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La vita e\\\\\\\' bella
tornammo dalle vacanze, eravamo stati magnificamente:
sole ,mare e compagnia.
Passano sempre troppo in fretta i giorni quando si sta bene.
Ci sarebbe piaciuto rimanere per approfondire e consolidare quell'amicizie nate sul mare, che hanno quell'aurea magica che solo il sole dell'estate regala.
Sopratutto ci era rimasto l'amaro in bocca per nn esserci emancipati dalla mentalita' ignorante e bigotta della ns citta' , facendo sesso con un'altra coppia.
Ricomincio' cosi' il tram tram quotidiano e i giorni grigi dell'autunno padano.
Nn ci demmo pero' per vinti nel ns intento e tramite desy continuammo a cercare; finche' vedendo e rivedendo piu' volte certi paesaggi,
ben definiti particolari ma sopratutto corpi familiari e desiderati,
nn riconoscemmo le tre coppie con cui avevamo passato quei giorni stupendi.
Un tuffo al cuore e un nodo allo stomaco: ma nn stupore.
Si perche' si era parlato di sesso , senza mai entrare nel personale ,
ma ogni discorso celava dietro il desiderio di liberarsi, spogliarsi,
e disinibirsi dei propri sentimenti.
Fu cosi' che decidemmo con mia moglie di fare una rimpatriata, ma fummo indecisi se rivelare loro il vero perche' di quella festa o aspettare quando fossero state tutte qua.
Optammo per la seconda soluzione, ma decidemmo pero' di far trovare in ognuna delle camere da letto il loro annuncio pubblicato su desy.............................................. to be continued
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
L\'orgia radoppiata-terza puntata
Uscito dal bagno credevo di trovarli che si stavano vestendo e per un attimo pensai di essere in stato confusionale, a parte Luigi e Francesco le faccie degli altri cinque erano cambiate e ci misi un po a capire che Francesco si era messo d'accordo ,non solo con cinque amici ,ma con tutti e dieci e per non spaventarmi e farmi credere che rispettava gli accordi presi aveva stabilito due turni ,i primi cinque spompati se ne erano andati sostituiti dalla nuova cinquina, già tutti nudi che si stavano menando il cazzo . Mi ritrovai di nuovo circondato e si ripete il copione mi accarezzarono e leccarono d'ovunque ma si soffermavano con più insistenza nel buchetto che ora riceveva le lingue in profondita e sentire delle lingue umide e guizzanti lavorarti fuori e dentro è ,per me una cosa a cui non riesco a resistere e mi ritrovai eccitato e con la libido di nuovo tornata alla stelle.Mi fecero distendere pancia sotto sopra tre cuscini, in modo da avere il culo in alto e la testa sul materasso poi uno dei cinque mi venne dietro si inginocchio mi allargo i glutei in modo di appoggiarsi per bene al buchino e con un colpo di reni mi penetro tutto dentro, e capii che Francesco aveva studiato tutto nei minimi particolari , mi sentii squarciare nonostante fosse ormai slabbrato dagli innumerevoli assalti precedenti era un cazzo di misure asinine tanto che riuscii a farlo entrare ccon notevole fatica e con tutta la mia buona volontà nell'assecondarlo spingendo in senso opposto, seppi più tardi che lo sopranominavano l'impalatore per le dimensioni . Tutto dentro mi prese le mani tra le sue e da tietro tirando e lasciando con le sue braccia mi inculava senza praticamente muoversi ero io che sotto la spinta delle sue braccia andavo avanti e indietro e lui regolava la spinta e la profondità della penetrazione. Fu una senzazione nuova così facendo riusciva ad allargarmi ed ad entrare in tale profondità mai raggiunta da nessun altro, mi sentivo un palo palpitante di carne turgida e vibrante che mi dilatava sfintere e intestini a profondità mai raggiunte e quanto venne mi innondo di sperma così in profondità che mi parve di sentirne il sapore in gola e venni anch'io mentre in mio sfintere vibrava impazzito dal piacere e dall'orgasmo .Altri due ripeterono l'assalto nella stessa posizione descritta prima ,ma non provai granchè, erano di dimensioni più ridotte e quasi non li sentivo mentre stantuffando mi venivano dentro. Rimasi in attesa , avevo subito tre assalti me nè aspettavo altri due, ma niente, sollevai la testa e notai che i due mancanti all'appello si erano messi in disparte menandosi i rispettivi uccelli ,poi avvicinandosi mi fecero alzare e presero posto sul materasso , si sedettero vicinissimi uno di fronte all'altro ed incrociando le gambe fecero in modo che i loro cazzi si toccassero tanto da sembrare un enorme solo cazzo a due punte raggiunta la posizione che volevano mi invitarono e sedermici sopra a cavalcioni, forse visto le dimensioni del primo volevano evitare di stantuffare nel vuoto, io ormai impazzito di libido accettai l'invito, mi innondai di vaselina fuori e dentro lo sfintere intimorito ,nonostante tutto, dal diametro che assieme facevano i due cazzi, ma eccitato più che mai piano piano iniziai a posizionarmi sopra al mostro a due teste. Piano, piano mi abassai fino a sentire le due cappelle solleticarmi lo sfintere grondante di Luan e vasellina e tenendoli in posizione con le mani mi abbassai fino ad introdurre entrambe le punte dentro l'ano che sembrava dovesse squarciarsi tanto era dilatato. Ma oltre non riuscivo ad andare, erano uccelli con la testa della cappella piccola e più si andava verso la base più erano grossi.Ma bisogna sempre credere negli altri. Luigi e Francesco che sinora erano stati attenti spettatori intervennero ,mi vennero uno alle spalle l'altro davanti e con perfetta sincronia mi alzarono simultaneamente gambe e braccia così che il peso del mio corpo fece il resto con una ulteriore dilatazione mi impalai entrambi i cazzi fino ai rispettivi scroti.Sentivo le loro cappelle che mi toccavano le viscere in profondità e mi sentivo pieno e dilatato fino all'ombelico e quando lentamente iniziarono a stantuffare uno in avanti entrando a fondo ed uno indietro arretrando fino alla punta per poi ripetresi il gioco a ritroso quasi svenni dalla libido e dal pacere che provavo.Ero in trans, ma capii che l'operazione si ripete più volte appena due svuotati dalla cavalcata a cavalcioni uscivano .tutti aiutavano per far posto ad altri due turgidi e violacei ed io mi sentivo spostare di peso e che qualcuno mi riposizionava sulla perpendicolare perfetta per fare in modo che la forza di gravità facesse entrare i nuovi vogliosi grossi cazzi che appena entrati riprendevano a stantuffare fino a svuotarsi copisamente dentro .Quando tutti si ritennero soddisfatti dalla doppietta dentro il mio fondoschiena , ovvero si erano svuotati inculandomi due per volta, sfiniti ci appisolammo, non so per quanto.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
Fantasia bisex (con coppia - prima parte)
Sono le 1830 circa, l' ora dell' appuntamento in un simpatico bar di Milano.
Il programma e' semplice, un aperitivo insieme, quattro chiacchiere, il tutto
per osservarsi, conoscersi meglio, nulla di prestabilito a parte il patto del
"silenzio", per evitare delusioni ed inutili imbarazzi.
Si era stabilito via email che anche nel caso ci si fosse piaciuti tutti e tre,
non si sarebbe apertamente dichiarato... Dopo l' incontro ci sarebbe stato un
contatto per vedersi, oppure un "no" o il semplice silenzio.
Un modo per pensare, per riflettere e per non sembrare troppo crudi con delle
persone magari molto gentili, ma del resto non ci si puo' sempre piacere, a
volte e' solo una banale questione di "pelle".
Lui, il terzo incomodo, Gianni, si sentiva molto emozionato, era alla sua prima
esperienza. Aveva sempre reputato un privilegio il consenso di una coppia
nel farlo partecipe ai loro giochi piu' intimi. Era bisex, attivo e passivo,
pronto a qualsiasi desiderio di entrambi.
Loro una coppia simpatica, schietta. Lui, Francesco, un tipo dai modi decisi ma
gentili, molto cortese, parlava il giusto, non tanto da soffocare l' espressivita'
di Gianni, ne poco da metterlo in imbarazzo, da farlo sentire "studiato".
La donna di Francesco, Luisa, metteva in imbarazzo solo a guardarla...Molto
bella, solare, di non molte parole ma dalla risata facile e sincera sulle battute
continue che si scambiavano i maschietti o che rivolgevano a lei.
Si parlava di tutto ma non di sesso...del resto non serviva, si conoscevano
gia' le tendenze, serviva solo conoscersi, verificare il rispetto reciproco,
affiatarsi quel tanto che basta a fidarsi, a far nascere simpatia e voglia
di scambiarsi effusioni vere, non semplici scambi fisici per quanto piacevoli.
Dopo una mezz' oretta di dialogo, l' imbarazzo dei tre si era trasformato in
un' atmosfera allegra e rilassata, di piena fiducia, necessaria ai passi
successivi. Passi che si sarebbero dovuti sviluppare successivamente come
da accordi.
Ma cosi' non fu. Lei dette un' occhiata al marito che comprese e che rispose con
uno sguardo che lei, evidentemente, sapeva ben interpretare...Luisa si
rivolse a Gianni e disse: "So che i patti erano diversi, ma sei talmente
simpatico che saremmo contenti se ti fermi a cena da noi...Non avremmo dovuto
chiederlo perche' potremmo essere noi a non piacere a te e magari ti
mettiamo a disagio, ma consideralo un invito per stare insieme tra amici,
senza obblighi, che ne dici? La classica spaghettata aglio olio e peperoncino
va bene?"
Gianni sorrise e disse: "No, non se ne parla nemmeno, parmigiana di melanzane
o niente da fare." Poi sorrise e aggiunse: "Certo, mi fa molto piacere
passare la serata insieme".
Erano molto ospitali, gli fecero vedere la casa, parlarono di cio' che
avevano realizzato e sognavano di realizzare, Gianni si apri' altrettanto,
coi suoi pensieri, con i suoi sogni...
Andarono tutti e tre in cucina. Gianni non era tipo da stare con le mani
in mano a farsi servire, cosi' si ritrovarono in tre sul banco di lavoro,
Luisa preparava pentola con acqua e sale, Gianni tritava l' aglio che passava
a Francesco gia' pronto con pentolino, olio e peperoncino.
Sembravano amici da sempre...
(State morendo dalla voglia che arrivi al sodo? Beh, pazientate o cambiate
scrittore :-) )
Fu una cena semplice e allegra, vino ma non troppo, risate a non finire...
Aiutarono Luisa a sparecchiare e lavare i piatti, poi lei li invito'
ad andare in salotto mentre preparava il caffe'.
Gianni li desiderava entrambi, gli piacevano, e dentro se pensava che
sarebbe stato un piacere immenso vederli godere di piu' per mano sua.
Tra i vari pensieri c'erano anche quelli piu' seri, ovvero il timore
di fare qualcosa che non gradissero, per cui decise, nel caso la situazione
si fosse fatta rovente, di non prendere nessun tipo di iniziativa.
Francesco, quasi ad aver intuito i suoi pensieri, lo guardo' e gli disse:
"Rilassati, piaci ad entrambi e non abbiamo limiti..." e gli sorrise.
"Anche voi mi piacete, molto..." rispose Gianni con un sorriso.
In quel momento arrivo' Luisa che in pochi minuti si era messa anche
comoda con una vestaglia nera semitrasparente...era uno spettacolo...
Poggio' il vassoio con le tre tazzine sul tavolino avanti al divano...
"Mi fate spazio in mezzo?" disse.
Gianni non l' aveva avuta mai cosi' vicina in tutta la sera, sentiva
il calore delle sue cosce, bollenti, quasi avesse la febbre...
La tv era accesa, si parlava, e lei cercava spesso il contatto con
Gianni, toccandogli un braccio, una mano, una coscia, con quel tocco
leggero, morbido, sensuale, forse a invitarlo o semplicemente a
sbloccarlo...Ma gianni ancora non sapeva che fare...
Francesco intui' di nuovo il suo imbarazzo e gli disse scherzando:
"Da come ti guarda e gesticola mia moglie, mi sa che hai fatto colpo
caro mio, era da un po' che non la vedevo cosi' vispa".
"Ma dai, piantala..." disse lei ridendo...Poi rivolse a
Gianni un sorriso e gli fece una carezza lenta, sensuale e dolce
sul viso...Smise di sorridere mentre lo toccava, la sua espressione
si fece eccitata...un leggero rossore sul viso, quasi fosse lei a
disagio o temesse un ritrarsi di lui per il forte imbarazzo che vedeva
nei suoi occhi...
Gianni, invece, si avvicino' a lei per ricambiare le carezze, ma lei poggio'
le sue labbra su di lui e gli mise la lingua in bocca tirandolo
a se con una mano dietro la nuca...Gianni le carezzava timidamente
i fianchi morbidi e caldi, ancora sotto quella vestaglia cosi'
sottile e liscia...Francesco si spogliava mentre si godeva lo
spettacolo.
I baci erano frenetici, passionali e comiciavano a distribuirsi
un po' ovunque..."Toccami..." disse lei con voce quasi roca aprendo
le gambe. Gianni era gia' eccitato, ma come senti' quella striscetta
di stoffa tra le gambe, completamente bagnata, senti' che poteva
scoppiargli nelle mutande...Sposto' il perizoma e tocco' un
piccolo laghetto dal quale attingeva con le dita per portarsele
alla bocca e leccarle come fossero bagnate del liquido piu'
buono che avesse mai ingerito...
Le loro lingue continuavano l'affannoso intreccio, le mani ovunque,
la frenesia di lei nel cercare di liberare quel cazzo cosi' duro
che le premeva sul fianco della coscia...
Francesco si avvicino' per offrire il suo uccello, altrettanto
duro, alla bocca di lei. Gianni osservo qualche secondo, poi
lo afferro' e se lo mise in bocca per iniziare con un pompino
lento e profondo...
Lei lascio' proseguire Gianni, si sfilo' al di sotto dei due per
imboccare il cazzo di Gianni che prese a succhiare con la maestria
di una troia consumata...Gianni muoveva labbra e lingua su Francesco
con lo stesso ritmo e le stesse "tecniche" che sentiva da parte di
Luisa...
Dopo qualche minuto cosi', Luisa si interuppe e disse che li
voleva entrambi e subito...Fecero sedere Gianni sul divano,
lei gli sedette sopra e se lo fece entrare in fica di colpo
tenendoselo dentro fino in fondo ed ancheggiandogli sopra.
Francesco raccoglieva con le dita gli umori di lei, che letteralmente
colavano lentamente sulle palle contratte di Gianni, e li
distribuiva sapientemente sul buchino di lei, nel quale
comincio' ad infilare un dito, poi due e infine tre...
Lei, all'apice dell'eccitazione, ebbe gia' il primo violento
orgasmo...mentre quasi abbandonata, ancora impalata fino in
fondo da Gianni, si poggiava col viso sulla sua spalla,
Francesco le infilo' il suo grosso cazzo tra le chiappette
tonde e sode...Gianni sentiva eccitato il cazzo del compagno
che scorreva nel retto di lei...Senti' che lo strofinio
e l'eccitamento cerebrale stavano per farlo venire, ed invito'
Luisa ad alzarsi..."Dai, sborrami dentro, riempimi." fu la sua
risposta mentre riprese a limonarselo carezzandogli il viso.
Francesco la sbatteva forte dietro, instancabile...Gianni
alla fine si inarco' con un gemito e tremante verso' tutto
il suo piacere bollente nel ventre di lei che, qualche secondo
dopo, raggiunse un altro dolcissimo e lungo orgasmo...
Era tutto un lago li in mezzo, sperma, umori di lei...
Francesco ormai agli ultimi colpi, lo sfilo' e lo rivolse
ai visi dei due ancora esausti e uniti in un solo corpo...
Entrambi avvicinarono le lingue spalancate, a paletta, per
accogliere quanto piu' sperma possibile...Francesco venne
a fiume, tanti schizzi di seme caldo che riempirono
lingue e visi di entrambi, che bevvero tutto e si leccarono
le guance a vicenda per non sprecarne una sola goccia...
Nel frattempo Francesco si era chinato a leccare tra i loro
sessi ancora uniti, ed ad ogni colpo di lingua sulle palle,
Luisa sentiva che Gianni le si gonfiava ancora dentro...
(Fine prima parte)
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3
17 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
Non credevo
Non avrei mai creduto di arrivare ad avere rapporti con persone el io stesso sesso.
Fino a qualche anno fa se me lo avessero detto, anzi a chi mi diceva che in tutti noi esiste una parte bsx, rispondevo che per me erano tutte frottole.
Invece ora devo ricredermi, tutto è successo per caso, ero andato a vedere un film porno, al cinema e mi ero seduto nelle ultime file, nella sala non c'era quasi nessuno e le poche persone presenti erano lontane da me.
Durante la proiezione del film, il cazzo si induriva e la cosa mi faceva piacere, al punto che me lo stofinavo da sopra i pantaloni.
Un paio di file avanti a me, c'erano due spettatori seduti uno accanto all'altro, che ogni tanto si guardavano e io immaginavo che forse si stavano masturbando a vicenda, visto che altre volte nello stesso cinema avevo assistito a scene del genere.
Questa volta, non so perchè, ma il pensiero che si stessero masturbando mi faceva eccitare ancora di più, e intanto estrassi il cazzo dai pantaloni slacciando proprio i pantaloni calandomeli lggermente per masturbarmi meglio.
Ero intento a masturbarmi per bene lentamente scappellandomi bene
guardando un po' il film e un po' i due seduti un paio di file avanti, e notavo che ogni tanto uno di loro si chinava verso l'altro, forse, pensai, glielo stara succhiando.
Non mi accorsi che vicino a me si era seduto un ragazzo sui 25 anni, e che mi stava guardando con insistenza, toccandosi anche lui sulla patta dei pantaloni.
Inizialmente feci finta di nulla, continuando a masturbarmi lentamente, ma il mio sguardo si posava sempre più spesso sulla sua patta, e notai che anche lui si stava slaccaindo i calzoni calandoseli come avevo fatto io.
Vidi spuntare un bel cazzo duro, vedevo che lui se lo scappellava lentamente come me, e mi guardava con più insistenza di prima, essendosi accorto che anche io lo osservavo.
Mi ritrovai a pensare che mi sarebbe piaciuto toccarlo e masturbarlo, quel cazzo che era molto più grosso del mio, e mentre facevo questi pensieri mi accorsi che si era avvicinato sedendosi nel seggiolino affianco al mio.
Continuava a menarlo e intanto guardava me che me lo menavo, e poco dopo sentii la sua mano che spostava la mia e si impossessava del mio cazzo continuando a menarlo lentamente.
A questo punto anche io allungai la mano e cominciai a menare quel cazzo che effettivamente era molto grosso e molto duro. Era la prima volta che prendevo in mano mano un cazzo altrui e la cosa non mi dispiaceva affatto anzi.
Ad un tratto lo vidi che si chinava e in un attimo sentii la sua bocca che ingoiava il io cazzo. Non mi ero mai fatto fare un pompino da un maschio, e devo dire che succhiava molto bene, mentre con una mano mi toccava le palle arrivando a sfiorarmi il culo.
La cosa mi piaceva da morire, e mentre lui mi succhiava io continuavo a fargli una sega lentissima.
Lui smise di succhiare, alzò la testa, mi guradò e mi sussurrò che voleva bere la mia sborra, ma che prima glielo avrei dovuto succhiare almeno un attimo.
Rimasi di sasso, ma un attimo dopo mi ritrovai col cazzo in bocca e andavo su e giù con la testa come se lo avessi sempre fatto.
Alzai la testa e gli sussurrai che adesso avrebbe dovuto finire il pompino mentre io gli finivo la sega, lui si chinò e ricominciò a succhiare, mentre io ricominciai a menarlo ma più velocemente perchè volovo farlo sborrare e volevo che mi sborrasse in mano.
Non ci volle molto e mentre io gli sborravo in bocca e lui igoiava tutto, mi sborrò in mano e per la prima volta sentii la sborra calda di un altro uomo, provando una sensazione menravigliosa.
Mi guardò mentre si leccava ancora le labbra e misussurrò che lui una volta a settimana andava in quel cinema per fare un pompino, poi si alzò e se ne andò.
Ecco la mia prima volta bsx anche se solo limitata a una sega e un pompino, ma dopo allora ho avuto altre esperienze che in seguto racconterò
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17 years ago
solitario52,
50
Last visit: 16 years ago
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In altalena
Erano gli ultimi giorni di un’estate che sembrava non volesse mai finire e un piacevole tepore avvolgeva ogni cosa. Tutti i suoi amici erano tornati nelle loro case in città, solo lui era rimasto al mare a continuare le vacanze fino a che non fosse iniziata la scuola. Nelle prime ore del pomeriggio, quando non riuscendo a dormire usciva di casa, passava il tempo annoiandosi sulla spiaggia nello stabilimento balneare ormai semideserto. Anche quel giorno se ne stava a giocherellare con poca convinzione con le sue montagnole di sabbia quando sentì che qualcuno si avvicinava e gli rivolgeva un saluto. Era un ragazzo che aveva conosciuto di recente, non era del suo bagno ed era un po’ più grande di lui. Un tipo con cui non aveva molta confidenza e che lo intimidiva, sia perché aveva più anni, sia perché a volte aveva un modo di fare spavaldo che in lui suscitava insieme simpatia e timore. Non era il compagno ideale con cui passare il tempo ma non c’era nessun altro, perciò il nuovo arrivato venne accolto nel migliore dei modi. Si misero a chiacchierare. Parlarono un po’ di tutto prendendo confidenza fra loro finché durante una di quelle pause che sembrano non finire mai e nelle quali non si sa più che cosa dire quello se ne venne fuori con un – Senti, te lo fai mettere nel culo? – Era incredibile, aveva proprio detto così, quasi fosse la cosa più naturale del mondo. Ma che credeva! Si conoscevano appena e gli faceva una proposta del genere? Gli venne spontaneo opporgli un netto rifiuto. L’altro non insistette, si comportò come se non fosse successo niente. Fatti quattro passi salì sull’altalena situata di fianco alle cabine e cominciò a spingere. Lui rimase poco distante a guardarlo, non voleva andarsene, non sapeva dove e in fondo non era successo niente. Però per quanto cercasse di togliersi dalla mente la proposta che gli era stata fatta quell’idea continuava a riaffacciarsi. Si conoscevano appena, era vero, ma questo alla fine non era mica un male. Tra qualche giorno sarebbero stati lontani e la storia non avrebbe avuto strascichi. Quel tipo poi sembrava così sicuro di sé e lui da tempo era incuriosito dalla cosa. Guardò davanti a sé e vide che il suo compagno aveva spinto l’altalena molto in alto, come a lui non era mai riuscito di fare. Trascorsero alcuni minuti e il movimento rallentò fino a fermarsi del tutto. – Vuoi provare a salire con me? – gli chiese allora il ragazzo indicando il sedile dell’altalena. Di lì a poco erano insieme in piedi sulla tavoletta, lui davanti, l’altro dietro a spingere. Piegando le gambe e facendo forza sulla tavola il suo compagno imprimeva all’altalena oscillazioni sempre più ampie. Quando dal punto più alto del movimento tornavano indietro lui avvertiva una strana sensazione di vuoto che gli provocava disagio e inquietudine, quando invece andavano avanti sentiva che il corpo del compagno gli si accostava ed esercitava contro il suo una energica pressione. Dopo un po’ l’altro si sedette e lo invitò a mettersi sulle sue ginocchia. Ormai volavano alti e non c’era più bisogno di agire con forza, bastavano piccoli movimenti perché la tavola ed i suoi passeggeri continuassero la loro corsa. Adesso quando l’altro spingeva sentiva distintamente contro le sue natiche la presenza di un affare tozzo e duro che gli premeva contro. Sapeva bene che cos'era, ma il contatto gli procurava piacere e non osava scostarsi. A poco a poco l’altalena ridusse l’ampiezza dei suoi movimenti e si fermò. Scesero a terra. Ma a lui toccare il suolo non dette alcuna sicurezza, si muoveva con passi incerti come se il terreno non fosse abbastanza saldo sotto i suoi piedi. – Allora ti è piaciuta l’altalena? – gli chiese il compagno standogli vicino. – Sì, molto – rispose lui a voce bassa, incapace di nascondere l’emozione. L’altro comprese il suo turbamento, gli mise un braccio sulla spalla, lo strinse un poco a sé e gli disse – Vieni, conosco un posto dove possiamo stare tranquilli – . Lasciata la spiaggia si avviarono verso un gruppo di edifici distante un centinaio di metri. Arrivati davanti ad un portone il compagno spinse un’anta della porta e questa cedette consentendogli di entrare. Il palazzo non aveva ascensore e loro salirono lentamente fino al quinto piano, poi percorsero un’ultima rampa di scale che dava accesso al terrazzo. L’ultimo tratto di questa rampa non aveva ringhiera ma era riparato da un muro cosicché chi si trovava lì non poteva essere veduto dal basso mentre sporgendosi un poco oltre il muro poteva facilmente controllare tutto il vano delle scale. Il suo accompagnatore si sedette a riprendere fiato e intanto volle rassicurarlo dicendo – Il palazzo è disabitato, la gente ci viene solo l’estate e adesso se ne sono andati tutti. Che la serratura è guasta lo sappiamo in pochi, vedrai che non ci disturberà nessuno –. L’impressione di vuoto che aveva ricevuto mentre saliva le scale e il silenzio che regnava nello stabile convinsero anche lui che il compagno aveva ragione, si sentì tranquillo e al sicuro. Dopo essersi tolto i calzoni l’altro gli chiese di fare lo stesso, era una cosa facile, avevano entrambi i pantaloni corti e non c’era bisogno di levarsi le scarpe. – Adesso bagnati bene il buco con la saliva – fu la successiva richiesta, poi a conclusione – Vieni qui, fammi un po’ vedere –. Lui si girò di spalle e mostrò al compagno quello che aveva fatto, l’altro sorrise, la sua docilità e la sua arrendevolezza dovevano piacergli. Il suo nuovo amico se ne stava seduto su un gradino e aveva il membro eretto puntato verso l’alto. Lo invitò a sedercisi sopra come quando erano sull’altalena, ma questa volta la situazione non era la stessa. Lui si mise a gambe larghe e si chinò lentamente verso la punta della verga che l’altro teneva orientata sul bersaglio. Quando sentì che l’apertura cominciava a cedere sotto la pressione del membro si lasciò andare verso il basso per farlo entrare. – Ahi! Ahi! – si lamentò subito dopo. Quella manovra azzardata aveva prodotto una spiacevole conseguenza, la penetrazione troppo brusca gli aveva fatto male. Cercò di rialzarsi ma l’altro lo teneva stretto come se stessero lottando e gli impediva di sollevarsi. Finalmente glielo aveva messo dentro e non voleva davvero interrompere la sua azione dopo un inizio così promettente. Intanto però lo rassicurava dicendogli che il dolore non sarebbe durato a lungo e presto avrebbe avuto un sicuro compenso per quel momentaneo disagio. In effetti dopo poco le sensazioni sgradevoli scomparvero lasciando il posto ad un piacere che si faceva più intenso a mano a mano che lui ne diventava consapevole. Ma proprio mentre lui cominciava a provare gusto a quel gioco sembrò che l’altro ne avesse abbastanza perché gli disse – Voltati ora, che te lo faccio sentire per bene – . In un attimo lo sistemò in ginocchio due gradini davanti a sé e lo prese da dietro. Quando cominciò a fotterlo lui comprese subito cosa l’altro intendeva con quel “te lo faccio sentire per bene”. Il suo amante spingeva in avanti con forza, lo penetrava a fondo infilando tutta l’asta, sembrava quasi che volesse entrargli dentro anche con il bacino. Lui si sforzò di accoglierlo e di sostenerne le spinte. Stordito da quell’irruenza godeva in silenzio mentre il ritmo del coito aumentava e il piacere provocato da quell’assalto diventava sempre più grande.
