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La rossa - parte 6^
Ci sentimmo qualche giorno dopo, avevo organizzato un nuovo incontro con Carl. Mi disse che si era accorta che non era tanto male prenderlo dietro e che comunque aveva goduto ed ora voleva provare a prendere quello di Carl almeno una volta. - Sei sicura?, guarda che se glielo dico e poi ci andiamo poi non puoi tirarti indietro!!! -. - Lo sò - mi rispose, ma credo di farcela-. -Allora la mattina prima di andare fatti un paio di clisteri di camomilla, aiuta e pulisce ed eviterai sgradite sorprese-. Il giorno concordato ci recammo a casa di Carl, Paola come al solito vestita sexy, ma aveva nello sguardo qualcosa che non le avevo mai visto, una sorta di sguardo da porca. - Ho saputo che vuoi provare a prenderlo dietro - le chiese Carl - Si, credo di riuscirci, spero però che almeno all'inizio sarai delicato, sai non vorrei finire all'ospedale - rispose Paola, - tranquilla, sono esperto, non sarai la prima nè l'ultima, ti prometto che almeno all'inizio non ti farò del male anzi, facciamo così, lascerò che sia tu ad impalarti completamente, però una volta arrivato in fondo dopo non potrai tirarti indietro e dovrai lasciare fare a me...-. - Và bene - disse Paola. La stendemmo, la spogliammo, lasciandole solo il reggiseno a balconcino e le calze autoreggenti che per l'occasione aveva indossato. Dopo esserci spogliati anche noi prendemmo a leccarla dappertutto, un seno per uno, poi i lobi delle orecchie, le nostre mani vagavano sul suo corpo, se infilavo un dito nella fica Carl di dedicava al culetto e viceversa, se uno leccava tra le gambe, l'altro le faceva succhiare il cazzo, la portammo ad uno stato tale di eccitazione che la sua fica grondava umori in continuazione finchè Paola ci pregò di scoparla. Carl la infilzò con la sua potente mazza che entro dentro come il burro, iniziando a pomparsela ma senza andare fino in fondo, poi ci demmo il cambio. La scopavamo con metodo, evitando di farle raggiungere l'orgasmo, nel timore che poi si sarebbe raffreddata. Quando fu pronta Carl la mise a percorina e mentre io glielo mettevo in bocca prese una bella dose di lubrificante a base di acqua e se lo spalmò su tutta l'asta. Una dose generosa la usò per lubrificare lo sfintere, aiutandosi con le dita per farlo penetrare all'interno. Ne mise prima uno, poi due, poi tre, simulando una penetrazione, quando fu sufficientemente lubrificata le appoggiò la grossa cappella al foro e attese. Paola, timidamente, iniziò ad indietreggiare facendosene entrare un poco dentro. -Ahi- urlò Paola -mi fà male- Ma Carl prendendole la testa disse - Dai troia apri bene le chiappe e fatti sfondare dal mio cazzone. Te lo metto tutto fino in fondo, senti quant’è grosso-. Paola iniziò dei piccoli movimenti avanti e indietro e ogni volta l'immane cazzo entrava un pò di più. Quando fu dentro per circa la metà Carl si fermò. Paola ce l'aveva dentro per metà e a me già sembrava impossibile che un cazzo del genere potesse entrare nel buco di un culo, anche se l'avevo già visto qualche altra volta. Sudava, ansimava, si lamentava dal dolore, stringeva i pugni sul lenzuolo ma non desisteva dal suo proposito -Rilassati e apri bene il culo, stronza, se no senti male per davvero.- diceva Carl mentre le accarezzava la fica in modo da allentare la tensione della donna. Paola si rilassò per un istante e con un colpo all'indietro fece entrare tutto il cazzone nel buchetto con le palle pelose a contatto con la fica. Ahiiiii...- urlò Paola -mi bruciaaa…- e iniziò a piangere -Mi fa malee.. mi bruciaaaa - -Ti brucia il culetto ?- disse Carl -Dai prendilo tutto e senti com’è grosso-. -Vedrai che ti piacerà e poi qualcuno prima poi te lo doveva rompere per bene - -Ora inizierò a pomparti bene il buco merdoso, stronza. Mi sa che dovrò allargartelo per un bel po' questo buco- e iniziò a pompare. -Aghh.... mamma .... no .... mi stai rompendo... ti prego.... ahhh... fa male ....-implorava Paola. -Nooo.... non resisto. .... me lo sento in fiamme...... brucia ... brucia.... mi brucia il culooo ......- Incurante delle lamentele di Paola, Carl continuava a pompare mentre le diceva: -Voglio proprio allargartelo questo buco. Sentirai un po' di male all'inizio ma poi vedrai che ti piacerà da morire. Ce l’hai proprio bello stretto e bollente. Mi stai strizzando il cazzo, troia- -Aghhhhhh..... che maleee... ce l'hai troppo grossoooo.... cazzo che male... mi stai spaccando il culo..- urlava la donna -Sta zitta troiona rossa -le rispose l’uomo -stai zitta e goditi questo cazzone. Ti slargo tutta, ti voglio rompere. Te lo riempio fino all'intestino vacca.... troiona... Puttanona. Muovi il culo troia.- Paola era squassata dai colpi violenti e dal cazzone che le occupava tutto il retto. Prima iniziava a supplicare l'uomo continuando a dirgli -Ti prego... mi stai slargando il culo ... me lo stai rompendooo.. ahiii... più piano ... ti prego ... mi stai sfondandooo....- Ma Carl rispose -Lo senti questo bastone nel culo eh, puttana? .. godo a fartelo sentire fino in fondo troia.... sììììì...... ti voglio spaccare questo buco del culo pieno di merda... te lo voglio spanare… mmmmmm......- dandole delle manate forti sulle chiappe. Nel frattempo io mi deliziavo nella sua bocca prendendole le tette a piena mani. Ad un certo punto Paola iniziò a trarre piacere da quelle sensazioni di godimento e dolore e sentiva delle ondate di piacere fortissime -mmmmhh... mi sta iniziando a piacere ora... mmmhhh.... cazzo come mi allarghi beneee... mi stai sfasciando ma sto godendo.... daiii spaccami..... spaccameloo..è bello anche così…- -Dai vacca ... mi stai facendo un bel servizio col culo ... dai che ora godo e ti allago il culo di sborra ..daii....segami il cazzo col retto- -Il tuo cazzone mi sta facendo impazzire... daiiii... mi brucia il culo ma godo da matti. Mi fa male ma mi piace- -Sei una troia..... che gode col culo. Dai dillo mentre ti sbatti il mio cazzone- -Siii, sono una troia da strada.... mettimi questo bastone fino in fondo.... sto godendo.....godoooo... godoooooo- e Paola raggiunse l'orgasmo, anhe aiutata da me che nel frattempo mi ero steso per sdidalinarla. Carl si mise a pompare sempre più forte e anche lui godette urlando -Eccoti la sborra vacca da quattro soldi ..... ti allago gli intestiniiii- Un violento getto di sborra davvero le allagò l'intestino e, come al solito, tanta era la pressione che buona parte le usci dal culo spruzzando dappertutto. Carl si accasciò su Paola, i due si baciarono con un lungo lingua in bocca. Carl tirò fuori il cazzo e Paola ne approfittò per correre in bagno per liberarsi dai residui. Al ritorno Carl le disse -Dai, piccola, segalo, fai su e giù sul bastone nero- accarezzandole la testa rossa. Paola, come in uno stato di trance, cominciò a segare il cazzone del ragazzo di colore sentendolo ridiventare gradualmente sempre più duro. Intanto, il ragazzo, con fare autoritario, iniziò a tastarle le tette, per poi allungare una mano e strusciarle la fica. La trovò già bagnata e per questo motivo, sorridendo, fece un commento: -mmmm.. troia bianca, il bastone nero te l’ha già fatta bagnare di nuovo… aveva proprio ragione il nostro amico quando mi ha detto che eri un bel puttanone….. continua a segare e fammelo intostare bene bene.- Paola, senti risalire sempre di più l’eccitazione, presa dalla sega che stava facendo al cazzone nero e dal piacere che le rudi ma efficaci palpate mie e del ragazzo di colore le procuravano. -Ora dai una bella pompatina al bastone, fammi vedere come sai lavorare di bocca. Succhia il bastone di cioccolata, puttana.- Finita la frase Carl forzò le labbra della donna sulla cappella, Paola non potè fare altro che imboccare il cazzone e iniziare a fare un pompa. Carl le teneva la testa dandole il ritmo costringendo Paola a mettere molta saliva per far scivolare il cazzone nella sua bocca e a lavorare molto con la lingua roteando e leccando. Anche io le presentai il cazzo vicino al viso e quindi Paola si alternava a pompare i due cazzi, segandoli alternativamente. I nostri cazzi sembrano scoppiare da tanto erano tesi e questo aumentava la foga e la libidine con cui Paola circondava con le sue labbra l’una e l’altra asta. Arrivati a un punto in cui potrebbe essere difficile resistere e sborrare, Carl si mise in piedi, io mi distesi e feci in modo che Paola mi montasse sopra facendosi infilare di forza il mio cazzo fica. Carl, poi, la fece piegare su di me -Stai ferma e buona mentre senti il cazzo duro del mio amico che ti arriva fino all'utero. Ora ti allarghiamo di nuovo i buchi così sarai sempre pronta a prenderti cazzi di tutte le misure-. Carl avvicinò il cazzo alle natiche di Paola e spinse -Ora ti riempiamo tutti i buchi -.-Ahi ...... fai piano ti prego ...... ahhhhhhhh- Carl forzò la stretta fessura dicendo -Ora ti metto questa bella suppostona così sarai bella farcita in culo e in fica-. Con un colpo più forte entrò dentro lo stretto canale, reso ancora più stretto dalla mia verga in fica. -Ahh.... mamma .... no .... mi state spaccando.... vi prego.... ahhh... fa male ....- -Ancora ce n'hai solo metà- disse Carl -ora te lo metto tutto- e spingendo arrivò in fondo. -Noooo.... non resisto. .... mi sento in fiamme...... brucia ... brucia.... ohhhh ... dio che male....... aahh..... si lo sento che mi sta occupando tutto il rettooooooo ...... mi state riempiendo tuttaa.....Ahhhhhhhhhhhhhh......... cazzooooo..... mi state slabbrando i buchi .... vi prego non mi spaccate ....... ahhh- Carl intanto le pizzicava i capezzoli e le diceva -Dimmi un po' se te lo senti tutto puttana ?- Poi aggiunse un commento veramente volgare: -Vedrai che dopo questo lavoretto il buchetto marrone avrà le grinze un po’ più lisce.- Incuranti delle lamentele di Paola iniziammo a pompare sistematicamente, leccavo le tette di Paola che iniziava, ora che i buchi si erano allargati, a sentire meno dolore e sente il piacere riemergere. -La troia sta iniziando a divertirsi mi sembra- disse con un sorriso Carl -Eh si, sento che contrae il buchetto grinzoso e la fica molto bene- risposi io. Paola senti arrivare il piacere in modo improvviso, si sentiva avvolta in sensazioni che non aveva mai provato e mai credeva potessero esistere. -Mmhh, mi sta iniziando a piacere- diceva Paola senza più freni inibitori e ormai senza ritegno -Siete dei porci ma avete due cazzoni che mi stanno aprendo benissimo-. Carl, allora rincarando la dose disse: -La prossima volta non ti lasciamo un'apertura libera. Te lo facciamo mettere anche in bocca, così sarai tutta bella riempita- La fica di Paola era ormai un lago e anche il buco del culo si stava contraendo in preda a sensazioni fortissime. Insieme la pompavamo in modo sempre più serrato e Paola venne in un orgasmo travolgente dicendo -Ohhh. sii... sto venendo davanti e dietro .... godo ... godo ......- Allora Carl la incitò a usare parole più volgari dicendole: -Dillo, puttana, dillo che vieni con la fica e con il culo, dillo che sborri con tutte e due.- Paola, nel vortice della perversione, urlò: -Siiii, sborro con la fica e con il culoo…..vengo con la fica e il culooo…- e si contorceva in preda alle contrazioni dell’orgasmo. Ormai ben affiatati, con una serie di colpi più forti la innaffiammo le budella e l'utero contemporaneamente.-Ti sborro nel culo, puttanona rossa - diceva Carl -Eccoti la sborra nel pancino, troia spanata- urlavo io Paola senti una serie notevole di getti di sborra nella fica e nel culo che le diedero la sensazione di essere riempita fino all’orlo. Paola era distrutta, rivoli si sperma le colavano dalla fica e dal culo, si alzò e si fece la doccia, oramai si era fatto tardi e doveva ritornare a casa. In macchina la vedevo stranulata, rilassata, con lo sguardo che solo una donna soddisfatta ha negli occhi. Come al solito mi fermai ad una discreta distanza da casa sua, ci guardammo negli occhi, mi disse -Grazie, con te ho scoperto cosa significa il sesso!!! e...avevi ragione, non sono più la stessa di prima-. - Mi fà piacere, spero in senso positivo-, le risposi. -Certo, positivo senz'altro, ho scoperto la mia vera natura. Per troppo tempo mi sono negata ai piaceri del sesso ed ora voglio recuperare...Lascerò mio marito!!!!-. - Che cazzo dici?, una come tè non può stare senza agi, che farai? Come vivrai?- -Lascerò la città, andrò lontano, dove nessuno mi conosce- - per fare cosa? - -La puttana!!! ...mi piace...mi piace fare sesso e in più mi darà da vivere, ma se mi verrai a trovare una scopata per te sarà sempre gratis -. Ero shoccato, incapace di muovermi, di parlare, tentai di abbozzare un timido tentativo di farla retrocedere dalla sua decisione ma lei si avvicinò, posò il suo indice sulle mie labbra poi mi baciò - Ci sentiamo - mi disse e scese dalla macchina. Non ho voluto più rivederla nè risentirla, sò che si è trasferita e ha messo in atto il suo proposito ma per me un conto è fare la puttana per sfizio un'altro svilire il proprio corpo di donna per denaro. Avrò anche una moralità contorta ma non posso farci niente. A qualcuno magari capiterà di andare a puttane, magari gli capiterà una bella "Rossa" dai capelli ricci, leggermente in carne, piena di efelidi sul viso, sui seni e sulla maggior parte del corpo, in quel caso pensate a questo racconto e con la mente, mentre ve la scopate, portatele i miei saluti. Per commenti, critiche e per conoscermi meglio: [email protected]
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13 years ago
scopodonnexsetteore,
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Last visit: 7 months ago
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Tre,numero eccelso
E' sera.Si è piacevolmente cenato,parlato.C'era sempre una carica molto forte che aleggiava nella stanza,il desiderio era palpabile, ma nessuno lo afferrava, lo si voleva gustare lento, esasperarlo, per poi farlo esplodere. Lei, lei e lui. Tre persone che si stimano, si piacciono, si desiderano.In egual misura,senza differenze o pole position.Voglia di dare e ricevere, ognuno per gli altri due. Io e lui ci guardiamo e decidiamo, senza dirlo, che quella sera la protagonista è lei.Certo, daremo e riceveremo in egual misura, ma ci piace questo giochetto.. scegliere un cardine attorno al quale tutto ruota. Lei è ignara, nessuno ha detto niente ad alta voce, ma ci si conosce, c'è feeling, e sente dentro,e un guizzo la attraversa e già la eccita. La mente, è quella che davvero gode e rende tutto possibile.Il corpo è solo lo strumento attraverso il quale è possibile, ma è la mente. Lei sta parlando, lui si alza dalla tavola e si sposta sul divano. Mi alzo anch'io, come stessi sistemando qualcosa, invece arrivo alle spalle di lei,le accarezzo il collo,le spalle, le braccia. La faccio alzare.Le sussurro di continuare a parlare. Le abbasso le spalline del vestito nero che indossa, so che sotto è nuda.Ha un seno florido, morbido.Le abbasso il vestito fino alla vita. Le sto addosso,il mio petto contro la sua schiena,e lentamente la porto davanti a lui. Lui è seduto sul divano, io la faccio inginocchiare sul divano, prendo le sue poppe come coppe tra le mie mani,schiaccio il mio torace sulla sua schiena, le lecco il collo, e offro i seni a lui. Lui li inizia a succhiare, le mani che le tengono sono le mie, le stringo,le stringo i capezzoli offrendoli alla bocca avida di lui. Poi la allontano.Le tocco le braccia, le faccio capire che deve slacciargli i pantaloni.La faccio inginocchiare per terra, davanti a lui.Le allargo le cosce, le alzo il vestito fino a metà natiche.Sento che freme e so che se la tocco è bagnata.Invece c'è il cazzo di lui, duro, che aspetta, e allora prendo la sua testa, e la porto sul cazzo, e glielo faccio leccare,le sussurro solo leccare, voglio tanta saliva, devi farlo bene, con desiderio.Lo vuoi in bocca vero? lei mugola. io mi sdraio per terra la faccia sotto la sua figa, le tocco le cosce, esterno, interno, le tocco i polpacci, la mia bocca è vicina alla sua figa,sento il profumo, sento che pulsa, sento che cerca di porgerla, ma voglio farla impazzire, troppo facile arrivare subito al dunque.E so che "di sopra" lui le strizza le poppe, mentre lei glielo succhia, sempre più vogliosa,con tanta saliva.E allora mi avvicino, le faccio sentire la punta della lingua.. e poi mi alzo,le prendo la testa, la schiaccio sul cazzo.Si divincola e dice no, ma è si,perchè resta li e anzi lo fa.E allora la stacco,la metto dritta con la schiena, in ginocchio e dico a lui: ma vedi come è bella? guarda che poppe, e gliele lecco.Guarda che pancia, e la lecco.Guarda che cosce, e la lecco.Ma sapessi in mezzo, cosa c'è da guardare.... e lei freme, e lui conferma e dice ti desidero, ti voglio e lei freme.Mi rimetto fra le sue cosce, questa volta affondo subito la lingua nella sua fessura, che è succosa e profumata, e lei vibra.allora piano, con attenzione, le lecco le grandi labbra, una per una, l'inguine, e poi lentamente, scappuccio la clito (mi rifiuto articolo maschile ndr) e la lecco piano con colpetti di punta di lingua, poi la lecco a lingua tutta e piatta, poi la infilo dentro.Poi mi sposto nel perineo, sento il culetto pulsare, ma le lecco una natica, l'altra... e poi il culetto, piano, intorno, poi affondo.Intanto lui le lecca le poppe, il collo, la bocca, le stringe il seno, le mette il cazzo in bocca. Ci stacchiamo.La prendo, la porto sul letto. La faccio sdraiare, supina, le allargo le gambe.Le bendo gli occhi.Mi metto guinzaglio e collare. Arriva lui.Io in ginocchio ai piedi del letto, attendo.Lei è li, come un offerta ad una divinità ancestrale, in attesa di godere e ricevere. Con tono perentorio lui mi dice" leccale piano e bene i piedi".E io lo faccio.E lui intanto affonda la lingua tra le cosce, le stringe il seno, la tocca, la fa vibrare.Infila un dito.Due.Tre.Mi dice vieni, succhia le mie dita.Lei freme, le piace sapere e pensare che io sarò solo strumento per far piacere a lei, e che lui vuole lei.E che anch'io, che mi offro come devota lo faccio perchè voglio lei.E' un gioco, ma è vero. Lui si sdraia supino, la prende, se la mette sopra, schiena contro pancia,e mi dice "infila il mio cazzo dentro di lei".Io lo faccio .Lo Appoggio, e lui affonda, fino in fondo e deciso, ma con lentezza.E ci guardiamo e capisco.Vengo dietro di lui, prendo le poppe di lei a coppa e le strizzo.Lui le tiene le gambe larghe tenendola per le cosce, e inizia a scoparla, piano, deciso.E lei impazzisce. E poi mi dice " vai a completare".Allora mi metto davanti alle sue gambe aperte, ora le tengo io così, lui le strizza il seno, a volte con una mano le tira la testa prendendola per i capelli,le sputa addosso,ma in modo godurioso,nn dispregiativo, quello sarà per me, e io inizio a leccarle il culetto che è li, pulsante e fremente mentre la figa viene riempita. Poi mi dice Vattene al tuo posto.Mugolo per dispiacere, vedo sorriso maligno di lei, le piace privarmi.Mi inginocchio, fondo al letto, per terra.Il letto è un futon.Ora lui le toglie benda se la scopa e io devo guardare. Poi lei si alza.Viene da me,mi prende per il guinzaglio.Mi dice accoglimi.Allarga le gambe sulla mia faccia e mi inonda di pioggia dorata.Tutto, devi prenderlo tutto.E poi pulisci bene.Lo faccio.Intanto lei mi guarda e lui la tocca, le infila dita, lingua,cazzo in bocca. Poi lei a novanta, ma con la pancia appoggiata,nello yoga si chiama posizione del bambino.Lui mi prende per collare.Mi mette dietro di lei.Lui davanti.Cazzo in bocca.Le sue mani allargano le natiche di lei.Lecca bene mi dice, preparalo.Lo faccio.Lei succhia il suo cazzo, avida.Sento che il culo pulsa, si contrae, sento che lo vuole dentro. lui si piega, avvicina il volto.Lo allarga.Un dito.Due dita.Tira fuori.Leccale.Lecco.rimette dentro,tre dita.lei geme.TIra fuori, lui tiene l'ano allargato, leccalo.Io lecco e sbavo.Godo così tanto che sbavo.La mia figa pulsa e urla pietà, vi prego anche a me.Ma so che nn posso,nn ora,e nn quando vorrò io se nn sarà che vorranno loro, o meglio lei. Mi fa spostare un po', viene dietro di lei, la sculaccia, le dice se ha voglia, che bella troia che sei.Lei implora.Mi fa allargare il suo culo, prende il suo cazzo, e ci fa pioggia dorata.Mi dice lecca,pulisci,prendi.Lei gode da impazzire.Poi lui affonda.e qui è cattivo, lo sbatte e basta diretto veloce in fondo.Lei gode ma gode anche perchè è dolore (pain is close to pleasure...) Io vado davanti a lei, la lecco ovunque posso, le strizzo e succhio poppe.dio mi fanno impazzire adoro le poppe grosse, e anche nn troppo sode, da vera donna.E i capezzoli, devono esserci.Duri.Meglio se areola piccola.Mi infilo sotto, le lecco la figa, le labbra,lingua dentro, intorno, dita, mi struscio, tette, lei nn si degna ovviamente di toccarmi o leccarmi, gode, e basta, la troia.Ma la adoro per questo.Oggi io domani tu. E qui mi fermo.. chissà se racconto il resto.Qs è un racconto vero e vissuto.Giurin giurella
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13 years ago
bitterhoney,
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Last visit: 13 years ago
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I massaggi di stefanino
> a Ste Molte volte nella vita capita di non dare il giusto peso alle situazioni che lo meritano, ciò che dico appare molto banale e superficiale ma è estremamente vero, così può capitare a volte di concentrarsi su determinate cose o persone che ti fanno perdere la cognizione della realtà circostante, ciò può accadere anche nell'amicizia dove la superbia del dare tutto per scontato può incidere inevitabilmente su contatti umani importanti: questa storia parla proprio del contrario di un amicizia ritrovata e di emozioni condivise, buona lettura... conobbi stefanino (nome di fantasia) all'età di 17 anni a presentarmelo fu il mio amico fraterno Alessandro il quale da molto tempo lo frequentava a causa del loro hobby in comune la fotografia, quest'amicizia nata dal nulla con il passare delle giornate cresceva aumentavano le uscite insieme i momenti di confronto, le sbronze e anche momenti di feroce scontro su idee divergenti che non facevano altro che aumentare il nostro feeling. Stefano all'epoca vantava una buona nomea nella mia città riguardo al suo aspetto fisico, non direi una bugia a sostenere che lui era uno dei 7 più bei ragazzi della mia città, carnagione scura occhi neri capello crespo fisico scolpito e una timidezza fine che lo rendeva una stella lucente difronte alle ragazze che impazzivano letteralmente per lui, ne aveva quante ne voleva, grandi piccole bionde more rosse, lui con molta educazione e raffinatezza si concedeva solo a ciò che riteneva interessante in quel momento (anche se poi non ho mai capito cosa intendesse per interessante) e inevitabili erano le stragi di cuori, ma anche li la sua classe nel relazionarsi faceva sì che comunque andassero le cose le donne che rimanevano deluse continuassero a stravedere per lui, in sintesi un mago, come magiche erano le narrazioni delle sue esperienze sessuali vissute come vere e proprie avventure, come quella volta che due ragazze più piccole del suo liceo fecero brucia a scuola per andare a casa sua a scoparselo. Nonostante le sue vicissitudini sessuali era una figura importante per noi era quello che sovente ci portava in giro per locali con la macchina dato che noi non avevamo ancora la patente, quello che ci indicava quelle location alternative che per noi erano ancora sconosciute, e mille altre cose ancora, ma la sua vita non era fatta solo di donne e feste, le sue incertezze e i suoi problemi mai confessati lo portarono a fare delle scelte sbagliate e dato che faceva l'università a Bologna anche per noi non era facile capire l'evoluzione del suo essere, sta di fatto che nel giro di due anni il suo rapporto con le droghe sintetiche si intensificò e così iniziò oltre al suo calvario psichico anche quello fisico che lo portò a contatto con l'alopecia a causa dello stress subito dall'assunzione di quelle sostanze, nel giro di tre mesi perse tutti i capelli e i peli sul corpo, non fu facile inizialmente ma piano piano iniziò a farsene una ragione e continuò la sua vita forte che quegli errori del passato non sarebbero stati più commessi. Il suo aspetto nuovo unito al suo temperamento riflessivo e il suo modo di abbigliarsi etnico ora più che mai li conferivano un aspetto da santone che a dispetto dei più critici non faceva calare l'attenzione delle donne su di lui anzi... prima di perderci di vista ricordo un episodio che coinvolse anche me (se pur indirettamente ), era un venerdì sera non avevo nulla da fare e attendevo l'evolversi della serata quando vedo sul cellulare una chiamata di ste , risposi dicendo: “bel fio cosa chiami me un sei a trombare una delle tue di venerdì sera..” ridendo mi rispose “infatti è per una che ti chiamo haahahaha” rimasi attonito per un istante, proseguì dicendomi, “se sei in città mi fai un favore c'è una mia amica di Pontedera si chiama Giulia, non riesce ad arrivare a casa mia non è che puoi farmi il piacere di accompagnarcela te che sono senza macchina, ovvio che poi resti qua da me a guardare un film, sempre se ti va ..” alla fine quella serata non diceva nulla, dissi di si accesi il motorino e andai verso il porto dove c'era Giulia con la sua yaris blu ad attendermi. Appena la vidi mi presentai notai che come tipo era un po timido ma non antipatico, era alta circa 1.75 bionda tinta occhi marroni con occhiale a segretaria porno per intendersi, una camicetta bianca con un leggero scollo che facevano notare la sua quarta soda e un paio di jeans che risaltavano le sue gambe sode e il suo gran culo, di viso non era bellissima ma un che di attraente lo aveva comunque, dopo le presentazioni del caso le dissi di seguirmi con la macchina e dopo 10 min eravamo giù nel bunker di Stefano, lo chiamavo così perchè allestì il suo scantinato nel condominio a stanza personale. Una volta arrivati da ste tra una chiacchiera e l'altra Giulia si sciolse e così iniziò una bella e lunga conversazione su vari argomenti sempre parafilosofici, come piacevano a ste ma dal modo di fare rigido della ragazza capivo che forse ero di troppo anche se tutti e due mi davano spunto di partecipazione, decisi così di andarmene. mentre tornavo a casa pensai che non avevo più sigarette mi fermai da un tabaccaio 24h e mi accorsi che non avevo il portafoglio con me, lo avevo lasciato da ste, così velocemente tornai indietro, apri il cancello del condominio e scesi giù nello scantinato sicuro di imbattermi in loro che guardavano il film e invece ….. dal corridoio buio filtrava la luce della cantina di Stefano, la porta era difettosa e spesso si chiudeva male lasciando sempre uno spiraglio, un forte odore di incenso si faceva più forte man mano che mi avvicinavo alla porta e quelli che credevo rumori della caldaia si rivelarono i colpi sul letto di Stefano che stava fottendo selvaggiamente Giulia. La cosa mi imbarazzò tanto ma al contempo come preso da una curiosità irresistibile rimasi immobile a spiare quei corpi nudi che si muovevano con ritmo forsennato, Giulia con le unghie sembrava voler scavare nella pelle di colui che la stava penetrando, il corpo implume e tirato del mio amico unito ad una dotazione a dir poco ottima non dava scampo alla studentessa di lingue che nell'estasi della passione iniziò a lanciare qualche esclamazione gemendo, “siii ah ahhh ahhh si stefano così così spingi ancoraaaaaaaaa” lui zitto spingeva sempre più forte finchè non decise di alzargli le gambe spingerle indietro e fotterla da sopra, le urla si fecero forti molto forti, da sopra le scale sentì il rumore di una porta che si apriva e preso dalla paura di essere scoperto andai di fretta a quella che era una uscita di sicurezza e col cuore in gola mi diressi a casa, per molti mesi quella scena di Giulia supina al corpo scolpito di Stefano fu l'oggetto delle mie masturbazioni, chissà forse è da li che capì la mia attrazione per il voyeurismo. Passarono circa 5 anni e di Stefano persi le tracce, certo non feci nemmeno nulla per evitare ciò, ma gli eventi e la mia svogliatezza ebbero il sopravvento, via via arrivavano notizie da amici in comune che lo davano sempre nel solito stato alternato tra crisi psicologiche e momenti di eccentricità. Un mese fa mentre mi stavo recando alla macchina vidi in lontananza una sagoma che li assomigliava decisi di aumentare il passo, era lui con la sua aria da guru, optai per un assalto amichevole da dietro le spalle non appena si voltò notai che il suo volto da spaventato si trasformo in giocondo, come quello che fa un bambino non appena li regali un giocattolo, dopo quell'abbraccio capì che tutto non era cambiato nonostante la lontananza temporale. La sua forma era smagliante viso radioso fisico perfetto, tirato come sempre, e uno charme secondo me più raffinato, in sostanza si era rimpadronito della sua persona e questo mi rendeva una delle persone più felici al mondo in quel momento, fissammo così un appuntamento nella sua casa al mare fuori città (lasciatagli gentilmente dai genitori) per il lunedì seguente dicendomi che ci sarebbero state sorprese.. non chiesi altro e attesi lunedì. La casa era bellissima era il piano terra di una grandissima palazzina a pochi metri dal mare, in un posto sperduto nella natura, l'appartamento era di circa 50 metri quadri, arredata tutta in stile moderno, il che li dava un tocco di stile unico, nel mostrarmi la sua reggia, si fermo avanti ad una porta chiusa mi disse : “chiudi gli occhi un secondo caro” quando li aprii rimasi esterrefatto, era una stanza bellissima, un rifacimento dell'interno di una tenda araba , aveva moltissima oggettistica etnica e un lettino nel mezzo, mi viene spontaneo di dirgli, “non ti sarai mica dato ai massaggi vero”, ridendo mi rispose “ebbene si caro mio, e sono anche bravo lavoro un sacco, se vuoi te ne faccio uno al volo così mi dai un giudizio”, non esitai un istante mi misi in mutande e mi feci massaggiare nella sua piccola Casablanca, tra una parola e un altra inevitabile fu l'argomento donne, “adesso quante ne scanni maialotto” lui “ ehehehe è un periodo un po confuso ho una ragazza con cui diciamo c'è un intesa che ora va avanti da 6 mesi ha 32 anni si chiama Valeria” “bene Ste dai se sei felice, e che” m'interruppe subito continuando il suo discorso, “ e poi ho altre de situazioni di sesso sfrenato a cui non so resistere, una è una ragazzetta di 20 anni conosciuta ad una festa di un mio amico, ma con lei mi vedo poco e poi c'è quella più pericolosa, forse se andavi al mare da bimbetto ai xxx te la ricordi, si chiama micaela” il cuore mi balzò in gola mi girai guardandolo fisso negli occhi con uno sguardo misto a incredulità e invidia, “ ma chi ste , la cubista???????” “ si mau esattamente lei, è pure fidanzata, è tanti anni che ci conosciamo e notavo da parte sua un certo interesse, finchè da qualche mese non mi chiese di farle qualche massaggio, in una seduta nel mentre stavo facendo i preparativi mau non ci crederai ma si è spogliata nuda e sdraiatasi sul lettino mi ha detto di cominciare il lavoro”. Devo necessariamente qui descrivervi il personaggio di Micaela, una ragazza che ha fatto fa e farà impazzire, alta più o meno 1.72 adesso bionda con un caschetto sexy mozzafiato terza e mezzo di seno sodo una schiena che sembra essere stata modellata dalla perfezione in persona con il suo picco massimo nel culo, al quale si può tranquillamente estendere l'esclamazione che Michelangelo fece quando terminò il Mosè, “perchè non parli!”. Di Micaela erano note le smanie esibizionistiche sui bagni il modo sensuale e provocatorio col quale soggiogava le menti (e non solo ) dei ragazzetti e uomini, inoltre faceva la cubista in un locale molto famoso della mia regione, e questo rendeva lei detto in francese una potta da dieci e lode!!!! all'idea di sapere che Stefanino se la fotteva in quella impazzivo!!, continuai allora preso dal relax del massaggio e dal profumo inebriante dei suoi incensi indiani a porli domande sulle vicende con Miky cercando di ottenere sempre più dettagli, la cosa sembrava non disturbare il mio amico anzi.. tutt'altro: “ vedi mau miky è una dea del sesso pensa che quando si mise sdraiata nuda sul lettino da dietro stavo avendo un mancamento, le sue forme così perfette e armoniose i suoi piccoli piedi e quello sguardo a puttanella in calore mi misero subito ko stavo quasi per venire senza toccarmi, per renderti una fotografia migliore, quando mi voltai teneva la gamba alzata e con il suo sguardo si prendeva gioco delle mie emozioni... iniziai lentamente a massaggiarla prima la schiena poi il sedere e arrivato li lei emise un piccolo gemito di piacere come se trascinata da quell'esperienza si voltò di scatto mi prese e mi fece suo”, queste parole trascinarono anche me a tal punto da chiedere a ste : “ ti prego se non è un problema potresti andare nei dettagli” ero eccitato visibilmente ma con ste mi sentivo in grado di poter essere libero di formulare questa domanda che agli occhi di tutti potrebbe sembrare inopportuna e invasiva ma lui dall'alto della sua libertà mentale non battè ciglio e rispose, “beh una cosa così non l'ho mai vissuta, ci baciammo intensamente con la lingua e nel mentre la cercava facendo roteare la sua dentro la mia, con le mani mi toglieva i vestiti i nostri corpi erano caldissimi, poi iniziò a baciarmi sul petto fino a scendere giù per gli addominali, non scorderò mai quando iniziò a leccarmi l'inguine stavo per impazzire, il mio cazzo era di marmo e le sue falangi lo sfioravano quel poco che bastava per farlo pulsare freneticamente, rivetti il pompino più bello della storiaio i pieni lei in ginocchio per terra, come una serva col suo padrone dopodichè mi chiese di mettermi a carponi per terra” “ che dici ste??????????? ma che voleva fare incularti??” “ ahahha no quello no ma non lo escluderei per il futuro, no mau semplicemente mi leccò lentamente e appassionatamente il buco anale” “ seeeeeeeeee non è possibile” “ e come se lo è fosse solo quello quella volta sono venuto tre volte la prima quando li sono entrato dentro dopo 5 spinte non riuscii più a controllarmi e la inondai ma dopo 20 min ero punto a capo, lei ne voleva ancora così scopammo in piedi con lei in collo a me che gridava spingendo all'inverosimile.. poi l'ultima dopo due ore preso da un incontrollabile voglia nel mentre preparava cena, vestita solo del suo perizoma nero di pizzo, non ho resistito e li sono saltato letteralmente addosso, non puoi capire con che foga la penetravo ogni colpo cercavo di affondare di più come se volessi entrare con tutto me stesso dentro di lei, non potevo far altro in quel momento che penetrare il suo corpo da dea fino a che ho potuto... fino all'ultima goccia del mio sperma”, quella conversazione non s'aveva da fare adesso mi ritrovavo barzotto e con una voglia matta di segarmi, cercai di contenermi e tra una battuta e l'altra mi calmai fino a che non feci rientro a casa dove mi toccai come un porco al racconto di ste. Le uscite si facevano frequenti ormai eravamo tornati buoni frequentatori, nonostante il mio desiderio voyueristico batteva forte mi trattenevo dal chiedere dettagli su eventuali altri incontri con la cubista, ma a quanto pare ero destinato ad incontrarli insieme. A volte le giornate uggiose non nonostante non portino allegria talvolta si rendono utili per cambiare all'ultimo dei programmi che altrimenti dovresti rispettare, così quella domenica la partita fu rinviata e nel mentre facevo ritorno a casa detti un colpo di telefono a ste per sapere se era in giro, fortuna vuole che era a casa annoiato come lo ero io,così andai da lui per fare due chiacchiere ma a quanto pere non eravamo soli, appena entrato oltre alle mille feste che ste era solito farmi notai che sull'attaccapanni c'era un giacchettino di pelle da donna e per terra un paio di tacchi neri, ovvio che la risposta la sapevo ma nel mentre stavo per chiedere se c'era qualcuno in casa eccola apparire in tutta la sua bellezza da modella, uno sguardo felino pronto allo sgraffio, miky in una sola parola spettacolare!. Si presentò con una fare timido ma malizioso ovviamente stefanino continuava nelle presentazioni, il cuore mi batteva forte non sapevo che dire che fare nos o se avessero già scopato oppure erano in procinto e io ero il classico intruso, il dubbio fu tolto quando nel parlare capì che era arrivata da poco anche lei, adesso dovevo restare calmo e cercare di guardarla il meno possibile, non fu così , la sua timidezza iniziale fu spazzata via immediatamente dal suo egocentrismo nel mentre stefano preparava un tè, per circa un ora non fece che parlare di lei delle sue serate in disco come cubista e delle sue performance artistiche come modella per alcuni artisti, era quasi impossibile prendere parola ma da un certo punto di vista era meglio così, uno ero completamente preso da lei e dalla sua gestualità sensuale due se avessi dovuto entrare nel merito di alcune questioni avrei dovuto contraddirla almeno una 20ina di volte data la mancanza di nozioni. Una volta bevuto il tè sul finire di un discorso miky si alza e va in bagno io e ste continuammo a parlare, quando rieccola questa volte senza jeans e solo con la maglia lunga che li faceva da vestitino corto, ecco li ho creduto di avere un attacco di cuore, si mise sul divanetto davanti al mio vedevo completamente le sue gambe lisce e scolpite strusciarsi lentamente tra loro per trovare la posizione più comoda fino a che una spallina del vestito largo improvvisamente si abbassò facendo intravedere la parte superiore del suo seno sinistro, non capì più niente ero eccitato e basta, era troppo bella, troppo sexy, troppo troia. Lasciai quell'appartamento con un grande nodo in gola era chiaro che avrebbero scopato non appena la porta si fosse socchiusa, ma nel mentre stavo per aprire la porta che dal cortile mi avrebbe portato alla strada dove avevo la macchina ebbi un ripensamento, la sensazione che provavo in me mi fece forte a tal punto che feci dietro front verso casa di Stefanino, volevo vederli scopare!, apri la porta del giardino entrai dal piccolo orto che aveva sul retro della palazzina e attesi circa 10 min, le serrande erano socchiuse, lentamente mi avvicinavo per captare eventuali suoni e così fù, miky gemeva lentamente come una cagna, le sue parole erano spezzate dai lamenti di piacere che la penetrazione del cazzo di Stefanino li procurava, non vedevo nulla, ma in quel momento riaffiorarono i ricordi di ciò che in passato avevo vissuto con la ragazza pisana, i suoni si facevano sempre più forti, non potevo lasciare tutto quello che stava accadendo all'archivio delle mia memoria mentale, questa volta no! avevo bisogno di catturare quella melodia, presi il cellulare e registrai i suoni che provenivano dalla finestra due tre min poi una macchina che stava entrando nel parcheggio mi costrinse ad allontanarmi per non essere visto, so che quello che facevo era probabilmente una violazione di domicilio di riservatezza o di come chiamate ora voi privacy, ma in sostanza non me ne fregava niente. Mi masturbai tutta la notte ad ascoltare quelle registrazioni una due tre quattro cinquanta chi lo ricorda più, ero in estasi coinvolto in qualcosa che non era mio inebriato dall'odore di quell'incenso che aveva impregnato la mia pelle e da quel suono celestiale scatenato dalla fusione di quei corpi.. due mesi dopo confessai a stefanino di averlo spiato e di essermi fortemente eccitato, all'inizio si arrabbiò dandomi del malato e pervertito, i luoghi comuni di chi ha il terrore di affrontare le proprie curiosità, due settimane dopo mi richiamò e mi perdonò per il gesto di cui a mente fretta forse era fin troppo avventato, ma c'era qualcosa di più in quella telefonata, dopo due giorni andai a trovarlo a casa sua questa volta Micaela non c'era ma c'era alessandra la sua nuova fiamma, tre ore dopo ero li seduto che guardavo loro che facevano l'amore per me avvolti dalla curiosità e dalla voglia di farsi guardare … ma questa è tutta un altra storia.. grazie a tutti coloro che si sono fermati almeno un istante a leggere le righe del mio racconto....
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13 years ago
youngvoyeur,
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La rossa - parte 5^
Per l'ultima fantasia dovevo organizzare le cose per bene. Sapevo che lei voleva veramente fare la puttana, nel senso che voleva essere pagata per fare sesso e conscia che ai clienti non poteva negare niente, vecchi, brutti o ragazzi che fossero stati. Complice il mio amico gestore misi un annuncio con una sua foto a viso coperto nel quale spiegavo che una insospettabile moglie, assolutamente non profesisonista, si sarebbe concessa ad uomini facoltosi per una sola volta, chiarendo che lei non sarebbe stata riconoscibile in viso perchè avrebbe portato una mascherina e che il tutto sarebbe avvenuto con me sempre presente, partecipe o meno a seconda dei gusti. Inutile dire l'enorme mole di mail che arrivarono. L'appuntamento era per gli inizi di Dicembre, quando l'albergo era chiuso al pubblico e il marito di lei era fuori per lavoro. Selezionai una rosa di 30 uomini di età diversa e di ogni estrazione sociale che avevano assicurato la presenza per il giorno prefissato. Arrivammo sul posto insieme, un'oretta prima di dare inizio alle danze, per avere modo di prepararsi. Ritirai la chiave ed entrammo da una porta secondaria. In camera fece la doccia, indossò la consueta lingerie come sempre molto arrapante ed infine la mascherina tipo carnevale di Venezia. Le dissi che il mio amico voleva essere "pagato" l'affitto della stanza. -Fallo venire- mi disse,lo chiamai e appena entrato lessi lo stupore nei suoi occhi nel vedere quella stupenda femmina. Lei era sul letto semidistesa, con un bustino che a stento reggeva le tettone e che fungeva anche da reggicalze, calze nere velate, rossetto e smalto rosso fuoco, perfettamente pettinata e truccata, una vera troia da monta insomma. Si salutarono, lei si alzò, si avvicinò, lo baciò dietro l'orecchio tastandogli il pacco. Lo prese per mano, lo portò in bagno, gli sbottonò la patta e, nel lavandino gli lavò il pene come una vera puttana. Dopo averlo asciugato lo precedette sculettando in camera da letto, lui la seguiva affascinato da quelle chiappe maestose che ondeggiavano. Si sedette sul letto, gli calò i calzoni ed iniziò un fantastico pompino. Il mio amico, eccitatissimo, le carezzava i capelli, le dava il ritmo della pompa, dopo un pò lei prese un preservativo, lo srotolò come una vera professionista, si stese, allargò le gambe preparandosi alla monta, si umettò la fica con le dita precedentemente inumidite con la saliva e gli fece segno di infilarglielo. Il mio amico non si fece pregare, glielo affondo dentro per intero...pochi colpi e tutto fù finito, si rialzò soddisfatto, raccolse le sue cose e se ne andò a ricevere gli ospiti. Lessi la delusione nel suo sguardo, anticipai le sue domande dicendole - le puttane non godono, sono pagate per far godere. Io non sò gli altri come saranno, ma tu sarai pagata per farlo, dovrai farli godere senza pensare al tuo piacere. Certo se godrai con loro ben venga, ma il tuo piacere verrà dopo, quando tutti se ne saranno andati -. - Ok -, mi disse, - sono pronta a fare la zoccola però, se ti farò un occhiolino, la persona che mi ha scopato cerca di farla aspettare in un altra stanza, alla fine lo faremo tutti insieme e gratis -. - Che troia che sei...tu sei puttana dentro, altro che per finta - le dissi. I "clienti" iniziarono ad arrivare e Paola iniziò il suo giorno da "puttana". Il patto era che avrebbero dovuto lasciare un regalino fisso più uno a piacere se riusciva a soddisfarli. Dalle 10 alle 17 si alternarono fra le sue cosce 30 uomini, tutti più o meno dotati, giovani, vecchi o di mezza età. Con tutti si ripeteva il rito del lavaggio preliminare e di quello conclusivo. A tutti praticò il pompino, qualcuno volle venirsene in bocca con un regalino supplementare, qualcuno volle farle il culo che lei accettò in cambio di una banconota, qualcuno se ne veniva subito, qualcun'altro era molto più resistente. Con alcuni vidi che godeva ma con altri si limitava ad essere passiva. Con chi le piaceva mi faceva l'occhiolino ed io mi precipitavo a proporgli un'altra ora di sesso alla fine, stavolta gratis. Alla fine ne erano rimasti tre più io. Inutile stare a descrivere ciò che le facemmo...aveva a disposizione quattro cazzi e dopo una giornata di sesso non era ancora sazia. Ce la scopammo in tutte le posizioni alternandoci nella bocca, nel culo, nella figa o fra le tette, non disdegnando le doppie e triple penetrazioni mentre un quarto cazzo veniva sollazzato dalle sue mani. Era uno spettacolo vedere Paola che godeva in continuazione, un orgasmo infinito, perchè quando uno era stanco subito un altro era pronto a prendere il suo posto nel buco lasciato libero. - Scopatemiii!!!...spaccatemii!!!...rompetemi tutta...voglio i vostri cazzi e bere la vostra sborra - Alla fine le venimmo tutti addosso, una vera pioggia di sborra che finì impiastricciandole le tette che nel frattempo era state tirate fuori dalla guepiere, il viso e i capelli e che lei si spalmava su tutto il corpo. Quando tutti se ne furono andati giaceva stremata ma soddisfatta sul letto. Si volse, mi guardò e mi sussurrò - Grazie -, - Non credevo si potesse godere così a fare la puttana -. Le risposi che forse era perchè tutto sommato era una sua fantasia realizzata e che le altre che lo fanno per necessita forse non godono. Mi rispose - può darsi, ma a me è piaciuto tantissimo, tanto che lo rifarei ancora - La riaccompagnai a casa, nei pressi, prima di scendere mi disse: - ora sò cosa vuol dire scopare, voglio dare un senso alla mia vita che poi ti dirò, ma prima devo verificare una cosa - - Cosa? - le chiesi, - tu organizza un'altra giornata di sesso con Carl e poi te lo dirò -. Mi baciò precipitosamente e scese dalla macchina. Per commenti, critiche e per conoscermi meglio: [email protected]
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13 years ago
scopodonnexsetteore,
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Passione indecente
indecente Passione Movimenti lenti, infinitamente sensuali: guardo la calza sparire sotto la gonna rossa cremisi e cerco d’immaginate il filo pendente di una giarrettiera inesorabilmente strozzato dentro l’incavo della calza. Non hai l’età per queste cose, penso. Quanto sei bella nel tuo pudore virgineo. Le cosce strette nel tentativo di difendere le tue intimità dai miei occhi: sai che ti desidero, sai che il mio sguardo, è il preludio al mio piacere. Abbassi lo sguardo, ho la sensazione che stai guardando il mio sesso che deforma i calzoni: probabilmente è una mia sensazione, o una mia speranza. Cerco d’immaginare le tue labbra… Penso a come potrei insegnarti le mie esperienze per tramutarle nei piaceri reciproci. Sto pensando mille cose indecenti su di te, quando, le gambe scivolano inerte sulla calza allargandosi piano: quello che vedo e adrenalina pura. Qualche cosa di bianco, indefinito, piccolo, a difendere il nulla. Cerco di non mostrare l’eccitazione che mi attraversa agli altri commensali. Sposto la sedia per vedere meglio: tu fai altrettanto per mostrare. Questo gioco mi snerva e mi prende. Sorrido ebete alla battuta di tua madre su un viaggio fatto insieme: non ho capito cosa ha detto, ma tutti ridono, quindi, è la cosa giusta da fare, quello che capisco bene, è che tu stai facendo in modo che la gonna si alzi un poco. Piccoli movimenti voluttuosi sulla sedia, mi permettono una visuale più sicura. Spregiudicatezza e audacia in quel tuo modo di succhiare il gelato che ti hanno appena passato. Sono basito dal tuo modo di aggredirlo e avvolgerlo, inebriato dal tuo modo di farlo sparire tra quelle labbra carnose. Trasecolo. I miei pensieri sono al limite dell’arresto, sicuramente del pestaggio da parte del padre di questa ragazzina. Se sapesse cosa desidero. Fortuna che non esistono video trasmettitori di pensieri. I tuoi occhi sono saliti e sfidano i miei. Percepisco la sfrontatezza della gioventù nel tuo modo d’agire e, sono sicuro che quel tuo modo di assaporare il gelato, è un colpo basso alla decenza fatto apposta per dimostrarmi che non sei più una bambina. Ma, c’è sempre un ma… - Maurizio vuoi un poco di gelato? - No, grazie… Rispondo evasivo, scocciato da quella distrazione forzata della madre, che gentilmente mi offre quello, che sua figlia sta già mangiando. “Vorrei le labbra di tua figlia”penso, sapendo che quella frase non sarà mai detta. Guardo il gusto di cioccolata sparire dentro le labbra e un brivido caldo mi attraversa il corpo nel momento che la lingua esce dal suo riparo naturale e scivola sul cono pulendolo e lasciandolo lucido di saliva: poi, un affondo sul gelato, di nuovo la bocca si apre e si riappropria del suo gusto. Cerco d’immaginare quanto può allargarsi per dare piacere ad un uomo, quanto è pronta ai giochi dell’erotismo: non mi sono nemmeno accorto che gli amici si sono spostati in terrazza lasciandomi solo. -Vieni fuori con noi?- Qualcuno mi reclama. Guardo le cosce chiudersi, mentre il gelato sta per finire. Lo sguardo torna ad abbassarsi, la gonna viene sistemata da quelle piccole mani. - Che cosa state organizzando? Dice la ragazza alzandosi. La guardo avviarsi verso il terrazzo e ne ammiro il fondo schiena, perdendomi in altri pensieri ancora più indecenti. - Perché, rimani con noi?. Le chiede la madre. - No, tra poco arriva Luca e andiamo al cinema. Mi alzo e raggiungo gli amici sul terrazzo e penso al suo ragazzo che l’accarezza furtivamente con l’aiuto di una sala buia. Vado a guardare la notte intensa portandomi al lato estremo del terrazzo per darmi una calmata e fare scendere l’eccitamento evidente. Lei si avvicina; - è sempre bello vederti e leggere i tuoi racconti, peccato che devo uscire, sarei restata volentieri con voi… Approfitto per darle un bacio sulla fronte accarezzarle la schiena delicatamente; - Anche per me piccola, è sempre bello vederti, uno di questi giorni, passo a prenderti e ti porto con me nel mondo reale - Non aspetto altro; Si mette in punta di piedi per baciarmi la guancia e inevitabilmente il suo seno mi accarezza il petto. Un clacson dal basso della strada ci riporta ai nostri impegni mondani; - Ciao mamma, ciao a tutti -. Con quella frase, la vedo sparire dietro la porta d’entrata per riapparire ancora più intensamente nei miei pensieri. Sento il portone aprirsi, la guardo abbracciare il suo ragazza e una fitta di gelosia s’impadronisce stupidamente di me quando vedo la mano del suo ragazzo accarezzarle il sedere. Alza lo sguardo a cercarmi e, in quello sguardo mi perdo…
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13 years ago
fantasypervoi,
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Quella volta che.....
