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Ma dai ha solo 18 anni
Ha solo 18 anni si , li ha compiuti da un paio di mesi , ed e la figlia di una mia amica , per evitare complicazioni la chiamero' Bella ( nome di pura fantasia) .
Bella e la figlia di una mia amica la quale felicemente separata si e sempre data fare per non sentire la mancanza di un uomo nel proprio letto, tanto che di uomini il suo letto ne ha visti passare parecchi , ed io ho avuto la fortuna di essere uno di quelli.
Essendo la mia amica una donna molto interessante e allo stesso stempo intelligente , ha sempre fatto in modo di non portare a casa uomini in presenza di Bella , la quale fino a pochi mesi fa era ancora minorenne, ma una mattina prima di natale Bella e venuta a trovarmi con la scusa degli auguri e mi ha detto " che palle la mamma ogni volta che le do fastidio mi spedisce da nonna , ma cosa crede che non sappia che lo fa per scopare?
ovviamente ho fatto finta di niente ma lei ha continuato dicendo" cosa credete tutti quanti ? che io non lo abbia mai fatto ? poveri illusi." Quella sera ho chiamato sua mamma per accennarle la faccenda e come risultato ho ottenuto un invito a bere un caffe'
verso le 20.30 sono arrivato a casa sua e lei come al solito era attraente ed eccitante aveva un paio di calzoni in pelle che le disegnavano le forme piu intime e una maglia scollatissima che mostrava tutta la generosita' del suo seno, quella sera pero' sul divano di sala cera anche Bella che come al solito quando era in casa indossava un pigiama intero felpato ( quelli da adolescente ) mi sono accomodato e la mia amica e andata in cucina a preparare il caffe', rimasti soli Bella mi si e' avvicinata e mi ha sussurrato in un orecchio " di a mamma quello che ti ho detto oggi e le dico che ci hai provato " cazzo ho pensato mi ha fregato, e allora ho fatto finta di niente e quando la mamma e tornata ho diversificato gli argomenti per non tirare in ballo quello per cui ero arrivato li......
Ogni volta che la mamma si alzava per fare qualcosa Bella si avvicinava e , una volta mi soffiava nell'orecchio,una volta con la scusa di raccogliere il fazzoletto si avvicinava alle mie gambe e risaliva con le labbra vicino al mio corpo, poi quando di nuovo soli " mamma e ' andata in bagno " slaccia la cerniera del pigiamone e mi lascia intravedere due tettine di marmo , al massimo una seconda , ma veramente fatte bene , insomma nel giro di un ora il mio attrezzo ha fatto su e giu' piu di una volta, ormai consapevole di non fare un bel niente in quanto Bella l'indomani non sarebbe andata a scuola a causa delle vacanze , decido di salutare e di tornarmene a casa. E' allora che mentre sono gia'sulla porata Bella si alza e dice a mamma " quasi quasi ne approfitto e mentre lui va scendo a far fare un giretto al cane cosi' rimane apposto, la mia amica acconsente , ma le dice di mettersi addosso qualcosa di pesante per non prendere freddo , si mamma risponde Bella , e torna dalla sua camera con addosso un pellicciotto bianco lungo fino alle caviglie prende il guinzaglio e si avvia con il cane verso l'ascensore, salgo anchio e bella invece che premere il tasto di terra preme quello dei box nel seminterrato, una volta che siamo arrivati con una mossa inaspettata lascia cadere il guinzaglio e il cane scappa fuori , ma prontamente mi dice di non preoccuparmi che tanto il cancello e chiuso e il cane non puo' uscire , faccio per uscire dall'ascensore ma mi si para davanti lasciando aprire il pellicciotto , e sotto non ha nulla , gia' il pigiamone non ce piu' allora il mio cazzo diventa di marmo se ne accorge , lo fa saltare fuori dai pantaloni e mi salta in braccio dicendo " scopami, scopami o lo dico a mamma" non cera bisogno in un men che non si dica la sto sbattendo appoggiata allo specchio dell'ascensore e dopo 5 o 6 minuti sono cosi eccitato che sto per venire quando sento una voce che mi dice, " ma dai ha solo 18 anni" era sua mamma che inginocchiatasi sotto di noi mi ha estratto il cazzo dalla sua fighetta ormai fradicia e senza sprecare nemmeno una goccia ha bevuto tutta la mia scarica di sperma, in evidente imbarazzo cerco di spiacicare qualche parola ma la mia amica mi guarda e con un tono che non mi aspettavo mi dice "ma dai ha solo 18 anni , almeno la prossima volta fermatevi in casa mica che vi vede qualcuno e poi chissa cosa pensano"
Non so se ci sara' una prossima volta volta ma spero di gustarmela con entrambe,
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15 years ago
LAUANG, 36/27
Last visit: 6 years ago -
La vendetta di milena
L’appuntamento è per le 21.30 e quando arriviamo sembriamo una squadra di assaltatori della Delta Force versione Fantozzi. Tute scure ed opache, scarpe da ginnastica nere, giubbotti milletasche e marsupi. L’unica ad avere una tenuta decente è proprio Milena che, nonostante il programma della serata, da lei stessa pianificato, si presenta in giacca e minigonna di pelle, calze a rete e tacchi a spillo, quasi debba andare ad una festa in discoteca.
- Sei sicura di voler fare una cosa del genere? - le chiedo mentre, affidatami la borsa piuttosto pesante che ha con se, fruga nella borsetta alla ricerca delle chiavi del portone.
Lei si ferma per un attimo e mi fissa. Lo sguardo è eloquente.
- OK, scherzavo. - Rispondo immediatamente. Do un’occhiata ai ragazzi che mi fissano a loro volta: non so bene se siamo eccitati o impauriti, sta di fatto che ho l’impressione che stiamo per finire in un mucchio di merda alto come un palazzo di dodici piani.
Milena apre il portone e ci fiondiamo dentro come altrettanti razzi.
In un paio di minuti siamo davanti alla porta dell’appartamento, pronti ad entrare.
- Se ho fatto bene i calcoli, a quest’ora saranno già in camera da letto a spassarsela. - Ricapitola sottovoce Milena. - Io entro per prima, do un’occhiata e, se tutto è a posto, vi faccio cenno di entrare. Una volta dentro, arriviamo alla camera da letto ed al mio via diamo inizio all’operazione. -
- Si Sergente! - non posso fare a meno di ribattere, con tanto di saluto militare regolamentare. - La mitragliatrice dove la piazziamo? -
- Smettila di fare lo stronzo e muovi il culo. - Ribatte Milena con piglio da vero sergente istruttore mentre i ragazzi sghignazzano alle nostre spalle.
- Scherzi a parte, mi spieghi come cavolo pensi di bloccarli. Mica possiamo stordirli con una botta in testa. - Le dico. Va bene tutto, ma non voglio mica rischiare di finire in galera per aggressione, già così l’intera faccenda puzza di bruciato.
- Non ti preoccupare di quello, ci penso io a renderli innocui per il tempo necessario a legarli per bene. - il tono che usa non lascia presagire niente di buono.
- Non farai qualche stronzata, vero? - le chiedo, preoccupato, pensando già a bombolette di Maces o tamponi di cloroformio.
- Tranquillo! - fa lei, sicura. - Ho studiato tutto nei minimi dettagli. -
“ E’ proprio quello che mi preoccupa!” penso, ma senza dirlo ad alta voce.
Lei si volta, infila la chiave nella toppa con somma precauzione e socchiude la porta, sbirciando nello spiraglio. Poi la apre un po’ di più e sguscia dentro, richiudendosela alle spalle.
Io non commento ma mi limito a guardare i ragazzi: non hanno una bella cera ed io non devo essere da meno.
Neanche un minuto dopo, la porta torna ad aprirsi e Milena ci invita ad entrare a gesti.
Quando siamo entrati, chiude a chiave la porta dall’interno e ci guida verso la camera.
Man mano che ci avviciniamo, il basso mormorio che sentivo si fa più distinto, trasformandosi nei tipici gemiti di una sacrosanta scopata.
Sempre a gesti, Milena ci dice di prepararci e noi obbediamo: mi sento un cretino ma abbasso sul viso il leggero passamontagna acquistato per l’occasione.
Lei sbircia nella camera trafficando con qualcosa che ha in mano che però, nell’oscurità del corridoio, non riesco a distinguere.
- Pronti? - bisbiglia.
Cenno collettivo di assenso. Ho fatto il militare ed ero pure in un battaglione operativo di assaltatori, ma giuro che non ho mai avuto tanta strizza come in questo momento.
- Andiamo! - dice Milena. Senza esitazione entra nella stanza, seguita a ruota da noi, ed accende la luce.
Se viene un accidente a me, vedendo quello che ha in mano, figurarsi ai due poveri disgraziati che se ne stanno a scopare nel letto, improvvisamente interrotti, abbagliati dall’accendersi delle luci e che si trovano una Colt Phyton .357 Magnum puntata in faccia. Riconoscerei quella forma tozza e compatta in mezzo ad un milione di altre pistole a tamburo
Se ci restano secchi, non mi meraviglierei affatto.
- Milena? - esclama l’uomo, mentre la ragazza che sta sotto di lui accenna ad un urlo di terrore, subito zittito da un movimento brusco del cannone e ad un categorico - Zitta! - ringhiato da Milena.
- Che ci fai qua? - chiede il cretino, con aria stranita. Poi si rende conto della pistola puntata in faccia e diventa pallido come uno straccio. - Cosa vuoi fare con quella pistola? Sei matta? -
- Tappati la boccaccia, figlio di puttana, e togli l’uccello da quella troietta. - Sibila Milena di rimando.
Non so perché, ma io al suo posto farei immediatamente quello che gli ha ordinato; dopo un attimo di esitazione si rende conto pure lui che, davanti ad una moglie tradita che ti pizzica a scoparti una ragazzina che per l’età potrebbe essere sua figlia, che ti punta addosso un aggeggio capace di scavarti un traforo del Monte Bianco nel petto, e che è incazzata nera come una biscia, è meglio obbedire.
Il tipo si tira su lentamente e si sfila come da ordini ricevuti.
Milena si volta leggermente verso di me. - Forza, legateli. - ordina. - Se provi a fare lo stronzo, ti riduco la testa in poltiglia. - dice poi, rivolta marito che aveva accennato a reagire.
Mi sa che il mucchio di merda è parecchio più alto di dodici piani, e vorrei tanto tirarmi fuori da tutta ‘sta storia, ma chissà perché non mi va proprio di mettermi a discutere con Milena e una Phyton, così apro la borsa e tiro fuori l’attrezzatura.
Quattro paia di manette, diversi metri di corda piuttosto spessa, due bavagli con tampone stile sadomaso cinghie e cinghiette, collari in ferro e gingilli del genere.
Mi chiedo come un idiota dove stracacchio abbia trovato quella roba Milena, poi smetto di cazzeggiare e mi do da fare con i due disgraziati sul letto.
Aiutato da Daniele, piazzo il marito di Milena su una delle due sedie disponibili, prendo corda collari e bracciali e lo lego come un culatello. Gli do un occhiata: il povero disgraziato guarda terrorizzato i nostri passamontagna, ansimando dalla paura. Non so se provare pena o vergognarmi per lui: l’uccello tra poco gli rientra in pancia, da tanto piccolo si è fatto.
Poi tocca alla moretta.
Come da istruzioni precedentemente ricevute da Milena, la ammanettiamo al letto distesa di schiena, con braccia e gambe divaricate al massimo. Se non fosse per la situazione carica di tensione, ammetto che vederla così indifesa e scosciata mi ispirerebbe parecchi pensieri lascivi.
Infine applichiamo a tutti e due i bavagli con i tamponi.
Do un’ultima controllata al tutto. - A posto! - dico a Milena, che tira un sospiro di sollievo. Mi da un’occhiata e mi butta la pistola, facendomi saltare un paio di battiti cardiaci.
Per poco non mi cade per terra. - Ma che sei scema? E se parte un colpo? - la rimbrotto.
Lei ride di gusto.
La guardo strabuzzando gli occhi, poi un dubbio mi assale. Controllo il cannone e... che mi venga un accidente: è un maledettissimo modello innocuo, di quelli con la canna turata ed il tamburo in lega leggera. Costano un occhio della testa, ma si trovano nei negozi di giocattoli di mezzo mondo.
- ...e io sono completamente deficiente ad andare in giro con una pistola vera? - mi chiede Milena, continuando a ridacchiare. - Non saprei nemmeno caricarla, figurati se mi fido di maneggiarne una! Serviva solo a tenere buoni questi due stronzi fintanto che li legavate. -
Oh Cristo Santo, che scherzi del cazzo!
- Ma ora veniamo a noi! - continua, avvicinandosi al marito. - Non ti aspettavi che la tua piccola, stupida, credulona mogliettina scoprisse la tua piccola tresca, vero? - Lui logicamente la fissa ma no può rispondere, ma dagli occhi sgranati che presenta, credo proprio che Milena abbia perfettamente ragione. Si china su di lui e gli afferra un capezzolo, torcendoglielo. - E invece ti ho beccato! E sai perché? - Lui strizza gli occhi e geme dal dolore. - Perché una moglie, per quanto tonta sia, si rende conto quando il proprio uomo non le viene più vicino e lo fa perché è sazio. Così mi è venuto il dubbio ed ho incominciato a starti dietro, a vedere cosa combinavi, dove andavi e soprattutto con chi ci andavi. - Gli lascia il capezzolo e gli infila una mano tra le gambe, agguantandogli l’uccello. - Ed ho scoperto che andavi ad usare questo, - dice, scrollandoglielo piuttosto brutalmente. - con la troietta legata sul letto. - il gemito dell’uomo sale di tono.
La tenuta da ninja che ho indosso mi tiene caldo, ma il trattamento riservato all’uomo mi sta facendo sudare freddo.
- Al primo momento ho pensato di piantare un casino della Madonna, chiedere la separazione e infine spolpare per benino il tuo conto in banca. - dice, rialzandosi e chiedendomi con un gesto la borsa delle meraviglie. Gliela passo, lei l’appoggia sulla cassettiera e comincia a estrarne il contenuto, appoggiandolo ordinatamente sul ripiano. - Poi ci ho pensato meglio ed ho deciso che sarebbe stata una cosa piuttosto stupida da parte mia. E’ il tipico modo di reagire della moglie sconfitta, che cerca una rivalsa economica al posto di quella personale. Così ho deciso di vendicarmi direttamente e dimostrarti cosa sono capace di fare, nel bene e nel male. - Getta da una parte la borsa e sventola in aria una videocassetta. - Innanzitutto c’è questa! E’ una cosuccia che voglio tu guardi con molta attenzione. - Si avvicina al videoregistratore ed alla televisione e li accende, poi infila la cassetta, ma non la fa partire. - Poi c’è questo. - Dice, prendendo la scatola nera carica di pulsanti e ruttori. Mi ero chiesto cosa fosse fin da quando l’aveva tirata fuori: un sospetto mi era venuto ma...
- E’ un giocattolino simpatico che ho comperato da poco. - spiega, prendendo dei cavetti e cominciando ad attaccarli alla scatola. - Non ci crederai, ma l’ho visto in un film pornografico. - Gli spiega. L’uomo spalanca gli occhi, incredulo. - Si, lo so, caro! Quando mai la tua santa mogliettina ha guardato i film porno. - Mi guarda per un istante e mi fa l’occhiolino. Sono io che l’ho iniziata a quel tipo di passatempo, dapprima con le mie cassette amatoriali e poi con quelle commerciali. - Eppure ora li guardo, e non ti immagini nemmeno cos’altro sono diventata capace di fare. - Gli si avvicina ed appoggia la scatoletta nera sul letto, poi infila il cavo in una presa di corrente (adesso ho la conferma che si tratta di un elettrostimolatore). - Guarda che strano! E’ stato proprio quello che mi hai combinato a farmi scoprire tante cose che avevo solo sognato e che ora si sono tradotte in realtà. - Mentre parla, incomincia ad attaccare i cavetti al corpo del marito: con due piccoli coccodrilli ne fissa uno per ciascun capezzolo, uno lo appiccica al ventre con un adesivo, una altro, con un anello, attorno all’uccello dell’uomo.
- Dammi una mano a sollevarlo. - fa rivolta a me.
Mi avvicino e, allentata leggermente la corda che lo tiene bloccato alla sedia, lo sollevo leggermente. Milena infila una mano sotto al sedere del marito e gli infila nel culo il cilindretto metallico che è attaccato alla fine di un cavetto. L’uomo geme sommessamente.
- Oh scusa, caro! - fa Milena. - Perdonami, non ci ho messo il lubrificante! - lo guarda fingendosi dispiaciuta. poi ridacchia. - Fa niente, sarà per la prossima volta. -
Si rimette in piedi e ricomincia l’operazione sulla ragazza. Seni, fichetta, pancia e sedere. Poi guarda soddisfatta il risultato del suo lavoro.
- Il fatto è che tu hai sempre pensato a me come ad una santarellina. - Continua nel discorso che aveva interrotto. - Di buona famiglia, leggermente bigotta, un po’ perbenista. Insomma la perfetta mogliettina da sfoggiare nella buona società, un vero e proprio concentrato di virtù. Cene di gala, ferie in posti di élite, serate in teatro, ma tra noi due di sicuro niente cose al di fuori del comune: la scopatina canonica serale, rigorosamente a luce spenta, un bacetto e via, si dorme. -
Io soffoco un commento: Milena si è dimostrata ben differente dalla descrizione che ha appena data di se stessa.
- Ma si sa! Agli uomini piacciono un po’ di porcherie e quindi, perché non trovarsi una troietta per sfogarsi a fare quello che con la propria moglie non si fa. E una volta trovata, si può anche fare a meno di dare la ripassatina serale alla moglie, tanto quella è un ciocco a cui non interessa affatto il sesso. - Continua, mentre traffica con i ruttori della scatoletta.
Guarda per un momento il marito poi sbotta.
- E INVECE NO! NON E’ COSI’ CHE FUNZIONA! - Grida, schiacciando con rabbia un pulsante.
L’effetto è tanto immediato quanto impressionante, i due corpi collegati ai cavetti sussultano, sgroppano e infine si tendono attraversati dalla corrente elettrica.
- Vacci piano. - Mormoro a Milena.
Lei mi da un’occhiata e sorride. - Questo aggeggio è fatto in modo da non poter assolutamente fare danni. - Dice in un sussurro. - E’ come la pistola di prima. - Mi fa vedere i quadranti e mi rendo conto che sono regolati al massimo. - Più di così, non può fare. -
Io annuisco. “Speriamo bene!” penso, allo stesso tempo, occhieggiando verso Roberta, Mara e Daniele che guardano preoccupati ma silenziosi l’evolversi della faccenda.
Milena schiaccia di nuovo il pulsante ed i due corpi si rilassano di botto. La ragazza geme sommessamente, l’uomo si lamenta, con le lacrime agli occhi, fissando terrorizzato la moglie.
- E questo è solo l’inizio. - Gli dice Milena, con tono di minaccia. - Ora penso di avere la vostra più completa attenzione. - dice. - Questo era solo un assaggio di quello che vi capiterà se noterò disattenzione o disinteressa da parte vostra. Ci siamo capiti? -
I due non reagiscono e Milena preme nuovamente il pulsante, lasciandolo agire per non più di un secondo. E’ come se avesse rifilato un calcio in culo ad entrambi. I due si mettono ad annuire con tutte le loro forze.
- Adesso va bene! - Si accomoda sulla seconda sedia e prende il telecomando del videoregistratore. - Ora che siete bene attenti, voglio che guardiate questo bel... documentario. Non è di Piero Angela, ma sono convinta che lo troverete interessante lo stesso. Pluto, chiudi la luce, per piacere. - Allungo una mano ed obbedisco. A dire la verità sono proprio curioso di vedere di cosa si tratta. Milena mi ha chiesto in prestito la videocamera ma si è rifiutata categoricamente di dirmi a cosa le serviva. “E’ una sorpresa.” si è limitata a dirmi.
Parte il filmato e mi rendo conto che è una ripresa amatoriale fatta da qualcuno o piuttosto a digiuno in fatto di telecamere oppure piuttosto agitato.
Dopo neanche un paio di minuti scelgo decisamente la seconda ipotesi: la protagonista è Milena e dalle premesse si tratta di un vero e proprio tour de force del sesso.
Guardo verso Milena decisamente sorpreso. Lei mi fissa e mi fa cenno di gustarmi le riprese.
Per due volte, durante la visione, Milena è costretta a pigiare il pulsante che collega la scatoletta al marito ed alla di lui amante.
La prima quando l’uomo si rende conto che il filmato riguarda un’orgia con sua moglie come unica protagonista e si mette a scalpitare sulla sedia; la seconda volta quando il ragazzetto con il cazzo spropositato la sodomizza brutalmente e l’uomo chiude gli occhi per non vedere.
Nonostante tutto, mi rendo conto di essermi arrapato in maniera bestiale e lo dimostra la protuberanza che mi deforma la tuta all’altezza dell’inguine. Milena mi guarda compiaciuta, poi da un’occhiata pure agli altri tre membri del gruppo. Neanche loro sono rimasti insensibili al filmato, tanto che Mara, da perfetta porcella qual è, approfittando della copertura fornitale da Daniele che sta davanti a lei, si è infilata una mano nei calzoni e, da quello che vedo, si sta sgrillettando senza ritegno.
Milena interrompe la visione sul primo piano di uno dei ragazzi.
- Adesso voglio la tua più completa attenzione. - dice, rivolta al marito. - Voglio che tu senta bene quello che dice Andrea. -
L’uomo serra gli occhi, poi li riapre ed annuisce lentamente.
Milena fa ritornare indietro di qualche secondo il film, poi rimette in Play.
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- Milena, sei una vacca stupenda. - dice il ragazzo che Milena ha chiamato Andrea da dietro la telecamera.
- Sembra nata per scopare! - rincara quello che la sta scopando in bocca.
- Altro che le stronzette della nostra età. - Conferma un terzo, fuori campo. - Quelle sono solo delle troiette che se la tirano, ma al dunque ti tirano il pacco. -
Milena si libera la bocca dal fardello. - Ridillo... più forte! - Grida. - Voglio che... quello... stronzo di... mio marito... lo senta... bene... quando... gli farò... vedere... queste riprese. -
- Cosa? - chiedono in coro i ragazzi.
- Avete... capito... bene! Quello... stronzo... si è... trovato... una di... quelle troiette... di vent’anni... e se ne... sbatte... altamente di... me. - Milena parla frammentato a causa del ragazzetto con pistone che non smette nemmeno per un secondo di incularsela di santa ragione.
Andrea si avvicina a Milena e per un momento perde l’inquadratura.
- E con una moglie come te, quello scemo si perde dietro ad una sbarbina? - si sente che le chiede.
- Non mi... darebbe... fastidio... se riservasse... qualche... attenzione... pure a... me. - è la risposta di Milena.
Andrea si solleva ed, evidentemente, passa la videocamera a ad un altro, poi si piazza in primo piano
- Amico mio, se trascuri una donna del genere per dedicarti ad una ragazzina, sei decisamente uno stronzo fatto e finito. - Dice poi, rivolto all’obbiettivo.
( se volete la versione completa, leggetevi Le avventure di Pluto: Milena superstar)
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Milena ferma nuovamente la cassetta, la riavvolge e la fa passare una seconda volta, poi lascia andare avanti il filmato, nel quale si vede che i ragazzi la fanno girare e, mentre quello che la sta inculando le viene nel retto, gli altri le ricoprono si sperma il viso ed il corpo.
La ripresa si conclude con lei che, voluttuosamente, si massaggia le tette ricoperte di seme maschile.
Il silenzio è rotto solo dai singhiozzi dell’uomo che, ancora imbavagliato, piange sommessamente.
- Non fare il bambino, Tommaso. - Lo rimprovera lei. - Ti da forse fastidio scoprire che la tua mogliettina è più troia di quanto pensavi? Oppure ti da fastidio il fatto che si possa divertire con altri. - Si alza in piedi e si avvicina all’uomo.
Lo guarda per un momento poi sbotta a ridere.
- Non ci credo, Tommaso! Sei proprio un porco. - Gli dice.
Do una sbirciata pure io e capisco cosa intende. Nonostante tutto, pure al buon Tommaso la scena ha fatto effetto: presenta un principio avanzato di erezione, sfoggiando un attrezzo di buone dimensioni.
Lei allunga la mano verso l’uccello del marito che, memore del trattamento subito inizialmente, tenta di ritrarsi. Invece Milena impugna delicatamente il membro dell’uomo e lo mena lentamente.
- Allora ti stuzzica l’idea che tua moglie, volendo, possa essere una vera porca. - gli chiede.
Lui la fissa poi, con riluttanza, annuisce debolmente. Milena in risposta smette di menarglielo e si rialza, avvicinandosi alla ragazza ammanettata sul letto.
- Almeno ti ha fatto godere? - le chiede. La ragazza dapprima non risponde, ma quando Milena le mostra la scatola nera, si affretta a far cenno di si con la testa.
- Magari lo fai solo per i quattrini? - infierisce. La ragazza scuote la testa con forza, fissando Milena con gli occhi sbarrati. - Allora lo fai perché ti piace scopare! - afferma.
La ragazza esita un secondo, poi chiude gli occhi e annuisce lentamente.
- Vedremo. - Taglia corto Milena.
Si rialza e si avvicina a me.
- Penso sia ora di fare qualche presentazione. - Dice allungando una mano. Con delicatezza mi sfila dalla testa il passamontagna che finora mi ha coperto il volto.
- Questo è Pluto. - Dice. - Fra le altre cose è il mio negoziante di fiducia. - Si volta verso il marito. - E’ stata la mia prima scopata extraconiugale. Mi ha chiavata appoggiata al bancone del suo negozio. - Ci ripensa su un attimo, sorridendo. - Non sai quanto mi sono divertita a farmelo mettere nel culo da lui mentre avevo nella figa una bombola di... - esita un secondo e si volta verso di me. - ... cos’era? lacca per capelli? -
Io annuisco.
- Perversamente stupendo. - Commenta, prima di attaccarsi alle mie labbra ed infilarmi la lingua in bocca. Io ne approfitto per farle sentire lo stato in cui mi ritrovo, spingendole l’uccello contro il ventre. - Ancora un po’ di pazienza. - mi bisbiglia quando ci stacchiamo.
Passa a Daniele, che la guarda in estasi.
Milena gli da una palpata al pacco e gli sorride.
- Questo invece è Daniele. Un piccolo porcellino che adora le tardone come me. Gli piace tanto farsi fare i pompini dalla tua mogliettina e va in visibilio quando mi faccio sborrare in bocca e inghiotto tutto. - Ripete la faccenda del bacio anche con Daniele, che a sua volta ne approfitta per palparle senza ritegno il culo.
Si stacca dal biondo. - Ha pure altre qualità che però vedremo dopo. - dice avviciandosi a Mara.
- Lei è Mara, la fidanzata di Daniele. - dice. - All’inizio era piuttosto gelosa di me a causa dell’effetto che avevo sul suo ragazzo, ma ora siamo diventate amiche per la pelle. Ha una lingua stupenda: sa leccarmi la fica in modo stupendo ed io ricambio tanto volentieri. - Bacia pure la brunetta che non si tira affatto indietro. - Se poi ci mettiamo che ha una fichetta bella capiente... beh, ne sa qualcosa Roberta. - dice, avviciandosi a quest’ultima e togliendo pure a lei il passamontagna. - Lei è una vera peste. Ha una faccia da angioletto, ma in realtà è una vera maialina. - Si volta verso il marito. - In fatto di capienza ne sa qualcosa: ha scopato parecchie volte Mara e me con le sue manine. Ci ha infilato un mezzo braccio a testa. -
Ritorna verso il marito e gli si piazza davanti.
Lui la fissa con gli occhi fuori dalle orbite e lei ridacchia.
- Come vedi le sorprese non sono a ancora finite. - Gli dice, slacciando i bottoni della giacca. - Pure io mi sono trovata un amante più giovane di me, ma in più ho a disposizione anche i suoi amici. - Mentre parla slaccia pure la camicetta e la gonna, rimanendo in biancheria intima. - Se ci penso bene, mi viene quasi la voglia di piantarti definitivamente e di dedicarmi completamente al sesso. Penso che i miei amichetti sarebbero contenti di avermi a disposizione sempre e comunque, senza sotterfugi e senza dover aspettare che tu te ne vada a fare il cretino con la tua troietta perché io sia libera di raggiungerli. Che ne dite, ragazzi?-
Il coro di risposte entusiaste in materia è unanime.
- E poi ci sono quei cinque simpatici ragazzi che hai visto in video, penso che pure loro sarebbero felici di potermi rivedere. - L’uomo, scuote la testa con forza. - No? Pensi che non sarebbero felici? Oppure no, non vuoi che ti pianti? - chiede riprendendo in mano la scatoletta nera. - Sai cosa pensavo? Quasi quasi, questa videocassetta che ho fatto, potrei farla pure vedere in giro. Che ne so, magari al circolo del Bridge, oppure in parrocchia: penso che quei bavosi bigotti apprezzerebbero, una volta tanto, uno spettacolo un po’ più pepato dei soliti filmetti melensi che proietta il nostro parroco. E poi sai che divertimento sputtanarti con mezza città: Milena la perfettina, la mogliettina per antonomasia di Sir Tommaso che si rivela un puttanone affamato di cazzi. - Non l’ho mai sentita dire tante parolacce in una volta sola. Pure quando scopiamo tutti assieme tende ad essere piuttosto “pulita” nel parlare.
Regola l’elettrostimolatore ma non lo mette in funzione.
- Allora a te piace scopare, vero. - dice, riportando l’attenzione sulla ragazza ammanettata al letto. - L’hai mai fatto con più uomini? -
Cenno negativo della testa.
- Dovresti provarci: sapessi quanto è piacevole farsi riempire la fica ed il culo contemporaneamente. E a vibratori, come stai. Scommetto che ti meni la fichetta piuttosto spesso. - La ragazza tentenna e Milena le agita eloquentemente la scatoletta nera sotto al naso. Il tentennamento diventa immediatamente un rapido annuire. - Mai usato un bel vibratore? Di quelli belli lunghi che vibrano e si agitano. -
Cenno negativo.
- Mi meraviglio di te, Tommaso. Ma che mandrillo sei? Niente giochetti strani? Niente pratiche perverse? Suppongo non avrai mai fatto l’amore con un’altra donna. O si? -
Cenno negativo.
- Bhaa, che merda! - Commenta, delusa. - Tutto qui? Vi trovate qui, scopatina e via, di nuovo a casa? Glielo succhi almeno? -
Cenno affermativo.
- Già meglio! Te lo fai mettere nel culetto? -
Esitazione e debole cenno negativo.
- Vuoi dire che ci avete provato? -
Cenno affermativo.
- Ma ti ha fatto male! -
Cenno affermativo.
- Anche a questo porremo rimedio. Pluto è un asso nell’aprire culetti virginei, vero Roberta? -
- Eccome! - risponde la mia piccola valchiria. Si avvicina a Milena e scruta negli occhi la ragazza. - Sapessi quanto è bello. -
Milena si tira su e sospira. - Mi sono proprio rotta le scatole di tutte queste chiacchiere. Voi che ne dite, diamo inizio alla festa? -
Il coro è unanime ed entusiasta. A me personalmente la faccenda ha messo parecchia foja addosso.
- Molto bene! - esclama Milena - Ma prima di tutto... - sventola la scatoletta. - ...un altro assaggio. -
I due imbavagliati mugolano la loro richiesta di pietà ma Milena non intende rinunciare alla sua rivalsa. Guardandoli con aria truce schiaccia con forza il pulsante.
I due si tendono di scatto... e poi si rilassano di botto, spalancando gli occhi. Il ronzio sommesso che esce dalla scatoletta è ben differente dal ringhio basso di prima.
Milena ridacchia, mentre osserva marito e relativa amante iniziare ad agitarsi ansimando.
- Sorpresi, vero? Questa macchinetta è un aggeggio infernale: può far male, ma può anche dare un sacco di piacere. - Le sue parole sono dimostrate dall’immediata erezione di Tommaso, che mugola ad occhi spalancati, incredulo. - Mancava, alla tua collezione, un ordigno del genere, Pluto. - Fa rivolta a me. Poi butta la scatoletta sul letto e spalanca le braccia. - Vieni qua, porcello! Dai una ripassata alla tua bella vaccona. - Dice.
Io non mi faccio di certo pregare ed in un minuto sono nudo come mamma mi ha fatto.
Mi avvicino a Milena che si affretta ad inginocchiarsi davanti a me, assicurandosi che il marito possa vedere bene quello che sta facendo. - Non ti distrarre troppo, mi raccomando! - gli dice, poi spalanca la bocca e avviluppa il mio uccello nella ben conosciuta e piacevolissima fornace della sua bocca.
I ragazzi di certo non rimangono con le mani in mano. Si spogliano a loro volta e si buttano sul letto, accanto alla ragazza immobilizzata. Roberta si china tra le sue gambe e si mette a lavorare di lingua, mentre Mara si dedica all’uccello di Daniele. La ragazza sobbalza sotto il duplice stimolo della bocca di Roberta e dell’elettrostimolatore lasciato acceso da Milena. In questo caso è proprio una corrente elettrica che le attraversa il corpo.
- Che ne dici di liberarli. - Bisbiglio a Milena, che interrompe un attimo il pompino imperiale che mi sta facendo.
- Lei si, lui non ancora. - Ribatte decisa.
OK è lei che guida il gioco, questa sera. - Se volete potete scioglierla, ragazzi. - dico.
Daniele si china sulla ragazza e, delicatamente le sgancia il bavaglio. La moretta muove la mandibola, indolenzita dalla lunga immobilità, poi lo ringrazia sommessamente.
- Come ti chiami? - le chiede Mara.
- Stefania. - Mugola lei in risposta. - non mi farete del male? - Chiede, con un filo di voce.
- Se quello che ti sta facendo Roberta lo consideri una tortura... allora te ne faremo molto, di male. - Ribatte pronta Mara. Poi precede Daniele e scavalca la faccia di Stefania, piazzandole la fica davanti al naso.
- Fammi vedere se hai buona volontà. - le dice. Stefania fissa il suo inguine per un attimo, poi titubante allunga la lingua e la passa sul grilletto di Mara. Dopo qualche secondo ci da dentro come un frullatore.
Daniele, per non restarsene con le mani in mano, si piazza alle spalle di Roberta, che se ne sta molto invitante col culo per aria, le da una bella slinguata alla fichetta e la inforna per benino da dietro. Roberta mugola il suo apprezzamento e raddoppia le attenzioni nei confronti di Stefania.
L’unico a bocca asciutta è proprio Tommaso, ancora legato come un culatello. Ansima come un mantice ed il cazzo gli è diventato viola da tanto è teso. Non so se è lo spettacolo oppure la stimolazione elettrica, penso tutte e due.
Milena finalmente decide che sono sufficientemente ingrifato da farle vedere le stelle, risputa il mio cazzo e si piazza sul bordo del letto a gambe spalancate. Io mi inginocchio davanti a lei e mi infilo nella sua fica, che gronda come una fontanella.
- Guarda, Tommaso, la tua brava mogliettina che si fa fottere dal suo amante. - dice, cattiva. - non ti piace lo spettacolo? - L’uomo, con gli occhi fuori dalle orbite, si lamenta e tende le corde che lo immobilizzano, scuotendo la testa come un forsennato.
- No? Non ti piace? - gli chiede, ansimando. - Invece a me piace tantissimo farmi scopare. Ho scoperto di adorare il cazzo. - commenta lei, mentre mi afferra per la chiappe e mi attira dentro di se, contorcendosi per ricevermi completamente.
Piazzo un pollice sul suo grilletto e lo frugo con forza, come ho imparato che adora. - Siii. - Mugola, chiudendo gli occhi.
La scopo per benino, mentre lei solleva le gambe e me le appoggia sulle spalle.
Milena si volta verso Daniele e Roberta. Strisciando sul bordo del letto, riesce ad infilare la testa sotto al ventre della mia piccola porcella, cominciando un rapido andirivieni con la lingua tra il suo grilletto e il tratto di cazzo di Daniele che ogni tanto riemerge.
Il mio amico rantola il suo piacere, imitato da Roberta che è addirittura costretta ad interrompere il suo lavoro di lingua su Stefania.
Ci pensa Mara a porre rimedio, girandosi rapidamente a rovescio in un magnifico sessantanove con la ragazza ancora ammanettata al letto.
- Slegatemi, vi prego. - ansima quest’ultima, sull’orlo dell’orgasmo.
Mara esita un attimo, poi afferra le chiavi appoggiate sul comodino e slaccia le manette. Avrei pensato che, una volta libera, la ragazza avrebbe tentato di interrompere quello pseudo stupro, invece abbraccia strettamente il culo di Mara e le affonda la faccia tra le cosce, ricambiando colpo su colpo le attenzioni che le vengono riservate.
- Mi presti un attimo Daniele? - chiede Milena a Roberta.
Quest’ultima esita un attimo, poi a malincuore fa di si con la testa, sfilandosi lentamente l’uccello dalla pancia.
- Vieni qui, briccone. - Dice Milena rivolta al biondo.
Ho già capito cosa vuole e mi affretto ad assecondarla, distendendomi sul letto.
Lei si alza in piedi, mi da le spalle e, divaricatasi i glutei, si siede sul mio uccello, sodomizzandosi da sola.
- Vieni. - Ordina a Daniele quando è ben assestata sul mio ventre. Il biondo si piazza tra le sue gambe divaricate e la inforna davanti. Lei mugola satolla, poi inizia a ruotare il bacino, scopandosi da sola sui nostri due cazzi, mentre Daniele le ciuccia le tette..
A Roberta invece non resta che buttarsi tra Mara e Stefania che, a dire il vero, l’accolgono con notevole entusiasmo, visto che la biondina si arma di un paio di dildo estratti dal borsone di Milena. Un minuto più tardi al ronzio sommesso dell’elettrostimolatore si uniscono pure quelli di un paio di vibratori che girano a tutta velocità, affondando indiscriminatamente nei corpi delle tre ragazze aggrovigliate sul letto.
Milena sembra impazzita, si agita tra Daniele e me come in preda ad un attacco epilettico, ed in breve tempo viene senza ritegno accasciandosi sul mio petto.
Ancora boccheggiante si volta verso Tommaso. L’uomo è paonazzo in volto e l’erezione che gli esplode fra le gambe è quasi impressionante. Non so quanto piacevole possa essere starsene a cazzo duro per tanto tempo, continuamente stimolato da una macchinetta priva di coscienza che ti mantiene su di giri ma non fa niente per portarti all’orgasmo. Ha gli occhi fuori dalle orbite ed un sottile rivolo di saliva che cola fino al petto dal foro per respirare del tampone che ha in bocca.
Milena lo osserva mentre continua ad ondeggiare dolcemente tra me e Daniele.
- Ti piacerebbe essere al posto di uno di loro, vero? - gli chiede, fissandolo diritto negli occhi. - Magari al posto di Pluto, con l’uccello piantato nel mio culetto. -
Si inarca, sollevandosi dal mio ventre, poi si lascia cadere nuovamente, impalandosi fino in fondo.
- Invece te ne starai li buono e tranquillo. - Infierisce. - Mi guarderai scopare e fare la maiala con i miei amici. -
Tommaso di dibatte sulla sedia e rischia quasi di rovesciarsi a terra.
- Poverino! - continua Milena, senza interrompere l’ondeggiamento. - Ma non meriti di assaggiare il mio culetto. Lo hai avuto a tua completa disposizione per anni e non ti è venuto nemmeno l’idea di sfiorarlo, ora invece sono io a non volertelo dare. E poi non sei nemmeno stato capace di farti quello di Stefania... se proprio una delusione. - Si ferma, completamente impalata sul mio cazzo. - A proposito di Stefania... - si volta e da un’occhiata al groviglio che giace sul letto accanto a noi. - Forse è arrivato il momento di farle provare l’ebbrezza della sodomia. Che ne dici, Pluto? ti interessa? -
- E me lo chiedi? - rispondo io. Vista la mia vera e propria passione in materia, un culetto virgineo è un vero e proprio invito a nozze.
Lei sospira. - Lo sapevo che avresti risposto così. - Dice. Sospinge via Daniele che a malincuore si sfila dalla sua fica, poi si rovescia sul letto, sfilandosi il mio cazzo dal culo. Striscia fino alle tre ninfette che hanno interrotto i giochetti. - Vieni, piccolina! - fa a Stefania, che la guarda timorosa.
Io faccio il giro del letto mentre Roberta e Mara si fiondano come due ossesse su Daniele, rimasto libero ed a cazzo asciutto. Lo rovesciano a terra e, mentre una si appropria del suo uccello, l’altra gli sbatte in faccia la fica, intimando di leccargliela come un cagnolino. Il biondo, felice di un simile trattamento, si butta a capofitto senza nemmeno un attimo di esitazione.
Nel frattempo Milena ha fatto piazzare Stefania a quattro zampe e le ha infilato la faccia tra le natiche, slinguandole ed insalivandole per benino il forellino posteriore. Poi saggia la resistenza dello sfintere con un dito. Stefania borbotta e si contorce leggermente, ma Milena la trattiene e continua a lavorare sui muscoli contratti. Tanto per restare a regime, mi piazzo davanti alla faccia della ragazze e le porgo il succhiotto. Lei non si fa pregare e lo imbocca, succhiando di buona lena. Non sarà all’altezza di Roberta e Milena, ma se la cava piuttosto bene.
Dopo qualche minuto le dita nel suo sederino diventano due senza che lei batta ciglia, poi Milena sforza con il terzo, ma non c’è verso, non passa.
E ora che io prenda in mano la faccenda e, sfilata l’asta dalla boccuccia che l’ha tenuta in caldo finora, faccio il giro e mi inginocchio alle spalle della moretta. Lei ansima, tesa come una corda di violino, ma Milena rapidamente le si infila sotto e si attacca al suo clitoride come una sanguisuga, praticamente immobilizzando la sodomizzanda.
Faccio una rapida puntata dalle parti della sua fichetta, che è stretta al punto giusto ma molto bagnata, poi punto la cappella al forellino bruno e ci gioco un pochino, spingendo a piccoli colpetti. Dapprima lo sfintere è teso al massimo, ma grazie alla preparazione ricevuta ed al continuo stimolo, non ci vuole poi molto a che si rilassi, cominciando a palpitare invitante. Aumento le spinte e gradatamente l’anello bruno si allarga permettendo il passaggio di sempre più carne maschile. Stefania gorgoglia qualcosa di indistinto, con la faccia persa tra le cosce di Milena che, per agevolarmi, le tiene allargate le natiche.
- Che spettacolo! - commenta.
Io non mi distraggo e continuo a spingere. Sono arrivato alla parte più difficile, far passare l’anello della cappella. Prendo un po’ di rincorsa poi spingo, deciso, finché lo scalino non è superato. Stefania molla un grido, tentando di sottrarsi alla penetrazione, ma aiutato da Milena la tengo ferma, rimanendo immobile a mia volta per permetterle di abituarsi all’inusuale presenza.
Sento che mi strizza l’uccello con rapide contrazioni, che pian piano scemano fino a smettere del tutto. Stefania si rilassa e smette i tentativi di fuga.
Qualche secondo e riprendo a spingere lentamente mentre Milena dardeggia con la lingua tra la fichetta indifesa, lo sfintere teso al massimo e la porzione di asta che ancora sporge del culetto di Stefania.
La ragazza guaisce e ansima, chiaramente indecisa tra il piacere ed il dolore, ma in pratica subisce la penetrazione senza ribellarsi.