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0
17 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
La meglio!
sono tornato da poco dalle vacanze ed ho fatto inaspettatamente la scopata delle scopate meglio che con le fidanzate con cui sono stato!la fica poi e' come il tramisu'!mi si presenta in casa una bella ragazza del sud vivacissima sveglia abbronzata e con una forte personalita' diciamo con due palle cosi'!subito si complimenta per la mia bellezza e per le mie doti!in effetti....!ho un cazzone molto ma molto largo e abbastanza lungo!e dopo.....leccate di buco di culo pompini su pompini lei che mi guarda mentre succhia mi si sta'a rizza' mi sale sopra con la fica e lecca lecca lecaa lecca fica buco di culo profumo ecccc.dopo mi sale sopra ed iniziamo ad ululare come due lupi sara' perche' eravamo alle prime esperienze e gli dico che mi eccita se ci sentono e ulula ancora di piu' mentre e' a pecora mi dice di fare piano ed alla fine si alza e mi faccio una sega sulla sua bocca e via.........forza juve!!
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
La mamma del mio amico
avevo da poco passato i ventanni quando una sera mi recai alla societa sportiva dove mi allenavo non pensando minimamente quello a cui sarei andato incontro.
Entrando in palestra mi accorsi che non ero solo ma che oltre a me c'era pure la mamma di un mio compagno di squadra.
Una donna da paura,alta 1.75 ,capelli lunghi neri, occhi glaciali, una bocca da infarto ,una bella quinta di seno e un culo che ti fa venir voglia solo a guardarlo.
Entrai salutandola e solo a vederla fare esercizi inizio a diventarmi duro anche se era solo una fantasia fino a quella sera....
Mentre mi stavo cambiando dalla fessura della porta intravidi Maria che mi stava sbirciando,sul subito ero un pò sorpreso non che timido nel farmi vedere ma poco dopo pensai che forse era solo la mia fantasia che correva un po' troppo al che continuai a cambiarmi.
Entrai in palestra e iniziai a fare i miei esercizi non togliendo mai lo sguardo da quella donna stupenda....
Iniziammo a parlare un pò del più e del meno, mentre continuavamo mi accorsi che sotto a quella t shirt verde mezza trasparente e quei bel paia di fuso non c'era nel reggiseno ne tanto meno un paio di mutande...fu allora che iniziai a viaggiare con la fantasia forse un po' troppo dato che dopo appena pochi minuti il mio pacco era gia troppo evidente tanto che se ne accorse pure lei....
Con gran signoria cercavo di non dare troppo nel occhio ma oramai era troppo tardi...mi si avvicino, nei nostri sguardi era gia troppo chiaro quello che stava per accadere ma ancora non pensavo fosse possibile.
Con molta disinvoltura mi chiese se vestita cosi mi mettesse in imbarazzo,non sapendo cosa rispondere e vista la mia giovane età risposi con:"FORSE SENZA STARESTI MEGLIO"....neppure il tempo di dirlo che inizio a togliersi via quel poco che aveva addosso.
Io non volevo essere da meno tirai giù i miei pantaloni e sentii subito la sua lingua che leccava il mio cazzo con una bravura maestrale,andò avanti un buon cinque minuti a succhiarmelo facendomi andar via di testa,poi si alzo e con voce eccitata mi disse.....:"ADESSO FAMMI SENTIRE DONNA"....
La misi sopra il materassino,era tutta bagnata,gli mossi un po il cazzo su e giùu tra la figa e il culo e poi con grande foga glielo misi dentro....su e giù, su e giù fino a quando non sentii inondarmi le palle del suo liquido caldo...a quel punto mi fermo e con voce ancora ansimante mi disse:VOGLIO CHE MI INCULI....
detto fatto, la girai la misi a pecorina e con un po di fatica entrai in quel culo che a tutti mandava via di testa....le sue urla erano spaventose mi facevano sempre più eccitare,per non parlare delle sue tette che si muovevano su e giù....
Dopo un buon dieci minuti sentii la sborra salirmi sul cazzo la girai e con gran porcagine gli son venuto in mezzo a queste immense tette sudate....
Fu una scopata meravigliosa......
16
0
17 years ago
GIOCATTOLOperSIGNORE,
28
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Miriam al supermarket
Miriam al supermarket ci va sempre malvolentieri: anche stamattina sbuffa e spinge il carrello in mezzo alla calca del sabato cercando di concentrarsi sulle scatolette di tonno:
"Dio ma perchè fanno le confezioni così complicate? saranno meglio 4 scatole da 80 grammi o 3 da 120 o 2 da 180 o una sola da 250 o...?? Ahh, sto impazzendo!"
Intanto pensa che marito e figli sono a casa a rigirarsi ancora nel letto, mentre lei da brava mammina casalinga deve badare a tutti.
"Niente tonno questa settimana!! Fanculo!"
Davanti ai surgelati il suo sguardo posato sui "4 salti in padella" dietro il vetro, con un cambio di piano mette lentamente a fuoco la sua figura riflessa nello sportello, che ora emerge piano piano. Per un attimo, istintivamente un pensiero di fastidio le rimbalza dal vetro al cervello: ultimamente non si piaceva molto. Poi però Miriam nota il suo profilo e pensa che, in effetti, il vestitino a fiori con le spalline sottili la snellisce parecchio. Fa un mezzo giro mostrando il culo alla vetrina, facendo scorrere lo sguardo dalla schiena verso il basso e...
Una voce maschile la distoglie dai suoi pensieri:
"Buongiorno!"
"Oddio chiunque sia mi avrà visto mentre mostravo il culo ai surgelati??"
"Andrea!"
Il miglior sorriso che poteva permettersi il sabato mattina, per un attimo infonde un pò di luce al viso di Miriam.
"Stai scegliendo i surgelati o il vestito?" chiede lui ridendo e togliendosi dalle orecchie le cuffiette stereo.
Miriam sta cercando la risposta più spiritosa possibile quando si sente chiedere: "Allora come ti è andata ieri sera?"
"Guarda, sono uno zombi. I bambini erano sconvolti e hanno dormito malissimo e ... Io non so chi ha avuto per primo questa bella idea di organizzare le feste di compleanno dei figli da McDonald, ma se lo trovo... lo strozzo con le mie mani!"
Andrea sta ridendo ancora, e ripensa alla sera prima...
...
Anche per Andrea era diventata una specie di condanna: nell"universo frequentato da figli e genitori mediamente una volta al mese gli toccava accompagnare i bambini a qualche festa di compleanno. All"inizio non voleva crederci: "Ma se questi qua a 6 anni hanno già McDonald, quando ne avranno 12 vorranno affittare una discoteca. E a 18 che cosa gli devo organizzare, una festa in villa d"epoca con catering incorporato??"
Chissà perchè, mentre tutti gli altri bambini erano sempre accompagnati dalle mamme, in casa sua questo compito toccava sempre a lui: sua moglie detestava quelle circostanze. Poi però prese la cosa con filosofia e come un"ennesima occasione per praticare quello che era diventato il suo sport preferito: socializzare con tante deliziose mammine.
Mentre i bambini si scalmanavano allo spasimo in mezzo a scivoli, tubi di gomma, palline colorate, uscendone sempre sudati peggio che in palestra, Andrea conversava amabilmente scoprendosi di volta in volta simpatico, malizioso, piacente, decisamente a suo agio.
Dove voleva arrivare? A farsi una bella scopata con qualche mogliettina frustrata? Non lo sapeva e non si poneva limiti, ma il gioco gli piaceva e... giocava.
Come tutte le altre volte, anche quella sera l"argomento preferito del piccolo capannello di genitori erano, indovina un pò, i figli. Ma ad un certo punto Andrea colse un attimo di luce diversa negli occhi nocciola di Miriam.
"Ma si, diamoci al vizio! Usciamo a fumarci almeno una sigaretta..." disse lei di colpo gettando in un angolo il bicchiere di carta ormai vuoto. "qui più che cocacola non si beve..."
I capelli corti, il sorriso ampio, un corpo ancora in grado di suscitare emozioni, Andrea la seguì fuori dal locale ed entrò subito in confidenza. "Questi bambini mi stanno prosciugando. dedichi loro tutto quanto per anni e poi ti ritrovi a non sapere più parlare di altro..." E portando la sigaretta alle labbra Miriam chiuse gli occhi. Andrea capì che Miriam aveva solo bisogno di sfogarsi, essere ascoltata e, un pochino... "coccolata". Dopo una ventina di minuti, un"altra sigaretta, una serie di battutine maliziosette e di piccole confessioni reciproche sussurrate quando erano sorprendentemente vicini, Andrea si chiese se quel gioco non stesse andando oltre le aspettative di entrambi...
Ma in quel momento qualcosa che grattava dietro il vetro li distolse dal quel piccolo improvvisato flirt: i bambini sudatissimi li reclamavano. Era l"odiatissimo momento del taglio della torta.
...
Dal carrello di Miriam già strapieno una scatola scivola in terra e il rumore improvviso li fa sussultare entrambi. Miriam si china per prima per raccogliere i corn flakes e nel farlo si accorge benissimo che gli occhi di Andrea non possono fare a meno di insinuarsi nella scollatura per sbirciare il reggiseno e frugare quanto racchiude.
"E se ieri sera mi fossi esposta un po troppo con lui? In fondo non lo conosco gran che. Chissà che avrà pensato!" Ma il ricordo della conversazione della sera prima stava producendo comunque un sottile piacere. Era tanto tempo che non si sedeva a parlare di sè con qualcuno... Le aveva fatto proprio bene! E se quel qualcuno era pure affascinante, beh che male c"era? E se lui l"avesse, che so, baciata? Come avrebbe reagito? Miriam trattiene così un attimo l"idea dentro di se mentre rimette a posto la scatola e poi osserva Andrea con un sorriso birichino.
L"incrocio degli sguardi e poi un solo impercettibile attimo di incertezza durante il quale entrambi cercano la battuta migliore. Poi : "Sono d"accordo! tu lo strozzi e io lo appendo!" dice Andrea. Ma che fa? si rimette le cuffiette? "Beh, allora ... Ciao e ... Buona domenica!" Miriam sorride e ricambiando il saluto sente un tonfo provenire dal carrello che la riporta definitivamente alla realtà: "Cornflakes del cazzo!!"
Dopo una decina di minuti Miriam, che non ha saputo resistere al richiamo del tonno, si avvia pigramente verso la cassa con un paio di confezioni 80X3 sopra il mucchio. Una volta in fila si accorge che nella coda parallela c"è di nuovo Andrea. Non dice nulla anche perchè lui non può sentirla... Ma l"ha notata e ha sorriso. Man mano che procedono praticamente appaiati si ritrovano a imbustare gli acquisti assieme. "Non so come farò in tram con questi quattro borsoni..." dice distrattamente Andrea, e una lampadina birichina si accende come prima nel cervello di Miriam. "Ma sei venuto a fare la spesa in tram? sei fuori?... Ti posso accompagnare io se non ti crea problema...". "Sarebbe il massimo, grazie!" si sente rispondere e chissà perchè lo stesso sguardo che prima frugava nella scollatura ora lo sente di nuovo infilarsi esattamente nell"incavo fra le sue tette rotonde morbidamente appoggiate al bordo della cassa, mentre praticamente sdraiata cerca di afferrare sempre i maledetti cornflakes.
...
E ora?
Non aveva in mente particolari progetti o ideato mosse "strategiche", (... per fare cosa poi?) ma, mentre l"ascensore sta salendo verso il parcheggio, l"imbarazzo è già svanito per lasciare il posto alla dolce familiarità della sera prima. Incastrato tutto nel bagagliaio della station wagon, entrambi, seduti uno affianco all"altra, si muovono simmetricamente per allacciarsi la cintura di sicurezza e la distanza fra i loro sorrisi si riduce a pochi centimetri. "Meno male che ho preso la macchina di mio marito..."
Il profumo, il sorriso, gli occhi, spesso basta un attimo e...
Si stanno guardando negli occhi e Miriam sente di nuovo il bisogno di dire qualcosa di spiritoso mentre di nuovo sente il calore dello sguardo di Andrea scendere lungo il suo collo fino al reggiseno. Con gli occhi chiusi per una frazione di secondo il calore immaginato si trasforma in quello del ... suo respiro. Mi sta baciando sul collo!!!
Il brivido che la percorreva tutta non le permetteva di pensare e, rovesciando la testa all"indietro, stava afferrando la nuca di Andrea in modo da spingere la sua bocca sempre più giù, assaporando il calore di quelle labbra che sfioravano la sua pelle. Non aveva il coraggio di dire nulla per non spezzare quella magia, ma stava pensando dentro di sè "non smettere, non smettere ti prego!!".
Ora lui aveva raggiunto il bordo del reggiseno e lo stava scostando con un dito in modo da fare emergere il capezzolo oramai bello duro ed eccitato. Mentre lo lavorava con la lingua, la sua mano si era posata su una coscia e stava lentamente sollevando il lembo della gonna. La mano saliva, saliva, ora premendo, palpando, ora sfiorando e accarezzando e aveva oramai raggiunto il culo, giocherellando con il bordo degli slip.
"Però, ... fa sul serio, il maiale..." e per un momento Miriam era in bilico, come in equilibrio sulle sensazioni contrastanti che provava: pomiciare in macchina a quel modo con vent"anni di ritardo la faceva sentire decisamente ridicola, ma il calore di quella lingua sulla sua pelle la stava anche facendo sentire decisamente giovane e... porca!
Il pensiero emergendo si era trasformato in parole: "Fai sul serio eh?". Meno male che aveva tolto la parola maiale...
Andrea solleva la testa e la guarda negli occhi scoppiando a ridere. "Forse dovremmo smettere hai ragione...." Non che fosse imbarazzato, ma nei suoi occhi leggeva la stessa sensazione: "mi sento ridicolo" stava sicuramente pensando.
"Anzi scusami, ma ho sentito il tuo profumo così vicino che..." e si stava già scostando per ricomporsi sul sedile aggiustandosi la cintura. Mentre il viso di Andrea si allontanava, Miriam stava come precipitando dall"alto dell"equilibrio di poco prima,ma dalla parte sbagliata! No, non voleva fermarlo, aveva solo detto ... forse era ancora in tempo, forse poteva ritornare in cima e gettarsi giù dall"altra parte, dalla parte di quel calore, di quella lingua....
Allora senza dire nulla afferra di nuovo la nuca di Andrea e lo tira a sè baciandolo. Anzi, lo travolge con un bacio intenso assaporando il gusto della lingua intrecciata alla sua e nella foga del gesto si ritrova praticamente a cavalcioni sopra di lui. Ora gli stava sbottonando la camicia, mentre sentiva le sue mani che stavano palpando le tette. "Anch"io faccio sul serio..." stava ora dicendo, mentre uno sguardo torbido le illuminava il viso.
Ora si stava strofinando con voluttà sopra di lui e sentiva sotto i pantaloni qualcosa che cresceva là dentro, qualcosa che si stava accendendo di desiderio per lei, un desiderio che lei aveva saputo far sgorgare e che ora non voleva più che andasse via, voleva farlo crescere, aumentare...
L"esplosione di voglia aveva fatto dimenticare il sentirsi ridicola, e ora si sentiva donna, amante, porca, viva! Voleva essere padrona della situazione, e un modo per farlo era...
Con decisione scende da sopra di lui e incomincia a sbottonare la cintura, i pantaloni, tira giù la zip finchè lo tira fuori pulsante e caldo, lo accarezza, passa un dito sulla punta dove una goccia di voglia stava già spuntando. Si porta il dito alla bocca succhiandolo lentissimamente senza mai staccare gli occhi dai suoi. Era bello, dritto, lucido e durissimo.
L"odore del sesso le arrivava dritto nel cervello mentre si accostava con la bocca a quel cazzo completamente suo!
Lo prende in bocca dolcemente e lo spinge un pò in fondo poi lo estrae leccandolo piano. Non voleva perdersi neanche un secondo di quel piacere da tempo dimenticato. Andrea con la mano appoggiata sulla sua testa stava accompagnava il movimento. Neanche lui si stava perdendo un secondo di quelle sensazioni! La stava scopando in bocca!
Attorno a loro il parcheggio, le auto, il gas, i rumori delle gomme che stridono stavano continuando come niente fosse, ma nello stesso tempo non c"eràno più. Erano sulla riva di una bianca spiaggia tropicale, nudi sotto il sole e Miriam si stava gustando il sapore del cazzo più dolce e potente che avesse mai provato.
Apre gli occhi, la spiaggia scompare e quando Andrea, sollevandole dolcemente la testa, estrae l"uccello dalla bocca, ma continua a menarselo, Miriam capisce che sta arrivando in fondo. Miriam apre la bocca e asseconda il movimento facendo sbattere la punta sulla lingua e sulle labbra, mentre lo guarda negli occhi da sotto un ciuffo di capelli scomposto. Il suono del suo respiro e i rumori di strofinamento ora si fondevano in una strana musica e Miriam capiva che anche lei stava per godere... Non era solo cercare di procurare piacere all"altro, ma era come se l"attesa di quell"orgasmo che stava arrivando fosse parte del suo, quella sborrata era dedicata a lei, era solo per lei, l"aveva voluta lei e...
Quella sensazione era così intensa che sentiva salire il proprio orgasmo in parallelo a quello di Andrea: infatti proprio un attimo prima della generosa sborrata, Miriam riaffonda la bocca sulla cappella e si ritrova a gustare il sapore dolceamaro di quel succo meraviglioso, sgorgato in due o tre fiotti violenti, proprio nello stesso istante in cui un brivido la percorre tutta e si scarica umido là in mezzo alle cosce, macchiando le mutandine.
E mentre in parte ingoiava e in parte ripuliva per bene a leccatine tutto il cazzo ancora duro pensava: "Non mi era mai piaciuto venire al supermarket... ma sto cambiando idea!"
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7
17 years ago
littleoverzero,
44
Last visit: 17 years ago
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Cambio casa.... pt.2
A grande richiesta.
….misi il dvd nella borsa, un po’ imbarazzata e un po’ scocciata. Era stata una bella sfrontata, ma forse me l’ero anche cercata, a parlare di sesso a cena con due conosciuti il giorno prima…
Sono passati giorno, ogni tanto incrociavo Giada e Marco per le scale, ci limitavamo ad un saluto, ad un “come va?”, senza nessun accenno all’omaggio che mi avevano fatto. Anche io, del resto, me ne stavo dimenticando, avevo messo il dvd in una delle tante scatole ancora da aprire e lì era rimasto. Un giorno feci venire un mio collega per rimontare l’impianto stereo e ricollegare tutto (io sono geneticamente incapace) e quando a fine giornata mi sedetti sul divano per guardare un po’ di TV mi accorsi (mi ricordai) che anche il lettore dvd era ricollegato e funzionante. Il pensiero mi andò subito al regalo di Giada. Ricacciai indietro il pensiero e mi concentrai su Dr. House. Passarono altri tre o quattro giorni e una sera mi ritrovai nella stessa situazione, sul divano, di fronte alla TV, col pensiero che andava di nuovo a quel disco. Mi decisi e lo cercai: mi ci volle un po’, non ricordavo più in che scatola era finito, ma lo trovai. E va bene, mi dissi, vediamo un po’ cosa c’è sopra. Misi su il disco, mi risedetti sul divano e spinsi PLAY. Qualche secondo di nebbia e poi l’immagine si aprì su quella che doveva essere la camera da letto (avevo visto di sfuggita l’armadio quando ero stata da loro). Se sul contenuto potevano esserci dubbi, sparirono ai primi fotogrammi: Giada, completamente nuda sul letto, che si accarezzava. Ora vedevo quei seni che aveva cercato di farmi intuire in ogni modo e rivedevo anche le belle gambe che avevo visto poco davanti a me sulle scale. Era indubbiamente bella, forme pressoché perfette, seni pieni. Muoveva le mani su e giù, lentamente, lungo il corpo, inarcava la schiena quando arrivava a toccarsi il seno, poi di nuovo giù, sulle cosce, leggermente all’interno. Poi smise, si lasciò una mano sul seno, mentre l’altra si soffermava tra le gambe, invisibile alla telecamera. Aprì gli occhi, guardò verso l’obiettivo e si girò leggermente, allargando le gambe. Forse qualcuno glielo aveva suggerito, e notai che non c’era audio. Ora si poteva vedere chiaramente, si stava accarezzando il sesso. Ancora come istruita, cominciò a masturbarsi in maniera più decisa, potevo vedere le sue dita comparire e scomparire. Continuò così per un po’, poi accelerò il ritmo e dopo qualche secondo ebbe gli spasmi dell’orgasmo. Mi accorsi che stavo trattenendo il respiro, e lo liberai quando la vidi venire. Continuò ad accarezzarsi per un po’, più lentamente, con meno foga e impeto, poi di colpo l’immagine sparì, e fu di nuovo nebbia. Stavo cominciando a pensare semmai sarei stata capace di farlo io, quando ricomparve lo stesso ambiente. Un secondo filmato. E questo era da subito più eloquente. Sul letto, appoggiata su mani e ginocchia, c’era una ragazza, poteva avere sui 25 anni, aveva capelli corti, quasi rasati, un seno pronunciato che le pendeva sotto, fianchi pronunciati e un sedere discretamente largo. Si toccava con una mano tra le gambe. Apparve Marco, direttamente dietro di lei, in piedi fuori da letto. Si teneva il pisello in mano, con la mano si masturbava. Non potei non notare le notevoli dimensioni. Smise di masturbarsi, appoggiò le mani sul sedere della ragazza, allargò e poi guidò il pisello all’interno del sesso di lei, lentamente, ma fino a farlo sparire tutto. Poi cominciò a muoversi, dapprima lentamente, poi sempre più veloce, fino ad avere un ritmo regolare. Passò un tempo che mi parve interminabile, potevano essere pochi secondi come interi minuti, poi accelerò ancora. La ragazza doveva evidentemente sentirne l’effetto, perché si accasciò sui gomiti, completamente in balia di lui. Uscì da lei, fece appena in tempo a prenderselo di nuovo in mano e lasciò partire spruzzi bianchi sulla schiena della ragazza. E come prima, sentii il mio respiro riprendere dopo essersi sospeso. Finì di schizzarla e gli avvicinò il pisello al sedere, strusciandoglielo sopra e spremendoselo, per far uscire le ultime gocce. Avevo probabilmente gli occhi fissi sullo schermo, perché quando tornò buio scattai all’indietro. Se il primo filmato mi aveva solo un po’ turbata, il secondo mi aveva scossa. Non dico scandalizzata, perché dopotutto mi aspettavo una cosa del genere, ma i modi di Marco ed il fatto che ci fosse una protagonista che non conoscevo….be’, quello non me l’aspettavo. All’improvviso riprese un altro filmato, ma non feci a tempo a vedere cosa era, perché la mia mano scattò sul telecomando e spense. Mi dissi che poteva bastare per quella sera. Ammisi che, se era intenzione di Giada impressionarmi, forse c’era riuscita. Mi ripromisi di finire il dvd la sera successiva, e me ne andai a letto. Dopo 20 minuti ero ancora lì a rigirarmi, pensando a ciò che avevo visto: le bellissime gambe di Giada, i suoi seni, la dotazione notevole di Marco. E feci qualcosa che non facevo da un secolo: mi masturbai io stessa. Mi abbassai pigiama e slip sulle cosce e mi penetrai con le dita, muovendole allo stesso ritmo furiosi che avevo visto in Giada e Marco. E venni, venni alla grande, tanto che il sonno mi colse senza lasciarmi neanche il tempo di rivestirmi per bene.
ci saranno altre puntate?
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6
17 years ago
moni74,
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L\'orgia entra nel vivo .seconda puntata
Lasciai passare alcuni giorni, poi non reggendo più alla libido telefonai a Francesco dicendogli che si poteva provare a due condizioni che non invitasse più di cinque amici + lui e Luigi e che fosse chiaro che sarei stato io a dirigere il gioco.Lui mi assicurò che non si sarebbe fatto niente che io non condividessi e mi disse che si sarebbe fatto vivo al più presto appena preparato il tutto nel suo casale di campagna. Dopo alcuni giorni ricevetti la sua telefonata e ci demmo appuntamento per la sera dopo alle 21 che sarebbe passato lui a prendermi assieme a Luigi.Il giorno dopo alle 21 precise arrivarono e mentre salivo in macchina mi avvisarono che tutto era pronto e che gli altri amici già ci aspettavano al casale,arrivati me li presento uno ad uno, anche se io non afferrai nemmeno un nome, la libido era già esplosa e davanti a me non vedevo altro che sette uccelli che mi avrebbero gratificato, riempendomi tutti i buchi per un tempo imprevedibile.Il buchetto era tutto fremente ed umido , come una figa bagnata e vogliosa.Di botto ci ritrovammo tutti nudi, mi trovai circondato, in mezzo a tutti loro che già erano col cazzo duro.Iniziarono ad accarezzarmi ovunque, nei glutei, sui capezzoli, sotto le ascelle, leccandomi palle,uccello e ,cosa che mi fece subito andare in estasi, il buchetto, poi mi fecero distendere per terra, su un enorme materasso con un cuscino sotto il sedere, tre mi vennero vicini ,uno mi prese in bocca l'uccello ed inizio a succhiarlo ed ad ingoiarlo molto lentamente,un'altro offri il suo cazzo turgido e caldo alla mia bocca ed il terzo dopo aver constatato, prima con la lingua, poi con le dita che lo sfintere era pronto e ben lubrificato alzandomi entrambe le gambe sulle sue spalle mi introdusse lentamente ma deciso un lungo e grosso uccello che dopo la prima difficoltà di adattamento ,alla penetrazione ,del mio sfintere iniziò ad andare avanti ed indietro da vero esperto a che io per favorire la profondità della penetrazione cercai di sincronizzarmi a lui mentre entrava io spingevo in contemporanea cosi che lo sfintere e le viscere facilitavano la sua stantuffata che sentivo arrivare all'ombelico.Non capivo più nulla mi sentivo come mai mi ero sentito, avevo un cazzo in bocca un'altro mi stava stantuffando nello sfintere come mai mi avevano sodomizzato, entrava lentamente tutto dentro fino ai coglioni per poi ritirarsi quasi completamente, vi rimaneva dentro solo parzialmente la punta della cappella per poi riprendere ad avanzare lento e costante, sentivo la verga che era sempre più grossa ,calda e dura fino a che fremendo e vibrando mi esplodeva dentro con copiosi getti di sperma che arrivavano fino al fondo delle viscere mentre una calda ed umida capace bocca succhiava ingoiando il mio uccello. Fu un continuo ininterotto orgasmo. Ogni tanto sentivo che dopo essersi svuotato un'uccello ormai moscio usciva per far subito posto ad un altro che duro, grosso e vibrante entrava lentamente dando modo allo sfintere di adattarsi alle nuove dimensioni per poi, una volta entrato tutto, tanto da sentire il suo scroto adaggiarsi alo sfintere, riprendeva a stantuffare subito di nuovo tant'è che mi sembrava una eterna instancabile, stupenda cavalcata facendomi sentire pieno di carne e sperma fino alle viscere più profonde, in bocca si alternavano gli uccelli, che io ripulivo dello sperma residuo leccandoli ed ingoiandoli avidamente fino a farli tornare turgidi e vibranti pronti di nuovo a sostituire il compagno moscio uscente. Persi la cognizione del tempo per ore fu un continuo entrare ed uscire di cazzi dai miei resistenti ,capienti, vogliosi ed insaziabilì sfinteri e in tutta verità devo dire che entrambi furono bravi e solidali tra loro lavorando all'unisono il culetto li spompava e la bocca li induriva di nuovo fino a che erano pronti a riprendere il duro anche se piacevole lavoro di stantuffamento tant'e che tutti fecero un minimo di tre assalti ,riducendomi a pezzi i reni e la ormai " fighetta" tutta dolorante slabbrata e colma. Quando anche l'ultimo dei cavalieri fu sazio e spompato ci riposammo, mentre a turno , i ragazzi facevano una doccia rinfrescante. Io fui l'ultimo ad entrarvi e l'ultimo ad uscirne dato il clistere continuo che avevo subito e dato che avevo una pomata speciale, il LUAN ,per medicare le parti "ferite " dalla battaglia sostenuta. Ero stanco ma soddisfatto ed in cuor mio ringraziai Francesco che prima di me si era accorto della mia predisposizione. Ma non l'avrei di certo ringraziato se avessi supposto quello che mi aspettava all'uscita dal bagno.
