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Il mio primo completo menage a trois
LA PROPOSTA Un pomeriggio di circa 10 anni fa, nello spogliatoio della piscina, un compagno mi propose un'uscita. La mia espressione non deve aver nascosto molto bene il mio sospetto, considerando che mise subito le mani avanti specificando « Con rispettive partner, che hai pensato? ». Risposi che al momento non avevo una ragazza e mi disse « Che problema c'è? Usciamo in tre! ». IN RISTORANTE Ci incontrammo dopo qualche giorno, andammo a cena insieme e ci conoscemmo sotto vari aspetti. Erano entrambi molto intelligenti e sarcastici (anche sugli argomenti più tabù), palesavano una vasta conoscenza sulle materie più svariate e ci fu uno scambio di vedute molto arricchente per tutti. Conclusa la cena, si scambiarono uno sguardo d'intesa e fu lei a prendere l'iniziativa di invitarmi a "bere" qualcosa da loro. Accettai più che volentieri, avendo fino a quel momento trascorso una serata estremamente stimolante, con due persone splendide sotto ogni aspetto. A CASA Giunti da loro, lei si scusò e disse che sarebbe tornata presto. Intanto, lui mi mostrò il loro elegantissimo bar e mi chiese di scegliere un drink. Optai per un rum e, fra un reciproco scambio di battute complici sulla piega presa dalla serata, ne versò tre. Mentre risistemava la bottiglia, presi il vassoio coi drink e con uno sguardo gli chiesi verso quale divano fossimo diretti. Così posai il vassoio sul tavolino accanto al divano, lui mi raggiunse e dopo meno di un minuto lei tornò con una forma smagliante, ci sorrise con sguardo felino e movenze da Dea. LA SVOLTA Indossava un baby-doll mozzafiato, la grazia con cui ci raggiunse ammutolì entrambi. In un secondo momento, capii la ragione per cui lui fu preso dal mio stesso stupore: quella era la prima volta che realizzavano questa loro vecchia fantasia e disse di non averla mai vista in quei panni, con tanta sensualità e femminilità. Ci si accostò, porse a ognuno il proprio drink, prese il suo e si sedette fra noi. Non potei, ma soprattutto non volli, fare a meno di dirle « Stai proprio bene con questo baby-doll ». Lui aggiunse « E già, quando l’hai comprato? ». Dopo una breve esitazione, la risposta fu « Lo tengo da parte da tempo, aspettavo la giusta occasione per indossarlo! ». Lui ed io ci siamo guardati e risultò evidente che entrambi trovavamo la cosa assai stuzzicante. Dopo qualche sguardo complice e sorriso malizioso, lei ruppe il silenzio chiedendoci « Beh, non bevete il vostro drink? ». Non ci volle molto perché i bicchieri tornassero più asciutti di prima, lui mise in riproduzione un disco dalle sonorità estremamente sensuali, avanguardia metropolita, con dei sax molto incisivi e lei prese a farmi delle carezze sul viso, ricambiando i complimenti che le avevo fatto poco prima. Intanto, intrigato dalla scena, il suo lui iniziava a pregustare quello che stava per avvenire. IL FATTO Fu così che cominciai a ricambiare le carezze e ci scambiammo qualche innocente bacio sul collo. Affondò le sue piccole e affusolate dita fra i miei capelli, guidò la mia testa verso il suo seno e abbassò una sola bretella del baby-doll come evidente invito a fare io il resto. Nel frattempo, lui le si sedette dietro, accarezzandole i capelli e baciandola sulla schiena. Dopo averci tergiversato un po’ intorno, il tanto giusto per accendere completamente il suo desiderio, baciandole il petto e massaggiandole i seni, abbassai anche l’altra spallina. Aveva un seno spaventoso, sodo fino all’inverosimile, della dimensione perfetta per il palmo della mia mano, con una forma splendida, dei capezzoli turgidi di un colore e un profumo che ancora oggi ricordo con una certa nostalgia. Ci ruotai intorno con la lingua per qualche secondo, poi iniziai a leccarli e, infine, succhiarli. Lei era al settimo cielo e lui trovava il tutto enormemente intrigante. Non si trattenne dal palparle vigorosamente le cosce, mentre io, continuando a massaggiarle il seno, scesi con la lingua fino alla zona ombelicale (cosa che provocò un suo incontrollabile sussulto), poi con molta cura e delicatezza ho fatto lo stesso gioco di prima con lingua, ma questa volta attorno al clitoride. A questo punto il livello ormonale era alle stelle, a breve mi spinse indietro per farmi sdraiare, mi slaccio i jeans, lo prese in mano e diede una leccata lenta e interminabile dallo scroto fino al glande e mi guardò compiaciuta. Si mise carponi e suo marito la prese da dietro, in una morsa testosteronica che farebbe impallidire i porno divi più navigati. Vi lascio immaginare la foga con cui lei stesse continuando l’opera d’arte di cui ero beneficiario. Ormai, ero sulla Luna. Quella musica mi è entrata sottopelle e ancora oggi il ricordo mi rinnova certe sensazioni. Sedato l’entusiasmo dei primi minuti, lui ed io ci invertimmo e lei si mostrò molto felice di provare questo scambio. L’atmosfera era ormai incandescente, brevi ma incisive frasi si alternavano a esaustivi gemiti provenienti da ognuno di noi. « Voglio cavalcarti! » mi disse. Così, seduto comodo sul divano, la tirai verso di me e in meno di 5 minuti di furioso galoppo raggiunse un orgasmo che, forse, non si era mai nemmeno sognata. Approfittando del suo stato di trance, lui le prese con dolcezza i capelli e la penetro analmente. Intanto lei continuava a stimolarsi su di me e sembrò gradire infinitamente la doppia penetrazione, durante la quale i nostri membri erano più in contatto di quanto fino a quel momento avessi potuto immaginare, ma non fummo disturbati dalla cosa. Proseguimmo per meno di 10 minuti, lei ebbe un secondo (meno intenso) orgasmo e ci disse « Ora voglio vedere voi venire! ». Lui, si ritrasse, lei si alzò e tenendomi per le mani mi esortò a seguirla mentre si metteva in piedi. S’inginocchiò fra noi, li prese entrambi in mano e ci giocò per qualche minuto, mentre ci osservava maliziosa, godendo della nostra eccitazione. Ci leccò ovunque e ci chiese di farle sentire la nostra, cito testualmente, calda crema sul viso. Questo fu un elemento stimolantissimo per entrambi, che nel giro di pochi minuti la accontentammo quasi in simultanea. La sua beatitudine non lasciava niente all’immaginazione, era soddisfatta tanto dell’intera esperienza, quanto del suo epilogo. Assaggiò e ingoiò buona parte della crema di entrambi, della quale sembrò gradire parecchio il sapore. COSA FU DOPO Per un po’ ci frequentammo e diventammo anche parecchio amici. Purtroppo, poi si dovettero trasferire per lavoro e ci perdemmo di vista.
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12 years ago
A1Lex,
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Last visit: 9 years ago
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La singola e la sorella - parte 2a
sperando sempre di reincontrarla arrivo e la trovo in tiro cioè in jeans ma con i tacchi...insomma ben messa arrapante... parliamo, parliamo...etc.. e.. andiamo a fare un giro ? ... certo.. prendiamo la mia macchina... ok.. va bene basta che mi riporti qui...va bene... partiamo e andiamo un pò in giro e poi dopo un pò andiamo verso la campagna e mi porta vicino a un fiume.. ci fermiamo e iniziamo a toccarci e a conoscerci meglio...riesco dopo un bel pò a sondare tutto il suo corpo...anche dopo alcune sue vocine nell'orecchio dai vai piano...piano..ma lei non andava piano ...aveva le mani nelle mie mutande e io avevo il cazzo in tiro che mi esplodeva...e con il pollice mi tintillava la punta.. certo io stavo già godendo anche se le emozioni più belle si provano in comodità con carezze e olii, in piena tranquillità e non su una macchina...ma fa la stesso ...io mi slaccio un pò di più la cerniera e intanto si slaccia il reggiseno e la mia mano perlustra la vagina aveva il perizoma ...trasparente...era depilata integralmente...arrivo a toccare le labbra e sento già che è bagnata... allungo ancora per massaggiarla e lei mi toglie la mano e dice..per oggi basta...dai andiamo a casa... pensavo ognuno a casa sua...e no invece mi sbagliavo..andiamo a casa...SUA....ma non lo avevo capito subito...infatti ero un pò diciamolo pure incazzato...mi aveva fatto pregustare una bella giornata e poi mi aveva lasciato lì sul più bello....mah...invece.....
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12 years ago
marcoprivate336018, 40
Last visit: 3 years ago -
La sirenetta "il seguito"
CIAO sono Paola della coppia ALEX E PAOLA "bacardi68" .... mi piace raccontarvi il seguito della serata iniziata da Alex..... .... ed ecco allora cosa successe..... come diceva Alex nn volevo assolutamente entrare nella stanza da letto già occupata... come potete capire .. era x me la prima volta in questa esperienza a 4, ne avevo quasi paura, nn volevo lasciarmi andare, trasportare... insomma io e 3 membri nn so se mi spiego!!! cmq Alex con i suoi modi tra il dolce e dolcissimo mi fece sciogliere dalle remore ke mi trattenevano, ci buttammo sul lettone, dove già "Paolo e la sirenetta lavoravano alla grande" ed ecco ke già altre mani accarezzavano i nostri corpi... mi sentii già la lingua in figa, nn potei piu resistere... cominciai a darmi da fare anke io....presi Alex in bocca era eccitatissimo l'amore mio.... e nel frattempo mi sentii penetrata con quasi violenza... ma piacevole xò... si susseguirono varie forme di scambi, ma si arrivò li dove avevo solo sentito raccontare o visto qualke film/video... Alex prese la sirenetta... la scopava con gusto e con vigore.... sentii un misto di gelosia e rabbia... ma i nostri sguardi erano fissi tra noi, le nostre mani avvinghiate erano la certezza ke cmq eravamo noi il senso della situazione.... "io e lui innamorati piu ke mai".... mentre il nostro amico Paolo scopava me.... eravamo ormai in una situazione ke ogni cosa e ogni gesto valeva la pena goderselo.... quando Alex si stacco da lei io mi distesi cominciavo ad essere stanca ma... qualcuno mi fece inginokkiare a "pecora" sentii un membro ke bussava al mio buketto.... era la sirenetta! ho cazzo pensai... nn entrava ma lei prese la cremina e fu tutto piu semplice.... era grande, arrivava oltre.... ma era talmente il mio godere ormai persa completamente ke nn mi ero accorta ke nel mentre lei prendeva me lei era presa da Paolo.... si era lui xke alex lo avevo di nuovo in bocca ma nel frattempo con le mani Alex aiutava paolo ad entrare nella sirenetta penso ke abbiano lavorato/giocato un po con il buketto della sirenetta anke con qualke toys xke lei era eccitatissima lo sentivo dal vigore del suo pene duro,... poi lei si sdraiò sul letto vicino a me mentre prendeva in bocca Paolo le presi la manona e segammo un po Alex assieme e poi le tolsi la bocca da Paolo e la invitavo a prendere Alex era brava anke con 2 ed era eccitante anke guardarla....... ci avviammo al finale .... ci prendemmo io e Alex xke come l'inizio spetta solo a noi... facemmo l'amore istanti bellissimi i nostri abbracciati io e lui e mentre ero quasi pronta x il mio secondo orgasmo lui riprese a leccarmi.... poi di nuovo dentro di me con amore e passione quando era all'estremo anke lui uscì da me e mi venne in faccia e in bocca il suo dolce e gustoso sperma, e come sempre glielo ripresi in bocca x le ultime leccatine e ultime succhiate ke lo fanno andare in estasi completamente dice.... anzi dice ke si sente "sukkiare l'anima"... e in fine un lungo bacio appassionato (xke anke lui ne vuole un po).... scendemmo dal letto e ci allontanammo xkè loro nn avevano ancora finito... ma finirono da li a poco...... questa la meravigliosa serata trascorsa, nn potevo aspettarmi di meglio devo dire! anke questa resterà memorabile.... un grazie al mio AMORE ALEX xkè mi ha accompagnato in questo mondo divino, alla SIRENETTA xke oltre ad essere stata di compagnia e simpaticissima mi ha fatto conoscere un altro aspetto di questo mondo, e a Paolo x la compagnia la simpatia, ma a lui spetta un grazie particolare xkè in altra occasione mi ha regalato la fantastica esperienza mai provata prima della "doppia penetrazione" nn lo dimentico sai!!!... "ovviamente assieme ad Alex come sempre è stato e come sempre sarà".... vi lascio con un saluto caldissimo come lo sono io adesso e come lo sarete voi dopo la lettura.... un bacio e alla prossima.... !
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12 years ago
admin, 75
Last visit: 21 hours ago -
Evasione dalla solita routine di coppia
ANNUNCIO, MAIL E CHAT Circa un anno fa, appena iscritto su un noto sito d'incontri, ricevetti una mail ricca di meravigliosi complimenti per le mie foto, per la chiarezza e per la correttezza linguistica dell'annuncio. La mail era scritta al singolare ed era firmata con un nome femminile. Risposi ringraziando e chiedendo se anche lei avesse un annuncio da mostrarmi. Mi disse di non averne mai pubblicato, ma di avere a lungo cercato un compagno di giochi su quello e altri siti simili. Aggiunse di non essere mai stata colpita in tal modo da un annuncio, specialmente per com’era scritto. Al che fui ben felice d’avere impostato il mio annuncio come visibile anche ai non iscritti, altrimenti non avrebbe mai potuto leggerlo. Dopodiché, ci sentimmo in chat e, in seguito a un’interessantissima chiacchierata, durante la quale notammo un notevole feeling su temi di qualsiasi livello, la invitai a cena da me. Così, mi diedi una sistemata, per poi dedicarmi alla preparazione di alcune squisitezze culinarie. Prima di chiudere la chat, mi chiese se realmente le foto ritraessero me e se la giovane età dichiarata nell’annuncio corrispondesse a quella anagrafica. Le spiegai che avrei trovato patetica e infruttuosa una menzogna simile, poiché una volta scoperta si sarebbe concluso tutto con una figuraccia e con un niente di fatto. Al tempo, non ero dotato di cam, e non potei darle verifica preventiva. A quel punto, si rese conto del fatto che io non l’avessi interrogata riguardo al suo aspetto, né alla sua età; continuai a non chiedere niente, poiché il suo aspetto era di secondaria importanza rispetto all’intesa che era venuta a crearsi, e la sua età non poteva essere tanto inferiore alla mia giacché poco prima mi aveva detto di non trovare impiego nonostante la sua laurea sembrasse offrire grandi opportunità lavorative. Ciononostante, riteneva impari aver visto le mie foto senza che io potessi vedere le sue (non avendone a portata di mano), così propose di mostrarsi in cam. Non potendo fare altrettanto, risposi che non sarebbe stato equo nei suoi confronti, e che quindi avrei preferito una sorpresa. PRIMI APPROCCI VISIVI Quando aprii la porta, la vidi parlare al telefono, e invitandola con un cenno di capo ad accomodarsi nel mio soggiorno, ebbi quasi un mancamento per la bellezza e l’eleganza che la contraddistinguevano. Un gesto e uno sguardo mi diedero a intendere che sarebbe stato oltremodo sconveniente se l’interlocutore avesse sentito la mia voce, così tacqui. Le indicai il divano su cui avrebbe potuto sedersi, ma preferì chinarsi poggiando i gomiti sullo schienale, raggiungendolo dalla parte posteriore, non essendo esso attaccato al muro bensì posizionato al centro della stanza, spalle alla porta d’ingresso. Io, invece, mi sedetti sul pouf, che sta di fronte alla parte del divano su cui ci si può sedere. In questo modo, potevamo guardarci in faccia, e ci fissammo a lungo. Era arrivata un po’ in anticipo ed io ero in terribile ritardo. Indossavo ancora l’accappatoio. Notai che con maliziosa curiosità osservava le mie parti scoperte (scollatura, gambe, cosce, avambracci e collo), così le facilitai lievemente l’ispezione scoprendo un altro po’ le gambe, senza niente di scandaloso. Mi sorrise con scaltrezza e forse una puntina di sarcasmo. Accennai un giocoso spostamento dell’accappatoio e lei ebbe come un sussulto, dato dal desiderio di dare una sbirciata. Allora la accontentai, mostrandomi, e accarezzandomi fino a farlo venire duro. Al che, coprì il microfono del telefono e bisbigliò “Allora era proprio il tuo quello in foto…”. La vedevo aguzzare la vista e deglutire bramosa: stava dando di matto! DALLA VISTA AL TATTO Mi alzai lentamente, le andai dietro e con dolce fermezza le massaggiai il seno. Portò sensualmente indietro la testa, poggiando la sua guancia sulla mia. Da questo momento in poi ebbi modo di sentire distintamente le parole dell’interlocutore. Era una voce maschile, aveva un tono abbastanza irritato e distaccato. Lei, intanto, faceva dei movimenti sempre più sinuosi e con molta naturalezza allargò sensibilmente le gambe. Così, iniziai ad accarezzarle l’interno-coscia, senza arrivare alle zone intime, e questo le fecce aumentare esponenzialmente il desiderio, tant’è che fu lei a piegare di botto le ginocchia così d’abbassare il proprio baricentro finendo con le sue calde e morbide labbra sulla mia mano, che fino a quel momento aveva percorso le sue forme con molta discrezione. Non ci fu bisogno di sollevare la minigonna per arrivare comodamente a massaggiare anche il perineo, l’ano e i glutei. La sua voce tremava quando stimolavo certi punti, così cercai i farlo nei momenti in cui stava parlando lui e lei poteva godersi in silenzio le mie attenzioni manuali. DAL TATTO AL GUSTO Le spostai il perizoma, facendole sentire la mia lingua su ogni millimetro della propria intimità. Pur riuscendo egregiamente a contenersi, capitava che le sfuggisse qualche gemito, ma riuscì sempre ad anticiparlo tappando il microfono. Mi armai di preservativo e glielo infilai dolcemente. Questo la indusse a tagliare corto al telefono, un po’ per il terrore di farsi beccare, un po’ perché non vedeva l’ora di lasciarsi andare selvaggiamente. Terminata la chiamata, aumentai il ritmo, continuando a sbatterla a 90°, coi gomiti sullo schienale. Dopo circa 10 minuti, la esortai ad accomodarsi sul divano, seduta. Dopo averle sfilato l'intimo, le piegai le ginocchia, spingendole fino a farle poggiare sulle sue spalle, tenendole poi ferme col mio peso. In quella stessa posizione, la pompai di brutto per almeno 20 minuti. Venne 2, forse 3 volte. Le posi una mano dietro al collo, sollevandola verso me, per poi ruotarla, e farle assumere la posizione canina. Mentre perdurava la penetrazione vaginale, prese a masturbarsi sul clitoride con la mano destra, e sull’ano con la sinistra, infilandoci frequentemente un dito. Dopo il raggiungimento di un altro suo orgasmo, provai l’anal, ma mi disse che in quella posizione le faceva male. Assumemmo di nuovo quella precedente, ma procedetti comunque molto piano. Quando sentii sufficiente rilassamento delle pareti, aumentai il ritmo, e raggiungemmo entrambi un elevatissimo grado d’eccitazione. Provava un grande piacere anche per la stimolazione anale. Percependo lei l’imminenza della mia eiaculazione, disse di avere molta sete e m’intimò di farla bere. Issandomi, levai brutalmente il preservativo, lei s’inginocchiò ai miei piedi e lo prese voracemente in bocca, pensando che fosse il momento di gustare la mia dolce crema. Dopo qualche minuto, notando che ero un po' anestetizzato dall’intensa attività appena svolta, la invitai a leccarmi lo scroto mentre mi masturbavo. Ne fu lieta, e non si limitò a quello: la sua lingua raggiunse anche il mio perineo e infine l’ano, e ci si soffermò a lungo! Di lì a poco, le sparai una mitragliata in gola che non dimenticherà molto facilmente. Ero supercarico: sarà stato mezzo litro, ma non ne vidi nemmeno una goccia! CENA E DOPOCENA Ci rilassammo per qualche minuto, lei s’addormentò, così andai in cucina a ultimare ciò che avevo lasciato in sospeso prima del suo arrivo. Dopo una mezzora la cena era pronta. Posai piatti e vassoi su un tavolino basso antistante al divano, le accarezzai i capelli sussurrandole se le andasse di mangiare qualcosa. Così cenammo a sazietà per riacquistare un po’ di forze. Dopo cena mi chiese se fumassi. Risposi "Non sigarette...". Ribatté "Di quelle non ne ho!". Conclusi, retoricamente "Bene, apparecchio io?". Questa volta ci stendemmo sul lettone. La ganja offertami dalla mia nuova deliziosa e tutt'ora carissima amica era davvero ottima... e nel frattempo, quasi senza rendercene conto, ci ritrovammo in un indiavolato cannabis 69 che non finiva più. E a seguire: ogni posizione immaginabile! Non contenti, invitammo un dildo a unirsi a noi. Uno di quelli con ventosa. Lo fissammo sulla spalliera del letto, così lei poté scoparselo a pecora di santa ragione mentre mi spampinava. Dopo un lasso di tempo indefinibile, a causa delle alterazioni spazio-temporali del THC, mi alzai per farmi spazio fra lei e la spalliera, in modo da infilargliela nel culo. Intanto, continuava a sbattersi anche il dildo, e con questa doppia penetrazione perse letteralmente il senno: pronunciò frasi sconvolgenti, e non sempre di senso compiuto! Quando mi accorsi che stava per venire, le andai davanti al viso per sborrarle in bocca, in modo da raggiungere simultaneamente l’apice del piacere.
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12 years ago
A1Lex,
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Last visit: 9 years ago
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Sembra ieri
Un giorno come tanti altri!? non so..ma di una cosa sono certa, non vevo alcuna voglia di andare a lavoro. Ero li, seduta al tavolo della cucina, intenta a bermi il mio solito caffè..... non aveva lo stesso sapore di sempre. sembrava addirittura "vecchio" o forse chi stava invecchiando ero proprio io!? tentavo di non pensarci ma nel giro di dieci minuti, mi vennero in mente tante di quelle cose che....non basterebbe una vita per raccontarvele. così mi alzai di scatto..tornando alla reatà telefonai al mio capo. gli dissi: "oggi sto male, non contate sulla mia presenza in ufficio" rimisi la cornetta al posto e mi recai in bagno. feci una doccia veloce, con la stessa velocità, scelsi i vestiti..(reggiseno nero di pizzo, culottes dello stesso colore e stessa stoffa un paio di jeans vita bassa, una camicetta nera avvitata e con una scollatura generosa, un paio di decoltè nere con il plateau a strisce fuxa) mi vestii senza guardarmi allo specchio..ma subito dopo nello sciogliermi i capelli, lo feci...e...con mio grande stupore, non mi trovai ne invecchiata ne brutta...anzi.. rientrai nel bagno e mi truccai leggermente..solo matita, un pò di rimmel e il lucidalabbra. decisi che poteva andar bene..tanto uscivo senza manco sapere dove andare. mi chiusi la porta alle spalle, come per chiudere un "capitolo" della mia vita che mi apparteva si..ma solo in parte..perchè c'era una parte di me, sicuramente più curiosa, più trasgressiva, più coraggiosa. che per troppo tempo avevo seppellito..era arrivato il momento di liberare il tutto. aprii il garage, mi infilai in macchina e misi in moto..una volta arrivata in autostrada..mi toccava decidere la meta...ebbi un attimo di tidubanza e mi chiesi : " ma che cavolo sto facendo, dove cacchio vuoi andare" (ma fu solo un attimo di razionalità) infatti la mente diceva una cosa il corpo reagiva diversamente...tant'è che mi portò in centro..ovviamente fosse stato per me, mi sarei allontanata anche di centinaia di km, ma per quanto sia stata irrazionale in quel momento...non potevo dimenticarmi di avere due figlie e un marito che ben presto si sarebbero chiesti, che fine avessi fatto. parcheggio l'auto in uno di quei parcheggi custoditi. erano circa le 10:00, cosi andai a farmi un giro al centro commerciale. guardavo le vetrine, mi soffermai a guardare una vetrina in particolare...( vecchi mobili da restaurare) pensai: "accidenti a saperlo avrei portato la vecchia cassapanca che mi ha regalato mia nonna" e mentre pensavo a questo..mi accorsi di una sagoma alle mie spalle.. riflessa nella vetrina...era quella di un uomo che mi stava fissando..come se volesse chiedermi qualcosa. cosi mi girai e chiesi: "prego?" fu li che oltre alla sagoma, scoprii quanto fascino avesse ma non volevo se ne accorgesse, cosi senza manco aspettare la risposta..mi rigirai a far finta di guardare in vetrina... rispose con una voce molto maschile con un non so che di "satinato": " nulla, mi scusi ma...lei somiglia tanto ad una mia conoscente" ...pensai: " si, come no! un modo come un altro per approcciare" ma non dissi nulla..mi voltai verso di lui e con aria da furbetta e con un sorrisetto malizioso gli dissi: " mi spiace ( PER LEI) ma non sono io) alchè sorrise anche lui..Dio! aveva dei denti perfetti, un sorriso avvolgente e due occhi da marpione...veramente un gran bell'uomo..pensai: "avrà più o meno la mia età"..fu con questo pensiero che mi recai al bar piu vicino...ordinai un caffè e mi sedetti ad un tavolino..aprii una rivista di attualità che trovai sul tavolino e mentre sorseggiavo il mio caffè..leggevo sfogliatamente... notizie che più o meno avevo già letto o sentite al telegiornale..quindi niente di nuovo... (proprio quello di cui NON avevo bisogno) volevo qualcosa di sconvolgente, non il solito" tran tran"..ne avevo fin sopra i capelli. stavo per alzarmi e andarmene ma...chi vedo entrare nello stesso bar? eheh lui.."quello di poc'anzi" in tutto il suo splendore..superbo, attraente, maschio ....sembrava che tutti lo conoscessero..saluti di quà , saluti di là..ciao Franco a destra Ciao Franco a manca...bastarono pochi secondi per capire che era il proprietario di quella catena di Bar. per uscire dal bar dovetti passargli davanti..mi spogliò con lo sguardo...ero imbarazzata ma...sotto voce gli dissi: " se sta cercando di mettermi in imbarazzo si sbaglia, io quelli come lei me li mangio a colazione" rispose: " beh, essere la colazione di una bella donna come lei, non può che farmi piacere" " uh che adulatore! grazie" (risposi) " le va un aperitivo? su mi faccia compagnia" accettai senza fiatare...ero rapita da quello sguardo... ci sedemmo l'uno di fronte all'altra...si presentò: " comunque io sono Franco e sono felice di poter fare la tua conoscenza..ops posso darti del tu?" " lo hai già fatto! io sono Sarah, molto lieta" " e dimmi Sarah sei fidanzata, sposata, separata..ti dico già da adesso che tifo per la terza risposta" " mi spiace PER TE ma sono felicemente sposata e abbiamo due figlie" " oh beh, io non sono geloso" che STR..zo pensai...ma guarda te che faccia tosta! " sai che sei molto bella..ma cosa te lo chiedo a fare..lo sei e lo sai, hai delle labbra stupende per non parlare di tutto il resto" " Grazie anche tu non sei da meno" erano passati piu o meno 15 minuti e ormai il ghiaccio si era rotto.. cosi mi chiese se dopo l'aperitivo, sarei voluta andare con lui, per parlare in un posto meno affollato..non esitai e gli risposi di si..anche se la testa mi diceva tutt'altro..." ero una sciocca ad accettare..non lo conoscevo e sopratutto non sapevo manco dove volesse portarmi" cosi, iniziai a fargli alcune domande. "sei sposato, da quanto e se avesse figli" '"si Sarah ho un figlio, sono sposato da troppo tempo ormai e i rapporti con mia moglie non sono più quelli di un tempo" lessi nel suo viso tanta tristezza e malinconia. "scusami non volevo essere invadente" " ma scherzi, mi fa piacere parlarne con qualcuno..e poi sai a volte parlare fa bene, non sempre possiamo farlo liberamente. però adesso basta..non voglio annoiarti...dai su ti porto a vedere il mio ultimo acquisto e non preoccuparti..non ti mangio mica..al massimo ti violento!" (sorrise)..sembrava un sorriso rassicurante, di quelli che vogliono farti capire: "guarda che non sono un maniaco" cosi, feci per alzarmi, si avvicinò delicatamente e raccolse la borsa che mi cadde dalla sedia. emanava un buon profumo e mentre io lo pensavo, lui disse: "accidenti Sarah..che buon profumo che emani...quale profumo usi..?" ed io in tutta sincerità risposi: " veramente oggi non ho messo profumo..sarà l'odore del docciaschiuma" (sorrisi) "mmmm buono! vien voglia di mangiarti" (occhiolino) "...ehm senti Marpione, dov'è che hai acquistato..dista molto da qui?" " no, ci arriviamo a piedi..è qui dietro l'angolo, vedi quel parco difronte? ecco! siamo arrivati." era un alberghetto, molto carino...circa 12 camere, era recitanto da un bel parco con un'ampia piscina ,non eravamo soli..c'erano gli operai che stavano ultimando i lavori di ristrutturazione..salutò tutti..e mi invitò ad entrare per farmi vedere gli interni.. "gurda, qui ci verrà un enorme cucina, e li il bar, dall'altra parte la sala ricevimento" insomma, mi sembrò molto felice di questo progetto..ma nel contempo tanto solo come se non avesse nessuno con cui condividere questa sua gioia. altrimenti perche parlarne con una perfetta sconosciuta?! "ti faccio i miei piu sinceri auguri per questo tuo progetto..in bocca al lupo!" "Grazie! non sai che piacere mi fa poterne parlare con qualcuno..sembra di conoscerti da una vita, sei molto Dolce, sai!" " ma no..ma no... sono una Jena" (sorrisi) " beh una gran bella jena" (sorrise e mi sfiorò la mano) avvertì un brivido lungo la schiena, quell'uomo era così estroverso ma così misterioso..oltre che molto affascinante...forse era merito di quel pizzico di mistero a renderlo tale. "vieni, di sopra ci sono le camere, cosi mi dai un consiglio per il mobilio..ti và?" "certo perchè no! hai dei cataloghi? " non rispose, mi fece solo cenno di seguirlo...arrivati di sopra..mi mostrò la camera piu grande e con la vista piu bella.."guarda ha pure il caminetto, come la trovi?" "romantica, rustica,invitante, molto bella davvero..." la camera era davvero bellissima e piena di luce...mi avvicinai al grande finestrone che dava sulla terrazza..mi incantai a guardare quel panorama...pieno di verde, di fiori..il cinguettio degli uccellini, faceva da colonna sonora a tutto quello che mi circondava...avvertì una mano sui fianchi...calda, tremante,.non dissi nulla..anzi volevo che mi baciasse... e lui lo capì ... delicatamente mi spostò i capelli e mi baciò sul collo..mi sussurrò in un orecchio:" Sarah è da quanto ti ho vista che ho una voglia matta di baciarti" cosi, mi voltai verso di lui..e gli offrì le mie labbra...inizialmente timide..ma bastò sentire la sua lingua insinuarsi nella mia bocca..e diventai spudorata ...anche io non vedevo l'ora mi baciasse...fu un bacio lungo, interminabile..mentre le nostre mani..non stavano affatto ferme. ero eccitatissima,tremavo, quel bacio passionale e sensuale mi travolse... lui se ne accorse e...iniziò a sfiorarmi i seni..ormai avevo i capezzoli turgidi e il cuore mi andava a mille.. ebbi un attimo di titubanza e mi allontanai di pochi passi, lasciandolo spiazzato ed eccitato.. mi riportò a se cincendomi con decisione per la vita..." non te ne andare ti prego! TI DESIDERO e anche tu mi vuoi"( disse la verità)...mi si leggeva in viso quanto lo desiderassi.. "allora prendimi e fà che tutto questo mi rimanga scolpito nella mente per sempre" eseguì alla perfezione ciò che gli chiesi...diventò un uragano...mi strappò letteralmente la camicetta lasciandola cadere ai miei piedi.." adesso sfilati i jeans" mi tremavano le gambe, ma la voglia ..mi fece ubbidire ..ero mezza nuda davanti a lui..mi infilò una mano dentro le mutandine..esclamando un: "mmmm sei bollente e già bagnata, toccati per me..toccati!" mi toccai...e feci per sfilarmi le gli slip.."no fermati! non farlo...dopo ti voglio entrare in un certo modo" mi ribaciò mentre io continuavo smaniosa li sotto..ero un fiume in piena, mi scoppiava la testa e sentivo il calore che mi invadeva, mi avvolgeva...quell'uomo sembrava un polipo..mani, bocca, lingua, ughia...tra carezze, graffi, dolci schiaffetti sui glutei , morsi , succhiate e leccate...mi faceva impazzire...gli sfilai la maglietta ..anche io volevo assaggiare quella pelle cosi invitante... non fui da meno..lo sentivo vibrare sotto la mia lingua che sembrava insaziabile...gli sfilai la cintura, sbottonai i Jeans e..mi iginocchiai...la patta era aperta, il suo pene eretto...non esitai un attimo e dopo uno o due colpi di lingua, lo accolsi tutto dentro nella mia bocca vogliosa, mentre continuavo a smanettarlo e a succhiarlo...sentivo la sua eccitazione crescere.. lui farfugliava cose incomprensibili...ma era chiaro che gli piaceva...mi teneva per la testa..come se avesse timore che finisse tutto li...ma non ne avevo nessuna intenzione. "se continui vengo...alzati, voglio la tua figa....voglio impalarti da dietro" mi alzai e mi voltai con il viso verso il davanzale della grande finestra..mi penetrò con forza e mi sbatteva..forte, sempre piu forte..i miei seni sobbalzavano ad ogni colpo..mi teneva per i glutei..la scopata si faceva sempre piu selvaggia..ansimavo, mi mordevo le labbra , gridavo..ma non volevo si fermasse..." si grida..voglio fartelo sentire fino allo stomaco...ti mangio..sei mia uhmmmm" si fermò, stava per godere, ma si trattenne ancora, cosi..mi fece stendere sul pavimento ..."voglio leccartela tutta..voglio il tuo sapore" divaricai le cosce e....mi abbandonai totalmente ...il clitoride era diventato come un Piccolo pene dall'eccitazione..e lui da bravo esperto..sapeva cosa faceva..intinse il dito medio nel miele che mi colova fra le cosce..capìì cosa stesse per fare..lo lasciai continuare...voleva esplorare anche il "buchetto piu piccolo" iniziò con dolcezza..e di tanto in tanto lubrificava con la sua saliva...ero così eccitata e avevo così tanta voglia di esplodere che gli dissi:" ti prego fammi godere" anche lui era li li..e allora si sedette su di una vecchia sedia a dondolo che si trovava in un angolo della stanza.. era stupendo e quel pene eretto e pronto per esplondere era un esplicito invito a sedermici sopra...cosi mi misi a cavalcioni su di lui..mi entrò dentro(solo spostandomi le mutandine) come una lama di un coltello rovente entra nel burro...ero fradicia...iniziai a danzagli spudoratamente sopra. con movimenti odulatori , sussultori...e lui che m'impalava da sotto..sembrava la scena di un film erotico... ormai era al culmine..e si accorse che anche io ero pronta..."stò per riempirti Sarah...uhmmmmm" "anche io Franco sto per venire ..continua..cosìì siiii cosììì ancora...ohhhhhh siiiiiiiiiii" godemmo nello stesso preciso istante...( vi lascio immaginare cosa provammo, sensazione che non si può descrivere)fu un misto di emozioni uniche ..stanchi e soddisfatti, ci accasciammo sul pavimento..dove ci addormentammo abbracciati... mi svegliai dopo un oretta: "cacchio è tardi..devo rientrare..Franco..dove cavolo sono i miei vestiti..porca miseria..devo sbrigarmi è tardissimo" mi aiutò a recuperare i vestiti...mi diedi una sistemata e una rinfrescata...mentre mi rivestivo mi disse: " riesci ad esser sensuale persino mentre ti vesti, sei fantastica! ti rivedrò, vero? lo baciai teneramente sulle labbra , dicendogli: " forse non ci rivedremo mai piu...forse si...chi può saperlo!".. (ma dentro di me sapevo che, ci saremmo rivisti presto)... mi diressi verso l'uscita...soddisfatta e senza il minimo di senso di colpa. ( da allora il mio "caffè mattutino" ha un sapore nuovo, unico! ).
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12 years ago
Vulcanica1Napoletana,
55/55
Last visit: 1 year ago
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Siano benedetti i camionisti
Circa un mese fa, una sera ero particolarmente voglioso di farmi cavalcare da un maschio. Così decisi di indossare autoreggenti, perizoma, tacchi ed un bel corpetto, il tutto nascosto da un cappotto di pelle nera. Uscii ed andai in un'area di sosta dove solitamente si fermano i camionisti e non solo... Scesi dalla macchina e notai proprio un maschione scendere dal camion per sgranchirsi le gambe. Presi coraggio,mi avvicinai e quando lui si voltò verso di me, aprii istintivamente il cappotto per fargli capire quali erano le mie intenzioni. Lui capì al volo e mi disse: "Vuoi scopare?" io risposi di si, e di li a poco ci ritrovammo in cabina. Il tempo di chiudere le tendine e sistemarci dietro, che lui già si era preparato. Era rimasto solo con gli slip e notai subito che era messo veramente bene.... Mi chinai su di lui, gli accarezzai il cazzo con dolcezza, e subito glielo presi in bocca. Era come il marmo e facevo fatica a prenderlo perchè era veramente grosso. Mentre lo succhiavo lui iniziò a toccarmi il culo finchè mi chiese di sdraiarmi. Credevo volesse prendermi subito, invece mi fece aprire le gambe e si infilò con la testa iniziando a leccarmi il buco. E' una cosa che mi manda in estasi e mi arrapa da morire.... Quando capì che il mio desiderio era ormai all'apice ed il buco era ben lubrificato, si sistemò sopra di me e con un colpo solo mi infilò. Sentii subito che le dimensioni di quel cazzo erano fuori dal normale, tanto che quasi mi venne da urlare... ma quando iniziò il movimento il piacere prese il sopravvento e mi lasciai andare completamente provando solo godimento... Poi mi chiese di cavalcarlo a smorza candela. Mi sistemai per bene su di lui, e di nuovo dentro... lo sentivo tutto ed era un piacere immenso guardare lui che godeva con i miei movimenti... Poi mi disse: "ora ti prendo come dico io". Mi fece girare a pecorina, mi sistemò per bene, e di nuovo dentro di me.... sentirmi prendere in quel modo mi faceva uno strano effetto... ero proprio una gran troia in calore.... più spingeva e più godevo, al punto che senza toccarmi il cazzo venni... lui continuò ancora fino ad esplodermi dentro... una scopata colossale! viva i camionisti....
