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L’idea ….. particolare di virginia (prima parte)
L’altro giorno, a tarda sera, quando siamo andati a letto io e Virginia, ho notato nel suo volto una espressione del tutto inattesa, sembrava che sognasse a occhi aperti.
Le chiesi cosa stesse pensando in quel momento. Lei mi diede una risposta evasiva, asserendo che non pensava a nulla.
Risposta che non mi ha convinto, per cui ho insistito, precisando che poteva dirmi tutto, come al solito, senza nessun problema.
Ha esitato un po' e, poi, mi ha fatto capire che aveva appena pensato a come sarebbe stato tra di noi se avessimo fatto sesso insieme con un ragazzo di colore.
A quel punto gli chiesi: “Vuoi dirmi che non sono abbastanza per te? Forse l’idea di avere un cazzo nero tra le gambe ti è nata per via del film porno della sera prima?”
Lei rispose: “Sei bravo a letto ma ho, dà qualche tempo, questa idea che mi gira per la mente.”
Continua dicendo: “l’idea mi è venuta a causa di una cosa che mi è successa l’altro giorno mentre stavo camminando per il parco in una zona molto tranquilla ed isolata. Sono passata accanto a una siepe molto alta ed ho sentito un violento gemito. Non mi sono fermata e sono andata avanti, ma la curiosità era così grande che sono tornata indietro per capire chi e cosa fosse stato a generare quel gemito. Tra gli arbusti alti, allora, vidi cosa stava succedendo, una donna stava scopando con un ragazzone nero. Volevo allontanarmi, ma non lo feci. A quel punto, osservando di nascosto, ho visto tirare fuori dalla figa della donna l’enorme cazzo del ragazzo di colore, il quale, girando come un fuscello la donna, la impalava da dietro, credo nel buco del culo. I gemiti della donna diventarono veri e propri ululati di piacere, si vedeva e si sentiva che gli procurava un enorme piacere la sventola del ragazzo.”
Dopo qualche secondo di pausa, Virginia continua il racconto: “… Andai via, ma quella vista mi aveva così catturato e turbato positivamente che avrei avuto voglia di ritornare indietro. Appena arrivata a casa ho preso il vibratore e mi sono scatenata.”
A quel racconto, io risposi: “Cosa ti aspetti da me? Cosa vuoi che ti dica o che faccia dopo questo racconto.”
Lei: “Io dico solo che mi andrebbe di provare con un ragazzo di colore, ma solo se tu vuoi farlo e sei partecipe.”
Non era la prima volta che avevamo fantasticato con situazioni come quella che mi aveva raccontato Virginia. Sempre e solo fantasie mediate dall’uso di vibratori durante il nostro sesso.
Qualche volta era capitato di fare sesso assieme ad una coppia di amici. Ma in quanto amici veri, il tutto era passato senza lasciare nessun segno particolare. In fondo ci conoscevamo così bene da essere quasi “normale” scambiarci i partener e fare sesso insieme.
Quella sera però era tutto diverso, passò interamente discutendone senza fare sesso, restando d’accordo che il giorno dopo avremmo fatto una ricerca in rete sui siti specializzati per valutare meglio la cosa.
L’indomani mattina, Virginia si sedette davanti al computer prestissimo e, navigando tra moltissime inserzioni di uomini neri che si proponevano per le coppie, ne ha selezionato alcune e me le ha proposte.
Disse Virginia: “Spero che la cosa non ti turbi, lo so è un desiderio folle però, spero, che sia bello anche per te vedermi godere con un uomo nero dal cazzo enorme. In fondo è già successo che qualche altro mi fotta assieme a te, e la cosa ci è piaciuta molto.”
Poi si gira verso di me, mi prende la mano e la spinge tra le sue gambe. Posso sentire quanto è bagnata dopo aver solo visto delle foto, la sua eccitazione era quasi incredibile.
Non avevo mai visto così determinata Virginia, quindi che era assolutamente inutile oppormi a quella sua idea, conoscendola bene, l’avrebbe realizzata anche senza il mio consenso.
Lei, senza aggiungere altro, mi diede un bacio, io la abbracciai e, quindi, continuammo ad andare avanti nella ricerca.
Navigammo tra gli annunci e ne evidenziammo alcuni di singoli di colore. Quindi studiammo attentamente questi annunci un po' più in particolare.
Io chiesi a Virginia: “cosa pensi che sia importante per te individuare in questi uomini.”
Virginia: “dovrebbe avere un bell'aspetto, avere anche un lungo e grosso cazzo resistente, oltre ad essere molto serio e riservato. Non deve avere preclusione per la tua presenza.”
Cercammo ancora fino a trovare un annuncio in cui si descriveva un ragazzo nigeriano: “ho 28 anni, pratico molti sport, sono alto 190 ed il mio cazzo è 22x5, vivo a (in sostanza molto vicino a noi), ecc.”
Chiedo a Virginia: “Cosa ne pensi?”
Virginia mi guarda con gli occhi scintillanti e dice: “Sì, potrebbe piacermi, il suo aspetto fisico si adatta a quello che avevo immaginato di avere”.
Continua dopo qualche attimo: “Quindi, cosa ne pensi, scriviamo a lui e gli chiediamo altre foto e un incontro su Skype. Gli spiego meglio cosa intendiamo fare ed aspetto la sua risposta?”
Gli risposi di sì, anche se non ero molto convinto, e le dissi: “Se per te è ok, scrivigli un messaggio”.
Quasi immediatamente arrivò la risposta.
Il suo nome è Johnny, accettava positivamente tutte le nostre richieste dichiarando di aver avuto, in precedenza, esperienze del genere altre volte. Chiedeva più notizie su Virginia, soprattutto rispetto a cosa si aspettava da questa avventura e ci dava appuntamento sulla chat del sito.
Una volta fatto l’accesso alla chat, lascio la tastiera a Virginia e mi siedo accanto a lei.
Dopo un'iniziale imbarazzo ed esitazione, lei si sblocca, e chatta liberamente. Quando i due sono totalmente d'accordo su tutti punti, prendono un appuntamento per il prossimo fine settimana. Ci diamo anche un appuntamento su Skype per il giorno dopo. Quindi ci salutiamo.
Virginia è così eccitata che riesce a malapena a contenere sé stessa, lei mi prende tra le braccia, mi bacia e dice: “Tesoro, grazie per aver consentito di esaudire questa mia fantasia, vedrai sarà meraviglioso.”
Poi lei tira la mia mano verso il suo addome, e dice: “senti come sono bagnata, è successo adesso”.
Davvero lei era così bagnata che il suo umore usciva già fuori dalla figa. Potevo spingere, senza problemi, le mie dita dentro. Lei era così calda e vogliosa che, con un movimento delle mani sulla gonna per rimuoverla, mi invita esplicitamente a scopare.
Sono un po' confuso, non avevo mai visto Virginia così, sicuramente l’idea di venire scopata da un cazzo nero l’aveva stimolata.
Comunque, pensai, perché non approfittarne in fondo il mio attrezzo era già pronto, tirai giù i pantaloni e, dopo aver fatto distendere Virginia sul divano, lo infilai in profondità nella sua umida figa.
Dopo una lunga e aggressiva cavalcata, Virginia si girò per farlo alla pecorina, posizione che le piaceva particolarmente. Quindi, con quel movimento, mi mostrò il suo culo perfetto, io feci scorrere con cura le mani sulle sue curve. Mi fermai, per un attimo, a godermi quel momento e quella vista perfetta.
Lussurioso lasciai che la mia lingua vagasse per le sue chiappe. Mentre mi avvicinavo all'ano con la lingua (perfettamente rasato come lo teneva sempre Virginia), lei girò la sua faccia di colpo verso di me, e mi guardò con la passione dipinta negli occhi, le restituii lo sguardo e le dissi: “Se per te va bene, io continuerei, lentamente, a lubrificare il tuo culo.”
Lei, con un profondo sospiro rispose: “Si, mi piace molto … ma non ti dimenticare di masturbarmi il clitoride”.
Arrivato all'ano, l'ho leccato dolcemente ma intensamente. Ad un certo punto, notai la contrazione dei suoi muscoli anali, sapevo cosa voleva dire e cosa dovevo fare. Infatti, mentre allargavo con la mia lingua il suo ano, ho lentamente spinto una mano tra le sue gambe e accarezzato il clitoride. Dopo alcuni colpi, la senti genere e godere con una intensità tale che aveva raramente provato prima, almeno per quel che io mi ricordo.
Io mi stesi di schiena sul divano e strisciai tra le sue gambe. Mentre facevo questo movimento, lei abbassò il bacino e mi spinse in faccia la sua figa già bagnata. Felicissimo, la leccai intensamente. Ero così eccitato che non ci voleva molto prima che arrivassi. Infatti, è bastato la mano di Virginia, posta dietro la sua schiena, che mi masturbasse, ed io, con un sussulto di piacere, le spruzzai il mio sperma lungo la sua schiena.
Eravamo tutti e due esausti ma felici, Virginia si abbassò su di me, e con passionalità prese il mio cazzo, ancora pieno di sborra, in bocca. Lo succhiò così intensamente da tiragli fuori tutto il seme. Lo sentì rinvigorirsi così tanto da diventare duro di nuovo.
A quel punto non ebbi più dubbi, era la volta di inculare Virginia per bene. La stuzzicai di nuovo con la lingua tra il clitoride e il buco del culo e, dopo averla lubrificata abbondantemente, la presi da dietro con delicatezza.
La senti vibrare e genere sotto i miei colpi, senza pensarci su, anche con una certa violenza, la penetrai con il mio cazzo con un ritmo sempre più intenso.
Lei diceva: “Si, è così che ti voglio. Dai continua … continua, mettilo tutto dentro, sto arrivando di nuovo.” E con la mano stuzzicava vivacemente il suo clitoride.
Dopo alcuni minuti la sentì urlare dalla goduria, le vibrazioni e i sussulti del suo culo e della sua figa mi eccitarono così tanto che venni dentro di lei quasi all’unisono.
