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Dall'estetista per depilarmi
Mi ritirai per fare un bagno con acqua caldissima aromatizzato con sali da bagno al mughetto. Quando fui nuda mi guardai allo specchio e nel vedere il mio corpo riflesso potei constatare come fosse sempre bello asciutto e sodo, nonostante negli ultimi due anni avessi, ormai definitivamente, acquisito tre chili in più di peso - "ma ben distribuiti" - pensai tra sé - ed in effetti i chili in più avevano rimpinguato solo seno e culo!
Mi piaceva osservare il mio corpo così glabro senza più alcun pelo, a nascondere anche il più intimo segreto: gambe, fica, culo, ventre, braccia, seno, ascelle, sembravano essere di porcellana tanto erano lisci sia al tatto che alla vista; "in effetti Rolando aveva proprio avuto una buona idea" – convenni!
Il corpo depilato in maniera definitiva, con un trattamento laser ad efficacia garantita, era il risultato del regalo di compleanno che mi aveva fatto Rolando due anni prima, quando con un insperato colpo di fortuna aveva vinto la rispettabile cifra di quindicimila euro al superenalotto e ne aveva destinata una parte allo scopo. Dopo avermi convinta della validità della scelta, e aiutata a superare l’imbarazzo causato dalla “particolarità” di alcune zone destinatarie del trattamento di depilazione “ti accompagno io, vedrai sarà una cosa naturale in più sarà un’occasione per mostrarti nella tua massima intimità” – mi aveva rassicurata con tono convincente. Nel centro estetico che avevamo scelto, l’estetista era un uomo giovane e molto bello che potei apprezzare sia per la professionalità mostrata sia per il fascino. L’iniziale imbarazzo fu vinto partendo dalle gambe e dalle altre zone periferiche, così quando fu la volta di depilare il sesso e ad alcuni peli presenti intorno ai capezzoli pretesi che Rolando non mi accompagnasse più: “vuoi che lo faccia? … e lo farò a modo mio” mi imposi, “potrai immaginare quello che mi farà Mario!”.
Mario, così si chiamava l’estetista mi stava aspettando, mi fece accomodare e mi disse sempre con voce professionale “si spogli completamente, levi pure anche il reggiseno, oggi intendo terminare il trattamento per cui faremo sia il pube che il seno” – quelle parole risuonarono per me come un ordine perentorio al quale ubbidii docile docile, sfilandomi con insolita rapidità tutti gli indumenti che indossavo, quasi a vincere in quel modo l’imbarazzo che comunque sentivo. Mi sdraiai sul lettino e Mario cominciò il trattamento laser partendo dalla pancia, scendendo al pube sempre più giù, a quel punto fui costretta ad assumere una posizione di massima apertura per consentire a Mario di proseguire il suo lavoro. Chiusi gli occhi per nascondere l’imbarazzo e la vergogna che sentivo e rimasi in silenzio sperando che tutto finisse presto. Mario operò con grande destrezza e delicatezza, ma quando le sue dita giunsero necessariamente in contatto con le grandi labbra, sentii un ribollire interno che cresceva man mano che il laser si insinuava fra le mie cosce alla ricerca dei peli nelle zone più recondite.
“Adesso facciamo una pausa davanti per evitare irritazioni, si giri dietro che togliamo i peli dalla zona anale” – mi sollecitò Mario – io ubbidii docilmente mettendomi quindi in una posizione alquanto oscena, praticamente a pecorina. Mario lavorò con dovizia e professionalità levando in pochissimo tempo tutti i peli presenti intorno all’ano e nelle zone circostanti, facendomi rimettere a pancia in su con le gambe divaricate.
Restavano ormai poche decine di peli che Mario eliminò in brevissimo tempo durante il quale ebbe comunque il tempo di accorgersi della mia seppur involontaria, crescente eccitazione: il mio sesso si stava bagnando sempre più al punto che gli umori fuoriuscivano dalle labbra formando una piccola gemma luccicante intorno al clitoride. Restavano ancora cinque piccoli peli sul seno e fu proprio in quell’occasione che Mario si abbandonò ad una licenza erotica pizzicandomi leggermente i capezzoli. A quella sollecitazione reagii chiudendo e stringendo le gambe ma rimanendo con gli occhi chiusi; Mario allora allungò una mano fra le mie cosce iniziando un lento massaggio del clitoride, questo mi fece crollare e cominciai ad ansimare, così riaprendo gli occhi scoprii di avere le labbra di Mario ormai prossime alle mie, lo fissai un attimo e poi senza parlare gli infilai in bocca la lingua invitandolo al contempo con le mani a proseguire con maggior determinazione il massaggio iniziato. Le braccia forti di Mario mi avvinghiarono dal lettino su cui ero adagiata per trascinarmi in piedi, attaccata al suo corpo in un bacio senza respiro e senza tempo. La situazione era molto eccitante quanto imbarazzante: io tutta nuda in piedi abbracciata ad un uomo tutto vestito che conoscevo appena, almeno fino a quel momento…! Senza staccare le nostre lingue anche per un istante, frugai freneticamente nei pantaloni di Mario, finché non trovai il suo sesso ormai teso e gonfio, lo liberai rapidamente di pantaloni e mutande iniziando a masturbarlo con tutta la maestria di cui ero capace. In un attimo quel cazzo non enorme ma veramente “bello”, si infilò deciso nella mia bocca mentre, accovacciata ai suoi piedi, lo accolsi con estrema voluttà, mugolando di piacere ed esibendomi in quello che da sempre era, e rimane il mio “pezzo” preferito: il pompino da troia. Non una parola era uscita dalle nostre bocche se non alcuni “Siii” di approvazione e d’incitamento appena sussurrati a fior di labbra, solo i nostri corpi stavano parlando, e come! A malapena celati da un semplice separé c’eravamo Mario in piedi nudo dalla cintola in giù, con me tutta nuda accucciata ai suoi piedi, che gli pompavo a piene labbra, lasciva e sensuale ma al contempo scatenata, il cazzo. Decisi che era giunto il momento di assaggiare il cazzo in un altro modo: infilandomelo dentro la fica cavalcandolo a spegnimoccolo, e invitandolo a palparmi le tette e soprattutto a pizzicarmi e mordermi i capezzoli. Passarono pochi minuti prima che un orgasmo travolgente m’inondasse improvviso e violento, facendomi urlare di piacere, senza preoccuparmi del rischio di essere sentita da altri; quando mi ripresi notai con sorpresa che Mario non aveva eiaculato “mi piacerebbe venire nella tua bocca” – mi sussurrò tra l’impacciato e l’eccitato – e io senza rispondergli agguantai il suo cazzo ancora tutto viscido dei miei umori e me lo infilai in bocca dando vita ad un pompino memorabile. Date le ridotte dimensioni del cazzo, riuscii a prenderlo in bocca per tutta la sua lunghezza, e rimanendo immobile alla sua base lo “lavoravo” di lingua e di labbra fino a quando un getto caldo mi riempì la gola seguito subito da altri tre fiotti meno violenti del primo ma più intensi; continuai a succhiare fino all’ultima goccia di sborra e poi staccatami dal cazzo desiderai ingoiare tutto per poter conservare per un po’ dentro di me il sapore di quell’uomo così bello. Mi rivestii lo salutai con un ultimo rapido bacio ed uscii dal Centro Estetico “il conto verrà a saldarlo mio marito domattina” – aggiunsi uscendo – “in fondo caro Rolando mi hai praticamente imposto una cosa che era di per sé ad alto rischio erotico ed io ti ho accontentato” - pensai mentre risalivo in macchina per tornare verso casa ancora sconvolta per quanto era accaduto poco prima.
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10 years ago
admin, 75
Last visit: 6 hours ago -
Situazione inattesa...
Oggi, finito il lavoro, parcheggio sotto ad un albero per fare una paio di telefonate... sono nel piazzale di un centro commerciale in zona Castelfranco v.to, c'è un giardinetto dove so che di sera dicono si trovi anche da divertirsi....
nel mentre vedo una bella coppietta, con la lei credo cubana, addentrarsi nel giardino abbracciati e molto teneri... si guardano attorno, si girano, si rigirano, come se cercassero qualcosa o un posto dove stare tranquilli.
Trovano una pancheina a dire il vero non molto nascosta e si siedono a chiaccherare, accarezzandosi di tanto in tanto.
Niente di più di una normalissima coppia di innnamorati.
Però qualcosa mi fa sembrare strana la situazione, io li guardo e loro sono sicuro mi vedano perchè saranno si e non ad una 40 di metri da me.
Poi arrivano dei giardinieri e così si spostano dall'altro lato del giardino e del centro commerciale.
Con calma mi sposto e li vedo sempre ad una 50 di metri da me....
sempre seduti su altra panchina a chiaccherare ed accarezzarsi...
esco dall'auto, e non volendo assolutamente disturbare, anche perchè potrei solo rimediare una bella figuraccia credo, mi spoto al centro dello spiazzo che c'è tra le due costruzioni del centro commerciale.
loro mi vedono chiaramente di fronte a loro.
Poco dopo si alzano e vengono verso di me... quando sono ad una trentina di metri lui si allontana e scompare dietro un'ala del palazza a noi di fronte, mentre lei prosegue dritta verso di me e dell'ingresso al centro.... io non mi sbilancio anche se lei cammina facendo danzare al meglio i propri fianchi in un modo estremamente sensuale...e rimango fermo, vedendo lui che ricompare dall'altro lato della costruzione...
qualche dubbio mi viene... che lo abbia fatto a posta per vedere cos' avrei fatto? o che sia solo andato a recuperare qualcosa in auto...? chi lo sa, in queste situazioni fraintendere è molto più facile di quel che si crede...
con calma entrano nel centro e dopo un po' li seguo.
Appena entrato vedo lei uscire dalla toilette guardandomi (forse per caso èh) ed anche lui mi nota.
entrano al cisalfa ed io pure comincio a guardare sbdatamente ai vari articoli sportivi buttando di tanto in tanto l'occhio verso di loro.
Stanno scegliendo dei costumi per lei..... e poco dopo lei si addentra nei camerini mentre lui rimane li dai costumi...
non so che fare, così passo lentamente di fianco a lui e mi posiziono a guardare gli occhiali da sole praticamente al camerino dove vedo le caviglie di lei ed i pantaloni a terra..... devo ammettere di essere abbastanza in imbarazzo è la prima volta che mi avventuro in una situazione simile.
passo un secondo, lui dopo essermi passato davanti, apre a metà la tenda per porgerle un altro costume da provare!!
LA vedo praticamente in perizoma e reggiseno! un gran bel vedere, poi lui resta li a chiaccherare con lei per almeno un paio di minuti, lei è girata verso di me ed in un paio di occasioni incorcio il suo sguardo....
poi richiudono e lui torna verso lo scaffale tornando poco dopo ripetendo lo show!! attendo un istante ed esco, non vorrei rimediare qualche magra figura... poco dopo anche loro escono dal locale e mi passano davanti.
io attendo per vedere se era tutto un frainteso o se realmente volevano farsi vedere... si allontanano una quarantina di metri e poi lui butta uno sguardo verso di me.
Dopo averle bisbigliato qualcosa lei si specchia sulle vetrate del centro sistemandosi in modo molto erotico i jeans super adrenti che indossa!
che fare??!!
girano l'angolo ed io recupero l'auto per passare verso di loro e capire quali fossero le loro reali intenzioni...
il tempo di arrivare e sono erpò già spariti.... o almeno in mezzo a tutte e auto parcheggiate non li riesco a vedere...
resterò smpre col dubbio se sia stato un "gioco a tre" o se sia stata solo la mia fantasia a prendere il largo...
in ogni caso la situazione, tutto questo sapere/non sapere, questo forse gioco, mi ha lasciato delle emozioni inaspettate e davvero eccitanti.
Spero di poter riprovare situazioni del genere, mi piacciono un sacco!
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10 years ago
admin, 75
Last visit: 6 hours ago -
Stanza n°13
week end in agriturismo con amici,io..unica single del gruppo .arrivati sul posto comincia la perlustrazione:papere,maiali,cavalli,la reception,il ristorante...ecco,proprio qui ci imbattiamo in un gruppo di maltesi venuti apposta per l addio al celibato e per un attimo il pensiero mi vede li ,sdraiata sul tavolo mentre con i loro arnesi in mano cominciano ad avvicinarsi.
Il pensiero svanisce quando arriva il mio turno,registrazione documenti. Mi consegnano la chiave e mi avvertono che il mio chalet è in fondo,proprio l ultimo,lontano pure dai miei amici..beh...single,prezzo maggiore per la camera e pure sperduta:sembro proprio sfigata se non fosse che il mio chalet è proprio vicino a quello dei maltesi.
inizia cosí un pomeriggio di pensieri ed eccitazione,incentivato da un "hello" e sguardi sfuggenti con un componente del gruppo. Si fa sera,si cena,complice qualche bicchiere di troppo di vino,continua il gioco di sguardi...gli sorrido mentre nella mia mente sono già andata oltre.
Finita la cena,si torna in camera,io mi soffermo ancora un pò con gli amici e poi dritta a letto.proprio mentre mi avvio nel mio chalet avverto la sua presenza,è li ,fuori dalla porta della sua stanza che m aspetta.fingo indifferenza e continuo a camminare,lo sento avvicinarsi e proprio mentre metto apro la porta,lui mi prende e mi stringe da dietro..già lo sento quanto è eccitato e non sembra nemmeno esser messo male.dubbio sparito non appena entrati in camera,mi fa subito inginocchiare e me lo mette in bocca..io comincio a lavorarci come di dovere..sputo sulla punta..lo lecco tutto..lo riprendo in bocca tutto.mi arriva fino in gola,gli sputo sopra e lo lascio li cosí,mi alzo e vado a sciacquarmi un attimino.al mio ritorno,lui è sdraiato sul letto,col suo arnese in mano..vuole che lo prenda ancora in bocca e la cosa non mi dispiace affatto.ricomincio a leccarlo,lentamente dalle palle alla punta e viceversa..la mia lingua scorre sul suo arnese di nuovo pronto..si sposta,in ginocchio sul bordo del letto e mi tira a se,con due dita assapora i miei umori..sono tutta bagnata e bramosa del suo cazzo!lo avvicina,lo entra e a poco a poco mi fa godere del suo arnese,in tutta la sua lunghezza poi con due colpi violenti comincia a scoparmi selvaggiamente..mentre mi scopa blatera qualcosa ma non lo capisco,sono troppo presa dal godere..me lo ripete.."fuck my friends,fuck my friends".nemmeno il tempo di rispondere che sento aprire la porta,l aveva lasciata socchiusa apposta,entra qualcuno ,uno si posiziona proprio davanti a me..si abbassa i pantaloni ,lo tira subito fuori e comincia a sbattermelo in faccia "obbligandomi" a prenderlo in bocca,stavolta è lui che decide tenendomi per la testa.l altro resta fermo a guardare e comincia a toccarsi. Nel frattempo il tipo che ho davanti si sdraia e mi invita a salirgli su,mentre chi mi scopa sta per venire e si ferma..gli salgo su, metto il suo cazzo subito tutto dentro e comincio a muovermi mentre prendo in bocca quello che mi aveva scopata finora..glielo prendo tutto..mi riempie la bocca e all improvviso esplode di piacere .
Mmm...quanto mi piace!!!
Continuo a muovermi ,lui impazzisce dal piacere..lo sento dentro di me,duro..ma non è l unica cosa che sento,infatti l altro si avvicina ,mi sculaccia,mi allarga il culo e ci sputa..ci infila prima un dito e ci gioca un pò,poi con fare "gentile",comincia a spingere un pò con la punta del suo gran bel cazzo ..e uno e due eeeed è tutto dentro il mio culo.sto godendo un sacco e vengo subito ma...continuo,voglio ancora provare e dare piacere!!!
continuano a scoparmi,sempre piú forte...piú velocemente..io sono di nuovo in estasi e sento che pure sono al limite.comincio a gridare piú forte,sto venendo ..siiiiii...pure dal culo..e pure loro esplodono inondanomi di piacere culo e fica..
davvero interessante questo week end in agriturismo!!!
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10 years ago
micinaincarne, 30
Last visit: 7 years ago -
Un incontro mozzafiato
RACCONTO
uno scambio perfetto
Avevamo un po' di incontri alle nostre spalle, ne avevamo viste tante, coppie vere , coppie false costruite ad arte per l'occasione, coppie non convinte, insomma una varietà enorme, in fondo come tutto il resto anche questo mondo è bello perché è vario. Dimenticavo di presentarmi sono Ale e mia moglie(vera) è Manuela, siamo ospiti su questo stupendo sito, Manuela è una donna stupenda, mora capelli lunghi, nero corvino,occhi verdi penetranti, di quelli che ti tagliano in due, labbra carnose, sinuosa con tutte le curve al loro posto, una passionalità dirompente, lei stessa si definisce:" un motore diesel" perché impiega un po' per scaldarsi ma poi non si spegne così facilmente. Io sono un uomo normale appena brizzolato, normodotato, una grande resistenza e soprattutto pluriorgasmico come la mia Lei. Ogni volta che Manuela indossa qualcosa di appena un po' vistoso, non si riesce a camminare senza notare gli sguardi languidi di ragazzi e uomini di ogni età. Purtroppo nei mesi estivi del 2007 avevamo inanellato una serie di brutte esperienze, persone scorrette, persone montate, vecchietti in compagnia di "vistose" signorine prese per l'occasione e a tutti costoro avevamo mollato un bel no!! Tra i vari contatti c'erano stati anche loro lui E. e lei S., una coppia dell'Umbria ci avevano scritto : "trasgrediamo insieme?", lui al telefono era stato gioviale, anche molto convincente, una gran parlantina, un buon italiano con tante piccole espressioni in inglese, il che ci faceva capire che avevamo a che fare con un certo tipo di persona che a noi piace. Le foto mostravano una bella presenza, tutto sembrava ok. Purtroppo a causa di nostri timori per la location dove ci saremmo dovuti incontrare avevano fatto saltare il tutto con grande rammarico. E. dispiaciuto aveva detto al telefono," ok sarà per un'altra volta!", ma quello a noi sembrava proprio un addio ad una bella occasione, poi tirando su le spalle ci siamo guardati con Manuela, e abbiamo detto :" magari anche questa era una "sola". Uno strano modo per vedere positivo nel negativo….. Passa qualche mese all'improvviso mentre ero in albergo solo, lontano da casa per motivi di lavoro, leggo un messaggio sul telefonino: " vi ricordate di noi? Ci piacerebbe incontrarvi"… bella domanda! Purtroppo a causa di un furto era sparito il nostro telefonino e addio preziosa rubrica, cosi gelosamente protetta. Con una serie di giri di parole mandai un sms cercando di non far capire che non mi ricordavo ma avevo bisogno di sapere la provenienza, alla loro risposta capii e chiamai subito mia moglie e ci organizzammo per incontrarli. La location era rimasta la stessa, un piccolo paesino dell'Umbria, dove si trovava questo piccolo "rifugio peccatorum ", molto bello, tipicamente medioevale, la nostra perplessità era data dal fatto che li abitavano dei nostri carissimi amici "normali", cioè di quelli con i quali non fai certe cose, e per questo eravamo un po' intimoriti; alla fine abbiamo detto: sai che c'è? non ce ne frega niente, cercheremo di stare attenti". E siamo andati. Come sempre al primo incontro abbiamo sempre una specie di dolore di stomaco, di quelli che ti lasciano un po' in fermento come se da un momento all'altro dovessi scoppiare. Viaggiavamo e guardavamo il paesaggio, l'appuntamento era per le 19:30 ma noi c'eravamo mossi con largo anticipo, per cui si procedeva con un andatura tranquilla, c'erano momenti di tranquillo silenzio, ognuno perso nei suoi pensieri intervallati a momenti di chiacchiere tanto per… Ad un certo punto arriva la telefonata, era E. giustamente ci dava le indicazioni per incontrarci in una area di servizio per lasciare l'auto e poi andare a prendere un caffé e conoscersi un po'. Il dialogo fu veloce , ci vediamo al tale posto io ho quest'auto e tu? Una volta prese le indicazioni ci salutammo. Il mal di stomaco ritorna a cavalcare, una sola espressione:"speriamo bene!!" mentre arriviamo vediamo l'auto descritta nella telefonata, ferma nell'area di servizio. Un fuoristrada nero, accostammo e ci guardammo, E. e S. stavano chiacchierando e ridevano tranquillamente a bordo della loro auto, appena ci videro scesero dall'auto, E. fu il primo e con fare molto atletico si avvicinò a Manuela e disinvoltamente la saluto con un bacino sulla guancia, S. impiegò un po' di più perché era dall'altro lato dell'auto ma appena svoltò l'angolo che la copriva si rivelò nella sua bellezza, Manuela ed io ci guardammo per un attimo e sorridemmo come volessimo dire:non era una "sola". S. indossava un vestitino leggero bianco con qualche disegno in nero, dei sandali neri alti molto eleganti e una piccola giacca, che comunque lasciava intravedere il suo bel decoltè, era di un eleganza travolgente, un leggero venticello le faceva svolazzare il vestito, ci venne incontro e con un grandissimo sorriso ci salutò calorosamente. ………. ………….Un attimo che mi riprendo!!! Ovviamente Manuela aveva lasciato le stesse sensazioni in E. infatti Manuela scendendo dall'auto aveva appena rivelato che indossava delle calze nere autoreggenti con i tacchi a spillo, e si sa, non è facile scendere dall'auto senza far intravedere qualcosa. Comunque E. esclamò: " allora?" Lasciate l'auto e andiamo a prendere qualcosa! Salimmo in auto e andammo alla ricerca di un bar aperto, dopo diversi chilometri trovammo un bar aperto proprio sotto una nota località turistica, non era gran che ma per noi tutto sembrava bello. Intanto mentre chiacchieravamo del più e del meno, si rideva e ci si lanciava qualche occhiata tanto per capire, sbirciare, afferrare qualche segnale, più guardavamo E. e S. più ci sembrava di conoscerli da una vita, Lui come me 40 anni molto ben portati, S. non ancora trentenne, Manuela 40 molto, ma molto ben portati. Un caffè, una birra , qualche chiacchiera e dopo un po' di conoscenza arriva il momento ….allora che dite? Che si fa? Era E. che parlava, ci guardò e disse:" andiamo a casa che fa un po' più caldo!" Cosi noi due ci guardammo e mano nella mano li seguimmo, il tragitto sembrava lunghissimo ma poi arrivammo in questo incantevole paesino, tutto in salita, un bellissimo borgo medioevale. S. che conosceva la scala con le sue lunghissime gambe e il suo vestitino svolazzante camminava avanti, era uno spettacolo travolgente, Manuela e io ci guardavamo e poi la ammiravamo. Siamo sempre stati molto complici e abbiamo sempre avuto una amore per la bellezza in genere, per cui ci siamo sempre divertiti anche a guardare queste cose insieme, senza gelosie. Mentre camminavamo Manuela pensava al fatto che di li a poco ci saremmo potuti dedicare gli uni agli altri e che in questo caso ognuno ne avrebbe tratto una grande soddisfazione, perché pur essendo tutte belle persone eravamo molto diversi tra noi, per cui c'era l'attrazione da ciò che è diverso dal solito. Una volta arrivati a casa entrammo, era un piccolo appartamento, molto carino proprio a ridosso del centro storico, E. aprì le persiane per far entrare un po' di luce che veniva dai lampioni che stavano sulle mura. Una luce giallina che colpiva e ammorbidiva la stanza rendendola molto romantica. Ognuno di noi si mise libero, mentre si beveva qualcosa si chiacchierava, mi assentati un attimo e tornando nel soggiorno, li sentivo ridere e scherzare, "che cosa è successo'" chiesi a Manuela ed ella: " non sai cosa ti sei perso!" cosa? Replicai, e lei : " S. ci ha appena fatto vedere il suo tatuaggio! Beh! Lo vedo anch'io! Dissi, riferendomi a un tatuaggio che si vedeva sulla spalla, ma Manuela rispose: " no, non mi riferisco a quello! E quale? .. Manuela guardando S. le disse glielo fai vedere? E S. sorridendo, col una semplicità disarmante, sollevò il vestitino leggero e mi fece ammirare il suo bel tatuaggio sul fianco che partiva dalle mutandine e si arrampicava fin quasi sotto al seno. Mi mancò il fiato, ancora non realizzavo che era li davanti a miei occhi, esclamai:Bellissimo, stupendo anche tutto il contorno!! Nel giro di pochi secondi ci ritrovammo tutti in abbigliamento più leggero, Manuela era bellissima con le sue calze nere autoreggenti, tacchi a spillo, una vestaglietta,vedo non vedo che in qualche modo copriva tutto. E. la studiava palmo per palmo, S. aveva sfilato il vestito e stava li imponente davanti ai nostri occhi in topless, con una paio di mutandine molto eleganti e i suoi sandali neri. E. si sedette e S. cominciò a baciarlo prima sulla bocca e poi piano piano scese giù fino a quando dalla reazione di E. non capimmo che lo aveva afferrato in bocca, S. saliva e scendeva sapientemente e con grande dolcezza sul pene di E. era bellissimo vedere il sedere armonico di S. fregiato da quelle mutandine muoversi mentre lei baciava E. Manuela cominciò lo stesso lavoro con me, era stupendo anche guardarsi mentre ognuno pensava la proprio partner naturale. Ad un certo momento si misero sedute le signore e noi davanti a loro, poi ci guardammo un attimo e ci scambiammo di posto, Uhauuuuu! Fu l'espressione di entrambi , era stupendo le nostre donne ci stavano regalando momenti di altissimo intrigo e piacere. Vedevo Manuela affondare la gola sul glande di E. e poi spingersi fino alla gola, con un trasporto tale che mi faceva diventare sempre più duro, nel frattempo S. dolcemente si avvolgeva intorno al mio pene e leccava e ingoiava con una delicatezza travolgente. Dopo intensi minuti facemmo stendere le nostre signore e cominciammo noi a donare loro il piacere con una lenta ma inesorabile leccata della loro stupenda femminilità , era bellissimo vederle entrambe con le gambe aperte davanti ai nostri occhi nel pieno dello loro splendore, dopo qualche minuto ci rendemmo conto che stavamo stretti e Manuela , mano nella mano con E. se ne andò in camera da letto, E. ci propose di andare anche noi ma dicemmo che saremmo andati più tardi. Intanto mi trovavo tutto solo davanti a S. con la vagina che cominciava a gonfiarsi dal turgore, era bellissima la sensazione passando dal clitoride turgido e scendendo giù dalle grandi labbra fino a raccoglierne il succo con piccoli colpetti di lingua verso l'interno che si dischiudeva timidamente davanti alla mia lingua. Sentivo S. piegarsi e contrarsi sotto i colpi della mia lingua, per circa venti minuti c'erano continue scariche elettriche che attraversavano il corpo di S. e arrivavano a me e attraversavano anche me fino a sentire la radice dei capelli che si rizzava, naturalmente insieme al resto. Intanto di là sentivo che Manuela aveva cominciato i giochi più profondi , i gemiti i gridolini erano il suo linguaggio per esprimere il godimento. Ad un certo punto S. con un gesto dolcissimo mi prende il viso fra le mani mi bacia languidamente e mi fa cenno di penetrarla, il tempo di andare nella camera da letto a prendere l'occorrente e naturalmente ebbi la conferma che Manuela cavalcava alla grande nella grande prateria del piacere. Tornai con quello che mi serviva e dopo pochi secondi ero nel corpo di quella stupenda semidivinità che aveva il volto trasfigurato dal piacere, non c'è niente di più bello di portare una donna a desiderare di essere penetrata. Non era mai capitato fino ad ora di trovarci in due stanze separate ma non provare il minimo disappunto, perché l'intesa tra Manuela e E. e tra me e S. era totale, era come se avessimo fatto l'amore insieme da sempre e se solo avessimo potuto farlo senza profilattico avremmo superato il cielo altro che di tre metri!!!. Rimanemmo l'uno dentro l'altra con vari movimenti ritmati e con dei baci che duravano fino alla mancanza del fiato per entrambi. Minuti intensi di reciproco piacere donato l'uno all'altro, ad un certo punto mi resi conto che S. era troppo piegata e le chiesi di spostarci di là sul letto se i nostri partner ci avrebbero fatto spazio; ci mettemmo vicino a Manuela e E, era bellissimo guardarli far l'amore, intanto S. si era messa piegata davanti a me, dandomi le "spalle", mi trovavo davanti due glutei morbidi vellutati, lisci come la seta bellissimi da toccare e da stringere, mentre accarezzavo E mi dice: sai che S. ama i rapporti anali? Chiesi a S. è così? Lo vuoi? Lei mi rispose certo!! Non me lo feci dire due volte dopo averla lubrificata con i suoi stessi umori che abbondavano davanti, la penetrai fummo immediatamente attraversati da una scarica come di alta tensione, dopo qualche minuto di queste intense sensazioni le venni dentro con un'abbondanza maestosa. Ci piegammo e ci mettemmo l'uno vicino all'altra ad accarezzarci dolcemente baciandoci e facendoci delle tenere carezze. S è una persona come i raggi del sole, calda e nello stesso tempo , limpida, trasparente. Manuela ed E. avevano anche loro coronato il loro rapporto. Eravamo tutti intenti l'uno all'altro a coccolarci. Dopo una bevuta, una rinfrescata tornammo a metterci tutti insieme sul letto e gira che ti rigira , ci ritrovammo tutti a fare giochi orali, eravamo di nuovo tutti accesi, intenti a donarci piacere intenso, questa volta furono Manuela ed E, a spostarsi di là sul divanetto, sentivo Manuela gemere in maniera particolare, intanto mi godevo gli abbracci delle gambe di S. mi piaceva sentirle intorno al viso, lisce, tornite, delicate con i sandali neri ancora ai piedi era bellissima anche tutta nuda con i sandali soltanto ai piedi era elegantissima. Intanto sentii Manuela che aumentava il gemito, sempre più soffocato, capii che stava per venire in maniera possente, E. aveva la sua testa tra le gambe di Manuela e continuava a stuzzicare, succhiare il clitoride al punto che Manuela lo implorò di fermarsi altrimenti avrebbe bagnato tutto e sembrò che E. non aspettasse altro, continuo imperterrito fino a che non si ritrovò allagato da una serie di schizzi che lo allagarono letteralmente, E dopo aver goduto appieno il suo ambito premio si alzò, asciugò alla meglio il pavimento e continuò a penetrarla in tutte le maniere, ogni volta che andavo di là la trovava una volta a cavallo, una volta sdraiata, un 'altra di lato, a tergo, insomma non si fecero mancare nulla. E noi? Io e S. anche noi provammo di tutto perfino l'anello tanto pubblicizzato, che ci dette interessanti stimoli, eravamo come ubriachi l'uno dell'altra. Ad un certo punto Manuela ed E vennero in camera mano nella mano e dissero proviamo questa doppia penetrazione? Si può mai rispondere di no ad una proposta del genere? Un generoso bacio a S. naturalmente le chiesi il consenso e le fece cenno di si, alquanto divertita, tanto sapeva che sarebbe toccato anche a lei, per la prima volta. Una volta trovata la posizione cominciamo ad alternarci nel ritmo E ed io stavamo dentro il corpo di Manuela separati da una piccolissima parete di pochi millimetri e sentivamo che insieme tutti e tre eravamo attraversati da una sola corrente. Pochi minuti e Manuela era arrivata allo stremo,al punto che i picchi di piacere erano cosi alti da diventare quasi dolorosi. Dopo esserci separati, una brave rinfrescata , fu il turno di S che si mise seduta su E. poi si piegò su di lui come a baciarlo con la bocca e mentre lei si piegava ecco presentarsi davanti alla mia vista il suo roseo buchetto, con delicatezza mi accostai e dopo pochi secondi eccoci di nuovo entrambi nella stessa donna, e mentre S. continuava a contrarsi con mille sensazioni stupende anche noi eravamo arrivati al capolinea, quando ormai non ce la facevamo più ci sdraiammo gli uni accanto agli altri e ci riposammo. Eravamo stremati ma soddisfatti come mai prima. Putroppo erano passate le ore, dovevamo tornare a casa e ci aspettava un ora e mezza di viaggio. E e S con grande generosità si rivestirono e ci accompagnarono all'auto, che era rimasta parcheggiata in area di servizio, mentre ci rivestivamo mi girai e vidi che la dolcissima S. aveva indossato dei pantaloni molto comodi e un maglioncino perché fuori intanto faceva freddo, mi guardò dicendomi ti dispiace, e io… " perché?" sei bella comunque. Entrammo in auto, intanto il " magone" adesso stava prendendo il posto del mal di stomaco iniziale, però la vita è fatta così, le cose belle come fortunatamente anche le cose brutte hanno un inizio e anche una fine. Arrivammo all'auto, i ragazzi scesero, Manuela e E. scesero dallo stesso lato, e S ed io anche, vidi che E. si accostava a Manuela e la salutò con una abbraccio e un lungo bacio sulla bocca…. Strano pensai Manuela di solito fuori dalle quattro mura è molto rigida, ma rimasi favorevolmente sorpreso. Allo stesso modo S. si avvicinò a me ci abbracciamo e ci demmo un lungo bacio, con una carezza dietro al collo e una frase sussurrata: …è stato un immenso piacere…. Anche per me!!! Ci salutammo con i rispettivi partner e poi le solite raccomandazioni… e poi via ognuno per la sua strada, i chilometri volarono, tornammo a casa e ancora non credevamo che ci era accaduto davvero. Ci siamo sentiti e abbiamo un ricordo prezioso gli uni degli altri , fatto di profumi, sensazioni, visioni, anche dopo giorni da quella bellissima esperienza. Un giorno memorabile!! Grazie S. e E. persone stupende!!