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12 years ago
Lory2trav,
49
Last visit: 10 months ago
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La sirenetta
SIAMO ALEX E PAOLA e vi vogliamo raccontare il nostro ultimo incontro. abbiamo conosciuto una splendida ragazza trav molto femminile e carinissima ,, nulla a che vedere con tutti quei falsi trav che pensano che un reggicalze e una parrucca possono diventare belli.. cmq con la mia dolce e amatissima paola sabato scorso abbiamo organizzato seratina in casa nostra .. ci siamo messi a cucinare il pomeriggio pregustando la serata frizzante che si prospettava , saremmo dovuti essere in tre noi due piu la sirenetta ... ma un flash mi balena in testa .. stare seduti ad un tavolo in tre non mi sembrava il massimo e allora decidiamo di chiamare al nostro carissimo amico paolo.. che prontamente ci risponde e che se riesce a liberare sara da noi alle 21.. la sirenetta ( E IL NOME CHE HA DATO PAOLO ALLA NOSTRA AMICA) arriva puntuale splendida sulle sue scarpe rosse tacco 12 . mini nera che mette in risalto il suo culetto e magliettina bianca ... nel mentre arriva anche Paolo che ha fatto di tutto per liberarsi dai suoi impegni.. la serata si svolge tranquillamente cenando scherzando e bevendo antipasto primo secondo contorno caffe rum insomma gli animi si scaldano. e mentre io e paola puliamo cucina loro due si iniziano a conoscere intimamente nella stanza da letto.. finito di rassettare spiamo dalla porta loro due e vediamo che hanno iniziato a socializzare alla grande , abbracciati teneramente come due amanti che si scambiano effusioni d amore ... e noi che facciamo.. mica possiamo fare solo gli spettatori... entriamo gia io sono surriscaldato al massimo con paola ci buttiamo sul letto e iniziamo ad amarci come sempre ... mi immergo letteralmente nella micia di paola assaporando ogni sua goccia di piacere ,, siamo 4 persone sul letto i nostri corpi si toccano uno con l altro la temperatura e alle stelle sembra di stare in un forno acceso. ormai il dato e tratto mentre accarezzo paola mi trovo il culetto della sirenetta vicino al viso .. la mordo e tenera ah aha h e cosi si inizia in un vorticoso incontro di corpi di baci di carezze di lingue di occhiate . il gioco a quattro e iniziato ormai non ci sono piu freni inbitori. sono entrato nel corpo del mio amore e stiamo facendo l amore come sempre con passione e foga e mi ritrovo davanti al viso il cazzo della sirenetta , molto dotato .. come dire no a tanta belta .. IL SEGUITO AL PROSSIMO RACCONTO
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12 years ago
admin, 75
Last visit: 21 hours ago -
Barby e i suoi amici
Volevo far sapere a mio marito che ormai tra non molto tornerà quali erano le novità che lo aspettavano al suo rientro. volevo fargli venire una gran voglia di montarmi. e x farlo ho chiesto aiuto al mio vicino di casa M e ormai complice nella mia trasformazione. x eccitare il mio uomo che è da un po di mesi lontano per lavoro volevo mandargli un po di foto. chiamai M e gli spiegai la mia intenzione, lui mi rispose che mi averebbe aiutato volentieri. volevo prima di tutto fargli vedere qualche completino nuovo che avevo comprato x lui. ero da poco rientrata a casa ed ero ancora vestita come ero uscita al mattino. una gonnellina corta, una camicetta leggera abbondantemente scollata, tacchi. sotto portavo solo i collant velatissimi e completamente trasparenti , senza mutandine, è una cosa che ho scoperto da poco , ma mi eccita da impazzire. sentire i collant sulla patatina nuda è estremamente stimolante, oltre al fatto che penso sia molto sexy. durante il giorno , avevo lasciato sgirciare sotto la mia gonnellina qualche collega, in modo malizioso e nn evidente, ad esempio accavallando le gambe. e anche questa sera sono arrivata a casa con la fichettina completamente bagnata. sopra portavo un reggiseno a balconcino che copriva a malapena i miei grossi capezzoloni. M si presentò a casa mia all' oarario stabilito, ma nn era solo!!!! con lui aveva portato un suo amico fotografo. io nn mi aspettavo assolutamente una cosa del genere e rimasi anche un po arrabbiata di questa sua iniziativa che nn mi aveva nemmeno accennato. il suo amico sembrava una perosna a posto, un ragazzo carino e giovane e di buoni modi. all' inizio ero molto scocciata e quasi stavo x mandarli via entrambi dicendogli che nulla si sarebbe fatto. poi ci si mette a parlare e il fotogtafo F. mi mostra un po di foto del suo lavoro, si occupa in particolare di moda. devo dire delle gran belle foto. poi mi mostra un po di foto, decisamente sexy per una conllana di intimo e devo dire che la cosa incominciava a intrigarmi un po di piu. dopo un po di convenevoli mi convinco a farmi fotografare a patto che le foto sembirno autoscatti , insomma quasi tutte dalla stessa posizione come se avessi appoggiato la macchianda qualche parte per poi far partire gli autoscatti da spedire a mio marito. in poche parole il fotografo doveva far finta di nn esserci affatto. l'idea di farmi fotografare in intimo cmq mi eccitava da impazzire, farmi guardare mentre io indosso intimo molto molto da porcellina ed eccitare chi mi guarda mi fa impazzire. decisi di accettare mentre la mia fichettina gia scalpitava alla sola idea. e mentre decidiamo dove fare le foto gli sguardi dei miei 2 amici cominciano cominciano a guardarmi tutta. e la gonnellina cortissima lasciava vedere la mia fica nua dotto i collant. e M. esordisce dicendo che potremmo cominciare a fare un po di foto cosi come sono vestita. dico a F di posizionarsi davanti a me e di cominciare a scattare un po di foto. io allargo un po le gambe fino a mostrargli completamente la mia fica, mi sentivo gia veramente porca, 2 uomini mi guardavano mentre io maliziosamene gli facevo vedere la mia fica celata solo dai collant mentre F fotografava M mi guardava e mi consigliava quali posizioni assumere. ora pero voglio fare qualche foto con i miei nuovi completini. vado in camera e mi cambio. torno vestita con una sottoveste bianca in tulle reggicalze e calze bianche velate, una microscopica mutandina bianca in pizzo leggero e senza reggiseno, in modo che le mie grosse mammellone e i miei capezzoloni fossere bene in evidenza. i due mi fanno subito molti complimenti e F rimane molto colpiti dalle mie grosse tettone dicendomi subito che vuole fotofrafarmi bene le mammellone e i capezzoli. io mi presto mostrando le mie tettone sempre piu vicino, stringendole e toccandomele e piu vedervo i loro pantaloni gonfiarsi piu mi mostravo eccitata. M a un certo punto mi dice ti dispiace se mi masturbo mentre ti guardo!!! e senza nemmeno aspettare la mia risposta tira fuori il suo enorme cazzo duro dai pantaolini cominciando a scappellarlo mentre mi guardava avidamente. io cominciavo varamente ad essere molto molto eccitata e vedere quel grosso cazzo duro x me mi faceva veramente voglia. mi sento sempre piu troia e sempre piu disinibita mi muovo davani all' obbiettivo, mi tolgo la sottoveste e mi giro mostrando il mio culo tondo solcato da un sottile filo che mi entra dentro le chiappe del culo. poi mi metto a 4 zampe x mostrare completamente il mio culo a F. " cosi lo vedi bene? fotografami il culo" e quando mi giro anche F ha il cazzo in mano completamente duro , grosso , teso , gonfio. " ma cosa stai facendo??" scusa Barbara non ho resistito mi sta espoldendo il cazzo. lo vedi come me lo hai fatto diventare duro. " porco, ti piace il mio culo? masturbati pure nn mi dispiace affatto ma continua a fotografarmi" " allora girati e apri bene le gambe che facciamo un po di pirmi piani a quete mutandine da porcelliana" spalanco le gambe e il micro perizomino copre appena il clitoride e le grandi labbra semnpre piu gonfie x la vista di quei grossi cazzi duri x me. e mentre F si avvicine sepre di piu alla mia fica con la macchina fotofrafica M mi si avvicina con il suo grosso cazzo in tiro. " prendimelo in bocca Barbara non resito piu" io nemmeno, ho la fica che scalpita e comincio a toccarmi le tette e i capezzoli mentre M mi infila il cazzo in bocca e mentre comincio a succhiare quell'enorme cazzo che mi riempe la bocca, F mi comincia a toccare la fica con ancora su le mutandine facendole entrare nelle grandi labbra per poi continuare a fotografarmi la fica. e tra una foto e l'altra le sue dita infilavano sempre di piu le mie piccole mutandine da troia dentro la mia fica fradicia finno a che non mi pientra con 2 dita che entrano scivolandomi dentro x quando sono eccitata. " cosa stai facendo porco" voglio aprirti un po la fica , voglio fotografarla aperta sposto un po el mautandine e con 2 mani mi dilato la fica allargando le grandi labbra, spalandandomi la fica. " cosi va bene? è aperta bene ?? "fotografa questa puttana"e dopo qualche foto a frega aperta prende il suo grosso cazzo in mano e me lo dirige verso la fica. " se mi infili il tuo grosso cazzo in fica si apre meglio e poi potrai fotografarla veramente aperta" "ora te la apro meglio con questo cazzo" e mentre M mi prende la testa x scoparmi in bocca e per farmelo ingoiare tutto F mi introduce il suo grosso cazzone in fica,spalandandomela tutta. mi sento veramente una troia con 2 grossi cazzi a disposizione. F comincia a scoparmi in fica piantandomi il cazzo tutto in fica e cominciando a stantuffarmi con copli decisi che fanno sobbalzare le mie mammelle e che mi fanno ingoiare ancora di piu il grosso cazzo di M. F " ora si che hai la fica aperta, tienila aperta con le manni che te la fotogrago per bene" spalanco la mi fica completamente bagnata mentre F mi fotografa. sento il cazzo di M enorme in bocca che sta per eslodere, mi interrompo e gli dico , dovevamo fare un po di foto in intimo, mio marito vuole vedere anche altri completini. mi alzo sfilo le mutandine e...." ecco ragazzi continuate a masturbarvi annusando le mie mutandine io arrivo subito. ero iper eccitata la miia fica era grondante di uomri , ma volevo farli impazzire del godimento e volevo allungare il piu a lungo possbilie quell' occasione. vado in camera e mentre scelgo l'intimo da indossare prendo i miei giochini e mi infilo in fica 2 palline vibranti. torno in sala dove vedo i miei due maschi a cazzo dritto che si masturbano annusando le mie mutandine e riguardando le foto appena fatte. io indosso una specie di tutina a rete larga completamente aderente aperta sotto e sulle tette. come mi vedono smettono di guardare le foto e mi guardano arrapati continuando a masturbarsi. " che ne dite? come mi sta? è abbastanza da troia? F prende subito la macchina fotografica e comincia a fotografarmi io mi giro e gli mostro il culo piegandomi in avanti, poi mi metto a carponi e mi divarico il culo. " cosi si veder bene??" "riesci a fotoigrafarmi bene il buco del culo? voglio far capire a mio marito che quando arriva il mio culo è pronto ad aspettarlo" " a voi fa venire voglia?" " volete mettermelo dentro al culo vero porci?" e mentre F si avvicina e tra una foto e l'altra mi passa una mano sulla fica e sul buco del culo M mi si mette davanti e mi porge il suo cazzo davanti alla bocca. lo prendo immediatamente in bocca avida di quell' enorme cappella dura. e mentre ho il suo cazzo in bocca dico a F " leccami il culo, voglio che mi lecchi il culo, voglio che lo arrarghi con la lingua fino a infilarla tutta voglio far vedere a mio marito il mio culo pronto x essere aperto" F comincia a leccarmi il buco del culo fino a infilarci completamente la ligua e passandomela tra il buco del culo e la fica in fiamme. " ti piace?? ti piace il mio culo? e il sapore della mia fica?? leccami tutta e aprimi con la lingua il culo, voglio sentire la tua lingua che mi entra in culo" e mentre F mi allarga l'ano con la lingua M si straia affianco a me proponendomi un 69. mi metto sopra di lui affondando subito la mia bocca sul suo enorme cazzo mente mi lecca la fica e F il culo. poi F si sposta a mi si mette davanti " leccami il cazzo ti prego nn resisto piu" alterno quei 2 grossi cazzi in bocca mentre M da sotto continua a laccarmi come un porco e infilandomi 2 dita in culo. "voglio la vostra sborra, se mi sborrate ricoprendomi completamente la faccia e riempendomi la bocca poi vi do la mia fica" mi alzo dalla 69 mi metto sul divano alzo le gambe e mi spalanco la fica e il culo "vi piace? la volete questa fica bollente? e magari volete anche mettermelo nel culo vero?" datemi la vostra sborra, mi accovaccio davanti a loro che si masturbando davanti a mementre prendo i loro cazzi in bocca alternendoli come una vera troia. e dopo non molto cominciano a schizzarmi in faccia con potenti getti di sborra , io rimango a bocca aperta con la lingua di fuori per assaporare la sborra calda che mi entri in bocca. 2 sborrate fenomenali, sento la mia faccia calda x le sborrate che mi errivano da destra e sinistra ricoprendomi la faccia e la bocca di sborra, mi sento una vera troia e la mia fica gronda sempre piu bagnata e vogliosa di cazzo. mi spalmano la sborra sulla faccia con i loro cazzi duri dirigendola verso la mia bocca vogliosa e ghiotta e infilandomeli in bocca a turno mentre li succhio e li lecco sempre piu eccitata. voglio mantenere quei 2 cazzi eretti. li voglio !!! mi metto a pecora mostrandogli il mio culo e la mia fica bagnata e bollente " ora voglio che mi montiate come una cagnatta in calore, mi dovete scopare a turno proprio come una troia" M i mette dietro di me cominciando a passarmi la cappella dura come il marmo sulla fica, allargandomi le labbra e facendomi venire sempre piu voglia di farmi aprire la fica , mentre F si mette davanti a me passandomi il sup cazzo duro sulla faccia ancora sborrata. " apri la bocca troia" mentre sento che M da dietro mi divarica la fica e contemporaneamente mi penetrano in bopcca e in fica . ho un sussulto mente mi faccio scopare a pecora e succhio quelll' enorme cazzo . mi sento una vera puttana mentre M mi stantuffa la fica da dieto con colpi secchi che mi fanno prendere fino in fondo alla gola il cazzo di F mentre la mie mammelle sobbalzano x i copli. poi F si sposta di lato e comincia a massarggiarmi il culo mentre M senza sosta mi sbatte come una mignotta. F mi apre le chiappe del culo allargandomi sempre di più l'ano. " ti piace il mio culo? lo vuoi?? vuoi piantarmelo dentro al culo vero??" " si voglio aprirti il culo come una vera troia" " allora leccamelo, lecca il culo a questa puttana infilami la lingua dentro, voglio sentire la tua lingua che mi apre il culo " M si sposta lasciando spazio a F e subito me lo infila in bocca mentre F comincia a leccarmi il buco del culo divaricandomi le chippe con forza e mentre ho il cazzo di M in bocca dico a F di continuare a leccarmi tutto il culo. e dopo che mi ha infilato completamente la sua lingua in culo allargandolo per bene. " ora dammelo in culo, inculami. lo voglio dentro al culo, apri il culo a questa puttana" sento la sua cappella che spinge sul mio ano fino a che nn mi entra tutta allargandomi il culo e dopo la cappella sento che lentamente mi introduce tutto il tuo grosso cazzo in culo tenendomi salda x i fianchi mentre M mi spimge il cazzo in gola. se mi muovo in avanti il cazzo di M mi entra fino alle tonsille, se mi sposto in dietro il cazzo di F mi spalanca completamente il culo. mi sento veramente tanto tanto troia mentre quei 2 grossi cazzi mi scopano in culo e in bocca. F estrae il cuo cazzo e senza dirmi nula me lo pianta in fica con un colpo secco e poi nuovamente in culo continua cosi alternando il mio culo e la mia fica fino a farmi scoppiare in un'orgasmo irripetibile potente e prolungato che fece schizzare dalla mia fica i miei umori mentre il suo cazzo mi sfondava il culo. faccio sdraiare F e mi ci metto sopra piantandomi il suo cazzo in fica, mi ci siedo sopa x sentirlo tutto dentro, mi chino in avanti mettendogli le mie mammelle in faccia mentre lui mi prende con le mani il culo aprendomelo. " M ora devi pianatrmelo dentro al culo , voglio i vostri cazzi assieme. dovete montarmi assieme come una puttana" M si mette dietro di me e dopo aver infilato la sua cappella nel mio culo con un colpo lo spinge tutto dentro. sento i loro enormi cazzi che mi aprono il culo e la fregna mi sento piena di cazzo e troia come non mai. le mie tettone sobbalzano sulla faccia di F a ogni loro coplo; nn ci mettono molto a procurarmi un altro orgasmo ancora piu forte di quello di prima. la mia ficae il mio culo si contraggono sui loro cazzi enormi mentre la mia fica schizza umori x l'infinito piacere, ancora qualche colpo e arrivano all'orgasmo schizzandomi la loro sborra in culo e in fica riempendomi completamenet fino a farla strabordare. estraggono i loro cazzi e me li infilano in bocca ricoperti di sborra, mentre a pecora mi aprono il culo e la fica x godersi lo spettacolo della loro sborra che mi sgorga dal culo e dalla fica. un'esperienza unica e irripetibile che consiglio a ogni donna almeno una volta nella
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12 years ago
admin, 75
Last visit: 21 hours ago -
Sapere di essere veramente una gran puttana.
Il mio racconto è frutto della mia fantasia...è una serie di sensazioni,di voglie e di desideri inconfessabili che ho in me. *************************************************************************************************************************** Mi chiamo jessyca,ho 42 anni sono sposata da diversi anni e non ho figli.Sono ancora ben fatta,lunghi capelli con le meches,una terza di seno ancora piuttosto sodo,poca pancia due labbra carnose e sensuali ed un culetto che a detta di tutti è davvero molto sexy...leggermente sporgente,a mandolino e tonico.Quando sono al mare in perizoma gli sguardi degli uomini sono tutti sul mio sedere e se devo essere sincera la cosa mi piace e parecchio.Mio marito è un uomo molto banale,quando ci siamo conosciuti era ben diverso....attivo voglioso capace e creativo.Ora si è per così dire spento....dedica il suo tempo libero alla caccia alla pesca al calcetto alle partite in tv e via dicendo.Tempo per me ne ha poco...la sua voglia ormai è andata a farsi benedire e la cosidetta abitudine al quotidiano ha preso il posto di quella che una volta era una bella intesa a letto.Non lo fà ormai quasi +....e quando lo fà è sempre la solita minestra fatta di 5 minuti di un movimento sempre uguale,poi viene...alla fine ecco il solito bacetto di buonanotte e dopo 2 min è già lì che dorme senza curarsi assolutamente di me.E' come sempre la solita scopatina squallidissima che mi lascia lì come una scema...con una voglia addosso che mi scoperei il primo che passa...con la fica che mi manda ben precisi segnali di insoddisfazione...per addormentarmi il + delle volte mi ci vuole 1h buona e magari anche una pillola. Di lavoro faccio la parrucchiera in un negozio del centro,un lavoro tutto sommato normale che mi fà passare la giornata velocemente e senza tanti problemi.Per tutta la gente che mi conosce sono una signora per bene,molto riservata,felicemente sposata con un maritino tranquillo,tutta casa famiglia e lavoro.Questa è l'immagine che ormai tutti hanno di me.Ma ce n'è un'altra nascosta,diciamo il mio cosidetto lato oscuro che è ben diverso.Fin dalla mia adolescenza,dai tempi del liceo,dove ero un'alunna modello tutta precisina casa e studio mi sono accorta che in me c'era un'altra identità,un'identità ben diversa da quella che davo ad intendere.E' un'identità che riesco a tenere quasi sempre a bada bene ma che se si scatena ed esce è davvero un bel casino.Diverse volte al liceo dopo le lezioni oppure in gita mi sono ritrovata con 2 o 3 ragazzi piuttosto infoiati addosso...venivo messa prima al centro delle loro attenzioni e il tutto si traduceva poi nel venir messa al centro di un cerchio,io in ginocchio e loro a sbandierarmi i loro cazzi davanti al nasino,la situazione erotica finiva poi come sempre in una serie di favolosi pompini a tutti,quando non venivo invece scopata a turno da loro come la peggior troia di bordello. Come si capisce bene l'identità di cui parlo è quella di avere dentro di me una vera puttana,una donna calda e vogliosa,mai sazia e sopratutto molto ma molto troia.Sempre alla ricerca di uno o più bei cazzi che le diano piacere...godimento...in una parola che sappiano saziarle il fortissimo desiderio di sesso che le esce quando questa seconda identità riesce a prendere il sopravvento.Quando qualcuno riesce a far scattare in me la molla che libera la mia identità nascosta ecco che da signora per bene,molto sposata tutta casa e lavoro divento una vera zoccola,una puttana in calore pronta a soddisfare il suo uomo e magari anche + di uno insieme.Ovviamente il mio povero maritino non sospetta nemmeno lontanamente che gran zoccola ha al suo fianco,ed è bene che non lo sappia mai,a lui và bene la versione mogliettina precisina tutta casa e famiglia...hihiihihi! In questi giorni al salone stiamo lavorando ad una serie di messe in piega nuove,il titolare vuole dare una smossa ai guadagni e si è rivolto ad un nuovo rappresentante di tinte e colori.Si chiama Mario...è un uomo sulla 40ina belloccio molto serio gentile e piuttosto riservato,anche se diverse volte ho visto con che occhi mi guarda,il classico sguardo che ti vuol dire che gli piaci e che ti porterebbe a letto in un attimo.Da quando è lui a rifornirci dei materiali per il salone il lavoro è aumentato e la gente è contenta per come riusciamo a fare le acconciature e le messe in piega.Oggi mi ha chiamato il titolare dicendomi se potevo passare da Mario a prendere i nuovi cataloghi che gli sono arrivati.Decido quindi di tel a Mario per mettermi d'accordo per ritirarli. Mi risponde con la consueta gentilezza e mi dice di passare da lui alle 3,a quell'ora mi avrebbe fatto trovare i cataloghi e se volevo mi offriva un caffè.Accetto volentieri,è lunedì siamo chiusi e di pom non avrei niente da fare.Mi infilo in bagno...una bella doccia uno shampoo e sono pronta.Esco dal bagno e scelgo cosa mettermi.Decido per un paio di jeans attillati,degli stivaletti una camiciola leggera ed il giubbino nero in pelle.Come intimo un piccolo slip e reggi nero di pizzo...da sempre adoro avere un intimo così addosso.Due gocce di profumo,un trucco sobrio ed elegante e sono pronta.Esco prendo la macchina e dopo 10 min sono sotto casa di Mario.Suono il campanello,gli dico che sono la jessyca del salone.Mi apre subito,mi dice di salire al 3° piano,prendo l'ascensore e dopo 2 min sono davanti alla sua porta.Mi apre con un sorriso,mi dà il solito bacetto di convenevole sulle guance,richiude la porta e mi accompagna nel salone.I cataloghi sono sul tavolo...è la nuova collezzione del 2012.Sono prodotti nuovi che lanceremo tra 1 mese circa.Finisce di descrivermeli e poi mi invita in cucina per il caffè che mi aveva promesso.Eccoci in cucina,la macchineta del caffè è pronta e dopo 2 min sorseggiamo il caffè insieme.Ad un certo punto ecco che Mario mi guarda con il classico sguardo che conosco bene...quel sorrisetto scanzonato che ti vuol far capire che sei una gran fica e che lui ti scoperebbe anche lì,anche in piedi,anche subito.Forse ho fatto male a lasciare sbottonati i primi 3 bottoncini della camiciola,mi accorgo solo ora che il seno fà capolino dai lati della camicetta in modo davvero malizioso. Si avvicina a me dicendomi:"jessyca jessyca ma lo sai che sei davero una gran bella donna?Vestita così credimi sei uno schianto...da quando sei entrata non faccio altro che guardarti..." Un attimo dopo è accanto a me...mi guarda dritto negli occhi per farmi capire le sue intenzioni...ancora non mi ha toccata ma si capisce che se non lo fermo lo farà sicuramente.La sua serietà ed il suo essere riservato sono andati a farsi benedire,ora non è il cervello che lo comanda ma il suo cazzo e quello gli dice che vuole solo la mia fica...lo leggo benissimo nei suoi occhi.Lentamente sento dentro di me che si muove qualcosa,e quel qualcosa non porta nulla di buono...anzi...il contrario.Il mio lato oscuro per troppo tempo messo a tacere tenta prepotentemente di uscire...sento chiaramente che manda segnali,sento che vuole uscire e che non aspetta altro che di scatenarsi,una cosa che sà fare molto ma molto bene.Un istante dopo aver pensato questo ecco che Mario mi è addosso,le sue mani mi avvicinano a lui mentre la sua bocca cerca con forza le mie labbra...Mi bacia con dolcezza foga e passione...la sua lingua cerca la mia...è la chiave che scioglie le catene della mia 2a personalità...è la scintilla che il mio lato oscuro aspettava per uscire allo scoperto.Accolgo la sua lingua ed inizio a muovere la punta della mia contro la sua facendogli capire che contraccambio il suo bacio,mentre un lieve mugolio di piacere mi sfugge.E'il la che Mario aspettava...ora sà che può andare oltre...molto oltre.Quello che però Mario non immagina è che razza di troia scatenata stà per ritrovarsi davanti...abituato a vedermi come la signora per bene che lavora al salone e che non dà confidenza + di tanto non si aspetta una tremenda zoccola in calore pronta a scoparlo fino a fargli dire basta.Un attimo dopo ci scambiamo baci molto + intensi,le lingue si intrecciano mentre con le mani lui inizia a farsi largo nella mia camicetta.Slaccia con maestria la clip del reggi,lo sfila e lo butta a terra...un attimo dopo sempre baciandomi con passione eccolo che inizia a palparmi con delicatezza il seno.Mi strizza con dolcezza un capezzolo prima...poi l'altro...il mio respiro si fà + intenso,segno che stò scaldandomi per bene.Un altro lieve mugolio di piacere mi esce dalle labbra mentre Mario mi sfila il giubbotto prima e la camicetta poi.Resto in jeans a tette di fuori quando Mario si leva la camicia per appoggiare il suo petto al mio seno,è piuttosto bravo sia a baciare che a muoversi il porcone...non tralascia di baciarmi di continuo per non interrompere il feeling che si è creato tra di noi.Mi slaccia il bottone dei jeans,abbassa la lampo ed un istante dopo eccolo che si intrufola nel mio slip...è la mia fica il suo obbiettivo...sà che una volta che le ha messo le mani sopra io sarò in balia della sua voglia.Scosta il perizomino...ecco la prima sorpresa per lui...ho la fica decisamente bagnata...resta un attimo interdetto,forse non si immagina che io fossi così calda...un secondo dopo eccolo toccarmi le grandi labbra prima...il clitoride poi...inizia un lento massaggio con le dita mentre insiste nel limonarmi con passione e dolcezza.Ormai sono in orbita...ho il respiro caldo e profondo...il suo massaggio mi stà facendo già godere...figuriamoci quando si passerà al resto...Siamo in piedi davanti al lavandino...lui mi stà massaggiando la fica alla grande quando io con una mano gli slaccio la cinghia dei pantaloni,un istante e sono ai suoi piedi,lui resta in boxer e ciabatte mentre questa volta sono io ad intrufolarmi nelle sue mutandine.La mia mano trova subito il suo cazzo,è già decisamente duro e pronto,scosto i boxer e glieli faccio scivolare ai piedi.Resta nudo davanti a me...il suo cazzo è splendidamente eretto,lo guardo dritto negli occhi mentre mi abbasso lentamente in ginocchio davanti a lui.La sua mano abbandona la mia fica mentre io resto lì un attimo,il mio sguardo incontra il suo...voglio che mi veda bene mentre socchiudo le labbra per accoglierlo in bocca,voglio che veda che razza di puttana ha davanti a sè.Mi guarda quasi incredulo mentre con la lingua gli lecco la cappella prima il glande poi...infine con un ben deciso MMMMHHHHH...socchiudo le labbra e lo prendo in bocca con dolcezza.Appoggio delicatamente le mie labbra carnose al suo cazzone,le chiudo piano piano mentre la lingua lecca ancora il glande,infine inizio lentamente a far scorrere le labbra avanti ed indietro,gli farò un pompino che lui nemmeno si immagina. Vado avanti ed indietro lentamente,mi godo in un modo stupendo il suo cazzo in bocca...tutta una serie di mugolii di godimento mi escono dalle labbra...il seno mi balla dolcemente al ritmo del bocchino che stò facendogli.Ancora qualche leccata ed eccomi a leccargli le palle...dure sode e piene....mmhh la troia che è in me non poteva chiedere di meglio,quando sborrerà mi schizzerà il suo piacere in densi fiotti caldi.Risalgo alla cappella mentre lo guardo ancora negli occhi,leggo nel suo sguardo quello che pensa di me...che sono una grandissima troia bocchinara,un brivido di piacere mi arriva dritto alla fica dando al mio clitoride una ben precisa scossa di godimento.Lo spompino ancora un pò infine mi fermo,risalgo dal basso mentre finalmente lui con le mani mi fà scendere i jeans ai piedi,infine mi sfila gli stivali prima e lo slip poi,restiamo nudi in cucina a limonare per circa un minuto.Poi mi prende per mano e mi porta in camera da letto.Il lettone è circondato da un grosso specchio appoggiato alla parete,lo specchio riflette i nostri corpi nudi che vi si adagiano sopra e si cercano con passione.Eccolo con la testa puntare decisamente alla mia fica,pochi secondi ed inizia a leccarmela con foga,sento la sua lingua entrare in me,poi con decisione la sua punta inzia a leccare il mio clitoride...inizio a godere senza ritegno...tutta una serie di AHHHH...OOHHHH sgorgano dalla mia bocca mentre lui và avanti imperterrito a leccarmi il clitoride. Stò girandomi verso il suo cazzone,il mio intento è di fare un bollente 69 quando accade l'imprevedibile.Il campanello della porta di casa suona ripetutamente.Mario resta di sasso,non sà se aprire quando si sente una voce...anzi due che dicono:"Mario lo sappiamo che sei in casa...dai apri siamo Pino e Marco".Mario si alza,indossa i boxer,mi copre con il lenzuolo e và ad aprire.Mi alzo dal letto e mi avvicino alla porta della camera,da lì vedo lui che li fà restare sulla porta,vedo loro,sono due bei ragazzi sulla 40ina anche loro,Mario gli dice qualcosa ma questi non se ne vanno anzi entrano sgattaiolando piano piano alle sue spalle.Una volta dentro Mario non sà che fare,loro sono dentro e sembrano intenzionati a restare.Pino lancia un occhiata in cucina e vede chiaramente i miei jeans il reggiseno e lo slip sul pavimento,inzia a ridacchiare mentre chiama Marco. Sono lì davanti ai nostri vestiti quando arriva Mario che prova a spiegare la cosa a loro,sento chiaramente che dice"Ragazzi dai...ho una signora in camera da letto...possibile che non lo capite??Forza ve ne dovete andare e che cazzo!!"Pino ridendo replica dicendo che se fosse un amico forse proverebbe a chiederle se magari vuole scopare anche loro.Marco ridendo di gusto gli risponde che sicuramente ha per le mani una zoccola e che la vuol tenere tutta per se.Sentendomi apostrofare da zoccola,sentendo la loro voglia di avermi ecco che la puttana che è in me ancora una volta esce fuori,cammino lentamente verso di loro e completamente nuda esco dalla camera da letto e punto alla cucina li voglio far arrapare di brutto appena mi vedono decideranno di non andarsene per tutto l'oro del mondo ed è proprio quello che voglio...la zoccola che ho dentro se li vuole scopare tutti e 3 e per bene. Arrivo in cucina in punta di piedi...Mario resta a bocca aperta nel vedermi apparire,mentre Marco e Pino prima mi squadrano dalla testa ai piedi e poi dicono:"Cazzo Mario che fica che hai per le mani!!E' proprio bella...guarda che passera che ha..e tu te la vuoi godere tutto da solo...ehhh??"Dopo avermi guardato mi avvicino ancora di + a loro...voglio che mi vedano bene..voglio sopratutto leggere nei loro occhi la voglia che hanno di fottermi...voglio che leggano nel mio sguardo quanto posso essere troia per loro e con loro.Sono in piedi nuda davanti a tutti e 3,quante volte mi sono ritrovata dai tempi del liceo in una situazione del genere e quante volte è finita empre nello stesso identico modo...io a spompinarli tutti loro a scoparmi di brutto ed io zoccola come poche possono essere a godermi i loro stupendi cazzi tutti dentro di me. Ed anche questa volta andrà proprio così,infatti ecco che per rompere il silenzio surreale che si era creato io dico a Mario:"beh amore non mi presenti i tuoi amici??Piacere io sono jessyca".Mario ancora piuttosto stupito risponde dicendo si si ecco questo è Pino e questo è Marco.Li guardo e nei loro sguardi è inconfondibile la voglia che hanno di me,sorridendo mi avvicino a Pino,poi faccio per prendere i jeans da terra e lo sfioro con il mio corpo...lui mi guarda dritto negli occhi e mi dice:"Cazzo jessyca che gran fica che sei...mi fai venir voglia di saltarti addosso!".Anche Marco ora mi guarda decisamente con lo sguardo del gran porco,eccolo infatti dire anche lui:"Ha ragione Pino..sei proprio una bella fica...ed hai un culetto sodo e tondo che fà impazzire...lo sai??". Sorrido ad entrambi mentre li guardo negli occhi...poi guardo Mario e gli dico:"Beh Mario portali di là...in camera...voglio vedere come sono davanti al grande specchio che c'è lì".Mario è esterefatto,resta un attimo fermo mentre io mi giro e sculettando da perfetta troia mi dirigo in camera da letto subito seguita da Pino e Marco prima e da Mario poi.Eccoci tutti lì,come in 100 altre occasioni io sono al centro,loro mi sono dintorno e mi guardano con voglia e desiderio,per un attimo mi tornano di nuovo alla mente le immagini del liceo dove io da vera troia venivo messa in cerchio in mezzo a 3 o 4 ragazzi che mi facevano inginocchiare e mi tiravano fuori i loro cazzi pronti per essere sbocchinati.Pino e Marco non si fanno attendere...in pochi istanti mi sono addosso...uno mi bacia con passione mentre l'altro mi tocca le tette,la fica il sedere dandomi subito le prime scosse di piacere.Mario resta a guardare...inebetito da tanta troiaggine che mai si sarebbe immaginato da parte mia.Pino si leva il giubbotto e la camicia,resta in pantaloni seguito dopo pochi secondi da Marco,infine mentre mi limona Pino mi fà piano piano abbassare ginocchia a terra.Da lì li guardo dal basso verso l'alto...una posizione che adoro!Eccoli abbassarsi i panta e le mutande tutti e due,un attimo dopo mi sbattono davanti al nasino due cazzi magnificamente eretti e pronti per essere leccati per bene.Mario inizia a darmi della troia,mi dice con un filo di voce:"Ecco troia...ora sei contenta...prima di cazzo ne avevi 1..ora ne hai 3...dai datti da fare!!" Non li lascio attendere...inizio prima a leccarmi il cazzo di Pino,lecco la cappella...l'asta turgida...con la punta della lingua arrivo fino alla radice...il nasino mi scompare in mezzo ai peli del pube,infine risalgo con la punta della lingua dò una serie di colpi delicati all'asta,infine mugolando socchiudo le labbra e appoggiandole dolcemente al cazzone inizio a mandarmelo in bocca.Vado su e giù con le labbra,lentamente gli stò tirando un pompino con i fiocchi,una serie di MMMHHH....MMMMHHHH...di godimento mi esce dalla bocca piena del suo splendido cazzone.Affondo con le labbra...arrivo fino alla radice,in quel momento lo guardo negli occhi...voglio che veda che splendida troia sono...io una signora per bene...molto sposata...tutta casa maritino e lavoro sono in ginocchio nuda davanti ad un bel cazzo duro e stò tirando un pompino da favola ad uno conosciuto da 5 min!Gli altri 2 vedendo la scena si segano piano piano,tanto sanno già che a loro ci penserò io.Pino mi guarda negli occhi,leggo che gode molto e che mi stà dando della troia,vado avanti ancora un pò infine sento che inizia a sbuffare chiaro segno che se vado avanti lo porto a sborrare e non è assolutamente quello che voglio.Lascio il suo cazzo e mi giro verso quello di Marco.E' appena appena turgido,la sega che si stava facendo era appena all'inizio,socchiudo gli occhi mentre con le labbra mi appoggio alla cappella,lecco il glande...faccio scorrere la lingua lungo l'asta,arrivo alle palle...con la punta della lingua le assaggio...mmhh...sono belle grosse e dure...piene di sborra,è il sogno di tutte le vere troie come me.Risalgo alla punta,voglio guardare anche lui negli occhi mentre ho il suo bel cazzone duro in bocca,ricambia lo sguardo e mi dice"Dai puttana fammi un pompino da vera troia quale sei".Il sentirmi dare della troia...il trovarmi in ginocchio e con la mia bocca davanti al suo cazzone duro mi danno una stupenda e favolosa eccitazione...ho la fica fradicia mentre con le labbra delicatamente avvolgo l'asta ed inizio un bocchino stupendo.Vado su e giù arrivando fino al pube mi mando anche il suo cazzo tutto in gola,poi risalgo verso la cappella...il tutto molto lentamente godendomi ogni cm di quel suo cazzone.Le tette mi ballano dolcemente al ritmo del pompino,mentre mugolando mi faccio scorrere l'asta in bocca,se solo immaginasse come godo a farglielo!!Spompino con dolcezza fino a che non lo sento sbuffare,chiaro segno che anche lui come Pino è vicino a sborrare.Mi fermo e mi giro verso Mario che fino ad allora era rimasto spettatore immobile della mia performanche erotica.Glielo prendo in bocca,inzio a slinguarmelo pr bene,lo mando giù fino alla base e poi risalgo alla cappella...le mie labbra stringono il suo cazzo con dolcezza mentre con la lingua lecco il glande....il mio istinto da troia mi dice che così godrà molto di +.Lentamente lo sbocchino per bene,infine sento che inizia anche lui a godere...mi fermo e lo faccio uscire dalle labbra.Marco si sdraia sul letto,le gambe quasi fuori,la scena che vedo è per me deliziosa...un uomo a cazzo dritto sul letto...è troppo forte per me la voglia di scoparmelo,mi alzo in piedi e mi avvicino a lui mentre gli altri mi guardano con curiosità.Arrivo da Marco,quello che voglio è scoparlo a smorzacandela perchè così il peso del mio corpo mi impalerà tutta sul suo cazzone duro.Metto le gambe sopra le sue,piego le ginocchia e lentamente mi metto la cappella dentro la fica.Inizio a scendere su di lui mentre un ben marcato OOOOHHHHH mi esce dalle labbra,ho le mani sul suo petto quando lo guardo negli occhi mentre mi stò infilzando stupendamente su di lui.Arrivo in fondo,sento distintamente il suo pube incollato al mio,la mia fica sente di avere un gran bel cazzo dentro.Inizio a strusciarla contro il suo pube con un movimento lento del bacino...voglio prenderlo davvero tutto e fino in fondo dentro di me.Infine inizio a muovermi facendo leva con le ginocchia,lentamente salgo e scendo dolcemente,il suo cazzo mi scorre nella fica dalla punta alla base ed ogni volta mi sento svuotare e riempire il pancino...dio che scopata stupenda!!Le sue mani sui miei seni strizzano con delicatezza i miei capezzoli,mi lascio sfuggire tutta una serie di gemiti e di OOOHHHH SIIIIII mentre lui mi scopa con amore e passione.Pino e Mario ci guardano in silenzio e si segano dolcemente.Dopo qualche istante mi piego in avanti...appoggio il mio seno al petto di Marco,con dolcezza inizio a limonarlo.Pino si avvicina a me lentamente da dietro,è indeciso sul da farsi,la fica è già presa e lui non sa che fare. Dalo specchio che circonda + di mezza camera di sfuggita vedo che lui mi guarda anzi mi fissa il culetto.E'da quando mi sono messa sopra a Marco che me lo stà guardando con lo sguardo tipico del porco che sà cosa vuole.Continuando a limonare Marco porto prima le mani dietro la schiena,le appoggio al mio culetto e lentamente lo allargo...lascio le labbra di marco e dico:"Dai porco...lo sò che è questo che vuoi...mi vuoi inculare no??"Pino mi risponde con un sibilo:"Si troia...hai un culo bellissimo...piccolo sodo tondo...non vedevo l'ora di metterlo tutto in culo lo sai??"Le mie mani che mi aprono il sedere sono l'invito che voleva.Gli rispondo con un filo di voce "Dai leccami il buchino...insalivami...preparami a prederlo...lo voglio tutto dentro...dai porco",mentre un intenso godimento mi avvolge,sarà che Marco mi stà scopando stupendamente,sarà la troia che è totalmente libera dentro in me.Pino non si fà pregare...mi lecca con foga...sento la punta della sua lingua frugarmi fin dentro il sedere,sento la sua saliva dappertutto,dentro,intorno al buchetto e fuori....dopo pochi attimi infine sento la sua cappella appoggiarsi al mio buchetto mentre le sue mani stringono con forza i miei fianchi.Mi riabbasso appoggiando il seno sul petto di Marco mentre prima la cappella di Pino mi entra nel culetto,poi con un colpo di reni secco lui mi infila il suo cazzone duro tutto fino in fondo nel sedere.Mi sollevo di colpo da sopra Marco,inarcando la schiena alzo la testa verso l'alto gridandogli:"Ahiii....maledizione fai piano!!".Lui mentre inizia a incularmi più lentamente mi risponde senza mezzi termini:"Sentitela stà gran troia..ha anche il coraggio di lamentarsi!Mi dovresti ringraziare invece...non lo sai che le vere troie hanno tutte il culo sfondato??se vuoi essere una vera troia devi lasciarmi fare il mio porco comodo con il tuo culo...vedrai che alla fine prima mi ringrazierai e poi anche tu l'avrai bello largo e sfondato come una vacca quale devi essere...capito troia??" Detto questo inizia a darmi tutta una fitta serie di colpi,inarcando quasi le reni mi spinge il cazzo fino in fondo dentro il sedere...dopo pochi istanti sento distintamente le sue palle contro il mio buchetto,chiaro segno che l'ho preso tutto fino in fondo dentro il mio culetto.Dio com'è duro,penso mentre sento chiaramente l'asta scivolarmi nel pancino,è durissimo e da quanto godo inizio a mordicchiare un lenzuolo!!Poi mentre subisco la sua lezione mi rimetto su Marco,mentre inzio a gemere e godere dalla bocca mi esce un sordo AHHHH...SIIIIII....OOOHHHHH...SIIIIII.....ANCORA ANCORA.Infine riprendo a limonare Marco,mentre ogni tanto vinta dal godimento guardo nello specchio per vedere Pino che si muove dietro di me.La scena che vedo è stupenda,io messa in mezzo a due uomini...uno mi scopa...l'altro mi incula,mentre un terzo si sega guardandoci godere.Giro lentamente il collo per vedere Pino,che con un sorriso beffardo và avanti ad incularmi...il mio sguardo lo incontra,anche qui come per le altre volte nelle quali ho guardato uno di loro voglio che veda quanto sono puttana.Mi guarda anche lui,mentre stringendomi i fianchi me lo spinge tutto nel pancino...poi mi dice"Che troia sei...lo prendi tutto in culo e mi guardi pure...ma quanto sarai troia...ehhh??".Appena finito di dirmi che sono una troia mi dà ancora 4 o 5 colpi secchi che mi fanno scappare un AHHHH...SIIIIII di intenso godimento,mi giro verso Marco vinta dal piacere di quell'inculata magnifica e selvaggia.Và avanti di brutto il porco...ho il culetto in fiamme ed il buchetto mi fà male ma è il mio essere talmente zoccola a farmi dire ancora una volta un ben distinto OHHHH SIIIII ANCORA ANCORA DAMMELO TUTTO.Lentamente porto una mano dietro il busto di Pino e lo attraggo a me...facendogli capire come lo voglio tutto dentro di me fino in fondo.Mentre lo spingo verso di me gli dico:"OHHHH SIIII TUTTOOOO DAMMELO TUTTOOOOO!!".Pino non se lo fà ripetere e piantando i piedi mi dà tutta una fitta seconda serie di colpi secchi e decisi che mi scuotono e mi spaccano stupendamente il sederino.Vinta dal piacere e dal godimento mi abbasso verso Marco mentre per un attimo penso a come mi stà inculando selvaggiamente quel gran porco di Pino!! Mario che fino a quel momento era stato da una parte decide di farsi avanti,eccolo salire sul materasso che ci ospita e piazzarsi davanti al mio viso,il porco vuole che gli faccia un pompino mentre ho la fica ed il culetto pieni!! Avvicina la cappella alle mie labbra...io faccio uscire la lingua e muovendo la punta gli faccio capire che lo voglio in bocca,me lo mette dentro piano piano...con dolcezza avvolgo l'asta tra le labbra mentre un intenso MMMMHHHHHH esce dalla mia bocca piena.Ora sono davvero una gran puttana!!!Ho un bel cazzo piantato tutto nella fica,un altro gran bel cazzo infilato fino in fondo tutto nel culetto e tiro un pompino da sballo...+ troia di così non credo si possa essere!! Marco si muove piano piano sotto di me,mi scopa da un bel pò,il peso del mio corpo stà facendo si che la mia fica si allarghi ben bene...mmhh...è quello che voglio,avere una fica larga come quella di una vacca...Pino mi sta inculando stupendamente...colpo dopo colpo mi ha rotto il buchetto dilatandomelo per bene...ormai sento dolore solo quando spinge di brutto con le reni,il suo cazzo mi entra ormai tutto fino alle palle ed esce fino allo scalino della cappella senza problemi,segno che mi ha dilatato il buchetto davvero bene.Avere anche il culo largo come quello di una vacca....mmhh...era l'altra cosa che volevo.Mario mi ha messo il cazzo in bocca e si stà facendo tirare uno stupendo pompino...In quei momenti ogni tanto riesco a guardarmi appena appena allo specchio,ancora una volta come prima la scena che vedo è di quelle che non posso mai scordare:io messa in mezzo,un uomo sotto uno dietro ed uno davanti alla bocca...sono letteralmente piena di cazzo davanti dietro ed in bocca,sò che la troia che è in me ne stà godendo di brutto. Andiamo avanti a lungo così...Pino ad incularmi,Marco a scoparmi e Mario a farsi sbocchinare.Ad un certo punto sento Pino che sbuffa...è il segno inconfondibile che stà per sborrare.Inizia a aumentare l'intensità dei colpi...mi stringe i fianchi quasi a farmi male...1,2,3,4,5 colpi secchi...vuole proprio sfondarmelo davvero per bene e tutto questo mio culetto così carino!Infine eccolo sborrare...quasi urla mentre mi schizza nel pancino tutto il suo piacere,lo sento chiaramente mentre mi dice:"SIIII TROIA SIIII SENTI COME TI ROMPO IL CULO...VENGO TROIA VENGOOO!!".Sento i caldi schizzi della sua sborra nel mio intestino...densi fiotti caldi tutti dentro di me...socchiudo gli occhi vinta da un godimento bellissimo che fà si che gli dica:"SIIII GODI GODI PORCO...OHH SIII SFONDAMI SFONDAMI TUTTAAAAA TUTTAAAA DI PIUUUU'....OHHHH SIIII!!! Dopo circa un minuto si stacca da me...fa 2 o 3 passetti indietro e sprofonda su una poltrona,vinto dall'orgasmo non ce la fà quasi +.Io sono sopra a Marco ed ora che Pino non mi stà + dentro posso muovermi meglio e scoparlo fino a farlo sborrare. Sento lo sperma di Pino che mi cola dal sedere...lo sento colare dalle mie chiappe sul cazzo di Marco,infatti dopo poco mentre io mi stò muovendo su di lui lo sento dire:"Che culo ti ha fatto Piero...senti come ti cola la sua sborra..la sento sul mio cazzo lo sai?".Io mugolando gli rispondo:"Mmmmhhh....si lo sò...la sento scendere dal buchetto,me l'ha proprio sfondato...Ohhh dai scopami ancora porco!!".Marco inizia a muoversi dentro di me con maggior forza...io salgo e scendo su di lui con dolcezza ma ormai sò che anche lui è vicino a venire,anche io sento di essere vicina all'orgasmo perchè è un bel pò di tempo che mi stò facendo scopare e poi l'orgasmo di pino ha amplificato la mia voglia di venire.Mi godo gli ultimi affondi che faccio con la mia fica,infine mi preparo a godere,chiudendo gli occhi salgo e scendo quasi di peso su di lui,infilzandomi stupendamente la fica sul suo cazzo.Eccomi infine venire....inizio a tremare tutta,la fica mi sembra scoppiare,quasi mi metto ad urlare...SIIIIII AMOREEEEEE SIIIII VENGOOO VENGOOOO OHHHHHH SIIIIII!!Mi inarco tutta all'indietro,il viso mi và verso l'alto mentre godo quasi fino a svenire. Poi mi riabbasso su Marco,le mie labbra cercano le sue,lo bacio e lo limono con dolcezza mentre lui si muove sotto di me.Pochi colpi del suo bacino e l'avermi sentito godere ed eccolo venire!Sento distintamente che mi stà sborrando nella fica,sento anche questa volta i caldi schizzi che mi fà dentro,lo limono con passione mentre lui emette una serie di sordi mugolii.Lo faccio restare sotto di me...lo voglio ancora dentro di me,sento la mia fica che essendo ben dilatata cola sul suo cazzo.Mario ha assistito a tutte le scene,ora è il suo turno di venire,lo sa bene.Tiro su il busto che era appoggiato a Marco,lui si avvicina alla mia bocca e mi appoggia la cappella alle labbra,già sa che gli farò un pompino super e vuole godermi come hanno fatto gli altri.Inizio a spompinarlo con dolcezza...affondo le labbra fino al suo pube...lo prendo tutto in bocca,poi risalgo fino alla cappella,la lingua frulla sul glande mentre salgo e scendo,sò che così lo porterò a godere bene.Gli lecco per bene le palle,gonfie e dure per il pompino che gli stò facendo,me lo rimetto in bocca e ricomcio il saliscendi delle mie labbra sul suo cazzone duro.Infine eccolo sbuffare...pochi affondi delle mie labbra carnose ed eccolo sborrare.Mi guarda negli occhi mentre viene...mi dice"AHHHH SIIII TROIAAAA SBORRO...SBORROOOOO!!!" Con dolcezza,lentamente faccio scorrere le mie labbra dalla sua cappella verso il pube,in modo che quando viene posso prendere i suoi caldi schizzi in gola,dopo un istante eccoli...i primi schizzi mi arrivano proprio in gola...è calda...densa...e sopratutto è davvero tanta,sembra non finire +.Schizzo dopo schizzo il porco mi gode in bocca,sono costretta ad ingoiare il suo sperma una prima volta per non soffocare,poi una seconda ed infine una 3a volta...mamma mia quanta ne aveva!!Mhhhh...mi ha letteralmente fatta ingozzare di sborra questo stupendo porco!!Infine esce dalla mia bocca,un ultima goccia di sperma gli cola dalla cappella,io gli dò un ultimo colpetto con la lingua...lo guardo negli occhi mentre me la mando giù...Dio che troia sono...mi faccio quasi vergogna per come sono troia!! Mario si fà indietro e scende dal letto,mentre io bacio con dolcezza Marco...dei 3 è quello che mi piace di + e si vede.Mi levo da sopra di lui,il suo cazzo ormai rilassato mi esce dalla fica,che inizia a colare il suo piacere sul lenzuolo. Vado a rivestirmi mentre i miei 3 magnifici stalloni restano in camera...uno sprofondato in poltrona l'altro a letto ed il terzo appoggiato allo specchio e seduto per terra.Li ho spompati tutti e 3....hihihihhii! una volta rivestita entro in camera,li voglio salutare dandogli un ultimo bacio prima di andar via.Ripasso per la cucina e prendo i cataloghi dal tavolo,non era per quello che ero andata da Mario?Alla fine esco dal portone e risalgo in macchina.Lentamente mi dirigo verso casa.Arrivo che sono quasi le 8 di sera...mamma mia dalle 3 di questo pomeriggio che sono andata da Mario faccio rientro a casa adesso!!Trovo il mio maritino incollato come sempre alla tv...lo saluto e lui come sempre distrattamente mi fà la solita domandina idiota:"Amore tutto bene??".io di rimando:"Si si tutto bene,vado a farmi una doccia".Entro in camera,mi spoglio e resto in slip,entro nel box doccia e mentre apro l'acqua calda me li sfilo dalle gambe.Davanti e dietro ci sono 2 grosse macchie di sborra,probabilmente sono colate lì mentre guidavo,le guardo mentre un altro ben distinto e forte godimento mi passa dalla testa alla fica.Pulisco gli slip con l'acqua ed il sapone,li appoggio al box doccia e inizio a lavarmi addosso.Mi passo la mano sulla fica,è ancora piuttosto spalancata...poi la passo sul sedere...anche lui è ben aperto e dilatato,ogni tanto il sapore della stupenda sborrata di Mario mi torna su.Mamma mia quei 3 maledetti stalloni sanno bene come si sfonda una troia non c'è che dire!Mi hanno scopata ed inculata stupendamente!!Infine esco dalla doccia,mi asciugo mentre davanti agli occhi ho ancora le immagini della camera da letto di Mario,dello specchio e di come ho goduto e fatto godere quei 3 porci.Una certezza in quel momento si fà strada in me...la consapevolezza di essere veramente una gran puttana.E la mia fica,il mio culetto e gli slip sporchi di sborra con i quali sono tornata a casa dal mio maritino ne sono la conferma che volevo avere. FINE PS: commenti e giudizi al mio racconto qui su DESYDERIA sono sempre ben accolti.