Fine seconda puntata
14
1
17 years ago
admin, 75
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Da bisex a troia ovvero l\'orgia- prima puntata
Francesco dopo un mese si rifece vivo telefonicamente e mi chiese prendendola in largo come stavo.Risposi che stavo bene bene, mi ero completamente stabilito, en anzi ,gli dissi tra il serio e lo scherzoso,che mi era piaciuto un sacco e rimpiangevo fosse, per me, durato poco. A Francesco non sembro vero sentirmi dire così e prendendo subito la palla al balzo rispose che da allora mi aveva pensato spesso e avrebbe voluto rifarlo anche Luigi mi disse la pensava come Lui ,e se io ero d'accordo gli era venuto un idea per la durata.Scherzando gli risposi se pensasse all'assunzione di viagra.
No, mi rispose, vi è un'altra soluzione, se per te due sono pochi, non ti bastano,basterà semplicemente aumentarne il numero,conosco degli amici fidati, una decina, ci penso io garantisco per loro.Sul momento pensai che scherzasse, quando mi resi conto che non era stata una battuta ma che diceva sul serio gli chiesi per chi mi avesse preso. Lui rispose che mi aveva preso per quello che ero, anche se ancora forse non me ne rendevo conto" una grande troia con una libido illimitata, con un bellissimo fondoschiena fatto apposta per essere penetrato e riempito di sperma da più cazzi".Gli sbattei giù il telefono, chi pensava d'essere mi aveva trattato come la peggiore delle troie.Dopo alcuni giorni ,sbollita la rabbia per come mi aveva trattato mi trovai a guardarmi davanti allo specchio ed a domandarmi se in fondo non avesse ragione lui. Infatti da quando ero stato sverginato e sodomizzato, per contenere un insolito formicolio anale ero passato alla automasturbazione, mi sodomizzavo a lungo con zucchini,cetrioli, melanzane ma appena smettevo ripensavo subito alla differenza tra le verdure e un cazzo caldo, duro fremente che ti impala e poi vibrando emette un o spruzzo caldo di sperma che ti innonda in profondità. La proposta di Francesco non mi passava dalla mente e più ci pensavo più mi veniva duro l'uccello e voglioso ed umido, come nua fighetta, la parte posteriore.
12
1
17 years ago
admin, 75
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La ns prima volta cn un single
Era un sabato sera qualunque,avevamo invitato un ragazzo a casa ns x semplice conoscenza,un caffe'in compagnia.Era un incontro virtuale da cui avevamo inteso di avere diverse affinita'in comune a livello esclusivamente cerebrale. Eravamo scettici e cmq indifferenti sull'incontro.Quel giorno avevamo parlato di lui,mio marito nutriva molto scetticismo e diffidenza,io ricordavo alcuni incontri con singoli solo ed esclusivamente conoscitivi da cui non era scaturito molto.Purtroppo e spesso l'argomento era il sesso,risatine,diffidenza estrema e spesso serate pesanti e incredibilmente noiose.Alle 21 circa suona il campanello,io vado ad aprire,si presenta lui,carino,piccoletto di statura,non bello,un tipetto quasi insignificante da cui scaturisce pure un atteggiamento di supremazia,a volte di quasi alterigia.Lo invito ad entrare,pare pure timido,indifferente ma cmq molto cordiale ed anche educato.Si conversa del piu'e del meno,si gusta un caffe'in compagnia ,si parla della ns attivita'della sua occupazione,delle esperienze di vita e del passato e presente.Una amichevole e debbo dire piacevole conversazione.Lo guardo,mi accorgo che l'insignificante ragazzo piano piano mi trasmette una sensazione stupenda,quella di una persona semplice,di un bravo ragazzo,a volte timido,a volte impacciato ma cmq cordiale,educato,scherzoso sempre nei limiti e con una serieta'che mi lascia attonita.Mio marito a volte lo guarda incredulo.Strano ma vero,non ha ancora parlato di sesso,forse una mosca bianca? Ci parla spesso della sua professione,dice che adora la musica,che ha una voce bellissima,intona una canzone alla perfezione,è bravissimo.Sono le una di notte,lui ci mostra il suo sito in internet,configurato molto bene e bellissimo.Ci mostra diverse foto sue tutte normalissime.Siamo increduli,finalmente un uomo educato,cordiale,un cavaliere forse di altri tempi? Ascoltiamo alcune sue canzoni,ha una voce bellissima,ci complimentiamo vivamente.Lo guardo spesso,ha due occhi profondi,dolcissimi mediterranei,lui incrocia il mio sguardo ma neppure un gesto,un apprezzamento.A volte guardo mio marito,sorrido senza farmene accorgere dal ns ospite,penso e il mio lui intuisce,ma questo chi è?.L'incarnazione di un antico cavaliere? o forse gli sono indifferente? Io ed il mio lui andiamo in bagno.siamo increduli.Lo confesso a mio marito,lui mi piace,è carino,dolce serio e mi intriga moltissimo.Mio marito annuisce,mi dice che come uomo lo ammira,lo apprezza per il suo comportamento ineccepibile ed intuisce l'eccitazione che è in me.Lui è ancora al pc,con una banale scusa controllo su desiderya se ho avuto messaggi ed apro la ns photogallery,un rossore improvviso noto sulle guance del ns gia'amico.Non fiata,sorride e neppure fa'apprezzamenti.Dice solo,sei carina.Sento crescere in me il desiderio di trasgressione,il mio lui annuisce,inizia ad accarezzarmi,baciarmi,toccarmi e il ns ospite pare sempre indifferente.Mio marito gia'intuisce,l'indifferenza dell'ospite è causata da una iniziale timidezza.Ora mio marito mi massaggia il seno,piano piano e dolcemente mi spoglia,lui è li'di fianco,non guarda,resta fisso sul monitor del pc.Ora sono senza camicetta e reggiseno,lui esclama solamente,hai un bel seno complimenti.Sono eccitatissima,vorrei prendere la sua mano,farmi accarezzare,mettermi al centro delle loro attenzioni.Qui'si fa'mattino penso.Ora non resisto piu',lo prendo per mano,il mio lui ci segue,lo portiamo all'improvviso in camera,mi faccio spogliare da mio marito,piano piano,con molta sensualita,sono nuda.lui mi osserva,incredulo,poi balbetta,scusatemi una cosa del genere non mi era mai successa,un sorrisino dolcissimo scorgo dalle sue labbra,gli occhi gli brillano,pare estasiato.Lo invitiamo a spogliarsi,un po'timido ed impacciato resta con gli slip,io sorrido,mio marito è gia'nudo,lo invitiamo a togliere l'imbarazzo,quegli slip da cui si nota la forma del pene gia'in erezione.Lo prendo per mano,lo faccio salire sul letto.io mi metto fra loro due,inizio ad accarezare il suo bel cazzo,lo vedo eccitatissimo,turgido e voglioso.lo faccio stendere e dolcemente lo succhio,lecco il suo glande,accarezzo lo scroto,il mio lui ha un membro durissimo,pare scoppiare dal desiderio.Lui non mi tocca mannaggiaaaaaaaaa.Mio marito ora interviene,gli dice schietto,lei ha voglia di giocare la vedi?Se ti piace leccala,leccala tutta li'.Pare svegliarsi,finalmenteeeeeeeeee,sento la sua bocca nel mio sesso,mi lecca,mi succhia il clitoride che pare scoppiarmi,la vagina inizia a grondare dei suoi caldi umori.Gemo,loro sono eccitatissimi,la bocca dell'uno e dell'altro mi fa'impazzire,mi fa'entrare in un'estasi di piacere mai provato.Il mio lui improvvisamente mi gira mi penetra,io continuo a succhiare quel ragazzo che a volte urla dal piacere,lo sento,il suo membro pulsa fra le mie labbra pare scoppiare nella mia bocca.Per me è la prima volta,col mio lui ed un single,sono in fiamme.Ora godiamo,siiiiiiii,la mia vagina si riempie del caldo sperma del mio lui e la mia bocca del caldo nettare del ns amico.Un piacere immenso,dolcissimo,una esperienza magnifica.
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17 years ago
admin, 75
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Come diventai bisex -seconda puntata
Francesco dopo alcune volte che aveva sfiorato il buchino nell'accarezzarmi i glutei inizio a fermarsi sullo stesso ed inizio a inumidirlo ed ad entrare piano piano prima una , poi due ,tre dita ed inizio con le dita umide ad esplorarne l'interno con lenti movimenti rotatori ed andando avanti ed indietro . Con sorpresa la cosa mi piacque Luigi mi menava sapientemente L'uccello E Francesco mi lavorava il buchino ormai allargato con tre dita nerbute e grosse (faceva il facchino) con sapienza tanto che fui il primo a venire. Io ero venuto ma Luigi e Francesco no. Anzi erano più infoiati di prima. Francesco non si accontento più della mia mano la levo e mi fece capire che avrebbe voluto che continuassi con la bocca. Non avevo mai fatto un esperienza del genere ma non riuscii a dire di no anche perchè gentilmente accompagnava la mia testa verso il suo uccello iniziai a slinguazzarle la cappella era gradevole , turgida ,violacea e pulsante, poi lentamente iniziai ad ingoiare quell'uccello fremente e grosso tante che l'ingoiavo con fatica. Mi ricordai alcune scene di vari film e cercai di imitare l'arte del bocchino, l'ingoiavo tutto in gola poi ritornavo alla cappella lavorandola di lingua prima di ritornare ad ingoiarlo tutto di nuovo. nella posizione in cui ero non riuscivo più a menare l'uccello di Luigi, anzi di Luigi mi ero completamente dimenticato. Presi conoscenza della presenza di Luigi in quanto pur impegnato con Francesco sentii che delle dita entravano nel buchino già lubrificato da Francesco. ma non erano più le dita di Francesco, erano più calde, umide e molto esperte, iniziarono ad esplorarmi tutto entrando molto il profondità e nel contempo mi riempivano di vasellina librificandomi a lungo poi sentii che si ritiravano e, pensai che peccato mi piaceva il loro andare e venire, ma non feci in tempo a pensarlo che ebbi la senzazione prima,poi la certezza che qualcosa di molto piu grosso delle dita si era apoggiato allo sfintere ed inesorabilmente, lentamente inizio a farsi largo ad entrare piano piano ma senza fermarsi faceva breccia dilatandomi al massimo lo sfintere che inizio a farmi bruciore , Luigi continuo a penetrarmi fino ache mi sentii impalato dal cazzo da un giocattolo di 26 cm x 20. Entrato tutto in profondità resto per un attimo fermo, sordo alle mie lamentele per poi iniziare a stantuffare avanti ed indietro con cadenza lenta ma regolare ed ogni volta mi penetrava sempre più in profondità tanto che sentivo il suo scroto sbattere ogni volta che arrivava a fine corsa, persai che mi aveva rovinato, invece dopo un po , con mia sorpresa, sentii le viscere che ad oghi avanzamento si aprivano un po di più e alla fine si erano adattate alla misura del cazzo di Luigi che accoglievano completamente,. come un fodero di spada, tutta per la sua lunghezza e grossezza la verga infuocata dura vibrante. Con meraviglia sentii che il bruciore spariva ,per far posto ad una strana senzazione mista tra il bruciore ed il piacere ,era piacevole quella verga che ti faceva sentire l'ano e le viscere dilatate e piene, mi piaceva quell'andare avanti e indietro, prima lento ed uniforme, poi sempre più veloce, con lo sfintere aperto al massimo per adattarsi a quel grosso palo di carne che mi riempiva impalandomi tutte le viscere ,lo sentivo enorme, palpitante, caldo ,turgido ,vivo e mentre Luigi con gli ultimi veloci e frementi colpi di reni mi riempiva di sperma mi accorsi che anch' stavo venendo. Non feci in tempo a riposare un attimo che il cazzo di Francesco volle la sua parte , mi penetro con tale forza che pensai fossero entrati anche i coglioni, iniziando a stantuffare veloce e deciso, ed io assaporai meglio il secondo assalto, ormai l'uccello di Luigi mi aveva sverginato ed anche se asinino l'uccello di Francesco, entro agevolmente non trovando che una debole resistenza nello sfintere dilatato dal passaggio di Luigi. Mi piaceva lo stantuffare di Francesco era un piacevole avanti ed indietro e mi era tornata quella senzazione di pienezza che mi faceva star bene, dopo un po anche Francesco si svuotò con innumerevoli spruzzi di sperma dentro di me e con notevoli sussulti del cazzo che vibrando mi fece di nuovo venire e per la prima volta sentii vibrare anche lo sfintere , in un aprirsi e chiudersi senza fine mentre ancora ospitavo il cazzo do Francesco che così provo ancora più piacere e l'apporto di sperma fu tale che mi sentii come se avessi fatto un clistere, tanto che dovetti correre in bagno a svuotarmi e poi feci una doccia calda e rilassante. Mentre mi lavavo non persavo che al piacere provato ad essere sodomizzato, mi era piaciuto un sacco nonostante che lo sfintere assomigliasse ormai più ad una figa allargata e slabbrata.Ma dovevo di fronte a Luigi e Francesco salvare, almeno quella, la faccia, uscii dal bagno e me ne andai dicendo che mi avevano teso una trappola ed erano fortunati se non li denunciavo e che non mi avessero in futuro più cercato. Tornato a casa solo e stanco con le reni e qualcos'altro a pezzi andai a letto ma non dormii quella notte avevo sempre davanti i cazzi di Francesco e Luigi E un dubbio mi venne" non sarò mica diventato BISEX".
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17 years ago
admin, 75
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Come diventai bisex prima puntata
Ero uscito per andare al bar abituale ma mentre mi incaminavo sentii frenare al fianco una macchina, mi girai e vidi Francesco e Luigi ,miei amici di infanzia che mi chiesero se andavo con loro a vedere dei filmini Hard.Arrivati a casa di Francesco , la moglie era coi bambini al mare, ci versammo da bere ed iniziammo a guardare i film. Erano i soliti film... dove la pornostar di turno si esibiva nelle solite posizioni viste ormai all'infinito. annoiandoci ,era d'estate , avevamo bevuto parecchio. stavo per dire a Francesco di spegnere quando nel filmato che stavamo guardando la pornostar si rivelo essere una trans che da vera esperta lavorava di bocca e di culo contemporaneamente e dopo aver fatto non so quanti bocchini ed aver fatto sparire più uccelli nel suo accogliente fondoschiena , passo a fare l'attivo e sodomizzo violentemente con un uccello enorme uno dei presenti a cui venne le lacrime ad accogliere l'uccello del trans. Senza nessun accordo ci accorgemmo di avere tutti e tre l'uccello in mano e stavamo menandlo ciascuno all'insaputa dell'altro. Eravamo seduti su un capiente divano e non potei non notare che anche Francescoaveva un uccello di proporzioni asinine. Francesco noto il mio sguardo sul suo uccello e con noncuranza ci propose di levarci pantaloni e slip e per rendere la cosa più eccitante propose di che ciascuno menasse il cazzo dell'altro tutti acetammo ed io essendo in mezzo tra loro ebbi tutte e due le mani impegnate sui cazzi di Francesco e Luigi. Più menavo e più sentivo i cazzi caldi che si indurivano e si allungavano mostrando delle cappelle turgide violacee che sembravano volessero scoppiare .
Era la prima volta ma il contatto mi piacque e non so se il mio cazzo era diventato duro perchè me lo menava Luigi o se lo era per quello che avevo io nelle mani.
Francesco avendo le mani libere con una mano mi accarezzava lo scroto e con l'altra mi accarezzava i glutei passando e soffermandosi sul buchino.
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1
17 years ago
admin, 75
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Una donna incontentabile-prima parte
Nove anni insieme non sono pochi,specialmente se si considera che Ines è sposata e la nostra è stata una piacevolissima relazione in cui,nel tempo,ha trovato posto anche il sentimento puro.
Mi piaceva perchè sessualmente era molto ingenua e svezzandola,aprendole gli occhi a un mondo di fantasie e trasgressioni,mi rendevo conto che la situazione mi intrigava sempre più. Come se la condiderassi una mia creatura.
Col passare del tempo si rese conto che al sesso non ci sono limiti,anche se frenata ancora da un alone di pudore mi accusava di essere "troppo estremo" (termine con cui mi ha per sempre etichettata).
Ma non sapeva ancora della mia doppia personalità. Non sapeva che dietro quel maschio resistente e dotato c'era una donna mille volte più passionale.
Fino a quando, un pomeriggio, giocando con le sue dita attorno al mio buchino, si accorse che mugolavo di piacere.
Eccitatissima più di me, iniziò ad insinuare la sua lingua ben dentro e a riempirmelo di saliva per poi infilarmi dentro il primo dito.
Ma a me non bastava e lei se ne accorse. Ne infilò due,poi tre,finchè provò a spingere dentro tutta la mano meravigliandosi di come io riuscissi a riceverla fino al polso.
Ricordo che godeva come una vacca mentre mi fotteva con quella mano che ormai mi sconquassava lo sfintere.I suoi orgasmi erano violenti e sudava fino allo spasimo mentre mi penetrava.
Alla fine scambiammo i ruoli e la scopai come era abituata a sentirsi scopare da me. Ogni volta che facevamo sesso era come spalancare le porte del paradiso.
Col tempo arrivammo a provare lo strap-on (che in realtà avevo già fatto con altre donne). Ma con lei era tutta un'altra cosa: godeva come una matta trovandosi nel ruolo di "maschio improvvisato".
Per due anni convivemmo, dopo che lasciò il marito per me. Poi tornò con lui e decidemmo di non sentirci più per evitare un'ulteriore illusione.
--------FINE PRIMA PARTE----------------
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17 years ago
admin, 75
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Una storia intensamente vissuta un anno e finita
Oggi è la giornata dei racconti e voglio rendervi partecipi di alcuni momenti che per me sono stati intensamente vissuti, anche se la storia che vi racconterò è finita per........lo scoprirete da soli e, vi prego di lasciare il vostro commento, anche per il precedente mio racconto.
Un uomo maturo sposato con figli, omosessuale non dichiarato come me, guai a farlo! Verrei buttato fuori dalla famiglia e non solo, anche dalla sporca e bigotta società da cui dovrei ricevere epiteti diversi, lascio a Voi quali, cosa potrebbe fare per trovare amicizie dello stesso sesso? Solo pubblicando degli annunci in un giornale di zona e con uno dei tanti annunci pubblicati, circa tre anni fa, un ragazzo di 40 anni ha chiesto di fare la mia conoscenza.
Con questo annuncio chiedevo di conoscere un uomo maturo, serio, riservato e insospettabilissimo disposto a fare amicizia e sesso con un uomo passivo versatile, e che potesse ospitarlo.
Questo ragazzo, racchiudeva in se tutte le caratteristiche con la sola particolarità che era sposato, ma con un matrimonio in procinto di naufragare.
Un bell'uomo con il capello riccio, alto, bruno di carnagione, occhi cerulei e ben fornito, insomma come lo volevo io.
Il primo incontro, solo di conoscenza l'avemmo in makkina e sia io che lui eravamo un pò impacciati, capirete bene, i primi approcci sono sempre così (non si sa mai chi ti trovi davanti). Dopo le presentazioni di rito e l'avermi detto che sentiva da tempo la voglia e il desiderio di fare un'esperienza omo, ci recammo al bar per prendere un caffè dopodicchè ci salutammo dicendoci che ci avremmo pensato su e se avessimo avuto il desiderio ci saremmo accordati di come e sopratutto, dove incontrarci.
Un bel problema questo! Passarono alcuni giorni e il mio pensiero era a lui, che altrettanto mi pensava inviandomi messaggini come si fa tra fidanzati: pensavo ho trovato l'uomo che fa per me! Tra l'altro non era nemmeno un ignorante, ma una persona colta, sapeva farci.
Il problema era solo la moglie con cui non andava più d'accordo e pur dormendo sotto lo stesso tetto non avevano più rapporti da tempo, il rapporto ormai era sgretolato.
Come fare? Pensava il mio amico! Ho trovato, mi disse un giorno chiamandomi, quando mia moglie si reca in ufficio di pomeriggio, allora ti telefono e tu vieni.
Venne così il momento del primo incontro, io uscì dall'ufficio inventandomi una scusa poi con mia moglie, e subito mi diressi a casa sua. Rimasi estasiato appena mi fu aperto il portoncino d'ingresso, ebbi appena il tempo di salire la rampa di scale che lui era lì bello che mai che mi aspettava, tolti le lenti iniziammo a baciarci così intensamente che stavo per svenire. Consci del momento che ci aspettava ci recammo in camera sua che attentamente preparava per evitare di lasciare traccia e subito dopo mi spogliava dolcemente come pure facevo io, per poi infalarci sotto le lenzuola: iniziava a baciarmi e a toccarmi come nesuno aveva mai fatto; la sua bocca baciava il mio turgido fallo per poi arrivare a ricambiarlo con veemenza e tanta voglia di gustarlo tutto. Tutto questo durava circa tre quarti d'ora; dopodicchè mi chiedeva se poteva penetrarmi con il suo splendido fallo di circa 18cm, irto e duro e così dolcemente fino allo svenimento.
Quando ci penso mi metto a piangere per l'amore che nutrivo per questo grande amico mio.
E così durò finchè si è separato, cambiato casa con me sempre vicino anche nel trasloco, ad aiutarlo materialmente che moralmente. Piano piano iniziava la sua nuova vita da single. Io stavo impazzendo quasi per la gioia di aver trovato l'uomo che cercavo e tutte le volte che avevamo desiderio ci si amava e mi scopava, e riuscivo con il mio equilibrio a gestire i due mondi senza far trasparire nulla della mia seconda vita.
Eravamo amanti e tutte le volte per me era sempre la prima volta, ma tutto iniziò a decrescere perchè nel frattempo lui conobbe un altro che era molto più lascivo di me e più effeminato del tutto.
Io capiì ma facevo finta di nulla le volte che lo andavo a trovare anche per fare l'amore, iniziava a inventarsi scuse del tipo che era stanco e spossato dal lavoro, un'altra volta invece, doveva uscire e cose del genere.
Finchè venne il momento che iniziò a propormi di formare un trio, io, lui e l'altra/o, che lui si scopava ogni sera;e così, come lui desiderava ci provai, ma credetemi, il trio non fa per me! Ciò che mi faceva ancor più star male il fatto che l'altro/a si dimenava come una vera troia e questo a me non mi stette più bene.
Da lì a poco tempo mi disse che purtroppo per me non sentiva più nulla, che nella sua vita c'era ormai un altra persona e che per la sua lei stravedeva.
Ci rimasi così male che rimpiango tutto il bene che possa aver avuto nei suoi confronti e mi domando: è giusto che ci si comporti così? Che veniamo usati come delle scarpe vecchie?
Accetto i vostri commenti e fin da ora vi ringrazio.
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17 years ago
admin, 75
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Annuncio
adoro, occhi color mare ,,e capelli con luce tramonto del sole...cerco una singola, o una coppia di ragazze ,,,per momenti da ricordare per sempre!!!!!!!!!!!!!!
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17 years ago
vale183,
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E fu così che ebbi il mio primo contatto con un uo
Avevo poco più di 14 anni, e in quel periodo trascorrevo alcuni giorni a casa dei nonni materni, portinai di un gran palazzo signorile della mia città. Ancora non avevo avuto alcun tipo di rapporto con ragazze, fantasticavo solo chiudendomi in bagno, guardando immagini dei giornali porno e masturbandomi.
Un bel giorno, in quel palazzo iniziarono i lavori di ristrutturazione di alcuni piani, e c'era un via vai di muratori, alcuni simpatici e grossi da far venire il vomito, solo a guardarli. Ma, in particolare c'è n'era uno che si faceva guardare, un bel ragazzo 18enne, alto 165 muscoloso, al punto giusto, veramente bello, e ogni volta che passava dalla portineria, dove capitava che sostituivo mio nonno, mi guardava facendomi un sorrisino e altre volte mi salutava con un semplice ciao, al quale rispondevo. Io, incominciavo un pò a turbarmi, pensando tra me e me che cosa volesse dirmi con quei sorrisi, ma nello stesso tempo i mi facevano piacere e non vi nacondo che incominciavo a manifestare un certo interesse per la sua amicizia.
Passarono alcuni giorni ed eravamo entrati in confidenza tanto che lui mi chiedeva se avevo la ragazza o se avessi avuto rapporti di alcun genere, ma non preciva mai con quale sesso.
Un giorno, ricordo che tutti i suoi colleghi di lavoro erano andati a pranzare e lui era rimasto a mangiare qualcosa in cantiere.
Quel giorno stesso, capitò che mi trovassi da solo giù nello scantinato a cercare alcune cose in cantina; lui mi cercava in portineria perchè voleva parlare con me, (ho ancora vivo quel momento) mi chiamò, io risposi da giù chiedendogli cosa volesse.
Lui scese immediatamente, aveva già in mente cosa fare, perchè venne subito da me con la patta dei pantaloni abbassata e col pene tutto fuori e me lo schiaffò subito in mano dicendomi queste parole: è da tempo che ti guardo e mi piaci che te lo voglio fare toccare! "io restai dapprima scioccato, non volevo qul cosone bello grosso, turgido ma lui mi trattenne dicendomi che era bello toccarsi tra uomini e mi baciò con la sua lingua lunga e calda". Beh! iniziai a provare anche io desiderio che mi si drizzò anche il mio cazzo e ci masturbammo provando, entrambi, immenso piacere.
Capirete, amici miei che tutte le volte che potevamo ci vedevamo giù, anche dopo che il cantiere chiudeva e, con la scusa che lui era il manovale che doveva pulire e mettere a posto tutti gli attrezzi, andavamo giù e ci scambiavamo i nostri attrezzi, ma non provò mai di incularmi.
Io lo amavo alla follia, ormai avevo capito che giocare con quel coso averlo anche in bocca era veramente bello, mi piaceva e anche io gli piacevole tanto che iniziava a sborrami in bocca.
Nel frattempo si aprirono le scuole e dovemmo allontanrci con la promessa che ci saremmo visti magari fuori, ma allora non c'erano i cellulari e ci siamo completamente persi di vista.
Quello era l'anno 1970 e avevo 14 anni e non lo vidi più anche perchè poi mi sono rasferito a Ostia Lido per lavoro.