Eravamo veramente stanchi, ma, tutti e due, soddisfatti e piacevolmente rilassati.
Se tutto questo era nato solo dall’idea di avere tra di noi qualcuno, immaginavamo tutti e due, cosa sarebbe potuto accadere di più intenso con un cazzo reale in più tra di noi.
Nei giorni successivi, prima dell’incontro, Virginia chatto più volte con Johnny, e più volte ci incontrammo su Skype, entravamo sempre più in confidenza, a tal punto che lo stesso propose qualcosa di molto trasgressivo.
Parlando delle sue avventure, Johnny aveva citato alcune sue esperienze con coppie e un suo amico bianco, Federico. Anche lui dal pene ben messo e che aveva come caratteristica particolare di essere circonciso. Ne avevano parlato così tanto, nei minimi particolari, che Virginia era rimasta, prima, molto turbata, poi, confusa, ed in ultimo molto stimolata e catturata.
Quella idea gli ha frullato in mente per tutta la settimana, parlandone ripetutamente con me. Io non sapevo cosa dirle, più volte ho tentato di mettere sul piatto della bilancia i pro e i contro di tale situazione, ma lei non riusciva a staccare la mente da quella idea dicendomi: “Caro, per favore lascia che succeda, entrambi sappiamo di cosa si tratta, per favore lasciami avere questa esperienza, lasciami scopare con loro due, ti prego, io ti amo e ti amerò sempre!".
Non opposi più la mia volontà, raccomandando a Virginia di contattare Johnny per avere maggiori informazioni su Federico e, se fosse possibile di metterlo in contatto direttamente con noi per conoscerlo meglio.
Virginia acconsentì e si mise subito in contatto con Johnny.
L’appuntamento era rimasto inalterato come giorno ed orario, l’unica cosa che cambiava erano gli ospiti, sarebbero stati due invece che uno.
…….. Continua …….
24
1
7 years ago
Al2016, 62
Last visit: 4 hours ago -
Una esperienza .... travolgente
Per un po', dopo la prima mia esperienza bisex, non sapevo davvero quale fosse la mia sessualità.
Una sera, nel mio appartamento, mi sono trovato da solo (mia moglie era in viaggio per lavoro), con le mie domande e con le mie fantasie.
Come al solito, invece di stare a guardare la tv, mi sono connesso a un sito di chat, erano già le 18, volevo chattare, solo chattare.
Mi sono immerso, come al solito, in discussioni molto strane e spesso sconnesse quando, improvvisamente, un uomo di 55 anni, luigi (nome probabilmente inventato) mi ha contattato.
Dai discorsi intrapresi, sembrava più “normale” di quelli con cui avevo chattato fino a quel momento. Un uomo davvero simpatico, che riusciva a intraprendere discorsi molto affascinanti, aperto mentalmente e capace di discutere di tutto.
Dopo una buona mezz'ora di discussione, visto che vivevamo nella stessa città e molto vicini tra di noi, mi ha chiesto se avessi voglia di incontrarlo dal vivo, bere qualcosa insieme, e continuare a parlare.
Ammetto che ero un po' spaventato ma accettai lo stesso l’invito. Concordammo di vederci ad un Bar che conoscevamo tutti e due, molto vicino casa mia, quindi, fatto una doccia, mi sono vestito e sono uscito da casa.
Come concordato, vedo la macchina di Luigi posteggiata proprio davanti al Bar, ci presentiamo e, dopo, siamo entrati nel Bar per bere qualcosa e parlare un poco.
Sin dal primo approccio si è dimostrato un uomo dall’aspetto molto curato e carino, con un modo di fare molto tranquillo, per cui, tutti i miei timori e paure svaniscono, mi rassereno e tranquillizzo.
Dopo aver consumato l’ordinazione al Bar, Luigi mi invita a raggiugere la sua auto per continuare la nostra discussione a casa sua. Entrato nella sua auto, ci avviamo, come d’accordo. Arrivati siamo saliti nel suo appartamento, molto normale, in ordine, con un buon profumo.
Non noto nulla di speciale a parte, con mio grande stupore, un film gay, piuttosto esplicito, che andava sulla sua TV.
Lui nota che osservo il film e mi dice immediatamente:
"Se ti dà fastidio, posso spegnere la TV".
Gli dissi di no, d'altronde durante le discussioni online avevo parlato e fatto domande a lui soprattutto su quell'argomento. Quindi ci accomodammo su un ampio divano per chiacchierare, lui mi offre un drink che accetto molto volentieri.
La discussione è normale, lui fa di tutto per farmi sentire a mio agio.
"Cosa fai nella vita, da dove vieni, ecc."
All'improvviso inizia a parlare apertamente di sesso. Mi sento un po' a disagio, forse non mi sentivo ancora pronto ad affrontare quei discorsi, quindi ci tengo a precisare che ho poca esperienza e che la sodomia mi attrae molto ma che non so se potrei anche provare piacere.
Dopo queste mie parole, cominciò a cambiare un po' il suo comportamento, mostrandosi sempre più apertamente interessato. Mi manifesta il suo gradimento nei miei confronti ed afferma che avrebbe avuto molto piacere ad aiutarmi a svelare la mia vera natura sessuale.
Mi ritrovo improvvisamente rosso di vergogna ma molto interessato alla sua proposta. Il film porno gay era sempre in background e improvvisamente mi ha chiesto se la sua visione mi eccitava, ho confessato di sì.
I tanti drink e la situazione particolare mi avevano sbloccato, riuscivo ad essere più sincero rispetto ai miei veri sentimenti.
A quel punto lui disse:
"Senti penso che tu sia molto bello, ti piacerebbe vedere il mio uccello dal vivo invece di vederli in TV?"
Continua dicendo, con una voce rassicurante:
“Rispondi di si solo se l’idea ti piace e ti può interessare.”
Con qualche imbarazzo, ho acconsentito. E lui, senza perder tempo, ha tirato fuori il suo membro. Era già visibilmente eccitato. Nella mia mente mi sono detto: "wow, è davvero enorme!”
Lui, vedendo il mio volto stupito, mi dice:
"Quindi ti piace?"
Ed io: "Sì, ammetto che è più grande di quanto pensassi."
"Bene, ora che hai visto il mio cazzo, mi faresti vedere il tuo culo?"
Non sapevo cosa dire, ma accettai, così mi alzai dal suo divano per sbottonarmi i pantaloni, appena abbassati, tirai giù anche i boxer, mostrandogli, inavvertitamente, il mio cazzo, già in erezione.
E lui: "Wow, ma sei già eccitato!”
Ero in una stanza, con i pantaloni e i boxer abbassati alle caviglie, davanti a un cazzo enorme, e tutto mi sembrava normale. Mi girai per mostrargli il culo, come mi aveva chiesto.
A quel punto, lui prende l’iniziativa, mi afferra per i fianchi per avvicinare il mio culo al suo cazzo. Mi sono ritrovato senza accorgermi, con il culo per aria e con lui che lo allarga le chiappe per individuare meglio il mio buco vergine. Ero rosso di vergogna. Ma anche molto emozionato ed eccitato.
"Bene, ora che sei qui che ne di ci di provare tutto quello che ci siamo detti?"
Non ero in grado di rispondere. Lui mi ordina:
"Mettiti a carponi sul divano."
Istintivamente ho eseguito l’ordine. Mi sono ritrovato a quattro zampe, con il culo per aria, i pantaloni ancora alle caviglie e lui che stava già cominciando, dopo aver spruzzato del liquido oleoso, a spingere le dita nel mio buco senza chiedermi nulla ... Ero elettrizzato.
"Ora ti apro il culo e ti fotto, vedrai ti piacerà", mi disse.
"Sono vergine, sono spaventato dal possibile dolore", gli dissi a bassa voce.
"Non preoccuparti, ci so fare, non è il primo che apro".
La mi paura era tanta, lui sembrava ignorare tutto ciò che gli avevo detto, affondando il dito spingendolo nel culo, con l'altra mano mi reggeva per poter manovrare meglio, dicendomi:
"Ti piace? Pian piano vedrai, prenderai tutto il mio cazzo dentro".
"lo vuoi? Chiedimelo puttana" ha detto, io non ho risposto subito ... e lui ha spinto un secondo dito nel mio culo lubrificato.
"Il cazzo, lo voglio" gli ho detto.
Avevo due dita di uno sconosciuto nel culo, già pronto a sfondarmelo. Non sapevo cosa fare, più volevo fuggire più mi sentivo intrappolato.
"Vuoi il mio uccello, avrai il mio caro tesoro!"
Ero paralizzato, spaventato e con il desiderio di scappare, ma anche con un forte desiderio di andare fino in fondo alla mia fantasia, quest’ultima ha preso il sopravvento su tutti gli altri stati d’animo.
Lui, intanto, allargava il mio culo con le sue due dita, e la cosa mi piaceva sempre più, ho iniziato a rilassarmi davvero. E più muoveva le dita, più mi sentivo eccitato.
All'improvviso tolse le dita dal mio buco. L'ho sentito mentre cercava qualcosa nel tavolino del salotto. Non mi sono mosso, le natiche aperte. Vidi che appoggiava un pacchetto di preservativi sul divano.
Non ci credevo, le cose che avevo immaginato pensavo che sarebbe sempre rimaste una fantasia, un desiderio latente, ma non che il tutto poteva accadere proprio ora. Stasera sarei stato sodomizzato. Mi sentivo in dovere di implorarlo, con una voce molto bassa:
"Ho paura, farà del male?"
"No, lubrificheremo tutto, vedrai, scivolerà dentro il tuo piccolo buco senza problemi"
In quel momento, sempre a culo aperto, non vedendo nemmeno quello che Luigi stava facendo, immaginavo quello che sarebbe successo e lui, aggiunse:
"Spero che tu sia bravo a scopare come sembra" mi disse in un modo che era quasi dolce quanto brutale.
Come riflesso a tale considerazione ho messo in atto un movimento quasi incontrollabile, o inarcato il mio culo ancora un po'.
E lui:
"Hai capito velocemente come offrire il buco del culo al cazzo."