Un pomeriggio di fine estate conosco in chat un ragazza. Era la lei di una coppia, almeno così diceva, visto che non aveva la foto. Mi chiede il numero di telefono e mi dice di tenermi pronto per la sera. FIGURATI SE E' VERO penso fra me e me. Di fatto non ci penso per niente, tanto che la sera esco con gli amici. Rincaso verso mezzanotte e mentre vado a letto mi arriva uno squillo. Un numero che non conosco..... Chiamo e mi risponde una vocina dolce e sensuale. Ciao sono io, ho appena finito di lavorare (faceva la barista in un locale). Vado a casa a farmi una doccia e ci vediamo? Come no! Faccio un doccia anche io, prendo la macchina e mi metto in viaggio (80 km). Sono quasi le 2 di notte e penso che forse è un bidone, quando mi arriva un altro squillo. Dove sei? Arrivo !!!! Esci lì, gira là, prendi quella stradina e vai diritto.... Era una strada di campagna. Con le luci in lontananza illumino qualcosa. Vedo la sagoma di una macchina. Ha il portellone aperto e.... un paio di stivali neri, due gambe lunghe e tornite, un sedere tondo e sodo senza slip, lasciato scoperto da una minigonna cortissima sollevata sulla schiena. Era chinata nel bagagliaio e faceva un pompino al suo uomo. Scendo dalla macchina e li raggiungo. Dico buonasera, ma lui mi fa cenno di non parlare e di agire. E' profumatissima. La tocco. E bagnatissima. Ne lecco il dolce nettare fino all'ultima goccia. Finalmente si solleva da dentro il bagagliaio e le vedo il viso. Bellissima!!! Si china, mi sbottona il pantalone e comincia un pompino divino. Il suo uomo mi chiede se può fotografare. Dico di si. Da quel momento e tutta mia..... Sul cofano, nel bagagliaio, sui sedili di dietro, a terra sulla coperta stesa per noi dal suo uomo. Scopiamo in tutte le posizioni e mi concede il secondo canale... Non ho nessuna intenzione di smettere, tanto che gli scappa un soddisfatto e piacevole: "MA NON TI FERMI MAI?" No!! Con una tale bellezza amante del sesso, no! Quando è troppo è troppo però, ed anche io vengo. Vengo sull'ultimo pompino alla gola profonda e la schizzo sul viso, come mi ha chiesto. Stanchi e soddisfatti, si ripulisce il viso. Ci rivestiamo e ci salutiamo. Entra in macchina con il suo uomo, fanno manovra e vanno via. Si fermano un attimo, lei abbassa in finestrino e mi dice: "Possiamo richiamarti?" Secondo voi cosa ho risposto?
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13 years ago
admin, 75
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La scoperta
Sono un uomo sposato ,ma le cose con la mia lei nono vanno molto bene, lei è una di quelle che quando gli cerco qualcosa di diverso dalla solita sveltina,è sempre pronta a dire che quelle cose non si fanno, che sono contro natura. Stanco di questa situazione di metto a cercare su questo sito, che mi ha consigliato un collega. Non conoscevo l'esistenza e quindi ci vado con i piedi di piombo, il mio sogno sarebbe quello di trovare una coppia matura ,io ho 55 anni e quindi è inutile trovare altro. Dopo interminabili messaggi finalmente parlo con un tizio il quale mi cerca le foto del viso e anche alcuni miei nudi: IO al solito sono molto schettico e non mando niente e gli dico che sono convinto che lui non è sposato e gli và di scherzare. Lui mi dà un numero di cellulare e un orario in cui chiamare. All'ora stabilita chiamo e risponde una voce femminile che mi spiega che ha risposto solo per educazione e che sono una coppia in cerca di un singolo,e che comunque senza foto non si fà niente. Come uno stupido chiudo e continuo la mia ricerca: Quando ormai ho perso le speranze vengo contattato da un singolo bsx, che con garbo riesce a convincermi a prendere un caffè insieme e poi si sarebbe deciso. Siamo tutti e due sposati quindi massima riservatezza. Ci incontriamo in un bar del paese ,e dopo un pò ,non so nemmeno come arriviamo a casa sua , mi tremavano le gambe, saliamo di corsa e mi invita a vedere una cassetta . Mentre visioniamo la cassetta lui comuncia a chiedermi se ho voglia di un bacio , ed io subito dico di no. ma guardando il video non riesco a nascondere la mia eccitazione ,lui si accorge e mi sbottona i pantaloni, è molto esperto in un attimo mi trovo il cazzo tra le sue mani e poi lo prende in bocca .Dire che è bravo è dir poco ,non capisco più nulla si spoglia è un uomo più giovane di me , e quando lo vedo nudo davanti a me comincio a toccarlo è bello una sensazione mai provata,lo comincio a segare mentre lui mi spompina: Ad un tratto non sò come abbasso la mia bocca e comincio anche io a spompinarlo,una sesazione indescrivibile. con la coda dell'occhio vedo un ombra dietro la porta .Una donna eccitatissima, si stava masturbando,aveva dei capezzoli sporgenti, ho pensato potesse essere la moglie ma non riuscivo a parlare lui mi aveva detto che la moglie non sapeva niente di lui ma era troppo bella da vedere ed era proprio bello succhiare il cazzo del marito mentre lui lo faceva a me.
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13 years ago
tatarella,
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Estate 2010 - la rossa di treviso -5-
Ricordi d’estate 2010 Un martedi di giugno/La Rossa di Treviso La rossa è una conoscenza internettiana. Le solite chat, i soliti approcci lunghi a non finire, le solite fregature, chattate inconcludenti. Stranamente, questa invece dopo alcune chattate nelle quali sfoggiava anche una buona dose di intelligenza si è fatta vedere in webcam una notte da casa sua. Diceva di vivere sola, faceva i turni in ospedale e quando era di riposo passava qualche serata in chat. Dopo svariati incontri virtuali, Piero e la rossa sono passati alla conoscenza tramite webcam e dopo essersi visti in viso la comunicazione via web si è protratta per alcuni mesi sulla base di saluti, scambio di opinioni, conversazioni di vario genere anche con dei sottintesi di tipo erotico a volte, ma mai nulla di veramente diretto. Una sera vedendolo on line la rossa lo ha salutato chiedendogli che stesse facendo e se era di disturbo. Piero quasi senza pensarci, in un momento di totale le ha risposto che si stava masturbando guardando un sito di videoamatoriali. Di li a fare sex cam2cam con la rossa è stato tutt’uno. Sebbene la distanza tra loro non sia eccezionale per poter incontrarsi dal vero, Piero preferisce tenere questa conoscenza solo a livello virtuale. Non è sicuro che dal vero poi si potrebbe scatenare quell’alchimia erotica necessaria per fare soltanto sesso disinteressato con lei. Va bene così invece. Hanno instaurato questo rapporto di complicità elettronica e in fondo anche solitaria. Quando nel profondo della notte occasionalmente si accorgono di essere collegati, finiscono per salutarsi, fare una chattata, accendere le webcam e masturbarsi guardandosi a vicenda. Lui godendo della vista di lei e del suo corpo pieno, quasi burroso, non grasso ma abbondante. Lei osservando il maschio ben piazzato, di spalle larghe, di solito in piedi a gambe divaricate a masturbarsi il bel cazzone grosso, a volte scappellato e un poco ricurvo a destra. A lei piace molto guardare come lui afferra il suo bel palo duro e come se lo sega e anche il braccio di lui teso e robusto mentre la mano sale e scende la verga dura. Piero di solito avvia anche qualche film porno allo stesso tempo e si diverte a vedere le tre cose insieme. La schermata con la sua burrosa rossa amica che le offre un primo piano della sua figa. La schermata più piccola di lui che si sega in piedi e lo schermo tv accanto al pc con un bel pornazzo sudicio e volgare. Siamo a metà giugno, è notte fonda, i vetri delle finestre sono aperti, fa caldo umido, la temperatura prelude già all’estate incombente anche se sembra essere un insolito giugno piovoso. Nella penombra della stanza il riflesso dello schermo del pc si spande tingendo le pareti di azzurrognolo. Lei è piuttosto ben formata, fianchi larghi, cosce abbondanti come i suoi seni. Occupa tutto lo schermo ingrandito questa volta. I capelli rossi fino alle spalle. E’stesa nuda sul divano a gambe divaricate e si passa la mano sulla passera. Davanti a lei il pc e la telecamerina fissata sopra di esso. L’occhio spietato della webcam entra negli anfratti più privati della vita e del corpo della rossa di Treviso. Le sue dita grassocce strizzano le grandi labbra, le titillano, le allargano per poi richiuderle. Ora invece infila dentro le dita, prima uno poi due. Poi si massaggia il monte mentre guarda Piero che trasmette a sua volta. Piero è in piedi nella sua posizione preferita davanti alla webcam a gambe divaricate e ben piantato a terra, tutto nudo tranne che per le mutande abbassate come vuole lei, quel tanto che basta per mettere in mostra il cazzo durissimo e le palle piene. Lui si sega lentamente per dare il tempo alla trasmissione di farlo vedere ben chiaro. Piero strofina la sua mano destra sul suo bel cazzone duro quasi a scoppiare. Sputa sul palmo della mano, si imbratta la cappella del suo uccello e poi tutta l’asta giù fino ai coglioni, scivolava in alto e ancora fa movimenti rotatori sulla sua cappella gonfia quasi dolorante. E’ molto eccitato. Guarda lo schermo del pc dove vede la rossa stesa a gambe larghe che si massaggia la figa sempre più convulsamente. Nello schermo ridotto di msn allo stesso tempo invece lui vede se stesso a segarsi in piedi, le gambe forti ben piantate a terra, il torace ampio, la destra che sega il suo bel cazzone e la sinistra che pizzica i capezzoli e i pettorali sodi e pelosi. Piero vorrebbe averla li accanto la rossa, si inginocchierebbe davanti a lei, avvicinerebbe la sua faccia alla figa di lei, la annuserebbe profondamente prima di passarci sopra la lingua in modo leggero e poi sempre più deciso fino a leccarla profondamente, e prenderle il clitoride tra le labbra e stringerlo. Hanno il vivavoce inserito i due. Lui sente i mugugni di lei e si eccita sempre di più. Saranno passati almeno venti minuti e ormai è difficile per Piero tenere tutto dentro, sente che vorrebbe spruzzare subito a fontana. Lo dice alla rossa che vorrebbe sborrare per lei. Risponde che va bene ma vuole vedere il suo cazzo da vicino mentre sborra. Piero allora avvicina la webcam al suo cazzone duro e scappellato, la sistema in modo che venga anche ripreso un angolo della superficie nera del tavolo. Ancora qualche colpo di mano e con un rantolo di voce avvisa la rossa che lui sta per venire. La rossa appare ancora stesa in tutta la sua nudità a sgrillettarsi la figa con la destra mentre con la sinistra si massaggia le tette e stringe i capezzoli rigidi sulla larga aureola scura. Piero la guarda voglioso, vorrebbe succhiare quel capezzoli e leccare in tondo l’aureola. E’ maledettamente voglioso, tutta quell’abbondanza di carne lo fa impazzire. Il rantolo si fa più roco. Piero alza il pollice davanti alla webcam per dare l’ok e grida che lui è pronto per venire. Osserva la rossa stesa sul divano, chiude gli occhi, sente salire dal profondo del suo intestino un’onda calda, tutti i muscoli delle sue gambe sono tesissimi e finalmente alcuni vigorosi fiotti di denso, bianco e vischioso sperma vanno ad impiastricciare con forza la superficie nera del tavolo dove risalta meglio il colore del bianco lattice nelle immagini della webcam. La rossa va in delirio alla vista di tanto brodo eruttato con forza dal suo maschione di giochi virtuali. Le due dita grassocce dentro la sua figa umidiccia si muovono ora a velocità sostenuta, sempre più forte, con la base del pollice spinge e massaggia il monte, infila le dita sempre più dentro, guarda la chiazza bianca dello sperma di Piero che si allarga sempre di più sul tavolo nero, le viene di inarcare la schiena, anche a lei ora si tendono i muscoli nascosti sotto la carne delle grosse gambe, gli alluci dei suoi piedi si piegano verso l’alto nel momento in cui scoppia in lei uno spasmodico e irrefrenabile orgasmo. Piero invece sta appoggiato al tavolo con le mani aperte a palmo in giù e osserva la sua rossa amica viversi il suo solitario godimento dall’altra parte del video a 200km di distanza. Il suo cazzo si sta lentamente ammosciando sovrapposto alla superficie del tavolo nero mentre da esso continuano a fuoriuscire ancora residui e goccioline di sperma.
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ManzoMaturo,
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Estate 2010 - al fiume -4-
Un mercoledi del mese di luglio / Il torrente Curiosando tra i profili di Desy, Piero ha visto le foto di uno che cercava coppie. Lo incuriosiva le foto del tipo fatte sulla sponda di un torrente con altra gente nuda in lontananza. Piero vuole sapere dove cavolo sono state scattate. Il posto sembra bello e accattivante. Senza pensarci su, manda un messaggio al tizio e gli chiede informazioni. La risposta che riceve è ricca di complicità e molto esauriente, con tanto di indicazioni ben precise su che cosa accade nel posto e con tanti auguri di buona caccia ma di non spargere troppo la voce. Il posto si trova a poco più di un’ora di macchina dalla casa di Piero. Una ricerca su google aiuta ad individuare come arrivarci. All’uscita dell’autostrada un groviglio di strade e qualche palazzone prima di addentrarsi in una zona industriale. Poi Piero prosegue oltre alcune rotonde, attraversa il paese e trova la statale come indicato. Oggi Piero ha disdetto due appuntamenti che sapeva poteva rimandare e si è ritagliato alcune ore per se. È una giornata splendida, fa caldo. Piero pensa che oggi ci starebbe bene qualcosa di trasgressivo. E’ veramente carico. L’ultima succosa schizzata l’ha fatta una settimana fa in webcam con la rossa di Treviso. Piero guida lungo la statale che ora è in salita formando mille tornanti nascosti dalla folta vegetazione. A tratti scorge delle belle fattorie, attraversa alcuni paesi con le case fatte di sasso e i gerani alle finestre. Passa sopra un ponte molto alto e scorge il torrente laggiù. Immagina sia il torrente che sta cercando ma deve arrivare prima alla località indicata. Piero torna a pensare alla rossa di Treviso, un brivido sale dal basso ventre su per la schiena e si accorge che gli si sta gonfiando il cazzo. Lo massaggia un poco, poi approfittando di un rettilineo infila la mano dentro il pantalone della tuta e lo sente tutto bello gonfio, lo accarezza e spera di poter trovare qualcuno con cui giocare oggi. Anzi si augura di vivere una bella maialata quel pomeriggio. Lui è veramente carico. Qualsiasi tipo di maialata va bene oggi, in un posto nuovo, eccitante e sconosciuto. Ha parcheggiato in prossimità del posto indicato, ci sono alcune vetture lasciate lungo la salita secondaria cosi come anche un paio di grosse moto. Il torrente è la sotto, giù in fondo. Bisognerà arrivarci a piedi, seguendo qualche sentiero. Piero si è appena avviato alla ricerca di un sentiero giusto per scendere quando passa una grossa moto rombante in discesa verso la statale. La conduce uno che indossa un giubbotto verde di pelle e jeans slavati e attillati alla coscia, con scarpe da ginnastica bianche. Ha l’aria di essere un giovane che ha passato qualche ora al torrente nella pausa pranzo. Promette bene la cosa. Se giovani centauri frequentano il posto significa che hanno qualche interesse a farlo, probabilmente sono a caccia di coppie. Piero scende tra il bosco e i rovi, ha individuato un sentiero e in breve tempo arriva in prossimità del torrente. Si, il posto è giusto. C’è gente la sotto, stesa sulle rocce o in piedi a passeggiare. Sono persone nude a prendere il sole. Ottimo. Continua a scendere e arriva al greto del torrente dove gli si apre una veduta paradisiaca. Alti costoni di roccia, vegetazione rigogliosa, sassi ovunque. Un rivolo di acqua limpida scorre nel letto ridotto del torrente, sembra essere fresca e pulita. D’istinto Piero si dirige verso sinistra contro corrente. Salta da un sasso all’altro, supera rocce, scavalca vecchi tronchi. Risale il fiumiciattolo che forma delle anse dove l’acqua è più profonda. Mano a mano che procede, si fa più stretto e tortuoso e le pareti rocciose ai lati sempre più alte. È un paesaggio mozzafiato, il paradiso terrestre. Ci sono alcuni Adamo ed Eva stesi al sole dalla parte opposta dove batte il sole. Due coppie ognuna per i cavoli suoi e nelle vicinanze due ragazzoni ben piazzati fisicamente anche questi ognuno per se. Accanto a loro, zaino e casco per la moto. Sopra i costoni di roccia il bosco diventa molto folto. Grilli e cicale la fanno da padrone, è l’unico rumore udibile oltre all’acqua che scroscia tra le rocce e le cascatelle nel letto del fiume. Piero è felicissimo della scoperta di questo posto. Ha già deciso che tornerà con la macchina fotografica grande per delle foto straordinarie, meglio il prossimo autunno per catturarne i colori caldi. Ora il torrente forma una gola stretta a gomito. Poco oltre Piero incrocia una coppia che parla con un tizio. I loro asciugamani sono stesi a terra. I tre stanno conversando in piedi e non prestano alcuna attenzione a lui. Peccato che lei sia molto grassa e abbia le tette piuttosto penzolanti e nemmeno tanto belloccia in viso. I due maschi, Piero lo nota appena, sono uno più giovane e molto magro quasi ossuto, l’altro invece che deve essere il marito ha la tradizionale panza. Siccome tutta la zona sta in ombra sotto il monte, ne deduce che questi sono puri naturisti che godono della simbiosi tra la loro nudità e madre natura tutto attorno. Piero prosegue oltre. Incontra un tipo pure lui nudo che passeggia tra la vegetazione e subito dopo un altro pure questo senza niente addosso che lo segue. Oltre l’ennesima ansa del torrente si apre un ampio spiazzo coperto di roccia levigatissima in pendenza, quasi un pavimento. Altre rocce di tutte le dimensioni e sagome formano il fondo del fiume. Su questa ansa aperta batte il sole molto caldo dato che la conformazione delle montagne attorno non lascia passare correnti d’aria. Qui il torrente forma due pozze profonde circa un metro e anche abbastanza nascoste. Due teli stanno stesi sulla roccia in pendenza. Piero vede due persone in acqua dentro una delle pozze. Lui è seduto di schiena. L’acqua gli arriva appena sopra il sedere. Lei gli sta sdraiata davanti tra le gambe. Ha i capelli neri e lunghi sciolti, avrà una cinquantina d’anni, è molto abbronzata, ha un viso piuttosto piacevole. Stanno giocando tra di loro, scherzano e parlottano. Nessun altro attorno. Piero passa oltre cercando un posto al sole e tranquillo, ma in effetti vuole un angolo dove essere visibile ai due. Lo trova nelle vicinanze e senza prestare attenzione alla coppia ma tenendoli d’occhio stende il suo asciugamano, sistema lo zaino, si spoglia lentamente. Loro lo hanno già notato e lo stanno osservando discretamente, mentre si strusciano una addosso all’altro. Lei sta radiografando Piero, senza farsi notare ma lui ha già captato ed è esattamente ciò che vuole lei. Piero è in piedi, ha tolto le scarpe e la tuta. È rimasto solo con il costume rosso che usa in piscina e la canotta. Si sfila anche il costume e da un’occhiata furtiva ai due. Il cazzo bello morbido, grosso e leggermente incurvato a destra fa mostra di se. Incrocia lo sguardo di lei per due decimi di secondo, ma lei ha già pesato e valutato la sua verga. Ora Piero gironzola un po’ come ad esplorare il posto, indossa solo la canotta che mette in evidenza le spalle larghe e sotto la quale si vede penzolare il suo bell’uccello. I sassi sono stramaledettamente caldi sotto i piedi. Il luogo è magnifico, il sole scotta, attorno è tutto un fitto bosco verde quasi impenetrabile. Piero torna al suo telo giallo e arancione e ci si stende sopra, ha tolto pure la canotta. Prova una sensazione favolosa, steso al caldo completamente nudo, il suo bel cazzo grosso, barzotto e incurvato a destra come sempre. E’ ben visibile ai due esattamente come lui vede loro. Meglio lasciare passare un poco di tempo prima di passare ad un eventuale approccio. Chiude gli occhi e si rilassa. Ha dimenticato a casa le sigarette. Tanto meglio pensa. Passano circa dieci minuti e i due escono dall’acqua, si asciugano e si stendono al sole. Piero e il lui di coppia si sono scambiati un paio di occhiate, alla seconda anche un breve accenno di sorriso corrisposto da Piero. Lei invece quasi estranea. Ora i due stanno stesi a godersi il sole e il silenzio mano nella mano. Poi lui molla e lentamente sfiorando la pelle della sua donna le accarezza la pancia con movimenti rotatori fino a scendere all’inguine. Sempre con dolcezza la mano inizia a massaggiare il monte e con le dita ad esplorare più sotto in profondità. Con la coda dell’occhio si assicura che Piero stia osservando. Ancora si incrociano per un attimo i loro sguardi. Piero incomincia ad eccitarsi e la nerchia tra le gambe inizia a muoversi e a gonfiarsi lentamente, cosa tra l’altro notata anche dal marito di lei. La donna si gira sulla pancia, allarga un poco le gambe e sembra voler dormire. Piero approfitta di questa pausa per farsi un giro. Ha intravisto un tipo oltre l’ansa, forse c’è qualcosa laggiù. Si avvia per esplorare il posto ma non sembra esserci nessuno tranne un telo e una borsa alla base di una roccia. Vede un sentiero dall’altra parte del torrente, lo raggiunge bagnandosi i piedi nell’attraversarlo. Il sentiero si inoltra nel fitto bosco, fa fresco sotto gli alberi. Piero è completamente nudo e prova una deliziosa sensazione di libertà in quel contesto. Fa qualche decina di passi e ad un tratto si trova davanti a due maschi, uno in piedi appoggiato di schiena ad un albero con i jeans abbassati e la maglietta viola tirata sopra il collo lasciando libero un bel torace abbastanza peloso e ben definito; l’altro con i capelli grigi, un accenno di sovrappeso e completamente nudo sta inginocchiato a succhiargli il cazzo. Quello in piedi tiene tra le mani la testa di quello sotto, gli spinge l’uccello giù fino alla gola e poi fuori e poi dentro come a scopargli la bocca. Quindi si ferma e il succhiatore riprende a succhiare e a leccargli il cazzo duro e gonfio. Piero a quella vista avrebbe voluto svoltare via per non disturbare se non fosse per il sorriso accattivante rovoltogli dal ragazzo dei jeans. Anche il succhiatore ora si è accorto della presenza di Piero e non se ne cura anzi ne sembra contento. A Piero gli si sta ingrossando l’uccello a dismisura osservando quella scena. Se lo prende tra le dita lo massaggia e inizia a segarsi guardandoli. Il suo cazzo si fa sempre piu grosso e duro, ora è veramente eccitato. Quello dei jeans lo guarda, gli sorride ancora e gli fa un cenno. Piero pensa che invece vorrebbe mettere il cazzo nella fica della coppia che ha lasciato al sole qualche attimo fà. E’indeciso se avvicinarsi e farsi sbocchinare pure lui oppure tornare indietro e riprendere il gioco con la coppia. Continua a menarsi la fava dura e legnosa solcata da tutte quelle vene azzurre grosse e sottili. I coglioni sotto che sono belli pieni gli fanno quasi male. Si avvicina ai due segandosi. Quello dei jeans gli prende il cazzo in mano e lo sega un poco, poi gli strizza i coglioni gonfi e duri, infine gli pizzica un capezzolo. Piero nel sentire che la mano di un uomo gli tiene il cazzone in mano si eccita ancora di più, ma vuole tornare dai due di prima per mettere le mani sulla figa eventualmente. Fa un cenno di saluto al ragazzo dei jeans, si sorridono e li lascia alla loro succhiata pomeridiana. Nel riattraversare il torrente Piero si accorge che ha ancora il cazzo duro e dritto che svetta per aria. Dentro di lui un turbine che dovrà calmare in qualche modo. Arrivato nei pressi della sua postazione vede che la coppia sta ancora dormendo. Piero allora scende nella pozza accanto a quella dove stavano i due poco prima. Si stende nell’acqua bassa e decisamente fresca a calmare le cariche erotiche accumulate nel bosco con i due maschi. Si sta abbandonando a qualche pensiero quando nota che il lui di coppia accarezza il culo di lei e le sussurra nell’orecchio. Subito dopo si alzano e tranquillamente scendono in acqua nella pozza vuota li vicino. Lui sulla cinquantina, capelli brizzolati, fisico di uno che sta alla scrivania tutto il giorno, lei invece anche se non più giovane è comunque ben curata e sicuramente un poco di palestra la fa per correggere qualche smagliatura visibile ma non sgradevole. Scendono in acqua con qualche brivido ma poi si abituano alla temperatura. Come prima Lui sta seduto e lei stesa in avanti tra le sue gambe, le appoggia il viso sulla pancia. Non passa molto che tra uno sguardo e un mezzo sorriso Piero attacca discorso lodando la bellezza del posto ma soprattutto l’esiguo numero di frequentatori e la tranquillità. La conversazione si evolve fino a quando arriva l’invito del lui di coppia di passare nella loro pozza. Piero non aspettava altro. Pure lei partecipa attivamente alla conversazione. Ora il clima si è fatto molto disteso. La conversazione continua su svariati argomenti e si protrae a lungo. E’ un modo per conoscersi meglio. Lei inizia a dare qualche bacetto al marito sull’addome e gli massaggia cazzo e palle sott’acqua. Spesso i suoi occhi si fissano con insistenza su quelli di Piero ampiamente ricambiata. Il lui di coppia ora si sistema seduto più comodamente appoggiando la schiena su una roccia. La nuova posizione permette a sua moglie che nel frattempo si è messa in ginocchio davanti al suo uomo di prendergli in mano tutto il cazzo sotto il pelo d’acqua. Anche a Piero si è indurito l’uccello. Poi di sorpresa lei affonda la bocca sul cazzo del marito e inizia a succhiare voluttuosamente stando sempre inginocchiata a pecora. Il marito e Piero si scambiano delle occhiate complici, sorridono e il lui gli fa cenno di si per dargli il via libera. Piero è eccitatissimo, il cazzo tutto scappellato e duro ora sta fuori dall’acqua. Si mette pure lui in ginocchio dietro la donna. La prende dolcemente per i fianchi e le struscia il suo palo duro tra le natiche, prima passandolo sul buco del culo poi scendendo a strofinarglielo sulla figa sotto. E’ un movimento che Piero persiste a fare con piacere tante, tante volte. Lei continua a succhiare il cazzo del suo uomo mentre muove il bacino avanti e indietro per sentire meglio invece il cazzo duro di Piero che glielo strofina sotto in modo ritmico. Piero avrebbe voglia di affondare la sua verga dura che sente pulsare di eccitazione nella figa di lei. Basterebbe un colpo ben indirizzato ed entrare dentro sentendone il calore delle pareti umidicce e sicuramente ben lubrificate. Ma penetrarla senza il consenso prima suo e poi del marito non è corretto e nemmeno educato. Piero spera eventualmente di poterlo fare in futuro sempre che lo vogliano incontrare ancora. Ora lei drizza la schiena e si siede sulle gambe piegate offrendosi tutta al marito il quale portandosi avanti la bacia. Piero invece si siede pure lui sulla gambe piegate facendo in modo che il suo cazzo duro sia ben sistemato sotto di lei, sente la sua figa fremere. Mentre i due si baciano con un profondo lingua in bocca, Piero da dietro la avvolge con le sue braccia poi mette le mani a coppa e se le riempie delle sue tette. Lei con la lingua del marito in bocca e seduta su cazzo duro di Piero si dimena come a volerlo tutto dentro. A questo punto Piero allunga la mano davanti e la porta sotto di lei fino ad infilarle un dito nella figa. Inizia a rigirare il dito in modo frenetico. Lei mugola con la lingua del marito in bocca, inizia a dimenarsi perché il dito di Piero la sta portando al settimo cielo. Fa spostare Piero di fianco in modo che lui possa infilare le dita nella figa al meglio e allo stesso tempo afferra con la destra il cazzo di lui. Il marito continua a baciarla con affetto e trasporto. E’arrivato il momento di godere. Le dita di Piero ora dentro la sua passera sono due e stanno dando il meglio fino quando lei inizia a emettere dei profondi sospiri e dei gemiti leggeri ma insistenti godendosi un orgasmo tra i due uomini. E’ a questo punto che Piero sente salire dalle viscere un intenso piacere mentre lei gli continua a segare la nerchia, fino a farlo schizzare fiotti densi e biancastri che si perdono nella limpida corrente d’acqua. Il sole è ancora alto e caldo ma sta già scomparendo dietro la cresta della montagna sovrastante il torrente. Tra poco sarà tutto in ombra. I tre si sciacquano e ritornano a sdraiarsi sui teli stesi sopra le rocce calde. Piero sta guidando in discesa lungo la statale sulla via del ritorno. E’ più che soddisfatto di come è andata nel pomeriggio, decide che deve assolutamente mandare un messaggio all’utente di Desy per la dritta circa il torrente e ringraziarlo. E poi sicuramente qualche altra puntata al torrente ha tutte le intenzioni di farla nelle prossime settimane d’estate rimaste. C’è un rettilineo davanti a lui ora. Con la sinistra tiene il volante. Allunga la destra sotto il pantalone della tuta, si accarezza il cazzo ora a riposo ma bello grosso, lo scappella. E’ ancora tutto umido e un poco appiccicoso di liquido spermatico, ne raccoglie qualche residuo sulla punta di un dito, lo annusa e sente odore di cazzo, odore di maschio, se lo porta alla bocca e lo succhia. Riprende il volante con le due mani e l’occhio gli cade sul sedile accanto, sul bigliettino che ha scritto in precedenza prima di rimettersi in moto….Alfonso e Lucia 055……….
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Estate 2010 - domenica d'agosto -3-
Ricordi d’estate 2010 - Una domenica di agosto Siamo in piena stagione e siamo tutti a goderci il sole, il mare e la sera invece siamo a vagare per ristoranti, enoteche e barettini più o meno carini sui colli dell’entroterra. La favola dei bagnini che fanno a gara a scopare le tedesche è finita da almeno trent’anni. Ma sarà stato poi vero? si chiede Piero. Ora le tedesche vanno alle Maldive dove costa molto meno e fa molto esotico. Da noi invece ormai impera il mordi e fuggi. Tutti ammassati uno sopra all’altro il sabato e la domenica, mezzo vuoto gli altri giorni o quasi. Comunque dai, la spiaggia anche quest’anno non è poi male. Dopo i mugugni della gente per il nuovo parcheggio a pagamento e le palizzate a delimitare la balneabilità dell’arenile, tutti si sono adeguati. Piero si sta divertendo comuque questa estate. Ha conosciuto persone interessanti, con alcune è finita goduriosamente bene, ha arricchito i numeri nel cellulare con ottime prospettive per l’autunno e poi siamo solo a metà stagione. Ci sarà molto ancora a venire. E’ seduto a gambe incrociate sul suo telo giallo e arancione, si fuma una sigaretta e osserva il mondo che gli sta attorno. Osserva pure il suo uccello a dormire e che ha messo su troppo pelo, troppo per i suoi gusti. Non si è rasato da un paio di settimane. Stasera sotto la doccia tocca a lui. Essendo domenica, c’è il pienone in spiaggia oggi. Piero è arrivato tardi, sulle quattro del pomeriggio. Ha pranzato in famiglia e si è sparato una pennica pomeridiana. A lui che vive a poco più di un quarto d’ora dal mare, non interessa starci tutto il giorno. Preferisce la mattina presto o meglio ancora, fare tardi, molto tardi la sera. Si è sistemato nel primo buco che ha trovato a metà spiaggia circa. All’inizio ci sono le famigliole con i figli e a lui non piace starci. Ci sono tanti ombrelloni oggi sulla sua spiaggia che lui ha scoperto una vita fa. La memoria lo porta indietro nel tempo quando le dune le doveva scalare. Una volta arrivato osservava dove c’era qualche persona o qualche ombrellone in lontananza. C’è di tutto ora attorno a lui, specialmente oggi. Belli, brutti, grasse, magre, panze, passere più o meno abbronzate, bigoli più meno mosci, giovani, meno giovani. Un via vai incredibile di persone che passeggiano sulla riva avanti e indietro. Gli arzilli nonnetti sotto il tendone della palizzata che hanno montato all’inizio stagione oggi hanno parecchi amici e amiche in visita. E’ pieno di gente la sotto. Ci sono anche i due ragazzotti, quello con la testa rasata e l’amico, quelli che facevano casino vicino a lui qualche settimana fa. Sotto il tendone ci sono almeno tre o quattro donne, tutte belle in carne, sulla cinquantina e oltre. Tutto il gruppo sembra affiatato, conversano, scherzano, ridono. A pochi passi da Piero sulla sua destra una donna di circa trent’anni, dal fisico abbondante, per non dire grassoccia, mostra cosce belle piene come pure le braccia e un viso molto rotondo. Non una donna di Botero, ma molto simile. Piero ammira le sue tette imponenti, capezzoli color lattecaffe. E’di pelle molto chiara. La pelle delle tette è quasi trasparente, porcellanata. A Piero piace leccare, succhiare, mordicchiare grosse tette carnose. Anche strofinarci in mezzo il suo bel cazzo duro. Quando ha occasione di farlo, si sente come sprofondare in una sorta di limbo, una silenziosa calma interiore si impossessa di lui. Continua a succhiare, a leccare a mordicchiare, a nutrirsi di esse, tette ricche, abbondanti e generose. Non sa se tutto nasce da una celata reminescenza infantile oppure dal quella volta ancora ragazzotto che fu come dire, svezzato da una coppia tra le dune nel tardo pomeriggio del lunedi di Pasqua di molti anni fa. Era molto giovane, avrebbe compiuto ventidue anni a giorni. Aveva appena terminato il servizio militare. Il lunedi di Pasqua quell’anno cadeva molto tardi nel mese di aprile. Era una primavera molto calda e Piero ne approfittava spesso per farsi un giro alla spiaggia. Tra le dune quel pomeriggio assolato si trovavano nascoste diverse persone, le prime a prendere il primo sole integrale. Una coppia aveva scelto la duna più profonda, erano stesi sui teli. Lei aveva addosso solo la parte sotto del costume. Poteva aver superato i quaranta da un pezzo, era una bella donna, aveva le tette molto grandi. Il marito indossava solo una maglietta della salute grigio dalla quale sotto appariva un uccello non tanto lungo ma grosso. Al suo passaggio Piero vide che il marito stava lisciando la moglie tra le gambe con le dita sotto il costume. Non potè fare a meno di fermarsi un attimo a guardare. Immediatamente ebbe un’erezione ben visibile da sotto la tuta di felpa. La coppia non appariva disturbata dalla sua presenza, anzi, il marito continuava la sua manipolazione. Poi tolse il costume alla moglie e lei con un gesto quasi invitante allargava bene le gambe, mostrando a Piero la sua fica. Piero allora si accovacciava davanti a loro che continuavano a toccarsi. Lei si accarezzava anche le tette, pizzicandosi i capezzoli e allargando le gambe sempre di più. Piero abbassando la tuta e le mutande insieme metteva fuori il suo gran bel cazzo che tendeva a guardare a destra e a massaggiarselo. Fu a questo punto che arrivava l’invito di lei. Il marito alzandosi in piedi teneva d’occhio che non arrivassero persone a disturbare. Piero era steso su un fianco sul telo del marito. Lei gli aveva preso la testa da sopra, gli aveva attirato il viso sulla sua tetta di sinistra e lo aveva indotto a leccarla. Piero aveva iniziato a succhiare il capezzolo e leccare tutta la mammella, mordicchiando dove poteva e quando poteva. Allo stesso tempo stava strofinando il duo cazzo divenuto durissimo .sulla gamba, la coscia esattamente, di lei. Furono momenti di estasi per Piero, il leccamento continuò e pure lo sfregamento di cazzo. Era talmente occupato in questo che non si rendeva conto delle reazioni di lei. Il ragazzo voleva solo godere e fu cosi che sentì quasi le budella attorcigliarsi dentro e subito dopo fiotti di sperma denso e caldo andarono a spiaccicarsi sulle gambe di lei. Quell’anno, Piero aveva trovato gran una bella sorpresa dentro l’uovo di Pasqua. Piero era una bel ragazzo, alto, gambe solide, spalle larghe e braccia ben tornite. Il fisico lo aveva ben definito il lavoro nella panetteria dello zio, spesso la notte, a spostare sacchi di farina. Era un bel modo per procurarsi la paghetta, imparare la dignità del lavoro mentre continuava a studiare. Non appena faceva primavera, Piero si faceva delle belle pedalate in pineta per poi dare un’occhiata alla spiaggia dalle dune. Le prime donne nude, lui le aveva viste esattamente qui già quando da ragazzino aveva scoperto l’esistenza della spiaggia nudista. I primi pruriti erotici li aveva sperimentati qui. Vedere quelle gambe aperte, ciuffi pelosi e sederi rotondeggianti gli faceva sentire il sangue passare velocemente dalla gola alla testa, una specie di stordimento. Era cosi che pedalava a casa a tirarsi seghe magistrali. Poi timidamente aveva iniziato a fermarsi alla spiaggia per prendere il sole anche lui nudo come gli altri. La prima volta abbastanza isolato, un poco per pudore, un poco per timidezza. Ricorda perfettamente quella volta, il calore del sole che batteva sull’inguine, sul cazzo, sulle palle. Era un bacio caldo caldo, estremamente eccitante, che lo portò ad avere una immediata ed esagerata erezione. Era il suo battesimo al nudismo. Era la scoperta di un nuovo mondo. Finalmente la libertà di essere adulto. In seguito aveva acquisito più sicurezza e aveva iniziato a stendere il suo telo più vicino ad altre persone mantenendo sempre le debite distanze ma vicino abbastanza per potersi gustare la veduta di tanta abbondanza di fica. Con il passare del tempo, Piero iniziò a conoscere anche delle persone, parlando del più e del meno, aumentò la fiducia in se stesso e iniziò a sentirsi abbastanza sicuro di sé. Osservava attentamente il comportamento delle persone, iniziarono i giochi, gli ammiccamenti. Lui dal bel ragazzetto quale era, attirava parecchio. In più occasioni le donne allargavano le gambe per mettergli in mostra le passere e lui si godeva gli spettacolini. La nerchia gli tirava sempre di brutto ed era costretto a girarsi a pancia di sotto per non farsi vedere. Erano bei ricordi che Piero assaporava voluttuosamente grato al destino di averli potuti vivere. Oggi invece non distante dalla palizzata degli arzilli amici, e alle spalle di Piero, lei ha un fisico ancora veramente bello. Le tettine nude piccole piccole, il costume pure quello molto minimo di colore azzurro chiaro, i capelli tirati su sotto un cappello di foggia maschile. Un viso gradevole, molto femminile. Vista spesso in televisione, personaggio conosciuto e spesso chiacchierato poiché non si sapeva se uomo o donna. Sta insieme ad un’altra donna e un uomo e si godono la giornata di mare. Il pubblico li lascia in pace. Ogni tanto lei si alza gira un poco per poi risistemarsi sul suo telo. A dire la verità ha raggiunto per un saluto un tipo solo che stava abbastanza lontano sulla sinistra di Piero. Hanno parlato per un poco, era lei a portare avanti la conversazione per la quale sembrava avere interesse. Lui un po’ meno. Poi lei se ne tornata al suo posto dopo essersi gentilmente salutati. Muove bene il culo a mandolino, è molto sensuale. A Piero piace. Gli viene da pensare a qualche sera fa. Si era portato nel paese a pochi chilometri di distanza dove c’è il sex-shop nella piazza principale. Aveva fatto scorta di preservativi e gel in bustine. Li preferisce extra large perché più comodi e di quelli belli spessi per sicurezza. Nel negozio ne hanno una buona selezione. Si era perso tra le vetrine all’interno a guardare tutta una varietà di mercanzia che chiamano giocattoli. La sua fantasia si era scatenata tra falli di gomma, vibratori di tutte le forme, le ormai famose flash-light, catene, manette e cock-rings, video, abbigliamento, oggettistica di pelle e altre mille cose. Sorride alla vista dei vari anelli di metallo o di cuoio da mettere attorno al cazzo. La settimana scorsa gliene hanno fatto indossare uno per prova, era un gioco al mare tra le dune. Nonostante fosse molto tardi quella sera, il parcheggio era pieno di macchine, uno dei bar era affollatissimo di uomini che avevano occupato marciapiedi e parte della strada. Alcuni trans/trav passeggiavano oltre la piazza. Indossavano camicette aperte, magliette attillatissime, minigonne mozzafiato, tacchi alti e chiome lunghe. Erano praticamente donne bellissime. Una in particolare attirò la sua attenzione. Era stupefacente. Aveva un portamento femminile ed elegante. Piero non è mai stato con un trans, gli manca questa esperienza. Avventure di altro genere si, ma un trans/trav, mai. Sta per raggiungere la sua macchina quando da una delle porte che danno direttamente sul viale dove vivono e lavorano i trans/trav vede uscire un ragazzo forse nemmeno trentenne, bello maschio, camicia bianca immacolata, pantalone nero, scarpe classiche lucidissime, moro, capelli cortissimi e curati. Lo vede salire su un Mercedes nero e andarsene. Piero cerca di immaginare cosa possa aver fatto il ragazzo in casa del trans/trav. Il ruolo è immaginabile se quello che si dice in giro è vero; che di solito essi vanno forte perché tra le altre cose sanno usare benissimo il cazzo, trattasi generalmente di cazzoni notevoli. Con tutta probabilità il tipo del Mercedes ha la fidanzata a casa che non si sogna nemmeno che il suo uomo passi qualche serata a prenderlo nel culo da un trans/trav. Nel frattempo altre macchine passano, ritornano e si fermano, davanti alle porte aperte dove le/i brasiliane/i sono appoggiate/i allo stipite. All’interno, ambienti con luci soffuse…
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Estate 2010 - l'alluce -2-
Un venerdi del mese di luglio 2010 – L’alluce C’è stato abbastanza casino all’inizio dell’estate scorsa circa la spiaggia nudista; nudismo si o nudismo no? Poi alla fine, è stata una stagione di palle, tette, fiche, culi e cazzi esposti al sole e al vento come piace a tutti farlo. Un’ estate piuttosto calma rispetto a certi anni passati quando Piero aveva visto, vissuto e sperimentato cose turche sotto il solleone di quella spiaggia e nella pineta accanto tra il frinire di grilli e cicale. Piero osserva con un poco di malinconia le dune basse basse, quasi inesistenti ormai irrimediabilmente divorate dalle mareggiate invernali. Peccato che nessuno voglia fare veramente niente per preservarle. Le ricorda alte e sinuose, ricche di cespugli. Erano tempi dove tra una duna e l’altra ci si poteva stendere sul telo riparati se faceva brezza o nascosti se si cercava un poco di pace da solo o in compagnia. Spesso, la compagnia, Piero la rimediava durante la giornata sulla spiaggia. Se ci passava l’intera giornata, Piero si portava l’ombrellone se invece era soltanto per un pomeriggio esso non serviva. Comunque era sempre verso sera che ci si riparava tra le dune a godersi il tramonto in un modo o nell’altro e spesso a combinare. Piero era nato nelle vicinanze. Amava quel luogo. Già da piccolo, Piero, lo accompagnavano alle spiagge limitrofe quasi tutti i giorni. Ricorda i giocattoli, palette, secchielli, formine. Estati lunghissime. Giochi di spiaggia, amichetti chiassosi, salti nell’acqua, fette di pane spalmate di cioccolata. Piero era cresciuto e fu la sua bicicletta a portarlo su questa spiaggia una mattina d’estate all’età di dodici anni. Aveva sempre visto il grande ponte di ferro rugginoso che attraversava il fiume come un ostacolo invalicabile. Quel ponte non si doveva attraversare gli dicevano i suoi quando era bambino. Era stretto e pericoloso e dall’altra parte c’era il lupo cattivo. In seguito, la curiosità adolescenziale e la sfida verso ciò che gli avevano sempre insegnato i grandi a temerlo, lo avevano portato a superare quel minaccioso ponte a cavallo della sua bicicletta, fedele compagna di avventure. Dopo aver superato il ponte di ferro, ora che Piero era grandicello, poteva vedere una distesa di campi a perdita d’occhio, all’orizzonte una distante catena montuosa azzurrina e oltre i campi quella che sembrava essere una lunga e folta pineta nera. Piero scoprì i sentieri tra i pini; li percorse in velocità sul suo cavallo a due ruote in lungo e in largo, arrivò fino in fondo dove si apriva la larga bocca di un fiume, scalò le alte dune e vide la vastità del mare e la lunga spiaggia. Fu affascinato dal fatto che non c’erano stabilimenti. Lui la spiaggia la conosceva da sempre come una distesa di ombrelloni, sdraie e bar rumorosi impregnati di odore di caffè. Dalla cima della duna dove si trovava, Piero vedeva delle persone stese al sole, molto poche in verità. Con sua grande sorpresa, non avevano il costume addosso e per la prima volta in vita sua vedeva che gli uomini avevano in pipi molto grande e le donne soltanto un ciuffo di peli scuri ma anche delle belle bocce tonde che a lui vagamente ricordavano la sua mamma senza saperne il perché. Piero in quel momento sentiva come una sorta di vampata salirgli da dentro fino su verso la testa, un senso misto di disagio e fastidio, una sensazione nuova mai provata prima, qualcosa di oscuro. Piero resistette ad osservare. Su tutto ebbe il sopravvento la curiosità del maschietto adolescente. Quei corpi nudi stesi al sole. Ora sapeva che dalla cima di quella collinetta sabbiosa gli si stava aprendo un mondo nuovo, una nuova terra tutta da conquistare. Corse giù in velocità verso il sentiero dove aveva lasciato il suo cavallo di ferro, quasi a battere una ritirata. Aveva bisogno di riordinare le idee e capire come e quando ritornare, si, perché sarebbe certamente ritornato a scoprire questo nuovo mondo. Fu cosi che la spiaggia, la pineta, le dune divennero in seguito i suoi segreti maestri di vita. Tra altre mille persone tutte impegnate chi a dormire, chi a leggere, chi a chiacchierare o fare i bagni, Piero ora si fuma una sigaretta steso sul suo telo giallo e arancione mentre i ricordi di adolescente sfumano nel nulla. Ha fatto una sorta di cuscino di sabbia con qualche avanzo di tronco d’albero portato dal mare da chissà dove. Con la testa appoggiata sulla montagnola riesce a vedere la riva del mare dove l’acqua calma anzi piatta nel sole del pomeriggio colora la sabbia di un grigio scuro e che a sua volta viene calpestata da centinaia di piedi. Gente che passeggia nuda per lo più, avanti e indietro lasciando impronte che vengono quasi immediatamente cancellate. L’occhio di Piero cade sulla sua pancia da disteso, nulla di grasso veramente, ma quel chilo o due li deve togliere al più presto. Lui ci tiene molto, è uno di quelli che ama sentirsi la pancia piatta e tonica e segretamente ammira la pancia con le tartarughe o le saponette come si suol dire, di altri maschi che hanno la fortuna di averle. Piero ha appena passato i quaranta, è un bel moro in forma, il pettorale ben pronunciato grazie alle lunghe notti passate quando era ragazzo nel forno-panetteria dello zio a spostare quintali di farina ed enormi ceste di pane. E pure le gambe sono belle grosse e muscolose, ma quelle sono un dono di natura. Piero sposta l’occhio dalla pancia al suo uccello. Lo vede bello grosso e morbido, a riposo e che fa una bella curva appoggiandosi sul lato destro della zona inguinale. La cappella nascosta sotto la sottile pelle leggermente dorata come lo è tutto il resto del corpo. Con delicatezza, quasi con amore Piero passa una mano, come una carezza sul suo bel cazzo che francamente è la cosa alla quale egli tiene di più e di cui ne va orgoglioso. E’ un gesto naturale che tutti gli uomini fanno. Riporta ora la mano destra alla bocca, riprende la sigaretta tra le dita, aspira una lunga boccata di fumo che rigetta nell’aria e osserva un attimo la coppia che gli sta quasi davanti pochi metri più in là, sotto l’ombrellone verde e bianco. Il lui di coppia è disteso sulla pancia a dormire, ha un grosso foruncolo sulla natica destra, lei invece è distesa sulla schiena. Si è messa un cappello di paglia a falde larghe sul viso che la protegge dai raggi impietosi del sole e ha adagiato una sottile striscia di tessuto bianco sulle tette nascondendone i capezzoli. Dalla sua posizione Piero vede un accenno di peluria bionda che risalta al sole tra le gambe di lei. Vede solo il monte, il resto lo deve immaginare. C’è abbastanza gente oggi, è venerdi e già molti hanno lasciato la città per passare qui il fine settimana. Sulla sua sinistra non tanto lontano da lui, due amici sono sui loro teli vicini, un poco seduti, un poco accovacciati, un poco stesi, si muovono spesso. Hanno la pelle chiara, cioè non abbronzata anche se sono mori del tipo mediterraneo. Uno dei due ha una bella fava tra le gambe, l’altro è più ridotto, anzi piuttosto ridotto. Piero si chiede come si possa sentire interiormente un uomo dalle misure ridotte e inizia tutta una serie di sue considerazioni mentali. I due parlano e scherzano ma sembrano essere anche impacciati come lo sono i frequentatori non abituali della spiaggia nudista. Hanno un accento decisamente meridionale e parlano un linguaggio che a Piero ricorda i graduati della caserma dove egli ha passato un anno di militare vent’anni prima. Piero spegne il mozzicone di sigaretta, si rilassa steso tutto e chiude gli occhi. Ringrazia il cielo che il suo matrimonio non abbia prodotto figli e che il divorzio parecchi anni prima, dopo tutto il soffrire, sia stato liberatorio per entrambi. Sente il sapore del tabacco appena fumato sul palato della sua bocca. Alla sua donna piaceva sentire il sapore del fumo misto alla sua saliva quando si baciavano. Diceva che esaltava la sua mascolinità. Praticamente si scioglieva lei quando sentiva l’odore, il suo odore maschio, il profumo leggermente acidulo della pelle di lui e l’amarognolo del fumo sulle labbra. Quei lunghi baci, quei giochi di lingua, la saliva di entrambi, lo scambio degli umori orali, mentre facevano le coccole e meglio ancora quando facevano sesso. Si, perché per loro arrivava prima il sesso, scopare, sentire le lingue insinuarsi dentro le bocche dell’uno e dell’altra, mentre lui entrava dentro di lei e le assestava forti e decisi colpi di lombi. I loro corpi sudati, le contrazioni di lei quando entrava in orgasmo. E il suo labbro inferiore che lui amava mordicchiarle sempre più forte come a costringerla di tenere la testa ferma durante i convulsi spasmi di eccitazione mentre sprofondavano in un abisso di soddisfazione assoluta. Era tutto finito e ne aveva nostalgia. Questi erano i suoi ricordi prima di addormentarsi sotto il sole quel pomeriggio. Piero si risveglia con la bocca impastata, fa caldo, saranno le diciassette o anche più tardi. Beve un lungo sorso dalla bottiglia che tiene nello zaino blu tutto sfilacciato, quel vecchio zaino che acquistò almeno dieci anni prima durante una vacanza al sud. Lo zainetto è stato un buon compagno di viaggio, ne ha viste di tutti i colori tra le dune, sulle spiagge, nei boschi, in pineta, ovunque possibile, anche in aereo una volta. Se potesse parlare! Ma come un vero amico lo zaino sa tenere un segreto anzi una montagna di segreti. Piero nota che la coppia davanti a lui non c’è più, i due maschi invece sono ancora li. Stanno parlottando, hanno una faccia divertita e incuriosita allo stesso tempo, sembrano persino quasi eccitati nel vero senso della parola e guardano oltre Piero alla sua sinistra, si scambiano commenti e risatine. Squilla il cellulare di uno dei due che risponde. Piero capta solo alcune parole…Uheee ciao…si…no…tutto….il….eriggio…ma dai…tu in servizio? Ora lavori?…ecche ne so…minkia…davvero?...daje…e vieni pure tu…si la spiaggia…nudista…quella..come?..non ti va…se ci beccano?…caserma?...niente di male..ah ah..ah..dai vieni pure tu…40minuti…si la moto…ma vaffanc…ok dai …stasera…cena…mensa? Fuori con autobotte e autoscala oggi pomeriggio? Era grave? Ok a dopo…dopo si….ciao ciao…che stronzoooo…ciao. Piero si volta alla sua sinistra verso dove erano interessati a guardare i due. L’ombrellone è rosso a spicchi bianchi. Sotto un uomo di schiena molto larga e davanti a lui seminascosta si intravvede una donna bionda platinata. Il viso dai lineamenti pronunciati e dalle sembianze forti sembra essere quello di una signora abbastanza attempata, ma molto curata esteticamente, porta un largo cerchietto leopardato sopra i capelli lunghi, una tetta troppo turgida, Piero la intravvede pure e anche bene. Forse un buon ritocco. Accanto a lei un altro uomo sulla sessantina, magro. Anche lui semisdraiato. Dietro di lei invece una donna molto giovane e un altro uomo vicinissimo. Sono seduti. Parlano tutti insieme, un gruppetto di amici. Ridono, si scambiano commenti ma Piero non riesce a capire una parola. La donna bionda e attempata ha allargato le gambe e stando stesa appoggiata sui propri gomiti butta la testa indietro e ride. Sembra se la stia spassando bene in qualche modo. Ridono e scherzano. Piero si gira di schiena non trovando nulla di particolare nella scena del gruppetto e si rimette a riposare. Sente il caldo della sabbia sotto di lui e il volume del suo cazzo. Lo spinge un poco avanti e indietro affondandolo nella sabbia e ne assapora la piacevole sensazione. Ama il suo uccello e lo sente indurire la sotto. Gli fa compagnia. Si lascia andare ad occhi chiusi per un po’ fino a che gli passa il turgore della sua asta e tutto torna alla normalità. E’ solo allora che decide di andare a farsi un bagno. Si alza e da una sbirciata al gruppetto. Pure i due maschi alla sua destra stanno ancora guardando e ridacchiano divertiti. Sembra essere per loro un avvenimento nuovo, intrigante, che li ha presi di sorpresa. Uno dei due, quello dotato sta avendo una evidente erezione. Essa è diventata motivo di ilarità tra i due. Mentre si avvia verso la riva del mare, Piero vede l’intera scena come la vedono i due maschietti. Il tipo dalla schiena larga sta infatti giocando con il suo piede destro nel culo della bella bionda attempata, le sta infilando dentro al buchetto l’alluce intero, o ci sta provando, o lo sta solleticando. La biondona è tutta abbandonata al giochetto a gambe divaricate ma con grande sorpresa, quasi con sgomento Piero vede che lei non ha la figa tra le gambe allargate ma un gran cazzone grasso e grosso e mostra due tette belle gonfie. Attorno al bacino tiene una catenella dorata e ai polsi una dozzina di bracciali di tutti i tipi e colori. Attorno all’altro polso un fazzoletto rosa legato. Le mani sono grandi e possenti. Piero arriva al mare, si bagna velocemente, torna al suo telo, lo scuote dalla sabbia e lo riposiziona appena appena più su. Si stende a pancia in alto con il volto girato verso il gruppetto. Ora vede benissimo il piede del maschio che continua a stimolare il buco del culo del tipo/a a gambe larghe che non esita a sventagliare la grossa fava a destra e a sinistra mentre gli amici attorno si stanno divertendo a commentare. I due maschi alla destra di Piero, i due probabili vigili del fuoco, se la spassano pure loro ad osservare il ditalino di alluce al culo. Attorno al gruppetto tutta la gente che è in spiaggia sin dal mattino sotto gli ombrelloni guarda ma fa finta di non vedere. Il gruppetto continua lo show. L’alluce continua a stuzzicare il buchetto della procace biondona il cui uccello gonfio e barzotto ma non duro fa bella mostra di se esattamente come le due tette siliconate. I passanti che passeggiano lungo la spiaggia osservano incuriositi, qualcuno facendo finta di non aver visto, qualcun altro molto interessato, altri che rallentano il ritmo della passeggiata per vedere meglio. Piero nota che l’alluce del lui tenta di insinuarsi sempre più dentro il culo della biondona la quale si passa una mano sulla grassa nerchia con compiacimento. Due extracomunitari in maglietta, jeans, sandali e cappellino così vestiti sotto il caldo sole pomeridiano si sono stesi alla base di quelle che sono ormai le dune corrose e osservano pure loro. Piero dal suo telo giallo e arancione vede passare una coppia che frequenta la spiaggia da anni e che lui vorrebbe conoscere ma non ha mai avuto ne il coraggio di approcciarli ne la forza di farlo. Lei è una bella mora ancora molto piacevole, di fianchi larghi, che di solito se ne sta a leggere il suo libro mentre lui si intrattiene a parlare con molta gente li attorno, sono molto conosciuti. Lui è già abbronzatissimo, quasi nero come il carbone. Ha un notevolissimo uccello che gli ballonzola quà e là date le notevoli dimensioni. Piero deve ancora capire se questi due si danno allo scambio oppure no. Ora la biondona si è girata sulla pancia chiudendo le gambe e l’amico ha smesso di stuzzicarle/gli l’ano. Un ragazzo con i ricci castano chiaro, un bel viso, sui venticinque anni, un bel fisico che fa da contorno ad un bel pisello appropriato di giovane alluppato passa tra Piero e il gruppetto per la quarta volta. Sembra molto incuriosito dal gruppo e dai giochi in corso. Sa di essere bello e gli piace passeggiare per essere guardato. Piero lo aveva notato già da qualche tempo nelle ultime settimane per il fatto che il ragazzotto sembra non avere difficoltà ad attaccare discorso con coppie e gruppi di persone come vedremo in uno dei nei prossimi episodi.