L'ho rivisto circa otto anni fa e precisamente nel 1999, di anni ormai ne avevo già 42 e lui 46 anni, ma non ho avuto il coraggio di fermarlo e sapete il perchè? La sua bellezza ormai si era spenta, appesantita sia per l'obesità eccessiva ma anche perchè in compagnia della moglie non avevo nessuna intenzione di farmi riconoscere e ricordargli tutti i momenti che abbiamo vissuto insieme.
E' grazie a lui che ho iniziato la mia vita da omosessuale, e anche se mi sono sposato e ho avuto figli, scopro sempre più che mai che l'amore tra due uomini è sempre più accattivante e elettrizzante che con una donna.
E' stato il mio primo vero amante e non potrò mai più dimenticarlo.
Che dirVi ancora, posso solo solo ringraziarVi, comunque, per l'attenzione che darete al mio racconto di vita realmente vissuta.
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17 years ago
admin, 75
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Fantasia bisex (prima esperienza)
Tutto ha inizio una sera d'estate...Lui un bell'uomo sulla quarantina, giovanile, fisico asciutto...
Era un periodo, forse stanco dei soliti rapporti, che spesso fantasticava di impersonare
la donna da lui sempre sognata e mai trovata, la vera porca al contempo dolce e completamente sottomessa a lui, anche fuori dal letto... non un' oca, una gatta moscia, ma una
donna che amasse vederlo godere, che lo facesse sentire uomo fino nel profondo, desiderato con totale dedizione...Fantasie che mai aveva nemmeno pensato di realizzare, un po' per timore di conseguenze sociali, un po' per imbarazzo...a chi chiedere di provare un'esperienza simile? Certo non a pagamento, avrebbe perso tutta la sua magia, la sua passionalita'...Ma il pensiero di toccare un pisello, anche non duro, anzi, meglio a riposo per il gusto di farlo indurire lui stesso, continuava a sfiorarlo...immaginare di prenderlo in bocca, osservare il partner mentre godeva sotto i suoi risucchi, i suoi colpi di lingua fino ad assaporarne lo sperma copioso che gli schizzava in bocca, era un pensiero talmente eccitante da trovarsi spesso un arnese duro come un sasso che premeva contro gli slip...Un'altro desiderio era essere penetrato da un membro vero...carne calda, bollente...sentire il suo scappellamento nel retto, sentirsi sbattere forte fino a sentirlo sciogliersi dentro dal piacere e sciogliersi insieme a lui...non temeva di essere penetrato anche da arnesi di
grosse dimensioni...non molto tempo prima era stato piacevolmente rodato da un'amica munita di un grosso fallo in lattice...lei lo inculava e al contempo masturbava, facendogli raggiungere un doppio orgasmo e poco dopo un altro orgasmo che gli fece quasi perdere i sensi, tremare le gambe...
Cosi' una sera, tra una fantasia e l'altra, decise di rovistare tra la biancheria della sua compagna...un perizoma nero, calze autoreggenti nere, una bella vestaglia...poi non contento
si smalto' le unghie e si trucco' il viso...rimase stupito dal risultato...due belle cosce tornite, un culetto piccolo e duro, un bel viso da porca affascinante....si eccito' da solo...prese a masturbarsi osservando l'attaccatura delle cosce avvolte dalle autoreggenti...
in prossimita' dell'orgasmo si inarco' su se stesso tanto da far si' che lo sperma bollente e abbondante gli schizzasse in faccia, in bocca sulla gola e sul petto...avrebbe voluto poter avvicinarsi al suo stesso uccello, grosso e ancora gocciolante, per succhiarlo e leccarlo da solo fino all'ultima goccia...si rilasso' si e no un minuto...poi prese il cellulare e comincio' a fotografarsi il viso pieno di bianco e fluido sperma...il culetto sporgente...si imbratto' le dita col suo seme e comincio' a farsele scivolare nel retto, sentendo un piacevole pizzicore...Poi si muni' di un fallo in lattice di dimensioni simili al suo, custodito segretamente in casa, lo lecco', lo imbratto' ulteriormente, e comincio' a spingerlo dentro il retto, sempre piu' in fondo, fino alla radice...Man mano che procedeva con la penetrazione, cominciava a lubrificarsi e il sentirlo scivolare dentro sempre piu' facilmente lo eccito' nuovamente...Si masturbava velocemente mentre con l' altra mano faceva scivolare lentamente, e per tutta la lunghezza, quel palo in lattice fino in pancia...nel giro di pochi minuti, con qualche colpetto un po' brusco dietro, venne di nuovo, ma senza schizzare, solo colando in abbondanza...lo scroto quasi rattrappito i testicoli quasi rientrati del tutto a rigonfiarlo sotto i peli pubici...una goduria da svenimento, come con l' amica tempo addietro.
L'esperienza cosi' piacevole, lo porto' a riprovare sempre piu' spesso quel nuovo modo
di provare piacere sessuale...Ormai l'idea di provare con un genitale maschile vero, duro e caldo, lo attanagliava in maniera quasi costante...Doveva provare ad ogni costo "l'originale"... sentire muoversi dentro della carne con una vita sua, pulsante, dai movimenti imprevedibili decisi dal partner...Ma con chi? Il rischio di sputtanarsi era elevato...
Quando sembrava aver ormai rinunciato, una sera usci' con un carissimo vecchio amico, una persona che si era sempre dimostrata fidata e della quale lui stesso aveva raccolto confidenze molto intime...Cosi' decise con i dovuti modi e molte remore, di confessargli questa sua voglia, questo suo desiderio...L'amico lo comprese, ma si fece subito indietro dichiarando che con un uomo non sarebbe mai riuscito.
Passarono vari mesi, poi una sera l'amico gli presento' Desiderya...A lui venne quasi naturale, se non altro per curiosita', provare ad iscriversi come bisex, magari passivo, ma in effetti, l'andare con un uomo cosi' come viveva normalmente, da uomo, lo imbarazzava piu' della voglia di soddisfare il suo desiderio...Cosi', forse credendo di nascondersi a se stesso, gli venne l' idea di vestirsi da donna, ricordandosi molto bene lo schianto di femmina che sembrava, tanto da eccitare se stesso...D'accordo con l'amico, la volta successiva si sarebbe presentato a casa sua con tutto il necessario per la trasformazione con lo scopo di farsi solo fotografare e pubblicare una gallery, forse per verificare con se stesso di piacere come donna...e cosi' fu. Il fine settimana seguente si reco' dall'amico...Non aveva tutto il necessario, niente parrucca, niente scarpe con tacchi a spillo...Si muni' di una bandana per celare i capelli troppo corti rispetto la sua donna ideale e cammino' scalzo, con le sole autoreggenti...quando usci' dal bagno prego' l'amico di non ridere perche' si sentiva gia' abbastanza in imbarazzo...ma all'amico non risulto' difficile trattenersi, lo trovava "carina"...rimmel, occhi lievemente allungati, bordo labbra e un rossetto non molto aggressivo, unghie smaltate di rosso...un perizomino nero da far intravedere attraverso la vestaglia semitrasparente, due chiappette che sembrava non aspettassero altro che essere divise da un grosso cazzo...Fingendo quasi di giocare, nonostante cominciasse ad eccitarsi e a sentirsi femmina, chiese all'amico di fotografarlo in varie pose...Riguardarono insieme le immagini, si cominciava a parlare di meno e le espressioni erano piu' serie...finche', notando il gonfiore sotto il pantalone dell'amico, perse ogni freno inibitorio e gli chiese chiaramente se, per le pose nel sito, se lo facesse prendere in bocca, "per rendere la gallery piu' veritiera ed eccitante"...Solo scuse...erano mesi, forse anni, che sognava di sentire un uccello duro e vibrante tra le labbra...Lo prese in mano, poggio' la lingua alla cappella rossa e gonfia e si fece fotografare..."Visto che ci siamo, se continuo ti secca?"
Fu il "no" piu' bello mai ricevuto in vita sua...comincio' a masturbarlo lentamente, a leccarlo a sbatterlo sulla lingua e sulle guance, a strofinarsi col viso contro...sotto il pollice sentiva il canale tendersi, vedeva i testicoli ritrarsi indurirsi...vide una goccia luccicare sulla punta della cappella e la lecco' a lingua piatta con voglia di assaggiarne il sapore...poi si spinse oltre, cerco' di infilarlo fino in gola quasi da procurarsi il vomito, quasi a soffocare, senza riuscire ad arrivare alla radice...sentiva il suo amico ansimare, osservava il viso stravolto e gli occhi semichiusi...cominciando ad incalzare con un pompino che non lasciava respiro...Il fatto che all' amico piacesse, lo notava dalle carezze che cominciava a ricevere, alle spalle, dietro al collo sul viso...carezze che diventarono sempre piu' frenetiche fino a sentirsi serrare le spalle mentre una serie di schizzi gli inondarono la bocca...non ne fece trafilare una sola goccia, ma ancora non inghiotti'...ci giocava tenedogli la cappella bagnata con sperma e saliva...senti' perdere un po' di tensione a quel grosso cazzo che ancora gli pulsava in bocca, allora comincio' a muoversi nuovamente, lentamente, lasciando sentire all'amico che piano piano stava inghiottendo tutto mentre continuava a pompare, a carezzargli la pancia, a pizzicargli lievemente i capezzoli...in un attimo torno' duro come non mai e dopo una decina di minuti fu premiato da una copiosa sborrata che gli imbratto' tutto il viso ben truccato...si senti' donna, schiava, un po' umiliata ma appagata del piacere dato al suo uomo...rimase rilassato con la guancia sulla pancia di lui, osservando il cazzo ancora barzotto che lentamente si poggiava su una coscia...lo carezzava dolcemente con la mano...poi tirandosi su, senza mollare quel bel pezzo di carne, comincio' a leccare i capezzoli, il collo dell'amico...che dopo una decina di minuti comincio' a fargli allargare nuovamente la mano...ora era il momento di provare a goderselo dentro...si spalmo' un po' di saliva sul buchino e gli sali' a cavallo...provo' un piacere immenso nel sentirsi aprire dietro, nel sentir scorrere dentro quel cilindro caldo e pulsante...era un lago...continuava a saltargli a cavallo godendo come non mai...il suo stesso cazzo si era indurito e dopo un po' comincio' a colare sperma sulla pancia del suo amico che, eccitato nel vederlo godere cosi', diede gli ultimi colpi violenti e scarico' tutto il suo piacere in quel bel buco caldo e bagnato...Il languore che sentiva non aveva parole per essere descritto...Crollarono quasi svenuti insieme...si ripresero avendo l'impressione di aver dormito tanto, ma era ancora molto presto...
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17 years ago
admin, 75
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Dal culo all\'anima
I caratteri alfanumerici della radiosveglia indicavano le cinque. Mario si era svegliato di buon ora come ogni mattina, ma stamani non doveva alzarsi da letto per andare in studio: era domenica, giorno di riposo. Dalla finestra penetrava nella stanza un fascio luminoso, proveniente dall'illuminazione pubblica che rischiarava le pareti della camera. Solo allora si avvide di avere dimenticato di accostare le imposte quando si era coricato. Si girò verso la forma scura che occupava l'altra parte del letto e si soffermò a guardarla con curiosità.
Valeria era raggomitolata sul fianco come un serpente. Volgeva il viso verso di lui e pareva addormentata. Gli occhi di Mario si adattarono poco per volta alla penombra della stanza. Nel volto della compagna scrutò le palpebre chiuse, il naso, e la bocca.
A disposizione avevano una giornata intera, dopodiché Valeria sarebbe tornata a casa dal marito. Avrebbero trascorso il resto della mattinata e il pomeriggio a letto, a scopare, com'erano soliti fare nelle rare occasioni in cui trascorrevano il week-end insieme. Succedeva quando il marito di Valeria, un tipo che coltivava l'hobby per il game-war, si allontanava da casa per partecipare ai tornei nazionali insieme al figlio di 7 anni appassionatosi anch’esso al gioco.
Quello che stavano vivendo sarebbe stato l'ultimo week-end che avrebbero trascorso insieme, ma lei ancora non lo sapeva. L'avrebbe rassicurata dicendole che la separazione sarebbe stata temporanea. Una pausa di riflessione, ecco cosa le avrebbe detto, sì, una pausa di riflessione. Avrebbe sostenuto che si sentiva esasperato dal modo in cui stavano portando avanti la loro relazione. Le avrebbe mentito dicendole che non poteva più accettare di dividerla con un altro uomo, sapendo bene che non avrebbe mai acconsentito a lasciare il marito per mettersi con lui. D'altronde non poteva confessarle che stava conducendo una storia parallela con un'altra donna. Le avrebbe raccontato qualsiasi bugia pur di non vederla soffrire.
Tutt'a un tratto il corpo di Valeria cominciò a scuotersi. La donna roteò le spalle ed il capo e si girò sull'altro fianco, scoprendo i glutei, privandosi del lenzuolo che la sottraeva alla vista di Mario.
Le prime luci dell'alba rischiararono la camera. La forma a semiluna del fondoschiena di Valeria risvegliarono le fantasie erotiche, mai sopite, di Mario. Accostò la cappella contro il culo della donna e cominciò a strofinarle il cazzo contro le natiche.
Il contatto della cappella contro la semiluna del culo gli fece venire voglia di scoparla nell'ano. Sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe fatto con lei. Valeria aveva cominciato a essere sodomizzata nel culo dopo che aveva vauto il suo unico figlio. Il ginecologo che l'aveva assista nel parto era stato costretto, suo malgrado, ad effettuare una profonda incisione della pelle e dei muscoli del perineo, nella parte posteriore della vagina. Era accaduto durante l'espulsione del nascituro. Il medico aveva eseguito il taglio come prevenzione. Per evitare lacerazioni maggiori, le aveva procurato una profonda ferita che nel rimarginarsi aveva prodotto delle aderenze, restringendo il lume della vagina.
Dopo un mese dal parto Valeria aveva ricominciato ad avere rapporti sessuali col marito, ma si era trovata a soffrire a causa di forti dolori al ventre, specie all'introito vaginale. Patimenti che le avevano impedito di scopare come era solita fare prima del parto.
Questa condizione le aveva procurato un grande stato d'ansia, impedendole di raggiungere un qualsiasi orgasmo vaginale come invece le succedeva prima del parto. Con l'andare del tempo era caduta in depressione rifiutando qualsiasi rapporto sessuale, mettendo in crisi il legame di coppia con il marito.
Mario, che l'aveva avuta in cura quando si era recata da lui per una visita specialistica, l'aveva aiutata ad accettare il suo anorgasma ed il dolore che le provocava la penetrazione del cazzo nella vagina. Ma più di tutto l'aveva educata a godere comunque suggerendole come alternativa di farsi penetrare nel culo.
A Mario piaceva toccarle il tratto di pelle che congiunge la figa all'ano. Strofinare le dita contro la sottile striscia fibrosa lo eccitava. Lasciò cadere ancora una volta la mano sul fondoschiena di Valeria e s'incuneo con le dita fra le natiche sfiorandole l'ano. Raggiungere la fessura della figa e cominciò a coccolarla spargendo addosso dei leggeri tocchi con i polpastrelli.
Valeria sembrò svegliarsi, ma non si girò subito verso di lui. Rimase sul fianco, lasciando godere Mario del proprio fondoschiena. Bastarono pochi tocchi delle dita dell'uomo per umidirle la figa. Valeria lasciò trapelare dalla bocca gemiti e sospiri di piacere. Mario la obbligò a girarsi rovesciandole la schiena sul materasso. Le collocò le mani sulle cosce e le spalancò con decisione le gambe. Infine affondò la bocca sulla figa, sommergendola di baci, leccandola con una passione a dire poco molesta.
- Sì... sì... fammi godere... fammi godere... - la supplicò Valeria.
Mario proseguì a leccarla, sapendo che sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe fatto. Ci mise tutta la passione che aveva in corpo per farla godere. Scostò le labbra della figa con le dita, divaricandole, poi affondò la punta della lingua sulla vulva. La leccò a lungo, fino allo sfinimento, provocandole più di un orgasmo. Infine si prese cura del clitoride, scappucciandolo, leccandolo e succhiandolo fino a provocarle una sequela di tremiti in breve successione che le squassarono il corpo da capo a piedi.
Valeria cercò di allontanare da sé Mario più di una volta servendosi della forza delle braccia. Lui rimase con le labbra strette sul clitoride evitando che Valeria si liberasse dall'abbraccio con cui ghermiva il corpo erettile dentro la bocca, succhiandolo senza un attimo di pausa.
Mario aveva il cazzo duro e moriva dalla voglia di penetrarla nel culo. Le afferrò le caviglie e spinse le gambe all'indietro, sollevandole verso le spalle di Valeria più che poteva. Le sollevò anche cosce e bacino, mettendo in bell'evidenza il foro dell'ano.
Valeria lo aiutò afferrando con le mani l'incavo delle ginocchia, richiamando le gambe verso di sé. MArio lasciò cadere qualche grumo di saliva sul foro dell'ano. Subito dopo introdusse un dito nella cavità e poi un secondo, infine li manovrò entrambi allargando il lume dell'ano. Quando la cappella penetrò il culo Valeria non emise nessun lamento. Lasciò che MArio la scopasse come piaceva a lui. Dopo qualche istante incominciò a masturbarsi il clitoride, mentre la cappella usciva ed entrava nella cavità resa elastica dalle continue penetrazioni.
Raggiunsero l'orgasmo insieme, con soddisfazione di entrambi. Valeria si accucciò sul cazzo e lo accompagnò nella bocca ingerendo i residui di sperma che uscivano dall'uretra.
Dopo che Mario le ebbe rivelato le sue intenzioni Valeria fuggì verso il bagno con le lacrime agli occhi. Prima aprire la porta girò il capo e diede una timida occhiata nella direzione di Mario come se volesse dirgli qualcosa che invece faceva fatica ad uscirle dalle labbra. Lui scostò il viso e guardò da un'altra parte, fingendo di cercare qualcosa sul comodino.
Ce l'aveva fatta, finalmente. Le aveva confessato che fra loro era tutto finito. Glielo aveva detto in malo modo, spiattellandole la verità: confessandole che amava un'altra.
Valeria tornò nella camera dopo pochi minuti. Senza dire una sola parola prese a rivestirsi. Aveva gli occhi lucidi ed il viso privo di trucco.
- Mi accompagni al metrò? - disse quando ebbe terminato di vestirsi.
Erano le dieci di mattina. Avevano preventivato di trascorrere la domenica a letto, invece si ritrovarono soli per la strada. Mario avrebbe voluto dirle qualcosa. Si sentiva a disagio e si trattenne dal parlare. Quando giunsero a Piazza Cavalli si salutarono con un cenno del capo. Lui riprese la strada di casa e lei discese la scalinata che conduceva alla stazione del metrò.
Non si videro più...per sempre
16
1
17 years ago
admin, 75
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In vacanza
Era una vacanza che da tanto ci ispirava ma non eravamo ancora riusciti per mancanza di tempo a mettere nei ns programmi di divertimento.Sarebbe rimasto forse solo un sogno?. Nel novembre di tre anni fa' finalmente riusciamo a mettere in pratica il ns sogno.Finalmente partiamo x cuba il ns sogno si sta'x avverare.Dodici ore di volo non sono poche,all'arrivo,stanchi ed un po'stressati dal viaggio approdiamo al villaggio turistico da noi scelto.Il paradiso ci attende.Spiagge coralline,natura incontaminata e relax completo.Conosciamo dopo pochi giorni una coppia stupenda,dolcissimi,sensuali e soprattutto ricchi di qualita'interiori difficili da poter riscontrare nelle persone comuni.Amina e Louis sono una coppia cordiale,in pochi giorni si crea fra noi 4 una vera e bella amicizia.Tre giorni prima del ns ritorno in italia ceniamo in loro compagnia al ristorante cubano del villaggio.Si crea fra noi una vera complicita',fra una risata e uno scambio di opinioni gli sguardi fra noi diventano sempre piu'intensi.Amina indossa un abito cortissimo in seta che lascia intravvedere a volte un seno stupendo reso piu'intrigante da una bellissima abbronzatura.Louis veste casual,molto sobrio e dai pantaloni in lino attillati si intravede la forma del sesso.La serata è bellissima,l'allegria,la spensieratezza ed il luogo che concilia i rapporti umani favorisce l'intrigo.Amina mi parla di loro,di quanto si amano,il loro feeling di coppia e dei loro desideri piu'reconditi. Mi scruta,mi osserva,guarda la mia scollatura da cui si intravede una parte del mio seno,poi piano piano mi prende la mano la fa'scivolare fra le sue e dolcemente mi accarezza come una cara amica.Sono ormai le una di notte,qui'è ancora come fosse giorno,ci vediamo uno spettacolo di ballerine cubane stupende,Amina è seduta accanto a me,mi tiene la mano,mi sussurra frasi dolcissime all'orecchio.Sento crescere in me il desiderio,la sua pelle profuma d'oriente,di fiori tropicali,di sensualita'e dolcezza che mai ho percepito in una donna. Sono le 2 di notte,facciamo x congedarci x andare a riposare.Amina mi abbraccia,mi bacia dolcemente sulle guance come fa'tutte le sere poi all'improvviso mi sussurra,gioia mi piaci da impazzire,ha stregato la mia anima.Louis e mio marito ci osservano,hanno intuito il ns desiderio.Amina mi prende per mano e tutti e 4 ci ncamminiamo verso la villetta ove loro soggiornano,entriamo e piano piano con una dolcezza e sensualita'mai vista lei inizia a spogliarsi,indossa un bellissimo tanga,reggiseno ridottissimo da cui si intravedono i capezzoli turgidi dal desiderio,la sua pelle ambrata mi manda in estasi. Mi spoglio,lei non mi toglie lo sguardo per un secondo,sorride e nella fioca luce della stanza i suoi occhi brillano come perle d'oriente.Louis e mio marito ci osservano ed a un ns sguardo ammiccante,iniziano a spogliarsi.Intravedo il sesso di Louis che sembra uscire rorompente di desiderio dagli slip attillatissimi.Siamo nudi ora,il desiderio si fa'sempre piu'irrefrenabile.Amina mi stende sul grande letto che occupa la stanza,sento il suo respiro,la sua pelle ambrata che profuma di donna,di sensualita'e desiderio.I suoi baci mi fanno cadere in un'estasi profonda.Mi sussura all'orecchio parole dolcissime.Gioia mi dice sei un fiorellino tutto da cogliere e nel frattempo mi accarezza,mi bacia,mi stringe dolcemente. Le carezze mi sembrano le ali vellutate di una farfalla notturna che accarezza la mia pelle,i miei seni,i miei capezzoli ormai turgidi e che a volte li sento scoppiare dal desiderio.Scende verso la mia fessurina ormai bagnata e che pulsa di un desiderio irrefrenabile.Le sue labbra ora sono caldissime,mi succhia,mi lecca mi fa'gemere x ore,mi pare un sogno da cui non vorrei mai uscire.Louis si avvicina,il suo pene mi pare enorme,pulsa di desiderio e il suo glande è lievemente umido,profuma di maschio,mi inebria i sensi.La mia bocca si avvicina vogliosa e la mia lingua si impossessa di quel pene bellissimo.Lo succhio voluttuosamente,lo lecco avidamente dalla radice al glande e pare sempre piu'turgido,pulsante e caldo di umori dolcissimi.Intravedo Amina che con le labbra succhia dolcemente il pene di mio marito,lecca lo scroto,lecca il buchetto posteriore di lui che a volte non riesce a trattenere i gemiti di piacere.Amina ora i gira,prende luois x le spalle e in un bellissimo smorzacandela lo possiede.Quel pene enorme sembra sparire nella sua vagina vogliosa che gronda di piacere.Mi sento scoppiare,possiedo il mio lui all'improvviso,lo cavalco con violenza,lo possiedo avidamente come mai mi era capitato di fare. I ns gemiti,le ns urla di piacere si mescolano in un'estasi di piacere irrefrenabile.Scoppiamo tutti assieme in un orgasmo sublime e l'appagamento dei sensi ci fa'entrare in un'estasi profonda e sconosciuta fino ad ora.Bellissimo paradiso tropicale,Amina e Louis,non vi dimenticheremo mai.
13
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17 years ago
admin, 75
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Cambio casa..... pt.1
Sono andata da poco ad abitare nel mio nuovo appartamentino, appena fuori il centro. Del trasloco di mobili e suppellettili varie si sono occupati i soliti 3 o 4 nerboruti, io mi sono limitata a portare poche scatole. Secondo piano, senza ascensore, fine Luglio, tanto per approfittare delle ferie in ufficio e fare le cose con calma.
Dopo due o tre viaggi per le scale si affaccia al primo piano una giovane signora, avrà avuto 40/45 anni. Giada. Mi chiede se ho bisogno di una mano, le rispondo che non è necessario, ma dopo un attimo è lì a togliermi la scatola dalle mani e mi precede per le scale. Domande di rito (sei la nuova proprietaria? bla bla bla) e risposte altrettanto di rito. Il tutto con le sue gambe lasciate scoperte da una gonna jeans un po troppo corta che mi precedono. Si muove ammiccando, ma vabbè, mi dico, sarà un po svanita.
Finiamo di scaricare la macchina ed i pacchi a casa mia, le offro qualcosa da bere, ma non ho più di un bicchiere d acqua. Lei lo accetta, ma si lascia cadere metà del contenuto addosso. La maglietta le si appiccica addosso in un attimo e noto che non ha reggiseno. Mi guarda imbarazzata (o forse fa solo finta) "che sbadata che sono..".
Mi invita giù da loro (lei e Marco) per una cenetta di benvenuto. "Non stasera" le dico "sono troppo stanca". Ci accordiamo per l'indomani.
Alle 20 in punto mi presento giù da loro. Pantaloncini al ginocchio, sandaletti, top scuro, un filo di pelle scoperta sulla pancia. E un dolcino preparato da me. Mi apre Marco: jeans (troppo stretti secondo me, a meno che...), maglietta nera a maniche corte, all'apparenza più giovane di lei. Mi invita ad entrare e mi dice che Giada gli ha raccontato tutto di me e che gli fa molto piacere conoscermi. Piacere che in parte deriva sicuramente dal mio sedere, su cui continua a posare gli occhi. Mi prende il dolce dalle mani e va in cucina, mentre dalla camera esce Giada, più farfallona che mai: vestitino leggero appena sopra il ginocchio, tacco da 12. E ancora senza reggiseno.
Ci sediamo, parliamo del più e del meno, di noi, chi siamo, da dove veniamo e bla bla bla. Cena squisita, preparata da Marco. Lui effettivamente è più giovane, ha 35 anni, lei 42.
Inevitabilmente, si finisce a parlare di sesso: mi raccontano le loro esperienze e, forse complice il vinello bianco, io racconto le mie. Mi lascio sfuggire che la mia fantasia sarebbe quella di farmi riprendere. Marco scatta, dice che non c’è problema, che se voglio farlo ci pensano loro, hanno già fatto qualche filmato amatoriale, anche se non lo hanno mai mostrato a nessuno.
Rispondo che non lo so, che probabilmente rimarrà sempre una mia fantasia, loro non insistono più di tanto, anche se Giada ridacchia senza farsi vedere.
Ci lasciamo così, li ringrazio per la cena e per l’accoglienza, loro ringraziano me per la compagnia. Torno su e andando a dormire senti gli inequivocabili rumori di due persone che fanno sesso. Sono loro e si stanno impegnando di brutto. Mi sembra quasi che cerchino di farsi sentire. Ben per loro, penso, forse l’argomento li ha stimolati.
