiderio, il cuore mi batte forte, non so piu' se per la paura o per l'eccitazione di essere in una stanza nuda con due uomini , lui il cugino Fabio continua ad accarezzarmi delicatamente i capelli e la schiena , poi si mette davanti a me e dai pantaloni della tuta tira fuori agilmente e inaspettatamente il suo membro che e' gia' eccitato , e' davvero grosso sopratutto in circorferenza un vero superdotato, non ho mai visto un cazzo cosi' grosso , forse e' a questo che alludeva Marco quando mi parlava di suo cugino ragazzo particolare .... se lo tocca un po' davanti a me che non tolgo lo sguardo ma comunque mi spaventa , troppo spavaldo , frettoloso ed invadente per i miei gusti , cosi' mi avvicino all'orecchio di Marco e gli chiedo di dire a suo cugino di andare via e lasciarci soli , al che' Marco con solo un cenno fa capire a suo cugino di andare via, si vede che sono molto uniti e confidenziali , cosi' Fabio senza aggiungere altro saluta cordialmente e se ne va .
Marco poi mi dice di voler rispettare la mia decisione ma che gli dispiace per suo cugino che e' da poco in citta' , viene da un paesino non ha amici in citta' e non va con una donna da un po' di tempo poi scherzando dice anche che gli dispiace per me perche' un cazzo cosi' speciale non e' facile da trovare ... comunque continuiamo a fare sesso cambiando un po' di posizioni , e' abile a letto ed anche molto resistente, stranamente sa sempre cosa dire , come comportarsi e cosa fare , quasi mi conoscesse o sapesse molte cose di me, boh, intanto mi scopa a lungo ma arriva ad un punto in cui anche lui non resiste , si ferma lo tira fuori si sdraia di traverso davanti a me e inizia a leccarmela , siamo nella posizione del 69 io glielo prendo in bocca, e' fradicio dei miei umori e Marco continua a leccarmela anche internamente non ha problemi a leccare tutti quegli umori dal sapore forte , forse lo eccito davvero tanto, e nel frattempo lui si agita in modo scordinato credo sia quasi al limite di venire , letteralmente mi sta chiavando in bocca e i suoi grossi testicoli mi sbattono sulla faccia , sono completamente remissiva verso il suo piacere e ad un certo punto mi schizza in bocca , come immaginavo la grandezza dei suoi testicoli e forse il desiderio accumulato nei miei confronti lo fanno sborrare copiasamente , il suo sperma e' denso e tanto , non riesco a tenerlo in bocca , lo tiro fuori e o lascio finire sul mio seno.
Lui si rilassa nel letto mentre io vado in bagno a ripulirmi e mi rivesto , mentre sto uscendo per andar via lui mi raggiunge alla porta e mi ricorda che non ha ancora pagato il massaggio , lo ringrazio, io me ne ero completamente dimenticata ... mentre scendo le scale conto i soldi e mi accorgo che anche sta volta mi ha dato di piu' di quello che era pattuito per il lavoro del massaggio , pero' stranamente questa volta non mi ha chiesto di volermi rivedere , forse e' rimasto deluso di me , forse se le presa perche' ho fatto mandar via suo cugino in quel modo, o forse e' soltanto tipico degli uomini quando hanno raggiunto il loro obbiettivo non si interessano piu', boh , comunque non mi dispero piu' di tanto , in fondo per me quella e' solo una semplice avventura di sesso, io ho gia' una mia vita sentimentale appagante con una famiglia affettuosa , peggio per lui , l'importante e' che si e' ricordato di pagarmi ...
Passano molti giorni da quell'avventura , ormai l'avevo quasi rimosso , forse anche a casusa del suo comportamento un po' distaccato quando ci siamo salutati , poi all'imporvviso mi arriva una sua telefonata , mi chiede di vederci , che gli manco , mi chiede scusa per quel saluto freddo ma era soltanto stanco , non era abituato ad avere un orgasmo cosi' intenso con una donna cosi' tanto passionale , lui e' gentile e convincente come al solito poi mi chiede di vederci anche solo per un caffe' in un bar , accetto tanto e' solo per qualche minuto che riesco a trovare nella giornata.
Ci incotriamo cosi' in un bar che conosce lui , prendiamo un caffe' e parliamo un po' , sussurrandomelo all'orecchio mi confida che dall'utimo incontro lui non ha fatto altro che pensare a me , non ha avuto altri rapporti con nessuna altra donna e nemmeno un orgasmo da masturbazione , ha conservato tutto il desiderio per me , io lo ascolto , gli credo poi mi prende per mano e mi porta verso il retro del bar , non so ma non riesco ad opporgli molta resistenza , lo seguo un po' titubante ma curiosa , entriamo nei bagni , ci chiudiamo in uno e mi accarezza con passione e desiderio, mi mette una mano fra le coscie sono gia' bagnata ma in quel buco di bagno la fretta e l'impossibilita' a fare altro rende le cose un po' complicate , ma lui si slaccia comunque i pantaloni lo tira fuori deciso e mi chiede di fargli un pompino veloce, mi mette una mano sulla testa e mi spinge ad inginocchiarmi , obbedisco e comincio a spompinarlo lui e' eccitatissimo lo sento vibrare nella mia bocca poi in un istante mi spinge indietro la testa mi chiede di guardarlo e mi dice quanto sono bella e velocemente mi viene in faccia senza darmi il tempo di reagire , mi riempie la faccia di sperma ...
Il panico sono agitata ci ricomponiamo in fretta e furia ed usciamo dal bagno , io mi vergogno come una pazza e scappo fuori dal bar , questa volta sono io che lo saluto frettolosamente e me ne vado .... Ci sara' rimasto male ma mi vergognavo troppo per quello che avevo fatto nel bagno di un bar e forse qualcuno avrebbe anche potuto capire cosa era successo la' dentro, che figura da puttana che ho fatto ...
Poco dopo mi telefona chiedendomi come mai fossi scappata via cosi' ma non ho voglia di dare spiegazioni pero' lo lascio parlare , si esprime in modo molto confidenziale e spontaneo e mi dice che non e' sua abitudine avere questi rapporti clandestini nei bagnoi dei bar ma non ha resistito alla mia sensualita' , poi mi confida che quella volta un po' se l'era presa per suo cugino e che la prossima volta dovevo andare a casa sua a fare il massaggio a suo cugino mentre lui se ne sarebbe semplicemente stato in sala a guardare la tv, io gli rispondo di no e chiudo il telefono , anche se fra me e me forse non avevo troppa convinzione con quel NO ...
Nei giorni a seguire mi telefona ancora ma io gli rispondo che ho i miei impegni la mia vita privata, famiglia etc per cui se per favore evita di chiamarmi cosi' spesso, e lui mi risponde semplicemente ok .
Passa molto tempo ancora quando un giorno mi squilla il telefono, e' il numero di Marco, esito un pochino ma poi rispondo , parliamo un po' e mi chiede di andare a fargli visita a casa e che l'ultima stava scherzando suo cugino non ha bisogno di fare massaggi e' giovane e senza problemi , insiste per volermi vedere di nuovo a casa sua , dice che mi paghera' comunque per il massaggio anche se sono gia' stanca di lavoro e non avro' voglia di farlo , che invece del massaggio possiamo anche dedicare il tempo a bere una tazza di Tea e fare due chiacchiere ... gentile e convincente come al solito accetto di andare a trovarlo.
Arrivata sotto il portone di casa , il mio istinto femminile mi dice pero' che in casa ci trovero' il cugino, si quel ragazzo particolare con il cazzo molto grosso .... ma che diavolo vado a pensare, non sono mica un attrice di film hard , non saprei nemmeno fare nulla con quel ragazzo , quindi suono e salgo le scale come le altre volte , come pensavo oggi cé anche il cugino , rimango un po' timorosa sulla porta ma poi molto educatamente ed ospitale come sempre Marco mi fa accomodare, anche Fabio il cugino pare tranquillo e serenamente cordiale , ci accomodiamo in sala , un bel locale arredato con gusto bellissimi quadri e tappeti , un impianto TV e hi-fi notevole , cé anche una libreria e una videoteca ben custodita, io subito dico che oggi non ho tempo per fare massaggi sono passata giusto per un tea e due chiacchiere , ma Marco mi dice che non cé problema ci accomodiamo sul divano, poi notando la mia curiosita' a quel bell'impianto TV Marco mi chiede se voglio vedere qualche film, io gli rispondo ok , mette su un film genere anni 70 comico-erotico , un genere che mi piace e mi diverte molto, mio marito ne ha diversi , di nuovo mi torna un dubbio su come quest' uomo sa sempre la cosa giusta da fare e cosa mi piace, quasi come se mi conoscesse o sapesse molte cose di me .... Continua.
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10 years ago
admin, 75
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In croazia
Era il 1998 all’epoca stavo con una bellissima donna….alta 1,75 mora con le curve al posto giusto….e con una carica erotica pazzesca…con lei facemmo tantissime esperienze….ma questa che vi racconto è quella che ricordo come la piu densa di emozioni…
Decidemmo di andare a fare una vacanza in croazia in agosto…all’epoca era poco frequentata e molto selvaggia….arrivammo e ci sistemammo in una bella casetta di un pescatore…
Andammo in esplorazione delle spiaggie piu belle…fino ad arrivare nell’isola di bol…gran bel pezzo di natura…scoprimmo cosi che si praticava nudismo senza nessun tipo di problemi….tra la fitta boscaglia adiacente alla spiaggia…e sulla spiaggia stessa…
Le nostre fantasie correvano…ma all’epoca non avevamo ancora coinvolto nessun’altro uomo nei nostri giochi…e la voglia era tantissima….
Fu lei a propormi….un gioco molto particolare….voleva andare da sola al mare…e io sarei dovuto andare a cercarla un’ora dopo…e avrei dovuto scoprire dove si era messa a prendere il sole….
Bhe…accettai…emozioni che si mescolavano..gelosia…eccitazione…
Passò un’ora e andai a cercarla….non la trovavo….l’eccitazione cresceva….e dopo una ventia di minuti…eccola…bellissima…che prendeva il sole nuda….in una insenatura piccola e riparata…e con mio stupore vidi che a due metri da lei…dalla parte delle sue gambe…c’era un ragazzo che avra avuto una trentina d’anni…anche lui nudo…che leggeva un libro…
Mi sdraia accanto a lei…dandole un bacio le dissi ti ho trovata…porca….non avrei mai immaginato di trovarti cosi….lei baciandomi mi disse….ho voglia di giocare….bhe…inutile dire che mi eccitai all’istante come un vero porco….
Le dissi..mettiti a pancia sotto ( era la sua posizione preferita ) le dissi inoltre…apri e gambe…fai vedere a quel bel ragazzo come sei bella depilata….e toccati…. Lei mi disse che ero pazzo….ma la sua mano intanto si faceva strada tra le sue gambe da sotto….e cominciò a toccarsi….
Io le aprivo di piu le gambe dicendole fallo guardare bene….apriti…
Lei si immedesimo nella parte della schiavetta…e mi disse..fai quello che vuoi….sono fradicia…
Io le raccontai di come si stesse toccando il ragazzo guardandola…e che da li a poco avrebbe avuto una bella sorpresa…..
Feci cenno al ragazzo di avvicinarsi…e di toccarla….
Lei comincio a gemere…solo al pensiero….e quando lui comincio ad insinuare le sue mani sul suo culetto….accarezzandola…lei comincio a gemere sempre piu forte….
Dissi a lei…ora puttanella prendilo in bocca….fagli vedere quanto sei brava a prenderlo in bocca….lei come un automa…allungo una mano…afferrandogli il cazzo..davvero grosso….e lo attiro a se….e comincio a fargli un bocchino da favola….mentre mi guardava con i suoi occhi da vera troia…io la incitavo…e le chiedevo se lo voleva dentro…e lei per tutta risposta…affondava ancora di piu la bocca…..
Gli feci cenno al ragazzo di sdraiarsi….e dissi a lei….scopalo…forza…troia….
E lei si impalo letteralmente sempre guardandomi….piano piano…sempre di piu….fino alla radice…fu allora che mi disse…amore guarda quanto sono troia….
Il ragazzo era il nostro oggetto di piacere….e sicuramente non gli dispiaceva il ruolo….
Dopo qualche minuto…le dissi…adesso prendilo in bocca…e fallo sborrare…..ovviamente lei eseguì….con vera maestria….sempre guardandomi negli occhi…soprattutto quando i primi schizzi cominciavano ad uscire…fu allora che lei mi prese la testa e l'avvicinò a se.... E mi disse....senti che buona la sua sborra......
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10 years ago
admin, 75
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Perversione pura...
lo ripubblico.... con altro titolo...
Questo è un racconto particolare….reale che parla della mia esperienza diretta con il sesso nella mia casa…. All’epoca avevo 16 anni ero già formato fisicamente come un uomo…alto e ben fatto…. E avevo una carica ormonale esplosiva….. per intenderci…ero sempre in camera mia a masturbarmi…con foto più o meno esplicite….
In casa vivevamo io e mia madre….all’epoca una 35 mora alta 1,75 bellissima donna….
Mi ha sempre esortato alla libertà in ogni sua forma…la costrizione era considerata un peccato reale. Un retaggio cattolico assurdo ed idiota…
Giravamo per casa sempre poco vestiti….e potevo cosi ammirare quella splendida donna che era mia madre… lei certamente non ostacolava la mia visuale…in situazioni non sempre caste… ad esempio…quando si sedeva in poltrona quando guardavamo la televisione… cercava sempre di mettersi comoda magari mettendo una gamba sollevata sul bracciolo della poltrona facendo vedere ciò che provocava quello scosciarsi…con un piccolissimo perizoma….
Ho scoperto cosi che era praticamente come una bambina…liscia senza nemmeno un peletto….
Ovviamente non resistivo molto…a parte un po di imbarazzo…dopo pochi minuti la salutavo e me ne andavo in camera mia…per gioire di quelle immagini toccandomi allo sfinimento…
La sera magari quando lei era a letto che leggeva a pancia in su…nuda….ed io entravo in camera sua per salutarla…la vedevo…in tutta la sua magnificenza….quel giorno mi fece impazzire….era con le gambe divaricate senza slip…. E continuava a leggere il suo libro….senza degnarmi di uno sguardo…..rimanendo con le gambe aperte….io ero inebetito…con lo sguardo fisso…a osservare quella grazia…liscia…delicata…semiaperta…. Ovviamente sono andato in camera mia….presi due sue foto che erano in salone che la ritraevano in costume da bagno…..le portai con me…e guardandole…comincia a masturbarmi…
E successe….
Lei entrò in camera mia e mi trovò cosi….con il mio affare tra le mani….e le sue foto davanti a me….una situazione irreale….
Il cuore in gola….
Cercai di coprire il misfatto….ma non fui bravo…
Lei era vestita come la vidi poco prima…era nuda….con il suo seno prorompente…si avvicinò a me…e mi diede un buffetto….dicendomi…lo so che mi guardi sempre….
Lo vedo il tuo sguardo sul mio corpo…
Non sono meglio dal vivo piuttosto che in foto…?
Mise una gamba sul mio letto….piegandola…cominciando a toccarsi….e mi disse…ora guardami…. Guarda tua mamma che si tocca per te…davanti a te….
Io stavo impazzendo…mille pensieri nella mia mente… il cuore in gola….
Ma il mio amichetto…stava letteralmente scoppiando….. bastò che lo sfiorassi… che lui cominciò ad eruttare 5…6….schizzi….forti…e densi…..
Lei si interruppe….. e mi disse…. bravo Alex…. Mi diede un bacio in bocca…dicendomi…ti farò impazzire…..
Da quel giorno…mi si aprì un mondo…ed ancora oggi che lei non c’è più la ringrazio per tutte le gioie e le scoperte che mi ha concesso….
Non so se continuerò a raccontare le mie avventure con lei e con le mie compagne.... vedrò in seguito...
