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La singola
Mi ritrovo nel mio letto a chattare con un mio amico a raccontargli quello che ho appena vissuto.. sento male dappertutto e mi sento davvero stremata. Quando ho ricevuto l’invito ad andare da loro questa sera non mi aspettavo una serata così trasgressiva.
La prima volta che ho visto Francesca e Nicola lavoravo ancora presso una negozio di intimo e calze in un centro commerciale della provincia; mi avevano avvisato la sera prima che sarebbero passati a trovarmi al lavoro perché erano curiosi di conoscermi. Avevo chattato poco con loro, prima di quell’incontro, e per msn non erano riusciti a starmi molto simpatici. In chat una persona o una coppia o mi sta simpatica subito o è difficile accendere le mie voglie o fantasie dopo. Abitando però nella stessa città e avendogli detto il luogo dove lavoravo mi sembrava brutto dire loro di non passare a trovarmi; alla fine un caffè insieme si poteva anche prendere, non mi avrebbe cambiato la vita.
L’unica mia paura era la reazione di lei.. in chat mi aveva detto di essere molto spinta e che le piaceva giocare con le ragazze nei posti insoliti, mi aveva chiesto se in negozio da me avrebbe potuto provare un capo intimo magari con il mio aiuto.. ero terrorizzata dall’idea che potesse fare qualcosa che mi mettesse in imbarazzo di fronte alle mie colleghe, ignare in tutto e per tutto di questi giochi maliziosi e intriganti che affollavano la mia mente da un paio di mesi e che avrebbero rovinato la reputazione da brava ragazza che aleggiava intorno a me se qualcuno ne fosse venuto a conoscenza. Le spiegai i miei timori, pregandola di non fare nulla che potesse mettermi in imbarazzo; mi tranquillizzò dicendo che non stava cercando problemi ma voleva solo una bella amicizia senza mettere a disagio nessuno.
In quel periodo lavoravo la mattina in un centro commerciale e il pomeriggio in un altro. Non ci si poteva vestire come si voleva ma bisognava rigorosamente mettere la divisa del negozio: pantaloni e maglia nera con il logo dell’azienda con uno scollo a V, un po’ troppo accentuato per il seno prosperoso che mi ritrovo, che veniva chiuso da una bottone a clip che regolarmente si apriva ad ogni mio movimento ed evidenziava ulteriormente la scollatura. Quel giorno, un giovedì per l’esattezza, ero arrivata da poco in negozio pieno di scatoloni di merce nuova da sbollare e sistemare alla bene e meglio nel magazzino fino a quando non avremmo tolto i costumi in esposizione nel punto vendita. Iniziai senza indugio il mio lavoro e tempo 5 minuti entrò in negozio una ragazza carina, alta quanto me, minuta con i capelli castano scuri, ricci e lunghi fino alle spalle, occhi verdi, con il classico seno che sta in una coppa di champagne. Si avvicinò e salutandomi mi chiese con un po’ di imbarazzo: “tu sei Giulia?” le sorrisi capendo subito che era la lei di coppia e a quel punto tranquillizzandosi dal fatto di avere trovato la persona giusta si presentò: “Sono Francesca, piacere di conoscerti. Nicola è qui fuori”. Il giorno prima mi aveva detto che sarebbe entrata in negozio da sola, lasciando il suo ragazzo fuori per non mettermi troppo in imbarazzo e perché le conoscenze preventive le voleva fare lei con le ragazze, in quanto le piacevano davvero molto. Restammo li a parlare appoggiate ad un tavolino all’interno del punto vendita fino a quando anche il suo ragazzo entrò , si avvicinò a noi e si presentò; parlammo in negozio come vecchi amici fino a quando tornò la mia collega dalla pausa e ne approfittai per andare al bar a bere un caffè con Nicola e Francesca.. nel tragitto verso il bar la conversazione iniziò a spingersi su argomenti un po’ più tabù. Iniziarono a raccontarmi come si erano conosciuti loro, le esperienze che avevano fatto e che Francesca era molto spinta in questi giochi, le piaceva condurre il gioco e dominare sulla donna oltre con la sua presenza anche con strap on e giochini vari. Seduti al tavolino del bar notavo che sia Francesca che (e soprattutto) Nicola guardavano insistentemente verso quella scollatura che non voleva stare chiusa. Più volte in chat mi avevano detto che ad entrambi piaceva il seno prosperoso ed evidentemente il mio piaceva parecchio.. quando Nicola si rese conto che avevo notato la sua insistenza nel guardarmi le tette cercò di distogliere lo sguardo ma notavo che benché si sforzasse il suo sguardo continuavo a cadere tra le pieghe della mia maglietta. Rimanemmo un altro po’ a parlare della nostra vita, del lavoro e degli hobby dopo di che mi riaccompagnarono al mio negozio e ci salutammo con due baci promettendo di risentirci presto.
Ripenso a quel primo incontro in questa serata così strana e sento il mio culo bruciare ancora.. quanto me l’hanno scopato quei due!! Ad un certo punto pensavo davvero di non sopportare più quel cazzo e quelle dita che mi hanno scopato in tutto i modi, ma quanto ho goduto! Quando oggi pomeriggio Francesca mi ha chiesto se andavo da loro sta sera non avevo ben capito cosa avevano in mente. Fin dal primo incontro mi avevano detto che prima del sesso cercavano un’amicizia sincera, pensavo fosse un invito a cena come un altro per scambiare 4 chiacchiere e conoscersi un po’ meglio.
Lunedì pomeriggio ero davanti al pc cercando di studiare qualcosa quando mi si aprì una nuova finestra di conversazione; era Francesca che mi chiedeva come stavo e dicendomi che la sera avevano la casa libera e se volevo andare a cena da loro. Le dissi che si poteva fare, mi ero trovata bene in loro compagnia e mi avrebbe fatto piacere approfondire l’amicizia. Mi chiese se il cinese per cena potesse andare bene e se avevo preferenze sul tipo di bevande da bere. Ci demmo appuntamento per le 20.30 ad un benzinaio dove mi sarebbero venuti a prendere per poi scortarmi fino a casa loro.
Quando iniziò ad avvicinarsi sera mi andai a fare la doccia per prepararmi alla serata e finito di lavarmi presi la lametta e mi depilai la fighetta sapendo che a lei piaceva molto completamente depilata; uscita dalla doccia aprì il mio armadio e iniziai a tirare fuori i vestiti che avevo, incerta su cosa mettermi.. inizialmente misi un paio di collant bianchi con una gonna jeans, un corpetto bianco che si abbinavano ai collant e una camicetta con le decolté nere con tacco a spillo. Guardandomi allo specchio però mi resi conto che era veramente troppo sfacciato quel modo di vestire.. sembrava quasi voler dire “sono una troia, fate di me ciò che volete”. Optai quindi per dei pantaloni neri al posto della gonna.. decisi comunque di tenere le decolté e il corpetto e coprirmi solo con una giacchetta bianca non troppo scollata; per finire mi legai una parte di capelli con una molletta lasciando i più lunghi cadere dietro le spalle e due ciuffi più corti incorniciarmi il viso, allacciai al collo un collier di Swarovski colorati regalatami da mia madre il giorno del mio diploma con abbinati due orecchini pendenti dagli stessi colori vivaci. Prima di uscire mandai un sms a Francesca e Nicola dicendo che stavo partendo da casa mia e che sarei stata al benzinaio entro 20 minuti infilai l’impermeabile rosso presi la borsa e uscì di casa. Non ero per niente tesa, guidavo tranquillamente verso il posto del nostro appuntamento canticchiando le canzoni che venivano trasmesse alla radio. Arrivai al distributore ben 10 minuti prima dell’ora prestabilita, non sapevo se mandare un sms per comunicare che ero già li o aspettare. Aspettai 2 minuti dopo di che mi decisi a scrivere un messaggio: “sono già qui”. Nemmeno 30 secondi e iniziò a squillarmi il cellulare.. risposi.. era Nicola “ciao Giulia, mi spiace se ti faccio aspettare; le signore non dovrebbero mai attendere, sono un po’ in ritardo, 5 minuti e sono li”. Riattaccammo la conversazione, ora iniziavo a sentire un po’ di nervosismo.. guardavo costantemente lo specchietto retrovisore per vedere se sopraggiungeva qualche automobile. Giocherellavo con le chiavi della macchina e avevo una gamba che continuava a trotterellare, non riusciva a stare ferma. Alle 20.30 in punto vidi una macchina arrivare e mi squillò il cellulare.. non feci nemmeno in tempo a dire pronto che sentii dall’altro capo del telefono “Tigra gialla??” stavo per rispondergli in maniera affermativa quando vidi sulla destra una macchina che mi si affiancò: era Nicola che mi salutò e mi fece cenno di seguirlo con una mano. Caspita quanto correva! Non capivo se era lui ad andare ad un velocità spropositata, se ero io che con i tacchi facevo fatica a guidare o se era l’agitazione per quella serata che era appena cominciata. Percorremmo 5 minuti buoni di strada tra tangenziale, stradoni e case. Arrivati di fronte ad un palazzo si fermò e mi indicò un posto libero, capii che eravamo arrivati a destinazione e che dovevo parcheggiare dove mi aveva segnalato lui. Nicola andò a parcheggiare poco più indietro di me e si fermò davanti al cancello di casa sua ad aspettarmi. Scesi dall’auto, la chiusi e mi diressi verso di lui che mi salutò dandomi due baci sulle guance mentre il suo sguardo cadde sul mio seno coperto dalla giacchetta. Iniziammo a parlare di come erano andate le rispettive giornate mentre apriva il cancelletto e il portone del palazzo e mi invitò ad entrare.. il rumore dei miei tacchi rimbombava nell’atrio del palazzo, percorremmo le scale sempre parlando del più e del meno fino ad arrivare davanti alla porta del suo appartamento. Mi aprì la porta e mi ritrovai in un salone medio-grande, che comprendeva una bella cucina spaziosa sulla sinistra e due divani a mo’ di salottino sulla destra; la casa era un po’ in subbuglio ma vivibile, Nicola si scusò per il disordine che regna sovrano in casa. Per tranquillizzarlo gli risposi “ah, non preoccuparti, dovresti vedere camera mia!”.
Chiamò Francesca che era in un’altra stanza della casa, mi apparve davanti con indosso solo un maglione largo almeno 4 taglie più della sua, probabilmente di Nicola e mi salutò con i soliti due baci sulle guance. Mi dissero di mettermi comoda e mi chiesero se avevo qualche preferenza su cosa bere; ci sedemmo intorno al tavolo della cucina e iniziammo a discutere su cosa ordinare da mangiare dal cinese. Una volta deciso cosa mangiare, Nicola diede un bacio a Francesca sulle labbra e uno sulla guancia a me e uscì per andare a recuperare la nostra cena lasciando noi ragazze da sole in casa. Eravamo una di fronte all’altra sedute al tavolo, sembravamo due vecchie amiche che parlavano dei problemi quotidiani che assediavano la vita di tutte le persone; si alzò per andare a prendere una bottiglia di vino bianco e dei bicchieri puliti ne versò un goccio e facemmo un cin cin per festeggiare questo incontro. Poi si sedette sulla sedia vicino alla mia.. inizialmente stavamo indietro con i corpi che comunicavano un po’ di timidezza (almeno da parte mia), stavo con le braccia conserte, appoggiata allo schienale della seggiola e giocherellavo con il bicchiere nel quale mi aveva versato il vino; man mano che chiacchieravamo mi lasciai andare mi tesi verso di lei e mentre si scherzava sulla poca voglia di studiare mi appoggiò una mano sul braccio e mi disse “secondo me sei una brasa querta!” le chiesi cosa volesse dire e mi spiegò che in dialetto significa “brace coperta” riferito al fuoco che sta per spegnersi ma basta dargli una smossa per ravvivarlo. Mi misi a ridere. Questo non me l’avevo detto mai nessuno, anzi spesso mi dicevano che avevo una faccina da furba… ora la guardavo senza imbarazzo eravamo molto vicine, nella mia mente passò la voglia di darle un bacio appassionato ma proprio in quel momento sentimmo la chiave che entrò nella toppa della serratura. Era Nicola tornato con la nostra cena; “hai fatto presto” disse Francesca quasi dispiaciuta che fosse già tornato.. effettivamente un po’ dispiaciuta lo ero anch’io, avrei voluto metterle la lingua in bocca e assaggiare il suo sapore. Nicola e Francesca iniziarono a preparare tavola, portarono in tavola le cibarie cinesi e iniziammo a mangiare. Nicola era curioso di sapere cosa ci eravamo dette in sua assenza, forse sperava che fosse già successo qualcosa tra noi due, e Francesca ribadì il fatto che secondo lei fossi una “brasa querta”. Adesso i dialoghi erano quasi tutti condotti da Nicola che mi spiegava nel dettaglio le loro esperienze, il loro modo di pensare e di giocare. Venni a sapere che a Francesca non piacciono molto gli uomini a meno che non abbiano una fisionomia effemminata ma che in compenso le piace molto giocare con le donne, fare la dominatrice, farle godere; mentre Nicola mi diceva queste parole Francesca mi guardava con un sorrisetto compiaciuto quasi stesse immaginando di sottomettere la sottoscritta.. ricambiai il sorriso, poi tornai a guardare Nicola. Lo trovai nuovamente a fissarmi il seno insistentemente. Adesso iniziavo a risentirmi un po’ in imbarazzo sentendo i suoi occhi sulle mie tette e Francesca che mi fissava con quel sorriso stampato sulle labbra. Cambiammo argomento e iniziarono a fare domande su di me, sul lavoro che avevo quando c’eravamo conosciuti e che nel frattempo avevo perso per dedicarmi all’università.
Finimmo di mangiare conversando sempre amabilmente spaziando da argomenti più piccanti a quelli di tutti i giorni; restammo un altro po’ seduti a tavola fino a quando Nicola si alzò e disse che andava a coricarsi un po’ in una stanza della casa.. prima di uscire dalla sala si girò si avvicinò a me e mi disse: “scusa Giulia, ma è da quando ti ho visto la prima volta che lo voglio fare” e da dietro mi introdusse una mano sotto la giacca e iniziò a palparmi e massaggiarmi un seno. Mi irrigidì immediatamente e mi misi a ridere per scemare la tensione che sentivo.. Francesca mi sorrise e mi tranquillizzò: “non ti preoccupare lo fa sempre.. anche se ti incontra per strada in un luogo poco frequentato ti palperà il sedere o le tette, ma scherza”. Nicola tolse la mano dal mio seno e mi chiese scusa spiegandomi che aveva troppa voglia di toccare le mie tette, gli risposi di non preoccuparsi che non c’erano problemi; detto ciò sparì dalla sala e si diresse a sdraiarsi su un lettino in una stanzetta della casa. Rimasi sola con Francesca mi guardò e mi disse: “beh scusa, ma se l’ha fatto lui…” corse intorno al tavolo e da dietro allungo le sue mani verso il mio seno. Una volta prese tra le dita i miei seni esclamò stupita “ma quante sono?!?” riniziai a ridere.. cominciò a massaggiarli con sapienza, slacciandomi i bottoni della giacca e abbassando il corpetto scoprendo parzialmente il mio grosso seno. Si abbassò a baciarmi il collo fino a scendere a leccarmi e mordicchiarmi un capezzolo e un mugolio mi uscì dalle labbra… capendo che il suo trattamento mi eccitava parecchio continuò ad alternare baci sul collo e sui capezzoli. Girai la testa verso di lei e mi ritrovai le sue labbra a pochi centimetri dalle mie: subito ci avvicinammo e ci lasciammo trasportare da un bacio appassionato, le nostre labbra combaciavano perfettamente, le nostre lingue si attorcigliavano e sentivo l’eccitazione crescere mentre lei continuava a stimolarmi i seni. Smise di baciarmi e carezzandomi il collo con le labbra mi disse: “perché non ci spostiamo in camera da letto?”; acconsentì dandole un altro bacio.
Mi alzai con il seno ancora di fuori dal bustino e seguì Francesca verso la camera da letto; entrate nella stanza notò che Nicola ci aveva preparato il letto con cuscini e una coperta che andava a coprire il piumone onde evitare di sporcarlo durante i giochi. Mi tolsi le decolté ritornando alla mia altezza naturale.. ora potevo guardare negli occhi Francesca essendo più o meno alte uguali. Iniziò a baciarmi di nuovo sfilandomi la giacca e sbottonandomi il corpetto che era chiuso da tanti gancetti sulla schiena. Impaziente di vedere bene le tette libere da ogni costrizione arrivò a metà schiena e mi abbasso il bustino che le copriva ancora parzialmente. Si abbassò e le prese in bocca baciandole e mordicchiandole, e girandomi verso il letto mi ci buttò sopra, salì su di me e alternando baci tra il collo, il seno e la bocca mi mise una gamba in mezzo alle cosce strusciandola sulla mia fighetta che iniziava a bagnarsi notevolmente; mentre lei si occupò di slacciarmi i pantaloni io finii di sganciare i gancetti del mio corpetto e me lo sfilai di dosso. Francesca mi guardava in piedi ormai solo con gli slip indosso e prima di gettarsi su di me si tolse la grande felpa che la copriva e il perizoma di un colore rosso porpora. Ai miei occhi mi apparve un corpo asciutto e atletico, due tette piccole e sode con capezzoli turgidi ed una fighetta ben depilata con una triangolino di peli cortissimi intorno al suo clitoride.
Francesca iniziò a stuzzicarmi il clitoride da sopra gli slip cercando di scostarli per leccarmi e penetrarmi con un dito.. essendo molto aderenti e dando fastidio al suo lavoro decise di togliermeli per potermi masturbare meglio. Ritrovandomi completamente nuda iniziò a leccarmi la fighetta e i miei gemiti e sospiri iniziarono ad essere sempre più frequenti e irregolari; smise di leccarmi e si avvicinò al mio viso baciandomi con il gusto dei miei sapori ancora in bocca. Con la coda dell’occhio vidi Nicola entrare nella stanza, si avvicinò al comò dove era appoggiata la macchina fotografica e cominciò a fare foto a me e Francesca che giocavamo e ci accarezzavamo a vicenda. Fatte un paio di foto si sdraiò vicino a me iniziando a massaggiarmi le tette e a mordere con foga e forza i capezzoli, Francesca si alzò e baciò Nicola dicendogli che le piacevo molto.. io ero lì, completamente nuda, con le gambe spalancate a far vedere la figa totalmente rasata e loro in piedi di fronte a me a baciarsi; Nicola si staccò da Francesca e abbassandosi verso di me mi chiese “posso assaggiarti anch’io?”. Non detti nessuna risposta, reclinai la testa indietro e alzai leggermente il bacino per offrirmi meglio alla sua lingua vogliosa di sentire il mio sapore; si stupì di quanto fossi umida, si stese su di me e iniziò a strusciarmi il cazzo duro sulla figa.. ansimavo, gli facevo capire quanta voglia avessi di essere riempita da un cazzo, di godere e sfogare tutta la voglia che Francesca mi aveva messo addosso con la sua lingua. Me lo infilò dentro tutto d’un fiato mi sentì piena fino alle ovaie, iniziò a scoparmi violentemente e i miei mugolii si trasformarono in urla più lui pompava il cazzo dentro di me. Mi portai una mano davanti alla bocca per strozzarmi in gola quelle strilla e Nicola mi disse di urlare pure quanto volevo, che non c’erano problemi.. avvolsi le mie braccia intorno alle sue spalle per sentire meglio le forti spinte del suo membro dentro il mio ventre. Mi alzò le gambe sopra le sue spalle in modo che il suo fallo potesse affondare meglio dentro di me.. i primi colpi furono quasi dolorosi da quanto forti e profondi erano ma l’eccitazione e la voglia che provavo erano troppo alte per dirgli di smettere; mentre mi scopava disse a Francesca di salire sopra di me, sopra la mia bocca in modo tale che gliela potessi leccare per bene. Mi scavalcò e portò la sua fighetta davanti agli occhi, presi in bocca il suo sesso gonfio e voglioso di godere.. alternavo dei colpi di lingua con dei piccoli morsi al clitoride, fino a prenderlo in bocca come un piccolo cazzo. Sentivo il respiro di Francesca aumentare iniziando a gemere mentre Nicola, che mi stava ancora scopando, le palpava il seno e la baciava passionalmente, fino a quando iniziò a gemere sempre più forte e scoppiò in un orgasmo liberatorio. Mi sbrodolarono in bocca tutti i suoi umori che bevvi avidamente per poi stendersi di fianco a me commentando “mamma mia, stupendo.. è stata la ragazza più brava a leccarmela!” mentre il cazzo di Nicola continuava a stantuffarmi: a quelle parole sentì un po’ di imbarazzo non capendo bene cosa avessi fatto per averla fatta godere così tanto e le sorrisi.. ma ben presto l’imbarazzo sparì sotto i colpi di quel cazzo portentoso. Nel frattempo Francesca aveva iniziato a masturbarsi vedendo il suo moroso scoparsi un’altra e commentò: “dai continua così, questi gridolini sono fantastici”. Non sono mai riuscita a godere in silenzio, anzi sono molto rumorosa esprimendo così tutto il mio godimento, ed entrambi sembravano apprezzare molto il mio modo di vivere il sesso senza tabù. All’ennesimo colpo ben assestato di cazzo raggiunsi finalmente l’orgasmo anch’io, urlando tutto il piacere che stavo provando in quel momento. Francesca mi guardò e mi disse: “l’avevo detto io che eri una brasa querta” e Nicola per tutta risposta le disse: “ma lo sai, che le santarelline sono sempre le migliori”. Scoppiammo a ridere tutti e tre e lei mi prese in giro per come mi ero sciolta dopo l’orgasmo liberatorio dandomi un dolce bacio mentre il cazzo di Nicola giaceva ancora nella mia figa.. Francesca si alzò prese la macchina fotografica e fece qualche altra foto… il farmi fotografare mi eccitava ancora di più! Dopo di che si mise dietro a Nicola e iniziò a sollecitarmi lo sfintere… mentre mi scopava chiese a Francesca se voleva incularmi e lei acconsentì. Un brivido mi percorse la schiena… “come incularmi?!?lei?con cosa?” pensai. Da un cassetto tirò fuori uno strap on e mi disse che lei adora inculare le ragazzine vogliose come me.. Nicola disse che le avrebbe fatto strada per permetterle di scoparmi meglio, smise di fottermi e prese un gel lubrificante che servì a bagnarmi l’ano fino ad inserirmi un dito.. Francesca iniziò a baciarmi in bocca e con un dito mi sollecitava il clitoride per rendere meno doloroso l’ingresso nel mio buchino. Dopo un dito ne inserì un altro e poi un altro ancora, iniziavo a sentire davvero male e dalle mie labbra uscivano preghiere di smettere: “no, no basta”.. Nicola sentendo quelle parole mi toccò la figa e disse a Francesca “dice no, no ma è bagnata fradicia ‘sta zoccola” detto ciò si sdraio su di me e piano piano mi infilò tutto il cazzo nel culo.. ero rigidissima, sentivo un male terribile. Il suo cazzo non era tanto lungo ma aveva una circonferenza notevole che si fece sentire tutta nel momento in cui mi penetrò. Francesca era sempre affianco a me che mi baciava e accarezzava quasi volesse coccolarmi per sopportare quel dolore che sapeva bene che ben presto sarebbe diventato una piacevole tortura. In fretta, infatti, i miei lamenti per il dolore si trasformarono in gemiti di piacere e più gemevo, più Nicola aumentava il ritmo con Francesca che lo incitava ad andare sempre più forte perché voleva sentirmi gemere; prese la macchina fotografica e riniziò a fare foto.. sentendo il piacere vicino iniziai a sgrillettarmi e questo eccitò ulteriormente Nicola che sembrava apprezzare lo spettacolo e disse a Francesca “guarda come si masturba…” sentendo queste parole scoppiai in un altro orgasmo ancora più forte del primo! Nicola mi teneva per i capelli mentre continuava a scoparmi il culo disse a Francesca che dovevano tenermi stretta perché non era facile trovare una puttanella come me.
Finito di contrarmi per il piacere appena raggiunto, Nicola disse che ormai aveva fatto strada per lo strap on e chiese a Francesca se voleva prendere il suo posto: lei a quella richiesta prese il fallo finto e se lo legò intorno alla vita, lo lubrifico con un po’ di gel e lo accostò all’ano.. entrò con estrema delicatezza quasi non sentii dolore un po’ per il culo sfondato dal cazzo di lui un po’ perché i suoi gesti erano mirati esclusivamente al mio piacere. Senza nemmeno che me ne accorgessi mi ritrovai quel cazzo finto fino nell’intestino che iniziò a scoparmi lentamente e con molta goduria. Nicola fece qualche altra foto di quella scena che ai suoi occhi doveva essere molto eccitante, la sua ragazza che stava inculando una troietta che godeva come una matta.. mi portò il suo cazzo di fronte al viso e appena lo vidi tirai fuori la lingua e iniziai a leccargli la cappella.. ero ansiosa di fargli sentire che spampinavo bene allo stesso modo in cui leccavo una figa ma ero distratta dai colpi energici che ora mi impartiva Francesca nel culo. Nonostante ciò cercai di concentrarmi e porre la mia attenzione sul cazzo di Nicola che ora svettava di fronte ai miei occhi: aprì la bocca e iniziai ad andare su e giù su quell’asta dura, che poco prima mi aveva sfondato lo sfintere, alternando colpi di lingua sulla cappella a vere e proprie scopate nella mia piccola bocca. Iniziai ad eccitarmi ad avere il suo membro in bocca ma ben presto mi fece interrompere e Francesca smise di scoparmi; Nicola mi disse: “adesso ti facciamo provare la doppia”… ormai non mi spaventava più nulla ero in loro completa balia, solo vogliosa di godermi quella stupenda serata! Francesca si sdraiò e mi disse di sedermi su di lei, con un po’ di fatica cercò di introdurmi lo strap on in figa ed appena entrato fece partire una leggera vibrazione mentre Nicola da dietro si preparava a incularmi nuovamente; adesso mi ritrovavo faccia a faccia con Francesca che mi baciava, in quella posizione la dominavo e scesi a baciarle il collo per poi tornare a cercare la sua lingua. Un brivido mi percorse quando Nicola iniziò a spingere contro l’ano, adesso si anche avevo paura di essere aperta con un cazzo finto in figa e con uno di carne nel culo; quando però iniziarono a muoversi in simultanea bastarono due colpi per mandarmi in estasi.. mi ritrovai d’improvviso su un altro pianeta, vedevo immagini sconnesse che mi offuscavano la mente, stavo provando uno dei piaceri più intensi che una donna potesse provare e gli orgasmi si susseguivano uno dietro l’altro senza darmi tregua. Non so nemmeno per quanto tempo siano andati avanti a scoparmi in quella posizione, ero talmente presa da quella situazione che tutto divenne relativo, le mie urla iniziavano a perdere di intensità stremata dagli orgasmi che stavo raggiungendo. Sentivo Nicola darmi dei piccoli sculaccioni per poi andare in cerca delle mie tette e martoriare i capezzoli con le mani; disse a Francesca che non resisteva più che doveva venire ma lei lo pregò di resistere che voleva vederlo incularmi ancora, che le piaceva troppo vedere il movimento delle sue anche che andavano avanti indietro mentre il suo cazzo sprofondava nel mio culo. Detto ciò sfilò il suo cazzo dall’ano in modo tale che potessi alzarmi dal fallo che Francesca teneva intorno alla vita; ero stremata, sudata fradicia, approfittai di quella piccola pausa per togliermi l’orologio, il collier e gli orecchini che indossavo ancora dall’inizio dei giochi. Vedendomi così sudata mi porsero un asciugamano per potermi asciugare dal sudore che mi rendeva appiccicaticcia.. c’eravamo seduti tutti e tre sul letto e parlavamo amabilmente cercando di riprendere le forze. Scherzavano sul fatto che godessi così tanto e mi ripetevano “eh, avevi proprio bisogno di una bella ripassata” io ridevo, ormai non sentivo più l’imbarazzo per queste frecciatine sottili che mi lanciavano..effettivamente di una bella ripassata ne avevo bisogno sul serio!
Pensavo che ormai la fine dei giochi era vicina e invece Francesca mi guardò e con un sorrisetto sulle labbra mi disse “non penserai che sia finita qui? Ho comprato da poco un giocattolo nuovo…” prese dai piedi del letto un fallo doppio che sarà stato lungo una 50ina di centimetri. Raggelai.. “ma non vorrà provare a penetrarmi completamente con quel coso?!?” pensai. Per mia fortuna aveva ben altro in mente: mi fece sdraiare e iniziò a penetrarmi con una estremità del fallo, fattane entrare una buona ventina di centimetri iniziò ad introdursi nella sua fighetta l’altra estremità tra me e lei lo ingoiammo tutto nelle nostre fighette ora eravamo a diretto contatto, sentivo il suo sesso che si strusciava sul mio… più lei si muoveva e si contorceva dal piacere più io godevo per quel fallo doppio che ci stava procurando un piacere reciproco. Iniziai a dimenarmi e più sobbalzavo io più lo faceva lei.. stavo godendo così tanto dall’idea di darle piacere che non saprei nemmeno dire se raggiunsi l’orgasmo o meno. Dopo 5 minuti buoni che eravamo a strusciarci figa contro figa Francesca si alzò e iniziò a sfilarsi quel serpente che aveva in mezzo alle gambe costatando che era davvero lungo!
Non feci nemmeno in tempo a ritrovarmi il ventre vuoto dal suo nuovo giocattolo che Nicola mi penetrò violentemente col suo cazzo e riniziò a scoparmi con vigore, non era per niente stanco della doppia appena finita,anzi aveva tutta intenzione di farmi godere ancora molto.. Francesca si sdraiò affiancò a noi e iniziò a masturbarsi; ribadì il fatto che i miei mugolii e i miei gemiti la eccitavano terribilmente. “se continui a godere così mi fai venire subito” mi disse.. la eccitava da morire vedere che il suo uomo scopasse con tanto vigore una troietta come me e che io ci godevo di gusto. Nicola iniziò a darmi dei baci sulle labbra e io mi irrigidì nuovamente. Francesca nelle nostre chattate mi aveva detto chiaramente che non voleva che ci fossero dei baci con il suo ragazzo (era l’unico limite che aveva imposto)e vedere che lui si comportava così mi mise molto in difficoltà… poi capì che era una sfida nei confronti di Francesca. Mi baciava a fior di labbra e si girava verso di lei chiedendole se le dava fastidio; lei rispondeva in maniera negativa e di volta in volta Nicola mi affondava sempre di più la lingua in bocca… non sapevo davvero cosa fare i suoi baci mi eccitavano, ma non volevo che si rovinasse quella bella situazione che si era creata fino a quel momento e soprattutto non volevo mancare di rispetto a Francesca. Lei però non diceva nulla continua a toccarsi sentendo i miei gemiti dovuti a quel fallo che mi entrava fino alle palle, trasportata da questa situazione ad un certo punto disse “non mi da fastidio, baciala con passione”. Nicola si girò verso di me cercando di baciarmi ma trovò resistenza da parte mia e in un orecchio sussurrò “lasciati andare, a Francesca non da fastidio”: cercai lo sguardo di lei per avere un cenno di conferma da parte sua e vidi che era li a masturbarsi quasi al culmine del suo piacere. Mi lasciai trasportare da Nicola in un bacio appassionato, le nostre lingue si cercavano, giocavano mentre un nuovo orgasmo si faceva strada in me.
Non erano ancora finiti gli spasmi di quell’ennesimo orgasmo che estrasse il suo cazzo dalla figa e lo piantò con violenza nel culo: urlai per il dolore. Aveva il fallo ben lubrificato dai miei umori ma non ero preparata a riceverlo e sentì un bruciore intenso; “questa volta me l’ha rotto sul serio” pensai. Francesca mi baciò e mi disse “è solo l’inizio che fa male, fa male pure a me, ma poi è piacevole.. prima che arrivassi tu ha inculato anche me”. Nicola da canto suo avevo riniziato a pomparmi per bene e guardandomi negli occhi con un sorriso compiaciuto mi disse: “questo te lo voglio scopare ogni volta che ci vediamo!” e poi aggiunse guardando Francesca “ la prossima volta invitiamo anche Alessandro e Roberto così le facciamo fare la doppia con loro” vidi la faccia di Francesca un po’ perplessa, quasi spaventata, e Nicola specificò “questi nostri amici hanno una cazzo di 25 centimetri l’uno!”. In quella posizione Francesca salì nuovamente su di me e mi ritrovai la sua fighetta fradicia tra le mie labbra.. cominciai a leccargliela come avevo fatto poco prima sapendo di averle procurato un piacere intenso; si abbassò verso la mia vagina e con il cazzo di Nicola che ancora mi scopava il culo iniziammo un favoloso 69… mentre Francesca continuava a leccarmela, lui estrasse il suo cazzo dall’ano e iniziò a scoparmi in figa con il fallo doppio ignara di quello che mi sarebbe successo di li a poco. Presa dalla stupenda fighetta di Francesca e dal piacere che mi stava dando la sua lingua, non mi accorsi che Nicola aveva iniziano a lubrificare l’altra estremità del fallo e iniziava a spingere verso il mio sfintere. Quando entrò mi bloccai.. mi fece così male che non riuscì nemmeno ad urlare, mi irrigidì completamente strinsi il buchetto per cercare di fare resistenza mentre Francesca sapientemente mi leccava il clitoride; mi morsi le labbra e strinsi gli occhi per cercare di sopportare il dolore ma era davvero troppo.. non resistevo più, era una cosa lacerante nel vero senso della parola. Stavo per implorare pietà, chiedere di smettere quella tortura che non riuscivo a sopportare quando sentì dal cervello partire una scossa elettrica.. un orgasmo, forse due o tre tutti insieme! Iniziai a dimenarmi, urlare, era iniziato un piacere che non avevo mai provato in vita mia! Francesca ancora sopra di me cercò di tenermi ferma per quanto possibile in quanto mi agitavo come una pazza… poi dal nulla come era arrivato, quell’orgasmo svanì, lasciandomi sfinita e tremante. Sentì Nicola dire a Francesca di fare piano a sfilare quell’enorme membro dal mio ano per non farmi troppo male.
Francesca si alzò da sopra di me e si sdraiò in fondo al letto. Nicola intanto mi si sdraiò sopra e baciandomi mi introdusse il suo cazzo in figa quasi a volermi premiare di essere stata così brava a sopportare il dolore… non ce la faceva più, sentivo che aveva una grande voglia di godere. Mentre mi scopava si girò verso Francesca e le disse “io le sborro sulle tette e tu lecchi, ti va?”.. anche Francesca ormai mi sembrava esausta ma nonostante tutto continuava a toccarsi e masturbarsi. Non ci vollero molti colpi che mi sborrò copiosamente sul ventre, sul seno e qualche schizzo mi arrivò persino sul collo e sui capelli.. vedendo di avermi impiastricciata tutta prese l’asciugamano che avevo utilizzato per asciugarmi il sudore e con dolcezza mi ripulì il corpo dal suo seme. Nel frattempo Francesca stava raggiungendo l’ennesimo orgasmo lamentandosi che ormai iniziava a farle male il clitoride da quanto se lo era trastullato.
Ci ritrovammo così una di fianco all’altra esauste abbracciate, e ci demmo un bacio per coccolarci un po’.. Nicola uscendo dalla stanza, per lasciarsi sole, commentò: “tra un po’ i vicini vengono a bussare alla porta e chiedono se possono partecipare anche loro” scoppiammo in una risata che sciolse le ultime tensioni che erano rimaste… Francesca mi abbracciava come si abbraccia una figlioletta impaurita: avevo il suo braccio che mi avvolgeva le spalle e con l’altra mano mi accarezzava tutto il corpo. Parlando del più e del meno mi disse “sai?!? Non ho mai visto nessuna raggiungere l’orgasmo così velocemente”. Le diedi una risposta sciocca, del tipo che sono fortuna perché raggiungo facilmente l’orgasmo.. in realtà pensavo che anche una frigida quella sera, nelle loro mani sapienti, avrebbe raggiunto tutti quegli orgasmi, era impossibile resistere. Mi piaceva stare tra le braccia di Francesca, mi facevano sentire protetta e sicura del bel feeling che si era instaurato tra di noi. Dopo pochi minuti tornò Nicola e si sedette di fianco a me, lasciandomi in mezzo a loro due; mentre mi giravo verso di lui per non dargli le spalle mi mise una mano in mezzo alle cosce e rivolto a Francesca disse: “è impressionante, senti quant’è bagnata!” e detto ciò mi infilo il dito medio in figa e iniziò a stantuffarmi per far sentirle il rumore che faceva il dito ad entrare ed uscire dal mio sesso. La fissò e le ordinò di leccarmela mentre lui riprese a mordermi i capezzoli con violenza.. Francesca si introdusse in mezzo alle mie gambe per leccarmi abilmente mentre Nicola si diresse dietro di lei e iniziò a incularla dandole sonori sculaccioni.. lei si staccò dalla mia fighetta e protestò per il troppo dolore ma vedendo che lui non aveva nessuna intenzione di diminuire il ritmo cercò di rilassarsi e godersi quell’inculata mentre continuava a stuzzicarmi i clitoride per non farmi sentire “sola”. Francesca impiegò poco tempo a raggiungere l’orgasmo e sazia di quel cazzo se lo sfilò, smise di leccarmela e si sdraiò nuovamente di fianco a me; ora Nicola si ritrovava di fonte a me con le cosce ancora spalancate e bagnate dai miei umori.. si avvicinò e per l’ennesima volta lo infilò nel mio deretano questa volta con estrema delicatezza sapendo il dolore che avevo sopportato pochi minuti prima con il fallo doppio. Mugugnavo, mi lamentavo, non ce la facevo davvero più a prenderlo li, era da un sacco di tempo che non facevo sesso anale e loro quella sera si riaprirono la strada in tutti i modi: Nicola mi diceva di stare tranquilla che ben presto sarebbe diventato piacevole come sempre, la sua voce era dolce e calma adesso e mi dava dei piccoli baci sulle labbra e sulla fronte, sapeva bene che ero al limite della sopportazione.. cercai di resistere altri due colpi poi per la prima volta in quella sera mi imposi e in un orecchio gli bisbigliai “BASTA!”. Non protestò, lo sfilò delicatamente per andarlo ad inserire nella vagina donandomi un po’ di piacere fino a raggiungere l’ultimo e stremato orgasmo. Mi baciò, si alzò dal letto e si diresse verso la porta; “Dove vai?” chiese Francesca. “Io sono a posto così… e anche voi mi sembra” rispose ridendo “adesso, con calma, possiamo pure rivestirci” e uscì dalla stanza. Mi sedetti sul letto guardai Francesca, aveva un’aria sfinita pure lei… “mi gira la testa” mi disse; già, pure a me girava la testa da tanti orgasmi avevo raggiunto, facevo fatica a stare persino seduta. Presi l’orologio e guardai l’ora: le 23.30. pensavo fosse passato molto più tempo da quando avessimo iniziato a giocare e invece erano passate solamente tre ore dall’inizio della cena. Francesca si alzò e mi aiutò a raccogliere i miei vestiti che nella foga del momento erano stati sparpagliati di qua e di la per la stanza.
Prima di uscire dal loro appartamento mi girai verso Francesca che mi baciò di nuovo in maniera appassionata e, come una sorella maggiore premurosa, mi disse: “Petola, sei hai bisogno, chiama!”, la ringraziai e scesi con Nicola in strada per farmi dare le indicazioni per tornare sulla via del ritorno. Camminavo per le scale e per l’atrio del palazzo in punta di piedi per evitare di disturbare ulteriormente i condomini che probabilmente erano già a dormire (o quantomeno cercavano di farlo); fuori dal cancelletto mi spiegò il tragitto per tornare sulla strada principale che mi avrebbe portato a casa mia, poi mi salutò con un bacio a fior di labbra.
Mi ritrovo nel letto a ripensare a questa nuova avventura e penso che domani in università farò fatica a stare seduta sulla sedia… sento i capezzoli che iniziano a farmi male da quanto sono stati torturati; mi squilla il cellulare, lo prendo in mano e leggo che è arrivato un nuovo messaggio. Sono Nicola e Francesca… “Grazie di tutto, speriamo di aver trovato un’amica.. buonanotte”… buonanotte…
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16 years ago
admin, 75
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La mia prima volta con 2 donne
La mia storia inizia in un pomeriggio piovoso nella città di milano visto che convivevo con la mia ex donna piu grande di me di ben 20 anni. Ci trovavamo a casa a vedere la tv e ad un certo punto suonano al citofono. E' una sua amica ed è venuta a trovarci per passare un pomeriggio spensierato a causa di problemi familiari che aveva. La facciamo accomodare nel salone e preparo subito un buon caffè mentre le 2 donne stanno li sedute sul divano a parlare tra di loro. Sapevo gia che in passato le 2 porche avevano avuto esperienze bisex e non nascondo che la cosa mi eccitava parecchio (come penso a qualsiasi altra persona). A caffè pronto entro anche io nel salone per offrire loro la bevanda e mi siedo nel mezzo come nel volerlo fare apposta. Loro continuano a chiaccherare fino a quando preso da un momento di eccitamento spudorato dico alle 2 troie....."Bhe e allora? Non me lo succhiate?". Scoppiano a ridere senza riuscire a fermarsi e la mia donna con un tono molto porco mi dice "Ti accontento subito se vuoi". Io acconsento a quello che lei mi dice e mi abbasso i pantaloni. Inizia a massaggiarlo tra le mutande fino a farlo diventare duro come una pietra e poi lo tira fuori. La sua amica nel frattempo stava iniziando ad accarezzarsi le tette molto delicatamente mentre guardava il mio uccello. La mia donna iniziò a succhiarlo e leccarlo. Lo scappellava e leccava tutta la cappella, strofinava il viso e intanto iniziava a toccarsi. L'amica eccitata iniziò anch'essa ad accarezzarlo e a leccarlo fino a quando spazientito dissi: "Ok troie è il momento di spogliarvi e di leccarvi le fighette depilate che avete". Le 2 si spogliarono e iniziarono a baciarsi, leccarsi e toccarsi. Fecero il 69 mentre io mi masturbavo lentamente attratto dallo spettacolo che mi stavano offrendo seduto in prima fila. Ad un certo punto dopo leccatine varie tra loro mi alzo e decido di scoparle. Inizio con l'amica, la metto a pecora e inizio a scoparla mentre la mia ex mi lecca le palle sdraiata da sotto. Poi gli sputo sul culo e inizio a incularla prima delicatamente e poi sempre piu forte. La porca urla di piacere e dolore nello stesso tempo ma mi dice di continuare. Mentre la inculo la mia donna si mette davanti alla sua amica e si fa leccare la figa. Ora è il momento di soddisfare anche la mia donna. Invertono le posizioni e quindi ora la mia donna lecca la figa dell'amica e io me la inculo. Ha il culo bello largo visto che facevamo certi giochini con bottiglie o cose simili. Dopo averla sfondata per bene è il momento della figa che è un lago di piacere. Saranno passati circa 40 minuti ed è giunto il momento di venire. Dico alle 2 maialone di mettersi sdraiate una accanto all'altra e io all'impiedi inizio a segarmi. Quando sto per venire gli faccio aprire la bocca e sparo su di loro, sulla loro bocca e sui loro seni tutta la mia sborra che è una marea. Se la spalmano su tutto il corpo e si leccano poi a vicenda. Poi si alzano e finiscono di pulire con la loro lingua il mio cazzo ancora contenente qualche goccia di sborra. A turno soddisfatti andiamo in bagno a ripulirci e a continuare poi la discussione che avevano iniziato a intraprendere le 2 donne riguardante i problemi familiari.
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16 years ago
dolce1singolo,
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L\'annuncio
Tra i tanti che mi avevano contattato dopo l’inserzione di quell’annuncio ben poche risposte riuscivano a interessarmi veramente; era un annuncio molto esplicito, che lasciava ben poco alla fantasia dei maschietti, oppure che la accendeva vivacemente. Certamente non mi ero posta tabù nello scrivere. Avevo ben esplicitato di avere una grande voglia di cazzo e non solo (l’unica mia esperienza bsx mi ha lasciato un segno molto positivo, e la voglia di riprovare una nuova fighetta si faceva sentire) e che avevo una grande voglia di essere trattata da troia quale sono.
Da quando l’ho pubblicato mi sono arrivate e-mail su e-mail contatti messenger a non finire, nessuno che riuscisse ad attirare la mia attenzione; un giorno percorrendo senza speranza le nuove e-mail che mi erano arrivate incappai in una mail ben scritta, molto intrigante. Non cadeva nel volgare, ma riusciva a farmi eccitare per bene. Mi scriveva un uomo di 37 anni, che dice di chiamarsi M., componente di varie gang bang in diverse città del Veneto e si proponeva per farmi passare delle ore indimenticabili con lui e i suoi amici. Insieme alla mail aveva allegato un paio di foto non molto nitide che tralasciavano vedere un po’ poco del viso quindi la mia curiosità verso quest’uomo aumentava notevolmente. Ho risposto alla mail allegando il mio indirizzo msn chiedendogli se ci si poteva sentire velocemente per una conoscenza preventiva…
Nella prima conversazione in msn sono venuta a sapere che M. era sposato come tutti i suoi amici che andavano a formare le gang… per principio morale cerco sempre di non andare con uomini sposati seguendo il comandamento di non fare agli altri quello che non vorresti che fosse fatto a me. Detto ciò sembrava quasi che la conoscenza si dovesse fermare a quella conversazione; il giorno dopo, invece, mi riscrive in msn come se niente fosse.. parlando del più e del meno mi dice che a lui colpisce molto la voce di una persona, che può trasmettere passione o indifferenza, e con questa scusa mi chiede il numero di cellulare. “Testa dura” penso tra me e me, appena 24 ore prima gli avevo ben spiegato le mie ragioni sul non andare con uomini sposati e adesso mi chiede il cellulare.. non so perché non ho avuto nemmeno un attimo di ripensamento e ho scritto nella finestra di conversazione il numero del mio cellulare tutto d’un fiato come fosse un’azione naturale dare il proprio recapito telefonico ad un perfetto sconosciuto che sai perfettamente che l’unico suo interesse è quello di scoparti come una troietta in calore.
Ho risposto al cellulare con sicurezza senza tradire la lieve emozione che provavo nel parlare con questa persona sconosciuta molto + grande di me, tra l’altro sposata; aveva una bella voce, calma, calda che seppe tranquillizzarmi subito e iniziammo una bella conversazione prima parlando del più e del meno fino ad arrivare argomenti un po’ più piccanti.. Volle rileggere il mio annuncio al telefono con me commentandolo in ogni sua parte e facendomi i complimenti per le foto esplicite che avevo inserito: questo mi fece imbarazzare da morire, quasi mi vergognavo di aver pubblicato un annuncio così diretto e deciso. Mi chiese se avevo già fatto incontri, cosa mi piaceva fare e mi spiegò un po’ come funzionavano le gang bang non avendone mai fatta una ed essendo molto curiosa di provare. Senza accorgermene iniziai a bagnarmi sentendo la sua voce calda e le sue parole molto eccitanti; mi chiese se volevo provare a prendere in bocca due cazzi insieme se mai avrei provato una gang con lui e i suoi amici.. gli spiegai che era difficile per me prenderne due, avendo la bocca molto piccola, addirittura a volte con membri molto grandi faccio fatica anche con uno. Appreso ciò iniziò a dirmi che avrebbe voluto sentire la mia bocca piccola intorno al suo cazzo per vedere di cosa ero capace, che gli piacevano molto le mie grosse tette e avrebbe voluto giocarci e sborrarci sopra ; non riuscivo a dire una parola ero eccitatissima, il mio corpo non rispondeva più alla mia volontà e senza nemmeno che me ne accorgessi mi ritrovai con un dito che mi stuzzicava il clitoride. Un gemito mi uscì dalla bocca quando sentì quanti umori mi avevano impiastricciato gli slip; M. mi chiese se mi stavo toccando ma mi sentivo troppo in imbarazzo per ammetterlo e negai smettendo di masturbarmi per timore che mi scappassero altri mugolii. La telefonata durò almeno 40 minuti nei quali mi chiese le mie preferenze sessuali e mi disse quello che mi avrebbe fatto, tutte cose molto eccitanti ed intriganti. Mi salutò dicendo che era arrivato a casa dalla moglie e che ci saremmo sentiti il giorno successivo raccomandandosi la sera stessa di masturbarmi pensando a lui e a come mi avrebbe fatto godere. Appena riattaccata la conversazione ho riportato la mano nei pantaloni per sentire in che stato era la mia fighetta: era fradicia, penso di non essere mai stata così bagnata, le dita entravano e uscivano senza alcun ostacolo, potevo inserire un dito dietro l’altro senza problemi e dopo 30 secondi esplosi in un orgasmo che mi scosse dalla testa ai piedi. Quella notte non riuscì a prendere sonno prima delle 3 di notte.. nel mia cameretta da brava ragazza mi scopai con il mio vibratore, compagno di tante notti, comprato insieme al mio ex ragazzo per movimentare i nostri rapporti sessuali e fondamentale per sopportare le lunghe astinenze della vita da single.
Il giorno seguente durante le lezioni in università ricevetti un sms di M. che mi chiedeva se avevo passato bene la notte e se mi ero divertita; gli dissi che mi ero data parecchio da fare con “l’amico di gomma” e mi chiese se il mercoledì o in settimana ci si poteva incontrare per conoscerci… non facendo mai incontri da sola cercai di temporeggiare rispondendogli che il mio amico che di solito mi accompagna agli incontri era impegnato tutta la settimana e quindi sarebbe stato difficile vedersi e che gli avrei saputo dire per la settimana successiva. Passarono così due giorni relativamente tranquilli, niente telefonate pochi sms presa dagli impegni di università, palestra e studio.
Il mercoledì sera verso le 7 e mezza, mentre correvo in palestra in ritardo per il corso mi arrivò un sms; presi il cellulare in mano e distrattamente mentre guidavo lessi: “ciao giulietta come stai? Sto andando a cena dalle tue parti e dovrei terminare per le 22.30. Sei curiosa di vedere come sono fatto, ma giusto 5 minuti”. Un brivido. “E adesso che gli rispondo?!? Se inizio ad inventare scuse penserà che non sono convinta di fare questi giochi, ma incontrarlo da sola così tardi, non sarà rischioso?” Ero quasi tentata di non rispondergli di far finta di non aver ricevuto l’sms o rispondergli troppo tardi per mettersi d’accordo su un eventuale incontro.. ma la voglia di conoscerlo era veramente tanta! Misi questa decisione nelle mani del destino e gli risposi: “Io adesso sto andando in palestra e uscirò per le 22, 22 e mezza se riesci a passare per quell’ora si può fare.. più tardi è difficile.” Le cene di solito non finiscono mai per l’ora prestabilita, pensavo tra me e me, quindi sarà difficile che riesca a tornare per quell’ora.
Passai tutto il tempo della palestra a fantasticare su come sarebbe avvenuto l’eventuale incontro, la cosa mi eccitava e spaventava allo stesso momento. Tenevo il cellulare costantemente sotto controllo per paura di perdermi un suo sms o una chiamata che mi diceva che si era liberato.