Il giorno dopo vado a mettere la targhetta nella cassetta della posta e ci trovo un pacchettino: è un dvd, sopra c’è un post it giallo, calligrafia di donna. Giada.
“Non siamo professionisti, ci divertiamo solamente. Guarda.”
………………..
continuo?
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5
17 years ago
moni74,
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Hò fatto il tassista
è una vicenda realmente accaduta ed ogni volta che ci penso mi eccito: siamo una coppia 5ntenne ancora molto piacente e porcellina, una sera dello scorso autunno un'amico conosciuto in desy e che avevamo già incontrato una volta ci manda un mess. dicendoci che si sarebbe trovato in zona e avrebbe avuto molto piacere a rivederci... io e mia moglie ci guardiamo e decidiamo di sì... diamo appuntamento in una piazza della nostra città, nota stazione balneare del veneto con l'intenzione di andare a mangiare una pizza e poi si vedrà. ci incontriamo lo facciamo salire in auto e andiamo in una pizzeria di nostra conoscenza che sapevamo che aveva dei tavoli con le panche un pò appartati... mangiamo sta pizza ( che faceva schifo) ma non ne abbiamo fatto caso, dato che io a un certo punto dico al nostro amico che di solito quando usciamo la mia lei non porta mai le mutandine e se voleva controllare se così era anche stavolta... naturalmente non sbagliavo... gli ha fatto un splendido ditalino (sapeva usare molto bene le mani) e naturalmente ci siamo eccitati tutti e 3 come degli opossum anche perchè ci siamo accorti che il cameriere aveva quantomeno intuito qualcosa... comunque alla fine ci alziamo e andiamo a pagare il conto e la mia lei ci dice andate avanti che devo andare in bagno e che arriva subito... siamo fuori appoggiati alla macchina che ci fumiamo una cicca che lei arriva e ci dice... sù dai che andiamo e con non chalange lascia che il capotto si apra... sotto aveva solo le autoreggenti e un corpettino da urlo naturalmente noi siamo rimasti un pò impalati e ridendo ci dice sù avanti dai... io salgo al posto di guida il nostro ospite naturalmente dietro e lei con la massima naturalezza si toglie il capotto e sale dietro ( il cameriere dalla finestra ha visto tutto naturalmente) e mi avvio mia moglie mi dice dai che facciamo vedere al nostro amico la nostra città... e comincia con lo sbottonargli i pantaloni gli tira fuori l'uccello che penso avesse già duro e se lo prende tutto in bocca e comincia a spompinarlo da splendida troia qual'è io regolo lo specchietto per potrer vedere cosa fanno... anche lui comunque non stà fermo e gli fà un ditalino da incorniciare... e io intanto guidavo andando piano per le vie della città a un certo punto vedo che molla tutto prende un preservativo dalla borsa ( che troia aveva già programmato tutto) glielo infila e gli si siede sopra girata verso di mè e comincia a scoparsi raccontandomi cosa stà facendo ( cazzo da morire ) e mentre io li scarozzo loro scopano a tutta forza... a un semaforo un signore naturalmente guarda interessato a cosa facevano stì due e io mi son ben guardato da dal dirgli che stavano dando spettacolo e loro non si sono accorti di niente intant io mi dirigevo in posto che sapevo tranquillo sotto un ponte vicino al fiume... arrivo fermo la macchina spengo le luci e noto che al dil'à del fiume ci sono dei pescatori chi se ne frega che si gustino l'òcchio anche loro... li faccio scendere e lei nuda con le auto reggenti com'era la facciamo accovaciarsi e comincia a spompinarci tutte e due poco dopo veniamo marco il nostro amico la fà stendere sul cofano dell'auto e comincia a leccargli la passera che naturalmente era bagnata sino alle ginocchia e quasi anche senza quasi l'à fatta urlare al chè ci siamo rieccitati e l'abbiamo presa in due uno la scopava e l'altro in bocca io sono venuto di nuovo e da buon ospite hò lasciato fare a loro e mi sono messo da parte a guardare marco l'à distesa a pancia in giù sul cofano e l'à fatta gridare di nuovo ( gran scopatore non c'è che dire cazzo non veniva mai e c'è l'aveva sempre duro) dopo abbian preso armi e bagagli e siamo andati a finire in bellezza a casa nostra...
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13
17 years ago
monaco191126, 58/58
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Recente avventura
Agosto non è un buon periodo per muoversi, tuttavia avevo bisogno di un pò di relax ed approfittando di alcuni sopralluoghi da fare decisi di concedermi qualche giorno in un posticino tranquillo e fuori dal mondo.
Da buon navigatore trovai un bed e brakfast disperso nelle colline toscane che mi parve ottimo.
All'arrivo l'impressione venne confermata, l'antica ville del '700 ben tenuta e con un grande parco era davvero incantevole prato con lettini per il sole , piscina a sfioro con tre diverse vasche ed arredamenti curatissimi.
Alla reception mi accoglie con un gran sorriso una donna sui 55 anni che forse le mie parole non riusciranno a descrivere , non molto alta lunghi capelli raccolti camicia chiara dalla scollatura generosa che metteva in mostra un seno generosa ma non abbondante, leggermente appoggiato , fianchi arrotondati da qualche chilo in più ed un sedere ancora tondo ma che risentiva della gravità ed in particolare mani ben curate con i tipici segni del tempo e della vita vssuta, insomma tutti quei particolari che ai miei occhi rendono una donna irresistibile!
Fu molto cordiale e mi raccontò che gestiva la casa con il marito, che avevano una clientela molto selezionata di persone con età adeguata, anche se io ormai perso nei miei pensieri capii poco a cosa alludesse.
Salito in camera disfeci il piccolo bagaglio e per evitare di ripensare a quello spettacolo di donna andai a fare una passeggiata nelle vigne circostanti.
Il sole che arrossava la strada sterrata accompagnava la mia lettura di poesie ed assorto nella lettura mi destai sentendo un profumo lo stesso di quella creatura che poche ore prima aveva così colpito i miei pensieri, distolto lo sguardo cercai con gli occhi era qualche passo innanzi a me , intenta a raccogliere more da un grande roveto.
Era bellissima mentre sulle punte delle ballerine basse color amaranto cercava di sporgersi per prendere i frutti più in alto facendo risalire la gonna e aprendo lo scollo davanti.
Non riuscii a resistere e mi offrii di aiutarla, accettò spiegandomi che avrebbe voluto preparare una crostata per l'indomani.
Mentre lei reggeva il cestino io le passavo le more e più volte le nostre mani si sfioravano lasciandomi un brivido al contatto con le sue dita sottili e le sue unghie.
Sembrava non accorgersi di nulla eppure quel modo di fare , quella sensualità che solo una donna negli anni riesce a profondere in ogni gesto mi colpivano sempre di più sempre più vistosamente.
Ci incamminammo per tornare verso la casa ed iniziammo una piacevole conversazione, mi disse che poco prima mi aveva parlato della clientela un pò preoccupata per la mia giovane età vista la tranquillità del posto e la ricercatezza degli altri ospiti e disse: non ne vengono molti di bei giovani come lei da queste parti!
Aggiunse che aveva subito capito che ero una brava persona e poi il libro che avevo in mano ed i miei modi l'avevano rassicurata subito.
Mi confidò che anche lei scriveva di tanto in tanto per tirar fuori quelle cose che la vita purtroppo tiene sopite, lo disse guardandomi con due occhi profondi e pieni di vita, mentre il sole ormai imbrunito dipingeva sul suo volto un rossore quasi surreale non so dirvi come ma non sono riuscito a resistere, abbracciata stretta le o dato un bacio fortissimo.
All'inizio ha cercato di divincolarsi poi le sue mani hanno inziato ad accarezzare la mia schiena , mentre le more ormai rotolavano sullo sterrato ho appaggiato il suo corpo ad un albero e baciandole tutto il collo ho cominciato ad alzarle la gonna, i sospiri erano sempre più forti mentre a fatica scostavo la lingerie di pizzo per sentire la sua fica umida e desiderosa la mia bocca intanto si era impadronita dei suoi seni e le sue unghie affondavano nei mie capelli sempre più forte.... di un tratto disse : no! no! basta, e scostò le mie mani si avvicinò con la bocca al mio orecchio e mi sussurrò non qui, non adesso, raccolto il cestino andò via salutandomi con la mano.
La continuazione a breve...ma sappiate che i due giorni di relax sono diventati poi 5! !
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0
17 years ago
jamaicanxxx,
35
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Il mio primo amante.
Pino il mio primo amante.
Ho aspettato un po’ di tempo perché volevo che fosse mio marito a chiedermelo e quasi cominciavo ad essere delusa del suo silenzio, ad un certo punto ebbi anche paura che la cosa non lo interessasse più, bella fregatura. Un bel giorno invece mio marito mi dice: - Ma te piaciuto esserti fatta scopare da Pino è stato bello? ti sei divertita ed è ripetibile?- Non aspettavo altro, - se per farti piacere l’ho fatto poche volte ma posso anche ripetere se tu vuoi- Stavo mentendo, lo volevo io, eccome lo volevo.
Telefonai a Pino dicendoli che mio marito era a conoscenza del nostro ex rapporto e che volevo incontrarlo insieme a mio marito …… fissammo un appuntamento nella sua villetta che ben conoscevo.
Cercai di prepararmi Sexy erano anni che non lo rivedevo… di…. conseguenza, autoreggenti nere, perizoma dello stesso colore, minigonna vertiginosa (persino mio marito che mi vuole vistosa la definì molto compiaciuto indecente), stivali al ginocchio con tacchi da brivido ed una generosa maglietta dalla quale intuivo che i miei seni nudi potevano uscire al minimo movimento, Mio marito mi voleva “porcellina”? Lo ero!
Arrivammo in anticipo e mio marito, già eccitato, mi infilò un dito nella figa per sentirne lo stato, era più bagnata di un mare, - Facevi tanto la santarellina ma non mi pare che il pensiero di fare la troia ti dispiaccia molto- mi disse ridendo e mentre lui rideva io suonai’ il campanello, mi apri pino trovandolo di fronte mi sembrò ancora più bello di quando lavoravo per lui nel suo negozio, una volta richiusa la porta alle nostre spalle mi baciò molto dolcemente e mi fece i complimenti per come ero (s)vestita, percorremmo il lungo corridoio che ci separava dal salotto e in questo tragitto lui non fece che palparmi il culo, cominciava bene la serata.
Soliti doverosi(???) convenevoli, tutti e tre sul divano ed io naturalmente seduta in mezzo, per qualche minuto parlammo del più e del meno, di niente insomma, la mia minigonna naturalmente era quasi salita all’ombelico e a parte le gambe lasciava anche generosamente scoperto il davanti del perizoma che indossavo, Pino allungò una mano e si mise a toccare una rosellina che era ricamata sul davanti, giuro che non mi ero accorta che ci fosse, il ghiaccio era nuovamente rotto, finalmente.
Cominciammo a spogliarci, io non avevo molto da togliermi veramente, e a quel punto mio marito disse – Ma in questa casa non c’è una camera con un letto?- Aveva ragione e in camera da letto ci recammo subito. Mio marito si spogliò da solo, Pino invece mi tolse la maglietta ed il perizoma lasciandomi in stivali e autoreggenti e mi pregò di spogliarlo a mia volta, lo feci molto volentieri, finalmente volarono via anche i suoi boxer e mi ritrovai il suo enorme cazzo tra le mani, non era in completa erezione e la cosa mi eccitò molto, mi chinai davanti a lui e con la bocca e le mani lo portai in breve tempo ad essere come io lo avevo sognato dalla prima volta che lo avevo visto. Mio marito era nudo sdraiato sul letto che ci aspettava.IL comando delle operazioni l’ha preso Pino su ordine di mio marito, si è sdraiato sul letto e mi ha chiesto di montarlo, il suo cazzo non finiva più di penetrarmi, me lo sono infilata molto lentamente per gustarlo meglio poi ho cominciato a dondolarmici sopra e ho cominciato a venire quasi subito, il montone se ne è accorto immediatamente – Sei un meraviglioso lago- Mio marito guardava e si masturbava molto adagio per non venire troppo in fretta ed io ero troppo presa e concentrata sul cazzo di Pino che avevo tutto dentro per dedicarmi anche a mio marito.
Pino ha capito in fretta che ero completamente “partita” e che quindi poteva fare di me quello che più gli piaceva, era già un po’ che lo montavo quando mi ha detto – Scopa un po’ lui così te ne mettiamo dentro due- Non avevo capito dove volesse arrivare ma non me ne importava nulla, desideravo solo godere. Sono salita sul cazzo di mio marito, bella differenza, e ho cominciato a montare lui,Pino mi è venuto dietro e ha cominciato a sfregarmi e a picchiarmi le natiche con il suo enorme “bastone”, venivo in continuazione, poi all’improvviso ho sentito la sua enorme cappella puntarmi il mio buchetto del culo, ero chinata su mio marito e non ho avuto il tempo di ribellarmi in nessun modo, un piccolo attimo di dolore e Pino aveva violato anche il mio buchetto che avevo concesso solo a mio marito, era stato bravissimo non avevo sentito nemmeno la milionesima parte di male di quando ci aveva provato a casa sua, a proposito di mio marito gli ho sussurrato in un orecchio – Mi sta inculando sei contento?- -E brava la mia vacca a me lo hai concesso poche volte e ho un cazzo che è la metà del suo, sei una gran troia-
Pino mi teneva per i fianchi e mi stava sontuosamente scopando il culo, mio marito la figa, ad ogni colpo di Pino le mie tette sfregavano il petto di mio marito e i capezzoli sembravano volessero scoppiarmi, venivo in continuazione e stavolta a mio marito lo dissi, - Lo sento molto bene, dal bagnato che sei faccio quasi fatica a starti dentro- fu la sua risposta.
Sentii il cazzo che avevo in culo pulsare e gonfiarsi ancora di più, Pino stava per venire, infatti da lì a poco accompagnati dai suoi mugolii di piacere cominciai a sentire i getti del suo sperma bollente dentro di me, come la volta precedente mi inondò come un fiume in piena, tolse il suo manganello da dentro al mio culo e il suo sperma cominciò a colarmi ovunque, feci per alzarmi ed andare in bagno a lavarmi ma mio marito mi bloccò, mi girò e così come ero, inondata, mi venne sopra e cominciò a scoparmi, certo non aveva le dimensioni del cazzo di Pino ma mi stava scopando in modo stupendo, mi fece godere almeno tre volte poi quando sentì che stava per godere a sua volta mentre io maneggiavo il mio cazzo preferito mi venne quasi a cavalcioni sul collo e menandoselo mi venne in piena faccia, avevo sperma ovunque, nei capelli, negli occhi, sul viso e mi stava colando dappertutto, senza pensare a tutto quello che stava gocciolando ai “piani inferiori”.
Stavolta nessuno mi fermò mentre andavo a fare una doccia.
Quando tornai i maschietti stavano parlando di me, sorridevano e i commenti nei miei confronti erano più che positivi, ero esausta e mi sdraiai sul bordo del letto, ma qualcuno non era ancora esausto come me, mio marito cominciò a titillarmi i capezzoli e Pino cominciò a farmi un ditalino, la stanchezza si dissolse nel nulla, cominciai a “sbrodare” nuovamente. Pino si alzò in piedi a fianco al letto la sua mano mi stava massacrando la figa e quando iniziò a passare il mio sperma dalla figa al buco del culo non mi ci volle molto a capire che intenzioni aveva, infatti mi fece mettere su un fianco mi sollevò una gamba che appoggiò sulla sua spalla e mi inculò per la seconda volta nel giro di poco tempo, - Devi rifarti del tempo perduto- mi disse e aveva ragione, sembrava che il suo cazzo mi arrivasse alla gola, mi sentivo completamente piena, ma il momento più esaltante fu quando per la seconda volta nella mia vita il suo bellissimo cazzo mi venne nel culo.
Dopo esserci ripuliti ci rivestimmo e ci salutammo con in ognuno di noi la certezza che ci saremmo sicuramente rivisti.
Dopo le avventure con il mio amante, io e mio marito avevamo reciprocamente capito bene che entrambi ci amavamo ancora e + di prima avevamo bisogno di situazioni piccanti per tenere ben unita la nostra coppia, aveva sempre avuto ragione mio marito ed io avevo sempre rimandato per paura di non so bene cosa, oramai però non stavamo facendo che mettere in pratica fantasie che mi sussurrava mentre mi mi scopava.
Quasi superfluo dire quante decine di volte ho dovuto raccontare a mio marito i dettagli di quanto accadutomi con il mio amante Pino ,di quando a quei tempi ero una sua dipendente, ho cercato di essere il più precisa possibile ma qualcosa di sicuro ho dimenticato perchè durante quei momenti non è poi che la mia lucidità fosse completa presa come ero a godermi quella situazione.
Mio marito mentre stavamo cenando mi ha chiesto: - Domani sera è prefestivo che ne diresti di telefonare a Pino e vederci un film al cinema a luci rosse?- Perchè no, gli ho risposto, la cosa mi incuriosiva, non ero mai stata in un locale simile. Mio marito mi ha dato "preziosi" suggerimenti per l'abbigliamento spiegandomi anche il perchè e visto che sembrava tanto pratico gli ho dato retta, tacchi a spillo, autoreggenti, minuscolo perizoma, maglietta aderente senza reggiseno, gonna a portafoglio e visto che ancora non era poi sto caldo un leggero impermeabilino a ricoprire il tutto. Siamo saliti in macchina e ho notato immediatamente che si stava dirigendo verso l'autostrada, - dove vai- gli ho chiesto, - andiamo in un cinema in provincia, la nostra città è troppo piccola e sia tu che io siamo abbastanza conosciuti, meglio allontanarci- Non aveva tutti i torti poi alla fine un cinema è sempre un cinema se è anche un pò lontano che importa.
Durante il viaggio non ha fatto altro che palparmi ed infilarmi le dita nella figa per sentire se era bagnata, certo che era bagnata, come avrebbe potuto non esserlo e lui carino mi ha apostrofato dicendomi: - sei proprio una gran puttana, ma così ti adoro e mi mandi la testa fuori fase, ti amo - è fatto così ed ora non lo cambierei con nessuno al mondo.
Siamo arrivati nel cinema scelto da Pino e mio marito in meno di 1 ora, siamo entrati decisi e la cassiera vedendomi è rimasta non poco stupita di avere una donna come cliente ma secondo me non ero nè la prima e nemmeno sarei stata l' ultima e la motivazione a mio parere era la medesima per tutte.
Ci siamo seduti in galleria nella fila immediatamente dietro la balaustra, mio marito si è seduto alla mia sinistra ed io mi sono tolta l' impermeabilino che avevo apoggiandolo sulla sedia alla mia destra, gente pochissima, donne ..... io!
Dopo una decina di minuti ho visto l’ombra del mio amante Pino a percorrere la fila vuota e sedersi nelle poltrona a fianco del mio impermeabile, - Ci siamo - mi ha sussurrato mio marito, ma io ancora non ci credevo, - Accavalla un pò le gambe e fagli vedere un pò di coscia - Ho ubbidito e per tutta risposta mi è arrivata una leggera carezza sul seno destro, ho stretto il braccio di mio marito per fargli capire che stava accadendo qualcosa, proprio in quel momento è finito il primo tempo e si sono accese le luci in sala, Se vuoi "giocare", mi ha detto Pino, quando torna il buio togli l'impermeabile dalla poltrona e mettilo sulle gambe, appena è iniziato il secondo tempo ho fatto quello che mi era stato suggerito
La sua mano ci ha messo poco a scivolare tra l' impermeabile e la gonna e le sue carezze erano delicate e quasi timorose, non mi sono mossa e quindi è diventato più "audace", ha trovato in fretta la spaccatura della gonna e la sua mano era sulle mie calze ma per poco, è arrivato alla nuda carne in un attimo. Stavo piantando le unghie nel braccio di mio marito per fargli capire che la cosa stava avendo un seguito e mio marito per tutta risposta mi guardava in viso per cercare di capire le mie reazioni, il mio amante prendeva sempre più confidenza e in men che non si dica è arrivato al mio perizoma, ho stretto ancora più forte il braccio di Mario che ha capito al volo, anche la sua mano è finita sotto l' impermeabile e mia ha allargato le gambe, in quel modo la mia figa era tutta a disposizione del mio amante.
Pino ha cominciato a sgrillettarmi con inimmaginabile sapienza ed io, serve sottolinearlo?, ero eccitatissima, mio marito ha smesso ti tenermi aperte le gambe e di brutto mi ha infilato due dita nella figa, ho fatto molta fatica a non urlare venendo per la prima volta, poi ha preso la mano di Pino e praticamente gli ha imposto di penetrarmi a sua volta mentre lui si dedicava al mio grilletto, ero un lago di sperma, e sono venuta a ripetizione più volte, poi il mio dolce amante mi ha preso la mano destra e l' ha appoggiata sui pantaloni, indovinate dove, bell' arnese almeno al tatto ma lì in un cinema che ci potevo fare?
"Pino " doveva conoscerlo bene quel cinema infatti si è avvicinato ancora di più e mi ha sussurrato nell' orecchio: - se al tuo marito va bene vai nei bagni delle donne ci sono tre porte vai in quella più lontana dalla porta d' ingresso e aspetta là - Ho ripetuto la proposta a mio marito ed il suo - Vai pure - era per me più che scontato.
Mi sono alzata e ho seguito le indicazioni di Pino, mi sentivo molto osservata dalle poche persone presenti ma il pensiero che tutti sapessero quello che stava per accadere mi eccitava ancora di più.
Bagni molto ben tenuti e puliti almeno questo mi dava coraggio, dopo pochi minuti ho sentito bussare delicatamente alla porta ho aperto e mi sono trovata faccia a faccia con il mio amante, preamboli non ce ne sono stati molti, mi ha infilato la lingua in bocca, mi ha slacciato la gonna che è volata in terra e sempre baciandomi mi ha messo spalle al muro sollevandomi una gamba e facendomela appoggiare sul coperchio del water, si è slacciato la cintura dei pantaloni che sono finiti dove era la mia gonna e così in piedi contro il muro come una puttana da camionisti mi ha infilato il cazzo nella figa alzandomi la maglietta per avere le mie tette a portata di bocca, mi scopava in modo quasi violento e per questo mi teneva una mano dietro la testa in modo che ad ogni sua affondata di cazzo non la sbattessi contro il muro, era una situazione per me assolutamente impensabile anche nelle più fervide delle mie fantasie erotiche perciò venivo in continuazione, lui sembrava molto resistente infatti mi aspettavo venisse molto prima di quando poi è accaduto, avevo tutto il suo e il mio sperma che mi colava ovunque, mi sono chinata che gli ho pulito bene il cazzo con la lingua e proprio mentre stavo compiendo questa "operazione" nuovamente si è risentito bussare alla porta, era mio marito.
Una volta entrato anche lui di certo gli spazi disponibili non largheggiavano ed è sato il momento dei saluti, c' era per l' occasione qualcosa di grottesco e di ridicolo al tempo stesso, io mezza nuda, Pino con i pantaloni calati e l'asta al vento e mio marito vestito di tutto punto, - che ne pensi allora di questa troia che è mia moglie - è stata la domanda che mio marito gli ha rivolto e lui con molta calma e signorilità ha risposto: - primo è una gran bella donna, secondo sa far sesso in modo meraviglioso, terzo è veramente importante per la vostra coppia che amiate entrambi queste situazioni veramente disgressive ma eccitanti, vi divertite assieme e mai nessuno dei due sentirà la necessità di tradire l'altro - Bene, ha risposto mio marito, allora adesso ci divertiamo in tre.
Si è seduto sul coperchio del water e mi ha fatto montare sul suo cazzo col viso rivolto verso di lui e mentre mi stavo impalando ha detto a Pino - inculala la mia mogliettina - Figuriamoci se Pino se lo è fatto ripetere mi ha un pò bagnato il buchetto con la saliva e mi ha penetrata piano piano fino alle palle, mi inculava e intanto mi mungeva le tette proprio come fossi una vacca, mentre mio marito cercava intanto di leccarmi i capezzoli mano a mano gli capitavano a portata di bocca, un inferno di piacere insomma, non posso dire quante volte sono venuta io ma finalmente ho sentito prima mio marito venirmi nella figa e poco dopo Pino venirmi nel culo, mi sentivo ridotta ad uno straccio, ma ero appagata e felice, mi sono ripulita alla bell'e meglio con carta inumidita con acqua e ho cercato di rimettermi per quello che fosse possibile in sesto, pensavo fosse finita lì ma Il mio amatissimo amante è sbottato - Quando hai bussato per entrare tua moglie me lo stava leccando e lo faceva molto bene, mi piacerebbe chiudere questo incontro con un bel pompino di tua moglie – Mio marito mi ha chiesto se avevo capito e intanto mi spingeva la faccia verso il cazzo di Pino il quale a sua volta si era seduto ed io ho cominciato a leccarglielo, mio marito mi teneva per i capelli ed in pratica mi dava il ritmo, visto che era già venuto più volte ho dovuto "lavorare" parecchio sull' uccello di Pino per portarlo nuovamente al piacere ma non avevo dubbi di riuscirci e così è stato, non finivo più d' ingoiarlo, mi ero inginocchiata davanti a lui e glielo leccavo con tutta l'abilità di cui ero capace, a sentire i suoi gemiti di gusto la cosa non gli spiaceva affatto, mio marito intanto era in piedi e si masturbava mi era venuto in pieno viso. Sentivo Pino dentro la mia bocca che stava pulsando in modo frenetico ed immaginai che stesse per venire, infatti è venuto in bocca pure lui ma a differenza di mio marito i suoi fiotti di sperma non finivano mai, e per la prima volta nella mia vita sono venuta senza avere nulla dentro alla figa, ho deglutito il tutto con molta naturalezza, cosa che con mio marito non avevo mai fatto, nemmeno pochi momenti prima, non avevo mai ingoiato sperma, con quello di Pino mi parve la cosa più naturale del mondo. Ci siamo nuovamente ricomposti e per primo è uscito mio marito dicendomi che andava a prendere l' auto per caricarmi direttamente all' uscita del cinema, poi è uscito Pino salutandomi con un bacio mozzafiato e mi ha detto di chiamarlo in qualsiasi momento desiderassi, poi con il massimo dell'indifferenza possibile viste le circostanze sono uscita io e come promessomi mio marito era davanti all' ingresso del cinema a starmi ad aspettare con l' auto, sono salita e siamo ripartiti alla volta della nostra città, ad un certo punto mio marito ha fermato l' auto mi ha baciata con molta passione e mi ha ripetuto: - sei una moglie meravigliosa, ti amo da impazzire, non cambiare mai - Caro maritino mio non mi sfiora nemmeno l'anticamera del cervello di cambiare, tu sei felice ed io mi diverto che di più non si potrebbe e per giunta con il tuo consenso e pensare che al matrimonio ci sono voluta arrivare vergine, si cambia nella vita, voglia se si cambia.
Lasciatemi commenti se mi piacciono racconterò altre storie di vita vissuta ciao a tutti.
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17 years ago
blu150582,
44/44
Last visit: 10 years ago
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Senza titolo
Salve!!siamo appena ritornati dalla vacanza io mi chiamo Gennaro..mia moglie Mena..già ha scritto dei racconti..ma questo è un mio desiderio..a me piacerebbe vederla alle prese con un'altra donna...mentre io e suo marito le guardiamo e poi intervenire e fare sesso a 4..ma Mena non è di questo avviso..a lei piacciono solo gli uomini sani seri e grossi di circonferenza...e a me tocca solo guardare!!e seghe..