Non smetto di spingere finché non vado a sbattere con il pube contro le sue natiche. Quando sente che mi appoggio, si volta leggermente e mi fissa, con un espressione sorpresa dipinta in faccia. Le accarezzo gentilmente la schiena mentre arretro, sfilandomi da lei, che apre la bocca in un silenzioso “Ohhhhh”.
- E’... è...bello... - fa, quando riprendo a spingere. - Non... mi fa... tanto male. - Balbetta, chiudendo gli occhi.
Milena si sfila da sotto di lei e ci osserva per qualche istante, poi scende dal letto e traffica nella borsa sulla cassettiera, tirandone fuori uno strap - on. Infila lo slip di gomma, infilandosi rapidamente nella fica il dildo che sporge internamente. Si sistema la mutandina, serrando in vita le cinghie, poi da un paio di strattoni al dildo che le sporge sul pube per sistemare bene il tutto. Mentre continuo a sodomizzare lentamente Stefania, la vedo rabbrividire e socchiudere gli occhi.
Camminando con difficoltà, raggiunge il marito senza smettere di agitare il cazzo di plastica.
- Che ne dici della tua mogliettina? - gli chiede. - Bel cambiamento, vero? - Si massaggia un seno con la mano libera. - Scommetto che vorresti partecipare alla festa. - gli dice, mollando per un istante il dildo per tappare il foro di aerazione del bavaglio del marito. L’uomo si agita, tentando di farle spostare la mano, ma i suoi movimenti sono limitati dalle corde che lo serrano. Milena allunga anche l’altra mano e gli tappa pure il naso, impedendogli completamente la respirazione. L’uomo si agita ancora di più, diventando livido in faccia.
Sono quasi sul punto di intervenire per farle mollare la presa ma Milena mi precede.
- Stronzo! - lo rimbrotta. - Sei uno stronzo, ma sei pur sempre mio marito. Ho deciso di darti una possibilità, ma dovrai dimostrare di meritartela. - L’uomo la fissa, non so se con rabbia o gratitudine. - Sei disposto a fare quello che ti dico? -
Nessuna esitazione, Tommaso annuisce con vigore.
- Qualsiasi cosa? -
Altro cenno secco e deciso della testa.
- Se provi a ribellarti, è finita. - Lo avvisa Milena.
L’uomo la guarda, e questa volta lo sguardo è nettamente implorante.
- Bene, ora staremo a vedere! - Milena si abbassa e senza alcuna delicatezza strappa i due coccodrilli che stringevano i capezzoli di Tommaso. L’uomo stringe gli occhi ma non emette nemmeno un sospiro. La rossa si abbassa e sfila senza tanti riguardi l’anello attorno al cazzo del marito poi, con deliberata lentezza gli stacca l’adesivo dal pube, depilandoglielo quasi completamente. Stavolta Tommaso guaisce sommessamente, ma non fa nessun gesto.
- Vedo che hai capito l’antifona. - Commenta Milena, slacciandogli il bavaglio. L’uomo tira un paio di sospiri.
- Milena... senti... - tenta di dire, con voce impastata.
- Chiudi quella boccaccia! - lo interrompe immediatamente Milena. - Non ti ho liberato la bocca per farti parlare: non voglio sentire le tue stronzate. - Gli sventola il dildo sotto al naso. - Stai zitto e succhia. E ti conviene pure farlo bene, è un consiglio spassionato. -
L’uomo esita un secondo, poi apre la bocca e obbedisce. Ho già idea di cosa gli spetta e ridacchio tra me e me, riportando l’attenzione su Stefania, che nel frattempo si è gustata con evidente piacere la mia asta nel retto.
La moretta ha infilato una mano tra le gambe e mi sta delicatamente ed amorevolmente massaggiando le palle, in un muto incoraggiamento a continuare.
Non mi faccio di certo pregare, mi chino su di lei, l’afferro per le tette e, fattala sollevare contro il mio petto, comincio a sbatterla di santa ragione. Non potendo più raggiungere le mie palle, Stefania ripiega sulla sua fichetta. Sento le sue dita ravanare nel pertugio, separate dal mio cazzo da una leggera parete di morbido tessuto.
- Non ci avrei mai creduto. - dice, sottovoce appoggiando la nuca sulla mia spalla. - E’ una sensazione stranissima sentirsi il culetto pieno. - Ha gli occhi socchiusi ed un’intensa espressione di godimento tracciata in faccia. Sinceramente appare così eccitante che mi trattengo a fatica dal farle un clistere di sborra.
Chi se la passa altrettanto bene è Daniele, praticamente travolto da Roberta e Mara. Le due porcelle lo stanno praticamente spolpando: Mara è distesa a pancia sotto con l’uccello del fidanzato profondamente piantato nel sedere mentre Roberta, armata di vibratore a serpente, fotte se stessa ed il sedere del biondino a ritmo serrato.
Daniele ha la tipica espressione di chi sta per raggiungere l’apice del godimento e non mi meraviglierei sa da un momento all’altro farcisse per benino Mara.
Milena sta sciogliendo le corde che tengono legato Tommaso. L’uomo si toglie dalla sedia con evidente difficoltà, barcolla fino al letto e vi si appoggia, fissando per un istante Stefania e me che continuiamo a darci vicendevolmente piacere.
Milena gli rifila una spinta alle spalle, costringendolo in ginocchio con il busto appoggiato al letto.
- Ora vedremo se hai fatto un buon lavoro. - gli dice minacciosa, brandendo il dildo che porta legato alla vita.
- Milena? Cosa vuoi...? - cerca di protestare, ma lei non intende desistere, gli punta il vibratore fra le natiche e da un colpo di reni spaventoso. Tommaso strabuzza gli occhi, lancia un grido e tenta di svincolarsi, ma lei gli sta distesa sulla schiena e gli bisbiglia qualcosa all’orecchio. Tommaso stringe i denti , strizza gli occhi ed agguanta le coperte con le mani, mentre Milena riprende a spingere come una forsennata.
- Una volta tanto sono io che fotto te, tesoro! - gli sibila nell’orecchio quando arriva a fine corsa, poi prende a scoparlo nel culo con evidente piacere. Non so se è per l’effetto del dildo che ha piantato pure lei nella fica, e che è collegato a quello infilato nel culo di Tommaso, oppure per il semplice gusto di brutalizzare il legittimo consorte.
Incuriositi da quanto sta accadendo Pure Roberta Mara e Daniele si avvicinano. Dallo stato pietoso in cui si trova l’uccello del biondo, capisco che le mie previsioni erano esatte. Conferma ne è il torrentello di sperma che scende lungo le cosce di Mara.
Tutta la faccenda mi ha portato al parossismo, ho l’uccello che pulsa dolorosamente, stretto nel budello di Stafania e decido che è giunta l’ora di concedermi un po’ di sollievo. Fino a questo momento ho fatto di tutto per trattenere l’impellente sborrata che mi ribolle nelle palle ma adesso basta. Spingo Stefania lunga distesa sul letto, stendendomi completamente sopra di lei e schiacciandola con la mia mole. La ragazza guaisce e lo fa ancora più forte quando il mio movimento lento e costante nel suo retto si trasforma in una cavalcata brutale. Stringe anche lei le coperte tra le mani e digrigna i denti, ma io non rallento: ormai ci vorrebbe un bulldozer per fermarmi. La sbatto quasi con cattiveria mentre l’orgasmo sale, poi mi pianto dentro di lei fino alla radice è le rovescio nel culetto una secchiata di sperma. Lei spalanca la bocca e gorgoglia assieme a me, travolta suo malgrado dal piacere.
Quando riprendo fiato, mi accorgo che Milena non ha interrotto la sodomizzazione del marito, però noto pure che Mara è scomparsa. Mi sollevo sulle braccia e guardo oltre il bordo del letto: come avevo sospettato, è distesa a terra sotto la pancia di Tommaso, e dal movimento della sua testa capisco immediatamente che è impegnata in un pompino da favola.
Rotolo sul letto, liberando Stefania dal peso che la schiaccia. Lei mi guarda con gli occhi languidi e porta una manina tra le natiche. Sobbalza al contatto e quando la riporta davanti al viso ha le dita completamente ricoperte di sperma lattiginoso. Con mio grande stupore, senza nessun problema, le porta alle labbra e le succhia di gusto, ammiccando verso di me.
- Buono! - dice, muovendo le labbra senza emettere alcun suono.
Roberta, che ha visto tutto, si avvicina, le da un bacio su una guancia poi discende lungo la sua schiena e le infila la faccia tra le natiche, lappandola delicatamente. Tanto per completare l’opera, mi sposto leggermente e porgo l’uccello semisolido a Stefania, che si mette a ripulirlo senza problema alcuno.
Non la facevo così porcella, e invece...
Do un’occhiata a Daniele, e mi rendo conto che ha già ripreso vigore. Quatto qautto si piazza alle spalle di Milena, le scosta un po’ gli slip e senza nemmeno avvertirla glielo sbatte nel sedere. Lei si ferma un attimo per permettergli un entrata più agevole. - Scopaci tutti e due. - mormora poi, con un espressione perversa dipinta in volto. Daniele si mette a scoparla ed il movimento che imprime basta a far muovere pure il dildo infisso nel culo di Tommaso che, preso tra due fuochi sta già boccheggiando
E vedendo la bocca spalancata, un’idea balzana mi sboccia nel cervello. Sottraggo l’uccello alle fauci di Stefania, che ne approfitta subito per rigirarsi e infilare la testolina bruna fra le gambe di Roberta, e mi piazzo a gambe aperte davanti alla faccia di Tommaso.
- Ti dispiace se approfitto di tuo marito? - chiedo a Milena, farcendole l’occhiolino.
- Devi! - ribatte lei, sorridendo e spingendo la testa del consorte verso il mio inguine.
L’uomo esita un momento, poi spalanca le fauci ed ingoia la salsiccia.
Non c’è niente da fare, nonostante il buon Tommaso abbia manifestato un certa ritrosia, conferma il famoso aforisma che dice ”nessuno sa succhiare un cazzo meglio di un uomo”.
A conferma di questo, il fatto che ben presto sono in forma come prima, duro e pronto a continuare la tenzone.
Lo lascio continuare per qualche altro minuto, tanto da gustarmi il pompino elargitomi, poi gli sottraggo l’uccello e studio il da farsi.
Roberta e Stefania sono ancora allacciate in un micidiale sessantanove, Daniele se ne sta fottendo beato Milena che, con lo strap - on si autofotte e incula Tommaso, mentre Mara, distesa sotto a quest’ultimo, gli succhia bellamente l’uccello. Ripiego su Mara, che oggi non ho ancora avuto il piacere di “sfruculiare”.
Scendo dal letto e mi piazzo tra le sue gambe, poi, visto che la fichetta è occupata da quattro dita della sua manina, non mi resta che abbassare la mira di qualche centimetro e sprofondare nel suo rodato culetto. Lei interrompe il pompino a Tommaso e occhieggia nelle mia direzione.
- Ciao Pluto! - Bisbiglia, mentre sprofondo in lei. - Felice di... sentirti. -
- Grumpfh. - Grufolo io. Lei sospira satolla e riprende il lavoro interrotto.
Mi sto godendo il suo budello bollente, ma Milena non ha proprio pace: fa uscire dal suo budello Daniele, si estirpa dal budello del marito e si toglie lo strap - on.
- Voglio finire in bellezza. - Dichiara, agguantando l’elettrostimolatore. Si avvicina alla cassettiera e recupera dalla borsa tutti i cavetti a disposizione con relativi terminali di varie fogge.
In meno di un minuto tutti gli elettrodi sono fissati alla scatoletta nera, che somiglia ad una strana medusa. Si mette al lavoro e, quando ha finito, ognuno di noi ha ricevuto il suo bravo elettrodo. Mara ne ha uno a forma di palla nel sedere, dal quale Milena mi ha bruscamente sfrattato; Roberta ha un sottile puntale metallico nel sedere; Stefania una specie di farfalla appiccicata al grilletto. Io, come Daniele, sono dotato di un anello attorno al cazzo, mentre Tommaso ha un uovo d’acciaio affondato nel retto.
Milena squadra il marito, gli si avvicina e lo fa distendere sul letto, poi lo scavalca e si affonda il suo cazzo nella fica grondante di umori. - Vieni, Pluto, infornami da dietro. - Mi ordina.
Nonostante l’intralcio del cavetto, obbedisco diligentemente ed in un attimo sprofondo nel suo culo.
Daniele ripiega su Roberta, che lo accoglie a braccia e fica aperte.
Senza nemmeno controllare cosa stiano facendo gli altri, Milena regola i ruttori e spinge il pulsante generale.
D’improvviso mi ritrovo con l’uccello in fiamme. Una sensazione di piacere mi paralizza i muscoli, impedendomi quasi di respirare e nonostante tenti di resistere, non posso fare a meno di agitarmi convulsamente. Mi rendo distrattamente conto che pure gli altri sono nella mia stessa situazione, un coro di gemiti di piacere invade la stanza mentre i nostri corpi si dimenano alla ricerca del piacere come fossero posseduti da un propria volontà. Con l’ultimo angolino di mente ancora funzionante, mi accorgo che pure Milena, che non ha agganciato nessun elettrodo al corpo, sembra attraversata dalla stessa forza che passa nei nostri corpi. “Stupido.” mi dico. Evidentemente l’elettricità si scarica da me a Tommaso, o viceversa, attraverso di lei.
E’ l’ultimo sprazzo di lucidità, poi le sensazioni mi travolgono come un onda, impedendomi di pensare in modo razionale: tutto ciò che agogno è il continuare di quelle ondate di piacere che mi scuotono le membra. Quasi senza volerlo, sto inculando brutalmente Milena e sento l’uccello di suo marito a stretto contatto del mio che si muove convulsamente oltre la sottile parete di carne che ci divide. Non posso fare altro che agguantarmi alle tette di Milena, strizzandogliele brutalmente, e continuare a sodomizzarla con tutta la forza che ho in corpo. La sento gridare, non so se di piacere o a causa del trattamento non proprio delicato a cui la stiamo sottoponendo, ma non me ne frega assolutamente niente: voglio godere e questo è quanto.
L’orgasmo mi arriva come un fulmine a ciel sereno, non ho nemmeno il tempo di dire “a”, figurarsi di resistere all’ondata improvvisa. Mi ritrovo teso in un arco, puntato con le braccia sulla schiena di Milena, mentre le allago l’intestino. Anche l’orgasmo sembra non finire mai, prolungato e reiterato dal flusso elettrico che mi attraversa il corpo.
Solo dopo un tempo che mi sembra infinito, riesco a sfilarmi dal buco rovente di Milena, e a buttarmi sul letto. Con l’ultima briciola di forza che mi rimane sfilo l’anello che ho stretto alla base del cazzo, ridotto ad uno straccetto usato, lo butto da una parte e sprofondo nel limbo.
Non so quanto tempo è passato quando resuscito.
Mi sento come se mi fosse passato sopra un T62 sovietico e nello stesso tempo mi sembra di essere in Paradiso. Attorno a me, lentamente, anche gli altri si stanno rianimando.
L’elettrostimolatore giace ai piedi del letto, con i cavi scollegati alla meno peggio.
Mi accorgo di essere disteso sopra ad una gamba di Tommaso, ma lui sembra sbattersene altamente di tutto. E’ ancora saldamente piantato nella fica di sua moglie e sembra che stiano dormendo entrambi della grossa.
Mi sposto leggermente per trovare una posizione migliore e così facendo va a finire che li sveglio. L’uomo guarda Milena che sbatte gli occhi e deglutisce un paio di volte.
- Milena? - la chiama sommessamente. Lei volta uno sguardo un po’ pallato verso di lui ma non fiata. - Ti prego, perdonami! - dice, contrito.
Lei non ribatte.
- Non volevo farti del male. - continua lui, visto il silenzio della consorte. - Non ho mai avuto il coraggio di chiederti di fare... di essere... -
- Una troia. - suggerisce lei, senza troppi riguardi.
- ...ho sempre avuto paura che tu mi considerassi un pervertito. - Continua l’uomo. - Ti ho sempre considerato troppo perfetta per trascinarti in... - Si interrompe, poi riprende. - ti giuro che cambierò! Non lo farò più! - Si volta verso Stefania. - Scusami, Stefy! Ma non voglio perdere mia moglie. - riporta lo sguardo su Milena che lo squadra severa. - Perdonami, tornerò ad essere un bravo marito e dimenticherò questi giochi... -
- Ma allora non hai capito proprio un cazzo! - Lo apostrofa Milena.
- Eh? - fa lui, a bocca aperta.
- Non hai capito che finalmente ho ottenuto quello che ho sempre sognato! Non capisci che non mi sono incazzata per il fatto che ti sei trovata un altra per scoparci, ma perché non hai coinvolto prima me! Non voglio che tu smetta di vedere Stefania e non voglio smettere di vedere Pluto, Roberta, Mara e Daniele. Anzi! Ho tutta la sacrosanta intenzione di spassarmela pure io con la tua troietta e penso che i ragazzi saranno più che felici di accogliere altri due membri nel gruppo. Voglio recuperare gli anni persi in stupidi perbenismi. Voglio scopare finché la fica mi va in fiamme! Ho scoperto un nuovo mondo pieno di divertimenti e senza falsi moralismi, ma pieno di voglia di vivere e piacere. Cazzo, datti una svegliata! Non capisci che quello che voglio è continuare assieme a te a fare quello che abbiamo fatto finora da soli? -
Lui la guarda senza parole, poi la stringe a se.
Quasi quasi mi commuovo!
- Ragazzi? - li interrompo. - Molto bella la scenetta della riappacificazione famigliare, ma ho un piccolo problema da proporvi. -
Si voltano tutti verso di me, sorpresi. Di certo non si aspettano degli ostacoli proprio da parte mia.
- Quale? - chiede Milena, sul chi vive.
- Con Tommaso e Stefania, arriviamo a sette. - Dico. - Con tutta la più buona volontà, ma a casa mia mica c’è tanto posto. - Dico candidamente. - Se non volete scopare in corridoio, dovremo organizzarci un po’ meglio. -
Non capisco perché mi mandano tutti a fare in culo.
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15 years ago
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Un pomeriggio in sauna
era un sabato pomeriggio noioso. non sapevo cosa fare, e decisi di andare in una sauna che sta a genova.
pagai l'entrata, ( sono socio. diversamente non si puo entrare.) mi diedero 2 asciugamani e le ciabatte e la chiave dell'armadietto.
mi spogliai e andai sotto la doccia.
decisi di entrare nella sauna, quella che si riempie di vapore.
facevo fatica e vedere, andando rasente alle piastrelle del muro, arrivai dentro. rimasi in piedi. riuscivo ad intravedere delle sagome, ma nn riuscivo a distunguerle. saranno state sulle 4, o 5 persone.
faceva caldo e il sudore cominciava a scendere dal mio corpo. ero nudo, e il mio cazzo era semi duro. ( 16 cm)
non molto distante da me, sentivo ansimare, erano due uomini che si stavano accarezzando.
da quei sospiri, cominciai a eccitarmi, il mio cazzo era diventato duro e voglioso, pensavo alle loro mani che si stavano segando.
poco dopo, sentii una mano che mi toccava il cazzo. lo lasciai fare, anche se non avevo idea chi fosse. questa situazione, mi eccitava tremendamente. mi stava segando piano. poi sentii una mano sul culo, una sul petto, un'altra che toccava i coglioni.
si erano avvicinati tutti a me.
il mio cazzo impazziva, sentivo bocche diverse che facevano a gara a chi lo prendeva in bocca.
i loro cazzi duri li sentivo sul mio corpo, ne presi in mano uno, era grosso come piace a me, e cominciai a segarlo, poi un altro.
sentii una voce che mi disse " Inginocchiati porcone"
feci quello che mi disse la voce sconosciuta.
mi inginocchiai. avevo 5 cazzi duri e belli che si appoggiavano sul mio viso. li leccavo, li segavo, quella situazione, mi eccitava da impazzire. mi sentivo una troia e mi piaceva tantissimo.
la mia lingua andava sui loro coglioni, le loro cappelle entravano e uscivano dalla mia bocca.
poi non riuscirono piu a trattenersi. sentii la loro sborra schizzarmi in faccia, sul petto. godevano come porci.
io ero pieno della loro sborra e venni pure io facendomi un segone mentre prendevo tutta la loro sborra.
uscii pulendomi alla bene meglio e mi infilai subito sotto la doccia.
dal quel sabato noioso, era diventato un sabato pomeriggio stupendo.
avevo anche capito, quanto ero puttana.
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15 years ago
admin, 75
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Bis inatteso
… Sono le 8 e sono ancora sotto le coperte. Mi piace quando sono sola a casa dormire nuda sotto Kili di coperte. Peccato non avere Manuel qui con me. Il pensiero vola a due giorni fa quando per ore ci siamo presi cura l’uno dell’altra. Sento ancora tutti i dolori ma al solo ricordo mi bagno tutta. Sul mobile ci sono ancora tutti i nostri giochi ben puliti (l’igiene è una mia mania) ma non ancora riposti. Quel didlo realistico è invitante… certo non ha le grandi mani e il sapore di Manuel , ma meglio di niente. Le mie dita scorrono sul monte di venere quasi completamente rasato… e poi giù tra la carne calda e bagnata… Non faccio nessuna fatica a far scivolare il grosso didlo dentro di me… mhhh… freddino ma piacevole..
Il telefono sul mobile vibra insistentemente come se sapesse di dovermi disturbare. 10 nuovi messaggi. Manuel…. Tutti uguali…. “alle 9 sono li”
Panico! Cosa sarà successo? Non ci siamo mai visti di frequente se non a intervalli di mesi… Come ha fatto a liberarsi dal lavoro e perché?... O cavoli non mi sono preparata… non ho tempo per organizzare nulla…
Guardo l’orologio … le 8,35, faccio appena in tempo a scolarmi un caffè forte (anche se non c’era bisogno di adrenalina), una doccia veloce con la mente che corre a costruire e distruggere castelli in aria. Mi sto legando i capelli ancora in accappatoio che suona il campanello. Sale le scale di corsa entra e come sempre mi saluta con baci passionali. E’ una delle cose che di lui amo di più… Bacia da Dio!!! Ho sempre pensato che un uomo che non sa baciare alla fine si rivela un amante scarso!..
Mi spinge contro il muro, attraverso la stoffa sento che è eccitatissimo… lo accarezzo . “ Lo vedi cosa mi hai fatto?!?! Sono due giorni che quel cretino sta sull’attenti, ho guardato centinaia di volte le foto e i video… l’ho coccolato ma lui nulla vuole la tua bocca….!!! Lo sai vero che devo fartela pagare?” SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII non chiedo di meglio… un sorriso di sollievo e di soddisfazione mi colora il viso… Scivolo sul muro verso il basso per accontentare “il cretino”. Inizio a leccarlo con gusto come se fosse un bel cono gelato o una deliziosa caramella. Mi piace averne il sapore ovunque, in ogni angolo della bocca, sulle labbra… Manuel ansima eccitato, sento che questa volta non durerà a lungo infatti tenendomi la testa inizia a scoparmi… il suo ritmo è convulso e me lo spinge quasi fino in gola… Poi rallenta… si ferma…. Mi alzo… mi bacia e mi gira verso i divani. La biancheria stesa gli da un’idea, prende due mollette…. Mi estrae il seno dall’accappatoio lo lecca… lo bacia… lo stuzzica e quando i miei capezzoli si inturgidiscono lui li pinza con le mollette…
Mi tiene entrambe le mani dietro la schiena e poi si diverte a far dondolare le mollette… il mio respiro si fa sempre più affannoso e il mio sesso si gonfia e si bagna… Mi guida contro lo schienale del divano… il ventre appoggiato, il seno con le sue pinze che dondola sospeso nel vuoto… solleva l’accappatoio e prende a sculacciarmi sulla pelle nuda… Manuel è un uomo alto e massiccio, non grasso, massiccio e con grandi mani, volendo potrebbe farmi veramente male… ma non l’ha mai fatto e di lui mi fido…
Con una mano continua a tenermi i polsi e con l’altra prende ad esplorarmi… “Sei fradicia…. Non ti è bastata vero la dose….?”… No accidenti…. No non mi è bastata… Manuel condivide pienamente il detto….
Continua ad esplorarmi… le sue dita continuano ad entrare ed uscire da me… da ogni mio buco… facendomi gemere ed ansimare… ora mi ha lasciato i polsi ma io continuo a tenerli li dove lui li aveva portati…. Mi prende per i fianchi e mi fa assaggiare la cappella del “cretino”…. Spingo indietro il sedere per fargli capire che lo voglio tutto…. E lui non mi delude… comincia a scoparmi a fondo con ritmo sempre maggiore… Il dolore del seno pinzato che sembra danzare al ritmo delle sue spinte e il piacere di sentirmi sbattuta mi fanno raggiungere l’orgasmo in poco tempo. I miei urli e le contrazioni del mio sesso accompagnano anche Manuel al culmine. Si abbandona sulla mia schiena, mi toglie le mollette, mi accarezza e mi bacia… Una volta ripreso il controllo rido per quanto siamo buffi… io appesa sul divano con l’accappatoio mezzo indossato e lui con le braghe a metà gamba. Vieni mettiamoci comodi…. Ci spogliamo e ci infiliamo sotto le coperte. Qualcosa disturba Manuel che sorridendo mi chiede “Ho interrotto qualcosa?”…. Oh cazzo…. Il didlo… lo avevo dimenticato li quando ho ricevuto i messaggi…. Lo annusa… mi tira sul letto ed inizia un momento di tenere coccole inizialmente dolci poi sempre più ardite. “Dove sono le manette?” E’ vero gliele avevo promesse… Gli indico un cassetto dove poter scegliere una sciarpa… Prende due sciarpine di seta nera e con aria soddisfatta torna verso di me. Mi lega delicatamente entrambi i polsi … mi fa sdraiare e fissa la sciarpa alla rete del letto… sopra la mia testa. Con l’altra sciarpina mi copre gli occhi…. Ora sono veramente in sua balia… la cosa mi eccita molto ma mi spaventa anche… cosa avrà in mente? Si allontana… prende qualcosa e poi torna…. Mi si avvicina al viso… mi bacia e si mette a giocare con il mio seno…. Lo morde… lo stringe…. Lo pizzica… sono di nuovo le mollette…. Si mette a cavalcioni…. Stringe i miei seni attorno al suo sesso e inizia a pompare…. Con la lingua posso leccargli la cappella turgida…. Si sposta… mi mette un cuscino sotto il sedere e inizia a giocare con il didlo…. Dentro…. Fuori tutto…. Dentro un po e poi fino in fondo…. Sto per godere quando si ferma lasciando il cazzo finto tutto dentro di me …. Sento che scende dal letto e si allontana…. Manuel…. Manuel… Manu… dove sei ti prego!!!.... Manu… nulla…. Cerco di muovermi per liberarmi ma non riesco e quel movimento ha l’effetto di eccitarmi ancora di più… le pareti del mio sesso si stringono inconsciamente attorno al didlo e le mollette stringono i capezzoli…. Non so quanto rimango così prima che un colpo di tosse mi faccia capire che lo stronzo… l’adorabile stronzo… è in fondo al letto che si gode la scena… “torno subito da te”… questa volta lo sento andare via e armeggiare con il frigorifero in cucina…. Torna , sale sul letto e mi toglie le mollette ma non il didlo…. Un brivido freddo sui capezzoli…. È ghiaccio…. Li morde… li succhia…. Poi sento le coppette del nostro gioco e con due energiche pompate il sottovuoto mi tira i capezzoli fino a farli diventare gonfi e lunghi…. Lascia e pompa…. Lascia e pompa… imitando la suzione…. Il cazzo finto sta scivolando fuori tanto sono bagnata…. Lui se ne accorge e ne approfitta per ricominciare a pomparlo dentro…. Poi lo toglie…. Freddo…. Mi ha spruzzato sul sesso cocente la panna fredda … continuando a giocare con il seno si mette a leccarmi il sesso … di solito non amo questa pratica ma oggi legata così non posso fare a meno che accettarla di buon grado e devo dire che è stata molto… ma molto istruttiva…. La sua lingua mi entra e mi esce dal sesso caldo e tirato… Mi eccita da morire ma non riesco a godere se non penetrata, mi contorco indiavolata …“ti prego… sbattimi”…. Mi alza ancora con cuscini la schiena fino quasi a mettermi a testa in giù… su un fianco… il gel stimolante sul pene mi entra dove più preferisce… ma lui sa che mi piace sentirmi piena e mentre mi sodomizza tenta di penetrarmi con il king kong…. Dopo qualche resistenza… le labbra si allargano…. Le pareti si adattano per farlo scivolare dentro con tutte le sue nervature…. Qualche pompata e la mia vagina si è allargata …. Manuel si gode la scena…. Poi toglie king e mentre mi continua a pompare nel sedere con una mano mi scopa davanti…. Non gli è difficile con quelle lunghe manone stuzzicarmi il punto g… violentemente godo urlando e gemendo come mai prima d’ora…. E lui con me…. Restiamo così tremanti e stremati da questo appuntamento tanto inatteso quanto gradito.
E’ sempre più difficile staccarsi quando il tempo a nostra disposizione termina…. Ciao Manuel a presto….
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15 years ago
admin, 75
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Quella sera in 6
Dopo una lungagiornata di lavoro avevo una gran voglia di coccolare e farmi coccolare dal miofidanzato…così pensai di preparargli una bella cenetta particolare consorpresa….ma aimè la sorpresa invece la fece lui a me…Appena uscita da lavoro mi fermai in un supermarket chetrovai lungo la strada e comprai della carne da cucinare per la serata e undessert….pagai e corsi a casa per prepararmi al meglio per il suo rientro…Mi feci un lungo bagno caldo con oli profumati,mi cosparsiil corpo di crema alla vaniglia e mi misi un bellissimo baby doll rosso fuocoche avevo trovato in un negozietto che a lui ancora non avevo mostrato…Cucinai in accappatoio e misi tutto in caldo e andai avestirmi…capelli appena stirati…molto lunghi e rossi..un filo di trucco e ilmio sexy baby doll e mi sedetti ad aspettarlo sarebbe rientrato a minuti….eroin uno stato di eccitazione fuori misura quella sera.Suonò il campanello della porta e corsi ad aprirechiedendomi come mai non avesse aperto con le sue chiavi,ma non gli diedi pesopiù di tanto,appena aprii col un enorme sorriso pronta ad abbracciarlo ebaciarlo caldamente,quando ebbi la sorpresa,non era solo…con lui c’erano altredue coppie di ragazzi e lì per lì rimasi così perplessa da non sapere cosadire.Me li presentò eravamo tutti più o meno coetanei,c’eraSilvia una bella ragazza bionda con una terza di seno e davvero un bel culettocon suo marito Gianni ,biondo occhi azzurri fisico asciutto e poi c’era Monicacapelli neri corti con una seconda di seno,non magrissima ma nell’insieme moltobella con suo marito Stefano,moro occhi castani diciamo con un fisiconormale…nell’insieme erano proprio due belle coppie.Li feci accomodare in salotto scusandomi con loroimbarazzata per il mio abbigliamento subito il mio disseâ€tesoro nonpreoccuparti e non cambiarti assolutamente che stasera sono qui per giocareâ€â€¦iocapii il suo pensiero e lo fulminai per il semplice fatto che non mi avevaavvisata e per il fatto che non avevamo mai giocato in 6 e non sapevo se orapronta o meno per una tale esperienza.Lo giurai a me stasera mi sarei vendicata….lo stronzo dovevapagare…Apparecchiai per sei un po’ a disagio per tutti quegli occhipuntati su di me,ma anche eccitata,uno stato che non sarei riuscita a cambiarequella sera..Ordinammo le pizze e nell’attesa parlammo del più e del menoanche se io quella sera ero poco loquace visto l’imbarazzo,seguivo i lorodiscorsi e meditavo intanto la mia vendetta.Durante la cena parlammo delle nostre rispettive esperienzein fatto di scambi,e mi ritrovai con le due lei Monica e Silvia a parlare deigiochi e scoprii che entrambe erano bsx come me e la cosa mi fece davveropiacere.Alla fine della cena andai nella nostra “stanza dei giochiâ€a preparare e Monica e Silviavennero a darmi una mano…la camera era semplice,composta da un’enorme tappetosu cui io avevo appoggiato un collage di vari piumoni presi in saldo e daparecchi cuscinoni,ed a un metro e mezzo da terra avevo fatto applicare dellemensole che giravano per tutta la stanza piene di candele e oli profumati checreavano la giusta calda atmosfera.Ci raggiunsero i maschietti ed in me cominciò a salireeccitazione per la serata ma anche nervosismo….ogni uomo spogliò la propriadonna..lentamente…Flò con un sorrisone stampato in faccia e uno sguardo moltoeccitato….mentre io meditavo ancora di più la mia vendetta che in quel momentodecisi si sarebbe consumata quella sera stessa…“tesoro rilassati siamo qui per giocareâ€â€¦io non risposirestai zitta e tremante da quanto ero arrabbiata con lui.Mi si avvicinò Silvia e mi scoccò un bacio molto dolce chericambiai volentieri ,sentivo le sue mani accarezzarmi dolcemente e ioaccarezzavo lei,sentii altre mani che riconobbi come quelle di Monica,si sa ilcontatto femminile non ha bisogno di occhi lo sì percepisce…ciaccarezzammo,baciammo e leccammo a turno e io mi stavo divertendo unsacco…quando si avvicinarono Flò,Stefano e Gianni che nel frattempo si eranospogliati e goduti lo spettacolo…anche perché avevano tutti e tre una granbella erezione.Mi ritrovai distesa con Gianni che mi leccava….vidi Flò chefaceva la stessa cosa a Monica,mi piace molto guardarlo all’opera e mi eccitamolto anche,non vedevo Stefano e Silvia ma li sentivo…quindi un pochino diansia cominciò a passare per lasciare il posto al piacere…Poi ci fu il passaggio e fui coccolata nello stesso identicomodo da Stefano….finchè non mi penetrò…stavo godendo da morire vista la vogliache avevo e vedere il mio uomo fare la stessa cosa mi eccitava ancora di più…Stefanoad un certo punto si staccò e arrivò da me Gianni…â€mamma come sei bellaâ€â€¦iotimida come sono arrossii…anche lui mi penetrò ed io ripresi a godere comeprima…quando successe un’imprevisto..Vidi Silvia e Monica alzarsi e spostarsi da sole…e leritrovai fare uno stupendo 69….ed io invece mi ritrovai circondata anche daGianni e Flò….che mi sorrise…al momento non capii…ma in un secondo mi ritrovaiseduta su Gianni col suo cazzo tutto nella fica,a fare un pompino a Stefano equasi mi sembrava di soffocare,mi trovai più volte a dover combattere con iconati…e alla fine lo sentii…Flò mi aveva inculato…in quel momento mi lasciaiandare,quella doppia mi stava facendo morire infatti ci misi poco a raggiungereun fantastico orgasmo….e in quel momento sentii che anche Gianni e Flòarrivarono…mentre Stefano mi arrivò in faccia pochi secondi dopo….e Monica eSilvia erano entrambe arrivate solo leccandosi e giocando con uno dei mieistrap-on…Andai a prendere un piccolo tavolino con dei bicchieri equalcosa da bere e rimanemmo lì nudi e seduti a scherzare sulla serata…ognunaabbracciata e coccolata dal proprio uomo…Dopo quasi un’ora di chiacchiere se ne andarono….con lapromessa che avremmo ripetuto quanto prima la serata.Sentii l’acqua mentre sistemavo scorrere…e pensai chemancava poco al mio piano…e cominciai a bagnarmi nuovamente….quasi gocciolavoal pensiero che avrebbe scontato la sua pena…Mentre si rivestiva mi infilai nella doccia,una cosaveloce,e presi da un cassettino in bagno un bel paio di manette…mi legail’asciugamano e le nascosi,lo raggiunsi in camera…“tesoro che bella serata è stata,vero??!!â€quando non vide ombra di sorriso sul mio viso….mi chiese “macos’hai non ti sei divertita? Eppure godevi come una troia…â€le mie uniche parole..â€preparati ad essere punitoâ€â€¦mi avvicinai a lui determinata come non mai,gli presi ipolsi e usai le mie manette per legarlo al letto…in quel modo non mi potevatoccare…poi gli misi la mia fascia per i capelli sugli occhi…lo stronzo avevodeciso che non poteva neppure vedere…Gli applicai un doppio elastico di silicone a pene etesticoli e strinsi un po’…me lo avevano regalato al sexy shop dove ogni tantofacciamo acquisti ma non o avevo mai usato prima.Sentii che non ne era molto felice ma in quel momento non mene importava nulla…avrebbe pagato…â€tesoro mi fa male toglimelo…â€â€¦â€noscordateloâ€fu la mia risposta…intanto cominciai a strusciarmi su di lui legatoe impotente di fare qualsiasi cosa….o vedere qualsiasi cosa…Decisi di cominciare col fargli un bel pompino e ci vollepoco per farlo eccitare….poi feci una cosa molto inaspettata per lui…gli presile palle e gliele strinsi forte,lo vidi contorcersi,gli stavo facendo male…masapevo che era un dolore sopportabile…anche perché non avrei mai esagerato…Tornavo a succhiarglielo poi mi spostavo e stringevo…â€tivoglioâ€io mi misi subito sopra di lui e cominciai a muovermi velocemente…neavevo voglia anche io…e gocciolavo in una maniera paurosa…..mi disse “stovenendoâ€â€¦ed io stronza fino a questo punto mi spostai e dissi “e no prima devisoddisfare tutte le mie voglie,poi se vorrò sarai accontentatoâ€â€¦sapevo che loavrei accontentato ma lui doveva restare nel dubbio….Quando cominciò a calare l’erezione….dissi “vediamo cheposso fare..â€e cominciai ancora a succhiarglielo…smisi…decisi di togliergli labenda e le manette e anche l’elastico…lui mi osservò…“scopami…voglio venire insieme a teâ€â€¦non se lo fece ripeteredue volte…con pochi colpi venimmo entrambi in uno splendido orgasmo…ma comefece per andarsi a lavare lo fermai…“no prima pulisci…poi vaiâ€â€¦.si mise a leccarmela…il suosperma mischiato ai liquidi del mio orgasmo…..non so come ma venniancora….soddisfatta e felice…come lo era lui…ci facemmo una bella doccia insieme e andammo adormire……soddisfatti e complici come non mai…. Laura
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15 years ago
IncantoLunare, 33/28
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Io e manuel
Io e Manuel ci conosciamo da 20 anni. Un rapporto particolare di amicizia, confidenza, complicità e sesso. Non è mai diventato amore, o forse lo è sempre stato con la A maiuscola ma solo perché condividiamo tutto tranne la quotidianità che potrebbe distruggerci. Entrambi ci svegliamo la mattina a fianco delle persone sbagliate.
All’inizio abbiamo anche provato ad essere una coppia ma non ha funzionato e nessuno dei due ricorda il perché. Negli anni abbiamo riso e scopato, litigato furiosamente e scopato, ci siamo raccontati rapporti sbagliati e relazioni estasianti , ci siamo fatti reciprocamente scenate di gelosia, ci siamo persi, ritrovati e scopato, e poi ripersi di nuovo…. Ma alla fine torniamo sempre li… all’affinità sessuale che ci lega . Quello che abbiamo oggi è il rapporto ideale…. Siamo perfetti “TROMBAMICI” amanti è una parola squallida!!!...
Ci conosciamo perfettamente o almeno lui mi conosce in ogni cm di pelle e in ogni gemito perché sono trasparente come l’acqua e non so nascondere nulla, per quanto mi riguarda ho sempre qualche dubbio visto che è poco espansivo e molto burbero, si sbilancia solo mentre gode… diversamente sa essere di marmo. Penso sia l’amante ideale, duraturo, fantasioso , dolcissimo e qualche volta un pizzico violento. Adora vedermi gemere, quasi implorante, totalmente nelle sue mani, allora i suoi occhi brillano di soddisfazione e di un velato sadismo…
Il sesso tra noi è diventato con gli anni esplosivo, le reciproche fantasie diventano giochi da realizzare insieme. Unico grande problema è che possiamo vederci di rado. I nostri appuntamenti erotici iniziano giorni prima quando ci provochiamo a vicenda al telefono o via mail… Questa volta sono riuscita a stuzzicare la sua fantasia parlandogli di un sexy shop on line dove trovare qualsiasi giochino. Gli ho raccontato di aver ordinato diversi oggetti per movimentare un po’ i nostri appuntamenti e per arrangiarmi sola quando al telefono “parliamo”.
Finalmente riusciamo ad incontrarci. La stanza è semplice… di buona mattina mi sono fatta un bagno caldissimo…. e spalmata sul corpo una crema profumata…. I capelli lunghi accuratamente legati …. Depilata quasi come una bambina….. mi guardo allo specchio…. Non sono bella ma piaccio!... lo aspetto con un kimono di raso blu con un drago ricamato che avevo preso per lui tanto tempo fa, nessun intimo sotto tanto è inutile… non lo guarderebbe nemmeno, Santana al cd…. Rock melodico come quello che mi aspetto da questo incontro, tutti i nostri giochi nascosti accuratamente sotto il letto… Non voglio bruciare nulla e godermi prima tutti i preliminari.
Quando Manuel entra mi saluta direttamente con un bacio …. E come se fossimo due su una spiaggia arida il 15 di agosto a dividerci un ghiacciolo… mi succhia le labbra… le lingue che frugano prima dolci e poi assetate … quasi a voler respirare la stessa aria…. Mi tiene stretta con una mano sulla nuca e con l’altra comincia ad accarezzarmi il seno…. E’ già eccitatissimo… lo sento attraverso la stoffa dei jeans che comincio a sganciare… per un attimo si ammorbidisce quando gli tocco la pelle del sesso già tirata ….
Mi sgancia il kimono e mi prende entrambi i seni…. Li stringe… li accarezza…. Mi eccita da morire quando gioca con il mio seno…. Lo lecca delicatamente e poi lo succhia avidamente … prende in bocca entrambi i capezzoli avvicinando i miei grandi seni… li succhia e li morde…. Un brivido e un calore intenso comincia scendere verso il mio sesso. Mi fa sussultare quando mordendoli un eccitante dolore mi pervade e poi li lecca come a rassicurarmi poi li morde di nuovo e poi ancora li accarezza. Tremo… sono tutta bagnata… lo voglio…. Ma è troppo presto…. Ora voglio giocare un po’ con lui…. Sul mobile a fianco del letto ho appoggiato la macchina fotografica, dell’acqua, e una bomboletta di panna. Mentre è ancora impegnato a mordermi il seno prendo la panna e di sorpresa gliela spruzzo sull’asta turgida… Mi guarda divertito, nota la macchina fotografica e si mette comodo.
Comincio a leccargli il sesso in lungo soffermandomi con particolare cura per pulire ogni più piccolo anfratto… soprattutto la cappella, la succhio sporcandomi tutto il viso di panna…. Mi sposto il suo uccello da una parte all’altra della bocca, fino in fondo alla gola e poi di nuovo alle labbra. Il sapore dolce della panna si mischia piacevolmente al salato delle goccioline che in continuazione escono cappella eretta. I capelli legati consentono a Manuel di godere della visuale …. Di guardarmi e di fotografarmi mentre mi dedico con cura ad un pompino con i fiocchi. Lo abbandono un attimo per mettermi in bocca un sorso d’acqua e poi lo riprendo facendolo scivolare con attenzione tra le labbra. La lingua e l’acqua creano un massaggio irresistibile. Mi allontana dalla sua asta, gli piace cambiare continuamente situazione e anche a me fa impazzire perché allunga i tempi del piacere… le cose belle vanno gustate a fondo!.... Mi siedo sopra di lui permettendogli di prendere ancora possesso del mio seno che dopo i precedenti trattamenti è diventato ipersensibile. Sono talmente bagnata e il mio desiderio è tanto che mi scivola dentro senza alcuna resistenza…. Mi piace… si… tutto… in fondo… lo cavalco lentamente schiacciandomi contro di lui per goderlo fino in fondo, poi perdo del tutto la connessione… i miei sensi prendono il sopravvento… i miei gemiti si fanno incontrollati… c’è riuscito di nuovo e con un sorriso sulle labbra si gode il mio primo orgasmo….
