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Quel giorno con kaino7...
Era una giornata afosa, la noia pervadeva ogni strato del mio essere e le ore passavano lente...poi...ad un tratto il telefonino squillò, chi mai poteva essere?d'altra parte dell'epparecchio risuonò la voce maschile di kaino7, dolce amante e grande amico,la sua voce era così calda e serena, mi disse :" ehy bellissima, cosa combini?ho una bella idea da proporti!". Incuriosita mi lascia spiegare di cosa si trattasse, lui continuò dicendomi: " vedi, dato che oggi è una di quelle giornate afose pensavo di andare a farci un bel bagno, che ne dici?". In quel momento fui presa dallo sgomento, kaino7 sapeva benissimo quanto ero impaurita dall'acqua , gli risposi: " no...ti prego!ho paura dell'acqua...non so nuotare!", ci fu un attimo di silenzio, dopodichè lui mi disse : " secondo te ti porto in un posto dove non tocchi?inoltre...chi ha detto che andiamo a nuotare?ho altre idee per la mente!". Che schiocca!come potevo essermi dimenticata delle idee erotiche che in momenti simili balzano nella testolona di kaino7?allorchè gli risposi "bhe...allora accetto...ma dato che andremo in un posto sicuramente isolato e dato che fa un caldo assurdo...credo proprio che mi metterò un costume particolare...".
Passarono alcune oretta e arrivammo a destinazione, Kaino7 mi portò in una villetta con piscina sita su una collina, nascosta dagli alberi e vegetazione. La villa apparteneva ad un suo collega che era partito chiedendogli di controllarla.
L'acqua era stupenda...limpida come il cielo...
Kaino7 mi guardo osservare la piscina e disse" bhe...direi che è l'ora giusta per entrare" , si tolse scarpe e maglietta e si buttò in acqua senza farsi pregare . "che fai?non vai a cambiarti?" esclamò il ragazzaccio, allorachè dissi "secondo te...devo cambiarmi?" e iniziai lentamente a levarmi i vestiti di dosso...scoprendo il mio corpo senza biancheria intima, piano piano entrai in acqua scendendo dalla scaletta e mi diressi verso Kaino7, lo baciai e lui mi strinse, il mio corpo lo sfiorava e sentivo che si stava eccitando...amo quando si eccita...allora decido di levare quell'inutile costume lasciandolo nudo con il membro rigido e duro. "sei una biricchina lo sai?" esclamò lui, ma non ebbi il tempo di rispondere che affondò le sue dita nella mia stretta fessura, mi trascinò fino alla parete e iniziò a farmi godere, era formidabile, muoveva la mano con tale maestria che per ben 5 volte ero sul punto di godere...ma ogni volta se ne accorgeva e rallentava il ritmo dicendomi "non ancora"...allora mi girò e allargò le cosce, si avvicinò all'orecchi e mi sussurrò "oggi faremo qualcosa di diverso", all'inizio non capì , ma poi in un attimo sentii una fitta enorme e dopo pochi istanti iniziai a sentire una tale eccitazione e un tale godimento che riuscii ad emettere solamente qualche mugolio. "questo culettino oramai non è più verginello...ma non ti dispiace la cosa vero?" , non riuscii a rispondere, ero troppo presa da quella enormità che mi pervadeva e mi riempiva! Ad un tratto lo tirò fuori e io tirai un attimo il respiro, mi girò e mi posiziono seduta sul bordo della piscina , "hmmm...direi che è ora di prendermi il dolce", detto questo iniziò a leccarmela, la lecco in maniera sublime che gli venni in volto 2 volte, dopodichè si sollevò fuori dall'acqua con il cazzo dritto sull'attenti e le palle gonfie come non mai, si avvicinò e disse " sei bellissima", a quelle parole non so come ma mi eccitai molto, mi inginocchiai e inizia a toccare il membro , passando la lingua dal glande alle palle gonfie, lo sentivo gemere dal piacere, e più gemeva e più affondavo l amia bocca...volevo "vendicarmi"...ma ad un gerto momento lui mi spinse la testa in fondo riempiendomi la bocca di quel poderoso arnese, mi ordinò di leccarlo velocememte e così feci, neanche 2 minuti e mi riempi di nettare che prontamente bevvi..."sei fantastica...ma non abbiamo ancora finito". lo avevo notato...dopo quella venuta era ancora visibilmente eccitato, mi prese e mi sdraio a terra, e senza dire una parola mi penetrò come non mai, ogni suo colpo mi sembrava arrivare sino in gola, mi baciò ovunque e mi stuzzicò i capezzoli con le dite...in quell'apice di godimento stavo per venire...ma non volevo venire da sola , così strinsi i fianchi e iniziai a muovermi come a lui eccitava...in quel momento venimmo insieme...
fu una giornata fantastica, dove la noia fu sconfitta...
amo quest'uomo che ogni volta sa donarmi queste sensazioni fantastiche...
un bacio
9
1
15 years ago
admin, 75
Last visit: 2 days ago -
La galleria scavata nella roccia
L'una di notte passata, la città si sta addormentando.
Tutto volge al silenzio. Anche la pioggia, prima insistente, comincia a scemare fino a diventare brusio, e poi ancora ricordo di brusio.
Anche la cintura della stanchezza si allenta, lascia respirare nuovamente nell'afa di luglio, tornano le emozioni, torna la vita. Torna il desiderio, fino a qualche ora fa negato e massacrato in ufficio.
Quando esco dalla doccia tu dormi già. Provo a infilarmi nel letto, nudo, ti accarezzo lievemente il collo e ti passo un dito sfiorando le tue labbra.
Non voglio spingermi oltre, e rispetto la tua stanchezza, il tuo bisogno di riposo dopo molte fatiche.
Riprende a piovere di stravento, la finestra sbatte e urla, fino a farti alzare. Vai in bagno, e prima di tornare a letto mi dici sono davvero stanca morta ti prego scrivi in un racconto cosa vorrei facessi e domani ti accontenterò.
Ed eccomi qui.
Ecco quello che farai domani.
Domani ci vedremo nella nostra casa in montagna in tardo pomeriggio. Ti verrò a prendere alla stazione, e come prima cosa andremo a fare una passeggiata nei boschi.
C'è una strada in piano, in mezzo ai castagni in fiore, che arriva ad una galleria abbandonata, scavata nella roccia durante la guerra come passaggio militare.
E' buia e umida, fresca e profuma di montagna e di selvaggio.
Arrivati a metà galleria, là dove l'oscurità prevale sulla luce delle estremità, là inizierò a baciarti.
E riconoscerai l'incedere della mia lingua, capirai che non si tratta di un bacio di cortesia anche perché ti spingerò lentamente verso la parete di roccia fresca.
Le mani si insinueranno sotto la maglietta, slacceranno il reggiseno e andranno ad accarezzare i tuoi capezzoli ritti come antenne di piacere.
Con una mossa rapida, da leonessa quale sei, invertirai le posizioni e mi bloccherai contro la galleria. Poi farai scivolare la tua mano sinistra ad avvolgere il mio cazzo, duro come non mai, ti inginocchierai lentamente baciandomi il petto e il vetre.
Ed infine, come antipasto, me lo prenderai in bocca. Inutile spiegarti qualcosa o darti dritta alcuna: il tuo talento naturale ti guiderà nel ciucciare, leccare, dimenare la tua testa con la stessa sinuosità di un delfino che gioca a pelo d'acqua. Ed io prenderò la tua testa tra le mani e fermerò ogni movimento tranne uno: quello che porterà il mio cazzo sempre più in fondo alla tua bocca, fino ad arrivarti in gola, fino a vedere la tua lingua sfiorare le mie palle.
Solo a quel punto ti darò il permesso di staccare le tue labbra dal mio membro, e ti metterò a pecorina, sbattendotelo dentro con forza.
Con tutta la mia forza, e sai di cosa sono capace.
E allora inizierò a sentire i tuoi primi, lievi, gemiti, diffondersi all'interno della galleria e permeare lo spazio intorno a noi, fino ad arrivare a delle brevi e intense urla di piacere.
Ti rimetterò in piedi, girandoti di fronte a me, e quindi lo infilierò piano, frontalmente, cambiando il ritmo da tarantella a ballo lento e innamorato. Ti bacerò nuovamente, con dolcezza e amore, leccandoti la lingua con movimenti circolari.
Ti prenderò in braccio, sempre frontalmente, facendo valere la mia forza fisica e sentendomi avvolgere dalle tue gambe lunghe di immenso piacere.
A questo punto avvicinerai le tue labbra al mio orecchio, sussurrandomi: sbattimelo nel culo. La dolcezza del tono, in palese contrasto con la violenza della richiesta, mi farà impazzire. Così mi sfilerò la maglietta, la sistemerò a terra e ti ci coricherò sopra, supina. Con la mia lingua andrò a baciare il buco del tuo culo, che da lì a poco subirà un attacco in piena regola.
Hai sempre avuto il tabù del sesso anale, e ancora oggi la tua entrata secondaria è stata violata poche volte, e sempre con delicatezza e premura.
Ma ogni volta che il mio cazzo si infila lentamente nel tuo culo, sento questo cedere di millimetro dopo millimetro, e ogni volta la resistenza è sempre minore a quella precedente.
Ardo dal pensiero di quando sarai in grado di prenderlo davanti e dietro con la stessa foga, e potrò sbatterti come si deve.
Ma non sarà domani ancora questo momento, e così infilerò piano piano la punta del mio cazzo, ormai pronto ad esplodere, all'interno del tuo stretto e porco buco del culo.
Piano, piano, mi muoverò avanti e indietro dapprima in modo impercettibile, poi via via sempre più veloce, sempre più a fondo, sempre con più forza. La tua mano andrà a strofinare la tua fica umida e gocciolante, fino a quando sentirò il tuo gemito intenso e le contrazioni che scuotono la tua fica e il tuo culo, da parte a parte.
Il mio cazzo, stritolato in questa morsa, ti sbatterà ancora qualche minuto, giusto il tempo di uscire, farti alzare in ginocchio, e schizzarti in faccia tutta la sborra che ho in corpo, bianca, bollente, cremosa.
Ci rivestiremo e, da bravi ragazzi, torneremo a casa dove i nostri due amici ci accoglieranno con un sorriso malizioso: ma dove siete stati, eh?
Questo ti chiedo e questo domani pomeriggio faremo.
Ora la pioggia è finita e sono quasi le tre di notte. Il mio cazzo esplode, in più momenti ho dovuto fermare la scrittura per toccarmi e gioire per il pensiero del piacere che mi attende.
Mi sa che, dopo aver caricato il racconto sul sito, mi infilerò nel letto con il cazzo duro come una sbarra di ferro, e te lo sbatterò neòòa fica fino a schizzarti dentro.
Buona notte, amore.
7
1
15 years ago
cioccolatopiccante,
30/30
Last visit: 2 years ago
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Le avventure di jaques...
E' difficile presentarmi a voi per iniziare a raccontare le mie avventure e le confessioni di più di una vita mortale che per voi sono secoli ma per me sono pochi granelli in una clessidra. Vi sembro banale?Ne avete già sentito parlare certo e chi poi ogni tanto non tira fuori storie simili,pacchiane,ci chiamano vampiri,nosferatu o peggio, ovviamente sono favole per bambini e poco significative, se vi interessano storie così leggetevi Anne Rice o Laurell K. Hamilton per voi sicuramente saranno più interessanti.
Fatta questa piccola premessa perchè non iniziare subito a raccontare che cosa sto scrivendo qui,arrivato a questo punto della mia vita mi piace l'idea di tenere traccia piano piano di tutto quello che i miei occhi hanno visto e che le mie mani hanno accarezzato o più ancora violato o di quelle esperienze sessuali ovviamente che ho trascorso in così tanti anni,non sarà certo un linguaggio dolce o noir, bensì in certi punti sarà proprio come voi lo volete volgare e ossessivo.Non importa ovviamente come tutto è iniziato,per quello forse ci sarà un altro storia da raccontare per stanotte mi limiterò a raccontare una delle prime avventure avvenute dopo la mia trasformazione se così la possiamo chiamare.
Correva l'anno 1520 di nostra Signoria Suprema, era da poco che era avvenuta la mia metamorfosi e non c'era nulla che non volevo provare,tutto quello che mi sembrava o che credevo che prima mi fosse proibito ora lo cercavo con ossessione fino al raggiungimento di un piacere che durava magari un attimo ma adoravo quell'attimo, quel piacere, quella goduria che mi esplodeva nel cervello accendendomi come un fuoco e che poi si spegneva così repentinamente.
Una notte girovagavo per le strade di una città della Francia,incurante degli sguardi che sembravo calamitare senza accorgermi ancora bene delle mie nuove facoltà,ad un certo punto la mia attenzione venne atratta da un portone di ferro battuto,anonimo,decadente ma con uomini armati di spade ai lati di essa e non certo con intenzioni amichevoli. mi avvicinai incuriosito e, ad un mio sguardo l'uomo più vicino a me dopo pochi secondi mi aprì la porta senza dire nulla o chiedermi alcunchè;entrai in un corridoio di pietra all'apparenza vuoto ma che in verità celava ai due lati con dei drappeggi pesanti completamente neri, piccole stanze dove al lume di candela c'era ogni tipo di perversione per i mortali.
In una ad esempio due donne vestite semplicemente di una tunica da suora tirata su fino alla vita si stavano dando reciproco piacere formando uno stupendo sessantanove e con le dita ognuna apriva la figa dell'altra ormai fradicia a livelli estremi infilandoci alle volte 2 o 3 dita,nel mentre un signore,sicuramente un dottore o un avvocato stava li a godersi lo spettaccolo toccandosi l'uccello in attesa di venire.
Non mi soffermai più di tanto a guardare avendo già visto e provato cose simili,andai avanti nel corridoio e dando un occhiata in un altra nicchia potei vedere un uomo ormai non più giovane che si stava inculando una splendida donna di colore dalla pelle così scura da confondersi con l'ambiente circostante,l'uomo l'aveva presa da dietro alla pecorina e ogni volta che spingeva si sentiva lo sbattere delle palle su di lei,mentre la donna continuava a urlare in una lingua che non conoscevo qualcosa sicuramente non di troppo dolce nei confronti dell'uomo.La donna era legata ai polsi da due pesanti bracciali di ferro che le lasciavano pochissima possibilità di muoversi,ad un certo punto l'uomo si tolse e menandosi l'uccello si mise di fronte a lei sborrandole in faccia una quantità di sperma enorme ricoprendole completamente il viso.
Me ne andai con un sorriso sulle labbra che mettevano in risalto i miei denti bianchissimi e andai avanti nel corriodio che sembrava immerso ora nel buio più fitto,grazie allo sviluppo dei miei sensi vidi una donna che si avvicinava con passo felpato cercando di prendermi alla sprovvista,perchè non lasciarla fare mi dissi, era la prima volta che mi imbattevo in una situazione del genere,sicuramente la donna non poteva vedermi in faccia e guardare i miei occhi o il mio sguardo,sorrisi quando riuscì ad aggirarmi e prendendomi le braccia con una mossa repentina mi strinse dei bracciali di pelle intorno ai polsi impedendomi di fare qualsiasi altra cosa se non quello che avvesse voluto.Per ora almeno.
Senza dire nulla mi spinse avanti,sempre più avanti,ad un certo punto mi fece entrare in una stanza completamente illuminata da candelabri dove in mezzo c'era un enorme letto con lenzuola rosse fuoco di raso,messo in risalto da un piccolo palco, e tutt'intorno uomini e donne seduti in comode sedie dallo schienale alto con maschere sul viso vestiti di tutto punto come pronti ad assistere ad uno spettacolo teatrale.
La donna mi sussurrò ad un orecchio:
"fai quello che ti dico e godrai come un porco,non farlo ti farebbe passare le pene dell'inferno e in più io godrei lo stesso stai tranquillo",
stetti zitto e lei rirprese:
"Sono Sophie una ricca ninfomane con tanta voglia di cazzo da non poterne avere mai abbastanza tu sarai il mio antipasto di stasera,sai tutta quelle gente non vede l'ora di vedermi mentre ti scopo fino a farti scoppiare,vedi quell'uomo seduto in prima fila? E' mio marito quel cornuto!"
Ovviamente il mio cazzo aveva sentito anche lui quelle parole e si indurì all'istante, lei lo notò subito e senza tanti preamboli mi spinse sul letto, con un coltello intarsiato e con la lama ricurva mi fece a brandelli i vestiti fino a farmi restare nudo con il mio cazzo in tiro e voglioso e subito si buttò su di lui,succhiandolo con avidità,leccava tutta l'asta e poi la cappella grossa cercando poi di ingoiarlo fino alla radice rischiando di vomitare dallo sforzo e ogni volta che tornava su lasciava colare saliva sul cazzo ripulendo poi tutto e ricominciando da capo.
Si vedeva che al pubblico piaceva questa scena perchè si sentiva che cominciavano a fremere e fare commenti, intanto lei mi chiamava in tutti i modi possibili,porco,puttaniere,bastardo o ancora mi dava dello stronzo violentatore ma ancora stetti zitto legato e facendo finta di avere timore di questa situazione.
Si tolse dal mio cazzo e strappandosi le vesti mi mise la sua figa in faccia sedendosi sopra di me,non facendo nulla e aspettando un suo comando mi strinse la testa e me la spinse ancora più in fondo e cominciò a gridare di leccargli la figa ormai grondante di umori e che era solo quello che sapevo fare,al suo comando cominciai a leccarla prima piano e poi sempre più veloce infilandoci la lingua dentro,la sua figa era ormai aperta e ci infilavo completamente la lingua,godeva come una troia e arrivò subito al primo orgasmo.
Momentaneamente appagata si stacco dalla mia faccia e mettendosì al mio fianco fece vedere a tutti la sua figa aperta e incominciò a infilarsi tutta la mano dentro,su e giù dentro e fuori fino a raggiungere un altro orgasmo, ormai non si controllava più mi saltò sopra e guidandosi il mio cazzo nel culo si impalò urlando di piacere e di dolore per questa penetrazione così improvvisa, il pubblico stava ormai impazzendo e vedevo che gli uomini si toccavano il cazzo con insistenza e le donne stringevano le gambe e si mordevano le labbra incuranti ormai del posto e della gente che li circondava.
Sophie continuò a incularsi per un bel pò fino a raggiungere un altro orgasmo,ormai però ero stufo di subire e la mia eccitazione ormai stava crescendo a dismisura, mi liberai dei bracciali come se fossero fatti di seta ma lei ormai non si accorgeva più di nulla, la feci rotolare via dal mio cazzo ormai di pietra e mi girai verso il pubblico che non ancora conscio di ciò che stava per accadare si godeva la scena, presi la mia vittima da dietro e la penetrai con forza nella figa che ormai era un lago e nel contempo essendo rivolti verso il pubblico le presi la testa con una mano e la portai indietro,vedevo i suoi muscoli tirarsi per lo sforzo ma nel contempo la vedevo ancora gemere e godere dalle spinte del mio cazzo,affondai la mia bocca alla base del collo e morsi da prima piano e poi sempre più a fondo facendole sprizzare subito del prezioso sangue,cominciò a gridare di smetterla che non dovevo farle questo che era troppo per lei ma ormai non ero più in me, succhiavo e ancora succhiavo sempre di più fino a quando percepì che la gente stava fuggendo,impazzita dall'orrore e nel contempo sentivo la vita di Sophie che entrava in me,venni tutto dentro lei staccando la bocca dal suo collo e artigliandole la schiena e lascendole dei segni di tutte le mie dita,si afflosciò sotto di me ormai priva di sensi,uscì da lei e un rivolo del mio sperma uscì dalla sua figa aperta colando sul letto.
Mi ripresi a poco a poco conscio del fatto che dovevo andarmene per non farmi trovare in una sitruazione così compromettente,nudo mi diressi verso la porta della camera e trovai una stanza con dei vestiti abbandonati,mi vestì e mi mescolai alla gente che scappava come impazzita, non si accorsero nemmeno di me e nessuno mi fermò.Fu così che finì una delle mie prime avventure,ovviamente Sophie non morì se quello che pensavate fosse successo come nelle tradizioni e nemmeno si trasformò in una di noi,non sono un assasino e l'unica cosa vera che le leggende raccontano e che noi dobbiamo bere sangue umano,perchè? Bè questa forse sarà un altra storia, ma come vi scrissi all'inizio se vi interessa leggere di vampiri ci sono moltissime trattazzioni che ne parlano,andate in una libreria e avrete l'imbarazzo della scelta.
Si è fatto tardi ora per voi e sarà meglio che andiate a dormire o continuare a vivere la vostra vita ma attenzione ai sogni che fate ogni tanto alcuni si avverano e non sempre sono come li immaginiamo,ah dimenticavo mi presento sarò per voi il vostro cicerone in questo mondo di lussuria e piacere,chiamatemi semplicemente Jaques.
9
1
15 years ago
admin, 75
Last visit: 2 days ago -
La coppia
Sono una bella coppia. Lui magro senza un pelo visibile, look ricercato. Nervoso. Lei allegra e sorridente, con qualche chiletto in più che le regala forme generose e desiderabili. E' un appuntamento, come tanti ne capitano dopo una conoscenza approssimativa su Desy. Per conoscerci, parlare e vedere se sia possibile passare qualche ora insieme a letto. C'è complicità fra loro. Ma quando lui dice "a lei piace essere scopata da due uomini", vedo nel viso della donna qualcosa di inafferrabile. Evidentemente lo nota perché subito dopo mi mette le dita sul polso e mi sussurra "è vero, è bellissimo". "Ma a noi piacciono quelli che hanno anche il cervello, non animali che vogliono solo tappare un buco per poi andare in giro a sputtanarci" afferma lui. Li rassicuro. Non è la prima volta che mi capita e tra l’alto ancora non abbiamo neanche deciso se farlo, dove farlo e quando farlo. Si guardano e ridono. Hanno già deciso: mi vogliono con loro. Ribadisco la mia eterosessualità, perchè sia chiaro che io voglio lei. Insieme a lui o da solo non fa differenza. Adoro la fica. Ci alziamo. Li seguo in macchina e dopo mezzora arriviamo. E' una casetta a schiera nuova, con un piccolo giardino ed il posto per parcheggiare. Entriamo e per rompere il ghiaccio beviamo insieme una birra freschissima parlando con un po’ di eccitazione&nervosimo. Lui comincia ad accarezzare i seni di lei che mi guarda mentre slaccia un altro bottone, poi un altro ancora e poi si sfila il reggiseno. Mi eccita questo spettacolo e si nota dalla erezione che si staglia sotto il tessuto. Lui prende i seni con le mani e li munge piano, lei si allunga e mi accarezza il cazzo sopra i pantaloni. Ci spogliamo tutti, ormai c'è feeling. Mi getto sul divano e comincio a toccarmelo, aspettandomi la scena provata mille volte: lui che la prende da dietro e lei che mi fa un pompino. Lui appoggia il suo cazzo sui glutei di lei, che ha uno sguardo perso, pieno di promesse, di voglie da soddisfare. Tiene strette le gambe e col il suo culo struscia con un ritmo dannatamente sexy contro il cazzo che sente dietro. Si avvicina, mi sale sopra con le cosce larghe e mi mette in bocca la sua lingua. Ha il sapore forte, è pronta a farsi sbattere da due cazzi. Ma non è così. Prende in mano uno dei suoi seni grossi, morbidi, succosi e me lo struscia sul viso. Lo rincorro e lo afferro con la bocca e lo lecco, lo mordo e lo succhio. Mentre lei comincia respirare forte mi aspetto che si infili il mio cazzo in gola. Invece sento un’altra bocca che si posa sulla mia cappella e la succhia. Mi fermo un attimo, mi piego di lato e vedo lui che ad occhi chiusi di gode il sapore del mio cazzo. Per un attimo resto sorpreso, non era previsto, non se n'era mai parlato e… e… è impossibile resistere quando un uomo te lo succhia come poche donne sanno fare. E' intrigante, una situazione elettrica, emozionante la visione di lui che mi riempie di lunghe slinguate che fanno pulsare il mio cazzo sempre più duro. Ogni tanto lo ingoia massaggiandomi la cappella sul palato per poi farlo sparire tutto nella sua bocca. Sento che lo fa entrare fino in gola, rimanendo a volte senza respiro, mentre con la mano accarezza le mie palle. Lei considera che ormai ho accettato la situazione e allora si siede vicino a me, sul divano, con le cosce aperte e la fica depilata, con grosse labbra. Lui comincia a spostarsi, ad intervellare il pompino con lunghe leccate di fica e penetrazioni con le dita. Io e lei ci baciamo con sempre più violenza, in profondità. A lungo. Lui sembra impazzito di piacere volando tra l’odore del mio cazzo e gli umori della fica di sua moglie. Il suo viso è bagnato e rosso. Lei sembra la dominatrice, quella che decide, quella che comanda. Lo fa rialzare e gli dice di mettersi a pecorina, in piedi appoggiandosi sul divano. Di aspettare, fermo così. Torna sopra di me e me lo ingoia dentro la sua fica e comincia a montarmi. I suoi seni ballano davanti al mio viso, dalle sue labbra esce un filo di saliva. Sembra una vacca che si fa montare da un toro, mentre l’altro deve soltanto presenziare. Muoio dall’eccitazione: scoparsi una donna che appartiene ad un altro, mentre l’altro guarda, ha il fascino del potere assoluto. Lei è sudata, il mio cazzo sta per esplodere e quando cerco di inchiodarla su di me afferrandole i fianchi lei si divincola e mi fa alzare. Prende il mio cazzo con una mano e lo porta davanti a buco ormai aperto di suo marito. Glielo lecca, ci sputa sopra, infila la lingua dentro e quando decide che è bagnato abbastanza, ci infila la mia cappella. Non resisto. Glielo spingo tutto dentro con un colpo deciso. Lui geme ma spinge contro di me. Comincio a pomparlo, incularlo forte mentre lei lo schiaffeggia sulle natiche e gli urla “sei una troietta, ti piacciono i cazzi nel culo vero? Ti piace essere sbattuto come una puttana… tu sei il mio schiavo e avrai solo i cazzi che dico io”. Scopare un uomo davanti alla sua donna mi fa sentire potente, quasi il suo fosse un atto di sottomissione. Con la mano vado a cercare il suo cazzo. Non è grosso ma duro si e dalla cappella escono gocce di sperma che formano un filo sottile che rimane impigliato fra le mie dita. Lei se ne accorge, mi prende la mano e la succhia tutta, ribadendo che lui appartiene a lei e solo temporaneamente me lo presta. E’ nuda e addosso al mio fianco. Con il bacino che si muove contro la mia coscia allo stesso ritmo del mio cazzo che entra dentro di lui. “riempilo di sborra , mi dice, riempilo tutto. Lo vedremo insieme colare dal suo culo fino in terra, poi lui se ne andrà fuori casa ed io ti farò sentire a letto quanto brava e troia sono. Dai forza, sborragli dentro. E’ la ricompensa che gli ho promesso perché poi ti lasciasse tutto per me e…”. Non ascolto le ultime parole che dice. Il mio cazzo ormai gonfio si svuota dentro di lui a lungo. Mi manca l’aria, respiro a pieni polmoni e lo ritiro lentamente. Sono sudato e stremato ma la sborra bianca e densa che comincia ad uscire dal suo culo ha qualcosa di magico, eccitante, meraviglioso. Sono pronto anche per lei.
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0
15 years ago
admin, 75
Last visit: 2 days ago -
Legato e bendato…..
Un incontro fuori da ogni immaginazione….non credo che riuscirò a scrivere minuziosamente tutte le cose che abbiamo fatto…ma ci provo
Dopo diversi contatti, finalmente siamo riusciti ad organizzare il nostro incontro. In effetti è stato un incontro al “buoi”, o per lo meno per me, in quanto alcune mie foto sono visibili nel mio annuncio.
Non c’era nulla di programmato… solo la voglia di conoscerci e comunque di provare a fare qualche gioco un po’ “bizzarro”….
Ci siamo dati appuntamento ad un bar, dove ho incontrato per la prima volta Marco, era da solo e abbiamo bevuto un caffè insieme. Subito mi sono reso conto di avere a che fare con una bella persona, di cultura ed eleganza… e subito mi sono trovato a mio agio!
Seduti, mi ha proposto un gioco, di andare a casa sua… e di spogliarmi ed essere legato ad una sedia e bendato…. senza vedere Monica… e di accettare tutto ciò che Monica voleva farmi
La cosa mi eccitava, e ho accettato l’invito.
Infatti, una volta entrati in casa… ho trovato un atmosfera molto soft… luce soffusa… un aria profumata ed intrigante, delle candele accese e una bottiglia aperta con dei calici ed un cestino di fragole…. Insomma la situazione era davvero molto intrigante….
Al centro della sala, con i divani al lato, c’era una seggiola con sopra un po di oggetti strani…
Marco mi ha indicato la porta del bagno, dicendomi di spogliarmi e di restare solo con i box… cosi sono andato in bagno mi sono spogliato e sono andato in sala, dove Marco mi ha fatto sedere e con gentilezza, mi ha messo dei polsini di cuoio con una catena, incrociando le mie braccia dietro e legandole attorcigliando la catena alla sedia…. Avevo il cuore in gola, una sensazione che non avevo mai provato……. Non nascondo anche un po di paura! Ma l’eccitazione era alle stelle.
Poi sono stato bendato da Marco…
Sono rimasto li per circa 5 minuti, la mia mente era attraversata da curiosità e voglia di giocare ma a sua volta pensavo a cosa mi sarebbe accaduto….. finalmente sento aprire la porta dell’ingresso e dei passi che si avvicinavano a me…. Un forte profumo speziato mi fa eccitare…
Sento le mani di Monica che da dietro mi accarezza i pettorali, me li stringe e sento le sue unghie che mi fanno godere… mi stringe i capezzoli e li accarezza, li pizzica; poi ad un tratto con le mani sale ad accarezzarmi i capelli me li prende e me li tira fortemente all’indietro, facendomi reclinare tutta la testa indietro… con la bocca mi bacia, la sua lingua a contatto con la mia, sento la sua predominanza su di me!!!
La sua bocca bagnata mi lecca le labbra e mi succhia il mento scendendo fino a morde il collo… sento il suo seno, sono eccitatissimo e vorrei essere slegato per toccarla….
Poi mi sale sulle gambe, con una mano mi prende i capelli e me li tira facendomi inclinare la testa, e con l’latra mi accarezza il petto, gli addominali fino a scendere sul box… dove lo stringe fortissimamente con tutta la sua forza, a contrasto con la mia eccitazione che lo aveva reso durissimo…… quasi a farmi male!
Tutto accadeva con tempi molto lunghi…. Non ho mai sentito la sua voce…. L’ho sentita ansimare solo un po, quando si masturbava con le fragole prima di mettermele in bocca, erano caldissime….. e avevano un sapore delizioso!!!
Poi mi ha fatto bere con il bicchiere, mi faceva cadere il vino addosso per poi leccare le gocce che scendevano sul mio corpo….
Ad un tratto ho sentito sussurrare Marco nell’orecchio di Monica… gli diceva di succhiarmelo, cosi, mi ha spalancato le gambe e senza togliermi i box, ha iniziato ad accarezzarmi… poi a mordermi le parti interne delle cosche fino ad arrivare al mio cazzo….
Sentivo che con la saliva me lo aveva bagnato tutto ed il mio box era fradicio, ma non l’aveva tolto…
Non sapevo cosa stesse facendo Marco.. sentivo che era li … mi dava l’idea che la guidasse!!! Era eccitantissimo…
Poi mi sfila i box… e da qui in avanti il gioco inizia a cambiare….
Me lo prende in mano e lo inizia a schiaffeggiare e sbatterselo sulla faccia, a mordere la mia grossa cappella carnosa… quasi a farmi male… a succhiarmi le palle e a mordermele….
A questo punto, sento Marco che si avvicina ed insieme a Monica , con una corda mi iniziano a legare le palle me le stringono fortemente era eccitantissimo!!!
Monica continua a succhiarmelo ed a bagnarlo con la sua saliva…. Sentivo che se lo infilava la sentivo sempre ansimare ma non sentivo la sua voce….
Poi ad un punto, Marco mi ha messo un collare e mi ha liberato le mani; poi Monica mi tirava per il collare mentre Marco mi teneva le braccia dietro mi hanno fato alzare…. Monica si è avvicinata a me con la bocca e mi ha sussurrato…. “ciao, io sono Monica…. Adesso farai tutto ciò che ti dirò, vero???”…
hanno tolto la sedia e mi hanno fatto mettere a gattoni, poi lei si è messa davanti a me con le gambe aperte il guinzaglio sotto le sue cosce…, con l’altra mano, con la cinghia del collare, mi frustava dolcemente mentre mi dava l’ordine di leccarla piano…. e mi tirava perche le leccassi… mi tirava i capelli… mi spingeva la bocca sulla sua fica quasi a farle male, sentivo il suo clitoride duro e la sua fica bagnata… ogni volta che sentiva dolore mi frustava….
La sua voce ed i suoi ordini mi eccitavano da morire…
Poi Marco, mentre io la stavo leccando, ha iniziato a massaggiarmi con un olio, prima sulla schiena fino ad arrivare al mio culo …… poi ha preso il suo cazzo ed ha iniziato a strusciarlo sul mio culo, mentre mi spingeva la testa sulla fica di lei; anche se non vedevo nulla era eccitantissimo!
Non vedevo nulla… sentivo solo lui che strusciava il suo cazzo sul mio culo senza penetrarmi e lei che godeva con la mia lingua….
Poi Marco mi ha sborrato sulla schiena, allora Monica si è alzata ed è venuta a leccare la sua sborra sulla mia schiena….. poi ha iniziato a mordere il culo e con la lingua a leccare il mio buchino…mentre con la mano mi toccava il cazzo.
Poi ad un punto, ha iniziato a metterci dentro un dito….. mi diceva di stare zitto!!! Poi ho sentito un grosso oggetto appoggiarmelo sul culo…. E lei è venuta davanti me lo ha infilato in bocca, mentre marco da dietro mi stava facendo un pompino…
Poi mentre marco continuava a spompinarmi, Monica ha iniziato a mettermi dentro quel cazzo di gomma a graffiarmi la schiena ed a sculacciarmi….
Poi ad un tratto me lo ha fatto entrare dentro ed io sentivo un dolore fortissimo, nonostante il lubrificante, poi ho capito che si trattava di uno strap on e Monica mi ha iniziato a inculare…..mentre marco continuava a prendermelo in bocca…..
Sentivo dolore e non godevo affatto… ma la situazione era davvero estremamente eccitante e sentire la loro goduria… mi faceva star bene e la voglia di continuare a giocare…
Poi mi hanno preso e mi hanno fatto sdraiare a pancia in su, ed hanno iniziato a succhiarmelo in due, le loro bocche e la le loro lingue hanno fatto che si che provassi un orgasmo lunghissimo e pieno di sborra….
Una volta tolta la benda… ho avuto la possibilità di vedere Monica.. una donna bellissima ….., dopo aver bevuto un po… abbiamo ricominciato a giocare, in camera… dove abbiamo fatto tantissimi altri giochi, ed una bellissima doppia penetrazione provando un orgasmo contemporaneo a tre…..
