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La gelosa roberta
Eccomi pronta per raccontarvi un'altra avventura.
A dicembre scorso, io e il mio lui conoscemo su un altro sito, una bella coppia trentenne della prov di Napoli, Roberta e Franco.
Il primo contatto avvenne per cell tra me e la lei, stabilimmo che ci saremmo visti all'uscita dell'autostrada della loro città, visto che potevano ospitare nel caso avessimo deciso di approfondire la nostra conoscenza. Al nostro arrivo ci salutarono con molto calore e notammo che erano davvero una bella coppia, lei in special modo, era molto carina, indossava un abitino corto nero, mi resi conto che sotto non aveva nessun indumento intimo, aveva i capelli lunghi e neri, insomma un bel pezzo di figa, tanto che Silvio non le tolse gli occhi di dosso, ma anche lui era carino, aveva un fisico asciutto e definito e un bel volto, per di più mi stava mangiando con gli occhi. Andammo in un bar del posto e subito la conversazione si fece piccante, loro volevano subito andare al dunque e ci spiegarono le loro voglie e le loro esperienze, specie roberta era proprio una troia e lo diceva con molta disinvoltura, Franco continuava a non togliermi gli occhi di dosso, mi faceva domande intime davvero imbarazzanti, ma Silvio mi fece capire di assecondarlo e così feci, cominciai a provocarlo, gli spiegai che amavo fare un bel pompino quando trovavo un cazzo che meritava e se c'era l'occasione, non disdegnavo di assaggiare la sborra, si stava eccitando e mi chiese fino a che punto sarei riuscita a a essere trasgressiva, subito Silvio intervenne per dire che io sarei stata capace di fargli un pompino nel bagno del bar, la cosa mi lasciò di stucco, ma al mio uomo piacciono certe cose e io non posso deluderlo, così dissi che per me non c'erano problemi. Franco si alzò e si avviò al bagno lo raggiunsi dopo qualche minuto, entrai in uno dei 4 bagni che c'erano e dove mi stava aspettando Franco, gli sbottonai i pantaloni e mi resi conto che la serata sarebbe stata fantastica, aveva un cazzo favoloso, lungo e grosso, lo presi in bocca e lo spompinai per un po, poi gli dissi che bisognava andare, potevamo continuare a casa loro.
Silvio e Roberta ci stavano aspettando, mi accorsi che a lei la cosa aveva un poco infastidito, forse era entrata in competizione con me, lei era molto bella, ma evidentemente la mia aria da ragazzina innocente, aveva eccitato molto il suo uomo e la cosa non le piaceva. Ci alzammo dal tavolo e ci avviammo alle macchine, ci chiesero di seguirli e andammo a casa loro, appena entrati, Franco mi fece sedere sul divano e cominciò a massaggiarmi le gambe, vidi Roberta accigliarsi, ma la cosa mi eccitava, così non persi tempo e tirai fuori quel bel cazzone per ingoiarlo tutto, lo feci con tanta foga che Franco urlò come un pazzo, ero decisa a non farmi più dimenticare da lui, così leccai con avidità il cazzo e le palle senza lasciarlo respirare un minuto, lo presi da dietro e lospinsi nella mia bocca, mi feci arrivare quel grosso arnese fino alla gola, mentre con la punta della lingua gli leccavo la base del cazzo, stava scoppiando, ma continuai fino a quando senza avvisarmi, mi esplose in bocca, sborro molto, ma io non lo lasciai e lo pulii con la lingua e senza mai smettere continuai a spompinarlo fino a farlo venire ancora duro. Silvio divertito dalla cosa, senza perdere tempo, cominciò a leccare la bella Roberta, la begno bene mettendola a pecora, la penetrò con il suo bel cazzo, ma lei sembrava molto tesa, era ormai evidente che si era innervosita, forse era abituata ad essere la prima donna o zoccola della situazione, ora si trovava davanti una stronzetta come me, che sapeva fare la troia più di lei, Silvio la penetrò per un poco, riuscì pure a farsi fare un pompino, ma lei continuava ad essere nervosa e così, mentre io avevo preso a farmi chiavare da Franco, che sembrava non ne volesse sapere di Roberta, feci segno al mio uomo e gli presi il cazzo in bocca, ero diventata la preda della serata, Roby si sedette su di una poltrona e noi continuammo indifferenti a scopare come matti. Franco mi fgece mettere a pecorina e mi scopava da dietro con forza, era davvero uno stallone, mi chiavava con veemenza, cone se non vedesse una figa da anni, Silvio mi aveva messo il cazzo in bocca e io lo leccavo tutto, poi si staccò e chiese a Franco di mettersi da sotto, mi sedetti su qual palo enorme e il mio lui mi penetrò nella figa dove avevo già il cazzo di quell'animale, sentire due cazzi dentro mi fece strillare senza vergogna, chedevo di non fermarsi, mi sentivo piena, solo una donna può capirmi, mi montarono senza fermarsi un attimoi e io non davo a loro tregua un momento, mi chiavarono in tutte le posizioni, avevo cazzi dovunque, mi piaceva passarmili sul viso, erano turgidi e volevano scoppiare, ma io mi fermavo sempre un attimo prima che sborrassero, non volevo che terminassero presto, avevo due cazzi adisposizione e volevo godermeli, poi c'era Roberta seduta e nervosa, e io dovevo darle una lezione che nonavrebbe mai più dimenticato. Mi stavano chiavando qualche ora, io non accennavo afermarmi,mentre loro stavano scoppaindo, ma chiesi di volere essere inculta da Silvio, ma lo stronzo mi rispose che se desideravo un cazzo nel culo, quello sarebbe stato il cazzo di Franco, così ilm padrone di casa prese della crema, la spalmò sul mio buchetto, lo allargò con le dita e dopo poco, mi inculò, era enorme, ma contrariamente a quello che mi aspettavo, nonprovai dolore, mi sentivo solo piena, Silvio mi penetrò da sotto e così li incitai a sfondarmi, dopo 20min erano stanchi, così decisi di concedere un resa onorevole, li feci mettere davanti a me e mi feci inondare di sborra e devo dire che me ne diendero tanta, dovetti chiedere la cortesia di farmi una doccia, perchè non potevo uscire in quello stato, sborrarono tanto e io li leccai senza tralasciare di farmi guardare da bRoberta che era letteralmente incazzata, infatti si rivestì e non disse una porola, io da vera puttana, feci una doccia e mi tolsi lo sfizio di fare un ultimo pompino a i miei uomini mentre mi lavavo, un ultimo getto di sborra e li congedai, mi lavai per bene, dopo come se niente fosse, chiesi a Roby se si era divertita, non mi degno nemmeno di una risposta, Franco si imbarazzo molto del comportamento della sua lei, ma a me nonme ne fregava niente, anzi, disse, con lei davanti, che la prfossima volta avrei preferito incontralo da solo. Cmq ci salutammo, senza che lei ci degnò di uno sguardo, aveva avuto una bella lezione, si era pavoneggiata tanto, ma aveva trovato una troia vera sulla sua strada. Ci siamo rivisti altre volte, magari appena ho tempo vi racconto. Baci, Francesca
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5
16 years ago
admin, 75
Last visit: 17 hours ago -
Turbine di piacere
La stanza è illuminata solo da 3 candele che bruciano un profumo di incenso fruttato…
Le ombre si rincorrono sulle pareti e i sensi si confondono nell’aria…
Un’aria tesa, carica di desiderio, di emozioni frenetiche, impazienti, forti e tremanti allo stesso tempo.
Ed ecco comparire un fascio di luce: la porta si apre e lascia intravedere una sagoma slanciata che si avvicina ai nostri corpi nudi distesi sul letto, uno a fianco all’altra e protende una mano, fino ad accarezzarci delicatamente le gambe…
Quella mano calda, leggera, che con estrema dolcezza sale fino all’inguine, per poi scendere nuovamente sulle cosce e risalire velocemente, sempre più energica…
La tua mano che si gusta i nostri sussulti… i nostri fremiti di piacere… e che con avidità cerca i nostri sessi, per risvegliarli, per eccitarli…
Ed è in quel momento che anche le nostre dita si cercano e cercano te e ti vogliono avere e sentire; e cominciano a carezzare il tuo corpo ancora velato da quei pochi indumenti intimi che lasciano spazio solo alla fantasia… una fantasia di possesso, una fantasia di piacere.
Lentamente lasciamo che ci spogli, che ci liberi dalle poche cose che ancora ci coprono, e nello stesso tempo scrutiamo dentro il tuo perizoma, sotto la tua gonna così leggera, così provocante…
e ci soffermiamo sulle tue natiche, così sode, lisce , per poi accarezzarti tutto il corpo e sentire i brividi sulla tua pelle.
Ed il gioco comincia… o meglio, è già iniziato nel momento in cui sei entrata con i tuoi capelli biondi e lisci… truccata e svestita dentro le nostre fantasie…
La tua bocca ora cerca la nostra pelle; il sapore dell’eccitazione, il profumo dei nostri piaceri, la voglia dei nostri corpi… e le tue labbra affondano sul sesso di lui che con un sussulto si abbandona alle tue calde effusioni… sempre più giù, fino a sentire il suo membro fino in gola, fino a non averne mai abbastanza.
Mi giro e concedo il mio sesso all’uomo che sta gustando il piacere di essere succhiato che con impeto mi prende i fianchi e mi attira verso la sua bocca, la sua lingua così dolce e delicata che cerca di entrare nel mio “universo”, che mi da un enorme senso di appagamento…
E con le mani ti tocco ed eccito il tuo sesso, passando da donna a uomo senza distinzione, perché quello che voglio è che lui ti possa avere, che possa darti il piacere che tanto brami… quel piacere di sentirlo dentro di te, nel tuo sedere… sempre più su, sempre più forte…
Un vortice di desiderio ci avvolge…le mani si fanno più impazienti… il sesso ci aspetta, ma dovrà attendere ancora un po’ prima di portare all’apice del piacere i nostri sensi…
Avvicini il tuo cazzo alla sua bocca e lasci che con un impercettibile tintinnìo ti stuzzichi l’eccitazione più perversa, lasciarti succhiare da un uomo che non vede l’ora di penetrarti… ed è in quel momento che la tua lingua si sposta dal sesso di lui per lasciarmi godere del suo membro: inarco la schiena ed accolgo il suo sesso eccitato e turgido dentro di me, mentre tu mi lecchi il clitoride ed aumenti la mia eccitazione…
Mi muovo delicatamente su e giù, facendo scorrere il suo cazzo dentro di me molto lentamente, per affondare ritmicamente e violentemente fino a sentirlo battere dentro di me… dandogli delle scosse di piacere… cavalcandolo il più voracemente possibile…
E lui ti succhia con lo stesso ritmo… cercando di ingoiare tutto il tuo piacere, leccandoti dolcemente la pelle liscia e facendoti sussultare ad ogni passaggio.
Il godimento estremo non tarda ad arrivare ed io mi sposto… sfilando dal mio corpo il suo… concedendoti la sua essenza…
Il suo bel cazzo eccitatissimo cerca il tuo buco… si fa strada nel tuo calore… e con un colpo ti procura un dolce brivido di dolore e piacere che ti toglie il fiato per un secondo…
E cominci a cavalcarlo… a volerlo sempre di più, e non ti basta… le mie mani seguono il tuo ondeggiamento su giù e ti spingono il bacino con forza e ti ritirano verso l’alto più lentamente e poi ancora giù, violentemente, per fartelo sentire tutto dentro… quasi a non poterne più…
E la mia bocca cerca il tuo sesso scoperto… e la sua lingua si muove freneticamente dentro di me…
E tu, ad un certo punto, stremata dal piacere, ti lasci scivolare di lato e ti stendi per un attimo di riposo…
Io ricomincio a leccarlo, lo accarezzo, su tutto il corpo, fino ad arrivare sul suo membro ancora turgido e voglioso e lo prendo fra le mani… lo muovo su e giù, passo la mia lingua dal basso verso l’alto per poi scendere nuovamente fino a prendergli in bocca le palle e a scivolare ancora più giù…
Guardandoci, il tuo desiderio si affaccia nuovamente e le tue mani cominciano a cercarci nuovamente…e a questo punto… ti leghiamo e ti immobilizziamo…
Prima per farti un po’ soffrire, guardando noi due che ce la spassiamo…poi, alternandoci per qualche secondo facendoti sentire le nostre lingue calde e bagnate sul tuo corpo…passandoti di tanto in tanto le dita lungo la parte interna delle cosce e solleticandoti l’inguine… fino a che non chiederai con tutte le tue forze di essere leccata e succhiata ovunque…
Ed allora, non potrai nemmeno più guardare… ma dovrai solo “sentire”, su ogni centimetro della tua pelle, l’eccitamento dell’essere coccolata…
Non puoi fare nulla, puoi solamente gustarti il momento, fino a che noi decideremo che è abbastanza e che il tuo eccitamento è sufficientemente alto per poter godere un altro po’…
Godere del piacere che ti diamo… godere del piacere che ci dai… godere, solo godere di tutto…
Stiv vuole nuovamente averti… essere dentro di te… e quindi mi sposto e vi lascio fare…
Mi siedo in disparte, un buon bicchiere di vino… e lo spettacolo ha inizio.
Tu ti ci siedi sopra, prendi il suo cazzo tra le mani e te lo infili nel culo… un gemito riempie l’atmosfera…
I vostri corpi si uniscono, l’uno dentro l’altro, tra voglia e piacere, con violenza e dolcezza ed entrambi vi lasciate avvolgere dal godimento.
Il suo bel cazzo eccitatissimo cerca il tuo buco… si fa strada nel tuo calore… e con un colpo ti procura un dolce brivido di dolore e piacere che ti toglie il fiato per un secondo…
E cominci a cavalcarlo… a volerlo sempre di più, e non ti basta… le mie mani seguono il tuo ondeggiamento su giù e ti spingono il bacino con forza e ti ritirano verso l’alto più lentamente e poi ancora giù, violentemente, per fartelo sentire tutto dentro… quasi a non poterne più…
E la mia bocca cerca il tuo sesso scoperto… e la sua lingua si muove freneticamente dentro di me…
E tu, ad un certo punto, stremata dal piacere, ti lasci scivolare di lato e ti stendi per un attimo di riposo…
Io ricomincio a leccarlo, lo accarezzo, su tutto il corpo, fino ad arrivare sul suo membro ancora turgido e voglioso e lo prendo fra le mani… lo muovo su e giù, passo la mia lingua dal basso verso l’alto per poi scendere nuovamente fino a prendergli in bocca le palle e a scivolare ancora più giù…
Guardandoci, il tuo desiderio si affaccia nuovamente e le tue mani cominciano a cercarci nuovamente…e a questo punto… ti leghiamo e ti immobilizziamo…
Prima per farti un po’ soffrire, guardando noi due che ce la spassiamo…poi, alternandoci per qualche secondo facendoti sentire le nostre lingue calde e bagnate sul tuo corpo…passandoti di tanto in tanto le dita lungo la parte interna delle cosce e solleticandoti l’inguine… fino a che non chiederai con tutte le tue forze di essere leccata e succhiata ovunque…
Ed allora, non potrai nemmeno più guardare… ma dovrai solo “sentire”, su ogni centimetro della tua pelle, l’eccitamento dell’essere coccolata…
Non puoi fare nulla, puoi solamente gustarti il momento, fino a che noi decideremo che è abbastanza e che il tuo eccitamento è sufficientemente alto per poter godere un altro po’…
Godere del piacere che ti diamo… godere del piacere che ci dai… godere, solo godere di tutto…
Stiv vuole nuovamente averti… essere dentro di te… e quindi mi sposto e vi lascio fare…
Mi siedo in disparte, un buon bicchiere di vino… e lo spettacolo ha inizio.
Tu ti ci siedi sopra, prendi il suo cazzo tra le mani e te lo infili nel culo… un gemito riempie l’atmosfera…
I vostri corpi si uniscono, l’uno dentro l’altro, tra voglia e piacere, con violenza e dolcezza ed entrambi vi lasciate avvolgere dal godimento.
Stufa di seguire quel ritmo frenetico con gli occhi, mi avvicino a te e comincio a toccarti, passando da te a lui indistintamente; carezzandovi le parti intime che si uniscono e aumentando il vostro desiderio…
Mi infilo con la testa sotto di voi e la mia lingua si posa sulla pelle delicata e il calore umido della saliva vi avvolge… e le mie labbra percepiscono i vostri spasmi, e le mie mani cercano il vostro corpo…
D’un tratto tu mi prendi la testa e mi immobilizzi le braccia alla testiera del letto… entrambi cominciate ad accanirvi su di me con la forza dettata dalla voglia di leccare ed assaporare ogni parte del mio corpo…Stiv mi lecca delicatamente le labbra, il collo i seni e tu mi accarezzi le gambe fino a risalire dall’interno coscia all’inguine, al mio sesso fremente… ma ti fermi e torni giù…
Stiv continua a succhiarmi i capezzoli, passando dall’uno all’altro che si alternano in brividi di piacere… per poi tornare al collo, alla mia bocca che si schiude al solo sentire quella sensazione calda e umida allo stesso tempo… ma non mi consente di baciarlo…e quindi torna a giocherellare con il mio corpo… fino ad arrivare all’ombelico: inarco la schiena cerco di avvicinare il mio clitoride alla sua bocca, ma ancora nulla… nessuno di voi due ha intenzione di soddisfare i miei desideri…
Le mie mani cercano di liberarsi, vorrebbero prendere la vostra testa e spingerla tra le mie gambe aperte per accogliere le vostre lingue…e voi continuate a “far finta di niente”…
Ormai esausta e rassegnata a questa “tortura”, lascio rilassare tutti i muscoli e mi abbandono al vostro “volere”.
Sento suonare il campanello… lascio stare e non mi accorgo che tu vai ad aprire la porta…
Stiv continua ad eccitarmi a toccarmi a farmi impazzire e di nuovo le tue mani sul mio corpo… ancora per qualche minuto…
Poi, ecco, d’improvviso sento un calore delicato, una lingua morbida e sensuale infilarsi tra le mie cosce e darmi un piacere improvviso…
Ma non capisco chi di voi due mi sta “divorando”… sento solo una bocca ondeggiare sul mio sesso, ritmicamente, a volte più intensa, a volte appena accennata… e nel contempo il fiato caldo si fa più ansimante…: è una donna che tu , stai scopando da dietro e che ha la testa fra mie gambe… e io raggiungo l’orgasmo…
Stiv mi slega le braccia, mi attira a sé, e insieme prendiamo lei e cominciamo a leccarla in tre tenendole le mani e le gambe… dandole il triplo piacere di tre lingue che si alternano su di lei…
sul collo, sui capezzoli, dentro di lei…
E le nostre dita le scorrono sui fianchi, sulla pancia, sulle gambe e i brividi pervadono il suo corpo…
E’ a questo punto che la prendo e la metto a cavalcioni di Stiv… le infilo il suo bel cazzo dentro e la muovo tenendola per i fianchi su di lui, mentre tu con la testa sotto di me, tocchi tra le gambe… e mi lecchi ovunque…
E lei geme, sentendo il sesso del mio uomo dentro di lei… e lui ansima in balìa degli eventi…
Tu porgi il tuo sesso a Stiv e glielo infili in bocca, perché te lo succhi con veemenza nell’attimo dell’estremo godimento.
E tutto intorno è un groviglio di sensazioni, di eccitamento e godimento assoluto…
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 17 hours ago -
Erotica fantasia
Quella mattina il sole batteva sulle finestre in maniera decisa ed il calore che sprigionava era palpabile sulla mia pelle già a quell'ora bagnata. Passeggio per casa sono nudo ogni tanto osservo il mio corpo, non più giovane, ma comunque ancora abbastanza piacente, allo specchio ... decido di fare la doccia per alleviare la brutta sensazione che l'umidità mi crea sulla pelle...sotto lo scrosciare dell'acqua scivolo con la mano sulla mia pelle cercando un pò di sollievo...un breve massaggio sui miei capezzoli sempre turgidi...giocherello con loro immaginando nella mia mente non sia mia la mano...scivolo lentamente sui peli del petto raggiungo il pube depilato..solo un piccolo ciuffo sopra il cazzo...osservo il mio pene è morbido, lo scappello e lascio che l'acqua ci scorra sopra fresca...termino la doccia esco e mi avvolgo nell'asciugamano e vado in camera per vestirmi..prendo dl cassetto quel piccolo perizoma che ho acquistato il giorno prima, attratto soprattutto dalla sensazione che avrei provato nell'indossarlo. il filo mi divide le chiappe ed io lo sistemo meglio perchè non mi dia fastidio. mi osservo allo specchio noto il mio piccolo cazzo avvolto dal tessuto ...si mi piace quella strana sensazione che mi da l'indossare quel capo tipicamente femminile...non sono donna ma la sensazione è libidinosa e mi piace ...indosso i pantaloni leggerissimi la maglietta pulita girocollo le scarpe da ginnastica..ed esco da casa. L'atmosfera all'esterno è decisamente negativa e l'impatto con l'umidità persistente ancor di più...decido di ritornare a casa e prendere il costume..vado in piscina sul lago...forse un po di sole mi farà certamente bene.. un bel bagno in piscina farà poi il resto.
Quando arrivo non c'è ancora molta gente...osservo l'acqua della piscina calma..neppure un'ondina la scuote..prendo possesso di una bella e comoda sdraio e, dopo aver indossato il costume (un piccolo costume rosso che poi non deve contenere tanto visto che il mio cazzo da tempo non risponde più come una volta....). comincio a leggere il giornale appena acquistato ...non mi accorgo neppure delle persone che nel frattempo sono arrivate ed hanno quasi completamente riempito la piscina, tanto sono assorto nei problemi della lettura. Abbasso il giornale per rendermi conto del mondo circostante...accanto a me un signore della mia età, molto abbronzato, sta fumando una sigaretta mi osserva e mi sorride..faccio altrettanto...poi mi presento...ciao mi chiamo Paolo..piacere...ciao io sono Claudio...fa molto caldo oggi...si hai ragione...dico io ci beviamo un caffe..ci alziamo insieme ..Claudio è alto quasi come me, ha un pò più di pancia rispetto a me, indossa un costume bianco che lascia comunque intravedere un consistente pacco all'interno...mi cade l'occhio proprio li e la mia insistenza nello sguardo fa sussultare Claudio che mi dice...ma ti interessa il contenuto?...lo guardo e sorridendo dico...potrebbe perchè no...lui sorride quasi soddisfatto insieme a me si dirige verso il bar. beviamo un caffe schifoso e quasi freddo..per riprenderci lui dice ..dai ci facciamo un bagno tu sei tutto sudato...ci tuffiamo nell'acqua ...è tiepida e non ci aiuta comunque a finfrescarci..nella piscina c'è molta gente tanta che io ad un certo punto dico a Claudio...scusa ma esco odio fare il bagno in queste cndizioni ..e lui ...si ti seguo..quando siamo fuori, seduti sulle nostre sdraio Claudio mi dice...se ti va possiamo andare a casa mia ho un bel colarium sul tetto lontano da occhi indiscreti, potremmo prendere il sole li, magari nudi e poi rinfrescarci con la doccia...non ci penso e gli dico subito di si...la casa, quasi sulle rive del lago è bella e grande. Claudio in maniera molto ospitale mi fa strada fino al solarium dove ci sono delle sdraio un tavolino e due ombrelloni...Claudio mi osserva mentre lentamente si spoglia ..lo guardo sfilarsi i calzoni e la camicia già aperta..rimane ancora con il costume bianco che però lentamente fa scivolare in basso...il suo cazzo è grosso ed è gia molto duro ricurvo con la cappella lucida appoggiata sulla sua pancia..sorride e mentre si distende sulla sdraio mi dice...be che fai, non ti spogli..vuopi prendere il sole vestito...già hai ragione...mi sfilo la maglietta ed abbasso i pantaloni rimanendo con il costume rosso ancra addosso..e lui...dai togli anche quello...colore integrale avevamo detto ...lo osservo e lentamente faccio scivolare il costume in basso. la mia situazione è un po diversa. il mio cazzo è sempre molle e ondeggia in mezzo alle gambe sopra due piccoli coglini sgonfi...claudio allunga la mano verso di me e dice...dai vieni qui vicino a me e distenditi anche tu sulla sdraio..seguo il suo consiglio e mi dstendo sui cuscini caldi sollevando una gamba e girandomi un po verso di lui..in silenzio lo guardo, osservando ancora una volta il suo cazzo sempre più grosso e duro..poi luimi dice...ti spiac spalmarmi un po di crema sulla schiena?---mi porge il tubetto ed io risollevandomi mi siedo sul bordo della sdraio proprio dietro di lui, apro il tubetto e metto un pò di crema sul palmo della mia mao iniziando subito dopo a spalmarla sulla sua schiena ..la pelle è liscia e calda, la mano scivola velocemente sulla sua pelle roteando per fare assorbire meglio la crema...mhmm che bello sei bravo ad accarezzare e spalmare la crema..proseguo anche sui ianchi e sento il suo respiro farsi più deciso quasi affannoso...intanto si è disteso di schieva ed anche lui ha sollevasto una gamba..gli guardo le gambe ancora belle tonische e muscolose coperte da una leggera peluria chiara. i piedi magri con le dita lunghe sono molto curati ..intanto proseguo a spalmargli la crema sul corpo accarezzandogli dolcemente i suoi piccoli capezzoli turgidi e scivolando lungo il basso...sfioro con la mano la cappela durissma alzo lo sguardo verso di lui. Claudio ha gli occhi chiusi e sembra veramente compiacersi del tocco della mia mano tant'è che porta diretamente la mia mano sui suoi coglioni...li afferro piano delicatamente sentendone sia la grandezza sia la consistenza. a quel punto lascio la mia sdraio e mi sistemo sulla sua, scivolando però vers il basso e sedendomi ai suoi piedi che afferro entrambe appoggiandoli su di me..guardo le dita le accrezzo passando i miei polpastrelli sopra e subito dopo scivolando con la lingua e succhiandole una ad una...lui è estasiato e si lascia andare a piccoli gemiti di piacere..le sue gambe ora sono larghe e fanno vedere bene il suo cazzo estremamenbte eccitato sopra le due palle rigonfie di piacere. con le mani scivolo sulle sue gambe palpandole le cosce sono calde ed ancor di più i suoi coglioni gonfi che sembrano debbano scoppiare da un momento all'altro. Mi sistemo meglio sulla sdraio avvicinando il viso al suo cazzo la lingua sfiora la pelletesa dei suoi grossi coglioni e prosegue lungo il cazzo duro e profumato. le mielabbra prima lo sfiorano e poi in maniera più deciso afferrano il corpo caldo del suo cazzo giungendo in breve sulla cappella avvolgendoa e facenola sparire nella bocca calda e vogliosa. Claudio ora geme senza limitazioni e sento che sta godendo mentre con le mani mi accarezza i capelli. Mi sollevo lievemente e infilo ancor più deciso il suo cazzo in gola cominciando a titillare la cappella con la lingua, mentre le dita e le mani giocano con i suoi coglioni. proseguo una decina dii minuti instancabile sul suo cazzo durissimo fino al momento in cui non sento ua caldissima sensazione in bocca...Claudio mi schizza in maniera sempre più decisa la sua crema quasi bollente e la mia bocca si riempie del suo calore. bevo senza tregua assaporando quella densa crema che scivola nella mia gola e mi riempie ... lo accarezzo ma il suo cazzo è ancora duro..sollevo il viso ed incontro i suoi occhi mi sssurra ...ho voglia di te...viene che voglio fare l'amore con te..mi prende l mano ed alzandoci insieme lo seguo fedelmente all'interno dell'appartamento..scendiamo due scalini e lui dolcemente afferrabdomi per i fianchi comincia avvicinandomi a lui a baciarmi sul collo ..entriamo abbracciati in una camera..lui apre un cassetto, prma mi guarda e poi mi porge un piccolo perizoma nero con una rosa ..indossalo che mi eccito ancora di piùì...lascio le sue mani ed indosso quel piccoo indumento che sembra quasi perfetto per me...poi apre un anta dell'armadio dove sono sistemati ordinatamente una serie di scarpe da donna, prende un paio di zoccoli laccati neri cn un tacco altissimo me li porge ed io senza dire nulla li calzo subiro...sembra che sapesse il mio numero perchè mi stanno a pennello...poi lui si gira e guardandomi mi dice...vai in agno manca l'ultimo indumento ti aspetto in camera..e mi lascia solo . Entro nel bagno grande e luminoso alla parete appesa una lunga vestaglia nera trasparente che indosso subito e poi, cercando di contenere il naturale sculettamnento che le scarpe mi imprimono mi avvicino alla camera da letto, apro la porta ..lui è già disteso sul letto, appoggiato con la schiena ad alcuni cuscini colorati ..mi guarda e sorridendo ed allungando le mani dice...vieni tesoro sei splendida vieni che ho voglia di fare l'amore con te..mi avvicino sculettando, come l'avessi sempre fatto, non sono goffo, anzi sembrache mi sia naturale farlo. quando sono al suo fianco lui si solleva e mi fa scivlare la vestaglia fino a farla scivolare a terra. poi mi invita a salire sul letto mi distendo su un fianco accanto a lòui che comincia a baciarmi sul corpo accarezzandomi e palpando le mie chiappe. mi gira a pancia in giù allargandomi le cosce ..sento le sue mani infilarsi tra le mie chiappe, scostare il filetto del perizoma..poi prende una crema da un cassetto e comincia a spalmarmi la crema soffice e fresca sul buchetto e dentro..mi apro dolcemente alle sue dita allargando ancor di più le gambe, poi dopo avermi spalmato una bella quantità di crema sul buchetto bollente mi fa sollevare sulle ginocchia e mettendosi dietro di me appoggia la sua caldissima cappella al buchino sento che spinge ma non trova alcuna opposizione, al ontrario il mio culo si apre ed io sento quella meravigliosa sensazione che il cazzo ti da quando entra dentro..il suo cazzo duro mi entra dentro e quando arriva in fondo sento prima le sue palle sbattere sulle mie chiappe e poi le sue mani che con decisione mi afferrano i fianchi e lui che ansimando comincia a scoparmi sempre più deciso...mi piace e godo moltissimo mentre il suo cazzo mi apre ogni volta che lui lo spnmge deciso fino in fondo...scopiamo così per molte ore e lui mi prende in quasi tutte le posizioni possibili ed immaginabili riempiendomi della sua caldissima crema...da quel giorno ci siamo visti regolarmente con claudio, facendo l'amore sia soli che in compagni sia di altri amici che amiche..ognuno di noi ha la sua vita ma quando ci inctriamo, durante i fine settimana ci riprendiamo tutte le rivincite che vogliamo....
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0
16 years ago
admin, 75
Last visit: 17 hours ago -
Ricordi ricorrenti
Fu un pomeriggio di qualche anno fa …lavoro come autista presso un’associazione di volontariato che si avvale anche dell’opera di alcuni pensionati , alcuni li conosco di vista perché vengono a prendere alcuni materiali che vengono stipati nel capannone automezzi.
Quel pomeriggio ero passato in garage per controllare alcune cose , ero soprapensiero convinto di essere solo mi sono abbassato per guardare sotto un automezzo che mi sembrava perdesse olio , con mia immensa sorpresa ho notato in fondo al capannone delle gambe e ora che ci facevo caso sentivo anche un certo brusio in lontananza , ho pensato fossero i pensionati che ogni tanto vengono in magazzino ,così mi sono avvicinato , mentre mi muovevo ho notato riflessa nel vetro di un auto , il viso di una signora che avevo già notato perché nonostante l’età era una bella signora , abbastanza provocante ma mai all’eccesso molto seria e riservata , non capivo chi c’era con lei ma mentre mi avvicinavo pensavo che poteva essere una buona occasione per conoscersi stavo per farmi sentire a voce alta quando le voci che sentivo mi hanno un po’ bloccato nel senso che ora distinguevo una voce bassa ma decisa quasi arrabbiata , a questo punto visto che nessuno si era accorto di me ho deciso di avvicinarmi spiando, non so perché , comunque quando sono arrivato a poter vedere e sentire sono rimasto letteralmente di stucco, descrivo scena e soprattutto linguaggio , lei con vestito alzato fino alla pancia , mutandine al ginocchio si toccava e insultava il marito che le stava di fronte con i pantaloni giù – guardami porco guardami la fica segaiolo ti piace così la mia fica aperta dai toccati che mi sto bagnando come una cagna in calore – e lui di rimando – sei proprio una gran fica fammela vedere mentre mi tocco il cazzo sei proprio una gran fica – di colpo avevo il cuore che andava a mille all’ora e un erezione quasi istantanea , non so se per la situazione o per il linguaggio , ho cominciato a toccarmi freneticamente cercando anche una posizione per non farmi scoprire e allo stesso tempo avere una buona visuale , lei ora aveva fatto scivolare le mutandine giù e aveva alzato una gamba appoggiando il piede su uno sgabello , lui era davanti in ginocchio –dai leccami la fica bastardo mi hai fatta bagnare senti com’è bagnata la mia fica sono un lago di voglia leccamela tutta sopra e dentro hai ancora il cazzo mezzo moscio dai scopami con la lingua e menati il cazzo porco , lecca fighe , segaiolo , guarda me la tengo aperta con le mani dai fammi sentire troia – lui si è messo sotto di lei a quattro zampe e ha cominciato a leccare avidamente continuando a menarselo , io non capivo più niente , continuavo a masturbarmi cercando di avvicinarmi per vedere e sentire meglio , ero completamente rapito dalla situazione , tanto da non accorgermi che mi stavo avvicinando troppo difatti lei sempre guardando il marito che ormai aveva la faccia incollata alla fica ha esordito dicendo – continua a leccarmi che abbiamo un ospite guardone e segaiolo come te che si sta menando il cazzo e c’è l’ha già bello duro – poi alzando la testa e fissando nella mia direzione disse – se ti avvicini magari ci divertiamo in tre – beccato : ero imbarazzatissimo , insomma sul posto di lavoro , se si veniva a sapere , ormai ero in ballo e tanto valeva approfittare della situazione , quindi mi sono avvicinato lei mi ha fatto abbassare i pantaloni e me lo ha preso in mano cominciando una deliziosa sega , il marito intanto era sempre li indaffarato , chiusi gli occhi rilassandomi dalla tensione che avevo accumulato , lei sempre impugnando il cazzo avvicinò le sue labbra alle mie e mi travolse con un bacio prolungato e eccitantissimo , ero in balia di quella sensualissima sessantenne al punto che la lasciai fare quando , prese la testa del marito spostandola delicatamente ma con ferma decisone in direzione del mio inguine disse al marito –fammi vedere come succhi un bel cazzo duro, porco prendiglielo in bocca pompinaro che non sei altro – e rivolta verso di me prendendomi la mano – senti la mia fica com’è bagnata scopami con le dita ti prego – stavo scoppiando masturbavo una signora che se ne stava infoiata a gambe aperte , mi godevo un pompino con leccate minuziose dai coglioni alla punta della cappella e con la coda dell’occhio vedevo lui che si segava e gli piaceva perché aveva il cazzo sempre più duro , mi stavano venendo pensieri che mai avrei immaginato , del tipo ,se lui godeva così che so magari ricambiare il favore per vedere cosa si provava , un brivido mi percorse la schiena …e altro , venni distolto da questi pensieri perché lei ci interruppe suggerendo ( giustamente ) una posizione più comoda , così, lei si mise a cercare dei materassini io e lui cercammo di sistemare delle scatole in modo da formare una base su cui appoggiarli, nel fare alcuni movimenti mi misi i ginocchio voltandomi il viso si trovò all’altezza del suo membro , lui non si mosse , forse per mettermi alla prova , io rimasi a fissare quel pisello un po’ più spesso del mio con la cappella violacea fuori , la pelle la lasciava un po’ scoperta ,era ancora duro ma non teso come prima quando se lo menava , non so cosa mi prese , continuavo a fissarlo e inconsciamente avvicinai il viso ,provai maldestramente a leccarlo di lato , al che lui – vuoi provare…? – così dicendo impugnò il membro alla base , tirando indietro la pelle scoprì completamente la cappella e lo appoggiò delicatamente sulle mie labbra socchiuse che si aprirono per prenderglielo il più possibile in bocca , non aveva un sapore particolare ma il gusto del tabù infranto e del proibito mi mandarono fuori di testa, il mio cazzo ebbe un guizzo e morbosamente cominciai a segarmi mentre lui ormai aveva preso il ritmo e mi scopava delicatamente in bocca , la lei ritornò con i materassini e vedendo la scena disse – che porci finocchi vi piace succhiarvi i cazzi mi eccitate ancora di più voglio succhiartelo mentre fai un pompino a quel porco – si accucciò e attaccò le sue labbra al mio cazzo cominciando a succhiarlo con frenesia , intanto lui aveva preso a menarselo piano , un po’ tenendolo nella mia bocca un po’ sbattendolo sulle guance e le labbra umide….era troppo , dopo qualche minuto dovetti fermarli perché stavo venendo , non volevo che quel momento magico terminasse così cambiammo posizione , lei si sdraiò supina , lui si buttò immediatamente a leccarle la fica io li guardai un po’ quindi mi sistemai di fianco a lei e aiutandola con le mani feci in modo che riprendesse il pompino fra i gemiti che le provocavano le leccate del marito , dopo un po’ mi fece cenno di abbassarmi e mi sussurrò – lo vedi com’è messo alla pecorina , secondo me aspetta che tu glielo metta dietro , ci piace molto farlo così , dai te lo inumidisco ancora un po’ così poi glielo sbatti nel culo – ormai un primo passo l’avevo fatto ( prendendo in bocca il cazzo di un uomo e mi era piaciuto) tanto valeva provare , lei lo leccò ancora un po’ per bene , quindi io mi misi dietro di lui che aveva intuito la richiesta fattami dalla moglie e divaricò lascivamente le gambe , feci scivolare un po’ di saliva nel solco fra le chiappe e cominciai a massaggiare con due dita quel buchetto con pochissimi peli , morbido al tatto , di colore scuro intorno ma dentro intravedevo un colore rosso scuro quasi fosse un ferita , tutto questo non faceva che accrescere la mia voglia , il mio cazzo era durissimo continuavo a tormentarlo stringendolo e menandomelo piano , mi sembrava fosse pronto , così sempre toccandomi avvicinai il mio membro a quell’orifizio oramai umido , caldo , voglioso , avendo paura di forzare troppo , appoggiavo piano la mia cappella facendola entrare e uscire , non so se era la foga ma mi sembrava di non incontrare molta resistenza , anzi ad un certo punto notai che lui faceva un movimento all’indietro come se lo volesse più dentro , tentai di resistere rimanendo fermo e lasciando che quel movimento lo facesse entrare piano , poi però preso dall’eccitazione lo afferrai per i fianchi mi ritirai indietro e tentai di affondare il mio cazzo in quella voragine di piacere proibito , lui cominciò a gemere e a incitarmi ,senza mai smettere di leccare la fica spalancata della moglie , così cominciai un lento andirivieni e nel farlo quasi istintivamente con la mano presi a masturbarlo , era abbastanza consistente e dopo qualche colpo mi accorsi che gli stava uscendo qualcosa , tant’è che mi ritrovai la mano bagnata e un po’ appiccicosa , la cosa invece di infastidirmi mi eccitò ancora di più , anche perché più aumentavo i ritmi e più lo sentivo crescere nelle mia mano , ormai era duro come prima mentre lo succhiavo , preso dall’enfasi avevo aumentato molto il ritmo , lei se ne accorse e implorò il marito – sto per venire fermati , scopami voglio sentire il tuo cazzo che mi sfonda anzi scopatemi tutti e due – mi fermai perché ormai anch’io non sapevo per quanto sarei riuscito a trattenermi , cambiammo posizione , mi fecero sdraiare , lei dandomi le spalle si chinò e dopo aver insalivato il mio membro se lo fece scivolare nel culo dicendo porcate e oscenità di ogni genere una volta sistemata , chiese al marito di scoparla davanti lui lo infilò e io provai una sensazione stranissima , sentivo distintamente il cazzo di quell’uomo andare su e giù , intanto lei descriveva a voce alta quello che provava – mi sento piena che bello farsi scopare da due cazzi mi sento una troia vorrei averne uno anche da succhiare si avere anche un bel cazzone che mi scopa in bocca dai fammi sentire una puttana vogliosa di cazzi , promettimi che lo faremo anche in quattro – lui preso da quelle frasi la scopava con foga , io godevo incredibilmente anche perché subivo i loro ritmi , solo che a quel punto non riuscivo più a trattenermi – che porci siete mi state facendo sborrare – dissi e lei – si riempimi il culo di sborra calda voglio godere sentendomi una troia piena sborra con la fica e il culo sfondati – stavo venendo …un orgasmo incredibile mi travolse mi sembrava di non finire mai , anche loro stavano venendo quasi contemporaneamente , continuando a dire oscenità di ogni genere .
P.S. I rapporti sessuali descritti sono frutto delle mie esperienze passate con alcune coppie ( in particolare una con cui avevo un ottimo rapporto bisex ) quindi ho pensato di coniugare questi ricordi con un racconto-fantasia che mi piacerebbe realizzare
Un bacio a chi si è un pochino eccitato leggendo
26
5
16 years ago
admin, 75
Last visit: 17 hours ago -
L\'isolare
Ciao principessa, ci siamo appena videochiamati…non si vedeva un granchè ma…
Meglio che niente.
Tutto sommato hai ragione tu il nostro mondo inizia e finisce sempre sulle
sponde della nostra fantastica isola.