Verso le 22 e 10 decisi che era arrivato il momento di andare a farsi la doccia anche se avevo saltato qualche esercizio.. ci avrei messo una mezzoretta a prepararmi e non volevo fare troppo tardi. Se era vero che per le 22.30 sarebbe ripassato per la mia città mi sarei preparata in tempo se avesse tardato voleva dire che non era destino che ci incontrassimo: non sapevo nemmeno io cosa desiderare. Nello spogliatoio femminile ero rimasta solamente io, mi spogliai mi avvolsi nell’asciugamano e mi diressi verso le docce: mi lavai accuratamente i lunghi capelli mori, shampoo e poi balsamo per poi passare al lavarmi il corpo. Mi soffermai a massaggiare e a lavare bene la fighetta che non era interamente depilata ma iniziava a vedersi la ricrescita: arrivavo direttamente dall’università e non avevo con me nemmeno una lametta per radermi quei piccoli peli che iniziavano a crescere. Dopo tutto in quella giornata non mi aspettavo certo di dovermi porre questo problema. Mi tranquillizzai pensando che lui stesso aveva detto che si sarebbero trattati di 5 minuti e quindi non ci sarebbe stato il tempo di fare nulla se non vedersi in viso e chiacchierare un po’ a quattr’occhi. Finii di risciacquare il bagno schiuma e stetti un altro minuto sotto l’acqua a riposare la testa che mi scoppiava a furia di farmi paranoie su questo incontro.
Uscii dalla doccia e mi sbrigai ad asciugarmi e vestirmi per il freddo terribile che c’era; mi dispiacqui del fatto che sarei andata all’appuntamento vestita in modo del tutto normale come ero andata vestita in università: un paio di pantaloni neri, camicetta bianca e impermeabile rosso con una collana a forma di fiore attorno al collo e degli orecchini abbinati. Una volta vestita iniziai ad asciugarmi i capelli con il phon messi a disposizione dalla palestra: mentre presi in mano il phon constatai che erano già le 10.20. “Non ci vediamo più” pensai “è tardi ormai.. se non si è fatto sentire fino ad adesso, dubito che riesca a sganciarsi ed essere qui entro 10 minuti”. Iniziai con calma a passare il phon sui capelli mentre mi fissavo allo specchio e non sapevo se essere dispiaciuta o contenta di ciò; quando non ero nemmeno a metà dell’opera mi arrivò un sms .. era lui.. “tra 5 minuti sono li”. Oh mamma! E quindi ce l’ha fatta ad arrivare in tempo! Guardavo inebetita il cellulare mentre continuavo ad asciugarmi i capelli quando lui decise di chiamarmi per farsi spiegare dove potersi incontrare. Cercai di fare mente locale su dove potersi vedere in un posto comodo per entrambi da raggiungere; l’unica cosa che mi venne in mente fu il parcheggio di un centro commerciale a pochi minuti dalla mia palestra e vicino all’uscita dell’autostrada. Prima di riattaccare ci dicemmo il tipo di macchina che avevamo per riconoscerci più facilmente e ci salutammo.
Finii di pettinarmi alla bene e meglio, lasciandomi i capelli ancora umidi, mi misi l’impermeabile presi la sacca della palestra e uscii. Salita in macchina mi diedi dell’idiota.. ma proprio in un posto così isolato dovevo dargli appuntamento?!? E se poi succedeva qualcosa, che facevo? Ormai la frittata era fatta, non avevo che da andare all’appuntamento e sperare di trovare una persona per bene. Nel tragitto senti la mia fighetta che si stava bagnando copiosamente, quella situazione mi intrigava terribilmente.
Quando arrivai al parcheggio del centro commerciale cercai la sua macchina con lo sguardo, passai di fianco ad un’auto del tipo che mi aveva descritto e vidi dentro un uomo seduto al posto del guidatore col motore spento. Mi affiancai e spensi il motore sperando di aver imbroccato l’auto giusta: quando mi vide scese subito dalla sua macchina e si diresse verso la mia.. ero così agitata che non riuscì nemmeno a guardare fuori dal finestrino per vedere la fisionomia del suo volto, mi attardai a spegnere la radio e mettere via il cellulare che avevo buttato sul sedile del passeggero. Aprì la portiera e M. era li in piedi ad aspettarmi, scesi e con un sorriso mi disse “Ciao Giulietta” dandomi due baci sulle guance; le mie paure scemarono anche se la tensione rimase molto alta. Era un bell’uomo, dimostrava meno anni della sua età, poco più alto di me , capelli scuri e pizzetto. Cominciammo a parlare e lui abbassò lo sguardo verso la scollatura della camicetta e commentò “bel fiore..” riferendosi al ciondolo che avevo intorno al collo. “Si il fiore va a guardare lui..” pensavo… si avvicinava sempre di più e io iniziavo ad agitarmi.. “ma non dovevano essere solo 5 minuti? Solo una conoscenza veloce?” Indietreggiavo sempre di più, fino a ritrovarmi appoggiata alla portiera della mia automobile più indietro non potevo andare.. ora era così vicino che potevo sentire distintamente il suo profumo; era inebriante mi stava stregando da tanto era buono, scherzando gli dissi che adesso che ci eravamo conosciuti potevamo andare a casa e lui mi chiese “abiti da sola?”. “E no, magari” risposi io e mentre indagava su chi abitasse con me mi appoggiò le sue labbra sul collo, in mezzo ai miei capelli ancora umidi.. mi paralizzai.. ero un lago, eccitatissima da quel profumo e quelle labbra a me sconosciute; iniziò a baciarmi il collo per poi risalire a mordicchiarmi l’orecchio e un gemito mi uscì dalla bocca. Ormai ero sua, in suo potere, in sua balia: mi prese la testa tra le mani e mi diede un bacio appassionato che esprimeva tutta la voglia che aveva di possedermi quella sera, in quel momento; lui un uomo di 37 anni sposato e io una ragazzina vogliosa di cazzo di 22. Sentivo il suo membro che cresceva nei pantaloni e che strusciava su di me per farmi capire tutta la voglia che aveva di scoparmi.
Smise di baciarmi e mi disse di salire sulla sua auto per cercare un posto più tranquillo. Nemmeno il tempo di uscire dal parcheggio del centro commerciale che sentii le sue mani che si appoggiarono sul mio seno, iniziavano a slacciare i bottoni della camicetta e cominciò a palparli e stuzzicarli; mi diceva quanto gli piacevano le tette così grandi che avrei potuto farci di tutto con quelle. Trovammo una stradina che entrava per campi e finimmo in una zona industriale; si fermò in un parcheggio, a quell’ora di sera non avremmo avuto scocciatori. Appena spenta la macchina si avvicinò e mi baciò di nuovo mentre continuava a giocare con i miei seni; dopo di che scese con le sue labbra e iniziò a baciarli e mordicchiarli, io ero in estasi non capivo più niente.
Intanto si slacciò i pantaloni e tirò fuori il suo membro: era lungo una ventina di centimetri, non molto grosso ma mi piaceva molto! Era già bello duro quindi si fece ammirare in tutta la sua bellezza. Appena si abbassò i pantaloni e boxer mi disse “fammi vedere la tua boccuccia piccola cosa sa fare”; fu come un interruttore che si accese in me.. mi abbassai verso il suo cazzo e lo presi in bocca tutto d’un colpo, aveva un ottimo sapore e presi subito il ritmo giusto per succhiarglielo a dovere. Gli prendevo tutta l’asta fino in gola per poi farla uscire dalla mia bocca e leccargli la cappella; avendo la bocca piccola mi si stanca in fretta ma nessuno si è mai lamentato dei miei pompini, anzi.. ^_^ mentre ero piegata su di lui mi introdusse una mano nei pantaloni andando subito a giocare con lo sfintere.. mi irrigidii molto quando sentii le sue dita che cercavano di farsi spazio nel culo. Il sesso anale mi piace ma è da parecchio che non lo pratico e riabituarsi è sempre un po’ dura; M. mi aveva già spiegato tra l’altro che una delle cose principali di una gang oltre le abbondanti sborrate in faccia alla fine dei giochi sono le doppie, cosa che mi eccita da morire, e che quindi devo essere ben allenata a prendere cazzi in entrambi i buchi. Mi fece alzare dal suo cazzo, mi diede un bacio e mi fece notare che ero troppo vestita. Velocemente mi sfilai l’impermeabile, la camicetta già mezza slacciata e i pantaloni: nel togliermi gli slip mi resi conto che ero davvero molto bagnata tantè che avevo paura di rovinare i sedili in pelle della macchina. Ma non feci in tempo nemmeno a pensarlo che mi ritrovai di nuovo il cazzo di M. in bocca mentre lui ora mi toccava la fighetta fradicia senza dire nulla.. si inumidiva le dita per poi spostarsi verso l’ano e penetrarlo leggermente; quando introdusse tutto un dito mi sollevai dal suo cazzo lanciando un gemito di dolore misto a piacere e lui mi disse “lo so che ti piace, non ti sto facendo male” a queste parole mi bagnai ancora di più e riniziai a succhiargli il cazzo con più foga di prima, e lui mi disse che voleva scoparmi e incularmi ma che avrei dovuto sedermi su di lui perché non c’erano altre posizioni alternative avendo nella macchina una gran confusione.
Tirò il sedile indietro il più possibile e io lo scavalcai e mi sedetti su di lui.. gli presi il cazzo in mano e M. mi invitò a infilarmelo dentro da sola; non me lo feci ripetere due volte e me lo infilai in figa tutto, fino alle palle e iniziai a cavalcarlo. Mi bloccò quasi subito dicendomi che se lo scopavo così sarebbe venuto subito, mi fermai e mi strinsi a lui con le braccia intorno alle sue spalle.. sentiva che ero impaziente, avevo il respiro affannato e una voglia di godere incredibile. Mi tranquillizzò dicendomi che quando passava la prima fase “critica” poi durava per ore avrei solo dovuto avere un po’ di pazienza per pochi minuti e poi avrei potuto fare ciò che volevo; a quelle parole inconsciamente riniziai a strusciarmi sul suo cazzo ancora tutto dentro di me e lui mi sussurrò in un orecchio “secondo me appena inizi a muoverti sborri!” era vero! Mi sono bastati due colpi ben assestati di cazzo che sono esplosa in un orgasmo furibondo.. ma ne volevo ancora! Ero in astinenza da più di un mese e avevo un porco sposato di 37 anni che mi stava scopando come una troia e avevo tutta intenzione di godermela fino in fondo quella scopata.
Ancora scossa dal primo orgasmo M. mi prese per i fianchi invitandomi a cavalcarlo di nuovo dandomi il ritmo, mi disse che voleva anche incularmi in quella posizione, mi bagnai ancora di più riversando tutti i miei umori sul suo cazzo. M. capì che sentirmi dire queste porcate mi eccitava da matti e iniziò a dirmi cose oscene, chiedendomi se volevo altri cazzi o se avrei voluto(sapendo delle mie tendenze bsx) che da fuori la macchina una ragazza si mettesse a massaggiarmi i seni mentre lui mi scopava. Ero in estasi sapevo solo dire “si,si” ad ogni domanda mentre continuavo a scoparmi quel cazzo divino; mi disse che ero una troia, senza nemmeno rendermene conto mi ritrovai a dirgli “si, sono una troia, mi piace il tuo cazzo”. Non nascondo che non è una novità, non era la prima volta che mi davano e mi davo della troia mentre mi si scopava, ma con uno sconosciuto che conoscevo da un quarto d’ora non mi era mai successo ad arrivare a certi limiti, avevo perso completamente ogni freno inibitorio!
Di li a poco mi ritrovai a raggiungere un secondo e un terzo orgasmo… mi chiese se lo volevo sentire anche nel culo ma il terzo orgasmo mi aveva sfinita e il dolore alle gambe per la posizione scomoda iniziava a farsi sentire. Mi disse di non preoccuparmi e di tornare pure a sedermi sul sedile del passeggero se non riuscivo più a stare seduta su di lui, così a malincuore mi sfilai quello stupendo cazzo che mi aveva fatto godere per ben tre volte e tornai a sedermi sul sedile del passeggero. Mi passò delle salviette per pulirmi onde evitare di sporcar tutto visto la notevole quantità di umori che avevo perso. Ero davvero sfinita e non riuscivo nemmeno a tenere gli occhi aperti a causa anche dell’ora tarda che s’era fatta. M. mi si avvicinò e baciandomi mi chiese se avevo voglia di assaggiare il suo sperma; a quella domanda riacquistai le mie energie e mi buttai a capofitto sul suo cazzo per ricevere il prezioso nettare. Mentre succhiavo mi disse che voleva schizzarmi in bocca si prese il cazzo in mano, e smettendo di spompinare, accostai la mia bocca spalancata alla sua cappella in attesa dei fiotti di densa e calda sborra che non tardarono arrivare.. un grido di piacere lacerò il silenzio che si era creato da quando avevo smesso di cavalcarlo e dopo il primo schizzo ce ne fu un secondo e poi un terzo.. deglutì tutto e presi in bocca il suo cazzo per non perderne nemmeno un goccio e ripulirlo per bene. Nel frattempo i suoi spasmi si stavano calmando e il suo membro ancora nella mia bocca iniziava a perdere di consistenza.
Restammo nudi e sudati ancora per qualche minuto poi con calma iniziammo a rivestirci.. ormai erano le 23.20 era passata quasi un’ora da quando c’eravamo visti nel parcheggio; “alla faccia dei 5 minuti” pensai.
Ci incamminammo verso il parcheggio del centro commerciale dove avevo lasciato la mia macchina con la promessa che mi sarei fatta sentire per un incontro insieme al mio amico ed eventualmente ad un incontro con i componenti della gang bang ai quali, mi ha detto, aveva già accennato di me. Un bacio frugale prima di scendere dall’auto con la consapevolezza che questo era solo l’inizio di un gioco molto piacevole!
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16 years ago
admin, 75
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Incontro nell\'area di parcheggio
Venerdi 20 settembre ore 1:30 di notte, mi trovo nella mia area di parcheggio preferita dell’autostrada e ho in mente di di andarmene e dirigermi verso casa non avendo trovato una coppia con cui fare qualcosa.... Come mio solito “ultimo rito” aspetto una ultima macchina che entri nel parcheggio e noto che entra un macchinone “Mercedes” uno degli ultimi modelli colore blu scuro con sopra una coppia e si parcheggiano una decina di metri dietro la mia, scendo dalla mia auto per farmi vedere e subito dopo loro ripartono e mi passano affianco parcheggiandosi questa volta una decina di metri davanti a me con le luci di posizione accese. Io risalgo in macchina la accendo e gli passo affianco parcheggiandomi questa volta io davanti a loro con le luci di posizioni accese. Loro ripartono lentamente imboccando l’autostrada e io a quel punto decido di sequirli in lontananza (non sapendo su come agire visto che negli incontri passati mi era sempre capitato di “Fare” nel parcheggio e mai altrove) e vedo che loro mi fanno segno con la freccia destra e io ricambio con lampeggiante loro di nuovo con la freccia e io di nuovo lampeggiante. Capisco che l’approccio ormai è fatto ma si tratta di capire su dove si vogliono dirigere e vedo che imboccano la prima uscita dell’autostrada. Loro escono tranquillamente avendo il “Telepass” mentre io mi fermo nell’automatico del casello pagando. Lì ho persi un’attimo di vista ma li ritrovo subito essendosi fermati nel parcheggio appena fuori dall’autostrada. Mi affianco verso la auto abbasso il finestrino e parlando con “lui” gli chiedo “Come và?” e lui “Tutto bene grazie, ti ho fatto fare un po’ di strada” e io “Non importa tanto è la stessa strada che avrei fatto per andare verso casa” e lui “Vuoi vedere qualcosa di veramente bello?” io ovviamente rispondo di Sì e accende la luce interna della macchina e mi dice “Guarda che donna”. Una donna Favolosa vestita di classe con una benda sugli occhi, alta 170, capelli biondi lunghi, una quarta di tette tutte belle sode, unghie lunghe rosse. Non credevo ai miei occhi e in me l’eccitazione era cresciuta notevolmente. Gli dico che conosco un posto più tranquillo su dove andare (eravamo vicinissimi a zona “CASSEL”) essendoci messi in bella vista e molto rischioso se sarebbe passata una pattuglia di polizia ma lui rifiuta e dice che lì va bene e io amante anche dell’esibizionismo “Rischioso” accetto volentieri……. Parcheggio la macchina e scendo e mi dirigo verso la portiera di “lei” e la guardo ancora bene, Stupenda!! “Lui” abbassa di circa 15 cm il finestrino e inizia a toccarle tette e cosce e dice ”Hai visto che bella donna che ho? Vero che sono fortunato?” Io non posso fare altro che dirgli di sì e che è molto fortunato. Lui a quel punto se lo tira fuori e prende la mano di lei che con quelle belle unghie rosse inizia a toccarglielo. A quel punto me lo tiro fuori anche io e inizio a segarmi lentamente guardando lui che continua a toccarla dovunque mentre lei glielo tocca… Dopo 5 minuti apre la portiera della macchina avendo acquistato fiducia su di me e io gli chiedo se posso toccare quel corpo magnifico che ha e lui ri sponde di sì ma facendo piano e con dolcezza se no “il gioco finiva”… Inizio a toccargli le belle cosce tutte liscie come una seta e le tettone tutte abbronzate che possiede continuando a masturbarmi. Si respira una aria erotica tra noi tre magica e poi lei con la benda la rende doppiamente erotica…. Ad un certo punto mi dice” Ti faccio vedere qualcosa di bellissimo” e gli alza la gonna, lei è con un perizoma finissimo glielo sposta di lato e mi fa vedere la figa di lei tutta curata e depilata nei minimi dettagli e con delicatezza con 2 dita gliela allarga dolcemente…. Mmmmmmmmm che bello… Sempre con la gonna tirata su la fa mettere in ginocchio sul sedile e la fa mettere a pecorina con il suo bel culo contornato da quel perizoma finissimo rivolto verso di me e mi dice “Guarda che bello”, io incantato glielo accarezzo e a quel punto prende la testa di lei e la fa avvicinare al suo cazzo e lei glielo prende in bocca. Lui respira profondamente segno che gli piace da matti mentre io con lei a pecorina gli bacio e tocco il suo culo e le sue cosce…. Ad un certo punto ci fermiamo per l’arrivo di una macchina ed è un ragazzo che ci avrà visto fare e si è fermato per vedere cosa succedeva ma inteligentemente si mette in lontananza e non si avvicina… Noi continuamo con lei sempre che lo ciuccia e io che la bacio e tocco sempre con più insistenza fino a toccargli la figa e lei ha un mugugno di piacere, sentendo che gli piace con una mano continuo a toccargli cosce e culo e con l’altra gli faccio un ditalino e gli tocco il clitoride e lei mugugna sempre di più…. Siamo alle stelle tutte e tre lui emette dei forti versi dal godimento e lei sempre che mugugna con il cazzo di lui in bocca fino a che lui non gli viene in bocca urlando fortemente “STO VENENDOOOOO!!!!” un urlo mai sentito…..lui sfinito e con il respiro in affanno vuole vedere che anche io sborro e con la sinistra gli tocco le cosce e le tette e con la destra mi masturbo fino a venire in una mega sborrata dall’eccitazione che avevo sul mio petto come lui voleva. Ridendo tutte e tre dalla felicità ci puliamo e lei dice “Siamo tre porci” e io rispondo “Alla fine si vive una vita sola no?”…… Ci salutiamo ringraziandoci e alla prossima…… è stato favoloso anche se non c’è stato rapporto sessuale tra me e lei perché più delle volte è più bella la situazione che si forma che il sesso fine a se stesso……..
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16 years ago
admin, 75
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L\'ultima corsa
Serata con finale inaspettato in quella bella cittadina inglese.
Mi trovavo lì per affari. La prima settimana il lavoro non mi aveva lasciato tempo neppure per guardarmi attorno, ma l'ultimo giorno della mia permanenza avevo trovato finalmente il tempo per fare una passeggiata in centro e gustarmi qualche buona birra inglese.
Euforico per il mio rientro a casa dopo aver passato un paio di settimane da solo, quella sera affogai decisamente nella birra la mia solitudine. La mattina non avrei avuto nulla da fare e nel pomeriggio avrei solo dovuto trasferirmi nella vicina Londra per prendere il volo di rientro, perciò, potevo permettermi di fare le ore piccole.
Soddisfatto della bevuta, ritenendo ancora presto per tornare in albergo, feci una passeggiata per le vie del centro. Nessuno per la strada a parte me. Apprezzai il silenzio di quella tiepida notte e dopo aver comprato qualcosa da mangiare in un distributore self-service, decisi che si poteva anche tornare indietro.
Ero alloggiato in un piccolo alberghetto appena fuori dal paese e per raggiungerlo mi muovevo con il bus, molto comodo perchè faceva capolinea proprio di fronte all'hotel.
Raggiunsi la fermata. Ero stato fortunato. L'ultima corsa sarebbe passate nel giro di 5 minuti e 30 ce ne sarebbero voluti per arrivare a destinazione.
Il bus arrivò, deserto e puntuale, e per stare comodo mi sedetti nei posti spalle al finestrino. Mentre le porte stavano per chiudersi si intrufolò di fretta una ragazza. Avrà avuto non più di 25 anni, capelli rossi lunghi e mossi e tipico viso all'inglese pieno di lentiggini.
Portava una maglietta bianca attillata e sottile che le stringeva il seno prosperoso e potevo vedere i suoi capezzoli così turgidi come se volessero lacerare quel sottile strato di stoffa per offrirsi generosi.
Sotto una minigonna leggera a vita bassa che le copriva non più dell'indispensabile ed ai piedi un paio di gazzelle.
Si guardò attorno per un attimo quindi decise di sedersi proprio di fronte a me.
Il bus continuava la sua corsa senza fermate. Lei era davanti a me e io sfacciatamente, mosso dalla sua bellezza e dall'alcol che avevo in corpo, le fissavo il seno e le lunghe gambe.
Dapprima la ragazza distoglieva gli occhi dai miei quando i nostri sguardi si incontravano, poi, inaspettatamente, mi sorrise come se volesse stare al gioco. Lo fece così maliziosamente che mi lasciò quasi sbalordito. Ma fu solo per un momento, tanto che ripresi immediatamente a fissarla e a farle capire che ne ero attratto.
Di lì a poco, prima mi fece l'occhiolino, poi, facendo un cenno con la testa per attirare la mia attenziane versi il basso, sprofondò un poco nel sedile tenedno contemporaneamente con le mani la gonna.
Vidi che non portava intimo e appena incontrai nuovamente il suo sguardo ecco nuovamente il cenno con la testa.
Aveva aperto senza alcun pudore le sue bianche cosce con le dita aveva divaricato le sue morbide labbra rosa.
Ebbi un erezione praticamente immediata e continuai ad ammiararla masturbarsi. Ora le sue dita si spingevano in profondità e la sua eccitazione creceva come il gonfiore del suo clitoride.
Eravamo giunti ormai al capolinea quando lei prima distese completamente le gambe per stringere con l'inguine le sue dita maliziose, quindi vidi il brivido dell'orgasmo che la pervase sprigionandosi dal ventre.
Fu una scena tlmente erotica che quasi venni pure io.
Si ricompose, mi sorrise e mi fece di nuovo un cenno con la testa quasi come volesse fare lei da spettatrice.
Intanto il bus arrivò al capolinea e dovemmo scendere. Il bus ripartì per il deposito e ci trovammo l'uno di fronte all'altra in un angolo di strada completamente deserto e nella penombra generata dalla timada luce di un lampione qualche metro più in là.
Ci fissammo negli occhi qualche istante, quindi, senza dire una parola le tirai su la maglietta fino a scoprirle il seno interamente. Lei rimase immobile con le braccia lungo il corpo. Affondai il mio viso nel suo morbido seno, roteando la mia lingua così vogliosa sui suoi capezzoli. Quindi, spinto dall'eccitazione più incontrollabile, la feci sedere sul marciapiede, le presi le mani e le indirizzai dentro i miei pantaloni.
Fu lei a fare il resto. Estrasse il mio membro e iniziò a leccarlo quasi con ingordigia fissandomi negli occhi. Le sue mani seguivano il movimento. Ogni tanto si sporgeva per accogliermi tra i suoi caldi seni poi riprendeva subito ad adoperarsi con la bocca. Le stringevo i capezzoli dandole quel piacere misto dolore che vedevo farla impazzire.
Poteva sentire pulsare la mia turgida cappella tra le sue labbra. La sua lingua insisteva con esperienza sul mio glande tanto che non durai molto a lungo.
Sentì che stavo per raggiungere l'orgasmo, scostò la bocca e la tenne spalancata davanti alla mia cappella. Quindi me lo impugnò e masturbandomi velocemente con la mano si nutrì del frutto del mio orgasmo sempre non distogliendo mai gli occhi dai miei.
Il grido del mio piacere si disperse nel silenzio della notte.
Ci ricomponemmo entrambi, lei si alzò in piedi davanti a me, mi sorrise e scappò via di corsa.
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16 years ago
admin, 75
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Lo schiavo tom e padronvale
di Tom
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Infine la Padrona concesse allo scrittore che ne aveva narrato le avventure di conoscerla di persona. Si presentò a casa del biografo un sabato mattina. Con lei vi era anche una sua amica di nome Silvia, che tanto aveva insistito per accompagnarla. Anche quest’ultima era curiosa di fare la conoscenza della penna che aveva dedicato tante pagine alla Dea e solo un paio di episodi a lei. Lo scrittore andò ad aprire alle due dominatrici: era un ragazzo alto un metro e settantacinque, capelli castani abbastanza lunghi e fisico allenato. Non appena si trovò davanti alle due ragazze s’inginocchiò con umiltà e baciò loro le scarpe ed i piedi. Silvia e Valentina lo lasciarono fare scambiando fra loro un’occhiata furba.
-“Benvenuta, mia Padrona. Io sono Tom”- disse il servo.
La Dea annuì e porse il piede in modo che lo schiavo potesse raggiungere anche il tacco e la suola dello stivaletto.
-“Ah, bene! A lei tante cerimonie e a me solo un bacio sulle scarpe?!”- esclamò Silvia –“Cos’è, ti faccio schifo io?”-
-“No, affatto, padron Silvia, ma trattandosi di…”-
Silvia saltò con entrambi i piedi sulla schiena dello scrittore. Egli, essendo abbastanza robusto, non vacillò neppure.
-“Leccaglieli! Leccaglieli! Intanto io ti calpesto come il verme che sei!”-
-“Ai suoi ordini, padron Silvia!”- obbedì Tom, continuando a leccare le scarpe di Vale.
-“Bravo, hai imparato subito come ci si comporta davanti a chi ti è superiore in tutto”- disse la Padrona. Portò indietro il piede a cui lo schiavo aveva appena leccato il tacco e porse alle labbra del sottomesso l’altro.
-“Leccami le suole delle scarpe”-
-“Si., Padrona”-
-“E succhiami il tacco”-
-“Si, Padrona”-
-“Ah ah…”- rise Vale –“Si-Padrona, Si-Padrona…sembri quella disgraziata della mia schiava”-
-“In un certo senso lo sono”-
A quel punto Silvia calò forte il piede sulla mano dello scrittore. Calzava sandali col tacco alto ed il colpo fu molto doloroso.
-“Piano, Silvia, non lo rompere così presto. Abbiamo tempo fino a domani per questo”-
-“Mi fa incazzare! A te sbaciucchia persino le suole, a me ha rivolto a male pena due bacini sulla punta delle scarpe”-
-“Hai ragione. Non è cortese da parte sua. Hai sentito, schiavo? Devi trattare meglio la mia amica”-
-“Si, Padrona”-
-“Facci accomodare in salotto. Hai un salotto, no?”
-“Certo, Padrona”-
Silvia fece per scendere dalla schiena del ragazzo ma Vale la fermò con un cenno.
-“Allora portaci là”-
Si sedette assieme a Silvia sulla groppa dello scrittore e con un calcio in un fianco lo costrinse a muoversi. La bestia procedeva a quattro zampe e portò a fatica le due ragazze in salotto. La stanza era ampia e ben arredata. Tutte le stanze della casa lo erano.
-“Ah!”- esclamò la Padrona –“Ti tratti bene, cane! Gli scrittori non hanno problemi di quattrini, a quanto vedo”-
-“Si, Padrona. Ma la mia casa le appartiene”-
Vale rise. Discese dallo schiavo e si accomodò sul divano. Silvia invece si sedette su una poltrona.
-“Schiavo, lecca le scarpe ed i piedi della mia amica”-
Tom si fece piccolo al cospetto della padroncina dai lunghi capelli castani che dall’alto lo osservava e sorrideva malignamente. Le scarpe di Silvia erano un poco polverose ma tutto sommato pulite. La sua lingua percorse i tacchi a spillo, concentrandosi sui margini delle suole. Quando la ragazza si ritenne soddisfatta, o semplicemente stufa di quel trattamento, lanciò un calcio diretto al centro del viso dello scrittore e lo allontanò.
-“Questo è per come mi hai sempre trattata nei tuoi racconti. Impara bene, io non sono la spalla di nessuno”-
-“Mi..mi scusi, padrona, ma ….ecco…”-
La Padrona, sdraiata sul divano, rise.
-“Toglile le scarpe”- ordinò.
Tom lo fece. I piedi di Silvia erano un po’ sudati ma davvero molto graziosi.
-“Leccaglieli. Ci sta che dopo un po’ ti perdoni”- disse la Dea, stendendo le sue lunghe, eleganti gambe sul divano ed affondando le suole delle scarpe appena leccate nei morbidi cuscini dalla fodera di seta.
Tom si accucciò ai piedi di Silvia ed iniziò a curarli, dapprima con bacetti dolci e devoti, poi con timidi colpetti di lingua. Come s’era accorto mentre le toglieva le scarpe, i piedini della padroncina erano sudati per la lunga permanenza nelle scarpe ma emanavano un odore nient’affatto sgradevole.
I piedi delle padrone, si sa, sono diversi rispetto a quelli delle altre ragazze. Superiori. E quelli delle Padrone (ma potrebbe essere altrimenti, forse?) sono ancora più eccelsi.
Passò e ripassò negli spazi fra le dita, pulì accuratamente le piante ed i talloni, accarezzò con amore il dorso del piede destro. Quando fece per passare al sinistro avvertì una pressione dolorosa alla nuca. Distolse impercettibilmente lo sguardo dai piedini di Silvia e lei, per non farlo allontanare, gli infilò un piede in bocca e lo schiacciò sul pavimento, dominandolo dall’alto. Tuttavia Tom aveva fatto in tempo a riconoscere gli stivaletti di Vale a fianco della propria testa. La Dea si era alzata dal divano e l’aveva raggiunto in assoluto silenzio, muovendosi furtivamente come una gatta.
-“Schiavo, è tardi. Va’ a preparare da mangiare. Prepara per due, tu te ne resterai a stecchetto. Forse, domani, ti lasceremo cadere qualcosa sul pavimento e ti concederemo di mangiarlo da sotto i nostri piedini. Perché vedi, lo avrai già capito, tu te ne starai accucciato sotto al tavolo mentre noi mangeremo e questa volta saranno i miei piedi che leccherai”-
Davanti alla prospettiva di poter leccare i piedi della Padrona al più presto, Tom riprese con rinnovato vigore ad adorare le estremità di Silvia.
-“Hai capito tutto?”- chiesero le sovrane.
-“Si, Padrona. Vado immediatamente a preparare da mangiare”-
Le ragazze risero, accesero la televisione ed attesero comodamente sedute che lo scrittore iniziasse a lavorare per loro.
La cena era squisita. Insalata di gamberi, caviale ed altre prelibatezze, lo scrittore non aveva badato a spese per le sue padrone.
La Dea fece scendere il ragazzo sotto al tavolo non appena egli le ebbe servite a puntino. Tom era piuttosto alto ma il tavolo era assai grande e molto lungo così non c’era pericolo per lui di battere per errore in una delle gambe del mobile.
Non appena fu sotto la Padrona gli schiacciò una mano sotto al tacco degli stivaletti.
-“Leccami gli stivali”- disse con tono asciutto.
Tom, senza esitare un attimo, obbedì. Le scarpe di Vale non erano quelle di Silvia. Lo scrittore provò un immenso piacere nel passare e ripassare la propria lingua sulla superficie liscia e amarognola dello stivale. Punta, tacchi, suola. Poi di nuovo la punta. Su, dolcemente, per il collo dello stivale, fino dove cominciava la morbida pelle della Padrona e poi di nuovo giù. Tom andò avanti per un quarto d’ora buono.
Da principio Vale parve occuparsi solo della cena, senza degnare di nota lo schiavo ed il suo lavoro. Guardò solo una volta e di sfuggita sotto al tavolo, verso i propri piedi.
-“Si, bravo. Lecchi come una persona di mia conoscenza. Ora però toglimi gli stivali”-
-“Si, Padrona”-
-“E ricomincia da dove ti sei fermato”-
Tom non riusciva a credere alle proprie orecchie. La Padrona gli aveva concesso l’onore, il privilegio, di leccarle i piedi.
-“S…sul serio? Posso davvero…?”-
La Padrona gli calpestò la mano un’altra volta e gli sbatté lo stivale in faccia.
-“Sei sordo o cosa? Ho detto toglimi gli stivali e leccami i piedi, no? E allora datti una mossa!”-
Da dietro Tom avvertì i piedi calzati nei sandali di Silvia che punzecchiavano i suoi fianchi con i tacchi. In un'altra occasione avrebbe considerato anche quello un onore: Silvia era una bella ragazza, aveva dei bellissimi piedini e l’indole della dominatrice nata. Tuttavia, in quel frangente, per lo scrittore l’intrusione della padroncina rappresentava solo un inutile fastidio.
Insomma, la Padrona voleva che le leccasse i piedi, cos’altro poteva esservi di più importante? Era quello il coronamento delle sue aspirazioni?
Forse. Anzi, al bando i forse. Si, lo era.
Andassero al diavolo anche Silvia ed i suoi capricci da ragazzina viziata.
C’era la sguattera Alex per lei.
Fece scendere le cerniere degli stivaletti con dolcezza, tolse le calzature dai piedi della Dea e pose le mani sul pavimento affinché Vale potesse poggiarvi sopra le sue preziose estremità.
Poi prese a leccare. Prima il piede destro, poi il sinistro. Sulle punte, fra le dita. Coprì le piante di piccoli bacetti e insinuò la lingua nelle fessure fra le dita. Era come aveva sempre pensato: i piedi di Silvia erano belli, si, ma quelli di Vale… era piacevole persino averne in bocca il sudore.
Sperò che quel momento non dovesse avere mai fine.
Da sopra, intanto, la Padrona parlava con la sua amica.
-“Che ti sta facendo?”- chiese Silvia.
-“Sciocca ragazzina”- pensò Tom –“La Padrona ha ordinato che le leccassi i piedi. Cosa credi che stia facendo? La calzetta?”-
La Dea rispose per lei.
-“Lecca”-
-“Lo fa bene?”-
-“Mmmmsi! Sono più abituata alla lingua di Alex, ma ci sa fare. Gliene do atto”-
-“Come ci si sente ad avere persino uno scrittore di fama ai propri piedi?”-
-“Uno scrittore di fama?”- pensò Tom –“Non sono mica Umberto Eco! Però il complimento mi fa piacere. Grazie, piccola rompiscatole!”-
-“Oh, beh. Sai, tutti gli uomini, ragazzi dai dieci anni in su, anelano ad adorare i miei piedi. Non puoi immaginare quante e-mail ho ricevute in questi anni. E quante proposte! C’è chi darebbe non so cosa per lasciare una sola volta le proprie labbra sulle mie scarpe! In questo lo scribacchino è fortunato. Altri non avranno mai la fortuna che ha lui in questo momento”-
-“Pensi di liquidarlo dopo stasera?”-
-“Ma sì, perché gettarlo via così? Lo metterò in agendina con Alex e quell’altra cagnetta che ho trovato in vacanza…Patrizia mi sembra che si chiami…e con tutte le altre che ho collezionato nel tempo. Più avanti può darsi che lo riutilizzi”-
Sollevò un piede dalle mani di Tom e ne strofinò la pianta (ormai ben pulita dal sudore grazie al solerte lavoro dello schiavo) sulla faccia dello scrittore.
-“Hai sentito, schiavo?”- chiese.
-“Si, Padrona”- rispose lui, sollevando per un attimo la bocca dalle preziose estremità. E dopo aver dato il proprio assenso alla decisone della Padrona si chinò di nuovo e baciò con tutto il proprio sentimenti quei piedi meravigliosi.
Vale rise.
-“Bene, abbiamo finito di mangiare”- disse.
-“Andiamo in salotto”- propose Silvia –“Oppure direttamente a letto?”-
-“In salotto”- rispose Vale –“Ho notato che l’imbrattacarte, qui ai miei piedi, ha una bella videoteca ed un megaschermo. Vediamo se ha dei bei film e poi magari ne mettiamo uno”-
-“Bell’idea! E lui?”-
-“Lui sparecchia da bravo sguattero. E non appena avrà terminato di sciacquare i piatti ci seguirà e ci farà da sgabello. Ho voglia di stendere un po’ le gambe”-
-“Si, uno schiavo poggiapiedi, come la nostra Alex. E magari lo cavalchiamo anche un po’, così, tanto per digerire bene”-
-“Perché no? E’ roba nostra, giusto?”-
-“Si che lo è!”-
Vale strofinò ancora una volta i piedi sulla faccia dello schiavo.
-“E’ vero che lo sei?”-
-“Lo sono”-
La Padrona rise, si fece rimettere gli stivaletti e si alzò da tavola.
Le padrone guardarono il film sdraiate sul divano con i piedi nuovamente nudi appoggiati sulla schiena del servitore.
-“Allora facciamo così, qui a casa dello schiavo trascorriamo un paio di settimane d’estate”- disse Silvia.
-“Si, questa è una bella villa in montagna. E’ l’ideale per sfuggire all’afa. Ma non dimentichiamo che siamo vicine all’Abetone e questa è una località sciistica molto “in” durante l’inverno”-
-“Bè, a me che me ne viene? Tanto non so sciare”- disse Silvia.
-“Fa nulla. Una settimana bianca tutta spesata, vitto e alloggio gratis non si rifiuta mai. Vero, schiavo?”- chiese la Padrona, dando un calcetto sulla nuca dello scrittore.
“Vero che pagherai tu tutte le nostre piccole spesucce?”
-“Si, Padrona. Certamente”-
-“Stai attento a non viziarci troppo, che sappiamo diventare esigenti!”-
-“Tutto ciò che desiderate per me è un ordine, mie Signore”-
Avrebbe voluto rivolgere quella frase solo alla Padrona, purtroppo nella stanza era presente anche la sua amica.
-“E perché non invitiamo anche Francesca e le altre?”- propose Silvia.
-“Tutte le nostre amiche?”-
-“No, solo quelle a cui hai ceduto una volta o l’altra la tua schiava”-
-“Insomma le nostre compagne di giochi segreti”-
-“Si. Pensa in grande. Io, te e le altre servite e riverite come dee mentre la tua serva, la mia e lo scrittore si fanno in quattro per soddisfare i nostri desideri. E magari insegniamo anche a lui ad essere un cesso. Alex lo fa già e la mia sguattera è sulla strada giusta. Ed abbiamo anche altre schiave, non è vero?”-
Questa rivelazione diede un po’ fastidio al ragazzo, che non aveva previsto di avere la casa sommersa di padrone e neppure di avere concorrenti nel ruolo di servitore. E poi chi erano queste amiche di Vale? Tom sperò che non fossero fatte tutte della stessa pasta di Silvia perché la ragazza, benché fosse sua padrona e quindi un essere superiore e meritevole di ogni premura ed attenzione, si stava macchiando della non indifferente colpa di competere con la Padrona per il suo possesso. Colpa che, agli occhi dello scrittore, appariva alla stregua di un crimine.
Da quello che Tom riuscì a capire dai discorsi delle due ragazze oltre a Vale e Silvia vi sarebbero state altre cinque ragazze, cinque dominatrici ed almeno due schiave. In totale dieci persone. Non ci sarebbero stati letti a sufficienza neppure per le sole padrone, pensò Tom.
-“E poi facciamolo venire da noi per qualche giorno”- continuò Vale.
-“Da noi? E a far che?”-
-“Ragiona. Lo sguattero qui ha un sacco di tempo libero, giusto? E’ uno scrittore e stabilisce da solo quando lavorare e quando no. Bene, gli facciamo prendere un paio di settimane di vacanza forzata. Lo cediamo come schiavo ad una delle nostre amiche. Che si divertano anche loro a possedere uno sguattero ventiquattr’ore su ventiquattro e sette giorni su sette”-
-“Mah! Letizia e Federica vivono con i loro genitori”-
-“Ci restano Erica e Marta, no? Una di loro sarà sicuramente interessata”-
“Sarò venduto come un oggetto!”
Tom era esterrefatto. Questo non l’aveva preso in considerazione, davvero. Pensava che la sottomissione nei confronti della Padrona si sarebbe consumata leccandole i piedi e facendole un po’ da sguattero, ma questo andava ben oltre.
Di tanto in tanto la Dea strofinava i piedi sulla faccia dello scrittore, sul lato rivolto verso se stessa, ridendo compiaciuta delle idee che venivano in mente un po’ a lei ed un po’ a Silvia. A fine serata la situazione era questa: lo schiavo avrebbe dato casa a Vale ed alle sue amiche per la settimana bianca e per le vacanze estive e nel frattempo sarebbe stato il loro cameriere, il loro autista e leccapiedi. Avrebbe dovuto trascorrere un paio di settimane a casa di una certa Michela, anch’essa compagna di giochi della Padrona, nei giorni che Michela avrebbe stabilito. E, come ciliegina sulla torta, avrebbe dovuto iniziare a scrivere al più presto un libro sulla Padrona e sulla sua schiava, quella di nome Alex.
Stabilite le regole le padrone se ne andarono a letto. Lo schiavo ce le portò a quattro zampe sorreggendole sulla propria schiena, leccò i loro piedi un’ultima volta e baciò le natiche perfette della Padrona. Infine Silvia lo legò con una cordicella ad una delle gambe del letto. Lì fu lasciato durante l’intera notte.
Al mattino Tom fu svegliato da qualcosa che gli solleticava il viso. Aprì gli occhi e si accorse che dal bordo del letto, da sotto le coperte, spuntava una gamba. Il piedino raggiungeva il suo volto e l’alluce e le altre dita gli sfioravano maliziosamente le labbra ed il naso. Era un piedino elegante e ben modellato, quello della Padrona.
Lo schiavo non vide Vale, però. La Dea era ancora sdraiata sotto le coperte e la sua gamba destra, dal ginocchio in giù, era la sola cosa che si muovesse.
Baciò immediatamente il piede della Sovrana, che lì per lì, forse per la sorpresa si ritirò di qualche centimetro. Allora strisciò verso il letto per avvicinarsi un po’ di più ed il piedino si allontanò ancora fino a nascondersi sotto le lenzuola. Lo schiavo capì che la Padrona lo voleva si ai suoi piedi, ma al calduccio, nel letto. Infilò cautamente la testa sotto il morbido copriletto e raggiunse con le labbra le nobili estremità della Dea. Le baciò, le leccò con devozione.
La Padrona lo lasciò fare per qualche minuto muovendo le gambe e stiracchiando le giunture anchilosatesi un poco nel lungo e riposante sonno, infine lo allontanò con un calcetto.
-“Schiavo, sbrigati a preparare la colazione. Quand’è pronta torna qui ed avvertimi baciandomi i piedi”-
Tom andò, preparò la colazione più buona di cui fosse capace (non era abilissimo ai fornelli ma se la cavava) e ritornò in camera da letto. Si mise a leccare i piedi di Vale, come la Padrona aveva chiesto, finché un calcetto non lo allontanò.
-“Basta. Ora sveglia Silvia baciandole il sedere e non risparmiare la tua lingua”-
-“Obbedisco Padrona”-
Lo scrittore si accucciò sul corpo longilineo della padroncina, scostò le lenzuola e con molta delicatezza cominciò a baciare il suo sedere. Partì dalle natiche e si diresse pian piano verso il solco; solo a quel punto iniziò a leccare. Ciò piacque molto alla ragazza che sarebbe rimasta ferma per ore a godersi quello stato. Purtroppo Vale la esortò a muoversi e ad alzarsi. La colazione stava raffreddandosi.
Mentre le padrone mangiavano, lo schiavo, da sotto al tavolo, leccò loro i piedi e le scarpe e, al termine del pasto, le dominatrici si prepararono ad andarsene.
-“Bene, schiavo. Ci hai servite bene per essere la prima volta”- disse Vale.
-“Si, Padrona. La ringrazio”-
-“Posso quindi dirti che sei promosso a schiavo personale mio e delle mie amiche. Ci rivedremo presto”-
-“Si, Padrona”-
-“Baciami un’ultima volta le scarpe qui, sulla soglia della porta dove ci troviamo”-
Tom si inginocchiò. La Padrona sollevò un piede e lo posò sul suo collo, schiacciandolo a terra.
-“Ma dalla prossima volta inizieremo a usarti come gabinetto ed ancora non sai cosa ciò voglia dire. Una mia amica di nome Erica ti preparerà in tal senso”-
-“Si, Padrona. Come vuole”-
Vale si girò ruotando sui propri tacchi.
-“Bacia la suola delle mie scarpe ed i tacchi”-
Tom obbedì.
-“A presto”-
-“A presto”- ripeté Silvia.
-“A presto, mie Padrone, e grazie di tutto”-
Le padrone oltrepassarono la soglia della casa di Tom e chiusero la porta dietro di loro.
Padrone e Padroncine d’Italia, se siete curiose d’incontrare il Tom del presente episodio, desiderose d’approfittare di uno schiavo come quello descritto qui sopra, non esitate a farmi pervenire le vostre lettere all’indirizzo [email protected]
Vi aspetto numerose….
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16 years ago
tom,
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Daniela
Sembrava una serata come tante altre.
Con la propria auto, Daniela si era recata al ristorante che il gruppo di amici aveva scelto per passare la serata in compagnia. Si ritrovavano mediamente una volta al mese, e l'appuntamento era sempre presso un buon ristorante, poiché tutti amavano la buona cucina ed il buon vino, soprattutto se bevuto in compagnia.
Il gruppo di amici era formato da 11 persone, ma solitamente si ritrovavano in 7-8 poiché combinare la serata in cui tutti erano liberi da impegni era quasi impossibile.
Chi era iscritto ad un corso di ballo, chi per il corso di yoga, chi aveva un abbonamento a teatro e persino chi, come Antonio, aveva trovato chissà come e dove, un corso di astrologia indiana.
Il ristorante, quella sera, lo avevano scelto Giovanna e Federico. Avevano stabilito che a turno, ognuno scegliesse il ristorante, in una sorta di gara fra chi proponeva e faceva così scoprire la miglior cucina e il miglior locale della volta precedente. Un piccolo gioco che dava modo di schernire fino al mese successivo chi incidentalmente avesse fatto una scelta non fortunata. Ma era il loro modo di scherzare, di divertirsi, un po' goliardico, nonostante tutti avessero da tempo superato l'età universitaria.
Daniela, 33 anni, faceva parte dell'età di mezzo. La più giovane era Anna con i suoi 29 anni, il più vecchio, e per questo lo chiamavano scherzosamente "il saggio", Francesco, 44 anni.
Quella sera, per la prima volta, c'era Angela, un'amica di Marinella. Tutti i maschi del gruppo, sposati compresi, si erano premurati di presentarsi ed a nessuno era sfuggito il motivo del "caloroso" interesse che manifestavano. Angela, 31 anni, era molto bella e decisamente una di quelle donne che, già a prima vista, lasciano capire di avere molto da dire. Un fascino misterioso, pensò Daniela. E quale uomo non verrebbe catturato da quel fascino?
Si sedettero ed Angela scelse il posto proprio di fronte a Daniela. Accanto a lei Mario ed Alberto, due scapoli del gruppo, o meglio "liberi di stato" in quanto entrambi con un matrimonio alle spalle.
I due facevano a gara per essere cordiali ed interessanti, nei confronti di Angela. Daniela osservava ogni cosa e si divertiva a vedere come l'atteggiamento dei due amici fosse ben diverso dalle altre serate, in cui non era presente una possibile "preda". Sì, perché, ne era certa, questo era il loro pensiero.
Soprattutto Alberto la divertiva molto: quella sera irriconoscibile nei modi. Lo conosceva come una persona precisa, ai limiti della pignoleria. Sempre perfetto, un po' ipocondriaco, attento agli spifferi d'aria, all'aria condizionata, sempre con il suo "cashmere" indossato o a portata di mano, quasi fosse stato la coperta di Linus. Era una persona simpatica e per questo benvoluto da tutti, ed anche un bell'uomo, ma Daniela non aveva mai pensato a lui come maschio, anzi, pensare in tal senso, le procurava ilarità. "Ha appena 40 anni, ma sembra mio padre" era il pensiero di Daniela, ogni volta che lo vedeva così meticoloso, così pauroso, così vecchietto dentro. Qualcun altro, meno benevolo, ed in vena di pettegolezzi, ogni tanto si rivolgeva a lui dicendogli: "Caro Alberto, sei morto, ma nessuno te lo ha ancora detto…" Alberto rideva, qualche volta a denti stretti, ma tutto finiva con un brindisi.
Forse il bello di tutta la compagnia e della loro intesa è proprio il fatto che riuscivano a dirsi in faccia ciò che pensavano, senza alcuna volontà di offendere e senza che nessuno, di conseguenza, si risentisse.
Già a meta cena Daniela si era resa conto che Angela non stava ascoltando più di tanto i due amici, e che dava loro attenzione giusto quel tanto per non essere scortese. Ma essi continuavano nel loro pavoneggiarsi; Mario raccontando delle sue imprese sportive, Alberto della sua fornitissima biblioteca. Ma possibile, pensava Daniela, che gli uomini non si rendono conto di quando non stanno destando l'interesse di una donna?!
Angela continuava invece ad interessarsi a Daniela. Le aveva chiesto del lavoro, dei suoi interessi ed, entrando in confidenza con il dialogo, della sua situazione sentimentale; o meglio se era sentimentalmente impegnata. Daniela aveva risposto volentieri alle domande, trovandosi a suo agio nella conversazione e, tranquillamente, le aveva raccontato di essere single da un paio di anni, da quando cioè aveva chiuso la storia con il proprio compagno.
Era veramente affascinante Angela, aveva colpito anche Daniela, non senza una certa punta di invidia e gelosia, per la sua capacità di partecipare ai discorsi sugli argomenti più diversi. Sicuramente una donna che, nonostante fosse giovane, aveva maturato una certa esperienza, sicuramente anche grazie ai viaggi che aveva fatto per lavoro. E a chi non piacerebbe girare il mondo, nei luoghi più belli, spesata e retribuita per farlo… Aveva fatto l'accompagnatrice turistica, nei periodi estivi, mentre frequentava l'università, e poi, appena laureata, si era dedicata a tempo pieno a questa attività. Sicuramente aveva visitato più luoghi, conosciuto culture, persone, stili di vita, che tutte le persone del gruppo messe insieme.
E proprio sulle esperienze di viaggio si erano incentrati i discorsi fra Angela e Daniela. Anche quest'ultima amava viaggiare e aveva avuto la possibilità di visitare e conoscere diversi luoghi lontani.