Ci sdraiamo e in questa breve pausa un flash gli ricorda i nostri giochini.
Il sangue gli sale di nuovo fino alla cappella quando vede un enorme didlo vibrante di 34 cm per 7 di diametro, un fallo realistico che definire grandino è poco e un simpatico aggeggio formato da due coppette traslucide e una pompetta per stuzzicare il seno (nel caso ce ne fosse ancora bisogno).
Con un sorriso mi bacia e mi sussurra “ora ti faccio godere come mai prima d’ora”…. Cosa avrà in testa? Non lo so ma di certo sono curiosa di scoprirlo… mi bacia delicatamente e poi mi lecca i capezzoli, ma questa volta lo fa per poi applicarvi sopra le coppette che subito ad un tocco della pompetta creano il sottovuoto allungandoli. Mi indica di girarmi alla pecorina e tiene per se la pompetta… mi spaventa ma mi eccita moltissimo il non sapere cosa pensa di fare… mi prende per la coda… con le dita prende ad esplorarmi, davanti dentro, dietro dentro, ovunque , a farmi vibrare, godere volare, impazzire… poi il suo glande che si struscia dentro… fuori… poi dentro più a fondo…. E poi fuori… e poi ancora dentro… una spinta violenta ed è completamente dentro di me... segue l’andamento crescente del mio piacere e poi mi lascia li…. Questo mi fa impazzire e Manuel lo sa bene…. Di nuovo mi penetra ma questa volta il calore differente mi fa capire che sta usando quello finto… So che sta guardando compiaciuto e questo mi eccita ancora di più … “a te non serve vero il lubrificante…?” mi deride dolcemente… Mi sta scopando con il didlo e la punta del suo sesso ben lubrificato ora vuole violare quella tana che lui predilige… Non serve molto per riempirmi tutta…. La doppia penetrazione è indescrivibile…. D’improvviso i miei capezzoli vengono risucchiati …. Un dolore secco… come di un morso mi ricorda che la pompetta era ancora nelle sue mani…. Con una mano giocava con la pompetta…. E con l’altra mi sculacciava mentre spingeva dentro di me lento ma profondo. Il mio buchetto aveva perso ogni resistenza il cazzo di Manuel scivolava piacevolmente regalandomi sensazioni uniche, quel grosso fallo mi riempiva davanti caldo ormai come noi. Manuel sapientemente dopo aver mantenuto un ritmo delicato prende ad aumentare i movimenti … affannosi… infine incontrollabili fino a quando un ondata di piacere ci travolse entrambi.
Appagati, esausti e frementi crolliamo sul letto, madidi di sudore e di umori… profumati di sesso. Restiamo così per un po abbracciati, poi decidiamo di farci una doccia e anche li i sensi hanno il sopravvento. Gli vuoto addosso il boccetto del sapone liquido e prendo a spalmarglielo ovunque non solo con le mani ma con tutto il corpo…. Scendo con il viso vicino al sesso che è di nuovo pronto e attento… glielo strofino… e con le mani gli insapono le palle… e scivolo più dietro fino ad entrare con un dito… dentro… fuori… dentro…. Mi prende per i capelli e mi obbliga ad alzarmi ma non smetto di accarezzarlo… mi bacia e mi sussurra che se gioco con il fuoco prima o poi rischio di scottarmi… ma io sono monella e se mi dici di non fare una cosa è il momento buono che la faccio…. Insisto a provocarlo …. Scendo a succhiarglielo un po anche se sotto l’acqua corrente mi sento soffocare… Senza rendermene conto siamo di nuovo sul letto e questa volta sono sdraiata supina… lui è inginocchiato davanti a me e osserva incuriosito il King Kong…. Prende il lubrificante e ne mette un bel po sull’enorme cappella di quel mostro…. “non avrai intenzione di usarlo vero?”…. Domanda idiota era ovvia la risposta…. “voglio vedere quanto te la allarga”….
Già solo quell’enorme cappella mi faceva tremare…. Me lo mise tra le gambe e cominciò a spingermelo dentro…. Il glande passava a fatica e all’inizio mi fece male…. Ma poi quando Manuel lentamente lo fece entrare… il lubrificante lo faceva scivolare e il piacere che sentivo era senza alcun paragone… non volevo perdere il controllo ma mi era difficile…. Manuel si mise sdraiato al mio fianco in modo da potersi godere la scena con gli occhi ma anche da mettermi in bocca il suo uccello che sembrava voler scoppiare dall’eccitazione…. Avevo tenuto nascosto a Manuel un piccolo vibratore bianco classico e piccolo…. Lo avevo vicino… lo presi e mentre con una mano stringevo la mazza di Manuel con l’altra infilavo prima un dito ben lubrificato nel suo ano e poi il piccolo vibratore accendendolo…. L’eccitazione per lui fu tale che iniziò a muovere King Kong dentro di me con la stessa intensità del piacere che viveva…. E di nuovo insieme fummo catapultati all’apice del piacere, mi riempì la bocca … il viso e il seno di sperma… adorava vedermi leccare tutto ma non ne avevo la forza…tremavamo entrambi… estasiati e felici…. Una volta ricomposti mi bacia e mi sussurra… “la prossima volta le mani te le lego!!!” E io provocante gli rispondo “ le sciarpe o le manette le procuro io” ….
Oggi con i capezzoli che al solo sfiorarli mi danno la scossa… il seno dolente… le ossa rotte … e ogni buchetto che brucia come il fuoco, scrivo questo racconto e al solo ricordare le sensazioni che ancora una volta ho vissuto con Manuel mi bagno come una cagna in calore… Il telefono vibra… è Manuel … l’sms dice “ ho ancora tra le labbra il tuo sapore ed il ricordo dei tuoi gemiti mi eccita…. A presto tesoro”…..
SIAMO PROPRIO MALATI!!!!!!!!!!
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15 years ago
admin, 75
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Mai più con una ninfomane
Ricordo che i miei racconti sono tutti veri.
Spesso chi mi contatta mi dà del bugiardo, dell'esaltato, uomini e donne mi insultano. Gli uomini li lascio perdere, alle donne propongo un incontro verificatore ma il più delle volte spariscono. Maria è una di queste, mi contatta da un sito di annunci, mi dice di avere 20 anni (...è proprio vero, i tempi sono cambiati), le dico la mia età e che forse sono troppo grande per lei, ma a lei non interessa, mi dice che non deve sposarmi o costriure una storia ma che vuole soltanto godere per bene perchè non ha mai trovato nessuno in grado di soddisfarla. Penso "eccone un'altra, la solita mitomane" le propongo di sentirci per telefono, anche per verificare, lei accetta ed inizia un fitto scambio di telefonate e di mail, finchè non decidiamo per l'incontro. Appuntamento alle 8 di mattina alla Stazione centrale, arriva e mi riconosce (io le avevo mandato la mia foto). La prima impressione non è stata un granchè, una normalissima ragazza, magrissima, con jeans, maglione e giubbotto, niente trucco. Prendiamo un caffè, tanto per rompere l'imbarazzo che, mi accorgo, c'è solo da parte mia; lei invece è allegra, spigliata, come solo le ragazze a quella età sanno essere. Raggiungiamo l'albergo e dopo entrati in camera mi dice "mettiti comodo che io mi preparo"; si ritira in bagno con la sua borsa e ne esce dopo pochi minuti completamente trasformata. Tutta nuda, a parte un minuscolo perizoma e calze autororeggenti, un leggero trucco per valorizzare i suoi occhi e del rossetto rosso fuoco che mette in risalto le sue labbra, due tettine 2^ misura con due capezzoli già in tiro. "Ora vediamo cosa sai fare..." mi dice e inginocchiatasi sul letto inizia una magnifica pompa. Scende con la testa ingoiando l'intera asta e risalendo me la succhia; capisco subito che a dispetto dell'età ne deve aver succhiati parecchi, inizio a toccarla e la trovo già fradicia. Le sfilo il perizoma e mi appare una bella fighetta contornata da un bel pube pieno di peli neri e serici sulla quale mi catapulto a leccarla. Mi metto a 69 e le infilo il cazzo in bocca, con la lingua le scosto i peli raggiungendo il clitoride teso e gonfio sul quale inizio a disegnare le lettere dell'alfabeto come mio solito. Inizia a smaniare contorcendosi dal piacere, raggiunge il primo orgasmo dopo pochi minuti e è allora che avviene la trasformazione. La ragazza all'apparenza dolce si trasforma in una assatanata di sesso, mi tira a sè nella classica posizione del missionario, me lo afferra con la mani e se lo infila. Un "ohhhhh" strozzato le esce dalla bocca, iniziamo a muoverci; io la pompo, Adv lei asseconda i movimenti venendomi incontro col bacino, la sua fica è bollente, bagnatissima. Mi incita con frasi del tipo "scopami, chiavami, fammi godere, oggi sono la tua zoccola!". La pompo forte, le alzo le gambe e la penetro in profondità. La sua fica è strettissima a dispetto di tutti i cazzi che probabilmente ha preso, le arrivo a toccare il collo dell'utero e dal suo viso capisco che prova un pò di dolore, rallento le spinte, ma lei urlando mi dice "continua stronzo! fammi male!! sfondami la fica" riprendo a pompare come un ossesso. Lei urla, non sò dire se di piacere o di godimento, ma si contorce e sguscia tra le mie braccia come un'anguilla, tanto che la devo bloccare con le spalle sul materasso per potermela scopare per bene. Un intenso orgasmo ci travolge, le inietto nell'utero la mia crema, "bravo" mi dice "inondami, la voglio tutta..." mi accascio su di lei, mi sposta e inizia a menarsela furiosamente. Si infila un dito, poi due, poi tre, ha le guance arrossate dal piacere, continua a godere e per non restare inerme inizio a leccarle le tette, il collo, a baciarla sulle guance e sulla fronte, le lecco il pancino, l'ombellico, il clitoride mentre continua a menarsela. Mentre faccio ciò me lo riprende in bocca anche se ha perso rigidità per il recente orgasmo. Inizia a succhiarmelo forte e tempo pochi minuti mi riprendo "ah che bel cazzo che hai! è circonciso, sento la carne viva, una vera delizia! ora però pompami come prima". Non me lo faccio ripetere, la inforco di nuovo e riprendo a chiavarmela, mentre lei continua a martoriarsi il clitoride con le dita di una mano. I suoi gemiti, i suoi urletti mi fanno capire che è in pieno orgasmo ma forse è solo una continuazione di quello precedente. E' un godimento continuo da parte sua "dai spingi forte, chiavami, fammi godere" la sua fica è allagata di umori tanto che il mio cazzo ci sguazza. Me la giro e me la metto a pecorina, le entro tutto dentro, le mie palle sbattono sulle labbra della sua fica, lo sciacquettio è osceno e i suoi umori colano sulle lenzuola. Le ficco un pollice nel culetto che si apre d'incanto
"Bravo, anche lì" mi dice "aprimelo, godo anche da lì" le ficco anche l'altro e provo a tirare e mi accorgo che è elasticissimo. Mai visto un culo così ricettivo. Le sue urla, i suoi gemiti intervallati da sospiri non accennano a diminuire. Lo sfilo dalla fica e provo a puntare il suo buchino con delicatezza come sono solito fare, ma lei appena lo sente spinge il culo indietro e se lo infila tutto. Bellissimo, è elastico e mi calza come un guanto. Inizio a pomparla e vedo che scorre che è una meraviglia, sembra una seconda fica tanto è bagnato. Mi godo la splendida inculata, mentre la sua fica lacrima dal piacere e le sue urla di godimento salgono d'intensità, tanto che le sollevo la testa e con una mano le tappo la bocca. Lei appoggia le tette sul materasso e incrocia le mani dietro la schiena come se fosse legata...capisco subito e con l'altra mano le stringo i polsi. Così è in mia balia, le pompo forte il culo, riesco e glielo rimetto in fica, pochi colpi e ripasso al culo e così via. Perdo la cognizione del tempo, poche volte mi è capitata una donna che gode così intensamente. L'aria che pompo dentro ai due buchi fà dei rumorini piacevoli quando tolgo il cazzo e viene spinta fuori. Sono oramai quasi due ore che me la scopo, decido di venire nel buco più stretto...magica sensazione, le inondo l'intestino di crema. Mi stendo di fianco per recuperare le forze, mentre lei resta in ginocchio con le gambe aperte. La sua mano destra corre alla fica e riprende a masturbarsela. Gode di nuovo e finalmente anche lei decide di riprendere fiato. "Mi è piaciuto" mi dice "è raro trovare un uomo come te che capisce subito ciò che vuole una donna...ma non credere che sia finita qui" " Non lo credo" le rispondo "come saprai posso durare 7 ore, ti basteranno?" "Non credo, mi piace scopare e andrei avanti giornate intere". Detto fatto, abbiamo ripreso e abbiamo continuato fino a sera, me la sono scopata in tutte le salse, quando mi veniva sopra le piaceva farlo con le piante dei piedi sul materasso in modo da prenderselo tutto. A causa del suo peso leggero mi piaceva rivoltarmela continuamente. Non mi ha dato tregua. Quando non la scopavo si masturbava e quando si masturbava me lo succhiava per farlo riprendere vigore, per poi riprendere a scopare. Ci crediate o no siamo usciti alle 19 dalla stanza, ho perso il conto delle volte che me la sono inculata, chiavata e sborrato in bocca. Alla Stazione ci siamo salutati ripromettendoci di rivederci. Me lo chiese espressamente, le risposi "Certo che ci rivedremo, è difficile trovare una alla mia altezza" ma ero ridotto uno straccio, mi tremavano le gambe, avevo le occhiaie e il mio cazzo era ridotto alle dimensioni di un lombrico e pensavo "E chi ti cerca più, MAI PIU' CON UNA NINFOMANE" ma il giorno dopo ero pronto a ricominciare.
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15 years ago
scopodonnexsetteore,
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La mansarda
e n’era innamorata. In un istante. Le capitava raramente. Ma quando accadeva allora doveva possedere l’oggetto del suo amore. Necessariamente.
Quel nido arrampicato sui tetti di una città dove il termine cielo era sempre più spesso sinonimo di sogno, era perfetto. Le travi. Legno lucido. Massello. Inclinate a 45 gradi. Nel punto più alto della trave - se n’era sincerata misurandolo personalmente - la distanza con il pavimento era di due metri. Avrebbe potuto sospenderlo. Un sorriso segreto le aveva illuminato gli occhi all’idea delle code della sciarpa rosa che accarezzavano lievi le rotondità esposte del culo di lui. Le sue corde di seta nera avrebbero spiccato contro la sua pelle bianca illuminata solo dalla luce proveniente dalle finestre: luce intermittente di neon e lampioni.
L’avrebbe arredata con pochissimi oggetti. Tutto quello che le serviva per dare un’anima a quello spazio era sciogliere in brividi di lussurioso piacere la tensione che attanagliava l’anima di entrambi quando non potevano toccarsi.
Lì avrebbero potuto. Senza filtri. Non che ce ne fossero tra di loro. Il pudore era un fatto pressoché sconosciuto ad entrambi. In questo si erano riconosciuti. Istintivamente. Due troie. Ma a volte la mimesi è un fatto necessario. Li avrebbero potuto spogliarsi. Deporre corazze e ironia. Sciogliere ogni laccio per annodarne altri. Insieme.
Musica, quel luogo sarebbe stato pieno di musica e di cibo. Non riusciva a separare l’idea del piacere con lui da una comunione totale di sensi. Lui le aveva restituito la voglia di progettare perversamente gli scenari del desiderio. Per lui. Per loro. Era passato molto tempo da quando qualcuno era stato capace di farlo. Non ricordava nemmeno come fosse quella sensazione che colorava di rosso le giornate. E ora eccola lì. Era stupita in fondo. Di se stessa e di lui. La follia non era una novità, l’accompagnava da tutta la vita, era un’amica sincera, più sincera della presunta normalità con cui si era scontrata così tante volte da aver perso il conto ormai.
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La voleva. Si chiedeva cosa stesse facendo. Verso chi i suoi occhi lampeggiassero beffardi in quell’istante, chi venisse avvolto dal suo profumo. Non era gelosia. Non credeva di essere capace di provare un sentimento di quel tipo. Era troppo presuntuoso e sicuro di se e del suo valore per poterlo davvero provare. Era istinto. Il suo istinto di maschio che la cercava, al di là di qualsiasi raffinata sovrastruttura intellettuale lui tentasse di frapporre tra la sua anima e quella reazione animale: lei scardinava le basi del suo controllo. Era come se gli stesse spalancando la porta dell’inferno e prendendolo per mano gli dicesse: vieni al di là della porta, c’è il paradiso, con me…E lui dovesse imporsi di non correre!
Non era spaventato dall’intensità. Quella l’aveva prevista. Anzi disperava quasi di poterla mai trovare, prima di incontrare lei. No era il tempo. Lo spazio breve che era intercorso, prima che si ritrovassero, lì. Si chiedeva dove sarebbero arrivati se avessero continuato a quel ritmo. La verità era che se lo chiedeva sorridendo.
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Bene. Era fatta. Ne era davvero soddisfatta. Le erano sempre piaciute le decisioni rapide. Ora si trattava di allestire la scena. Voleva che lui fosse sorpreso. Non era facile riuscirci. Lui la leggeva bene e questo le imponeva un controllo ferreo su se stessa per impedire che lui empaticamente intuisse cosa lei stesse progettando. Chiamò rapidamente il vecchio amico antiquario di cui si fidava ciecamente. Le servivano alcuni oggetti che solo lui avrebbe potuto procurarle. Ganci di ferro battuto per lampioni da fissare alle travi, le volute liberty avrebbero fatto da aggancio perfetto per le sue corde di seta cremisi. E poi voleva uno di quegli inginocchiatoi barocchi, rivestiti di velluto e ornati di decorazioni. L’avrebbe messo nell’angolo più buio della stanza. Li lo avrebbe punito. Faccia rivolta alla parete. In ginocchio le braccia legate. Illuminato dal cono di luce fredda luce di una lampada ultramoderna. Lo avrebbe obbligato a chiamare e contare i colpi della sua frusta. Aveva già provato non appena era rimasta sola. La mansarda permetteva l’uso della sua whip, che da anni ormai aspettava di essere tolta dalla preziosa custodia di damasco. Sangue e lacrime. Le sembrava quasi di avvertirne già il sapore. No. Doveva calmarsi. Non poteva eccitarsi. Non ora. Aveva troppo da fare. Riprese ad elencare al vecchio Benny le sue necessità.
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Non la sentiva da ore. In nessun modo. Impossibile. Non era da lei. Era connessa costantemente. In qualche modo la sentiva raggiungibile sempre. E questo a volte lo induceva a fare un gioco di forza con se stesso. Si auto-proibiva di cercarla. L’ebbrezza della presenza/assenza di lei che comunque colmava la sua anima lo lasciava esausto e stordito.
Le stava obbedendo. Sentiva quell’oggetto allargarlo e colmarlo ed era per lui come se lei fosse lì a sorridergli. Sentiva la forza dello sguardo di lei penetrarlo quanto l’oggetto. Il suo corpo non trovava pace. Il desiderio ne attraversava ogni nervo. Posseduto. Aveva bisogno di essere posseduto. Fottuto. Da lei. Solo da lei.
A volte si chiedeva come potesse sentirla così. Lei, che era così femmina. Eppure faceva vibrare in lui tutte le sue corde più femminili. Gli tirava fuori il bisogno di essere usato. Piegato. Riempito. Anche ora. Lì. Mentre si chiedeva cosa stesse architettando. Ed era nello stesso tempo certo che fosse qualcosa di esaltante. Per loro.
Perfetto. Avvolse con uno sguardo circolare la stanza. Soffermandosi sul futon sommerso di cuscini colorati. Scivolando compiaciuta sulla porta aperta del bagno che lasciava vedere la vasca circolare semi incassata sotto la finestra e poi sul tavolo di mogano lucido appoggiato alla parete principale , luccicante di cristalli molati e candele rosse. E poi c’era lei. La nicchia. Velata da cortine di voile cangiante. E piena di dolorose sorprese. Dolorose e sublimi sorprese.
Ora doveva prepararsi. Akira, la sua amica giapponese, le aveva raccomandato di andare da lei almeno due ore prima, per entrare in quel completo di latex ci sarebbe voluta una lunga e accurata preparazione. Ma ne valeva la pena!
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Dove cazzo era andata a cacciarsi?Non era rintracciabile in alcun modo da ore. Iniziava a preoccuparsi davvero. Ma non per lei. Per le conseguenze della sparizione repentina di lei, su lui stesso. Il fatto era che la voleva dannazione. La voleva al punto che si sentiva mancare il fiato. Ogni centimetro del suo corpo anelava a fondersi con quello di lei. ma sapeva che non sarebbe accaduto. Avrebbe dovuto metterci tutta la sua forza. Lei stava preparando una delle sue fantasie. La stava allestendo ne era certo. E lui avrebbe dovuto capire dove voleva condurlo. E poi stupirla, cercando di deviare almeno un poco l’obiettivo di lei. Non si sarebbe sottratto naturalmente. Ma doveva trovare il modo per non farla vincere. Non completamente. Lei se lo aspettava. E lui si divertiva un mondo a compiacerla.
Il lampeggiare dello schermo del cellulare qualche ora dopo lo colse impreparato.
“Ti aspetto. via della zecca vecchia 10. Sono certa che capirai a chi citofonare. Alle 21.” Un sospiro di autentico sollievo lo attraversò tutto. L’uomo sorrise.
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Akira aveva fatto un lavoro spettacolare. Il completo di latex nero la fasciava come un guanto. I tacchi a spillo d’acciaio brillavano riflettendo la luce delle candele disseminate per la stanza…mancavano pochi minuti alle nove. Il tavolo era apparecchiato in una profusione armonica di cristalli molati e argenti. La donna sorrise pensando a quello che aveva fatto incidere sulla targhetta del citofono….
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Non era veramente sicuro di aver interpretato i desideri inespressi di lei nel modo giusto. Ma certamente si sentiva in calore come mai gli era accaduto prima. La lingerie di lei gli accarezzava il corpo. Adorava la sensazione che la seta gli procurava. Se la sentiva addosso come quando lei lo scopava senza tregua.
Un sorriso minacciò di trasformarsi in risata divertita quando l’occhio gli cadde sul citofono : ossimori e dicotomie, quella donna era folle in un modo che non smetteva di affascinarlo.
Suonò. Il vecchio ascensore gli permise di guardarsi riflesso nelle ante. Contrariamente al solito aveva messo anche la cravatta. Voleva che lei capisse immediatamente la natura delle sue intenzioni. Voleva darsi. Senza condizioni ne limiti. L’unica porta dell’ultimo piano era socchiusa. Le note del blues che lei amava tanto riempivano la piccola stanza in penombra. Entrò deciso. E il fiato gli si mozzò in gola. Era bellissima. Riusciva quasi ad apparire perfetta. Lei che era troppo viva per riuscirci mai veramente. Persino il latex sulla pelle di lei acquistava delle sfumature calde. Fumava da un lungo bocchino. La immaginò colpirlo con quello. Il suo cazzo ebbe un sussulto.
Lei con un gesto gli indicò le corde che pendevano e lui iniziò a spogliarsi mentre la guardava negli occhi alla ricerca di quella scintilla. Quella che gli rendeva impossibile sottrarsi a qualsiasi cosa lei avesse voluto da lui.
La vide comparire quando capì cosa portava sotto il gessato impeccabile. la signora era sorpresa. Adorava riuscire a sorprenderla, si spogliò rapidamente. La voce di lei lo raggiunse morbida : “Infila le mani nelle polsiere e chiudi le fibie.” Lui esegui e la sentì raggiungerlo da dietro. Le dita di lei gli penetrarono il culo. Dure. Decise. Si morse le labbra per non urlare. E si protese offrendosi.
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“Troia. Sei un troia in calore” La donna sentiva il corpo sciogliersi in mille brividi mentre le sue mani lasciavano cadere il bocchino a terra e afferravano il cane. Doveva colpirlo. Subito. Con forza.
“Conta. Troia. Forza. Voglio sentire la tua voce chiamare i colpi. E ringraziare. Dopo ognuno di essi”.
Lui iniziò a contare. La voce gli si spezzava ad ogni colpo che lei dava. Decisa. Ritmica. Implacabile. Sul decimo colpo lei lasciò cadere il cane e si mise a leccare le strisce rossastre sulla schiena di lui.
“Signora vi prego. Fate della vostra troia quello che volete.” La voce dell’uomo era limpida nonostante il dolore.
La Donna si tolse rapidamente la gonna. Agganciò al tanga di latex il dildo e affondando le unghie nei fianchi dell’uomo lo penetrò decisa.
Il corpo dell’uomo si inarcò strattonando le corde a cui era appeso. Un sospiro di puro piacere usci dalle sue labbra.
La donna prese ad entrare e uscire ritmicamente dall’uomo, affondando intanto i denti nella sua schiena, sulle spalle, sulle braccia.
I colpi erano ritmici anche stavolta. Ma ogni colpo lo portava più vicino alla sua personale idea di paradiso. L’uomo sentiva la sua volontà liquefarsi ogni secondo di più, sciogliersi nella sborra che riempiva i suoi coglioni.
Avvolta dal calore rovente di lui. La donna sentiva di essere ormai vicina all’esplosione. Il ritmo era frenetico. Uscì e rientrò con un solo fluido movimento. Lui urlò sentendo il cazzo irrigidirsi e schizzare. Lei esplose. Le unghie a scorticare i fianchi di lui. I denti affondati nella sua spalla.
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Qualche ora dopo. L’uomo sorrise. Mentre lei avvolta in un kimono di seta cremisi gli lavava la schiena dolcemente, inginocchiata alle sue spalle.
Chi l’ha detto che il paradiso può attendere???
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15 years ago
admin, 75
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STIVALI DI PELLE
DOMENICA SONO ANDATO A PORTARE MIO FIGLIO A GIOCARE A PALLONE ALLA PERIFERIA DI MILANO , ALLE 9.45 ERAVAMO FUORI DAL CAMPO MA LA PARTITA INIZIAVA ALLE 11.00 DOPO 5 MINUTI CI COMUNICAO CHE PER UN PROBLEMA SAREBBE INIZIATA CON 30 MINUTI DI RITARDO , CHE PALLE COSA FACCIO? FA UN FREDDO BESTIA E NEL CENTRO SPORTIVO NEMMENO UNA MACCHINETTA PER IL CAFFE'.
CON ALTRI PAPA' CHIEDIAMO DOVE SIA UN BAR E CE NE INDICANO UNO A CIRCA UN KM, CE TEMPO, CI AVVIAMO A PIEDI E SI CHIACCHERA , ENTRIAMO AL BAR E ORDINIAMO , MI SIEDO E MI CADONO GLI OCCHI SU UN PAIO DI STIVALI DI PELLE CHE ARRIVAVANO SOPRA IL GINOCCHIO DI UNA RAGAZZA BIONDA, COPRIVANO UN PAIO DI AUTOREGGENTI VERDE PISTACCHIO .
SI, AUTOREGGENTI,SI VEDEVA BENE IL RICAMO IN QUANTO LA RAGAZZA INDOSSAVA UNA MINIGONNA IN GINS NON PIU' ALTA DI 10/12 CM......................
VI LASCIO IMMAGINARE GLI SGUARDI E LE OCCHIATE AL SUO INDIRIZZO , E SEBBENE SE NE SIA CCORTA NON HA NEMMENO FATTO FINTA DI ESSERE INFASTIDITA ANZI.........
DOPO POCHI MINUTI SI E ALZATA UN GRAN PEZZO DI RAGAZZA 180 CM 5 DI SENO PER 80 KG BUONI E ALLORA I COMMENTI SONO FIOCCATI A RUOTA LIBERA , USCENDO CI GUARDA E AD ALTA VOCE DICE " VADO FUORI A FUMARE , ANCHE SE IL FUMO FA MALE"
IOCHE SONO SEMPRE PRONTO A FARE BATTUTE RIBATTO CON UN :
" IL FUMO SI MA LA FICA NO"
LEI SI GIRA SOCCHIGNA ED ESCE, NOI RESTIAMO ANCORA UNA DECINA DI MINUTI NEL BAR , POI ALLA SPICCIOLATA CI AVVIAMO VERSO IL CENTRO SPORTIVO, CON UN ALTRO PAPA' SIAMO GLI ULTIMI AD USCIRE DAL LOCALE NON ABBIAMO FRETTA SONO APPENA LE 10.15 CE PIU' DI UN ORA , MENTRE CAMMINIAMO A BORDO STRADA , UNA STRADINA A SENSO UNICO ABBASTANZA STRETTA SENTIAMO ARRIVARE DA DITRO UNA MACCHINA , E UNA FIAT MULTIPLA QUELLE CON TRE POSTI A SEDERE DAVANTI , ALLA GUIDA CE LA RAGAZZA SI AVVICINA , ABBASSA IL FINESTRINO E CI MOSTRA DUE COSCE DA PRIMO PREMIO , ALLARGA UN PO LE GAMBE E CI FA VEDERE CHE NON INDOSSA BIANCHERIA INTIMA, CI GUARDA E CHIEDE , CHI SE LA SENTE DI GUIDARE , GUARDO L'ALTRO PAPA' E CON UN CENNO D'INTESA DICO IO , ALLORA LA RAGAZZA PASSA SUL SEDILE CENTRALE IO SALGO ALLA GUIDA E LUI DALL'ALTRA PARTE. PARTO E LEI MI DICE DI GIRARE SUBITO A DESTRA ENTRIAMO IN UN PARCHEGGIO ANCORA COPERTO DA NEVE MA NON MOLTA E LEI MI DICE DI ANDARE AVANTI CHE TANTO NON RESTIAMO IMPANTANATI , SOTTO CE ASFALTO , MI FA ANDARE FINO IN FONDO AL PARCHEGGIO CIRCA 200 MT E MI DICE DI PARCHEGGIARE DIETRO UN CAMPER FERMO AL LIMITE DEL MEDESIMO. QUANDO CI FERMIAMO LE HA GIA ' ALLUNGATO SE MANI SUL PACCO DI ENTRAMBI TEMPO 2 MINUTI E CI RITROVIAMO CON I CAZZI FUORI E CON LEI CHE CI SEGA MOLTO DOLCEMENTE, POI MI CHIEDE SE MI DISPIACE SE PRIMA SI DEDICA ALL'ALTRO , IN QUANTO E MOLTO BEN FORNITO E LEI NON VEDE L'ORA....NON FACCIO NEMMENO IN TEMPO A RISPONDERLE IN QUANTO MI DICE , TU IN TANTO COMINCIA A TOCCARMI DA DIETRO , NEL GIRO DI 10 MINUTI SIAMO PRATICAMENTE NUDI , ABBIAMO LASCIATO LA MACCHINA ACCESA E IL CALDO DEL CONDIZIONATORE E GRADEVOLE , ANCORA 5 MINUTI E IL MIO SOCIO FA UNA DI QUELLE SBORRATE NELLA SUA BOCCA CHE QUASI LA SOFFOCA LEI LO GUARDA LO RINGRAZIA E POI SI GIRA DA ME, IO HO L'UCCELLO IN FIAMMME E LEI LO CAPISCE MI SI SIEDE PRATICAMENTE SOPRA MA SENZA FARSELO MAI INFILARE, POI TUTTO AD UN TRATTO SI LASCIA SCIVOLARE SOTTO IL SEDILE MI PRENDE IL CAZZO IN BOCCA E CON UNA DECINA CI COLPI MI FA SBORRARE , COME PRIMA INGOIA TUTTO, MI GUARDA E RINGRAZIA , POI SI SIEDE ANCORA IN MEZZO A NOI E CI ORDINA " ORA A TURNO GIU A LECCARMELA VOGLIO VENIRVI IN FACCIA " COMINCIA LUI INTANTO IL MIO CAZZO RIPRENDE CONSISTENZA E DOPO UN PAIO DI MINUTI LEI LANCIA UN URLO E GLI VIENE I FACCIA, MI GUARDA E MI DICE ORA SCOPAMI , LA PRENDO CON DISCRETA FORZA E COMINCIO A POMPARLA POCHI MINUTI DI QUELLA FIGA STRETTA E SONO PRONTO A VENIRE FACCIO PER RITRARMI MA MI CINTURA E MI PREGA DI VENIRLE DENTRO............ E SIA ...................... CI RIVESTIAMO , CON QUALCHE ACROBAZIA CAMBIAMO I POSTI E ALLA GUIDA SI METTE LEI, CI PORTA ALL'ìINIZIO DEL PARCHEGGIO CI SALUTA CON UN BACIO SULLE BOCCHE E PRIMA DI RIPARTIRE CON UN SORRISO CI DICE " MI RACCOMANDO NON GRIDATE ARBITRO CORNUTO , E' IL MIO RAGAZZO , NON VORREI CHE SI INSOSPETTISSE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
OVVIAMENTE IL TUTTO SENZA MAI ESSERSI TOLTA GLI STIVALI DI PELLE.............
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15 years ago
LAUANG, 36/27
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L\'incontro, un sogno di tanto tempo fa
finalmente!
la mia (speravo) futura amante aveva accettato di vederci in un posto “appartato” da soli.
finora si era lasciata corteggiare, ma malgrado l'evidente complicità e affinità tra noi non aveva voluto concedermi troppa intimità, e dato che eravamo entrambi conosciuti nel nostro ambiente e già accoppiati avevo capito e condiviso le sue remore.
Il suo ultimo messaggio, affettuoso e deciso, mi aveva gettato però in un abisso di emozioni, vorticavo immerso nell”aspettativa, pregustavo già i momenti che avremo passato insieme... nel suo messaggio mi diceva che avrei potuto scegliere io il posto dove incontrarci, ma decisi di lasciare a lei la scelta e grande fu la mia gioia quando mi confermò che ci saremmo incontrati allora in un bell’hotel in centro città.
Mi diede un appuntamento, giorno, ora, dicendomi che mi avrebbe mandato un sms mezz’ora prima per stabilire dove trovarci.
Passai le ultime ore in uno stato di profonda agitazione, scegliendo l”abbigliamento con cura, mi facevo ridere da solo, sembravo una donna al suo primo appuntamento ma volevo essere elegante e al massimo per lei.
Arrivai nei pressi dell’hotel con ampio anticipo, ero agitato e andai in un bar a farmi una camomilla per calmarmi. Prima dell’ora stabilita arrivò il suo messaggio, rischiai di rovesciarmi addosso la camomilla per beccare il cellulare e leggerlo, c’era solo un numero di stanza, lei era già in hotel!
Accidenti, ora avrei dovuto arrivarci da solo, bypassando il consierge, per fortuna era un grande albergo e attraversai la hall dirigendomi agli ascensori senza che nessuno mi chiedesse niente, fiuuu.... stanza 232, secondo piano, eccoci..., riassettata finale alla cravatta e al vestito, pacchetto con il regalino che avevo scelto in mano, busso.
Mi immagino la scena, lei dice avanti, entro e la trovo nel letto che mi aspetta, tutta perfetta e con un bel negligè, mmmmm che bello......
”aspetta un attimo prima di entrare” sento la sua voce, lei apre la porta, io aspetto pochi secondi ed entro.
La stanza è in penombra, ben arredata sembra, guardo verso il letto nella poca luce e realizzo che lei non è li, guardo meglio e vedo la sua sagoma, seduta su una poltrona al buio, la poca luce viene da una lampada da terra al centro della stanza. Non vedo il suo viso, mi sembra vestita elegantemente, faccio per andare verso di lei ma la sua voce mi blocca autoritaria: “NO, fermati li al centro della stanza”.
Mi blocco, ho un groppo in gola e non riesco neanche a parlare, lei mi guarda, è tranquilla e seria, vedo che prende qualcosa e me lo lancia, sembra un pezzo di tessuto, un fazzoletto... “non vorrei tu avessi equivocato, il fatto che ti abbia fatto arrivare qui non significa che abbia deciso nulla a tuo riguardo, per intanto voglio esaminarti meglio, mettiti la benda sugli occhi e stai li in piedi” me lo dice con tono tranquillo, e io capisco che nulla sarà scontato e che la strada è tutta in salita.
Prendo la benda e faccio come mi dice, e non appena mi sono bendato sento scendere in me una strana tranquillità, in fondo è meglio così, ora mi sento libero, non deciderò io e posso quindi rilassarmi, sarà quello che lei vorrà... Sento che lei si alza e mi viene vicino, avverto ora il suo profumo, lieve ma presente, alzo la testa e cerco di sembrare sereno, sento che lei mi guarda, si avvicina e si allontana, improvvisamente e molto ma molto inaspettatamente mi arriva un ceffone in faccia, come un flash che illumina la scena, e lei subito mi dice “questo perchè avevi delle idee in testa, ti sei fatto delle aspettative senza permesso, non hai capito che sono io che decido, o sbaglio?” Inizio a balbettare qualcosa e subito me ne arriva un altro, più violento, “zitto!!! non devi parlare se non te lo dico io,capito? rispondi si o no” “si, ho capito”.
Sciaff, un altro violento ceffone! “si ho capito cosa? ….ci penso tre secondi poi realizzo: “ si , ho capito mia signora.”
”bene, ora vediamo com’è la merce che dovrei comprare, spogliati, lentamente, lasciando cadere i vestiti, togliti tutto e stai in piedi fermo e zitto, decidi subito se farlo o no, se non lo fai puoi toglierti la benda e andartene immediatamente, capito?” valuto la cosa per c.a 2 secondi, velocemente perchè ho capito che non sopporterebbe ritardi nella risposta, ma in fondo la mia risposta ce l’ha già, e dopo un “si mia signora” inizio a spogliarmi, lasciando cadere il tutto.
La cosa peggiore sarà togliermi le scarpe bendato e in piedi, sembrerò ridicolo e lo so, un uomo che si spoglia sembra sempre ridicolo.
Mentre mi spoglio sento che lei si allontana, sento dei rumori ma non capisco bene cosa succede.... Ecco, sono finalmente nudo, non fa freddo e mi sento tranquillo, anche se in uno stato di febbrile attesa, sono eccitato ma non in erezione, spero lei non pensi che non mi eccita ma la situazione non è esattamente di agio... sento che viene di nuovo verso di me,”non muoverti ora” mi dice, sento che si avvicina, mi gira attorno, prende un mio polso, sento una presenza...si, mi sta allacciando un bracciale, credo di cuoio, lo blocca e fa la stessa cosa con l”altro polso, ora sento che apre qualcosa di metallo e mi tira i polsi dietro la schiena, me li blocca insieme, li tira verso l”alto, sento una corda o una correggia che passa sulla schiena, sul collo, la fa girare, la tira ed ecco che sono bloccato, con i polsi dietro la schiena tirati verso l”alto.
L”operazione è durata forse tre minuti, lei non ha detto niente, sentivo il suo profumo e mi sfiorava la pelle mentre mi legava, sono stati tre minuti bellissimi, mentre realizzavo cosa stava facendo cominciavo a sentirmi bene, stranamente in pace.
“Bene, ora che sei a tuo agio possiamo vedere se mi interessi o no” mi dice la mia signora, allontanandosi un po da me. Sento che mi gira intorno, sento che guarda bene tutto il mio corpo, poi inizia a toccare, qualche muscolo, qualche neo, si sofferma su una piccola cicatrice antiestetica che ho da anni su una gamba, “questa se ti prendo la togliamo” dice, poi sento le sue mani più pesantemente su di me, mi sfiorano il cazzo e i testicoli e subito sento l”erezione che cresce, lei mi gira intorno e comincia a palparmi il sedere, come fosse roba sua....mi dà un paio di sculacciate violente, mi gira intorno, ecco un altro ceffone!
“Apri la bocca” dice, e improvvisamente mi mette due dita in bocca, poi tutta la mano, sento che esplora la mia bocca, poi ritira la mano, lascia un dito, “leccalo”, lentamente lo gira, lo tira fuori e lo riinfila , poi lo toglie e sento le sue labbra che sfiorano le mie... si allontana di nuovo, sento che prende qualcos’altro, sento frusciare di gomma o plastica, poi la sento tornare verso di me…
“allarga bene le gambe” mi dice. Obbedisco pensando a cosa sta per probabilmente per fare, ecco, ora mi è di fronte, a pochi cm da me, sento che mi guarda in viso mentre mi sussurra “ora non ti muovere angelo mio, capito?, fermo e zitto”
Ho il cuore che batte a mille, sento ora profondo il suo odore e il suo profumo, vorrei allungare le labbra e baciarla, ma sono in suo potere, sento le sue mani stranamente viscide sul mio culo, ho capito ora, ha indossato dei guanti di gomma lubrificati, sento che mi allarga le chiappe e improvvisamente entra con un dito nel mio ano, spinge e risale, poi ne mette un altro, ecco, ora ha due dita dentro di me, sento che lo esplora, è schiacciata contro di me, mi alita addosso ed ora è eccitata, anch’io mi sto eccitando e il mio cazzo preme ora contro la sua gonna... lei esplora il mio culo come se fosse la mia bocca, me lo allarga ancora di più, sento la sua eccitazione ed il suo piacere mentre lo fa e la cosa stimola la mia eccitazione, mi sento già profondamente suo.
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15 years ago
admin, 75
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...una sera al bar...