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10 years ago
manuela1de1vivo, 51/51
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Un incontro soft profondo
incontro con
AUTORE: manuela68it[ MODIFICA ] [ ELIMINA ]LINGUA DEL RACCONTO: Presenti 5 commenti su questo raccontoLa storia che raccontiamo questa volta ha come sempre un profondo legame con la realtà, anzi è indissolubile, non ci interessa fantasticare perché in dieci anni di questi giochi possiamo ben dire che la realtà spesso ha superato di molto la fantasia. Tutto è accaduto i primi giorni di settembre ma la tessitura per l’incontro è cominciata molto tempo prima. Eravamo presenti sul sito di LMO da diversi mesi, ad un certo punto ci fu fatta una proposta, alla quale non demmo grande importanza, perché purtroppo di proposte ne arrivano tante ogni giorno e se dovessimo dare un seguito a tutte, diventerebbe un lavoro vero e proprio, non solo ma ci vorrebbero anche tante energie da spendere in tutti i sensi. Tuttavia avevamo notato che la proposta arrivava dalla toscana, ci guardammo e ci dicemmo chissà potremmo abbinare la conoscenza di questa coppia la prossima volta che andremo in toscana, cosa che facciamo di tanto in tanto per passare un we di pace e un pizzico di trasgressione. Rispondemmo e ci fu uno scambio epistolare, il contatto era il lui della coppia che chiameremo M. ci scrisse che aveva il desiderio che la sua donna potesse avere una prima esperienza nel gioco e cercava una coppia che avesse la pazienza e la delicatezza di approcciarsi senza correre troppo. Come sempre non c’era nulla di scontato anzi forse la certezza che non si sarebbe arrivati allo scambio. Chissà perché accettammo di continuare la corrispondenza, di solito per quanto interessanti, noi rifiutiamo certi inviti, siamo in gioco da tanto tempo e tra le esperienze fatte, quelle che partivano con la richiesta di pazienza, quelle dove si iniziava senza sapere dove si andava a finire di solito ci avevano deluso e in qualche situazione perfino messi in profondo imbarazzo. La nostra frase per chi ci fa questo tipo di invito è sempre la stessa frase, citando pretty woman, “ noi non ci vogliamo accontentare! noi vogliamo la Fiaba”. Abbiamo scambiato tante volte che i giochi soft non ci soddisfano veramente. Comunque noi facemmo a M. una promessa, dicemmo :”la prossima volta che verremo in toscana ti faremo sapere”. Ci rispose che ci contava. Passò qualche mese ma non potevamo muoverci, ogni tanto M ci scriveva, pensando che noi fossimo di quelli che fanno promesse a vuoto e poi spariscono. Noi confermavamo dicendo che “un uomo vale quanto la sua parola” e noi avevamo promesso ed avremmo mantenuto la parola. Arrivò il giorno, così con una decina di giorni di anticipo comunicammo la data che poteva essere utile per incontrarsi, saremmo stati tre giorni in toscana e dovevamo solo accordarci per vederci. Il giorno prima di partire parlammo al telefono tra uomini, M. mi spiegò le loro esigenze, i loro dubbi e le loro certezze, ribadì il discorso della pazienza, ci fece vedere qualche foto, però (trattandosi di uno sconosciuto, ci scusiamo per questo) non capivamo se fosse uno di quei sognatori che si masturbano mentalmente sognando e fantasticando o fosse veramente una persona sincera che voleva vivere questa bellissima esperienza con la sua donna… “ mah chissà! Dicevamo, chissà se lei sa quello che sta accadendo o sta facendo tutto lui da solo” di nuovo, mah! proviamo a fidarci ! al massimo sprechiamo qualche ora ! C’era qualche problema fisiologico, c’era qualche problema di tempo, le cose non sembravano affatto mettersi bene, sotto sotto, avevamo molti dubbi. Partimmo e incontrammo varie difficoltà, disavventure che ci stavano facendo rinunciare al viaggio, sembrava che questo week end stesse prendendo proprio una bruttissima piega, fortunatamente e con grande accanimento cercammo di resistere contro la sfiga galoppante e continuammo. Arrivati nell'agriturismo dove eravamo alloggiati ci rilassammo, passammo due giorni serenamente con qualche piccola puntatina di trasgressione, divertendoci a fare qualche foto osé per le strade semi- illuminate di alcuni bei paesini toscani. Il venerdì mattina M ci contattò, e chattammo su whatsapp, ci mandò qualche foto e intravedemmo una bella femminilità nelle immagini che ci arrivarono, nel frattempo M ci confidò che la sua donna C avrebbe voluto tantissimo provare una esperienza bisex, ci colpì una foto di lei che si toccava tra le gambe e lui raccontava che questo avveniva mentre C pensava a Manuela.. wow eccitantissimo! Che donna sensuale! M continuava a chiedere: ”Manuela è bisex?” io continuavo a rispondere :”certo che lo è, confermiamo quello che abbiamo scritto nell'annuncio, però anche le donne bisex, giocano solo se c’è feeling, niente di scontato”! Ci chiedeva qualche foto di Manuela e cosi ne facemmo qualcuna osé mentre preparavamo il pranzo. Arrivò la mattina, mentre ci rilassavamo in piscina il tempo passava e intanto s’ era fatta l’ora per andargli incontro, c’eravamo dati un appuntamento in un centro commerciale a pochi chilometri. Non avevamo tanta voglia di lasciare la piscina per andare a quest’incontro al buio, ma la parola data contava molto per noi! Andammo all’incontro ma per strada ci furono dei problemi avevamo lasciato il telefono a casa, e sarebbe stato impossibile sentirsi e riconoscersi senza telefono, fummo assaliti dai dubbi, non volevamo che i ragazzi si facessero una strana idea di noi, considerandoci come una di quelle coppie che rifila le cosiddette “sòle”, termine moderno per definire una buca- Tornammo di corsa in camera e li chiamammo, alla fine concordammo di vederci direttamente in agriturismo. Andammo loro incontro con la nostra auto e li accompagnammo da noi. Il primo a scendere era M. bell’uomo alto, fisico atletico, poi scese lei C. bella, elegante, un bel taglio di capelli moderno, giovane, occhi verde scuro, labbra carnose, segni particolari : “splendida” età sui trent’anni ma ne dimostrava anche di meno. Un vestitino leggero, corto, che veniva continuamente accarezzato da un leggerissimo, impercettibile, venticello, sufficiente a rivelare qualche particolare delle gambe, e quando il vento lo spingeva sulla pelle si intravedeva un sederino meraviglioso, non si riusciva ad intravedere l’intimo e perciò si capiva che doveva essere delicatamente sexy. Le scarpe eleganti, tacchi quasi a spillo, gambe mmm…. A volte finiscono le parole… Tornai con i piedi per terra, ci guardammo, era tutto un gioco di sguardi, ci si studiava, cercando di percepire le reazioni, gli occhi, i sorrisi, anche i mancati sorrisi…. Non sapevamo cosa pensare, non facevano trapelare molto, non sembravano entusiasti, forse il viaggio, la stanchezza, o forse noi non eravamo per niente come immaginavano, chissà? Nella nostra mente i pensieri si rincorrevano, cercando di percepire se fossimo graditi o meno, la corsa dei pensieri ogni tanto si arrestava e così finivano ad tamponarsi, a scontrarsi l’uno con l’altro generando il caos tipico delle fughe dai luoghi affollati. Ero preoccupato, ma l’incontro era già partito senza pretese, certo un po’ mi dispiaceva perché avevamo sacrificato mezza giornata del nostro già misero week end per vederli, in ogni caso ci avviammo verso l’appartamento ,facendo considerazioni sul posto e sbirciandoci l’uno con l’altro. Manuela era vestita in modo elegante e nello stesso tempo apparentemente casto, perché l’incontro sarebbe dovuto avvenire in un centro commerciale e lei non ama dare nell'occhio. Entrammo, li facemmo accomodare e cominciammo a parlare del più e del meno, parlammo un po’ delle disavventure che c’erano capitate e che ci stavano impedendo di incontrarci, però cosi facendo il tempo trascorreva, e nessuno aveva il coraggio di intraprendere il discorso dei giochi o cose del genere, poi qualche battuta sulle foto viste, qualche cosa sugli incontri fatti da noi nel passato….. e intanto il tempo scorreva.. Io continuavo a non capire se eravamo graditi o meno, però non sapevo come comportarmi, Manuela invece pensò bene di alzarsi e dire che faceva caldo così se ne andò in camera da letto, attraversando il lungo corridoio in penombra, andò a mettere addosso qualcosa di più leggero. Dopo qualche minuto C. chiese se poteva approfittare del bagno e siccome era nella stessa direzione della camera da letto all'uscita dal bagno si incrociò con Manuela. Diciamo che Manuela non era andata a mettere qualcosa di più leggero ma semplicemente a togliere gli abiti che aveva addosso rimanendo in intimo… le fece una proposta dolce e delicata alla quale C non seppe dire di no. Intanto noi uomini eravamo rimasti da soli, M era seduto in direzione del corridoio e stava intravedendo la scena, intanto M mi confermava che C non era disponibile per lo scambio e io non potevo fare altro che prenderne atto, avevo comunque spiegato a M. che non sono un cuckold tipico ma un marito che ama lo scambio tra coppie ma ama anche giocare con il supporto di singoli o gang, però con le coppie sono scambista, pertanto se non c’è scambio ,per me va bene ! ma questo vale per tutti! Come recita l’adagio :”Patti chiari amicizia lunga” Ad un certo punto M si alzò e si diresse verso la porta socchiusa della camera da letto la spinse di qualche millimetro e sbirciò, mi disse che c’era un certo movimento, io sentivo solo dei sospiri profondi, percepivo dei suoni che assomigliavano allo schioccare di baci, ma non riuscivo a vedere nulla, la figura imponente di M. copriva la porta, certo un po’ mi “rodeva” ma la pazienza è il mio forte. Ad un certo punto M. riaccostò la porta e mi disse: “ lasciamole in pace”, sospirai e pensai tra me e me “ ..ma quando tocca a me vedere qualcosa? Provai a guardare dentro e intravidi le due donne l’una difronte all'altra, erano in tanga, sensualissime ,stavano in ginocchio sul letto e si baciavano delicatamente e sensualmente, le mani dell’una sfioravano la pelle dell’altra e il corpo sussultava quando il passaggio della mano generava una scarica di energia piacevole che dal corpo arrivava fino al cervello. Mi dissi: basta, rispettiamo il loro desiderio di intimità! Me ne andai di nuovo nel soggiorno, dopo un minuto M. si alzò e andò a controllare, e la cosa si ripeté per un paio di volte e intanto il tempo scorreva inesorabilmente. Ad un certo punto non sentii più M e vidi che era entrato e stava seduto su una panca vicino al letto ammirando le due donne da vicino, mi avvicinai anch'io, e vidi una scena meravigliosa, un numero che a me piace tanto, un artistico 69, C. era piegata con il sedere verso la porta, la luce fioca faceva intravedere le grandi labbra schiuse, mentre ogni tanto Manuela che stava sotto, allungava la testa e la lingua per colpirla e leccarla dolcemente… immediatamente il mio “socio” si irrigidì, ero emozionato a vedere tale bellezza, erano entrambe due cigni che si muovevano con una grazia vellutata. A rendere il tutto ancora più sognante, c’erano dei veli che scendevano dal tetto sul nostro letto, che contribuivano a creare il gioco di vedo non vedo, un gioco che rende anche le cose più hard eleganti e per niente volgari. Ogni tanto cambiavano posizione ma continuavano a scambiarsi carezze, emozioni, baci. C. era veramente timida, ma si muoveva con una tale naturalezza che sembrava lo avesse fatto da una vita. Manuela non è molto intraprendente come bisex, però mi aveva promesso che avrebbe fatto di tutto per rendere felice C e poi C è molto, ma molto più bella di quello che potevamo mai immaginare, per cui la bisessualità di Manuela non faticava affatto a farsi strada prepotentemente. Intanto M . si era spogliato e si era messo accanto a C contribuendo ad accarezzarla mentre lei e Manuela giocavano insieme, io mi ero messo vicino a Manuela, le davo dei baci sui capelli, mentre lei con la lingua sfiorava il clitoride di C, inutile dire che avevo il sesso di C a cinque centimetri dal naso ed era dura non sfiorarla, ma i patti sono patti! porca miseria! Godevo e soffrivo nello stesso tempo. Ad un certo momento la scena cambiò mentre Manuela leccava C stando sotto, M approfittando della posizione di C un po’ piegata la penetrò e nello stesso tempo incoraggiava C a toccare Manuela, a leccarla, ad infilarle le dita dentro, C alternava dei baci a dei delicati colpi di lingua e poi al tocco con le dita, ad un certo punto M infilò le dita dentro le labbra di Manuela e cominciò a masturbarla potentemente, Manuela sembrava gradire ma non capiva cosa stesse succedendo, mugugnava, godeva. Io li spettatore non sapevo dove mettere le mani, al momento non c’era spiraglio, era tutto occupato. Mi godevo la scena, godevo e soffrivo, soffrivo e godevo, a volte il piacere di vedere la propria donna giocare e godere così tanto è misto a sofferenza e non capisci se si tratta di un : “piacere doloroso” o di una “sofferenza piacevole”. Scusate la botta di filosofia! Ad un certo punto si aperse uno spiraglio per me mi spostai dal lato opposto e vidi che M non stava più penetrando C ma la sfiorava semplicemente, io ero li a cinque centimetri dalle labbra di C , schiuse, umidissime, gonfie di piacere, non resistetti e cominciai sfiorarla, la mia mano tremava al punto che da sola era sufficiente a masturbarla, ero lì titillando il suo clitoride lei gradiva, ma ovviamente in quel groviglio di corpi non si riusciva a capire chi la toccava e chi no. Ad un certo punto M si fece di nuovo strada dentro C e cominciò a penetrarla impetuosamente, Manuela riuscì a defilarsi perché risultava scomodo stare con la testa a due millimetri dal sesso di lei mentre si dilatava sotto i colpi imponenti di M, e poi ogni tanto quando l’attrezzo di M. scappava fuori dal corpo di C nella foga del momento Manuela si ritrovava “il socio” di M sopra le labbra e volendo rispettare i patti non poteva rimanere in quella posizione. È vero : a volte scegliamo di farci del male da soli! Ma anche questo fa parte del gioco! Cosi cominciammo a giocare alla pari, ognuno con la propria partner, però accarezzandosi, di tanto in tanto, sfiorandosi delicatamente e sensualmente. E così mentre eravamo presi dalle emozioni, carichi e gonfi a causa delle ore passate ad ammirare ci siamo lasciati andare dentro e sulle nostre donne, quanto vigore era uscito fuori dai nostri sessi, quasi indolenziti dal tempo trascorso in tensione a causa dell’eccitazione. Ci lavammo e ci mettemmo sdraiati a parlare, ad ammirare le foto artistiche fatte a Manuela, il giorno prima, (che sono online) e mentre eravamo tutti li a dialogare, chiesi a C, ma posso darti un bacio sul sedere? Lei mi rispose sorridendo :” quanti ne vuoi!” , palpitai è le diedi due baci, uno per lato accarezzandola delicatamente, Manuela mi guardò e mi sorrise, dicendomi hai visto quanto è bella? E come dice il famoso capo indiano del programma di radio2 “610- seiunozero”, risposi “ esticazzi”!! risata per tutti. Le ragazze si lasciarono andare ad altre carezze, giocarono ancora per un po’, godemmo tutti a guardarci gli uni e gli altri, ma poi il tempo tiranno ci costrinse a chiudere i giochi. Prendemmo qualcosa insieme, i volti questa volta non celavano i sentimenti, erano luminosi, Manuela felice dell’esperienza era ancora più bella, come sempre dopo che ha goduto, C bellissima prima ma adesso era luminosa e solare. Li accompagnai giù per le scale , i timidi e sfuggenti saluti iniziali adesso avevano ceduto il posto ad affettuosi , teneri saluti, sento ancora nella mente il ricordo dei bacini sulle guance mentre con la mano sfioro il vestitino e sento la pelle del suo fianco, niente di osceno, ma molto, molto sensuale. Ciò che avremmo escluso dall'inizio ci ha ridonato sensazioni che avevamo dimenticato avendo vissuto negli anni esperienze più hard. Ovviamente non se ne può fare una regola ma abbiamo capito, che certi limiti ci aiutano a cercare e trovare piacere nelle cose più semplici come il tocco delle dita sulla pelle! Un bacio a C ed M
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10 years ago
manuela1de1vivo, 51/51
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Questo piccolo grande agosto - prima parte
E' un racconto di fantasia, qualcuno potrebbe trovarlo "amorale". Sconsiglio quindi la lettura ai lettori più moralisti. Per tutti gli altri, buona lettura!
p.s. evitate i commenti che vogliono solo essere cattivi. Accetto critiche negative solo se costruttive.
Sono trascorsi già due giorni da quando hanno avuto inizio queste "vacanze". A me sembra ne siano passati mille... Ho dovuto seguire il Direttore durante interminabili e noiosi ricevimenti nelle ville di ricchi signori; assisterlo durante le interminabili partite a ventuno, a chemin... assecondarlo durante i suoi scaramantici rituali e superstizioni!
Molti dei miei ruffiani colleghi avrebbero fatto carte false per essere al mio posto: una settimana a Saint Tropez per assistere il Direttore durante la sua vacanza. Ovviamente, tutto spesato e conteggiato in busta paga.
Per questo la mia ragazza, forse un po' per farmi pagare di averle rovinato i progetti per l'estate, ha preteso di seguirmi, soggiornando nel bungalow di un camping sulla costa azzurra. La raggiungo ogni notte, rinunciando alla comoda camera dell'hotel messa a mia disposizione dalla ditta e rischiando di essere scoperto dal Direttore, che per fortuna ha il sonno pesante e la notte dorme tranquillo. Così, pur sacrificando qualche ora di sonno, riusciamo a dormire uno accanto all'altro, dopo aver passato la giornata io in un angolo del jet set, aspettando il nuovo ordine del Direttore; e lei vivendo la vita che il villaggio le offre, provando nuovi sport e conoscendo gente nuova.
Il Direttore è seduto a un tavolo del bar dell'hotel, leggendo i quotidiani italiani e internazionali, mentre i suoi segretari gli si avvicinano e allontanano, comunicandogli l'andamento di tutti i suoi affari.
"Signor Direttore, ce l'ha! L'ha trovata!" Uno di loro è arivato correndo da noi.
Cerco di capire di che si tratta.
"Ma se la sta già facendo?"
"No, Direttore, va tutto secondo i piani, se la deve ancora cucinare; è il tipo di donna che lei ha richiesto, una che non la dà facilmente"
"Oh, finalmente, ero stufo di questi giochetti d'azzardo ripetitivi e senza il reale piacere del rischio..."
Ci dirigiamo verso una destinazione a me ignota; uno dei segretari, intanto, mi spiega il gioco estivo preferito dal Direttore: "La grande proletaria va a farsi fottere".
Si svolge su una delle spiaggie della costa azzurra. Ogni hanno viene contattato uno dei dipendenti della struttura balneare scelta, possibilmente italiano e che ci sappia fare con le donne. Il suo compito è quello di sedurre una delle tante donne che, dopo un anno di lavoro noioso e frustrante, decide di dare una "botta di vita" andando in vacanza sulle spiaggie di Saint Tropez o qualsiasi altra spiaggia dalla fama internazionale.
Scendiamo dall'auto e mi rendo conto che siamo nello stesso camping della mia ragazza. Inizio già a pensare in quali momenti della giornata posso svignarmela per raggiungerla.
Il responsabile della struttura ci viene incontro con un gran sorriso. Parla in francese, dice che tutto è pronto, che possiamo andare nella nostra camera, che lui definisce "speciale".
"Ora entra in gioco lei, giovanotto..." mi dice uno dei segretari.
Entriamo nella "stanza speciale"... incredibile! Ci sono tre monitor; da quel che ho intuito, sono collegati alle telecamere di sorveglianza sparse nel camping. Non nego che la cosa abbia un non so che di eccitante, ma mi rimane comunque qualche perplessità: si tratta sempre di una donna ignara, che viene usata come un oggetto. Solo che rifiutarmi, significa il licenziamento... ehi, che vuol dire che io entro in gioco?
"Cosa crede, che il direttore abbia bisogno di una badante? Lei è quì perchè il Direttore si aspetta che lei faccia "il tifo" per la donna del suo ceto; come ha sempre fatto, incomincierà a scommettere anche con lei"
Io e il segretario siamo in un angolo, il Direttore è occupato a seguire i preparativi per "lo spettacolo". "Certo, è un po' bizzarro tutto questo..."
"La capisco, ma bisogna anche capirlo: è annoiato dai tavoli da gioco, dove la maggior parte dei suoi sfidanti sono milirdari che giocano solo per passare il tempo. Cerca un gioco d'azzardo più realistico, con avversari sinceri"
"Eh, ma anch'io non sento il bisogno di scommettere..."
"Suvvia, cerchi di tenerlo contento, le sarà riconoscente..."
Non mi resta che accettare.
"Allora, procediamo?"
"Si, eccoci direttore..."
Il direttore è su una poltrona davanti ai monitor, io seduto su una sedia affianco a lui. Alle nostre spalle, i suoi segretari.
Visualizziamo la zona dei campi sportivi. La telecamera zoomma oltre una lunga siepe. Oltre la siepe, il reticolato che circonda il campo da tennis. Sul campo, alcune persone.
"eccolo, Direttore, è già all'azione"
"Ma chi è?" Ce lo indicano. Cavolo...
Spero di aver capito male; perchè l'uomo che mi indicano si sta "cucinando" la mia ragazza.
"Cosa sta facendo?"
"Si sta di nuovo spacciando per istruttore di tennis, signor Direttore"
Gli altri segretari bisbigliano [ahahah] [non sa nemmeno tenere la penna in mano quando deve fare la sua firma, figurati se sa giocare a tennis!] [ahahah]
Che cavolo di situazione! Ci voleva pure il coro dei simpatici, dietro di me...
E' dietro la mia ragazza, con il suo petto attacato alle spalle di lei. E non solo i busti sono uniti... Penso stia cercando di insegnarle a tenere la racchetta. Sembra la posizione del tango, solo che lui è dietro la mia donna, mentre lei gli da le spalle. Gli tiene la mano con la racchetta, mimando di colpire la pallina, mentre l'altro braccio lo cinge alla vita di lei. Ovviamente sono vicinissimi anche sotto la cintura...
"Ha visto, giovanotto? Le sta facendo sentire il pacco!"
"Si, ho notato..." Trattengo la rabbia, fingendo di godermi lo spettacolo.
[ahahah]
Mentre portano la racchetta in avanti, per colpire l'inesistente palla, ho l'impressione che lui dia un piccolo colpetto di reni, ruotando per un attimo il bacino in avanti. La mia ragazza sembra non accorgersene. Anzi, ridono, scherzano. Sembrano proprio due che si stanno divertendo.
Per quanto mi dia la nausea, non riesco a fare a meno di usare l'immaginazione: rivedo il bacino della mia ragazza, le sue natiche. Tra le sue chiappe, sulle lombari, lui le starà strofinando il cazzo; immagino il suo cazzo in erezione, il frenulo che gode sul corpo della mia donna, lo scroto che si delizia col suo calore e la sua morbidezza. Con una mano le tiene il polso, ma con l'altra? La mano del braccio attorno alla sua vita si bea del ventre di lei, sul suo ombellico; e fugacemente sfiora un po' più giù...
"Cosa pensa, giovanotto, a quella donna le sta piacendo oppure non si accorge di nulla?"
"Sono sicuro che non si accorge di nulla, anzi, dal suo volto mi sembra una ragazza per bene"
"Bravo, giovanotto, vedo che lei ha una buona considerazione per le donne del suo ceto..."
Che devo fare?!? Forse dovrei andare lì, tirargli un cazzottone... o prima tirare un cazzotto a tutti i presenti, Direttore in Primis... anzi no, non c'è bisogno della violenza, sono una persona per bene, non un porco troglodita. Si, ma comunque che figura ci faccio? Per ora è meglio se sto al gioco... Ma se lei dovesse vedermi? Incontrarmi fuori da questa stanza e venirmi incontro sorridente chiamandomi per nome, in presenza di direttore e segretari? Non devo mai farmi vedere da lei. O meglio, non farmi vedere fino a quando la mia ragazza non lascerà tutti a becco asciutto, dimostrandosi quello che è: una donna pulita e fedele.
[Gli va bene quest'anno al Direttore, questa mi sembra proprio una di quelle che ci sta] [già, l'ho notato anch'io, ingenua e gatta morta come le altre!] [mi sa che anche quest'anno ci godiamo un bello spettacolo] [cazzo, non vedo l'ora, chissà che bel figone peloso che c'ha!] [Ahahah]
Cretini, quest'anno ci rimarrete di stucco! ...o no?
((non così... le dita non così avanti...))
((è che non sono abituata!))
La sua voce! Com'è possibile? Esce da due casse poste sotto i monitor...
((Te lo ripetuto tante volte! La mano che tiene la racchetta devi tenerla a martello... guarda che ti sculaccio!)) neanche il tempo di finire la frase, che l'animatore, con la mano del braccio intorno alla vita, tira un "simpatico" schiaffetto sul fianco sinistro della mia ragazza. Per me, un lampo: non ho mai visto nessuno permettersi certe "libertà" con lei. E la cosa mi riempe di rabbia; anche se non posso negare che l'immagine del sedere della mia ragazza che per un attimo ha tremolato sotto l'urto del colpo è stata un'immagine molto eccitante.
((ahahah... che maestro severo!)) e poi la risata di lei; fresca, quasi isterica, con la voce alta, acuta: non l'ho mai sentita ridere e parlare così.
[severo... vedrai quando te lo schiafferà in culo!] [ahahaha]
"Mmm, un ceffone sulle chiappe e lei se la ride... è sicuro che sia indifferente?"
"Certo!" mi viene quasi da urlare, ma mi sforzo ancora di essere disinvolto "è solo un po' ingenua, ma sono certo che non si spingerà oltre"
"ci scommetterebbe?"
"Lo stipendio di questo mese!"
"Se ha ragione lei, glielo pago due volte!"
((non alzare troppo il polso, tieni la mano bassa... più bassa...))
Ogni volta che ripete "più bassa", la mano di lui, poggiata sul ventre della mia ragazza, si abbassa di millimetro in millimetro verso il suo pube.
((maestro... così mi distrai... ahahaha)) ha detto lei, afferrando la mano di lui e riportandola più su.
Lui fa lo gnorri ((oh, scusami, non era mia intenzione...))
[la mano morta!] [ahahaha]
((si, non preoccuparti...))
Vorrei guardare il direttore con aria sorniona, di chi sa di aver vinto. La mia ragazza tiene alto il mio onore!
"L'ho capita, sa, giovanotto! Non le sottovaluti le donne... ci tengono a mostrarsi serie, ma se poi gli viene la voglia..."
"Non tutte, Direttore. Sono certo che questa donna è qui solo per divertirsi, ma senza andare oltre. Potrei scommetterci i miei stipendi fino a Dicembre!"
"Andata, giovanotto..."
Solo ora ripenso alla sua ultima frase... non preoccuparti... ma è veramente così ingenua?!? E questi cretini alle mie spalle... in questo momento sento di odiarli. Ma li guardo, e penso che se quella lì non fosse la mia ragazza, in questo momento sarei tranquillamente unito a loro, a ridere alle loro battute cretine...
((... adesso porta la mano avanti... più avanti, così prendi la palla...)) Gli altri devono essere distratti da qualcos'altro, perchè sembra che solo io mi sia accorto che su "prendi la palla" lui sta dando una "botta" a la mia donna, portando il bacino velocemente avanti e indietro. Non voglio far vedere che sono turbato, e lo faccio notare agli altri.
[già, è vero; starà usando il metodo... dell'ipnosi!] [ahahah]
"Cos'ha, giovanotto... forse, paura?"
"Ma di cosa, signor Direttore?!? Per me, mi gioco gli stipendi fino a Pasqua!"
"Ah Ah Ah, giovanotto, non vorrà mica diventare mio dipendente gratuitamente!"
Incrocio per un attimo lo sguardo del segretario con cui ho parlato. Mi fa un occhiolino, come per dirmi che vado bene. Mi sento un pappone...
((ehi, maestro... ma gioca anche lui?)) dice lei, con un sorriso malizioso. Io e gli altri non abbiamo dubbi: si sta riferendo al cazzo in erezione. La mia ragazza sente il cazzo turgido sulla sua schiena. Lui le bisbiglia qualcosa nell'orecchio, e noi rimaniamo perplessi.
"Signor Direttore, credo di conoscere il suo trucco; gli avrà detto di rimanere un po' in quella posizione, finchè non gli passa l'erezione, e che non è dovuto a lei ma a qualcun'altra"
"Ah Ah Ah, e lei le tiene il gioco! si rende conto, giovanotto?"
"Un anno di stipendio, mi gioco i miei stipendi fino al prossimo agosto!"
"Giovanotto, se va avanti così, la posta diventerà troppo alta anche per me!"
Il segretario e il direttore hanno ragione, lei gli sta coprendo l'erezione. Si vede che non stanno realmente impegnandosi nello "studio" del tennis, ma stanno facendo finta. Parlano con meno entusiasmo, sono un po' più seri. Ma c'è stato un attimo; la mia ragazza ha portato per un attimo la testa leggermente all'indietro, gli occhi socchiusi, un lieve sorriso, un'espressione gioconda, come quando respiri a pieni polmoni l'odore di un prato nel mese di giugno.
Si stanno salutando. Si stanno dicendo qualcosa, ma non si capisce. Non avevo mai visto la mia ragazza ridere così tanto, sembra una ragazzina. Si scambiano dei baci sulle guance, ma lui, per fare il simpatico, cerca di baciarle le labbra. Lei si scansa, ride forse perchè lo prende per un semplice scherzo e si allontana.
"Ma cosa crede, giovanotto, che la cosa sia finita qui? Rimaniamo che le raddoppio lo stipendio per un anno, ma domani avrò la rivincita!" ...domani?! Non è ancora finita?!
Passano alcuni minuti, quando sentiamo bussare alla porta.
"mbè, ha visto, direttore, che le ho rimediato quest'anno?"
Il segretario lo accoglie "La prego, si spogli e ci dia il microfono, ha dato un po' di problemi e bisogna cambiarlo..."
"Ok... me la sto lavorando bene, no, direttore?" Sbruffone, lo riempirei di cazzotti "E' una tipa che non ha mai vissuto certe esperienze, probabilmente pensa che stia solo scherzando. Insomma, è una preda facile!"
"In questa stanza c'è il bagno, nel caso abbia bisogno di una doccia"
E' talmente sbruffone che tiene la porta aperta e parla anche dal bagno.
Il direttore gli parla "Ah, Ragazzo, io so bene che a tutte le donne piace il membro, anche se non tutte lo sanno. Un certo tipo di educazione, magari un marito con poca fantasia possono far sopperire certi normali istinti e voglie"
Guardo un attimo fuori dalla finestra. Penso a lei, e al resto del mondo fuori di quì che cerca di vivere l'estate come può.
"Infatti è fidanzata; penso sia il solito borghesuccio noioso" Si spoglia, ha solo le mutande "Ma la signora può stare tranquilla" si batte con una mano sul fianco e mima una scopata portando il bacino avanti e indietro un paio di volte "glieli assesto io due bei colpi, la faccio tornare a vivere!"
Gli altri segretari, se potessero, scoppierebbero a ridere...
Si cala le mutande. E' impressionante. Mai visto un coso così lungo, e sinceramente credevo fosse possibile vederli solo nei porno. E' barzotto, nè in erezione nè a riposo.
Ho un flash: rivedo lui e la mia ragazza di nuovo sul campo da tennis, esattamente come li ho visti alcuni minuti fa. Stesso punto, stessa posizione, stessa gente. Ma li vedo nudi, completamente e tranquillamente nudi. Lei con la racchetta in mano, che finge di "studiare" per non dare nell'occhio, per non far capire a chi è in giro che lui ha il cazzo duro, bello lungo; la punta le arriva quasi sotto le scapole. Lui le strofina la base del cazzo tra le natiche, i testicoli che penzolano solleticano l'ingresso dell'intimità più segreta di lei, che ora lascia andare liberamente la testa all'indietro, occhi socchiusi, ad inspirare l'aria calda e dolce della vita. Anche lei, lentamente, segue il lento ondeggìo del bacino di lui; sembra quasi voler sporgere il sedere verso di lui, per agevolargli l'operazione. E iniziano a baciarsi, sempre in quella posizione, la mia ragazza ruotando la testa verso di lui, lui sporgendola verso di lei...
"Adesso la lasciamo, lei faccia pure con comodo, la stanza è anche sua"
Il direttore è il suo segretario più fedele escono per primi, poi io, che mi accorgo, con la coda dell'occhio e dell'orecchio che gli altri segretari salutano in modo molto "confidenziale" l'istruttore... [ciao, cazzone!] [alla prossima!] [Mi raccomando, siamo con te!] Mentre lui canticchia, sotto la doccia "ahahaha, mi faccio una bella figa, e mi danno pure una bella cifra..."
Nel letto mi giro e mi rigiro. Non riesco a prendere sonno. Sarà il caldo; o molto più probabilmente il turbinio di emozioni della giornata trascorsa.
Che farà la mia ragazza? Che sarà del nostro rapporto? Ho cercato una scusa per farla andare via, per salvarci, ma non ho trovato nulla. E poi se le chiedessi di andarsene, potrebbe prenderla male...
Non sono il solo che non riesce a dormire. Anche lei si rigira nel letto...
"cara, sono stanco..."
"dai, è da un po' che non lo facciamo..."
Non l'ho mai sentita così eccitata. E lo trovo preoccupante...
Lei mi si strofina contro, sotto le lenzuola, respira profondamente, mi sembra anche di sentire qualche rumore... liquido.
"che hai? non sei mai stata così..." "non ti piace?" "no, no, accarezzami..."
Meglio accontentarla. D'altronde, è il mio dovere!
Se potessi vedermi. Immobile, sdraiato pancia in su, con lei cavalcioni su di me. Non ci è mai capitato di farlo in questa posizione, di solito lei è più passiva. Le sono dentro.
Vedo il lenzuolo che sale e scende, spostato dal suo bacino. Fulmineo, inaspettato, rivedo lei e l'istruttore. Immagino che sia lui a scoparla, che le riempe la figa con quel mostro che ha tra le gambe. Non riesco a frenare l'orgasmo...
"aah, sii"
"no, aspetta, ancora un po'..."
"non resisto... ooohhh..."
Sono venuto, e non riesco più a farlo diventare duro. I rumori delle lenzuola lentamente svaniscono, l'energie calano quasi di colpo. La mia ragazza si arrende, sente che i suoi baci, la sua passione non riescono a risvegliarmi. Si gira verso il suo lato del letto; sembra emettere un forte sbuffo.
Siamo fritti.
La mattina è trascorsa come al solito, noiosamente. Il direttore legge i suoi giornali, incontra qualche suo amico industriale e di quel momento non se ne parla più, e io mi metto un po' l'anima in pace, pensando che forse la cosa è svanita nel nulla.
Finchè questo pomeriggio è arrivata la notizia che temevo.
"Signor Direttore, fra trenta minuti lui è al nascondiglio"
Ci precipitiamo nella "stanza speciale". Il cuore mi batte all'impazzata, mentre il segretario mi spiega cos'è il nascondiglio. E' una delle stanze degli animatori, abbastanza grande, con una scrivania, delle sedie e un armadio con dei costumi e altre cose strane. In questa stanza gli animatori usano fare runioni e prove degli spettacoli.
Nel nascondiglio ci sono le telecamere, nascoste in modo da garantire le migliori riprese possibili. Peccato che lo spettacolo potrebbe non essere di mio gradimento!
"Allora, giovanotto, pronto per la rivincita?"
Non è mica detto che verrà la mia donna; potrebbe anche essere che lei l'ha madato in bianco e l'animatore si è scelto un'altra pollastra da cucinarsi. Dico al direttore ciò che penso.
"Giovanotto, mi congratulo, lei è uno dei migliori giocatori che abbia mai incontrato. Si giocherebbe due anni di stipendio che sarà di nuovo quella donna?"
Ripenso un attimo a quello che è successo ieri sera. Ma mi riprendo subito, lei non mi farebbe mai una cosa del genere.
Si sta aprendo la porta. Vedo l'animatore ((Dai, entra))
Non ci sono più dubbi: dopo l'animatore, ecco entrare lei.
"Ah Ah Ah, è ora, cosa si gioca, giovanotto?"
Ho l'amaro in bocca. "Facciamo pure tre anni di stipendio, signor direttore!"
Loro due chiudono la porta.
((qui possiamo allenarci con calma))
((ma di che si tratta? Ho capito che si tratta di qualcosa di trasgressivo, ma non credo sia il caso di spingerci in qualcosa di pericoloso. D'altronde, non voglio mica diventare una tennista professionista!))
Brava, tienigli testa a questo sbruffone [... così fan tutte!] [ahahahah] Il solito coro di cretini....
"Non stia tanto tranquillo, giovanotto, quella donna è un osso duro, ma alla voglia di maschio non si resiste..."
"Ho piena fiducia in qualla donna" comunque, seguo il suo consiglio, e non sto tranquillo...
((Tranquilla, non facciamo nulla di male. Si tratta solo di usare una persona come se fosse lo strumento del gioco))
[il solito trucco!] [già, è gli funziona sempre!] Questi commenti iniziano a preoccuparmi...
((Tu saresti la racchetta?))
((Esatto! Per tenere la racchetta, bisogna tenere l'impugnatura giusta. Non troppo dura, non troppo morbida. Un maestro non può vedere ad occhio l'intensità con cui stringi, nè la rachetta può parlarti. Ma un maestro-racchetta può parlarti!))
La mia ragazza sembra un po' turbata; lo sguardo spento, un po' verso il basso. Il direttore la guarda, con il fiato sospeso. ((ma devo toccarti per forza... lì?))
((E' il punto più sensibile del corpo umano. E si può impugnare))
Attimi di silenzio. Subito rotti dal direttore "Quella li si lascia andare, giovanotto..."
"NO... emh... ma no, non credo..."
((non credo sia il caso...)) Dai amore, fagli vedere chi sei!
((no, no, no, no... non devi preoccuparti. Non stiamo facendo nulla di sporco, non stai tradendo tuo marito. Stai tranquilla. Guarda, prendimi la mano)) Lei un po' attonita allunga la sua mano verso l'istruttore ((Senti? è solo una parte del corpo. Sali verso la spalla))
La mia ragazza e l'istruttore sono in piedi, uno di fronte all'altro. Tra di loro, meno di un metro di distanza. Intorno a loro, si sta creando quell'atmosfera particolare di timore ed eccitamento.
((Toccala. Senti la mia spalla?)) lei tocca in maniera molto superficiale, quasi con timore. Guardo i segretari con la coda dell'occhio; qualcuno ha un sorrisino, come divertito. Il direttore pure ha un sorrisino, ma quello stesso sorriso di chi sente che sta per vincere; i suoi occhi sono fissi sui due amanti, come quando si fissa la roulette che gira.
Non posso però fare a meno di notare che i segretari si massaggiano il pacco... ((non preoccuparti, stringi un po' più forte)) la mia ragazza sembra imbambolata, quasi scioccata, ad ogni modo inizia a stringere un po' più forte, aprendo e chiudendo la mano, cercando di mostrare sicurezza ((senti? è solo una parte del corpo. Anche dove mi toccherai tra un po', laggiù, pensa solo che è una parte del corpo, niente di più))
[certo che dire niente di più... con quella mazza che si ritrova!] [ihihihih] Io non so che fare; la mia ragazza è ormai in balìa di quell'uomo. Vorrei uscire da questo stanzino-armadio e riempirlo di cazzotti; ma nei momenti di lucidità mi rendo conto che è della mia ragazza la scelta. Sono certo che al momento giusto saprà tirarsi indietro. Altrimenti, che faccio?
((che faccio?))
((porta le mani lì. La racchetta è nella custodia, estraila))
Lei ha sempre quell'aria astratta. Non parla e sembra tremare, in certi momenti. Con movimenti molto lenti e pieni, delicati e decisi, porta le mani sulla cinta di quell'uomo, la slaccia. Stacca il bottone e abbassa la zip. Porta le mani sui suoi fianchi, infila i pollici nei bordi dei pantaloni e li tira giù fino alle caviglie. Per fare questo, si è dovuta abbassare, piegando le ginocchia e di conseguenza sporgendo il culo; l'idea del culo della mia ragazza, anche se coperto, ma ammirato da tutti i presenti mi ha riempito di rabbia. Non so dove guardare: se vedere con la coda dell'occhio i segretari, se le fissavano il culo, o se prestare attenzione agli occhi lascivi dell'istruttore.
La mia ragazza è li, quasi in ginocchio, mani all'altezza delle caviglie di lui; improvvisamente sembra essersi resa conto che il pacco dell'istruttore è a pochi centimetri dal naso di lei. Il grosso pene dev'essere nè in erezione nè a riposo, perchè è ben evidente, tutto spostato da un lato nelle mutande. Anche così coperto, è evidente che si tratta di un pene di notevoli dimensioni.
[non ha l'aria di essere sorpresa] [con tutte le volte che glielo ha strusciato addosso... sa già che cosa le aspetta!] [pffahahhpfff]
In effetti è ridicola mentre finge indifferenza; non riesce a staccare gli occhi dal pacco di lui, non si è nemmeno rialzata. Porta le mani davanti al pacco, infila le dita nei bordi anteriori delle mutande e inizia a calarle. Il cazzo, libero dalla pressione delle mutande, scatta di colpo in avanti, come una molla, colpendola in pieno viso. Lei, come spaventata, tira la testa verso dietro, chiudendo gli occhi.
I segretari si contorcono per non farsi sentire, per non scoppiare in una fragorosa risata.
L'istruttore allunga una mano verso il viso di lei, accarezzandola come per tranquillizzarla. Lei sforza un sorriso e lentamente riprende le sue operazioni. Finisce di calare le mutande; le sfila insieme ai pantaloni, facendogli alzare prima un piede, poi l'altro. Delicatamente, sposta gli indumenti un po' più in là.
((Bisogna aver cura degli strumenti, anche delle custodie)) e la mia ragazza, sempre con quell'aria imbambolata e imbarazzata, raccoglie gli abiti, si alza in piedi, li piega con cura e li poggia su una sedia. Sento montare la gelosia; rivedo quegli stessi gesti che lei usa per me, per i miei abiti. Ora lo fa per un altro uomo, un uomo che vuole solo possederla, e lei glielo sta permettendo.