La cena stava volgendo al termine, quando Daniela si accorse che Mario, il più disinvolto fra i due "falchetti" come li aveva ribattezzati quella sera, aveva passato un biglietto ad Angela. Sicuramente vi era scritto il numero di cellulare. Mentre infilava il biglietto nella borsetta Angela guardava Daniela, con un sorriso complice, sapendo che, in quanto donna, aveva già capito che nessuno dei due "falchetti" aveva suscitato un certo interesse.
Poco prima di alzarsi per uscire dal ristorante, Angela, rivolgendosi a Daniela le aveva chiesto se poteva riaccompagnarla a casa lei, che la cosa le avrebbe fatto piacere.
Usciti dal ristorante Angela, avvicinandosi all'amica che l'aveva accompagnata, disse: "Mi riaccompagna a casa Daniela, mi ha offerto un passaggio…"
Daniela, che nonostante stesse salutando gli amici, non aveva perso la scena e le parole di Angela, rimase un po' stupita di quell'affermazione, ma non ci fece caso più di tanto.
Angela non abitava molto lontano dal ristorante e così il tragitto fu relativamente breve e le due donne non ebbero modo di parlare molto. Fu così, che arrivate sotto casa, Angela le disse: "Ti va di vedere casa mia? Beviamo qualcosa e così pettegoliamo un po' sulla serata". Essendo sabato sera e non dovendo andare l'indomani a lavorare, Daniela accettò volentieri.
L'appartamento era ampio e ben arredato. Ovunque si poteva trovare una traccia dei paesi che aveva probabilmente visitato. Dai leggeri tendaggi della sala traspariva un'intera parete a finestra che lasciava intuire che tutta la stanza fosse molto luminosa. Tutto era molto sobrio, leggero; le tende, gli arredi, il tessuto dei divani ed i fiori un po' ovunque, davano una sensazione di vento primaverile. Un odore esotico permeava la casa, evidente l'uso degli incensi che Angela doveva adorare, considerando i porta incensi collocati un po' ovunque.
Ma la parte più graziosa, Daniela la scoprì appena entrata nel bagno. Un grosso piano con un grande lavabo incassato, occupava tutta una parete. A lato del lavandino un contenitore in vetro con ai bordi le foglie di una pianta acquatica ed al centro, come a formare una minuscola isola, delle candele galleggianti.
"Mettiti comoda" le disse Angela appena uscì dal bagno "Ora è il mio turno, mi do una rinfrescata veloce e mi metto più a mio agio".
Nell'attesa Daniela curiosò fra i libri, leggendo i titolo riportati nei dorsi, ed altrettanto fece con le videocassette ordinatamente collocate nel vano vicino al televisore. Cosa legge e che film vede una persona sono una buon indizio per scoprirne la personalità.
Passarono pochi minuti ed Angela uscì dalla stanza da bagno, in accappatoio, per svanire in quella che doveva essere la camera da letto. Qualche minuto e ne uscì; aveva sciolto i capelli che adesso le arrivavano a coprire abbondantemente le spalle, indossato una di quelle sottovesti (nera, due sottilissime spalline, molto corta).che si usano anche come vestitino da casa o camicia da notte, i piedi nudi.
Angela versò del rum in due bicchieri, ne porse uno all'amica, ed entrambe si sedettero sul divano. Daniela non poté fare a meno di notare che il seno di Angela, anche se ora era senza reggiseno, non aveva minimamente mutato il suo aspetto, anzi, sembrava perfino essere ancora più sodo di quanto si potesse immaginare prima, quando era contenuto nella biancheria intima, sotto alla maglia che indossava. Ma soprattutto osservò come i capezzoli erano tesi fino a tenere leggermente sollevata la sottoveste dal seno.
Daniela si aspettava che l'amica iniziasse a parlare della serata, delle sue impressioni sul gruppo di amici e soprattutto sui due "falchetti", invece Angela non disse nulla, ma avvicinandosi leggermente, con una mano le sfiorò i capelli, li accarezzò a lungo, giocandoci con le dita,
a volte sfiorandoli delicatamente, a volte prendendoli in modo più deciso.
Daniela assaporava, non leggendovi nulla di strano. Ricordava quando il suo ex-compagno indugiava a giocherellare con i suoi capelli, dopo che avevano fatto l'amore, ma lui era appunto il suo compagno.
Fu quando Angela, avvicinatasi ulteriormente, cominciò a baciarle l'orecchio, che una vampata di calore la assalì. Si sentì paralizzata, non capiva… Non capiva la reazione del proprio corpo, non capiva perché lasciava che una donna le stesse baciando l'orecchio ed ora, con una mano le sfiorava il seno, e soprattutto non capiva quella sensazione che tutto intorno stesse girando, non capiva perché sentiva i battiti del cuore nelle tempie, il viso ustionante, come quando si trovava esposta ai raggi del sole su di una spiaggia tropicale.
Non capiva tutte le sensazioni che stava provando, le emozioni, del tutto simili a quelle che provava quando a toccarla era il suo uomo, per comunicarle di voler fare l'amore, ma ora non era il suo uomo, era una donna a farle provare quel piacere.
Non poteva fraintendere, Angela non stava giocando o scherzando. Non le era mai capitata una situazione del genere, ma non era stupida per non capire… Forse anche il disinteresse di Angela verso i suoi amici maschi, aveva un senso con quanto stava accadendo…
Angela intanto aveva iniziato a slacciarle i bottoni della camicia. Daniela non portava il reggiseno e sapeva che appena sbottonati i primi bottoni, il suo seno sarebbe stato visibile, offerto alle attenzioni della donna, che sicuramente ne era cosciente e già stava assaporando quel momento magico, intimo.
Come le slacciò l'ultimo bottone e con la mano scostò delicatamente i lembi della camicia, Daniela ebbe la sensazione che il suo seno si fosse liberato da una stretta fasciatura che lo costringeva. Sentiva che i capezzoli erano turgidi e se ne vergognò. Angela intuì il suo imbarazzo e la tranquillizzò, dicendole "Stai tranquilla piccola, rilassati… siamo fra donne", mentre iniziava ad accarezzarle il seno.
Ma proprio perché erano due donne era il motivo del suo imbarazzo, oltre al fatto di sentire il proprio sesso umido come non mai, anelando alla speranza che Angela non lo scoprisse. Ma forse l'amica, questo già lo sapeva. Sicuramente per lei non era la prima volta che stava accarezzando intimamente un'altra donna, ed a Daniela ciò era ormai ben chiaro.
Con la lingua iniziò a disegnare un percorso sul corpo di Daniela. Dapprima il collo, fino sotto il mento, poi lentamente, ma inesorabilmente scivolò fino ad un seno, e da qui al capezzolo. Con le mani fece scivolare le spalline della propria sottoveste lungo le braccia, lentamente, fino a sfilarle. Daniela non poté non osservarle il seno nudo, e anche se non aveva nulla da invidiarle, la vista di quel seno, in quella particolare situazione, la eccitava incredibilmente. Un istante dopo Angela le prese la mano e la appoggiò sul proprio seno, fu allora che Daniela provò un sottile ma intenso piacere, che immediatamente si manifestò con una sensazione di calore che, partendo dal proprio sesso, si diffuse in tutto il corpo.
La testa ronzava, il respiro sembrava mancarle da un istante all'altro, ma si sentiva sempre più eccitata, addirittura inebriata, ubriaca, di desiderio e piacere. Era consapevole che Angela sapeva benissimo cosa lei stesse provando, e questo le creava un ulteriore imbarazzo, anche se, più le attenzioni dell'amica si facevano marcate, decise, intime, più tutta la situazione sembrava assumere dei connotati di normalità. Il piacere che stava provando, l'emozione di nuove sensazioni, il corpo che sempre più desiderava essere toccato, accarezzato, sfiorato da quelle sapienti mani, il sesso che le mandava evidenti segnali di piacere, erano una vera e propria scarica di adrenalina.
Angela si staccò un momento da lei, per sfilarsi completamente la sottoveste, si avvicinò e si mise a cavalcioni su di lei, appoggiò i propri seni a quelli di Daniela ed iniziò a strofinare i capezzoli, gli uni contro gli altri.
Lentamente prese a mordicchiarle le labbra, mentre, con i propri capezzoli, continuava a stuzzicare quelli dell'amica, poi con la lingua disegnò più volte il contorno delle labbra. Daniela era ormai totalmente in preda al piacere ed all'eccitazione. Non si poneva più alcuna domanda, lasciava che il proprio corpo si abbandonasse e le trasmettesse ogni sensazione, ogni impulso e non ebbe alcuna reazione quando l'amica le sfilò delicatamente la gonna.
Istintivamente socchiuse la bocca ed Angela, che aspettava un segnale di disponibilità, continuò a disegnare con la lingua, ma adesso il disegno non era più circolare, ma aveva assunto la forma di una spirale, fino ad accentrarsi ed incontrare la lingua. Entrambe manifestarono, con un prolungato bacio, il reciproco desiderio. Daniela aveva ormai eliminato ogni difesa ed appena l'amica le tolse il perizoma e le toccò la clitoride, ebbe quasi immediatamente un orgasmo violento.
Angela si spostò da quella posizione e si mise in terra in ginocchio, davanti a lei che, sul divano, a gambe divaricate, stava ora offrendo tutta se stessa. Cominciò a baciarle l'interno delle cosce, avvicinandosi delicatamente ma inesorabilmente al sesso di Daniela, che ora stava gemendo di piacere e fremendo in ogni parte del corpo. Con la punta della lingua si fece strada fra le grandi labbra, poi fra le piccole fino a raggiungere il punto più ambito per procurarle in breve tempo un secondo orgasmo che manifestò con tutta la voce che aveva, in un urlo roco, quasi maschile. Angela fece per allontanare la bocca da quell'insieme di odore meravigliosamente acre e pungente degli umori che emanava il sesso di Daniela, ma quest'ultima glielo impedì, afferrandole con entrambe le mani la testa e premendosela quasi a volerla fare entrare. Angela non si oppose a quell'invito e continuò facendola godere ancora due volte, prima di salire a sua volta sul divano, ed offrire il proprio sesso alla bocca dell'amica.
Daniela non era più cosciente, totalmente posseduta dal piacere, dalla voluttuosità e dal desiderio. A pochi centimetri da lei il sesso, completamente depilato della donna, sembrava ancora più nudo, più esposto ed invitante, senza la piccola barriera di peli a protezione. Raggiunse la clitoride con la lingua, ma fece fatica a mantenere il contatto, perché Angela aveva ripreso a leccarla e le sembrava ormai di impazzire, non riuscendo più a contare gli orgasmi che aveva, ma, sia pure a fatica, riuscì a non perdere il contatto ed assaporò il nettare che cominciava a sgorgare sempre più abbondante. Esplorò ogni parte, le mordicchiò le labbra, succhiò la clitoride e continuò fino a quando Angela sprofondò con il viso nel sesso di Daniela, iniziò a tremare in ogni parte del corpo, come fosse attraversato da una scarica elettrica, e lanciò una serie di urla liberatorie. Furono l'evidente segnale che anche lei aveva raggiunto l'estasi.
Il canto degli uccelli le svegliò all'alba. Erano abbracciate, nude, pelle contro pelle, mentre le prime luci illuminavano debolmente la stanza.
"Ti preparo un caffè" disse Angela alzandosi. Daniela la osservò mentre camminava verso la cucina. Tornò poco dopo, con un vassoio e due tazze di caffè, il cui aroma si era immediatamente diffuso nella stanza, mescolandosi all'intenso odore di sesso che vi regnava.
Sorseggiarono lentamente il caffè, mentre si guardavano negli occhi, senza dirsi alcuna parola.
Daniela si alzò, si avvicinò all'amica e con le labbra le sfiorò la bocca. Angela l'aiutò a rivestirsi, ma rimase nuda, "Adoro girare nuda per casa, sentire la pelle a contatto con l'aria", disse. Accompagnò l'amica alla porta e, accarezzandole una guancia le chiese: "Ti vedo ancora?"
Daniela non rispose, si incamminò verso le scale, seguita con lo sguardo da Angela che si era appoggiata all'uscio di casa.
Prima di scomparire alla vista dell'amica, si voltò, si fermò un istante e rispose: "Credo proprio di sì".
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16 years ago
sogiapi,
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Quello strano viaggio in treno
Proprio uno strano viaggio... Sono un ragazo di 25 anni, studente universitario e pendolare in treno per la necessità di spostarmi a Trieste, mia sede universitaria. Questa primavera, verso metà Marzo, una domenica sera come molte altre mi dirigo alla stazione di Treviso per prendere il solito convoglio. Giunto in anticipo mi dirigo tranquillamente verso i bagni per darmi una sciaquata. giunto nel bagno mi pongo davanti alll specchio e faccio uscire l'acqua dal lavello, quando mi accorgo attraverso il riflesso sullo specchio che dietro di me c'è qualcuno sulle toilette a muro che armeggia qualcosa.... Incuriosito mi giro e vedo che è un signore sulla 50° che si masturba...la cosa non mi sconvolge e anzi mi incuriosisce. Fingo di dover piscare e mi avvicino all'uomo. inizio a osservarlo. se ne accorge. Gli piace. Allora con fare conpiacente gli faccio un cenno con la testa ad indicare i wc con la porta e lui subito ci si scaraventa. Lo seguo e chiudo la porta. Siamo con il cazzo i mano uno dell'altro nel bagno. Iniziamo a toccarci. Lui viene subito. Io poco dopo. Esco, mi lavo le mani, torno al binario e prendo i treno. Era una situazione strana, quell'esperienza anzichè scaricarmi mi aveva riempito ancor di più i ormoni e di voglia... Percorro tutta la carrozza finchè arrivo in quella con le cabine separate e chiudibili. Guardo in ogni cabina chi possa esserci e ne valuto le chans di accoppiamento. Eccola. Una ragazza staniera,sud-americana dalla carnagione, si sta truccando ed è vestita parecchio in modo succinto. Entro subito e richiudo la porta dietro di me. Sistemo i bagagli e saluto la signorina che subito ricambia con un bel sorriso. Mi siedo quasi di fronte a lei e la osservo. Lei si specchia e non bada a me quindi scruto. Ha una bella mini gonna gialla attillata e degli stivaletti viola, una maglia scollata bianca e orecchini viola. Si accorge che la guardo e sorride...allora parto con i complimenti! Lei ricambia e io mi sposto a sedere vicino a lei. Allor con tutto il mio stupore mi rivela una cosa inpensata... sono trans..... Non mi scandalizzo nuovamente e come fosse normale allungo una mano e la faccio fermare proprio sul suo cazzo. Lei non mi ferma e anzi sembra apprezzare e allora io scosto la gonna e faccio uscire allo scoperto il suo bell'uccello mulatto che con foga inizio subito a leccare e mordere.Lei vuole ricambiare ed inizia a slacciarmi i pantaloni finchè non fa uscire anche il mio cazzo, allora si avvicina e lasciandomi suchiare ancora il suo, lei si rifà sul mio.. Ora sto facendo un 69 in treno con un trans. Andiamo avanti parecchi minuti finchè lo speeker non annuncia la fermata successiva. Stupendo. Il viaggio finisce e io finalmente raggiungo Trieste come fosse successo niente.
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16 years ago
Solare08,
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Capitolo 11-12-13
CAPITOLO XI° L’INIZIAZIONE
Non sapeva quale maestra avessi avuto, come mi fece notare una volta Giovanna, mi ricordo che dopo alcuni giorni dalla proposta di Elena d’iniziazione, telefonai stuzzicata alla Giovi per riferirle che accettavo e di farlo sapere alla ..padrona, lei fu molto contenta, della mia scelta, e mi confidò che non me ne sarei pentita!
Nella tarda serata ricevetti una telefonata da Cin, da adesso era la mia interlocutrice,
mi disse di farmi trovare puntuale alle ore 19 del sabato successivo a casa di Giovanna che sapeva lei cosa fare! Rimasi sulle spine e divorata dalla curiosità per due giorni, poi alla fine mi preparai per la mia prima prova, mi vestì molto sobria, non avendo avuto ordini a riguardo, una camicetta, un paio di jeans, e dei sandaletti con un po’ di tacco! Alle diciannove in punto ero suonavo a casa della Giovi, lei mi aprì molto gioiosa nel vedermi, e senza nemmeno fammi entrare mi baciò sulla bocca, era vestita da lavoro, mi fece accomodare nel suo bagno, dicendomi che dovevamo sbrigarci, la padrona sarebbe passata a prendermi tra un ora e mezza, io allora chiesi: - per fare cosa dovevamo sbrigarci?
Giovanna prontamente mi rispose che aveva ricevuto un borsone con tutto quello che dovevo indossare e che le era stato ordinato di truccarmi come la signora aveva espressamente richiesto!
Mi fece spogliare nuda, e togliere ogni oggetto personale, anelli, orecchini, orologio, percepii in lei una voglia soffocata di avermi, ma aveva degli ordini da eseguire!
Cominciò scrutandomi il corpo, e guardando accuratamente i miei peletti, poi fece della ceretta di aggiustamento solo in pochi punti, l’avevamo fatta la settimana prima!
Passo a laccarmi le unghie dei piedi e delle mani un rosso acceso, molto volgare, poi passo alle labbra, matita di contorno scura, …...rosso acceso anche lì, esclamai, ma così sembro una troia da strada! Brava mi disse Lei, ora hai capito!
Cercai di chiedere di più, ma lei mi pregò di non chiederle oltre!
Occhi marcati, una lunga parrucca rossa, girandomi intorno, esclamo perfetta, non manca nulla! Passo al vestirmi, una gonna rossa di pelle che non copriva il mio culo nudo, degli stivali bianchi alla coscia, morbidi, che fasciavano le mie gambe, una camicetta annodata davanti con molta, ma molta scollatura!
Una borsetta, piccolina in tono con la gonna piena di preservativi ed una confezione di crema lubrificante, stupida chiesi ancora, ma Giovanna fece finta d non sentirmi!
Avevamo appena finito che squillo il citofono, parlò un attimo e m’invitò a scendere in strada dandomi una calorosa pacca sul culo, penso per incoraggiamento!
Feci quelle poche scale, e già mi sentivo in forte imbarazzo, trovai davanti al portone Cin che mi aspettava, vestita da maschietto, con una giacca leggera e pantaloni, scarpe chiuse e basse, capelli raccolti, i suoi seni non si notavano, sicuramente compressi in una fasciatura coercitiva. Mi fece strada sino ad una grossa macchina dai vetri oscurati, aprì lo sportello e seduta dietro c’era lei, Elena con cannottierina e pantalone largo il tutto di seta chiara, ballerine nere, mi disse : - Ripensamenti? Feci no con la testa, allora lei mi fece cenno di entrare!
L’ asiatica si mise alla guida, e solo al suo cenno partì, Elena mi guardò, apprezzando il lavoro fatto da Giovanna, sei una porca troia, esordì!
- Ora mentre andiamo ti bendo per non farti vedere dove ti porto, ed intanto ti spiego, mentre la grossa macchina procedeva veloce lei con voce molto tranquilla mi disse che avrei dovuto provare una nottata da zoccola, che avrei dovuto accettare i clienti di ogni età ed estrazione sociale, che non avrei mai dovuto dare un diniego, avrei dovuto far alzare i cazzi mosci con la bocca vestirli con il preservativo e farmi scopare, avrei accettato proposte di pompini a quindici euro e scopata completa a trenta, sino alle tre del mattino! Indosserai un microfono collegato con un ricevitore dove io potrò sentire come ti comporti!
Mi venne subito in mente, dove poterlo collocare, e glielo feci notare, lei con aria arrogante, mi riprese dicendomi che lo avevo già indosso nel risvolto della mia gonna nella cintola!
Mi tolse la benda e guardandomi intorno a vidi un larga strada con grossi marciapiedi, era periferia, c’erano decine di prostitute e tante macchine che si fermavano, mi disse di non rivolgere la parola con nessuna, mi fece vedere il mio posto di….lavoro dicendomi che il protettore del zona era una sua conoscenza che era stato avvertito e che non avrei subito violenza , quantomeno dalle sue zoccole!
M’indicò, dove andare dopo che fossi montata in macchina del cliente, un parcheggio poco vicino scarsamente illuminato e dove tutte portavano i clienti a scopare. L’ultima cosa che mi chiese fu se avessi voluto continuare, annui, con molta preoccupazione, ma mollare prima di iniziare mi faceva sentire una stupida!
Mi aprì lo sportello, appena scesa l’auto ripartì velocemente abbandonandomi su quel marciapiede da sola, dall’orologio dell’auto avevo potuto vedere l’ora erano le ventuno e quindici, mancava tantissimo alle tre!
Mi misi sotto il lampione vicino al ciglio del marciapiede, parecchie macchine con più di una persona mi accostarono, facendomi elogi non troppo ripetibili, in tanti chiedevano le tariffe, alcuni se davo anche il culo, ed in moltissimi se lo avessi fatto senza preservativo erano disposti anche a raddoppiare la tariffa!
Non davano il tempo neanche di rispondere che ripartivano divertiti!
Le altre mie ………colleghe si affacciavano, dai finestrini, nelle auto degli avventori, non capì mai di cosa potessero aver parlato, ridevano, bevevano, per lo più erano dell’est, moltissime Rumene, mi accorsi di essere l’unica italiana! La voce si sparse tra i ……clienti, cominciai ad avere un codazzo notevole di auto, con , adesso, proposte molto più porche, cominciai a divertirmi e a rispondere a tono! –“A bella ce fai lo sconto comitiva? Tutta tua quella roba? E dai che te ce godi! Almeno faccela vedè!!
Mi alzai leggermente la gonna, e udì un boato, allora mi girai di culo piegandomi un po’ in avanti, un ovazione, mi stavo divertendo ed eccitando, quell’esibizionismo volgare faceva parte di me. Elena me lo aveva fatto conoscere, andai avanti per una mezzora a distribuire baci, occhiolini e linguacce non troppo caste, e a farmi scrutare, poi il panorama cambiò notevolmente, ora le auto con i ragazzi erano scemate e vidi alcune delle mie…………….compagne di lavoro che dopo breve trattativa venivano caricate per tornare dopo un po’!
Mi si avvicinò una vecchia bwm bianca, avevo notato che aveva già fatto molti giri e aveva rallentato in prossimità di ogni puttana, da me si fermò, e mentre il finestrino andava giù, il mio cuore saltò in gola, era il mio primo cliente! Domanda di prassi:
-Quanto vuoi?
Non stavo nella pelle a dare quella risposta:
-quindici bocca, trenta scopata!
-mai sei Italiana, sei l’unica!
- si sono Italiana!
- dai monta, che ti faccio scopare!
Montai, e mentre gli stavo per indicare il posto dove andare, mi fece segno di saperlo, e m’infilò una mano tra le cosce! Acconsentì, volevo fare l’esperta!
Appena arrivati, accese la luce interna, era un maturo uomo sulla sessantina, non bello, capelli bianchi, stempiato, molto coatto, pensai tra me e me, ma guarda con chi devo cominciare!
Reclinò il suo sedile, e alzò le braccia, capii che dovevo fare tutto io, gli sbottonai i pantaloni, poi rinvenni un attimo e gli chiesi i soldi, con aria di sufficienza borbottando che non c’era più fiducia nel prossimo prese il portafogli e mi diede il pattuito, si rimise in posizione, abbassai la chiusura lampo, e tra le gambe aveva un coso moscio, lo toccai, ma nulla, vedendo la sua testa nella macchina davanti sparire tra le gambe del suo……cliente , capì che dovevo farglielo alzare io con la bocca!
Presi un preservativo dalla mia borsa, trattenni il fiato, e mi chinai su quel cazzo moscio! Come lo ebbi in bocca sentì un sapore sgradevole, amarognolo, e annusandolo puzzava, di sudore, e altre schifezze, era buio e non potevo vederlo, ma in bocca sentivo della roba schifosa! Dai, mi disse lui, sono già alla seconda stasera, datti da fare! Capì cosa fosse quel sapore sgradevole e quella robaccia in bocca, aveva sborrato da poco, sperai in un condom, e aveva avuto contatti con qualche schifosa sorca! Insistetti cercando di non odorare, anche se le mutande erano appiccicose e puzzavano, avevo voglia di vomitare, ma improvvisamente si alzò, gli infilai velocemente il profilattico, e gli montai sopra, non prima di aver spalmato abbondante cremina sulla figa, presi il suo coso e lo infilai dentro, lui inizio a fare i complimenti e a dire tante altre cose che non capii, io mi cominciai a muovere subito, ma lo stronzo era venuto da poco, e ci misi almeno quindici minuti, e dovetti dirgli una marea di cavolate, del tipo sei il mio amore, come mi scopi tu non ci riesce nessuno, e sentendo che lo facevo godere continua a parlargli del suo splendido modo di prendermi, alla fine venne ed urlai anch’io per fargli piacere, mai sono stata più falsa, mi scansai da sopra, lui prese dei fazzolettini e si asciugò, passandoli anche a me, mi chiese il mio nome, risposi Luana, faceva tanto mignotta!
Mi chiese se mi avesse ritrovata lì, gli dissi che c’ero tutte le sere! Mi riaccompagnò al mio lampione, dove salutandolo gentilmente ripresi il mio posto! Avevo una boccaccia schifosa, avrei voluto lavarla con un disinfettante!
Ad aspettarmi c’era già un’altra auto, pregai che volesse solo scopare e che avesse il cazzo dritto, fui esaudita, tornata con la figa che cominciava ad arrossarsi e a farmi male altre macchine, mi feci almeno cinque scopate in meno di due ore!
Con almeno un assaggio si e uno no di cazzo!
Poi dopo l’ultima ormai circa le 23,30 ebbi un attimo di relax, le auto diminuirono, e molte rallentavano, ma nessuna, per mia fortuna si fermò, passai la mano sulla topa, era un miscuglio di crema e lubrificante dei preservativi, ed avevo le pareti gonfie ed irritate, mi prudeva e bruciava, l’asciugai con dei fazzoletti tamponandola leggermente!
Passò almeno un’altra mezz’ora prima che una macchina si fermò, erano in quattro, e mi chiesero se a turno avrebbero potuto farlo, dissi di no, allora insistettero, e alla fine mi offrirono anche più denaro, volevano giocare, non sapevo cosa dire, come comportarmi, poi alla fine accettai, erano ragazzi giovani, mi diedero subito duecento euro, ma non vollero andare al parcheggio, mi portarono in prato lì a pochi metri, scesero, e invitarono anche a me a scendere dall’auto, poi mi proposero di abbreviare i tempi, mentre spampinavo uno, l’altro da dietro mi prendeva nella figa, non mi parve una cattiva idea, accettai, vollero che sfilai la gonna completamente, accettai, poi uno di loro si mise con il sedere poggiato all’auto e l’altro mentre io mi chinavo per prenderglielo in bocca mi prendeva non dopo aver infilato il preservativo nella fica, con i primi due andò benissimo, mi sborro in bocca quasi subito mentre l’altro venne nella mia figa urlandomi …-prendi sporca zoccola, godi troia ecc. ecc. ormai, capì, che gli insulti erano un modo per ….apprezzare la scopata!
Con gli altri due ebbi dei problemi, quello che doveva prendermi da dietro nella fessurina, aveva cominciato ad offrire altro denaro per avermi nel culo, io non volli saperne, ma mi trovavo, come una stupida con quattro uomini da sola e neanche al solito posto dove avevo scopato sino all’ora, ma più isolata, comincio ad insistere pesantemente, era brillo, aveva bevuto non poco, poi mi disse con voce incazzata .- hai due possibilità o ti prendi altri cento euro e mi fai fare il mio comodo nel tuo buco del culo, altrimenti t’immobilizziamo e te lo prendo lo stesso a gratis!
Non avevo molta scelta, mi sottomisi ad essere sodomizzata per soldi, gli misi io il profilattico dopo averglielo succhiato per un po’ poi mi accucciai sul cofano dell’auto, e in cremato il buco del culo presi il suo cazzo in mano e lo guidai sino all’ingresso del mio foro, appena lo sentì che mi poggiava contro cercai con movimenti del corpo di far passare almeno la cappella nello sfintere, ma lui spinse improvvisamente, sentì uno strappo, poi lo sentii nella pancia, emisi un urlo che fece eccitare il mio cliente e comincio a sbattermi con tutta la forza che aveva, l’altro mi mise il suo cazzo in bocca divertito ed eccitato, sentivo solo dolore, mi bruciava il culo, poi lo sentì esplodermi dentro e le contrazioni mi lacerarono la cavità anale, prima che si sfilasse mi sculacciò soddisfatto, mentre io ormai non capivo nulla di quello che stava accadendo, mi venne anche il compagno in bocca, ed io sputai quella sborra calda, quando sfilò il suo cazzo dal mio culo il mio sfintere si era così chiuso che scivolò fuori dal preservativo che mi rimase conficcato nel culo!
Ripartirono lasciandomi lì dolorante, dovevo tornare al mio posto di…lavoro a piedi, non era molto distante, ma dovevo camminare a gambe larghe, quella, chiamiamola, “variazione sul tema” mi aveva distrutto, mi chinai e pisciai, mentre sfilavo quella plastica dal mio culo, era insanguinata, passai il dito sopra il buco, avevo le emorroidi fuori e gonfie, ed ero sporca di sangue, mi aveva devastato!
Rinfilai la gonna che trovai in terra e lentamente mi diressi sotto al “mio” lampione!
Le altre puttane mi guardavano e ridevano, avevano capito cosa mi fosse successo, una si avvicinò e mi diede una pomata, e mi disse di spalmarla dove mi faceva male, bene, ringrazia, e riempito il palmo la passai dalla figa sino nel culo, mi faceva male tutto!
Dopo poco arrivò l’auto di Elena, mi accosto e aprendo lo sportello, mi fece salire dicendomi che per questa sera poteva bastare, a quelle parole rimasi terrorizzata, ci sarebbe stato anche un continuo?
Mi portò in una casa vicino il mare, dove ci fece scendere a me e a Cin, -ci penserà lei a rimetterti in sesto, io devo andare, questa sera sei stata brava, vediamo come andrai nei prossimi giorni, e detto ciò ripartì lasciandomi alle cure della geisha!
CAPITOLO XII° LA VICINA
Questi ricordi mi erano riaffiorati alla mente nel momento di riposo che mi era stato concesso dal mio carceriere, per essermi comportata……bene, con il maschietto della numero tre, ero al buio sulla mia branda con la catena al collo, la porta tra me e lui era ancora aperta perché sentivo nitidamente i suoi lamenti! Poi quello che mi fece risvegliare fu proprio la mancanza di questi, forse mi ero addormentata e non avevo sentito il passaggio che si richiudeva, ma sentì nitidamente il rumore di quello che si apriva dall’altra parte della stanza, la “Voce mi stava mettendo in contatto con l’altra vittima la numero due!
-vediamo se con una donna sai farmi eccitare come con un maschietto, m’incitò l’aguzzino!
Si accesero le luci, m’infilai in quel passaggio angusto con i piedi che ormai m facevano lacrimare, ed entrata nella stanza la trovai nella posizione in cui l’avevo vista nel monitor, era scura di carnagione capelli lunghi neri, e figa non rasata, aveva peletti anche sul buco del culo, una pelle liscia e tirata, un culo grosso ma sodo, e gli doveva costare rimanere in quella posizione e vederla scendere su quel cuneo che le apriva la passera era eccitantissimo!
Ai suoi piedi la “Voce” aveva messo un carellino, tipo quelli ospedalieri, con molti oggettini sopra che non solo stuzzicavano la mia fantasia, ma che mi ricordavano momenti piacevoli della mia iniziazione!
Le girai intorno, e spinsi con una mano sul suo sedere sino a mandarla sopra il cono, era eccitantissimo vederla mentre si dimenava con la figa che si apriva lentamente, per poi bloccarsi appena le apriva la vulva esageratamente, e la forza che ci metteva per tenersene staccata, e mantenere il suo equilibrio in punta di piedi!
Anche lei con il tubo in bocca che gliela teneva aperta emetteva suoni gutturali incomprensibili.
Pensai che avesse la gola secca e che dovevo bagnargliela, presi un irrigatore di quelli per il clistere, ce ne erano più di uno sul ripiano del carrello scelsi quello a sacca con il tubo che terminava con un rubinetto, misi la sacca tra le mie gambe e , accucciandomi, ci pisciai abbondantemente dentro, poi sfilai la cannula con il rubinetto, lasciando solo il tubo di gomma morbida tenendolo piegato per non far uscire la mia pipì, lo comincia ad inserire nel tubo che usciva dalla sua bocca, sino a quando non la sentii contrarsi per i forzi di stomaco, allora aprì, o beveva o si strozzava, dopo il primo istante di smarrimento iniziò a deglutire velocemente, sino a bere tutto quel mio pisci caldo!
Nel frattempo, presa da quella valanga di caldo liquido che le irrorava la gola si lasciò cadere sul cono, e vi rimase ormai stanca, le sistemai le labbra della figa ai lati del legno e guardai il suo spacco aperto tra quei peli neri e ricci, era stondato dalla forma del legno ed eccessivamente aperto, non toccava la base, ma almeno una decina di centimetri gli spalancavano la passera!
Dal tubo uscivano energici suoni che stavano ad indicare che non fosse molto piacevole la posizione, infatti riconquistò la sua posto alzandosi faticosamente sulle punte dei piedi, tremolante !
Mentre mi carezzavo la figa eccitata, pensai di farle un clistere, le bagnai il buco leccandoglielo, i suoi peli mi solleticavano la lingua, sputai sul buco aprendolo con le mani, sino a sincerarmi, infilandole un dito, che il canale fosse umido!
Percepivo il suo lamento mentre scivolava dalle punte sui talloni e s’impalava su quella “lancia “!
Frugai sul carrello e presi un irrigatore medico, uno strano a attrezzo che serviva per permettere di fare lastre e perciò per far trattenere il liquido dentro, era costituito da in beccuccio, e una pallina subito sotto, che collegata ad una pompetta si gonfiava impedendo che il tutto uscisse dall’ano, e chiudendo il rubinetto a monte anche tutto il fluido potesse venire fuori!
Lo inserire delicatamente, ma era lungo, compreso il palloncini, ora sgonfio, almeno una ventina di centimetri, ed era stata lubrificata solo dal mio sputo e solo in superficie. Avanzai lentamente, ripensando a come invece mi avevano traforata a me quando avevo dovuto fare la troia, ma non cambiò nulla la ragazza si agitava cadendo sul cono e aprendosi la figa, gli spalancai le chiappe e con un colpo deciso infilai almeno la metà, s’irrigidì, e emise suoni violenti, non sapeva la poverina che stava solo per iniziare il suo tormento! Aspettai un paio di minuti tenendolo pigiato nel suo culo, che cercava di evacuarlo, il beccuccio, poi inizia a pompare, una, due, tre, comincio a dimenarsi, quel palloncino gli allargava l’intestino da dentro, e sicuramente le ricordava lo speculum motorizzato che le aveva dischiuso il perineo! Provai a tirare indietro il beccuccio dal tubo che fuoriusciva dal suo culo, ma non veniva, allora per scrupolo detti un ‘altro paio
di pompate, vedendola contorcersi, per quanto potesse, e mi misi al lavoro!
Ero grondante, mi piaceva vedere una femmina con la sorca aperta la coda come una cagna nelle mie mani, impossibilitata ad ogni movimento, pensai alla mia signora ad Elena, a come poteva eccitarsi, ed alle sue……cagnette Cin e Giovi, ed ora anch’io, come avessimo appreso il divertimento, e l’eccitazione nel …..possedere, mi chiesi se quello di Elena fosse un dono di natura o anche lei avesse avuto una maestra!
Cominciai a toccarmi, prima portavo la mano sopra, poi intingevo le dita in profondità, uscivano fradice della mia voglia! Cominciai eccitatissima a cercare il contenitore, era lo stesso dove avevo fatto pipì, mi serviva un altro liquido, ora non mi scappava, trovai delle bottiglie, non lasciate a caso, nel ripiano inferiore del carrello una d’ acqua, una di camomilla, una di sapone liquido!
Versai nel contenitore camomilla e sapone liquido in eguali parti, poi vidi un asta telescopica che usciva lateralmente dal carrello, la alzai, e ci appesi la sacca dell’irrigatore colma dal miscuglio, aprì il rubinetto, la mescolanza che avevo fatto iniziò presto ad irrorare il ventre della giovane che si contorceva emettendo latrati. M’interruppi, a metà, sapevo che poteva prenderne ancora, ma gli carezzai il ventre e sentendo che brontolava, capì che le stava entrando in tutte le piegoline dell’intestino, continuai a carezzarlo mentre lei cadeva con la figa sul cono, ed io eccitatissima godevo toccandomi, avrei voluto farmela leccare, o farmelo mettere dentro, iniziai a venire mentre le accarezzavo i neri peli del pube e li tiravo verso il cuneo! Poi sentii impercettibilmente che lei si lasciava scivolare dalle punte verso il basso e oscillava in avanti, si stava masturbando sul cono, si alzava e si rilasciava facendole entrare sempre di più! Aprì di nuovo il rubinetto, ma questa volta feci uscire un filino di liquido, e messa la mano sotto la sua pancia la sentii che lentamente si gonfiava, lei presa dalla sua masturbazione quasi non si accorse che stavo riempiendo il suo culo con due litri di fluidi, le passavo il dito in tondo sulle grandi labbra, ora bagnate, l’elasticità della sua figa nel ricevere quel cono dentro mi eccitava da morire, ero di nuovo bagnata e vogliosa!
CAPITOLO XIII° LA PULIZIA
Ripensai a quella notte in cui mi prostituii per il piacere della signora, e che poi mi lasciò con Cin in quella casa sul mare, lì scoprì la mia elasticità, ma non della figa!
L’asiatica mi fece accomodare in una stanza da letto molto grande e datomi un sacco della spazzatura, mi disse di spogliarmi e di gettare tutte le cose che avevo indosso lì dentro, mi parlava con la sua erre mancante anche se aveva una buona dizione dell’italiano, ma quello non era riuscito a correggerlo!
Mentre io mi svestivo, sentivo scorrere l’acqua nel bagno adiacente alla stanza, mi stava preparando un bagno caldo, mi fece immergere nella vasca, non prima di essersi spogliata e di aver indossato un variopinto kimono e delle pianelle infradito. Poi mi diede una ciambella di plastica gonfia da mettere sotto il sedere per non far entrare a contatto le emorroidi con il fondo della vasca, erano gonfie, e mi facevano molto male, mi lavò completamente, senza farmi muovere un dito, poi mi asciugò tamponandomi con un telo di cotone morbidissimo, mi sentivo molto meglio e coccolata, non era molto loquace, ma si faceva capire benissimo! Appena terminò, mi portò nella stanza da letto e mi fece sdraiare faccia al cuscino, inizio a massaggiarmi la pelle, mi rilassò moltissimo, poi prese degli oli profumati con cui mi unse tutta, poi alla fine mi passò una cremina sul buchino e sulla figa ancora gonfia, sentì subito una sensazione di freddo intenso, poi sentì le parti addormentate! Mi assopii anche io tra quelle lenzuola di seta, ero stata molto provata, dormii profondamente! Al mattino, al risveglio trovai la colazione sul comodino, e un kimono multicolore ai piedi del letto, lo indossai e andai in bagno a fare la pipì, e sentì, mentre mi sciacquavo, che il culetto stava molto meglio, feci colazione, fette imburrate con marmellata, uno yogurt, caffè nero all’americana, come ebbi finito arrivò Cin che con un dolce sorriso mi augurò il buon giorno, era molto carina, non portava trucco, ed aveva i capelli sciolti sulle spalle un altro kimono chiaro, anzi semitrasparente ed era scalza, aveva dei piedini molto piccoli e curatissimi, li poggiava in terra con leggiadria, sparecchiò, rassettò la stanza poi volle vedere come stavano i mie buchetti, si complimentò, e mi mise altra cremina, passai così tre meravigliosi giorni curata ed accudita in tutto e per tutto, sapevo che Elena chiamava almeno un paio di volte al giorno per sincerarsi delle mie condizioni, ma non vidi mai nessuno, solo Cin!
Al risveglio del quarto giorno trovai nella mia stanza, seduta su di una poltrona ai piedi del letto, lei, la padrona, mi stropicciai gli occhi, era proprio Elena, non stavo sognando, con un solito vestito lungo con ampio spacco al lato che faceva notare che sotto non portava nulla, si notava il suo pelo rado e chiaro, indossava delle ballerine, da sotto il vestito si notavano, più scuri i due capezzoli di notevoli dimensione su di un seno quasi inesistente!
Mi fece voltare un rumore, c’erano anche Giovanna e Cin che mi augurarono il buongiorno mentre stavano attrezzando un lettino ginecologico, mi venne un groppo alla gola, vedendo quel …coso ma Elena, leggendomi nel pensiero, mi rassicurò, - ormai lo sai, non voglio il tuo male, ma per raggiungere il piacere estremo qualche cosa bisogna sopportare di poco piacevole! Ripensai tra me e me, forse quello che avevo subito era andato un tantino oltre al …..poco piacevole, ma ero lì per mia scelta personale!
Mi fecero salire nuda e mettere i piedi in quella strana posizione alzati su quelle crucce, e mi sentì completamente aperta ai loro occhi, sia la Giovi sia Cin indossavano dei camici bianchi, con abbottonatura davanti, e guanti monouso, si avvicinò Elena e dato l’ordine alle due “cagnette” di allargarmi le chiappe, e tenermi ferma, indossato un guanto monouso, m’infilò un dito nel buco, spingendolo in fondo, mi fece molto male, ma nulla rispetto a quello passato nei giorni prima, lo spinse guardandomi fissa negli occhi sino a farlo entrare completamente, esclamando: -ma da quando non fai la cacca?
-un po’, risposi,
-un po’ troppo, ribatté, e guardando le sue assistenti, le disse:
- pulitemela per bene!
Si allontanò dalla stanza, e mentre Cin mi bloccava i piedi e le braccia con cinghiette di cuoio, Giovanna, avanzava con una peretta enorme, verso il mio buco, la punta tonda e completamente bucherellata, lo stelo non più lungo di dieci centimetri e al termine un setto per chiudere il buco da eventuali fuoriuscite!
Mi misero una padella di plastica, del tipo ospedaliero sotto il sedere, e poi Cin mi disse di stare calma e che sino a quando il liquido non fosse uscito, pulito avrebbero continuato a riempirmi e a farmi evacuare!
La punta era incremata, e mi scivolò su per il canale agevolmente, quando la Giovi spinse, sentì una strana sensazione, un caldo liquido mi riempiva le viscere violentemente, dandomi subito lo stimolo ad espellere, viste le contrazioni, Cin mi disse di trattenere, che ne avrei presi molti meno, non seppi resistere, appena scivolò fuori dal mio culo, lasciai andare, cagando acqua e merda in quel catino, mentre mi sforzavo di lasciare andare tutto, Giovanna era già pronta con un'altra!
-no, dissi, vi prego!
Cin mi fece con il dito il cenno di tacere!
Ubbidii, e un attimo dopo sentivo le mie budella contorcersi piene di quel liquido tiepido, scaricai ancora, avevo forti dolori alla pancia dalle forti contrazioni!
Il tutto durò un paio d’ore e dopo cinque clisteri decisero che il mio ventre fosse pulito, chiamarono la signora, e arrivò anche il sesto, ormai dal mio culo usciva solo acqua pulita, quello era per farlo vedere alla padrona, la quale mi chiese di trattenere e farlo uscire poco alla volta, con la pancia che mi doleva, obbedii, lasciava e trattenevo a piccoli spruzzi, creando in lei una notevole eccitazione!
Alzò il vestito, e mentre pigiava violentemente sulla mia pancia ed io mugolavo dal dolore nel momento in cui dovevo trattenere, fece inginocchiare Giovanna sotto il mio culo, e mentre le spruzzavo in testa il liquido del mio intestino, lei si faceva leccare il suo spacchetto, poi piegata in avanti poggio la sua testa sul mio grembo, e urlò a Cin di metterglielo nel culo!
Mi sentì mordere sulla pancia e lasciai andare il liquido dal culo su Giovanna , mentre Elena venne, lasciandoci tutte e tre con molte voglie, la più eccitata era l’asiatica, il suo fino cazzo aveva fatto su e giù nel culo della padrona non abbastanza per farla sborrare, ed un bis era da escludere!
La padrona si sedette ammirando quel capolavoro che aveva creato, io dolorante e legata, Giovi fradicia del mio liquido fuoriuscito dal culo, e Cin con il suo cazzetto eretto!
Rise di noi, rise della situazione, rise del suo potere!
Sfinita, ma eccitata, mi addormentai in quella posizione!
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16 years ago
paprika1, 37
Last visit: 16 years ago -
Il silenzio di una notte d\'agosto
Mugulii e gemiti interrompevano il silenzio di quella notte di agosto...
Era strano immaginare di essere nel bel centro di una grande città e non trovarvici un'anima.
Solo suoni e urla di piacere......
Marco aveva appena finito il turno, lavorava presso un albergo come lavapiatti.
Era un periodo di crisi generale ma lui, non demordendo , si arrangiava per qualche spicciolo extra durante
il fine settimana.
Il ragazzo, piacente e veramente stanco, dopo il duro lavoro, si infilò in un piccolo viottolo romano.
percorrendolo avrebbe raggiunto dopo pochi minuti la macchina che era parcheggiata nel punto finale di quella via,
quel piccolo sentiero sfociava in una via alquanto
trafficata ma ..non quella sera.
Istintivamente il ragazzo si accorse che si stava dirigendo in prossimità di quei rumori.
Era quel gusto innato per l'osè che gli diede modo di non pensare, ma camminare e basta.
Una porticina in legno semi aperta dava modo alle parole apparentemente di una giovane donna di uscire e percorrere tutto
il vicolo, insieme a Marco stesso.
Le parole erano stridule , non si capivano molto bene...
stridule come la porta in legno che pian piano si apri!
Un uomo alquanto nerboruto e puzzolente, con una barba mal fatta e capelli brizzolati
usci dall'abitazione
-Ragazzo? Hai qualche problema??-
il ragazzo chinò il capo in avanti e cerco il modo per dileguarsi senza lasciare traccia e non disse qualcosa in particolare
ma solo:
-Scusate, ero di passaggio , non volevo disturbare-
Il Burbero colorò improvvisamente il suo sguardo, era stato il modo troppo gentile che marco aveva utilizzato a conquistarlo,.
Un modo che forse nessuno aveva fino a quel giorno usato al cospetto di quel Pirata.
L'uomo ebbe improvvisamente un nuovo sguardo, un nuovo portamento ed accese una sigaretta nuova dalla vecchia appena spenta.
Si aggiusto un pò il jeans che aveva e, stizzoso, si passo la mano sulla pancia.
-Beh sei un bravo ragazzo , non volevo essere scortese con te-
Marco rispose all'uomo:
-Lo so signore, non è un problema, non si preoccupi , non è successo niente.-
L'uomo voleva continuare a parlare, era compiaciuto dall'estrema educazione di quel ragazzo
e cercava di adularlo ma anche essendo un rozzo, aveva subito riconosciuto la superiorità di quel giovane.
-Stanno scopando da un'ora, senti come gode la cagna,??
è una scrofa, si fa fare quello che vuoi...
vuoi divertirti anche tu un pò? , dai è gratis, vai su, la scopi e poi la mandi a fanculo e torni a casa a dormire-
Marco , a quel punto , iniziò a provare estrema eccitazione,.
Non sapeva che fare poichè, l'uomo gli aveva dato una opportunità !
Marco non avrebbe mai fatto scopare la propria donna da un altro, ma avrebbe scopato la donna di un'altro.
Marco era sempre stato un ragazzo con le idee chiare, una persona amante del sentimento vero...
un sentimento che avvolte pensava non esistesse, un sentimento che non da spazio al tradimento perchè l'amore secondo marco è sacrificio.
Ma , in quegli attimi, l'adrenalina era tanta, ed il ragazzo mentre pensava tutto questo,.
mentre continuava a percorrere la fine del viale.......
improvvisamente si arrestò!
Aveva trovato la forza.....
Qualcosa che era sempre stato nella sua natura, un qualcosa con cui avrebbe dovuto sicuramente fare i conti in futuro
ma che, in quel minuto di quella ora di quel giorno ,non gli interessava.!
Tornò verso l'uomo e gli disse solo queste parole
-Ok accetto!-
Sapeva dentro di se che non stava facendo la cosa giusta, ma certi istinti sono insiti nell'uomo , nella natura bestiale di ognuno di noi...
e Marco era troppo giovane per non provare eccitazione ma nello stesso tempo troppo intelligente da non poter accettare e troppo innamorato per non punire!
Doveva punirla!.
L'uomo lo prese per la mano e si presentò !
-Piacere bello io sono Remo-
e, una volta presentatisi entrambi e scambiatisi ancora 2 parole
condusse il giovane nel bel mezzo di una orgia....
Le scale di quella palazzina erano bagnate dall'umidita,nelle mura mancavano pezzi di intonaco ed un olezzo nauseabondo
invadeva l'intera scalinata del palazzo.
Come se ci fosse stata una cucina in disuso con dei pezzi di carne marcia., o carogne , carcasse di animali, nessuno riusci a capire.
Una volta percorsa la prima scalinata
I due entrarono in casa.
L'appartamento era un completo disastro, sporco e soprattutto strano.
Il colore del muro era di un grigio acre ed i divani erano posti nell'ingresso ricoperti da tantissimi panni.
Dei quadri appesi erano pieni di polvere, ed erano le uniche cose normali che vi erano in quella casa, forse perchè proiettavano immagini di una vita regolare.
nelle foto c'erano 2 sposi .
Il rumore che proveniva dalla camera da letto diventava sempre più forte ed assordante.
Le parole erano molto chiare..e il giovane riusci chiaramente ad ascoltare e capire...
-Scopami toro , scopami, dammelo in pancia-
Il giovane inizio a fare delle domande all'uomo il quale , a modi molto grezzi, cercava continuamente di giustificare la cagna che era sul letto a farsi montare da 2 uomini.
Dopo pochi minuti , e dopo non aver accettato nemmeno un caffè dall'uomo, usci la donna dalla camera e si diresse completamente nuda con uno scottex in mano che si puliva il volto, verso il ragazzo il quale quando ebbe visto la mano di lei avvicinarsi alla sua,
ebbe una sorta di rigetto nel presentarsi.
La paura incombette , ma ormai era tardi, aveva accettato e non avrebbe potuto cambiare idea...
La donna era di aspetto molto giovanile, il seno era grosso e rifatto i cui capezzoli spuntavano dritti come baionette.
La figa era grossa e pelosa, a tal punto che il ragazzo pensò tra se e se che stesse vivendo negli anni 70, in un quadro vintage
visto anche la disposizione e soprattutto l'età dell'arredamento insulzo di quella casa trasandata era vecchissimo.
La donna chiese al marito di offrire qualcosa da bere al giovane, che con una risposta secca, decisa ma cortese, non accettò!
Il marito a quel puntò si allontanò e si diresse verso la camera da letto per parlare o fare qualcosa con i due uomini che ridevano allegramente nella stanza.
La donna, invece, si soffermò molto sul giovane che era seduto sull'unico pezzo di divano libero, in sala.