Le parole che Luigi utilizzava, a quel punto, sono diventate molto volgari, ma anche terribilmente eccitanti. All'improvviso senti un liquido viscoso correre nel mio culo, e quasi immediatamente le sue dita tornarono a cercarmi il buco.
"Ti fotterò mia cara", ha detto lui!
Più durava questo momento, più mi vergognavo, e non cessavo mai di dirmi:
"Ma cosa ti sta facendo!!! Perché lo vuoi così tanto!!!"
"Dai, tesoro, adesso ti fotterò!" Il mio cuore batteva all’impazzata. Sono quasi entrato nel panico.
Ho sentito il suo pene appoggiato sul culo ed una forte sensazione di piacevole calore.
"Vedrai come ti piacerà" e cominciò a spingere delicatamente.
Mio Dio, ho sentito che il mio culo che stava per strapparsi, ho tentato di emettere dei lamenti, ma le parole non mi sono uscite di bocca:
"Io ... att ..." Non ho finito nessuno dei miei tentativi di parlare.
"Zitto, concentrati sulla mia verga nel tuo culo!" ha detto autorevolmente.
Mi bruciava tutto, ho avuto l'impressione di morire dal dolore e non provare piacere quando il suo membro mi ha aperto il culo.
All'improvviso si fermò:
"Ok, ora spingo un po' di più!" mi ha detto.
Pensai: “Mio dio, ho capito bene, ora spingerà tutto il suo pene nel mio culo!”
Sono entrato nel panico, cercando di discutere la cosa con lui, il quale, tenendo i miei fianchi saldamente, inizia a spingere il suo cazzo fino in fondo nel mio buco, troppo stretto per il suo cazzo enorme. Il mio culo era lacerato, mi contorcevo ma non osavo dire nulla per paura di deluderlo.
In pochi istanti sentivo le sue palle contro il mio culo. Mi resi conto che aveva entrato il suo intero membro. Ho sentito un terribile calore nella mia pancia.
"Ecco, mia cara, ora pensa che il mio cazzo è in fondo al tuo buco" mi disse.
"Ugh! AAARGH! Sto soffrendo", gli dissi.
"Ti abituerai, rilassati e sentirai con piacere il mio cazzo in fondo al tuo culo da troia", disse come se avesse qualche volta provato la stessa sensazione.
Sapeva come farlo, il mio culo ha iniziato a tollerare quel cazzo, il dolore si attenuava piano piano fino a diventare piacere. Ecco, ho avuto un cazzo nel culo fino in fondo. Dovevo sapere se alla fine lo avrei amato o se mi fosse rimasto solo il dolore. Quindi, ho provato a dare dei piccoli colpi indietro con il corpo, nonostante il dolore.
E lui: "Hai visto, hai capito come si fa, puttana"
Il mio movimento Luigi l'ha preso come un invito a darci dentro. Ha iniziato a ficcare nel mio culo, andando avanti e indietro, il suo enorme cazzo. Il buco del culo sembrava in fiamme. Prima, tutto in fondo. Poi più movimenti brevi. Ripetendo innumerevoli volte la sequenza. L'ho sentivo ansimare: "Sì! YAAH! Sì! WOW! Sì!"
Il dolore intenso è gradualmente scomparso senza che me ne fossi accorto e ho iniziato a sentire piacevolmente qualcosa che si muoveva nel culo. Senza accorgermene, non stavo più lamentando sotto i suoi colpi di cazzo ma gemendo.
Quando se ne accorse, divenne quasi incontrollabile: "Ti sfondo il culo, non sarai in grado di camminare dopo", ha detto. Ma anche, con voce calda, si complimentò del mio culo stretto.
Una volta che lui ha preso il ritmo, ho iniziato a sentire aumentare il piacere anale. Ma montava anche una terribile vergogna per aver offerto il mio culo a un completo sconosciuto.
Mi sentivo eccitato come non lo ero mai stato prima. Cominciai a rantolare, ad amare questo cazzo, le sue spinte, ho allargato il culo come se mi fosse naturale.
All'improvviso, lui, lo ha tirato fuori dal mio culo, dicendomi:
"Guarda quanto è aperto quel culo vergine! Eccoti diventato una vera troia!"
Con mia sorpresa, ricordo ancora la mia voce sommessa che diceva: "Oh, peccato, dai rimettilo dentro!"
Non ci potevo credere! Come potevo trasformarmi da un uomo pieno di dubbi come ero, in un animale in calore.
Ovviamente la risposta non si è fatta attendere per molto: "Ti vado a fottere mio piccolo frocio, apri il culo!" E ha conficcato il suo cazzo, senza timore, nel mio culo ancora aperto.
Ha continuato a fottermi senza tregua: "Mi godrò la mia troietta preferita" disse.
ho capito che gli piace tanto, spingendo fino in fondo il suo cazzo, sbattere le palle sul mio sedere.
Insultarmi per Luigi era un vero e proprio divertimento, non ricordo le sue esatte parole, ma ovviamente era sempre molto oscene.
Mi ricordo, però, perfettamente, quando stava per venire. Tirò fuori il cazzo, tolse il preservativo e con la sua mano finì l’opera. Sentì i suoi gemiti e la forza dirompente del suo caldo sperma che inondava il mio fondo schiena.
Queste sensazioni intense, credo, non le dimenticherò più per il resto della mia vita.
31
6
7 years ago
Al2016, 62
Last visit: 4 hours ago -
Capodanno (cont.)
tornai in casa, mia moglie sembrava molto indaffarata anzi agitata, mentre Gianni aveva l'aria pacifica, malgrado il suo pacco fosse ancora molto gonfio... li seguivo con gli occhi mentre giravano per la casa, tra il salone, il salotto, lo studio, il pranzo, la cucina, ma non era mai da soli...
oramai si avvicinava la mezzanotte, saltarono i tappi di spumante, scambi di auguri, baci ed abbracci con tutti, Lalla fu molto dolce con me, ma quando lui l'abbracciò era tesa spasmodicamente, il suo corpo era una muta offerta al maschio che aveva saputo eccitarla al massimo... finalmente mi accorsi che scendevano e li seguii con gran cautela mentre andavano verso la cantina e lui la spingeva delicatamente con
la manona posata sul suo splendido culo: si chiusero la porta alle spalle.
Io entrai dal garage, al buio, da lì si passava nel ripostiglio per il giardinaggio che comunicava direttamente con la cantina vera e propria, e fu lì che mi acquattai nel buio per spiarli... e potevo vederli bene, perchè avevano acceso la luce nella cantina...
si stavano baciando, ma già lui freneticamente le sollevava il vestito fino in vita e le sfilava l'esiguo slippino di pizzo rosso, aiutandola a sedersi sul tavolo da lavoro, con le gambe allargate... la testa di lui affondò immediatamente fra le cosce di Lalla, e lei emise un gemito prolungato, ora potevo sentire il rumore della lingua che lappava la fica di mia moglie mentre la porca fatti scivolare gli spallini tirava fuori le tette e bagnati i diti di saliva si umettava i capezzoli, grossi, duri... l'uomo si accorse della manovra, e continuando a slinguarle la fregna allungò entrambe le mani a strizzarle i capezzoli quasi con violenza, ed infatti lei ululava sordamente ma credo che il piacere superasse il dolore... la leccò a lungo fra le gambe passando poi anche al buchetto (cosa che a me la porca non voleva mai concedere)...
finalmente, lui si sollevò, slacciò i calzoni e li lasciò cadere attorno alle caviglie, attirò mia moglie sul bordo estremo del tavolo e, stringendo in mano il suo grossissimo affare, lo scappellò appoggiandoglielo alla fica... lo sfregava lentamente contro le labbrone bagnate mentre le titillava il clitoride con il dito medio... certi di essere da soli, gridavano scatenati, sfogando tutta la loro lussuria... lei lo implorava di sfondarla, di farglielo sentire fino nella pancia, di inondarla di sborra... e lui la trattava da troia, lodando le sue magnifiche tettone, la figa bagnata, dicendole che era una vacca da soddisfare, da riempire di cazzo...
la penetrò all'improvviso con un colpo secco che le tolse il respiro e quindi prese a cavalcarla con ritmo sicuro, accelerando man mano...
ben due volte lei urlò tutto il piacere, da me mai - disse - era stata squassata da un orgasmo come quello che il porco le procurava e lui sghignazzava promettendole che l'avrebbe fatta godere ancora di più...
tolse il cazzone sbrodolante dalla fica di mia moglie e si arrampicò sul tavolo, si inginocchiò sopra di lei, calandosi pian piano fino a posarle l'uccello fra le tette... la porca capì a volo e le strinse attorno al bastone nodoso, che lui strusciava mugolando... ogni volta che la cappellona spuntava fra i seni, lei allungava la lingua a leccarla con ingordigia... poi lui avanzò ancora e iniziò a chiavarla in bocca... sentivo i suoi lamenti sordi e qualche rigurgito, sembrava soffocasse...
io, nel buio, mi masturbavo frenetico, impazzito dal piacere...
lo stallone per qualche attimo si bloccò... scese dal tavolo e fece scendere pure Lalla, mettendola a 90°, le braccia appoggiate sul piano, le gambe leggermente divaricate e il culo offerto alle sue voglie... prese a passare lentamente il grosso cazzone nel solco dell chiappe sode di mia moglie e poi iniziò a spingere molto lentamente, ignorando i lamenti di lei, veramente assai deboli... potevo vedere l'enorme pezzo di carne dura che affondava nel suo corpo , fino a scomparire completamente... si fermò per un momento prima d'iniziare
a penetrarla ritmicamente, stringendola per i fianchi e inculandola a lungo... i grossi coglioni pelosi sbattevano con un rumore sordo... e la porca godeva, godeva e glielo diceva ed ascoltandola godevo anch'io.