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Estate 2010 - sotto il tendone -1-
Ricordi d’estate 2010 Sotto il tendone E’dall’inizio della stagione che un gruppetto di attempati signori ha piantato dei pali sulla spiaggia a ridosso di quelle che furono le belle dune, formando un ampio quadrilatero, delimitato da qualche tronco portato dal mare. Ha l’aria di essere un lavoretto destinato a durare tutta l’estate per esserne usufruito continuativamente da amici e conoscenti. Ogni volta che Piero passa sulla spiaggia vede più o meno gli stessi arzilli signori sotto i tendoni stesi tra i pali. Se ne stanno beati a chiacchierare tra di loro con le palle al vento, mangiano, bevono, ridono, scherzano, se la spassano. Piero ha notato inoltre che c’è un certo numero di ospiti di vario genere ogni volta tra di loro. Si chiede come questi possano monopolizzare la stessa postazione visto che la spiaggia è libera e chiunque arrivando e trovando il posto vuoto può prenderne possesso per la giornata. Solo in seguito ha capito dopo essere arrivato alla spiaggia una mattina presto che i gioviali amici fanno a turno per arrivare di buon’ora. Uno di loro si posiziona tra i pali a stendere i vari teloni ombreggianti; poi arrivano gli altri e finalmente gli amici e gli ospiti nelle tarde ore assolate. Insomma una sorta di beach club casareccio. Chi viene in bicicletta, l’appoggia contro un palo più corto e più grosso piantato apposta per questa funzione. Oggi Piero è arrivato dal sentiero maestro che delimita la pineta, ha imboccato uno qualsiasi dei tanti sentieri che attraversano le basse dune non facendo caso che si era portato molto vicino al quadrilatero dei pali, a pochi metri, in sostanza. Sono soltanto le otto del mattino; dopo cappuccino e cornetto, il giornale sulla spiaggia è quello che ci vuole. Ha la mattina libera e se la vuole godere tutta. Noncurante della posizione, Piero stende il suo telo giallo e arancione, si toglie la polo verde, la piega e ci fa una specie di cuscino, butta le infradito accanto allo zainetto e si sfila i pantaloncini. E’ affezionato a questi boxer in acrilico grigio scuro, regalo di amici. Si asciugano subito se li bagni. Gli stanno benissimo di misura, gli fanno il culo bello rotondo e danno molta evidenza al pacco davanti, cosa che non guasta. Piero si porta fino alla riva del mare, si bagna ovunque su tutto il corpo, si scappella bene il cazzo e fa alcune abluzioni con acqua salata lisciandosi la cappella con la punta delle dita. Si sa che fa bene alla pelle e abbronza. In seguito ritorna al suo posto e vede che uno degli arzilli amici dopo aver montato i tendoni tra i pali, si è sistemato alla meglio sotto di essi con un cappello alla borsalino e si sta fumando un sigaro. Non passa mezz’ora che arriva un altro dei suoi amici e successivamente un’altro ancora. Sono persone sulla settantina, lo si deduce dalla loro conformazione fisica. Iniziano subito a parlare, a scambiare battutine anche salaci, uno di loro parla in falsetto, il che fa pensare a Piero il quale può sentire tutto benissimo data la vicinanza che potrebbero essere froci. Ma sono simpatici. Piero si assopisce risvegliandosi di colpo quando sente sabbia volare, qualcuno correre molto vicino a lui, risate ed esclamazioni ad alta voce con un accento meridionale. Sono due giovanotti arrivati da poco e che da sotto il tendone si rincorrono e sbraitano abbastanza sguaiatamente, ridendo e pigliandosi per il culo con battute sceme e senza senso. Due giuggioloni che probabilmente hanno passato tutta la notte in disco o a fare chissà che cos’altro. Uno di loro, accorgendosi di aver disturbato, fa un sorrisone ammiccante a Piero per scusarsi. Hanno la faccia furbetta. Mettono simpatia dopotutto. I due si sono installati sotto il tendone, fanno un poco i “patacca” come si dice da queste parti, con gli attempati amici per acquisirne le simpatie. E’ ovvio comunque che si conoscono tutti da tempo. Uno dei maschietti è piuttosto belloccio di viso e ha un gran bel fisico tonico, pettorali ben definiti e un bell’uccellotto tra le gambe, un bell’animaletto da monta insomma come lo può essere un venticinquenne. Ha le gambe leggermente arcuate e i polpacci da calciatore. Completamente rasato, un tatuaggio sulla spalla sinistra e uno più piccolo all’inguine destro proprio sopra l’attaccatura della coscia. Dei due sembra essere il più scafato. Pure l’altro non è male, anzi, ma non all’altezza del primo. L’atteggiamento di entrambi è comunque sospettoso, si danno troppo da fare per apparire carini. Una percezione della quale Piero non si sa spiegare il perché o meglio, lo intuisce. La spiaggia va riempiendosi di gente, ombrelloni e sedie pieghevoli portate fin li a spalla. Qualcuno usa un carrellino a ruote massicce. I ragazzi delle bibite hanno già iniziato il su e giù con il loro thermos pieno di lattine e ghiaccio secco sulle spalle. Piero sente altre voci provenire da dietro, gente che è arrivata dal sentiero tra le dune. Si volta e vede le tre donne raggiungere la spiaggia. Indossano parei coloratissimi, cappelli vistosi, collane, bracciali. Sono abbronzatissime. Portano con loro un paio di ombrelloni. Li piantano a terra non distante da Piero. Sistemano rumorosamente le loro borse, si scambiano commenti e risatine. Mostrano folte chiome bionde, trucco pesante. Si tolgono i parei rimanendo in topless e costumino mini. Le tette sono molto grandi e sode, quasi dure. Fianchi stretti e spalle larghe. Hanno la voce piuttosto roca, le mani grandi, polpacci possenti e parlano brasiliano tra di loro. La coppia giunta da circa un quarto d’ora sta piantando invece il proprio ombrellone a qualche metro davanti a Piero. Hanno un cagnetto tutto nero al guinzaglio. La povera bestiola oggi soffrirà le pene dell’inferno sotto la calura del sole. La gente sta arrivando alla spiaggia sempre più numerosa ed è iniziata la ricerca del posto giusto per i nuovi arrivati. Sotto il telone tra i pali gli arzilli signori stanno distesi a oziare e pure i due maschietti. Quello belloccio e rasato si passa la mano sul pisello, se lo liscia bene, fa scivolare le dita tra le palle, le strizza leggermente e poi di nuovo a lisciarsi il cazzo addormentato. Quindi di colpo si gira a pancia di sotto e se la dorme. Ha pure un gran bel culetto tondo l’animaletto. E’ sopragiunta anche una giovane coppia che si sistema alla destra di Piero verso la riva dove la brezza è più percettibile. Lui indossa solo un bermuda bianco che vanno d’accordo con le infradito di pelle pure quelle bianche. La maglietta a righe bianche e azzurre invece se l’è infilata dietro la schiena nel pantaloncino e gli pende giù fino a mezza gamba. Nello sforzo di infilare il paletto dell’ombrellone nella sabbia, si evidenzia una bella muscolatura delle braccia, pettorali e la pancia piatta e tonica come piace a Piero. E’ un bel biondo con i capelli corti. La sua ragazza dopo aver rimestato a lungo dentro un borsone di paglia si è spostata per fare posto al suo ragazzo e all’apertura dell’ombrellone. Si è sfilata una lunga maglietta a fantasie geometriche stile anni sessanta sotto la quale non indossa altro e mette in luce due seni bellissimi, minuti, sodi, che guardano leggermente all’insù. Un costume rosa molto ridotto le copre poco più del pube, lasciando intuire che sotto è ben rasata e liscia. Ha i capelli lunghi castani, raccolti dietro. Piero li immagina a letto nudi mentre fanno all’amore nella posizione del missionario, dolcemente e con trasporto. Un extracomunitario di pelle piuttosto rossastra, forse un magrebino, con addosso jeans, una polo nera a maniche lunghe e cappellino rosso, porta un paio di grossi sandali del tipo che vedevi addosso ai tedeschi due decadi fa. Si è seduto sulla sabbia presso le dune nelle vicinanze delle tre signore brasiliane. E sta a guardare. Cosa molto insolita per quest’ora, si sta avvicinando per poi proseguire e trovare anche lui il suo posto giusto, il tipo alto e magro con i capelli ricci brizzolati che Piero vede su questa spiaggia da anni e anni. Si trascina dietro una vecchia bicicletta alla quale ha appeso per il lungo uno di quegli ombrellini striminziti da supermercato. Di solito si mette vicino alle coppie e cerca di conoscerle. Fa così da sempre. Ma a Piero è stato detto che invece adesca le coppie per introdurle nei privè di scambio. Insomma un indaffarato procacciatore di affari. Il tizio passa accanto alla coppia con il cane nero, osserva attentamente il marito ma soprattutto la moglie con occhio clinico e prosegue. Non ha prestato molta attenzione invece alla giovane coppia, probabilmente sono troppo giovani con pochi soldi e non ancora interessati a privè e scambi. Sulla riva, una moltitudine di esseri umani passeggia avanti e indietro, quasi tutti esponendo tette penzolanti, chili di cellulite, fianchi più o meno larghi, capelli tirati su a crocchia, capelli lunghi svolazzanti, cazzi piccoli, cazzi grandi, cazzi penduli, scroti rasati, scroti pelosi, scroti varicocelici, natiche obese, qualche pettorale gonfio di palestra o altra sostanza, molte vene varicose, e gruppetti di tre o quattro extracomunitari in braghette, canotte e sandali che vengono a vedere tanta figa come non ne hanno mai vista in vita loro e mai più ne vedranno. Piero si passa distrattamente la mano destra sul cazzo, bello, grosso o meglio grasso, morbido, leggermente ricurvo. E’ il suo giocattolo più bello e gli ha dato non poche soddisfazioni. Le punte delle sue dita giocano un poco con i peli corti anzi cortissimi del suo inguine e quindi scendono a solleticare la pelle dello scroto. E’ tutto liscio e pulito la sotto. Piero si rasa regolarmente, adora le palle lisce e ben rasate. Ama farsi fare le pompe ma va letteralmente giù di testa quando gli leccano i coglioni, quando glieli succhiano. E poi gli piace sentire le labbra che gli mordicchiano la pelle sulle gambe all’interno delle cosce procurandogli i brividi. Si stringe un poco le palle, le accarezza, risale con la mano, scappella il cazzo e poi richiude la testa del suo uccello ancora sotto la pelle come a proteggerla. Da un’oretta è arrivata anche la coppia, quella con lui abbronzatissimo, quasi nero come la pece e gli occhi chiari. Lei pure è ben abbronzata ma molto meno, si è tirata su i capelli nero corvino per niente naturale. Ha delle belle tette abbondanti e i fianchi larghi. La fica è rasata tranne che per una sottile striscia di pelo scuro lasciata li come sulla testa di un moicano. Lei si è già accomodata sulla piccola sedia pieghevole e la testa sotto l’ombrellone a leggere quel grosso libro che ha sempre per le mani e sul quale ci passa tutto il giorno. Tranne per quando va a farsi una passeggiata insieme al suo lui teneramente abbracciati. La catenella d’oro alla schiava attorno al collo del piede destro riflette il sole creando una miriade di stelline luccicanti. Due maschietti decisamente gay arrivano con tracolla di ordinanza, ombrellone sotto al braccio, cappellino, maglietta e jeans strappati. Uno manco a dirlo indossa la cintura D&G. Andatura sculettante. Occhiali con la montatura rigorosamente bianca e grande come va di moda ora. Quello della cintura è impegnato a dare della scema ad alta voce a qualcun altro per telefono cellulare. Il suo polso sinistro disegna ampie evoluzioni nell’aria. Proseguono verso il fondo della spiaggia dove trovi solo uomini. Con l’acqua all’altezza del ginocchio ci sono tre tipi brizzolati impegnati in una discussione. Piero non capisce di che si tratta, ma fa lo stesso. Uno ha un ventre piuttosto pronunciato, un altro ha il ventre abbastanza pronunciato, il terzo ha il ventre molto pronunciato. Il tipo che Piero aveva visto passare la mattina presto con una specie di rastrello sulle spalle, i pantaloni arrotolati su fino al ginocchio e diretto alla fine della spiaggia, sta tornando indietro. Deve essere uno di quelli che nel bel mezzo dell’estate ancora perdono tempo a scavare tra la sabbia molle in cerca di mitili. Cosa che di solito si fa preferibilmente con la stagione fredda. C’è una coppia che ancora non ha deciso dove piantare le tende. Lui sulla groppa è carico di tutte le masserizie utili per passare la giornata al mare. Lei con una sola borsa di pelle lucida rossa, ampia e con lunghi manici al braccio, fa segni a destra e a sinistra indicando probabili posti giusti dove fermarsi per poi decidere che quello non è dopotutto il posto migliore. Appare contrariata dal fatto che gli zoccoli dal tacco altissimo quasi vertiginoso (sembrano più una scarpa di legno) e pelle lucida rossa che si sposano con la borsa, affondino miseramente nella sabbia. Ogni tanto solleva il lembo di una lunga tunica, quasi un cafetano di lino color tortora per verificare la condizione dei poveri zoccoli. Il marito suda, guarda storto e dal suo volto si capisce che è già ampiamente smaronato. Lei invece accarezza la lunga e vistosa collana di grosse pietre dure color corallo mentre osserva l’orizzonte per cercare ancora un altro posto giusto dove accamparsi. Piero si alza e raccoglie le sue cose. Oramai molta altra gente è arrivata alla spiaggia. Con il fatto che la forestale ha delimitato off limits più della metà dell’arenile, ora si sta tutti più fitti e si è perso quella bella sensazione di essere su una spiaggia libera e naturale. Piero ha un flash di ricordi di quando era ragazzetto e aveva scoperto questa costa sabbiosa. La sua bici buttata a caso tra le dune e le tamerici. Lui che correva in salita sulla duna più alta da dove dominava tutto il litorale quasi deserto anche in piena estate. E’ quasi mezzogiorno, un panino veloce, una doccia altrettanto veloce e Piero dovrà sbrigare un paio di cosette durante il pomeriggio. ( Se ti aspettavi di leggere qualche sconceria erotica, mi dispiace ma quelle stanno negli altri racconti...eh eh eh …)
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Sigaretta fortunata
Una sera di qualche tempo fa me ne tornavo verso casa da una cena di lavoro, stanco per la lunga giornata e leggermente intorpidito dal vino, e avevo voglia di fumarmi una sigaretta in tranquillità, per rilassarmi e aiutare la digestione. Ero sulla statale, per cui l'unica possibilità, visto che non fumo in macchina, sarebbe stata un'area di sosta, non molto appropriata vista l'assenza di luce e lo scorrimento veloce delle auto, o un distributore, sicuramente meno pericoloso. Sapevo che dopo qualche chilometro ne avrei trovato uno, per altro sempre semideserto, il posto ideale per la mia pausa. Arrivato sul posto, parcheggiai in uno dei lati, dove non c'era altra auto che la mia; nell'area adiacente c'erano i camion, ma sicuramente tutti stavano dormendo e nessuno avrebbe infastidito l'altro. Scesi soddisfatto, mi appoggiai alla fiancata e mi accesi la tanto agonata sigaretta. Il silenzio era interrotto solo dallo sfrecciare di qualche auto, per la verità piuttosto poche. Di fronte a me la strada semideserta, lo spartitraffico e dall'altra parte l'altro distributore, per chi procede in senso opposto. Tra una boccata e l'altra notai, proprio dall'altra parte, un'auto che si muoveva lentamente e a fari spenti, fino a fermarsi in un lato dell'area di sosta, lontano dalle pompe. "Una coppietta in intimità", pensai. L'auto era rivolta verso la mia direzione e dopo un po' vidi accendersi le luci di posizione, per qualche istante, poi spente di nuovo. A distanza di qualche secondo, di nuovo le luci accese, e stavolta notai anche il bagliore rosso degli stop, sul lato posteriore a me coperto: capii che non si trattava di una coppietta, ma probabilmente di qualcuno in cerca di... qualcos'altro. Iniziai a sentire una sorta di eccitazione e continuai a fissare l'auto, qualche decina di metri da me, e a ispirare nervosamente la sigaretta: era ovvio, avevo voglia di fare qualcosa di proibito, e probabilmente non ero il solo ! Rientrai in auto e accesi per qualche istante le mie luci di posizione, poi le spensi. Per qualche istante interminabile non accadde nulla, ma poi l'altra auto partì lentamente nel senso di marcia opposto al mio: lo spartitraffico non avrebbe permesso altre vie. Ora c'erano due possibilità: sarei rimasto in inutile attesa per qualche altro minuto per poi tornare a casa, oppure avrei visto tornare l'auto dallo specchietto retrovisore, dopo che la stessa avesse fatto inversione alla prima uscita, che avevo incrociato poche centinaia di metri prima. Così avvenne ! Ben presto vidi le luci riflesse sullo specchietto e riconobbi la carrozzeria della renault, che arrivò a parcheggiare a una manciata di metri da me. A quel punto l'imbarazzo e il nervosismo crebbe tantissimo, avevo una gran voglia ma proprio non sapevo che fare ! Le posizioni si accesero nuovamente per un paio di secondi, il richiamo era inconfondibile. Raccolsi il coraggio, presi un'altra sigaretta e, sceso dalla macchina, la accesi fissando quei fanali spenti. Non accadde nulla: evidentemente qualcuno, di cui intravedevo i contorni della figura nell'ombra della notte, mi stava studiando. Ero a metà sigaretta quando lo sportello finalmente si aprì e scese un uomo magro e rasato, di almeno 50 anni - ma non era facile stabilirlo, vista l'assenza di luce - che camminò lentamente fin dietro al casottino sul prato adiacente al parcheggio, in cui scomparve tra gli alberelli. Immediatamente, senza riuscire a capire come e perchè, diressi il passo dalla stessa parte, verso il punto in cui speravo di trovarlo. E lo trovai quasi subito, ben protetto dalle pareti del casottino e dai cespugli, girato di spalle e con i pantaloni calati fino al ginocchio. Qualche raggio di luce dei lampioni filtrava tra le frasche, illuminando parzialmente uno sguardo duro e carico di desiderio e, più in basso, un pene ancora morbido che stava stuzzicando con la mano. Stregato da quella visione, carico di desiderio, allungai anche la mia mano per toccarlo, e quasi immediatamente mi inginocchiai per accoglierlo completamente in bocca. L'uomo tolse la mano e mi lasciò fare, portandosela al fianco quasi a voler spingerlo spingere ancora più dentro. Iniziai a lavararlo con la lingua, a succhiarlo avidamente,a fare avanti e indietro con la bocca, come una vera troia. Lo sentivo indurirsi piano piano e cambiare lentamente dimensione, fino a riempirla e a toccare la gola con la cappella. Un cazzo non grandissimo, purtroppo, ma duro, e comunque un bel cazzo da succhiare in un momento inatteso ! Succhiavo e leccavo con tutta l'ingordigia del mondo, in ginocchio, gustando quella bellissima e inaspettata sorpresa. L'uomo iniziava a gemere sempre più affannosamente e ogni tanto mi prendeva la testa, per farsi succhiare come voleva lui: io lo assecondavo golosamente, godendo nel fare la troia nascosto ai bordi della strada. L'eccitazione salì alle stelle e presto arrivarono i gemiti nervosi che preannunciavano la sborrata. Continuai a succhiare, come era giusto fare, fino a sentire lo sperma caldo, poco per la verità, che usciva dalla cappella. Leccai ancora per un po', ma poi il cazzo mi venne tolto per essere ripulito con un fazzoletto. Sputai tutto, mi alzai orgoglioso e me ne andai, lasciandolo con i calzoni calati a pulirsi l'uccello, che si ammosciava piano piano. Non l'ho più visto, ma ogni tanto, quando mi capita, passo a fare benzina, nella speranza di poterlo ciucciare di nuovo ! (aspetto i vostri commenti !)
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13 years ago
admin, 75
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Non aveva mai provato...
Alessandro, un amico di famiglia, 23 anni, con l'hobby del giardinaggio. Fisico curato e semplice nei modi. Io Claudio 46 anni, portati benissimo, allegro e col fisico, non proprio palestrato ma curato, con qualche chilo n più. Alessandro, ormai frequenta casa mia, da qualche mese, cura il giardino e io le do una mano. Nelle sue confidenze, mi racconta spesso che, vorrebbe incontrare una donna con esperienza. Le piacerebbe ricevere un pompino di quelli super e farlo dietro, come si deve. Le ragazze, incontrate non erano all'altezza. Così, le racconto io qualcosa e ogni volta, vedo la patta gonfiarsi..."mamma mia" dice semplicemente, deve essere straordinario...La sera di venerdì i suoi non ci sono ed è il mio turno libero del we, sono separato e i figli, passano appunto il we, alternativamente con me o con la loro madre. Così, visto la mia tv satellitare, mi propone di farci una pizza e vederci la finale di volley, femminile. Arriva verso le 20 con le pizze, mentre io ho preparato degli antipasti, "il telecomando è sul tavolo"le dico "forse non serve" mi risponde..."ho un film bomba" dobbiamo assolutamente vederlo, a casa mia non posso...ok rispondo, così, mettiamo tutto sul tavolinetto e accendiamo la tv, il film è veramente hard, comunque il giovanotto, ha qualcosa in testa, perchè il pantaloncino è veramente gonfio...io con le mie fantasie bisessuali, sempre represse, non resisto e allungo la mano "posso sentire?", "fai pure, non aspetto altro" mi risponde il bastardo...aggiungendo "sai me ne sono accorto, come mi guardavi l'uccello, in giardino" la mia mano esplorava all'esterno il cazzo rigido, lui mi prese la mano e la infilò dentro, "toccalo bene" sussurrava...fini col menarglielo, piano. L'odore della sua cappella, arrivava ai miei sensi, così mi avvicinai e la mia bocca, la ricoprì, facendo gemere Alessandro...le mie mani accarezzavano le sue palle, mentre lui premeva la mia testa, sul suo cazzo, andavo su e giu, mentre il suo membro continuava a gonfiarsi...poi mi chiese di girarmi e li mi opposi, "non l'ho mai fatto dietro" "ok ma almeno fammelo appoggiare un pò", così mi girai, senza abbassarmi gli slip, lui si appoggio, e quel corpo sopra al mio, mi fece impazzire, la sua bocca mi sfiorava il collo, e le mie chiappe, cercavano il suo cazzo. Fu un attimo, mi abbassò gli slip, con fare esperto e me lo fece sentire. A quel punto lo volli, entrò piano delicatamente, senti pochissimo dolore e fu subito piacere. Mi sbatteva forte, sentivo le sue palle, sbattere contro il mio culo e le sue mani, prendermi con forza i fianchi...usci, dicendo che voleva venirmi in bocca, mi prese la testa a due mani e me lo infilò tra le labbra. Praticamente, mi stava scopando in bocca, fino a venire...un fiotto abbondante mi riempi...ci accasciammo sul divano..era stata veramente una bella serata...
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13 years ago
admin, 75
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La rossa - parte 4^
Franco e Marina sono una coppia con la quale ho passato splendidi momenti. Lei è dolcemente bisex e li scelsi per l'altra fantasia di Paola. Ci incontrammo a casa loro in un pomeriggio di novembre. Paola e Marina erano splendide, vestite di lingerie per l'occasione. Marina, magra, di capelli lunghi e nerissimi, Paola procace e rossa...creavano un contrasto perfetto. Drink di benvenuto e per sciogliere il ghiaccio, dopo proposi uno spogliarello da parte delle donne. Franco mise su una base di musica soft e si accomodò im poltrona per godersi lo spettacolo. Le due donne iniziarono lentamente a spogliarsi, Marina rimase con un catsuit a rete che lasciava scoperto solo i seni e la parte inferiore, Paola per l'occasione aveva indossato un bustino all'antica con le stecche di balena che sorreggevano il busto e le tette, le calze erano di quelle con la riga dietro sorrette da reggicalze che partivano dal bustino...Due belle zoccole insomma. Iniziarono a carezzarsi e a baciarsi stando di fronte. Ognuna toccava le tette dell'altra baciandosi in bocca e accarezzandosi. Anche se per Paola era la prima volta con una donna, sembrava molto tranquilla e a suo agio. Si stesero sul letto, Marina prese l'iniziativa e si mise su Paola a 69 prendendo a leccarle la fica. Paola faceva altrettanto, leccando e inserendo le dita nella fica di Marina. Gemiti e sospiri delle due donne si sentivano per la stanza. Franco, come sua abitudine aveva preso a masturbarsi godendosi lo spettacolo. Io mi avvicinai alle due, a gambe aperte mi misi alle spalle di Marina e sulla faccia di Paola. Iniziai a scopare quella fica che conoscevo benissimo, Paola da sotto continuava a leccare Marina e le mie palle in contemporanea, nel frattempo avevo messo i pollici nel culo di Marina. Paola godeva della lingua di Marina e quest'ultima del doppio trattamento. Scopavo Marina, lo tiravo fuori e Paola prontamente lo ingoiava..le pompavo per un pò la bocca, lo sfilavo e riprendevo a scoparmi Marina. Le rigirai all'incontrario e ripresi il lavoretto provvedendo però a dedicare la maggiori attenzioni al culone di Paola che oramai era avvezza a questo tipo di rapporti. Mentre me la inculavo, Marina da sotto le leccava il clitoride e nel frattempo le metteva due dita dentro ricevendo, nel contempo, lo stesso trattamento da Paola. Me le scopai entrambe per un pò, poi le feci inginocchiare e mentre si baciavano sborrai sulle labbra di entrambe mentre Franco sborrava anche'egli. Soddisfatto mi godei per un pò lo spettacolo offerto. Marina prese il suo fido compagno di giochi solitari, un bel vibratore di dimensioni generose e iniziò a giocare con Paola. Per Paola era uno zuccherino al confronto della mazza di Carl, ma dopo un pò iniziò a smaniare. Si mise a percorina mentre Marina da dietro glielo infilava profondamente, nel frattempo passai davanti e le diedi la mia mazza da succhiare. Franco, nel frattempo ripresosi, si apprestò a scoparsi la moglie, le urla di guduria delle due salirono di intensità. Franco si spostò sotto Paola sempre a pecorina, continuando a sfondarle la fica con vibratore, Marina si mise a cavalcioni di Paola con me dietro che alternavo botte in fica e culo, in questo modo avevo tre buchi a disposizione. Mi posizionai Paola a smorzacandela mentre Franco la prendeva da dietro e Marina le dava le tette da succhiare. Un potente orgasmo sconvolse Paola, non la finiva più di dire oscenità...-scopatemi.....chiavatemi...sono la vostra zoccola, il vostro puttanone...fatemi godere come una cagna- Godemmo insieme, tutti e quattro, quando Franco si inculò Paolo ed io Marina. Giacemmo sfiniti sul lettone, bevemmo una bibita fresca, le due zoccole però non erano ancora sazie..iniziarono a toccarsi, a baciarsi come due lesbiche. Si stesero di fianco, contrapposte l'una all'altra e iniziarono a leccarsi le fiche...uno spettacolo!!!! Le feci posizionare di fianco, a pecorina e iniziai a montarmele per bene, una decina di colpi all'una, poi passavo all'altra, Franco si posizionò davanti a loro facendoselo succhiare da entrambe. Andammo avanti così per una mezz'oretta tra me che alternavo i quattro buchi a mia dosposizione e Franco, cultore del pompino, che godeva della bocche delle due troie. Cambiammo posizione, con Franco che se le scopava ed io che venivo succhiato. Decidemmo di farcele insieme, Franco si stese tirandosi su Paola la quale non si fece pregare mettendosi il cazzo dentro mentre io da dietro me la inculavo di nuovo, nel frattempo Marina ci massaggiava le palle, dopo facemmo cambio e fu il turno di Marina assaggiare le gioie della doppia. Franco se ne venne in fica della moglie mentre io da dietro continuavo con potenti bordate. Marina se ne venne di culo anche perchè Paola aveva iniziato a sollecitarle il clitoride, lasciai marina sul letto soddisfatta e mi dedicai a Paola mettendomi le gambe sulle spalle e scopandomela alla grande. Un altro orgasmo la colse, sentivo la fica che mi mungeva il cazzo e duando mi accorsi di essere al limite mi sfilai preso le due troie per la testa e le obbligai a succhiare - ora tocca a voi zoccole, fatemi venire con la bocca e badate di non sprecarne neanche una goccia - Si alternavano nel pompino, mentre una succhiava, l'altra leccava l'asta, non disdegnando di baciarsi tra di loro. L'aria era satura di profumi di sesso, entrambe presero a leccarmi l'asta, stringendomela tra le loro labbra in una sorta di sega, però fatta con le labbra socchiuse e all'improvviso esplosi in un potente orgasmo che loro si affrettarono a raccogliere con le loro lingue passandoselo di bocca in bocca e dividendoselo e ingoiandolo da buone amiche. La serata finì con una doccia per ripulirsi e con la promessa di rivedersi presto. Per commenti, critiche e per conoscermi meglio: [email protected]
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13 years ago
scopodonnexsetteore,
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...badoo
ieri sera ero stanco..lunedi di inizio settimana sempre trafficato di menate e casini. badoo e un piccolo svago serale, a cui a vote dedico del tempo. per caso mi sn messo a parlare con una , dalla foto carina sorridente..capelli lunghi. nick strano , apassionata di musica rock , e mi misi a chattare per tutto il pomeriggio..pause d lavoro permettendo, tanto lei a era a casa. dopo circa 200 messaggi manco sapevo il nome, e glielo chiesi...raffaella...cavolo dissi raffaella era un bel nome quella cascata di riccioli mi intrigava. tra una scritat e l altra dissi ..certo che rimanere a casa e un male...e lei ..dove andresti...bh..se si riesce una birretta nei vicoli , ache e e lunedi..senno un giro...e lei mica male...solo che dovrei vestirmi..ed io a beh..anche io , devo farmi una doccia. lei non rispose ..e le dissi ..vedi tu basta che me lo dici per tempo...cenai e lei mi scrisse rimani a casa...ed io se rimani anche tu si..e lei ..pero sul pc mi annoio..ed io ..allora parliamo davanti ad 1 birra?. dopo 15 min la vidi...giubbotto di pelle nera..gonna corta..bustino bianco..tacchi ..e riccioli...una bella figa..lo ammetto..non credevo dalal foto. la birretta sla trovammo quasi subito e alla prima ne segui un altra..mentre lei mi parlava di lei ed io di me...poi alla seconda..scappo in bagno e torno un po truccata..belin ..ancora piu gocca. alche dissi...facciamo il terzo giro o hai un idea...e lei..un idea si..l avrei...ma non so se sia il caso...visto che ci conosciamo da un ora.capii che era l caso di cogliere l offeta e quindi dissi. allora usiamone un altra insieme. Mi sorrise...uscimmo , anche lei era in scooter , e mi disse ti ho parlato della musica ti ho annoiato..ed io no, anzi e che se non l ascolto magari non capisco di chi parli, e lei allora te la faccio ascoltare ho il motorino li seguimi. in moto le stavo dietro e vicino e la gonan alzandosi mostrava due gambe affusolate e molto sensual. 10 min e eravamo da lei..salimmo...casa da single 40 enne cuscini e candele e poster di gusto .... un divano comodo su cui ci mise casco e borsa e un accomodati. torno senza giubbtto sedendosi accavalando le gambe lentamente ..hai ancora sete? le dissi...dipende ...e lei , ci facciamo un rhum con qualcosa...ti fidi? io certo....mi parlo girata , ed io le guardavo il sedre..dallo specchi se ne accorse e disse...ma mi ascolti ..o mi guardi? ed io..che devo fare davanti ed un bel panoama-' e lei scemo.... torno , si mise inginocchiaat sul divano poso i bicchieri senza darmi il tempo mi mise la lingua in bocca. passarono minuti....forse decne di minuti...lingua nella lingua e le mie mani su di lei....un sedere sodo come lo vedevo..che lasciai solo per dedicarmi alle cosce...mentre lei sbottonata la camicia...mi infilava le mani... forse passo u quarto d ora...ma quando misi le dita era bagnata fradicia... ho sete disse e mi porse il bichiere e bevemmo mentre rideva....avevo il cazzo duro e si vedeva.....finimmo insieme e si mise sopra...tette in faccia...toccandomi il pisello , ma ti faccio questo efetto disse ridendo? ..io zitto le stavo sbottonanfo il reggiseno e iniziia a leccarle capezzoli e seno mentre lei mi accarezzava le testa. da inginocchiata ...cercai di metterla in piedi e lei si alzo...con la sua fica altezza della mia testa..in piedi sul divano , con le mani su muro. feci svicolare lo slip celeste...e ficcai la lingua in una fica umida...gonfia...deliziosa al sapore...con le labbra pronunciate che pres a succhiare...la lingua infilandola sopra e dentro...finche non sentii il clitoride e inizia a sfregarlo in tutti i mosdi. godeva.la sentivo che si muoveva con bacino.ma piu godeva...poi la leccavo finche si levo di scatto.... e inchinandosi....mi guardo eccitaa sbottonandomi i calzoni...lo inizio a leccare senza manco slacciarmi tutto....che dovetti arcuare la schiea er almeno levare jeans e boxer....e quando lo ebbe libero si inginocchio iniziando u pompino esagerato...che duro non so manco quanto....da tanto mi ha fatto godere....finche inziai a rantolare ed a direl ...spruzzo...ma lei impeterrrita finche le venni in bocca..a fontana. cavoli le dissi....e lei si sposto ..spostando i capelli....ora ho sete io...le dissi.... dai vieni in cucina...bevo anche io.. sculettando sidiresse nel corridoio. che culo e che gambe....cavoli ...cosi era da urlo. mi porse un bicchiere di acqua frizzante e ridend le dissi...certo che hai avuto una bella idea...e rise..mi avvicinai e prendendola di peso la misi su tavolo.. e lei ...dai ....e freddo... non fini il discorso che preso il profilattico che avevo per fortuna in mano, lo misi al cazzo gia duro e la prentrai lentamente.... non disse nulla ma inarcando a schiena si mise la mani sotto ....d inizia a pomparla...eccitato dal vedere il mio pisellone che la apriva..e le divaricava quelle labbra turdige e gonfie...mentre il suo gemere mi faceva eccitare...da paura.. continua
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13 years ago
piripillo3ge,
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Last visit: 3 years ago
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La rossa - parte 3^
Per il mio lavoro conosco tanti militari anche stranieri che lavorano alla Base NATO. Tra di essi ne conosco uno di colore. Avete presente uno dei protagonisti de -il miglio verde?- il gigante buono....oppure di Armageddon...ecco, il mio amico assomiglia a quel colosso...120 Kg di muscoli forgiati da ore di palestra, zero peli, zero capelli, scurissimo di pelle ma soprattutto un cazzo spropositato, senz'altro 32 cm di lunghezza per una circonferenza che unendo pollici e indici una donna non riesce a circoscrivere, amico di tante scorribande ha il difetto di non riuscire a contenersi quando scopa, non sente suppliche...affonda la sua mazza e via, sordo a tutte le preghiere, l'unico limite è che non fà nulla che la donna non voglia ma deve dirlo prima. Le ho parlato di Paola e decidiamo di farle la festa insieme. La portai a casa del mio amico di pomeriggio presto, ci accolse in accappatoio bianco che faceva risaltare lo scuro della pelle. Paola alzando lo sguardo rimase a bocca aperta e piacevolmente sorpresa, ma una volta entrata in casa riacquistò la sua sicurezza. Ci accomodammo sul divano, il mio amico si scusò dicendo che era appena tornato dal lavoro e aveva fatto una doccia. Ci offrì da bere, tanto per scaldare l'ambiente. Mi avvicinai a Paola iniziando a carezzarla scoprendole le gambe e toccandole i seni. Carl si toccava la proboscide parzialmente indurita...-E' spaventoso- mi sussurrò Paola guardandolo con la coda dell'occhio - non sò se riuscirò a prenderlo tutto-, -se vuoi rinunciare sei ancora in tempo, dopo non riuscirò a fermarlo- -no, voglio provare...al massimo mi porti in ospedale- Lei scherzava, ma la cosa non era del tutto improbabile...Carl si avvicinò inginocchiandosi cominciando a carezzarle le gambe mentre io le toglievo giacca e camicetta. Slacciai il reggiseno, di quelli che si sbottonano dal davanti, liberandole le tette che presi subito a succhiare. Carl nel frattempo le aveva sfilato gli slip e la leccava. Quando fu completamente nuda ad accezione delle autoreggenti nere ci spostammo in camera da letto dove anche io mi spogliai accomodandomi in poltrona. - che fai?- mi disse - niente, voglio godermi un pò lo spettacolo...- Carl la stese e si stese a sua volta di fianco. -Toccalo un pò, non morde mica...- Paola timidamente inizio a sfiorarlo e si accorse che la sua mano non ce la faceva a cingerlo. Carl iniziò a baciarla tutta, leccandole il collo, le orecchie, i capezzoli, l'ombellico...la fica; Paola con una sola mano non riusciva a segarlo..Provò con due inginocchiandosi sul letto e iniziando a leccare la spaventosa cappella. Provò a mettersela in bocca ma per quanto si sforzasse solo una piccola parte riusciva ad entrare, succhiava la parte che riusciva a mettersi in bocca mentre Carl l'aveva posizionata a 69 continuando a leccarle la fica. Paola smaniava, mi guardava mentre succhiava...All'improvviso Carl le disse -ora basta giocare...- la stese, dal comodino prese un tubetto con della crema, ne versò sull'uccello e una dose generosa la spalmò sulla fica di Paola anche se già sufficientemente bagnata -cos'è?- chiese..-è un lubrificante lenitivo cosi non sentirai troppo male risposi io. -Fai piano, ti prego...sei troppo grosso- disse Paola...-Zitta puttana!!!!- l'apostrofò Carl...-hai voluto il cazzo nero e ora lo prendi tutto- Alla missionaria puntò la cappella all'entrata della fica e iniziò a spingere. Nonostante gli sforzi nemmeno la cappella riusciva a passare. -Sei strettissima...quasi vergine...ma tranquilla dopo il mio trattamento non sarai più la stessa...-Paola boccheggiava in cerca d'aria....una lacrima le solcava la guancia, con le mani cercava di contenere l'irruenza di Carl che continuava a spingere mentre lei cercava di indietreggiare ad ogni affondo..ma il cazzo non entrava...Carl le prese le gambe, le alzò ripiegandole sulla pancia di Paola, ora era completamente scosciata...puntò il cazzo e spinse...la cappella entrò...Paola cercava di liberarsi...ansimava in cerca d'aria, stringeva le lenzuola con le mani, si vedeva che si sarebbe volentieri accontentata di qualcosa di meno grosso...Un'altra spinta cui segui un urlo di Paola mi avvisò che parte del cazzo era entrato -Mio Dio...è enorme....mi sento piena...esci, ti prego, mi fà male- -Fallo uscire di prego....non resisto...mi stà aprendo in due....- Ma io sapevo che non potevo intervenire...questi erano i patti con Carl..Mi avvicinai a Paola e iniziai a baciarla sussurrandole:- tranquilla, ora passa e diventerà tutto più bello...rilassati...assecondalo-, -macchè bello- gridava Paola-Mi stà squarciando...fallo fermare-. -Zitta Troia- disse Carl - Ti apro in due e con altri due colpi la riempì tutta di cazzo anche se circa la metà rimaneva fuori. Una volta dentro si fermò facendola abituare all'intrusione. Paola ansimava, lacrimava...le leccavo le tette, la baciavo...cercando di lenire la sofferenza...Pian piano si rilassò...giaceva sottomessa accettando la volontà del maschio che la possedeva. Carl iniziò a muoversi lentamente iniziando a scoparla. Paola iniziò ad ansimare...stavolta per il piacere...ruotava la testa a destra e a sinistra..i polmoni continuavano a cercare aria. Carl aumentò il ritmo della scopata. Il cazzo si riempì di una schiumetta bianca, segno che Paola iniziava a godere. -Ti piace?- le chiesi - ora sì, anche se mi fà ancora un pò male- Carl la girò a pecorina, le allargò le gambe, puntò la mazza e la penetrò, le prese le mani da dietro e la sollevò. Ora Paola non aveva nessun punto d'appoggio se non le ginocchia sul materasso e il cazzo in fica...Urlava dal dolore...dal godimento-Mi stà spaccando...me lo sento nello stomaco, mi riempie tuttaaaaa!!!!!- Iniziò a godere..la sua fica grondava umori quasi stesse pisciando. Mi misi davanti a lei e glielo misi in bocca. Ad ogni affondo di Carl corrispondeva una succhiata al mio cazzo. Io venni per primo, tanta era l'eccitazione, ma era sempre così quando mi scopavo qualcuna con Carl. Le riempii la bocca di calda crema ma lei sembrava non accorgersene tutta presa dal suo godimento. Poi fù il turno di Carl, nel modo che avevo già avuto modo di vedere in passato. Le lasciò le mani lasciando libera Paola, l'afferrò per i fianchi, iniziò a darle dei tremendi colpi -Oddio...piano....mi sfondi tutta- - Zitta puttana....ti lavo la fica dall'interno....ti sfondo l'utero- Paola avanzava verso la spalliera del letto fino a toccare il muro..Carl dietro che continuava a martellarla..Incastrata al muro accettò l'inevitabile...si fermo pregando che tutto finisse presto. Carl diede altri colpi, poi si fermò di colpo e stando sempre fermo disse -Ora di allago troia!!!!- Venne nella sua fica..Data la posizione e l'enorme pressione la sborra inizio ad uscire dalla fica di Paola a spruzzi sempre più violenti.-Me lo sento nell'uterooooo!!!!...ho un idrante nella fica....- L'orgasmo la colse all'improvviso, si accasciò sul letto accogliendo le ultime bordate che Carl aveva ripreso a darle. Entrambi distrutti si stesero. -Bella troia mi hai portato- Mi disse Carl -Lo sò, bastava solo tirare fuori la zoccola che è in lei e piano piano ci riuscirò- Paola si toccò la fica aperta come una caverna -Accidenti...è una voragine...che dirò a mio marito adesso?- -Tranquilla- le dissi - è elastica, prima di stasera tornerà normale....quasi!!!- Dopo una pausa, un caffè e una sigaretta avevo ripreso le mie energie...Ora toccava a me godermela per bene. Iniziai a leccarle le tette, a baciarmela dietro le orecchie, strusciandomi sul suo corpo..Paola iniziò a rieccitarsi di nuovo...Voleva anche me...Mi stesi, mi venne sopra e si impalò...quasi non la sentivo per quanto era larga, ma anche a causa degli umori che la sua fica secerneva...iniziò a muoversi, dapprima lentamente, poi aumentando il ritmo...andava su e giù, a destra e a sinistra, circolarmente...come le avevo insegnato...Carl nel frattempo, lento a riprendersi, si era avvicinato e gli aveva dato da succhiare il suo cazzo, che seppur moscio era pur sempre il doppio del mio..Paola cavalcava, con la bocca succhiava Carl mentre con una mano si stimolava il clitoride mentre io con entrambe le mani e le la lingua le stimolavo le tette. Così stimolata non ci mise molto a partire di nuovo...Si tolse da me, fece stendere Carl e si accovacciò su di lui. Iniziò lentamente a farsi penetrare dal mostro, quando fu dentro fin dove poteva arrivare iniziò a muoversi un pò più velocemente. Io mi misi dietro e puntai la cappella al buchino...era già lubrificato e non ci misi molto a incularmela anche se molto stretto a causa della presenza ingombrante di Carl. Iniziammo una scopata sincronizzata, mentre io affondavo Carl si ritirava e viceversa. Paola godeva di questa nuova esperienza, si agitava, si contorceva, la testa dai lunghi capelli rossi ondeggiava a destra e a sinistra, continuava a ripeterci: -spaccatemi, rompetemi, sono una zoccola....mi piace il cazzo....mi piacciono tutti i cazzi...specie i vostri...voglio sempre cazzi...voglio morire di cazzi...- diceva frasi a volte sconclusionate ma godeva, eccome se godeva....Dopo una buona mezz'ora le allagai il budello stretto, quando fui uscito lei si tolse e iniziò una violenta sega a due mani al mio amico, tentando sempre si succhiare la cappella...Alla fine anche Carl con un urlo se ne venne inondandole la bocca, la faccia, i seni, i capelli di sborra bollente che Paola in minima parte riuscì ad ingoiare. Eravamo distrutti, era stato un pomerigigo di sesso fantastico. Dopo una doccia rigenerante ci salutammo. Paola in macchina crollò, si appisolò..aveva il viso soddisfatto. Quasi sotto casa la svegliai...-Come và?- le chiesi - Molto bene..Benissimo, è stato bellissimo, anche se sono tutta un dolore- Mi baciò in bocca con un grazie e con la promessa di rivederci presto. Per commenti, critiche e per conoscermi meglio: [email protected]
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13 years ago
scopodonnexsetteore,
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Last visit: 7 months ago
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Dedicato a greta
Le ferie e la stagione balneare volgevano al termine, ma decisi comunque di trascorrere gli ultimi giorni nella casa al mare dei miei genitori. Arrivato, passai a dare un'occhiata in spiaggia, ma con desolazione e nonostante il bel tempo resistesse, la trovai insperatamente deserta, i punti di ristoro erano gia' chiusi. Feci un bagno, rientrai a casa, pranzai velocemente, e dopo una doccia mi distesi in terrazzo a riposare. Oltre il giardino notai che fra tutti gli appartamenti, solo quello di fronte era occupato. Intravidi dalla finestra una donna di spalle che sparecchiava, per poi avvicinarsi al parapetto del balcone a rovesciare le briciole di giu'. Noto' la mia presenza,feci un cenno per salutarla e lei mi rispose prontamente. Aveva capelli castani, uno sguardo deciso, sicuramente qualche anno in piu' di me. Indossava un abitino leggero da dopospiaggia, succinto, essenziale, che a stento vestiva quel fisico prorompente, formoso, abbondante ma non volgare, con una scollatura che lasciava intravedere un seno enorme. Quella visione mi aveva come folgorato. Rientrai dentro e decisi di osservarla dalle fessure delle persiane, senza farmi scorgere da lei. Andò in bagno, la finestra era socchiusa, si denudò, senza preoccuparsi di chiudere. Voltandomi le spalle si chino' a riempire la vasca d'acqua; nella mia vita avevo avuto a che fare con poche donne, e nessuna si avvicinava nei miei ricordi a cio' che stavo vedendo. Quel sedere e quel fisico erano un'opera d'arte. Si volto' venne verso la finestra, temetti che la chiudesse; non la chiuse, tirai un sospiro. I seni, giunonici, erano qualcosa di grandioso, con dei capezzoli enormi. Ero eccitatissimo, il membro gia' gonfiava le mutande, quella musa, quel sogno erotico, aveva stravolto positivamente il mio pomeriggio. Non potei fare a meno di masturbarmi. Fantasticavo su tutto cio' che avrei potuto realizzare per mettere a bada quella voglia che da troppo tempo assillava i miei pensieri erotici, ma la mia timidezza cronica spegneva sul nascere ogni desiderio estremo. Il giorno seguente di buon mattino andai in spiaggia, pensavo e ripensavo a cio' che avevo visto, non riuscivo a non pensarci, sperai che la "dirimpettaia da mille e una notte" venisse in spiaggia, invano. Da ragazzino sognavo di avere un approccio con una donna, tra quelle dune nascoste da pini e da una fitta vegetazione, nessuno ci avrebbe visto, sognavo appunto. Rientrai a casa, lei era fuori, socchiusi la porta quel minimo che mi permettesse di osservarla; si rese conto della mia presenza, arrossii, le avrei chiesto scusa, tra me e me imprecai maledettamente per quell'errore grottesco. L'avrei voluta invitare a pranzo, a prendere un caffe' a casa, ma nulla, la timidezza ancora una volta mi bloccava, senza permettermi di abbozzare due parole, utili almeno a scusarmi per l'accaduto. Uscii fuori, lei stendeva la biancheria, pensai a quanto avrei voluto strapparle io di dosso quei reggiseni enormi. Quel sogno proibito, era li, di fronte a me, ma proprio perche' proibito e difficilmente tangibile, mi eccitava come mai prima di allora nella mia vita, mi era capitato. Presi coraggio, le chiesi educatamente il nome e quanto si sarebbe trattenuta in vacanza; "Mi chiamo Greta e tu vicino curioso?". Arrossii piu' di prima e le risposi "Leonardo vicina..."; non trovai un aggettivo per risponderle, ma fu meglio per evitare una nuova gaffe. Avevo comunque rotto il ghiaccio, mi chiese ancora dove avrebbe potuto trovare un negozio dove acquistare un costume da mare. Le indicai il piu vicino, e mi ringraziò. "Leonardo", mi disse ancora"qual'è la spiaggia piu' bella del posto?" Le indicai la "mia" spiaggia, istruendola su come arrivarci"ma non c'è piu' nessuno, Greta, comunque' vedra' è bellissima, come poche quà in Sardegna, e mi perdoni per prima" "Grazie Leonardo, per prima non ti devi scusare non è successo nulla, anzi.." "Anzi...?" pensai; ero raggiante per quelle sia pur poche parole. Il giorno successivo mi alzai di buon mattino, uscii in balcone e notai Greta uscire in macchina; aveva una cariolet nera, bellissima, sicuramente stava andando in spiaggia. Mi vestii senza fretta, arrivai un'ora dopo. Attraversai la pineta e le dune, mi scrollai di dosso cio che avevo, misi su' l'ombrellone. Lei era sul bagnasciuga, di spalle, non si era resa conto del mio arrivo. Indossai gli occhiali da sole, per nascondere il mio sguardo fisso su di lei. Di fianco notai il suo seno destro debordare dal pezzo di su del costume, che a stento tratteneva tanta grazia. Si volto', feci finta di nulla, mi saluto', "Ben arrivato Leonardo" "Buon giorno Greta" le risposi" Ero impietrito, teso, non sapevo cos'altro chiederle; si alzo' venne verso di me portandosi dietro l'asciugamano. Si sedette di fianco, tenni gli occhiali, le osservavo il seno, mille pensieri mi passavano per la testa. Dopo alcuni minuti per educazione, tolsi gli occhiali (ho sempre considerato un mancanza di rispetto parlare a qualcuno con gli occhiali da sole), mi fissava negli occhi sorridendo; ero imbrazzato, le risposi con un sorriso. Il membro era incredibilmente duro e gonfio sotto le mie mutande bianche, temevo che se ne accorgesse. Avrei voluto metterci qualcosa sopra; se ne accorse, il suo sguardo abbandono' il mio viso e si portò sul pene abbondante di voglia. Si rese conto che avevo notato la cosa. Mi si accosto' fino a toccarmi e poggiò le sue labbra sul mio collo. "Mio Dio.." pensai "e ora..? Speravo prendesse l'iniziativa, anche se in realta' avrei avuto l'imbarazzo della scelta su come proseguire. La baciai ancora piu' energicamente sulle labbra, morivo dalla voglia, ma sentivo che anche la sua eccitazione era tanta. Le poggiai delicatamente la lingua sul collo, dietro le orecchie, era eccitatissima; passai con la lingua sotto il mento e poi insistei sulla'altra orecchia. Smisi, mi alzai in piedi, tesi la mano verso di lei per farla alzare. La portai dietro, su una duna all'ombra di alcuni alberi. Potevamo proseguire liberamente, ero sicuro che fossimo soli. Rimanemmo in piedi ripresi a baciarla, le slacciai il reggiseno, ci misi il viso quasi a farmi sculacciare da tanta abbondanza.Era bellissimo, grande, tondo, iniziai a leccarle i capezzoli, era eccitatissima. Le passai di dietro appoggiandole il pene sul culo, per stringerle da dietro i seni enormi, non riuscivo a contenerli nelle mani. Aveva i capezzoli dritti, duri, passai la lingua tra un seno e l'altro, meritavano attenzione, tatto, adorazione quelle due tettone.. Le abbassai da dietro le mutande, mi inchinai passandole impercettibilmente il naso tra i glutei, mi rialzai, lei si volto', il mio cazzo era dritto, orgoglioso (e io ero orgoglioso della sua fierezza) e stufo di indossare le mutande; fece altrettanto abbasandomele. Non vedevo l'ora di violare quel corpo bollente, ma sapevo di non aver fretta. Per alcuni istanti pensai di proporle di continuare a casa, ma ero troppo ecitato per smettere. La feci distendere per terra, mi misi perpendicolare a lei, di fianco, ripresi a baciarla dietro le orecchie, ansimava, presi i seni tra le mie mani glieli leccai mettendoci il viso di mezzo;cercò perla prima volta di toccarmi il pene, glielo impedii strigendole i polsi, non c'era fretta. Con lingua scesi di giu'senza staccrla dal suo corpo. Mi misi di fronte a lei, sempre distesa e iniziai a leccarle il clitoride. Era bagnatissima, leccavo, lasciai i polsi, e ripresi a stringerle i seni contemporaneamente, ansimava. Le sollevai le gambe e iniziai a leccarle l'orifizio anale intensamente, mi piaceva da morire farlo. Poi alternai la mia lingua tra ano e vagina per alcuni minuti; era bagnatissima. Si mise seduta, volle che la imitassi. Si inchinò e si mise tutto il mio cazzo in bocca, "o mio Dio", ansimai; era favoloso, inizio' a salire e a scendere con la bocca come a volersi vendicare. Lo stringeva tra le mani menando la cappella con le labbra, a un certo punto si limito' a leccarmi la cappella, in ogni centimetro della sua superficie, sembrava si ingrossasse ancora di piu'. La feci ruotare di fianco in modo da giungere con le mie dita nei suoi buchi. Il culo era ancora umido dalla mia leccata precedente. Mi distesi, lei non stacco' la bocca dal mio membro. Avvicinai le sue gambe a me in modo da poter riprendere a leccarla mentre lei leccava me; adoravo quella posizione. Ci leccammo a vicenda per 10 minuti, il suo culo sbattuto sulla mia faccia mi faceva impazzire, glielo leccai a dovere, allargandole i glutei con le mani. Lei godeva, sentivo il suo piacere e mi ringraziava per tanta voglia continuandomi a leccare il cazzo. Si volto', muovendosi inginocchiata, avanzo' fino a portare i suoi seni abnormi, a nascondere il mio membro gonfio. Li presi con le mani per farli aderire perfettamente sul mio frutto dell'amore, iniziai a agitarlo su e giu' in mezzo a quella carne, eiaculai un pochino tra i seni ma riuscii a trattenere un'eiaculazione completa, che fin li ci poteva anche stare. La feci voltare e mettere a gattoni e ripresi a leccarle il culo, mi misi in ginocchio anch'io e le infilai il cazzo gonfio sulla vagina, iniziai a spingere forte, lei gradiva, ansimava, urlava, continuavo a spingere mettendole l'indice in bocca, quanto lo leccava..Estrassi il membro e ripresi a prepararle il culo leccandoglielo energicamente. Riinfilai il pene sulla vagina, lo etrassi e inizai a appoggiarlo sul culo, facendomi spazio sull'umido con le dita, era lubrificato benissimo, iniziai a sbatterla dolcemente, prima sul culo e poi sulla vagina, stavo impazzendo dall'eccitazione e lei con me. Stava per venire, mi chiese urlando di continuare forte. Le rimisi il cazzo nella vagina e col pollice premevo sul culo, mi inondò il cazzo di liquido, continuai a spingere finchè non smise con i gemiti. Eravamo estasiati entrambi, io piu' di lei. Le leccai ancora un po il culo, mi misi in piedi la lasciai inginocchiata, le misi il pene in bocca perchè esplodesse tutta la sua voglia, lo tolsi e glielo poggiai sul seno. Lo inondai di sperma, lei approvo' rimettendoci la bocca e leccando tutto l'eiaculato..