"Aaahh... sta cedendo, giovanotto, sta cedendo..."
Il cuore batte all'impazzata, la testa annebiata. Non ragiono più. "... cinque anni di stipendio..."
"... contro una delle mie imbarcazioni..."
Mi viene il dubbio che lei forse non pensa assolutamente a me in questo momento, ha testa solo per lui, per la sua virilità, per il suo cazzo. Io non esisto più.
Ritorna verso l'istruttore. Il suo cazzo è ora a un buon punto della sua erezione. E' impressionante. Lungo e anche con una circonferenza non indifferente. La mia ragazza si rimette in piedi davanti a lui, evidentemente impacciata e frastornata, non sa che deve fare. Lui allora si tiene il cazzo con una mano, mentre con l'altra afferra la mano di lei. Lei segue il suo movimento, tiene la mano morbida e se la lascia mettere sul cazzo. Come intuendo, inizia a muoverla, portandola lentamente su è giù.
((si, così va bene... si...))
Non c'è più nulla da fare. Ora appartiene a lui, io non esisto più. Adesso per lei c'è solo quell'uomo.
Vanno avanti così per un po'. I segretari sono presi dallo spettacolo che si stanno godendo. Qualcuno a volte sibila un [dai] [succhiaglielo] [spogliati].
((no, non va bene, devi mettere più forza nella punta delle dita. Senti...)) Il suo non è stato un gesto lento, ma le sensazioni intense di rabbia ed eccitamento che mi ha causato mi ha permesso di vedere il movimento in modo lucidissimo, in ogni singolo dettaglio. Mentre la mia ragazza continuava a masturbarlo, lui ha allungato la mano destra verso il suo ventre; con la punta delle dita, ha sollevato la maglia quel tanto che basta per scoprire il bordo dei pantaloncini di lei. Ha ruotato il palmo verso l'alto, puntando le dita verso il basso, in direzione del pube, e ha infilato la mano nei pantaloncini e sicuramente nelle mutande. Guardando la mano sparire dentro, ho immaginato la punta delle dita premere sul basso ventre della mia ragazza, in modo da superare agevolmente il bordo delle mutandine. Ho immaginato le dita scorrere tra i peli del suo pube. Deve aver raggiunto il clitoride, perchè lei, di scatto, ha lasciato un po' crollare le gambe, piegando leggermente le ginocchia, curvando un po' le spalle e la testa verso il basso, mentre sul volto un espressione che sembrava di dolore, accompagnato da un breve ma intenso "aahh...". Le sta piacendo...
Immagino le dita dell'animatore sgrillettare la figa della mia ragazza, vedo la forma della mano dell'animatore nei suoi pantaloni, vedo la stoffa muoversi mentre l'animatore la masturba, dicendogli ((senti? Questa è l'intensità giusta...)) La mia ragazza sembra stia combattendo con il piacere che prova nella sua intimità. Finge, devo dire inutilmente, di accettare la cosa normalmente; cerca di portare la testa in su, annuendo dei "si" con la testa.
Per lei è ormai uno sforzo continuare la masturbazione "Vede, giovanotto, che le dicevo. Ha trovato il maschio giusto, e ormai manca poco..." ... se la scopa?!?!
"No, non lo farà, mi ci gioco dieci anni!!!"
"Si Arrenda, giovanotto. Quella donna sta cedendo, mi gioco anche una delle mie ville..."
L'animatore sfila la mano dalla mia ragazza ((che stupido, devo estrarre anch'io la racchetta...))
((no, meglio di no. Magari puoi continuare così...))
((Ma dai, stai tranquilla...))
Possibile che ci sia ancora una piccola speranza? Si accontenterà di questa piccola trasgressione? Sono sempre in piedi, uno di fronte all'altro. Mentre la mia ragazza continua la sega, lui le slaccia i pantaloni e, poggiando le mani ai fianchi di lei, glieli cala. La mia ragazza, per non perdere la presa della "racchetta" dell'istruttore, si piega sulle gambe, permettendo comunque all'istruttore di abbassarle l'indumento. Si rialzano e stesso discorso per le mutandine.
I segretari, sempre alle nostre spalle, si fanno più vicini e quasi si alzano sulle punte dei piedi per poter ammirare meglio la sua figa, che viene ripresa dalle telecamere in tutto il suo splendore, da tutte le angolazioni. [che fessa!] [come glielo schiafferei in culo!]
L'istruttore, riallungata la mano, riprende a masturbarla.
Sento come se hanno finito di giocare al maestro e l'allieva: si stanno semplicemente masturbando. Tutti intorno a me sono presi dal piacere di possedere: l'istruttore è tutto preso dalla sua preda, dimenticando, o meglio, fregandosene dei clienti del villaggio, e del fidanzato di lei; la mia ragazza, sulla soglia forse mai varcata della trasgressione e del piacere sessuale sfrenato e fine a se stesso, sente la mano di lui tra le sue cosce, mentre stringe uno scettro che forse non si è mai resa conto di apprezzare, assaporando il piacere di possedere un uomo che la possegga per bene, dimenticando l'uomo a cui ha promesso fedeltà; il direttore, che possiede già tutto, più di quello di cui ha bisogno, che si gode il potere di mettere in piedi un gioco del genere, il potere di stare per vincere, per poter dire che lui è il più forte: il troppo avere gli ha fatto dimenticare il suo senso di essere umano; i segretari che si godono lo spettacolo, forse immaginando di infilare il loro pene dentro la mia ragazza, nella bocca, nella figa, nel culo, dimenticando che quella potrebbe essere la loro di moglie, o la loro sorella, la loro madre. E io guardo tutto intorno a me in maniera lucida, nuova. Cosa sto dimenticando, io? Forse il mio è un posto riservato, da cui vedere tutto l'universo fuori dalle sue forme: marito, moglie, padrone, servo, amico, amante, estate, inverno...
Il pene dell'istruttore è molto lungo, la mano della mia ragazza è appena sotto i suoi seni. Il piacere del ditalino le fa tenere gli occhi socchiusi, la testa rivolta verso il basso, le spalle curve e la bocca socchiusa. E' un attimo: l'istruttore scatta il bacino in avanti mettendosi in punta di piedi, centrando in pieno la bocca della mia ragazza con il cazzo. Lei subito porta la testa indietro, estrendosi il glande dalla bocca, mollando la presa dal cazzo. Forse metterà fine a questa lucida follia?
Si porta le mani alla bocca, gli occhi sbarrati, fissi nel vuoto; ha l'espressione di chi ha scoperto qualcosa di terribile. "... cederà, mi ci gioco altre due ville e tutte le mie navi..."
"...vent'anni di stipendio..."
Lui si muove verso la mia ragazza, la mano verso il viso; l'accarezza ((ehi, scusami, non volevo spaventarti...)) avvicina il viso a quello di lei; si fissano per alcuni secondi.
Lei getta le braccia intorno al suo collo e iniziano a pomiciare con passione. [si vedeva che era troia...] commenta qualcuno. E non si può dargli torto. La mia ragazza è nuda dall'ombellico in giù, abbracciata ad un uomo altrettanto semivestito. Vedo le bocche unite, le mani che accarezzano le nuche. Le bocche si staccano, ma non il loro legame. Lui tira fuori la lingua e la passa sulle labbra della mia ragazza; lei ricambia, e vedo le loro lingue che si leccano.
"Finiamo di spogliarci?"
Si dividono, il tempo di sfilarsi le magliette, gettarle chissà dove e subito si riabbracciano. Si baciano, le mani scorrono dietro le schiene, si palpano i glutei. L'istruttore, continuando a baciare la mia ragazza, passo dopo passo, la fa indietreggiare, avvicinandola lentamente al tavolo che è alle spalle di lei. Lei sente il bordo del tavolo sui suoi glutei e un po' trasale. Lui subito la prende per le cosce e la fa sedere sul tavolo. Le bacia la bocca, pian piano scende con le labbra giù per il collo, quindi i seni. Vedo la lingua che rotea sui capezzoli, li succhia e provo una forte invidia, vedendo la mia ragazza scossa dai brividi e sentendo lo "smack" della bocca di lui mentre si stacca dal capezzolo. Non riesco a fare a meno di pensare che fino a ieri solo la mia bocca aveva il diritto di stare lì; io e la creatura che avremmo avuto. Io ora non esisto più, lei concede i suoi seni ad un altro uomo, perchè la natura, nel suo inconscio, la prepara all'eventuale creatura che potrebbe nascere nove mesi dopo quel momento.
La sua bocca riprende a scendere, le bacia il pancino, quindi lei allarga un po' più le cosce, permettendo al suo uomo di leccarle la figa. Non ha interesse che per quella lingua che le sta scorrendo sulle labbra, sul clitoride.
((gemi senza problemi, qui non ci sente nessuno...)) per lei è come se finalmente le avessero tolto un tappo dalla bocca ((aaaahh.... siiii... continua così... siiii...))
L'istruttore si solleva dalla sua figa, prende il cazzo in mano e lo scuote leggermente, come per offriglierlo ((vuoi riprovare?))
"...aggiungo le mie auto, i miei quadri, le mie sculture..."
"...quarant'anni di stipendio..."
La mia ragazza, sempre seduta sul tavolo, curva il busto sul membro di lui, tenendo un braccio intorno al suo collo, forse per non cadere in avanti. Socchiude gli occhi, le labbra appena aperte e prende in bocca il suo cazzo, per quello che può. Si lascia andare, porta la testa su e giù, gustandosi il frutto proibito ((ah, si, succhia... hai visto che ti piace? aahh...))
Questa "stanza speciale" ormai è una sauna. Il sudore scende copioso dalla fronte di ognuno di noi. Attorno a me, sento, energicamente, che i presenti desiderano una cosa sola: vedere la figa della mia ragazza ben riempita, che avvenga la scopata. La mia energia, che desidera il contrario, è troppo sola, piccola e debole per vincere la loro...
L'istruttore indietreggia, estraendo il pene dalla bocca della mia ragazza. Credo che stia arrivando il momento che tutti aspettano; e che io temo.
"...tutto! Mi gioco tutto, anche la mia azienda..."
"...tutta la mia vita..."
La mia ragazza guarda lui negli occhi, come chiedendo perchè ha smesso. Lui le ricambia lo sguardo.
Finalmente, una parola dell'istruttore mette fine all'insostenibile tensione: ((Allargatela!))
((Si, mettimelo, ti prego, non ce la faccio più...))
E il gruppo si scioglie in dei [siii] [e vai] [si vedeva la faccia della bagasciona...] [quasi, quasi, ci provo anch'io...]
La mia ultima speranza svanisce guardandola mentre si sdraia; la sua figa a bordo-tavolo. Mette i piedi vicino alle sue natiche, con le piante poggiate sul bordo del tavolo, ginocchia che puntano verso l'alto e gambe ben larghe. Allunga le mani verso la sua intimità e con la punta delle dita tira verso l'esterno le labbra vaginali, esponendo in maniera oscena il suo ingresso.
L'istruttore si afferra il cazzo. Lo punta verso di lei. Alle mie spalle, sento chiaramente sussurare [dai, dai...].
Il glande dell'istruttore è poggiato sull'orifizio della mia ragazza; lentamente, lo vedo scorrere dentro. [ssii!!]
Lui le prende i fianchi con le mani. Ora vedo solo l'animatore di spalle, e le gambe di lei che si stendono oltre di lui. Vedo il culo di lui che fa avanti e indietro, avanti e indietro.
((ah, si, così...))
((ti piace, eh?))
((sii, questo si che è un cazzo...))
Ah, allora un po' a me ci pensa. L'amplesso va avanti da un po'. Lui si sbatte la mia ragazza, senza mai rallentare il movimento del bacino, anzi, aumentando gradualmente la velocità. Lei geme molto; il pene, scorrendo in maniera regolare e via via sempre più veloce fra le sue pareti vaginali, sta facendo bene il suo lavoro. Lo si capisce anche perchè lei, riuscendo a controllare lo "sconquasso" del suo corpo tra una botta e l'altra, porta i suoi piedini sulla schiena di lui, accarezzandolo dalle scapole ai glutei, scendendo oltre, dietro i suoi polpacci, e quindi tornando su...
Tutto qui? Volevano semplicemente questo? Imbrogli, recite, bugie, inganni... Tanto impegno, per cosa? Per qualche secondo di piacere intenso? Non può essere solo questo. Cosa c'è dietro il piacere sessuale? Dietro il gioco? Dietro l'avere? Perchè ci danniamo tanto per farci una scopata, per riempirci la casa di cose che non ci serviranno mai, per sprecare la propria vita davanti a una macchinetta del video-poker?
L'istruttore inclina la testa all'indietro. Il momento è arrivato. ((oohhh, oohhh, vengo...))
((No, non dentro! Escilo, escilo... ooohhh....))
Bastardo! Le è venuto dentro... Immagino il cazzo dell'istruttore in figa alla mia ragazza, che gli innonda l'utero di sperma. Sento il calore dello sperma, il suo odore, e immagino quello che ora allaga lei. L'istruttore finalmente si ferma, si allontana da lei e vedo il suo cazzo che, sgusciato fuori dalla mia ragazza, punta verso il basso, mentre un filo liquido lo unisce ancora alla figa. Lei balza giù dal tavolo. Subito si accovaccia per terra, cercando di cacciare fuori lo sperma. Lo vedo colare giù dalla figa, a terra si crea una bella pozza. Ne ha schizzato parecchio.
Il direttore balza in piedi "Ah Ah Ah... ho vinto, giovanotto. Mi deve parechi anni di dipendenza gratuita!"
L'istruttore guarda la mia ragazza ((scusami...)) Lei gira la testa dall'altro lato. Non gli risponde. Prende i suoi fazzolettini e si pulisce la fessa, gettandoli sul tavolo. Prende le mutande e se le infila, lasciando un fazzolettino asciutto e non aperto, piegato, fra l'apertura vaginale e le mutandine.
Alle mie spalle, i segretari sono scoppiati in un applauso, andando verso il direttore, che porta una mano verso l'alto, come per dire che non è il caso di festeggiare tanto. Io non mi sono mosso dalla sedia. Sono rimasto così, senza inghiottire nè sputare.
I due amanti si rivestono.
((stai bene?))
((Si...)) Dice lei, a voce bassa, senza alzare lo sguardo. Si dirige verso la porta.
((ci vediamo dopo))
((ok)) dice lei, dandogli un bacio sulle labbra.
Lei esce dalla stanza, mentre lui, ripreso il suo carattere di buffone, alza i pollici verso una delle telecamere.
"Coraggio, giovanotto, si riprenda. Vada ad aiutare quel bravo ragazzo, a rimettere in ordine il nascondiglio" La rabbia in me è molto forte. Devo anche ripulire i resti di questa scopata. La scopata che ha riempito di orgoglio questi palloni gonfiati, che ha fatto sentire donna la mia ragazza, che ha "educato" i segretari al sesso senza scrupoli, che mi ha fatto sentire inutile la vita.
Ma l'erezione che prepotente spinge nei miei calzoni, come me la spiego? Dovrei ammettere, in fondo a qualche parte di me, che mi è piaciuto?
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La domenica mattina al fiume...
Estate 2013, per la tintarella integrale non hai tante possibilità, infilarsi nel greto del Tagliamento e cercare un posticino tranquillo dove denudarti ad abbronzarti e se capita fare del sesso con qualche visitatore....
Domenica mattina, sono arrivato presto per sopportare il caldo.
Avevo trovato qualche metro quadro di sabbia, un piccolo dosso, tra i sassi e i cespugli. Ho steso l'asciugamano e mi sono messo a prendere il sole....
Quando sentivo un auto transitare mi alzavo per curiosare, dopo un paio di auto dei soliti curiosi, si ferma una punto bianca che parcheggia vicino alla mia auto verde, scende un uomo dall'aspetto massiccio che guarda in giro. Passeggiando esco dai cespugli per farmi notare, cosa che evidentemente è andata a buon fine considerato che l'uomo si mette davanti l'auto aprendosi la patta dei pantaloni in evidente segnale di ciò che cerca.
Me ne torno sul mio asciugamano e aspetto quello che succede...
Il tizio compare a venti metri da me, nudo, con i vestiti messi in un asciugamano che tiene a mò di sacco che appoggia a terra. Come notato è un omone di almeno un metro e 85 e sopra il quintale, poco pelo e il cazzo già duro, non lunghissimo, piuttosto tozzo con una cappella rosso cupo in bella evidenza, il tutto chiuso in un anello di pelle con le borchie che chiude cazzo e testicoli alla base, l'idea che possa essere un maschio deciso nei modi mi eccita ancora di più.
Sono steso a pancia in giù, con la coda dell'occhio lo vedo passeggiare dietro di me, con mossa un po' da troia, inarco il bacino facendo finta di pulire l'asciugamano dalla sabbia, con quella mossa finisco per mettermi quasi a pecora, con le gambre un po' aperte, il cazzo a penzoloni e il culo bene in mostra per una ventina di secondi mentre da sotto lo vedo a qualche metro da me che si accarezza il cazzo duro.
La mossa deve essere arrivata come l'invito a farsi avanti, qualche secondo e mentre sento una voce bassa con accento meridionale che mi dice ciao sento una mano calda sul culo.... rispondo al saluto, e al suo "Bel culo, posso?" alzo il culo senza dire nulla. La mano scivola sullo scroto, stringe i testicoli e li tira in giù forte... Alzati, mi ordina e prende il mio posto disteso, con il cazzo in mostra, succhia! la seconda parola.
Non me lo faccio ripetere, inizio a leccare i testicoli belli in evidenza, l'asta fino a leccare quella cappella in evidenza, grossa come una prugna, lecco con la punta i contorni, salgo dal filetto e lecco il forellino del cazzo che il maschio fa vibrare. Mi mette una mano sulla nuca e mi spinge costringendomi a prendere tutto il cazzo in bocca, con la cappella che mi spinge sul palato e i testicoli che mi accarezzano il mento. E' lui che decide il ritmo del pompino, mi tiene fermo per qualche secondo, riesco a respirare quando mi lascia alzare la testa per scorrere sull'asta con la bocca (non lunghissima, 13/15 cm non grosso ma una spelndida cappella ma duro come poche volte capita.
Qualche minuto di pompa in quella posizione, mi fa alzare, mettiti a pecora zozza... e cosi faccio.
Il mio culo è già pronto (pulizia interna e gel già nel culo), uno schiaffo sonoro sul culo, alza bene il culo. Mi ritrovo con lui in piedi, le mani che mi stringono bene nel bacino, gambe leggermente piegate, con la testa quasi a terra per spiare quello che il tizio mi farà...
Sento sputare della saliva sul solco del culo, le dita che la portano al buco, uno poi due dita che saggiano il mio buco.... Sei già aperta zozza, il complimento che mi fa, e in due secondi sento la cappella puntare il buco del mio culo, spingo forte lo sfintere per farlo entrare bene e la cappella desiderata entra in me, con un solo colpo sento scivolare il cazzo tutto dentro e i sui testicoli sui miei...
Con il sottofondo dei miei gemiti e l'aria tra le foglie inizia la monta.
Alterna la posizione delle mani, o mi sbatte facendo uscire quasi completamente il cazzo per poi sbatterlo fino in fondo o mi mette una mano su una spalla per tenermi fermo mentre spinge il cazzo in fondo muovendo il bacino mentre mi rifila sonori schiaffi nel culo.
Quando la sua mano batte sul mio culo mi dice zozza ti piace e riesco solo a dire si, si ,si... saranno stati una decina di minuti tra il cazzo che mi riempie e si muoveva dentro o che entra ed esce in modo deciso, io da sotto vedo le sue gambe tese, il suo corpo massiccio che indietreggia per sbattermi poi con, delicata, violenza...
Sento un suo grugnito che sta arrivando, si sfila da me che cado a pecora sulle ginocchia, si sta girando per sborrare... sulla schiena, sulla schiena è la mia richiesta, quasi una supplica...
Due, tre fiotti caldi mi arrivano sulla parte alta della schiena, mentro si appoggia con una mano su di me
Rimango in quella posizione con lo sperma caldo, il buco del culo che vibra... lui si pulisce con un fazzolettino di carta che poi butta a terra davanti al mio viso quasi a sottolineare la sua superiorità...
complimenti, sei una gran zozza. mi piaci, hai un bel culo e pulito. Piacere Paolo.
Se ne va mentre mi siedo e lo sperma mi scivola sulla schiena....
Mi arriva un sms sul telefono, "Cosa ti avevo detto, Paolo ti scoperà bene" il messaggio del mio amico di inculate che mi aveva promesso di farmi sbattere da un suo amico fidato....
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10 years ago
profondo3largo,
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Last visit: 1 year ago
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Eccitazione
Siamo soli in quelli stanza, lei nuda sale sul tavolo stendendosi a pancia in giù e mi invita ad avvicinarmi. Io sono nudo, la vedo, così bellissima, senza nulla addosso, con una pelle vellutata. Mi metto difronte a lei, anche io nudo con il pene ormai in piena eccitazione vicino al suo volto. E così lei inizia a prenderlo, con le mani lo accarezza, lo stringe, lo fa diventare ancora più eccitato. E' impossibile non far uscire piccoli gemiti di piacere per il suo lavoro... Poco alla volta inizia anche con la bocca, lo bacia, lo lecca, piano molto piano. Vorrei dirle di fare più in fretta, con più energia, ma mi rendo conto che il piacere finirebbe subito... Allungo la mano sulla sua schiena fino ad arrivare al suo ano, glielo accarezzo con le dita, ci giro intorno, provo a insinuarmi con un dito e subito mi accorgo che a lei non dispiace. Iniziamo così a scambiarci piaceri, lei continua con la sua bocca a farmi impazzire, ha iniziato anche con le mani ad accarezzare e stringere i miei testicoli... Non credo che durerò ancora molto, è divina. Io continuo a massaggiarle, accarezzarle e penetrarle l'ano con le dita, lei non chiede di più, ogni tanto si ferma per godere anche lei, le piace, ci piace... Abbiamo giocato soft, ma è stato comunque fantastico...
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10 years ago
admin, 75
Last visit: 6 hours ago -
La mia storia con una coppia parte ii°
Cì siamo rivisti parecchie volte sempre a cefalù
stessa situazione con qualche piccola variante che
insieme mi spompinavano, ma voglio andare al meglio
della storia. Finalmente si sono liberati un fine
settimana 2 giorni fuori da poter stare tutta la
notte insieme in hotel,io prenoto l'hotel a catania
2 stanze una x me singola una x loro doppia.
parlando con lei gli ho detto di portare il vibra
con le cinghie (chi ha letto il primo racconto capirà)
arriva quel benedetto sabato, alle 20,30 arrivano a
catania andiamo in hotel lasciamo il tutto e andiamo a
cenare a base di pesce vino bianco frizzantino bello fresco
si parla di tutto tranne della notte che dovevamo passare insieme
lui si alza x andare in bagno rimango con lei, gli chiedo sei tranquilla
lei mi risponde si stanotte voglio fare pazzie ......io: cosa hai in mente
lei mi dice stasera voglio incularlo con il vibra d'avanti a te ....
IO: gli rispondo stasera facciamo il trenino ....lei: come il trenino??
mentre tu inculi lui io inculo te, mi sorride e dice hummm mi piace.
Lui torna al tavolo e vede lei che sorrideva e dice mi sono perso qualcosa
no no risponde lei stavamo parlando dell'ultima volta che c'ì siamo visti
il gran bel finale.( che spompinavano insieme) lui sorride e si continua
la cena erano le 23 quando siamo usciti dal ristorante gli propongo di
andare sul lungo mare a bere qualcosa arrivati ordiniamo 3 prosecchi
dopo aver brindato alla nostra bella amicizia lei si avvicina a suo marito
dicendogli all'orecchio stasera facciamo il trenino...Lui come il trenino???
lei ridendo gli dice mentre io inculo te lui incula me ......
Lui e come sè il vibra e a casa ,lei no no l'ho portato e stato lui (IO)
a dirmelo di portarlo .....lui non dice niente ma vedo che già gli brillano gli occhi.
dopo un pò cì alziamo x andare in hotel eravamo con la mia macchina lui seduto dietro
mi chiede perchè hai detto a mia moglie di portare il vibra ?? Io: perchè stasera voglio
vederti mentre tua moglie ti incula , lui annuisce senza parlare arriviamo in hotel
appena scesi dalla macchina dico a lei dammi la scheda della porta voi nè avete 2
io vado a farmi una mini doccia e poi salgo nella vostra stanza lei mi da la scheda
e gli dico all'orecchio voi inziate quando salgo voglio trovare lui messo a 90 gradi
mentre l'ho stai inculando, lei mi dice va bene . io mi faccio una doccia
mi accendo la tv perdo un pò di tempo passa mezzora e mi avvio al piano di sopra
nella loro stanza apro c'era la luce del bagno che illuminava la stanza da letto
in penombra lui messo in ginocchio sul letto e lei con il vibra allacciato
che l'ho penetrava mi avvicino e inizio a baciare lei sul collo di dietro ma era troppo
buio x vedere bene quindi accendo la luce accanto al letto, lei mi dice toccami il seno
che già sto x arrivare le tringo i capezzoli con 2 dita lei si gira la testa mi bacia e sento
che sta avendo un'orgasmo appena lei si calma un pò io mi avvicino a lui dicendo che nè dici
di prenderlo in bocca mentre lei ti incula, mi metto sdraiato sul letto d'avanti a lui
e inizia a spompinare lei aumenta il ritmo e sento che lui spompina con passione a quel punto lei
inizia ad ansimare dicendo dai spompina che mi piace vederti così ed esplode in un orgasmo quando vedo lui
che aveva l'asciugamani sotto di lui la prende era arrivato anche lui, a quel punto mi alzo vado dietro di
lei sposta la cinghia del vibra che aveva in mezzo alle natiche e inizio a penetrarla era la prima volta
che gli prendevo il culo in macchina non c'era spazio x farlo i movimenti non erano sincronizzati quindi
lei si fermava x farla entrare una volta dentro cì siamo coordinati ma non era un bel trenino come avevo
immaginato dopo un pò mi tolgo lei si toglie anche dal culo di lui, cì buttiamo sul letto lei in mezzo
gli dico di prenderlo in bocca lei si china e inizia lui guardava dopo un pò mi rivolgo a lui dicendogli
leccagli la figa e il culo da dietro lui scende da letto si mette in ginocchio sul tappetino lei si mette
con il culo che sporge dal letto e lui inizia a leccarla e sento che lei inizia a mugolare di piacere
dopo un pò esplode sentivo il mio cazzo nella sua bocca risucchiarlo......lei era al settimo cielo
mi dice lasciamo rilassare un pò cì mettiamo sdraiati nel letto lei in mezzo quando dice stanotte mi volete
distruggere già ho avuto 5 orgasmi sorridiamo io e lui.........ad un certo punto lei dice al marito
senti adesso mi devi dire la verità ti sei fatto mai inculare da un'uomo ,lui giura di no anche sè nella sua
fantasia la sempre immaginato, come le seghe che si faceva sotto la doccia pensava uno che l'ho inculava
lei dice e sè lui stasera ti inculasse, io gli dico io non ho mai inculato un'uomo quindi non sè nè parla
lei risponde mi piacere vederlo mentre un'uomo l'ho incula anche sè l'ho faccio io con il vibra
ma non è la stessa cosa ho portato anche i preservativi ..........io tentenno ma penso siamo nel
ballo e balliamo e gli dico ok con il preservativo, lei cì prende i nostri cazzi in mano e inizia a menarli
e dice ma non sul letto voglio vederlo in bagno appoggiato al lavandino e tu che l'ho inculi, io entro
dopo che avete iniziato, come sè l'ho scopro mentre si fà inculare ,detto fatto cì alziamo andiamo in bagno
prima gli dico fammelo diventare duro in bocca si abbassa e inizia dopo un pò metto il preservativo e inizio
a pentrarlo lei dal letto vedeva tutto la porta era socchiusa lui rispondeva bene al mio cazzo dentro inizio
a pomparlo quando entra lei si avvicina e guarda come gli entra il cazzo nel culo e inizia a toccarsi poi gli
prende il cazzo il mano al marito e inizia a segarlo mentre lei si masturba era accanto a me gli dice adesso
si che mi piace vederti con un cazzo vero nel culo..io mi bagno un dito con la saliva e mentre lei masturbava
lui e si masturbava anche lei gli entro il dito nel culo da lì a poco lei inizia a godere e lui sborra 2/3
di fila, lei che gli cedevano le ginocchia sè dovuta appoggiare a me e a suo marito x non cadere ha avuto
un'orgasmo intenso e prolungato a quel punto io mi sfilo da lui tolgo il preservativo metto lei appoggiata
al lavandino e inizio a penetrarla nel culo lei si china un pò gli entra tutta e continua a masturbarsi
il marito che guardava e si segava lei ha avuto ancora un'orgasmo che si tappava la bocca x non gridare
dal piacere, a quel punto io gli dico adesso ti riempio il culo di sborra ,lei siiiiiii fammi sentire come
mi riempiiii siamo arrivati tutti e 3 insieme una cosa fantastica lei non si sorreggeva sulle gambe
l'abbiamo sorretta fino al letto .
Cì siamo sdraiati sul letto e addormentati lei durante la notte si accucciava verso di me la mattina
abbiamo fatto colazione verso le 11 sono ripartiti io sono andato a casa alle 12 mi squilla il cell
era lei ancora erano a metà strada e mi dice e stata la + bella nottata della mia vita
IO: gli dico e x tuo marito?? idem mi ha detto che adesso e l'uomo + felice del mondo. cì siamo visti altre
volte in macchina a cefalù loro con i figli non e facile stare fuori il sabato sera ......
Ma va bene così cì sarà qualche altro sabato libero x loro è c'è anche in programma un viaggio di 3/4 giorni
a roma speriamo presto ...........
Spero che questa seconda parte sia come mi avete detto molto eccitante come la prima
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10 years ago
Veromaster48,
48
Last visit: 6 years ago
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La mia prima esperienza
salve a tutti quello che vi racconto e' un qualcosa di unico;e' da premettere che ho sempre vissuto lontano da casa e per oltre 20 anni ho vissuto a roma,avevo 19 anni quando una sera passeggiando in un parco della capitale ero solo e pensieroso ,era da poco che vivevo nella grande citta' ,quando a un certo punto vedo nell'ombra dei movimenti strani li per li mi spaventai essendo solo ,di colpo mi lanciai in un cespuglio del parco e esservo cosa stesse succedendo;bhe non ci crederete ma quando mi rendo conto che era una coppia che nel bel mezzo della notte in una serena primavera lei era appoggiata ad un recinto e lui che spingeva da dietro per me era una cosa nuova essendo ragazzetto e cosi mi avvicinai un pochino ma con la paura di essere scoperto e che smettessero,ma la voglia di guardare era forte e nei miei pantaloni l'argomento cresceva ero gonfio come l'uovo quando avvicinandomi di qualche passo una foglia fa rumore e cosi' fui scoperto,il sangue mi si ghiaccio' quando fui notato e lei mi fece cenno con la mano di avvicinarmi ,io con timore x fortuna mi avvicinai quando mi afferro' x la cinghia e mi tiro' a lei con furia assatanata me lo tiro' fuori e comincio' a succhiare scappellandomi con foca non vi nascondo che dopo poche boccate fece una scappellata cosi' violenta e profonda che provai anche dolore ma allo stesso tempo skizzai tanta di quella sborra che non fece in tempo ad ingoiare tutto si comincio' a spalmare la sborra da tutte le parti ,mentre il marito mi manteneva le braccia tenendomi premuto forte a lei ,lui mi diede un profilattico e amici miei la giovinezza lo skizzo che avevo appena fatto e la mia prima esperienza simile non vi dico quando indossai quel cappuccio finimmo per sdraiarci sul prato e come un toro spingevo affondo e la cosa piu skizzata era che il marito mi teneva forte per le braccia guardandomi in faccia piu' mi vedeva godere e piu mi tirava a se con lei in mezzo ,si fece infilare da tutte le parti e quando arrivava im momento di venire mi sfilo' nuovamente il cappuccio e ingoio' nuovamente tutto,da quella sera x 20 anni vissuti nella capitale puntualmente mi sono continuato a vedere con la stessa coppia anche se oggi invecchiati ma sempre attraente lei grazie e complimenti ancora .bhe!!!!!!!
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10 years ago
duro78, 47
Last visit: 2 days ago -
Un bel trio
Conoscere una coppia e diventare amico per poi dividere momenti insieme non è facile a me è successo dopo tanti tentativi di trovare un bel feeling con una coppia con lui bisex e lei grande troia sempre vogliosa di cazzo dopo una conoscenza di diverse email abbiamo fissato un appuntamento in un alberghino puntuali ci siamo incontrati e dopo aver preso un caffè insieme abbiamo subito trovato il giusto feeling eravamo tutti e tre concordi su quello che desideravamo avere uno spazio nostro di forti emozioni con tutti e due i sessi.Quindi in camera ci siamo spogliati lubrificati e io con la lei di lui abbiamo iniziato i giusti preliminari iniziandoci a toccare e baciare mentre lui si smanettava il cazzo fino a quando si è avvicinato e lo ha messo in bocca a lei,mentre lo ciucciava io le toccavo le palle e accarezzavo i capezzoli di lui quindi ha voluto in accordo con lei che lo dovevo inculare mentre scopava mi sono messo il profilattico e lo inculato come una troia con le mani spingeva su di lei mentre la scopava per portare il culo in modo che il mio cazzo poteva entrare tutto e gemeva come una troia ho appena fatto in tempo a levare il preservativo che ho sborrato su la faccia di lei e lui mentre la scopava leccava tutta la mia sborra poi anche lei si è fatta inculare mentre spompinava lui poi hanno preso il mio cazzo e lo hanno messo in mezzo alle loro lingue la mia cappelle era ritornata grossa e dura allora ho scopato lei mentre lui mi dava il suo cazzo in bocca, scopavo e leccavo la sua cappella con la punta della lingua godevamo tutti e tre tantissimo, dopo lei ha voluto una doppia lui la scopava e io la inculavo il mio cazzo era in fiamme i suoi gemiti erano infiniti fino a quando poi lui ha sborrato nella fregna di lei, hanno poi desiderato che riempissi le loro facce con la mia sborra è stata una bella fontana si sono leccati e poi entrambi hanno leccato il mio cazzo che ancora era bagnato di sborra.E'stata una bella esperienza che spero di riprovare con un altra meravigliosa coppia.
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10 years ago
Efisto,
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Last visit: 9 years ago
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La nostra prima esperienza con un singolo
Premetto che ogni volta che facevamo l'amore io domandavo sempre a mia moglie se le avrebbe fatto piacere fare l'amore insieme ad un altro uomo e la sua risposta era sempre non lo so ma si sentiva che si eccitava tanto.
Io forte delle sue risposte mi misi in cerca di un singolo e dopo tanto penare lo trovai così feci in modo di farglielo conoscere dicendogli che era un amico .
Pochi giorni prima del suo compleanno che cade nel mese di giugno gli dissi che questa volta il suo compleanno lo avremmo passato da soli e non con i familiari.Il gorno del suo compleanno di mattina le dissi che saremmo andati a cena con Michele il nostro amico e se si presentasse l'occasione avremmo potuto fare il grande passo .Lei prima era turbata dal fatto ma man mano che si avvicinava l'ora dell'incontro si eccitava sempre più.Cosi indossò un vestitino non volgare ma che le stava a meraviglia e uscimmo ci incontrammo com Michele e andammo a cena dopo cena Michele ci invitò a prendere un amaro a casa sua e lei accetto .Arrivati a casa ci sedemmo sul divano e prendemmo un liquorino e fu così che mia moglie incominciò a sciogliersi michele da persona educata le faceva dei complimenti e dopo un pò incominciò a toccarle le gambe lei molto tremante si lasciava andare io ero al settimo cielo Michele incomncio a salire con la mano fino ad arrivare allo slip lei si muoveva con senso di vergogna ma si vedeva che le piaceva così incominciò a rilassarsi e inizio a rispondere in poco tempo passammo in camera da letto e Michele la spoglio tutta io d'apprima restai a guardare era stupendo vedere mia moglie nelle mani di un altro uomo lei incomincò dapprima a toccarglielo poi presa dalla situazione lo prese in bocca e io incominciai a leccarla poi Michele la prese la posizionò per bene e la penetrò con il suo arnese che era un gran bell'affare . La sorpresa più grande fu quando Michele la fece girare e gli poggiò la sua grossa cappelle vicino al buchetto ancora stretto perchè poco usato e piano piano incominciò a fiicarglielo nel culo lei d'apprima dolorante ma dopo con foga rispose a meraviglia a quella penetrazione e godette tanto io entravo nei suoi buchetti tutti aperti e ci stavo da dio Michele mi chise dova poteva venire e fu allora che io la sorpresi dicendo che poteva venire in bocca dove non mi aveva mai permesso di venire e fu così che lei bevve per la prima volta fu una serata stupenda e spero di passarne delle altre .
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10 years ago
cobra10,
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Last visit: 10 years ago
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Desiderio
Mi trovavo a letto in una calda mattinata d’estate e non lavoravo, quindi rimasi a casa iniziando ad addormentarmi su quelle lenzuola accaldate.
Quel calore mi trasmetteva sensazioni su tutto il corpo e iniziai a fantasticare.
Mi ritrovai su un lettino di massaggi e con mio stupore avevo addosso delle calze autoreggenti e basta; sdraiato con il culetto che svettava verso l’alto attendevo che la donna che mi avrebbe fatto i massaggi sarebbe venuta a momenti per deliziarmi delle sue mani su tutto il corpo.
Gli odori delle candele accese profumavano la stanza e i colori tenui rilassavano la mia mente.
Ad un tratto sento la porta aprirsi e rivoltomi verso quel rumore vedo una donna sulla trentina che mi sorride iniziando a spalmarsi le mani con un unguento profumato e chiaro.
Chiudo gli occhi e aspetto che le dolci manipolazioni mi porteranno un benessere indescrivibile.
La donna indossava un camice bianco aperto sul lato superiore che faceva intravedere i seni ben sollevati e i capezzoli rosa; allo stesso modo era aperto sotto e con il viso piegato di lato notai le belle gambe e le cosce da atleta.