Quelli fortunati non saremo mai noi piuttosto gli isolani. Loro si che se la
passano bene... e quando hanno nostalgia l’uno dell’altra,
sull’isola è facile ritrovarsi subito.
L’altro giorno senza meta e con la scorta di un po’ di tempo sono stati
ancora insieme!
Stavolta lui la rapì e la portò con sé inerpicandosi per le ripide stradine
della loro misteriosa montagna.
Lei era felice e capì che, ogni volta di più, lo sarebbe diventata quando
lui l’avrebbe ancora tante volte rapita.
Chiacchierarono a lungo per la strada…non si trovava un posticino
tranquillo, il lavoro ,la stanchezza e la settimana ancora avvenire.
Si fermarono, pensarono di fare ancora due passi a piedi tra i boschi...ma
sembrava faticoso, e a volte pure pericoloso.
Troppe persone ancora in giro a quella ora!
Certo pensava tra sé e sé lui – l’estate è bella, il caldo, la natura
accogliente…- ma per tanti altri motivi era costretto a pensare all’inverno.
Si una stagione cupa ma proprio per questo è più semplice coglierne le
pieghe più recondite dove farsene nascondigli amorosi perfetti!
Chissà a cosa pensava lei in quei momenti?...
Che pensieri passassero per la sua mente non era dato sapere in
quell’istante ma era pur certo
che dopo un qualche periodo avrebbe certamente saputo tutto.
Lei era così… le sensazioni più profonde i desideri inconfessabili gliele
avrebbe confessati poi…uno dei tanti giorni avvenire.
Una domanda diretta e spiazzante e lei avrebbe cominciato a parlare di sé
delle sue più intime sensazioni come mai aveva fatto e
senza riconoscersi più in una sé stessa che sembrava non esistesse più.
Certo era cambiata.
Un’altra persona… continuava a fingere una vita solita ma…
era certa ormai!
Non era più quella di una volta!
Si abbracciarono così tanto che il tempo volò d’un sol colpo
Cominciò ad accendersi il desiderio in lui ma mai avrebbe osato chiedere
nulla!
Vero, ogni tanto sbirciava l’orologio…era tardi sembrava che non ci sarebbe
stato più il tempo per niente.
Nel suo intimo aspettava un cenno di lei…non sapeva davvero che fare.
Non è mai capitato che lei chiedesse a lui apertamente che lo desiderasse,
che facesse l’amore con lei.
Eppure a lui farebbe tanto piacere sentirselo dire forse per rassicurarlo in
questa situazione strana.
Lo sa, lei lo ama molto, ne è certo ma la vuole tutta anche la sua parte più
istintiva! Demolire definitivamente tutte le sue inibizioni.
Qualcosa successe…tardi si anzi di più.. corsero in macchina alla ricerca di
un angolino nascosto tra le foglie di complici alberi.
Tentarono più volte ma davvero difficile isolarsi sull’isola!
La voglia però era tanta e dichiarata ormai.
Ambedue qualcosa in quel poco tempo la volevano.
Nessuno era rassegnato a tornarsene senza prendere qualcosa dell’altro.
Fecero in fretta, si spogliarono a metà nella convinzione che solo qualche
carezza bastasse, ma non fu così.
Il tempo è sempre un maledetto tiranno.
Scorreva implacabile ricordando entrambe gli impegni successivi.
Tic tic tic tic…
La baciava…le tirò su l’abitino rosso, e le sue mani scorsero avidamente
sulle sue tornite gambe.
Pensò – avrei dovuto portarla qui prima –
Si certo però avrebbe pensato che si trattasse solo di sesso! No. Questo no!
Non è così, ma le piace, le piace così tanto che non riesce ormai a farla
scappare senza farne un pochino, e si tormenta
a sapere se anche per lei è così.
Tic tic tic tic…
Scivolava sulle anche, con quel bellissimo vestitino era possibile passare
sulla schiena…
ecco pensò.. il vestitino! Era stato un suo desiderio esaudito?mah chi può
dirlo-
Ma allora se lei era stata tanto sottile da ricordarsene e accontentarlo
avrebbe pure ricordato la promessa che
In quella stessa occasione lui gli fece al pozzo qualche giorno prima!?
Tic tic tic tic…
Sicuramente.
Così gli fece piacere pensare.
Cominciò a baciarla mentre la scopriva, lei cominciò a vibrare, e respirare
più velocemente.
Le sfilò gli slip e l’ebbe tutta nelle sue mani…continuò a baciarla sul
collo ma non gli slacciò il reggiseno. Chissà.
Le sue labbra scendevano sempre più fino a trovarla.
Emetteva un gemito soffocato di piacere ma non ci stava!
In quel modo da sola ripeteva –No!
Lo cercò… carezzandolo e lo baciò come lui baciava lei.
Era sicura di poterlo fare ormai ma l’impaccio era davvero troppo.
Lo spazio davvero angusto e godere ancora l’un dell’altra in questo modo
impossibile!
Tic tic tic tic…
- Vuoi fare l’amore?
Lei accenno…una gioia per lui e dimendicò di essere stato ancora una volta
lui a chiederglielo.
Si prepararono.
Lo voleva lei. E lo voleva fare come l’ultima volta.
Sopra!
Ma perché? Ma come?... o mentiva quando parlava oppure…
Oppure ne aveva voglia di riprovare, magari gli era piaciuto, magari era una
sensazione abbastanza nuova..
Magari sentirlo così profondamente dentro di lei, sentirsi completamente
riempita gli dava quella sensazione di possesso
Che la appaga. L’avrebbe sentito più suo di ogni altra occasione!
Tic tic tic tic…
Impossibile. Non si può!
Furono istanti ma chissà se lui pensava a tutte quelle stesse cose che lei
stava o aveva pensato un attimo prima?
Si adagiò e si preparò ad accoglierlo e sentirsi tutt’uno col suo amore. Lo
aiutò persino e stettero insieme così pochi minuti ma interminabili momenti.
Godettero l’attimo fuggente, tuttavia spaiati ma non è un problema per loro.
La testa gira il corpo si ribella
vuole ciò che gli spetta e il cervello solo per pochi minuti cessa di essere
il guardiano della morale comune!
Lei sussurra qualcosa…lo confonde, lui non la lascia.
È ormai allo stremo, la sua di battaglia l’ha vinta o persa non importa ma
la tiene ancora stretta per un po’ a sé.
La sente muoversi sotto di lui e maledice quello spazio così angusto!
Tic tic tic tic…
Peccato.
Tempo finito abbondantemente… non si può, non si può.
Restare abbracciati ancora non si può!
Bisognava stringersi ancora, guardarsi negli occhi ancora, abbandonarsi
ancora.
Si corre, si va….
Il mondo non può più attendere.
9
0
16 years ago
coppiaverabella,
40
Last visit: 3 years ago
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Incontro su internet
La conobbi su internet,la sua fica mi aveva preso il cervello,per mesi fu sul mio monitor ed ogni volta che accendevo il computer era lì,mi compariva davanti e mi faceva fantasticare,la sentivo calda ,vogliosa di godere,piena di sborra aperta e vogliosa di essere penetrata prepotentemente e riempita all’inverosimile, le immagini di lei riempita da cazzi di gomma,
mi facevano sognare il momento in cui, dopo averla legata ad un letto, io stesso l’avrei riempita,
sfondandole la carne,slabbrandola all’inverosimile e dopo averla pistonata per bene, le avrei piantato, un vibratore fin dentro l’utero,che squarciando il suo essere,l’avrebbe fatta tremare
in un orgasmo infinito.
Un giorno di un lungo inverno fui finalmente davanti al suo portone,ciao mi disse attraverso il citofono,Sali al secondo piano, troverai la porta aperta,accomodati, dopo pochi minuti fu nell’ampio salone,indossava una camicia da notte trasparente,che lasciava intravedere il suo corpo nudo, intravedevo la sua grande fica ricoperta dai lunghi peli neri, il monte di venere sodo portava ad uno spacco da cui svettava il suo clitoride, che gonfio faceva capolino,come un piccolo cazzo.
Il mio a quella vista divenne grande, grosso, bramoso di uscire dai calzoni, per sentirsi libero e svettare come un randello di carne pulsante.
Essa si accorse della mia erezione,mi si accosto e tirandolo fuori dai calzoni, lo impugnò con maestria voluttuosaio ricambiai le attenzioni e infilai la mia mano nella sua fica e con il palmo iniziai a roteare in un massaggio,catturando il suo clitoride tra il pollice e indice massaggiandolo come se gli stessi facendo una sega.
Poi allungai il dito medio verso il suo spacco e iniziai a rotearlo, penetrando di tanto in tanto Il suo allagato canale.
Finimmo sul tappeto e mi misi su di lei nella classica posizione del 69, ed affondai il mio viso nella sua fica che grondava umori, presi il suo clitoride tra le mia labbra, lo suggevo, lo titillavo, poi tirando fuori la lingua iniziai un movimento circolare, allargando le sue grandi labbra, facendomi strada verso quel canale che mi avrebbe condotto all’interno della sua carne pulsante,dentro quel nido Caldo che urlava piacere, essa era persa nelle sue sensazioni, e ululando roteava gli occhi all’insù, osservandola vedevo solo il bianco delle sue pupille, in quell’attimo mi scostai dalla sua fica che era allagata dalla sua sborra, essa protestò tutto il suo disappunto…….ooohhohoo nonnnooooooo fammi godere,ma io continuai a non sfiorarla, sotto di me il suo bacino,si contorceva cercando di incollarsi nuovamente alla mia bocca, in quel momento per tutta risposta afferrai un enorme fallo che mi trovai accanto e lo introdussi in lei giù sempre più giù, lo roteavo facendomi strada e penetrando il suo essere arrivai a colpire il suo utero e picchiettando lo apersi penetrandolo con quel fallo……………essa ruggiva,tremava,scalciava,sembrava una bestia ferita, ma le sue non erano sofferenze,ma bensi spasimi dovuti ai ripetuti orgasmi………..la osservavo e vedevo la sua testa roteare all’impazzita come un ossessa……….aoaoaoahohohoho sisisisisissi di più dai scassami squarcia il mio essere aprimi siiiiii lo vogliooooooooooooo tutto dentro, stava per esploderemo in quel momento fermai il mio movimento e la vidi danzare all’insù fottendosi da sola, allora visto che non aveva intenzione di smettere ed io reclamavo la mia parte di piacere,non mi restò altro che piantarle il mio cazzo teso alla spasimo dentro il suo culo l’anello di carne
Venne dilatato ed io fui dentro di lei, in un canale fibroso che mi cingeva e pulsava al pari della sua grandiosa ficona che in quel momento era dilaniata da quel dildo azzurro.
Sentivo attraverso la sottile parete la sua fica dilatata al massima il dildo che sbatteva contro il mio cazzo,essa era persa gli orgasmi si ripetevano in continuazione ed ormai faceva andare il dildo su e giù all’impazzata,ruggiva,urlava godeva fu in quel momento che piantandogli il cazzo fino alla radice
Le riempii il culo della mia calda sborra abbattendomi su di lei con tutto il mio peso, essa ruggì urlando di piacere scossa come da una scarica elettrica
Dopo un po’,calmammo i nostri sensi, il dildo usci dalla sua carne ferita, piena della sua sborra.
Il giorno dopo ci rivedemmo
Mi avvicinai baciandole il collo,toccandogli il suo monte di venere torcendogli i capezzoli, essa iniziò a bagnarsi, toccavo il suo sesso che sentivo allagato,infilai un dito poi il secondo, sentivo la sua carne cedere,aprirsi chiusi le dita a mò di pugno, inziando un movimento rotatorio che mi fece largo tra la sua fica aperta,scivolosa,allagata e fui dentro di lei, sentivo il suo interno spugnoso che abbracciava la mia mano, avanzando in lei la penetrai, iniziando a rovistarle l’interno che si bagnava sempre di più, roteavo il mio polso ormai dentro di lei, le sue cosce ,oscenamente aperte mi mostravano le sue grandi labbra slabbrate e la sua fica gonfia,essa ruggiva sembrava una bestia ferita, ululava tutta il suo piacere, mentre io avanzavo il polso dentro di lei, sentendo ormai l’utero contrarsi in spasimi animali, ssiiiiii daiiiiii non smeeeterreee nooooo dai continuaaaaaa oohhhhhhhhhhh siiiiiiiiiiiiiiiiiii, quella troia aveva ormai perso ogni controllo ed era solo una macchina da sesso, una cagna che reclamava…piacere,piacere, e gli orgasmi si susseguivano con i suoi ruggiti che sempre più alti riempivano la stanza.
Le sue grandi labbra aperte,portavano alla sua caverna di carne,a quell’antro bagnato e pieno della sua sborra,era aperta,scivolosa,potevo ormai facilmente penetrare in lei, volevo che passivamente poteva trarre piacere dalle mie manipolazioni,per cui la legai al letto, le braccia alla testiera e le sue gambe aperte al massino legate all’in su, in quella posizione non poteva serrare le cosce per lenire il prurito della sua caverna che ormai goccialava sborra come una fontana, il suo clitoride era di un rosso violaceom gonfio al massimo… la sua caverna pulsava in contrazioni spasmodiche… ripresi la penetrazione e la mia mano fu di nuovo in lei, fino al polso, pastrugnavo il suo interno, contemporaneamente avvicinai il mio viso e con la lingua leccavo il clitoride,procurandole scariche elettriche che la facevano sobbalzare, sentivo i suoi sospiri che divenivano sempre più alti e intensi,
dimenava il suo bacino con movimenti rotatori, alzandosi verso il mio viso,per essere penetrata ancora di più…. Allontanai il mio viso dalla sua ficona, inginocchiandomi sul letto, sempre con il mio polso dentro il suo essere, avvicinai il mio cazzo al suo viso, i suoi occhi sgranati, videro la mia asta di carne pulsante e la sua bocca si aprì,accogliendomi dentro sino in gola, lavorandomi per bene l’asta di carne
io ancora più arrapato per il trattamento che mi stava riservando, rovistai la sua fica con la mano che roteava in lei, e spinsi il mio polso ancora più in profondità, sentiii il suo utero aprirsi e lo penetrai con due dita, questo movimento gli procurò un nuovo orgasmo ed essa urlò nuovamente, scossa come colpita da corrente elettrica, ebbe un paio di sussulti e poi si accasciò sul materasso, come svenuta..gli occhi facevano intravedere solo il bianco delle sue pupille, rivolte all’insù, venni copioso nella sua gola eruttando in lei tutta la sborra che la mezz’ora di attesa aveva accumulato in me e mi accascia sul suo viso.
Dopo un paio di minuti di deliquio, ritornammo in noi, e ci abbracciammo soddisfatti, ripromettendoci di ridarci quando possibile tutto il piacere, che quegli incontri di sesso ci procurava.
9
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16 years ago
admin, 75
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Il ginecologo
Sono un ginecologo abbastanza conosciuto e stimato, mai, ho pensato alle mie pazienti come delle femmine e mi sono sempre comportato in modo estremamente professionale finch'e un giorno nel mio studio si presentò una ragazza, che dal modo di parlare e di comportarsi era tutta da fottere.
Esordì dicendomi vengo da lei perchè tempo fa presa da una voglia estrema mi sono infilata dentro un casco di banane e penso di essermi graffiata le pareti interne della fica..
la sua affermazione mi mandò in erezione totale , ma cercai di rimanere il più professionale possibile, anche perchè lo studio era pieno di pazienti, ma lei durante la visita si mostrò bagnata a non finire, penetravo due dita senza incontrare nessuna resistenza anzi si può dire che la sua fica, quando iniziai successivamente a penetrarla con il divaricatore per scrutare l’ interno incominciò a dimenarsi e pulsare, le pareti si contraevano senza sosta e dovetti tapparle la bocca per non fare sentire i suoi mugolii infine venne come una fontana, non avevo mai visto una donna sborrare in quel modo.
il sangue mi salii al cervello e mi dissi: me la devo fottere . La feci rivestire, fissandole il prossimo appuntamento per il Giovedì successivo, inserendola di proposito per ultima,così
da potere rimanere solo con lei,e farle una accurata visita per tastare la sua natura.
Essa accettò di buon grado,come se l’idea di avermi in suo possesso la eccitava da morire.
Il giovedì iniziai le visite con una eccitazione particolare, osservavo le fiche delle mie pazienti come non avevo mai fatto, toccavo la loro fica,scrutando il clitoride eretto,le grandi labbra che in alcune pendevano oscenamente, insomma tutto il pomeriggio non stavo nella pelle, aspettando il momento in cui avrei potuto rincontrarla e dedicarmi totalmente alla sua fica così giovane ma così capace di contenere grossi ospiti.
Finalmente arrivò l ultimo appuntamento ed essa arrivò, si spogli e si sistemi sul lettino, era da mordere, da fottere, subito..si spoglio quasi prolungandosi, quasi che cercasse di provocarmi..io facevo finta di nulla..poi si sistemò sul lettino appoggiando le gambe sugli appositi supporti.vado bene così, mi sussurrò, mi girai e la vidi aperta,già lubrificata,il canale era già allagato della sua sborra, e aperto così tanto che intravedevo le pareti interne di quella caverna che pulsava in maniera spasmodica.
siii le dissi presi una sedia e mi sedetti davanti a lei, tanto vicino alla sua fica che la visione mi fece avere una di quelle erezioni che da tempo non avevo, il mio cazzo inizio a pulsare in maniera spasmodica, avrei voluto affondare in lei ma volevo vedere chi fosse per essere certo che Non sarei incorso in problemi..quindi iniziai la visita, indossai un guanto e penetrai un dito che scivolò dentro come risucchiato essa sentendo la manipolazione, partì in gorgheggi che riempivano la stanza e mi mandavano in visibilio.infilai un secondo dito ed essa sobbalzò, tremando e roteando il bacino, spingendo la sua fica verso le mie dita come per fottersi da sola, è fatta pensai….mi tolsi i calzoni spogliandomi completamente, il mio cazzo si ergeva durissimo, essa quando lo vide,sgranò gli occhi ed emise un sospiro che non lasciava dubbi..
mi avvicinai alla sua bocca, che immediatamente si aprì accogliendomi dentro, no dovevo muovermi, faceva tutto da sola ed era fantastica.ripresi la penetrazione infilando questa volta quattro dita,rigirandole in essa, e sentendo le pareti interne che spasmodicamente si contraevano, era tutta un lago, i suoi gemiti, nonostante avesse la bocca tappata da mio grosso randello di carne si alzavano nella stanza, ed essa godeva, per le manipolazioni della dita dentro di lei, vidi che impazziva dalla voglia, quindi senza ritegno uscii da quel suo canale aperto e pulsante, chiusi le dita a mò di pugno, e roteando e spingendo mi rituffai in lei, che mi accolse ruggendo, urlando, scalciando come una bestia ferita, tremava,urlava,roteava il bacino, spalancava le cosce come se volesse accogliermi dentro ancora di più,preso dalla libidine iniziai a spingermi in lei riuscendo a fare sparire il mio polso ed in maniera ritmica scorrevo su e giù in quel canale allagato, essa sborrò tutto il suo liquido,le sue orbite andarono all’ insù e potevo vedere il biancore delle sue pupille, persa nel suo piacere continuava a succhiarmi il cazzo,che non potendo più contenersi, scaricò nella sua gola tutto la sborra, feci come per uscire ma essa serrò il mio bacino con le sue braccia e bevette tutto.
Pensavo che avevamo finito, invece vidi che il bacino roteava lungo il mio braccio che ormai era in lei scassandole l’ utero che chiaramente sentivo contrarsi.voglio una bottiglia in me siiii.scassami la fica, riempimi ancora ancora di più,….
in quel momento si affaccio alla porta dello studio, un ragazzo di colore, veniva ogni sera per pulirmi lo studio..ed io non me lo ricordavo più.vide la scena e fece per uscire, ma io lo bloccai, vieni riempi questa cavalla,egli che non credeva ai suoi occhi, si tolse i pantaloni, presentando davanti al viso della troia, un cazzo che ritengo fosse stato almeno sui 28 cm di lunghezza e 10 di diametro, siiiii ohhhooooo disse lei dai fottimi, egli si sistemò davanti il lettino e iniziò a sfiorare, a sfiorare il clitoride, poi le grandi labbra, scostandole piano e picchiettando in esse per penetrarla, in lei già un 4 dita, andando avanti e indietro e roteando il bastone in lei
( segue)
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 17 hours ago -
Pomeriggio all\'outlet
Era stato facile seguendo le informazioni scambiate per mail raggiungere il luogo previsto per l’incontro. L’uscita dell’autostrada era proprio a pochi chilometri da quell’enorme centro commerciale Outlet che si estendeva a vista d’occhio con i suoi innumerevoli negozi colorati come un richiamo. Come si conviene a uno schiavo era arrivato con buon anticipo rispetto all’orario prefissato per il suo primo incontro con la Divina.
Lei porgeva il volto al sole di quella giornata ancora estiva, attraverso il finestrino dell’auto in movimento, mentre il suo uomo al volante conduceva veloce la vettura per quell’ultimo tratto di strada che li divideva ancora da un incontro cosi originale. Lui non riusciva a fare a meno di scrutare incuriosito l’espressione del volto dell’amata. Avevano condiviso sin ora diversi ed eccitanti incontri, con coppie e singoli, ma questa volta qualcosa di assolutamente singolare aveva spinto la sua compagna alla Sua prima volta da Padrona. Lui si convinse che l’espressione della sua donna aveva in quella occasione un non so che di curioso.
La curiosità cresciuta nei mesi chattando con un bizzarro ma educato adoratore e la sua insistenza nel professare la sua devozione in maniera convinta e l’avevano persuasa, non senza qualche perplessità ad accettare di disporre del suo schiavo, o meglio come lo stesso diceva “di concedere l’onore al suo schiavo di essere usato da Lei, la Divina Creatura”.
Sottomissione, la parola stessa sino ad allora gli aveva dato una sensazione sgradevole come un sussulto di ribellione, qualcosa di inconcepibile al suo spirito libero e sincero. Qualsiasi particolare gioco ove vi fosse minimamente presenza di violenza o sopruso l’avrebbe sdegnata. Il bdsm poi nelle sue forme anche più soft era rimasto sino ad allora qualcosa di sconosciuto e forse inconcepibile.
Inconcepibile, dall’inizio, che la sola visione di un paio di foto, in cui per dire il vero appariva nella sua piena magnificenza di donna, e che accompagnavano il loro profilo di coppia su un sito di annunci, dal quale per altro non traspariva la ben che minima ricerca di uno “schiavo”, categoria appositamente evitata dalla loro ricerca, avesse comunque spinto qualcuno a professarle con tanto convincimento e perseveranza la più umile e spontanea sottomissione in modo autentico da apparire quasi candido di ogni particolare perversione.
Il lungo dialogo tramite chat da prima divertente e poi sempre più coinvolgente l’aveva persuasa alla conoscenza dello schiavo, il suo schiavo, e adesso era quasi giunta l’ora di ascoltare dalla viva voce dello stesso una vera supplica.
Non ci fu bisogno di particolari presentazioni, appena arrivata l’auto della coppia, come in automatico a seguito di uno scambio di sguardi, lo schiavo si mosse disponendosi quasi sull’attenti al fianco dell’auto dal lato della Divina. “Slave?” domandò Lei dopo aver abbassato il finestrino. “Divina” rispose affascinato lo schiavo felice di avere di avere la conferma alle sue aspettative…una vera Divina Creatura alla quale sottomettersi. Un cenno e lo schiavo sali sul sedile posteriore, lo scambio di pochi convenevoli con cordialità e quindi quello per cui li erano. Lo schiavo non esitò a pronunciare da prima con titubanza poi con tono basso ma convinto la sua supplica. “La supplico Signora Padrona, la supplico Signor Padrone, Vi supplico Divina Coppia, di concedermi l’onore di essere provato come oggetto del Vostro divertimento e piacere, secondo il Vostro volere. Vi supplico di accettare la mia sottomissione e di volermi addestrare come Vostro schiavo concedendomi l’onore della Vostra disciplina dandomi la possibilità di servirVi, omaggiarVi, ed essere da Voi usato,abusato,umiliato, giustamente punito secondo quanto a Voi gradito.” La supplica fu accolta, lo schiavo doveva ritenersi in prova e sarebbe stato a loro disposizione per l’intero pomeriggio.Il Padrone e la Padrona, scambiandosi maliziosi sorrisi, dettarono vicendevolmente le prime disposizioni, a cui lo schiavo cercò di porre la massima attenzione, facendo tesoro di quanto gli veniva prescritto. Lo schiavo doveva seguire e servire la Coppia nel suo giro per gli acquisti come un cavalier servente, mantenendosi sempre ad alcuni passi di distanza ma sempre pronto a prestare obbedienza ad un solo cenno di uno dei due. Era suo compito portare le borse degli acquisti e avrebbe avuto l’onore di omaggiare la Divina di quanto da Lei stessa scelto come dono dello schiavo. Avrebbe avuto il compito di coadiuvarli durante le possibili prove degli capi d’abbigliamento o delle scarpe come un vero servetto. Lo schiavo aveva naturalmente l’obbligo di ubbidire a ogni ulteriore occasionale richiesta o capriccio dei Padroni senza porre obiezioni. Il giro tra i negozi incominciò, lo schiavo emozionato cercò da subito di attenersi scrupolosamente agli ordini impartiti, non voleva sbagliare, aveva finalmente una meravigliosa Coppia da servire, si veramente una meravigliosa Coppia, non poteva mancare, una splendida Padrona alla quale sottomettersi e dimostrare la sua sincera adorazione camminava davanti a lui, non riusciva a distinguere nel suo animo quale fosse la sensazione più forte tra l’emozione e la felicità, ma restava quella paura di non essere all’altezza, la paura di deludere irreparabilmente quella che avrebbe potuto divenire la sua Divina Padrona…Una divina Padrona alla quale donarsi in piena sottomissione, finalmente esisteva davvero ed era li a pochi passi.
La coppia proseguiva soffermandosi a visionare le vetrine dell’autlet, qualcuna con un semplice sguardo, qualcuna indugiando maggiormente, a volte commentando. Lo schiavo seguiva docilmente. Lo schiavo si avvicino alla Padrona appena percepita l’intenzione della Divina di entrare nel negozio di fronte. Dapprima lo schiavo ricevette uno sguardo serio come di rimprovero per aver mancato alla consegna di sostare ad una certa distanza, poi verificato che lo schiavo si era avvicinato solamente per aprire le porte del negozio facilitando l’ingresso, ci fu da parte della Padrona un cenno di approvazione e lo schiavo tirò un sospiro di sollievo. Anche il Padrone entrò e di seguito lo schiavo intrattenendosi nell’ingresso senza perdere d’occhio i Padroni ma restando discretamente in disparte. I Padroni non trovarono nulla di interessante e si diressero all’uscita che trovarono prontamente dischiusa dal solerte schiavetto. Alcuni negozi vennero visitati sempre con lo stesso copione, il leggero imbarazzo della coppia nell’essere seguita così puntualmente dallo schiavo sembrava scemato a poco a poco. La passeggiata si stava svolgendo con leggerezza e tranquillità, arrivarono finalmente ad un meraviglioso negozio di scarpe. Un interessata scorsa della vetrina da parte della Padrona e l’ingresso, questa volta lo schiavo non fece in tempo a portarsi alla porta per aprirla alla Sua Padrona, ma non sarebbe stato necessario, le porte erano automatiche e si schiusero senza un tocco. Incominciò un ‘attenta esamina da parte della Padrona di tutte quelle calzature eleganti poste in bella vista sui ripiani appositi. Lo schiavo fremeva cercando di individuare dagli sguardi della Padrona il suo interesse per questo o quel paio di scarpe. Erano vicini a un reparto di sole scarpe eleganti e femminili, la gioia per qualsiasi feticista, svettavano alti tacchi lucidi o colorati. La Padrona si soffermò a valutare un bel paio di scarpe nero lucido con tacco di alcuni centimetri e confidò al Padrone la volontà di provarle. Lo schiavo non resistette dall’avvicinarsi per rendersi utile, chinandosi automaticamente per la scelta del numero giusto per la prova, quel gesto non richiesto non stupì ne innervosì i Padroni, sembrava oramai naturale che quell’ombra si adoperasse istintivamente ma discretamente senza creare disturbo, l’opera solerte di uno schiavo rispettose delle consegne. Lo schiavo estrasse la scatola giusta sotto l’indicazione della Padrona e la segui nei pressi della poltroncina di prova. Venne naturale allo schiavo inchinarsi ai piedi della Padrona una volta seduta, aprire delicatamente la scatola, scegliere la scarpa, e porgerla per la prova. Lo schiavo non attendeva che un cenno di consenso per avere l’onore di poter collaborare nella prova, si sentiva al settimo cielo, finalmente ai Piedi della Divina. Ebbe il consenso, si occupò di sfilare la scarpa indossata dalla Divina e porgere a la nuova calzatura lucida e brillante calzandola con un gesto di venerazione e compiendo ogni cosa con delicatezza sotto gli occhi del Padrone che assisteva. Lo schiavo era come ipnotizzato in uno stato sognante e sospeso ad ogni minimo cenno della Padrona. La nuova scarpa sembrava a lui perfetta per quelle Divina estremità che aveva l’onore di servire. Piacquero anche alla Padrona, lo schiavo ebbe l’onore di calzare anche l’altra ed ammirare sempre fermo in ginocchio i passi di prova che la Padrona compì girandogli intorno. Lo schiavo percepiva di essere nel suo stato ideale di esistenza ai piedi di una vera meravigliosa Donna, era veramente felice di quel momento e non sapeva come esprimerlo. “Bene credo proprio che questo sia l’omaggio che farai alla tua Padrona, per cominciare, anche perché sono sicura piacciano anche a te queste scarpe, mio schiavetto”. Queste furono le parole che la Padrona pronuncio quasi sottovoce allo schiavo mentre si sedeva mandando nettamente in visibilio il sottomesso.
Era la prima volta che la Padrona si rivolgeva a lui con quel titolo che riteneva un onore da conquistare, certo era solo un inizio, ma la sua speranza di essere accettato crebbe. Lo schiavo compì le operazioni di cambio e riconfezione delle belle scarpe con la massima attenzione e cura.
Uscirono dal negozio e finalmente lo schiavo portava in un elegante sacchetto il suo primo omaggio alla Divina Padrona, con fierezza ed orgoglio. In realtà rimuginava dentro di se un pensiero insistente che non riusciva ad evitare, si immaginava strisciante ai piedi della padrona con la possibilità di leccare accuratamente e devotamente quei tacchi splendidi e luccicanti, un bellissimo sogno per ora. Non voleva però che questo sogno lo distraesse dalle sue disposizioni.
Vennero visitati altri due negozi questa volta di abbigliamento sportivo senza nessun nuovo acquisto. Poi fu la volta di un negozio di biancheria intima, c’erano delle lingerie da mozzare il fiato, anche se fossero state indossate da un attaccapanni, da capogiro se immaginate indosso ad una bellissima donna, lo schiavo non potè fare a meno di immaginare la Divina Padrona con indosso un intrigante due pezzi di pizzo nero che gli stava di fronte. Si accorse che l’attenzione della Padrona era rivolta proprio al completo che lui stava osservando. Il Padrone sembrava condividere, questa volta lo schiavo non si permise di intromettersi assistendo poco lontano al concretizzarsi dell’acquisto. Scelta perfetta si limitò a pensare, il suo pensiero doveva essere ad alta voce quando lo sguardo della Padrona incontrò maliziosamente il suo, come se la Padrona volesse indagare nella mente del suo sottomesso. Stranamente la coppia si soffermò poi ad ammirare uno stranissimo tanga femminile con triangolino leopardato, stranamente secondo il pensiero dello schiavo. Il Padrone bisbiglio qualcosa alle orecchie della Divina che trattenne a stento il riso. Doveva essere stato convincente perché il tanga fini sulla confezione del completo nero mentre la coppia si avvio verso l’uscita. Lo schiavo che si era tenuto in disparte fino a quel momento si avvicinò e si permise di supplicare la possibilità di avere l’onore di fare dono delle nuove scelte fatte, in realtà non fu una vera supplica, basto un “mi permetta se può”, per la felicità dello schiavo fu concesso. La passeggiata riprese con la visita ad un nuovo negozio di casalinghi. Nulla. La coppia usci seguita diligentemente dallo schiavo e si diresse verso il bar. I Padroni si sedettero ad un tavolo sull’esterno del locale, lo schiavo si avvicino. Un te freddo per la padrona e una coca per me disse il Padrone prendi qualcosa anche tu e poi vieni a sederti. Lo schiavo si affretto a ordinare poi chiese il permesso di sedersi accanto ai Padroni, le bevande furono servite. I Padroni sorseggiavano e discutevano tra loro di come proseguire la giornata, sembravano soddisfatti e appagati. La Padrona chiese allo schiavo un parere sulle scarpe. Lo schiavo si limitò a confermare che per lui si trattava di un’ottima scelta…avrebbe voluto dire che sarebbe strisciato volentieri ai piedi della Padrona, si limitò a ringraziare di avergli permesso di aiutarla nella prova, e sopra tutto di avergli concesso di offrire come omaggio quelle bellissime calzature. Ad un tratto il Padrone si rivolse allo schiavo “quel tanga leopardato che è nella borsa, la Padrona vuole che lo indossi adesso, prendilo, vai nei servizi, indossalo e torna, non farci aspettare troppo, vogliamo visitare ancora qualche negozio prima di salutarti”. Adesso era chiarissimo allo schiavo il perché di quell’acquisto, inadatto alla Divina, ma adatto per uno schiavo. Capì subito che aveva ricevuto un ordine, il loro primo vero ordine da soddisfare, doveva e voleva assolverlo con il massimo impegno, con la massima solerzia, la mente si affollo di pensieri, la mano scese nella borsa afferro il tanga che si stropiccio nella tasca dei gins dello schiavo. Chiese congedo e si diresse verso il bagno, eseguì imbarazzato quanto comandato senza pensarci molto, diede solo un’occhiata al risultato prima di indossare nuovamente i pantaloni. Uscì e da subito gli sembro di camminare stranamente, si avvicino ai Padroni che appena lo videro si scambiarono un sorriso di approvazione. “Fatto” fu l’unica parola che riuscì a pronunciare lo schiavo. Ricominciò la passeggiata. Lo schiavo si muoveva adesso imbarazzato in mezzo alla gente, gli pareva tutti l’osservassero, si sentiva nudo alla vista di tutti, ma nel contempo era pienamente soddisfatto di questa disagevole condizione, perché voluta dalla Padrona, stava camminando con indosso un capo intimo femminile per desiderio della Divina, questo era tutto ciò che importava, il soddisfacimento di un desiderio della Divina, sapeva di essere usato per il Suo divertimento, e Lei sembrava effettivamente divertita di quella situazione, solo questo era importante. Entrarono in nuovo negozio di abiti sportivi, dopo poco lo schiavo ricevette un gesto di richiamo dalla Padrona. “Provati questo paio di pantaloni mi sembrano perfetti per te”. Lo schiavo ubbidì prendendo i pantaloni con la gruccia che gli venivano proposti, capì che non si trattava di una prova, i Padroni volevano verificare la sua ubbidienza e condividere la vista dello schiavo con il suo nuovo intimo femminile leopardato. Lo schiavo entrò in una cabina di prova richiudibile con una lunga tenda e si abbasso i pantaloni, mentre i Padroni sbirciavano. La tenda si scostò leggermente e la Padrona disse compiaciuta “belli credo proprio ti stiano alla perfezione”. Lo schiavo non riuscì a non arrossire. Il Padrone si affacciò dal lato opposto della tenda “si direi perfetti, cosa ti dicevo”. “Girati” disse la Padrona con tono soddisfatto, lo schiavo ubbidì goffamente come poteva con i pantaloni al ginocchio. “proprio bello, si una bella scelta, adesso rivestiti”. Uscirono dal negozio e lo schiavo li seguì come al solito, si fermarono richiamandolo a loro per informarlo che era giunta l’ora del congedo. Si diressero con calma verso le auto in sosta e lo schiavo ricevette soltanto l’ordine di seguirli verso l’ingresso dell’autostrada, li si sarebbero salutati. Lo schiavo rimase con l’animo sospeso, non conosceva l’esito della prova, non sapeva se era stato accettato o se qualche cosa che aveva fatto o detto aveva indisposto i Padroni verso di lui. L’auto della bellissima coppia partì e lo schiavo li seguiva. In vista dell’ingresso dell’autostrada l’auto si diresse verso una radura laterale e si fermo poco più avanti nascosta all’ombra di una grossa pianta. Lo schiavo si fermo subito dietro, scese al primo cenno di richiamo, mentre la portiera della Padrona si aprì completamente. La Padrona girandosi come per scendere appoggio il piede destro a terra, mantenendo il piede sinistro sul bordo della macchina, il movimento scoprì le gambe ben oltre il ginocchio. Lo schiavo notò subito che la Padrona indossava le scarpe appena prima acquistate, non riuscendo a staccare lo sguardo da quella magnifica visione. “volevamo dirti che per la prima volta ti sei comportato bene e diciamo che la tua supplica viene accettata, se continuerai così avrai la possibilità di continuare a servirci ed essere usato, sappi che ti spetteranno altre prove naturalmente, adesso siccome sei stato bravo ti concedo l’onore di adorarmi e di leccare l’omaggio che hai fatto alla tua Padrona, come vedi sappiamo premiare chi si comporta da bravo schiavetto”. Lo schiavo non ci penso due volte, il cuore gli pulsava come non mai, si gettò quasi a terra davanti alla Padrona, si blocco solo un attimo, lì prostrato ai piedi della Divina, dove aveva sognato di stare dal primo momento in cui l’aveva vista. Il tempo di ringraziare, ringraziare e dire o meglio balbettare il suo onore per potersi considerare loro schiavo, per poi procedere con la massima accuratezza e dolcezza possibile a leccare quel tacco destro, sfavillante ed appoggiato a terra cercando di non perderne nemmeno un millimetro, muovendo la lingua e la testa per seguirne il contorno appieno. La testa si scosto appena per raggiungere il tacco dell’altra scarpa appoggiato sul bordo dell’auto, la lingua proseguì cosi il suo adorato compito e si spinse più in basso seguita dal l’intero corpo dello schiavo che pareva così giacere interamente ai Divini piedi, per proseguire a spalmarsi sulla suola sporgente della lucente calzatura. Un gesto di totale sottomissione che piacque alla Padrona che anzi sollevò il piede, cosi meravigliosamente avvolto, come per facilitare il compito del suo schiavo adibito a lecca suole. Fu un attimo meraviglioso per lo schiavo che si adoperò con tutta la devozione e la dedizione possibile come a voler dimostrare la piena adorazione e gratitudine nei confronti della sua Padrona. Lo schiavo fu lasciato a soddisfarsi del suo compito per alcuni minuti. Lo schiavo ebbe la percezione che furono attimi di divertito compiacimento anche per la Divina e il Padrone. Il Padrone, nel frattempo sceso dall’auto, si era posizionato per ammirare l’adorazione dello schiavo. Lo schiavo fu fatto rialzare con un cenno della Padrona, gli fu ordinato di restare a disposizione e relazionare sull’incontro tramite mail, al prossimo appuntamento avrebbe dovuto presentarsi direttamente indossando l’intimo che gli era stato imposto quel giorno. Lo schiavo rispose affermativamente e ringraziò, rimase come stregato immobile e felice guardando l’auto dei Padroni allontanarsi fino a scomparire prima di riprendersi e risalire in macchina. Lo schiavo si sentiva veramente appagato di quel pomeriggio e sperava dentro di se che la stessa felice condizione fosse condivisa da quelli che erano da quel momento i suoi Padroni. Non si capacitava ancora pienamente del fatto di avere la possibilità da quel momento di essere schiavo di una coppia, di una vera meravigliosa coppia, eppure era vero, era veramente accaduto a lui di adorare una Divina Creatura, di avere una Divina Creatura come Padrona e di poterla venerare e servire.
L’auto della coppia percorreva ormai l’autostrada e Lei osservava il tramonto pensando che in fondo quel pomeriggio era stata una meravigliosa scoperta, si in fondo non era proprio per niente male sentirsi Divina e adorata, almeno ogni tanto, non era per niente male avere a disposizione uno schiavetto, certo non era un gran bell’uomo, ma era educato, cortese, divertente e nello stesso tempo trasgressivo. Non c’era nulla di male nel fare la felicità di uno schiavo che non chiedeva altro che di soddisfare i desideri di una Padrona come Lei. Nel prossimo incontro, pensò, potrei finalmente provare quel fallo con i lacci da indossare, ancora nuovo. Era una sua fantasia ricorrente ma che aveva dovuto accantonare per il netto rifiuto del suo adorato compagno che non ne voleva proprio sapere. Lo schiavo, continuò soddisfatta a pensare, per fortuna non si deve convincere, lo schiavo è semplicemente a disposizione per soddisfare i desideri della Padrona, ed il mio schiavo sarà sicuramente felice di soddisfare questo mio desiderio.
Quella notte la Padrona tornata moglie ed amante indossò il nuovo completo intimo nero per il suo uomo. Fecero l’amore appassionatamente fino ad abbandonarsi in un abbraccio quieto e rilassante di pieno benessere. Il Padrone, tornato marito ed amatore, guardando il sorriso ad occhi chiusi della sua compagna, tornò con il pensiero al pomeriggio, ed anche lui aveva dipanato i suoi timori ed era finalmente tranquillo di non dover temere nulla dal loro schiavo. Nulla che potesse in qualche modo turbare il loro meraviglioso rapporto, per nessun motivo, anzi, gli pareva che quella trasgressione senza spiacevoli ripercussioni potesse in qualche modo risvegliare positivamente la donna amata.