Direi che la cosa è stata davvero stupenda e spero di rivedere presto Marco e Monica…
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15 years ago
admin, 75
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Una vacca da mungere
“Non perdiamo tempo, fra un’ora devo andare a preparare la cena, trova un posto per scopare dai!”. Mariolina era una donna sposata che ogni tanto mi veniva a trovare a casa. Anche soltanto per una sveltina e a volte non si spogliava neanche: la scopavo contro la porta di entrata, scostando le sue mutandine ed infilandoglielo dentro per sbatterla. Lei era così: quando era eccitata e piena di voglia bisognava soddisfarla alla svelta, altrimenti cominciava a tremare e a diventare nervosa. Ero andato al supermercato per comprare qualcosa per cena, ma prima di entrare mi sento chiamare da una voce di donna. E’ lei. Cazzo lei qui? Non faccio neanche in tempo a pensare se sia il caso. Lei mi spinge verso la mia auto e ci ritroviamo dentro “dai, dai, ho una voglia matta, trova un posto sbrigati”. Parto mentre cerco di pensare dove, in quale posto isolato posso andare. Il suo profumo di donna in piena tempesta ormonale riempie la mia auto e quando ancora siamo sulla statale lei mi sbottona i pantaloni. E’ già duro il mio cazzo e lei lo stringe forte fra le dita. La sento respirare forte mentre cerco di concentrarmi sulla strada. E’ giorno pieno ma lei ugualmente si abbassa e cerca di metterselo tutto in bocca. C’è poco spazio tra il volante ed il sedile, ma ci riesce, s’incastra ed io posso andare avanti solo con la terza innestata. Ogni tanto il motore va su di giri, specie quando lei affonda affamata e succhia avida da farmi quasi male: è aggressiva, caotica come sempre, ha voglie da soddisfare, nervosa e sbrigativa. Si alza e le sue labbra sono bagnate di saliva come il mio cazzo che continua a tenere in mano. Sono attento alla strada ma anche a lei che intanto si è alzata la gonna e si tocca forte tra le cosce, affonda tutto il palmo, lo preme forte, sempre piu’ velocemente e ad occhi chiusi emette costanti mugolìi. Poi infila due dita in fica e comincia a masturbarsi. Con l'altra mano mi offre una tetta grossa e morbida dicendo "vuoi mungermi? sono la tua vacca". AQllugo una mano e mimo una mungitura improbabile, ma a lei piace. E bellissima questa scena. La mia eccitazione è alle stelle e non mi frega niente che qualche camionista, dall’alto, veda e suoni il clacson che sembra un boato. Finalmente prendo una strada di campagna tutta buche. In fondo trovo uno spiazzo ed una vecchia rimessa di fieno. Una strada senza uscite: se viene qualcuno non sarà possibile fuggire. Eccitante ancora di più. Lei si accarezza i seni, poi prende con le dita i capezzoli e se li tira. L’altra mano ormai è bagnata dagli umori della sua fica. La porta in bocca e la lecca mentre mi guarda, poi me la spalma sulle mie labbra e mi bacia, mi succhia la lingua, mi morde. La spingo fuori l’auto, verso il cofano. La giro, le alzo la gonna, scosto le mutandine senza togliergliele e la riempio col mio cazzo. Lei grida, ma non di dolore. La sua fica è aperta, larga, fradicia di umori e lei mi incita, spinge indietro il culo e se lo apre con due dita. Mi viene voglia di strapparle i vestiti, mi sento un animale che chiava una femmina della sua stessa specie. Trovo un appiglio nei suoi capelli, che tiro verso di me, lasciando lei col viso in alto e la gola indifesa. Ci vorrebbe un vampiro adesso, ma non se ne vedono in giro. Ad ogni colpo furioso rimbalzo sui suoi glutei e immagino i suoi seni che ballano. Tiro più forte i suoi capelli e lei inarca la schiena in modo quasi innaturale e non smette di incitarmi “dai scopami, sbattimi, chiavami, sborrami dentro”. Tolgo il mio cazzo dalla fica e lo infilo senza dolcezza nel suo culo, fra le dita che lo tengono aperto. Urla, ma non si ritira. Anzi spinge ancora di piu’. Tre quattro colpi e poi torno nella sua fica e cosi’, di qua e di là, ancora e ancora, finchè lei si irrigidisce e per un attimo dimentica di respirare. Urla uno due cinque volte e si accascia distrutta sul cofano, che non la trattiene. Scivola per terra girandosi così da fermarsi appoggiata con la schiena alla ruota. Ansante, con le braccia abbandonate, il viso rosso, gli occhi chiusi. Prendo in mano il mio cazzo, lo tocco e una decina di schizzi di sborra colpiscono l’auto, la gommai, i capelli e il suo viso. Ad occhi ancora chiusi, allunga la lingua e raccoglie quello piu’ vicino e lo ingoia. Mi tremano le gambe ma non posso cadere per terra. E’ tardi. Cerco un asciugamano che naturalmente non ho e allora uso il fazzoletto per pulirla un po’. Lei ancora non si muove. Mi rivesto pensando di correre a casa per una doccia. Rientro in macchina “sono le 20.30” le dico. Lei si alza preoccupata, cerca di rimettersi a posto e dalla borsa prende tutto quello che c’è di utile per sistemarsi. ”Portami alla mia auto dai, che è tardissimo”. Per strada non parliamo, la guardo di sfuggita. Il suo viso è ancora rosso, cosi’ il suo collo come succede alle donne durante e dopo aver scopato. Arrivo al parcheggio, mi saluta con ciao e scompare. Arrivo a casa di corsa, mi getto sotto la doccia e poi mi butto, umido e stanco, sul letto. Un bip dal cellulare mi dice che è arrivato un msg. Lo leggo “stasera vengo lo stesso verso mezzanotte, questa vacca ha ancora voglia di farsi mungere”. Penso sorridendo che di femmine ce ne siano sempre di meno, meglio cogliere le opportunità ogniqualvolta che passano vicine.
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15 years ago
admin, 75
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L\'incontro
Quest'inverno, sempre tramite pc, ricevo un sms da parte di Aldo da Alessandria. Molto garbatamente rispondo, e ci conosciamo. dopo vari sms reciproci, noto in quest'uomo una forte attrazione egli chiedo se possiamo incontrarci! Lui, molto garbatamente mi risponde che non vede l'ora di vedere la troia che c'è in me! Decidiamo di incontrarci in un posto un pò isolato fuori città. Già al pomeriggio fremevo dalla voglia come una puttanella, dunque inizio nel prepararmi. Bagno rilassante, crema rilassante, clistere e inizio nel truccarmi (in maniera pesante). Abito cortissimo nero, calze velatissime nere, sandali altissimi (15 cm) la mia inseparabile borsa e vado all'appuntamento. Arrivo al punto pattuito, e non trovo nessuno. Allora lo chiamo al tel e mi risponde che il suo ritardo era voluto perchè voleva farsi attendere. Dopo 2 minuti davanti a me si ferma un mercedes blu, e da li scende un uomo altissimo. Sarà stato 2 metri. Viene incontro alla mia macchina e sorridendomi mi dice " CIAO LADY SEI BELLISSIMA" Mi fa parcheggiare e mi fa salire sulla sua! Appena seduta; mi mette subito le mani in mezzoalle cosce e guardandomi in faccia mi dice "STASERA SARAI LA MIA ZOCCOLA" emi porta in un motel vicino in zona! Appena entrati, mi fa stendere sul letto e inizia nel limonarmi. Io molto presa inizio a toccarlo; e noto da subitole dimensioni della sua verga. Circa 23 cm. Lo tirofuori ed inizio a baciarlo. Ad un certo punto però sento le sue mani afferrarmi con forza la mia testa e spingendomi verso di lui mi dice " lo devi ciucciare TROIA, e non baciare. Ti deve arrivare in gola ZOCCOLONE" Inizio a ciucciarlo e lui "TI PIACE VACCA". Dopo un 20 minuti mi fa sdraiare e mi fa " ADESSO VOGLIO SENTIRTI GRIDARE, TROIONE" Me lo mette dentro e da subito inizio ad avvertire un forte dolore. Era grossissimo! Mi sbatte per un ora circa, in tutte le posizioni dicendomi "PUTTANA TI PIACE, SEI UNA CAGNA" e dopo avermi cavalcata in tutte le posizioni possibili, mi fa " ADESSO TI SBORRO IN FACCIA" Mi fa mettere in ginocchio e mi sborra, inondandomi la faccia di sborra! Finito si veste, e mi fa " BRAVA BRAVA, POTRESTI DIVENTARE LA MIA AMANTE" Usciamo, mi accompagna in macchina, e alla fine mi da 50 euro. Al che gli dico che non lo faccio per lavoro, ma per piacere, e lui mi risponde " ZITTA, SEI SOLO UNA PUTTANA" e se ne va!!!! Ci sono rimasta molto male
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15 years ago
admin, 75
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La scopavi col seno
Ci erano volute quattro ore di viaggio sotto una pioggia battente. La mia mente tesa elaborava pensieri per cercare di scoprire quale sarebbe stata quella sorpresa che mi avevi promesso. I tuoni esplodevano sopra le cime dei monti della tua città, quando varcai il cancello e mi avvinai alla tua porta. Si arrese, come te, alla prima piccola spinta e la tua voce lontana sussurrò, roca, il mio nome. “Ciao” dissi mentre tu volavi nuda fra le mie braccia a baciarmi con lussuria e violenza. I tuoi lunghi capelli biondi e i tuoi seni pieni e gonfi contro il mio corpo, mi fecero dimenticare ogni cosa. Corsi sotto la doccia ed il mio cazzo era già duro e pronto. Con i capelli ancora bagnati, nudo, entrai nella tua camera dove pensavo mi aspettassi pronta per una notte intera d’amore. Mi fermai sulla porta cogli occhi sgranati e fui assalito da brividi intensi mentre il sangue impazzito scorreva veloce come mai prima: tu stavi baciando una donna con la pelle abbronzata ed i capelli neri, acerba nei tratti e meno armoniosa nelle curve, con un seno piccolo e duro. Nuda, ad occhi chiusi, era languidamente distesa sotto di te mentre le baciavi la fica e le accarezzavi i seni con le tue dita lunghe e le unghie rosse. Vidi nitidamente le tue labbra succhiarla e la tua lingua che entrava ed usciva da lei. Senza dire nulla, senza far umore, mi sedetti su una calda poltrona avvolgente: spettatore attento, goloso del sesso fra due donne. Pensai che se tu fossi stata un uomo l’avresti presa con foga e violenza, tanta era la frenesia che ti vedevo addosso. Ti vidi leccare i suoi umori con lenta ingordigia man mano che scivolavano fuori dalla sua fica e ogni tanto salivi fino alla sua bocca che cercava la tua per asciugarla e succhiarla. La mia eccitazione era assoluta, l’erezione dolorosa. Mordevi e leccavi, succhiavi e bevevi mentre le tue dita torturavano i suoi capezzoli duri, mentre lei cercava l’aria per sopravvivere e si muoveva scomposta sul letto. Quando il suo orgasmo sembro’ inevitabile, tu smettesti beffarda e a nulla valse che lei ti afferrasse i capelli e cercasse di riportarti dov’eri . “Aspetta” dicesti ai suoi occhi sofferenti e socchiusi e lei ubbidì lasciando i tuoi capelli. Ti spostasti di poco le allargasti le labbra della fica e con l’altra mano afferrasti il tuo seno. Lo appoggiasti sul suo sesso spalancato penetrandolo con il tuo capezzolo duro ed enorme e riempiendola della tua morbida carne. Lei impazzì stringendo, tirando le lenzuola e muovendo velocemente la testa quasi a cercare un riparo. Eri inginocchiata su di lei ed il tuo culo era lì, pronto ed offerto a me. Mi alzai e con la punta del mio cazzo ti accarezzai la fica bagnata e il tuo buchino che ormai si era aperto del tutto. Tu spalancasti le cosce e mentre muovevi languidamente i fianchi sprofondai dentro, nella tua carne bollente. Vidi riflesso nello specchio il tuo seno che la scopava allo stesso ritmo che dettavo io entrando ed uscendo da te. Afferrai i tuoi capelli e cominciai a montarti, sbatterti come si fa con una troia eccitata. La voce di lei, ormai roca, echeggiava in lunghi rumorosi gemiti mentre vedevo le sue unghie conficcate dietro le tue spalle e le piccole gocce di sangue che le coloravano. Non potevo controllare i miei movimenti e affondavo violento e veloce, nervoso, potente e cattivo. Ma tu le negasti ancora il piacere dell'orgasmo ad un passo dalla vetta più alta. Cosi’ mentre io devastavo ancora di colpi il tuo culo lei scivolò sotto di te a leccarti la fica fradicia e colante di umori. Tu gridasti forte ed eri pronta ormai a godere, ma lei si vendicò sfilando il mio cazzo dal tuo culo e prendendolo in bocca. Tu spingevi i tuoi glutei indietro per sentire il mio cazzo che ormai apparteneva a lei. Quando cominciai a respirare forte, ti girasti anche tu e iniziò una lotta fra voi per assicurarsi il mio sperma che cominciai a schizzare come mai mi era accaduto. Quasi impazzìi vedendo le vostre bocche bianche di me, il vostro viso bagnato e voi che vi leccavate a vicenda per non lasciarne neanche una goccia. Ripartìi il pomeriggio del giorno dopo, distrutto, graffiato, senza più forze, svuotato e profumato di sessi, bocche, seni e mani. Fu un viaggio che non vissi come tale perché ero teso a ripassare visioni, ad annusare gli odori addosso. Quando arrivai a casa, mi gettai sul letto ma pronto a partire al primo squillo di telefono.
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15 years ago
admin, 75
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Ti odio
Non mi dava neanche il tempo di spogliarmi.
“Siediti lì” mi diceva mentre si alzava la gonna.
“Tiralo fuori” mi ordinava levandosi le mutandine nere.
Io facevo esattamente cosi'. Mi sedevo e lo tiravo fuori, già duro e lucido. Lei si inginocchiava fra le mie gambe. Una prima veloce leccata e poi lo prendeva tutto in bocca e me lo succhiava quasi a farmi male. Poi smetteva, mi guardava negli occhi e si metteva a cavalcioni sopra di me, allargava la sua fica e faceva entrare solo un pezzettino della punta del mio cazzo.
“Te la sei scopata?” mi chiedeva.
“No” rispondevo mentre il mio bacino cercava il colpo giusto per entrare dentro di lei.
“Non mentire” sussurrava mentre si rialzava non permettendomi di infilarglielo tutto.
”Si, me la sono scopata” ammettevo. Lei gridando quasi di piacere me lo risucchiava dentro la sua fica, abbassandosi.
“Raccontami tutto?” ansimava lei mentre mi scopava con forza.
“E’ bella lei, ha una fica stretta, due seni grandi e sodi…” La sua bocca aperta si gettà sulla mia spalla e i suoi dentri mi lasciarono il segno. Le strinsi i seni con rabbia e glielo infilai dentro con più forza
“Continua?” Mi chiese urlando.
“E’ una troietta fantastica, incrocia le sue gambe lunghe sulla mia schiena e non mi lascia fino a quando non viene tremando” .. Lei si era persa, mi graffiava il petto e mi cavalcava strusciando i suoi peli sui miei. Si sentiva forte il rumore acquoso dei suoi umori che uscivano bagnandomi.
“Bastardo! e dove le sei venuto?”. Non riuscivo più a connettere, sentivo lo sperma bollire e premere per uscire. Il mio cuore batteva 160 colpi al minuto e sembrava un tamburo colpito con forza.
“In fica, gli sono venuto in fica. Ll’ho riempita tutta e lei è quasi svenuta in un orgasmo mai visto prima”. Lei urlò due…tre quattro volte e poi ricadde sopra di me svuotata, come una bambola di pezza. Respirava a fatica con la bocca aperta. Era tutta sudata ed aveva quell’odore di sesso che mi faceva impazzire. Il mio cazzo era ancora dentro di lei e pulsava in risposta alla stretta dei piccoli muscoli interni che lo massaggiavano.
Resistevo, non volevo venirle in fica voleva farlo in bocca per riempire quell’antro caldo e umido da dove uscivano le sue domande. Scivolai fuori e da sotto di lei. Aveva ancora gli occhi chiusi. Era sfiancata. Le afferrai il viso e lo girai verso di me.
”Adesso non parlare, stai zitta” rantolai. Le misi la punta del cazzo fra le labbra e mi basto il loro calore bagnato per riempirle la bocca con quattro..cinque… sei schizzi bianchi e densi. Lei sorrise e ne ingoiò un po’. Sputò in alto ciò che rimaneva, che ricadde sul suo viso. Con la lingua lo cercava ancora quando mi chinai per baciarla, per leccarle la lingua, per sentire quel sapore forte ma dolce che si mischiava alla sua saliva.
“Ti odio!” sibilai mentre mi staccavo da lei e madido di sudore cadevo sfinito sul letto.
“Se mi vuoi solo cosi’ puoi avermi. Io ti amo per questo” diceva mentre stava per addormentarsi.
“Ti odio” sussurrai ”non posso fare a meno di te ” avrei voluto dirle.
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15 years ago
admin, 75
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Mia moglie e marco
Mia moglie e l’ amico
Questa storia è realmente accaduta!Per festeggiare il nostro anniversario di matrimonio .Abbiamo deciso ,per non andare soli,di invitare un nostro carissimo amico perchè è tanti anni che ci conosciamo ,ed è un tipo molto allegro e in sua compagnia stiamo molto bene!La cena si è svolta tra battute e risate ,ottimo il mangiare, ma molto migliore il vino,e ne abbiamo bevuto forse un pò troppo.Io specialmente che non sono abituato.Alla fine della serata ,dato che non mi reggevo bene in pidi il mio amico che chiamerò (MARCO)si è offerto di riaccompagnarci a casa essendo quello più normale .Nel ritorno in macchina le battute sono andate a finire sul sesso ,e tra lerisate ,MARCO ha detto a mia moglie:Mi sa che stasera non festeggi con lui così.Peccato gli a risposto lei perchè mi ero fatta un pensierino!E così tra una risata e l’altra siamo giunti a casa .Io ò salutato MARCO e sono andato sul letto ,aspettavo ache mia moglie ma ò sentito che stava parlando con MARCO e non ò fatto caso al tempo che passava.Non ricordo se mi sono assopito ,ma quando mi sono reso conto che non era venuta ancora a letto,mi sono rialzato per andare a cercarla .Vicino alla porta della sala ,ò sentito che il mio amico èra ancora li.ò sentito mia moglie dire con voce bassa .Nò dai MARCO smetti non voglio,dalla porta socchiusa ò visto lui che a abbracciato mia moglie,con una mano sopra un seno e l’altra tra le cosce.L’istinto è stato di entrare e prenderlo a pugni ,ma una forte eccitazzione a preso il sopravvento ,bloccandomi per vedere come sarebbe andata a finire.ò sentito che lui gli sussurrava;Mi sei sempre piaciuta ,non facciamo niente di male ,festeggia con me ,tanto lui stasera non è più buno a nulla.Mentre io ò una voglia pazzesca di te.Lei lei cercava di respingerlo ,ma complice ilvino ,e le lusinghe ò visto che stsva cedendo.ò visto che tra deboli no.no. si faceva spogliare.Quando è rimasta in reggiseno e mutandine ,lui a esclamato;SEI FANTASTICA e gli a dato un lungo bacio.Intanto con le mani era arrivato sul culo e tra le cosce accarezzandogli la fica.Si è fatta togliere tutto e distesa sul divano a accettato che gli mettesse il capo tra le cosce per farsi leccare, ò sentito i gemiti dal piacere che gli faceva sentire con la lingua,dopo un poco si è rialzato per spogliarsi,devo ammettere che à un fisicomigliore del mio ,ma quando si è calato gli slip sono rimasto allibito.Tra le cosce in mezzo a una foresta di peli è spuntato un cazzo ,il doppio del mio.ò sentito lei sussurrare:Come lo ai grosso ,non ne ò mai visti così!!!….. è per darti più piacere , ora ti faccio sentire cosa vuol dire sentire un vero uomo tra le cosce, ma prima ,vieni prendilo un poco in bocca.Come ipnotizzata da quella mazza si è lasciata prendere il capo tra le mani e a preso in bocca la cappella che a mala pena entrava solo un pezzetto .Dopo essersi fatto poppare per qualche minuto ,si è sfilato e si è isteso sopra di lei …Vieni amore allarga le csce ò troppa voglia di entrare in te!!…Sìììì. però ti prego fai piano. ò visto il culo muscoloso alzarsi tra le cosce di lei e scendere piano, quando ò sentito un respiro profondoaccompagnato da un lungo gemito ,ò capito che la fica di mia moglie per la prima volta si prendeva dentro un cazzo che non era il mio.Quando è stato tutto dentro ,lei quasi ruggiva tremolando , ma lui è rimasto piantato dentro per farla abituare al calibro.Quando a sentito che si calmava a cominciato piano a trombarla .Da quel momento ,quello che ò visto e sentito è stato pazzesco!!!!!!!Senti come scivola bene ora,…àààààà che fica calda che ai . come godòòòò…Dimmelo,ti piace il mio cazzo?…m.m.m.m.sììììììì lo sento sull’utero che bello sìììììì ààààààà trombami ,trombami così, così non ò mai sentito tanto gustoooo …. che bello sentirsi piena così!!!Anche io ,sentissi come godo ,da come me lo stringi!!!Tra forti mugolii con i respiri che ora si si erano fatti più forti , lui la stava trombando sempre più veloce !!!!….Amore non resisto più è troppo bello trombare una fica come te stò per venire ,vuoi che ti sborri nella fica vero? lo vuoi tutto il mio seme dentro l’utero?Lei che non capiva più niente da come stava godendo ,à sussurrato:sìììììì sborrami tutto dentro ,fammi sentire i tuoi fiotti caldi, non mi importa se rimango in cinta ,…..stò venedo anche io e non voglio che me lo levi di dentro … dai riempimi !!!!Godo godo .Con un ultimo colpo di reni si è infilato tutto dentro con forti rantoli e a cominciato a riempirla di sperma.ààààààà…. sìììììì come ti sento si dai dai così sborra Amore ,sento i fiotti nell’utero che bello !!!!Mi sono ritirato in silenzio essendomi sborrato addosso mentre lui finiva di riempire la fica di mia moglie!!!!!!! e per un mese è venuto a scoparla tutte le sere...e poi la mia lei mi ha cofidato eccitata che era incinta
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15 years ago
admin, 75
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Il secondo elettrizzante incontro
Il racconto e l'annuncio sono stati eliminati dopo aver ricevuto nella casella di posta insulti gravissimi, di cui peraltro ho letto solo una parte, dall'utente "Porcellona43"
Mi spiace, ma il rischio di entrare, sia pure in modo virtuale, in contatto di simili basse persone, è disgustante e genera davvero uno schifo per simili esseri capaci di tali bassezze.
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15 years ago
admin, 75
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La prima sera della prima volta
racconto ed annuncio annullato poichè ho ricevuto minacce da utente Porcellona 43
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15 years ago
admin, 75
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Con il 50enne
dopo l'appuntamento telefonico mi sono recaa a casa sua ...
trasformandomi in una troietta...
uscita dal bagno un ell'uomo brizzolato in accappatoi docciato baffuto
mi a fatta accomodare nel suo sofà offrendomi da bere...
mentre strusciavo e accavallavo le gambe...
man mano lui mi accarezzava il prima il ginocchio man mano saliva
tra le mie gambe accavallate..
sino a trovarmi la sua lingua in bocca.. le sue mani che mi frugavano.
tra le cosce... poi alzandosi si e aperto il suo accappatoio..
dicendomi suca troia.. e senza rendermi conto mi sono trovata quel manganello che mi pompava in gola bello duro
ordinandiomi di inginocchiarmi a cominciato a sbattermelo in faccia...
prese la bottiglietta della beks che sorseggiava e apert la bocca con il suo cazzo appoggiato si rovesciava la birra sulla cappella colando
sulla cappella e in bocca...
poi mi prese per mano.. mi porto in camera ero eccitatissima..
continuai a tirare il pompino... sino a quando no mi mise con il culo in su infilandomi la lingua come un piccolo cazzo...
e poi melo pioanto nel culo strappandomi le mutandine
mentre lo supplicavo sentvo il suo cazzo sempre piu gonfio..
mentre mi sfondava a coli di cazzo... sino ai coglioni...
mentre gli resistevo finiiper aprirmi e a prenderlotutto..
mentre pompava come un toro da monta..
sino a sentirlo godere...
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15 years ago
admin, 75
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Il momento
Era un sabato... fuori caldo.. e mi ero convinto a fare un giro in un centro commerciale ,con un "amica" dei tempi che furono,... di quelli sempre aperti... girando e osservando la gente.. rimanevo incuriosito dalle donne che mi passavano accanto... tacchi..gonne... camicette semi aperte... bè... un bel vedere sicuramente... entrai in un grosso negozio per vedere dei vestiti... ovvimente... il reparto donna è sempre il doppio del maschile così facendo compagnia alla mia amica.. guardavamo suoi vari vestitini.. ovviamente c'era dell0intimo tra noi.. del feeling.. a pelle... e noi seguivamo questi sensi in tutto per tutto... girovagando nel reparto intimi... guardavamo perizomi e mutandine a nn finire... lei cercava qualkosa di particolare da mettersi la sera... bè sapete a me che difficilta dover stare li in mezzo.. con lei che mi mostrava ogni singolo indumento.. ne vidi di tutti i tipi... di pizzo.. mini...solo un filo... bè... io tra i pantaloni ero già bello barzotto... lei lo sapeva e faceva apposta a provocarmi con sguardi e allusioni... poi vedo venire vicino a noi una ragazza... con jeans a vita molto bassa.. e una top molto chiaro le copre a malapena un seno così bello e tondo a volerlo baciare e toccare a qualunque rischio... bè.. immaginate essere beccati da due ragazze .. una a cui mangi il seno con gli occhi e l'altra che ti guarda quasi divertita... bè... rosso in viso... giro lo sguardo e mi sposto... e vedo che la mia amica dice qualkosa alla ragazza.. ma nn capisco... e dopo torna da me... dicendomi che avevo fatto la figura dell'idioa.. bè.. però quel seno meritava... per nn parlare del gran culo.. che aveva .. tondo e sodo... e il colore della sua pelle.... bè.. ragazzi altro che barzotto... girovagando tra reggiseni e mutandini rivedo la tipa di prima... quella con culo paura... mi vede. e cosa fà.. si piega a prendere un perizoma nella fila più bassa.. e così mi salta fuori un perizoma dai pantaloni... a filo di perline... che le passa proprio tra le sue bella chiappe... e sale fino a un tatuaggio di due ali d'angelo... angelo??? ma quella è la tentazione fatta donna... poi si rialza mi guarda divertita... e mi mostra quello che cercava chiedendomi se mi piaceva... un perizoma rosso... a filo.. con tra laccetti che si posavano sui fianchi e un davanti molto molto stretto e trasparente... io senza saliva.. le dissi che sicuramente su di lei sarebbero stati bene anche i più brutti... guardandomi lei.. si bagno le labbra con la lingua e mi disse... bè ora lo vado a provare... in quel camerino laggiù nell'angolo... e si incamminò... nn immaginate cosa mi successe... palpitazioni e il mio pennello che nn ci stava più nei pantaloni... cercando la mia amica.. mi avviai verso il camerino di quella ragazza... sembrava proprio un invito il suo.... della mia amica nn c'era traccia... allora entrai... vidi i suoi piedi al dila del separè del camerino... unghi dipinte di rosso... bei piedi... da baciare.... lei aprì la porta... era già con quel perizoma e in reggiseno.. che visone... quel sedere dentro quel perizoma a filo.. era una cosa da infarto... per nn parlare del seno... mi chiese il mio parere... ma ridendo mi disse che aveva già capito... io confuso le dissi : " come? " lei si avicino e poso un dito sul rigonfiamento del mio pantalone.. era di marmo... allora mi tirò dentro al camerino, chiuse la porta e mi disse : " e questo come mi sta? " quindi si levo quel perizoma per metterne un altro... nero... sempre più striminzito... bè... ero ..ero sul punto di esplodere... e lei se ne accorse... si girò si tolse il reggiseno e mi chiede di leccargli i capezzoli... di morderli... bè... lo feci senza chiedere... col le mani la palpavo quel bellissimo culo.... poi si giro di schiena.. mise in fuori il culo... e mi ordinò di leccarla.... tutta... mi disse... con le dita scostai il filo... e inizia dalla fessura tra la natiche ... per scendere sul culo... delicato... cercvo di entrare... di mettere la punta della lingua nel suo buchetto... di sentire il dolce amarognolo nella bocca... e poi scesi.. nella figa... tra le sue labbra... il suo clitoride... il suo umore che piano piano mi invadeva la bocca... poi ad un tratto ecco la mia amica... entra... apre la porta... mi vede inginocchiato on la lingua tra le chiappe di quella ragazza... pensai a una scenata... e invece.. stupore... si mise a ridere e disse alla ragazza.. "lecca bene vero? " lei rispose... "si si.. sopratutto il culo... " io sorpreso vidi la mia amica entrare e richiudere laporta... togliersi la gonna e dirmi...seria... "ora lecca anche me.. come hai fatto con lei" e così feci.... nel frattempo le due ragazze iniziarono a baciarsi... a leccarsi le labbra... e scambiarsi grosse gocce di saliva... e la ragazza sconosciuta... mi slaccio i pantaloni... mi tirò fuori l'uccelllo dalle mutande ... ero bagnato... lo prese in bocca... tutto... mentre leccavo il culo alla mia amica.... poi vidi che lei si succhio un dito... e mentre si godeva tutto il mio arnese... mi mise un dito nel culo...mi disse che sarebbe stato molto più eccitante... ed effetivamente quel dito che mi massaggiava da dietro mentr lei mi spompinava.... bè... fantastico... la sorpresa fù quando la mia amica lecco il culetto della sconosciuta e ci infilò un dito... poi due.... mi prese per l'ucelllo.. e lo punto contro il culetto della ragazza.... spingendomi... e così la penetrai... prima piano e poi sempre più forte ..la mia amica mi leccava le palle e il culo... e intanto anche lei ci invila un ditino.... poi la stessa scena al contario... la ragazza lubrificava il culo della mia amica... per poi essere posseduta da me.... io ero al limite.... lo dissi alle ragazze.... la mia amica me lo prese in bocca... succhiò a più nn posso... io venii in bocco a lei... la riempi di caldo sperma... ne avevo una quantità assurda... si alzo.. con la bocca piena... ne ra orgogliosa... si avvicino alla sconosciuta... e lei avida .. prese il contenuto dalla bocca della mia amica... per berlo avidamente... si rivestirono in fretta.... io ero su un altro pianeta... la mia amica salutò la sconosciuta... ringraziandola per il fantascito pomeriggio passato tutti e tre insieme....
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15 years ago
admin, 75
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Violenza e perdono
Entreremo nella stanza e tu ti spoglierai. Un solo brevissimo sguardo ed io ti strapperò di dosso i vestiti e ti prenderò con furia. Ti butterò sul letto e ti girerò e te lo infilerò nel culo con rabbia. Tu sopporterai il dolore. Resterai ad occhi aperti ed in silenzio. Dovrai viverla come una punizione. Dovrai sapere che ti sto’ punendo. Sei una femmina che deve diventare troia. Sarai punita dalla mia rabbia di uomo. Uscirò da te prima di venire. Poi ti girerò tirandoti i capelli perché tu mi veda con il cazzo in mano, duro che sta per venire. Aprirai la bocca ed io ci schizzerò dentro fino all’ultima goccia. Poi inghiottirai tutto e me lo succhierai fino a quando non sarà lucente della tua saliva.
Mi guarderai negli occhi. Mi prenderai per i capelli e mi farai inginocchiare. Guiderai la mia bocca tra le tue cosce, suoi tuoi peli e me la sbatterai sulla tua fica fradicia di umori. Mi farai male tirandomi ca pelli e schiaffeggiandomi. Ma io non reagirò. Chiuderò gli occhi e ti penetrerò con la lingua, succhierò il tuo clitoride, ti infilerò un dito nel culo e quando piscerai umori li berrò tutti, leccherò la tua fica, succhiero’ goccia dopo goccia.
Per chiederti il giusto perdono. Perdono a te donna, per le violenze ed i soprusi che hai subito dall’ uomo. Sempre ed ovunque.
Allora ci guarderemo così a lungo e così tanto da riconoscere che l'animale che era in noi è fuggito sconfitto.
Un nuovo istinto ci assalirà. Rotoleremo nudi sul pavimento ansimando in una dolce lotta allegra e sensuale. E ti vorrò. Mi vorrai. Ci prenderemo. E lascerò piccoli segni su di te. Disegnerò la mia felicità ovunque. Sarai mia, mi apparterrai e verrò dentro di te. E tu mi graffierai, mi stringerai, ti aprirai, mi accoglierai ad occhi aperti. Ed io sarò tuo. Ti apparterrò. Esausti ci godremo il piacere condiviso. Ogni cellula del mio corpo è stata tua e ne hai avuto cura e così è stato per me. Come ultimo rito, la mia lingua percorrerà lenta il tuo corpo per cancellare i segni della lotta. Per pulirlo. Per adorarlo. Così farai con me. Lentamente il nostro respiro si farà regolare e tutto diverrà pace e profumi.
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15 years ago
admin, 75
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Scusi mi accenderebbe una sigaretta?