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13 years ago
janduiotto33,
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Riccordi
1° EPISODIO Andrea ed Io eravamo vecchi amici d’infanzia decidemmo una volta tanto di uscire a cena assieme ci eravamo persi di vista alcuni anni prima e ci incontrammo per caso alla partita. . Dopo cena un po’ brilli andammo a casa sua, era rimasto solo la famiglia era al mare per guardare un film porno. Seduti sul divano rilassati guardavamo il film e facevamo due chiacchere , ad un certo momento il porno fece vedere un negro che inculava un trans mentre il trans sbocchinava un cazzo enorme .Mi manca molto mia moglie, mi confido Andrea ,mi manca soprattutto il suo culo e levandosi il cazzo fuori inizio a menarselo "dai facciamoci una sega assieme mi invito. iniziai a menarmi il cazzo anch'io ma la cosa non mi dava particolarmente piacere, Andrea gli dissi perché ognuno non prende in mano il cazzo dell'altro forse è più piacevole , perché no, mi rispose e la sua mano prese il mio cazzo ed io il suo ,ma prendendolo in mano sentii una strana sensazione, il cazzo di Andrea era più grande e grosso del mio turgido e violaceo, caldo dopo un po’ che ci segavamo a vicenda il cazzo di Andrea ,sempre più grosso inizio a pulsare , al che persi la testa d'istinto mi abbassai e lo presi in bocca iniziando a leccarlo e ad ingoiarlo come avevo visto fare tante volte nei porno, Andrea era rimasto sorpreso ,ma si mise comodo e prendendomi la testa con le mani disse " non sapevo che ti piacesse il cazzo, ora ti aiuto a farmi un bocchino fatto bene e con la mano sulla mia testa mi diede il ritmo che giusto io avevo il cazzo che andava su e giù dalla cappella allo scroto nella mia bocca ed a volte mi arriva in gola mettendomi in difficolta nel contenerlo tutto, ma cercavo di fare del mio meglio lavorando anche di lingua sulla cappella fino allo scroto il cazzo si ingrossava sempre di più ad un certo punto oltre che a pulsare sotto la mia lingua si mise a vibrare e sentii che schizzando mi riempiva la gola di sperma caldo ed appiccicoso tentai di farlo uscire dalla mia bocca sorpreso ,ma la mano di Andrea m i teneva la testa e per non soffocare ingoiai tutta lo sperma che stava uscendo finche dopo un pò il cazzo smise di fremere e usci, e potei andare in bagno a sciacquarmi . Uscii dal bagno timoroso della reazione di Andrea, ora non più eccitato potrebbe non gradire di constatare di avere un amico bisex, ma con mia sorpresa era allegro e rilassato." Grazie, mi disse, avevo i coglioni pieni da scoppiare sai che sei bravo non sapevo che avevi questa attitudine, sei meglio di mia moglie sembra che tu abbia da sempre fatto bocchini." Scusami Andrea non so cosa mi abbia preso ti assicuro che è la prima volta, non capiterà più forse il vino...." VINO VERITAS", i rispose Andrea, spero invece che vorrai rifarlo mi è piaciuto un sacco e tu evidentemente ci sei portato tutto sta nell'iniziare ed ora ti porto a casa perché mi sta ridiventando duro e non vorrei incularti come faccio con mia moglie," disse tra il serio ed il faceto. In macchina nessuno dei due parlo più arrivato lo salutai ,entrai in casa feci una doccia ed andai a letto ,ma non dormii una frase mi ritornava sempre "non vorrei incularti come faccio con mia moglie". 2° EPISODIO Andrea non si fece sentire per giorni ed io ero quasi sollevato perché mi chiedevo come sarebbe stato il nostro incontro dopo l'episodio precedente quando brillo gli ho fatto un bocchino .Per calmare dei pruriti anali strani che mi si erano presentati avevo preso l'abitudine di masturbarmi introducendo contemporaneamente delle carote o piccoli cetrioli nello sfintere mi piaceva sentirmi dentro qualcosa mentre menavo il cazzo e quando venivo mi accorsi che lo sfintere vibrando con la carota dentro mi dava delle sensazioni nuove ma molto piacevoli. Mentre mi auto masturbavo fantasticavo a cosa avrei provato ad avere al posto della carota il cazzo di Andrea caldo e duro e pulsante che mi stantuffava dentro. Dopo una settimana Andrea mi telefono chiedendomi se uscivamo a cena insieme .Accettai pensando che dovevo affrontarlo prima o poi ,ma mi ripromisi di non accettare nessuna proposta e di chiarire che il tutto è stato colpa del vino e che era da considerarsi un episodio isolato unico, tanto più che era ritornata dalle ferie sua moglie e che quindi poteva sfogarsi come e quando voleva. Andammo a cena parlando delle solite cose, nessuno dei due accennò al passato episodio scherzammo e ridemmo come sempre per tutta la serata ,poi mi riaccompagno a casa ci salutammo e se ne andò. Rimasi deluso mi aspettavo un comportamento diverso e mi dissi che, senza ipocrisie ,se mi avesse chiesto di rifargli un bocchino l'avrei accontentato subito avevo nostalgia del suo cazzo caldo che mi scopava bocca e gola per poi inondarmi della sua panna calda che avrei ingoiato fino all'ultima goccia. Il citofono gracchio improvvisamente chi sarà pensai ed alzai la cornetta era Andrea che mi chiedeva se potevo farlo risalire un attimo . Appena salito mi disse che era inutile fingere da allora mi aveva pensato sempre e che non riusciva a pensare ad altro, così dicendo mi prese e trascinandomi sul divano si sedette ,tiro fuori il cazzo già duro e me lo infilo in gola con tanto impeto che quasi soffocai tanto era arrivato in profondità ed io dopo un falso tentativo di resistenza ,al grido per chi mi hai preso cedetti contento di cedere che quasi non sentii la sua risposta ti ho preso per un gran bocchinara e tu lo sai di esserlo e mi aiuto con la mano sulla testa ad imprimere il ritmo giusto tanto che in pochi minuti mi espose dentro e dovetti ingoiare tutto lo sperma che in abbondanza mi aveva inondato la gola. Andai in bagno a sciacquarmi il viso , Andrea era rimasto sul divano stranamente aveva ancora il cazzo duro ed era senza pantaloni " adesso per finire bene ti inculo" mi disse e prima che potessi riprendermi dallo stupore mi mise bocconi sul divano mi abbasso pantaloni e mutande prese della vasellina da non so dove e infilandomi le dita dentro mi lubrifico dentro e fuori per bene poi mi mise la punta del suo uccello all'entrata del retto entro per due centimetri e poi con un colpo di reni entro di botto fino in fondo facendomi gridare dal dolore "levalo gli gridai mi fa male" “ aspetta un attimo e vedrai che ti piacerà” e cosi dicendo inizio prima lentamente e poi sempre più in fretta a stantuffarmi dentro . Ed aveva ragione dal dolore passai ad una gradevole sensazione di pieno mi piaceva sentirlo entrare ed uscire dallo sfintere aveva un cazzo duro, caldo ed anzi d'istinto mi misi a stringere lo sfintere quando entrava ed usciva e questo lo eccito sempre di più si diventava sempre più grosso ed ad ogni stantuffata entrava sempre più a fondo alla fine mentre gli gridavo "Si sono la tua troia sfondami" lui venne inondandomi tutto l'intestino vibrando come impazzito e per la prima volta venni anch'io ma non solo col cazzo ma anche di culo infatti inizio a fremere anche lo sfintere assieme al cazzo che fremendo e vibrando mi riempi di sperma caldo così abbondantemente che mi fece l'effetto di un clistere di acqua bollente ed infatti fece appena in tempo ad uscire col cazzo dallo sfintere che con un gorgoglio dovetti scappare in bagno dove mi liberai dello sperma assieme al contenuto dell'intestino. Quando uscii dal bagno Andrea se ne era già andato ,da esperto visti i giochi con la moglie ,evidentemente non mi aveva voluto mettere in imbarazzo. Dopo un 'abbondante doccia mi coricai ed a parte l'inconveniente che però mi era servito ,infatti da allora prima di uscire con qualcuno mi faccio due litri di acqua e vasellina in modo di pulire per bene l'ampolla retale e l'intestino , pensai che mi piaceva da morire prenderlo in culo sentirsi un cazzo duro vibrante un nerbo di carne viva e calda che ti stantuffa aprendoti per bene sfintere ed intestino facendoti sentire gradevolmente pieno e che alla fine ritirandosi ti riempiva di un o caldo sperma che ha volte era così abbondante che ti gocciolava fuori dallo sfintere e dovevi andare in bagno. Il cazzo in culo mi piace ,a fare bocchini mi piace altrettanto chissa , mi venne da pensare il piacere che si deve provare ad avere un due cazzi, contemporaneamente insieme, in bocca ed in culo . 3° EPISODIO Andrea mi telefono dopo circa una settimana da quando mi aveva (con il mio consenso implicito) invitandomi ad una cena di colleghi, facciamo lo stesso lavoro anche se in reparti diversi. Alla sera andammo nel solito locale, eravamo una decina, la cena fu gradevole ed alla fine verso mezzanotte tutti un po alticci ci salutammo.. Andrea si prese l’impegno di portare a casa ,oltre il sottoscritto, altri due colleghi venuti in taxi . In macchina Andrea propose di andare a bere un ultimo bicchierino a casa sua, io mi opposi dicendo che era tardi e che avrei preferito andare subito a casa ,ma con un “ dai non fare il guastafeste” Andrea chiuse l’argomento e si indirizzo deciso a casa sua. Arrivati nell’appartamento Andrea tiro fuori un liquore speciale ,lo verso a tutti ed accese la televisione noi ci sedemmo sorseggiando il liquore sul suo divano che e molto grande componibile fatto ad L . Il televisore inizio con un porno ,evidentemente già predisposto da Andrea nel videoregistratore e caso strano era un porno gay dove gli attori si facevano sbocchinare a turno da un travestito mentre lo inchiappettavano. Andrea mi si era seduto accanto e dopo pochi minuti di proiezione aveva il cazzo già duro e non era il solo anche gli altri due erano eccitati e come ad un segnale tutti assieme si sbottonarono i pantaloni e presero ognuno in mano il cazzo ed iniziarono a menarselo “Per me Tu disse Andrea rivolgendosi a me sei molto più bravo di quel travestito perché non lo dimostriamo agli amici e prima che potessi dire qualcosa mi trovai Andrea che presami la testa mi aveva fatto chinare sul suo cazzo che mi ritrovai tutto in gola. Mentre sbocchinavo Andrea egli si denudo completamente e anche gli altri fecero altrettanto io assorto a succhiare me ne accorsi soltanto perché improvvisamente accanto al cazzo di Andrea né spuntarono altri due solo allora Andrea allento la presa sulla mia testa e sfilo il suo cazzo ed io mi ritrovai un altro cazzo in bocca mentre il terzo aspettava impaziente il suo turno facendosi una sega mentre pompavo il nuovo uccello Andrea mi tolse i pantaloni e già pratico con vasellina e le dita mi allargo lo sfintere per poi con un colpo di reni mi sbatte tutto il cazzo dentro ed inizio a stantuffarmi da dietro mentre io ero occupato a pompare l’uccello di Pietro che sembrava soddisfatto a sentire come il suo cazzo si ingrossava sotti i colpi della mia lingua ,Andrea già a buon punto dal mio bocchino mi sborro dentro dopo pochi minuti e trasse il suo uccello ,ma non feci in tempo di provare un pò di sollievo ,era stato particolarmente violento nello stantuffarmi, che sentii un vero randello di carne che prepotentemente si incuneava con prepotenza dentro di nuovo al mio buchetto ed era talmente grosso e lungo che mi sentii impalato da dentro fino all’ombelico ,entrato completamente si arresto un attimo per permettere al mio intestino di adattarsi ,poi molto lentamente ma di continuo inizio a stantuffarmi avanti ed indietro io volevo gridare ma il cazzo di Pietro fremendo venne riempendomi la gola de caldo sperma che ingoiai . Devo essere caduto in stato di incoscienza sentivo solo una alternanza dei cazzi di Pietro , Antonio ed Andrea che entravano ed uscivano dalla bocca e dal culo mentre ormai come un automa in estasi automaticamente succhiavo ed ingoiavo lo sperma che abbondantemente si riversava a spruzzi in gola e nell’intestino . Ad ogni modo mi piaceva un sacco essere inculato mentre sbocchinavo e mi eccitava ancora di più quello che mi dicevano “prendi troia, ti piace sentirti 20 cm nel culo , Succhia vacca che devi ingoiarlo tutto,” Sei una grande troia puliscimi per bene l’uccello pino degli umori del tuo intestino”. Penso di essere svenuto perché quando ripresi conoscenza vi era solo Andrea che mi chiese come stavo “ bene gli dissi ho il culo in fiamme l’intestino pieno di sperma ma non posso dire che non mi sia piaciuto” “fatti una doccia che poi ti porto a casa , mi disse Andrea sei stata una grande impareggiabile vacca hai un culo stupendo sembra che abbia da sempre preso cazzi, stasera hai avuto in tuo battesimo ora sei una troia sul serio e pronta a tutte le imprese” Sei un gran porco spero solo che la cosa rimanga circoscritta tra noi gli dissi salutandolo “non ti preoccupare rimarrà tra noi quattro, saremo come i quattro moschettieri ( uno per tutti “ il tuo culo e la tua bocca”) tutti” i nostri cazzi” per uno, te “disse con una battuta . Purtroppo poco dopo dovetti constatare che non mantenne la promessa che mi fece. 4° EPISODIO Andrea mi chiamo dopo pochi giorni chiedendomi di uscire con i soliti amici ,accettai . Andammo nel solito locale ,cena normalissima solo che ebbi l’impressione che fossero più gentili e solleciti del solito, appena avevo il bicchiere vuoto si affrettavano a riempirlo .Dopo cena al solto si andava da Andrea ci spogliammo e poi io al centro iniziavo a sbocchinarli e poi a turno mi inculavano.. Ma quella sera li avevo già sbocchinat i per bene ed avevano tutti i cazzi eretti Andrea disse “ho una sorpresa per te e dalla stanza accanto fece apparire un pouf “ è anatomicamente predisposto mi disse tu ti distendi a pancia sotto e come vedi il fondoschiena occupa la parte più alta con le gambe fuori e divaricate in modo che lo sfintere è al livello del cazzo di chi ti sta dietro così ti incula stando più comodo e te lo fa entrare più in profondità “ e mentre lo diceva Pietro aveva già iniziato ad incularmi, già eccitato per lo stantuffamento di Pietro non sospettai niente ed anzi ringraziando Andrea con Pietro che mi seguiva col cazzo sempre dentro mi accomodai sul pouf a pancia sotto “è veramente comodo” dissi. Ma le sorprese non erano finite dall’altro lato ,quello più basso del pouf vi erano due cinghie , Andrea con noncuranza mi disse “come nei film americani ,con le mani legate ti piacerà di più” e mentre lo diceva mi lego i polsi con le cinghie mentre io non gli badavo nemmeno mi stavo gustando il cazzo di Pietro che in ottima forma mi stantuffava con una veemenza mai vista tanto che mi sborrò dentro in pochi minuti. Tutti e tre inaugurarono il pouf, inculandomi con vigore e debbo dire che stavo veramente più comodo e li sentivo entrare più a fondo. Dopo essersi riposati ,”tanto tu sei già comodo “ mi dissero lasciandomi legato levati dal cassetto i famosi accessori prepararono come sempre il mio sfintere alla doppia penetrazione. Quando fu allargato per bene e ben lubrificato Antonio e Pietro appaiati mi inchiappettarono e mentre mi gustavo i due cazzi Andrea mi venne davanti e disse “cosa né dici se ti bendo e giochiamo al bocchino cieco e mi bendò gli occhi premurandosi di mettermi il suo cazzo in bocca, “è proprio la serata delle novità pensai “ . ed iniziai a pompare il cazzo di Andrea perché rimanesse duro e pronto a sostituire il primo fra Pietro ed Antonio che mi fosse venuto dentro. Dopo un po’ Riconobbi il vibrare del cazzo di Antonio che si stava svuotando e non feci in tempo a pensare ora sarà Andrea che farà l’accoppiata con Pietro ,ma in quel momento Andrea mi esplose in gola “cazzo pensai lo succhiato troppo bene, mi sa che perdo una scopata doppia. Infatti Antonio ed Andrea uscirono uno dallo sfintere ed uno dalla bocca ma rimasi basito, un cazzo a me sconosciuto aveva preso il posto di Antonio ed un altro sconosciuto mi si improntò in gola “ sorpresa” esclamo Andrea e levandomi la benda dagli occhi mi fece vedere una decina di colleghi che in semicerchio tutti denudati con il cazzo che se lo menavano aspettavano il loro turno per scoparmi “Ma cazzo Andrea cosa mi combini…" avrei voluto continuare ma quello che mi aveva messo il cazzo in gola reclamo il suo bocchino e prendendomi per la testa mi sprofondo il cazzo in gola “pompa troia”: Sentii il commento di Andrea “ dicevi ancora ancora , ora vediamo se ti bastano”. La doppia penetrazione duro parecchio io contai dodici cazzi che a turno appaiati mi scoparono tutti svotandosi più volte lo sperma nell’intestino era così abbondante che quando un cazzo entrava usciva dallo sfintere lo sperma a rigagnoli . Ad certo punto non ce la feci più lo sfintere era in fiamme e tutto slabbrato dilatato al massimo e l’intestino era pieno all’inverosimile di sperma gridai “basta per favore ho i reni ed il culo a pezzi basta.. basta” , Andrea si avvicino e mi disse “hai visto che sono riuscito a farti dire basta, ma devi fare un ultimo sforzo ,ha diritto di venire anche Omar al che gridai “no per favore non farmi questo Omar no” Omar era un marocchino che aveva un uccello così grosso e grande che anche le puttane ed i travestiti lo rifiutavano così che lui era costretto a farsi solo seghe. Andrea mentre mi riempiva lo sfintere di Luan Disse “ non fare lo scontroso ,facciamolo sfogare e vedrai che ti piacerà" , intanto Omar già si era posizionato ed improntandomi il cazzo entro solo con pochi cm dentro che già occupavano tutto il diametro dello sfintere poi appoggiando le sue mani da dietro sulle mie spalle e tirandomi a se inizio ad entrare molto lentamente ma in maniera continua io mi misi a gridare “per pietà fermatelo mi sta sfondando" lo sentivo già a livello dell’ombelico e stava stirando anche tutte le pieghe dell’intestino sentivo questo palo che entrava allargando anche le viscere mentre dai 12 cm di diametro si arrivo ai sedici mi sentii veramente impalato non avevo meno di 40 cm di cazzo dentro con uno spessore così grosso , ma Omar continuava imperterrito a far avanzare il cazzo nero enorme ,mentre tutto intorno vi erano tutti gli altri che eccitati dalla scena si masturbavano come ossessi . Quando era tutto dentro Omar si fermo un attimo per dare il tempo all’intestino di adattarsi ,poi lentamente come era entrato inizio a ritrarsi quando era quasi tutto fuoriuscito si fermo e poi riprese sempre molto lentamente dopo aver irrorato tutto il palo con dell’altro luan ad avanzare , ad ogni avanzata io sentivo meno male e sempre più sollievo ,finche l’intestino si abituo all’anaconda dentro fino in fondo alle viscere, e quando Omar lo capì inizio ad accelerare il suo stantuffare ed io passai dal dolore al piacere sentivo il suo cazzo che entrando modellava a sua immagine tutto l’intestino ,mi sentivo pieno da scoppiare e mi pareva di sentirlo quasi in gola Quando Omar si svuoto con fremiti di cazzo che mi facevano vibrare tutto l’intestino mi ritrovai a gridare” è stata l’inculata più bella della mia vita ;Omar ti prego inculami ancora sfondami ancora tutta sono e sarò sempre la tua troia vieni ad incularmi tutte le volte che vuoi" . Quando se ne andarono ,in bagno mi svuotai dallo sperma che avevo in corpo mi feci una doccia ed andai a letto ero tutto un dolore mi facevano male i reni la schiena ed avevo lo sfintere in fiamme e tutto aperto , mi addormentai e tutta la notte sognai il cazzo di Omar. 5° EPISODIO Dopo quello che era successo non mi era più possibile rimanere in fabbrica . Tutti ormai mi indicavano al passaggio chiamandomi “ Frocio…Tria da caserma…Rotto in culo.. ecc.. “ Chiesi il trasferimento in una filiale della stessa fabbrica ma in un'altra città dove nessuno mi conosceva. Ma anche cambiando città la “cazzo dipendenza” era rimasta ma non volevo più coinvolgere i nuovi colleghi di lavoro avevo imparato che la discrezione è molto rara ,praticamente inesistente. Ma la libido era sempre più crescente e l’introduzione dei dildi dai medi ai grandi non mi bastavano mi mancava il caldo fremente cazzo che lo sentivi allungarsi ed ingrossare mentre lo pompavi per poi svuotarsi con schizzi profondi di calda crema che ti arrivava in in gola ,si mi mancavano i miei ingoi di sperma calda che aspiravo dal cazzo caldo , turgido e vibrante mentre si liberava e mi mancava enormemente quel sapore acre che senti mentre lo sperma ti scende in gola schizzando.. Non resistendo più dalla voglia iniziai a fare annunci sui siti erotici ma per la maggior parte chi rispondeva erano solo parolai indecisi e quasi sempre non si concludeva nulla. Allora decisi di iniziai a frequentare le saune ,avevo sentito in giro che li succedeva di tutto e trovavi di tutto. Ma sicuramente non potevi certo fare lunghi preliminari , ed a me l’improvvisazione, dopo l’esperienza fatta non mi andava a genio, magari trovavi un ossesso che ti inchiappettava senza alcuna preparazione e magari a freddo con il rischio di rovinarti e mettere fuori uso per sempre lo strumento del mio piacere il culetto infatti io vivevo per vederlo in azione ossia per prendere più cazzi possibili, ma volevo anche continuare a prenderli il più lungo possibile e quindi dovevo salvaguardare il mio gioiello a tutti i costi. Guardando nella pubblicità erotica vidi che venivano pubblicizzate delle mutandine con inserito all’interno un fallo per l’introduzione anale ,mettendoti la mutandina ti introducevi il fallo nello sfintere e d all’esterno nessuno si sarebbe accorto di nulla. . Pensai dopo i clisteri mi preparo per bene spalmando con le dita all’interno del luan e poi mi metto la mutandina inserendo dentro il fallo ,mi vesto e vado in sauna e se” trovo” mi basterà levare la mutandina con incorporato il relativo fallo di gomma e lo sfintere si troverà aperto e, lubrificato già pronto agli eventuali assalti. E così feci. Un sabato sera andai in una sauna “chiaccherata” presi una gabina mi spogliai tenendo la mutandina , la nascosi icoprendola con l’asciugamano dato in dotazione a chi entrava e mi inoltrai per le varie stanze e corridoi. L’umidità e la nebbiolina faceva intravedere più che vedere vi era chi si masturbava a vicenda ,un vecchio stava facendo un bocchino ad un negro ,ecc. ma era un ambiente brutto squallido e mi sentii a disagio trovai una stanza vuota e mi allungai su una panca ad angolo accostata al muro della stanza, dopo circa un 10 minuti entro un uomo robusto, molto alto ma proporzionato e da quello che vedevo sembrava sconsolato “ciao” mi disse passando subito al tu “ciao ma cosa hai fatto hai una faccia” osai chiedergli “ “ sei mesi fa è morta mia moglie…” mi disse “mi dispiace ” “ Figurati non riesco a consolarmi era una gran donna ,mi voleva bene e solo lei riusciva a soddisfarmi” “e come mai “ gli chiesi ,” per questo” disse e levandosi l’asciugamano indico il cazzo” non vedo niente di strano “replicai ”anzi hai una bestia notevole ,chissa com’è quando è in tiro” “è proprio per questo quando è duro arriva ai 35 cm di lunghezza e 9cm di spessore nessuno lo vuole anche pagando a peso d’oro, sollo Irene riusciva a prenderlo tutto dentro in figa e nel culo ed io ero abituato a far sesso tutti i giorni” “strano “ mi sfuggi “ ne ho visti e presi di più grossi” non replico più, stette in silenzio guardandomi fisso ed alla fine disse “Mi stai prendendomi per il culo” ormai avevo inavvertitamente scoperto le mie carte e gli risposi “ti assicuro di no , vorrei tanto che qualcuno prendesse me per il culo”.” Stai dicendo veramente sul serio” il suo umore era cambiato era eccitato e quasi tremava” posso invitarti a casa mia a prendere un caffe” “perché no “risposi e pensai che una inculata con un cazzo così non capitava spesso ed io ero da un po’ in astinenza. Gino mi aspetto fuori dalla sauna che mi rivestissi, poi salimmo in macchina e in pochi minuti raggiungemmo il suo appartamento. Non facemmo quasi in tempo ad entrare che inizio a spogliarsi era così agitato che ebbi paura che gli prendesse un infarto. “Calmati per favore” “ ma tu non ti spogli dai sono sei mesi che me lo meno ho voglia di scopare, inculare qualcuno ,hai detto che ne hai presi di più grossi non è che hai bleffato e adesso ti tiri indietro?” “ No Gino è tutto vero ma se non ti calmi me ne vado fatti una bella doccia a me piace la pulizia, così mi preparo per bene” Appena Gino fu in doccia mi spogliai e mi levai la mutandina con il fallo. Lo sfintere era ancora ben lubrificato , il problema era il diametro del cazzo di Gino non avendo i dildi che usavo gradualmente e con cui arrivavo ad introdurre dildi di 12 cm di diametro” era problematico passare dallo spessore del fallo di gomma della mutandina di circa 4/5 cm di diametro arrivare subito a dover fare entrare un cazzo di diametro di 9 cm per 35 non era facile nemmeno per un rotto in culo come me ,il problema era riuscire improntandolo per bene nello sfintere e farlo entrare tutto e contestualmente controllare che Gino fuori di testa non “gli” facesse del “male”. Gino usci dal bagno con il cazzo già violaceo e duro e nonostante avessi preso il cazzo di Omar molto più grosso ebbi paura Gino mi urlo “Dai mettiti alla cavallina che t’inculo, non c’è la faccio più” e cerco di mettermi pancia sotto “No Gino ,sei troppo eccitato mi faresti solo del male ,facciamo invece a modo mio, distenditi sul letto a pancia in alto” Lui obbedì io gli andai sopra a cavalcioni gli presi il cazzo in mano ,era bollente e pulsava a più non posso e dicendogli “per favore non ti muovere faccio tutto io” improntai la punta del suo cazzo, al centro dello sfintere e feci entrare, la punta era bollente, per due o tre cm, poi piano piano iniziai a scendere molto lentamente sul cazzo, riuscii ad entrare per altri tre cm poi il mio sfintere smise di collaborare non voleva più allargarsi nonostante spingessi in fuori come andar di corpo non vi era verso di farlo entrare dentro di più. Non volevo dargliela vinta già pregustavo la cavalcata del cazzo tutto dentro ed in profondità nel mio culo, e poi GINO era ormai partito ,il cazzo gli stava scoppiando sicuramente avrebbe cercato di violentarmi se gli avessi detto che non si faceva più niente e visto la stazza sicuramente sarebbe finita male. Ed ecco mi venne un idea dissi a Gino “ mettimi le mani nei fianchi e tienimi fermo ,appena lo fece io alzai gambe e braccia e non avendo più appoggio il peso stesso del mio corpo fece si che il cazzo entro finalmente nello sfintere con tutti i 35 cm fino in fondo emisi un grido di dolore lo sfintere era aperto e dilatato oltre ogni limite “Per pietà Gino non ti muovere” mi sentivo impalato dal culo alla gola, di fatto ero seduto sul bacino di Gino ed avevo dentro un cazzo enorme di 35 cm di lunghezza e 9 cm di diametro ed il cazzo era entrato tutto fino ai coglioni, dopo un po iniziai a scuotere le natiche ed i glutei in modo rotatorio per far adattare il cazzo alle viscere e creargli dello spazio poi lentamente ripuntai i piedi e mi alzai piano piano fino a farlo quasi uscire ,poi ridiscesi e feci così fino a che era diventato sopportabile sentirlo andare avanti ed indietro, Gino a questo punto esplose mi sollevo di peso sempre col cazzo dentro mi distese sulla schiena accompagnandomi poi inizio una inculata storica, inizio adagio poi più stantuffava più il culo si allargava facendolo entrare sempre più in profondità “piano Gino Piano se no mi sfondi “gli dicevo “Sei grande mi rispondeva sei una grande troia non ho mai visto un buco del culo così capiente che fortuna averti incontrata Sei la mia Troia , una vacca la mia vacca chi ti lascia più ed aumentava sempre di più il ritmo dopo un 20 minuti buoni lo sentii ingrossare pulsare e fremere e mi riempi di sperma schizzando così forte e così a fondo che mi sembro di sentire il sapore dello sperma in gola. Tutto soddisfatto Gino mi disse “Erano mesi che aspettavo un momento simile ero stanco di farmi delle seghe, per cortesia fermati da me stanotte” .Sono un debole quando qualcuno mi mette un cazzo nel culo io non riesco a digli di no “va bene” gli dissi . Mi ero scordato che Gino aveva da recuperare sei mesi . Fu una notte impossibile ogni ora mi inculava per una ventina di minuti ed era molto piacevole se eri disteso nel letto a pancia sotto ti venia sopra da dietro “dormi” mi chiedeva ma non stava nemmeno ad aspettare la risposta improntava la cappella ben lubrificata nello sfintere entrava delicatamente poi toccato letteralmente in fondo iniziava a stantuffare . Per le prime ore mi piaceva un sacco ,molte volte facevo finta di dormire mi piaceva il sentirmi quasi ed il suo timore mentre me lo metteva dentro che mi svegliassi e che gli dicessi di smetterla e molte volte venni anch’io con vibrazioni violente dello sfintere anale contestualmente allo schizzare di sperma dal mio cazzo L’ unico inconveniente era che dopo che si era svuotato dentro il culo ogni volta dovevo andare in bagno ad espellere lo sperma che abbondantemente mi riversava ogni volta nell’intestino. Se mi appisolavo sul serio magari a pancia in alto era senza pietà mi metteva a pancia sotto mi introduceva l’uccello e con dolci parole come “ godi mia troia , ti inculo fino all’alba gran vacca, sei una grande troia, rotta in culo solo tu riesci a prenderlo tutto dentro ed a sborrare dal piacere” iniziava a stantuffare e non la finiva fino all’ennesimo svuotamento al che lo ritraeva e tutto contento si faceva una mezz’ora di dormi veglia, ma l’inculata successiva avveniva dopo un oretta esatta era come una sveglia ad ogni ora minuto più minuto meno mi inchiappettava ho perso il conto degli assalti il culo nonostante il Luan abbondante cominciava a dolermi e mi bruciava, erano circa le quattro quando presi la mia decisione ,solo per sopravvivenza. ,mentre era in bagno presi i vestiti e scappai letteralmente via finii di rivestirmi alla meglio sull’ascensore . Prima di uscire dal suo appartamento però gli lasciai il mio numero di telefono . Avevo avuto un cazzo stupendo nel culo tutta la notte, non volevo rischiare di non prenderlo più. 6° EPISODIO Mi chiamo il caporeparto e mi chiese se volevo guadagnarmi qualche soldino extra. Si doveva andare in trasferta a 300 Km di distanza a controllare degli impianti . Avevano previsto che il lavoro sarebbe durato all’incirca 15 giorni per 4 persone. Accettai .L’indomani Io ,Giacomo, Luigi, e Bruno prendemmo il treno già prenotato dalla Azienda ed andammo a controllare gli impianti a Reggio. Arrivati portammo le valigie nell’albergo prenotato, due camere doppie, dalla Azienda ed andammo a lavorare . Tornati stanchi ed accaldati ,era estate e vi erano 33 gradi andammo in camera Io e giacomo in una stanza ,Luigi e Bruno nell’altra. Fatta la doccia ,Giacomo si vesti ed andò in paese a fare un giro ,Io invece completamente nudo ; faceva troppo caldo ,me ne andai a letto e mi addormentai subito. Verso le 3 circa tornò Giacomo brillo ,io stavo dormento nudo sopra il letto in fianco girato verso la finestra e davo di spalle alla porta della camera ero in dormi veglia quando sentii Giacomo rientrare ,poi pensai di stare sognando , una lingua stava leccandomi lo sfintere ,mi eccitai ma non diedi alcun segno di vita dopo un po’ un uccello si appoggio nel mio sfintere e piano piano entro ed inizio ad incularmi era molto gradevole ma feci finta di dormire e rimasi immobile mentre Giacomo stantuffò per una decina di minuti e poi venne inondandomi. Soddisfatto si spoglio mentre sbirciava se dormivo sul serio , qualche dubbio gli era venuto vedendo che avevo sborrato anch’io, andò a letto addormentandosi subito. Alla mattina dopo mentre facevamo colazione Giacomo non resistette e mi disse “ieri sera facevi finta vero di dormire?”" perché avrei dovuto fare finta, mi era venuto un tremendo mal di testa e per dormire ho preso due pasticche di sonniferò, perché cosa è successo” “ niente, niente “ mi rispose Giacomo. Nei 15 giorni che restammo via Giacomo una notte si ed una notte no mi inchiappettava e a volte veniva anche due volte, ma sempre con il solito gioco , anzi per incentivarlo ad incularmi per bene con possenti colpi di reni, quando stava per uscire per il solito giro l’avvisavo” ho un terribile mal di testa prendo un sonnifero e vado subito a letto” al che gli brillavano subito gli occhi capendo che aveva via libera, al rientro della passeggiata avrebbe potuto sfogarsi come voleva ,io avrei “dormito” in ogni caso. Il gioco durò per tutto il tempo che restammo in trasferta solo l’ultima notte che restammo successe qualcosa di nuovo . A notte fonda al rientro di Giacomo , io l’aspettavo impaziente sempre in fianco , nudo e con il culo verso la porta, lui come ormai prassi consolidata mi lubrifico questa volta con della vasellina lo sfintere e poi mi inculo per bene , poi sentii il suo cazzo pulsare, fremere e schizzare nel mio profondo tutto lo sperma, poi lo sentii affievolìrsi ed uscire, ma subito dopo un uccello addirittura più grosso e lungo si fece spazio tra le natiche ed entrandomi dentro inizio a stantuffare come un ossesso “che cazzo…”dissi girando la testa “ hai detto bene mi rispose Giacomo è il cazzo di Luigi , penso che anche loro abbiano diritto di sfogarsi essendo in astinenza da 15 giorni “e mentre Luigi mi inchiappettava mi accorsi che nella stanza vi era anche bruno che in attesa si stava menando l’uccello, fu una nottata intensa soprattutto Luigi e Bruno recuperarono parecchi arretrati al mattino avevo il culo in fiamme ma tutti eravamo paghi e soddisfatti. “Ragazzi mi raccomando rimanga tra di noi” dissi “non ti preoccupare nessuno saprà nulla”. Non ho prove per dubitare della loro promessa e sicuramente sarà una coincidenza, ma alcuni giorni dopo mi ha chiamato il caporeparto e mi ha chiesto come mai tutti sono andati nel suo ufficio a prenotarsi che per la prossima trasferta, vogliono tutti essere appaiati al sottoscritto. 7° EPISODIO La mia vita trascorreva tranquilla nella nuova città e nella nuova fabbrica ero stimato ed “onorato” da tutti i colleghi . Tanto che il caporeparto aveva stabilito un nuovo premio di incentivazione, Una volta al mese i tre operai più produttivi nel mese li mandava in trasferta per 15 giorni insieme a me. In sei mesi la produzione era cresciuta del 30% e visto i premi in danaro che venivano elargiti al caporeparto per il risultato ottenuto ero diventato il suo preferito e mi aveva promosso caposquadra ed aumentato lo stipendio con la raccomandazione di non affaticarmi troppo. In capo ad un anno ero diventato “intimo” di quasi tutti e tutti lodavano le mie doti non proprio lavorative. Ma ad un certo punto il caporeparto mi chiamo in ufficio e chiese anche a me un aumento di produzione “E’ tutta colpa tua sei una troia troppo brava” mi disse “ dopo che i ragazzi sono stati in” trasferta con te “ non vedono l’ora di ritornarci e tre al mese sono troppo pochi per rifare il giro in un lasso di tempo ragionevole pensavo di mandarne in trasferta assieme a te almeno una decina per una sola settimana al mese, cosa ne dici” Io pensavo a 10 cazzi per notte non avrei dormito un secondo e sarei tornata distrutta,” No mi dispiace non posso non li reggerei..” “ dai non sminuirti rispose, sei la più grande rotta in culo di tutti i tempi, e poi pensa alla fabbrica per reggere la concorrenza abbiamo bisogno di aumentare perlomeno di un altro 30%” “Mi dispiace ma non posso accettare” gli risposi “E’ vero a me piace da matti essere inculato ma voglio godere e partecipare in ogni momento della inculata , e con 10 cazzi sempre pronti non potrei partecipare attivamente , a me piace stringere lo sfintere ad ogni avanzata di cazzo dentro il culo così da dargli l’impressione che anche lo sfintere lo stia sbocchinando, ecc . La vera inculata è un arte e non una ripetizione meccanica di uno stantuffamento in un buco” . Lui divenne paonazzo per il mio rifiuto(aveva già dato per scontato ai padroni l’aumento di produttività) “ bocchinara dei miei stivali , rotto in culo , troia , vacca da bordello, sei licenziata” “Cornuto” gli gridai e me ne andai a prendere le mie cose Il caporeparto era l’unico a non sapere che le troie della fabbrica erano due il sottoscritto e sua moglie che i colleghi se la facevano a rotazione al mattino quando il turno di notte smontava dalla fabbrica ed andava a montare la moglie del caporeparto appena lui arrivava in fabbrica. Presa la mia roba non feci in tempo ad arrivare ai cancelli della fabbrica che inizio l’ululato della sirena e la fabbrica si fermo in sciopero, la voce del mio licenziamento si era sparsa in un baleno. Il giorno dopo nell’ imbrunire suono il campanello dell’appartamento ,andai ad aprire e con mia meraviglia vi era tutta la RSU (8 delegati eletti dai lavoratori) ed il caporeparto , il quale si scuso ,non sapeva che cosa gli fosse preso e mi prego di tornare in fabbrica con un considerevole aumento di stipendio “e per la trasferta” chiesi “ alle tue condizioni, vedi solo se posso aggiungere altri operai meritevoli,” mi disse l’ipocrita “ anche la RSU è d’accordo” e sentii che i colleghi in coro dicevano “dai sei bravissimo ,ne’ va della salvaguardia della fabbrica fai un piccolo sforzo ,cosa ne’ dici di cinque, non ti sembra ragionevole” No pensai non è affatto ragionevole ,la troia che era in me aveva fatto un rapido calcolo per la doppia penetrazione occorre un numero pari e dissi” Va bene se è per la fabbrica mi sacrifico ,ed anzi non cinque ma sei colleghi mi accompagneranno ogni mese in trasferta ,però breve solo una settimana” al che con grida d gioia i colleghi sturrarono del vino buono e brindammo e poi brilli vollero omaggiarmi e spogliandomi mi trattarono dalla troia che sono e fino a tarda notte fu tutto una doppia penetrazione e uno sbocchinamento con grande piacere mio e del mio sfintere. Vi fu però un inconveniente alcuni colleghi più ubriachi del solito presi dall’euforia che la fabbrica era salva e stanchi di menarsi l'uccello ormai duro nell'attesa del loro turno ad incularmi pensarono di “festeggiare “ il caporeparto e se lo incullarono nonostante le sue urla di protesta “ Quante storie che fai per un solo cazzo in culo guarda lui come è bravo che ne prende due assieme , vedrai che l'inculata dopo ti piacerà , non ti ha detto niente quella troia di tua moglie che in una mattina si fa un intera squadra a due per volta in culo ed uno in bocca” Però in fondo è una troia seria" culo e bocca fino a sfinirvi ma la figa no, la figa non la do a nessuno quella è solo di mio marito" dice sempre quella troia quando qualcuno oltre ai due cazzi in culo cerca di metterne uno anche nella figa del puttanone . 8° EPISODIO La mia vita trascorreva tranquilla da quando ero stato l’artefice del non fallimento della fabbrica ero l’eroe della fabbrica e questo si ripercuoteva negativamente nelle trasferte i colleghi rozzi e robusti operai di vecchio stampo che ti inculavano per bene e a fondo in maniera brusca e diretta trattandoti dalla troia che eri e che ci tenevi” Cosa ne dici brutta vacca, lo senti rotto in culo che ti sto riempendoti di sperma, beccati questo clistere troia , lo senti che ti abbiamo aperto tutto il culo , ti piace prenderne due per volta e vacca” .il loro trattamento rude da maschi si era attenuato mi inculavano come prima ,ma in maniera delicata “non è che ti faccio troppo male? Va bene così, ecc “ ed io avevo un bel dire “ dai sfondami tutta, ancora… “ ma non avevo più il trattamento che mi ero guadagnato sul campo da troia infoiata ora si me lo mettevano ancora dentro ma con rispetto. Ne ebbi abbastanza chiesi 15 giorni di ferie e decisi che per non perdere la stima di me stessa dovevo fare una crociera con due vecchi amici un po’ rudi, grezzi ma veri maschi che quando dicevano di spaccarti il culo te lo spaccavano davvero senza storie Gino e Omar Tutti e due accettarono con entusiasmo , anzi Omar disse “posso portare anche mio cugino è un po’ depresso” “perché no” risposi e ci demmo appuntamento al molo tre giorni dopo alle 9 per salire sulla nave che avrebbe fatto il giro del Mediterraneo. Arrivammo tutti puntuali . Omar mi presento il cugino era un 25 enne alto quasi 2 metri spalle larghe ,vita stretta un figo come si dice. Mentre Said parlava con Gino , Omar mi sussurro “ quando lo vedi non ridere “ “ quando vedo cosa?” gli chiesi, Omar disse qualcosa che non capii perché la sirena della nave comincio a suonare. Salimmo a bordo ed occupammo le gabine assegnatoci in una io e Sail il cugino, nell’altra Omar e Gino. Faceva un caldo boia mentre la nave usciva dal porto “,Said io mi faccio una doccia” Said sembrava un po a disagio ma mi disse che poi l’avrebbe fatta pure lui Mentre entravo in doccia vidi che sistemava le sue cose. Uscii dalla doccia rimesso a nuovo e mi distesi sul letto senza niente adosso , mentre Said era in doccia pensavo alle parole di Omar di che cosa dovevo non ridere, Said usci dalla doccia nudo ma con gli slip addosso “Said non ti danno fastidio gli slip perché non li togli siamo fra uomini” Si fa per dire pensai tra me. Said imbarazzato mi chiese se Omar non mi avesse detto niente “che sei un po depresso” gli risposi “ ma non ti ha detto il perché” “ no Said ma per essere depresso molte volte non vi è un perché “ gli risposi “ ed invece c’è “ e così dicendo si levo gli slip . Aveva un cazzo notevole un 35 cm l’anomalia era nello spessore In punta era si e no 2 cm per ingrossarsi mano a mano fino ad arrivare a un diametro di 8cm alla base “ vedi tutte le ragazze appena lo vedono si cacciano a ridere e rifiutano ogni rapporto anche orale” Disse Said tutto sconsolato “ perché sono delle sciocche e sprovvedute non sai quante cose si possono fare con un cazzo così “ mi alzai ed andai vicino a Said che si era corricato e abbassandomi con la testa iniziai a leccargli il cazzo prendendo in bocca sola la punta e lavorandola di lingua continuai a lavorare solo di bocca e lingua mentre il cazzo giovane come era in pochi secondi divento duro come il marmo ed inizio a pulsare . Almeno il cazzo di Said mi entrava in bocca per una decina di cm mentre sbocchinare Gino o Omar mi era impossibile dati che già la cappella era enorme. Said sborro in pochi minuti ma non avevo fatto in tempo a ritrarmi con la bocca che era già duro di nuovo ed io ripresi a fargli un nuovo bocchino, un cazzo giovane di carne fresca turgida vibrante non capita tutti i giorni, ed io , anche per calmare la sua eccitazione né approfittai , solo dopo il terzo bocchino e dopo aver provato a mettermelo nel culo, cosa che rifiutai e glielo promisi per la sera, si calmo, ormai gli avevo svuotato completamente i coglioni e con un aria contenta si addormentò. Dopo pranzo il pomeriggio lo passammo in piscina o visitando i negozi “Cosa si fa stasera dopocena disse Omar” con un fare malizioso guardandomi “si potrebbe fare una partita a scopa nella nostra cabina “ dissi io altrettanto maliziosamente. Verso le 20.30 finimmo di pranzare e ci demmo appuntamento verso le 22,oo nella mia cabina . Mi era venuta un idea le altre volte per poter affrontare i diametri dei cazzi di Gino e OMAR dovevo fare tutta una preparazione con tutta una serie di dildi per arrivare gradualmente ad abituare lo sfintere alla apertura necessaria dei9cm di spessore del cazzo di GINO e di quello di OMAR ancora più grosso. Avrei approfittato della conformazione anatomica del cazzo di Said. Said era brillo e appena in gabina mi saltò addosso ma riuscii a convincerlo a fare una doccia assieme e mentre l’acqua scrosciava dovetti fargli un altro bocchino per tenerlo un po’ calmo ,ma quanto sperma aveva nei coglioni non finiva più di spruzzarmi in gola , uscimmo dalla doccia ci asciugammo e mi feci promettere che se voleva incularmi doveva fare a modo mio senza colpi di testa lo feci distendere a pancia il alto e mentre gli succhiavo il cazzo per l’ennesima volta mi lubrificai per bene lo sfintere ,poi mi misi a cavalcioni su Said e prendendogli il cazzo già in tiro me lo portai allo sfintere e lo introdussi di pochi cm ed iniziai la discesa sul cazzo di 35 cm per i primi 10 cm fu una passeggiata poi iniziai a spingere tutto in fuori lo sfintere e piano piano entro lo spessore del 5,del sei, del 7 e del 8cm appena tutto in fondo iniziai a ruotare il bacino dovevo fare spazio all’uccello nell’intestino. Said fu bravo solo quando gli dissi ”dai ora piano piano inizia ad andare avanti ed indietro” inizio a stantuffarmi dentro sentivo inizialmente un po’ di dolore quando arrivava ad impalarmi fino in fondo ma dopo pochi minuti eravamo entrambi eccitati al massimo al che dissi a Said “ora puoi incularmi con tutta la foga che riesci fammi sentire come mi sfondi” “ Si Troia da casino ti arrivo fino il gola" ed inizio a dare colpi di reni come un’ ossesso venendo dopo pochi minuti con il cazzo che vibrava tanto che lo sentivo sbattere contro le pareti dell’intestino, dopo essersi svuotato non si ritrasse ma rimanendo col cazzo dentro eravamo entrambi sul fianco allungo una mano e inizio a menarmi l’uccello era bravo chissà quante seghe aveva fatto io eccitato dal cazzo in culo e dalla sua mano sborrai vibrando di culo e di cazzo , al che questo fece risorgere il cazzo di Said che essendo già dentro riprese tutto il suo spazio in profondità “Vacca ti è piaciuto la sega col cazzo dentro il culo eh.. ora beccati questa nuova stantuffata ed inizio a darmi colpi di reni così forti che lo sfintere si traumatizzava ogni volta che arrivando tutto dentro sbatteva contri i suoi coglioni, mentre ero intento a subire il terzo assalto sentimmo bussare alla porta, non c’è ne eravamo accorti ma erano già le 22,00. Entrate dicemmo entrambi , GINO e OMAR sgranarono gli occhi alla scena che si presentò una volta entrati tutti e due distesi di fianco SAID da dietro che continuava an incularmi mentre io davanti per agevolarlo avevo una gamba alzata. “ Non si fa così dovevate aspettarci “ dissero entrambi mentre si spogliavano già col cazzo duro . SAID venne ancora una volta al che accorse Omar prima ancora che avesse ritirato l’uccello. “ No Omar “ dissi “rispettiamo le proporzioni, prima Gino, se mi inculi tu avendolo più grosso non riesco a sentire il cazzo di Gino dopo” . Omar a malincuore si ritrasse ,mentre Gino tutto contento mi piantò il suo cazzo di 35X9 cm tutto dentro ed inizio a stantuffarmi dentro. La cura di SAID aveva funzionato ,ricevevo tutto in fondo il cazzo di Gino senza nessuna fatica nonostante che ogni volta entrava sempre di più grazie allo sfintere ormai dilatato. Mi stavo gustando l’inculata stringendo ed allargando lo sfintere per dare più piacere al cazzo di Gino , quando ancora una volta mi ritrovai il cazzo di SAID che premeva verso la mia bocca al che fui costretto a farlo entrare ed iniziai a lavorarlo di bocca e lingua mentre GINO da vero maestro mi inculava, Vennero insieme SAID in bocca e GINO mi innondò le viscere e mentre Gino si ritraeva OMAR sbuffando “ era ora non né potevo più mi impalo con i suoi 40X16cm e inizio a scoparmi senza riguardo “Omar piano mi sfondi” “ mi hai fatto aspettare ti apro a metà brutta vacca, devi metterti a supplicare che smetta troia da caserma” . E mantenne la parola quando smise avevo i reni che mi dolevano ed il culo in fiamme , Mi misi un ‘abbondante dose di LUAN e pensavo fosse finita ma ecco che GINO mi inchiappetto di nuovo con grane soddisfazione sua , per niente mia perché dopo l’inculata di OMAR non sentii nemmeno il cazzo di Gino che mi stantuffava dentro. Gino venuto per la seconda volta “ per stasera mi accontento “ e così dicendo se né andò a dormire. Io sfinito andai in bagno mentre Omar e SAID facevano due chiacchere. Feci una bella doccia e mi curai le “ferite” lo sfintere era tutto slabbrato ed aperto e mi ci volle molto Luan e una speciale crema astringente per farlo tornare quasi normale Più che uno sfintere sembrava una figa slabbrata ma niente paura domattina sarà come nuovo, quando uscii dal bagno OMAR era ancora li “chiacchere tra parenti” pensai e mi buttai sul letto nudo e a pancia sotto . Omar mi si avvicino sedette sulla sponda ed inizio ad accarezzarmi i glutei “ tutto bene?” mi chiese sempre continuando ad accarezzarmi i glutei e lo sfintere “tutto bene sono un po’ stanco ma domattina sarò come nuovo” gli risposi ,ma nel frattempo lui inizio ad ungermi di nuovo dentro e fuori lo sfintere mentre anche SAID mi si era avvicinato e mentre uno mi spalmava ,con le dita ,della vasellina dentro e fuori lo sfintere l’altro continuava ad accarezzarmi i glutei dandomi delle leggere pacche ogni tanto.” Ma che cazzo succede lasciatemi stare sono stanco abbiamo 15 giorni di crociera. “ “ Sai, io e SAID siamo come una famiglia e volevamo festeggiarti assieme” ma se abbiamo scopato fino a poco fa “dissi “ “Non hai capito vogliamo incullarti insieme , tu sei una vacca portentosa , puoi fare tutto cosa né dici se proviamo a superare ogni record ? “ E mentre Omar mi parlava già SAID mi era entrato dentro e teneva spinto tutto il cazzo fino in fondo “ Siete matti nemmeno un cavallo reggerebbe i vostri due cazzi assieme” “Un cavallo forse no ma tu sicuramente si scommettiamo, ora dai retta a noi e vedrai che nessuno si farà male anzi godrai ancora di più di quanto tu non abbia goduto". Omar col cazzo duro si avvicino allo sfintere e fu un tutt’uno Said si sfilo e Lui entro piantandomi i 40 cm nell’intestino, attese un attimo che l’intestino si abituasse e gli facesse spazio , poi piano piani si ritrasse lasciando dentro solo la cappella e sempre col cazzo dentro fece in modo di farmi chinare in avanti così che SAID fosse agevolato ad introdurre tra la parete dello sfintere ed la cappella di Omar la punta del suo cazzo ,erano solo due cm di spessore ma li sentivo tutti. Stettero fermi per un po’ poi appena sentirono che lo sfintere si era nuovamente adattato nonostante i miei lamenti “Brutti porci lo volevate fare fin dall’’inizio ma così mi rovinate” “ Zitta troia tu dici sempre così ma poi ti piace da morire” ,e così dicendo iniziarono ad avanzare io ero tutto un sudore e mi sembrava che lo sfintere si lacerasse in due , credo che persi per un po’ la ragione, quando tornai cosciente avevo i due cazzi assieme tutto in fondo all’ intestino, poi delicatamente iniziarono ad incularmi ad ogni avanzamento il dolore iniziale mi faceva quasi svenire ,ma dopo pochi minuti riuscii a rilassarmi e la cosa inizio ad essere gradevole e poi andai in calore e mentre mi inculavano io sborrai ripetendo “sono la vostra baldracca ancora…ancora .,vennero facendomi un vero clistere di sperma . poi Omar tutto soddisfatto se ne andò “hai visto che ancora una volta ho ragione ,sei veramente una troia senza limite , la nostra troia”. Da allora tutte le sere dopo le inchiappettare ordinarie , appena Gino andava a Letto concludevamo con una rimpatriata di famiglia nel mio culo. Gino non sospetto di niente(così credevo) e finimmo in bellezza la crociera. Da allora almeno una volta ogni 15 giorni OMAR e SAID mi vengono a trovare e passiamo assieme il fine settimana. 9° Episodio Dopo alcuni mesi l'idilio dei fine settimana con OMAR e SAID era finita da poco ecco che mi telefona Gino, mi dice che è stato occupato per un nuovo lavoro e mi invita a casa sua l'indomani dicendo"così parliamo dei bei tempi passati .