Iniziò a massaggiarmi la schiena con le mani calde e il calore si diffondeva su tutto il corpo: scendeva piano piano dal collo ai glutei, premendoli con forza per poi risalire fino al collo, facendole scivolare per tutta la colonna, regalandomi sussulti indescrivibili.
Il suo ventre poggiava sulla mia nuca e potetti notare, con il camice sbottonato che non indossava nulla e la sua fica era totalmente depilata.
Iniziai ad allargare le gambe mostrando pure a lei la mia nudità e la mia apertura cercando di farle intuire che avrei voluto che mi massaggiasse più a fondo e con più insistenza sul mio buchetto aperto e che pulsava ad ogni contatto delle sue dita.
Ad un tratto cambiò posizione e si mise in ginocchio sul lettino tra le mie gambe facendomi allargare ancora di più e inarcare il culetto: provavo un po’ vergogna per quella posizione di sottomissione e con il buco aperto ma poi la cosa mi piacque e la lasciai fare.
Le sue mani scivolavano all’esterno delle mie natiche per poi proseguire dentro; sfiorava lo sfintere pulsante con le dita facendole salire per il solco fino ai testicoli.
Sentivo che metteva altra crema per poi ripassarla nuovamente sullo sfintere e iniziando a premere per farne entrare qualche goccia dentro; le dita iniziava ad insinuarsi tra le mie viscere regalandomi sensazioni che facevano scappare dei mugolii sempre più forti.
“ti piace essere massaggiato sul buchetto” esclamò con un sorriso “ l’ho visto che pulsa ad ogni mio tocco e le mie dita di fanno fremere dentro di te”
Non dissi niente ma aveva capito che annuivo con le palpitazioni.
Scese dal letto: la sentivo armeggiare con asciugamano e comodino per poi risalire e farmi aprire di nuovo le gambe.
Iniziò a toccarmi sopra le calze per risalire sui glutei premendoli con forza.
Ad un tratto inizia a sdraiarsi sopra la mia schiena e fu allora che sentì che aveva indossato uno strap-on.
Sentivo quel cazzo di gomma nel solco che strusciava lubrificandosi con la crema che era fuori e con voce calma all’orecchio mi disse: “ ora ti faccio godere come non hai mai fatto…….ti voglio scopare perché lo desideri e hai un culetto sodo e accogliente…………ne ho scelto uno proprio per te e per la tua capienza”.
Non avevo capito e non avevo visto che ne aveva scelto uno di grosse dimensioni; ero smarrito e non sapevo se rinunciare e girarmi oppure provare ad essere penetrato dal quel mostruoso cazzo di gomma simile ad una mazza da baseball.
Lei inizia a scendere e a premere la punta sullo sfintere che inizia ad aprirsi per ricevere quel bastone.
Fortuna che ero rilassato e cercai di non resistere ma assecondare quei movimenti di lei che spingeva all’infinito.
Iniziai a sentire dolore; la punta di quel cazzo di gomma era entrata e ora non rimaneva altro che allargarmi per ricevere tutta l’asta.
Sentivo lo stomaco che veniva infilzato da dentro e rimanevo bloccato come se un chiodo dalle grosse dimensioni mi avesse legato a quel lettino.
Dopo i primi colpi lo avevo inghiottito per intero e mi ero abituato a quell’arnese largo e scivoloso; il dolore lasciava spazio al piacere e lei mi sussurrava che ne aveva allargati tanti e che per il mio culetto aveva già preso la dimensione più grossa perché ero già pronto.
Lo sentivo dentro che scivolava ora velocemente ora lentamente; mi faceva assaporare tutta la sua lunghezza, centimetro dopo centimetro per poi scivolare fino al centro della pancia.
Inizia a venire copiosamente e l’orgasmo faceva stringere lo sfintere come se volesse risucchiare quel cazzo di gomma ancora di più.
Mi svegliai di soprassalto; un lago era sotto il mio ventre e il culetto pulsava all’impazzata.
Raccolsi quel seme liquido con le dita per assaggiare il sapore acre ma delizioso cercando di calmare quella voglia di donna con strap-on.
Un sogno che spero diventi realtà.
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10 years ago
admin, 75
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La troia dei muratori
Quel sabato era il mio ultimo giorno a Pesaro e la domenica mattina sarei tornato a casa dopo un mese di intenso lavoro. La mia azienda mi aveva incaricato di avviare la nuova filiale e avevo completato la mia opera. Naturalmente per certi versi ero felice di tornare a casa ma avevo un pizzico di rimpianto perché lì, in quell’appartamentino che mi aveva messo a disposizione l’azienda, la sera quando tornavo dal lavoro potevo dare sfogo alla mia passione, indossare intimo femminile sexy. Avevo proprio preso l’abitudine, appena tornato a casa dal lavoro, di farmi una doccia e indossare perizoma, calze, guepiere o reggicalze, body, baby doll e trascorrere tutta la serata e anche la notte così (naturalmente ad eccezione dei giorni in cui avevo qualche impegno), sognando e fantasticando di fare la troia con qualche bel maschio. Fantasie che purtroppo erano rimaste tali e che molto spesso riguardavano Gino e Giovanni, due muratori 50enni di Avellino che, insieme a due giovani colleghi, erano nell’appartamento sotto il mio (erano impegnati in un cantiere fuori città). Ho avuto sempre una fortissima attrazione per i maschi maturi, ancora di più per quelli pelosi e fisicamente prestanti. Gino era alto e robusto, con un po’ di pancetta, mentre Giovanni era tarchiato, con una pancia un po’ più accentuata e pelosissimo. Avevamo fatto subito amicizia e spesso la sera facevamo cena insieme, con i due loro colleghi più giovani che invece uscivano e frequentavano un gruppo di coetanei. E in tutte quelle occasioni loro ovviamente non si facevano scrupoli di andare in giro per casa mezzi nudi, in mutande o in accappatoio ed ogni volta tornavo a casa eccitatissima, immaginando di essere posseduta e sbattuta da quei due maschi o sognando di gustare i loro bei cazzoni (avevo ampiamente visto che erano ben forniti). Quell’ultimo sabato sera mi avevano invitato a cena da loro, una cena per salutarci vista la ma partenza. I loro due colleghi non c’erano perché quel fine settimana erano tornati a casa. Il pomeriggio, dopo aver preparato parte delle valigie, mi ero fatto la doccia, mi ero messo un po’ di profumo, avevo indossato un perizoma nero, calze nere a rete e una guepiere di pizzo molto sensuale che esaltava il mio bel culetto. Come al solito distesa sul letto avevo iniziato a fantasticare quei due bei maschioni e, presa dalle fantasie, non mi ero resa conto che si era fatto, finchè non ho sentito suonare il campanello e Gino dall’altra parte della porta che mi chiamava invitandomi a scendere per la cena. Avrei potuto perdere 5 minuti per cambiarmi ma d’istinto ho deciso invece di scendere da loro così, indossando sopra l’intimo da troietta una tuta. Da un
lato ero certa che non si intravedeva nulla, dall’altro un po’ l’idea di stare con loro così mi eccitava, anche se non speravo certo chissà cosa. Non mi ricordavo più, però, del profumo femminile che avevo messo e che non passò certo inosservato. “Luca che ti metti il profumo da donna?” mi disse Gino mentre mi porgeva il bicchiere per il primo brindisi della serata. Farfugliai imbarazzata che era un profumo unisex, mentre Giovanni si avvicinò per brindare esclamando “Sarà che un po’ che non scopo ma già solo a sentire il profumo mi viene duro” disse portandosi la mano sugli slip bianchi che indossava sotto l’accappatoio. E se già averlo trovato in casa con l’accappatoio semi aperto che lasciava intravedere gli slip bianchi sulle sue cosce pelosissime mi aveva fatto andare il sangue al cervello, quel gesto mi fece ulteriormente salire la pressione. Cercai di non pensarci ma durante tutta la cena Gino e Giovanni non fecero altro che parlare di quanta voglia avevano, di quanto tempo era che non scopavano. I numerosi brindisi d’addio naturalmente contribuivano ad allentare ulteriormente i freni, con quei due maschioni che sprizzavano sesso da ogni poro ed io che cercavo disperatamente di non pensarci. Non capivo se avevo la mente annebbiata dai brindisi o dal desiderio, la troia che è in me avrebbe voluto gettarsi tra le braccia di quei due maschi ma riuscivo ancora a mantenere un briciolo di raziocinio. Finita la cena Giovanni si mise a sedere sul divano, con l’accappatoio semi aperto che lasciava uscire fuori la sua pancia pelosa sopra quegli slip bianchi che facevano ampiamente capire la sua dotazione. Gino, che indossava una canotta bianca e un paio di pantaloncini aderenti, si alzò per andare a prendere lo spumante, mettendo in evidenza la sua notevole eccitazione. “Vedo che sei proprio eccitato, tra un po’ strappi i pantaloncini” gli dissi quasi senza rendermene conto. “Lasciami stare che per come sto stasera mi accontenterei anche di un frocetto da sfondare” mi rispose d’istinto. Quelle parole e quella volgarità fiaccarono ulteriormente la mia già tenue resistenza, avevo assolutamente bisogno di fare la troia con quei due maschi ma avevo paura e non sapevo come fare la prima mossa. Fortunatamente ad aiutarmi fu il caso, Gino era di fronte a me, a pochi centimetri di distanza, e quando aprì la bottiglia di spumante involontariamente mi fece la doccia, bagnandomi soprattutto la giacca della tuta. “Toglitela che ti presto una maglia” mi disse Gino. Sapendo che sotto avevo la guepiere provai a dire che non faceva nulla ma non feci neppure in tempo a dire una parola che Gino già mi aveva tirato giù la lampo e mi aveva tolto la giacca della tuta, lasciandomi solamente con la guepiere. Gino mi guardò con espressione tra il sorpreso e lo schifato, gettò la giacca della tuta sul divano, vicino a Giovanni, con uno scatto mi tirò giù anche i pantaloni della tuta fino ai piedi, lasciandomi in perizoma e calze, e rivolgendosi all’amico disse “Guarda come va in giro sta troia,altro che brindisi e saluti questa voleva una bella razione di cazzo. Il mio, però, se lo può scordare”. Non mi ero mai sentita così umiliata e in imbarazzo, ero completamente nel pallone e non volevo fare altro che scappare al più presto, senza neppure pensare a ciò che stavo facendo mi sfilai definitivamente i pantaloni per muovermi meglio e mi chinai verso il divano per raccogliere la giacca e scappare via. Ma mentre mi chinavo Giovanni mi afferrò con decisione, costringendomi ad inginocchiarmi davanti a lui (che nel frattempo aveva completamente aperto il suo accappatoio mettendo in mostra la sua pancia e i suoi slip bianchi gonfi) e mentre mi spingeva la testa sulla sua patta esclamò rivoltò all’amico “ho bisogno di scaricare le palle, non me ne frega niente se è una troia o un frocetto, stasera mi voglio proprio divertire”. Sentivo il suo cazzone grosso e duro premere sul mio viso sotto gli slip e il suo intenso odore mi faceva impazzire. Senza quasi rendermene conto inizia a mugolare come una cagna in calore, facendo ulteriormente eccitare Giovanni “Senti che voglia di cazzo ha sta puttana” disse all’amico mentre spingendomi la testa contro i suoi slip con aria arrogante ed autoritaria mi diceva “Frocetto se vuoi il mio cazzo prima devi leccarmi i piedi, le cosce e le palle”. Non me lo feci ripetere due volte, mi chinai e presi il suo piedone ed iniziai a leccarlo, succhiandogli avidamente le dita dei piedi. Poi iniziai a risalire con le labbra lungo le sue gambe per soffermarmi sulle sue cosce pelose. Le leccavo con passione, inebriandomi con l’odore del suo sesso, poi appoggiai la mia bocca sui suoi slip gonfi , disegnando con le labbra il profilo del suo bel cazzone. Non resistevo più dal desiderio, senza indugio gli sfilai gli slip, trovandomi di fronte un cazzone grosso e durissimo, con due belle palle piene. “Fammi vedere che brava succhia cazzi sei” mi disse mentre mi strofinava il suo palo sul mio viso. Lo afferrai in mano ed iniziai a leccargli le palle, succhiandogliele alternativamente una alla volta. Poi piano piano con lingua iniziai a risalire lungo tutta l’asta del suo cazzone, fino ad arrivare alla cappella, poi scendevo nuovamente giù fino alle palle. Giovanni stava decisamente gradendo il mio lavoretto di bocca e ripeteva in continuazione “Brava troia, dai prendilo tutto in bocca”. Richiesta che ovviamente non potevo non accontentare, dopo aver assaporato un po’ la sua cappella turgida feci scivolare lentamente le mie labbra lungo tutta l’asta del suo cazzo fino a prenderlo tutto in bocca. Poi iniziai ad andare su e giù prima lentamente poi con più rapidità, ogni tanto lo tiravo fuori per leccargli le palle, poi ricominciavo a succhiarlo. Giovanni grugniva e gemeva eccitatissimo, mentre con la coda dell’occhio avevo visto che Gino si era avvicinato a noi sul divano, tanto che ormai sentivo la sua gamba vicinissima. Senza distogliermi dal cazzone di Giovanni con l’altra mano iniziai ad accarezzare le cosce di Gino, posandola poi sopra suo pacco. Un brivido mi sentì percorrere lungo tutto il corpo nel sentire un cazzo davvero di dimensioni notevoli, quello di Giovanni che stavo succhiando era già abbastanza grande ma quello di Gino sembrava davvero un cazzone incredibile. Lui intanto si era tolto i pantaloncini, restando solo con gli slip, chiaro segnale che aveva cambiato idea. Sempre continuando a succhiare il cazzo di Giovanni, tirai giù gli slip di Gino e presi in mano quell’incredibile palo di carne, iniziando a segarlo. “Ma allora sei proprio una troia ninfomane, il cazzo non ti basta mai” mi disse con sprezzo Gino che intanto insieme a Giovanni si era alzato in piedi ed erano uno a fianco dell’altro, con io in ginocchio davanti a loro, per facilitarmi il doppio pompino. Per un attimo mi staccai dal cazzo di Giovanni che presi in mano e mi fiondai su quello che Gino che me lo sbatteva in faccia irridendomi e insultandomi. Gli leccai voracemente le palle poi iniziai a leccargli il cazzo, facendolo scivolare nella mia bocca per succhiarlo tutto. Era davvero grandissimo, facevo fatica a succhiarlo tutto, dopo averlo gustato un po’ tornai su quello di Giovanni ed iniziai ad alternare, prendendo in bocca ora uno ora l’altro cazzo e contemporaneamente segando l’altro. Provai anche a prenderli contemporaneamente in bocca ma erano davvero troppo grandi, così mi accontentai di leccarli insieme, per poi riprendere a spampinarli alternativamente. Andai avanti per un po’ finchè Giovanni non si staccò dicendo che voleva rompermi il culo. Gino tornò a sedersi sul divano, mi inginocchiai alla pecorina tra le sue cosce e ripresi a succhiargli il cazzo, mentre Giovanni venne dietro di me afferrandomi per i fianchi e iniziando a strofinare il suo cazzone duro sulle mie chiappe. Con le mani me le allargò passando con la sua asta durissima nel solco delle mie chiappe. Avevo il cazzo di Gino in bocca e non potevo parlare ma avrei voluto urlargli di sbattermelo dentro, stavo impazzendo dal desiderio. Lo sentì staccarsi un attimo da me e immaginai che stesse per penetrarmi, invece iniziò a sculacciarmi le chiappe mentre mi insultava e mi “minacciava” di sfondarmi il culo. Non posso negare che gradivo tantissimo quel trattamento e lo capì pure Gino, dal modo sempre più appassionato con il quale gli succhiavo il cazzo, che rivolgendosi all’amico disse “Alla cagna piace anche essere sculacciata, è davvero una baldracca”. Giovanni proseguì a sculacciarmi per un po’, poi sputò sul mio buchetto e sulle sue mani e pian piano, prima con un dito, poi con due iniziò a penetrarmi e prepararmi il buchetto. Lo sentì di nuovo sputare tra le mie chiappe, poi mi afferrò con decisione per i fianchi e sentì la sua cappella appoggiarsi sul mio buchetto ed iniziare a forzare, prima lentamente poi con un paio di colpi decisi. Provai un dolore lancinante nel momento in cui mi penetrò, avrei voluto urlare per il dolore se solo non avessi avuto in bocca il cazzone di Gino. Sentivo quel cazzone nel mio culetto e mi sembrava che mi stesse lacerando, Gino mi teneva la testa sul suo cazzone per non farmi staccare e mi derideva “Fai la brava cagna che tanto ti piace, non volevi darti rompere il culo?”. Giovanni intanto era dentro di me ma stava fermo per darmi il tempo di abituarmi e rilassarmi. Poi pian piano inizio a spingere, all’inizio molto lentamente poi iniziò ad aumentare il ritmo. Sentivo ancora dolore che, però, pian piano si stava trasformando in un piacere all’inizio sottile, poi sempre più profondo. Ora Giovanni mi sbatteva con foga e decisione, sentivo il suo cazzone affondare nel mio culetto e le sue palle sbattere sulle mie chiappe e impazzivo dal piacere, godevo come una vacca mentre avevo ripreso a spampinare con passione Gino. Loro intanto mi incitavano e mi insultavano con sempre maggiore veemenza, ogni tanto Giovanni lo tirava fuori e mi dava uno sculaccione, per poi infilarmelo di nuovo e riprendere a sbattermi con veemenza, imitato da Gino che mi sbatteva il suo enorme cazzone sul viso, incitandomi a succhiarglielo, per poi rimettermelo in bocca. Stavo impazzendo di piacere, Giovanni ormai era arrivato e, dopo un po’, ha sfilato il suo cazzone dal mio culetto, me l’ha appoggiato sulle chiappe inondandomi la schiena con la sua calda sborra. Poi dopo un attimo si è alzato e si è diretto verso il bagno per lavarsi. Io ormai avevo perso ogni freno, continuavo a succhiare il cazzone di Gino ma ora volevo anche quel mostruoso palo nel culo, la voglia di essere sbattuta e inculata da quel maschione era più forte della paura per le sue dimensioni. Così mi sono staccata dal cazzo di Gino e con un filo di voce gli ho detto “Voglio anche il tuo cazzone nel culo, inculami maschione”. Ma, mentre mi preparavo a mettermi di nuovo alla pecorina, Gino con tono arrogante mi ha freddato. “Non ho nessuna intenzione di soddisfare un frocetto, voglio solo vuotarmi le palle. Riprendi a succhiare e non fare storie”. Un po’ delusa ho ripreso a succhiarlo con maggiore intensità, con l’intenzione di farlo venire al più presto. Cosa che è presto accaduta, con Gino che mi ha riversato sul viso e sulle labbra un’incredibile quantità di sborra. Poi si è accasciato sul divano, mentre io sono rimasta per un po’ esausta ai suoi piedi. Poi sono andata in bagno a lavarmi, tornando poi da lui dopo aver indossato nuovamente solo il perizoma. Mi sentivo una troia soddisfatta anche se non completamente, avrei voluto prendere quel cazzone incredibile nel culo. Così da perfetta troietta ho provato a fare un altro tentativo. Ho iniziato a raccogliere dal pavimento calze, guepiere e tuta, facendo bene in modo di esporre il mio bel culetto verso di lui. Che dopo avermi osservato un po’ ha esclamato “Certo però che hai un culo da troia davvero eccitante. Se fossi una donna con quel culo te lo aprirei”. A quel punto decisi di giocare l’ultima carta. Con l’aria della troia consumata sono andata da lui sul divano, ho appoggiato la mia gamba sulla sua e, mentre gli accarezzavo il suo cazzo già semi duro gli ho sussurrato. “Devo ringraziarti, se mi inculavi mi avresti solo fatto urlare dal dolore con il cazzone che ti ritrovi”. “Non mi provocare cagna, potresti pentirtene” mi ha risposto con tono minaccioso, mentre continuavo ad accarezzarli il cazzo che lentamente stavo tornando durissimo. “Perché che cosa potresti farmi?” gli ho sussurrato con un filo di voce, leccandogli poi fugacemente l’orecchio. Te la sei cercata cagna” ha replicato mentre con forza mi stringeva e mi sculacciava le chiappe. Con rapidità e decisione mi ha poi buttato sul divano, ordinandomi di mettermi alla pecorina. MI ha tolto il perizoma, rifilandomi due sonori schiaffoni sulle chiappe, poi ha appoggiato il suo cazzone tornato durissimo sul solco delle mie chiappe dicendomi “Senti come è grosso, ti sventro, ti faccio pentire di essere una cagna”. L’ho sentito sputare sulla sua cappella e sul mio buchetto già in parte lubrificato , non ho fatto neppure in tempo a implorarlo “fai piano” che ho sentito un dolore lancinante, insopportabile e intenso. MI aveva penetrato con decisione e ora mi sembrava che mi stesse spaccando in due. Urlavo di dolore e lo imploravo di fermarsi, di togliermi quel palo dal culo ma le mie urla e le mie implorazioni sembravano eccitarlo ancora di più. “Stai zitta cagna, ora te lo rompo quel culo da vacca” mi urlava mentre senza pietà iniziava a spingere con decisione. Le urla, intanto, avevano richiamato Giovanni che in piedi in a pochi metri osservava divertito la scena e mi insultava senza ritegno. Temevo di svenire dal dolore, mi sentivo come se mi stesse aprendo in due, con quell’incredibile palo di carne che temevo mi sfondasse davvero. Non ero mai stata sbattuta in quel modo, temevo davvero di non farcela ma pian piano il mio culetto ha iniziato ad abituarsi a quel palo e il dolore lentamente si attenuava, lasciando spazio ad un piacere intenso e sempre più irrefrenabile. Le mie urla si erano trasformati in mugolii e gemiti di piacere, con Gino che sempre più infoiato spingeva e mi sbatteva con veemenza, mentre Giovanni aveva iniziato a segarsi, eccitato dalla scena. Stavo letteralmente perdendo la testa, urlavo di non fermarsi di sfondarmi, godevo come una vacca. Gino, però, all’improvviso si è fermato, ha tirato fuori il cazzone dal mio culetto e si è seduto sul divano, invitandomi a salire sopra. Non me lo sono fatto ripetere due volte, sono salita cavalcioni su di lui e mentre Gino mi allargava le chiappe, mi sono impalata sul suo cazzone, facendolo scivolare tutto nel mio culo, ed ho iniziato a cavalcarlo ululando e gemendo come una cagna, mentre Gino mi stringeva e mi sculacciava le chiappe. Giovanni era dietro di noi ad osservare e non ha resistito, tanto che mi sono sentito un fiotto della sua sborra arrivare sulla mia schiena. Ho cavalcato quel cazzone grosso e duro per un po’, godendo come mai prima, poi all’improvviso Gino mi ha detto che non resisteva più, con rapidità mi ha fatto alzare e mi ha gettato sul divano, è venuto cavalcioni sopra di me e in un attimo ha rovesciato una gran quantità di sborra sul mio viso e sulla mia bocca, ordinandomi poi di pulirgli il cazzo. Solo allora mi hanno fatto tornare a casa, ero esausta e faticavo quasi a tenermi insieme ma mi sentivo troia e appagata. Da allora sono passati 3 anni e non ho più avuto occasioni simili e per questo vorrei tanto prima o poi incontrare nuovamente due muratori, due camionisti, due maschioni virili e decisi che mi riservano un trattamento simile.
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1
10 years ago
timida1troietta, 36
Last visit: 7 years ago -
En femme
Alcune volte mi piace giocare indossando lingerie sexy femminile ma non esco en femme fuori ma lo faccio solo in privato, ma quella sera avevo una voglia che andava oltre e sentirmi femmina e puttana aveva preso il sopravvento.
Comunque quella sera esco di casa con una camicetta bianca sbottonata e sotto dei jeans attillati in modo da far notare le mie gambe affusolate e femminili.
Il pezzo forte sotto i jeans: due calze velate nere con pizzo e reggicalze sempre di colore nero; per finire un perizoma merlettato con sottile filo dietro e davanti un disegno ricamato nero che faceva fatica a contenere la mia pur sempre parte maschile ben fornita.
Presa la macchina iniziai a farmi un giro dalle parti dove si trovano i trans all’olimpico e mi misi a guardare le bellezze appostate sulla strada.
Ne notai un paio ma una aveva colpito la mia curiosità: una mulatta di una straordinaria bellezza e la cosa mi stupì dato che sono rare a trovarle così.
Avvicinatomi notai i due occhi grandi e truccati molto femminili, due labbra con rossetto rosso e due seni che uscivano dalla camicetta.
Le gambe ben tornite con calze autoreggenti che si muovevano con mosse feline la facevano apparire una donna di classe anche se sapevo che sotto, la parte maschile, era presente; ed era quella che mi destava la curiosità di provare.
Fatta salire in macchina si va nel suo appartamento e salite le scale mi metto avanti in modo da porgere il mio culetto nei jeans aderenti e far capire la mia voglia e far uscire la mia femminilità nel muovermi davanti a lei.
Aperta la porta mi accomodai dentro e allentai i pantaloni e con la scusa di slacciarmi le scarpe, li tirai un po’ giù per far notare il mio perizoma mettendomi a pecorina.
Lei nel frattempo si era spogliata ed era rimasta solo con il seno scoperto, le calze e il perizoma e si era accomodata sul letto dicendomi di fare la stessa cosa.
Lì scattò la mia femminilità ed iniziai ad eseguire un perfetto spogliarello facendomi vedere con la lingerie che avevo addosso.
A quel punto lei sorridendo mi diceva che si era accorta di quanto fossi porca e puttana e già stava immaginando come mi avrebbe scopata dal momento che era salita in macchina.
Non avevo notato che era già mezza eccitata da quel spettacolino e al mio modo di pormi e scostato il perizoma rimasi esterrefatto dalla sorpresa che tiro fuori.
Un cazzo a dir poco gigantesco; almeno sui 28 cm e di una grossezza come una lattina di birra solo che al posto del freddo era molto calda.
Iniziai a giocarci con le mani; lo strofinavo e lo stringevo ma era impossibile prenderlo per intero con una sola mano e tenendolo con entrambe iniziai a menarlo pensando a come sarebbe potuto entrare senza farmi male.
L’eccitazione era al massimo e lei, forse stanca di quella manipolazione, mettendosi in piedi davanti a me spinse la mia testa verso quel cazzo enorme e cercò di farsi spazio tra le mie labbra.
Iniziai a leccarlo dal glande per tutta l’asta cercando di prendere le misure e farlo entrare dentro ma soffocavo ai colpi che lei iniziava a darmi dentro la gola.
Ero presa dal tremore e pensavo di farla godere così in modo da evitare il dopo e cioè che avrebbe cercato di trovare la strada per entrare dentro il mio culetto morbido ma comunque non abituato a quei calibri così da guerra.
Iniziò a prendermi con le mani da dietro e andando avanti e dietro mi scopò la bocca spalancata anche se non entrava per niente e aveva difficoltà nell’inserire tutta quella carne turgida e dura.
Ad un tratto mi disse di girarmi e mi spinse il culetto verso l’alto avvicinandolo al bordo del letto.
Iniziò a massaggiarmi i glutei, forse perché aveva capito che ero tesa, cercando di farmi rilassare, e nello stesso momento parlava che avevo un bel culetto e che gli sarebbe piaciuto sfondarmi come una puttana perché come una puttana indossavo quella lingerie femminile e sexy che l’aveva eccitata fortemente.
Pensavo che i ruoli si erano invertiti: lei era in cerca ed io la puttana che aspetta il prossimo cliente.
Con la lingua iniziò a leccarmi il buchetto cercando di affondarla dentro e i brividi mi salivano fino al collo.
Poi iniziò a penetrarmi con le dita passandomi una crema lubrificante e far rilassare lo sfintere: “Ecco, sei pronta; ti sento rilassata e allargata per bene e quindi sei pronta ad essere scopata da puttana”.
Le sue parole mi fecero un po’ paura ma era la realtà ed ero anche rilassata a ricevere quel missile dietro.
Sentivo il suo cazzo lungo il taglio delle natiche che strusciava sullo sfintere per lubrificarsi e farmi sentire il calore e la lunghezza che a breve avrebbe preso possesso del mio corpo; dopo, ad un tratto, lo sento puntare dritto sul buchetto e fare forza verso di me……………mi piegai un po’ avanti perché era come se mi spingesse un palo che non riusciva ad entrare; ma lei continuava a spingere e a tenermi i glutei schiacciati con le dita.
Il dolore era enorme come enorme era quel cazzo che cercava di impalarmi e farsi strada sul mio povero culetto; il glande era entrato ed aveva attraversato il mio muscolo ma mancavano ancora 25 cm di carne dura e larga.
Sentivo che mi allargavo a dismisura e a ogni centimetro che entrava mi sembrava di bruciare dentro e il fuoco superava il piacere.
“ Ecco, ti ho rotto il culo puttana che non sei altra; è tutto dentro e ora viene il bello”.
Si, lo avevo dentro; ero impalata e non potevo nemmeno girarmi per guardare quello spettacolo che lei si stava godendo.
Iniziò a pomparmi prima leggermente ma poi con colpi sempre più forti e a fondo; sentivo l’intestino scoppiare dentro e ogni volta che lo tirava fuori era come se il risucchio mi tirasse fuori le budella verso l’esterno; una pompa che risucchiava le mie viscere fuori ma subito dopo me li spingeva fino ai polmoni e in gola.
I tremori iniziarono a coprire tutto il mio corpo e mi sentivo inerme sotto quei colpi possenti e continui dati da quella trans stupenda, femminile ma con un palo tra le gambe.
Iniziai a godere e il mio sperma bagnava il letto e ad ogni colpo ne usciva ancora di più.
Spossato caddi senza forze sul letto; non riuscivo a muovermi ed ero preso da un senso di svenimento.
Gli occhi chiusi, pieno di eccitazione e felice per quel cazzo che mi aveva allargato mi aveva fatto perdere l’orientamento e dove mi trovavo.
Furono le sue parole a farmi ritornare in me: “ Ti è piaciuto troia……..avevo capito che aspettavi di essere scopata così……….ora hai il culetto rotto e la prossima volta farò meno fatica a scoparti puttana”.
Accompagnata sul posto mi diede un bacio sulla bocca e assaporai la sua lingua dolce; mi sentivo molle e senza forze; tremavo e ritornai a casa tremante.
Sul letto non riuscì a dormire, pensavo a quella oretta e al modo di come mi aveva allargata, alle sue parole e al suo bacio.
E’ inutile dire che sono ritornata da lei altre volte per essere abituata al suo calibro.
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10 years ago
admin, 75
Last visit: 6 hours ago -
Convention a roma
Sempre in giro per lavoro, mi trovavo a Roma per una conferenza in un Hotel vicino l’aeroporto di Fiumicino.
Già pensavo che mi sarei fatto due balle per via del programma e degli orari infinito e cioè sia di mattina che di pomeriggio; poi, raggiungere il centro per divertirsi un po’ era difficile data la distanza.
Comunque, una moltitudine di persone nonché belle donne e ben vestite oltre alle accompagnatrici che di solito seguono le conferenze; quindi gli occhi me li sarei fatti lo stesso.
Arrivato in Hotel presi la camera e salii al 5° piano: un albergo non lussuoso ma ben messo.
Entrato in camera mi accorsi che nel bagno mancava la carta igienica e uscito nel corridoio cercai la signora delle pulizie in giro per chiedere qualche rotolo.
Da lontano due donne sulla cinquantina stavano preparando altre camere e avvicinatomi chiesi la carta un po’ con imbarazzo perché in una delle stanze c’era anche una bella ragazza bionda sulla ventina che aiutava le due donne.
Non so perché provai vergogna, forse per il normale utilizzo della carta e il fatto di doverlo dire mentre la giovane inserviente stava guardandomi.
Mi dissero che tra lì a poco me l’avrebbero portata.
Ritornato in camera, disfatta la valigia e spogliatomi tutto, inizia a farmi una doccia rilassante e pensando a quella giovane straniera mi eccitai immaginandola nuda sotto la doccia con me.
Avevo il cazzo duro immaginando i seni della giovane e al modo di come l’avrei scopata…………pensai a pecorina anche perché aveva un bel culetto da quello che avevo notato.
Ad un tratto sentii bussare alla porta: era l’inserviente che voleva darmi la carta igienica; imbarazzato presi l’asciugamani e l’avvolsi nella vita aprendo la porta.
Fuori c’era la giovane biondina che con un sorriso ammaliante mi porgeva la carta e con lo sguardo diede un’occhiatina alle mie parti basse.
Certo ero imbarazzato ma cercai di sorridere e dirgli che per un uomo è normale quando sotto la doccia pensa ad una bella ragazza come te.
Lei sorrise e andò via.
Per l’intera giornata pensavo a lei: due occhi di colore chiaro e un sorriso su una bocca piccola e deliziosa; due seni che s’intravedevano da sotto il camice con capezzoli verso l’alto e per finire un culetto bello tondo che non chiedeva altro di essere esplorato.
Finita la convention verso le ore 13:00 pensai di salire per dormicchiare un po’ senza mangiare e giunto in camera mi tolsi tutto per sdraiarmi sul letto nudo con la tv accesa per prendermi un po’ di libertà quando ad un tratto bussarono alla porta.
Scostata la porta di poco con me dietro fu una sorpresa di vedere la giovane inserviente che con sorriso malizioso e stupendo mi diceva che si era accorta che mancavano le saponette e me le aveva portate.
A quel punto facendo finta di nulla la lasciai accomodare e mi diressi sul letto guardando la tv e aspettando che lei uscisse dal bagno.
Era chiaro che aveva gradito la mia nudità in mattinata ed era ritornata con una scusa e io stetti al gioco facendomi guardare nudo sul letto e pensavo a come poteva finire quel gioco di seduzione.
Uscita dal bagno stette a guardarmi sull’uscio della porta e io lo stesso l’ammiravo nelle sue forme: indossava una camicetta rosa da dove svettavano due seni stupendi e una gonnellina fino alle ginocchia dello stesso colore.
“Ma tu rimani sempre nudo così e fai entrare le persone senza coprirti?” Mi disse sorridendo.
“Beh”, risposi, “sono un amante del nudismo e poi penso che anche tu non ti sei fatta problemi ad entrare vedendomi in questo modo”.
La risposta fece scattare un lampo negli occhi della giovane e senza dire nulla si sedette nel letto e iniziò ad avvicinare la sua bocca alla mia.
La sua lingua era morbida e iniziammo a limonare come due fidanzatini che si erano ritrovato dopo parecchio tempo.
Allungata la mano sotto la gonna mi accorsi che non aveva gli slip ed era tutta bagnata; il liquido scendeva tra le sue cosce e la mano si era intrufolata dentro la sua fica calda e vogliosa.
Mi disse che aveva pensato a me tutta la mattinata e la voglia di fare l’amore era salita alle stelle e senza darmi tregua aveva preso in bocca il mio cazzo facendolo suo e giocandoci con la lingua per assaporare tutta la sua lunghezza e liquido spermatico che fuoriusciva.
Di colpo lo lasciò e mi venne sopra tenendomi una mano sul petto; mi voleva scopare e l’unico modo era quello di cavalcarmi sopra come una cavallerizza: avvicino il suo corpo sopra e prima iniziò ad assaggiare la grossezza con le grandi labbra per poi farlo scivolare dentro in un colpo solo.
Era tutta bagnata e il liquido mi colava tra i testicoli e le gambe; poggiata la mano sentivo il caldo del suo ventre e il mio cazzo che gli premeva la pancia da dentro.
Iniziò a stantuffarsi dolcemente in modo da gustare tutta la lunghezza e grossezza e ad ogni discesa un gridolino le usciva dalla bocca.
Con la testa all’indietro e occhi chiusi continuava a scoparsi da sola; gli premevo con le mani il ventre e i seni duri in modo di farla eccitare e spremerla al punto giusto.
Iniziò a godere e a venire con spasmi enormi; sentivo i muscoli della fica che stringevano e pompavano il mio cazzo.
Mai avevo provato una cosa del genere e la cosa mi fece arrivare all’orgasmo; lei accortasi della mia eccitazione si sfilò da sopra e lo prese in bocca appena in tempo per non perderne nemmeno una goccia.
Inghiottì tutto e continuò a tenerlo dentro spremendo con le dita affinché uscisse anche l’ultimo rivolo di sperma.
Sorridendo mi disse che aveva un buon sapore e che le avrebbe fatto bene perché non aveva pranzato.
Mi misi a ridere anche perché io non avevo mangiato ………………..
Rimanemmo abbracciati per un po’ riscaldandoci a vicenda.
Sono stati due giorni di convention più belli della mia vita lavorativa più due giorni di vacanza che mi sono preso in più.