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Lavello tentatore
Faccio l'idraulico da un bel po'....................ricevetti una chiamata da una vecchia cliente di nome Sara ........divorziata con 2 piccole bimbe........mi chiama per la sostituzione del rubinetto del lavello (premetto che Sara è una bellissima donna di con 2 tettone da sballo ed un culo a mandolino da farti impazzire)........le do appuntamento alle 10 , di solito sono in compagnia di un mio operaio che mi aiuta per l'intervento , ma quella mattina mi diede buca . Mi presentai all'appuntamento puntuale , soliti saluti educati e preparazione del caffe'.............le bimbe erano a scuola e Sara era particolarmente strana..........gonna nera aderente , stivaloni alti neri da cavallerizza e magliettina aderente bianca con due capezzoli che spuntavano duri come il marmo . Mi infilo sotto il lavello e tra una chiacchiera e l'altra comincio a lavorare a pancia in su .............all'improvviso lei si siede di fronte al lavello e si mette a lavorare al computer con le gambe rivolte verso di me, gira e rigira , accavalla e scavalla ...........il mio cazzo comincia a palpitare...........facendo finta di nulla vedo che lei nota il gonfiore nel jeans un po aderente.................all'improvviso apre le gambe una decina di cm.......................uao ooooooooo............nn ha le mutandine ........il cazzo sta per scoppiare..............diventa di marmo ............non riesco piu a montare il rubinetto ...........la pressione a mille......ad un tratto lei si alza e trova una scusa per andare in bagno (e per dare un'okkiatina......). Mi alzo anke io e silenziosamente vado a spiarla dal buco della serratura , la vedo che se la mena con un vibratore e la sento.......ansimare........nn so cosa fare..............sono troppo educato per espormi .........ma qualcosa dovevo inventarmi ..............esco fuori al balcone e vedo la finestra del bagno mezza aperta .....con la scusa di aprire il contatore dell'acqua mi dirigo verso la finestra .........beccata.............lei mi guarda e fa: allora ti va se ti pago in natura??...............nemmeno il tempo di tornare indietro che gia' era spogliata con quelle due tettone ............mi trovo nudo e disteso sul tappeto del soggiorno e lei che mi spompa a tutta forza............(sussurrandomi sottovoce : c'hai messo un po' per ......)abbiamo scopato e riscopato alla grande................ormai la giornata di lavoro era finita..................grande Sara ..........
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12 years ago
admin, 75
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Una sera da guardone
Era una sera d’estate, giravo in auto mentre lungo una stradina, incrocio un’auto con una coppia, mi guardano e con un sorriso malizioso che intrigava molto. Entrambi sui trenta anni, lei dai capelli lunghi neri alle spalle ondulati, longilinea, terza di seno e lui moro con fisico atletico. Percorrono pochi metri e accendono le frecce d’emergenza per poi spegnerle. Faccio inversione e li seguo tenendomi a distanza. Loro Parcheggiarono uno spazio tra la pineta. Io parcheggio a pochi metri osservando l’evolversi della situazione. Di punto in bianco lei accarezzo il ragazzo e in meno di un minuto gli slaccio la patta e inizio a succhiarlo. Lo lecco tutto, dal basso verso l'alto, andando in profondità, accelero, facendosi guidare la testa con una mano. Lui è eccitatissimo. Lei lo succhiava mentre lui la spogliava piano piano e inizio a masturbarla. Lei si appoggio al finestrino, allargo le gambe, e si fece fare sesso orale; mentre lui era chinato per farla godere lei mi guardava nascosto dietro a una pianta lì vicina. Urlava, impazzendo dal piacere mentre mi avvicino guardandoli mi ero eccitato e iniziai a masturbarmi. Lei Presa dall'eccitazione si alzo e si penetro con il cambio della macchina mentre il ragazzo gli metteva un dito dietro. Lui Vide che lei continuava a guardare fuori dal finestrino. Incuriosito, guardo verso di me. Inizialmente si stupì, ma quando vide che lei godeva così intensamente, spinse ancora più intensamente il dito. Lei mugugnava mmm mi fai impazzire. Io mi avvicinavo piano piano, godendomi meglio lo spettacolo. Il mio ragazzo la fa sedere a smorza candela sopra di lui, la fa andare su e giù e continua a mettergli il dito dietro. A un certo punto lui si alzo. Apri la portiera ed esci. Gli disse che voleva farlo sul cofano. La inizio a prende in tutti i modi ma lei gli chiese di metterglielo dietro. Dicendo: "Lo voglio nel culo, lo voglio!" glie lo dava sempre più in profondità e lei godeva sempre di più. Io intanto ero praticamente accanto a loro. Non mi guardavamo nemmeno. A un certo punto il ragazzo esce, la fa mettere con le mani sul cofano e la fa mettere a pecorina. Lui mi fa segno di avvicinarmi, vedendola lì pronta e calda, allungo le mani e iniziai a masturbargli il clitoride da dietro. La sua eccitazione era salita alle stelle. Si volto, si chino a terra a pecora e si facce cavalcare dal ragazzo mentre me lo succhiava, gli tenevo con entrambe le mani la testa. Dicendogli di continuare, e di non fermarmi. Mi chiese se avessi un preservativo. Lo presi dai pantaloni e lo scartai elo misi. Per la seconda volta lei urlo: "lo voglio nel culo": allora io iniziai a penetrarla, mentre succhiava il ragazzo ,che a quella visione spalanca gli occhi dal piacere. Intanto lei si massaggiava il clitoride, sento che stava per venire . lei si adagio per terra sull'erba, mentre la penetravo da dietro e davanti dal ragazzo: "Scopatemi, scopatemi" urlo lei. Gli entrammo dentro con tanta foga. Lei diceva :. Godo tantissimo. Noi continuavamo, sempre più veloci. il ragazzo stava per venire, lo tiro fuori e gli lo mise in bocca e lei lo bevve tutto. Mente io la penetravo ancora da dietro. Dopo poco anch’io lo tirai fuori per farmelo succhiare. E le inondai il viso. Esterrefatti lei e il suo ragazzo si rivestirono e si sedettesedé un attimo sull'erba. Io ripresi i pantaloni e li salutai. Chiedendo se ci possiamo incontrarci di nuovo. lei disse: Chissà... e andai via con la speranza di incontrarli di nuovo. Che dire. un giorno indimenticabile...?
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12 years ago
amplex, 33
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Questioni domestiche...
Recentemente mi è capitata una situazione inaspettata e che pensavo potesse accadere solo nei film. Colto alla sprovvista forse non ho fatto subito la cosa giusta, ma in un certo senso è stato meglio così. Ma andiamo per ordine. Settimana scorsa, giovedì. Ero in ferie perché di mattina dovevo sbrigare delle commissioni burocratiche. Già che ci sono ne approfitto per passare una giornata tranquilla a godermi la nuova casa dove mi sono trasferito da poco. Rientro dal mio giro proprio per ora di pranzo e mi rilasso in casa. Mi preparo qualcosa velocemente da mangiare e poco dopo decido di farmi un bel bagno rilassante. Mi spoglio un po’ distrattamente lasciando vestiti un po’ qua e un po’ là mentre la vasca si riempie. Mi piace bella calda e che riempia di vapore la stanza. Intanto mi guardo un po’ di tele in mutande in salotto… e quasi mi scordo dell’acqua che scende! Corro in bagno appena in tempo per chiudere il rubinetto prima che accadano danni, mi levo i boxer lasciandoli distrattamente per terra e mi immergo nell’acqua bollente chiudendo gli occhi e rilassandomi. L’effetto dell’acqua calda è quello che è… e sento inturgidirsi lievemente l’uccello. Mi sale un po’ la voglia, la fantasia inizia a vagare e ripenso a qualche scena di sesso vissuta recentemente. Ho gli occhi chiusi, le mani che iniziano a scivolare da sole verso il centro del mio corpo e il vapore della stanza che avvolge i miei pensieri altrettanto bollenti. Ora sta diventando decisamente duro e so già che non potrò resistere oltre: inizio a masturbarmi lievemente lasciando che le mie voglie trovino spazio e soddisfazione. Il piacere inizia a crescere e mi insapono nell’intimo per rendere il tutto ancora più liscio e scorrevole. Sono in un’altra dimensione e ora sembro non sapere neppure più dove mi trovo. Gli occhi chiusi e i pensieri vividi mi hanno trasportato in un mondo tutto mio fatto di sesso ed emozione. – TLAK – TLAK – TLAK !! tre schiocchi meccanici e inequivocabili mi riportano in un istante sulla Terra! “Ma che diavolo….?! “ – penso mentre una scarica di adrenalina mi scuote dalla punta dei piedi fino ai capelli. E’ la serratura! Qualcuno sta entrando in casa mia! Accidenti è vero! Oggi è il giorno delle pulizie di casa, è la domestica! La prima cosa che penso è al disordine che ho lasciato in sala e nell’antibagno con tutti i miei vestiti per terra, sparsi a casaccio come se fossero stati scaraventati a terra da un manipolo di ladri! La porta del bagno è solo socchiusa, naturalmente non l’avevo certo chiusa a chiave! E sull’uscio ci sono i miei boxer… che vergona! Sento che appoggia le sue cose sul tavolo mentre io un po’ in balia della vergogna per l’intimo in bella vista e la mia situazione imbarazzante (nudo in bagno, con la porta socchiusa e un’erezione colossale fra le mie mani) cerco di capire cosa posso fare. Il paraschizzi montato a bordo vasca è di vetro trasparente, ma se non altro è imperlato di goccioline di vapore, penso. Non faccio in tempo a finire il pensiero che Marcella entra con disinvoltura! L’acqua ha qualche chiazza di schiuma, perché mi ero insaponato un po’ il gingillo ma è ancora trasparente su praticamente tutta la superficie. Marcella entra e dopo due passi si ferma in pratica affianco alla vasca. “Oddio! Mi scusi!!! Non pensavo ci fosse nessuno in casa!!!” mi dice lei apparentemente stupita. “Ho visto i vestiti per terra e ho seguito la scia venendo a raccoglierli tutti fino in bagno”, si giustifica mentre noto che in effetti ha in mano proprio i miei boxer. A questo punto l’imbarazzo e la tensione sta un po’ sgonfiando le mie grazie ma è fuori discussione che insomma… non siano certo del tutto a riposo! Balbetto qualcosa tipo “fa niente, stavo proprio per uscire dalla vasca…” e lei vedo che inequivocabilmente sta guardando proprio il mio corpo immerso appena sotto il pelo dell’acqua. Poi si gira subito e mi chiede scusa “ehm… sì mi perdoni io non volevo… l’ho proprio disturbata! ehm… torno in sala?”. A quelle parole ero diventato paonazzo di vergogna. “l’ho proprio disturbata!” – mi ha detto – significa che ha visto la mia erezione e ha capito tutto? – pensai – oppure lo dice perché comunque una persona che fa il bagno è per forza infastidita da un’altra che entra di sorpresa? Ero davvero imbarazzato e le risposi frettolosamente di sì, di andare in sala che sarei uscito in poco tempo lasciandole campo libero per lavorare. Così fece, uscendo con i miei boxer ancora fra le dita… sull’uscio si voltò nuovamente verso di me sorridendo: “che stupida! Ho i tuoi boxer ancora in mano!”. Era passata al tu, notai… “Li lascio qui in terra dove li avevi messi tu… li metto via dopo che hai finito ok? Fai pure con calma tutto quello che dovevi come se non ci fossi, inizio a pulire di là”. “Va bene” le risposi… cercando di capire cosa intendendesse col “fai pure tutto con calma quello che dovevi…”, intendeva dire finire di lavarmi, o di masturbarmi??? Ad ogni modo non era certo più il momento, uscii dalla vasca e mi coprii con l’asciugamano preparandomi per uscire dal bagno. Aprii la porta dirigendomi con l’asciugamano intorno alla vita, a petto nudo, verso la camera da letto dove la ritrovai mentre stava iniziano a cambiare le lenzuola. Altro momento di imbarazzo, tra l’altro ora lei si era messa comoda e fresca per iniziare i lavori faticosi e toltasi il maglione e i jeans era in pantaloncini corti e maglietta smanicata. Era una bella donna sui 40/42 anni. Alta circa un metro e 70, con qualche chilo in più sulle curve giuste, capelli neri liscissimi (ora raccolti sulla testa in mille ciuffetti che sfuggivano al mollettone) e un sorriso a cuore. Non l’avevo mai notata sotto questo aspetto, perché vestita così non l’avevo mai vista e mai di sicuro in una situazione come questa. Mi soffermai a guardarle la canottiera e il reggiseno nero di pizzo che sbucava da sotto le braccia. Lei si chinò per raccogliere qualcosa da terra, appoggiandosi al mio braccio. Sentii la sua mano calda e vellutata scorrere leggermente sulla mia pelle. Sentii un piccolo brivido di piacere scorrere sul mio corpo, ma lo tenni a bada perché la situazione era già abbastanza imbarazzante. Ci mancava solo che dal mio asciugamano si abbozzasse qualche rigonfiatura sospetta! Lei a quel punto si girò ed uscì dalla stanza. A quel punto mi vestii e lasciai la casa libera per farla lavorare con comodo. Mentre passeggiavo per le vie del paese, cominciò a frullarmi in testa una serie di pensieri. Rimisi in ordine tutta una serie di dettagli che al momento non avevo avuto modo di considerare, per via del mio imbarazzo. Molti dei dettegli che ho descritto poco fa, non li notai subito… ma appunto durante la mia passeggiata in cui stavo rivivendo il film della situazione. Per prima cosa pensai che Marcella doveva essersi accorta per forza che c’era qualcuno in bagno: il vapore riempiva totalmente la stanza, e la porta socchiusa lo lasciava senz’altro trapelare anche nell’antibagno. Inoltre un minimo rumore di acqua smossa l’avrà senz’altro sentito. E poi i boxer: con tutti i vestiti in giro, è entrata in bagno con in mano solo quelli…. Ummmm… ero io che mi stavo lasciando condizionare dalla nuova prospettiva con cui l’avevo osservata in camera da letto, oppure era vero? E poi perché era proprio in camera da letto quando sono uscito dal bagno? C’erano le altre stanze da cui poteva iniziare a pulire… e dopo la situazione imbarazzante vissuta in bagno pochi minuti prima, sarebbe stato logico starsene lontani dalla camera da letto in cui senz’altro sarei dovuto entrare mezzo nudo in asciugamano! O no? Iniziai a convincermi che ero stato un po’ ingenuo (diciamo pure un fesso colossale!) e non avevo colto certi segnali. Più ci pensavo e più ne ero certo. Marcella l’aveva fatto apposta! Senz’altro non si aspettava di potersi gustare persino una bella erezione come quella che non può in effetti non aver visto, ma sicuramente era entrata in bagno per guardarmi nudo nella vasca. Sapeva che ero lì, e voleva ficcarsi in quella situazione che lei deve aver vissuto in modo molto più eccitante del mio. Avrei dovuto osare qualcosa in camera da letto, quando lei si è appoggiata a me per chinarsi a raccogliere il cuscino! Orami la situazione era sfumata, logico. Però iniziai a progettare un nuovo incontro, dove questa volta non mi sarei fatto cogliere impreparato. La settimana successiva, presi un altro giorno di ferie (in effetti svolgo un lavoro autonomo, e quindi non è mai un problema per me organizzarmi in tal senso), e misi in atto i miei propositi. Come di consueto, alle 14 in punto entrò Marcella. La casa questa volta era abbastanza in ordine e non le feci trovare nessun indizio che potesse lasciarle supporre che ci fosse qualcuno in casa. Io ero in camera da letto con la porta socchiusa, in boxer e maglietta sotto le lenzuola. Sentii Marcella appoggiare le sue cose sul tavolo della sala, levarsi la giacca e poi dirigersi verso la camera da letto. Mi venne il dubbio che forse allora iniziava sempre dalla camera da letto, cambiando appunto le lenzuola… chissà! Ma ormai ero in gioco e volevo giocarmela fino alla fine. Lei entrò e quasi sobbalzò dalla sorpresa di vedermi ancora in casa! “Buongiorno Stefano! Non sapevo fossi a casa anche oggi! Tutto bene?” – io volevo fingere che fossi a casa perché leggermente influenzato e così le risposi che in effetti non ero al top della forma e che mi ero preso un giorno di riposo per guarire alla svelta. Feci in modo di farmi comunque trovare in posizione quasi seduta con la schiena appoggiata alla testiera del letto, a petto nudo e con le lenzuola che coprivano a malapena dal pube in giù. Era evidente che fossi nudo nel letto, anche perché notai con quanta attenzione mi squadrò, soffermandosi in particolare sul piccolo ciuffetto di peli che spuntava dalle lenzuola proprio all’altezza del basso ventre, e sulle natiche libere dal velo del lenzuolo almeno nella parte laterale. Marcella rimase sull’uscio della porta per qualche istante a guardarmi, io avevo una mano fuori dalle lenzuola con cui gesticolavo mentre parlavo, e la destra palesemente appoggiata sui genitali. Penso fosse molto chiaro ciò che stavo facendo fino a pochi secondi prima. “Marcella, oggi non pulire questa stanza…” poi le chiesi con fare interessato: “Senti, ma settimana scorsa… in bagno… cosa hai visto?” – Marcella arrossì lievemente ma sorrise: “In effetti più o meno quello che posso vedere adesso… cioè insomma eri nudo sì, ma sotto l’acqua. Come adesso sei sotto le coperte, quasi… non è che ho visto molto” concluse con tono dispiaciuto, senza ancora una volta lasciare intendere se fosse dispiaciuta per l’accaduto, o per non aver visto molto di più di quanto sperasse! Io le sorrisi guardandola negli occhi con fare sornione. Lei resse lo sguardo, lasciandolo poi scivolare lungo il mio petto, i miei addominali, fin al ciuffetto inequivocabile di peli del pube. Ebbe un moto istintivo di mordicchiarsi lievemente un labbro, quasi impercettibilmente. La cosa mi accese una vampata di calore dentro di me. “Va bene Marcella, ora mi rilasserò un po’… tu fai tutto ciò che vuoi” , le dissi malzioso badando bene a dire “vuoi, invece che devi”. Lei sorrise e chiuse la porta lasciandomi nella mia intimità. Vidi l’ombra da sotto la porta allontanarsi, la sentii avviare la lavatrice nel bagno e poi rividi la sua ombra da sotto la fessura della porta ritornare lentamente verso di me, fermandosi proprio davanti alla porta. Iniziai allora a muovere la mia mano sul mio uccello sempre da sotto le coperte strusciandola in modo evidente ma lento. L’erezione stava montando e con lei la mia voglia di esplodere tutto il mio piacere nella bocca di Marcella! Mi stavo eccitando di brutto, sapendola dietro la porta a spiarmi dal buco della serratura. Questo spettacolo era per lei, ma eccitava in modo animalesco anche me! Mi iniziai ad stuzzicare un capezzolo con due dita, mentre l’altra mano accarezzava inequivocabilmente l’asta lungo tutta la sua lunghezza da sotto le coperte. Scostai le lenzuola, e lasciai che il mio bel cazzo facesse mostra di sé in tutta la sua bellezza. Lo lasciai libero dalle mie mani, per farglielo apprezzare a pieno. Fra un movimento e l’altro della lavatrice, mi era parso di sentire un gemito di Marcella! Mmmm….. la mia bella guardona… ora assapora questa mirabile visione! Mi leccai la mano guardando dritto nel buco della serratura bagnandola per bene con la mia saliva, poi la strusciai sul cazzo prendendolo in mano con decisione. Dalle 5 dita ne spuntava fuori ancora oltre metà! Era un’erezione potente e forte, che pulsava sotto le mie dita. Ansimai anch’io senza trattenermi, e senz’altro Marcella mi sentì. Gemette anche lei, e questa volta la sentii sopra il rumore della lavatrice! La bella porca si stava masturbando anche lei… a quanto pare apprezzava non poco lo spettacolino che le stavo regalando. Mmmmmmmmhhhhhh gemetti ancora, in modo profondo…. “Aaaaaahhh Aahh!” rispose lei più acuta che mai. Cazzo stava venendo! Io continuai a guardare dritto nel buco della serratura mentre mi masturbavo mostrandole con movimenti sensuali il cazzo e le natiche… mi giravo sul letto in varie posizioni, lasciando che potesse guardare tutto il mio corpo mentre la mia mano si agitava sul mio uccello! La sentii venire con un impeto di godimento che quasi condusse immediatamente all’orgasmo anche me! Ansimai potentemente ma riuscii a trattenere l’orgasmo, perché ora doveva iniziare la parte migliore! Appena sentii i suoi gemiti di piacere calare, mi alzai in piedi rivolto verso la porta e tirai fuori dalle pieghe delle lenzuola un bel cazzo di gomma grande e fiero come il mio. Mi diressi verso la porta e l’aprii verso di me. C’era Marcella con la canottiera abbassata e i seni di fuori, senza pantaloncini e con solo gli slip calati fin giù su una caviglia. Era seduta per terra con le gambe divaricate e la mano sulla fica. Tutta e 4 le dita dentro! Aveva l’espressione disfatta dal piacere, con la bocca ancora aperta e gli occhi chi mi guardavano bramando di potermi divorare di sesso. Appena la porta si aprì, Marcella disse solo queste parole: “Non sai da quanto lo volevo!” poi si avventò sul mio cazzo prendendolo quasi completamente in bocca in una sola mossa! Sentii la sua bocca calda avvolgerlo per buona parte… ma era troppo lungo per prenderlo fino a coglioni da sola. Vista la foga la volli aiutare, spingendo la sua testa contro di me e infilandogli il cazzo giù fino in fondo alla gola… “succhialo come si deve, ingorda!!” lei rispose con un verso gutturale dal profondo… allora io la spinsi ancora più contro fino quasi a farle perdere il respiro… iniziò a soffiare inondando di calda saliva i miei coglioni. Poi si scostò leggermente riprendendo fiato e poi lei stessa si rispinse fino in fondo alla gola il mio cazzo ormai impazzito per lei. Le piaceva ingoiarlo fino all’impossibile… fino quasi a lacrimare. Io ora ero in piedi senza fare nulla, nelle sue mani… o per meglio dire nella sua bocca che aveva iniziato a succhiarlo avidamente! E lei seduta a gambe aperte, spingeva la testa quanto più possibile contro il mio pube, mentre con le mani continuava a masturbarsi furiosamente. La presi da sotto le braccia e alzandola da terra le sfilai l’uccello di bocca, portandola con la fica in posizione per penetrarla mentre la reggevo in braccio, avvinghiata a me. Le infilai il cazzo nella fica con pochi colpi vigorosi, fino in fondo, mentre l’altro cazzo di gomma glie lo stavo strofinando fra le chiappe con la mano che la reggeva. Iniziammo a baciarci giocando con le lingue, e sentivo il sapore di lei misto all’odore del mio uccello. Aveva la bocca piena del mio sapore… e la cosa ci eccitava entrambi in modo animalesco. La portai così fino in bagno, dove lei aveva ammirato la mia erezione senza poterla assaporare solo una settimana fa. Ci appoggiammo alla lavatrice mentre io le spingevo il cazzo quanto più potevo sulle pareti della fica per farla sentire posseduta in modo selvaggio e farla godere al massimo. Intanto sembrava apprezzare il cazzo di gomma vicino al suo bel culo formoso e bagnato degli umori della sua fica che nei vari movimenti le erano colati un po’ dappertutto. Con una mano mi indirizzò ad infilarlo nel culo senza troppi complimenti “Riempimi il culo, riempimi il culo!” mi disse ansimando. Così mentre la sua fica era piena di me, il mio amico di gomma la stava riempiendo a dovere il buco del culo. Venne espolodendomi in faccia un fiume di volgarità, mentre con le mani graffiava la mia pelle fino quasi a farmi male. Mi chiamava porco, animale da monta, chiedeva di essere chiavata come una cagna, diceva proprio che era una cagna in calore, che era la mia troia e che voleva prendere il mio cazzo dappertutto… I suoi graffi intanto mi procuravano un dolce dolore che si mescolava al piacere animalesco che stavamo provando nello stesso momento. Quando dai mei versi ormai incontrollabili capì che stavo per venire anche io, mi spinse la mano che manovrava il cazzo di gomma ancora più forte avanti e indietro nel suo culo, e si tuffò a bocca spalancata sul mio uccello appena tirato fuori dalla fica e ancora grondante dei suoi umori. Lo prese in bocca come se lo volesse inghiottire completamente… e così fece! Iniziai a schizzare sperma fino in fondo alla sua gola, e sentivo che ad ogni schizzo lei mi stringeva a sé con più forza per prenderlo tutto in gola. Subito dopo venne anche lei, godendo nel culo. Volle finire di succhiarmi il cazzo fino all’ultima goccia, tenendolo a lungo in bocca fino a che non si ammosciò completamente. Poi, senza mai lasciarselo sfuggire dalle labbra, lo lasciò a riposo per qualche minuto limitandosi a dare qualche colpo di lingua (sempre tenendolo in bocca) lungo l’asta ormai molle. Me lo accarezzava con la lingua…. Poi, molto sapientmente, atteso qualche minuto, ricominciò delicatamente a leccarlo con più intensità, soffermandosi sulla cappella e massaggiandomi i coglioni con una mano. Io ripresi a masturbarle il clito infilandole anche due dita nel culo, nel suo ano ormai bello allargato. Lasciò naturalmente fare ricominciando a mugulare anche lei. Dopo altri minuti di piacevoli leccate e strofinamenti, il mio cazzo era tornato bello ritto e duro e la sua fica completamente fradicia di piacere. Ci spostammo nel letto dove iniziammo a leccarci a vicenda in una stupenda 69 interminabile. Io dopo la prima, per venire, ci metto un secolo! E sfruttai molto bene la cosa facendola godere ancora sia nella fica che nel culo questa volta senza il nostro amico di gomma. Poi venni di nuovo, questa volta meno copiosamente ma altrettanto intensamente spruzzandole in faccia e sui seni ogni goccia di piacere che non mancò di raccogliere con le dita e di leccarle guardandomi negli occhi. Questa fu la volta che iniziai a chiavare la mia domestica divenuta nel tempo la mia complice ingorda. La prossima volta vi racconto cosa abbiamo fatto ieri…
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12 years ago
erotic3mind255232,
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Chissà se era bolero...