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La rossa - parte 2^
Prima di realizzare i tuoi desideri voglio averti prima da solo perchè, per ciò che ho in mente, dopo non sarai più la stessa. La mia proposta non ammetteva repliche e ci incontrammo a casa sua in una giornata che il marito era fuori città per lavoro, mi accolse con una gonna sopra il ginocchio, calze nere sorrette da reggicalze, camicetta a fiori che a stento conteneva le sue tettone. Mi offrì da bere sedendosi sul divano accanto a me, presi a carezzarla le gambe, ancora un pò irrigidita mi lasciò fare, finchè arrivai al suo nido che trovai caldo e umido. Sembrò sciogliersi e prese a massaggiarmi il cazzo sopra il pantalone, mi sbottonò e inizio a spompinarmi, oramai aveva imparato come fare e la sua lingua saettava lungo l'asta leccandomi anche i coglioni. La stesi, le sfilai le mutandine e presi a leccarle la fica, era dolce, succosa e più leccavo più si bagnava, le presi il clito tra le labbra succhiandoglielo come un piccolo cazzo. Iniziò a dimenarsi - o cazzo...che bello...succhiami...fammi godere - le infilai due dita mentre leccavo e lei partì per il primo orgasmo. Senza darle il tempo di riprendersi le alzai le gambe e la infilzai in profondità finchè non sentii il collo dell'utero sotto la mia cappella. La pompai in velocità, dando bordate sempre più forti e profonde - daiiiii...di più....scopami...spaccami...fammi sentire una zoccola...sono una zoccola, la tua zoccola....fammi godere...godooooo....vengooooooo - me la scopai per una mezz'ora senza darle il tempo di riprendersi da un orgasmo all'altro finchè anche io, la limite, le sborrai dentro tutto il mio succo...- AHHHH...come sei caldo....ti sento tutto...riempimi....che bello...come godo...ancora un pò daiiiiiii...vengo di nuovo.... - Dopo gli ultimi colpi ci stendemmo su letto, rilassati a coccolarci. Ci misi poco per riprendermi, del resto con una donna del genere ci vuole veramente poco. Iniziai a titillarle i capezzoli che si indurirono subito e che presi subito a succhiare impastandole le tette con le mani. Ricoprivo di baci la sua bocca, il viso, dietro le orecchie, scendendo sul collo e risalendo. La portai di nuovo al massimo della eccitazione tanto che riapri le gambe per accogliermi di nuovo. Sprofondai in lei come un coltello caldo nel burro, era bagnatissima anche a causa dei precedenti orgasmi e presi a pomparmela di gusto. Ora però volevo assaggiare il suo culetto che tanto mi faceva impazzire, tenendola distesa le alzai le gambe e con la cappella iniziai a titillarle il buco del culo, alternando leggere penetrazioni a raccolta dei suoi succhi per lubrificarla bene..-Fai piano - mi disse, - è la prima volta - Fui delicatissimo come al mio solito, lasciai passare la cappella faceldola abituare alla intrusione, poi presi a fare dei leggeri movimenti avanti e indietro, sentendola di volta in volta sempre più ricettiva. Nel frattempo lubrificavo l'asta con la saliva e i suoi succhi che raccoglievo dalla fica, finchè il mio cazzo riuscì a scorrere per bene. Mi accorsi che non le facevo male...aveva una dote naturale a prenderlo dietro. Iniziai a pomparmela alternando colpi in fica e nel culo, lei si dimenava in preda ai continui orgasmi, quando la inculavo le infilavo un pollice in fica e quando me la scopavo le mettevo un dito nel culo. Questa sorta di doppia penetrazione la fece esplodere in un potente orgasmo, il suo corpo sembrava scosso dalle convulsioni, le sue tette ballavano, il viso era di un rosso acceso, le tappai la bocca con un bacio quasi a raccogliere il suo piacere dentro di me. Infine si accasciò quasi senza forze mentre continuavo a pomparla - basta -, mi disse - non ne posso più, lasciami abituare, non ho mai goduto così intensamente -. Mi sfilai con l'uccello ancora duro, mi stesi, le presi la testa e le guidai la bocca sul mio cazzo. Prese a succhiarmelo come le avevo insegnato, le dissi di farlo più velocemente, lei obbedì, andava su e giù con la testa sempre più velocemente, finchè sentii la sborra montarmi dai coglioni, la bloccai e le scaricai in bocca tutto il mio succo. Lei tentò di divincolarsi come la prima volta, ma non glielo permisi, anzi, le turai il naso costringendola ad ingoiare tutto. Stanco e soddisfatto ci fumammo una sigaretta con lei accoccolata sul mio petto. Mi chiese - come hai intenzione di realizzare le mie fantasie? - Le risposi: - Per fare la puttana ho un amico che gestisce un albergo, prendiamo una camera lì, metto un annuncio per reperire maschi, decidiamo il giorno e ti regalo la tua giornata da vera puttana, ovviamente dovrai dargliela anche al mio amico. Per la coppia con lei bisex, nessun problema, ho una coppia di amici ospitali e per il Superdodato ne conosco uno ma è pericoloso.- Perchè?- mi chiese, -perchè è dotato in modo mostruoso e poi una volta iniziato non si ferma davanti a niente, quindi eventualmente devi decidere prima fin dove vuoi arrivare perchè se è vero che i limiti non li supera è anche vero che se decidi di prenderlo e dove prenderlo poi devi farlo perchè un colosso del genere non posso fermarlo.- -E' un mio desiderio farlo con un superdotato e comunque se mi sarai vicino credo di riuscire a farlo e poi se ci passa un bambino credo ci passa un cazzo no? Il culo però no, almeno per il momento...quello lo prenderai tu insieme a lui, per il resto seghe, spagnole, pompini e penetrazione in fica-. Ci lasciammo con la promessa che ci saremmo rivisti presto. Per commenti, critiche e per conoscermi meglio: [email protected]
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13 years ago
scopodonnexsetteore,
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La rossa
Rammento che tutti i miei racconti sono veri, situazioni e nomi compresi. Liberissimi di non credermi... Su un noto socialnetwork ho conosciuto Paola. Ci siamo scambiati il nostro indirizzo di posta e successivamente il telefono. Lei, sposata con un notaio, senza figli, abita a in una città a pochi chilometri da me. Iniziamo la nostra frequentazione virtuale, nel mondo dove puoi dire tutto, fare tutto...metterti a nudo, sicuro e protetto dallo schermo di un PC. Mi racconta del marito che ama e che l'ama ma, preso dal suo lavoro, la trascura mentre lei a 43 anni si sente ancora nel pieno della vita. Certo le assicura un tenore di vita elevato ma, mi dice, che non si vive di solo pane...e per questo ha iniziato a conoscere persone nuove anche se solo virtualmente. Mi racconta che il PC portatile regalatole dal marito e Internet le hanno aperto un mondo nuovo. Ha iniziato con la navigazione in siti porno e di racconti erotici, spesso riconoscendosi nelle fantasie delle protagoniste e che mi ha contattato per curiosità a causa del mio nick. Iniziamo un fitto scambio di mail, mi confida le sue fantasie...io le mie...decidiamo di incontrarci per il solito caffè. Ci vediamo di mattina in un anonimo bar della sua città. E' bella, alta, formosa, solare ma soprattutto è Rossa, come non ne avevo mai viste...di quelle dai riccioli rossi, con le lentiggini sul viso e sul decoltè. Dice di trovarmi simpatico che con me riesce ad aprirsi...facciamo un giro in macchina facendomi giurare che non la sfiorerò. Nel tepore dell'auto mi confida che ha tre desideri che vorrebbe realizzare: fare l'amore con due uomini contemporaneamente di cui uno negro e mostruosamente dotato, fare la puttana in un albergo e incontrare una coppia con lei bisex. Le dico che se vuole posso realizzare i suoi desideri, nel rispetto della persona e della privacy dicendole il mestiere che faccio e spingerla a fidarsi di me...cosa che avviene. Le racconto cosa vorrei fare per realizzare i suoi desideri e noto che le guance diventano rosse e inizia a muoversi sul sedile stringendo e allargando le gambe. Le chiedo se è eccitata, mi risponde di sì...le tocco un ginocchio...si ritrae...le dico che se dobbiamo scopare seppure con altri prima o poi la dovrò pur toccare...si rilassa. Inizio a massaggiarle il ginocchio..poi la coscia infilando la mano sotto la gonna fino ad arrivare alla sua fica che inizio a massaggiare seppur coperta da collant e mutandine...Le prendo la mano e me la porto sul pacco. Dapprima timidamente poi con maggior vigore inizia a massaggiarmelo. Mi sbottono, abbasso lo slip e salta fuori come una molla...lei sgrana gli occhi dallo stupore..me lo impugna e inizia a segarmelo. Le prendo la testa, la faccio piegare e le dico che voglio un anticipo...(fortuna che siamo in un posto isolato). Mi dice che non l'ha mai fatto, io le rispondo che è ora di incominciare visto anche ciò che dovrà affrontare per soddisfare i suoi desideri e dapprima solo con la lingua poi con le labbra inizia a succhiarmelo. La sua inesperienza si vede e...si sente (con i denti), ma gradualmente le dico come fare e sempre gradualmente viene fuori un talento naturale. Se lo succhia, se lo lecca come un calippo...se lo ingoia...mentre io scosto collant e mutandine e seppur a fatica inizio a sditalinarla...Inizia il suo su e giù, stringendo le labbra quando scende e risucchiando quando risale...il trattamento dà i suoi frutti e dopo un pò le riempio la gola di sperma...Lei fà per ritirarsi ma le spingo la testa sul cazzo obbligandola a ingoiare tutto. Quando ha finito si rialza..ha il viso sconvolto..-Mi è piaciuto-, mi dice, -anche se ora ci vorrebbe altro, ma non posso trattenermi, devo correre a casa...ma tu organizzami una mattina di fuoco al più presto possibile, mi raccomando-. -Tranquilla le dico, al più presto avrai mie notizie...-. Ci salutiamo con un bacio. (il seguito alla prossima) Per commenti, critiche e per conoscermi meglio: [email protected]
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13 years ago
scopodonnexsetteore,
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Una giornata al mare
vacanza al mare con scambietto ed altro Tutto accadde durante un viaggio che facemmo qualche anno fa, in un isola del mediterraneo, io Marina , e Daniele mio compagno all’epoca. Dopo lungo girovagare, per largo e per lungo dell’isola, esperienza meravigliosa in quanto affrontata con una macchina divertentissima, mi ero da poco comprata una Citroen c3 Pluriel "quella decappottabile colore arancio metallizzata" il massimo della goduria, aprire e chiudere la capote. Decidemmo di sostare in un villaggio turistico eccezionale, un posto meraviglioso immerso nel verde . Io sapevo benissimo , in quanto mi ero informata in precedenza, su internet, che si trattava di un campo per nudisti, o meglio naturisti. Per me nessun problema, al limite ,una bella depilata al mio pube bello folto,ed il gioco è fatto,alcune volte lascio che il pelo fuoriesca dallo slip , quindi neanche mi depilo mi sento ancora più osservata. Gli uomini amano il pelo alla faccia di tutte queste fichette spelacchiate che girano per le spiagge oggi. Unico neo poteva essere Daniele , all’oscuro di tutto , quindi impreparato ad una simile esperienza. I maschietti parlano ma se si tratta di mettersi a nudo e confrontarsi con altri , si pongono milioni di problemi. Oltretutto, far vedere le grazie della propria compagna, non gli fa molto piacere. Dopo aver visionato il villaggio, sotto tutti i suoi aspetti , decidemmo di rimanere . Passarono pochi giorni, ed il nostro imbarazzo, di fronte al nuovo fenomeno, svanì. Un pomeriggio, che Daniele stava poco bene a causa di un mal di testa, io mi incamminai verso la sauna . Entrando notai che vi erano poche persone , per la precisione tre due uomini ed una donna., di li a poco uno dei due uomini se ne andò , iniziammo subito a parlare del più e del meno , intanto io contemplavo le forme della bella ragazza che intanto, mi si era avvicinata. Senza farmi accorgere diedi una sbirciatina di sfuggito a lui. Aveva un cazzo fuori dal normale sia come lunghezza che circonferenza, era in una sola parola “grosso” Ci presentammo , erano sposati da qualche anno , senza prole. Rimasi colpita dal loro modo di fare, specialmente di lui che non faceva altro che parlare delle doti della sua compagna, niente di male , i suoi apprezzamenti erano anche di carattere fisico , tipo che bel seno che ha Silvia, (il nome della tizia) ti piace? Senti quanto è duro. Tanto tra donne,dovetti assolutamente palparlo per farli contenti. Fortemente imbarazzata non sapendo che fare, mi congedai dai due e me ne tornai al mio alloggio. Daniele stava meglio si era fatto una doccia stava sul letto con l’accappatoio. Sarà la situazione strana della sauna o la mia voglia di sesso, che fu un tutt’uno sfilargli l’accappatoio ed iniziare con delle avance. Daniele seccato mi allontanò. Il porco si era fatto sicuramente una sega in mia assenza. Lo posso asserire senza ombra di dubbio perché non sono solita a fare delle avances e quando questo avviene di solito non finisce lì. Rimasi molto male anche perché la situazione precedente nella sauna mi aveva scatenato pensieri erotici. Il pensiero di farmi i due tizi prima lui e poi lei mi solleticava non poco. Non potendo resistere inventai una scusa a Daniele che intanto dormiva e mi diressi sotto la doccia dove mi iniziai a masturbare pensando alla precedente situazione. La sera dopo cena eravamo seduti al cafe , quando i due della sauna si sedettero vicino a noi . Iniziammo subito a fraternizzare, oltretutto eravamo italiani ed al villaggio di italiani non ve ne erano molti. Di lì a poco iniziammo a parlare di sesso e situazioni particolari . I due erano molto smaliziati al contrario nostro che eravamo molto bacchettoni. Lei parlava di un amante del marito senza alcuna gelosia, anzi durante il racconto ci confessò di averla invitata a casa per conoscerla e di averla sedotta e divisa con il marito . Il famoso triangolo. Ci chiesero che cosa ne pensassimo, noi con molta autosufficienza, cercammo di essere all’altezza della situazione, approvando il loro comportamento. La discussione non finì lì , infatti lui ci confessò, di averci scelti tra tanti per il nostro aspetto fisico inizialmente e poi per il feeling che si era instaurato durante la serata. Eravamo stati notati nei giorni precedenti, non era un caso . Sia io che lui siamo decisamente una coppia simpatica ed anche carina Continuammo a parlare cercando di sviare il discorso a noi stretto in quanto sconosciuto. I due amici non si persero d’animo e senza molte esitazioni ci confessarono la loro voglia di fare uno scambio di coppia. Lei fece degli apprezzamenti molto carini su di me e su come gli sarebbe piaciuto baciarmi teneramente. In quel momento mi sentii sprofondare ero terrorizzata che Daniele si alzasse e se andasse mandandoci tutti a quel paese. Come avrete ben compreso Daniele era un pochino geloso, io ero molto eccitata da quella idea, “lo scambio di coppia”,Contro tutte le mie aspettative, Daniele non solo non si alzò, ma non fu neanche seccato della discussione.Silvia non era male. La serata con loro finì lì.(Purtroppo) Tornati nel nostro alloggio , fummo immediatamente presi da una voglia sessuale l’uno dell’altro e così iniziammo a fare l’amore. La cosa che mi stranì molto fu la reazione di Daniele era eccitatissimo, mentre facevamo l’amore lo dovetti più volte fermare in quanto preso da un impeto bestiale rischiava di farmi male .Ad un certo punto, talmente presi dall’eccitazione, ci siamo pisciati addosso. Deve dirvi che tutto sommato è stato eccitantissimo. Provare per credere.(il problema viene dopo per asciugare le lenzuola.) L’indomani mattina mentre preparavamo gli asciugamani per prendere il sole, arrivarono i due nostri amici e si misero vicino a noi. Eravamo tutti e quattro nudi, notai un grosso imbarazzo da parte di Daniele, il quale non essendo abituato al naturismo , ebbe un attimo di vergogna e si mise subito a pancia sotto, coprendo il suo bellissimo cazzo. L’imbarazzo fu pure da parte mia, molto meno per il fatto che già ci eravamo visti il giorno prima in sauna. Silvia chiese a Daniele se voleva fare il bagno, la risposta fu negativa così Silvia lo propose a me che accettai, ci alzammo e ci dirigemmo verso l’acqua di un azzurro limpido.. Di lì a poco ci raggiunsero Daniele e Paolo (marito di silvia). Soliti tuffi schizzi ed immersioni. Andando in apnea, dato al limpidezza dell’acqua, non potevo fare ameno che guardare il loro sesso ondeggiare tra le correnti. Senza essere vista iniziai a titillarmi la clitoride gonfia di paicere. Non ci volle molto, che ebbi un orgasmo megagalattico. Finito il bagno tornammo a stenderci sugli asciugamani. Poco dopo Paolo e Silvia ci parlarono di un posto poco distante molto suggestivo con sabbia bianca e mare turchese. Raccogliemmo le nostre cose e ci incamminammo. Effettivamente ci trovammo di fronte ad un sito bellissimo, con pochissima gente. I l tempo passava e di li a poco rimanemmo solo noi quattro, fu allora che Paolo e Silvia proposero una sorta di giochino per passare il tempo. Chi perdeva doveva fare penitenza. La prima penitenza , tocco a Daniele, si doveva mettere carponi e portarci sulla schiena uno alla volta per pochi metri . Con il passare del tempo il gioco si fece sempre più spinto., fino ad arrivare a delle vere e proprie effusioni di coppia, ognuno con la propria compagna. Tra le varie penitenze, ne ricordo alcune veramente intriganti. Silvia, si accingeva a succhiare il cazzo di Paolo iniziando a leccare dal culo salendo per i coglioni, ed infine la cappella per poi ingoiarlo tutto in bocca. (avrei voluto prenderlo anch’io quel bel cazzo duro e turgido)Altra di rilievo quella di Daniele che lecca tutto il corpo di Silvia iniziando dalla pianta dei piedi salendo lungo le cosce, fermandosi un pochino sulla fica qualche leccatina alla clitoride, per poi ripartire verso la pancia fino ai capezzoli turgidi e gonfi. Il vederlo in effusioni con sconosciuta mi colpì, ma non mi creò nessun problema. Lui al contrario evitò volutamente il mio sguardo. Ormai si era fatta sera così decidemmo di tornare, avevamo pure fame .Invitammo i due a cena nel nostro appartamento per le 21 Quel pomeriggio mi aveva reso così euforica , che avevo il terrore che si trattasse di un sogno. Mi pizzicavo in continuazione dicendomi che era vero , mi stava accadendo realmente. Ormai avevo maturato l’idea di vedere Daniele con un altra donna , ed io con un altro uomo , uno sconosciuto, che di lì a poco sarebbe entrato prepotentemente (dato le dimensioni) in tutta la mia intimità. Onestamente in quel contesto non mi dava assolutamente fastidio, anzi al contrario mi lusingava. Mentre preparavamo la cena parlavamo del più e del meno, evitando il discorso riguardante i due nostri nuovi amici. “Per la serie si fa ma non si dice”.Pare brutto, specialmente per noi femminucce che siamo per i nostri uomini tutte casa e chiesa. Il ruolo di moglie sorella e madre ci santifica a priori. Le altre tutte troie. Finalmente arrivarono le 21 e con loro i nostri ospiti. Entrambi erano vestiti molto carini, lei aveva una gonnellina molto corta ed una camicetta a righine lui un paio di jeans ed una maglietta. Mi faceva strano vederli vestiti dopo una giornata en plein air. Durante la cena non facevo altro che pensare a come sarebbe andata la serata, avevo apprezzato la bravura di Silvia nel succhiare il cazzo di Paolo, ed immaginavo come avrebbe preso quello di Daniele; c’è sempre un però, pensavo a me stessa ,sotto gli occhi del mio ragazzo, con il cazzo di Paolo in bocca mentre glielo succhiavo avidamente . Ormai era solo questione di tempo. Eravamo tutti consapevoli di quello che di lì a poco sarebbe successo. L’eccitazione mista ad emozione mi rendeva nervosa, ma nello stesso tempo felice come una scolaretta che ha marinato la scuola. Continua…….
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13 years ago
admin, 75
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La partita di calcetto e.................
LA PARTITA A CALCETTO E……….. Eccomi di nuovo qua per ricordare i miei trascorsi giovanili, tra avventure realmente accadute e desideri rimasti tali. Inizio anni ’90, avevo poco meno di 40 anni, mi trovavo fuori per lavoro, e visto che ci dovevo rimanere moltissimo tempo, decisi di prendere in affitto un appartamento ammobiliato, anche per essere più libero di gestire il mio tempo libero; era un bell’appartamento, camera da letto matrimoniale, soggiorno salotto, cucina e bagno. La sera quando mi ritiravo, mi facevo una doccia e mi mettevo in libertà, indossando solo slip, molto stretti e piccoli, la parte posteriore la facevo entrare tra le chiappe, restavo così quasi tutta la serata, seduta sul divano a sfogliare le mie riviste (porno) preferite (transex), che tenevo sempre a disposizione sul tavolino. Di tanto in tanto uscivo per fare una passeggiata o a mangiare una pizza, in una di queste passeggiate, notai che nelle vicinanze della mia abitazione c’era un campo di calcetto, cosa che a me piace molto, stavano facendo una partita, e quasi senza accorgermene mi misi a guardare, ero talmente preso dalla partita che non mi accorsi che accanto a me si era fermato un ragazzo, poteva avere circa una 30 di anni, me ne resi conto quando mi rivolse la parola chiedendomi se la partita mi stava piacendo, gli risposi di si, dicendogli anche che a me il gioco del calcio e del calcetto mipiace moltissimo, e che amatorialmente lo pratico di tanto in tanto, così finiamo di vedere la partita insieme, commentando le azioni che avvengono in campo, a fine partita mi invita a bere qualcosa, al che io accetto, ma gli dico che prima devo passare da casa a cambiarmi e farmi una rinfrescata, e che anzi potevamo andare a casa mia a bere qualcosa, e dopo decidere dove andare, accettò l’invito e così ci incamminammo verso casa. Arrivati a casa lo feci accomodare in salotto, andai in cucina a prendere due birre, al ritorno lo vidi che sfogliava le mie riviste, mi scusai dicendogli che erano riviste vecchie che avevo trovato in giro e che le avevo prese per curiosità, poi gli dissi di scusarmi , andavo in bagno a rinfrescarmi e a cambiarmi; mi spoglio e mi metto sotto la doccia, mentre mi sto sciacquando lo sento entrare e con fare ingenuo mi dice se avevo bisogno di aiuto, magari poteva lavarmi le spalle, gli dico di si che ne ho proprio bisogno, e così inizia ad insaponarmi la schiena e a lavarmi a mani nude, una mano sul petto e l’altra con movimenti lenti e circolari mi lava la schiena, parte dalle spalle e piano piano arriva ai glutei, dove si sofferma molto, prima all’esterno e poi sul solco e sul buchetto, anche la mano che era sul petto è scesa fino a raggiungere il mio pisello, che nel frattempo si era fatto molto duro, si inginocchia e mi accarezza le cosce, che come ho già accennato nei racconti precedenti sono molto lisce e senza un pelo, mi fa girare e così facendo si trova il mio cazzo all’altezza della sua bocca, senza scomporsi e chiedere niente, lo prende in bocca e inizia a farmi un pompino magnifico, mentre con le mani mi accarezza il culo e spinge sul buchetto, godo come una vacca, mi piace moltissimo, gli dico di fermarsi e di farmi asciugare, per poi andare incamera da letto, mentre mi asciugo, lui si avvia in camera, quando arrivo lì lo trovo già nudo e disteso sul lettone, con il cazzo già in tiro, mi sono distesa accanto a lui, ci siamo messi in posizione di 69, bellissimo, anche io spampinavo che era una meraviglia, ad un certo punto mi ha fatta girare , mi a messo a pecora, prima mi ha insalivato il buchetto massaggiandolo con le dita e poi mi ci ha infilato il cazzo, con molta delicatezza, visto la resistenza che il mio buchetto stretto opponeva, piano piano è riuscito a farlo entrare tutto, un cazzo lungo ma non molto largo, la misura giusta per i culi, ha iniziato a pompare e io a godere, ad ogni affondo mi muovevo tutta e godevo, un godimento anale lungo e intenso, dopo poco lo sento uscire di colpo e sento un calore sulla schiena e sulle chiappe, mi aveva inondato schiena e chiappe di sborra, ci alziamo si veste e se ne va, a me non rimane altro che farmi una sega, comunque sono rimasta molto soddisfatta. La settimana dopo, sento suonare il citofono, è lui, mi dice se può salire , ero in mutande, come al solito, mi infilo una vestaglietta e lo faccio accomodare; ci sediamo in salotto a guardare la TV mentre guardiamo, si avvicina e inizia ad accarezzarmi le cosce e a prendermi il cazzo tra le mani, che era già duro, mi sciolgo un po’ e inizio a palpeggiarlo anche io da sopra la patta, dopo un po’ decidiamo di andare sul lettone , e qui si ripete la stessa cosa della volta precedente, prima un bel 69 e poi me lo mette nel culo, cosa che io aspettavo con ansia il culetto mi friccicava da matti, nei giorni precedenti per calmarmi un po’ ho dovuto infilarmi una bella carota dentro, solo così mi sono calmata, e adesso avevo un bellissimo cazzo che i stava facendo godere come una troia, venne come al solito sulla mia schiena e come la volta precedente si pulì, mi saputò e andò via. La storia è durata diverse settimana, poi improvvisamente non si è più fatto vedere, per mia sfortuna, e ho dovuto accontentare il mio culetto solo con carote e zucchine. Ciao e baci a tutti e alla prossima Per eventuali commenti scrivere a [email protected]
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13 years ago
Nikole,
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Kiss
Ore 18.03 Sono questi i momenti che mi procurano brividi indimenticabili. Mancano tre ore all'incontro. Doccia, e tremo, depilazione, e mi eccito, creme, e mi voglio bene. Cammino su e giù per il corridoio al ritmo dei Kiss, cantando a squarciagola. I was made for lovin' you baby, you were made for lovin' me and I can't get enough of you baby, can you get enough of me Tonight I wanna see it in your eyes feel the magic there's something that drives me wild … and tonight ... Mi fermo a guardare la mia immagine riflessa allo specchio. E' passato un anno dall'ultimo incontro, e si vede. Dopo mesi di buio, ora voglio uscire da questo buco nero. Sì, lo voglio. Non mi dispiace guardarmi e non dispiacerà nemmeno a lui. Lo sento. Mi passo lentamente le mani sui fianchi e mi immagino come saranno le sue. Ora però devo vestirmi. Ho girato un po' in centro alla ricerca di un vestito adatto, alla fine non ho trovato niente. Io i vestiti li scelgo a tatto, addosso a me voglio solo cose morbide e lisce. Ritorno all'armadio. Perizoma. Reggiseno. Abito scollato. Sandali tacco alto. Va bene così. Riprendo a camminare su e giù. Piacevole la sensazione dell'abito che mi accarezza le chiappe. Il perizoma inizia a bagnarsi, spero di non macchiare il vestito. Provo a mangiare qualcosa, non ho fame. Mi alzo e mi siedo per sette volte. Dannazione, non devo agitarmi troppo. Mi metto al PC. Controllo le mail. “Pisello69 desidera diventare tuo amico su Windows Live Messenger”, pure “Singoloxcoppia”, “Porcellino40” e “SempreDuro”. Che me ne faccio di tutti questi contatti? Clicco su “decido in seguito” e chiudo. Ore 19.20 Arriva Claudio. “Allora, sei pronta?” “Certo, amore, tu?” “Siamo sicuri che non ci tiri un bidone?” “Tranquillo, fidati, ho scelto bene.” Stavolta ho fatto tutto da sola. Stasera tocca a Carlo. Lui mi ha contattato un paio di mesi fa e la sua mail mi è piaciuta subito un sacco. Salve Donata, piacere sono Carlo, ho letto il vostro annuncio. Sono un ragazzo di 31 anni e sono un tipo carino, serio e discreto. Mi farebbe molto piacere poterti conoscere, chattare con te e magari poi, perché no, poterti incontrare con il tuo maritino cuck. Un bacio grande Carlo Non leggevo le mail dei sconosciuti da mesi, la sua l'ho letta più volte e poi ho risposto. Claudio ne era felice. Mi chiedeva solo di non dover andare troppo lontano. Prima di vederci in chat con Carlo è passato un mese. La cosa mi piaceva, uno impegnato con in testa anche dell'altro. Quando finalmente ci siamo beccati lui era di corsa. “Se vuoi, mi puoi guardare mentre mi faccio la doccia.” “Volentieri!” E così ho visto questo ragazzo. Un corpo perfetto, poco muscoloso, tutto depilato. Capelli corti, niente tatuaggi, niente piercing. Carino, serio e discreto, come promesso. Sì è fatto la doccia, poi è uscito e mi ha salutato. Sono rimasta come una fessa. Con la voglia di incontrarlo dal vivo. Intanto abbiamo continuato a scriverci senza troppa insistenza. Mi ha fatto sentire come una donna di altri tempi, una di quelle che ricevono bigliettini da un corteggiatore nobile, frasi cariche di potere seduttivo senza cadere nel volgare. Roba da duello. Fossero stati altri tempi. Lo scopo, si sa, è lo stesso. Alla fine finiremo per scopare come fanno tutti. Però, questa gentilezza mi eccita. Ore 20.32 Si parte e io mi siedo dietro. “Preferisci a destra o a sinistra?” Claudio si gira e osserva la situazione. “Beh, dipende da che cosa fate … Intanto stai dietro a me, va bene così, poi caso mai ti sposti.” Il ragazzo non ospita, noi nemmeno. Ci siamo fatti una serie di paranoie su Hotel, Motel o B&B e alla fine abbiamo optato per la macchina. Saranno almeno vent'anni che non faccio sesso in macchina e la cosa mi intriga. Finalmente arriviamo al posto stabilito, siamo leggermente in anticipo, ma lui è già lì. Lo riconosco subito, scende dalla macchina e sale sulla nostra. E' splendido. Jeans nero e maglietta nera, ottimo il profumo e sensuale la prima stretta di mano. Mi dice appena un ciao, ci guardiamo e vedo negli occhi suoi una voglia quasi bestiale. Adoro questo sguardo. Mi fa venire tanto caldo dentro. Tonight I wanna see it in your eyes... Claudio è appena partito e Carlo si siede vicino vicino. Senza perdersi in chiacchiere mi infila le mani dritto sotto il vestito. Sono piacevolmente calde, il suo tocco è deciso, mi fa impazzire. Vedo che Claudio ci osserva attraverso lo specchietto, sta imboccando una stradina sterrata. Mentre guida in mezzo ai campi di barbabietole e soia, io e Carlo ci siamo già infilate le lingue in bocca. Omiodiosantocielo che baci. Che lingua. Senza mai togliere la sua bocca dalla mia, mi toglie il perizoma. Sono un lago. Scende con la testa e si attacca alla mia figa come una sanguisuga. Come se mangiasse una pesca sugosa e dolce. Uno sguardo davanti verso Claudio, poi chiudo gli occhi e mi lascio andare. Le mie mani sulla sua testa, non ho mai sentito dei capelli così morbidi. Tutto morbido e sensuale, come i vestiti che adoro. There's something that drives me wild... Poi gli metto le mani sul pacco. Mi piace quello che sento. Riesco ad aprire il bottone e abbasso la cerniera. Una volta dentro, scosto le mutande e ce l'ho in mano, poco dopo anche in bocca. Lo tengo stretto mentre lo lecco come un ciupa ciupa, e non lo mollo mentre me lo infilo fino in fondo. Sento il respiro di Carlo farsi più pesante. Claudio trova finalmente un posto dove fermarsi, con la coda dell'occhio vedo che si sta segando. Guardo Carlo e lui guarda me, continuo il mio lavoro con bocca e mani, con la lingua disegno degli arabeschi sul suo attrezzo, con la saliva gli bagno le palle e poi lui dice qualcosa: “Voglio venirti in bocca, cara.” E vienimi in bocca, caro, sono pronta. Io succhio. Lui gode. Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. La bocca mia piena. Calda. I was made for lovin' you baby... Nella macchina si diffonde un piacevole odore dolciastro. Desidero un letto. Desidero. Un. Letto. Non c'è niente di intrigante nel fare sesso in macchina, cazzo. Fossimo stati in un letto, in una stanza, in una casa, mi sarei sdraiata, magari avremo anche bevuto qualcosa di fresco dal frigo. Vabbè. Mi giro e riesco a mettermi a pecora, Carlo si è ripigliato e si infila un preservativo. Adesso voglio che mi scopi, caro. Claudio è sceso dalla macchina e si sta segando davanti al finestrino. You were made for lovin' me... Ora Carlo mi sta sbattendo da dietro che è un piacere, mi dimentico di essere in macchina, mi dimentico di essere Donata, mi dimentico di essere al mondo. In questa notte tutto ha un ritmo, Carlo si muove dentro di me, sento il suo corpo sbattere sulle mie chiappe. E mentre guardo Claudio le rane gracchiano nei fossi e sento che stiamo venendo tutti tre insieme. Un'ondata, un'altra, ancora, ancora. And I can't get enough of you baby... Ore 22.36 Ci ricomponiamo. Mi rimetto l'intimo, il vestito e i sandali. Claudio pulisce il finestrino da fuori. Carlo raccoglie il cellulare, il portafoglio e altre cose perse sotto i sedili. Poi ripartiamo. Carlo continua a starmi piacevolmente addosso, per tutto il percorso ci avvinghiamo le mani e ci baciamo ancora. Can you get enough of me... Arriviamo alla sua macchina. Prima di scendere mi bacia ancora, poi stringe la mano a Claudio e gli fa l'occhiolino. Furbastri. Ore 23.04 Siamo di nuovo a casa. Adesso tocca a noi due. Abbiamo un letto a nostra disposizione. Strano come si apprezzano le cose semplici quando ti mancano. “Vieni qua, amore.” “Arrivo, cara.” And tonight...
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13 years ago
coppiavce,
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Bello al bar
In agosto siamo stati in vacanza al mare, in una località della riviera adriatica, per la gioia del bimbo, non certo sperando in qualche trasgressione per noi....il nostro massimo svago era andare dopo cena a prendere un caffè e una grappa e non sempre riuscivamo a farlo in santa pace.... Comunque, a due passi dal nostro Hotel abbiamo trovato un bar davvero bello....forse anche troppo per quella spenta e tristuccia località da anziani o da famiglie. Una struttura modernissima, bel design, fatta con gusto e originalità...non il solito bar, ma un ambiente fresco, giovane, musicale, accogliente anche per l'atmosfera. Ma in realtà in questo posto c'erano altri aspetti positivi dal mio personale punto di vista: TUTTO il personale addetto era MASCHILE e molto giovane!! Una vera rarità....non solo....dei sei/sette ragazzi che ho visto, tra barman e camerieri, un paio erano piuttosto discreti. Quindi l'idea di recarsi ogni sera in visita presso quel posticino per degustarsi con calma un caffè e una grappa barricata non mi dispiaceva affatto, pur essendo sempre accompagnata da mio marito e dal nostro cucciolo. Il tipo del piano superiore dove ci andavamo a sedere sempre noi, in terrazza, non era male, ma sembrava piuttosto disinteressato alle donne avventrici del locale...non mi diceva nulla un tipo così; invece al bancone di ingresso avevo notato fin dalla prima sera, un tipo piuttosto interessante e decisamente bello! Gli davo una trentina di anni scarsi, castano, fisico atletico, altezza giusta, tratti somatici sensuali, occhi stupendi...ecco, direi che il particolare degno di nota erano gli occhi. Ogni volta che arrivavamo, vedevo che mi guardava con piacere e io lo riguardavo e lui mi riguardava e io non riuscivo a fare a meno di guardarlo, quegli occhi magnetici, in quelle poche occasioni in cui mi avvicinavo al bancone con qualche scusa, mi perforavano...bell'effetto devo dire. Sui nove giorni di permanenza, penso che sei/sette sere siamo tornati là, la sera dopo cena, e più lo vedevo e più mi saliva il desiderio di poterlo conoscere, di poterlo guardare da vicino dentro quegli occhi profondissimi, di poterlo toccare...baciare....Mi presentavo sempre tutta tirata a lucido, vestitini sexy che esaltassero la mia femminilità e le mie belle forme ed in effetti mi accorgevo di colpire bene il bersaglio....Una sera dopo l'altra, arrivò anche l'ultima... Avevo confessato a Fabio che il tipo mi attraeva parecchio, e che avrei voluto trovare il modo di poterlo rivedere in altra occasione, magari con lui per un triangolo. Fabio mi disse che se proprio mi piaceva così tanto, visto che questa circostanza capita molto raramente, avremmo potuto trovare il modo di fissarci. Ad un certo punto decisi di prendere una iniziativa....mi congedai dal tavolo e dissi a Fabio che avevo bisogno di andare al bagno...Fabio non era molto convinto della mia esigenza e forse aveva già capito tutto, ma mi lasciò andare: Fabio ti adoro! Scesi la splendida scalona a chiocciola che portava giù al piano terra, trepidante per l'emozione, e mi avvicinai al bancone, osservata dai suoi colleghi incuriositi....Gli feci un cenno con la mano come per avvicinarsi, non volevo farmi sentire. Lui visibilmente contento mi si avvicina al viso, mi pianta gli occhi dentro i miei e mi dice subito: “sai che sei una gran bella donna?...” io lo ringrazio e ricambio il complimento...gli dico che quei bellissimi occhi non mi vedranno più perché l'indomani sarei partita; al che lui ebbe un piccolo sconforto e mi chiese un contatto per potersi rivedere...mi feci dare carta e penna e tentai di scrivergli la mail, ma troppo emozionata mi tremava la mano e non riuscii a scriverla bene...poi con voce sensuale gli dissi: “senti...dispiace molto anche a me non rivederti, ma vorrei sapere una cosa...dove si trova il bagno?”... Lui colse al volo la mia richiesta e disse: “se vuoi ti accompagno...”, uscì dal bancone e mi fece strada sul retro dove c'erano due porte, una del bagno e una del ripostiglio privato e mi apri questa...entrammo veloci, chiuse la porta, c'era buio...mi sentii afferrare sui fianchi ed appoggiare la sua bocca carnosa sulle mie labbra, mi baciò con trasporto e passione, ricambiati da parte mia. Sentii le sue mani lisce scorrere sulle mie cosce dal basso in alto ed il mio vestitino leggero e attillato salirmi al punto vita. Mi voltò con il viso alla parete e accese la luce, si chinò un poco, mi spostò il perizoma e mi cominciò a leccare in mezzo alle chiappe...che brivido! Poi si rialzò e cominciò a baciarmi sul collo, a morsicchiarmi, mentre sentii le sue dita che esploravano la mia fighetta rugiadosa e poi entrarono dentro...Mi stavo preoccupando che Fabio potesse venirmi a cercare, non vedendomi tornare dal bagno, mentre da un lato questo pensiero mi eccitava ancora di più, anzi, ci speravo un po' che venisse e mi trovasse lì, e magari dopo essersi arrabbiato (per finta o per davvero) mi scopasse seduta stante, davanti al mio giovane puledrino. Mi venne una gran voglia di prenderglielo in bocca...mi voltai rapida e mentre le nostre lingue frullavano una attorno all'altra, gli slacciai la cintura, gli abbassai i pantaloni e sentii già che il suo pisello era uscito fuori dagli slip, mi piegai verso di lui e lo vidi durissimo e con la cappella viola che mi apprestai a leccare; gli abbassai del tutto le mutande e mentre glielo accarezzavo con le mani vidi uscire quella gocciolina deliziosa che assaporai con la punta della lingua...mmm...che buona! Gli leccai un po' le palle liscissime e depilate, dopodiché me lo presi tutto in bocca e me lo gustai per bene, mentre con le mani ora toccava a me andare in esplorazione... Il tipo ansimava pesantemente ed era eccitatissimo e mentre lo segavo e lo succhiavo, sentivo che non avrebbe resistito ancora molto...e visto che il mio tempo stringeva, gli chiesi di spruzzarmi tutto il suo nettare caldo direttamente in bocca: la proposta a quanto pare fu scatenante e mi trovai, di lì a poco, quasi affogata di sperma...e qualche schizzo mi finì pure sul vestitino!! Mi ricomposi in fretta e fuggii da Fabio che cominciava a spazientirsi. Mi chiese che fine avessi fatto, piuttosto alterato, e come mai quelle macchie sul vestito...Non ce la feci a mentire e gli raccontai tutto per filo e per segno: lo vidi incazzato ma anche eccitato e quella notte mi punì!...
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13 years ago
admin, 75
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Abusato al buio
"Ciao, vieni su, ti aspettiamo.." Arrivai di fronte alla porta dell'appartamento, che era socchiusa; entrai e me la chiusi alle spalle. Mi trovavo in un salotto, avvolto nella penombra, le candele posate sul pavimento che indicavano un percorso verso una porta. Non mi soffermai a guardare l'arredamento e proseguii, dapprima in un ingresso notte, poi in una camera da letto, anch'essa illuminata da candele. Sul letto, come mi aspettavo, trovai la benda. Iniziai a spogliarmi... era eccitante trovarsi a casa di persone che non conoscevo, che non avevo visto nemmeno in foto, con cui avevo scambiato solo alcuni messaggi e mi ero accordato per l'incontro. Trovarsi nudo lì in quella stanza d'altri.. di loro sapevo solo che erano una coppia sulla cinquantina. Dopo essermi spogliato mi bendai e mi sdraiai sul letto... perchè era questo l'accordo: durante l'incontro io non li avrei mai visti, e sarebbero stati loro a condurre il gioco. Dopo un po' sentii dei passi arrivare. Una mano che riconobbi subito essere femminile per la gentilezza del tocco, iniziò ad accarezzarmi. In breve arrivò sulle mia parti intime.. l'erezione, già iniziata per l'eccitazione dovuta alla situazione, crebbe in intensità. Le mani a quel punto mi guidarono e capii che dovevo alzarmi e mettermi a 4 zampe sul letto. Lo feci... nel mentre sempre le mani femminili che mi avevano sfiorato, cominciarono a guidare la mia testa verso qualcosa. Non fui sorpreso quando mi infilarono un pene eretto in bocca.. iniziai a leccare e succhiare una grossa cappella, aveva un buon sapore di pulito. Ben presto capii che ora erano le mani di lui che spingevano la mia testa aventi e indietro sul suo membro.. movimenti lenti ma ampi, fin dove l'ampiezza della mia bocca poteva permetterlo. Fino a quel momento non una parola era uscita dalle nostre bocche.. solo il suo leggero ansimare e i rumori umidi della mia bocca. Sentivo qualcuno armeggiare dietro di me... è il lubrificante, pensai. Infatti poco dopo le dita di lei iniziano a ungere il mio ano.. dappima penetrando timidamente solo con la punta. Mi gusto la sensazione, sempre succhiando di gusto il suo cazzo. Poi lei comincia a infilarmi le sue dita fino in fondo.. entrano ed escono, entrano ed escono, come il pene del suo uomo nella mia bocca. Poi lei si ferma un attimo e sento di nuovo armeggiare.. qualcosa di liscio e più grande delle dita è appoggiato e infilato, stavolta con un po' più di dolore e fatica, nel mio culo. Ma il dolore dura solo un istante: sono abituato a dilatazioni maggiori di questo vibratore.. dopo è soltanto piacere, piacere mentre stimola punti molto erogeni... ma la cosa più eccitante è sentirsi così vulnerabili, così esplorati intimamente... A un certo punto, lui esce dalla mia bocca e lei dal mio ano... lei mi fa sdraiare sul letto, mi fa alzare ed aprire le gambe.. mi fa mettere le mani dietro le ginocchia per sorreggermi in alto le gambe. Di nuovo con le dita, si fa strada nel mio culo.. stavolta con 2, 3, 4 dita.. sento che mi sta aprendo il buco per permettere a qualcosa di più grosso di entrare. E' il pene di lui... è più grosso del vibratore e sento ancora un leggero dolore mentre va avanti e indietro. Sento il suo respiro farsi sempre più forte... una mano di lei mi masturba, l'altra indugia sul perineo. Mentre lui continua a penetrarmi, sento il dito di lei che trova lo spazio per infilarsi nel mio culo. Avrà pensato che non sono stato aperto abbastanza.. poi sento che le dita sono diventate 2, e il dolore aumenta, ma è sempre sovrastato dall'enorme piacere. Sto già pregustando i piaceri dell'orgasmo, quando lui e lei smettono di penetrarmi. Mi sento prendere per mano... lei mi fa alzare e mi conduce da qualche parte. Io la seguo; con un leggero bruciore tra le natiche avanzo fino a quando lei mi appoggia la mano su qualcosa. Quando realizzo, il mio cuore inizia a palpitare.. è la bramosia spinta all'ennesima potenza da una leggera paura.. quello che stringo tra le mani è un fallo molto grande, ancorato saldamente a una sedia o ad un tavolino. Dev'essere enorme.. non sono mai stato penetrato da qualcosa di simile, sebbene sia un desiderio ricorrente dei miei sogni più intimi. Lei mi versa parecchio gel sulle mani e me le appoggia sul dildo... mentre lo lubrifico lo afferro con entrambe le mani e ho conferma di quanto è largo e lungo. Intanto lei mi lubrifica ancora abbondantemente l'ano.. finchè mi fa girare per farmici sedere sopra. Inizio ad appoggiarmi, ma mi sembra troppo grosso per poter entrare. Lei mi allarga le chiappe, io riprovo... niente, fa troppo male. Poi il desiderio e l'eccitazione mi rendono meno lucido.. farei di tutto per prenderlo nel culo... così rilasso lo sfintere, mi appoggio di peso e lascio che sia la gravità a vincerlo. E il dildo entra... eccome se entra... Il dolore è fortissimo, ma è quella strana sensazione di male e godimento insieme, unita al gusto del proibito, provata ogni volta che mi sono dilatato con falli più grandi di quelli a cui ero abituato. E qui è ancora più inebriante perchè sono stato portato a farlo da una coppia di sconosciuti... mentre salgo e scendo la folla di emozioni e sensazioni provate si accavallano nella mia mente accecate dal dolore/piacere... quasi non mi rendo conto di stare succhiando ancora il cazzo di lui mentre lei succhia il mio. Stavolta lui mi esplode in bocca col suo ansimare che diventa quasi un urlo... e anche io subito dopo, raggiungo l'orgasmo... il mio sfintere che si contrae dolorosamente sul grosso fallo. Sfinito, mi accascio sulla sedia, con ancora il dildo dentro di me. E finalmente il gioco si svela, lei mi slaccia la benda. E' una donna matura, ancora piacente... è completamente vestita, come il marito che si sta allacciando la cintura. Sono un'irreprensibile coppia della porta accanto, se non fosse che lei ha il mio sperma sul viso e sulla camicetta, e che io sono di fronte a lei, nudo, con un fallo osceno nel culo. Il sorriso che mi fa in quel momento è l'essenza della malizia. "Ciao, mi chiamo Elena, e lui è Giovanni" "Piacere, Marco" In situazioni come queste, anche l'imbarazzo fa parte dello schema... così, mentre lui va a prendere da bere, io e lei scambiamo qualche battuta ancora in quella insolita posizione, con lei che mi accarezza dolcemente le cosce ed io alla sua mercè, umiliato ed esposto, sondato negli angoli più segreti del corpo e della mente...