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10 years ago
admin, 75
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Ciao alex
Ciao Alex come stai? ti scrivo questa lettera perche oggi riguardando quelle foto...mi sono nuovamente eccitata...sei davvero un porco...un bellissimo porco...ma ti ricordi cosa mi hai fatto combinare l'ultima volta..? Dovevamo vederci a casa tua.. e come al solito mi hai ordinato come vestirmi..eheh gia sapevo che mi avresti chiesto di mettere la mini gonna senza intimo...e ovviamente volevi ti mandassi delle foto in tempo reale...sei dvvero perverso...poi mi hai detto tu la strada da fare in macchina....e di documentare via foto quando mi hai chiesto di slacciare il piu possibile la mia camicetta che avevo messo senza reggiseno....i miei capezzoli esplodevano...poi mi chiedesti di toccarmi...di infilarmi dentro un dito poi due...stavo impazzendo....ma quella richiesta propio non me l'aspettavo...avrei dovuto fermarmi a fare benzina...tenendo ben aperte le gambe con il seno praticamente esposto....e volevi ti mandassi la foto che avrebbe documentto che ero stata...ubbidiente!....sei davvero un pazzo.... mi dicesti di chiedere al benzinaio di farti fare una foto con il tuo cell....pazzesco...ancora piu pazzesco che io lo abbia fatto... gli ho chiesto di farmi una foto cosi come mi vedeva....a gambe aperte...esposta...e lui per nulla imbarazzato me l'ha fatta....e quando te l'ho inviata...apriti cielo... sapevo me lo avresti chiesto.....hai voluto facessi leggere il tuo sms al benzinaio che recitava..." chiedigli se vuole un bocchino"....ed ovviamente ti ha detto di andare in bagno e di aspettarlo....sei stato davvero un porco perverso....ma ancora mi bagno ogni volta che ci ripenso...ti prego...fami fare altre esperienze.....ti aspetto....la tua troia.
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10 years ago
admin, 75
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Colpa di mio marito parte n.2
Nel precedente racconto eravamo rimasti che io e mio marito facevamo delle foto sexy ..... Ebbene a seguire poi come spesso succede quando facciamo queste foto piantiamo li a meta' a volte senza nemmeno salvare il lavoro fatto e super eccitati ci ritroviamo a fare l'amore , in questo caso mancava proprio poco a cena per cui piu' che altro e' una sveltina , mi prende con decisione e ma piace a volte essere presa con la decisione del maschio come mi piace anche all'opposto essere presa con calma con molta dolcezza e coccole , io sono cosi' e lui lo sa , mi prende sul divano da dietro anche lui oggi e' particolarmente piu' arrapato del solito ma credo che la scatenante sia stato trovarmi a casa mentre mi stavo masturbando , io invece sono un po' eccitata ancora per quella storia del pomeriggio e mentre mio marito mi penetra immagino come sarebbe stato provare il cazzo di quel tizio del massaggio che sembrava averlo grosso , sicuramente piu' di mio marito .In poco tempo raggiunge l'orgasmo e siccome e' quasi ora di cena mi alzo velocemente e con una mano in mezzo alle gambe corro in bagno avendo cura di non gocciolare sul tappeto ...I giorni seguenti passano nella piu' totale routine , il lavoro , la casa, i figli etc. ma ad un certo punto mi squilla il telefono , e' lui Marco il tizio del massaggio a domicilio , non gli rispondo , mi chiama ancora e di nuovo non risposndo e lui desiste , sono orgogliosa di me e della mia risolutezza pero' anche penso che non e' carino comportarsi cosi' ed anche in fondo si trattava di un lavoro e un guadagno perso , il tizio sembrava poi una persona per bene e che avrei potuto comunque tenere sotto controllo , forse quindi avrei dovuto rispondere ma pace non l'ho fatto, meglio cosi' e di certo non lo richiamo io .Il giorno dopo mi arriva un SMS , e' ancora lui Marco, mi chiede come sto e altro , e' gentile e gli rispondo piu' tardi mi chiama questa volta decido di rispondergli , ha un tono simpatico amichevole mi chiede quando posso fargli ancora un massaggio , insiste un po' ma sempre molto educatamente e senza comunque diventare invadente , accetto di vederlo e fissiamo un orario e un giorno.Arrivato il giorno vado all'appuntamento come d'accordo , arrivo al suo citofono anche quesa volta quasi esito un pochino forse cé' in casa anche quel cugino di cui mi parlava ma poi suono , mi apre e salgo nel suo appartamento , e' come ricordavo un ambiente invitante e sereno spartano e originale allo stesso tempo , non ci vive una donna si vede ma comuqnue e' molto curato e pulito , parliamo un po' senza fretta poi inizio a fare il massaggio come l'altra volta cominciando dalla schiena e poi di nuovo girandosi a pancia in su sempre coprendo la zona intima con l'asciugamano , questa volta mi parla molto piu' esplicitamente di quanto mi trova attraente e sensuale i suoi complimenti sono molto diretti ma sembra anche cosi' spontaneo e sincero, mi dice che sono una donna bellissima e che mio marito, di cui gli avevo gia' accennato , deve essere un uomo molto fortunato ad avere una moglie come me, ammette che gli piaccio e non puo' fare a meno di eccitarsi sentendo le mie mani su di lui , io lo vedo e' molto eccitato l'asciugamano non nasconde il gonfiore e la forma, io sbircio con la coda dell'occhio lui si accorge e capisce che alla fine sono solo una timida cronica , mi prende la mano delicatamente ma con decisione e me la mette sul suo cazzo che come pensavo e' davvero duro e grosso sicuramente piu' di quello di mio marito , vorrei tirarmi indietro ma sono curiosa ed eccitata e continuo facendo finta di niente a massaggiargli il pene stando pero' sopra l'asciugamano , lui intanto si fa piu' audace e mi mette una mano sui glutei con delicatezza mi tocca pian piano andando fra le coscie continuando a parlare in modo piacevole e facendomi sempre molti complimenti che accetto volentieri , poi approfitta della mia distrazione e spostando l'asciugamano riprende la mia mano e se la mette nuovamene sul cazzo che stavolta e li bello in vista duro e turgido , mi eccita vederlo e toccarlo, non e' grossissimo ma ha una cappella gonfia e grossa piu' del tronco del pene che e' di tipo un po' curvo poi ha dei testicoli enormi non so se e' proprio cosi' fisicamente o forse non ha rapporti da molto tempo ed e' super carico ma mi eccita molto accarezzarglieli, lu intanto con l'altra mano e' arrivato alle mie mutandine si accorge che sono bagnata questo forse gli fa prendere piu' coraggio e mettendomi la mano sulla testa mi spinge delicatamente ma con fermezza verso il cazzo , arrivo con le labbra chiuse a toccare la sua cappella vorrei tenere chiusa la bocca e fargli capire che siamo arrivati ad un limite in cui bisogna fermarsi ma non so come o perche' , ho chiuso gli occhi e aperto la bocca , il suo pene mi entra in bocca inizialmente solo con la punta ma presto si spinge eccitato fina quasi in gola mi eccita moltissimo sentirmi cosi' piena di quest'uomo interessante , decido di continuare da sola andando su e giu' voglio vedere quanto si eccita ma in un ritorno di responsabilita' e coscienza penso anche di farlo venire al piu' presto in modo che finisca subito, ho paura di continuare magari poi diventa violento o non si controlla , intanto continuo con la bocca mentre le sue dita giocano insidiose nella mia fighetta che ormai e' fradicia di desiderio , faccio l' indifferente ma dentro di me so che lui potrebbe ormai osare e fare ogni cosa con me che non lo fermerei , ed infatti dopo avermi progressivamente alzato la gonna e abbassato le mutandine , non passa molto che con decisione mi gira sul letto e mi penetra in figa con il suo membro eccitatissimo , inizia delicatamente ma la dimensione la sento sopratutto la cappella che mi riempie tutta andando a stimolarmi internamente una zona particolarmente sensibile, credo sia anche a causa della forma un po' curva del suo pene, lui intanto si fa piu' invadente dentro di me ed io non resisto piu' non posso nascondere che sto godendo , ho gia' subito un orgasmo come difficilmente mi riesce con mio marito, anzi a causa di un periodo un po' di stress ero anche un po' in astinenza da qualche giorno per cui arrivo all'orgasmo proprio subito subito ma sento che non basta per nulla e sarei pronta a venire ancora per cui mi lascio completamente andare alla sua virilita' e mi chiava da vero toro ma sempre comunque in modo delicato e gentile, godo molto e non ho piu' difese, godo cosi tanto che non capisco se sto avendo un altro orgasmo o meno ... all'improvviso pero' sento un altra presenza nell'appartamento , lui mi dice di stare tranquilla e' soltanto suo cugino che forse e' venuto a prendere le chiavi della macchina .... continua
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10 years ago
admin, 75
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Colpa di mio marito (parte n.1)
Il mio lavoro di massaggiatrice specializzata in massaggi curativi e' sempre piu' noioso, donne ciccione che vengono a farsi massaggi drenanti , vecchi per la cervicale e dolori lombari , sciattica etc. etc. ma un giorno di nascosto di mio marito che mi raccomanda sempre di stare attenta , decido di accettare la proposta di un massaggio a domicilio da parte di un uomo singolo sui 40 anni , so cavarmela a trattare con le persone non ho molti timori anche se so che sto sbagliando e che spesso gli uomini giovani che invece di venire in studio chiedono il massaggio a domicilio non vogliono solo il massaggio , pero' la curiosita' ed un recondito desiderio di evasione mi fa procedere comunque.
Accetto di andare a casa di quest' uomo che non conosco , mi da indirizzo e orario , arrivo al suo palazzo esito davanti al citofono il cuore mi batte un po' ma mi dico fra me e me che non sono una ragazzina sono una professionista quindi suono , mi risponde con voce calma e rassicurante , ok salgo le scale mi accoglie gentilmente in un grande ma normalissimo appartamento , si chiama Marco mi parla dei suoi probemi di artrosi e acciacchi vari e ci prepariamo subito per fare il massaggio con oli speciali per cui deve stare nudo con solo l'asciugamano che copre le parti intime , inizio dalla schiena , lui e' tranquillo e simpatico mi fa anche tanti complimenti senza mai diventare pesante o volgare , il massaggio continua come di norma, poi e' il momento di far girare il cliente per fare la parte anteriore sopratutto le gambe , lui si gira tenendo educatamente sempre le parti intime coperte dall'asciugamano , inizio a massaggiare le gambe il quadricipite e parte dell'interno coscia , inavvertitamente la mia mano scorre piu' su toccando leggermente il suo pene che sembra solo parzialmente a riposo ma anche cosi' sembra gia' abbastanza grosso e pesante , continuo facendo finta di nulla ma non posso fare a meno di guardare alla protuberanza nelll'asciugamano credo si sta eccitando anzi e' evidente ormai che lui lo ha in tiro , sembra avere un pene di dimensioni notevoli , il cuore mi batte in un misto di timori ed eccitazione , lui comunque e' sempre li al suo posto educato e tranquillo pero' e' gia' troppo che sono li in casa da sola con un uomo sconosciuto quindi professionalmente concludo il mio lavoro di massaggio , riordino le mie cose , ci salutiamo cordialmente e vado via.
Sulla porta mi fa ancora alcuni complimenti ringraziandomi per l'eccellente massaggio che lo ha fatto tornare in vita e mi da una mancia aggiuntiva , un bel po' di euro che per imbarazzo e delicatezza non conto nemmeno poi mi chiede se puo' chiamarmi ancora per un altro massaggio ma io che non sono poi cosi' sprovveduta gli rispondo subito che se si aspetta qualcosa di strano allora puo' tenersi anche i soldi della mancia ma lui insiste di tenerli e che non voleva alludere a nulla, non vi era nessuna relazione con la mancia , gli dico comunque che sono una donna impegnata sposata e con impegni familiari e di lavoro e che non so se potro' rivederlo , saluto nuovamente e vado via ...
Sull'autobus stanca e fra i miei pensieri non riesco ad allontanare il ricordo di quell'incontro e che se fossi stata meno timida e fifona avrei potuto lasciarmi andare di piu' in fondo non sembrava un tipo pericoloso ma comunque non si sa mai gli uomini sono tutti stronzi egoisti e pericolosi quindi ritorno alla realta' scendo dall'autobus e rientro tranquilla a casa.
A casa non cé nesuno mi stendo sul divano giusto un minuto ma fa caldo mi spoglio e mi faccio una doccia e mi metto di nuovo sul divano la mente torna ancora a quei momenti in quell'appartamento , il massaggio etc, fantastico un po' su cosa sarebbe potuto succedere tanto ormai e' solo un innocuo pensiero , in realta' sono serena a casa mia e a breve arriva anche mio marito , cosi' continuo nella mia fantasia e senza accorgemi mi sto toccando , lo faccio con particolare foga , piu' del solito quasi fossi una adolescente arrapata nonostante ho gia' i miei 38 anni ormai , sto quasi per raggiungere l'orgasmo quando suona il campanello , e' mio marito , vado alla porta ad aprirlo sono nuda e con le dita fradice dei miei umori , mio marito mi vede , sorridendo mi da un bacio e mi chiede dei figli se tutto ok , se sono andati a scuola e poi dalla zia come al solito e da programma rientreranno per cena , poi mi chiede della mia giornata ma io divago un po' e non gli racconto di quel massaggio non tanto per problemi di gelosia che non esitono fra noi che abbiamo un rapporto di assoluta complicita' ma per non farlo preoccupare inutilmente dicendo che vado a fare massaggi a domicilio da sconosciuti , cosi cambiando discorso forse approfittando che ero gia' nuda e un po' eccitata ne approfitta per chiedermi di fare un po' delle nostre foto sexy che a volte pubblichiamo su internt in siti appositi opportunamente offuscate, lo accontento in fondo mi diverto molto anche io ad esibirmi purche' in piena riservatezza e mi piace leggere poi i commenti degli uomini che vedendo le mie foto si eccitano.