Quando il maschio urlò che stava per venire, lei gli gridò di riempirle la fica, quindi lui estrasse il grosso manico dal suo culo e lo infilò in mezzo alle cosce di Lalla, chiavandola alla pecorina... con pochi colpi violenti si vuotò nel corpo di mia moglie... erano esausti tutti e due...
io avevo già schizzato a terra, nel buio, da un bel po'...
mia moglie raccolse da terra le mutandine e si asciugò le cosce lungo le quali scendeva il liquido del maschio che le aveva riempito la fica, poi si rassettò l'abito, mentre anche Gianni si rivestiva...
scivolai in casa un attimo prima di loro, lei mi vide, si avvicinò e mi disse compiaciuta che la festa stava andando proprio bene e lei era molto contenta, io le risposi che il nuovo anno sarebbe stato certamente bellissimo...
se ripensavo che lei sotto l'abitino elegante ora era nuda, con la fica ancora bagnata del succo del mio amico, mi tornavo ad eccitare...
entrai nel salone, la festa continuava...
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1
7 years ago
bobo45sex,
27
Last visit: 2 years ago
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Capodanno
è successo l'altro capodanno...
il mio collega ed amico Gianni è un bell'uomo molto ben dotato e un grande porco, ama vantarsi con me delle sue conquiste e anche se mi racconta tutti i particolari, molto correttamente mai mi ha detto chi erano le donne - quasi tutte sposate - con cui compie le sue indescrivibili maialate...
proprio un anno fa invitammo a casa nostra un foltissimo gruppo di amici per festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo e naturalmente c'era pure lui (con sua moglie)...
mia moglie era particolarmente attraente con un elegantissimo abitino mini dalla profonda scollatura, tanto profonda che non potè mettere il reggiseno, quindi sotto il leggerissimo tessuto indossava soltanto il doveroso slippino rosso benaugurale...
c'era chi ballava, chi chiacchierava, chi giocava, come la moglie del mio amico, ma con tanta gente che invadeva la casa, c'era naturalmente una gran confusione, però il mio amico per fortuna dava una mano a mia moglie tra la sala e la cucina mentre io mi occupavo delle bevande...
ad un certo punto uscii sul terrazzo per prendere una cassetta di bottiglie e vidi che la cucina era illuminata, mi accostai alle persiane, le cui lamelle erano semiaperte e li vidi: lui con mia moglie...
le stava carezzando le spalle, la schiena, la stringeva a sé e lei lo lasciava fare molto compiaciuta poi la lingua di lui prese a scorrerle sul collo, le mordicchiava l'orecchio (lo so che è una cosa che le fa perdere ogni freno) quindi si baciarono, a lungo, voluttuosamente, slinguandosi in modo osceno; intanto la manona di lui le carezzava le chiappe, per infilarsi sotto l'abito, sollevandolo in modo da poterle accarezzare il culo ed infilarsi sotto lo slippino mentre lei muoveva i fianchi lascivamente...
accidenti... sentivo il bozzo che mi si stava gonfiando, non era possibile... stavo guardando mia moglie che pomiciava pesantemente con il mio migliore amico e l'uccello mi tirava... sì, ero eccitato come un porco...
Gianni ora le palpava le tette e senza difficoltà riuscì a farne uscire una dalla scollatura di mia moglie leccandola e succhiandole il capezzolo mentre lei gettava la testa all'indietro e spalancava la bocca sospirando di piacere...
pure lei però si dava da fare, vedevo le sue mani curate che massaggiavano il bozzo prorompente del maschio, per poi far scorrere lo zip infilandosi nella patta, fino a tirargli fuori la minchiona dai calzoni, ed era un arnese incredibile, grosso e duro, già in completa erezione che lei prese a menare vigorosamente...
l'uomo le posò una mano sulla spalla premendola verso il basso e costringendola così ad abbassarsi fino ad essere accucciata con il viso davanti al grosso cazzone svettante: lei lo ammirò estasiasta prima di scappellarlo scoprendo il glande rosso-violaceo tutto imperlato di goccioline... naturalmente prese a baciarlo, a leccarlo con avidità, facendo scorrere la lingua rosea su e giù lungo quell'asta
sontuosa...
io non resistevo più, spiando mia moglie che leccava il cazzo di un altro maschio (e che maschio) mi tirai fuori l'uccello e presi a menarmelo... mi eccitavo come un matto guardandola succhiare quel manico eretto, e leccare le grosse palle pelose che il mio amico aveva tirato fuori strofinandole sul viso della mia signora... oramai stavo per scoppiare, ma in quel momento qualcosa o qualcuno li disturbò e si ricomposero con rapidità frenetica... ma io oramai avevo sborrato nella mia mano... oddio: avevo sborrato mentre mia moglie si faceva palpare da un amico e lo spompinava perdutamente...!
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7 years ago
bobo45sex,
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Last visit: 2 years ago
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La mia prima volta da bisex
Qualche anno fa ho scoperto la mia curiosità bisex.
Ho sempre amato guardare i film porno e, col tempo, ho capito che mi piaceva guardare sia le donne sia gli uomini.
La fantasia di fare sesso con un uomo è nata automaticamente.
Un'estate, ho avuto la possibilità di entrare in contatto in rete e fare amicizia con un uomo, Francesco.
L'ho trovato subito interessante e simpatico, così, durante le nostre chiacchierate online, gli ho proposto di conoscerci dal vivo.
Avevo 32 anni a quel tempo e lui aveva 39.
Quando ha accettato il mio invito, non ero sorpreso, in effetti si era creata tra di noi una certa amicizia,
direi quasi complice, avevamo avuto modo di parlare di tutto e sinceramente.
Francesco arrivò all’appuntamento con qualche minuto di ritardo.
Quando ci siamo presentati per la prima volta nella vita reale, è stato tutto molto naturale, ci siamo sentiti subito a nostro agio, quasi automaticamente.
Abbiamo chiacchierato un po' e poi, spiegandogli che stavo molto vicino a quel posto, l’ho invitato a salire nel mio appartamento per bere qualcosa insieme.
Lui accettò molto volentieri. Arrivati a casa, gli ho offerto una birra.
Abbiamo parlato a lungo, del più e del meno.
Dopo qualche tempo, tra una birra e l’altra, Francesco, ha iniziato a parlare di cose più personali.
Situazione che ha stimolato in me un certo nervosismo, l’eccitazione mista a un po' di alcol mi ha portato a sciogliermi ed a eliminare il mio imbarazzo.
Abbiamo parlato dei nostri rapporti sessuali passati con le donne, le nostre prime volte, le nostre situazioni strane.
Lui ha continuato con le relazioni che ha avuto con uomini, cosa che ha attirato maggiormente la mia attenzione.
Non sapevo cosa dire, e per rompere un po' la tensione che si era creata, gli ho proposto di continuare la discussione guardando uno dei miei film porno.
Accettò la mia proposta scherzando sul fatto che capiva le mie intenzioni, e comprendeva completamente perché ero così nervosa in quanto, quella situazione, era per me una novità.
Fu allora, immagino, che decise di prendere l’iniziativa. Si alzò e si avvicinò a me.
Mi chiese se mi sentivo agitato e cominciò ad accarezzarmi la schiena per farmi rilassare.
Andando sempre più in basso fino ad accarezzare i glutei. Nell’eccitazione di quel momento,
ho completamente dimenticato l'idea di vedere il porno. Ho iniziato ad accarezzargli e baciargli il petto
chiedendogli se anche lui si sentiva bene in quella situazione che si stava venendo a creare. Lui rispose di sì.
Ero così eccitato che il nervosismo e l'imbarazzo non esistevano più.
La voglia di prendere il suo cazzo tra le mie mani era per me irresistibile, quindi mi sono tolto la maglietta e i jeans, e mi sono avvicinato a lui chiedendogli di sedersi sul divano.
Con le mani, pian piano, l'ho accarezzato su tutto il corpo.
L'idea di essere sottomesso ad un altro uomo, fantasia che aveva accompagnato la visione di molti film, era diventata realtà, la mia eccitazione era al massimo.
Mi inginocchiai davanti a lui. Ero pronto a tutto. Guardandolo negli occhi, ho visto quanto era eccitato, gli ho tolto la cintura, gli ho sbottonato i pantaloni e ho aperto la cerniera.
Alzò i fianchi per aiutarmi a togliersi i jeans. Indossava anche un paio di boxer stretti.
Poi ho visto il suo pene per la prima volta. Non era ancora completamente eccitato, ma le sue dimensioni sembravano enormi, sicuramente era più grande del mio.
Ho messo le mie mani sul suo boxer, accarezzando dolcemente, ho avvicinato la mia bocca per baciarlo.
Ero completamente fuori di testa ed ipnotizzato dal suo membro.
A quel punto, ho iniziato a tirare giù il suo boxer, per vederlo finalmente, sussurrandogli che l'ho trovavo davvero bello e grande.
Dalla sua espressione, sembrava gradire il commento. Poi ho preso il suo cazzo in mano e ho iniziato a masturbarlo molto lentamente.
Non era circonciso, quindi ho tirato giù il prepuzio per rivelare il suo glande.
A quella visione, non ho potuto fare a meno di avvicinarlo alla bocca.
Ero motivato a fare tutto il necessario per dargli il massimo piacere possibile, così ho iniziato a succhiarlo, leccarlo ed accarezzarlo ovunque.
Pian piano era diventato talmente duro e imponente da impressionarmi, non avevo mai visto una tale consistenza.
Succhiando, massaggiavo le palle, ed allo stesso tempo, lo masturbavo, adattando la velocità della fellatio con il piacere che individuavo dai suoi gemiti di piacere.
Mi sono divertito ed ho sentito un immenso piacere nel succhiare il suo cazzo, facendolo entrare sempre più profondo della mia gola.
È stato davvero intenso. Dopo alcuni minuti, mi ha detto che stava per venire.
L'ho succhiato finché non ho sentito degli spasmi delle palle e del suo cazzo e, quindi, l'ho tirato fuori dalla bocca e lo ho fatto venire sul mio petto continuando a masturbarlo.