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13 years ago
admin, 75
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L'inquilina
In un caldo pomeriggio invernale andai, come di consueto, a trovare la mia ragazza che per motivi di studio abita a cento km da me. Di solito quando arrivo da lei vado a prenderla all'università per poi recarci insieme a casa sua, ma questa volta è andata diversamente. E sicuramente è meglio così. Io ero quasi arrivato in città quando lei mi dice per sms che avrebbe finito di fare lezione un pò più tardi e così mi ha consigliato di andare a casa sua perchè tanto c'era chi poteva aprirmi la porta. Arrivato a casa sua, busso e mi risponde proprio la sua coinquilina Monica (nome di fantasia) mia preferita; quella che di più mi fa arrapare. Salgo su e la scena che si presenta davanti ai miei occhi è lei in asciugamano, appena uscita dalla doccia, con i capelli ancora bagnati ma soprattutto ancora tutta gocciolante; roba che l'avrei asciugata con la mia lingua. Un pochino imbarazzato (ed eccitato) mi metto in cucina mentre lei, nella sua stanza, finiva di prepararsi. Immaginate un pò tutti i pensieri "zozzi" che in quel momento mi passavano per la testa, anche se l'unico pensiero più grande era che da un momento all'altro poteva tornare la mia lei. Ad un certo punto sento Monica che mi chiama dalla sua stanza e mentre percorro tranquillo il corridoio, lei mi dice "devo chiederti un consiglio". Busso ed entro nella sua stanza e trovo lei con un pantaloncino cortissimo dal quale si vedeva chiaramente che era senza mutande ed una magliettina bianca, senza ovviamente reggiseno, dalla quale spuntavano più dritti che mai i suoi capezzoli della sua bellissima terza misura. Mi chiedeva quale vestitino mettere quella sera, ma come potete immaginare di certo non guardavo il suo vestitino. Il mio pene era diventato più duro del cemento e la sua scrivania mi invogliava a fare cose che non avrei mai pensato di fare. Un pò dispiaciuto però (anche per la paura che potesse arrivare la mia lei), mi giro e mi avvio per tornare in cucina. Ed invece lei mi dice: "no dai aspetta, vedi come mi sta". Non faccio in tempo a girarmi ke lei era già senza maglia e si stava sfilando il pantaloncino. La voglia mi sale a 300000. Aspetto che si infili il vestitino; era stupenda, sexy, travolgente, insomma decisamente arrapante. E quando mi chiese come stava mi avvicinai a lei, la baciai e alzandole la vestina le strinsi le natiche. le sfilai la veste e mi abbassai per leccarle prima i capezzoli e poi la fica. Quando sentii che era abbastanza bagnata, la piegai sulla scrivania, lo cacciai fuori ed iniziai a penetrarla. Lei Adv godeva tanto ed io anche. La paura che la mia ragazza potesse arrivare da un momento all'altro ci riempiva di adrenalina. Ma a quel punto sentiamo sbattere la porta, era la mia lei che era appena rientrata. Cercammo di rivestirci in fretta ma non facemmo in tempo, lei ci sorprese. Io non sapevo dove mettere la faccia; ero terrorizzato. Lei mi guardava con una faccia quasi da Killer. Monica cercava in tutti i modi di scagionarmi e di far ricadere la colpa su di lei. Ma la mia lei non fiatava, ci guardava ed aveva un respiro quasi affannato. Si avvicina a me e mi allontana; poi si avvicina a Monica, la guarda, la piega sulla scrivania ed inizia a leccarla. Ci lasciò di stucco il suo comportamento; mentre Monica godeva, divertita da ciò che succedeva, io presi coscienza del fatto e mi avvicinai alla mia lei. Le abbassai il pantalone ed eccitato com'ero iniziai a penetrarla da dietro. Non lo avevamo mai fatto completamente perchè le faceva sempre male ma quel giorno sentiva solo enorme piacere. Mentre Monica aveva un orgasmo, io continuavo a penetrare la mia lei. Dopo l'orgasmo, Monica fece mettere la mia lei sulla scrivania e mentre la leccava io penetravo anche lei da dietro. E' stato stupendo. Ma la cosa più bella è stata alla fine, quando dopo i loro bellissimi orgasmi (la mia lei addirittura schizzava), io ho avuto un fortissimo orgasmo innondando i loro bellissimi faccini. Dopo avermi ripulito per bene con le loro linguette, ci siamo messi sul letto tutti e tre e li abbiamo riposato. Insomma, chi poteva mai aspettarselo che una piccola scappatella poteva tramutarsi in una fantastica esperienza?!
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13 years ago
HOTBIRD283374,
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Fosse vero...
Dreaming...... Ricevo una telefonata ed un tipo, che non conosco, mi chiede se posso andare a casa sua a sostituire l'hard disk guasto al suo PC, mi dice che "Marco", un amico comune, gli ha dato il mio numero, dicendogli che sono bravo a fare certi lavori e che sono onesto ! Ci diamo appuntamento per il giorno dopo a casa sua alle 10. L’ indomani, con 15 minuti di anticipo, mi presento a casa sua con la mia borsetta con cacciaviti, pinzette e tutto l’occorrente per eseguire il lavoro. Mi apre la porta un tipo con la faccia simpatica, sorridente e mi chiede scusa per l’abbigliamento poco consono a ricevere gente, è infatti in accappatoio, “ non l’aspettavo così presto” mi dice “ sono appena uscito dalla doccia”! Profumava infatti di buono, forse una crema per il corpo, mi fa accomodare in cucina dove, sul tavolo, c’è il Pc che devo sistemare. Mi metto subito all’opera mentre ci si scambia due futili parole, “le preparo un caffè, le và?” Io naturalmente accetto di buon grado. Mi serve il caffè, mentre io sono impegnato a serrare le piccole viti che fissano l’hard disk, e, improvvisamente, la cintura che lega l’accappatoio cede, il piccolo indumento si apre e mette in mostra il cazzo dello sconosciuto che ho di fronte! Io non posso fare a meno di guardarlo, è molto tempo che non vedo un cazzo estraneo così da vicino, lo fisso quasi con desiderio, “oops, mi scusi!” mi dice, con poca convinzione, “ non ci sono problemi” rispondo continuando a guardare quel bel cazzo, non troppo lungo, ma con una bella circonferenza, molle e con la cappella scoperta. Il tipo si accorge del mio interessamento verso il suo attrezzo e butta lì la domanda…” ti piace il mio cazzo?” “ Si, molto” rispondo sincero, “ se vuoi puoi toccarlo” mi dice…. Non me lo faccio ripetere, lo prendo con entrambe le mani, a coppa, e con la punta delle dita gli sfioro le palle, vedo il cazzo che comincia a fremere, ad inturgidirsi ed allora, visto che mi piace la cosa, abbasso la testa e lo prendo in bocca, dolcemente, adoro sentirlo diventare duro in bocca, cosa che avviene molto rapidamente! In pochi secondi me la riempie tutta, continuo con le mani ad accarezzare le palle scendendo verso il suo buco del culo che sfioro delicatamente e con la lingua avvolgo quella cappella grossa e turgida che ho quasi in gola! Con decisione, ma senza violenza, mi prende per le braccia e mi alza…mentre l’accappatoio scivola a terra mi ordina di spogliarmi, in un attimo rimango col solo perizoma bianco, quasi trasparente, mi prende con forza le braccia e mi attira a sé, mi avvinghia il culo con le sue mani e mi bacia in bocca, mi mette la lingua fra i denti Ed inizia a baciarmi con furia, sento la lingua frugarmi in bocca con passione, assaporo la sua saliva con gusto, è buona, dolce; le sue mani hanno cominciato ad abbassare il piccolo perizoma che a fatica riesce a contenere il mio cazzo, che, ormai duro, spera che qualcuno lo liberi, cosa che avviene ben presto infatti il tipo, dopo avermi sfilato il piccolo lembo di stoffa che mi copriva, si inginocchia davanti a me e mi prende in bocca il cazzo, lo succhia avidamente, lo lecca sull’asta e sulla punta, sono eccitatissimo ed ho paura di venire subito “Madonna, sarebbe umiliante” penso, ma non faccio in tempo a dirlo! Si alza e perentorio mi gira, si appoggia alla mia schiena e sento il suo cazzo, grosso e durissimo che preme contro il mio culo…sono atterrito, “ non vorrà mica incularmi così”… penso…”con un cazzo così e col culo asciutto mi apre in due !!!” Per fortuna non era come pensavo, mi abbassa e mi ritrovo col torace appoggiato al tavolo, il viso vicino al suo PC che ormai è diventato il mio ultimo pensiero, mi accarezza la schiena e le chiappe, si china su di me ed inizia a leccarmi il buco del culo, il mio buchetto, che temeva di essere sfondato, si rilassa, la sua lingua, calda ed umida mi penetra profondamente, sembra un piccolo cazzo che mi scopa, mi piace da morire…. Mi alza una gamba e fa si che l’appoggi sul tavolo che si appresta a diventare il mio scannatoio, sono scomodo, ma non mi importa, mi piace troppo ciò che sta facendo al mio culo che gronda di saliva che sento colare sull’unica gamba che mi regge in piedi e sulle palle, ho il culo spalancato alla sua mercè, e, finalmente, accade ciò che temo, ma che desidero spudoratamente…avvicina la sua cappella al mio buco e spinge…piano, ma spinge, lo sento ansimare mentre mi sputa sul culo per inumidirlo ancora di più, sento un po’ di dolore, glielo dico, ma lui, per fortuna, non smette di spingere, io coi fianchi spingo verso di lui e cerco di dilatare il più possibile il mio buco che finalmente cede…. Dio che bello, sento il suo possente cazzo entrare completamente dentro di me, mi sento pieno del suo cazzo, è splendida la sensazione che provo, si ferma e mi dice “ ti faccio male? Io, per tutta risposta comincio a muovere i fianchi, per quel poco che posso, avanti e indietro, invitandolo a non smettere e gli dico… ”NO NON MI FAI MALE, SCOPAMI, TI PREGO!!! E lui inizia a pomparmi come un toro, con furia, sento le sue palle sbattermi contro, è tutto dentro di me, vorrei avere anche un altro cazzo a disposizione da prendere in bocca, per sentirmi completamente posseduto, e lui, come se avesse intuito il mio desiderio, mi mette un dito in bocca, mi piace lo stesso, anche se non è un cazzo comincio a succhiarlo, come se gli stessi facendo un pompino, e lui continua a scoparmi, ha il respiro pesante, rallenta e mi dice…” mi stai facendo sborrare….” Con un filo di voce rispondo, “ aspetta, voglio che mi vieni in bocca, voglio bere la tua sborra !” Esce dal mio culo in fiamme ma appagato, mi gira, quasi con violenza, mi fa abbassare e mi infila il cazzo, che fino ad un attimo prima mi sfondava il culo, in bocca, io gli succhio avidamente la cappella mentre si sega, cosa faccio anch’io a me stesso, finchè, con gioia, sento un fiotto di sborra bollente inondarmi la gola, mi ritraggo per respirare ed un altro getto mi colpisce in viso, non resisto più e godo anche io, mi sborro in mano e sul pavimento, godo come un assatanato mentre lui viene ancora, sulle mie labbra che io lecco per non perdere nemmeno una goccia, con la mano piena della mia sborra raccolgo la sua che ho sul volto, mischiando assieme i due deliziosi nettari, e bevo dalle mie mani, lecco le dita, lecco punta del suo cazzo, quasi violaceo, dal quale escono ancora piccole gocce, lo prendo in bocca e lo spremo con le labbra, lui si toglie, si inginocchia di fronte a me e mi bacia sulla bocca, come all’inizio, ed insieme godiamo del sapore del nostro frutto. Mi riprendo e gli dico…”scusa, ma, devo finire di aggiustare il tuo PC” “ No, lascia stare, finisco io, è il mio lavoro” “Ma come”, rispondo io “ perché hai chiamato me?” “ Ti ho chiamato perché Marco mi detto che sei una gran troia ed io ho voluto vedere se diceva il vero….ha ragione!!!” Sono caduto in una trappola, ma è stato bellissimo essere catturato!!! …se un giorno tu decidessi di cambiare l’hard disk al tuo PC, beh, sai cosa fare!
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13 years ago
admin, 75
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L'incontro
Dopo la conoscenza tramite un sito di annunci erotici, avevamo deciso di comune accordo di fare un incontro solo conoscitivo. Loro erano una coppia matura di una città vicina alla mia, vicina ai 50... sono sempre stato attratto dalle coppie più grandi di me, penso che la differenza d'età aggiunga quel non so che di peccaminoso. Saranno i richiami a sottili giochi incestuosi o a scenari alunno/insegnante, oppure altri motivi che è difficile andare a sondare... fatto sta che anche a loro l'idea di incontrare un ragazzo intrigava e accendeva molte fantasie, così avvenne la conoscenza e la decisione di incontrarsi per vedere se ciascuno ripecchiava le aspettative dell'altro. Dopo esserci incontrati in un parcheggio, ci riconosciamo e loro mi fanno cenno di salire sulla loro macchina. Salgo dietro e ci presentiamo; mi sento subito a mio agio con loro, portano molto bene i loro anni e sono decisamente attraenti, e non ne faccio mistero. Anche loro sono piacevolmente sorpresi, e mentre un po' ci facciamo complimenti e un po' cerchiamo di conoscerci meglio, lui mette in moto e parte per un parco poco distante. Scendiamo dalla macchina e iniziamo a passeggiare per il parco. La discussione si fa a mano a mano più calda... lei- "come mai un ragazzo così giovane e bello ha deciso di fare questo genere di incontri? potresti avere una ragazza.." io- "ma non è quello che voglio.. ci sono certi pensieri che mi turbano per la mente ai quali non posso resistere. E voi come mai?" lei- "beh... direi per gli stessi motivi" e mi sorride. lui- "se ci troveremo bene insieme, vedrai che non resterai deluso.. potrai soddisfarci in molti modi." lei mi si avvicina e mi sussurra in un orecchio: "sai cosa mi ha eccitato del tuo annuncio? che sei passivo..." A queste parole, un'erezione comincia a gonfiarmi i pantaloni... io- "sì.. ho un lato femminile che voglio esplorare con la complicità di una donna.." lei- "e il mio sogno è insegnare ad un bel ragazzo come te ad essere femmina... imparerai tutti i trucchi del mestiere e saprai far godere mio marito come si deve." io- "sì, come una piccola puttanella..." lei- "sì puttanella.. mi piaci così. E mentre godrà lui, godrai tu e godrò io. Però prima c'è una cosa che dobbiamo verificare.." io- "cosa?" lei- "sai, voglio essere sicura che tu sia veramente bisex, e non solo a parole... vero caro?" lui- "verissimo..." Mi volto e vedo lui coi pantaloni calati, il pene eretto. Senza dire una parola mi inginocchio e inizio a succhiare. E' molto più grande di quanto sembrava dalle foto, devono essere almeno 22 cm, e bello largo. La mia eccitazione sale a mille mentre lo succhio avidamente. Intanto lei mi si avvicina e con le mani mi spinge la testa avanti e indietro sul membro del suo uomo. lei- "Brava puttanella, continua così" lui- "non si è fatto pregare, eh..." Dopo un paio di minuti, lei mi si inginocchia accanto: "sei troppo bravo, ma se continui così lo farai godere subito e il divertimento durerà poco. Bisogna variare ogni tanto" E così dicendo, sfila il suo pene dalla mia bocca e inizia a lavorarlo con la sua. Un pò lo mordicchia, un po' lo lecca con la lingua lungo tutta la sua lunghezza senza infilarselo in bocca, infine lo inghiottisce fin quasi in gola. "Prova anche tu..." Così passiamo qualche minuto alternandoci sul suo membro... lei dà due succhiate e lo passa a me, e mi guarda col suo sguardo penetrante che mi mette quasi a nudo... io do' altre due succhiate e lo passo a lei, e così via. Finchè lei, soddisfatta, me lo lascia tutto per me. Ma solo perchè ha altri programmi per la mente... Mi sento slacciare la cintura e calare pantaloni e boxer. E' un sollievo, ormai faceva fatica a stare lì dentro. E lei inizia a succhiarmelo. Così siamo così... lui in piedi, io in ginocchio su di lui e lei quasi sdraiata su di me. In breve tempo lui non riesce più a trattenersi e irrompe nella mia bocca con un orgasmo intenso, il suo sperma abbondante che non riesco a trattenere e mi cola in parte ai lati della bocca. Eccitato dal sapore e dal piacere di lui, nemmeno io riesco più a resistere, e le vengo in bocca. Lei non si tira indietro... anche a lei piace ingoiare, desumo. Invece si rimette in ginocchio e, baciandomi, mi inclina la testa riversandomi il mio sperma nella mia bocca, già piena dello sperma del suo uomo. Così non mi resta altro che deglutire e assaporare il frutto peccaminoso dei nostri amplessi. Inutile dire che l'atto è così eccitante che sarei in grado di riprendermi quasi subito... ma ormai è ora di andare. lei- "Non sei stato affatto male stasera... lo studente è ben votato all'apprendimento" dice ridendo. Così, scambiandoci qualche battuta, ci dirigiamo alle macchine soddisfatti del nostro incontro "conoscitivo".. e dandoci appuntamento per un'altra serata, nella quale io dovrò realizzare una loro fantasia.
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13 years ago
admin, 75
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Chat erotica
Nudo, davanti al pc. Mi sono svegliato da un paio d’ore e altrettante ce ne ho messe per alzarmi dal letto. Sono ancora in ferie, ma sono già rientrato in città. Mi annoio, non ho voglia di uscire – fa troppo caldo – e neppure di guardare la televisione o di leggere un libro. Vado sui soliti due o tre siti di news online e poi ad un certo punto sento un lieve fremito pervadermi. Sarà che sono completamente nudo, sarà che sulle pagine di gossip dove sono finito non ci sono altro che donne in costume e mirabili topless, ma devo dire che inequivocabilmente mi sta venendo voglia. Il problema è che è martedì, sono le undici del mattino e la città la fuori è deserta, o quasi. Mi collego allora al mio sito di chat preferito. Non è un sito erotico, è una normalissima chat, anche se è evidente che alla fine – ipocrisia a parte – un po’ tutti quanti e tutte quante ci vanno per cercare l’anima gemella, per così dire, o con meno disincanto una bel corteggiamento che si possa concludere in modo degno… Io non faccio eccezione. Anzi. Mi collego che sono già un po’ eccitato e ben determinato a trovare una situazione di quelle intriganti. Chatto con diverse donne con brevi scambi… alcune non rispondono, altre sono al lavoro e quindi automaticamente so che non potrebbero seguirmi e di conseguenza con loro taglio corto. Poi vedo il profilo di Erika38, una foto in primo piano con l’espressione un po’ triste, che stride con l’armonia delle sue labbra, invece belle carnose e sensuali. Guardo le altre sue foto: tutte scattate in casa. Nella prima è in piedi davanti allo specchio, vestita con una tuta abbondante e una felpa nera che cela ogni curva del suo corpo, qui sorride e il suo viso è molto più grazioso. Nella seconda foto è sdraiata sul divano coperta da un plaid da cui spuntano fuori solo gli occhi e la punta dei piedi. Ho l’impressione che sotto sia completamente nuda e che si copra con la coperta proprio per non farsi fotografare come mamma l’ha fatta. O forse è solo la mia fantasia che galoppa un po’ troppo. La terza foto è un autoscatto in bagno dove con una mano regge la macchina fotografica e con l’altra appoggia un dito sulle sue labbra, con fare spiritoso. Ha due occhi molto espressivi e al contrario una descrizione sul suo profilo molto succinta e scarna: “Sono una donna, con un mondo dentro e uno fuori che corrono entrambi più veloci di me.” Le scrivo un primo messaggio di presentazione e poi iniziamo a chattare rivolgendoci qualche domanda diretta e personale. Le chiedo di lei, che cosa sta facendo in quel momento e perché nelle foto sembra un po’ triste. Poi inizio a corteggiarla, apprezzando il suo aspetto fisico nonostante tenda a nasconderlo molto. Mi concentro molto sui suoi occhi e sulle dita dei suoi adorabili piedi. Sembra gradire. Insisto. Le dico che le sue labbra sono molto sensuali e che è il pensiero di poterle vedere un giorno dal vivo che forse mi ha spinto a chattare con lei. Risponde con faccine disegnate che arrossiscono. Poi chiede di me, dove mi trovo e cosa sto facendo. “Sono a casa, seduto in poltrona, nudo davanti al monitor mentre chatto con un sogno che diventa realtà”. Resta in silenzio per qualche secondo. Vedo che non sta scrivendo. Poi replica: “davvero?”. Adesso attendo io. Davvero sei nudo? Insiste lei. Sì, rispondo. Mi sono svegliato e mi sono messo davanti al pc nudo… ti da fastidio l’idea? Se vuoi mi vesto… ho solo risposto alla tua domanda, non volevo fare l’esibizionista” “No” dice lei… “anzi… l’idea è strana ma piacevole! “ A quelle parole sentivo l’eccitazione iniziare a crescere dentro di me. “Ti piace l’idea che un uomo sia nudo mentre chatta con te?”. “No, non sempre… ma sai… prima hai fatto degli apprezzamenti sul mio corpo, sulle mie labbra, sui miei piedi… insomma… si capisce che mi hai guardato bene. Ecco, sapere che eri nudo mentre mi dicevi quanto ti piaccio mi eccita! Cioè non nel senso che intendi tu… no insomma…” Capii che era imbarazzata ma al tempo stesso intrigatissima della situazione. Così continuai nel mio corteggiamento: “no no, rilassati… se ti eccita mi fa piacere anche se non nel senso che intendo… “ replicai sorridendo. “Se la cosa ti piace, mandami pure qualche tua foto in privato che sarò felice di commentarla e di farti sapere quanto mi piace”. Così fece, inviandomi un paio di foto con lei in costume da bagno, in piscina. Non tardai a commentarle soffermandomi in particolare sulle sue cosce e le sue mani. Ma soprattutto le feci sapere quanto gradissi il fatto che mi aveva mandato due foto di lei in costume, sapendo che io le avrei guardate completamente nudo, col preciso scopo di ammirarle e commentarle per lei. “Mi sto eccitando… “ le dissi… “proprio nel modo che intendo io eh!”, lei rispose con un sorriso, aggiungendo: “vorrei che fossi qui”. A quel punto iniziai ad eccitarmi davvero e il pene si stava ingrossando senza che neppure lo sfiorassi. “Anche io vorrei essere lì con te… mi siederei accanto a te, nudo, e ti bacerei le tue labbra meravigliose… “ Lei accese la sua webcam e la vidi con la tuta della foto, seduta al tavolo della cucina. Sentii la sua voce per la prima volta: “adesso sei qui con me…” – “spogliati!” le dissi… e lei iniziò a leverasi la felpa, restando con i seni completamente liberi e nudi, davanti alla webcam. Aveva due capezzoli lunghi un centimetro ed era visibilmente sudata. Accesi a mia volta la webcam, puntandola inizialmente solo sul mio petto. “Come vedi sono nudo per davvero anche io”, le dissi. “Fammi vedere di più…” replicò prontamente lei. Spostai l’inquadratura sul mio volto, mentre la guardavo intensamente apprezzando i suoi seni ballonzolanti e generosi. Lasciai che la mia mano scivolasse sul pene, iniziando a masturbarmi… feci in modo che l’inquadratura riprendesse i movimenti del mio braccio, nell’inequivocabile gesto. Lei ansimò nel microfono e si mise in piedi davanti alla webcam. Infilò una mano sotto la tuta e cominciò a masturbarsi furiosamente… la sentivo ansimare e mugulare, mentre la sua mano sfregava fra le sue grandi labbra evidentemente allagate, emettendo uno “ciak ciak” davvero sorprendente! Mi spostai indietro con la poltrona per farmi riprendere a corpo intero dalla mia web cam. Ero completamente nudo, con il cazzo in mano che spuntava per oltre metà, avevo gli addominali tesi e sudati e i pettorali che si contraevano al ritmo della mia masturbazione “Leccati la mano, fammi godere!” mi disse sorprendendomi! Io ero letteralmente impazzito dal piacere e lo feci subito, spostando lentamente la mia mano dal cazzo, su su fino ai pettorali, massaggiandomelo per un istante, per poi appoggiare la mano saporosa del mio sesso sulla mie labbra. Con la lingua bagnai la mia mano, facendo in modo che la webcam riprendesse tutto per bene, poi leccai la mano voluttuosamente e la slinguai come se fossero le sue grandi labbra… Sentii un grido stridulo di piacere, che si sciolse in un più profondo ululato di vocali mentre le dicevo tutte le porcate che mi venivano in mente, e che le avrei fatto. Venne copiosamente, poi si fermò un attimo e iniziò a spogliarsi del tutto restando completamente nuda davanti alla webcam. Io ancora non ero venuto, ma ci mancava poco davvero… lei guardava con ingordigia i mei 20 cm di felicità che avrebbe voluto prendere tutti dentro di sé… io continuavo a masturbarmi lentamente per farla eccitare di nuovo. Alcune goccie di sperma imperlavano la mia cappella e quando le notò me lo disse, ricominciando poi a masturbarsi senza alcun velo davanti alla webcam… poi prese un cazzo di gomma lungo almeno 30 cm e iniziò ad infilarselo nella fica, strusciando l’altra estremità sul suo buco del culo… io non resistetti e venni come rare volte mi capitò di venire in vita mia… spruzzai il mio caldo seme ovunque sul mio corpo… ero fradicio ma continuavo ad eiaculare… lei fece il gesto di raccoglierlo e di leccarlo dalle sue dita come se fosse lì con me. Poi mi chiese di spalmarmi con il mio stesso seme mentre lei finiva di godere e naturalmente l’accontentai, ammirandola mentre si faceva penetrare dal suo instancabile amico di gomma sia davanti, che dietro… Al termine della chat ci scambiammo i numeri di telefono, con la promessa di vederci dal vivo dopo le sue ferie. Cioè oggi, mentre scrivo questo racconto con lei al mio fianco, nuda. Ma qui inizia un nuovo racconto di cui vi scriverò nei prossimi giorni… scusate, ma devo andare….!
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13 years ago
erotic3mind255232,
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Last visit: 4 years ago
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Che coppia !!
CHE COPPIA ....!! Qella sera ero un pò annoiato e per sviarmi un pò decisi di accendere il pc e visitare un pò di siti in cerca di qualche avventura trasgressiva. .. Per iniziare aprii il mio sito preferito ..annunci69..negli ultimi tempi quando entravo in a 69 andavo a visitare l'annuncio inserito da una coppia di una regione limitrofe alla mia " G... " dalla prima volta che avevo visitato il loro annuncio per caso , ogni qualvolta che accedevo al sito andavo a far subito una visita al loro annuncio ...mi erano rimaste inpresse le fotografie pubblicate da loro , erano fotografie dove era immortalata la lei , una splendida signora... mi dava l'idea che fosse una donna tonica , curata , con un attegiamento un pò austero...alcune fotografie le trovavo particolarmente eccitanti per i miei gusti personali, quella di lei a carponi sul letto con indosso un corpetto nero in pizzo , le calze autoreggenti nere , le scarpe con i tacchi a spillo i suoi lunghi capelli raccolti in una coda , per non parlare poi delle fotografie dove la ritraggono mentre è appoggiata all'armadio dando la schiena all'obbiettivo della macchina fotografica indossando un vestito leggero sollevato mostrando il suo splendido fondo schiena , le sue lunghe gambe fasciate dalle caleze nere...che spettacolo !! le guardavo e le riguardavo in continuazione...e più lo facevo e più la trovavo sexy. quella sera mi decisi a inviargli un messaggio ,gli inviai i miei complimenti perchè trovavo questa splendida donna per i miei gusti personali di una bellezza fuori dal comune , gli scrissi che sarei stato felicissimo se avessero accettato un mio invito ad incontrarci e conoscerci un pò più a fondo. Con mia grande sorpresa la loro risposta non tardò molto ad arrivarmi , a sriverla era G....il marito , il quale mi scive che trovano interessante il mio invito ma...che per la sua splendida moglie vorrebbe organizzarle una piccola sorpresa e realizzare una loro fantasia...organizzare un incontro con due uomini dove lei sia messa al centro delle loro attenzioni e sia soddisfatta in tutti i suoi desideri,questa era un esperienza che loro non avevano ancora vissuto. Entusiasta di ciò che avevo appena letto ,rispondevo immediatamente al loro messaggio scrivendogli che potevo benissimo aiutarli a realizzare la loro fantasia ...anzi sarebbe stato per mè un vero piacere, gli dissi che potevo invitare un mio carissimo amico con il quale ho un ottimo affiatamento avendo giocato spesso con coppie e singole desideriose di essere al centro di più uomini , gli scrissi che anche il mio amico è un inserzionista sul nostro stesso sito e se volevano vedere il so profilo bastava che digitassero willy... Dopo lo scambio di alcuni messaggi per accordarci sulla modalità del nostro incontro , stabilimmo il giorno e il luogo . Il luogo accordato per il nostro ritrovo era il casello autostradale della mia città ,io e willy ci ritrovammo un pò in anticipo all'orario satbilito ..io ero eccitatissimo all'idea di incontrare questa splendida coppia e con il mio amico iniziammo a scambiarci un pò di battute su come saranno dal vivo ...cosa piacerà o non piacerà a loro ...saranno rispettare le nostre aspettative...bè ora queste nostre domande avrebbero avuto una risposta immediata in quanto erano arrivati puntualissimi.... Rimango subito colpito appena scendono dalla loro automobile perchè dal vivo lei è molto più bella da quello che appare in fotografia...supera ogni mia più rosea aspettativa...dopo il rito della presentazione chiediamo a loro se desiderano andare in un locale a bere qualche cosa o se preferiscono andare direttamente in casa...è lei a rispondere " no andiamo direttamente a giocare " già questo... vedere lei desideriosa e vogliosa ....non fece altro che aumentare la mia eccitazione... Decidemmo di andare con una macchina unica e salimmo sulla mia ...mentre guidavo , continuavo a guardare lei nello specchietto retrovisore non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso ...la trovavo bellissima... Arrivati a destinazione ci ritrovammo immediatamente in stanza da letto lui G....si siede immadiatamente in un angolo della stanza e si gode lo spettacolo ....è eccitato si vede ...ha subito notato anche lui e lo si capisce dal sorriso che ha sulle labbra che effetto fa su me e su willy la sua splendida moglie. Lei comincia a spogliarsi lentamente ..si slaccia il bottone dei suoi pantaloni eleganti escivolano ai suoi piedi , si slaccia lentamente i bottoni della sua camicetta ...il mio cuore batte più velocemente davanti a questo spettacolo...rimane in piedi davanti a noi con indosso solamente un body strigato nero , è fantastica ...ci guarda e ci sorride maliziosamente ...il body le fascia il corpo mettendo in risalto i suoi seni ..i suoi capezzoli sono circondati da un anellino...facendoli inturgidire ulteriormente...sembravano due lamponi maturi...willy si avvicina ..la accarezza lei spinge il suo bacino verso quello di willy...ansima ...è già eccitata ...ha voglia...sbottona i pantaloni del mio amico ...scivolano ai suoi piedi...lei si avvicina si accuccia davanti al suo cazzo ...lo accarezza lentamente ...gurda suo marito e poi ...se lo spinge in bocca lentamente e inizia un lento su e giù , lo lecca avidamente fa scorrere la sua lingua su tutta l'asta turgida e vibrante sotto il passaggio della sua lingua....è bravissima gli piace il cazzo ...mi guarda ...mi cerca capisco dal suo sguardo che mi desidera ..mi avvicino a loro abbasso i miei pantaloni , lei con la mano libera si appropria subito del mio uccello...il contatto della sua mano con il mio cazzo mi procura un piacere enorme....la accarezzo...sento la sua pelle sotto le mie dita ...freme... ho voglie di lei ...mi inginocchio tra le sue cosce e la accarezzo lentamente ...le mie dita risalgono dal ginocchio fino alle sua fika completamente rasata...mi avvicino con le labbra ...sento il suo calore ...la lecco lentamente,la mia lingua scorre lentamente sulla sue labbra vaginali..prima le sue grandi labbra..le lecco tutte faccio scorrere la lingua su tutta la sua fika...dolcemente faccio roteare la punta della mia lingua sul suo clitorida..lo sento inturgidirsi ansima...geme.. sento il suo sapore riempirmi il palato...delizioso...la mia lingua si insinua dentro di lei....è un lago.. geme di piacere...lei continua a sponpiare il mio carissimo amico ....l'eccitazione è alle stelle...il mio amico si sdraia sul letto e lei ci si siede sopra....inizia uno splendido smorza candela....inizia un lento su e giù poi via via sempre più veloce ...ha il suo primo orgasmo....guarda il marito e sorride...io sono inpaziente di averla ...ho un desiderio...voglio il suo culo...il marito mi dice di far piano e lubrificarla con del gel prima...mi fà capire che è la sua prima volta....inizio a lubrificare il suo buchetto dolcemente...pima del gel uso la lingua...la bagno ...dolcemente le infilo un dito...piano...poi quando incomincia a dilatarsi le infilo il secondo dito....le piace...mi guarda e mi dice di scoparla ...di fotterla dietro...non me lo faccio ripetere...mi porto dietro di lei e appoggio la mia cappella sul suo buchetto lei è tesa ...le accarezzo la schiena...scendo con le dita dalle spalle verso i suoi fianchi le dico di rilassarsi ...lei lo fà....spingo piano è entrato....aspetto un pò che si abituii...poi continuo lentamente fino che sono entrato tutto ..mi guarda e mi sorride...mi fa capire che vuole essere scopata ...inizio a spingere sempre più a fondo ..il mio amico gli sta leccando la sua splendida fika...ansima sempre più forte...ora è completamente aperta....mi chiede di sbatterla più a fondo...appoggia la fronte al letto divarica di più le sue gambe...la sto inculando a fondo si sta avvicinando a godere....è uno spettacolo vederla godere....tutto questo si sussegue per alcune ore...poi è lei a farci godere a turno ...ci scraichiamo entrambi nella sua bocca....beve tutto da entrambi....ci ripulisce...ci guardiamo in faccia tutti e quattro e scoppiamo a ridere...siamo stremati ma appagati in tutti i sensi....li riaccopagniamo alla loro macchina...lei mi si avvicina e mi sussurra all'orecchio .."io e te scoperemo ancora assieme " mi guarda negli occhi e mi sorride ...mi sono eccitato di nuovo.....che splendida troia....
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13 years ago
admin, 75
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16 agosto 2011...indimenticabile
Era martedì pomeriggio, e la giornata aveva preso una brutta piega, l'incontro che avrei dovuto avere la sera, con una vecchia amica...squirter da paura, era saltato. Il giorno prima aveva lavorato tantissimo, e molto onestamente mi ha avvisato che non era in forma per un'incontro fatto bene. Pur a malincuore, ritenendomi una persona comprensiva, ho accettato il fatto...e non avendo più da preparare cena per due, mi sono messo online, su una chat per single. Dopo le solite frasi di rito...forse a causa della delusione, mi stavo scoglionando, quando si apre una finestra di dialogo in pvt di un'utente a me totalmente sconosciuto. Verifico al volo il profilo, che risulta essere di una donna di 40anni, di una provincia confinante, ed accetto la conversazione. Lei mi chiede un paio di info riguardo mio aspetto e mia età, rimango leggermente stranito perchè il tutto è presente nel profilo, e mentre stò per rispondere mi giunge secca una domanda: “sei libero stasera?”, immediata la mia risposta positiva, al che lei mi dice che mi sta contattando dal cellulare, e che passerà per Piacenza, e mi chiede esplicitamente se mi andrebbe di berci un'aperitivo assieme per fare conoscenza. Rimango abbastanza basito dalla velocità con cui tutto è accaduto, le dico che mi potrebbe stare bene, alchè lei mi scrive il suo numero di telefono, con la richiesta di chiamarla. Mi sconnetto dalla chat, digito il numero, e lei subito mi risponde con un tono un po' roco: “ ciao Max....sono a Fiorenzuola, dove ci troviamo?”, le chiedo se conosce la città, e lei risponde che sa arrivare in zona ospedale, perfetto, è proprio nelle vicinanze di casa mia. Bastano pochi minuti per scambiarci un paio di informazioni e stabilire il luogo d'incontro, dopodichè in meno di un paio di minuti mi cambio, per avviarmi a piedi il loco. Uscito da 5/6 minuti da casa mi arriva un sms “sono a Pc sud”...d'istinto la chiamo, e lei comincia subito a mettere le mani avanti. Mi spiega che non è una bella donna, non molto alta ( 1,60 ) ed un filo tonda (67kg), e che è in abbigliamento molto comodo, e molto accaldata, infatti martedì è stata una giornata terribilmente afosa, ed io la rassicuro che...per prima cosa, le donne morbide mi piacciono, secondo che anche io causa caldo sono in abbigliamento comodo, ci mettiamo a ridere, e mentre continuo a camminare, continuiamo a chiacchierare, andando a toccare anche argomenti abbastanza spinti, lei sta cercando di farmi eccitare già al telefono, ed ogni tanto mi chiede: “ si è riempita per bene la patta?”...ed io le rispondo che comincia a dare segni di risvegli. Nel giro di 10 minuti arriva all'incrocio dell'appuntamento, si ferma, mi fa salire, e senza neanche darmi il tempo di reagire...mi mette la mano sull'uccello, e ridendo dice: “ Uhm...cominciamo benino!!”, e mi da un bacio sulla bocca. Ci dirigiamo ad un bar gelateria con dehors esterno poco distante, ci accomodiamo al tavolo più isolato, entrambe accendiamo una sigaretta, ed incominciamo a guardarci reciprocamente. Lei non è una strafiga, ma una normalissima donna, morbida, con due bellissimi occhi verdi, indossa un corpetto di strass azzurro, ed una gonna lunga nera a fiori, ai piedi un paio di sandali di cuoio, rasoterra. Mi dice che come uomo non le dispiaccio...e mi chiede se quanto ho messo nel mio profilo corrisponde a realtà. Le chiedo cosa vuole sapere di preciso, e lei mi chiede se mi piace veramente leccare la passera, io annuisco...è vero, lo adoro...al che mi chiede anche se sono pratico di fisting. Resto un'attimo basito, e le chiedo subito: “ lato A...o lato B?”, lei mi dice che non disdegna entrambi, quello vaginale lo adora...le piace molto anche quello anale...ma ha più problemi di dilatazione, e così mi prende la mano per valutarla con cura, e poi dirmi che se voglio possiamo provarci ma non garantisce. Io acconsento, e nel mentre ci gustiamo un bel gelato, lei mi chiede se mi andrebbe di andare in hotel, io le propongo invece, se le va, di andare da me...i suoi occhi si alzano dalla coppa di gelato, e con uno sguardo maliziosissimo, mi fa occhiolino. Al pensiero di avere innanzi una donna, a cui piace farsi leccare la passera....e farsi fistare, la patta si è riempita per bene, e non esito a farla partecipe, prendendole una mano per farle sentire la mia eccitazione. Terminato il gelato, cominciamo a chiacchierare di varie cose, fumiamo una sigaretta, e prima di alzarmi per andare a pagare il conto cerco di chiarire un paio di cose. Per primo le chiedo a che ora deve tornare a casa, lei mi guarda e mi dice: “ non prima di avere avuto almeno un paio di orgasmi...e comunque non ho nessun impegno fino a dopo domani”, i miei occhi si illuminano e chiedo se le va di fermarsi fino all'indomani, e lei annuisce chiedendomi però di darle almeno la possibilità di darsi una rinfrescata, ed io ovviamente annuisco dicendole che anche io ne ho un grosso bisogno. Poi le chiedo se le va di mangiare qualcosa assieme, e lei mi propone di prendere un bel chilo di gelato e di portarcelo a casa. La cosa sta filando liscia come l'olio...ci alziamo, ordiniamo il chilo di gelato da asporto, pago il conto e voliamo in auto per dirigersi a casa mia, che dista meno di 5 minuti. Entriamo in casa ed il fresco del climatizzatore ci da un bel sollievo, ci accomodiamo in sala, lei estrae il telefono e mi chiede dove può metterlo in carica, le indico la presa, e mentre lei si china per infilare il caricabatteria nella presa....le infilo una mano sotto la gonna per accarezzarle il sedere. Lei resta china appoggiandosi ad una sedia al suo fianco, io allora le sollevo tutta la gonna ed ammiro il suo bel sedere, decorato solo da un mini perizoma nero...comincia a sculettare dolcemente...ed io passo delicatamente un dito tra le sue natiche fino ad arrivare alla sua passerina, già ampiamente umida. Le sposto delicatamente il perizoma....e lascio scivolare il dito in mezzo alle sue grandi labbra...un paio di volte, le comincia subito a mugolare, e staccando una mano dalla sedia, prende il mio dito e se lo infila mezzo dentro la figa...che sta veramente infradicaindosi...da un paio di sculettate, poi si alza, si volta verso di me, prende il mio dito umido, se lo infila in bocca e comincia a leccarlo x bene, nel frattempo mi slaccia i pantaloni, cerca di sfilarmeli assieme agli slip in un colpo solo, ed appena vede il mio uccello, ci si butta a capofitto, prendendolo in bocca. Lasciandola fare....le risollevo la gonna, le infilo di nuovo un dito nella figa....e comincio a farle un bel ditalino. La signora è veramente infoiata....non mi molla l'uccello....e comincia a dimenare i fianchi per godersi il mio dito dentro di lei...giochiamo così per diversi minuti....poi le prendo la testa, la stacco dal mio cazzo, e le do un profondissimo bacio sulla bocca, mentre le mie mani cominciano a svestirla completamente...e sempre incollati ci dirigiamo verso il bagno. Giunti sulla porta ci stacchiamo, lei si sfila il top ed il reggiseno, io mi levo la camicia e lascio cadere pantaloni e slip per terra. Lei mi ferma un'attimo appoggiandomi una mano sul petto, chiude la porta del bagno, ed io la lascio fare intuendo che necessità di un'attimo di privacy. Colgo l'occasione per andare ad abbassare le tapparelle delle finestre dalle quali potremmo essere visti dai vicini, e ritorno in bagno quando sento aprirsi la porta, e l'acqua che sta già scorrendo. Entriamo tutti e due nella mia ampia vasca, aziono la doccia, e quando la temperatura è regolato ad hoc...ci cacciamo sotto l'acqua, abbracciandoci, accarezzandoci e baciandoci appassionatamente. Lei appoggia una gamba sul bordo della vasca, e mi prende una mano, portandola in mezzo alle sue cosce, io senza pensarci un secondo vado subito alla ricerca del suo clito e comincio a giocarci delicatamente, con leggeri strusciamenti, alternati a piccoli sgrillettamenti....malgrado lo scorrere dell'acqua sui nostri corpi posso distintamente sentire le sua figa completamente bagnata dai suoi umori...che rendono scorrevolissimo il mio dito tra le sue labbra....comincio allora a penetrarla con un dito, lei si china a pecorina, appoggia le mani alla parete, me sempre con una gamba sul bordo vasca si gode il mio dito dentro la sua figa...che entra ed esce ritmicamente...fino a quando, mugulando sempre più intensamente mi chiede di aumentare le dita...e di affondare per bene. Le dita diventano due....poi tre, ed il suo bacino comincia a roteare armoniosamente...dando dei colpi violenti per approfondire per bene la mia penetrazione...fino a che le scappa un urlo abbastanza violento...e mi trovo la mano inondata. Lei ferma qualsiasi suo movimento, con una mano mi prende il polso e si tiene le mie tre dita ficcate tutte nella sua figa. Sento delle leggere contrazioni...resto immobile, fino a quando lei si sposta, si volta, mi lecca tutte e tre le dita, una alla volta, gustandosi tutti i suoi umori. Ci baciamo di nuovo, ed incominciamo ad insaponare i nostri corpi vicendevolmente, soffermandoci intensamente, io sulla sua passera e sui suoi seni, lei sul mio uccello e sulle mie natiche... Terminata la doccia, mentre ci asciughiamo...le chiedo, visto la sua passerina un po' pelosetta, se posso depilarla, lei si scusa dicendomi che non era preparata per un'incontro così veloce...ed annuisce, chiedendomi se l'ho già fatto, io annuisco, ed allora lei mi chiede cosa deve fare. Io preparo una bacinella di acqua calda, prendo la schiuma ed un rasoio nuovo di pacca, la accompagno in camera e dopo aver steso un'asciugamano sul letto, la faccio accomodare a gambe larghe, con i piedi sul bordo del letto, le allungo il mio cuscinone “tattico” e la invito ad appoggiare la testa sopra, prendo la schiuma su due dita e la spalmo sui bordi della sua fighetta...di nuovo umida, e con piccoli gesti comincio a raderle i peli. Terminata l'operazione vado in bagno, prendo un'asciugamano pulito, lo bagno, e torno da lei per pulirla per bene dalla poca schiuma rimasta, rifinisco gli ultimi peli scappati, ripasso l'asciugamano e me ne vado in bagno a rimettere le cose a posto, per poi ritornare al volo da lei, che ancora come l'ho lasciata, si sta accarezzando la sua fighetta bella depilata. Mi inginocchio per terra, con due dita le apro le labbra esterne, e senza esitare punto subito la mia lingua sul suo clitoride, semi eretto...comincia a mugulare come una cagnetta in calore, mi chiama per nome, e complimentandosi per come uso la mia lingua....mi invita a non smettere. Io manco ci penso, ho appena cominciato...e mi sto cominciando a divertire. Dopo aver per un po' giocato solo con la lingua sul suo clito, comincio ad infilarle le dita dentro, uno ci affonda dentro senza ritegno, il secondo anche, al terzo comincio a sentire un attimo più di resistenza, ed allora resto più superficiale...e più delicato, dopo cinque, sei, dentro-fuori, comincia a dilatarsi più agevolmente permettendomi di entrare più in profondità, ed ad ogni mio affondo, lei si inarca e mugula di piacere, arrivo al quarto dito, e ripeto tutto come ho fatto con il terzo, le comincia ad ansimare sempre di più, fino a che mi blocca, leva la mia mano e si mette a pecorina. Io prendo il mio bel cuscinone, lo infilo sotto la sua pancia per metterla comoda, le apro le ginocchia per avere ampio spazio di manovra e ricomincio a penetrarla con le mie dita...pochi movimenti delicati...ed accurati, e tutte e quattro le dita le sono dentro, lei è immobile...penso stia aspettando il passo successivo, ed io con delicatezza e dovizia infilo dentro anche il pollice...un paio di lenti movimenti, accompagnati anche da lei...e la mano e dentro per due terzi...aspetto un'attimo che si dilati ancora un po'...e zac, la mano e dentro tutta, chiusa a pugno. Lei lancia un urlo di piacere che mi lascia allibito, comincia a sculettare abilmente, ed io nel frattempo comincio con dolci e lenti movimenti a roteare la mia mano, completamente dentro di lei, un po' a destra, un po' a sinistra, faccio dei piccolissimi movimenti come per estrarla...per poi ritornare tutto dentro...fino a che sento la sua figa allagarsi completamente, e contrarsi sul mio pugno. Lei si volta verso di me, è paonazza in viso...si sta mordicchiando le labbra...poi con una voce che stenta ad uscire mista a vari mugolii: “ Max...sei fantastico...dai sfondami tutta...non osare a levare quella mano!!!”...io non ci penso neanche per sogno, e mentre mi sego alla vista della sua figa piena della mia mano...lei comincia a dare colpi profondissimi e decisi...fino a che di colpo si lancia in avanti...lasciandosi cadere a peso morto sul cuscino sotto di lei, esplodendo in un orgasmo bestiale. Da quella posizione le posso vedere il buco della sua figa bello dilatato che si contrae spasmodicamente, tutto il suo corpo è percorso da violenti brividi...e lei sta mugolando di piacere ininterrottamente. Mi godo questa fantastica visione, e le lascio il tempo che ritiene necessario per riprendersi...poi quando la vedo più rilassata, con un dito comincio ad accarezzarle la schiena umida di sudore...e lei comincia a vibrare tutta di nuovo...implorandomi di scoparla. Sono notevolmente eccitato, e so che se la scopassi, godrei praticamente all'istante, ed invece preferisco temporeggiare un paio di minuti, così mi alzo, mi dirigo verso l'armadio con la scusa di prendere i profilattici, poi torno da lei e la volto a pancia all'aria, le alzo le gambe e la faccio accomodare con il sedere sopra al cuscinone tattico, un altro cuscino lo porgo sotto la sua testa e la invito a mettersi comoda, appoggio il mio uccello tra le labbra della sua passerina, e senza penetrarla, comincio dei movimenti con il bacino a strusciarmi contro di lei...stimolandole ancora il clitoride...lei si eccita da matti, tanto che dopo qualche mio movimento, si inarca cercando di farselo entrare, io mi ritraggo in quanto ancora senza protezione...ed allora lei allunga una mano, mi arraffa il profilattico, lo apre e mi incappuccia abilmente, poi si alza di scatto, mi sbatte con la schiena sul materasso e mi monta sopra con decisione, infilandosi l'uccello dentro tutto al volo. Io la lascio fare, anche perchè visto come si è posizionata sono tranquillo che per un po' non godrò ancora. Comincia a cavalcarmi molto dolcemente, mi porge il suo seno sul viso, ed io comincio a leccarle i capezzoli, quello destro in un attimo s'inturgidisce, alora passo a quello sinistro, mentre stringo l'altro tra due dita, lei continua a scoparmi dolcemente in profondità, ogni tanto si china e mi bacia , poi si rialza ed inarca indietro la schiena, cercando il massimo della penetrazione. Io allora allungo le mano verso la sua passerina, con una le allargo le labbra, e con l'altra stimolo il suo clitoride, bello umido...incomincia di nuovo a lanciare dei leggeri mugolii, i suoi occhi fissano i miei estasiati, allora le prendo le gambe, le porto verso di me, ed alzandole il bacino le faccio appoggiare i piedi sul materasso, all'altezza dei miei fianchi, le appoggio le mani sotto le natiche, e con forza la aiuto a sollevare il bacino, per poi lasciarlo scendere con colpi secchi...penetrandola al massimo...lei fa fatica...ma prova a resistere in quanto sembra che le stia piacendo, poi si sbilancia in avanti ritornando in ginocchio, allora io la faccio di nuovo inarcare indietro per poter riuscire ad andare a stimolarle ancora il clito, lei mi lascia fare, e continua a penetrarsi dolcemente...appoggia le mani sui miei polpacci, le ginocchia sono belle divaricate, mi sta scopando abilmente, ed io non smetto di stimolarle il clitoride...chiude gli occhi, incomincia a divenire rossa in viso, la bocca le si serra in una strana smorfia...riapre gli occhi e mi urla: “ guai a te se smetti!”, io cerco di coordinare i miei movimenti con i suoi, lei da colpetti profondissimi fino a che le scappa un vero e proprio grido : “ GOODOOOOO!!!!” e dopo un paio di colpi, mi trovo il basso ventre bello bagnato ed appiccicoso. Mi immobilizzo, lei si riporta verso di me, si sfila l'uccello,mi leva il preservativo e se lo prende in bocca tutto iniziando un magistrale pompino...senza mollarlo fino a che il mio orgasmo le esplode in bocca, appena parte il primo schizzo, mi afferra l'uccello tra le mani con decisione, con una velocità impressionante mi salta a cavalcioni, ed infilandosi il mio cazzo nella sua figa ancora umidissima, lascia la mano e mi prega di sborrarle tutto dentro. Io rimango allibito, ed anche un filo preoccupato...ma oramai sono esploso del tutto, e lei si infila tutto il mio uccello nella massima profondità che riesce, e si mette ad urlare come una pazza: “ lo sentoo..lo sentoo...dai ancoraaa...ancoraaa...voglio sentirlo scoppiare”. Ho il membro che sta pulsando come un tamburo, anche dopo aver terminato di eiaculare...continua a pulsare, e lei in un batter d'occhio arriva ad un nuovo orgasmo. Poi si lascia cadere sul mio petto, prende la mia testa tra le sue braccia, mi infila la lingua in bocca, e cominciamo a baciarci per un tempo indefinito. Alla fine si sposta sul fianco, si accoccola con la testa sul mio petto, mi mette una gamba sopra il pube, e si lascia accarezzare dolcemente i capelli, le spalle ed il collo. Dopo diversi minuti di relax e silenzio totale, mi chiede se può andare a farsi una doccia, siamo tutti e due sudatissimi, ed io ovviamente acconsento, accompagnandola per farmi una doccia a mia volta. Uscito dalla doccia la raggiungo in sala, è seduta sul divano avvolta dal salviettone, che sta fumando una sigaretta, me ne accendo una anche io e mi vado a sedere al suo fianco. Sono un po' imbarazzato, e le chiedo del perchè mi ha sfilato il preservativo, lei mi dice che non ce la faceva più, voleva sentirmi al naturale, e mi rassicura di stare tranquillo, in quel momento si alza, prende la borsa ed estrae la tessera Avis. Io mi risollevo un'attimo, tuttavia il gesto da lei compiuto lo ritengo inappropriato e le chiedo: “ ed io?...sei sicura che sia sano?”...il corpo è percorso da un brivido...gli occhi si fanno stretti ed invasivi, vedo sulle braccia che le viene la pelle d'oca...al che le dico: “ tranquilla...non sono un donatore, ma per motivi di salute sono sottoposto a controlli ematici quasi mensili!”...il volto tirato si rilassa....sbuffa e mi risponde: “ brutto stronzo, non potevi dirlo prima...mi hai fatto cagare sotto!!!”. Io tra me e me sogghigno, ma in realtà una bella strizza mi era venuta anche a me, così prendendoci in giro, e punzecchiandoci un po', terminiamo le nostre sigarette. A me è venuta una sete incredibile, chiedo se anche lei ha sete, e se sì cosa gradisce, le mi dice: “ qualsiasi cosa fresca”, in quel momento ci ricordiamo entrambi del gelato, vado a prendere la vaschetta che avevo messo in freezer prendo due cucchiai e ci ritorniamo a distendere a letto a mangiare gelato assieme. In un batter d'occhi quasi mezzo chilo di gelato sparisce, poi come era inevitabile che accadesse...prendo una cucchiaiata di gelato, e la lascio cadere su di un suo capezzolo...per poi andarlo a raccogliere tutto con la mia bocca...lei mi lascia fare..una altra cucchiaiata sull'altro capezzolo, ed idem come prima....poi una terza tra il buco della sua passerina ed il clito...e li mi ci dedico con attenzione...oramai e caldissima, basta sfiorarla che si eccita subito...si alza e si mette a pecorina, esibendomi il suo bel sedere, e mi invita a metterle del gelato anche lì, detto, fatto...e leccato...poi ne prendo dell'altro, ma questo lo lascio un attimo colare dal suo buco, ancora intonso (per ora) fino in mezzo alle labbra, e partendo dal basso verso l'alto la ripulisco tutta...sto per ripetere la stessa operazione, quando lei prende il cucchiaio e se lo spalma tutto in mezzo alle grandi labbra...invitandomi a leccarla per bene. Terminata l'operazione di pulizia, mi invita a scoparla a pecorina, ed io comincio dolcemente a prenderla da dietro. Mi piace sempre iniziare con movimenti dolci e leggeri, ed ho notato che lei gradisce, voglio sentire bene il contatto tra il mio uccello e la sua figa, pertanto gioco con cambi di ritmo, piccoli colpetti leggermente più profondi, poi esco per rientrare lentissimamente...poi ancora dentro un po' di più...poi piano solo il glande...nel frattempo mi lecco un dito, ed incomincio a massaggiarle ed umettarle il buco del sedere...lei non si tira indietro, anzi allarga le natiche con le mani per agevolarmi, e così mentre il mio uccello gioca con la sua passere...piano piano comincio a preparare la seconda via, prima con un dito...poi ci sputo un po' di saliva, e dopo averlo lubrificato benino infilo anche il secondo, senza mai entrare in profondità...lei comincia ad ancheggiare roteando il bacino, si voltà e mi chiede: “ giocattolini...ne hai?”. Ahimè molto dispiaciuto devo ammettere che sono sprovvisto, quello che avevo e rimasto a casa della mia ultima ex compagna, e non l'ho mai più rivisto, nel frattempo un'idea mi balena per la testa. Mi stacco da lei, mi dirigo verso l'armadio e prendo una delle mie bandane. La piego in modo tale da poterle bendare gli occhi, la lego dietro la nuca...e dolcemente le sussurro all'orecchio: “ aspetta un secondo..ti faccio una sorpresa”. Mi alzo dal letto e mi sposto nella zona giorno, faccio un po' di casino per non farle capire cosa sto combinando, ritorno in camera, abbasso ancora di più la luce...quasi fosse una candela....e mi rimetto dietro a lei...lei è ancora a pecorina come l'ho lasciata...ricomincio a scoparla con il ritmo e la dolcezza con cui avevo interrotto, e ricomincio anche a dilatarle il buchetto anale...lei è già bella fradicia...e non ha la minima idea di cosa la sta aspettando, fatto stà che dopo neanche un minuto, si sente qualcosa che si appoggia al suo secondo buchetto...ci lascio cadere un filo di saliva...e dolcemente le infilo una zucchina, coperta da un profilattico, nel culo. Lei inarca la schiena, non sento opporsi alcuna resistenza, si spalanca le natiche con le mani a più non posso e mi dice: “ non so cosa stai facendo...ma fallo...mi piace”. Io mantengo il mio ritmo vario, e lentamente comincio a fare entrare ed uscire dolcemente la zucchina dal suo culo...lei ricomincia a mugolare...il fiato si accorcia mano a mano che io aumento la profondità della zucchina nel suo culo, ed incomincio ad affondare colpi più profondi nella sua figa. La zucchina è dentro quasi per metà, e nel mentre affondo il mio cazzo nella sua figa...con la pancia spingo la zucchina a colpetti sempre più dentro...incomincia a rantolare di piacere...i mugolii si fanno sempre più intensi sia come lunghezza che come volume...poi stacca una mano da una natica...la appoggia sulla zucchina...e comincia a spingersela dentro con decisione, mi chiede di continuarla a scopare...al resto ci pensa lei...io comincio a penetrarla con più foga, quando sono dentro di lei sento la zucchina, dura, che sbatte sul mio uccello separato solo da una parete di carne...lei ad ogni mio affondo...mi viene incontro fino a sentire le mie palle sbattere contro il suo clitoride...la mano continua a fare andare su e giù la zucchina nel culo....io sto per esplodere...lei anche...di colpo, all'unisono scoppiamo in un bel urlo di piacere liberatorio...la zucchina oramai è dentro quasi completamente...io sono fermo immobile, con il cazzo impalato dentro di lei che sto sborrando a profusione...lei è un lago caldo...restiamo immobili per diversi secondi, sembrano ore interminabili talmente è intenso il piacere...poi io le stacco la mani che mi hanno agguantato il sedere e mi tengono ben fermo, estraggo l'uccello, ed un fiotto caldo mi spruzza sopra. Lei si lascia cadere distesa sul letto, con la zucchina ancora dentro quasi del tutto...poi lentamente comincia a farla uscire, con le sole contrazioni anali, quando è fuori del tutto...siamo talmente spossati che crolliamo quasi svenuti. Oramai è mezzanotte passata da poco, fuori si sentono i botti dei fuochi d'artificio di San Rocco, siamo al 16 di agosto, mi alzo dal letto e vado in sala, mi verso un calice di vino rosso, accendo una sigaretta e sollevo la tapparella per vedere gli ultimi fuochi, lei mi raggiunge dopo pochi istanti, fa un paio di tiri dalla mia sigaretta, e mi abbraccia da dietro, appoggiandosi con il suo petto alla mia schiena, mi volto per guardarla, e non posso esimermi dal darle un tenero bacio, è abbastanza scompigliata e mi sussurra: “ ho perso il conto”, “di cosa?” le chiedo, “ degli orgasmi che mi hai fatto provare, che altro!”, ed io: “ perchè... li conti?”...” certo...mi piace sapere quante volte vengo, ma stavolta avendone avuti anche più consecutivi...mi sono persa il conto”, devo ammettere che la cosa mi ha fatto un certo piacere, anche se in realtà sono più dell'idea che vale la qualità...la quantità non è così rilevante, ed infatti facendo un attimo mente locale io sono venuto due volte...ma molto, molto piacevolmente, e questo mi soddisfa. Restiamo un po' in sala a chiacchierare, lei mi racconta di alcuni incontri che ha avuto con altri uomini, incuriosita dalle loro dotazioni, ma assai deludenti a livello prestazionale, e soprattutto dalla poca attenzione che questi le hanno dedicato, pensando più che altro al loro piacere, e non al suo. Ci stiamo ficcando in discorsi complessi, un vero e proprio campo minato, e visto che non mi piace la invito a ritornare a letto, lei mi chiede se può usufruire della mia bella vasca per farsi un bel bagno, io l'accompagno, apro l'acqua, verso una manciata di sali sul fondo, un filo di bagno schiuma, le accendo 5/6 candele e la lascio entrare sola a rilassarsi. Io vado a distendermi a letto, dopo aver rassettato lenzuola e cuscini, e mi rilasso in attesa del suo ritorno. Dopo una quindicina di minuti lei mi raggiunge, ed appena si stende, le chiedo di stendersi bella rilassata a pancia in giù, ed a braccia allargate, mi allungo verso il comodino dalla mia parte, prendo una boccetta d'olio, e spuzzandolo prima sulla mie mani, comincio a massaggiarle tutta la schiena, le natiche, le gambe...fino ai piedi. Lei si gode appieno i miei massaggi e le mie coccole, fino a quando terminato mi stendo al suo fianco, per abbracciarla stretta a me, per poterci addormentare. Dopo pochissimi istanti mi chiede di allontanare il mio uccello dal suo sedere : “ a sentirlo ancora così duro...mi viene voglia di ricominciare!”, io allora lasciandole un braccio appoggiato sulla schiena, mi volto a pancia in giù, e nel giro di pochissimi minuti, la sento che sta già dormendo profondamente. Cerco di imitarla, ma sono ancora discretamente eccitato, e finchè il tipetto che ho tra le gambe, non si rilasserà, sarà dura prendere sonno...ma alla fine ci riesco anche io. L'indomani mattina lei si sveglia di buon'ora, verso le 7,30, la sento che si alza e va in bagno, poi in sala a fumare, dove io la raggiungo per darle il buongiorno con un morbido bacio, ed avviarmi in cucina per farmi un cappuccino, lei mi chiede un caffè, ed insieme facciamo una frugalissima colazione. Siamo tutti e due abbastanza contratti, la sera mi sono dimenticato il climatizzatore acceso...e ci sentiamo entrambe un po' rigidi...ma questo non ci impedisce comunque di ricominciare a coccolarci, per ritrovarci di nuovo a letto a fare l'amore per ancora un paio di orette. Entrambi veramente appagati dalla serata, e dall'ottimo inizio mattutino, rimaniamo a chiacchierare un po' stesi a letto, ci accordiamo per incontrarci appena entrambe avremo tempo, ci facciamo l'ultima doccia assieme, coccolandoci, abbracciandoci e baciandoci per bene, senza però ricominciare a fare sesso, poi ci vestiamo, io l'accompagno all'auto, le do l'ultimo bacio...e la vedo svoltare l'angolo. Me ne torno in casa, mi stendo sul letto per rilassarmi un attimo, ed invece crollo in un lungo sonno che termina verso le 17. Alla sera mentre stò cenando mi arriva un suo sms: “ è stata una notte fantastica...non è che per caso ti andrebbe di rivederci sabato sera per ripetere?”, le rispondo: “ ok, ma non prima di sabato, devi darmi il tempo di ricaricare *__^ “, lei mi risponde a sua volta: “ anche io devo darle un po' di tregua...è in fiamme...ma sempre bagnata al solo pensiero di rivederti”... Oggi è venerdì...domani sera arriva per cenare assieme, mia ospite...e poi fare L'AMORE per una notte intera...di intenso piacere.