Facciamo alcuni scatti e mi dice anche che oggi sono particolarmente piu' porcellina del solito , boh io non me ne accorgo ma se lo dice lui che conosce ogni centimetro del mio corpo e sopratutto ogni sfumatura della mia personalita' gli posso anche credere .... continua
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10 years ago
admin, 75
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per necessità e per piacere
Mi chiamo Franco, ho quarantasei anni, sono sposato con Maria che ne ha due di meno, abbiamo una figlia sposata che vive in una città molto lontana da noi. Lavoro, anzi lavoravo, in un grosso capannone della zona industriale assieme a nove persone come capo operaio tornitore. Il lavoro mi piaceva, la ditta era stata creata da me e dal titolare, ero stato il suo primo operaio quando aveva comprato l’immobile. Pietro era un datore di lavoro come meglio non si può desiderare, sempre presente, preciso, mai alzato la voce, un tipo tranquillo, tutto casa e lavoro. In vita sua credo che si sia tolto la tuta blu solo per sposarsi, già, forse il solo errore fatto in vita sua. Pamela, sua moglie era l’essenza delle zoccole. Bella, molto vistosa, seno enorme, cosce lunghe e labbra da troia che lei evidenziava con vistosi rossetti che completavano sempre un abbigliamento da perenne puttana. Lo cornificava sempre con tutti senza un minimo di riguardo, non che lui fosse bellissimo, piccolo, basso e calvo e pelato non era certo il massimo, ma lei lo aveva sposato solo per i soldi che sperperava senza ritegno. Circa tre mesi fa, la troia non trova di meglio che darsi al gioco d’azzardo. Frequentava un tipo losco che oltre a fotterla e farla sbattere dai suoi amici decide di iniziarla al gioco in una bisca clandestina. I proprietari, visto l’alto potenziale della preda, prima la fanno vincere, poi le danno un colpo di grazia da settecento mila euro. Quando l’indomani si presentano dal marito per riscuotere, a lui, quasi viene un infarto: o paghi o ci prendiamo tutto!. Lui ci riflette un poco, poi il mattino successivo che era di venerdì, si reca in banca, ci paga due mesate anticipate e tutta la liquidazione, poi torna nel capannone e con alcune taniche di benzina incendia tutto, ma resta, o forse vuole morire nell’incendio. Risultato noi tutti a spasso, lui morto e la vacca dicono, che la fanno prostituire su al Nord per pagare i debiti. Con la crisi che c’è in giro, mi ritrovo a spasso, e mi resta difficile trovare un nuovo lavoro. Passa un mese e comincio a deprimermi. Maria si arrangia a fare le pulizie a una signora che abita nello stesso palazzo dove stiamo noi, ma sono pochi spiccioli che non risolvono nulla. Maria è la classica donna italiana, alta, mora, seno quarta ancora bello sodo, forme generose ma non grassa, e poi un culo bello, tondo grande dannatamente invitante. Quando ci siamo conosciuti lei, aveva appena compiuto diciotto anni. Per noi è stato subito amore, mi ha subito fatto incendiare i sensi. A letto, l’ho trovata aperta e abbastanza esperta, frutto di una precedente relazione con un giovane coetaneo che poi se ne andato. Il fatto che non fosse vergine non mi ha dato nessun disturbo, e poi anche il fatto che lo succhiava bene mi dava sempre molto piacere, quindi non ho mai riflettuto o dubitato delle sue parole. Una sera, dopo averla scopata e sborrato in culo, come piace tanto anche lei.“ perche non provi fuori città? ti ricordi alla marina, vicino la porto c’era quell’officina da fabbro, un lavoro che tu hai fatto da giovane, potresti chiedere lì?” - mi dice, per poi girarsi e dormire. Mi ricordo, del posto, è in porto vicino alla nostra città, appena trenta chilometri. Due mesi fa, era ancora inverno, e noi si passeggiava lungo il molo del piccolo paese che il turismo trasformato in meta balneare, quando per caso appena dietro il porto dove il vecchio borgo finisce c’era una piccola, ma ben messa officina da fabbro, lavoro che conosco e amo, avendolo praticato fina da piccolo nella fucina di un amico di mio padre. Mi piaceva plasmare il metallo ma, mio padre volle che ottenessi anche il diploma di tornitore, poi fui assunto e smisi di farlo. Quel lavoro è come andare in bici, se lo impari una volta, anche dopo tanti anni, lo fai di nuovo. Mi ricordo anche del proprietario, un tipo basso, tarchiato, ma dalla muscolatura robusta, peloso, dalla pelle scura, che quando mi misi a vedere i suoi manufatti, lui non smise mai di guardare Maria, come se avesse visto una dea. Il suo insistere fece si che lei mi costrinse ad andare via. L’indomani mi reco sul posto. Lui sta forgiando un pezzo di ferro battendolo sull’incudine con un grosso martello, mi presento, e scopro che si chiama Vito, mi guarda, e ascolta quello che ho da dire, poi mi parla.“ certo, avrei bisogno di un aiuto, ho tanto lavoro, ma mi serve uno bravo, prendi e fammi vedere come te la cavi.” - mi dice porgendomi il ferro incandescente e il martello. In un attimo mi metto a eseguire il lavoro come vuole lui, tempo cinque minuti ho fatto. Lui mi ha osservato in silenzio, poi soddisfatto riprende il suo lavoro. “ va bene cominciare lunedì? “ – mi dice guardandomi negli occhi. Accetto e torno a casa. La sera a letto scopo Maria con insolita passione. Mentre la pompo da dietro, mi torna in mente il fatto di Vito che gli guardava il culo. Mi eccita da morire, la sbatto con forza e sborro dentro di lei.“ amore che ti succede? Questa sera sembri più focoso del solito? - mi dice mia moglie prima di andare in bagno.Chiudo gli occhi e penso, al fatto che in fondo sono soddisfatto, ho trovato un lavoro, ho scopato mia moglie e se anche non sono un super dotato, lei ha goduto. Si, lo ammetto, ho un cazzo non proprio lungo o grande, assolutamente nella norma, ma lei non si è mai lamentata ed io non ho mia cercato altre donne all’infuori di lei. Il lunedì mi presento di buon mattino al lavoro. Lui si mette a lavorare in coppia con me e all’ora di pranzo abbiamo fatto un mucchio di cose. Durante il lavoro abbiamo parlato molto, di lavoro, di esperienze di donne, sembriamo in confidenza da sempre.“ quando hai sposato tua moglie, era vergine”? - mi chiede guardandomi negli occhi.Sono preso alla sprovvista, non mi aspettavo una simile domanda.“no, ha avuto un ragazzo, di diciassette anni, un coetaneo che le ha insegnato tutto.” - taglio corto io. Lui mi guarda poco convinto. “ una ragazzina che sa fare tutto l’ha imparato da un coetaneo?, no non ci credo deve essere stato uno esperto, più grande.” - sentenzia lui.Lo guardo cercando di capire dove vuole andare a parare, ma non ci riesco e la cosa finisce li.“ scusa, sai dove posso trovare un piatto di pasta, tornare a casa mi costa troppo in benzina e tempo?” - gli chiedo. Lui mi guarda, poi mi fa cenno di seguirlo sul retro della casa dove una scala porta al piano superiore dove lui ha l’abitazione. Appena dentro ci troviamo in un ampio salone, a destra la cucina dietro una porta e dall’altro lato c’è un bagno, una camera grande e una piccola. La casa è un poco in disordine, sintomo che manca una donna.“scusa il casino, ma la mia domestica non viene più, è troppo vecchia ed è andata lontano dalla figlia, quindi mi arrangio un poco. Tua moglie lavora? “ - mi chiede mentre mettiamo a cuocere la pasta. Mentre mangiamo, gli spiego che lai fa le pulizie da una signora anziana li nel palazzo.“ credi che dietro un compenso le farebbe qui anche a me? Al massimo due volte a settimana, potrebbe venire giù con te tornare la sera, la pagherei bene.” – mi propone fra un bicchiere di vino e l’altro. Lo guardo e penso che sarebbe interessante vedere quanto lavora o quanto tempo passerebbe ad ammirare il culo di Maria. Questo pensiero mi fa tirare immediatamente il cazzo. La sera lo dico a lei che accetta, senza commentare poi ripenso alle parole di Vito e dubbioso le chiedo: “ sai vorrei sapere che tipo era quello con cui stavi prima di me?.”Lei mi osserva in silenzio, l’ho presa in contropiede, farfuglia, poi taglia corto.“ Che vai a pensare, ti ho detto che era uno come tanti, è finita, stiamo insieme da anni e tu ora vuoi sapere che?, lascia stare e dormiamo dai.” - mi dice con un tono un poco allarmato. Mi rigiro nel letto sempre più convinto che non sia la tutta la verità, ho una bella erezione che vado in bagno a sfogare tirandomi una bella sega e pensando al suo ex, ma stranamente mi viene in mente il viso di Vito. Il mercoledì la porto via con me, e quando arriviamo. faccio le presentazioni, ma ho subito l’impressione che loro si conoscono. Dopo un momento d’imbarazzante silenzio, Vito la porta sopra a vedere il lavoro. Per un momento resto immobile, poi vinto dalla curiosità li seguo silenziosamente. Salgo le scale e dal portone semiaperto li vedo nel salone di spalle. Lui parla di lato a lei, con la sinistra indica le cose da fare mentre con la destra gli accarezza il culo e lei resta immobile. Ho una tremenda erezione! Poi lentamente la mano scende oltre il bordo della gonna leggera che indossa e risale all’interno delle cosce. Lei in silenzio lo lascia fare, si piega per agevolare la palpata, poi lui con l’altra mano apre i pantaloni e la fa inginocchiare davanti a lui che girato mostra una mazza da paura. Saranno un bel venticinque centimetri, di notevole diametro vedo lei che lo afferra con le mani e poi lo infila spedita in gola. So, che è brava a succhiarlo, ma la praticità con cui esegue la pompa mi lascia basito.…uhuummmmmm……..sssiiiii… daiiii succhia veloce..daiiiiii…a come sei brava!!!!........ uuuuummmmmmhhhhh………….. Lei succhia con vigore, io eccitato al massimo lo tiro fuori e con tre smanettate schizzo in mano una sborrata fiume mentre anche Vito è al limite.…..sssiiiiiii ……troietta ingoiiiaaaa….sborroo!!!! …oraaa…sssiiiiiii …….mmmmhuuuummmm…. Scendo le scale poco dopo lui mi raggiunge. Lavoriamo alacremente tutto il tempo, poi all’ora di pranzo saliamo sopra, dove Maria ha preparato un buon pranzo. Fa caldo, l’estate sta arrivando e lei per fare le pulizie si è cambiata, ora indossa una vestaglia a fiori non molto abbottonata, dove si vedono chiaramente il reggiseno e mutande. Lui mangia e la guarda compiaciuto, poi finito il pranzo, torniamo al lavoro lui cerca una scusa per farmi allontanare.“ prendi la bici, e vai a controllare le misure di quelle grate, mi sembrano troppo piccole, non voglio fare due volte il lavoro. “ - mi comanda con voce autoritaria. Scendo le scale, prendo la bici, faccio il giro dell’isolato e torno indietro. Risalgo le scale e li vedo dentro la cucina, mi avvicino silenziosamente e dalla luce dello stipite li spio. Lui è posto dietro di lei, in ginocchio la lecca in mezzo alle cosce aperte, mentre lei appoggiata al lavello scuote il capo in preda al piacere che non ho mai visto provare a mia moglie, poi un lungo gemito annuncia il primo orgasmo.………….uuuuuhhmmmuummUUHMMMMMMMMMMMMuuuuummmmmmmhhmumhmumhm… Lui si rialza e da dietro le infila dentro con un colpo secco tutto il suo poderoso cazzo, lei inarca la schiena e grida di piacere.……aaaaaaahhhhh…..ssssiiiiiiiiii….odddiiiiiooooo….quanto godooooo…..ssssiiiiiiiii……….. sssiiiii….daiiiiii …più forteeeeee….. Li guardo basito, e tremendamente eccitato, mi tiro fuori il cazzo e mi sego lentamente cercando di tenere il loro ritmo. ….ssssiiiiii…piccola troiettaaa ….siiii ti sfondoooooo!!!!!!!...oggi più di allora!!!!!......ssi vacca puttana…..godi…..sssiiiii… senti come ti sfondooooo…. …ddddaaiiiiii…..godiiiiii…….sssssiiiiiiiii……godi che poi ti sfondo anche il culoooooo……ssssiiiiii prendddilo tuttoooooo…..piccola puttanelllaaa…allora e troia adessoooo …sss.ssiiiiiiiii……….Lei scuote il capo a destra e sinistra, inarca la schiena e viene con un grido che non le ho mai sentito fare.……AAAAHHHHHHHHHH……SSSIIIIIIII VENGGGOOOOOOOOooooooo…..sfondamiiiiii….finalmeteeeee…..La sbatte con furia squassandole il corpo con affondi bestiali, poi lo estrae, grondante del suo piacere, lo solleva e con un colpo secco lo pianta tutto d’infilata nel culo di Maria che grida di dolore e piacere.Aaaahhhhiiiiiiiiii…pianoooooooooo…mi spacchiiiiii……sssiiiiii…nnoooooo……ssssiiiiiiii….che belloooooo…. Lui la serra per i fianchi e la sbatte come un toro selvaggio, la pompa velocemente con affondi durissimi che la scuotono tutta, poi di colpo anche lui è al limite.….uuumm ..eeccomiiiiiii….ssssii ssbbOORROOOOOOoooooooo!!!!!!!...oraaaaa….bevi troiaaaaa………… Le spinge un ultimo affondo poi lo estrae e lei velocemente s’inginocchia davanti a lui per ricevere in gola tutta quella infinita sborrata. Ritorno velocemente di sotto, mi do una pulita e quando lui arriva, io sto già lavorando.“ erano giuste le misure?” - mi chiede con tono sarcastico.“ una era stretta, ma ora credo che sia giusta e ben aperta” - gli rispondo. Lui mi guarda poi si mette a lavorare. La sera torniamo in silenzio, ho molte cose da chiederle, ma lei appena a letto si addormenta. Il giorno dopo mentre mangiamo lui mi chiede se il sabato mi piacerebbe andare a pescare. Ha un gozzo perfettamente restaurato, potrei portare anche Maria che il mattino darebbe una sistemata a casa, poi nel pomeriggio potremmo andare tutti e tre in barca. La sera ne parlo con lei a letto, che accetta e allora le chiedo di darmi una spiegazione, con calma, e con un tono assolutamente sereno le chiedo di lei e Vito.Rimane un momento in silenzio, fa un bel respiro, si gira verso di me e si distende appoggiando la guancia al mio petto.“ quando avevo diciassette anni, passai un’estate al mare nella casa dei genitori di Mirella, la mia amica che vive all’estero. Da qualche tempo conosceva Vito, non era proprio la fidanzata, ma si faceva toccare e ci godeva a succhiargli il cazzo. Si era solo fatta rompere il culo da lui, ma niente fica, aveva paura di restare incinta. Vito all’epoca era l’operaio di Carmelo, il vero proprietario dell’officina da fabbro che possiede tuttora. Carmelo era già molto più grande di loro, aveva circa cinquanta anni, ma era un porco, cui piaceva da impazzire farsi succhiare il cazzo. Era un pò meno dotato di Vito, ma era un vero fanatico della pompa. Mirella ed io, eravamo inseparabili, finire fra le loro grinfie fu tutt’uno. Vito si divertiva con Mirella mentre io imparavo, istruita da Carmelo a succhiare, e durante il primo mese d’estate in pratica non feci altro. Divenni bravissima, e ricordo che la prima volta che mi venne in gola lui temeva che io lo sputassi, mi tenne la testa ferma, ma io ferma, lo ingoiai e ne rimasi veramente entusiasta, anche perche, far sborrare di bocca Carmelo era durissima, il porco aveva una resistenza unica. Il secondo mese, fu Vito a dedicarsi a me, mi ruppe il culo. Lo fece con calma, durante il primo mese si era sempre divertito a infilare un dito dentro di me, mi lubrificava, e quando vedeva che ero rilassata ne aggiungeva un secondo e poi un terzo. Col tempo mi ero abituata e quando mi spinse dentro il suo nodoso cazzo, quasi non mi accorsi, ma ricordo che provai un bellissimo orgasmo quando m’inondò il culo di sborra. Tutto il mese di Agosto fu un seguirsi di bocchini e inculate da parte loro, io mi ero specializzata nelle pompe, mi faceva impazzire sentirlo schizzare in gola, ma non disdegnavo il cazzo di Vito in culo, mentre Carmelo impazziva per la mia bocca. L’ultima settimana restammo sole, i genitori di Mirella erano partiti prima, e una sera, c’era una festa in paese, ci fecero bere un po troppo, poi ci portarono a casa loro assieme a un amico di Carmelo, credo si chiamasse Vanni. Appena a casa ci incominciarono a toccare dappertutto, io mi ritrovai con due cazzi da succhiare, e quello di Vanni era da paura, lungo ma soprattutto enorme in circonferenza. Vito mi scopava il culo da dietro, mentre Carmelo si alternava fra la bocca mia e di Mirella, a un tratto stavo godendo quando Vito estrae il cazzo dal culo e lo pianta di colpo dentro la mia fica fino in fondo. Cerco di ribellarmi, ma dopo un momento di paura ho cominciato a godere e incitarlo a scoparmi più forte. …aaaahhhhiiiii…..nnnoooo!!!!!!....uuummmmhhh…..sssiiiiii…oddioooo…..com’èèèèè..belloooooo…s.siiiiii…daiiiiii..piùùù forteeee…… vengggooooooo!!!!!! Cazzoooo vengmmmunuummm… Appena goduto, mi sono ritrovata il cazzo di Carmelo in gola. Vito mi pompava divinamente, godevo da matti, Mirella mi guardava stupita, poi venne dentro di me. Sentivo spingere dentro tutto il suo palo fin quando è esploso inondandomi l’utero con un grido di vittoria.