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3
17 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
La serata in piazzetta
Stavamo soffrendo il caldo io ed il mio amichetto peloso, allora cosa si fa? Scendiamo in piazzetta, un giro rapido, uno sguardo intorno alle panchine e tac, subito una bella studentessa.
'ciao bella come mai sola qui?'
lei compiaciuta 'soffrivo un pò il caldo?'
'il caldo?' rispondo io, e allora se venissi a letto insieme a me ed al mio amichetto qui, ti scioglieresti come un ghiacciolo nel forno a 200 gradi'
lei incuriosita 'attento! non mi dire che è una provocazione, altrimenti potrei risponderti che sei soltanto un buon oratore e che sarebbe il forno a bruciare la tua baguette'
'Io -per smorzare- sento già il calore umido del forno, cosa ne dici di rinfrescarci un pò e di prenderci un bel gelato' (così giusto per vedere come lo avrebbe leccato). Lei accetta la proposta e allora, cono alla mano, vidi quello che non avrei mai immaginato.
Le sue labbra aprendosi mostravano una lingua di raso rosa, bella carnosa ed altrettanto salivosa, che scivolava in maniera ipnotizzante ed armoniosa su è giù per i gusti multicolore del cono che teneva in mano. Guardandola leggermente annebbiato nei pensieri e non molto lucido nel mantenere la discussione su toni ragionevoli, sentivo il mio amichetto che diventava simile alla pietra lunare, percependo con l'occhio addirittura qualche bagliore, mentre tentavo di sbirciarle i seni prosperi e sagomati dalle fessure della canottiera a righe verticali rosso e avorio, tesa all'altezza dei capezzoli inturgiditi. Finito il gelato le proposi una bibita fresca a casa mia, lei accettò dopo qualche battuta rivolta aa alimentare quel clima erogeno che si era creato. La mattina dopo la svegliai presto come mi aveva chiesto, mi confessò di avere ancora con il mio sapore nella bocca ed io le dichiarai di gustare ancora il suo e così ci baciammo appassionatamente per interminabili minuti!
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1
17 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
Stefania parte seconda
Ci stendemmo e ci riposammo, le chiesi se aveva fame, lei disse di si. Le dissi che se voleva potevamo mangiare nell'agriturismo, lei rispose che aveva paura che qualcuno la riconoscesse, le dissi che avrei preso un tavolo appartato e che se arrivava qualcuno di sua conoscenza, data la disposizione della porta avremmo potuto vederlo in anticipo e ritirarci in camera. Lei acconsenti e insieme , dopo una risciacquata, ci recammo a pranzo come due sposi in luna di miele. Mangiammo di gusto, guardandoci negli occhi, sorridendo felici, consapevoli che la giornata non era finita. Al termine del pranzo, come due pazzi ritornammo in camera, appena entrata mi saltò addosso, mi spogliò e iniziò un fantastico pompino, le chiesi se lo aveva mai fatto completo...mi disse "scherzi???...con mio marito????", "ma con te è diverso e voglio provare questo ed altro", ammiccò ambiguamente, "dovrai farmi passare una mia fantasia", "quale?" le chiesi, e lei disse che era una cosa forse stupida ma era un suo sogno ricorrente. Mi disse che voleva essere legata al letto senza possibilità di muoversi ed essere alla mercè di un uomo che poteva farle di tutto senza che lei potesse fare niente..Capirai, mi invitava a nozze. La lasciai un momento sul letto, mi rivestii e andai in macchina a prendere alcune corde che ho sempre per i casi di emergenza. Rientrai, mi rispogliai e con decisione le legai le mani alla spalliera del letto lasciandole le gambe libere, in questo modo era alla mia mercè, ma potevo rigirarmela come volevo. Così distesa iniziai a leccarla, a baciarla, a mordicchiarle i capezzoli fino quasi a farle davvero male...Glielo misi in bocca spingendo in profondità e ritirandolo quando a lei salivano i conati, nel frattempo continuavo a toccarla per farla eccitare ancora di più, semmai ce ne fosse stato bisogno. Lo sai cosa ti faccio adesso? Ti inculo..un lampo di terrore attraverò i suoi occhi, mi disse di no, che non l'aveva mai fatto..che era sporco. Volevi realizzare il tuo sogno?, ora ti accontento, le presi le gambe e me le portai sulle spalle bloccaldone con le mie braccia, in questa posizione era totalmente alla mia mercè. le dissi di rilassarsi che se l'avessi fatta male sarei uscito subito, puntai la cappella sul buchino inviolato e forte della precedente lubrificazione della sua figa iniziai a spingere. Entrò solo la cappella e mi pregò di smettere. Sapevo che se fossi uscito non sarei più rientrato, rimasi fermo lasciandola abituare alla ingombrante presenza..pian piano si rilassò e millimetro dopo millimetro le fui tutto dentro fino a che lei senti le palle sulle sue chiappe..."Oh dio mi hai inculata tutta...non lo credevo possibile...fà male ma è sopportabile..."..."vuoi che esca?"..."Se lo fai ti ammazzo...solo fai piano e fammi abituare". Iniziai dei lenti movimenti di entrata e uscita, ad ogni affondo vedevo le sue smorfie di dolore, il viso rosso, stavolta per la sofferenza. Iniziai a carezzarle il clitoride, le dissi che presto il dolore sarebbe passato e avrebbe goduto come non mai, nel frattempo arrivavo alla sua bocca per baciarla dicendole che ora era una troia completa, quasi una femmina da letto, mancava solo una cosa che avremmo fatto dopo. Nel toccarla mi accorsi che si bagnava sempre di più, con le dita sentivo il mio cazzo attraverso la sottile parete. Certo era una posizione faticosa per entrambi, ma dovevo insistere..Iniziò a gemere, stavolta per il godimento. Sentivo lo sfintere pulsare, accelerai il ritmo. Iniziò a godere col culo, le abbassai le gambe e presi a scoparla come in figa e nel frattempo le mettevo il pollice nel buco davanti. "Oh Dio...E' BELLISSIMO...FA' ANCORA UN Pò MALE MA NON TI FERMARE...SFONDAMI!!! APRIMI IN DUE...MI SENTO UNA ZOCCOLA E MI PIACE", continuavo a scoparla....me la rigirai a pecorina con le mani sempre legate al letto. Adesso ti faccio volare e me la scopai come avevo imparato con Sara...due colpi dietro e due davanti. Certo la cosa non era molto pulita, ma in quel momento pensavo solo a godere e a farla godere. Continuai così per un pezzo...lei oramai urlava senza ritegno dicendomi che era la mia zoccola, che si sentiva tanto puttana che era bellissimo farlo con me e tradire il marito. "Cosa mi sono persa in tutti questi anni...continua, inculami, fammi male...ma fammi godere ancora". Me la trombai in culo e figa per almeno un'altra ora, cambiando continuamente posizione. A volte scivolavo sotto di lei che era sempre legata al letto e me la facevo impalare. Col cazzo in culo, vedevo la sua figa bella larga con quelle stupende piccole labbra che pendevano e che mi divertivo a tirare di lato. Poi non facendocela più la inondai l'intestino di sperma. Si accasciò su di me, tutta sudata e stravolta dagli orgasmi. All'improvviso tutta agitata mi pregò di scioglierla, lo feci velocemente e lei di corsa si chiuse in bagno. Sentii rumori inequivocabili, quando usci mi disse "ma quanta me ne hai fatta?...mi hai fatto un clistere" Le risposi che la colpa era sua e che desideravo tanto farlo. Si accucciò accanto a me e mi disse che si sentiva tutta rotta, fica, culo, schiena, specie la fica che stranamente, al contrario del culo, le bruciava e che non sapeva se ce la faceva a fare un altro round, che l'avevo distrutta e che come prima esperienza exraconiugale era stata bellissima, intensa ma che forse poteva bastare. Le dissi di non preoccuparsi, che anche se io ne avevo ancora voglia sapevo ciò che dovevamo fare. Mi guardò sorniona e mi sorrise accucciandosi tra le mie gambe, iniziò a succhiarmelo divinamente. Difficile descrivere le sensazioni che provavo, le dicevo come fare, come far frullare la lingua, come mettere da parte i denti, come succhiare ed aspirare...so solo che dopo un tempo che mi parve interminabile esplosi nella sua bocca e mentre ingoiava il mio succo sentivo che mi aspirava anche l'anima. A quel punto anche io erò distrutto e decidemmo di andare via con la promessa di rivederci presto e così accadde...Un'unica domanda mi frullava nella mente, l'avevo messa incinta???.Ma queste sono altre storie.
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1
17 years ago
scopodonnexsetteore,
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Lui e ancora lui
Quanto vorrei non abitare così lontano da Lui. Ricevere una telefonata durante un impegno di lavoro o nel bel mezzo della notte che mi dica: “ti voglio qui tra dieci minuti”, mollare tutto all’istante e correre a casa Sua.
Salutarlo e senza troppi convenevoli prestarmi a soddisfare una Sua impellenza.
Lasciare che affondi con foga dentro di me ogni Sua insofferenza e delusione e fantasia e voglia… Ogni Suo bisogno di liberarsi e alleggerirsi, di consolarsi e di svagarsi…
Per poi rialzarmi, ringraziarlo e prendere la porta d’uscita in preda all’euforia di essergli stata utile, di avergli dato piacere e godimento… :-)
Vorrei potergli garantire una immediata disponibilità, anche quando di fatto per una semplice questione di chilometri non mi è possibile.
Anche questo è il motivo che mi spinge a desiderare così profondamente la presenza di altre figure femminili. L’autenticità di questo desiderio è tale che si realizza proprio mediante l’offerta di altri corpi, di altre menti…
Io mi sento parte dell’appagamento che Gli è servito dalla prestazione di altre femmine. Perché voglio soltanto che Lui possa soddisfarsi sempre, nell’effettivo momento in cui gli si presenta una necessità; senza ripiegare in altro (in donne più protagoniste o meno consapevoli) il Suo istinto sessuale.
Ricordo il nostro primo incontro “concreto”, dove sapevo che non avremmo parlato come le altre volte ma sarei andata a casa Sua.
Sul treno l’agitazione era tale che ad ogni fermata avrei voluto scendere. Invece ho seguitato a restare inchiodata al mio posto numero ottantasette, incapace persino di rimettere le gambe sui piedi per andare al bagno. Che poi non sopporto fare la pipì su un mezzo in movimento…
Mi sentivo così piccola ma così incapace di trovare un nascondiglio. E forse era perché non volevo affatto nascondermi. Quando sono giunta a Firenze non facevo che sperare di avere ancora qualche minuto, giusto per avere il tempo di assumere nuovamente un atteggiamento dignitoso e non fare trapelare il nervosismo. Ma ricordo di non avere fatto cinque passi: e Lui era lì, davanti a me…
Mentre camminavamo per strada quel giorno, continuavo a pensare di non essere all’altezza di camminare al Suo fianco. E più vedevo gli sguardi delle donne che passavano sbavargli addosso, più mi pareva incredibile che io fossi lì, con Lui. Per questo stavo due passi dietro...:-) Certo, Lui è anche molto alto, per cui ha il passo più lungo…
Leggendomi ora penserà che sono una sciocca:-) Del resto Lui è sempre tanto gentile, accomodante, modesto…che non può comprendere l’effetto del Suo fascino, che mi riduce ad una pulce!:-)
Adesso passo il tempo sperando di svegliarmi e che sia già ora di prendere quel trenino della felicità, comunemente chiamato eurostar... :-)
E durante il viaggio, è come se fossi a casa mia: conosco ogni posto a memoria (poi non è così difficile, ad ogni carrozza si ricomincia!). E anche se all’arrivo a Firenze un po’ di agitazione c’è sempre, posso passare il resto del viaggio scrutando l’utenza femminile alla ricerca di una new entry:-) Ora, una volta arrivata, non faccio che avviarmi con passo sostenuto (anche se con i tacchi figliole mie…) nella speranza di ridurre la distanza tra la stazione e casa Sua. Ho il solo istinto di dare qualche occhiata qua e là alla marea di turiste femmine, che però non posso rapire e ammutolire affinché non obbiettino, per poi estrarle dalla borsetta e donargliele quale omaggio. Non sapete cosa darei perché funzionasse così…
Niente spiegazioni, niente condizioni, niente percorsi, indirizzi, costrizioni, opere di convincimento, solo la giustizia che Gli è resa dalla natura!
Sarebbe fantastico! :-)
Vorrei poter concretamente condividere con l’intero universo femminile il piacere e l’interezza che dona lasciarsi guidare dalle Sue mani così capaci. L’eccitazione di lasciarsi trasportare dalla fermezza e dalla premura della Sua mente tanto matura e consapevole di ciò che vuole da una donna…
Certo, poi Lui è così esigente che metà (solo?!) di detto universo finirebbe nel cestino all’istante!:-|
Ma del resto, la selezione è un processo naturale…
blog: http://blog.libero.it/soloperpiacere
15
1
17 years ago
daniela4JT,
29
Last visit: 15 years ago
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Gli effetti del fumo
Mentre lui se ne sta trepidante a godersi quel sublime momento l’altro gli fa – Allora Claudio, ti piace la nerchia che ti entra nel culo? – Questo intervento così fuori luogo lo indispone. All’improvviso non vuole più saperne di quel rozzo animale che gli sta addosso e lo tratta in un modo così volgare proprio sul più bello. Cerca di sfilarsi dalla posizione in cui si trova, ma il compagno lo tiene stretto, preme su di lui con tutto il suo peso e lo fa finire sdraiato sul materasso. Durante questo movimento la verga continua la sua corsa e gli finisce tutta dentro. Ormai non è più in grado di liberarsi e il grosso arnese gli sta conficcato saldamente nel didietro. Le sensazioni prodotte da quella presenza però non gli dispiacciono affatto e quando il compagno inizia a muoversi ondeggiando la cosa diventa ancora più gradevole. Così se ne sta fermo e lascia fare. Mentre lo fotte l’altro prosegue nel suo gioco perverso e gli sussurra all’orecchio – Claudio, dov’è il cazzo? – – Mmmm..., mmmm... – Un mugolio è ciò che ottiene per risposta. Ma quello insiste – Allora me lo vuoi dire dov’è il cazzo? – – Ce l’ho nel culo, maledetto porco! – replica lui alla fine fingendosi adirato. – E ti piace? – continua il compagno implacabile – – Certo che mi piace, cosa credevi... – ribatte lui che ormai ha deciso di tenerselo dentro. – Allora tirati su che te lo faccio sentire meglio –. Lo solleva e se lo mette davanti in ginocchio, pianta di nuovo la verga fino in fondo e ricomincia a fotterlo. Vanno avanti così per diverso tempo godendosi l’un l’altro, ma per il sortilegio prodotto dall’erba che hanno fumato anche se sono entrambi eccitatissimi nessuno dei due riesce a venire. Alla fine Piero estrae il fallo, scende dal letto e rimane in piedi poco distante dal bordo. E’ ancora in piena erezione. Lui accarezza con una mano l’ingresso della cavità, vuole rendersi conto di quello che è successo. La verga ha lavorato bene, l’orifizio è rilassato e aperto. Istintivamente due dita entrano all’interno e cominciano a muoversi avanti e indietro, non si sa se per ricreare quella sensazione di pienezza che ora non c’è più o per preparare il passaggio a un’altra prova che presto inevitabilmente l’attende. Quando volta il capo vede che il compagno è pronto, allora si distende su un fianco facendo sporgere il culo fuori dal letto. Con la mano solleva una natica mettendo in mostra nel solco tra i glutei il luogo nel quale i loro corpi si sono uniti. Al suo amante non passa inosservato quel gesto che esprime disponibilità e desiderio, gli si avvicina, si abbassa per portare la verga all’altezza dell’apertura, spinge in avanti e lo penetra. Il cazzo entra ed è di nuovo il paradiso. Lui sospira mentre la sua mente non smette un attimo di pensare a quell’arnese che gli sta piantato nelle terga così duro, così piacevole, così necessario. Come è bello sentirlo dentro di sé. Piero aumenta il ritmo e questa volta è deciso a venire. Lui ha gli occhi chiusi, la bocca cerca faticosamente l’aria, sul suo viso disfatto per lo sforzo appare un’espressione di stupore incredulo mentre l’azione della verga gli procura godimenti che mai avrebbe immaginato di raggiungere. Nella stanza risuona un gemito sommesso che aumenta di intensità ogni volta che il suo amante lo penetra a fondo. Di tanto in tanto durante quell’assalto sente che il compagno gli fa male, ma dolore e piacere sono così strettamente uniti che dall’uno nasce l’altro ed alla fine è sempre il piacere che prevale. E allora si lamenta ma lo supplica di continuare. Si lamenta ma sostiene senza ritrarsi l’impeto del coito perché sente crescere la tensione che annuncia l’estasi e per niente al mondo vorrebbe che la cosa finisse prima del tempo. Per essere più libero nei movimenti Piero lo tira via dal letto e comincia a fotterlo in piedi. Lui si appoggia con le mani a una parete e si fa sbattere in un modo indecente: piegato in avanti a gambe larghe, il culo proteso verso l’asta che gli si pianta dentro a tutta forza. L’irruenza del suo amante adesso non ha freni, le sue spinte quasi lo sollevano da terra. Per fortuna è robusto e le sue natiche sono un cuscino che attutisce i colpi altrimenti Piero lo farebbe volare come un fuscello. Ma il godimento è grande, cresce fino a diventare incontenibile ed alla fine esplode in un orgasmo che lo scuote e lo spinge nell’incoscienza.
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17 years ago
admin, 75
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Stefania
Parallelamente alla relazione con Sara, ne portavo avanti anche altre (oramai ci avevo preso gusto). Tutte le donne che ho avuto le ho amate e tutte in un modo o nell'altro mi sono rimaste dentro e di tutte conservo bei ricordi. Tra le tante ricordo una donna sposata della mia città, anch'essa conosciuta in chat, abitiamo vicino e non lo sapevamo. In un primo tempo ovviamente mi diede un nome falso (Linda), falsa età e mi disse di essere single, poi ci incontrammo per un aperitivo e mi confessò di avere 37 anni, di chiamarsi Stefania, di essere sposata con due figli e che il marito lavorava in prefettura.
Capii subito che era insoddisfatta, mi disse che il marito oramai non la considerava, che da dopo il matrimonio non le aveva rivolto più una parola dolce, mai un complimento e che a letto si limitava a metterlo dentro, due botte poi si girava di lato e buonanotte!!!!. Continuammo il nostro rapporto in chat, condito da fugaci incontri per caffè e aperitivi, alla fine dopo un pò di tempo che ero entrato in confidenza le dissi chiaro e tondo che la volevo. Rispose che anche lei mi desiderava ma che dovevamo aspettare l'occasione giusta per stare insieme. L'occasione venne agli inizi di quella estate. Lei, maestra di scuola, inventò che doveva fare gli scrutini, lasciò i figli dalla madre e alle 8,30 ci incontrammo. La portai in un discreto agriturismo alle porte della
città. Vi lascio immaginare il suo imbarazzo all'entrata quando venne scrutata dagli occhi della proprietaria, ma all'interno della camera parve rilassarsi, si sedette sul letto con gli occhi bassi e mi confessò di non aver mai tradito suo marito e che era la prima volta che faceva questa sciocchezza. Su sua richiesta chiusi le imposte, mi sedetti accanto a lei e le cinsi le spalle con un braccio e presi a baciarla. Nella penombra e nella frescura le slacciai la camicetta e il reggiseno, ne vennero fuori due tette 3^ misura che presi a suggere. Il suo respiro si fece affannoso...iniziò a corrispondere i miei baci, cercava la mia
bocca e la mia lingua, intanto con le mani frugavo sotto la gonna, tastando le coscie fino ad arrivare ai bordi degli slip che sentivo già umidi. La stesi e sempre leccandole i seni le tolsi la gonna e la camicetta poi gli slip, rendendomi conto che nuda era uno spettacolo anche se con la penombra vedevo poco e niente. Con la testa scesi a leccarle la fica e con mia sorpresa vidi che era diversa dalle altre. Infatti aveva le piccole labbra che sporgevano dalle grandi , sembravano i petali di un fiore, presi a leccarla furiosamente aspirando quei due lembi di pelle che mi riempivano la bocca, inserendo la lingua dentro in profondità e mordichiandole il clitoride. Lei cominciò ad ansimare velocemente, sempre più velocemente...ebbe un primo orgasmo e mi riempì
la bocca di umori che continuai a leccare. Non volendole dare tregua le alzai le gambe e in un sol colpo la penetrai. Un gridolino strozzato usci dalla sua bocca e mentre la montavo aveva la bocca aperta come in cerca di aria. La montavo come un ossesso e abituatomi alla penombra vidi che era rossa in viso come se stesse facendo uno sforzo. Continua...ti prego...mi piace...è stupendo...dai....spingi...spingiiiiii...forteeeeeee...e mentre la penetravo ebbe un altro orgasmo...Mi stesi accanto a lei a cazzo duro, non volevo tutto e subito...I battiti del suo cuore rallentarono, la tenevo stretta e con una mano cercò il mio cazzo carezzandomelo delicatamente. Mi disse che con suo marito a quest'ora sarebbe già tutto finito da un pezzo e che con me poteva finalmente sentirsi
donna. La vedevo felice e rilassata, le chiesi di girarsi e lo fece di buon gusto, vederla in quella posizione con le labbra della fica che pendevano mi eccitò oltremodo e ripresi a penetrala, lo facevo quasi con cattiveria, fino in fondo, a quest'ora Sara avrebbe già dato degli urli animaleschi che sarebbero rintronati nella campagna circostante, lei invece godeva quasi in silenzio, quasi a gustarsi le sensazioni che provava. A un certo punto sentii la fica che stringeva e più spingevo più lei stringeva, sembrava quasi che ci fosse un tappo, mi accorsi che ero arrivato al limite della mia resistenza, glielo dissi e lei mi pregò di non venirle dentro perchè non era protetta, allora quasi con rimpianto lo tirai fuori e i miei potenti schizzi le arrivarono sulla nuca e sui
capelli, ma non prima di averle fatto provare un nuovo orgasmo che questa volta fu accompagnato da un grido un pò più forte dei precedenti. Ci stendemmo abbracciati, baciandoci e coccolandoci, lei mi disse che non era mai stata così bene...che voleva provare tutto ciò che nel corso degli anni non aveva fatto col marito. "Inizia a leccarmelo" le dissi, lei rispose che non era molto brava, le dissi di non preoccuparsi, che la natura avrebbe fatto il suo corso. Iniziò con dei piccoli bacini e tenere slinguate, nel frattempo le parlavo, le dicevo di come avrei voluto che lei fosse per me, di come la volevo troia. Le
dissi che la prossima volta avrei voluto vederla con biancheria sexy, che l'avrei fatta gridare dal piacere, che doveva liberarsi dalle sue paure e dalle sue inibizioni, che mi sarei preso tutto di lei, che ne avrei fatto una femmina da letto. Nel dire queste cose le toccavo i seni e la figa bagnatissima, la feci mettere nella classica posizione del 69 con me sotto e da lì potevo immergermi nella sua fessura e aspirare quella piccole labbra che mi facevano impazzire, lei nel frattempo andava sempre più giù, sembrava che volesse ingoiarmelo e nel frattempo lanciava dei gridolini sempre più rumorosi. Me la girai e sempre
stando sotto iniziai a farmi cavalcare. Era stupenda, si muoveva con movimenti circolari e molto lenti, allungai una mano ed accesi la luce dell'abat jour, lei quasi spaventata mi disse "spegnila, ho vergogna, anche con mio marito lo faccio al buio", prendendo in mano il ritmo della scopata le dissi che volevo guardarla mentre godeva, che era bellissima...I suoi seni sballonzolavano a destra e a sinistra, come la sua testa che sembrava animata di vita propria. L'abbracciai e iniziai a darle dei potenti colpi da dietro, nel frattempo le infilai un dito nel culo, che dopo una prima resistenza cedette. Iniziò di nuovo a godere, stavolta senza controllo...oh Dio...è bellissimo...spingi forte...scopamiiiii...sempre di più, voglio essere la tua troia...fai di me una puttana...quanto mi piace il tuo cazzo...mi fai morireeeee. Continuavo a scoparla, iniziò a sudare e a rifarsi rossa in viso che era stravolto dal godimento. Rallentai il ritmo e lei a candela su di me riprese i movimenti circolari poi cambiò ritmo e iniziò a fare avanti e indietro. Sentivo il mio cazzo che le solleticava l'utero, mentre le labbra uscivano e entravano dalla fica. Questa visione mi portò a un punto tale di eccitazione che stavo per venirmene, le dissi "togliti, altrimenti ti inondo!!!", come se non mi avesse sentito accelerò i movimenti, prima circolari, poi avanti e indietro infine su e giù. Non ce
la facevo più, stavo scoppiando, le dissi "togliti che facciamo un guaio"..."e facciamolo", mi rispose con la voce roca...Con violenti spruzzi le venni dentro e lei al culmine del suo orgasmo lanciò un urlo acuto. Finalmente la vedevo e sentivo godere come piace a me..DAIIIII!!!!!...SPRUZZA.....METTIMI INCINTA!!!...CHE BELLO...GODO, GODO, GODO...SFONDAMI...MI FAI MORIRE....Alla fine si accasciò su di me e restammo così finchè il mio cazzo non usci da quella fica con un rumore di sciacquettio...Gli umori mi bagnavano le gambe e non era solo il mio sperma, era anche lei che era venuta quasi come un uomo.
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17 years ago
scopodonnexsetteore,
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La ns carissima amica.