Quella sera ero annoiata a morte…ma anche molto eccitata erapassato molto tempo dall’ultima volta che ero stata con un’uomo… e non avendonulla da fare mi decisi ad uscire….girai un po’ in macchina non avendo una metaben precisa…quando trovai un localino molto carino e decisi di parcheggiare lamia macchina ed entrare.Mi sedetti al bancone ed ordinai da bere,il ragazzo che miservì era molto carino…intanto mi guardai intorno e quella sera il locale eradavvero strapieno.Il ragazzo dietro il bancone cominciò ad attaccare bottonecon me,ci presentammo lui si chiamava Dany,parlammo del più e del meno per unpo’…avevo la sensazione di interessargli e a dire la verità lui interessava ame….carino,occhi stupendi fisico palestrato ma il giusto non in modo esagerato…Mi disse che quella sera avrebbe dovuto chiudere lui illocale..e non ne era entusiasta….era l’ultimo ad andarsene e io ci lessi moltodi più nel suo sguardo…e arrossii.Gli dissiâ€mi spiace sai dev’essere una noia….come la mia dirimanere la serata a casa da solaâ€e Dany in in tutta tranquillità mi buttòlì…â€beh potresti restare a farmi compagnia,visto che non hai nulla dafareâ€â€¦.quello che mi lasciò intendere non mi diede dubbi e decisi di coglierel’occasione anche se era la prima volta che mi capitava un’esperienza delgenere,pensai tra me e me perché no…così gli risposi…â€ma se ti fa piacererimango volentieri..â€mi strizzò l’occhio e riprendemmo i nostri discorsibuttati sul generale…ma più passava il tempo più la mia volta aumentava maanche la paura cresceva..quella di non sapere come sarebbe andata a finire e senon mi fossi bloccata sul più bello…fattore scatenante aimè la mia timidezza…Era quasi l’ora di chiusura e il locale eccetto me e luiospitava solo un paio di coppie…mi disse di uscire con loro per non darenell’occhio e che mi avrebbe riaperto appena si fossero allontanati…e cosìfeci..Fuori faceva un freddo cane …ma come sempre io nonrinunciavo ad uscire con una delle mie minigonne e con i tacchi a spillo…stavoper scappare e dire…ma che diavolo stò facendo quando Dany aprì la porta e mitirò dentro…non me lo aspettavo essendo assorta nei miei pensieri quinditrasalii…Mi sedetti nuovamente al bancone mentre lui chiudeva leserrande…mi sentivo come un topo in gabbia…ma comunque bagnata perl’eccitazione…attesi che finisse di pulire…anche se spesso mi passava vicino emi sfiorava..â€sei davvero bella “mi disse ed io come sempre arrossii..â€e ho unagran voglia di scoparti,la stessa che percepisco da te visto che hai deciso direstareâ€â€¦io ero nel più totale imbarazzo e non sapevo come uscirne…cosa dire…enon ne ebbi il tempo…mi si mise dietro e mi legò le mani dietro la schiena e mibendò..mi prese in braccio,sentii che saliva dei gradini ma non capivo dovestava per portarmi e mi prese una grande paura ma anche una grande curiosità …lapercepì “non preoccuparti non voglio farti del male io abito al piano superioree voglio solo farti godere e tu farai godere meâ€Mi appoggiò su una superficie morbida..pensai subito alletto…feci per protestare perché anche se la cosa mi eccitava parecchio e nonvolevo darlo a vedere…mi preoccupava essere nelle sue mani senza l’ausiliodella mia vista…ma non potei come aprii la bocca per parlare lui mi ci infilòil suo cazzo già duro e mi tenne per la testa…cercai al momento di liberarmi…mala cosa cominciò a piacermi e lui se ne accorse…Con una mano mi teneva la testa mentre con l’altra cominciòa slacciarmi la camicetta…indossavo un bel reggiseno di pizzo nero che quasi mistrappò…i miei capezzoli era duri come marmo …â€sei una troia guarda come seieccitata†e mi allungò una mano in mezzo alle cosce dove la mia fica era già unlago….â€sì sì hai proprio voglia di essere scopata e lo sarai…si allontanò….misentii succhiare i capezzoli pensai di esplodere per quanto mi piaceva poi mitolse i vestiti..sapevo di essere nuda ma per quello non provai nessunimbarazzo…decise di slegarmi i polsi con mia grande sorpresa..ma non disbendarmi…â€ora toccatiâ€â€¦io che non lo avevo mai fatto in presenza di un uomo mivergognai e fu in quel momento che mi arrivò uno schiaffo sul culo…eroimpreparata e mi allarmai…â€troia ho detto di toccartiâ€â€¦lo feci più per pauradelle conseguenze di un mio rifiuto che per l’imbarazzo in sé…dopo un po’ ditempo che non sapevo determinare…mi tolse la mano e cominciò a leccarmi la ficaabbondantemente bagnataâ€senti che lago che hai qui sotto..sei davvero una granputtanaâ€â€¦da un lato la cosa mi eccitava dall’altro essere apostrofata così miumiliava…non potevo far altro che godere perché era davvero bravo e perché neavevo una voglia immensa…quindi bastò poco per farmi venire….â€troia io non tiho detto di venire…â€Mi sentii ancora più umiliata non sapevo cosa risponderequindi tacqui…â€ora ho una gran voglia di scoparti e sfondarti “..fu allora chemi penetrò…il suo cazzo era molto grosso e mi fece un gran male…ma bastaronopochi minuti per abituarmi e cominciare a godere di nuovo…mi fece girare ebloccandomi i fianchi mi penetrò nuovamente…ma infilò anche due dita nel mioculetto…..faceva un gran male io non avevo mai avuto rapporti anali e nessunomi ci aveva mai infilato nulla…anche se lo avevo sempre desiderato e maiconfessato…â€ma che buchino stretto…vediamo di allargarlo un po’â€â€¦non poteiobiettare perché già mi aveva penetrato con un po’ di difficoltà e per me fumolto doloroso volevo che smettesse…â€smetti per favore mi fai maleâ€â€¦.quasi trale lacrime…â€tu sei la mia troia ora e ti farai inculare per beneâ€â€¦e come nonpensavo succedesse cominciai a godere sotto i suoi colpi..e venire…“puttana ora dovrai bereâ€io lì per lì non capii finchè nonme lo infilò nuovamente in bocca…sentivo i miei sapori…non potevo liberarmipensavo di soffocare..ma dopo solo pochi colpi venì e fui costretta ad ingoiarerespingendo l’urto del vomito a grande fatica…solo allora mi sbendò e fece unacosa inaspettata ma gradita mi baciò in modo dolce…â€vieni andiamo a fare unabella doccia rilassante…â€facemmo la doccia…io lavai lui lui lavò me e latensione che mi aveva tenuto in pugno fino a poco prima svanì…â€sai vorreiincontrarti ancora…e soddisfare qualsiasi tua richiesta….â€io timidamenterisposi…â€mi vergogno a chiedere…insommaâ€â€¦mi zittì con un bacio,â€non devi…domanisera chiudo ancora io vieni e mi raccomando sii pronta a chiedere qualunquecosa…come io farò con teâ€.Mi rivestii…mi accompagnò alla macchina e mi diede l’ultimobacioâ€a domani…alloraâ€..“a domani†risposi io con un sorriso…speravo in quel momento che il domani arrivasse presto…edero già eccitata pensando a cos’altro avesse in mente per me… LAURA
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15 years ago
IncantoLunare, 33/28
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La mia prima volta in tre...
Ciao a tutti, sono Sara, felicemente in coppia con un porco che nel sesso è inesauribile e ha voglia di fare tutto e se possibile anche di più; è talmente maniaco del sesso che, una volta esaurito tutto quello che poteva fare da solo sul mio corpo, ha cominciato a guardare siti porno e a leggere giornaletti specializzati per trovare alternative e, alla fine, è arrivato alla conclusione che mi dovevo fare scopare anche da un altro mentre mi scopava lui.
Ora, devo dire che io non sono certo una santa, ma le mie tradizioni religiose mi hanno sempre fatto fare l’amore tre le mie quattro mura e questo pensiero mi ha sempre bloccato.
Lui mi ha fatto il lavaggio del cervello ed è riuscito a convincermi che, in tre, faremo sesso, non l’amore.
Io non credo che le due cose si possano scindere, ma lo amo troppo e alla fine ho deciso di accettare, l’unica condizione che ho posto è che, se non mi piace, posso rifiutarmi.
Così, eccomi qui, in questa camera d’albergo, con il mio lui e la sua la lingua tra le mie cosce e io che tremo, aspettando di vedere aprire la porta del bagno dove un ragazzo sconosciuto, di circa 30 anni, è andato a sistemarsi.
Per farmi la festa.
Cerco di concentrarmi su quello che mi sta facendo Nino (il mio lui), ma non riesco a distogliere lo sguardo da quella porta; quando lo vedo uscire con il suo cazzo già duro, faccio le debite analogie, subito noto che il giovane ha un uccello più grosso, direi forse più tozzo, come lunghezza sono simili e, quindi, dovrò subire l’attacco di due cazzi sui 20 centimetri.
Non riesco a distogliere lo sguardo da quel fisico, analizzo le sue curve e i suoi muscoli, devo dire che Nino ha scelto un bel maschio per la mia prima esperienza a tre: questo, psicologicamente, mi tranquillizza, mentre il pensiero di essere scopata e sodomizzata nello stesso tempo mi da i brividi.
La lingua di Nino comincia a fare i suoi effetti, sento il piacere crescere mentre il ragazzo si avvicina, mi fa alzare la testa e, subito dopo, mi fa sentire l’odore del suo uccello.
La mia bocca si allarga per accoglierlo ed io comincio il mio primo pompino extraconiugale autorizzato
Sento le sue vene pulsare sotto le carezze della mia lingua, lui mi tasta le tette e ci mette un bell’impegno; vedo le sue anche spingere il suo membro nella mia bocca come se fosse una figa, entra sino a farmi mancare il respiro, io cerco di seguire i suoi ritmi, ma mi trovo in difficoltà: si spinge troppo dentro la bocca, vorrei dirglielo, ma proprio in quel momento il suo sperma caldo si sparge dentro di me; con la mano mi tiene la nuca e mi fa capire che gli piace se lo bevo, io non sono molto d’accordo, ma non riesco a respirare e allora lo succhio e lo bevo, aspetto che si afflosci per dirgli che deve darsi una calmata se vuole continuare a scopare con me invece, con mia sorpresa, lui tira fuori il cazzo ancora duro e teso, dice a mio marito di spostarsi e poi, prendendomi le gambe, se le mette sulla schiena e me lo mette dentro.
Porco giuda che botta, mi è entrato sino in fondo facendo sbattere le palle contro il mio inguine e mi ha lasciata senza fiato, solo adesso comincio a riprendermi, lo guardo mentre mi scopa guardandomi negli occhi e capisco che gli piaccio; vedo la sua passione proprio mentre mio marito si mette tra me e lui e, prendendo il posto dello sconosciuto, me lo mette tra le labbra.
Sono tutta concentrata sulle sensazioni che provo con quello stallone di prima scelta, tutti i miei muscoli vaginali sono sotto pressione, nel breve tempo di un minuto urlo il mio piacere sul cazzo di Nino; mi sento tutta sconquassata, ma devo dire che quello ci sa fare o, perlomeno, si fa sentire bene, mi sta aprendo come una cozza e dopo molto tempo sento un certo bruciore alle pareti vaginali; non ho il coraggio di pensare a cosa mi farà quando vorrà mettermelo nel culo.
Io con Nino lo faccio molte volte, ma sempre con cautela; intanto, sento la sborra di mio marito mischiarsi a quella di prima e anche questa volta devo ingoiare tutto, conoscendo i gusti di Nino.
Sento le carezze sul mio corpo mentre lo stallone continua a pomparmi senza ritegno, mi sento godere ancora di più quando un dito entra nel mio culetto e, quando vengo messa in modo che tutti e due possano penetrarmi, capisco che sta arrivando il momento cruciale di quella prima sera.
Nino è stranamente più resistente del solito, evidentemente è entrato bene nella parte e gli piace vedere che vengo scopata da un altro con quella foga; infatti, ci mette pochissimo a tornare duro, comincia a baciarmi il sedere e poi il buchino e lì usa anche la lingua.
Immagino che effetto debba fargli stare così vicino ad un altro cazzo, lui che ha sempre detto che gli fanno schifo gli uomini.
“Ti scoccia se quando è pronta, glielo metto nel culo io?”
Queste parole rivolte a mio marito da parte del ragazzo mi fanno un poco incazzare, trattano il mio corpo come se io non ci fossi, se non fosse per come mi sta facendo godere questo bastardo di sconosciuto sicuramente mi ribellerei, ma tutti i miei sani ragionamenti si perdono sotto quelle sensazioni e così, quando con un cenno d’intesa, Nino decide di donare il mio culo all’estraneo io, remissiva, mi preparo a sentire la sua carne dura farsi strada in me.
Il ragazzo fa stendere Nino sul letto, poi mi esce dalla figa e, alzandomi come un fuscello, mi fa fare la smorza candela su mio marito, sadicamente, mi spinge dalle spalle per farmelo entrare tutto.
Il cazzo di Nino trova strada facile, la mia figa ha subito delle botte intense da parte di quel bastardo per un quarto d’ora ed è bella larga; quello che mi preoccupa è il mio culetto, che è ancora bello stretto.
Dopo avermi spinto e tenuta dalle spalle, lui mi fa piegare verso mio marito e mi fa mettere ben prona, la mia bocca arriva all’altezza della bocca di Nino e in quella posizione il mio sedere si alza inevitabilmente: sento le mani del ragazzo allargarmi le natiche, capisco cosa vede e rabbrividisco aspettando; mio marito mi bacia e con le mani scende a sua volta sul mio culo e accarezza la mia pelle, in quel momento sento la pressione della cappella sul mio forellino e subito dopo sento una fitta intensa che mi fa capire che è iniziata la sodomia.
Mi dimentico completamente del cazzo che ho in figa e mi concentro solo su quello che mi sta entrando dietro, cerco di rilassare i muscoli per facilitare l’entrata, ma il mio culo, che di solito è già stretto di suo, con il cazzo davanti è ancora più stretto e questo fa si che la penetrazione anale sia più difficile e per me più dolorosa, vorrei scappare, ma ormai sono stretta tra i loro corpi e le loro mani mi abbracciano forte tenendomi ferma; l’unica cosa che si muove sono i due cazzi.
Dietro mi sento lacerare: come prevedevo il ragazzo ama essere violento, gli piace sentirsi dominatore e non lo manda certo a dire.
Entra deciso, quando vede che fa fatica a sodomizzarmi afferra forte i fianchi e poi, con un colpo secco, mi fa urlare, sento lo sbattere delle palle e capisco che più di quello non può entrare e allora cerco di muovermi per soffrire meno; poi piano, il dolore si attenua, sento i gemiti di piacere dei miei uomini e i miei sospiri che crescono, un caos di parole erotiche e volgari aumenta l’atmosfera erotica e per la prima volta ho un orgasmo da doppia penetrazione.
Non so di chi sia il merito, so che è talmente forte che per 10 secondi mi sembra di svenire, le mie urla di piacere scuotono anche loro e presto sento il caldo fiotto del loro sperma scaldarmi davanti e dietro.
Sono completamente sfinita da quella prima volta e i due corpi che mi fanno da coperta lo sono altrettanto.
In quel letto enorme, in quell’albergo sconosciuto, ho provato per la prima volta quest’esperienza e sicuramente le sensazioni che ho ricevuto sono altamente positive; se, come penso, anche Nino è rimasto soddisfatto potremo rifarlo, magari questa volta il ragazzo lo cerco io e prima m’informerò se è capace di fare sesso senza violenza e poi, perché no, potremmo fare partecipare anche un’altra donna o, addirittura, essere io con tre uomini…
Mentre la mia fantasia vola e i miei buchi tornano pian piano normali, mi addormento fantasticando.
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15 years ago
admin, 75
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Mio congnato sottomette mia moglie (2)
Una sera arrivai a casa, ero particolarmente eccitato anche perché, ero andato al lavoro con i collant, così come mi aveva chiesto mia moglie. Lucia era sul divano che guardava la tv, mi tolsi le scarpe ed andai a stendermi a fianco a lei, anzi sopra di lei strusciandomi lentamente. Iniziai a palpargli le tette ed a baciarla, mentre con la gamba provavo ad insinuarmi tra le sue.
Lucia era particolarmente fredda e prima che potessi domandargli se qualcosa non andasse, mi disse: “Devo dirti una cosa”.
Io risposi: “Dimmi Amore, c’è qualcosa che non va ?”.
Lucia continuò: “Spero di no”.
Io: “Dai allora dimmi, vai avanti”.
Lucia inizio a raccontarmi: “Questo pomeriggio verso le tre, è venuto a trovarmi Luca (mio cognato, marito di Silvia sorella di mia moglie), si è fatto fare un caffè ed ha iniziato a dirmi: che l’altra sera è stato bellissimo, che dobbiamo rifarlo al più presto, che è sempre eccitato, che ripensando all’altra sera non riesce a lavorare bene e via dicendo. Io gli ho risposto che è piaciuto anche a noi e che probabilmente l’avremmo rifatto, ma che ne avrei parlato con te. Lui continuò dicendo che gli era rimasto impresso il fatto, che spesso io indossassi lo strap-on e che ti scopassi e che voleva vedermi a tutti i costi con il cazzo. Io gli ho risposto che la prossima volta l’avrebbe visto, ma lui insisteva: dai fammi vedere come ti vesti, dai fammelo vedere, ecc, finché gli ho detto va bene. Sono andata in camera e lui mi ha seguito, ho preso la cintura dal cassetto e gli ho detto: eccolo qua, ma lui insisteva: voglio vedertelo addosso, dai spogliati e mettitelo su. Ero un po’ imbarazzata, ma dopo l’altra sera avevamo acquisito parecchia confidenza ed anzi, ero un po’ eccitata, perciò mi sono spogliata completamente e mi sono messa la guepiere nera trasparente con le calze nere con la riga. Lui intanto guardava con gli occhi strabuzzati e si era tolto i pantaloni.”
Io intanto iniziavo ad eccitarmi e gli dissi: “Sei proprio una bella troia”.
Lucia rispose: “Mi sa che hai proprio ragione, ma anche tu non scherzi, ti sei eccitato ad ascoltare che ti metto le corna, togliti i pantaloni”.
Mi tolsi i pantaloni, Lucia mi disse vieni qua che ti apro le calze e mi fece un piccolo buco in prossimità del cazzo, poi mi sfilò le calze fin sotto il culo e mi disse: “Adesso se vuoi che vada avanti devi metterti questo nel culo” e mi porse un cuneo di discrete dimensioni. Io risposi: “Prima passami un po’ d’olio” e con le dita mi lubrificai per bene il culo cercando di dilatarmi e rilassarmi per favorire l’ingresso del plug. Presi il cuneo e lentamente mi penetrai, fino a farlo entrare completamente, poi gli dissi: “Ecco l’ho tutto dentro, sei contenta ?”. Lucia annuì e mi risollevo i collant, estrasse il cazzo dal buco e mi disse: “Ecco bravo, stai facendo proprio quello che voleva Luca, adesso mettiti a fianco a me a pecora, che ti mungo”. Feci come mi aveva chiesto e gli chiesi: “Come voleva Luca ? Che ti mungo ?”. Lei rispose: “Sì, adesso vado avanti con quanto è successo oggi pomeriggio, ma Luca, mentre mi scopava, mi ha chiesto di ordinarti proprio questo: di farti inculare con i cunei e di masturbarti come si munge una mucca, facendoti bere il tuo sperma e questo, tutti i giorni”. Io risposi: “E allora mungimi” e lei riprese il racconto, strizzandomi il cazzo come fosse una mammella di vacca.
Lucia continuò dicendo: “Una volta allacciate le calze, gli chiesi di leccarmela per favorire l’ingresso del dildo interno e, devo dire, fece un bel lavoro, perché entrò senza alcuna difficoltà. Allora gli chiesi: era così che volevi vedermi ? Ti piace anche a te il cazzo ? Ma siete tutti mezzi froci ? Vuoi prenderlo in bocca ? E Luca rispose: No, voglio che ti masturbi davanti a me. Allora iniziai con la mano a segarmi lentamente il cazzo esterno, spingendo in profondità quello interno, poi si tolse gli slip e mi disse di inginocchiarmi e mentre mi masturbavo come un uomo, di spompinarlo, e così feci”.
Continuando a mungermi mi chiese: “Vuoi che continui ?”
Io risposi: “E’ chiaro, dai continua”.
Lucia disse: “Se vuoi che continui, devi promettermi che, finché mia sorella non sarà in grado di soddisfare Luca, ci penseremmo noi due, senza alcuna gelosia e facendo ciò che più lo soddisfa”.
Io risposi: “Mi sembra che ci stiamo già dando da fare, ma comunque va bene, te lo prometto”.
Lucia prosegui il racconto dicendo: “Luca mi scopava in bocca, tenendomi con tutte e due le mani la testa, quasi non riuscivo a respirare, me lo spingeva fino in gola, mi incitava dicendo: succhia troia, succhia troia, voglio che questa sera, mentre gli racconti a tuo marito, come ti ho chiavata in bocca, gli fai mettere un cuneo in culo e lo mungi come una vacca, voglio che tuo marito capisca chi è il tuo uomo e che lui è solo la mia checca. Non riuscivo a divincolarmi, con una mano mi segavo e con l’altra cercavo di allontanarlo un po’ da me, quel tanto per respirare, ma senza esito, speravo solo venisse presto e poco dopo sentivo i suoi fiotti in fondo alla gola, il suo cazzone gonfio che rantolava e lui che diceva: bevi, bevi tutto, non sprecarne neanche una goccia. Ingoiai tutto senza fiatare, volevo solo che mi lasciasse la testa per poter respirare”.
Dissi a Lucia: “Dai, basta mungermi, mentre continui voglio scoparti”.
Lei rispose: “No, oggi proprio no, ho la figa gonfia e il culo che mi brucia ancora, sono proprio a pezzi”.
Io continuai: “Ma cosa ti ha fatto ?”
Lucia: “Dopo avermi scopato in bocca non era sazio, lasciandomi sempre con la cintura strap-on addosso, mi ha fatto mettere a pecora, ha preso la vasellina dal cassetto e dopo avermi aperto il culo con le dita mi ha penetrata col suo bastone che era più duro e turgido di prima. Si è raccomandato di raccontarti tutti i particolari e di ricordarti che il mio culo è solo suo ed il tuo è di ogni troione che decide lui e che, la prossima volta Silvia ti inculerà come un puttanone. Intanto che mi inculava restava fermo, cercando solamente di spingermelo più in profondità che poteva e mi diceva, dai muovi il culo, datti da fare, così dirò a tuo marito che sei stata proprio brava. Io facevo quello che potevo, mi faceva male, volevo che venisse al più presto possibile e allora spingevo, ma lui non veniva. E’ durato un’eternità, non ce la facevo più a spingere e mi sono sdraiata, ma lui insisteva: è no troia, adesso spingi e ti lasci rompere il culo, ti riposerai questa sera con tuo marito”.
Io, sempre più eccitato gli ho chiesto: “E tu, che hai fatto ?”
Lucia continuando il racconto, rispose: “Con le lacrime agli occhi, ho ripreso a spingere, sentivo il culo bruciarmi intensamente, ho usato ogni mia forza per far venire quel bastardo, fino a che non ho sentito il suo cazzo gonfiarsi nelle viscere e riempirmi di sperma. Finalmente era venuto, mi ha tolto il cazzo dal culo e mi detto di asciugarmi le lacrime, di togliermi la cintura ma di non pulirmi lo sperma, che sentivo uscire dal buco ancora dilatato, perché ci avresti pensato tu questa sera con la lingua. Ha continuato dicendomi di restare vestita da troia e di mostrargli i nostri giocattoli. Ho aperto l’armadio e gli ho fatto vedere quello che abbiamo, ha preso “il nero” e mi ha detto di mettermelo in fica e di accenderlo. Ho cercato di dirgli che ero cotta, ma non voleva sentirne parlare, mi sono messa dentro la punta, ma lui insisteva dicendo che, o me lo infilavo io come si deve, o ci pensava lui e allora lentamente l’ho inserito tutto e l’ho acceso. Gli ho chiesto perché voleva rompermi tutta, perché volesse torturarmi, mi ha risposto che voleva che imparassi ad ubbidirgli, che capissi chi comandava, di chi ero e voleva che lo capissi anche tu”.
Per circa venti minuti mi ha obbligato a masturbarmi col cazzone nero ed a leccargli il cazzo mezzo duro, poi ha detto che doveva andare e si è raccomandato di raccontarti tutto l’accaduto questa sera e di non lasciarmi scopare da te, fin quando lui non cambia idea, di mungerti e scoparti in culo tutti i giorni, abituandoti a fare la puttana”.
Io dissi: “E’ proprio un bastardo, ma adesso non resisto più, fammi venire”.
Lucia rispose: “Sì, però mi vieni in mano e poi lo lecchi”.
Così feci.
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15 years ago
collantsex, 35
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Una volta un assassino(a)
Il regno di oz è un posto interessante per viverci.
Pieno di Nobili e di Furfanti di ogni genere è crocevia del mondo, orde di forestieri lo visitano, la piazza centrale è senzaltro un punto di osservazione privilegiato sui mali del mondo e sulle attitudini di chi lo popola.
Viveva vicino al centro città Aurora, donna bella e savia di antica stirpe decaduta, proprietaria di un negozio specializzato in sogni in bottiglia, affacciato sulla splendida piazza medievale in centro città.
Esistenza serena la sua, circondata dalla vita del regno amava osservare e commentare i forestieri che vedeva passare e gli abitanti del regno che frequentavano il bar centrale.
Vi erano molti personaggi particolari, e guardarli e chiaccherare con loro era per Aurora un divertimento vero e stimolante, a lei piaceva l'umanità, conosceva il bene e il male e provava un istintiva simpatia per i doloranti e le anime pie. Era a volte un filino indisponente con alcuni forestieri, provocatrice e cinica, ma si trattava solo di mero esercizio intellettuale.
Era anche attratta da un certo tipo di furfanti, e il regno ne abbondava, spesso mascherati ed in incognito.
Uno di questi, un certo Filippo, era per lei fonte di grande emozione: si trattava di un noto assassino, un uomo magnetico e pericoloso che tutti i giorni andava al bar Centrale, si sedeva ad un tavolino in un angolo, tirava fuori un coltellaccio e lo posava sul tavolino, poi prendeva un taccuino su cui cominciava a scrivere fitto fitto, (tutti sapevano che si dilettava a scrivere poesie) mentre centellinava dell'ottimo barbaresco.
Spesso dopo aver scritto posava la penna, chiudeva gli occhi e sembrava appisolarsi per un 10 minuti, la testa reclinata sullo schienale e lo sguardo perso in lontananza.
chi lo conosceva evitava naturalmente di importunarlo, e chi non lo conosceva scopriva velocemente quanto potesse essere pericoloso farlo, la mano dell'uomo correva rapidamente al coltello e bastava un suo sguardo per far capire al malcapitato a cosa poteva andare incontro.
Aurora era molto attratta dal lungo coltello che balenava al sole appoggiato vicino al braccio dell'uomo, e aveva preso l'abitudine di controllare e aspettare che l'uomo si appisolasse per sgusciare fuori dal negozio e sedersi per pochi minuti al tavolino vicino, accostando il piu possibile la sua sedia a quella dell'uomo.
Cercava di fare piano e con nonchalance, alzandosi ed allontanandosi se le sembrava che Filippo stesse svegliandosi.
Quando riusciva nel suo intento invece accostava piano piano la mano al lungo coltello dell'uomo e lentamente passava l'indice sul filo della lama.....un lungo brivido la prendeva allora, e un sensazione di vertigine le bloccava i sensi.
Duravavano attimi, poi si alzava e si allontanava rapidamente ma conservava quella vertigine per ore, ed ogni giorno diventava piu potente.
Un giorno, mentre la sua mano si avvicinava alla lama Filippo aprì di scatto gli occhi, la sua mano destra bloccò la mano protesa di Aurora mentre la sinistra rapida come un fulmine prese il coltello, e scattò verso il petto di Aurora, fermandosi a pochi centimetri dalla sua bianca pelle.
Il tempo si dilatò, per lo spazio di un attimo.
Gli occhi dell'uomo erano fissi in quelli di Aurora, occhi neri e ieratici, e lei vi lesse la morte, ma vi lesse anche altro.
Lentamente, guardandolo sempre negli occhi e non osando quasi respirare lei protese il petto, finchè il corsetto giunse a contatto con la lama, e chiuse gli occhi, aspettando.
Il tempo si fermò, per lo spazio di una vita.
Filippo allentò la presa sul polso di Aurora, che aprì gli occhi accorgendosi che l'uomo aveva chiuso i suoi.
Lui quasi esitante allungò la mano lentamente e raggiunse il piccolo fiore cremisi che Aurora aveva appuntato sul corsetto, lo prese e se lo portò alle labbra, lo baciò e lo mise nella tasca interna della sua giacca.
Poi riaprì gli occhi, le sorrise con un sorriso dolcissimo, e prendendole la mano la tirò verso di lui e la baciò, un bacio che rimise in marcia il tempo e creò un arcobaleno nel cuore di Aurora. Lui la prese tra le braccia, e la portò via con se.
da quel giorno furono inseparabili, giravano il mondo e dovunque andassero chi riconosceva Filippo spesso guardava lei con un misto di sorpresa e di pietà, stare con un assassino non è certo consigliabile a nessuno...
Il corpo di Aurora imparò a conoscere il lungo coltello e i mille modi in cui Filippo amava usarlo, nei loro giochi spesso la lama si fermava solo poco prima di ferire a fondo, ma Aurora non ebbe mai paura.
Tutte le sere infatti, quando Filippo dormiva, andava a controllare nella sua giacca, e il suo piccolo fiore era sempre li, e lei sapeva bene che finchè li fosse rimasto Filippo non avrebbe mai veramente affondato il coltello nel suo cuore.
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15 years ago
admin, 75
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Il nostro primo scambio (III)
Sdraiati esausti uno accanto all’altra si sentivano ancora
rumori inequivocabili dalla camera da letto: Luigi si stava ancora sbattendo
per bene mia moglie e la faceva godere da
troia, come lei merita. Giada ascoltava divertita e ancora eccitata, avevo i
suoi lunghi capelli sul volto e mi
passava la mano su corpo in una carezza molto dolce dopo l’irruenza della
nostra scopata. Già mentre l’avevo leccata e passato la mia lingua dalle belle
labbra carnose della sua figa alla rosetta invitante del suo culetto, avevo
pensato che alla fine avrei lasciato il mio sperma proprio lì, che al culmine
del godimento le avrei preso il culo. Ci eravamo lasciati andare a un
lunghissimo 69. Avevo il suo culo e la
sua figa sulla mia faccia e succhiandole
accuratamente le labbra e il clitoridino impertinente, penetrandole la fighetta
infradiciata con la lingua, non avevo trascurato affatto il buchetto del suo
culo. La mia lingua vi ritornava di tanto in tanto e le mie dita, prima una,
poi due e tre, lo avevano allargato quel tanto che bastava per fare strada alla
mia cappella bella turgida. Si girò dopo lungo godimento per farsi penetrare
nella figa cavalcandomi. Aveva cominciato con colpi lenti poi diventati sempre
più forti quando oltre al cazzo nella figa le mie dita le avevano riempito
tutto il buco del culo. L’avevo poi inculala prendendola da dietro e dopo una
infinità di colpi che l’avevano fatto ululare di dolore e piacere avevo fatto
esplodere una potente eiaculazione.
Fu quando non si avvertì più nessun rumore che ricominciò a
occuparsi del mio uccello ancora floscio. Passava un po’ con la lingua
dolcemente sulla sacca dei coglioni, poi succhiava un po’ con dolce avidità la
cappella, passava la lingua sui bordi del prepuzio fin su al canale dell’uretra
penetrandola con la punta della lingua come se fosse una fighetta. In breve il
mio uccello si era indurito di nuovo. “Ora andiamo, voglio vedere come lo metti
nel secondo canale di tua moglie†disse poi. Già sulla porta ci si presentò il
culo ben esposto di Vanna: piegata su Luigi si stava occupando del suo uccello con
grande fervore e piacere. Giada mi accompagnò vicino a lei e fu proprio lei che
prendendo in mano il mio cazzo lo indirizzò con decisione dentro il buchetto di Vanna.
Vanna ebbe un gemito di piacere e di dolore e cominciò a spompinare Luigi con ancora maggior foga. Anche Giada si
mise poi alla pecorina di fianco a Vanna che, con mio stupore e piacere, cercò e
trovò la sua lingua. Avevo a mia disposizione sia il culo rotondo, carnoso
e ben sodo di mia moglie, sia quello meno tondo ma meravigliosamente disegnato
di Giada. Ne approfittai con grande soddisfazione. E anche loro, mi parve
evidente ne trassero grande piacere. Pure Luigi non rimase a guardare e si è
preso a sua volta tutto ciò che mi sono preso io.
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15 years ago
Malte60,
44/43
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diario di un single
Rovinj 2009 - Hanno scritto di noi :
Avevano posteggiato la loro auto attaccata alla mia.Mi chiese gentilmente se riuscivo ad aprire il portellone le risposi di si. E fu li che cercai di inquadrarli.
Bisogna sapere che la zona dei parcheggi della spiaggia di Punta croce a Rovigno è un luogo buono sia per fare conoscenze che per capire la provenienza e lo stato sociale.Le informazioni ,anche le più banali,nel contesto della spiaggia,sono molto importanti per un singolo.
La prima impressione che ebbi era quella di una coppia sicuramente scambista.Avrebbero passato tutta la giornata in spiaggia,cercando qualche motivo di eccitazione,la sera a cena pesce,malvasia,un grappino e via al prive dell'Anaconda.
Insomma una coppia nella norma,lui faccia da bravo ragazzo,rassicurante,sicuramente ben visto sul lavoro, severo custode delle loro perversioni, e innamoratissimo.Lei un gran bel seno,occhietti vispi e figa piena,niente che mi lasciasse un segno particolare.Ma mi sbagliavo,capi di sbagliarmi nel momento in cui L.,la magica Cleopatra della spiaggia la conquistò con un bicchierino di mirtillo.Fu allora che la vidi sotto un altra luce.Il sottile gioco erotico tra le due donne si protrasse a lungo,si guardavano si toccavano,si cercavano ,si leccavano.
In quel momento vidi in lei quello per cui non la scorderò mai piu,quell'espressione angelica,quegli occhi brillanti,estasiati,vogliosi.
Quel seno prosperoso,giunonico,botticeliano.
Quella vagina viva carnosa, accogliente,goduriosa.
E questo era solo l 'assaggino. Il giorno dopo,in spiaggia sul materasso della magica Cleopatra si sono susseguiti parecchi giochi erotici, ma che purtroppo non mi hanno visto protagonista.
Prima è stata la volta di L. e Karin e i rispettivi uomini,ero li ma mi sono fatto da parte ,avevo il cazzo durissimo ma sono stato al mio posto,con L. non ho problemi, durante il mese mi ha fatto godere tantissimo,ma con Karin avevo capito che non c' era trippa per il gatto,a parte due o tre palpatine quasi innocenti.
Comunque dopo l'amplesso dei quattro, il bello è venuto dopo.
Le due donne, come la sera prima, hanno cominciato nel solito gioco, solo che stavolta hanno preso anche i giocattoli.
E cosi sotto un sole cocente L. si è scopata Karin,al solo ripensarci mi si ingrossa il cazzo........
Potevo sentire i suoi orgasmi,e ho invidiato quel maledetto pezzo di plastica e gomma duro e insensibile.Poi lei ha contraccambiato sbattendo per bene L. e godendo forse anche piu di lei.Ed era sempre quel volto, quell' epressione che mi faceva impazzire.
Ma non finisce qua,a loro si è aggiunta un altra giovane donna carina ,che fra l' altro l' ho scopata un anno fà . Ora il gioco a tre si faceva interessante per il piacere dei maschi presenti,ne ho visti almeno quattro venire copiosamente.
L. e Karin volevano far impazzire la ragazza e ci riuscirono, a suon di strap-on e palline cinesi che alternavano con maestria nella fica bagnata di lei. E cosi la giornata volse al termine.......lasciandomi eccitato piu che mai.
Il giorno dopo sulle note di una canzone di Madonna, L. mi coinvolse in un ballo ,nel chiosco adiacente la spiaggia,prese anche Karin nel mezzo;
le due donne mi ballavano vicino,le sfioravo,mi tirava,L. me lo prese in bocca immediatamente, ma quello che mi eccitava era la presenza di Karin. Karin che guardava da vicino la scena ,se mi avesse solo sfiorato il cazzo sarei venuto immediatamente,ma non lo fece.
Questo è il prezzo che devo pagare per la mia situazione di singolo. Ma non sono arrabbiato, le cose possono anche cambiare.
Poi è venuto il giorno che sono partiti.Prima li ho portati nella zona gay,a fare delle foto.Qui ho notato la loro forte complicità ,si comportavano in modo professionale,non erano le solite foto da turista. Lui, Marco,era il severo regista, lei la modella obbediente e anche li tanto per cambiare avevo l' uccello duro.Poi i soliti saluti baci e abbracci,e la stupida tristezza di non vederla più.Invece guardando,e riguardando sul web le sue foto,nelle fredde notti invernali..........ti sognerò e coglierò col pensiero. quel frutto negato ........
Confessioni Di Un Singolo di M. B.
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15 years ago
karin69,
44/44
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Non è mai troppo tardi
Lei, Giusy. bella mora 24 enne, con pelle e culo da brasiliana, occhi e capelli neri, tratti somatici orientali, non molto alta, ma ben proporzionata, arrivata vergine e senza nessuna esperienza al matrimonio, si era rivelata fin da subito una gran scopatrice, amante del cazzo, di interminabili pompini con ingoio, del sesso anale, e delle cavalcate ad oltranza!
Io a differenza di lei, 29 anni avevo avuto decine e decine di esperienze, anche con coppie, e avevo condiviso con tanti mariti, il piacere di far godere, e mettere la moglie al centro delle attenzioni di 2 uomini, favorito in ciò dalla bella presenza, dalla capacità di mettere a proprio agio la coppia...e non ultimo, un bell attrezzo di 22 cm. grosso in circonferenza e sempre duro!
Fin dai primi mesi dopo il matrimonio avevo cominciato a fantasticare sul sesso a tre, e nonostante al solo accenno di coinvolgere un altro si eccitasse come una troia, bagnandosi all inverosimile! e nel momento dell orgasmo gridasse:....siiii....siiii..lo voglio!!...siii un altro...cazzoooo....tutto finiva lì.
Il suo problema è sempre stata la timidezza, il concetto arcaico di matrimonio e fedeltà, quindi il conseguente rifiuto di accettare di fare sesso con un altro uomo, che non fosse il marito!
Così la nostra vita sessuale, intensa per qualità e quantità si è sempre svolta all interno della coppia! Le fantasie....restarono fantasie, anche sè diventarono sempre più esplicite, e la presenza virtuale di un terzo, di volta in volta: giovane, biondo, esile, moro, muscoloso, di colore con cazzo gigante che la prendeva da dietro mentre lei mi spompina, le procuravano orgasmi violenti e interminabili, e finirono per far parte integrante della nostra vita sessuale, regalandoci momenti di intenso piacere.
Lo facciamo da sempre 2-3 volte al giorno, tutti i giorni, ed io non vedo l ora di arrivare a casa per tuffarmi nei suoi intensi profumi, gustare leccando, la sua figa fragrante e vogliosa di essere penetrata.
Adesso io sono un 60 enne con un po di pancetta (non molta!) lei una giovanile, splendida 55 enne, che nonostante l età non ha perso la bellezza e la voglia!!
Però...non ha perso nemmeno la timidezza!!!
In tutti questi anni non ho mai abbandonato la speranza di vederla scopare con un altro uomo, e così qualche giorno fa, scorrendo gli annunci di singoli su desiderya, ho contattato un giovane ragazzo di colore (la sua passione virtuale) 22 anni superdotato 23 cm. e grosso in circonferenza.
Ci siamo incontrati in un bar, gli ho esposto dettagliatamente il mio piano e felice di essermi di aiuto ci siamo dati appuntamento telefonico, a qualche settimana dopo.
continua.....
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1
15 years ago
admin, 75
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Vacanza ai caraibi
Siamo appena tornati da una vacanza in una isola dei caraibi.
Durante le vacanze i rapporti intimi si moltiplicano, credo questo valga per tutti.
Dopo un po di giorni in cui si è dato fondo a tutto l'immaginabile (durante questa vacanza mi chiedeva spesso di essere penetrata analmente, ed io amo questo) le fantasie si fanno strada !
In quel hotel c'erano molte russe e vi dirò: molte di loro te lo facevano rizzare fuori maniera. A giudicare da là sembrerebbe che la Russia sia uno stato dove ci son solo figone ! In realta là forse c'erano i più ricchi. Con le mogli le più troie!! Alcune arrivavano a cena vestite che sembravano pornostar ! Non vi dico le reazioni di Luca !
C'erano anche molte americane, niente male (mica erano ciccione quelle che erano là ! ).
Prima di partire dall'Italia una sera a letto Amanda mi disse che gli sarebbe piaciuto farsi un nero locale, giovane, fisico asciutto, tutto muscoli. Gli risposi che lei avrebbe valutato sul posto ed in base alla situazione.
Ad Amanda quando aveva 28-30 anni piaceva trasgredire con i 50enni, ora che ne ha 39 preferisce i 25enni !
Durante la vacanza Luca commentava spesso con Amanda le ragazze presenti.
Premetto che Amanda a letto mi soddisfa oltremisura, in spiaggia era sempre sexy: in quel modo avevo meno tentazioni!! Un giorno finchè eravamo in spiaggia Amanda mi disse guarda guarda che bello scorpione !
C'era un ragazzo (forse russo) con uno scorpione tatuato sul basso ventre, appena sopra il costume.
Il ragazzo era la' con tre amici, su dei lettini a dieci metri da noi. Era veramente palestrato, quasi esagerato, dal busto in già molto asciutto!
Durante l'oretta che è stato sotto il nostro sguardo Amanda spesso, forse per stimolarmi ed ingelosirmi o forse perché attirata dal suo fisico, continuava a dirmi che è molto interessante il ragazzo e poi dovrebbe essere interessante sentirsi tutti quei muscoli addosso .
La sera a letto finché scopavamo me lo ha nominato ancora.
Due sere dopo abbiamo rivisto i tre che tentavano senza esito di agganciare una americana molto figa, lei sembrava essere in vacanza da sola. Vedendoli mi venne una idea, perversa, di quelle che piacciono ad Amanda.
Avvicinai il solito con lo scorpione e gli chiesi se gli piacesse la tipa che aveva appena tentato di abbordare. Mi fissò, rise e mi disse: e a te ?!?? Gli dissi: a me, tantissimo, è fighissima ! Anche a me piacciono le belle donne ! rispose.
E questa ti piace ? gli chiesi facendogli vedere sul display della mia digitale una foto di Amanda, fatta mezza ora prima al momento di uscire dalla camera, tutta tirata con un vestitino che non la faceva passare inosservata. Mi sorrise e disse chi e' ? Quella lì sul tavolo, mia moglie ! Fantastica ! rispose, riprendendomi in mano la digitale per guardarla meglio.
Bene più tardi saremo al piano bar, guardala senza farti notare più di tanto e se ti va stasera alle 23.00 vieni alla ns camera n° 2221 e bussa. Se ti va', sarai a sua disposizione, mi capisci?? Non te ne pentirai. Comprese tutto al volo.
Alle 22.30 circa io e lei cominciammo a fare l'amore nella ns camera.
Alle 23 qualcuno bussa alla porta, io dissi ad Amanda chi saranno questi rompicoglioni !?!
Consigliai Amanda di ripararsi sotto le lenzuola.
Dallo spioncino lo riconobbi, io uscì in boxer e feci finta di parlare con una delle signore delle pulizie, in realtà gli spiegai come si doveva comportare se voleva incontrare Amanda.
La porta del bagno era vicino all'entrata, lo feci entrare ed infilarsi in bagno e gli dissi di attendere alcuni minuti.
Tornai sotto le coperte con Amanda continuammo a scopare, anche se io ero distratto ed eccitato dall'idea della presenza del terzo, dello scorpione. Infatti son venuto subito dopo, estrassi il pene e schizzai sul ventre e sui seni di Amanda. Non gli restava che andarsi a lavare in vasca e scoprire la sua sorpresa !!
Alzandosi dal letto mi disse: bastardo dovevi aspettare a venire io non sono ancora venuta !
La rincorsi, la fermai prima di entrare in bagno, la abbracciai e gli dieci un lungo bacio con la lingua. Gli sussurrai: bene, mia troia, ho un altro regalo per te. Siccome lei di solito si aspetta gioielli mi rispose: ok ma prima mi lavo un po e, ancora nuda, si diresse in bagno! La accompagnai !
Amanda alla vista della sorpresa fece un urlo! Aaaah !!!
Lo scorpione era in mutande.
La riabbracciai, la ribaciai in bocca con la lingua in profondità accarezzandogli tutto il corpo, e gli dissi: è quello che ti interessava, no? Lo scorpione !