Pensò ancora una volta a quanto fosse fortunato ad avere accanto una creatura così e che non c’era nulla di male nel concederle uno schiavo, era più che giusto che lei potesse togliersi lo sfizio di realizzare qualche suo sogno o fantasia. Poi in fondo anche lui era diventato Padrone e lo schiavo poteva solo ubbidire, doveva ubbidire anche a lui e a ai suoi desideri, per la sua felicità di schiavo, per la loro felicità di Coppia per la prima volta Padrona.
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16 years ago
Toy3slave, 40
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Effetto sauna
Ci eravamo da poco sdraiati nel letto ed avevo appena spento la luce del comodino.
Nella semi oscurità lei ora accostava le sue labbra al mio orecchio dopo avermi dato il bacio della buonanotte. Un suo caldo sospiro, come una miccia, aveva acceso un brivido che fulmineo dal collo scese lungo la schiena per fermarsi ed esplodere all’altezza dei reni. Percepita la contrazione dei miei dorsali, prese allora la mia mano e l’accompagnò dolcemente fino all’elastico dei suoi slip lasciandola sulla soglia sussurrandomi invitante:
”Senti come e’ sbavata…”
Inebetito sollevai allora leggermente con le dita quel sottile triangolo di cotone frugando con la mano nel cespuglietto di peli, finché il medio non approdò per primo sulla sua clitoride. Da lì, come da una sorgente naturale, potevo sentire il resto delle dita scorrere giù, trasportate da un ruscello di bava viscida. Anche stavolta fu il medio a farsi per primo strada fra le labbra per penetrare qualche centimetro dentro il suo fiore, subito raggiunto dal dito vicino.
Sì, indubbiamente era più umida del solito e sicuramente il contatto delle mie dita aveva accelerato la secrezione dei suoi umori. Avevo ormai il palmo della mano completamente bagnato. Desideroso di far godere anche gli altri miei sensi di quell’estasi tattile, portai la mano alle labbra e al naso, per sentire il profumo ed assaporarne il gusto. Era splendido e mi bagnai il contorno della bocca con le dita per poterlo continuare a sentire anche dopo.
Lei allora si sfilò velocemente gli slip ed accostandone la parte interna, nel punto più stretto, proprio sotto le mie narici, continuò con il suo tono malizioso:
“Senti che odore! Oggi la fica non l’ho lavata per te….è matura al punto giusto….”
La troietta mi conosceva bene e conosceva ancor meglio i miei gusti. Con la punta del naso sentivo che il tessuto lungo quella striscia era praticamente zuppo. Il profumo acre e fruttato dei suoi umori, era trasportato da un tenue vapore di ammoniaca che lo guidava su per le narici fino al cervello per riesplodermi così da dentro. Ormai ero suo e tutto il sangue che poteva aveva già raggiunto il mio membro portandolo al massimo delle sue dimensioni.
Dopo aver tenuto quegli slip sul naso ancora qualche istante, estasiato, ruotai il corpo per raggiungere con la mia lingua la fonte di quella goduria e con il briciolo di lucidità che mi rimaneva, conscio che non appena avessi raggiunto la sua fica avrei smesso di parlare, le chiesi:
“E come mai questa porcaggine stasera? Come mai così sbavata!?”
Sembrava non aspettasse altro che questa domanda ed alzando una gamba per farmi arrivare facilmente alla meta, rispose:
“Perché ho da chiederti un permesso! Posso?”
Il mio mugugno poteva essere interpretato come un sì perché intanto, abbracciato alle sue cosce, avevo preso a baciarmi con le grandi labbra premendole sulle mie e facendo poi scorrere di tanto in tanto la lingua lungo l’apertura delle piccole labbra affondandola dentro la sua apertura, con piccoli, ritmici colpetti per poi tornare su a titillare il grilletto con la punta.
“E’ durissimo vero? Se continui così però, mi fai venire ed ancora ti debbo parlare….!”.
Rallentai perché anche io ora volevo che durasse più a lungo.
Aveva tirato fuori il mio cazzo dal pigiama iniziando ad accarezzarlo dolcemente. Quindi approfittando del fatto che dalla mia posizione le offrivo l’inguine all’altezza della bocca, aveva anche lei abbracciato le mie cosce e dando piccoli morsetti con le labbra, dopo averlo inumidito con la lingua, lo avvolgeva fin quasi alle tonsille. Lo sentivo pulsare ed amplificavo l’effetto contraendo i muscoli per farle provare il mio apprezzamento.
Nonostante il piacere che provavo, mugugnai con tono interrogativo invitandola a continuare la sua domanda. Lei diede un ultimo colpetto con la lingua. Poi, usando solo le mani una per massaggiarmi le palle e lasciando scorrere l’altra lungo la mia asta, riprese:
“Nella palestra dove vado hanno messo la sauna! La posso provare?”
La risposta sarebbe stata scontata, se non avessi immaginato perchè una tale richiesta avesse scatenato così tanto la sua eccitazione da renderla fradicia. Così grugnii qualcosa che poteva apparire di assenso, senza mai smettere di attingere con la lingua quel sugo che colava sempre più copioso. Se una sauna l’eccitava così tanto, a me bastava.
“Il mio trainer mi ha detto che però bisogna prenotarsi, ma che se voglio posso andarci fuori dagli orari di apertura, nella pausa pranzo, perché lui la aprirebbe solo per me.”
Certo che puoi andarci! Tutto pur di sentirti e vederti così maiala. Lo pensai solamente ma così intensamente, che lei capii che le davo la mia piena approvazione: telepatia o forse sentiva lo strofinio della mia lingua farsi più frenetico ed i colpi del mio bacino assecondare sempre più quelli della sua mano.
“Sì o no?” minacciò accelerando il movimento della mano sul mio cazzo.
Io ripetei ancora una volta il mio verso.
“SI’ o NO, porco?” il tono era ora risoluto e determinato. Staccai la lingua che sguazzava nella sua passera, riprendendo fiato. Voleva che avessi capito bene quello che intendeva fare, senza se e senza ma. Pochi secondi ancora, poi sentendo il mio sperma risalire il canale fino a sentirlo schizzare, le diedi la risposta che aspettava:
“Sì, troia! Puoi farla la sauna, sì….!”.
Man mano che eiaculavo tutto ciò che avevo raccolto fino a quel momento, le mie pulsazioni si fecevano sempre più diradate e deboli. Lei con assoluta naturalezza mi ripulì per bene come era solita fare in queste occasioni. Poi, con fare dispettoso, strinse le sue gambe per impedire la mia controffensiva orale, mi rinnovò la buonanotte e si girò dall’altra parte ringraziandomi. Anche io, estenuato ma un po’ deluso per non aver finito il mio lavoro su di lei, dopo un po’ mi addormentai.
Verso le due del pomeriggio dell’indomani, mi raggiunse al cellulare, mentre ero sulla strada di ritorno dal lavoro:
“Ciao, sto andando in palestra. Ti ho lasciato pronto in cucina”
“E’ per la sauna?” balbettai.
“Sì, anche. Faccio un po’ di esercizi prima. Carlo mi ha detto di andarci ora che non c’è nessuno. A dopo….”.
Carlo doveva essere il suo “trainer”. Che nome scontato!
Grazie ad una piccola deviazione, passai davanti l’ingresso della palestra: era chiusa, come lo era sempre a quell’ora. Forse mi aveva preso per il culo ed io c’ero cascato!
Arrivato a casa però la trovai vuota ed in cucina osservai il piatto con la pasta, ma non avevo fame. Stomaco, viscere e genitali erano un tutt’uno che pulsava al ritmo del battito cardiaco. Impossibile controllarli. Accesi la TV e guardai un notiziario anche se le immagini scorrevamo davanti i miei occhi senza che le vedessi, riprendendo coscienza solo quando sentii la porta aprirsi. Lasciò cadere il borsone sul pavimento e si avvicinò.
Aveva i capelli ancora un po’ bagnati, profumava di bagnoschiuma, lo sguardo perverso ed un bel rosato che le colorava le gote. Restammo alcuni istanti a fissarci negli occhi, poi io ruppi il silenzio:
“Ciao, come e’ andata? Sei riuscita a fare la sauna?”
“In realtà era una “steam room”, sai, quella col vapore. Sì molto rilassante…” rispose.
“E chi c’era in palestra?” incalzai.
Lei lasciò una pausa per farmi capire che era vero quello che avevo intuivo, ma che invece volevo fosse lei a dirmi.
“Nessuno, solo io…”.
“Ah, e di quelli della palestra?” continuai come un ebete.
“Solo Carlo, il trainer. Ho suonato e mi ha aperto. Mi aspettava perché son chiusi a quest’ora..”
“Ti ha fatto un gran favore..!” ironizzai.
“Sì ma non se n’e’ pentito….”
Quindi mi prese per la mano e mi accompagnò come un bimbo fino al divano. Si vedeva che non stava nella pelle di raccontarmi la sua avventura e sapeva che io bramavo come nient’ altro che di ascoltarla.
Quindi senza che chiedessi altro, proseguì:
“Dopo un po’ di cyclette mi ha fatto fare degli esercizi a corpo libero. Una mez’oretta in tutto prima di accompagnarmi alla steam room ed invitarmi ad entrare prima della doccia….”
La interruppi ansioso: “Ma come da sola o con lui? E com’eri, in costume, in intimo o nuda nella sauna?”
“Steam room…” mi corresse “Aspetta: sono entrata da sola, ma rimanendo così..”
Si tolse le scarpe, si abbassò la gonna e si sfilò la maglietta rimando con il suo perizoma sportivo e senza reggiseno, per mostrarmi esattamente com’era.
“Sono entrata e sono stata avvolta da una nuvola di vapore e mi son seduta sul lato della parete. Poco dopo ho visto una figura avvicinarsi alla porta di vetro e..”
“E…!?” feci io.
“…ed era Carlo che mi chiedeva se poteva approfittare anche lui. Aveva una tovaglia intorno alla vita ed io gli ho naturalmente detto che poteva. Così lui e’ entrato e si e’ seduto di fronte a me e mi guardava le tette sorridendo e dicendomi che di lì a poco mi sarei sentita rilassata, ma che non dovevo stare più di 10 minuti la prima volta. Lui probabilmente se lo aspettava, così gli ho confermato che se voleva poteva togliersi la tovaglia….e lui lo ha fatto rimanendo seduto col suo cazzo di consistenza semirigida.
Alla vista dei suoi addominali e del suo cazzo, a me è iniziato a tirarmi il grilletto come ieri sera e senza dire nulla mi sono inginocchiata davanti a lui ed ho cercato di rianimarglielo con le mani e con la bocca così…”
Si inginocchiò quindi davanti a me e mentre mi abbassavo pantaloni e mutande, riprodusse la sua impresa non appena il mio cazzo le si parò davanti.
“E lui” ormai ero completamente andato ed in estasi “voleva scoparti?”
Riprese il racconto.
“Aspetta! Lui si e’ scusato dicendo che il caldo del vapore non glielo faceva tirare su del tutto, però siccome a me invece tirava da morire, ho scostato il perizoma e mi son seduta a cavalcioni su di lui iniziando a strofinarmi il grilletto sulla sua coscia umida non so più per il sudore o per il mio sugo, su e giù fino a venire. A questo punto mi e’ venuta un gran voglia di scopare e devo dire che nonostante il caldo gli era diventato anche a lui bello tosto..!”
“Scopare…?” biascicai.
“Sì, scopare, T-R-O-M-B-A-R-E! Mi son girata e mi son seduta su di lui guidandogli con la mano il suo attrezzo dentro la fica, dove ci e’ scivolato come il velluto. Lui sembrava impazzito ed ha iniziato da dietro ad avvolgermi con le braccia palpandomi le tette che ballonzolavano sotto gli stantuffamenti che davo puntando le gambe.
Sarà che il calore aveva aumentato l’irrorazione sanguigna dei miei genitali, ma mi sentivo la fica esplodere di goduria…”.
“E Lui?”
“Lui sul più bello mi stringe i fianchi e mi implora che sta per sborrare. Io allora salto fuori appena in tempo mi giro di scatto e continuo a pomparglielo con la bocca strizzandogli i coglioni fino a quando mi scarica un getto di sborra da farmi quasi affogare. E la sai una cosa: lo sperma era più fresco del suo cazzo! Strano no?...”
La adoravo per questo suo modo di rendere anche un tradimento, un momento di piacere in cui con una battuta riusciva a risvegliarmi dall’estasi riportandomi, con dolcezza, alla realtà.
“..Così mi ha ringraziato e mi ha detto che non aveva mai avuto una seduta così gratificante di steam room. Poi ci siamo fatti la doccia velocemente perchè alle tre e mezza riaprivano. Gli ho promesso che lo rifacciamo ma solo se tu vuoi però. Tu vuoi?
Ah dimenticavo: non mi ha fatto venire, perchè son dovuta uscire po’ prima. Puoi finire tu il suo lavoro?”
Solo allora si sfilò il perizoma e si piegò in avanti sul bordo del divano porgendomi l’ingresso del suo paradiso che si mostrava fra i glutei.
Cos’altro dovevo dire o fare? Le poggiai il mio membro per inumidire la punta e scivolai anch’io dentro il suo antro agganciandomi sui fianchi. Ascoltavo i suoi gemiti di piacere aumentare ad ogni affondo ed aspettando con pazienza che fosse prossima all’orgasmo.
Quando capii che stava arrivando, mi lasciai andare venendole dentro. Ogni dilatazione del mio membro, coincidente con uno schizzo, lei si contorceva.
“Sei un porco. Ma sei l’unico che mi scopa così..” mi disse quasi con stizza.
Era di nuovo mia!
Questo per lei era il massimo del godimento, ma solo a me era consentito concederglielo.
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La camicia bianca
La camicia bianca
Quella camicia bianca mi perseguita, da quando ne abbiamo parlato l’altro giorno, la visione di te che la indossi è una fissa nel mio cervello. L’hai buttata lì in quella email, quando scrivevamo dei vestiti che stavamo indossando in quel momento. Tu indossavi la camicia bianca e i pantaloni blu, ti ho immaginato così, e il mio cervello ha fantasticato. Ora leggo il tuo messaggio, dice che ci troviamo al posto dell’altra volta, per un aperitivo. Sono già in eccitazione, mi faccio la doccia, passo una crema profumata su tutto il corpo, indosso il perizoma nero di pizzo, reggiseno anche lui nero di pizzo, sopra un vestito con le spalline, verde di diverse tonalità, arriva fino sopra il ginocchio. Mi metto un paio di orecchini, rimmel, rossetto non troppo scuro, una catenina al collo con la croce e infilo i sandali bianchi con la zeppa, alti, perché so quanto ti piace che la tua donna sia alta, ti piace che tutti per strada si girino a guardarla, magari con una punta di invidia per te, che hai tutto quel ben di dio a portata di mano. Esco di casa che sono già eccitata, sento il liquido tra le mie cosce. Entro in macchina e mi avvio verso il luogo del nostro appuntamento. Dopo qualche km mi fermo in un piccolo spiazzo tra i campi, il perizoma, è fradicio...so quanto ti fa piacere che io non indossi biancheria, mentre lo sfilo passa un camion, il guidatore mi deve aver vista, suona il clacson mentre mi supera e urla dal finestrino qualcosa che non afferro. Mi rimetto in moto per il nostro incontro. Manca poco ormai, il mio desiderio di te diventa sempre più impellente, la visione di quella camicia che indossi continua ad affacciarsi alla mia mente, finalmente sono arrivata! Parcheggio l’auto e scendo, tu ti materializzi al mio fianco, dal nulla, non ti ho sentito arrivare. Indossi proprio la camicia bianca, i pantaloni però sono neri. Mi circondi la vita col braccio e mi dai il buongiorno, sorridendo. Io ricambio il sorriso e cerco le tue labbra per posarci sopra le mie, mi dai un bacio furtivo e mi accompagni verso il bar. Entriamo e la barista ci guarda, ci conosce, siamo già stati lì altre volte e non abbiamo fatto mistero di quanto ci desideriamo. Andiamo fuori, nel giardinetto, e ci accomodiamo sulle poltrone. Io accavallo le gambe in modo che tu possa vedere, o almeno intuire, che sotto non indosso biancheria. Da vero porcello quale sei il particolare non ti sfugge, mi dai un’occhiata interrogativa e io rispondo “Sì, non le porto, hai visto bene”. Ti si illuminano gli occhi, e mi chiedi di aprire un poco le gambe per farti vedere meglio. Sai bene che per me questa è musica, voglio solo che tu ti ecciti, vedere il tuo sguardo che si insinua tra le mie gambe, la soddisfazione che provi nel vedere che ho eseguito un tuo ordine. Arriva la barista a rompere un po’ l’atmosfera che si era creata, ci distrae chiedendoci cosa ci può portare. Ordiniamo 2 aperitivi. Appena se ne va torniamo a guardarci, io ti dico quanto la camicia mi abbia turbato, la visione di te che la indossi e io che, a cavalcioni sopra le tue gambe, te la slaccio, bottone per bottone, mentre ti bacio il viso, il collo. Tu non resisti e allunghi le mani fino ad insinuarne una sotto il mio vestito, apro leggermente le cosce e ti sento infilarti là sotto, dove è un lago, al solo pensiero di te che mi tocchi. Inizio a non capire più nulla, la dita si muovono sulle mie labbra, sul clitoride, nella fessura, sono sempre più fradicia, per fortuna arriva la barista con gli aperitivi, e tu ritrai la mano, non prontamente però, lo fai volutamente perché lei veda. Appoggia i bicchieri sul tavolo insieme ai salatini e se ne va, dopo averci dato uno sguardo di complicità. Le tue dita sono bagnate dal mio nettare, te le accosti alle labbra e succhi, una per una, mi sorridi e finalmente mi dai un bacio, le nostre lingue si toccano, frenetiche, mentre la mia mano scende sui tuoi calzoni, ti sento eccitatissimo, mentre ti tocco hai quasi un sussulto, ho paura di averti fatto male, ma tu mi rassicuri…..è solo eccitazione. Beviamo i nostri aperitivi parlando di quanto sia difficile restare ognuno al proprio posto, al fianco delle persone che abbiamo sposato, ma è stata una nostra scelta, è così che doveva andare. Finiti gli aperitivi decidiamo di andare in direzione di un posticino che ci piace tanto, è poco distante da qui, in mezzo alla natura. Arriviamo in pochi minuti, prendiamo le coperte dal bagagliaio e le stendiamo in una radura, vicino ad un albero che ci garantisce l’ombra. Ci stendiamo fianco a fianco, io non ne posso più, la mia eccitazione è al massimo, ti salgo sopra per slacciarti finalmente quella camicia, bottone per bottone, mentre con la lingua ti passo sulla pelle, voglio sentire in bocca il tuo sapore. Le tue mani si fermano sul mio seno, mi torturano i capezzoli, sai bene che sono molto sensibili, per me è una sofferenza mista a piacere, ma sopporto per te, perché ti piace, perché tu sai ciò di cui ho bisogno, sei l’unico in grado di farmi provare un piacere così intenso, così animale a volte. Mi sfili il vestito e rimango in reggiseno, quasi me lo strappi dicendomi che non vorresti che lo indossassi, sai bene che non posso andare senza, le ho grosse, mi crea imbarazzo, ma tu mi sussurri lo stesso che non vuoi che lo porti. La tua camicia è ormai in terra, insieme al mio vestito, ti ammiro a torso nudo, sei così bello, mi piaci tantissimo, l’attrazione che provo per te non è solo fisica ma soprattutto mentale, a volte sto male per il non poterti vedere come vorrei. Ti sfili la cintura e la giri su se stessa, ho capito cosa vuoi, “cosa ho fatto?” ti chiedo. “sai benissimo che non voglio che porti il reggiseno, devi essere sempre pronta per me, in qualsiasi momento, perché lo hai indossato?”. Io mi sento mortificata, non credevo che ti arrabbiassi così “scusa, non lo farò più” ti rispondo. Mi metto in posizione per la punizione che hai deciso di darmi, contro l’albero. Parte la prima cinghiata, un bruciore pazzesco, inizio a contare 1,2,3… il bruciore le prime volte è forte ma poi scema via via che aumentano, arrivo a contare fino a 20. Il sedere mi fa male, brucia, ma il tuo viso ora è sereno, non c’è più traccia della collera di poco prima. Allarghi le braccia e mi prendi, mi porti sulla coperta, mi ricopri di baci dove il rosso delle cinghiate è più intenso, il tocco delle tue labbra mi dà sollievo, mi cullo per un po’ tra le tue braccia, è come se mi perdessi in te. Dopo un poco ecco il tuo ordine “ora tocca a te, fai quello che sai che mi piace, sei qui per questo”. Mi alzo leggermente e ti sfilo i pantaloni, i boxer sono tesi sopra il tuo membro, sfilo delicatamente anche quelli mostrando il tuo sesso….finalmente mio! Inizio a leccarlo delicatamente, prima solo la cappella, poi lungo l’asta, cerco di infilarlo tutto in bocca, con la lingua faccio movimenti rotatori e succhio, rumorosamente. Tu sembri apprezzare, ogni tanto ti guardo e ti vedo ad occhi chiusi, perso chissà dove. Mentre succhio ti sfioro anche i capezzoli, piano piano, so che ti piace, li sento indurirsi sotto i polpastrelli, ora con una mano tengo il membro e riesco a stimolare anche le palle, le succhio, alterno con il membro, vado su e giù, ti sento eccitato, stai per venire. Ecco ora sento lo sperma che risale lungo l’asta, il tuo piacere esplode in me, lunghi fiotti caldi mi inondano la bocca, mando giù sapendo che a te piace così, è tutto ciò che mi concedi di te. Mi rilasso per un poco, siamo distesi fianco a fianco, mi piace questo contatto con te, è il solo che posso pretendere, il solo che tu sia disposto a darmi. Mi dai un bacio appassionato, prima di rivestirci mi dici che io per te sono UNICA, la sola che tu desideri, e per me questo basta. Ci incamminiamo verso la macchina, tra poco ognuno tornerà alla sua vita di sempre. E’ come svegliarsi da un sogno, ci salutiamo, ma prima di lasciarci ecco il tuo ordine “appena a casa sai cosa devi fare, vero?” “sì, certo, è da giorni che lo aspetto”. Il tuo ultimo bacio mi lascia senza fiato, svuotata. Monto in macchina e ti saluto dal finestrino, tu mi dici “ti voglio bene” “anche io amore mio” ti rispondo. Parto e il tragitto verso casa è tutto un ripercorrere il poco tempo passato insieme, mi dico sempre che la nostra storia non ha sbocchi, che ti vorrei lasciare, ma non trovo la forza. Entro in casa e mi svesto, non c’è nessuno, il mio lui non sospetta nulla, è al lavoro. Mi sdraio sul letto e inizio a toccarmi, sono ancora bagnata da prima, l’eccitamento era scemato un poco ma ora sta tornando prepotentemente, prendo il mio vibra dal cassetto e inzio a passarlo sul clito, è freddo, non sarà mai come uno vero, ma è come se Lui fosse lì con me, quasi mi sembra di vederlo. Aumento il ritmo fino al piacere, nel momento esatto in cui sto per venire sussurro il Suo nome, il piacere esplode in me, a ondate, intenso, lunghissimo. Resto così per qualche minuto, recupero l’equilibrio sulle gambe e prendo il telefono, mando un sms, “è stato stupendo, come sempre, amore mio”.
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La stanza capitolo 3
CAPITOLO III° L’ESTETISTAGiovanna una ragazzona di ventisei anni era la mia estetista, era lei che si prendeva cura del mio corpo, aveva una decina di anni meno di me, era simpatica, con dei grossi seni, sorridente, portava i lunghi capelli neri tirati su dietro la nuca, camicie bianco, generosamente sbottonato, e degli zoccoli verdi da infermiera, era alta e robusta, molto soda!Più di una volta il suo modo di massaggiarmi, mi aveva fatto venire dei dubbi sulle sue tendenze sessuali, la sentivo molto, troppo complimentosa verso le mie parti intime, e lo sfiorarle più volte, cercando di cogliere in me uno sguardo complice, mi ero incuriosita! Poi il modo di farmi i piedi, lo prendeva tra le sue cosce, e cominciava a lavorarlo, quando passava al massaggio, il mio tallone, più di una volta, aveva pigiato contro il suo sesso, io non facevo nulla, ma sentivo le pieghe della sua fica! Io sono per natura molto curiosa, e le situazioni nuove, che non conosco, mi eccitano, ero desiderosa di vedere sino a che punto potesse arrivare Giovanna!Una volta che mi sentivo particolarmente in vena di nuove scoperte, le telefonai chiedendo un appuntamento urgente per fare una ceretta alle gambe, inventai una cerimonia importante che avevo dimenticato, per il giorno dopo, domenica, ed essendo in estate non volevo portare le calze!Mi trovo uno spazio alle 21 …del tutto straordinario, solo per me!Il suo studio al piano rialzato, era adiacente alla sua casa, e sapevo che viveva da sola!Feci la stronza, ma ero eccitata e incuriosita, mi vestii da porca, con scarpe con tacco alto, gonna corta, camicetta molto, ma molto trasparente, misi un perizoma color carne che chiamarlo invisibile era un complimento, e mi truccai le labbra con contorno di matita di un forte rosso, mi guardai allo specchio e mi complimentai per quanto troia apparivo!Arrivai alle 21,30 così ero sicura di trovarla sola, suonai al citofono, e m’invitò a salire, arrivata davanti alla porta del suo studio-appartamentino, mi aprì prima che avessi il tempo di suonare! Entrai subito e, mi trovai davanti ad una Giovanna con i capelli sciolti, dentro il suo camice aderente, con i suoi zoccoli da infermiera, ma truccata, docciata, e …profumata! Capì che anche lei a quella mia richiesta aveva fatto un pensierino diverso! Mentre la mia mente volava in ricordi del “prima” la luce, si spense, nuovamente, crollai di nuovo nel buio, ma ero quasi contenta, mi avvolgeva e mi proteggeva. Mi sdraia supina sul materasso, e capii che la mia mente mi stava suggerendo fasi di vita vissuta per non farmi impazzire, ora io esistevo nei miei ricordi, erano quelli che mi davano la forza di non soccombere, infatti, come si era creato lo stacco tra luce e buio, i crampi della fame e i cattivi odori si erano di nuovo impossessati di me!Ripensai alla scena del film “Il Cacciatore” con De Niro, dove lui, rinchiuso in una gabbia con i suoi compagni immerso in un fiume pieno di topi, masturba il suo amico in preda ad un attacco di panico, per non farlo! Il sesso, pensai, è una gran cura!Feci scivolare la mia mano tra le cosce, sulla figa, bagnatissima, e cominciai a ripensare a quella sera da Giovanna, mentre le mie dita lentamente massaggiavano la clitoride.……….Giovanna, m’invitò in cucina a prendere un caffè, accettai di buon grado, aprì la porta e mi fece entrare nel suo appartamentino, la cucina era piccolina ma molto carina, arredata con gusto, mi chiese di chi fosse la cerimonia, balbettai qualcosa che non ricordo.Preso il caffè senza ritornare nello studio, con molta professionalità, m’invitò a farle vedere gambe e sedere, calai la gonna, e poggiai le mani sula spalliera di una seggiola, e prima di tirare via il perizoma, gli chiesi se fosse stato il caso di fare anche l’inguine e il culetto. Mentre parlavo, avevo fatto scendere il tanga e ora lo avevo poggiato sul tavolo, mi disse che le serviva più luce, e mi fece entrare nella sua stanza da letto, adiacente alla cucina, rimasi piacevolmente sorpresa, era una grossa stanza, con un armadio con le ante a specchio. Un enorme futon era staccato dalle pareti, e grossi tappeti ricoprivano il pavimento, i muri erano di color albicocca con molte foto glamour appese in cornici a vista, le feci i miei complimenti!Mi fermai davanti all’armadio, lei s’inginocchiò davanti alla mia figa, e cominciò a scrutarla da vicino, accese una bellissima lampada posta su di un antico tavolinetto, mi prese per i fianchi e mi fece girare, per guardare il buchino, sentì i suoi pollici che delicatamente tiravano le mie natiche, la mia figa mi aveva tradito, l’interno delle mie cosce era completamente bagnato!Ero faccia all’armadio con gli specchi, la vedevo dietro di me, passò le dita tra le mie cosce, io ebbi un sussulto, si affaccio al lato delle mie gambe e guardandomi dallo specchio socchiuse gli occhi e immerse le dita piene del mio nettare nella sua bocca!……Ora nella stanza buia il piacere si era impossessato pienamente di me, e senza pensare alle conseguenze piantai due dita nella fessurina, e comincia a muovere il sedere freneticamente andando al tempo con le dita, affondavo e ritornavo in superficie, e il piacere stordiva i miei sensi, e inebriava la mia testa, avevo voglia di urlare, ma dovetti trattenermi, mugolavo come una cagna in calore, mentre mordendo il mio braccio, e contraendo la figa e l’ano, venni!Ero rilassatissima, non ricordo più nulla, mi addormentai profondamente!
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La stanza caitolo 2
CAPITOLO II° LA PRIGIONIA
Mentre questi pensieri mi staccavano dalla mia buia prigione, inizia a sentire caldo, e qualcosa di bagnato sulla mia coscia, sentivo la fica contrarsi, mi ero eccitata, passai una mano su di essa, e la trovai con sorpresa fradicia, sentivo tra le dita quel meraviglioso miele sfilai la mano da sotto la gonna e odorai quel nettare, era il mio odore di sesso, quello che conoscevo così bene, quello che mi faceva impazzire, misto all’odore forte e acre della pipì non lavata via!
Il caldo aumentava, pensai all’eccitazione, ma dopo un po’ cominciò a divenire insopportabile, inizia a togliere, la giacca, ma la mia fronte era imperlata di sudore, le cosce, avvolte dai collant, trasudavano, cominciai con lo sfilare scarpe e collant, in pochi minuti la temperatura era aumentata di almeno dieci gradi!
Rimasi solo con le mie mutandine, e il reggiseno, e sventolavo le mani sulla faccia per prendere un po’ di aria, ma inutilmente, allora capii che la “Voce” ormai comandava non solo i miei ritmi vitali, i tempi e gli spazi, ma anche il clima! Tutto intorno a me era quello che lui volesse che fosse, notte, giorno, inverno, estate!
Rimasi in silenzio atterrita guardando verso il soffitto, a me nascosto da una coltre nera di buio!
Un lampo nei miei occhi mi fece sobbalzare, mi coprì istintivamente con il braccio il volto, si era accesa la luce!
La “Voce” non tardò a farsi sentire, “stai perdendo liquidi, raccogli e bevi”!
Non proferii parola, ero sudatissima, mi sembrava di stare in un forno, mi chinai carponi in terra, presi la pezza, e raccolsi nuovamente la mia pipì, ormai sparsa su un ampio pezzo di pavimento, e la misi nella ciotola, poggiai la pezza in terra, mi sedetti sul letto, presi un gran respiro, quasi senza farla passare per la bocca bevvi il mio piscio e lo apprezzai, quel caldo secco mi aveva asciugato la gola!
Ormai avevo capito che quello era solo l’inizio di un gioco sadico, e che non avevo alcuna arma per combattere, ero soggiogata, e priva di difese, dovevo rassegnarmi e subire sino a quanto mi fosse stato possibile per restare in vita!
“Brava” mi sussurrò la “Voce” ora hai capito lo spirito del gioco, io ordino, tu esegui, tu chiedi, tu paghi!
Lì per lì non capii bene il concetto di pagare, e per cosa, ma mi sarei resa conto in breve tempo di cosa intendesse dire!
Mi fece notare che sopra il meccanismo della porta vi era un forellino, e pigiandoci con il dito dentro, lui mi avrebbe sentito, pensai a un campanello, per me silente!
Poi proseguì chiedendomi a cosa pensassi poco prima per essermi toccata, non risposi e fu silenzio!
Il tempo giocava dalla sua, cominciavo a sentire fame, intanto la temperatura si era ristabilita, ma mi sentivo sporca, sudata e appiccicaticcia, ma avevo paura di spingere quel bottone, ma ero conscia che alla fine l’avrei fatto!
Ora la luce non si spegneva più, e mi sentivo molto di più scoperta, anche se avevo indossato la mia giacca, sapevo che lui mi osservava, sicuramente anche al buio, ma il fatto che io non potessi vedere mi faceva sentire più protetta!
In bocca avevo quel sapore salato del mio piscio, e avevo veramente sete, il caldo soffocante mi aveva reso la gola arsa, e non sentivo più la saliva, mi feci coraggio e andai a infilare il dito in quel foro. Non trovai un pulsante, allora spinsi il dito in fondo, senti qualcosa di caldo e appiccicoso, lo sfilai di colpo, e quando lo vidi, era sporco di marrone lo annusai, era cacca, inorridii, e pensai a quale mente diabolica mi teneva in scacco!
Non ebbi troppo tempo per pensare che la “Voce” mi chiese cosa volessi?
Non ebbi il coraggio di imprecare, e nemmeno il fiato, chiesi dell’acqua da bere e per pulirmi!
“ O la bevi, o ti pulisci, altrimenti potresti prima ripulire e poi….berla, a tuo piacimento, intanto metti le scarpe nella cassa”! “Ricorda tutto ha un prezzo”con voce soddisfatta, si accomiatò!
Ripugnante e schifata obbedii, quando riapparve, la cassa conteneva una tazza d’acqua, non pensai a pulirmi, usai la pezza, e la bevvi in un sorso!
Mi sentivo stanca, e affamata, ripensavo alle ultime riflessioni in ascensore……una bella doccia, mangiare!
Ora sentivo i miei, e non solo, odori sgradevoli addosso, la cacca sul dito, il forte sudore, e la mia pipì che aveva ristagnato sui peli della mia fica, e pensare che fino a qualche mese prima, fino a che Fulvio non mi convincesse a far crescere almeno il ciuffo sopra la fessura, ero completamente rasata. Mi facevo la ceretta una volta alla settimana dalla mia cara estetista, cosce culo inguine e ascelle, a rotazione, e i piedi una volta al mese!
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La stanza
LA STANZACAPITOLO I° IL RAPIMENTORientrai in casa come tutte le sere dal lavoro, avevo parcheggiato l’auto nel box del condominio, e mi accingevo a prendere l’ascensore.Ho fatto presto le diciannove e trenta, pensai tra me e me, una ricca doccia, cena tv e a letto! L’ascensore arrivò subito, senza che l’avessi chiamato, mentre mi accingevo ad aprire la porta, la sentì che si spalancava, un signore ben vestito, alto, con aria distinta, abbronzato per essere in inverno, con modi garbati, m’invito a entrare, e poi gentilmente mi chiese a che piano andassi?Al quarto, risposi ammiccando un sorriso di cortesia, lui si spostò verso la porta dicendomi che sarebbe sceso prima lui, Spinse il bottone di non so quale piano. Non so se anche voi avete la mia stessa insofferenza a stare in un posto così angusto, come la cabina di un ascensore, con uno sconosciuto, non si sa mai di cosa parlare e si cade sempre sull’ovvio!Mi venne in soccorso il cellulare che squillò, frugai nella borsa, abbassando la testa, ed è l’ultima cosa che ricordo di quella serata!Mi svegliai, non so quanto dopo, sdraiata e vestita su di un letto mai visto, una branda, mancava solo la borsa, e avevo ancora le scarpe ai piedi!Mi sforzai di capire come e quando fossi arrivata là, e dove fossi?Il nulla attanagliava la mia mente! Feci per alzarmi, ma la testa mi girava, riuscii a sedermi sul letto, e comincia a guardarmi intorno per cercare qualcosa di familiare, ma lo spazio era angusto, le pareti bianche, la branda era bloccata a terra, niente finestre, solo una luce artificiale incassata nel soffitto illuminava il tutto!Feci un gesto involontario, e mi accorsi di non avere più l’orologio! A fatica mi alzai e andai verso l’uscio, una porta imbottita, senza maniglie, e mentre la osservavo, mi accorsi che anche le pareti di quella minuscola stanza erano imbottite!Mi prese il panico e bussai con i pugni contro quella porta, non riuscendo a creare sorta di rumore, allora inizia a urlare terrorizzata, sempre più forte, sino a farmi mancare il fiato! Alla fine, non so da dove, udì una voce che mi disse di stare calma, e di accettare questa situazione di segregazione, come “una parentesi alla monotonia della mia vita”!La voce calma, con timbro sicuramente maschile s’interruppe, io inizia a inveire, minacciare, a dargli del pazzo!La voce, con molta tranquillità, mi ordino di smettere, altrimenti non avrebbe più comunicato, gli urlai che me ne fregavo!Mi buttai sul letto in preda ad una crisi isterica, piansi, e intanto il tempo passava, e l’unico rumore che sentivo era quello del mio pianto!Presa dallo sconforto, e ignara di quello che mi stava accadendo, chiesi con voce sommessa spiegazioni!La voce, mi rispose che d’ora in avanti iniziava il gioco, il suo gioco, e che ogni volta che avrei chiesto qualcosa, qualsiasi cosa, avrei dovuto dare in cambio un oggetto o un atto a sua discrezione, un pagamento!Gli urlai che era un maledetto psicopatico, che mi avrebbero cercato al lavoro o a casa e che lo avrebbero trovato e rinchiuso in un manicomio!Per tutta risposta, si aprì uno sportello sotto la porta, dove scorreva un contenitore, con dei fogli dentro.Li afferrai velocemente, e il contenitore scomparve dall’altra parte della porta, ebbi subito l’impressione di non essere solo ascoltata, ma di essere anche guardata!Con stupore vidi che quelle carte che portavano la mia firma erano richieste di ferie al mio ufficio, copie di bigliettini lasciati ai mie vicini che li informavo della mia assenza per una ……….lunga vacanza!Sbigottita, imprecai a bassa voce e caddi seduta sul pavimento pensando di vivere un sogno, anzi un incubo!Mi calmai quasi rassegnata, e cercai di ricordare le ultime cose fatte, mi rammentai solo allora del signore ben vestito e dell’ascensore, il cellulare che suonava, e poi il buio, ricordavo l’ora, circa le 19,30!Quanto tempo avevo trascorso in quello stato non lo sapevo, non potevo averne a conoscenza, se minute ore, oppure giorni!La voce era da qualche tempo in silenzio, ormai chiamavo così il mio aguzzino, ero io quella che aveva bisogno di qualcosa, e mi resi conto di quante cose elementari, un bicchiere di acqua, fare pipì, mangiare, cose cui non davo troppo peso nella mia vita “da libera”, ma che ora erano importantissime!Chiamai, urlai di nuovo che mi scappava di andare in bagno!La Voce mi fece notare che avevo un’altra volta gridato, e che per fare quello che avrei voluto avrei dovuto pagare!Si spense la luce, e caddi in un buio surreale, non fiatai, e mi aiutai con le mani per non urtare l’unico ostacolo della stanza, la branda!Fare pipì era ormai impellente, guadagnai un angolo, e accucciata sui talloni, tirai giù i collant e le mutandine e tenendo la gonna con una mano lasciai andare, forse fu la più bella pipì che ricordo, una liberazione, sentii lo scroscio in terra e poi il tintinnare, non potendomi pulire rialzai collant e mutandine!Carponi raggiunsi la branda con sopra solo un materasso mi accucciai in posizione fetale!Non sapevo se fosse giorno o notte, ma capii che era una cosa molto relativa in quella situazione, era lui, la “Voce” che decideva ora i miei ritmi biologici!Non avere cognizione del tempo crea una forte angoscia, e pur distesa e stanca nel mio cervello rimbalzavano solo idee confuse del perché stessi in quell’assurda situazione, analizzai parecchie ipotesi scartandole quasi tutte, rapimento, errore di persona, solo una mi prendeva forte, ero l’oggetto dei sadici giochi di un folle maniaco!Forse chiusi gli occhi per qualche istante, forse dormii per lo stress, ma il rumore, l’unico inconfondibile fragore dello scorrevole sotto la porta mi fece sobbalzare!Un istante dopo la lampada si accese illuminando quella fredda prigione!Andai a vedere cosa c’era nel carrello sotto la porta, una pezza, con una ciotola, non più grande di una tazza da tè.La Voce, decisa mi ordinò di pulire la sua stanza, e di non farlo mai più!Ero abbastanza irritata, ma non avevo scelta allora decisi di collaborare, e di stare al gioco!Mi chinai, la pozza era ancora grossa, capii che non era trascorso troppo tempo, passai il panno sopra, e lo strizzai nella ciotola, fino a quando non fosse tutto asciutto!A quel punto la Voce mi disse, ora bevi, devi essere assetata!Non sopportai, gettai la ciotola in terra!La Voce mi disse con tono fermo, “mi pregherai per averla, ” e ricaddi nell’oscurità!L’angoscia di quel muro cupo mi attanagliò di nuovo, quel buio denso, dove ti ci perdi, e piansi in silenzio!La mia impulsività, mi aveva fatto scartare l’ipotesi di ubbidire, ripensai razionalmente che io non ero più padrona di me stessa, della mia vita!Pensai che solo il giorno stesso dell’ascensore, ormai la mia vita si divideva in quello fatto primo, e quello che stavo vivendo dopo…l’ascensore, ero stata nella stanza al terzo piano di Fulvio, dopo che avevamo mangiato a mensa insieme, e dopo pochissimi preamboli, come succedeva spesso tra noi, mi ero inginocchiata tra le sue gambe e lui tirato il suo cazzo fuori dalla patta, me lo aveva offerto. Io golosamente avevo iniziato a leccarlo, e avevo sentito subito l’acre sapore del suo piscio, ma eccitata avevo continuato a succhiare, mentre con la mano mi carezzavo la fica, sino a bere tutto il suo seme mentre mi nutrivo e davo piacere!Ora che era in gioco qualcosa di più importante non ero riuscita a bere la mia pipì!Pensai a quante volte mi ero trovata in situazioni limite, a quante volte avevo succhiato cazzi e ingerito sperma, di vari sapori, leccato buchini del culo odorosi e……. amarognoli, solo per avere e dare piacere, e ora sotto pressione mi ero rifiutata!