…..aaa….sssiii finalometteee…tiiii riempoooo troiaaaaa…..Scossa dal piacere sono rimasta stordita, li con il culo in alto e il viso appoggiato sul materasso. Quasi senza rendermene conto Vito ha a lasciato il posto ha Vanni che mi è entrato dentro come un ariete. Ho sentito la mia vagina dilatarsi per poi essere riempita da un cilindro enorme che mi trafiggeva fino in fondo. Quando ha toccato il collo dell’utero, ho gridato e goduto nello stesso tempo.……hhaaaaaiiiiii…….nnooooo!!!!!!...venGGGOOOOooooo!!!!!!.....Mi teneva stretta per i fianchi e mi pompava velocissimo, mentre Vito si stava facendo leccare e succhiare il cazzo da Mirella che era scopata da Carmelo, io godevo sempre più. Fin quando con un durissimo affondo si è piantato dentro di me sborrando dentro la mia slabbrata fichetta, una quantità enorme di sborra. Scossa da brividi di piacere sono crollata sul letto mentre Vito aveva fatto girare Mirella e ora erano in due a scoparla lui dietro e l’altro davanti. Io dopo un momento di pace mi sono ritrovata il cazzo di Vanni in bocca. Nonostante che era venuto era ancora duro e di notevoli proporzioni, e mentre lo leccavo, mi sembrava che si gonfiava di più. Carmelo intanto era venuto dentro Mirella e ora voleva la mia bocca per farsi succhiare il cazzo, Vanni si rimette dietro di me improvvisamente lo sento sfondarmi il culo.….nnnnnooooo!!!!...cazzooo..nnnooo!!!!..sei troppo grossoooooo…..aaaaahhhhhhiiiiii…..ooodddiooooo…è entratoooo!!!!.....ssiiiiiii….spinggiiiiiiii….godoooooo…….Dopo un attimo di paura ho sentito rompermi lo sfintere, ma non me ne fregava nulla, il piacere che ho immediatamente sentito mi ha fatto ignorare il dolore e ho cominciato a sborrare sempre più. All’alba ci hanno fatto tornare a casa, eravamo ubriache più di sborra che di vino. Per due giorni non ci siamo mosse dal letto, eravamo terrorizzate dalla paura di essere incinta, ma fortunatamente due giorni dopo ci vennero le mestruazioni ad entrambe. Mirella raggiunse i suoi e da allora non abbiamo mai più parlato di quella notte, io sono tornata in città e per la paura come avrai visto, non siamo mai tornati al mare lì, poi ti ho conosciuto e ho voluto dimenticare quella folle estate. Due mesi fa, quando tu sei voluto andare al mare, ormai credevo che anche la vecchia officina da fabbro avesse fatto posto ai turisti siamo capitati lì per caso. Vederlo mi ha ricordato tutto e mi sono bagnata, e pure a lui è venuto duro, tu non lo hai notato, ma gli sarei saltata addosso lì davanti a te, per questo ti ho pregato di andare via. Ormai il fuoco mai spento, si era riacceso più forte di prima, e una settimana dopo, una mattina sono andata da lui. Mi ha portato in casa, dove non era cambiato quasi nulla, mi ha scopato per due ore di fila facendomi godere tantissimo. Da qual giorno sono tornata una volta settimana da lui, è diventata la mia droga, la mia maledizione, ti amo, ma non posso fare a meno del suo cazzo e di come mi scopa. Quando tu sei rimasto senza lavoro lui, si è subito offerto di assumerti, ma solo per avermi sempre più vicino a lui. Ora sai tutta la storia, se mi lasci io, ne morirei, ma comprendo che ti ho tradito da sempre, che ho abusato della tua fiducia, ma mentre a te ti amo, di lui mi fa impazzire come mi scopa. “Finito di parlare il mio cazzo era durissimo, le monto sopra e la penetro con impeto, sborro quasi subito, ma continua a pomparla come un pazzo. Si, forse lo sono. Il sabato la porto con me, appena arrivati, lei sale sopra per le pulizie, lui la segue e torna dopo un’ora circa. Io sono rimasto di sotto, sapevo benissimo che la stava scopando, ma anche se mi sono segato e ho sborrato tantissimo, sono rimasto li a lavorare. Quando è sceso, mi ha fatto un cenno di compiacimento, e di soddisfazione. Dopo pranzo siamo usciti in barca, lei era seduta fra me e lui, il sole tramontava quando abbiamo raggiunto un gruppetto di scogli al largo e gettata l’ancora Vito si denudato e si è tuffato per un bagno rinfrescante subito seguito da noi. Poche bracciate, poi io sono risalito, loro si sono abbracciati e baciati in acqua, per poi risalire. Nudi, ci siamo seduti e lei si è inginocchiata davanti a noi e ha cominciato a succhiare i nostri cazzi gia duri. ….huuhummmmm ,,, che bocca meravigliosaaaa!!! Il vecchio Carmelo ti ha insegnato bene…ssiiiii..sssiiiiiiiiiii daiiii.…. “ Tu scopale il culo e sborraci dentro che così gode di più quando gli pianto dentro il cazzo. “ - mi dice con calma. La rigiro, appoggio la punta sulla rondella, faccio colare della saliva e poi lo spingo dentro deciso. La scopo di gusto mentre la vedo leccare e spompinare lui, sborro poco dopo e guardando lui in faccia gli lascio il posto. Lui si mette dietro la sfonda con un colpo solo, lei gode e si scuote tutta, mente i suoi seni liberi ondeggiano avanti/indietro a ogni affondo. Poi si siede e fa allargare le cosce a Maria, m’invita a leccarla davanti mentre lui le sfonda il culo. Mi abbasso, e vedo il suo pistone scorrere liberamente dentro di lei che trema di piacere, affondo la lingua fra le labbra del suo sesso, sento il suo movimento e ho come l’impressione di leccare lei e lui.….aaaaaaahhhhhh….ss.iiiiiiiii….sfondamiiiiii……. leccaaaa……Mi guarda e con gli occhi mi fa capire che devo prenderla davanti. Il mio cazzo nonostante abbia sborrato è rimasto durissimo, la sollevo egli e lo infilo dentro non senza qualche difficoltà dovuta a lui che riempie il culo. Ci muoviamo insieme, lei gode e anche lui è pronto a sborrare.…ssssiiiiii…tiii sfondoooo…sssi godiii vaccca che ti riempooooooo……. Sborrrrroooooooo….oraaaa!!!!!...sssiiiiiiii…..Sborra restando piantato in lei, sento che io non resisterò oltre. …sssiiiiii….anch’iooooooo……sborrooooooo!!!!!!!........ssssiiiiiii…. Sfiniti, restiamo per un momento immobili, lui si sfila e io abbraccio Maria mentre lui si tuffa di nuovo in mare. “ grazie amore sei una persona meravigliosa. Mi avete fatto impazzire ti amo. - mi bacia con impeto poi ci tuffiamo anche noi. Seduti mentre mangiamo del pane e salame, ci guardiamo in faccia. “ mi piaceva da morire Maria da ragazza, ma eravamo troppo giovani e , avrei dovuto sottrarla alle grinfie di Carmelo e soci, ma non ci sono riuscito. Rabbiosamente le ho sborrato dentro sperando che mettendola incinta potevo avere delle aspettative con lei ma ho fallito anche in questo. Quando siete venuti da me, ho avuto il forte desiderio di averla ancora. T’invidio, lei ti ama, mentre io al massimo la posso solo scopare, ma va bene così se lo vuole lei.” – parla con sottile velo di tristezza. Maria mi guarda, poi allunga le braccia e stringendo me invita anche lui. Da quella sera sono passati due anni, ho venduto la casa in città e ora abitiamo tutti e tre nella sua casa sopra l’officina, dove, sono socio al 50%, mentre per quanto riguarda Maria e lui credo che la società oggi sia 70% lui e il resto io. Spesso lei dorme con lui ed io nella cameretta, a volte li guardo scopare e se mi va, partecipo, ma mi eccita più vedere Maria godere felice fra le sue braccia, e mi va, bene così.
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10 years ago
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Le fantasie devono restare fantasie!
Questo è un racconto ricco di perversione; sono presenti rapporti omosessuali e cuckoldismo. I moralisti (ma che vi iscrivete a fare su desiderya?!?) o i non interessati al genere possono evitare di leggerlo.E' un racconto di fantasia, mi raccomando... che rimanga tale ;-)Oggi mi va. Sento che mi sono svegliato con la "predisposizione" giusta a questa nuova esperienza.Da qualche mese sono venuto a conoscenza di un paio di siti di incontri dedicati esclusivamente ai gay. Uno però ha attirato particolarmente la mia attenzione; mi sbalordì il fatto che, pochissimi secondi dopo essermi iscritto, subito mi ritrovai sommerso da contatti, da gente che voleva conoscermi.Sugli altri siti, gli iscritti sono più seri, mettono chiaramente la loro foto e pretendono che anche tu sia dichiarato. Cosa giustissima, rispetto l'orgoglio dei gay, ma io non credo di essere esattamente un gay; credo di essere piuttosto un "bi-curioso". Sono sposato da più di 8 anni, e devo dire che ormai il rapporto con mia moglie è entrato nella classica routine, diventando abbastanza noioso. Soprattutto se si considera che il nostro fu un matrimonio riparatore, per riparare al fatto di averla messa incinta già durante i nostri primi incontri da fidanzati, bruciando così tutte le tappe della crescita sessuale.Sia chiaro, amo molto mia moglie, ma penso che non ci sia nulla di male se faccio qualche esperienza senza compromettere il mio amore per lei... e per la passera. E su questo sito penso che ci sia molta gente che la pensa come me; un sacco di porcellini che vogliono solo spassarsela, senza cercare l'anima gemella.Questa mattina a lavoro ero gasato, mentre con la mente preparavo il programma della serata. Per prima cosa, appena torno a casa, devo farmi una bella doccia.Ed eccomi qui, nella vasca da bagno. L'acqua mi scorre sul petto, la schiena, le gambe. La schiuma mi toglie il sudore e il grasso dalla pelle, rendendola liscia, morbida e profumata. Penso sia il caso di insistere sul pube, l'interno coscia e il perineo. Suppongo sia anche il caso di pulirmi... dentro. Posiziono il getto dell'acqua tra le mie natiche e mi penetro l'ano con un dito, facendolo scorrere avanti e indietro, attento che l'acqua sciacqui tutto per bene. Questa doccia sta assumendo l'aspetto di un'abluzione, un lavaggio sacro: sto preparando il corpo per il mio uomo, per le sue mani che scorrendo sul mio petto e i miei fianchi dovranno sentire una pelle sensuale e delicata; per il suo cazzo che dovrà essere accolto nei miei buchi puliti e accoglienti.Oggi voglio giocare a fare la puttanella. Immagino l'uomo sdraiato su un letto o su un divano, completamente rilassato, mentre io gli terrò il cazzo in bocca; sarò dolce e porca, mentre la mia testolina va su e giù, pronta a ricevere il suo seme. Mi immagino a pecorella, con il viso rivolto verso il basso e lui alle mie spalle; non riesco a vederlo, posso solo sentire mentre appoggia una mano sul mio fianco, appena sopra la mia chiappa, e con l'altra mano dirige il suo cazzo sul mio buchino stretto e vergine; forse troppo stretto e vergine. Avrà bisogno che l'aiuti? Con le mani mi allargo le natiche e cerco di sporgere il mio culo verso l'alto e verso di lui, a "poppa". Lui strofina lentamente il suo glande dal basso verso l'alto, cercando di penetrarmi. Che sensazione... L'ano si è appena dilatato, e lui subito ne approfitta. Lo sento, è entrato, sta scorrendo dentro di me... finirà il lavoro dentro o schizzerà sulla mia schiena?Bene, il mio corpo è pronto. Ora manca l'uomo... Sono le quattro del pomeriggio. Mi connetto sul sito e aspetto che qualcuno mi contatti. Sono o no una puttanella? Aspetto che sia lui a fare la prima mossa.E' passata già un'oretta e non mi ha contattato nessuno. Che vi prende oggi? Facciamo così: do un'occhiata ai profili che fanno al caso mio. Loro mi troveranno tra i visitatori e mi contatteranno. Questo è passivo, passivo, passivo... Ecco qui: attivo cerca passivo. Ce ne uno di 43 anni; un altro di 53... L'età va bene: voglio dei maschi. Non voglio essere posseduta da un ragazzino dal corpo troppo femminile, nemmeno da un corpo troppo muscoloso e curato. Voglio proprio un maschio! Visitiamoli. Sono arrivate le sei; ancora niente. Cavolo, non mi va di fare troppo tardi. Va beh, comincio io... Questo qui no, abita fuori città; non mi va di prendere l'auto o il treno. Vediamo di contattare qualcuno che abita vicino... contatto questo di 43 anni. E' inutile ormai fare giri di parole."cerchi sesso?"mi ha risposto "certo""siamo in due""sei solo attivo?""no, anche passivo""tua foto?"Che cretino! Non ho messo le foto visibili. Ecco perchè non mi ha contattato nessuno. Gliene invio una nudo dal collo in giù. Lui ricambia. Lo spettacolo non mi lascia indifferente: è proprio maschio! La foto lo ritrae dall'ombellico a un po' sotto lo scroto. Ha la pancia un po' grossa; così grossa che si crea una specie di linea che divide la pancia dal pube. E' peloso... e che mazza! E' proprio grossa, lunga e ha un glande molto grande. Si, è lui che deve scoparmi.Mi scrive "Bene....ti va di scopare ora?"Mi bolle il sangue nelle vene... "perchè no"Passa un po'di tempo senza che lui risponda. Possibile che ha interpretato il mio ultimo messaggio come negativo? Ma perchè non rispondo chiaro tondo con un si?Gli riscrivo "(intendo dire si)"Risponde "ok, ospito a bari città....cosa ti piace fare?...hai foto culo?""Dove esattamente?" gli scrivo allegando una foto del mio culetto."che bel culo via ****** angolo ***** hai internet sul cell?"E che culo si! Abita praticamente a meno di una decina di isolati da me. Gli rispondo "no, comunque non sono lontano"."ok, hai foto viso?"Mi conviene espormi così tanto? "no""ok, come ti riconosco?"Metterò un vestito inconfondibile "ho un giubotto giallo canarino. Tu?""camicia rossa, pantaloni blu tu pantaloni?""Neri. Che intenzioni hai per l'incontro?""sfondarti il culo....mi piacerebbe sborrarti dentro"Che finezza. E poi venirmi dentro... è sempre uno sconosciuto... "emh... io uso il preservativo""ok...no problem....sbokkini senza?""si, ma senza sperma""ok tra quanto tempo sei qui?""boh, penso un po' dopo le 7""ok, a che ora precisamente? ...ti aspetto dalle 7:05 alle 7:20?""ok""porta preservativo""sto uscendo, ci risentiamo""ti aspetto"Ormai è fatta. Non mi sento "lucido", tutto intorno a me ha un'atmosfera simile a quella di un sogno. Guardo la mia stanza, mio figlio è dalla nonna, mia moglie di là che guarda la tv. "Sto uscendo"; "ok" mi risponde.Cammino per strada e percorro il chilometro che dista casa mia dal luogo dell'appuntamento. Sono le strade in cui sono cresciuto; adesso hanno un'aria particolare, diversa. Sto andando a farmi scopare, un appuntamento solo di sesso. Guardo la gente; chissà quante volte mi sono passate affianco persone che si recavano al loro porcellissimo appuntamento al buio. Chissà quante volte la persona che ho superato mentre era li ferma all'angolo stava aspettando forse una coppia o il suo partner...Sono lievemente in anticipo. Forse è meglio non stare fermo all'angolo; scenderò un po' più avanti, fino all'isolato successivo, quindi tornerò indietro, e così continuerò fino a che non vedrò qualcuno con la camicia rossa. Perchè poi? Potrei stare tranquillamente all'angolo ad aspettarlo.sono ormai le 7 e 15, io sono pochi isolati più avanti dell'angolo dell'appuntamento. Fingo di vedere le vetrine, ma adesso devo andare, non sono un tipo che bidona. Camminerò non come uno che deve fermarsi proprio a quell'angolo, ma come uno che deve andare oltre. D'altronde, lui potrebbe non piacermi e non sarei costretto a starci per forza.Sto arrivando; lo vedo, è dall'altra parte della strada. Sta andando avanti e indietro, ha chiaramente l'aria di uno che sta aspettando. A quest'ora è buio, non riesco ancora a vederlo nitidamente. Il mio giubbotto giallo canarino non lascia dubbi su di chi io sia. Ed eccolo che si ferma e mi guarda chiaramente in volto.Che figura... è il pescivendolo vicino casa! Quello dal quale ci serviamo abitualmente. Conosce la mia famiglia, i miei genitori, mia moglie; e se glielo dice? Deve avermi riconosciuto, un sorriso malizioso e cattivo rendono il suo volto il ritratto della depravazione. E non mi stupisce; è un uomo volgare, meschino, non perde occasione per paraculare gli altri: le donne con frasi a doppio