Il sentirlo e vederlo venire è stato meraviglioso. Dopo il suo orgasmo, mi guardò e disse che, per essere stato il mio primo pompino, lui lo aveva apprezzato molto, dichiarandolo uno dei migliori tra tutti quelli che gli avevano fatto in tutta la sua vita.
Sono stato davvero contento di avergli dato così tanto piacere.
Ero coperto di sperma su tutto il petto, e la cosa mi piaceva immensamente.
Dopo essermi lavato, restammo a parlare sul divano ancora a lungo, lui mi chiese di rivederci ancora,
promettendomi che avrebbe fatto di tutto per farmi esplorare tutti i lati della mia bisessualità.
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7 years ago
Al2016, 62
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Giochini particolari
Tutto era iniziato con un semplice incontro di conoscenza, come al solito, senza pretese da parte di nessuno.
Ci incontrammo fuori ad un bar, ci presentammo ed entrammo per sederci.
Iniziammo a fare conoscenza, loro mi descrivevano quello che cercavano e perché… ed io descrivevo i miei desideri…
Lei era una donna procace, elegante, poco trucco ed una silhouette molto intrigante.
Lui era un signore con un volto rude, un omone in piena regola. Elegante nella sua mise casual.
Li guardavo entrambi, seduti di fronte a me, che con parole e tono pacato, sembrava mi stessero dando il benservito.
Sono un tipo normale, non sono un fotomodello e non ho muscoli che straripano dai vestiti, quindi avevo immaginato che non fossi il loro tipo.
Parlavamo di come l’esperienza nella trasgressione avesse cambiato le nostre vite, la lei di coppia mi fissava, mentre lui si continuava a guardare intorno come a cercare qualcuno che non riusciva a trovare.
Ero quasi sul punto di chiedere scusa per il poco tempo a disposizione e di congedarmi, quando lei allunga una gamba sotto il tavolo e mi fa il piedino…
Ok, forse le mie impressioni erano sbagliate, quindi continuiamo a discorrere.
Saremo stati una mezz’oretta in quel bar. La coppia era molto affiatata e sembravano stare bene insieme.
Pago il conto ed usciamo fuori, lei mi chiede se voglio salire in macchina con loro e fare un giretto per continuare a parlare senza persone che possano ascoltare i nostri discorsi. Faccio cenno di si, ma avverto che ero andato “impreparato”, quindi non ho “protezioni”…
Saliamo in macchina, io siedo dietro.
Appena partiti si inizia a parlare apertamente di quello che loro intendono per trasgressione. Sono uniti, non hanno bisogno di sesso, non hanno bisogno di bull. Vogliono una persona normale da coinvolgere nella loro vita, una persona che possa rendere eccitante il tran tran quotidiano. Una persona con cui guardare la partita e, perché no, giocare…
Penso che io sia quello che cercano. Più o meno le nostre speranze sono le stesse.
Chiacchieriamo di quello che loro intendono per trasgressione, le fantasie che vorrebbero realizzare, i posti in cui hanno fantasticato di farlo.
Abbiamo parlato per più di un’ora, adesso è il momento di separarsi e di riflettere su quello che vogliamo e se siamo compatibili.
Lui mi saluta con una stretta di mano vigorosa, lei con un dolce bacio sulla guancia.
Ritorno a casa e rifletto su quello che ci siamo raccontati. Dopo poco tempo ho le idee chiare, sono la coppia che cerco, semplici, fantasiosi, trasgressivi.
Adesso non devo fare altro che attendere una loro chiamata, sempre che ce ne sia una, ed accordarci sul da farsi.
Passano tre o quattro giorni, il telefono squilla, sono loro. Il lui mi dice che hanno pensato bene a quelli che ci siamo detti e non sono sicuri che io sia compatibile con quello che cercano, ma la lei della coppia vorrebbe comunque avere un incontro “particolare”.
Chiedo cosa significasse e mi spiega che vorrebbe realizzare una fantasia. Se questa fantasia andrà bene, potremmo avere incontri ripetuti…
Gli chiedo di spiegarmi la fantasia, ma lui mi dice di rincontrarci nello stesso bar, da soli, per parlarne.
Prendiamo appuntamento e ci incontriamo. Come per il primo appuntamento, si avvicina e mi stringe la mano. E’ un omone grosso, mi incute timore, ma pensando a sua moglie, tutto passa.
Ci sediamo ed ordiniamo un caffè, lui mi dice che la moglie vorrebbe che io andassi a casa loro (avrei trovato la parta aperta), entrassi, mi mettessi un cappuccio che avrei trovato sullo svuota tasche all’ingresso ed andassi in camera.
Lui sarebbe già legato al letto (residui di un gioco), avrei dovuto svegliare in modo rude lei ed avrei dovuto abusarne…
Insomma un kidnapping… un gioco di ruoli…
Ripeto per l’ennesima volta che sono etero e non avrei mai abusato di lui, quindi se quel gioco sarebbe arrivato al punto in cui lei mi avesse chiesto una cosa del genere, io sarei andato via.
Accenna un sorriso. Neanche lui ha voglia di essere sodomizzato.
Ci accordiamo per realizzare il tutto un venerdì sera.
Sono su di giri, non ho mai provato un gioco del genere, ma mi elettrizza, sperimentare è la base della trasgressione…
Fermo l’auto sotto casa, entro nel portone ed inizio a salire le scale. Arrivo davanti alla loro porta, è socchiusa, qualcosa dietro fa resistenza. Spingo dolcemente per non fare rumore, entro in casa e nello svuota tasche all’ingresso c’è un cappuccio (come mi aveva detto), lo indosso ed inizio a vagare per la casa. C’è una sola luce, fievole, accesa. La segue, credo sia quella della camera da letto. Mi affaccio dall’uscio per controllare, non vorrei trovare brutte sorprese, la scena che mi si para davanti è proprio quella che mi ha descritto. Lui è steso sul letto, semi legato e lei accovacciata su di un lato nuda.
Mi avvicino, tiro un po’ di più le corde in modo che i movimenti non siano così ampi e vado dall’altro lato del letto dove, rannicchiata su di un lato, c’è lei.
Stupenda, con un seno molto prosperoso e le gambe affusolate.
Inizio a spogliarmi, mi tolgo i pantaloni e le metto una mano sulla bocca. Non sono sicuro che stesse dormendo, ma la reazione è alquanto realistica.
Non urla, ma si dimena e cerca di liberarsi dalle mie braccia che nel frattempo l’avevano cinta.
Lui si sveglia, cerca di alzarsi, ma le corde lo impediscono. Sul comodino c’era uno di quei bavagli bondage, ordino a lei di metterlo al marito così non potrà disturbarci. Lei, ubbidiente, esegue gli ordini e mentre imbavaglia il marito, inizio a toccarle il seno. Sento dei gemiti sommessi e la sua mano scivola sul pene del marito. Io, che le mantenevo la mano sulla bocca, mi appoggio al suo culo, lei inizia a stusciarsi.
Di sicuro non urlerà, quindi le tolgo la mano dalla bocca e le prendo le braccia tirandole leggermente indietro. Voglio che senta il mio membro che cresce. Lei si abbassa ed inizia a leccare il boxer del marito. Credo sia eccitato, il pene si ingrossa, ma non può calarsi i boxer. Allora libero una mano della moglie e lei delicatamente li abbassa.
Mi sfilo gli slip. Oramai anche il mio pene è bello duro, le allargo il culetto e lo poggio in mezzo. Lei si abbassa ed inizia a fare un pompino al marito ed io da dietro inizio ad inumidirle la figa…
Probabilmente lui è eccitatissimo, è diventato paonazzo, vorrebbe scoparla, ma non può, così, all’improvviso, la tiro via dal cazzo del marito e la giro verso di me.
La stendo sul letto, le prendo la testa e le porto la bocca davanti al mio cazzo.
C’è un po’ di resistenza, fa parte del gioco, ma dopo pochi secondi lei apre la bocca ed inizia a leccare mentre con la mano sega il marito…
Nel frattempo, io, con le mani, continuo a farla bagnare. E’ bella bagnata, sarebbe quasi il momento di penetrarla ma, essendo un gioco di ruoli, la afferro delicatamente per i capelli e la costringo a strofinare la sua figa sul cazzo del marito che, eccitato ancora di più da questa pratica, è diventato oramai color peperoncino…
La faccio alzare e la metto distesa sul lato con una gamba sulla mia spalla. Ho proprio voglia di scoparla, ed inizio a mettere il mio cazzo dentro, piano piano, delicatamente.
Sarà passata una mezz’oretta e nel mentre giocavo con il buchetto del culo mentre lei, nei momenti in cui aveva le mani libere, continuava a masturbare il marito.
Ad un certo punto lui venne e lei le tolse il bavaglio. Si sentì una fragorosa risata e, visto che non poteva muoversi, disse che si sarebbe goduto lo spettacolo in quella posizione.
Lei venne ed una macchia di umori macchio le lenzuola.
Ora, viste le mie esperienze passate, mi resi conto che avrei dovuto uscire dalla figa ipersensibile. Ma siccome non ero ancora venuto, la girai sul letto, la misi a pecorina e, con estrema delicatezza, iniziai a metterle il mio cazzo nell’ano.
Il culo delle donne è particolare, ognuno si comporta in maniera diversa e, se non si ha un po’ di esperienza, si rischia di far male la partner.
Quindi iniziai molto lentamente e, quando sentii che potevo aumentare il ritmo, lo feci.
Si sentivano di tanto in tanto dei mugolii, ma credono fossero di piacere ed infatti lei iniziò a baciare suo marito e a mordergli i capezzoli.
Ero pronto anch’io a venire, quindi, seguendo il ruolo del gioco, tolsi il preservativo, la feci girare e le ordinai di succhiarmelo.
Non dovetti insistere troppo. Ricevetti uno dei pompini più gustosi della mia vita.
Volevo toglierle il cazzo di bocca e venire, ma lei, vogliosa, lo volle tenere e farsi venire in gola…
Io contentissimo la accontentai e lei, con il mio sperma in bocca, si avvicina al marito ed inizia a baciarlo passandoglielo.