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Fantasie di una coppia innamorata
Isola di Gurayna nel sud dell'oceno indiano..estate del 2009 che verrà ricodata come l'estate più calda del secolo. Renzo eRoberta i protagonisti, lei una graziosa biondina con grandi occhi verdi un corpo dalle forme morbide sensuali bimba e cpmplice di avventure, lui corporatura sportiva occhi azzuri sguardo intenso senza malizia ma da far perdere la testa solo con il sorriso... vivaci entrambi e desiderosi di emozioni, pronti per una vacanza che gli è stata regalata da amici senza conoscere nè la meta nè la situazione... all'arrivo sull' isola dà loro il benvenuto una ragazza mora coperta di soli fiori... un profumo di femmina che pervade le narici della coppia..e subito un pensiero avvolge la mente di Roberta...( che seni turgidi ..m i vien voglia di succhiarli...ma che sciocca sono ...), sistemati i bagagli vengono invitati per un'aperitivo di benvenuto nell'Oasi del Piacere.. sembra una normale piscina.. ma all'improvviso una muupende sica e una luce verde fanno da sfondo a un teatro naturale dove si esibiscono 4 stupende ragazze locali..iniziano una danza sensuale e provocante ...toccandosi con carezze, prima fra di loro, poi con discrezione. si avvicinano alla coppia invitandola a partecipare.. un coktail alla frutta ...poi ...una mano sfiora i seni di Roberta..una bocca sfiora il pene di Renzo.. la coppia dapprima si guarda con incredulità ma poi decide con tacita complicità e cede al gioco che è sempre più piacevole lasciando cullare da questa avventura...
.......(continua..)...
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noidueperlei,
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Io guardone
Il gioco che avevo organizzato stavolta era davvero perverso. Ma mi piaceva alcune volte spingermi dove non ero mai arrivato prima, proprio per cercare stimoli mai provati.Le avevo concesso qualche scappatella altre volte è vero, ma non avevo mai assistito di persona, non sapendo né come io né come l’altro avremmo gestito l’esperienza. Così via SMS, per il pudore di non riuscire a dirglielo di persona, le proposi questo gioco che dopo un paio di scambi di messaggi portò ad una definizione dei ruoli e delle modalità.Lei sembrò interessata ed eccitata all’idea e riuscì ad organizzare la cosa nel giro di pochi giorni. D’altra parte non le sarebbe mai risultato difficile: chi fra gli amici di una donna, tra l’altro carina come lei, sarebbe riuscito a rifiutare una proposta così allettante? Ma il patto era che Lui non dovesse sapere nulla del nostro accordo e che non dovesse conoscermi.Il giorno fissato era l’indomani. Lui sarebbe passato a prenderla per andare a mare in una spiaggia che tante altre volte avevamo frequentato insieme e che offriva quella privacy ed atmosfera che erano necessari.La sera prima io ero molto nervoso mentre lei sembrava assolutamente rilassata. La osservavo distesa sul letto, nuda, dormire con le gambe leggermente raccolte offrirmi la vista di quel delizioso triangolino di pelo all’incrocio fra le gambe. Sentivo però intenso quell’odore fra l’acre e il fruttato che conoscevo bene e che confermava che, anche mentre dormiva, il suo le faceva secernere un po’ di quello splendido nettare che avevo tante volte assaporato.Anzi la sua fica sembrava perfettamente sveglia, consapevole che la stessi osservando e mostrava con quell’umore di volermi attrarre dentro facendomi percepire che era umida al punto giusto perché la penetrassi.Ripensavo a poche ore prima quando, spiando dalla porta del bagno, l’avevo vista con una gamba sollevata e poggiata sulla tavolozza del water, le gambe allargate e con quel diabolico strumento di tortura simile ad un rasoi elettrico,che invece ti tagliare i peli li tira via. Lo passava con estrema cura e attenzione sui lati dell’inguine, usando l’altra mano mano per tenere la pelle in tensione. Quando mi aveva visto mi aveva sorriso commentando:“Rifinisco, perché per il tanga non si devono vedere peli che sporgono dal costume….!”.Ma nonostante questi pensieri e il vederla lì, dovevo resistere e cercando di non pensarci dopo un po’ mi addormentai.La mattina seguente quando la sveglia suonò, lei era già alzata. Sentii che stava facendo la doccia. Mai aveva avuto tanta cura al mattino.Mentre prendevamo il caffè parlammo del più e del meno facendo finta di nulla. Lei mi riportò alla realtà quando alzandosi sentenziò:“Ok, sono le 9. Fra poco lui passa. Io vado”. Finì di allestire il suo zaino, che usavamo da sempre per andare a mare con il kit di tovaglie e creme solari, mi sparò un bacio sulla bocca ed uscì dalla porta.Così rimasi solo aspettando che passasse quell’ora di vantaggio che avevamo concordato le concedessi. Quei maledetti sessanta minuti passarono mentre nella mia mente scorrevano mille pensieri. Anzi lasciai passare qualche minuto in più prima di avviarmi anch’io con il mio zainetto in spalla ed uscire di casa.Quando arrivai in quella spiaggia, ebbi la conferma che avevamo scelto il giorno giusto: un giorno feriale e pochissime persone distanziate e distribuite lungo la riva.Mi incamminai sul bagnasciuga andando verso la zona più riservata e distante. Ogni coppia che incrociavo mi sembrava fossero loro, finché la riconobbi sdraiata al sole con lui vicino. Erano l’ultima coppia, in una parte più isolata e li superai con indifferenza andandomi a fermare ad una decina di metri circa, stendendo la tovaglia sulla sabbia e sdraiandomi anch’io. Lei, che indossava un tanga viola, offriva a chi passava di lì lo spettacolo dei suoi glutei praticamente nudi.Non si accorse subito che ero arrivato, ma anche se se ne fosse accorta doveva fingere di non conoscermi. Così avevamo pattuito.Tante volte in quello stesso punto, eravamo stati noi l’attrazione per maschi porci e guardoni che speravano di godersi gratis lo spettacolo di una gnocca in topless.Ora il guardone ero io che, sdraiato, fingevo di prendere il sole sbirciando con la coda dell’occhio la mia donna!Lei non tardò molto ad accorgersi che ero arrivato e subito, con molta naturalezza, si girò sfilandosi il reggiseno che indossava ancora sicuramente per tenere lontani altri guardoni. Lui si illuse che lo spettacolo fosse a lui riservato e le si accostò sollevando la testa, dandole un lungo bacio sulla bocca. Ma era per me quello spettacolo, solo per me, che intanto iniziavo invece a fremere e a soffrire.Poi con altrettanta naturalezza si girò verso lo zaino estraendo la crema solare, porgendogliela. Non sentivo le parole, ma intuii che stava chiedendo di spalmarla. Lui ovviamente, più preso di me, non se lo fece ripetere due volte e non appena lei si distese a pancia in su, inizio a massaggiarle la crema prima sulla pancia e poi su su intrattenendosi a lungo sui suoi seni.Io, intanto, sbirciavo dietro gli occhiali da sole.Sotto le SUE mani, mi sembrava di sentire IO quei capezzoli, palpati che lentamente diventavano sempre più turgidi.Lui le si accostò più volte per baciarla in lunghi interminabili minuti in cui li osservavo abbracciati. Poi, come in un film che conoscevo già, lei si alzò avviandosi verso la riva per immergersi in acqua mentre lui, come un cagnolino, la seguiva e io restavo lì ad osservarli. In acqua lui le si strusciava addosso. Capivo, perché lo aveva fatto con me tante volte, che lei gli accarezzava il membro sotto il costume mentre si baciavano abbracciati.Doveva averlo durissimo, almeno quanto lo era diventato il mio.Dopo un po’ di scaramucce simili, tornarono a distendersi sulla battigia. Mentre erano sdraiati al sole, vidi la mano di lei frugare sotto il costume di lui che, prima imbarazzato poi via via perdendo ogni inibizione, la lasciava fare ricambiando con delle carezza fra le cosce di lei e iniziando incursioni con la mano sotto i pochi centimetri di costume che le ricoprivano il fiore.Si intuiva che lei lo stava masturbando e che lui lasciava scivolare le sue dita lungo l'apertura della sua fica. Riconobbi l’esatto momento in cui lui venne sotto le sue sapienti mani perché raccolse le gambe di scatto. Anche lei stava raggiungendo l’orgasmo perché strinse le coscie fermando la mano di lui con la sua.Rimasero lì altri interminabili minuti. Poi lui si alzò andando verso l’acqua, evidentemente per ripulirsi. Lei, gettando uno sfuggente sguardo verso di me per verificare che la stessi osservando, si portò le dita alla bocca succhiandole. Quindi lo raggiunse in acqua dove si diedero un altro lungo bacio.Nei successivi minuti, li osservai sdraiati. Di tanto in tanto passavano altre persone, che arrivavano da chissà dove, per andare chissà dove. Altri anonimi che però si godevano gratis quello spettacolo delle sue tette o del suo culo, dipendeva da come era girata a rosolarsi al sole.Poi mi alzai, raccolsi le mie cose e dalla strada dove ero venuto e passando davanti a loro, ripresi la strada di casa.Lei rientrò circa 2 ore dopo che io ero già tornato. Aprì la porta e mi trovò sdraiato sul letto: “Ciao. Ti è piaciuto lo spettacolo?” mi chiese con un sorrisino malizioso.“Non male! Bella troietta che sei…!”Lei si sedette vicino a me e accarezzandomi le palle mi sussurrò:“Non ho niente sotto perché il costume era bagnato. Peccato che ti sei perso il resto...”“Ah, perché c’è un resto?” chiesi.Lei mi abbasso il costume che invece io indossavo ancora e continuò:“Beh, mentre tornavamo lui guidando aveva iniziato a sgrillettarmi con le dita fino a farmi venire, allora mi sono sentita in dovere di fargli un pompino di ringraziamento”“Un pompino di ringraziamento, in macchina?” riuscii a balbettare fingendo stupore.“Sì, un pompino. Gliel' ho tirato fuori dai pantaloncini ed in pochi minuto l’ho fatto sborrare, mentre eravamo a 90 all’ora. E così per non distrarlo e non sporcare la macchina me lo sono fatto venire in bocca…Tutto….Neanche una goccia fuori….!”.Non mentiva perché conoscevo bene il suo pompino da crociera, roba da farti andare fuori strada. Molto pericoloso!Senza profferire verbo, le tirai via la maglietta e mi avventai con la lingua sui suo capezzoli laccandoli.Sapevano ovviamente di sale. Poi salii lentamente su su lungo il collo fino alla bocca dove iniziai a baciarla.Mentre riprendevo possesso della mia donna, e del mio territorio, sentivo l’amaro sapore del sale a poco a poco mischiarsi con un sapore che conoscevo già sulle sue labbra, ma che stavolta non proveniva da me.
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16 years ago
admin, 75
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Vu cumpra\' (seconda parte)
Non sapevo come fare per dire a samuel cosa avevamo in mente io e mia moglie,quando all'improvviso mi venne un lampo di genio.La mattina daniela era sdraiata a prendere il sole,io mi avvicinai a Samuel e parlando del piu' e del meno gli raccontai che io e Daniela eravamo appassionati di fotografia e chiesi a lui se quella sera era disposto a fare da modello per qualche foto con daniela in abito sexy.Samuel accetto' e sembrava anche felice della cosa.Tutto era pronto non stavo piu nella pelle e Daniela era intenta a indossare abiti piu' stravaganti per quell'evento.Chiamai samuel al cellulare fissando il luogo dove saremmo passati a prenderlo.Intanto Daniela era uscita dall camera da letto in tutto il suo spendore.Indossava un mini abito in una fibra talmente leggera che lasciava intravedere i capezzoli turgidi,era senza reggiseno.Sotto il vestito solo la sua fica depilata e profufata di pesca.Volevo saltarle addosso, ma non volevo rovinare quel fiore pronto per il nostro amico,tutto era pronto.......(segue).
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16 years ago
admin, 75
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Lui
Sono sola… distesa supina sul nostro letto… completamente nuda….
Una benda nera mi copre gli occhi e sono immobilizzata da corde che mi bloccano i polsi, legati tra loro e alla spagliera, e le caviglie alla sommita’ opposta del letto …
La casa è completamente silenziosa poiche lui è uscito lasciandomi li ad aspettare. Nell’attesa, avvolta nel mio buio sono pervasa da sensazioni di ansia, frenesia, eccitazione e paura… non ho idea di cosa lui ha in mente, si è limitato a chiedermi solo fiducia e io come al solito l’ho accontentato passivamente come gia avevo fatto molte volte in precedenza senza mai rimanere delusa o turbata dalle sue fantasie perverse… non avevo mai conosciuto un uomo capace di spingermi cosi oltre, lui era diventata la mia guida verso un mondo fino a quel momento inesplorato ed io lo seguivo perché lo amavo infinitamente e non gli avrei mai negato niente.
Mentre sono presa dai miei pensieri sento finalmente dei rumori provenire dal soggiorno. Lui è tornato. Lo chiamo ma non risponde e si muove in modo assolutamente silenzioso tanto che rimango con il dubbio che forse è uscito di nuovo… no, non è uscito, semplicemente non vuole farmi capire i suoi movimenti … io sono sempre piu ansiosa e comincio a desiderare almeno un segnale da lui , anche solo una carezza per rassicurarmi… ma a quanto pare le carezze non fanno parte di questo gioco… non ancora per lo meno…
Sento dei passi all’interno della stanza, e gia avverto che c’è qualcosa di strano, ma non capisco subito di cosa si tratta… mi limito ad aspettare ancora e finalmente ricevo la carezza che tanto desideravo… una mano mi sfiora il braccio immobilizzato. La carezza, appena percettibile, mi percorre tutto il braccio, dal polso alla spalla, suscitandomi un brivido per tutto il corpo… mi piace ma rimango sempre con quella sensazione di incertezza… c’è qualcosa di diverso.
La risposta è arrivata poco dopo quando il tocco di quella mano è diventato più tangibile: non è il mio uomo.
L’estraneo mi accarezza lungo i fianchi e poi sui seni, senza alcuna fretta… sa che mi piace, probabilmente è stato istruito in precedenza su come agire, sulla mia pelle corrono brividi e la mia eccitazione si fa sempre più intensa. Avverto un’altra presenza vicino a me. Qualcun altro si è seduto sul letto, silenziosamente, e mi accarezza anche lui allo stesso modo del primo, con la stessa delicatezza appena percettibile… neppure lui è il mio compagno, ne sono certa. Sento sensazioni fortissime e contrastanti… i due uomini continuano ad esplorare il mio corpo con carezze che si fanno via via sempre più decise, piene di desiderio e questo fa crescere in me la paura di essere rimasta sola con loro… ovviamente sono in errore: finalmente avverto il suo tocco, una mano sulla caviglia destra… non mi sbaglio è proprio lui che vuole farmi sentire la sua presenza e rassicurarmi… ed io mi abbandono a quello che è il suo desiderio.
Ora che mi sono resa conto della situazione il comportamento dei due uomini cambia totalmente: il loro modo di toccarmi si fa deciso, quasi violento. Il primo uomo mi afferra i capelli e porta il suo membro già totalmente turgido vicino la mia faccia… me lo strofina sulle guance tenendomi sempre la testa bloccata e mi ordina senza mezzi termini di metterlo in bocca e succhiarglielo. Io obbedisco al suo comando senza opporre la minima resistenza e invece di rimanere turbata dal comportamento violento provo fremiti di eccitazione lungo tutto il corpo … e sento che lui è lì, ai piedi del letto, a godere della scena e della mia sottomissione sapendo bene quanto mi piace essere presa in questo modo. “avanti prendilo in bocca… ti piace succhiarlo vero? Voglio scoparti la bocca” mi dice l’uomo mentre sono intenta a soddisfarlo, e mi piace obbedirgli perche il suo membro è grande e duro che mi affonda fino in gola senza alcun rispetto… a quel punto l’altro prende l’iniziativa e mi gira la testa verso di lui e ,sottraendomi alla stretta del suo amico, mi costringe ad ingoiare il suo pene fino ai testicoli “avanti bagnalo tutto con la saliva, farai bene a darmi retta visto che dopo te lo sbatto nel culo”
I due si alternano per farsi leccare ed io ad ogni passaggio sono piu’ bagnata, sempre piu bagnata…l’essere totalmente soggiogata da due sconosciuti sotto lo sguardo del mio uomo mi parta ad uno stato di estasi incontrollabile…. Ora il primo uomo si sposta e si posiziona tra le mie gambe legate e aperte…. Affonda la sua lingua nella mia vagina allargandola con le dita per poter arrivare ancora piu in fondo…. Poi esce per succhiare il clitoride… poi ancora dentro…. Si allontana per un attimo e subito sento un rumore che non conosco… ma basta poco per capire di cosa si tratta… l’uomo mi penetra con un vibratore e me lo spinge fino in fondo continuando a leccarmi il clitoride… io emetto gemiti di sincero piacere e urlerei se non avessi la bocca ancora occupata dall’altro. Il piacere ormai per me è giunto all’apice e quando l’uomo sfila il vibratore non posso fare a meno di venire selvaggiamente, schizzando senza ritegno. L’uomo eccitato dalla mia reazione spontanea mi slega le caviglie per darmi piu possibilità di movimento, mi allarga le gambe e affonda dentro di me il suo membro scopandomi con energia e sincronizzando i movimenti con quelli dell’altro, ancora intento a scoparmi la bocca. È cosi perversamente eccitante, mai nelle mie fantasie potevo pensare di raggiungere un simile stato… i due uomini si danno da fare su di me incitandomi a muovermi per dargli ancora piu piacere e io li assecondo in tutto, consapevole che è questo il volere del mio uomo rimasto in disparte fino a questo momento … ma quanto vorrei che lui si avvicini a me!… all’improvviso i due si allontanano contemporaneamente da me, come se avessero ricevuto un ordine. Mi costringono a mettermi in ginocchio a pancia in sotto con i polsi ancora legati… i due uomini si piazzano dietro di me ad ammirare i miei buchi madidi di piacere. Prendono di nuovo il vibratore e me lo spingono nell’ano ancora stretto… io grido, questa volta per il dolore, ma a loro non importa e insistono a spingerlo sempre più a fondo… il dolore a poco a poco si fa piacere ed io , che prima ero reticente, assecondo i loro movimenti per sentirmi ancora piu violata…
Sfilano il vibratore e li sento commentare con frasi del tipo “guarda che bel culo largo che ti abbiamo fatto, adesso ti facciamo divertire con il nostro cazzo” … ed io incredibilmente lo desideravo… uno dei due mi allarga i glutei e mi affonda totalmente il suo membro senza badare ai miei lamenti …. Anzi ad ogni mio tentativo di sottrarmi lui mi punisce con un robusto schiaffo sul sedere e l’altro lo incita ad insistere , per poi farlo spostare per mettersi al suo posto… tutto questo, per quanto molto eccitante stava per mettermi a disagio e, quasi come se mi avesse letto nel pensiero, finalmente sento lui che si avvicina a me e mi accarezza la testa …. Io a questo gesto riacquisto sicurezza e fremo dalla voglia di sentire il sapore del suo membro a me familiare. Anche in questo non tarda ad accontentarmi e con la stessa foga usata precedentemente dagli altri me lo spinge fino in gola… ora tutto era perfetto: non sentivo dolore ma solo un piacere totale e disinibito e volevo che continuasse a lungo….
I due uomini dietro di me cambiano di nuovo posizione e uno dei due si lascia scivolare tra le mie gambe fino a ritrovarsi totalmente sdraiato sotto di me. Mi penetra davanti mentre l’altro mi infila di nuovo il suo pene enorme nell’ano…. ora mi sento totalmente persa, immobilizzata e compiaciuta di essere presa da tre uomini che mi penetrano contemporaneamente e non posso fare a meno di ansimare dal piacere che tutto questo mi provoca… continuano a lungo in quella posizione e una volta soddisfatti si scostano da me e mi fanno di nuovo girare con la faccia verso il soffitto … uno dei due uomini mi ordina di farli venire con la bocca ed io obbedisco tenendola piu aperta che posso e leccando prima uno poi un altro e poi un altro ancora finche non comincio a sentire il sapore dello sperma che mi cola sulla faccia e nella bocca… sento i loro gemiti di piacere e questo mi da piu energia per continuare a leccarli….
È finita e sono esausta e soddisfatta….
Sento i due uomini che escono dalla stanza silenziosi come sono entrati… solo lui rimane con me
Mi slega i polsi e mi sfila la benda con delicatezza… finalmente vedo il suo bel viso con il suo sorriso dolce… ricambio il suo sorriso e lo abbraccio per fargli sentire tutto il mio affetto… lui mi sussurra piano all’orecchio “ti amo”
Anche io ti amo … ti amo da impazzire…
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16 years ago
cp3rome,
42/42
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Incontro con una coppia
Vi racconto un incontro avvenuto con una delle coppie ... Il nostro primo incontro dopo averci sentito x Tel e convenuto il tutto, in un bar nei pressi della mia abitazione, lei con una gonna jeans corta e un corpetto bianco che lasciava intravedere la corposità di un bel seno appena nascosto... e degli zoccoli alti al punto giusto x esaltare le belle gambe, labbra contornate da un bel lucidalabbra x esitarle ancora di più. Capelli medi lunghi e occhi penetranti ,36 anni portati magnificamente , lui 41 di tutto rispetto , ci sediamo al bar in un posto un Po appartato e gli sguardi, le parole maliziose iniziano a creare un’atmosfera seducente, poi con intesa del suo uomo, ho proposto lei di andare alla toilette e togliersi il perizoma in modo che quando fosse entrata dietro la mia auto x raggiungere l'abitazione ci avrebbe proposto un bello spettacolo, guardandoci maliziosamente si alza e va. Uscita dalla toilette vi assicuro che i miei boxer non riuscivano a contenere il mio cazzo ,anche perché avrete notato che sono abbastanza dotato sia in lunghezza che in grossezza . Saliti in auto lei da vera porcellina ha cominciato a giocare con le gambe e con sguardi da farti diventare il cazzo duro come il marmo, lo spettacolo che si intravedeva èra sublime, la sua figa quasi rasata con solo un filo di peli in verticale e quel dito che mordeva le sue labbra . Entrati in ascensore ci siamo disposti io dietro e lui davanti dove ho strusciato la mia erezione nel suo fantastico culo e palpato con leggerezza il seno. Entrati a casa l'ho baciata mentre con le mani le palpavo il culo, ho scoperto il seno e leccato e succhiato con la mia bocca scendendo sempre di più, arrivando alla sua succosa figa che deliziosamente ho slinguato accompagnato dai movimenti della mia dita per entrare dolcemente con il medio e sentire lei che ansimava di piacere ...i mi blocca , mi slaccia i jeans abbassa i mie boxer e prende in mano il mio cazzo in piena erezione e comincia a muoverlo mentre mi guarda e il suo uomo già spogliato le mette il suo cazzo in bocca e lei lo spompina per poi lasciarlo e dedicarsi al mio ... quella bocca calda e quel lavoretto di lingua mi hanno eccitato sempre più , inginocchiata ha preso a spompinarci assieme alternando colpi di lingua e succhiate .. noi l'abbiamo stuzzicata dicendogli che doveva chiedercelo apertamente di essere scopata ,doveva convincerci che ci desiderava dentro di lei .. quando mi ha detto dai scopami ti voglio dentro ,ho messo un profilattico le ho alzato le gambe e mentre lei spompinava lui, sono entrato piano piano dentro sempre di più fino a toccare le palle il pube e ho cominciato a stantuffare lentamente fino ad aumentare i miei colpi e sentirla gemere sempre di più .. l'ho fatta girare e l'ho presa da dietro e la posizione che prediligo anche perché quando spingo molto dentro verso l'alto sentirlo tutto dentro toccare se sue pareti più profonde e di solito molte donne mi chiedono di uscire un Po perché le fa un Po male, sapere che le riempio senza che desiderino di averne ancora di più ..mi fa godere , poi è toccato a lui pomparla e dicendole che lei era la nostra porca e che da li a poco le avremo fatto anche il culo .. io a quelle parole e vedendo il suo splendido fondoschiena mi sono sentito ancora di più infoiato ..c'è voluto pochissimo e il mio cazzo è nuovamente in piena erezione . E' entrato prima lui per fare la strada. mentre lei mi fa un bellissimo pompino ,poi è toccato a me e quella sensazione di essere dentro il suo culo mi ha fatto andare in estasi ..altro che droga!! anche se non ho mai provato sono certo che queste sensazioni non li possa eguagliare nessuno . mi muovo dentro di lei e i suoi gemiti sono piacere puro x me. Lui le dice se vuole essere riempita completamente da noi . lei risponde che vuole essere la nostra porca anzi la nostra troia quella sera . e possiamo farle tutto purché la facciamo godere ... allora io esco lei si mette sopra di lui e io riaffondo nel suo bellissimo culo e i nostri movimenti sono piacere per tutti e la riempiamo in figa e in culo .Dopo una rinfrescata e bevuto qualcosa ha voluto farci un pompino e fatta schizzare nel seno. Con la ripromessa di incontrarci nuovamente perché è stato per entrambi un piacevole incontro .
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16 years ago
admin, 75
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Io dani e ale
Da tempo il mio amico Daniele mi prometteva una cena nella sua casa nuova. Ci facciamo una bella cena appena mi sistemo, mi ripeteva sempre.
Ora aveva finito la ristrutturazione, i mobili gli erano arrivati ed erano stati montati.
Una piccola villetta poco fuori Milano. Era il suo sogno nel cassetto ed ora ci andava a vivere insieme ad Alessandra.
Mi ricordo che quando Daniele mi parlava della sua villetta, diceva che lo eccitava tremendamente l’idea di poter stare nudo in giardino, a piedi scalzi nell’erba e poter far sesso senza nessuna remora o poter prender la tintarella integrale.
Giovedì sera dopo la partita finita la partita di calccetto io son rimasto un attimo a bordo campo per riprender fiato e mentre bevevo acqua, osservavo la squadra del turno successivo al nostro mentre faceva riscaldamento. Poi sono andato negli spogliatoi e in doccia. Stranamente Daniele non si era ancora spogliato, gli altri avevan già fatto la doccia e scherzavano sulla partita e ridevano su alcuni episodi, in attesa del proseguo della serata in pizzeria come nostra abitudine.
Intanto, io mi son spogliato e sono andato in doccia. Pochi istanti dopo mi ha raggiunto Daniele. Nella doccia c’era un silenzio irreale, il rumore dell’acqua era quasi impercettibile.
Dani mi si avvicina e mi dice “come ti sei abbronzato domenica scorsa al mare… ti si vede il segno del costume. Sei sexy”. Io gli ho risposto ridendo con bel “ma vaffanculo vah..”. Poi lui mi guardava e io per una frazione di secondo mi sono eccitato, il mio pene è diventato barzotto e lui era li che mi guardava e sorrideva. Ma la cosa è finita li.
Dopo siamo andati tutti in pizzeria e per tutta la serata non ci siam parlati, finchè poi quando ci siam salutati mi ha lasciato l’invito per questo sabato da lui. Mi aspettava per le 19.00 così avremmo preso l’aperitivo in giardino e poi cenato in casa o in giardino, zanzare permettendo.
Mentre guidavo, ripercorrevo i ricordi di questi ultimi giorni. In particolare la scena della doccia, quelle cose non le avevo mai sentite dire da Daniele, e io non ero abituato a ricever complimenti da un ragazzo. Il sole era ancora caldo e forte quando arrivai d’avanti al loro cancello. Daniele era venuto subito ad aprirmi in costume da bagno. Quando mi fece entrare dal cancelletto vidi che il suo costume era un po’ spostato e mostrava quasi tutta una chiappa. “…Però.. che bel culetto liscio che ha “… e subito dopo pensai “ma cosa sto dicendo?” Intanto camminavo sulle piastrelle del sentierino del suo giardino e che conduceva l’ingresso pedonale alla porta di casa e poi proseguiva sul retro. Arrivati sul retro c’era Alessandra, stesa sul lettino che prendeva il sole. Aveva degli occhiali da sole e le cuffie auricolari. Era in topless ed aveva veramente un seno molto bello, una ottima terza piena e soda. Mi provocava, mi eccitava molto la visione che avevo. Alessandra sembrava dormire, ma mi sembrava di aver visto dalla sua bocca spuntare un sorriso e io avrei giurato che la stronzetta ci godeva a mettermi in quell’imbarazzo così evidente.
Intanto Daniele l’aveva svegliata con un bacio sulla guancia e lei aveva (secondo me) fatto finta di svegliarsi e come se non avesse mi avesse mai visto prima, si è coperta il seno imbarazzata. Poi si è alzata per mettersi il top del bikini, mostrandomi così il suo tanga ed il suo culetto che non immaginavo così bello.
Il movimento è durato pochi secondi, ma io l’ho fotografata. I capelli castano chiari, con i colpi di Sole le scendevano dolcemente fin alle scapole, la schiena sexy e
le gambe slanciate e chilometriche e quel culo favoloso, quasi brasiliano…
Finora, per Alessandra era sempre stata la ragazza di Daniele non l’avevo mai immaginata come una donna, non mi era mai passato nemmeno per l’anticamera del cervello di farmi la ragazza del mio amico. Ora però invidiavo Daniele, che intanto era andato a preparare gli aperitivi ed io ero rimasto solo con Alessandra. La guardavo senza dire una parola, il silenzio si protraeva ed il silenzio diventava sempre più imbarazzante. Fu lei che parlò chiedendomi , risposi io. Il Sole era ancora molto caldo, nonostante l’ora. Così Alessandra mi chiese
Alessandra allora si slacciò nuovamente il pareo e poi il bikini e questa volta ammirai lo spettacolo. Era d’avanti a me con le tette al vento, credo che controllarmi e non saltarle addosso , sia stata una delle cose più difficile che abbia mai fatto. Io ero a malapena appoggiato sul lettino e lei invece distesa a godersi il sole, era maliziosamente puttana a provocarmi. Giocava al gatto col topo, certa che sarei presto caduto, ma ancora non aveva deciso quando.
Intanto arrivava Daniele, con bel vassoio con sopra degli invitanti cocktail. Posò il vassoio su un tavolino e poi ognuno di noi prese un bicchiere, brindammo. Il mio drink mi sembrava tremendamente carico, ero sicuro che Daniele lo aveva fatto apposta, sapendo che io all’alcool sono poco resistente. In breve avevo molto caldo, ed ero vestito con le scarpe, pantaloni lunghi di jeans e una t-shirt, mentre Alessandra era in tanga e Daniele in costume.
La coppia di amici, mi invitava a mettermi in relax a togliermi qualcosa per far passare il caldo. Così restai con gli slip, solo che i erano piuttosto succinti e nel vedere Alessandra mi tradì una forte erezione ed il pene spuntava fuori dai miei slip. Io non me ne accorsi subito, ma fu Daniele a farmelo notare, mentre Alessandra rideva divertita ed io ero rosso paonazzo.
mi disse Daniele, avvicinandosi a me. Dopo pochi istanti Daniele era come me, con un’erezione che gli spuntava dal costume mentre vedevo e sentivo la sua mano accarezzarmi l’uccello. Era una strana sensazione, un tocco particolare. Forte, ma delicato ed eccitante. Non avevo mai provato questa situazione, ma mi piaceva e lo lasciai fare, mentre guardavo Alessandra che si avvicinava al suo ragazzo. Ci stendemmo tutti sul prato. A dire la verità non ricordo come ci son finito so solo che dopo poco, io ero semidisteso su un fianco e Daniele mi stava succhiando il cazzo, mentre era a sua volta girato sul fianco in modo tale che anche Alessandra potesse succhiarglielo. Mi sentivo su un altro pianeta. Appena entrato in un nuovo mondo, ma come se vi fossi sempre appartenuto. Mi alzai per raggiungere Alessandra.. con forza la adagiai con la schiena sull’erba a cosce aperte. Avvicinai la bocca x gustare il suo nettare. Era bagnatissima e le sue labbra si schiusero quando la mia lingua scivolava sopra. Lei sospirò godendo e reclinò all’indietro la testa. In quel momento sentivo qualcosa sul mio ano depilato. Non era un dito, era qualcosa di caldo e umido. Era la lingua di Daniele che mi stava leccando l’ano. Che sensazione magnifica!!! Il mio buchetto si apriva palpitante di desiderio. Godevo e gemevo inarcando la schiena. Poi sentivo una mano di Daniele afferrarmi il cazzo e piegarmelo indietro. Alternava leccate all’ano con potenti succhiate alla cappella, mentre io mi occupato di Alessandra. Senza rendermene conto, mi girai in modo tale fare un 69 con Alessandra, la quale aveva il mio cazzo in bocca. La guardavo arrapatissimo mentre si occupava del mio pene… solo che anziché ricambiarla e leccare la sua passerina, presi in bocca il cazzo di Daniele. Era duro e salato. Era bagnato anche lui. Poi fu lui a chinarsi a 90 invitandomi a penetrarlo. Io esitavo, non avevo mai fatto una cosa del genere. mi incitava Daniele , mi diceva Alessandra. Allora mi avvicinai col pene al suo ano, lo appoggiai e pregustavo già il piacere della penetrazione. Chiusi gli occhi e affondai l’uccello nel culetto di Dany che si dimenava con un mix tra dolore e piacere. Venni pochi istanti sborrai sulla sua schiena. Alessandra si era subito premurata di prendermelo in bocca e iniziava a pomparmi, mentre Daniele stava cercando di stimolarmi l’ano. Guardavo Alessandra e godevo, era uno spettacolo. Il mio uccello in bocca le stava benissimo… In pochi attimi, fui nuovamente in erezione e lasciai che i miei amici mi succhiassero ancora per interminabili minuti, nei quali provavo immenso piacere. Poi mettemmo Alessandra a 90 e prima si sdraiava a terra Daniele lei sopra ed io entravo nel suo culetto brasiliano…. Era qualcosa che non avevo mai sognato di fare… un piacere interminabile. Il suo culetto stretto che si dilatava e lei che urlava. Daniele venne dentro e fu il primo a venire e si tolse. Io invece non volevo venire, volevo che quel momento durasse per almeno un altro paio di settimane. Ero dentro al più bel culo che avevo visto e volevo godermi tutto e al più a lungo possibile. Invece dopo alcuni minuti, venni di nuovo e questa volta Daniele e Alessandra si divisero il mio seme. Poi cenammo, cibo e atmosfera veramente ottima, a fine serata andai via, ma non ero più lo stesso. Avevo un segreto in comune con Daniele e sapevo che quella non sarebbe stata l’unica volta. Ero sicuro che presto avremmo goduto tutti e tre insieme di nuovo.
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16 years ago
admin, 75
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Il rudere
Era una giornata di settembre e le nuvole gonfie di rabbia si protendevano verso l'orizzonte perla. Me ne stavo tranquillamente in macchina ad osservare il mare increspato di onde lungo il molo. La spiaggia era trafficata di pescherecci e il tutto dava l'impressione di trovarmi in un cimitero di barche e relitti logorati dalla salsedine e dal vento. Avevo bisogno di starmene solo per un po' e staccarmi dal turbine cittadino. Il mio sguardo verso l'orizzonte si distolse per posarsi su una statua di carne dorata. Un pescatore indaffarato rattoppava qualche maglia allentata o rotta della sua rete di pesca. Aveva una canattiera nera stretta in vita e un pantaloncino bianco che scendeva fino le ginocchia. La sua abbronzatura dorata indicava una prolungata esposizione al sole, accentuata da una serie di lentiggini sul naso. Aveva il corpo muscoloso e sudato e io non riuscivo a distogliere lo sguardo dai suoi muscoli abbondanti che si riflettevano per le azioni che compiva. Improvvisamente il pescatore volse lo sguardo verso di me e i secondi diventarono molto lunghi. Avevo il cuore che batteva più forte. Continuò poi con il suo lavoro e volgendo ogni tanto il suo sguardo su di me. Dopo mezzora lo vidi attraversare la passerella sulla spiaggia e venire verso il parcheggio. Si fermò davanti la mia macchina e guardandomi dritto negli occhi mi fece un cenno di seguirlo in quello che era ormai un rudere alla fine della spiaggia. Iniziai ad impaurirmi, ma allo stesso momento il cazzo mi pulsava dentro le mutandee io avevo una voglia matta di mettere le mie mani sul culo sodo e di marmo del pescatore. Scesi dalla macchina e lo segui' lungo la spiaggia, poi lo vidi sparire all'interno del rudere. Quando anche io arrivai a destinazione mi senti' improvvisamente strattonare e buttare a terra con violenza. Il pescatore muscoloso mi sbottono' poi i jeans e tolse fuori dai miei boxer il mio cazzo lungo e nerboruto che senti' sparire dentro la sua gola profonda e carnosa. Afferrai poi la sua testa rasata con tutte due le mie mani e la spinsi verso di me finche' non senti tutta la mia calda cappella attraversargli per intero la bocca. Mi alzai e lo spinsi verso una parete facendomi dare le spalle. Mi abbassai lentemente e abbassai i suoi pantaloncini e i suoi boxer. Tirai fuori la lingua e iniziai a laccare il suo culo liscio e duro finche' non arrivai tra le due chiappe e lalargando bene le gambe posai la mia calda lingua sul suo buco invitante e voglioso. Scopai il suo buco con la mia lingua per qualche minuto dopo di che insalivai per bene il mio cazzo e glielo spinsi dentro tutto d'un colpo. Senti' lo stallone difronte a me godere e gemere come un pazzo mentre muoveva le sue chiappe bianche verso di me. Mi sentivo scoppiare dal piacere mentre mi scopavo quella stupenda visione e quel buco caldo e rovente che inghiottiva il mio cazzo duro e lungo. Qualche volta lo tiravo fuori e poi lo penetravo di colpo ripetutamente. Poi sfilai il mio cazzo dal suo accogliente culo e lo feci inginocchiare. Sbattei la mia grossa nerchia sulla sua lingua e violentemente sulle sue labbra. Scopai la sua bocca a lungo mentre lui si smanettava il suo bel cazzo. Avevo una gran voglia di scoppiare e senza indugi gli sborrai copiosamente tutte le labbra e il petto mentre lui mi imbrattava le scarpe con il suo sperma caldo e denso. Mi ricomposi e facendo per uscire dal rudere mi disse: A DOMANI!!!
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16 years ago
admin, 75
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L\'incontro al mare
Tramite un annuncio entrai in contatto con una coppia di Milano. Dopo esserci scambiati qualche messaggio e avere constatato la reciproca cordialità e gentilezza, decidemmo di incontrarci. Loro si trovavano in vacanza a Forte dei Marmi e mi chiesero di raggiungerli per passare la domenica insieme. Accettai e la domenica successiva mi alzai, mi feci una doccia e mi preparai per l’incontro. Durante il viaggio in treno fantasticavo sull’incontro. Avevo paura di una delusione ma decisi di non pensarci. Nel primo pomeriggio arrivai al Forte, erano forse le 13:30 e mi recai verso il chiosco dove avevamo fissato l’incontro per le 14. Visto l’ora calda non era molto affollato e non mi fu difficile individuarli. Erano l’unica coppia seduta ai tavolini. Ci presentammo ci sedemmo e ordinammo qualcosa di fresco. Lui, un uomo castano chiaro, alto, occhi chiari, probabilmente 45 anni, non era una bellezza classica ma non si poteva certo dire che fosse un brutto uomo. Di corporatura robusta ma decisamente atletico. Probabilmente 90-95 Kg. Lei più giovane, era alta, forse 1,70, magra e longilinea con un corpo che, nonostante l’età, provocava invidia anche tra le adolescenti. Era bionda, capelli lisci che si appoggiavano sulle spalle. Gli occhi, pesantemente truccati di nero, le davano un’aria seria e misteriosa.
Dopo un po’ di imbarazzo iniziale trovai un buon feeling con la compagna mentre lui, serio, si limitava a cenni del capo e brevi e fredde frasi. Ad un certo punto, quasi infastidito disse: “andiamo a casa”. Così passeggiammo per un paio di minuti fino all’appartamento che avevano in affitto. Entrammo. La luce era fioca per le tapparelle quasi completamente abbassate a preservare i locali dal calore estivo. L’arredamento era un po’ triste, come molte case prese in affitto per il periodo estivo.