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13 years ago
folla68,
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Last visit: 8 years ago
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In autogrill
ci siamo contattati su Desiderya e ci siamo dati appuntamento una sera in autogrill sulla A 28. Lui qualche anno meno di me si è proposto per essere passivo all'incontro, dicendomi che con un maschio non gli tira il cazzo, lo succhia, lo prende ma niente di più; io ho penseto "scommettiamo che non è così?" ci incontriamo in parcheggio, entriamo in bar e a distanza di un minuto uno alla volta entriamo nei bagni, decisamente puliti.... Siamo soli, si sente solo la musica di sottofondo diffusa nei locali, entra nell'ultimo bagno e chiude la porta. subito le mani di entrambi finiscono sul pacco bell'altro, mentre il suo è decisamente privo di consistenza, lui tasta i miei venti centimetri già duri, mi fa salire in piedi sule water e abbassa i pantaloni della tuta. ha un sobbalzo quando trova il mio cazzo duro stretto in un perizoma femminile e le autoreggenti nere, stesso abbigliamento che lui indossa... si toglie i pantaloni della tuta e rimane in perizoma e calze color carne, ma sua differenza io sono completamente depilato, cazzo e culo entrambi belli lisci (potere della ceretta) inizia a succhiare e leccare il cazzo bello teso, qualche minuto e gli chiedo di fare cambio, lo metto in piedi sul water girato, gli allargo le natiche e con la lingua inizio a leccargli il culo, cosa che mi manda fuori di testa... come immaginavo non è indifferente al trattamento e da sotto gli affetto il cazzo che sta crescendo iniziando a massaggiarlo mentre continuo e leccare e succhiare il buco che deve essere abituato ad aprirsi... lo giro e inizio a mangirmi quel cazzo non grandissimo (15 cm....) ma decisamente rigido! scende eccitato, si mette il presenvativo e mi mette faccia al muro inculandomi senza tanti complimenti.... si sentono rumori di qualcuno che entra e piscia, questo mi eccita ancora di più... mi sento il culo aperto, il cazzo scivola bene e sempre più veloce, io stringo i muscoli per massaggiare il cazzo.... in silenzio, trattenendo i mugolii ad un certo punto si sfila il preservativo e senti i caldi schizzi di sborra sulla mia schiena, tre quattro schizzi mentre mugola in silenzio... ma la mia troiaggine mi impone di prendergli il cazzo, farlo scivolare e rimettermelo nel culo fino in fondo per poi farlo uscire, girarmi e mntre le sborra cola lungo la schiena com la bocca gli pulisco il cazzo
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 14 hours ago -
Di tutto e di più in una notte
DI TUTTO E DI PIU’ IN UNA NOTTE (di Roscenko) E’ stato durante un aperitivo presso un locale di Milano. Avevo appuntamento con alcuni amici, ex compagni di corso all’università che non vedevo da circa un anno. Eravamo circa una dozzina e tra il Brambilla che ha cambiato lavoro, Contadori che si stava separando dal marito e Cerruti che non riusciva ormai a nascondere la sua dipendenza da cocaina, la serata si stava ammorbando. Mentre stavo già pensando a che scusa inventare per abbandonare il luogo, entra dal portone del bar Alice. Non la vedevo da diversi anni, solitamente disertava questi appuntamenti tra ex compagni. Ho sempre avuto una mezza cotta per Alice, cosa che in parte sembrava ricambiata, ma il rigore che imponeva al suo studio era totale. Non aveva tempo per storie d’amore o di sesso. Così, non successe mai niente. Non era una bellezza classica, ma era…particolare. In pochi secondi capii che ancora mi attraeva come dieci anni prima. Realizzata questa realtà, mi accorsi solo quando arrivò al tavolo che era accompagnata. E quello fu il secondo colpo! Una ragazza mora: una Dea, un’esplosione di femminilità, un tripudio di sensualità si manifestò a noi. “Ciao giovani, come va? Mi sono permessa di invitare una mia amica, spero non sia un problema. Lei è Nerea, viene da Madrid” Per un attimo, interminabile, ci fu un silenzio imbarazzante. Tutti noi, uomini e donne, non potevamo che restare ammaliati da tale bellezza. Un metro e ottanta molto ben distribuiti, fisico atletico, seno piccolo ma compatto, gambe lunghe e due occhi scuri capaci di perforare il titanio. Era una statua della bellezza mediterranea, ma fisicamente molto prestante. Vestiva con dei jeans a zampa, stivali e una camicetta verde smeraldo da dove spuntava castamente un meraviglioso decoltè. Portava una giacca viola che le donava una certa serietà. Nerea non sembrò accorgersi del nostro sbigottimento; salutò tutti con una voce calda e bassa e un sensualissimo accento spagnolo. Era una persona estremamente spontanea e simpatica, si sedette al tavolo e ci raccontò che era in Italia per lavorare a una campagna pubblicitaria in quanto di lavoro faceva la fotografa. Alice ci disse che si erano conosciute perché era l’amministratore delegato dell’agenzia pubblicitaria che ha commissionato il lavoro a Nerea. Alice era brillante, come non me la ricordavo ai tempi. Ci raccontò che si trovava molto bene con quel lavoro che aveva iniziato da tre anni, che non aveva fidanzati ma non si lamentava perché era soddisfatta comunque (e qui le battute si sprecarono), ecc. Io, un po’ ascoltavo, un po’ mi godevo il meraviglioso spettacolo di quelle due donne insieme. Le fantasie sessuali si sprecavano e, guardando gli altri al tavolo, capii che la cosa era comune. Ovviamente mi fermai, anzi tirai così tardi che alla fine, dopo le defezioni di tutti coloro che tenevano famiglia, rimanemmo solo io, Alice e Nerea. Eravamo sbronzi, mica poco. Ogni tanto Alice parlava nell’orecchio di Nerea, ben attenta a non farsi sentire, e Nerea rideva a crepapelle ogni volta. Verso l’una di notte decidemmo di uscire e le accompagnai alla macchina. Nerea faceva fatica a reggersi in piedi e quello era un problema in quanto erano arrivate con la macchina di Nerea e Alice non aveva la patente. “Fabio, non voglio incasinarti” disse Alice tono contrito, “Ma potresti accompagnarci a casa?Potresti dormire a casa mia, è grande e ho una stanza per gli ospiti. Nerea quando viene a Milano per lavoro si ferma a dormire da me, ma c’è spazio per tutti. Abito vicina a una fermata della metropolitana, domani mattina potresti prenderla e tornare a riprendere la tua macchina”. Il giorno dopo era sabato, non avevo nessun impegno, mi stavo divertendo e ero ben felice di poter passare ancora del tempo con loro due. Così accettai e salii sull’auto al posto di guida. Alice abitava a circa quaranta minuti di macchina. Il viaggio fu assurdo, con Alice che mi spiegava la strada che non si ricordava, ridendo in continuazione, accompagnata da Nerea che sul sedile posteriore era sdraiata, semi addormentata ma sempre allegra. Alla fine arrivammo, portammo Nerea su in casa e ci sedemmo esausti. Alice aveva un appartamento stupendo, arredato con gusto e molto colorato. Nerea si era addormentata. “Che serata! Che ne dici di un’ultimo drink?” disse Alice. Era incredibile. La ragazza che conoscevo tutta studio e professione, beveva come una spugna. “Cosa ti è successo in questi anni, Alice?”. Lei capii subito a cosa mi riferivo. “ Le cose sono cambiate, sono cresciuta, ho avuto l’occasione di conoscere belle persone come Nerea, e ho capito la mia serenità non può ruotare solo intorno alle gioie professionali. Sono cambiata, si, ora sto bene e…vorrei chiudere tutte le situazioni che ho lasciato aperte”. Mi passò il drink; Jack Daniel's on the rock. “ Cosa vuoi dire?” le chiesi. “Fabio, sappiamo tutti e due che ci siamo sempre piaciuti” disse, mentre si alzava e si toglieva la giacca. “ Ora, credo di averti trattato male ai tempi dell’università e questo rimorso me lo porto dentro da anni”. Si tolse la camicetta bianca, lentamente, sempre fissandomi. “Ho pensato che per ripagarti dei torti che ti ho fatto, dovevo offrirti una serata speciale, unica. Sono venuta all’aperitivo perché volevo portarti a casa mia”. E la gonna del tailleur grigio scivolò per terra. Francamente, non avevo mai capito di aver subito tali torti. Difatto di fronte a me si ergeva la mia passione giovanile in autoreggenti, perizoma e reggiseno semi trasparente, il tutto rigorosamente nero. Superai velocemente l’idea di chiedere chiarimenti. Alice si girò di spalle, si abbassò e mi mise a venti centimetri dalla faccia un culo strepitoso, adornato a dovere dal perizoma. “ma..cosa fai? Nerea sta dormendo,se si sveglia..” dissi poco convinto, date le immagini che mi stavo facendo della situazione e dato lo stato di erezione in atto. “ A Nerea ci penseremo. Ti ho detto che sarà una serata unica, devi solo lasciarti andare” Si accovacciò come una geisha, mi slacciò i pantaloni, mi abbassò le mutande e mi prese in mano l’attrezzo. “Bene, vedo che sei contento di essere qui”, disse mentre abbassava il viso. Lo leccò dalla base delle palle alla cappella, lentamente. Non capivo più niente, tra l’alcol e la situazione non potevo fare altro che farmi guidare dove voleva lei. Senza prendermi in bocca la cappella, che altro non aspettava, di alzò e senza dire niente si avviò in un’altra stanza, muovendosi ondeggiando sui suoi tacchi dodici. Guardai Nerea; sembrava profondamente addormentata. Mi spoglia velocemente e seguii Alice. Entrai nella camera da letto; lei si era sfilata tutto tranne le autoreggenti. Ora stava lì sul letto, alla pecorina, mostrandomi una fichetta perfettamente depilata. Mi avvicinai e iniziai a leccarla intorno all’ano, e poi discesi, arrivai alle grandi labbra e tornai su. Continuai così, finchè cominciai a sentirla ansimare. “Basta leccare” disse infoiata. “Fammelo sentire”. La volevo arrapata, per farglielo proprio desiderarare. Afferrai il cazzo, ormai durissimo, e lo spinsi tra le sue grandi labbra, con forza. Emise un gemito gutturale. “dai, spingi”. era proprio infoiata, e io non avevo certo bisogno di incitamenti. Allungò una mano verso il cassetto e ne estrasse un cuneo anale di colore viola, di grandi dimensioni. “Infilamelo nel culo, ma non tirare fuori il tuo cazzo dalla figa”. Era proprio cambiata. Non avrei mai pensato una tale disibinizione da parte di Alice. Insalivai un dito e le inumidii le pareti dell’ano. Leccai il cuneo e glielo infilai. L’urlo che emise fu lunghissimo. Per un momento pensai che avrebbe svegliato Nerea, ma non sentendo rumori dall’altra stanza, non me ne preoccupai. Alice godeva come un’ossessa. Ogni volta che le davo un colpo, col bacino spingevo il cuneo sempre più in fondo. Lo spettacolo era meraviglioso. Stavo per venire, lei se ne accorse e disse”no, vienimi nel culo, ti prego”. Estrassi il cuneo, appoggiai il cazzo quasi in eiaculazione sul suo culo e spinsi. Venni appena entrato, e fu fantastico. Alice mi mostrava ora il suo culo grondante di sperma, allargandosi le natiche con le mani. Ero esausto, ma l’immagine di fronte a me lo stava facendo già tornare duro. “Questo è solo l’inizio, Fabio”. Guardò verso la porta, io mi girai e vidi Nerea sulla soglia, con solo le mutandine, che guardava la scena con un sorriso malizioso. Portò il suo fisico statuario vicino al letto, si abbassò verso le natiche di Alice e leccò lo sperma fuoriuscito sul suo culo. Pensai per un momento che non era vero, che non poteva capitarmi una situazione così realmente. “Pensavi che stavo veramente dormendo? Era tutto organizzato tra me e Alice”. Nerea si sdraiò e Alice la baciò. Continuavo a credere impossibile tutta la situazione; Alice intanto, stava succhiando le tette a Nerea che iniziava a mugulare. “Mi fai fare tutto da sola?” disse Alice. Mi lancia sul seno libero e cominciai a succhiare. Nerea ora stava ansimando e continuava a muovere il bacino” Alice si abbassò col viso, sfilò le mutandine di Nerea e comparve, in tutta la sua turgidezza, un bel cazzo. “Ma…è un uomo” dico come un imbecille. “Ti ho detto che era una serata unica, Fabio. Te lo dovevo”. Ero immobilizzato, estereffatto. Non riuscivo a capire cosa fare o dire. “Guarda che meraviglia di cazzo ha Nerea. Guarda quanto glielo faccio rizzare” disse Alice mentre lo incappucciava con la bocca. Non ero mai stato con trans. Come tutti gli uomini, checchè se ne dica, ne ero attratto, ma le donne mi hanno sempre interessato di più. Senza che me ne accorsi, la mia mano scivolò sul suo cazzo, e un attimo dopo, lo stavo già prendendo in bocca. “Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Ho sempre pensato a te come a un bel porcello” disse alice alzandosi e mettendo la figa sulla bocca di Nerea. Continuavo a succhiare; l’idea di trovarmi un cazzo duro in bocca era allo stesso tempo inquietante e eccitante. Ora Nerea aveva il cazzo come il marmo, sempre ansimando si sfilò dalla mia bocca e si mise alla pecorina. Alice aprì un cassetto e tirò fuori uno strapon enorme! Se lo legò in vita, si portò dietro Nerea e, senza lubrificare niente, glielo infilò nel culo. Nerea emise un gemito di piacere, basso e lungo. Alice pompò lo strapon, prima lentamente, poi sempre più velocemente. Si girò verso di me, che continuavo a sentirmi l’essere più imbranato della terra, e mi disse: “Allora? Vuoi continuare a fare la statua o me lo sbatti in culo?” Mi mossi come un automa. Le inumidii il culo con le dita e glielo infilai di colpo. Urlò in preda alla foia. Ora eravamo tutti infilati in quel magico trenino, io stavo fermo e Alice si muoveva avanti e indietro, ipalandosi e spingendo il dildo nel culo di Nerea. Non resistemmo molto, in due minuti venni dentro il suo buco posteriore in contemporanea con lei che ebbe un orgasmo lunghissimo. Stremato, mi accasciai sul letto…ma ancora non era finita. Alice disse “ Non sarai mica stanco, vero? Ora facciamo un giochetto bondage”. Potevano farmi di tutto ormai, ero completamente in balia di queste due troie. Nerea tirò fuori dal comodino dei cordini da montagna, mi disse di sdraiarmi prono sul letto e mi legò le mani agli angoli del letto, poi mi legò le cosce al torace, in modo che ero obbligato alla posizione della pecora. Per finire, legò i piedi agli altri angoli del letto. Ora ero fermo, immobile, con il culo in bella esposizione. “ Ora tocca a me godere” disse Nerea. Mi sputò sul culo e mi infilò secca! Provai un dolore tremendo. Alice infilò una mano tra le mie coscie e cominciò a masturbarmi. “Ah, un culo vergine. Che bella sorpresa! Ti piacerà, vedrai” In effetti. Il dolore stava passando e l’azione combinata di Nerea e Alice mi stava portando di nuovo al piacere. Nerea mi venne velocemente dentro. Mi sentivo il culo schizzato di caldo e la sensazione era fantastica. Mi slegarono e Alice mi portò all’orgasmo con la bocca. Si tenne lo sperma in bocca, poi si avvicinò a Nerea e glielo passò nella sua. Ciò fatto, Alice si avvivcinò al mio culo e prese in bocca quello che mi usciva dal culo, si avvicinò a me e me lo mise in bocca. Non avevo mai fatto niente del genere, anzi, avevo sempre pensato che fosse schifoso. Ora, avrei bevuto da quella bocca tutto quello che fuoriusciva. “ Ora il debito è pagato” disse Alice. Crollammo distrutti sul letto e ci svegliammo la mattina. Alice a colazione mi disse che aveva conosciuto Nerea tre anni prima e da allora la sua vita era cambiata. Una volta le disse di questo suo rimorso nei miei confronti e Nerea rispose che avrebbero potuto organizzare una serata particolare per me. In una notte, la mia concezione del sesso era stata completamente ribaltata. Dopo quella notte, provai ancora a contattare Alice, ma lei non mi rispose mai più. Ti è piaciuto? manda un messaggio a [email protected]
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13 years ago
roscenko,
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Savoia hotel regency
Primi giorni di agosto, ed ultimi di lavoro, e come tutti gli anni una grana capita sempre. Quest'anno devo incontrarmi con la direzione commerciale, ed un cliente arabo per fare un'offerta di fornitura di ns. prodotti. C'è un problema, l'arabo parla solo francese e, ne io ne il direttore commerciale ne spiccichiamo una parola. Il pallino devo risolverlo io, e dopo qualche telefonata a colleghi mi viene dato l'indirizzo di un'interprete fidata, già utilizzata in casi simili. Perfetto! Mancano pochissimi giorni, e per non correre rischi la contatto subito, ma non è così facile rintracciarla, spesso ha il telefono spento. Mi rimetto al telefono con altri colleghi per trovare un'eventuale alternativa, chiamo anche l'ufficio marketing di un'altra azienda con cui collaboro, per sentire se hanno nomi di ragazze affidabili, qualche nome mi viene dato. Comincio con un giro di telefonate, un paio sono impegnate in riviera romagnola x serate nelle discoteche ( maledico Alberto...che pensava stessi cercando accompagnatrici), una al momento sarebbe disponibile, tuttavia non è molto pratica di trattative commerciali, una non risponde. Riprovo con la prima, c'è la segreteria, le lascio un messaggio, molto speranzoso, e ritorno al mio lavoro. Alla sera mi ritrovo a Bologna a dormire, ho prima una cena con una cliente ed il suo direttore commerciale, poi finalmente potrò tornare in albergo a rilassarmi. Ci arrivo tra le 22.30 e le 23, mi fermo dieci minuti al bar per farmi un whiskino prima di salire in stanza, e mentre sono sui divanetti a godermi un pò di aria mi squilla il telefono, rispondo e mi trovo dall'altro capo una voce femminile molto garbata, con un leggero accento laziale, ma vellutata. E' la prima interprete che nn riuscivo a trovare ed a cui avevo lasciato un messaggio in segreteria. Le spiego brevemente la situazione, ed il suo capirla al volo è una conferma che ha una certa dimestichezza, le espongo le tempistiche, chiedendole la sua disponibilità, e riusciamo a trovare un'accordo, fra due giorni a Bologna al Savoia Hotel Regency nel primo pomeriggio, per preparare l'incontro del giorno successivo. Ora posso andare a letto sollevato, ma giunto in camera e messomi a letto, ho difficoltà a prendere sonno...un'improvviso stato di eccitamento mi ha assalito...e nella testa sento la voce della interprete. E' arrivato il momento di incontrare l'interprete, sono parecchio curioso, il tono della sua voce mi è rimasto impresso, e non avendo nessuna informazione su sua età, aspetto...sono totalmente alla cieca. Alle 15 nella hall dell'albergo mi chiamano, e quello che mi trovo davanti mi lascia senza parole, penso di aver mostrato lo sguardo più ebete della mia vita! Ho innanzi una signora sul metro e settanta, in jeans aderenti ed una camicetta gialla aperta due bottoni, quanto basta per quel vedo-non vedo di un fantastico decoltè, ai piedi dei sandali gialli, con zeppe di corda, il tutto incorniciato da una magnifica chioma rossa ramata, a istinto le darei tra i 40 ed i 43 anni, in realtà ne ha 46. La sua voce, innanzi a lei, diventa ancora più travolgente, pura seta... Cerco di riprendermi dallo choc iniziale, e con un piglio falsamente deciso le chiedo se desidera rinfrescarsi prima di iniziare a lavorare, lei mi guarda maliziosamente, e mi risponde: " tesoro, prima il lavoro, per il divertimento avremo tempo dopo"...e ride. Mi ha completamente devastato, e la sua malizia mi ha parecchio eccitato, e non posso nasconderlo, così la prendo sotto il braccio e l'accompagno nella saletta riservata. Lavoriamo fino circa le 20, molto intensamente e professionalmente, lei è molto precisa, ci siamo concessi solo un paio di pause per una sigaretta ed un'orribile caffè americano, chiudiamo la saletta, andiamo nelle rispettive camere per prepararci per cena, invitandola ad un look tranquillamente informale. La cena è stupenda, siamo sui colli bolognesi verso Modena, in un locale all'aperto a goderci una buona cena, ed una piacevolissima chiacchierata su argomenti più disparati, la malizia pomeridiana sembra sparita, ed un pò me ne dispiaccio. Tuttavia sento dentro come fosse scattata una molla. Vista l'impegnativa giornata successiva, decidiamo di tornare in albergo abbastanza presto, 23 circa, ed io come al solito mi fermo al bar per un bicchierino serale, a cui lei mi tiene compagnia...un'ora vola via che neanche ce ne accorgiamo, me ne rendo conto perchè le sigarette non sono due ma tre, allora chiedo se vogliamo salire, e lei acconsente. Scesi dall'ascensore ci acordiamo per l'orario di inizio, e mentre ci dirigiamo alle rispettive camere le mi chiama e mi chiede: " Max...domani sera ti va se... ci lasciamo andare un pò di più? "...stavolta non mi faccio cogliere in contropiede e le rispondo : "mah certo....tesoro....quello che vuoi! ", ritorno sui miei passi, e le do un dolce bacio sulle labbra, a cui lei risponde teneramente, ci guardiamo languidamente negli occhi...ed un " buonanotte " da entrambe le parti è l'ultimo saluto serale. La mattina successiva, mentre facevo colazione, quando mi si avvicina quasi stento a riconoscerla, i capelli raccolti in uno chignon, un tailleur nero, con gonna appena sopra al ginocchio, senza camicetta, senza calze, ed uno chanel bianco ai piedi, borsa bianca, girocollo di perle con orecchini in paroure. Resto affascinato, le sue morbide curve così fasciate sprigionano femminilità ovunque, mi alzo per porgerle la sedia, ed apena seduta le sfioro le guance con un bacio, lei mi fa occhiolino e ci dedichiamo alla colazione, dopo i convenevoli di rito. Manca un'ora all'arrivo del cliente arabo e del mio direttore commerciale, prepariamo la sala riunione, e ci avviamo fuori a fumarci una sigaretta nell'attesa, nel frattempo chiacchieriamo un pò di nostre cose private. Quando ci siamo tutti, è ora di dare via alle danze, dopo i convenevoli, un breve coffe break, ci buttiamo nel lavoro, e durante la trattativa noto il mio direttore commerciale sull'infoiato andante, mentre il cliente arabo molto attento al fascino della signora, 5 lunghe ore di trattative servono a definire i punti saldi dell'accordo di fornitura, la riunione è andata fantasticamente, ed ammetto dentro di me, di essere stato molto fortunato nell'incontrare Serena, la sua presenza, la sua professionalità hanno sicuramente giocato a nostro favore, infatti appena fuori dalla saletta, con la scusa di uscire a fumare, colgo subito l'occasione per ringraziarla, e per farle dei sentiti complimenti, sia alla sua professionalità...ma anche alla sua femminilità, lei mi guarda dietro le spalle, si avvicina e mi da un bacio sulla bocca...il mio pisello impazzisce, cercando un pertugio da dove poter scappare per nascondersi. Ci aspetta ancora un paio d'ore di pubbliche relazioni, seduti a pranzo, dopodichè sia il cliente che il mio direttore partono diretti in azienda, per partecipare ad una serata organizzata dalla proprietà, visto il nostro contributo veniamo invitati sia io che Serena, ma senza nessuna incertezza, mentiamo spudoratamente inventandoci impegni pregressi. Appena accomiatati dagli altri, ci dirigiamo velocemente alla mia auto, ed appena saliti, al riparo da occhi indiscreti...finalmente ci baciamo come si deve...mentre le nostre bocche restano incollate, le accarezzo il lungo collo scoperto, arrivo al ciuffo e le sciolgo i capelli, lei si stacca un secondo, e con un deciso movimento del capo li fa librare nell'aria. Accendo l'auto ed in meno di 5 minuti sono nel parcheggio dell'albergo, appena arrivati con un nodo alla gola le chiedo: " quando devi partire?"...lei: " tesoro....abbiamo tutto il pomeriggio e tutta la notte, devo essere a Roma per domani sera..." il tono, lo sguardo, la sua solo presenza mi sciolgono come neve al sole...le chiedo se le va un bagno in piscina, lei mi dice che purtroppo si è dimenticata il costume, però un bagno assieme lo farebbe volentieri, una lampadina mi si accende di colpo, le chiedo se ha fiducia, lei annuisce con la testa...e con il suo sguardo felino, ed io mi dirigo sparato al bureau, dove in circa 2 minuti ottengo in cambio delle nostre camere, una suite da dividere assieme, lei sempre al mio fianco, non ha smesso un'attimo di guardarmi, ed io ero veramente tronfio di me. Appena ci viene data la camera della suite, andiamo nelle proprie stanze, raccogliamo le nostre cose e voliamo al penultimo piano, qui ci attende una bella suite, con il salotto, la camera da letto ampissima ed un bagno spaziale con vasca idromassaggio. Voleva fare un bagno assieme? Eccola accontentata! Buttiamo i nostri bagagli alla rinfusa nel salotto, e per prima cosa ci abbracciamo e ci baciamo appassionatamente, solo ora posso sentire le sue morbide curve sotto le mie mani, sono sinuose, morbide ma sode, ha un seno fantastico, naturale, e due glutei soffici ma alti. Lei mi sfila la giacca, mi leva la cravatta, e stuscia il suo bacino contro il mio, ove può sentire tutto il mio eccitamento. Ci stringiamo, le nostre mani corrono lungo i nostri corpi, le nostre bocche sembrano due voraci ventose...poi in un attimo di tregua le chiedo se vogliamo avviarci in vasca. Lei annuisce, prende il suo beauty case e vi si dirige spigliata, ed anche senza tacchi le sue movenze sono armoniose. Io guardo dentro al bar, non trovo quello che cerco, ed allora chiamo il bar per ordinare una bottiglia di vino...rosso...fermo, un Cabernet Sauvignon dei colli bazzanesi. Le comunico di fare con calma mentre aspetto il servizio in camera, nel frattempo sistemo un paio di mie cose, preparo i bicchieri ed appena arriva il vino, mi dirigo in bagno anche io. Mi si appare innanzi una fantastica visione, Serena è in reggiseno e brasiliane, un completo rosso con inserti di pizzo neri...io mi svesto al volo e resto in slip, oramai troppo stretti per nascore qualsiasi cosa, verso del vino, ne porgo un bicchiere a lei, e poi brindiamo al nostro incontro. I bicchieri vuoti volano nella vasca...già quasi piena, noi ricominciamo a baciarci, a sfiorarci...per terminare di svestirci...le mie mani non possono fare a meno di percorrere quel corpo...quasi stessi toccando un'opera d'arte...pochissimi segni tradiscono la sua età, ma non sono mai stato un cultore della perfezione fisica...e l'insieme che affascina, lo charme che viene emanato...ed in men che non si dica si finisce entrambi nella vasca, prima a farci cullare dalle bollicine, sorseggiando vino e punzecchiandosi maliziosamente, poi la prendo per mano e la faccio accomodare tra le mie gambe, con la schiena appoggiata al mio petto, per poterle baciare il collo mentre le mia mani scorrono sui suoi seni...ogni tanto volta il viso verso il mio e ci diamo qualche languido bacio, anche solo un paio di colpi di lingua...per assaggiarci....poi facendomi più audace....allungo una mano verso il suo interno cosce...una leggerissima peluria sfiora la mia mano...poi proseguendo ha la patatina depliatissima...mi metto allora con un dito a giocare con le sue labbra esterne, lenti movimenti rotatori, senza mai approfondire...lei si mette su di un fianco, appoggiata a me, comincia a baciarmi, allarga le gambe in segno di apprezzamento...dopo pochissimo vado alla ricerca del suo clito, lo trovo facilmente, non è ancora bello turgido e sporgente, ma io mi ci dedico con delicatezza per farlo crescere...il modo in cui intensifica la passione dei baci mi piace, nel frattempo con una mano si sta prendendo cura del mio uccello...la lascio fare, anche se non ho passione a fare l'amore in acqua... Ci coccoliamo in vari modi per quasi un'oretta...senza arrivare mai all'apice del piacere...poi con uno sguardo reciproco ci intendiamo, ci alziamo dalla vasca, infilamo un paio di asciugamani al volo...e ci catapultiamo sull'enorme lettone, tutto nostro. La faccio sedere sul bordo del letto, le slego i capelli che si era legata per il bagno, le apro l'asciugamano e dopo qualche secondo di contemplazione la faccio distendere sulla schiena, le alzo le gambe divaricate, e le faccio appoggiare i piedi sul bordo del materasso, lei si accomoda per bene, si mette un cuscino sotto la testa...mentre mi inginocchio tra le sue gambe per iniziare a leccarle la splendida patatina...curatissima, e dal pelo rosso. Mi ci dedico con passione, la mia lingua gioca con il suo buchetto ancora stretto, con il suo clito, che comincia a dare segno di presenza sempre più esterna....le allargo bene le grandi labbra, comincio a roteare la mia lingua prima attorno al clito....poi con colpetti lenti da destra a sinistra o da sotto a sopra....ogni tanto lo umetto con un pò di saliva...lo stringo tra le mie labbra...e lo succhio dolcemente, sento dei leggeri mugolii, accompagnati da piccoli colpi del bacino, continuando a giocare con la lingua inizio anche a penetrarla lentamente con un dito, lo faccio scorrere lentamente dentro e fuori, senza mai affondare troppo....quando sento che la sua passerina comincia a mollarsi un pò, ed inumidirsi raddoppio le dita, sempre attento a non forzare troppo e non affondare, ogni tanto alzo la testa per riprendere fiato, ed appoggio leggero un dito sul clitoride, per continuare il massaggio che facevo con la lingua...triplico le dita...lei comincia a dare colpi di schiena più secchi...sta cercando le mie dita in maggiore profondità...l'accontento...ma solo quando riesco a fare entrare anche il quarto dito...dopo averla dilatata un'attimo, comincio ad affondare progressivamente con tre dita....e la lingua che continua a giocare con il suo grilletto....oramai duro e ben visibile....di colpo con le mani toglie la mia testa, estrae le mie dita...e con una voce flebile mi domanda: " mi infili il cazzo...te ne prego! " Non me lo faccio ripetere, prendo il cuscino rimasto libero, lo infilo sotto al suo sedere, appoggio il mio glande tra le sue coscie....e con dei piccoli colpi comincio a fare entrare solo la cappella....una decina di volte poi la estraggo....per rimetterla dentro subito dopo...ed incominciando ad affondare un pò di più....ogni tanto mi fermo e compio dei movimenti rotatori....voglio sentire la mia cappella strusciare contro le pareti interne di lei, oppure sempre da fermo do delle piccole contrazioni...a cui lei risponde contraendosi a sua volta. Ha gli occhi chiusi, dalle labbra fuoriesce la punta della lingua, e si sta dolcemente accarezzando i seni con le mani. Mi fermo un secondo per darmi tregua e non esplodere subito, le do ancora qualche colpetto di lingua al clito, poi le chiedo: " tu sopra...o a pecorina?". In un attimo scende il gelo...si alza e mi dice: " mettiamo in chiaro subito una cosa! Il mio lato b è vergine e tale deve restare!" la rassicuro sulle mie intenzioni...se lei non gradisce...io MAI la forzerò, le do un bacio ed alla mia nuova domanda lei mi risponde: " torna a leccarmi la fighetta...poi voglio che mi scopi ancora come prima, le altre posizioni le faremo poi!". Acconsento e mi dedico ai suoi voleri...ricomincio il gioco dall'inizio, questa volta un pò meno accuratamente in quanto si scalda quasi subito, ed appena dalla sua bocca esce la parola "scopami"...eseguo l'ordine al volo....non ho cognizione del tempo passato, tuttavia non mi è sembrato molto, quando si mette una mano sulla bocca, emette un gridolino stridulo....e sento l'uccello entrare in un mare caldo di umori...lei si inarca quattro, cinque volte....sento la borsa delle mie palle che sbattono contro i glutei, umida e tiepida...un inequivocabile rumore indica che i suoi umori stanno dilagando....affondo due colpi secchi in profondità...e poi mi blocco immobile tutto dentro di lei....sto sentendo il suo orgasmo, le sue contrazioni, i suoi umori che cercano una via di uscita....e sublime. Le sue braccia sono attorno al mio collo, le caviglie appoggiate alle mie spalle, e lei mi tiene stretta a se, impedendomi di uscire. Di scatto mi allontana, rotola su di un fianco per trovarsi in ginocchio sul bordo del letto in un baleno, mi prende un braccio, mi fa stendere sul letto....e prende nella sua bocca tutto il mio uccello, ancora umido dei suoi umori. Lo lecca tutto, lungo l'asta, la borsa, la cappella....poi lo ingoia dolcemente, e comincia a giocare con la sua lingua....sento che sto per esplodere, mi sembra corretto avvisarla...lei annuisce senza togliersi l'uccello di bocca....e mi continua a pompare fino a che non le esplodo in bocca...divino! Appena termino di eiaculare, le prendo la testa per la nuca, ed avvinghiadola a me...la bacio in bocca appassionatamente...per condividere il mio sperma con lei. Ci ritroviamo stesi sul letto, uno al fianco dell'altra...con il cuore che batte a mille...lei apoggia la testa su un suo braccio, l'altro lo posa sul mio petto e comincia a giochicchiare con i mie peli, mi guarda e con una voce sempre fantastica mi dice: " un bacio come l'ultimo non me lo aveva dato mai nessuno...è stato terribilmente bello!"... Le do un nuovo bacio, solo sulle labbra, poi la invito a stendersi, rimetto a posto i cuscini, mi stendo al suo fianco e la stringo tra le mie braccia, le bacio dolcemente il collo, gioco con la lingua sulle sue spalle, intanto con un dito, molto leggero e lentamente faccio dei disegni sulla sua schiena...un paio di brividi le percorrono il corpo.... poi si rilassa, ed io tenendola stretta tra le mie braccia, ebro dell'odore dei nostri corpi...la coccolo fino a che non si addormenta, per poi seguirla anche io nel suo stesso mondo.
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13 years ago
folla68,
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Dedicata a s. & m.
Questo racconto è dedicato a EclisseInsieme.... Non ci siamo ancora conosciuti, ma la vostra cortesia vi ha resi subito simpatici!! Ad aprire la porta è venuta lei, quando appare all'uscio mi sorride calorosamente e si presenta... è avvolta in un accappatoio bianco che non lascia intravedere nulla... entro e mi tolgo la giacca, mentre mi fa accomodare in salotto "S. arriva subito", mi dice... Il salotto è elegante e confortevole, sui toni dell'avorio con un grande divano color vinaccia, un grande tappeto folto ed invitante le fruscia sotto i piedi (che porta le calze, noto) , poi mi fa accomodare mettendomi in mano un calice di vino. "sono astemio", le dico imbarazzato "ma lo bevo lo stesso per farmi coraggio"....lei ride e mi offre un analcolico... chiaccheriamo amabilmente mentre lei insiste per togliermi dalle mani il prosecco e darmi un ginger... l'atmosfera è piacevolmente familiare, come se fossimo amici da sempre e non appena conosciuti. l'accappatoio malizioso si è aperto leggermente, facendo vedere il reggiseno color vinaccia ("In tinta con il salotto" le dico cherzosamente) e le gambe accavallate fasciate dalle calze scure. Lei nota che la guardo e mi osserva con sguardo malizioso da dietro il suo calice di vino. Poi entra Lui.. è travestito con calze , giarrettiere, reggiseno e perizoma... porta un lieve accenno di trucco che lo rende androgino... sono già eccitato quando mi alzo per presentarmi e lo bacio sulla guancia, sentendo contro il corpo la seta della Lingerie.... Anche lui beve un bicchiere di vino, mentre la moglie lascia cadere per terra l'accappatorio ed appare in tutto il suo splendore.. mentre lui beve e ci osserva, lei mi sfila la camicia, mi slaccia i pantaloni e mi aiuta a sfilarli..osserva divertita la mia erezione nei boxer e ridendo dice "allora lo spettacolo ti piace!!".. Lo tira fuori ed inizia delicatamente a succhiarmelo, con entusiasmo e sapendo perfettamente cosa fare.... mi accarezza le palle con una mano, mentre con l'altra corre sull'asta. Io non la guardo, perchè i miei occhi sono incollati a quelli del suo uomo che ha uno sguardo intenso... Lei mi fa stendere sul tappeto poi si accuccia sulla mia faccia come se stesse per fare la pipì... mi porge la sua figa coperta dal perizoma.. la bacio attarverso la stoffa, sentendo che inizia a bagnarsi... poi piano, piano la scosto e prendo le grandi labbra con la bocca, iniziando a succhiarle....lei mugugna ed il marito si avvicina a metterle l'uccello in bocca. continuiamo per qualche minuto, sento che lei si agita sempre di più, quindi inzio a titillarle in clitoride, a penetrarla con la lingua, a leccarle il buco del culo con sempre maggior foga. Il marito intanto si è staccato da lei e si è chinato su di me, e dopo avermi tolto i boxer, inizia a succhiarmi l'uccello e ad insalivarlo... quando è duro al massimo si gira e ci si inginocchia sopra, infilzandosi. Ora è girato verso la moglie che sta godendo come una pazza... la bacia in bocca e le tortura i capezzoli, mentre io sotto di loro penetro lui con l'uccello e lei con la lingua e le dita, Poi, con amore, lei si china in avanti e prende in bocca l'uccello del marito che, intanto, si muove su e giù sul mio uccello.... Non so quante volte sia venuta Lei, ma ora tocca a me... Chiedo all'uomo di fermarsi altrimenti verrò subito... ma lui continua imperterrito, con un sogghigno sul viso alterato dal piacere, fino a quando gli vengo dentro e gli riempio il culo.... Lui si stacca e porge ancora una volta l'uccello alla moglie, ma questa volta l'aiuto anch'io per ringraziarli.... in due gli lecchiamo l'uccello, che contrasta decisamente con le belle gambe tornite dalle calze di seta e dal reggiseno nero... non manca molto perchè anche S. ci venga sui visi, mentre noi accogliamo il suo seme ridendo. Mentre ci puliamo e ci asciughiamo il sudore rimaniamo stesi per terra accarezzandoci dolcemente, abbracciati l'un l'altro senza parlare... è stata un'esperienza meravigliosa... ma già i nosti uccelli cominciano a rinvigorirsi e M. è decisa a non perdere tempo...Il gioco ricomincia e questa volta, ci dice con malizia, la protagonista sarà lei...