Poi, le mise la figa alla bocca e lui, avidamente, iniziò a leccarla. Dopo pochi minuti iniziò a sciogliere le cordicelle che lo trattenevano e venne vicino a me, mi riprese il cazzo in mano (oramai nel periodo refrattario) e con la lingua iniziò a pulirlo.
Poi mi chiese se anche il marito potesse aiutarla.
Avendo avuto esperienze del genere accettai, avevo già ricevuto soft bisex, e mi stesi sul letto aspettando che decidessero di andare a lavarsi.
Dopo qualche minuto in cui mi leccavano cazzo e coglioni, si fermarono.
Chiesi loro di darmi una pulitina e lei mi accompagno in bagno. Quando uscii li trovai in cucina. Lui stava preparando il caffè, lei mi fece sedere e si sedette sulle mie gambe.
Parlammo dell’esperienza appena vissuta e se quella trasgressione mi sarebbe stata concessa ancora.
Dissero che era piaciuta, che ci avrebbero pensato e, nel caso, ricontattato loro.
Dopo il caffè andai via, ripensavo a quello che avevamo fatto. Speravo in un loro messaggio in cui mi dicevano che erano stati bene…
Da allora li ho incontrati altre volte, non spesso, ma la trasgressione non si “conta”, si vive…
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7 years ago
Hypnos1975495932,
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Last visit: 2 years ago
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Una serata come tante altre... o almeno così sembrava
Ieri è stata una di quelle giornate interminabili e piene di problemi che avrei voluto non fosse mai iniziata. Uscito di casa alle 6:00 e senza neanche avere il tempo di pranzare sono rientrato alle 19:00, a quel punto le alternative erano solo due: doccia divano/tv ad aspettare l'arrivo di Morfeo, che non avrebbe sicuramente perso troppo tempo, o doccia e quattro passi all'aria aperta per distendere corpo e anima; la bella serata facilita la scelta della seconda opzione.
Infilo jeans, camicia e scarpe, metto le cuffie alle orecchie e inizio la riproduzione random della musica del mio iPhone.
Vago per una trentina di minuti, mi sento già meglio e la musica mi aiuta a non pensare alla giornataccia trascorsa, fino a raggiungere un localino molto carino e poco frequentato. Decido di fermarmi e ordinare da bere, direi che è la serata adatta ad un bel Southern Comfort. Ordino e mi siedo al banco aspettando di essere servito, la cameriera gentile e simpatica riesce a strapparmi un sorriso e decisamente mi inietta una bella dose di positività.
Mentre aspetto noto entrare nel locale una bella e attraente ragazza, vestita come se stesse rientrando o meglio, visto l'orario, stesse andando ad una festa, gonna corta ma non proprio mini, una bella camicetta che lascia intuire l'abbondanza del suo seno, un paio di scarpe con un bel tacco e una giacca portata solo sulle spalle. La guardo per qualche istante e riconosco in lei la stessa mia aura negativa di qualche ora addietro, lei fissa il cellulare come se aspettasse una chiamata da un momento all'altro e nemmeno si accorge di me che la fisso.
Inizio a sorseggiare il mio whisky e sono indeciso se avvicinarmi o no a quella ragazza, così vestita e così attraente starà sicuramente aspettando qualcuno ...
Finalmente mette via il cellulare, da un'occhiata rapida al menù e cerca con lo sguardo la cameriera che la nota e non tarda ad arrivare, decido che potrebbe essere l'occasione che aspettavo!
Faccio un cenno al ragazzo dietro al banco e quando si avvicina gli dico che vorrei offrire io la bevuta alla ragazza che ha appena ordinato, lui chiama la cameriera che ci raggiunge, scopro anche che la ragazza sola e pensierosa ha appena ordinato un Sex on the Beach.
Non appena il cocktail è pronto la cameriera si dirige al tavolo, le poggia il bicchiere sul tavolo e dopo averle detto qualcosa indica verso me, lei volge finalmente lo sguardo nella mia direzione e con un gesto di cortesia mi ringrazia e mi indica la sedia vuota al suo tavolo.
Prendo il mio whisky e dopo averle dato la mano ed essermi presentato mi accomodo.
Da vicino è ancora più bella, ha solo un filo di trucco e usa il mio profumo preferito, Hypnotic Poison di Dior. Scambiamo qualche chiacchiera e tra una cosa e l'altra mi dice che il ragazzo con cui sarebbe dovuta andare ad una festa di amici l'ha simpaticamente bidonata!
La conversazione è molto piacevole, lei si dimostra colta e intelligente, il tempo passa e in modo del tutto naturale ordiniamo un altro giro da bere. Colpa di quella situazione così insolita ma anche così piacevole, o sarà stata colpa dell'alcool fatto sta che ben presto i nostri discorsi prendono una piega decisamente esplicita riguardo al sesso, gusti e esperienze passate iniziano a venir fuori senza freni. Lei senza false moralità mi racconta di essere commessa in un sexy shop da un paio d'anni e di aver praticamente provato quasi tutti gli articoli del suo negozio: "il miglior modo per consigliare bene i clienti è conoscere alla perfezione i prodotti che devono essere venduti" mi dice con un sorriso malizioso e fissandomi dritto negli occhi. L'effetto è immediato, patta gonfia e ormoni in subbuglio!
E non ancora contenta di quello che stava suscitando in me decide di appoggiare la mano sulla mia gamba e avvicinandosi mi sussurra: "ti andrebbe di vedere qualche mio giocattolino in azione?" la mia risposta è immediata quanto inattesa: "si, ma devo essere io a sceglierlo!".
Pago il conto, le rimetto la giacca sulle spalle e ci avviamo verso il suo negozio che scopro non aver mai visto pur essendo a pochi isolati da casa mia.
Una volta entrati l'atmosfera è decisamente diversa, la porta si chiude alle nostre spalle e entrambi lasciamo spazio alla parte più libidinosa che ognuno di noi si porta dentro: siamo lì solo per un scopo, il piacere senza compromessi...
Lasciata scivolare la giacca per terra mi afferra per la camicia e mi bacia facendo scivolare la lingua calda e vogliosa tra le mie labbra, io ricambio afferrandola per i fianchi e stringendola le faccio sentire la protuberanza della mia patta tra le sue gambe e mentre lei continua ad esplorare la mia bocca, cercando il continuo contatto con la mia lingua, io inizio a sbottonarle la camicetta e le stringo le grosse tette tra le mani. I capezzoli sono turgidi e le tette stanno perfettamente in su anche quando il reggiseno non è più lì a sorreggerle.
Si stacca dalle mia bocca, mi prende per mano e mi porta davanti ad una vetrina piena di oggetti, dai comuni falli a manette e frustini, mi fissa e dice di prendere ciò che voglio: "io e il mio negozio siamo a tua completa disposizione"... È così che dopo averla ammanettata la faccio inginocchiare sbottono i pantaloni e le piazzo davanti il mio bel cazzo che aspetta solo di essere accolto da quelle calde labbra che ho assaporato fino qualche minuto prima, inizia a baciarlo e dopo una rapida leccata lungo tutta l'asta se lo infila in bocca, inizia ad andare avanti e indietro ma lentamente, devo però prenderla per i capelli e spingerle la testa fino in fondo per poterlo vedere sparire completamente nella sua gola, cosa che dimostra ben presto di apprezzare. Continua a succhiare e leccare avidamente per lunghi minuti, poi mi supplica di riempirle la bocca del mio caldo liquido, perché ha sete ed ha bisogno di bere... Aumenta il ritmo e non si ferma finché non mi sente venire, con abbondanti getti di cui non si perde neanche una goccia, beve e ripulisce con attenzione la cappella. Le ore successive le passiamo a provare su di lei ogni giocattolo e scopando col un solo obbiettivo, il reciproco piacere.
Da quella notte quel negozio ha acquistato un nuovo cliente... Spesso ci porto anche qualche amica che, in caso di dubbi, viene aiutata dalla commessa esperta... Anche con dimostrazioni sul come certi giochi vadano usati!!!
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7 years ago
dolcemisterioso,
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Last visit: 3 years ago
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Un incontro casuale ma voluto
Sono una donna matura di 57 anni barese bisex. Sono alta 1,63, un bel seno della
taglia 4^ o 5^, belle cosce, insomma non sono male.
Con mio marito da alcuni anni ci dilettiamo nella conoscenza di coppie serie, distinte e perbene e qualche singolo altrettanto affidabile con i quali, dopo aver consolidato l'amicizia, ci
dilettiamo e pratichiamo lo scambio di coppia o un triangolo.
Io e mio marito abbiamo iniziato questo tipo di esperienze dal 2007 ed abbiamo incontrato per la prima volta un singolo, tanto per rompere il ghiaccio da parte mia,
molto educato, un po’ timido, insomma: una brava persona.
Dopo averlo conosciuto ed incontrato due volte, abbiamo deciso di concretizzare la
conoscenza invitandolo in un residence di Torre a Mare un sabato pomeriggio. E così
fu che io ho iniziato la mia esperienza di donna e di moglie trasgressiva ed esibizionista.
Se poi lo vorrete, potrei dilettarvi con i racconti di tutte i miei incontri.
Ora arriviamo al dunque.
Una domenica pomeriggio avevo una certa voglia e pregai mio marito, senza dirgli niente del mio grado di eccitazione, di contattare un nostro amico per uscire insieme e andare a bere qualcosa insieme, tanto per rompere la monotonia della domenica pomeridiana.
Mio marito prontamente ha contattato il solito amichetto ma il telefono risultava spento. Motivo per cui tramite un sito di annunci erotici ha contattato un singolo di Casamassima, mai conosciuto prima.
Me ne ha parlato e mi ha domandata se era il caso per me di fare una nuova amicizia e mi ha chiesto il permesso di fissare l’appuntamento per l’incontro solito conoscitivo. Io un po’ scocciata e delusa ho acconsentito.
Ci siamo incontrati in un bar di Casammasima ed abbiamo consumato qualcosa tra una chiacchiera e l’altra, battute simpatiche e domande da parte del singolo un po’ imbarazzanti.