Ci sedemmo, loro sul divano e io su una sedia li vicino, e sorseggiammo un vino bianco appena tolto dal frigo. Loro cominciarono a baciarsi, si tolsero i pochi vestiti che coprivano i loro corpi e rimasero nudi. Fui quasi sorpreso ma ero estremamente eccitato. Lei si chinò versi di lui e prese in bocca il suo cazzo. Io rimasi immobile, quasi paralizzato da quella visione. Fui però presto svegliato dalle parole di lui che disse: “hei, che fai lì, datti da fare”. Mi avvicinai e misi la mia testa tra le gambe affusolate di quella bellissima bionda. Comincia a leccarle la fica ormai bagnata e i suoi gemiti tradivano il suo godimento. Non durò a lungo però, l’uomo, senza dire niente, afferrò la mia testa e l’avvicinò al suo cazzo spostando quella della sua compagna. Lo presi in bocca. Quella pratica quasi proibita fece crescere la mia eccitazione a dismisura. Pur essendo quasi completamente etero, capita che in certi momenti il mio lato femminile prenda il sopravvento. Mi sentivo veramente una troia. Continuavo a lavorare il suo cazzo duro con la mia bocca. Non era enorme ma la riempiva. Con le mani mi spingeva prepotentemente avanti e indietro e la mia saliva usciva copiosamente andando a posarsi sui suoi testicoli. Continuai a succhiare e a leccare, ero così eccitato che non so dire quanto tenni il suo cazzo nella mia bocca ma deve essere stato a lungo perché cominciavano a dolermi i muscoli della faccia. All’improvviso mi prese per i capelli e mi allontanò dal suo membro e mi ordinò di sdraiarmi per terra. Obbedii mentre la sua compagna, che nel frattempo si era goduta lo spettacolo accarezzandosi dolcemente la fica, si mise sopra di me alla pecorina. La mia faccia si trovava a pochi centimetri dalla sua fica ormai fradicia ed ero così eccitato che presi a leccarla avidamente. L’uomo mi riprese subito dicendo: “ti piace la sua fica è? Ora ci penso io a fartela assaggiare!”. Cominciò a scoparla da dietro e ogni tre o quattro colpi toglieva il suo cazzo da quella fessura grondante per infilarlo nel mia bocca. Mi derideva dicendo: “ti piace è troia?”. Continuò a scoparla a lungo. Ero al massimo dell’eccitazione ma nonostante ciò il mio cazzo era ancora molle. Mi sentivo donna in tutto e per tutto. La bionda era eccitatissima. Gemeva e si contorceva. Prese il mio cazzo inerme in bocca. Cominciò a succhiarlo avidamente nonostante lui rimanesse indifferente alla sua lingua e alle sue labbra carnose.
Mi sentivo così troia che desideravo quel cazzo dentro di me, la bocca però non mi bastava, volevo sentirlo nel mio bel culo ma avevo paura a chiedere tanto. Lui continuava a scopare la sua compagna che ormai si era prodotta in numerosi orgasmi. Quando lei, stremata dal piacere, si accasciò su di me, lui le ordinò di spostarsi. Le disse: “ora tocca alla nostra troietta” e mi ordinò di mettermi alla pecorina. Ubbidii subito e mi misi in ginocchio con le mani appoggiate sul pavimento. Non mi sembrava vero, finalmente l’avrei sentito dentro di me. Il mio cazzo era ancora flaccido ma ero così eccitato che un filo di liquido trasparente e appiccicoso usciva dal piccolo orifizio sul glande.
Sentii la sua cappella premere contro il piccolo buco. Dopo un paio di tentativi la sentii entrare. Non fu difficile, un po’ perché ero eccitatissimo e un po’ perché il suo cazzo era stato abbondantemente lubrificato dalla fica della biondina. Spinse ancora e lentamente entrò tutto. Lo sentii arrivare fino al limite consentito. Mi sentii pieno, pieno di quel cazzo dentro di me. Ormai ero fuori di me. Nonostante la mia timidezza cominciai a dire “sii, scopami!”. Cominciò ad andare avanti e indietro. Era fantastico. I suoi colpi provocavano ondate di godimento mai provato. Era una sensazione diversa dal solito. Forse qualcosa di simile a quello che provano le donne. Il piacere si andava accumulando ad ogni colpo fino ad arrivare a veri e propri orgasmi anali. Venni, se così si può dire, almeno quattro o cinque volte senza che una goccia di sperma uscisse dal mio cazzo molle. Poi cominciò ad accelerare il ritmo e capii che anche lui stava ormai per raggiungere l’orgasmo. Alternava colpi velocissimi a colpi lenti e molto profondi. Continuò per un po’ poi lo tolse di scatto provocandomi un’altra ondata sublime. Capii che voleva venirmi in bocca. Non aspettavo altro. Lo presi in bocca. Cominciò a pulsare e la mia bocca si riempì di liquido. Il sapore acre del mio culo venne presto scalzato da quello del suo sperma. Lo tenni in bocca finché ebbe finito. Con mia sorpresa la bionda si avvicinò e cominciò a baciarmi. La sua lingua esplorava la mia bocca reclamando quel nettare che riteneva suo. Ce lo dividemmo da brave amiche riaffermando quella complicità che si era venuta a creare già dal primo istante, forse perché già da quel primo pomeriggio ci sentivamo entrambe orgogliosamente troie.
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16 years ago
7maybi,
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Last visit: 6 years ago
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emozione di una foto
Quello che mi appresto a farvi leggere, non è un racconto di fantasia nè un vero racconto con capitoli e paragrafi; semplicemente è la descrizione breve di un attimo vissuto con intensità! Chi ha scritto il testo, ovviamente rimane anonimo, anche se a lui va attribuito il merito di aver incisivamente rappresentato con poche e semplici parole la sua emozione, che poi rappresenta la stessa emozione di tanti ammiratori di questo sito e al tempo stesso la piccola ricompensa per chi partecipa alla vita di questo sito.
Eccoci...be....appena ti ho visto con le gambe accavallate ho provato una emozione fortissima...accidenti non pensavo che questa roba on line potesse essere così eccitante....credo che alla base ci sia una forte componente cerebrale...naturalmente poi ci vuole una donna speciale come te. Veniamo al dunque però. Ero eccitatissimo e mi tirava da morire...ho cercato di contattarti inutilmente...allora ho iniziato a lavorar di fantasia da solo pensando a te e a quello che ti avrei fatto se solo tu fossi stata qui...era comunque molto eccitante...continuavo a farlo per bene...cambiando spesso il ritmo...alternando movimenti veloci ad altri più lenti...cercando di ritardare la eiaculazione...ansimavo...il battito cardiaco aumentava...mi sentivo come un vulcano in eruzione...intanto continuavo a vederti e a pensarti...fino a quando vi è stata una vera e propria esplosione...con schizzi copiosi e fortissimi.
Se tu fossi stata qui ti avrei letteralmente inondata.
Adesso che ci penso mi è rivenuto duro...
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16 years ago
admin, 75
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L\\\'intruso
Questo è un racconto in tre paragrafi. Leggendo capirete perchè.
Nei panni di Marco
Eccomi qui. Un addio al celibato divertente e stuzzicante. Anche troppo, oserei dire. Certo che quella Denise me lo ha fatto quasi scoppiare ...
Andiamo per ordine. Sabato Fabio convola a giuste nozze. Noi amici gli abbiamo organizzato il classico addio al celibato: cena allegra e poi, tutti alticci, in un locale di striptease.
Banale, forse, ma non per me, che non ero mai stato in luoghi di questo tipo. Denise è una ragazza molto giovane (intorno ai 20 anni), molto carina, con un corpo che si addice perfettamente al ruolo, ma, soprattutto, molto brava nella sua "arte": far arrapare noi maschietti.
Io e il mio amico Cesare (fratello del futuro sposo) siamo letteralmente andati in bambola per lei. A suon di "strip-dollar" che uscivano dalle nostre tasche e finivano nel suo perizoma, abbiamo praticamente monopolizzato questa strafiga per buona parte della serata. A forza di strusciamenti, lap dance e tante toccate maliziose delle sue sapienti dita sui nostri pacchi, abbiamo finito per "sostenere" un'erezione direi dolorosa per quasi due ore. Più di una volta, con il naso immerso tra le sue tette sode, mi sono inebriato del profumo afrodisiaco che emanava dal suo corpo. Ogni volta che ci saliva a cavalcioni e strusciava la sua figa rasata sulle nostre "patte ben ripiene", mugolava come una gatta in calore e ci ricordava la possibilità di appartarci nel privee. Questo refrain si ripeteva ad ogni giro di lap, indifferentemente che fosse con me o con Cesare.
Dopo qualche giro abbiamo iniziato a proporle una cosa a tre.
Da un primo secco rifiuto Denise è passata ad un "Uno alla volta", poi un "Insieme ma uno alla volta, l'altro guarda". Ammise che la cosa la intrigava. Ma il tempo passava e l'eccitazione montava di bestia. Quando si è decisa e ce l'ha comunicato si stava strusciando sull'uccello di Cesare e ...
Ma può mai essere che quell'imbecille al suo "Dai, saliamo che vi desidero ..." definitivo se ne viene nelle mutande? Va bene che lei se lo stava facendo scivolare tra le chiappe, in quel momento ... ma poteva anche resistere ancora un po'.
Morale: non se n'è fatto niente. Non volevo andare su da solo con lei. O in tre o niente le dicevamo per convincerla, e così fu.
Usciamo dal locale tra uno sfottò e tante risate. Ci salutiamo appena oltre la soglia, quindi ognuno verso la propria auto.
Meno male che la serata è fresca e l'aria mi sferza abbastanza da farmi riprendere un po' ... altrimenti rischierei di stare tutta la notte con l'uccello in tiro e ...
"Wow!" mi esce spontaneamente di bocca alla vista di quella splendida donna che sembra furibonda mentre smanetta in continuazione col cellulare. Pochi metri oltre il posto in cui avevo parcheggiato l'auto, lei passeggia nervosamente, di fianco ad un fuoristrada fermo, leggermente di traverso rispetto al parcheggio (donne!), le quattro frecce lampeggianti.
Rallento il passo per studiare la situazione. Lei è elegante nel suo tailleur grigio. Capelli biondi ondulati (recente permanente, scommetto con me) che le scendono sulle spalle. Al collo spicca un girocollo di perle che impreziosisce il suo volto, ma anche il suo decollete. E' una favola. Anche incazzata è bellissima.
Con lo sguardo verifico che sia da sola (mi sembra impossibile!), mi accendo una sigaretta e faccio finta di controllare un'inesistente ammaccatura sulla fiancata della mia auto sportiva.
Lei continua a provare a telefonare, ma sempre senza successo (si direbbe).
"Problemi?" azzardo io, offrendo il miglior sorriso per non spaventare una simile bellezza da sola, di notte.
"Si vede?" risponde lei senza garbo. Poi aggiunge:
"Mi scusi! ma questa notte sembra che niente vada per il verso giusto. Riunione fiume al lavoro, cena tutt'altro che rilassante e per finire la macchina che mi abbandona in mezzo alla via e quello str... ehm ... di mio marito che ... alle 3 del mattino!" mi spiega in maniera sempre più irata man mano che snocciola i problemi.
"Mmm" mormoro, cercando di rendermi utile. "La macchina cos'ha?"
"Non lo so. Si è fermata di colpo e sono a malapena riuscita a parcheggiare. Adesso non si accende nemmeno il quadro. Che sia la centralina?"
Io che di elettronica capisco davvero poco glisso: "Ma ha provato a chiamare un carro attrezzi?"
"Si. Ma dicono che c'è stato un tamponamento a catena e che tutti i mezzi sono fuori. Non potranno venire prima di un paio d'ore ..." risponde lei stizzita.
Sebbene perplesso non mi perdo d'animo. Da vicino è ancora più bella. Un viso ben curato. Direi sui 35 anni, occhi grigi (almeno così mi sembrano, con la poca luce dei lampioni) labbra carnose, ben disegnate da una matita civettuola ed un rossetto che le risalta. Movenze fini, è di certo avvezza a quel tipo di abiti. Sotto la giacca un top scollato. Non indecente, ma che riesce a mettere in risalto un seno prosperoso ma ben sostenuto. La gonna è sopra al ginocchio. Le gambe belle ed affusolate. Mentre faccio questo esame il mio sesso ha un lieve sussulto e penso tra me che non è il caso.
Altre domande di rito e poi le propongo di darle uno strappo, immaginando già un rifiuto, forse gentile ma fermo.
"Ma abito dall'altra parte della città!" è invece la risposta, che lascia aperto più di uno spiraglio.
"ti porto anche in capo al mondo" penso, ma invece dico "Non fa niente, tanto stanotte non ho sonno e domani non ho problemi di sveglie", mentendo anche se solo sulla seconda affermazione. Il sonno me l'ha ucciso Denise, poco prima.
"Un ultimo tentativo!" dice, provando a chiamare il marito. Sento distintamente il messaggio dell'operatore telefonico: "Il numero da lei chiamato ...".
Mette giù imprecando a bassa voce, quindi apre la portiera della sua auto, raccoglie una elegante 24 ore, l'immancabile borsetta e chiude con cura per poi avviarsi verso la mia auto. Resto per un istante sbigottito. Non avrei mai detto che ...
Mi riprendo in fretta dallo stupore. Apro la macchina e lei entra decisa dal lato passeggero. Mi sistemo in auto e la sua vicinanza mi dà un improvviso turbamento. Nel sistemarsi sul sedile la sua gonna è salita un po', mettendo in mostra il merletto delle sue autoreggenti. Lei segue il mio sguardo e poi allunga una mano per aggiustare la gonna, senza troppo successo. Le sue splendide gambe sono in piena vista, fino al conturbante elastico.
Con un gesto quasi automatico allungo una mano verso le sigarette. Poi mi fermo, potrebbe darle fastidio.
Lei coglie al volo la situazione e mi dice: "Fuma pure, se vuoi".
Quell'improvviso passare al "tu" mi sembra un invito ad entrare in maggiore confidenza.
"Anzi, offrine una anche a me. Io, come se non bastasse, le ho appena finite. Non che fumi molto ... ma quando sono così nervosa una sigaretta ci vuole proprio ... in mancanza d'altro".
La frase suonò strana, ma faccio finta di niente e le porgo una sigaretta. La mia mano che tiene l'accendino si avvicina alle sue labbra, lei allunga una mano, come a riparare la fiamma da un vento che non c'è e sfiora leggermente la mia.
Quel tocco, così insulso e casuale, mi fa comunque rabbrividire.
"Quella Denise!" penso. Adesso mi eccito per un nonnulla.
Il contatto è prolungato. Poi lei lascia la mia mano con un sorriso.
"Ti spiace se aspettiamo ancora un minuto? Non mi piace fumare mentre guido. Non mi gusto la sigaretta e poi è pericoloso ..."
butto lì, cercando di apparire naturale, mentre penso alle fumate a 200 all'ora in autostrada ...
"Ma certo! fumiamo pure tranquilli" risponde.
Dopo 30 minuti e un paio di sigarette la chiacchierata era molto meno formale e più rilassata. Lei continuava a lanciarmi quelli che il mio stato d'animo ipereccitato leggeva come segnali. Ma la testa mi frenava ... fino a quando non riprese la frase sibillina.
Dopo diverse battute contro il marito, che apostrofò in tutti i modi possibili e di certo non carini, dice, rifiutando la terza sigaretta: "Sai, quando sono in questo stato di nervosismo ed anche le sigarette non raggiungono lo scopo di calmarmi c'è solo una cosa che posso fare..." e lascia la frase incompleta.
"Una doccia?" provo io, fingendo un'innocenza che non ho, mentre il mio sesso inizia a rinvigorirsi.
"Anche quella, volendo e potendo ... ma quando non ci sono docce ... come in questa strada ... sento l'urgenza di masturbarmi"
getta la frase come una sassata, che percorre in una frazione di secondo la distanza che ci separa ed infrange il sottile vetro di inibizione che la mente frapponeva tra me e le mie intenzioni.
Si sistema sul sedile ed inizia ad accarezzarsi l'interno della coscia. Resto di pietra e non so fare altro che osservare quel gran bel pezzo di donna che inizia a percorrere con dita agili e lievi la pelle nuda, risalendo fino al proprio sesso, coperto da un perizoma nero, di fine fattura. Socchiude gli occhi e, conscia di dominare il campo, indugia sempre di più con le dita sul sesso.
Nel cercare la posizione più comoda mi offre uno spettacolo non secondo a quello che fino a poco prima mi aveva offerto Denise.
L'altra mano si insinua sotto la giacca del suo tailleur, cominciando a giocare con il suo seno destro. Lo accarezza e lo palpa mentre si morde il labbro inferiore ...
La scena mi ipnotizza. Le pulsazioni mi salgono vertiginosamente e mi scuotono nel momento in cui inizio a percepirle sensibilmente sul glande. Sarei tentato di avventarmi su di lei, ma percepisco che sarebbe la mossa sbagliata, quella che rovinerebbe la magia.
Inizio, invece, a toccarmi a mia volta ... riempiendomi gli occhi di lei e delle sue grazie ancora nascoste.
Lei agisce come se io non esistessi. Mi rendo conto che sto facendo la figura dell'emerito imbecille ... quindi provo a prendere l'iniziativa. Allungo una mano, raggiungendo il suo seno sinistro e lo accarezzo, imitando i suoi stessi movimenti. Le mi prende la mano con la sua e la conduce sul suo seno destro, insinuandola sotto il leggero top. Le mie dita scivolano su quella pelle che sembra seta e sono così leggere da percepire il suo respiro affannoso. Appena i polpastrelli raggiungono il capezzolo lei ha uno scatto, si scosta e si ricompone alla bene e meglio. In me l'effetto è come un elefante che entra di corsa in una cristalleria: disastro!
Sono già pronto a balbettare qualche scusa, ma lei mi precede e mi dice: "No, ti prego ... non qui!" ed il mio cazzo ha un ulteriore sussulto. Mentre il sangue inizia di nuovo ad affluire anche al cervello, cerco di pensare ad un'alternativa. Ma prima che possa fare mente locale, lei mi esorta a mettere in moto l'auto. "Muoviamoci da qui" dice. Mi avvio lentamente lungo la strada, sopravanzando la sua vettura. Dopo un paio di isolati mi dice di svoltare a destra. Percorro poche decine di metri, poi lei mi indica il parcheggio di un supermercato, ovviamente vuoto. "Entra qui! Staremo più tranquilli" suggerisce. Obbedisco come un automa, conducendo l'auto fino in fondo al parcheggio. Posiziono l'auto tra l'edificio del market e il deposito dei carrelli. In una zona d'ombra, appena rischiarata da un lampione, distante una decina di metri. Il tempo di girare la chiave nel quadro e mi ritrovo lei che mi abbraccia, iniziando a baciarmi il viso con foga. Cattura letteralmente le mie labbra con le sue, forzandomi la sua lingua umida in bocca. Le mie mani iniziano a perlustrare il suo corpo. I suoi seni sono le prime vittime della mia veemenza. Dapprima da sopra il top, poi a pelle nuda catturo i suoi capezzoli, stringendoli e torturandoli un po'. La mano sinistra disegna il suo corpo, fino ai fianchi ... poi si insinua tra le sue cosce che si allargano per un consenso inequivocabile.
La mano sul suo sesso, ad accarezzare quella splendida figa umida di umori. Lei afferra il mio braccio, spingendolo in basso. Quando il polso raggiunge l'altezza del suo clitoride viene stretto dalla morsa ferrea delle sue cosce. Lei inarca il bacino e strofina il suo sesso sul mio avambraccio. Inizia un movimento ritmico che mi fa intavvedere paradisiaci amplessi. Poi sposta l'attenzione su di me. In breve le sue dita corrono alla patta dei miei pantaloni oscenamente rigonfi. Prima con il solo sguardo, poi con un provocante movimento della testa la vedo abbassarsi verso il mio sesso. Allungo una mano ad azionare la leva del sedile. Un attimo e lo spazio tra il volante ed il mio ventre è agevole per i suoi movimenti. Mi sorride, mentre la mano estrae il mio cazzo dolorante per la lunga attesa e continua a guardarmi mentre inizia ad assaporarlo con la sola lingua ... la sua mano sinistra lo tiene ritto davanti a se. La sua lingua ne percorre l'asta, fino ai coglioni e poi su, fino a giocare col glande.
I primi tentativi di ingoiare la cappella vengono interrotti dall'insinuarsi di qualche pelo malandrino nella sua gola.
E' un tormento sentirla cominciare a succhiare e poi subito vederla ritrarsi. Ma al primo tentativo senza il fastidio dei peli mi ripaga di tanta attesa. Lascia che il cazzo le si insinui in bocca, in profondità ... Sento la sua lingua precedere le labbra, quasi ad aprire la strada alla sua gola. Resto in apnea quasi incredulo della sua abilità di pompinara. Inizia un lento movimento in su e giù ... ingoiando ogni volta un po' di più del mio cazzo ... Sto ansimando e mi rendo conto che l'andamento della serata mi porterà presto a schizzare l'anima, ma non senza aver provato la sua splendida figa. Lei mugula mentre mi succhia e scorgo la sua mano destra impegnata sul suo sesso, a masturbarsi con grande foga.
Prima ancora che possa fermarla, lei stessa si ritrae dal mio cazzo. Solleva il volto verso il mio e vedo l'espressione del suo dolcissimo volto in preda ad un'eccitazione pazzesca.
Si lecca le labbra, come ad assaporare il gusto che il mio cazzo vi ha lasciato sopra. Socchiude gli occhi mentre mi dona un sorriso, accompagnato da un mugolio che dice più di mille parole.
Allungo la mano sul lato del sedile. Sto per abbassare lo schienale quando lei mi ferma. "No ..." mi gela.
"Vieni, scendiamo!" mi allibisce.
Prima che possa obiettare qualsiasi cosa ha già aperto lo sportello ed è scesa dall'auto. Allargando leggermente il top sul suo decollete, estrae i suoi magnifici seni, sorretti da uno spettacolare reggiseno a balconcino. Si allunga sul cofano della mia vettura e dopo avermi invitato a raggiungerla si gira mostrandomi la vista del suo splendido fondoschiena, alzando la gonna e chinandosi in avanti.
Ancora una volta ipnotizzato esco dall'auto, con il cazzo ben teso fuori dalla patta. Lei poggia entrambe le mani sul cofano ed un attimo dopo la mia lingua sta ricamando un pizzo di saliva al suo perizoma nero. Lo sposto con una mano ed insinuo la mia lingua nella sua figa fradicia. Poi ripeto l'operazione sul suo sfintere che cede alla soffice spinta della mia lingua, lasciandola entrare per quanto possibile ... La sento pronta, mentre io lo sono da una vita. Mi sollevo, ma prima che possa avvicinare il mio sesso al suo lei si gira, si accovaccia e riprende a succhiarmi. La vedo armeggiare con le mani e dopo qualche istante un preservativo cinge la mia cappella. E' splendido vedere come lo srotola con la sola azione delle sue labbra ...
"Che troia" credo di pensare, ma evidentemente a voce alta.
"Sì ... dimmelo ancora ..." mi incita, tornando a girarsi sporgendo il suo culo perfetto.
A tutte le emozioni della sera aggiungiamo anche l'aver trovato una splendida troia, amante del turpiloquio ... il massimo!
La penetro senza troppi ulteriori indugi. Mentre il mio cazzo le scivola dentro la sento fermarsi, quasi sospesa nell'aria. Mi fermo ed aspetto la sua reazione di protesta, che non tarda ad arrivare.
"Non ti fermare ..." mi dice, ma io non mi muovo.
Si volta verso di me e con il volto in preda all'eccitazione mi dice, quasi urlando: "Scopami! ... Mettimi quel fottutissimo cazzo dentro la figa e sfondami!! ... Fammelo sentire dentro ..."
Cercava disperatamente il tasto giusto per far scattare la molla in me. Poi alla fine prende ad implorarmi: "ti prego ... riempimi del tuo cazzo, fammelo sentire fino all'utero ... Ti scongiuro ... voglio essere la tua troia ... Fai godere questa vacca con il tuo cazzo marmoreo ..." dice con voce sempre più concitata, spingendo col bacino verso il mio cazzo. Un po' per smorzare l'eccitazione e durare di più, un po' per stare al gioco, per tutta risposta io mi ritraggo, lasciando dentro di lei la sola cappella.
A quel punto la vedo abbassarsi ancora di più, le mani che afferrano le sue chiappe allargandole, mostrando il suo buchino oscenamente aperto. Con un dito raccoglie un po' degli abbondanti umori della figa e poi inizia ad insinuarlo nel suo sfintere. Lo allarga e lo stuzzica sotto il mio sguardo sempre più arrapato.
"Ti prego ... se lo preferisci, sfondami il culo ... ma riempimi di cazzo!! ..." A queste parole reagisco insalivando per bene il medio della mano destra, appoggiandolo al suo buco posteriore e spingendolo fermamente dentro. Le sue mani sempre ad allargare le chiappe ed un prolungato mugolio di piacere accompagna lo sprofondare del mio dito, interamente dentro il suo culo ...
Viene letteralmente fagocitato dalla sua voglia ormai irrefrenabile. Solo allora, all'ennesimo suo tentativo di impalarsi da sola rispondo con un unica lunga spinta. Il cazzo le entra dentro fino ai coglioni mentre il dito rimane sprofondato nel suo culo. La sento fremere e poi emettere un suono quasi animalesco, che sembra sgorgarle dall'anima. Sta venenedo ... sento le pareti della sua figa stringere ritmicamente il mio cazzo mentre gode senza ritegno. Solo grazie al preservativo riesco a trattenere il mio orgasmo, mentre lei inizia lentamente a muoversi, scopandosi da sola sul mio cazzo. "Che grande figlio di puttana!" mi dice sorridendo "mi volevi far impazzire, eh? ... Beh .. ci sei riuscito!". Poi si stacca da me, si gira, lascia aderire le sue splendide forme al mio corpo e mi bacia in maniera lasciva. La sua mano a mantenere viva l'attenzione del mio cazzo. "meriti un premio: dimmi come vuoi venire ..."
Per tutta risposta le mie mani si poggiano sulle sue chiappe, un dito scivola lungo il solco, sfiora il buco del culo e poi si insinua nella passera. "Ok!" prende l'iniziativa "ci penso io, non te ne pentirai!". Mi prende per mano e mi porta sul fianco dell'auto. Apre la portiera e mi invita a sedere. Mi siedo sul sedile del passeggero, le gambe fuori dall'abitacolo. Lei si piazza con le chiappe all'altezza del mio viso, esplicito invito alla mia lingua. Prendo ad insalivare quel buco in maniera abbondante, provando di tanto in tanto a penetrare con un dito.
Lei si masturba con ritmo crescente, fino a quando non stabilisce che la lubrificazione è sufficiente. "Dai ... adesso inculami!" mi dice in una maniera che non ammette repliche (se mai avessi avuto voglia di replicare). Inizia a piegare le gambe fino al punto in cui il mio cazzo poggia contro il suo buchino. Poi inizia un fiume di parole che sembrano fatte apposta per "esorcizzare" una sorta di timore. "Piano, per favore ... lascia fare me ... ecco ... così ... adesso spingi un pochino ... ma piano ... ooohhh ... sì ... sento lo sfintere cedere ... adesso la cappella sta passando ... cosììììì .... piano piano .... eccolo ... la cappella è dentro di me ... lasciamela assaporare ..." così dicendo inizia a muovere piano il suo bacino sul mio cazzo, lasciando che la cappella allarghi il suo sfintere da dentro a fuori. "Mmmmm .... che libidine di cazzo ... lo sento durissimo dentro di me ...". Poi riprende a spingere piano e a farlo scivolare dentro il suo budello. "Senti come è stretto? ... scivola piano dentro di me ... sento la tua cappella che si fa strada e che mi allarga ... piano ... è bellissimo ..."
Poi un'altra pausa, studiata, eccitantissima.
Infine un'altra spinta, prolungata e profonda. Il mio cazzo le scivola nell'intestino fino a che i coglioni si fermano contro le labbra della sua figa ... è tutto dentro ...
"sìììì! ... " ansima "sei tutto dentro il mio culo ... mi stai riempiendo le budella con il tuo cazzo ... mmmm ..."
Un rumore metallico gela il suo piacere e risuona come un campanello d'allarme alle mie orecchie. Dalla fila di carrelli inutilmente allineati si staglia l'ombra di un uomo. Ci sta osservando, immobile. Quando si accorge di essere stato scoperto alza le mani, a dimostrazione della sua volontà di non nuocere.
E' distante solo pochi metri e la sua voce, calda ed eccitatissima ci giunge chiara "Non temete, voglio solo guardare ... è da un po' che vi osservo ...". Non del tutto tranquillizzato afferro la donna per i fianchi e la spingo, seppur con scarsa convinzione, per valutare la sua reazione. Lei resta impalata sul mio cazzo e dopo qualche istante di imbarazzo inizia piano a dondolarsi, cercando di riacquistare il feeling momentaneamente perduto ...
"Se ti piace guardare e basta ... l'importante è che te ne resti lì ..." dice categorica, quasi a voler governare la situazione portandola a proprio vantaggio. Poi si rivolge a me "Dai, pompami il culo ... sto ricominciando a scaldarmi!"
Ed è lei stessa ad iniziare uno stimolante smorzacandela sul mio cazzo ancora teso. L'uomo sembra riprendere il lavoro di self service improvvisamente interrotto, agitando la mano sul proprio sesso. Lei ha lo sguardo calamitato dall'inatteso ospite, adesso sembra eccitata dall'idea di essere spiata, di essere oggetto delle attenzioni di un guardone.
Un po' per esorcizzare la paura provata al momento, un po' per il repentino cambio di situazione, inizio anche io a parlare. "Dai, troia! muoviti ... fatti sfondare il culo, chè ti piace! ... muovi quelle chiappe da zoccola, che te lo faccio uscire dalla bocca ... così, brava! ... sollevati sulle gambe e fatti cadere sul mio cazzo ... così ... ti piace eh, vacca?"
Cercavo di rendere meglio l'idea al guardone, immaginando che la penombra gli inibisse la visuale. "hai il culo ben aperto ... chissà quanti cazzi ti sei presa, troia!" ...
"sììì, .... mi piace ... adoro farmi inculare da grossi cazzi ... non ne ho mai abbastanza ..." rincara lei.
Il guardone resta al suo posto, continuando a far scivolare la mano sul suo membro ... lo vedo spostarsi leggermente per cercare la migliore visuale, allora prendo l'iniziativa e, tenendo per le gambe la donna, sempre impalata sul mio cazzo, mi sollevo a fatica dal sedile, ponendomi in una migliore prospettiva, con la luce del lampione a rischiarare leggermente quanto prima appena percettibile nella penombra. Le sue gambe oscenamente divaricate, le ginocchia raccolte quasi al petto, la figa perfettamente in vista e la base del mio cazzo che sparisce nel suo sfintere.
Con la forza delle sole braccia continuo ad inculare la troiona, facendo in modo che il guardone possa vedere il mio cazzo scivolare dentro e fuori, allargandole lo sfintere.
L'ospite sembra aver gradito, perchè prende a masturbarsi più forte. Anche lei rientra nella parte e gli si rivolge apertamente "Ti piace? ... riesci a vedere questo grosso palo che mi apre in due? ... mi sta riempiendo il culo in una maniera incredibile ..."
Con le mani si allarga le labbra della figa, insinua un dito dentro il suo sesso e poi riprende a mugolare di piacere ...
"Sì, mi piace guardarvi ... siete eccitantissimi ..." dice lui con la voce sempre più rotta dall'eccitazione. La mano che continua a scorrere sull'asta.
"Mmmm ..." gode lei, sempre più provocante "sembra che ti piaccia davvero ... a giudicare dal tuo cazzo ... Fammi vedere come ti masturbi ..." lo sfida.
Lui si sposta in modo da essere illuminato dal lampione. Ha un cazzo di tutto rispetto. Per la prima volta illuminato decentemente: ha un aspetto assolutamente insospettabile. Di quelli che non ti aspetteresti di vedere alle 4 del mattino con il cazzo in mano in un parcheggio di supermercato ...
Un po' il suo comportamento "corretto", consapevole del suo ruolo, un po' la sfrontatezza della mia partner, fugati tutti i residui timori inizio a dare libero sfogo all'ulteriore libido aggiunta dall'evolversi della situazione.
"Non ha solo un culo da favola, sai? ... ha anche una pelle come il velluto ... due tette da sfidare le leggi di Newton e una bocca ... una bocca ... mmmm ... da pompinara nata! ..."
Lei mi fa capire di voler cambiare posizione. Fa uscire il cazzo dal suo sfintere nello scendere. Si gira verso lo sconosciuto e gli regala un bel primo piano del suo sfintere ancora ben aperto, tenendo le chiappe allargate con entrambe le mani. "Guarda come mi ha sfondata per bene ..." gli dice con voce civettuola.
Poi si gira nuovamente verso di me "Dai, rimettimelo nel culo ... non vorrai lasciarmelo così vuoto, vero?" ...
Adesso la posizione è più agevole, le appoggio la cappella al buco e spingo dentro. Scivolo dentro senza sforzo alcuno, percorrendo una via ampiamente battuta. Lei mi incita a sbatterla con forza ed io la accontento dandole vigorose spinte di bacino. Ad ogni colpo di cazzo lei caccia un piccolo urletto, che diventa un esortazione a mentenere il ritmo "dai ... dai ... più forte ... dai ... sbattimi ... spaccami il culo ... sììì ..."
Sento l'orgasmo salire e l'eccitazione toccare punte incredibili. Poi il pensiero va a Denise ed al triangolo mancato con Cesare. "Perchè no?" penso.
"Dai, troia ... fai vedere al nostro amico come sei brava a succhiare ..." e così dicendo le porto due dita alle labbra perchè lei simuli e magari ... si lasci trascinare.
Lei regge il gioco e sebbene subisca il mio assalto al suo culo succhia le mie dita con abilità straordinaria. Poi si rivolge a me ma in maniera indiretta esorta l'ospite "certo che con un cazzo vero è un'altra cosa ..." e mi fa un cenno per farmi capire che è d'accordo. "Cosa aspetti!" invito l'estraneo "un invito scritto?"
L'uomo si avvicina e dopo un istante il suo cazzo è parzialmente scomparso nella sapiente bocca della donna.
Tutti i motori sono su di giri ... lei si stacca da noi e si sdraia letteralmente sul cofano dell'auto. Alza le gambe allargando le chiappe e facendomi entrare per l'ennesima volta nel suo culo. Osserva il guardone che non stacca gli occhi dal suo sfintere che si allarga per ospitarmi. "Ti piace vedere il suo grosso cazzo che mi entra nel culo, vero?" gli domanda in maniera ormai confidenziale.
"Sì, è una scossa di libidine, per me!" risponde lui riproponendogli il suo cazzo ormai viola da succhiare. Capisco la sua ultima mossa, vuole far sentire guardone anche me. La guardo affascinato ingurgitare quel cazzo, lavorarlo con le labbra e con la lingua come la più esperta delle puttane. Poi ad un tratto vedo lei aprire le labbra mentre lui si inarca ed esplode tremendi schizzi di sborra sulla sua lingua protesa e sul suo viso.
La sua splendida faccia imbrattata di sperma è troppo per me e le mie residue resistenze all'orgasmo.
Esco dal suo culo, che vedo aprirsi e chiudersi palpitando, strappo via il preservativo ed aggiungo quello che mi sembra mezzo litro di sborra a quella dell'altro. Le dita di lei torturano il clitoride fino ad un nuovo tremendo orgasmo.
Il tempo di riprendere i sensi e l'uomo è scomparso nel nulla così come era arrivato.
Io e lei ci ricomponiamo in silenzio. Una sigaretta. Poi il cellulare ... "Pronto! ... alla buon'ora!! ... ma si può sapere che c... ok, ok! ... Sono troppo stanca anche per arrabbiarmi. Vieni a prendermi che poi ti racconto ... Una vera e propria avventura ... la macchina mi ha lasciato a piedi ... sono in Via ..."
Le tenni compagnia fino all'arrivo dell'auto del marito. Non le chiesi di lei, nemmeno il nome. L'ultima cosa che vidi fu la splendida forma del suo fantastico culo mentre prendeva posto sul sedile dell'auto del marito.
Il punto di vista di Iaia
"Solo ragazzini in giro, stasera! Che palle!" mormoro tra me e me, mentre giro intorno all'auto, nervosamente. Sono le 3 e la nottata sembra prendere una piega assolutamente nefasta. Avevo immaginato questa serata in maniera diversa. I preparativi per l'incontro tanto atteso con Stefano, un avvocato conosciuto in vacanza la scorsa estate, sono stati febbrili e meticolosi. Sin dal mattino, nella scelta dell'abito giusto, avevo provato quello stato di eccitazione tipico di chi sta per trasgredire, che desidera farlo.
La giornata in ufficio a pregustare quello che desideravo succedesse di lì a poco. Vampate di calore tra le gambe ad ogni semplice passaggio mentale di come sarebbe potuta andare. Dissimulazione per evitare che i capezzoli turgidi fossero preda dei colleghi ... che mai come quest'oggi ho "sentito" guardarmi con insistenza e desiderio. Solo verso le 5 del pomeriggio la telefonata che mi ha completamente gelato l'entusiasmo. Stefano mi chiama dall'aeroporto e mi racconta di un improvviso impegno di lavoro che lo sta portando a Roma per qualche giorno. La delusione mi getta in uno stato di agitazione che non avrei mai pensato. Il nervosismo per l'occasione mancata invece di smorzare la mia eccitazione finisce per acuirla. Mi sono alzata dal letto, stamattina, con una gran voglia di avventura, alimentata durante tutta la giornata da fantasie e pensieri piccanti, e non ho intenzione di tornarmene indietro con le pive nel sacco. La telefonata è come una secchiata di sabbia su un falò: soffoca il fuoco ma le braci covano, lì sotto.
Spendo le ultime ore in ufficio a fare telefonate, nel disperato tentativo di arrangiare qualche fuoriprogramma che valesse la pena ... fino a "costruirne" uno ...
Ceno con un'amica in un piccolo locale del centro. Evito come la peste di pensare a cosa sarebbe potuto essere con Stefano. Tengo sveglia la mia libido con giochi di sguardi e di piccole provocazioni con gli uomini presenti nel locale. Alla fine del pasto mi alzo da tavola con la stessa grande voglia di sesso che avevo al mattino. Qualche giro per locali a bere qualcosa, per mantenere alta la temperatura. Poi saluto la mia amica e salgo in auto. E' dalle 2 che sono ferma qui. Branchi di ragazzi non disdegnano qualche stupido commento e qualche tentativo di approccio violento. Li dissuado facilmente, per fortuna. Poi ... ecco la preda! Lo vedo venirmi incontro a piedi. Vestito sportivo ma con gusto si avvicina. Un bel tipo, non c'è che dire! Si ferma un istante presso quella che sembra essere la sua auto. "Però!" penso tra me. Sembra proprio il tipo giusto per recuperare una serata "no". Parto con la mia "scena", cellulare, imprecazioni ...
Non fatico ad essere "falsamente" scortese, gli eventi mi hanno minato il sistema nervoso. E' carino, a suo modo gentile. Sui 40, di certo un professionista ... magari un avvocato ... come Stefano ... Distolgo facilmente l'attenzione dal falso problema dell'auto e provo a sondare il terreno. Sembra quasi timido, non direi impacciato, ma di certo un po' inibito dalla situazione.
Saliamo nella usa auto. Spero che non abbia fretta di andare via ... e comunque so bene come fargliela passare. Due chiacchiere mi permettono di mettermi a mio agio. E' proprio una persona piacevole ... poi ha un sorriso accattivante ed un atteggiamento positivo. La sua pacatezza invece di sconcertarmi mi inebria. E' una di quelle situazioni che prediligo: lui che nicchia, cerca di circuirmi e di creare una situazione favorevole all'approccio. Non immagina nemmeno lontanamente che mi porto dentro questa voglia da stamattina. Sta tenendo il freno tirato, lo percepisco dai movimenti delle sue belle mani, sempre impegnate a giocherellare con qualche oggetto. Mi fa sorridere il fatto che sta cercando il modo di aprire una porta già spalancata. Nonostante i miei segnali di incoraggiamento è sempre sulle sue. Immagino che stia cercando il modo di piacermi e di "strapparmi" un numero di telefono e la possibilità di un successivo incontro. Non sa quanto poco sia questo, rispetto a quanto circola nei miei pensieri. Si sta creando quella situazione per me ideale: quella in cui scaglio il mio fulmine a ciel sereno e svesto i panni di donna per vestire quelli provocanti della ninfomane. Dopo l'ennesimo sguardo denso di desiderio decido di prendere l'iniziativa e sconcertarlo. Non faccio altro che esternare una delle mie "verità nascoste": quando sono nervosa (ed eccitata) finisco spesso per dirigere le mie attenzioni al mio sesso, sfogando in un sano autoerotismo la mia libido semirepressa. L'ho fatto a lungo in auto, poco prima, da sola, in attesa di un'insperata preda. Inizio a farlo anche ora ... rompendo gli indugi e gettando in chiara luce le mie intenzioni tutt'altro che pudiche.