Era una giornata uggiosa,io e lui passeggiavamo mano nella mano,la nebbia avvolgeva i ns corpi come una coltre di morbidezza,l'umidita'ci intristiva.Suona il cell.è Rossana,la ns carissima amica che da tempo come svanita ci chiama.Ci invita a cena per la sera stessa,non ne abbiamo molta voglia ma per riallaciare i rapporti di amicizia che da un po'di tempo si sono incrinati accettiamo. Alle 21 saliamo le scale,Rossana è li'sulla porta,vestaglia trasparente di colore fuxa,sotto body bianco in pizzo con autoreggenti.Bellissima e sexy come sempre.Cenetta intima con luci soffuse,piatti a base di pesce in cui lei è una vera esperta.Lui si siede,si guarda un po'la tv.Aiuto Rossana a rassettare la cucina,lavo io i piatti stasera le dico.Sono al lavello,ci raccontiamo un po'del tempo passato,parliamo dei ns problemi e di tutto quello che da tanto non ci siamo dette.Rossana stasera è bellissima,capelli lunghi raccolti a chignon,trucco soft che le risalta il dolcissimo viso.Gli occhi le brillano di una luce intensa a volte un po'strana.Mi osserva,mi scuta mentre con versiamo,sento il suo sguardo che mi penetra dentro.Ho caldo,le chiedo se puo'abbassare il riscaldamento.Lei dolcissima mi sussurra,gioia ma abbiamo solo 22 gradi,se hai caldo spogliati un pochino,siamo amiche e poi fra donne che problemi hai.Dolcemente si avvicina,lentamente mi toglie la camicetta in seta,mi dice,stellina è bellissima,ti fa'molto sensuale.Mi toglie la gonna lentamente.Fa'apprezzamenti sul mio intimo,reggiseno e mutandine rosse che il mio lui mi ha regalato da pochi giorni.Sento le sue mani morbide,calde che accarezzano la mia pelle,il caldo si fa'sempre piu'insopportabile.Non riesco a proferire una sillaba,sento dentro il mio corpo un desiderio irrefrenabile che a stento riesco a trattenere.All'improvviso prende la mia mano,mi porta in salotto,non dice una parola,mi stende sul divano in pelle morbidissimo.Lui si gira,ci guarda attonito,estasiato e un po'imbarazzato cmq.Rossana mi bacia,prima sul collo,dietro le orecchie poi dolcemente sento le uelabbra sulle mie.Come i petali di una rosa madida di fresca rugiada in un fresco mattino di primavera sono le sue labbra,profumano di donna,di sensualita'di una voluttuosita'che ancora non ho provato.Chiudo gli occhi,mi abbandono,la sua calda e morbida lingua si insinua dolcemente nella mia bocca,entro nell'estasi,l'estasi di un piacere che mai ho sperimentato,mai ho provato.Sento le mani che mi accarezzano,i miei capezzoli turgidi li sento scoppiare,il desiderio si fa'sempre piu'forte.Mi spoglia,sono nuda fra le sue braccia.Ora sento la sua bocca che scende dolcemente lungo il mio corpo,la sento negli anfratti piu'nacosti del mio corpo.Ho voglia,ho voglia di lei,gemo dal desiderio,i miei dolci e caldi umori fuoriescono dalla rosellina ormai gonfia, desiderosa,madida.Lui ci osserva,ora si spoglia,il suo pene pare un dardo infuocato che nella penombra delle luci soffuse si staglia come una spada pronta a trafiggere.Rossana le dico,fammi tua.possiedimi,riesco solo a dire quste poche parole.Ora la sento,indossa un paio di mutandine con un bellissimo fallo vibrante,mi gira,mi penetra dolcemente,piano piano la sento entrare dentro di me,sento la mia rosellina pulsare,i caldi umori mi scendono lungo le coscie.All'improvviso dietro di me sento lui,un dardo rovente mi penetra contro natura,mi sembra un sogno,la realizzazione del mio sogno erotico.Entrambi mi penetrano,mi possiedono,mi fanno gemere dal piacere.Cado in un'estasi mai provata,ora urlo,ora sento il calore del vero piacere,l'estasi dei sensi.Rossana urlo,godooooooooo,rossana strepito,scopamiiiii e in doppio orgasmo favoloso ed appagante mi abbandono.Lo sperma caldo di lui mi entra dentro mentre lei mi porta ad un orgasmo mai provato.
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17 years ago
admin, 75
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Racconto erotico (traduzione fra parentesi)
E' forte in me il desiderio di raccontare cosa mi è capitato.
(non c'ho un cazzo da fare e scrivo cosa mi piacerebbe fare).
Sono un bell'uomo di 27 anni,alto,prestante e con un cazzo da 20 cm.
(sono 50enne basso e cicciotello,quasi calvo, mi sono misurato l'uccello 1000 volte e,facendo la media, arrivo a 13,8 cm).
Ero in spiaggia quando vedo una gran figona in topless che mi chiede di farle accendere la sigaretta; ci capiamo al volo e decidiamo di andare a scopare dentro la sua cabina climatizzata.
(ero in fabbrica alla pressa quando la Gina, con la tuta un pò sbottonata, mi ha chiesto bestemmiando la chiave del 13; siccome non sono stato svelto a passargliela mi ha dato una pacca nei maroni).
Appena entrati nella cabina climatizzata,dalla parete si apre uno sportellino ed esce una bottiglia di champagne freddo dalla quale beviamo avidamente versandolo poi sui nostri corpi già nudi e frementi.
(con un gran male ai maroni, ho preso la Gina per il collo e ne ho aprofittato per infilarle una mano dentro la tuta, in mezzo alle tette; lei mi ha rifilato una pacca sulla nuca con la chiave del 13)
Nella cabina climatizzata i nostri corpi bollenti iniziano l'antica danza dell'amore; il mio cazzo duro entra nella sua figa depilata ed entrambi contraiamo i muscoli per cercare maggior piacere l'uno dall'altra.
(ora il male ai maroni è superato da quello alla nuca ma non smetto di palpare a piene mani le tette flaccidotte e molto sudate della Gina; i nostri corpi coinvolti nella lotta di classe finiscono sotto la spianatrice
fra i trucioli di ferro che impietosamente si conficcano nelle nostre schiene. Non mollo le tette della Gina; lei mi sgagna un braccio).
Nella cabina l'aria è arroventata dai nostri corpi; esplosioni di puro godimento scuotono le nostre membra e le nostre anime elevate a congiungersi anche spiritualmente. Si frammentano e frammischiano i nostri liquidi corporei codiavundo lo scivolio inesorabile della penetrazione. Stiamo per esplodere........
(il capoturno ci ha presi su da terra tutti ammaccati, ci porta nell'infermeria e lì ci dice di arrangiarci a medicarci da soli chè non ha tempo da perdere. La Gina si sente tanto infermiera e comincia a medicarsi lei mentre io mi lamento del suo egoismo......)
Nella cabina c'è un'atmosfera lunare, l'aria è irrespirabile e decidiamo di alzare al massimo il climatizzatore. Lo facciamo restando allacciati come cani ed ogni passo è sublime goduria. L'aria fredda ci riporta indietro nell'arrampicata all'orgasmo.Ma è solo questione di tempo.....
(La Gina, impietosita, mi fa sfilare la tuta per togliermi i trucioli dalla schiena. Poi anche lei si toglie la tuta e tocca a me medicarle la schiena. Vacca boia! La Gina c'ha un pelo sotto le ascelle e nella gaglioffa da fare invidia ad un cane spinone. Vuoi vedere che adesso ci metto la mano sulla patacca? Al massimo becco uno sganassone.....)
Nella cabina l'aria è polare. I suoi seni ballonzolano al ritmo dei miei affondi, i suoi capezzoli granitici sono obelischi erti sui dolci declivi disegnati dalle sue tette. La sua figa depilata pare bocca socchiusa ad ingoiare e cibarsi del mio cazzo dolorosamente indurito. Gocce simili a saliva scendono dalla bocca/figa ingordamente aperta ora.....
(Ustia! Và che la Gina mi lascia la mano sulla sua patagnaccona! Orca che pelosa, adesso ci infilo due dita sotto le mutande e lei mi lascia fare! La Gina si inginocchia davanti a me e mi sfodera l'uccello e se lo ciuccia se fosse lo stecco del gelato. Urca,adesso la ciulo! Vabbè, sa un pò di sudore acido, ma anche io non so mica da arbre magique.....)
Nella fredda cabina i nostri corpi sono travolti da brividi. Forse abbiamo esagerato con lo champagne freddo e col clima. I primi brontolii di pancia li ignoriamo entrambi. I seguenti minacciosi scoppietti all'interno delle nostre viscere prima ci fanno sorridere, poi ci costringono ad allontanarci l'uno dall'altra con la classica frase "scusa è un attimo, ma poi passa...."
(Ho steso la Gina dietro la cassa che fa da lettino medico; lei ha allargate le gambette corte e tozze che ha e ha tirato fuori le tette dal reggiseno; fiappe come sono e stesa com'è lei, le sono scivolate sotto le braccia, ma non fa niente, c'ha una spacca di figa da impazzire; spero solo di trovare l'entrata in mezzo a tutto quel pelo.....)
Nella cabina l'aria si è fatta greve; i nostri corpi esposti all'enorme sbalzo termico non possono più garantire l'efficienza delle tenute. Inevitabili fughe d'aere costringono prima lei, poi me, a repentina ritirata in luogo atto ed appartato. La liberazione dei nostri ventri dolenti è inappagabilmente migliore di tutti gli orgasmi provati.
(Bestia, la Gina è bravissima a chiavare. In quattro mosse mi ha fatto sborrare e ha fatto in tempo anche a buttarmi fuori con un colpo di figa, così non abbiamo corso il rischio di far nascere un altro povero cane proletario come noi. Certo chiavare in fabbrica con 'sta bruta bestia de la Gina, puzzolenti di sudore e olio non è il massimo.
Chissà come sarà chiavare quella gran figona della moglie del padrone al mare dentro una cabina climatizzata......)
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17 years ago
alto1volume,
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Last visit: 11 years ago
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In pineta
sono lory travesta in privato
una sera vestita come dalle foto sono andata in una pineta dove vivo
frequentata da bsx e gay,appena scesa dall'auto per entare in pineta
un ragazzo molto carino mi si è avvicinato con l'auto mi ha chiesto
se cercavo compagnia,gli ho risposto andiamo
appartati in pineta,gli ho messo la lingua in bocca e la mano tra le gambe,lo sentivo diventare duro,doveva essere enorme da come aumentava,mi sono chinata e abbasato i sui jeans è uscito un cazzo
enorme,incredibilmente grande,ho iniziato a succhiarlo con tale foga
che quasi mi sborrava in bocca,non resistevo piu,mi sono chianata a novanta spostato il perizoma,l'ho preso tutto,mi ha scopato in modo
super,era eccitatissimo,tanto che dopo poco stava per venire,me lo sono sfilata,ho tolto in preservativo e mi sono fatta riempire il viso di sborra calda
non finiva più di farne
è stato stupendo,sono ritornata ma lui non l'ho più trovato
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17 years ago
lorytrav1,
41
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Per lei....quando la troverò
Sarai bellissima luminosa.....piene le tue forme.......dolce carnosa ..ci guardermo ...e capiremo......succederà cosi all'improvviso mentre siamo al mare in una spiaggia poco frequentata,incominceremo a ridere di gusto scherzeremo faremo il bagno nude....semplicemente nude....ma nn parlo solo di corpi ,metteremo a nudo anche le nostre anime che da tanto si cercano nn indosseremo nessuna maschera.....poi...all'improvviso smetteremo di parlare....siamo ancora in acqua...le nostre mani si cercano ,i nostri occhi pieni di desiderio parlano per noi,le nostre labbra calde,carnose ,morbide incominciano a baciarsi dolcemente ...le nostre lingue si cercano e si avvinghiano avide avide avide di tanta dolcezza.Le nostre mani accarezzano l'uno il corpo dell'altra....i seni poi i capezzoli turgidi stimolati dall'acqua e dal desiderio che cresce sempre più...che ti fa tremare le gambe..ti senti lo stomaco sottosopra.....poi ci stacchiamo..e con fare abile deciso ma dolce.....ci tocchiamo prima a stimolare il clitoride.....sentire la peluria del pube...e poi dentro ...ti infilerei le mie dita dentro per sentirti gemere.....vedere il tuo viso che cambia....poi prenderei la tua mano e la condurrei dentro di me.......per sentire quello che provi anche tu.....dopo ci stacchiamo ..ci teniamo per mano.....andiamo verso un cespugli o..senza dire una parola ..appena arrivate ..ci abbracciamo con passione ci mettiamo a terra ma questa volta più irruente e vogliose......tu mi allargherai le gambe ..e il tuo viso sprofonderà.....in mezzo.....mi leccherai ...o siiii la tua lingua sarà piena morbida energica ..mi infilerai le tue dita e incomincerai a muoverle dentro di me....sempre più velocemente all'unisono con la lingua ...io prenderei le dita dell'altra mano e me li porterei in bocca per succhiarli ..fino a che l'orgasmo nn arriva.......e dopo per dimosrtarti la mia gratitudine ti farei adagiare dove un'attimo prima mi adagiavo io e ti farei godere come più desideri.......
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17 years ago
admin, 75
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Il mio erotismo
Mi sono sempre travestito. La mia è stata una scelta fisica e mentale. Volevo essere donna. Adoravo il loro mondo. Amavo i loro vestiti, la lingerie, i profumi, il trucco. Era un mondo a me vicino. Non ho mai avuto un corpo veramente maschile. Pochissimi peli, viso dolce, gambe lunghe da indossatrice, niente muscoli, un bel sederino alto. Mi travestivo e mi guardavo allo specchio, vestito e truccato da donna: ero bellissima, femminile, sensuale, capace di una forte carica erotica. Sui tacchi poi ero fantastica, slanciata con il mio metro e 85, e sapevo camminare con un'andatura veramente da passerella.
Una sera decisi di uscire. Il primo passo fu difficile, ma poi la cosa venne naturale. Avevo un appuntamento con un uomo conosciuto in chat: lui sapeva tutto di me, mi aveva visto in foto. Voleva conoscermi. Voleva avermi. Come una donna. E' stato un incontro bellissimo, e io mi era preparata nel modo migliore: un tanga nero di pizzo, reggicalze, calze nere velate con la cucitura dietro, scarpe Gucci di vernice nera, un vestitito nero corto di pizzo, un trucco evidente ma non volgare. Un giro in auto, molti sorrisi, belle parole. Poi mi ha invitata a casa sua, in centro a Milano. Lussuosa, bellissima, profumata. Mi ha presa per mano, mi ha baciata, accarezzata, corteggiata. Mi ha voluto fare delle fotografie, e poi mi ha spogliata, poco a poco. Sono rimasta con calze e reggicalze. Mi ha lubrificata con una mano dolcissima, mi ha accarezzata lungo la schiena, e poi (eccitato al massimo) mi ha penetrata, piano piano, dolcemente, a colpi morbidi ma vigorosi. Mi ha fatto sentire donna. Ero anch'io eccitata. Lo volevo, sì, lo volevo, finalmente. Un uomo e il suo membro. Lui era dentro di me, e mentre mi penetrava mi baciava, mi sussurava parole dolcissime. E' durato tantissimo. Poi, con colpi sempre più forti, mentre io mugolavo sempre più di piacere, è venuto dentro di me, profondamente. Il suo membro è uscito ancora duro, e subito dopo mi sono sentita piena del suo sperma caldo e denso, che lentamente colava dal mio buchino ormai aperto lungo le cosce, fino alle calze.
Da quel giorno lui, Giorgio, è diventato il mio uomo, il mio amante. Lui mi compra i vestiti, sceglie i trucchi, mi veste come vuole e mi sorprende con mille maniere. Giorgio è un impresario che lavora a Parigi, nei locali en travesti. Da allora io sono la vedette di uno spettacolo che lui ha voluto per me. Mi piace sentire gli occhi degli uomini sul mio corpo. Li sento scrutare le mie gambe, sotto il mio bikini in strass con il quale appaio sul palcoscenico. So che molti mi vorrebbero avere, molti sognano di "scoparmi": mi eccita questa idea. Ma c'è solo Giorgio per me. Almeno per ora. Aspetto di vedere se c'è qualcuno più bravo di lui a farmi sentire donna!
Laura
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17 years ago
admin, 75
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Una visita speciale
UNA VISITA UN PO' SPECIALE
Era stata una giornata un po' pesante, per me quella sera, e mi ero steso sul divano senza pensieri ne' fantasie di alcun tipo tanto che non avrei mai potuto immaginare ciò che sarebbe accaduto quella sera. Erano si e no le otto di sera quando ricevetti una telefonata da un mio caro amico che gestisce una agenzia per visite a domicilio da parte di assicurazioni private. A dir la verità non avevo molta voglia di uscire a fare visite domiciliari ma me lo chiese implorando in quanto non riusciva a trovare un medico disponibile. Dovetti cedere, a malincuore, credendo di dover visitare una delle solite vecchiette rompiscatole che non hanno altro da fare che chiamare il medico ogni banale problema di salute. Misi giù la cornetta e mi preparai. Mi feci una doccia veloce, mi vestii e nel giro di venti minuti ero gia' in auto verso la mia destinazione. Dovetti ricredermi quando sull'uscio di casa, un po' di pessimo umore, mi accolse una donna stupenda con due occhi da far invidia al più luminoso degli zaffiri, con un corpo da favola, piccolina si, ma perfettamente armonica nelle sue forme. I capelli erano non molto lunghi ma neri e morbidi, alla vista, come quelle nuvole piene e pannose che si vedono dal finestrino dell'aereo quando ci voli sopra. Aveva addosso solo un accappatoio rosso fuoco che lasciava trasparire delle gambe sinuose e tornite come scolpite nel marmo. Ad ogni passo le gambe uscivano dalla fenditura dell'accappatoio in un vedi e non vedi magico. Rimasi, lì per lì, stupito da tanta bellezza che, con tutta probabilità, anche lei si accorse del mio atteggiamento un po' imbecille se vogliamo, tanto che accennò un sorriso divertito. Mi accompagnò nella sua stanza da letto informandomi nel frattempo dei suoi disturbi. Mi descrisse i sintomi che si limitavano ad un banale senso di pesantezza all'addome soprattutto a sx e soprattutto alla sera dopo una giornata di lavoro trascorsa in piedi. Si distese sul letto e scoprì quel corpo scultoreo e marmoreo da lasciarmi con il fiato sospeso in un altra dimensione per qualche secondo. Non è facile descrivere ciò che vidi, su un foglio di carta, ma volendo provarci userei solo due parole “semplicemente stupefacente”. Portava solo un perizoma di pizzo nero di dimensioni ridottissime e non portava il reggiseno. I seni erano due collinette appena accennate sul torace ma di dimensioni adatte al suo fisico, perfetti nella loro dimensione e forma e soprattutto quei due capezzoli rosati erano la vera e propria ciliegina sulla torta. Dalle mutandine non fuoriusciva peluria ma si intuiva dalle trasparenze dell'indumento che aveva un pube nero con peli riccioluti e vellutati come fossero di seta pregiata. A vederla così ci si poteva immaginare un quadro di talmente bello da innescare una sindrome di Sthendal. Cominciai a palpare l'addome così teso e vellutato da assomigliare, al tatto, ad una seta Indonesiana. L'ombelico sembrava una perla incastonata. Era un insieme di opere d'arte concepite da artisti contemplativi e sinergici unitisi per creare l'opera finale, l'esempio, la regina di tutte le opere. Ma fu solo la natura a creare ciò che è incredibile da mente e da mano umana. Constatai una modesta colite che creava i disturbi di cui soffriva e consiglia un farmaco di cui feci anche la ricetta e nel ringraziarmi mi chiese un consiglio per un piccolo fastidio addebitabile ad un pelo pubico incarnito che di tanto in tanto si infiammava e mi volle mostrare dove. Con mio immenso stupore (cose da infarto acuto) allargo le cosce e si scostò le mutandine lasciando alla mia vista una vulva da brivido, senza dubbio una delle piu' splendide e meravigliose che abbia mai visto, talmente bella da sembrarne orgogliosa ad esporla così spudoratamente. Feci per mettermi il guanto ma lei mi disse che non importava tanto mi ero appena lavato le mani e li, in quel momento capii che stava succedendo qualcosa. Infilai appena la punta del dito in quella vagina calda e umida per prendere tra le dita quella piccola insignificante cisti, tanto che sospettai lei l'avesse fatto di proposito, per il piacere di essere guardata e toccata. Confermai la diagnosi consigliando di non radersi per un po' in quella zona e usare creme antibiotiche. Stavo per togliere il dito quando lei dimenandosi sensibilmente mi chiese di tenere ancora il dito lì . Non so quale forza arcana mi spinse a farlo, ma ero talmente eccitato che sudavo sesso da tutti i pori della pelle. , e lei . Iniziai a infilare dolcemente il dito in quella fessura calda e bagnata dall'eccitazione ed entravo ed uscivo con dolcezza mentre lei cominciava a dimenarsi sempre più violentemente in preda ad una sorta di mistica forza sconosciuta. Non resistetti molto alla voglia di scoparla, ma i preliminari erano cosa indiscutibilmente più preziosa e intima, quindi più eccitanti. Cosicchè, sempre con le mutandine scostate a lato della sua principesca vulva, chiesi il permesso di suggere quel regale succo che fuoriusciva copioso , . Non riuscii però a gettarmi a capofitto sulla fonte, mi presi il permesso di cominciare leccando l'interno cosce, era così vellutato e morbido da mandarmi in visibilio. Cercavo, non riuscendoci, di restare legato alla realtà ma era indubbio che stavo entrando in un altra dimensione fatta di sesso allo stato puro, senza difetti, senza limiti sino a quel momento, ero sbarcato, finalmente nel pianeta dell'erotismo. Non è descrivibile la sua reazione allorquando appoggiai il mio viso sulla sua figa, a bocca aperta e con la lingua completamente srotolata che cercava di sopravvivere cercando il liquido tanto amato. Infilavo la lingua più infondo che mi era umanamente consentito nella sua calda vagina, poi uscivo e davo violente ma allo stesso tempo dolci pennellate partendo dall'ano per arrivare al suo clitoride eretto e super sensibile per poi prenderlo tra le labbra in una sorta di fellatio con il suo piccolo scrigno di piacere. Ripetevo e ripetevo queste mosse mentre lei a gambe completamente aperte si contorceva in una specie di convulso lussurioso che non le dava fiato e quando le riusciva infilava una gamba tra le mie gambe cercando con il piede il mio membro ormai al dente. Cominciai, non so come, a spogliarmi mentre con la lingua continuavo a torturarla tra quelle dolci pieghe, ricavando più succo possibile dalle sue piccole labbra congeste, anche perchè il suo sapore non aveva eguali. Era un po' acidulo ma allo stesso tempo dolce, un sapore mai sentito prima, da inebriare chiunque lo avesse assaggiato, si poteva paragonare a quello delle fragole mature. Mi ritrovai nudo steso sul letto ma, ripeto, mi ritrovavo in posizioni assurde senza sapere come esserci arrivato tanto fuori dal tempo e dallo spazio in cui mi ritrovavo. Cominciò lei a leccarmi i capezzoli, l'ombelico e l'interno cosce mentre quegli occhi azzurri mi fissavano intensamente come io fissavo lei sino al culmine quando prese con due dita dolcemente il mio uccello e senza dire una parola scomparve tra le sue labbra per poi riapparire in un andirivieni che non mi lasciava scampo. Quando poi si soffermava sulla cappella leccando con quella dolce lingua la punta per poi prenderlo in bocca nuovamente, ecco, in quel momento avrei anche potuto morire, non mi importava più niente, ero nell'ade. Si soffermava poi sulle palle per poi scendere e risalire ma vi fu un momento in cui si accucciò tra le mie cosce e allargandomi le gambe scese a leccarmi l'ano. Ero sconvolto, ero senza più remore, senza più dignità, ero un uomo in balia degli eventi, era lei, in quel momento, il mio destino. Ma poi ritornava su con movimenti veloci e riprendeva tra le sue labbra il mio cazzo ormai paralizzato dalla paura di non essere più tra le sue labbra. Era quasi un dolore piacevole tanto ero duro quando in un istante dopo avermi bagnato bene l'ano con la lingua ed essere risalita in fretta per riprendere il mio cazzo tra le fauci, mi infilò, come un fulmine a ciel sereno, un dito nel retto. In quel momento il tempo si fermò, gli istanti non trascorsero più, la mia vita ebbe un istante di freeze, soprattutto quando, ancora nella sua bocca, cominciai a venire copiosamente con potenti getti di seme e, dato che era molto che non avevo un orgasmo, le riempii la bocca sino quasi a soffocarla tanto che nonostante bevesse avidamente il mio miele, ne vidi un filino uscire dalla bocca e scivolare dolcemente sull'asta fino a riposarsi sulle mie palle. Durò poco quel riposo in quanto, quando lei vide quel rivolo di seme solitario, con la lingua lo ripose nella sua bocca splendidamente sazia di sperma. Non riuscii però a rilassarmi a causa della situazione così magicamente eccitante, per cui avevo ancora il cazzo duro da far paura. La presi dolcemente per i fianchi e sollevandola la distesi sul letto. Senza dire una parola spalancò quelle stupende gambe lasciando esposta tutta la sua femminilità. Non la penetrai subito, prima le strofinai la cappella tra le grandi labbra e quando arrivavo al clitoride aveva come un sussulto di piacere. Non resistetti molto però, una forza mistica mi spinse, appena sentii la cappella che si infilava nella sua calda vagina, a impegnare il mio cazzo in tutta la sua lunghezza nelle sue viscere. Fu splendido vederla contorcesi, quasi agonizzante, quando fu riempita di cazzo fino all'inverosimile. Sembravo un treno lanciato a tutta velocita' su un binario morto, felice di non sapere dove portasse quella strada ormai intrapresa. La ripresi per i fianchi e la sollevai, sempre penetrandola, e mi distesi sul letto con lei sopra che cominciò a stantuffarmi. Pareva una amazzone in groppa al suo cavallo mentre lo lanciava a tutta velocita' per cercare assolutamente il piacere a lungo agognato. Le chiesi di dissetarmi con la sua saliva e la vidi avvicinarsi alle mie labbra baciandomi intensamente con la lingua quando sentii la sua saliva riempirmi la bocca e li mi accorsi che il suo culmine stava arrivando. Lo raggiunse mentre le tenevo un dito dentro l'ano che entrava e usciva felicemente e dolcemente dopo averlo lubrificato con il fluido che fuoriusciva copiosamente dalla sua vagina. Si distese esausta, ma io non avevo intenzione di lasciarla riposare e mi misi a leccare di nuovo il clitoride arrossato e gonfio che chiedeva pietà. Ma non riuscivo a staccarmi da esso come un poppante che cerca il latte dal seno materno. Succhiavo e con le dita cercavo il tesoro del suo piacere finchè credetti di averlo trovato: e venne nuovamente facendomi bere il suo orgasmo. Erano getti di liquido caldo e denso che assaporavo avidamente pensando che ora era totalmente mia. La guardavo in faccia e bevevo fino a esserne sazio. Ma sazio non ero cosicche' la ripresi per i fianchi e mettendola a carponi la penetrai nuovamente. Il movimento a volte lento a volte veloce la faceva contrarre, si muoveva, arrancava nel letto emettendo gemiti di piacere quasi disumani: pareva stesse per piangere dal piacere sino a che, vedendo il suo buco del culo esposto e pulsante, presi la fatidica decisione e riempiendomi le dita di saliva cercai di entrare con l'indice nel suo ano e vidi con piacere che non si ritrasse. Anzi inarcò ancor di più la schiena per farlo entrare meglio. Uscii con il cazzo dalla sua figa grondante e pian piano spinsi la mia cappella che era addirittura viola dal piacere in quel stretto e delicato buco: dopo una piccola resistenza iniziale entrai senza molta fatica e cominiciai a pomparla nel retto con suo sommo piacere. Dopo un po' estrassi la spada dal suo mitico fodero e la girai a pancia in su e, mettendole un cuscino sotto la schiena, la ripenetrai nel culo mentre con il pollice le torturavo piacevolmente la figa. Ad un dato punto sentii i suoi muscoli pelvici contrarsi e dal cazzo mi venne una sensazione di calore che mi salii sino al cervello e mentre lei gridava il suo ennesimo orgasmo venni anch'io riempendola di seme copioso e caldo. Eravamo esausti dalle fatiche consumate e dopo una rimessa a punto veloce mi rivestii e la salutai dicendole che se aveva ancora bisogno mi poteva chiamare direttamente. Le porsi così un biglietto da visita e la salutai come non fosse successo niente. Le mie gambe mi tenevano a fatica ma raggiunsi casa con il cazzo ancora duro. Decisi di masturbarmi pensando a lei e fu una delle seghe più belle della mia vita e quando cercai di ricordarmi il suo nome non ci riuscii. Pensai che in preda all'eccitazione forse l'avevo dimenticato. O forse non me l'aveva neppure detto. Fattostà che la ricorderò per sempre come una delle più belle storie della mia vita.
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17 years ago
ginex,
40/40
Last visit: 16 years ago
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Tradimento: la rossa
- “Pronto”
LEI - “Scusa l'orario. Finalmente son riuscita a prendere la linea. Era dall'altro ieri che non ti sentivo! Mi stavo preoccupando. Il telefonino era staccato. Come va lì?”
- “Benone fa un po' freddo. Sono nella camera d'albergo”
LEI - “Lo so dove sei. Ti sto chiamando in camera...Come è andata la presentazione?”