senso e gli uomini provocandoli nell'orgoglio. Nessuno ha dubbi sul fatto che sia un maiale, ma non pensavo gli interessassero anche gli uomini...Con disinvoltura cerca di attraversare la strada e venirmi incontro; io, che nel frattempo ho continuato a camminare fingendo... di non essere io, continuo a tirare dritto, indifferente. Un giubbotto giallo è raro, ma non è detto che sia proprio il mio!Ritorno a casa a passo svelto; qualche volta ho cercato di guardare alle mie spalle, assicurandomi che lui non mi stesse seguendo.A casa mi sento al sicuro, ma sono sommerso da mille domande: accetterà il mio bidone? Farà finta di nulla o incomincerà a perseguitarmi?Entro nel sito. Mi ha scritto: "sei passato avanti, mi hai visto... ti piace il cazzo, eh?"Porca miseria, mi sono messo in un casino... la prossima volta devo ricordarmi che le fantasie devono restare tali!Gli scrivo "ehi, scusami, non sono più passato, ho avuto un problema""si vabbè ti aspetto tra mezz'ora nel mio negozio, lascio la serranda aperta meno della metà.Ho le tue foto,attento che ti sputtano"Quanto sono cretino... non mi resta che recarmi al nuovo appuntamento; non vale la pena nemmeno rispondere.Per passare sotto la serranda dovrò piegarmi molto, dentro la luce è accesa. Do una rapida occhiata intorno a me e aspetto che ci sia meno gente possibile.Sono dentro. Me lo trovo davanti; con una mano si stringe il pacco, apre e chiude la mano, provocando una lieve masturbazione. Evidentemente voleva farsi trovare pronto..."eh bravo, prima mi bidoni e poi mi prendi per il culo...""perdonami, e che ho avuto un po' di timore""seee, e mo te ne esci con le scuse?!? Prima di essere perdonato ne devi fare di penitenze...""cioè?" rispondo io, più che altro per dire qualcosa, per fingere sicurezza quando invece sto tremando come una foglia.Viene verso di me e passa oltre; chiude del tutto la serranda. Si gira verso di me. Io lo guardo un po' inebetito.Solleva un po' il maglione e la camicia, mostrando il suo basso ventre, si slaccia la cintura e fa scendere i pantaloni e le mutande fino alle caviglie; la sua mazza è impressionante. Lo prende con una mano e incomincia a muoverlo rapidamente su e giù, come per farmi un invito."Sbocchinami"Rimango fermo altri due secondi; nel silenzio irreale che pervade il locale, mi muovo verso di lui. Mi inginocchio davanti la punta delle sue scarpe, il suo cazzo è a pochi centimetri dal mio naso. E dietro il glande vedo il suo pancione, il suo grasso e peloso pube; sotto c'è il suo scroto.Allungo una mano e timidamente lo prendo tra le punta delle dita. Malgrado la paura, sto iniziando ad eccitarmi anch'io, i brividi mi fanno tremare il corpo e sento come una palla di fuoco appena sotto l'ombelico. Ma ho ancora timore nel prenderlo in bocca. Riesco solo a sporgere il viso verso la punta del cazzo e a dargli dei bacini con le labbra."è la prima volta, eh?"Riesco solo ad accenargli di si, portando due o tre volte e rapidamente la testa su e giù.Porta la sua mano al suo cazzo e mi dice "chiudi gli occhi" Eseguo "apri la bocca"Riesco ad immaginarmi; sono lì ad occhi chiusi e con la bocca spalancata, come un bambino che aspetta la cucchiata.Sento il prepuzio, ha appoggiato il glande sul labbro inferiore; lo spinge, sta arrivando fin dietro il palato. Appena muovo la lingua, mi faccio indietro, lo faccio uscire fuori dalla bocca e inizio a sputare per terra: è salatissimo."Cazzo fai?"Mette una mano sulla mia testa e mi riporta verso il suo pube, mentre con l'altra ridireziona il suo cazzo verso la mia bocca. Non mi va. Ho gli occhi chiusi; cerco di portare la testa indietro, mentre lui continua a tenermi con la mano dietro la nuca. In questa posizione, riesce a rientrarmi in bocca.Io sono immobile come una statua. Lui inizia praticamente a scoparmi la bocca. Va avanti per un po'; un paio di volte sono sfuggito alla presa e ne ho subito approfittato per sputare. Così il sapore inizia a "normalizzarsi". E' una condizione strana, bellissima e insopportabile: sono eccitatissimo, ma non riesco a masturbarmi.Ora inizia proprio a piacermi e lui se ne accorge. Mentre inizio a portare la mia testa avanti e indietro, lui toglie la mano dal suo cazzo, mentre allenta la tensione dell'altra sua mano sulla mia nuca. "ah, siii, che bocca..." sta mugulando di piacere, e questo mi sprona a spompinare meglio. Porto molto più in profondità il suo cazzo nella mia bocca, la punta del mio naso sfiora i suoi peli pubici e il suo glande mi sfiora l'ugola; i movimenti della mia testa sono decisi e più veloci, mentre una delle mie mani gli afferra la base del cazzo inziando a segarlo, un gesto istintivo dovuto probabilmente alla memoria del mio dove sono depositate le visioni di tante spompinatrici nei film porno, alle quali la mia inesperienza si sta ispirando.Devo avere ancora da imparare, perchè lui porta via la mia mano dal suo cazzo, mentre fra un gemito e l'altro dice "devi anche succhiare... succhia... succhia..."Ha ragione. Inizio ad aspirare con la bocca, appena posso. Cerco di riprodurre i rumori che fanno le attrici nei pornazzi mentre spompinano. Ed è una cosa molto naturale creare lo "sbock!" con le labbra mentre si staccano dal cazzo o i "succk!" mentre aspiro a labbra chiuse con il suo cazzo tutto nella mia bocca.Lui ormai sta arrivando al limite; ha messo entrambe le mani dietro la mia nuca, si è leggermente piegato sulle ginocchia e sta portando freneticamente il bacino avanti e indietro. Devo spostarmi, non sono ancora pronto per la sborrata in bocca. Ma che fa? Non mi lascia!"ah... ah... ah..." sta per venire, devo togliermelo di bocca, ma lui ha intercettato e non me lo permette. Anzi, sta spingendo con forza la mia testa verso il suo pube, il suo glande si è conficato con forza nella mia gola. Fa malissimo, non riesco a respirare, sento che stanno uscendo le lacrime dai miei occhi... e qualcosa sta uscendo anche da lui.Mi accorgo di quanto è caldo lo sperma appena schizzato. Ma il mio pensiero adesso è un altro: non voglio ingoiare lo sperma. La punta del glande ha superato l'ugola, quindi serro l'epiglotide, in modo che lo sperma non scorra giù nè per l'esofago ne tanto meno per la trachea. Ma schizzo dopo schizzo (e ne sta facendo di schizzi) la cavità orale oltre l'ugola si sta riempendo, e non rimane che una sola via d'uscita.Le narici si infiammano e sento la sborra che inizia a colare a litri giù dal mio naso. Come il muco, scorre oltre le mie labbra, colandomi dal mento ai miei vestiti.Ho bisogno di respirare. Lui mi tiene ancora premuta la testa sul suo pube; è immobile, solo quando schizza fa scattare un po' il bacino in avanti, accompagnando il movimento con un "ah!" L'unica cosa che istintivamente mi viene di fare è cacciare fuori la lingua, che finisce dritta dritta sotto lo scroto del mio aguzzino. Questo non fa altro che permettere all'epiglottide di muoversi e far avvenire ciò che non volevo: ingoio un po' di sperma, mentre altro mi finisce di traverso.Inizio a tossire con violenza; lui tranquillo lascia la presa, ormai si è bello e scaricato. Mentre io, carponi per terra, tossisco e cerco di liberare la trachea dallo sperma, mentre mi passo il dorso di una mano sotto il naso. Guardo il dorso: una striscia di sperma. Il sapore è disgustoso e mi pizzica la gola, come se avessi mangiato dei gessetti. "ahah! Piaciuto lo scherzetto? "La sborrata dal naso". Mi ci sono voluti anni per metterlo a punto..."Riesco a riprendermi; l'erezione, per ora, mi è passata. Lo guardo, la gola ancora mi pizzica: "cof!... ok... cof!... adesso mi perdoni?" Lui mi guarda sornione, con il suo sorrisetto cattivo "adesso cof!... abbiamo chiuso, no? cof, cof..."Mi risponde "sai... tua moglie è una gran bella figa... devi farmela scopare!"Mi si è gelato il sangue nelle vene. Se potessi vedermi, vedrei i miei occhi sbarrati, il mio corpo irrigidito, lo sguardo perso nel vuoto. Come se mi fosse piovuto dal cielo un mattone sulla testa."Te l'ho detto che ne devi fare di penitenze..."Immagino già il casino che sarebbe scoppiato tra me e i miei genitori, lo sputtanamento con i colleghi di lavoro, gli amici... ma soprattutto con mia moglie! Le fantasie devono restare fantasie... Devo reagire, rispondere, giocare d'astuzia."Ma cosa dici? Che c'entra mia moglie? Non ti basta il mio culetto?""Sono stanco dei ragazzini e delle nigeriane sulle statali... Voglio chiavarmi una figa poco usata, di una che non fa il mestiere. Non vedo l'ora di infilarglielo dentro, a tua moglie...""ma è assurdo! Ti rendi conto dell'impossibilità della cosa?""Tu devi solo fare come dico! Sennò ti sputtano...""Finisci sputtanato anche tu!""sono quello che ci perde di meno"Non c'è nulla da fare. Vince lui. E per la mia incoscienza ora dovrò trascinare mia moglie in questo schifo..."Che intenzioni hai?""Ho già un piano... tuo figlio toglimelo dalle palle in qualche modo; Poi mi fai entrare in casa, e mi infilo nel tuo letto, dove mi chiaverò la tua mogliettina... nello stesso letto dove scopate, dove credete di esservi creati una fortezza sicura, lei farà godere il mio bastone..."Mi viene l'idea dei sonniferi; due o tre saranno sufficienti. "Non ti permettere! Non voglio mica scoparmi un manichino, lo deve sentire il mio cazzo che scorre sulle sue pareti vaginali..."Adesso sta esagerando. Cosa crede, che mia moglie sia una bestia come lui? "Non preoccuparti, vedrai che non farà storie!" Cosa intende?"Non farmi più perdere tempo! Ci vediamo domani sera. Questo è il mio numero, squillami quando il campo è libero. Non suonerò nè il citofono nè il campanello, ti squillerò sul cell"Mi fa uscire dal locale, lui rientra e si richiude dentro. Sono fermo, imbambolato per strada, perduto. Che faccio? Scappo via? Prendo il primo treno, il primo che parte, sola andata, come dicono nei film. E' una cretinata.Vado a denunciarlo. Forse si può fare una denuncia in forma anonima, o almeno salvando quanto più possibile la mia privacy. Ma che faccio? Mi vergogno solo ad immaginarmi mentre racconto che frequento i siti gay. Solo adesso mi rendo conto dell'importanza dei diritti gay. Perchè non posso liberamente fare sesso con un uomo senza rischiare la derisione e l'emarginazione da parte degli uomini, l'incomprensione e il non essere più accettato da parte delle donne? Non mi resta che assecondarlo.Una nottata piena di incubi, il sudore freddo. Ho sperato che questa giornata non passasse mai, invece ecco la sera. Mia moglie non ho avuto nemmeno il coraggio di guardarla in faccia; sono proprio un vigliacco.Ora è a letto, tranquilla. Come chi va dormire senza sapere che da lì a poco ci sarà il terremoto che l'ucciderà. Avrà organizzato tutto per incominciare la nuova giornata di domani; il vestito, i pensieri degli impegni da sbrigare. Non immagina che domani, già prima dell'alba, sarà come morta.Prendo il cellulare in mano. Un profondo e lento respiro, immobile, guardando il vuoto. Tremando, gli faccio uno squillo. Lui mi squilla e io gli apro il portone. E' dietro la porta."Bravo, bravo... ti stai comportando bene. Il moccioso dov'è?""Sono riuscito a farlo rimanere dai nonni...""Bene. Adesso vedrai che corna ti spunteranno... ehehehe.... la mia figa dov'è?""E' a letto... dorme...""Bene, accompagnami, gli facciamo una sorpresa!"Nel buio, in punta di piedi, raggiungiamo la porta della camera da letto. Lì lui si spoglia completamente, mi da il maglione e i pantaloni "mettili da qualche parte"Sembra proprio un porco; grasso, peloso, un uccello enorme...Io resto sull'uscio. Lui entra e si infila sotto le coperte. Mia moglie dorme, sdraiata su un fianco, dandogli le spalle. Lui l'abbraccia da dietro; vedo le coperte muoversi, e si capisce che sta strusciando il cazzo tra le sue chiappe, muove il bacino avanti e indietro, mentre con una mano gli palpa una tetta."Mmmh... non mi va" deve averlo confuso con me.Lui insiste. Lei, senza aprire gli occhi, con un'aria un po' rassegnata, si gira sull'altro fianco. Lui le porta il braccio dietro la schiena e continua il movimento sul davanti di lei. Sul suo ventre... il suo pube... Lei inizia a darli dei baci sulle labbra, lui ne approfita e incominciano a pomiciare. Sento il rumore delle bocche che si schiudono, lo scrocchio delle lingue. I respiri pesanti di chi incomincia a scaldarsi. Ma è in quel momento che lei si accorge che c'è qualcosa che non va.Mia moglie apre gli occhi, aggrottando un po' le sopracciglia. Guarda davanti a lei per qualche secondo, il tempo di realizzare cosa non va. E subito porta la testa e il busto all'indietro, sgranando il viso per lo stupore. Con uno scatto, terrorizzata, si volta verso il comodino e accende il lume. E' una reazione che mi aspettavo, ma fino ad un certo punto. Perchè lei, appena lo vede, fa calare un po' lo spavento, ma non lo stupore, come se non si sentisse in pericolo, anche se non consenziente. Anche la sua prima parole è strana."Tu?!?""Sorpresa di rivedermi?" Rivederti?!?"Ma che cazzo fai? Dov'è mio marito, mio figlio?""Rilassati, il bimbo dorme tranquillo dai nonni e non ci disturberà. Il tuo maritino si gode lo spettacolo dietro la porta..." Stronzo!"No, no" mia moglie esce dal letto, scattando in piedi. Ha una camicia da notte nera, che gli scoprono le spalle, uno scollo profondo e le gambe scoperte. "cuore mio, non pensare che io... Mostro, come hai fatto?""Io ho fatto quello che pareva a me. Chi ha fatto qualcosa è il signorino qui presente..."Lei sgrana gli occhi, mi guarda con aria fortemente interrogativa.Gli dico tutto, del sito gay, del bidone, della vendetta, il ricatto. Mia moglie si siede sul bordo del letto, con i gomiti appoggiati alle ginocchia, mentre si copre il volto curvandosi sulle mani. Lui è sempre rimasto nel letto, tranquillo, sogghignando."mbè, allora? si comincia?" Bastardo...Mia moglie si alza in piedi, rassegnata. Sembra abbia capito la situazione. Si sdraia supina sul lato libero del letto. La testa un po' alzata, le gambe aperte e i piedi un po' vicino alle chiappe; ricorda molto la posizione di una donna che deve partorire."Fai quello che devi fare...""mmmh, bella porcona..."Mia moglie guarda verso il soffito, fredda come una statua. Lui esce dalle coperte, si mette in ginocchio su letto affianco a lei e sembra non sapere da dove cominciare. Con una mano tira fuori una tetta, con l'altra inizia a masturbarla, senza spogliarla. Porta la sua mano su è giù, mentre le bacia il collo e i seni."Ehi, vieni a goderti lo spettacolo!"Gli rispondo "no..." "Se non ti avvicini, guai a te..."Mi avvicino, sono davanti al comodino, al lato del letto dove si svolge l'azione, a un metro da loro. "Guarda" Fa scorrere le mani giù sui fianchi di mia moglie e gli sfila le mutandine nere, che getta giù dal letto."vedi, che bella figa ha tua moglie?" indica la sua fessura, portando il dito sull'apertura della vagina. Mi fissa cattivo e lentamente fa entrare il dito dentro ed inizia a mimare il movimento del cazzo, portando il dito dentro e fuori. "mi sa che non è pane per i tuoi denti, richioncello! Adesso, ci entro io, così lei riassapora cosa vuol dire essere scopata da un vero uomo!"E così dicendo, si curva sul pube di mia moglie, cominciando e leccarla con foga e violenza. Sembra un cane che lecca il fondo della scodella; vedo la sua lingua ovunque, mentre passa sui peli del pube, sul clitoride, sulle labbra vaginali. Guardo lei: continua a fissare il soffito, assorta, come in un altro mondo; ma a volte, socchiude gli occhi e fa un'inspirazione ed espirazione profonda. Sta provando piacere.Ora alza il volto dal pube di mia moglie e porta le ginocchia tra i suoi internocoscia. Ci siamo, sta per entrare dentro. "lubrificamelo" dice, prendendosi il cazzo con una mano, puntandolo verso di lei e rimanendo con il busto eretto. Allora vuole prima sentire la sua bocca. Lei porta in avanti il busto, senza sollevare l'osso sacro dal letto. Lo prende con una mano, mentre lui toglie la sua. Freddissima, socchiude le labbra e si imbocca il glande, iniziando