-Ma lo sai che sei davvero un bellissimo ragazzo ?? Vuoi dormire con me stanotte ?? dai che mi fai assaggiare il tuo cazzone!!-
Marco non riusciva ad esprimersi , era tutta una follia quella che stava vivendo.. tutto era più strano di lui,
era come se stesse vivendo una vita parallela, diversissima dalla sua..
Lui amava il corteggiamento, l'attrazione , le parole , gli sguardi.
La signora era troppo burbera, era una macchina del sesso, una scrofa incapace di provare sentimenti ma, altrettanto capace di non farli provare.
Marco a quel punto si alzò di scatto.
L'adrenalina era completamente pompata nel suo corpo, l'agilità che aveva avuto in quegli attimi non la conosceva, era qualcosa di nuovo.
Senza pensare spinse via la donna che cadde a terra provocando un rumore terribile.
-Pezzo di merdaaaa, pezzo di meeerrdaaa
ti ammaaazzzooo!!!-
Gridò la donna.
un trambusto, il panico totale aveva provocato quel terribile gesto del ragazzo.
Il cuore pompava, ma la potenza prese il sopravvento.
-Remooo Ammazzalo questo figlio di puttanaaaa-
continuava a gridare la donna...
Il marito usci immediatamente, se pur grassissimo e flaccido,
apri un coltellaccio a scatto la cui lama brillò immensamente per tutta la sala !
Marco corse verso la porta d'ingresso ancora semi aperta ma, scivolò su di un tappeto che era arrotolato a terra e cadde al suolo.
dopo pochi alcuni istanti
una lama calda e rovente trafisse la pancia del ragazzo , lasciandolo a terra senza vita......
L'ultimo rivolo di sangue usci dalla bocca del giovane insieme alla sua anima.................
Dopo alcuni minuti
la voce assordante di una donna fece svegliare il ragazzo
-Marcooo , Marcooo, Svegliatii è tardi e devi andare a lavorare-
Fine
:)
VOTATEMI
9
1
16 years ago
admin, 75
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Lucy angelo o diavolo ?
Finalmente ...dopo tanti mesi di chat , video chat e tanti appuntamenti rinviati all'ultimo minuto ,
ho incontrato Lucy .
Lucy è una donna , sposata , 50 enne con la quale ho instaurato un rapporto di amicizia e complicità .
In questi mesi , mi ha fatto impazzire , ho desiderato tanto di averla ed è arrivato il giorno.
Ci diamo appuntamento , vicino casa sua in un Bar della sua bella Catania .
Io sono li già da almeno 15 minuti ad aspettare , fumo una sigaretta dopo l'altra , non nascondo
la mia emozione .
Continuo a guardare il display del cellulare sperando che non arrivi il solito sms : mi dispiace ma non posso venire ciao.
Quando ormai , sono quasi certo che anche questa volta Lucy mi darà buca , sento il rumore
di un auto parcheggiarsi a sinistra della mia auto .
Lucy scende dall'auto con grazia , e la chiude ed eccola li , nei suoi pantaloni bianchi , che lasciano trasparire un perizoma ,
camicetta bianca setata , la guardo per un po , e poi sto per scendere dalla macchina , per salutarla , ma lei ha gia aperto la portiera
della mia auto dal lato passeggero .
Entra con la stessa grazia con cui era scesa dalla sua auto e mi saluta con un semplice ''Ciao ..finalmente eh ''.
Il mio saluto rimane strozzato nella gola , mi sporgo verso di lei e le do un bacio sulla guancia .
Le chiedo :Come stai ?
Lucy mi risponde guardandosi intorno: Bene bene ....dai andiamo.
Metto in moto ed inizio a guidare , in direzione dell'hotel prenotato per l'occasione , non so cosa dire ,
le parole rimangono confuse nella mia testa , quando lei con un sorriso sulle labbra , mi dice di stare
calmo e di non essere nervoso .
Intanto la mia guida è sempre più veloce , nell'intento di arrivare prima possibile , ma mancano ancora
10Km interminabili.
Inaspettatamente , sento la sua mano sulla mia nuca , che inizia ad accarezzarmi con le sue unghie , dipinte
di un marrone scuro , dei brividi mi percorrono lungo tutta la schiena , ho la pelle d'oca.
Quelle carezze , mi rilassano e mi eccitano al momento stesso , il cazzo si comincia a gonfiare , nascosto solo
dai Jeans stretti , lascio scivolare la mia mano dal cambio al suo ginocchio , come nei films , e inizio ad accarezzarla
con un movimento rotatorio .
Poi scendo verso la parte interna del ginocchio , e Lucy risponde al gesto , aprendo leggermente le gambe .
Gesto inequivocabile , allora scendo piu in basso , sento il calore del suo interno coscia , scendo fino a
lambire la sua fica con il mio mignolo , le accarezzo la fica , ne sento distintamente il calore umido emesso .
Lucy nel frattempo , si avvicina a me ed inizia a leccarmi e baciarmi il collo , vengo assalito dal piacere e quasi non riesco più a
guidare , intanto con la mano le continuo a toccare la fica , con piu forza , quasi a prenderla , Lucy risponde con movimenti dolci del
bacino , quando di botto mi ferma la mano e mi sussurra : Basta , altrimenti mi fai sporcare i pantaloni .
Intanto ,siamo arrivati in Hotel , scendiamo dalla auto ancora eccitati , ed entrambi non vediamo l'ora di mettere in
pratica mesi di fantasie l'uno su l'altra , ma mai avrei pensato , cosa mi stava per accadere .
Ci dirigiamo verso l'hotel dal parcheggio , mano nella mano , come due fidanzatini alla loro prima fuga d'amore , una volta entrati
nella Hall , sento la mano di Lucy che stringe con maggiore forza la mia , segno evidente che si vergogna un pò a passare davanti
il portiere , allora devio la mia corsa sui divani della Hall .
Ci mettiamo seduti , fingiamo di chiacchierare un po , e poco dopo ci dirigiamo verso l'ascensore ,pigio ed aspettiamo ........arrivato
6 piano ...il numero della nostra alcova è il 623 ....l'ascensore sale , e come in questi casi , non si sa mai cosa dire , l'imbarazzo è
totale , ma Lucy si scaglia verso di me e mi bacia con foga quasi violenza ....Ding Dong arrivati al piano .... percorriamo spediti i metri che
ci separano dalla passione .
Entrati in camera iniziamo a baciarci , mentre con le mani tentiamo di spogliarci a vicenda , Lucy è diversa ,
mi bacia con forza e passione ,non è la Lucy che conosco io dolce e sensibile , o forse non l'ho mai conosciuta bene ,
i suoi movimenti sicuri mi spiazzano .
Mi spinge sul letto , e messa a cavalcioni , mi dice : Vuoi scoparmi eh ....dai dimmi che mi vuoi scopare .
L'accontento su quello che vuole sentirsi dire , penso che la cosa la eccita ...di scatto si alza e inizia a spogliarsi al ritmo di una musica
non udibile .
Si spoglia , via la camicetta , via il reggiseno , sembra una lap-dancer , i suoi movimenti del corpo , mi estiasano , via i pantaloni
con grazia e delicatezza , viene verso di me come una pantera che si avvicina alla sua preda ...gattona ....
La sua mano inizia ad graffiarmi le cosce , e ancora ripete :Vuoi scoparmi eh ....dimmi che mi vuoi scopare ...porco, aggiunge .
Le rispondo : voglio scoparti , non vedo l'ora di scoparti .
Lucy sorride , e continua a stare lontano da me , non capisco , perchè non viene sopra di me , mi alzo allora le giro dietro e afferrata
per il collo le dico : Vuoi essere scopata troia ? Dimmi che vuoi essere scopata Troia .
Un gemito di piacere , le rimane strozzato nella gola quasi senza emettere suono , si gira verso di me e mi dice : non hai capito un cazzo Porco ,
sono io che scopo te .
Di botto si gira , si china e inizia a succhiarmi il cazzo con foga e velocità quasi volesse farmi venire subito , come fanno le puttane da 20€ ...
la saliva le goccialava dal mento e cercava in tutti i modi di farmi venire le dico : Vuoi che ti vengo in gola vero puttana ?
Lei mi risponde : Decido io , quando e come devi venire porco .
Un'altra volta , mi tira giu sul letto , e con rapidità si lancia con le gambe sul mio petto , quasi ad immobilizzarmi , inizia a strusciare la
sua fica ormai bagnata , sul mio ventre e sul petto ,ma senza mai andare verso il mio cazzo .
Mi dice : Allora chi scopa chi .....
Rispondo : Tu mi scopi , puttana .
Lucy avvicina la sua fica al mio viso e mi dice con voce sicura : Leccami la fica stronzo ...leccala ti ho detto .
Appoggia la sua fica , sul mio viso e comincia a muoversi , sempre con maggior foga , quasi non riesco a respirare , il liquido vaginale , inonda
il mio viso , la prendo per i fianchi carnosi nel tentativo di allontanarla un po da me , ma lei mi blocca le mani ,e con altrettanta decisione
le lega alle barre del letto ,col suo reggiseno .
Le dico : che fai Lucy non v....la mia frase viene interotta da un sonoro schiaffo ....Non hai ancora capito chi comanda qui , porco . Mi disse , quasi a
giustificare il suo gesto improvviso .
Inorridi , dove è la Lucy che conosco , ma al momento stesso ero eccitato da tanta decisione e violenza , pensai che ,se non avessi più fiatato
mi sarei risparmiato altri schiaffi , ma non fu cosi .
Ammutolito , la guardavo mentre mi succhiava i capezzoli e mentre mi leccava il petto ed il ventre fino a giù verso il mio cazzo , Lucy inizia a
leccare il cazzo a succhiarlo e di nuovo leccarlo , come un bimbo lecca il suo gelato per paura che si sciolga , ancora e ancora .
Non lo nascondo , stavo per venire , quando Lucy un'altra volta mi colpi con uno schiaffo , dicendomi : Mi volevi sborrare in bocca ? Vero porco ?
E ancora una volta mi mette la fica in bocca ordinandomi di leccarla , ma questa volta con meno forza , riesco a leccarla ,la lecco e questa sua violenza
nei miei confronti mi piace, mi eccita ; sento Lucy muoversi ,godere , sussurrando parole del tipo porco lecca, lecca dai stronzo fammi godere .
Il suo gemere diventa sempre più serrato e forte , fino a che , in un turbinio di movimenti gode e viene sul mio viso , dando l'ultimo indispensabile
colpo di bacino , sul mio mento .....si accascia su di me all'indietro ....la sento respirare affannosamente e tremare ....
Poi si alza , mi guarda e mi dice : Sei proprio un bravo schiavetto , adesso meriti un premio .
Afferra il mio cazzo , oramai in procinto di esplodere , e lo ficca dentro la sua fica , bagnatissima , quasi non sento attrito , inizia a scoparmi
alternando movimenti lenti e affondati a movimenti rapidi e corti sulla punta del cazzo ,continua a muoversi per cercare piacere non per darlo,
la sento godere nuovamente in brevissimo tempo, ma questa volta non si ferma continua a scoparmi.
Sto impazzendo , la testa mi gira , sento che le sto per venire dentro la fica , con la consapevolezza di buscarmi un'altro schiaffo le dico:
Dai continua Lucy , sei una troia ,sei pronta per farti sborrare nella fica , eh puttana .
Lei lo sa , che non sto ancora venendo , perchè ancora parlo , ma quando smetto di parlare ed il mio corpo inizia a tremare e il mio cazzo a pulsare , lei capisce
che davvero sto per sborrare ...esce il cazzo dalla fica e lo prende in bocca due pompate ben date e sento il primo spruzzo di sperma uscire , sento Lucy emettere
un suono simile al MMMHHH, e poi il secondo spruzzo , Lucy apre la bocca e lascia scolare il mio sperma su di me .
Si pulisce , il viso e la bocca con l'asciugamano ....si avvicina verso di me....mi libera e dolcemente mi bacia e mi accarezza ,
appoggia il suo viso sul mio petto sospira e si rilassa senza dire una parola , la Lucy che io conosco la dolce e sensibile Lucy è di nuovo qui .
Bentornata Lucy ....a presto Lucy...fero mia diavolessa .
Fine
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16 years ago
admin, 75
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Brivido di piacere
L,avevo già vista diverse volte.
Barbara era una mia fornitrice di prodotti primari.
Sposata, nel pieno della sua bellezza, emanava una sensualità spontanea che era accentuata dalla sua voce bassa e calda.
Una piccola imprenditrice in carriera, socia col marito di una piccola azienda.
Un problema su un prodotto aveva fatto in modo che io dovessi urgentemente partire per incontrarli.
Capitava di rado che andassi nella loro azienda: era fuori mano e io non avevo mai il tempo di uscire dalla mia.
Ricordavo vagamente Barbara, l’avevo vista una sera per lavoro e pur avendo notato la sua fisicità, mi ero scordato di lei nel tempo, solo il telefono aveva tenuto vivo i nostri rapporti.
Arrivato alla sua azienda, entrando negli uffici ebbi modo di ricredermi e rivalutare Elvia.
Vestita con una gonna grigia spiegazzata, sopra una maglietta con sotto una camicia nera; il risalto dei seni compressi sotto quella stoffa era evidente, si capiva chiaramente che erano compressi e la sensazione che fossero belli tosti già mi aveva eccitato.
Sotto la gonna un paio di calze nere che sparivano al cospetto di un paio di stivaletti a punta veramente civettuoli.
L’insieme era di un erotismo incredibile.
Mentre parlavo con suo marito, cercavo di resistere al tentativo di spogliarla con gli occhi.
Finiti i preamboli e le discussioni di lavoro, mi invitarono a pranzo in un ristorante li vicino.
Il locale aveva una sala molto romantica, quattro tavoli elegantemente ornati, tovaglie lunghe, ricamate,
un camino acceso rendeva tutto deliziosamente retrò.
Ci sedemmo in un tavolo rotondo .
Eravamo solo noi tre.
Una stanza solo nostra.
Pranzo perfetto con vino eccellente.
La vicinanza di Barbara diventava sempre più intrigante: finito un discreto secondo di carne decisi che era ora di farle sentire quanto la desiderassi.
Senza logica abbassai una mano e passando sotto la tovaglia, la appoggia sulla sua gonna aspettando le eventuali reazioni.
Nulla.
Nessuna reazione: continuò a chiacchierare sorridendo sia al marito che a me.
Aspettai ancora qualche secondo palpando la carne da sopra la stoffa, poi affondai la mia mano tra le sue cosce e cominciai a gustarne il caldo tepore per arrivare all’altezza del suo pube.
Sentivo che la sua voce non era più così sicura, mi piaceva quella sensazione e spinsi ancora più forte le mie dita sulla sua tenera carne, dolo le calze impedirono l’entrata nel suo fiore bagnato.
Le cosce si strinsero a fermare il mio incedere, capivo e sapevo cosa stesse provando.
Fermai la mia mano per darle il tempo di gestire la situazione e mentre aspettavo che lei riaprisse le cosce per farmi continuare, il marito ricevette una telefonata urgente.
Era un cliente che chiedeva un intervento urgente.
Io lo guardai e gli dissi che doveva pensare al suo lavoro, di non preoccuparsi di me.
Lui guardò costernato la moglie, la quale senza sbilanciarsi, disse che doveva fare quello che riteneva giusto.
E lui decise che era giusto andare…proprio mentre io preso dalla euforia del momento, quasi strappavo quelle maledette calze che dividevano il mio piacere dal suo.
Appena uscito dalla stanza le bisbigliai;
- Vai in bagno.
Il tempo di riflettere, che lei si separava dalla mia mano e spariva.
Lasciai passare 30 secondi poi la seguii.
La trovai nel bagno delle donne che si stava mettendo a posto il trucco e si dava il rossetto.
Le arrivai alle spalle e afferrandole i seni le dissi;
- Non è il momento giusto per mettere il rossetto.
Mi appoggiai al suo sedere le feci sentire il cazzo gonfio che spingeva sui calzoni, la feci girare e mettendole le mani sulle spalle la feci scendere verso il mio desiderio.
Guardavo il mio viso riflesso nello specchio. Solo il rumore della cerniera che scendeva mi riportò a quel momento incredibile.
Il suo respiro caldo era erotismo spasmodico, la sua lingua sulla mia cappella divenne un ossessione, l’attesa della sua bocca a circondare il mio membro, una disperazione.
Le mie vene sotto la tortura delle sue labbra erano dilatate allo spasimo, vedevo quei capelli muoversi ondeggiando avanti e indietro e non potei fare a meno di accarezzarli e seguire il loro ritmo.
In piedi, in quel bagno, esaudivo uno dei miei tanti sogni proibiti.
Con gli occhi aperti guardavo e sentivo Barbara soddisfarmi sino al limite del possibile, lo sforzo per non urlare mentre venivo posseduto era immane.
-Sono vicino…
A quelle parole Barbara cominciò a aumentare il ritmo stringendomi le natiche sino a entrarmi nella pelle con le unghie.
Le mie mani strinsero la sua nuca e spinsero forte: il movimento delle anche aumentò e cominciai a scopargli la bocca come se fossi dentro la sua calda vagina.
Mordendomi la lingua per non urlare, sborrai nella sua bocca tutto il mio piacere e con gli ultimi fremiti scaricai tutto il mio desiderio.
Barbara mi accolse e mi tenne in lei continuando il suo gioco di lingua e di labbra, aspetto di sentirmi schiantare dallo sfinimento del godere e poi alzandosi disse;
- Adesso non abbiamo tempo…ma ricorda che anche a me piace essere scopata con la lingua.
Mi riassettai, mi rinfrescai il viso mentre lei si metteva a posto e si rimetteva il rossetto perso.
Tornammo nella sala e ordinammo il dolce.
Dopo qualche minuto tornò il marito, si mise a sedere scusandosi ancora per il contrattempo: guardandomi disse;
- Avete già preso il dolce?
Io sorrisi e risposi;
-Io si: Molto gustoso…
ditemi le vostre opinioni
[email protected]
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16 years ago
admin, 75
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c'era una volta
Con lei avevo aperto una porta che da tempo voleva essere sfondata: le mie fantasie che avevo sempre tenuto nascoste esplodevano in maniera naturale e con Francesca ero libero di esplorarle.
All’inizio erano le fantasticherie di coppia sopite un po’ in ognuno di noi, giochi di ruolo dottore -infermiera, idraulico e casalinga, poi esplorando in ogni posizione il suo corpo. Lei, tanto disinibita da donarmi ubriaco di eccitazione la sua prima penetrazione anale… ricordo ancora perfettamente la sensazione di violare un tabù. La goduria di vedere la sua golosità di carne, di nuove esperienze, le prime incursioni al sexy shop per comprare i suoi giocattolini per regalarle nuove sensazioni di penetrazione.
Ma la vera svolta è stata un episodio: stavamo guardando sul satellitare uno di quei programmi “sexy†molto osè, lei, che come al solito capiva subito la mia eccitazione, voleva far esplodere il mio desiderio con un succulento pompino, mentre in TV parlavano di stimolazione anale maschile… Forse ispirata dal sottofondo, per la prima volta ha fatto passare lievemente la punta del dito sul mio ano fino a risalire alle palle, mentre me lo teneva in bocca. Il mio gemito improvviso e incontrollato non lasciava dubbi sul mio profondo gradimento. Smettendo per un attimo mi aveva chiesto stupita se mi era piaciuto. Quanto mi era piaciuto! Aveva ripreso, passando di tanto in tanto il dito sul mio buchino, e quanto avrei voluto che lo infilasse un po’. Ero eccitatissimo. Forse sentendo le pulsazioni di godimento o forse il lieve dilatarsi del bordo esterno del mio ano, mi ha chiesto con un sorriso indescrivibile se volevo provare. “Cosa?â€
Ero troppo eccitato per dare ascolto a quella parte di me che avrebbe rifiutato solo per tabù. “OK proviamoâ€. E lei:†sdraiati a pancia in giù, finalmente ti faccio sentire quello che fai sentire a me!â€
Il fatto che Francy avesse qualche anno più di me, dentro di me rendeva più facile mettermi con la pancia sul cuscino, aprire le gambe, e offrirmi aperto a lei con gli occhi chiusi e il cazzo durissimo… Ecco le prime carezze e pizzicottini sulle natiche, quanto le piaceva il mio culo, bacini e qualche mordicchio dolce. Poi una colata calda di saliva dall’alto delle natiche, lungo la fessura scedendo sul buchino… proprio come facevo io quando la penetravo dietro. Quanto mi faceva impazzire quando all’improvviso mi diceva “scopami nel culoâ€. Forse era la voglia ma più probabilmente quella sua volgarità inconsueta che mi eccitava.
Ma ora ero io aperto. Il suo dito bagnato aveva impiegato davvero poco a farsi strada.
Da quel momento la nostra vita sessuale aveva imboccato una svolta. Niente più tabù o fantasie segrete. Solo fantasie condivise, da mettere in pratica, e al solo pensarci estasi di gioia.
Dopo aver esplorato questo nuovo modo di fare l’amore, si profilava un nuovo desiderio all’orizzonte…
Alla prossima puntata
NB a tutti quelli che vivono in una realtà di provincia e hanno faticato per uscire da quella mentalità .
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16 years ago
lelemikele, 32
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La palestra del piacere
Veronica aveva messo su qualche kilo di troppo ultimamente, da quando Marco l’aveva lasciata si era dedicate ai piaceri della buona tavola e soprattutto ai dolciumi per colmare il vuoto che lui aveva lasciato nella sua vita; ma ora, con l’estate alle porte e l’autostima che tendeva a risalire, sentiva la voglia di rimettersi in forma per la temutissima prova bikini. Dopo vari giri di ricognizione in diversi centri estetici, aveva poi deciso di iscriversi invece in palestra per poter perndere i classici due piccioni con una fava: rimettersi in forma e conoscere gente nuova… chissa’, poi, magari tra tutti i ragazzi che frequentano la palestra ce n’e’ qualcuno interessante….. questi erano i pensieri che le passavano per la testa mentre consegnava alla reception del new fitness club il certificato di idoneita’ fisica rilasciatole dal medico di famiglia e il modulo di iscrizione compilato con i suoi dati. Certo che… a giudicare dalla fauna testosteronica che passava dalla reception mentre lei sbrigava le formalita’ burocratiche…. L’ambiente era decisamente ben fornito: uomini di tutte le eta’ fisicatissimi, con i muscoli in bella vista, popolavano la palestra e molti di loro erano li’ anche con il chiaro intento di trovare una donna! Quanter cose si era persa in questi mesi di reclusione in casa… veronica mando’ mentalmente un paio di maledizioni a quello stronzo di marco e si diresse verso gli spogliatoi. Purtroppo pero’, una volta arrivata negli spogliatoi, tutta la sua baldanza ando’ a farsi friggere: i bagni, le docce per intenderci, erano in comune, non erano dotati di muri che separavano ciascuna doccia dall’altra…. Quindi…. Dopo l’esercizio fisico veronica avrebbe dovuto spogliarsi e mettersi a confronto con i fisici tonici e scolpiti di tutte quelle bellissime ragazze che frequentavano la palestra. Una in particolare, che si stava lavando in quel momento la colpi’ per le sue fattezze e per i suoi modi: sembrava una dea, dalla bellezza accecante e dalla sensualita’ prorompente che trasudava da ogni centimetro del suo corpo sudato e bagnato dal getto dell’acqua……
Veronica non aveva mai sentito una particolare attrazione per il corpo femminile, ma quella ragazza era talmente attraente che non poteva fare a meno di guardarla… e non riusciva proprio a distogliere lo sguardo dal suo corpo: ora era girata di spalle e quei lunghi capelli biondi incollati alla schiena per via dell’acqua che la accarezzava sembravano quasi voler sottolineare le curve perfette della donna – quella sua schiena sinuosa come quella di un serpente, la forma delle spalle muscolose ma non troppo e la curva perfetta del culo… questo in particolare aveva attirato l’attenzione di veronica: sembrava fatto di marmo! Per un momento Veronica aveva pensato a quanto avrebbe desiderato avere un culo cosi’… ma poi l’invidia ha rapidamente lasciato il passo alla curiosita’ e ad un certo senso di eccitazione morbosa…. Ammirava quel culetto scrutandolo nei dettagli, immaginandosi come potesse essere appoggiarvi una mano sopra… o un far scorrere un dito tra quelle natiche sode…. Si trovo’ a pensare come un uomo…. E la cosa non le dispiaceva affatto! Quando la ragazza si giro’ veronica ebbe un sussulto: vista nella sua interezza sembrava ancora piu’ bella di come l’aveva immaginata! Il corpo dava ancro di piu’ l’impressione di essere sodo e tonico come solo anni di palestra lo possono rendere e quelle curve perfette esercitavano un richiamo incredibile per gli occhi di veronica, che non se ne voleva perdere un centimetro; si mise a scrutarla come se fosse un’opera d’arte… dapprima soffermandosi sulle curve piu’ esposte per poi osservare il tutto nei minimi dettagli, con quegli occhi che parevano essere diventati delle mani vogliose di toccare e di infilarsi in ogni anfratto di quel corpo. Lo sguardo di veronica si fermo’ a lungo sul sesso della ragazza, sembrava cosi’ invitate coperto dal getto d’acqua della doccia e con quei rivoli di sapone che ci colavano sopra, quasi come sborra calda….. veronica si accorse di desiderare quella donna come non le era mai successo prima: aveva voglia di toccarla, di leccarla, di possederla……..
La ragazza si accorse della presenza di veronica che se ne stava li’ in piedi, impalata come una statua, incantata a guardarla e, senza il minimo imbarazzo le disse: “ciao! Sei nuova? Non ti ho mai vista qui in giro… e bhe a giudicare dal tuo fisico… non dev’essere da molto tempo ke frequenti la palestra hahaha dai su non ti demoralizzare, vedrai ke con un po’ di esercizio anche tu potrai avere un corpo come il mio…. Ti ho vista come mi guardi…” e nel dire questo inizio’ ad accarezzarsi in maniera molto sensuale; veronica, scoperta nelle sue emozioni fuggi’ x andarsi a cambiare. Spogliandosi si rese conto dell’effetto ke la visione di quella ragazza le aveva provocato: i suoi slip erano bagnati fradici…. Veronica non riusciva a resistere all’eccitazione ke aveva in corpo…. E nonostante fosse completamente esposta agli sguardi si passo’ un dito sul clitoride… sentendolo gonfio e turgido… e umido dei suoi umori che la invitavano a infilare quel dito nella figa. Si’, il dito affondo’ bene scivolando in tutta quell’umidita’ e inserendosi tra le labbra sempre piu’ aperte…. Veronica, con gli occhi chiusi, continuava a muovere quel dito immaginando di avere un bel cazzo al suo posto…. Ma non si accorse ke nel frattempo negli spogliatori erano arrivate delle ragazze che avevano finito uno dei corsi di body building. Altri corpi scoplpiti, queste ragazze erano decisamente molto piu’ mascoline della dea vista nei bagni prima… e a giudicare dalle loro espressioni qualcuna di loro era chiaramente lesbica e sembrava apprezzarel o spettacolo. Una in particolare si avvicino’ a veronica togliendosi i vestiti e lasciando scoperto un seno minuto sostenuto da un paio di spalle degne di un buttafuori……..
Si avvicino' a veronica e con fare sicuro gli chiese se avesse bisogno d'aiuto, fece un occhiolino alle altre,si inginocchio e passo la lingua sulle cosce di Veronica che imbarazzata chiuse le gambe ma nn ando' via,la ragazza rassicurandola,le apri le coscie in modo deciso e inizio' a leccargli la figa,prima dolcemente poi sempre piu' decica,veronica era imbarazzata ma molto eccitata e la ragazza l'avvertiva in quanto la sua figa era fradicia di umori...
Il contatto con quella lingua abile fece trasalire veronica che continuava a bagnarsi e gocciolare… un’;altra ragazza si uni’ alle 2…. Nuda davanti a veronica inizio’ a palparle le tette e a spingere la testa della lesbica contro la figa di veronica dicendole ke quello era il benvenuto riservato alle nuove ragazze ke si iscrivevano in palestra… xke’ quelle era una palestra molto molto particolare. Un’altra ragazza decise di unirsi ai giochi, estraendo dalla propria borsa della palestra un grosso fallo di gomma….. e avvicinandosi con fare minaccioso verso la schiena di veronica…
Veronica,ormai eccitatissima,si allarga con due dita la figa per sentire meglio quella lingua che la sta esplorando in maniera divina,l'altra le sta mordendo i capezzoli facendogli partire dei sussurri di puro piavere,mentre l'altra che aveva il fallo di gomma si inginocchia fa spostare la ragazza che la leccava e gli punta la cappella di quel cazzo sulla figa,Veronica da vera porca ormai libera dall'imbarazzo,gli dice di metterglielo dentro che aveva voglia di sentire qualcosa di grosso, la ragazza fece scivolare quel cazzo nella figa di veronica che lo accolse con molto piacere...
Ma il piacere duro’ poco…. Perche’ dopo pochi secondi, giusto il tempo per bagnare quel grosso fallo di gomma, la ragazza lo tolse dalla figa di veronica e, dopo averla fatta piegare, glielo infilo’ nel culo nonostante le sue proteste: marco non era mai riuscito a entrare da quella parte…. E quel culo era ancora deliziosamente chiuso e stretto stretto….. ma dopo i primi istanti di dolore intenso e di urla, soffocare mordendo i capezzoli di un’altra delle ragazze presenti, veronica inizio’ a trarre piacere da quel corpo estraneo…..
Il culo piano piano prese dentro quel grosso fallo, a Veronica piaceva adesso anzi iniziava a volerne di piu', un'altra ragazza si sdraio' sotto e inizio a martellare il clitoride con la lingua,la figa di Veronica colava in maniera esagerata,la ragazza con il fallo nel culo le diceva che ormai il culo era dilatato e che lei era una gran troia a prenderlo tutto dentro,Veronica si sentiva ancor di piu' porca e la incitava a spingere quel cazzo di gomma e con le mani spingeva la testa dell'altra contro la sua figa,quasi a soffocarla
Le ragazze erano eccitatissime e si lasciavano andare a gridolini e mugugni di piacere che non riuscirono a sfuggire a lungo ai ragazzi che si cambiavano nello spogliatoio attiguo…. Un gruppetto di muscolosi uomini arrivo’; nel giro di pochi minuti, gia’ con il cazzo in tiro perche’ avevano osservato la scenda da distanza….
Quel branco di vacche in calore gli aveva fatto venire voglia di scopare… altro ke palestra…. Quello era l’esrcizio fisico migliore….. si avvicinarono al gruppo e, togliendo il fallo di gomma, qullo con il cazzo piu’ grossoinizio’ a leccare il culo di veronica mentre un a;tro prese il posto della tipa ke le stava leccando la figa
Veronica non aspettava altro,troia com'e,voleva sentire dei veri maschi,dopo che l'anno leccata per un po,gli dicono di inginocchiarsi davanti a 3 di loro e di far vedere se era capace di pompare bene quei 3 cazzi,Veronica era quello che piu' desiderava in quel momento ,succhiare 3 bei grossi e gustosi cazzi,ne prese 2 in mano che inizio a menare e quello centrale de lo fece appoggiare sulla lingua,anche le altre erano in ginocchio a succhiare un po di cazzi di quei ragazzi arrapatissimi...
Si quei 3 cazzi tutti x lei…. Pero’ ne voleva 2 in bocca….. avvicino’ quello centrale a quello di sinistra ke era veramente grosso e duro con quelle vene in evidenza e la cappella in fiamme… spalanco’ la bocca e se li mise dentro entrambi imitando una delle latre ragazze…. Con una mano menava il terzo… e intanto incitava un altro ragazzo a leccarla e a infilarle il cazzo nella figa…. Voleva sentire qualcosa di grosso, voleva sentirsi montata come una cagna
Veronica non c'e' la faceva piu', si sentiva colare,si sentiva cagna e voleva un cazzo, guardo' tutti i ragazzi si alzo e ando a prendere quello che aveva il cazzo piu' grosso
Lo fece sedere sulla panca x fare gli addominali e gli si impalo’ sopra, guidando quel cazzo enorme nella sua figa bagnata scivolosa e vogliosa di cazzo…. Inizio’ a muoversi sopra di lui sempre con piu’ forza facendogli sentire quanto era troia e quanto voleva quel cazzo sempre piu’ in fondo sempre piu’ dentro la sua figa…… e poi non contenta cerco’ un altro cazzo, ne voleva succhiare uno per soffocare i gemiti di piacere ke non riusciva a tratenere… e le si avvicino’ un tipo con il cazzo tutto bagnato…. Aveva appena scopato una delle altre ragazze e il cazzo era tutto sporco della sborra di lei…. Veronica lo lecco’ avidamente gustandosi quel sapore che a poco a poco si mischiava con quello di lui….
Il ragazzo sotto spingeva quel cazzone quasi a sfondargli la figa ma alla troia piaceva e voleva che sbattesse di piu, intando succhiava il cazzone davanti e con le mani gli spingeva il culo per avere tutto il cazzo in bocca..
Oltre a spingere il culo con le mani lo apriva permettendo all’altra ragazza di leccarglielo e farlo eccitare ancora di piu’, rendendo quel cazzo sempre piu’ duro nella bocca di veronica…..
Mmmmmmm si,la lingua della ragazza esplorava il culo davanti e lo eccitava cosi' tanto che il suo cazzo diventava sempre piu' gonfio nella sua bocca,quello sotto di colpo ha inarcato la schiena e Veronica adesso sente il cazzo che gli arriva in gola...
Uuuuuuuuuu un bel cazzo cosi’ nella figa…… le altre son invidiose e cercano cazzi anke loro… in un attimo tutti si mettono a scopare con tutti…. Veronica a vedere la scena si eccita da morire e sene ke sta x venire… stringe la figa ke inizia a pulsare e non ce la fa opiu’ viene viene sborra con quel cazzo enorme dentro la figa e dall’emozione e eccitazione non riesce a contenere neanke la pipi’ e ricopre i 2 ragazzi attorno a lei con quella sua calda pioggia dorata
Uuuuuu,i ragazzi si eccitano tutti a vedertla cosi' troia, e tanti si dirigono verso di lei con cazzoni durissimi e grossi perche vogliono che assaggi i loro cazzi, lei e' seduta sulla panca e ci sono intorno sette o otto ragazzi che le puntano il cazzo in faccia
A vederla venire cosi’ si eccitano anke xke’ lei non la smette di succhiare e di menare cazzi anke mentre viene allora tutti si avvicinano x farsi succhiare da lei… tanti vengono e la ricoprono di sborra calda ovunque… ke lei raccoglie con le mani e si porta alla bocca….. e’ golosa di sborra le piace berla tutta
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16 years ago
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Scritto a 4 mani con il mio lui
Capodanno in Corsica.....su una barca a vela.....nuda o quasi sempre...24 ore al giorno.....un'esibizione esagerata............
Avere una donna bella, esibizionista e pazza credo sia una delle fortune che capitano a pochi. Valeria lavorando in passato come fotomodella di nudo ha una disinvoltura estrema a spogliarsi anche in presenza di estranei e come già scritto in altri racconti in qualsiasi periodo dell'anno. Premetto che adoriamo le esibizioni quanto più sono estreme....voglio dire in estate bene o male tutti si è in giro mezzi nudi.....ma in inverno vedere una donna spogliarsi è esaltante (vedi altri nostri racconti)!!! Un Natale di qualche anno fa decidemmo di noleggiare una barca a vela con skipper e navigare in Corsica, fare il Capodanno in barca (invece della solita montagna) all'insegna dell'esibizionismo totale. Ciò significa che Valeria intende passare la settimana sempre nuda o quasi. A lei non dico nulla.....ma sul mare in pieno inverno il freddo può essere terribile. Quindi come spesso accade la sua valigia è molto piccola e con poca roba: qualche costume, abitino per il capodanno, una tuta aderente, canottiere e poco altro. All'imbarco da un porto toscano troviamo la sorpresa. Causa forte vento (previsioni meteo) lo skipper preferisce avere a bordo un collega per dargli una mano. Sono due ragazzi giovani e simpatici. Ci chiedono se la cosa ci crea problemi. "No assolutamente rispondo. Anzi per la sicurezza ben venga".
Lo sguardo di Valeria si posa subito indagatore sui 2 ragazzi e cerca di intuirne la muscolatura da sotto I pesanti vestiti invernali. Saliti in basrca, i 2 skipper si spogliano dei vestiti “civili” e indossano la divisa che la loro agenzia impone durante il lavoro, cioe’ il classico completo bianco da marinaio che, per la gioia di Valeria, metteva in risalto i culi sodi dei 2 ragazzi, chiaramente degli atleti, e le loro spalle ben definite. Uno dei 2 aveva i pantaloni di una taglia troppo piccola… o almeno cosi’ sembrava a giudicare da come tiravano sul davanti, mettendo in evidenza una protuberanza notevole che Valeria stava gia’ assaggiando con la mente.
Dopo una breve presentazione e giro della barca, il natante prende il largo dal porto e scivola sinuoso sulle acque sempre piu’ scure e profonde al largo delle coste toscane. Era una bellissima giornata di sole, per essere quasi la fine di dicembre, e Valeria e Roberto si stavano gustando l’inizio della loro vacanza sdraiati sul ponte a scaldarsi con i raggi di quel timido sole, scambiandosi effusioni. Comoe reazione ai baci che Roberto le distribuiva abbondanti sul collo alternati a morettini sulle orekkie, valeria sente aumentare la propria temperatura corporea a sbotta con un “ho caldo” che lascia stupiti gli skipper e fa fare un sorrisetto compiaciuto a Roberto, ke intuiva gia’ cosa aspettarsi da una situazione del genere.
Valeria aveva un corpo sinuoso che faceva girare anche i ciechi e sicuramente non era passato inosservato agli skipper, infatti mentre era sdraiata captava gli sguardi curiosi dei marinai e questo le piaceva e la faceva eccitare un casino. Il sole iniziava a scaldare bene e Valeria sbottona un po la camicetta lasciando intravedere quei seni da mordere.Roberto aveva capito che lei iniziava a scaldarsi e non solo con il sole,
Con un gesto lieve le passa delicatamente un dito sulla figa,lei apprezza e gli fa un sorrisino da zoccola..passandosi la lingua sulle labbra e ricambiando la carezza sul suo cazzo che e' gia in tiro.Valeria chiede a Roberto se e' il caso di togliersi la camicia perche ha caldo,Roberto non vede problemi pero' lei gli dice che non ha il reggiseno
Alla notizia il cazzo di Roberto si impenna… non vede l’ora di vedere la sua donna mezza nuda, esporsi all’aperto, davanti ai due marinai che osservavano incuriositi la scena. Valeria si alza in piedi davanti a Roberto e con movenze sexy e fluide si spoglia della camicia improvvisando uno strip parziale, guardando negli occhi i due skipper per far si ke capissero x bene ke anke loro erano destinatari di quello spettacolino improvvisato. Valeria, tolta la camicia, si avvicina a Roberto in maniera provocante e gli imprigiona la testa tra le tette… lui cerca di liberarsi leccandola e distraendola mettendole le mani sul culo. Non si poteva negare valeria aveva davvero un gran bel culo e ne andava fiera…. Quindi, sentendosi provocata da Roberto e eccitata dal fatto ke i 2 marinai erano sempre piu’ attenti alla scena, valeria decide di liberarsi anke dei pantaloni ke portava: continua il suo strip mostrando ai 3 uomini presenti il suo perizoma in pizzo bianco che lasciava intravedere un triangolino di peluria scura sulla figa….
Roberto era un po imbarazzato dalla situazione nuova, il fatto che ci fossero altre persone lo imbarazzava ma al tempo stesso lo eccitava da morire,Valeria solo col perizoma si risdraia accanto a Roberto che si gira per vedere i marinai che fanno finta di lavorare proprio dietro di loro,che coincidenza, e nota che uno, quello con i pantaloni piu’ stretti ha il cazzo che gli arriva in tasca. Valeria ha voglia,prende una mano di Roberto e se la porta sulla figa, lui iniia ad accarezzarla e mentre l’accarezza lei incrocia lo sguardo dei marinai mordendosi un labbro e alzando un sopracciglio,segno di interesse
I 2 marinai sono sempre piu’ incuriositi dall’evolversi della situazione e cercano ogni pretesto x avvicinarsi a quella coppia esplosiva…. Uno dei due, quello con il cazzo + grosso, si mette una mano sul pacco e inizia a sfiorarselo…. L’altro, timido, si nasconde dietro uno scatolone e si masturba guardando la scena. Roberto continua a stuzzicare la figa di valeria sempre attraverso il perizoma che ormai e’ diventato di un altro colore da quanto e’ bagnato. Valeria, contenta delle attenzioni del suo uomo ma vogliosa di cazzo… tanto e subito…. Si gira verso i marinai e gli fa segno di avvicinarsi “ragazzi, venite qui…. Ho bisogno di una mano…. Sono cose ke solo voi marinai sapete fare cosi’ bene…..” ovviamente era una scusa x far si ke i due si esponessero completamente e si mettessero in visione attenta di quanto stava succedendo tra valeria e Roberto. La donna, non appena i 2 marinai li raggiungono, li fa sedere davanti a lei e apre con gesti maliziosi e provocanti, mettendosi piegata a 90 davanti a loro, i pantaloni di Roberto estraendone un cazzo di dimensioni non eccezionali ma vistosamente eccitato e largo…. Lo mena un po’……. E poi si rivolge ai 2 skipper “ragazzi, secondo voi vado bene cosi’? faccio bene?…. oppure pensate che sia meglio cosi’?” e se lo mette tutto in bocca……..
Valeria ormai e' partita e' in calore e vuole solamente godere, inizia a pompare il cazzo di roberto che si fa sempre piu' grosso, i due marinai davanti lo tirano fuori e iniziano a menarselo,uno c'e' l'ha veramente enorme,l'altro nella norma,le loro cappelle sono rosse e bagnate.Roberto pero' di colpo toglie il cazzo dalla bocca di Valeria e imbarazzato manda via i due marinai che fanno fatica a mettersi il cazzo a posto,Valeria gli domanda perche' quella reazione e lui gli dice che era imbarazzato anche se si stava eccitando un casino..Valeria cerca di riportare l'eccitazione a livello alto,gli passa la lingia sul cazzo e gli chiede se volesse un bicchiere di cognac,Roberto gli dice di si e che avrebbero ricominciato..lei con solo il perizzoma va a prendere il cognac,Roberto dopo 5 minuti nn la vede tornare,e la va a cercare..come pensava…lei e' dietro la cabina accovacciata e i due marinai di lato anno il cazzo nelle sue mani che porta avidamente alla sua bocca...
“che gran troia ke sei!” esclama Roberto vedendola in quella situazione….. con il perizoma scivolato su una caviglia e una mano intera nella figa. Il due ragazzi alla vista di Roberto ritraggono il cazzo e lo tolgono dalla bocca di valeria, impauriti… lu kli incita a continuare, li incita a strozzare con i loro cazzi quella porca, a farla soffocare e a riempirla di sborra… una troia cosi’ non si merita altro. Lui si siede a terra e valeria si impala sul suo cazzo, continuando a pompare i due marinai sempre con piu’ vigore… la situazione e’ terribilmente eccitante e tutti i partecipanti si sentono sempre piu’ coinvolti e piu’ arrapati…. Valeria con quei 2 cazzi in bocca ha proprio una faccia da gran porca e il cazzo di Roberto nella figa la fa godere come una maiala…. Si muove su di lui cercando di spingerlo sempre piu’ in fondo…. La sua figa si sta allargando … e’ proprio quello ke vuole lei…. Ha in mente un’idea…. E e’ totalmente intenzionata a realizzarla….
Ha notato le dimensioni dei 2 cazzi “nuovi”…. E, visto ke uno dei 2 non e’ delle dimensioni ke lei e’ abituata a prendere, valeria ha deciso di sfruttare la situazione e volgerla comunque a suo favore: potra’ farsi aprire il culo dal cazzo enorme del marinaio piu’ dotato e farsi allargare la figa dal cazzo di Roberto insieme a quello dell’altro skipper… l’idea di avere 2 cazzi nella figa la eccita da morire e decide di mettere in pratica la sua fantasia quanto prima
Roberto che sapeva la sua voglia stava gia meditando mentre lei stava continuando a pompare come una vacca quei cazzi portati alla loro durezza totale,Valeria sbatteva forte sul cazzo di roberto quasi a fargli male,ma voleva sentire che la figa si aprisse tutta,Roberto incitava a succhiare dandogli della troia in calore,Valeria si eccitava di piu' incitata da Roberto in quel modo..di colpo roberto si alza,fa sdraiare il marinaio con il cazzo piu' grosso,dice a Valeria di dargli lultima leccatina,lei piegandosi a 90 lo riprende in bocca per tenerlo bello duro,Roberto dice all'altro vista la posizione di leccargli bene il culo e di prepararlo,il marinaio con un dito prende tutto il liquido sulla sua cappella e lo spalma sul culo di Valeria facendolo scivolare dentro,inizia a muoverlo,poi ne mette un altro ,il culo di lei inizia a dilatarsi bene a quel punto Roberto dice a valeria di impalarsi col culo sul marinaio cazzuto dandogli le spalle,non se lo fa ripetere 2 volte che la vedi aprirsi il culo con le mani e accovacciarsi pian piano su quel cazzone che faceva fatica a entrare nel culo,Roberto le mette due mani sulle spalle e con un colpo secco la spinge giu facendo inghiottire nel suo culo tutto il cazzo...
Valeria lancia un urlo sentendosi aprire da quel cazzo smisurato… un urlo inizialmente di dolore ke poi pian piano si trasformo in un gemoto di piacere… il culo di quella troia era gia’ stato aperto per bene quindi, dopo l’iniziale titubanza e dolore, valeria inzia a godere della presenza di quel corpo estraneo nel suo culo e si muove per sentirlo meglio detro di se’. Il marinaio cazzone si aggrappa ai suoi finali e spinge come un porco, la vuole far godere e le vuole aprire il culo come mai era stato fatto. Nel frattempo Roberto e l’altro si preparano e si avvicinano alla sua figa con quei cazzi durissimi… le loro cappelle si avvicinano minacciose alle labbra della figa di valeria… ke ha uno spasmo di eccitazione quando li vede avvicinarsi fino a toccarsi…. 2 cazzi ke si sfiorano e si tocca… ke spettacolo…. Roberto e’ il primo ad allargare quella figa vogliosa, dilatandola inserendo unke 2 dita oltre al suo cazzo di dimensioni notevoli…. Lo skipper si avvicina e con un colpo secco scivola tra gli umori di valeria….
Che vacca,ha 3 cazzi insieme tutti per lei,spingono tutti come matti,la vogliono sfondare quella troia,vogliono che in quel momento si senti una puttana,il cazzuto le chiede se le piace e se deve spingere di piu' nel culo,Valeria lo prega di spingerlo fino in fondo,e incita i due davanti a spaccargli la figa,i 2 cazzi che si toccano hanno preso lo stesso ritmo martellando la figa,e' cosi' aperta che non si distingue il culo dalla figa,sembra che i tre cazzi sono tutti nello stesso buco,la porca urla di piacere e ci grida che e' una troia e vuole che la sbattiamo come tale,il suo viso e' quello di una cagna in calore alla ricerca di libidine estrema,uno,due,tre orgasmi ..sta sborrando a ripetizione e piu' sborra piu lubrifica e i cazzi scivolano in maniera facile...
La sua faccia da troia e’ incredibile, ormai non conta piu’ gli orgasmi ke sta avendo e continua a incitare i 3 uomini xke’ la sbattano sempre di piu… vuole sentirsi completamente aperta, in preda a quei 3 cazzi ke pensano solo a scoparla… il marinaio cazzone sente ke sta per arrivare all’orgasmo in quel culo ke gli si e’ stretto attorno ma riesce a resistere ancora e spinge sempre di piu’, se la vuole gustare tutta quella troia, vuole scoparla fino all’ultimo. L’altro marinaio invece non riesce a controllarsi, sente la sborra salire dalle palle fino al cazzo e dopo aver versato le prime gocce nella figa di valeria si toglie e le sborra addosso urlandole tieni brutta troia ti copro si borra ovunque pulisciti e leccala senza sprecarne una goccia. Valeria fa come le viene chiesto e con le mani raccoglie tutta la sborra versata dal marinaio e se la porta in bocca bevendola tutta e sporcandosi tutto il viso… ke porca…. Roberto a quel punto ha un’idea…. Vuole scopare anke lui il culo di valeria e farle sentire il cazzone dell’altro marinaio nella figa… quindi si girano e si scambiano i ruoli….
Roberto le dice di girersi sul cazzuto e dargli le spalle,il cazzuto capisce e la fa impalare con la figa colante sul suo cazzone, da un colpo secco con la schiena e il cazzo e' tutto dentro la figa,Valeria ha un urlo di piacere e dandogli del porco gli dice di sbattere e di far sentire tutta la durezza di quell'enorme cazzo,Roberto la fa piegare verso il cazzuto e glielo pianta nel culo gia lacerato dal cazzuto,gli scivola bene dentro,spingono ancora tutti e due forte,Lei ha ancora addosso la sborra dell'altro marinaio che nel frattempo glielo ha messo in bocca per farselo ripulire…che puttana,ancora orgasmi a non finire e incite ancora e sbatterla...
Non si stanerebbe mai di prendere cazzi… e infatti anke con il cazzo in bocca cerca di incitare gli altri due a spingere e a farla godere ancora e ancora… Roberto la scopa con tutta la sua forza, quel culo era cosi’ allargato.. ma per fortuna il suo cazzo e’ quasi delle stesse dimensioni di quello ke l’ha preceduto li’ dentro… il marinaio cazzone invece si gode la sua figa sbattendola x bene e fino in fondo, la vuole far ululare si piacere come una vera cagna e la incita a continuare a leccare il cazzo e le palle del terzo….. lei continua a venire, un orgasmo dietro l’altro… finke’ il marinaio non si sente ricoprire la pancia da un liquido caldo ma piu’ abbondante e meno appiccicoso della solita sborra ke ormai aveva ovunque….
Si Valeria gli sta facendo scendere sul corpo una pioggia dorata che lui gradisce,lo inonda su tutto il corpo ma senza che lui tolga il cazzo dalla figa a quel punto i maschi nn c'e' la fanno piu' devono sborrare,Roberto la fa mettere in ginocchio come una cagna,3 cazzi intorno che iniziano a pulsare e prima il cazzuto inizia a far fuoriuscire schizzate di sborra incredibile che vanno un po in bocca e un po in faccia,l'altro le sborra sul seno e infine roberto sborra un po ovunque ..Valeria a quel punto e sommersa di sborra…i tre si guardano in faccia e si intendono e insieme iniziano a farle sentire una pioggia dorata sul corpo,Valeria e' eccitata si lava da quel liquido che scende dai cazzi,tutta la sborra che ha adosso….e guardando Roberto gli dice che e' stato fantastico
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16 years ago
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La finale dei mondiali
Il giorno della finale dei mondiali di calcio lei, ke normalmente non segue questo sport, si era gia’ preparata a fare il tifo: era all’estero e, in quel contesto, si sentiva stranamente nazionalista…. Anche se questo sentirsi nazionalisti si limitava a girare per le strade sorridendo a quanti le dicevano “go Italy”… il che, per lei, era gia’ tanto.