A proposito.........il suo culetto? Sarà un'altra storia
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10 years ago
admin, 75
Last visit: 6 hours ago -
Massaggiatrice 65enne
Ciao a tutti ieri 12giugno 2013 mi recai da una signora di nome Laura per un problema alla spalla un nervo fuori posto + altri piccoli acciacchi ma sempre questione di nervi tutto causato dai diversi sport che pratico.Quindi arrivai davanti al suo cancello e lei stava sotto il portico con una amica molto affascinante.La chiamai alzò lo sguardo nel alzarsi per aprirmi il cancello la gonna gli rimase imezzo alle natiche e scoperta un pezzo di coscia,focalizai e pensai è impossibile che ha 65anni a un fisico da sballo la donna era molto affascinante, entrai mi presentai anche con la sua amica mi ofrì un un dissetante e rimanememmo sotto il portico 10 min.circa poi mi disse di accomodarmi che era ora di vedere che problemi avevo nel frattempo si andava a cambiare ,aprì la porta vetrata dove aveva lo studio l'amica rimase a guardarci da fuori seduta mi coricai sul lettino subito dopo arrivo con un camice bianco e indicai i problemi iniziò con la spalla a toccare e farmi anche un male cane avevo 2 nervi della spalla fuori posto quindi capitava che lei me la trovavo dietro alla mia testa durante il massaggio,mi disse di portare il braccio teso dietro lo portai e cavolo si infilò immezzo al suo camice esattamente immezzo alle sue gambe era senza mutandine ed era rasata nel sfilare il braccio la mia mano la toccò ed era pure umida ,imbarazzato le chiesi scusa e tolsi il braccio la sua amica iniziò a ridere come una matta lei pure Laura mi disse non preoccuparti cose che capitano.Al impatto non successe niente ma pensandoci quello che era successo pochi minuti prima iniziai ad eccitarmi mi portai la mano che le toccai la passera sul naso con la scusa di grattarmi e mi annusai le dita sapeva di sapone e di passera,mi eccitai ancora di + lei molto furba mi disse hai prurito il naso io con un piccolo sorriso le dissi di si notavo che continuava a guardarmi.Poi passo al ginocchio destro avevo pure li 2 nervi accavallati che mi procuravano ogni tanto un piccolo dolore alla schiena quindi si mise difianco a me e operava su lginocchio sentivo che un suo gomito sfiorava il mio pene più massaggiava il ginocchio più comprimeva il gomito e stava riuscendo a farmi una sega molto lentamente mi voltai dalla parte dove era lei cioè a fianco a me e le vedevo le forme delle sue chiappe la sua amica fuori mi guardava e mi diceva ti fa tanto male io le risposi con un gesto no mancava un poco x venire la Laura gli tirai
il bordo del camice si fermo e mi guardo sorridendo e mi disse ti faccio male o hai qualcosa d'altro? Le risposi sto per venire se continui con quel gomito.Lei mi rispose vuoi che smetta le dissi di no ma non con i pantaloni indosso.La sua amica mi guardava Laura gli disse alla sua amica Carmen mi dai una mano a sfilargli i pantaloni,si alzò entro Carmen da una gamba e Laura in quel altra mi sfilarono i pantaloni Laura mi sflilò anche gli slip e rimasi nudo io sempre coricato iniziarono tutte e 2 a succhiarmi se una mi succhiava il pene l'altra mi succhiava le palle e viceversa infilai una mano sotto il camice di Laura,Carmen si sfilò la gonna e mutandine e iniziai ad entrambe a sditalinarledavanti e dietro e sgrillettarle.Poi mi fecero alzare andammo fuori sul lato della casa dove nessuno poteva vedere ed iniziammo una vera orgia.Alla fine era oramai quasi sera mi Laura mi chiese di rimanere a cena con Carmen dopo varie insistenze accettai.Uscimmo dopo cena in paese per mangiarci un gelato una coppetta Laura se la porto a casa pensando di salutarle Laura mi disse dove pensavo di andare non era finita mise Carmen sul tavolo della cucina e con un cucchiaino gli spalmò il gelato e disse ora lecca andammo avanti così per un po poi andammo tutti e tre a letto dove ci fu un altra orgia.Eravamo talmente stanchi che decidemmo di dormire insieme. La mattina seguente me ne andai a casa pensando se era tutto vero quello che era successo.
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10 years ago
admin, 75
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Come divenni....la sua cagna
Il mio Frankie sembrava ormai essere diventato la mia guardia del corpo. Con sempre maggiore insolenza, in mille modi, esigeva la mia "patatina posteriore". Un giorno, mentre ero in giardino con la sola coulotte a coprirmi, appena mi chinai verso un fiore, lui piantò la sua testa fra le mie cosce, e con la sua lingua incominciò a frugarmi dappertutto. Cercai di allontanarlo dolcemente, ma la voce del vicino di casa, un bel maschione sulla cinquantina, salutandomi, aggiunse: "E' quel ben di Dio che vuole"!! "Già, mi sta sempre appiccicato al culetto"! Gli risposi, facendogli anche capire che sapevo benissimo cosa volesse....
In un'altra occasione ero nel box e, mentre i miei stavano al piano superiore della villetta, io mi ero inginocchiata alla pecorina perchè stavo cercando di recuperare un oggetto finito sotto l'auto. Il mio Frankie mi diede un paio di colpi di lingua al culetto, e subito cercò di montarmi. Sentivo il suo caldissimo cazzo, duro, che sbatteva disperatamente contro la mia coulotte, ma non riusciva ad entrarmi dentro. Non resistetti un attimo in più. Mi assicurai di essere sola con lui nel box, quindi mi abbassai la coulotte e riuscii, aprendo le cosce, giusto a mettermi un filo di saliva sul buchetto, che lui con un precisissimo, ma altrettanto deciso colpo, era già dentro di me. Ricordo solo quel magico: "PLOP" che sentii dentro di me; dentro al mio culetto. Non provai alcun dolore, ma solo tanto tantissimo piacere. Ero divenuta la sua cagna. Ma, forse fu una fortuna, dopo aver ricevuto sei o sette colpi, mi chiamarono dal piano di sopra e dovemmo interrompere l'amplesso. Gliel'avevo "data", e mi riproposi che, quanto prima, gliel'avrei ridata, non più frettolosamente, ma per un lungo amplesso.....
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10 years ago
maskietta, 35
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Il mio frankie....
Il mio Frankie sembrava smaniare sempre più per il mio corpo acerbo, specialmente quando giravo nuda per casa. Sembrava aver proprio perso la testa per me e non mi lasciava mai sola, anche se non poteva sapere in che diavoletta vogliosa mi stessi trasformando. Mi faceva una corte così serrata, che non perdeva occasione di infilare la sua caldissima lingua e frugare fra le mie cosce, ogni volta che mi piegavo. Io, da un lato non volevo cedere, ma d'altro canto, proprio non riuscivo a restare indifferente, concedendomi: "a lui", ogni volta un po' di più....e poi, in fondo in fondo, desideravamo tutti e due la stessa cosa, anche se madre natura ci aveva fatti differenti. Decisi di metterlo alla prova per capire se veramente eravamo fatti l'una per l'altro. Ma, come quando una sposa si concede per la prima notte di nozze, doveva essere un momento indimenticabile, sia per lui, che per lei (io). Lo lasciai per un po' fuori, lasciando socchiusa la porta, ed andai a prepararmi: mi cosparsi ben bene di nutella, tutta la regione anale, poi andai nella mia cameretta e mi adagiai in ginocchio al mio letto, posando sul letto la guancia ed il tronco, in modo da poter stare rilassata al massimo, e poter percepire tutte le sensazioni che mi attendevano. Lo chiamai appena un paio di volte, e lui si catapultò, ansimante, dietro di me ed incominciò a leccarmi tutta tutta. Sentivo i suoi colpi di lingua come fossero un carro armato che mi sollevava ad ogni colpo. Gemevo e mi aprivo sempre più il culetto con le mani, per fargli sempre più spazio. E lui ricambiava con la sua lingua così ruvida, ma estasiante, che sembravano colpi inferti con la carta vetrata. Poi....per almeno un paio di volte, cercò pure di "montarmi". Non gliela concessi, ma incominciai a pensarci su: aveva superato a pieni voti la prova e....forse se la meritava !?!
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10 years ago
maskietta, 35
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Quasi....donna !?!
Man mano che mio fratello cresceva, forse per pudore, forse per rispetto, allentava le attenzioni su di me. Spesso lui usciva, i miei genitori anche, ed io restavo sola in casa, o meglio con Frankie, un bel cane di media taglia. Abitando in una villetta di campagna, indossavo dei leggin's aderentissimi nei periodi freddi, oppure degli short's in poliestere, a pelle, nei periodi più caldi: quasi una coulotte che mi lasciava mezzo culetto di fuori. Ma, abituata sin da piccola a vivere senza nulla, li odiavo e, non appena sola, me ne liberavo restando,sotto sotto, come mi aveva fatto ed insegnato a stare, la mia mammina. Fortunatamente lei aveva sempre a disposizione oltre alla famigerata "peretta", anche un gran bel "clisterone" in vetro, di circa 2,5 litri, e, ogni volta che restavo da sola, ne approfittavo alla grande. Spesso anche Frankie cercava di "intervenire", leccandomi intimamente, ed io mi divertivo a girare per casa con la cannula conficcata nel culetto. Altre volte mi dilettavo a...trattenere nella pancina, il più a lungo possibile, tutta l'acqua del clistere. Poi, un bel dì, pensai che, se era così bello penetrarsi con una cannula sottile, chissà come sarebbe stato più "confortevole" infilarsi qualcosa di più grosso!?! Nel periodo scolastico disponevo di svariate matite e penne, tra cui una multipenna a dieci colori, di considerevole diametro....Già tutta nuda sotto, ed eccitatissima, mi insalivai il buchetto ed iniziai a spingermela dentro. Mi faceva male, ma il piacere che provavo superava di gran lunga quella lieta sofferenza....alla fine, quando l'ebbi tutta dentro, mi sentii più aperta e, soprattutto....più Donna !?!
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10 years ago
maskietta, 35
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Sensazioni
".......prego..........accomod ati......piacere, io sono Mike".
Tu appoggi la tua borsa, poggiati gli asciugamani sul materassino steso per terra parliamo del più o del meno.
E' caldo, l'ambiente è veramente accogliente, e tu ti togli la giacca.
Hai una tuta molto leggera, in cotone grigio chiaro, i pantaloni con le scritte e la maglia a manica lunga.
"Come mi devo mettere ?" chiedi un po' timidamente, anche se sai già quello che ti dir.
"Stai pure così" ti dico con voce calma, "sdraiati, mettiti a pancia in giù che iniziamo dalle spalle".
Tu ti inginocchi e riesco appena ad intravedere che non porti il reggiseno, ma è questione di un attimo, una frazione di secondo, e tu sei già stesa.
Cala il silenzio, le parole ora non servono più, i tuoi occhi si chiudono, come se volessi appisolarti.
Io accendo una candela, la radio già irradia una musica indiana che rende l'atmosfera densa di magia. Ora accendo anche l'incenso, e come questo arriva alle tue narici ti fa fare un respiro lungo e profondo, come un bambino che si sta abbandonando nella braccia della madre.
Spengo la luce, ed ecco che quasi tutto scompare, la candela che prima sembrava non avere nessuna importanza ora diviene la padrona dell'ambiente, è lei che domina luci e ombre, e dolcemente la fiamma traballa, come se volesse avvisarci che anche lei ora esiste.
Tu sei stesa sul materassino, le mani lungo i fianchi e il respiro lento.
Quasi senza che tu te ne accorga appoggio una mano all'altezza delle spalle, tra le scapole, e l'altra un po' più in giù, quasi alla fine della schiena e rimango così, fermo, per un paio di minuti.
E questo ti calma ancora di più. Sento il tuo respiro, calmo e regolare, e lo ascolto in silenzio.
Poi le due mani si congiungono sulle spalle, ed iniziano un movimento rotatorio e lento, per sciogliere le tensioni che hai accumulato durante il giorno. Le mani girano in circolo, poi scendono sulla schiena, all'altezza dei glutei si dividono e vanno sui fianchi per scendere verso l'esterno delle gambe e poi fino ai piedi.
Si fermono qualche istante e poi piano piano ritornano su, su, fino alle spalle, girano verso l'esterno e scendono sulle braccia e fino alle mani. Tornano ancora sulle spalle e quindi massaggio piano piano le tue cervicali doloranti.
"Che ne dici se togliamo la maglia?" chiedo io un po' timidamente.
Tu non rispondi, ma dopo due secondi stai già tentando di sfilare la maglia, restando il più possibile distesa a terra, cercando di muovere meno muscoli possibili. Oramai sei rilassata, e l'idea di dover mettere in moto di nuovo i muscoli non ti piace e quindi ti muovi il meno possibile, mentre io ti aiuto. Anche perchè non vuoi far vedere il seno, la timidezza è ancora un po' dentro di te, e questo in qualche modo ti mette un po' in imbarazzo. Hai paura a far vedere il tuo bel seno ad uno sconosciuto, anche se il pensiero in qualche modo ti eccita, ti entusiasma, ti fa sentire sensazioni nuove e inesplorate fino ad ora.
Ora senti le mie mani calde sulle tue spalle, e questo ti piace, ti dà un senso inequivocabile di sicurezza e di calore, di protezione. La sensazione senza la maglia è completamente diversa, più diretta. Il contatto umano provato così è una sensazione stupenda e io sto fermo, ti faccio sentire tutto il calore sulle tue spalle. Poi lentamente le mani cominciano a muoversi, e dolcemente si spostano sui fianchi, ed abbracciano i lati del tuo corpo, con le punta delle dita che arrivano quasi al seno, quasi volessero scoprire le tue forme "nascoste", celate come un frutto proibito non ancora pronto per essere svelato.
Le mani scendono, accarezzano ancora le gambe e i piedi, e ritornano sui glutei, ma subito si allontanano, quasi non te ne accorgi, e prendono i pantaloni della tuta ai lati, e piano piano scendono, sfilando i pantaloni.
Subito mi accorgo che porti un bellissimo perizoma bianco, che esalta le tue forme e quindi rallento nello sfilare i pantaloni, perchè voglio ammirare la tua bellezza in tutto e per tutto.
La candela per non concede molto, e il chiaro-ombra rende il tuo corpo quasi privo di contorno.
I pantaloni sono in fondo, e in un attimo non ci sono più. Appoggio le mie mani sui tuoi piedi, in un attimo spariscono i calzini di cotone bianchi, e il calore delle mie mani invadono la pianta dei tuoi piedi, facendoti sospirare dalla sensazione. Poi le mani salgono, abbracciano le gambe, si uniscono sopra i glutei e poi su fino alle spalle. Ora devo versare l'olio, ma lo metto prima sul palmo della mia mano, e poi con l'altra lo scaldo. L'olio scivola sulle tue spalle e con movimenti dolci ma decisi lo stendo su tutta la schiena, fermandomi sui tuoi bellissimi slip. Ma non basta, non ho spazio sulla tua schiena a sufficienza e così, con la scusa di stendere l'olio fino in fondo alla schiena, abbasso un po' il perizoma, ma solo di qualche centimetro, in modo da darmi la possibilità di arrivare fino in fondo senza problemi, ma in modo che ancora ti copra, che ti dia quel senso di protezione che ancora non vuoi abbandonare. Il perizoma è largo solamente un centimetro, ma il senso di protezione che dà è grande, è l'unica cosa che hai addosso, è l'unica cosa a cui puoi pensare per non sentirti completamente indifesa. E' ancora per un po' il tuo protettore.
Ma oramai non ci pensi più, le mie mani hanno cominciato a salire e scendere sulla tua dura schiena. Ogni movimento è uguale al precedente, eppure è diverso. Ad ogni movimento la tua schiena si abbandona sempre un po' di più, allenta le tensioni, e si fa sentire sempre più il benessere. Ogni movimento sembra uguale al precedente, eppure si ferma un po' prima, oppure un po' dopo, abbraccia di più il fianco, o si fa sentire di più sulla colonna vertebrale, arriva in fondo oppure no. Un po' alla volta le mie mani non le senti più, hanno un movimento lento e dolce, e oramai la schiena è diventata una specie di zona dove le emozioni si sentono, si sbloccano e ti fanno sognare. Le mani scendono poi lungo una gamba, arrivano fino al piede e dolcemente te lo massaggio. Ma ben presto il massaggio si fà più intenso, e le dita premono sulla pianta del piede, dando benessere e piacevolezza. Poi il massaggio ridiventa dolce e ti tocco una delle zone più erotiche del corpo umano: la parte molle tra un dito e l'altro del piede. E questo a te piace, e non vorresti che finisse più. Dolcemente passo anche all'altro piede, che come un fratello geloso aspettava frettolosamente il suo turno, come se non si potesse farlo solo ad uno dei due. E anche lì è l'estasi. Le mani poi si appoggiano su entrambi i piedi, e, passando sulla parte interna delle gambe salgono su, su, fino a dove le coscie quasi si toccano. Tu sei pronta a sentire le mani finire proprio là, e invece no, all'ultimo momento queste si dividono, passano sui fianchi, si ricongiungono sulla schiena, e poi su fino alle spalle, scendono lungo le braccia e finendo sulle mani. Torno ancora sulle spalle, scendo sulla schiena, ti accarezzo le gambe e ritorno ai piedi. Rifaccio tutto il movimento ancora una volta e tu ti tranquillizzi perchè pensi che sia uguale al precedente, ma ecco la variante pronta a farsi sentire: nel movimento di discesa, quasi per errore o per caso, le dita si incastrano sui tuoi slip oramai divenuti "di troppo", anche per te, e mi seguono, seguono le mie mani come volessero sparire da soli, e scivolano senza niente che li trattenga. Non li senti più, non sai se li ho abbassati un po' o se li ho sfilati dal tutto, ma non te ne importa, non ti preoccupi, non ha senso, oramai erano ingombranti, non lasciavano correre la fantasia, non potevano lasciar scorrere le emozioni, le sensazioni, i pensieri.
Ora le mani ripercorrono lo stesso sentiero, la stessa strada, e tu torni sugli stessi pensieri di prima, ma ora sei più libera di pensare che cosa accadrà in quel punto, e già pensi alle sensazioni, sei già avanti col pensiero, non puoi aspettare che le mie mani arrivino lì, devi per forza fantasticare, anche se basterebbe aspettare qualche secondo, qualche attimo in più. Le mie mani scivolano e salgono con la stessa velocità di prima, con la stessa intensità, con lo stesso calore. Ma a te sembra che vadano piano, sempre più piano, ti sembra che quasi si fermino, che non arrivino mai. Ma non ci arrivano, ad un certo punto come prima si dividono, ma poi si fermano, si avvicinano piano piano, si girano, abbracciano l'interno della coscia e si uniscono, e salgono unite verso i glutei, andando a sfiorare per un attimo le grandi labbra, che oramai sono calde e un po' bagnate. Per sbaglio un dito si appoggia proprio là, e nel suo movimento verso l'alto la percorre in tutta la sua lunghezza, anche se la cosa dura poco, è un attimo. Ma il dito prosegue nella sua corsa, e dolcemente sfiora l'ano, bagnato anche questo. La tua reazione è di benessere, senti il mio dito che rallenta, si ferma, torna indietro, gira un po' intorno all'ano, si allontana di nuovo, e ancora ritorna e ancora lo massaggia. E' una sensazione bellissima, unica, ma che per te dura poco, e la mano prosegue il suo cammino fino alle spalle per poi terminare come prima sulle mani.
Rifaccio tutti i movimenti un sacco di volte, non sei mai stanca, ma ad ogni passaggio è come se fosse la prima volta, l'eccitazione sale e le sensazioni non sono mai come il passaggio precedente, sono più forti, più intense, più vere.
A te sembra di essere sdraiata da poco, eppure non te ne sei accorta che è passata quasi un'ora.
Ti copro con un lenzuolo azzurro, appoggio le mie mani sul tuo capo ed ascolto il tuo respiro.
E tu non vorresti più muoverti.
Tenendo fermo il lenzuolo che ti copre tu ti giri. Sei consapevole di essere nuda, ma quel lenzuolo che ti copre ti rende tranquilla e sicura, anche se sai benissimo che un po' alla volta toglieremo anche quello, come abbiamo fatto con la tuta. Ma se prima la sensazione era di paura, ora quello che senti è il piacere, il piacere e il desiderio di togliere tutto, di togliere quella maschera che usiamo per mostrarci alla società, vogliamo riabbracciare quel senso di liberazione dagli schemi che ci impongono. Nudi è una bellissima sensazione, una liberazione anche interiore.
Mi metto in ginocchio dietro alla tua testa e appoggio le mie mani a fianco del tuo collo, una pressione appena percettibile.
Sposto il lenzuolo solo un poco più giù, in modo da scoprire le braccia, le mani e la parte superiore del petto, ma che non lasci assolutamente intravedere niente del tuo splendido seno.
Inizio così un massaggio che parte dalla tua mano destra, sale fino alla spalla, si sposta all'altro braccio e scende fino all'altra mano. Andata e ritorno, così, senza fretta nè obbiettivi, fino a quando, improvvisamente, le mie mani fanno scivolare il lenzuolo in giù, a scoprirti quel tanto sospirato seno, e quindi anche la pancia e l'ombelico. Ma mi fermo, perchè le sensazioni vanno gustate un po' alla volta, se vuoi che siano vissute appieno e non ci si stanchi mai delle sensazioni che verranno. Il lenzuolo ti copre il pube, ed è lì a proteggere l'ultima cosa che senti ancora solo tua, ma che oramai non vedi l'ora di scoprire.
Le mie mani si unisco vicino al tuo collo, scivolano giù infilandosi in mezzo ai seni, ma senza toccarli, passano sopra lo sterno, scendono sulla pancia, arrivano fino ad appena sotto l'ombelico, si allargano e scendono sui fianchi, per poi risalire lungo i fianchi, si infilano sotto le ascelle, e salgono fino a sopra le spalle, poi si riuniscono al centro e iniziano di nuovo a scendere come prima. In questo modo le mie mani girano attorno ai tuoi seni, ma non li toccano mai direttamente, e questo provoca in te una sensazione bellissima, una sorta di tocco-ma-non-tocco, e oramai sei così rilassata che non vedi l'ora che ci accada. Le mie mani eseguono ancora un paio di giri in questo modo, ed ecco ad un tratto, nella fase di salita, che le mani si alzano verso la pancia e salgono su piano piano, abbracciando i seni dolcemente. Le mia dita, una ad una, passano sopra i tuoi capezzoli, e tu senti le mie dita che seguono esattamente il tuo profilo. I capezzoli si induriscono, crescono, mentre le dita ci ripassano sopra nuovamente, per assaporare quella nuova condizione di turgidità, di nuova eccitazione.
I sospiri si fanno sentire, tu ti senti eccitata, ti stai bagnando sempre più, pensando che oramai quel lenzuolo che ti copre le gambe e i genitali ne faresti volentieri a meno, sei impaziente di toglierlo, perchè sai che le mie mani sapranno eccitarti piano piano, senza fretta alcuna.
Ed ecco che le mie mani scendono come prima, ma stavolta, dopo essere scese sui fianchi, proseguono il loro viaggio verso le gambe, e il lenzuolo ad un tratto non esiste più.
Ora sei proprio tu, ti senti completa, completamente libera, unica, intera. Non hai restrizioni, non hai costrizioni, non hai nessuno che ti giudica, nessuno che pensa male di te, nessuno con cui fare i conti o confrontarsi. Sei solamente tu, nella tua pienezza e consapevolezza delle tue sensazioni ed emozioni.
Il senso di libertà ti invade tutta, ti fa sentire libera e solitaria, come su un'isola deserta, sulla spiaggia, mentre prendi il sole, con niente addosso, nella più calma e pacifica isola sperduta nell'oceano azzurro.
Le mie mani proseguono con il loro lavoro, e questa volta tocca ad una gamba, che viene massaggiata dolcemente nella sua completa lunghezza. E quando la mano risale, le sensazioni si esaltano, si fantastica, si sogna. La mano arriva su, si ferma un po' sull'inguine, si gira e torna giù. Ma ogni volta va sempre un po' più su, fino ad accarezzare proprio quello che oramai aspettavi. E' una carezza dolce, lieve, che dura poco e poi svanisce, la mano non si ferma, compie solo un giro e torna giù. Non fai neanche in tempo ad eccitarti, e la mano se ne va. Vorresti rimanesse lì di più, ma lei deve fare il suo lavoro, deve massaggiare il tuo corpo, non ha tempo di fermarsi in un solo punto, e le carezze ti eccitano. Poi le mani passano sull'altra gamba e l'attesa estenuante prosegue, mentre il desiderio sale e tu cominci a mugugnare piano piano, come se ti vergognassi ti farti vedere che la cosa ti piace molto, forse moltissimo.
Ora le mie mani sono sui tuoi bellissimi piedi, e salgono piano piano lungo le gambe. All'altezza delle coscie scivolano sulla parte interna delle gambe, con le punta delle dita verso il basso, e salgono su fino a toccarsi. Poi si dividono tirando leggermente la tua pelle verso i fianchi. Per te è una sensazione bellissima. Sei già dolcemente bagnata, e questo movimento ti fa aprire le grandi labbra, lasciando intravedere solo po' del tuo sesso. E lo senti, senti che si aprono un po', e poi si richiudono, la sensazione è forte. La mani si riuniscono, risalgono la pancia e vanno a toccare i seni, che nel frattempo sono diventati duri e sodi, e i capezzoli sembrano scoppiare. Le mani ritornano giù rifacendo poi lo stesso movimento verso l'alto, ma questa volta, quando sono sulla parte interna delle coscie, le mani si girano, le punte delle dita sono verso la tua testa, e passano sopra il pube accarezzandolo. I miei pollici si toccano, e nel movimento di salita vanno ad appoggiarsi sulle tue grandi labbra. Le allargono dolcemente, e salendo ti fanno sentire il suo calore per tutta la sua lunghezza, fino a toccare il clitoride, sollevandolo un po'. Prima un pollice, e poi, quando il clitoride ricade, viene risollevato dall'altro. Non serve che ti trattieni, so quello che stai provando, e quindi non hai più freni, e ti lasci andare con un lungo e sottile "aaaaaaahhhhhhhh", come se non ci fosse nessuno a trattenerti, e le gambe ti cominciano un po' a tremare. Ma la mano non concede nulla di più, e passa via, mentre tu conti i secondi che separano il prossimo passaggio, sperando che sia uguale al precedente, ma che invece non lo sarà.
Le mani non sono mai come prima, le sensazioni non sono mai uguali, c'è sempre un qualche cosa in più, un qualche cosa di diverso che rende ogni movimento unico nel suo genere, anche se apparentemente uguale al precedente.
E quando le mani tornano lì ti senti libera e felice, una mano si intrattiene un po', mentre l'altra sale e tocca il seno, dando quel senso di emozione totale. Senti anche il mio petto appoggiarsi sulla tua pancia, un calore che ti invade completamente. Ascolti il mio cuore che batte, il mio avambraccio poggiato su di te che sembri guidare la mano, oppure è il contrario, non capisci più nulla. Ma che importa, ora non vuoi nemmeno pensare quello che sta succedendo, vuoi solo goderti quegli attimi così tanto attesi che non importa chi guidi le mie mani.
Esse si muovono insieme, poi si dividono, una va giù, una va su, sembra che facciano di testa loro, poi accarezzano il tuo clitoride, in senso circolare, poi in su e in giù, e quando sembra che arrivi l'apice del piacere, la mano si allontana, toccando un altra parte del corpo, ma sempre in modo eccitante e sconvolgente. Dove sarà l'altra mano ? E' facile perderla di vista, perderne la sensazione, sentire più una o l'altra, a seconda di che cosa stanno facendo. Ma sono entrambe eccitanti, sia che stiano salendo, sia che stiano scendendo. Il seno, il gomito, le spalle, le cosce, sono diventate tutte zone sensibili, non esistono più zone normali e zone erogene, il corpo si sente un tutt'uno e le mani avvolgono il tuo corpo in modo completo.
Tutto ad un tratto le mani si fermano, entrambe sulla tua pancia, poi lentamente scendono sulla parte interna delle coscie e senza nessun sforzo ti senti le gambe leggermente che si divaricano. Sei così bagnata che stai gocciolando sull'asciugamano sotto di te, e non capisci più quale è l'olio e quale sei tu. Le mani si fermano di nuovo, attendono qualche secondo e poi come una fiammata improvvisa che invade tutto il tuo corpo in una frazione di secondo, ti senti un calore salire verso il tuo petto, come un'esplosione di fuochi d'artificio, come un fulmine in una tempesta. Senti tutto il calore della mia lingua dentro di te, e non riesci a capire come si stia muovendo. Ma che importa, non è ora certamente la cosa a cui pensare, ma assaporare appieno quel senso di calore che si sta sviluppando. La mia lingua gioca con il tuo clitoride, giochi semplici ma efficaci. Lo muovo in senso circolare, mi allontano, mi avvicino, lo faccio traballare, tremare, e poi lo lascio andare. E tu ad ogni cambio di movimento senti una sensazione diversa, un calore che cresce piano piano, mentre le tue gambe tremano sempre più. Le mie mani per non stanno ferme, ti accarezzano le gambe, poi salgono a tenere ferma la tua pancia che nel frattempo si è messa a tremare anch'essa, quasi a seguire il tremore delle tue gambe. Ma la mia lingua non si ferma, e le mani non sono da meno. Sono già arrivate ai seni, e vanno a scoprire e a misurare la durezza dei tuoi capezzoli, induriti notevolmente. Tu ti senti completamente avvolta nel piacere, e non riesci più a stare ferma. Cominci a tremare di più, quasi a sussultare. Vorresti muoverti, forse girarti, ma sai che chi viene massaggiato deve rimanere fermo e i tuoi muscoli tremano, tentano di muoversi, ma poi crollano. E di lì non riesci a muoverti, sussultando sempre più, mentre non senti più i tuoi tremori che oramai hanno invaso tutto il corpo.
Ad un punto l'eccitazione esplode, ti senti invadere da un colpo di calore improvviso, fai un lungo sospiro "aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh" e ad un tratto i tremori si fermano. Io mi fermo, ti accarezzo un po' in tutto il corpo, mentre i tuoi muscoli sono esausti e vieni invasa da una calma interiore quasi mai provata prima. Tutto si calma, tutto si cheta, come se un fiume in piena fosse appena passato e ora avesse lasciato solo il silenzio infinito, come se avesse appena pulito il tuo corpo ma dalla parte interna. Le forze ti hanno abbandonato, io mi sono fermato.
Ti ricopro con il lenzuolo, la candela è ancora lì che ti guarda, e la felicità si vede nei tuoi occhi lucidi e contenti. Hai voglia di addormentarti, di rimanere ancora lì, almeno un altro po', ancora per 5 minuti, come quando bisogna alzarsi per andare al lavoro, hai bisogno di rimanere lì. Ma fretta non ce n'è. Il lenzuolo ti dà un po' di calore, anche se ti mancano già le mie mani, tolte da pochi secondi ma che fanno già sentire la loro mancanza.
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3
10 years ago
Massaggi1per1Lei,
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Complicità tra coniugi
Nel frattempo arrivò lo '87 e nello stabilimento in cui lavoravo, si effettuò il torneo
interaziendale di calcio ed io ero nella squadra ed avevo modo di vedere e di valutare, quando si
andava sotto le docce alla fine delle partite, i cazzi dei miei colleghi. Andavo sempre a lavorare
con un mio amico , una settimana con la mia auto ed una con la sua, eravamo molto affiatati,
parlando e riparlando una volta si andò su discorsi di sesso e di dimensioni di cazzi e mi disse
che lui aveva un cazzone. Di lì a poco si fece la prima partita del torneo, io giocavo in attacco ed
il mio amico giocava in porta, vincemmo ed alla fine si andò sotto le docce. Ci denudammo e
quando vidi il cazzo del mio amico restai meravigliato dalle dimensioni. Andai a casa ed alla
sera a letto mia moglie mi venne vicino, aveva voglia di scopare, era una donna di 30 anni nel
pieno delle pulsioni sessuali, cominciammo, verso la metà dell’amplesso quando vidi che
cominciava a godere, presi la palla al balzo e gli parlai del cazzo del mio amico e lei cominciò
ad eccitarsi moltissimo ad un certo punto mi disse voglio farmi sbattere da lui. Quando finimmo
si parlò del modo di agire per organizzare una serata particolare col mio amico. La settimana
dopo andammo con il mio amico Claudio ad una, delle tante feste dell’Unità che si svolgevano
nella zona. Come avevano pattuito mia moglie si era messa addosso un vestitino sottile e
abbottonato sul davanti da cima a fondo e sotto non aveva niente, abbiamo mangiato e ci siamo
disposti a tavola io da una parte e mia moglie e lui dall’altra, Lei si era sbottonata un po’ sul
davanti in modo che quando lui, che non ne sapeva nulla, si girava verso di Lei essendogli di
fianco, vedesse le sue tette. Lei d’ogni tanto le toccava la gamba con la sua e poi abbassava la
mano sotto la tavola e prendendo la sua mano se la faceva mettere sulla figa così da farsi fare un
ditalino, il pasto durò 30 minuti e tutte le volte che lei toccava l’uccello di lui e che lui le
toccava la figa lei mi guardava con occhi vogliosi. Poi ci siamo alzati ed abbiamo girato per la
festa e quando siamo arrivati nell’area del cinerama all’aperto ci siamo accorti che lo schermo
era piazzato in mezzo al prato a distanza di circa 100 metri dall’entrata e che appena più avanti
sulla sinistra c’era una rientranza coperta dalla vista della gente che andava a prendere posto
sulle poltrone del cinema e c’erano delle macchine e dei furgoni parcheggiati all’interno di
questo anfratto, bene mia moglie ci ha trascinati lì e poi facendoci restare sul ciglio dell’anfratto
ci entrò e facendo in modo che noi due vedessimo si aprì il vestito e si fece vedere tutta nuda, il
mio amico cominciò ad ansimare dal piacere e a questo punto mia moglie lo chiamo, lui entro e
mia moglie gli lo tirò fuori restando meravigliata dalle dimensioni del suo cazzo, cominciò a
spompinarlo ed a baciarlo con un desiderio immenso e quando lui gli mise la mano dentro la
figa mi chiamo e mi disse “senti com’è bagnata la figa di tua moglie” io andai gli vicino infilai
la mano nella figa di lei e sentii che grondava umore come mai l’avevo sentita grondare allora si
cominciò una scopata a tre, lui la scopava con il suo cazzone da quasi trenta centimetri mia
moglie prendeva il suo e faceva un pompino a me poi mi disse, tanto che prendeva il suo nella
figa “voglio il tuo nel culo” io gli girai dietro Claudio la sollevò lei si avvinghiò a lui che la
penetrò davanti ed io la penetrai dietro poi ci demmo il cambio ed io la penetrai davanti e lui
dietro con il suo cazzone. Poi andammo verso la macchina, ci salimmo, io davanti e loro due
dietro e mentre andavamo verso casa, lei con il vestito aperto gli salì a cavallo, se lo mise in figa
e cominciò a saltare, incurante delle macchine che incrociavamo, io d'ogni tanto mettevo la
mano dietro e toccavo la mazza di lui dentro alla figa di lei era una sensazione estasiante e
godetti a tal punto che venni. Da quel momento, ogni settimana facevamo qualcosa di
lussurioso. La settimana dopo andammo in un bistro in una città vicina, che aveva una saletta
interna buia ed isolata dal resto del bar, ci arrivammo verso le 9,00 di sera, nella sala non c’era
nessuno, i tavoli avevano divanetti al posto delle sedie, ci sedemmo in un tavolo un po’ nascosto
dall’entrata della sala, ordinammo qualcosa, poi quando ci portarono le consumazioni mia
moglie, che si era messa sempre il solito vestitino, vedendo che non si vedeva nessuno nella
sala, cominciò a girare per la sala tirandosi sul il vestito e facendo vedere il pelo della sua bella
figa e a sbottonarsi il vestito fin sotto le tette le tiro fuori si avvicinò al mio amico se le fece
leccare e prese la sua mano se la mise sul pube e si fece sditalinare, cominciò a toccargli il cazzo
glie lo tirò fuori cominciò a spompinarlo poi dopo un po si tiro sul il vestito gli andò a cavallo e
si fece scopare nella sala del bistro, poi mi prese il mio in bocca e venimmo tutti e tre insieme. Fu un esperienza meravigliosa. Ma una delle più belle fu quella volta, nell'estate dello '88, che
andammo in un'altra città vicina, con l’intenzione di andare in una sala cinematografica che
trasmetteva film porno, trovata la sala, andammo prima a mangiare una pizza in un locale non
tanto distante poi quando finimmo ci incamminammo verso il cinema io feci andare avanti mia
moglie con lui in modo che da dietro da lontano vedevo che si baciavano si toccavano ed io mi
eccitai un casino pensando a quello che sarebbe successo nel cinema, entrarono andarono in
galleria come avevamo concordato in precedenza, entrai andai alla cassa presi il biglietto e mi
incamminai su per le scale che portavano in galleria, arrivato al piano notai che la sala era sulla
destra e che sempre sulla destra c’era la porta d’entrata e più avanti in fondo al corridoio vidi
che c’era l’indicazione per i bagni, era da un po’ che, per l’eccitazione, mi era venuta voglia di
pisciare, allora andai verso i bagni e con mia enorme sorpresa vidi uscire dall’angolo mia
moglie con lui, mi dissero che anche a loro per l’eccitazione gli era venuta voglia di pisciare,
arrivai in fondo al corridoio e sulla destra si apri un altro corridoio non molto lungo ma molto
più largo di quello che avevo appena lasciato e notai che i bagni erano subito sulla sinistra e
sulla destra in fondo si intravvedeva una specie di stanzetta con un intramezzo, che non si
poteva vedere dall’entrata del bagno allora incuriosito, andai verso la stanzetta entrai e vidi che
c’erano due o tre divanetti, allora pensai “se sono venuti qui anche loro avranno sicuramente
visto quello che sto vedendo io ed allora mi balenò un pensiero, conoscendo mia moglie, che lei
volesse prima attirare qualche uomo andando nella sala a farsi vedere”, la cosa mi eccitò
moltissimo, Uscito dal bagno andai verso la porta della galleria entrai e vidi che c’era subito
sulla sinistra una serie di file da cinque posti per fila che cominciavano da 5 o 6 metri sopra le
file al centro della galleria, poi il framezzo con la scaletta che portava alle file superiori, nel
mezzo c’era il grosso delle poltroncine con 15 poltroncine per fila e poi ancora il framezzo ed in
fondo c’era un’altra serie di cinque posti come all’entrata sulla sinistra, ad un primo momento
non vidi nessuno, poi guardando più attentamente, notai che mia moglie con Claudio si erano
messi nelle file in fondo ai primi posti e sotto nelle poltroncine di mezzo alla prima fila c’erano
tre uomini di colore, mia moglie si era messa li per fare in modo che se i tre si fossero girati alla
loro sinistra l’avrebbero sicuramente vista. Io mi misi alle spalle dei tre uomini, 4 o 5 file più su
all’altezza di dove si erano messi mia moglie ed il mio amico, appena mi sedetti notai che mia
moglie aveva il vestito aperto sbottonato, così da far vedere le sue tette turgide e la peluria della
sua figa ed aveva in mano il cazzo di lui mentre lui la stava sditalinando con forza, allora mi
avvicinai mi sedetti alla destra di mia moglie. Il mio movimento insospettì uno dei tre uomini,
che fino a quel momento erano stati presi dalle scene del film, si girò e vide mia moglie con i
nostri due cazzi in mano e noi due uno con le mani sulle tette e l’altro con le mani nella figa.