Ad un certo punto l’amico conosciuto si allontana e poco dopo ritorna con un pacchetto per me: un dono che mi aveva riservato, ed aperto il pacchetto ho trovato un bel foulard davvero carino, in pura seta e firmato da una casa stilistica di alta moda. Non volevo accettare, ma lui ha insistito dicendomi che è proprietario di una boutique alquanto conosciuta a Bari.
Ho accettato il dono ed abbiamo continuato nel bar a scherzare amichevolmente.
Dopo aver trascorso più di un’ora nel locale, ed aver constatato che l’amico era una persona a modo, non permettendosi di compiere avance nei miei confronti, lui ci ha invitati a casa sua per proseguire con l’allegra conoscenza. Mio marito si è riservato di far decidere a me sicuro che non avrei accettato. Io ero molto imbarazzata a dire il vero ma anche molto eccitata. Il tipo era simpatico, tuttavia non ho mai consumato un rapporto al primo incontro. Voglio sempre approfondire facendo più incontri conoscitivi e solo dopo essere sicura decido di concedermi.
No, non è il caso che ti disturbi, continuiamo qui, stiamo bene …. Dissi con voce incerta
Lui ha insistito più volte ed alla fine ho ceduto e ci siamo tutti e tre recati in casa dell’amico. Una bella casa, accogliente, e l’amico ha acceso subito la TV in un canale che trasmetteva una partita di calcio della squadra preferita di mio marito che si è subito collocato a seguire l’incontro.
Dopo pochi minuti l’amico mi ha detto che voleva farmi vedere una cosa al computer. Ci siamo quindi recati al suo studio, una stanza adiacente al salone, ed aveva il computer accesso e dal monitor si vedeva una mia foto ingrandita alquanto spinta. Era una delle mie foto postate nel sito d’incontri utilizzato da mio marito per reperire il nuovo amico.
Mi ha chiesto se conoscessi la persona della foto, ed io con un certo imbarazzo sono scoppiata a ridere dicendogli: ma daiiii, cosa mi chiedi ?
Lui, come se non ci fosse nulla di strano e come se ci conoscessimo da vent’anni ha reagito dicendomi:
volevo conoscere la persona che avrei incontrato da lì a poco, vedere com’è fatta, curiosità, null’altro che curiosità
Quindi è passato a descrivere con me la mia foto:
vedi, sei una bellissima donna, hai un seno spettacolare, delle cosce fantastiche, una bocca sensuale ….
LA mia foto mi ritraeva vicino al muro di casa, con le gambe aperte, il tanga che ricopriva parte della mia figa, la camicetta bianca aperta ed il seno che fuoriusciva dal reggiseno mostrando due capezzoli turgidi, ed una delle mie mani sgrillettavano la figa. Vi immaginate la scena ?? Io imbarazzata ma contemporaneamente eccitata di lui che mi guardava in una posa così oscena. Mi ha detto, guardandomi negli occhi:
sei proprio una gran bella figa, sei una donna molto eccitante ed hai un viso da grande troia !!
Io non mi sono per niente sentita offesa perché da un lato sapevo che ero effettivamente una grande troia e dall’altro perché mi ero bagnata tutta fra le gambe.
Lui si è alzato dalla sedia e dopo essersi sbottonato i pantaloni ha tirato fuori il suo cazzo dritto e duro e me l’ha avvicinato. Io, senza indugiare e senza toccarlo con mano ho aperto la mia bocca ed ho preso in bocca tutto d’un fiato il membro dell’amico. Le mie mani tenevano le gambe e la mia bocca andava avanti e dietro succhiando e leccando a ritmo la capocchia del suo cazzo. Lo vedevo andare in estasi ……. Ed io lavoravo di bocca ed ingoiavo i sapori di quell’uccello fantastico. Ad un certo punto lui mi ha preso la testa ed ha iniziato a scoparmi in bocca, spingendo il suo cazzone fino in fondo alla mia gola. Io era eccitata da matti …
Poi ha preso a sbottonarmi la camicetta ed ha tirato fuori i miei seni grandi ……. Li ha massaggiati, palpati e tirava i capezzoli fino a farmi gemere di piacere ….. Io succhiavo, succhiavo e leccavo anche le palle ……
Si è fermato e mi ha presa e messa a sedere sulla scrivania a cosce aperte …. Senza neanche leccarmi la figa, ha preso e mi ha infilato il suo cazzo nella mia figa che era un bagno di liquido !!! Diceva:
che grande troia che sei, una vera puttana, hai una figa enorme e si vede che hai preso tanti cazzi e pure grandi, ora prenditi il mio cazzo, tutto dentro tutto in fondo !!
e così sbatteva e sbatteva, pompava e pompava ed io lo incitavo affinchè pompasse sempre più:
dai, sbatti, scopami, sono la tua troia, continua siiiiiii
fino a farmi godere come non mai !!
Dopo, lui mi ha presa e mi ha girata con le mani sulla scrivania, mi ha allargato le natiche e mi ha penetrata dritto nel culo, senza neanche ungerlo o almeno bagnarlo. Io ho fatto un salto di dolore, ho dovuto frenare il lamento per non farmi sentore da quel cornuto di mio marito. SI, perché dopo questo incontro, mio marito è diventato un gran cornuto.
Dopo il dolore iniziale, ho iniziato a gemere di piacere, e lui stantuffava il mio culo ed io mi masturbavo il clitoride, la figa ….
In un orecchio mi ripeteva, dai, rottainculo, fammi godere grande zoccola, voglio sborrareeee ..
Così fu che io ho rigoduto una seconda volta come una vera troiaaaaaa.
Accortosi l’amante che ero giunta al termine, mi ha presa, mi ha messa in ginocchio e mi ha schiaffato il cazzo dal culo alla mia bocca (mai nessuno l’aveva fatto prima), mi ha penetrata bene bene ed io succhiavo tutto il suo cazzo, i suoi umori ed i sapori. Quindi ha concluso con una grande sborrata tutta dentro in bocca che ho in parte ingoiato e parte è scivolata sul collo per poi cadere sulle mie tette. Io ho spalmato tutto quel bel liquido sul mio corpo e sono andata infine in bagno.
Sono uscita ed ho trovato l’amico con mio marito a commentare la partita, l’amico entusiasta in volto per avermi scopata bene bene e mio marito contento e cornuto per aver tifato per la sua squadra.
Io, invece, avvertivo difficoltà nel camminare, mi faceva male il culo e non riuscivo a tenere le cosce strette. Camminavo a cosce larghe cercando di non farmi accorgere da mio marito del dolore che ancora provavo.
Però ero contenta, molto contenta di aver fatto una esperienza per me nuova fino ad allora, contenta per aver preso un cazzo grande nel mio culo senza prepararlo e contenta di aver bevuto una così buona sborra non sempre così saporita e desiderata
Dimenticavo, contenta anche per aver fatto cornuto mio marito, per ciò che da li a qualche anno sarebbe successo.
Alla prossima, se lo vorrete.
Rossella
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5
7 years ago
Rossella1963,
27
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Photò
G. si era recata dal professionista che le era stato suggerito dall’amico artista per aggiornare la propria immagine fotografica.
L’assistente del fotografo, all’ultimo istante, aveva avuto un contrattempo, così le riprese ebbero egualmente luogo anche in sua assenza per non perdere il momento stabilito ad eseguire quanto già in programmazione.
-”C’é una luce perfetta e sarebbe un vero peccato non approfittarne !”- suggerì il fotografo rivolgendosi a G, la quale, del tutto accondiscendente, convenne con lui per il proseguimento del lavoro.
Era la prima volta che G posava per quella persona, accettando di indossare quanto prospettatole e che prevedeva l’utilizzo di alcuni vestiti anche molto sofisticati.
-”Brava,ferma così che abbiamo ormai finito!!”- le disse il fotografo immortalandola con addosso l’ultimo abito.
-”Sei davvero moto brava e bellissima vestita così!!”- proseguì riponendo la fotocamera ed avvicinandosi a lei che innegabilmente aveva generato in lui emozioni difficili da poter essere mascherate del tutto.
-”Dai non fare il cretino, non sarà la prima volta che realizzi immagini di questo genere!”-commentò G. divertita ed anche lusingata da quell’atteggiamento alquanto insolito nel professionista che le avevano descritto essere omosessuale.
-”E’vero, ma é la prima volta che una fotomodella mi fa ‘arrapare’ in questo modo!!!”- le confessò dichiarandole l’eccitazione che era riuscita a far nascere in lui.
Presa alla sprovvista non seppe ritrarsi dall’abbraccio che l’uomo le rivolse, baciandola istantaneamente sul collo, senza incontrare grandi resistenze.
G si accorse improvvisamente di non riuscire a respingere l’azione fulminea che, senza più tanto tergiversare, il fotografo stava compiendo ed alla quale si abbandonò , come impietrita, consentendogli di spogliarla del vestito che ancora indossava.
-”Fantastica!!!”- commentò liberandola dalla cintura attorno ai fianchi e sfilandole quel mini completo di cachemire.
-”Devo essere impazzita a consentirti una cosa del genere!!!”- gli disse chinando lo sguardo ed accrescendo, con quell’atteggiamento così permissivo, l’eccitazione dell’uomo.
Egli, dopo averla spogliata completamente, contemplandola a lungo in quella sua statuaria bellezza, si sbottonò i pantaloni ed abbassandoli assieme ai boxer le esibì la propria morbida intimità interamente rasata.
G, alla visione di quella minuta forma, non seppe trattenersi dall’impulso morboso di provarne immediatamente il contatto.
China, come in adorazione di quel pene ancora in perfetto riposo, accostò delicatamente la lingua al prepuzio iniziando a saggiarne la consistenza.
-”Brava,così,leccalo lentamente!!”- la esortò l’uomo condividendo la medesima emozione della sua bellissima musa ispiratrice.
Poi, osservandola compiaciuto mentre, nella completa osservanza delle esortazioni ricevute, lei stessa lo aiutava a liberarsi a propria volta degli abiti, si gratificò per l’ulteriore verifica della reale eccitazione che la donna gli dimostrava, accarezzando con estrema cautela il suo rilassatissimo membro.