Rammendo che tutti i miei racconti sono veri e non frutto della fantasia
All'ultimo referendum ero di servizio di vigilanza in una località del centro Italia. Pochi giorni prima avevo messo un annuncio last minute "al buio" che recitava "se hai voglia di trasgredire vieni al seggio di....in via....sono l'unico in divisa e con la testa pelata, se ti piaccio avvicinami dicendo: "SCUSI MI ACCENDEREBBE UNA SIGARETTA?" Io capirò che hai letto il mio annuncio e ci organizzeremo per la notte!!!!". Di sabato, arrivato sul posto e con poca fiducia nell'annuncio, presi possesso del seggio con un mio collega. Feci amicizia con le scrutatrici e col presidente, neanche a farlo apposta tutte donne, alcune anche carine ma che a malapena davano confidenza. Sul tardi arrivò il messo comunale, bella donna, capelli biondi lunghi e ricci, sulla 45ina, anche se un pò troppo magra per i miei gusti. Ci presentammo e mi disse di chiamarsi Maria Laura. Iniziammo a parlare del più e del meno, mi disse che era sposata, senza figli e che effettivamente aveva 45 anni. Per la sera proposi di farci portare delle pizze da un ristorante vicino, giacchè non potevo muovermi e lei accettò di buon grado, anche perchè a causa del lavoro poteva anche fare tardi. Dopo le operazioni preliminari ci apprestammo a cenare allestendo una piccola mensa al piano di sopra della scuola, accendemmo una candela e sui piccoli banchetti degli alunni mangiammo e bevemmo delle birre. Mi disse che ero allegro e spiritoso, che gli anni precedenti erano capitati dei musoni che non vedevano l'ora di tornare a casa. Le risposi che anche lei era spiritosa e aggiunsi "molto carina...". Le gote si fecero rosse, continuai a guardarla al lume di candela, poi la accarazzai il viso col dorso della mano e vedendo che non reagiva mi accostai, le presi il viso con entrambe le mani e la baciai. Mi abbracciò e rispose con ardore, le mie mani iniziarono a vagare sul suo corpo, sulle tettine sormontate da capezzoli duri che sembravano voler bucare il vestito, mi accorsi che non portava reggiseno, allora sbottonai il vestito e iniziai a baciarle e a leccarle. Mugolii di approvazione uscivano dalla sua bocca, iniziò a toccarmi attraverso il pantalone, facendo scorrere la sua manina su tutta la lunghezza del mio cazzo. Il mio abbigliamento non si prestava però, non mi sentivo libero...La lasciai un attimo seduta e accertatomi che il collega "vigilava" al piano inferiore, mi slacciai il pantalone, lei da seduta iniziò subito a succhiarmelo, mi abbrancò le natiche e con forza se lo spinse tutto in gola. Inizio un delizioso anderivieni mentre con gli occhi mi guardava, la lingua frullava sul mio cazzo velocemente e avevo paura di venirmene subito, così mi tolsi e la feci stendere sui banchetti...Certo la posizione era scomoda, i banchetti duri...la situazione pericolosa, ma non me ne fregava niente, volevo quel corpo da bambina con la testa da donna matura. Le sfilai le mutandine, le allargai le gambe e intrufolai la testa...Un afrore di donna arrapata colpi le mie narici facendo impazzire i miei ormoni...iniziai a leccarla mentre lei si contorceva. Durante i suoi movimenti mi accorsi sbalordito che aveva aperto le gambe a compasso, una sorta di spaccata stando distesa sulla schiena. Le chiesi come facesse e lei mi rispose che erano frutto di anni di danza classica e moderna. In quella posizione la sua fica si apriva come una conchiglia, una conchiglia bionda con uno spacco roseo nel quale infilai la mia lingua iniziando a disegnare le lettere dell'alfabeto (alle donne piace...). Venne colta da improvvisi spasimi che la portarono all'orgasmo e feci fatica a tapparle la bocca...Quando si fù calmata mi disse "ora tocca a te...", mi stesi al suo posto e lei con la sua boccuccia iniziò un lento pompino. Ad ogni affondo se lo faceva entrare un pò di più, fino a che le sue labbra furono a contatto con i miei peli pubici e ad ogni su e giù strabuzzava gli occhi per lo sforzo. "Ma quanto ce l'hai grande?...con mio marito è molto più semplice!!!" Le dissi "Guarda che ce ne sono alcuni di parecchio più grandi", "....mi piace questo!!!" e continuò il suo su e giù, arrivato al limite della resistenza la avvertii, ma lei con un affondo se lo tenne in gola trattenendo il respiro e la sensazione che provai fu come se ad ogni spruzzo che emettevo una frustata mi colpiva la schiena. Con movimenti inconsulti le scaricai in gola una bella quantità di sperma che le arrivò direttamente nello stomaco senza perderne neanche una goccia. Aspettò che il mio cazzo iniziasse a perdere consistenza e se lo sfilò con un rumore di risucchio, lo leccò, lo baciò e me lo ripuli per bene. Ci ricomponemmo e scendemmo di sotto, mi disse che avrebbe avuto piacere passare la notte con me, ma che capiva che non era possibile. Le dissi di lasciarmi organizzare per la notte successiva, ma che se voleva l'indomani poteva venire a trovarmi che senz'altro avremmo potuto dedicarci un pò a noi. Rispose che non sapeva se le era possibile in quanto in giri da fare erano parecchi. Io le dissi che l'avrei comunque aspettata. L'indomani mattina, sul tardi si presentò alla apertura dei seggi per le operazioni di voto, era vestita con una gonna pesante sopra il ginocchio e una camicetta annodata in vita, niente di eccitante, ma subito pensai che era un abbigliamento pratico. Mi disse "tra mezz'ora sono di nuovo qui..organizzati". Dopo circa 40 minuti ritornò, lasciai il collega solo alla vigilanza e andammo di nuovo sopra, ci chiudemmo a chiave e mi saltò addosso "...ho voglia di sentire il tuo cazzo dentro, voglio che mi scopi di brutto...ma dobbiamo fare presto..." Si inginocchiò sui tavolini, si alzò la gonna (era senza mutandina...), allargò le cosce e mi disse "scopami!!!". Mi slacciai il pantalone, appoggiai la cappella alla sua fica e il mio cazzo ne fu risucchiato tanto era bagnata. Iniziai a scoparla selvaggiamente e velocemente, la sua fica era un forno, tanto era bollente, le slacciai la camicetta e le presi in mano le tettine iniziando a stringergliele. Si muoveva convulsamente, le presi i capelli e iniziai a tirare mentre me la scopavo...Iniziò a godere perdendo abbondanti succhi dalla sua fica gocciolante, la testa oscillava a destra e a sinistra. Ora con una mano tiravo i capelli e con l'altra le tappavo la bocca, godette con degli strilli che fortunatamente erano attutiti...violente stoccate le allargavano la fica e le mie palle le sbattevano sul clitoride...Continuai a pomparmela per una mezz'ora fino a che mi accorsi che la mia resistenza era al limite, le chiesi se lo voleva in bocca, ma lei mi disse di sborrarle dentro che tanto non poteva avere figli, aumentai il ritmo e le scaricai in pancia una bella dose di sborra che mista ai suoi umori iniziò a colare sui banchetti. Ci ricomponemmo e scndemmo giù. Al pomeriggio si ripetè la storia, con la variante che mi disse che fino a tardi poteva restare, allora mi organizzai meglio. Presi un materassino della brandina e lo portai su e lo stesi sui tavolini (almeno eravamo comodi...). La sera dopo la chiusura del seggio arrivò, la portai su. Ci spogliammo e potei finalmente vederla tutta nuda. Un fisico magrissimo ma innervato con i muscoli che guizzavano ad ogni movimento...sembrava veramente una bambina. La stesi sul materassino e mi dedicai a leccarle ogni centimetro del suo corpo...le succhiavo le tette, i lobi delle orecchie, la lingua...la fica che già era bagnata....La penetrai e un urlo strozzato usci dalla bocca...iniziai a pomparmela alla grande, anche facilitato dalla apertura a compasso delle sue cosce...potevo penetrarla a fondo e le mie palle sbattevano sulle sue chiappettine. Arrivò un suo primo orgasmo e mi abracciò forte con un urlo attutito dalla mia bocca...Mi fermai un pò sempre duro nella sua fica...Mi disse "che era stato bellissimo, che era tempo che non provava orgasmi cosi intensi e che erano anni che aveva voglia di fare la zoccola con uno sconosciuto". Ripresi a pomparla...le dicevo " sei la mia zoccola, la mia puttana...ti piace il mio cazzo, vero?", lei tra i singulti rispondeva "Si...mi piace tanto...è duro e la tua cappella ruvida mi massaggia tutta la fica (sono circonciso...), spingiiiiii, spingiiiiii, fammi godere...sono la tua vacca da monta...oh dio...godo....godo...daiiiiiii!!!!" Un altro orgasmo la colse (...ne aveva di fame arretrata...), mentre stringeva le gambe continuavo a scoparmela finchè disse "basta, lasciami riposare un pò". L'accontentai e me ne uscii ancora duro..Me lo prese in mano, poi in bocca mentre le titillavo il clitoride indurito col medio e l'anulare il buchino del culo. Pensai "chissa come sarebbe sfondarglielo...magari ci provo"...iniziai a lublrificare il buchino con i suoi umori mentre mi succhiava, misi prima un dito, poi due e lo trovai molto ricettivo anche se strettissimo...Me la girai a pecorina e le infilzai la fica gonfia di piacere..Di nuovo godette ondeggiando la testa a destra e a sinistra dicendo parole sconnesse...era rilassata e allora provai il secondo canale. Il tempo di appoggiare la cappella e spingere e il mio cazzo ne vene risucchiato...Un urlo disumano fu attutito dalla mia mano che nel frattempo avevo provveduto a metterle sulla bocca...tentava di divincolarsi da questa nuova presenza, ma io la tenevo bloccata. Mi fermai per lasciarla abituare...si rilassò leggermente e le tolsi la mano dalla bocca...girò la testa e mi disse "Brutto stronzo...lì ero vergine!!!" "Macchè vergine, le dissi, è entrato come un coltello nel burro" "Cretino, è solo perchè ho i muscoli del corpo allenati..." Non troppo convinto iniziai un lento su e giù..aveva le gote rosse per la sofferenza, ma notavo che iniziava a piacerle perchè assecondava i miei movimenti...Mugolava, alternava ah di dolore ad ah di piacere. Con una mano le toccai la fica che trovai bagnatissima e presi a toccarle il clitoride...iniziò a godere..."dai porco....fammi il culo....sfondami..." con movimenti sempre più veloci me la inculai di brutto...sembrava che il mio cazzo potesse squartarla da un momento all'altro, tanto aveva il culo piccolo. Ma lo riceveva bene..le afferrai le anche e con potenti stoccate mi scaricai nel suo culetto. Lo sfilai piano baciandole la schiena e ci stendemmo...La nostra maratona era durata tre ore e lei doveva tornare a casa. Ci ripulimmo alla meglio, lei mise un assorbente perchè mi disse che voleva portarsi a casa il mio odore. L'indomani mattina non la vidi e oramai all'annuncio non ci pensavo più, si fece viva nel pomeriggio, poco prima di andare via. Si scusò e mi disse che era stata trattenuta in Comune. Riandammo su e ciò che ottenni fu un fantastico pompino, anche perchè dovevo andare via. Ci scambiammo i numeri di telefono e una volta scesi giù ci salutammo con la mano da buoni amici, si accostò al mio orecchio e mi sussurrò "SCUSI, MI ACCENDEREBBE UNA SIGARETTA?.
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15 years ago
scopodonnexsetteore,
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Last visit: 7 months ago
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L\'africano
sono anni che ormai, grazie a Desiderya, conosco tanti maschi. Questo aprile, sempre con ilpc, mi contatta un certo " tutto tuo". garbatamente rispondo e dopo un po mi dice che se la cosa non mi dava fastidio, lui era senegalese! al che, molto incuriosita gli chiesi di che dimensioni fosse la sua verga. Mi rispose "25 cm per la tua bella bocca". Ci scambiammo i numeri di tel, e dopo un po, ci incontrammo! ci diedimo appuntamento in un posto in macchina. Io prima dell'incontro ero super eccitata all'idea di quella verga, e mi vestii in maniera provocantissima! Prima però, mi feci un bel clistere, mi depilai bene tutta, e iniziai la vestizione. Mi aveva detto che a lui piacevano tanto i collant, dunque per accontentarlo, misi quelli 8 denari, un mini abito attillatissimo nero, mi truccai ta troione quale sono, misi la parrucca più bella che avevo, sandali aperti da 15 cm e andai all,appuntamento, Era già lì che mi attendeva!!!! appena mi fermai, lui scese dalla macchina, e venne contro di me. Appena si avvicinò mi vide tutta scosciata in macchina e mi disse! " che bella bambola che sei" e ci salutammo! Mi fece parcheggiare la mia macchina e andammo conla sua. Appena salita, mi baciò, e con una mano mi diede una pacca sul mio sedere. "sei bellissima"continuava a dirmi. Decidemmo di andare in un motel. appena entrati, chiusa la porta, mi fermò con la mano e senza darmi tempo di parlare, con forza, ma prese la testa e mi fece inginocchiare. "succhiamelo puttana, tanto è quello che volevi" mi disse! Era enorme, e facevo fatica atenerne metà in bocca. dopo un pò, mi fece sdraiare sul letto e mentre mi stavo accingendo a togliere i collant, mi dice. " non toglierli amore mio".Mi miseapecorina e mi strappò i collant. Mi mise la vasellinae mi penetrò, facendomi urlare dal dolore! Alla fine mi lavò la faccia con il suo sperma
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 2 days ago -
Estremamente
Ecco una sera come un altra in un ristorante.. io seduto con un amico.. parlando noto una coppia daanti al nostro tavolo... osservo subito la bellezza della Lei.. è proprio dritta davanti a me.. la posso vedere bene.. riesco a notare la dolce curva della scollatura sul suo seno... la sua pella abbronzata... nn mi accorgo subito... ma scopro con stupure che mi ha beccato in pieno mentre con lo sguardo contemplavo il suo splendido corpo.. imbarazzato distolgo lo sguardo.. ma è più forte di me, nn riesco... butto ancora lo sguardo verso di lei.. ma stavolta con mio stupore è lei a guardare me... la fisso... e lei me.. forse dal mio sguardo traspare la voglia che cè di conoscerla e nn solo.. di assaggiarla... sentire il profumo della sua pelle e poterla possedere... il gioco va avanti così per un pò.. poi vedo che si alza.. dice qualkosa al suo compagno.. mentre sta per girarsi ecco lo sguardo che mi colpisce.. mi osserva e sembra dire... seguimi...
Penso di aver capito male.. ma una voce mi dice da andarle dietro.. vado verso i bagni.. è appoggiata allo stipite dela porta dei maschi.. dondola la borsetta,si sta mettendo il lucida labbra... gli occhi si incrociano.. lei per prima rompe l'imbarazzo... e mi dice: " continuerai per molto? " inbarazzato rispondo facendo buon viso a cattivo goico, " che cosa? " e lei col suo sguardo.. mi risponde " a mangiarmi con gli occhi".. io rimango li fermo... lei riprende...e mi dice... " fallo per davvero" ecco che la mia respirazione accellera e qualcosa nei pantaloni si muove.... mi prende la mano.. mi porta nel bagno degli uomini.. entriamo e chiude la porta.. siamo ora dentro al bagno.. mi spinge dove cè la tazza del cesso e ri richiude dietro la piccola porticina... dìimpulso la bacio... labbra.. le lingue che si toccano.. il suo sapore di vino... uhmmm il bacio diventa caldo... scende sul collo.. le assaggio i lobi... scendo con la lingua sul collo.. scendo verso la scollatura.... risalgo sulla gola.... lei mi stacca.. si siede sulla tazza... mi dice di inginocchiamri... mi mette le sue scarpe sulle spalle... le sue scarpe col tacco vertginoso... a sottolineare delle splendide gambe... si alza la gonna... noto un perizoma di pizzo nero... la guardo e lei con un sorriso malizioso dice.. "ora mangiami"... inizio dal ginocchi a baciarla... scendo per l'interno coscia... con le mani le accarezzo le gambe vellutate ... arrivo vicino alla figa ancora coperta dalle mutandine... uhmmm che profumo dolce di eccitazione.. lo sento... le lecco tutto intorno... poi con la mano.. le scosto le mutandine... e le lecco le grandi labbra scure... sono morbide e carnose... poi salgo sopra il litoride.. cè un piccolo trinagoo di pelo corto.. nero corvino... uhmmm dio quanto è buono il profumo di eccitazione... io intanto sto esplodendo.. nei pantaloni l'eccitazione irrompe...con la lingua faccio grosse leccate... e dalla figa scendo fino al culo.. lecco anche lui di buon gusto... sforzo.. ma riesco a entrare un pochino con la lingua per sentire l'amarognolo... ma mi piace.. e coninuo a leccarle il culo mentre con le dita le stimolo il clitoride.. e con l'altra le palpo le sue splendide natiche... lei prende la testa fra le sue mani... e mi spinge la faccia contro la sua figa... sembra di soffocare... ma lecco... entro con la lingua dentro... mi irrompe in bocca tutto il suo umore... uhmm buono... lo bevo avido e continuo a leccare... le mie mani sui suoi capezzoli duri... la stimolano... io sotto continuo.. ora ho in bocca il suo clitoride... è mio... le freme... trema... nn resiste... viene... mi vine in bocca... mi riempe... e io avido bevo tutto... a qual punto mi stacca... mi dice di alzarmi...e inizia a slacciare i pantaloni.. bacia sopra le mie mutande.. e poi lo tira fuori... rigido e tuto bagnato.. è duro come la pietra... lo prende fra le mani... poi si avicna.. e con una boccata arriva fino alla base... richiude le labbra... e con la lingua sento che lo lecca.. poi risale sempre con la labbra chiuse... fino alla cappella... e via così... dio quanto è bello... e cosa più bella a un certo punto... mi lecca anche le palle... e poi anche sotto.. arriva anche lei dietro... dolce... lecca avida... e torno sulla mia verga... che riprende in bocca... poi ad un tratto smette... mi guarda.. si alza.. si gira.. un piede sulla tazza e l'altro giù... prende il mio arnese in mano... mi tira a se... e si fa penetrare... inizio piano... sento il caldo ... è stretta... lei invece mi da una spinta contro... che entro tutto... geme... mani sui fianchi e inizia il gioco.. avanti e indietro... le mie mani l'accarezzano ovunque... capezzoli, natiche... clitoride... poi vedo che lei si bagna un dito e inizia a giocare col suo culetto... poi si ferma... prende il mio arnese.. gli da una bella sbocchinata che lo riempe di dlce saliva ... e se lo punta dietro... ma stavolta anhe lei dolcemente... prende il ritmao con me... finche nn entra tutto... in quel bellissimo buco nero e stretto... stretto quanto basta per sentirlo tutto... io n reggo.. le dico che sto per godere... mi dice... di fermarmi.. si gira... lo prende in bocca. e io esplodo... dentro la sua bocca... tutto il mio seme.. caldo la invade...
lei ne ha bocca piena.... penso che lo sputerà ma invece noto che ha la bocca vuota... si alza... mi guarda... si tira su le mutandine... mi accarezza le palle... e mi dice.. grazie ... e se ne va... rimango li .. fermo.. ancora nel pieno dei sensi... finche l'eccitazione finisce... e uscendo dal bagno noto che l'angelo del piacere ha già lasciato il tavolo...
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15 years ago
admin, 75
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La fotografia
Il bello di un amante delle fotografia come me, è il saper trovare un'amica che mai pensavo arrivasse a tanto...adesso vi racconto
Dopo aver fatto un piccolo corso di fotografia mi decido a mettere a frutto gli insegnamenti...e dopo la natura morta pensai di passare ad un soggetto e cosa c'è di meglio se una bella donna nuda?!?! Si ma dove trovarla...bhe chiedi, chiami, cerchi, alla fine incontro una vecchia amica di scuola...che già al tempo era molto provocante....si inizia a parlare e arriviamo a questo argomento, lei tutta tranquilla mi dice, beh se vuoi posso darti una mano io, sai mi è sempre piaciuto fare un book e a dirti la verità anche farmi fotografare!!! Wow cosa posso avere di meglio...
Ci incontriamo a casa sua, sistemo l'attrezzatura, entrambi stranamente vestiti in tuta, io per comodità, lei perchè sapeva che poi doveva cambiarsi.
Andiamo in camera sua e mi tira fuori la bianchieria più sexy e provocante che ha e già penso che sarà tutto un programma dalla roba che aveva.
Inizia ad indossare un baby doll con sotto un mini perizoma, iniziamo con le foto e le si accorge che io ho già un bozzo enorme, lei allora continua a stuzzicarmi, va su e si ricambia e riscende con tacchi a spillo, autoreggenti, perizomino e nient'altro...io inizio a sudare e a continuare a fare le foto, ad un tratto lei mi dice se può vederle, si avvicina e si mette davanti a me un pò piegata appoggiando quel magnifico culo sul mio pene, allora si gira meravigliata e mi dice...ma cosa c'è di così gonfio qui sotto, mi sorride, si inginocchia e mi tira giù la tuta, meravigliata vede che nn porto i boxer e vede soprattutto il mio pene...lo afferra e se lo mette tutto in bocca ed inizia a spompinarmi per bene, dopo un pò mi guarda e mi dice, continua a fotografarmi...sai mi eccita da morire e divento una vacca quando mi fotografano.
Io continuo a fotografarla ed inizio a leccarle la figa con quei pochi peletti, le due belle tette (5 naturale) e soprattutto a scoparmela in tutte le posizioni e in tutti i buchi, vedo ke lei gode come una vera porca e mi dice di continuare, è una vacca pluriorgasmica e dopo un pò perdo il conto di quante volte la sua figa si appolipa al mio cazzo, mi dice di non smettere perchè vuole godere ancora, io cambio sempre posizione per farla venire ancora, gode sia col cazzo dentro nella figa sia dentro nel culo, e oltre a tutto questo nn smetto mai di fotografare questi attimi....attimi che finiscono con una mega sborrata in bocca con tanta di foto, risucchio e ingoio....
Che bello saper fotografare ed avere queste carissime amiche....
Il book...beh uno spettacolo!!!
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15 years ago
theunreal,
30
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L\\\\\\\'amica della mia ragazza
Ricordo ancora, come fosse ieri, quelle foto che la mia ragazza mi mostrò del compleanno di C.Gli invitati non erano molti e in verità non erano nemmeno un granché: ragazzini ventenni più vicini al l'essere sbarbatelli che agli uomini vissuti di cui tanto si vantavano. Discorsi senza senso su moda, musica, interrogazioni andate male interrotti soltanto da urla e risa alla minima goffaggine del proprio vicino.Tra questi vi era C, una ragazza di 22 anni, non molto alta ma decisamente la più appariscente della combricola. I suoi capelli erano di quel tipico rosso tinto che a me, personalmente, aveva sempre fatto impazzire. Purtroppo i suoi capelli non erano perfetti a causa delle continue piastre e delle "pieghe chimiche" che alla lunga li hanno resi un po' secchi. Gia dalla foto avevo capito che ragazza era. Un vestitino corto corto che da seduta non lasciava nulla all'immaginazione metteva in risaldo le sue gambe accavallate sotto le quali non si riusciva ad intravedere nulla se non l'ombra che tutti noi vorremmo raggiungere. I suoi piedi erano avvolti fino al polpaccio dai lunghi lacci dei sandali neri che, con o senza tacco, rendevano la ragazza ancor più sexy di quanto poteva parere gia di suo. A quella vista decisi che avrei dovuto conoscerla e mi dovetti inventare una scusa per fare in modo che la mia ragazza la invitasse. La scusa arrivò ben presto, quando per il compleanno di un mio amico decisi di invitare anche le amiche della mia ragazza. Quella sera C. arrivò in ritardo come sempre con la sua Fiesta grigia il cui interno odorava di quel forte odore di sesso e sudore che difficilmente si riesce a far scomparire in poco tempo. Non volevo pensare subito a cosa avrei potuto fare su quella macchina e invitai C. ad entrare nel locale dove la festa era gia bella che cominciata. Un abitino lungo fino a mezza coscia, stivali neri fino al polpaccio e autoreggenti chiare capaci di risaltare quella sua carnagione metà abbronzata metà lampadata. Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso nemmeno quando ero accanto alla mia ragazza la quale, come sempre, era più indaffarata a dare ascolto agli amici che a me. C si sedette su un divanetto di fronte a me e come per magia accavallò le gambe con naturalezza e spontaneità come se attorno a lei non ci fosse nessuno. Le sue gambe erano stupende e il mio sguardo cominciò a percorrere la strada dal suo ginocchio fin alle cosce cercando disperatamente di intravedere il ricamo dell’elastico delle auto. La luce della stanza però mi permise di vedere ben più di quanto sperassi: delle stupende mutandine rosse erano esattamente al punto di arrivo del mio sguardo e le sue gambe sembravano essere socchiuse proprio per farsi guardare.Sentivo nei pantaloni il mio amichetto premere con forza alla vista di quel triangolino rosso e pensai a quanto avrei voluto annusarlo. Ad un certo punto mi accorsi che lei mi stava guardando. Mi guardò negli occhi come per chiedermi cosa stessi facendo e si alzò andando in fondo alla sala.Pensavo che l’occasione fosse sfumata fino a quando lei mi lanciò uno sguardo invitante e si alzò dirigendosi in bagno.Io non persi tempo e decisi di seguirla ovviamente.Arrivato al bagno mi fermai davanti alla porta degli uomini ma tenendo ben in vista il bagno delle donne. Ad un tratto, un attimo prima di entrare in bagno, vidi spalancarsi la porta del bagno dove C era entrata.Seduta sul Wc C stava seduta con le gambe semi aperte e le mutandine ben in vista.Potevo vedere i ricami fatti a Rosellina delle mutandine e le autoreggenti in tutto il loro splendore.le sue gambe si muovevano lentamente e sinuosamente. Ero ipnotizzato. Ma quando le chiesi cosa stesse facendo lei rispose “cerco lo stimolo”.Io non capivo o forse non volevo capire.. ma lei non mi lasciò nemmeno il tempo di ragionare e si alzò; si sollevò il vestitino e si risedette sulla ciambella.Senza dire una parola si passò la mano sinistra sulla coscia sinistra godendo della morbidezza delle sue calze e con la destra accarezzò le mutandine soffermandosi sulla Rosellina centrale. Io, che non potevo resistere a quella cosa, entrai nel bagno delle donne e quasi come se avessi letto un suo comando, mi misi in ginocchio davanti a lei. Lei non disse nulla e non fece una mossa se non quella di continuare il suo delicato movimento sempre più insistente sulle mutandine. Io presi in mano il mio cazzo e cominciai a massaggiarlo con delicatezza e lei sembrava una via di mezzo tra l’indifferente e la curiosa. Ma in realtà lei voleva dominarmi. Non voleva scoparmi, solo dominarmi, far capire che comandava lei e che avrebbe potuto farmi fare qualsiasi cosa in quel momento. Io ero completamente in suo potere e lei a quel punto mi disse “Guardami porco!”Io non resistevo più e lei, consapevole si alzò, si sistemò il vestitino e si mise davanti a me a gambe aperte. Io continuavo a masturbarmi con gli occhi socchiusie svaniti mentre lei sollevò la gamba e la mise sulla tazza del cesso. “Leccami gli stivali!” mi disse. E io non potei non farlo.. non ci riuscii.. mentre leccavo gli stivali guardavo ossessionato le sue gambe e le mutandine che lasciavano intravedere un pochetto sotto. C era eccitata, si vedeva perché una piccola macchietta comparve proprio sotto al ricamo delle mutandine e capii che entrambi volevamo qualcosa.Io cominciai a salire con la lingua fino alle calze, fino al ginocchio. Lei tolse il piede, lo poggiò a terra, e lo avvicinò al mio cazzo che era drissimo. “Ora devi leccarmi tra le mutandine e le calze. E fai presto, non ho tutta sera”. Io mi diressi verso quella zona e man mano che mi avvicinavo sentivo il profumo di figa che usciva da li sotto, sentivo l’odoro delle mutandine bagnate e della pipì. Mentre la baciavo cominciai a striscuarmi contro le sue gambe godendo come non mai. Ad un certo punto C, quasi senza nemmeno alzare il vestito riuscò ad abbassare le mutandine a mezza coscia, proprio sotto il mio naso. Non servì l’ordine questa volta e io incominciai a leccare, sopra e sotto… Il sapore delle mutandine era stupendo sopra di me si vedeva brillare la sua figa bagnata e ma mia mano si avvicinò a questa sentendo sempre aumentare di più il calore. C fletteva lentamente sulle gambe cercando di raggiungere il mio naso col clitoride ma il mio dito lo raggiunse prima e mentre con una mano mi masturbavo alternando lo strusciò sulle sue gambe, con l’altra tintinnavo il suo clitoride bagnato fradicio. Nella voga di questa operazione C non risucì a trattenersi e fece partire un rigolino di pipì che scese prima lungo la mia mano poi sulla sua gamba fino alle autoreggenti. In quel momento lei si fermò e si preoccupò che poi si potese vedere (neanche di me) ma con il mio intervento di lingua tutto si risolse e lei poté ricominciare a godere della mia sotomissione. Quando finalmente il mio sperma uscì con uno spruzzo che finì tutto per terra C si sedette sul Wc, a gambe a perte e, nonostante fosse gia venuta, continuò a tintinnarsi il clitoride e ad infilarsi il ditino nella fica fino a quando la pipì uscì come uno spruzzo dorato e finì della tazza lasciando la mano di lei completamente lavata e profumata. A quel punto io mi risistemai, uscii dalla porta e lei mi disse “Sei un porco!” E io risposi “si, mia padrona!”.
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15 years ago
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Oggi
ennesima giornata noiosa , fuori caldo afoso con umidita' vicina al 95 pct e alla spiaggia a bollire non mi va , non si respira . Sono a casa al computer a curiosare qua e la' e in ultimo passo su desiderya a vedere se qualcuno a cui ho lasciato dei messaggi ha risposto . Niente da fare , neanche un ''non pensarci nemmeno'' . pazienza , casomai finiro' con il solito trans a pagamento che per fortuna , vista la crisi , ha diminuito un po le sue pretese . Niente affatto , ci penso ma soltanto l'idea mi fa incazzare . il problema e' che dopo aver girovagato su alcuni siti a luce rossa mi ha cominciato a ribollire lo stomaco , un certo non so che mi fa tremare il basso ventre e l'eccitazione comincia a farmi affluire il sangue al mio piccolo ma sincero cazzo . Oggi pero' la voglia che mi si presenta chiara davanti agli occhi e' quella di soddisfare il mio di dietro , la mia voglia di essere penetrata , la mia parte femminile . Peccato non poter schioccare le dita e trovarsi vicino un bel maschio , non peloso pero' , mi raccomando , altrimenti la mia fantasia perde di intensita' , piuttosto femminile ma ben dotato .
ecco che al solo pensarci sento il buchetto che si umidifica , che comincia quasi a vibrare (bella questa sensazione) . la tentazione e' quella di andare subito al sodo , senza tanti fronzoli , come se fare entrare quel coso dentro di me fosse come esplorarmi dall'interno e scavare nella mia intimita' in cerca del piacere , del mio vero essere , di quella troia che c'e' in me . Ho detto tante volte che se fossi nata femmina sarei stata un troia di prima categoria e forse non mi sbagliavo . E' impagabile prendere in bocca e succhiare un cazzo , leccarlo come un lecca lecca , sentirne il sapore intenso , un sapore che non e' uguale a nessun'altro sapore , unico . Scendere sulle palle e piano piano arrivare con la lingua al buco del suo culo che deve essere assolutamente rasato , che mi permetta di iinsinuare la lingua un pochino dentro e che pulsando quasi quasi ma la stringa dentro . Ritornare alla cappella , succhiarla a piu' non posso e poi , dopo averlo lubrificato per benino , lasciare che sia lui a prepararmi per una lunghissima e piacevole inculata . Un po di saliva , un dito che piano piano si insinua e cominia ad andare dentro e fuori , ancora un po di saliva e due dita , due dita che entrano ed escono , due dita che cominciano a ruotare nel mio buco ... caspita , mentre penso queste cose sento l'eccitazione salire ancora e il mio buchetto pronto a ricevere qualsiasi cosa . Come posso fare , il bel maschione non e' qui vicino a me , il suo cazzo e' virtuale , come tutti quei bei grossi cazzo che si vedono in fotografia e che se ti penetrano ti arrivano fino in gola ...
In camera da letto ho sempre quel bel cazzo di gomma che usavo per inculare la mia schiava e che godeva solo con quello in culo e le mollette alle tette , mentre io la frustavo sulle chiappe e gli titillavo la clitoride col frustino , Eccolo , bello , imponente e lungo ben 22 centimentri , un discreto diametro che mi allarghera' il buco in maniera adeguata . Basta pensare , basta fantasticare , e' il momento di incularmi , di schiaffare ne mio didietro sto bel cazzone . Non ho neanche bisogno di lubrificarlo perche' il mio culo e bagnatissimo e quindi appoggio la cappella , comincio a rotearla e a spingere lentamente , faccio entrare solo il primo pezzo e poi pompo lentamente avanti e indietro e lo faccio riuscire , ripeto la stessa operazione e mi sento la testa che comincia ad annebbiarsi e con rabbia lo spingo fino in fondo . Cazzo che male !!! ma me ne frego e spingo ancora , come se il mio culo potesse ricevere un palo della luce , come se penetrando sempre di piu' potessi godere come una vacca . Si' perche mi sento una vacca e il cazzo va avanti e indietro , un movimento lungo , come lungo e' il cazzo che mi sono infilato , e vado avanti finche comincio a sentire che l'orgasco sta per arrivare , un misto tra sborrata e venuta anale , un qualcosa di inspiegabile ma potente e lungo , una venuta che mi fa quasi urlare , che mi lascia sfinito . Resto sdraiato a terra con il cazzo di gomma ancora dentro al culo per gustare anche gli ultimi spasmi e i movimenti del mio sfintere anale che continuano per qualche minuto . Ecco , ora se avessi il mio bel maschione vicino forse lo bacerei con la lingua , spingerei le sue chiappe contro di me , non lo lascerei uscire dal mio culo e gli chiederei che continuasse a fare di me quello che vuole . Un bacio a chi ha avuto la pazienza di leggermi .
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15 years ago
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Una schiava da sottomettere
Questo racconto è dedicato ad una donna conosciuta in chat, virtualmente, sensuale e perversa e… molto esibizionista, il racconto è un dialogo visto dalla mia prospettiva e come sempre, realtà e fantasia si mischiano per dare vita a qualcosa di nuovo…di diverso…
L’ha incontrai in chat, mi contattò per discorrere con me dei miei racconti che aveva letto, il nick che utilizzava subito mi colpì per la sua ambiguità e maliziosità “Signora per bene”,nessun commento aggiuntivo nel profilo, solo questo nick, di seguito ecco cosa accadde quella notte:
“’Sera ti disturbo?”
“No, dimmi pure non stavo facendo niente di particolare”
“Ho letto alcuni dei tuoi racconti, sono…bè molto trasgressivi complimenti!”
“Grazie sei molto gentile, i complimenti fanno sempre piacere a noi scrittori o presunti tali…, ma sono curioso, il tuo nick mi ha risvegliato alcuni sensi assopiti…dimmi di te”
“Io? Sono una…Signora per bene si, tu puoi chiamarmi Signora, non do mai il mio nome in chat”
“Ah no? E dai qualcos’altro?”
“Leggo malizia nelle tue parole o mi sbaglio?”
“L’interpretazione spetta a te, parlami di te Signora”
“Se proprio lo vuoi sapere ho 43 anni, sono sposata e lavoro presso… ,mi piace venire qui ogni tanto per chiacchierare un po’ con persone intelligenti, mai volgari, sono così scontati…”
“Capisco, ma il tuo nick fa sì che gli uomini siano attratti da te sai? E’ troppo ambiguo e per noi uomini questo ci porta a pensieri sconci e volgari…”
“Anche a te fa questo effetto?”
“Diciamo che mi stimola la fantasia e io ho molta fantasia…”
“Non l’ho metto in dubbio…”
Una pausa prolungata…
“Da come racconti alcuni situazioni sembra che le hai provate, è vero o sei solo molto bravo a descriverle?”
“Questo è una cosa che lascio a voi lettori decidere, o vorresti mettermi alla prova?”
“Scusa che cosa intendi?”
“Sai benissimo cosa intendo Signora, vuoi mettermi alla prova?”
“Non capisco, forse ti sei fatto un’idea sbagliata di me, guarda che non cerco nient’altro che…”
Adoro queste situazioni, finto timore, ma tra queste poche righe leggo la voglia…la fiuto…vuoi fare la parte dell’ingenua, benissimo, io farò la parte del predatore senza compassione….
“Dammi il contatto Messenger così staremo più comodi e tranquilli ”
“Bè…ecco, ok, te lo do ma non pensare che…”
“Sto aspettando…”
“…@....it”
“Bene, ora collegati ti raggiungo tra qualche minuto, devo finire alcune cose e poi sarò da te”
“Ma, è tardi ora, poi c’è mio marito di là in camera che mi aspettava per andare a dormire”
“Inventati una scusa, sicuramente non è la prima volta che lo fai o mi sbaglio?”
“Io…non saprei…sai è molto geloso e se…”
“Ci vediamo tra poco su Messenger, non mi deludere”
Chiusi la chat e finii dei lavori in sospeso, dopo circa mezzora mi collegai, aggiunsi il suo nick, lei era li, ad aspettarmi, anche qui il suo nome era “Signora per bene”, cercò subito di rimproverarmi per il tempo che aveva atteso:
“Mi avevi detto qualche minuto! Sono qui…”
Non le feci finire di scrivere…
“Hai una webcam e microfono?”
“NO! Cio’è si, non l’utilizzo quasi mai e non sono bene come funziona, ma poi perché me lo chiedi, di certo non penserai che mi faccia…”
L’interruppi nuovamente…
“Rispondi alla mia domanda con un semplice sì o no e non mentire, riesco a sentire il tuo odore da qui, un odore molto piacevole per me, ora rispondi”
“Si…”
“Bene così va meglio, ora voglio che mi assecondi in alcuni desideri mia cara, so che ne sei capace e non accetterò da te un no, dovrai rispondere solamente sì come si conviene ad una Signora come te, sei d’accordo?”
“Si…”
“Bene, ora dimmi, cosa indossi?”
“io…io, indosso un maglioncino bianco e dei pantacollant neri… ”
“Colore dell’intimo mia cara?”
“nero”
“Nero come la notte, sempre molto sensuale, bene, ora dovrai andare nella camera da letto dove tieni le tue cose e indossare per me quello che ti chiederò, non dirmi che non c’è l’hai perché una Signora come te sicuramente ha tutto l’occorrente… ”
Iniziò a scrivere qualcosa che non concluse, ci fu una pausa e poi:
“Io, si…credo di poterlo fare, dimmi, dimmi…cosa devo fare?”
“Stai cercando di dirmi qualcosa?”
“No, io, ecco, non vorrei che tu pensassi che…ecco…che sì insomma voglia essere…”
“Dominata? Resa succube delle mie perversioni anche se virtuali? Anche se siamo lontani centinaia e centinaia di chilometri?”Vorresti dirmi che anche ora non ti stai eccitando e non vuoi continuare a farlo? Dimmi il contrario e potremmo finirla qui, ma se non lo fai, sarai mia fino a quando lo vorrò io, hai capito?”
Silenzio…
“Si ho capito”
“Bene, sono felice che ci siamo intesi, ora vai dove c’è il tuo maritino che dorme e prendi due paia d’autoreggenti nere, una gonna, la più corta che hai e infine una camicetta, poi prendi le scarpe con il tacco più alto che hai e gli stivali, vai poi in cucina e prendi una banana o un cetriolo, se non hai né l’uno né l’altro sarà molto peggio per te vedrai. Come ultime cose prendi un bicchiere e delle mollette per il bucato, hai capito tutto mia cara? ”
“…Si...credo di avere tutto”
“Credo? Cosa vuol dire credo? E poi si risponde? Ringraziami per quello che sto facendo per te e non farmi perdere tempo, ti voglio di nuovo qui tra cinque minuti esatti, l’orologio è partito, siamo a 4 minuti e 50 secondi…”
“Si…grazie…Padr…Padro…Padrone”
“4 minuti e 30 secondi, ti consiglio di sbrigarti…”
Aspettai, il tempo correva implacabile ma dopo 4 minuti era di nuovo davanti al monitor pronta…
“Pad…Padrone sono arrivata, io ho…ho tutto con me”
“Che cosa vuoi che ti ringrazi? Hai fatto solo il tuo dovere, dovrei punirti per questo, non sai comportarti, ma nessuno ti ha mai insegnato le buone maniere? Spero proprio che imparerai in fretta, se fossi qui ti avrei già frustata a dovere ”
“Mi scusi Padrone…io non volevo, la prego…mi scusi”
“Basta, sei patetica, sei davanti a un monitor di un computer parlando con uno sconosciuto all’una di notte chiedendo scusa, non ti vergogni?”
“Sì mi vergogno Padrone mi sento umiliata”
“Così va meglio, e sei consapevole perché sei qui ora vero?”
Esitò a rispondere
“…Sì Padrone”
“Rispondi subito, devi dirmi quello che pensi non devi pensarci”
“Sì Padrone”
Lasciai passare di proposito qualche attimo.
“Riprendiamo, capisci perché sei qui ora?”
“Sì Padrone”
“Cosa sei ora?”