Mia moglie si accorse subito che l’uomo la guardava e quando notò che era nero si leccò le
labbra dalla libidine, fece cenno all’uomo di salire verso di noi, allora l’uomo chiamò gli altri
due e tutti e tre si diressero verso di noi. Quando mia moglie vide che anche gli altri erano di
colore si lasciò scappare un gridolino di piacere e si alzò andò incontro ai tre e si avviò verso
l’uscita della sala, per andare in quella stanzetta che naturalmente aveva visto anche lei, con le
mani dei tre addosso che la toccavano in tutte le parti del corpo. Era estate il 9 luglio e nel
cinema c’era pochissima gente e tutti quelli che c’erano si erano accomodati in platea, quindi
quando mia moglie uscì dalla sala non c’era nessuno ed andò come avevo previsto nella saletta.
Io ed il mio amico restammo indietro e vedevamo da dietro tutta la scena, poi aspettammo che
mia moglie con i tre entrassero e subito dopo andammo anche noi. Quando entrai vidi una scena
meravigliosa che mi eccitò tantissimo, i tre uomini avevano tirato fuori gli arnesi che non erano
cazzi normali, erano tutte e tre sopra i 30 cm e il loro diametro era minimo di 7 o 8 cm, mia
moglie ne prese uno in bocca e gli altri due in mano, poi uno dei due si stese su un divanetto
disse a mia moglie di andarci sopra, lei si tirò giù il vestito e lo lasciò cadere a terra restando
tutta nuda, si mise a cavalcioni dell’uomo prese in mano il suo membro e se lo infilò in figa
mentre con la bocca spompinava uno e con la mano menava l’altro. Poi ad un certo punto disse
a quello che aveva il cazzo in mano di andargli dietro e si senti chiaramente che le disse “voglio
il tuo bell’uccello nel culo”, il fatto è che era il più grosso e lungo dei tre, l’uomo gli andò dietro si mise con le ginocchia sopra il ciglio del divanetto appoggio la cappella sullo sfintere di lei,
l’uomo cominciò a spingere piano e a poco a poco si vide sparire nel culo di lei prima la
cappella e poi tutto il cazzone fino alle palle. Il mio amico quando vide quella scena con lei che
aveva tre missili come quelli uno nella figa, uno nel culo ed uno in bocca si lasciò scappare un
grido di piacere e mi disse che ero un uomo molto fortunato ad avere una moglie così troia, io
andai davanti a mia moglie ci guardammo negli occhi e i suoi brillavano di piacere mi accostai
con le labbra alle sue e ci demmo un bacio lungo e profondo che durò fino a quando il terzo
nero mi scostò la testa e mise il suo cazzone nella bocca di lei. Andammo avanti così per quasi
tutto il film con mia moglie che a turno prendeva i nostri cinque cazzi, ma il non plus ultra è
stato quando, in un momento di calma apparente che lei seduta sul divanetto prendeva a turno i
cinque cazzi in bocca a volte anche due per volta, lei disse a Claudio di sdraiarsi sul divanetto a
fianco, lei gli andò sopra a cavalcioni si infilò il suo cazzo in culo, poi disse a me di andargli
dietro che voleva anche il mio nel culo , gli andai dietro appoggiai le ginocchia sul ciglio del
divanetto e lo infilai nello sfintere e cominciammo ad incularla forsennatamente. Lei allora disse
ad uno dei neri di metterglielo in culo anch'esso, il nero si piazzo a gambe aperte davanti sopra
di lei, si prese la mazza in mano la appoggiò sul buco del culo di lei e affondò il colpo, quando
Claudio sentì anche il nero entrare nel culo di Laura disse “non avevo mai visto una donna
prendere tre cazzi in culo” allora come sempre quando qualcuno diceva quella frase Laura
rispose “se si potesse ne prenderei altri tre nella topa” e continuò “ancora più forte più forte
sbragatemi tutta” fu così che venimmo tutti e cinque insieme riempiendo mia moglie di sborra.
Inutile dire che mia moglie venne almeno 5 o 6 volte
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10 years ago
brando1468237,
30
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Scopata al lavoro
Tra il lavoro e mia moglie che mi contava anche i minuti, il tempo per me era sempre di meno, mentre i contatti nei vari siti erano sempre di più.
Così decisi di fare un azzardo, incontrarmi con Marco al lavoro.
Il mio lavoro si svolge prevalentemente in ufficio, ma fortunatamente avevo la disponibilità di una stanza adibita a laboratorio, dove in quel periodo andavo spesso.
Lo proposi a Marco, dicendogli che si sarebbe dovuto accontentare, non sarei potuta essere al massimo dello splendore, in quanto ci saremo dovuti incontrare fuori ed entrare insieme per evitare che qualcuno gli facesse domande.
Lui accettò ed una mattina, chiusa in laboratorio, indossai alcune cosette sexy e mi rivestii con i soliti pantaloni, camicia e giubbotto.
Non aspettai molto che arrivò il suo sms “sono qui, dove sei?”, gli avevo spiegato il punto dove ci saremo visti; in un minuto ero da lui.
Un breve e veloce saluto ed entrammo.
Marco era un bell’uomo sui 45 anni, brizzolato ed un filo di pancetta; appena chiusa la porta, in un attimo mi spogliai e indossai parrucca e sandali.
Lui iniziò subito a palparmi il culo, mentre io massaggiavo il suo uccello da sopra i jeans; sentendolo già eccitato non esitai ad aprirgli i pantaloni ed abbassargli i boxer… il suo cazzo svettò in tutto il suo splendore, non lungo, ma largo con una bella cappella rosa.
Dopo un breve massaggio, mi inginocchiai ed iniziai un lento pompino; si era appoggiato al bancone da lavoro inarcando leggermente la schiena all’indietro e spingendo il cazzo in avanti.
Lo gustai solo per qualche minuto, perché lui mi fece rialzare dicendomi che voleva incularmi ed io non me lo feci ripetere, mi misi in ginocchio su una sedia, lui si posizionò dietro di me appoggiando la cappella al mio buco e inizio a spingere dolcemente.
Lo sentii entrare lentamente senza fermarsi, se non quando era già tutto dentro e con un gemito inizio a scoparmi, dapprima lentamente, poi, tenendomi stretta per i fianchi, con più foga… “ che culo che hai… si sei proprio una gran troia… ti piace farti sbattere?...” diceva mentre il suo cazzo entrava e usciva con forza.
Ero in un lago di umori, gemendo come una cagna con quel maschio che mi stava sbattendo… era meraviglioso… avevo trovato il modo di sfruttare il poco tempo che avevo per farmi montare… ed ero li, tra gli strumenti, vestita da troia con un maschio che mi sbatteva il suo cazzo nel mio culo insultandomi e sculacciandomi.
Ad un certo punto mi disse “prendilo in bocca che sto per venire”, mi girai velocemente e feci appena a tempo a prenderlo in bocca che con un gemito mi inondò di sborra riempendomi la bocca… succhiai le ultime gocce, poi guardandolo negli occhi inghiotti tutto il suo seme.
“mi piaci, sei una brava zoccola, ci rivediamo presto” ci rivestimmo e lo riaccompagnai fuori con ancora il suo sapore in bocca.
E non fu l’unico….
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10 years ago
milena3travesta,
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L'adolescenza - parte seconda
Appena si era sparsa la voce, anche mio fratello incominciò a farmi delle avances e così, quando eravamo soli nella camera da letto, prese a riferirmi che tutti, a scuola, dicevano che avevo un bel culetto, ed a chiedermi, con sempre maggior insistenza, di mostrarglielo. Irritata ?? Ma neanche per sogno. Se mi avevano palpata e "provata" i compagni, perchè non permetterlo a lui, che era molto più che un compagno ?? E poi mi aveva vista da sempre quando mia mamma mi faceva le perette....Glielo concessi.Abbassarmi le mutandine in privato, davanti a lui, fu imbarazzante, ma altrettanto piacevole. Purtroppo, o...per fortuna, non si accontentò solo di guardarmi. Anche lui volle accarezzarmi e palparmi, fino ad implorarmi di venirmi a fare compagnia nel mio letto....Glielo concessi. Le prime volte mi palpava dopo che mi aveva calato giù le mutandine. Poi mi chiese se, mentre si masturbava poteva toccarmi. Gli concessi anche questo. Che a me piacesse da morire, lui sicuramente se ne accorse, ma mi ha sempre rispettata. Infine mi chiese se poteva salire sopra di me, mentre io ero a mutandine abbassate, e....glielo concessi. Mi rassicurò che non si sarebbe tolto le mutandine ed infatti sentivo il suo cosone e tutto il suo calore, attraverso il sottilissimo tessuto delle sue mutandine. Poi, ad un certo punto, mentre ero a gambe spalancate sotto di lui, sentii un calore molto più intenso, come avessi un ferro rovente fra le cosce. Mi fece un mare di complimenti, ed io non gli dissi nulla, ma mi ero accorta perfettamente che anche lui aveva abbassato le mutandine. Conferma ne fu, che quando, dopo che quell'abbraccio ebbe fine e mi rialzai le mie mutandine, dietro ero appiccicosa e bagnatissima del suo umore:....del suo amore.Quell'abbraccio, nel mio letto, si è poi ripetuto tante e tante volte, ma lui mi ha sempre rispettata, e non mi ha mai chiesto di farmi penetrare: se, solo me lo avesse chiesto, credo che glielo avrei concesso.
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10 years ago
maskietta, 35
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L'adolescenza
Il mio primo approccio con un maskio, l'ho subìto a 12 anni. Eravamo in gita con la mia classe (3^ media che frequentavo con mio fratello), e mi ero attardata a scendere dall'autobus per sistemare la mia roba, quando, mentre ero ricurva in avanti, avvertii, dietro, proprio al centro del mio culetto, che un qualcosa di molto rigido e caldo, premeva contro di me. Non avendo la più pallida idea di cosa mi stesse accadendo, non vi diedi peso, sino a quando, due mani ferree non mi arpionarono le anche e sentii sussurrarmi all'orecchio, di stare ferma, perchè avevo un culetto splendido. Era il mio amico di classe e, pur cercando di divincolarmi, ci riuscii soltanto quando lui mollò la presa. Era la prima volta che "sentivo" la durezza ed il calore di un cazzo, e rimpiango che lui si sia staccato da me, ma non rimpiango assolutamente che quel gran porco, da quel momento, ha sparso la voce per tutta la classe, dicendo a tutti che avevo un magnifico culetto; e nella stessa classe c'era pure mio fratello maggiore.
Il secondo approccio l'ho subìto quando il mio compagno di banco, ormai al corrente della situazione, decise di "provarmi". Un giorno, quando mi sedetti, trovai la sua mano spalancata prontissima nel palparmi, e poco dopo, nei bagni della scuola, mentre bevevo alla fontana, praticamente inarcata a 90 gradi, si intrufolò di nascosto e mi fece la stessa cosa che mi aveva fatto l'altro compagno, poggiandomelo. Anche se mi piaceva, non condividevo di essere presa senza il mio consenso, quindi mi rialzai e, aiutandomi con le mani, nel tentativo di fargli del male, premetti il mio corpo contro di lui e contro il muro, con tutte le mie forze. Il risultato fu che lui, gemendo di piacere, mi ringraziava per quel che gli stavo facendo......che ingenua !?!
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10 years ago
maskietta, 35
Last visit: 9 years ago -
Non credevo mi potesse piacere
Io e la mia compagna che debbo dire è una gran fica siamo insieme da diversi anni e purtroppo anche per noi è arrivata la noia della rutin sulle prime era aumentare l'enfasi mentre facevamo sesso gli chiedevo di immaginare di fare sesso con uno sconosciuto, facendogli dire qualunque fantasia, sulle prime ci migliorava ma poi venne il desiderio di passare ai fatti si di conoscere altre coppie, iniziai a rispondere a qualche annuncio e facemmo vari incontri, debbo dire tutti deludenti e non facemmo nulla, solo un paio di volte con coppie migliori arrivammo a qualcosa di soft più che altro erotismo e qualche giochetto di mani, una volta pero incontrammo una coppia piuttosto simpatica ci prendevamo, lei era molto sensuale un culetto a mandolino, lui simpatico e iniziammo a frequentarci ma come coppie normali, si solo un po di erotismo e piccole provocazioni ma nulla di più, una volta pero ci invitarono a cena, fu una serata simpatica dopo una bella cena e qualche bicchiere di vino misero un dvd delle loro vacanze, bei posto ma pensavo oddio adesso ci annoiamo, mentre pensavo cosi le riprese andarono nella loro stanza e lui riprendeva Monica (la moglie) mentre faceva la doccia, una fica incredibile poi poggio la telecamera e entro nella doccia anche lui e li ci fu una sorpresa quando si tolse lo slip si vide una proboscide si sembrava la proboscide di un elefante, un cazzo incredibile almeno 27 x 18 una bestia, guardai la mia compagna e la vidi turbata, le pupille dilatate si si era incantata davanti a quel cazzo fuori misura, finimmo il filmino e complimentandoci con loro per tutto andammo via ma con la promessa di andare in vacanza assieme che peraltro era alle porte, dopo due settimane infatti partimmo assieme per Cattolica arrivammo in tardo pomeriggio e tra i bagagli e il resto la serata fini li, il giorno dopo ci alzammo tardi quasi all'ora di pranzo scendemmo un po in spiaggia e poi a pranzo, verso le tre scendemmo di nuovo in spiaggia tutti e quattro ci mettemmo al sole ma dopo qualche minuto la mia compagna Alessandra disse il sole mi da fastidio vado a riposare un po poi torno va bene dissi io e lei si incammino passarono solo un paio di minuti e lui disse si anche a me da un po di fastidio sara il primo sole, ci vediamo dopo, capii che era in atto una tresca e lo lasciai allontanare e guardai Monica che si era appisolata, allora mi affrettai a rientrare in albergo, volevo federe cosa combinavano corsi nella stanza facendo prima di loro che avevo visto fermarsi insieme al banco bar, entrai nella stanza e aprii le porte comunicanti delle due stanze e mi misi nascosto tra l'armadio e il muro coperto da un telo mare che avevano lasciato pendente dall'armadio, forse per farlo asciugare, passo solo qualche minuto e loro come previsto entrarono in stanza non appena entrati lui prese lei e la strinse a se mettendogli le mani sul culo e facendogli calare lo slip, lei si ritrasse per un attimo e lui le prese una mano e la mise sul suo costume aveva il cazzo cosi dritto che sembrava un palo lei allora gli abbasso il costume e alla vista di quello scettro si mise in ginocchio e lo prese in bocca, quasi non ci entrava per quanto era grosso, ma lei inizio a succhiarlo cosi forte che sembrava un mantice,a quel punto lui la prese e togliendogli anche il reggiseno la mise sopra il letto e inizio a leccargli la fica, lei mugulava ma smaniava un po si avevo capito lei voleva il cazzone, infatti lei come scansandolo si alzo e gli prese il cazzo tirandolo a se come un randello, lui allora gli prese le cosce e le appoggio sulle sue spalle e gli punto il cazzone sulla fica, spinse un po ma non entrava subito certo con quella misura, allora diede un paio di colpi di reni e OOoo gli entro di colpo mezzo cazzo e lei OOooo OOOoooo io che non sono mai stato guardone tantomeno Cuk ero cosi eccitato che stavo venendo sola a guardare quella scena si ero geloso ma un misto di morbosità rabbia e piacere mi pervadeva e toccandomi sono venuto in silenzio, intanto lui si era fermato e si era sfilato con disapprovazione di lei ma lui le disse girati lei obbedi dubbiosa si mise a pecorina lui impiedi le punto il cazzo nel culo e lei Noo Li no mi fa male e lui spinse un po e lei Noo allora lui si tolse e scostandosi le mise un dito nella fica piena di umori e poi inizio a massaggiargli con quel dito il buco del culo lubrificandolo cosi dopo poco punto di nuovo il cazzone nel culo e spinse non entrave si vedeva lei ritrarsi, allora lui diede un colpo deciso e AAaai Aai mi fa male brucia toglilo oi oi lui si fermo un po lei si ammutoli e lui con la mano gli tintillava il clitoride, poi di colpo lei come presa da un raptus inizio a Rinculare Dicendo OOoo OOoo oi ma diede un paio di colpi e se lo fece entrare tutto ululando e rinculando, io li dietro mi ero di nuovo eccitato non ne potevo più, per fortuna lui esplose e gli sburro nel culo inrrigidendosi poi si fermarono un momento lui si sfilo dal culo di lei e lei corse al bagno per pulirsi quasi subito lui la segui nel bagno per lavarsi io approfittai di quel momento per uscire dalla camera entrare nella mia e spararmi un segone incredibile.
Tornai in spiaggia e quando ci ritrovammo tutti assieme nulla non trapelo nulla si vedeva solo il viso di lei disteso, soddisfatto, la sera la scopai fino allo sfinimento ripensando allo spettacolo che avevo assistito.
Ma non credete anche io poi Faci scintille con Monica sua moglie iniziai nel sandalino, ma questa è un'altra storia che raccontero se questa è piaciuta.
Questi Sono Fatti Veri
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10 years ago
admin, 75
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Incontro con sorpresa
Devo premette che essendo sposata ho sempre poco tempo per fare incontri, e quando riesco devo superare sempre molte difficoltà.
Dai vari annunci che ho in rete, ricevo molte proposte, ma pochi hanno la pazienza di capire le mie necessità… tra i pochi c’era uno che non mi mollava, mi aveva riempito di email e devo dire che mi attirava molto, sia per l’età, aveva 59 anni, sia perché era un connubio di dolcezza ed autorità.
Non poteva ospitare, per cui avrei dovuto prendere la solita garconier che prendo in questi casi, aumentando le mie difficoltà, ma riuscii a combinare con lui un appuntamento.
Quella mattina, come sempre quando ho un appuntamento, mi dilungo in modo che mia moglie esca prima di me, e mi preparo per l’incontro, quindi passo poi dal lavoro per prendere le mie cose e, alle 9 in punto chiudo la porta della garconier alle mie spalle.
Dopo 45 minuti ero pronta, pulita, profumata e truccata, avevo indossato gueppier rossa, calze rosse, e brasiliana di pizzo rossa; sopra avevo messo una vestaglia semitrasparente nera, parrucca a caschetto e sandali rossi.
Sapevo che era molto dotato in larghezza, per cui mi ero portata una zucchina larga e per tutto il tempo l’avevo tenuta dentro in modo da rendere più dilatato lo sfintere.
Alle 9,45 in punto mi arriva un sms che era arrivato, gli rispondo dandogli i dettagli per raggiungermi e dopo poco sento suonare il campanello.
Nonostante sia abituata ad incontri di questo tipo, ho sempre il cuore in gola e, con le gambe tremanti, apro la porta; Mario è un uomo che dimostra qualche anno di meno, alto 1,90 capelli e barba brezzolati, un leggero accenno di pancetta ed una voce cavernosa.
Chiusa la porta, ci salutiamo entrambi con un po di timidezza mentre mi squadra dalla testa ai piedi per poi dirmi che sono uno schianto facendomi arrossire.
La porta di ingresso da in un soggiorno, e ci accomodiamo sul divano iniziando a parlare del più e del meno.
Terminato il colloquio rompighiaccio, mi avvicino a lui iniziando a carezzarlo sulla gamba e salendo fino alla protuberanza che aveva tra le gambe.
Anche lui mi accarezza le gambe infilando la mano sotto la vestaglia, girando dietro ed infilandola tra il divano ed il sedere, scostandolo un po per agevolarlo.
Come arriva al buchino emetto un gemito tirando la testa indietro e socchiudendo gli occhi, al che sento l’altra mano che mi passa dietro il collo e mi tira verso di lui incollando la sua bocca alla mia in un bacio mozzafiato.
La mia mano inizia a muoversi ed a stringere il suo gonfiore da sopra i pantaloni e sento che è gia eccitato e, nonostante mi tenga stretta a lui con le sua lingua che vortica nella mia bocca gli apro i pantaloni ed il suo cazzo, oramai duro, svetta subito fuori, al che lui si stacca dalle mie labbra e mi spinge delicatamente la testa verso il suo cazzo che non esito a prendere in bocca.
Un cazzo bellissimo, lungo il giusto ma molto largo con una cappella più larga dell’asta che fatico a tenere in bocca, al che penso a quella benedetta zucchina che preventivamente mi aveva già preparato.
Inizio un pompino usando più la lingua che la bocca, lavorando quel cazzo meraviglioso, così decidiamo di andare in camera, me mentre ci muoviamo dal divano, il suono del campanello alla porta mi gela il sangue, guardando lui come per chiedere, che cosa fare.
Me lui con tutta calma mi dice “sapevo che a te piacciono le gang, così ho invitato un paio di miei amici”; sul momento resto di sasso, poi presa da un senso di rabbia gli rispondo che avrebbe dovuto dirmelo, non può organizzare una cosa del genere a mia insaputa, stavo quasi per dirgli che non se ne faceva niente, ma lui, più veloce di me aveva gia aperto la porta, facendo entrare quattro uomini di cui due di colore…
“cazzo… no siete troppi… mi dispiace ma non se ne fa niente” dico io con tono deciso, “senti puttana, ora siamo qui e ci fai divertire tutti, è inutile che fai la santarellina, lo sappiamo tutti che sei una troia e le troie sono fatte solo per essere scopate” mentre si rivolge a me mi afferra per un braccio tirandomi verso la camera, facendomi capire chiaramente chi comandava.
“dai ragazzi, ora ci divertiamo… vediamo quanto è troia la santarellina” dice Mario ai suoi amici e quelli senza farselo ripetere, mi spingono in camera buttandomi sul letto, penso che a questo punto è meglio assecondarli o peggiorerei le cose, ma mentre penso questo Mario mi toglie la vestaglia e, due da un lato e due dal altro, mi girano a pancia in giu e mi legano i polsi.
In un attimo, senza che potessi reagire mi sono ritrovata legata mani e piedi ai quattro angoli del letto, braccia aperte e gambe divaricate, con il culo semiaperto davanti a loro… “dai ragazzi non mi piace questo gioco…” “non mi hai detto te in chat che ti piace essere legata, frustata, fistata… ora vediamo se ti piace davvero”.
Non so da dove, ma vidi muoversi una frusta nelle mani di Mario ed il primo colpo mi fece trasalire… “no vi prego…”implorai inutilmente, perché arrivò la seconda scudisciata sul culo, poi una terza… intanto si erano spogliati tutti e due si erano gia sistemati uno a destra e uno a sinistra sopra le mie braccia con i loro cazzi gia gonfi all’altezza della mia faccia.
“inizia a succhiarli puttana” e giu un’altra scudisciata… iniziai a succhiare quei cazzi con il viso bagnato dalle lacrime… ad ogni scudisciata emettevo un mugolio sobbalzando, oramai sentivo il culo che bruciava dappertutto, finchè decisero di darsi il cambio con altri due mentre uno dei due che avevo spompinato si sistemo sopra di me puntando la sua cappella sul mio buco, ci sputò sopra e con una spinta che mi fece mugolare di nuovo spinse il suo cazzo dentro fino alle palle.
“ti piace così puttana? Facci vedere come godi zoccola” mentre il primo mi stava sbattendo con forza schiacciandomi contro il materasso sotto le sue spinte.
Ad un cenno di Mario, il primo si spostò ed il secondo prese il suo posto… oramai già larga e fradicia, fece entrare il suo cazzo come nel burro, mentre continuavo a spompinare gli altri due.
Poi toccò al primo nero, aveva un cazzo enorme che mi fece trattenere il fiato mentre appoggiava la sua grossa cappella al buco, ma in un attimo scivolò dentro iniziando anche lui a sbattermi con forza… questo cambio di cazzi tra la mia bocca ed il culo andò avanti per più di mezzora finchè Mario fece rialzare il mio inculatore di turno mi disse “penso che ora sei abbastanza dilatata…” e mentre ero impegnata a trattenere i conati per quel cazzo che mi ritrovavo fino in gola, Mario cominciò a saggiare con la mano il mio culo, che oramai era aperto e dilatato, infilando da subito quattro dita e facendole roteare dentro, spinse leggermente per tastare quanto ero aperta e inizio ad infilare anche il quinto dito, iniziando a spingere delicatamente.
Sentivo il mio sfintere aprirsi lentamente, mentre la sua mano si faceva strada ed un leggerò bruciore mi avvisò che la sua mano era ormai tutta dentro… “guardate quanto è aperta la troia” disse spingendo di più la sua mano, la sentivo muoversi dentro, dandomi un piacere che non immaginavo e lui sentendo i miei mugolii e vedendo il movimento del mio culo, spinse ancora di più facendo girare la sua mano e spingendosi dentro oltre il polso… il mio ano oramai si stringeva quasi a metà del suo braccio, mentre io mugolavo godendo farcita.
Ritrasse la mano facendola scivolare fuori lasciando il mio buco vergognosamente aperto, ma per poco perché cominciò a scoparmi con la mano, facendole entrare ed uscire… ero oramai così aperta che scivolava dentro e fuori come fosse un cazzetto; lo sentii fermarsi per un momento, il tempo di sentire l’ano che si dilatava, stavolta con dolore… stava spingendo dentro anche la seconda mano… i miei mugolii si trasformarono in rantoli di dolore, stavo di nuovo piangendo mentre Mario faceva entrare anche la seconda mano fermandosi per un po.
Ero li, legata come una vacca, con un cazzo che mi scopava in bocca e due braccia che spuntavano fuori dal mio culo… Mario ricominciò a muoversi, tirando fuori lentamente entrambe le mani e rimettendole dentro… avevo il culo in fiamme ma lui imperterrito continuava a scoparmi con tutte e due la mani, finchè il piacere sostituì il dolore e, quando vide che stavo godendo bagnando il lenzuolo con la mia sborra, tirò fuori le mani e mi carezzò la mia fica anale aperta.
Ero esausta, ma loro no, così mi liberarono dai legacci per farmi riposare un po, lasciandomi li distesa e infradiciata dei miei umori.
Dopo un po mi venne vicino Mario, mi dette un bacio che ricambiai e mi disse “dai, ora ti scopiamo due a due e alla fine ti daremo un premio.
Dovetti spostarmi un po di lato per far posto ad uno dei due neri, mi fecero salire sopra di lui accomodando il mio culo sul suo cazzo che senza il minimo sforzo scivolò tutto dentro, il secondo nero si mise dietro di me e, spingendo un po’ la mia schiena verso il suo amico, appoggiò anche il suo cazzo che scivolò subito dentro, iniziando a pomparmi in due.
Mi scoparono per un po, poi si dettero il cambio con gli altri due, e anche loro spinsero i loro cazzi dentro fino alle palle… scivolavano dentro e fuori con estrema facilità mentre Mario mi scopava in bocca e segavo gli altri due, finchè mi dissero “ ora arriva il premio, mi sollevarono dal letto facendomi mettere in ginocchio a terra e loro cominciarono a segarsi, mentre la mia bocca passava da un cazzo all’altro, finchè iniziarono a venire, uno dopo l’altro riversarono i loro schizzi di sborra nella mia bocca, uno dei due neri venne così copiosamente che dovetti ingoiare la sborra che avevo in bocca per non farla uscire fuori.
Quando l’ultimo dei cinque ebbe svuotato i coglioni nella mia bocca ed io ebbi ingoiato tutto, Mario mi disse “brava, sei una brava zoccola, ci rivedremo di nuovo” detto questo si rivestirono tutti e se ne andarono, lasciandomi li con un rivolo di sborra sul mento, il culo che ancora bruciava per le frustate ed il buco aperto come una voragine.
Questo è un racconto di fantasia, chissà se un giorno si realizzi.
Un bacio, Milly
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10 years ago
milena3travesta,
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Emozioni ritrovate
Emozioni ritrovate
Per via del mio lavoro viaggio spesso in tutta Italia e con la mia macchina mi accingevo a prendere l’autostrada per Roma.
Giunto prima del casello autostradale di Pescara Nord, verso le 06:30 vedo una macchina in panne con quattro frecce accese quasi in mezzo alla strada con a bordo una donna sulla trentina d’anni che armeggiava con il suo cellulare, forse nella speranza di chiamare aiuto.
Prontamente mi fermai anche perché era un po’ pericoloso quel parcheggio e mi avvicinai per chiedere cosa fosse successo.
La donna scese dalla macchina e arrabbiata mi disse che era senza benzina perché il marito si era dimenticato di farle il pieno e anche lei stessa, sbadatamente, non aveva visto la lancetta a zero.
In più il marito, al telefono, le aveva fatto una scenata prendendola per scema e non sarebbe venuto ad aiutarla ma le aveva detto di parcheggiare e andare a piedi al lavoro.
Era vestita con un tailleur grigio scuro, sotto una gonna corta con apertura laterale che mostrava le gambe ben affusolate; una camicetta bianca aperta fino all’altezza del seno…………..nulla da dire, una bella signora in carriera; forse una commercialista o una che lavora in banca pensai.
A quel punto l’aiutai a spingere la macchina per parcheggiarla e mi offrii di accompagnarla; lei forse ancora arrabbiata accettò l’invito.
Da uomo galante la feci accomodare in macchina aprendo lo sportello e il gesto, gradito, mi aiutò a scorgere le gambe che dovette aprire per salire, mostrandomi le calze nere autoreggenti con uno squarcio di mutandina nera di pizzo e, sopra, notai pure che non aveva nemmeno il reggiseno perché nel movimento gli si era aperta la camicetta.
Salito in macchina, lei aveva già accavallato le gambe mettendosi comoda e iniziò a guardarmi mentre ripartivo.
Aveva capito che il mio sguardo, nel farla accomodare, aveva sbirciato le parti intime e lei comunque aveva anche acconsentito dato che subito dopo mi disse se mi era piaciuto aver visto quello spettacolo.
Rimasto stupito del fatto, risposi che l’intimo femminile mi aveva sempre attratto, specialmente se indossato da una bella donna come lei.
Presi la palla in balzo e le proposi di prendere un caffè da qualche parte prima di accompagnarla e lei accettò.
Come avevo fatto per farla salire, feci lo stesso per farla scendere, anzi, lei pretese che dovevo aprirgli la portiera e capii anche il motivo: nello scendere svolse tutti i movimenti al rallentatore per farmi ammirare meglio quella bellezza femminile che aveva in corpo; le gambe aperte a dismisura per mostrarmi quel paradiso in mezzo alle cosce; sollevò pure la gonna già tirata indietro per la posizione assunta sul sedile e strusciò con le mani l’autoreggente come per sistemarlo.
Presa la sua mano le dissi senza mezzi termini che era davvero una gran bella figa e il marito era fortunato a vederla tutti i giorni vestirsi e spogliarsi la sera.
Sorrise e mi fece l’occhiolino.
A quel punto avevo capito che lei era furiosa col marito e si concedeva nella sua totale bellezza a uno sconosciuto come me e dopo il caffè, al diavolo il lavoro e il viaggio a Roma, le feci la proposta di venire a casa mia, o meglio un appartamentino riservato e lontano da occhi indiscreti che ho in affitto che uso per incontrare delle amiche, per rivivere le stesse emozioni che il marito, forse, aveva smesso di provare.
Anche lei, ormai presa dal momento, accettava l’invito e iniziava a muoversi più languidamente visto che non smettevo di fissare le sue parti intime.
Salite le scale con quel culo da favola davanti gli occhi e con movenze feline avevo già il cazzo duro e turgido e non vedevo l’ora di scopare una figa come lei; entrati in casa non feci in tempo di chiudere che lei era abbracciata a me e con le labbra avvinghiate alle mie; la mia lingua assaggiava quelle labbra rosse e la sua lingua aveva un sapore dolce e vellutato.
Arrivammo sul letto e qui che lei mi spinse come per farmi guardare lo spettacolo: iniziò a spogliarsi lentamente, con naturalezza e lascivia nello stesso tempo; prima la giacca poi la camicetta rimanendo con quei capezzoli bianchi, duri e dritti all’insù; poi iniziò ad aprire la cerniera della gonna e la fece scivolare sopra quelle gambe affusolate, sopra le calze nere; alla fine tolse il perizoma mostrando la figa già umida e il culo bianco e tondo.
Iniziai a baciarla ovunque e le mie labbra assaggiavano quel corpo di donna pieno di voglia di essere presa e scopata; sul letto continuai a leccarla tutta fino ad arrivare sulla fica bagnata per l’eccitazione e iniziai pure a masturbarla con le dita, assaporando quel calore interno e tirando fuori quell’umore di donna.
Lei iniziava a mugolare e contorcersi sotto quelle carezze e quella penetrazione con le dita e continuavo a leccargli il clitoride che diventava sempre più rosso e caldo.
A quel punto iniziai a spogliarmi e senza darmi il tempo mi abbassò gli slip ammirando il mio cazzo tutto bagnato e lo prese in bocca.
Il mio umore si mischiava con la sua saliva e sentivo la lingua che assaggiava ogni centimetro del mio cazzo fino a farlo scendere in gola per poi risalire sulla punta della cappella calda e rugosa.
Mi sentivo un fuoco dentro; mai nessuna donna mi aveva fatto una pompa con quella voglia e bravura come stava facendo lei.
A quel punto la pregai di smettere perché volevo assaggiare la sua fica e sentire il caldo che emanava dentro prima di venirle in bocca.
Facemmo l’amore normalmente, senza cose troppo fantasiose o altro con le sue gambe sopra le mi spalle; era troppo bella per non farlo in maniera dolce.
L’orgasmo non si fece attendere troppo e sentivo il suo liquido che mi bagnava tutto il membro e i testicoli.
Giunto ad esplodere pure io gli feci capire che avrei apprezzato che lo prendesse in bocca per fargli assaggiare il mio umore e lei, come stava facendo prima, iniziò a leccare il suo sapore che era rimasto sul mio cazzo ancora duro.
La sua lingua era un serpente che scivolava sulla mia pelle; faceva suo quel bastone di carne e la cappella pronta ad esplodere.
La presi per i capelli, la gestivo in un certo senso, ma era lei ad andare avanti e indietro aspettando il mio seme per assaggiare la dolcezza che un uomo può dare.
Esplosi dentro la sua bocca chiusa e avvinghiata sulla mia cappella e senza farne perdere una goccia aveva inghiottito tutto dopo averlo accumulato sulla gola.
“Dopo il caffè ci voleva un po’ di dolce” esclamò con un sorriso soddisfatto sulle labbra e iniziò a baciare il mio ventre che tremava ancora sotto quei colpi di lingua e bacetti.
Ci vestimmo insieme e ammiravo quel corpo stupendo pensando a cosa dire per non essere andato all’appuntamento di lavoro a Roma.
L’accompagnai al lavoro verso il centro e mi mostrò nuovamente le gambe e il perizoma dicendomi che il marito mai gli aveva aperto la portiera e aveva gradito molto il gesto di galanteria.
Ci siamo rivisti altre volte e ho iniziato a comprare anche dei sexy giocattolini per aumentare la sua voglia di scoprire nuovi orizzonti ed emozioni ormai perse da tempo come quella di essere ammirata durante la routine giornaliera con il marito.
Ma è un’altra storia.
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3
10 years ago
admin, 75
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Colpa di mio marito parte n. 4 finale
Nel precedente racconto eravamo rimasti che ero andata a trovare Marco a casa sua.
Mentre il film scorre sullo sfondo, chiacchiero un po' con Fabio, Marco e' di la' che sta preparando qualcosa da bere e Fabio si scopre essere un tipo simpatico e per nulla minaccioso come erroneamente avevo pensato la volta scorsa , e' un tipo atletico ha una tuta che mostra un bel fisico e anche il grosso pacco fra le gambe , anche a riposo e' gia molto grosso.
Arriva Marco si scusa per non avere del tea ma ha un vinello spumante credo sia proprio Champagne , lo spumante comunque e' l'unico vino che riesco un po' a bere , io prendo il mio bicchiere e sorseggio un po' e poi comincio gia' subito a sorridere piu' del solito, faccio anche dei commenti ad una scena del film ... che ipocrita che sono non e' quel poco di vinello che mi fa parlare ma forse di piu' la scusa giusta per liberarmi della mia timidezza ....
Continuiamo simpaticamente a parlare mentre siamo tutti e tre sul divano , Marco intanto azzera il volume della Tv e cambia rapidamente con il telecomando , mette un film decisamente hard e mi chiede se con mio marito guardo ognitanto questi film , io gli rispondo che certo li guardiamo ma adesso di levarlo per favore , e lui mi chiede che genere guardo etero , gay, gang bang etc ... Non gli rispondo e lui passa ad un altro film dove ci sono due stalloni superdotati addosso ad una ragazza forse giapponese, mi chiede se mi piacerebbe provare un esperienza come quella ma io rispondo subito che quelli sono solo film , la realta' e' ben diversa e poi forse troppo spontaneamente ed in modo che appare provocatorio e malizioso dico anche che non credo gli uomini normali abbiano dei peni cosi' grossi , mentre con la coda dell'occhio vedo Fabio che deve averlo in tiro sotto la tuta, speriamo sapra' trattenersi ed essere gentil'uomo ma confido anche in Marco che penso lo sia, anzi quella in cui confido ancora meno forse sono proprio io che solo grazie alla timidezza e l'imabrazzo posso nascondere che un po' sono eccitata da tutta questa storia.
Una parte di me a questo punto vorrebbe alzarsi e andarsene via ma qualcosa ancora mi trattiene , me lo dice sempre anche mio marito che in certe situazioni posso diventare davvero trasgressiva anche se la mia innata timidezza e i miei tabu' frenano qualsiasi slancio, comunque non possono fermare anche i brividi che mi stanno correndo lungo la schiena.
Marco si accorge che sono tesa e accarezzandomi mi dice di rilassarmi , che sono con due uomini per bene, si fanno solo due chiacchiere e si scherza ma nulla che io non voglio poi mi passa ancora del vino , intanto continua ad accarezzarmi i capelli e con le mani va un po' sulla schiena , i brividi si fanno piu' intensi e d' imporvviso mi controllo un attimo e agitata dico che sono gia' da troppo tempo li e devo andare via e che mi chiamera' sicuramente mio marito , Marco mi dice ok no problem ma di restare ancora solo un minuto che non ho finito nemmeno il mio bicchiere di vino , e' champagne ed e' un peccato buttarlo, cosi' mi porge nuovamente il bicchiere.