E' a tua completa disposizione ! Amanda era ancora nuda e dopo lo stupore si infilò un perizoma che era vicino al lavandino. Parlammo 10 minuti insieme per sciogliere la tensione, poi Amanda mi chiese cosa poteva fare, gli diedi disco verde: è tuo, è ai tuo ordini ! Si avvicinò a lui e si strusciò con i seni sui gran pettorali. Anch'io gli ritoccai il sedere. Lui era seduto sul piano in marmo del lavello. Lei si allontanava e si riavvicinava strusciandosi a lui con varie parti del corpo. Dopo un po' cominciò a strusciare il culo sul pacco di lui, ancora dentro il costume giusto per farglielo tirare un po', mi disse. Era strano anche il fatto che con lui si parlava inglese e tra noi due in italiano senza che lui intendesse.
Il culo di Amanda lo fece cedere e cominciò a toccarla, prima le gambe, poi i fianchi ed i seni. Lei si girò verso di lui che quindi gli prese tra le mani vogliose il culo; non so ancora perché ma ogni volta che qualcuno tocca il culo di Amanda lei mi fissa con aria da porca... Lei lo baciò per un po' sul collo.
Seppure con l'intimo addosso i due corpi statuari si erano incontrati !
Amanda mi chiese: in che buchi posso farmelo ? Vedi te! Fu la mia risposta. Mi ordinò di prendere i preservativi.
Al mio ritorno lei si fece togliere il perizoma e lui eseguì subito, gli prese la mano e gliela fece appoggiare sulla figa completamente depilata, lui la toccò avidamente per vari minuti poi lei si girò di scatto verso di lui, gli prese il costume e glielo sfilo'. Lui non fece alcuna mossa. Lei si rigirò vi si appoggiò nuovamente con il culo. Ora i due corpi erano nudi !
Amanda lo toccò un po' dappertutto e poi mi chiese un preservativo e dopo averglielo educatamente chiesto con un cenno, glielo infilò. Amanda si mise di fronte a lui ed alzò una gamba appoggiandosi a lui. Messaggio recepito, la prende per le cosce a gambe aperte e glielo infila ! Amanda gridò YESSSS !!!
Lui iniziò a gridolini in non sappiamo che cazzo di lingua!! Amanda era letteralmente tra le sue mani. Data la sua muscolatura la scopava alzandola e abbassandola senza problema alcuno. La figa di Amanda era grondante, lei ansimava finché la scopava! Mi ha poi detto che sono stati tre minuti di estasi. Poi se lo sfilo', si piego' a 90 gradi sul marmo del piano del bagno e lui glielo rinfilo' ancora un po'. Poi lei mi disse: voglio essere troiissima. Lo fece stendere su un asciugamano a terra, lei si sedette sul suo petto, poi si piego' a toccargli il pene offrendogli la possibilità di leccargli la figa con la bocca. Poi si rigiro' e mi chiese di scoparla finché lei era a cavalcioni sul ventre di lui. E' una posizione classica di Amanda quando siamo in tre. Aveva la figa sfondatissima. Così gli proposi di incularla e lei piego' la schiena in avanti per favorire. Cosi' la ribaciai sul petto e sul collo. Dopo 8-10 colpi gli entrai completamente in culo. Glielo pompai per un bel po', io la inculavo e lei lo baciava sul collo e petto! Stavo per venire ma Amanda mi fermo' e propose una doppia: lui in figa ed io in culo, ma lui, stronzo, non so perché ma non accetto'. Aveva paura di rompere Amanda dentro ??? Amanda si rigiro', mettendogliela cosi' sulla bocca e la lingua di lui riparti'. Con le mani lei glielo rimenava.. io non trovai di meglio che scopargli di nuovo il delizioso buchino del culo ! Ogni tanto mi arrivava la lingua del russo sulle palle, cosa che non gradivo.
Dopo un po' lui chiese di scoparla ancora: cosi lei si sfilo' il mio cazzo, si giro' a smorza candela e se lo rinfilo' per un po' finché lui le chiese il buco del culo: lei glielo rifiuto, forse offesa per la mancata doppia di prima !!
Intanto lui comincio' a venire a più non posso cosi Amanda se lo sfilo' !
Dopo che lui si e' lavato Amanda ha chiesto gli massaggiasse il corpo, lui acconsenti'. Venti minuti di massaggi (o palpate) durante i quali, ed Amanda lo sa (per quello se li fa' fare la troia), la mia gelosia va' alle stelle !
Alla fine Amanda consenti' di farsi baciare da lui sul corpo e poi lo invito' ad andarsene.
Quando lui se ne ando' la portai in vasca idromassaggio per un risciacquo al corpo abusato di lei, e per una bella rigenerata.
La' furono altri 30 minuti di palpate in cui ripercorremmo la serata con la mente e lei mi fece rivenire con le sue mani da troia.
Amanda e Luca
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15 years ago
lucaeamanda, 51/50
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Una serata particolare. dedicato a sara.
la storia che sto per raccontarvi, è realmente accaduta.
è accaduta qualche giorno fa. il 31 dicembre.
una coppia di amici, che chiamerò marco e sara ( non sono i loro veri nomi ) mi chiama al cellulare, dicendomi che sarebbero venuti da me a passare l'ultimo dell'anno. io ero felice di questo, perche siamo molto amici. sara è una donna bellissima, sensuale e molto porcellina. marco e anche lui un bell'uomo e porco come me a letto.
il pomerigggio, mi dedico a preparare la cena, a base di pesce. so che a sara piace molto.
arrivano le 20,00 e suona il citofono.
sara è stupenda. ha un vestito con un scollatura da infarto. sembra che il suo seno debba uscire da un momento all'altro. e bello prosperoso e sodo da fare invidia ad una ventenne. porta delle calze autoreggenti e un completino viola.
ci salutiamo calorosamente, mentre abbraccio sara, il suo seno, comprime sul mio petto e tanto è eccitante, sento il mio cazzo che si indurisce.
ci mettiamo a tavola, sara è entusiasta della cena.
ci mettiamo a parlare, e il discorso va sul sesso. lei è eccitata, come del resto lo siamo io e marco. parliamo del sesso a tre e quello fatto con coppie, ma a sara, preferisce il sesso a tre.
mi raccontano, di una sera che sono andati in un parcheggio. mentre scopavano, uno si era avvicinato al finestrino, e tirato fuori il cazzo dai pantaloni, aveva iniziato a segarsi. sara e marco, ancora più eccitati, si misero a scopare come matti. ma la cosa, non andò oltre.
marco aveva il cazzo duro, e pure io.
si alzò e si diresse verso sara. si inginocchiò e aprì le sue cosce. lei era in calore. la sua bocca andò sulla fica ormai zuppa dei suoi uomori. la leccava avidamente. sara gemeva.
io mi alzai, e la tenevo per la testa, in modo da non farla cadere. le accarezzavo il viso e le mani andarono sulle sue tette stupende.
mii levai i pantaloni. il mio cazzo e duro come il marmo. lei lo prese subito in mano e se lo portò in bocca. succhiava il cazzo in un modo stupendo. la cappella entrava e usciva dalla sua bocca.
marco tirò fuori il suo cazzone, ( è molto dotato) e lo infilò nella sua fica. sara gemeva.
andammo a letto. eravamo nudi e eccitati da impazzire. mi sdraiai sul letto, sara venne a succiarmi. sentivo la sua lingua che si gustava la mia cappella gonfia di piacere.
marco portò la sua bocca sul mio cazzo. erano adesso le loro bocche insieme a spompinarmi. mi sembrava di impazzire di piacere. io mentre mi godevo il pompino, stringevo il cazzo di lui. e lo menavo piano.
poi sara, ando a sedersi sul cazzo di marco. lo faceva entrare e uscire dalla sua fica stupenda. io da dietro di lei, leccavo il suo bel culo.e la mia lingua andava anche sui coglioni di marco. li sentivo gemere. sara mi disse che voleva il mio cazzone nel culo. lo feci entrare, mentre marco la stava chiavando. la fottevamo in fica e in culo. i colpi di cazzo dati a sara erano tremendi. lei godeva, urlava di piacere. marco disse che stava per sborrare. usci fuori il cazzo. la sua sborra la prese sul viso sara. era piena. poi vennero sulla mia cappella e cominciarono a farmi un pompino insieme. non resistetti tanto.... cominciai a sborrare come un porco. marco si prese tuttala sborra e poi ando a baciare sara.
godemmo come tre porconi in calore.
la serata non finì naturalmente qua. passammo tutta la notte nel letto con foto fatte a lei e con inculate e scopate da mozzafiato. andarono via, che erano quasi le 5 del mattino.
per noi, e stato un fine anno fantastico, che naturalmente ripeteremo, anche perche tra di noi si e instaurata un'amicizia vera e sincera.
questo racconto e per te sara carissima. un grosso bacio r..........
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15 years ago
admin, 75
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Visita urologica approfondita...
Era da diversi giorni che avevo fastidio ai testicoli ed in particolare mi prudeva quello sinistro. Lucia mi suggerì che era il caso di farmi visitare, in considerazione che era già passato del tempo e che il problema persisteva. Non conoscevo nessun medico specialista in urologia e pertanto decisi di andare a caso consultando l’elenco telefonico. Scelsi un certo dott. Antonio T. senza particolari ragioni, così solo perché il nome mi ispirava. Ero un po’ imbarazzato all’idea di farmi visitare lì, anche in considerazione del fatto che ero completamente depilato e mi chiedevo che idee si fosse fatto una volta che mi avesse visto nudo. Telefonai e presi un appuntamento per il giorno seguente.
Presi un permesso per il giorno dopo e la mattina seguente facendo colazione, Lucia mi chiese se poteva accompagnarmi ed io risposi che sarei stato contento se fosse venuta con me. Lucia sorridendomi mi disse: “ Perché non indossi i collant ?” Io risposi: “Ma sei matta, che figura ci faccio, mi prende per un frocio in cerca di inculate”. Lei continuò: “E’ un professionista, farà finta di niente però immagina che eccitazione ed inoltre qualcosa penserà lo stesso vedendoti completamente depilato”. Io risposi: “Vuoi che provi ?” Lucia rispose: “Si dai, io resterò fuori in sala d’attesa”.
Indossai un paio di collant color carne tutto nudo e come al solito non misi le mutande. Nel tragitto per recarmi allo studio e dopo in sala d’attesa ero particolarmente preoccupato dell’imbarazzo che avrei provato quando il dottore, mi avesse chiesto di togliermi i pantaloni ed ero pentito di aver dato retta a mia moglie, anche perche il problema al testicolo era una cosa seria.
Venni invitato ad entrare nell’ambulatorio ed ebbi un aumento immediato della temperatura corporea, mi sentivo bollire, Il dott. Antonio si presentò e mi fece accomodare di fronte alla scrivania chiedendomi informazioni sul perché della mia visita. Ascoltò in silenzio le mie poche informazioni a riguardo, poi mi invitò ad alzarmi ed avvicinarmi al lettino per la visita.
Il dottore mi chiese di togliermi i pantaloni ed io lentamente ubbidì, vidi immediatamente che aveva notato le calze e mentre io imbarazzatissimo, stavo per togliere anche quelle il dottore mi disse: “Le calze non serve che le togli, basta che le abbassi fin sotto il pene”. Io un po’ sorpreso, feci come aveva detto Antonio abbassando il collant e restando davanti a lui con il cazzo mezzo turgido”. Il dottore si abbassò davanti a me e dopo aver indossato un paio di guanti sterili, con una mano mi prese il pene per la punta e me lo sollevò e con l’altra mano iniziò a tastare i coglioni. Il suo modo di operare non sembrava minimamente condizionato dal mio abbigliamento intimo particolare e ripensai alle parole di mia moglie, che era un professionista e probabilmente ne aveva viste di tutti i colori.
Mi chiese di girarmi e di piegarmi in avanti, appoggiandomi con i gomiti al lettino, che mi avrebbe controllato la prostata e così feci. Prese del lubrificante ed inizio a penetrarmi il culo, prima un dito e poi con due. Entrò in profondità senza nessun problema ed immaginai che se ne fosse reso conto anche lui della facilità con il mio muscolo anale si fosse dilatato e che probabilmente stava pensando che fossi un frocio con il culo ormai abituato ad essere sfondato. Pensai che, in effetti, se pensava ciò, non aveva tutti i torti.
Continuava a rovistarmi nelle viscere e mi disse: “La vescica è a posto, niente di strano”. Estrasse lentamente le dita e molto probabilmente, aveva notato la mia eccitazione perché mi disse: “Ok, si può girare, inginocchiare e succhiarmi l’uccello”. Io, con un misto di stupore ed imbarazzo, senza proferire parola, mi girai e lentamente mi inginocchiai davanti a lui, con le mani gli slacciai i bottoni dei jeans, cercai il buco dei boxer ed estrassi il suo cazzo mezzo moscio. Iniziai a segarlo lentamente mentre lui mi prese con le mani la testa, spingendomi avanti ed indietro verso il cazzo che si stava ingrossando velocemente. Aprii la bocca e senza esitare iniziai a spompinarlo ingoiando sempre più avidamente.
Il dottore ansimando mi disse: “Bravo, sei proprio un bravo spompinatore, ho visto che sei accompagnato da una donna e che porti al dito la fede, quella in sala d’aspetto è tua moglie ?”
Io, continuando a segarlo con le mani, gli risposi: “Sì, è mia moglie”.
Antonio continuò: “Ma lei lo sa quanto troia è suo marito ?”
Io: “Sì, lo sa, infatti mi scopa e mi fa scopare in culo spesso”.
Antonio: “Allora girati e appoggia la pancia al lettino che adesso ti scopo io”.
Io: “Va bene, ma si metta un preservativo”.
Antonio: “Ma cosa credi, con un frocetto come te è chiaro che metta il preservativo”.
Mi girai e mi appoggiai con la pancia sul lettino, porgendoli su di un piatto d’argento il mio culo. Senti che mi spalmò ancora del lubrificante e che iniziò a penetrarmi, pompandomi lentamente e in profondità, sentivo che mi stava toccando nuovamente la vescica tenendomi saldamente per i fianchi. Il dottore mi disse: “Con le mani tieniti su i collant che voglio scoparti come si scopano le vere troie”. Ubbidì, presi l’elastico dei collant appena sotto il culo e lo sollevai fino a trovare la resistenza del suo bastone e delle sue palle che sentivo sbattere sempre con maggior forza sul mio culo. Infilai il mio cazzo non più duro nelle calze ed iniziai a masturbarmi. Antonio con una mano mi fermò e mi disse: “E’ no, ti lascio godere solo quando hai finito il lavoro e hai preso la medicina, pensa a muovere il culo e a farmi godere”.
Mollai la presa del mio cazzo e ripresi l’elastico dei collant, intensificando le spinte col culo. Lo sentivo ansimare e godere di gusto, non facendosi alcuna remora ti farmi male, anzi sentivo che avrebbe voluto aprirmi come una mela se ciò fosse stato possibile, finché sentì dentro le mie viscere il suo cazzo gonfiarsi ed avere sussulti orgasmici, era venuto. Aspetto qualche secondo poi lo estrasse, si sfilò il preservativo e me lo porse dicendomi: “Dai, bevilo, prendi la medicina”. Presi il preservativo e me lo svuotai in bocca, ma la sborra scendeva lentamente ed Antonio mi disse: “Usa la lingua, non sprecarne neanche una goccia che ti fa bene”. Era schifoso, viscido e salatissimo, il peggiore sperma che avessi mai assaggiato, ma ubbidì senza fiatare.
Mi girai verso di lui e mi disse: “Bravo, adesso inginocchiati, puliscimelo e sei vuoi puoi masturbarti”.
Così feci, venendomi nei collant.
Mi rivesti ed il dottore mi disse: “Probabilmente hai una piccola infezione ai testicoli, ti faccio una ricetta per un antibiotico, prendilo per due settimane e poi torna per la visita di controllo. Uscendo fermati dalla segretaria per pagare la visita”.
Salutai e ringraziai, usci dallo studio e pagai 120 euro. Pensai: “Alla faccia e se non mi faceva il culo, quanto avrei pagato ?”.
Lucia mi chiese: “Come è andata, tutto ok ?”
Risposi: “Andiamo, poi ti racconto”.
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15 years ago
collantsex, 35
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La mia prima esperienza bisex
Al rientro dalle vacanze estive, io e il mio ragazzo abbiamo vissuto un incontro inaspettato,che ci ha rallegrato il rientro a lavoro, Quest ‘anno siamo stati in vacanza a Tropea, e devo dire che abbiamo passato delle bellissime giornate tra spiaggia e discoteca ,facendo varie amicizie. Tra cui una ragazza della provincia di Milano di nome Eleonora ,simpatica e disponibile. Tra noi sì e subito creato un bel rapporto che, sì e “approfondito” il giorno della nostra partenza, quando sì e presentata al nostro albergo. Disperata mi racconta che il treno e stato soppresso e non sa come tornare a casa, mi dice che la sua ultima speranza di arrivare in tempo al lavoro siamo noi e che gli serve un passaggio fino a Pavia. Mi offro disponibile ad aiutarla in fondo facciamo ,in parte, la stessa strada poiché il mio ragazzo lavora da quelle parti . Il tempo di caricare le valigie e di passare a prendere la sua e partiamo. La compagnia e piacevole e il viaggio trascorre tranquillamente. Verso le ventuno decidiamo di fermarci per mangiare qualcosa in un autogrill ,fuori Firenze, facciamo una cena un po’scarsa ma beviamo un pochino più del solito essendo brilli nessuno c’ e la fa a rimettersi in viaggio cosi decidiamo di fermarci a dormire nel primo motel che becchiamo sulla nostra strada la fortuna ci assiste e dopo una ventina di chilometri ne troviamo già uno peccato che le camere siano quasi tutte occupate c e ne solo una libera ed e una matrimoniale cosi,dato che siamo in tre ,ne discutiamo un po’,ma poi decidiamo di prendere ugualmente la camera .La camera e carina confortevole.
A turno ci prepariamo per dormire io ed Ele ci sistemiamo nel letto mentre il mio povero Fabio si accontenta sulla poltrona vicino al letto .Cosi ci addormentano, verso le due mi sveglio perche mi sento accarezzare le gambe noto che sono i piedi di Ele che sognando mi accarezza con i piedi cosi non faccio niente pensando che smetterà ’.In realtà le sue carezze continuano al punto che io mi giro per svegliarla per farla smettere ma quando mi giro noto con mio grande stupore che in realtà lei non sta sognando e sveglia! ,e girata verso di me molto vicina e con i piedi mi accarezza le gambe rimango di stucco ,incapace di una qualunque reazione, lei pero crede che la cosa mi piaccia mi si avvicina di più mi abbraccia e con la lingua inizia a leccarmi il lobo dell’orecchio io sono sempre più impietrita anche se il movimento lento della sua lingua al orecchio mi fa venire la pelle d oca le sue mani mi percorrono la schiena poi mi si allontana dall’ orecchio e mi da un bacio prima a labbra chiuse, sulle mie serrate , poi inizia ad infilare la lingua in mezzo alle mie labbra.
Non voglio aprirle cerco di resistere all’eccitazione che sento salire dentro di me ,dopo un po’ pero mi abbandono e cosi comincio anch’io ad aprirle permettendole di fare entrare nella mia bocca prima solo la punta della lingua poi tutta anche io quasi automaticamente faccio lo stesso inizio ad abbracciarla a toccarle la schiena, il culo, il suo culo e sodo . le mie mani s’insinuano nei suoi slip e inizio a passare un dito proprio in mezzo prima solo sopra tra la spaccatura delle sue chiappe poi affondo sempre di più, a lei la mia pratica piace tanto, che inizia a farlo anche a me il mio dito ormai e arrivato a toccarle il buchetto del suo bel culo iniziò a girarci intorno a sfregarlo, mi rendo cont, in quel momento, che se fossi stata un uomo le avrei dato subito il mio cazzo nel culo , mugoliamo dal piacere entrambe, ormai sono tanto eccitata che non riesco a trattenermi mi allontano da lei e poi la scavalco la giro a pancia all’aria e gli comincio un gioco di lingua sopra la figa che come la mia reclama attenzione, lei intanto m’imita noto ,con piacere ,che lei e molto più brava di me sa sbattere la lingua molto bene sulle mie grandi labbra bagnate, poi inizia a leccarmi in modo che la mia figa vogliosa si apra per accogliere dentro di lei qualcosa di più grosso di una lingua quando succede la sua lingua s’insinua nella mia topa e inizia a slinguettarla tutta, io sto ansimando e godendo tantissimo da sopra la visione della sua figa aperta mentre la mia lingua le passa sopra e dentro mi fa impazzire, i suoi liquidi hanno un sapore dolce … mentre ci stiamo godendo il nostro bellissimo sessantanove, alzo la testa dalla figa di Ele e mi trovo davanti Fabio e dal espressione del suo viso noto che e sconvolto dalla visione mi chiede” ma che cazzo state facendo tutte e due ?”io mi sollevo di scatto ma non so cosa rispondere ele invece si alza dal letto e mentre gli dice “adesso ti spieghiamo” lo accompagna nel nostro letto e mentre lui vorrebbe continuare a discutere lo bacia lasciando questa volta me di stucco, lui nel primo momento, non reagisce cercando di allontanarla anche io sinceramente rimango un po’ male poi inizio a prenderci gusto cosi mi avvicino mi siedo accanto a lui e inizio a infilargli la punta della mia lingua nel orecchio, ben sapendo che a lui piace tanto, le mie mani pero le lascio immobili sul suo petto invece ele gli mette le mani sulla patta e inizia a massaggiare sempre più forte io mi eccito a questa visione e mi allontano, lasciandoli soli , per godermi lo spettacolo, intanto anche Fabio preso dal eccitazione inizia a sfregare e a infilare piano le dita nella figa. Ele e talmente eccitata che gli apre la patta dei pantaloni per riuscire a prendere tra le mani il grosso bastone del mio ragazzo, che già si notava duro e grosso da sotto il boxer, appena lo vide fuori se lo ficco subito in bocca facendomi eccitare e bagnare anche a me, tanto era vogliosa di cazzo. Fabio era ormai disteso sul letto ,mentre ele lo spompinava da maiala o iniziato a toccarmi ma già mi sentivo eccitata e bagnata mentre loro continuavano, io mi facevo un ditalino da paura ,le mie dita scivolano nella mia figa la mia eccitazione stava arrivando al massimo, pero prima volevo partecipare allo spettacolo che avevo davanti ,cosi senza pensarci troppo mi avvicinai a lei e le ficcai un dito nella passera notando con piacere che anche la sua era bagnata fradicia, succhiare il cazzo del mio ragazzo la eccitava tantissimo ,infilai due dita e dopo tre, lei a quel punto lascio andare il cazzo del mio ragazzo e mi tiro verso di lei, iniziamo a baciarci mentre con le dita continuavo a farle il ditalino anche lei comincio con me, mi fece sdraiare e inizio a leccarmi i capezzoli che divennero durissimi poi scese giù verso la pancia e infine arrivo alla mia sorca inizio con leccatine veloci sulle mie grandi labbra che man mano si aprivano verso il mio canale segreto ,poi le leccate si fecero più lente e inizio a farsi strada verso il mio clitoride che pulsava ormai sempre più violentemente tanta era la voglia che avevo di venire …. Nel frattempo il mio ragazzo continuava ,mentre si godeva lo spettacolo, a segarsi ormai anche lui non ne poteva più, cosi si alzo, ci raggiunse in mezzo al letto e prese ele da dietro inculandola, in un sol colpo ,lei smise per un attimo di leccare ,ma riprese subito, e mentre lui se la scopava nel culo, lei mi slinguettava la figa. Sono stati momenti esaltanti finche io non o resistito e gli sono venuta praticamente in bocca .Nel momento in cui io sono venuta, lei ha iniziato a gemere più forte il suo movimento le piaceva troppo e più lui spingeva ormai aveva tutta la sua asta in culo ,più lei godeva. Intanto io o ripreso, a stuzzicarle la figa spingendogli le dita sempre più dentro andando a l ritmo delle sue spinte ,lei ormai era come impazzita finché ha iniziato a spingermi le dita fuori e dentro in maniera concitata e allargando le gambe mi e venuta nella mano gridando … .a quel punto lui ha iniziato a spingere sempre più velocemente e arrivato al punto di venire gli ha tolto il cazzo dal culo e in ginocchio sul letto glielo ha spinto in gola tutto con due potenti colpi gli ha sborrato in bocca lei non se ne e perso neanche un goccio …. Ci sdraiamo alla fine l‘uno accanto all’altro sbalorditi da tutto quello che era accaduto e senza dire una parola ci addormentammo.
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15 years ago
coppialibera2, 43/43
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una coppia extra
cari amici,
voglio raccontare brevemente la mia esperienza di ieri sera. Lo voglio proprio fare perchè di notte, da solo nel letto, ho ripensato e rivissuto tutto. Le gambe ancora mi tremavano.
Conosciuti via internet, parlato al telefono con il lui. Simpatici, lei appariva carina in foto... proviamo!
Ci diamo appuntamento in un motel del milanese. Loro sono già nel parcheggio, una rapida stretta di mano e via. Prendo la stanza, li chiamo, li aspetto.
Mi metto a mio agio, apro uno spumantino. Pochi minuti ed eccoli! devo dire che lei dal vivo non è carina... è splendida! Minuta ma con tutte le curve al posto giusto, un viso bellissimo, dolce e uno sguardo...
iniziamo a parlare, beviamo qualcosa. la tensione si stempera.
"saranno passati venti minuti" penso io. e invece, discorrendo amabilmente, era passata più di un'ora!! Spegnamo la luce, mettiamo un po' di musica. Io vado in toilette e rientro dopo pochi minuti nella stanza avvolto solo da un asciugamano.
Sono già sul letto, lei in perizoma e reggiseno rosso ed autoreggenti neri. Lui nudo.
Mi siedo su una poltroncina e li ammiro fare l'amore come solo marito e moglie sanno fare. Pian pianino lei si sposta in modo da mettermi proprio quel culetto meraviglioso in faccia... allora salgo anch'io sul letto ed inizio a baciarla la schiena ed a giocare con la sua patatina....fradicia! il suo piede velato mi massaggia da sotto e l'asciugamano cade all'istante. Allora lei, con la mano libera, con l'altra soddisfa il suo eccitatissimo marito, inizia ad accudirmi. Le bacio il collo, le accarezzo il seno. La masturbiamo in due, uno davanti ed uno dentro. ansima, già gode.
Credo che raccontare tutto il rapporto rischi di diventare una semplice masturbazione intellettuale ma... vi basti credere una cosa che a me non capita mai: alla fine l'avrei baciata come bacerei la mia sposa. Era lì, sul letto, dopo averci soddisfatti entrambi e dopo aver goduto profondamente, spossata, rilassata, dolce e bellissima.
e tutti e tre, credo, siamo andati via felici, sapendo di aver dato piacere (e di averne ricevuto!)
Alla prossima (spero!)
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15 years ago
IlVenerabile, 42
Last visit: 3 years ago -
Io, mia moglie, sua sorella e il cognato
Eravamo sul divano che guardavamo un film porno, Lucia mi stava segando lentamente da sopra i collant che indossavo, le immagini alla tele mostravano un trans che faceva un pompino e lei scivolo in basso ed inizio ad ingoiarlo e leccarlo sempre da sopra le calze. Ogni tanto interrompeva il pompino e dava un’occhiata alla tv ed iniziò a dirmi: “Questa sera voglio farti assaggiare il tuo succo, voglio che impari ad ingoiare il tuo sperma”.
Io restavo in silenzio guardandola ed ascoltandola, pensavo a quello che faceva e diceva sentendo il cazzo che voleva esplodere dall’eccitazione.
Continuò dicendo: “Sai mia sorella (Lucia ha una sorella minore di nome Silvia, più piccola di cinque anni, sposata da due), mi dice che con suo marito ci sono grossi problemi legati al sesso, da quando è rimasta incinta e le è cresciuta la pancia, Luca non è più attratto da lei e vuole che lei gli faccia solo sesso orale”.
Al che io gli dico: “Porti pazienza, non resterà incinta per sempre, che intanto gli faccia dei bei pompini”.
Lucia continua: “Conosci Luca, non gli basta una pompa ogni tanto e Silvia è preoccupata che gli metta un pacco di corna, magari con qualche puttana”.
Io rispondo: “Dagli il numero di Selen (il trans con cui ogni tanto ci siamo divertiti), si divertiranno come abbiamo fatto noi, quella lo svuota il buon Luca”.
Lei, toccandomi con le dita il buco del culo, continua: “E se ci pensassimo noi a Luca ?”.
Io rispondo: “No, non posso crederci che stai pensando di farti scopare da tuo cognato, magari con tua sorella ed io che ti guardiamo ?”.
Lei risponde: “Non ho detto io, ho detto noi. Sono sicura che sarebbe eccitante da morire”.
Io gli rispondo: “Credi che loro ci starebbero ?”
Lucia: “Luca di sicuro, vedo come mi guarda e, in più di un’occasione, ha fatto delle allusioni e Silvia magari sì, visto che potrebbe sembrare una cosa famigliare”.
Io gli dico: “Beh vedi tu, intanto succhia come si deve”.
Mi abbassa leggermente il collant, mi infila prima una e poi due dita in culo, con l’altra mano mi strizza la base del cazzo e mi pompa fino a farmi venire sia di cazzo che di culo. Ingoia tutto, trattenendo il respiro, con la bocca chiusa si avvicina alla mia faccia e con le mani mi fa aprire la bocca, mi appoggia la sua e la apre facendomi bere tutta la mia sborra e mi dice: “Buona è ? La prossima volta voglio vederti bere quella di Selen direttamente dal distributore “.
Il sabato seguente mi disse che avremmo avuto a cena sua sorella e suo marito, di non mettermi le mutande ma solo un collant sotto i pantaloni, che non si sa mai.
Io gli chiesi: “Non mi dire che vuoi fare quello che hai detto ?”.
Lei rispose: “Perché no, quando ho accennato la cosa a Silvia ha fatto una faccia sorpresa, ma non mi sembrava contrariata, voglio provare”.
Arrivarono Silvia e Luca e cenammo come spesso succedeva, bevendo qualche bicchiere di vino e ridendo e scherzando, senza nessuna allusione al sesso. Dopo cena ci recammo in salotto e li sorseggiando del limoncello Lucia prese l’iniziativa ed inizio, con molto mestiere, ad affrontare il discorso legato al problema sessuale di Silvia e Luca. L’atmosfera si surriscaldò subito e ben presto mia moglie gli raccontò le nostre piccole perversioni, dal fatto che spesso indossassi i collant, al fatto che molte volte faceva lei l’uomo e che mi sodomizzasse.
Luca chiese: “Anche adesso indossi i collant ?”
Lucia rispose: “Certo”, e facendomi alzare mi sbottono davanti a loro i pantaloni facendo intravedere l’elastico delle calze.
Silvia disse: “Dai toglili tutte le braghe che voglio vedere come sta”.
Lucia mi abbasso i pantaloni fino alle caviglie e poi me li sfilò completamente. I miei cognati erano seduti davanti a me che mi guardavano sorridendo ed io in piedi con una maglietta ed un paio di collant color carne tutto nudo, completamente depilato mentre mia moglie inginocchiata dietro di me mi accarezzava le gambe e il cazzo.
Silvia disse: “Che figo, è completamente depilato, fammi sentire”, ed allungò una mano accarezzandomi le cosce.
Luca sbottonandosi i jeans disse: “Guardate, mi ha fatto eccitare anche me” ed estrasse l’uccello facendolo vedere già abbastanza turgido”.
Lucia mi sfilò la maglietta e mi disse: “Dai inginocchiati e prendiglielo in bocca intanto che io e Silvia ci spogliamo”.
Guardai Luca e vidi che acconsentiva eccitato, mi inginocchiai ed iniziai a spampinarlo.
Silvia e Lucia si spogliarono, Silvia era completamente nuda, mentre mia moglie indossava un paio di autoreggenti nere.
Luca disse: “Dai Lucia inginocchiati anche tu ed aiuta tuo marito”.
Lucia obbedii e si mise accanto a me. Ci alternavamo nello sbocchinare nostro cognato, mentre Silvia si era messa alle nostre spalle e mi palpava il culo e le cosce incollantate.
Luca tenendoci con le mani le teste disse: “Siete proprio bravi, ma i pompini me li fa anche Silvia, voglio scopare mia cognata mentre tu gliela lecchi”.
Io e Lucia ci mettemmo a 69, mi fece un buco nei collant in prossimità del cazzo e disse a Silvia di accomodarsi imboccandola con il mio uccello. Luca si mise dietro e strofinava il cazzo sulla fica di mia moglie facendomelo entrare in bocca. La penetro lento ma deciso, facendolo entrare fino all’ultimo centimetro. La scopava profondamente e mi incitava dicendo: “Leccami le palle che se sei bravo ti vengo in bocca anziché riempirti la moglie”. Io mi davo da fare leccando e succhiando tutti gli umori che venivano fuori dalla figa fradicia di Lucia. Sentivo Silvia che ingoiava con voracità la mia verga e Lucia che ansimava e gemeva come una cagna in calore.
Luca gli diceva: “Chi ti scopa maglio, io o tuo marito ? Quale cazzo ti piace di più, il mio o quello di tuo marito”.
Lucia rispondeva: “Il tuo, il tuo, il tuo, scopami, aprimi”.
Silvia si girò di spalle e si mise sopra il mio cazzo a smorza candela infilandoselo fino in fondo.
Luca disse: “Non resisto più, ho deciso che ti ingravido la moglie” e con un colpo secco gli venne in fondo alla figa. Restò un po’ immobile, poi lo estrasse e me lo mise in bocca dicendo: “Dai puliscimelo e lecca anche quello che esce dalla figa di tua moglie”. Io senza pronunciare parola ubbidii.
Silvia intanto, impalata sul mio cazzo, stava pompando sempre più intensamente, Lucia da dietro gli palpava le tette. Luca si mise in piedi davanti a sua moglie e porgendogli il suo cazzo moscio gli disse: “Ti piace scoparti il cognatino è ? Però devi anche fare la brava mogliettina, prendilo in bocca e fai il tuo dovere”. Venni anche io in figa di mia cognata che mugolava e si dimenava come una vacca.
Lucia disse a Luca: “Però adesso devi scoparti anche tuo cognato, voglio vederlo piegato sotto i colpi del tuo cazzo”.
Luca rispose: “Sì, adesso me lo scopo, ma dopo voglio il tuo di culo”.
Lucia rispose: “Se lo monti e gli fai dire: “Lucia ti prego dagli il tuo culo” allora mi lascerò inculare. Sono ancora vergine dietro, perché a lui non lo ho mai dato”.
Luca non perse tempo e mi disse: “Dai troietta, girati e alza le ginocchia che ti sfondo”. Io non proferivo parola ed ubbidii.
Sentii Luca che mi lacerava il collant in prossimità del culo, e Lucia che gli disse: “Mettigli un po’ di questo olio da massaggio così entra meglio”. Lucia mi lubrificava il buco mentre Luca si metteva un preservativo, intanto io leccavo la figa di Silvia che si era posizionata davanti a me a gambe aperte.
Il cazzo di Luca mi scivolò tutto dentro senza alcuno sforzo e lui mi incitava dicendo: “Dai adesso muovi il culo frocetto, fammi vedere quanto sei bravo a prenderlo in culo”. Io facevo quello che potevo, ma Luca mi assestava dei potenti colpi tenendomi i fianchi. Per riuscire a sopportare la sua profonda penetrazione con una mano mi segavo e Luca diceva a mia moglie: “Guarda che bravo marito che hai, è proprio una brava checca, guarda come spinge”, Lucia gli rispose: “Sì, è proprio bravo a prenderlo in culo, però lo devi piegare”. Luca iniziò a pomparmi come un ossesso, obbligandomi a sdraiarmi, non riuscendo più a resistere sulle ginocchia, ma mi prese per i capelli e mi disse: “E’ no grandissima troia, adesso ti alzi e muovi quel culo che ti sfondo”.
Io risposi: “Non ce la faccio, non resisto, mi spacchi”.
Lui rispose: “Se vuoi che ti lasci piegare devi dire Lucia ti prego dagli il tuo culo”.
Provavo un dolore lancinante, le ginocchia mi facevano male, Luca mi montava come un ossesso, ma quella frase non volevo dirla, Lucia a me, non aveva mai lasciato aprirgli il culo e farla sverginare da questo porco di mio cognato sotto il mio sguardo mi sembrava veramente troppo umiliante, per lei, ma soprattutto per me.
Ma Luca più spingeva e più insisteva: “Allora, lo dici o devo proprio spaccarti del tutto ?”.
Io resistevo e soffrivo in silenzio.
Luca allora mi afferrò con una mano i coglioni e col suo cazzo ben piantato in fondo al mio culo, inizio a stringermeli dicendo: “O dici questa frase, o te li strizzo come un limone”.
Io allora dissi: “Lucia ti prego dagli il tuo culo”.
Luca continuò dicendo: “Bravo, era ora, ma adesso ripetilo più forte che non abbiamo sentito bene”.
Io alzai la voce e ripetei: “Lucia ti prego dagli il tuo culo”.
Lucia immagino che non vedesse l’ora, in quanto era già pronta col culo ben lubrificato.
Luca gli disse: “Mettiti qua vicino a quella troia di tuo marito”.
Lucia si mise a pecorina a fianco di me e gli disse: “Con me fai piano che non lo ho mai preso in culo”.
Luca gli rispose: “Non ti preoccupare, ci penso io”.
Luca mi tolse il cazzo dal culo e si sposto su quello di Lucia e mi disse: “Dai cognatino, prendimi il cazzo e mettilo nel culo di tua moglie”. Io ubbidii e puntai il suo cazzone sulla rosellina di Lucia infilandolo lentamente.
Silvia intanto si era messa di fronte a Lucia a pecora e mi disse: “Intanto che mio marito sfonda il culo di mia sorella, scopami da dietro”. Sentivo il culo slabrato e ancora aperto dalle pompate precedenti ed iniziai a scopare mia cognata”.
Lucia intanto in silenzio, si lasciava inculare da Luca, che gli diceva: “Ti piace prenderlo in culo è ? Voglio che il tuo culo sia solo mio, d’ora in avanti ti scoperò sempre in culo mentre tuo marito si sega, a lui non devi darlo il culo, hai capito ?”.
Lucia rispose: “Sì, ho capito, mi farò scopare sempre in culo e il mio culo è solo tuo”.
Luca continuo dicendo: “Ripeti, voglio che tuo marito lo senta bene”. Lucia ripete ad alta voce.
Vidi la faccia di Luca mentre veniva in culo a mia moglie e Lucia che lo pregava di toglierlo.
Luca disse: “Sì, per questa sera sono a posto, siete stati proprio bravi, continueremo alla prossima”.
Io poco dopo venni nuovamente in figa a mia cognata, ci ripulimmo e loro se ne andarono a casa.
Io e Lucia ci guardammo senza dire niente, non sapevo se essere contento o preoccupato, ci dovevamo dormire su.
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15 years ago
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Scopato da mia moglie
Era novembre dell’anno scorso, io e mia moglie eravamo in camera da letto, ci stavamo cambiando per uscire a mangiare una pizza, era in slip e reggiseno e stava indossando un collant color carne. Io ero in boxer e mi sono avvicinato a lei da dietro. Lei sa che adoro vederla nuda con solo le calze, perciò si strofina su di me provocandomi un’erezione immediata. Lei continuando a muoversi, mi chiede: “Ti piace vedermi in collant, vero?”. Io rispondo: “Sì, lo sai, mi fai impazzire”. Lei aggiunge: “Perché non provi ad indossarli, voglio vedere come stai, hai anche le gambe depilate di fresco”. Praticando bici a livello agonistico ho sempre le gambe depilate. Io gli risposi: “Perché no, quali mi dai ?”. Cercò nel suo cassetto e ne estrasse un paio color carne tutto nudo e mi disse: “Prova queste”. Io, con un certo imbarazzo, presi le calze ed iniziai ad indossarle ma mi fermò immediatamente dicendomi: “Devi toglierti prima quei mutandoni, altrimenti si stropicciano all’interno del collant”. Tolsi le mutande ed infilai le calze. Il mio cazzo era già in tiro, contenuto a mala pena dal collant. Lucia mi iniziò ad accarezzare, prima le gambe, poi il culo arrivando al cazzo. Io facevo altrettanto, ci strusciavamo le gambe incollantate, mi sembrava di impazzire. Poi lentamente si inginocchiò davanti a me e, continuando ad accarezzarmi le gambe, appoggiò la bocca al mio sesso trattenuto dalla calza. Lentamente lo estrasse ed iniziò un pompino fantastico. Ero in piedi davanti a lei, nudo con solo un collant addosso e Lucia mi stava facendo un pompino come non aveva mai fatto, non stavo più nella pelle, provavo un godimento indescrivibile, finché ad un tratto, si fermò e mi disse: “Ti piace è ? anche a me, ma se vuoi che continui devi promettermi che le prossime sere quando arrivi a casa e ti cambi gli abiti, sotto la tuta ti metti i collant”. Io, in quella situazione, avrei promesso di tutto e così feci. Finito il superbo pompino uscimmo a mangiare la pizza. Il giorno seguente ripensai alla sera precedente e mi chiedevo: “Quando arrivo a casa questa sera che faccio ? finta di niente ? gli chiedo qual’cosa a riguardo ?”. Arrivato a casa, entro in camera per cambiarmi e cosa trovo sulla cassettiera, tre paia di collant Wolford tutto nudo della mia taglia. Ripensando alla volta scorsa, non esito un attimo e ne infilo un paio sotto la tuta e vado in cucina, dove la trovo intenta ai fornelli. Si gira e mi abbraccia, andando con le mani sul mio culo. Intuisco immediatamente che lo fa, per verificare se sotto i pantaloni indosso i collant, ed appena ne ottiene la conferma mi sorride maliziosamente. Lo avevo già bello duro, quando lentamente, allargando l’elastico della tuta, infila le mani sotto le braghe, palpandomi il culo coperto solo dal nylon. Una mano passa davanti ed inizia a segarmi lentamente. Mentre stavo già pregustando un fantastico pompino, mi sussurra sottovoce: “Bravo, mi piace da morire sentirti e vederti con addosso i collant, ma vedo che non dispiace neanche a te !”. Io non risposi, ma era facile intuire quello che pensavo. Lentamente mi calò i pantaloni fino alle caviglie, scoprendomi completamente dalla vita in giù. Mi accarezzava e palpava le gambe, il culo ed il cazzo, che duro come il marmo svettava in attesa di uscire dalle calze. Io facevo altrettanto, avendogli slacciato la gonna e avendola fatta scivolare per terra. Indossava un bellissimo paio di collant color carne a forma di giarrettiera, aperti sia davanti che dietro ed uno striminzito slip sopra le calze. Mi passo alle spalle e mi sfilò la felpa e la maglietta, lasciandomi nudo con addosso solo i collant. Mi masturbava lentamente da sopra il nylon, strusciandosi con il bacino contro il mio culo. Mi prese la mano e me la portò sul mio fallo, dicendomi: “Fammi vedere come lo fai tu, voglio guardarti mentre ti tocchi” e tolse la sua mano. Io, presi a toccarmi ed a continuare la lenta sega, lascando che lei si dedicasse ad accarezzarmi la schiena ed il resto del corpo. La sentivo premere ritmicamente il pube contro il mio culo, come volesse scoparmi e questo non faceva che aumentare la mia eccitazione. La sentivo sempre più eccitata mentre aumentava sia il ritmo che la forza delle spinte. Volendo stare al gioco mi piegai in avanti appoggiandomi con il braccio sinistro alla penisola del banco cucina, mentre con la destra continuavo a toccarmi il cazzo inguainato nel collant. Ad un certo punto sento che smette e si allontana, sto per girarmi quando mi dice: “Stai fermo così che arrivo subito”. Neanche il tempo di rigirarmi che mi è di nuovo alle spalle con le mani sul mio culo. Sento che con le dita armeggia nel collant lacerandone una parte proprio in prossimità del mio buco. Le chiedo: “Ma cosa intendi fare ?”. Lei mi risponde: “Non ti preoccupare, niente di male, ho solo voglia di scoparti io questa volta, voglio vedere cosa si prova a metterti sotto”, e contemporaneamente sentivo che mi lubrificava il buco con le dita. Rimasi di sasso, in passato mi ero ancora messo delle dita in culo mentre mi segavo, ma mai, neanche nelle mie fantasie più perverse, avevo pensato ad invertire i ruoli con mia moglie, ma la cosa in quel momento mi eccitava più di ogni altra e le dissi: “Fammi vedere come mi scopi”. Con la coda dell’occhio vidi che si stava sistemando uno strap-on, infilandosi un pene di plastica nella figa completamente depilata. Sentii l’altro pene spingere sul mio foro e non opposi nessuna resistenza. Lentamente sentivo che me lo stava spingendo sempre più in profondità ed io mi masturbavo sempre con maggior vigore assecondando con il culo le sue spinte che si facevano sempre più potenti. Lei mi disse: “Dai, muovi questo culo, fammi godere”, ed io risposi: ”Sì, scopami tutto”. Non ci volli molto che venni copiosamente, avendo un doppio orgasmo sia di cazzo che di culo. Sentivo che anche lei stava godendo perché lentamente smise di spingere ed i suoi gemiti andavano diminuendo, fino a che si accasciò su di me. Sottovoce mi disse: “E’ stato stupendo, voglio farlo ancora” e io gli risposi: “Si amore, è piaciuto anche a me, scopami quando vuoi”. Da allora ne abbiamo fatte di belle che prossimamente vi racconterò.