“La sua Schiava”
“Non mi basta, continua”
“La sua cagna”
“Non mi basta continua”
“La sua puttana, la sua troia, la sua vacca, il suo cesso, qualsiasi cosa per lei Padrone”
“Così va meglio Schiava, d’ora in avanti TU sarai la Schiava e IO il Padrone”
“Sì Padrone”
“Ora spogliati completamente, vestiti con quello che ti ho fatto portare, tieniti solo il reggiseno, le mutande toglile, non ti servono, indossa le scarpe ora e non gli stivali, il resto delle cose mettile da una parte vicino a te,da adesso, hai 2 minuti per prepararti ”
“Sì Padrone”
Tornò dopo nemmeno 2 minuti:
“Sono qui Padrone”
Non dissi nulla, non c’era motivo
“Accendi la webcam e posizionala davanti a te, lascia aperti i primi bottoni della camicetta e mostra il decoltè”
“…Sì Padrone”
Dopo qualche secondo la vidi, aveva fatto tutto quello che le avevo chiesto
“Molto bene Schiava, ora prendi un paio di cuffie, mi sono stancato di parlare e non vorrei disturbare il tuo maritino che dorme beato nell’altra stanza”
La vidi alzarsi e tornare dopo poco con le cuffie, se le mise e aspettò i miei prossimi ordini
“La senti la mia voce Schiava?”
Non parlò ma scrisse:
“Sì Padrone”
Alzai la voce, non aveva ancora capito qual’era il suo ruolo
“Stupida idiota vuoi farmi perdere la pazienza? Ti piace soffrire allora? Usa il microfono”
Scrisse ancora…
“Padrone la prego, la supplico, mio marito è di là se mi sente per me è finita, mi picchierà…la prego”
“Smetti di frignare come una bambina viziata, parla a voce bassa, non m’interessa quello che fai ma voglio sentirti cagna”
“Mi…mi… sente Padrone?”
Mi accesi una sigaretta, la Schiava stava imparando abbastanza rapidamente…
“Ti sento Schiava, ora, dovrò punirti per la tua insolenza di prima, lo capisci vero?”
“Sì Padrone la capisco”
“Prendi uno dei due stivali, sì quello va bene, e inizia a leccarlo, parti dall’alto fino ad arrivare alla suola, fammi vedere se sei almeno brava a leccare”
“Sì Padrone”
Iniziò a leccarlo dall’alto, era uno stivale nero lucido con un tacco di circa 8 centimetri a spillo, ci mise molto impegno e ogni tanto le davo qualche consiglio
“Continua Schiava, avvicinati alla webcam, voglio vedere la lingua bene, brava continua così, ora lecca bene il tacco, succhialo bene, è troppo piccolo per te vero cagna? Vorresti qualcosa di molto più grosso in bocca…”
“Slurp, slurp, sì Padrone lo vorrei”
“Lecca bene la suola, è tutta sporca, sputaci sopra e poi lecca e bada bene, non vomitare o sarà peggio per te”
“Padrone mi fa schifo la prego…”
“Lecca e stai zitta Stupida, per ora il tuo posto è quello di zerbino, e come tale devi pulire i piedi a chi entra, hai capito Zerbino? ”
“Si…si…si…Padrone non si arrabbi la prego”
Iniziò a leccare la suola e si vedeva benissimo che le faceva schifo, era tutta sporca e non ci mise molto che mi chiese…
“Devo vomitare Padrone non resisto più”
“Smettila di leccare Zerbino e respira, non vorrei che sporcassi tutto, non sei neanche buona a pulire, e come farai a ripulirmi dallo sperma e dall’urina dimmi?”
“Padrone la supplico, imparerò vedrà, se mi permette di continuare li pulirò per bene questi stivali…”
“Smettila, sei penosa quando ti umili così, pensavo di farti un favore permettendoti di leccare le tue scarpe ma vedo che non è così, non mi hai nemmeno ringraziato…a questo punto dovrò punirti pesantemente, anzi, in questo caso sarai tu stessa a punirti; sbottonati la camicetta e tira fuori i seni dal reggiseno”
“Sì Padrone”
Lo fece senza obbiettare nulla, aveva una quarta abbondante con dei capezzoli grossi e scuri già durissimi per l’eccitazione
“Ora prendi le mollette e agganciale ai capezzoli, due per ogni capezzolo vanno bene…per iniziare, fammi sentire quanto ti fa male Stupida cagna”
“Sì Padrone, ecco le mollette, ora iniziò a metterne una sul capezzolo sinistro, ecco vede? Ahhhh, che male Padrone, ahhh che tortura, ora, ora continuo con il capezzolo destro, ahhh Dio che male Padrone, continuo Padrone stia tranquillo, grazie per questa punizione, il terzo…ohhh…ahhh, ecco vede Padrone ne manca solo uno, ecco, ci riesco ahhhhh…. ”
Guardavo la scena e vedevo la mia Schiava comprendere a poco a poco il suo ruolo, si vedeva che godeva a subire queste umiliazioni…
“Ora tira le mollette fino a togliertele e bada bene a non aprirle, devi staccarle tirando”
“Sì Padrone”
Cercava di soffocare il dolore per non gridare, ogni tanto dei gemiti di piacere le uscivano dalla bocca ma riuscii a completare il tutto in poco tempo; era rossa in viso e sudava come una cagna in calore, soddisfatta mi disse:
“Ho fatto Padrone”
“Bene Schiava, ora rimettitele e ritoglile nuovamente”
Silenzio… non credeva alle mie parole
“Hai capito benissimo Schiava fallo subito o la prossima punizione sarà molto più dolorosa di questa”
“Si…subito Padrone mi scusi…lo faccio subito”
Un'altra tortura iniziò per lei e subito dopo ancora un'altra e un'altra ancora fino a quando non fui stanco e i suoi capezzoli martoriati
“Bene Schiava, spero che tu abbia imparato la lezione, ora copriti nuovamente e abbassa la webcam, accavalla le gambe, bene Schiava, ora dimmi sei eccitata?”
“Sì Padrone”
“Sei bagnata Schiava?”
“Sì Padrone”
“Che cosa vorresti Schiava?”
“Io…io… Padrone, vorrei poterla toccare e…e…leccare”
“Vorresti questo privilegio Schiava? Vedremo, non sei ancora pronta per questo…, ora, voglio che apri le gambe e tiri su la gonna, voglio vedere la figa fradicia, apritela per bene con le dita, ma prima di fare questo voglio che ti infili nelle mani le calze nere che ti ho fatto portare, usale come dei guanti…”
“Sì Padrone”
Lo fece senza esitare e vidi mentre si apriva la figa con le dita fasciate dal nylon nero
“Bene, vedo che il nylon si sta bagnando, sei fradicia come dicevi, immagina se ora il tuo maritino entrasse e ti vedesse conciata così…”
A queste parole vidi che si eccitava di più….
“Ma allora sei proprio una troia perversa, vorresti che ti spiasse magari il tuo maritino ora? E che magari fosse di la e si stesse sparando una sega mentre ti guarda? Rispondi Schiava”
“Si…SI…SI Padrone lo vorrei”
“Ora inizia a infilarti un dito dentro la figa, faremo un giochino molto interessante Schiava, ti voglio ben aperta, tanto immagino già che tuo marito non ti soddisfa dico bene?”
“Si è vero, si, mio marito non mi fa mai godere è…è…noioso!”
“E pensare che ha una troia così in casa, ma ci penserò io ad aprirti per bene ora Schiava, ora inizia ad infilarti un dito”
“Ma…ma Padrone, non posso farlo, la calza non me lo permette”
“Hai ragione Schiava, che stupido sono stato, infilati tutta la mano…”
“Ma Padrone….io non l’ho mai fatto… è troppo grande…non so…”
“Osi contraddirmi, avanti infilati la mano Schiava”
Iniziò a tremare dall’eccitazione per questa richiesta così improvvisa e sconvolgente e iniziò un lento lavoro d’apertura della sua figa, piano piano spingeva sempre di più, il respiro accelerava all’unisono e cercava di aprirsi le gambe per facilitare la penetrazione, il nylon nero era ormai fradicio dei suoi umori e iniziava a scivolare sempre più dentro…
“Ti fa male Schiava?”
“Si…sì Padrone”
“Ma stai godendo vero puttana?”
“Si Padrone si, sto godendo moltissimo lo ammetto”
“Avanti vai più veloce, scopati con la tua mano troia!”
Ormai la mano era completamente entrata dentro e si stava letteralmente scopando, sentivo i suoi respiri accelerare sempre di più, era prossima all’orgasmo….
“Si, sì Oddio Padrone si godo, godono,godoooo…”
“NO STUPIDA TROIA NON DEVI GODERE! COME TI PERMETTI? Togli subito la mano dalla figa e rimani con le gambe aperte davanti alla webcam, mostrami la mano piena d’umori”
Il mio tono di voce perentorio la fece fermare bruscamente e fece quello che avevo chiesto, vidi la sua figa gonfia di piacere represso…
“Chi ti ha detto che avresti potuto godere lurida cagna in calore eh? Dimmi ti ho detto forse che potevi avere il privilegio di godere? Ora dovrò nuovamente punirti…”
“Sì Padrone ha ragione, la prego mi scusi….”
“Ora togliti la calza sinistra dalla mano e infilaci la banana fino in fondo, una volta fatto, hai 2 minuti per leccarla per renderla più bagnata possibile,anche perché dovrai sedertici sopra e infilartela…nel culo”
Rimase nuovamente paralizzata dalla richiesta oscena ma non fece commenti…
“Si…sì Padrone, grazie iniziò subito”
“Ti conviene, il tempo scorre veloce”
Passò il tempo mentre lei leccava la banana cercando di sputare sopra il nylon per bagnarla il più possibile; la succhiava con molta maestria emettendo rumori di risucchio da vera pompinara…
“il tempo è scaduto Schiava, tieni la banana con una mano e siediti sopra”
“Sì Padrone qualsiasi cosa per lei”
“Mi raccomando, non rompere la banana, se lo fai, dovrai fare la stessa cosa…. Ma con la tua mano…”
La paura serpeggiò sul suo corpo ma non disse nulla, appoggiò la banana sulla sedia e iniziò a farla entrare nel culo stretto, non poteva aprirsi il culo con le mani e il lavoro fu molto, molto lungo, ma alla fine si sedette con la banana piantata nel culo emettendo un forte gemito di dolore misto a piacere
“Ho fatto Padrone, sono…sono seduta sulla banana…e ho tutto il culo in fiamme Padrone, mi brucia da morire, la prego posso….”
“No, non puoi fare nulla rimani così, ti abituerai tra un po’, anzi per velocizzare il processo alzati in piedi e fammi vedere come cammini per la stanza”
“Sì Padrone…va…va.. va bene”
Si alzò con molta fatica, la gonna alzata sulla pancia e si girò dandomi la schiena, si vedeva la calza di nylon nero in mezzo al culo che usciva come fosse una coda, iniziò a camminare dapprima con difficoltà poi sempre più con facilità; dopo qualche minuto la sua camminata per la stanza diventò molto sensuale…
“Brava Schiava, con quella calza piantata nel culo sembri proprio la cagna che sei, ora torna a sedere, sei stata brava e meriti una ricompensa…”
“Sì Padrone grazie, grazie”
Accesi la mia webcam e la puntai sul mio cazzo duro…
“Lo vedi Schiava, ecco il tuo regalo, poter vedere quello che vorresti piantato in tutti i tuoi buchi, dico bene lurida troia?”
“Ohhh sì Padrone, lo vedo, mmm grazie, grazie Padrone, lei è così buono con una troia come me, grazie ohhh la prego mi sborri Padrone”
“non sei nella condizione di chiedere nulla cagna, non hai ancora capito? Io decido cosa fare e tu lo fai hai capito?”
“Si, sì mi scusi Padrone”
“Bene, ora dovrai infilarti nuovamente una mano nella figa fino a godere come una vacca, voglio vederti fradicia dei tuoi umori, inizia Schiava”
Non se lo fece ripetere due volte, subito iniziò nuovamente a spingere la sua mano nella figa aprendosela sempre di più, dopo pochi minuti giunse all’orgasmo godendo sempre più a voce alta…
“ahhh si godooo Padrone…grazie, godooo, ahhhHHH”
L’orgasmo la lasciò stremata sulla sedia….
“Non abbiamo ancora finito, ora devi completare il percorso di Schiava”
“Sì Padrone tutto quello che vuole”
“Togliti la banana dal culo e metti il bicchiere che hai portato sulla sedia, dovrai pisciarci dentro Schiava…”
“E poi Padrone, una volta fatto?”
“Mi sembra ovvio dovrai berla, sei un cesso non ricordi Schiava?”
“Si… ha ragione come sempre Padrone, grazie per la sua bontà”
La vidi fare tutto quello che le avevo ordinato, aprii le gambe e dopo qualche minuto iniziò a pisciare sporcando anche la sedia ma non se ne preoccupò più di tanto, il bicchiere si riempiva velocemente; smise dopo un po’ e si prendendo il bicchiere se lo portò alle labbra…
“Cin cin Schiava alla tua salute”
“Sì Padrone cin cin…”
Bevette tutto, cercando di non respirare, le faceva schifo ma non disse nulla, anche questo la eccitava si vedeva benissimo,umiliata davanti ad uno sconosciuto, il marito nella stanza a fianco, vestita da troia facendo oscenità davanti ad un computer…
“Bene, per stanotte può bastare così Schiava, mi stai annoiando ora, ci vedremo tra qualche giorno, appena avrò voglia…”
“Ma Padrone la prego, aspetti, non mi lasci così, mi dica quando possiamo vederci, almeno, almeno così…qui…ho fatto tutto quello che voleva…la prego…voglio il suo cazzo…la prego”
“te lo ripeto, non sei tu a decidere sono io, ora tu sei la mia Schiava, ti contatterò io, perciò vedi di esserci…”
Mi disconnettei subito dopo senza darle modo di ribattere…
Domani sera, sarebbe stata di nuovo mia….
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15 years ago
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Il rapimento...
Da me a voi.“Ma cosa…”Lei…Una mano mi tappa la bocca e le braccia mi bloccano senza permettermi di poter fare nulla, lo shock, la paura subentrano alla sorpresa, queste mani non sono quelle di mio marito, cosa sta succedendo? Ero nella doccia quando successe, mio marito in soggiorno che guardava la televisione, io invece ero appena tornata da una noiosa riunione amministrativa della società che presidiavo, i domestici avevano il loro giorno libero e loro lo sapevano; vi state dipingendo un quadro della situazione vero? Riuscite a immaginare? A vedere la nostra Villa, il nostro relax, il nostro vivere in una società che voi conoscete soltanto attraverso quegli stupidi giornali? Se la risposta è positiva, se capite tutto questo, capirete anche tutto il resto…Il mio corpo nudo assaporava il contatto con l’acqua calda, a occhi chiusi mi rilassavo pensando che stanotte avevo voglia di una cena romantica e poi di far divertire un po’ mio marito, volevo provocarlo, eravamo soli, io e lui, potevamo divertirci tutta la notte senza pensare a nulla, che diavolo, era anche il nostro anniversario! Dieci anni di matrimonio meritavano di essere festeggiati con una sana notte di sesso. Ma tutto questo non avvenne…“Se gridi ti ammazzo”“Brava mogliettina, stai calma, non vogliamo farti male, voi ricchi ve la fate sotto appena vedete qualcuno diverso da voi, ma noi siamo brava gente sai? Basta conoscerci meglio e avrai modo di farlo…e poi, so bene che non disdegni di fare la zoccola con alcuni dei tuoi dipendenti vero? Fai la Padrona con loro e infine ti fai scopare come una troia qualsiasi… Lo sa tuo marito di questa tua perversione? Credo proprio di no, bisognerà istruirlo su quanto è cornuto…”Chi erano, come facevano a conoscere tutte queste cose di me, volevano i soldi o anche altro… potrebbero distruggere tutto quello che ho… Perché? “Bene, il silenzio è assenso, ora che ci siamo capiti, voglio che esci dalla doccia, ti toglierò la mano dalla faccia ma non dovrai gridare,ne voltarti hai capito?”Faccio un cenno di assenso, non posso ribellarmi, il suo palo di carne è ancora in mezzo al culo e sento che si struscia piano piano, è enorme al contatto mai sentito nulla del genere, non posso farci nulla mi sto eccitando anche in una situazione del genere, fortunatamente sono ancora tutta bagnata e gli umori si confondono con l’acqua… per ora…Mi toglie la mano ma le mie gambe sono ancora molli e fatico a stare in piedi:“Muoviti stupida ma cosa credi che siamo qui per farti da maggiordomi come quei cretini che ti sei scelta per pulirti anche il culo?”Ride e inizia a tirarmi per i capelli, una scarica di dolore mi trafigge il corpo e mi ritrovo davanti a lui, indossa un passamontagna che nasconde il viso, gli occhi di un verde penetrante osservano ogni parte del mio corpo nudo, mentre cerco di coprirmi per la vergogna:“Ma cosa fai ti copri? Pensi che non abbia mai visto una zoccola nuda?”Mi schiaffeggia le mani facendomi male e cerco di lasciarle cadere lungo i fianchi, è molto forte, il suo fisico atletico emana energia e forza, i miei occhi cadono sul suo pacco, i jeans stretti che indossa mettono in risalto la forma del cazzo; avevo visto giusto, è enorme e grosso, già me lo immagino cosa proverò quando me lo infilerà dentro, cerco di distogliere subito lo sguardo ma lui se ne è già accorto:“Che guardi troia? Il mio cazzone? Ti piace se ti chiamo così vero? Il tuo maritino c’è l’ha piccolo e non ti soddisfa abbastanza? Sarà sicuramente così altrimenti non saresti così vogliosa di cazzo fresco ogni giorno”RideLe sue parole mi percuotono il corpo e l’anima, sono nuda e indifesa davanti a uno sconosciuto, ha in mano un coltello ora e con l’altro mano si sta massaggiando il cazzo con molta lentezza, non posso non guardare, è impossibile resistere a questa tentazione e infine penso a mio marito e al suo cazzo… niente di speciale, normale, si mi piace ma questo… Dio mi potrebbe far venire a ripetizione scommetto… MA COSA STO PENSANDO? Questo qui mi vuole rapinare e violentarmi….potrebbe anche uccidermi se volesse…no, no, ti prego…Parlo per la prima volta:“Ti...ti…prego non farci del male, ti daremo tutto quello che vuoi, abbiamo molti soldi, non farci del male… non diremo nulla alla Polizia…non farci… non farmi del male ti prego…”“Mi implori stupida cretina? Pensi che m’interessi qualcosa di te e dei tuoi soldi? Pensi di cavartela con queste parole? Va bene facciamo una scomessa, ora mi farai un pompino, un bel pompino e dovrai cercare di prenderlo tutto in bocca, se ci riuscirai forse avrò pietà di te, accetti?”Non pensai a mio marito o alle conseguenze, non pensai che ovviamente anche se ci fossi riuscita non sarebbe cambiato nulla…no, pensavo a quel cazzo, non lo nascondo, lo volevo vedere...“s..i”“Non sento stupida troia cos’hai detto?”“si accetto”“Accetti di fare cosa stupida troia?”“A..a…accetto di farti un pompino”“Bene, bene, allora fallo, vediamo quanto ti piace prenderlo in bocca”Così dicendo si tirò giù la zip dei jeans e abbassandosi gli slip lo tirò fuori, un cazzo di almeno venticinque centimetri pulsanti, una cappella già gonfia e rossa, strabuzzai gli occhi, era impossibile prenderlo in bocca come avrei potuto…“Allora puttana hai perso l’uso della lingua? Guarda che non si fanno così i pompini…”Dicendo così e con la minaccia del coltello mi prese per i capelli facendomi inginocchiare davanti al quel palo scuro e me lo spinse in bocca, l’odore del suo cazzo mi riempì la testa, puzzava di piscio e cercai di aprire completamente la bocca ma stentava ancora a entrare, mi stavo slogando la mascella con quel cazzo enorme e per cercare di aiutarmi nell’impresa alzai le mani per stringerlo a me:“Niente mani stupida pompinara, le brave troie lo fanno senza mani, al massimo se proprio vuoi un aiuto ci penso io… ”Con la mano libera iniziò a spingere la mia testa sempre più verso di lui, il suo cazzo a poco a poco entrava nella mia bocca…porca miseria non ero ancora arrivata a metà, non c’è l’avrei mai fatta a ingoiarlo tutto!Era impossibile, ma la pressione della sua mano non si esaurì e affondò nella mia gola raschiandomela.“Ahhh brava pompinara vedi che se t’impegni riesci a prenderlo?”Rise di gusto e mi lasciò andare, ero sopraffatta da conati di vomito e la saliva mi scendeva dagli angoli della bocca, respiravo a fatica con ancora davanti quel bastone duro come la pietra che aspettava che finissi il lavoro…“Allora sei già stanca di succhiare? Poverina… vorrà dire che continuerai il lavoretto davanti a tuo marito…”Dicendo questo mi prese per i capelli trascinandomi fuori dal bagno, tossivo e cercavo di implorare pietà ma niente di quello che dicevo sembrava colpirlo. Mi trovai così in soggiorno, e potei vedere che insieme al mio aguzzino c’erano anche altri due compari che tenevano sotto tiro con un pistola mio marito, ci guardammo negli occhi e lui capì immediatamente dai resti della saliva sulla mia bocca cosa stavo facendo, cercò di alzarsi ma un gesto di uno dei due lo fece desistere, non era mai stato un tipo eroico è il massimo del suo coraggio era insultare qualcuno in macchina che ci tagliava la strada… “Eccoci qui, tua moglie deve concludere una scommessa lo sai? Volevo però farti assistere per farti vedere quanto è porca la tua mogliettina”LuiNon potevo crederci, vedevo mia moglie davanti a me, nuda che si massaggiava la bocca, la saliva gli usciva dagli angoli e avevo capito subito che stava spompinando il capo di questi farabutti, ero impotente di fronte a questa violenza che stava subendo la mia amata mogliettina ma, non posso negarlo, anche molto eccitato, il cazzo mi stava facendo male da quanto era duro e volevo proprio vederla all’opera con un arnese di quel calibro. Davanti ai miei occhi, vidi la mia cara mogliettina che s’inginocchiava di fronte a lui, e senza fiatare tirarglielo fuori, CAZZO! Era enorme! Le mani di Laura non riuscivano a prenderlo tutto e dopo qualche attimo di esitazione, guardandomi negli occhi iniziò a spingerselo in bocca, i rumori del pompino arrivavamo fino a me e potevo notare che anche gli altri due non erano rimasti indifferenti allo spettacolo; infatti iniziarono a toccarsi i loro rispettivi pacchi e notai che anche loro erano ben dotati…cosa sarebbe successo? “Ahhh che brava mogliettina che hai lo sai? Succhia come se fosse una baldracca di strada pronta a ricevere la sborra di sconosciuti…mi sta succhiando l’anima, secondo me ci sta prendendo gusto...ahahahah”Queste parole mi colpirono come schiaffi sul viso, la cosa peggiore era però che anch’io la pensavo così, mia moglie si stava eccitando da morire, la vedevo che cercava di succhiarne quanto più possibile con gli occhi aperti, ogni tanto mi guardava con uno sguardo carico di voglia e vedevo che la sua mano scendeva giù ad accarezzarsi il clitoride e pizzicarselo… La mia mogliettina stava facendo la troia con degli sconosciuti davanti a me…Lurida Porca…cagna…LeiSucchiavo e ancora succhiavo cercando di reprimere i conati che mi salivano con quel spaventoso uccellone in bocca, ormai ero riuscita ad ingoiarlo tutto ed ero talmente eccitata che mi stavo sditalinando senza ritegno davanti a questi sconosciuti e a quel cornuto di mio marito che non mi contenevo più, avevo voglia di sentirmelo nella figa mentre mi apriva in due, volevo essere riempita in tutti i buchi… ma soprattutto volevo che mio marito mi guardasse fare la puttana davanti a lui…“Ahhh brava sei riuscita ad ingoiarlo tutto, avete visto com’è brava?”Dicendo questo lo tirò fuori dalla mia bocca, e guardando mio marito disse:“Avevamo scommesso che non ci sarebbe riuscita a farlo lo sai cornutone? Ora dovrei pensare se liberarvi oppure no… ahahahah, ti farò vedere quanto è troia la tua donna ora ahahahah, Legatelo a questa sedia avanti che ora ci divertiamo!”Lui Cercai di divincolarmi per scappare ma subito mi furono addosso e senza tanti complimenti mi legarono braccia e gambe alla sedia, non potevo fare nulla se non guardare; subito si spogliarono tutti e tre lasciandosi solo il passamontagna , il capo era il più dotato ma anche gli altri due non scherzavano, tre cazzi grossi e duri per mia moglie, l’avrebbero sfondata in ogni buco, così imparerà a fare la troia sotto i miei occhi…vacca…Lei Mi misero al centro e iniziarono a darmi colpi in faccia con i loro uccelloni, mi stringevano i capezzoli fino a farmi male e a turno mi ordinavano di succhiarglieli“Succhia troia, succhia, che puttana che sei, ti stai eccitando come una vacca”Le mie proteste erano sempre più blande e poco convinte: “No...no lasciatemi vi prego…non davanti a mio marito…non fatemi male…ahhhh….mmm…”“Che porca, miagola come una gatta in calore, succhia che tra poco ci divertiamo con te, e tu cornutone guarda come si deve scopare una zoccola così!”Mi sputarono in bocca e mi fecero continuare a leccare i loro cazzi e le loro palle, mi spingevano la testa tirandomi per i capelli per spostarmi da un cazzo all’altro, il capo a un certo punto si girò e mi fece spingere a farsi leccare il suo odoroso culo“Leccami il culo vacca, sei proprio brava come leccaculo, lecca così brava”Intanto che facevo questo uno dei due mi stava mordendo le labbra già gonfie della figa infilandomi la lingua dentro e frugandomi tutta, non nascondevo più l’eccitazione che mi permeava tutto il corpo, non era possibile farlo, il primo orgasmo mi prese così, mentre leccavo il culo del mio aguzzino e mi facevo slinguare da un altro “Ahhh vengo, Dio ahhh, godo continua...ahhh non fermarti”“Ma guarda come gode sta vacca…lurida troia, hai visto cornutone che vacca? ahahahah”LuiNon potevo crederci, mia moglie che leccava il culo ad uno sconosciuto e nel mentre godeva a farsi leccare la figa, vedevo gli umori colargli copiosi sul passamontagna del rapinatore e come stringesse le gambe per prolungare il piacere.Volevo gridarle quanto fosse porca ma mi avevano imbavagliato e cercando di farlo emettevo solo versi striduli, mi sentivo umiliato di fronte a questa scena ma anche molto eccitato…ecco che iniziano a scoparla, il capo si sdraia sotto e mia moglie incomincia a farsi impalare da quel cazzone, centimetro dopo centimetro fino a toccare le palle…inizia un lento su e giù mentre uno dei due si porta davanti a lei per farselo succhiare, non poteva nemmeno più gridare mentre veniva aperta in due da quel palo di carne viva, l’altro invece si mise dietro mia moglie e iniziò a sputargli il buco del culo e dopo poco iniziò a forzarglielo con il cazzo, mia moglie non l’aveva mai preso da me in culo, ma non mi sembrava tanto inesperta, infatti vedevo che si allargava già abbastanza, la troia! Chissà quanti cazzi aveva già preso in quel suo bel culetto…Lei Quel cazzone mi stava sfondando la figa, lo sentivo nello stomaco e avevo ormai tutti i buchi pieni, bocca culo, sentivo un bruciore fortissimo nel culo, perché il tizio non mi aveva nemmeno lubrificato un po’, in bocca un cazzo mi stava scopando e ormai ero come una bambola nello loro mani, godevo in ogni buco e gli orgasmi si succedevano uno dietro l’altro senza darmi il tempo di pensare o rilassarmi.Dopo un po’ cambiarono posizione, alternandosi nei miei buchi, ormai avevo la figa aperta e il culo ancora di più, solo il capo doveva ancora aprirmi il culo, infatti dopo un tempo che mi parve lunghissimo mi disse:“Ora ti spaccherò quel tuo bellissimo culo troia, voglio proprio farti male vacca”Mi legarono le mani e mi fecero mettere a novanta gradi e i due iniziarono ad allargarmi le chiappe per favorire l’entrata di quel cazzone:“ahhh noooo ti prego mi spaccherai, noooo ti prego ”“Ahahahah si voglio proprio farlo”Dicendo questo me lo infilò nel culo facendomi urlare di dolore, era come uno spiedo rovente che mi lacerava tutta, arrivò fino alle palle e si fermò per lasciarmi abituare all’intrusione, subito dopo iniziò a pomparmi il culo sempre con maggior vigore facendomi godere da morire“Spaccami il culo porco…ahhhh si rompimelo, quel cornuto di mio marito non me l’ha mai fatto, ahhhh come godo… sono una troia…ahhh”LuiSi stava facendo fare il culo dal capo della banda, e mi insultava pesantemente come una troia, ero umiliato della situazione anche se il cazzo non la pensava allo stesso modo, era duro come l’acciaio e mi faceva male da quanto ero eccitato, avrei voluto almeno segarmi davanti a queste scene così porche…si era proprio vero, ero un cornuto di prima categoria…LeiSentii che s’ingrossava ancora di più, e subito fui investita da fiotti caldi di sperma negli intestini:“Ahhhhhh si sborrooo ”Uscii fuori dal mio culo lasciandomelo oscenamente aperto, mentre un rivolo di sborra cadeva giù dal buco, come se fosse stato dato un ordine gli altri due si misero di fronte a me e dopo poco mi sborrarono in faccia una quantità esagerata di crema, cercai di berne il più possibile ma il più finì tra i capelli…Respiravo a fatica ed ero tutta piena di dolori, sentivo i miei buchi che cercavano di richiudersi inutilmente… ero diventata una puttana davanti a mio marito…Lui Era ricoperta di sborra, uno spettacolo pazzesco, i suoi gemiti di piacere, le sue urla di dolore mi fecero venire nei pantaloni senza nemmeno toccarmi, una macchia inequivocabile si allargò nei Jeans e per questo venni deriso dagli aguzzini “guarda il cornutone è venuto nei pantaloni come un bambino, ahahahah che stupido!Ti è piaciuto lo spettacolo cornutone? Sicuramente si, almeno così sai quanto è puttana la tua mogliettina!”Detto questo si rivestirono soddisfatti di quello che avevano fatto, il capo della banda mi liberò una mano e disse:“bene, bene, per ora qui abbiamo finito, tua moglie è proprio una gran vacca, ma questo l’hai potuto vedere da te… ”Più tardi…Riuscii a liberarmi dal nastro con cui mi avevano legato, liberai mia moglie, stremata e piena di sborra ovunque ormai solidificata, ci guardammo negli occhi per molti minuti, in silenzio, consci di quello che era successo quella notte, finalmente lei parlòLeiGrazie per questo stupendo regalo di anniversario amore mio… Ti amerò per sempre…
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Tradito dal perizoma
Ciao a tutti sono Fabio bsx depilato,forse è una mia fantasia che vorrei realizzare,fatto è che l'ho sognato.
Dovevo andare al cinema a vedere un film porno ed ero in ritardo,non trovando la mia mutanda,mi mise il perizoma di mia moglie e vado.
Dopo la fine del primo tempo vado in bagno per fare pipi,mi abbasso il pantalone non pensando che avevo il perizoma da porca di mia moglie.
Li c'era un uomo che super eccitato dal film ,alla vista di quel perizoma e del mio culetto tondo e depilato non si è piu controllato e trascinandomi nel box cesso e chiudendo la porta mi disse di succhiare.
Io incredulo gli spiegavo che c'era un malinteso che ero etero ma lui insisteva ad abbassarmi la testa sul suo cazzo durissimo e grosso.
Mentre cercavo di spiegarmi ,senti che un'altra persona era entrata,allora avendo paura che ci sentisse e non avrei avuto modo di controllare due uomini,iniziai a leccare il suo cazzo senza arrivare alla cappella,lui capendolo con un movimento secco,sbluff, mi ficco la cappella in bocca dicendomi sottovoce"dai bravo succhia bene altrimenti mi faccio sentire,dai cosi che sei una gran troia,dai che ti faccio divertire,ti farò sentire la sborra calda,ohhhh come succhi".
Cosi mi trovavo dentro il box del cesso,lui seduto e io in piedi alla pecorina che succhiavo e il culetto di fuori,iniziavo a sentire l'odore del cazzo voglioso di sborrare,sentivo le sue mani sulla mia testa possenti.
Nel momento che si accorsi che succhiavo con un po di passione in più con il piede spinse la porta e si apri.
Quell'uomo che era fuori vide il mio culetto alla pecorina e io che succhiavo,si avvicino e mi sentii spostare il perizoma e massaggiare il culetto fino al buco del culo e si avvicinò ancora di piu fino a dirmi "dai succhia anche il mio troia,che ho un cazzo durissimo e voglioso di sborrare,il film mi ha fatto super eccitare e sono pieno di sborra".
E cosi l'uomo seduto con le sue mani mi spinse la testa verso l'altro cazzo dicendo"siiiii succhia anche il suo che adesso schizziamo come due porci".
Cosi si alternavano a darmelo in bocca e io non capii piu niente,ciucciavo come una troia e cosi quello seduto mi disse di girarmi e sedermi sul suo cazzo ormai pronto per sfondarmi il culo.
Cosi mi hanno girato e mi hanno fatto sedere fino ad impalarmi nel culo lubrificato con la saliva e un po allargato con il dito dell'uomo all'impiedi.
Inizialmente senti un dolore poichè la dilatazione fu molto maggiore del dito oltre alla lunghezza, mi sedetti fino in fondo,fino a chè le mie gambe depilate poggiarono sulle sue pelose e mi sentii bloccare i fianchi,mentre l'altro me lo cacciò in bocca,ero immobilizzato e pieno in bocca e nel culo e quello seduto disse "dai adesso andiamo avanti cosi fino a sborrare tutti e due" e io nel momento che quello me lo usciva dalla bocca dissi" noooooo vi prego in bocca e nel culo nooooooo la sborra" ma nemmeno il tempo di finire che mi senti ancora di piu bloccare i fianchi in maniera forte e decisa,e bloccare la testa con il cazzo dentro la mia bocca sentendo dire " ohh ohh vengo ohh ohh sborro,ohh ohh tieni rotto in culo" sentivo arrivare la sborra calda dentro il culo e subito dopo quella in bocca fino a colare dalle mie labbra e anche dal buco del culo.
E infine quello seduto mi disse di girarmi e abbassarmi per pulire il suo cazzo e dare un'altra ciucciata e io ormai dopo avere preso cosi tanta sborra dissi " ohhhhh siiiiiiiiiiiiiiiiiii siete dei maiali,ero venuto qui al cinema per eccitarmi con la figa mentre mi avete costretto a prendere due cazzi e tanta sborra ,che troia che sono,adesso andrò a casa con il culo rotto e pieno di sborra" e loro mentre continuavano a darmelo in bocca sporco di sperma dicevano "ohhhhhhhhh si tieni ancora ciuccia un'altro po".
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15 years ago
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Infanzia e gioventù 2
Infanzia e gioventù 2ª parte
E’ passato molto tempo dal mio primo racconto biografico, solo oggi mi è venuta voglia di continuare, ho tanta nostalgia di quei tempi.