Era tutto il giorno ke pensava a quella partita… e soprattutto al fatto ke aveva appuntamento con un ragazzo nuovo, conosciuto il giorno prima in una sauna, per guardare insieme la partita in un pub della zona. Nuda, davanti all’armadio aperto, guardava il suo corpo con i segni dell’abbronzatura, indecisa sulla scelta dell’abbigliamento: meglio qualcosa di sexy ke esaltasse le sue curve o qualcosa di comodo e pratico, adatto a tutte le situazioni? Dopo un’attenta valutazione di ongi singolo capo… ha estratto dall’armadio la “divisa” con la quale aveva intenzione di far colpo sul tipo in questione – un bellissimo calciatore, con un culetto di marmo e due occhi profondi come il mare : jeans al ginocchio a vita bassissima, sandali bianchi tacco 12 e top sempre bianco, aderente e scollato, nonostante il clima serale non fosse proprio caldo…. Se la voleva giocare… il tipo in questione le piaceva un sacco e aveva proprio intenzione di portarselo a letto quella sera stessa.
All’orario stabilito lei entra al pub con degli amici e si mette a sedere, davanti al maxi skermo installato per l’occasione… i commenti degli uomini presenti nel locale non facevano ke confermarle ke la scelta dell’abbigliamento era stata azzeccata… poteva stare tranquilla, almeno sotto quell’aspetto. Un paio di ragazzi, tra i meno timidi e meno interessati alla partita si avvicinano… lei era seduta su un divanetto… la posizione ideale xke’ chi si avvicinava da sopra potesse guardarle indisturbato nella scollatura mentre le parlava… i ragazzi si presentano ma capiscono ke lei non ci sta e se ne vanno, derisi dagli amici. Lei si guarda in giro, alla ricerca del bel figo ke sperava di sentirsi tra le cosce al piu’ presto… e, non vedendolo, gli invia un sms; immediata la risposta: “sono qui, ti ho vista… ma sei troppo bella e io troppo timido per farmi avanti con i tuoi amici…” bhe… dopo un messaggio del genere, da un tipo del genere…. E con la figa ke gia’ si era trasformata in un altoforno…. Lei si e’ alzata immediatamente ed e’ andata da lui, appoggiato a una colonna vicino al bancone del bar. Dopo i saluti di rito, i 3 bacini di benvenuto….. il suo profumo…. Cosi’ eccitante…. E quelle sue orekkie tutte da mordere….. per non parlare degli addominali sodi ke si facevano sentire sotto la sua mano mentre lo abbracciava. Dopo i primi 5 minuti di partita i primi approcci…. Una mano sul ginocchio di lei…. Una mano verso l’inguine di lui…. una leccata dietro l’orecchio, un bacio profondo, un succhiotto sul collo, una mano sul seno….. la temperatura nel bar stava salendo vorticosamente e i pochi non tifosi presenti rappresentavano un elemento di disturbo x un timidone come lui, ama esercitavano una fortissima eccitazione su di lei…. Che non vedeva l’ora di testare con mano (e con altro…) la consistenza del suo cazzo, per verificarne la proporzione con il resto del corpo. Leccandoglil anguidamente l’orecchio lei gli sussurra… “perche’ non andiamo a fare una passeggiata fuori?” e lui accetta subito, contento di potersi trovare da solo con lei senza l’impiccio di tutti quei guardoni….
Usciti dal pub lui le prende la mano…. Lei, imbarazzata da quel gesto ke andava ben oltre quello ke si aspettava, cerca di riprendere le redini della situazione appoggiando le due mani unite sul cazzo di lui, che stava vistosamente spingendo contro la dura stoffa dei jeans creando un bozzo che non passava inosservato alle persone che i 2 incontravano x strada mentre si dirigevano verso il parco del campo di calcio comunale. La sera stava calando, ma complice la bella stagione e la latitudine, i due potevano contare sulla luce solare fino alle 23… e contavano sulla complicita’ del tramonto per creare una situazione ad alto tasso erotico. In lontananza lui ha notato un albero, un olmo probabilmente, che si stagliava tra dei cespugli su un pendio che fronteggiava il campo da calcio deserto. Raggiunto il luogo prescelto, complice la luce, l’ambiente e… la voglia crescente dei due…. I primi baci caldi diventano bollenti e sempre piu’ umidi finke lei prende l’iniziativa e slaccia i pantaloni di lui tirandogli fuori un cazzo enorme e terribilmente eccitato. Lui, tolto il freno inziale, diventa un fiume in piena… le sue mani sono ovunque sul corpo di lei, sembra lo vogliano consumare… in un attimo le sfila il top e il reggiseno e le succhia un capezzolo e poi l’altro, alternandoli. Lei si slaccia i pantaloni, vuole sentire quella lingua leccarle il clitoride che sta gia’ pulsando per l’eccitazione…. E pensa di dargli una dimostrazione pratica….. si china davanti a lui, gli prende il cazzo in bocca e inizia a pomparlo mugugnando di piacere…. Oh, si, quanta voglia di cazzo aveva… erano giorni ke non ne scopava uno decente e moriva dalla voglia di fare un pompino a un cazzo degno di questo nome…. Il sentirlo in bocca le faceva aumentare la voglia e l’eccitazione, aveva la figa ormai fradicia e il viso da porca ke ne vuole sempre di piu’… sukkiava quel cazzo spingendolo fino in gola provocando dei versi strani del ragazzo ke la guardava fiero di vedere come il suo cazzo la facesse eccitare. Lei si infila due dita nella figa… che immediatamente, al contatto, inizia a colare…. Porge le due dita al tipo x dargli un assaggio di quanto poi lui avrebbe dovuo bere e poi ritorna a farsi un ditalino continuando a pomparlo con ancora piu’ voglia di prima….. la scena da’ il colpo di grazia al ragazzo… lei, con il suo cazzo in bocca, sente la sborra salire e si prepara ada accoglierla tutta in bocca….. 2 dita nella figa e con l’altra mano gli massaggia il cazzo e le palle… e.. si…………. Uuuuuuuuuuuuu… quanta sborra calda ke le allaga la bocca… gliela riempie e gliene deposita un po’ sulle labbra e sul mento…. Rendendo la sua faccia ancora piu’ da troia. A questo punto lei si alza e con una mossa rapidafa sedere il ragazzo con la schiena appoggiata all’albero e gli si mette davanti, con le gambe aperte e la figa all’altezza della bocca di lui….. lui comincia a leccarle il clitoride, a morderglielo e a farla urlare di piacere…. Lei e’ sempre piu’ bagnata e sotto i colpi di lingua di lui, che si aiutava anke con due dita, viene e gli sborra in bocca, lasciandoli il viso ricoperto di umori gustosi e saporiti… ma lei non e’ ancora sazia… vuole ancora cazzo, e lo vuole nella figa! Vuole scopare quel figo, sentirlo ke le apre la figa e le infila dentro violentemente quel suo cazzo gustoso e duro….. si piega a 90 e si appoggia al trondo dell’albero… apre piano piano le gambe in maniera provocante x fargli vedere bene la figa, ancora colante di sborra e con le labbra ormai completamente dilatate…. E quel buchino cosi’ invitante…. Lui si alza, la prende per i fianki e inizia a scoparla come vuole lei, con violenza, con forza, con spinte profonde e rapide… lei si sente quel cazzo enorme ke la invade, la figa lo inghiottisce e lo restituisce a seconda delle spinte…. E lei ne vuole ancora… e urla ke ne vuole ancora…. Mugugna facendogli capire quanto gli piace essere scopata in quel modo…e…. uuuuuuuuuuuuu…… (dovresti vedere come sono bagnata ora ke racconto…) viene di un orgasmo incredibile, ke la fa rabbrividire…. Sentire la sua figa pulsare a quel modo e i gridolini ke lei lanciava mentre veniva hanno stimolato tantissimo anke il cazzo di lui... ke comincia a spruzzare nuovamente sborra…. Continuando a spingere per prolungare l’orgasmo di lei…..
Dopo pochi minuti di relax sull’erba i dui si ricompongono e, ancora mano nella mano, si dirigono verso il pub dove tutti gli altri stavano guardando la prtita… e…. entrano giusto in tempo x vedere l’ultimo rigore ke ha dato la vittoria all’italia!
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16 years ago
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L’amica di mamma’
Ciao a tutti, vorrei raccontarvi la mia seconda esperienza, con una delle amiche di mia madre, il periodo era sempre quello, un periodo d’oro, credo che non abbia più avuto un periodo di sesso sfrenato come quello.
Mia madre come ho già detto nel precedente racconto, aveva molte amiche, ma tre di queste erano quelle che maggiormente mi facevano impazzire ed alle quali avevo dedicato le mie belle pugnette, in quel periodo frequentavo assiduamente Michelina, nel senso che almeno tre volte alla settimana si scopava, e devo dire che ero appagato pienamente, però, però avevo sempre voglia delle altre due amiche, una di queste MORENA, di 10 anni più grande di me, bella, bella, bella, con due tette da sballo ed un culo da sogno, me la sognavo anche quando mi trombavo Michela, quindi mi son detto” Se sono riuscito con la prima e per giunta più grande, perché non provare anche con la seconda?”
Michelina mi aveva insegnato ad osare e dopo tre mesi di rapporti, ero abbastanza smaliziato, che avrei affrontato qualsiasi approccio, con qualsiasi SIGNORA.
Dopo mesi, di attesa, il momento propizio arrivò, mia madre era fuori città con mio padre, ma si era dimenticata di ricordarlo a Morena, con la quale aveva appuntamento nel primo pomeriggio, mi trovavo a casa a studiare per un concorso, quando nel primo pomeriggio, suona al citofono Morena, la feci salire, mi scatto la molla, mi dissi “ Se non lo faccio ora non lo faccio più “, quando spalancai l’uscio la vidi con una gonna bianca che le arrivava sopra le ginocchia, una camicetta che evidenziava le sue tette, tette che davano l’impressione che da un momento all’altro stessero per esplodere.
La feci entrare, nel farlo le dissi che mia madre era fuori con mio padre e mentendo spudoratamente dissi che da un momento all’altro sarebbe arrivata, le preparai un caffè, parlammo del militare, del mio concorso e di donne, mi domandò se avevo la ragazza ed io colsi l’occasione per dirle che avevo sì la ragazza, ma che nello stesso tempo stavo frequentando una signora sposata, Morena restò a bocca aperta, mi domandò in che circostanza l’avessi conosciuta e come riuscivamo a non far accorgere il marito, le raccontai tutto, tralasciando naturalmente dei particolari che avrebbero permesso di collegare la donna alla sua amica Michelina, inventai di averla conosciuta in un noto locale della città, frequentato da donne separate o sposate in cerca di compagnia, Morena restò ad ascoltarmi, con occhi più che, allibiti, direi incuriositi, dopo circa un ora ero ancora lì a parlare di Michela, nel farlo comincia a strusciare la gamba alla sua e vedendo che no c’era nessuna reazione negativa, allungai anche la mano, nell’appoggiarla sulle sue ginocchia, lei si ritrasse, ma nello stesso tempo, mi accarezzo il viso ed i capelli, a quel punto non mi fermai più, ci baciammo freneticamente per cinque minuti, poi la portai nella mia camera e la spogliai, lei con fare esperto si inginocchiò, e mi fece un pompino di classe, contrariamente a Michela, nei pompini Morena era più esperta, mi concesse anche il secondo canale, fu fantastico, mi fece venire tre volte nella figa, dopo quella prima volta i nostri incontri erano molto più frequenti di quelli con Michela, grazie anche al fatto che il marito, per sbarcare il lunario espletava due lavori, quindi a casa non c’era mai.
Una delle tante volte, è stata capace di farmi una sega, senza che il consorte se ne accorgesse, altre volte capitava che finivo di trombare con lei ed andavo da Michelina o viceversa, finimmo di vederci perché entrambi ci trasferimmo io di città e lei andò a vivere fuori provincia, nel tempo capitò che le nostre strade si rincontrarono, e quando capitava era sesso, sesso sfrenato, l’ultima volta fu cinque anni fa, entrambi avevamo il desiderio di vederci e di fare una sana e bella scopata, era sempre una bella donna, in quell’occasione mi confessò che aveva avuto una storia con un amico del figlio, però, però non era la stessa cosa; forse il ragazzo non aveva avuto Michelina come NAVE SCUOLA.
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16 years ago
klep, 40
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N appuntamento
Storia vera.
lasciò la macchina poco lontano e corse da lei sempre più sorpresa e disorientata.. non si aspettava una improvvisata come questa.
Lui la baciò subito sulle labbra, la prese in braccio la ringraziò per essere arrivata da lui ma da subito cominciò a trascinarla in macchina. Magari un posticino più comodo e più appartato... la accarezzava fremente,mentre le sue mani andavano e venivano sotto la maglietta. slaccio il reggiseno e subito cercò i capezzoli ritti e turgidi dal piacere e dall'improvvisa vampata che le percorreva la schiena.
Era tutto una foga, lei parlava ma lui non stava molto a sentire ciò che aveva da dirgli... la baciava sul collo e poi sempre più giù.. scivolò con la faccia tutta sul suo petto quasi a soffocare il proprio respiro.
Lei tirò indietro la testa in un primo spasimo di piacere, la pelle si era fatta riccia e sensibile,cominciava a sentirlo anche lei addosso.Capì finalmente che il piacere della vita a volte è così,,,solo un attimo rubato!
gli sfilò gli slip e non importava cosa e dove sbatteva, affondò subito la sua lingua tra le sue cosce mentre lei si irrigidiva dalla meraviglia di tutto ciò e della velocità con cui stava accadendo.. poi si lasciò andare e lo cercò, glielo prese in bocca e cominciò a gustarselo, mordicchiandolo e succhiando golosamente, la lingua scivolava dal basso in alto soffermandosi sulla punta per poi ridiscendere giù facendo attenzione di appoggiargli la guancia come per cullare un oggetto caro.
Non resisteva più nemmeno lui che nel frattempo l'aveva preparata usando tutto ciò che un uomo innamorato può adoperare.le sue mani grondavano di lei e il suo odore lo eccitava sempre come la prima volta.
La prese come piace a lui all'inizio. tenendola dai fianchi la avvicinava a se mentre gli scorreva dentro avvertendo il suo calore, sempre più velocemente affondava in lei. Lo voleva guardare in faccia lei, e quindi si girò dolcemente staccandosi ma solo per pochi istanti!Si mise su di lui e cominciò a cavalcarlo alzandosi appena sulle ginocchia. Cominciava a godere e fremeva..ma non ha mai osato guardare la sua carne dentro di lei, osava solo immaginare e sentirne la consistenza ad ogni colpo ricevuto. Venne! ma non si fermò... non lo fa mai lei..volle rincarare la dose, gli scivolò su e cominciò nuovamente a baciarlo e leccarlo. Voleva che anche lui stavolta avesse il massimo del piacere, credette di eccitarlo ancora per una sfida con se stessa. Ci provò ancora e ancora ma non si accorse che era al limite!
Venne e non avvisò..
Si tirò indietro ma ormai... è fatto. Non potè lasciarlo a metà, continuò ad accarezzarlo e a spalmarsi entrambi e alla fine lo ringraziò con un bel bacio mentre ancora conservava la sua turgidità!
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1
16 years ago
coppiaverabella,
40
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Spiaggia nudisti
Una spiaggia di nudisti
La nostra città d'estate si trasforma in un forno; e quella scorsa fu una delle più calde degli ultimi decenni. Le vacanze ancora non erano cominciate e la domenica si soffriva a stare in casa. Così con mia moglie decidemmo di trascorrere una giornata al mare.
Stabilimmo la partenza al mattino presto. Avremmo potuto così avere una giornata intera a nostra disposizione. Era da tempo che non ci prendevamo una pausa e quelle ore che ci stavano davanti sarebbero state delle ore veramente particolari.
Per stare tranquilli e per avere le comodità indispensabili scegliemmo un campeggio, o meglio, quello che ci sembrava essere un normalissimo campeggio. Un posto stupendo, immerso nel verde a picco sul mare. Ma non erano solo queste le piacevoli sorprese che ci avrebbe riservato quel luogo.
Alla spiaggia si accedeva mediante una stradina tortuosa e sterrata e grande fu il nostro stupore quando la vedemmo percorsa da persone completamente nude. Uomini e donne di tutte le età e di tutti i tipi. La nostra prima reazione fu quella di andare via ma il campeggio era abbastanza fuori mano e avremmo perso troppo tempo per raggiungere un altro luogo "normale". Quindi restammo, anche perché incuriositi, ed inconsapevolmente attratti, da quella strana situazione.
Era gente affabile, oltre che disinibita, e sulla spiaggia non si perse tempo nel fare amicizia. Tutto procedette normalmente fino al pomeriggio quando, vicino agli alberi sotto cui avevamo trovato posto, arrivò una giovane coppia che, appartandosi poco distante da noi, in un luogo più o meno nascosto, cominciò sensuali effusioni.
Nel frattempo eravamo rimasti soli e mostrando indifferenza restammo al nostro posto, anche perché quell'inatteso spettacolo cominciava a piacerci. Eravamo rimasti con i nostri costumi tutto il giorno e fu allora che d'impulso chiesi a mia moglie se le sarebbe piaciuto mettersi nuda o almeno in toples. Mi disse di no. Ma era terribilmente attratta dalla scena che si stava svolgendo davanti ai nostri occhi, soprattutto (me lo avrebbe confidato in seguito) dal pene in erezione del ragazzo e dalle carezze che riceveva.
Erano passati più di dieci minuti e quella coppia non voleva saperne di smettere. Mi avvicinai a mia moglie e le tolsi il reggiseno. Con mia sorpresa, ma anche eccitato dalla situazione, non fece alcuna resistenza e rimase così, con il seno (un bellissimo, piccolo e turgido seno) che faceva bella mostra di se.
Sulla spiaggia non c'era molta gente e la cosa un po' mi dispiacque perché sarebbero stati in pochi a guardarla. Dopo qualche minuto la presi per mano e ci avviammo verso il boschetto e, restando comunque a distanza, e più o meno nascosti dalla nostra coppia, cominciammo anche noi erotiche effusioni. Era la prima volta che lo facevamo in quel modo, consapevoli che qualcun altro potesse guardarci ed eccitandoci per questo. Eccitato in maniera incredibile da quella situazione, raggiungi l'orgasmo quasi immediatamente nelle mani di mia moglie così come anche lei subito dopo. La coppia comunque non c'era più e stava calando la sera.
Un ultimo bagno ristoratore contribuì a raffreddare solo i corpi. La mente (almeno la mia) stava già elaborando fantastiche fantasie erotiche. Fu il nostro solo argomento mentre eravamo sulla strada di casa e le confidai che mi sarebbe terribilmente piaciuto fare l'amore insieme a quei ragazzi. Farlo insieme. Tutti e quattro. Questa affermazione la lasciò di stucco e mi chiese se ero serio. Alla mia risposta affermativa seguì un lungo silenzio. E quando la sollecitai a dire qualcosa sull'argomento mi disse che la cosa l'intrigava molto ma che non sapeva se ne sarebbe stata capace. E qui mi disse che si era eccitata molto guardando il pene del ragazzo e che le sarebbe piaciuto accarezzarlo fino a fargli raggiungere l'orgasmo.
Cominciai a stimolarla chiedendole se le sarebbe piaciuto veramente farlo in tre o quattro persone. Mi disse che non ci aveva mai pensato ma la scena che aveva visto poco prima l'aveva terribilmente eccitata e se si fosse ripresentata non avrebbe avuto alcun problema a farlo. Era certa che le sarebbe piaciuto.
Era questo un pensiero che mi assillò durante tutto il tragitto di ritorno. Avrei voluto farlo anch'io. Ma non domani, quella sera stessa. Speravo accadesse qualcosa e qualcosa accadde. Due autostoppisti. Chiesi immediatamente il permesso a mia moglie di caricarli in macchina. Un lampo attraversò i miei occhi. Lei capì ciò che avevo intenzione di fare. Fermai la macchina e ancora non mi aveva risposto. La guardai con uno sguardo complice, e ansioso di una risposta. Aveva capito che non era solo il passaggio quello che volevo dare. "Va bene" mi disse con altrettanta complicità.
Così facemmo salire i due. Io e mia moglie siamo una bella coppia, non c'è che dire. Io 38 anni lei 36. Ambedue mori con un fisico asciutto e gradevole. Insomma quella che si suole dire "di bella presenza", e molto, molto innamorati l'uno dell'altra.
I due autostoppisti erano due ragazzi universitari di 24 e 26 anni. Due bei ragazzi. Uno biondo, l'altro scuro di carnagione. Avevano trascorso la giornata al mare e stavano tornando al loro alloggio universitario. Non ci mettemmo molto ad instaurare un piacevole e brillante colloquio fatto di battute e barzellette. Di argomenti seri e futili. Erano circa le 22 quando arrivammo sotto casa loro. "Che peccato che siamo arrivati così presto - dissi -, la compagnia era piacevole e non ho ancora voglia di tornare a casa. Perché non ci offrite qualcosa su da voi".
Forse ero stato un po' troppo sfacciato mettendo in imbarazzo mia moglie. I due ragazzi invece, con piacere, ci invitarono a salire. Un piccolo monolocale arredato in maniera arrangiata, così come ce ne sono centinaia nella nostra cittadella universitaria. Due letti, due scrivanie, una libreria, un piccolo angolo cottura ed il bagno. Mentre uno si giustificava del quasi ovvio disordine dell'alloggio, l'altro preparava delle bibite. Mia moglie, vestita da mare, con una gonna che ad ogni movimento si apriva lasciando intravedere le gambe e con una maglietta bianca che lasciava trasparire il suo piccolo seno, si sedette su di un letto attirando l'attenzione e gli sguardi sempre più interessati ed audaci dei due.
Non sapevo da dove cominciare per realizzare quella fantasia erotica che mi stava perseguitando da qualche ora. Quando l'occasione me la diede una pila di videocassette posta vicino la televisione.
Tra normalissimi film, cartoni animati e lezioni universitarie c'erano due videocassette porno. Le presi e, con fare tra il rimprovero e l'ironico, dissi: "Vedo che avete lezioni interessanti da studiare. Bravi!". E le feci vedere a mia moglie e, sorridendo, le chiesi: "Perché non ne ripassiamo una" e scelsi quella che dal titolo sembrava più confacente alla nostra situazione. In effetti era così. Due uomini, a turno, stavano con una donna facendola godere nelle maniere più disparate.
Cominciò il film. Un momento di silenzioso imbarazzo investì il luogo dove eravamo. Io in piedi vicino al televisore, i due ragazzi seduti su di un letto, lei seduta sull'altro. Alle prime scene erotiche mia moglie incrociò le gambe sul letto, e aprì la gonna lasciando in bella vista le sue mutandine che nascondevano appena una invitante e depilata fica. I due ragazzi, rossi in viso e visibilmente eccitati erano abbastanza imbarazzati.
Mentre il film mostrava i due uomini in azione con la donna mi avvicinai a mia moglie e cominciai a baciarla. Le tolsi la maglietta e le baciai il seno. La mia mano sinistra scese sui peli residui del pube e, scostata la mutandina, cominciai ad accarezzarle il clitoride. A quel punto i due ragazzi stavano per scoppiare, quando li invitai ad avvicinarsi. Non volevano credere alle loro orecchie, infatti dovette ripetere l'invito anche mia moglie. Cominciarono a baciarla dappertutto: sul collo, sulle spalle, sul seno. C'erano sei mani e tre bocche che se la contendevano. Mia moglie si mise carponi e raggiunse il primo orgasmo quando uno dei due ragazzi cominciò a leccarla di dietro. Ano e fica, fica e ano. Adesso era completamente nuda. Le avevano tolto anche la gonna e continuavano a leccarla dappertutto.
Ad un certo punto si trovò davanti al viso tre membri in erezione. Cominciò a leccarli con foga, li succhiò, li morse, li masturbò continuando a gemere di piacere, come se non avesse fatto altro in vita sua. I nostri corpi si aggrovigliavano, la mordevamo dappertutto e raggiunse il secondo orgasmo affondando nella sua fica la testa del ragazzo biondo mentre aveva in bocca il pene dell'altro.
Cominciai a scoparla. Una lunga scopata, e mentre la penetravo gli altri due continuavano a leccarla. Uno le leccava il clitoride mentre la penetravo. L'altro le mordeva i capezzoli. E lei leccava e succhiava i loro membri alternandoseli in bocca. Raggiunsi l'orgasmo. I due ragazzi non osavano chiedere di scoparla, fu mia moglie a toglierci da quel momento di difficoltà dicendoci che non era ancora sazia. Una veloce occhiata di intesa tra i due ed il ragazzo moro – tra l'altro ben dotato - cominciò a penetrarla. Un eccitantissimo gemito uscì dalle labbra di mia moglie che cominciò a dimenarsi chiedendogli di farlo entrare tutto. Non contenta si girò mettendosi a candela sopra il ragazzo facendo in modo che la penetrasse completamente. Io stavo a guardare compiaciuto ed eccitato da quella scena ed invitai l'altro ragazzo che stava a guardare, masturbandosi, attendendo il suo turno, a partecipare al gioco. Anzi, feci di più.
Chiesi a mia moglie di fermarsi e piegarsi in avanti in modo da mettere il sedere a disposizione dell'altro ragazzo. Avvicinai il ragazzo dietro di lei e gli chiesi di metterglielo dentro, con delicatezza e lentamente. Mia moglie provò così la doppia penetrazione. Una sensazione incredibile. Stavo guardando mia moglie che faceva l'amore con due ragazzi. Il mio pene sembrava scoppiare. Mia moglie gemeva e godeva sotto l'azione dei due ragazzi; era eccitata anche dal fatto che io ero lì a guardarla e mi masturbavo. Raggiunse l'orgasmo una terza volta. Subito dopo "venne" il ragazzo che le era dietro. Poi fu la volta dell'altro. Io ormai non capivo più niente. Mi avvicinai a mia moglie, la girai e glielo misi di dietro. Senza sforzo. Il suo ano era ancora ben aperto e lubrificato dalla precedente eiaculazione. Entrò tutto d'un colpo. Pochi movimenti e raggiunsi anch'io l'orgasmo.
Esausti tutti e quattro ci lasciammo cadere sul letto. Il film era finito da tempo, ma non ci avevamo fatto caso. Le bibite erano rimaste sul tavolo. Erano le tre del mattino. Quasi cinque ore di sesso. La nostra prima volta in quattro.
E' stato fantastico. Ci siamo scambiati i numeri di telefono. Senza impegno. Chissà se lo rifaremo ancora. Tornati a casa, nonostante la stanchezza, ci infilammo insieme sotto la doccia. Guardai mia moglie con particolare attenzione. Era decisamente bella. Ci insaponammo reciprocamente. Lei cominciò ad insaponarmi il pene, facendo commenti su quanto era accaduto, feci lo stesso anch'io.
Lo scroscio d'acqua sembrava riaccendere i nostri sensi. "Quando lo rifacciamo" chiese. "Presto, molto presto" risposi.
12
3
16 years ago
marlos156714, 48/48
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Quella bella domenica
Quella mattina mi svegliai con una telefonata, era domenica ed era prestissimo.
Risposi con una voce ancora del tutto assonnata.
Subito una calda voce di donna iniziò a parlare.
Leggevo immediatamente che nella sua voce c'era ansia, forse un pò di vergogna ma capii subito che era molto eccitata.
Non capendo bene quello che dicesse le chiesi chi fosse e lei immediatamente disse di essere una tipa che chiamava per via di un mio annuncio visto su di un sito internet.
A quel punto cercai di ricollegare e dissi che ero disponibile ad un eventuale incontro..
Lei si trovava dalle mie parti e quindi fu facile, il pomeriggio stesso, raggiungerla a casa sua.
Appena arrivato li sul posto, iniziai a diventare un toro ed è stato forse proprio li che mi sono accorto di quanto maiale sono.
Il cuore mi scoppiava per l'eccitamento, e quell'ascensore che mi portava al secondo piano sembrava non arrivasse mai.
Era come se fossi stato pronto a tutto o forse a niente, non so, ma l'eccitamento che si creò in me quel giorno, fu talmente alto da farmi spingere il dito sul tasto 2 dell'ascensore .
Appena arrivato , mi apri la porta e, la prima immagine che ebbi fu quella di una donna sulla 40ina, abbastanza formosa e molto
attraente.
Ci presentammo ed iniziammo a bere un caffè.
Ci fu anche del comico nei nostri discorsi, ma io , come un TORO , aspettavo il momento propozio per saltarle addosso :)
Iniziarono dopo il caffè dei giochi di sgurardi , molto emozionanti e soffici al tempo stesso.
Improvvisamente ,si chinò in ginocchio e mi sbottonò i pantaloni.
Io ero ancora seduto.... le parole che disse furono...
"Ho visto molte foto , vediamo se anche nella realtà è cosi! , rivolto al mio LUI "
una volta sbottonatomi del tutto confermò le dimensioni e iniziò a leccarmi le palle.
prendeva i coglioni in bocca a mò di ingoio , me li insalivava, se li passava nel palato uno alla volta e poi li riprendeva in bocca in coppia.
Sentivo un calore fortissimo, aveva una bocca caldissima. probabilmente anche per il fatto che era inverno, quindi..faceva molto
freddo.
La gran pompinara inizio con i giochi di lingua, prendeva la cappella tutta nella gola e poi la insalivava, sputava, giocava
strusciando le labbra lateralmente sull'asta di carne.
a quel punto decisi di alzarmi.
Le alzai la gonna che portava che era molto lunga, e sotto, aveva un reggicalze da paura.
Anche il fisico era bellissimo.
La prima cosa che ricordo che feci fu quella di leccarle il buco del culo.
Era turgido, piccolo, con una membrana ben visibile..
Ci infilai la lingua quasi del tutto, iniziai alla pecorina a leccarle figa e buco di culo in modalità "pennello".
Sopra e sotto.
la lingua era più felpata nel culo poichè meno umido
allora raccoglievo con la bocca gli umori vaginali e li portavo nel secondo buchetto proprio per prepararlo ad una dura penetrazione.
Avevo una barbetta ben visibile, e lei strillava per la eccessiva eccitazione che aveva dicendomi che le piaceva che la barba le grattasse tra il buco del culo e la figa ormai totalmente zuppa.
li ricordo di aver perso molto tempo, non so quantificarvi quanto tempo fosse poichè ne avevo perduto la cognizione.
Non pensavo a nulla, non sapevo nemmeno chi fossi più nella mia vita ordinaria.
Sapevo soltanto che la stavo assaggiando, assaporando, stavo prendendo in bocca tutto il suo nettare apprezzandone al massimo i sapori.
Mentre leccavo e rileccavo mantenevo le mani ferme sulle toniche chiappone che erano apertissime proprio per farmi entrare meglio con la bocca.
a quel punto iniziai a sentire le contrazioni di quel corpo, erano intensissime , forti, non controllava più se stessa , era una donna che aveva perduto il controllo.
A quel punto mi sentii uomo, il vero dominatore, in un certo senso il suo padrone anche inteso in un modo un pò più soft.
solo allora mi alzai .. decisissimo come sono e sempre sarò, mi misi dietro di lei e le infilai la mazza nella pancia, sempre alla pecorina, sia perchè la ritengo la mia posizione preferita, sia per non spezzare quel suo attimo di estremo godimento.
Dal finire di leccarla a montarle sopra forse passarono pochi secondi..
Appena le ebbi infilato il cazzo totalmente dentro , quasi fino ai coglioni, un forte urlo, travestito da gemito, usci fuori da quella bocca senza più controllo.
ricordo che mi disse solo
>>ADESSO SCOPAMI MARCO, SCOPAMI TUTTA !!
li, all'ascolto di quelle parole, di quell'invito, decisi di pomparla ,ma come si deve.
Iniziai a muovermi dentro di lei, pian piano , giravo il bacino
per fare in modo che il cazzo le arrivasse dappertutto e sculettavo bene e sempre in maniera lenta per trovare punti nascosti, per ispezionare la sua pancia con il mio martello.
Dopo poco iniziai ad emettere dei piccoli ruggiti, e li che mi sentii un vero leone, un vero dominatore.
I colpi erano ripetuti e sempre più veloci.
La stavo sfondando di piacere e quasi non riusciva più a parlare.
Teneva stretto il cuscino, mordicchiava le lenzuola e cercava uno sfogo emettendo piccoli gemiti gutturali che si trasformavano via via in estreme urla di puro piacere.
Piacere e dolore , dolore e piacere.
Dopo una ventina di minuti di pompaggio puro, la sentivo stremata.
Fu solo allora che decisi di incularla.
Sfilai il cazzo duro come il marmo, era qualcosa che sembrava osso,
non riuscivo a sentirne la sensibilità per quanto fosse duro.
Era rosso carminio, tutte le sue vene erano forti e lunghe , in tiro , probabilmente perchè al suo interno il flusso di sangue era fortissimo.
Strusciai la capocchia ancora nella figa completamente sbrodolata
e presi da li l'ispirazione e la giusta "bagnatezza" per sfondarle le chiappe.
Entrai piano piano in culo, prima solo la cappella..
Lei strillava , le faceva male perchè è molto largo.
Ma voleva che continuassi
allora pian piano lo misi sempre di più .. fino alla sua fine
fino ad arrivare ai coglioni.
Ero completamente dentro il suo intestino.
era venuta forse 2 o 3 volte poichè diceva di essere una pluriorgasmica.
iniziai a fotterla in culo in un modo tremendo.
Fu l'apoteosi del piacere.
Il culo è la vera perversione secondo il mio avviso
e, in quella occasione , avevo avuto completo accesso alla mia fantasia. Non potevo tirarmi indietro, volevo trarne compiacimento personale, si , ma volevo anche fare una bellissima figura.
Cosa che sicuramente feci, perchè mentre la inculavo a sangue.
Non riusciva più a strillare.
Il vero piacere è talmente forte e difficile da esternare con le parole
che spesso si emettono solo sibili o assoluto silenzio.
In quella fase di silenzio sentivo solo lo scroscio del letto , dei cuscini e del cazzo che le entrava dentro ripetutamente , come una furia cieca.
era talmente duro e forse maligno in quel momento , che sembrava volesse solo punirla.
I colpi di cazzo finirono con due fortissime mazzate , le sue mani calde graffiavano i miei coglioni con le unghia e li spremevano, proprio per preparare una copiosa e forte spremuta che non tardo ad arrivare.
Si tolse immediatamente e lo prese in bocca quasi del tutto.
Non resistetti , smisi di controllarmi e mi liberai completamente in una colata copiosissima di crema calda e densissima che le inondò completamente il palato.
Per la forte potenza dei 4/5 schizzi che feci, anche se voleva ingoiarlo completamente tutto senza farne uscire via una goccia dalla sua bocca.
Non potè deglutire tutta la sperma calda che spruzzai.
La pressione fece in modo che un ondata di sborra calda le schizzasse via dalle labbra e che le inondasse il seno prosperoso ,
colorando l'immagine di quella domenica come uno dei più bei ricordi
della mia vita!........................
Marco!
se vi piace il racconto votatelo :)
ve ne posterò anche altri se volete
Un bacio a tutti.
7
3
16 years ago
admin, 75
Last visit: 1 hour ago -
Visita ai cantieri
“Ma perche’ devono sempre propinare a me il lavoro sporco? Non lo sanno che odio andare per cantieri? Con tutti questi muratori albanesi sporchi e puzzolenti che non fanno altro ke incollare i loro okki luridi sui miei vestiti… mi fanno sentire cosi’ in imbarazzo al punto da darmi l’impressione di essere sporca come loro”
Questi erano i pensieri ke attraversavano la mente di Luana mentre, elmetto giallo in testa, faceva il giro dei cantieri della zona di sua competenza per verificare ke i lavoratori fossero in regola e ke si rispettassero le norme sulla sicurezza. Certo, per una ragazza come lei non era di certo il posto adatto… in mezzo a tutti quegli uomini vestita nel suo solito modo sexy ma sbarazzino non poteva passare inosservata, anke a causa del fisico ke la generosa madre natura le aveva concesso: era una bella ragazza alta e bionda naturale, la cui statura era esaltata notevolmente dai tacchi che non toglieva mai nonostante la facessero caracollare quando si muoveva sul terreno dissestato dei cantieri… la sua andatura un po’ incerta e ondeggiante era tuttavia una delle caratteristiche che piu’ la distinguevano e che attiravano gli sguardi dei presenti, concentrati sui movimenti del suo culo sodo stretto in un paio di jeans a vita bassa stracciati nei punti strategici, giusto per darle quel look casual che si addiceva al lavoro in un ambiente come quello in cui si trovava a muoversi. Anche il resto del suo corpo sembrava ideato apposta per calamitare gli sguardi delle persone ke la incontravano: il suo seno alto e prosperoso ke sembrava quasi scolpito da un’artista rinascimentale che aveva abbondato con la quantita’ di marmo, faceva bella mostra di se’ strizzato in una mogliettina scollata con la scritta “gli occhi sono piu’ in alto” che, contrariamente a quanto predicava, invitava proprio gli sguardi a concentrarsi su quelle morbide rotondita’……
Sul cantiere era presente il direttore lavori che alla vista della supervisore gli si e' acceso l'ormone,la vede avvicinare,il suo ancheggiare da porca gli fa muovere qualcosa.Arrivata li chiede del direttore lavori,allora lui di balzo si presenta e si mette a disposizione.Lei chiede tutta la documentazione di cantiere e fa notare che alcuni muratori non avevano gli indumenti di sicurezza.il Direttore inizia a portargli tutte le carte da controllare appoggiandole su un tavolo,lei si china per leggere mostrando la sua scollatura che lasciava intravedere delle tette da sballo….
China sulle carte, Luana non sembra accorgersi dell’insistenza con cui il direttore le scruta le tette… ne potrebbe riprodurre la forma modellandole con le mani… e immagina gia’ la sua lingua percorrerle, asciugando le goccioline di sudore che vi si sono depositate dopo un’intenso momento di sesso sfrenato. Luana percepisce l’uomo accanto a lei, ne sente il respiro farsi piu’ corto e ne intuisce i pensieri… “quel bastardo mi sta scopando con gli occhi, lo sento”
Lui le si avvicina e con la scusa di scostarle i capelli le tocca il collo e si avvicina alle tette… Luana, suo malgrado, non riesce a trattenersi: il profumo dell’uomo e’ cosi’ inebriantemente maschio ke non puo’ fare a meno di rabbrividire…. I suoi capezzoli si irrigidiscono per l’eccitazione rivelando cosi’ il fatto ke non porta il reggiseno.
L’uomo, piacevolmente stupito da questo dettaglio ke la rende ancora piu’ sexy e porca di quanto gia’ lui avesse immaginato, osa ancora di piu’… capisce ke la donna sta morendo dalla voglia di essere presa con forza e la sua iniziale diffidenza e’ dovuta soltanto a un lungo periodo di astinenza da sesso. Sicuro di farle cosa gradita, le chiude la bocca con una mano e con l’altra le strizza il seno sinistro, sentendolo sotto le sue dita in tutta la sua consistenza.
La ragazza, ke fino a quel momento aveva tratto piacere dagli uomini soltanto per il fatto di provocarli, scopre che essere lesbica le ha tolto gran parte dei piaceri della vita: il piacere di sentire il profumo di un uomo eccitato, il piacere di sentirlo che ti stringe a se’ passandoti tutta la sua voglia di scoparti, l’eccitazione che puo’ causare una mano maschile e un dito ke si insinua quasi con violenza nei pantaloni e va a penetrare quella figa ke fino a quel momento era stata aperta solo da altre donne… Luana si rende conto di quanto in quel momenti desideri quell’uomo, ha voglia di essere scopata come non le e’ mai successo in vita sua, vuole sentire il corpo possente e maschile di quel porco ke le dilania la figa: si libera dalla stretta dell’uomo e con un gesto solo si sfila la maglietta e si libera dei jeans… alla vista di quel corpo perfetto coperto solo da un minuscolo perizoma trasparente il cazzo dell’uomo si impenna! Lei lo vuole scoprire come si fa con qualcosa ke non si e’ mai avuto: lo libera con foga dai pantaloni e lo osserva, lo prende in mano, ci gioca, e lo fa sparire nella sua bocca vogliosa di cazzo… ha un sapore cosi’ diverso da quello delle fighette delicate ke era abituata a leccare ma questo nuovo sapore le piace cosi’ tanto…..
Due dei muratori irregolari che erano stati convocati per presentare il loro permesso di soggiorno arrivano nell’ufficio del direttore e si trovano davanti questa scena: lui riverso sulla scrivania con il suo enorme cazzo completamente affondato nella bocca della ragazza, della quale vedono il culo sodo colare sborra da sotto il perizoma. Uno dei due, albanese irregolare, in italia da tanto tempo senza la moglie e con tante tante scopate arretrate ne approfitta all’istante: sposta il perizoma della ragazza e le piazza dritto dritto quel suo cazzo gia’ in tiro nel culo… lei urla di dolore, nessuno era mai passato di li’, nessun corpo estraneo si era mai introdotto nel suo culo cosi’ eccitante nonostante molti avessero sognato di farlo. L’altro muratore, un immigrato africano un po’ piu’ timido, alla vista del collega decide di imitarlo: si apre con reticenza i pantaloni e ne estrae una verga di dimensioni tali ke la ragazza non avrebbe mai potuto immaginare ne esistessero… e si inserisce nel suo culetto al posto dell’albanese, ormai impegnato in un 5 contro 1 per sborrarle in faccia mentre lei continuava a pompare il cazzo del direttore….
Il direttore cede ai colpi di lingua della ragazza e le riversa in faccia un carico di sborra calda che sarebbe bastato x dissetare un popolo di beduini… la ragazza accoglie quel liquido caldo e ne assapora la consistenza e il gusto, quella novita’ x lei, abituata ad altri sapori… le piace il gusto di quella sborra maskile e le piace sentirsela addosso… il momento in cui il direttore ha iniziato a schizzare e’ stata una rivelazione x lei, sborrate del genere le aveva viste solo nei film ma non aveva mai immaginato ke le sarebbe piaciuto cosi’ tanto esserne la protagonista. Nel frattempo i due muratori l’hanno girata e se la stanno scopando contemporaneamente, alternandosi tra i suoi due buchi e facendola godere come una gran porca… per la gioia del direttore il cui cazzo e’ gia’ tornato in sull’attenti.
Il cazzo del direttore e' di nuovo in tiro,ha la cappella di nuovo gonfia e le vene visibilmente marcate sul cazzo, dice agli albanesi di andarsene via e di andare a finire il lavoro che stavano facendo,lei vuole godere e' calda e' eccitata…e' porca,lui si distente su quel tavolo tutto rotto che e' nel cortile del cantiere e le dice di salirci sopra e di abbassarsi col bacino fino a impalarsi sul cazzo durissimo,lei fa cosi' e inizia a fare su e giu' su quel cazzo che gli arriva ai polmoni,lui alza la schiena per farlo entrare di piu' per fargli sentire quella verga in tutta la sua grandezza,lei si struscia per sollecitare bene il clitoride che e' gonfio e voglioso,poi si gira e contunua a sbattere lasciando vedere quel buco proibito che lui guarda con piacere cosi' come guarda il cazzo che le apre la figa...
Lei sente il suo sguardo ke, quasi come un altro cazzo, le penetra la figa e le lambisce il culo… ed e’ grata a quell’uomo che nonostante lo trovasse chiaramente eccitante ha fatto allontanare i due “intrusi” per permettere alla ragazza di godere della scopata senza troppo imbarazzo. Certo, quale cazzo extra le avrebbe fatto piacere, ma non sarebbe riuscita a concentrarsi su quell’uomo ke ormai aveva catalizzato la sua attenzione e la sua forza erotica, e le meritava tutte x se’. Questo gesto quasi protettivo nei suoi confronti fa eccitare ancora di piu’ Luana, che si trova a muoversi sul suo cazzo come una cagna in calore. Lo sente ke entra, ke sfrega contro le pareti della sua figa ormai dilatata, sente ke ad ogni spinta quel cazzo durissimo entra piu’ in fondo e le da sempre piu’ piacere… si muove su di lui tenendolo fermo per le spalle… non controlla piu’ i suoi movimenti e si agita sconnessa pensando solo a quel cazzo e a stimolarlo x farlo godere come sta godendo lei… con la mano sinistra si porta un capezzolo alla bocca e lo succhia e con la mano destra si sgrilletta il clitoride ke ormai fa male da quanto e’ gonfio ed eccitato….. su e giu’ su quel cazzo, non riesce piu’ a fermarsi, lui la vede agitarsi su di lui come una vera troia e la guida tenendola x i fianci… sente la sua figa pulsare…. Sa ke presto la ragazza riversera’ su di lui un orgasmo devastante… sente le pareti della figa stringersi intorno al suo cazzo sempre di piu…. Quel buco caldo e umido si fa sempre piu’ stretto….
Pero’ lui vuole ancora godere,la fa girare e la schiena su quel tavolo bagnato da umori, prende le gambe e se le porta sulle spalle,punta il cazzo sulla figa e inizia e spingere,spinge sempre piu’ forte,il cazzo bagnato dai suoi umori scivola dentro in modo sublime,tocca il clitoride che si muove ad ogni colpo di cazzo, lui l’afferra il seno per spinderla contro il cazzo, lei sta godendo,lo sente e lo vede da quanto liquido esce dalla figa e da quello sguardo dia vera troia,gli piace il cazzo,gli piace piu’ di ogni altra cosa e se lo gusta come la pietanza piu’ prelibata,con due dita allarga la figa,vuole che entra ed esce senza ostacoli…..
Si’, le piace essere scopata cosi’ ma poi vuole provare qualcos’altro…. Porta le mani piu’ verso il basso e con le stesse dita ke prima le erano servite x allarlare la figa apre bene il buco di quel culetto e fa capire a quel grandissimo porco ke vuole essere scopata anke li… e ke vuole sentirlo ke le sborra dentro…. Lui non si tira indietro e dopo quale altra spinta ben assestata in quella figa deliziosa le entra nel culo… inizialmente fa un po’ fatica xke’ quel culetto e’ davvero bello stretto ma i due sono cosi’ arrapati ke se ne fregano del dolore e lui con spinte forti e violente si fa strada anke di li’ e spinge e spinge e spinge…. Lei gode come una puttana, si sta rendendo conto di esserlo, sa ke il cazzo e’ la cosa ke le piace di piu’ e non vuole piu’ farne a meno…. Cerca di allenatre un po’ le spinte x ritardare l’orgasmo dell’uomo e prolungare ancora la scopata… ma sente un altro orgasmo arrivare…. E sa ke eccitata com’e’ non riuscira’ a trattenerlo a lungo…. Il suo cazzo dentro e fuori dal culo, le sue mani nella figa, ke le fanno pizzicotti sul clitoride e gliela allargano ancora di piu….. la vista del corpo dell’uomo e della sua eccitazione… quell’espressione da porco ke gli legge negli okki e ke sa di avere anke lei…. Altre spinte, forti, violente… il cazzo ormai scivola senza problemi nel culo bagnato dalla sborra uscita abbondantemente prima e ke e’ colata fino a li’….
Al porco piace molto quel culo,sente il suo cazzo pressato da quelle pareti strette, si sente porco piu’ che mai,lei urla di piacere,si allarga ancora di piu’ con le mani il culo per farlo entrare tutto,e’ una spinta continua e violenta, la figa e’ aperta e cola liquidi abbondanti,lui nn c’e’ la fa piu’ sente che la sborra gli sta arrivando dal cervello…
Lei sente ke lui sta x sborrare…. Il pensiero di sentire la sua sborra riempirle il culo la fa morire, non ce la fa piu’, viene, viene, con 3 dita di lui nella figa e il suo cazzo nel culo, la sborra si aggiunge a quella ke gia’ stava allagando figa culo e le gambe di lui… la faccia di luana scossa dall’orgasmo e i suoi gemiti di [piacere portano al limite anke lui…. con un urlo liberatorio inizia a sborrare e le riempie il culo… si toglie piano piano x vedere tutta quella sborra calda ke cola e si mischia con la sua….
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16 years ago
admin, 75
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La mia vicina
Vivo fuori città, una casetta di quelle a schiera per intenderci, con un piccolo giardino.Da un paio di anni nella casetta vicino la nostra, è venuta ad abitare una coppia, 2 ragazzi poco piu grandi di me e mia moglie. I rapporti di vicinato sono sempre stati buoni, molto cordiali, ogni tanto un caffè a volte a casa loro, altre a casa nostra. Lui esce la mattina presto e torna la sera tardi, lei spesso a casa o talvolta fuori solo nel pomeriggio. Per il lavoro mio e di mia moglie, capita spesso che o di mattino o di pomeriggio, io sia a casa solo.
Lei, la vicina, e una ragazza normale nemmeno bella, sul metro e sassantacinque, più cicciotta che formosa. Insomma una che per strada non ti giri a guardare, la classica donna della porta accanto, ma è proprio questo che ai miei occhi la rende eccitante.
spesso la mattina esce ancora in pigiama in giardino per stendere o fare altre faccende, di solito struccata e con i capelli non in ordine, in quei frangenti quando sono solo, non perdo occasione per uscire in giardino per fumare una sigaretta o con altre scuse. La ammiro mentre mentre noncurante si piega a prendere le cose volgendo il suo culo pieno verso di me. Spesso la saluto lei ricambia e si fanno due chiacchiere, si avvicina alla recinzione e cosi posso vedere dentro la scollatura almeno parte del suo seno libero senza reggiseno. Non so o almeno non sapevo cosa le frullasse per la testa finchè una mattina la vidi fuori più sistemata del solito che camminava per il giardino senza fare nulla, come in attesa, uscii e fu lei a salutarmi, si avvicino alla recinzione e con un sorriso mi chiese se dovevo uscire, risposi d no e mi chiese se mi andava un caffè da lei dicendo che voleva mostrarmi il nuovo lettore dvd che faceva le bizze e lei non sapeva come fare, forse mi scappò un sorriso malizioso o forse no, dentro di me però mi stavo gia costruendo castelli.. accettai e in un attimo fui nel suo giardino. Entrammo in casa e sembrava che mi aspettasse.. sul tavolo c'erano gia due tazzine e la zuccheriera pronta, non le feci notare che me ne ero accorto, mi accomodai e lei si giro a prendere la caffettiera calda (!!). girandosi mi offrì la vista del suo culo morbido attraverso una gonna di quelle strette e corte. Subito mi imbarazzai un po quando lei senza voltarsi disse " stai guardando?" dissi solo "scusa? in che senso?" "certo" ribattè voltandosi verso di me, "come se non mi fossi mai accorta che mi sbrani con gli occhi ogni volta che puoi". Non capivo bene, a questo punto pensavo che mi avesse invitato li solo per un sonoro cazziatone.. "ma io veramente.." balbattai.. "scemo smettila" mi disse " guarda che non mi dispiace, non mi capita spesso di essere ammirata cosi e francamente mi lusinga anche se non capisco perchè visto la bella moglie che ti ritrovi". A questo punto mi sentii rincuorato anche se l'unica cosa che riuscii a dire fu uno stupido " bhe sai a mangiare sempre aragosta.. ogni tanto vien voglia di una fettina ai ferri" "Però che galante" mi disse cambiando espressione. "ma no scusa era una battuta" dissi dandomi mentalmente dello scemo "vabbè faccio finta di non aver sentito" disse e si avvicino a me. "Posso?" disse facendo come per sedersi sulle mie ginocchia "cavolo ci mancherebbe" dissi scostando piu indietro la sedia. inaspettatamente si sedette si in braccio a me ma non dandomi la schiena, si mise a cavalcioni non senza aver prima alzato la gonna per poter allargare meglio le gambe. Notai che le sue gambe non erano fasciate da collant come ingiustamente immaginavo, ma da autoreggenti. Avvicinò il suo viso al mio e disse " Ci ho pensato molto prima di fare quello che sto facendo oggi, non ero sicura che anche tu lo volessi" "Cavolo" dissi, "abbiamo perso un sacco di tempo perchè per me era uguale". sorrise e si avvicino di più, appoggiò le sue labbra alle mie, ebbi un sussulto, socchiusi le labbra e con la mia lingua forzai le sue labbra che cedettero subito, frugai nella sua bocca in cerca della lingua, la trovai, fu un bacio bollente e lungo, istintivamente posai le mani sulle sue gambe morbide e cominciai a risalire fino ai fianchi, morbidi abbondanti. Lei si muoveva ritmicamente su di me mugolando, non capivo piu nulla ero eccitatissimo, le mie mani si infilarono sotto la maglietta e arrivarono fino al seno, le baciavo il collo mentre palpavo da sopra il reggiseno quelle bocce grosse e morbide, ansimava, poi smise di accarezzarmi scostò il mio viso dal suo collo e fissandomi si sfilò la maglietta, poi sganciò il reggiseno e disse "meglio così no?", le sorrisi e continuando a fissarla negli occhi infilai le mani sotto il reggiseno. "molto meglio" dissi mentre palpavo. Non so se mi sentì o meno, ansimava con gli occhi socchiusi mentre io continuavo a palpare il suo seno grosso morbido. Le tolsi il reggiseno mettendo a nudo le sue tette: due mammellone bianco latte, cadenti con i capezzoli larghi chiari. Mi tuffai sul seno con la bocca e piu succhiavo e leccavo piu lei ansimava.