La ragazza smette di accavallare le gambe e piano le lascia libere, si è girata verso me. Il vestito grigio. Leggermente stropicciato, sale indecentemente, le sue mani giocano con gli orli e ogni tanto lo lasciano ricadere a coprire la sua femminilità ancora difesa da un piccolissimo slip nero. Il corpo, sinuosamente, sembra che segua una musica mistica che solo posso immaginare. Già… solo immaginare. Incredibile questa storia. Tutto, è nato per caso. Un giorno qualunque di una primavera avanzata. Sono nell’ufficio del mio palazzo di cinque piani e mi sto sgranchendo dopo ore di snervante lavoro davanti al mio computer; ho voglia di rilassarmi mentalmente, guardo svogliatamente le finestre del palazzo di fronte e, per la prima volta vedo lei. Una sferzata d’energia colpisce le stanche membra. La guardo incuriosito, possibile che sia sempre stata lì e non mi sia mai accorto di quest’angelo caduto in terra? Carina, giovane ben vestita e con delle curve provocanti. Il primo pensiero, mentre, lei sta lavorando dandomi la schiena, è “Beato chi si fa un giro con quella strafica”il secondo, invece, cancella inesorabilmente il primo facendomi rabbrividire d’eccitazione gratificando le mie parti basse “ Possibile che si sia accorta di me? Lei si è girata e sta sorridendo guardando dalla finestra nella mia direzione: quindici metri, forse venti, dividono i nostri corpi, niente ferma i pensieri. Alzo una mano e la saluto, voglio che sappia che sto guardando proprio lei. Risponde al saluto e si avvicina alla finestra, poi, succede quel che ogni uomo sogna e che si pensa Nella realtà non capiti mai: lei dolcemente comincia a muoversi e a mimare un ritmo di qualche musica sconosciuta, il vantaggio di non sentirla, mi permette di metterle addosso al brano che voglio e io, istintivamente penso alla Carmen di Gorge Bizet, lo so, avrei potuto pensare a tante musiche più erotiche, ma, quel movimento che lei sta facendo, ha scatenato questo connubio. Stacco il pensiero e mi concentro su quello che vedo, lei, ha portato le mani ai fianchi e solleva millimetricamente la gonna, le cosce guadagnano luce e mostrano la fine di una calza autoreggente e l’inizio del mio paradiso. “Non è possibile che stia capitando a me… Qualcuno che mi conosce, mi ha organizzato uno scherzo, ” Qui si rischia un infarto”penso. Lei si è fermata, mi guarda e sorride. Mimo un gesto, facendole capire che deve continuare e lei, riparte nel suo gioco disperatamente erotico. La gonna sale ancora… Dire che sono eccitato, è poco, sono esageratamente eccitato, era tanto che non provavo una sensazione così coinvolgente. L’inizio di qualcosa di nero dopo una parte di carne chiara, mi fa capire che lo slip sta apparendo, la musica cambia nella mia testa: il Bolero di Maurice Ravel s’impossessa di me. Non posso parlarle, ma, posso farle capire a che stato mentale mi ha portato: comincio a muovermi cercando un immaginario contatto fisico e poi, perso nel mio desiderio, comincio a simulare un accoppiamento spingendo avanti e indietro verso di lei il mio corpo. Lei mi guarda intensamente, non sorride più, il viso è trafelato e gli occhi sono pieni di una luce che ben conosco, risponde al mio atteggiamento e si adegua al mio gioco. “ Non è possibile che mi stia capitando una fortuna del genere” continuo a ripetermi. Azzardo e punto ancora più forte. La mia mano scende sui calzoni e si ferma all’altezza della cerniera, indecentemente la cerca mimando un contatto, lei, che si era fermata, sale a toccare lo slip e la mano accarezza l’elastico, poi, arriva un colpo diretto al mio stomaco: le dita scivolano sull’inguine, sotto lo slip e cominciano a muoversi irrequiete. Resto estasiato, quel gesto semplice e diretto, mi ha colpito peggio di un cazzotto in pieno viso. Qualcosa mi esplode in testa e tra le gambe… Cado in ginocchio, tremando, aspetto che il cuore torni a battere normalmente insieme con il suo, voglio vedere, se, quando avrà finito di tormentarsi, mi cercherà di nuovo…
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12 years ago
fantasypervoi,
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La signora in talleur grigio
Ero un ragazzetto di 19 anni e lavoravo in una ditta di termoidraulica un giorno il signore che mi insegnava il mestiere non venne a lavorare per un'influenza ma il lavoro che si doveva svolgere in quella giornata non poteva essere rimandato allora il titolare decise di mandare solo me a sostituire questi termosifoni in una zona di roma nord. carico tutto il materiale nel furgone e mi incammino con il foglio del lavoro dal cliente del quale PURTROPPO non ricordo il nome. Arrivato li scarico il tutto, citofono e mi risponde una voce femminile dicendomi che il piano era il 5°. Caricato tutto salgo al piano, scarico l'ascensore e mi trovo davanti una signora sulla 40 castana scura, capelli lisci fino alle spalle due occhi nocciola molto grandi e luminosi, alta sul 1.50 molto graziosa, a grandi linee sul genere di sabrina ferrilli (giusto per far capire il tipo) sarà stato il tailleur grigio che aveva ma io la ricordo così .....molto arrapante! La saluto educatamente porgendole la mano e mi presento, lei con le spalle sulla mostra del portoncino d'entrata socchiude gli occhi, accenna un sorriso e mi porge la sua mano dicendomi che si chiamava Laura. Mi accoglie con un bellissimo sorriso, occhi grandi bel personalino avrà portato una 44 calzata a pennello. Portato il materiale in casa chiesi il permesso per entrare e lei rispose di entrare tranquillamente perchè tanto era sola, il mio imbarazzo di 19 enne si fece subito sentire e credo che lei se ne accorse ma ancora non sapevo quanto sarebbe cresciuto più avanti!!! Comincio ad impostare il lavoro con in mente quella bella signora intrigante avvertendo le farfalle che mi svolazzavano nello stomaco.... Davanti al termosifone in corridoio dove difronte c'era la cucina nella quale si mise a sedere la signora Laura cominciai a smontare il calorifero in uno strano ed insolito silenzio. Le davo le spalle e non sentendo nessun tipo di rumore mi voltai per la curiosita' di non sentire niente, e lei era seduta sulla sedia che mi guardava risfoggiando il suo sorriso accomodante e rassicurante. Imbarazzatomi ancora di piu'risposi al sorriso e voltai nervosamente la testa e cercai di concentrarmi sul lavoro da fare ma sentivo i suoi occhi su di me... Ad un tratto cominciò a parlarmi facendomi delle domande. Se fossi fidanzato, quanti anni avessi e in che zona abitassi, domande alle quali io risposi tranquillamente. Quando risposi alla domanda di essere fidanzato lei esordi con questa frase: "bhè è fortunata la tua fidanzata sei un bel ragazzetto simpatico e giovane" le mie guance ricordo bene che si avvamparono e lei mi chiese se mi fossi imbarazzato, io negai ma la signora sicura del suo evidente dominio sulla mia persona sapeva che stavo mentendo spudoratamente e che un ragazzo della mia eta' si sarebbe massacrato di seghe al solo pensiero che una signora piacente e d'esperienza come lei gli avesse fatto qualche apprezzamento come quelli appena fatti! Volevo trovare una via di fuga ero davvero in difficolta'... Finii il termosifone all'ingresso e ringraziai Dio di andare a quello successivo che era quello del bagno. Spostai tutto il materiale e mi misi a lavorare in bagno....finalmente non ce la facevo piu'. Avevo voglia di voltarmi per guardalla ma non lo feci e cercai di togliermi i pensieri maiali che mi ballavano nella mente, ero li per lavoro... e se avessi capito male? Se avessi frainteso la sua gentilezza? Così mentre pensavo a quello che dovevo fare i passi della signora rimbombavano dietro di me per il corridoio fino ad entrare nel bagno. Mi chiese se gradivo un pò di musica, io risposi di si e lei ando' ad accenderla con passo spedito e portamento da gran FEMMINA Sentii la musica e le mie spalle si rilassarono di colpo come se mi fossi tolto 20 chili da dosso, e subito dopo i passi tornavano verso di me entrò in bagno e stavolta sedendosi sulla tavoletta del WC mi accavallò le gambe praticamente in faccia....volevo morire! La situazione era diventata molto piu' chiara giocava con le gambe mentre tornava sul discorso della mia ragazza ... Alla fine incuriosita mi chiese in maniera esplicita:"senti ma tu lo fai l'amore con la tua ragazza"? Porca puttana sono diventato un pezzo di marmo ma decisi di rispondere con un timido: "bhè si"! Non contenta mi chiese :"ma lei rimane contenta"? Li ho capito che godeva nel mettermi in difficolta' e che era certa che tornando a casa gli avessi dedicato un segone di quelli dallo schizzo di almeno 50 Cm che te ne devi fare subito un'altro attaccato per avere la sensazione dello svutamento per avere fatto una bella sborrata! Capelli corti a spazzola, occhi verdi chiaro, con un paio di occhiali da sole in fronte una camicetta celeste, un maglioncino legato sulle spalle e un paio di pantaloni da operaio con all'interno un cazzo che mi stava letteralmente esplodendo nelle mutande, ecco questo era il ragazzo difronte alla signora! Alzo gli occhi e sul bagno appena ristrutturato per non guardare le sue gambe che dondolavano affianco al mio viso facendomi arrivare tutto il suo odore di donna Vidi una mattonella rotta e un buco nel muro, gli chiedo cosa fosse successo visto che il bagno era nuovissimo, e lei molto candidamente mi disse che il coglione del marito per mettere un porta asciugamano aveva bucato il tubo dell'acqua.... Finalmente finisco l'installazione nel bagno e vado nella camera dei figli (ne aveva due) il mio pensiero andava a 200 Km/h pensavo a lei che mi poggiava le mani sulla schiena massaggiandomi! Tutto ad un tratto squilla il telefono lei si alza e va a rispondere in cucina ho tirato un sospiro di sollievo abbasso gli occhi sul mio cazzo e.....avevo la divisa completamente macchiata di liquido seminale allora mi tolsi il maglioncino e me lo legai in vita per coprire quella situazione imbarazzantissima e per non farmi vedere da lei in quelle condizioni. Il termosifone in camera dei figli fu montato in un attimo ormai le mani andavano da sole e .....anche il cervello correva alla grande. Sentivo che parlava e rideva ma non capivo cosa dicesse nel mentre con la testa sotto i vestiti di laura avevo montato anche il termosifone in camera da pranzo. Avevo la salivazione a zero e le mani completamente bagnate il cazzo mi pulsava nervosamente nei boxer. Erano passate circa 2 ore e mezza e mi mancava un solo termosifone quello della sua camera da letto! sposto tutto il materiale in camera sua mentre lei era ancora in cucina al telefono. D'un tratto la sento correre per il corridoio entrando in camera da letto si sdraia sul letto e alza la cornetta del telefono continuando a parlare. Bhè dopo 30 secondi capii di cosa stavano parlando....e con chi...una sua amica! Parlava di quando scopava col marito e di quando gli succhiava il cazzo, che lui se ne veniva subito e che stava pensando di farsi un'amante giovane, lo definì "un torello da monta"!!!!!!!!! Scopate inculate bocchini...io ero di spalle e lavoravo senza neanche la forza di voltarmi...la ia mente era bloccata ma nelle mie mutande c'era un luna park! Finalmente attacca e mi dice "scusami per la telefonata questa mia amica conosce tutto di me e a parlare con lei non ho problemi, spero non ti abbia dato fastidio" Li avvertii una forza ed una dignita' che non avevo mai provato ne sentito prima di quel momento, mi sono girato con uno sguardo curioso e vidi che se ne stava sul letto sdraiata stile poppea, mi tolsi il maglione e gli dissi:" guarda cosa mi hai fatto fare" indicandomi col dito tutto il liquido seminale che aveva macchiato i miei pantaloni abbozzando un timido sorriso malizioso. Lei colse la palla al balzo!!! Sorridendo fissando quell'enorme macchia mi disse: "ho Madonna guarda cosa ti sei combinato vieni qui che ti pulisco!" e fece cenno di avvicinarmi mentre si mise seduta sul materasso. Andali li vicino a lei me mi mise subito una mano sul cazzo per sentire quanta ciccia ci fosse.... la troiona! Poi rimanedo seduta sul letto ed io in piedi davanti a lei alzo' la testa guardandomi dritto negli occhi, occhi che riconoscerei ancoira oggi in mezzo ad altri mille! La baciai, aveva una bocca da sturbo, fresca, ed una lingua vellutata che ricordo ancora benissimo. Non aveva un modo da fare aggressivo come credevo, ma era dolce e sensuale. Mentre ci baciavamo coninciò a sbottonarmi i pantaloni molto lentamente mettendomi stranamente a mio agio, senza correre. Non aprivo ancora gli occhi, godevo a pieno delle sue mani su di me senza e della sua bocca che cercava il giusto incastro con le mie labbra mentre la sua lingua pennellava la mia. Abbassati i pandaloni gli slip versavano in uno stato pietoso...completamente sborrate, lei le guardo e mi disse "sei davvero eccitatissimo per fare una cosa simile è"! Mi fece scendele gli slip e il mio cazzo svettò in su come l'asta di una bandiera pulsante lo ammiro' con attenzione come se volesse godere di quella visione prima di toccarla. Finalmente alzo la mano destra, volevo assolutamente la sua mano sul mio cazzo ed invece della mano ci poggiò solo due dita... spremette il mio cazzo facendo continuare ad uscire tutto il liquido che conteneva, le si umidirono le dita, le porto' alla bocca e letteralmente assaggio'poco per volta la lacrime del mio cazzo. La guardai sorpreso, era come se cercasse proprio di carpirne il sapore, poi alzo gli occhi e mi disse con una voce da vera troia: "mmmmmmmmm sai di buono, sai di giovane" Comincio a spalmarmi tutto il liquido che avevo sulle mutande e spremento l'altro che continuava ad uscire incessantemente a causa della mia spaventosa eccitazione sul cazzo che adesso era lucido per quanto era duro con una cappella bella gonfia e pulsante. Quando lo spalmò tutto e decise che era il momento rialzo' lo sguardo e fece il sorriso malizioso, lo stesso di quando entrai in casa sua e senza dirmi nulla comincio' da prima a leccarlo come fosse un cono gelato con tutta la lingua di fuori poi mi mise una mano sotto le palle e se lo mise in bocca e solo quando arrivo' alle tonsille ci chiuse sopra le labbra e se lo sfilo' come quando si succhia un calippo, piano piano lo fece uscire dalla bocca e assaporò di nuovo il gusto che aveva in bocca mentre gli usci' un: mmmmmmmmmmmmcome mi eccita questo sapore di sesso"! Era un piacere anche per gli occhi vedere con quanta cura e mestiere sapeva muoversi con un cazzo in bocca! Cominciò a succhiarlo sempre piu'avidanebte fino ad aggiungere una mano che mi segava e che si muoveva tipo cacciavite. Avevo il mento che toccava il petto e avevo assunto una posizione goffa e gobba ma stavo godendo a pieno di quella signora vogliosa che stava godendo a pieno del mio cazzo. dopo 5 minuti di sbocchiamento ero ancora eccitatissimo ma sentivo che così non sarei mai riuscito a venire,i miei tempi sono davvero lunghi! Fu come se mi avesse capito senza che gli dicessi nulla. Si alzo mi giro' intorno e mi fece sedere sul letto mi fece sdraiare con la schiena sul materasso si chinò su di me mi baciò le labbra e sentii quel sapore che lei diceva essere "giovane e fresco" poi scese a leccarmi il collo, petto, l'addome ricatturò il mio sguardo era bellissima con quella faccia da vera maiala goduriosa ed io stavo vivendo un sogno! Si lecco un dito mi guardo' con solito sorriso malizioso che avevo imparato ad apprezzare per poi togliere lo sguardo e riconcentrarsi sul mio cazzo, Sentii il suo dito umido che scendevasotto le mie palle compretamente sbavate dalla sua saliva ma non si fermò li, scese ancora di piu' arrivandomi sul buco del culo... Quel dito cominciò a girarci intorno, girarci intorno, poi si prese un po di saliva e riscendendo per dove era gia stato infilò piano piano la punta del suo dito mentre continuava a sbocchinarmi il cazzo avvertii un brivido sulla schiena, li mi abbandonai a quelle mani esperte che stavano provocandomi un eccitazione ed un piacere spaventoso e mai provato sentivo che la strada era buona per farmi sborrare di li a poco alla grande... Mi sputo' sul cazzo e comincio a menarmelo mentre guardava sul mio volto con la bocca aperta la testa china di lato e uno sguardo da schiava del cazzo il piacere che era capace di procurarmi. Il mio piacere era talmente elevato che mi sentivo il viso accigliatissimo e emettevo gemiti che non pensavo enanche di essere io a fare. Quando sentii che la sborra mi stava ribollendo dagli alluci dei piedi gli dissi che stavo per venire, lei non fece altro che riprendermelo in bocca ed aumentare i movimenti del dito e della bocca. Non so quanti schizzi feci quello che ricordo bene è che mando' giu' in 4 / 5 volte.... una sborrata come non ne avevo mai fatte...indimenticabile. Finito di ingoiarmi tutto mi diede un bacio sul cazzo ancora durissimo e semplicemente ando' in bagno, io rimasi sul letto incredulo e sfinito ma soddisfatto come non mai....un bocchino da una bella signora di 40 anni e quandoc cazzo mi sarebbe ricapitato! Gia assaporavo il fatto di raccontarlo agli amici in comitiva :-D Mi ricomposi alla meglio e la seguii in bagno li mi diede un'asciugamano da bidet e mi disse fai come se fossi a casa tua e uscì senza neanche guardarmi. Io mi lavai ancora incredulo come se fosse stato un sogno, se non fosse stato per le palle che sentivo prosciugate, e finito il bidet uscii. Finii il termosifone in camera sua non so come e ammucchiai i ferri ed il materiale all'ingresso mentre lei era rimasta in cucina. Mi chiese a chi dovesse intestare l'assegno, mentre lo compilava suonarono i figli che erano tornati da scuola, mi diede l'assegno dandomila mando io portai fuori tutto quanto e quando l'ascensore si apri davanti a me e i figli uscirono misi la borsa degli attrezzi per fermare la porta e caricare il materiale ma quando riuscii fuori per guardarla ancora una volta negli occhi chiuse la porta come se non fosse mai successo nulla. PS: SONO SICURISSIMO CHE ANCHE ADESSO CHE DOVREBBE AVERE SUI 50 ANNI FACCIA ANCORA LA SUA "PORCA" FIGURA ;-) I MIEI AMICI NON HANNO MAI CREDUTO A QUELLO CHE GLI HO RACCONTATO E PASSAI PER UNA SETTIMANA INTERA PER BUGIARDO! SOLO IO ED IL MIO CAZZO SAPPIAMO CHE E' STATO TUTTO VERO E CHE E' STATA LA MIA PRIMA VERA GRANDE SBORRATA QUELLA SCHIZZATA IN BOCCA A LAURA SIGNORA 40 ENNE ME LA SONO GODUTA ALLA GRANDE E ALLA FACCIA LORO ED E' CAPITATO PROPRIO A ME ;-) ancora adesso ricordo ogni momento di quella spettacolare esperienza. .
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12 years ago
ragazzoromano79,
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Da etero a sborratoio (parete 03)
Da etero a sborratoio (parte 03) "Che cazzo ci fai ancora qui? Non sei andato via?" Mi sveglio di soprassalto. Mi sembra che siano passati pochi secondi da quando mi sono seduto sulla panchina ma ora è giorno inoltrato. Ho un gran mal di testa e mi duole tutto, il paricolare la bocca ed i muscoli della faccia. Mi volto verso la voce femminile che mi ha svegliato e vedo la cameriera che qualche ora prima mi aveva dato quei violenti calci alle palle. "Ciao..... " dico mentre mi riprendo lentamente "dopo che sono uscito dal tuo bar son successe molte cose.... " mi guarda con aria interrogativa "La mia macchina è rimasta nella prossima piazzola di sosta mi daresti un passaggio fin li" le dico in uno sprazzo di lucidità. "Ah ah ah ah ah" ride ironica "Non ti vedi? Non sei in grado di guidare!" La guardo interrogativo. Dopo averci riflettuto un istante prosegue "Dai... ti porto a casa mia stò qui vicino sennò chissà che combini ancora... così ti lavi e ti riprendi" Riesco a dire solo "Grazie... " sorpreso da quella offerta. "Aspetta qui vado a prendere la macchina" Si allontana. Non riesco a pensare ed il vuoto si riapproria di me. La macchina si ferma e la ragazza esce. Mi alzo. Tento di alzarmi ma stò proprio male. Ci riprovo con più cautela e pian piano ci riesco. Mi avvicino al lato passeggiero dell'auto "Dove credi di andare? Ridotto come sei mi rovini tutta l'auto... poi uno sborratoio come te mica lo porto accanto a me... accomodati nel bagagliaio" La guardo sorpreso. Apre lo sportellone ed io mi arrangio goffamente ad entrarci e sistemarmi nei piccoli spazi. Stò ancora cercando una posizione comoda quando lo sportellone viene sbattuto. Il rumore mi rintrona. La macchina parte e dopo pochi metri si ferma bruscamente. Freno a mano. Qualche passo. Si riapre il portellone. La luce mi da fastidio. "Dammi le chiavi della tua auto che te la faccio recuperare" Non capisco bene ma senza pensare le do le chiavi. Sbatte nuovamente il portellone. L'auto fà nervosamente pochi metri poi si ferma. Sento che esce e sbatte la porta. Dopo pochi istanti ricrollo nel sonno profondo. "Alzati pelandrone" Mi sveglio di soprassalto. Mi strattona energicamente. Tutto indolenzito mi arrangio ad alzarmi ed uscire barcollante dal bagagliaio. Entriamo in un piccolo condominio di periferia a pochi passi dall'auto. Due piani di scale. Entriamo nell'appartamento. Mi guida nel bagno. "Spogliati e lavati" dice con un tono che non lascia repliche, più un ordine che un invito. Esce dal bagno lasciando la porta aperta. Mi spoglio ed entro nella doccia. Sento un urlo "Non usare l'acqua clada che quella la voglio io!" Obbedisco senza pensare. L'acqua è fredda e la lascio scorrere sul corpo perdendo la cognizione del tempo. La doccia si apre bruscamente "Allora che fai? Lavati col sapone e sfrega bene che sei un cesso. E sbrigati che voglio fare la doccia anche io!" La guardo con gli occhi sbarrati... è completamente nuda. Quella ragazza che nella divisa dell'autogril non aveva attratto la mia attenzione nasconde un corpo lussurioso, prorompente, un seno molto grande e tonico, muscoli guizzanti e curve morbide armoniosamente coesistenti. E' già andata via. Prendo un flacone di shampoo e inizio a lavarmi. Inizio anche ad avvertire il freddo dell'acqua ma ricordo il divieto di usare quella calda. Torna davanti a me e mi porge un flacone "Questo serve a disinfettare i pavimenti, visto tutti i cazzi che ti sei preso usalo ma stà attento a non bruciarti occhi o bocca" E' sempre nuda, prendo il flacone e si allontana. Ha proprio dei fianchi stupendi larghi, armoniosamente inseriti in quel corpo così attraente. "E sbrigati!" mi urla dall'altra stanza. Rapidamente uso quel liquido per disinfettarmi. Brucia e penso che sia un bene: disinfetta. Rapidamente ho passato tutto il corpo, passo ancora una volta il saporne, mi sciacquo chiudo l'acqua ed esco dalla doccia gocciolante. Si infila nella doccia "Va in stanza da letto, ti ho messo a terra una ciotola con degli avanzi... come si fa con i cani... mi pare molto adeguato ad uno sborratoio. Poi attendimi" Apre l'acqua. Giro un po' disorientato per la casa. Vedo la ciotola. Sembra che vi siano stati svuotati dientro avanzi alla rinfusa: pezzi di carne, verdura macera, yogurt, acqua. Mi inginocchio... a quattro zampe... mangio senza usare le mani... è disgustoso ma continuo... mangio e bevo... inizio a sentire freddo, mi stò asciugando all'aria e non è caldo, non oso fare nulla e finisco il mio pasto fino a leccare la ciotola. Continuo a leccarla anche quando è finito il cibo. Mi butta uno straccio accanto. "Forza, pulisciti il muso e vieni a letto" La guardo interrogativo "Su su, alzati, cosa aspetti?" Mi pulisco il viso e mi alzo in piedi "Certo che quel cazzetto che ti ritrovi è proprio piccolino" ride sprezzante "funziona almeno?" Timidamente rispondo "No, sono anni ormai che non funziona." "Eh eh eh, ne ero certa... per questo sei diventato uno sborratoio." Poi quasi affettuosamente aggiunge "Su, vieni a letto con me... tanto non ho nulla da temere da te, vero?" Un po' vergognoso rispondo a bassa voce "Si... signora." Entra nel letto e mi guarda per invitarmi ad entrarci. La seguo un po' titubante. Si sistema sul fianco dandomi la schiena "Forza, abbracciami da dietro e carezzami... mi piace sentire il calore di un corpo". Mi metto aderente al suo corpo così invitante. Il mio petto contro la sua schiena, il mio pube sui suoi glutei, le mie gambe dietro le sue, una mia mano a carezzarle il ventre, le mie labbra a baciarle il collo. La sensazione è strana, da un lato il piacere di coccolare quel corpo caldo, morbido, accogliente, dall'altra l'umiliazione per il mio cazzo irrimediabilmente moscio appoggiato alle sue chiappe. Sento che guida la mia mano tra le sue gambe... sento il pelo folto del suo pube sotto le mie dita... istintivamente inizio a massaggiarle il clitoride. Sentendo le reazioni del suo corpo avverto un'eccitazione crescente che si materializza sui miei capezzoli turgidi... sulle mie labbra che sentono la mancanza di un cazzo. Così l'ho accompagnata all'orgasmo e poco dopo sono crollato in un sonno profondo. Mi sveglio solo nel letto. Resto nel letto sveglio ma inerme. Senza pensare a nulla. Fianlmente mi alzo. Ormai è quasi buio. Trovo un suo biglietto accanto ad una ciotola a terra con del cibo. Mi inginocchio e mangio come un cane. Pulisco il muso con lo straccio che è ancora li. Ancora in ginocchio leggo il foglio di carta. «Per sdebitarti dell'ospitalità e del cibo lava i piatti, riordina la cucina, pulisci il bagno, riordina la stanza da letto, pulisci tutti i pavimenti. Ti consiglio di gettare i tuoi vestiti te ne ho lasciati di vecchi che credo ti vadano bene. Troverai anche le chiavi della tua auto che è sotto casa. Resta nudo fin che non hai finito i lavori, poi vestiti e torna a casa. Quando esci porta giù le immondizie e tirati dietro la porta. Padrona Martina PS Se vuoi chiamarmi in futuro 347 42 ** ***» Mi alzo in piedi ed eseguo gli ordini. Lentamente lavoro avvertendo i dolori conseguenza dell'essere stato malmenato ed usato come uno sborratoio. Mentre lavoro riaffiorano nella mia mente i momenti della passata giornata. Finalmente ho finito, sono le due di notte. Indosso i vestiti che mi ha preparato. Sono vecchi vestiti da donna, neutri ma decisamente da donna. Un paio di jeans, una camicia un perizoma e dei collant a rete rovinati. Mi stanno stretti a parte la camicia fatta per conenere un seno prosperoso. Porto con me il foglietto con gli ordini ricevuti ed il numero di telefono di Martina. Controllo il portafogli, c'è tutto... o per lo meno tutto quello che mi hanno lasciato i trans ieri. Ho tutti i miei effetti personali. Mi accingo a tornare a casa nel cuore della notte. Ho qualche centinaia di chilometri per pensare al mio futuro, se continuare ad essere uno sborratoio o dimenticare questa parentesi della mia viata. Riuscirò a resistere alla tentazione di fermarmi alla prima piazzola in cui sostano i TIR? Prendo le immondizie differenziate, sulla lavagnetta dei pro-memoria scrivo : Grazie! alessandro lo sborratoio (graditissimi commenti pubblici e contatti di ogni tipo)
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12 years ago
ciuccia415439,
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Last visit: 12 years ago
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Mister mistero......
ecco una nuova avventura dalla vostra troietta.giovedi notte 19 aprile ore 23 circa park noto centro commerciale hinterland cagliari prendo appuntam con un contatto di questo meraviglioso sito .carino 35 anni bellissimo fisico almeno dalle foto ......era libero dalla sua poco sexi fidanzata tipo suora .....vleva darmi da succhiare il suo bellissimo cazzone ,arrivo li lui scende dall macchina entra nella mia e non si tolgie il cappuccio della felpa dalla testa io gli dico ciao uomo misterioso e lui dice ciao ma non parla tanto,gli metto una mano sullla coscia e sento dei muscoli possenti e penso uauu che stallone muscoloso questo mi sfonda lui inizia add accarezzare la mia coscia felice delle mie calze autoregggenti e mi dice mmmm sei sexi marika dove mi porti ? io gli ho detto tranquillo ce un posticino qui vicino tranquillo dove possiamo divertirci.arrivo al posto sotto una pioggia battente e lui mi dice dai fermiamoci che ho voglia lo accontento si sbottona il giaccone e sento dei petttorali favolosi ero in brodo di giuggiole inizia accarezzargli il pacco che era sempre piu duro e lui mi ha detto dai cosa aspetti troia prendilo in bocca non me lo son fatta dire 2 volteho tirato fuori un cazzo da 20 cm nodoso curvo duro come il marmo , e me lo sono messo tutto in gola. era favoloso pulsava di piacere era molto eccitato il porko e mi chiedeva ti piace il mio cazzo troia vero?io non rispondevo perche avevo la bocca piena mmmm poi ha voluto sentire il calore del mio culetto, mi ha fatta scendere dalla macchina e mi ha inkulata con furore, sinche pieno e gonfio non stava per sborrare cosa che ha fatto scaricando nelal mia bocca un litro di sperma caldissimo.soddisfatto della mia bocca mi ha detto brava troia ora riportami alla mia macchina. io non finivo di ringraziarlo per il suo cazzo bellissimo nel mio culo , e lui sempre con la felpa in testa mi ha detto non saprai mai il volto delllo stallone che ti ha scopata, ma era davvero bellissimo lo stesso . un maskio cosi capita poche volte nella vita ciao a tutti porcellini contattatemi se volete vivere la stessa avventura ciao baci dalla vostra troiettaaaaaaaaaa
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12 years ago
marikatravestaquartu,
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Last visit: 3 years ago
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Francesca
Sinuoso profilo di donna graziosa al contorno di luminosa tenda mossa appena da un tuo dito a scostar inganni, come se oltre la nera seta il tuo sguardo rubasse oltre quel buio che ti è dinanzi; felina forma di ammaliante belva che in gabbia attendi chi dalle tue spalle osserva e nulla puoi... chiari i tuoi capelli che oltre l'intreccio di una benda ricadon sulla schiena a carezzar le spalle; le braccia strette a contenere il seno che è mosso e scosso da un gelido brivido di piacevole attesa. Sulla gamba destra il peso e la sinistra leggera come la testa invasa da pensieri e attese che son turbine ma non gravosi, che son piume in vortice e pulsar di tempie... E le terga tonde a corollar di un pizzo nero ch'è di Giunon carezza e di Venere lacrima che i sensi inumidisce ancora. Velate le gambe che conducono lo sguardo da una tornita coscia verso l'oscuro di un tacco, lungo il confondersi di un contorno che fugge dalla luce di una bianca finestra di sole a ricordar che il tempo muta e spesso ci confonde. Io quel profilo osservo per il tempo indefinito di un eterno istante, mi slaccio i polsini e mi sfilo la cravatta e la bianca camicia scivola via. Ti osservo. Tu attendi, con lo sguardo nel buio di seta e pensi e sogni nel vorticar di pensieri strani a tutto ciò che è stato, che può essere e che sarà.. Quell'attimo indefinito è questo gioco, di attesa, impazienza, energia, silenzio. Questo attimo è ciò ch'io vi racconto.
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12 years ago
admin, 75
Last visit: 21 hours ago -
La tua donna è mia!... (...o no?...)
Vorremmo incontrare un singolo che conosce bene le regole del gioco, uno che sappia qual'è il proprio ruolo e che riesca a stare al proprio posto. Un bull per la lei che stia ai desideri di entrambi. Questo diceva il loro annuncio. Per me va bene, so come funziona. Ho alle spalle qualche esperienza, ho sempre trovato la cosa divertente, specie se si crea la giusta complicità con entrambi i partners. Il segreto è lasciarsi andare ma con la dovuta attenzione verso chi ti ospita, ma senza forzare; oramai lo so per esperienza: quando un uomo decide che vuole vedere la sua donna con un altro, c'è sempre una specie di clausola sottintesa: l'uomo deve mantenere sempre il controllo della situazione, deve vedere sempre tutto quello che succede, in modo da poterti fermare quando lo ritiene opportuno... il piacere/dolore di vederla con un altro deve avere un limite che stabilisce lui. Qualche volta, ma solo qualche volta mi sono ritrovato a fare sesso estremo e selvaggio con la lei, ma è cosa assai rara... Fuori fa proprio bello: la primavera è arrivata, anche se uscendo dall'auto sento che fa ancora un po' freschetto... E' lei ad aprirmi la porta di casa, e ne resto piacevolmente sorpreso. Ha due occhi grandi, meravigliosi. Un viso dolce, limpido. E' abbastanza alta, snella. Jeans e maglietta bianca, non abbastanza lunga da coprire l'ombelico, non abbastanza corta da fartelo vedere bene. Non ha il reggiseno, e ha due tette da vertigine. Non enormi, forse una terza, ma comunque alte, scultoree, sfacciate come lei. I capezzoli tirano un po' il cotone della maglietta. E' bellissima, B. Una gatta, sensuale e sicura di sé, coi capelli lunghi fin quasi alle spalle, castani, mossi... sfacciati anche loro! B. è naturalmente dolce, lo si vede da lontano, ma è il modo in cui mi guarda a mettermi, di primo acchito, un po' in soggezione: per cinque lunghi secondi, appena aperta la porta, mi squadra con una specie di divertita ironia, dall'alto in basso e di nuovo in alto, soffermandosi un attimo solo all'altezza del mio inguine e tornando al mio viso (è sarcasmo quello che vedo?). Da una stanza accanto si sentono i passi di C. che arriva, calmo. All'arrivo di C., però, B. cambia espressione (e lo farà ancora stasera, oh se lo farà...), adesso non mi guarda più in modo altezzoso... non mi guarda e basta, sono già scomparso ai suoi occhi. "B., che fai, non lo fai entrare? Ciao, piacere, io sono C., e lei è B." Stringo la mano ad entrambi e in lei è di colpo scomparsa qualsiasi freddezza, ora di fronte a lui appare cordiale, addolcita. Se il suo obiettivo è quello di confondermi, non glielo permetterò: con questi due farò bene a tenere alte le difese, penso tra me... Entro finalmente nella loro tana... Carina, davvero molto carina. Pareti gialle, decise, arredamento moderno e minimale, megaschermo da 60 pollici enorme, magari un po' invedente, proprio davanti al divano per guardare insieme chissà quali porcate; luce gialla, soffusa, d'atmosfera. Bella casa. Mi sciolgo un po', solo un po'... Ci sediamo tutti e tre sul divano ad angolo, io un po' distante da loro. C. cinge B. con un braccio su una spalla, tiene le gambe accavallate, sicuro di sé ancor più della sua donna. Beati loro, penso mentre lei gli chiede cosa gli va di bere, proprio una bella coppia, sì, grazie, un Campari va benissimo... Già, proprio una bella coppia: lei ama il suo uomo e si vede, la loro complicità è palpabile, è nell'aria e quasi la si può toccare. Guardandoli sono certo che anche se ti capita di essere dentro B. e la stai scopando da bravo bull e lei sta letteralmente impazzendo, anche mentre le vieni dentro lei è più vicina al suo uomo, seduto magari lì sul divano a guardare, piuttosto che a te... Torno su questa terra, lui ha fatto una battuta su non so cosa e ridono entrambi. Sono allegri, ogni tanto si schioccano un veloce bacio. Mi piacciono le coppie serene, senza tanti problemi. Si chiacchiera un po', si beve qualcosa. Entrambi sono molto cordiali, a dispetto dell'impatto iniziale riescono a mettermi presto a mio agio rompendo il ghiaccio senza difficoltà; si ride tanto e questa è una cosa buona, avere un senso del'umorismo "affine" è una cosa che conta molto in queste situazioni, e dopo un po' io mi sento già a casa. Non c'è dubbio, l'atmosfera che si è creata è quella giusta. Dopo venti minuti e tante cose dette e non dette C. si alza dal divano, B. lo imita e io faccio altrettanto. "Allora, si va?", fa lui. Alzandomi insieme a loro, istintivamente guardo verso la mia destra, in fondo ad un piccolo corridoio c'è una porta aperta: la camera da letto. Vedo il letto, lenzuola rosse, una luce calda, diffusa. Ok, si va! penso io, ma poi... ... Ma poi C., anziché andare in direzione della camera da letto, si dirige dalla parte opposta, verso il portoncino d'ingresso, raccogliendo distrattamente dal bracciolo del divano un giubbotto leggero. "Dove andiamo?" chiedo sorpreso, rivolto a entrambi. "No, esco soltanto io, voi restate qui e vi rilassate, se possibile vi divertirtite!". (ho sentito bene?) Sgrano gli occhi, incredulo. C. mi guarda e ride di gusto. "Che c'è, hai paura? Guarda che non morde mica, B.!" Imbarazzato, cerco di riprendermi: "No, nessuna paura...(Non posso crederci. Non posso crederci. Non ci posso credere, questi sono matti da legare Ale), è solo che questa mi mancava, mai fatto, cioè, questo... questo gioco, ecco...". "Non preoccuparti, se è per questo nemmeno noi!" fa lui, allegro. B. di nuovo non mi degna di uno sguardo, ha gli occhi fissi su di lui. Restiamo un attimo così, tutti e tre in piedi davanti al portoncino d'ingresso: B., C., io e il mio palpabile imbarazzo. Ora B. è un po' più vicina a me che a lui, sento il suo profumo, mi piace. D'un tratto C. mi poggia una mano sulla spalla, come un fratello maggiore al suo fratellino. So cosa sta per dirmi: "Dai, Ale, era tutto uno scherzo! Per vedere la tua reazione, volevamo metterti un attimo in imbarazzo. Se ti sei ripreso e ti va ancora, andiamo a fare quattro salti in camera da letto!". Invece gli sento dire: "Ale, si vede da lontano che sei uno affidabile, non le faresti mai del male. Voglio che insieme facciate tutto quello che volete, io starò qui in giro per mezz'ora, forse di più. Di tutto quello che succede da adesso in poi non dovrete dirmi una sola parola..."(calca su quest'ultimo termine, "parola", e i suoi occhi si spostano velocemente da me a B. Cosa mi sono perso?)... "Non importa che parliate del più e del meno o anche di cose personali e intime", continua lui, "non importa che non vi sfioriate nemmeno oppure che lei si faccia massaggiare la schiena. Se lei vuole toccarti, lasciaglielo fare. L'importante è che decida tutto, ma proprio tutto lei, tu non prendere iniziative: è l'unico vincolo, l'unica regola. Se vi spogliate o restate vestiti per me è lo stesso, non me lo racconterete, non dovrete raccontarmelo e basta. Ridete, scherzate, baciatevi, fate quello che vi va di fare, ma alla fine non una parola con me di quanto è successo". E conclude con: "Hai la faccia da bravo ragazzo, sono certo che starete bene". Giuro che mi sarei aspettato tutto fuorché questo. Ora ho il cuore mi pompa in petto da far male, mentre lui mi parla non riesco a sostenere il suo sguardo per più di due secondi, abbasso gli occhi di continuo. Cerco lo sguardo di lei, ma B., di nuovo, non mi degna della minima attenzione: guarda lui, invece, lo guarda come se lo studiasse, con un'espressione interrogativa... d'improvviso, nel giro di pochi secondi, mi sento tagliato fuori, sono di nuovo un perfetto estraneo tra loro. "Non so se invidiarti o compatirti", vorrei dire a C. "Davvero sei così forte o così pazzo da fare questo?". Invece sto zitto. Mentre lui si inizia ad infilarsi il giubbotto, B. mi si avvicina ancora di più e mi prende per mano con delicatezza, proprio come farebbe una ragazzina col suo fidanzatino. Il gesto è fatto perché lui lo noti. C. ci guarda, ha davvero l'aria divertita. Ho un'erezione paurosa sotto i pantaloni, non sono certo di volere che lui se ne accorga. Sempre tenendomi per mano, B. si avvicina a C., gli sfiora appena le labbra con un bacio e gli chiede, sottovoce ma facendosi sentire anche da me: "prima di rientrare chiami?"."Non lo so", risponde lui, "lo vedrò sul momento...". Poi, sul viso di C. un mezzo sorriso, un'espressione che non saprei definire, tra la malinconia e la serenità, tra la passione e la sicurezza di sé... "fai la brava, che quando torno ci si diverte...". Questi due sanno giocare, non c'è dubbio, penso tra me. D'altra parte non sono certo di capire fino in fondo cosa stia succedendo in questa serata molto diversa da come me l'aspettavo. Tra l'altro, da come C. ha parlato, hanno in mente qualcosa di assolutamente soft, sono finito in mezzo a una specie di gioco della fiducia tra loro. Qualche toccatina fugace, al massimo un pompino e finirà lì: altro che sesso estremo e selvaggio! Non importa, in questo momento mi accontenterei comunque anche solo di poterla baciare, B.. La sua pelle ha un profumo che mi strega, la sua mano è morbida e calda, deliziosa. Invece la mia mano è gelata dentro quella di lei, sono agitatissimo. La camera è là in fondo, la porta di legno chiaro, aperta. Il letto matrimoniale, dal fondo della camera, ci guarda. D'un tratto la scintilla: ho capito cazzo, certo, signore e signori, è tutto un bluff!!! Ecco come va il gioco: resteremo soli, andremo in camera da letto, chiuderemo la porta. Inizieremo a fare le nostre cose, poi lui entrerà quasi subito, in silenzio, e ci spierà dal buco della serratura finché non ne avrà abbastanza: C. non perderà il controllo delle cose, sarà sempre lì a sorvegliarci. Che cazzo, ho già scoperto il loro gioco e lui non è nemmeno uscito ancora di casa! Vuole guardarci mentre facciamo sesso, solo che vuole farlo di nascosto, senza che io sappia della sua presenza: in fondo era prevedibile, chissà che pensavo! Lei saprà di essere spiata, e vogliono vedere fin dove mi spingo io. Poi lui entrerà, sul più bello. Lei fingerà stupore, mentre a me verrà un infarto (già, secondo voi, però! Niente da fare ragazzi, bravi ma vi ho beccati...) e lui, in fondo, avrà mantenuto il controllo di tutto quanto, dal principio alla fine. Potrà fermarci quando vuole semplicemente spalancando la porta, e si riprenderà la sua donna. Un gioco che capisco e condivido, e se sono arrivato fin lì a casa loro è perché so stare al gioco... Lui è già sul pianerottolo, fuori dalla porta; afferra la maniglia esterna, pronto a chiudere. Trattengo il fiato: ci siamo... uscirà di casa, rimarrà sul pianerottolo ad ascoltarci con l'orecchio poggiato alla porta e poi tutto andrà come deve andare: tutto come loro vogliono, tutto come io ho accettato che sia... tutto secondo i piani. Invece C. chiude quella porta, e tutto lo stracazzo di mondo si capovolge e va sottosopra più e più volte. Con me dentro. La porta si chiude con un click metallico e subito sento la mano di lei, che prima mi teneva dolcemente, stringersi più forte. Mi afferra la nuca, mi fa ruotare su me stesso. E' forte B., ma potrei resisterle, potrei guidare io il gioco. Scelgo di non farlo, e mi ritrovo la schiena sbattuta contro la porta d'ingresso. Un fugace lampo mi passa per il cervello: lui è ancora qui fuori, dietro di noi, ci ascolta immobile. Vorrei sentire i rumori all'esterno, ma lei è troppo rumorosa, troppo affannata. Tenendomi i capelli, graffiandomi la pelle del collo con le unghie mi dice: "Non devi parlare se non sono io a chiedertelo, d'accordo? E poi, da questo momento, voglio che mi guardi sempre negli occhi. Sempre, hai capito?". Mentre cerco di annuire mi infila con foga la lingua in bocca, mi bacia come un'ossessa. Chi è che ha detto che B. non morde?... B. mi invade la bocca con la lingua, gli occhi aperti e fissi sui miei , e nel frattempo mugola e ansima, ha il respiro rotto dall'eccitazione. Sembra che, senza C. davanti agli occhi, si sia liberato in lei un istinto segreto, potente, inarrestabile. Si spinge a me col bacino, ora siamo incollati, in piedi accanto alla porta (forse a cinque soli centimetri da C., o forse no: forse lui è già lontano). Lei si spinge a me e mentre mi scopa la bocca con la lingua ha già infilato l'altra mano dentro ai jeans e già muove con foga il polso, l'avambraccio, tutta la spalla, e il suo mugolare si trasforma, aumentando e diventando lungo, continuo, sembra voglia venire adesso, esplodendo violentemente. Si stacca dalla mia bocca con uno schiocco, mentre il suo lungo e sempre più alto "MMMMMMMMMMMMMMMMM!!!!..." diventa un urlo di piacere che mi invade la testa, mentre il suo respiro mi riempie il viso. Provo ad aprire bocca, per dire cosa poi non lo so nemmeno io, riesco a pronunciare una sola sillaba ma lei di colpo si sfila il polso da dentro i jeans e mi ficca quattro dita in bocca e giù in fondo alla gola, con decisione tanto da farmi male. Il suo sguardo è quasi incazzato, vedo riesplodere in quegli occhi tutto il sarcasmo di prima, ma anche di più: è disprezzo quello di B., ma non ho il tempo di mettere a fuoco l'idea, perché già la sto ingoiando: il contatto con il suo sapore mi manda fuori di testa all'istante. Un nettare dolce, caldo, denso, delizioso mi entra nella gola e nel cervello. Mi guarda fisso negli occhi, poi: "ti ho detto di non parlare se non te lo chiedo io! Hai capito o sei stupido?". Resto attonito, ma non smetto di succhiarla avidamente. Succhiando e mugolando, ancora le sue quattro dita dentro, annuisco piano, obbediente, in modo quasi impercettibile, senza staccare gli occhi da quelli di lei. Quegli occhi che, di qui a poco, imparerò ad amare. Mi toglie le dita dalla bocca. "Muoviti, che il tempo è poco!", poi mi prende per mano e si fionda in camera da letto. La seguo come un cagnolino, vedo la sua schiena, il suo braccio teso che mi tira con così tanta fretta, ha una schiena bellissima, una testa e una nuca bellissime, un culo bellissimo, delle gambe...eccoci: ora chiuderà la porta, è questo il gioco, no? E invece no, la porta resta aperta, e con lei tutte le possiblità di questo mondo. Bravo Ale, non avevi capito un cazzo! E adesso?... La stanza è grande, chiara. Quattro lampade a piantana lunghe, saranno alte due metri. Non sono un appassionato di queste cose, ma si vede che sono oggetti molto particolari... le luci, calde, creano un'atmosfera splendida. B. si toglie in fretta la maglietta, la vista dei suoi seni mi manda in estasi. Ho l'acquolina in bocca. Poi subito via i jeans: ha sotto delle mutandine bianche, di quelle coi fiocchetti che si slacciano di lato. Sul davanti sono fradicie. In un batter d'occhio è nuda, mutandine a parte. Mi salta letteralmente addosso, mi spoglia in pochi secondi. Cerco di assecondarla, ma è più veloce di me. Assatanata. Mi toglie la maglietta e subito mi si attacca a un capezzolo. Morde, succhia, e mugola e ansima e mi slaccia i bottoni dei jeans con un'abilità da professionista. Non è la B. che ho visto stasera, davanti al suo uomo. E' un meraviglioso animale senza il controllo di sé. Mi sfila i boxer e subito me lo prende in bocca come se il mio glande fosse per lei l'unica salvezza, l'unica fonte di ossigeno al mondo. E' avida, mi stringe le chiappe per spingersi a me, lo sento scivolarle in gola senza quasi fare resistenza. Dopo qualche secondo B. è in debito d'ossigeno, è paonazza ma continua a spingere in fondo. Resiste ancora e ancora, poi di colpo si stacca da me, ha un sussulto profondo alla gola, poi un altro, quasi un conato. Le cola un lungo e abbondante filo di bava sul mento e fino al seno. Vorrei leccarglielo, ma non me lo permetterebbe. E' in ginocchio, mi guarda da sotto dritto negli occhi. Un sorriso all'apparenza dolce ma, in fondo, ancora quel sarcasmo del cazzo. Poi ricomincia, me lo mangia di nuovo, e di nuovo fino in fondo alla gola. Tossisce, sento che mi ha inciso le natiche con le unghie, me ne accorgo soltanto adesso. Si solleva di colpo e mi è davanti, a respirarmi affannosamente sul viso. Poi mi mette le mani su entrambe le spalle e mi spinge in basso, con forza, come se fossimo in acqua e volesse buttarmi giù per annegarmi. Di nuovo, non faccio resistenza. "Leccami, succhiami le mutande!". Ubbidiente, inizio a succhiare rumorosamente il cotone delle sue mutandine, e più le succhio più le bagno di saliva, spingendo forte con la lingua più in fondo che posso, mentre lei in piedi mi si spinge contro, ancheggia, cavalca, mi stringe i capelli fino a farmi male. Con le dita riesco a slacciarle le mutandine, che ora stanno sù solo perché schiacciate tra la peluria del suo sesso che inarrestabile spinge, e il mio viso umido di lei. D'un tratto B. si si spinge all'indietro, sempre tenendomi attaccato a lei. Indietreggia lentamente trascinandomi con sé, tenendomi la testa attaccata al pube. La seguo strisciando sulle ginocchia, il viso ancora schiacciato sul suo sesso. Arriviamo vicino al letto. Finalmente mi lascia allontanare, posso respirare e guardarla. Il velo delle sue mutandine cade per terra, vedo la sua vulva rossa, gonfia, accogliente. B. si siede sul letto, allarga le cosce. Poi, con un entusiasmo irruento, quasi da adolescente, e con un gran sorriso: "Voglio che mi lecchi fino a farmi venire. Da qui al ritorno di C. voglio venire più volte possibile, più volte che si può... voglio avere più orgasmi possibile senza C."