Bevo ancora qualche sorso quando davvero mi squilla il telefono , e' mio marito , pero' mi fa specie il suo tempismo e le coincidenze sulle cose che Marco conosce molto bene di me sono troppe, mio marito mi chiede cosa sto facendo e se va tutto bene , non gli rispondo ed anzi sono io che gli faccio delle domande, allontanandomi pirma dai tizi e andando in bagno , lui risponde in modo vago, insisto con le domande e lui mi dice che se lo avesse pianificato palesemente io non avrei mai accettato ed ha ragione perche' mi conosce , poi aggiunge che sono una donna matura e intelligente e che immaginavo cosa avrei trovato in quell'appartamento ma ci sono andata lo stesso , e che ad ogni modo si sta realizzando quella mia fantasia di cui parliamo ognitanto e quindi di fare quello che mi sento di fare e di non preoccuparmi di lui, al che io maliziosamente gli rispondo che adesso sono in bagno e mi faro' un bel bidet e lo saluto chiudendo il telefono .
Mi lavo bene nel bidet poi per questioni di igiene non uso gli asciugamani li prensenti ma mi asciugo con le mie stesse mutandine che appoggio poi di nascosto dietro alla mia borsa in corridoio.
Torno in sala, sono comunque un po' tesa e nervosa, prendo e bevo quel bicchiere di vino e mi rilasso ancora un pochino sul divano, nel frattempo Marco inizia a coccolarmi , mi dice di stare traquilla mentre mi accarezza ancora.
Fabio invece se ne sta li tranquillo facendomi semplicemente dei complimenti riguardo la mia bellezza e sensualita' e dicendo che mio marito e' molto fortunato ad avre una gattina cosi' bella, mentre Marco continua a coccolarmi facendomi rilassare e accarezzandomi i capelli per tutta la lunghezza scendendo anche sulla schiena e piu' giu' poi risalendo mi tira improvvisamente su la maglietta e delicatamente mi bacia e mi lecca la schiena, questa e' una cosa che mi fa impazzire, chiudo gli occhi e mi lascio coccolare, sento le lingua di Marco sulla mia schiena e le sue carezze quando Fabio con delicatezza mi prende la mano che timidamente lascio andare verso di lui e la mette sul suo pene , lo tocco , e' duro e molto largo non riesco nemmeno a chiuderlo completamente nella mia mano, sempre con gli occhi chiusi continuo a toccarlo, lo sto proprio segando, non ho piu' inibizione, loro se ne accorgono e si fanno piu' decisi mi alzano anche la gonna e mi toccano le coscie che d'istinto tengo chiuse anche perche' non voglio farmi toccare in mezzo , ho vergogna di fargli vedere che sono gia' tutta bagnata , Marco pero' scende con la lingua poi con modi delicati ma anche decisi mi piega su un lato , vedendo che non indosso le mutande si inserisce con piu' decisione fra le mie coscie e comincia a leccarmi , con le mani mi allarga le coscie quel che basta per raggiungere il mio fiore, non oppongo nessuna resistenza , abilmente e rapido mi slaccia anche il reggiseno e sento Fabio anche che si fa piu' vicino iniziando a baciarmi e leccarmi dolcemente il seno e i capezzoli , sento i loro baci dappertutto e non so come ma mi ritrovo sdraiata sul tappeto davanti al divano , le loro lingue scorrono dolcemente su tutto il mio corpo dalle coscie alla schiena , dalle caviglie ai seni uno davanti e uno dietro mentre io sono sdraiata su un lato a gambe divaricate quasi inconsciamente a volermi offrire di piu' alla loro lingua.
Mentre ansimo di piacere a bocca aperta Fabio me lo appoggia sul viso facendo scorrere tutta la lunghezza del suo pesante membro sulle mie labbra e Marco si porta sopra di me , mi allargo per riceverlo e inizia a scoparmi, sono eccitatissima e mi arrendo completamente a loro , poi mi girano a pecorina, Marco mi afferra con forza i fianchi e mi lecca ancora fra il culetto e la figa , mi eccita molto essere leccata in questa posizione e mi offro completamente alla sua lingua mentre contemporaneamente prendo in bocca il pene Fabio.
Il regista di tutto e' Marco che tenendomi per i fianchi riprende a scoparmi da dietro , poi si cambiano di posizione Marco si sdraia davanti a me prendendomi la testa mi spinge in giu' verso il suo pene che ingoio fino in gola mentre con il mio sedere rimango a pecorina completamente divaricata verso suo cugino Fabio che ne approfitta subito per iniziare a leccarmi , e' bravissimo con lingua , ma il fatto di come si sofferma molto a leccarmi e dilatarmi il culetto mi fa pensare che non si fermera' facilmente solo con la lingua , sembrano entrambi molto abili e intenzionati a possedermi dappertutto sopratutto Fabio sembra molto insistente sul mio culetto , gioca anche con le dita e spalmandomi una cremina lubrificante, una o due dita entrano con facilita' forse per via che sono anche gia'molto eccitata, insiste a dilatarmi credo proprio che voglia incularmi , infatti mentre Marco mi trattiene con il pene spinto in gola , sento Fabio che me lo punta dietro , spinge e prova un po' di volte ma e' troppo grosso per me che non sono abituata a quel calibro, insiste ancora un po' ma appena entra parzialmente mi ritraggo bruscamente per il dolore, cosi' lascia perdere e si cambiano ancora di posizione, Fabio si porta sotto di me ed io su di lui a cavalcioni me lo inserisco da sola, il suo cazzo e' davvero enorme che seppure ho la vagina gia' fradicia e dilatata, entra quasi a fatica, mi riemprie tutta , la sua dimensione la sento fino in pancia ma nonostante questo lo cavalco energicamente prendendolo in tutta la sua lunghezza godo moltissimo e quasi subito con un forte gemito rivelo il mio piacere ed ho un orgasmo intenso e lungo.
Approfittando del mio momento di abbandono Fabio mi mette una mano dietro al collo e mi tira giu' con forza e decisione verso di lui facedomi cosi' allargare il sedere davanti a Marco che subito si accinge a penetrarmi nel culetto, e questa volta il pene di Marco entra facilmente perche' sono gia' un po dilatata dalle azioni precedenti , gli chiedo comunque di fare piano ma Marco mi dice di rilassarmi che mi piacera' e comincia a spingere forte, in due dentro di me pero' mi stanno facendo male , ma non si fermano, iniziano anche ad essere volgari e mi dicono che vogliono rimandarmi da mio marito tutta sfondata, tra me e me pero' penso che se lo meriterebbe pure, ma non trattengo comunque le smorfie di dolore e Marco seppure e' nel pieno della sua foga di uomo, non insiste piu' di tanto e capendo che per me e' doloroso fa un cenno anche a Fabio e si fermano un attimo , Fabio cosi si sposta mettendosi sdraiato davanti e me lo porge nuovamente in bocca mentre Marco esce dal mio culetto e mi penetra piu' delicatamente nella vagina e vanno avanti un po' cosi' ..... mi piace sentire in bocca il grosso pene di Fabio e lo spompino lentamente mentre Marco vedendomi rilassata riprova di nuova nel mio culetto , stavolta e' piu' delicato e progressivo , non mi fa piu' male ed anzi inizia a piacermi , mi sento molto dilatata e mi lascio passivamente inculare da Marco che va avanti per un po' cosi' fino a quando decide di afferrarmi per i polsi tirandomi le braccia indietro e aumentando di energia e ritmo, i suoi colpi diventano via via piu' forti e decisi e mi spingono violentemente verso il cazzo di Fabio che che mi arriva fino in gola, poi si ferma e mi lascia un attimo mentre Fabio mi invita ad andare sopra di lui e mi riprende nella figa e quasi contemporaneamente Marco mi spinge la schiena in giu' dicendo a Fabio di allargarmi le chiappe e mi riprende nel culo, li lascio fare , adesso mi stanno davvero scopando a sandwich , li ho entrambi completamente dentro di me che infuriano duri ed eccitatissimi , sono persa di godimento stretta fra i loro corpi forti e muscolosi ed ho un altro orgasmo questa volta cosi' intenso che le contrazioni quasi mi paralizzano le gambe per poi ritornare completamente rilassata e abbandonata fra le loro braccia ....
Improvvisamente pero' Marco sembra non farcela piu' , si porta davanti a me poi mi prende le mani tirandole su mentre Fabio da sotto me lo punta nel culo e prendendomi per le coscie le divarica alzandomi di peso , cerco di contrarre lo sfintere per sfuggire d'istinto a quella penetrazione ma la cappella e' gia' ormai decisamente dentro e riappoggiandomi giu' di peso non riesco ad oppormi all'invasione del suo cazzo duro che lacerandomi forse un po' mi entra tutto in culo, Marco intanto davanti a me continua a tenermi forte le mani impedendomi anche di divincolarmi da quella posizione permettendo cosi' a Fabio di sollevarmi e risbattermi giu' piu' volte.
Arrendendomi ormai a quell' irruenza mi lascio letteralmente spaccare il culo da questo ragazzone superdotato, mentre Marco anche lui senza piu' limiti e rispetto lo incita a sfondarmi di piu' il culo .... forse hanno perso un il senso della misura e sono in preda ai loro istinti ma anche io comunque non ho piu' controllo, dolore e piacere si sovrappongono e si confondono , sono cosi' persa e confusa che a fatica sento i loro commenti che si fanno sempre piu' volgari, ma remissima subisco lasciandomi fare di tutto.
Fabio continua a penetrarmi senza sosta quando ad un certo punto su ordine di Marco si ferma e prendendomi le mani mi trattiene impalata a lui mentre Marco mettendomi una mano dietro la testa mi spinge il suo cazzo in bocca , sento la sua cappella vibrare e pulsare , basta poco e mi esplode in bocca, di solito non ingoio lo sperma pero' non voglio far cadere lo sperma su Fabio che sta sotto o sui tappeti , ho paura che mi sgridano, cosi' lascio che Marco finisce di scaricarsi completamente nella mia bocca, ma il suo sperma e' tanto e denso non lo trattengo ed in buona parte lo ingoio.
Intanto anche Fabio non resiste piu' , ansima sta per venire e anche lui si porta davanti alla mia faccia mi ordina di stare in ginocchio aprendo la bocca che devono fare delle foto da mandare a mio marito , mi chiedono anche di tirar fuori la lingua che vogliono vedermi quanto sono troia con tutta quella sborra in bocca , ubbidisco senza fare storie, e subito anche Fabio schizza copiosamente riempiendomi la faccia di sperma , i goccioloni densi e pensanti del suo sperma mi cadono in faccia e in bocca, sento l'odore acre di questi due uomini ma continuo a tenere la bocca aperta su loro ordine, quando finalmente entrambi sfiniti si accasciano stanchi e soddisfatti ed anche io esausta mi sdraio per un attimo pensando a quello che ho fatto , di quanto mi sono spinta al limite, e seppure si e' esaudita quella recondita fantasia che nutrivo da tempo, realizzo comunque che lasciandomi andare cosi' tanto ho permesso a questi uomini di esagerare perdendo delicatezza e rispetto, sopratutto Marco si e' rivelato tutt'altro di quello che pensavo , gli uomini non si smentiscono mai .... non voglio piu' rivederli e voglio andare via subito, quindi mi rivesto in fretta senza nemmeno lavarmi e vado via dimenticando pure le mutandine che avevo appoggiato in corridoio ....
La storia per adesso finisce qui.
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2
10 years ago
admin, 75
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Una femmina con qualcosa in più.
Una femmina con qualcosa in più.
La vita a volte ci porta a fare delle riflessioni su noi stessi sbattendoci in faccia, senza complimenti, i nostri difetti e i nostri limiti. Sino ad un anno fa mi sono reputato una persona mentalmente aperta, in particolare davanti alle diversità, religiose, etniche e di orientamento sessuale. Insomma un tipo corretto, uno che le altre donne le guarda, certo, ma non ho mai cercato storie extra. Insomma non ho mai tradito la mia compagna, ma non perché le occasioni non si sono presentate, semplicemente perché non le ho create e /o alimentate.
Tutto questo sino a quattordici mesi fa.
Ormai sono trascorsi molti anni da quando io e Claudia ci conoscemmo. Siamo entrati in sintonia subito, entrambi uscivamo da esperienze esaurite ci siamo frequentati per un bel po’ e poi è arrivata la decisione di convivere. Abbiamo avuto subito una notevole intesa intellettiva, una discreta complicità e una scatenata attività sessuale. La mia donna è una grande scopatrice è sempre stata disponibile al sesso, i suoi mal di testa sono stati e sono rari. E’ disinibita, ci è successo per 5 volte, se non ricordo male, di scopare davanti ad altre persone e lei non si è mai tirata indietro, anzi, la cosa la eccitava ancora di più, allora come oggi, intendiamoci non mi riferisco a Club di scambio, ma a situazioni accadute con naturalezza, al mare ad esempio e al cinema, su un treno, cose così. In quelle occasioni quello ad avere qualche disagio sono stato io, ma lei ha sempre saputo coinvolgermi e rassicurarmi, guidandomi attraverso quelle situazioni piccanti sino a trovare quella naturalezza che non sapevo di avere.
Bisogna anche dire che la storia d’amore, tra me e Claudia, va avanti da svariati anni e che possiamo collocarci tranquillamente tra le coppie di mezza età. Questo però non ci impedisce, almeno sino ad ora, di scopare allegramente. La sua figa e sempre pronta ad accogliere il mio uccello e il mio cazzo è impazientemente felice di riempire, di calda sborra, quella passera accogliente. Per non parlare dei pompini, la mia compagna è una maestra in quest’arte. La nota negativa è imputabile alla monotonia, abbiamo ormai abbandonato le acrobazie da kamasutra e la complicità del sovrappeso in accordo col mal di schiena, fanno si che, sino ad alcuni mesi fa, le nostre posizioni dell’amore potessero essere elencate in numero di due: quella del missionario e lo smorza candela. C’era una pratica sessuale che la mia compagna ha sempre vietato e cioè, l’introduzione del mio uccello o di altri oggetti, nel suo buco del culo. E’ sempre stata categorica in merito, non ha mai nemmeno voluto provare, neanche ora; -“sborrami in faccia, sulle tette, dove vuoi, ma nel mio culo non ci infili niente”-, e diceva “niente” in modo consapevole poiché la volta che pronunciò “un cazzo” la presi in parola ricevendo come risposta un sonoro ceffone che ancora oggi mi fa male se ci penso. Era arrivata al punto che non toglieva nemmeno la camicia da notte; -“ho freddo”- diceva. Io l’ho sempre rassicurata che il suo corpo, come il mio del resto, è cambiato nel tempo ma riesce ad attizzarmi come prima, mi basta vedere un centimetro in più della sua pelle scoperta, il pizzo delle sue autoreggenti, o anche solo la scollatura della sua maglietta che si sposta sulla scapola a scoprire la spallina del reggiseno ed è come se il trombettiere del 7° cavalleggeri suonasse la carica, quel coso che mi ritrovo tra le gambe si gonfia e non vede l’ora di depositare il suo nettare dentro di lei. Nonostante le mie rassicurazioni, niente, rimaneva vestita. Tranne d’estate dove la necessità di sudare il meno possibile, visto il caldo e dato che noi odiamo i climatizzatori, la porta a mostrarsi, per la gioia dei miei occhi, come mamma l’ha fatta, il suo bel seno ancora tondo, il suo culo dalle proporzioni perfette, la sua passera parzialmente depilata, mi fanno ingrifare come un ragazzino. La stagione calda, su Claudia, esercita una sorta di potere portandola ad essere più disinibita e quindi torna a provare piacere nel mostrarsi totalmente nuda anche ad altri, ma mai per esibizionismo, solo per opportunità. Come l’estate scorsa al mare quando, una notte, salimmo nel terrazzo sovrastante l’Hotel per trovare refrigerio nella brezza d’Agosto, prendemmo posto su un materassino, e complice, forse il cielo stellato o la luna piena, cominciammo a limonare duro toccandoci in modo spinto. La terrazza era deserta e dato che una cosa tira l’altra ben presto i nostri vestiti trovarono migliore collocazione su una vicina sedia , avevo la lingua infilata nella sua figa quando qualcosa ci fece sobbalzare. Erano in modo inconfondibile gemiti femminili, e provenivano da lì vicino. Ci voltammo contemporaneamente verso l’origine del nostro turbamento e ci trovammo di fronte la figlia del proprietario che, nuda dalla cintola in giù, si stava massaggiando la clitoride. Senza smettere di masturbarsi e continuando a gemere riuscì a farfugliare qualcosa tipo: -“scusatemi, ma per favore continuate a fare quello che stavate facendo”-. La mia compagna non se lo fece ripetere due volte, mi fece sdraiare di schiena e voltandomi le spalle si mise sopra di me, spalancando le gambe ad esporre la sua figa bagnata, si sporse all’indietro inarcando la schiena per mostrare, all’intrusa, come riusciva a far scomparire dentro di lei tutto il mio cazzo. Ai gemiti della guardona unimmo anche i nostri triplicando così il vocalizzo, ma questa è un’altra storia.
Mi sono sempre considerato un buon amante con una dotazione normale in lunghezza ed un pizzico sopra alla media in diametro, mi considero un eterosessuale irriducibile, sebbene quanto vi racconto, da qui in avanti, potrebbe farvi puntare il dito per dirmi che sono una contraddizione, io amo le donne, o meglio, amo le femmine.
>>>--- IL PASSATO --->--- IL PPRESENTE ---
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10 years ago
admin, 75
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Massaggio erotico
Premetto che le mie mani danno sensazioni molto piacevoli (a detta delle donne che lo hanno sperimentato) e, possedendo uno studio dove poter organizzare, mi sono detto: perché non farlo?
Misi l'annuncio sul web, dove esprimevo le mie fantasie, ho ricevuto diversi contatti di cui alcuni molto validi.
Vi racconto cosa mi è accaduto di recente.
Per questo motivo, mi sono buttato a capofitto ed ho cominciato a perfezionare quella che secondo me era una dote naturale e mi sono attrezzato per fare dei veri e propri massaggi… erotici. Materasso in gommapiuma (molto comodo), da adagiare su un tavolo rettangolare, telo/spugna bianco (molto morbido), candele, musica ambient, oli profumati... insomma, tutto quello che ci vuole per creare la giusta atmosfera.
La mia idea ha subito entusiasmato ed incuriosito un paio di avvenenti signore ed inizialmente mi sono dedicato a quella che mi è parsa la più entusiasta. Lei, ovviamente ha voluto conoscermi, sia per avere un’idea sulla location e soprattutto per rendersi conto in quale mani si stava affidando. Contenta per aver gradito e trovato quel che cercava e, curiosa di quello che lei avrebbe potuto provare, abbiamo fissato la data per il fatidico massaggio.
Il tutto doveva svolgersi dopo un paio di giorni ed io fremevo per quell'appuntamento, soprattutto dopo aver visto quella signora di circa 45 anni che era davvero "ben messa".
Il giorno prefissato la signora si è presentata da me vestita in modo elegante, abbiamo parlato per qualche minuto, ed io le ho illustrato il tipo di massaggio che le avrei fatto e le ho chiesto su delle eventuali condizioni fisiche che avrebbero potuto interferire col massaggio stesso, ma mi disse che era tutto ok.
L'ambiente si presta molto e poi dopo aver acceso qualche candela e messo su un po' di musica soft lei si è spogliata, mentre io andavo in un'altra stanza per prepararmi al massaggio.
La trovai già adagiata sul lettino, ed indossava il perizoma nero e si coprì con un telo che le avevo dato. Tutto molto professionale. Tutto ciò che era rimasto scoperto era molto bello da vedere e non vedevo l’ora di poggiare le mie calde mani su quel corpo voluttuoso.
A questo punto ho iniziato a cospargerla di olio profumato e la bella signora si è subito rilassata e man mano che procedevo, vedevo che gradiva sempre più perché la sentivo molto più rilassata...
Il massaggio è iniziato dai piedi, polpacci e cosce, in modo deciso ma rilassante, cercando di sciogliere i muscoli e la stanchezza....trovavo molto eccitante la situazione e il pensiero di ciò che sarebbe potuto accadere, pur senza averne certezza...e forse il bello era proprio questo... Piano piano il massaggio ha interessato i glutei per salire verso la schiena e le spalle....
Durante il massaggio arrivavo ad accarezzarle il sedere e poi tornavo su verso le spalle come se nulla fosse, aumentando il dubbio nella sua mente, poiché lei non capiva certamente se alcune manipolazioni avessero un recondito scopo o meno.
Facevo questo, cercando di comportarmi sempre in maniera professionale e distaccata...le chiedevo, con una voce modulata a dovere, che sensazioni stava provando...e se lei prima mi rispondeva che si sentiva rilassata poi man mano che procedevo toccando zone un po' più erogene mi rispondeva con dei mugolii...che avevano il potere di eccitarmi...beh in effetti lo ero anche prima!!!
Durante il massaggio indossavo una tutina leggera in modo che una volta eccitato lei potesse accorgersene, e questo accadeva regolarmente, perchè lei era schiena all'aria sul lettino ed io mi posizionavo prima da un lato e poi dall’altro per poter accarezzare meglio il suo splendido corpo, così anche dal lato della testa, partendo dal collo e allungandomi fino ai glutei... così facendo, "incidentalmente", accadeva che le sue mani venissero a contatto con la mia erezione ogni qual volta io mi spostassi... a volte indugiavo in quella posizione, per farle avvertire chiaramente il mio turgore, altre volte mi soffermavo appena in modo che lei avesse sempre il dubbio se la manovra potesse essere casuale... ogni tanto quando mi allungavo nel massaggio partendo dalle spalle e arrivando al sedere la mia erezione sbatteva sui suoi capelli....poi cambiavo posizione per allentare un po' la tensione e per rendere più divertente e incerto il gioco...
Le mie mani scivolavano lungo il suo corpo in maniera sapiente e soffermandosi nei punti oramai particolarmente erogeni e reattivi provocavo in lei delle convulsioni percettibili, chiaro segno che dall’essere rilassata passò all’essere eccitata.
A quel punto presi un telo, lo arrotolai e glielo feci mettere sotto il ventre in modo che il suo bellissimo culetto fosse ancora più alto così da intravedere la sua fica e il suo buchetto.
E adesso mi dedicai in quella zona, soffermandomi su buchi di venere (particolarmente sensibili), passando per i glutei e cominciando a far sentire le mie mani in modo più vigoroso palpandole il culo.
Le mie mani si facevano intraprendenti mentre il suo respiro cresceva sempre di più ed il mio cazzo era ormai visibilmente turgido. Dall’interno coscia si avvicinavano sempre più alla fica e finalmente le sfiorai con le dita le labbra e lei ebbe un inizio di sussulto, ma con l’altra mano poggiata lungo la schiena la rassicurai e lei con un leggero inarcamento mi fece capire che potevo…..osare!
Portai tutte e due le mani lì, in quel posto meraviglioso, e ormai le mie dita pian piano entrarono nella sua vulva accogliente, morbida e bagnata. In tutto questo non trascuravo di stuzzicare il buchetto.
La nostra conversazione, divenuta oramai maliziosa, aveva reso l'atmosfera sempre più rovente... finchè, posizionandomi nella posizione critica da un lato vicino alla sua testa e massaggiandola per come appena detto non ho avvertito che lei girò la testa e con la bocca aperta cercava di sentirlo sulla guancia...
Non potete capire l'eccitazione a che grado poteva essere arrivata...una cosa pazzesca..a quel punto ha cercato con le mani di abbassarmi la tuta per verificare se quello che sentiva era tutto vero...Mi ha fatto i complimenti dicendo che era la prima volta che provava di queste sensazioni... aveva detto queste parole con una grande malizia come a farmi capire che non era la prima volta che giocava con una persona che non era il marito... Sentirla parlare in questo modo riusciva ad eccitarmi più di quanto credessi possibile e nel frattempo pensavo a quanto era fortunato il marito ad avere una moglie simile... Una volta tirato fuori non ha esitato ad assaggiarlo....sembrava famelica lo voleva sempre di più ed era talmente ingorda che resistere mi è costata una grande fatica....mi sembrava il minimo ricambiarle il favore anche perchè, diciamocelo, leccare la sua fichetta era un'esperienza eccezionale...molto ben curata con una striscia di peli al centro...davvero deliziosa...e la signora non ha tardato molto a dimostrarmi che gradiva il trattamento finchè non mi detto di montarla e di farla sentire come una vera troia...non volevo credere alle mie orecchie...sapeva come stimolarmi la signora ...sembrava che tutto il mio sangue fosse confluito su un unico punto...il mio cazzo, che non tardavo a infilare nel caldo ed accogliente rifugio che mi era stato spalancato davanti... le parole di incitamento erano sempre crescenti, ci stimolavamo a vicenda era quasi una gara a chi riusciva a stimolare di più la mente dell'altro... le ho detto di pensare al marito...lei mi diceva che era un cornuto e io le dicevo di pensare che lui fosse li a guardarsi e di rivolgersi a lui per mostrargli quanto fosse troia...è stata un'esperienza bellissima che si è ripetuta diverse volte, ovviamente il marito non mancava mai di farsi raccontare tutto da lei.
E’ stata una bellissima esperienza che ho avuto modo di ripetere con persone diverse ed è sempre molto eccitante.
Ormai i miei massaggi sono divenuti famosi nel web, eh si…. chi ben semina tanto raccoglie o, per meglio dire, chi ben massaggia, tanto ….scopa!!!!
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10 years ago
Massaggi1per1Lei,
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Il "vucumprà"
Una volta al mese, qui in provincia, passa per le case nell'ora di mezzo giorno, un "Vucuprà" ovvero un uomo di origine Marocchine che vende: strofinacci, tovaglie, accendini e cianfrusaglie varie.... Il suo target: casalinghe e anziani, di giorno le persone sono quasi tutti a lavoro e a quell'ora c'è un silenzio e una pace fantastici, interrotto solo dall'abbaiare di cani e dal suo scampanellare di casa in casa.... Io quasi sempre non apro e faccio finta di non essere in casa, ma la mia vicina anziana gli apre sempre e lo fa accomodare in casa a volte per ore.... Non ci avevo mai fatto caso, ma un mio vicino me le fece notare con un sorrisetto malizioso e ironico, incuriosita mi ripromisi di farci caso e la prossima volta di tenerla d'occhio.... Ieri venne il giorno, salii al primo piano di casa mia, per avere un vista diretta sulle 2 finestre della casa della di fronte della mia vicina:1 del soggiorno e una della cucina...
La mia vicina, la signora Rosina, è una signora vedova sui 60 anni , non magrissima, capelli ricci brizzolati corti, si veste sempre molto modestamente, maglioncino, pantaloni, ciabatte, niente di sexy e appariscente...
Il Vucumprà si chiama Alì, è un ragazzotto di 35 anni alto, massiccio, colorito lievemente ambrato, delle manone e dei piedoni... niente di sexy anche lui.... ma non tutti i gusti sono alla Menta....
Alì entra nel cancello della villetta con giardino, non bussa e non suona sembra conoscere la casa e si avvicenda su per le scale con sicurezza, entra direttamente nella porta di ingresso e dalla finestra vedo la singora Rosina che sonnecchia sulla poltrona con gli occhi chiusi, lui la scuote e lei si sveglia e gli sorride, poi gli da una pacca sulla spalla e inizia a tirare fuori tovaglie, presine e cavolate varie per 15 minuti.... Io penso: il signor Egidio è proprio un contaballa.... e ormai stufa mi alzo per andarmene quando vedo Ali che gli mette una mano fra le gambe a Rosina, prendo il mio binocolo e metto a fuoco, si ha proprio la mano fra le cosce....
Alì si sbottona i pantaloni di profilo e sembra non portare le mutande, la vecchietta sgrana gli occhi e inizia a palpeggiare quel bel salamone di cioccolato, che diventa subito duro, dopo lo annusa e sorride...peccato non poter sentire cosa di dicono... Inizia a leccarlo come un cono gelato e lui si abbassa i pantaloni fino alle ginocchia e lei finalmente può succhiargli il membro e strofinargli i testicoli con mani sapienti... Se lo mette tutto in bocca fino in gola e ha un conato di vomito e lo etrae pieno di bava colante, lui inarca la schiena e si toglie la maglia, si intravede un corpo tonico e depilato, Alì prende la donna per le mani e la invita ad alzarsi, le toglie il maglione e con un gesto esperto anche il reggiseno, si intravedono 2 cocomeri giganti un pò cadenti, con 2 capezzoloni bruni, lui li tocca e gli strizza bene, lei si contorce, poi inizia a leccali e a succhiarli come un forsennato... Rosina è in estasi.... lui le leva i pantaloni e i mutandoni bianchi e lei rimane nuda come un verme, le infila una mano in mezzo le cosce ed inizia a sditalinarla con una velocità supersonica, gli toglie le dita dalla figa e se le mette in bocca tutto divertito... la fa sdraiare sul tavolo di legno di schiena e le apre le coscie, si accuccia, ci infila la sua testa riccia e bruna, lo vedo armeggiare e mi incavolo perchè non vede molto, poi si alza e sempre tenendo Rosina a gambe aperte inizia a pomparla con tutta la mano nella vagina.... adesso finalmente ci vedo bene...zoom con il binocolo e cavolo squirta.... un getto esce da quella vagina matura ma esperta, non smette più, penso.... Poi Alì prende Rosina e la gira sulla pancia e la mette alla pecorina e inizia a stantuffarla con suo manganello bruno, per una bella mezzora... penso e chi è ???? Sposta il tavolo con i suoi colpi assestati sapientemente, alla fine esce da quel corpo sudato e inizia a schizzare abbondantemente la schiena di Rosina, con il suo caldo sperma bianco, divertito lo spalma su tutta la schiena e inizia a massaggiarla per un bel 5 minuti.... il rumore si una autovettura mi distoglie da quello spettacolo, è la figlia di Rosina, Emma che arriva da lavorare... penso, che guaio adesso la figlia le fa una lavata di capo....
Emma parcheggia la sua macchina, sale le scale della villetta.... penso, mamma mia che guaiooooo.... Per aprire la porta di casa ci mette alcuni minuti, ha le mani occupate dalle borse della spesa, entra.....
Mi aspetto urla grida e inseguimenti con la scopa, ma niente di tutto ciò, Alì e Rosina si erano rivestiti in un secondo e facevano finta di esaminare la "merce"....
Emma quasi in trance,si era diretta in cucina per depositare le buste della spesa, Rosina intanto, gli passava una banconota arancione ad Alì e lo congedava con tutto il suo fardello fuori dalla porta e strizzandogli l'occhio lo salutava con : "Alla prossima"...
Scendo anch'io e penso cavolo ma sto signor Egidio è una curiosono sa proprio i cavoli di tutti!!!
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10 years ago
admin, 75
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L'ubbidienza di giada
La porta si aprì lentamente, il rumore del suo cigolare non mi distolse dal cadere della poggia incessante sul parcheggio dell'albergo, mi voltai lentamente e ma la ritrovai davanti, era in perfetto orario e vestita come gli avevo ordinato.
Era la prima volta che avevo a che fare con una donna, sono stato il master di molti uomini sposati che per cercare emozioni fuori forti desideravano la sottomissione mentale, il tutto principalmente in modo virtuale, senza mai stablire un contatto fisico, ma con lei fu diverso dal primo momento, dalle prime parole scambiate in chat sino alle telefonate ed oggi sono qua per raccontare la sua e la mia metamorfosi.
L'ubbidienza di Giada: I l'immagine
Ho sempre ordinato alla mia serva di vestirsi secondo quelle che erano le mie visioni del gioco, quando decidi di intraprendere questa strada devi essere deciso, non puoi farti mettere in discussione nemmeno un attimo, devi essere autoritario nella testa più che nella prestanza fisica. Gli imposi di trovarsi in un albergo della Verislia a metà strada tra me e lei, alle ore 14 del mese x del giorno y, alle ore 13 le inviai il messaggio comunicandogli il numero della stanza e il mio cognome.
Nel messaggio gli scrissi come doveva essere vestita, la volevo con dei tacchi neri 12 aperti sulle caviglie, calze autoreggenti nere, intimo di pizzo sempre dello stesso colore, tutto avvolto da un impermeabile color crema, di cui avevo indirizzato l'acquisto poichè lo avevo visionato in una catena di vestiti per donna.
Potevo ritenermi soddisfatto dato che sembrava uscita dai miai pensieri, non avevamo ancora parlato me i nostri sguardi si perforavano, già brivido caldo misto ad una sensazione di forza mi passava su tutto il corpo.
Sibilò un > al quale risposi
i suoi passi si fermarono. Quasi impietrita, delicatamente, si voltò e si diresse verso di me a testa bassa, visibilemnte emozonata.
>
> rispose quasi singhiozzando dall'emozione
> rimase in silenzio
> alzai bruscamente la voce fissandole negli occhi
> in quelle parole tirate fuori con un gemito c'era l'apertura della aporta della sua mente, ero entrato, era mia.
Sotto l'impermeabile aveva solo il suo intimo, aveva percorso 200 km in macchina così, le ordinai di togliersi i reggiseno e le mutande e di farlo con molta calma, come se non ci fosse un domani, ubbidì e rimase nuda nella sua morbida pelle bianca, i suoi seni sembravano scolpiti da un artista rinascimentale le sue gambe erano sode e dure, il suo profumo aveva invaso la stanza.
>
dalla tasca del mio cappotto tirai fori un collare da cane nero con le borchie in cuoio
> ripsose e senza tergiversare mi alzai e glielo misi sul collo. Fu il primo contatto ravvicinato con lei e con la sua pelle, gli strinsi il più possibile il collare lasciandogli però ampio margine di respiro.
> gli chiesi
> rispose lei.
Erano passati 10 minuti e lei continuava a camminare carponi, ogni tanto tiravo il guinzaglio con forza e aria prepotente, come se dovessi ricordarle chi comanda, potevo evitarlo? Certo che si ma non potevo fare altrimenti. La fatica e la sofferenza gli si leggevano nel volto ma nonostante questo continuava ad essere la mia cagna, i passi si facevano più lenti, il suo essere stremata mi eccitava da impazzire.
Gli tolsi il guinzaglio e gli intimai di alzarsi in piedi, così fece, notai le evidenti arrossature nelle zone nelle ginocchia e dei gomiti, ero sempre più eccitato, il mio cazzo era duro con la gonfiatura ben visivile, fissandola dritto negli occhi avvicinandomi a pochi cm dalle sue labbra gli sussurrai:
> con una smorfia di dolore misto a piacere mi tolse la giacca, osservavo le sue bellissime mani tremanti mentre mi sbottonavano la camicia, si abbassò per sfilarmi la cinghia, la tolse, sganciò l'ultimo dei bottoni, intanto mi ero levato le scarpe, eil suo sguardo si trasformò in stupito, ero nudo sotto, col cazzo dritto a pochi cm dalla sua bocca, lei si avvicinò ad occhi chiusi aprendo la bocca come se dovesse essere imboccata, ma la mia mano arrivò prima e afferrandogli il collo spingendo il suo viso verso di me, gli dissi digrignando i denti:
>
la legai, al meglio delle mia possibilità oggettive, ai quattro lati del letto, gli arti erano ben tirati, presi un nastro di seta nero e con quello la bendai dicendogli:
> rispose gemendo
>
presi le sue mutande da terra e gliele passai su tutto il corpo, piano, lentamente, sussurrando i primi versi della pioggia nel pineto del maestro d'annunzio, al termine della strofa gliele misi in bocca con forza, lei non si oppose e le morse chiudendola, il calore delle mie mani passava su tutto il suo corpo, lei lo sentiva e si dimenava gemendo, avrebbe voluto che la toccassi che andassi dritto al sodo, ma la normalità non è mai stata il mio forte, con la lingua tracciai un percorso di saliva dalla caviglia fino al suo collo passando per i capezzoli, così feci anche dall'altra parte, mi staccai.
Mi diressi verso il giacchetto per prendere l'ultimo strumento di gioco.
Le goccie cadevano sulla sua pelle seguite da smorfie e sussulti di dolore, prima sulla pancia poi sulle gambe e infine i seni il suo corpo era cosparso di cera, il profumo mischiato al sudore del corpo di giada creò un'essenza unica non descrivibile in nessun modo.
Liberai il suo corpo dai legami e detti libertà ai suoi piccoli occhi, la presi per una mano e la accompagnai al centro della stanza con una mano sulla spalla gli feci intendere che si doveva inginocchiare, capì subito, con lo sguardo desideroso e impaurito mi fissava mentre mi masturbavo a pochi cm dal suo volto:
>
> rispose lei e emntre la mano destra caricava gli ultimi colpi con la sinistra, accarezzandogli il viso le dissi:
>.
L'ubbidienza di Giada III il saluto
Il mio sperma cadeva copioso dentro la sua bocca assetata, non una goccia fi sprecata, la sensazione di piacere era massima, ma era la giusta conclusione di un gioco? No non lo era, finimmo a fare la doccia insieme o meglio la portai dentro con me, la insaponavo la lavavo, mordevo e schiffeggiavo la sa pelle come se fosse mia, in realtà la rabbia di perderla aveva preso il sopravvento ….
non una parola fu pronunciata da nessuno dei due ma solo uno sguardo profondo..
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10 years ago
youngvoyeur,
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Closer
al fine di una costante crescita e relativo piacere nella lettura commenti e critiche sono ben accette, buona lettura.