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15 years ago
collantsex, 35
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Il nostro primo scambio (II)
(Scrive Vanna)
Non era la prima volta che mi
stringevo a un uomo che non era Carlo, eppure farlo in quel modo davanti a lui
mi eccitò moltissimo. Tenere l’uccello ben duro di Luigi tra le mani, goderne
il tatto e farmi penetrare dalle sue dita nella figa bagnata mentre lui era lì a
un passo da me a fare la stessa cosa con un’altra, mi fece sentire porca come
non mai. Avevo fretta di tenere tra le mie labbra quella bella cappella turgida
sulla quale passavo e ripassavo la mia mano. Quando vidi che Giada si era già inginocchiata
per succhiare l’uccello di mio marito allora non resistetti e cercai anch’io
con la mia bocca l’uccello di Luigi. Luigi però spinse il suo bacino contro il
mio sollevandomi la gonna dallo spacco così che la carne nuda del suo pene
incontrò la stoffa delle mie mutandine. Istintivamente alzai una gamba aprendo
così la strada all’irruenza del suo sesso. Bastò spostare appena la stoffa
leggera dei miei slip per sentirlo già fremere voglioso contro la mia leggera peluria, impaziente
di entrare. Agevolai la sua voglia perché fremevo dal desiderio di sentire
quella verga dura come l’acciaio infilarsi tra le labbra infradiciate della mia
figa. Mi dava colpi leggeri mentre continuavamo a girare stretti nel ballo e ogni colpo
mi strappava un sospiro che arrivava bene a Carlo. Sentivo il suo sguardo su di
me e vedevo come al piacere che gli stava dando la bocca di Giada si sommasse quello
ancora più pungente di vedere come sua moglie si faceva scopare, come non aveva e esitato
un attimo nel prendere l’uccello di un altro nella figa. “Andiamo di là in
camera, lasciamoli soli, poi ci racconteranno†mi sussurrò piano con l’alito
caldo nell’orecchio Luigi. Giada annuì con un cenno di intesa a Luigi quando
vide che noi due prendevamo la via della camera da letto. Avevano pensato a uno
scambio separato. “Non ho resistito, ho voluto sentire come si sta dentro alla
tua figa e si sta divinamente, ma adesso fammi godere con la bocca, troia!†Mi
disse con una durezza che mi eccitò ancora di più. Così mentre di là sentivo
Giada gemere come una gran troia ai colpi che gli infliggeva mio marito, io mi
misi finalmente a spompinare Luigi. Poi mi prese ancora alla pecorina, si fece
cavalcare, mi rimise sotto. Alternava colpi irruenti con altri più lenti mentre
le sue mani non si stancavano di cercare il mio corpo. Mi regalò un orgasmo
portentoso mentre schiacciandomi col suo corpo e menando colpi furiosi nella
figa mi infilò una due dita nell’ano, da prima indagatrici e poi spietate. Dal
soggiorno provenivano rumori che dicevano che anche Giada e Carlo si stavano
divertendo come noi, si sentivano forte i gemiti di lei, l’effetto dell’irruenza
di Carlo che ben conoscevo. A lCarlo piaceva il culo. Che la stesse inculando? Non
ebbi il tempo di far capire a Luigi quanto desiderassi il suo uccello anche nell’altro
canale che lui mi chiese di farlo venire con la bocca. Lo succhiai in fretta,
con ardore, spingendomelo fino giù in gola. Sentii lo spruzzo di sperma
invadermi la bocca proprio mentre immaginavo di avere anche Carlo dietro di me che mi inculava.
Lo sperma caldo e gelatinoso che scendeva dentro di me contemporaneamente a questa
fantasia mi provocò il secondo portentoso orgasmo.
(Fine seconda parte)
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15 years ago
Malte60,
44/43
Last visit: 12 years ago
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Serata d'eccitante competizione
SERATA D’ECCITANTE COMPETIZIONE
(continua il racconto dei nostri incontri con Betta e Gianni)
Racconto di Monica.
Dopo quel primo incontro con Betta e Gianni, l’eccitazione ci aveva travolto le menti.
Quando tornammo a casa avevamo ancora addosso il sapore dei nostri partner e ci ritrovammo ad amarci ancora come non ci succedeva dai tempi della nostra gioventù.
L’esperienza era andata più in là delle nostre più ottimistiche aspettative, ed il rapporto con Betta e Gianni era di sincera amicizia, oltre che di trasgressione. Aveva contribuito anche il fatto che non fossero del tutto sconosciuti e questo ci aveva messo a nostro agio; nel giro di poche ore il sesso era diventato una componente del nostro rapporto con loro; in modo quasi naturale avevamo fatto l’amore con persone sconosciute dopo più di 25 anni di matrimonio. E questo senza che la gelosia o, ancor peggio, il confronto con i nuovi partner, mettesse in pericolo il nostro amore che ne uscì, da quella prova, ancora più rafforzato.
Due sere dopo eravamo ancora da loro, ufficialmente per una cena, ma sapevamo che sarebbe stata l’occasione per finire a letto con loro, perché quella era sicuramente la volontà di noi due ma, conoscendo i nostri amici, anche la loro.
L’atmosfera trasgressiva ci travolse appena entrati in casa: ambiente caldo, luci soffuse e “Sade†come musica di sottofondo. Betta era splendida nel suo abitino corto che metteva in risalto le sue forma generose, mentre Gianni era eccitantissimo con la camicia scura e capelli ancora bagnati.
Noi sembravamo due scolaretti, ma l’affabilità dei nostri ospiti ci mise subito a nostro agio; la conversazione scivolò ben presto su argomenti intimi e la qualità del vino ci invogliò a rivelare qualche particolare delle nostre fantasie che fino ad allora non era mai stato rivelato, di persona, ad estranei. Si, entrambi avevamo fantasticato su rapporti in cui entrambi fossimo al centro delle attenzioni della coppia con cui avremmo fatto sesso. Nella nostra banalità facevamo sorridere Gianni e Betta che erano ormai esperti di simili esperienze.
- Vi svezzeremo noi, semprechè lo vogliate – disse Gianni
- Senza traumi, solo quello che vi sentirete di fare – replicò Betta
Sapevamo di poterci fidare di loro e ci affidavamo con fiducia ai loro consigli ed alle loro mani
- Vi faremo esplorare il mondo del sesso trasgressivo e vedrete che la realtà supererà le vostre fantasie – aggiunse Gianni
Eravamo già eccitati ed al sentire quelle parole che ci aprivano mondi inesplorati ci eccitammo ancora di più.
Betta si spogliò restando in reggiseno, calze e reggicalze (non portava mutandine ed evidentemente aveva già programmato che quell’abbigliamento sexy era consono per la serata).
Una visione fantastica, con le sue forme prosperose che vedevo a pieno per la prima volta e che non mi lasciarono indifferente. Io, pensavo, ero una nullità in quanto a sex appeal nei suoi confronti, ma volevo reggere la competizione; in fondo, tolta la camicia ed i pantaloni rimasi con un reggiseno niente male, il perizoma nero e le parigine che potevano essere altrettanto sensuali.
Alex e Gianni, sul divano, senza essere ulteriormente invitati a farlo, si stavano già massaggiando le parti intime godendosi lo spettacolo delle loro donne in intimo, così diverso ma comunque sensuale.
E la visione del mio posteriore, a cui il perizoma nascondeva ben poco, invogliò Gianni ai primi caldi commenti:
- Cazzo Monica, che bel culo che hai!
E’ vero, pur diverso nella forma e dimensione da quello di Betta, che è sporgente e sorretto da grandi fianchi, anche il mio, seppur più piccolo, solletica l’appetito degli uomini che non ne sono indifferenti, soprattutto fasciato in stretti pantaloni come sono solita fare.
Mi avvicinai e Gianni e sculettando a pochi centimetri dal suo viso e mi abbassai poi con il sedere a sfiorare la sua imponente erezione visibile ma ancora stretta nei suoi pantaloni.
Quando fece per agguantarmi per i fianchi per stringermi a sé mi allontanai repentinamente e con un sorriso mi diressi verso Alex. Lo spogliai lentamente di tutti i suoi vestiti e mi sedetti sul suo cazzo, spostandomi il perizoma ed infilandolo nel mio sesso, unendomi a lui.
Nel frattempo Gianni, che si era a sua volta spogliato con l’aiuto di Betta, forse per farmi pagare quel piccolo gesto di ribellione, mise Betta a pecorina su una poltrona e la infilò cominciando a stantuffarla con quel ritmo forsennato che avevo avuto modo di conoscere. Quasi volesse farmi intendere: - Non sai quello che ti sei persa.
Con Gianni ci guardavamo quasi con toni di sfida, ma avevo anche modo di farlo irretire ancora di più, baciando il mio Alex, di tanto in tanto, mentre mi scopava.
Betta intanto gemeva e godeva sotto i possenti colpi di Gianni, che la penetrava quasi con violenza, facendo pagare a lei l’irritazione per non avermi avuta.
- Toglimi il reggiseno – chiesi ad Alex mentre, invece dolcemente continuava la sua penetrazione.
Lo tolse e portai le sue mani sui miei seni; mi piace farmeli strizzare, mi piace sentire le sue dita martoriare i miei capezzoli stringendoli fino a farmi un po’ male.
Betta era già venuta perché aveva lanciato un urlo di godimento e si era accasciata sulla poltrona.
Io cominciavo a bagnarmi e non volevo arrivare all’orgasmo in così breve tempo; volevo molto di più da quella serata. Ed il fatto di controllare il mio orgasmo era un segnale di forza su Betta, la donna di Gianni.
Mi sfilai dal mio Alex e mi tolsi il perizoma ormai fradicio.
La vista del mio sesso nudo provocò lo stupore e l’ilarità di Betta, che risvegliandosi dallo stato di semi incoscienza:
- Monica, ma che razza di clitoride hai? - disse
E si, Gianni l’aveva già scoperto quando mi aveva fatto godere con la sua lingua, ma Betta lo vedeva per la prima volta e mi resi conto che quella mia particolarità era un altro elemento su cui potevo contare per meravigliare tutti.
Aprii ancora di più le labbra del mio sesso per mostralo interamente:
- Ti piace il mio piccolo cazzetto? - replicai
Alex mi riprese per i fianchi e mi fece sedere ancora sul suo sesso, penetrandomi facilmente visto come ero abbondantemente lubrificata dai miei umori.
Gianni uscì da Betta e si avvicinò a me, aprendomi con le mani il sesso che era in bella mostra; la sua bocca cominciò a passare sulle labbra della mia figa, la sentivo leccare dal sesso di Alex fino al clitoride, per poi soffermarsi su quel bottoncino sensibile per succhiarlo, ed infine morderlo…
- Ahia… - fu la mia reazione immediata
Ma poi quel morsetto trasgressivo mi piacque e lo implorai di farlo ancora:
- Siiii, succhialo e mordilo… fammi godere….
Stavo per esplodere nel mio orgasmo travolgente, quando improvvisamente Alex mi fece alzare dal suo cazzo, sussurrandomi:
- Scusa amore, Betta è rimasta sola….
Aveva interrotto quel momento magico, ma, pensavo, forse era stato meglio così, perchè potevo prolungare quei momenti di piacere.
Alex sussurrò qualcosa che non capii nell’orecchio di Betta, poi lo vidi posizionarsi dietro di lei che subito dopo mi rivolse uno sguardo di sfida soddisfatto:
- Si, inculami fino in fondo, sbattimelo forte nel culo ti prego… più forte, più veloce, … sfondalo… - diceva ad Alex, sempre con lo sguardo rivolto a me, come se volesse irretirmi.
Al sentire quelle parole Gianni si posizionò sul divano e mi fece sedere sul suo cazzo, ma stavolta deliberatamente lo presi in mano e lo indirizzai sul mio buchino posteriore. I miei umori vaginali ed una certa assuefazione al sesso anale fece si che quella penetrazione non fu un trauma, nonostante le dimensioni ragguardevoli del cazzo di Gianni. In quella posizione entrò completamente e dopo un breve assestamento iniziai a muoverli su e giù guardando Betta:
- Inondami Gianni, riempimi il culo con la tua sborra calda… fammi sentire il tuo getto potente…
Gianni sembrava impazzito; mi prese i fianchi e mi alzava ed abbassava dettando il ritmo di quella profonda inculata.
Intanto Alex era arrivato al limite, non seppe più trattenersi e si scaricò nel culo di Betta con un urlo animalesco:
- Vengooooooo… Bettaaaa vengoooooo…
Al vedere quella scena e soprattutto al sentire l’orgasmo di Alex non resistetti oltre nemmeno io e mi abbandonai all’orgasmo liberatorio:
- Vengooooo, vengo Alex, vengoooooooo…. Ahaaaaaaaa, godooooooooo!
Spruzzai getti di miele davanti a me, bagnai il tappeto ed il divano di pelle; fu un fiume in piena che usciva dal mio sesso.
Quando Gianni sentì il mio buchino stringersi negli spasmi dell’orgasmo liberò anch’egli incredibili fiondate di sborra nel mio culo:
- Vengo Monica, ti inondo, sentiloooooo, sborrooooooo!
Appena mi ripresi mi alzai dal cazzo di Gianni e andai a baciare il mio Alex.
E poi scambiai un bacio anche con Betta; in fondo la nostra non era competizione, ma complicità nel dare piacere ai nostri uomini.
Eravamo esausti tutti e quattro, stanchi ma appagati da quell’esperienza a quattro; bella, stupenda!
Facemmo la doccia a coppie: prima io e Alex, poi Gianni e Betta.
Ci fermammo da loro a dormire.
Un sonno sereno fra le braccia del mio Alex, ma con la consapevolezza tutta femminile che sapevo dare piacere anche ad altri uomini.
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15 years ago
Sanmely,
61/67
Last visit: 6 years ago
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Car Parking Sex
Fine Ottobre,primi Novembre di un anno qualsiasi. A cena, a Milano, a casa di amici. Tasso alcolemico alle stelle.Lei molto attraente, elegante nei modi e raffinatanella figura slanciata, due gambe dritte e lunghe come la corsia dell'Autosole quando attraversa l'Emilia, infatti è di Parma. La cena è filata via divertente ed intima, ricca diammiccamenti, all'insegna di una grandissima e gratificante complicità .La cena finisce, torniamo alla macchina parcheggiatain una stradina defilata non lontano dal ristorante.Il desiderio l'uno dell'altra che avevamo represso finché eravamo a cena, esplode incontenibile in tutta lanostra reciproca irruenza: un bacio lungo, profondo, mozzafiato eccitante comepoche altre cose al mondo!La mia mano si infila sotto la sua gonna per caderevittima dell'ebbrezza procuratami dal poter finalmente accarezzare il lembo dipelle nuda lasciato scoperto dalle sue calze autoreggenti (io ne vadoletteralmente pazzo, e lei lo sapeva...) mentre lei mi accarezzava dolcemente lanuca con un gesto allo stesso tempo affettuoso e sensuale.In men che non si dica sembrava stessimo giocando astrip-poker!!Poteva cadere il mondo intorno noi non ce nesaremmo accorti!!!Ci trovavamo esattamente nella terra di mezzo tra illimonare più spinto ed un vero e proprio rapporto quando all'improvviso leitrasale con un gridolino soffocato, cerco di capire...fuori, accanto al nostrofinestrino un gran bel ragazzo guardava dentro e si stava toccando con tutto benin vista...Per un attimo la mia mente ha sospeso qualsiasiattività (non che fino a quel momento fosse poi tanto impegnata, vista lasituazione) e mentre cercavo una risposta a quel frangente la risposta stessa miè arrivata da lei: mi attirato verso di sè ed ha ripreso da dove ci eravamointerrotti con maggiore foga. Mi baciava, mi toccava...e tutto il resto, ed ogni tantosbirciava fuori, aumentando il livello della sua eccitazione e diconseguenza acatena, anche della mia. Avevo infilato due dita nel suo sesso ed era bagnata come non mai, ansimava e gemeva come non mai. Ero disorientato, geloso, ma anche curioso, nonriuscivo più a distinguere alcun confine di sensazioni, so solo che il cuore mibatteva fortissimo!!Ogni tanto lei concedeva allo sguardo dellosconosciuto lì fuori una parte del suo corpo che sapeva potesse eccitarlo...ecosì era. Mi confessò successivamente che questa cosa le trasmetteva unasensazione incredibile di "potere"... e questo la eccitava e le davascariche di adrenalina!Arrivati ad un punto di non ritorno decidemmo di"farlo" lì, in quel momento, con il nostro "mono-pubblico"a pochi centimetri da noi: era un vero fuoco di artificio di ormoni!!A quel punto siccome io sono veramente bastardodentro, e anche molto aperto, decisi di verificare fino a che punto la miagiovane compagna potesse o volesse o sapesse spingersi... con maestria e disoppiatto, attirandola nella trappola di un intenso bacio, così che lei potessechiudere per qualche attimo le palpebre, azionai il comando del vetro elettricole presi una mano e le feci dare il cambio a quella dello sconosciuto che fusorpreso e allo stesso tempo tacitamente grato di tanta grazia!Leii ebbe un sussulto e poi da brava continuòl'opera... POi con mia grande sorpresa si inginocchiò, lo prese in bocca e con la mano cercò il mio sesso e se lo infilò tutto dentro ed io incominciai a muovermi allo stesso ritmo della sua bocca finché non esplodemmo tutti e 3, quasi contemporaneamente (incredibile!!) in un orgasmo potente e liberatorio. Mi sembrava di essere in un film. Il cuore era ormai impazzito tantocorreva!Quell'avventura ci ha accompagnati per tanto tempoancora. Non si è mai più ripetuta nè l'abbiamo cercata, però ripensarci haaggiunto sempre del pepe ai nostri sucessivi incontri...Oggi sono sposato con un'altra donna e non abbiamo mai cercato una situazione analoga, né (per mille motivi) vorremmo ci capitasse realmente. Però è presente nelle nostre fantasie e ci eccita molto ogni volta che capita di pensarci e confessarcela reciprocamente.
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15 years ago
Ah_LaNobileCoppia, 40/44
Last visit: 6 years ago -
riflessologia plantare...
è incredbile.
ci sono centri massaggi di vario genere ma quello che frequento settimanalmente è frequentat da professioniste non interessate ad "arrotondare". meglio, ci si rilassa davvero.
ieri la mia massaggiatrice era impegnata. ho quindi dovuto "ripiegare" su una ragazza nuova, carina.
entro nel camerino, mi spoglio, metto le mutandine e mi stendo.
entra lei, professionale. due parole, mi spiega che lei segue la riflessologia plantare, ed inizia a guardarmi i piedi. le chiedo qualche considerazione ma tace. inizia a massaggiarli, poi le gambe, il collo
dopo un po mi chiede di girarmi. ritorna ai piedi.
intanto parliamo del più e del meno.
è molto caldo, suda. mi chiede se può togliere il camice. resta con una canottiera (senza reggiseno!!) prosegue
resto perplesso perchè inizia a sfiorarmi. sempre di piu. sempre piu vicino. torna ai piedi e mi guarda. li massagggia e come per incanto il mio amico si sveglia, sempre di piu. le mutandine non sono molto contenitive e... esce a prendere un po di luce! e lei? sorride!!! sono allibito, e pure eccitato
le chiedo, mi dice che sa cosa mi piace
mah, inizia a baciarm i piedi, mi dice che siamo fatti l'uno per l'altra. come corre... che dire: dopo quaranta minuti di massaggio siamo finiti a fare una 69 per mezzora, gemendo entrambi in silenzio per non essere scoperti!!
per settimana prossima ho già prenotato! :-)
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15 years ago
IlVenerabile, 42
Last visit: 3 years ago -
ho perso la verginità anale
ciao a tutti i lettori di questo racconto, assolutamente vero, voglio solo condividere il piacere che ho provato facendomi inculare dall'amico di mia moglie. Tutto e iniziato ieri sera 29/12/2009 quando finalmente ho avuto il coraggio di confidare a mia moglie che mi sarebbe piaciuto provare a prenderlo nel culo e da li lei subito mi ha accontentato, ha telefonato ad un suo amico (che gia conoscevo) ed abbiamo subito provato. Nel frattempo che mi lubrificavo per bene il culo lui si scopava mia moglie se la inculava per bene e mi diceva: guarda la tua puttana come gode tra poco ti faro lo stesso servizio( da premettere che ha un bel calibro) , quella situazione mi eccitava ancora di più e comunque cosi è stato subito dopo tutti e due hanno iniziato l'avviamento, mia moglie mi diceva stai tranquillo e rilassato altrimenti sentirai dolore ed io ne so qualcosa, la mia prima volta nel culo e stato un trauma, tu sei fortunato che hai trovato le vie gia fatte. Hanno iniziato dolcemente mi sono messo a pecorina con mia moglie che dal lato mi toccava il cazzo duro e lui che pian piano, dopo circa una quindicina di minuti di preperazione mi ha infilato tutto il cazzone dentro, piu mi penetrava e piu mi si induriva il cazzo me lo sentivo quasi scoppiare, sentivo un leggero bruciore ma era compensato dal piacere che stavo provando. Alla fine ci siamo ritrovati tutti e due( io e mia moglie) a pecorina con lui dietro che ci inculava un po ciascuno ed ha preferito sborrare nel mio culo dicendo, rivolto a mia moglie, gli ho fatto il servizio completo.
Invito gli uomini che leggeranno questo racconto a provare e molto eccitante.
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15 years ago
coppialibera72,
41/39
Last visit: 5 years ago
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Io, mia moglie e il trans
Dopo di quella prima volta, ci furono alcuni mesi veramente intensi, quando la sera arrivavo a casa mi facevo una doccia ed indossavo i collant (Lucia me ne aveva procurati di diversi modelli e colori), spesso sopra non indossavo niente, restando solo con una t-shirt e le calze. Lucia era veramente scatenata, come non l’avevo mai vista, mi spompinava quasi sempre prima di cena e nel dopocena ci scappava sempre una scopata, ma avevamo iniziato ad esaudire anche sue fantasie, spesso indossava lo strap-on (ne aveva tre di varie forme e colori) e mi faceva inginocchiare per fargli un pompino, tenendomi la testa e pompandomi come fosse un uomo ed io la donna, ed almeno due volte la settimana mi scopava in culo in diverse posizioni. Ogni giorno ero eccitato a pensare a cosa avremmo fatto quella sera, per non parlare dei week-end, dove ci si sbizzarriva con l’inversione dei ruoli. Alle volte, mi chiedeva di indossare i collant, inginocchiarmi e di masturbarmi mentre gli facevo un pompino o di mettermi a pecorina con il collant aperto solo dietro e di non toccarmi mentre mi sodomizzava, obbligandomi a non distendermi restando sulle ginocchia fino a che non fosse venuta. Era un sesso veramente elettrizzante sia fisicamente ma soprattutto psicologicamente, stavamo realizzando fantasie che non credevo neanche di avere. Un giorno mentre mi scopava sul divano mi disse: “Ho voglia di vederti mentre ti fai scopare da un uomo”. Io gli risposi: “No, non esageriamo”. Lei mi spinse il cazzo di gomma più in profondità facendomi gemere e con un tono rabbioso mi disse: “Chi comanda ? Vuoi che ti apra del tutto ?”. Io risposi: “No, ti prego fai più piano”. Lei continuò dicendo: “Allora decido io e per iniziare ci facciamo un trans”. Io non risposi e lei continuò: “Ha ti piace l’idea di succhiare il cazzo di una trans è ? Voglio proprio vedere quanto sei troia !”. Mentre parlava, continuava ad incularmi eccitandosi con le frasi che mi pronunciava, io in silenzio cercavo di resistere al dolore che mi infliggeva, penetrandomi con quella foga. Finalmente, dai suoi lamenti, la sentii venire e gli chiesi di togliere il bastone che mi stava traumatizzando il buco ma lei mi disse: “Adesso voglio vederti venire, non te lo tolgo finche non vieni. Voglio che ti masturbi pensando di avere in culo il cazzo di un bel trans”. Ubbidii e con la sua verga rigida ancora ben piantata nel culo mi masturbai da sopra il collant mentre lei mi apostrofava della troia da monta, troia per trans, rotto in culo, ecc.
Non passò neanche un mese, che un venerdì verso le cinque di pomeriggio mi arrivò un sms con scritto: “Vieni a casa presto, stasera andiamo a trans”. Solo a pensare a quello che mia moglie mi aveva scritto ebbi un’erezione ed appena potei lasciare il lavoro corsi a casa. Appena mi vide disse: “Non vedi l’ora è ? Ti si legge in viso, ma adesso depilati bene che ti voglio in tiro”. Presi la schiuma e mi depilai gambe e culo, ripassando con il rasoio anche il pube, ero più liscio di una donna, dalla vita in giù non avevo neanche un pelo. Mi vestii con un paio di collant wolford tutto nudo color carne, sopra un paio di jeans ed una maglietta. Stavo per mettere i calzini quando lei mi disse: “Quelli non metterli”. Lei era vestita con un paio di collant simil reggicalze color nero, gonna corta e stivale con tacco, sopra aveva un piccolo bustino ed una giacca sempre nera. Salimmo in macchina e le chiesi: “Dove andiamo, hai già qualche idea ?”. Lei rispose: “Sì, amore, non mi piaceva l’idea di andare a caso, ho cercato in internet il soggetto che poteva fare al caso nostro ed ho preso un appuntamento direttamente nel suo appartamento”. Arrivammo a casa del trans, suonammo e salimmo al terzo piano, ci aprii la porta, si vedeva che era un trans ma aveva i lineamenti sottili e con un po’ di fantasia poteva sembrare una bella donna. La voce la tradiva ma si rese subito accogliente e simpatica. Ci offri da bere e scambiammo due chiacchiere. Mia moglie prese l’iniziativa e mi disse: “Alzati in piedi e togliti i pantaloni”. Ero visibilmente imbarazzato ma mi alzai e lentamente mi levai i jeans.
Il trans si alzo di fronte a me e disse: “Ma guarda cosa abbiamo qui, un maritino birichino”.
Mia moglie gli rispose: “Sì, è proprio birichino e gli piace ciucciare il cazzo”.
Avvicinandosi a me disse: “Inginocchiati e fagli vedere come ciucci bene”.
Mi inginocchiai, la trans si slaccio la gonna e sposto il perizoma facendo uscire un cazzo grosso ma moscio, lo presi in mano e me lo infilai in bocca iniziando un lento pompino. Mia moglie mi sfilò la maglietta e restai nudo solo con il collant e mi incitava dicendo: “Dai succhia, fagli vedere come sei bravo”, e con una mano prese il cazzo del trans imboccandomi, mentre con l’altra mano mi spingeva la testa. Mentre continuavo a pompare il cazzo del trans, che era diventato bello duro, mia moglie si tolse la giacca e la gonna, restando con le calze ed un bustino, prese la borsetta ed estrasse uno dei suoi strap-on, mugolando se lo allacciò e si diresse verso di me e mi disse: “Ciuccia anche questo”. Sempre in ginocchio mi alternavo tra il cazzo del trans ed il cazzo di plastica di mia moglie, finché Lucia disse: “Adesso mi scopo Selen (era il nome del trans)” e si posiziono alle sue spalle. Selen disse: “Andiamo in camera che stiamo più comodi”, e ci recammo in camera da letto.
Ci mettemmo sul lettone e mia moglie rivolgendosi al trans ci disse: “Mettetevi uno sopra l’altro a 69 che io ti inculo”. Io sotto e Selen sopra con i cazzi in bocca, guardavo mentre Lucia lubrificava il culo di Selen e poi la penetrava, la pompava come se avesse un cazzo vero e cercava di spingersi in profondità il dildo interno della cintura. Mi alzai e con Selen a pecora inculata da Lucia gli presi la testa e gli infilai il mio cazzo fino in fondo alla gola. Era una situazione eccitantissima e facevo di tutto per non venire, ma Lucia mi disse: “Dai vienigli in bocca”. Strinsi il pene con la destra, con la sinistra tenevo la testa di Selen, accelerai il ritmo e gli scaricai tutto il mio nettare in bocca. Ebbe alcuni rigurgiti ma incassò bene.
Lucia mi disse: “Succhiagli ancora il cazzo”. Io obbedii riprendendo il lavoro da dove lo avevo lasciato. Mia moglie smise di pompare il trans e venne dietro di me, mi tirò in alto il collant sistemandomelo bene in vita, lo lacerò in prossimità del mio buco e con le dita iniziò a lubrificarmi il culo. Intanto mi era tornato duro e con una mano mi masturbavo. Lucia disse a Selen: “Dai, adesso scopatelo”. Selen si spostò alle mie spalle e mi aprii lentamente il culo. Lo sentivo entrare lentamente ed era una sensazione stupenda, era caldo e morbido, nulla a che vedere col cazzo di plastica di mia moglie. Sentivo Selen che mi pompava tenendosi all’elastico delle calze e Lucia che gli diceva: “Dai scopatelo per bene, voglio vederlo inculato come si deve” ed a me diceva: “Dai, muovi il culo, fai vedere come ti ho insegnato”. Lucia stava lì, davanti a me, guardandomi e masturbandosi con lo strap-on e continuava a dirmi: “Non toccarti e non piegarti, voglio vederti venire solo di culo, mentre Selen ti apre del tutto.” E così fu, resistetti a pecora finché il trans non mi venne dentro poi mi accasciai esausto. Ci rivestimmo, pagammo, salutammo e tornammo a casa e in macchina Lucia mi disse: “Mi è piaciuto, dobbiamo rifarlo”. Io risposi: “Sì, è piaciuto anche a me”.
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15 years ago
collantsex, 35
Last visit: 14 years ago -
Sussurro
Lei uscì di casa subito dopo cena, con le ultime luci del giorno, e l'aria calda e umida dell'estate si insinuava tra i suoi vestiti leggeri, le accarezzava la pelle con infinita delicatezza, e con una inconsapevole naturale insolenza..
la sua inquietudine pulsava, irrefrenabile. L'attrazione del piacere era tale da non consentirle ulteriormente un appagamento solitario. Tutto ciò era già presente nel suo immaginario. Impresso fotogramma per fotogramma, una storia già vista, già letta e riletta.
Voleva che qualcosa di sconosciuto si impadronisse del suo corpo, dei suoi piccoli interruttori del piacere.
Desiderava che un nuovo odore, un nuovo calore restasse sulle sue lenzuola, sui suoi cuscini, sulla sua pelle.
Camminava per la strada, con le luci della sera ad illuminarla come unica protagonista innanzi ad una immaginaria platea che potesse godere della vista del suo piacere. Una implicita partecipazione di tutto ciò che le circolava attorno, ai suoi occhi, solo apparentemente indifferente. Tremava, per l'esaltazione mista al timore ed all'insicurezza di ciò che avrebbe trovato. Un'alchimia particolare, che le faceva vibrare alla stessa frequenza sesso e anima, un segnale infinito di impulsi regolari.
Entrò in quel bar della zona centrale, conscia del maggior ricambio di persone che lo frequentavano. Sconosciuti, ognuno con la propria storia ed i suoi sottili segreti da svelare, da palesare sofficemente qualora fossero stati liberi di manifestarsi. Beveva il suo aperitivo, e ad ogni sorso i suoi occhi cercavano, nascondendo faticosamente il desiderio che in quel momento le strisciava attorno alla vita, ed andava ad annidarsi nel dolce scrigno delle sue gioie. Tremava, beveva ed osservava, coperta solo da un velo bianco di lino, che pareva urlare come un manifesto, tutta la sua accesa femminilità.
Mancava un sorso, quando notò una giovane coppia seduta al tavolino. Lei era bella e sensualissima, una chioma bionda e lunga su una pelle fresca ed ambrata. Ed il suo corto vestito, il suo modo di accavallare le gambe la rendevano quasi indecente, come fosse già pienamente consapevole dell'effetto che ne faceva risultare, e del fuoco che desiderava provocare negli occhi di chi posava l'attenzione su di lei.
Lui era elegante, brizzolato benchè il suo volto lasciasse trasparire la sua giovane età. Lo sguardo era quello di un uomo sicuro dei propri obiettivi e delle proprie volontà, e la fierezza che dimostrava nei semplici gesti del consumare, le portò l'eccitazione alle stelle.. Voleva, doveva essere presa, posseduta da quelle carni, posta al centro del loro complice istinto al piacere. Il solo pensare a questo desidero le faceva tremare le gambe, e il lieve rifiuto della sua razionalità non faceva altro che spingerla ancora di più ad inoltrarsi col pensiero, fra le loro mani, fra le loro gambe, fra i sessi che avrebbero potuto renderla loro.
Finì la sua bibita e con un raccolto impulso di volontà si alzò e si diresse verso di loro. Essi non furono sorpresi, come se in qualche maniera, avessero già pianificato nella loro mente, i desideri che nascevano da quel caldissimo corpo che gli si stava avvicinando.
Si mise a parlare con loro.. erano forestieri, in città per lavoro, ma visivamente attratti per alcuni particolari architettonici ed urbanistici che il centro offriva. Lei si propose di accompagnarli e di descrivere loro quello che sapeva della storia della sua città. Uscirono e cominciarono il giro. I profumi di lui e della sua compagna, portati dal vento, la inebriavano, la eccitavano, ed avrebbe voluto conservarli su di sé per il resto della vita. Bastò una scusa qualunque, per portarli a casa sua, e mostrar loro la sua noviziosa cura per l'arredamento.
Il cuore ora le pulsava fortissimo, mentre apriva la porta di casa. Li fece entrare, servì loro da bere ed accese due candele. A stento riusciva a nascondere il respiro affannato, il battito del cuore le portava il sangue al suo morbido sesso, con prepotenza, stimolandolo e donandogli volume e colore. Ebbe la certezza di ciò che sarebbe successo poche decine di minuti dopo, quando la compagna cominciò a guardarla con insistenza e desiderio, non curandosi di ciò di cui stavano discutendo, o del suo bicchiere ancora pieno per metà. Lui era sorridente, ed il suo sguardo tradiva anch'esso un forte desiderio di condividere il proprio piacere e quello della sua compagna con la loro gentile ospite.
La situazione cominciò a scendere vorticosamente quando l'alcool iniziò a sciogliere le loro inibizioni. La dea bionda si alzò, e senza dire niente andò alle spalle di lei, che continuò, eccitatissima, a parlare con lui.
Lui non diceva niente, ma dalla sua espressione era palesemente tutto chiaro. Le prese una mano e cominciò ad accarezzarla. Nello stesso momento la compagna prese ad accarezzarle il collo, e a massaggiarle le spalle. Ne scoprì una spostando l'ampia scollatura del suo vestito leggero, e cominciò a baciarla. Lei si sentì bollire dentro.. L'essere giunti al punto critico, al punto di non ritorno, in cui i desideri dei tre si palesano, la fece sussultare...
Le carezze di lei ed i suoi baci erano di una dolcezza tale che in pochi minuti si sciolse tra le sue braccia. Lui le abbracciò entrambe, e poco dopo si ritrovarono in camera da letto. Trovarsi con addosso solo le mutandine fu semplice, dopo aver fatto cadere quei pochi veli.. La presero per mano e la fecero stendere sul letto, in mezzo a loro. Fu a quel punto che insieme, con delicatezza, le sfilarono le mutandine. Erano macchiate, e dei fili sottili di rugiada si tesero, quasi a voler trattenere il piccolo trasparente indumento sul suo corpo.
Quello che successe dopo fu per lei il paradiso. Sentiva le grandi mani di lui accarezzarle i seni, le spalle, le labbra. I capezzoli divennero rigidi e raccolti, lui vi appoggiò la bocca e se ne deliziò.
La compagna prese ad accarezzarle il sesso, facendo scorrere un dito tra i petali bagnati, e premendo con delicatezza sulle grandi labbra lo schiuse, come uno splendido fiore umido ai bagliori dell'alba. Poteva sentire il calore delle dita, l'imprevedibilità dei loro spostamenti, le carezze sugli interni delle cosce, sulla pelle più delicata, la dolcezza con cui per la prima volta la sua clitoride, rossa e gonfia, conosceva quelle dita estranee e gentili.
Lui continuò a condire con i suoi baci, soffici e amorevoli, ricchi di saliva, che le bagnò le labbra ed in seguito le riempì la bocca.
La compagna osservava la sua orchidea, accarezzandola, insinuando con sicurezza le dita fra le piccole labbra, schiudendola, osservandone il colore delicato, bramando il nettare che si andava raccogliendo abbondante alla base delle labbra.. pregustando di assaporarne la femminilità.
Si fecero più audaci. Ora le mani di lui la cercavano, si inoltravano dappertutto, come se fossero triplicate d'improvviso. Il sentirsi così, arrendevolmente nuda, e completamente aperta alle loro attenzioni, al loro dolce lavoro su di essa, la fecero bagnare ancor di più, e le fecero salire altri gradini verso il piacere. Si sentiva come una tavola imbandita di gustose pietanze, desiderosa di essere assaporata, presa, consumata, portata all'estasi.
La compagna di lui insisteva fra le sue gambe, attratta da quel grande fiore, di cui pareva innamorata. Lo aprì tra i due indici, con delicatezza, ed un attimo dopo averlo ancora contemplato, prese a baciarne il piccolo e rosso pistillo di carne. Si lasciarono scappare entrambe un mugolio di piacere, per l'una l'improvviso contatto delle labbra sulle labbra, per l'altra l'aver scoperto un sapore dolcissimo... Ora quella giovane, bellissima coppia la stava baciando, allo stesso momento, nei suoi due fulcri, alimentando quei piccoli pozzi di piacere, facendola vibrare come una corda tesa dai due capi. Il suo seno ora era gonfio e lucido di saliva. E fu a quel punto che cominciò a percepire il ritmo dei baci di lei, insistenti, sul suo nido schiuso. Prese a spingere in avanti il bacino, con morbidezza, pulsando regolarmente, lasciva, quasi a volerle regalare il suo sesso, ad ogni colpo, a volerne fare dono alla sua bocca ebbra d'appetito. Il suo piacere cominciò a salire, spinta dopo spinta, mantenuto vivo dalle braccia di lui, e dai suoi baci ed i suoi morsi che si fecero più intensi.
La lingua della compagna se prima accarezzava la clitoride alternandosi a carezze lente e battiti veloci, ora, spoglia di qualsiasi inibizione rimasta, si spinse con voluttà all'interno di quel lucido scrigno rosa, aperto, spinto contro la sua bocca dai movimenti del bacino. Quella splendida, golosa biondina si spingeva dentro lei, più che poteva, come a raccogliere il miele sul fondo di un barattolo.. Si sentiva profanata, toccata, aperta, terribilmente eccitata. Questo pulsare nel suo interno, questo ascendere lento e inesorabile al piacere, le sbloccò le mani, che fino a quel momento erano rimaste tese e salde ad accartocciare le lenzuola. Con la mano sinistra le accarezzò quelle chiome bionde e profumate, pettinandola con amore, passando dietro la nuca, e spingendola con forza fra le gambe, fino a far scomparire la sua bocca nel sesso ormai lascivamente avviato all'amore. Con la mano destra fece scivolare gli slip di lui fino a metà coscia, lasciando uscire il suo membro già pronto, umido, e caldissimo.
Afferrò con decisione la carne dura e venosa che si offriva alla penombra della stanza da letto.. tra i respiri e gli ansimi.. e tra gli odori dei sessi che andavano sovrapponendosi in una strana, peccaminosa armonia..
Lo strinse, riuscendo a stento a chiudere la mano, e con un movimento delicato ne portò alla luce la testa, purpurea e già abbondantemente bagnata di desiderio. Lui si animò maggiormente, con un desiderio irrefrenabile di possederla, baciandola, quasi a volerla mangiare.
Lei cominciò a ritmare le mani, assieme, muovendo la pelle della sua asta, e spingendo la testolina bionda della sua compagna fra le sue cosce.. Ormai qualsiasi cosa era piacere puro, anche il solo ritmare entrambi alla frequenza del suo piacere fisico. Il contatto con quella carne dura, estremamente calda, le fece sbalzare il piacere in avanti, sentendo la lingua di lei insinuarsi all'interno del fiore, sentendola toccare punti mai toccati, percependo sensazioni nuove mai provate. L'insistenza della lingua e dei suoi baci sulla carne ormai rossa e gonfia del suo sesso la stava portando velocemente al piacere, chiamato dall'odore di lui che sentiva preporre sulla sua bocca, sul suo collo e sui seni. Stava per venire. Intrecciò le dita con quelle di lei, che la sentì pronta, vicina all'orgasmo. Lui, terribilmente eccitato dalla visione delle due ragazze, prese a spingere il suo membro caldo sul suo fianco, muovendolo regolarmente, bagnandole la pelle, e mugugnando quasi silenziosamente un piacere che cresceva rapido. La compagna la baciò e continuò a baciarla facendosi strada tra le labbra del sesso, con passione.. Sulla bocca e sulla lingua la sentiva ormai vicina ad esplodere, e decise che era il momento.
Spinse, spinse, spinse... si spinse all'interno di lei più che poteva, leccandole dentro, sulle pareti ruvide, cercando il punto esatto in cui la sua esplosione sarebbe avvenuta, intensa e prepotente. Ed ecco che puntò i piedi sul letto, inarcandosi più che poteva, sentendo l'inizio di un'enorme onda di piacere. "vieni amore.. sentila..." le sussurrò lui nell'orecchio, mentre il suo respiro si fece rapido ed ansioso, ed i muscoli del suo viso si tesero allo stremo, in un'espressione che poteva essere lo stesso volto del Piacere..
Esplose, sopraffatta da quell'energia, spinse forte, con ingordigia, non volendo perdere nemmeno una goccia di quella grande, enorme onda che la travolse e le entrò dentro... Spinse così tanto da spostare un pò indietro la sua amante, la quale non smise di stimolarla con tutte le forze che poteva... Venti secondi in cui inferno e paradiso si mescolarono in un'unica cosa, e potè sentirsi attraversare da tutta la forza, la potenza sessuale che aveva raccolto negli istanti precedenti.. La libidine le impregnò il sangue, e il cuore pareva scoppiare.. Lui era incantato, eccitatissimo da quella manifestazione così istintiva, così potente ed esplicita, che le due donne furono in grado di creare. Il piacere di lei si manifestò, nella bocca dell'amante, con un nuovo, dolcissimo ed intenso sapore.