... L'aria di superiorità si è decisamente attenuata, ma poi in fondo non me ne frega più un cazzo, questa è la verità: sono pazzo di lei e ubbidiente la lecco, e la lecco, e la lecco... Viene tutte le volte allo stesso modo: infilo insieme la lingua e due dita della mano, prima diritte e poi leggermente curve, come a volerla chiamare a me. Il punto G è là dove deve stare, ed è meravigliosamente ruvido e sporgente e pieno, lei mi accompagna muovendo le anche e l'ugola... poi la mia lingua si separa dalle dita e va a tormentare il grilletto, mentre la mano sotto si fa più forte e decisa, accelera un po' e poi rallenta, quasi per dispetto, ma senza mai fermarsi. Adesso B. trema come una foglia, ed è esattamente quello che volevo:so che posso tenerla così molto a lungo, se lo voglio, in questo limbo tra l'attesa dell'orgasmo e l'esplosione del piacere. La mia lingua segue il ritmo delle dita, prima frenetico poi lento, poi di nuovo al ritmo regolare dei suoi gemiti. I meccanismi di B. sono più familiari di quanto credessi, dentro di lei sono a casa e so perfettamente come farle perdere la testa. Poi, all'improvviso, B. viene, e viene, e viene... Non lo so quante volte mi sia venuta in bocca ma è un continuo, un fiume in piena. Ogni orgasmo è un urlo continuo e lungo, a volte un semplce "aaaaaaaAAAAAAAHH!!!!!", altre volte una sequenza di brevi "Oh, Oh, Oh, Oh", ritmate, tutte uguali e in ascesa, fino al finale "ODDDIIIOSIIIIIII!!!", che sale e sale sempre di più mentre lei si spinge contro il mio viso, inondandolo. Ho appena scoperto che quando gode B. schizza fiotti caldi e abbondanti. I primi, in particolare, sono immensi: già dopo averla fatta venire due volte non sento più un centimetro di pelle asciutta sulla faccia, ogni orgasmo è una doccia sul viso o un meraviglioso, sorso di paradiso, acre, intenso, caldo. Ogni volta, appena venuta si ferma un attimo, poi mi guarda fisso negli occhi, a lungo, ogni volta un po' più sconvolta, ogni volta un po' meno in sé. Vedo svanire quell'iniziale sicurezza un po' per volta... ricomincio a leccarla, dopo un po' non mi guarda più e spinge soltanto, una furia cieca e affamata di sesso, di lingua, di orgasmi. Solo quando sente che sta per venire mi guarda di nuovo, ed ogni volta che viene siamo l'una negli occhi dell'altro... Davvero non lo saprei dire quanto tempo è passato, né quante volte è venuta. Da oggi, solo da oggi so cosa significa quando una donna è pluriorgasmica... Finalmente mi stacco da B., incredulo. Sono stravolto, mi fanno male i testicoli dall'eccitazione. E mi fanno male gli occhi, a furia di doverla guardare in faccia dal basso in alto. Soprattutto, mi fa un male cane la mandibola... Senza dire una parola B. si mette in ginocchio in mezzo al letto, si volta dandomi le spalle, poi si abbassa con il busto fino a poggiare i gomiti sul materasso, tenendo alto il culo verso di me. Stavolta non parla, non dice nulla. Non ne ha bisogno, perché so cosa vuole. Quella mezz'ora (mezz'ora? o era un'ora? o dieci minuti o un'eternità? Dio, fa che non finisca mai...), quello che abbiamo fatto prima, occhi negli occhi, ha creato tra un feeling che non richiede più parole. Mi porge il culo, B., e di nuovo ho la lingua dentro di lei, fonte di piacere e di perdizione. Anche adesso mugola senza sosta, anche adesso mi tiene la testa schiacciata contro di lei con una mano. Quando dopo un po' mi allontana, allunga un braccio di fronte a sé e sposta uno dei grossi cuscini poggiati contro la testata del letto...Uno specchio, grande, i bordi arrotondati. B. guarda la mia immagine riflessa alle sue spalle e mi dice, implorante: "stuprami, Ale, violentami. Da adesso comandi tu!" (non prendere l'iniziativa Ale, NON devi prendere l'iniziativa, è l'unica regola....), voglio che mi tratti da troia, voglio essere una cosa tua. SOLTANTO tua..." Guardo il suo culo proteso verso di me, quasi mi si appanna la vista...nella mia testa, un "click!" che sento solo io. Da quel momento non combatto più con me stesso, ragiono più, la prendo con una foga animalesca. Penetrarla è semplice come tagliare un budino, tanto è pronto ilculetto della mia B. la MIA B. Una, due, tre spinte potenti ed è già quasi attaccata allo specchio sul muro. Solo adesso sento che forse non è ancora abbastanza pronta per accogliermi, avverto una certa resistenza, quella di chi non è vergine, certo, ma allo stesso tempo...forse non è il caso che mi spinga troppo in fondo, d'altronde (lascia che sia lei a decidere, nonononono Scopala, scopala e basta, fai ciò che vuoi fare tu cazzo!)... Rallento, solo un po', per darle un po' di fiato. Lei però non ci sta, ha percepito la mia breve esitazione e si spinge a me con forza, all'indietro, facendo leva sui gomiti poggiati al letto e sulle gambe. Non resisto, le mollo una, due, tre spinte d'incontro e... sento distintamente quallcosa dentro il suo retto che cede. B. lancia un urlo di dolore, un "oooOOOOOOHHHDDDDIIIIIOOOO!!!!!!!!!!" che è insieme agghiacciante e meravigliosamente eccitante per me. Si è rotta B., si è fatta sfondare il culo da uno sconosciuto. In qualche modo, la sento davvero mia adesso. Penso che ora si fermerà, ma ancora una volta mi sorprende: senza la minima esitazione vedo il suo bacino muoversi lentamente, disegnando un movimento circolare lento ma deciso, dolcissimo e sinuoso, Guardami, mi dice fissandomi negli occhi davanti allo specchio. Dopo un breve silenzio: "Rompimi Ale, spaccami il culo ancora... Voglio che mi vieni in culo, schizzami dentro la tua sborra, riempimi di... Non la lascio finire: allungo di scatto il braccio destro, le afferro la nuca e le schiaccio la testa contro il materasso, soffocando le sue parole oscene e deliziose. Inizio a pomparla con decisione, spinte profonde e ritmiche mentre lei urla soffocata il suo piacere (o il suo dolore, ormai non m'importa più) al materasso. Continuando a spingerla tanto forte da farla arrivare fin quasi a toccare lo specchio le afferro entrambe le natiche con le mani e gliele stringo fino a lacerarle la pelle. La sculaccio con ampi movimenti del braccio, una, due, tre, cento volte. Alla fine ha la natica destra rosso fuoco, e nella voce sempre lo stesso cantilenante e ripetitivo Aahh_Aahh_Aahh_Aahh_Aahh_Aahh, che sale e scende e sale e scende ad ogni mio colpo di reni. Le afferro i capelli e le tiro indietro la testa, lei per tutto il tempo non ha mai distolto i suoi occhi dai miei, benché riflessi allo specchio, nemmeno quando la sculacciavo. Nel tempo interminabile in cui l'ho presa, ho visto il suo volto trasformarsi lentamente, percorrendo tutte le emozioni possibili... Dov'è la B. spavalda e sarcastica che mi ha aperto la porta? Dov'è quell'aria di derisione? Non ridi più, B.? Ora nell'espressione di B. vedo qualcosa di sconvolgente: i suoi occhi sono rossi, le guance rigate di lacrime, il rimmel le disegna sul viso tutta la storia del dolore di questa sera. B. mi guarda con un'espressione che è al tepo stesso devozione e rancore, vergogna e desiderio di averne ancora. Ha gli angoli della bocca piegati in basso, come un bambino che, offeso, non ti vuole dare (e non ti darà) la soddisfazione di vederlo scoppiare in lacrime e singhiozzi. Ha carattere, B. Poi si volta verso di me, all'indietro, contorcendosi per riuscire a guardarmi in faccia direttamente, senza la barriera dello specchio. Così, ancora ansimante, con voce tremante mi fa: "Tutto qui?" Il resto avviene in un baleno: le sputo in faccia e le mollo un ceffone quasi contemporaneamente, riportandole la testa alla posizione iniziale. Sputo ancora sulla sua immagine allo specchio, e mentre lei si spinge in avanti per leccare la mia saliva le riafferro i capelli e le spingo la testa in basso. Inizio a gridare come un ossesso: Puttana, B., Puttana, PUTTANA, Troia, TROIA, Godi puttana godi, Godi, GOODIIII!!!... Ora la sto pompando dall'alto, il mio cazzo le sfonda il retto da un'angolazione diversa, vado su e giù quasi perpendicolarmente al materasso. Nonostante la vioenza delle spinte, lei continua a tenere il sedere proteso verso di me, quasi sollevato, con l'intento di incontrare ogni mio colpo, ogni mia spinta. E' orgoglio o voglia o che cos'altro? Quello che sta scopando B. non è più Ale, è una bestia oscura e che non vuole altro che averla, posederla fino nei meandri più intimi... Mi sposto ancora un po' in avanti e sento che la cosa in qualche modo deve aver avuto un effetto esplosivo su di lei, perché lei passa dal ripetitivo gemito di prima a un più secco e ritmico Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oddio Ale, oddio Aleee, Oddio mi fa male Amore, fa male amore mio Amore mio Amore Mio AMORE MIIIIOOOOO!!!!! Rompimi Amore, Sfondami, lui non mi ha mai avuta così, mai, non mi avrà mai come mi hai tu, sì, dai, spingi, ROMPIMI, ti amo amore ti amo,TI AMO, sono tua, tua sempre, tua, SFONDA, SFONDA, sfonda dai, daaai, daaaai, daidaidaidaidaiDAIDAIAAAAAHHAAHAHHH!!!!! Mentre viene stringe ancora un po' l'ano oramai sfondato e insieme mi schizza all'indietro, sulle palle, uno e due e tre fiotti caldi e abbondanti. Non resisto, mi sale dentro un urlo animale ed ho un orgasmo lungo, potente, immenso, da bestia. Dieci spinte, le più potenti della serata mia piccola B., te le ho conservate fino alla fine, hai visto? Poi si ferma, lentamente, come un battito d'ali di farfalla, sento piccoli singhiozzi soffocati. Piange, non so se di commozione o di rabbia e frustrazione per aver perso tutta sé stessa. Eppure è di nuovo è lì, B., a guardarmi negli occhi allo specchio. Senza parlare, solo con quegli occhioni rossi e stanchi mi dice quello che so già: che adesso è mia, che l'ho presa e l'ho vinta come ua preda. B. ha lasciato che la violassi nel profondo, si è donata e si è lasciata prendere, rubare, scippare. Si è lasciata annullare da uno sconosciuto, che le ha rotto il culo, e le ha rotto l'anima. Non lo so se mi odia, non so nemmeno se tutto questo l'ha voluto lei o l'ho voluto io o tutti e due, o nessuno. Che mi odii o no, cerca di sorridermi, forse facendo violenza a sé stessa ancora una volta questa sera. Un sorriso straziante, timido, di chi si vergogna di sé ma non lo ammette al mondo. Molto lentamente mi fa scivolare fuori, io mi abbandono sulle lenzuola. Vedo sul mio cazzo ciò che già sapevo esserci: B. saguina. Nel frattempo lei, guardando per terra, gli occhi bassi e la voce bassa, quasi ipercettibile, dice "scusami, vado una attimo di là..." Sentirla così mi dà un nodo alla gola, e quando s'inchina con difficoltà per raccogliere da terra la maglietta e i jeans mi si spezza il cuore. Ma resto immobile mentre la guardo uscire, scalza, camminando a stento, come sulle uova (Ale, cazzo, aiutala, non ti è ancora bastata?) Non lo so. Forse no. Sento che se le chiedessi di farlo ancora, non opporrebbe alcuna resistenza. Quasi quasi quando torna mi faccio fare un pompino...(Ale ma che cazzo pensi? Torna in te!...) Resto solo, sdraiato sulla schiena. Da qui posso vedere solo il soffitto illuminato dalle quattro lampade a piantana. Ma che cazzo di lampade, penso tra me, hanno un ché di "tecnologico", non so spiegarlo meglio. Sono "artistiche", ma a guardarle c'è qualcosa che non... E' come se... Sento scrosciare lacqua della docia in bagno, ed è come risvegliarsi con una secchiata d'acqua gelata alla faccia, con un unico pensiero nella testa: C., dove diavolo è finito? Da quanto tempo è via? Quando tornerà? Mi catapulto fuori dal letto, dov'è il mio dannato orologio? Ah, eccolo. NonononononoNONONONO non è possibile, un'ora e tre quarti cazzo cazzo cazzo quello arriva e trova tutto così, no!!! Mentre mi infilo frenetico i pantaloni cerco contemporaneamente di rifare il letto, di tirare le lenzuola, lui non deve sapere, lui non deve vedere, oddio non era questo che voleva, no, non era affatto questo... Non sento l'acqua della doccia chiudersi. Non sento i passi sulle scale, il portachiavi che esce dalla tasca del giubbotto. Click! C. entra piano, apparentemente calmo (calmo? No, non è possibile! E' pazzo di gelosia, non può non essere pazzo di rabbia e gelosia!!). La prima immagine che vede, nella luce fioca del soggiorno illuminato con luci soffuse, è l'immagine di me seduto sul divano, ansimante. Scatto in piedi, quasi sull'attenti, ho l'aria maledettamente colpevole, so che lo può vedere, che mi legge dentro. In fondo al corridoio, la porta della camera da letto è chiusa. C. la guarda, sofferandocisi per un istante eterno, lo sguardo distante. Poi si volta verso di me. Ha il volto tirato, quasi assente, come se fosse lontano anni luce, ma riesce comunque a sorridermi in modo vago. Le prime parole che pronuncia sono: "dov'è B.?". Non faccio in tempo ad aprire bocca, che lei fa capolino dal corridoio, a piedi nudi. Ha addoso jeans e maglietta bianca, l'ombelico che si vede e non si vede. Cammina lenta, prudente. Per l'ennesima volta questa sera, B. mi ignora, ha occhi solo per C., di nuovo: mi sento di colpo mutilato, come se mi avessero appena strappato un occhio. Ma in fondo che cosa mi aspettavo? Lui fa per avvicinarsi a lei, ma B. quasi lo respinge, fa un passo indietro e poi, senza aggiungere altro: "Siediti". Mentre lui si siede sul divano alla mia sinistra infila la mano sotto un cuscino che stava di lato, sopra il divano, qualcosa di lucido e nero. Non ho il tempo di vedere che cosa ha preso, che B. si si siede alla mia destra. Mi spinge delicatamente con una mano per farmi sedere in mezzo tra loro, io sono una statua di sale, non riesco a fare nulla. Una voce dentro mi dice di scappare, ma non ho la forza nelle gambe nemmeno per alzarmi dal divano, tanta è la paura che lui possa chiedere qualcosa e lei rispondergli. Cosa ha preso da sotto il cuscino? Per un attimo mi coglie il panico. Sbarro gli occhi, ha una pistola, ecco cos'ha. Farò una brutta fine, stavolta ho fatto un passo falso cazzo no non è possibile questi sono due pazzi scatenati voglio tornare a casa voglio sparire da qui se solo riuscissi a muovere le fottute gambe dai Ale dai cazzo muoviti muoviti MUOVITIIIII!!! Con qualche esitazione, C. estrae la mano da sotto il cuscino, gli trema la mano e si vede fin da qui, poi punta col braccio teso l'arma e... Accende. Un bagliore chiaro invade la stanza. 60 pollici di Plasma prendono vita invadendo il nostro ambiente. Di fronte a noi, lo schermo è diviso in 4 riquadri enormi, più uno centrale, ancora più grande, che in parte si sovrappone agli altri. Sono quasi certo di avere un infarto in atto, ma ancora non ho capito nulla, povero Ale. Siamo seduti affiancati, sento sulla mia gamba destra il contatto dei jeans di B., sulla sinistra la gamba di C.. Quello che succede poi, non lo racconterò. Magari la prossima volta... Ho sempre pensato che il vizio del cuckhold, per quanto non l'abbia mai provato di persona, sia un qualcosa di intrigante e di tremendamente coinvolgente: cedo temporaneamente la mia donna a un altro uomo per poi riaverla indietro più mia, ancora più vicina. Cedo la mia donna ma sempre mantenendo il pieno controllo della situazione, so io quello che si può o non si può fare, sono io a decidere con lei fino a che punto ci si può spingere, il bull deve restare al suo posto, che è quello che decidiamo io e lei per lui. Quello che hanno fatto B.e C. è qualcosa di terribilmente diverso, fuori da ogni logica che io possa comprendere. Lo stesso Leopold von Sacher-Masoch potrebbe alzarsi dalla tomba e venire a spiegarmelo di persona, e ancora non credo che riuscirei a concepirlo... L'ora e mezza seguente trascorre per me con una lentezza dilaniante, ogni secondo è un'ora, ogni minuto una settimana. Tremo come una foglia; per tutto il tempo non riesco a guardare B. alla mia destra perché dall'altra parte non stacco gli occhi da C. nemmeno per un istante, lo guardo con la coda dell'occhio perché ho paura che se gli volto le spalle per guardare B. lui mi taglierà la gola di netto per la gelosia. Continuo a guardare con la coda dell'occhio il suo sguardo fisso alla tv e non riesco a penetrare i suoi pensieri, lo vedo assente e attento al tempo stesso mentre osserva la perdita definitiva della donna che un tempo era sua, e adesso non più. Nessun controllo della situazione: tutto è già successo. Nessun patto tradito: nessuna "parola" sull'accaduto è stata pronunciata. Nessuna regola violata: rivedendo tutto dalle 5 telecamere che ci riprendevano dall'alto delle lampade a piantana e soprattutto da dietro lo specchio sul letto, quello col viso di lei sempre in primo piano, è più che evidente che il gioco l'ha guidato B. fin dall'inizio. Mi ha usato, ha usato la mia debolezza per il loro gioco, o forse per il SUO gioco. Quando, dopo un'ora e mezza in cui in tre riviviamo tutto l'accaduto, ciascuno dal proprio punto di vista, ciscuno diverso dagli altri, C. punta per la seconda volta il telecomando verso la tv. Spegne. Poi si volta verso di me, mi guarda un istante, corruga la fronte e abbassa le sopracciglia, come se si stesse sforzando di trovare le parole giuste per spiegare in modo semplice un concetto difficile. "Ascolta Ale..."
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Da etero a sborratoio (parte 02)
DA ETERO A SBORRATOIO (Parte 02) Entro nella piazzola di sosta lungo l'autostrada quando le prime luci dell'alba iniziano a rompere le tenebre, ci sono molti tir in sosta ma non si vede nessuno. Percorro lentamente il posteggio e, finiti i tir, vedo un camper con le luci accese all'interno. Posteggio lì vicino e scendo. La brezza della prima mattina è frizzante, fresca, mi fa fremere e mi rendo conto di avere i capezzoli inturgiditi. Mi aggiro un po' per il piazzale quando la porta del camper si apre. Si affaccia un trans, di quelli grotteschi, volgari che mi urla "Vattene frocio! Non venire qui a toglierci il pane, brutto stronzo pompinaro!" Lo guardo sorpreso. Sono così chiare le mie intenzioni? Gli facio un cenno perche smetta di urlare e mi avvicino. E' li che mi aspetta in piedi dentro il camper. Ha un fisico mascolino su cui sono state attaccate due tette enormi, il viso sembra deformato, truccato in modo grossolano e volgare, con capelli lunghi e biondi. La pelle scura, quasi nera. Veste una minigonna attilata che rende ancora più in risalto i fianchi stretti da maschio. Scarpe con tacco altissimo molto usate. Mi attende con aria impaziente e seccata e quando sono a pochi metri gli sorrido per stemperare la tensione ma mi accorgo di non aver ottenuto l'effetto desiderato. Certo che ha proprio un fisico atletico e muscoloso! Sono arrivato e lo guardo dal basso verso l'alto, io a terra lui dentro il camper, mezzo metro sopra di me. Stò per rivolgergli la parola quando mi sferra un calcio nello stomaco senza alcun preavviso. Crollo a terra senza respiro. Sono immobilizzato dal dolore ed inerme per la sorpresa. Mi rendo conto che è sceso perche sento che mi da altri calci sul corpo. Calci veri, calci forti, resi ancora più micidiali dalle scarpe. Sembra che abbia smesso. Ci metto un po' a capire cosa succede. Mi rendo conto che è in piedi accanto a me... con un piede vicino alla mia faccia. Credo che voglia colpirmi ma mi accorgo che è fermo. Giro la testa verso l'alto ed ho una visione sublime e tremenda. La gamba possente che mi sovrasta... e più su vedo sotto la gonna. Non indossa mutande ed un pene nero e moscio pende verso di me. QUella visione mi fa dimenticare il dolore e la situazione: vorrei solo prenderlo in bocca. Mi avvicino al piede ed inizio a baciarlo in segno di sottomissione. Si allontana. Dopo alcuni minuti riprendo le forze e riesco ad alzarmi. I colpi che ho ricevuto sono stati veramente forti e mi fanno male tutte le parti del corpo. Non c'è nessuno e la porta del camper è chiusa. Mi guardo intorno perplesso ed attendo. Sono tentato di risalire in macchina ed andarmene ma c'è qualcosa che mi trattiene. Alla fine decido e busso alla porta del camper. Dopo un po' la porta si apre e compare un'altro trans. Questo è alto, slanciato, molto femminile e ben proporzionato. Anche la voce è soffice "Amore, non ti è bastato? ne vuoi ancora?". Rispondo messamente guardandogli i piedi "Mi scusi, non era mia intenzione darvi fastidio, sono un pompinaro alle prime armi... posso salire?" "Sali amore, e chiudi la porta" e così dicendo si gira mostrandomi un culo veramente strepitoso ed entra nel camper. Con un po' di cautela lo seguo e chiudo la porta dietro di me. Dentro gli spazi sono minimi ed i due sono seduti al tavolo nel fondo del camper, uno per lato. Mi avvicino un po' e sento il peso dello sguardo severo e seccato dei miei ospiti. In una situazione normale mi sarei seduto ma non c'erano sedie così dopo qualche secondo d'imbarazzo mi misi in ginocchio guardando terra. Il trans più massiccio scoppia in una risata fragorosa mentre l'altro mi dice "Amore, devi capire che noi campiamo con i camionisti, ogni pompino che fai ci rubi 20 euro" Sempre guardando terra rispondo "Mi scusi, non ci avevo pensato, non era mia intenzione... ho solo tanta voglia di svuotare cazzi..." Il trans più massiccio mi interrompe "Frocetta! guardami in faccia e dimmi la verità, hai così tanta voglia di succhiare cazzi?" Lo guardo negli occhi e dico solo "si" "Ce li hai 50 euro?" "Si, perche?" rispondo ingenuamente sorpreso. "Forza dammeli e succhia il mio di cazzo intanto... ma sappi che questa notte ho inculato una checca e non sono riuscita a lavarmi bene! Ah ah ah aha ha ah" Senza fiatare prendo il portafogli dalla tasca, non ci sono rimsto molti soldi ma mettendo assieme diverse banconote arrivo a 50. Glieli porgo. Li prende divertito. Appoggio a terra il portafogli e mi sistemo sotto il tavolo... per farmi spazio l'altro si alza... e va a distendersi sul letto sopra il posto guida. Alzo col viso la minigonna e compare uno splendido cazzo davanti a me. Lo prendo avidamente in bocca ed inzio a succhiarlo. E' disgustoso il sapore! Sa di merda, piscio, sborra, cazzo e chissà cos'altro! Ma è stupendo averlo in bocca... e pomparlo appassionatamente. Sento i muscoli della bocca farmi male, evidentemente tutti i pompini fatti precedentemente mi hanno provato, ma non smetto un attimo il mio movimento lento e regolare. Sento che si stà gonfiando e diventa nodoso. E' un vero piacere sentirlo scorrere sotto le mie labbra. Devo tenere la bocca spalancata per non toccarlo con i denti, è lungo ma non lunghissimo ma molto grosso. Mentre lo pompo il mondo sembra sparito, esiste solo questo cazzo torrido e durissimo che mi scorre nella bocca. Una sensazione fantastica, di appagamento, di piacere estremo. Dopo un tempo indefinito mi accorgo che si irrigidisce ... stà per sborrare... ritrae il cazzo in modo di avere solo la cappella in bocca... succhio con forza e sento che mi si riempie la bocca di sborra calda. Sento le pulsazioni del cazzo tra le mie labbra e provo un piacere sconosciuto per la soddisfazione di aver fatto godere quel stupendo cazzo. "Amore, non ingoiare" sento dire dall'altro trans. Apro gli occhi e accorgo che mi stà riprendendo con una videocamera. Il cazzo ormai moscio mi esce dalla bocca e resto a labbra socchiuse con un'espressione ebete ed un filo di sborra che mi cola dalla bocca. "Apri bene quella bocca da pompinaro e fa vedere tutta la mia sborra" dice divertito il trans che ho spompinato. Allora orgoglioso mi giro a favore della telecamera ed apro la bocca quanto posso. E' piena di sborra ed un po' ne esce colando lungo il mento. Non posso far a meno di ammirare il trans che stà riprendendo tutto. E' nudo, altissimo, completamente depilato, con un pene molto piccolo. "Amore, da bravo, sputa la sborra nel piatto che è per terra" Un po a malincuore mi accuccio e facio uscire tutta la sborra. "Bravo amore, ed ora leccala come una brava cagna pompinara" Eseguo felice di porter ingoiare finalmente quella sborra che mi sono guadagnato incurante del fatto che mi stà riprendendo in primissimo piano mentre lecco avidamente quella sborra fino all'ultima goccia. Raffreddata sul piatto è ancora più disgustosa ma la divoro come fosse il più dolce dei nettari. "Amore, ora devi succhiare anche il mio" Smetto di leccare il piatto ormai vuoto ed alzo il busto rimanendo in ginocchio. Mi trovo il cazzetto di fronte alla bocca e lo ingoio tutto facilmente. E' una strana sensazione succhiare un cazzetto così piccolo. Rapidamente diventa durissimo e muovo la testa avanti ed indietro molto rapidamente facendolo scorrere tra le labbra. Sento che inizia ad ansimare "Ahhh ahhhh siii ammmmore. Succhiami tutto il succo" Credevo che stesse venendo ma quello strano orgasmo che lo faceva fremere tutto non esplodeva ancora nella mia bocca. Continuavo a pomparlo avidamente e con forza. lo avevo stretto abbracciandolo attorno ai lombi. Spingevo la mia bocca tutta attorno al suo cazzo mentre mi dava violenti colpi di pube come se mi stesse scopando. Stringevo forte e cercavo di coordinare i movimenti mentre continuava a scoparmi la bocca. "Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh" un urlo disumano... gutturale... che non assomigliava nulla alla voce soffusa a cui ero abituato "bavi puttana!" ed inizia a sborrarmi in bocca mentre continua a sbattere il pube sulla mia faccia. Mi riversaa in gola una quantità impressionante di sborra rovente, decisamente disgustosa, che bevo goloso. Quando ha finito si stacca... e va a sedersi. Ora la videocamera è in mano all'altro che sembra aver ripreso tutto divertito. "Amore, sei stato bravo, erano mesi che non venivo... sai... gli ormoni mi stanno rendendo femmina" Trascorrono alcuni minuti di silenzio... in cui si consolida la complicità e l'intimità senza bisogno di parole. "Ora devi pagare il secondo pompino che hai fatto alla mia sorellina" Cerco il portafogli che avevo lasciato a terra e non lo trovo. Mi rendo conto che è sul tavolo. "Hai solo sette euro ancora, è un po' poco non credi" "Si, certo, posso andare ad un bancomat e portarvi il resto" "Ci hai preso per delle stupide? Te ne vai e non ti vediamo più!" Lo guardo sorpreso e stupito... attendendo un suggerimento. Vedo che ha ripreso la videocamera e stà riprendendo di nuovo. Non capisco ma presto mi si avvicina l'altro. Io sono sempre in ginocchio a suoi piedi. "Amore, apri bene la bocca che devo svuotarmi la vescica" Mi giro sorpeso e mi ritrovo il cazzetto scapellato tra le dita a pochi centimentri dalla mia bocca. Senza pensarci la apro e subito un zampillo fino ma intenso mi entra in bocca. Sento il piscio caldo che mi riempie la bocca e ben presto inizia a gorgogliare. "Bevi stupido frocio non vorrai mica sporcare!!!" mi rimprovera quello che stà riprendendo. Così ingoio il piscio mentre altro continua a riempirmi la bocca... ed ingoio ancora ed ancora. Quando ha finito mi porge la cappella che provvedo immediatamente ad accogliere tra le labbra e pulisco con la lingua. Ridono divertiti "Amore, sei proprio portato per fare il pompinaro". Lo guardo negli occhi "Grazie" è l'unica cosa che riesco a dire. "Frocetta, ho trovato il modo in cui puoi sdebidarti nei nostri confronti" lo guardo attendendo che mi spieghi "questa mattina ti offrirò ai camionisti al posto nostro, io chiederò solo 10 euro per l'uso del camper e con le mance che ti farai dare potrai pagare il tuo debito e forse ti resterà anche qualcosa" La soluzione mi pare geniale. "Si, la ringrazio per l'opportunità che mi da". Non avevo ben capito cosa sarebbe successo di li a poco. Mi fecero distendere sul tavolo all'insu con le spalle sul bordo del tavolo e la testa rivolta indietro. Così chi entrava trovava la mia bocca spalancata e poteva fare il suo comodo. Il trans alto si sistema nel letto sopra il posto guida con la telecamera in mano ed un sorriso malizioso stampato in viso mentre l'altro scende dal camper. Dopo pochi istanti entra il primo, si abbassa pantaloni e mutande e me lo sbatte in bocca senza dire nulla. Mi scopa con colpi violenti e frettolosi ed ho difficoltà a trovare il coordinamento. Viene presto riempendomi la gola ed esce dalla mia bocca. Immediatamente un'altro che era dietro al primo me lo mette in bocca. Questo ha il preservativo calzato. E' disgustoso il sapore del lattice. Viene rapidamente e lascia il turno al successivo. Si succedono rapidamente, qualcuno usa il cappuccio ma la maggior parte no. Non ho il tempo di gustarmi il cazzo che subito vengono e si allontanano lasciando lo spazio al prossimo. Bevo sborra e ricevo colpi di cazzo in gola. Senza tregua, senza tempo di riprendermi tra l'uno e l'altro. Poi come per magia finisce. Il trans alto è davanti ame... con il suo cazzetto a pochi centimetri dalla mia faccia. "Amore sei stato bravissimo erano tutti contenti, quanto ti sei fatto dare di mancia?" Io sono perplesso... aveva visto benissimo che nesuno mi aveva lasciato nulla. Mi sorride e si avvicina "Forza amore, leccami le palle che ne ho tanta voglia" Si avvicina ancora e facilmente posso leccargli le palle vista l'altezza. E' una sensazione nuova... piacevolissima... e stò prendendoci gusto ma mi accorgo che il suo cazzetto resta moscio... ma cio non di meno continuo imperterrito. "Cazzo! non posso lasciarvi soli un istante che subito non perdete tempo per divertirvi voi due!" dice fragorosamente entrando l'altro. Io continuo a leccare e sembra che riesca a dargli piacere anche se non c'è erezione. "Io per il camper ho fatto 320 euro ed erano tutti contenti, hanno detto che questo frocio di merda è più bravo di noi!" "E' vero, guarda come mi succhia le palle... si vede che ce l'ha nel sangue la voglia di cazzo... sembra nato apposta per fare lo sborratoio" "Quanto si è fatto dare di mancia il frocio?" "Nulla... era così impegnato a pigliare cazzi che non ha chiesto nulla... eh eh eh" "E' proprio una troia, bere tutta quella sborra senza chiedere nulla! Ah ah ahah ah". Continuano a parlare e scherzare ancora... mentre io sono preso dall'attività di leccare le palle e fin che ho quei gingilli in bocca non mi interessa gran che di tutto il resto. "Amore, per adesso basta, sei stato tanto bravo" e si allontana di qualche centimetro. Resto a bocca socchiusa... e lo posso guardare negli occhi... in quella posizione. Sporge la testa in vanti e mi guarda negli occhi... è dolcissimo... socchiude le labbra... e fa colare un filo di saliva... mi cade sul viso... corregge la posizione e mi entre in bocca... e bevo anche il suo sputo. Si allontana. L'altro mi domanda ironico "Allora... ti sei bevuto un sacco di sborra ma non hai fatto su neanche un euro. In più hai succhiato le palle alla mia sorellina e per questo ci devi altri cento euro. Per cui in totale ce ne devi 150. Come pensi di pagare il tuo debito, frocetto?" Resto perplesso. Lentamente scendo dal tavolo e riassumo una posizione eretta... mi siedo sulla panca accanto al tavolo. "Amore, quello non è il tuo posto, accomodati in ginocchio per terra" dice con una dolcezza incredibile. Ubbidisco... mentre loro si siedono. "Amore, facciamo così, ti accompagnamo con il camper ad un bancomat così puoi ritirare i soldi che ci devi, però dovrai darci qualcosa per il tempo che perdiamo, per la benzina, per l'autostrada... ora sono stanca e non voglio fare conti e mi sento generosa, ci darai solo 500 euro e saremo pari, non voglio aproffittare di te che in fondo sei un bravo ciucciacazzi" Resto interdetto, non so cosa dire. "Bravo! Sei un frocio del cazzo, uno sborratoio di merda ma una soluzione l'hai trovata!" dice l'altro alzandosi. Si avvia al posto di guida e mette in moto. Il camper si muove. L'altro distende le gambe sotto il tavolo e si stiracchia. Spontaneamente mi avvicino ed inizio a massaggiarglele delicatamente. Il viaggio dura una mezz'ora di silenzio surreale in cui l'attività di massaggio sembra appagare entrambi. Il camper si ferma. "Amore, dammi il tuo bancomat e dimmi il pin così posso scendere a prendere i soldi" Non obietto nulla. Ormai sono senza volontà nelle sue mani. Gli do il bancomat e dico solo "cinque zero due sette quattro". Prende il bancomat, scrive il codice su un pezzo di carta. si infila la minigonna ed un top, le scarpe altissime... e scende strizzandomi l'occhio. Dopo un paio di minuti risale "Amore, il tuo bancomat mi ha dato solo 1000 euro ma non ti preoccupare, farò finta che bastino." Lo guardo in modo interrogativo. Stò per parlare ma ricevo una ginocchiata in volto. Il camper riparte mentre sono a terra mentre si siede di nuovo sulla panca... appoggia un piedede sul mio petto e con il tacco dell'altro gioca nella mia bocca. Resto inebetito a smalitre il dolore e la fatica delle ultime ore che ormai si fa sentire decisamente. Passivamente lascio che il tacco lunghissimo si faccia spazio nella mia bocca aperta. Il camper si ferma. "Alzati amore, siamo arrivati, ricomponiti e scendi" Mi alzo e cerco di mettermi a posto. Mi da il mio portafogli "Ho mimesso il bancomat dentro e ti ho lasciato i sette euro che avevi". "Grazie" rispondo senza il coraggio di guardarlo in faccia. Prendo un biglietto da visita e glielo porgo "Spero di porterla incontrare di nuovo, la ringrazio di tutto". Scendiamo dal camper e troviamo fuori l'altro che ci aspetta. Ormai è giorno e la luce mi abbaglia. Siamo sul bordo del parcheggio ed il camper ci nasconde alla vista del resto del parcheggio. "Frocetto, ho voglia di pisciare, mettiti in ginocchio" dice il trans robusto con decisione. Ormai abituato ad obbedire senza discutere mi inginocchio. Allarga oscenamente le gambe ed alza la minigonna esponendo quell'arnese stupendo del tutto moscio. Istintivamente apro la bocca e chiudo gli occhi. Con mia sorpresa sento il piscio che mi colpisce sui capelli... e cola sul viso... sul corpo. Resto immobile... apprezzando quella doccia calda e ristoratrice. "Brava sorellina, innaffia bene questo frocio cuicciacazzi hi hihihihihi" Resto li in ginocchio ad occhi chiusi anche quando il piscio finisce. Sento il rumore dei loro tacchi allontanarsi, la porta del camper chiudersi, il motore avviarsi. Sento che se ne stanno andando ed avverto il sole che mi riscalda la pelle, mentre l'odore del piscio che mi ricopre mi distrae. Apro gli occhi e mi accorgo di non essere nella piazzola di sosta dove avevo lasciato l'auto. Mi guardo in giro.... sono nel piazzale della stazione di servizio dove tutto è iniziato... una dozzina d'ore fa. Trovo la forza per raggiungere una panchina appartata in un angolo di quel piazzale... mi siedo e crollo in un sonno profondo. -------------------------------------------------------------- racconto frutto di fantasie e desideri che si intrecciano osceni nella mente repressa di una troia pompinara... che non trova il coraggio di realizzarsi. alessandra, troia svuotacazzi (graditissimi commenti pubblici e contatti di ogni tipo)
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La nascita di monia
Ormai è praticamente da due anni che, con molta soddisfazione, pienezza e senza rimorsi, vivo la mia identità di Monia ed ancora oggi rivivo come se fosse ieri tutte quelle dinamiche che mi hanno portato verso questo mio nuovo io. Da quando ho compiuto la maggiore età, ho sempre avuto una certa attrazione verso gli uomini, adulti, forti, burberi, consapevoli del loro ruolo di maschio anche quando vanno a letto con persone dello stesso stesso. Devo dire che, anche da maschietto, le belle avventure non mi sono mancate ma sono state sempre circoscritte ad un mondo, quello gay, che col passar del tempo è diventato troppo glamour e troppo esposto, allontanando sempre più quel tipo di uomo per il quale ho sempre avuto grande attrazione (l'uomo tipicamente insospettabile, magari sposato insomma). Comunque aldilà della mia delusione per un ambiente dove ormai tutti sembravano essere mancate donne, tutto mi sarei immaginato tranne che diventare quello che sono ora. Tutto avvenne per puro caso: un giorno di fine maggio, un giorno ricordo molto caldo da sembrare estate, erano le 21 circa, stavo rientrando a casa e nel mio tragitto attraversai la zona di un centro commerciale vicino al quale vi era un ampio parcheggio per camion in sosta. Nulla di strano, tanto è vero che io stavo proseguendo normalmente il mio cammino, quando il mio sguardo fu colpito dalla visione di un uomo che passeggiava a piedi: un uomo sui 40/45 anni, moro, capelli brizzolati cortissimi, sguardo fiero. Ricordo indossava un paio di pantaloncini ed una maglietta che lasciavano intravedere gambe e braccia forti, prepotenti e pelose. Inutile negarlo: il tipico uomo al quale mi sarei concesso senza remore. Mi accostai con l'auto per vedere dove si stesse dirigendo e alla fine della sua passeggiata, salì a bordo di uno dei camion posteggiati in zona. Decisi allora di avvicinare la mia auto al suo camion, sperando di riuscire a catturare la sua attenzione ( che follia, ma in quel momento l'eccitazione mi portò ad illudermi che quell'uomo fosse raggiungibile per me). Mentre più volte passavo con l'auto vicino a quel camion, mi accorsi che, di fronte allo stesso camion, sul lato opposto della strada, c'era posteggiata un'altra auto: aveva la luce dell'abitacolo accesa e al suo interno si scorgeva una figura dai capelli lunghi e biondi. Incuriosito mi avvicinai a quell'auto e con molto stupore mi accorsi che era un uomo travestito da donna ( ammetto che non ne avevo mai visto uno da vicino). La cosa ovviamente non mi interessava e così decisi di accostare qualche cento metri dietro all'auto per vedere cosa succedesse. Poco dopo, quel camionista che tanto aveva rapito le mie fantasie e le mie voglie, scese dal camion e si diresse verso l'auto con a bordo la travesta: i due chiaccherarono un pò, e successivamente il camionista ritornò a bordo del suo mezzo, chiudendo le tendine. Pensai che fosse andato a riposare, quando subito dopo dall'auto uscì la trav: bella, sexy, provocante, tacchi alti, portamento da vera femmina, eccola recarsi senza indugio verso quel camion che, quasi magicamente, al cospetto di quella meravigliosa creatura, aprì la sua portiera per lasciarla entrare. Ben presto avevo capito che quella creatura femminile era riusciuta a rendere realtà tutto quello che per me, quella sera, rimase solamente fantasia e tanto rimpianto per non aver potuto essere l'oggetto del piacere di quell'uomo che tanto aveva ossessionato la mia mente. Deluso, ripresi il viaggio verso casa, ma durante tutto il tragitto un pensiero, dopo quelle scena, attanagliava la mia mente: “ E se fossi stata io quella maestosa creatura femminile? Ora sarei li, sarei con quell’uomo, sarei al suo cospetto prontA a dargli piacere e desiderosA di essere possedutA”. Già il mio pensiero si stava evolvendo: dentro di me qualcosa stava cambiando; la visione di quella travesta aveva avviato dentro di me qualcosa di nuovo, aveva aperto un nuovo orizzonte che da li a poco avrei deciso di esplorare. Dal giorno successivo, l’identità nuova iniziò a prendere possesso di me: cominciai ad andare in giro in cerca di negozi dove comprare intimo femminile, abiti, scarpe, trucchi, profumi e, ovviamente, una bella parrucca. Non nego l’imbarazzo nell’affrontare questi acquisti ( ogni mia sorellina confermerà il senso di vergogna provato quando per la prima volta ci siano affacciate a questo shopping alternativo), ma alla fine dopo circa una settimana, ero riuscito a comprare tutto quello di cui avevo bisogno. Così una sera decisi di depilarmi integralmente (vivendo solo per me la cosa non era problematica), e, dopo aver reso liscio il mio corpo, iniziai timidamente ad indossare le nuove vesti. Sin dall’inizio mi sentii a mio agio con i nuovi abiti: mi sentivo sexy e, a dire il vero, libero. Il vero problema fu il trucco ma, seguendo vari consigli letti in rete, riuscii ad abbozzare qualcosa ( ovviamente poi col passare del tempo l’inesperienza sarebbe stata colmata e tutto si sarebbe affinato, del resto noi creature di questo mondo siamo sempre in continua evoluzione e miglioramento). Completata l’opera mi misi davanti allo specchio: mi guardai e, quasi senza riflettere, mi dissi “ Ciao, io sono Monia”. Da quel momento Monia divenne parte di me, divenne me, da quel momento varcai quella sottile linea che mi ha portato ad essere quella che sono ora con molta soddisfazione, pienezza e senza rimorsi. Ovviamente, la piena realizzazione della mia nuova identità avrebbe potuto concretizzarsi solo in quello stesso luogo dove, per la prima volta, la mia mente aveva assaporato il mio nuovo io…ed era in quello stesso luogo che, dunque, Monia doveva andare per completarsi come creatura. Ormai era quasi la metà di giugno, estate piena qui in Sicilia, quando decisi di ritornare in quel luogo. Passai tutto il giorno a prepararmi al meglio ed aspettai che calasse il buio. Furtivamente mi infilai in auto, mi diressi verso un luogo isolato dove completai la trasformazione e, col cuore in gola, mi recai verso quel parcheggio: “ Torna indietro..è rischioso”…” Wow che bello, mi sento libera”…la mia mente era un continuo alternarsi di idee contrapposte ma alla fine, tra mille se e mille ma, arrivai di nuovo in quella area di parcheggio: c’erano diversi camion in sosta, ma il mio sguardo cadde subito su due uomini che stavano lì, davanti al loro camion: erano due uomini sui 45 anni più o meno, entrambi erano li a petto nudo ( e visto il caldo non era una cosa sorprendente). A dire il vero, solo uno dei due suscitò in me una certa fantasia, ma comunque mi accostai con l’auto davanti a loro, dall’altra parte della strada, tenendo accesa la luce dell’abitacolo in modo che mi notassero. Non passarono 5 minuti che, proprio quell’uomo che aveva attirato il mio sguardo, si avvicinò all’abitacolo facendomi cenno di abbassare il finestrino: “ Ciao scusami è la prima volta che ci fermiamo qui, ci puoi dire se il posto è tranquillo per dormire?”, mi chiese lui, “Si certo, molti tuoi colleghi sostano qui di notte senza problemi”, gli risposi, quasi con voce impaurita e timida. Lui mi ringraziò e se ne tornò dal collega….ed io pensai “Ecco, figurati se sono interessati a me….”. Delusa, rimisi in moto e andai a fare un giro più avanti….dopo circa 15-20 minuti ripassai da quella zona e vidi che quello stesso camionista era sempre li, solo, senza il collega. Nel frattempo aveva indossato una maglietta bianca, ma questo non aveva certo spento la mia voglia di essere posseduta da lui. Mi fermai di nuovo davanti a lui e gli feci un sorriso: così lui venne di nuovo incontro alla mia auto: “ Ciao – mi disse – il mio amico è nel camion a dormire, tu che fai di bello?”. Non so perché, ma forse perché aveva un’aria rassicurante, lo invitai a bordo della mia auto: si chiamava Michele, aveva 48 anni, ed era pugliese. Penso che siamo stati lì in auto almeno mezz’ora a chiacchierare, lui mi parlava del suo lavoro, di quanto fosse duro, di quanto fosse difficile stare lontano per tanti giorni dalla famiglia, e mentre lo ascoltavo scorgevo nei suoi occhi un velo quasi di tristezza, tanto che, quasi come per volerlo rassicurare, io misi la mia mano sulla sua gamba ed iniziai ad accarezzarla. Mi piaceva Michele: aveva uno sguardo fiero, un fisico forte e robusto, due mani grandi da lavoratore; ad un certo punto una di quelle mai scivolò sulla mia coscia: “Monia, ti confesso che sono stanco per il viaggio..quindi non prometto nulla”, dicendo questo Michele si portò la mano sulla patta del pantalone e la aprì: ben presto vidi fuoriuscire un bel cazzo, non ancora duro, ma dalle potenzialità notevoli. Dinnanzi a quella meravigliosa visione, misi in moto, ad andai in un posto più tranquillo ed isolato: e fu li che subito mi dedicai al cazzo di Michele; iniziai dalla cappella: sapeva di maschio, di vero maschio…un piacere da gustare in bocca; ben presto la mia bocca iniziò a scorrere su tutta l’asta fino ad arrivare ai coglioni, pelosissimi e gonfi; benché quel camionista si fosse definito stanco, ben presto il suo cazzone divenne marmo nella mia bocca. “Succhi meglio di una donna, brava Monia”, e ben presto sentii la mano forte e ruvida di quell’uomo che si insinuava nei miei collant, alla ricerca della mia fighetta anale da esplorare. Ero in estasi: in bocca quel bel cazzo duro e saporito, e dietro le dita di Michele che giocavano col mio culetto depilato e caldo. Eccitata ed in calore, iniziai a leccare Michele sulle cosce grandi e pelose: ogni centimetro che la mia lingua assaggiava sapeva di maschio, di vero maschio ed io mi sentivo la sua femmina, la sua troia, mi sentivo finalmente Monia. Dopo un bel po’ che avidamente pompavo il suo cazzo, Michele prese la mia testa e la posizionò in modo che la mia lingua battesse sui suoi coglioni: ben presto il suo ansimare divenne affannoso finchè il pube peloso del camionista non fu inondato della sua calda e densa sborra. Michele mi prese la testa, mi guardò negli occhi: “ Scusa tesoro, ma me lo hai sfinito” – disse sorridendo, ed entrambi ridemmo di gusto per quella situazione. “ Però Monia, io voglio anche provare il tuo culetto, voglio vedere quanto è caldo, io capito a volte da queste parti e vorrei scoparti per bene la prossima volta. Se vengo solo ti scopo sul mio camion se ti va”. Ovviamente io diedi il mio numero a Michele, lo aiutai a pulirsi e lo riaccompagnai al suo camion….secondo voi poi mi avrà richiamato??? Lascio a voi la risposta….. Questa comunque è la storia vera della genesi di Monia: tanto tempo è passato da quel giorno e, per fortuna, anche tanti cazzi sono passati sotto le mie attenzioni Spero solo un giorno di poter reincontrare quella splendida trav che quella sera fu la mia musa ispiratrice ( dopo quella sera infatti non l’ho mai più rivista in quella zona, magari era solo di passaggio)…per ringraziarla: magari sei qui splendida sorellina…..grazie di cuore.