a succhiarlo, mentre lo sega con la mano. Porta anche lievemente ma con un po' di velocità la testa avanti e indietro. "AH, da quanto tempo..." A che si riferisce? Mia moglie non reagisce, compie i movimenti meccanicamente, con gli occhi persi nel vuoto. "La lingua, usa la lingua..." Lei apre un po' la bocca e tira fuori la lingua, continua a tenere il glande all'ingresso della bocca ma è impegnata soprattutto a far ruotare la lingua intorno al cazzo, sul prepuzio, impegnandosi a far colare un po' la saliva."Ti ricordi, allora. Eh?" Un'altra frase che non mi è chiara."Bene" dice guardandomi per un attimo "ora ti faccio definitivamente cornuto" e questa frase è abbastanza chiara.Mia moglie si rimette supina, a gambe aperte, dopo essersi tolta, su ordine di lui, la camicia da notte e il reggiseno, restando completamente nuda. Devo ammettere che è uno spettacolo meraviglioso. "Guarda come entra il mio cazzo nella figa di tua moglie" lei curva il bacino in avanti, in modo da mettere in bella mostra la sua figa e renderla più accessibile. Lui è sempre inginocchiato tra le sue gambe; inchina il busto verso di lei. Tiene il suo cazzo con una mano. Punta il glande verso la figa e lo appoggia sul clitoride; spinge, e così facendo fa piegare il suo cazzo, che inizia a scendere verso il basso; quando il glande, scorrendo giù, trova l'apertura vaginale, il cazzo ritorna dritto perchè, entrando dentro, la pressione lo spinge nella parete vaginale e non su una superficie piana. Inizia a portare il bacino avanti e indietro, rendendomi cornuto.Si sdraia su mia moglie. Vedo il suo pancione flaccido, grasso e peloso spalmarsi sulla pancia di lei; stessa cosa per i due pubi, che si uniscono mescolando i peli. Vedo il suo culo fare su e giù tra le gambe di mia moglie. Dopo un po', anche lei sembra gradire, portando le sue braccia intorno a lui. Ha perso un po' la freddezza, ora anche lei ha la bocca semi aperta, il mento appoggiato alla sua spalla e mugula dei "ahh... ohh... si..."Guardo l'uomo e mia moglie che stanno scopando nella posizione del missionario. Lei, con gli occhi chiusi, sembra avermi un po' dimenticato. Anch'io, in realtà, sto cominciando un po' ad eccitarmi in quella assurda situazione.Lui scopa sempre più freneticamente mia moglie, e i loro mugolii sono ormai un dialogo nella lingua del sesso. "aah ssiii cosììì" "ti piace, eh? ti è sempre piaciuto..."Inaspettatamente, lui gira la testa verso di me e fa "avvicinati" Io, quasi in estasi, eseguo. "abbassati i pantaloni, voglio palparti il culo" Lo faccio, mi slaccio la cintura, calo i pantaloni e le mutande e mi avvicino, mettendomi di spalle e rimanendo in piedi, al bordo del letto. Lui però vede la mia erezione e fa "ehi, sta piacendo anche a te! La verità è che sei un bel cuckold, non dovevi iscriverti sul sito dove ci siamo conosciuti, ma su desiderya; così trovavi un bel bull per farti scopare la tua bella mogliettina come merita!" e inizia a palparmi con una mano le chiappe.Mia moglie ormai geme senza ritegno e anch'io inizio a segarmi. Anche lui, innarcandosi verso l'alto, in modo da spingere al massimo il suo bacino a quello di mia moglie, sembra essere ormai vicino. Infatti inizia a gemere "ah, si, ti sborro dentro..." mia moglie alza la schiena in modo da poter stringere più forte le sue braccia intorno alla sua schiena, un po' terrorizzata e un po' eccitata, dicendo "ah... no... non di nuovo... ah..." "aaahhh!"Ma lui incomincia a fare i movimenti dell'eiaculazione che io, ahime, ho già conosciuto. Tenendo le mani sui fianchi di lei, blocca per alcuni secondi il bacino in avanti, quanto più possibile, con un "ah!", segno che sta schizzando. Poi rapido porta un po' il bacino indietro e di nuovo avanti, e nuovo schizzo. Una volta, due volte, tre volte... ormai ho perso il conto. Mia moglie ha sciolto le braccia dalla schiena di lui, si è abbandonata completamente sul materasso ed esprime liberamente il suo orgasmo. Anch'io, eccitatissimo, vengo senza controllare dove vada a finire lo sperma che schizzo avanti a me.Abbiamo tutti e tre il fiatone. Dopo un bel po' di secondi, lui si leva da sopra di lei, sfilandole il cazzo da dentro; prende un lembo del lenzuolo e ci si pulice il cazzo, scendendo poi dal letto. Vedo mia moglie che fa movimenti strani, come se ci fosse un cazzo che ancora continua a scoparla. Poi capisco: sta spingendo fuori dall'utero e dalla vagina lo sperma. Lo vedo colare fuori, bianco, denso, in quantità industriale. Cola giù dalla fica, scorre tra le chiappe e sull'ano, finendo sul lenzuolo, formando intorno alla sua intimità un lago di sborra.Lui mi si avvicina "così impari a prendermi per il culo... dove sono i miei vestiti?"Se ne è andato. Mia moglie è corsa in bagno per lavarsi. Io le giro intorno, senza avvicinarmi a lei, come per dirle che se ha bisogno di qualcosa io sono qui. Lei, pulitasi alla bene e meglio, si preoccupa di cambiare le lenzuola. A lavare quelle sporche ci penserà domani.Senza dirci una parola, andiamo a dormire nel nostro letto.E' abbiamo continuato a non dirci una parola sull'accaduto. Sono passate due settimane, lui non l'ho più sentito e ho sempre cercato di evitare di passare avanti il suo negozio.Senza nemmeno il bisogno di dircelo, io e mia moglie abbiamo deciso di far finta che nulla sia successo.Solo che io non credo di essere così stupido. Negli ultimi 15 giorni, dieci pranzi sono stati a base di pesce. "A mamma sta iniziando a piacere il pesce" ha detto ieri il nostro figlioletto a tavola. Una frase che mi ha illuminato. Sta iniziando a piacergli il pesce...Eccola che torna. E' entrata in cucina. Rovisto fra la spesa che ha appena portato."Anche oggi pesce..."Lei trasale, ma cerca subito di fingere tranquillità. "Ah, si. Ne approfitto, in questo periodo si trova quello migliore sul mercato..."La guardo fissa in volto. Lei se ne accorge e mi fa un cenno come per chiedere cosa c'è. Porto un dito alla punta del mio naso. Lei passa il suo dorso sotto il suo naso: una strisciata di sperma."Cazzo! Ma allora la cosa è continuata?!""No, ascoltami, non è come credi...""Ma che cazzo dici, lo conosco bene, conosco i suoi giochetti...""No, ti prego, ascoltami, è importante!"Zittisco. In effetti ho sempre sospettato ci fosse qualcosa di più, e ora voglio sapere tutto. Ci sediamo a tavola."Prima di te, io già conoscevo lui. Andavo con mia madre a fare la spesa da quello che era il suo titolare. Lui era il ragazzo di bottega, imparava il mestiere. Conosci il suo carattere, fa lo sporcaccione con tutti. Con me faceva si battute allusive, ma le condiva con un tono di voce gentile. Io caddi come una stupida alle sue lusinghe, pensando fosse realmente una persona gentile. Non era così; e rimasi incinta. Non gli dissi nulla perchè non lo volevo come marito. Mi ricordai di te. Sapevo di piacerti, e la brutta esperienza con quel porco mi aveva fatto capire l'importanza di avere una persona realmente buona al mio fianco. Ti lasciai sedurmi e ti ho fatto credere che nostro figlio sia il tuo. Perdonami..."Ora so che vuol dire restare sconvolti. Sto crescendo il figlio di quella merda?!? E io, l'uomo che l'ha cresciuto, ora che ne sarà di me? Come lo guarderò il bambino da oggi?"Non so che dire... Ma tu, perchè sei tornata da lui?""E lui che ha incominciato a perseguitarmi, l'indomani stesso di... quella sera lì. Ce l'aveva ancora con te, diceva che dovevi fare ancora penitenza...""Cos'altro vuole?""Vuole mettermi incinta..." Un'altra volta?!?"E glielo vuoi permettere? Ma che cos'hai in testa? Io non so come reagire... forse dovrei ribellarmi! Dovrei sbatterti fuori di qui...""No, ti prego, non voglio che la cosa diventi di dominio pubblico...""Dio mio, se lo venissero a sapere...""Ti prego, no! Troviamo una soluzione migliore... perchè dobbiamo rovinarci la vita?!?"Mi scopro mentre le fisso la punta del naso "Ma tu oggi gli hai fatto solo un pompino?""Si, aveva clienti all'ingresso, non abbiamo potuto fare altro..."Mi accorgo che sto parlando tranquillamente con mia moglie dei suoi rapporti sessuali con il suo amante, e sto accorgendomi anche che qualcosa si sta gonfiando, sotto... "Ma tu... stai iniziando a prenderci gusto?"Mi fa cenno di si con la testa "Quella sera sono ricominciati ad affiorare desideri che credevo di esser riuscita a soffocare quando rimasi incinta, in cambio di una vita onesta"Non riesco a non fissarla negli occhi. Si sta creando un'atmosfera strana.Scattiamo uno verso l'altro e incominciamo a pomiciare con passione, selvaggiamente. Siamo in piedi, lei mi sta stringendo le mani dietro la testa e il collo, io le palpo il culo. Abbiamo una voglia fortissima l'uno dell'altra.Le sbottono i pantaloni, lei mi aiuta e se li cala giù, sfilandoseli. Le passo una mano tra le cosce, è bagnatissima. Non dobbiamo dirci nulla, sembra che ci leggiamo nella mente. La posiziono davanti a me verso il tavolo, lei segue i miei movimenti e si siede sul bordo del tavolo. Mi calo i pantaloni, mi dirigo verso le sue gambe aperte e la penetro. Con energia, compio movimenti velocissimi. Lei è seduta sul bordo del tavolo a gambe aperte, io sono in piedi davanti a lei che la scopo come un cavallo. "Toh, prendii, prendi... troiona, lo so che ti piace..." "Ah, sii, non smettere, siii..."Io le cingo la vita con le braccia; lei ha un braccio sulla mia spalla e mi accarezza i capelli con la mano, con l'altra mi stringe la chiappa. "Sto venendo, puttana, sto venendo..." "Anch'io, siii"Sto schizzando dentro di lei, senza rallentare minimamente il movimento del bacino; schizzo e continuo ad andare freneticamente avanti e indietro, finchè, col fiatone, non ci stacchiamo esausti."Ah, mi è piaciuto...""ah, ah... anche a me... in certi momenti sembravi proprio lui!"Pochissimi secondi di silenzio. Non avevamo mai scopato con così tanta foga. Non pensavo che la cosa avrebbe persino preso una piega positiva "ehi, ti sono venuto dentro. Forse questa volta sarà lui a credere di essere diventato padre!""No cuore, mi dispiace ma ci è già riuscito...""Davvero?!?""Si, avrei dovuto avere il ciclo almeno quattro giorni fa. Non preoccuparti, ha detto che avrebbe insistito finchè non sarebbe nato un maschio. Chissà, potrebbe essere invece una femminuccia, e il prossimo potrebbe capitare a te..."Che troia... mi piace! "mbè, in realtà lui il maschio l'ha già avuto!""... già...""Cosa facciamo? Pensi sia il caso di dirglielo?"Sono a pecorella, con il viso rivolto verso il basso e lui è alle mie spalle; non riesco a vederlo, posso solo sentire mentre appoggia una mano sul mio fianco, appena sopra la mia chiappa, e con l'altra mano dirige il suo cazzo sul mio buchino stretto e vergine; forse troppo stretto e vergine. Avrà bisogno che l'aiuti?Eccola; lei è davanti a me. Nuda è sempre stata bellissima da guardare, ma ora, con il pancione e i seni resi più floridi dalla gravidanza, farebbe arrapare anche uno dei tanti gay che ho cominciato a frequentare da sette mesi a questa parte. "Devi aiutarlo ad entrare, usa le manine" La sua figa è a un centimetro dal mio naso. "Dopo tanti incontri, hai ancora timore a dare il culo! Dai, leccamela, ti darò coraggio"Mentre tiro fuori la lingua per raggiungere il clitoride di mia moglie oltre il suo pancione, con le mani mi allargo le natiche e cerco di sporgere il mio culo verso l'alto e verso di lui, a "poppa". Lui strofina lentamente il suo glande dal basso verso l'alto, cercando di penetrarmi. Che sensazione... L'ano si è appena dilatato, e lui subito ne approfitta. Lo sento, è entrato, sta scorrendo dentro di me... finirà il lavoro dentro o schizzerà sulla mia schiena?"Dove vuoi che finisca?""mmm... dentro. Voglio provare la sensazione dello sperma caldo dentro di me""Agli ordini! Ahahah!"L'amante di mia moglie comincia a sbattermi come un infoiato. E' sempre uno stronzetto, ma l'aver scoperto di essere già padre un po' lo ha rabbonito. Sento la sua pancia sui miei glutei, i suoi peli mi massaggiano e solleticano. E' una sensazione favolosa. Lei intanto si è messa sotto di me, a mo' di sessantanove. Io rimango a pecora, lui mi sta scopando, quindi per leccarle la figa porto giù solo il mio viso e la parte alta del busto. Mia moglie si tiene su con le braccia e mi succhia il cazzo.Io e Lei abbiamo deciso di dirglielo. Così ora ha "due mariti": uno di "rappresentenza", per tener contenti i moralisti, i "normali", repressi e sicuramente nel privato molto più depravati di noi, che lasciano la fantasia alla fantasia. E quello che è, in fin dei conti, il suo vero uomo. Con lui stiamo pian piano abbattendo tutti i tabù in fatto di sesso, realizzando le nostre fantasie, liberandoci da tutti i blocchi mentali, e quindi fisici, che la morale ci impone.Ecco, sta per venire, ormai so riconoscerlo; anch'io in fondo non credo di riuscire a resistere oltre. Ecco, si sta fermando, spingendo il più possibile il suo pube alle mie chiappe. Sento gli schizzi... siii... mi sta riempendo l'intestino. E quanto viene; non resisto oltre...Vengooo... si, mia moglie sta bevendo tutto; è fantastico. L'orgasmo mi spinge a leccarla con più foga. Da quando è incinta è diventata sensibilissima, viene come se fosse morsa dalla tarantola.Non c'è che dire, sono abbastanza felice, perchè più libero e sicuro, protetto da una donna e un uomo che mi sostengono e mi accettano. E lo sono ancora di più se penso al fatto che mia moglie, che ha fatto l'ecografia, probabilmente avrà una femminuccia...
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10 years ago
admin, 75
Last visit: 16 hours ago -
....la figlia del capo
E' gia' da un anno che ho cambiato azienda! E'gia' un po' di tempo che la figlia del capo mi stuzzica...al telefono..con sguardi...con battutine provocanti
! E' attraente, alta, magra...due belle gambe lunghe..labbra carnose...e soprattutto ha il potere ( nn me ne frega niente dei soldi!!! )...e' quello che mi attrae e poi e' una tosta di carattere.
Mi sono nella testa che me la devo scopare...
Durante la pausa pranzo capita spesso ad entrambi di rimanere da soli in azienda... Un pomeriggio mi chiama al telefono...e come al solito mi sfotte e mi sfida ad andare nel suo ufficio e baciarla...
Non mi tiro indietro...entro nel suo ufficio... e rimango immobile..e le dico: io sono venuto , adesso baciami tu!
Mi guarda..si alza di scatto e sia avvicina a me...
Da premettere che due ufficii piu' la' ci sono altri due colleghi che sono rimasti come noi in azienda durante la pausa pranzo...
mi avvicino al muro...mi guarda...e mi dice: vuoi vedere che te lo io il bacio...? sorrido..la guardo...e mi sfiora le labbra...dopo ne anche un secondo sento la sua lingua nella mia bocca...e' bellissimo..la ricambio con una bacio passionale....
Si stacca da me...e' preoccupata che qualcuno ci veda...ma ormai e' tutto un fuoco...chiude la porta a chiave... e si siede...Mi guarda e riprende a lavorare...ma fa finta...
Ha una gonna lunga...allarga leggermente le gambe, poi le accavalla, con una mano digita sulla tastiera, con l'altra si accarezza i capezzoli da sopra la maglia.
Sono turigidi...e' eccitata.....ho capito cosa vuole..mi avvicino alla sua scrivania...vado sotto...le accarezzo le gambe...le bacio le caviglie...soffio sulla sua pelle candida ...la sento ansimare...mi dice di continuare..Mi trovo sotto la scrivania della figlia del capo...alzo la sua gonna...il suo perizoma e' gia' umido..allarga e gambe....riprende a digitare sulla tastiera...le sposto il perizoma...le sfiora le labbra..sono tutte bagnate.... il profumo che emana e' bellissimo...inconfondibile..chiudo gli occhi e mi avvicino...assaporo tutto di lei...la mia lingua..e' tra le sue labbra..ogni tanto si lascia andare a dei mugugni di piacere...e' bellissimo...l
Le sfioro il clitoride...lo succhio...lo mordicchio...sento il suo piacere nella mia bocca..sono avido di lei...la desidero....Di li a poco ritorneranno tutti i colleghi per riprendere il turno pomeridiano...ma nn risuciamo a fermarci... Al prossimo episodio per il continuo...