Finalmente si accasciò, respirando affannosamente, spettinata ed imperlata di sudore, che scorreva sul suo magnifico corpo, sulla sua pelle così fresca e leggermente colorita dallo sforzo. La compagna si congedò dal suo sesso con un amorevole, profondo bacio, e poi se ne allontanò, mentre le rimasero sulla bocca e tutt'attorno ad essa i segni di quella magnifica melodia di piacere, regalata con amore da femmina a femmina.
La compagna poi andò da lui, e con un bacio gli fece scoprire tutta la dolcezza del sesso di lei... Poi scese lentamente, e con baci e lenti movimenti della mano, cominciò a preparare il suo compagno per la penetrazione.
In ginocchio sul letto, lui, pareva quasi soffrire dall'ansia di coprire quella stupenda femmina che poco prima li raccolse dal bar. La compagna, dopo qualche bacio lungo il nervo carnoso di lui, prese a succhiarlo, e spingendo sulle sue natiche, lo portò sempre più a fondo nella bocca. L'appetito con cui cercava di ingoiarlo era sconvolgente, a malapena riusciva a respirare col naso. La padrona di casa intanto, osservava stesa su un fianco, a gambe piegate, e dopo qualche minuto le fu irresistibile cominciare ad accarezzarsi, da dietro, penetrandosi con due dita, e guardando ipnotizzata quello spettacolo, ansimando, e desiderando ora di avere quella carne purpurea dentro di sé. L'amica lo stava stimolando, ingoiandolo in movimenti lenti e profondi, preparandolo per l'amore che da lì a poco avrebbe consumato con la loro ospite. Con l'altra mano prese a frugare sotto i testicoli, ad accarezzarli e a maneggiarli delicatamente, e lui, colto da un brivido, cominciò a scandire i movimenti con cui entrava nella bocca della sua compagna. La loro ospite, silenziosa ed affannata, guardava con desiderio il sesso di lui scomparire fra le labbra della sua deliziosa compagna, mentre continuava a massaggiarsi da dietro, più velocemente e più a fondo.
Si sentiva desiderosa, tremante, pronta a ricevere la carne del maschio. Ed aspettò, bramando il momento in cui lui arrivasse al limite, ed il momento arrivò. La compagna si allontanò dal membro che in quello stesso istante pareva scoppiare, e poi con delicatezza, quasi affettuosamente, accarezzò il viso della padrona di casa, facendola poi stendere, e aprendole piano le gambe, prendendole per le caviglie, fino a quando furono completamente piegate e divaricate. Fu allora che lui si preparò, avvicinandosi al suo ventre. Le prese le mani intrecciandole alle sue, piegandosi sopra di lei, con l'asta turgida e pulsante a meno di dieci centimetri dal suo nido rosa.. ricco di odori. La compagna lo aprì di nuovo con le dita, mostrandolo con orgoglio a lui, ed invitandolo ad entrare. L'ospite ora era sopraffatta dal desiderio. Ora più che mai aperta e pronta a ricevere, voleva sentirsi piena di lui, concederegli la sua carne in maniera completa e totale. La biondina prese il membro del compagno tra le dita, e ne portò la testa sull'imboccatura del sesso di lei.. muovendolo lungo l'apertura, toccando la clitoride, sputando con delicatezza la dove i sessi si incontravano.. La bionda, una volta assicuratasi che il membro era puntato fra le labbra, salì ed andò a baciare la sua amante, tenendole la mano, preoccupandosi di accarezzarla in viso e di baciarla sofficemente.
Lui, sentendo il contatto del sesso sulla punta del suo nervo non riuscì a resistere, e con una lenta pressione affondò nella carne.. lentamente.. sentendo l'abbraccio umido della vagina scorrere piano su tutta la sua asta.
L'ospite emise un grido, strinse forte la mano della biondina, e si lasciò baciare da lei. Lui entrò fino alla base, emettendo un lungo e costante mugolio, esprimendo piacere nuovo ed intenso per la prima dolce carezza che ricevette dal fiore della sua splendida ospite. Dopo aver stazionato dentro qualche secondo, prese ad uscire, sempre lentamente, finchè non fu dentro solo con la testa. Osservò il suo membro, ora completamente bagnato del piacere di lei, quindi riaffondò. Lei strinse le dita dei piedi, che andò poi a posare sui fianchi di lui. La biondina cominciò a coccolarla amorevolmente, con baci e carezze, accompagnandola nel suo percorso di piacere.
Lui prese ritmo, le due ragazze si baciavano, e l'ospite, posseduta dai movimenti del maschio, a malapena riusciva a trattenere i suoni del suo piacere, anche se coperti dai baci dell'amica. Si sentiva riempita, sentiva scorrere dentro di sé tutto il desiderio del maschio, lo sentiva farsi strada nelle sue carni, lo sentiva ondeggiare col bacino, rigirare l'asta dentro il suo sesso a volerla toccare in ogni punto possibile. Piacevolmente violata, profanata, ed accompagnata alla seconda ascesa al piacere dalle salde spinte di lui, e dai dolcissimi baci di lei.. Era quello il suo stato di cose, il suo desiderio assoluto, la linfa per la sua anima...
Le spinte di lui si fecero più forti, e adesso, sotto le oscillazioni dei suoi colpi, a malapena le bocche delle due donne riuscivano a toccarsi. La biondina sembrava deliziarsi di questo, e prese a sua volta ad accarezzarsi fra le gambe. Il maschio prese ad aumentare il ritmo, ed ora l'ospite sussultava, sbalzando e lamentandosi. La biondina adesso alternava la mano fra la sua clitoride e quella dell'amica, mentre con l'altra le accarezzava i seni, stringendoli forte nella mano e succhiandone i capezzoli rossi e duri. La padroncina di casa, sentendosi ancora una volta aperta, estatica, ed in preda assoluta della propria libidine e del piacere che quella splendida coppia le stava dando, aggrappò saldamente le gambe attorno alla schiena del suo amante, che sentendosi preso in quel modo, percepì l'autorizzazione a liberare tutto il suo desiderio e la sua potenza. Le spinse dentro amore con tutta la forza che aveva, sentendo che non avrebbe resistito ancora per molto. La compagna intanto ebbe il suo scrigno umido dalle carezze che si stava concedendo guardandoli, e decise che era venuto il momento anche per lei di godere.
Si mise a cavallo sul volto estatico della padroncina, che capì gli intenti e socchiuse la bocca. La biondina quindi chiuse gli occhi ed abbandonandosi premette il sesso sulla bocca dell'amica. Quindi stimolata dai movimenti dei due amanti, prese a muoversi ritmicamente, strofinando la sua bionda e carnosa vagina sulla bocca di lei. Si raccolse i capelli e cominciò a muovere il bacino circolarmente, pasticciando dei suoi umori la bocca dell'amica. Quest'ultima sentiva il sesso della biondina attorno alle sue labbra, e sentiva il suo piacere a piccole gocce scorrerle nella bocca. Con le dita la aprì, per poterla baciare meglio all'interno, e poter scoprire il sapore completo di quella splendida femmina, seduta sulla sua faccia. Lui contemplava la schiena della sua compagna, baciandole il collo, mentre spingeva nel sesso dell'amante, un pò roteando e un pò andando dritto, facendole scoprire tutta una gamma di piaceri che fino a quel momento non era riuscita ancora a conoscere. Lei sentiva guizzi salirle dal sesso fino al cuore e alla mente, i brividi che la attraversavano la tendevano come una gattina. Il sesso dell'amica ora si strofinava su di lei con maggior forza. La lingua continuava ad esplorarla, dentro e fuori. Si sentiva completa, poteva percepire la sua libidine come una macchina che adesso avanzava a pieno regime. I lamenti dell'amica, e del suo maschio profanatore aumentavano sempre più. Questo naturalmente le fece salire ancora il piacere, ancora ed ancora, finchè arrivò a quello che era l'apice assoluto del suo piacere prima dell'orgasmo. La biondina che la stava guardando negli occhi se ne accorse, ed affrettò i movimenti sulla sua bocca. Il maschio era al limite, ed era pronto ad un minimo cenno delle due per esploderle dentro. E la valanga che li travolse tutti partì proprio dall'ospite, da colei che per tutto il giorno aveva desiderato quel momento. Partì, dalla sua bocca occupata dall'amica, un lamento sottile e costante.. sentì che stava per oltrepassare la soglia.. lo sentì anche la coppia che in quel momento stava traendo il massimo del piacere dal suo corpo... e quando fu sul punto esplose, aumentando di colpo il suo lamento, afferrandosi con le braccia ai fianchi della biondina, e con le gambe ai fianchi del suo stallone..
Venne.. venne con una tale intensità da spingere a sè il maschio più che poteva. La bionda era sul punto, e finalmente lasciò esplodersi dentro la bocca dell'amica.. Il maschio sentì il piacere delle femmine che arrivava, e non si trattenne più, spingendosi fin quanto poteva nel fiore carnoso dell'amante. Esplose dentro di lei, urlando, gettando seme ad ogni colpo, impazzendo dentro il suo ventre. La bionda afferrò i capelli della amante e le consegnò tutto il suo piacere, con una tale pressione da non farla quasi respirare. Quest'ultima continuò il suo lamento irrigidendosi completamente e sentendo le onde del suo orgasmo fortissimo scuoterla da dentro. Il seme del suo amante si unì al suo piacere e a quello dell'amica che le esplose in bocca in quello stesso istante..
Furono dei secondi di pura estasi, in cui tutti e tre lasciarono uscire quanta eccitazione e quanta potenza avevano raccolto nei minuti prima, il tutto si fuse in un unico grande orgasmo, un unica grandissima onda di piacere, che fu intensa e devastante. Un unico piacere, un unico respiro, odore, sudore, un unico corpo.
Quindi la coppia si accasciò ai lati della loro nuova, meravigliosa amica, il cui desiderio aveva portato ad un'esperienza unica, che anche loro prima di quella serata, avevano conservato esclusivamente nello scrigno dei propri desideri.
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2
15 years ago
FeeTish,
32
Last visit: 10 years ago
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Il nostro primo scambio
Era
stata indecisa fino al momento della telefonata, “Sì, certo, siamo disposti a
tutto, non vi facciamo venire da Verona solo per fare due chiacchiere†disse
invece con grande naturalezza al cellulare, all’altra “lei†di una coppia
esperta. Per noi era il nostro primo scambio. Doveva finire un lavoro piuttosto
lungo e impegnativo tanto che quando sentimmo suonare alla porta sedeva ancora
davanti al computer. “Mi butto sotto la doccia, va tu ad aprireâ€, mi disse con
una calma che io non avevo. Lei sorrise appena e mi parve subito bella e
desiderabile anche se lasciai scivolare lo sguardo su di lui (avrò tempo per
lei, mi dissi) che sembrava alquanto a disagio dal trovare solo me. Anche se si
sentiva la doccia correre avvertivo in lui un certo imbarazzo che non potei sul
momento mitigare con nessuna offerta di aperitivo. Il suo viso si rischiarò
però subito non appena Vanna comparve sulla porta del soggiorno con i capelli
ancora fradici a sorriderci: non si era allacciata con cura l’accappatoio e un
ampio squarcio si apriva sulle belle forme del suo corpo. “Intanto mi metto
addosso qualcosa, poi vediamo†disse maliziosa dopo avere baciato gli ospiti e
brindato con loro. La gioia che sentiva attenderlo aveva rilassato lui, Luigi, e io potetti concentrarmi su Giada:
indossava una corta gonna svolazzante che di tanto in tanto lasciava
intravedere un reggicalze bianco e una camicetta che, una volta tolta la
giacca, suggeriva come le sue tette fosse belle sode, appuntite e impertinenti.
Quando Vanna si presentò col suo vestito nero che le disegnava alla perfezione
le forme del suo culo e con la scollatura profonda che faceva del suo decolleté
l’obiettivo irresistibile di ogni sguardo, Luigi diventò improvvisamente
loquace. Si mise a parlare delle loro esperienze scambiste, dell’ultima
gangbang di Giada con cinque uomini, delle loro avventure nei parcheggi. Vanna
mostrò subito grande interesse e lasciava libero sfogo alla sua curiosità non smettendo di fare a Giada domande del tipo:
“Non è geloso tuo marito a vederti scopare con altri?
Erano
proprio 5 i maschi che stavano addosso? Ti hanno penetrato in tutte le tue
cavità i loro … cazzi? E al parcheggio
hai succhiato la verga proprio di tutti quelli che si presentavano? Lo hai
ingoiato a tutti lo sperma? Che differenza c’è quando ti lecca una donna?â€
Giada rispondeva con grande naturalezza e descriveva ogni cosa con lo stesso
piacere come se la stesse facendo proprio in quel momento. Io l’avevo di fronte
senza poterle staccare lo sguardo di dosso e immaginare come quella sua bella
bocca carnosa sapesse succhiare, leccare e accogliere completamente dentro di
sé tanti cazzi. Il pensiero che tra breve le avrei infilato anche il mio tra
quelle labbra tumide mi aveva già prodotto una portentosa erezione. Sedendo di
fianco a Vanna allungai con indifferenza la mia mano nello spacco che si apriva
sulla pelle vellutata delle sue gambe. La misi lì dove sarebbe bastato un
nonnulla per raggiungere l’apertura già bagnata della sua figa. Luigi che mi
vide bene immagino godesse già del piacere della certezza che ancora un po’ poi
quelle belle gambe si sarebbero aperte alle sue mani, alla sua bocca e al suo
cazzo voglioso di sentire nel profondo la carne di una donna tanto
desiderabile. E quella bocca che ben conoscevo, il paradiso caldo, morbido e
turgido della sua figa avrebbero accolto e fatto godere da lì a poco senza
alcuna remora il membro di un uomo appena conosciuto. E questo sarebbe accaduto
lì davanti a me mentre io potevo liberare la furia eccitata delle mie mani,
della mia bocca e del mio sesso sul corpo accogliente e disposto a tutto di
Vanna.
Furono
loro a proporci di ballare. Al ritmo lento di una musica da piano bar Vanna si
strinse a lui e io a Giada. Appena le mie mani la sfiorarono non potettero
trattenersi da esplorare il suo corpo nella schiena, sulla natiche e
raggiunsero subito l’apertura della sua figa mentre la sua lingua succhiava
forte la mia e la sua mano aveva già liberato la mia verga dai pantaloni per
massaggiarla con dolcezza e ardore. Anche Luigi e mia moglie non avevano perso
tempo. Vedevo bene come le loro lingue si trovassero, come le sue belle tonde
tette fossero già del tutto denudate e come la mano di Vanna, al pari di quella di Giada, si stesse giÃ
deliziando dentro ai suoi pantaloni. Mentre io infilavo il mio dito nella figa
di Giada vidi bene come la mano di Luigi si infilava tra lo spacco per bagnarsi
nella figa di mia moglie. Quasi contemporaneamente odorammo e assaggiammo sulle
nostre dita l’umore inebriante delle rispettive mogli. Ballammo a lungo
stringendoci, assaporandoci, sentendoci completamente liberi di dare il piacere
di nuove mani, di godere del piacere dei nostri partner procurato da nuove mani
…
(Fine prima parte)
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15 years ago
Malte60,
44/43
Last visit: 12 years ago
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...la nostra prima volta...
...cosi vorrei la nostra prima volta...
mi porti in un centro commerciale... siamo come due maskietti ke cercano dei bei completini per le nostre fidanzate... tutti pensano questo ma in realtà non è cosi... e sapere questo dentro di noi...ci fa eccitare.... giriamo per negozi... guardiamo intimi... tu già stai fatasticando su come mi starebbero addosso....
....prendiamo delle collant.... mutandine di pizzo... reggiseno.... una splendida minigonna... un top ke risalta tutte le mie forme.... ...ciliegina sulla torta ...vediamo un paio di stivali ke mi farebbero davvero porca...
coi nostri sacchetti scappiamo verso casa tua.... la gente ignara di tutto pensa che abbiamo fatto shopping per le nostre donne......invece noi sappiamo che stiamo per realizzare il nostro sogno erotico....
siamo a casa tua.... corro nel bagno a prepararmi.... tu mi aspetti in camera....ansioso di scoparmi tutta....
ogni tanto sbirci dalla fessura ke apposta ho lasciato aperta nella parto del bagno..... ti eccitico come un matto mentre mi infilo le mutandine.... avvolgo le mie gambe nelle collant morbidissime.....
eccomi...sono pronta !!!
corro in camera da te..... sono bellissima....ma la cosa più bella è che ti faccio eccitare come un maialino....
mi infili la mano sotto la minigonna ed inizi a palparmi il culetto....mi sto eccitando....ma vedo che anche tu stai godendo.... lancio uno sguardo sui tui jeans e vedo che si gonfiano davanti....... il tuo grosso cazzo sta esplodendo.... sento che mi vuole.....
mi inginocchio dolcemente davanti a te....sbottono i jean...ti abbasso gli slip e subito un enorme mazza mi si fionda davanti.... è grosso e tutto duro..... non perdo tempo....
con le mie dolci mani inizio a segarlo... su e giu... sento che godi.... stai tremando.... ti faccio una dolce leccata su tutta l'asta..... lo sento ....stai per venire..... in un attimo mi ricopri la faccia con la tua calda crema....... mmm.... sono al settimo cielo !!!
tu sei arrapatissimo..... ancora col cazzo sgocciolante.... mi prendi di peso e mi sbatti sul letto a pecorina.....
alzi la minigonna.... mi sfili le mutandine di pizzo e inizi a leccare il mio buchino........ ad un tratto ti sento entrare dentro di me....
duro....un asta durissima mi sta penetrando.... urlo dal godimento ti dico ....ah....ancora....dentro ....si ....lo voglio.....
sento sbattere le tue palle forte sul mio culetto.... se dentro fino in fondo.... mi scopi il culo con forza....
ti grido basta.....basta.... mi fai male....... ma tu non ti fermi....va a vanti a darmi colpi forti nel culetto..... sto godendo come una matta....
mi afferri i fianchi e continui piu forte che mai..........fino a che sento un getto di calda crema dentro di me......... il tuo orgasmo mi ha finito....mi ha aperto in due come una mela.....
sfilo il tuo grosso attrezzo dal culetto e lo finisco con una dolce pompa....
andiamo avanti cosi.....2....3.....4 volte.....finche sfiniti non cadiamo sul letto.....
ke gran belle scopate !!!
allora.... ki vuole provare ????
vi aspetto numerosi.....e ricordatemi che il primo a cui mi condererò avrà il piacere di entrare per primo nel mio culetto vergine !!!
muovetevi resterà cosi ancora per poco....
Bacio a tutti !!!
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2
15 years ago
admin, 75
Last visit: 5 hours ago -
Un bar molto particolare
Siamo costretti a parcheggiare abbastanza distanti dall’ingresso del bar.
Da fuori non sembra nulla di particolare. Solo l’ubicazione è un po’ strana; quasi al di fuori del centro abitato che già di per se non è una metropoli.
Non abbiamo nessun appuntamento.
Un amico di Paolo è venuto a sapere di questo posto, praticamente per caso.
C’è stato la settimana scorsa e ne è rimasto entusiasta.
Raggiungiamo la porta di ingresso ed entriamo.
Paolo entra per primo ed io lo seguo.
Il locale è abbastanza piccolo; una stanza con il bancone che si affaccia sull’entrata ed un’altra più piccola, con qualche tavolino, libera al centro.
In mezzo ad una trentina di clienti ed una musica assordante si muovono due ragazze, entrambe molto carine.
Una è straniera, ha gli occhi a mandorla, capelli arancio con metches blu, sui 20-22, minuta, 1,60 al massimo, bel viso e labbra da pompe; l’altra ha due occhi scuri magnetici, capelli corti neri, bel viso, fisico statuario, sui 28-30 anni.
La japan indossa una camicetta completamente trasparente, minigonna inguinale nera, autoreggenti a rete, anfibi slacciati; la mora si muove su stivali di pelle bianchi in un micro abitino verde con goccia sul davanti e apertura posteriore a lasciar scoperte le natiche.
Nonostante sotto il cappottino nero non indossi nulla, gli occhi dei clienti sono tutti per le due troie.
Immediatamente la ragazza mora si accorge della nostra presenza e sgusciando tra gli avventori viene verso di noi.
Ci presentiamo e dopo un breve botta e risposta tra lei e Paolo lui mi chiede di lasciare sentire alla ragazza cosa indosso sotto il cappottino.
Sento la mano di lei sotto la stoffa e mi eccito quando mi sento sfiorare la fica.
La ragazza indugia qualche secondo, poi ritrae la mano dicendo qualcosa all’orecchio di Paolo.
La guardo sparire dietro il bancone e dopo un paio di minuti tornare verso di noi con in mano un biglietto da visita.
Consegna il biglietto a Paolo e mi saluta facendomi l’occhiolino.
Uscendo, dietro il bancone, noto una terza ragazza che prima non avevo visto.
Fuori non c’è nessuno.
Paolo mi dice di seguirlo.
A circa 50 metri alla destra dell’ingresso del bar c’è un enorme portone di legno, di quelli tipici delle cascine; non sembra collegato al locale.
Paolo compone il numero di telefono indicato sul biglietto da visita che gli ha dato la troia.
Dopo qualche squillo qualcuno risponde e Paolo se ne esce con un “Paolo e Camillaâ€.
Dopo un secondo la serratura del portone scatta.
Entriamo e Paolo richiude il portone alle nostre spalle.
All’interno della corte vengo guidata verso un portoncino verde alla nostra sinistra.
E’ chiuso, ma Paolo infila una chiave nella serratura ed il portoncino si apre.
La chiave gliela ha data la troia insieme al biglietto da visita.
Entriamo.
Il corridoio d’ingresso è abbastanza buio, ma alla sua estremità si vede il riflesso di una luce e si sentono quei rumorini che a me piacciono tanto.
Sento dei mugolii femminili e voci di maschi.
Sento un maschio godere.
Poi sento commenti volgari sovrapposti ad un suono di gargarismi.
Mi sto toccando … sono già bagnata … quel suono di gargarismi sa di giochi con lo sperma … sento già il sapore della sborra in bocca …
Entro nella stanza … la ragazza coi capelli arancio è seduta sui talloni in mezzo a tre maschi in piedi intorno a lei … due si stanno segando con forza per sborrarle in bocca … il terzo è quello che ha goduto … non la vedo in faccia, ma è lei che sta facendo i gargarismi …
Due dei tre ragazzi si accorgono di noi … mi guardano e continuano a segarsi per sborrare … lei seguendo gli sguardi dei ragazzi si gira … io le guardo subito la bocca … lei mi mostra lo sperma … vado verso di lei … uno dei due ragazzi gode e sborra in bocca alla troia mentre ancora mi sta guardando … voglio sborra anch’io … sta per venire anche il terzo … mi offro in ginocchio a bocca aperta per bere il suo nettare, ma lui preferisce schizzare in bocca alla zoccola … Lei raccoglie tutta la sborra, mi guarda e mi fa i gargarismi in faccia …
Mi offro di baciarla, ma lei mi respinge …
Le chiedo un po’ di sborra, ma lei in tutta risposta ingoia tutto …
Paolo mi viene in soccorso … si siede su di un divano ed io comincio a pomparlo … dal divano si vedono due monitor … le due stanze del bar …
Dal corridoio sento arrivare voci … senza smettere di segare Paolo mi giro … sono in quattro … li guardo … vengono verso di me … nel monitor vedo la japan che dice qualcosa all’orecchio della mora vicino al bancone … i quattro sono intorno a noi … due si siedono ai lati di Paolo … io continuo a pompare e guardo a turno tutti e tre … entrambi tirano fuori il cazzo … io continuo a pompare Paolo … con le mani li cerco … li trovo … un cazzo in bocca e due in mano … pompo … e sego …
Poi una mano delicata inizia a dare il ritmo alla mia pompata … con la coda dell’occhio vedo un vestito verde … pompo e sego al ritmo impostomi da quella mano … lei si inginocchia vicino a me … ha smesso di darmi il ritmo … ora con una mano sega il cazzo di Paolo, con l’altra mi masturba … io lavoro la cappella di Paolo con labbra e lingua … sento la sua mano scoprire come sono aperta in culo … mi sussurra qualcosa all’orecchio … mi chiede se sono anch’io troia come lei … se ho voglia di prenderlo in culo come ha voglia lei …
Poi il suo corpo inizia a muoversi a ritmo … mi sussurra che la stanno inculando … la sua mano sul cazzo di Paolo comincia a muoversi sempre più velocemente … ora è frenetica … qualcuno che ci sa fare la sta sbattendo di brutto … i cazzi che ho in mano sono duri come marmo …
Paolo sussulta … la sua sborra inizia a riempirmi la bocca … la troia si accorge … la sue mani aumentano il ritmo della sega e del dentro e fuori dal mio culo … continua a sussurrare … mi chiede se quello che ho in bocca mi piace … se anch’io lo voglio in culo come lei …
Con in bocca la prima sborrata di Paolo, senza smettere di segare i due cazzi seduti vicino a lui, mi giro leggermente verso la troia e la guardo negli occhi.
Lei mi fissa …
Senza staccare gli occhi dai miei si mette in bocca le tre dita che mi hanno esplorato il buco del culo fino a qualche secondo prima ed inizia a leccarle come se fossero un cazzo … si offre di baciarmi … io le faccio vedere che ho la bocca piena …
Mentre limoniamo sento un cazzo che inizia a montarmi da dietro … lo guido direttamente in culo …
Ci stiamo facendo sbattere come due stracci e intanto limoniamo lasciando colare la sborra dalle bocche …
Paolo e in estasi … si sta menando il cazzo ormai molle guardandomi limonare …
Mi sento afferrare per i capelli … il tizio alla destra di Paolo mi stacca dalla zoccola in verde per mettermi il suo cazzo in bocca ... i due tizi dietro non accennano a smettere di incularci … ingoio quello che mi è rimasto in bocca e spalanco la bocca davanti al nuovo cazzo pronto a sborrare … la bocca mi si riempie di nuovo di sborra … comincia a montare un minimo di nausea … fan’culo … ingoio tutto … mentre il bull continua a sbattermi in culo cerco la mia nuova amica con lo sguardo … sta godendo come una vacca … il suo bull spinge ancora più del mio … ho voglia di doppia … … mi stacco dal cazzo in culo per sedermi sul cazzo del tipo a sinistra di Paolo … mi ci siedo sopra dandogli la schiena … voglio provare lui in culo ora … il bull in figa … mi scappa l’occhio … altri 7-8 maschi stanno aspettando il loro turno … l’occhio scappa verso i monitor … il bar sta chiudendo … i due cazzi cominciano a pomparmi … di nuovo in estasi …
Anche la troia mora è in doppia … urla che adora il cazzo … mi godo la scena …
Non so da quanto tempo sono in doppia … i cazzi nel frattempo si sono dati il cambio … la mia amica mora si sta facendo leccare la fica dalla troia dai capelli arancio … intorno a me ed a loro due gruppetti di 5-6 maschi in sega … ho voglia di sborra … lo dico ad alta voce … i maschi si radunano intorno a me …
In ginocchio inizio a pomparne uno … il suo cazzo sa di culo … lo faccio sborrare… bevo tutto … subito un altro cazzo in bocca … due colpi di lingua sul filetto… bevo tutto … un altro è pronto a sostituirlo … viene … bevo tutto … inizia a montare nuovamente la nausea … i cazzi non mi danno tregua … altra sborrata … ingoio tutto … Paolo si sta segando davanti a me … non ce la faccio più … altra sborrata … tento di ingoiarla … mi torna su … vedo avvicinarsi la mia amica mora … è piena di sborra … ha un bicchiere in mano … dentro non meno di 4-5 sborrate … si inginocchia vicino a me … arriva la troia arancio … ha la bocca piena … anche lei si inginocchia vicino a me … mi viene da vomitare … Paolo lo capisce e vedo il suo cazzo diventare ancora più duro … bastardo … le due troie iniziano a limonare … con uno sforzo notevole ingoio la sborra che ho in bocca … vorrei limonare anch’io con loro … sto male … ho bisogno di una pausa … vederle limonare mi eccita … ma sto per vomitare … vado verso il divano … mi siedo … è arrivata altra gente … ci sono ancora un sacco di cazzi pronti a sborrare … altri stanno ricaricando le batterie … vedo la mora bloccata da due tipi …
Fuggo verso il bagno afferrando il cappotto ….
Bevo un pò d’acqua e mi risciacquo il viso … mi ricompongo … indosso il cappottino …
Esco dal bagno e cerco Paolo.
Le due troie sono in doppia.
Un tizio tenta di fermarmi … lo mando affanculo .
Trovo Paolo … è ancora con il cazzo duro …
Due minuti e siamo fuori, in strada.
Sono le due. Ho una fame terribile.
Siamo ad un passo dall’autostrada.
Alle 2 e 15 ci stiamo facendo panino e coca … mi sembra di rinascere…
Bevuto il caffè risaliamo in macchina.
Ora sto bene.
Guardo Paolo … so di averlo trascinato via a cazzo duro … gli accarezzo il pacco … lo sento eccitato … sentire un cazzo duro in mano mi riporta al bar … penso alle doppie … al bicchiere … mi è tornata la voglia di cazzi …
La serratura del portone scatta … Paolo inserisce la chiave nella serratura del portoncino verde … siamo dentro.
La mora non si vede … la troia japan e devastata … sta pompando alla pecorina mentre un tizio la sbatte da dietro … il tizio che sta pompando viene … lei prende la sborra in bocca e la sputa nel bicchiere … si accorgono di me … senza accorgermene mi trovo in ginocchio a pompare tre cazzi … guardo il bicchiere … cazzo … è praticamente pieno a metà …
Nel monitor vedo la troia mora … e da sola nel bar … sparisce dall’inquadratura … sento nuovamente lo sperma in bocca … bevo … vengono anche gli altri due … bevo quello che mi ritrovo in bocca … vado verso la japan … mi inginocchio vicino a lei ed inizio a limonarmela ... poi un’altra bocca cerca la mia … è la mora … anche lei si è ripresa … ha il bicchiere in mano … mi sussurra che ha aspettato per bere con me … beve un sorso … ingoia … mi porge il bicchiere … bevo un sorso anch’io … sto bene … ingoio … porgo il bicchiere alla japan … beve un sorso anche lei … ingoia a fatica … tutti ci stanno guardando … la mora riprende il bicchiere … altro sorso … ingoia … lo porge ancora a me … tre sorsate … bevo … tocca alla japan … un sorso … ingoia, ma le torna su … non ce la fa più … possa il bicchiere alla mora … tre sorsate … gargarismi … ingoio … tocca a me … lo vuoto … è veramente tanta … guardo Paolo … ingoio …
6360
0
15 years ago
AdamDTS,
32
Last visit: 2 days ago
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La prima volta a tre di mia moglie
“Mi
piacerebbe vederti fare all’amore con Salvatore†le avevo detto così
all’improvviso mentre salivamo i tornanti che portano alla sua casa in collina.
Non riuscii, nel buio, a scorgere la sua impressione ma mi aspettavo una sua
reazione stizzita. Ebbi solo il
silenzio come risposta che lì per lì non seppi interpretare.
Nell’intimità avevamo fantasticato tante volte di scambi di coppia, di rapporti
multipli, di gangbangs. I suoi fremiti mi annunciavano
spesso il suo orgasmo proprio quando le dicevo che era una troia e si stava
prendendo cazzi in ogni suo orifizio.
Salvatore
era appena stato lasciato da sua moglie ci accolse con una certa aria mogia.
Aveva preparato una frugale cena fredda ma in compenso aveva messo in tavola
del buon prosecco. Ci fece accomodare con un cenno sconsolato: quando il mondo
per lui era ancora in ordine ci siamo trovati tante volte in quattro a parlare
tranquillamente tutta la sera del più e del meno. “Mia moglie avrebbe la
possibilità di non fargli rimpiangere affatto quelle sere†pensai tra me e me
con una certa immotivata sfiducia in mia moglie: non sapevo ancora di cosa
sarebbe stata capace. La prima bottiglia finì molto presto e con stupore mi
resi conto che anche lei aveva dato un contributo decisivo. Di solito le
bastava un bicchiere o poco più. La osservavo le guance rosse mentre disquisiva
loquace sui vantaggi dei singles e di tutte le avventure che, ora solo,
attendevano Salvatore. Non mi disturbarono affatto i molti complimenti che gli
fece sul suo senso dell’umorismo, la sua generosità e la sua capacità di
sedurre le donne. “Che braccia forti che hai e che bel petto muscoloso†le
disse allungandosi sul tavolo per passargli la mano prima sugli avambracci e
poi sotto l’apertura della camicia. Col movimento di alzarsi e piegarsi la sua
già generosa scollatura si aprì ancora più altruisticamente e svelò tutta la
floridezza candida e rotonda del seno al suo sguardo stupito e già eccitato.
Devo dire che anch’io rimasi un po’ sorpreso dall’audacia di mia moglie che
mentre si rimetteva a sedere face cadere la sua mano tra le mie gambe. Mi
guardò soddisfatta nello scoprire il mio uccello già duro. Salvatore non
staccava lo sguardo dalle sue tette – ormai la camicetta era completamente
slacciata e lasciava intravedere il reggiseno trasparente. Lei riprese a parlare come se niente fosse
dei nostri incontri, diciamo così, tranquilli e disse di come io e lei avessimo
spesso fantasticato conclusioni delle nostre serate ben più eccitanti. Raccontò
senza alcun pudore delle nostre fantasie e i racconti avevano un effetto
esplosivo su Salvatore che la osservava mangiandola con gli occhi.
“Vado in
bagno un attimo†disse e capii più tardi il suo sguardo malizioso e complice
verso di me. Mentre l’aspettavamo, ancora non del tutto consapevoli di ciò che
stava accadendo, i nostri sguardi si sono incrociati e ho capito che la sua
speranza inconfessata era anche il mio più
forte desiderio. Fu grande il nostro stupore quando la vedemmo uscire:
la copriva solo un asciugamano allacciato sul seno. Si sedette sul divano in
mezzo e noi sorridendoci. Cominciai a baciarla sul collo e a cercare la sua
pelle vellutata sotto l’asciugamano sull’addome, sulle cosce. Salvatore non si
era ancora ripreso e chiese stupidamente allungando in modo timido la mano:
“posso toccare?â€. Tutta la floridezza del seno si aprì al suo desiderio. “Sì,
accomodati – dissi io – non aspetta altro di essere chiavata da due uomini
questa troia†gli dissi e mettendomi in ginocchio sul divano le ho infilato il
cazzo in bocca. Nel frattempo Salvatore aveva smesso di chiedere e di fare il
timido e stava già leccandole la figa.
E’ cominciata così ed è durato
a lungo questo nostro primo incontro a tre. Non le abbiamo fatto mancare nulla:
l’abbiamo penetrata a turno poi contemporaneamente nella figa e nel culo in
tutte le posizioni possibili. L’ultimo
orgasmo ce lo ha regalo succhiandoci il suo cazzo uno dopo l’altro e
inghiottendo lo sperma. Finalmente mia
moglie ha provato cosa si sente a vivere pienamente la sua troiaggine e non
solo a fantasticarla.
14925
2
15 years ago
Malte60,
44/43
Last visit: 12 years ago
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Il nostro primo incontro (II parte)
IL PRIMO INCONTRO (II parte)
(questa è la versione di Alex del nostri primo incontro, già narrato da Monica)
- Mamma mia, che donna…
Questo il primo pensiero che mi venne appena la vidi all’appuntamento che ci eravamo dati con Gianni e Betta.
Oltre alle naturali doti fisiche, riassunte in un ‘formosa’ che forse non rende a pieno le qualità del suo seno e dei suoi fianchi pieni, quello che mi colpì fu la sensualità che emanava la sua persona in generale, il suo viso dai lineamenti belli ed accattivanti, gli occhi espressivi e le labbra non troppo accentuate ma lucide, lussuriose.
E non furono da meno i suoi atteggiamenti provocanti ma spontanei al tempo stesso, la sua accattivante simpatia che mi travolsero i sensi e la voglia di essergli vicina, sfiorandola nelle poche occasioni che il luogo pubblico mi concesse.
Fu quasi naturale che, più tardi, nel suo habitat, la sua casa, accentuasse la sua spregiudicatezza senza ipocrisie fino al momento in cui colse l’occasione per stare sola con me.
- Dov’è il bagno? – chiesi mentre chiaccheravano da oltre un’ora di argomenti alquanto spinti
- Vieni, ti accompagno – rispose prontamente Betta, prendendomi per mano.
Si avviò verso le scale che portavano al piano superiore:
- Un ospite come te merita il bagno padronale – mi disse in modo quasi sussurrato
Mi aprì la porta invitandomi ad entrare, ma quello che mi sorprese fu la sua mossa di richiuderla alle sue spalle, fermandosi nel bagno con me.
Mi abbracciò alle mie spalle e, mentre sentivo il suo seno schiacciarsi sulla mia schiena, le sue mani mi slacciarono la cintura e si fecero strada negli slip per afferrare il mio sesso.
Lo specchio a parete del bagno mi permetteva di osservarla alle mie spalle e di carpire l’espressione di sincera voluttà nei suoi gesti.
Neanche il tempo di reagire con un’esclamazione di piacevole sorpresa che già mi stava masturbando, accompagnando la sua azione con parole altrettanto eccitanti:
- E’ da quando mi hai vista che volevi godere di me, vero? Te l’ho letto negli occhi…. Lasciati andare su… Sono qui per farti godere…. Poi tu farai godere me…. Lo farai vero? Farai impazzire Betta con il tuo cazzo… le tue mani… la tua bocca… la tua lingua…. Dimmelo che lo farai….. -
Lo stimolo di fare pipì, che aveva generato l’occasione per appartarci, era ormai lontano e l’erezione che mi stava provocando non mi avrebbe comunque permesso di farla.
Betta mi si fece davanti e si sedette sul sedile del water; mi abbassò completamente i pantaloni e gli slip, lasciando in completa libertà il mio sesso ormai turgido ed eccitato.
La sua bocca ben presto si avvolse attorno al glande e le sue labbra scivolarono lungo l’asta mentre con una mano continuava a masturbarmi e con l’altra masturbava se stessa.
Ogni tanto si fermava per succhiare il cazzo mettendoci tutta la forza che aveva in gola per aspirare il nettare che sarebbe esploso da un momento all’altro.
Poi sentii un caldo e bagnato massaggio sul mio buchino, alternato ai momenti in cui rituffava le dita nel suo sesso per tornare a bagnarle.
Ed ecco che quando stavo godendo anche di questo lascivo massaggio, improvvisamente mi penetrò con un dito, poi con due, ed iniziò a masturbarmi anche dietro.
Non resistetti a lungo…….
Esplosi nella sua bocca soffocando a labbra strette il rantolo del piacere mentre eruttavo la sborra che avevo accumulato in un pomeriggio di estrema eccitazione.
- Mmmmmmmmmhhhh, Vengooooooo… Bettaaaaa vengoooooooo
Non volevo urlare per non allarmare Monica e Gianni al piano di sotto, ma fu un orgasmo fortissimo quello che provai.
Betta, ancora vestita, non si lasciò sfuggire una sola goccia ed ingoiò completamente tutto il mio succo, segno inequivocabile di una grande esperienza nell’arte del sesso orale.
Si portò alla bocca persino le dita che erano state nel mio buchino assaporandole e ripulendole. Al vederla così porca mi venne voglia di baciarla e lo feci, sentendo nella sua bocca i miei stessi sapori.
- E’ stato bello anche per me, ora ti aspetto di là in camera, ricomponiti e fai la pipì, ora che si è ammosciato – mi disse Betta
Lasciato solo ebbi il tempo di spogliarmi e rinfrescarmi il sesso, anche se, da grande esperta, Betta non aveva lasciato nessuna traccia del precedente rapporto orale, lucidandolo a nuovo.
Ogni tanto mi giungevano i gemiti di Monica e Gianni dal piano di sotto, ma non mi feci alcun problema; era quello che ci aspettavamo e sapevamo che non ci sarebbe stata la gelosia a fermare la nostra prima esperienza.
Quando andai in camera da letto rimasi estasiato: Betta mi aspettava sul lettone completamente nuda: il seno era pieno e ancora bello gonfio, i fianchi splendidi, il sesso aperto alla mia vista era ‘cicciotto’, gonfio, con poca peluria a farle da vestitino.
Si era probabilmente masturbata nell’attesa perché la figa era lucida, bagnata.
Notò subito che il mio cazzo non era ancora pronto per soddisfarla ma non lo fece pesare.
- Vieni Alex, leccami, fammi godere con la tua lingua come io ho fatto con te – mi esortò.
La assaporai subito, un dolce sapore, che, accompagnato al profumo che usava, mi fece perdere la testa in un oblio dei sensi. La leccai e la succhiai, la penetrai dolcemente con un dito e la masturbai vaginalmente (il clitoride purtroppo non ha niente a che vedere con quello della mia Monica).
Si girò a pancia sotto e mi impartì altri ordini:
- Ora leccami dietro, penetrami con la tua linguetta, preparami e poi masturbami lì con le tue dita.
Come non accontentarla. Il sedere così esposto mi fece impazzire: pieno, grande, cicciotto, molto sporgente. Io che sono un estimatore di quella parte anatomica ho sempre sognato di avere a disposizione una donna con un culo così.
Ci misi tutta la mia passione nel penetrarla analmente con la lingua fino a dove potevo arrivare, lubrificandola con la mia saliva, prima di infilarci due dita e muoverle freneticamente nel suo buchino.
Fummo interrotti dalle grida di godimento di Monica dal piano di sotto che mi allarmarono, ma fu lei stessa a tranquillizzarmi.
Chiesi a Betta di mettere il suo sesso sul mio viso in modo da avere a disposizione il suo sederone ed essere più libero nelle mie manovre. Continuai così la mia masturbazione anale potendo al tempo stesso succhiare dal suo sesso i dolci umori che rilasciava.
In quella posizione si accorse della rinnovata turgidità del mio membro e, dopo averlo tenuto al caldo nella sua bocca volle concludere il nostro primo incontro nel modo più naturale:
- Scopami Alex, riempimi di calda sborra….
Lo infilai nel suo sesso bagnatissimo e caldissimo; non potevo resistere a lungo in quell’alveo così accogliente, ma furono le sue parole eccitanti a farmi esplodere:
- Voglio la mia figa piena della tua sborra da regalare a Gianni stanotte quando la leccherà …
L’orgasmo fu travolgente:
- Vengooooooooo! Betta ti inondo tuttaaaaaa. Ahhhhhhhhhhhh, vengooooooo!
Scaricai tutto il mio piacere nel suo sesso.
Ci baciammo teneramente e mi strinse a sé, invitandomi ad appoggiare la testa sui suoi seni morbidi.
Più tardi, quando scendemmo al piano di sotto, Monica e Gianni stavano appisolati sul divano.
Quando Monica si svegliò mi sentii in dovere di darle un bacio grande; un sigillo del nostro amore che continua a rimanere grande.