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Da etero a sborratoio
DA ETERO A SBORRATOIO Stà scendendo la notte. Guido nell'autostrada deserta. Stazione di servizio. Mi fermo, benzina, caffè. Entro in bagno. Un uomo stà nel centro con i pantaloni aperti ed il cazzo a penzoloni mentre parla al cellulare. Il tutto ha un qualcosa di surreale. Stà con le gambe leggermente divaricate e parla rumorosamente al telefono. Il cazzo è completamente moscio ma di dimensioni impressionanti. Non posso far a meno di fissarlo inebetito... con le labbra socchiuse. Dopo qualche istante si acorge di me e mi si rivolge irridente "Frocio! che hai da guardare? ti piace il mio cazzo?!?!?!?" Sorpreso rispondo automaticamente "Si... mi scusi" ma non reggo lo sguardo... chino il capo e continuo a guardare quel cazzo... e mi accorgo che stà gocciolando un po' d'urina.. e tra i piedi c'è una piccola pozza. Scoppia a ridere "Troia! non perdere tempo! puliscimi il cazzo che mi hanno chiamato mentre stavo pisciando" Quelle parole non lasciavano replica. Erano un ordine. Quell'uomo così stravagante e così sicuro le aveva pronunciate sicuro che l'ordine sarebbe stato eseguito. Tanto sicuro che poi ha ripreso la discussione al telefono. Quelle parole furono come una frustata. Colpirono la parte più nascosta di me. Quella parte repressa per tanti anni che finalmente ed inaspettatamente ha la possibilità di emergere. Preso di sorpresa la troia che c'è in me prende il sopravvento sulla parte razionale. Mi accorgo che sono già in ginocchio ai suoi piedi solo perché sento le ginocchia bagnate e mi ricordo della pozza d'urina. Il suo cazzo da vicino è ancora più impressionante... completamente moscio ma veramente grande... con la cappella nascosta. Mi colpisce l'odore intenso... avvicino una mano per toccarlo quando sono stordito da uno schiaffo. Mi ritrovo a terra. Sono tutto bagnato del piscio che stà a terra. "Stronza! devi usare solo quel cesso di bocca da pompinara!" Fa ondeggiare il pene sopra di me con un movimento del bacino e riprende a pisciare. Solo un sampillo ma tanto basta per bagnarmi ancora. Mi colpisce con un calcio. "Muoviti troia!". Mi rimetto in ginocchio completamente stordito dalla situazione. Mi chino in avatnti per cattaruare con le labbra la punta di quel cazzo. Apro bene la bocca e quando sono a pochi centimetri un altro getto di piscio esce all'improvviso. Non mi fermo, in pochi istanti mi trovo la bocca piena della sua cappella ancora avvolta e di piscio. In quell'istante preciso qualcosa è cambiato. Mi son trovato a mio agio come se stessi facendo la cosa più naturale del mondo, come se l'avessi fatto centinaia di volta. Mi resi conto che stavo succhiando quel cazzo e bevendo il piscio. E mi rendevo conto che quella era la mia vera natura. Stavo succhiado avidamente quel cazzo enorme ma ancora moscio. Lo aspiravo nella mia bocca poi tiravo indietro la testa per farlo uscire fino alla cappella. Ripetevo il gesto lentamente con armoniosa perseveranza. Ogni volta assaporavo meglio quel cazzo che mi riempiva. Ad ogni passaggio acquisivo sicurezza. Ogni volta il piacere che provavo cresceva. Un piacere che non avevo mai provato. La consapevolezza di fare ciò per cui son nato. Dopo un tempo indefinito che a me sembrò un'eternità mi rendo conto che nonostante tutte le mie attenzioni quel cazzo è ancora moscio, devono esser passati più di dieci minuti, l'uomo a smesso di parlare al telefono e stà sicuro in mezzo al bagno con le gambe divaricate e le braccia ai fianchi... godendosi il mio servizio. L'idea di essere un frocio che spompina uno sconosciuto in un cesso dell'autostrada si materializza nella mia mente. Questa consapevolezza mi riempie di serenità. Ed inizia a montare in me un eccitazione che non avevo mai provato. Non un eccitazione virile. Il mio membro era completamente addormentato. Sentivo i capezzoli inturgiditi, il sangue scorrere nelle vene intensamente, il cervello iperattivo a captare ogni nuova sensazione. Finalmente il cazzo che pompo inizia a montare: la sensazione è esaltante! Intesifico i movimenti resi via via più agevoli dall'erezione montante. E' stupendo sentirlo scorrere tra le mie labbra duro e nodoso, caldissomo... enorme. Ogni volta cerco di affondare più possibile il cazzo nella mia gola ma inevitabilmente sbatte. Ora è pienamente eretto ed il piacere di pomparlo è enorme. Non vorrei che finisse mai. Improvvisamente prende con forza la mia testa tra le mani ed inizia a scoparmi la bocca con violenza. Sferra col bacino colpi di forza impressionante. Sono in difficoltà e cerco di mantenere equilibro e coordinazione. Continua senza interessarsi di me come se fossi un oggetto tra le sue mani. Ben presto il suo cazzo enorme ed irruento riesce a penetrarmi nella gola. Lo sfila quasi tutto e poi con forza dentro... a togliermi il respiro. Imparo a muovere la testa per assecondare la penetrazione. Il suo ritmo sale vigorosamente. Ho difficoltà a respirare tra un affondo e l'altro. Ora lo tiene piantato nella mia gola e spinge sincopatamente. Lo estrae per pochi secondo e poi di nuovo tutto dentro... a riempirmi. Ben presto imparo a farmi bastare quei pochi istanti per respirare. Il godimento che provo è incredibile. Essere usato in quel modo mi fà provare sensazioni straordinarie, di essere finalmente al mio posto... quel posto che ho cercato così a lungo invano. Il cazzo è piantato profondamente nella mia gola, torrido, con tutta la sua forza l'uomo lo spinge compulsivamente avendo perso ogni ritmo e finalmente avverto il suo orgasmo, sento il cazzo che si contrae e la sborra rovente nella mia gola. Dopo pochi istanti è tutto finito. Restiamo così, fermi, per alcuni secondi.... poi si ritrae. Istintivamente lo seguo, per non farlo uscire dalla mia bocca... continuo a succhiarlo per pulirlo bene e sento il sapore della sua sborra amarissima. Esce con mio dispiacere. L'impressione è che sia finito un sogno. Apro gli occhi e lo guardo... spontanemante gli dico "Grazie". Ride sonoramente "Sei una brava puttana ma hai bisogno d'esercizio. Sembrava la tua prima volta! Ah ah ah ah " "Guarda, mentre mi pompavi ho chiamato qualche amico, ti faranno fare esercizio, troia! Ah ah ah ah" Mi guardo ed effettivamente ci sono altre persone. L'uomo si allontana e senza che io mi possa riprendere un'altro si avvicina con il cazzo già ritto fuori dai pantaloni. Senza bisogno che dica nulla lo prendo in bocca ed inizio a pomparlo. Mi sorprendo di me stesso, della naturalezza con cui son passato da un cazzo all'altro. Proprio come una troia consumata. Ho continuato a pompare cazzi per ore, passando con disinvoltura da uno all'altro. Ho bevuto tutte le loro sborrate ed anche un po' di piscio ogni tanto. Non so dire quanti ne abbia presi ma non ne ero mai sazio. Sentivo la stanchezza del corpo ed il dolore per le contusioni dovute alla foga mia e degli uomini a cui lo succhiavo ma la voglia di cazzo era tale che non mi sarei mai fermato. Ad un certo punto come al risveglio di un sogno l'ultimo mi ha riempito di sborra e se n'è andato. Mi son ritrovato solo in ginocchio sporco di piscio e sborra e sudato come un vitello. Son rimasto li qualche minuto nel vuoto surreale nella speranza che altri venissero. Poi lentamente son rientrato in me, mi sono alzato, mi sono sciacquato e ricomposto per quel che era possibile. Allo specchio facevo veramente impressione! Esco dal bagno e vado al bar. Mi rendo conto che stà albeggiando. Al bancone c'è una ragazza di neanche trent'anni. Vedendomi sorride ironica "Tu devi essere la troia che questa notte ha spompinato nel cesso". La guardo sorpreso ma non riesco a reggere il suo sguardo beffardo. "Si, sono io" rispondo sommesso. "Lo sai, i tuoi amici hanno detto che avresti pagato tu il conto ma sei stato fortunato, hanno preso solo un caffè a testa dunque sono.... " e consultando un blocchetto "la bellezza di 56 caffè". Rimango sorpreso. Non capisco se scherza o dice il vero. "Vuoi un caffè anche tu?" mi chiede. "Si, grazie." Me lo appoggia sul bancone "Un po' di latte?" "Si, grazie." "Però il latte te lo devi guadagnare!" Non capisco. Strilla "Marioooooo." Dopo pochi istanti compare un uomo con la stessa divisa della ragazza. Lei dice "Son proprio curiosa di vedere, chissà che non imparo qualcosa." L'uomo mi si para davanti e come fosse la cosa più naturale del mondo mi inginocchio e gli apro i pantaloni. Inizio a pomparlo tra i ridolini della ragazza che commenta le mie mosse. Quando stà per venire l'uomo mi toglie il cazzo dalla bocca ed avvina la tazza col mio caffè sborrandovi dentro copiosamente. Quando ha finito di sborrare gli pulisco la cappella con la bocca... e rimetto il cazzo nei pantaloni. Cerco di rialzarmi ma mi accorgo che la ragazza da dietro mi afferra i capelli con forza "Io non ho un cazzo da farmi succhiare ma ho sempre desiderato..... " la guardo interrogativo "... prendere a calci le palle di un frocio! Ah ah ah ah ah ah." Mi viene daventi mentre sono ancora in ginocchio "Allarga le gambe frocio succhiacazzi" Eseguo senza fiatare. Si allontana un po e poi sferra un calcio tra le mie gambe "Ahggggggggggg" colpito in pieno. Il dolore è fortissimo e mi blocca il respiro. Ma ecco subito un altro calcio ancora più doloroso del precedente. Questa volta l'urlo mi si strozza in gola. Continua ancora ed ancora senza la minima pietà... fin che non si ritiene soddisfatta. Io crollo a terra. Dopo un po trovo le forze per rialzarmi ed i due sono dietro al bancone. Mi guardano. "Ringrazio entrambi... posso offrire un caffè anche a voi?" Scoppiano a ridere ed accettano. La ragazza prepara due caffè mentre il mio è ancora sul bancone. Attendo un po' imbarazzato quei pochi secondi ed ecco i tre caffè uno accanto all'altro. Aspetto che arrivi anche il cameriere quando la ragazza mi guarda intensamente negli occhi... poi si rascia la gola... e fà colare dalla bocca un grumo di catarro direttamente nel mio caffè... già insaporito dalla sborra dell'altro. Beviamo. Mi avvicino alla cassa e la ragazza inizia a fare il conto... le allungo due banconote da 50 ed un mio biglietto da visita "Tenga pure il resto, è di gran lunga il caffè più buono della mia vita." Mi guarda divertita "Bravo frocione, la prossima volta ti darò calci più forti. Ed ora vattene prima che arrivi qualcuno sennò ti metti a succhiarlo a tutti! Ahahahahahahah." Esco, riprendo l'autostrada ed inizio a pensare a quello che mi è successo. Sono assorto nei miei pensieri su come sarà il mio futuro quando mi accorgo che ho messo la freccia, mi stò fermando in una piazzola con molti camion in sosta. Mentre stavo ragionando la troia che è in me ha preso di nuovo il sopravvento... quei poveri camionisti forse desiderano un pompino prima di rimettersi in strada! E' bastata una notte per trasformarmi in un drogato di cazzo... non posso più farne a meno. .... solo una fantasia... per ora..... Alessandro, troia succhiacazzi.
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12 years ago
ciuccia415439,
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Che scopata con mia cognata....
Era sempre stata il mio sogno erotico, mi era capitato diverse volte di accompagnarla a casa di notte, dopo riunioni di famiglia, il marito lavorava in fabbrica di notte, per cui non presenziava mai. Mia cognata, un anno più grande di me, altezza media, visino accattivante, ogni curva al posto giusto ed una sesta esplosiva di seno. Mi divertivo a portarla in giro con la moto, sentivo quelle tette enormi e sode che si poggiavano sulla mia schiena, mi divertivo a fare battutine, avevamo molta confidenza, ma anche tantissimo rispetto, per cui a parte qualche sguardo non c’era mai stato nulla. Dovetti allontanarmi per lavoro per un periodo di tempo, continuavamo a sentirci, periodicamente ci scambiavamo degli sms, solo che l’ultima volta che la vidi, i suoi occhietti mi sembrarono più furbi del solito, per cui decisi di farmi un po’ più intraprendente; decisi pertanto di sondare il terreno, le scrissi via sms che l’avevo sognata, lei molto incuriosita volle sapere che facevamo nel sogno, ed io le risposi che stavamo facendo sesso. Lei non fece una piega, anzi mi confesso che non le sarebbe dispiaciuto per nulla se quel sogno fosse diventata realtà. Il resto dei giorni passati lontano da lei, furono uno scambio continuo di porno chiamate e porno sms, mi racconto delle sue fantasie, mi racconto delle sue esperienze, io le raccontai le mie, ci scambiammo foto di nudo e video in cui ci masturbavamo pensandoci. Finalmente dopo un mesetto feci rientro a casa, il mio primo pensiero fu quello di andarla a trovare, inventai una scusa a mia moglie ed approfittando del turno mattutino di mio cognato, andai a casa. Mi aprì la porta; era un vero spettacolo, vestita molto sexy con una mini gonna, molto mini, ed una camicetta di seta bianca, che a stento riusciva a trattenere quel ben di Dio. Ci baciammo con tutta la passione e la carica che avevamo accumulato in quel periodo di distacco, la presi e la adagiai sul un divanetto che stava accanto l’ingresso, cominciai ad esplorare il suo magnifico corpo, le sbottonai la camicia le tirai fuori le tette e cominciai a morderle i capezzoli, erano enormi e dure come il marmo, era davvero statuaria. Avevo il cuore che andava a mille, le mani tra le sue cosce che esploravano ogni angolo più nascosto del suo corpo, la mia lingua dentro la sua bocca ed il cazzo che stava per esplodere dentro i pantaloni. Giocammo un pochino sul divano, mi divertivo a vederla subire passivamente le mie “torture”, ad un tratto si divincolò dai miei tentacoli e mi disse “adesso tocca a me”, mi sbottonò i pantaloni e cominciò a leccarmi dalle palle fino alla punta del cazzo, con risalite lente e consistenti, non staccò un secondo lo sguardo dal mio, con gli occhi sembrava volesse dirmi, guarda quanto è zoccola la tua cognatina. Con non poca fatica le tolsi il cazzo dalla bocca, eravamo accostati alla porta d’ingresso e non volevo che si sentissero i miei muggiti o i suoi, la presi e la portai nella camera da letto. Sarò perverso, avrò una mente contorta, ma non c’è nulla di più bello di scoparsi la donna di un altro nella sua alcova. La poggia sul comò, le sfilai il perizoma e comincia a leccarle dal clitoride al buco del culo, ogni volta che trovavo un incavo infilavo dentro la lingua simulando la penetrazione, le gradì parecchio mi teneva la testa, assecondava i miei movimenti, finò a quando non raggiunse un orgasmo da paura, urlava e si dimenava, non mi permetteva (non ne avevo la minima intenzione) di staccarmi dalla lei; il suo sapore mi inebriava il cervello, il suo profumo era come droga. La presi gli ultimi vestiti, la lasciai in autoreggenti, le poggiai la cappella sulla labbra della figa ed cominciai a pomparla violentemente, era bagnatissima, la sentivo godere, urlava e tenendomi per le chiappe mi sbatteva con violenza verso di lei. La dominavo, rallentavo quando stavo per esplodere, la tenevo sulla corda. Cambiammo posizione, la misi a pecora davanti allo specchio, mi calai su di lei, e dopo averle aperto le chiappe, le lubrificai il buchino del culo, con una magnifica leccata, lei capì quel che volevo, si rilassò ed tenendosi le chiappe mi invitò a sfondarle il deretano. Cazzo non fece una piega, si prese tutta la verga senza fiatare, anzi mi incitava a fotterla come una puttana, la pompavo poi mi fermavo, le giravo il culo verso lo specchio e le facevo ammirare il suo ano dilatato. Ogni botta era un vero spettacolo, le sue enormi tette dondolavano con un movimento ipnotico, ero in estasi. Dopo non so quanti orgasmi, mi prese mi fece distendere sul letto e cominciò a cavalcarmi, stavolta sotto il suo dominio, durai davvero poco, la inondai di sborra in figa mentre le mie mani le torturavano i capezzoli. Si sfilò il cazzo da dentro, cambiò posizione e mi disse - non voglio che esca una goccia di sborra da dentro, stanotte voglio farmi leccare la figa dal tuo cognatino -.
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12 years ago
ms1773pi,
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Ispezione anale
Un saluto a tutti i lettori di desiderya, premetto che il breve racconto che sto per scrivere è frutto di una mia fantasia erotica che ho da parecchio nei miei pensieri e vorrei tanto si realizzasse, mi presento, sono un dolce ragazzo bisex passivo della provincia di torino, 1.65x60, sempre depilato, pratico nudismo sui fiumi dove è concesso, vorrei ora tanto esaudire questa mia fantasia, essere visitato da mani esperte e professionali o medico in camice bianco, la visita me la immagino un pò così... dopo aver preso accordi telefonicamente mi ritrovo il giorno dell' appuntamento nel suo studio e mi accomodo, presentandomi il medico mi chiede di esporre i miei problemi, timidamente gli confido la mia bisessualità e gli racconto che da qualche tempo ho dei rapporti anali con dei giocattoli tipo falli di gomma e per sicurezza vorrei fare una visitina di controllo, dato che penso di aver esagerato con le dimensioni, quindi dopo qualche domanda di prassi mi chiede di passare alla visita, di spogliarmi e di mettermi sul lettino, detto fatto un emozione mi travolge da quella sua richiesta perchè da li a poco non saprei della sua reazione, si perchè appena comincio a spogliarmi lascio andare giù i pantaloni piano piano con sensualità ed ecco la sorpresa davanti ai suoi occhi, rimango con un perizoma vertiginoso e provocatorio che esalta i miei glutei e noto il suo sguardo che si fa interessante quasi che i suoi occhi non volevano credere a quella visione, io accorgendomi che avevo fatto colpo con voce maliziosa le chiedo se dovevo togliere anche quello, lui ribatte subito facendomi un complimento "ha proprio un bel culetto e lo visiterei con piacere" era quello che desideravo sentire e gli risposi subito "oh si dottore sono nelle sue mani, può farmi cosa desidera" cosi rotto subito il ghiaccio mi dice di mettermi a pecorina sul lettino che ci pensa lui a sfilarmi il perizoma, in quel momento ho il cuore che mi batte in gola, sento il mio buchetto voglioso che da lì a poco sarà presto ispezionato, il dottore mi abbassa il perizoma e con lo stetoscopio me lo appoggia sul buchetto dicendomi che lo sente pulsare veloce, io in quel momento inarco bene il fondo schiena per mostrargli bene il culetto, appena lo vidè esclamò "caspita ma è davvero una delizia il suo ano, viene quasi voglia di baciarlo" ed io rispondo "si dottore può anche leccarlo se vuole" non se lo fa ripetere che sento subito la sua lingua leccarmi tutto lo sfintere, lo lecca dolcemente, con gusto, va avanti cosi per mezzora, io sono ormai nelle sue mani e il mio piccolo pisello gocciola dal piacere che provo, ....da li in avanti lo scopriremo insieme come proseguirà , cè qualcuno che mi aiuta a realizzare tutto questo? chi come me ha queste fantasie ed è riuscito a realizzarle? vorrei provare anche il divaricatore anale, un saluto caro da genny.
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12 years ago
admin, 75
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La singola e la sorella - parte 1
questo racconto è di vita vissuta e tratta proprio l'incontro tramite una di questi siti che permettono alle persone di trovarsi e divertirsi. Ho mandato..alcune...mi correggo molte richieste sia a coppie che a singole, singolebx, lesbiche...etc...fortunatamente ho conosciuto una singola che ha risposto al mio messaggio..inizialmente ognuno scriveva di se e delle apsettative dell'altra persona..etc..etc..la faccio breve dopo alcune mail...riusciamo a fissare un incontro....vado contento di fare una nuova conoscenza, eccitato e timoroso..come spesso capita.. e se poi le foto non corrispondono alla realtà, se non mi piace come persona etc... etc.. raggiunto il luogo di incontro attendo attendo...ma nulla...dopo circa 40 minuti incazzato più che mai...me ne vado...torno a casa e mi metto al pc scrivendo che ero arrabbiato che non di fanno pacchi del genere etc... lei mi risponde che non sapeva come avvertirmi che mi chiede scusa e rifissa un secondo appuntamento promettendomi che non mi farà il pacco....visto che volevo proprio andare a fondo della cosa...la settimana successiva mi presento al solito posto e finalmente dopo un pò di attesa ecccola...si presenta...ciao..sei Marco...e io si e tu..sei Michela...si sono io...ci baciamo e ci abbracciamo e andiamo in un bar a parlare...Le foto che aveva sul sito erano mal fatte in rapporto a come era veramente... Dopo circa due ore di ciance....lei mi dice...ok senti adesso che ci conosciamo meglio possiamo incontrarci una prossima volta qua per parlare ancora ? Certo rispondo nessun problema..anzi preferisco sempre andare con calma.. c'è sempre tempo per approfondire la conoscenza e poi ognuno ha i suoi tempi...sperando sempre di essere piaciuto all'altra persona....e che quello sia un punto d'inizio e non di fine...ma quello è un'incognita...Passano circa 10 giorni e rieccola presentarsi per fare un secondo incontro...Dimenticavo io preferisco sempre incontri "diurni" per svariati motivi...Ci ritroviamo al solito posto e andiamo a pranzare insieme. Dopo pranzo andiamo a prendere un caffè e lì incontra per caso una sua amica ...almeno fino a quel momento mi sembrava ...amica e non "sorella"... ma è anche ragionevole visto che suo padre aveva avuto due mogli.....e lei non me l'ha presentata come sorella...quindi ingaro di tutto continuiamo i vari discorsi ma in compagnia della sua "amica" iniziamo a parlare di tutto e di più...e lì termina il secondo incontro... Ci lasciamo e ci diamo appuntamento per il giovedì successivo..sempre per parlare...
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12 years ago
marcoprivate336018, 40
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Sogno o realtà
Sono sdraiato, nudo. Sopra di me il corpo di Anna, anche lei nuda. Ci stiamo dando piacere entrambi in un bellissimo 69. Traiamo piacere l'uno dalla bocca dell'altro, con la punta della mia lingua che gioco con il suo clito, con le grandi labbra aperte dalle mie dite, mentre sento la sua bocca che gioca con il mio membro. La punta della sua lingua che prima contorna il mio glande, gioca con il mio frenulo, poi sento le sue labbra come se mi avesse dato un tenero bacio. Intanto la sua mano mi accarezza lo scroto, mi stringe le palle. Ormai la mia bocca è impregnata dei suoi umori, la mia lingua va dempre più in profondità dentro di lei, ora ci ggiungo anche un dito e sento il suo calore attraverso di esso., e lei di riflesso imbocca tutto il mio membro. Sento il suo dito appoggiarsi al mio ano, un brivido mi percorre ed io con il mio dito inizio lentamente ad esplorarla. Il suo uomo è lì con noi, sta osservando la scena, anche lui nudo. Ha voglia, lo si vede dal suo membro eretto. Ormai lei mi sta spompinando che è una meraviglia, sento le sue labbra, la sua bocca, il suo dito ormai è dentro di me di una falange e provo piacere. Lei con il mio membro in bocca fa un cenno al suo uomo, poi la sento fermare e in un sussrro dirmi :"APRIMI". Allora io capisco, mi fermo con la mia lingua, vedo il membro di Paolo davanti a me, pronto per penetrarla con me sotto, l'eccitazione mi prende, e dischiudo la bocca. Lui capisce cosa voglio e avvicina il suo cazzo alla mia bocca, tiro fuori la lingua, e lo assaggio lentamente per poi prendermelo tutto in bocca. Sento che mi riempie la bocca della sua presenza, lo insalivo, lo spompino piano, lo lecco come se fosse un gelato. Poi lo prendo in mano, sento la sua durezza e piano piano, lo indirizzo verso il fiore di lei. Ma prendo io il comando, non lo faccio entrare subito dentro. Tenendoglielo in mano indirizzo ola sua punta verso il clito di Anna, in modo da accarezzarlo. Lei geme e mi stringe il mio membro. Poi con le mie dite le apro le labbra e sempre con il cazzo di lui in mano, la faccio accarezzare da quel palo di carne. Tutto questo lo vedo con i miei occhi a pochi cm dal mio viso. Tutti e due hanno voglia, lei di essere penetrata e lui di penetrare, allora mi decido di farglielo fare, lascio la mia mano dal membro di lui. Paolo cpisce e finalmente inizia ad entrare dentro di Anna. Lei ormai mi sta dando piacere con il suo dito e la sua bocca. Poi Paolo esce tutto e vedo il suo cazzo bagnato dagli umori di Anna e non posso fare a meno di tirare fuori la lingua e assaggiare il miele della donna sul membro dell'uomo. Poi lui la penetra di nuovo ed io do piacere a lei con la mia bocca mentre il suo uomo la scopa. Siamo in un bellissimo quadretto, Anna ed io in un 69 e Paolo che infila il suo membro nel fiore di lei ma a volte nella mia bocca. Nella stanza si sente ofore di sesso, i gemiti di piacere di lei. Il mio membro diventa sempre più duro grazie alla bocca di lei e ormai alle due dite che mi ha messo dentro. Il membro di Paolo è sempre più duro, penso che siamo lì che stiamo per venire insieme. Ormai la mia bocca è impregnata del copioso miele di Anna che assaggio a volte dal suo fiore a volte attravero il membro di Paolo. Non ce la faccio più, sento che sto per venire, glielo dico. Anna non si ferma ma prosegue più velocemente e stessa cosa Paolo. Godo, vengo nella bocca di lei facendogli sentire il mio grido di godimento. Lei me lo pulisce tutto quanto poi inizio a sentirla ansimare sempre più forte. Vedo il membro di Paolo a darle colpi sempre più possenti fino a quando li sento gemere di godimento. Lui viene dentro di lei, poi lentamente lo tira fuori. Un misto di sborra e miele lo rende lucido. allungo la lingua e lo assaggio, sento il sapore di tutti e due, e mi paice. Intanto da dentro di Anna le cola il seme del suo uomo e allora faccio la stessa cosa che ho fatto con Paolo e la ripulisco con la mia lingua. Esausti ci slacciamo da quel 69 e ci sdraiamo sul letto, appagati tutti quanti. Fine
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12 years ago
admin, 75
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Il maschio come piace a me
Stasera prevedevo di tornare dal lavoro e passare la serata in casa, ho un paio di stivali nuovi con cui vorrei fare delle foto. Ho finito prima del previsto e ho deciso di fare un giro in uno di quei posti dove si "incontra". Ho girato per un po' in cerca della situazione giusta, dopo un'oretta senza risultati, avevo deciso di rinunciare. Andando via ho incrociato un'auto guidata da un uomo, che non era visibilissimo, anche perchè aveva un cappellino con la visiera, ma mi era sembrato avanti con gli anni, cosa che mi piace molto. Guardando nello specchio retrovisore ho visto che, dopo avermi incrociato, frenava. Ho deciso di provarci, quando ha visto che invertivo la direzione si è fermato in una piazzola, ho accostato e l'ho raggiunto alla sua auto, il colpo d'occhio non mi aveva tradito, era il genere di maschio che mi eccita di più: piu vicino ai 70 che ai 60, alto 1,85 e molto, molto, robusto, aveva i pantaloni aperti, subito ho cominciato ad accarezzargli un cazzetto piccolo e moscio. Mi ha fatto entrare in macchina, ho cominciato a succhiarlo. Ha rivelato le sue qualità, è diventato durissimo e, pur essendo corto era di una larghezza impressionante. Ho aperto la camicia del mio maschio e quando ho visto la sua enorme pancia e ho cominciato a baciarlo ovunque lui ha cominciato a grugnire. L'ho leccato per almeno 30 minuti, dal suo cazzo colava la mia saliva. Poi lo ha sfilato dalla mia bocca, ha girato alle mie spalle, ha cominciato a strofinarmelo sul collo, mi ha sborrato sulla guancia, una gran quantità di crema calda. Purtroppo non ero in abiti femminili, ma lui mi ha fatto sentire molto donna, avrei voluto tanto che mi inculasse, ma la situazione non era comodissima. Gli ho chiesto se potevamo rivederci ma lui mi ha detto che, anche se gli era piaciuto moltissimo, non poteva prendere contatti fissi. Ne cercherò un altro, ma mi piacerebbe incontrarlo ancora!
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12 years ago
timidatrav,
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Un preventivo fuori dall'ordinario.
Fui chiamato per un preventivo una mattina di Novembre, il tempo era di un grigio che avrei volentieri preferito rimanere sotto le coperte, spesso il freddo ed il tempo uggioso accrescono il mio desiderio di trasgredire, e risvegliano voglie e pensieri peraltro mai sopiti... Andai quindi svogliato all'appuntamento, e quasi meccanicamente pigiai il campanello del citofono rispondendo "sono il restauratore" alla voce maschile che udii uscire da quel cono metallico. La stessa voce che mi accolse sul ciglio di casa, un uomo sulla quarantina dall'aspetto molto curato, vestito di tutto punto e che gentilmente, subito dopo avermi porto la mano, mi fece entrare; la casa fin dall'ingresso era lo specchio dei proprietari, una famiglia benestante e di buona cultura, libri, stampe e dipinti alle pareti, mobili antichi che i miei occhi passarono velocemente in visione mentre ci spostavamo verso l'ampio salone ed in cui il pezzo incriminato, un antico cassettone barocco, era li, piuttosto malconcio ma ancora in tutto il suo splendore, in attesa della mia diagnosi. Mentre iniziavo a concentrarmi sul lavoro da fare, parlottandone col propiretario e complimentandomi con lui per il mobile, ecco giungere improvvisa quanto folgorante la proprietaria di casa, una donna anch'essa apparentemente matura ed a pensarci ora, a distanza di tempo, neanche particolarmente bella, ma di una immediata e magnetica sensualita' che subito diede impulso alla mia asta; evidentemente mi feci sfuggire qualcosa perche' lei, dopo la mia iniziale e maldestra occhiata, arrossi' un pochino, sotto gli occhi attenti ed il sorriso malizioso, ed ora a priori ne capisco il motivo, del marito al mio fianco. Difficile da spiegare cos'e' che attirasse di lei, intanto i suoi pantacollant, talmente aderenti che mostravano ogni segreto, e la forma del suo pube era li chiara, evidente, invitante; cosi' come le sue tette, prorompenti cosi' come si intravedevano da un corpino che le compriveva si, ma al contempo le esaltava. Aumentandone il desiderio. E le labbra, con una piega che ti ipnotizzava, e che induceva al peccato ed alla perdizione... Ora ricordo che fu proprio subito dopo che ci salutassimo con lei che il marito si allontano' dalla scena per fare una telefonata, comodamente seduto su una poltrona ma in una posizione da dove poteva, a distanza, osservarci; osservare noi due che fin da subito iniziammo a chiacchierare con passione del mobile e del suo restauro, a volte quasi sfiorandoci coi nostri corpi, ed ammetto ora a distanza di tempo che fin da subito cercai in tutti i modi di toccarla, dolcemente, avidamente, ora ad una mano, ora ad un braccio, quasi fosse almeno quello l'appagamento, il premio, la trasgressione massima consentitami quella mattina. Son sicuro, ora a ricordare, che lei sentisse il mio desiderio, che immaginasse il mio membro gia' duro, che leggesse le mie fantasie e di tutto cio' si sentisse gratificata, compiaciuta, ed alla fine languidamente attirata; perche' fu proprio in quegli attimi che si abbasso', maliziosa, a mostrarmi supina la base del mobile logorata dai tarli, quel culetto cosi' arrapante e turgido, quello spacco e quei due buchi che si intravedevano ed immaginavano fin sotto la tutina nera, attillatissima. Non potei fare a meno di poggiare delicatamente la mia mano, accarezzandole dolcemente il culo, in attesa di una reazione che temevo irascibile e che invece manco', e quindi mi indusse a continuare. Assalito da un irresistibile calore appoggiai il mio ventre al suo corpo, volevo farle sentire quanto per me lei fosse eccitante e quanto avesse acceso la mia asta; fu allora che con la coda degli occhi vidi il marito abbassarsi la patta dei pantaloni ed iniziare a toccarsi, fu quello il segnale rivelatore, disinibitore. Mi chinai sulle sue gambe ed iniziai a toccarla, mentre la mia lingua inizio' ad esplorare la sua schiena, lentamente, avida del suo profumo e del suo sapore. Con calma, godendomi il movimento, estasiato dalla vista che mi si apriva davanti gli occhi, le calai i pantacollant, e subito la mia lingua, il mio naso, le mie mani, iniziarono a leccare, odorare, toccare il suo bel culetto e la sua morbida figa, dolcezza ed acrezza, figa e culo sulla mia avida, insaziabile lingua. I suoi lamenti non fecero che accrescere il desiderio e la passione, d'un tratto ero in un vortice in cui nulla aveva piu' senso se non quello di possederla, farla godere, assaporarla, penetrarla. Ora lui sulla poltrona si masturbava con gusto, godeva del piacere di osservarla godere, e questo alimentava ancor piu' il mio ego, e l'atmosfera divento' sempre piu' calda ed eccitante al punto che dovetti togliermi i pantaloni, comprimevano il mio pisello gonfio fino al dolore; senza di me sopra lei si senti libera di cambiare posizione, libera di toccare anch'essa, libera di mettere in bocca il mio pisello, di leccarlo, su e giu', uno stantuffo caldo ed eccitante, su e giu', fino quasi a venirle in bocca, tanto fu il desiderio e l'enfasi con cui me lo ciucciava; volli muovermi su di lei, e ricominciare a leccarla mentre lei leccava me, e cosi' facemmo per un tempo che ora a distanza mi pare infinito, un attimo di tregua giusto per mettere un preservativo che il marito mi passo', preludio di una scopata che da li a poco ci coinvolse tutti e tre, io a godere della sua figa e delle sue procaci e morbite tette ed il marito del suo culo, lui della sua figa ed io del suo culo, un culo cosi' turgido ed buco cosi' oscuro ed ammaliante, cosi' invitante, cosi' meravigliosamente arrapante, su e giu' seguendo i vagiti ed i lamenti eccitati, imploranti, istigatori di lei. Ed alla fine l'apoteosi dei sensi, la sborrata nella sua bocca che ancora oggi ricordo esaustiva ed appagante, cieca e irrazionale, esplosiva e dirompente. Liberatoria. Ci rivestimmo con calma, non parlammo quasi mai, sazi ed esausti di quanto goduto, giusto il tempo di prendere un caffe' caldo e scambiare dei sorrisi complici; eravamo sereni, la nostra giornata poteva ricominciare monotona e stressante come sempre ma noi l'avevamo fatta franca, almeno per un po', concedendoci qualcosa tutto per noi.