Prologo
> dissi col cuore in gola, lei seduta davanti a me sorrise, tirò giù l'ultimo sorso rimasto nel bicchiere e fissandomi con i suoi occhi verde smeraldo mi disse
il ragazzo non sembrava particolarmente imbarazzato e io continuavo ad ascoltare i loro discorsi , anche perchè il tono della loro voce (canne ed alcol si facevano sentire) era parechio alto, da quello che dicevano si evincevano le gesta erotiche della ragazza vittima della furia del ragazzotto, che a quanto pare si era divertito parecchio con lei abusando di ogni buco possibile e facendosi servire come solo una serva può fare, accontentando ogni suo capriccio. La cosa era diventata alquanto divertente poiché indirettmente aveva coinvolto anche me che intervenivo via via nel complimentarmi per la sfrontatezza del ragazzo nei confronti della troia. Così seppi che si era fatto lecare il buco del culo, che con la cintola dei pantaloni, mettendogliela sul collo gli aveva fatto fare la cagna con tanto di versi, ma l'apice massimo della conversazione che ormai aveva preso le pieghe di uno sketch comico fu quando disse che le aveva infilato nella figa mezza bottiglia di vodka, in quel momento partì un applauso dei sei presenti tra i quali il sottoscritto, fu meno bello quando un suo amico gli chiese:
>
>
un brivido caldo mi passò dal ventre al collo, iniziai tremare e il mio cazzo cresceva a dismisura nei pantaloni, le loro voci da essere forti diventarono echi nelle mie orecchie, ormi ero entrato nel mio mondo autistico dove il mio unico pensiero era solo uno: Stefania il mio sogno erotico, era quella puttana di cui stava parlando.
Andai a letto con quel pensiero in testa, come un martello pneumatico che ti batte in testa, mi feci sei o sette seghe, non ricordo persi il conto, non ruscivo a fermare la mia eccitazione mista alla rabbia, come cazzo faceva un ragazzetto del cazzo ad essersi fottuto lei? La risposta non è dificile da trovare .
La dura faccia della realtà
Passò una settimana, ogni volta che mi trovavo davanti alla palazzina della troia (ormai in testa per me era quello il suo nome) non riuscivo a non cercare di dare una sbirciatina al giardino per vedere se dalla finestra vedevo, come mi accadeva spesso, lei che dava ripetizioni, oppure più semplicemente se era in casa.
Così passarono due settimane, l'estate si faceva sempre più calda e di Stefy nemmeno l'ombra, ma quando meno te l'aspetti ecco che si presenta l'occasione giusta.
Stavo andando alla macchina per raggiungere i miei amici al mare quando davanti a me compare il ragazzo del moletto di qualche settimana prima, stava percheggiando il suo motorino e le opzioni non potevano essere tante.
Decisi così all'istante di cambiare programma e con la dovuta calma me ne tornai a casa, il mio intento era solamente uno, capire se lo avrebbe riscopato di nuovo. Dopo circa venti minuti uscì di casa e mi avvicinai alla palazzina di Stefania, ma non dovetti ammattire più di tanto per capire cosa stava succedendo, nonostante dalla finestra uscisse della musica assordante, i suoi gemiti riuscivano cmq a farsi sentire, mi bloccai per qualche istante come innanzi ad uno spettacolo naturale, ma non stavo vedendo niente, solo ascoltando, eppure godevo come non mai, cercai nella confusione del momento di muovermi organizzarmi, ma la prima cosa che mi venne di fare instintivamente fu quella di aprire il cancellino del giardino della sua casa e dirigermi il più possibile verso la finestra della troia, ma ciò che in conreto riuscì a fare fu solo registrare qualche frammento audio, avevo decisamente esagerato, ma ero anche consapevole ancora di più che quella troia doveva essere mia.
Rendez vous
L'esatate stava finendo e la maestrina si vedeva meno nei paraggi, in testa avevo solo lei nient'altro.
Ricordo che quella sera c'era un libeccio forte e rincasai dal locale dove ero con i miei amici abbastanza malconcio, feci per chiudere il cancello principale del complesso, quando ad un certo punto sentì una voce femminile da dietro dirmi: >, la mestrina era arrivata e a vedere dalle sue condizioni anche lei ci aveva dato dentro. Le sorrisi salutandola lei non contraccambiò e a quel punto una parte di me che ancora non avevo conosciuto uscì allo scoperto per dirgli: > lei si voltò di scatto con sguardo basito, io senza tergiversare un attimo rincarai la dose,
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10 years ago
youngvoyeur,
27
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Un padrona da urlooo... 1
Valentino era un così detto "bamboccione", a 40 anni viveva ancora con mamma e papà, e questo comportava molti privilegi, tra cui: colazione pronta in tavola tutte le mattine, vestiti puliti e stirati e lo stipendio da spendere tutto per se e per i suoi "vizietti"...
La sua vita procedeva abbastanza tranquilla nella sua bella città di riviera, il sole e il mare lo mantevano in forma e abbronzato quasi tutto l'anno, non era un adone, ma nel suo metro e settanta aveva ancora un fisico esile e infantile senza muscoli, un efebico insomma....
Un pomeriggio di febbraio, tornato a casa da lavorare, gli salì la sua strana voglia di sottomissione, portata dalla sua indole masochista, cerca e ricerca nel web... sempre le solite mercenarie, pensò... uffa... poi all'improvviso gli si illuminò il viso e vide una foto di una donna statuaria, bionda con i capelli lunghi e lisci, teutonica, non magrissima e veramente imponente ed inquietante... Forse finalmente avava trovato la Padrona giusta, prontamente inviò una mail di presentazione con allegata una foto non nuda come diceva l'annuncio, passarono i minuti, le ore, guardava e aggiornava outlook ogni 2 secondi, era impaziente, poi la madre lo chiamò per la cena, fece l'ultimo tentativo prima di chiudere il pc, e voilà la risposta finalmente, la padrona però dava ordine di chiamarla immediatamente, che fare? far freddare il piatto di tortellini alla panna o far incavolare la padrona? La scelta fu presa, andò in bagno e con mano tremante compose il numero di Isabel così si appellava la dea Teutonica.... drin, drin, drin, ad ogni drin gli saliva l'ansia e gli si formò un nodo in gola, finalmente dall'altra parte la conversazione si aprì con un :" prontooo", Valentino ci mise 5 secondi a rispondere e poi riuscì a esplodere un :"pronto" allegro e gioviale, la padrona gli ricordò che non c'era proprio niente da ridere, incominciò l'interrogatorio molto serio e severo, alla fine Padrona Isabel congedò lo schiavo con l'obbligo di: legare i suoi testicoli con un elastico tutta la notte, indossando degli stivali con del grasso dentro e di bere un litro d'acqua prima di andare a dormire e di astenersi dall'urinare tutta la notte; Valentinò ubbidì e a fatica bevve tutta l'acqua, indossò gli stivali e mise un elastico spesso sui suoi testicoli legandoli bene e dividendoli tra loro....Che nottata e che eccitazione però, pensò tutta la notte alla sua dolce padrona.
Era Venerdì mancavano poche ore all'incontro con la sua Padrona, preparò un borsone con un cambio di vestiti e vi aggiunse anche "gli attrezzi del mestiere", sapientemente nascosti dentro ad una valigia a combinazione sotto il letto... Salì in macchina, percorse quei 200 km come se fossero 20, l'eccitazione cresceva dentro di lui, ad un certo punto uscì dall'autostrada e fece lo squillo alla Padrona come segnale, per far sapere che era arrivato, attese con ansia, tutte le macchine che gli passavano davanti lo mettevano in allerta, si avvicinò una panda con una donna bruttissima con i capelli ricci e neri , un vecchia carampana, il suo sguardo da felice, diventò subito serio e triste, che delusione, pensò...Ma la macchina non si fermò e proseguì verso un'altra auto parcheggiata più avanti, Valentino tirò un sospiro di sollievo... non era lei...dopo 15 minuti si avvicinò una bellissima auto tedesca di colore nero, il parasole era abbassato e non si vedeva il conducente, la macchina si arrestò davanti alla sua, il telefono di Valentino squillò, lui rispose e lei lo informò che era arrivata.... La Padrona non scese dalla macchina, gli ordinò di prendere la sua roba e di salire sulla sua, lui obbedì, appena salito, Valentino ebbe una visione, davanti a lui una donna sui 30 anni con i capelli lunghi, lisci e biondi, indossava un colbacco di pelliccia, un pelliccia lunga fino ai piedi e degli stivali col tacco vertiginoso di camoscio nero.... Isabel prese una benda elastica e la consegnò a Valentino e gli ordinò di indossarla, lui deglutendo la indossò senza fiatare e un emozione misto paura ed eccitazione gli sali su per la schiena... La macchina si mosse, iniziò il suo lungo percorso, curve, salite, discese, finalmente arrestò la sua corsa davanti ad una villetta anni 30, Isabel disse:" stai zitto e non ti muovere, te lo dirò io cosa fare e quando", Valentinò fece un cenno del capo di assenso, poi, la Padrona strattonandolo, lo fece scendere dall'auto, camminare attraverso ad un cortile e entrare dentro ad una porta stretta, il suo naso si riempì odore di cantina ovvero tra polvere, vino e muffa, scese le scale dell'antro della Padrona e arrivato a destinazione gli venne tolta la benda, i suoi occhi fecero fatica ad abituarsi alla luce che illuminava la stanza, ma piano piano mise a fuoco, era una cantina fatta di pietre, il soffitto a volta e il pavimento in terra battuta, alle pareti degli anelli in ferro e ad un lato una specie di cavalletto enorme che sosteneva due travoni orizzontali con degli anelli e attaccati ad essi delle polsiere e delle cavigliere in pelle con dei ganci e delle fibbie, i travoni erano paralleli ma leggermente distanziati e sotto di essi nel pavimento un secchio enorme.... La Padrona informò lo schiavo che da quel momento non si sarebbe più chiamato Valentino ma "Lupanare"( i lupanari sono postriboli di epoca romana), lo fece spogliare nudo e gli fece indossare un slip a tanga di pelle nero, il suo corpo esile, totalmente depilato, iniziò a mostrare la pelle d'oca un pò per il freddo un pò per la paura, lo fece sdraiare supino e iniziò a legare i suoi polsi e le sue caviglie alle polsiere e alle cavigliere, stabilirono la "safe word", la padrona prese un rubinetto estensibile dalla parete e lo avvicinò al corpo dello schiavo, con una mano teneva il getto d'acqua e con l'altra uno spy con candeggina profumata, spruzzò tutto il corpo con quel liquido e dopo passò il getto d'acqua, lo schiavo lo immaginava freddo, invece era caldo e piacevole, che bello pensò, che brava padrona di prende cura di me... chiuse gli occhi con gesto sognante, ad improvviso il getto diventò gelido e Valentino si risvegliò dal suo viaggio mentale, il freddo gli aveva creato un erezione, la padrona lo guardò e gli disse: " se osi eiaculare ti dovrai bere i tuoi umori", lo schiavo la guardò sorridendo, lei gli strizzò un capezzolo con forza e lui immediatamente smise di sorridere e si contorse emettendo un girdo roco, la padrona iniziò a pinzare i capezzoli dello schiavo con 2 pinzette per biancheria di acciaio, una per ogni capezzolo, prese una candela rossa accesa, appesa ad una parete tipo abat-jour e iniziò a decorare il corpo dello schiavo con delle gocce di cera bollente, iniziò dai capezzolì, nella pancia, lungo i finchi, gli ordinò di aprire la bocca e di mostrare la lingua e colò della cera anche lì, obbligando lo schiavo a deglutire e margiarla, il corpo dello schiavo era dipindo con quella cera rossa, era uno spettacolo magnifico, Isabel prese la cavigliera che divideva i piedi con una barra di ferro e la agganciò ad un altro gancio che pendeva dal soffitto in modo da sollevare piedi e gambe dello schiavo, gli colò la cera calda sul dorso dei piedi e con la fiamma torturò la pianta dei piedi finchè lo schiavo non si contorse in una mossa drammatica... lei lo guardò e gli disse: "lo sai che se non ce la fai puoi dire la parolina magica" e lui : " no Padrona, è bellissimo, grazie Padrona". Il sollevare delle gambe fece intravedere lo sfintere dello schiavo e Isabel fu pervasa da un'idea niente male, infilò la candela accesa nel sedere dello schiavo e iniziò a sodomizzarlo, alcune gocce erano cadute roventi dentro l'ano, prese la candela e con la fiamma gli bruciò alcuni peletti che gli erano ancora rimasti vicino all'ano, la cera andò a fuoco e provocò un piccolo incendio e lo schiavo gridò forte, la Padrona sbottò in una fragorosa risata, lo schiavo era felice di ispirare ilarità alla sua Dea, che bello pensò la Padrona è anche simpatica, non la solita musona che si atteggia con torpilloqui e non trasmette autorità.... segue
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10 years ago
admin, 75
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Camionisti che passione..... 2
L'orologio in macchina segnava 20 minuti all'1...minchia che giornata!!!! in tutti i sensi.
mancavano una ventina di km al casello, ma avevo ancora un'ora da far passare. Se l'istinto era stato quello di fare in fretta, riflettendoci preferii decelarare, godendomi la radio in sottofondo, e ripensando a quanto era accaduto poco prima. ero quasi arrivato casello ormai, un paio di Km e poi a destra il parcheggio...
dietro di me due grossi fari, freccia a sinistra e mi supera....Lo Scania di Paolo. ...
"ha fatto in fretta però!", pensai; si rimette davanti alla mia macchina, due colpi di stop, come per dire "eccomi, seguimi"..... Usciti dal casello, freccia a destra e dentro il parcheggio..
Non c'erano tante vetture in sosta.. Paolo accostò e io posteggiai dietro il camion.. mi attardai un poco prima di scendere, controllando di non lasciare niente sul sedile...
I due fari dello stop lampeggiarono 4 volte, ravvicinati,, capii che era il segnale di via libera e , passando dietro il camion salii in cabina,
Paolo mi accolse con un "ciao, eccoci qua!", mentre richiudeva le tendine accuratamente, e metteva la sicura.
"Allora? volevo farti una sorpresa"
" e sorpresa è stata, credimi" - feci io " ed eccoci qua"
"So che si è fatto tardi per tutti e due. tu tra poco vai a dormire nel tuo letto, io invece devo ripartire. Volevo finire la serata con un ripasso tutto per me. quindi non perdiamo tempo :Spogliati!" e nel tempo che parlava, si era tolto i pantaloncini e la camicia che era ancora aperta da prima credo, e via anche le mutande.....
subito dopo fui io ad essere nudo.
Paolo si stese sul lettino, disse " vieni, fammi godere..." con voce risolutamente invitante. gli andai vicino e mi sedetti sul rialzo che sta tra i due sedili, al centro della cabina, appoggiai una mano sulla sua coscia e comnciai ad accarezzarla, poi con tutte e due le mani, mi avvicinavo all'inguine fino a sfiorarlo un paio di volte ma senza mai sfiorare il cazzo , poi ci arrivavo come per caso, e lì sentivo come un guizzo, come a dire "prendilo in mano", e lo prendevo in mano, era già duro al punto giusto...ebbi istintivamente il desiderio di averlo in bocca, come se qualcuno mi suggerisse cosa fare in quel momento,
mi piegai verso di lui mentre lo scappellavo, tirai fuori tutta la lingua e cominciai a farla scivolare umida sull'asta e sulla cappella, fino a prenderla delicatamente in bocca.......("lo senti ?").... si avvertiva chiaramente un odore particolare, era la sborrata di un'ora prima, era un qualcosa tra l'odore penetrante di un bosco dopo la pioggia, e un delicato sapore pungente, "buono!" continuai a leccare mentre la cappella era dentro la bocca, e nel frattempo la facevo scivolare sempre più all'interno fino a toccare con le labbra la base del cazzo, ....("ancora .... tutto....!") e li trattenermi ogni volta per più tempo, fino a quando la mancanza di aria ti fa tirare indietro la testa per respirare....("tutto, tutto, tuuuutto!")
"Lecca i coglioni"! era la voce roca di piacere di Paolo a suggerire , a richiedere, quello che in quel momento gli dava più piacere... che era anche il mio.
Mi spostai tra le sue cosce...
, i coglioni erano depilati e scivolavano in bocca anche insieme , erano già umidi della saliva del pompino, la lingua andava sotto a leccare verso l'alto , e scendere sempre più in basso, fino a sentire il buco..... sentirlo quasi fremere, e poi raggiungerlo, sentirlo fremere ancora ... Paolo alza una gamba, e io scivolo con la testa quasi sotto di lui, per arrivare bene a passare tutta lalingua attorno, e poi al centro, e lo sento cedere piano piano, fino a rilassarsi, nel mentre con la mano continuo a massaggiare il cazzo, e ad ogni colpo che lingua dà come per penetrarlo, avverto il contrarsi e il rilassarsi, e nella mano sento le pulsazioni del piacere aumentare...
"Prendilo in bocca adesso... "
"tutto!".....
ancora un paio di colpi ben assestati, gli dico :"Aspetta. voglio godere con te"
mi sdraio sul lettino con la testa completamente fuori dal materasso, apro la bocca,lui mi avvicina il cazzo alla bocca e piano piano lo fa entrare tutto.....
io comincio a toccarmi, mentre Paolo inizia un movimento lento e costante , entrando e uscendo dalla bocca e dalla gola.....mi chiava in bocca... sento il calore del suo piacere salire al pari del mio, ma continua a pompare inesorabile....., sento che il mio sta arrivando al massimo, e muovo il bacino e il corpo mentre sto per godere,
"VAi!......... Vai!" ..... e il suo getto arriva caldo e denso, a riempire la bocca.....
restiamo immobili per un po' , poi anche lui si sdraia sul lettino,
restiamo in silenzio, solo qualche macchina che passa più in là e i nostri respiri che si fanno sempre più rilassati ....
"mi daresti della carta, per favore"
..........
Nel rivestirci ci siamo fatti delle confidenze, sul lavoro, le solite cose di cui si parla con degli sconosciuti...
Mi disse dei suoi due ragazzi a casa, io parlai un po di me.. .. l'orologio segnava le 3.15...
circa due ore erano passate da quando ci eravamo fermati.... era ora di andare davvero.....
mentre mi stringeva la mano disse" il mio primo vero pompino! "
Sorrisi come per dire " Ma dai!", ma la stretta della sua mano mi fece capire che aveva goduto come desiderava ....
"hai il mio numero, fatti sentire"
scesi dal camion , misi in moto la macchina è partii dopo aver dato 2 lampeggiate per saluto.....
"che giornata.... che serata!"
arrivai a casa feci una doccia veloce, mi misi nel letto, mi venivano in mente situazioni, attimi, frasi, odori, sapori, sensazioni.......
presi il bigliettino, il cellulare, e scrissi un sms
" memorizzami come pompinaro"
Posai il telefonino, mi girai e poco dopo nel dormiveglia sentii il bipbip di un messaggio.. ma ero troppo stanco per leggerlo.... domattina lo farò......
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10 years ago
MisterCT,
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Una giornata al mare
Il tramonto in mezzo al mare è sempre bello, Valentina mi aiuta a tirare giù le vele ,è stata addestrata così bene che penso ,potrebbe fare anche regate oceaniche.
Si muove sul ponte con sicurezza ma la sua parte migliore è quando prende il sole nuda a prua.
Avere una Slave in barca è proprio una figata.
Entriamo a Camogli ,la manovra è sempre incasinata ci manca poco che mi porto via qualche barca ormeggiata nel mezzo del porticciolo.
Valentina è attenta ,sarà il suo culo che mi distrae ,però alla fine ormeggiamo.
I passeggiatori del tramonto sul molo con gli occhi le hanno già tolto il bikini che era già un pezzetto di stoffa molto ridotto.
Spengo il motore lascio valentina armeggiare con le vele Genoa e Randa ,sfilo la scala e scendo per mettere in tensione le due cime di poppa :fatto ? dico a Valentina di mettere in tensione le cime di prua e lei prontamente mi conferma con un :Si Padrone. Ho visto fermarsi la gente sul molo e con un sorriso ho confermato che ero io il fortunato.
Ci prepariamo per passare una serata nel ristorante della piazzetta ,la mia Slave indossa solo una maglietta con la scritta del nome della barca che gli passa davanti al seno ,credo che il ricamo sia proprio sul capezzolo destro, praticamente la maglietta copre appena il culo guarnito con una mutandina di pizzo.
Il pizzo bianco fa sempre bella figura su una chiappa abbronzata.
Lasciamo la barca e andiamo a prendere posto in piazzetta un tavolino ci aspetta.
La visuale del porticciolo è totale ,vediamo l’ingresso, il molo sulla sinistra e il cantierino per il rimessaggio e piccole riparazioni alla nostra destra.
Ordiniamo le solite cose estive ,insalatona con gamberi ecc…
Ecco che lo sguardo divertito della gente mi fa notare un’altra barca che entra ,un due alberi di dodici metri.
Dico a Valentina : Sarà dura farci stare il dodici ,non c’è tutto questo posto.
La manovra come pensavo si fa faticosa.
Guardo Valentina e lei capisce al volo ,si alza per andare a aiutare l’ormeggio che guarda caso è vicino alla nostra.
Come si alza la mia Slave gli occhi dei presenti le fissano il culo che ondeggia alla grande ,mi diverto e lei ha capito e sorride.
Alla fine il due alberi è ormeggiato ,l’aiuto di Valentina è stato determinante e ritorna sodisfatta seduta al mio fianco.
Siamo dietro a cenare quando vedo arrivare il proprietario del due alberi ,ci guardiamo e parte una risata :Romolo sei tu ?:Alberto ,mi sembrava la tua barca.
Romolo, vecchio marpione dello spettacolo anni sessanta.
Con lui noto una ragazza alta come lui , pantaloncini e maglietta rossa, capelli castani, viso angelico ,pelle chiarissima.
Romolo ha già capito che valentina è la mia Slave e introduce il discorso parlando della sua ragazza.
Caro Alberto potresti occuparti della mia Cinzia ,lei è completamente vergine sull’argomento Slave :E’ solo vergine sull’argomento per il resto no.
Parte una risata mia e di Valentina seguita da Romolo e Cinzia.
La mia risposta: Caro Romolo Valentina si occuperà della tua Cinzia.
Con un sorriso Valentina si dirige verso Cinzia e le da un bacio, già assaporo le carezze che guarderò farsi tra loro.
Con Romolo ci scambiamo le avventure di navigazione fatte sulle rispettive barca quando la mia Slave mi chiede: Padrone posso portare Cinzia a vedere la barca, io con un sorriso annuisco sapendo già cosa succederà.
Le due donne si dirigono verso il molo e rivolgendomi a Romolo: Ma la tua ha capito cosa è una Slave?
Romolo : Caro Alberto non abbiamo avuto modo di approfondire il discorso con Cinzia ,è intelligente e sono sicuro che apprenderà velocemente le regole .
Nel parlare si fa tardi e propongo di andare a trovare le due ragazze ,entrando le troviamo ,la mia seduta e Cinzia che lecca con voluttuosità i piedi di Valentina ,noto Cinzia con un collarino.
Valentina guardandomi con un cenno di sorriso : Padrone, Cinzia impara velocemente , io guardo Romolo :Si vedo e la serata non è finita .
Albert58
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10 years ago
admin, 75
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Cuore di mamma (2)
è ormai notte fonda Mariella è in silezio e guarda il soffitto,sdraiata nel lettone della sua camera da letto, che giornata... pensa, non riesce a dormire, pensando all'accaduto del giorno passato...Pasquale suo figlio l'aveva vista nuda con gli orifizi farciti del vibratore doppio: vergogna o eccitazione?.... Studia intnanto, come chiedere al papà di Sergio, l'amico di Pasquale, dove sono questi benedetti casini in sta cavolo di Svizzera... il sonno tarda a venire e un rumore sordo dalla cucina la distoglie dal suo pensare, Mariella si alza è nuda prende la vestaglia di pizzo rosa e la indossa, scalza si avvia verso la cucina e dalla luce della cappa intavede un'ombra che sembra essere quella di Michele, incavolata gli urla:" ma che cazzo fai a quest'ora? Mi hai spaventata a morte", lui col suo fare da buzzurro risponde:" spaventare te?! e che fai vestita da troia? Hai voglia di cazzo?", Mariella inorridita lo manda a quel paese con il gesto dell'ombrello e gli volta le spalle tornando verso la sua camera, lui la rincorre e la ferma cingendole i fianchi e all'orecchio le dice:" belle cose che insegni a tuo figlio... pure i vibratori nel culo ti metti, sei senza vergogna", lei si gira e gli dice:"tuo figlio vuole andare a puttane, fai il padre e portacelo tu", Michele incavolato nero la prende per i suoi folti e fluenti capelli lunghi di un colore castano dorato e la porta in camera del figlio, la colluttazione ha fatto aprire la vestaglia di Mariella e adesso si intravedono chiaramente i seni e la vagina parzilmente depilata, il padre strilla al figlio di svegliarsi, il povero Pasquale si sveglia di soprassalto e stropicciandosi gli occhi, dice:"Mamma, papà che sta succedendo?", il padre gli risponde." volevi andare a puttane e adesso tuo padre ti farà vedere come si scopa una troia" e rivolgendosi a Mariella le intima:" datti da fare se no ti spacco il culo", Mariella spinta in ginocchio dal ex marito capisce che dovrà fare un bel servizietto allo zoticone, Michele si sbottona i pantaloni dei jeans e abbassa i boxer fino alle ginocchia, Mariella con disgusto vede che è rimasto il cazzo moscio di sempre... che delusione... piccolo e moscio...inizia a ciucciare sta lumaca bavosa e dopo 10 minuti di tentativi tra: leccata di palle, ciucciata di cazzo e di cappella, riesce ad ottenere un cazzo niente male, allora lui la fa mettere alla pecorina e la inforca nella fica senza troppì complimenti, la stantuffa e la monta come un cavallo imbizzarrito, poi le punta il cazzo dritto nel buco del culo, Mariella si sposta e gli dice: " no, li no non lo abbiamo mai fatto!", lui non ascolta e lo infila tutto fino ai testicoli, emettendo un gemito e ridendo come un matto, davanti al grido roco di Mariella, inizia a pomparla e a toccarle i seni pizzicandole i capezzoli con forza, le si sdraia sulla schiena, la abbraccia in modo goffo e rozzo ma senza affetto, come un orco, e infine la riempie dei suoi umori..... Michele spiega al figlio che con le puttane dovà fare attenzione e usare il preservativo se no come dice lui : lo impestano... Pasquale lo guarda dubbioso e dice tra se e se: mio padre al cazzo più piccolo del mio, allora io sono un pò meglio.
Mariella è sdraiata a terra sfinita ha lo sguardo dei duo uomini addosso e pensa: almeno mio figlio non ha preso dal padre.... il cazzo...... intende....segue
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10 years ago
admin, 75
Last visit: 6 hours ago -
Cuore di mamma (1)
Mariella si è appena separata da Michele, ha 1 figlio di 18 anni che ha un ritardo mentale per una sofferenza fetale, la vita non è stata clemente con lei ma come tutte le mamme farebbe di tutto per accontentare il suo bambino, Michele è un uomo gretto, materiale, pensa solo ai soldi, al piatto di minestra caldo sulla tavola e ad una figa sempre pronta a essere scopata, senza preliminari e troppe smancerie.... forse è questo il motivo dopo 20 anni di matrimonio della scelta di Mariella.
Pasquale il figlio di Mariella e Michele, frequenta una scuola per disabili in provincia di Varese e nello stesso centro incontra Sofia una ragazzina down che dimostra simpatia per Pasquale, gli manda bacetti con la mano da lontano.
Un pomeriggio Mariella mentre è in bagno, lascia la porta socchiusa, intanto è sola in casa e può finalmente dedicarsi un pò di coccole, ha da poco imparato a navigare su internet e navigando ha scoperto un sexy shop, niente male che vende vibratori on line, incuriosita ne ha comprato uno a doppio fallo, ed è decisa a provarlo, si spoglia si guarda allo specchio del lavandino, gira su se stessa, si osserva.... niente male per una quarantenne: seno sodo un bella 4 abbondante, culetto a mandoolino e fianchi stretti, si tocca i capezzoli e se li titilla usando un pò della sua saliva, ora è abbastanza eccitata e bagnata da provare il vibratore nella sua fighetta, non ha voglia di preamboli, vuole il cazzo tutto dentro senza complimenti, come faceva il suo ex marito, prende fiato e via tutto dentro, flap, flap, fplap, è fradicia la cagna, si sorprende della piacevolezza di quel fallo di gomma, sembra così reale.... Adesso è pronta per iniziare a prenderlo nel culo di inginocchia sul tappetino azzurro del bagno, e dalla porta a specchio si gode la scena, infila anche la seconda propaggine nel suo culo sudata di piacere e flop flop flop inizia a stantuffarsi di gran lena... Gli orgasmi: vaginale e anale, si fanno presto sentire, ha un sossulto e gode, gode e godeeee....è spossata appoggia le tette sul tappetino e di sdrai sfinita a terra, rimane in stato di trance per alcuni minuti... Tira un sospiro di sollievo, erano mesi,anni o forse non aveva mai goduto come si deve, Michele era il primo e il solo uomo, che aveva visitato la sua caverna di Ali Babà... che idiozia... era rimasta fedele e servizievole, mentre lui andava a puttane e si scopava la sua migliore amica, La Luisella, che troia e che cesso, pensò... Mah....
Mariella si risvegliata dal suo torpore dallo sbattere della porta di ingresso, cribbio era Pasquale che era di ritorno???, allora dovevano essere le 17... non aveva la forza di alzarsi e in un secondo lo vide spuntare con la testa in bagno, Pasquale disse:" mamma sei caduta? ti sei fatta male?", Mariella era in forte imbarazzo, ma prontamente rispose:" tranquillo sto bene amore", lo sguardo di Pasquale scese sugli orifizi della mamma e incuriosito disse:" mamma, non sapevo che anche tu usavi i vibratori come le donne su internet... sai mi faccio delle belle seghe guardandole...", la mamma non credeva a quello che sentivano le sue orecchie, era sbigottita... Pasquale continuò:"Però sono stufo di segarmi, vorrei una figa vera, me la compri mamma?, so che in Svizzera si può,un mio amico c'è andato con il papà e ha goduto tanto sai..."
Mariella superato il momento di imbarazzo annuì e promette al figlio la sua prima scopata si rialzò per andare a preparare la merenda al figlio..... (continua)
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10 years ago
admin, 75
Last visit: 6 hours ago -
La scoperta di nonno arturo
Dopo tanto tempo ricordo ancora quel pomeriggio di settembre...
Avevo appena preso la patente e mi recai a casa della mia migliore amica con la macchina di mia mamma, per condurla con me a fare un giretto, mi ero vestita solo con un mini abito rosso e dei sandaletti gialli, suonai come di solito alla porta della villetta carina su 2 livelli, con mia sorpresa non mi aprì Susanna, ma suo nonno in pantaloncini corti a torso nudo, era ancora un bel uomo: magro, atletico nonostante i suoi 75 anni... mi fece entrare e mi disse che la nipotina era andata fare la spesa con i genitori e lui era da solo in casa e avrebbe gradito volentieri un pò di compagnia, lo informai che avevo preso la patente e lui tutto contento mi disse:"allora dobbiamo festeggiare", ed io :" magari ", lo vidi scomparire in cucina e tornare dopo 5 minuti con una bottiglia di champagne, 2 bicchieri e un secchiello con del ghiaccio, aprì la bottiglia che fece un bel botto e io li per li mi spaventai ma lui mi sorrise e mi disse:"ti faccio paura?" ed io : " No signor Giovanni, ci mancherebbe...", invece dentro di me mi stava salendo uno strano presentimento, lo avevo già sorpreso altre volte a fissarmi, soprattutto un giorno che giocavamo in giardino a gavettoni d'acqua con la Susanna e avevo la maglietta bagnata e una ventata di vento aveva fatto inturgidire i miei capezzoli....
Il signor Giovanni mi disse di accomodarmi sul divano vicino a lui e mi porse la flute di champagne gelida e io ne bevvi un bel sorso, lui prontamente mi versò di nuovo dell'altro champagne e così via fino a finire la bottiglia, io ero un pò confusa, ma vidi chiaramente il suo membro inturgidirsi visibilmente attraverso i suoi pantaloncini corti, lui vide che avevo notato il suo eccitamento e mi fece un domanda a brucia pelo, che mi scosse bruscamente : " ne hai mai visto uno di uccellino?" io scossi la testa e lui allora tirò giù l'elastico dei calzoni e delle mutande e scoprì la sua nudità in piena erezione, presa ma mi mano la appoggio sul suo menbro bianco e liscio, guidando la mia mano in un eterno su e giù...
Dopo alcuni minuti prese del ghiaccio e abbassate le bretelline del mio vestito e del reggiseno estrasse il mio abbondante seno con estrema delicatezza e iniziò ad accarezzarlo con estrema cura fino a far inturgidire i capezzoli, ci passò sopra del ghiaccio, che si sciolse immediatamente facendo colare l'acqua giù fino alle mutandine, ero tesa come una corda di violino ma super eccitata e soprattutto curiosa di cosa voleva farmi quel nonnino sporcaccione.... Il signor Giovanni non perse tempo si mise in bocca un mio capezzolo e inizio a strizzare delicatamente l'altro, e io inizia a gemere come una cagna in calore, mi sentivo tutta bagnata e fremente, una cosa del genere non l'avevo mai provata neanche quando Susanna mi insegno a masturbarmi....
Giovanni mi prese e mi fece sedere in braccio a lui con la schiena rivolta verso il suo petto nudo e mi divaricò le gambe, salì con le sue mani esperte su fino al mio perizoma di pizzo e mi sussurrò nelle orecchie: "che troietta che sei, lo immaginavo sai, non vedevo l'ora di farti fare la più bella goduta della tua vita, mia cara maialina, dimmi che sei la mia troietta tutta bagnata", Io ero così eccitata che non capivo più niente e ripetevo come un'automa tutto quello che voleva lui, se no mi minacciava di interrompere quel gustoso assaggio di erotismo....
La mano del signor Giovanni era ormai ferma sul mio clitoride e scorreva fino all'imbocco della mia vagina che era ormai un lago, ero così bangnata che mi era sceso il liquido giù per le cosce fino a formare una piccola pozzanghera sul pavimento di ceramica verde, lui allora infilà un dito dentro e con il dito dell'altra mano continuava a stimolarmi il clitoride, poi ne mise 2 e poi 3 e stupito mi disse: "uuu allora le ditina le hai già messe qui maiala?!" io imbarazzata non volevo confessargli che era stata sua nipote ad allargarmi la vagina la prima volta e allora annuii senza fiatare.
I minuti scorrevano e lui continuava a stimolare il clitoride finchè ebbi un'emozione strana mi sentivo contorcere e la figa mi si era irrigidita tutta ed ebbi un orgasmo pazzesco, lui mi sdraiò sul divano e alzatosi in piedi si mise nudo e mi disse:" adesso mi devi accontentare come ti ho accontentato io", si avvicinò col suo pene vicino alla mia bocca e mi disse:" leccalo succhialo ma ritrai i denti altrimenti mi fai male", io inizia a leccarlo come un lecca lecca, poi lui me lo infilò fino a sentirlo in fondo alla gola, il sapore era strano ma piacevole un liquido trasparente mi impastava la bocca, il suo cazzo era durissimo e faceva fatica ad entrarmi tutto in bocca, allora lui alzò il suo membrò e mi mostrò le sue palle sode e depilate e mi disse: "lecca anche queste" e io prontamente leccai succhia finchè lui mi disse: "la figa la lasciamo per il tuo fidanzato adesso pensiamo al tuo culetto" io ero spaventata.... il culo??? !!!
Mi fece mettere alla pecorina e iniziò a leccare figa e culo fino a farmi bagnare come una troia e poi piano piano infilò un dito nella sua bocca e poi sputando sul mio ano iniziò a deflorare la mia verginità anale, dopo un pò che mi aveva ben pompata decise di metterne un altro, con le 2 dita andava su e giù nel mio sfintere e le apriva e chiudeva come un pazzo eccitato e voglioso, io non ne potevo più avevo di nuovo voglia di godere e lui lo capì prontamente, diede una leccatina alla figa e poi mi disse: "sei pronta?" io annuii, lui mi fece girare e mi fece sdraiare sulla schiena, si mise le mie gambe appoggiate sul petto, prese una cremina speciale e piano piano infilò il suo enorme cazzo tutto dentro, io mi sentivo svenire, ma il piacere misto al dolore era troppo grande...
Lo sentivo ansimare e andare su e giù dentro di me lui era riuscito a farmi bagnare il sedere, lo prendevo tutto senza fiatare, poi mi disse:"ora ti puoi girare sei pronta per la pecorina", estrasse il suo manganello e io mi sentii svuotata tutto di un colpo, mi girò e mi mise in posizione, mi leccò il buchino che ormai era un bucone e ci mise ancora della pomatina, poi mi infilò il suo grosso arnese, ordinandomi di toccarmi il clitoride, e flop entrò tutto... Iniziò stavolta a pompara come un matto e io volevo dimostragli di saper sopportare bene "la cavalcata del nonno" come la chiamava lui...
Sentivo le sue palle sbattere contro la mia figa e inizia a straparlare, mi sentivo pervasa da uno stato di trance, iniziai ad urlare:"si dai che bello, ancora, ancora non fermarti" e lui vedendo che mi aveva fatto diventare una troia mi disse:" non possiamo sporcare in giro se no mia figlia chi la sente", io non capivo ero stordita, lui allora dopo 15 minuti ininterrotti di cavalcata mi disse:" prendi prendi prendi troia", non capivo... poi sentii un getto caldo dentro il mio sedere, mi aveva riempito il culo di sperma, era un misto di piacere e bruciore, lo levò bruscamente e mi fece sedere sulla sua faccia e a bocca aperta iniziò a leccare lo sperma che usciva dal mio ano, colava e lui leccava ci infilava anche un dito per toglierlo bene, leccava leccava leccava....
Poi mi disse: "vedi ti ho insegnato un metodo per non rimanere incinta e soprattutto rimanere vergine, devi ringraziarmi".
Ci rivestimmo come niente fosse io ero dolorante mi sentivo il sedere in fiamme lui non mi rivolse neanche la parola e guardandomi negli occhi avvicinò il suo dito indice alle sue labbra in segno di silenzio, io annuii...
Da quel giorno non lo vidi più e non rividi più neanche Susanna perchè prendemmo indirizzi diversi all'università, ma dopo anni penso ancora al dolce nonnino che mi deflorò il sedere come si deve!!!
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5
10 years ago
admin, 75
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