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10 years ago
fire1of1passion,
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..me la sono cercata…
Mi chiamo Mario, ho quarantaquattro anni e sono sposato con Sara che ne ho uno di meno. Abbiamo un figlio che vive all’estero, e la nostra vita scorre sui tranquilli binari della quotidianità. Non mi lamento di certo, mi reputo una persona abbastanza normale, fisico ben curato, e anche sessualmente parlando mi difendo bene, mi piace molto fare sesso con mia moglie. Lei, è nell’insieme una bella donna, anche se non si mette spesso in mostra, ma ha un bel fisico, alta uno e settantacinque, capelli neri, terza di seno e belle cosce, ma è il culo a mandolino il suo punto di forza. Sessualmente parlando lei era vergine quando ci siamo messi insieme, e col tempo abbiamo imparato ad apprezzare i piaceri del sesso, le piace succhiarlo, essere leccata, lo prende dietro, anche se non è una fanatica, ma se eccitata bene non si tira indietro davanti a nulla. Da un po di tempo mi è entrata in testa l’idea di vederla alle prese con un altro maschio. All’inizio la cosa mi ha sconvolto, ingelosito e poi eccitato da farmi male il cazzo da quanto era diventato duro. Lentamente, molto blandamente, ho esplorato il terreno per capire se anche a lei la cosa poteva piacere, ma dopo un iniziale senso di divertimento, quando io ho cominciato a parlare seriamente, lei non ha più riso, e mi ha guardato come si osserva un matto. Ho cercato di convincerla in tutti i modi, ma ho solo ottenuto un suo fermo e deciso no!. Per un poco ho lasciato perdere, ma il tarlo nel mio cervello non mi dava pace, quindi le ho chiesto se si poteva almeno fingere, lei mi ha assecondato per un poco, poi spazientita è andata su tutte le furie.
“ ma la vuoi finire????... come te lo devo dire che non m’interessa, non mi piace l’idea, mi hai rotto le scatole!! Falla finita o lo trovo davvero uno che mi scopa e non te lo dico!” - mi ripeteva spazientita.
Io dal canto mio ero sempre più ossessionato da questa idea. Una sera volevo fare sesso ma lei, non ci sta.
“ sono stanca, oggi un cliente mi ha scopato per due ore, facendomi godere come una vacca.” - mi dice con l’aria indifferente.
Il mio cazzo mi è esploso nelle mutande, ero eccitato e ho insistito per averla, lei si è distesa e si è lasciata scopare in maniera quasi passiva. Ero così eccitato che non mi sono realmente reso conto se era vero quello che mi aveva detto o era semplicemente per farmi impazzire, anche se mi è sembrata più dilatata del solito. Lei lavora da cinque anni in un grosso negozio di abbigliamento e con Livia, l’altra proprietaria che è singol, una vera troietta sempre a caccia di cazzi, è socia. Da quella sera mi sono messo a spiare mia moglie per vedere se all’ora di pranzo si vedeva con qualche individuo, ma non sono riuscito a cavarci nulla, mentre la mia ossessione cresceva, lei continuava la sua vita di sempre. Così ho deciso che dovevo saperne di più, ho acquistato una cimice e ho deciso di piazzarla nel loro ufficio, per cogliere qualche conversazione che mi desse un indizio, poi con una scusa sono passato a trovarla e fingendo di andare in bagno l’ho piazzata sotto la scrivania, ho noleggiato una vettura e l’ho parcheggiata a poca distanza dal negozio, dentro un pc portatile registrava con il sistema wi fi ogni conversazione che avveniva dentro il loro ufficio. Dopo tre giorni ho ascoltato, una sera, una conversazione nella quale mia moglie prendeva accordi con uno sconosciuto per il giorno successivo, e allora io mi sono messo di guardia davanti la negozio, poi improvvisamente è uscita e salita di corsa sulla sua Smart e sfrecciare in direzione della tangenziale. Subito l’ho seguita, e poco dopo è entrata in un motel per coppie clandestine, è scesa e si è diretta lentamente verso un bungalow, dove poi è entrata. Ho fatto il giro da dietro e mi sono messo vicino alla finestra e poi che la stagione lo consentiva era aperta e con solo una tenda parzialmente tirata. Dall’interno non si sentivano gradi rumori, quindi, protetto da una pianta di oleandro, mi sono sollevato e ho dato uno sguardo dentro. Sara nuda a gambe aperte era distesa sul letto un maschio le leccava la figa facendola godere!. Ho provato una forte gelosia, non mi sarei aspettato una simile razione, invece mi faceva male vederla lì che si godeva questo mulatto che le leccava la figa. Stavo lì a bocca aperta quando il “ lui “ si solleva e mostra un seno ben più grosso di quello di Sara! CAZZO !!!!...ma è una lei!!!!..no!!!! CAZZO è un …CAZZO UN TRANS!!!!. Bellissimo, seno stupendo, e dotato di un cazzone che non ha esitato a infilare dentro mia moglie che ha spalancato la bocca per emettere un grido che le è morto in gola.
….huhuhuhummmmmmm…..sssiiiiiiiii……..sfondammmmmmiiiiiiiiiiiiii……….. venGGGOOOOOoooooo…..
Ha goduto e lui ha cominciato a pomparla senza ritegno, stantuffandole dentro la proboscide sempre più velocemente. Lei godeva come impazzita dal piacere che non le ho mai visto provare con me, e un’una nuova fitta al cuore mi ha distrutto mentre assistevo immobile alla monta. Poi lui l’ha girata e senza un attimo di esitazione le ha piantato il palo in culo. Sara ha inarcato per un momento il corpo per poi assecondare l’introduzione incitandolo a sfondarla più forte.
….sssiiiiiii….spingiiiiiii….siiiiii…tutto dentrooooooo….mi sfondiiiiii….ma è bellissssimoooooo………sssiiiii…
A vedere quello spettacolo mi è venuta una fortissima erezione, l’ho tirato fuori, e mi sono segato seguendo il loro ritmo, e quando lui le ha detto che sborrava lei l’ha pregato di schizzarle in bocca, io non ho resistito e sono esploso in una copiosa sborrata, mentre lei a mala pena riusciva contenere il fiume di semenza che lui le spruzzava sul viso, e in bocca. Sono rimasti un poco poi se ne sono andati. Io non ero soddisfatto, ne volevo sapere di più, quindi mi sono messo a seguirlo e dopo aver attraversato la città, è arrivato davanti una casetta dove ad aspettarlo c’era una donna. Vederlo baciare lei mi ha sconvolto, come potevo accettare che lui/lei o come cavolo definirlo ora si godeva la sua donna dopo essersi scopato la mia. La sera casa a letto ho detto tutto a Sara. Ero dispiaciuto, mi aveva fatto malissimo vederla fra le braccia di un tipo così diverso, almeno con un maschio mi sarei sentito alla pari, ma un trans, e per di più con una compagna, mi sentivo un verme e volevo il suo perdono per aver insistito tanto nella stupida ricerca di mettere in pratica la mia ossessiva fantasia, e che non rivedesse più lui. Lei mi ha ascoltato in silenzio.
“ Amos , è una persona stupenda, mi ha fatto godere tantissimo, ma per il fatto che tu mi hai spinto verso questa tua trasgressione allora voglio che sia fatta bene come la volevi tu. Io fra le braccia di un altro, anzi, in quelle di Amos, e sua moglie Anita presente, solo così la farò finita, altrimenti divorzio e mi trovo tutti i maschi che voglio, decidi tu, ma sappi che se accetti, non dovrai sottrarti a nulla di quello che io decido di fare sia con loro sia con te.” - mi ha proposto con calma.
Non avendo scelta ho accettato. Sabato sera sono venuti entrambi da noi. Dopo le presentazioni, e un drink, Sara ha messo della musica e Amos l’ha invitata ballare, mentre io teso come una corda di violino li osservavo sempre sotto lo sguardo attento di Anita che non sembrava turbata dal fatto che poco dopo i due gia si baciavano appassionatamente. L’atmosfera si è surriscaldata velocemente e tutti e quattro ci siamo diretti in camera da letto. Sara si è spogliata velocemente seguita da Amos, mentre io timidamente li osservavo e quando mi sono girato verso Anita, sono rimasto di sasso. CAZZO!!!è un trans anche lei!!! Avrei dovuto immaginarlo, ma ero così preso dalla mia situazione che non ci ho pensato la guardo e noto che fra le gambe si ritrova un bel cazzo. Certamente meno lungo sia del mio che di Amos, ma sicuramente più grosso, molto di più, ci batte in circonferenza. Sara intanto si godeva le sapienti leccate di Amos che dopo averla fatta eccitare, le ha piantato tutto il palo dentro e ha cominciato a godere, mentre io ricevevo le particolari attenzioni della bocca di Anita che me lo leccava con estrema bravura.
……sssiiiiii….meraviglioso, stalloneeee..pompamiiiiiii….godooooooo…..ssiiiiiii ……vengoooooooo……
Un tremendo orgasmo l’ha scossa tutta, lui ha rallentato il ritmo facendole assaporare l’orgasmo, poi lei si è sciolta da lui e mi ha fatto girare, ha incominciato a leccarmi il fiorellino anale, l’ha fatto in maniera decisa, erotica, poi Amos si è inginocchiato dietro di me ed io ho guardato spaventato Sara che mi ha tirato il mio viso fra le sue cosce obbligandomi a leccarle la figa fradicia del piacere provato prima. Improvvisamente una durissima cappella mi ha forzato la rondella e con un colpo secco è entrato deciso in me.
…..aaaaahhhhhiiiiiiii….pianooooooo…mi sfonddiiiiii……..pianooooooo………….aaaaahhhhhhh……..
Mi sentivo sfondare le reni, cercavo di sottrarmi ma era inutile, lui con due colpi ben assettati mi è entrato tutto dentro. Il dolore era tremendo, lui mi pompava incurante delle mie suppliche, poi improvvisamente si è spinto tutto dentro e un caldo improvviso mi ha annunciato che era venuto dentro il mio, martoriato culetto.
….aaaaa…sssiiiiiii….sborroooooo!!!!!!!...bellissimo sfondare un culo vergine!!!!........sssiiiiiii……..
Sfinito, sono crollato disteso mentre Sara era alle prese con il cazzo di Anita ben piantato dentro di lei che la sfondava di gusto.
…ssssiiiiii………sei meravigliossooooooo..enormeee…..godoooooo…oraaaaa!!!....sssiiiii……
La guardavo godere mentre avevo come la sensazione che non sarebbe finita lì. Infatti, Sara ha goduto, poi ha abbracciato Anita sussurrandole una cosa all’orecchio un momento dopo lei si è posta dietro di me. Ho cercato di sottrarmi, ma non c’è stato niente da fare, la sua cappella si faceva strada nel mio martoriato culo. Mi ha infilato con un colpo secco, mi sono sentito morire, ma non era finita, mi ha afferrato per le ascelle e mi ha sollevato mettendomi in ginocchio e mentre m’inculava con forza davanti Amos e Sara, mi succhiavano il cazzo durissimo. Era una sensazione bellissima e nello stesso tempo tremenda.
“scopami, voglio che mi scopi mentre lei ti sfonda il culo.” - mi ha ordinato Sara attirandomi su di lei.
Non so come ci sia riuscito, ma mi sono ritrovato piantato dentro di lei mentre dietro di me Anita mi devastava il culo fin quando con un durissimo affondo mi ha rovesciato dentro una serie di caldissimi schizzi, di sborra mentre io godevo dentro Sara. Sfinito, distrutto, sono crollato sul letto, mentre loro ridendo si rivestivano e accompagnati da Sara se ne sono andati. Quando è tornata, si è distesa su di me, mi ha baciato con tutta la passione che mi ricordavo in lei.
“ per me la cosa finisce qui, tu volevi vedermi fra le braccia di un altro maschio ed io avevo voglia di vederti inculare mentre mi scopavi, quindi per me siamo pari. Amos e Anita sono nostri clienti, e quando per caso ho visto che avevi messo un microfono nell’ufficio, ho deciso di stare al gioco, ma alle mie regole. Se in futuro vorrai fare altre esperienze, io sono disponibile, ma sappi che poi tu dovrai esserlo per soddisfare una mia fantasia e voglia, quindi decidi tu, altrimenti la cosa finisce qui e poi che io ti amo e di te non ho niente da lamentarmi, spero che fra noi le cose tornino come prima, anche se con loro ho goduto molto io, voglio sempre te.” - Mi ha detto baciandomi con estremo amore.
Sapendo che donna intelligente è mia moglie dovevo aspettarmelo, ma in fondo mi è andata bene. Per alcuni giorni mi ha bruciato il culo, ma fra noi è tornata la solita armonia di sempre, anche se qualche cosa è cambiata, infatti di comune accordo la prossima estate andremo a Cape d’Agde.
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10 years ago
admin, 75
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Medico e paziente
Ciao sembra strano,ma capita.
Vi racconterò cosa mi è successo qualche giorno fa.
Sono andato a farmi le analisi del sangue,pneumologia ed altri,come e di abitudine credo che sia giusto farli ogni tanto.
Tutto andava liscio come l olio,aspettando in fila le persone,fin quando non sono entrato per farmi la visita del pneumologo.
Entro e mi fa sedere,fin qui tutto ok,rispondo alle sue domande ad un certo punto mi da un tubo da infilare in bocca e mi dice di soffiare dentro,soffio soffio e per scherzare gli dico"mai infilato un tubo cosi grosso in bocca"da li ho notato che il medico si tocca la mazza ogni tanto.
I miei occhi vanno a finir li,sarà ma da come lo muoveva sembrava che neanche lo avesse.
Maneggiando questo tubo che mi era rimasto in mano lo riprovo davanti a lui ad infilare in bocca,lo esco e dico"se fosse stato piu morbido mi sarebbe entrato fino in gola"e li si è scatenato.
A chiuso la porta e mi ha preso la mano facendomelo toccare ed ho
capito tanto.
L ho continuato a toccare dentro i pantaloni e si qualcosa di strano cera,l ho sbottonato ed ho iniziato a toccarlo sopra le mutande una gran bella mazza,esageratamente grossa di media lunghezza.
Tolgo dalle mutande ed noto con immenso piacere che aveva qualcosa in comune con il tubo,lo dovuto leccare un po piu del dovuto,da per tutto fino alla base per inumidirlo per bene.
Leccandolo e sbattermelo tra le labbra.
Credo che di lunghezza non superasse i 15 centimetri ma nella mano stava pieno veramente una grossa mazza.
Lui mi fece cenno di sbrigarmi.
Cosi lo iniziai a masturbare,provando ad infilarmelo piu possibile fino in gola ed anche se non riusciva ad entrare provavo,era veramente bello sentirmi penetrare la bocca.
Cosi dopo una decine di minuti circa e venuto,poco latte ma molto caldo.......pensandoci giusto se avesse voluto non mi sarei fatto penetrare da lui dopo il pneumologo sarei dovuto andare a farmi dare i punti ihihhihihihi dietro.
Un altra bella esperienza da raccontare.
Andrò tra sei mesi a rifarmi le analisi complete chissà se lo ritroverò.:)
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11 years ago
admin, 75
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La nuova vicina
Erano già diversi giorni che degli uomini di una ditta di traslochi portavano dei mobili nell'appartamento di fronte a casa mia.
Chissà chi ci verrà ad abitarci in quell'appartamento vuoto da più di un anno pensavo incuriosito sicuramente la solita famiglia chiassosa e numerosa come tutte le altre presenti nel condomianio di fronte a casa.
Terminato l'andirivieni degli operai per alcuni giorni non udii più nessun rumore, fino a quando finalmente un giorno incontrai nel parcheggio il mio nuovo vicino.
Era una signora di circa 45-50 anni ben portati, alta, capelli neri e con un fisico non male.
Il nostro primo incontro non fu di molte parole, anzi a malapena ci salutammo e ci scambiammo il benvenuto.
Pensai che forse non aveva tanta voglia di socializzare e quindi decisi di non assillarla più con le mie galanterie.
In fondo ero solo un ragazzo di 24 anni allora ed io per lei potevo essere tranquillamente suo nipote o suo figlio.
Passarono diversi giorni senza vederla, nonostante che io facessi di tutto per poterla incontrare.
I miei pensieri erano sempre rivolti a lei, al suo corpo, alle sue tette e al suo bel culo tondo.
E tutte le volte che pensavo a lei il mio cazzo prontamente cominciava a diventare duro, fino al punto che per placare il mio desiderio finivo sempre per masturbarmi.
Beato chi ti scopa rimuginavo tra me e me, con un po' d'invidia.
Fino a quando una sera, tornando a casa sotto un diluvio equatoriale, la vidi ferma sotto la tettoia dell'autobus a 300 metri dal suo e mio portone di casa.
Pensai: "Ecco finalmente l'occasione che aspettavo, così la posso avvicinare e con la scusa dell'ombrello posso chiederle di accompagnarla fino a casa."
Mentre mi avvicinavo frettolosamente a lei, sentivo il mio cuore battere freneticamente insieme a un tremore incontrollabile delle gambe. Mi sembrava di essere un ragazzino quindicenne al suo primo appuntamento con una ragazza.
Sbucai dietro di lei e le dissi: "Buonasera, ehm vuole passaggio sotto il mio ombrello?
Oh buonasera, grazie ma ormai sono quasi arrivata rispose aumentando il passo verso casa.
Allora ci bagniamo insieme aggiunsi, e chiudendo l'ombrello la seguii silenziosamente.
Mentre ci si incamminava ci scambiammo qualche sguardo, qualche sorriso e i soliti commenti sulla pioggia.