Non ho particolari problemi a mostrarmi a lui: mi ha sempre eccitato eccitare, provocare anche in maniera aperta un uomo. Inizio a toccarmi e chiudo gli occhi desiderando le sue mani su di me. E' quasi tenero quando frena il suo istinto di saltarmi addosso per accarezzarsi il sesso. Decido lì per lì che devo sconvolgerlo. Voglio mantenere il comando e portarlo gradualmente al massimo della sua eccitazione. Lascio che la sua mano si impossessi del mio seno. Il contatto sulla mia pelle mi provoca un brivido infinito lungo l'autostrada che unisce il mio centro nervoso con il mio sesso. Pausa. Spostiamoci da qui. C'è quel posticino ... lo guido io. Arriviamo al parcheggio che le mie gambe quasi tremano per l'anticipazione. Il sesso mi gronda umori e non vedo l'ora di risentire il contatto del suo corpo sul mio. Famelicamente lo bacio e perlustro la sua bocca con la mia lingua. Ho il sesso che palpita e "uso" il suo braccio per strofinare il mio clitoride contro una superficie dura ed eccitante. Ore di eccitazione sfociano in una esplosione di carica erotica. E' arrivato il momento di scoprire cosa si nasconde lì sotto. Con l'emozione che può accompagnare il momento in cui il telo cade a scoprire il monumento all'atto dell'inaugurazione libero il suo cazzo dagli indumenti, cercando con lo sguardo avido quanto le dita avevano appena percepito. Ha un gran bel cazzo, duro come il ferro e di più che discrete dimensioni. Deve aver "patito" qualche momento di eccitazione, lo capisco dall'odore leggermente acre che ne emana. Non posso resistere alla voglia di sentirne il sapore. Passo la lingua sulla cappella e ne ricavo qualche residuo di liquido prespermatico che conferma la mia tesi: forse sono stata io con la prima eccitazione seguita dalla pausa, forse ... sta di fatto che il suo sapore di sesso è una droga per me. So che non attende altro. Con gesti lenti e studiati lo scappello e lo imbocco appena. Lo sguardo fisso su di lui a cogliere ogni variazione di espressione. Non appena leggo una parvenza di piacere per il calore della mia bocca ... pausa per un piccolo e fastidioso pelo. Lo tengo in pugno ... e non solo il suo cazzo ...
Ci gioco un po' ... lo faccio fremere dal desiderio di sentire le mie labbra avvolgerlo. Poi decido che sta soffrendo abbastanza e che merita un golino con i fiocchi. Muovo la mia testa in su e giù, facendo penetrare il suo membro nella mia bocca ... sempre più profondamente. Cerco di tenere desta la sua attenzione visiva. Guardami! Non distogliere lo sguardo ... guarda la mia bocca allargarsi sul tuo palo. Mi eccita da morire il suo sguardo pieno di libidine mentre la mia bocca gli dona piacere. La cappella è già gonfia e sono certa che la mia azione potrebbe essere "fatale". Ma non ho atteso una giornata per un pompino ...
Scendo dall'auto, decisa a catalizzare la sua attenzione sugli altri miei orifizi. La mia voglia di cazzo ha raggiunto il suo acme e so che sentirlo dentro di me mi porterà in breve ad un orgasmo. La sua lingua non fa altro che gettare alcol sul fuoco della mia passione. Devo sentirlo dentro di me ... ora!
Gli applico il preservativo come una troia consumata. Voglio che tolga dalla sua mente l'immagine della "bella donna" e che inizi a trattarmi come una troia ... Lo sento commentare, o forse lo immagino soltanto "Che troia ...". Una scossa mi percorre il corpo e sento urgente il bisogno di averlo dentro. Mi giro e sento il suo sesso appoggiarsi alla mia figa. La penetrazione tanto attesa mi toglie il fiato. Mi fermo per concentrare tutto il mio corpo su quel cazzo che si fa strada dentro di me. La cappella inizia a penetrare e ad allargare il mio sesso ... pausa ... "No!" penso dentro di me. Non fermarti ora ... dammelo tutto ... Lui resta immobile e penso che voglia che sia io a scoparmi da sola. I miei tentativi sono vanificati dai suoi movimenti, spingo indietro il bacino ma lui fa lo stesso ... La mia figa reclama il suo cazzo ... cerco in tutti i modi di farlo spofondare dentro di me ... ma capisco che sta giocando come il gatto col topo. Ha capito che questo breve ma intenso prolungare l'attesa è il miglior modo per avermi alla sua mercè. Arrivo ad implorarlo pur di essere posseduta, convinta che voglia essere adulato, come tutti gli uomini, d'altra parte. Poi gioco la carta della disperazione: la promessa! Ti dò anche il culo, basta che mi prendi! Rendo più allettante l'offerta mostrandogli anche quel paradiso. Mi penetro da sola aspettando solo di sentirmi profanare. Invece lui sposta l'attenzione sul mio sfintere ... ci gioca ancora ... poi in un attimo l'esplosione: il suo dito si incunea dentro il mio condotto anale, stimola ancora di più i miei terminali nervosi e ... finalmente scivola dentro di me ... completamente ... senza alcuna pausa ... Il duplice stimolo è quanto necessitava al mio corpo stremato dall'attesa per sfogare in un orgasmo l'enorme grado di eccitazione. Le miriadi di scintille scaturite da quel fuoco d'artificio si spengono riportandomi alla realtà. Una realtà impersonata da un perfetto sconosciuto che affonda dentro di me il suo cazzo magnifico. E' il suo turno ... e so già che quel dito era solo un assaggio, che il mio culo avrà il piacere di essere allargato da quel grosso uccello. Ci spostiamo, voglio che si goda lo spettacolo del mio corpo che si immola sul suo cazzo, volontariamente ...
E' allora che vedo l'ombra vicino ai carrelli. Non posso non trasalire ... ma solo per un istante. Poi scateno la parte di me che mi vuole esibizionista. Mi calo piano su quel palo, attenta a gustare ogni singolo istante di piacere che quella penetrazione mi provoca. Non manco di esaltare ogni momento, ogni centimetro di carne che si insinua in me descrivendo le sensazioni a voce alta. La mia preda si gode la vista del mio sfintere che si allarga per ospitarlo e le mie parole hanno un effetto sconvolgente anche sul mio "ammiratore" nell'ombra. Solo quando finisco di sprofondare su quel membro, completamente riempita da quel cazzo arriva il rumore ... Il mio partner occasionale ha un sussulto. L'ombra dello sconosciuto guardone è un potenziale pericolo e lui reagisce di conseguenza. Sono troppo eccitata per recedere. Il guardone recupera parzialmente la situazione, la mia troiaggine raggiunge lo scopo: sfido chiunque ad uscire dal mio culo, ad un passo dal paradiso di un orgasmo agognato. Smorzo la blanda reazione dell'uomo sotto di me con ampi movimenti rotatori del bacino. Il suo cazzo non ha mai perso turgore e vigore e continua a darmi una bellissima sensazione di pienezza. Non ci vuole molto per convincere il mio amante a "regalare" all'opite quello che lui desidera. Mi solleva di peso e sono con la figa aperta ad un paio di metri da lui. Il cazzo che si sta godendo il mio culo è ora visibile all'uomo che continua a menarselo mentre mi guarda. D'improvviso ho voglia di essere la SUA troia. Tutto quello che succede dopo è per lui, per il suo piacere, che poi si riflette in me amplificato. Un uomo gode del mio corpo mentre un altro gode dello spettacolo del mio piacere. Sono percorsa da scosse continue. Pur assecondando gli affondi nel mio sfintere, avevo l'attenzione catalizzata dal guardone. Vedevo la sua mano scorrere sul cazzo imponente e godevo al pensiero che si stesse masturbando per me ... guardando me ... Cambiamo posizione e ne approfitto per mostrare al "nostro amico" il mio buchino ormai dilatato. Sono una continua provocazione, per lui ... che non desidera altro.
Mi chino per farmi scopare nuovamente nel culo. Posizione ideale per tormentarmi la figa e vedere da vicino anche l'altro cazzo. Mentalmente mi dipingo la scena delle mie labbra che si sostituiscono alle sue dita ... Nemmeno il tempo di figurarmi la scena che il mio amante sembra leggermi nel pensiero. Appena titubante, insicuro di come possa reagire, mi fa succhiare le sue dita ... ottima opportunità per far impazzire l'altro. Faccio capire che la cosa non mi dispiace affatto ... e finalmente assaporo anche il secondo cazzo. Non ho voglia di "giochini" quindi inzio subito a pomparlo con passione, gustando la sua consistenza e facendomi scopare in bocca.
Il precipitare degli eventi ha portato tutti noi vicini al limite dell'orgasmo. Lo percepisco dai movimenti dei miei due amanti, sempre più scomposti ed accelerati. Un ultimo tocco da esibizionista ... cambio ancora posizione. Scelgo un punto abbastanza illuminato, sul cofano dell'auto e mi sdraio sulla schiena, alzando bene le gambe ed offrendo al cazzo della mia preda ed allo sguardo del guardone il mio culo ancora voglioso ed ormai completamente aperto. Un attimo dopo ho il cazzo del guardone in bocca e mi godo lo sguardo ormai di pura libidine di chi mi incula con foga. Solo pochi istanti, poi sento il cazzo pulsare contro il mio palato ... lo lascio uscire e spalanco la bocca per farmi vomitare addosso tutto lo sperma accumulato in quel tremendo amplesso. Lascio che la sborra mi riempia il viso, si depositi sulla lingua e nella mia bocca ... L'altro uomo fa la sua scelta. Esce dal mio sfintere, libera il cazzo dalla stretta di gomma e svuota i suoi testicoli direttamente sulla mia pelle e nella mia bocca ... E' troppo anche per me ... con le dita a martorizzare la figa godo di un orgasmo violento e lunghissimo, che mi lascia spossata, sul cofano.
Il guardone racconta
"Che fantastica troia!" penso tra me e me, mentre nascosto dietro i carrelli mi godo la scena di lei che, scesa dall'auto, provoca il maschio con un accenno di danza. Ha dei seni sodi e voluttuosi ... "E che culo ..." commento con me stesso , mentre lei mostra la merce al suo fortunato spettatore.
Sono qui da quando la macchina è entrata nel parcheggio ed ho iniziato a menarmelo non appena ho visto la sua chioma bionda sparire alla mia visuale per fare quello che immagino fosse un pompino favoloso ... almeno a giudicare dall'espressione di lui ...
"Certo che l'esibizionismo non le fa difetto!" commento felicitandomene per l'opportunità di guardare meglio la loro performance. "Mmmm ... ma guarda sta troia come se lo imbocca ... gli sta mettendo il preservativo con le labbra ..." la mia mano scivola leggera sul cazzo mentre osservo l'abile pompinara darsi da fare su quel cazzo. "Ecco, adesso si fa scopare ... alla pecorina ... come piace a me ..." sono letteralmente estasiato dalla scena che si svolge davanti ai miei occhi. Sono completamente vestiti e questa precarietà aggiunge pepe alla situazione morbosa. Devo rallentare il ritmo della mano, altrimenti me ne vengo subito ...
Li vedo fermarsi e poi lei agitarsi e chiedergli di scoparla. "Questa troia è proprio affamata di cazzo ... e quello stronzo non glielo dà ... E scopala, coglione!" La vedo allargarsi le chiappe con le mani e "immagino" il suo culo aprirsi ... socchiudo gli occhi e lo "vedo" concretizzarsi davanti ai miei occhi.
Poi sento l'orgasmo di lei e devo fermarmi per non sborrarmi sulla mano. Si spostano ... peccato ... era un buon punto di vista.
Mi ha visto! Sono sicuro che mi ha visto ... ed allora perchè fa così? Perchè si nasconde al mio sguardo, la puttana? Da qui non riesco a vedere niente ... ma quella gran bagascia sa giocare il suo ruolo alla perfezione. Supplisce con le parole alla mia impossibilità di vedere. E' una tortura pazzesca. Lei se lo sta infilando da sola nel culo ... e ne gode da fantastica vacca. Ed io non posso vederla ... Porc... Cazzo! sono inciampato contro sto stramaledetto carrello ... Che faccio? ... Faccio capire di non voler fare niente di male che non guardare. Lei asseconda il gioco e contribuisce con la sua arte scopatoria a tranquillizzare l'uomo. Ma adesso cambia tutto ... loro sanno che ci sono ... e la cosa si fa man mano più eccitante ...
Sono entrambi esibizionisti e completamente su di giri ... mi avvicino e loro mi permettono la massima visuale. Vedo la pelle delle sue cosce oscenamente aperte, la sua figa lasciata scoperta dal perizoma, spostato di lato. La parte alta delle cosce che termina nella morbida curva delle natiche al centro delle quali si incunea, massiccio, il cazzo dell'uomo ... E' semplicemente spettacolare. Lo vedo entrare ed uscire per qualche centimetro ... e in me esplode il desiderio di poter vedere ancora più da vicino quell'amplesso anale.
Lei mi sputa verbalmente addosso il suo piacere nel farsi sfondare il culo da quel cazzo ed io continuo a masturbare il mio che scoppia dalla voglia di un contatto con lei. Non faccio un solo gesto verso di loro. Le faccio vedere tutta la mia eccitazione, cercando di istigarla a fare di più, a fare meglio ...
Adesso scende letteralmente dalle braccia dell'amante. Si gira di spalle ed abbassandosi mi regala la vista del suo sfintere gonfio e slabbrato dalla possente intrusione del cazzo dell'altro. Vedere quel culo così usato e largo mi fa seccare la gola dall'eccitazione. Non ho che il tempo di imprimere nella mia memoria quella visione, lei è già impalata nuovamente su quel sesso che adesso la stantuffa con vigore. Posso solo immaginare quel buco infilzato da continui affondi. Guardo il suo viso in preda al godimento più sfrenato e poi le sue tette muoversi al ritmo delle bordate che l'uomo le infligge. Dalla libidine del suo sguardo sul mio cazzo so che vorrebbe anche me ... ma non posso far altro che guardare ed aspettare ...
La magia si compie, l'uomo la istiga a leccare le dita ed io attendo con ansia che si decidano a coinvolgermi ...
Ecco, è il momento ... acconsentono a che mi avvicini, libero il mio cazzo dalla mano ed anelo solo di sentire le sue morbide labbra cingerlo e risucchiarlo. E' davvero una pompinara favolosa. Nonostante un gran cazzo le stia squassando il culo riesce a succhiarmi divinamente, ingurgitando una gran parte della mia mazza e lavorandola con le sole labbra, quasi a farsi scopare in bocca. Sono pronto a riversarle in gola tutto il frutto di tanta e tale eccitazione, ma lei vuole altro ...
Si mette sul cofano e mi regala ancora una volta la vista del grosso cazzo che le entra nel culo. Adesso è in perfetta luce e mi godo lo spettacolo del suo sfintere che si apre docile alla spinta dell'uomo. La sua espressione goduriosa si moltiplica nel vedere il mio cazzo svettare a pochi centimetri dalla sua bocca. Di profilo rispetto all'osservazione del suo partner mi imbocca l'uccello e lo lavora con la sua maestria, mostrando all'uomo tutta la sua troiesca fame di cazzo. Non resisto più ... pochi colpi della sua morbida lingua e sento la cappella allargarsi ancora di più per espellere quello che mi sembra un torrente in piena di sborra. Lo sento affluire dai testicoli e rovesciarsi su di lei ad ondate ritmate. Le copro il viso di getti copiosi e lei non disdegna riceverne in bocca e sulla lingua protesa ...
E' davvero una visione spettacolare. Ne conviene anche l'altro. Esce dal suo culo, che vedo contrarsi ed allargarsi ancora, come una piccola bocca famelica. Toglie il preservativo e si svuota completamente sul suo viso, contribuendo alla maschera di sborra cha avevo iniziato a farle poco prima. Con il culo ancora aperto e le dita che si muovono rapide sul clitoride la vedo contrarsi in una smorfia di piacere infinito e godere di un orgasmo violento.
E' l'ultima immagine che ho di questa gran bella avventura. Un attimo dopo mi incammino per la mia strada e raggiungo la mia auto.
Accendo il cellulare e dopo qualche minuto lo sento squillare.
"Ciao ... si ... tra mezz'ora sono da te ... sei fantastica ... Iaia ... ti amo!"
Retroscena
Questo giochino era stato studiato e programmato da tempo da me e Iaia. Non era previsto per quella sera, ma la sua voglia insoddisfatta per l'impegno di Stefano ha comportato un cambio di programma. Ovviamente io le sono sempre stato vicino. Ero a pochi metri quando svicolava dalle attenzioni indesiderate dei ragazzotti ed ero sempre nei pressi quando è arrivata "la preda".
Solo quando la situazione è risultata completamente sotto controllo ho spento il cellulare e mi sono avviato verso il luogo convenuto. Confidando nell'assoluta capacità di Iaia di "governare" la situazione nella direzione voluta, mi è rimasto solo da attendere l'arrivo della coppia. In origine avrei dovuto solo spiarla e godere della sua maialaggine. Il rumore è stato un fuori programma che, per fortuna, Iaia ha abilmente ricondotto nei giusti binari. Anzi ... direi che è stato molto più sconvolgente che non "assistere".
La cosa che più ha eccitato sia me che Iaia è il fatto di aver dato al nostro amico la sensazione che l'intruso fossi io ...
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leemaia,
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Quaranta...2°ep.
Tornando da Firenze……
……Cazzo, cazzo, cazzo, ripetevo nella mente nel silenzio dell’autovettura che stavo guidando, direzione Roma. Maria era seduta affianco, in silenzio, come me.
Mille pensieri, mille emozioni, mille interrogativi, la nostra vita dopo il viaggio di Firenze probabilmente non sarebbe più stata la stessa. Non riuscivo a capire come, dalle fantasie private nell’intimo di coppia felicemente sposata, ci siamo trovati protagonisti di sesso a quattro senza pudori.
Le immagini scorrevano ancora nella mente…….Maria, mia moglie, a pecorina che veniva scopata da Vittorio, il ginecologo, mentre mi spompinava… Maria con me già nella vagina che accoglieva Vittorio contestualmente nello stesso buco …..Anna, la moglie di Vittorio, che leccava entrambi i nostri cazzi, zuppi di sperma e degli umori di Maria, come fossero due coni gelato.
Scene viste e riviste su films porno, ma quella volta gli interpreti eravamo stati noi. Anna, la amica d’infanzia incontrata per caso a Firenze che ci ha trasportato in una realtà terrificante.
Era l’inizio della fine del rapporto tra me e mia moglie? Come avrei potuto più fidarmi? Chi era veramente Maria, quella che ho amato per quasi venti anni, la madre dei miei figli, la dolcissima padrona di casa o quella porca che si faceva sbattere da due cazzi contemporaneamente? E se Vittorio le fosse piaciuto più di me? Il cervello era falcidiato di domande, ma la cosa che più mi disturbava era che terminata l’orgia, come nulla fosse successo, dopo il giro turistico programmato, andammo a cena da loro e sembrava nulla fosse mai accaduto.
Con Maria non avevamo toccato l’argomento per tutto il resto della giornata, forse per il timore di entrambi di dover gettare la maschera e dirci addosso tutto ciò che pensavamo di noi o forse per la celata speranza di ripetere la sera quel tipo di esperienza. Si, perché a parte la rabbia per aver subito quella situazione, mi era rimasta la voglia di approfondire, soprattutto il desiderio di penetrare quel meraviglioso fondo schiena di Anna. I sentimenti erano quindi contrastanti, ma il mio uccello non aveva dubbi, aveva goduto durante quei momenti ed era ben sveglio ancora adesso, al solo pensiero.
Ero comunque arrabbiato con Maria, perché nelle fantasie la desideravo così, maiala, ma non pensavo che avrebbe potuto davvero prendere alla lettera quelle fantasie.
La sera quindi non accadde nulla, una splendida cena seguita da una piacevolissima serata tipo vecchi amici. Abbiamo scherzato, raccontato un po’ delle nostre vite, ma nessun accenno a quanto accaduto. Vittorio tra l’altro, fuori dallo studio medico, era anche molto simpatico. Anna splendida nel suo abito leggermente generoso per lunghezza della gonna e scollatura della schiena.
Nulla, per tutti loro era come se nello studio ginecologico non fosse accaduto nulla.
Cosa starà pensando Maria in questo momento? Mi chiedevo. Probabilmente come io ho in mente Anna, la sua lingua sul mio cazzo, lei avrà in mente il cazzo di Vittorio ben piantato nella sua fica.
“Amore” la voce di Maria nel silenzio assordante in cui eravamo ormai sprofondati “Amore, ho fatto veramente la più grossa stupidaggine della mia vita. Anna in realtà non è una amica di infanzia, ma una amica di chat. Con lei dopo esserci conosciute casualmente chattando, risultandoci simpatiche, abbiamo pian piano approfondito la nostra conoscenza, fino a scoprire di vivere una situazione parallela sul piano delle esperienze e delle aspettative sessuali. L’unica differenza era nel fatto che tu ne parlavi con me soltanto durante l’intimità, mentre Vittorio stimolava Anna con una certa continuità anche fuori dai rapporti sessuali. Ci siamo quindi convinte che avremmo potuto creare le condizioni per una esperienza del genere, unica e fine a se stessa, solo per arricchire le nostre vite di una esperienza trasgressiva ma complice e di coppia.”
Io rimasi basito da quanto stavo ascoltando, mia moglie così spregiudicata e perversa da organizzare una situazione come quella appena vissuta. Non credevo fosse possibile, ma quanto non conoscevo ancora di mia moglie?
“Mi hai mai tradito, prima di questa esperienza?” chiesi con un nodo alla gola.
“Ma, Giuli, sei impazzito? Non mi è mai neanche passato per la mente. Quello che abbiamo fatto, che mai più si ripeterà, voleva essere forse ingenuamente un omaggio a te, alle tue fantasie. Una trasgressione che volevo fosse un peccato da custodire gelosamente e su cui magari scherzare in futuro. Tu sei la vita per me, l’aria che respiro, il vero amore.” Quelle parole fecero crollare tutte le mie tensioni, la sentivo sincera e follemente innamorata di me. “Però ti è piaciuto avere due cazzi insieme dentro la tua passerina, vero maialina?” Mi trovai a balbettare con una sottile malizia indagatrice. “Perché non era evidente?” rispose “perchè dovrei mentire? Avere due cazzi veri dentro di me era quello che hai sempre domandato se mi sarebbe piaciuto, l’ ho provato e la risposta, a prescindere dai sentimenti, è si, si e si, mi è piaciuto moltissimo, penso sia stata una sensazione che mi porterò dentro per sempre, come una delle nostre esperienze più intense, mi sono sentita piena di cazzi pulsanti ed eccitata come una vera puttana, proprio come hai sempre detto di volermi a letto.”
Il cazzo a quelle parole ebbe un ulteriore impulso. Stavo guidando a centotrenta all’ora ed ero a cazzo dritto, quella era l’unica verità. Maria in quella versione così esplicita, così sincera, così maiala mi faceva imbizzarrire.
“Scommetto che sei bagnata, ripensando a quei momenti ti ecciti, non è vero?” insinuai “perchè non verifichi tu stesso?” disse sollevando la gonna fin quasi al pube.
Non me lo feci ripetere ed allungai la mano destra tra le sue cosce calde e lisce. Lei con delicatezza divaricò leggermente le gambe, quel tanto da far spazio alla mano che lentamente saliva verso il suo sesso. Il cazzo sembrava volermi uscire dalla patta dei pantaloni attraversando la stoffa. Arrivai alle sue mutandine, le sentii calde ed umide, era indubbiamente eccitata. “Toglile, toglile ed allarga le gambe, voglio masturbarti mentre guido” ordinai in un raptus di libidine. Non se lo fece ripetere due volte ed in un attimo era senza quel pezzettino di stoffa che ostacolava la visione della sua natura aperta ed assetata di desiderio. L’effetto Firenze non era terminato pensai, mentre a tutta mano presi a massaggiarla, dal monte di venere alle grandi labbra, inserendo dolcemente tra di esse il dito medio e facendolo penetrare lentamente. Era già un lago di umori. Lei in risposta a quelle attenzioni abbassò la zip dei miei pantaloni e tirò fuori l’oggetto del suo desiderio, iniziando con la mano sinistra a carezzarlo per tutta la sua lunghezza.
Stavamo masturbandoci reciprocamente sull’ autostrada a velocità sostenuta. Era un gioco che ci stava coinvolgendo come due adolescenti alle prime esperienze. La libidine era crescente come il ritmo delle mie dita sulla sua clitoride e della sua mano sulla mia asta.
“Ti piace?” le chiesi “ ummmm….” fu la risposta mentre si apriva a mo’ di invito a penetrarla ancor più con le dita. “ Quanto ti è piaciuto il cazzo di Vittorio nella fica?” continuai in un crescendo di eccitazione. “tanto, ma avrei voluto averlo anche in bocca insieme al tuo, forse ne occorreva un terzo…” rispose, e continuando “ quanto è piaciuto a te affondare il cazzo nella fica di Anna?” “ da impazzire, anche se avrei voluto visitare il suo orifizio anale mentre gli leccavi la fica.”
Ci stavamo comportando come due depravati incurabili, ma piaceva ad entrambi questo gioco, Maria era letteralmente fradicia, tanto che ormai le entravo ed uscivo comodamente dalla vulva con tre dita. Improvvisamente mi tolse la mano e disse: lo voglio dentro, ti voglio dentro amore, arretra il sedile che ti salgo sopra. “Mentre guido?” balbettai. “si amore, tanto abbiamo il cambio automatico, una volta sopra mi lasci il volante, l' accelleratore ed abbassi lo schienale, io rimarrò seduta sopra di te e continuerò a guidare fino all’orgasmo.” Ribadì infoiata come mai l’avevo vista.
Detto, fatto, Maria letteralmente impalata dal mio cazzo guidava e mugolava ruotando il bacino sulla mia asta. La mia resistenza era allo stremo, sentivo le palle gonfie pronte ad esplodere, lei aveva preso a muoversi con sempre maggiore pressione sul mio cazzo ormai immerso fino allo scroto. “Vengo, sto per venire” urlai “si sborrami, sborrami dentro” supplicò….. Fu un orgasmo devastante.
Forse, pensai, una visita di tanto in tanto a Firenze ci potrebbe anche stare……
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16 years ago
romeodp,
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La mia prima esperienza bsx
Ciao amici di desy.... dunque voglio condividere la mia prima esperienza con voi.. il tutto e successo qualche giorno fà quando o deciso di incontrare una coppia di amici entrambi bsx conosciuti su desiderya. mi sono fatto coraggio e mi sono presentato alla loro casa,, ero terrorizzato comunque incontravo due persone mai viste prima di quel momento,,, subito dopo le presentazioni hanno capito il mio imbarazzo alle loro nudità, proprio cosi erano entrambi in slip,, due fusti palestrati e molto belli entrambi... abbiamo parlato un pò e piano piano mi sono sentito al sicuro con loro, sono stati molto bravi in questo, parlando parlando in men che non si dica mi sono ritrovato nudo anche io e ancora in meno tempo mi sono ritrovato a succhiare 2 enormi cazzi... prima uno e poi l'altro e così via ero eccitato come non mai sembrava e mi sentivo come se avessi succhiato cazzi per tutta una vita..... mi sono lasciato andare completamente e senza quasi accorgermene mentre succhiavo uno dei due cazzoni l'altro si facevva spazzio nelle mie natiche e strofinandosi bene e meglio la voglia di essere penetrato era sempre di piu.... ebbene si i i i ho lasciato che acccadesse anche questo... mi sono lasciato scopare come una troia e non sono pentito per aver fatto questa esperienza ma il contrario mi pento solo di non aver avuto il coraggio di farlo prima.... preciso che mi piacciono le donne ma nello stesso modo oggi posso dire che mi piace anche il cazzo....
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16 years ago
admin, 75
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Appuntamento al buio tra per la strada fra i trans
pensate ad una situazione dove voi mi venite a prendere in macchina ....e mi fate sedere dietro ancora vestito da maschietto...IO INVECE SONO UNA BELLISSIMA TRAV ..PRIMO PREMIO A BOLOGNA SU 64 TRAV.....lei guida piano piano dirigendosi in un posto pieno di travestiti e puttane ...lui comincia ad eccitarsi e vicino a me comincia a toccarsi e ben presto mi prende la mano e se la mette sopra il suo pacco gia' bello gonfio....io faccio difficolta' a toccarlo ....non vi ho quasi nemmeno conosciuti e gia' sto toccando il suo cazzo....lui mi mette la mano sopra la mia con forza e se lo fa strusciare tutto quanto....poi lui tira giu' la lampo e in un attimo lo tira fuori dalle braghe mettendomi subito una mano sull'asta dura e mi mena la mano in maniera che lo seghi...io lo comincio a segare e gia' mi sale la voglia ffra le gambe di avere quel cazzo nella mia fica calda....bello e' duro ma sono anche imbarazzatissimo anche perche' il finestrino e' aperto e le trans fuori vedono che sto menando il cazzo e lui non si vergogna affatto anzi a qualcuna chiede anche quanto costa il loro culo.....poi poco dopo una sua mano tocca il cazzo con la mia mano che lo sta segando e l'altra mi tira giu' la testa perche' glie lo prenda in bocca...mi dimeno un po' ..mi vergogno ...davanti le trans davanti a lei che guida piano e si volta spesso davanti a lui che non ho ancora avuto il piacere di sapere come si chiama....mma ecco le mie labbra sono vicine e per non fargli male istintivamente le mie labbra si aprono e anche la mia bocca lasciando che quel grosso cazzo passi dentro nella mia gola vvvlllloooscchhhhh cazzo che grosso mi sento soffocare e comincia cosi' a stantuffarmi la gola e me la scopa di brutto come fosse una figa ...mi sento pieno di cazzo e anche se in maniera anomala la conoscenza e' fatta. 10 minuti interminabili di pompino in quella posizione scomoda poi lei si ferma e dice dai ....dai inculalo questo trav dai fottila questa puttana allora per magia lui mi sfila subito di bocca il suo cazzo che ormai stavo succhiando avidamente e l'uscita del suo cazzo fa il classico schiocco del tappo dalla bottiglia poi le mani di lui ma anche di lei sono sulla mia cintura me la slacciano mi tolgono pantaloni e mutande in un colpo solo...e ...ecco. il mio culo bianco e pmorbido appare in auto nudo davanti a quel cazzo scuro e duro...lui mi dice di mettermi di fianco alla pecorina e di alzare una gamba e subito dopo lei mi spalma il culo e le palle di gel freddo ma le sue mani mi danno un enorma piacere...poi sento la cappellona appoggiarsi al mio buco ...non oso guardare fuori perche' sento delle persone affacciate dal finestrino e le sento che si stanno toccando ...sbircio un'attimo e vedo una trans con il cazzo in mano e due clienti anche loro che si stanno segando e nello stesso tempo stanno toccando il culo della trans e le tettone...spingo un po' e flllooooschhh il cazzo mi arriva in pancia...aggghhh mmmmmgghhh aaaaggghhh mi fa male e mi provoca una gran vergogna ma subito lei mi comincia a toccare palle e cazzo e il piacere mi pervade tutto il corpo facendomi abbandonare al piacere di tutti mentre il mio nuovo amico da dietro mi sta inculando piano ma deciso e duro su per il mio culo riempiendomi di carne di cazzo....lei sento che comincia a masturbarsi e qualche mano comincia a toccarla....da fuori del finestrino ...ecco sento che lei sta per venire e ecco grida soffocata il suo fremito di godimento mentre anche lui si sta ingrossando sempre di piu' nel mio culo e la sua cappella mi penetra fino in fondo e sento il cazzone direttamente andarmi in pancia......sento che respira forte e allora infilo una mano dietro gli tocco le palle e lui ansimando forte urla dai troiaaaaaa puttna schifosa prendilo tutto prendilo nel culo baldracca di una troiaaaaa e sento gli zampilli riempirmi il culo e sento il culo diventare largo largo da quel cazzone enorme che me lo sta spalancando e adesso inondando di sperma lei mi tocca il cazzo ed ora anch'io vvveeeeeennnngggooooooooooooo...IL RACCONTO E' UN FRUTTO DI FANTASIA MA NELLA REALTA TUTTO PUO' ESSERE UGUALE TRANNE LO SPERMA NEL CULO. PROFILATTICO SEMPRE INSERITO PER IGENE E PULIZIA
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16 years ago
vrbssex,
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Incontro con...
un ristorante raffinato... a due tavoli diversi... siamo tutti e tue li soli… siamo in città per lavoro… io vestito come sempre in giacca e cravatta, tu vestita professionale ed elegante con un tailleur, ma senza nascondere la tua femminilità… con un reggiseno a balconcino che lascia intravedere il tuo seno abbondante attraverso la scollatura… e una mini ben al di sopra del ginocchio… non sei contraria a mettere in mostra le tue forme… infondo le donne sono sempre bistrattate sul lavoro… almeno che poi possano godere dei privilegi che garantisce il portarsi in giro un paio di gambe mozzafiato…
Io appena ti vedo entrare comincio a guardarti… una femmina del genere non si vede tutti i giorni… tu probabilmente te ne accorgi subito… sei abituata ad essere ammirata… e ti siedi proprio di fronte a me… ha l’aria molto annoiata… in fondo non piace a nessuno cenare da solo…
Io mangio ma non tolgo lo sguardo da te… e soprattutto dalle tue gambe belle e lunghe che si vedono molto bene da sotto al tavolo… tu fai finta di nulla e guardi in giro parlando al massimo con il cameriere… però non perdi di vista nessuna delle mie mosse e ogni tanto ti muovi per farmi vedere qualche cosa di più… tieni le gambe accavallate e lasci che lo spacco della gonna mostri il reggicalze e il bianco della tua carne sopra le calze… non puoi non essertene accorta… altre volte cambi il verso dell’accavallatura delle gambe… ma lo fai molto lentamente… lasci che il mio sguardo abbia il tempo di cercare il pizzo delle tue mutandine…
Io sono tutto accaldato… ma non certo per il vino bevuto… penso di non aver finito nemmeno il primo bicchiere… il fatto è che non sono molto attento a quello che sto mangiando… il caldo mi sale dai pantaloni… la mia patta è gonfia e tesa da qualcosa che dentro sta montando come un fiume in piena… Sono anche un po’ a disagio… non so se si nota dagli altri tavoli… ma soprattutto non so se lo hai notato tu…
Però non riesco a trattenermi… anche se cerco di mascherarlo sono attratto da quello che vedo e soprattutto non capisco se lo fai a posta oppure è solo la mia fantasia che galoppa… comunque in fondo nessuno mi conosce e quindi perché trattenermi… allora faccio cadere il tovagliolo e mi chino a raccoglierlo... molto lentamente… guardando verso di te... tu te ne accorgi e allarghi le gambe per favorire la visione… nonostante non ci sia tanta luce il bianco della tua carne spicca contro il nero delle tue calze autoreggenti e incornicia il tuo fiorellino coperto solo dal velo delle tue mutandine trasparenti…
E’ solo un attimo… ma me lo fisso nella mente… le tue cosce bianche e aperte… la tua fessurina perfettamente rasata e liscia… con un piccolo ciuffetto di pelo che hai lasciato sul pube … certamente per tenerla così curata significa che ami essere guardata ma soprattutto leccata a lungo e con maestria… non vuoi certo che la ricrescita irriti la lingua del tuo partner e che questo decida di smettere subito…
Questo pensiero da l’ultimo colpo di grazia al mio selfcontrol… il cazzo comincia a pulsarmi nei pantaloni e sicuramente ora è impossibile nasconderlo… il mio cervello vola… e ti immagina distesa sul tavolo con le gambe aperte… mentre chiedi ad una cameriera di leccarti per bene per prepararti ad essere montata… chissà se ti piace anche con una cerbiatta…
E’ meglio che mi dia un contegno… non vorrei che qualcuna delle vecchie babbione agli altri tavoli si accorgesse di qualche cosa e cominciasse a lamentarsi… allora prendo il tovagliolo e me lo appoggio sulle gambe per coprire la protuberanza quanto mai evidente…
Mi giro verso di te e ti trovo che mi stai fissando… guardandomi negli occhi mi fai cenno di no con la testa… non dici nulla ma è evidente che non ti fa piacere che io nasconda alla vista ciò che mi sta crescendo nei pantaloni… ti stuzzica vedere quel gonfiore… ti piace pensare che sto morendo dalla voglia di scoparti li… sul tavolo davanti a tutti… ti piace il potere che ti da questa situazione… ti piace vedere che rischio una figuraccia di fronte a tutti solo per le tue gambe… ma soprattutto vuoi vedere se ho il coraggio di rischiare…
Allora io prendo il tovagliolo e lo appoggio sul tavolo… e con disinvoltura ricomincio a mangiare… se vuoi il gioco pesante io non mi tiro indietro di certo… alla vista della mia reazione per un attimo perdi la tua impassibilità e sorridi compiaciuta… allora guardandomi negli occhi prendi in mano il primo bottone della tua giacca e lo slacci lentamente… di colpo… come un prigioniero appena liberato… quello che stava compresso da parecchio tempo salta fuori… e il tuo seno coperto solo da un bustino di pizzo comincia a far capolino dalla tua giacca…
Io non ci posso credere… la vista di quel solco e di tutta quella carne così morbida mi fa impazzire… devo fare uno sforzo per non mettere una mano sulla mia patta e calmare il fuoco che ho tra le gambe…
Io sono come rapito e non penso a null’altro che a quello che vedo… ad un certo punto tu fai una cosa che mi sorprende… prendi la tua borsa… riponi il telefonino… prendi una penna e cominci a scrivere sull’agenda… poi metti via tutto e io muoio perché penso tu te ne voglia andare di già…
In effetti il gioco è bello fin che dura poco… tu ti alzi… prendi la borsa a ti dirigi verso al porta… nel tragitto passi accanto al mio tavolo e io penso ad una frase da dirti per fermarti ma non mi degni nemmeno di uno sguardo… quando mi sei a fianco dalla tua mano cade un tovagliolo… io ti lascio andare e appena sei uscita raccolgo il tovagliolo dove trovo scritto… ti aspetto nei bagni...
Io decido di aspettare dieci minuti per non dare nell’occhio… ma dopo due sono già in piedi… e non sapendo come nascondere la mia erezione prendo la giacca e mi dirigo verso il bagno… il bagno è grande è di quelli con l’anticamera.. allora appoggio la giacca nel bagno degli uomini e comincio a lavarmi le mani facendo molto rumore… tu accorgendoti del mio arrivo fai capolino dalla porta del bagno femminile e con un braccio mi tiri dentro con forza…
Appena entrato chiudi a chiave e incolli la tua bocca alla mia senza dire una parola… io sono sorpreso… ma la tua lingua morbida e calda ha il sopravvento su tutte le mie domande… io dopo due secondi di incertezza riprendo il controllo e ti afferro… ti spingo contro la parete e sempre baciandoti faccio aderire completamente il mio corpo al tuo per farti sentire tutto il mio desiderio… con entrambe le braccia ti cingo la vita e afferro le tue natiche sode sotto al gonna… con una mano scendo sulla coscia ti alzo la gonna stretta e ti alzo la gamba che mi asseconda cingendomi la vita…
In quella posizione posso sentire la tua natica nuda sotto le mie mani… calda e liscia… e subito arrivo al solco che hai tra le gambe e lo trovo gia fradicio dei tuoi umori… sicuramente hai mascherato molto bene la tua eccitazione durante tutta la serata…
Ma la cosa che mi stupisce è che quelle belle mutandine trasparenti che ho visto poco prima non ci sono già più… sei una puttanella sapevi che non avrei resistito e che sarei venuto a trovarti e non ti sei fatta trovare impreparata…
Mi sento un po’ come nella trappola di un ragno… è tutta la sera che mi stuzzichi e mi fai fare quello che vuoi… e io non sono il tipo da accettare questo nemmeno da un pezzo di femmina come te… allora con la tua pelle calda sotto le mie mani... comincio a infilarti la lingua nella bocca... con forza spingo fino a che apri del tutto la bocca e io posso far entrare la mia lingua ruvida dentro... mi piace penetrarti gustandomi il sapore e la dolcezza delle tue labbra...
Intanto con una mano ti apro i bottoni della camicetta... e comincio a palparti un seno... bello... gonfio... morbido e sodo allo stesso tempo... sento sotto le dita il tuo capezzolo che diventa turgido e duro... che spinge come un chiodo...
Allora con il pollice e l'indice comincio a stringerlo... e a tirarlo... tu mi guardi un pò stupita per il cambiamento improvviso del mio atteggiamento... il cazzo mi è diventato di marmo... e dentro mi cresce una voglia di scoparti che mi fa diventare violento... mi piace sentire la tua carne così soda sotto le mie mani... mi piace strizzarti il capezzolo gonfio...
Tu mi assecondi... ti senti dominata... e questo ti eccita ancora di più... ti piace essere una preda... il dolore al capezzolo si è trasformato in piacere... e vedo nei tuoi occhi una luce diversa... e il sorriso sulle tue labbra mi invita a continuare...
Allora ti metto le mani sulle spalle e ti spingo in basso... tu fai resistenza… ma sono troppo forte e cedi piegandoti sulle ginocchia... la tua bocca è davanti alla mia patta e il gonfiore che vedi ti rende avida... cominci a strofinare la faccia sui miei pantaloni...
Ti piace l'odore di maschio che emanano... con le mani intanto mi slacci la cintura... e finalmente riesci ad abbassare i pantaloni fino alle cosce... facendo così il cazzo scatta fuori come una molla... duro... turgido... gonfio... la cappella è grossa e rossa... non ce la fai a resistere…
Senza toccarlo apri la bocca e lo ingoi... ti piace il sapore... ma ancora di più ti piace dover spalancare tutta la bocca per farlo entrare...
Con una mano afferri l'asta per dirigerlo meglio... con l'altra afferri le palle... e cominci a massaggiarle... questo fa si che il cazzo arrivi alla sua massima estensione... lo senti fremere... e con la lingua cominci a dargli dei piccoli colpetti alla base del glande... hai imparato presto che agli uomini piace proprio in quel punto... per questo alzi gli occhi per vedere l’espressione dipinta sul mio volto in quel momento...