- “Ottimamente. Forse li stiamo convincendo a partire col progetto. Sembrano entusiasti e...”
LEI “C'era la tua collega Inglese?”
- “Sì e abbiamo...”
LEI - “La rossa?”
- “Sì. Mi ha aiutato un sacco anche per la traduzione.....”
LEI - “Ah, brava con la lingua, e l'hai ringraziata?” voce ironica.
- “Ieri sera siamo andati a cena ed ho offerto io. Il minimo che potessi fare. Un posto bellissimo...”
LEI “Ed il massimo?”
Forse aveva capito. E dovevo tirami fuori alla svelta trovando una scusa.
- “Io...” dissi ridacchiando.
Che deficiente!
LEI - “Ah, saresti tu il massimo?”
- “Dai, scherzo...”
Forse mi stavo facendo mettere all'angolo.
LEI - “Appunto. Lo so che tu sei il massimo per Lei... Siete nello stesso albergo ovviamente?”
- “Sì è quello più vicino alla sede, perché?”
Pausa di silenzio. Sentivo il suo sospiro amplificato nella cornetta.
LEI - “Dimmi che sono la tua troia...”
- “Lo sai cosa penso! Mi manchi tanto e...”
LEI - “Sì... ma dimmelo”
Dove mi voleva portare?
- “Lo sei”
LEI - “Sono cosa?”
- “Quello che hai detto!”
LEI - “DIMMELO!”
Aveva capito che non potevo parlare. E ne voleva la conferma.
- “Senti non mi va ora.”
LEI - “Perchè? Non sei solo?”
- “Non è questo. E che non posso”
LEI - "Mi sembri strano..."
Se continuava sarei crollato e lei lo sapeva. Le avevo sempre chiesto di raccontarmi tutto delle sue scappatelle perché mi eccitavano ed avevo giurato la stessa onestà verso di lei se fosse successo.
Ma non era per questa promessa: a lei non sapevo mentire. Non potevo.
Lei è parte del mio cervello e del il mio corpo.
Escluderla sarebbe stato come subire un'amputazione o una lobotomia.
LEI - “Allora dimmi che la tua collega è una testa di cazzo...”
- “Magari lo è, non lo so. Senti devo chiudere...”
LEI - “Ok. Peccato però, volevo solo che mi dicessi che sono una troia perchè ieri sera, visto che non c'eri, ho invitato il mio amico a cena a casa nostra...”
- “Ah e chi?”
LEI - “ 'Ah e chi!'...Quello del pompino in macchina deficiente. Gli ho preparato una cenetta e un dopocena ancora migliore...”
- “Ah....”
LEI - “ 'Ah?' Tutto qui. Non mi sai dire altro!?”
Lasciai passare quei pochissimi secondi che le diedero il controllo definitivo e assoluto su di me.
O ci stava solo provando.
LEI - “Ha il pelo rosso anche sulla fica?”
- “Cosa!?!”
LEI - “Se non puoi, rispondimi solo SI' o NO. Ha anche il pelo rosso?”
Ormai il siero della verità appena iniettato mi era entrato in circolo.
...
- “Si', abbastanza...”
LEI - “Ora è nella stanza con te, giusto?”
- “Sì.”
LEI - “Vestita?”
- “No, non proprio direi”
LEI - “Avete scopato?”
- “Si'...no, non molto...”
LEI - “Pensi che se le fai cenno di avvicinarsi e succhiarti l'uccello, mentre fingi di continuare a parlare con me, lo farebbe?”
- “Beh, considerando l'importanza del progetto penso dovrebbero accettare....”
LEI - “Falle cenno, maiale!”
- “Sì, ci stiamo muovendo in questa direzione.”
LEI - “Scommetto che non si rifiuterà. Deve essere troppo eccitante per una donna succhiartelo mentre parli con tua moglie...”
- “..sì hai ragione: infatti, ho ricevuto subito l'approvazione”
...
LEI - “E ha incominciato a succhiartelo?”
- “Sì...”
LEI - “E ce l'hai duro vero, porco!”
- “Ritengo che siamo quasi hai massimi del periodo....”
LEI - “Per facilitarti la cosa, ti faccio sapere che ieri sera io e il mio amico dopo cena abbiamo scopato..”
- “Ah. E com'era lo spettacolo?”
LEI - “Lo spettacolo era che prima che venisse l'ho fatto mettere a cavalcioni sulle mie tette. Quindi lo spettacolo era di un bel cazzo davanti a me...”
- “Magnifico. Quindi non ti sei annoiata...”
LEI - “Annoiata? Si è strofinato per un po' e poi mi ha sborrato sulla faccia. Sapessi che schizzo...”
- “Ah”
...
LEI - “Come va lì da te? Ti sta spompinando?”
- “Abbastanza! Ma ... non penso che il tempo reggerà a lungo.... E com'è il tempo lì?”
LEI - “Umido, ma tu lo troverai secco. Sai eravamo sul nostro letto e sulle nostre lenzuola. Dopo che mi è venuto in faccia mi sono asciugata il viso sul tuo cuscino... che ti conserverò fino a quando torni...ma come dicevo sarà asciutto...”
- “Mmh...interessante”
LEI - “Stai per venire?”
- “Di..ciamo che ...date ...le ...circostanze...assolutamente...sì...”
LEI - “Vieni porco, che se ne va con la prima collega puttana che conosce...”
- “Eh...sì...sicura..mente, ...sì certo....”
....
LEI - “Venuto?”
- “Sì, sì, ora ti devo lasciare...”
LEI - “Sì chiudiamo. Da qui a Venerdì quando torni, sicuramente ne farò di cose da raccontarti...Salutami la Rossa mignotta...”
- “Ok. Ti chiamo io.”
LEI - “No, ti chiamo io. Se mi va. E se non sono impegnata a fare altre cose. Tu potresti interrompermi sul più bello. Buonanotte”
- “Notte amore”
LEI - “Notte..Ah, sai mi ero sbagliata: ce l'ha un po' più lungo del tuo..e anche più grosso. Ed aveva un sacco di materiale... Sarà che era più a suo agio e tranquillo a casa...Domani se è libero mi faccio inculare...Notte!”
- "No...senti. TI posso richiamare domattina, così ne riparliamo?"
LEI - “No. vado a dormire. Dopodamani...magari...!" Click
- "Ma..." click
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1
17 years ago
admin, 75
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Fantasia etero
Il primo incontro. Nessuna aspettativa, lui aveva imparato da un pezzo la differenza tra una foto in chat, per quanto gradevole, e l incontro vero e proprio...In un mondo al contrario, dove prima si conosce l anima e poi l aspetto, il modo di fare, la voce, era più volte caduto nel sottile tranello di provare attrazione per il carattere di una persona non vista...ma al primo incontro le aspettative, forse troppo pretenziose, lo avevano deluso.
Questa sera no, ormai pronto a trovarsi di fronte chiunque...avevano chattato poco, su richiesta di lui. Lei era d accordo, stesse esperienze negative, entrambi non avevano intenzione di legarsi troppo sul virtuale per veder svanire col primo incontro ogni sogno di attrazione, di passione, il veder spegnersi ogni sorta di scintilla, di legame chimico. L appuntamento era per le 2030, cena insieme, passeggiata per fare due chiacchiere e conoscersi meglio, semprechè la compagnia a cena fosse stata gradevole.
Ormai ci siamo, ancora un paio di incroci...Avevano descritto il proprio abbigliamento, lei sapeva che auto avrebbe trovato sul posto, modello, colore...Fino all ultimo metro lui non sapeva nemmeno se sarebbe venuta, magari con una scusa o un imprevisto dell ultimo momento si sarebbe eclissata, magari dopo averlo osservato senza farsi notare, tanto da evitargli un imbarazzante rifiuto, o semplicemente per non passare la sera a cena con una persona che non la ispirava. Ma...sorpresa! Nonostante lui non fosse certo in anticipo, lei era già li ad attenderlo, 2030 precise.
Accosta la vettura, abbassa il finestrino e vedendo il suo viso bellissimo sorride dicendo "Ciao. Sono io, sali...". Lei sorride, sale sedendosi accanto a lui...interminabili frazioni di secondo nei quali gli sguardi si penetrano a vicenda...Lui riparte, si sente osservato da lei, sotto esame, un esame che non sa se passerà o meno...rivolge un breve sguardo a lei e la vede sorridergli, con uno sguardo molto caldo, molto sensuale...Lui non può fare a meno di notare quanto belle sembrino le sue cosce...
Indossa una gonna nera che lascerà intravedere si e no una decina di centimetri al di sopra del ginocchio...ginocchio piccolo, quasi appuntito, gracile, pochi centimetri che lasciano immaginare chiaramente la forma delicata, affusolata delle sue magnifiche cosce...Ad un certo punto lui le dice che non se lo aspettava, che è davvero bellissima...Il complimento viene ricambiato, qualche sorriso un pò imbarazzato...le sue mani piccole carezzano il dorso della mano di lui posta sul cambio, lui con un pollice gliela serra e stringe forte, l accarezza...L aria si è fatta eccitante...ma sono giunti al ristorante, si calmano, cercano di prolungare quegli attimi, di farli maturare ulteriormente.
Scesi dall auto, si ritrova di fronte una donna di circa 1,55, perfetta, un piccolo capolavoro, come piace lui, maneggevole, delicata...e in più dolcissima. Lei infatti gli prende la mano e così si addentrano nel locale. Mangiano bene, hanno gusti simili e parlano di tante cose, con allegria, fino ad arrivare ad argomenti più espliciti che scaldano entrambi. Tutti e due di mente aperta, elastici, pronti a provare diverse esperienze...Sono eccitati, vorrebbero uscire subito dal locale...lei spesso arrossa in viso e lui lo ha sentito andare in erezione già diverse volte, non tornando mai completamente a riposo...
Appena fuori dal ristorante si prendono per le mani...i visi si avvicinano...guancia a guancia...si sussurrano nell' orecchio frasi piu' o meno infuocate..."Lo sai che me lo stai facendo scoppiare..." "Io ho le mutandine inzuppate..."
Si guardano...si avvicinano naso a naso, si odorano, si sfiorano le labbra che cominciano a socchiudersi sempre più...E la passione comincia a bruciare, si baciano come non avessero mai baciato nessuno prima, si premono forte uno contro l altra...si sorridono inebriati guardandosi da vicino solo le labbra...
"Andiamo a casa mia, non ce la faccio più..." sussurra lei...Vanno verso la macchina, lui le cinge i fianchi morbidi e lei con una mano cinge la sua, sembrano due adolescenti alla prima esperienza...Saliti a bordo, lei, eccitata dal grosso gonfiore ben visibile sotto i pantaloni, comincia ad accarezzarlo febbrilmente, a stringerlo...non soddisfatta gli slaccia i pantaloni, gli tira giù lentamente la lampo e come apre del tutto la patta osserva la cappella di lui grossa, dura e rossa con una piccola goccia trasparente di umore che spunta dal piccolo meato...
si china per leccarla, poi, serrandolo forte ma senza tirarlo ancora fuori dallo slip, prende a leccarla tutta, filetto, bordo, poi succhia forte molinando velocemente la lingua sul buchino...alla fine lo libera tutto, è bello grosso, e glielo sussurra...le piace, riesce a prenderlo in bocca quasi fino alla radice, quasi volesse soffocarsi continua a premerselo in gola...lui le carezza dolcemente i capelli, il viso...poi la schiena...a mano a mano che il pompino di lei incalza, senza tregua, a volte con dolcezza, altre serrando forte le labbra, le carezze di lui si fanno frenetiche...
Sono in periferia, è quasi deserto, lui non vuole aspettare di arrivare a casa e lei la pensa nello stasso modo. Lui vorrebbe prenderla in auto, ma lei lo invita a scendere...Si baciano, poi le gli volge le spalle mettendo le mani sul cofano e pronuncia frasi eccitate quasi con voce roca...lui le mette la mano fra le gambe le mutandine sono fradice, lui prende a leccarle...poi gliele tira giu a mezza coscia, le solleva bene la gonna e si trova di fronte un culetto perfetto, piccolo, sodo...
allargando le natiche osserva la sua fica lucida di umori...le lecca il buchino mentre gode nel sentire le sue dita che scivolano dentro la fica che è un vero laghetto...le infila la lingua nel retto, continua a tormentarla con le dita nonostante il cazzo gli scoppi, poi le sfile e si eccita ulteriormente nel vederla colare giu per le coscie...le punta il membro, gli entra solo con la cappella, poi lo tira fuori e glielo strofina forte contro il clitoride,lei lo prega di sentirlo dentro e lui l accontenta, di botto fino alla radice...due o tre colpi e lei raggiunge il primo orgasmo talmente violento che sembra stia urinando...
lui lo sfila e scende a leccarla tutta, anche lungo le cosce...poi torna su e fa per penetrarla nuovamente, ma lei lo impugna e se lo punta sul culo "Spingi, non fare lentamente, spingi, voglio sentire un pò di dolore, ti fermo io se e troppo..." Un piccolo lamento, un misto tra piacere e dolore...Il suo buchino così stretto, ma all interno quasi infinito, a imbuto...Prende a sbatterla come un forsennato...la masturba, le schiaffeggia la fica, a volte lo sfila ripetutamente aspettando che il muscolo dilatato, ormai arreso al suo grosso cazzo, cominci a richiudersi per buttarglielo subito dentro di botto...
un pò si ferma e lo sfila sputandogli dentro calda saliva prima che si richiuda, riprendendo a martellare subito dopo...osserva il suo viso stravolto con la guancia sul cofano...i suoi occhi rivolti verso l alto tanto da vedere quasi solo il bianco delle pupille, sente i suoi gemiti, fino a quando non sente un suo nuovo orgasmo inondargli la mano...lui continua a stantuffare e sente che lei comincia a spingere col retto fino a permettergli l ingresso di poco più della metà del suo uccello...ancora spinge, poi lei urina e urla di piacere...
lui sta venendo, gli ultimi colpi, lei lo sente...si gira e gli sfila il preservativo, lui le afferra i capelli e fa per venirgli in faccia ma lei gli afferra la cappella con le labbra e si fa venire in bocca, trizzandogli il canale con un pollice per tirare fuori fino all ultima goccia...a lui quasi tremano le gambe...lei si solleva e apre la bocca mostrandogli
tutto il suo sperma e, quando sta per inghiottirlo, lui la ferma e si mette a limonare con lei...abbracci, carezze...e poi a casa per continuare...
Fine :-)
(Perdonate gli errori, e' tardi, ho scritto di getto e non ho voglia di correggere. Questo e' un sogno che vorrei vivere con una donna seria, una a cui se dai tutto te stesso sappia almeno apprezzarlo invece di ignorarti completamente...a volte basta un grazie.)
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1
17 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
Tradimento organizzato
ORE 20:30
Stavo nervoso davanti al telegiornale fingendo di ascoltare le notizie, mentre lei si dava gli ultimi ritocchi in bagno. Appena pronta passò in salotto: “Allora vado...”
“Ok. Prendi la macchina?” chiesi
“No mi passa a prendere Lui”
“Ah. E fai tardi?”
“Non so, dipende. Ma non ti preoccupare. Tu mi aspetti sveglio?” domandò.
Distolsi lo sguardo dallo schermo e la osservai.
“Ti sembro carina? Posso piacergli?” proseguì.
La passai in rassegna dalla testa scendendo lentamente fino ai piedi.
Capelli setosi appena lavati, profondità dello sguardo amplificato da un po' di trucco, una maglietta bianca che esaltava il decoltè ed il seno, una corta gonna jeans, un braccialettino argentato alla caviglia e scarpe aperte. Perfetta! Quanto mi piaceva..!
“Direi! Proverò ma non penso che riuscirò a dormire. Hai le mutande?” chiesi.
Si sollevò un po' la gonna e ruotando sulla punta dei piedi mi mostrò un delizioso paio di slip Wolford neri che le avevo regalato.
“Vado ché sono in ritardo...” taglio' corto dandomi un bacio sulla guancia.
“Senti....” la trattenni con la mano.
“Sì?” chiese aspettandosi qualcosa da me.
“Quanto torni mi racconti tutto, ma mi devi trattare male. Uno che lascia fare queste cose a sua moglie, non merita rispetto...Prometti?”
“Prometto, fidati. Dai ora, ch'è tardi...”
La salutai con la mano e sentii richiudere la porta dietro di lei, continuando a seguire il notiziario.
ORE 22:00
Saltavo da un canale all'altro, ma nessun programma mi interessava. Andavo avanti e indietro per tutti i 40 e più canali satellitari, poi tornavo indietro e ricominciavo. Solo la mia birra era una costante. Avevo già fumato almeno 5 sigarette, scolato una Fisher da mezzo litro ed appena stappato una nuova bottiglia. Tutto iniziava a girarmi intorno se chiudevo gli occhi.
“Che cazzo starà facendo la puttana?” pensavo
E che cazzo poteva fare? L'uncinetto? Le avevo detto io che mi eccitava quel gioco. Era lì per me solo per me. Un sorso di birra e una boccata di sigaretta si alternavano nervosamente.
“Secondo me sono a mangiare qualcosa...che palle!”
Il tempo non passava. L'orologio del decoder sembrava avanzare un minuto ogni ora....
ORE 23:00
“Avranno finito di mangiare e ora la riaccompagna...” pensavo calcolando i tempi.
Il lettore DVD stava leggendo un film porno, serie “Il meglio di XXX”.
Scopate, gang bang, pompini a volontà e cazzi smisurati. Il mio, che in queste occasioni restava diligentemente sull'attenti, era pietosamente moscio.
“Birra e fumo i peggiori nemici dell'erezione...” mi giustificavo sorridendo.
In realtà non era quello sullo schermo che la mia mente stava seguendo.
Le mie Philip Morris erano ormai più che dimezzate quando ne accesi un'altra stappando anche la terza e ultima birra...
ORE 0:00
“Ma che cazzo sta facendo? E' mezzanotte!”
Ma di che mi preoccupavo? Glielo avevo chiesto io!
TV e DVD erano spenti da mezz'ora. Facevo avanti e indietro dal balcone ad ogni macchina che sentivo passare, ma erano sempre più rade e fra una e l'altra mi sdraiavo sul letto. Mi rimanevano solo 5 sigarette.
“Le vado a prendere al distributore”
“Sì...” pensai “Ma se poi ci incontriamo mentre esco? E se mi ferma la Pula e mi danno il palloncino becco 30 anni di galera per guida in stato di ebrezza....”
Decisi saggiamente di centellinarmi le ultime.
ORE 01:20
Sentii la chiave girare nella serratura della porta.
“Cazzo!”
Volevo vedere l'auto che l'accompagnava e come era Lui, ma mi ero assopito come un coglione!
Lei richiuse la porta pianissimo. Capii che stava levandosi le scarpe in ingresso e percepii i suoi passi felpati avvicinarsi al nostro letto dove ero disteso, senza fare alcun rumore.
Si sedette a fianco a me sul bordo del materasso.
“Ciao Cornuto!” mi sussurrò.
“Andiamoci piano. Cornuto solo per una uscita a cena con un vecchio amico....” cercai di ridimensionare la vicenda, sperando però qualcos'altro. O forse non lo volevo affatto. Che ne so!
“Secondo me sei un gran cornuto...” confermò lei.
“Come è andata? Ti sei divertita?” finsi di ignorare il modo in cui mi aveva appena apostrofato.
“Tantissimo...” rispose con voce sospirante.
“Dove avete mangiato?” proseguii io.
“Mangiato? E chi ha mangiato...!?”
Il mio cuore iniziava ad accelerare. 4 ore fuori e neanche aveva cenato. Ma dove cazzo era stata?
“Aspetta ora ti racconto..” disse sfilandosi la maglietta e poggiandola sul bordo del letto.
Con la mano frugai sotto la gonna.
“Dove sono le mutande?” chiesi sollevando di scatto la testa dal cuscino.
“Gliele ho lasciate.”
“Ma come quelle che avevamo comprato insieme!” protestai.
“Che palle! Me le ricompri! Mi ha detto che profumavano della mia fica e che se gliele lasciavo si sarebbe fatto le seghe pensando a me...” mi spinse di nuovo a distendermi su letto.
"Se ci tieni la prossima volta me le faccio restituire!"
“Insomma un feticista che si accontenta delle mutandine...ti sarai fatte due palle...” dissi cercando di svilirla.
“Non proprio.” mi interuppe lei “Stai zitto che ti racconto...”.
“Mi ha chiesto se volevo andare in un albergo, dove aveva preso una stanza...”
“E tu ti sei rifiutata, perché chiedono un documento...spero” intervenni.
“NO! Zitto! Gli ho detto che andava bene e quando ci siamo presentati alla reception abbiamo detto che ero un'amica e che stavo solo un attimo...”
“E...?”
“E mi hanno detto che a mezzanotte dovevo andar via, perché la reception chiudeva....”.
Io ero ormai in balia del suo racconto e la lasciai proseguire.
“Appena saliti ci siamo messi a parlare un po'. Mi ha chiesto che facevo e ...ah, dov'eri tu”
“E che gli hai risposto?” chiesi.
“Niente, che eri partito per lavoro...”
“E avete parlato tutto il tempo...” intervenni.
“Zitto, Cornuto! Ascolta!” mi rimproverò con decisione
“Poi si è avvicinato e ci siamo baciati ed io gli ho accarezzato il cazzo da sopra i pantaloni...”
“Duro?” chiesi.
“Sì è diventato duro sotto la mia mano. Io gli ho abbassato il pantaloni e le mutande e gli ho dato una ciucciata...Ho fatto male?” la sua voce chiedeva clemenza.
“No ci mancherebbe. Ma spero non bene come fai a me?”
“Sì, sì, così...” mi abbassò gli slip e iniziò a leccarmi le palle ed il sesso, in quel meraviglioso modo che mi manda in estasi. Altro che fumo ed alcool! Si era svegliato. E alla grande....
“QUI ”ENTERPRISE”: CERVELLO IN PAPPA COMPLETAMENTE INUTILIZZABILE. PASSO IL CONTROLLO AI MIEI GENITALI!
D'ORA IN POI COMANDANO LORO E RISPONDONDO PER ME!
PASSO E CHIUDO"
"ENTERPRISE, COMANDO RIFIUTATO!
CHIUDO"
“Mi avevi promesso che mi avresti trattato male per quello che ti ho fatto fare.” protestai.
Non ammettevo distrazioni.
“Hai ragione... Cornuto!” disse con decisione interrompendo il lavoretto e allontanandomi da lei.
“E allora?” chiesi estasiato.
“Mi sono sfilata le mutandine e gliele ho poggiate sul viso per fargliele odorare...Lui mi ha chiesto di levarmi tutto il resto ed io mi sono spogliata”
“Ah! E come ce l'ha?”
“Lo vuoi proprio sapere? Come il tuo, ma un po' più storto. Le palle però sono molto più pelose delle tue...”.
“Lo hai fatto venire con una pompa?” chiesi.
“Nooo! L' ho solo lavorato un po' mentre lui con la mano mi sgrillettava la fica...”
“E tu sbavavi?”
“Ma secondo te? Con una cazzo in bocca ed un dito nella fica....”
“Però niente pompa? Lo sapevo che finiva in buca...” dissi deluso ma cercando di farla andare avanti.
“Che palle...! Aspetta.”
Si alzò andando in ingresso e la sentii frugare nella borsa. Quando tornò teneva qualcosa in mano che nel buio non vedevo bene.
“Tieni! Vediamo se e' andata in buca...” mi disse porgendomi un oggetto.
Allungai la mano e sentii un sacchettino molle che sembrava un palloncino.
“Ma cos'è un.....”
“Sì” si mi interruppe lei “Un preservativo. Ecco...”
Tirandomelo via dalla mano lo appoggiò sulla mia pancia e senti un liquido colarmi sull'ombelico.
Io rimasi immobile, pietrificato, mentre sentivo qualcosa che iniziava a scolare dai fianchi.
Lei intervenne iniziandomi a leccare la pancia e raccogliendo quel liquido colloso che mi ero appena sentito arrivare.
“Scusami” si giustificò “Sennò macchiamo le lenzuola...”
“Avete scopato?”
“...ti ho detto che sei Cornuto, no...” bisbigliò fra una slinguata e l'altra.
“Ho chiesto: Ti ha scopato?” incalzai con voce più alta.
Lei sollevò il capo ingoiando quello che aveva appena raccolto con la lingua.
“Mi ha detto che voleva trombare. Non potevo dirgli di no dopo averlo spompinato, giusto!?” fece con voce languida e innocente.
“No... certo. Hai ragione” le risposi in totale stato di confusione.
“Dopo che l'ho pompato per un po', mi ha fatto mettere alla pecorina sul letto e me lo ha infilato iniziando a pompare lui da dietro. Poi, siccome voleva venire, mi ha chiesto il permesso, ma gli ho risposto che era pericoloso in questo periodo e allora lui mi voleva prendere il ... culo...”
“Il culo?”
“Sì, il culo. Ma gli ho detto che mi facevo male senza crema e con un cazzo così grosso e che volevo che continuasse nella fica ma mettendosi un preservativo per venire insieme...”
“E ce l'aveva?”
“No. Me n'ero portata uno dei nostri e glielo ho fatto mettere...non ti dispiace vero? Te lo ricompro....”.
Aveva previsto tutto!
Non sapevo più cosa chiedere e me ne uscii con una domanda assolutamente idiota:
“E tu sei venuta?” balbettai.
“Senti Ciccio, sei scemo: mi aveva sgrillettato. Gli avevo appena ciucciato il cazzo per venti minuti. Mi sentivo una grandissima troia che ti stava facendo le corna. Mi ha scopato da dietro, e sai che mi fa impazzire. Me lo sono sentita sborrare dentro: CERTO CHE SONO VENUTA, scemo di un Cornuto!”
Me lo ero meritato!
Rimasi qualche secondo in silenzio con lei ora che si aspettava qualcosa da me.
“E poi?”
“Erano le undici, siamo rimasti un po' a parlare e prima che si facesse mezzanotte siamo andati via per non fare incazzare l'albergo. Gli ho lasciato le mutande se lui mi lasciava il preservativo per ricordo...”
“E che cazzo hai fatto fino all'una!?”
“In macchina ho iniziato ad accarezzargli l'uccello e, non ci crederai, era di nuovo duro! Allora mentre guidava glielo ho tirato fuori e l'ho preso in bocca”
“Col rischio di farlo andare fuori strada?” chiesi agitato.
“...appunto e siccome lui con la mano mi stava di nuovo toccando la fica ed io mi stavo eccitando, gli ho detto di fermarsi da qualche parte”.
“E...?”
“E.. cosa?”
“E che cazzo è successo?” chiesi nervosamente.
La sua voce si fece dolce e suadente. Mi cinse il collo con la mano avvicinando la bocca all'orecchio sussurrandomi con voce innocente ma dolcissima:
”Lui si è fermato in uno spiazzo ed io.., io... gli ho fatto un pompino. Ci ho messo parecchio per farlo sborrare visto che l'avevo già scaricato prima.
Ma l'ho ripulito tutto, giuro, fino all'ultima goccia perché non avevo fazzolettini! Poi mi ha riaccompagnato a casa.”
Mi sollevai abbracciandola e iniziando un lungo bacio.
Per qualche minuto respirammo col naso, per non volere staccare le labbra neanche un attimo.
“E quando lo rivedrai?” domandai appena le bocche si scostarono.
“Tu quando parti la prossima volta per lavoro?”
“Sul serio o come oggi?”
“...E che importanza ha, scemo....”
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17 years ago
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