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13 years ago
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La massaggiatrice
Una sottile mutandina di carta monouso, di un esile bianco quasi trasparente, appena indossata al posto dell’accappatoio, era tutto quello che aveva indosso. Francesca deglutì a fatica. Dopo due anni che lavorava come massaggiatrice al centro estetico, al ritmo di venti-trenta massaggi al giorno, l’ultima cosa che la poteva imbarazzare era una persona seminuda, uomo o donna che fosse. E anzi, la sua abilità consisteva proprio nel risultare così a suo agio che anche il cliente trovasse la cosa più naturale del mondo starsene davanti a lei coperto solo di quel triangolino di carta e pronto per farsi mettere le mani addosso. E nel novantanove per cento dei casi non doveva sforzarsi. Ma non le capitava spesso di trovarsi a massaggiare un pezzo di maschio come quello che aveva di fronte in quel momento. Per essere del tutto precisi, non le era mai capitato. Le erano finiti sotto le mani diversi giovanotti ben fatti, muscolosi e atletici, e magari anche dotati di un bel viso e di qualcosa di interessante fra le gambe, ma niente di paragonabile. Ci aveva provato un certo gusto a massaggiarli, naturalmente, ma nulla a che vedere col calore che ora sentiva spandersi fluido fra le cosce. Francesca si sentì accaldata anche se sotto il camice aveva soltanto slip e reggiseno, e si chiese imbarazzata se per caso non fosse arrossita. Ne era quasi certa, e il timore di rivelargli in quel modo quanto era sensibile alla vista del suo corpo nudo la metteva a disagio come non si era mai sentita con nessun altro cliente. Ma nello stesso tempo la prospettiva di riempirsi le mani di quei muscoli la faceva fremere di aspettativa. “Prego, stenditi pure sul lettino” gli disse sorridendo gentilmente, e apprezzò il sorriso lievemente impacciato che lui le rivolse di rimando. Aveva circa la sua stessa età, i capelli castani non più lunghi di un centimetro e più corti ancora sulla nuca, e un bel viso regolare e virile, e gli occhi profondi di un colore indistinto fra il grigio e il verde cupo. Ma per quanto la sua faccia fosse accattivante quello che aveva incantato Francesca appena vi aveva messo gli occhi addosso era il suo corpo. Alla fortuna di una costituzione atletica e ben proporzionata aveva evidentemente sovrapposto gli effetti di un allenamento duro e costante in palestra, e il risultato era un fisico da lasciare a bocca aperta tanto era sviluppato e scolpito. Ogni muscolo era ipertrofico e turgido, sfacciatamente in bella mostra, come fosse il corrispondente di un’erezione per ogni parte della sua anatomia, e le faceva lo stesso effetto che le avrebbe fatto quella. E cioè quello di una virilità traboccante di forza e di vigore, che prometteva ogni genere di piaceri a chi avesse avuto la fortuna di godersela. E adesso che lui giaceva quasi completamente nudo sotto le sue mani la sensazione di quella carne incredibilmente ferma e soda la turbava più di quel che volesse ammettere. L'aveva fatto sdraiare prono ed era partita a massaggiargli la testa e il collo, più largo e muscoloso di quanti Francesca avesse mai toccato, per poi perdersi fra i rilievi e gli avvallamenti dell'ampia distesa delle sue spalle e della sua schiena. Nonostante si sforzasse di non formulare pensieri impuri su quel corpo favoloso Francesca era sempre più eccitata. Anche perché, per quanto il tocco delle sue mani fosse piacevole, nessuno dei suoi clienti si lasciava sfuggire i mugolii carichi di soddisfazione che lui stava emettendo ora, come se avesse il deliberato intento di provocare. Erano così sensuali che chi li avesse uditi senza poter vedere la scena avrebbe pensato che al posto di un semplice massaggio l’uomo stesse fruendo di un servizietto con la bocca, e fatto parecchio bene. Imbarazzata, Francesca si augurò che in sala d'attesa non ci fosse nessuno che potesse sentire quei grugniti e farsi un'idea sbagliata delle sue prestazioni ai clienti. Anche se ricordava benissimo che lui era arrivato accompagnato da un amico di una dozzina d'anni più vecchio, e se doveva essere sincera lo ricordava così bene perchè l'occhio le era scappato anche sull'amico, certo meno bello di lui, ma della stessa altezza e corporatura, e ancora più mascolino e virile. Intanto, il suo cliente aveva all’incirca gli stessi pensieri mentre sentiva le mani di lei impastargli i dorsali con fare esperto. Il suo tocco di donna aveva gli stava risvegliando nell’inguine una voglia di fica che non provava da tempo. Nonostante la musica rilassante che riempiva l’atmosfera satura di dolce profumo di agrumi e vaniglia, e la disgustosa tisana antistress alle erbe che gli avevano fatto bere, lui si sentiva teso come una molla. O almeno come il camice della ragazza sul davanti, gonfio di un seno talmente prosperoso da far tirare i bottoni. Lui aveva visto la pelle nuda occhieggiare tra i lembi del camice scostati dal volume di quelle grosse tette, e quello era bastato ad innescare il desiderio di sentirsele sotto la lingua, e far rizzare i grossi capezzoli che s’immaginava nascosti dentro il reggiseno. Il suo amico Marco lo teneva a una dieta stretta di muscoli e cazzo, e dopo abbondanti razioni di dura carne virile il pensiero di quel seno soffice e voluminoso in cui sprofondare la faccia solleticava i suoi appetiti apparentemente sopiti. Gli era venuto duro, e si stava chiedendo pieno di imbarazzo come se la sarebbe cavata quando la ragazza lo avrebbe fatto girare supino. Il suo cazzo si sarebbe drizzato in bella evidenza in quel ridicolo perizoma di carta usa e getta che lei gli aveva fatto indossare, e lui non aveva una sola chance di poterle nascondere l’effetto che gli faceva. Anche se a pensarci bene forse era meglio non nascondere niente, riflettè sogghignando fra sé e sé. Magari la signorina si sarebbe sentita lusingata dall’effetto collaterale del suo massaggio…Luca se la vide già a cavalcioni sul cazzo, i grossi seni che ballavano al ritmo dei colpi con cui si spingeva su di lui, e la bocca aperta a gemere e a pregarlo di scoparla. Mandò un mugolio voluttuoso, premendo il cazzo completamente eretto contro il lettino nella maniera più discreta possibile. Si abbandonò alle fantasie che gli frullavano in mente, gustando la sensazione delle mani di lei sulla pelle. Prese a sottolineare con piccoli grugniti sempre più sfrontati la sensazione di benessere che il massaggio gli procurava, perfettamente consapevole dei sottintesi sessuali di quel deliberato sfoggio di delizia. Ma non si aspettava di ottenere subito quel risultato. Il respiro gli si fermò in gola quando le sentì, morbide e sode, adagiarsi calde sulla sua schiena. Tette, grosse tette. Soffici, ma con la punta dei capezzoli già dritta al primo sfioramento. I riccioli castani di Francesca gli solleticavano la pelle mentre lei gli premeva addosso il seno. Luca sentì il cazzo già duro tendersi e ingrossarsi ulteriormente, e il cuore pompargli in fretta nelle vene dilatate dall’eccitazione. Mandò giù la saliva, incerto. Aveva voglia di scopare, su questo non aveva dubbi. Più che semplice voglia, si rendeva conto all’improvviso di averne un bisogno fottuto, come se l’esigenza di un corpo di femmina, ignorata da mesi, gli fosse scoppiata dentro tutto in un colpo, lasciandolo alla mercè di un istinto animalesco e primordiale. Ma proprio perché sentiva quell’impulso ribollire prepotente nel sangue il timore di fare un passo falso e sprecare quell’occasione gli suggeriva di lasciare a Francesca l’iniziativa e vedere fin dove si sarebbe spinta. Tanto era evidente che a lei l’iniziativa non mancava, a giudicare da come ora il suo corpo nudo gli si stava strusciando addosso, liscio e morbido come velluto, così più liscio e più morbido di quello cui adesso era abituato da sembrargli allettante come un mondo nuovo. Non che Francesca di solito fosse così intraprendente. Non avrebbe mai osato comportarsi in quel modo con un perfetto sconosciuto, per quanto attraente potesse essere. Se Luca fosse stato in piedi di fronte a lei, a guardarla fare quello che stava facendo, Francesca non avrebbe avuto il coraggio di togliersi prima il camice e poi il reggiseno e le mutande, e chinarsi su di lui a solleticargli i lombi coi capezzoli dritti. Ma a vederlo steso quasi del tutto nudo sul lettino dei massaggi in attesa del suo tocco magico non era riuscita a resistere. C’era qualcosa di così invitante nel suo atteggiamento ignaro e abbandonato, quasi inerme, che Francesca aveva sentito la tentazione più sfacciata solleticarla in mezzo alle gambe, e spingerla a fare di lui ciò che voleva. Non era neppure necessario che partecipasse granchè, anche se certo avrebbe preferito sentire dentro di lei la durezza della sua verga. Ma per ora bastava che restasse lì fermo dov’era, senza sottrarsi alle sue carezze. Voleva toccare ogni centimetro del suo corpo statuario, levigarlo coi palmi delle mani e sfiorarlo coi polpastrelli, ma quello sarebbe stato il suo lavoro, e non le bastava. Voleva accarezzarlo coi seni, fargli sentire la loro consistenza dappertutto, e gustare l’eccitazione che le avrebbe dato far scorrere i capezzoli sulla sua pelle. Poi, quando quel giochetto l’avrebbe eccitata tanto da sentirsi bagnata e bollente in mezzo alle gambe, l’avrebbe accarezzato con la fica, a cavalcioni su di lui a gambe aperte, strusciando il grilletto sulla sua polpa soda. Luca la sentì solleticargli la schiena coi capezzoli duri, poi schiacciare il corpo sul suo come per fargli sentire il turgore dei suoi grossi seni, e la voglia di palparli gli crebbe nelle mani. Mugolò, e allungò le braccia all’indietro per toccarli. Gli sfuggì un “oh” soddisfatto quando li prese uno per mano, e ne saggiò delicatamente la consistenza insieme morbida e piena. Poi trovò i capezzoli, e iniziò a tormentarli fra il pollice e l’indice. L’eccitazione di Francesca crebbe vertiginosamente quando le mani di Luca iniziarono a palparle il seno, e la fica le si riempì di nuovi succhi. La stimolazione dei capezzoli le faceva crescere in mezzo alle cosce una tensione insopportabile, che cercava istintivamente di sfogare nel piacere premendo il pube sulle natiche di Luca. Luca a sua volta spingeva ritmicamente la sua erezione sul lettino, aggiungendo più gusto ai suoi sfregamenti. Finchè non si mise a cavalcioni del bacino di Luca, la fica aperta e schiacciata sui suoi glutei, e prese a cavalcarlo mentre Luca continuava a giochicchiare col suo grosso seno. Il respiro le si fece affannoso, e piccoli gemiti presero a sfuggirle dalle labbra, mentre il piacere le saliva fra le gambe, più irresistibile ogni secondo che passava. Luca avrebbe avuto voglia di girarsi, farla sdraiare sul lettino e affondare il cazzo nella fica che avvertiva colare di desiderio sulle sue natiche, ma sentiva Francesca godere di lui già così, e non voleva fermarla. Il suo culo non aveva mai dato piacere a una donna, e l’idea lo stuzzicava e lo faceva sentire come amava sentirsi: un corpo alla mercè della lussuria altrui, uomini o donne che fossero. L’avrebbe lasciata venire come preferiva, poi l’avrebbe sbattuta sul lettino e fottuta con tutta la foga accumulata in due mesi di astinenza dalle donne. “Ti piace cavalcarmi in quel modo, eh piccola troia? Oh, ma questo è niente…dovresti farmi girare e cavalcarmi il cazzo se vuoi godere davvero” disse mentre continuava a toccarle il seno e i capezzoli, e Francesca non potè far a meno di immaginare come doveva essere grossa la sua erezione e come sarebbe stato piacevole sentirsela dentro, e venne con un grido, gli occhi chiusi e le mani serrate su quelle di Luca che ancora le tormentavano i capezzoli. Poi ridusse gradualmente la forza delle spinte, fino a restare a dondolare languidamente il bacino sui glutei di Luca, gli occhi sempre chiusi e una piacevole sensazione di ebbrezza nella testa leggera. “Hey, tesoro, guarda che quel giochetto di solito lo faccio io” disse una voce maschile alle sue spalle. Francesca si girò con un sussulto vergognoso. L’amico che aveva accompagnato Luca la guardava sorridendo dal vano della porta che comunicava con la sala d’attesa, in accappatoio e ciabatte di spugna. Tutta presa dal godimento, Francesca non l’aveva sentito entrare, ma a giudicare dalla sporgenza che puntava in fuori sotto l’accappatoio doveva essere lì da abbastanza tempo per essersi gustato buona parte dello spettacolo. L’uomo entrò nella stanza e si chiuse la porta alle spalle, assicurandosi di far scattare la serratura. “Voglio dire, il culo di Luca è mio, anche se lui lo darebbe a chiunque, e questa è l’ennesima prova. Quindi credo che mi spetti un risarcimento” “Okay Marco…dopo faremo tutti i conti che vuoi. Ma adesso lasciami divertire, okay?” Luca rispose con un tono abbastanza seccato, come se non avesse gradito del tutto l’intrusione. In realtà la sola presenza di Marco accresceva la sua eccitazione, ma non aveva voglia di farlo sapere a Francesca proprio ora che se la voleva fottere da uomo. Marco sembrò ignorare la sua richiesta. Raggiunse Luca di fronte al lettino, e quando fu a pochi centimetri dalla sua faccia slacciò la cintura dell’accappatoio e ne scostò i lembi. Ne sbucò un cazzo mostruoso, che andò subito a pungolare le labbra di Luca lasciandogli abbondanti tracce di liquido preseminale sotto il naso. “Su, fai il bravo Luca” lo esortò come avrebbe fatto con un bambino capriccioso. Luca gemette, e Francesca non capì se fosse una protesta o un incoraggiamento. Ma poi lo vide aprire la bocca e accogliere dentro quella cappella enorme e infiammata dal desiderio, e prodigarsi con le mani per stimolare anche tutta l’asta, troppo grossa e lunga per essere ingoiata anche solo per metà. Ne fu completamente sconcertata, ma la sorpresa di vedere il suo partner dare piacere anche a un uomo non smorzò la sua eccitazione, anzi. Rimase per qualche minuto a guardare Luca alle prese con quell’erezione gigantesca, sentendo il desiderio di assaggiare a sua volta quel cazzo riscaldarle di nuovo la fica dopo l’orgasmo di poco prima. Non aveva mai avuto un uomo con un membro così imponente, e ne era rimasta come stregata. Si allungò sul corpo di Luca cercando di toccarlo con la lingua e prenderlo fra le labbra, ma Luca era più comodo e più ingordo, e una volta che la grossa cappella di Marco spariva nella sua bocca se la gustava pompando come un dannato finchè Marco non lo fermava per cambiare ritmo, o per spingergliela sul naso e sulle guance. Ma poi Marco si accorse degli sforzi di Francesca per avere la sua parte del suo uccello, e intervenne in suo favore. “Luca, fate cambio adesso. Alzati, e lascia sdraiare lei” Luca si alzò dal lettino, un po’ riluttante a lasciare andare il cazzo di Marco. Fra l'insolito massaggio che Francesca gli aveva somministrato con le tette e la fica, e il gusto che provava a succhiare Marco, il cazzo gli era venuto duro come il marmo, e sbucava oscenamente dalle mutandine di carta monouso che Francesca gli aveva fatto indossare poco prima, e che lui si affrettò a togliere e buttare via. Marco si levò l'accappatoio, e i due uomini restarono nudi davanti a Francesca, pronti a trasformare una noiosa giornata di lavoro in una giostra di godimento senza fine. Il cazzo di Luca le sarebbe sembrato già enorme se non avesse avuto il confronto sfavorevole delle dimensioni fuori misura di Marco, e Francesca non credeva ai suoi occhi. Sentiva nascerle dentro il desiderio sempre più irresistibile di giocare con quei due grossi cazzi, riempirli di attenzioni e piacere, e farsene a sua volta riempire. I due uomini si misero uno di fronte all'altro ai due lati del lettino su cui Francesca si era sdraiata, e presero a strusciarle il cazzo in faccia e a contendersi la sua lingua e la sua bocca. Lei leccava e succhiava avidamente passando dall'uno all'altro, cercando di rifare all'uno le stesse cose che aveva appena fatto all'altro, deliziata dai mugolii e dagli incitamenti sconci dei due. Nel frattempo, la voglia di sentirseli spingere anche nella fica le aveva fatto inconsapevolmente aprire le gambe, e più li pompava con la bocca più il suo succo sgorgava lucido e brillante fra le labbra ben aperte del suo sesso. Quando Luca e Marco presero anche a impastarle una tetta per ciascuno, massaggiandole e titillandole i capezzoli, Francesca si sentì impazzire dall'eccitazione. Si aggrappò al cazzo che stava succhiando come se quello potesse scoparla in bocca fino all'orgasmo, gemette e sollevò il bacino aprendo ancora di più le gambe in una disperata ricerca di piacere. Luca le inserì un dito nella fica fradicia, Marco le premette sul clitoride, massaggiandolo con un movimento circolare, e presto Francesca iniziò a godere così tanto che solo il cazzo di Marco che le tappava la bocca le impediva di urlare. Venne con un orgasmo lancinante, così intenso da essere quasi doloroso, che la lasciò sfinita. Ma non poteva permettersi di gustarsi pigramente la languida dolcezza che l'avvolse dopo, perchè i due uomini non erano ancora venuti, e volevano la loro soddisfazione. "Voglio godere in mezzo alle tue tette" annunciò Luca che accarezzava quel desiderio da quando lei aveva iniziato a massaggiarlo. Fece scendere Francesca dal lettino, troppo scomodo e stretto per accoglierli entrambi, e spostò sul pavimento il sottile materassino che lo ricopriva. Poi invitò Francesca a sdraiarsi sul materassino e le montò a cavalcioni all'altezza del seno. Inserì la sua erezione palpitante nel solco fra i suoi seni, e ve li richiuse sopra, prendendo a far scivolare il cazzo nell'incavo caldo e morbido che aveva creato. Nel mentre di tanto in tanto tornava a stimolarle i capezzoli, suscitandole ben presto in mezzo alle gambe il desiderio di godere di nuovo. Il suo cazzo prese a muoversi più vigorosamente, così vigorosamente che a fine corsa la lingua di Francesca riusciva a stuzzicargli il glande e raccogliere le gocce di fluido che ne trasudavano copiosamente, e a volte lui passava dal seno alla bocca e pompava fra le sue labbra fino a che il piacere non si faceva quasi irresistibile, per poi estrarlo e riadagiarlo fra i seni premuti uno contro l'altro. Marco seguiva la scena, con un misto di invidia e di gelosia. Non era la prima volta che si trovava a guardare Luca con una donna, ma la sua reazione era sempre la stessa: Luca gli sembrava virile come non mai mentre godeva di lei, e quello sfoggio di mascolinità lo eccitava tremendamente, ma nello stesso tempo il segreto timore che lui potesse preferire un corpo aggraziato di donna alla forza del suo lo spingeva ogni volta a cercare di riaffermare in un modo o nell'altro il suo possesso su di lui. Gli si mise in piedi di fronte, le gambe larghe ai due lati della testa di Francesca, gli mise una mano sulla nuca e gli chinò la faccia sul suo cazzo. Luca mandò un grugnito, aprì la bocca e lo accolse dentro con gusto, mentre infilava il proprio fra le labbra altrettanto avide di Francesca. La sensazione era sublime: il suo cazzo affondava nella bocca di lei mentre Marco scopava energicamente la sua, e di fronte a quel doppio piacere Luca non riuscì più a trattenersi. Sentì l'orgasmo salire inesorabilmente dalla profondità del suo essere, salire dal centro del suo inguine ad ogni spinta che dava e che subiva, traboccare dai testicoli gonfi e tesi su fino a inondargli d'estasi il cazzo...uscì dalla bocca di lei e affondò in mezzo alle sue tette gli ultimi colpi violenti di piacere, schizzandole sborra a fiotti sul seno, sul mento e sulla gola. Marco gli tolse il cazzo di bocca in tempo per gustare i suoi gemiti di piacere, e la vista del membro di Luca che ancora si strusciava madido di sperma fra i seni di lei risvegliò tutta la sua sete: si chinò e prese a leccare tutta quella sborra come un affamato. "Ti piacciono le tette condite di sborra, eh succhiacazzi?" gli diceva Luca premendogli la faccia sul corpo di Francesca. Ed era vero. Il grosso seno di lei gli ispirava soggezione almeno quanto il suo cazzo enorme ne ispirava a lei, e nella sua scarsa esperienza di donne fino a quel momento non aveva saputo come vincere il suo timore reverenziale per quei due globi tondeggianti che invece catalizzavano l'attenzione di Luca. Ma adesso, con il naso e la bocca affondati fra il morbido di quei seni e la rigidità del cazzo di Luca, e l'odore e il sapore della sborra che lo inebriavano, Marco si sentiva perso in un nuovo paradiso. Francesca lo osservava stupita slinguare e succhiare con foga tanto le sue tette quanto il cazzo di Luca, ma quell'insolito spettacolo non faceva che accrescere la sua eccitazione. I capezzoli tormentati sia dalle dita di Luca che dalla lingua di Marco le mandavano fitte di piacere irresistibile giù dritto alla fica bollente, e la voglia di essere penetrata le scorreva ormai a rivoli nell'interno delle cosce. Come se le leggesse nel pensiero Luca si girò e si mise carponi sopra di lei, la faccia affondata sul suo pube, il cazzo non ancora moscio dondolante a sfiorarle le labbra , e il culo offerto alla lingua di Marco. Iniziarono un bizzarro sessantanove in cui Luca replicava sulla fica di Francesca il modo in cui sentiva la bocca di Marco dargli piacere in mezzo alle natiche, mentre Francesca si limitava ad allungare la lingua fra un gemito e l'altro per accarezzargli la punta del cazzo. Quando gli sembrò che Francesca fosse pronta per venire si interruppe, e prese a stuzzicarla con le parole. "Hai voglia di sentirlo dentro adesso?" "Sì...sì scopami..." "Il mio amico non ha ancora goduto, sarà lui a scoparti" disse Luca, e subito dopo diede una leccatina al clitoride di Francesca che la fece sussultare dal godimento. "Sì.." gemette Francesca, pensando che non aveva nessuna importanza chi dei due la scopava, purchè qualcuno la scopasse. Ma Luca non aveva ancora finito di prepararla per Marco "Il mio amico ce l'ha molto grosso, piccola...sei sicura di volerlo?" "Sì..sì..." mugolò lei "Lo voglio dentro, ti prego, ti prego..." "Vuoi un cazzo così grosso da aprirti in due, baby? " Francesca si sentiva venir meno dal desiderio. Cercò di alzare il bacino e strusciare il clitoride contro la bocca di Luca, certa che il tocco della sua lingua sarebbe bastato a farla arrivare all'orgasmo che agognava, ma Luca non glielo permise. "Dillo quello che vuoi, baby" "Voglio il cazzo enorme del tuo amico...voglio che mi scopi come una troia" ansimò Francesca fuori di sè dalla smania. Luca lasciò il posto a Marco fra le gambe di Francesca, e Marco le entrò dentro. Il modo in cui Luca provocava Francesca gli aveva messo addosso lo stesso bisogno di fottere che gli bruciava nel cazzo quando era lui a parlare ad Luca nella stessa maniera, e si fece strada in lei con impazienza, affondando deciso in un colpo solo. Trovò la fica fradicia di umori scivolosa e aperta rispetto alla resistenza dello sfintere cui era abituato, e cedette all'impulso istintivo di stantuffare senza riguardi. Francesca diede un grido di dolore, e trovò il cazzo di Luca a tapparle la bocca. Il sapore della fica sotto la lingua, e il gusto perverso delle parole che le diceva fra una leccata e l'altra gliel'avevano fatto tornare del tutto duro, e ora Luca aveva già voglia di sborrare di nuovo. Pentito di aver lasciato al suo amico il posto fra le sue gambe, aveva premuto il cazzo contro le labbra di Francesca nella ricerca di un' altra apertura morbida e calda in cui scivolare. Francesca lo prese dentro, cercando di non stringere i denti per il dolore. Per quanto fosse eccitatissima, il cazzo di Marco pareva davvero lacerarle la carne, e una smorfia di sofferenza le contraeva il viso ad ogni affondo. Luca credeva di sapere quello che provava. Qualcosa di non molto diverso da quello che provava lui quando Marco gli trivellava il culo coi suoi trenta centimetri di cazzo, e lui si sentiva morire. Ma a lui piaceva. Da quel dolore acuto il godimento gli sbocciava dentro come un fiore nel fango, ancora più intenso per il contrasto da cui nasceva, e lo riempiva colpo dopo colpo fino a farlo esplodere senza neanche bisogno di toccarsi. "Brava..."iniziò a dire a Francesca in tono di incoraggiamento, mentre le dava la cappella da succhiare. "Brava...così...prendilo tutto da brava zoccola. Lo senti che ti riempie tutta...? Lo senti più grosso di tutti i cazzi che hai mai preso? Ora ti fa un po' male, lo so anche io com'è, ti senti aperta e dilatata come se ti spaccasse in due, ma poi senti il piacere in fondo al dolore, e senti che se lo togliesse adesso ne vorresti ancora..." Fu allora che Francesca iniziò a godere davvero. Le parole di Luca sembravano anticipare di una frazione di secondo le sensazioni del suo corpo, e presto il bruciore dei primi colpi divenne un calore crescente e invincibile che la trascinava di nuovo verso l'orgasmo. Luca vide la luce dei suoi occhi cambiare nell'espressione inconfondibile della lussuria, e il suo corpo accogliere con bramosia i colpi di Marco, senza ritrarsi, ma anzi cercando il ritmo per sentirli meglio e comunicare anche a lui la stessa scossa. Marco continuò a spingere, a colpi lenti e profondi, scavandole dentro il piacere. La sensazione inconsueta della fica lo riempiva di un godimento sottilmente diverso rispetto a quello che gli dava il corpo di un uomo, più fluido e più morbido, e lui si sentiva affondare in lei come nel mare, in un mare caldo e torbido dove il piacere lo sommergeva a ondate, e il suo cazzo bramava di affogare. "Luca..." disse quando le ondate che lo afferravano si fecero così ravvicinate da disorientarlo, e Luca tolse il cazzo dalla bocca di Francesca e lo offrì a Marco che ci si aggrappò come un naufrago a una fune. Ogni volta che si spingeva in avanti fra le gambe di Francesca il cazzo di Luca gli strusciava contro il palato, e ogni volta che si ritraeva cercava di trattenerlo dentro con un rumoroso risucchio, e una volta uscito ne accarezzava la punta con la lingua. Gelosa, Francesca a sua volta entrò in gara per afferrare con la bocca il cazzo di Luca che si intrufolava fra loro due, e Marco e Francesca presero a fare a turni a spompinare Luca, sperando entrambi di portarlo all'orgasmo e ricevere in bocca una densa cascata di sborra. La situazione era così irresistibile per ciascuno che ben presto nessuno dei tre fu più in grado di controllare le sue sensazioni. Francesca e Marco si litigavano il cazzo di Luca come due troiette affamate, e mentre i colpi di Marco si facevano sempre più vigorosi e ravvicinati la fica di Francesca vibrava e pulsava nel profondo del suo grembo di un piacere così sconvolgente come non aveva mai provato. Luca le lesse negli occhi sbarrati l'orgasmo imminente, e le infilò il cazzo nella bocca semiaperta. "Prendili tutti e due..." ansimò sentendo a sua volta che non poteva più fermare il terremoto di piacere che gli tremava dentro. "Prendili come una troia, cazzo...il suo fino in fondo alla fica, e il mio fino in gola...facci godere insieme, fatti riempire di sborra nello stesso momento..." Francesca esplose in un orgasmo più intenso di quanti avesse mai avuto. Il piacere che la travolse la estraniò a tal punto che quasi non si accorse che sia Luca che Marco vennero con lei, schizzandola di sperma dentro e fuori. Si ritrovò i loro rivoli di sborra agli angoli della bocca, sulle guance e sulla gola, e giù in mezzo alle gambe, e la soddisfazione di sentirsi puttana le fece pulsare la fica negli ultimi spasimi di godimento. Poi sentì le loro lingue lambirle avide la pelle bagnata, mentre ciascuno dei due leccava di gusto lo sperma dell'altro senza sprecarne una sola goccia. "Oh dio" sospirò lei languida, distendendosi e allargando le gambe per permettere a entrambi di ripulirla completamente. "Difficile dire chi sia la più troia qua dentro..."
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13 years ago
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Lo spettatore
Serata strana al privè, poca gente atmosfera che ristagna: poco erotismo. Ci sono alcune coppie già viste. Poi una nuova, devono essere qui per la prima volta, lui si guarda in giro indeciso, si chi dovrà scopare la donna che lo accompagna, sicuramente deve essere la moglie, che si nasconde dietro di lui, cerca di coprire le cosce splendide tirando giù la minigonna. Probabilmente è venuta tanto per far contento lui, ma non sembra molto decisa. Una bella donna, due singoli si sono avvicinati, ma non hanno avuto il giusto approccio, sono stati troppo bruschi e decisi, basterebbe un poco di dolcezza, alcune parole calme, non tese a mangiarla e lei si scioglierebbe, a quel punto si potrebbe scopare tantissimo, ma io non ne ho voglia questa sera, mi sento inquieto, vorrei una cosa diversa. Poi c’è un’altra coppia, lei una fica paurosa, che ha già scopato con me due volte in altre sere, lui invece è un tipo che sta solo a farsi delle seghe in continuazione ma, questa sera lei ha occhi solo per una tipetta di un’altra coppia, si scambiano occhiate provocatorie e bacetti, probabilmente la serata finirà con le due donne abbracciate a leccarsi tranquillamente. Guardo l’orologio, è quasi mezzanotte, sto appoggiato al bancone del bar, quasi me ne vado, quando li vedo entrare, una coppia diversa. Lui alto, sulla sessantina, ben vestito, completo in doppio petto nero, capelli bianchi lunghi, occhiali neri, lei, più giovane, forse quaranta o giù di lì, una strafica paurosa. Alta, capelli biondi, platinati, bocca ampia, labbra carnose e ricoperte da un rossetto rosso fuoco, seno una probabile terza abbondante, cosce lunghe, sormontate da un culo a mandolino perfetto che si muove ogni volta che lei cammina su dei trampoli dal tacco proibitivo, indossa un tubino nero elasticizzato che praticamente non copre nulla. Lui cammina lentamente, la esibisce, la mostra con sapiente lentezza, come una modella a una sfilata, e ogni singolo che si avvicina lui chiede discretamente qualche cosa, per alcuni la risposta alla domanda è positiva, ma alla maggioranza è no. Fa il giro del salone, seguito alcune persone, poi si avvicina al bancone del bar, si appoggia fra me e lei, che si siede su di uno sgabello, fa salire ancora di più il vestito mettendo, se mai ce ne fosse bisogno in mostra una fica nuda, non avrebbe potuto essere diversamente. Lui ordina da bere, “ un whisky, ” lei sembra distratta guarda le sue mani, con dita lunghe e le unghie laccate di rosso, molto belle. Beve il liquore tutto d’un fiato, “ un altro, doppio, ” poi si gira verso di me, “ tu sei un super dotato?” mi chiede a brucia pelo, annuisco, “ che misure?” io lo guardo, “28x8 reali, ” lui prende il bicchiere con il liquore in una mano, e con l’altra lei, “ seguimi.” Entriamo in una saletta privata, lui, lei, io e cinque maschi che ha scelto prima, poi lui chiude la porta, tutti gli altri restano fuori, ma nella sala c’è uno specchio, le altre persone che vogliono guardare si metteranno dietro per vedere lo spettacolo. Lui si siede su di una poltroncina, noi ci spogliamo, non c’è tantissima luce ma, sufficiente per vedere tutto, subito mi rendo conto che è lui a dirigere il gioco, ma è lei protagonista. Lui si porta il bicchiere con il whisky alle labbra, è un segnale, lei si spoglia in un colpo solo, noi le siamo subito tutti intorno, ma lei con un deciso movimento ci fa mettere divisi in due file, in maniera che lui abbia sempre una visuale perfetta di quello che lei fa a noi. Ci pone in base alla dotazione, prima due che sembrano essere i meno forniti, poi altri due che sono ben messi, e in fine io e un altro che ha il cazzo sicuramente più corto del mio, ma mi batte in circonferenza. Lui sorseggia di nuovo del bicchiere, lei si accovaccia davanti ai primi due, li succhia, li sega, con incredibile maestria, è esperta, si vede benissimo che sa quello che vuole, ma sempre in maniera che lui possa ben vedere quello che lei fa, e non lo perde nemmeno lei di vista. A d un cenno impercettibile di lui lei si distende sul letto, noi le siamo addosso, la tocchiamo, lecchiamo, eccitiamo tutta, ma sempre lasciando la visuale libera, lei nel frattempo continua a succhiare i primi due prescelti, prende il preservativo che il tizio tiene in mano, lo apre, lo appoggia alla punta del cazzo, lo srotola con le sole labbra, un giochetto che ho visto fare a poche donne, perchè richiede una certa bravura. A un certo punto lui porta di nuovo il bicchiere alle labbra, ma quasi non beve, lei si muove subito, fa distendere il tipo e sale sopra, s’impala direttamente sul cazzo teso mentre continua la preparazione del secondo allo stesso modo. Lui la scopa con impeto, ma è lei che non emette un suono a dirigere la scopata, la vedo muoversi in un modo veloce, infilando ben dentro il cazzo, lo munge, il risultato è che lui sborra quasi subito. Lo fa uscire e il secondo prende rapidamente il suo posto dentro di lei. La osservo segandomi lentamente, mi gusto il gioco, mi domando quale sarà il mio ruolo, intanto che quello la scopa lei non perde tempo, sta gia preparando il numero tre, gli mette il preservativo allo stesso modo, anche se con una piccola difficoltà dovuta alle dimensioni maggiori del membro, di seguito sborra velocemente anche l’altro. Lei si gira, lo spettatore si aggiusta gli occhiali neri, è incredibile come s’intendano a gesti, lei risponde a questo nuovo segnale, si distende con la testa quasi fuori dal letto, rivolta verso di lui, solleva le gambe, il prescelto l’infila da davanti tutto dentro, lei incomincia a godere, ma in silenzio, solo il suo viso tradisce il piacere che sta provando, io mi rendo conto che dovrò dare il meglio di me se vorrò divertirmi con una femmina così. Il tizio la sbatte con forza, lei solleva le gambe le annoda dietro la sua schiena, questo gli permette di assecondare e imprimere il ritmo che lei vuole, ancore una volta e lei a dirigere la scopata, ma gode, lui le spinge con forza il cazzo dentro nel tentativo di farla urlare, ma lei chiude gli occhi nel momento in cui io mi rendo conto che sta godendo, è il solo memento in cui non si sono guardati. Lui la pompa ma a un certo punto lei asseconda il suo movimento con una spinta in alto del bacino, col risultato che anche questo sborra, si sfila imprecando, strappa il profilattico e schizza sul suo ventre le ultime gocce, lei ignora il tutto, si posizione allo stesso modo e si prende dentro l’altro che nel frattempo a preparato. Il quarto resiste di più, la pompa cercando di spingere dentro il cazzo con meno impeto, con più calma, lei lo asseconda, guarda verso il suo uomo che ora ha accavallato le gambe, credevo fosse un nuovo segnale, ma forse mi sbaglio, invece lo è, me ne rendo conto quando lei lascia che l’altro la scopi lentamente, evidente era quello che lui voleva, sono affascinato da questa coppia. Lei si lascia scopare intensamente, continua a fissare il suo uomo che rimane impassibile, sembra che la cosa non lo tocchi minimamente, ma dentro di lei il piacere sta lentamente emergendo, il tizio se ne rende conto e commette a mio avviso l’errore di intensificare sia il ritmo, sia l’affondo, lei reagisce, lo asseconda, lo segue, lo pompa dal basso, con il risultato che lui viene. Sono sempre più affascinato, questa femmina sa il fatto suo. A questo punto restiamo fuori io e l’altro che abbiamo pazientemente atteso il nostro turno, a noi non ha degnato di molte attenzioni, lui porta il bicchiere alla bocca, beve una buona dose di liquore, lui lo fissa, io mi domando quale sia il significato di quel gesto, lo scopro subito. Lei si distende verso l’altro, lo succhia, lo lecca, lo prepara a dovere, ma il giochino del preservativo srotolato con le labbra non gli riesce, e quando lui è ben in tiro, si gira, si posizione quasi in ginocchio e se lo fa infilare da dietro. Lui la prende per i fianchi, la tiene stretta e ferma, appoggia la grossa cappella fra le labbra della sua gia aperta vulva, e con un solo affondo la penetra. La poderosa spinta la costringe a puntare le braccia al letto, è duro il colpo che riceve, e se pur mordendo le labbra, è costretta a emettere un grido, …… aaaahhhhiimuumu…. È il solo gemito che le esce dalle labbra, la cosa sembra destare il suo interesse che la osserva mentre il toro la sfonda con forza incredibile. Da dei colpi fortissimi nel vano tentativo di farla gridare di nuovo, ma lei gode, si gode il cazzo sicuramente grosso che le sta slabbrando la fica, lui ne è consapevole, osserva la scena, poi porta di nuovo il bicchiere alle labbra, lei china il capo e immediatamente incomincia a ruotare i fianchi assecondando il movimento di lui che poco dopo schizza con un grido …. Siiii … sborroooo …. Spinge ancora una volta il cazzo dentro di poi ne esce con tutta la sborra contenuta nel preservativo. Lei rimane per un momento a capo chino, il respiro è un poco corto, lui l’ha scopata bene e a lungo, lei anche se non l’ha dato a vedere ha goduto molto, ora è il mio turno, lei si gira verso di lui, che porta il bicchiere alle labbra e in un sol fiato lo vuota. La sua reazione mi stupisce, la vedo quasi contrariata, sembra quasi che non voglia eseguire quello che io non ho capito lui gli abbia ordinato. Mi distendo davanti a lei, ora le sue labbra si prendono cura del mio cazzo, lo leccano, mi piace, è brava, lo succhia infilandone circa la metà dentro la bocca e mi stupisco che ci riesca, considerando che il mio cazzo a quelle sollecitazioni è diventato, sicuramente grosso e lungo, poi prende un preservativo, lo srotola con le mani, si gira ancora una volta verso di lui che rimane impassibile, lei scuote il capo, in segno di diniego, ma lui resta immobile, allora si alza, si posiziona a terra con le gambe divaricate, le braccia appoggiate al letto, io mi posiziono dietro di lei, sto per infilare il cazzo nella fica, ma lei lo porta più in alto, è il culo che devo farle!!!, certo, nessuno l’ha presa lì. La prendo per i fianchi, guardo verso di lui, che non muove un muscolo, mi osserva, attento, io prendo un respiro e affondo con decisione il mio palo dentro di lei che s’irrigidisce e grida …. Aaaahhhhhhiiiiiiiii … pianoooo …. Io continua a guardare verso di lui, che ha un sorriso soddisfatto, dunque era questo che voleva , sentirla urlare, ebbene ora l’accontento io. Spingo con forza tutto dentro, fino a che sento le palle sbattere sulle sue chiappe, uno dei maschi presenti si avvicina, porta una mano sotto e cerca di toccarle il clito nel tentativo di farle provare piacere, ma lei lo allontana con un deciso gesto del braccio, io resto fermo per un momento per darle il tempo di abituarsi a me, è sicuramente stretta, o forse io sono eccitato e grosso, in ogni caso incomincio a pomparla con forza, a ogni affondo lei piega le ginocchia per reggere il colpo, le mani stringono a pugno con rabbia la coperta, lei grida …. Aahahhhhiiii nnnooo … siiiiiiii …. Noo..daiiii …. La sbatto, con un ritmo deciso ma non veloce, voglio godermi quella femmina, voglio riuscire a godere di quel culo stretto che stò profanando con estremo piacere. Lei dopo un momento di dolore incomincia a godere, asseconda i miei movimenti, la sento contrarre i muscoli anali, sta cercando di farmi sborrare permettere fina al supplizio,, ma io non mi lascio fregare, per battere questa strategia aumento il ritmo delle pompate, devo essere più veloce delle sue contrazioni, lei capisce che non sono uno sprovveduto, si rilassa, allenta tutti i muscoli, incomincia con la mano destra a toccarsi, e finalmente gode, lo fa in silenzio, io me ne rendo conto e le do due pompate fortissime,… dai godiii … le ordino, lei si gira verso di lui che ha il viso raggiante, sorride, si rilassa poi ………….. siiiiiiiiiiiiiiiiiiii ……. Vengoooooo ….. godooooo …. Il suo grido mi coglie alla sprovvista, mi eccita, e decido che le voglio cavare anche l’anima, la pompo, me la godo tantissimo, poi lei alla fine m’implora …. Diiiiii … sborra…. Daiiiii … ti pregooo .. non ne posso .. piùùùù ….. daiiiii .. io sono soddisfatto, guardo lui che sorridendo mi fa cenno di si con il capo, aumento il ritmo e sborro. Schizzo tutto dentro, e solo quando lo estraggo, mi rendo conto che nell’impeto dell’introduzione il preservativo si è lacerato, lo estraggo dal culo spanato dal quale cola, della sborra, ma lei non dice nulla. Ci rivestiamo tutti in silenzio. Loro si abbracciano, lo spettacolo è finito, lei ha recitato la parte della diva, lui ne è compiaciuto, è stato il regista di questo gioco, noi le comparse. Lui ha avuto quello che voleva da lei, lei ha recitato la parte che lui le ha ordinato, noi siamo state le comparse del loro divertimento, siamo dei cazzi che lei ha voluto per divertirsi, o recitare per lui, mentre per noi è stata quello che eravamo venuti cercare, un buco da riempire, da godere. Escono, non un gesto, poche parole. Me ne vado pure io, esco, sento uno strano amaro in bocca, l’aria fredda mi colpisce il viso come uno schiaffo, mentre attraverso il parcheggio e una grossa auto mi passa accanto, dentro vedo una donna dai capelli neri, corti che tiene in mano una parrucca, biondo platino, mi guarda, mi sorride e mi saluta con un cenno del capo, poi spariscono immersi nell’anonimato della notte.
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13 years ago
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Sweet...table (1)
Una sera di inizio luglio, come tante, in Romagna per lavoro. Questo è il terzo appuntamento, con Serena, splendida donna umbra conosciuta casualmente durante una trattativa commerciale. Quando i nostri impegni lo permettono, cerchiamo di trovarci, possibilmente per cena, e poi per il dopo... Questa è una sera particolare, ho voglia di stupirla, di inventare una cosa esclusiva, sono tre settimane che non riusciamo a vederci, e stasera siamo riusciti a trovarci uno spazio, in un fantastico borgo romagnolo. Nel tardo pomeriggio, con lauto anticipo, arrivo in albergo per vedere di assucurarmi la camera del "merlo", ovvero la suite all'ultimo piano, poi dopo aver "preparato" la stanza a dovere, sono sceso nella hall, per prendere accordi con il proprietario. Il tempo vola, il mix tra impegno per i preparativi e l'attesa dell'ora X, è talmente eccitante che ho quasi paura di floppare la serata, eppure quando arriva il messaggino che sta uscendo dall'autostrada, mi tocca correre in camera x una doccia al volo. "cazzo"...sono già le 21, ed ancora non si vede la fornitura richiesta, sono uscito dalla doccia eccitatissimo, ed il cervello mi sembra in pappa, quando suona il telefono della camera: dalla hall mi avvisano che Serena sta salendo. Panico...Panico...Panico La sento salire le scale, i tacchi rullano sugli scalini di legno settecenteschi, il cuore mi arriva alla gola...l'uccello dentro le tonsille, non fa in tempo ad avvicinarsi alla porta..."zziiing"...la apro, ed una folta chioma rossa, si appoggia sulle mie spalle, avvolgendomi in un fantastico french kiss; le mie braccia la avvinghiano, voglio farle sentire il mio desiderio, duro, sul suo corpo, e annusare il suo dolce profumo, come fosse una rosa nella masima fioritura....DRIINNNNNN! Lo squillo violento del telefono, rompe molto i coglioni, ma forse è la mia fortuna...ed infatti mi viene comunicato che: " tutto a posto!". Bene, penso, la serata va alla grande. Ritorno da Serena, l'abbraccio, la bacio prima sul collo, poi sulle sue morbide labbra, nel frattempo le mie mani scorrono lentamente sul suo corpo, dai suoi fianchi passo ai suoi glutei,stringendola al mio sesso, risalgo sulla sua schiena per arrivare alla sua nuca, e passando per le spalle, scendo verso i bottoncini della camicia...in mezzo al suo seno. Li devo aprire quasi tutti, per poter arrivare al suo seno, e poter accarezzarle i capezzoli con la mia bocca....sento dentro di me pulsare il sangue in ogni vena, ogni capillare, e mi rendo conto che se non mi fermo, la "sorpresa" va a monte..... Mi allontano, molto mal volentieri, ancora inebriato dal suo dolce profumo, la invito a farsi una bella doccia, nello stupendo bagno trasparente...e colgo l'occasione per rivestimi, anche se parzialmente. Lei esce dal bagno come se stesse quasi librandosi, nell'attesa di un mio approccio, ed il vedermi semi-vestito, le pone sul viso una maschera di disappunto... le altre voltre, l'avevo sempre attesa nudo, questa invece avevo preferito diversamente, e..senza darle il tempo di reagire, avvolta da un'ascigamano, che le fasciava il suoi sinuoso corpo, ed un'altro che le avvolgeva i capelli, l'ho presa per mano per accompagnarla nel nido a lei preposto. Si doveveno scendere una decina di scalini, per arrivare al piano ascensore...da lì, l'avrei condotta direttamente dove tutto era pronto! Lei, di uscire dalla stanza solo coperta da un'asciugamano, manco le passava per la testa, eppure dopo mie mille assicuarazioni, peraltro neanche false, che nessuno ci avrebbe visto...alla fine riuscii ad accompagnarla in ascensore, volando, silenziosamente, gli scalini che precedentemente mi avvisavano del suo arrivo. La corsa dell'ascensore è stata brevissima, aperte le porte nella cantina seicentesca, l'accompagno nella sala che viene di solito usata per le colazioni mattutine...un piccolo banco bar alla sinistra, un bel tavolo centrale ( da me richiesto )...ed un bel buffet nell'angolo a destra. Siamo nella cantina di una villa del '600...le mura di pietra a vista, il pavimento sempre in pietra...coperto da un telo di plastica, solo sotto il tavolo che ho fatto preparare...e l'unica illuminazione sono decine di candele, di varie forme...appoggiate in ogni pertugio possibile. Faccio stendere Serena sul tavolo, le levo l'asciugamano, e dopo aver preso una boccetta di olio...comincio con un lento e dolce massaggio...prima sulla schiena e sulle spalle, scendo poi verso il suo fantastico sedere...per finire sulle sue tornitissime gambe...dopo circa una 20ina di minuti, la faccio voltare a pancia in su....e ripeto il massaggio scendendo dalla spalle, ai seni, alla pancia...fino ai piedi. Terminato questo preparativo di relax, mi dirigo al tavolo del buffet, sopra vi sono della panna montata, del gelato, delle fragole, ed un paio di sexy toys che mi sono portato dietro. Inizio così a metterle un pò di gelato sui suoi già turgidi capezzoli, ed aspetto che il calore del suo corpo lo ammorbidisca, facendolo colare dai seni ai fianchi...in modo che la mia lingua possa scivolare sulla sua pelle, per raccorglierlo tutto, nel frattempo con una mano le spalmo la panna sulla sua depilatissima figa...e ne spalmo un pò anche sulla pancia, sopra vi appoggio una fila di fragole, e poi comincio a leccarle la patatina tutta pannosa, per pulirla per bene, ed arrivare a stimolarle il clito, che comincia a fuoriuscire dalle labbra. Sento il suo corpo tendersi, si inarca a colpi, sotto la mia lingua che gioca con il suo dolce grilletto, allungo una mano, prendo una fragola dalla pancia, e la porto alla sua bocca...poi mi stacco dal suo clito...e con la mia bocca le porgo un'altra fragola, ricoperta di panna, per morderla assieme...ripeto il giochino fino a quando le fragole terminano, dopodichè le ripulisco tutta la panna rimasta, porgendone a lei alcuni bocconi direttamente dalla mia bocca. Ha gli occhi che emanano erotismo, e mi fissano come se volesse ipnotizzarmi...sò che le piace molto che io mi dedichi alla sua fighetta, pertanto, rimanendo con gli sguardi incollati...ricomincio a giocare con la mia lingua in mezzo alle sue cosce...poi decido di prendere un giocattolino...e di infilarlo dentro la sua figa...mentre continua a leccarle il clito...i suoi occhi si chiudono...e dopo diversi minuti di leccatine...qualche colpetto con il dildo a fondo...la mia bocca comincia a sentire il gusto dei suoi umori...allora estraggo il giocattolo, e lentamente inizio a penetrarla, prima con un dito....poi con due....per proseguire fino a che sono dentro di lei con quasi tutta la mano. Le sue gambe si stringono e si contraggono, non mi permette di levare la mano...ne di muoverla, rimanendo in quella posizione comincio a riempirla di baci...sulla bocca, sul collo, sui seni...ed ad ogni bacio...lei stringe la mia mano tra le sue cosce. Sento il respiro che si fa corto...qualche mugolino di piacere esce sussurrato dalle sue labbra...le spalanco le gambe...levo la mano dalla sua passera bella dilatata...e lecco tutti gli umori che ora stanno uscendo copiosamente. Lei comincia a dimenarsi più intensamente...mi aspetto che goda da un momento all'altro, le sue mani si appoggiano sulla mia testa, e mi tiene lì....quasi a soffocarmi in mezzo alle sua gambe...di colpo inarca la schiena...molla per un'attimo la presa sulla mia testa...ed un bell'urlo le esce violentemente...contemporaneamente ad un violentissimo squirt....che mi riempie il viso e tutte le spalle...allora comincio a leccarle ancora più velocemente il clito...le infilo tre dita direttamente in figa....e vado direttamente a premere sulla parete superiore interna...dove sento un bel bozzo...non si contiene più...un altro violentissimo squirt esce altissimo dalla sua passera....e la mia eccitazione sale alle stelle a vederla spruzzare in tale modo... Mi prega di fermarmi, mi chiede di darle un paio di minuti per riprendersi...ed io acconsento, pregustando già quella che sarà la sua prossima mossa...infatti dopo 2-3 minuti si alza dal tavolo, mi fa stendere a pancia in su, per cominciare con un fantastico pompino...lento, salivoso...e senza l'uso di alcuna mano, mentre mi godo la sua arte orale...non posso fare a meno di infilarle una mano tra le cosce...per cominciare a sditalinarla...poi lei si ferma un attimo, prende il dildo più grosso e me lo porge, sussurrandomi di metterlo dove preferisco. Lo umetto con la mia saliva....e delicatamente lo infilo dentro la sua passerina...e quando è dentro tutto.....con un dito...vado ad esplorare il buco del suo fantastico culo...che sò che per lei è tabù...mi fulmina con uno sguardo severo, io le dico: "pensa se al posto del dito mettevo il dildo!"...non risponde e continua a leccarmi il cazzo con molto piacere....poi all'improvviso si ferma, mi leva la mano dal dildo, se lo estrae...e salendo sul tavolo incomincia a scoparmi, prima lentamente....poi aumentando il ritmo...poi ancora lentamente. Ogni tanto fa uscire completamente il mio uccello dalla sua figa...per infilarselo nuovamente dentro...con colpi secchi e profondi...stò arrivando all'apice del piacere, e lei accorgendosene...rallenta il ritmo per non farmi esplodere...gradisco molto la sua voglia di prolungare questi momenti...ma comincio anche ad aver voglia di un primo orgasmo. La invito a scendere, a mettersi a pecorina, distesa sul tavolo...mi guarda con un attimo di titubanza...ed io la rassicuro che il secondo canale non lo violerò...comincio così a penetrarla con dei piccoli colpi...lenti e superficiali...una decina e poi sempre lentamente affondo in profondità con un paio di colpi che le fanno inarcare il sedere, ancora una decina di colpi lenti e leggeri...poi altri 2-3 profondi, e così per varie volte...fino a che sento che i suoi umori stanno colando sulle sue cosce...inzuppandomi la borsa ogni volta che arrivo in profondità....la stacco leggermente dal tavolo, con un braccio avvolgo il suo corpo, e metto la mano sul suo clito, che inizio delicatamente a stimolare con le dita....lei comincia veramente a mugulare, la testa è appoggiata al piano del tavolo....ed i suoi fianchi si muovono sinuosi...ritmicamente ai miei movimenti....comincio ad affondare colpi più decisi e tutti profondi...lei allunga le braccia e si attacca al lato opposto del tavolo....1-2-3-4 colpi secchi...e stò per esploderle dentro...lei aumenta la foga dei suoi movimenti, cercando sempre più profondità....io godo continuando ad affondare colpi...sempre più decisi...poi di colpo mi fermo per sentire il mio cazzo pulsarle dentro....in quel momento sento la sua figa che si contrae sul mio uccello...una volta...due volte....la terza si allaga....e parte un nuovo squirt, che inonda il telo sul pavimento. Rimaniamo così fissi....immobili per non sò quanti secondi....i nostri corpi sudati sono una cosa unica...io dentro di lei...con le sue contrazioni che stringono dolcemente il mio uccello. Ci stacchiamo, la prendo per la vita e la sollevo, la volto verso di me....e ci baciamo molto profondamente. Ora una doccia ci aspetta in camera....prendiiamo gli asciugamani, ci copriamo, saliamo in ascensore, ed appena arrivati in camera avviso il direttore che abbiamo finito. Lo ringrazio per la sua "apertura"...e mi infilo nella doccia ad insaponare Serena. Sarà una bella sera...andremo a cena, poi ci faremo due passi in centro, e torneremo in albergo per addormentarci uno tra le braccia dell'altro, sperando che ci sarà un nuovo incontro, quando i nostri lavori ci permetteranno ancora di incontrarci.
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13 years ago
folla68,
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La donna della mia vita atto 1
nella vita non mi sono fatto mancare nulla che mi appagasse.. esperienze diverse .. e non ho mai avuto tabu che derivassero dalla sfera sessuale... nel mio girovagare virtuale conobbi una donna ... dai mess alle telefonate fino ad un incontro vero e proprio.. passo del tempo.. ma quando avvene mi ritrovai davanti la donna che avevo sempre sognato.. lo sentivo a pelle era la donna giusta .. dopo un po di appuntamenti facemmo l amore non volevo sprecare un momento cosi bello e decidemmo di comune accordo di andar in albergo.. fu la prima volta che feci veramente l amore con trasporto tale da non riuscire piu a fare a meno di lei.. la sua micia era come droga per me , era dolcissima profumatissima e caldissima mi avvolgeva in un caldo abbraccio sentivo le sue pareti vaginali che si modellavano sul mio pippo( come lei chiama scherzosamente il mio pene), la sua bocca famelica del mio sesso mi cercava .. per la prima volta mi accorgevo che non stavo facendo sesso ma l amore. ricordo lucidamente che avevamo entrambi paura che ci buttassero fuori dall albergo per i gemiti e gli urli di entrambi era stupendo fare l amore con lei.. e passato un anno da allora e siamo sempre piu innamorati che mai e sempre piu porcellini.. non siamo mai sazi uno dell altro e alla soglia dei 45 anni non pensavo che si potesse amare cosi tanto.... e venne quindi il momento giusto di raccontare tutta la mia vita sessuale a lei.. avevo paura di perderla ma non potevo piu nasconderle niente ,, non volevo piu avere una doppia tripla vita ... la mia vita era lei... e lo e tutto ora nel momento in cui sto scrivendo e lo sara in futuro... qualcuno si chiedera ma perche scrivi queste cose qui... la mia risposta e ho trovato la donna della mia vita con cui condividiamo tutto... amore giochi problemi vita quotidiana ma anche tanta trasgressione che in seguito roccontero... PAOLA QUESTA E LA MIA DICHIARAZIONE D AMORE TI AMO
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13 years ago
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