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12 years ago
astamzio,
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Cinema a luci rosse
questo racconto che vi sto narrando, è realmente accaduto. sono di genova 55anni e sono bsx. questo cinema apre alle ore 10,30. mi trovavo nella zona e avevo anche voglia. entrai nella sala ci stavano solo 4 persone e si erano sedute tutte nell'ultima fila. il film era un porno e parlava di scambio di coppie. mi misi anche io in fondo alla sala. quando i miei occhi si abituarono al buio, vidi che erano 2 sui 30 anni e gli altri sui 50. tirai fuori il cazzo, e cominciavo a menarlo piano. anche loro si toccavano e io cominciavo ad eccitarmi. mi alzai e mi misi in piedi dove c'era una rientranza della sala. vidi che uno si alzò e venne verso di me. lo aveva fuori e mentre si avvicinava si teneva il cazzo in mano. si mise vicino a me e si abbassò i calzoni. bel fisico e un gran bel cazzo. mi guardo e mi disse " lo vuoi toccare troia" non me lo feci ripetere. mi inginocchiai e lo presi subito in mano. era grosso come piace a me. la cappella grande e liscia. aprii la bocca e cominciavo a fargli un pompino quando anche gli altri tre si avvicinarono a me. anche loro con i pantaloni abbassati. avevo davanti 4 cazzi duri e vogliosi. mi sentivo una puttana e mi piaceva. ne uscivo uno dalla bocca e subito ne spompinavo un altro. era eccitantissimo potermi godere tanti cazzi. li succhiavo e loro che mi dicevano che ero la loro puttana. sborrarono tutti insieme alcuna parti di sborra ando sul viso. uno mi prese la testa e mi mise il cazzone in bocca. " prendila troia fammi godere succhia cazzi." una volta goduto, si ricomposero e se ne andaroro. che cazzi fantastici che avevano...................
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12 years ago
admin, 75
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Il "vulcanico" buongiorno
...sei li accanto a me, nel mio letto..esausto dopo una notte d'amore e di passione. ti guardo, sei bello! sorrido e mi compiaccio, sei il mio uomo...dolcemente ti sfioro il corpo con le dita..mi tremano le mani dall'emozione mista all'eccitazione e alla smaniosa voglia di leccarti ogni millimetro del tuo invitante corpo. inizio a leccarti i contorni delle tue splendide e carnose labbra scendo pian piano, e ascolto il tuo respiro che si fa sempre piu corto..i battiti del tuo cuore aumentano..ti guardo..mi sussurri con voce roca ...: " nn fermarti" ed infatti nn ho nessuna intenzione di farlo... la tua pelle, liscia, soda e profumata..mi inebria. continuo a baciarti e leccarti dapertutto, collo, petto, ventre e nel mentre sento il tuo membro caldo, duro voglioso...vuoi toccarmi, ti tremano le mani e la bocca dal desiderio...ma ti fermo! voglio dedicarmi a te, gustarti , mangiarti..come la colazione piu prelibata e gustosa che esista. ...ormai ho l'acquilina in bocca...nn resisto più lo voglio! ..lo lecco, lo succhio..è venoso..pulsante, bolle..sento che freme ad ogni battito della mia lingua..ad ogni succhiata...ti guardo e ti sussurro vogliosa: "riempimi la bocca di te" ...continuo a succhiartelo avidamente...nel mentre, mi tocco la figa che ormai è fradicia, sento il mio miele che scende caldo fra le cosce...ci intingo le dita e te le porto in bocca....intanto continuo l'opera che avevo iniziato ...che verga invitante..mi fa impazzire il pensiero che stai per riempirmi la bocca di te...sei lì lì..lo sento..me lo affondi in bocca , tenendomi per i capelli...lo sento fino alla gola...si stai per scoppiarmi, inondarmi , riempirmi ...eccoti..ora siiii....siiii... ingoio tutto fino all'ultima goccia, tranne alcune piccole perle di sperma che nella foga..son colate sui miei seni...le raccolgo con le dita e me le porto in bocca...mmmmmmmmmh che buono...sa di rose e gelsomino...di zucchero velato....sa di te! _______________________________
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12 years ago
Vulcanica1Napoletana,
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Sesso campano
Era da poco passato mezzo giorno,mia mamma chiama...Scemooo,hai preso la mozzarella?No mamma,a muzzarell nn l'ho presa..e ui che sei scemo,mo'che c'magnamm..Ok scendo.Ragazzi scendo vado in Mozzarelleria e chi ti becco?Giulia..Teneva due Bocce esagerate,pareva uscit r'O'Bowling..mamma mia quanta qualita'campana Dop.Le dissi,ehi Giulia ti ricordi di me?si si..u scem..E so due ra'stammatin..si so u scem,pero'..u scem ten nu bazzuca..Lei sorrise e mi disse,beh bazzuca...me lo ricordo il tuo bazzuca,era un cannolicchio,pero'onore al merito..Lo sapevi usare!Na'figur i merd esagerata,in quel momento era appena entrato mio zio...ooo,complimenti e'..l'intera Mozzarelleria sap'che tu la'sott tien a calimero..No zio per la verita'nero ancora nun e',pero'a furia di martellarmelo..potrebbe diventare moro.Ci scambiammo i numeri e poi piu'niente.Le mozzarelle nn le trovai,mia mamma si incazzo'e io mi massacrai di pugnette davanti al Pc.Era un periodo duro,molto duro quello..quando taaaaaac..la Giulia'mi chiamo';weeeeee sceeeeeemo(aridaaaaajeeeeee),sai stasera son libera,che fai?Niente di che.Mi sbottonai la zip del pantalone e lei mi chiese..ma che e'sto rumore?No nient..ho aperto la persiana..Lei dolcemente mi disse"Ma comm cazz so i persian'a cas tua?"so lampo..Giulia..Mi chiese come andava e io stancamente risposi bene.In realta'mi stavo sparando una pugnetta su quelle belle cioleeeeeee aaaaaaa,che ciole la Giulia..Senti Markitie',stasera allora ci vogliamo vede'?E si..t'sacc gia',ma vediamoci..Ma che hai capitoooooo,mi disse..vediamoci in quel senso..!Mamma mia che culooooooo,ragazzi...mi feci la ceretta sotto le ascelle,mi rasai il pisello e gioioso mi venne una follicolite.Al tavolo parlammo del piu'e del meno,direi del meno onestamente..Meno lavoro,meno amici,maaaa...almeno c'era piu'pelo.Mamma che bella parola il pelo e come mi piace.Andammo a casa da me A Capaccio.Vado di la',nel bagno...a prepararmi calda per te.E agg capit,si na'specie i ciobar..Giulia..Usci'in completino intimo nero,sexy con una quarta abbondante,pelle color crema,na cosa esagerata...dolcemente fece capolino nella mutanda e me lo prese con curiosita'..apri'le sue carnose labbra e accolse il mio salsicciooto in bocca...mmmm,la lingua che girava sul glande,gli sguardi ammiccanti,il respiro affannato..le mie dita nel di lei sesso..O mamma...che cosa eccezzionale...Mi scorre sul corpo,si sfrega su di me,le bacio il collo scendo alla pancia piatta e salgo..succhio i capezzoli la guardo negli occhi e le dico,mi piaci un casino..Lei mi dice si,lo sento..ma nn s'alza pero'...e mi bacia..appena baciato,c'e'un sussulto,quasi doloroso...e giu'a bacialre i piedi..mmmm che buon odore,le lecco l'ano,quanto mi piace il suo odore..scendo nella vagina con dita,labbra e lingua e inizia pian pian a prender confidenza con me...le mie dita dentro di lei...o siiiii,lei che e'stupita nel piacere ....mi chiede il condom,le dico..Giuliaaaaaaaaa!Ci sappiamo da 20 anni e daiiii..Ma nn so con chi sei stato scusa..CON UNA PUGNETTA,GIULIA..10 ANNI DI PUGNETTE E POMPINI...daaaai...e lo facciam senza..o mamma che calore li'dentro...io su di lei,poi dentro di lei...inizio a spingere forte,lei e'silenziosa...mi chiedo,ooo cazzo nn facimm figur i merd e'...e allora spingo sempre piu'forte..strappo gridolini,la signora vicina di casa allucca..ooooooooo..a vulit finis ci stanno i bambini...signooooo'i bambini stanno appizzati con le recchie..tenen'38anni i bambini vostriiii...e continuo..un colpo,due colpi,tre colpi..ero na'mitraglietta,stavo a mille..Sii giulia,sentimiiii.aaaaahhh..siiiiiiiiii..Giuliaaaaaaaa aaaaaaaaaaaaa...esco fuori e le vengo sul seno.Lei lo prende..lo gusta...e lo ingoia io prendo e gusto i suoi umori...ci rivestiamo,l'accompagno a casa e le chiedo di stare insieme ancora.Mi ammicca sorridente....so passat tre ann..ma aro'stai Giuliaaaaaaaaa?
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12 years ago
admin, 75
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Un duplice viaggio tra anima e corpo
Non c’è nulla di prevedibile in te, perfino quando ti passi le dita sulla bocca, con il dorso della mano rivolto verso le labbra secche, riesci a stupirmi. Sei come una piccola perlina di vetro, che quando credi di aver bene stretto tra le dita per infilarci l’ago, fugge e si nasconde chissà dove. Non ci sei, non ci sei mai stato, ti ho trattenuto solo per pochi attimi e poi ti ho visto scomparire. Eppure nemmeno in questo sei prevedibile, perché ogni tanto ti scorgo nei miei pensieri e nelle mie espansioni di coscienza, con le dita a strusciare ancora quelle labbra sode. Bastardo. O forse sei sempre lo stesso animale solitario che non sa equilibrare istinto e raziocinio, che non sa accettare la forza di un fisico rozzo opposto ad una mente sottile ed astuta. Ti amo. Ti ho sempre amato da quando ho ricordo. Ti amavo anche prima di nascere, di esistere, di comprendere. Ti amo di più adesso che ti ho perduto, adesso che ti vivo solo in una dimensione sottile. So che sai. Che ti vedo con gli occhi dell’anima, appeso ad una vita che non senti tua, che ti percepisco irritato di fronte ad un gioco che non riesci a condurre. Stringi la mascella in un urlo rabbioso, i pugni nella tua virilità ancora inespressa, le palpebre in un sorriso sghembo che tiene a bada l’immaginazione. Non ci riuscirai a fermarmi. No, non con me. Sei passato sopra a tutte, sopra i corpi di troppe donne, frantumandogli l’anima. Ma io non sono prevedibile, sono riuscita a sottrarmi al tuo cazzo vigoroso, prima che si ancorasse, spudorato, alla mia anima. Ed ora sono qui, in questa dimensione superiore, a godere ancora di te, ma in altro modo; ho raggiunto nuove vette, nuovi livelli di consapevolezza, da quando ti ho conosciuto, spingendomi verso limiti estremi. E nelle mie notti solitarie, prima di cadere in quei tunnel di luce che mi portano verso di te, sosto una volta ancora sulle tue labbra secche e tra le grinze di una mente vacillante. Poi spalanco le gambe come piace a te. Troia. Mi diresti, accentuando il tono su ogni vocale e spingendo l’energia del tuo maschilismo represso verso l’esterno, a sfiorarmi l’inguine e poi restando fermo ad osservare come riesca a godere anche della tua immobilità silenziosa. Ci sei, ci sei sempre stato e continui ad esserci anche oggi che il mio corpo sottile esce da me per entrare in un maschio godendo di una donna o di altro maschio. Come ci riesca io non lo so. E’ colpa tua, sei tu la causa del mio duplice viaggio tra anima e corpo. Immagino di avere un cazzo tra le gambe. Un cazzo simile al tuo, circonciso, massiccio e colmo di potenza vitale. Una cappella liscia, gonfia, decisa, che sa ritrarsi, controllarsi ed affondare ancora senza prevedibilità. Ora sono un maschio che sente il bisogno di godere piantandosi nella carne. Carne qualunque. E mentre le mie dita ruotano impazzite sul clitoride, esco ancora da me ad osservare un altro maschio, piegato e proteso verso la mia erezione rabbiosa. Immagino un uomo alto, massiccio, inarcato ad attendere il dolore della sodomia, dolore fisico e piacere mentale. Gli osservo l’ano circondato dalla peluria, non liscio come il mio e mi eccito violentemente. Rientro in me e sento che l’orgasmo è vicino, ma non voglio, non voglio, io voglio te, ancora te. Sfondo, senza tante cure, quella barriera che mai prima d’ora avevo affrontato e mi muovo dentro un uomo. Esco di nuovo e ritorno in me. Grondo di godimento, ogni muscolo del corpo è teso ed il collo reclinato all’indietro fa intuire che sto per esplodere. Lo sodomizzo, sono un uomo che sodomizza un altro uomo, mentre masturba il suo enorme pene eretto. Solo l’idea mi fa impazzire. Voglio spingermi sempre più a fondo, voglio fargli male. Mi stacco e gli ordino di succhiarmelo, spingendogli il cazzo in gola in un attimo. Torno in me e mi immagino in ginocchio di fronte a te ai tuoi occhi spietati. Poi ancora provo le sensazioni di una bocca adorante intorno al mio cazzo turgido, sento la pelle tesa della gola e l’energia che sale dal centro per esplodere. Godo. Godo da donna e da uomo allo stesso tempo, mentre sento lo sperma uscire a fiotti dallo scroto che si contrae e dal mio utero che ha appena goduto di te. Godo di te senza che tu ci sia. Godo da uomo pur restando donna. In completa solitudine, questo duplice viaggio tra Anima e Corpo.
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12 years ago
admin, 75
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Omega
Hanno paura di farmi male, oppure hanno paura di loro stessi, della loro bestialità, quella che io cerco, lo sprezzo del limite, del baratro, del buio accecante della ragione, dell'Omega. Si affrettano a scusarsi, si dispiacciono, oppure non parlano, nessun gemito, nessun grugnito, nessun fiato dalla loro bocca. Non sono animali e per questo nemmeno uomini. Solo tu ci sei riuscito a stupirmi, solo tu mi ha montata come un primitivo, senza chiedere, senza scusarti, senza dispiacerti, facendomi male, gridare, scappare. Solo nei tuoi occhi ho visto le porte degli inferi che, aperte, hanno mostrato il bagliore che cercavo, solo nei tuoi colpi ho sentito l'urlo del giusto, che agonizzava, solo nella tua furia ho provato l'ebbrezza del distruttore che equilibra la vita alla morte. Ti aspettavo da secoli e forse nell'infinità del tempo ci siamo già accoppiati, perché il languore del mio cuore è vivo da quando ho ricordo ed infine ti ho scorto. La tua folle genialità mista ad un corpo da gladiatore mi ha stesa e per avvicinarti ho atteso e pianto e pregato, a mani giunte e gambe aperte. Per avvicinarti mi sono prostituita a Dio, al doppio volto della morte, al ghigno cinico della vita. Ho atteso, aspettato, atteso e ancora lo scorrere dei minuti, dei giorni, anni a consumarmi di voglia finché sono stata esaudita. Ti ho abbracciato come si fa con un amico. Ma poi mi sono aggrappata alle tue braccia assurde, ai tuoi muscoli osceni, per non andarmene. Ho odorato il tuo collo bugiardo, ho palpato il tuo petto stupido e dentro ti supplicavo di lasciarmi fare e dentro speravo di poter continuare. Invece mi hai alzata di peso e mi hai scostata. - Non posso. Ti ho guardato come si guarda un assassino, dispiaciuta, vinta, delusa ma da lì non mi sono mossa. Tu mi hai dato le spalle, chinando il capo. E ancora ho aspettato, atteso, sperato e pregato gli Elohim del cielo di rapire dalla tua mente il senso di colpa che ti fa credere di tradire lo stesso Dio che prego io. Che assurdità, adoriamo lo stesso Dio ma per motivi diametralmente opposti, lo vogliamo servire ma con azioni contrarie. Piano, mi sono riavvicinata, strofinando il viso al tuo collo, schiacciando il seno alla tua schiena, sussurrandoti: - Ma io ti amo. L'amore, come fosse un'attenuante a quello che andiamo a compiere. Come se non fosse in nome dell'amore che si compiono i maggiori crimini. Voglio te perché voglio distruzione. Ti sei voltato di scatto, gli occhi iniettati di sangue, il membro duro che premeva nei jeans e la mascella rigida. Hai parlato una lingua strana, sibilando tra i denti parole sconosciute e secche. Adrenalina pura. Poi mi hai afferrata per le cosce e mi hai alzata come fossi una piuma, intanto in me montava quell'energia che avevo solo percepito nelle mie peregrinazioni e che ti riempie la testa e il cuore e che ti sfinisce l' anima. Sì, era proprio questo che volevo. Una bomba voleva implodermi dentro. Mi hai presa sul tavolo, alzandomi di poco la gonna, senza nemmeno abbassarti i pantaloni e colpendomi talmente forte da farmi quasi svenire. Ho urlato e le mie grida si mescolavano alle tue parole straniere dette con rabbia e dolore. Ho ringraziato e ancora ho chiesto di non smettere più. Mi hai morso un seno, affondando i denti fino a farmi sanguinare, hai baciato le mie labbra lasciandomi addosso il sapore del sangue, poi senza preavviso ti sei staccato da me. Avrei voluto piangere. Invece mi hai voltata e montata ancora con più foga di prima, con meno pudore, come fanno le bestie feroci. Il mio viso sbatteva sul tavolo, il tuo corpo mi schiacciava, la violenza mi stordiva ma quella bomba era al limite. La bava della tua bocca sulla mia schiena, e visioni guizzanti nel mio cervello. Creature nere e spietate che amano, bianche anime che soffrono. Ero sul ciglio, sul bordo finale della vita, osservavo il precipizio desiderando percorrerlo. Il corpo teso verso la meta, l'anima prostrata che chiedeva compassione, l'utero che urlava il suo compenso. Completamente dolorante non riuscivo ad avere l'orgasmo. E tu battevi ancora le mie carni con quel membro enorme che mi stava sventrando, in preda ad un delirio folle, alla ricerca di una passata identità. Non mi sarei mai sottratta, avrei voluto tu mi portassi ancora un po' più in là, ancora un po' oltre. Vedevo il tunnel oscuro della morte richiamare le mie membra, deliziare la mia mente, volevo gettarmi nel baratro per non uscirne più. Poi tu mi hai preso la testa, me l'hai girata e mi hai detto tre parole con lo stesso sguardo demoniaco, nella stessa lingua sconosciuta, scopandomi ancora a ritmo martellante. Tre parole. E lì la bomba è implosa e lì sono morta e lì tutto il mio essere è precipitato fino al limite estremo della vita per poi risalire come fa l' allodola. Mi ha invasa il tuo seme, mi ha invasa la vita, mi ha invasa la morte. Questo figlio si chiamerà Omega.
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12 years ago
admin, 75
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Domenica pomeriggio con carla.
Carla. Carla ha 32 anni. Ha una terza abbondante di seno, gambe lunghe, grandi occhi nocciola e capelli castani, brillanti, lisci fino al sedere. Un culo che è tanto tondo da sembrare disegnato con il compasso. E' bella, Carla, ma non è questo che mi fa impazzire di lei. Se la guardi negli occhi vedi in lei una specie di innocenza, che però - qualche volta, solo raramente - si fa da parte e lascia tutto il suo spazio a una sensualità che non riesce a nascondersi. Ci sono volte in cui Carla sprizza sesso da tutti i pori. A volte ti basta guardarla per capire che ha voglia, lo vedi da come si muove, da come cammina, a volte se fai finta di niente e la osservi con la coda dell'occhio puoi vedere come ti guarda il pacco, furtiva, e poi sparisce, si chiude a chiave in camera sua per un tempo interminabile e quando ritorna cerca subito il tuo sguardo, quasi con avidità. Non sai se lo fa solo per capire se tu hai capito tutto, oppure solo per dire a sé stessa: l'ho scopato. Ma in quei momenti potresti impazzire. Sotto quell'aspetto innocente Carla in fondo è una gatta, un animale da sesso. E profuma di buono, un profumo naturale, da non crederci. Ha una voce quasi da bambina, quando la ascolti non riesci a non immaginartela mentre gode. Prima di domenica scorsa, Carla non faceva l'amore da quasi sette mesi. Da quando il suo fidanzato è ripartito ancora una volta per il kwait, anche quest'anno, per il suo lavoro di merda. La guardo e penso: brutto stronzo, a che vi serve essere ricchi sfondati se poi vi perdete il meglio della vita? E' sensuale, Carla. Bella e sensuale. Ma, ancora una volta, non è questo che di lei mi fa diventar matto. Prima di domenica scorsa credo di esserci andato vicino vicino così, qualche volta. Tanto vicino da dovermi forzare a tirarmi indietro. Come quella volta al matrimonio di Lidia e Paolo, quando (un po' brilla) cercò di infilarmi in bocca un dito coperto di panna della torta per farmela assaggiare. Come l'estate scorsa, il 28 Luglio 2011 (non lo scorderò mai), a casa dei suoi quando, a torso nudo sotto il pergolato, le aggiustavo la bici. Le davo le spalle, seduto a terra, e sentivo in lei quell'istinto inconfessabile... l'ho percepito tante volte, ma da sempre mi sono costretto a credere che si trattasse solo di una mia fantasia, che se solo avessi provato a fare una mossa falsa tutto mi sarebbe crollato addosso. Quel 28 luglio faceva caldo. Ero all'ombra ma sudavo, seduto su quell'erba, le mani sporche del grasso della catena della bici. Anche quel giorno Carla mi guardava in modo strano e io facevo finta (dovevo far finta) di niente. Ogni tanto mi si parava davanti, il vestitino corto a scoprire buona parte delle cosce, mi guardava in silenzio per degli istanti lunghissimi, mentre io mi sforzavo di fare l'indifferente, di tenere gli occhi sul mio lavoro. Ero certo che potesse vedere benissimo l'erezione sotto ai boxer, e l'idea mi sconvolgeva. Poi, ogni tanto, mi girava intorno, spariva dalla mia vista e mi faceva delle domande, mi invitava a parlare. E mentre io parlavo lei rimaneva in silenzio. Silenzi strani, fin troppo lunghi. Nella mia testa giravano fantasie sconcertanti, la vedevo dietro di me, a masturbarsi di nascosto per poi interrompere e tornare davanti a me, a guardarmi il pacco e poi di nuovo dietro la mia schiena, a scoparmi con gli occhi. Avrei voluto mollare la bici lì e scappare in bagno a masturbarmi selvaggiamente, ma quell'eccitazione era paralizzante. Poi accadde una cosa che mi sconvolse: Carla mi passò vicino, camminò sull'erba a piedi nudi fino al centro del giardino. Là colse un filo d'erba, si voltò e tornò verso di me, lentamente. Aveva il volto teso (sembrava impaurita, o qualcosa di simile..). Si chinò su di me, accovacciandosi sulle ginocchia, tenendo il filo d'erba con la sinistra. Lo teneva alla base, tra il pollice e l'indice e il medio, come si fa per tenere una penna in mano. Quel filo d'erba tremava, Carla tremava. Anche la catena della bici tremava tra le mie mani, e faceva rumore di metallo contro il telaio. Carla avvicinò le sue dita al mio naso, fin quasi a toccarlo. "Ale, senti che profumo", mi disse sforzandosi di sembrare indifferente, come se davvero mi stesse soltanto facendo annusare un filo d'erba, con una voce che sentivo eccitata e terrorizzata al tempo stesso. Il filo d'erba non aveva assolutamente alcun odore, ovviamente, ma le sue dita, quasi a contatto con le mie labbra, odoravano eccome... Inspirai profondamente, ostentando il mio piacere nel farlo, quasi volessi mangiare quell'odore. Spinsi la testa in avanti, poggiai le labbra sulle sue dita con un mezzo sorriso imbarazzato, fingendo di volermi poggiare su quel filo d'erba di alibi dietro al quale entrambi ci stavamo nascondendo. Aprii la bocca di scatto, nel gesto scherzoso (e apparentemente non malizioso) di voler afferrare quell'erba con le labbra, ma afferrai dolcemente la punta del suo indice e del suo medio, affrettandomi a toccarli subito con la punta della lingua, e di colpo il suo sapore più intimo e segreto mi fu dentro. Appena un istante, un milionesima parte di secondo in cui potei succhiarla senza che nulla fosse detto, nulla che fosse dichiarato, tutto poteva sembrare, a chi ci avesse osservati da fuori, niente più che uno scherzo innocente... d'un tratto la voce di Maria Rita, a pochissimi metri da noi. Solo il muretto di sassi ci separava dalla sua vista. Carla fu catapultata all'indietro, cadde seduta sull'erba e come una molla scattò in piedi e le andò incontro, senza nemmeno guardarmi e sì, rispose, sì che lo volevamo tutti e due il thé freddo, ma quanto hai dormito mamma, come hai fatto con tutto questo caldo? E Paola dov'è? Dorme anche lei? Ha un sapore celestiale, Carla. Ma non è nemmeno questo che mi fa morire... Carla è mia cognata. ecco cosa mi rende pazzo di lei. Da quel 28 luglio è passato quasi un anno. E' domenica, e fa di nuovo caldo. Da oggi, nulla sarà più come prima. Giacomo il petroliere è di nuovo lontano, tanto per cambiare. Ieri sera Carla si è sfogata con me ed ha pianto, rivolta al mare buio, appoggiata alla ringhiera di legno del balcone. Sta pensando di mollare lo studio legale e di seguirlo, così non ce la fa più. Abbiamo parlato fino alle tre di notte, mentre Paola aveva preso sonno molte ore prima. Mai e poi mai potrei confessare a Paola le mie fantasie, né lei sospetta nulla. Sono cauto, ci tengo a non distruggere ciò che ho costruito... Oggi però è un casino. Paola è andata con Maria Rita e Ignazio giù al paese, domani è una ricorrenza importante e c'è da fare un mucchio di spesa e mille giri a prendere questo e quello e quell'altro e in paese non c'è nemmeno tutto, ci si deve spostare in città... Non saranno a casa prima delle nove. Io devo lavorare anche oggi, devo mandare una mail di lavoro per domattina e cazzo davvero non posso staccare Paola, sì nemmeno in ferie, lo sai, dai riposerò da domani. Fate con comodo e state tranquilli. Anche Carla è rimasta qui, alle otto deve chiamare Giacomo, non lo sente da tre giorni. Ha la batteria scarica, dice (ed è sincera), non si era proprio accorta, deve lasciarlo attaccato alla corrente o si spegne, Giacomo poi può richiamare solo mercoledì e non le va di aspettare. Voi andate pure, dice, tanto non mi annoio, con Giacomo le telefonate durano delle ore, lo sapete... Entrambi vediamo l'auto partire, con calma. Ignazio ha sempre guidato piano. Il cancello automatico si chiude, la luce gialla non lampeggia più. Soli. (continua?...)
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12 years ago
admin, 75
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Il servizio fotografico.
Erano giorni di solitudine e noia. Dopo avere fatto la mamma a tempo pieno per oltre quattro anni, mi ritrovavo con molto tempo libero a disposizione, anche perché non ero ancora riuscita a trovare lavoro. Un giorno come tanti ero a casa da sola, senza nulla da fare se non aspettare l’orario per andare a riprendere mio figlio dall’asilo ed il rientro di mio marito dal lavoro. Come spesso succedeva in quei giorni, ero intenta a leggere gli annunci di lavoro, sperando di trovare qualcosa confacente ai miei studi ed alle mie aspettative. Leggendo i diversi annunci, la mia attenzione fu richiamata da un annuncio particolare: un’azienda cercava delle modelle non professioniste dai 20 ai 35 anni per una campagna pubblicitaria di intimo femminile, specificando che si ricercavano donne normali perché il tema della campagna pubblicitaria era “l’intimo per tutte”. Decisi di chiamare il numero dell’azienda, incuriosita dalla particolarità dell’annuncio ed allettata dal compenso, che si prometteva alto per un lavoro di poche ore. Un’addetta dell’azienda mi confermò che la paga prevista era di 1.500 euro e che si trattava di posare per circa un centinaio di foto, dalle quali poi avrebbero scelto quelle da pubblicare per la campagna pubblicitaria. Aggiunse che era necessario fare un colloquio con il pubblicitario e superare un provino. Fissai così l’appuntamento per il colloquio ed il giorno concordato mi recai presso l’indirizzo che mi aveva fornito l’addetta. Giunta sul posto, fui accolta dall’addetta con la quale avevo parlato, che mi fece accomodare, assicurandomi che di lì a poco mi avrebbero chiamata per il colloquio. Effettivamente, dopo nemmeno dieci minuti, mi disse che potevo entrare nella stanza di fronte. Entrai nella stanza e fui accolta da un signore di mezza età, il quale si presentò come il titolare dell’agenzia. Mi chiese quanti anni avevo e se avessi esperienze professionali in quel settore. Gli dissi che per me si trattava della prima volta e che non mi era nemmeno mai venuto in mente di poter fare la “modella”, che avevo 23 anni, che ero sposata e che, poiché non trovavo lavoro, avevo pensato a quella opportunità. “Così giovane già sposata?”, mi disse lui stupito. “Già ed ho anche un figlio di quasi cinque anni!”, gli risposi, “adesso però lui va all’asilo ed io ho molto tempo libero e vorrei trovare un’occupazione”, aggiunsi. Chiacchierammo ancora del più e del meno, sino a quando non entrò nella stanza il fotografo che si sarebbe occupato degli scatti della campagna pubblicitaria. A quel punto, il proprietario dell’agenzia mi disse che lo scopo della campagna era quello di pubblicizzare capi di intimo rivolti ad un pubblico femminile non troppo sofisticato e che, per quel motivo, si era pensato a modelle non professioniste e cioè a un tipo di bellezza “normale”, in modo da creare identificazione tra le possibili acquirenti e le modelle della campagna. Aggiunse che, a prima vista, io potevo essere adatta per la campagna. Prima che aggiungesse altro, gli rivelai una mia preoccupazione. Ero disposta a posare per quelle foto di intimo, ma il mio timore era che le foto potessero essere pubblicate su riviste o cartelli pubblicitari che avrebbero potuto vedere i miei familiari o amici. Intervenne il fotografo, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, rassicurandomi: la campagna pubblicitaria non era rivolta al pubblico italiano, ma al mercato francese e si era scelto di prendere modelle di un altro stato proprio perché, puntando su modelle non professioniste, ci si era preoccupati dei possibili problemi di privacy che avrebbe comportato lo scegliere persone della zona di pubblicazione delle foto. Mi spiegò che lo stesso sarebbe avvenuto per gli altri stati dove la campagna pubblicitaria sarebbe stata pubblicata. Rassicurata, dissi loro che era pronta ad accettare il lavoro proposto. “Bene signora”, mi disse il proprietario dell’agenzia, “ma abbiamo bisogno di farle un breve provino per decidere se è la persona giusta”. Chiesi in cosa consisteva il provino ed il fotografo mi disse che si trattava semplicemente di vedere come fossi fisicamente in mutandine e reggiseno e se fossi fotogenica. “Va bene”, dissi, “anche se forse sarà un po’ imbarazzante per me, anche perché non l’ho mai fatto”. “Ma in fondo non è nulla di particolare, immagini di essere al mare in costume e vedrà che non proverà alcun imbarazzo”, mi disse il fotografo. Ci spostammo in un’altra stanza, che doveva essere il set fotografico, e i due mi dissero che, per il provino, potevo semplicemente sfilare davanti a loro con l’intimo che avevo addosso e che potevo spogliarmi dietro il paravento posto in fondo alla stanza. Mi spostai quindi dietro il paravento ed il fotografo mi disse di spogliarmi, tenendo indosso solo le mutandine, il reggiseno e le scarpe. Così feci, ma dopo essermi spogliata rimasi per qualche momento immobile dietro il paravento, indecisa sul da farsi. Il proprietario dell’agenzia si accorse della mia esitazione e mi spronò ad uscire da lì. “Signora non deve essere imbarazzata, vogliamo solo vederla per pochi minuti. D’altra parte, se vuole questo lavoro deve accantonare questi imbarazzi!”, mi disse. Aveva ragione. Venni fuori da dietro al paravento e, esitante, avanzai verso di loro. “Ecco brava”, mi disse il fotografo, “adesso faccia un giro intero su se stessa e poi continui a camminare verso di noi”. Così feci ed avanzai verso di loro. Giunta a pochi passi, mi fermai. Ero molto imbarazzata, anche perché, nonostante avessi indosso un completo semplicissimo bianco di cotone, le mutandine erano abbastanza striminzite, scoprendomi gran parte del sedere. “Va bene”, mi disse il fotografo, “però deve cercare di sorridere e di cancellare quell’espressione imbarazzata e colpevole dal suo volto”. “Non è facile”, replicai, “ma cercherò di essere più naturale. E’che è la prima volta che mi capita di sfilare così davanti a degli estranei e la cosa mi blocca un po’”. “E’ comprensibile”, disse il proprietario dell’agenzia, “ma deve pensare che per noi è normale e che non c’è nulla di male, che è solo un lavoro come un altro”. “Adesso può andare a rivestirsi”, mi disse il fotografo, “così la togliamo dall’imbarazzo”. “La aspettiamo nell’ufficio”, aggiunse il proprietario dell’agenzia. Non me lo feci ripetere due volte e velocemente mi ritirai dietro al paravento per rivestirmi. Mentre mi rivestivo pensai che probabilmente ero stata una stupida e che non mi avrebbero presa per i miei inutili imbarazzi. Rientrai nell’ufficio e mi sedetti di fronte alla scrivania dove si trovava il proprietario dell’agenzia, notando che il fotografo non c’era più. “Non faccio al vostro caso, vero?”, dissi subito. Lui mi guardò sorridendo. “Devo dirle, al contrario, che ha fatto ad entrambi una buona impressione. E’ una bella donna ed ha anche buon gusto nella scelta dell’intimo. E poi il fatto che era imbarazzata è un punto a suo favore, dato che lo spirito della campagna è proprio quella di ricercare modelle che rappresentino la donna della porta accanto e non le classiche modelle mangia uomini che spaventano la maggior parte delle donne”. “E poi sono sicuro che se dovessimo sceglierla per questo servizio, riuscirebbe a superare l’imbarazzo. Sono in questo campo da molti anni ormai ed ho imparato a conoscere le donne dall’intimo che indossano”, aggiunse. “E con questo cosa vuol dire?”, gli chiesi. “Niente di speciale, solo che, le ripeto, ho esperienza in questo campo e dalla scelta dell’intimo che indossava ho capito che è una donna che sa superare gli inutili imbarazzi e sa valorizzare il suo corpo”, “o mi sbaglio?”, concluse. “Non saprei cosa intende dire”, dissi io, “ma sono motivata a non perdere questa occasione di guadagno e credo che riuscirò, se mi sceglierete, a superare ogni imbarazzo ed a posare per il servizio fotografico”. “Va bene signora, voglio solo dire che lei indossa un completo intimo semplice ma al tempo stesso malizioso e che mette in risalto il suo sedere e questo mi fa capire che lei è consapevole del suo corpo e sa di avere un bel sedere e per questo lo valorizza”, mi disse, “per il momento comunque posso solo dirle che ci ha fatto una buona impressione e che le faremo sapere nei prossimi giorni se sarà lei la prescelta”. Lo ringraziai del complimento, che mi aveva fatto piacere, ci salutammo e ritornai a casa. Dopo quattro giorni mi chiamarono dall’agenzia, comunicandomi che avevo superato la selezione e che dovevo presentarmi la settimana successiva per l’inizio del lavoro. Il giorno prefissato ero lì. Dopo cinque minuti di anticamera, entrai nella stanza del titolare dell’agenzia, dove si trovava anche il fotografo. Ci salutammo e subito mi dissero che, se ero pronta, si potevano iniziare gli scatti. “Va bene, sono pronta”, dissi. “Bene, allora iniziamo subito e spero che non avrà imbarazzi questa volta”, disse il titolare dell’agenzia. Ci dirigemmo nella stanza attrezzata per le foto. “Bene signora, come l’altra volta può cambiarsi dietro il paravento, dove troverà alcuni dei completi intimi che dovrà indossare per le foto”. Così feci, mi spogliai ed indossai il primo dei completi messi ordinatamente in fila su di una sedia. Si trattava di un semplice completo bianco con le bordature in pizzo, molto castigato e per nulla sexy. Il fotografo mi fece alcuni scatti, chiedendomi di camminare per la stanza, di girarmi su me stessa e poi di sedermi su un divanetto che si trovava nella stanza. Man mano che passava il tempo, mi sentivo sempre più spigliata e meno imbarazzata, anche perché i completi che sino ad allora avevo indossato erano casti ed il fotografo aveva un comportamento professionale che mi faceva stare tranquilla, come pure il titolare dell’agenzia che per lo più era rimasto nel suo ufficio. Dopo circa un’ora e mezza, il fotografo disse che potevamo fare una pausa. “Si rivesta e ci raggiunga in ufficio, mi disse il titolare dell’agenzia. “E’ stata brava ed ho notato che col passare dei minuti era sempre più naturale e meno ingessata”, mi disse il fotografo non appena entrai in ufficio. “Si, effettivamente è stato più semplice di quello che pensavo”, risposi. “Perfetto, allora adesso ordiniamo qualcosa dal bar e poi riprendiamo con l’intimo da sera”, mi disse il titolare dell’agenzia. “Va bene, l’importante è che per le due abbiamo finito, perché devo andare a prendere mio figlio dall’asilo”, risposi. “Non si preoccupi, sono appena le 10 e mezzo, alle undici riprendiamo e per l’una dovremmo terminare per oggi”, mi disse il fotografo. Bevemmo i caffé portati dal bar e poco dopo rientrammo nella stanza delle foto. Rientrai dietro il paravento e trovai sulla solita sedia i nuovi completi da provare. Vidi subito che si trattava di capi più intriganti rispetto a quelli che avevo indossato prima. Indossai il primo, delle culottes e reggiseno neri con inserti in pizzo. Posai per le foto e questa volta notai che gli sguardi del titolare dell’agenzia si erano fatti più attenti ai miei movimenti. Successivamente, indossai tutti gli altri completi, notando che via via erano sempre più provocanti e succinti. La cosa, tuttavia, non mi imbarazzò particolarmente, anche perché mi ero ormai completamente calata nella parte e, in fondo, mi faceva anche piacere vedere che i due uomini dinanzi ai quali sfilavo non erano insensibili alla mia bellezza. Arrivai all’ultimo completo. Si trattava di un perizoma bianco e reggiseno. Era particolarmente succinto ed oltretutto era completamente trasparente, cosa che un po’ mi imbarazzava, anche perché si vedevano distintamente i peli del mio pube. Uscii da dietro il paravento un po’ titubante. “Che c’è signora, la vedo ingessata, mentre mi sembrava che avesse superato ogni imbarazzo sino a poco fa”, mi disse il fotografo. “Si, è solo che questo completo è davvero molto succinto”, dissi io. “Non deve preoccuparsi, sono un professionista, sono abituato a fotografare donne anche completamente nude, figuriamoci in intimo e lo stesso vale per il sig. Antonio (il titolare dell’agenzia)”, mi rassicurò il fotografo. “Adesso riprendiamo a scattare come prima”, aggiunse. Iniziai a muovermi nella stanza, seguendo le istruzioni del fotografo. Notai ancora gli sguardi un po’ famelici del titolare dell’agenzia, ma piano piano mi sciolsi e ripresi a sfilare con disinvoltura. “Ecco, brava, così va benissimo”, mi disse il fotografo. “Adesso ammicchi un po’, voglio che queste foto diano l’immagine di una donna di tutti i giorni che sa essere anche sexy e provocante quando vuole”, disse ancora. Feci come mi diceva, cercando di assumere pose da tentatrice ed espressioni maliziose. “Si, perfetto, ma lo sa che lei è davvero brava?”, mi gratificò il fotografo, “e poi questo perizoma le sta davvero a meraviglia ed è anche molto seducente il fatto che si vedano i peli del pube sotto la stoffa, non è vero sig. Antonio?”