….. continua
4004
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15 years ago
Sanmely,
61/67
Last visit: 6 years ago
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Questo fu l\'inizio
Ero poco piu' che un adoloscende... avevo iniziato da qualche mese a segarmi ed a fare le prime toccatine alle ragazze.... ero un ragazzo gia' molto carino... magro... ma con un bel problema... ero timidissimo....
la nostra famiglia, molto numerosa, e' sempre stata legata, e feste compleanni e qualsiasi occasione utile la si trascorreva tutti insieme, scerzando e facendo grandi abbuffate...
ad un certo punto successe una cosa molto brutta,,, venne a mancare il marito della sorella di mio padre... una donna tipica mediterranea... non altissima... ma con dei lineamenti che lasciavano spazio alle fantasie piu' perverse.... io l'avevo sempre vista come "la zia" e con la timidezza che avevo e l'eta' che mi ritrovavo sfogavo tutto il mio desiderio di averla con dei segoni che si ripetevano diverse volte nell'arco della giornata....
passo' qualche anno... e vedevo che era sempre piu' legata a me... cercava l'occasione per sedersi vicino... ogni tanto qualche palpatina e in tutti i discorsi avevo notato che creava senpre una sfida nei miei confronti...
un giorno la vidi arrivare piu' allegra del solito... io andai in camera mia per studiare e dopo un po' sento bussare.....
toc toc posso? ma certo che puoi entra zia... mi fa: ti devo parlare.... ed io.. sono tutto orecchie..spara dai....
ho trovato un bel lavoro... sono contento gli dico... ma di che si tratta? un lavoro bellissimo ma c'è un problema... ho bisogno della licenza media.... e dimmi zia io che c'entro... in che cosa ti posso aiutare? tu mi devi dare delle lezioni..... mmmmmmmmmmmmm il mio cervello sentendo quelle parole era gia' andato in fumo e sentii una scossa elettrica al mio cazzo con una successiva erezione che a vederla faceva paura... gia' pensando nella mia mente " e' la volta buona che questa me la trombo"....
ma certo risposi... non farti problemi... organizziamoci e ti daro' tutte le lezioni che vuoi... ma posso chiederti una cosa? perche' proprio io? c'è mia sorella che e' piu' gramde di me.. ci sono gli altri ancora.... e mi disse che con una certa malizia che si notava dall'espressione del viso che io ero il piu' preparato e il piu' bravo a scuola...io accettai ma ad una sola condizione....dovevamo essere soli e non ci doveva distrurbare nessuno... cosi' abbiamo fatto sapere anche agli altri che in quelle cose ci voleva concentrazione e con gente intorno non sarebbe stato possibile studiare....
iniziammo gia' il secondo giorno.... ricordo che era un pomeriggio molto caldo anche se eravamo gia' a fine settembre... feci una doccia prima, mi sistemai per bene e mi recai a casa sua... notai che era gia' sola, i figli dalla nonna, la casa sistemata e lei che indossava una gonna nera fino al ginocchio collant nere e una camicia di raso blu scura....
feci subito un sorriso e un bel sospiro che lei noto' in quanto sapeva benissimo che le gonne nere con i collant neri mi facevano e mi fanno letteralmente impazzire...oltre al fatto che il blu scuro e' il mio colore preferito....
l'atmosfera c'era.. ognuno di noi sapeva gia' cosa sarebbe potuto succedere... ma mancava soltanto chi prendeva l'iniziativa....
intanto ci sediamo al tavolo della cucina apriamo i libri che avevo portato e lei tira fuori un quaderno che aveva preparato per prendere appunti....
gli chiedo quale materia voleva affronatre per prima rispondendomi geografia...ed iniziammo...
cominciai spiegando alcune cose... ma vedevo che lei era distratta... pensava ad altro... io intanto mi avvicinavo sempre di piu' a lei... il mio ginocchio sinistro era attaccato al suo destro e cosi' anche i piedi, con lenti movimenti stavo iniziando a sfregarli contro i suoi... a quei movimenti vidi che curvava la testa sulla spalla sinistra...gli occhi gli brillavano... e la sua mano nei capelli lunghi e ricci muoversi....
non ce la facevo piu'.... il mio cazzo mandava impulsi al mio cervello pregandolo di prendere l'iniziativa.....ed e' cosi' che parti la mia mano poggiandosi sulla coscia.... in quel momento la timidezza e la paura che potevo aver frainteso tutto mi assalivano.... la mia mano era ancora ferma sulla sua coscia... avevo un'ansia terribile, non riuscivo a gestire quella situazione,,,
volevo soltanto una cosa... scoparla.... non sapevo come continuare... come stimolarla... non riuscivo piu' a muovermi.... e feci subito un ragionamento... pensando che era tutto come avevo sperato e sognato... lei sembrava molto eccitata..e consenziente... che quella prvocazione che avevo iniziato e fermato poteva rovinare tutto....
decisi subito di togliere la mano dalla coscia e con tutte e due le mani gli presi la mano destra stringendola... e gli dissi: basta zia.. ti voglio scopare" lei facendo un sorriso che mi invitava tanto a continuare... rispose: cosa? non ho capito... ed io: te lo dico nell'orecchio cosi' senti meglio.....spostai i capelli con un movimento lento portai le mi labbra sul suo orecchio e senza dire altro iniziai a mordicchiarlo....
sentii solo un " Bravo continua" ed in seguito gemiti ah ahh ahhhhhh... rimase ferma in quella posizione io mi ero portato alle sue spallle..... i suoi gemiti erano la conferma che avevo sempre aspettato..
.gli baciai tutto il collo....e gli misi piano una mano nel seno... e subito drinnnn drinnn... cazzo chi e' mi fece... si ricompone e vado ad aprire..... era la vecchia che aveva portato un succo.... entro' io mi rimisi sui libri e senza far capire nulla ci lanciavamo sguardi di impazienza....
scambiate due paroline su come stava procedendo la lezione la vecchia va via... chiudo la porta buttiamo i succhi nel lavandino e ci abbracciammo..... le mie mani scivolano subito sul suo culo... a dir poco meraviglioso... trovo il bottone... lo apro... la sua gonna subito giu'.... lei mi sfila la maglietta... io continuo con la sua camicia con un bottone per volta facendo scorrere piano le mie labbra sempre piu' giu'....
gli tiro fuori un seno... e vidi dopo averlo succhiato un po' che era turgido e rosso.... eravamo appoggiati al lavandino... nel frattempo con un occhio cerco il divano... la trascino sopra... era rimasta con le calze nere e gli slip... merlettati con pizzo nero come il reggiseno.... la guardo...mai avevo avuto una donna... per lo piu' bella e intrigante come lei..... sentii un profuno che mi riempivo tutto il corpo... che non avevo sentito mai fino a quel momento.... era un'inebrianza di donna, di sesso, di umori femminili.... che mettevano fine ad ogni tipo di autocontrollo e di ragionamento...... abbassai i miei pantaloni.... e da sopra gli slip subito mi mette la mano al cazzo...
stavo scoppiando..... rischiavo l'infarto... gli tirai subito gli slip.... e a quel punto vedo la piu' bella passera della mia vita..... una montagna di peli nerissimi.... che nella parte inferiore erano impasticciati di umori... io non capii il perche' era bagnata.... ma comunque era una cosa che mi faceva impazzire... portai subito la cappella sulla sua fessura... ma mi ferma.... aspetta mi fa... vieni qui... e mi fa sdraiare accanto a lei...
ti insegno una cosa... che dovrai sempre tenere presente nella tua vita... promettimelo.... certo,,, ascolto dimmi... con una donna non andare mai subito al punto.... sono i preliminari che a volte fanno godere piu' del sesso stesso... non dimenticare mi disse.... io risposi certo... ma a quell'eta' non capii che voleva dirmi... solo oggi so che mi stava dando, questa volta lei a me, una lezione su come trattare e far godere una donna.....
io intanto pensavo alla sua passera e con il timore che non mi faceva piu' entrare, sospettando che gli potesse piacere solo leccare e baciare....
mi fede andare nel frigo per prendere una confezione di mermellata.... mi disse spalmane un po' sulla schiena e lecca...
mmmmmmm nel girarsi gli notai un culo da paura.... feci come mi disse.... usai un cucchiaino... e il freddo di quell'attrezzo e quei movimenti dolci che faceva gli fece venire i brividi sentii subito quel profumo di prima che aumentava....tirando fuori tutta la lingua... leccai tutto.... poi sul culo... le gambe.... lei gemeva sempre di piu'... si alza... si gira e subito il mio cazzo in bocca.... questa volta ad avere la pelle d'oca ero io mille brividi mi assalivano.... era il primo pompino della mia vita.... sentivo la sua lingua rotolare sulla mia cappella... stavo per venire.... lei accorgendosene smette subito.... gli apro le gambe, questa volta con molta decisione, infilo subito la lingua dentro.... ahhhhhhhhhhhhhhh era il gemito che emise....
mi tira verso di lei..... afferra il mio cazzo con una mano e mi porta su quella montagna di peli.... avevo sempre immaginato la donna con il buco piu' sopra.... e mi stupii.... fa entrare la cappella... e cominciai a pompare.... lei si dimevana sbatteva la testa.... mise le mani sulle mie chiappe e mi spingeva sempre di piu'... ci misi pochi secondi per venire e subito tutto dentro.... un mare di sborra..... ma non mi preoccuopavo... sapevo che non poteva piu' avere figli.....
non riuscivo a crederci... pensavo di essere stato protagonista del piu' bel sogno della mia vita... ma era tutto vero... meravigliosamente vero....
dopo ci sistemiamo... orami si era fatto tardi.... dovevo andare... arrivai a casa chiudendomi subito in camera mia... sparandomi un sega all'nsegna dell'incesto che avevo appena consumato......e rivivendo dettagliatamente tutti quei momenti.....
in seguito scopammo altre volte con posizioni diversi e modi diversi.... intanto i famigliari avevano capito un po' la cosa... spece mio padre,,,, e smettemmo quella pratica sessuale.... alcuni mesi dpo... lei va a vivere con un uomo e sparisce per sempre dalla nostra famiglia.....
Spero vi sia piaciuta.....
un saluto a tutti ,,,,,,,,
6
2
15 years ago
xx77x,
33
Last visit: 4 years ago
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L\'intervista
Credo che la maggior parte degli iscritti su questo sito cerchi incontri; non è il mio caso, sono qui solo per raccontarvi una storia, la mia, che per motivi di discrezione non ho mai potuto confessare a nessuno e che da molto tempo sento invece la necessità di raccontare. Sono un uomo di 37 anni, felicemente sposato con una bella donna di 32. Mia moglie lavora come insegnante di danza, fisicamente è una favola ma comunque è la classica donna normale con un lavoro normale e una vita di coppia normale. Non ha mai avuto particolari grilli per la testa e per questa ragione mi è sempre piaciuta. Nel tempo libero si dedica alla pittura e alla realizzazione di alcuni lavoretti artigianali che con il tempo ha anche iniziato a vendere, dando vita ad una piccola attività commerciale senza grosse pretese, è una cosa che fa giusto per divertirsi. Ad essere onesto, ammetto di essere stato un marito un po’ assente, non l’ho mai incoraggiata, a me questo suo hobby è sempre sembrato una gran perdita di tempo, però – mi capiranno i mariti – “contenta lei, contenti tutti”. C’è comunque chi apprezza il passatempo di mia moglie più di me, tanto che alcuni mesi fa un giovane giornalista siciliano l’ha contattata per un’intervista sulla sua “seconda attività”. Inutile dire che mia moglie era assolutamente entusiasta di questa novità, ne parlava come se fosse un grande segno di apprezzamento, si chiedeva chi avesse segnalato la sua attività al giornale in questione e via dicendo. Io ovviamente facevo il carino, l’assecondavo, però un po’ mi dava fastidio questa sua euforia e mi dava ulteriormente fastidio sapere chi fosse il giornalista in questione: quando indagai sul suo conto trovai sul web il suo blog e ho così avuto modo di vedere che si trattava di un ragazzo giovane, brillante e anche abbastanza piacente. Mi sentivo quasi in competizione con lui e, per far vedere a mia moglie che anche io mi interessavo ai suoi lavori, rimasi a disposizione il giorno dell’intervista. Così mi ritrovai a stringere la mano al ragazzo che da lì a poco si sarebbe scopato mia moglie, non con la mia complicità, ma quasi con il mio benestare!
Mia moglie e il giovane giornalista si misero subito a chiacchierare amabilmente, avevo qualche difficoltà a inserirmi nella conversazione (incentrata su argomenti d’arte, su cui non ero molto ferrato), mi limitai così ad osservare il comportamento di mia moglie, il suo sorriso smagliante, quel suo flirtare in maniera così velata che non avrei neanche avuto modo di contestarla. Quando i due decisero di andare in cantina, dove mia moglie aveva allestito il suo piccolo laboratorio, per vedere alcuni lavori, io dissi invece che sarei andato a sbrigare alcune cose in centro. I due si allontanarono, e io ovviamente li raggiunsi poco dopo, per controllarli di nascosto. Rimasi al buio, nel piccolo corridoio che dava sulla cantina, la porta era rimasta parzialmente aperta e riuscivo a sbirciare dentro, senza però dare nell’occhio. Notai subito una cosa, un dettaglio che cominciò a farmi battere il cuore all’impazzata, un segno che il presentimento che avevo era giusto: mia moglie quel giorno indossava una camicetta che, fino a quando c’ero stato io davanti, era rimasta rigorosamente abbottonata, ora invece un bottone era “casualmente” saltato e il ragazzo poteva apprezzare una vista “migliore”. Lei sembrava molto più disinvolta nel parlare dei suoi lavori, gesticolava, aveva preso confidenza e continuava a sfoggiare sorrisi che qualsiasi uomo avrebbe considerato come chiari inviti. Se con me davanti flirtava pacatamente, ora invece il suo interesse era evidente. Il ragazzo, forse intimorito dal non voler fare qualche cazzata “sul lavoro”, ricambiava visibilmente la simpatia per mia moglie, però in maniera più contenuta, discreta. Da un lato questo mi rassicurava, dall’altro ero curioso di vedere che piega avrebbe preso la situazione se lui si fosse lasciato sedurre da mia moglie. Un po’ la cosa mi dava fastidio però al tempo stesso ero felice di vedere mia moglie desiderata da un ragazzo più giovane di me e di lei! Il comportamento di mia moglie si faceva sempre più audace, al punto che decise di mostrare alcuni suoi disegni raffiguranti corpi di donne, io non avevo mai dato molto peso a quei disegni e invece diventarono il pretesto per spingersi su argomenti sempre più piccanti. I due cominciarono a parlare di erotismo, pittura esplicita e artisti “stravaganti”; anche il ragazzo, che comunque si sforzava di rimanere sul professionale, cominciò a spingersi più in là, chiedendo a mia moglie cose personali, per esempio se l’interesse per l’erotismo femminile era solo “figurativo” o se per caso nasceva da un interesse concreto di mia moglie verso certe cose. La risposta esplicita di mia moglie mi lasciò di sasso: confessò al ragazzo di non aver mai avuto rapporti sessuali con altre donne ma che uno spirito libero come il suo non poteva neanche escludere a priori certe pulsioni, che la curiosità – anche sessuale – è tipica della donna e che lei, in quanto “artista”, era una amante dei piaceri e di una vita sopra le righe. Mia moglie, la donna più ordinaria di questo mondo, nell’intento – ormai palese – di svegliare il desiderio di un giovanotto conosciuto poco tempo prima, stava cercando di atteggiarsi a donna di mondo. Non riuscivo a credere a ciò che sentivano le mie orecchie, a quello che vedevano i miei occhi. A fatica riuscii a trattenermi dall’uscire dall’ombra quando il giornalista, ormai certo di andare a segno, si avvicinò a mia moglie per baciarla. Ovviamente lei non si tirò indietro, non aspettava altro. Un groviglio di sensazioni piacevoli e disgustose si impossessarono di me. Rabbia, per quel tradimento quasi annunciato che si stava consumando sotto i miei occhi. Curiosità, perché volevo vedere fino a che punto si sarebbe spinta mia moglie. Delusione, perché per la prima volta vedevo mia moglie per quello che è, una puttana. Ma lo ammetto, anche eccitazione, molta eccitazione, perché anche se quello spettacolo mi dava fastidio, per qualche ragione lo trovavo anche profondamente eccitante. Così rimasi lì, al buio, tremante per la rabbia, ma paralizzato dall’eccitazione. E rimasi lì a godermi quel piacere masochistico, troppo eccitato per volerlo interrompere. Anzi, certo che non avrei mai più avuto modo di vedere mia moglie all’opera con un altro, cercai di fissare nella mia mente ogni immagine, come in un film, fotogramma per fotogramma. E ormai ho perso il conto delle seghe che mi sono fatto ripensando a quel giorno.
Il ragazzo non perse tempo e mentre limonava con mia moglie si avventò subito sui suoi seni, li palpava senza farsi troppi problemi, evidentemente anche lui non aspettava altro. Anche mia moglie, che non avevo mai visto così disinvolta e disinibita, andò subito al dunque. Mentre si lasciava baciare, lasciò scendere una mano sul corpo del ragazzo e cominciò ad accarezzargli il pacco, su e giù, da sopra i pantaloni. Senza dire nulla, si staccò dalla bocca del giornalista e gli si inginocchiò davanti: dopo avergli tirato giù pantaloni e boxer cominciò a fargli un bel servizietto. Provavo una certa invidia. Ogni volta che mi ero fatto fare pompini da mia moglie, era tutto molto “meccanico”, quasi come se fosse qualcosa di dovuto, fatto controvoglia. E dovevo essere sempre io a chiederglielo. Questo qua invece, dopo essermi piombato a casa da neanche una mezzoretta, aveva già mia moglie docile e in ginocchio pronta a leccarglielo.
Con la testa mia moglie copriva la visuale, ma quando il ragazzo, per mettersi comodo, decise di farsi fare la pompa seduto sul divanetto, rimasi impressionato alla vista del suo cazzo. Non pensate male, non voglio dire che pure a me sarebbe piaciuto succhiarglielo, però era davvero ben messo. Non era solo questione di dotazione – ma vi assicuro che l’aveva lungo e molto grosso, certamente era più dotato di me – c’era proprio qualcosa nel suo uccello… Era, come posso dire… Magnetico! Una sorta di grosso totem sessuale, con una cappella molto grossa, succosa. In fondo c’era da capirla mia moglie… Gli passava la lingua lentamente lungo l’asta, per soffermarsi poi sulle palle, ma, eccitato com’era, il ragazzo le diceva chiaramente di concentrarsi “sulla punta, sulla punta” e così mia moglie risaliva lungo l’asta per prendere tra le labbra il grosso glande del ragazzo. Glielo baciava senza dargli tregua e lui, piegando la testa indietro, quasi in estasi, si complimentava con mia moglie, mentre lei, senza staccarsi dal suo uccello, continuava a succhiare dolcemente la sua cappella. Non avevo mai visto mia moglie succhiare un cazzo con così tanta cura, ne sembrava rapita, solo allora capì che forse mia moglie era davvero un’artista… Pensai che da lì a poco il ragazzo sarebbe venuto e che tutto si sarebbe concluso con una limonata e un pompino, ma proprio quando lui sembrava di fronte alle porte del Paradiso, mia moglie si mise in piedi, si sollevò la gonna e tirò giù le mutandine. Il giornalista si ricompose e disse “ah, vuoi andare fino in fondo? Ma non c’è il rischio che torni tuo marito?”. Lei lo tranquillizzò: “mio marito è andato a sbrigare alcune commissioni e poi non viene mai in cantina, lui non apprezza i miei lavori, non preoccuparti”. Così dicendo si mise a cavalcioni sopra il ragazzo e lasciò scivolare il grosso pene dentro di sé. Il ragazzo rimase colpito da quanto era bagnata e lei ammise che non aspettava altro dal giorno della chiamata, che la eccitava tutta la situazione e che di certo non poteva tirarsi indietro ora che aveva pure visto di che pasta era fatto il ragazzo! Così cominciò a cavalcare quel giovane stallone, ignara del fatto che io, suo marito, mi stavo masturbando nell’ombra guardandoli godere. Lui teneva saldamente le mani sul culo di mia moglie (e che si sappia: mia moglie, facendo l’insegnante di danza, ha sempre avuto un culo stupendo, perfetto e bello sodo); lei invece aveva sbottonato del tutto la camicetta e premeva i seni sul viso di lui per farseli leccare e per farsi succhiare i capezzoli. Intanto il cazzo del giornalista scompariva dentro mia moglie per poi uscire fuori visibilmente bagnato. Mia moglie sembrava una cagna in calore, non l’avevo mai vista così infoiata, sembrava tornata una ragazzina irrequieta e vogliosa. Credo che venne una prima volta con quella cavalcata: si adagiò sul corpo del ragazzo sfinita e ansimante, con il grosso cazzo di lui ancora dentro. Non avevo mai immaginato che la vista di mia moglie così, impalata, potesse farmi eccitare a quel modo. Mi sono sempre chiesto “chissà come si comportava con i suoi ex” e ho sempre provato a immaginarmela in contesti diversi da quello della nostra normale vita di coppia, ma soltanto avendo la possibilità di guardarla scopata da un altro, un ragazzo più giovane e prestante, avevo scoperto questo mio piacere perverso.
La scopata non si concluse lì. Appena mia moglie si rianimò dopo quell’orgasmo che sembrava averla devastata, il ragazzo prese in mano le redini della situazione. Dopo essersela scrollata di dosso, senza dire nulla, la fece girare e la mise a pecora. Lei non si opponeva, anzi, lasciava fare. “Che porca ingorda”, pensai io, mentre continuavo a menarmi il cazzo nell’oscurità. Con le mani ben salde sul culo di mia moglie e il cazzo ancora duro e ben eretto, glielo mise dentro tutto d’un colpo e lei riprese a gemere, ancora piena di voglia. E io che pensavo che dopo i trenta aveva cominciato a trovare il sesso meno interessante… Macchè! Probabilmente le mancavano i giusti stimoli: più che una trentaduenne annoiata dalla routine e da una vita sessuale già piatta, sembrava una ninfomane ventenne piena di voglie e curiosità! Neanche quando eravamo due fidanzatini agli inizi della nostra relazione aveva mai dato prova di essere così puttana! Solo quel giorno scoprì quanto poteva essere zoccola mia moglie, ne avevo scoperto finalmente un lato di cui ignoravo totalmente l’esistenza. Tutti i miei amici mi facevano sempre i complimenti, perché è davvero una gran bella donna ma poi venivo compatito quando confessavo loro che sì era gnocca, ma un po’ fredda e ordinaria a letto. Avevo proprio torto! Il ragazzo prendendola a pecora cominciò a montarla in maniera vigorosa, glielo sbatteva tutto dentro, con decisione, e per tutta la cantina risuonavano i colpi del suo corpo sul sedere di mia moglie. “Sciaff, sciaff”, e intanto mia moglie mugolava di piacere come una vera vacca da monta. Con me si manteneva sempre composta, educata; con quel ragazzo invece si stava lasciando andare come mai aveva fatto con me, era volgare, arrapatissima e non faceva mistero di apprezzare l’attrezzo del ragazzo. Ansimando gli diceva che aveva un cazzo fantastico, grosso e durissimo, e lui – che era ben consapevole di avere un pezzo da novanta tra le gambe – glielo ribadiva: “ti piace, eh? Scommetto che neanche ricordavi com’è scoparsi un vero maschio”. Le sue parole dovevano offendermi, e invece mi fecero eccitare al punto che non riuscì più a trattenermi e sborrai una prima volta dentro i pantaloni (per non lasciare tracce della mia presenza). In fondo aveva detto la verità: era evidente che io, con la mia pancetta e i primi acciacchi, non potevo competere con lui, giovane e prestante (nonostante a prima vista non sembrasse, visto il fisico molto asciutto), ma soprattutto… con un cazzo incredibile! Qualsiasi uomo sa bene che una moglie bella e più giovane prima o poi qualche sfizio se lo toglie… E la mia sembrava volersene togliere un bel po’! La seconda volta infatti non riuscì dal trattenersi e incitò il ragazzo a sbatterla sempre più velocemente preannunciando un orgasmo che un paio di minuti dopo la fece urlare di piacere, senza alcun ritegno. “Fortuna che tuo marito si è tolto dai piedi, altrimenti a quest’ora…” disse il giornalista, ignaro del fatto che io mi stavo godendo quello spettacolo. Il ragazzo non era ancora venuto neanche una volta e mia moglie, colpita dalla sua resistenza, gli chiese: “ti finisco con la bocca?” (ormai era più esplicita di una battona da strada, non finiva di stupirmi). Il giornalista, palpandole il culo con il cazzo ancora piantato nella fica, le confessò che gli sarebbe piaciuto incularla; mia moglie non riuscì a trattenere un’espressione sorpresa e cercò subito di farlo desistere: “credimi, piacerebbe molto anche a me… ma con quel cazzo che ti ritrovi… mi distruggeresti!”; lui, tirandolo fuori dalla fica, e cominciando ad accarezzare il buco del culo di mia moglie con quella sua grossa cappella, le disse “dai, solo un po’, hai un culo da favola, giusto il tempo di sborrarci dentro…”. Mia moglie, sentendo quelle “carezze”, arrapata com’era, cominciò a muovere il culo su e giù, confessando di essere eccitata all’idea di prenderlo nel culo ma si ritrasse subito quando sentì che, con notevole nonchalance, lui stava già cominciando a premere il glande sul buco per entrare dentro! A quel punto lo fermò, e gli disse chiaramente: “credimi, se avessimo almeno un buon lubrificante, ti lascerei fare, ma per questa volta forse è meglio lasciar perdere”. Lui, un po’ deluso, preferì non forzarla e lei, tornata sorridente, aggiunse: “però puoi darmelo ancora nella fica, sbattermi un’ultima volta e darmi la crema tutta in bocca”. Tutto ringalluzzito il ragazzo la spinse di nuovo in avanti, e afferratole di nuovo il culo tra le mani, tornò a sbatterla a pecora. Ogni tanto le rifilava qualche sonora pacca sul sedere, dicendole “però la prossima volta me lo dai questo bel culo” e lei, senza mai smettere di ansimare, glielo prometteva. “Tutto quello che vuoi” diceva al giovane stallone “ora sfondami e dammi la crema, prima che torni mio marito”. Ormai aveva messo da parte ogni pudore, se voleva – diceva lei – avrebbe ingoiato tutto. E mentre lui, arrapato dalle porcate che diceva mia moglie, la montava come un vero maschio lei venne una terza volta, seguita, qualche secondo dopo, proprio da lui, che allora tirò fuori il cazzo dalla fica e piazzandosi di fronte a lei disse di volerle coprire di sborra le tette. Lei ubbidì, prese i seni tra le mani e li porse, quasi come un davanzale: mia moglie era diventata il suo sborratoio personale. Il primo schizzo si levò in alto potente, arrivando sul viso di mia moglie e scendendo sul mento; i fiotti successivi colarono copiosamente sui suoi seni sodi e lei si mise subito a spalmare quella crema densa sulla pelle. Poi ripulì il cazzo del giornalista con la bocca, mentre lui continuava ad ansimare e a dirle “sì, brava, così, puttana”. Di fronte a quello spettacolo, alla vista di mia moglie letteralmente inondata dalla sborra di un altro, venni anche io, nuovamente dentro i pantaloni. Subito dopo mi dileguai nel timore di essere visto, mi riversai in strada e rimasi fuori casa per una mezzoretta; quando tornai lui se n’era già andato e mia moglie – felice come una pasqua – cercava di dissimulare per non destare la mia curiosità. Non ammise mai quello che era successo, né io le dissi mai di aver visto tutto.
Più volte mi sono chiesto se i due si sono mai rivisti; qualcosa mi dice che, almeno nei due mesi successivi, ebbero una relazione clandestina. Tornando sul blog del giornalista infatti ho notato strani commenti di una sua assidua lettrice: guarda caso, con lo stesso nome di mia moglie. Più volte sono stato tentato di scrivere al ragazzo, di dirgli di raccontarmi tutto, magari documentando di nascosto gli incontri con mia moglie, tanto poteva contare sulla mia approvazione di marito cornuto e segaiolo. Nella pratica però ho sempre preferito evitare. Allo stesso modo ho pensato più volte di parlarne chiaramente con mia moglie, di confessarle che mi eccitava vederla scopare da quel altri. Ma anche in questo caso ho desistito. Negherebbe l’accaduto e se anche le facessi una simile proposta spacciandola come un gioco per ravvivare la nostra intimità rifiuterebbe certamente. In fondo io stesso, se accettasse, non credo che apprezzerei come quella volta. Una cosa organizzata sarebbe artificiosa, temo che mia moglie non si comporterebbe in maniera spontanea: forse nel farsi scopare con me di fronte sarebbe più discreta – per non ferirmi – o forse addirittura più volgare, convinta che così potrebbe eccitarmi di più: in ogni caso non sarebbe lei, non sarebbe un tradimento autentico. Preferisco ricordare la magia di quel giorno o al massimo fantasticare su eventuali incontri successivi col suo amante/giornalista. Molti di voi non capiranno ma le gioie più grandi che mi ha dato mia moglie sessualmente, sono quelle in cui a godermi il suo corpo da favola non ero io, ma quel ragazzo ancora in grado di soddisfarla a pieno, di farla sentire una vera donna, una vera cagna. Non avrò mai modo di ringraziarlo, ma quel giovane giornalista siciliano mi ha fatto scoprire non solo mia moglie, ma anche un lato di me di cui non ero mai stato a conoscenza. Se solo capitassero più spesso certe interviste…
Perdonate se mi sono dilungato ma avevo davvero bisogno di raccontarlo da qualche parte, lontano da giudizi e offese gratuite. Grazie per averlo letto fino in fondo.
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15 years ago
cornutoefelice,
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Last visit: 13 years ago
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Secondo tempo di travestito piu\' femmina che mai
secondo tempo ....mentre lui mi faceva provare il suo cazzo in bocca che mi strozzava ...lei mi ando dietro a lui.... e infilandosi il dildo che avevo gia nel culo... comincio' a stantuffarmi piano... mettendomelo dentro e tirandolo fuori... poco poco...proprio come fosse un cazzo vero...senza pomparmi come un canotto... ..e mi faceva godere veramente quella posizione di vacca....si....si mi sentivo una vacca vera e volevo sentirmelo dire....la mia salivazione fu subito cosi' intensa che lui quasi per magia.... mi disse quanto gli piacesse... e poi aggiunse quanto sei ....la mia bella troia....sei la mia puttana lo sai? non ho mai avuto una puttana come te.... porca.... dai apri la bocca tua da troia dai ....lo sentivo diventare sempre piu' duro e sempre piu' grosso....aaaagghhh siiii daiii che belllo ....diceva.... mentre io respiravo sopra il suo cazzo in maniera molto intensa e concitata poiche'ero pieno di lui....e lei non mi lasciava stare un solo secondo il mio buco e mi faceva sempre piu' esplodere di piacere...ad un certo punto lui grido' in un grido soffocato e subito dopo mi spinse giu' fino in gola il suo cazzone duro che mi faceva avere sforzi continui...di vomito da tanto mi andava in gola.... ma che lo dovevano eccitare molto dato che diventava ancora piu' grosso...perche' era il suo stesso cazzo a dirmelo...era sempre piu' duro ...si spinse giu nella mia gola fra le tonsille e l'esofago e prendendomi con la mano la bocca e infilandci dentro anche due dita fra i denti e il suo cazzone che gia' mi spalancavano la bocca...grugni come un cinghiale colpito a morte da una lancia in pieno petto e venne in decine di schizzi di sborra ...di seme vischioso ...caldo....intenso... direttamente nella mia gola mentre le sue dita potevano sentire quanto la sua cappella venisse dentro di me e quanto la mia gola potesse e dovesse perche' costretta in quella posizione cosi' costretta....bere tutto il suo seme e infatti la mia gola inghiotti' tutta la sborra calda che mi riempi' la bocca mentre mugolavo anche di pacere dato che lei per darmi piu' piacere.... mi aveva messo una mano sul cazzo e sulle mie palle e si era messa a succhiarmelo mentre con una mano aziono' il vibratore del dildo che avevo piantato nel culo e che mi diede il tocco finale per poter godere tantissimissimo di quella situazione che mi fece desiderare di ingoiare tutta la sborra di lui e di sentire quel godimento intenso dato da lei sul mio sesso che ora era una fica con il clitoride ...e cosi' mentre lui stava venendo ancora tirandolmelo fuori per sborrarmi sul naso sui capelli sulle labbra sul collo sulle guance e poi ancora dentro fra la lingua mia calda e la mia gola.....subito dopo..... venni anch'io come una donna sommessa e porca....beviiii troia .....bevi tutto troia porca .....che lo so che ti piace...... puttana...Bevvi tutto e mi piacque anche molto perche' in quella situazione ero una vera donna assetata di cazzo ...ed era molto bella la situazione ....poi lui si tiro' via ...ando' in bagno mentre.... lei si mise subito dopo nella posizione del marito di poco prima e mi fece succhiare il suo bel clitoride bagnatissimo ed eccitato e io cominciai in una danza che e' cominciata piano piano come piace alle donne farsi leccare per poi quando eravamo vicini al godimento cominciare a leccarla piu' forte da destra a sinistra da sotto a sopra facendole impazzire il clitoride e penetrandola con la mia lingua alternando il tutto per poi riuscire a toccarla anche con due dita aprendo le sue labbra e continuare a leccarla dolcemente ma con forza e decisione e a lei piacque molto perche' poco dopo le uniche parole pronunciate furono hhhooooo siiiii siiii dai continua stellla che brava sssiiii daiii daiiii si siii.......e poco dopo mi lavo' il mento e tutta la gola con schizzi intensi di sapore e di intensita godendo come una pazza o direi come una maiala vera...cavolo che bello vedere da sotto a sopra godere una donna in quel modo la ' era troppo bello e' si troppo bello per non pensare che intanto lui non si rieccitasse ....lo sentii subito dopo muoversi dietro di me sfilarmi piano piano il cazzone di gomma dal culo e dirmi di girarmi a pancia sotto per potermi riposare.... mi disse ....poi pero' mi allargo' le gambe mentre sentivo ad occhi chiusi.... lei che lo succhiava avidamente con rumori evidenti di risucchio...lui mi tocco il culo le natiche le palle il cazzo infilo due dita coperte da un guanto in lattice lubrificato ...nel mio culo.....e mi spinse le dita forte dentro e mi inculo' cosi' per 20 secondi facendomi gridare sommessamente facendomi piacere e male insieme....il mio buco poi fu liberato dalle sue dita che mi scopavano senza pieta' e ancora aperto e pulsante lui mi si mise sopra ...cazzo che peso ma che bello....e' bellissimo avere tutto il peso sopra di me e poi sento le sue ginocchia aprirmi le cosce...e in mezzo a noi quel coso duro che mi cerca il buco del culo appena scopato in tutte le maniere tranne quella solita 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tuttoooooo e troia piu' che mai lei di nuovo mi prese il cazzo infilandomi una mano sotto di me e sotto di lui,,,,mi prese il cazzo in una mano e le venni per la seconda volta in mano mentre lui prese due dita me le mise in bocca ,e scopandomi la bocca con le sue dita che sapevano da cazzo e da figa insieme scoppio in mille schizzi che mi riempirono la pancia e il culo mentre entrambi godavamo tantissimo e io dicevo sssiiii sono tua sono tua mi piace ssii e piu' lo dicevo piu' sentivo i suoi schizzi di sborra riscaldarmi e lavarmi il culo.....poco dopo ci lavammo insieme lei mentre faceva la doccia con me mi mise una mano sopra la sua fica e ci piscio' sopra poi andammo a mangiare fuori io vestito giacca e cravatta come sempre poi in auto per tornare a casa lui fece na via di trans che ci facevano vedere le loro tettone....lui si eccito' talmente tanto che fermandosi un po' piu' in la mi fece mettere il mio cazzo in bocca a lei e venni subito ...per poi chiedermi di andare fuori dell'auto appoggiarmi al cofano poco lontano dall'autostrada con i camionisti che ci potevano vedere ....abbassarmi i pantaloni ...mi lubrifico' e mi entro' nel culo ....gia' duro e voglioso e mi scopo' in 5 minuti al freddo vestito da uomo con le sue solite parolacce che lo facevano sembrare rozzo e che non lo era minimamente...ma la scena deio camionisti che da lontano passavano accendendo i fari abbaglianti mi eccito' moltissimo e ancora oggi a distanza ormai di un anno godo ancora di quelle inculate cosi' vere e cosi' intense....mentre loro hanno divorziato
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15 years ago
FantasiaFemminile, 39
Last visit: 14 years ago -
Travestito si ma molto molto femminile fantastica.
primo tempo ....Esco dal bagno vestitissima sui miei altissimi tacchi a spillo le autoreggenti ,gonnelline mini....guepiere, reggiseno, e maglliettina che mi copre le braccia ...che comunque di norma....sono piu' depilate e liscie di quelle di una donna... come del resto le mie belle gambe da ex fotomodello ....180 centimetri... piu' i miei tacchi ....la parrucca bellissima e nera... il trucco che la lei mi aveva appena aiutato a mettere.... e il rossetto molto succinto.... cammino e lei mi presenta al suo lui che aspettava impaziente sul divano in salotto... mentre leggeva un libro...Ecco qui la tua femmina dice Simona a lui mentre prendendomi per una mano mi fa girare su me stessa...mentre io giro e mi chino con le ginocchia dritte ....facendo vedere il mio bel culo poco coperto...lui subito mi dice.... Ammazza Quanto Sei Bella !!!!! Complimenti veramente mi dice alzandosi e mi prende per mano facendomi girare un'altra volta.... dandomi una sculacciata sulle mie belle natiche sotto la gonnellina e sopra il perizoma... con la mano ben aperta per palpare il piu' possibile del mio culo....dicendomi ...Quanto sei fica Jessy. dai....Siediti sul divano vicino a noi ...Io ubbidisco mi siedo e poco dopo lei mi offre un bicchiere di cartizze frizzante ...come la nostra serata...poi lei fa suonare da uno stereo della musica adatta alla situazione e lui gli ordina di ballare Lei senza farsi pregare si mette a ballare in uno streap tease molto eccitante ...poi si siede per terra senza mutandine e a gambe aperte si comincia a toccare il grilletto....lui mi abbraccia chiedendomi quanto E' FICA PATTI EH? era bellissima.... penso e faccio fatica a non toccarmi... poi patti si avvicina a lui e sbottonandogli la lampo glielo tira fuori gia' bello duro e se lo infila subito in bocca succhiandolo molto bene....io mi eccito da paura ...appoggio il bicchiere al tavolino la' vicino e subito dopo lui mi chiede ...ti piace eh? vuoi succhiarlo un po anche tu? non rispondo ....non parlo perche' sono timida e comunque... mi piace essere presa un po' con la decisione e la forza....lui lo capisce e passandomi la mano sulla schiena e poi sulla testa mi tira verso di se abbassandomi sul suo cazzo che era ancora nella bocca della sua lei....mentre la mia bocca si avvicina al suo cazzo lei si scosta con la testa... lasciando un filo di bava fra il cazzo e la sua lingua che io vado a mangiare perche' subito dopo.... il cazzo di lui mi scivola dentro la bocca scivolando sulla mia lingua umida...fra le mie labbra per spingersi subito in gola ...mentre nello stesso momento la mano di lui si faceva molto forte e decisa sulla mia nuca... per quanto spingesse....gllooobbhhh gloohhh gllooohhh bblbbooowww
succhiavo come so fare molto bene e lui si mise a dire tttrroiaa che belllo che belllo succhia succchiia troia puttana vacca quanto sei brava e con una mano mi raggiunse subito il culo ...me lo palpo' per bene mentre con l'altra mi spingeva il suo coso duro in gola ....quanto sei brava ...entro con un dito fra il perizoma e il mio buco facendomi sussultare ma lui mi spinse ancora piu' giu' dicendomi lecca lecca troia troia puttana quanto sei brava meglio molto meglio di una donna.....quelle parolacce che non sono solito mormorare... se non quando mi arrabbio tantissimo ....mi fecero bagnare dall'eccitazione e mi facevano gia' venir voglia di essere penetrata....ad un certo punto da dietro lei mi tolse il perizoma lasciandomelo pero' a mezza gamba come quando una donna va a fare pipi' per intenderci poi mi mise un po' di gell all'acqua che riconobbi per quanto era freddo e subito dopo mi spinse su per il culo un cazzone di gomma che mi fece fremere e aprire ancor piu' la bocca che sandro approfitto subito per cacciarmi il suo cazzo ancora piu' giu' dentro tutto in gola fino a toccarmi con le sue palle le mie labbra ggooofffhhhhh hhhgggfffooo faaagghhhwww cazzo vomito pensai....mentre non ce la facevo a contenere tutto quello sforzo.. ma anche mi eccitava....Ahhiiiaaa che male quel cazzone di gomma cosi' grosso che lei spingeva piano piano ma sempre piu' in su... su per il mio buco del culo aperto spalancato violato squarciato che adesso le mie gambe che si aprivano sempre di piu' per lasciarlo entrare tutto ...tremavano... ....mmmhhhhgggmmm mmmgghhhhh ...lui sentendomi mugolare si eccito' cosi' tanto che me lo tiro' fuori dalla bocca....mi alzo' con lui in piedi o per come potessi stare in piedi io.... mi prese per mano e mi porto' a letto mentre il cazzone nel culo mi rimase dentro perche' lei me l'aveva legato alla vita ....con dei lacci e cosi' facevo fatica a camminare e lui ....mentre camminavo sui miei tacchi altissimi.... mi teneva una mano sul mio culo spingendomi su il cazzo di gomma.... spingendomelo dentro un po' di piu' e toccandomi le natiche che ormai sapevo era solo questione di tempo e sarebbero state sue....sarei io stessa stata sua....mi toccava ...senza dire niente... fra le gambe... il mio cazzo ...e le mie palle inerti....Dai figa troia adesso ci divertiamo si mise seduto sul letto e mi disse di mettermi sopra di lui che ero stata cattiva....per essere sculacciata un po' ....ubbidii dicendo di far piano con un filo di voce e lui prima mi massaggio' fra le natiche aprendole attorno a quel cazzo di gomma che il mio culo voleva cacciarlo fuori e allora lui me lo spingeva sempre su facendomi ansimare e gosere di essere presa con cosi' tanta voglia e poi prese a sculacciarmi forte sulle natiche che si stringevano sempre di piu' attorno a quel cazzo di gomma..... e ebbi l'immediata sensazione che quelle sculacciate sulle natiche nude mi facessero solo tanto bene anche perche' la parte colpita era sempre e solo la ciccia aaahhhh siiiiii ssiiii dai continua.... pensavo .....senza emettere che dei gridolini soffocati....e quel cazzo nel culo appena si muoveva un pochino solo mi faceva goderetanto tanto... anche perche' il mio cazzo sotto.... toccava le sue ginocchia e ad ogni sberla sulle mie natiche .....mi procurava un massaggio aql mio cazzo ...facendomi eccitare molto... finita la sculacciata mi ha fatto stendere con le gambe alte a pancia in su....poi si e' messo sopra di me con le sue gambe attorno al mio viso ...in maniera che non potevo proprio muovermi in quella posizione e mi disse dai troia tira fuori tutta la lingua e tieni aperta spalancata la bocca che ci faccio scivolare la mia cappella sopra la tua lingua....feci come disse di fare lui ...e lui appoggio' la sua cappella scivolando sopra entrandomi in bocca tutto per poi sfilare fuori e poi ancora dentro piu' di prima e poi di nuovo fuori tutto mentre prendeva il suo cazzo e me lo sbatteva fra il naso la lingua che voleva prenderlo e le guance..... mentre lei da dietro mi infilava e sfilava il cazzo di gomma nel culo tenendo con una mano sia il mio cazzo inerme che le mie palle facendomi andare fuori di testa dal piacere che riusciva a procurarmi ...e cosi' riuscivo tranquillamente a ingoiare sempre di piu' il cazzo di lui per dargli sempre piu' piacere e senza rendermene conto riuscivo pure a mandarlo giu' il suo cazzo senza nemmeno piu' avere sforzi ....fine primo tempo
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15 years ago
FantasiaFemminile, 39
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