Ricordo quel periodo della mia vita con molto piacere, in un certo qual modo mi piaceva essere al centro dell’attenzione di tutti, anche se effettivamente non mi rendevo conto di quello che facevo, o non me ne volevo rendere conto; continuavo a spiare sia mia madre che mia sorella, mia sorella era diventata una donna e quindi anche più bona e appetitosa, e mia madre più matura ma sempre una bella donna molto attraente e sensuale, mia sorella aveva delle tette stupende e in mezzo alle belle cosce c’era un batuffolo di peli ricci di colore rossiccio, che nascondeva il paradiso, mia madre, invece , aveva delle tette molto più grandi un paio di cosce belle lunghe e affusolate e la figa era ricoperta da una folta peluria color nero corvino, mi piacevano moltissimo e mentre le guardavo dal buco della serratura mi veniva la bava alla bocca e mi menavo il cazzo che era diventato duro come la pietra, le spiavo sempre più spesso e qualche volta ho rischiato di essere scoperto, qualche volta, quando mia madre faceva il bagno, fingevo di stare male e che dovevo andare in bagno, allora mia madre si copriva un po’ e mi faceva entrare, era uno spettacolo vederla con quel piccolo asciugamano che copriva a stento figa e tette, le cosce si vedevano tutte, fin quasi alla figa, mi diceva di muovermi, ma io sarei rimasta lì per sempre, ero tanto eccitato che non riuscivo neanche a fare pipì. Quando ero in quelle condizioni e mi trovavo sola in casa cercavo di contattare Enzo, che non si faceva ripetere l’invito due volte, mi facevo trovare con la solita vestaglietta e appena entrava, facevo sempre la parte indifferente, affacciandomi alla finestra, finchè lui non si poggiava dietro di me e mi faceva sentire come ce l’aveva duro, poi andavamo sul divano e mentre me lo metteva subito nel culo , godevo come una vacca, mi piaceva ogni giorno di più prendere il cazzo nel culo, non lo mollavo finchè non sborrava sulla mia schiena, dopo toccava a me sborrare poggiandoglielo solo tra le natiche , come al solito, ma non reclamavo mi piaceva lo stesso, la cosa bella era che riuscivo a soddisfare il mio culo. Anche con Ciro la storia durò ancora un po’, mi invitava a salire da lui, per studiare, sempre in presenza di mia madre, sapeva benissimo che non potevo dire di no per non insospettire mia madre, naturalmente gli inviti avvenivano sempre quando era solo in casa, appena in casa mi faceva accomodare sul divano e mi faceva iniziare a leggere, lui si cambiava e tornava solo con un pantaloncino addosso, si sedeva accanto a me e ascoltava quello che leggevo, poi iniziava ad accarezzarmi le cosce, io ero sempre in pantaloncini corti, insinuava la mano sotto i pantaloncini fino a toccarmi il cazzettino, ma insisteva moltissimo sulle cosce, le mie cosce come vi ho detto nel racconto precedente, erano molto lisce senza un pelo e abbastanza formose, quasi come le donne, era un piacere accarezzarle, lo so perché, di tanto in tanto me le accarezzavo anch’io, insisteva nelle carezze, io cercavo di resistere, ma non scapavo più, mi piaceva, poi portava la mia mano sul suo cazzo già in tiro, prima resistetti ma poi dovetti cedere (con molto piacere)e iniziai a fargli una sega, dopo un po’ mi fece girare, quasi con forza, mi abbassò i pantaloncini e le mutandine, mi umettò il buchino e con molta delicatezza me lo mise nel culo, mmmmmmmmm bellissimo, anche se non lo davo a vedere, dopo un po’ di pompate mi sborrò sulla schiena, avrei voluto prenderglielo in bocca, pulirglielo, ma non avevo il coraggio di farlo, si ripulì e si rivestì, steti un altro po’ e poi andai via.
Tutte queste storie durarono fino all’età di 15-16 anni, poi iniziai a conoscere e ad uscire con le ragazze, l’uccello mi tirava da matti e le donne al solo guardarle mi facevano eccitare. Con le ragazze della stessa mia età o forse anche un po’ più piccole non riuscivo a concludere niente, solo qualche palpatina, avevo gli ormoni che impazzivano, continuavo ancora a spiare mia sorella e mia madre, tutto questo periodo, ho frequentato solo ragazze, sessualmente parlando, poi mi sono fidanzato, e ho conosciuto e provato la figa, Dopo la parenesi del militare, mi sono sposato e la vita andava avanti tranquilla, le mie tendenze e voglie infantili si erano sopite, e non ci pensavo neanche più, il risveglio di quelle voglie è avvenuto quando avevo 26-27 anni più o meno, sessualmente ero sempre arrapato e la sola moglie non mi bastava, un giorno tornando dal lavoro, finivo di lavorare sempre molto tardi, lungo la strada che facevo sempre per rientrare a casa avevo notato una prostituta, molto ben fatta e bella, bionda con un seno bello grande e un paio di cosce spettacolari,un culo appena coperto da una minigonna, in poche parole tutto di lei diceva scopami scopami, l’avevo notata anche altre sere, quella sera decisi di fermarmi e una volta messoci d’accordo sul prezzo, andammo a casa sua.
La camera da letto era illuminata con luce soft, per creare una certa atmosfera, lei mi disse di spogliarmi e di accomodarmi, mi tolsi pantaloni e mutande, mentre lei languidamente iniziò a togliere la camicetta, cacciò due seni favolosi, il reggiseno non riusciva a contenerli, tanto erano grossi, poi si tolse la gonna e rimase con calze autoreggenti mutandine e reggiseno, mi avvicinai a lei e l’aiutai a togliere il reggiseno, appena liberi i seni mi ci tuffai dentro con la testa, erano grossi e sodi con due capezzoli lunghi e turgidi, anche lei cominciò ad accarezzarmi e a stuzzicarmi, io ero nudo seduto sul letto con un cazzo talmente duro che mi faceva male, si avvicinò e si tolse gli slip, rimasi a bocca aperta e meravigliato vedendo il mostro che era uscito dalle mutandine, lei si accorse del mio stupore, e mi chiese se c’erano problemi, e che ci saremmo divertiti lo stesso, vinto il primo imbarazzo annuii e ci stendemmo sul letto, lei con molta dolcezza accompagnò la mia testa sul suo cazzo, che nel frattempo era diventato duro come la pietra, era grosso, un mostro, doveva misurare sui 25cm un 18- 20 di circonferenza, facevo fatica a farlo entrare in bocca, era enorme, e poi io non avevo mai preso un cazzo in bocca, lei sempre con molta dolcezza guidava la mia testa finchè non presi il ritmo giusto, poi mi fece mettere a pancia all’aria, con un cuscino dietro la schiena, e le gambe le portò quasi sopra le sue spalle, mi insalivò ben bene il buchetto dove poggiò quella cappella bella e mostruosa, iniziò a spingere con molta delicatezza, al mio minimo accenno di sofferenza si fermava e mi faceva riprendere fiato, poi riprendeva sempre con molta lentezza, e dopo varie interruzioni riuscì a farlo entrare tutto nel mio culo, sentivo un dolore lancinante, ma nel vederla così bona, con quei seni e quella bocca carnosa dimenticavo tutte le sofferenze, dopo un po’ che stette ferma nel mio culo e vedendo che soffrivo sempre meno, iniziò a muoversi e a pompare, il dolore , man mano che lei mi pompava veniva sostituito dal piacere, e che piacere, alla fine non volevo che uscisse più, mi piaceva da morire, poi uscì e me lo prese in bocca e subito dopo mi offrì il suo culo, un culo bellissimo più bello di quello di una donna, il mio cazzo non fece nessuna fatica ad entrare, ma ero talmente eccitato e arrapato che mi bastarono pochissime pompate per sborrare e godere come una troia.
In seguito le mie visite al trans sopra descritto, furono sempre più frequenti, e la cosa che volevo da lui/lei era sempre la stessa, volevo che me lo mettesse nel culo, dopo che glielo avevo fatto indurire nella mia bocca, il più delle volte mi faceva mettere a 90° (alla pecorina) e poi sempre con molta dolcezza mi penetrava, e mentre mi pompava mi diceva di tutto, mi dava del “RICCHIONE” a volte mi chiamava TROIA e mi diceva : Ti piace il cazzo nel culo, vero ricchione mio? , mi piaceva sentire tutte quelle sconcezze, mi facevano eccitare, ogni tanto mi stendevo sopra di lei, mi piaceva sentire quei seni grossi e sodi contro il mio petto e il suo cazzo contro la mia pancia, tentai pure di baciarla in bocca, ma era restia a farlo, e quindi non lo facevamo spesso, ma , ripeto la cosa più bella era quando me lo metteva nel culo, sapeva di avere n cazzo enorme, e quindi all’inizio era molto prudente e delicata, poi una volta dentro e visto che non mi lamentavo più ha iniziato a pompare con molta più foga, e più gemevo per il godimento e più spingeva, era anche molto resistente, ci metteva tantissimo a venire, e alla fine sborrava sulla mia schiena, poi era il mio turno a metterglielo nel culo, ero talmente infoiato ed eccitato che impiegavo pochissimo a sborrare.
Poi mi resi conto che tutte quelle visite mi stavano costando un patrimonio, e smisi di andarci.
Il mio lavoro mi costringeva anche a viaggiare e a stare lontano da casa per molti giorni a settimana, spesso eroda solo, e dopo il lavoro , quando mi ritiravo in albergo, mi piaceva mettermi nudo e trastullarmi sia cazzo che culo, spesso mettevo le mutande tra le chiappe a mò di perizoma e mi rimiravo allo specchio, elogiandomi da solo.
Ogni tanto con me veniva un collega, e in albergo per risparmiare prendevamo una camera doppia, la sera ci facevamo la doccia a turno, io ero un po’ imbarazzato a mostrarmi nudo, non lo avevo mai fatto , neanche da piccolo, lui invece lo faceva con molta disinvoltura, e devo dire che a me non dispiaceva vederlo, aveva un cazzo che moscio era di notevoli dimensioni (almeno 14-15 cm) e gli piaceva girare nudo per la camera, e anche dormire nudo, e quindi anch’io mi sono dovuto adeguare, la notte mi ero messo a dormire nudo, vedere il suo cazzo mi aveva fatto eccitare, e la notte mi scoprivo apposta, e gli volgevo la schiena mettendo in bella mostra il mio culetto liscio e sodo, ho passato una notte in bianco con la speranza che prendesse l’iniziativa e iniziasse a toccarmi, per poi ………… invece non si è mosso dalla sua posizione, lo vedevo che si girava e rigirava nel letto e ogni tanto si scopriva tutto mettendo il cazzo in bella mostra, facendo aumentare la mia eccitazione; al mattino mi ha solo chiesto che cosa avessi avuto la notte, e gli ho risposto che avevo caldo e quindi mi sono scoperto, mi ha risposto che anche lui aveva caldo. Il giorno dopo, tornati dal lavoro, ci siamo lavati, andati a cena e poi ci siamo preparati per andare a letto, , uscendo dal bagno lo vedo nudo che salta sul letto, , con il cazzo che gli ballonzolava tutto, era proprio un bellissimo cazzo, grosso e lungo, si poteva considerare un super dotato, gli chiesi cosa stesse facendo, a cazzo penzoloni, mi rispose che cercava di uccidere una zanzara, e come la vuoi uccidere a colpi di cazzo gli risposi sorridendo,e lui, sempre sorridendo, mi rispose, no il cazzo serve a ben altre cose, e finisce lì.
La notte mi muovo, fa caldo e mi scopro, rimanendo tutto nudo, ogni tanto mi giro dalla sua parte e lo vedo immobile, con il cazzo semiduro, uno spettacolo, per non aumentare il mio eccitamento mi giro dall’altra parte, mi sto quasi addormentando quando sento qualcuno dietro e qualcosa di duro che preme contro le chiappe, poi una voce mi sussurra : ti faccio vedere a cosa serve il cazzo, cerco di divincolarmi dicendogli di smettere, ma evidentemente non ero tanto convincente , infatti lui non si scompone e continua a premere il suo cazzo contro il mio culo, tenendomi immobile con gambe e mani, quando vede che desisto, mi gira di forza e mi fa stender a pancia sotto, si stende su di me posizionando il suo cazzo tra le mie chiappe, era diventato durissimo, era stretto tra le mie chiappe, e lo muoveva , come se si stesse facendo una sega con il mio culo, poi vedendo che non reclamavo più e che ero succube suo, mi fa alzare il culo facendomi mettere alla pecorina, mi insaliva ben bene il buchetto e inizia a spingere quel mostro dentro di me, sentivo un male tremendo, il suo cazzo duro era grandissimo, non avevo mai visto un cazzo così grande, continua a spingere io quasi grido dal dolore, lui si ferma per un po’, mi fa riprendere fiato, poi continua in modo molto delicato fino a quando la cappella entra tutta e allora il più è fatto, il resto del cazzo entra facile facile, ma non tutto, troppo lungo per stare tutto nel mio culo, inizia a pompare e io a mugolare dal godimento, più mi sente mugolare e lui più spinge, dopo un po’ esce e mi inonda la schiena di sperma, era tanto calda che quasi mi scotto. Il giorno dopo siamo ripartiti e non mi è più capitato di lavorare con lui , anche perché sia io che lui abbiamo cambiato lavoro.
Il nuovo lavoro mi costringeva a stare sempre più spesso e più a lungo lontano da casa. Ma da qui inizino altre avventure che racconterò più in seguito.
Baci Nikole
P.S. per commenti o contatti scrivere a [email protected]
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15 years ago
Nikole,
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Last visit: 5 years ago
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Travolto
Avevo avuto un appuntamento di lavoro a casa di alcuni clienti.
Finalmente, mi rispose la signora al citofono (ma ero in perfetto orario) ..sali..5°piano.
Appena entrato, fui accolto da un gradevolissimo profumi di fiori, ma delicato.
La signora (che non avevo mai incontrato) indossava un leggero vestito chiaro un pò scollato e generoso s'affacciava il suo seno (che non potevo non notare)..senza reggiseno, e fui meravigliato come si sostenesse avendo avuto circa sui 50 anni e forse più.
Accomodati sul divano,disse, e si allontanò per il corridoio...notai le sue gambe femminili e bianche e un gran bel sedere, ma ero più concentrato sul motivo della mia visita cioè il lavoro.
Oh..benvenuto..sentii dire al marito che mi aveva contattato...hai conosciuto la mia signora....cosa bevi..thè..succo. Scelsi un thè.
Venne la signora a servirmelo pronunciando sul mio viso il suo bel seno.
Allora..disse lui...cominciamo?!....non ti dispiace se ti chiedo di spostare questo tavolino un pò più in là...ho un nervo che mi duole...
Presto fatto, mi piegai per spostarlo e delicata si appoggiò la sua mano sul mio culo dicendomi..si un pò più in là....
Fui sorpreso ma gradii la cosa....
Mentre mi rialzavo la signora mi avvicinò di nuovo il bicchiere di thè che mi fece cadere addosso....Oh..ma scusami.....
Dai..sù..disse lui...portagli un pantaloncino mentre ti occupi di asciugargli i pantaloni.....
Ero in imbarazzo perchè..indossavo un bel tanga nero...chiesi allora del bagno...Ma dai..disse lei...non mi sembra il caso....
Guardavo il suo bel seno..la sua carne matura...mi eccitava molto..e nello stesso momento Lui ritornò con la sua mano sul mio culo..Dietro sei asciutto..disse..
Mi sbottonai il pantalone ed iniziai a farmelo scendere.....
Appena tolto...Ma guarda disse Lui...ma che gran bel culo con un bel tanga nero....ma nello stesso istante Lei aveva messo la sua mano sul mio arnese..MMM..qui è bagnato...ma stai troppo bene con questo tanga...non vorrei toglierlo...lo riscalderemo....
Oramai eravamo entrati nel vortice delle emozioni...scoprirci..accarezzarci...passavo dal leccare quel seno generoso a assaporare il gentile manganello di lui....dal prendere da dietro Lei..con quel gran bel cuolo ed insieme essere preso e spinto da Lui da dietro (per fortuna non misure enormi)......tra il divano ed il tappeto...
Alla fine...contenti ed appagati...ci salutammo cordialmente.....
Ci farà piacere rivedeti - dissero - ti inviteremo qualche sera...siamo felici
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15 years ago
tratto293601,
40
Last visit: 9 years ago
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Un inutile testa di cazzo
Aveva occhi chiari e molto profondi, un bellissimo sorriso, denti bianchissimi, faccia allegra e capelli biondissimi, parlavamo allegramente di feste in giro per l'Italia, lei una vera Signora, sapeva conversare ed aveva quella carica di erotismo da famme fatale che in poche possono vantare, anche se non più giovanissima e con qualche buona rotondità, nel complesso era una gran bella donna.
Indossava un abito leggero in due pezzi, un decoltè che farebbe invidia a molte ragazze ben più giovani, scarpe elegantissime dal tacco mozzafiato, sapeva stare a tavola con grande eleganza, anche se il pasto consisteva in una semplice pizza e birra, aveva grande compostezza e stile nel muovare le mani e nell'uso delle posate.
La tavola era apparecchiata in maniera veloce e molto approssimativa, a mia discolpa devo dire che non avevo avuto il tempo adeguato e la pizza era di quelle che vengono consegnate a casa, malgrado questo con l'ausilio di un paio di candele, una bottiglia di vino e due bei bicchieri da degustazione l'atmosfera per un tet a trois era perfetta.
Non ho detto tet a tet solo perchè c'era quella che più tardi avrebbe preso il nomignolo di " inutile testa di cazzo", fortunatamente per noi in casa mia le corde e i bavagli non mancavano e fù facile legare l'inutile testa di cazzo ad un termosifone che si trovava infondo alla sala da pranzo, un bel fattolettone in bocca e la certezza che così non avrebbe disturbato la nostra cenetta a lume di candela.
Quello che non mi sono mai spiegato e a cui devo ammettere non aver mai dato molta importanza era il perchè, una cosi bella e affascinante donna un giorno avrebbe deciso di sposare una cosi inutile testa di cazzo, un ometto insignificanta, non era bello, non era ricco, anzi da quello che so, lo manteneva lei, non era dotato sessualmente, non so se era simpatico, questo in effetti lo ignoro anche perchè gli abbiamo proibito, non proprio con le buone di parlare.
L'Itc se ne stava li legato ben bene al termosifone, bavaglio in bocca, ma gli occhi erano liberi di guardarci e di tanto in tanto provava con lo sguardo a lanciare una sorta di sfida che sapeva non poter vincere e nemmeno giocare.
Dai suoi occhi si vedeva filtrare un mix di eccitazione, di rabbia e quasi una briciola di orgoglio che sembrava morire soffocato dall'umiliazione, forse era un residuo di orgoglio di quando più giovane era meno inutile e forse anche meno testa di cazzo.
Tra me e me ridacchiavo mentre parlavo con la mia bella commensale, buttavo un occhio al termosifone e mi saliva quel misto di eccitazione da predatore che inizia a sentire l'odore del sangue in giro, fatto che non sfuggiva alla nostra bella che sembrava iniziare ad eccitarsi a quello che da li a poco sarebbe stato il dopocena.
Finito il nostro pasto frugale, con i calici del vino in mano decidiamo di sederci sul divano vicino al tavolo della sala da pranzo, davanti avevamo un tavolinetto di vetro dove appoggiammo il vino e le sigarette, e come sfondo avevamo l'Itc come bella statuina.
Nel chiacchierare l'eccitazione saliva e senza darne preavviso presi e baciai la bella, la quale non fu affatto dispiaciuta ricambiando con calore, solo una cosa interruppe il momento magico, il nostro ormai ben noto Itc che emise una sorta di gemito che sembrava più un mugolio da maiale scannato, la cosa mi disturbo tanto che mi alsai e andai verso di lui e lo colpi con un bello schiaffo.
Non scorderò mai quello sguardo, il viso rosso tendente al viola, le vene della fronte gonfie, gli occhi pieni di odio, che al mio sorrivo maligno si spenzero e si abbassarono, come colpiti da una saetta, vidi la consapevolezza di chi aveva capito di non essere un uomo ma un inutile testa di cazzo incapace di sostenere uno sguardo dominante.
In me era salita un eccitazione ben conosciuta, quella di chi sta davanti alla sua vittima e non vede l'ora di macellarla, ma decido di tornare al divano dalla mia bella che aveva assistito al tutto con grande soddisfazione e compiacimento senza dire una parola.
Il clima era ormai bollente e inizio a toccarla, potevo sentire tutta la sua eccitazione nelle mie mani, la bacio di nuovo, lei scende con le mani verso la patta dei miei pantaloni, inizia a stimolarmi con le mani mentre mi baciava, sentiamo dei mugolii ma non ce ne interessiamo, lei inizia a scendere con la bocca, io mi sollevo e mi godo la sua bocca mentre guardo con un sorrisetto da bimbo in gita l'inutile testa di cazzo che romai paonazzo ed esagitato cercava senza troppa convinzione di liberarsi.
La bella sapeva far felice un uomo, di sicuro non grazie alla nostra beneamata inutile testa di cazzo ma di certo aveva avuto molti amanti degni di questa parola e sapeva quello che voleva, fummo interrotti da un mugolio più forte del solito e lei alzo la testa, si giro verso il termosifone e chiamando l'uomo per nome gli disse, " che cazzo vuoi, te sei un inutile testa di cazzo incapace di farmi godere, sei fastidioso quanto inutile e non devi rompermi le palle mentre scopo", io esplosi in una risata maligna e fragorosa, il nomiglolo di " inutile testa di cazzo" era una delle cosa che più si addicevano a un essere del genere, mi alzai dal divano in evidente stato di eccitazione e mi diressi verso il nostro rumoroso soprammobile.
Lo guardavo con sguardo soddisfatto e decisi di togliergli il bavaglio per sentire quello che aveva da recriminare, tolto il bavaglio il tipo prese fiato ma non parlo, lo presi per i capelli e gli alzai la faccia verso i miei occhi per forzarlo nel dire cosa non gli stava bene, lui chiuse gli occhi, sudato ed agitatissimo tanto da farmi quasi preoccupare che quel cretino mi sarebbe potuto crepare d'infarto dentro casa.
Lo tenevo per i capelli ma non apriva gli occhi e dopo qualche seconto sentii la voce della mia bella che mi suggeriva di colpirlo con il mio membro in volto e di fargli vedere chi ce lo avava duro e chi non era come lui, un inutile impotente strisciante.
La cosa mi eccito, inizia a colpirlo in volto con il mio membro e lui sempre più gonfio di rabbia e violaceo in volto non apriva bocca e non cercava di reagire, dopo qualche secondo lo sentii cedere e provo a succhiarmi d'improvviso, io lo fermai con un sonoro schiaffo e lui imperterrito cercava di succhiarmi mentre la lei rideva davvero divertita.
Come riapri la bocca gli ci sputai dentro e lo rimbavaglia di corsa, lo lascia li e tornai sul divano dove mi misi a darmi da fare con la bella che era sempre più eccitata e presa dalla cosa.
Iniziammo a scopare sul divano mentre lei gli gridava di tutto e io divertito ed eccitato la scopavo alla pecorina tenendola per i capelli e sculacciandola forte.
Finita la prima nostra soddisfacente copula, decidemmo di andare in camera da letto per essere più comodi, la camera era dalla parte opposta della sala dove avevamo il vino e le sigarette e tutti sanno che è una noglia alsarzi dal letto mentre si è in due per andare a prendere da bere o da fumare.
Fortunatamente mi ricordai che non eravamo proprio in due e che quindi la nostra Itc sarebbe potuta diventare una "utile" testa di cazzo, così andai verso di lui, lo sciolsi e gli tolsi il bavaglio, gli misi un collare e gli dissi che mentre noi due stavamo in camera a scopare lui doveva restare nel coridoio a nostra disposizione nel momento in cui ne avessimo fatta richiesta.
Annui poco convinto ma andò comunque nel coridoio e si mise da un lato vicino alla porta della camera ma da dove non si vede quello che vi succede all'interno.
Ci mettemmo a letto e subito ci venne voglia di bere, e al primo ordine la nostra ormai diventata utile cameriera inizio a servirci in maniera impeccabile, ci porto da bere, poi lo rimandammo a prendere le sigarette e lo facendogli mettere le mani giunte lo usammo come posacenere, un ometto davvero utile era diventato il nostro amico, non parlava più ma si limitava a servirci e questo era il suo ruolo perfetto.
Iniziammo a darci da fare, dal coridoio non si sentiva nessun rumore tranne l'odore di adrenalina che aveva completamente invaso la casa e che a me e la mia tigre dava un eccitamento straordinario che ci porto a morderci e rotolarci per un paio di orette.
Esausti dal nostro incontro, mandammo il nostro azzerbinato cagnolino a prenderci dell'acqua, cosa che fece puntualmente in maniera rapida e precisa, tanto che mosso da compassione e bonarietà gli permisi di dormire sul morbido tappeto al bordo del nostro letto.
Ci mettemmo a dormire, poco dopo però verso le 7 di mattina fui svegliato dalla bella che se ne doveva andare perchè aveva un appuntamento di lavoro, mi alzai, diedi la sveglia a calci al cane che stava sbavando sul tappeto e accompagnai lei alla macchina con lui che ci seguiva carico di valige come un goffo somaro da soma.
Andai dall'inutile testa di cazzo prima che salisse in macchina, gli diedi uno schiaffetto, infondo era stato abbastanza bravo ed obbediente come cameriere e mi sembrava giusto dargli un minimo di gratifica, poi baciai la mia bella in bocca e me ne tornai a letto.
Non l'ho più sentita da quel giorno ma non scorderò mai la sua definizione per un certo tipo di uomo, " inutile testa di cazzo".
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15 years ago
Maestro1980, 38
Last visit: 1 year ago -
Complice di una coppia di amci
All'epoca dei fatti ero uno studente uniersitario che per guadagnare qualche extra facevo dei lavoretti di impaginazione e grafica al pc.
Tramite una mia prof conobbi una coppia, che in futuro sarebbero diventati colleghi, più matura di me, i quali si avvalsero delle mie capacità informatiche. Nacque subito una stima reciproca e una simpatia tanto che alla fine di extra ne feci pochi perchè io insegnavo loro qualcosa sul pc e loro mi davano dritte sul lavoro.
lei simpatica ma culona e tettona un po' formosa ma con un bel viso, lui uomo longilineo piacente.
un giorno rimanemmo io e lui soli presi dai dannamenti del lavoro, ma giunti ad una pausa ci mettemmo a parlare del più e del meno e data la confidenza che c'era mi confessò della simpatia che sua moglie provava per me...che dalla malizia che metteva in mostra tutto sembrava tutto fuor che simpatia.
Indagai incuriosito e venne fuori una fantasia che si dicevano spesso loro due a letto, lei presa da uno sconosciuto che iniziasse ad importunarla in autobus per poi possederla con forza.
Mi sentii eccitato e gli dissi che se per lui andasse bene io avrei fatto la parte dello sconosciuto, che tanto sconosciuto non ero, ma forse l'avrebbe in qualche maniera soddisfatta.
Lui mi disse che ci avrebbe pensato e che mi avrebbe fatto sapere.
Il giorno dopo mi chiamò e mi dettò le condizioni del gioco:
1) mi sarei dovuto appostare dentro il bus che tutti i giorni la riporta a casa
2) avrei dovuto fare il porco già in autobus
3) avrei dovuto possederla con forza e decisione quasi senza rispetto
4) avrei dovuto farlo senza preservativo e venendole dentro
5) avrei dovuto mandargli una mail per raccontargli tutto perchè conoscendo sua moglie non gli avrebbe detto nulla
Accettai senza pensarci, il gioco era eccitante e carino, così mi organizzai e per qualche giorno studiai le mosse di lei per essere certo di prendere lo stesso autobus dalla stessa fermata senza farmi scoprire
Il giorno fatidico arrivò e ora di seguito vi scrivo quello che scrissi al mio amico per mail.
"l'autobus è affollato, io sono dietro tua moglie, la calca, il sudore e l'odore di tua moglie invade le mie narici, la chimica fa il resto.
il mio cazzo si ingrossa dentro i pantaloni e la voglia di sesso mi invade e inizio a strusciarmi al culo di tua moglie
lei rimane come impietrita dalla sorpresa
ma la calca, la sorpresa, e la curiosità la fanno star immobile
sente il cazzo dietro di lei che si struscia sul suo culone
le mie mani le cingono i fianchi, come a non farla scappare
lei si sente ormai mia preda
sente il mio cazzo grosso e vigoroso e lo immagina dentro di se
istintivamente allarga leggermente le gambe e avanza il busto come ad offrirmi il suo culo
la fantasia di tua moglie la invade...sogna membri di ogni forma e dimenzione che le roteano attorno, li sente in ogni suo buco
l'autobus corre verso il capolinea e piano piano si svuota, ma noi due rimaniamo attaccati come due calamite
il mio movimento si fa più ritmico e deciso, come a scoparla senza ritegno
lei è bagnata, gronda, vuole solo una cosa, il mio cazzo
oramai la fermata di tua moglie è passata da tempo
rimane solo il capolinea.
l'autobus si ferma
la prendo per mano, lei non ha difese, mi segue come un automa
in testa ha solo cazzi, ma li vorrebbe altrove
la porto verso un boschetto vicino alla fermata dell'autobus
lei mi guarda
mi sbottono e tiro fuori la verga calda dura e pulsante tua moglie continua a guardarla
io le ammollo un ceffone e le dico "troia succhiami il cazzo"
dolorante al volto si china e inizia a soddisfare il suo aguzzino
sente che le spingo il mio membro sempre più dentro la sua bocca, quasi a farla vomitare, tanto è grosso e voglioso
lei scorre sull'asta mentre con la lingua mi stuzzica la cappella
sono sempre più eccitato
le prendo i capelli per darle un ritmo forsennato
lei sente il dolore dei capelli, ma allo stesso tempo asseconda i miei movimenti, i miei voleri non ha tempo nemmeno di deglutire, la sua bava scola fuori dalla bocca, rendendo più bagnato il mio cazzo.
la faccio alzare, le scopro il seno, le tiro giù i calzoncini e li butto distante
poi la obbligo ad appoggiare le mani ad un albero e tenendola a pecorina indirizzo il mio cazzo verso la sua fica grondante, sposto solo il perizzoma e la penetro con un colpo unico, deciso
lei ha un lamento
poi inizio a muovermi ritmicamente, con forza e decisione; lei dal lamento passa al piacere, quasi urla, presa sotto i colpi di un cazzo possente
glielo tolgo dalla fica ben umido e appoggio il cazzo al buco del culo.
lei protesta "no nel culo no, non l'ho mai fatto"
ma, non l'ascolto, sono eccitato perchè lo sento stretto e
spingo con forza per vincere la restistenza e piano piano e con fatica lo faccio entrare..
lei urla di dolore ma io me ne infischio, oramai è dentro, mi muovo con decisione e forza, lei soffre dal dolore, urla, mi prega di smettere, ma io aumento il ritmo, sento il culo cedere sotto ogni colpo
lei sente piano piano scemare il dolore e si sente pervadere dal piacere, dai lamenti passa ai mugolii di piacere fino a muoversi ritmicamente per prenderlo tutto nel culo.
comincio a schiaffeggiarla sulle natiche, con forza e violenza mentre continuo con ritmo forsennato a scoparle il culo
lei a questo punto mi incita a scoparle il culo con forza, le sta piacendo
sento il piacere che sta arrivando, lo tolgo dal culo e lo infilo nella fica fradicia di umori, altri tre colpi decisi poi mi infilo fino in fondo ed eiaculo tre caldi fiotti pieni di sperma che invadono la fica di tua moglie
lo tolgo dalla fica e ancora duro glielo infilo in bocca esortandola con un "puliscilo troia"
lei lo prende in bocca con ardore e passione lo bacia come per ringraziarlo della scopata lo ripulisce dallo sperma e dai suoi umori di fica calda e vogliosa.
lo rimetto dentro le mutande e lasciandola seminuda a pecorina la saluto "a domani puttana" e me ne vado scomparendo"
La coppia di amici la rividi in situazioni piccanti per altri 4 volte, poi smettemo perchè io ero sotto esame e loro ebbero un problema familiare, poi il lavoro ci allontanò.
A distanza di 5 anni il destino ha voluto che io e lei si lavori nella stessa azienda e, dopo i primi sguardi imbarazzati che ci siamo scambiati, abbiamo cominciato a parlarci...ma da gli ultimi colloqui mi sa che a presto parleremo meno e quaglieremo di più. Questo ha fatto si che mi ritornasse in mente l'esperienza vissuta che vi ho voluto raccontare.
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15 years ago
linguistafi,
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Last visit: 1 year ago
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Carlocarlo
la storia che mi accingo a raccontare è successa realmente circa un mese fa in un cinema porno di milano,Premetto che fino ad ora ho avuto storie con altri maschi solo molto soft fatte soltanto di seghe reciproche e niente di più.Quella sera sono andato al cinema con lo scopo di segare qualche cazzo e di sborrare nella mano di qualcuno ma non immaginavo che le cose sarebbero andate molto diversamente.Accanto a me si e seduto un tipo sulla quarantina che non ha aspettato molto a tirarsi fuori il cazzo e cominciare a menarselo.,lo aveva molto duro e abbastanza grosso non lunghissimo ma molto largo.La mia mano è partita subito e ha cominciato a segarlo molto lentamente ma a lui non bastava per cui mi ha spinto la testa volendo mettermelo in bocca.Non sapevo cosa fare perche come ho detto prima le mie esperienze si limitavano alle seghe ma ero eccitato e l'ho assecondato.Ho cominciato a succhiare arrivando fino alla base del cazzo e la cosa mi mandava in estasi mentre con la mano gli toccavo le palle.Ad un certo punto ho sentito la bocca riempirsi di sperma e i sussulti del suo cazzo che sborrava e la cosa e stata incredibilmente bella.Non ho avuto il coraggo di ingoiare e ho sputato lo sperma per terra anche se con la lingua gli ho ripulito per bene tutto il cazzo.Pensavo che la cossa fosse finita la ma il suo cazzo rimaneva duro mentre io ci giocavo con la mano e allora lui mi ha detto di alzarmi e di andare in fondo alla sala.Arrivati vicino al muro mi ha ordinato di abbassarmi pantaloni e slip e di metetrmi a pecorina.La cosa mi eccitava ma mi metteva paura per prima cosa perche avevo paura di sentire male essendo vergine e come seconda cosa non volevo essere inculato senza preservativo.Lui mi ha rassicurato facendomi vedere l cartellino di donatore di sangue per cui nons enza un po di tiomre ho acconsentito.Ha appoggiato la cappella sul buco e di un boatto ha infilato il cazzo dentro.Ho sentito il culo allargarsi di botto e un grande bruciaore ma subito dopo al dolore si e sostituito un enorme piacere.Lui scopava con ritmo regolare e ios entivo il cazzo entrare e uscire dal mio buco fino a quando un gran caldo ha pervaso il mio intestino.Ho capito che era nuovamente venuto mentre io riuscivo a sborrare senza neanche toccarmi il cazzo.Mi sono rivestito sono andato in bagno e mi sono lavato ma subito dopo sono andato ancora in sala a lla ricerca di qualche altro cazzo da soddisfare.
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15 years ago
carlocarlo, 38/39
Last visit: 14 years ago -
Istruttore di guida
Sono un istruttore di scuola guida e quella mattina ero eccitato sapendo che una delle donne più sexy e affascinanti mai conosciute(si chiama Maria) sarebbe venuta a fare una guida per riprendere a guidare dopo anni di inattività al volante.
Una donna splendida, mora con gli occhi da cerbiatto, un corpo mozzafiato e un seno con i capezzoli piccoli e a punta che mi piacciono tanto.
Vestita come al solito in maniera provocante non potevo fare a meno di fantasticare su di lei durante la lezione, a stento sono riuscito a trattenermi, ma comunque le ho fatto capire che io stavo al suo gioco sfiorandola quando la dovevo correggere. Questo le provocava dei brividi che potevo notare visibilmente.
Allora lei si fece più audace e durante la manovra di parcheggio, voltandosi verso il lunotto posteriore non faceva altro che guardarmi in maniera oscenamente provocante e passandosi la lingua sulle labbra mugolava a bassa voce…
Ero visibilmente eccitato e lei, guardando verso la patta dei miei jeans, se ne rese conto e sorrise ancora più maliziosamente, se mai fosse possibile.
Non si trattenne e disse : “ma che piacere mi da vederti così felice di farmi…la guida…”
Io risposi per le rime : “Magari con la tua macchina non sei così brava…”
Lei a quel punto mi provocò testando la mia reazione, per mettermi alla prova: “Ti vengo a prendere più tardi con la mia macchina e mi provi fuori dall’orario di lavoro…al volante”
Così alle 21.30 al termine della giornata, dopo aver chiuso la scuola sentii il suono di un clacson e una sensualissima voce che mi chiamava.
Era lei, era venuta per davvero…
Non mi feci chiamare una seconda volta che fui già nella sua macchina, e dopo un bacio sulla guancia molto tenero partimmo per la “lezione”.
Feci scegliere a lei il percorso e nel frattempo la potevo ammirare in tutta la sua bellezza e sensualità.
Indossava una gonna in lino bianco, un top rosa, visibilmente senza reggiseno, e un perizoma bianco che faceva capolino dal bordo della gonnellina, due sandaletti estivi alti molto sexy.
Ad un certo punto fermò la macchina e non mi accorsi che eravamo finiti in un parcheggio isolato.
Dopo i primi secondi di imbarazzo ci baciammo. La sua lingua era buonissima tanto che iniziai a morderla assaporandola bene e gustando le sue labbra cm per cm.
Un profumo di assenzio e borotalco inondò la macchina quando con le dita iniziai a sfilarle il perizoma insinuando dentro la mia mano.
Ero ubriacato da quegli odori e dalla voglia di fare l’amore con lei.
I respiri furono sempre più affannati e le nostre lingue che si contorcevano quasi a voler simulare un 69 ci toglievano il respiro.
La mia mano spostò con decisione il suo perizoma bagnatissimo e si fece strada nella sua figa caldissima. Le mie dita si dedicarono al suo clitoride fino a farla urlare dal godimento.
Nel frattempo avevo preso possesso dei capezzoli e li stavo letteralmente divorando…che buoni…
L’assenzio misto al profumo del sesso era una droga per me.