“Ti voglio” mi disse, non mi feci pregare, ci alzammo e mi calai i pantaloni, lei si piegò e mi tiro fuori l’uccello dai boxer, era durissimo, “ è bellissimo” disse, poi poi prese a leccarmi l’asta mentre con una mano mi massaggiava i coglioni, melo prese in bocca facendolo sparire tutto, andò su e giù per un pò, avevo paura di sborrare e così mi ritrassi dalle sue labbra, si alzo e mi fece cenno di seguirla.
Arrivammo in camera lei prese a svestirsi dei pochi abiti rimasti, indossava un perizoma nero che metteva in risalto le sue chiappe burrose. “Davvero ti piaccio?” disse sottovoce “certo che mi piaci e non vedo l’ora di entrare dentro di te” dissi eccitato.
Mise a nudo la figa, era molto pelosa con peli ricci e neri, le feci cenno di mettersi sul letto, si stese e io accanto a lei, riprendemmo a slinguare mentre la toccavo dappertutto. Poi feci scivolare la mano tra le sue cosce, lei allargò le gambe, era fradicia, cominciai a trastullarle il clitoride mentre con la bocca mi fermai su un seno mordicchiando il capezzolo, si contorceva come una troia in calore mentre ansimava e diceva “Sii dai non fermarti, ho sognato a lungo questo momento”. “Troia!” esclamai senza rendermene conto e subito pensai che li sarebbe finito tutto, invece fu come se avessi acceso un interruttore: “si una troia ecco cosa sono” disse “ scopo il mio vicino e dopo che mi sono masturbata spesso per lui e dopo che lo immaginavo anche se a fottermi era quel cornuto di mio marito” disse queste parole con un tono di voce da infoiata e poi ancora “ infilami almeno tre dita in figa, fammi sentire aperta e puttana”. Eseguii senza batter ciglio e le dita scivolarono alla velocità della luce senza opporre resistenza “Ahh si porco spaccamela fammi sentire femmina, la tua femmina” mi disse poi mi mise una mano sulla testa mentre ero ancora impegnato con il capezzolo “strigi i denti fammi male” cominciai a serrare i denti sul suo capezzolo “cazzo sii dai di più, più forte”. Non la immaginavo cosi puttana. Poi si divincolò e si mise a pecora. In quella posizione era ancora più porca, le tette pendevano e pure la pancia, il culone per aria.. non sospettavo che potesse eccitarmi tanto. Mi prese la mano che avevo usato sulla sua figa e cominciò a leccarmi le dita bagnate del suo liquido, istintivamente feci la stessa cosa, leccavamo le mie dita mentre le lingue si intrecciavano, poi mi disse di infilarle di nuovo la figa in quella posizione. Le dita entrarono e col pollice presi a titillare il buco del culo “ se vuoi anche quello accomodati” mi disse. Iniziai a forzare il buchino col pollice e anche se si vedeva che non era la prima volta che qualcosa entrava di li, opponeva un pò di resistenza, poi piano piano entrò. Agitava il culo come una vacca e mugolava. Sfilai le dita e le diedi una pacca sul culo “ voltati vacca” dissi, “si subito” rispose, si mise stesa con le gambe oscenamente aperta e tutto il pelo in vista.. non resistetti e infilai la faccia li in mezzo la leccai mentre ansimava “che lingua fantastica siii”.
Poi mi alzai e mi misi sopra di lei il cazzo le entro dentro in un colpo “ohhhhh sii fottimi” mi disse, cominciai a stantuffarle la figa, lei mugolava e mi baciava “ il cornuto ti scopa cosi?” dissi
“no fa ancora il fidanzatino, fa il dolce ed è delicato, ma io ho bisogno di farmi scopare per bene”
“allora da oggi ogni volta che vuoi ci sarò”. “Dai sborrami mi disse” “si troia ti sborro” non resistevo più e come primo incontro mi ritenevo soddisfatto feci per ritrarmi ma lei mi strinse a se “ allagami la figa” sborrai sfiottandole dentro e ad ogni sussulto del cazzo seguiva un suo “Sii”. Restai su di lei senza respiro poi divincolandosi mi fece capire di uscire da lei sfilai il cazzo ormai non più duro “stenditi” mi disse “che sei stanco”, sorrisi e mi stesi sul letto, si mise in ginocchio e si buttò con la bocca sul cazzo “aspetta che lo pulisco” e cominciò a leccare, divenne duro all’istante. “vuoi sborrarmi in gola?” mi chiese, stavo per rispondere quando mi cadde l’occhio sull’ orologio “vorrei cazzo, ma è tardissimo devo andare a lavorare” “non preoccuparti” mi disse “vai pure tanto ormai non mi scappi più domani mattina sono di nuovo a casa”, “va bene “ risposi “ma vengo prima di oggi e fatti trovare come mi ecciti di più in pigiama e spettinata”. “certo che sei strano” mi disse “ma va bene, come vuoi tu, appena vedi andare via il cornuto vieni cosi il letto e ancora caldo”. Mi alzai e andai via, non mi accompagnò alla porta restò nuda sul letto e mi salutò mentre si toccava la figa bagnata di sperma, ero sulla porta della camera, mi voltai per andarmene e lei mi richiamò, mi girai, si infilò il dito bagnato in bocca poi con un sorriso mi disse “ a domani toro”.
E’ inutile dire come quella giornata passò.. non riuscivo a concentrarmi a lavoro, avevo un pensiero fisso e come i bambini alla vigilia di natale non vedevo l’ora della mattina successiva
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16 years ago
admin, 75
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L\'incontro
L’INCONTRO
Eccomi qui a raccontare una mia avventura ([email protected])
Ci siamo conosciuti su questo sito qualche mese fa. E’ stata lei a contattarmi nella parte non erotica del sito,dopo uno scambio di messaggi garbati e con velature passionali ci siamo scambiati il cellulare e quindi sentiti,c’è stato subito un certo feeling avevamo diverse cose in comune e quindi ci siamo poi incontrati lei vive diciamo vicino a me una cinquantina di km .Il primo incontro è stato molto garbato abbiamo passeggiato e chiacchierato per un paio d’ore tutto nelle buone maniere almeno esteriormente, internamente a me ribolliva il sangue; lei arrivò in jeans attillati camicetta con sopra un gilet ed un giaccone a dirla cosi niente di eclatante ma a guardare i particolari la cosa cambia: i jeans attillati mettevano in mostra un culetto tondo e sodo e la camicetta sbottonata lasciava intravedere il solco del seno prosperoso mentre parlavamo del più e del meno io non riuscivo a distogliere lo sguardo da quel ben di dio…lei sembrava indifferente a quelle occhiate ma…comunque passammo un bel pomeriggio i giorni seguenti all’incontro lei mi invio diversi messaggi alla casella di posta dicendomi che ero molto gentile e romantico che ero unico nel mio genere gli altri che aveva conosciuto non si erano comportati come me. E dopo alcuni di questi messaggi le dissi che forse era meglio che controllasse anche nella parte EROS del sito xchè non ero proprio così come potevo sembrare gli diedi il Nick e …… per un po’ non ebbi più sue notizie mi dissi che stupido sono stato ho rovinato tutto al che decisi di mandarle un messaggio di scuse dicendole che non ero solo come mi sono presentato ma anche a questo modo e che non volevo nasconderle certe cose mi sarei sentito troppo meschino nei suoi confronti, lei mi rispose dicendomi che era rimasta scioccata da quello che aveva visto e che certe cose lei non le avrebbe fatte che era molto disinibita ma le piace il sesso a due e data la mia presentazione sarebbe stata disposta ad un nuovo incontro
Era un venerdì sera quando il mio telefono squillò era lei che mi chiamava :ciao le faci le mie scuse lei subito le accetto e disse stasera che fai? Sono libero,lei ci vediamo? Alle 22 ero a Pisa mi stava già aspettando nel “nostro bar” arrivai con un girasole (bizzarra la cosa ma è il fiore che le piace) glielo porsi lei mi baciò su una guancia bevemmo ed uscimmo dal bar,saliti in macchina le chiesi la destinazione lei sorridente mi disse a casa mia e mi diede la “rotta”
Arrivati mi invito ad entrare mi fece accomodare in soggiorno e mi disse se la scusavo un attimo che andava a mettersi comoda, io certamente, intanto preparo qualcosa da bere…
Quando torna aveva indosso un paio di stivali neri che le fasciavano le cosce sorretti da una giarrettiera in pelle nera uno slip nero dal quale si vedeva il gonfiore del monte di venere per la folta peluria aveva sopra un gilet a tre bottoni atilatissimo dal quale quasi usciva il suo seno sodo e prorompente in una mano un frustino e nell’altra due giocattoli. Mi disse non sono cosi illibata come sembra neppure io e stanotte ho voglia di godere con la tua lingua e il tuo cazzo,vediamo se è vero quello che hai scritto nel tuo profilo
Quasi mi spaventai a quella vista e quelle parole.
Non mi persi d’animo mi avvicinai e comincia a baciarla avidamente in bocca le nostre lingue si contorsero tra di loro il respiro di entrambi accelerava come i battiti del cuore avevo il cazzo che mi faceva male da tanto duro che era,dentro boxer. I suoi capezzoli erano duri la mia lingua scese sulle sue tette cominciai a leccarle e succhiarle e mordicchiarle i capezzoli lei gemeva di piacere le sua mano mi strinse il cazzo duro ancora dentro i pantaloni lascio cadere il frustino e i giocattoli e mi apri i pantaloni tirandomi fuori il cazzo che strinse subito come un trofeo,dal mio canto per non smentirmi facevo andare la mia lingua scendendo sempre più in basso assaporando ogni centimetro della sua pelle profumata fino ad arrivare al monte di venere le spostai le mutandine e infilai la mia lingua tra le grandi labbra e cominciai a leccarle il grilletto che diventava sempre più duro e lungo come fosse un minuscolo cazzo ansimava di piacere le sue mani tra i miei capelli spingevano con forza la mia faccia in mezzo alle sue cosce le presi una gamba e l’appoggiai su un tavolo da fumo in modo da aprire la sua figa ricca di umori le mie mani l’allargavano e la mia lingua entrava sempre più in profondità ora giocavo con il suo buchetto profumato e sentivo che a lei piaceva tantissimo al punto che si allargò una chiappa con la mano per fare entrare meglio la mia lingua e le mie dita dentro per ispezionarlo .Si abbassò e prese il frustino e comincio a frustarmi la schiena nuda le sue frustate non erano violente e mi eccitavano ogni tanto succhiava avidamente il manico arrotondato del frustino diceva leccami porco lecca tutta la mia figa senti com’è bagnata dai lecca…io continuavo lei allora si sposto all’improvviso e si sdraio sul divano a cosce aperte,mi disse fammi succhiare un po’ il tuo cazzo non me lo feci ripetere salii sul divano e le arrivai all’altezza delle bocca con il cazzo duro lo infilai tutto in bocca, lei succhiava e mi stringeva le palle, con l altra mano riprese a frustarmi sul culo e la schiena io la scopavo in bocca e le dicevo succhialo tutto sto cazzo inumidiscilo bene che dopo te lo infilo nel tuo culetto voglio aprirti bene, mi girai di lato e mentre lei continuava a leccarmi io presi i due giocatoli un vibratore di una trentina di cm e l’altro più piccolo con il piccolo cominciai a giocare con il suo clitoride lei mentre mi succhiava ansimava di piacere allargava le cosce, mollò il mio cazzo e disse dai sfondami la figa con quello nero, mentre continuavo a lavorare sul clito le appoggiai la punta del nero fra le grandi labbra facendolo girare su se stesso e spingendolo piano in modo da farlo entrare lei era bagnatissima urlava dai sfondami lo voglio dentro e poi tocca al tuo a quel punto lo spinsi dentro lei urlo forse per il dolore che sicuramente si trasformo subito in piacere mi mordeva la cappella, la sua lingua mi arrivò nel culo io ero al massimo del piacere e lei godeva e gemeva io continuavo nel mio andirivieni il vibratore scivolava dentro la sua figa lei godeva e diceva più veloce che sborro io si dai mentre sborri ti lecco tutta dai ………siiiii stava venendo la lecca,i le sfilo il vibro di dentro, la faccio riprendere per qualche minuto e le infilo il cazzo nella sua figa fradicia di umori la comincio a pompare le porto le cosce al pari delle spalle lei gemeva di piacere mi stringeva sentivo le sue unghie entrare nella mia schiena ero dentro la sua figa con il mio cazzo e avevo appena sotto il suo buco roseo infilo le dita dentro lo massaggio un poco entro con le dita nella figa per inumidirle e tornare al suo buco lo sento dilatarsi sfilo il cazzo dalla figa e in un colpo le sono dentro il culo lei lancia un urlo di dolore lo ignoro e comincio a pomparla nel culo ora le grida sono mugulii di piacere le dico troia ti piace essere sfondata nel culo lei si si dai sfondamelo tutto sii sono la tua troia spaccami il culo dai ero arra patissimo ormai allo stremo della resistenza rallentai un po’ il ritmo e presi il vibro piccolo, quasi sfilo il mio cazzo dal suo culo in modo da avere lo spazio per far entrare nella sua figa il vibratore appena dentro spingo di nuovo nel suo culo intanto il vibratore e dentro la sua figa lo tengo spinto dentro con l’addome continuo a pomparla sempre più velocemente lei grida urla di piacere stiamo quasi per venire lei mi incita di sborrare io le tappo la bocca con la lingua la succhio passo alle tette urla dio vengo vengo la sento tremare e sussulta il suo orgasmo è violento gode come una pazza io sto per arrivare sfilo il cazzo dal culo lo prendo in mano lo scappello e schizzo le sue tette la sua bocca è aperta per ricevere la mia sborra che arriva copiosa e calda ad inondarla lei mi prende tra le mie chiappe e mi tira a se per avere il mio cazzo in bocca per ripulirlo lecca fino all’ultima goccia reclina la testa indietro sfinita io mi accascio su di lei siamo fradici tra il sudore e i vari umori ci guardiamo negli occhi arrossati dal piacere e stanchezza e ci baciamo………..
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16 years ago
brizzolato243,
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Pranzo erotico
Gli accordi sono: niente intimo.....:-)))
Appuntamento in centro a Milano....diluvia.....questa atmosfera...mi eccita...pensando anche a lei come sarà...vestita...ed immaginare..il suo NON intimo...Arrivo all'appuntamento...le metto una mano sulla spalla per stare sotto l'ombrello e per non bangnarmi...sento il mio corpo fremere...e....l'eccitazione che aumenta al suo contatto...ci sediamo in trattoria...parliamo...scherziamo e...i nostri piedi si sfiorano....mi passa un pezzo di pane e mi dice..."questo è condito al punto giusto..." io capisco e lo gusto intensamente...lei appoggia il suo piede tra le mie gambe e sento pulsare.....non crede al fatto che io l'intimo non lo porto...ma...è così...senza intimo...un pò imbarazzato a dir la verità.... tutte mi guardo proprio lì... :-))))....finiamo il pranzo appena usciti dalla trattoria..le nostre lingue si incrociano in un bacio bollente...ed intenso...percepisco che lei è molto eccitata...prima di salutarci per tornare ognuno al suo posto di lavoro...ci appartiamo un attimo in una via...un pò meno affollata (se si può dire così visto che sono le 13 e30 :-)))) )..le nostre lingue si intrecciano ancora...lei allarga le gambe ed io infilo la mia mano nello spacco vorticoso che mi conduce direttamente lì....mmmmmm....un lago....lei mi mette una mano dentro i pantaloni tirandomi giù la cerniera...per verificare se avessi rispettato l'accordo...e rimane sorpresa e (penso) molto entusiasta del mio..grado di eccitazione...ecco 30 minuti di un pranzo molto ma molto eccitante....
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16 years ago
admin, 75
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Untriangolo trasformato in quadrato
Un triangolo diventato quadrato
Voglio raccontarvi questa vicenda, assolutamente vera, molto voluta.
Siamo un trio formato da me 50enne prestante (assolutamente non eccezionale, anzi, piuttosto “veloce”, ma grandissimo conoscitore del sesso femminile e di come far godere da pazzi una donna), e due ragazze, una di 32 e una di 23 anni (entrambi bisex), che ogni tanto ci incontriamo e facciamo sesso insieme e volentieri, oltre a due chiacchiere, una pizza, un aperitivo ecc. Insomma siamo abbastanza amici per raccontarci e cercare di mettere in pratica le nostre fantasie sessuali. Orbene, una sera, dopo una cenetta e un po’ di sesso ed ancora nel lettone, parlando di fantasie ed altro le due mie amiche hanno scoperto di avere una fantasia in comune: fare una “giro” a quattro con una trans! La trans avrebbe dovuto essere molto femminile ma anche attiva per fare sesso con entrambi le ragazze (in realtà una era molto decisa e l’altra un po’ meno). Io, non conoscendo trans mi sono impegnato a trovarne una che volesse partecipare al nostro festino e così mi sono districato fra i vari annunci e ne ho “provate” tre prima di decidere. Le mie amiche erano molte curiose in che cosa consistessero le mie “prove”, anche perché non ero mai andato con una trans. Ebbene, le “prove” consistevano solo in vedere la trans e chiedere se era disponibile al gioco …. Ma, siccome volevano essere comunque pagate per il tempo “perso” la mia decisione fu quella di approfittare dei soldi spesi e provare a farmi fare un pompino! Bene, dopo le tre visite decisi per “madame X” e concordammo il “quantum” e la data, il lunedì successivo. Andammo a cena tutti e tre e le mie due amiche erano eccitatissime e non stavano nella pelle. Arrivata l’ora stabilita ci presentammo a casa di “madame X” che ci fece mettere a nostro agio offrendoci qualcosa da bere e poi dopo un po’ iniziammo la nostra avventura…. Ci spogliammo e cominciammo a toccarci e le due mie amiche si gettarono a capofitto a spompinare madame X come due forsennate, nel mentre io le masturbavo entrambi con mani e lingua facendole godere moltissimo e regalando loro diversi orgasmi dato che lo stato di eccitazione in cui si trovavano, per la situazione estremamente trasgressiva, era veramente alle stelle. Una delle due ha voluto anche essere scopata da madame X a pecorina ed io mi sono accomodato a 69 sotto di lei per lavorarla incessantemente di lingua e farla urlare di godimento….. Per me era la prima volta che mi trovavo non tanto con una fica tra le labbra (cosa abituale!) quanto a pochissimi centimetri da un bel cazzone che si scopava la mia amica e la cosa era veramente eccitante anche perché la mia amica, mentre si faceva trombare, si dilungava a spompinarmi amorevolmente. Poi, le due (bastarde!!!), dopo aver goduto varie volte, non contente, hanno voluto vedere anche me alle prese con il cazzo di madame X ed io, nella foga dell’eccitazione, mi sono prestato a spompinare il bel cazzone di madame X insieme alle mie amiche…… Ma non gli bastava ancora e mi hanno chiesto di farmi inculare!!! Ed io nella foga della serata ho comunque accettato! Le due “troiette” si sono messe a guardare la scena in primo piano a pochi centimetri dal mio culetto vergine ed è successo che ho preso un cazzo in culo per la prima volta e….. confesso (mai me lo sarei immaginato!!!) che, dopo il primo impatto, non era affatto male anche perché poi, mentre madame X mi inculava alla grande, mi sono fatto fare, a mò di ringraziamento per la serata, un bel pompino a due bocche dalle due “troiette” con sborrata finale esagerata, mia sui loro visini e di madame X dentro il mio culo!! Peccato che, giustamente e per ovvie ragioni, tutti i rapporti erano “protetti” da idonei robusti preservativi….. Mi sarebbe piaciuto provare anche la sensazione di una valanga di sborra nel culo! Chissà se in futuro…. Comunque abbiamo deciso che ripeteremo a breve la nostra seratina a quattro con madame X perché ci è piaciuta a tutti moltissimo. In fondo una trans è una magnifica ed eccezionale creatura che può soddisfare molto molto piacevolmente sia uomini che donne. Un saluto a tutti.
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16 years ago
cercando07274422,
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Il guasto alla macchina....
Mi chiamo Jessyca,ho 36 anni sono sposata da 7 non ho figli ed il mio matrimonio tra alti e bassi và avanti in modo piuttosto banale e privo di qualsiasi interesse.Faccio la parrucchiera in un salone di bellezza,sono alta 1,65 peso 58kg porto la 3a di seno ho le meches bionde.Di me dicono che ho un visino malizioso ed un culetto a mandolino che a detta di tutti è davvero molto sexy.
Adoro scrivere racconti di fantasia che sono poi il frutto delle mie voglie + segrete e dei miei desideri diciamo inconfessabili.Sfogo così le mie voglie ed il fatto di essere molto trascurata da mio marito.
Eccovi il mio ultimo racconto....il cui titolo è:"Il guasto alla macchina".
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Mi trovavo a percorrere con la mia macchina la strada che da casa mia mi porta al salone di bellezza nel quale lavoro.Come ogni mattina facevo quella strada...ormai da anni sempre la stessa.
Mi ero alzata di buon'ora perchè volevo farmi le meches prima che arrivasse la prima cliente...il cui appuntamento era x le 10.30.Erano le 8 e quindi avrei potuto fare tutto con calma.Indossavo come sempre la mia mini,gli stivaletti ed un corpettino di cotone,sotto la solita biancheria intima....slip e reggiseno a completare il mio abbigliamento.
L'estate era alla fine ma ancora si faceva sentire un bel sole abbastanza caldo e l'aria del mattino era frizzante ma non faceva assolutamente freddo.Percorrevo la strada con un andatura normale,la solita sempre la stessa da anni.In prossimità del bivio giro come sempre a dx e mi immetto sulla statale.E' a quel punto mi si accende la spia dell'olio,la lampadina rossa inequivocabilmente mi segnala una mancanza d'olio che mi prende di sopresa.Avevo sempre controllato o meglio fatto controllare dal mio benzinaio di fiducia i livelli di acqua olio e liquidi e mi aveva sempre detto che era tutto OK ma questa volta quella spia mi stava segnalando che qualcosa non andava per il verso giusto.
Mi fermo quasi subito alla piazzola di sosta,apro il cofano e cerco il tappo dell'olio e la stanghetta di livello.Le mie conoscenze purtroppo sono quelle che sono ma confidavo nell'aver visto fare decine di volte quelle operazioni e quindi contavo di saperle fare anche io.
In breve invece ero nel casino + totale...avevo tentato di aprire il tappo ma era quello dell'acqua e avevo rischiato di bruciarmi una mano...insomma non avevo alcuna conoscenza su cosa fare!!
Dopo qualche minuto ero scoraggiata....non passavano molte macchine di lì e le poche che passavano andavano dritte senza darmi alcun aiuto.
Agguanto il cellulare decisa a chiedere aiuto ad un carro attrezzi o alla polizia stradale quando si accosta un CAMPER FORD TRANSIT che si ferma poco dopo nella piazzola.
Forse la fortuna mi era corsa in aiuto!!!Mi avvicino alla portiera dal lato guida ed ecco che la stessa si apre e ne scende un negro dal viso scanzonato e simpatico.Era un venditore ambulante...aveva visto che ero ferma e con il cofano aperto e si era deciso a fermarsi per vedere che mi era successo.A bordo ce n'era un altro che era rimasto a sedere sulla poltrona lato passeggero.Il negro si presenta stringendomi la mano...si chiama Alì.Piacere gli dico io...mi chiamo Jessyca.Che succede mi chiede....Ed io:"eh mi si è accesa la spia dell'olio ed ho deciso di fermarmi prima che succedesse qualcosa.
hai fatto bene jessyca a fermarti...mi dice...in genere quando si accende la spia è segno che l'olio è davvero basso e continuare a camminare significa rischiare di fondere il motore!
intanto il suo amico era sceso anche lui....e si era avvicinato al cofano per vedere che succedeva.
Si presenta anche lui....si chiama Moustafà...e lavora con Alì vendendo borse occhiali felpe insomma le solite cose che vendono i VU CUMPRA' nelle città di tutta l'Italia.
Sono simpatici e piuttosto carini....mi stanno dando una mano e la cosa mi fà piacere....gli unici che si sono fermati sono proprio 2 extracomunitari....e poi tutti a parlarne male...questi invece guarda caso sono gli unici ad avermi voluto aiutare!!Inoltre parlano bene l'italiano...quindi ci intendiamo senza problemi...meno male altrimenti sarebbe stato tutto + difficile per me...
Detto fatto in 2 minuti trovano il tappo dell'olio...lo aprono,tirano l'asticella e controllano il livello.Eh si dice Alì...è proprio basso l'olio....Moustafà vai nel furgone e prendi l'olio della tanica sotto il sedile mio.
Moustafà apre lo sportello prende la tanica e la porta ad Alì...lui lo trabocca nel foro del tappo e dopo 2 minuti riprova il livello.
Ok tutto a posto...per fortuna Jessyca hai la macchina Diesel come il ns. frugone...l'olio è lo stesso e quindi ora è tutto OK!!
Richiude il cofano e mi dice di accendere.Vado e lo faccio...la spia non si accende....meno male...è tutto a posto.....
Scendo e vado a ringraziarli.Moustafà mi chiede se voglio un caffè....accetto volentieri.Alì apre lo sportello dietro....sale e mi chiede di salire.Hanno una specie di bazaar dietro..c'è di tutto...la merce che vendono ben stipata in diverse scatole...un tavolino con due sedie,una piccola cucina ed il letto con il materasso,insomma un camper in piena regola con tutto l'occorrente!!!
Salgo e mi siedo sulla sedia di legno...moustafà sale dopo di me e resta con le gambe fuori dal camper con la portiera aperta.
Beviamo il caffè....Alì scherza e mi dice che sono molto carina...ringrazio sorridendo....moustafà mi fà i complimenti per la mini...noto nel suo sguardo la voglia di un uomo che da tempo non vede una donna.
Alì mi sorride ed anche lui ora ha quello sguardo...forse ho fatto male ad accettare il loro invito...sono sola ed i 2 nuovi amici fisicamente sono almeno il doppio di me....
passano alcuni minuti ed ecco che moustafà senza tanti preamboli allunga una mano e mi inizia a palpare una coscia....pochi istanti e intrufola la mano sotto la mini.....Non sò che fare...se mettermi ad urlare....tentare di scappare o restare lì e cercare di farli ragionare.La verità è che sono sola in una piazzola di sosta dentro un camper con 2 negri che hanno tutte le intenzioni di farmi la festa...
Moustafà entra e chiude la portiera....Alì si avvicina a me con delicatezza e mi inizia ad abbracciare,Moustafà lo guarda e resta indietro.Pochi istanti ed Alì si avvicina per baciarmi...tento di resistergli ma è troppo forte per una donna sola....in un attimo sento le sue labbra sulle mie...
Socchiude le labbra ed inizia a limonarmi con dolcezza....mentre con una mano si intrufola sotto il mio corpetto....inizia a stuzzicarmi un capezzolo mentre continua a baciarmi con passione.
Dopo poco inizia a stringersi a me...la mano passata dietro la mia schiena inizia a farmi stringere a lui...un attimo e mi si incolla addosso...ormai sono in balia delle sue mani.
Inizia a strofinarsi a me...sento distintamente il gonfiore del suo pantalone che si struscia sulla mia fica...mentre continua a limonarmi con passione....inizio a sentire distintamente in me una certa sorta di piacere...il massaggio che stà facendomi alle tette ed alla fica stanno sortendo l'effetto che voleva!!!Socchiudo le labbra e lascio che la sua lingua si unisca alla mia...un soffocato MMMHHH mi esce dalle labbra mentre il suo gonfiore distintamente si continua a strofinare sulla mia fica....sento chiaramente un paletto di carne anche se sono ancora con la mini e gli slip...segno che è davvero eccitatissimo ed anche ben messo.....
Alì dice qualcosa a Moustafà che scende dal camper e lo sposta lungo la strada sterrata....mentre continuo a limonare con Alì ecco che Moustafà si inoltra per circa 200mt col camper...ora siamo fuori dalla vista della strada ed in una posizione tranquilla e deserta.
Siamo di nuovo fermi...la voglia si fà strada in me....passano pochi istanti e sono io a limonare lui ora...non mi stringe + anzi mi lascia fare....la testa mi gira ed una voglia sfrenata di sesso ormai si fà strada in me...la troia che è in me e che a lungo è restata nascosta dietro la parvenza della donna per bene stà uscendo fuori...sento distintamente che ha voglia di uscire e la voglia che la mia fica mi trasmette è tutt'uno con la troia nel volere fare sesso....
Dopo poco allungo una mano verso quel gonfiore....inizio a stringerlo....sento con chiarezza qualcosa di duro...di grosso....sotto quei pantaloni di stoffa...inizio a cercare la lampo ma non la trovo.
Alì con una mano slaccia la cintura di stoffa...pochi istanti ed i pantaloni di stoffa sono ai suoi piedi...resta con gli slip neri che sormontano due cosce abbastanza muscolose....inizio a scorrere con la mano sulle sue cosce...le tocco...mentre continuo a baciarlo con passione...le nostre lingue si cercano...si incontrano in una danza fatta di piacere e di voglia.Moustafà è come stregato da quella visione...è lì che ci guarda ed il suo sguardo è eccitatissimo...inizia a spogliarsi anche lui ma resta in disparte.
Scorro con la mano sulla sua coscia....poi salgo...infine trovo gli slip e sento chiaramente il suo cazzone duro sotto le mutandine....è davvero superbo...eretto...duro come il marmo e veramente molto grosso....Pregusto quello che mi farà ma il pensiero è velocissimo....sono troppo presa dal piacere che mi stà dando quel contatto fisico per pensare al dopo.
Alì mi sfila il corpetto....mi slaccia la mini...in un batter d'occhio resto in reggiseno slip e stivaletti...lo vedo esterefatto dal mio corpo...un lampo di piacere gli scorre negli occhi mentre mi guarda...gli devo piacere un casino e altrettanto fà lui a me...mi piace molto quel ragazzone nero con un cazzo da sogno....I miei pensieri ormai sono guidati dalla zoccola che è in me....a lungo l'ho tenuta a bada per passare da brava mogliettina tutta casa e lavoro....ora voglio solo divertirmi e l'occasione non poteva essere + ben congegnata....due negri stupendi e dotati mi avrebbero levato le voglie che da troppo tempo tenevo represse...la troia che è in me si sarebbe goduta quei 2 cazzoni con un godimento davvero unico!!!
Alì inizia a spingermi in ginocchio....pochi istanti e sono in ginocchio davanti a lui...è stupendo....ben fatto...muscoloso...asciutto....gli slip sembrano esplodergli....lo guardo un attimo dritto negli occhi...volgio che veda quanto sono zoccola x lui...è solo un attimo ma basta a fargli capire che razza di puttana ha per le mani lui...poi allungo una mano e calo il suo slip......
Una scena indimenticabile mi si presenta appena calo il suo slip.....come una molla tenuta ferma a forza il suo stupendo cazzone mi scatta davanti dal basso verso l'alto....restando duro e svettante in alto un lungo serpente nero mi si mostra a pochi cm dal nasino...contornato da 2 palle grosse e sode eccomi presentato in tutta la sua stupenda forma un esemplare d'ebano dalle forme davvero maestose....resto senza fiato mentre lui mi guarda e mi dice:"beh jessyca credo che ora farai conoscenza con lui....lo sai??"
lo guardo di nuovo dritto negli occhi per un secondo ...un lampo di piacere mi passa negli occhi e voglio lui lo veda...voglio che lui veda che razza di puttana sono....poi socchiudo gli occhi mentre avvicino le labbra a quella cappella stupenda...pochi istanti ed ecco che inizio a leccarla....dio che goduria...penso...sempre ad occhi chiusi un dolce MMMHHH mi esce dalle labbra...segno che stò godendo davvero di brutto!!
Alì mi slaccia il reggiseno....il porco vuole vedere le mie tette ballare mentre gli farò il pompino....la cosa mi eccita ancora di +...sapere che lui è anche un gran porco oltre che un maledetto stallone mi dà un ulteriore scarica di piacere.
Inizio a spompinarlo....una serie di mugolii mi accompagnano mentre vado su e giù con le labbra...riesco quasi a mandarmelo tutto in gola ma è talmente lungo che mi soffoca....devo fermarmi un pò prima...ancora qualche cm ed avrei affondato il nasino tra i suoi peli...certamente avrei goduto come una troia nel sentire di averlo preso tutto fino all'attaccatura delle palle...ma è davvero grosso e mi dà quasi il vomito se provo a mandarmelo giù di +....Scorro con le labbra ed un filo di saliva lo lubrifica...dio che pompino....ho la fica un lago dal godimento di sentirmi quel superbo cazzo duro quasi tutto in gola!!!
moustafà si è spogliato del tutto...si avvicina guardando Alì...quasi a chiedergli il permesso di farlo...alì gli fà un cenno con la testa e lui in un attimo è accanto ad alì.Socchiudo gli occhi che avevo chiuso nello spompinare alì ed ecco che un secondo splendido cazzone fà coppia col primo....ora sono 2...mamma mia che meraviglia!!!Alì e Moustafà sono uno di fronte all'altro...i loro deliziosi cazzoni superbamente eretti sono uno accanto all'altro...mi guardano mentre con le mani inizio a segarli prima ed a leccarli poi....Passo da uno all'altro in un attimo..le labbra scorrono sulle aste con dolcezza e passione...la lingua lecca le cappelle con slinguatine leggere...li sento godere mentre li slinguo...sapessero come stò godendo io...la fica è bagnatissima e le prime gocce di piacere stanno inzuppando gli slip!!
vado avanti per un pò...li spompino con dolcezza passando da un cazzo all'altro...li sento godere e mi rendo conto di quanto posso essere troia....ad occhi chiusi stò spompinando due negri con dei cazzoni super...li ho conosciuti da meno di un ora e presto mi scoperanno insieme facendomi passare da perfetta puttana da strada!!!La cosa mi dà un godimento intenso...pensare di essere trattata da puttana da 2 negri conosciuti per strada...essere scopata come la peggiore delle troie in un camper in una strada di campagna...essere usata e riportata alla macchina dopo essere stata sbattuta...scopata e certamente inculata selvaggiamente come una vera zoccola mi dà una stupenda scossa erotica che dalla fica mi sale fino al cervello!!
Li guardo con passione...sono lì...davanti a me....mi sventolano i loro cazzoni duri...io in ginocchio e con le tette di fuori li stò spompinando entrambi...mi guardano con dolcezza e mi tengono la testa mentre vado su e giù sui loro cazzi duri ed eretti....la scena sembra quasi da film hard core ed invece stava capitando a me e ci stavo godendo come mai prima in vita mia!!!
vado avanti ancora un pò...iniziano a sbuffare...li sento....sono vicini quasi a godere...mi fermo..non voglio assolutamente che finisca così...ho voglia di sentirmeli dentro quei cazzoni da sogno....Mi alzo...mi levo gli slip...mostrandogli la fica...quasi a dire "Beh che aspettate....ve la stò sbattendo in faccia....forze è tutta vostra!!" E' solo un attimo ed ecco che Alì inizia a toccarmela con una mano.Si accorge che sono eccitatissima....e mi dice:"Ahhhhh jessyca ma sei fradicia....che troia che sei...hai la fica bagnatissima....ti piace il cazzo nero...ehh puttana???"
Sorrido mentre continua a toccarmi...sente il mio clitoride turgido...mi prende per mano e mi sdraia sul letto...mi apre le cosce e mi lecca la fica che cola piacere a + non posso.
Inizio a mugolare...a gemere....sento la sua lingua dentro di me...mi tempesta il clitoride con colpi continui....ci sa fare il porco..sà come portare una donna al piacere!!!
Si stacca dalla mia fica e mi viene sopra...impugnando l'asta l'avvicina alla mia fica....pochi colpi decisi e mi penetra....un AHHHHHHH soffocato mi esce dalle labbra mentre mi sento penetrata profondamente da lui.
Pochi decisi colpi e mi è tutto dentro....la fica è piena e mi sento la cappella fin nel pancino....inizia a muoversi dentro di me mentre mi abbraccia...con una mano mi tocca i capelli mentre mi sorride,decisamente Alì sà anche essere dolce oltre che un magnifico stallone ed un gran porco!!
Mi scopa con passione....colpi continui mi fanno godere di continuo...sento da lontano l'orgasmo piano piano avvicinarsi a me.Moustafà è lì vicino...si stà segando mentre mi guarda come per dire..."dai jessyca chiamami...di ad Alì che vuoi anche me....."
Lo guardo ed ancora una volta la troia che è in me prende le redini del gioco....tra un gemito e l'altro dico ad Alì di farlo venire vicino....lo voglio spompinare mentre lui mi scopa.....
"che grande puttana sei jessyca....non ti basta un cazzone come il mio...anche il suo vuoi...."
Guardando Moustafà gli dice:"vieni qui....mettiglielo in bocca a questa puttana....ha detto che vuole dell'altro cazzo!!!"
Moustafà si avvicina e si sdraia accanto a me....pochi attimi e mi ritrovo il suo cazzone in bocca....un deciso MMMHHHH mi esce dalle labbra mentre inizio a spompinarlo....Alì intanto continua a fottermi con dolcezza dandomi un piacere intenso....L'orgasmo ora è + vicino...lo sento distintamente nella fica....guardo Alì che con colpi decisi continua a scoparmi duramente....
Dopo poco inizio a fremere...Alì se ne accorge ed aumenta il ritmo....faccio uscire il cazzo di Moustafà dalle mie labbra e mi preparo all'orgasmo....una serie continua di colpi mi accompagnano all'orgasmo....eccomiiiii!!!!!Un gemito ed una serie di AHHHHHHH SIIIIIIIII CONTINUAAAAAA.....mi escono dalla bocca....la fica mi si bagna da morire ed una scossa elettrica + forte mi scuote dalla testa ai piedi....godo molto forte mentre Alì mi dà altri colpi secchi nella fica con il suo cazzone duro....+ spinge + me la sento sfondare e + godo....che puttana soo in quei momenti!!!
Dopo aver goduto mi riprendo un pò...Alì si è fermato un secondo stanco per i colpi che mi ha dato.Moustafà mi sventola ancora il suo cazzone duro davantio al nasino...
A quel punto ecco che Alì guarda moustafà...un attimo ed esce dalla mia fica...ma che vuol fare gli domando.
Jessyca ora fai scopare moustafà....dai....mi dice.Ed ecco che moustafà si sdraia e mi prende per le braccia...un secondo e mi ritrovo su di lui e con il suo cazzo piantato nella fica fino alle palle!!!!
Un secco OOOHHHHHHH di piacere mi sfugge dalla gola.....penetrata in pieno così è semplicemente delizioso anche per una troia come me...ecco che lui inizia a farmi muovere su di lui...di lì a qualche attimo eccolo che mi scopa alla grande standomi sotto....
Inizio a scoparmelo a smorzacandela....la mia fica sale e scende su quel grosso serpente nero...lui con le mani sul mio sedere mi spinge in basso...ed ogni volta che mi spinge un deciso OOOHHHH mi esce dalla gola....lo sento fino nel pancino ed ad ogni affondo godo come una vacca alla monta!!Di tanto in tanto mi lecca o mi ciuccia i capezzoli aggiungendo piacere al piacere di essere sfondata nella fica dal suo cazzone stupendo.Il mio peso mi impala tutta su di lui....sento distintamente le palle di moustafà incollate alle grandi labbra della mia fica..segno che l'ho preso proprio tutto dentro....mi sento la fica decisamente piena di cazzo....ed in quei momenti intimamente sò di essere una grandissima puttana.....
Alì si avvicina...ora è dietro di me....mi pone le sue braccia sulle spalle da dietro...costringendomi ad appoggiarmi con le tette a Moustafà...ora moustafà mi limona dolcemente continuando a farmi salire e scendere sul suo cazzo...mentre alì è dietro di me.
Pochi attimi e sento Alì che mi inizia ad aprire il sederino....staccole mie labbra da quelle di moustafà e girando la testa gli dico:"ma che fai??Alì che fai??"
Mi sorride sornione e mi risponde....."Ohhh Jessyca ma mi prendi per scemo??Perchè credi mi sia fermato con il camper???Domandalo a Moustafà...che gli ho detto appena sono passato col camper vicino a te......."
E moustafà ridendo risponde:"ehhh jessyca mi ha detto...Ehi moustafà guarda quella biondina che culetto delizioso che ha!!"
Entrambi ridono....mentre io in un attimo capisco....altrochè gentilezza...è da quando si sono fermati che mi vogliono inculare questi 2 porci!!!
Lo guardo un attimo..il pensiero di essere stata beffata si fà strada in me....ma la zoccola che è in me ha il sopravvento e l'orgoglio di puttana è + forte di tutto il resto...e così eccomi pronta a fargli vedere di cosa sono capace....voglio che veda che razza di troia sono...ecco che mi sistemo per bene sul cazzo di Moustafà....appoggio le cosce al bacino di moustafà e mi piego bene in avanti....eh si....voglio che veda come mi preparo a prenderlo tutto nel culo quel suo stupendo cazzone nero...sono io che scopo loro...non loro che scopano me!!!!
Mi giro un ultima volta...e con aria di sfida gli dico:"....ah si...alì...è così...mi volevi inculare da quando ti sei fermato...beh fallo...non vedi che mi sono anche messa bella comoda per farmi inculare tutta da te???
Non finisco di parlare che Alì mi è sopra...mi apre il sederino e mi inizia a leccare...mi lubrifica bene il porco....sà come inculare una donna....decisamente è pratico....una manciata di secondi dopo eccolo appoggiare la cappella al mio buco del culetto....colpi dolce...ma precisi....il mio buchetto si schiude lentamente permettendo alla sua grossa cappella di entrare...lo scalino del glande è già dentro...altri colpetti dolci e continui mentre mi stringe i fianchi senza farmi male.....
Moustafà è immobile...aspetta che il suo amico inizi ad incularmi per poi rimettersi a scoparmi....intanto mi lecca le aureole dei capezzoli e mi mordicchia il seno....inutile dire quanto stia godendo io....è tutto un AAAHHH SIIII OHHHH COSIIII'......la fica mi pulsa mentre lo stò prendendo magnificamente tutto in culo!!!
Di lì a poco Alì è tutto dentro di me....sento il pancino che mi scoppia...la fica è piena fino al limite...ho tra fica e culo credo quasi 50cm di cazzo dentro di me.....in quel momento mi rendo finalmente conto di che razza di troia sono!!!!
Iniziano a muoversi insieme....uno mi spacca il culetto...l'altro mi sfonda la fica....mio dio la testa mi gira da morire mentre un altro stupendo orgasmo si stà facendo strada dentro di me!
Vanno avanti insieme...all'unisono si danno il tempo...uno mi incula l'altro mi scopa....uno mi lecca il collo l'altro mi mordicchia deliziosamente i capezzoli...sono magnifici e mi stanno donando un piacere inimmaginabile!!!
L'orgasmo si avvicina...inizio a fremere sempre + forte...il respiro si fà corto....inizio a gemere....ed infine esplodo in una serie continua di gemiti rotti dal piacere......è tutto un urlare continuamente AAHHHHH SIIIIIII OOOOOOHHHHH ANCORAAAAAAA.....mentre dalla fica mi cola il piacere che bagna l'inguine di moustafà.
Si guardano mentre io godo senza limite....quasi si rendono conto di che razza di troia hanno incontrato...mentre io abbracciata a moustafà finisco di godermi l'orgasmo....
Resto così....abbracciata al mio stallone....Alì da dietro riprende ad incularmi....sento il piacere ininterrotto da quella monta stupenda....si rimuovono insieme...riprendono a sfondarmi tutta...lentamente mi riprendo e ricomincio a gemere ed a godere.....
vanno avanti per un pò...poi decidono di venire...eccoli spingere insieme...sono magnifici...uno davanti l'altro dietro...come in un perfetto meccanismo mi riempiono tutta....iniziano a sbuffare quasi preannunciando il loro orgasmo.
Io li sento tutti dentro di me...e come per magia ecco che un terzo orgasmo a grandi passi si avvicina!!Il sentirli godere porta anche me al piacere....di lì a poco riverrò e questa volta con loro tutti dentro di me!!!
Passano 2 o 3 minuti che per me sono deliziosi....piena di cazzo in fica ed in culo eccomi venire per la terza volta!!!
AHHHH SIIII SIIII SFONDATEMI....DAIII....e poi ecco ancora l'orgasmo prendermi tutta....la fica mi pulsa e rieccola colare il piacere....dio mio sono rivenuta un'altra volta!!!
Sentendomi venire così stupendamente eccoli arrivare anche loro....per primo Alì...con colpi secchi e decisi mi spacca definitivamente il buchetto del culo...un dolore misto a piacere mi assale mentre sento distintamente la sua sborra schizzarmi nel pancino....Eccolo urlare: "SSSSSSIIIIIII......AHHHHHHHHH......SSIIIIIIIIII"
Dopo pochi attimi ecco che moustafà spingendomi a forza sul suo cazzo mi impala tutta e viene....fitti e densi schizzi di sborra mi inondano la fica...anche lui urla il suo piacere:"AHHHH JESSYCAAAAA...VENGOOOOOOOO!!!" mentre in un ultimo attimo di piacere mi spinge per le spalle a forza sul suo cazzo....sento nella fica quasi un dolore per come mi ha spinta su di lui...sento quasi le palle entrarmi dentro per la forza che ha messo nel venirmi dentro!!!
infine si accasciano...l'uno sulla mia schiena l'altro stendendo le braccia sopra la sua testa...restiamo così qualche istante....l'orgasmo ci ha scossi tutti e 3 insieme....è stato bellissimo!!!
Infine Alì si alza....con un asciugamano si pulisce....poi mi alzo io....dio mio in che stato sono!!!La fica mi cola...il buchetto del culo anche...sono sfondatissima!!!
Alì mi dà un asciugamano pulito...inizio a pulirmi sotto....colo sborra come una cavalla alla monta....dio che puttana sono stata ma come ho goduto....una cosa sconvolgente!!
Moustafà resta a letto...è stanchissimo....io mi inizio a rivestire mentre alì monta sul furgone e mi riporta alla macchina.
Arriviamo dopo poco...mi dò un'occhiata allo specchio e mi sistemo meglio che posso...devo andare al lavoro e francamente andrei volentieri a letto a dromire completamente esausta da quella scopata-inculata selvaggia!!
Scendo e li saluto....li bacio entrambi con dolcezza....partono dopo pochi istanti mentre accendo la macchina e riparto anche io.
Dopo pocco squilla il cellulare....è la titolare che mi chiede che succede e perchè non arrivo...
Mi si è fermata la macchina le rispondo...ma per fortuna ho trovato chi mi ha aiutato...tra 30 minuti sono al salone.
Il viaggio riprende mentre mi cola ancora la loro sborra sugli slip...il sedere e la fica mi fanno male e mi ricordano quanto sono stata troia poco prima....
Arrivo al lavoro e devo andare in bagno per asciugarmi gli slip....mentre lo faccio sorrido ripensando a poco prima ed alla magnifica zoccola che sono stata....difficile trovare una donna + puttana di me...penso.....
Rientro nel salone dopo essermi messa della carta igienica negli slip...ora di sera la sborra li avrà macchiati dandomi la certezza di quanto possa essere troia quando mi ci metto.....