Io ti guardo… e vedere i tuoi occhi che come una brava puttanella cercano l’approvazione del piacere che producono... mi eccita ancora di più... allora ti metto le mani tra i capelli e comincio a scoparti nella bocca...
Il mio cazzo entra fino a che sente la parete della tua gola... tu sei completamente sopraffatta... il mio cazzo ti toglie il respiro... ma al contempo… essere dominata... essere un oggetto del piacere ti fa bagnare come non mai... le tue gambe sono aperte... le tue mutandine sono sparite... e le gocce del tuo umore cominciano a scendere bagnandoti il solco tra le natiche e il buchetto del culo...
Allora mentre il mio cazzo ti entra ed esce dalla bocca frugandoti fino in gola... tu afferri le mie natiche con entrambe le mani e cominci a spingere pure tu... ti piace sentire i muscoli del mio culo tendersi mentre danno lo spinta... gia ti immagini i colpi del mio grosso uccello sfondarti la fichetta aperta...
Ad un certo punto non ce la fai più a reggere al fuoco che hai tra le gambe e abbassi una mano per toccarti... non come quando sei da sola... non dolcemente come quando nel letto ti accarezzi la passerina... ormai l'eccitazione è troppo alta... la tua fica è troppo aperta... allora introduci un dito... e questo scivola dentro quella caverna umida troppo facilmente... allora ne introduci un altro, un altro e un altro ancora... ora hai tutte e quattro le tue dita che entrano ed escono dalla tua passera...
Io mi accorgo del tuo stato... e mi sembra giusto dare anche a te la tua parte... allora ti faccio alzare e ti giro di schiena... ti faccio appoggiare le mani alla parete... nel bagno non c'è molto spazio... ti alzo la gonna sulla schiena e piegandoti in avanti ti faccio spingere il culo all'infuori...
Bello... tondo e sodo... la cornice di calze e reggicalze lo rendono ancora più rontondo... io affondo le mie dita nella tua carne come a tastarne la morbidezza... poi allargo bene le tue natiche e infilo la mia bocca la dove tutto il tuo piacere esplode... con la lingua sento il gusto del tuo umore... e buono dolce e aspro allo stesso tempo... sembra il gusto delle fragole con la panna... la mia lingua comincia ad andare su e giù colpendo esattamente il tuo clitoride...
Con le dita allargo le tue grandi labbra e con colpetti precisi della punta colpisco esattamente il clitoride gonfio... poi prendo il clitoride tra le labbra e comincio a succhiarlo forte... e non smetto fino a che in preda ad un orgasmo cominci a fremere...
Io sento colare sul mio collo le gocce del tuo piacere... tu sei in preda all'orgasmo e cominci a mulgolare sempre più forte... e visto che siamo dentro al bagno di un locale... potrebbero sentirci...
Allora mi fermo... mi alzo... prendo il tovagliolo con il tuo messaggio... mi pulisco il collo dalle gocce del tuo umore... e te lo infilo in bocca... ora puoi urlare quanto ti pare ma nessuno ti sentirà...
Tu sei con le mani alla parete... io ti prendo i fianchi e con un colpo secco ti infilo il cazzo nella tua passerina... lei è bella aperta e bagnata ma lui è grosso e un colpo così secco ti lascia senza respiro...
Al primo colpo mi fermo e lascio che tu ti riprenda godendoti per bene la sensazione di invasione appena provata... poi con calma comincio a muovermi... prima lentamente... estraendolo tutto e poi infilandolo di colpo...
Poi dopo qualche colpo aumentando il ritmo... intanto le mie mani hanno afferrato le tue tette... le prendono tutte e le schiacciano... mentre le parti basse dei nostri corpi si muovono in sincronia...
Accelero... i colpi si fanno forti e rapidi... le mie mani afferrano i tuoi fianchi per non farti scappare... tu non reggi i colpi e ti appoggi alla parete con la faccia... io ti sono dietro e ti alito sul collo... ti mordo... e sono come un leone che sta cacciando la sua preda... ad un certo punto ti prendo i capelli e comincio a tirarti la testa all’indietro per vedere l'espressione dei tuoi occhi...
Ormai non mi controllo più e ti monto come un animale e tu urli di piacere attraverso il fazzoletto...
Ad un certo punto vieni in un fremito continuo... anche io ormai non ce la faccio più... le mie palle sono troppo piene e vogliono espellere il loro piacere... allora estraggo il mio cazzo... ti metto in ginocchio... ti faccio aprire la bocca… e tu con entrambe le mani cominci a menarmelo avanti e indietro... bastano ormai pochi colpi... il primo fiotto è improvviso... e ti colpisce sul viso... gli altri te li dirigi sulla bocca... con la lingua ti lecchi le labbra cercando di sentire il gusto del mio sperma... la visone della scena e il sorriso di piacere sul tuo volto prolungano il mio orgasmo e il numero dei rantoli di piacere che scuotono tutto il mio corpo...
Alla fine... ti alzi... ti rimetti a posto la gonna... ti pulisci il viso con il tovagliolo... mi dai un bacio sulle labbra... e uscendo mi dici... una sera però… sarà meglio che mi inviti a cena…
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16 years ago
ciochenonsipuo,
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I tre porcellini
arriviamo all'appuntamento, entriamo e i ragazzi che ci attendono hanno lasciato sulle scale un foulard di seta x bendarla.. lei 29 anni amante del sesso in ogni sua forma si lascia bendare, entriamo e i tre sono gia eccitati, in un momento gli sono addosso, la spogliano, rimane solo in perizoma, le leccano ogni angolo,, lei con maestria tocca i membri ormai gonfi dei compagni di giochi.. la temperatura si alza cosi si decide di andare direttamente sul letto, lei e' nuda e ancora bendata.. uno inizia a leccarle il clito e lei si lascia andare in un lago di piaceri che emana il suo sesso. ora uno le infila il suo memebro, lei senza fiatare apre la bocca e pur con gli occhi chiusi inizia a fare la cosa che fa meglio.. pompare e succhiare.. ora ne ha due in bocca.. lei e' tranquilla come se non facesse altro da sempre.. preso dall'eccitazione uno si infila la protezione e lo infila, lei emana subito dei lamenti di godimento.. il tipo ben messo ci mette molta carica e lei gode sempre di piu.. ora si fanno avavnti gli altri due e mentre succhia a turno la penetrano, si sentono lamenti continui di lei che mostra di gradire, poi il clou, e' sopra ad uno dei ragazzi e da dietro quello ben messo inizia una doppia ke le fa emettere urli incontrollati.. si alternano ma la constente sono i suoi urli.. passono cosi molti minuti in cui lei riceve i tre membri a turno, dopo molto tempo, soddisfatti a turno mettono tra le labbra di lei la cappella e con trasporto lasciano che un fiume di lava copra la bocca di lei. lei per tre volte li omaggia con un orgasmo da urlo.. e sdraiandosi sul letto, sentitamente ringrazia..
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16 years ago
admin, 75
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Mai dare niente per scontato
Una di quelle solite e noiose sere: cena precotta e film in videocassetta, sono veramente stufa...questo stavo pensando quando squilla il telefono "Ciao sono Marco stavo passando di qua con un'amico e ho pensato di passare a trovarti, ti va se porto una pizza?"
"Certo che mi va mi salvi da una noiosa serata davanti alla tv, ti aspetto".
Marco, quanto tempo che non lo vedevo, bello sexy e...sicuramente gay.
Suona il campanello eccoli arrivati, wow l'amico di Marco, Alex, è ancora più carino di lui i soliti fortunati.
Pizza vino e una bottiglia di tequila nel giro di un'ora abbiam fatto fuori tutto parecchio "allegri andiamo a sederci sul divano.
"Così avresti passato la serata tutta sola povera piccola, così invece hai due mascgietti tutti per te".
Mentre Marco diceva così sento Alex che insinua una mano fra le mie cosce sono un pò stupita, ma lo lascio fare, sarà il vino o la tequila, intanto Marco ha una strana luce negli occhi mi prende la mano e me l'appoggia sul suo membro che è turgido e duro.
Non resisto gli slaccio i pantaloni e mi metto a succhiarlo, intanto Alex è arrivato alle mutantine, le scosta e con il dito comincia a solleticarmi il clitoride poi mi accarezza e dice SEI PROPRIO BAGNATA PICCOLA TROIETTA..." Sono eccitata mi gira la testa e dico"ma voi non eravate Gay?" "Noi gay? No così non va meriti una bella punizione" detto fatto Marco mi spoglia completamente e Alex comincia a sculacciarmi, io grido mi dibatto e mi eccito sempre più...finalmente Alex decide di esser pronto si abbassa i pantaloni e con una spinta vigorosa mi prende alla pecorina, Marco mi infila il suo membro in bocca con le mani immobilizzate da Alex posso solo sentire le loro spinte e subirle....mio dio quanto mi piace in pochi secondi vengo, appena se ne accorgono mi fanno stendere sul divano e uno da una parte e uno dall'altra mi inondano viso e corpo del loro sperma......alla prossima
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16 years ago
admin, 75
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Inferno
di lei ricordo che dopo averla incontrata in chat la vidi dopo solo 2 giorni!era alta 180 cm con degli occhi azzurri che sfidavano il colore del mare nelle sue giornate migliori.diventammo amanti nel pieno senso del suo significato o nel suo migliore,,,,ci amammo solo dopo 5 minuti.Appena lei sali in auto lo sfiorare delle nostra mani ci dette ciò che cercavamo EMOZIONI.A casa il tempo della doccia e la ritrovai nel mio letto in pancia in sotto pronta a farsi fare ciò che volevo di più:usarla,lo feci per diverse ore e per diversi giorni.fin quando non dovette ritornare nella sua firenze!Non passarono molti giorni che ricevetti una sua telefonata che mi informava che avevo ticket elettronico all aereoporto e ch elei mi aspettava la sera stessa.Partii!al mio arrivo era li sempre è splendida che mi accolse dicendomi guarda nel cassetto.Lo aprii e con mia meraviglia trovai una busta con del contante e lei disse per togliermi ogni dubbio:prendili sono tuoi per essere mio 48 ore.L idea del gioco era assolutamente intrigante e nel mio silenzio acconsentii.andammo da lei,,,,,,,dove dopo un pò si presentò in ginocchio e collare ed io la accompagnai su in camera da letto tirandola per i capelli e dove subito dopo senza nemmeno sfiorarle la fica la sodomizzai credo per un ora.Ma lei non si fermò a ciò e scendendo dal letto prese da un cassetto un dildo davvero grande e guardandomi negli occhi incominicò a masturbarsi in modo osceno davanti a me che nel frattempo allungia la mano solo per strizzarle i capezzoli e sputandole in bocca per farla dissetare.MA eravamo davvero lontani da ciò che scoprii solo dopo del tempo era l inizio del mio inferno.L a sera stessa andammo a cena in posto carino non molto lontano sulle colline fiorentine e dove cenammo davvero bene accompagnati da una musica jazz suonata live.Arrivammo alla fine della suadente cena quando lei chiese al cameriere(lunico,,,il locale era aperto per noi)di portarsi i biccheri via dove avevamo bevuto.lui cerco di declissarsi per non rispondere quando lei fece cadere il primo dei biccheri,l uomo capii e ci dette il consenso di poter portarli via quei calici dove io e lei poggiamo la nostra bocca per prendere un rosso nettare divino.arrivammo a casa........e come davvero per incanto ci trovammo sul tappeto nudi mentre lei giocava con il dito sull orlo del calice da poco preso al ristorante.Il bicchere si ruppe...lei si taglio,,e senza remora porto nella mia bocca quel dito che sanguinava sangue ed amore e con cui mi bagnai le mie labbra dove subito dopo lei poggiò le sue come a cercare la nostra passione con avidità.Salimmo sopra ma questa volta lei in braccio a me senza incollata alle mie labbra,con la sua lingua a cercare il sapore amarostico del suo sangue che poco prima mi riempiva la bocca con il suo sapore.Ci amammo come mai cercandoci,sfuggendoci,legandoci con ciò ch epotemmo usare:l amore.Venne la mattina io scivolando dal letto andai a preparare il caffè quando suonarono alla porta.Aprii cosi come ero avvolto da un asciugamano e li mi ritrovai dinanzi una ragazzina sui 19 anni che con voce saltellante urlo il nome della amia amante che indicai come sopra a dormire.Lei corse su come se conoscesse benissimo la casa con quel gonnellino tipico del miglior college inglese.dopo un pò salii anchio portando i caffè e trovandoli li a lesbicare come se io non esistessi sin quando non sentii 4 mani cercarmi insieme a 2 bocche meravigliose.Eravamo li,,tutti e tre senza limiti senza forse + nulla da scoprire quando i nostri orgasmi riempirono la casa di gemiti e odori.>Fumavo quando lei la mia donna scese dalletto e raggiunse lo spogliatoglio per comparire subito dopo con una cinghia in mano e senza dir nulla colpii la ragazzina che solo in quell attimo mi accorsi era faccia al muro con braccia alzate.la colpi e la colpi eancora la colpi sin quando rivolgendosi a me mi disse:tieni è tua e non parlava della cinghia ma di quel corpo ormai con diversi segni pesti sulla schiena.Non reagii all istante quando lei di scatto cercò di colpire me con impeto e che io bloccai con la mia mano destra,mentre con la sinistra mi impadronivo di quella cintura con cui senza desdierio colpii quella ragazza dai capelli ricci e meravigliosi.e corsi sotto non perchè imbarazzato dal gesto ma dal silenzio della ragazza stessa.Passò poco tempo quando fu accompagnata dalla padrona di casa fuori e lei stessa venne a edersi in cucina e guardandomi negli occhi che diceva di amare rise a più non posso.Fu allora che capii tutto!ero sconvolto nel mio capire.Nella mia città lei conobbe la ragazza che più mi aveva preso il cervello,era mora riccia e bellissima, e lei non aveva frustato una ragazzina dal gonnellino inglese ma la mia concittadina per cui io ero preso in modo passionale.SI fui sconvolto da quella rivelazione e me ne andai.Ancora oggi dopo 8 anni ci sentiamo ogni tanto raccontandoci cosa abbiamo entrambi fatto durante il mese quando proprio il mese scorso ricevetti un cd da lei che mi lasciò sorpreso,conteneva le nostri notti di sesso e passione ed i nostri discorsi.Ancora lei,ancora il suo essere diabolico per farmi capire quanto mi amasse.Questa volta non c era dove andare e cambiai numero di cellulare.Amavo troppo quel suo modo di essere e avrei potuto scambiare l inferno per il paradiso......
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16 years ago
ludovicocatania,
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Stasera
Sono stanca, sono appena rientrata e quindi sarò breve. Silvio stasera aveva voglia di perversione, così mi ha chiesto di indossare una gonna corta e una camicetta bianca, senza slip e reggiseno. Siamo usciti e mi ha portato in autostrada prima dell'uscita Salerno, c'era una sola macchina ferma con una coppia. Silvio mi ha fatto inginocchiare sul sedile e mi ha messo il cazzo in bocca, mentre mi masturbava, si è reso conto che la lei dell'altra macchina mi stava guardando con attenzione e commentva la cosa con il suo lui, così il mio ragazzo, mi ha alzato la mini e mi ha meso in mostra, anche loro hanno cominciato a scopare. Silvio mi ha chisto di abbassare il finestrino e di chiedere se a loro piaceva gardrci, così ho fatto e la loro risposta è stata, dopo l'imbarazzo iniziali, di si. Siamo scesi dalle macchine e ci siamo appartati dietro ai cespugli (che hanno tagliato) , ho cominviato a succhiare il cazzo di Silvio con molta eccitazione, la cosa mi piaceva, anche perchè erano giovanissimi, anche la lei ha cominciato a masturbare il suo piccolo ragazzo, che aveva un cazzo niente male, Silvio mi ha preso la mano e l'ha messa sull'arnese del lui, e gli ha chiesto se gli piaceva, lui ha subiti detto di si e si notava, perchè era davvero duro, infatti hanno detto che per loro era la prima volta, automaticamente, quel porco de mio uomo, mi ha preso la testa e mi ha diretto verso il cazzo del ragazzo, appena l'ho preso in bocca, il giovane boy, ha cominciato ad ansimare, così ho preso a leccarlo bene, ho succhiato la cappella e gli baciavo linguine, ho riempito di saliva le sue palle sode, e ho cominciato a massaggiarle, gli è venuto così duro, che senza dirmi niente, mi ha sborrato in faccia, ne ha fatta tantissima ed era molto densa, alla sua età è naturale, cmq la cosa mi ha un po infastidita, così la ragazza, mi hacominciato a chiedere scusa e mi ha aiutata con dei fazzolettini a pulirmi, mi ha sporcata anche la camicetta, la cosa mi ha fatto ridere, lui mi sborra in faccia e lui mi chiede scusa, cmq, per dimostrarle che in fondo mi era piaciuto, mi sono abbassata e lho pulito con la lingua il cazzo del suo giovane fidanzato. Ci siamo scambiati i numeri, spero di rivederli...
Scusate la brevità e gli errori, ma sono stanca e voglio dormire.
Baci...
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16 years ago
admin, 75
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Car-sex
Primo racconto..... speriamo di riuscire a trasmettere tutte le senzazioni vissute in quella strana notte...
Incominciamo con un desiderio erotico di coppia sposata da qualche anno.. tornare a fare sesso in auto... da noi si dice camporella..
dopo una ricerca sui luoghi nelle vicinanze tramite internet, ieri sera verso la mezzanotte con una scusa ci siamo allontanati da casa con la iusta libidine di entrambi aggiunta all'imbarazzo di trovare qualcuno che ci conosca già li..
arriviamo al parcheggio superando un'auto poco prima . all'ingresso notiamo solo un'auto discretamente parcheggiata , noi ci appartiamo poco più in là..
nel frattempo allungando una mano sotto la gonna di luana la ritovo già tutta bagnata..
appena pargheggiato soppraggiunge l'auto precedentemente sorpassata ... e facendo una specie di rueda si mette poco dietro di noi diritta..
io avevo già ordinato a luana di spogliarsi sul sedile laterale e le stavo succhiando le tette sempre con un occhio dietro di noi..
dopo poco, quasi infastiditi con luana completamente nuda e con la soloa camicia decidiamo di spostarci leggermente..
all'inseriemnto della chiave in automatico si è accesa la luce di servizio nel buoi del pargheggio mostrando le tettone di luana .... il cazzo mi si è indurito da scoppiarmi..
ci siamo spostati in un luogho più appartato e di nuovo spento l'auto apposta o tolto la chiave per mettere luana in mostra..
per loro è stato il segnale .. non sono passati 2 minuti che anche loro si sono spostati .... di fianco a noi ... in tutto quel parcheggio ... a neppure un metro di distanza e con i finestrini abbassati..
noi nudi in auto con luana abbassata sul mio cazzo non poteva vedere quanto erano vicini..
la Lei che chiameremo Engi guardando verso la nostra auto mette in mostra le sue tettone e se le massaggia voluottosamente.... quasi vengo .
alzo Luana e le mostro la coppia vicina... cosi vicina che se allunga la mano fuori dal finestrino tocca le tette di engi...
dopo il primo spavento-imbarazzo rassicuro luana con un bacio massaggiando le tetto mettendole in mostra per engi e il suo lui..
le chiedo se la eccita , mi risponde mooooooooolto ... venendo al solo mostrarsi...
invito luana a mostrarsi di piu anche lei fuori dal finestrino mentre continuo a giocare con il suo clito e le tettone ...
con un po di riluttanza si lascia convincere e ora sono entrambe con la testa e le tette fuori dal finestrino dell'auto una di fronte allaltra mentre noi maschietti giochiamo da dietro...
Engi allunga una mano e accarezza le tette di luana con voluottosità ..
luana viene tra le mie dita ... è fradicia..
le dco di toccarle anche lei le sue ed esegue.... non posso penetrarla adesso altrimento vengo subito per la situazione che si è creata tra loro e con la possibilità che arrivi un'altra auto e si vede di porche con le tette al vento tra due auto du fianco una all'altra...
il gioco continua con un bacio tra le due donne... nel frattempo il suo lui le dice ad alta voce .... engi era il tuo sogno una donna da accarrezzare da giocarci ...
se volete che continui con il racconto scriveteci.... il luogo non lo diremo mai
resta il nostro segreto
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 17 hours ago -
Sogno d\'una notte di mezza estate
Le sigarette si fumavano da sole quella sera e il fumo era diventato pressoché un tutt'uno con il mio respiro. Ne ero tenuto in vita. Il caldo di agosto mi faceva sudare e il silenzio era pressante.Bevevo tra una boccata e l'altra, e i miei movimenti erano identici a sé stessi. Dalla tv passavo al computer per poi compiere il tragitto inverso. La mia gamba sinistra tremava nervosamente appena mi sedevo: ero impaziente. E senza motivo! Come spesso succede in queste situazione decisi di ricorrere all'antistress più antico del mondo: la masturbazione. In realtà era diventato una specie di rito. Quotidianamente tiravo fuori il mio migliore amico, causa di tante péne ma anche di tanti piaceri, e mi sollazzavo con pensieri lussuriosi, modellati da quel genio della mia fantasia per far sì che mi cadessero a pennello. Nessuno conosceva le mie fantasie più della mia fantasia. Sapeva ripescare suoni e profumi da un mondo passato, sopito ma mai veramente morto. Cominciai. Mi misi su una poltrona, mi sbottonai i pantaloni e tirai fuori il mio sudatissimo uccello: era grosso, e mi piaceva l'idea di averlo così. Cominciai il movimento maneggiandolo con le sole due dita e il pollice. Cresceva ancora. Mi chiedeva di prenderlo con tutta la mano. Lo feci. Mia zia mi stava dando una mano con i suoi capelli biondi e le sue gonne sempre cortissime ma pensai presto che ormai la sua figura si stava inflazionando. Da una decina d'anni lei transitava nei miei guduriosi momenti. Non ne era mai stata la protagonista assoluta, piuttosto una comparsa fedele. D'altronde come potrebbe essere altrimenti? Da quando son nato è stata tale: Natale, Pasqua e compleanni. Punto. Non abbiamo mai avuto molto da dirci né molti altri motivi per vederci. Nei suoi occhi chiarissimi avevo sempre scorto un velo di mistero malizioso, ma quale donna ne è priva? Per me era un'astrazione erotica più che una zia e andava bene così. La cappella sembrava di sangue e la mano scorreva già veloce. Saltavo da una gonna all'altra, rivedevo gli occhi, le mani, i seni della mia compagna di scuola, della commessa del panificio sotto casa, di quel gran pezzo di gnocca che fa quel tal programma in tv ma non c'era niente da fare, il pensiero tornava lì: da mia zia. "Ebbene si, che sia lei a succhiarmi il cazzo stasera!". Ripensai a quella volta in cui con tutta la famiglia andammo a mangiare al ristorante. Un ristorante in campagna che sembrava nato per i pranzi pasquali. L'aria di Aprile ancora non si sentiva e sopra di noi le nuvole. Faceva freddo. Io ero poco più che sedicenne e avrei preferito stare coi miei amici a fumarmi connoni tutto il giorno... però ero un ragazzo che sapeva comportarsi e sapevo anche che era meglio evitare certi atteggiamenti che avrebbero potuto mettere in imbarazzo mia madre. Ostentai gentilezza e cortesia, cosa che mi riesce piuttosto bene dato che tali atteggiamenti rientrano nella mia natura. Con mio zio scherzavo, con il mio cuginetto ci giocavo e con mia zia lasciavo parlare mia madre. Mio padre era indaffarato con mia sorella e mio cognato, ignoro che cosa si stessero dicendo, ricordo solo che tutti e tre insieme erano così noiosi! Questa era la situazione mentre percorrevamo il viale che portava al ristorante. Appena entrati mia zia si staccò per un momento da mia madre che intanto si era unita a mio padre e alla sua "banda". Venne da me per svolgere il suo mestiere di zia dicendomi "come stai?". Con l'aria tranquilla di colui che sa che per le prossime tre ore dovrà parlare del "nulla" saltellando da una banalità all'altra senza un filo rosso che collegasse i vari argomenti risposi "bene! E te? Tutto a posto?". Lei con aria confidenziale "gli anni passano ma non mi lamento". Ci fu un attimo di silenzio ma in quell'attimo i miei sedici anni portarono la mia attenzione sulla sua gonna a quadri che le arrivava sopra il ginocchio e sui misteri ch'essa nascondeva. Benché il nostro rapporto non fosse altro che prassi familiare condita, certo, da affetto, vista da quella prospettiva era tutta un'altra persona! dei miei anni mi fece vibrare un "ma guardati, sei un fiore!". E lo era! Una carezza affettuosa sbocciò dalle sue mani. Tanto bastò per arraparmi. Le carezzai il braccio come avrei fatto con una ragazza alla quale avrei messo immediatamente la lingua in bocca. Ovviamente, in questo caso, non lo feci. Ci sedemmo a tavola e in quell'atmosfera così domenicale tornai a vedere mia zia come avrei dovuto vederla quel giorno, cioè come la moglie di mio zio. Avrei avuto tutto il tempo di succhiarmela la notte, nella solitudine del mio letto. Abbozzai qualche risposta di circostanza qua e là finché mio padre non mi fece notare che mi ero seduto col cappotto, pensai che con le canne avrei dovuto darmi una regolata. Mi alzai dirigendomi nel guardaroba, una stanza in penombra in fondo alla sala che dava accesso anche alla toilette. Mi spogliai cercando un gruccia alla quale appendere il giubbotto. Non c'era. Continuando a cercare sento che dalla porta del bagno sta uscendo qualcuno, mi volto quasi per istinto (l'uomo è un animale curioso) e chi vedo? Cazzo, mia zia. Quell'incontinente di mia zia. Andava in bagno ogni mezz'ora, mai vista una pisciona così! "Che fai?" mi dice. "Sono finite le grucce" le rispondo. "Aspetta, lasciami controllare". Alzandosi sulle punte e cercando di far capolino tra i cappotti smistandoli come fossero rami di una foresta fitta cominciò a dirmi "credo che sian finite, mettilo sopra al mio". Io la fissai, le sue labbra rosse e carnose lasciavano trasparire la femminilità dei suoi quarant'anni, il suo seno discreto e voluttuoso al contempo rappresentavano un banchetto troppo goloso: cercai un contatto. Lei stava già col suo cappotto in mano ed io mi avvicinai mettendo il mio sopra il suo. Nel farlo la mia mano sfiorò la sua, era imbarazzata. Le donne certe cose le sentono e io nello sfiorarla non mi ero certo risparmiato in spregiudicatezza: lei era mia zia ed io ero tutto matto! Le dissi "zia, vieni un secondo in bagno? Ho bisogno di una cosa". Confusa e consapevole mi precedette, lasciammo i giacchetti appoggiati da qualche parte ed entrammo. Il suo culo abbondante e familiare volteggiava come se dicesse "leccalo questo culo di tua zia!" In pochi secondi ebbi la situazione chiara. Perché mi seguì con tanta naturalezza? Non ha neppure chiesto "perché?", forse quel suo nipotino tanto carino in fondo l'arrapava come una troia e l'idea di insegnargli delle cosine sulle donne con sua madre in attesa di ordinare l'antipasto la sollazzava. Era questo il suo mistero? Mi risposi di sì, ormai dovevo rispondermi a quel modo e cazzo se avevo ragione! Entrammo, ella stava in silenzio: aspettava. Io inebetito stavo lì, ritto in piedi, anch'io in attesa. Quel silenzio fu presto rotto: "di che hai bisogno? Di assaggiare tua zia? Fai veloce, tuo zio e tua madre sono di là..". Mi girava la testa, la luce al neon di quel bagno rendeva la situazione come trasognata. Ma non me lo feci ripetere due volte, a quell'età non si pensa alle implicazioni che potrebbero derivare da certi gesti, e poi cazzo, pensa cosa avrei raccontato agli amici! Mi inginocchiai lentamente guardandola prima in faccia, poi al ventre ch'ella intanto scopriva tirandosi su la camicetta e finalmente davanti a me c'era lei, coperta dalla spessa gonna di velluto. Stetti in contemplazione qualche secondo, un'eternità. Mi abbassai ancora e infilai la mia testa sotto la gonna. L'aria era rarefatta là sotto e c'era tanto scuro. Salii assaporando gli odori di quel sottobosco finché, alzando la testa mi trovai faccia a faccia con uno strato di pizzo umidiccio, la mia bocca vi si appoggiò e cominciai ad assorbire quell'umido imbevuto nelle sue mutande sostituendolo alla mia saliva: era bellissimo. La mia bocca era già impregnata di lei, le scostai quel sipario ormai colmo di me e mi trovai di fronte ad una pesca, morbida, buia, saporita e che ad ogni morso diveniva più intensa e gustosa. La mia lingua ormai era imbevuta del suo nettare e sentivo le sue mani sulla mia testa che mi spingevano sempre più dentro. Ma non mi bastava più. Avevo il cazzo durissimo: ero eccitato al massimo. Mi diressi verso il culo, la mia lingua lo trovò subito. Era caldo, buono, morbido e quei centimetri erano diventati un succo, il nostro succo: mio e di mia zia. Ormai in balia dell'irrazionale mi alzai. Facendole assaggiare i propri umori, o almeno quelli che ancora non mi ero bevuto le tirai su la gonna. Adesso era nuda dal ventre in giù. Sudavamo. Mi prese il cazzo in mano col contegno di una zia, cominciò a segarmelo per poi pupparmelo con quei labbroni che assomigliavano a quelli di cui mi ero saziato poco prima. Pompava la maiala. Voleva far presto, e nella mia furia di sedicenne arrapatissimo non potevo biasimarla, la situazione era al quanto particolare. Ma volli avere la soddisfazione di metterlo dentro a quella passera tanto fradicia. La girai facendo in modo che stesse a pecorina, mi sembrava un sogno vederla così, appoggiata al lavandino del bagno di un ristorante. Nella foga del mio desiderio posizionai il mio uccellone dietro di lei e diedi uno strattone in avanti senza troppi riguardi per la zia tanto troia. "Hai!" disse. Non ci credevo: gli era entrato in culo! E al primo colpo! Che poteva aspettarsi da un sedicenne?! Non ero poi così pratico! La facilità con cui entrò mi indusse però a risponderle "zitta! prendi questo cazzo e stai zitta!" Ero diventato una bestia, e non me l'aspettavo! Avevo già fatto sesso ma nulla di paragonabile ad una cosa del genere! Senza troppi riguardi continuavo con quell'andamento tanto costante e inconsapevole ed in quel momento esistevamo solo io e quel culo "proibito". Ero in paradiso, sembrava di chiavarmi una fica da quanto era ammorbidito dai succhi di quest'ultima. Entrava tutto, diciannove centimetri di minchia tutto in quel culo, la pancia le sbatteva sulle natiche: ansimava. Diceva di essere la mia grande troia e che avrei dovuto sfondarla, aveva i brividi. Le misi tutta la mano nella fica, poi subito dopo dovetti pensare a qualcosa di triste: era troppo per me e se avessi continuato così sarei arrivato immediatamente. Ma il suo ruolo di zia e la sua esperienza di donna capirono la situazione, si voltò dicendomi "sù, adesso vieni, dai" si mise il cazzo in bocca e capii di esser vinto. Mi abbandonai al mio sperma e quando lei sentì il primo gemito se lo spinse in gola come per mangarselo bevendo tutto senza neanche gustare, direttamente in gola: ero soddisfatto...e anche lei! Si alzò e rivestendosi in fretta disse "andiamo che mamma e zio ci aspettano". Le risposi "zia, sei fantastica!".
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16 years ago
pari30dispari,
25/25
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La stazione...
Una sera di alcuni anni fà, io un amico e la sua allora fidanzata, transitavamo nelle vicinanze della stazione di una nota città della riviera romagnola.
Vedendo una birreria pensammo di fermarci a bere, la ragazza disse che ci avrebbe aspettato in auto, così noi due maschietti la lasciammo sola.
Al ritorno la trovammo seduta sul sedile anteriore con una strana luce negli occhi, il mio amico salì al posto di guida ed io mi avvicinai allo sportello, non feci in tempo a parlare che già mi stava slacciando i bottoni dei jeans, rimasi bloccato cercavo con lo sguardo il consenso del mio amico, non meno stupito di me, mentre guardavo lui la ragazza mi aveva già infilato la mano nei boxer ed estratto il cazzo, senza mai distogliere lo sguardo lo muoveva lentamente, non impiegai molto ad avere una erezzione, a quel punto si sporse dal finestrino e se lo porto alla bocca intanto il mio amico aveva cominciato a toccarla, lei si mise in ginocchio sul sedile succhiava lentamente, io avevo le mani appoggiate al tetto della macchina, lui la leccava e lei mi pompava.
Si rimise seduta e cominciò a succhiare anche il suo fidanzato che cominciava a non resistere più, si staccava dal mio e succhiava il suo poi ritornava al mio, quando vennì non trattenne tutto in bocca una parte la ingoiò ed una parte colò sullo sportello, si stacco mi sorrise e si porto alla bocca l'altro uccello per farlo venire.
Rimasi senza fiato con le mani sul tetto e il cazzo fuori, quando me ne accorsi mi sistemai, non passarono nemmeno trenta secondi e il mio amico venne nella sua bocca.
A quel punto mi sedetti in macchina, lei si girò guardo me e il suo fidanzato, dopo un pò di imbarazzo cominciammo a ridere come ubriachi.
Da quella sera sono passati quasi dieci anni e ancora oggi, nonostante ognuno di noi abbia una propria vita, almeno una volta al mese ci si vede e ci si diverte a fare sesso in tre oppure a cercare persone disposte a passare una serata con noi Vi aspettiamo...
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16 years ago
danielsan65,
43/43
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La prima volta che...
La prima volta che ho fatto sesso a tre, doveva essere il 1992 circa, ero stato invitato da un amico per bere un pò di birra e guardare i filmini porno di suo zio.
Ci diamo appuntamento verso le 23 in un appartamento sfitto dei suoi genitori, era tanto che ci si vedeva in quel posto e sapevo perfettamente che non dovevo suonare e dove erano le chiavi di riserva.
Come tutte le volte arrivo abbastanza puntuale prendo le chiavi nascoste entro in casa la trovo buia, sembrava non ci fosse nessuno, entro in cucina accendo la luce mi prendo una birra e mi siedo, comincio a bere da solo, talvolta succedeva che arrivassi prima io di lui e non mi meraviglio più di tanto.
Ad un tratto sento alcuni rumori provenienti dalla camera da letto, in silenzio mi avvicino alla porta e ascolto, era lui con la fidanzata, apro la porta piano piano e la vedo alla pecora con la faccia rivolta dalla mia parte, lui mi guarda mi strizza l'occhio e lei mi sorride, mi avvicino con ancora la birra in mano la porgo al mio amico che continuando a pomparla ne beve un sorso, lei mi sbottona i pantaloni ed estrae il mio cazzo durissimo dai boxer, comincia a succhiarlo con avidita, cerco lo sguardo del mio amico che mi rassicura facendomi capire che andava tutto bene.
L'abbiamo presa in tutti i buchi e in tutti i modi, io una cosa del genere non l'avevo mai provata, talvolta lui mi raccontava che lei lo svegliava in piena notte succhiandogli il cazzo, ma mai avrei pensato ad una tale ninfomane, si infilava tutti e due i nostri cazzi in bocca e ci rimaneva male perchè non sempre le riusciva, insomma per farla breve la serata è continuata in tutte le posizioni, sono rientrato alle sei e mezza del mattino e per non farci mancare nulla alle tre ci siamo trasferiti da lei.
La storia tra noi tre è continuata per circa due anni la più bella scopatrice e pompinara che abbia mai conosciuto, a distanza di giorni il mio amico mi ha confessato che era un pò che ci pensava e non aveva detto nulla ne me ne alla ragazza, ma era talmente sicuro di noi due che non ha esitato a farci incontrare nella posizione più classica...alla pecora!
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16 years ago
danielsan65,
43/43
Last visit: 16 years ago
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gioco soft
siamo una cp innamorata e curiosa del mondo scambista.
all'ultimo momento abbiamo pero' rinunciato ad incontri promettenti...
abbiamo frequantato clubs ma con delusione a causa della caccia spiatata dei singoli che non lasciavano il tempo di fantasticare, tantomeno di decidere dove spingersi.
solo in un paio di casi in un club all'estero, ci siamo lasciati andare fra di noi, sembrava nessuno ci facesse caso.
entrati in una stanzetta abbiamo cominciato a giocare fra noi due. Lei che e' di solito quella che si tira indietro mi ha chiesto
se eravamo soli. Io avevo visto un singolo nella ponombra ma le ho risposto si. cosi dopo che giocavamo da qualche minuto
le ho confessato della presenza dell'altro. ha fatto finta di bloccarsi ma dopo le mie rassicurazioni, ha cominciato a toccarsi ben sapendo di
essere mangiata con gli occhi. era bagnatissima e mi ha chiesto di penetrarla. Si e' comportata come non lo facesse da anni, con movimenti
e grida selvaggi. Stiamo ragionando per il futuro di fare partecipare una cp ma dobbiamo senz'altro iniziare in modo soft. Lei ha bisogno di
tempo per aprirsi ma....ne vale la pena.
5884
0
16 years ago
semprecerco,
30/27
Last visit: 12 years ago
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Al cine...
Al cinema con Lui
Pomeriggio in centro a Milano
Una capatina al sexy shop poi a piedi verso il parcheggio con il mio prezioso acquisto in mano...con Lui di fianco a me.
D'improvviso Lui mi spinge verso una grande porta a vetri.
Riesco solo a leggere “Film porno. vm.18” e sono già dentro, nell’atrio.
Lui mi segue, è dietro di me.
Un suo cenno ed acquisto due biglietti.
La signora della biglietteria è truccata, elegante, una bella signora over 50 con sguardo neutro, impassibile.
Mi rassicura un poco.
Penso, ne sono praticamente certa, che nel buio della sala Lui voglia provare il nuovo acquisto:
il plug anale, grosso, nero…appena comprato nel sexy shop di fianco al cinema.
Lo seguo tranquilla..
Un lungo e luminoso corridoio porta ad una tenda di velluto rosso ormai stinto.
All’interno c’è luce, è chiaro e molti uomini sono fermi in piedi, oziosi.
Mi stupisco del fatto che non seguano il film, del perché non stiano all’interno della sala cinematografica…
Sento i loro sguardi indifferenti eppure penetranti su di me…
Uno sguardo strano. Uno spogliarti nuda senza battere minimamente ciglio.
Oltrepasso l’altra tenda ed il buio nero inaspettatamente mi avvolge.
Mi blocco ma la mano di Lui sulla spalla mi spinge in avanti… sento quei pochi metri saturi di presenze, di ombre scure che sfioro, che mi sfiorano e rabbrividisco.
D’istinto abbraccio la borsa, sollevo il pacchetto del nuovo acquisto…non so bene cosa temere ma inizio ad aver paura…
Piano mi abituo al buio e le spinte e sollecitazioni di Lui mi portano infine a sedermi su di una poltrona a lato del corridoio.
Sono stupita: ero convinta scegliesse un posto isolato.
Dietro di me un uomo, davanti un uomo …a sinistra di Lui, una poltrona più in là un altro uomo…Ombre.
Ombre scure. Presenze si aggirano intorno ai nostri posti eppure la sala ha parecchie poltrone libere…
Lo schermo è lontano, piccolo.
Le inquadrature sembrano sbiadite, amatoriali.
Ricordo solo una donna in ginocchio intenta a fare un pompino ad un ragazzo fose di colore...
Sento le ombre scure intorno a me agitarsi, non trovare pace, un posto dove stare…c’è attesa nell’aria…
“Hai capito vero v. che questo è un cinema per soli uomini...?”
Ora tutto è chiaro e la mia mente diventa un recipiente ingombro di ogni tipo di emozione:
le emozioni di una vita intera.
Emozioni da gestire.
Le emozioni di viola.
L’uomo nero, scuro, l’ombra che da bambina terrorizzava le mie notti…
Uomini neri, scuri.…ombre di uomini assetati di sesso pronti a ghermirti, a spogliarti, a violentarti…
Fantasie eccitanti ma che tali devono rimanere nella mente.
Sono terrorizzata, consapevolmente e terribilmente spaventata….
Mi aggrappo con tutte e due le mani al braccio, alla mano di Lui;
credo di affondare le mie unghie nella sua carne ma finché ne sentirò il contatto sono certa di esserne al sicuro.
Finchè Lui sarà da parte a me so che mi proteggerà ma non so quale limite, quale prova voglia farmi superare oggi.
Non so se reggerò…e non reggere, perdere il controllo in quell’ambiente, in quel contesto può essere molto, molto pericoloso.
Ne sono consapevole…Ma il dubbio mi rimane appiccicato sulla pelle:
sarò pronta, in grado di superare la prova alla quale Lui vorrà sicuramente sottopormi?
Ho fiducia in Lui, ma ne ho in me altrettanta?
“Guarda a sinistra v. Guarda l’uomo che si sta masturbando...”
Non riesco a soffermare il mio sguardo su di lui, al modo impudico con cui muove la mano sul proprio sesso esposto, completamente fuori dalla cerniera dei pantaloni...
Non un gemito esce dalla sua bocca, solo il gesto veloce, il movimento osceno…
“guarda v. ! Obbedisci. Non vorrai che ti arrivi una sberla in pieno viso, vero v.?”
Una sberla! Lì?!
Sento il corpo tremare.
Una sberla sonora nel silenzio rotto dalle poche parole delle scene erotiche.
Un sberla avrebbe dato certezza alle ombre delle mia nullità, della mia completa sottomissione, della certezza che per ottenere favori bisognava rivolgersi solo a Lui.