Non so come ma ci trovammo incastrati nei sedili anteriori, tanta era la foga che non potevo fare altro che allungare la lingua e assaggiare i suoi umori alla sorgente. Era un lago senza fondo, mio mi masturbavo mentre la stavo leccando con ingordigia e godimento.
Lei continuava a mugolare frasi interrotte da urla roche che erano un eccitantissimo segno di apprezzamento per il mio lavoro di lingua.
Quando mi salì sopra fu quasi una liberazione per lei da quella dolcissima tortura, e inarcando la schiena cercò di fare entrare il più possibile il mio giocattolino dentro di lei.
Poi la girai con le spalle appoggiate al sedile e i piedi che spingevano sul parabrezza e mi infilai tra le sue gambe e iniziai ancora a spingere con foga. Durante l’amplesso ci baciavano, le stuzzicavo i capezzoli, le titillavo il clito…eravamo come ipnotizzati a vicenda dai nostri sguardi da porcelloni insaziabili.
Ad un certo punto i suoi umori erano un fiume in piena che scendevano lungo le gambe e con le dita li indirizzavo verso l’altro buchetto per lubrificarlo, e dopo questo lavoro certosino, invitato da lei le infilai anche un dito dentro il suo splendido culetto mentre continuavo a pompare con ancora più decisione…ci guardavamo negli occhi e ci dicevamo “Siamo proprio dei porcelloni!!” e ridevamo e godevamo allo stesso tempo.
In quella posizione durammo parecchio, quasi fino a sfinirci, poi lei si prese cura del mio arnese e lo lecco e baciò a lungo fino a quando non venni dentro la sua bocca, in maniera anche copiosa. Lei mi sorrise e assaggiò risucchiando tutto e con numerosi mugolii di approvazione e soddisfazione.
Era ora di rientrare oramai, il marito la stava aspettando a casa, ci ricomponemmo alla meglio e ci salutammo con un ennesimo e lunghissimo bacio bagnatissimo.
Il giorno dopo Maria non fece la lezione pomeridiana, mi venne direttamente a prendere al termine dell’orario di ufficio e ci dirigemmo direttamente nel parcheggio dove potemmo continuare il discorso…e approfondire meglio la nostra intesa, anche sui sedili posteriori, con più calma…
Da tanto sognavo di incontrare una donna così!
[email protected]
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15 years ago
amantesardo, 36
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All\\\'aeroporto di forlì
Ciao a tutti e tutte, sono Honor 29 anni di milano ma sicilianissimo, quello che sto per raccontarvi è una storia realmente accaduta il 3 aprile 2004 dentro l'aeroporto di forlì. Cominciamo... Faceva un gran caldo quel giorno, ero sul treno che presi a piacenza per raggiungere l'aeroporto di forlì.Arrivato in quella piccola cittadina presi un taxi e mi diressi all'aeroporto.Entrato all'interno c'è un piccolo bar. Prendo una cosa da bere, mi siedo e spensierato leggo un giornale.Ad un tratto vedo entrare dalla mia sinistra una coppia:lui bassino pelato il classico ingegnere per come era vestito, invece lei una meraviglia della natura, capelli corti neri a caschetto, alta, vestitino nero, calze a rete e tacco 10. Tutti i passeggeri che aspettavano il proprio aereo si girarono a osservarla sia uomini che donne e io rimasi a bocca aperta.Fortuna volle che si sedettero di fronte a me.Io cercando di incrociare il suo sguardo stavo cominciando a sudare, quella donna mi eccitava solo a guardarla.Dopo un 5 minuti lei accavalla le gambe e noto con mio stupore che era senza intimo, in quel momento sono diventato rosso, mi sono eccitato un fuoco cominciava a salire lungo la pancia per me era una cosa imprevista veder quel ben di dio per soli 2 secondi di accavallamento.Ecco il momento clou.Riesco a incrociare il suo sguardo e lei maliziosa capisce che tipo di sguardo gli lanciai. Allora decisi di buttarmi. Feci gesto con le dita e mimando con la bocca di seguirmi in bagno(per chi non lo sapesse il bagno dell'aeroporto di forlì sono comunicanti quello degli uomini e delle donne).Beh lì per lì pensai di aver fatto una cazzata, ma dopo 30 secondi lei chiude la borsetta e si alza. Io faccio uno scatto fulmineo e mi dirigo per prima in bagno.Entro e aspetto.Fortuna volle che nel bagno non c'era nessuno.Passano 2 minuti e si apre la porta.Entra lei!Quell'odore del suo profumo invade il bagno, mi guarda e mi dice:Ma che hai di così importante da dirmi? io non sapevo cosa dire, di fronte a Madre Natura rimasi senza parole ma visto che ho una buona parlantina dissi: Di fronte a lei volevo farle i miei complimenti! Lei sorrise e disse: Mi dai del lei? E io: Alla Bellezza in persona si da sempre del lei. Le suona il cell. Io nel frattempo entro in un cesso e aspetto, appena finisce lei dice: Ma dove sei finito? La chiamo dicendo chi cerca trova!! entra nel bagno e le dico dimmi almeno come ti chiami.Lei: Patrizia. Io: Guglielmo. Subito le nostre lingue si incrociano, con le mani le alzo il vestitino e me la metto in braccio, appoggiata al muro lemoniamo come due innamorati vogliosi. Mi inginocchio e comincio a leccarle quella figa depilatissima, Profuma di fragola,lei bagnatissima mi viene in bocca, e nel mentre le dicevo :sei una gran donna, una gran troia, non aspettavi altro eh? E lei: Si ma adesso tocca anche a me! Io col cazzo durissimo che esce dai miei slip, appena li abbassa rimane a bocca aperta, vedere il mio cazzo duro di circa 21 cm e ben depilato fa un sorriso di stupore!! mi da 4 leccate che le venni copiosamente in bocca, ha bevuto tutto ed il suo viso ha dato segno di soddisfazione, si alza e ci baciamo incrociano le nostre lingue, il mio sperma e il suo orgasmo!Drinn drinn!!Risuona il cell ed era il marito. lei mi dice che deve uscire ma come facciamo? io le dico :Tranquilla esci tu per prima, ricomponiti e fai finta come se nulla fosse.Fu così, lei uscì io dopo 5 minuti uscii pure e tutto tornò alla tranquillità.Presi il mio aereo per Palermo e anche lei col marito prese lo stesso aereo visto che loro erano palermitani.Allora non le chiesi il cell perchè volli che quell'esperienza rimanga unica. Ancora oggi la ricordo e mi eccita tantissimo quella storia in quel piccolo aeroporto.Volevo dire un grazie a questa bellissima donna che rimarrà nei miei ricordi peccaminosi. Grazie Patrizia. Non ti dimenticherò mai... HONOR!!!
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15 years ago
admin, 75
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Noiosi pomeriggi
dopo un breve, educato e dettagliato scambio di mail e foto ho deciso di incontrare una coppia conosciuta su desiderya. Io, single bisex, ero alle prime armi e quindi abbastanza timido e sottomesso. La coppia, al contrario, era molto piu' a suo agio ed era in cerca di un "gioco" per combattere la monotonia delle calde domeniche pomeriggio. Non avevo mai avuti veri rapporti bisex. La mia esperienza si limitava a fantasia e a giochi intimi in cui sperimentavo il mio lato femminile con oggetti fallici.
Decisi di incontrarli. Fortunatamente vivevano nella mia stessa citta' cosi' un assolato pomeriggio d'estate mi recai a fargli visita. La loro casa, un villino monofamiliare con giardino, mi accolse in un'atmosfera elegante e quasi raffinata.
Lei era una donna sui 35, molto bella e giovanile. Bionda con capelli lunghi e ricci, mani e piedi curatissimi. Indossava un vestitino corto, data la temperatura estiva, che mostrava la bellezza delle sue lunghe gambe. Lui invece era piu' vecchio. Sui 50-55 forse. Decisamente non bello ma con quel fascino che solo chi possiede molti soldi puo' avere. Anche lui molto curato.
Ci sedemmo nel salotto. Elegantissimo. Loro sul divano di pelle e io sulla poltrona. In fresco c'era una bottiglia di cartize gelata. Cominciammo col brindare al nostro incontro. Il vino delizioso scendeva ch'era un piacere. La temperatura gelida ci fece dimenticare l'alcol che conteneva cosi' in un attimo ci ritrovammo in quello stato di ebrezza che solo una giusta dose di alcol puo' dare.
Lei comincio': "perche' non ti spogli". Ubbidii. Rimasi in mutande e lei mi costrinse a togliere anche quelle. Ero nudo. Lei era decisamente la parte attiva della coppia, quella che comandava il gioco, mentre lui era piu' serio e silenzioso. Mi chiese se mi era piaciuto il vino e risposi di si. "Bene, allora adesso ci vuole qualcosa da mettere in bocca" mi disse. In un attimo abbasso' calzoni e mutande al marito e mi ritrovai davanti quel cazzo scuro, grande e flaccido. "Prendilo in bocca" mi ordino'. Fui un po' titubante. Lei ripete' l'ordine, non lasciava adito a dubbi. Lo presi in bocca lentamente. Era la prima volta. Il sapore era acre. Il vino e la strana situazione stavano prendendo il soppravvento. Mi ritrovavo con un cazzo in bocca. La signora mi poso' una mano dietro la nuca e mi spinse avanti e indietro. Mi piaceva. Succhiavo e sentivo quel cazzo ingrandirsi nella mia bocca. Mi sentivo troia. Mi sentivo brava. Ormai ero inzaziabile. Lo succhiavo come se non avessi fatto altro nella vita. Nel frattempo i due si stavano baciando. Potevo sentire le loro lingue muoversi e di proposito facevano cadere loro umori su di me. Ma ero troppo indaffarato a succhiare quel cazzo ormai durissimo. Ogni tanto passavo la mia lingua sul glande e potevo sentire chiaramente il sapore del pre-sperma che cominciava ad uscire. Ad un certo punto la donna mi tiro' per i capelli. Mi fece stendere di schiena sull'ampio e ricco divano in pelle. Lei mi venne sopra e si mise alla pecorina con la sua fica proprio sopra la mia bocca. Il marito non tardo' ad arrivare e in breve comincio a scoparla da dietro. Vedevo quel cazzo entrare ed uscire da quella splendida fica. Continuo' per qualche minuto . Lei gemeva e i suoi liquidi cadevano copiosi sulla mia faccia. Ad un certo punto il marito tolse il suo cazzo e me lo infilo' dritto in gola. Mi colse quasi di sorpresa. Ebbi lo stimolo del vomito ma mi trattenni. Riconoscevo quel sapore di cazzo anche se mischiato a quello piu' dolce della figa di lei. Mi sentivo cosi' troia! Nel frattempo il mio cazzo era rimasto flaccido, molle, quasi impaurito. Era ormai fracido di pre-sperma ma non era mai diventato duro. Ed era giusto cosi' perche' io mi sentivo una troia. Una bravissima troia.
L'uomo scopo' la moglie per almeno una ventina di minuti finche' si blocco' col cazzo dentro quella stupenda fica. I suoi muscoli si irrigidirono e un breve lamento mi fece capire che era venuto.
A quel punto si allontano' mentre la moglie si alzo' sulle ginocchia. Comincio' a muovere sensualmente la sua fica. Non capii cosa volesse fare se non quando vidi uscire da quella splendida fessura sopra la mia faccia una crema bianca. Aprii la bocca senza che me lo fosse chiesto e assaporai quello sperma che copioso scendeva nella mia bocca. Non avevo mai assaggiato lo sperma di un altro uomo. Era diverso dal mio. Piu' amaro. La mia bocca era ormai completamente impastata da quel liquido bianco. Lo tenni in bocca per assaporarlo meglio e poi lo inghiottii con grande soddisfazione.
Nel frattempo la donna si alzo' dal divano e si diresse verso un mobile da cui estrasse alcuni oggetti. Io morivo dall'eccitazione. Non mi ero mai sentio/a in questo modo. La donna si avvicno' a me e mi chiese:"vuoi godere?", io risposi di si con un semplice cenno del viso. Allora lei mi prese i polsi e me li lego' dietro la schiena con un paio di manette. Erano di plastica, un semplice giocattolo, avrei potuto romperle con una semplice torsione della mano ma facevano parte del gioco e io avevo una gran voglia di essere protagonista di quel gioco. La donna si abbasso' sul pavimento e attacco' al marmo delle piastrelle un fallo dotato di ventosa. Sembrava un cazzo vero, un po' piu' lungo e largo ma estremamente veritiero. Se ne stava li eretto. Usciva dritto dal pavimento. La donna si premuro' di lubrificarlo bene con un liquido al silicone e poi mi disse: "Se vuoi godere dovrai usare il tuo culo!".
Non me lo feci dire due volte. La mia troiaggine era schizzata a mille. Ero cosi' eccitato che il mio cazzo comincio' ad indurirsi fino a diventare come la pietra. Lentamente mi adagiai sul quello stupendo cazzo di plastica sbavante di lubrificante. Senza poter usare le mani appoggiai il mio sfintere alla punta di quell'oggetto stupendo. Spinsi e sentii la cappella entrare facilmente. Lo sentivo dentro. Mi abbassai. Lo feci entrare il piu' possibile. Mi sentivo pieno. La punta di quel cazzo sembrava nella mia gola. Cominciai ad andare freneticamente su e giu'. Era un piacere immenso, mai provato. In breve raggiunsi il primo orgasmo anale. Niente a che vedere con l'orgasmo classico. Era qualcosa di molto piu' intenso e duraturo. Ne ebbi un altro e poi un altro ancora, almeno una decina. Era come un'onda di piacere che andava e veniva.
Il marito e la mogliettina mi guardavano dal divano mentre si masturbavano reciprocamente. Si eccitavano al guardarmi. Mi chiamavano troietta e questo mi eccitava ancora di piu'.
Dopo una buona mezz'ora di orgasmi anali ero distrutto. Il mio cazzo, seppur di modeste dimensioni, era ancora dritto e duro. Avrei pagato perche' qualcuno me lo toccasse e mi facesse venire. E questo loro lo sapevano... per questo mi lasciarono le manette. Nel frattempo la splendida signora aveva staccato il cazzo finto dal pavimento e l'aveva indossato agganciandolo ad una cintura. Era evidente cosa voleva fare. Mi fece inginocchiare, venne dietro di me e mi fece sentire la punta di quel cazzo sul mio buco del culo. Lo fece entrare docemente e lo spinse piu' a fondo che poteva. Nel frattempo il marito si mise a dietro la dolce mogliettina e comincio' a scoparla. Potevo sentire i colpi potenti di lui che si trasmettevano fino all'oggetto dentro il mio culo. Godetti ancora. Altri orgasmi anali. Anche la donna venne, irrigidendosi col suo cazzo finto tutto dentro di me. Il marito si stacco' dalla moglie e mi venne davanti. Mi mise il suo cazzo davanti alla bocca e io cominciai a succhiarlo come se da quello dipendesse la mia vita. Sentivo il chiaro sapore della fica della moglie che pero' ad un certo punto venne coperto da quello piu' acre dovuto ad una colata di sborra nella mia bocca.
Mi lasciarano sdraiato sul pavimento. Ero sporco di sperma e degli umori usciti dal mi culo e dal mio cazzo. Lei mi disse: "ora rivestiti e vattene, se vuoi sai dove trovarci".
Obbedii e usci di casa. Ero ancora eccitatissimo. Mi sentivo addosso gli odori e i sapori del sesso. Arrivai a casa con l'intento di masturbarmi ma poi ci ripensai. Decisi di rimanere in quello stato di eccitazione. In quello stato sarei stato capace di fare e farmi fare qualsiasi cosa. Cosi' accesi il computer ed entrai nel sito di desiderya...
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15 years ago
7maybi,
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La prima volta con i nostri migliori amici
Ciao siamo Marco e Marianna coppia 30enne della provincia di Fg, vogliamo raccontarvi la nostra storia.
Io e Marianna stiamo insieme da ormai 21 anni e la nostra storia è sempre stata corredata di piacevoli situazioni intime, ma da 6 anni questa nostra storia d’amore ha preso una piega particolare con i nostri migliori amici.
Cominciamo dall’inizio; io e Francesco siamo amici sin dai primi anni della nostra vita poiché abitiamo in un piccolo paesino della provincia di Foggia ed addirittura sulla stessa strada, pertanto abbiamo condiviso tutto nella vita, le amicizie, le scuole, la crescita ecc..
Francesco era fidanzato da ragazzo con la mia attuale moglie Marianna poi si sono lasciati prima di partire per l’università, è inutile dire che il primo uomo di mia moglie è stato appunto lui.
Inoltre Francesco è attualmente sposato con Annalisa una bellissima ragazza del nostro stesso paese, anche lei grande amica di mia moglie Marianna sin dalle scuole elementari.
La nostra amicizia si è rafforzata da sposati poiché, avendo gli stessi interessi, usciamo quasi ogni sera insieme per una pizza in compagnia o semplicemente per effettuare lo “struscio” (camminata domenicale tipica dei piccoli paesi).
Io con Marianna ho sempre avuto un rapporto abbastanza aperto fatto di reciproca fedeltà e di amore reciproco, non ci nascondiamo nulla, pertanto mi è semplice parlare con lei e disquisire del più e del meno; molte volte ho pensato a come sia stata la sua prima volta con Francesco, ero curioso, ed una volta mi son fatto coraggio e glie lo chiesto, lei mi rispose tranquillamente che per lei era stata una sensazione bellissima, che ha un bel ricordo della loro prima volta e che non la cambierebbe mai; a quel punto a sentirle dire queste cose mi eccitai la abbracciai e facemmo l’amore, mentre Marianna incredule si lasciava andare.
A quel punto volevo sapere di più e l’occasione giusta fu la visione del film Fermoposta di Tinto Brass, infatti ad un certo punto misi le mie mani in mezzo alle sue gambe e sentendola bagnata iniziai a farle un ditalino mentre i suoi occhi erano attenti alla visione del film, al suo primo gemito gli domandai: “mi dici come è stata in dettaglio la tua prima volta con Francesco?”, lei mi guardò aprì le gambe e mi disse guardandomi, “si, ho proprio voglia di dirtelo” e con un gesto repentino si tolse la maglietta e rimase a seno nudo. Capii che aveva ancora voglia di lui e questo stranamente mi faceva eccitare tantissimo, facemmo l’amore mentre lei mi raccontava come era stata la sua prima volta, non avevo mai goduto così prima.
Dal giorno seguente inizia a pensare a Marianna che scopava con Francesco, non vedovo l’ora di tornare a casa da lei ed appena entrai la trovai con un vestitino trasparente e completamente nuda sotto, capii che aveva capito il mio desiderio, la guardai e le dissi: “vuoi il suo cazzo vero?” lei non mi rispose, ma mettendo le mie mani tra le sue gambe vidi che era bagnatissima, scopammo per più di due volte e mentre lo facevamo io gli chiedevo se volesse il cazzo di Francesco, lei puntualmente mi guardava e mi diceva di si addirittura chiudeva gli occhi e faceva finta di scopare con lui, menzionando situazioni eccitanti passate insieme al mio amico di recente che però non si concretizzarono con il rapporto sessuale.
Dopo aver fatto l’amore scoprii che Marianna ed Annalisa parlavano spesso di sesso insieme e che quest’ultima aveva confidato a mia moglie che già da tempo Francesco aveva chiesto ad Annalisa di praticare lo scambio di coppie.
Annalisa era timida e pur eccitandosi tantissimo al pensiero non aveva mai dato inizio a questo gioco, anzi gli diceva che era pazzo e che se non avesse smesso di chiedergli queste cose lo avrebbe lasciato.
Benissimo i nostri desideri si stavano avverando, chiesi allora a Marianna di invitare Francesco ed Annalisa a casa nostra per una cenetta e gli dissi di mettersi un vestitino abbastanza provocante, così fece, la sera mangiammo e sopratutto bevemmo un buonissimo Aglianico del Vulture eravamo brilli, mentre eravamo a tavola Marianna tempestò Francesco di sguardi sensuali e ad un certo punto lo sfiorò con il suo piede per più di una volta, lui capì e ricambiò con delle carezze sulle sue gambe; a tal punto con una scusa portai Annalisa con me in soggiorno ed accesi la televisione mettendola a basso volume; Francesco rimase in cucina con mia moglie, lei prese subito l’iniziativa lasciando cadere il suo vestito a terra e rimanendo solo in perizoma si avvicino al suo ex si sedette in braccio e gli sussurrò all’orecchio “prendimi sono anni che lo voglio, scopami come mi hai sempre scopato prima, ho convinto tua moglie e mio marito”; Francesco si spogliò del tutto ed iniziarono a scopare sulla sedia, noi dall’altra parte sentivamo tutto, io avevo al mio fianco Annalisa sul divano le presi la mano e le dissi: “Marianna mi ha detto tutto, se vuoi possiamo essere noi la coppia della prima volta che hai sempre desiderato nel tuo intimo”, lei non mi disse nulla mi abbraccio e rimanemmo in silenzio a sentire i gemiti di entrambi ad un certo punto Annalisa si alzò e mi disse: “voglio vedere”, io la portai mano nella mano in cucina, li vedemmo Francesco che ansimava seduto sulla sedia mentre Marianna era a cavalcioni sul suo grosso cazzo che godeva e gridava, a tal punto abbracciai forte Annalisa e la baciai, lei non attendeva altro ci spogliammo e scopammo per tutta la notte nel nostro letto scambiandoci volta per volta le nostre partner, che prese dall’eccitazione non si negavano di attenzioni particolari come baci, toccatine e leccatine.
Fu la più bella sera della nostra vita, da quella volta ci incontriamo ancora metodicamente giocando sempre in maniera diversa.
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15 years ago
barracuda197,
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20 mani di poker
Sono sempre stato molto bravo a giocare a poker..!
Un grande Viveur, ricordo diceva: “ il poker è la metafora della vita.. ti capitano situazioni di cinque carte, puoi cercare di cambiarle, tenerle o trasformarle, puoi bluffare, se vuoi vincere devi puntare, prima o poi ti devi svelare e mettere le tue carte sul tavolo”, cosa c’è di più vero?
Sapere che anche tu ami questo gioco, che lo hai imparato da bambina, quando ancora non capivi i retroscena di quelle carte, è un piacere che ci accomuna, ancora una volta…
Di certo due come noi sanno come fare diventare un poker un’occasione d’intrigo e allora via con 20 mani, alla fine delle quali, chi ne avrà vinte di più avrà il dominio del nostro prossimo incontro, potrà ordinare il suo piacere, avere il corpo e la mente dell’avversario, ed in più ad ogni singola vittoria fare una domanda sui segreti intimi dello sconfitto.
Si mischiano le carte, si usa la carta per segnare il punteggio. Quelle quaranta dame iniziano a danzare, si mischiano, si tagliano, poi cinque di loro sono nelle nostre mani. Si snocciolano sotto i nostri occhi, si incrociano gli sguardi, ci si sfida, si punta, si cambia e si tira, poi lentamente si scoprono i giochi, uno vince l’altro sospira.
Tu inizi molto bene… Maledetta! Te lo si vede sulle labbra lucide, pregusti e traspiri le tue intenzioni, so perfettamente cosa hai in mente se dovessi vincere. Intuisco il tuo progetto e mentre le tue domande appena vinte iniziano a scavare nei miei segreti, vedi già la scena della tua vittoria, mi vedi lì nudo davanti a te, forse con gli occhi bendati, con i tuoi artigli mi accarezzi, per scegliere il momento e luogo dove affondare. Mi leghi le mani dietro la schiena. Mi prendi per i capelli. Mi fai inginocchiare ai piedi del letto. Si sente il suono dei tuoi tacchi sul marmo. Mi tiri. Mi fai piegare e appoggiare il petto sul materasso. Accarezzi la riga della schiena, mi allarghi… li sta quelli che vuoi. Quello che non hai ancora avuto, ma su cui hai aperto un ipoteca di desiderio.
Un’altra mano di poker dove io devo scappare, mi devo ritirare, tu un po’ più contenta di potermi forse inculare. Cazzo! Poche volte ho perso a poker, una sola contro una donna, forse è questo il motivo. Le donne sono sfacciatamente fortunate. No! Non è così a poker non conta la fortuna o almeno non è l’unico elemento determinante, devo stare calmo anche quando lei mi pone i suoi quesiti, devo capovolgere la situazione. Lo devo fare, quasi senza accorgermene. Lei ha vinto sei mani, io solo tre, restano ancora undici, nell’ultima lei ha vinto con un colore, solo chi sa giocare e osare prova a fare un colore. Rimani lucido! Rispondi con intensità alle sue domande, non perderla d’occhio nemmeno un istante. Gioca! Gioca!
Ok ora tocca a me fare una domanda.. ne ho diritto grazie ad una vittoria, ricoprirei quella donna di domande, mi interessa sapere come dorme, cosa sogna, ma ora la mia fantasia e arida, faccio persino fatica a trovare gli argomenti. Sii forte, prendi fiato e raccogli tutti i punti interrogativi che hai dentro. Li usi spesso e sai usarli solitamente bene. Sferra un attacco. Tienile testa. Dalle da pensare. Servile cinque carte e chiedigli quante ne vuole cambiare. Dille che tu sei servito, che la vuoi mordere, baciare e fottere. Stupiscila. Contraddicila, facendole vedere che non hai bluffato.
Va bene sto recuperando!Chissà se tu tra le cosce stai fremendo come me.
Accavalli e scavalli le gambe, oggi hai degli stivali che non ho mai visto. Belli, seducenti, non eccessivi. Sono lucidi e intriganti anche senza il tacco a spillo, chissà dov’è la cerniera per toglierteli, quello è un lavoro che faccio sempre io. Potrei scrivere interi manuali sulle tue infinite calzature, stravaganti, affascinanti, comode, pericolose, sensuali, appariscenti, mai volgari.
Bene, ci sono. Siamo pari. Sette vittorie a testa, le mie domande ora sono specifiche e sentire che ti apri con le tue risposte, mi da una soddisfazione simile a quando ti schiudo le cosce. Mi vengono voglie, dolci tenerezze. Ascoltare te che mi confidi le tue amarezze. Anche in quelle abbiamo ombre e luci quasi uguali. Ecco forse dove nasce un pezzo della nostra complicità, aver avuto un passato simile ci rende taglienti nello stesso modo. Su ora taglia questo mazzo, non farlo con timore solo perchè ora sono io in vantaggio…
Ecco siamo alla mia ottava domanda, nel vederti distribuire le carte devo ammettere che sei veloce e decisa come un croupièr professionista. Ora la tua espressione e più perplessa., C’è meno forza. Ti guardo attentamente il viso quasi senza trucco. Il collo e le perle che indossi quasi avvinghiate a te come fossero piccoli satelliti pronti a tua disposizione. Scendono. Cadono, sul quel vestito che non ho potuto fare a meno di commentare quando ti ho aiutato a togliere la giacca. Quei rombi stravaganti che ti ricoprono i seni, per terminare in quel gonnellino, fatto per giocare con il vento e con i tuoi movimenti. Bellissima ti desidero, anche quando l’espressione riflette la tua incertezza per quella situazione non fortunata. Un’altra sconfitta.. Dai non prendertela. Non abbiamo finito mancano ancora quattro mani e io sono in vantaggio di due, sai però che non puoi più perdere.
In questo momento vorrei consolarti, magari dicendoti che perdere potrebbe risultare più coinvolgente che vincere. Sicuramente più duro e doloroso. Ma anche più intenso, piacevole, o conturbante. Ma meglio tacere per adesso, mi limito a dirti che da ora in poi non mi ritirerò più, giocherò fino alla fine al di là di quanto forte mi senta, per non bloccare l’assegnazione dei punti, d’altronde io sono uno sportivo. Lo sono sempre stato, non potrei non esserlo, con una femmina della tua caratura. Ecco qua ancora le solite cinque carte, gelide e infuocate allo stesso modo. Le mie tutte scompagnate tranne una interessante coppia d’assi. Entrambi chiediamo la sostituzione di tre carte, probabilmente anche tu hai tenuto una coppia e quando mostri il tuo risultato sul tavolo vedo che la sorte te ne ha aggiunta un’altra.. Una di re e l’altra di jack. Ti svelo 4 carte e vedi che sono tutte diverse tranne i due assi, di prima. Ma sadicamente tengo ancora in mano un carta, segnata di quadri, come il tuo vestito, secondo te sto facendo lo sbruffone. Mi dispiace non è cosi. Un asse di quadri si affianca alla coppia e un tris batte una doppia coppia. Ora sei mia!
Altri due veloci mani servono per farti perdere il dubbio di una partita patta, ma sono poco più di una formalità.
La perplessità e un sentimento raro sul tuo viso, coglierla… mi fa sentire il bisogno di baciarti. L’orgoglio del vincente, la rabbia della sconfitta si fondono tra le labbra, le lingue, i denti. Cazzo!! Quanta voglia ho di te. Ancora li seduta su quella sedia. Mostri una sensualità che voglio mordere. Nascondi la tua irresolutezza per non aver saputo gestire il tuo vantaggio. Il tuo vestito ora sale scoprendoti le cosce, schiacciate al quel sedile. Ti tocco mentre la lingua beve il tuo respiro. Le mani s’intrufolano sotto i tuoi slip. Dio come ho fatto a rimanere lucido fino ad ora?, Ora posso lasciarmi andare all’animalità che mi scuote. La bestia che infila il muso nelle tue gambe e si nutre della tua umidità, con foga tale da far scivolare la sedia come una slitta contro il muro. Ti inchiodo. Ti do il primo orgasmo. Godo dal tuo gusto che mi cola sul viso e delle tue grida. Muori e godi mia avversaria di gioco. Stringi e abbandona le tue gambe fasciate dalle calzature di pelle nera. Avvinghiate strette alla mia schiena, nel colmo del piacere.
Ho ripreso fiato. Ti fisso mentre tu fai lo stesso. Vedere il tuo seno che da il tempo al cuore cercando di calmarlo, è un’immagine tenera, che tocca il mio il essere romantico. La mia anima. Sono stato io a causare tutto questo. Le auto celebrazioni è meglio però che non durino mai più di tre secondi. Quindi mi alzo dal tuo ventre, e accarezzandoti ti prendo in braccio, per portarti sul mio letto.
E’vero non ti sollevo quasi mai in braccio, per paura di farlo in maniera maldestra. Ma ora è diverso. Ora non sei solo la donna con cui fare scopate epiche, sei il mio premio! Sudato. Meritato. Vinto senza alcuna contestazione plausibile. Devo essere sincero ci sto pensando solo ora che sei nelle mie braccia e ti appoggio sul mio morbido letto, lo faccio con delicatezza magari sei un premio fragile. Ma ne dubito. Anzi magari sei quasi infrangibile. Ora ti scarto e ti metto a posto. Prima di pensare a cosa fare di te, voglio ancora assaggiare il tuo godimento e dividerlo, mischiarlo con il mio, poi in seguito progetterò e rifletterò sul da farsi. Non essermi fatto toccare fino ad ora da questi pensieri, è probabilmente il motivo perché ho avuto la meglio, ho vinto, ho raggiunto il risultato, al posto di pensare con che cosa ti avrei voluto penetrare, legare e bendare, ho pensato solo al poker.
Caspita dovrei proprio dirlo a quel viveur, se a poker e nella vita vuoi vincere, devi riuscire a non pensare alla posta in ballo. Devi solo giocare e combattere, indipendentemente che il premio sia bello, prezioso, ricercato, squisito, impagabile, sagace. Devi pensare solo a quaranta dame. Una tra loro saprà leggerti dentro!
Una vera metafora della vita.
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 2 days ago -
Chissà perchè proprio a me?
Dopo la maturità, superata brillantemente, avevo deciso di iscrivemi all'università, ma, avevo un pò di confusione nella mente, volevo una facoltà che mi desse l'opportunità di mettere a frutto le mie capacità matematiche, così, senza indugio, chiamai la prof di matematica, che, mi aveva dato sempre ottimi consigli, le chiesi un incontro per chiarirmi le idee, le fu felice della chiamata e mi dette l'indirizzo presso cui raggiungerla, era un paesino di provincia, disgraziatamente quel giorno non vi erano autobus di linea per gli orari che avevo a disposizione, così decisi pe r un treno locale che mi avrebbe portato a destinazione in meno di 2 ore, mai scelta fu più disgraziata...
Presi il treno alle 14.45 dalla stazione di Lambrate, a quell'ora era praticamente vuoto, era ovvio, i pendolari salgono ad orari diversi dal mio, quindi, mi misi comodo in un vagone dove mi sembrava non ci fosse nessuno, seduto vicino al finestrino, guardavo il panorama che scorreva davanti a i miei occhi, mancava ancora tanto, quel treno faceva tutte le fermate, e qujindi, decisi di leggere un libro nell'attesa di arrivare a destinazione, forse mi sono fao prendere dalla trama del romanzo, sta di fatto che non mi sono minimamente accorto di quel tipo che era accomodato nel mio scompartimento, me ne accorsi solo dalla puzza che emanava, mi girai a guardarlo, era un uomo sulla cinquantina, pochi capelli, completamente bianchi, non aveva un brutto viso, e la corporatura lasciava trasparire un corpo tonico, quasi da atleta, l'unico problema era quel fetore, che dava di formaggio ammuffito e prosciutto rancido... una sensazione veramente sgradevole, specialmente per me che vivevo lavandomi almeno 2 volte al giorno, profumandomi come una puttana, al momento pensai che il treno doveva essersi riempito, dato che, precedentemente con tutto lo spazio che c'era, non vi era alcun motivo per occupare un posto in quello scompartimento, ma, ahimè, non era così, era salito alla stazione successiva, e il treno era rimasto vuoto, ma questo lo capii solo dopo...
Ritornai a leggere il mio romanzo, un thriller misto a sesso, di quelli che ti fanno accaponare la pelle e, rizzare il cazzo, lui intanto si era accomodato davanti a me, ogni sbirciavo da sopra le pagine del libro, lo scrutavo, e mi chiedevo, chissa perchè certe persone non hanno la cultura dell'acqua e del sapone? Mha, chissa quando rientra a casa, povero chi deve stargli accanto, con quella puzza... e, assorto nei pensieri, non mi accorgo che il maiale ha tirato le tendine mentre entrava nello scompartimento, ormai il controllore era passato, difficilmente sarebbe ritornato,con il treno vuoto che sensa avrebbe avuto? Nessuno!! Ed infatti, la stazione successiva era vuota, qualche minuto di sosta, e via, verso la prossima... Appena ripartito, io non lo sapevo, incontrammo una galleria, di quelle che sembra non finiscano mai, e per di più, sento il treno che rallenta, fino a fermarsi, si cazzo, proprio nel mezzo della galleria, ovviamente le luci automatiche non funzionano, che merda sti streni per i pendolari, quando, nel buio, sento una mano che mi afferra il collo, e un'altra che mi palpa in mezzo alle gambe, e una voce seguita da un alito putrido, che mi sussurra: Se grido ti ammazzo con le mie mani.... ero paralizzato, non avrei potuto emettere neanche un gemito, la paura mi aveva completamente bloccato e tolto la voce, così, forte del mio silenzio cominciò a slacciarmi i pantaloni, sentivo la sua mano rude e callosa, ravanare nei miei boxer, me lo prese in mano, mi strizzò le palle, con forza, e rantolando mi disse: CHe cazzo moscio hai, sarai un culattone passivo... bhe, meglio così, almeno potrò romperti il culo facendoti un piacere... Non avevo il coraggio di rispondere ne di muovermi, rimasi passivo a quanto stava succedendo, quell'uomo aveva una forza esagerata, sentivo la pressione della sua mano sul collo, avevo percepito che, se avessi tentato una ribellione, la sola pressione sulla mia gola sarebbe stata fatale, quindi, mi rassegnai e cercai di assecondarlo, in modo che finisse in fretta, magari, nel frattempo il treno sarebbe ripartito e sarebbe finito l'incubo... ma niente il treno era fermo, immobile, nessun rumore proveniva dall'esterno dello scompartimento, nessun possibile aiuto, mi intimò di calarmi i pantaloni, senza scherzi, mi disse, con le mani libere feci scivolare i pantaloni verso le ginocchia, alzando il sedere dalla poltrona, in quel momento sentii la sua mano insinuarsi sotto le mie chiappe, con il medio cercava il buchetto, era di una delicatezza che sembrava un rinoceronte alla carica... appena trovato lo penetrò di colpo facendomi sobbalzare, lui capì immediatamente di aver a che fare con culetto già sverginato, quindi cominciò ad insultarmi: Bagascia di periferia, hai il culo rotto, ora ti faccio sentire un vero cazzo, così potrai ricordartelo quando ti farai inculare da qualche finocchio come te... mi sentii girare, mi spiaccicò la faccia contro la poltrona, puzzava anche quella... ma non avevo scelta, o lo assecondavo, oppure penso che avrei sofferto, meglio la prima ipotesi, si, si stava slacciando quella specie di tuta che aveva addosso, spigionando olezzi incredibili, l'aria era quasi irrespirabile, il caldo opprimente, il sudore colava abbondantemente dalla mia fronte e scendeva nel colletto della maglietta, ero madido, e impaurito, se le mani erano così grosse e nodose, chissa come avrà avuto il cazzo...