FINE
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16 years ago
admin, 75
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Tori fatevi coraggio
Ha una giacca nera di pelle e mi chiede di andare con lui in auto in un posto tranquillo, dice che ha letto il mio annuncio su internet, che sa che mi piacciono i cazzi grandi e che lui ce l'ha bello grosso. "Allora troia, andiamo?", mi mette una mano sul culo e mi palpa con molta disinvoltura. Non è che non voglia andare con lui, anzi mi piace il suo approccio decisamente diretto, ma sono già d'accordo per trovarmi con un'altra persona proprio a quest'ora e ci tengo a mantenere gli impegni presi, così gli dico che magari se ne parla più tardi. "Più tardi non posso, tra poco devo andare, domani mattina lavoro". Gli ripeto che mi spiace e che ora non posso, poi mi giro e vado in bagno. Subito dopo di me sento entrare un'altra persona ma non ci faccio caso, entro nell'unica toilette, mi giro a metà per chiudere la porta e un uomo si infila dentro e mi guarda negli occhi: è ancora lui, giacca di pelle. Io non so fare di meglio che dire uno stupidissimo "Be'?", lui invece agisce: si gira, chiude la porta, si rigira verso di me, mi mette le mani sulle spalle e mi fa voltare faccia al muro. Un po' perchè ho tacchi di 12cm e non sono molto sicura sulle gambe, un po' perchè con gli uomini sono proprio passiva e riescono a farmi fare quello che vogliono, fattostà che lo assecondo, anche quando mi fa piegare ed appoggiare le mani al muro. Sento il rumore della cerniera lampo dei suoi pantaloni, mi alza la minigonna, scosta il perizoma, la sua cappella è tra i mie glutei, trova il mio buchino, spinge e mi penetra. Per fortuna prima di entrare in sala mi sono lubrificata ed allargata, altrimenti ora sentirei proprio male. Anche così, però, quando la cappella entra completamente, non riesco a trattenere un forte gemito. "Fai piano perfavore!", ce l'ha grosso davvero, me lo infila lentamente tutto dentro, mooolto lentamente, fino in fondo, e poi spinge forte tenendomi per i fianchi, fa così 3 o 4 volte e poi inizia a prendere velocità. Per me la cosa è estremamente intensa, trattengo a stento i gemiti e mi verrebbe da chiedergli di fermarsi, ma allo stesso tempo mi piace da morire, sono in bilico tra il dolore e il piacere, un luogo segreto e bellissimo. Dovrei cercare di 'difendere' il mio corpo, ma sento invece un impulso irresistibile che mi porta ad allargare le gambe, inarcare la schiena e spingere il fondoschiena verso di lui per metterlo a sua completa disposizione : è per questo impulso che so di essere una troia. Lui si accorge della mia resa, capisce che ormai sono sua e che di me può fare quello che vuole, mi stringe i fianchi ancora più forte e spinge per entrare ancora più a fondo dentro di me. Sento la porta del bagno che si apre e i passi di una persona che viene a fare le sue cose, il rumore ritmico del corpo di lui contro i miei glutei è forte, impossibile non udirlo, mi sento in imbarazzo e ho paura che possa nascere qualche problema per l'uso del bagno. Il nuovo arrivato resta immobile, probabilmente sta ascoltando, il toro che mi sta sbattendo se ne disinteressa completamente, continua a darmi colpi su colpi, ansima anche parecchio. Giro la testa col dito sulla bocca per invitarlo a non fare rumore, ma ha gli occhi chiusi ed è completamente preso dalla monta. Adesso anzi aumenta il ritmo e i colpi sono più forti, mi sa che si sta avvicinando all'orgasmo, le mie braccia sono stanche e devo appoggiarmi al muro anche con la testa. Penso alla persona che ci ascolta dietro la porta e stringo i denti per non fare gemiti o versi (in auto starei già uggiolando come una cagna), ma i suoi ultimi affondi mentre mi riempie di sborra sono così furiosi e spietati che non riesco a trattenermi e lascio andare una serie di brevi acute urla, mi fa male, mi piace, mi pare di impazzire talmente forte è il piacere che provo. E mi vergogno da morire pensando che c'è uno sconosciuto che mi ascolta: una troia sì, ma una troia timida. Lui ha finito di farcirmi come un bignè ma non tira fuori subito la sua lancia, me la muove dentro piano ancora un po', poi si riveste, mi guarda per un momento negli occhi, mi dà un bacio sulla guancia, esce senza dire una parola e lasciando la porta aperta. L'emozione mi riga una guancia. L'uomo che era fuori ad ascoltare infila la testa dentro, mi esamina rapidamente con lo sguardo e poi fa: "Mi posso divertire un po' anch'io?". E' carino, e non so dire di no, mi asciugo il viso, "Va bene, vieni", e mentre mi entra dentro ripenso a giacca di pelle : per fortuna esiste davvero qualche toro come piace a me.
Questo raccontino è di fantasia, ma mi piacerebbe davvero subire una violenza, uno stupro, in una situazione del genere, magari quando torno al cinema porno a Mestre, spero che qualcuno prima o poi lo faccia, senza avvertirmi ovviamente, ciao
7
6
16 years ago
admin, 75
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Una donna seria
Salve a tutti, la storia che sto per narrarvi è realmente accaduta a me, vivo e lavoro a Roma e per spostarmi da casa al lavoro utilizzo la metropolitana, durante il viaggio di ritorno incontravo sempre una bella signora bionda non molto alta rispetto a me che sono oltre 190 cm., una donna non appariscente ma interessante, facevamo lo stesso tragitto e scendevamo alla stessa fermata, i nostri sguardi si sono incrociati molte volte ma nessuno dei due ha mai detto una parola finché un giorno causa la folta affluenza di persone sul vagone siamo capitati fianco a fianco, lei mi ha guardato e mi ha sorriso e io le ho sorriso, dopo qualche fermata siamo riusciti a sederci e ci siamo presentati, abbiamo iniziato a parlare usando i soliti convenevoli di rito in queste occasioni dicendoci che ci eravamo visti da tempo ma non ci eravamo mai parlati ecc ecc. quel giorno la cosa è finita così all'uscita della stazione della metro una stretta di mano e un arrivederci al giorno dopo, ma non ci siamo incontrati, ci siamo ritrovati alcuni giorni dopo e lei quasi scusandosi mi disse che era rimasta a casa a causa del figlio che aveva avuto l'influenza, iniziammo così a parlare delle rispettive famiglie e del lavoro che facevamo e nacque tra di noi una certa amicizia, ci scambiammo i numeri di telefono dell'ufficio e del cellulare, da parte mia nacque un certo interesse per lei perché guardandola bene si capiva che aveva un bel fisico nascosto sotto i vestiti, iniziai a corteggiarla, fare qualche battuta allusiva, cercavo di toccarla in ogni momento possibile, lei non disdegnava le mie attenzioni ma vedevo che si irrigidiva, un giorno decisi che era giunto il momento di passare all'attacco, stavamo scendendo in metro sulla scala mobile, lei parlava del figlio, io le presi una mano mi girai verso di lei e la baciai sulla guancia vicino all'angolo della bocca dove le feci sentire la punta della mia lingua, lei non reagì mi guardò e disse "ma noi siamo solo amici vero?", rimasi gelato dalle sue parole e non risposi lei allora riprese a parlare del figlio e del lavoro e non disse altro, arrivati alla fermata scendemmo e ci salutammo come se non fosse successo nulla la guardai allontanarsi da me sperando che si voltasse a dirmi qualcosa invece niente.
Nei giorni seguenti evitai accuratamente di prendere la metro nell'orario in cui sapevo che c'era lei ed evitai pure di chiamarla al telefono, del resto pure lei non mi chiamò affatto, passarono alcuni mesi durante i quali di tanto in tanto mi ritrovavo a pensare a lei e a quel bacio e a chiedermi se avevo sbagliato a baciarla oppure a scomparire dopo, un giorno entrando in metro me la trovai di fronte, lei mi chiese cosa era successo, come mai ero sparito nel nulla e io le dissi che anche lei non mi aveva cercato, allora disse "non ti ho cercato perché quel bacio mi aveva turbata molto", a quelle parole sentii il sangue rimescolarsi nelle vene allora avevo colpito nel segno ma non abbastanza per farla crollare, durante il viaggio in metro mi disse che mi aveva pensato molto e che aveva sentito la mancanza dei nostri incontri e che se le avrebbe fatto piacere ricominciare a vederci durante i viaggi in metro, le dissi che anche a me faceva piacere ma avrei voluto incontrarla anche oltre il breve viaggio magari la mattina un caffè insieme al bar prima di entrare in ufficio e lei mi sorprese "la mattina non è possibile, ma se vuoi possiamo incontrarci un pomeriggio" risposi che potevamo vederci anche il pomeriggio stesso lei mi disse che quel pomeriggio non era possibile ma il giorno dopo si poteva fare.
La mattina successiva la chiamai al telefono per la conferma e lei disse che ci saremmo potuti vedere quel pomeriggio verso le cinque ne avremmo parlato in metro durante il rientro a casa, infatti durante il viaggio mi disse che il figlio sarebbe stato a casa dei nonni e al marito aveva detto che sarebbe andata in giro per negozi per fare acquisti, decidemmo dove incontrarci, andai a casa ed ero eccitato come un ragazzino alle prime armi anche se ancora non sapevo cosa sarebbe successo, dissi a mia moglie che dovevo uscire per andare da un amico, presi l'auto e mi recai al posto stabilito per l'appuntamento, lei arrivò pochi minuti dopo, parcheggiò l'auto e scese venendo verso la mia auto mi fece ciao con la mano e un grosso sorriso sulle labbra, guardandola nella penombra della sera sotto la luce dei lampioni appena accesi mi sembrava bellissima molto di più di quanto non l'avessi vista poche ore prima in metro, salì in auto al mio fianco mi disse ciao e avvicinandosi a me mi baciò sulla guancia, mi voltai verso di lei e stampai la mia bocca sulla sua, andasse come doveva andare, avevo voglia di lei e non potevo giocare ancora come un ragazzino imbranato, lei rimase stupita dalla mia foga ma non reagì, le infilai la lingua in bocca e dopo pochi secondi sentii la sua lingua che cercava la mia che si insinuava nella mia bocca, le sue mani che cercavano le mie mi abbracciava mi accarezzava, fu un bacio molto lungo, quando ci siamo staccati siamo rimasti in silenzio a guardarci negli occhi, poi le ho detto che se voleva poteva andarsene e non l'avrei cercata mai più ma se rimaneva non mi sarei accontentato di un bacio, per risposta tornò a baciarmi nuovamente con foga, le mie mani correvano sul suo corpo a cercare il contatto da tanto tempo desiderato e anche lei iniziò a cercare la mia pelle, infilò una mano sotto il maglione e apri la camicia insinuando le sue dita sfilando la maglietta da sotto arrivò a toccare la mia pelle, fu una scossa elettrica, le mie mani cercarono quasi con rabbia di entrare sotto i suoi vestiti, riuscii a sfilare la sua camicia dai jeans e a sentire il contatto con la pelle della schiena, risalii lungo la schiena fino ad arrivare all'elastico che teneva chiuso il reggiseno non so come ma riuscii a far saltare il gancio di chiusura, con un pò di difficoltà nei movimenti feci passare la mia mano davanti e presi nel palmo un seno ancora coperto dal reggiseno, lo spostai e senti il suo seno nella mia mano, la sua pelle morbida, calda e il capezzolo turgido, avrei voluto vederlo, baciarlo ma non era possibile, eravamo all'interno di un parcheggio e ogni tanto capitava che qualcuno passasse vicino a noi per prendere la propria auto fortunatamente il buio serale ci aiutava, mentre davo un'occhiata fuori dal finestrino sentii la sua mano muoversi sopra i mie pantaloni all'altezza del mio cazzo che era duro in maniera spropositata, fece scendere la zip della cerniera e infilata la mano dentro i miei pantaloni e spostato il boxer di lato me lo prese in mano, un altra scossa elettrica, pensavo di impazzire dal piacere che stavo provando, quella donna che avevo visto tante volte in metropolitana, una donna seria madre e moglie che non dava confidenza a nessuno e che mi aveva lasciato di stucco dopo un bacio come se non fosse accaduto nulla ora era nella mia auto e mentre io le stavo palpando un seno sotto la camicia lei aveva il mio cazzo in mano e cercava di masturbarmi per quanto era possibile vista la posizione e la situazione.
Guardavo il suo viso e capivo che anche lei aveva la mia stessa voglia, le dissi chiaramente che volevo scoparla e lei rispose che lo voleva sopra di ogni altra cosa ma che doveva tornare a casa "però non voglio lasciarti in queste condizioni se vuoi..." riuscì a sfilarmi il cazzo fuori dai pantaloni e dopo averlo menato un pò vidi la sua testa abbassarsi e iniziò a succhiarlo, mi sembrava di impazzire ogni momento passato con lei stava diventando una sorpresa continua, lo succhiava con lentezza come se avesse un gelato, leccava e succhiava, chinandosi in avanti vidi la sua schiena scoperta e i jeans che lasciavano intravedere le mutandine, allungai una mano e la infilai sotto i jeans scoprii che portava un perizoma, arrivai con le dita a sfiorarle il buchino posteriore ma non riuscii a raggiungere la sua fica, così mentre lei mi succhiava il cazzo inizia a sditalinare delicatamente il suo culo, lei mugolava non so se per il bocchino o per il mio dito nel culo, ad un certo punto sentii che stavo per godere e le dissi di preparare un fazzolettino, ma lei staccandosi per un attimo mi disse "non preoccuparti godi pure nella mia bocca" e riprese a succhiarlo, fu un attimo, quelle parole ebbero un effetto dirompente e iniziai a schizzarle in bocca tanto sperma quanto non credevo nemmeno io di avere, lei fu bravissima a berlo tutto non ne perse nemmeno una goccia e quando ebbi finito di godere si rialzò dopo un ultimo bacio a lui e tenendolo ancora in mano mi disse "ne hai fatto tanto, credevo di soffocare, ne hai sempre così tanto anche quando fai l'amore?" le risposi che doveva soltanto mettermi alla prova e lo avrebbe scoperto da sola, si mise a ridere e iniziò a rivestirsi come del resto feci io, i vetri dell'auto erano completamente appannati e se fosse passato qualcuno vicino all'auto non avrebbe visto nulla di quello che stavamo facendo dentro, vista l'ora disse che doveva rientrare a casa ma che quello sarebbe stato solo il nostro primo incontro e che il secondo doveva aver luogo su un comodo letto, le dissi che non chiedevo di meglio dovevamo solo stabilire il tempo e il luogo, mi baciò e mi disse che ci saremmo sentiti il giorno dopo al telefono e andò via.
Aprii i finestrini dell'auto per far passare dell'aria fresca e dopo alcuni minuti me ne andai verso casa, rientrai e mi fiondai subito sotto la doccia, avevo il cazzo ancora bagnato della sua saliva e se chiudevo gli occhi mi sembrava di sentire la sua lingua sulla cappella, feci la doccia e andai in camera per rivestirmi, mi accorsi di aver lasciato il cellulare acceso e che era arrivato un sms, per fortuna che avevo tolto il segnale acustico di avviso così mia moglie non se ne era accorta, presi il cellulare e lessi il messaggio era di lei che scriveva "ho ancora il tuo sapore in bocca mio marito mi ha baciata così anche lui ha il tuo sapore sulla bocca" la cosa mi preoccupò un poco, il marito aveva capito che sapore aveva in bocca sua moglie? oppure erano d’accordo e io ero solo un giocattolo nelle loro mani?
Il mattino dopo in ufficio stavo ripensando al messaggino della sera prima, accesi il cellulare e trovai un altro sms di lei "dormito bene? io si! ho voglia di te!", la chiamai al telefono e dopo i saluti mi disse che non poteva parlare liberamente ci saremmo visti dopo in metro, durante la mattinata i miei pensieri correvano a quello che era successo il pomeriggio precedente e a quello che aveva scritto con gli sms, non vedevo l'ora di uscire per andare alla metro e incontrarla, arrivò l'orario di uscita e andai alla metro la vidi arrivare era radiosa, solare, come non l'avevo mai vista, si avvicinò a me e disse sottovoce "non siamo soli c'è una mia collega qua vicino dopo parliamo" salimmo in metro e dopo alcune fermate la sua collega scese e le fece un cenno di saluto a cui lei rispose, ripartita la metro si voltò verso di me mi sorrise e disse "come stai?" dicendo così si avvicinò fino a che i nostri corpi non furono uniti, uno scossone della metro facilitò il contatto e rimanemmo così, le chiesi dell'sms della sera prima e mi disse che aveva baciato il marito con il sapore del mio sperma ancora in bocca ma lui non si era accorto di nulla, era successo per caso ma la cosa l'aveva eccitata molto e me ne aveva voluto rendere partecipe immediatamente, mi chiese se avevo pensato a dove poter andare per trovare un letto comodo dove fare l'amore, le risposi che ancora non avevo trovato il posto e lei di rimando "se vuoi possiamo farlo a casa mia, dopodomani prendi un giorno libero e la mattina dopo che ho accompagnato mio figlio a scuola puoi venire da me, saremo liberi fino al pomeriggio", quella donna che avevo conosciuto così seria mi stava sconvolgendo, non credevo che arrivasse a tanto, portarmi a fare sesso nel suo letto matrimoniale, ma la mia voglia era tanta che non ci pensai più di tanto e le dissi di si.
Due giorni dopo uscii di casa alla solita ora ma non andai in ufficio, mi fermai nel parcheggio dove lei mi aveva succhiato il cazzo e aspettai che lei mi chiamasse al cellulare per darmi il via libera, alle 8.30 squillò il cellulare, era lei disse solo "vieni", corsi in auto fino sotto casa sua, parcheggiai nelle vicinanze e mi avvicinai al suo portone, suonai il campanello che mi aveva detto e salii le scale fino al suo piano, aprì la porta senza aspettare che suonassi il campanello disse che mi aveva visto arrivare dalla finestra e mi stava aspettando guardando attraverso lo spioncino della porta, la guardai era bella come sempre, vestita con un tailleur come se dovesse uscire per andare a qualche cerimonia, calze nere velate e scarpe con il tacco alto, i capelli biondi erano sciolti sulle spalle un leggero trucco come sempre ma più curato, mi fece entrare in salotto e mi offrì il caffè, disse "questo è il caffè che non abbiamo preso l'altra sera" ridemmo insieme, bevvi il caffè e posata la tazzina la presi tra le braccia e iniziai a baciarla lei rispondeva ai miei baci poi si staccò da me mi prese per mano e mi portò in camera da letto, una camera sobria ne moderna ne antica, i mobili disposti con ordine e sopra il comò in una cornice d'argento la foto del suo matrimonio, per la prima volta avevo un idea di chi era il marito, un uomo di corporatura normale poco più alto di lei capelli scuri ma il viso mi sembrava inespressivo anche se la foto era quella del matrimonio e quelle foto difficilmente rendono bene i soggetti, lei disse "siamo sposati da tredici anni, lui è innamorato di me ancora oggi, io di lui non credo di esserlo più, ma non sei tu la causa e fino ad oggi non sono mai stata con nessun'altro uomo" sembrava che volesse scusarsi, la baciai nuovamente e sentii che si stava sciogliendo, le tolsi la giacca facendola scivolare a terra e inizia a sbottonarle la camicetta e sfilai pure quella, i suoi seni erano racchiusi in un reggiseno bianco orlato di pizzo molto sexy, iniziai a baciarla sul collo e scesi sopra i seni, slacciai il reggiseno e lei lo lasciò cadere, per la prima volta vedevo quel seno che avevo stretto in una mano, due seni bellissimi ancora sodi i capezzoli già turgidi spiccavano al centro di due aureole grandi e scure mentre la sua pelle era bianchissima, una pelle fine come la seta, baciai e mordicchiai quei capezzoli che sembravano voler schizzare via dalle loro aureole da quanto erano rigidi, carezzavo i seni e la sua pelle e scesi con le mani alla gonna, apri la zip della gonna e slacciai il bottone e anche la gonna cadde a terra, mi sposati un poco per ammirarla, era veramente uno spettacolo, stava in piedi con le scarpe con i tacchi alti le calze autoreggenti nere un perizoma bianco che risaltava le sue forme e i seni spavaldi con i capezzoli turgidi, era veramente uno spettacolo incredibile e in quel momento era mia, soltanto mia, allungai le mani sulle sue natiche e le carezzai, spostai il filo del perizoma e andai a cercare il buchino posteriore che già avevo saggiato con un dito la sera in auto, ero veramente eccitato, a quel punto mi disse "ma tu non ti spogli?" iniziò lei a togliermi la giacca e a sbottonarmi la camicia e io slacciai la cintura dei pantaloni ma lei mi fermò "togliti la camicia, qua sotto ci penso io" mentre mi sfilavo la camicia sentivo le sue mani armeggiare con i miei pantaloni e poco dopo mi ritrovai in boxer, tolti di torno i miei vestiti iniziò a baciarmi e scendendo lungo il mio corpo si inginocchiò davanti a me e abbassati boxer mi prese il cazzo in mano iniziando a giocherellare "vedo che stiamo bene, il lavoro dell'altra sera non è bastato? vediamo oggi come si comporta?" iniziò a farmi un bocchino restando inginocchiata davanti a me, vedevo la sua testa bionda andare avanti e indietro e sentivo la sua lingua che andava a solleticare anche le mie palle, a un certo punto mi sono seduto sul bordo del letto e lei ha continuato a succhiarmi il cazzo io ho allungato le mani sulla sua schiena e sono arrivato al suo culo ma volevo sentire qualcos'altro, l'ho staccata dal mio cazzo e presala tra le braccia l'ho sdraiata sul letto ho iniziato a baciarla sulla bocca sul collo sui seni sui fianchi sulla pancia e sono arrivato là dove ancora resisteva il perizoma, ho baciato quel pezzo di stoffa che nel frattempo si era bagnato, con due dita l'ho scostato e sono andato a vedere l'oggetto del desiderio, la sua fica bagnata, due labbra carnose con un ciuffetto di peli sopra come un triangolino, mi disse che si depilava, sperava che non mi dispiacesse, dispiacermi? poteva essere completamente rapata o avere una foresta di peli, come poteva dispiacermi, era lì tra le mie mani e stavo per averla come volevo da tanto tempo.
Inizia a leccare quella fessura bagnata, un sapore dolcissimo, più leccavo e più si bagnava, le infilai un dito dentro e poi due e continuavo a leccare, si dimenava come una biscia, ebbe il primo orgasmo così sotto la mia lingua, mi portai sopra di lei e puntando la cappella del mio cazzo sopra la sua fica fradicia le chiesi se lo voleva, per tutta risposta cercò di alzare il bacino per penetrarsi da sola, allora spinsi ed entrai dentro di lei con un colpo secco, anche se era bagnatissima emise un gemito di dolore, mi fermai dentro di lei così ad un certo punto lei iniziò a muovere i fianchi e la sua voce disse "scopami!" presi a pomparla avanti e indietro gemeva e si dimenava si avvinghiava a me e diceva parole incomprensibile ebbe almeno un paio di orgasmi, non so quanto tempo sia passato ad un certo punto ho sentito che stavo per godere e improvvisamente mi resi conto che non avevo messo il preservativo, le dissi che stavo per godere e lei mi disse "vieni dentro ho la spirale" quelle parole diedero il via alla mia eiaculazione, schizzai dentro la sua fica tutto il mio sperma e ogni schizzo era un colpo di reni sopra di lei e un suo gemito di piacere, quando ebbi finito restai dentro di lei ancora un pò poi mi sfilai e lei me lo prese tra le mani e baciandolo iniziò a leccarlo per pulirlo dai residui di sperma e dei suoi umori, l'effetto fu che mi venne nuovamente duro in poco tempo, la feci mettere a pecora e lo infilai nuovamente nella fica pompandola fino in fondo, ma la vista del suo culo mi fece venire voglia di incularla, sfilai il cazzo dalla sua fica fradicia e lo piazzai sul suo buco del culo, iniziai a spingere delicatamente lei non diceva nulla, la cappella oltrepassò l'orifizio sentii i suoi muscoli anali contrarsi, le dissi di rilassarsi e di respirare a fondo, iniziò a respirare come se dovesse immergersi in apnea e lentamente rilassò i muscoli anali, iniziai a spingere lentamente un pò avanti e un pò indietro per abituare quel buchino al mio cazzo, lentamente guadagnavo il suo culo centimetro per centimetro, un culo caldo e burroso era veramente bello esserci dentro, volevo entrarci tutto prima di godere nuovamente e stavo facendo un sforzo enorme per resistere ma ci riuscii, il mio cazzo era piantato interamente dentro al suo culo e lei stava gemendo di piacere e dolore insieme, rimasi fermo con il cazzo piantato nel suo culo per non so quanto tempo, poi inizia a muovermi, lentamente uscivo e rientravo non curandomi dei suoi gemiti, prima con fatica poi sempre più agevolmente finché potevo entrare e uscire senza fatica, iniziai a pomparla nel culo con foga quasi con violenza, tiravo fuori il cazzo per intero e con un colpo secco lo ripiantavo tutto dentro, ormai era completamente aperta e gemeva solo di piacere e goduria, la mia eccitazione era al massimo, tiravo fuori il cazzo dal culo e lo infilavo nella fica per poi ritrarlo fuori e ripiantarlo nel culo, ho durato per un bel pò così poi ho sentito che lo sperma dai miei testicoli stava per uscire, allora le ho messo il mio cazzo in culo e pompando con foga le ho schizzato dentro tutto quello che avevo nelle palle.
Ci siamo sdraiati fianco a fianco sul letto che era sporco di sperma e dei suoi umori vaginali, guardandomi negli occhi ha detto "ma tu fai sempre così?" così come ? le ho chiesto, "fai sempre così l'amore con una donna?" certo, con una donna che mi piace si, "allora dobbiamo farlo ogni volta che è possibile, io così non lo avevo mai fatto, mio marito è un coniglio, come lo mette dentro gode subito e poi finito lì, non ho mai goduto tanto come oggi" a sentire quelle parole mi sono galvanizzato come un ragazzino, inutile dire che dopo un pò di riposo e uno spuntino abbiamo ripreso a fare sesso fino al pomeriggio inoltrato e che quel giorno è stato seguito da tanti altri giorni e ancora oggi continuiamo ad essere due amanti felici.
Chi l'avrebbe mai detto che quella donna seria incontrata in metropolitana si rivelasse così....
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3
16 years ago
admin, 75
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Annuncio.........
decido di mettere in vendita il mio camper inseparabile amico di tante avventure, metto un annuncio su un giornale locale mi risponde un tipo che, con fare interessato, mi formula le solite domande, penso di essere stato convincente quando il tizio mi dice che vorrebbe visionarlo insieme alla consorte specificando che di solito è lei che prende queste decisioni, io acconsento e ci mettiamo d'accordo per un giorno infrasettimanale, ora e posto concordati insieme.........un mercoledì pomeriggio freddo e piovoso, preferisco anticipare di qualche minuto l'appuntamento, il posto scelto è il parcheggio dell'outlet a castel romano sulla via pontina. arrivo, parcheggio, il forte vento fa oscillare il mezzo all'inverosimile. arriva una berlina scura, saranno loro? mi si presenta una coppia di mezz'età lui non tanto in forma lei incredibilmente attraente non molto alta ma ben fatta una quarta di seno magra ben vestita femminile in tutto e per tutto, dentro di me il solito pensiero: "chissà quanti cazzi ha fatto godere quando era giovane! Mi presento e loro fanno altrettanto, li invito ad entrare nel mio camper. solite domande e solite risposte, lo guardano con ammirazione lei piu' volte sofferma lo sguardo sul letto nell'ampia mansarda che per l'occasione avevo preparato con una coperta molto elegante, ad un certo punto, come per magia, squilla il cellulare dell'uomo, con molto garbo si congeda dicendo che per motivi urgenti si deve assentare per un pò e lascia alla sua dolce consorte l'onere e l'onore di decidere l'acquisto del mezzo!!! appena soli sale in mansarda si sdraia divarica le gambe ed inizia a toccarsi, mi guarda socchiude gli occhi e si passa la lingua sulle labbra, imbarazzato e eccitato allo stesso modo salgo mi sdraio vicino a lei e timidamente inizio ad carezzare i suoi splenditi seni, ho il cazzo in tiro se non lo tiro fuori mi esplode nei pantaloni, la bacio sul collo poi pian piano scendo intanto la spoglio, non si oppone anzi mi aiuta, sotto il vestito un intimo da sballo, calze autoreggenti bianche, un perizoma stesso colore semplice ma molto intrigante un reggiseno intonato al resto che non lasciava nulla all'immaginazione, le sposto il perizoma e infilo la lingua tra le labbra della fica mentre lei riusciva a far uscire il membro dalla prigione dei pantaloni facendoselo sparire quasi tutto in bocca, succhia avidamente la troia, mi ritorna in mente quanto pensato poc'anzi, la signora ha fatto godere chissà quanti cazzi!!!
intanto fuori continua a piovere ancora con piu' intensità il forte vento fà dondolare il pesante mezzo mi finisco di spogliare e lei ancora ha l'asta in bocca con fatica glielo tolgo dalla bocca e lo posiziono all'ingresso della vagina, in un attimo è dentro si muove come avesse il demone in corpo, cazzo non mi è mai capitata una cosa del genere gode una prima volta, subito dopo un'altra e un'altra ancora è tutto un susseguirsi di orgasmi, cambiamo piu' volte posizione finchè non le inondo la fica con una copiosa sborrata, ci puliamo e ci riassettiamo alla bene e meglio e mentre preparo un caffè lei telefona al marito che la avvisa che ne avrà ancora per due o forse tre ore e si scusa con me per il tempo che mi ha fatto perdere, come chiude la comunicazione si inginocchia ai miei piedi mi abbassa gli slip e me lo succhia di nuovo con una devozione inaudita, mi siedo sul divanetto nella zona living e lei sempre in ginocchio la faccio alzare per penetrarla di nuovo ma si gira e mi porge il suo lato migliore mi guarda con occhi da gatta e toccandosi dietro mi dice:"non lo vuoi?" ma come no? la faccio poggiare al tavolino della dinette, questa volta sono io ad ingincchiarmi le passo la lingua intorno all'anello rettale e poi sempre piu' dentro mentre con la mano le stimolo il clito, il buco è pronto, le metto il cazzo al centro delle natiche e lo infilo lentamente quasi a misurare la circoferenza del culo,mi muovo con calma ho quasi timore di farle male, la sento ansimare e gemere, aumento l'intensità dei movimenti sempre piu' forte stà di nuovo godento, in questa posizione non si può muovere piu' di tanto fà ruoteare il bacino in una maniera straordinaria! manca poco che espodo anche io in un favoloso orgasmo il glande mi si ingrossa lei lo avverte mi ferma e si toglie l'asta dal retto, si inginocchia di nuovo tira fuori la linga mi masturba il cazzo e neanche un minuto che quattro o cinque schizzi di calda crema le finiscono in faccia, sazia ma non paga continua a leccare fin tanto che può, mi faccio una doccia e mi rivesto e mentre finalmente ci prendiamo il caffè arriva il marito che con aria stanca ci chiede come sono andate le trattative, "molto bene" dice lei "dobbiamo solo rivedere alcune cose!" si congedano e ringraziano del tempo che ho loro dedicato con la solita frase di circostanza: "ok ti facciamo sapere!"
comunque il camper è ancora in vendita e se qualche coppia lo vuole vedere..............................un saluto a tutti Voi!!
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16 years ago
truck2003,
46
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Un pomeriggio indimenticabile
so che può sembrare un racconto inventato ma e successo d'avvero..... Un tardo pomerigio ero seduta tra gli scogli a guardare il mare,che cambiava tonalita di colore col tramonto,ascoltavo il rumore del mare che si infrangeva sugli scogli,ed ero persa tra i miei pensieri,rivedevo cose passate, cose belle e cose cattive che mi erano capitate nella mia vita,sentivo la brezza del mare che mi abbracciava.e non sentivo i rumori che erano attorno a me, ad un tratto vedo un ombra che si riflette dietro di me il cuore inizzia a battere forte mi giro e ce un uomo dietro,mi chiede se sto male e si siede accanto a me,inizia a parlare e chiedere come mai mi trovavo li.dopo un pò che si parla pian piano inizia a farmi una carezza, imbarazzata appogio di piu la guancia sulla sua mano per sentire il calore e la sicurezza che mi da, il calore della sua mano. Poi si abbassa con le sue labbra sulle mie rispondo al bacio,il calore delle sue labbra e particolare vorrei di piu,ma mi vergogno,lui mi da la mano e mi fa alzare e stringendosi a me mi abbraccia lo sento vibrare,sento il calore del suo corpo appogiato al mio vorrei allontanarmi ma qualcosa mi tiene stretta a se.inizia ad accarezarmi le sue mani si muovono lentamente sulla mia schiena,mi sussurrà parole sensuali frase che riescono a farmi calmare il battito del cuore, mi prende per mano sempre parlandomi e ci incamminiamo non so dove mi porta ma vado con lui,vicino a dove eravamo ce una villa sembra che non ci sia nessuno,apre la porta ed entriamo accende la luce e siamo solo noi, mi chiede se ho bisogno di qualcosa,rispondo se e possibile avere un bicchiere d'acqua lui si sposta e va prenderla io mi guardo attorno e una casa come tante,torna col bicchiere e io bevo l'acqua e gli ritorno il bicchiere,dopo lui mi fa accomodare sul divano e si siede vicino a me inizia ad accarezarmi io cerco di bloccarlo non so cosa mi succede ma mentre lo blocco voglio che lui continui,e tolgo la mano che lo blocca cerco di parlare ma non esce voce dalla mia bocca solo un gemito, lui continua con la mano sulla mia gamba e sale sù e con la bocca cerca la mia mi bacia, mi accarezza, la sua mano adesso scorre sul mio collo, sul seno cercando il calore del mio corpo, pian piano mi sbottona la camicia e la toglie, le sue labbra si muovono delicatamente sul mio seno,la sua lingua calda gira attorno hai miei capezzoli facendoli diventare turgidi,io sono un fuoco che brucia piano piano sotto le sue mani,mi spoglia completamente e mi fa appogiare sul divano, e lui inizia a scoprire con le mani e la bocca il mio corpo lo sente vibrare al suo contatto,quando capisce che sono pronta a ricambiare si solleva e mi chiede di spogliarlo,mi alzo e gli alzo la maglia e la tolgo,dopo gli slaccio i pantaloni e sento il suo cazzo vibrare al contatto delle mie mani,inizio a baciarlo per tutto il corpo,mi soffermo sul suo cazzo che e pronto,appoggio le labbra su di lui e inizio a baciarlo, a leccarlo,a toccarlo dopo poco lui mi sposta e mi riappoggia sul divano e si mette accanto a me e ricomincia a toccarmi,quando mi sente vibrare si intromette tra le mie gambe e mi possiede,entra dentro di me piano piano si muove piano con calma senza fretta assapora tutte le sensazioni, il calore, si muove avanti e indietro facendomi fremere ad ogni suo movimento,dopo si alza e mi fa alzare lui si stira a terra e mi fa mettere sopra di lui,mi dice che vuole guardarmi in viso e vedere il mio godimento ad ogni movimento e io non lo faccio aspettare mi posiziono sopra e inizio a godere del suo membro,sa muoversi,sa come far godere una donna,mi prende per i fianchi con le sue mani e mi muove al suo ritmo, arriviamo all'estasi del godimento insieme... rimaniamo cosi per un pò, dopo qualche minuto mi sposto e cerco di alzarmi ma lui mi blocca e mi fa stendere accanto a lui per continuare a sentire il mio calore mi sussura delle parole tenere, mi accarezza,mi tiene stretta tra le sue braccia mi coccola, non so cosa mi succede ma ci sto bene insieme a lui e non ho premura ad andare via ma so che questo finirà presto. passato un pò di tempo vorrei alzarmi ma lui ricomincia ad accarezarmi di nuovo e si ricomincia tutto di nuovo, con piu foga piu passione..... dopo due ore di sesso sfrenato ci siamo alzati e ci siamo andati a fare una doccia, io lavo lui lui lava me,sempre toccandoci con passione,
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16 years ago
enzolucia, 52/52
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Viaggio a parigi
Viaggio a Parigi
Dopo tante richieste, accontentai mia moglie per una vacanza nella capitale francese. Avevamo scelto un albergo nella zona di Pigalle, costava di meno. Rientrando tardi la prima sera rimanemmo accecati dalle vetrine dei sex shop aperti e dai tanti avventori, uomini e donne che entravano ed uscivano dai locali privè. Dopo un paio di giorni ci eravamo abituati a quella calca di gente in cerca di sesso tutte le sere che, inutile negarlo, aveva messo anche addosso noi una certa euforia. Una sera rientrando più presto del solito ci fermammo a cenare in un ristorante vicino al nostro hotel, quando subito dopo una coppia occupò un tavolo a fianco al nostro. Erano spagnoli ma parlavano bene il francese ed un poco anche italiano. Dissero che stavano nel nostro stesso hotel e che ci avevano notato la mattina al momento della colazione. Si parlò del più e del meno. La donna quasi sempre muta era appariscente con un bel seno in mostra, l’uomo sulla cinquantina ma abbastanza distinto. Si parlava delle bellezze delle città italiane e noi elogiavamo le città spagnole. Mia moglie molto loquace si appassionava alla conversazione, io cercavo di scrutare senza darlo a vedere la donna che avevo di fronte sempre molto enigmatica.
Finita la cena si decise di tornare in hotel e mentre si era in ascensore, loro stavano al piano superiore al nostro. L’uomo che continuava a conversare con mia moglie, disse a bruciapelo che a loro piaceva essere guardati mentre facevano l’amore, che li eccitava di più e ci chiese se volevamo salire per assistere alle loro “esibizioni”. Io rimasi sorpreso e senza parola, mentre mia moglie accennò ad un no poco convinto.
Nella nostra camera vidi mia moglie molto indecisa e pensierosa, al che dissi: “però potevamo anche salire, tanto loro dovevano esibirsi, noi solamente guardare, è come un film pornografico”. Mia moglie cominciò a tentennare: “ma non li conosciamo neanche…” “meglio” dissi io “chi li vedrà più”. “Si ma ormai sono andati a letto…” disse mia moglie. “Qual è il problema. Salgo busso e chiedo abbiamo cambiato idea vi va?” “no lascia perdere” disse mia moglie, anche se con gli occhi desiderava quella esperienza.
Detto fatto, salgo sopra, non aspettavano che noi. Scendo ad avvisare a mia moglie la quale si precipita a rifarsi il trucco e a cambiarsi. La camera degli spagnoli era più grande della nostra con un salottino, due divanetti uno di fronte all’altro ed un tavolino al centro. Ci offrirono dello champagne francese e dei sigaretti molto sottili con del tabacco dal sapore strano. Le luci si abbassarono e la stanza si riempi di un sottofondo musicale melodioso. L’uomo si sedette di fronte a noi, la donna cominciò uno spogliarello. Si tolse tutto escluso gli slip. Aveva un seno molto sodo che non aveva bisogno di reggiseno, le labbra carnose e sensuali, le gambe lunghe e affusolate. Spogliò completamente il suo uomo e gli prese in bocca il cazzo che a riposo era già di notevoli dimensioni. Si dimenò a succhiarlo e a stringerlo senza ottenere risultati, il cazzo era sempre più addormentato che mai.
Io stavo perdendo quella eccitazione iniziale e mia moglie mi pareva delusa. Restammo comunque seduti e abbracciati a guardare gli ulteriori sviluppi. L’uomo si alzò prese la sua donna per la mano e l’accompagnò sul bordo del letto, la fece sedere si inginocchiò e cominciò a leccarla dalla punta dei piedi passando su tutta la gamba. Si fermava all’inguine e passava all’altra gamba. La scena era senz’altro più eccitante. Mia moglie mise la gamba su di me strusciandosi sul mio cazzo ormai in tiro, io avevo una mano sul suo seno. Glielo tirai fuori e cominciai a succhiarlo. Avevo tolto gli occhi dalla coppia spagnola che armeggiava sul letto, quando vedo mia moglie che deglutì e allargò gli occhi. Guardai anch’io, rimasi esterrefatto: l’uomo aveva tolto lo slipp alla sua donna (sik!) e questa aveva un cazzo in bella mostra, ben teso e di discrete dimensioni, era una trans. Non sapevo che fare, anche mia moglie stupita continuò a guardare. L’uomo senza esitazione prese in bocca il cazzo della trans e cominciò un lento e sensuale pompino. Succhiava e leccava con sapiente maestria. Il cazzo ormai svettava, ma l’uomo (sik) lo ingoiava e lo ritirava fuori.
Io mi stavo eccitando sempre più e vedevo che la scena non dispiaceva neanche a mia moglie, quindi mi inginocchiai e cominciai ad alzargli la gonna a leccarle l’interno delle cosce. Con stupore notai che si faceva spogliare tranquillamente. Rimasta con il minuscolo tanga lo spostò con una mano e mi offrì la figa da leccare. Gli tolsi anche quel minuscolo indumento e la notai ansimare e deglutire sempre con più intensità. La guardavo il volto e la vedevo completamente stravolta, pensavo che dipendeva dalle mie attenzioni, avevo perso completamente la scena sul letto tra la trans e il suo amico. Mentre continuavo a leccare la passera di mia moglie guardo di sbiego lo specchio che sta di fianco a letto e vedo una scena raccapricciante: l’uomo seduto sul cazzo della trans che gli è entrato completamente nel culo, intanto il suo cazzo è finalmente cresciuto, è diventato di dimensioni paurose e svettava prepotente. La trans aveva il cazzo dell’amico tra le mani e lo masturbava. Sempre dallo specchio notavo che lo spagnolo faceva dei segni con le mani, a mia moglie, invitandola ad avvicinarsi.
Rimasi un attimo interdetto e fu in quel momento che mia moglie si alzò e andò a sedersi a fianco allo spagnolo dal cazzo enorme. Non era molto lungo, ma aveva una circonferenza mostruosa e molto nodoso, mia moglie non riusciva ad avvolgerlo in una mano e la cappella entrava a stento nella bocca spalancata. Era uno spettacolo inquietante e al tempo stesso di estrema eccitazione vedere mia moglie, che mi fa un pompino una volta all’anno, presa da quel cazzo che la ipnotizzava. La trans continuava a pistonare il suo amico che evidentemente era un gay. Mia moglie continuava a leccare e a succhiare quel “mostro” e con le mani lo masturbava con molta intensità quando, preceduto da un urlo disumano, l’uomo si mise ad eiaculare sul viso di mia moglie che aveva fatto giusto in tempo ad allontanarselo dalla bocca.
Di colpo Big gim, il grande cazzo, si afflosciò di nuovo ritornando a dimensioni più normali, con il disappunto che si leggeva sul viso di mia moglie. Mi avvicinai ma la trans fu più rapida di me si avvicino a lei e cominciò a baciarla dappertutto. Intanto l’uomo (il gay) ripresosi dal recente godimento si assestò tra le gambe di mia moglie e prese a leccarla con sapienza e voluttà. Il trans a fianco si faceva toccare il cazzo non grandissimo, ma importante. Mia moglie si sistemò su quest’ultimo di spalle, con il cazzo che la toccava la figa. Il gay continuava a leccare e si divideva tra figa di mia moglie e cazzo della trans. Leccò anche il culo di mia moglie molto sapientemente quindi prese il cazzo lo poggio sul buchino e glielo infilò senza una minima protesta. Era uno spettacolo: mia moglie seduto sul trans con il cazzo nel culo e il gay che la succhiava e la leccava la figa. Mia moglie era stravolta, sembrava che stava quasi per venire, ma i due andavano in sintonia, si fermavano al momento giusto impedendole sempre di avere l‘orgasmo liberatorio.
Fu solo allora che i due finalmente si accorsero di me. “La vedi tua moglie come è troia. Ha un cazzo nel culo e ne vuole un altro nella figa”. Disse il trans. “diteglielo Bella Signora volete un altro cazzo davanti?” Mia moglie fece cenno di si con la testa. Mi avvicinai per cercare di avere la mia parte quando incalzò il trans. “Non vuole il tuo è troppo piccolo, vuole quello dell’amico che è come quello di un toro, è vero?” Mi moglie continuava a fare cenno di si con testa. Allora lo spagnolo si avvicino con il suo cazzo alla figa ormai fradicia dell’unica donna che era in quella stanza, mia moglie, lo poggio e comincio a spingere, benché afflosciato riuscì ad entrare per buona parte. Mia moglie si allargava sempre di più per farlo entrare meglio e si muoveva per cercare di farlo resuscitare. Ma ogni tentativo era vano. Ormai sudata e sfinita cercava un orgasmo che non arrivava. Io assistevo alla scena incredulo ed il trans che pareva divertirsi. Si rivolse a mia moglie e disse: “lo senti come è duro il cazzo nel culo?” Fece cenno ancora una volta di si con la testa. “Rispondi con le parole se no tuo marito non capisce!!” “Si è duro” disse mia moglie. “Brava” riprese il trans. “Vuoi che anche quello davanti diventi duro, vero?” Disse sempre il trans. “Si, certo” disse mia moglie sfinita. “Devi dire che lo vuoi duro, dai dillo!” Insisteva il trans. “Si lo voglio duro, molto duro” rispondeva mia moglie ormai senza più freni. “Dì che vuoi due cazzi, uno davanti e uno dietro, dillo!” ordinò il trans. “Si” disse ancora mia moglie ormai in preda alla sola voluttà, “voglio due cazzi. Voglio sentirmi piena davanti e dietro”. “Brava” rispose il trans che conduceva in modo sapiente il gioco. Allora rivolgendosi a me, “tu mettiglielo nel culo a quel froscio. Solo così gli cresce il cazzo, solo se ha un altro nel culo.” Rimasi indeciso, la scena era ormai drammatica, mi era passata quasi tutta la voglia. “Sbrigati” continuò il trans “mettiglielo nel culo e con forza”. Anche mia moglie, a quel punto, comincio ad implorarmi. “Ti prego Antonio, ficcaglielo nel culo, non ce la faccio più, dai ti prego, su amore fallo per me, spaccagli il culo a quel froscio” A queste parole non seppi resistere, mi avvicinai al gay alle sue spalle lo feci piegare un po’ in avanti e gli affondai il mio cazzo che era diventato duro come una pietra. Improvvisamente il suo cazzo gigantesco comincio a crescere e dilatava a vista d’occhio la figa e mia moglie cominciò a gemere “si, sta crescendo, fai così Antonio, fai così, spingi ancora che cresce, si fa sempre più duro, è bello sono piena di due cazzi ed il tuo che lo fa crescere sempre di più”. Cominciammo a muoverci tutti e quattro in sintonia, il trans che inculava mia moglie si alternava con le spinte del gay, che aveva il cazzo nella figa, io che inculavo il gay. Mia moglie era presa da una frenesia mai vista, gli occhi fuori dalle orbite e con parole oscene mi incitava a chiavare quel gay. “Su dai spaccagli il culo che il suo cazzo diventa sempre più duro, pompalo non fermarti continua!!”. Il primo a godere fu il trans, “prendi sta sborra nel culo troia italiana”, il gay gettò urlo gutturale “che bello darlo e prenderlo. Prenderlo nel culo e spaccare una troia, vai, vai, vai”. Quindi venne il mio turno: prendi froscio ti spacco il culo, prendi, prendi! Infine mia moglie che venne presa da un orgasmo extraterrestre che la trasportò oltre ogni confine del piacere. Urlava e si dimenava pronunciando frasi senza senso “fai, fai, sbatti si sbatti, lecca lecca, succhia, pompa, pompa, siiiiiiiiiii, hooooooooo. Continuò a tremare per oltre tre minuti.
Raccolsi tutti i vestiti, la presi in braccio e tornammo nella nostra camera. Il mattino chiedemmo informazioni sulla coppia della sera prima, ci dissero alla reception che quella era una coppia occasionale, che aveva utilizzato la camera solo per una notte.
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4
16 years ago
marlos156714, 48/48
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La mia vicina che porca!!!!!!
Era ormai già da qualche tempo mi scopavo Pina, in genere a casa quando il marito era a lavoro, ma stavolta volevo davvero godermela, così ho deciso di portarla in un motel, carino, riservato e con le camere piene zeppe di specchi dove me la sarei potuta godere compltetamente.
Quando salì in macchina ce l'avevo già duro, aveva una gonna al ginocchio nera, calze di seta scure e una camicetta bianca che lasciava intravedere il reggiseno di pizzo.
"Ciao, sei davvero fantastica oggi..." cominciai mentre con la mano destra risalivo sulle sue cosce per avere un assaggio, "proprio non hai pazienza", ma stava gia allargando le gambe per farmi arrivare più su, io mi sono gustato il suo interno cosce e poi una volta superato il bordo delle autoreggenti ho cominciato ad esplorarle la fica da sopra
gli slip, era già calda è bagnata. "Io non avrò pazienza, ma tu sei una vera porca, sei già tutta bagnata" le dicevo mentre continuavo a lavorarla e lei già emetteva piccoli gemiti.
Ho rischiato di sbandare 2 o 3 volte, per fortuna non c'era molto traffico, "appena ti ho visto mi è venuto duro, senti..." le dissi mentre le prendevo la mano e la portavo sul pacco.
"Mi piace l'idea di eccitarti così tanto.." mi disse mentre me lo massaggiava dolcemente, per fortuna che il motel era vicino, altrimenti mi sarei fermato per scoparmela per strada perchè quasi non ce la facevo più.
Pina è la mia vicina di casa, 45 anni (io ne ho 29),capelli neri lisci che arrivano alle spalle, occhi nocciola, carnagione olivastra, una quinta abbondate, un culo grosso, ma tondo (proprio come piace a me), delle cosce ben tornite e appena un filo di pancia.
Posso capire che il marito la trascuri un po' dopo essersela scopata per 25 anni, ma a me questa femmina matura fa un sesso allucinante e appena posso cerco di colmare le mancanze del marito. Lei d'altra parte non era cosciente di poter eccitare in questo modo un uomo
più giovane, ma il suo corpo ancora piacente anche se un po' appesantito dall'età, mi scatena una carica erotica che credo una mia coetanea non potrebbe darmi.
Una volta arrivati al motel entriamo con l'auto e ci fermiamo davanti alla stanza, io le apro lo sportello, pregusto le sue tettone dalla scollatura e apro la porta. La stanza è illuminata da una tenue luminosità, di fronte a noi c'è un bel letto matrimoniale
circondato da ampi specchi (anche sul soffitto c'è uno specchio).
Lei mi precede e io la guardo menare quel suo bel culo, richiudo la porta e comincio a baciarle subito il collo mentre da dietro le palpo le tettone e le struscio il cazzo duro sul culo. Sono già infoiato, ma lei non è da meno, comincia a muovere il culo sul mio cazzo
e mi prende la mano destra per portarsela in mezzo alle cosce, io comincio a lavorarmi la sua bella fica, mentre lei già ansima.
Comincio a slacciarle la camicetta e bottone dopo bottone vedo allo specchio allargarsi la scollatura in modo vertiginoso. Lei si gira e comincia spogliarmi, prima la maglietta, poi il pantalone e infine libera il mio cazzo dai boxer che è così duro che quasi scatta come
una molla. Dapprima comincia a menarmelo mentre ci baciamo e io ne approfitto per accarezzarle le cosce e il culo, poi si mette in ginochhio e comincia a succhiarlo avidamente. E' una pompinara fantastica e io sono troppo eccitato "mi fai impazzire, succhialo, così, sì,
siiii.... voglio venirti in bocca, dai!!!". In breve non resisto e le sborro in bocca, lei ingoia tutto per bene e pulisce quello che si
è lasciata scappare, ma non smette di succhiare, "brava così, tienilo duro che voglio mettertelo nella fica..". La sua lingua me lo accarezza dolcemente e lo tiene in erezione, poi mi viene un idea per eccitarmi ancora di più, "spogliati per me, ti voglio con solo le autoreggenti, porca come non mai!".
Lei si rialza, mi lancia uno sguardo da gran troia e comincia uno splendido spogliarello. La camicetta aveva ancora un due o tre bottoni da sbottonare, aperti i quali mi si presenta davanti uno splendido reggiseno nero di pizzo che imprigiona le sue sontuose poppe.
Poi tocca alla gonna, che si sfila con calcolata lentezza fino a farla cadere in terra mostrandomi così il suo perizoma mozzafiato. Davanti si intravede il suo pelo nero e riccio dalla trasparenza, poi si avvicina a me e si gira per farmi godere la vista del suo splendido culo, lei lo sa che mi eccita e così me lo strofina sul cazzo per un po' e io ne approfitto per godermi ancora le sue tettone da dietro.