Io avrei contato meno di un granello di polvere sotto le scarpe..
Il mio corpo è teso allo spasimo.
Non devo far arrabbiare Lui, devo tenere controllate le ombre intorno a me, le mie emozioni, le mie sensazioni, le mie paure…tutto da controllare, da gestire. e non è facile...
Qualcosa si appoggia la mio fianco.
Leggermente.
Ho quasi il dubbio di aver immaginato la cosa.
Qualche secondo ed il tocco ritorna.
E v. si fa un pezzo di legno rigido…L’ombra dietro, chiede consenso, tenta l’approccio, gentile, lieve, inconsistente…insistente chiede una risposta alla sua mano…al suo gesto per poter avanzare, per poter continuare…
Mi aggrappo a Lui, affondo le mie unghie nella sua carne…lo avviso del tocco…ma forse è solo la mia immaginazione.
Indifferente e spudoratamente l’uomo davanti a me lascia il suo braccio, la sua mano vagare dietro il sedile, oltre la sua spalla…lento cerca la mia gamba…lento ne aspetta l’approvazione, il contatto.
Brividi e disgusto: trattengo a stento l’urlo. Gestire, gestire….v. ti prego, ti prego….v. non urlare…
“allarga le gambe v.!”
“allarga le gambe!”
Come posso, come posso obbedire?
Lasciare che la mano dello sconosciuto sul mio ginocchio possa avanzare verso il mio sesso...
Riesco a fatica ad allargare di pochi centimetri le mie gambe…ma non è sufficiente.
“allarga le gambe v.!”
Non ho intimo. Non indosso slip.
E sono bagnata già da prima, dall'ingresso al Sexy shop...Bagnata!
La mano sconosciuta prende coraggio e sale ancora un poco…
”allarga v.!”.
Se l’aria dovesse colpire il mio sesso nudo, se l’aria entrando attraverso l’apertura delle mie gambe mi desse conferma della mia nudità e questa certezza verrebbe sommata alla certezza della mano sconosciuta e nera che avanza so che non reggerei…
sento che sto per cedere.
Ed oltre alla paura devo gestire anche la forte eccitazione che si impossessa del mio corpo,
il cuore mi martella nelle tempie, il respiro si fa veloce e sento le mie intimità bagnarsi ancora di più e diventare calde, languide, ardite, vogliose...
Mi sento persa fra la paura ed il desiderio perverso...
Sento che il panico potrebbe inghiottirmi… Non posso reggerne il pensiero… Non posso.
Cedo.
E’ ormai inevitabile…
“Vai v. Alzati e vai: usciamo.”
La voce di Lui arriva pacata, tranquilla
Mi alzo di scatto e mi ritrovo davanti ad un gruppo di ombre scure, in piedi.
Nessuno voleva dunque perdersi questo spettacolo?
Faccio i primi passi di corsa e mi ritrovo lontana da Lui, nel buio
ma Lui mi raggiunge subito guidandomi, mettendomi la sua mano sulla mia spalla.
Esco come un automa.
Ho brividi e tremo su tutto il corpo.
Non riesco a riprendere il controllo di me stessa, calmare la mia eccitazione....non riesco.
Quella mano che avanzava, che avrebbe potuto toccarmi il sesso umido e caldo…
viola {A}
12
1
16 years ago
admin, 75
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Quaranta...
Ormai i quaranta anni erano una realtà, incredibile ma vero, anche se nello spirito mi sentivo al massimo una trentenne e nelle valutazioni e negli sguardi degli uomini risultavo molto desiderata, questa era la realtà.Il segreto stava forse nella fortuna di aver incontrato Giuliano, mio marito.Giuli è l’uomo che ogni donna sogna per tutta la vita senza avere mai la fortuna di incontrarlo.Lui sa sempre come sdrammatizzare i momenti tesi o tristi, sa come esaltare i momenti felici, sa ascoltare e capire le tue necessità prima ancora che tu le esprimi, riesce sempre a sorprenderti anche dopo tanti anni di matrimonio, sa essere un padre meraviglioso sa darti sicurezza e sa essere un amante instancabile. Un uomo che ha riempito la mia vita in tutte le sue espressioni.Forse lo amavo eccessivamente, ma a volte mi sentivo in debito nei suoi confronti come se avessi potuto dargli di più, senza riuscirci.Questa sensazione mi accompagnava da un po’ di tempo e derivava forse dal contrasto con la mia piena soddisfazione sessuale e la sensazione che lui desiderasse di più .Il sesso di coppia sperimentato, era senza ulteriori possibilità di sviluppo, le posizioni possibili ai comuni mortali le avevamo esaurite da un pezzo, bravissimi in orale, nel sintonizzarci sul primo e sul secondo canale, nei giochino di ruolo etc… L’oggettistica ha spesso arricchito i nostri giuochi, la pornografia con esclusione di (pedofilia, fetish, animal e quant’altro di aberrante) l’abbiamo visionata saltuariamente senza pudori. Orge varie, lesbo, omo, trans, penetrazioni multiple, sono state viste con più o meno trasporto, ma sempre seguiti, per l’eccitazione, con amplessi a corollario. Eppure continuavo ad avere la sensazione che a lui mancasse qualcosa. Durante i rapporti Giuli è sempre stato assai loquace, a volte usava il turpiloquio, a volte creava scenari erotici di fantasia, del tipo: vorresti essere leccata sui capezzoli da altre due donne mentre ti scopo? Oppure il classico ti piacerebbe un cazzo da ciucciare mentre ti inculo? E cosi via con situazioni più o meno varie per quantità di intrecci e partecipanti.Io mentre parlava e configurava certi scenari non rispondevo e mi concentravo su ciò che diceva eccitandomi come una maiala. Lui quando sentiva la mia eccitazione al culmine ( palese per la quantità di umori che producevo in risposta alle situazioni che rappresentava) si arrendeva ad orgasmi squassanti.Quando tutto si ricomponeva c’èra l’immediato richiamo al concetto che, quanto detto, rientrava solo nella mera fantasia del momento, senza nessuna ipotesi di possibili realizzazioni.Ma ne eravamo realmente convinti?In effetti godevamo dei nostri amplessi come amanti assatanati. Cosa mancava quindi? Era la sensazione che lui in realtà avrebbe voluto provare veramente alcune delle trasgressioni illustrate in quei momenti? Oppure ero io, che sentivo con il passare degli anni svanire la possibilità di realizzare con lui alcune esperienze e piaceri che necessariamente erano oltre la coppia?Quando Giuli mi penetrava con un fallo artificiale, scopandomi contestualmente in bocca, sentivo l’eccitazione salire ai vertici, ma mentre questo accadeva immagino sempre cosa avrei provato se al posto di quel coso duro e freddo ci fosse stato quel fantastico nerbo che mi profanava la gola, caldo, pulsante e vellutato. Toglierlo dalla bocca però avrebbe tolto qualcosa alla sensazione di sentirmi una vera puttana in quei momenti.L’ideale sarebbe stato che ne avesse avuti almeno due, sempre pronti all’uso. Chissà se inventeranno mai un oggetto che dia la stessa sensazione di un cazzo vivo? Pensavo in quei momenti.Ecco la vera risposta, forse quello che percepivo era il desiderio, suo, irrealizzabile, di possedermi contemporaneamente in più buchi con il suo cazzo. Da qui, i surrogati dell’oggettistica che non sono esattamente la stessa cosa. Ora era tutto più chiaro, il solo pensare a questa ipotesi mi stava eccitando, Giuli che mi possedeva in doppia penetrazione o tripla, occupando tutti i miei paradisi erogeni. Mi stava venendo voglia di masturbarmi. Dovevo fare qualcosa, forse anche l’idea di possedermi insieme ad altri due cazzi veri poteva essere un desiderio di Giuli, io da parte mia già stavo immaginandomi nel mezzo di un amplesso multiplo, con il cazzo di Giuli tra le labbra ed altri due cazzi caldi e pulsanti scorrermi tra le pareti vaginali e nel profondo del mio buco nero. Questi pensieri mi accorsi avevano provocato un bel danno, le mutandine che indossavo si erano bagnate in maniera sconveniente.Non ricordo di essermi mai toccata da quando sto con Giuliano, ma quei pensieri mi avevano portato istintivamente una mano a strizzarmi i capezzoli e l’altra a scorrere all’interno del solco della mia natura, alla ricerca di quel piacere che non potevo più rinviare. Le mie dita erano come impazzite nel flagellare quella nervatura tesa della clitoride, la stavo masturbando come fosse un piccolissimo pene. Se avessi potuto in quel momento avrei veramente voluto dentro di me quei cazzi che stavo immaginando. L’immaginavo turgidi e pulsanti, grossi e vellutati pronti a sborrarmi tutti insieme in tutti i miei buchi all’unisono con il mio orgasmo. Orgasmo che arrivò improvviso ed inarrestabile, sotto la pressione che ormai a due mani stavo esercitando nell’area vaginale. Cosa mi stava accadendo? Era forse il primo tradimento cerebrale nei confronti di Giuli od il fatto che il cazzo che immaginavo in bocca fosse il suo implicava che gli altri due che mi penetravano davanti e dietro fossero una proiezione del suo stesso pene? Mi stavo prendendo in giro, dopo tanti anni di sesso di coppia ho goduto come una porca, masturbandomi pensando di essere posseduta da tre uomini. Questa era l’unica verità. Quelle fantasie descritte durante i nostri amplessi o viste in films hard, prima inconsciamente ed poi sempre più chiaramente, erano diventati desiderio reale, con il mio Giuliano ma non solo lui, questo era il mio desiderio, almeno una volta nella vita avevo il desiderio di provare la sensazione di più cazzi dentro di me.Ma come fare? Come avrebbe reagito Giuli se lo avessi dichiarato apertamente? Credo che mi avrebbe preso per matta.La soluzione quindi doveva essere, la casualità, l’occasione che fa l’uomo ladro.Dopo tanto pensare, la soluzione arrivò via internet.Nei siti hard di internet, dove per gioco con Giuli avevamo di tanto in tanto curiosato, esistono annunci erotici per incontri di ogni genere e leggendo questi individuai una coppia di Firenze…..Lei bisex dirigente di banca, lui etero infermiere presso un poliambulatorio privato, con una sola esperienza, non troppo gradita per l’eccessiva invadenza dell’altra coppia, che a loro dire, sembrava ossessionata dal sesso e non come loro alla ricerca di una amicizia alternativa, con la quale eventualmente poter fare anche delle trasgressioni sessuali. Lontani dalla sfera delle possibili conoscenze dirette ed indirette, noi di Roma e loro di Firenze, non troppo vicini da poter diventare un problema, ne troppo distanti per impedire di organizzare eventuali incontri. Discreti, educati e piacevolmente intriganti nell’aspetto, insomma l’occasione …..Con Anna, lui si chiama Vittorio, pianificammo telefonicamente il percorso da seguire per far sembrare tutto casuale ed arrivare all’obbiettivo, riservandoci sempre la possibilità di uscirne con un nulla di fatto, nel caso la situazione non avesse preso la giusta piega. Così, qualche sera dopo gli accordi presi, iniziai a cambiare atteggiamento durante i rapporti con Giuli, da attrice passiva iniziai a prendere io l’iniziativa, mentre masturbavo il suo glande tra le labbra, interrompevo di tanto in tanto e gli chiedevo: ti piacerebbe essere leccato da me ed un’altra insieme, brutto maiale? Oppure: ha, come vorrei sentirmelo nella fica mentre te lo ciuccio, od ancora: quanto vorrei sentirne un altro nel culo mentre mi scopi amore. Ogni volta che dicevo queste cose lo sentivo imbizzarrire come un animale. L’idea quindi c’era tutta ed anche se alla fine si ricomponeva dandomi della porcellina, sentivo che gradiva molto la nuova versione della sua mogliettina. Ma dalla fantasia alla realtà c’era una bella differenza, decisi comunque di passare alla fase operativa.Amore, dissi una sera mentre stavamo cenando, non abbiamo mai visitato Firenze, una città abbastanza vicina e meta turistica importante quasi quanto Roma, perché non ci regaliamo un bel week-end tutto per noi? I ragazzi, staranno dai nonni per il fine settimana e noi ci facciamo un viaggetto rigenerante. “Perché no” fu la sua risposta “potremmo prenotare un albergo per venerdì e sabato prossimo e sfruttare due intere giornate per visitare Firenze, visto che ancore la stagione e bella.” “Ok” risposi “penso io alla prenotazione.”Venerdì nel tardo pomeriggio finalmente eravamo in macchina direzione Firenze. Io avevo il cuore in tumulto, cosa stavo facendo? E se, al dunque Giuliano l’ avesse presa a male? E se io stessa non avessi avuto il coraggio di andare fino in fondo? E se… mentre le mille domande mi bombardavano il cervello, Giuli mi interruppe: Maria , ti vedo tesa ed agitata, rilassati, saremo distanti al massimo due ore e trenta da Roma, qualunque cosa accada possiamo rientrare rapidamente e poi non preoccuparti, anche i ragazzi con i nonni staranno bene. Per lui il mio stato d’animo, teso, era dovuto al fatto che eravamo partiti soli e quindi preoccupata per i nostri figli. La sera in albergo dopo cena chiesi a Giuliano di andare a riposarci quanto prima, perché il giorno seguente sarebbe stato tutto un girare e ci saremmo stancati parecchio. Arrivati in camera dopo una rapida doccia gli dissi a bruciapelo: “Amore, stasera voglio farti il regalino che tu desideri da un po’ e che io ti concedo raramente, voglio quel tuo bel cazzone piantato tutto nel culo”. Mi guardò incredulo, per il linguaggio cosi diretto e crudo, ma l’apprezzamento per quanto detto era evidente, data l’immediata erezione che ebbe. Dopo pochi preliminari ed una bella lubrificata di saliva con la mia lingua al suo glande, eccolo appoggiato al mio buchino anale che vorace non oppose resistenza lasciandolo scivolare dentro fino allo scroto.“Sei diventata una vera maiala” ansimando mi sussurrava Giuliano, non sapendo ancora quanto. Mentre mi pompava con sempre maggiore potenza io immaginavo quello che sarebbe successo il giorno seguente e gia mi vedevo impegnata a soddisfare due cazzi contemporaneamente.L’immaginazione me li proponeva in tutte le varianti possibili, entrambi in bocca, uno nel culo e l’altro in bocca o uno nella fica e l’altro in bocca e poi uno davanti e l’altro dietro fino addirittura ad immaginarne due contemporaneamente nella fica, all’idea della quale raggiunsi un orgasmo sublime. Lui sentendomi rantolare sotto i suoi colpi lasciò andare il suo sperma dentro il mio culo provocandomi un ulteriore fremito di piacere.“Dio come ti sei aperta, amore, sembravi insaziabile, mai come questa volta ho avuto la sensazione che ne avresti potuto ricevere due contemporaneamente”. Fu la sua battuta ammiccante. “In effetti” replicai “se avessi avuto un secondo cazzo me lo sarei infilato davanti, l’idea mentre me lo davi nel culo l’ho avuta, ma purtroppo ne hai soltanto uno”. Un sorriso reciproco un tenero bacio e la buona notte concluse la serata.Il sabato mattina, mentre ci recavamo al Palazzo degli Uffizi per vedere una delle gallerie d’arte più importanti del mondo, improvvisa una voce: “ Maria, Maria…” ci girammo ed io con fare sorpreso ed eccitato, “ Anna, sei Anna? Mio Dio quanto tempo è passato, cosa ci fai tu qui?” “No veramente cosa ci fai tu, qui, io ci vivo, qui ho famiglia e lavoro” rispose Anna. “Ho scusa Giuliano, lei è Anna, ai tempi delle medie era la mia amichetta preferita, lei abitava nel mio stesso palazzo era più piccola di me, ma giocavo spesso con lei, io recitavo spesso la parte della mamma e lei della figlia oppure io del medico e lei dell’infermiera, sai quei giochi di ruoli che a noi femmine piacciono tantissimo. Poi lei con la sua famiglia si sono trasferiti appunto a Firenze e quindi ci siamo perse.” Poi rivolgendomi a lei “sei un po’ cambiata ma sei sempre bellissima, ma come hai fatto a riconoscermi?” “Forse perché mi sei rimasta nel cuore e non è che tu sia cambiata tantissimo”. Fu la risposta. “Ma cosa fate di bello?” continuò Anna ”Siete in gita turistica? Quanto vi trattenete? Io adesso debbo scappare al lavoro, ma dobbiamo stare assolutamente insieme almeno una sera, a cena da me, avete impegni stasera? “Volentieri” risposi “ ma come mai lavori il sabato, che lavoro fai?” L’esca era scattata…. “Veramente il sabato normalmente non lavoro, mi sono laureata in Ginecologia e faccio l’assistente a Vittorio, mio marito, che è un luminare in questo campo ed oggi che il poliambulatorio, dove esercitiamo, è chiuso al pubblico, dobbiamo sistemare alcune cose, vedere dei macchinari e fare dei test. Ma il tutto ci impegnerà la sola mattina e poi saremo liberi di organizzare per questa sera, siamo intesi?” “Certo che si” risposi “ma che peccato aver scoperto questa novità e non poterne approfittare “ aggiunsi ancora. “Cosa intendi?” ribadì Anna. “Sai noi saremo qui fino a domenica pomeriggio, se fosse stato possibile avrei approfittato per una visita, visto che ho dei piccoli problemi a cui ancora non hanno saputo darmi una soluzione, magari tuo marito se è così bravo..….” “Maria, ma stai scherzando, tu non hai certo bisogno di appuntamenti, quando vuoi, anche questa mattina, Vittorio sarà ben felice di conoscervi e farti un controllo, non sarà certo un problema, una mezzora al massimo per la visita e poi sarete liberi di fare i turisti fino a sera, quando vi verremo a prendere per la cena.”“Che dici Giuli, vogliamo approfittare? Potremmo risolvere quei due problemini… una volta per tutte” Giuliano non aveva detto una sola parola, ma incuriosito dalla inaspettata situazione, acconsentì. Salimmo in macchina con Anna e ci dirigemmo verso questo Poliambulatorio, dove lavorava Vittorio, pronto a recitare il ruolo di illustre ginecologo, come da accordi presi con Anna. Lui poteva usare i locali a piacimento in quanto in possesso della chiave della bacheca dei vari studi, rigorosamente chiusi il sabato.Avevo istruito Anna su domande, risposte e comportamenti che avrebbero dovuto tenere, per verificare gradualmente le reazioni e quindi la possibilità di andare fino in fondo.Più si avvicinava il momento più mi sentivo in tumulto, tutto stava andando secondo i piani, l’unico a non sapere cosa sarebbe accaduto era Giuli, Come avrebbe reagito? Ed io? Sarei stata capace di andare fino in fondo? Anna mi è sembrata molto più gradevole che in foto, era molto intrigante, come sarebbe stato Vittorio dal vivo? E se a Giuli fosse piaciuta Anna più di me? Cosa stavo facendo? Stavo avvertendo un misto di panico con uno stato di crescente gelosia, più passavano i minuti, più mi sembrava meravigliosa Anna e questo mi preoccupava.Nello sguardo compiaciuto di Giuli e nei suoi sorrisi leggevo lo stesso intrigante interesse.Telefonicamente Anna fece finta di mettere al corrente Vittorio del nostro imminente arrivo, al fine di evitare, una volta arrivati, eccessivi convenevoli. In breve ci trovammo tutti e quattro in questo studio Ginecologico furbescamente lasciato “open” da Vittorio con il classico lettino/poltrona per la visita in bella vista. Giuli mi ha sempre accompagnato alle visite ginecologiche, ma tra la scrivania e la zona visita c’è sempre stata una separazione fisica e Giuli è sempre rimasto al di là del parapetto. Situazione del tutta diversa, questa. Vittorio mi è istantaneamente piaciuto, un bell’uomo, un metro ed ottanta circa, aspetto molto professionale, fisico asciutto, molto cordiale nei modi, un piacevole profumo…..meglio di quanto sperassi. Mi sentii subito a mio agio, per Giuli credo non fosse esattamente la stessa cosa. Aveva notato il lettino in bella evidenza, il fascino accattivante di Vittorio e la presenza di Anna un pochino lo turbavano. “Allora” dopo le presentazioni ed i preamboli di rito, iniziò Vittorio “ che tipo di problemi abbiamo?” “Bè, due in particolare” risposi io “ il primo è un fastidioso prurito che si presenta ciclicamente, lo avverto esternamente alla vulva ed è accompagnato da irritazione interna, il secondo è legato ad una posizione sessuale che durante il rapporto mi dà dolore internamente.” “OK, se puoi spogliarti ed accomodarti, non avete con voi analisi recenti suppongo, mammografia, ecomammario ecc…”“Certo che no” rispose Giuli finalmente uscito da uno stato di imbarazzo evidente. “ non pensavamo di fare una visita specialistica…”“Bene faremo un controllo generale, poi eventualmente mi manderete copie degli ultimi controlli fatti.” Nel frattempo io mi ero pressoché denudata, mi ero lasciata soltanto il reggiseno di pizzo e furbescamente le autoreggenti, che da sole in genere agli uomini fanno l’effetto del viagra, senza mutandine mi ero accomodata sulla poltrona a gambe ben divaricate, di fatto ho visto negli occhi di entrambi lampi di libidine contenuta a stento.“Anna” con voce ferma disse Vittorio “indossa il camice e gentilmente inizia tu la visita ed esprimi le tue opinioni.”Anna chiese a Giuli di girarsi un attimo per potersi cambiare ed indossare il camice, ben sapendo che dallo specchio di lato Giuli avrebbe potuto sbirciare lo stesso. Cosi, si tolse la scamiciata che indossava rimanendo per pochi istanti con il solo perizoma e senza reggiseno, mostrando il suo sedere da brasiliana ed un seno da sedicenne, contenuto ma sodo. Subito dopo indossò, sul corpo praticamente nudo, il camice bianco. Io guardai Giuli deglutire nel tentativo di far finta di nulla, ma era evidente che stava andando in tumulto peggio di me.Tutto stava funzionando e l’imbarazzo che tanto temevo, per il fatto di trovarmi nuda con le gambe spalancate davanti a due estranei e mio marito presente, era del tutto assente, anzi, sentivo montare l’eccitazione secondo dopo secondo.“Maria, dovresti togliere anche il reggiseno, è sempre bene fare un controllo anche al seno” cosi dicendo Anna si avvicinò e con fare professionale iniziò a tastare alternativamente i miei seni. Le sue mani affusolate e calde mi palpavano con delicatezza e maestria, era piacevolissimo, mi veniva da chiudere gli occhi ed abbandonarmi a quelle carezze. “Amore, il seno di Maria mi sembra perfetto, non avverto alcun nodulo anche se i tessuti sembrano lievemente stressati, prova a sentire tu” disse Anna rivolta a Vittorio. Giuli era li seduto con gli occhi sgranati che si stava godendo lo spettacolo, mai avrebbe pensato di vedermi palpeggiare da un’altra donna e la presenza di Vittorio in quel momento non lo disturbava in quanto medico e non uomo. Ora erano le mani di Vittorio che palpeggiavano il mio seno, calde anch’esse, carnose e possenti, i miei capezzoli si erano protesi, l’eccitazione era sempre più difficile da nascondere, anche il respiro stava iniziando a modificarsi, quando Vittorio interruppe il palpeggiamento e rivolgendosi a Giuliano “ Maria ha un seno sanissimo ed esteticamente ben mantenuto, per cui dal punto di vista medico è Ok, ma, se vi interessa, noi consigliamo un prodotto estetico che nutre la pelle e la rende più tonica rilasciando un effetto rassodante reale e nel contempo non ha controindicazioni per la salute.Comporta un po’ di sacrificio, perché richiede per due applicazioni l’anno tre volte alla settimana, nell’arco di un mese. Le applicazioni consistono nel massaggiare il prodotto per circa venti minuti sul seno con un certo metodo che è molto piacevole fatto in coppia e può essere un buon preliminare per le attività sessuali. Vieni Giuli Anna ti mostrerà come fare.” Giuli si alzò e si avvicinò al lettino sul lato destro, molto imbarazzato, Vittorio era sul lato sinistro ed Anna era alle mie spalle. La situazione era sempre più eccitante, li avevo tutti e tre intorno a me, nuda con le sole autoreggenti, sdraiata supina a gambe divaricate sui poggia caviglie. Elettrizzante, si respirava aria di sesso, da un momento all’altro sarebbero crollate le inibizioni. Anna prese un gel ed iniziò a ruotare con entrambi le mani sui miei seni, avrei voluto urlare subito fottetemi maiali, cosa aspettate, fottetemi. Ma, anche se sempre più vicini alla realizzazione di questo desiderio, non sapevamo ancora come avrebbe reagito Giuli. “Vieni” disse Anna a Giuliano “ tu segui i movimenti che faccio sul seno sinistro e ripetili sul destro, vedrai che è semplice e piacevole.” “Molto, piacevole” ribadì con sguardo malizioso, prendendo la sua mano ed accompagnandola sul mio seno. “Bene Maria, ora mentre completano il massaggio, io ti controllo sotto” intervenne Vittorio “non userò lubrificanti, debbo verificare la tua capacità di produrre secrezioni naturali durante l’eccitazione, la scarsa lubrificazione potrebbe essere una delle cause dell’irritazione interna, dovrò stimolare un pochino la vagina, ma è utile allo scopo.” Cosi dicendo, posizionandosi davanti alla mia fica spalancata iniziò a masturbare delicatamente la mia clitoride. Stavo impazzendo, mi sembrava tutto così naturale, Anna e Giuli mi massaggiavano i seni e Vittorio mi stava stimolando la clitoride, non avvertivo alcuna inibizione, ero li pronta ad esplodere nella lussuria. Con la coda dell’occhio vedevo il gonfiore nella patta dei pantaloni di Giuli, aveva un’erezione, era il segnale giusto, fu notato anche da Anna, la quale disse a Giuliano “ora continua su entrambi i seni da solo, mentre io continuo la visita con Vittorio.” Ora avevo Giuli con entrambe le mani sui miei seni, Vittorio che mi stava penetrando con due dita alla ricerca del punto “G” ed Anna che mi apriva le grandi labbra come a favorire quella piacevolissima intrusione masturbando contestualmente la clitoride. Volevo urlare prendetemi, datemi i vostri cazzi od impazzisco, la libidine mi stava travolgendo. A quel punto invece Vittorio si ritrasse e sempre con fare professionale chiese “ usate profilattici nei rapporti?” “no” rispose Giuli con voce alterata, dal turbine di sensazioni “Maria usa la pillola…” concluse. “Ok, usate oggettistica?” continuò Vittorio, “Saltuariamente” rispose sempre più imbarazzato Giuli. “Bene” anticipò Anna “ risolto il primo problema, è lo stesso che avevo io, anche noi facciamo uso frequente di falli artificiali, è il lattice il problema, è un materiale che può provocare allergia, non contano neanche le dimensioni, io ne ho sperimentati anche di enormi, è semplicemente il materiale, ma abbiamo la soluzione, ooopss… scusate, sono andata sul personale” Giuli sembrava finalmente sciogliersi e continuando a frizionare i miei capezzoli ribadì “figurati Anna, anzi, è meno imbarazzante se andiamo anche sul confidenziale, del resto siete amiche fin da piccole, se hai delle soluzioni alternative possiamo provare e vedere se migliora la situazione.”“Ok, visto che possiamo parlare liberamente ed assodato che alle donne di oggi non è più sufficiente un solo cazzo durante un amplesso, il miglior surrogato in commercio è questo” aprendo un cassetto, Vittorio estrasse un cazzo artificiale perfetto nella riproduzione “ è un oggetto a tre strati, la parte più interna e rigida, ricoperta poi di un altro materiale soffice con uno strato a finire in simil-pelle, questa combinazione lo rende vicinissimo al tatto ad un pene reale.Tutto questo mentre Giuli continuava a massaggiare i seni ed Anna a carezzarmi la vulva, facendo entrare ed uscire molto lentamente le sue dita dalla mia vagina. Era troppo, era veramente troppo, sentivo i miei umori colare tra le natiche volevo urlare dal piacere, quando Vittorio indirizzò il fallo artificiale tra le mie cosce facendolo lentamente affondare nella mia fica. Tanta era la mia lubrificazione naturale e l’apertura vaginale dovuta all’eccitazione che quasi non avvertivo l’intrusione del cazzo finto, volevo sentirmi piena, non potevo più resistere, credo che anche Giuli stesse per esplodere dall’eccitazione e Vittorio avendo capito di avere la situazione in pugno si arrestò ed estraendo il fallo artificiale osservò “ritengo che in questo modo, Maria, tu non abbia avvertito alcun dolore, la posizione che ti da dolore durante la penetrazione è la cosiddetta pecorina, vero?” “ Si, balbettai, prenderlo alla pecorina mi piace concettualmente come posizione, mi rende facile immaginare penetrazioni multiple, ma mi da dolore” Mio Dio pensai guarda in che situazione…., cosa stò dicendo? Cosa succederà ora, Giuliano penserà che sono impazzita. Vittorio ormai anche lui al limite con voce strozzata quasi sussurrò “girati che vi mostro come ovviare anche a questo problema” Mentre stavo ubbidendo, girandomi con il sedere sparato verso l’alto e con Giuli davanti al mio volto, incredulo su ciò che stava accadendo, Vittorio si apri la patta estrasse il suo arnese ed affondò con un solo colpo nella mia vulva fradicia di umori ed implorante di desiderio.Sentii l’ intrusione scuotermi tutta, caldo, grosso, turgido e pulsante, la penetrazione mi provocò istantaneamente il primo orgasmo, troppo la situazione era eccitante, ma a differenza del passato non avevo nessuna intenzione di fermarmi al primo piacere, afferrai l’uccello di Giuli e lo avvolsi tra le labbra con voracità.Vittorio pompando ritmicamente disse ” senti dolore così, troia?” Frase quella che avrebbe potuto far esplodere il finimondo, fu invece la scintilla dell’esplosione della libidine. “si zoccola” ribadi Giuliano “finalmente ti stai lavorando due cazzi, ti piace, puttana?”Mio Dio un nuovo orgasmo mi stava scuotendo, quelle frasi il piacere di avere due cazzi veri a disposizione, la sensazione di sentirmi liberamente troia davanti a Giuli, non potevo neanche immaginare quanto potesse essere intenso godere ripetutamente fino a quel momento.Anna si spogliò repentinamente e si infilò sotto di me in posizione sessantanove. Ora avevo la passera spalancata di Anna sotto il mio volto, la sua lingua che aveva preso a leccarmi la clitoride, il cazzo di Vittorio che mi sbatteva la fica e quello di Giuli che mi scopava in bocca…, Presi a leccare la natura depilata di Anna usando il cazzo di Giuli come fosse un fallo artificiale e lo spinsi dentro di lei. Violento arrivò il terzo orgasmo, non riuscivo a scendere da quella soglia di piacere intenso. “Ora comando io” dissi svincolandomi da quell’intreccio carnale“Sdraiati” dissi perentoriamente a Giuli, che obbedì come il più ammaestrato dei cagnolini. Salii sopra di lui dandogli le spalle, per scendere sulla sua asta eretta a smorza candela, poi piegandomi in dietro sdraiandomi con lui dentro e divaricando le gambe di nuovo in posizione da visita ginecologica, con le caviglie poggiate sugli appositi sostegni, guardando negli occhi Vittorio, ordinai “ entra anche tu nella mia fica, vi voglio insieme dentro, nello stesso buco, voglio sentirmi spaccata da due cazzi.” Non credevo a quello che stavo dicendo, ma mi sentivo finalmente libera di esprimere tutta la mia sessualità, stavo realizzando quello che forse avevo da sempre desiderato, sentii la cappella gonfia di Vittorio affiancare l’asta di Giuli e farsi strada nella vagina. Finalmente la sensazione di pienezza che desideravo, era il delirio, mentre loro iniziavano lentamente a pompare, Anna aveva preso a masturbarsi con il fallo artificiale ed incitava, fatti sfondare “amore”… si, amore disse, in quel momento l’atmosfera che si era creata aveva coinvolto anche la sfera emotiva. I due cazzi andavano come se da sempre avessero lavorato insieme dentro la mia fica, non so quanto durò, perché persi la cognizione del tempo e rimasi in uno stato di oblio che toccò l’apice quando sentii i fiotti di sperma caldo invadere il ventre.Da quell’esperienza capii il vero significato della parola “Estasi”.Da quella volta con una certa regolarità incontriamo Anna e Vittorio, inventiamo sempre un nuovo gioco.Siamo ormai coscienti che una vera donna ha bisogno di più di un cazzo per sentirsi “una vera troia”. Quella prima volta fu molto intensa, ma la fantasia ci ha sempre accompagnato mantenendo il livello della libidine sempre alto.Ricordo molto vivo, fu anche quella volta che io e la mia amica Anna, dopo aver mangiato uno spuntino presso una stazione di servizio sull’autostrada, al ritorno verso l’area di parcheggio fummo aggredite da due bruti con passamontagna (Giuli e Vittorio) che ci spinsero in un furgone dove ci legarono, imbavagliarono e ci portarono in un casolare di campagna, dove…… ma quella è un’altra storia…..
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16 years ago
romeodp,
40
Last visit: 6 years ago
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........mia cugina me lo prende...
Premetto che questo racconto e' stato scritto con la collaborazione di mia cugina.
Devo dire che per lei raccontarlo e' stato molto eccitante.
Quando avevo 16 anni qualche volta uscivo con mia cugina, anche lei 16enne.
Prima di uscire andavo a farmi la doccia, e poi mi cambiavo.
Mentre mi vestivo avendo la porta semi chiusa ho notato che lei mi spiava.
All'inizio non le volevo dire nulla, perche' non mi osavo.
Poi il giorno dopo ho fatto la stessa cosa, sono andato a farmi la doccia, lasciando la porta semi chiusa, tanto quanto bastava per permetterle di guardarmi dal riflesso dello specchio.
Poi Sono andato in camera mia, e li facendo finta di non trovare il colore giusto delle mutande, me ne cambiavo 3 o 4.
Lei era sempre dietro la porta, che guardava.
Ormai andavo sul sicuro, mia cugina voleva guardarmi il cazzo.
La cosa e' andata avanti ancora 3 o 4 volte.
Ma ormai la cosa era chiara, non era una combinazione, era arrivato il momento di passare all'attacco.
Con la scusa di cambiarmi ero andato in camera mia, e li ho iniziato di nuovo a cambiarmi le mutande, una, due, tre, poi mi sono diretto verso la porta aprendola.
Mi ricordo il suo sguardo come se fosse oggi, era rossa, ma dagli occhi si vedeva chiaramente che era contenta di essere stata scoperta.
Le avevo detto di entrare in camera mia facendo finta di nulla visto che le mutande ormai le avevo messe.
Cercavo di parlare di altre cose per distrarci,
ma con la coda dell'occhio vedevo che lei mi guardava tra le gambe.
A quel punto non ce l'ho piu' fatta.
Mi era venuto duro tanto che la punta era uscita dalle mutande.
Stranamente la sua faccia non era piu' rossa come prima.
La sua frase e' stata ..."Complimenti, ...che male".
A quel punto ho pensato di avvicinarmi a lei, di prendere la sua mano e portarla verso il mio cazzo duro come il marmo.
Ero ormai sicuro che non avrebbe detto di no.
Mentre con la mano sinistra mi sfiorava le palle, quasi a non sentirla,
con la destra mi prendeva il cazzo, andando su e giu molto lentamente, quasi come se non volesse farmi male.
Dopo 2 minuti ho iniziato anchio a metterle la mano nelle mutande, era fantastica, calda, bagnatissssssima.
Ho iniziato a muovere lentamente la mano, lei era cosi' eccitata che dopo 2 minuti e' venuta.
Fantastico... la mia mano era completamente bagnata.
Il mio cazzo era talmente duro e pieno che non potevo piu' aspettare neanche 20 secondi.
L'ho avvicinato alla sua bocca, all'inizio pensavo che l'avesse rifiutato, ma invece ha cominciato a leccare senza metterlo in bocca.
Non ho saputo resistere piu' di 1 minuto, le sono venuto in faccia.
La sua espressione e' stata..."mmm...calda".
Dalla volta dopo abbiamo iniziato a scopare come dei matti.
Dopo un po di tempo a cominciato a prenderlo in bocca molto piu' spesso, soprattutto quando le venivano le sue cose.
La cosa piu' bella e' successa quando lei ha compiuto 18 anni.
Ha voluto festeggiare provando una cosa che ad ogni uomo piace da impazzire.
Devo dire che anche a molte donne piace da impazzire.
Voleva festeggiare con una pompa, facendosi sborrare in bocca, fino ad allora non l'aveva mai fatto, anche se il pensiero la eccitava tantissimo.
Ebbene ci siamo trovati ad aprire il tanto atteso pacco regalo farcito.
E' stata un'esperienza bellissima da parte mia, ma da parte sua e' stata ancora piu' fantastica(detto da lei...).
Dopo averle riempito la bocca, mi aspettavo da lei una reazione brutta, come se la cosa la deludesse, ma invece dopo l'ultima goccia ha continuato ad andare su' e giu' con la bocca per altri 2 o 3 minuti come se ne volesse ancora.
Ormai io ero sfinito e suotato completamente, ma una cosa mi era chiara, una bocca cosi non l'avrei mai piu' lasciata.
Dopo molti anni ogni tanto ci facciamo una bella scopata di almeno 2 ore, e nel finale e' d'obbligo il pieno di crema.
Quanti di voi hanno avuto esperienze con la propria cugina?
E' diverso con loro, vero?
Ciao ragazzi, sono la cugina... E' tutto vero, mi e' piaciuto da impazzire, tornassi in dietro un regalo come quello che ho avuto a 18 anni lo aprirei prima.
Ora scusatemi ma devo fare una cosa a mio cugino, Baci...
ssss...
aaaaaaa...
mmmmmmm...
"Mike" [email protected]
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16 years ago
durox,
40
Last visit: 8 years ago
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15 luglio
oggi abbiam deciso di pranzare insieme.
una volta finito ci siamo avviati e abbiam fatto una passeggiata lungo il viale, in centro, in cerca di una panchina. all'ombra di un platano abbiam cominciato a parlare, a ridere come facciam sempre.
tu hai la capacità di farmi stare bene, mi rilassi, perchè il tempo trascorso con te mi arricchisce e mi rinnova ogni volta.
a un certo punto la tua mano si è insinua sotto l'orlo del vestito........... di cosa stavamo parlando? accidenti, non lo so più....quando fai così mi ecciti terribilmente e tu te ne rendi conto immediatamente..........mi chiedi come mai e io scoppio a ridere mentre, lentamente, ti accarezzo il braccio. Ti piace giocare con me, sai come fare per farmi impazzire........
il fatto che sian quasi le due, che ci potrebbe vedere qualcuno è un ottimo motivo per continuare, ma in un posto più appartato.
ci avviamo alla macchina, che è parcheggiata nelle vicinanze e io non resisto più, sento il tuo membro che si gonfia nei pantaloni e non ce la faccio, avidamente lo prendo in bocca e sento nella mi gola la tua cappella turgida che mi fa mugulare di piacere...............
ogni tanto passa qualcuno e lo capisco da come trattieni il mio capo con la mano. è bello sai, sentire la tua mano tra i miei capelli, che dirige il ritmo, mi guida e mi fa capire cosa vuoi da me.
La mia eccitazione sale, sale sempre di più e anche tu sei sempre più caldo. ti sento ansimare, ti gonfi e la mia lingua ti lecca, ti percorre tutta la cappella e non si ferma mai.
mi chiedi se mi piacerebbe averlo altrove oltre che in bocca e io ti dico di sì, mi si contrae la pancia al solo pensiero. ma siamo in centro, in mezzo a uffici e condomini. come si può fare?
....ti voglio, tu mi vuoi e non resistiamo più. avviamo la macchina e andiam in un parcheggio nei pressi della stazione...........hai voglia di me e io di te....ma farlo in macchina è scontato.................
mi guardi, i tuoi occhi han sempre promesse nascoste.
mi consigli di scendere e lasciar aperta la portiera. io obbedisco e mi appoggio alla fiancata dell'auto...il mio vestitino nero scende morbido lungo i miei fianchi e anche oggi, come capita spesso, non ho messo le mutandine.
è un attimo, mi sei vicino, i pantaloni slacciati e mi prendi così, in pieno sole, con le cicale che cantano esauste.
io sono un lago, son talmente eccitata che sono bagnata fino alle cosce.....mi fai girare e il tuo cazzo durissimo entra subito, come scivola bene tesoro.
io sono eccitata, mi guardo intorno e penso che chiunque potrebbe vederci.
te lo dico e e ridiam felici del nostro essere esibizionisti........il mio culetto sporge dal vestito sollevato e ti piace tanto, come a me piace sapere che lo guardi..
godiamo tanto , averti dentro di me è stupendo, sei così duro.
e alla fine non resisto più, mi abbandono a un bellissimo orgasmo mentre tu stai per esplodermi dentro, tenendomi i fianchi con le mani, tutto gonfio e duro.
mhmmmm due bei colpi e vieni anche tu, mi dici " adesso ti vengo dentro" e il mio orgasmo continua, mentre sento che ti liberi dentro di me e godi, sotto il caldo sole di luglio.
mi regali sempre emozioni stupende.
un bacio sulle labbra e torniamo in ufficio a lavorare, con un nuovo emozionante segreto da condividere.
10
1
16 years ago
admin, 75
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