Ecco, sentivo il suo cazzo appoggiato al mio fondo schiena, sembrava grosso, o almeno quella era la sensazione, sempre spingendmi la faccia al cuscino della poltroncina, con l'altra mano sentivo che mi allargava le natiche, era chiaro che non vedeva un cazzo neanche lui, ma, si sarebbe detto che era un esperto della situazione, infatti, non ci mise molto a trovare la strada, cercai di rendere più facile la penetrazione rilassando quanto più possibile i muscoli del mio buchetto, speravo non facesse come con il dito, un colpo e via... No, per fortuna trovò qualche difficoltà iniziale, era entrato solo con la cappella, così, a sensazione, avevo ridimensionato le misure di quel cazzo, così, una piccola spinta da parte mia e, quel cazzo entrò per metà, forse non voleva penetrarmi con violenza, forse voleva godersi l'attimo fono in fondo, sta di fatto che cominciò a muovesi abbastanza delicatamente, dentro e fuori, calcolai così che aveva un cazzo non più lungo di 15 cm e largo non più di 3 cm in diametro, troppo poco per farmi male, certo la cosa disgustosa era la puzza impossibile da sopportortare, altrimenti avrei anche potuto provare piacere da quella situazione un pò estrema, lo lascia fare e così, dopo qualche minuto di rantolii e frasi sconnesse sentii la sua cappella ingrossarsi, era il segno inequivocabile che stava per raggiungere l'orgasmo, e così fù, pochi istanti e mi sentii riempire da diversi getti di sborra bollentissima, chissà, sarà stata la posizione, sarà stato quel cazzetto che mi avva preso con delicatezza, senza dolore, ma, mi trovai col cazzo duro, non era certo voluto, ma, era lì, pronto a ricevere la sua parte di effusioni, il tizio si accorse subito del fatto, dato che i miei timidi gemiti erano inequivocabili, mi tocco davanti ed esclamò: Allora non sei un frocetto dal culo rotto, hai anche un cazzetto che funziona... e comiciò a farmi una sega, devo dire che quella mano così nodosa e piena di calli mi dava una sensazione ancora non provata, per avvicinarsi di più mi rimise il cazzo in culo, era ancora bello duro, bhe, almeno la sega fatta col cazzo inculo mi avrebbe fatto godere molto di più, ed eccomi pronto, dopo alcuni minuti di seconda inculata e relativa sega, mi alzavo sulla poltrona, lui accelerò il ritmo, un bel getto di sborra gli inondò la mano e finì sulla poltroncina, e lui da dietr: Sei fortunato che non si vede un cazzo, altrimenti te l'avrei fatta leccare fino all'ultima goccia, è vero che ti sarebbe piaciuto troia???
In quel momento non mi fregava proprio nulla di quello che stava sbiascicando, pensavo solo al mio piacere, a rendere quell'esperienza da incubo in qualche cosa di piacevole... Dopo un lungo sospiro chiesi: Posso rimettermi a posto? Non ricevetti risposta, mi accorsi solo che il portello dello scompartimento era aperto, e lui era scomparso.
Poco dopo il treno riprese la sua corsa, uscito dalla galleria la luce riprese ad illuminare i vagoni, mi feci coraggio, volevo vedere se quel merdoso era ancora sul treno, incontrai 2 poliziotti in servizio, fui tentato di denunciare l'accaduto, ma, sono sicuro che non avrebbero fatto altro che ridere di me, e quindi feci finta di nulla, ma del'uomo puzzolente nessuna traccia, controllai anche tutti i cessi del treno, aperti e vuoti, tutti...
Arrivai a destinazione con forte ritardo, per fortuna la prof aveva intuito che potesse esserci stato un problema col treno e, non vedendomi arrivare per l'ora fissata era venuta in stazione in auto, in modo da non farmi fare la scarpinata fino a casa sua, alla sua vista mi sentii rincuorato, finalmente una faccia amica, le raccontai del blocco del treno in galleria, ovviamente tralasciando i particolari, lei mi passò una mano sui capelli, e cominciammo a parlare dei miei progetti....
Che brutta esperienza, bhe, ma poi perchè brutta, non è stata così tragica, a parte l'olezzo e la paura iniziale, mi sono fatto una bella goduta, chissà, se avessi l'autobus???
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15 years ago
bestenema,
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La mia prima (e ultima) esperienza bisex
Vi parlo di un'esperienza di 14 anni fa ormai.
La mia prima esperienza con un uomo. All'epoca stavo assieme ad una ragazza svedese, si chiamava Karla. Era una attrice di teatro, in Italia da alcuni anni per studiare arte drammatica. Eravamo molto una coppia molto affiatata, sia sessualmente che nella vita di tutti i giorni. Il nostro rapporto era molto fresco e disinibito (potere della Scandinavia!). In quel periodo frequentavo molto il mondo del teatro e numerosi amici che avevamo erano apertamente gay. Con uno specialmente avevo stretto una bella amicizia, un ragazzo di Stoccolma, molto amico di Karla fin dai tempi dell'adolescenza, attore anche lui e anche lui in Italia per frequentare una accademia di teatro. Quando parlo di amicizia ne parlo nel senso più tardizionale del termine, senza alcuna allusione di carattere sessuale. Vivevamo la nostra amicizia tranquillamente senza alcun pregiudizio da parte mia nei suoi confronti e rispettosi entrambi delle differenti preferenze sessuali. Una domenica di ottobre, come spesso avveniva nel weekend, fummo invitati da Jonas, questo il suo nome, a pranzare a casa sua e passare assieme il pomeriggio.
Quel giorno a tavola bevemmo un pò troppo vino rosso e io, Karla e Jonas eravamo piuttosto "allegri".
Jonas incominciò a fare scherzosamente qualche battuta su di me e qualche apprezzamento di troppo sul mio fisico. Karla, di rimando, cominciò a giocare la parte della "donna gelosa" e io, tra l'imbarazzato e il lusingato, mi misi a recitare la parte del sedotto.
La commedia andò avanti per un bel pò, Jonas diventava sempre più esplicito nei miei confronti sostenendo che provare ad andare con un uomo non sarebbe stato così male e alla fine era convinto che mi sarebbe piaciuto e avrei potuto fare a meno di Karla e delle donne in generale. A queste parole la mia donna passò ai fatti: alzatasi dal divano guardò me e Jonas cona aria di sfida e disse: Ok, non rimane che metterti alla prova! Non so se furono i fumi del vino ma era una situazione che mi fece incannare il mio membro in un battibaleno!
Jonas colse subito la palla al balzo e iniziò a incalzarmi: "bene allora, cominciamo!". La mia prima reazione fu di massima incredulità! ...IO?...che volete che faccia?!... ma siete scemi?...Ma i due erano ormai diventati un fronte unico, la loro personale sfida uomo-donna non poteva più fermarsi.
"Allora faremo così" disse Karla "prima farete sesso tra voi maschietti e poi sarà la volta mia con te, alla fine ci dirai chi ti ha fatto godere di più e quale esperienza è stata la più eccitante!".
Jonas ne fu entusiasta, io vivevo questa situazione ancora tra il confuso e l'eccitato...
Guardai Jonas, i suoi occhi erano eccitatissimi e non solo i suoi occhi... dai pantaloni della tutta sportiva sporgeva un rigonfiamento bello grosso. Mi resi conto che era la prima volta che guardavo un membro maschile con occhi interessati...la cosa mi stava intrigando...
Come in ipnosi mi avvicinai al mio amico, iniziai a struscarmi al suo collo, sentii il suo odore acre di uomo e per la prima volta mi sentii eccitato da quel gusto. Decisi che inizialmente avrei condotto io le danze. Mi misi a cavalcioni su di lui, mi tolsi la maglia restando a petto nudo, gli aprii la felpa e gli alzai la maglietta. Iniziai a baciargli il torace peloso, leccargli i capezzoli e poi scesi giù, fino all'ombelico dove mi trattenni a giocare con la lingua. Oramai avevo perso ogni inibizione. Mi inginocchiai di fronte a lui a gambe aperte, feci passare il mio viso sul suo pacco sempre più gonfio. Adesso Jonas stava ansimando pesantemente in preda ad una eccitazione nuova. Mi sbottonai i pantaloni e li tolsi, rimanendo solo in boxer. Karla nel frattempo la vedevo con la coda dell'occhio seduta sulla poltona alla mia sinistra che guardava con molta attenzione ma anche molta eccitazione. "Ti piace vedere il tuo uomo che sta per sbocchinare un tuo amico eh? brutta puttana che non sei altro" pensai dentro di me "adesso ti faccio vedere io". calai i pantaloni e gli slip di Jonas, adesso il suo cazzo era in piena erezione libero di vibrare nell'aria. Devo dire che il mio amichetto gay era proprio ben dotato. Era la prima volta per me ma era come se sapessi perfettamente cosa e come dovevo fare. Partii dalle palle, gonfie e calde, Jonas, era totalmente depilato, iniziai a leccargli lo scroto e dargli piccoli morsi, lo sentii gemere dall'eccitazione, poi, lentamente, iniziai a passare la lingua dalla base del pene fino su, piano piano, centimetro dopo centimetro, e raggiungere il glande. Jonas stava impazzendo dal piacere, giunto al glande mi divertii a picchiettare la punta della lingua sul frenulo, la sua eccitazione era quasi al limite ma non volevo che venisse subito. Decisi allora di fermarmi e lo guardai negli occhi. Il suo sguardo era stravolto, forse noeanche lui avrebbe mai immaginato un epilogo della giornata così! Guardai Karla, anche lei era in piena eccitazione! Si era accovacciata sulla poltrona per godersi lo spettacolo e aperta la camicetta si stava toccando il seno sempre più arrapata alla vista di noi due. Decisi che era il grande momento, il mio primo pompino! Mi riavvicinai lentamente al gran cazzo di Jonas e guardandolo dritto negli occhi iniziai l'ingoio. Era una sensazione particolare, non avevo mai provato ad avere un così gran pezzo di carne calda e pulsante in bocca. Cercai di ingoiare il più possibile ma il suo cazzone era veramente lungo e appena mi sentii toccare la gola con la sua cappella ebbi un conato. Decisi allora di concentrarmi sulla parte alta e iniziai un sbocchinamento da prima lento e leggero poi sempre più veloce e violento. Sentivo ad ogni ingoio il gemito di Jonas che si faceva sempre più forte, sapevo che se avrei continuato così mi sarebbe venuto velocemente in bocca. Non ero pronto però anche a bermi la sborra, penso che essere arrivato a fare un signor pompino sarebbe potuto bastare per il momento! Ma non feci a tempo di finire di pensare questo che mi sentii strattonare la testa via dal suo cazzo e in una frazione di secondo mi ritrovai a 4 zampe sul tappeto del salotto con Karla di fronte a me che adesso si stava sditalinando da sotto la gonna. Jonas non ebbe esitazioni, mi abbassò i boxer quasi a strappameli, sputò un fiotto caldo di saliva sul mio ano e con fare animalesco mi spinse quel suo grosso cazzo fino in fondo nel culo! Non era la prima volta che ricevevo qualcosa nel mio sedere, molte volte con le mie partner mi sono divertito a fare anche del sesso anale con dildo e altri giocattoli erotici, ma anche in questa occasione la novità fu tanta. Jonas inisiò a stantuffarmi il culo con una forza pazzesca, oramai era chiaro che la sua eccitazione non lo avrebbe più fermato. La sua saliva non era però bastata a lubrificarmi bene e quella forsennata penetrazione mi stava provocando, oltre che un'eccitazione incredibile, un dolore tremendo. Cominciai a gemere ma questo non fece altro che aumentare ancora di più la sua furiosa eccitazione. I suoi colpi erano sempre più violenti, accompagnati anche da grugniti animaleschi, sentivo il mio sfintere che si stava lacerando sotto quegli affondi e pensai che non avrei retto oltre ma d'improvviso sentii nel retto un fiotto caldo di sperma che mi stava riempiendo. Jonas venne dentro di me con un grido di liberazione e, dati gli ultimi colpi per finire di sborrare, sfinito si accasciò sulla mia schiena. Anche io ero provato da quella esperienza così estrema ma per me non era ancora finita. Adeso era il turno di Karla... Jonas mi baciò la schiena prima di uscire dal mio culo. Il suo cazzo era ancora in erezione completa e mentre lo faceva sfilare via sentii un dolore tremendo. Intanto Karla si era alzata dalla poltrona e si era messa davanti a me in piedi. Mi guardava dall'alto in basso con aria fiera, da vera padrona. Cominciò a sfilarsi la camicetta e togliersi il reggiseno mostrando quella bellissima quarta di tette chei mi aveva fatto impazzire dalla prima volta che le avevo viste e succhiate. Poi si abbassò la gonna e per pochi istanti rimase solo con il perizoma bianco prima di far cadere anche quell'ultimo lembo di stoffa. Adesso Karla era completamente nuda in tutta la sua statuaria bellezza nordica. Mentre io ero ancora a quattro zampe cercando di riprendermi mi accarezzò la testa come si accarezza un cagnolino e facendo scorrere le dita lungo la schiena e passandomi accanto si portò dietro di me. A questo punto si inginocchiò davanti al mio ano e prima con la mano e le dita, poi bacandomi con la lingua cominciò a massaggiarmi lo sfintere e a ripulirlo della sborra di Jonas che continuava ad uscire copiosa. Passare dal dolore al piacere mi fece riprendere velocemente le forze e l'eccitazione. Mentre Karla continuava la sua opera di "crocerossina" con la bocca attorno al mio culo con la mano iniziò a farmi una sega. Finora, in tutto questo turbinio di sesso, il mio cazzo non era stato ancora toccato e sentirmi toccare la cappella gonfia come non mai mi fece quasi sborrare di colpo!
Karla se ne accorse e prontamente smise di toccarmi. Mi fece girare sulla schiena e distendermi sul pavimento. Mi salì sopra e baciandomi mi trasferì parte dello sperma che aveva ancora in bocca. Anche questa era la mia prima esperienza, sentii il seme viscido di Jonas nella mia bocca, era un sapore acido e dolce allo stesso tempo. Mentre continuavamo a baciarci con foga Karla introdusse il mo cazzo nella sua figa calda e bagnatissima dall'eccitazione. Mentre si muoveva sinuosamente su di me si rivolse a Jonas in svedese, non capii quello che gli disse ma il suo tono era molto perentorio. Vidi il nostro amico che ripresosi dall'orgasmo esplosivo avuto dentro di me, si rialzò dal divano e menandosi il cazzo tornato prontamente duro si posizionò dietro a Karla e in una frazione di secondo la penetrò nel culo! Sentii la mia donna gemere nel sentire quel grosso cazzo che le apriva l'ano e sentii il cazzone di Jonas che premeva, nell'entrare, sulla parete inferiore della vagina. Questa situazione mi fece ancora i più arrapare. Entrambi cominciammo a stantuffare gli orifizi di Karla con sempre maggiore intensità. La zoccola stava godendo come una grande troia; vedevo i suoi occhi roteare all'indietro dal piacere sfrenato che stava provando. Le sue grida si fecero sempre più intense via via che anche noi la penetravamo con maggiore foga. Karla raggiunse l'apice di un piacere mai provato, inarcandosi all'indietro emise un urlo acuto e il suo corpo esplose in un fremito che durò qualche minuto. Al vedere e sentire la mia donna provare un tale orgasmo mi fece scattare un qualcosa mai provato prima, un qualcosa semplicemente animalesco.
Sentii crescere in me una rabbia violenta, forse era la reazione fisica ed emotiva alla sodomizzazione subita in precedenza. Ordinai a Jonas di uscire dal suo culo e rimettersi a sedere sul divano, Karla era ancora in preda al fremito dell'orgasmo e ansimante su di me. La scostai con fare rude sul pavimento e mi misi su di lei all'altezza delle tette in modo che il mo cazzo arrivasse facilmente alla sua bocca. Le presi con violenza la testa dalla nuca, stringendole con forza i capelli biondi, e avvicinai la sua bocca al mio uccello. Karla inizialmente non fece resistenza ma quando ebbe il mio cazzo in bocca e capì che non le avrei risparmiato niente notai nei suoi occhi un velo di quasi paura. Non aveva torto. Cominciai a stantufafre il mio cazzo nella sua bocca con una violenza inaudita, spingevo sempre di più verso la sua gola, incurante di sentirla in difficoltà nel respirare e gemere dalla violenza che stava subendo. Karla ercò di divincolarsi e allontanare il mio cazzo dalla sua bocca, ma io non sentivo ragioni, adesso penavo solo a "vendicarmi". Continuai a tenerle con forza la nuca e spingere la sua testa avanti e indietro.
Nonostante il soffocamento e i conati di vomito che aumentavano Karla capì che non avrebbe potuto fare niente e decise di "subire" il gioco violento che stavo facendo. Guardai Jonas che si stava menando l'uccello con foga eccitato alla vista mia e di Karla. "Adesso vedi chi è l'uomo" gli dissi e continuando a tenere lo sguardo su di lui che si masturbava detti le ultime spinte decisive nella gola di Karla fino a venire con una foga pazzesca e inondandole di sborra tutta la bocca. Ebbi un orgasmo pazzesco, venni con un suono gutturale che non avrei mai creduto di poter emettere, era un suono primordiale, animale. Passato il culmine dell'orgasmo mi resi conto di quanta violenza e foga avessi messo in questa scopata. Guardai Karla che si stava riprendendo distesa sul pavimento. Mi guardò con occhi innamorati, aveva capito quante sensazioni, le più diverse avessi provato e quanto avanti ero riuscito a spingermi. Si alzò in ginocchio davanti a me e mi baciò teneramente, con la bocca dolorante e piena del mio sperma. Jonas era disteso sul divano, il petto pieno di sborra della sega che si era fatto. Anche lui sfinito, come tutti, da questa improvvisa e inattesa esperienza a tre.
Quella esperienza fu unica. Tutti e tre continuammo a frequentarci come sempre ma non ne facemmo più menzione, era un piccolo segreto che ci avrebbe mantenuti uniti per sempre.
Dopo 6 mesi da quell'incontro Karla ritornò in Svezia, ci vedemmo solo in una occasone per Natale. Non stavamo più assieme ma facemmo sesso per tre giorni di fila. Jonas era invece partito per l'Inghilterra, di lui persi presto le tracce.
Dopo 14 anni la potenza di Facebook mi ha permesso di rientrare in contatto con entrambi. Le nostre vite sono andate avanti, chi si è fatto una famiglia, chi è diventato un affermato attore di musical, chi un bravo dirigente. Ognuno per la sua strada, ma uniti da quell'invisibile filo rosso della passione che per una domenica di 14 anni fa ci ha fatto provare il piacere estremo.
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15 years ago
merlino70, 39
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L’antiquario
La storia che Vi sto per raccontare, è in tutto vera e attinente a fatti che ci sono realmente successi o che ci stanno succedendo, anche se per ovi motivi, ho cambiato i nomi, di assoluta fantasia ed luoghi degli avvenimenti, perché raccoglie la partecipazione di più persone, le più, coinvolte a loro insaputa negli eventi che sono serviti come “chiave di volta” al consolidamento della nostra vita, della nostra complicità e penso anche del nostro stupendo futuro, con la donna che rappresenta il mio ideale.
Questa è una storia che ha origini lontane, nelle fantasie di Aleska, protagonisti: l'erotismo che ha i caratteri di un'ossessione, di una condanna da scontare, e le mie fantasie, di un richiamo che mi spinge a sperimentare, le più varie forme di trasgressione; conseguenza paradossale di una prima parte di vita, tranquilla e rilassata, ma intrisa della violenta e tenera esperienza avuta nelle fantasie del matrimonio e nel rapporto che in due abbiamo coltivato nella lontananza del lavoro o degli amanti, ma uniti nel desiderio reciproco fino a ritrovarsi e percorrere la strada che porta ad oggi, in un rapporto fondato sulla pratica del libertinaggio.
Nella prossima età rimane però, irresistibile, l'attrazione per la sessualità più torbida e sfrenata, incarnata nella intensa figura che è comparsa tra di noi, un Antiquario…
Forse ignaro, forse attore, forse vittima, ma capace di realizzare l’inconscio, essere oggetto delle attenzioni e soggetto delle azioni, inconsce di Aleska.
Provo a spiegare ed a circoscrivere meglio… era ottobre, quando andando in una boutique di quelle che vanno di moda oggi, in cui trovi tutto, dalle scarpe alle mutandine, dalle minigonne ai soprabiti, quelle “boutique” che propongono: “uno stile” Aleska era entrata per comperare un completino di biancheria intima visto in vetrina, quando ha provato una forte attrazione per il proprietario del negozio, arrivando a coinvolgerlo ed a farsi toccare in camerino…. e poi via, subito di corsa a casa a raccontarmi tutto!
L’eccitazione che la pervadeva, fece sì che senza mezze misure, sfilatasi le mutande, si girò offrendomi ciò che Aleska ha da sempre più apprezzato, una violenta penetrazione “a secco”, nel suo buchino, racchiuso in mezzo al solco di pesca dei suoi stupendi glutei, nei momenti di grande eccitazione inumidito solo dagli umori interni, urlando a piena voce, quello che le avevo sempre insegnato: le cose si chiamano con il loro vero nome…:”Marco… inculami!”.
L’unione di queste due cose: l’eccitazione di una mano sconosciuta e furtiva fra le stupende labbra del sesso di Aleska, che la fruga e le titilla il clitoride e la reazione violenta di “un voltarsi ed offrire il culo” è il “fil rouge” che attraversa tutto questo nostro racconto e forse anche tutta la nostra vita.
Alcuni mesi dopo, quasi si incominciavano a sentire i profumi delle gemme di tiglio dei viali della nostra Parma, un mattino prima di andare nel proprio studio da commercialista di cui è titolare, Aleska, percorre viale Mentana, quando all’incrocio con una traversa, fu attratta da una bottega artigiana di un restauratore antiquario. Due vetrine fronte strada, un grosso portone subito dopo, che si apre su di un cortile di ciottoli rotondi di fiume, sulla destra appena entrati nell’androne, l’ampio ingresso al negozio, articolato in due ampi locali con in fondo una scaletta che porta all’ammezzato.
Nel cortile in fondo, due finestre al pianterreno di fianco alla serranda che chiude il laboratorio di restauro, sulla sinistra un portoncino a doppio battente permette l’accesso alle scale che portano al primo piano sopra il laboratorio.
In quella già tiepida mattina di marzo il sole illuminava con forza quasi estiva, sbirciò dentro, attraverso il vetro dell’ampia porta di ingresso al negozio, ma il suo sguardo fu subito attratto da quello di un uomo, alto, con capelli scuri ed un po’ lunghi, ben pettinato, vestito normalmente con una giacca grigia un po’ consunta dall’attività di restauratore, ma complessivamente ordinato, pulito ed attraente, specialmente quel suo sguardo profondo ed intrigante.
Automaticamente spinse la porta, entrò guardando un po’ qui e là: comò, credenze, tavolini, maggiolini, severi armadi di fine ‘ottocento, ma di continuo il suo sguardo veniva attratto dall’uomo, fin quando, venne risvegliata dalla voce dell’uomo stesso che con voce profonda la salutava, “Buongiorno signora, desidera?” Un piccolo sussulto, poi riavendosi “Guardavo, oggetti interessanti…. Avrebbe un tavolino secretaire?” Una lunga pausa in cui Aleska si sentiva spogliare con gli occhi, seppure fosse vestita in modo assolutamente “professionale” con impermeabile beige su tailleur blu e maglietta girocollo bianco. Ben lontano dalle “mise” sexy e provocanti di quando andiamo in giro le sera. “ Di sopra” rispose con lo stesso tono caldo di prima, per nulla emozionato, nonostante, adesso fosse Lei a guardalo fisso negli occhi. “Bene, vediamo” disse lei quasi a sfida.
“Prego” disse lui, “Le faccio strada” e si avviò sicuro salendo la scaletta, fino all’ultimo scalino, arrivato in cima, si fermò ed aspetto che lei fosse giunta. Lei proseguì facendo alcuni passi, nell’unica direzione possibile, l’ammezzato era colmo di ogni sorta di mobile, ma al centro presentava una specie di passaggio obbligato che conduceva verso delle finestre che si riproponevano sulla strada. “Ho questi due” disse lui attraendone l’attenzione e facendola voltare e tornare in dietro quasi di scatto, ma voltandosi le si aprì il soprabito e lei stessa andò contro la mano tesa dell’Antiquario che indicava i mobili da vedere, ma a quel punto si appoggiò contro il suo seno, ci fu un attimo di gelo, lei non si ritrasse, lui con calma abbasso la mano togliendola da sotto l’impermeabile ed indicando due tavolini appoggiati, schiena-schiena, lui incominciò a spiegarne le peculiarità, ma Aleska per un tempo indefinito non seguì, fin quando tagliò corto: “Oggetto interessante, passerò a rivederlo, Grazie. ” Si girò ulteriormente e guadagnò l’inizio della scaletta, con passo leggermente incerto, sfiorando l’antiquario con il fianco ed il braccio, all’altezza della patta dei pantaloni che segnava un evidente rigonfiamento dovuto all’eccitazione che si era creata.
Uscì salutando quasi di corsa, voltandosi indietro solo quando era già sull’ampia porta di ingresso, la luce del sole mattutino la riprese e la avvolse completamente, sollevandola ed isolandola dalla realtà che l’aveva completamente conquistata.
La mattinata passò in fretta, torno a casa come sempre per pranzo con i ragazzi e tutto fu come prima per due o tre giorni, lei non si rese conto che quello sfiorare quel uomo l’aveva profondamente colpita, lei a 48 anni, come una ragazzina… Il sabato sera dopo le adeguate scuse verso i ragazzi, uscimmo con gli amici, andammo fino a Milano all’Arena, ma Aleska ballò soltanto… fino alle 2, quando mi disse: “Andiamo ho voglia di fare un amore GRANDE…” arrivammo a casa i ragazzi dormivano già, piano, piano, ci spogliammo e velocemente fummo a letto, io incominciai ad accarezzarla, dolcemente, poi sussurrandole nell’orecchio quanto di più dolce riuscissi in quel momento di forte eccitazione, mi avvicinai con una forte erezione per penetrala, ma in quel momento, mi disse: “Sono tre giorni che non riesco a togliermi la voglia di fare l’amore…” un attimo di silenzio e poi continuò: “Da quando ho toccato l’Antiquario.”
Io credo di essere già abbastanza grande, credo anche di avere una certa capacità di riconoscere e distinguere i riflessi dell’animo umano, ma ho avuto un lungo attimo di perplessità e di smarrimento. Il mondo è veramente bizzarro ed io non lo conosco che solo in minima parte. Vi confido questo perché penso di essere stato superficiale ed anche ingenuo, non sono stato capace, fino al quel momento, di capire il vero temperamento sessuale di mia moglie.
Poi con voce emozionata e quasi chiusa in gola: “Raccontami cos’è successo?”, lei dolcemente, con un filo di voce, ha incominciato a descrivermi le atmosfere, le sensazioni, che aveva provato, e man mano che andava avanti nel racconto si eccitava sempre di più, sempre con maggior coinvolgimento, io ero sdraiato supino, lei mi salì sopra si penetrò, con il mio membro in massima erezione e mi confesso che avrebbe voluto avere anche quello dell’Antiquario dentro di sé, assieme, o prima l’uno, poi l’altro, non avrebbe importato tanto, anzi, pur di sentire ben dentro di se tutta la virilità di cui aveva avuto o immaginato la forza.
A quell’affermazione non seppi resistere ed eiaculai, scaricando tutto il mio seme dentro di lei, vibrando quattro o cinque colpi di reni e facendola urlare di piacere, cosa che in casa non ci capita mai, per riguardo verso i ragazzi nelle altre stanze.
Passarono alcuni secondi, appena ci riavemmo l’abbracciai forte, forte, la strinsi ed incominciai a parlarle, per capire meglio, giuro che all’inizio qualche perplessità o dubbio l’ebbi, ma poi parlando, mi fu chiaro, anzi chiarissimo: era puro sesso!!!
Mi raccontò tutto per filo e per segno, tutto quanto ho appena raccontato a voi, la notte passò velocissima ed io non riuscii a trattenermi dal fare l’amore, ancora, ancora ed ancora, fino all’alba, poi ci addormentammo.
Passarono alcuni giorni e tutto sembrava “normale”, almeno per me! Fin quando una notte bisbigliando Aleska mi ha raccontato il seguito… Al mattino era passata a vedere il secretaire dall’Antiquario, ma questa volta, aveva ben chiaro il disegno, che si può riassumere in: Scarpe tacco a spillo nere, autoreggenti chiare, tailleur nero con gonna strach ed ampio spacco davanti e dietro, giacca a due bottoni su camicetta di seta semitrasparente… Questa volta, conosceva bene la strada per andare a vedere i mobili, nell’ammezzato.
Entra, saluta, si guarda un po’ attorno, e poi: “Sono venuta a rivedere il secretaire…” di rimando l’Antiquario: “Si accomodi Signora” Lei con piglio sicuro, si avvicina alla scaletta, aspetta che l’Antiquario sia alla giusta distanza e poi incomincia a salire, con passo lento ma deciso, sale uno, due, tre, quattro scalini, sente lo sguardo fisso sul culo, sugli spacchi della gonna, sulle sue gambe, ma sale ancora e lui sempre fermo… la guarda da sotto, lei rimane sull’ultimo scalino un piede già sul pianerottolo ed uno ancora sulla scala, si volta in dietro e lo fissa sicura. Lui sale piano, guarda con attenzione, poi alza lo sguardo e lo incrocia con il suo. E’ un momento di grande patos.. Fin quando arriva alla sua altezza e con ampio gesto della mano fa segno di procedere, sfiorandola sulla schiena, come per accompagnarla.
Si avvicinano ai due mobili, questa volta Lui è vistosamente emozionato, lei rompe il ghiaccio, chiedendo particolari dell’intarsio, ma lui è quasi ammutolito. Si chinano per vedere da vicino il buon stato dei mobili, lui sfiora con la mano il seno di Aleska la quale, non dice niente, ma lo guarda con sfida, l’Antiquario abbassa la mano ma ovviamente non chiede scusa, non fa finta di essersi sbagliato, sa benissimo cosa vuole! Lui è vistosamente eccitato, ma lei svia il discorso e con una scusa qualsiasi riprende la strada dell’uscita salutando cortesemente.
A questo punto, ecco la “chiave di volta” e dico di getto, quasi tutto di un fiato: ”Fallo impazzire, sbattigliela in faccia, scopate selvaggiamente, ma a due condizioni: la prima, che rimangano sempre e soltanto sveltine fra i mobili; la seconda, che tu gli dia soltanto il culo.” Lei mi guarda perplessa, rimane attonita ed incapace di articolare le mille domande che le sorgono dentro, così proseguo io: “Si deve essere il nostro gioco, Tu mi hai confessato che quando gli hai visto la patta gonfia, l’avresti voluto avere, ma non ti sei resa conto che me lo ai detto mentre noi facevamo l’amore… che l’avresti voluto assieme a me, o prima lui poi io o viceversa, ricordi?” dissi tutto eccitato, e poi aggiunsi: “Bene, è come se giocassimo in tre, sempre in tre ma solo in due per volta… Mi vorrai chiedere perchè solo il culo? Bene è semplice questo è il pegno che Ti chiedo io perchè Tu possa andare da Lui sola! Il giorno che saranno infrante queste due piccole regole, saprai che da quel momento sarai con Lui da sola! A Te la scelta.” Rimase per un buon minuto in silenzio, poi mi baciò appassionatamente e scopammo come “ricci”.
Io non chiesi più niente, ma quasi due settimane dopo, una sera eravamo andati a fare due passi ed a prendere un caffè, come ci capita spesso, quando Aleska mi sussurra: “Questa mattina sono passata dall’Antiquario…” e non aggiunge altro; “Vuoi sapere com’è andata?” Io la guardo divertito ed emozionato. “Certo!” “Bene” dice lei “Te lo racconto dopo, quando scopiamo, così, è come se fossimo in tre! Amore mio!”
E stato un attimo, abbiamo preso il caffè, siamo tornati a casa, ai ragazzi abbiamo raccontato che: “Papà ha bel mal di testa!” e mamma: “E’ molto stanca, così approfitta per riposare” Quindi, rapida doccia e poi a letto…
A letto nella penombra della stanza, della nostra stanza, è stato come un fiume in piena, il racconto di Aleska dettagliato e passionale mi ha portato fino alle stelle, fino a quando, parole sue: “Come mi hai chiesto tu, ho organizzato bene tutto il gioco, ho valutato ogni passo da fare, siamo stati a parlare a lungo sotto, poi ho richiesto dei due secretaire e lui mi ha detto che ne aveva venduto uno, ma il più brutto… Quindi piano, piano, sono salita per le scale prima che lui me lo dicesse. Poi l’ho aspettatato sopra, quando Lui è arrivato, non ha resistito, ha allungato la mano, si è infilata nello spacco della gonna, fra le mie cosce e salendo, lentamente, gli ultimi tre gradini delle scale, ho ovviamente lasciato fare, Lui è arrivato con la mano a lambirmi la passera ed il culo… io questa mattina avevo messo quel perizoma piccolo, piccolo, ricordi? Il contatto è stato immediato! Mi sono voltata dandole le spalle, appoggiandomi ad un bellissimo tavolo di noce… lui mi ha alzato la gonna da dietro, poi mi ha abbassato il perizoma, stava per entrare nel mio “fiorellino”, ma io, ubbidiente! Ho abbassato la schiena e piano gli ho detto “Nel culo per favore!” Lui non ha più detto parola, ha appoggiato la sua grossa cappella, mi ha dolcemente bagnata di saliva, con un dito e poi è entrato in un colpo solo….”
In quel momento ho sentito un bollire tumultuoso, sono andati avanti a farmi ripetere la scena alcune volte, mentre io, piano, piano, ho incominciato a leccarLe la fica, il clitoride si inturgidiva, ma continuavo a dirLe: “Racconta, racconta, non Ti fermare!” poi quando Lei incominciò ad avere la lingua impastata e balbettando leggermente, capii che si era compiuto il gioco… La penetrai dolcemente prendendola a “cucchiaio”, era caldissima, mi tolsi lentamente e con molta dolcezza la penetrai nel culo, morbidissimo, come un guanto di velluto, quasi per magia, mi sembrava di sentire il calore e l’umido dello sperma dell’Antiquario, proseguimmo in quest’amplesso infinito, senza fermarci…. Fino ad addormentarci dopo un orgasmo simultaneo e lunghissimo.
La vita scorreva dolce e piacevole, nonostante, il lavoro, le preoccupazioni del quotidiano; la nostra intesa sessuale, aveva preso un tono da “giovani innamorati.” Io un po’ volutamente ed un po’ per il piacevole benessere interiore, non facevo niente per rompere l’incantesimo, anzi… Ho lasciato a Lei la totale iniziativa del gioco. Passarono più di due settimane, quando una sera, in un momento di tranquillità ed intimità, Aleska esordisce: “Domani ho deciso di passare dall’Antiquario, hai qualche idea?” Sinceramente colto di sorpresa, non seppi dire altro che: “No, no, noo!” come un bambino, colto con le mani nella marmellata. Lei prosegue: “Sono passata altre due volte da quando Ti raccontai…” Subito emozionantissimo, riuscii a far uscire un fievole: “A si?” proprio non sapevo che cosa dire, la curiosità mi aveva bloccato completamente e si vedeva bene, Lei mi guarda affettuosa ed aggiunge: “Si sono passata due volte, la prima da sola un pomeriggio tardi, il negozio era pieno… Ho guardato un po’ qui, un po’ la, poi ho salutato e sono uscita. La seconda sono passata con Franca, per farLe vedere una lampada da comperare per lo studio.”
Tirai un sospiro, devo confessare che il gioco incomincia a farsi interessante ed anche un po’ emozionante. Ma Lei incalzò: “Domani lo faccio morire… ma non voglio decidere niente prima, dipenderà tutto dall’improvvisazione del momento, però mi vestirò proprio bene… Sai sono ritornata in quel negozio… Quella boutique dove ho comperato quel completino con le “culottes”… C’era di nuovo il marito della Signora… Ricordi?” e come facevo a non ricordare quell’inculata strepitosa… “Certo, ricordo benissimo!” “Mi sono fatta misurare, questa gonna di seta, ti piace?” “Molto, provala? Così Ti guardo” dissi io tagliando corto, “MI ha aiutato a sceglierla ed a misurarla il marito…” Pausa di sospensione, poi aggiunge: “Mi ha accarezzata, ma come posso dire… Mi ha accarezzata come una donna, mi ha toccato dolcemente come toccano le donne… Sono ancora tutta eccitata ma a Lui non è venuto duro…” intanto si era infilata la gonna nuova, molto bella, molto conturbante il tutto, sia il racconto, sia la gonna.