. “Verissimo”, confermò il titolare dell’agenzia, “devo ammettere che la signora si è rivelata una sorpresa, non credevo riuscisse in così poco tempo a posare con tanta disinvoltura”. “E poi”, aggiunse rivolgendosi a me, “è davvero intrigante con quel completo indosso”. Lusingata per quelle parole, ringraziai dei complimenti, confermando che anche io ero sorpresa di come riuscissi a posare con tanta disinvoltura. “Evidentemente ha scoperto che in fondo un po’ le piace farsi ammirare e poi questo è un lavoro e sa bene che non deve avere inutili imbarazzi”, aggiunse il sig. Antonio. Continuai a posare per le foto e mi muovevo per la stanza con sempre maggiore sicurezza, seguendo le istruzioni del fotografo. “Perfetto, abbiamo quasi finito”, mi disse il fotografo, “scattiamo solo qualche altra foto sul divano”. “Si metta seduta ed accavalli le gambe e poi le muova da un lato all’altro”, aggiunse. Eseguii. Poi mi chiese di distendermi e di muovere le gambe all’insù, come per simulare una pedalata. Poi, ancora, di mettermi distesa a pancia in giù, sollevando un po’ il bacino. Lui continuava a scattare le foto, mentre io ero sempre più presa dalla parte e mi sembrava davvero di essere una modella, esperta ed abituata a muovermi con disinvoltura. Nel contempo, ero intrigata dal fatto che quei due uomini mi vedessero così, mezza nuda, mentre mi muovevo sul divano. “Benissimo, abbiamo finito”, mi disse il fotografo, “può andare a rivestirsi”. Così feci e poi raggiunsi i due nell’ufficio del titolare dell’agenzia. “Allora signora, come vede è stato più semplice di quello che credeva ed, anzi, alla fine mi sono stupito anche io di come ha svolto il lavoro in maniera professionale”, mi disse il titolare dell’agenzia. “La ringrazio”, replicai, “in fondo non è stato difficile, una volta superato l’imbarazzo iniziale; anzi, devo dire che in fondo mi sono anche divertita”. “Si, me ne sono accorto”, mi disse il sig. Antonio, “anzi credo che, oltre ad essersi divertita, le abbia fatto piacere mettersi in mostra, soprattutto con gli ultimi completi che ha indossato”. Effettivamente aveva ragione, ma finsi un’espressione un po’ contrariata. “Su, non faccia quella faccia”, disse il sig. Antonio, “non volevo mica offenderla, anzi il mio era un complimento: non sempre, anche tra le modelle professioniste, si trovano donne consapevoli del proprio corpo e che hanno piacere, del tutto innocentemente, a metterlo in mostra”. “Beh, detta così suona molto meglio”, dissi sorridendo. Detto questo, il sig. Antonio mi consegnò una busta che conteneva il pagamento di quanto pattuito. “Bene, con questo abbiamo proprio finito”, disse il titolare dell’agenzia, “deve solo sottoscrivere questa autorizzazione alla pubblicazione delle foto che saranno scelte”. Lessi il foglio con attenzione e verificai che, come mi era stato detto, le foto sarebbero state pubblicate al di fuori dell’Italia. Firmai, quindi, senza problemi. “Signora, prima di salutarci, vorrei chiederle una cosa”, disse il sig. Antonio. “Mi dica pure”, dissi io. “Ecco, a giorni noi dovremmo occuparci di un’altra campagna pubblicitaria sempre per la stessa azienda, questa volta con intimo un po’ più ricercato e con la presenza anche di un indossatore di sesso maschile e mi chiedevo se fosse interessata anche a questo ulteriore lavoro”, mi disse il sig. Antonio. “Il compenso previsto è di duemila euro e le ore di lavoro dovrebbero essere pressoché le stesse”, aggiunse. “Perché no?”, risposi subito, “mi farebbero proprio comodo quei soldi”. “Allora siamo d’accordo”, disse il sig. Antonio, “dovremmo iniziare la prossima settimana, ma le faremo sapere il giorno preciso più in là. Per adesso, devo solo avvisarla del fatto che il modello è di origine americana ed è di colore, spero non abbia nulla in contrario”, aggiunse. “Certo che no, non sono mica razzista”, risposi, “e poi dobbiamo solo posare per delle foto”. Ci salutammo. Dopo qualche giorno mi chiamò la solita segretaria, dicendomi che dovevo presentarmi per la mattina del lunedì successivo. Così feci. Dopo i saluti di rito, entrammo nella stanza delle foto e lì mi fu presentato il ragazzo americano che avrebbe posato con me. Si chiamava Mike ed era un ragazzone alto e ben piazzato di 26 anni. Andai a prepararmi dietro il solito paravento, mentre per il ragazzo americano era stato predisposto un altro camerino improvvisato. Vidi che, effettivamente, i completi di quella nuova campagna pubblicitaria erano più belli e ricercati dei precedenti e che, per ciascuno di essi, vi erano anche le autoreggenti coordinate. Indossai il primo ed uscii all’esterno. Il ragazzo era già pronto. A torso nudo era davvero carino, con i muscoli in bella evidenza, ma senza essere troppo gonfio. Indossava un paio di boxer neri aderenti e notai che sembrava riempirli davvero bene, perché aveva un bel sedere sodo. Non potetti non notare, poi, che anche davanti li riempiva bene, anzi anche troppo, visto come risaltava il rigonfiamento del suo pene. Piacevolmente colpita da quella vista, dissi che ero pronta a scattare le foto. Posammo per numerosi scatti, cambiando ogni tanto l’intimo da indossare e muovendoci per la stanza sia da soli che insieme. Man mano che passava il tempo notai che gli sguardi del ragazzo, prima fugaci, si erano fatti sempre più insistenti, anche grazie al fatto che l’intimo che indossavo si faceva sempre più provocante. Anche a me ogni tanto cadeva lo sguardo sul corpo scultoreo di quel ragazzo, attratta da quel suo corpo imponente ma allo stesso tempo elastico e sinuoso. Anche il fotografo si accorse dei nostri sguardi, tanto che ad un certo punto ci disse di guardare sempre in macchina per non rovinare le foto. Proseguimmo ancora a posare per circa un’ora, sino a quando il titolare dell’agenzia non propose una pausa. Ci spostammo tutti nell’ufficio e, come l’altra volta, il sig. Antonio propose di ordinare qualcosa dal bar. Stavamo per ordinare i soliti caffè, ma Mike propose di ordinare qualcosa di più forte, consigliandoci un cocktail di sua invenzione. Accettammo e lo sentimmo dettare al telefono la composizione di quel cocktail. Non ricordo esattamente cosa fosse, ma quando lo bevvi capii che era molto alcolico. Finito di bere, rientrammo nella stanza delle foto per proseguire il servizio fotografico. Mi sentivo un po’ euforica per l’alcol bevuto. Ero abituata ogni tanto a bere, ma quel cocktail doveva essere davvero molto alcolico, dato che mi sentivo la testa leggera leggera. Mi cambiai ed indossai un altro dei completi. Uscita dal paravento, dissi subito al fotografo che forse avevo fatto male a bere tutto il cocktail, dato che mi sentivo un po’ brilla. “Effettivamente era davvero molto alcolico”, dissero il fotografo ed il sig. Antonio, “speriamo che non pregiudichi il lavoro che abbiamo ancora da fare”. Indossavo un completo nero davvero molto sexy, composto da un tanga parecchio sgambato, reggiseno a balconcino e autoreggenti con i bordi di pizzo molto alti. Vidi che il ragazzo aveva un paio di boxer bianchi molto aderenti, che mettevano in risalto il suo sedere perfetto. Cominciammo a posare per le foto, ma, quasi subito, forse anche per l’effetto dell’alcol bevuto, mi accorsi che mi fissava continuamente, soffermando il suo sguardo su tutto il corpo. Quei suoi occhi penetranti sembravano volermi spogliare ed avrebbero dovuto mettermi in imbarazzo, ma mi sentivo allegra ed ero felice di suscitare quell’interesse così poco nascosto. Anche io guardavo il suo bel corpo e notai che i suoi boxer si stavano gonfiando in maniera preoccupante. Intanto continuavamo a posare per le foto, spostandoci per la stanza secondo quello che ci diceva il fotografo. Io camminava per la stanza e posavo con la consapevolezza che il mio corpo, messo in risalto dal completo che indossavo, era oggetto degli sguardi sempre più attenti dei tre uomini che si trovavano nella stanza. La cosa mi intrigava sempre più e poi non potevo restare indifferente vedendo come il ragazzo americano si stesse eccitando guardandomi. Il fotografo, che si era certamente accorto dell’appariscente eccitazione del ragazzo, ci chiese, credo maliziosamente, di avvicinarci, in modo da scattare alcune foto che ci ritraessero vicini. Seguimmo le sue istruzioni e mi ritrovai a pochi centimetri da Mike, restando affascinata dal suo corpo così perfetto. Poi il fotografo disse a Mike di passare dietro di me e di avvicinarsi alle mie spalle. “Avvicina le mani alla schiena della signora, facendo finta di slacciarle il reggiseno, voglio che dalle foto venga fuori una scena di vita quotidiana, ma al tempo stesso sensuale”, disse il fotografo. Sentii le calde mani di Mike che mi sfioravano la schiena, posandosi in corrispondenza dell’allacciatura del reggiseno. Poi lo sentii avvicinarsi ancor di più, sino a quando il suo corpo non aderì al mio. “Si, bravo, così va bene”, disse il fotografo. “Lei signora tiri un po’ indietro la testa, come a offrire il suo collo da baciare”, aggiunse. Sentivo tutta la possanza del ragazzo americano alle mie spalle e, quando lui si avvicinò ancor di più, sussultai. Avevo sentito al di sopra del mio sedere il rigonfiamento dei suoi boxer e capii che era ormai del tutto eccitato, dato che lo sentivo duro e pulsante sotto la stoffa dei boxer. Lui non faceva nulla per nasconderlo ed anzi si avvicinò ancor di più e, piegando leggermente le gambe, fece aderire i suoi boxer proprio all’altezza del mio sedere, premendo. Sussultai ancora e, questa volta, sentii distintamente il suo pene che premeva sulle mie natiche. Era durissimo e sembrava enorme. Quel contatto così ravvicinato mi aveva eccitata, ma riacquistata un minimo di lucidità mi scostai, liberandomi da quel contatto così sensuale, ma del tutto sconveniente per una donna sposata come me. “Forse è il caso che facciamo una pausa”, dissi con un filo di voce. “Che c’è che non va signora?”, disse il titolare dell’agenzia. Mike nel frattempo si era spostato di fianco a me. “C’è che Mike è un po’ troppo su di giri, credo”, dissi io. L’eccitazione del ragazzo americano era ben visibile sotto i boxer che indossava, che a malapena riuscivano a contenere il suo membro eretto. “Si signora, mi scusi, ma non sono riuscito a trattenermi”, disse Mike. “Deve capirlo signora”, disse il titolare dell’agenzia, “con quel completo indosso è davvero molto seducente e posso capire che Mike, standole così vicino, si sia potuto lasciar trasportare un pochino”. “Suvvia, continuiamo a scattare, in fondo non succede nulla di male e poi deve essere felice di suscitare tanta attenzione in Mike”, “anzi, ad essere sincero, anche a me appare molto desiderabile con quel completo, ma le assicuro che nessuno di noi ha secondi fini”, aggiunse. Ero combattuta: da un lato il mio cervello mi diceva di interrompere lì il lavoro, dall’altro, forse anche perché ero un po’ brilla, mi sentivo appagata ed intrigata da quella situazione. “Va bene”, dissi, “andiamo avanti”. “Benissimo, riprendiamo da dove ci eravamo interrotti”, disse il fotografo. “Mike, torna alle spalle della signora e lei signora ritorni nella posizione di prima, con la testa leggermente piegata all’indietro”. Così facemmo e, di nuovo, sentii il corpo di Mike aderire al mio. Fui percorsa da un brivido e scoprii, con preoccupazione, che non si trattava di imbarazzo, ma di piacere. Mike intanto, piegando di nuovo un po’ le gambe, aveva ripreso a puntare il suo pene sulle mie natiche e lo sentivo premere e pulsare distintamente. Istintivamente, inarcai leggermente la schiena, quasi a favorire quel suo contatto così eccitante. Lui percepì quel mio movimento, intuì che evidentemente quel suo contatto così stretto non mi dava alcun fastidio e premette ancor di più, insinuandosi tra le mie natiche. “Adesso spostatevi di fianco mantenendo questa posizione”, disse il fotografo. Così facemmo, con Mike che rimase attaccato a me, muovendoci come se fossimo una cosa sola. “Bene così”, disse il fotografo, “queste foto sono di grande impatto e l’eccitazione di Mike le rende ancora più realistiche”. Capii che in quella posizione sia il fotografo che il titolare dell’agenzia potevano notare con chiarezza l’eccitazione del ragazzo americano e che il suo pene eretto era completamente poggiato sul mio sedere. Quella consapevolezza mi intrigò notevolmente e, abbandonato ogni pudore, inarcai la schiena e tirai in fuori ancor di più il sedere, consentendo a Mike di aderire ancor di più a me, affondando completamente i suoi boxer tra le mie natiche. Non mi interessava più che cosa potessero pensare di me, né il fatto che fossi sposata. Ero semplicemente inebriata da quella situazione così sensuale e, sicuramente anche per l’effetto del cocktail che avevo bevuto, non sentivo alcuna inibizione ed anzi ero eccitatissima da quel contatto e dal fatto che avvenisse sotto gli occhi del fotografo e del titolare dell’agenzia. Entrambi gli uomini si accorsero di quanto stava avvenendo e di come il mio atteggiamento fosse cambiato e si scambiarono un’occhiata d’intesa. “Vedo che è nata una certa complicità”, disse sorridendo il fotografo, “voglio sfruttarla, prendete voi l’iniziativa e scegliete le pose che volete”. Mike intanto continuava a premersi addosso a me, spingendo con il bacino. Sentivo i suoi boxer premere contro le mie natiche e sembrava che stessero per scoppiare. Le sue mani si posarono sulla mia schiena, massaggiandomi le scapole e il collo. Il fotografo si muoveva intorno a noi, continuando a scattare ed anche il titolare dell’agenzia si era avvicinato per vedere più da vicino quello che stava succedendo. Io ero ormai completamente fuori di me, inebriata da quel contatto fisico e dalla situazione che si era venuta a creare. Mike intanto aveva spostato le sue mani sull’allacciatura del reggiseno e con un movimento rapido lo slacciò, facendolo cadere in terra. Poi, rapido, portò le sue mani sui seni, massaggiandoli dolcemente. Sentivo i capezzoli indurirsi per quel contatto e mi spinsi ancora contro di lui, roteando il bacino e strusciandomi sui suoi boxer e sul suo pene durissimo. Non mi importava più di nulla, volevo solo sentirmi addosso quel bel ragazzone così eccitato e non mi interessava la presenza del fotografo e del sig. Antonio, che non si perdevano un attimo della scena che si delineava di fronte a loro. Anzi, la cosa contribuiva ad eccitarmi ancor di più. Le mani di Mike scesero più in basso, sulla pancia e poi, sfiorando la stoffa del tanga, lungo le gambe, risalendo poi sul sedere. A quel punto non ce la feci più, volevo accarezzarlo anche io e mi girai. Lo guardai sorridendo e gli accarezzai il petto poderoso. Poi le mie mani scesero verso gli addominali. Accarezzai il suo stomaco piatto e muscoloso e poi scesi ancora più in basso. Guardavo ipnotizzata il rigonfiamento dei suoi boxer, sempre più pronunciato e desideravo solo poterlo toccare e vedere. Gli misi una mano proprio lì e rimasi esterrefatta. Sentivo che era durissimo e mi sembrava davvero enorme. Gli sfilai i boxer e lo ammirai così, nudo di fronte a me. Aveva un cazzo davvero poderoso, nerissimo e gigantesco. Ero estasiata da quella visione! Lo sfiorai con una mano e poi lo impugnai con decisione. La prima impressione che avevo avuto era proprio quella giusta: era durissimo e di una consistenza portentosa. Sentivo che mi stavo bagnando copiosamente e sentivo la stoffa del tanga aderire sempre più alle labbra della mia fica ormai dischiusa. Continuavo a stringere quella magnifica asta e la percorrevo con entrambe le mani per tutta la sua lunghezza, sino ai testicoli, turgidi e colmi. Fu allora che sentii delle mani che si posavano sulle mie natiche. Mi voltai e vidi che il fotografo ed il titolare dell’agenzia erano vicinissimi dietro di me e avevano posato le loro mani sul mio sedere. Avvenne tutto in un attimo. Mi sfilarono il tanga e mi condussero sul divanetto. Mi distesi e spalancai le gambe, accarezzandomi voluttuosamente la fica. Mi sentivo già fradicia e la sentivo completamente aperta, con le grandi labbra del tutto dischiuse. I tre mi guardavano estasiati, rapiti dallo spettacolo della mia eccitazione e dalla vista della mia fica così aperta. Mike si avvicinò e si distese sopra di me, puntando la sua enorme cappella tra le mie gambe. Non fece alcun fatica e il suo bel cazzo mi scivolò dentro senza difficoltà. Lo sentii penetrare a fondo, con lentezza, sino a quando non entrò completamente e sentii le sue palle posarsi sulle mie natiche. Era una sensazione fantastica e mai provata prima. Era enorme ed il saperlo tutto dentro di me mi faceva eccitare e bagnare ancora di più. Rimase fermo in quella posizione per alcuni interminabili momenti e poi iniziò a muoversi, prima lentamente e con movimenti rotatori e poi più velocemente, affondando sempre più tra le mie gambe. Iniziai a gemere sempre più forte, stravolta dal piacere. Mi riempiva meravigliosamente, stimolando ogni punto della mia fica, che mai prima avevo sentito così piena. Nel frattempo, il fotografo ed il sig. Antonio si godevano la scena. Poi mi si avvicinarono e, sbottonandosi i pantaloni, tirarono fuori i loro cazzi già duri. Li afferrai tra le mani, iniziando a masturbarli lentamente, mentre Mike continuava a scoparmi sempre più forte, strappandomi mugolii di profondo godimento. I due mi si avvicinarono ulteriormente, puntando i loro cazzi verso la mia bocca. Iniziai a leccarli voracemente e poi a succhiarli con avidità, passando dall’uno all’altro con una disinvoltura che mi stupì. Non mi ero mai sentita così in vita mia e la cosa non faceva che eccitarmi ulteriormente. Immaginai nella mia mente la scena di cui ero protagonista, come se per un attimo fossi stata un’altra persona intenta ad osservare quello che stava avvenendo e mi vidi come una magnifica porca, soddisfatta di essere scopata da un enorme cazzo di colore e di succhiarne altri due. Fu in quel momento che venni la prima volta. Mi tirai indietro con bacino, facendomi scivolare fuori il cazzo di Mike, impregnato dei miei umori. Lo feci sedere sul divanetto e, mettendomi in ginocchio, iniziai a leccarlo e succhiarlo furiosamente, spingendo in fuori il sedere in direzione dei due uomini in piedi accanto al divano. “Leccatemi la fica”, dissi loro. Non se lo fecero ripetere due volte ed entrambi cominciarono a leccare e succhiarmi la fica ed il sedere. Ero completamente stravolta dal piacere e muovevo il bacino avanti e indietro, mentre continuavo a succhiare la cappella gonfissima del cazzo di Mike. Lo sentii esplodere dentro la mia bocca e fui invasa da un fiotto di sperma caldo. Rimasi senza fiato e lo tirai fuori, continuando a masturbarlo. Venne per alcuni interminabili secondi, riempiendomi la faccia ed i seni con il suo seme. Nel frattempo, dopo avermi leccata per bene, i due dietro di me avevano puntato i loro cazzi i direzione della mia fica, strusciandoli tra le mie gambe. L’enorme cazzo di Mike si era un po’ afflosciato e decisi di lasciargli qualche momento di tregua, in modo che potesse riprendersi. Mi voltai verso i due uomini. “Adesso voglio che mi scopate insieme”, dissi. “Che maiala!”, si lasciò sfuggire il sig. Antonio. Quelle parole, che in un’altra occasione mi avrebbero fatta arrabbiare, non mi offesero. “Si, sono una grande maiala”, dissi “e adesso voglio provare anche i vostri cazzi”. Dissi al sig. Antonio di distendersi sul tappeto che si trovava vicino al divano e mi sedetti sopra di lui rivolgendogli le spalle. Impugnai il suo cazzo e me lo infilai tutto dentro. La mia fica era talmente dilatata che quasi non lo sentii. Poi dissi al fotografo di avvicinarsi e spalancai ancor di più le gambe, muovendo il bacino in avanti. Capì che cosa volevo e si distese sopra di me, puntando il suo cazzo verso la mia fica. Lo guidai con le mani, aiutandolo ad entrarmi dentro. Avevo due cazzi nella fica! Quella consapevolezza mi stravolse ed un brivido lunghissimo mi percorse la schiena. “Adesso scopatemi forte”, dissi ai due. Dopo un momento di stasi, evidentemente causato dallo stupore di trovarsi entrambi immersi nella mia fica, iniziarono entrambi a muoversi dentro di me, prima in modo un po’ brusco e poi, coordinando i loro ed i miei movimenti, sempre più a fondo e velocemente. Sentivo i loro cazzi duri entrarmi dentro senza difficoltà e le pareti della mia fica dilatarsi e bagnarsi a dismisura. I due mi scopavano sempre più forte, strappandomi grida di piacere. “L’ho capito da quando ho visto l’intimo che indossavi la prima volta che eri una grande porca”, mi disse il titolare dell’agenzia. “Oh si”, dissi io mugolando, “sono porca e mi piace troppo scopare”. Mike intanto ci guardava dal divano e vidi che il suo cazzo stava tornando a drizzarsi. “Vieni qui ragazzone”, gli dissi, “voglio di nuovo il tuo bel cazzone”. Mike si alzò e si avvicinò. “Bravo”, dissi, “adesso scopami la bocca, voglio succhiartelo tutto”. “Cazzo che maialona che sei”, disse il fotografo. Mike si piegò su di me e subito gli presi in mano il cazzo e me lo portai tra le labbra. Lo succhiavo e leccavo, percorrendolo tutto con la lingua sino ai testicoli, che leccai a lungo mentre lo masturbavo. Lo sentii crescere e tornare di nuovo durissimo. I due continuavano a scoparmi intensamente. I mie mugolii si fecero ancora più acuti e non riuscivo a frenarli. Si stavano trasformando in vere e proprie urla di piacere. Quel trambusto non sfuggì alla segretaria dell’agenzia e sentimmo bussare alla porta. Poi la porta si aprì di colpo. “Che succede sig. Antonio?”, disse la segretaria e poi “Ohhhh!”, portandosi le mani alla bocca. Rimase così pietrificata di fronte alla scena che le si parava davanti, senza sapere più cosa fare. Noi quattro ci eravamo bloccati di colpo e la guardavamo senza sapere cosa dire. Dopo pochi istanti di reciproco imbarazzo, fu il titolare dell’agenzia a rompere gli indugi. “Come vedi non succede nulla cara Federica, noi e la signora Marta ci stiamo solo divertendo un po’ e le urla che hai sentito erano quelle della signora che evidentemente apprezza molto quello che stiamo facendo”. “Scusatemi”, disse la segretaria, restando però immobile vicino alla porta, senza decidersi ad uscire. Intanto il titolare dell’agenzia aveva ripreso a muoversi dentro di me ed io, superato l’imbarazzo di quella intrusione, avevo ripreso a leccare il cazzo di Mike. Notai che la segretaria era immobile ed osservava la scena e mi accorsi che guardava, come ipnotizzata, l’enorme cazzo di Mike. “E’ bello, vero?”, le dissi sorridendole. “Non ne avevo mai visto uno tanto grande”, mi rispose. “Se vuoi puoi restare qui, ma chiudi la porta”, le disse il sig. Antonio. Lei lo fece e restò lì a guardarci. I due ripresero a scoparmi con foga ed io, mentre continuavo ad accarezzare e stringere il cazzo di Mike, le dissi di avvicinarsi. Era una ragazza sui 30 anni, con un bel viso, ma un po’ sovrappeso. Si avvicinò. “Dai toccalo”, le dissi, “guarda quanto è grosso”. Vidi che esitava ed allora le presi la mano e gliela posi sul cazzo di Mike. “Stringilo dai, senti che bello che è così duro!”, dissi ancora. Io intanto ripresi a succhiarlo avidamente, mentre la segretaria lo stringeva ed iniziava a masturbarlo piano, spingendomelo ancora di più tra le labbra. I due intensificarono i loro movimenti dentro di me e dopo poco li sentii entrambi venire. Si rialzarono, ammirando la mia fica spalancata, dalla quale colava copioso il loro seme, misto ad i miei umori. Ero fradicia, ma sempre molto eccitata e desiderosa di essere scopata ancora a lungo. “Adesso guarda come mi scopo il cazzo di Mike”, dissi alla segretaria. Lo feci distendere sul tappeto e mi portai sopra di lui. Impugnai il suo cazzo e me lo infilai dentro, fino alle palle. Poi iniziai a muovermi, sempre con il suo cazzo completamente dentro di me, strusciando le natiche sui suoi testicoli. La segretaria guardava la scena a bocca aperta, rapita. “Mamma mia”, disse, “ma come fa ad entrare tutto, è così grosso!”. “Oh si”, dissi io gemendo, “è tanto grosso, ma io lo voglio proprio tutto!”. Adesso mi muovevo sopra di lui rapidamente e tutti osservavano quella lunga asta nera che scompariva e riemergeva tra le mie gambe sempre più velocemente. La sentivo scorrere dentro di me senza trovare alcuna resistenza e mi stupivo di come riuscissi a contenerla tutta. I miei umori colavano fuori dalla fica, grondante e fradicia come mai prima. Il fotografo ed il titolare dell’agenzia, intanto, si erano avvicinati alla segretaria e la stavano palpando, ma lei rifiutò le loro avances, evidentemente turbata ed imbarazzata dalla situazione. I due erano nuovamente eccitati ed il sig. Antonio mi si parò di fronte, avvicinando il suo cazzo alla mia bocca. Lo afferrai e me lo portai tra le labbra, succhiandolo intensamente, mentre continuavo a muovermi frenetica sopra Mike. Il fotografo si spostò alle mie spalle e subito sentii il suo cazzo duro poggiarsi tra le mie natiche, puntando diritto al buco del mio sedere. “Adesso godi porcona!, mi disse, spingendo contro le mie natiche. Lo sentii penetrare, prima con un po’ di difficoltà, ma poi mi scivolò dentro anche lui, aiutato dal fatto che ero completamente bagnata. Quando lo sentii tutto dentro, restai per un momento senza fiato, stravolta da quella doppia penetrazione così inaspettata. Approfittando di quel momento di stallo, sia Mike che il fotografo iniziarono a muoversi dentro di me, scopandomi con foga, alternando i loro movimenti di spinta. Urlavo dal piacere, ma le mie grida erano soffocate dal sig. Antonio, che mi scopava la bocca, facendomi rimanere senza fiato. La segretaria mi guardava allibita, ma nello stesso tempo affascinata. Vidi che iniziava ad accarezzarsi e che sul suo volto appariva un’espressione di estrema eccitazione. Poi la vidi sfilarsi la gonna e le mutandine ed iniziare a masturbarsi con foga, mentre osservava quei tre uomini che mi scopavano appassionatamente. Non credevo ai mie occhi! Mi sembrava di essere finita in una pellicola pornografica e mi stupivo di esserne proprio io la protagonista. Non che fossi una santarellina, anzi mi era sempre piaciuto il sesso, ma mai avrei immaginato di farlo con tre sconosciuti contemporaneamente e, per di più, sotto lo sguardo di un’altra donna! Quel pensiero mi passò nella mente in una frazione di secondo e contribuì ad aumentare, se possibile ancora di più, la mia eccitazione. Stavo godendo come una matta, ormai alla mercé dei colpi poderosi che quei tre mi rifilavano, riempiendo ogni mio orifizio. Venni con un profondo lamento godurioso, che mi lasciò stordita e dopo pochi secondi vennero anche i tre uomini, inondandomi all’unisono la fica, il culo e la bocca. Restai distesa immobile e ad occhi chiusi per parecchi secondi, scossa ogni tanto da fremiti che facevano pulsare tutto il mio corpo. Quando riaprii gli occhi, mi accorsi di essere rimasta sola nella stanza. Mi rialzai a fatica, sentendo colare il seme di quegli uomini e mi diressi verso il bagno dell’agenzia, dove mi lavai alla meglio. Rivestitami, uscii dalla stanza e mi ritrovai nella sala d’attesa deserta dell’agenzia. Stavo per andarmene, quando sentii il titolare dell’agenzia che mi chiamava. “Vai già via?”, mi disse, “non ci saluti nemmeno?” “Si, giusto”, dissi io, “ma sono stravolta e devo correre a casa prima che mio marito si insospettisca”. “Solo un momento”, disse il sig. Antonio, “ci salutiamo e poi devo anche pagarti il lavoro di oggi”. Entrai quindi nella sua stanza, dove si trovavano anche Mike ed il fotografo. Il sig. Antonio mi consegnò la somma pattuita per le foto. Non sapevo che dire. “Adesso devo proprio scappare”, dissi. I tre si alzarono in piedi e, forse anche loro un po’ imbarazzati per tutto quello che era avvenuto, mi porsero la mano, che strinsi a ciascuno di loro. L’ultimo che salutai fu Mike, il quale mi strinse la mano con forza e prima di lasciarmela disse se non potevamo per caso rivederci. “Meglio di no”, dissi io, “non ho intenzione di iniziare nessuna storia extraconiugale. E’ stato bellissimo quello che è avvenuto oggi, ma è meglio che rimanga una cosa isolata”. Detto questo, uscii dalla stanza e me ne andai.
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12 years ago
admin, 75
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La prima pompa
anni fa decido una sera di prendere la macchina di padre per andare a fare un giro di sera passo dalla crocetta da corso unità d'italia per poi arrivare in via cavalli trovo un trav diponibile mi fermo decidiamo di proseguire faccio il giro dell'isolato ci fermiamo e incominciamo a toccarci mi chiede cosa ne pensi? preso dall'emozione e dalla voglia mi chino sopra e senza preservativo incomincio a baciarlo che buon gusto continuo a leccarlo lo sento mugolare mi piace sentirlo crescere ma poi mi rendo conto che è venuto duro come il marmo purtroppo mi spavento e smetto,adesso avrei continuato fino a farlo venire, allora capisce e incomincia a sua volta portandomi fino a godere. Se penso che sono passati quasi trent'anni mi viene la malinconia ed il rammarico di aver smesso ora avolte passo ancora da via cavalli ma non c'è più nulla
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12 years ago
admin, 75
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Volevo un cazzo nero
Sono un 40 enne bsx, mi piacciono da matti le donne, ma ogni tanto sento crescere in me un grande grosso e duro desiderio di cazzo. Mi trovavo in un periodo come questo ed ero a casa da solo. In quel frangente desideravo non un membro qualsiasi, ma un pene di colore. Cosi vagavo per i vari siti d'incotri cercando qualcosa. Niente, niente di niente. Fino a che incappai in un annuncio di sesso a pagamento, si trattava di un trans indiano che mstrava la foto del cazzo, bello leggermente ricurvo in avanti con una bella cappella carnosa e nero, nero come io lo desideravo. Fui parecchio titubante, il sesso a pagamento non mi piace, ma quel cazzo mi eccitava troppo. Poi l'annuncio mostrava che non si trattava di una vera professionista, piuttosto di qualcuno che voleva arrotondare. Chiamai e fissai un appuntamento, lei si trovava in un paesino un po sperduto in campagna. Ci arrivai che era notte fonda, suonai il campanello e comparve questa sinuosa creatura un ragazzo scuro ed efebo in intimo da donna. Era strano un uomo, non un trans ma un trav, molto femminile. Mi accompagno in stanza da letto, mi accarezzava e mi fissava, io la fissavo a mia volta ed arrossiva. Ad un certo punto mi feci coraggio le tirai fuori il cazzo ed iniziai a segarlo con dolcezza, non era enorme, ma bello ed eccitante. Le misi un condom ed iniziai a pompare e leccare con maestria e tanta voglia. In quel momento il membro che avevo davanti era il mio idolo da adorare da coccolare, da mirare con occhi famelici. L'espressione di lei indicava una grande goduria. La mia lingua roteava sulla sua cappella nera, le mie labbra sigillavano il suo bastone rovente. La bocca scorreva su e giu come un mantice, e succhiavo e godevo di quel pezzo di carne. Lei ansimava e roteava gli occhi come in estasi. Dopo una decina di minuti mi accorsi che stava per venire allora mi fermai e gli chiesi di incularmi, lo desideravo tanto. Mi fece mettere appoggiato al letto col culo in alto e mi penetro, prima piano poi con sempre piu foga. Mi sentii femmina, una femmina posseduta da un animale infoiato ma dolce. Ad un certo punto si irrigidi e venne nel preservativo dentro il mio culo. Venne stantuffandomi come un'ossessa. Io però avevo ancora una voglia matta, cosi la girai gli lubrificai il buchino, era perfetto, liscio senza peli, come velluto nero. Ora ero io il padrone della situazione. Un padrone porco e ingrifato come un toro da monta. La rosellina era bella stretta, stentai non poco ad entrare ma poi vi riusciii la pompai come un osssesso, lei gemeva di dolore e di goduria. Piu gemeva e piu pompavo, piu pompavo e piu gemeva. Infine venni anch'io. Ci salutammo con alcune carezze e baci. Fu davvero bello. Non vidi piu annunci suoi sul web, peccato. Al pensiero me la rifarei di nuovo.
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12 years ago
admin, 75
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Scopato
Mi descrivo sono un 40 enne muscoloso, carino molto ben dotato sposato e con una regolare famiglia. Da qualche anno ho scoperto la passione per le persone del mio sesso, con l'andare del tempo sui è andat definendo la mia indole versatile ma prevalentemente passiva. Avevo un gran desiderio di essere posseduto da un'uomo solamente attivo. Cosi dovendo spostarmi per lavoro da casa cercai fra gli annunci un attivo in loco. Non ero molto speranzoso, i veri attivi sono davvero pochi. Su un sito di annunci trovai un inserto che faceva grossomodo cosi : "Maschio attivo 50 enne bsx ospitale, elegante, colto, e ben dotato cerca maschio passivo ", era un sogno che stava per avverarsi. Gli scrissi una mail e ricevetti in cambio un numero di telefono. Dopo varie vicessitudini riuscimmo a fissare un appuntamento. Lui mi ricevette in una villa da favola con una grande vetrata che dava sulla città. Era un uomo alto, magro ed elegante. Mi fece accomodare sul divano e mi riempi di domande. All'inizio ero quasi seccato, poi capii che la sua intenzione era solo verificare il mio stato di salute cosi risposi e ci scambiammo un po di opinioni. Ma io non lo ascoltavo e pensavo al suo cazzo era davvero cosi dotato come diceva l'annuncio ? "allora hai vogliaa di fare qualcosa ? ", mi chiese all'improvviso. Io non aspettavo altro ed annuii. Lui iniziò a spogliarsi e io lo imitaii. Quando si tolse gli slip rimasi esterefatto, aveva un bel cazzo grosso e lungo con una bella cappella carnosa come piace a me, muscoloso ma slanciato, nonostante i suoi 50 anni. No parlammo molto finimmo sul divano io fra le sue gambe gli facevo un pompino sublime. Ad un tratto mi invitò a metterci a 69 ed inizio a leccarmi il buchino e a penetralo con una, due tre dita. Alternava le penetrazioni alle leccate, a qualche schiaffo sulle natiche e a leccate di cazzo. Io in estasi lo pompavo, lo segavo gli leccavo l'asta e i testicoli, gli penetravo lo scroto con la lingua. Lui era duro durisimo, lungo e grosso. La cosa ando avanti per una mezz'ora buona mi sentivo la sua donna, desiderata, e appagata. Io sono molto ben dotato e lui era il primo che trovavo con una dotazione forse maggiore della mia, depilato ovunque, attivo e porco quanto basta. "andiamo a letto " mi dice e mi spinge in camera, mi butta sul letto e reinizia il lavoro di lingua, e di dita. Io non sto piu nella pelle voglio essere penetrato. Prende una crema mi spalma il buchino e punta la cappella, mi fa un male cane e davvero grosso. Cambio posizione mi metto pancia sopra con le mie gambe sulle sue spalle, sono oscenamente piegato in due col culo all'aria. Lui mi penetra e io controllo la paenetrazione mi stantuffa cosi per vari minuti, il mio culo si rilassa e io inizio a godere. Dopo un po ho bisogno di cambiare posizione e mi metto a pecora e lui continua inesorabile. Dopo una ventina di minuti ci fermiamo. Mi sdraio pancia sotto lui al mio fianco inizia uno stupendo massaggio prostatico, io mi rilasso, godo del trattamento e riprendo fiato. Appena mi riprendo mi sento piu troia che mai e prendo l'iniziativa. Lo faccio sdraiare supino lo pompo per bene fino a farlo tornare di pietra. Lo lubrifico e mi impalo su di lui. inizio a muovermi roteando il culo e segandomi, piano piano, poi sempre piu forte finche entrambi veniamo, lui nel mio culo, io sulle sue gambe. Appena mi stacco lui mi ripulisce il cazzo con un bel pompino. MMMMM che scopata ragazzi non la dimenticherò mai. Si è fatto tardi, ci lasciamo, ma spero di potere ancora tornare da lui e sentirmi troia come quel giorno .
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12 years ago
admin, 75
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Dildo e sborra gay
Mi rendo conto che ogni giorno che passa divento sempre piu porco, anzi piu porca perchè sto apprezzando sempre di piu una goduria di tipo femminile. Cosi accadde che sta vo cercando fra gli annunci gay una coppia di maschi attivi che fosse disposta a farmi sentire la loro troia passiva,ma niente nessuna risposta.... Però ricevetti il contatto da un signore di mezza età diceva di essere attivo, sano e pulito di avere un bell'arnese e mi descrisse di come gli sarebbe piaciuto farmi godere con l'uso di vibratori ed in fine penetrandomi. Le cose che mi diceva mi scaldavano parecchio, non era quello che stavo cercando, ma perche non provare anche questo ? E cosi fu, ci demmo appuntamento, nello scambio di mail mi fece capire che era a posto e che era effettivamente sano, questa per me è una condizione indispensabile. Ci incontrammo e mi invitò a casa sua, mi invitò a farmi il bide e lui fece altrettanto poi mi condusse in camera da letto. Si spogliò e li ebbi la prima piacevole sorpresa aveva un bel cazzo sui 18 cm ma con una bella cappella grossa e violaceaa come piace a me. Non seppi resistere ed iniziai a leccarla con tutta la passione che ho dentro. Aveva un gusto un po forte, ma questo non fece altro che aumentare la mia voglia. Gliela succhiai e leccai in tutte le posizioni non potevo piu starne senza. Poi mi chiese di sdraiarmi prono col culo in alto inizio a lubrificarmi il culo ed infilarci prima una poi due dita, poi un cazzo finto di piccole dimensioni ed inizio a muoverlo prima piano poi con velocità crescente. E fu qui che arrivò la seconda sorpresa, la velocità e il ritmo con cui muoveva quel dildo stava creando sensazioni nuove in me, era come se dovessi pisciare da un momento all'altro piano piano mi accorsi che questa sensazione era una vera goduria e il mio cazzo rilasciava a getto continuo un piccolo, ma costante flusso di presperma. Stavo godendo come un matto e cosi gli chiesi di incularmi, si infilò il preservativo e provò piu volte senza successo causa il mio culo stretto e il suo cazzo maturo non perfettamente duro. Allora gli dissi che volevo mi scopasse la bocca e mi riempisse di sborra. Volevo sentire il sapore e sopratutto sentirmi troia. Nessuno finora ha apito in pieno questo mio lato. Speriamo un giormo di riuscire. cosi mi misi a pecorina mi infilai il dildo nell'ano e presi a pomparlo con foga. Lui mi scopava, io con una mano agitavo il dildo in culo alternandomi a segarmi il cazzo. Andammo avanti in questo modo per un po, poi ad un tratto esplose con un getto abbondante che mi riempi la gola di liquido caldo e denso... mmm mi piaceva da morire. Accellerai la sega e venni anche io con grande goduria. Ci lasciammo con l'idea di rivedersi ancora e provare nuovi giochi, magari in tre.
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12 years ago
admin, 75
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Trasgressione tra i boschi seconda parte
Poi scendemmo dal auto x darci una rinfrescata e io mi diedi anke una sistematina e ci accorgemmo che eravamo arrivati in alta montagn atra i boschi di faggi,lui apri il cofano del auto e tiro' fuori un plaid e ci appartammo in un anfratto dove la roccia creava quasi una grotta naturale,lui stese il plaid a terra e ci sedemmo e mentre si parlava delle emozioni dell'avventura di prima in auto,sentimmo entrambi una voglia di baciarci ,ci baciavamo con tanta passione che si infiammo' di nuovo il nostro desiderio e la nostra passione e tra baci intensi,lekkate ci trovammo che ci stavamo spogliando reciprocamente,io mentre gli toglievo la camicia gli accarezzavo il suo torace villoso da buon maschio mediterraneo,lui mi tolse i miei jeans aderenti,poi via il suo pantalone,i suoi slip bianchi e via anke il mio pery. mentre i nostri corpi aggrovigliati si dimenavono su quel plaid e le nostre lingue si cercavono e affondavono sempre piu nelle nostre bokke. poi la mia lingua parti da dietro le sue orekkie per scivolare su i suoi capezzoli man mano scese nel suo basso ventre per poi arrivare sul suo oggetto di virilita'che man mano diventava sempre piu' grosso e duro nella ora mai bokka che era diventata un forno di piacere,poi la lingua scese lungo i suoi testicoli e poi sempre piu' giu' fino al suo ano. mentre lui si dimenava dal piacere e mi implorava di smettere per poter entrare dentro di me,io continuai questo gioco di lingua ancora x molto,finche' lui con un movimento fulmineo ci siamo trovati io a gattoni davanti a lui e lui dietro di me e cosi dopo un attimo ho sentito mentre entrava dentro di me e piu spingeva in avanti e piu' lo sentivo dentro di me e piu il piacere saliva sempre piu', in un gioko dove il piacere e' sempre in salita,poi con un altro suo movimento fulmineo ma senza staccarci un altro, ci siamo trovati io seduta su di lui e lui steso a terra sotto di me e mentre andavo giu sentivo il suo attrezzo che entrava sempre piu' dentro di me fino allo stomako, il piacere era piu' forte del dolore e nonostante tutto questo ci piaceva da morire e mentre andavo giu ci baciavamo intensamente e le nostre lingue si incrociavono. solo dopo tantissimi momenti di piacere ci siamo trovati entrambi in un uniko e solo ma lungo orgasmo di piacere reciproco..!! bella espiernza...un saluto a tutti voi e un bacio a fabio kissssss
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12 years ago
admin, 75
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Trasgressione tra i boschi prima parte.
ciao a tutti sono florantrav e vi racconto cosa mi e' successoa me altro giorno. sono stata contattata diverso tempo fa qui su desy da una persona che chiamero' fabio, all'inizio con una semplice email di presentazione e poi con il passare dei giorni, questo rapporto epistolare andava sempre piu' ad intensificarsi con email sempre piu' lunghe e profonde, finche' alle mail si iniziarono ad allegare anche foto di noi e di foto sempre piu' in momenti intimi. finche' altro giorno ,insieme abbiamo deciso di dare una svolta a tutta questa corrispondenza virtuale e abbiamo deciso di incontrarci,lui voleva all'inizio un incintro all'aperto e in un luogo pubblico,ma io ferma sulla mia posizione di trav solo in privato, dopo vari tiri e molla siamo arrivati ad un punto di incontro. si all'aperto ,ma in un posto isolato dove non potevono vederci sguardi indiscreti cioe' fuori da centri abitati. definito il luogo,il giorno e l'ora, io sono arrivata li con un po di tempo in anticipo, giusto x prepararmi al meglio e lui e' arrivato puntualissimo.sono scesa dalla mia auto e salita sulla sua,tra presentazioni,complimenti e bacetti vari ,lui ha messo in moto auto e siamo partiti x una strada che portava in montagna e mentre andavamo su si parlava un po di noi in generale e lui tra uno sguardo,un bacetto mi accarezzava le mie gambe con un modo tutto suo ed io a quel punto mentro lo baciavo ,con la mano gli accarezzai il suo pakko,che piu lo strusciavo ,piu lo sentivo diventare duro coem un pezzo di marmo e tra una strusciata e l'altra gli sbottonai la lampo e iniziai a leccarglielo tutto e poi mentre andavo su e giu con la mia bocca,lui gemeva di un piacere immenso e mentre lui continua a godere ,guidava senza fermarsi e mi implorava di continuare e di non smettere mai e mentre io continuavo ad assaporarlo tutto, solo dopo un bel po di tempo ad un certo punto sentii inkiodare di colpo auto e nello stesso tempo emise un grido di goduria mentre dal suo cazzo fuori usci un lungo getto di nettare ,cosi copioso che investi tutto il mio viso del suo umore e del suo odore acre..mmmmmm...
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12 years ago
admin, 75
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