Poi ricomincia lo spogliarello, abbassa la spallina detra del reggiseno, poi la sinistra, lo slaccia ma non lo toglie subito, con le mani sulle coppe comincia a giocare un po' con quelle splendide tettone e poi lo getta sul letto regalandomi la visione celestiale delle
sue strepitose tette quinta misura. Io ormai ho la salivazione azzerata e il cazzo di nuovo duro come il marmo, comincio a masturbarmi mentre mi godo lo spettacolo. Pina si gira e comincia ad abbassarsi il perizoma sculettando oscenamente, se lo sfila e finalmente
viene da me tutta nuda con solo le calze autoreggenti, mi faceva venire il sangue al cervello! Comincia a baciarmi con foga e io frugo il suo corpo, le cosce, il culo, le tette e la figa già calda e bagnata che faccio premere sul mio cazzo duro. "Mi fai impazzire,
sei una vera troia, la mia puttana vogliosa di cazzo" e lei "sì, voglio il tuo cazzo, voglio che mi scopi". Si avvicina al letto e si mette a quattro zampe vicina al bordo del letto, di fronte allo specchio dello schienale "vieni a scoparmi alla pecorina, lo so che ti piace così, che vuoi sbattermi da dietro". Ormai mi conosceva troppo bene, quella
posizione era fantastica soprattutto considerando che grazie allo specchio potevo vedere il suo viso da porca mentre godeva e le sue tettone che penzolavano, una vera goduria!!!
Le vado quindi dietro e comincio dapprima ad accarezzarle il culo, poi a leccarlo e a leccare la figa "oh sì, che bello, sì, sì, dammi il cazzo, dammi il cazzo, non ce la faccio più", allora l'accontento, infilo il mio arnese in quel forno umido che era la sua figa e comincio
a pompare, prima piano poi sempre più forte con foga.
Sono davvero in paradiso i miei colpi ritmati sono accompagnati dai suoi gemiti di godimemto "Ah, ah, ah, sì, così... spingi, scopami, sono la tua troia!" e mentre il mio cazzo annega in un mare di umori, le mia mani accarezzano il suo corpo: le cosce, il culo, la schiena,
le splendide poppe che vedo ondeggiare nello specchio. Sono venuto da poco e quindi posso durare a lungo, anzi all'inizio devo davvero dare l'anima per farmelo rimanere duro. Mi fa impazzire sentirla godere e sentire gli umori e le contrazioni dei suoi orgasmi, è insaziabile.Più spingo e più lei urla e gode da vera puttana, sto quasi per venire, ma esco in tempo, voglio godermela ancora, magari con uno bello smorza candela.
Le accarezzo il culo voluttuoso e infilo un dito nella fica, poi due, poi tre e infine quattro, in pratica la masturbo con tutta la mano, lei è bagnatissima e gode ancora di più "sì, sì aprimela in due, sono tua" io le bacio il collo, poi le mordicchio l'orecchio e le sussurro "vienimi su e fammi godere" così facendo mi sdraio sulla schiena, lei mi guarda, poi sposta lo sguardo sul mio cazzo bello duro, quindi si mette a cavalcioni su di me. All'inizio si muove lentamente strusciando la fica umida sulla mia asta, era fantastica, poi se lo infila tutto dentro con maestria ed io sono di nuovo perso in quella fornace meravigliosa. Era meraviglioso
avere le sue tettone quasi in faccia e poterle palpare le cosce e il culo mentre con un movimento ondulatorio lento, ma deciso mi avvolgeva il cazzo. "Oh sì che poppe meravigliose" le dicevo mentre le palpavo avidamente, poi lentamente alzo la schiena per avvicinare la bocca ai suoi grossi capezzoli scuri, lei stende le gambe e io salgo ancora più su fino a mettermi seduto, in quella posizione la tenevo stretta con le mani sulle natiche e il mio viso affondava tra le sue tette stupende. "Le tue tettone mi fanno impazzire" le dicevo mentre passavo forsennatmente con la lingua da un capezzolo a l'altro, leccavo e mordicchiavo quei bottoncini resi turgidi dall'eccitazione e contemporaneamente l'attiravo a me palpandole avidamente il culo e facendole aumentare il ritmo "Sì così fammi venire..." e lei "Ah, ah, ah, sono la tua troiona, la tua puttana vogliosa di cazzo, scopami, chiavami, sì, sì..". Inutile dire che non potevo resitere ancora a lungo,
il ritmo era sempre più frenetico, il corpo di Pina si muoveva flessuoso, i suoi gemiti e le sconcezze che tanto mi eccitano mi diedero il colpo di grazia ed in un impeto quasi animalesco le riempii la fica
di sborra, stringendola a me quasi volessi inglobarla.
Dopo un attimo ci accasciammo esausti sul letto, lei su di me e il mio cazzo che piano piano si ritirava dalla sua fica, così ci addormentammo credo per una mezzora. Al risveglio eravamo ancora avinghiati e
imbrattati di sudore e umori, così decidemmo di fare una doccia. La cabina era abbastanza grande per tutti e due, ci rilassammo sotto il getto ristoratore. Il riposo, la doccia e il corpo burroso di Pina
cominciarono a farmi effetto quasi subito, ovviamente mi offrii di insaponarla, godendomi le sue forme sotto il vellutato tocco del sapone. Lei mi restituì le carezze insaponate e com'era naturale finimmo per baciarci e stringerci. Il fiotto tiepido della doccia non faceva che acuire il piacere, io gustavo tutto il suo corpo, le cosce tornite, la schiena liscia, le poppe sontuose, lo spledido culo. E proprio sul culo si fermò la mia attenzione, cominciai a stuzzicare il buchino aiutato dal sapone che faceva da lubrificante, Pina mi guardava vogliosa, aveva già capito dove volevo arrivare, e pensare che con il marito non l'aveva mai fatto! E così le dita nel culo divennero due e i suoi sguardi di desiderio divennero ansimi di godimento,
"voglio il tuo culo, mi eccita da morire!" le dissi, e lei "Oh sì, sfondami, anch'io lo voglio, mettimelo nel culo" si girò per mostrarmi il meraviglioso spettacolo del suo imponente fondoschiena e si appoggiò con le mani alla parete della cabina. Usai l'acqua mista al sapone per lubrificarlo per bene, le accarezzavo a due mani le
natiche invitanti e poi appoggiai il glande al buchino e cominciai a spingere "Ahi" il primo gridolino fu di dolore misto a desiderio quando il mio cazzo cominciò a farsi strada, mi fermai un attimo per farla abituare "dai mettimelo tutto dentro, lo voglio", era davvero una porcona! Spinsi piano, ma con più decisione, fino a farlo entrare tutto, "Siiiii, ancora", questa volta c'era solo godimento nella sua voce, cominciai a stantuffarla, il cazzo stretto in quella morsa fantastica."Sii, quanto sei porca, quanto sei troia, voglio sfondarti il culo..." e lei "Sono tua, inculami, fottimi da dietro!!!" la porcellina ormai mi conosceva bene, sapeva che tasti toccare per farmi andare in visibilio, muoveva quel culo in una maniera irresistibile e io avevo libera strada alle sue tettone che mungevo con ingordigia. Il ritmo dei miei colpi era sempre più veloce, ero venuto già due volte, ma quella maiala sapeva come farmelo venire duro ed io la ripagavo senza risparmiarmi, con affondi decisi tenendola per i fianchi voluttuosi o le spledide poppe "Che tettone stupende, sei una vera porca,
il tuo corpo è irresistibile, ti scoperei all'infinito". Eravamo persi nel piacere, nella lussuria, non c'era più spazio per la mente solo per i sensi, "Oh sii, ancora un po', spingi, spingi, aaaaahh", era venuta! Io però non ancora, mi serviva qualche altro minuto "Sei proprio una puttana, la mia puttana, non ti fermare dai, voglio riempirti il culo di sborra, ancora un po', ancora un po'..", la sorressi cincendola con le braccia e afferrandole le poppe mentre le davo gli ultimi poderosi colpi, lei inarcò la schiena per riceverli, io le strinsi più forte le tette
"così, così, brava!" il mio cazzo sembrava volerla impalare e infine venni anch'io sborrandole nel culo e svuotandomi di ogni energia.
Eravamo stanchi, ma appagati, il tempo a nostra disposizione era finito e concludemmo la doccia per ristorarci da quell'ultima fatica. L'idea del Motel è stata ottima, non avevo mai scopato così, penso che io e Pina ci torneremo presto.
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16 years ago
admin, 75
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La mia prima matura
Gabriella, una donna sulla sessantina amica dei miei suoceri.
L'ho conosciuta un'estate di qualche anno fa a casa loro. Eravamo di coppia durante un'innocua partita a carte.
Lei era piacevole sorridente e spiritosa. Vestiva in modo elegante e piuttosto sobrio anche se aveva una camicetta decisamente aperta.
All'inizio ci scambiavamo occhiatine complici riguardo la nostra partita, in seguito, forse grazie anche alla sua espansività, ho cominciato anche a guardarla con un certo interesse.
Una bella donna seppur matura, con un fisico leggermente arrotondato ma decisamente ben proporzionato. Belle gambe lisce e abbronzate con scarpe con tacco piuttosto alto anche se non eccessivo. Era simpatica e mi piaceva. In breve le mie attenzioni per la partita di carte si sono trasformate in attenzioni per quella bella donna. Di sottocchi guardavo le sue tette quando si sporgeva sul tavolo da gioco e le sue gambe quando le accavallava. Insomma iniziavo ad eccitarmi. Non ero mai stato con una donna molto più anziana di me, e lei addirittura aveva quasi il doppio dei miei anni, ma mi intrigava da matti. Ero così eccitato che avevo paura di farmi sorprendere sia da lei che, soprattutto, dai miei suoceri.
Decisi quindi di finire la partita con la scusa che dovevo portare il cane a fare una passeggiata, ma prima di uscire Lei saluta i miei suoceri e con fare canzonatorio e a voce alta mi dice: " questo bel ragazzo ha voglia di dare un passaggio ad una bella signora?". Visto che facevo la sua stessa strada non potevo rifiutarmi.
Appena nell'ascensore ha cominciato a prendermi in giro perchè secondo Lei ero diventato rosso. Mi prendeva in giro e allo stesso tempo mi era particolarmente vicina. Ero eccitatissimo e lei pur mantenendo un certo distacco se ne era accorta; anzi era proprio quello che voleva.
Appena in strada mi prende a braccetto, mi si avvivina e mi dice all'orecchio:"mi guardavi..." e per un attimo mi allunga la lingua nell'orecchio!
Se già ero abbastanza eccitato con quella slinguatina ho cominciato a non capire più nulla.
Mi sono spostato verso un punto un pò appartato del viale e l'ho spinta contro un albero per farle sentire quanto ero eccitato.
Non aspettava altro! ha cominciato a toccarmi l'uccello e a mugolare leggermente baciandomi.
Le ho messo le mani sotto la gonna e ho cominciato a toccarle il culo e la figa. Era morbida piuttosto tonica e sopratutto bagnatissima. Appena le sono entrato dentro con le dita ha cominciato a mugolare come una gatta in calore. Non smetteva di ripetere:" ti voglio dentro...ti voglio dentro...". A quel punto ero così eccitato che pensavo solo scoparla, non mi importava che era quasi una vecchia, ma dovevomo spostarci da dove eravamo prima che qualcuno ci avesse visto.
In pochi secondi siamo entrati in macchina, mi dice di andare verso casa sua e subito dopo si china sul mio uccello e comincia a succhiarlo come non avevo mai visto fare. Mi mette le mani sotto le palle e cerca con le dita il mio buchino...Ero al massimo dell'eccitazione.
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16 years ago
mirabeau,
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Skianto!!
Non ci sarebbero stati problemi se la tua scrupolosa coscienza avesse perso l'ultimo treno.
Invece, sul più bello, mentre ti stavo solcando come terra che aspetta la semina, ecco che ti vengono i rimorsi.
"Ti ho tradito" mi dici, mentre ho gli occhi che si specchiano nei tuoi ed il cazzo radicato nel tuo ventre.
Inserita così, nel contesto, mi sembra una frase erotica. Un "TI AMO" elevato a potenza.
T'aspetti indignazione, rabbia...una sberla . Ma si ! Te la do, fa parte delle tue aspettative ed io non te la nego.
Ma quella frase per me non ha significato se resto li a guardarti e sei così bella. Non ti stai trasformando in un mostro a due teste.
Hai due occhi stupendi ed ora che si stanno velando di lacrime sono magnifici. Ti voglio ancora di più, ma tu dici che basta!
Ah, già..mi hai tradito!
Ti rivesti in silenzio mentre io resto nudo col desiderio ignorante ed intatto. Erezione umiliante se fossi un essere razionale.
Ma non lo sono ora; finchè sei qui non lo sarò mai. Pensi di andartene e parli parli mentre resti resti.
Dici che sei pentita, forse. Ah..pure col dubbio!
Dirmelo in un altro momento no?..Prima magari, o dopo..o per niente , se poi resti qui a guardarmi come fossi un reduce di guerra .
Non vedi il mio cazzo?...Non ho bisogno di commiserazione!
Comincio a sentirmi strano. Stai rimestando nel sacco nero del pregiudizio. Nelle convenzioni annacquate dal tuo tornaconto.
Con mimica da penitente mi suggerisci quello che devo pensare, come dovrei giudicare e ciò che bisogna fare.
L'unica cosa che mi viene di fare è sbatterti sul tavolo per ribadire anche ai muri che sei mia. Volente o nolente, più volente però, accenni
una ribellione fatta di no lacrimosi, punteggiati da singhiozzi che dopo pochi colpi diventano sussulti di piacere.
Ti stupisci della dicotomia. Lussuria e penitenza. Accostamento azzardato che ti fa liturgicamente cantilenare "è impossibile .. impossibile.. impossibile".
E godi, godi di un piacere liquido e tristo che reclama un gran finale.....
TROIAAAAA!
Hey joe, where you goin' with that gun of your hand
..gli auricolari sotto il casco sparano decibel di Jimi Hendrix mentre cerco di distanziare l'amarezza che mi sta alle calcagna.
Hey joe, i said where you goin' with that gun in your hand, oh...
..spalanco il gas e faccio urlare il motore, che copra i miei pensieri bastardi. Non è facile ..
..and that ain't cool!
Senza la tua materia tra le mani si formano immagini intollerabili nella mia mente..tu, lui..chi cazzo è sto stronzo?
You know i caught her messin' 'round with another man..
Curva a destra...le odio le curve a destra...
Chi cazzo ha spostato quel cazzo di guardrail...??
Goodbye everybody
Hey hey joe
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16 years ago
admin, 75
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Uomo che si trasforma in donna
sono in piscina,dove ho deciso di farmi una nuotata,faccio la doccia e uscendo mi avvolgo l'asciugamano sui fianchi,un uomo uomo sui 50 mi dice;"caspita,sembra che porti la minigonna e tra l'altro hai delle belle gambe lisce e senza peli,come fai?",io resto un po' sulle mie ma poi rispondo:"sono cosi',comunque se sembra una minigonna ti autorizzo a mettermi le mani sotto le cosce",io lo dicevo per scherzo ma lui l'ha fatto veramente e appoggiandomi le mani mi ha spinto nel camerino.
Stranamente ho accettato e lui aveva un bel corpo anche lui con pochi peli e cominciando con le mani sentivo il mio cazzofremere di piacere mentre il suo era diventato duro come un sasso e lo sentivo appoggiarsi a me mentre mi morsicava i capezzoli si spostava e mi baciava sul collo mi leccava con la lingua dietro l'orecchio e fino al punto che mi mette la lingua in bocca e cominciamo a limonare come due amanti,non mi sottraggo perchè mi piace.
Mi abbasso gli morsico i capezzoli e poi sempre più giu' lo prendo in bocca,è grosso e duro,lo sento pulsare di piacere,con la lingua e con la bocca lo eccito ancora di più,non resisto,mi giro e piegandomi davanti a lui appoggio il mio buchino che ormai era dilatato al massimo e come niente fosse lo sento entrare dentro di me,prima piano,poi sempre più forte e sempre più in profondità,è fantastico,forse vengo anche due volte non mi ricordo ma lui continuava a scoparmi e non finiva mai finchè ho sentito una spruzzata di caldo dentro e un ultimo colpo violento.siamo rimasti cosi' per 5 minuti,ci siamo guardati e lui mi ha invitato a casa sua.
Abitava vicino e cosi' siamo arrivati in un attimo.accomodato sul divano vedo degli abiti femminili e chiedo di chi sono,lui risponde che sono della moglie e io incurante gli chedo se potevo indossarli.
Cazzo ero proprio una vera figa,mi guardavo allo specchio e non capivo chi ero sentivo solo che ero eccitato,lui si avvicina a me mi stringe e mi limona come se fossi la sua donna,la sua lingua carnosa mi ruotava in bocca e mi eccitava sempre di più.
Ad un tratto suonano alla porta,ma mi dice di non preoccuparmi sapeva chi fosse ed aprendo la porta mi accorgo che è un suo amico di colore che subito,senza esitare,si avvicina a me e comincia a toccarmi.
Lo lascio fare,sento le sue mani che mi accarezzano sotto le cosce,mi toglie la gonnellina,le mutandine e le collant lasciandomi nudo e mentre lui comincia a spogliarsi l'altro amico tutto nudo mi fa sdraiare e appogiandosi sopra comincia a baciarmi e a morsicarmi i capezzoli mettendomi un dito nel buchino iniziando a farmi un ditalino,faccio appena in tempo ad aprire gli occhi che mi trovo un cazzo enorme e nero di fronte a me,talmente grosso che prendendolo in bocca per la l'altra metà restava fuori,comincio a leccarlo è bello,mi piace,sento il piacere delle mani su di me,il dito dentro,la lingua che mi accarezza,è fantastico.
Mi giro,sento la lingua che entra che mi bagna,le mani che allargano le chiappe e poi lo sento che si appoggia e poi entrare piano piano,sento un piacere immenso,non urlo perchè in bocca ho l'alro cazzo che ormai sta scoppiando dal piacere,mi dimeno per sentirlo meglio dentro di me e dopo qualche pompata uno spruzzo caldo e vibrante mi inonda da dentro,qualche secondo prima di uscire e un'altro spruzzo in bocca mi soffoca,ormai sono alla merce' del piacere,continuo a leccare e ad ingoiare ma il cazzo è sempre duro e enorme e cosi' decido di farmelo appoggiare,mi posiziono sopra,sento la cappella grossa come una melanzana,mi abbasso piano piano per sentirlo meglio ma inaspettatamente essendo eccitato e ormai dilatato lo sento che entra,è enorme mi sembra di scoppiare,scendo,scendo ancora di più,oddio che bello!mi fermo e muovendomi sento questo coso enorme dentro di me che pulsa di piacere ,non ce la faccio più credo di essere venuto forse tre o quattro volte ma sinceramente non mi ricordo, muovendomi lo sento ansitare sempre più forte,mi alzo e mi abbasso,il piacere è enorme finchè un brivido di piacere mi corre sulla schiena e lo sento che irrigidendosi mi viene dentro pompandomi per darsi più slancio,che bello!.
Voglio rifarloooooooooooooooooo magari con un cazzo più piccolo.
[email protected]
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1
16 years ago
angelo162515, 48
Last visit: 10 years ago -
Il mio nuovo ginecologo
Leggendo le storie sui medici ho sempre pensato a luoghi comuni, niente di vero. Però questo è successo veramente, giuro!
Un giorno sono andata nello studio del mio ginecologo, in realtà è un poliambulatorio. Quel giorno il mio medico non c'era ed era sostituito. Fui molto scocciata della cosa, non amo mostrare la mia patata al primo che passa. Ma quel giorno dovatti ricredermi.Arrivò un medico che sembrava uscito da un film, alto spalle larghe, biondo e mani e dita morbidissime. Gli altri dettagli (occhi, bocca etc non li ricordo). Insomma niente a che fare col mio ginecologo che è basso, grasso e alquanto bruttino anche se... ANche se una volta non so come mi sono fatta masturbare da lui. Mi stava visitando e mi ha chiesto se mo aveva fatto male. Risposi di no. Doveva farmi un ecografia interna e trovando resistenza con le mani aveva delicatamente aperto le mie grandi labbra e appoggiato l'ecografo l'aveva mosso su e giù per bagnarmi. Mi eccitai e l'ecografo entrò. Lo mosse dentro di me per fare l'eco e poi sentivo che stuzzicava la parte bassa della vagina con il possice. Non ce la facevo più. Chiusi gli occhi e mi lasciai andare e dopo un pò li con l'indice stava strofinandomi in clito e con l'ecografo feaceva dentro e fuori...ahhhh
Ma comunque. Entrai spiegai al nuovo medico la mia situazione e mi preparai per la visita. Lui iniziò a procedere: si mise i guanti e poi si avvicino alla mia figa. Iniziò a passare l'indice tra le mie labbra (pensai questo è ancora più delicato del mio ginecologo)infilò dentro il dito ma capì da subito che non mi stava visitando, infatti dopo poco erano due e tre dita. Pensai che il dottor F. gli avesse riferito del nostro incontro....e pensai che anche questa volta mi sarei lasciata eccitare fino a venire. Ma lui non era altrettanto generoso e volle qualcosa in cambio. Dopo poco infatti avevo il clito gonfio e volevo la penetrazione così gli dissi: ma non dobbiamo fare un ecografia? E lui : a vuoi un ecografia???? In un attimo si abbassò pantaloni e mutande infilò uno di quei preservativi che hanno li per le ecografie e mi fu dentro. Io rimasi scioccata, una cosa era farmi masturbare e un'altra farmi scopare! Ma non dissi nulla perchè lui iniziò subito a muoversi e mi piaceva moltissimo. stantuffi lenti e poi veloci e poi movimenti circolari e di nuovo stantuffi. Mi disse che aveva bisogno di aggrapparsi quindi mi sollevò la maglietta e si aggrappò alle mie tette. Le stringeva forte, tutte non solo i capezzoli, vedevo il mio sendo scoppiare tra le ue mani e lui che continuava a muoversi così bene...Poi venne e uscì. Scesi dal lettino credendo che la "vivita" fosse finita invece lui mi adagiò delicatamente a pancia in giù sul lettino lasciandomi in piedi. Lo vidi prendere la boccia della vasellina usata per le eco e un altro preservativo. Mise un pò di vasellina sulla punta della sua cappella e un pò sul mio culo ma non sul buco, sulla spacca tra le natiche. Poi con la mano me la spalmò bene sull'ano. In realtà non sapevo se volevo ma lui era così deciso e sarafico che non ebbi neanche il tempo di pensare. Appoggiò la cappella al buco del culo e spinse piano. Entrò e si fermò. Io presi a mordere il lenzuolo di carta per non urlare... Lui dopo un pò ne infilò ancora un pò e si fermò qualche istante e alla fine lo mise tutto. Ormai ero rilassata, sapevo che non voleva farmi male. Lui iniziò con il suo stantuffamento, veloce, piano, veloce, piano. Nel frattempo con una mano mi massaggiave il clito e a volte con l'altra mano inumidita di saliva mi accarezzava i capezzoli fino a farmi venire. Venne anche lui, di nuovo.
Ero esausta,lui mi fece sedere sul lettino e leccò via i miei umori. Io ricambiai il favore.
Quel giorno non pagai la visita e presi il suo bigliettino da visita. Ora è lui il mio ginecologo. Sono stata da lui altre volte ma non ho più avuto questo trattamento di favore. Spero che magari ancora una volta....
27
3
16 years ago
admin, 75
Last visit: 1 hour ago -
Antonella
Antonella napoletana tutto pepe... morettona occhi neri ,
fisico minuto ben fatto due tettine piccole che stanno in una mano
ma con due capezzoli evidenti scuri...
Il nostro incontro avviene a casa di amici
alla festa di compleanno del figlio di paolo il mio amico
di sempre.....
Cominciamo a parlare di noi... mi racconta di essere sposata
da 15 anni un figlio.... una vita che non esita a definire un po'
monotona.., forse piatta... senza tanti picchi... La serata prosegue e sento che si stabilsce una sorta di feeling,
Antonella è spigliata, socievole, ogni tanto fra i discorsi
gli lancio qualche battuta per sondare le sue reazioni...
" be mi sembra che non ti manca nulla per
evadere un po'..." le lancio.....e lei sorride guardandomi
negli occhi.....
" Mi sono accorto che ti sta mangiando con gli occhi...."
mi dice il mio amico Paolo riferendosi ad Antonella...
" Io un pensiero ce lo farei... visto che il marito da alcune cose dette
a mia moglie.... non le da piu' molte attenzioni..." aggiunge..
La osservo meglio, porta un vestitino nero ben aderente
un po lungo.. ma con uno spacco laterale...
a far vedere una bella porzione di gamba...
un sedere che sembra ben sodo all'apparenza
con una bella forma, calze nere velate....penso
autoreggenti.
Penso che dietro a quel viso di donna di famiglia
si nasconda una femmina con tutte le sue voglie ancora
inappagate.... questo mi convince ad osare.... mi avvicino
e senza farmi accorgere gli porgo un bigliettino con il
mio numero di cellulare.... la guardo e gli sussurro
" ti aspetto...." la serata si conclude in questo modo...
La mattina successiva mentre sto andando al lavoro
il segnale di un sms che arriva..." Ti aspetto anche io..."
è il testo..... alquanto allusivo...il mio sesso ha un
veloce impulso al pensiero.. la fantasia mi ha sempre stimolato
l'eccitazione.... i pensieri che vanno....
La chiamo risponde con una voce allegra
" sono contenta che mi hai chiamato... sai? "
sappiamo entrambi che qualcosa sta' per scattare
qualcosa che fa vibrare dentro.... che mette in circolo
endorfine.....
Ci troviamo un pomeriggio...per un caffe' da me..
antonella si presenta
con una gonna appena sopra il ginocchio ed una
camicetta bianca che ben evidenzia le forme del seno...
un trucco appena accennato...si vedi che è un po
tesa.... " ho lasciato tutti a casa... mi dice....non so
neanche io perche' sono qui...."
" sei sicura di non saperlo gli rispondo"......
e intanto la accarezzo il viso......è come un
segnale, avvicina lu sue labbra alle mie....
e sento subito la sua lingua muoversi....velocemente...
" mi piaci..... le dico" mi guarda sorride e continua a baciarmi
" sono un pazza... per quello che sto facendo... ma non mi importa
mi piaci anche tu.. e voglio godermi tutte le tue coccole"
la stringo.....mi appoggio a lei...le mie mani sentono
la sua pelle si fanno spazio sotto la camicetta...
la apro.....gli slaccio il reggiseno....e trovo due tette
ancora ben fatte.....capezzoli turgidi... come piacciono
a me.....li stringo tra le dita giocandoci un po...
poi comincio a baciarli.. succhiarli tenedoli trale mie labbra
Antonella emette un sospiro profondo....di piacere, e sussurra
sei il mio diavolo tentatore.... sei una tentazione troppo
forte per resistere...è tanto che non sento il
desiderio di un uomo..... di un uomo che ha voglia di me....
le mie mani stanno esplorando, intanto, il suo corpo....
vanno sotto la gonna... porta autoreggenti.....sento la fine della
calza e il tratto di pelle nuda......la mia mano scivola,,,, sale
la accarezzo in mezzo alle gambe....sopra le mutandine....
sento il solco della sua fessura....sposto il lembo e trovo
una bella fighetta interamente depilata.... il mio cazzo ha un sussulto...
" ti piace... l'ho fatto per te" mi dice... " da impazzire amo il sesso delle
donne bello liscio " ..... e intanto le mi dita cominciano a muoversi
lentamente cercando una strada dentro di lei....mi accorgo subito
che è bagnatissima....emette un lungo gemito e apre di piu' le
gambe per aiutare l'entrata ..... sto violando la sua bella
figa, spingo in profondita le mie dita ... come a riempirla
sento il suo sesso aprirsi....gonfiarsi sotto la mia stimolazione
lei muove il bacino contro la mia mano....la guardo ha gli
occhi pieni di piacere..... gli occhi di una donna che vuole
essere presa..... posseduta.... scopata.....
cerca il mio sesso... lo afferra stringendolo....ne tasta
la consistenza...." l'ho immaginato....
ho fantasticato sul tuo cazzo....
mi sono masturbata ieri pensano a questo momento....
è troppo tempo che non sento un desiderio cosi' forte...
ti voglio..... " cosi' dicendo abbassa il viso
e affonda la bocca sul mio cazzo
lo avvolge... serrando le labbra e scende fino a che puo'....sento
il calore della sua lingua,,,poi lentamente risale...
per poi scendere di nuovo fino alla base.... è un movimento
lento ma mi tramette brividi di intensita' di piacere...
ci mette passione....ogni tanto mi guarda fisso negli occhi
per osservare meglio quello che mi trasmette tramite la
sua bocca....ci sono donne che traggono il piacere
piu assoluto.... nel sapere di far godere l ' uomo.
E' una donna trasformata rispetto a quella che avevo
conosciuta.... ha lasciato tutto il resto fuori da quella
porta e ora ha voglia di sentire le mani di un'altro
uomo sopra il suo corpo... ha volgia di sentirsi femmina
.... preda braccata... e posseduta....
La prendo mettendola sul letto.... le apro le gambe e comicio
a baciare le sua figa..... insinuando la mia lingua dentro di lei...
leccando e succhiando il clitoride..... è un momento che la manda
in paradiso... sento che le piace e insisto...
continuo le sue gambe tremano
allora accellero il movimento della lingua...masturnadola nel
contempo con le dita..... trema... ed un urlo soffocato le esce
dal profondo della gola......" vengoooooo " ed è percorsa
da un tremore in tutto il corpo...spingendo il mio viso
contro il suo sesso...... sembra stravolta....
Era troppo tempo che avevo bisogno di questo......
mi dice con un filo di voce.....
ma gia' sono dentro di lei...
il mio cazzo affonda , sparisce come risucchiato nella sua vagina
sgrana gli occhi come se non se lo aspettasse....
mi guarda e mi attira verso di se... cercando la mia bocca...
amo tantissimo baciare mentre faccio l'amore penso
che sia una forma che trasmette l'eccitazione del momento
l 'intensita' e l'intimita.....non potrei mai prendere
una donna senza baciarla intensamente.....
Sento la sua voglia crescere, mi attira verso si se.. come a sentirmi
meglio, entro in lei con colpi lenti ma che vanno in profondita'
ogni volta che spingo emette un gemito che le
viene dal piacere che sta provando... e io spimgo
in lei la mia verga " continua... cosi' non ti fermare
ti prego" dice mentre si perde nell'oblio dei sensi...
i suoi occhi sono lucenti ... profondi, si sente che sta
godendo appieno di qusto momento....
le prendo le gambe portando le ginocchia verso
le sue spalle... cosi' entro
in lei completamente... la sento mia e lei alza la testa
vuole guardare come il mio sesso la sta riempiendo...
è lucido... bagnato dai suoi umori...la sto scopando
come da troppo tempo non gli capitava...è lei stessa
a farmelo capire....
Ad un certo punto si ferma.... si gira con il sedere verso di me...
vuole essere presa in questo modo...la prendo
afferrandola per i fianchi.. e tirandola verso di me....
do' colpi decisi... spingendo il mio bacino verso di lei..
" come ti sento..... mi dice " con
una voce strozzata dal piacere.. abbassa la testa
appoggiandoil viso al letto... la guardo e la
posizione fa crescere la mia eccitazione...
sono quasi al culmine... lo sente e mi dice...
non venire dentro..... non prendo niente...
si gira porta la sua bocca verso il mio cazzo e lo avvolge
sente che sto esplodendo ed aumenta il movimento
non si stacca e accoglie il mio piacere nel profondo
della gola... assapora il mio seme... rimane li... per un
po.... come a gustarsi tutto il momento...
poi mi guarda e dice" è il mio ringraziamento
per il momento di estasi che mi hai regalato...
i suoi occhi brillano.. la osservo è splendida in questo
momento.....
Io e Antonella ci siamo dati uno all'altra... consumandoci
nel piacere dei nostri corpi.... Antonella ha ritrovato
la gioia del sesso... la gioia di essere desiderata.. amata
posseduta....la gioia di godere fino infondo e di non rinunciare
a quanto di bello la vita poteve ancora offrirgli....
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6
16 years ago
admin, 75
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Memorie di una trav - 3°parte - pioggia dorata
Sul fianco del letto, fissato alla parete, vi era uno specchio che riprendeva in maniera speculare quei magici momenti. Le immagini erotiche di quella "prima volta" scorrevano e mi sentivo come attrice protagonista in un film porno con il mio partner regista. Lui mi aveva
assegnato la parte e mi guidava nella recitazione; io mettevo tutto l'entusiasmo che un'attrice può avere quando le viene offerta la prima
occasione. Era un nuovo mondo ed intendevo esplorarlo fino in fondo offrendo tutta me stessa. Mi sentivo riconoscente ed esprimevo, attraverso la sensualità e la voluttuosità con cui baciavo e leccavo il suo sesso, tutta la gratitudine che provavo.
Come quando una ballerina si osserva alla specchio mentre prova il saggio di danza, io facevo altrettanto cercando la perfezione nei movimenti ondeggianti e ritmici di esplorazione sensoriale gustativa
della parte terminale del suo sesso. Solcavo la forma del suo glande facendo scivolare su e giù e lateralmente la lingua umida e calda. Cercavo di cogliere ciò che più lo stimolava e mi preoccupavo di incrementare il suo piacere esponenzialmente, ma senza mai portarlo a traboccare. Ognitanto lui afferrava con la mano la base del pene e la stringeva forte. Sapevo che cercava di regredire lo stato di piacere per non dovermi inondare subito di sperma e protrarre quindi il suo piacere più a lungo. Quando stringeva la base, la cappella si gonfiava ancor di più e diventava color porpora. Mi fermavo a contemplarla staccando le labbra. Dopo qualche secondo, interminabili, mi rificcava il glande in bocca e ricominciavo la mia danza avvolgente, somigliante ad un saggio latino-americano.
Nel frattempo, infilato nel mio culetto, sentivo vibrare il fallo di gomma che mi aveva precedentemente inserito. Ondeggiavo il culo con il desiderio di sentirlo entrare ed uscire. Cogliendo questo mio desiderio mi fece arretrare nella mia posizione a 4 zampe fino a poggiare contro il muro. Capii al volo ciò che dovevo fare e appoggiai la base del fallo che
usciva dal mio corpo contro la parete rigida. Iniziai dei lenti e brevi movimenti di andi-rivieni che spingevano il fallo fino in fondo al mio
buchetto voglioso. Allontanandomi dalla parete il fallo usciva di nuovo
per un terzo della sua lunghezza. Questi movimenti, dapprima lenti, ma
poi sempre più veloci e ritmati, mi procuravano la sensazione di essere
presa da dietro da un'altro maschio voglioso e desideroso di sfondarmi. Realizzando ciò che fantasticava la mia mente mi insultò dandomi della
"cagna" e della "troia". Più mi umiliava con le parole più godevo e lo
facevo godere. Alla fine era un continuo turpiloquio pesantemente
volgare, ma dato le circostanze ci stava tutto. Dopotutto mi sentivo
una troia in quel momento, lui l'aveva colto e non faceva altro che
farmi entrare sempre di più nel ruolo.
Se non ricordo male siamo andati avanti almeno 1 ora in questo modo,
senza mai stancarci, quando ad un tratto, senza avvertimento e del tutto inaspettatamente, lo sento irrigidire tutto, le palle induriscono e lui
caccia un urlo liberatorio di forza crescente, quasi stesse partorendo.
Colta di sorpresa mi allontano appena dal suo glande per capire cosa
stava succedendo. Neanche una frazione di secondo che esplode un primo schizzo di sperma bianco e denso. Mi colpisce dritto sulle labbra.
Nemmeno il tempo di riprendermi dallo stupore che ne parte un secondo, ancora più forte e abbondante, che si spalma sul mio naso. Poi un terzo mi colpisce in fronte inondando un ciuffo di capelli biondi. Ero praticamente un bersaglio immobile e lui stava sparando tutte le sue
cartucce come fosse al poligono. Il quarto schizzo entrò direttamente nella mia bocca, schiusa in espressione di sbigottimento. Il sapore
agrodolce dello sperma, con retrogusto mandorlato, inebriava a questo punto le mie papille gustative mentre lo schizzo sul naso stava stimolando il mio olfatto.
Seguirono altri 5-6 schizzi in quello che sembrava un'eruzione
vulcanica senza sosta. Poi l'urlo si è affievoitoì, il suo ansimare
rallentava e il grosso pene cominciava a raccogliersi ed a sgonfiarsi. Ero
dispiaciuta nel vederlo ridimensionare e perdere la sua durezza, ma la
sensazione di sentirmi inondata di sperma caldo era superiore ad ogni
altra cosa.
Lui si distese con la schiena sul letto con il pene sgonfio che
penzolava su un lato. Lo guardavo, inginocchiata, con il fallo dentro
di me che poggiava la base sul pavimento, trattenendo lo sperma in bocca per assaporarlo. Con le dita raccoglievo il nettare disseminato sul mio viso e lo portavo alla bocca. Niente doveva andar perso di quel primo atto d'amore. Dopo aver recuperato tutto il recuperabile pensai di
raccogliere anche le gocce residue che vedevo uscire dalla punta del glande a riposo. Ho avvicinato quindi la lingua alla cappella leccando avidamente le ultime gocce.
"Sei una gran troia" disse, complimentadosi e riempendomi di orgoglio
femminile, "ma non è ancora finita, vieni con me!" Si alzò dal letto,
mi afferrò i lunghi capelli bondi e mi trascinò con violenza in bagno.
La sua reazione mi spaventò. Mi faceva male e non sapevo cosa voleva ora da me. Sembrava incattivito. Mi fece entrare nella doccia e mettere in ginocchio. Si mise davanti all'ingresso del vano doccia e mi guardò dall'alto verso il basso con disprezzo. Portò le mani al fianco e avvicinò il bacino verso la doccia. Pensai che dovevo leccargli ancora il cazzo, così feci per avvicinare le labbra alla cappella quando ad un tratto un getto giallo caldo spruzzò fuori da dove prima era colata la lava bianca. Ancora una volta fui colta di sorpresa e beccai i primi getti vigorosi dritti in bocca. Riempita la bocca in pochi secondi l'urina traboccò dai margini e colò lungo il collo, giù per il petto, scorrendo tra le mie gambe e finendo sul piatto della doccia. Poi afferrò la sua "canna" e iniziò a dirigere il getto in maniera disordinata ovunque su di me, ma in particolare sui miei capelli e sul mio volto, come stesse inaffiando una pianta. Mi fece voltare di spalle e continuò a pisciarmi sulla schiena. La pioggia dorata scese lungo la mia spina dorsale, provocandomi brividi di piacere, si insinuò tra le mie chiappe e s'infilò nel mio buchetto dilatato e aperto dal fallo di gomma, facendomi sentire una leggera sensazione di bruciore.
Fine 3° parte
PS dopo quel primo incontro non incontrai mai più quel regista...ma ancor oggi serbo il ricordo di quella prima volta
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16 years ago
admin, 75
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Rossella la ns amica trav
Era un contatto solo virtuale.Dopo diverse telefonate da parte sua da cui avevamo appurato di aver a che fare con una persona consona alle ns aspettative abbiamo accondisceso ad un incontro reale al solo scopo cmq di approfondire la conoscenza.L'incontro era confermato x il venerdi' sera a casa nostra x una cena in compagnia.Alle 21 come da accordi suona il campanello,vado ad aprire,Rossella si presenta ovviamente in abbigliamento maschile molto sportivo.E' un bell'uomo occhi azzurri,media altezza,belle mani curatissime,e un portamento da vero uomo.Ci accomodiamo in salotto,approfondiamo quello che il virtuale certamente non ci sa' dare.Parliamo molto della ns e della sua attivita'.Lui è un professore universitario colto educato e molto riservato.Ceniamo assieme,conversando ci confidiamo un po'.Lui ci dice che è alle prime esperienze come noi,che gli piacerebbe molto che nascesse un'amicizia,che esula da altri discorsi.La sua aspirazione come la ns è creare un clima di fiducia affiatamento e confdenza.Gli piacerebbe molto giocare con una coppia e non ne ha mai avuto occasione.Tanti contatti,tante prese in giro e mancanza di serieta' lo hanno deluso profondamente.Rossella è nei modi e nei gesti di una finezza,cortesia ed educazione che mi lascia allibita. Ci prendiamo il caffe' in salotto e continuiamo a conoscerci meglio.Rossella ci osserva entrambi,ci scruta,a volte mi sento intrigata dai suoi sguardi profondi ed intensi.Con un trav non abbiamo mai avuto esperienze e mi intrigherebbe molto provare ma non amo certamente forzare i tempi.Rossella mi segue in cucina,mio marito si guarda il tg.Mi aiuta a riassettare la cucina,mi sento i suoi occhi addosso,il suo sguardo sembra penetrarmi dentro.Sono eccitata dai suoi sguardi faccio finta di nulla ma a volte mi tradisco.Rossella ha gia' capito,vede in me l'eccitazzione,l'intrigo e la malizia che trapelano in me.Mi prende la mano mentre mi avvicino alla lavastoviglie e poi mi dice,Francy vado in bagno scusami un attimo,mi indichi la porta? Dopo 10 minuti Rossella esce dal bagno,gonna fuxia,camicetta in seta da cui intravedo il reggiseno nero. Acconciata con una parrucca rossa e truccatissima mi lascia allibita.Francy mi dice come ti sembro?Potrei essere il tuo tipo? Rossella replico,sei uno schianto.Senza proferire parola mi prende per mano,mi accompagna in salotto dove il mio lui si guarda la tv.Ci sediamo sul divano,lei mi guarda mi sussurra parole dolcissime.Il mio lui si gira,osserva quasi incredulo.Rossella è bellissima.Spegne la tv e con noi si siede sul sofa'.Rossella mi accarezza mi bacia,mi tocca.Sento dentro di me un'attrazzione che non ho mai provato,un desiderio inimmaginabile.Ho le mutandine bagnate i capezzoli turgidi che paiono svettare dal reggiseno.Rossella scende piano piano con le mani, mi accarezza dolcemente il seno,mi titilla i capezzoli,mi bacia dappertutto. Sono eccitatissima,ora lei mi abbassa le mutandine,mi toglie i vestiti,mente mi bacia nell'intimo mi sento vibrare dentro.Sul sofa' il mio lui è gia' ndo,vedo il suo membro turgido,svettare dagli slip.Rossella si spoglia,mi sussurra parole dolcissime,voglio essere tua gioia mi dice.Fammi quello che vuoi.L'accarezzo,la bacio ,la possiedo.Il mio strap on la penetra dolcemente ma con vigore e i colpi sono sempre piu' decisi ed intensi.Lui oralmente gioca con lei.Rossella lo succhia,lo lecca e lo fa' gemere dal piacere davanti a me che continuo a possederla.Il gioco è sempre piu' eccitante,Rossella urla,mi supplica di scoparla sempre piu' forte fino a portarla nell'estasi del piacere.La giro supina,le salgo sopra e le faccio assaporare la mia rosellina madida di dolci umori.Mi succhia,mi penetra con la calda lingua,mi fa' urlare,mi fa' impazzire e godere nella sua bocca mentre lui la possiede analmente.Il massimo del piacere che ci pervade è stupendo.
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16 years ago
iltulipanorossocp1,
54/54
Last visit: 13 years ago
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Odio e amore
Che cosa posso dire a mia discolpa…? Solo che mi dispiace…”
Queste erano le ultime parole che gli avevo permesso di dire, prima di sbattere la porta infuriata.
Avvertivo un senso di vuoto nella mia vita, mentre camminavo persa per quelle strade affollate.
Tornare a casa una sera come tante altre e trovarsi il marito che scopa la tua migliore amica, è qualcosa di allucinante, da storie di fumetti: invece, era quello che appariva ai miei occhi.
Tutto imprevisto.
Il viaggio di lavoro che dovevo fare, insieme ai miei colleghi d’ufficio, era stato spostato improvvisamente, causa malore del proprietario.
Non avevo avvertito mio marito perché, come una stupida, volevo fargli una sorpresa.
Pensavo di passare una serata romantica e per l’occasione, avendo finalmente un poco di tempo, ero anche andata a comprarmi qualcosa d’eccitante, che lo coinvolgesse eroticamente.
Attonita, davanti alla camera da letto, guardavo i due nudi.
I vestiti, sparsi dall’entrata sino alla camera, erano un chiaro segno della passione con cui si erano scambiati i loro desideri.
Come in un film dell’orrore, seguivo i pezzi di stoffa arrivando all’uscio di quella maledetta porta dove, per anni, avevo passato momenti stupendi di felicità.
Guardavo lo stupore negli occhi della mia amica e capivo l’imbarazzo palese della situazione.
Non potei fare a meno di valutare il suo corpo nudo e paragonarlo inevitabilmente con il mio: aveva due tette come me, due gambe, due occhi, una fica come me…
Niente che mi facesse capire quale particolare fantastico avesse, diversamente da me.
In quei secondi terribili cercavo mille scusanti per il mio uomo, mille colpe per me….
Vedevo il suo eccitamento smorzarsi, come la sua voce.
La situazione diventava tragicomica.
Se non fosse stato per le lacrime che copiosamente bagnavano le mie guance, avrei pensato d’avere un’allucinazione, un sogno.
Spiegare cosa si prova in un momento del genere credo sia impossibile.
Solo chi ha provato può capire la sofferenza del cuore: un vetro che si spezza in mille pezzi, dove ogni piccolo frammento è un attimo della tua vita che ti passa davanti.
“ Ti odio!!”
Queste erano le mie ultime parole, mentre sbattevo forte l’uscio dietro il mio passato.
Lo odiavo, ma soprattutto odiavo lei, la famosa amica del cuore, quella cui racconti tutto: la tua roccaforte nei momenti del bisogno, la prima a starti vicina alla nascita di tuo figlio, l’inseparabile oracolo del tuo tempo.
Lei che parlava sempre di sani principi, con la sua famiglia modello e tutte le cose al loro posto.
Le lacrime cominciarono a esaurirsi mentre, come una disperata, guidavo senza meta per la città con il mio completo intimo, comprato apposta per lui.
Poi, cominciò a crescere un moto di ribellione.
Un senso di vendetta sempre più forte spingeva dentro il mio corpo.
Avevo bisogno di scaricare il mio odio.
Il marito della mia amica era un dirigente affermato.
Non aveva mai dato adito a dubbi sulla sua fedeltà e mai avevo sentito parlare di lui in modo libertino: però, io sapevo che aveva un debole per me.
Scherzando, in tanti anni di amicizia, certe cose s’intuiscono e gli occhi parlano.
Lui più di una volta aveva fatto capire il suo interesse per me, anche se la nostra amicizia aveva sempre bloccato tutto.
Fermai la macchina in un angolo appartato di un posto qualunque, presi il mio regalo, entrai in un bar, chiesi un the e andai alla toilette.
Guardavo quegli oggetti del desiderio e mentre mi cambiavo, e diventavo una donna lussuriosa, il mio odio diventava ancora più forte.
Tornai al bar, bevvi il mio the rimpiangendo che non fosse cianuro, pagai e tornai alla macchina.
Presi il cellulare e chiamai il marito della mia migliore amica.
” Ciao Marco, devo farti vedere una cosa, hai tempo di ricevermi cinque minuti nel tuo mega ufficio di mega direttore?”
Un attimo di silenzio, la sorpresa di una telefonata inaspettata, ma gradita.
“ Ci mancherebbe, l’unica donna che potrebbe competere nel mio cuore con mia moglie, sei tu…”
Altra battuta di mille altre battute lanciate nel tempo.
“ Bene, tra dieci minuti sono da te”
La mia vendetta stava per iniziare.
Marco mi aspettava in piedi sull’uscio del suo ufficio: un sorriso a trentadue denti era il suo benvenuto per quella visita.
Chiusi la porta dietro di me e rimasi un attimo a guardarlo.
Era un bel ragazzo di trentacinque anni, affermato, pieno di vita, simpatico e con due occhi che fulminavano.
Pensai per quale cazzo di motivo lei l’avesse tradito e per che motivo io fossi lì, poi, mi venne in mente la sofferenza di qualche ora prima: lucidamente, ebbi l’immagine dei due amanti nudi nel mio letto e tutti i dubbi sparirono.
” Ciao Patrizia, quale onore averti qui, a cosa devo la tua visita?"
Mentre parlava, mi aveva spogliato con gli occhi: vedevo il suo sguardo sui miei seni, sulla mia gonna.
Pensai a com’ero vestita: indossavo un tailleur blu con sotto una camicia bianca classica.
Ero vestita in modo classico e austero, come la mia posizione di dirigente al marketing di una nota azienda d’abbigliamento m’imponeva, ma sapevo anche che ero una bella ragazza di trentadue anni, nel pieno della sua maturità femminile.
Marco si era messo a sedere sulla sua poltrona di pelle pregiata ed io ero in piedi a due metri da lui.
I vetri oscurati dell’ufficio erano il mio lasciapassare per la trasgressione.
Staccai la testa dalla logica e mi trasformai in una donna che non mi apparteneva.
Incrociai i suoi occhi e le mie mani scesero sui fianchi fino ad arrivare all’inizio della gonna, con movimenti lenti, sinuosi, senza parlare, cominciai a sollevarla piano.
Lui non respirava più, talmente era preso dalla situazione.
L’unica cosa che fece, fu di alzarsi e appoggiarsi alla sua scrivania a un metro dal suo desiderio.
Le mani continuarono ad alzare la gonna, mettendo in mostra le autoreggenti che avevo comprato.
Sollevai completamente quell’indumento a protezione del mio intimo, poi, aprendo leggermente le cosce, salii a slacciarmi i bottoni della camicia.
Il seno, libero da vincoli di stoffa, esplose, indifferente del fatto che l’uomo che lo ammirava non fosse il solito.
Il tempo di arrivare all’ultimo bottone che Marco mi aveva attirato a sé, baciandomi come un indemoniato.
Le sue mani erano dappertutto.
Mi sembrava impossibile ne avesse solo due.
Mi stringeva a sé, facendomi sentire la sua eccitazione.
Quello che non avevo previsto, era che anche la mia eccitazione fosse alta.
Stretta tra le sue braccia, con la sua lingua che, famelica, esplorava ogni angolo della mia bocca, mi resi conto che stavo diventando un lago tra le cosce.
Un veloce giro di posizione e adesso mi trovavo a sedere sul suo tavolo d’ufficio con le gambe oscenamente aperte.
Le calze, tirate sulla pelle, mi davano una piacevole sensazione d’indecenza.
Lo vidi staccarsi da me e andare al citofono:
“Non ci sono per nessuno questo pomeriggio!”
Mentre parlava, si slacciava i calzoni.
Tornò veloce verso di me con il suo sesso in mano.
Io guardavo estasiata la potenza del suo membro fieramente eretto, poi, chiusi gli occhi, allargai le braccia e attesi il deciso contatto delle sue mani sui miei seni, il calore tra le cosce.
Mi sentivo riempire la fica, piano, cominciai a muovere il bacino per seguire le sue spinte.
“ Ti voglio dentro…”
Dissi quelle parole pensando di vendicarmi della mia amica, in realtà lo desideravo davvero.
In quel pomeriggio d’autunno, sopra un tavolo freddo, la mia vita ricominciava senza ancora saperlo.
Sono passati tre anni da quell’incredibile giornata.
Oggi io sono una donna appagata, divorziata e poi risposata con un fantastico ragazzo di nome Marco, mega dirigente, ex marito della mia “non più” migliore amica.
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16 years ago
fantasypervoi,
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