“Domani mattina” aggiunge “metto: il completino che avevo comperato, reggiseno a balconcino nero con le culottes, le autoreggenti in tinta, questa gonna di seta, con la giacca di raso, senza niente altro…sotto. Che te ne sembra?” Stavo letteralmente sbavando, cosa potevo dire? Ero attizzato come una forgia da carpentiere….
“Non mi dici niente?” Insistette Aleska, io balbettai: “Si bello, bello, molto bello, arrapate…” Non sapevo dire altro, così Lei aggiunge: “Allora usciamo a prendere il caffè?” “Si certo!” Risposi e la cosa per quella sera finì così, uscimmo, poi passammo a trovare amici e rientrammo giusto in tempo per andare a letto.
Il pomeriggio successivo, in ufficio, non riuscivo a concentrarmi… Ogni dieci minuti, il pensiero correva da solo in quel negozio di Viale Mentana, poi feci una riunione di verifica, sulla procedura nuova…. Che dramma, mi avessero martellato l’alluce sarebbe stato la stessa cosa!
Arrivo a casa, con i ragazzi preparo tavola, come tutte le sere, ma Lei non arrivava, non arrivava mai… Poi verso le 20 arriva, vestita normale da lavoro… Dicendo: “Scusate, mi sono dovuta fermare con Franca per chiudere il mese!” Poi iniziamo cena, mangiamo, parliamo con i ragazzi, anzi Lei parla con i ragazzi, io… Fremevo!
Insisto per uscire dopo cena ed appena in garage, chiedo: “Allora… Allora, come è andata con l’Antiquario?” Lei con molta calma e tranquillità, dice: “Bene, mi sono fatta desiderare, ero veramente uno schianto… ma poi te lo racconto, dai andiamo a prendere il caffè!” In quel preciso momento ho capito che questo è e sarà il nostro gioco dell’estate, ho capito che Aleska, ne aveva recepito la vera essenza!
Ma veniamo ad oggi ed alla situazione che ci avvolge, allo stimolo che mi ha fatto prendere: carta e calamaio, per scribacchiare queste quattro righe, al motore che ci fa macinare, amplessi esaltanti e situazioni di grande complicità.
Aleska è andata complessivamente sei volte dall’amico Antiquario, ha avuto due rapporti completi ed eccitanti, due volte è andata solo a farsi desiderare… Non conosce il nome dell’Antiquario e non lo vuole conoscere… Ha rubato un rapporto diciamo: “lesbico” con un uomo… Il tutto senza chiedere di più o cercare avventure, ma solo vivendo molto consapevolmente e completamente il quotidiano!
Perché sto scrivendo? Perché mi piace, mi sto divertendo e stupendamente eccitando contemporaneamente, poi voglio ringraziare: l’Antiquario per la sentita partecipazione, il marito della proprietaria della boutique che è il vero punto di partenza per questa storia, il momento in cui Aleska ha avuto la gioia di essere se stessa sopra tutto e con tutti… Ed in fine il nostro amico Silvano… Che in una piacevole serata, nella loro casa in Francia, in cui ci siamo eccitati tutti raccontandoci, mi ha dato lo spunto e l’idea per mettere in pratica la stesura del racconto e la relativa pubblicazione.
Cinque baci a tutti, come dice il mio amico A.
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Addescare a cap d’agde
L’idea di scrivere questo raccontino mi è venuta “chattando” con un amico di MSN.
Un amico simpaticissimo, con cui ci si doveva trovare a Cap d’Agde, avendo lo stesso periodo di prenotazione… ma qualche strana situazione ha impedito questo incontro, oggi a distanza di qualche settimana ci siamo sentiti ed ognuno ha raccontato le proprie avventure… come vecchi goliardi di bettola da periferia…
Tutto è iniziato come sempre…i saluti, qualche convenevole, e poi le solite cose, ma ad un certo punto è scattata la molla, adesso la scrivo per benino, con tutti i particolari…
Siamo arrivati a Cap il sabato sera, tutto è filato liscio, bellissimo “studio” al primo piano del complesso di Port Ambonne, ben arredato e ben tenuto, fa piacere essere sorpresi positivamente, capita sempre il contrario… ma saltiamo a pie pari al martedì pomeriggio perché Vi voglio raccontare l’incontro con Max e poi… con sua moglie Madeleine, si non è avvenuto in un solo momento, ma una cosa per volta.
Quindi dicevo era martedì pomeriggio verso le 15 15,30 io leggevo tranquillamente sotto una parte frangisole in fondo alla terrazza, mentre aspettavamo che il sole si abbassasse per andare a fare un bel giretto sulla spiaggia, una bella passeggiata distensiva, Aleska sdraiata supina sulla sdraio prendeva il sole nuda, mostrando disinvoltamente tutto il suo corpo stupendo, il suo seno morbido con la crema, brillava al sole … e fin qui mi sembra normale in un Villaggio naturista, ma il comprensorio di Port Ambonne è una costruzione circolare formata da tre piani sovrapposti a catino, chi abita il primo piano ha delle grosse terrazze con prendisole… quelli del secondo piano hanno terrazze più piccole ed arretrate, quelli del terzo le hanno ulteriormente arretrate… insomma le terrazze del primo piano sono una specie di arena per quelli dei piani superiori. Ovviamente chi è nell’arena, vede come se fosse al cinema tutti gli spettacolini che vengono presentati ai piani… alti!
Insomma fra tutti i giochi e le esibizioni vuoi in un senso vuoi nell’altro… mi aveva attratto l’attenzione, distogliendomi dalla lettura, un fustacchione che al secondo piano due alloggi più a destra, si esibiva in tutta la sua potenza mascolina da vero cacciatore, ma subito dopo mi sono accorto che forse lui non era il cacciatore, ma la preda… Aleska si rosolava al sole, ma con molta attenzione e femminilità: ora si girava, ora si spalmava, ora si alzava per prendere il bicchiere, insomma conosciamo bene, è un film che si ripete sempre uguale e sempre nuovo!
Dopo un po’ che osservo la scena, vado a prendere la macchina fotografica, ed incomincio a scattare foto prima ad Aleska e lei subito aumenta il tasso di civetteria… accende la sigaretta, beve, si muove e si accarezza, poi con attenzione al momento giusto mi guardo attorno come per cercare un posto migliore da cui fare fotografie…. Ed ecco lui subito pronto mi chiama e mi chiede in francese se volevo andare su da lui, dal suo balcone si poteva godere di un panorama completo sia verso il porto che sulla nostra terrazza, verso Aleska… sottolinea Lui! Rispondo con cortesia in francese, con una frase interlocutoria, Lui allora, mi ripropone in inglese la stessa cosa, rispondo in inglese e questa volta accetto, Lui allora mi urla in inglese: “216, alloggio 216…”.
Salgo, alloggio 216, suono ed un ragazzone alto più di un metro e ottantacinque, mi apre con una piccola spugna da bagno alla vita, perfettamente abbronzato e due profondi occhi azzurro chiaro, si presenta in inglese: “Mi chiamo Max, sono qui con mia moglie Madeleine…. Ma l’altro ieri è dovuta tornare a casa in Germania a Cologna, perché la nostra cagna sta per partorire… se va tutto bene arriva domani pomeriggio, altrimenti dopo domani.” Intanto mi accompagna sulla terrazza da cui appunto si poteva godere di un bellissimo panorama di Aleska e non solo era vero, intanto apre una bottiglia di birra e mi offre un bicchiere… scatto due foto, mentre bevo la mia birra e parliamo del suo lavoro, del suo conoscere molto bene le lingue: inglese, spagnolo, francese, (fanno parte del lavoro) lo stimolo e lui mi racconta, io gli dico che capisco meglio il francese e lui subito cambia in francese… insomma era veramente gasatissimo! Così lo invito per l’aperitivo alle 20, Max subito, accetta con entusiasmo, fra grandi sorrisi e strette di mano. Me ne ritorno sotto, intanto il sole si era abbassato un po’ ed Aleska con quasi indifferenza mi chiede cosa avevo combinato… intanto sotto gli occhiali da sole stava guardando Max, allora gli racconto di lui, Max, di sua moglie Madeleine, che non è presente perché assiste il parto delle loro cagna… e gli dico che l’ho invitato per l’aperitivo: “Poverino era solo questa sera... “ Lei con aria sorniona, ostentatamente si alza e saluta con la mano, Max gli manda subito un bacio, e lei sorride soddisfatta… la preda era catturata!
Usciamo per andare fino in spiaggia, chiacchieriamo del più e del meno, poi mentre camminavamo sulla battigia, mi chiede: “Com’è Max, bello? Alto?” gli rispondo si è proprio un fustacchione… bella preda!
Torniamo verso le 19,15 dalla nostra passeggiata, spostiamo la tenda da sole, prepariamo il tavolo in terrazza, le sedia attorno, dei salatini, delle patatine, controllo le ostriche che avevo preso al mattino per il nostro aperitivo serale… tutto perfetto, sposto la bottiglia di Pinot Chardonnay nella vaschetta del ghiaccio per raffrescarla ulteriormente, e mi ritrovo solo a finire i preparativi, Aleska era andata a prepararsi…
Verso le 19,55 riappare: bellissima, pettinata, truccata, vestita con un grosso pareo azzurro, incrociato fra i seni ed annodato dietro il collo, in modo da mettere in risalto il seno e lasciando quasi scoperto il pube, ben depilato, all’interno di un lungo spacco, che i due lembi del pareo formavano per andare a raccogliersi a fianco delle gambe e proseguendo fin dietro dove si univano per completarsi. Era a dir poco stupenda!!!
Do un ultimo sguardo al tavolo, dispongo tre sedie, due dalla parte della terrazza ed una verso la casa, sposto le ostriche in un cesto per presentarle in tavola e Max puntuale come un tedesco suona. Aleska si accomoda su una delle due sedie verso la terrazza ed io vado ad aprire.
Max saluta calorosamente, anche Lui ha portato una bottiglia di rosè con dei salatini… gli libero le mani lo faccio entrare Aleska lo stava spettando, quando è arrivato in terrazza si è alzata, facendo così scivolare il pareo sui fianchi… scoprendosi. Gli tende la mano, Max gliela prende ma per attrarla a se con slancio ed abbracciandola la bacia dolcemente sulla guancia, ed incomincia a fare complimenti, io mi dedico a portare in tavola le ostriche ed il vino, prendo cavatappi ed il coltello per le ostriche, mentre Aleska dispone sul tavolo, fa accomodare Max sulla sedia a fianco alla sua, ed inizia il suo show parla, parla, racconta anche ad Aleska del suo lavoro, dei suoi viaggi di tutti i villaggi naturisti del mondo che lui e Madeleine hanno girato.
Intanto io ho aperto le ostriche ed apriamo con il primo brindisi, le ostriche con il Pinot Chardonnay poi finite le ostriche… passiamo ai salatini di Max con il rosè, intanto Max si era scaldato, si rivolgeva a me in francese, ad Aleska in inglese, Aleska rispondeva in inglese ed io come mi veniva…. ora con l’una ora con l’altra, a seconda dei termini che ricordavo…
Ai primi di agosto il sole è ancora alto alle 20… c’è ancora moltissima luce, ma noi mangiamo, beviamo, chiacchieriamo per una buona oretta, anche il celo incomincia a tingersi di rosso, non solo le nostre orecchie… mentre Max sta raccontando di altre sue avventure io propongo di prendere due formaggi con del miele per completare… Proposta accettata, ovviamente, entro, apro il frigo, prendo un vassoio depongo i formaggi che avevamo acquistato al mattino… quando non sento più parlare, incuriosito alzo lo sguardo verso la terrazza e vedo: Aleska in piedi, Max anche dietro di lei le stringeva i seni, ma senza aspettare e senza perdere l’attimo, slega il pareo da dietro, il pareo scivola a terra e lascia Aleska nuda, bellissima!
Le riprende i seni con entrambe le mani, senza riuscirvi peraltro… Aleska mi vede, io la guardo… lascio che Max la baci sul collo e che scenda con la mano destra verso il pube… rimetto il formaggio in frigo, capisco che non è il caso, ripongo velocemente, mentre Aleska continua a guardarmi quasi interrogativa, esco anch’io, la raggiungo le prendo una mano che lei mi sta tendendo, e dolcemente la guido verso l’interno dell’appartamento, Max la segue ed entrando si spoglia lascia a terra la camicia ed i bermuda, rimanendo anche lui nudo, devo dire niente male!
Porto Aleska in camera da letto, e le faccio cenno di stendersi tranquillamente sul letto, Max fa il giro attorno al letto e la raggiunge dall’altra parte, mi sfilo la polo ed i pantaloni in un attimo, ero senza mutande come sempre a Cap d’Agde e mi stendo anch’io, Aleska nonostante Max la stesse ricoprendo di baci sul corpo, mi guardava e mi aspettava, la guardo anch’io, e le chiedo: “Ti piace Max?” lei chiude gli occhi e mi sussurra: “Si! Molto!” le chiudo la bocca con un lungo e dolcissimo bacio, lei scende con la mano per toccarmi, ed io le dico: “Rilassati lasciati godere…”
Da quel momento di parole praticamente non ce ne sono state altre… ma non erano necessarie, Max si era immerso fra le cosce di Aleska e fra un bacio ed una serie lunghissima di leccate, un bacio ed un titillare con la lingua, o con le dita… ha portato Aleska sulle stelle, io dolcemente l’accarezzavo sui seni, sulle guancie, la baciavo fino quasi a soffocarla… era in uno stato di eccitazione completa, ed anche io avevo raggiunto una buona erezione, Max lo era sempre stato!!!!
Io mi sposto lasciando Aleska completamente supina, a dall’alto gli avvicino il glande alla sua bocca, subito incomincia a leccarlo a prenderlo in bocca ed a succhiarlo, a quella vista Max si predispone a penetrarla, e la guarda dolcemente Aleska si ritrae un attimo dal mio glande, le sorride e riprende, Max in un movimento dolcissimo e ritmico incomincia a penetrarla senza usare le mani, trovando la strada piano, piano, dentro di lei, il movimento da parte di Max si fa più veloce ed ossessivo, siamo quasi sopraffatti dal piacere, quando io piano mi tolgo dalla sua bocca e la guido, in un lento movimento facendola girare, anche Max intuisce e si ritrae dolcemente, io mi stendo al suo posto e la faccio accomodare con la sua passerina, fradicia di umori, sul mio uccello duro e ritto, lei si impala dolcemente, io la prendo per il volto traendola a me, con quel movimento dolce e morbido lei si abbassa con la testa e rimane accucciata, esponendo il suo bellissimo culo alle attenzioni di Max, non si fa attendere scende lungo la schiena fino a lambirle i glutei si sofferma con la lingua fra i glutei e con la lingua forza il buchino, morbidissimo e disponibilissimo di Aleska, lo forza: una, due, tre, volte, poi lo bagna con abbondanza gli appoggia il grosso glande del suo pene che come per incanto viene risucchiato dentro…
Colpi corti dolci e lenti ritmati con altri lunghi e profondi mandando Aleska alle stelle, io sento da sotto il movimento di Max lo posso controllare e coadiuvare… gestendo la spinta ed accompagnandola favorendo la totale entrata nello sfintere, e la completa riuscita… permettendo così a Max di fare un lungo e lento movimento… Dentro completo…. Fuori completo…. Questa è una cosa che manda letteralmente in orbita Aleska, ma non solo lei…
Tempo di concentrarci bene per sentire Aleska fino in fondo… e sento esplodere Max nel culo… godendo come un animale… emettendo suoni gutturali, Aleska a quel segnale si lascia andare ed anche lei esplode nel più totale parossismo, io a tanta eccitazione e bellezza di vita… non so resistere e mi lascio andare, compensando con il mio movimento pelvico le spinte dell’orgasmo di Aleska, le eiaculo completamente dentro per sentirla fino in fondo, come sempre facciamo nei nostri amplessi.
Il sole era tramontato, la luce era diventata scura e bluastra.. erano gia le 21,55 tutti e tre sfiniti eravamo distesi sul letto… Aleska ed io, sui cuscini e Max ai piedi…rovesciato con la testa penzoloni dalla parte di Aleska, con la mano sinistra le stava accarezzando la fighetta, ben bagnata, ogni tanto cercava di alzarsi… finché prima io, poi Max e Poi Aleska ci siamo tutti trovati inginocchiati sul letto abbracciati e con tutte e tre le bocche vicine, scambiandoci bacini ed affettuosità, l’incanto finì quando Max guardando l’ora scoprì di essere in ritardo per la cena a casa di amici di oltre un’ora…. Ma come disse lui uscendo dalla stanza: “N’est pas important!!!!” Riprese la sua roba e ancora nudo usci sui corridoi del complesso… per ritornare a casa cambiarsi ed andare a cena.
Noi rimanemmo ancora qualche minuto, in quella specie di magia che ci aveva avvolto, io continuavo ad accarezzare Aleska, sussurrandole quanto l’amassi, poi decidemmo di alzarci, farci un buon caffè italiano, mangiare ancora due salatini, rimasti da prima, e preparaci ad uscire per la serata.
Una doccia calda e lunghissima fu la mia ancora di salvezza, certo mi sentivo leggero come un uccellino, ma i miei 52 anni erano venuti fuori tutti! Ed una serata movimentata come sono normalmente quelle di Cap. dove se uno va aletto presto sono le due e mezza!! Altrimenti si arriva all’alba… beh io non potevo affrontarla…
Verso le 23 siamo quasi pronti, usciamo e non sapendo bene come muoverci per la serata siamo andati all’ErosBar un locale che funzionava molto bene, si pagano solo le consumazioni… e si consuma molto…. Però si può entrare uscire tante volte in una sera, il DJ si comporta come fosse una normale discoteca… ed ha una bellissima pista sollevata, su di un palco, dove nei momenti caldi le danze diventano amplessi fugaci e maliziosi!
Era passata da poco la mezzanotte, Aleska stava ballando con Eveline, una dolce signora francese al cui marito piaceva molto Aleska, erano due sere che ci facevano il filo… Nel momento preciso in cui entro Max in pista, Eveline, ed una loro amica stavano ballando con Aleska in mezzo come fanno spesso le donne per scaldarsi, si strusciano le une alle altre con il ventre appiccicato, devo dire che la scena non era male, anzi la sensualità e l’erotismo si percepivano fortissimi, quando Max vide Aleska, ed improvvisamente, si precipitò da lei con gentilezza, ma con decisione la prese e la baciò sulla bocca staccandola dalle altre due che rimasero, basite ed incredule, di vedere sto pezzo di fusto, arrivare, prendere Aleska, un fustellino, stringerla e baciarla…
Non vi dico Manuel, il marito di Eveline guardava la scena, poi guardava me, si aspettava qualche reazione, almeno da parte mia, invece io rimasi tranquillo, Aleska si gusto il bacio, Max ci trascinò dai suoi amici tedeschi, ci presentò loro e poi veloce come era arrivato se ne andò è per tutta la serata rimanemmo a ballare ed a ridere dell’accaduto, guardando ancora la faccia incredula di Manuel.
Max altrettanto velocemente sparì dalla nostra vita, il giorno dopo arrivò effettivamente la moglie Madeleine, una bella donna sulla quarantina, molto austera e sicura di se… Non ho mai approfondito, oltre una fugace presentazione… e due frasi di convenevoli.
Questa non è stata l’unica avventura di quest’estate, ma sicuramente quella che Aleska ricorda più volentieri!!!
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L’incontro inaspettato a cap d agde
Eravamo a Cap già da tre sere, ci eravamo acclimatati e preso i giusti ritmi che offre la cordialità locale, un dolce risveglio fra coccole che per gli altri periodi dell’anno ci sono spesso impedite, l’aperitivo in comune offerto seduti sul parapetto del ballatoio al primo piano di Port Nature, le serate che si prolungano su due periodi: dal tardo dopo cena a più o meno le 2 (ora di chiusura dei bar) in grande convivialità il proseguio come evoluzione dell’atmosfera creata prima.
Alcune settimane prima avevo contattato una coppia italiana, anzi a dire il vero il contatto era avvenuto in modo inusuale e simpatico. L’anno prima avevo pubblicato un raccontino in cui raccontavo un bel pomeriggio passato a Port Ambonne e questa coppia aveva espresso un positivo commento elogiando il mio modo di far trasparire: “…l’atmosfera di grande libertà e disponibilità, che si respira a Cap d’Agde.” Io inorgoglito per il complimento avevo risposto ringraziando e scambiando il contatto MSN. Da quel momento ci eravamo contattati, più volte chiacchierando e comunicandoci le impressioni di vita nonché i reciproci telefoni e numeri di Studiò in cui avremmo soggiornato in villeggiatura, anche loro a P.N. Studiò 508 Colline 5… Non avevamo ancora avuto occasione di incontrarci ma, quella sera, ritornando e passeggiando mollemente dopo due ore di ballo, nel caldo torrido dell’Eros Bar, con la giusta dose di esibizionismo e complicità. Stavamo prendendo una boccata d’aria prima di ditornare a casa o chissà… Dal budello dell’angolo di Port Nature, eravamo subito saliti sulla balconata del primo piano. Involontariamente, o forse no.. incomincio a leggere i numeri che si susseguono degli studiò, ..504,…505, …non trovo il il 506, ma vedo in distanza il 508, una bella persona in camicia scura di lino è seduta davanti al tavolo con bicchieri e tazzine, mentre fuma sensualmente, gustandosi la sua sigaretta, al fresco della bella serata, sorseggiando una birra.
Guardo Aleska, e le dico: “Toh guarda! Ecco dove abita, quella coppia di Napoli di cui Ti avevo parlato.” Lei guarda attentamente la figura maschile in terrazza e poi con un leggero sorriso, che ben conosco mi fa un cenno di invito, capisco e con la voce ben impostata mi appoggio al cancelletto che da sulla loro terrazza salutando: “Ciao, sono roberto, ci siamo contattati su MSN… ricordi? Lei è Aleska. Passeggiavamo… Ho visto il 508…” Non riesco a finire la presentazione di circostanza, che subito Lui si alza, ci viene incontro e con un gran sorriso, apre il cancelletto e ci invita a bere qualche cosa di fresco, mentre abbraccia salutando Aleska repentinamente chiama: “Francesca, vieni; ci sono Roberto e Aleska…. Porta fuori la birra!” Poi rivolgendosi a noi: “Sedetevi, gradite magari, un bicchiere di vino… ma di quello buono! Lo fanno con le nostre vigne è una Falanghina veramente genuina!!!” Io non ho dubbi ed accetto con entusiasmo: “Si grazie!” Anche Aleska si associa con un bellissimo sorriso.
Un attimo dopo appare sulla porta scorrevole dello studiò scostando una lunga tenda che ne impediva lo sguardo all’interno, Francesca, alta, solare, due bellissimi occhi azzurri, che sorridendo ci saluta, con un sonoro: “Ciao!” Si avvicina abbassandosi un po’ per baciare Aleska, io lo confesso mi sono incantato un momento a guardare la morbida curva che il suo fondoschiena proponeva in quella posizione e da quel momento non sono più riuscito a non ammirarla, ogni volta che muovendosi me la riproponeva.
Ci sediamo ed incominciamo a parlare del più e del meno, le solite cose… Come va? Cosa Fate? Ecc.. Il tempo passava lento e delicato, l’atmosfera incominciava a farsi interessante…. Difatti, Francesca coglie l’occasione per dire: “Ma caro! Entriamo dentro fa più fresco, fa ancora così caldo qui fuori e poi dentro ci possiamo anche mettere più in libertà sul divano, mentre chiacchieriamo…” Dire che la Sua frase abbia avuto un consenso generale ed automatico è dire poco, ci siamo tutti alzati ed avviati verso il salottino interno, mentre Alex, (così si chiama il nostro amico) stava appunto magnificando, la dolcezza di Francesca e la sua naturale bisessualità, spiegandoci, che per Francesca un dolce contatto con un’altra donna è sempre gradito. Infatti, Francesca invita Aleska a sedersi sul divano vicino a Lei, mentre Alex mi propone una poltroncina di vimini imbottita, proprio di fronte alle due donne, con uno stupendo panorama sulle cosce di Francesca, mentre Lui si affretta ad aprire una nuova bottiglia di Falanghina, che così fresca, scendeva aprendo la strada a tutti i miei pensieri sul fondoschiena di Francesca. E’ vero, purtroppo spesso mi rendo conto di essere un po’ monotematico, ma mi sembra che poche si lamentino del mio difetto. Francesca intanto si era allungata sul divano, alzando le gambe ed avvicinandosi con la bocca all’orecchio di Aleska, io la osservavo in tutta la sua freschezza di donna completa, intellettualmente matura, sicura della propria bellezza e sensualità. L’ambiente si riscalda alquanto, gli argomenti da generici e vaghi si focalizzano sulle nostre eccitazioni e sui nostri desideri, fra una carezza sul seno di Aleska ed una coscia che finisce contro ad uno slippino nero di pizzo e traspare da sotto la gonna pareo di Francesca, Alex ed io, siamo caduti in un attimo di silenzio contemplativo, rapiti nel guardare le due bellissime donne ed è proprio Lui che alzandosi per primo si avvicina alle gambe di Aleska accarezzandole all’interno risalendo dal ginocchio e mettendo in mostra la bellissima vulva perfettamente rasata di Aleska, senza mutande come sempre a Cap. Francesca però si rattrista un attimo ci guarda e ci dice che per ancora qualche giorno sarebbe stata indisposta… e ci chiede: “ Se non Vi dispiace io partecipo con tutta la mia fantasia e le mie carezze…” La nostra risposta è unanime: “FiguraTi, che problema c’è, l’importante è stare bene!”
Aleska nel frattempo aveva fatto scivolare la gonnellina rimanendo solo con il gilet bianco sbottonato, che metteva in risalto il suo bel seno abbondante, mentre Francesca ci invitava ad avvicinarci al lettone nell’angolo destro in fondo allo studiò, Alex si sfilava i pantaloni ed i boxer, la camicia se l’era già tolta precedentemente e cingeva Aleska da dietro abbracciandola ed accarezzandole voluttuosamente i seni, facendole sentire il suo membro duro fra le natiche. Francesca si era distesa e chiamava con un ampio gesto delle braccia Aleska, la sua bocca socchiusa era pronta a baciarla appassionatamente... La Falanghina, l’eccitazione, il caldo morbido dei corpi, hanno fatto tutto il resto, lo confesso, ho un buco temporale di non so bene quanto tempo… per una buona mezzora io sono rimasto quasi completamente vestito in ginocchio di fianco al letto a baciare ora l’una ora l’altra… coscie, tette, mani, piedi, labbra, avevo solo la camicia sbottonata, me lo ricordo perché sentivo le labbra morbide di Francesca sui miei capezzoli, fin quando mi sono ridestato da questo meraviglioso torpore con le mani di Francesca che mi aprivano la cinghia dei pantaloni, ho sempre gustato moltissimo il momento in cui la donna mi abbassa i pantaloni e mi prende in mano il mio sesso turgido e lo appoggia alle sua labbra…
Ma il risveglio completo l’ho avuto poco dopo, facendomi cadere in un vortice di libido, quando Aleska mi dice con un fil di voce fra un gemito ed un sospiro: “Roberto, sai mi sta inculando dolcemente, sai mi riempie bene!!!” L’eccitazione era a mille, ho guardato oltre Francesca, intenta a succhiarmi l’uccello ed Aleska, come spesso accade in questi momenti mi tendeva una mano ad occhi chiusi, attendendo il mio contatto, per sentire quanto mi ecciti vederla posseduta in culo da un maschio che la soddisfa, Le ho stretto forte la mano, quasi a farle male… poi l’ho lasciata e mi sono dedicato a baciare ed ad accarezzare le natiche di Francesca, fino ad arrivare alla sua rosellina, morbida, umida, mi sono bagnato due dita ed ho incominciato ad accarezzarla insistentemente spostando solo delicatamente il filo della mutandina brasiliana sulla natica sinistra.
Sentivo il suo morbido culetto ammorbidirsi ed allargarsi, man mano che l’accarezzavo con le dita, che bagnavo con la saliva, baciandola appassionatamente ora sulla bocca ora sulle natiche, intanto sentivo che Alex stava raggiungendo l’apice del suo piacere, ma quasi di scatto, si è inginocchiato sul letto e con dolce determinazione, prende le mutandine di Francesca e senza indugio le strappa; offrendomi le rotonde chiappe di Francesca nella loro magnifica completezza, evidentemente anche Alex stava guardando la gioia che esprimevo nell’accarezzarle nel titillarle, nel baciarle… non ho avuto altri indugi, ho appoggiato il glande turgido sul suo buchino e quasi risucchiato è entrato completamente, mi sono fermato per assaporare il caldo e morbido tepore, poi piano, piano ho incominciato a muovermi, entrando a poco a poco; volevo farla godere, con una penetrazione lenta, dolce ed inesorabile.
Non ricordo bene per quanto tempo sono stato in quella posizione, Lei era inginocchiata sulla sponda del letto, io avevo la gamba sinistra a terra e la destra inginocchiata sul letto, piano piano il suo sfintere si era perfettamente allargato, accogliendo completamente il mio uccello dentro di Lei, entravo ed uscivo facendola mugolare, poi ho sentito Alex che godeva fragorosamente lasciandosi andare e riempiendo di sperma Aleska, bellissimo ed unico, vedere da distante, (specialmente per un ipermetrope) la propria donna nella sua completezza e nella trasfigurazione di un orgasmo così pregnante. Ho continuato ancora per un po’ in questo giochino di “dentro-fuori” e poi madido di sudore ho incominciato a muovermi sempre più velocemente, poi rallentare, per gustare lo sfintere aperto, poi di nuovo velocemente… sempre più velocemente, ricordo molto bene mentre arrivavo all’orgasmo; ho visto Aleska ed Alex abbracciati, l’una fra le gambe dell’altro che ci guardavano, ci guardavano con gioia, partecipando a loro volta al nostro climax che è giunto poco dopo!
Ci siamo abbracciati tutti e quattro assieme, tutti i corpi umidi di umori d’amore, assieme baciandoci, ora una bocca, ora l’altra, abbiamo continuato: ancora, ancora ed ancora, fino al mattino, anche se il loro studiò rivolto ad est ci ha fatto avere presto la percezione del nuovo giorno che sorgeva, quando i primi raggi di sole sono penetrati all’interno, ci siamo scambiati le ultime effusioni, gli ultimi baci, le ultime carezze; poi li abbiamo salutati e siamo ritornati al nostro studiò che era poco lontano sulla stessa balconata.
L’eccitazione era ancora fortissima ci siamo subito coricati senza neanche fare la doccia, io sentivo un fortissimo bisogno di coccolare la mia Aleska e… lo confesso, di possederla, di incularla per sentire il suo culo meravigliosamente aperto da una notte d’amore! Per sentire la carezza, che il suo culo mi sa dare, solo dopo aver più volte raggiunto l’orgasmo ed essere stata penetrata più e più volte, un meraviglioso guanto di seta infinitamente morbido, caldo, umido di tutti i nostri umori mischiati ed uniti, come uniti siamo stati durante tutta la notte, anche se a penetrarla magari non ero io fisicamente ma l’unicità del sesso si ripropone sempre uguale, sempre perfetto, un rapporto compiuto e mai completo per attendere il domani ed il prossimo incontro d’amore.
Al mattino ci siamo alzati alle 12 durante la doccia sono andato a guardare la mia Aleska, ebbene si! I suoi occhi erano verdi come sempre quando è soddisfatta d’amore. Durante i rimanenti otto giorni della nostra permanenza a Cap abbiamo rivisto più volte Francesca ed Alex, sono venuti a trovarci, siamo passati noi da loro, ma con un tacito accordo, fra me ed Aleska, senza mai più riparlarne abbiamo fatto in modo che non si ripetesse l’occasione di una nuova notte d’amore assieme, ci era sembrato talmente “tanto perfetta”, che sicuramente non si sarebbe più ripetuta e forse, chissà, non avremmo ancora un così stupendo ricordo, speriamo che anche per loro sia stato altrettanto… chissà forse un giorno lo chiederò, in qualche incontro casuale in Messenger… ma non vorrei rovinare tanta perfezione, almeno così appare a miei occhi di depravato, forse anche un po’ presuntuoso!
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Una sera in tre
Era da diverso tempo che nelle nostre fantasie erotiche, sempre più vive, si faceva largo il desiderio di provare l’esperienza a tre, con un altro uomo.
La cosa mi stuzzicava, mi eccitava, e come sempre abbiamo fatto uniti nel pensiero e nei desideri abbiamo iniziato a portare nella realtà questa nuova esperienza.
Non è stato difficile iniziare a sfogliare l’infinità di richieste dei singoli, e forse grazie alla mia capacità di leggere fra le righe, non è stato difficile trovare una persona direi “pulita” e senza tante ansie da primo attore toro… eh già di solito i singoli devono sfoderare le loro capacità virili, ma in effetti non era quello l’interesse, la mia meraviglia di uomo, di maschio virile, stupendo e che mi porta in paradiso con il solo odore della sua pelle… ce l’ho, ma è la situazione, il farmi vedere da quest'altro mentre lui mi prende, mi fa godere, il sapere di muovere ancora di più i nostri sensi in questa esperienza , e di fargli sentire ancora di più quanto gli appartengo….
Iniziamo così la fase di conoscenza, il capire se era una persona che a pelle mi poteva essere gradita e le mie sensazioni si sono rivelate positive in questo senso.
Definiamo così il giorno e il posto, ci incontriamo, ci guardiamo negli occhi e con un silenzio assenso eloquente decidiamo che va bene, si può fare. Prendiamo le relative stanze nel motel, lui si assenta per fare una doccia e noi due rimaniamo nel frattempo da soli.
Eravamo già eccitati, come sempre, allo spasimo, nell’attesa che lui arrivasse abbiamo iniziato i nostri giochi... mi risulta difficile stargli vicino e non essere eccitata, il solo odore della sua pelle è per me una miscela che mi pervade, mi riscalda e mi fa bagnare subito…appoggiato alla console della stanza gli ho subito tirato fuori il cazzo e ho cominciato a prenderlo in bocca, a leccarlo, a gustare il suo crescermi in bocca fino a diventare duro e possente, mi ha sdraiato sul letto, mi ha aperto le cosce e con la lingua mi ha esplorato la passera, bagnata, vogliosa , mi ha regalato un piacere incredibile.. in sincerità non ho trovato tanti uomini davvero abili nell’uso della lingua, è anche quella un’arte, non mi piace chi ci si lava la faccia senza passione…. La sua lingua che sbatte, solletica, che succhia…. È un paradiso per me, anzi, gli chiederò di farmelo più spesso…continuavamo a leccarci, eccitarci a vicenda, ho duvuto prestare attenzione a non farlo esplodere; come me era carico a mille, quando finalmente entra il nostro singolo… io ero intenta a pompargli il cazzo, lui si è subito spogliato, ha cominciato ad avvicinarsi a me, a toccarmi, esplorarmi, cercare la lingua, ho intravisto gli occhi del mio lui, gli brillavano, era eccitato, gli ha detto: senti è tutta bagnata…la mia mente vagava deliziata, i miei occhi seguivano i suoi, sempre più eccitato, mentre mi scopava, con ancora più foga di sempre, mi ha fatto godere allo spasimo, come sempre, non provavo un piacere definito che mi venisse da quell’uomo, ma dal mio lui, che ha saputo guidarmi e tenere in mano il gioco, fin quando non mi sono ritrovata con il suo uccello in bocca che premeva e l’altro che mi prendeva da dietro, e ancora una volta ho visto un bagliore nel suo sguardo, stava vivendo quello che mi diceva sempre mentre facevamo l’amore… voglio vederti così mentre me lo prendi in bocca e un altro che ti scopa da dietro….ho gustato ogni goccia del suo miele in bocca… il dopo è stato qualcosa che non mi ha dato molto, ma mi piaceva lo stesso che lui mi guardasse mentre mi teneva la mano, mi è mancato solo che quando è stato il momento di far venire il nostro amico, lui si fosse allontanato in bagno per un momento…
Amore mio, ora aspetto solo di poter scrivere di quello che forse tutti e due aspettiamo tanto… con una donna, mi piace pensarlo, immaginarlo, mi eccita molto, mi eccita e mi ispira vederti che ci guardi eccitato con l’altro uomo, ho voglia e lo sai di un’altra donna, di farmi toccare, leccare, e toccarla, leccarla, e giocare con voi maschi…. Finire presa da te come sai che mi piace, piena di te, della tua voglia, del tuo meraviglioso uccello e finire con la bocca piena del tuo immenso godere….
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