Arrivati al parcheggio, la salutai.
Niente da fare, pensavo, evidentemente non voleva compagnia.
Entrato in casa mi spogliai e iniziai a prepararmi la cena.
Improvvisamente suonò il campanello della porta, andai ad aprire e appena alzai lo sguardo rimasi di pietra.
Era Carmen, si proprio
lei la mia nuova vicina.
Ero talmente eccitato che a stento la salutai, il mio sguardo a fatica si scollava dal suo corpo: indossava una tuta da ginnastica aderentissima che metteva in risalto le sue tette e i suoi fianchi.
Con un sorriso abbagliante Sara disse "Appena sarai ritornato sulla terra vorrei chiederti una cortesia se posso."
Dopo alcuni attimi di confusione e d'imbarazzo le dissi "Si certamente, scusami entra, cosa posso fare per te?
In realtà avrei voluto dirle: ...... dove lo vuoi il mio cazzo duro?
E lei aggiunse: "Scusami ma con sto tempo da lupi sia sky, che il digitale terrestre non funzionano, non vedo nessun canale, non e che puoi far un salto da me se riesci a far qualcosa?
Anziché invitarmi a bere qualcosa da lei, mi ha cercato solamente per risolverle un problema di ricezione del segnale, pensavo, e va bene facciamo questo piacere per il buon vicinato.
Ok, andiamo a vedere cos'è successo le dissi.
Appena entrato in casa sua mi accompagnò in soggiorno e disse: "Ecco vedi dovevi resettere tutto e ripristinarlo come da fabbrica.
Grazie sei stato molto gentile, perché non ti fermi cinque minuti vorrei offrirti qualcosa da bere. Non ti va?
Si, ok risposi immediatamente.
Ci sedemmo sul divano, uno a fianco dell'altro.
Ogni tanto allungavo furtivamente lo sguardo dentro la sua scollatura, ed ammiravo frettolosamente tutto quel ben di Dio.
Allora parlami un po' di te le dissi alzando lo sguardo facendo finta di nulla.
C'è poco da sapere di me, sono divorziata da pochi mesi, sono sola e cerco di dimenticare la mia vita passata di Torino. Per questo mi sono trasferita qui in liguria.
Ecco ho già fatto la mia gaffe, pensavo, le ho ricordato il passato, il suo ex marito....
Non ti preoccupare, ormai è acqua passata rispose, invece parliamo un po' di te, lo vedo come mi osservi, che mi spogli con il tuo sguardo. Sei un bel ragazzo sai, ma dimmi da quanto tempo è che non fai sesso? Sai noi donne di una certa età abbiamo un sesto senso per queste cose.
Veramente io, beh, ho una donna con la quale ci vediamo ogni tanto, si qualche volta ogni tanto.
Riuscivo solamente a balbettare, e nello stesso tempo cercavo di non perdere la calma apparente, però Sara mi aveva stregato.
Improvvisamente carmen si avvicinò a me, prese la mia mano e la mise sulla sua tetta dentro la sua scollatura, e disse: "Il week-end è lungo, fuori piove e vedrai come ci divertiremo se staremo insieme a casa mia. Ti farò tante cose nuove che ti faranno impazzire.
Poi l'altra sua mano s'infilò tra le mie gambe e iniziò ad accarezzarmi il cazzo.
Ci baciammo appassionatamente, la sua lingua era come un fulmine: un momento mi penetrava in bocca e un attimo dopo mi leccava e mi succhiava l'orecchio.
Presi dall'eccitazione ci spogliammo rapidamente gettando a terra i nostri vestiti.
Poi Carmen si mise in ginocchio davanti a me, afferrò con una mano il mio cazzo e lentamente iniziò a farla scivolare su e giù scoprendo completamente la mia cappella.
Con la lingua cominciò a leccarmi la punta bagnata di precum, poi spalancò le labbra calde e umide, avvolse la cappella e lentamente ingoiò il mio cazzo.
"Rilassati, non ti agitare, non vorrai mica venire subito" disse alzando per un attimo lo sguardo verso di me.
In realtà io ero già pronto a sborrarle in bocca.
"Uhm, sei fantastica, mio Dio se continui così non resisto a lungo. Ti prego non ti fermare!!.
La sua mano continuava a scivolare su e giù lungo il cazzo, mentre con l'altra si masturbava la sua figa.
Più io ansimano e più lei si dimenava inarcando la schiena.
Poi ad un tratto con una mano mi afferrò le palle tenendole strette, mentre con un dito dell'altra mi penetrò improvvisamente il mio ano.
Ahh, cazzo cosa faii le urlai.
Non ti preoccupare è normale che all'inizio faccia un po' male, poi però.
Adesso rilassati e vedrai come godi ribatté di nuovo Carmen penetrandomi con un secondo dito e spingendoli tutti e due fino in fondo.
Oh, si godo, succhiami tutto, sto sborrando!! Non ti fermare, vengooo!!
Sentivo la sua bocca succhiare la mia sborra calda che usciva dalla cappella, le sue labbra erano incollate come una grossa ventosa, ed io continuavo a sparare schizzi di sborra dentro di lei.
E' fantastico, uhm, è bellissimoo, sei adorabile le dicevo tra un lamento e l'altro - ohm, così ingoia fino all'ultima goccia!
Dopo alcuni interminabili minuti di piacere e di silenzio Carmen voce mi disse: "Allora come inizio cosa ne pensi? Dai coraggio, raccontami, dimmi un po' quali sono i tuoi desideri più sfrenati, le tue fantasie più morbose, così potrò soddisfarti."
Mi vergogno un po' a parlarne così apertamente le risposi sai un mio sfrenato desiderio erotico era proprio quello di fare sesso con una donna matura come te. E quando dico fare sesso intendo quello vero.
Ho capito perfettamente sai mi disse confessa desideri essere sottomesso a una donna, una vera dominatrice magari vestita con lingerie sexy, vero?
Aveva fatto centro: avevo sempre desideravo di essere scopato da una donna forte, autoritaria e che a letto fosse lei a condurre i giochi, e che naturalmente indossasse biancheria sexy nera, collant autoreggenti e tacchi alti a spillo.
E' vero lo ammetto, ho sempre desiderato ciò che mi hai appena detto le dissi.
A quel punto Carmen si alzò e mi disse Penso ti poterti accontentare, anzi posso fare molto di più, aspettami qui e non ti muovere.
E chi si muove, fossi matto.
Si alzò e andò dritta in camera sua.
Trascorsero diversi ed interminabili minuti, poi Carmen ritornò in sala: indossava una lunga vestaglia di pizzo nero, calze nere e tacchi a spillo: era uno schianto.
Il mio cazzo ricominciò immediatamente a ridare segni di impazienza.
Allora è questo che desideri? E' così che mi immaginavi? Voi uomini siete tutti uguali, basta farvi vedere una calza nera, una gepiere con tacchi a spillo, e voilà siete già assatanati.
Ok però adesso devi lasciar fare tutto a me, e quando dico tutto deve essere proprio tutto mi disse con un tono autoritario.
Ero talmente eccitato da quella visione sexy ed erotica che mi sarei masturbato in quello stesso momento, ma il mio unico desiderio era quello di andare fino in fondo con lei: volevo scoparmela tutta.
Si sei fantastica, fatti leccare tutta, fammi leccare i tuoi piedi fino ad arrivare alla tua fighetta, sarò il tuo devotissimo schiavo le dissi inginocchiandomi davanti a lei.
Lo immaginavo che tu fossi un bel porcello, ed è per questo che voglio divertirmi con te. Non ti preoccupare ti farò godere come non mai.
Poi con gesti sensuali si sfilò un piede dalla scarpa e lo avvicinò alla mia bocca, e strusciandolo sulla mia faccia disse - Dai leccami le dita, fammi sospirare, voglio eccitarmi, voglio bagnarmi tutta!!
Aprii la mia bocca e strinsi dolcemente il suo piede tra le mie labbra, mentre con la lingua le leccavo sotto le dita: il collant in bocca mi procurava uno strano piacere, così morbido e così liscio.
Intanto Carmen allungò la sua mano sotto la vestaglia ed iniziò a masturbarsi e a gemere.
Si, così bravo, continua così, uhm ansimava, mentre io con le mani accarezzavo le gambe lentamente sempre più in su.
Ahh, ahhh, fermo lì!! mi disse prima tocca a me divertirmi e poi se sarai ubbidiente toccherà a te.
E senza aggiungere altro con la punta del piede mi spinse all'indietro.
Vieni andiamo in camera, così staremo più comodi.
Come un cagnolino devoto la seguii in silenzio fino in camera.
Ora mettiti qui in ginocchio per terra e sdraiati sul letto mi disse.
Poi da un cassetto prese due lunghi lacci di cuoio dove alle estremità c'erano delle polsiere e delle fibbie.
Mi legò saldamente i polsi uno da un lato e l'altro dall'altro lato del letto: praticamente così immobilizzato potevo solamente girare la mia testa. Ero completamente suo prigioniero.
Ero eccitatissimo perché i miei sogni stavano diventando realtà.
Una cosa era certa, non so fino a che punto quella sera io e Carmen ci saremmo spinti.
Adesso rilassati e goditi la mia sorpresa disse Carmen.
Si girò di spalle e lentamente fece scivolare per terra la sua vestaglia: indossava un corpetto nero con tanto di perizoma che metteva in risalto il suo bel culo.
Si fletteva in avanti fino a toccare il pavimento con le mani, poi lentamente si tirava su accarezzandosi le gambe.
Legato in quel modo non potevo far altro che guardarla, mentre il mio cazzo era talmente duro che sembrava volesse esplodere.
Ti prego Sara sto impazzendoooooooo, voglio scoparti.
Senza dire nulla si mise dietro di me tra le mie gambe, e con la mano iniziò ad accarezzarmi tra le natiche.
La sua mano scese lentamente giù fino ad afferrare le mie palle, poi improvvisamente con il suo pollice mi penetrò l'ano facendomi sobbalzare di colpo.
Uh. Si sono il tuo schiavo, il tuo umile servo urlavo.
Poi all'improvviso sentii la sua calda ed umida lingua leccare il mio ano, prima tutto intorno e poi sempre più dentro.
La sua saliva mi colava giù tra le mie gambe, mentre Carmen continuava nella sua tortura.
Finalmente si alzò e si mise in piedi davanti a me.
Alzai lo sguardo e finalmente potevo ammirare le sue tette che sporgevano fuori dal corpetto di pizzo nero, poi Sara con una mano si accarezzò un capezzolo turgido ed eretto.
Istintivamente con lo sguardo andai a cercare cosa stesse facendo con l'altra mano.
Oh!! Cazzo. Con l'altra mano Carmen teneva saldamente un grosso cazzo finto: indossava uno strapon lungo almeno 20 centimetri e grosso, maledettamente grosso.
Ti avevo avvertito che ci saremo divertiti: la vuoi la tua padrona, vuoi essere lo schiavo, questo è il prezzo da pagare.
Senza aggiungere altro si mise di nuovo dietro di me, allungò la mano e prese dal solito cassetto un tubetto di plastica.
Girai nuovamente la testa e vidi che Carmen stava spalmando amorevolmente del gel sul suo grosso cazzo, e poi ne mise un bel po' anche sulla cappella.
Ti prego Sara, non volevo arrivare fino a questo punto, aspetta, non voglio farmi sfondare il culo!!
Non sapevo più cosa mi stava succedendo: implorare di smetterla, o fingere di non volerlo fare.
Carmen non curante delle mie suppliche si inginocchiò tra le mie gambe, fece colare del gel tra le mie natiche fino al mio buco del culo, e infine ci appoggiò sopra la grossa cappella.
Adesso ti devi rilassare e lascia fare tutto a me. Goditi la tua prima inculata fino in fondo, stai tranquillo che alla fine godrai come un maiale.
Con le mani mi teneva spalancate completamente le natiche, e iniziò a spingere la cappella dentro di me.
Non resistere, rilassati - diceva Sara con un certo ghigno di soddisfazione - ora prova a spingere in fuori come se dovessi fare la cacca. Dai si così! Sta per entrare dentro, spingi!!
Presi un po' di fiato ed ubbidii, e non appena rilassai i muscoli del mio ano spingendolo verso di lei, Sara diede una spinta così forte che la cappella entrò tutta dentro di me.
Ahhh, mio Dio, cazzo com'è grosso!! Oh, mi stai sfondando tutto!!
Cosa ti avevo detto che sarebbe stato fantastico aggiunse.
Il suo cazzo era talmente grosso che non riuscivo neppure più a stringere il mio ano.
Poi Carmen si fermò per alcuni secondi, e subito dopo spinse fino in fondo il suo cazzo tutto dentro di me.
Stai godendo non è vero? Non pensavi fosse così eccitante e perverso. Adesso ti scopo fino a farti godere.
Mi sentivo completamente impalato, il suo grosso cazzo sembrava arrivasse fino al mio stomaco. Era veramente lungo e grosso.
Sotto i suoi colpi di reni, sentivo le sue palle sbattere sotto contro le mie, e questo faceva aumentare ancora di più il piacere.
Siii spingilo tutto dentro, sfondami, uhm è fantastico gridavo sono il tuo schiavo devoto, inculami ti prego, fammi godere!!
Carmen aumentò il ritmo della penetrazione, avanti ed indietro, dentro e fuori, fuori di nuovo e d'improvviso tutto dentro fino a quando non resistendo più iniziai a sborrare.
Sii, che bello, sto sborrando tutto, uhmmmmmmmmmm, vengooooooooooooooo!!
Sotto i suoi colpi il mio cazzo impazzito sborrava ovunque: tra le mie cosce, sulla mia pancia, sulle mie ginocchia.
Finalmente Sara si fermò, e poi lentamente tirò fuori dal mio ano il suo cazzo.
Scommetto che sei senza parole disse ti ho garantito il divertimento e come vedi mantengo le mie promesse.
Oh Carmen sei stata fantastica, non credevo di impazzire così tanto le risposi mio Dio.
Il mio ano sfondato continuava a pulsare, il dolore era completamente sparito e il desiderio di rifarlo era fortissimo.
Carmen mi liberò dai lacci e disse: Se non ti dispiace adesso vorrei essere scopata, poi riprendiamo con i tuoi desideri.
Mi sdraiai sul letto e Carmen, dopo essersi liberata dal suo enorme cazzo, iniziò a leccarmi e succhiarmi il cazzo rifacendolo diventare nuovamente eretto e duro come prima.
Adesso voglio che tu mi prenda da dietro, voglio sentire il tuo cazzo penetrare la mia fighetta e poi riempirla di sperma.
Siii, dai forza che ho un'altra sorpresa per te!!.
Il mio cazzo era talmente duro e voglioso che appena si avvicinò alla sua figa entrò dentro come un treno impazzito.
Ohh si così, dai Andrea spingi più forte, uhmm fammi godereeeee!!
Ero talmente eccitato che non riuscivo più a controllare le mie spinte, ero in preda ad una strana voglia di fare tutto e di più.
Mentre la penetravo con le mie mani le accarezzavo le tette, le stringevo i capezzoli turgidi facendola gemere come una troia.
Carmen vengo, sto per sborrare, ti riempo tutta la figa di sborra!!
Si, dai vieni, non ti fermareeeeee, godo anch'io!!
E finalmente iniziai a sborrare dentro la sua figa calda e accogliente, riempiendola fino all'ultimo schizzo.
Dopo alcuni istanti di sublime piacere, Sara mi ordinò di sdraiarmi immediatamente sul letto.
E con mossa felina si mise a cavalcioni sopra la mia faccia.
Per un attimo rimasi immobile, cercando di capire cosa volesse fare, poi strinse la mia faccia tra le sue cosce e disse: Adesso leccami tutta la figa e puliscila bene, apri la tua bocca e ingoia tutto il tuo sperma. Vedrai come ti piacerà.
Inizialmente rifiutai, ma messo in quella posizione e dovendo anche respirare non appena aprii la bocca Carmen rilasciò tutto quello che era dentro la sua figa.
Più si contraeva e più fuoriusciva la mia sborra.
Lentamente aprii la bocca e appena cercai di tirare fuori la lingua, un getto di sborra entro nella mia bocca. Poi quel gusto di agro-dolce e un po' salato mi piaceva e senza tante storie ingoiai tutto. La mia lingua leccava e penetrava la figa gocciolante di Carmen, e più la leccavo in fondo e più colava sperma sulle mie labbra.
Carmen si dimenava continuamente con movimenti lenti di bacino, spargendo tutta la sborra sulla mia faccia. Andrea ora che mi hai pulito a dovere la mia figa possiamo rilassarci un po', così poi possiamo continuare a divertirci disse con enorme soddisfazione il weekend è appena iniziato.
Io mi sentivo tutta la faccia imbrattata di sborra.
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11 years ago
admin, 75
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