-”Mi fa impazzire vederlo così, molle e depilato!!!”- confessò stupefatta per la propria maliziosa affermazione mentre, sempre più in preda ad un concitato coinvolgimento, gli addentava lo scroto mordendogli voluttuosamente i testicoli.
-”Favolosa!!!!”- commentò l’uomo godendo per la situazione assai particolare.
-”Ooohh, finalmente inizia a venirti anche un po’ duro!!”-gli disse quasi stupita per l’aumentato volume del membro che stava da un bel po stimolando.
-”Non avrai pensato che fossi impotente!”-
-”Nooo, ma all’inizio ero delusa che non si fosse già da subito irrigidito!”-
-”Ti apparirò forse perverso, però devi sapere che mi piace di più poter dominare a lungo l’ erezione!”- le confidò l’uomo osservandola, decisamente molto partecipe nel condividere quelle emozioni, mentre se lo andava ancora trastullando con estrema cautela, continuando a giocare attorno al suo pene.
-”E’ un’esperienza che non avrei mai immaginato di poter condividere con tale facilità!”- rispose G. dominando ancora le proprie sensazioni emotive, ma sempre più incapace di resistere al desiderio crescente di affogare in fondo al proprio palato la carnosa protuberanza che stava manipolando.
-”Rallentare così esasperatamente i momenti della massima eccitazione deve accresce ancor più il desiderio!!”- tentò di giustificarsi mentre, senza più ascoltare null’altro che la propria passione, si poneva in bocca del tutto il pene dell’uomo, iniziando a pomparlo con estrema voluttà.
-”Aaaaahhhhhh,cosìììììì...bravissimaaaahhhhhh.....!!!!”- ne convenne il fotografo finalmente cedendo alla coinvolgente azione della sua occasionale fotomodella.
-”Aspettaahhhh, fai pianoohhhhh voglio godermi tutta la tua prorompente bellezza il più a lungo possibile!!!”- le disse liberandosi da quella che era ormai divenuta una voracissima degustazione che rischiava di farlo godere anzitempo.
-”Sei pazzooohhhhh..!!!”- strillò lei abbandonando visibilmente delusa la presa -”Hai deciso di farmi impazzireehhhh...!!!”- ribadì lasciandosi sollevare e, rovesciata improvvisamente a testa in giù, subito obbligata ad una acrobatica prestazione orale .
-”Leccamelo ancora come piace a me!!!”- la incitò trattenendola nell’incomoda posizione e costringendola a lambirgli il prepuzio, eccitatissimo per la prestazione che la donna accuratamente stava compiendo, ed iniziando a propria volta a mordicchiarle la clitoride ormai madida di passione.
G, avvampando sino al cervello, improvvisamente comprese che quell’uomo riusciva a godere molto eccitandosi in quella maniera, e tuttavia non poteva negare che tale follia era riuscita a contagiarla a tal punto dal desiderare lei stessa che quel gioco potesse proseguire sino all’infinito.
-”Siiiiiiihhhhh, daiiiihhhh....ancoraaaahhhhhh..... sbattimi come se fossi una grandissima troiaaaahhhhh....!!!”-gridava in preda alle più sfrenate convulsioni mentre l’uomo, dopo averla sospinta sul pavimento, la sovrastava brandendosi il membro e mimando una inconsistente penetrazione che tuttavia riuscì egualmente a raggiungerla nella mente, procurandole un orgasmo assolutamente inimmaginabile.
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7 years ago
gloria1951,
42
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Piazzola di servizio
Questo che sto per raccontarvi l'abbiamo vissuto circa 10 mesi fa.
dovevo andare a Genova per andare a trovare i miei figli e parenti.
Decidemmo di partire verso sera, da Napoli a Genova era un bel viaggio e partendo la sera avremmo evitato un bel po di traffico.
Eravamo in autostrada, ci trovavamo in Toscana e un po per la stanchezza decisi di fermarmi in una piazzola di servizio. Era un po nascosta e dissi a mia moglie ...
" fumiamoci una sigaretta amore"
" si ne ho proprio voglia"
spensi le luci, era buio totale. dopo poco si fermò a poca distanza da noi una macchina, accese le luci interne e vedemmo che era un uomo sulla trentina.
" Hai visto amore......non sembra male.....mi vengono certi pensieri...." dissi a Rosy.
" Vero amore, non e niente male....scommetto che si sta toccando il cazzo."
" ti è venuta voglia....troia mia"
" mmmmmm si la situazione e eccitante, tiralo fuori cornuto mio che ti faccio un pompino."
Cominciò a giocarci....lo toccava e succhiava in modo sublime. eravamo eccitati al pensiero di quello che sarebbe accadere.
accesi le luci interne e baciai Rosy, la toccavo...poi spensi e aspettammo.
lui scese dalla macchina e si avvicinò a noi..guardava. si vedeva che si stava toccando il cazzo.
Rosy gli disse.
" mmmmmm si segati, fammelo toccare. ho voglia di fottere."
aveva un cazzo stupendo, grosso come piace a noi, aprì la portiera, lui si mise davanti a lei e glielo mise in bocca.
" oh che cazzo stupendo, fammelo godere tutto. guarda cornuto come me lo godo in bocca."
Lui era eccitatissimo, Rosy si alzò e si mise a pecora.
" adesso fottimi non resisto più, mmmmmmm si riempimi la ficaaaaaaa"
la scopava da dietro gli dava dei colpi di cazzo che gli riempiva la fica.
" prendilo troia goditelo tutto, mi stai facendo godere come un porco."
" oh siiiii chiavami, spaccami la fica....."
la scopava e io ero estasiato a vederla fottere con un altro uomo, io ero sceso e stavo vicino a lui e li guardavo godere. poi non resistette piu.
" diooooo sto x sborrareeeee"
tirò fuori il cazzo e sborrò come n porco. mi abbassai e cominciai a succhiarglielo tutto lo ripulii bene , sentivo il sapore della sua sborra e gli umori della fica di mia moglie.
si ricompose e ci ringraziò per la bellissima scopata.
" ti è piaciuto troia stupenda che sei......"
Da morire amore. mmmmm che cazzone stupendo che aveva....adesso fottimi tu cornuto mio."
la scopai, ero cosi eccitato che dopo poco sborrai in fica. mi chinai su di lei e leccai tutto.
" mmmmmm che marito porco che ho...."
ci fumammo una sigaretta appagati, e ricominciammo il nostro viaggio.
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5
7 years ago
admin, 75
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una fantasia di lei ...
immagina la scena....
Arriviamo a casa parcheggiamo la macchina in garage io ti aspetto come sempre,il nostro vicino chiude il garage e viene verso di me io calze a rete ed un vestito cortissimo con la parte del seno un po' scoperta e trasparente senza giubbotto perché l'avevo già tolto durante il nostro rientro con insieme le mutande e il reggiseno! Inizia a parlare con me mentre tu parcheggi inizia a provocarmi e ad alzarmi un po' il vestito,tu rimani a guardare mentre io cerco la tua approvazione!mi sussurra all'orecchio che vuole che gli succhio l'uccello,io obbedisco e mi inginocchio gli apro i pantaloni e tiro fuori il suo cazzo duro e grosso,inizio a succhiarglielo,tu eccitato da morire ti gusti la scena fino al momento che non resisti e ci raggiungi mi alzi il culo di cattiveria mi rompi le calze dove serve e affondi la tua lingua vogliosa nella mia figa fradicia fino a farmi venire nella tua bocca! Invitiamo il nostro amico a salire in casa,in ascensore mi spogliate le vostre lingue ovunque e mi strizzate i capezzoli!
Entriamo in casa e mi fate stendere sul divano,sono completamente nuda,tu ti metti sopra di me e con il tuo cazzone duro mi penetri fino in fondo però lentamente,lui cerca la mia bocca e mi lecca la lingua poi ci infila il suo cazzo e lo sponpino quasi da soffocarmi,tu mi stai scopando pesantemente ogni tanto esci e vuoi che te lo pulisca... lui si siede e si masturba un po' guardandoci poi mi inviti a sedermi sopra di lui però decido di dargli le spalle perché voglio prendere in bocca il tuo cazzo,voglio andare nel letto,voglio mettermi sopra di lui e voglio avere te nel mio culo,lì scopiamo come dei pazzi io raggiungo un mega orgasmo e tu mi riempi il culo e poi soddisfo il nostro amico con una sega finale mentre mi viene nelle tette!
Lo salutiamo e noi torniamo a letto nudi e continuiamo ad amarci e a fare l'amore....
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2
7 years ago
follia inevitabile,
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Last visit: 6 months ago
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Una mattina stupenda
questa è una trasgressione vissuta.
ci scrive un singolo, anche lui della campania. ci dice che gli farebbe piacere poterci conoscere e che gli sarebbe piaciuto giocare con noi.
Faccio vedere la sua foto a mia moglie e gli dico se le piacerebbe conoscerlo.
Lei mi dice " si magari per un caffè, possiamo fare lunedì mattina che siamo soli e il bimbo è a scuola."
" va bene amore allora organizzo per lunedì."
lo contatto, gli dico che sarà per un caffè conoscitivo e che niente è scontato. gli do l'indirizzo e ci salutiamo.
Arriva il lunedì, mia moglie era eccitata e nervosa, si era messa solo un vestitino senza troppe pretese, mi disse "amore sono eccitata come una porca come sai tu, ma non so ancora che farò."
" tranquilla farai solo quello che ti senti di fare."
Suona il citofono, è lui Marco ( non è il suo vero nome)
Entra al primo impatto sembra simpatico, ci salutiamo e ci sediamo .
" Ciao, piacere di conoscerti, piacere Rosy. ti faccio un bel caffè"
Eravamo un po nervosi per la situazione che si creava ma eccitati, lui si vedeva dalla patta che aveva il cazzo duro, Rosy se ne era accorta e lo guardava.
era eccitata e dopo una mezz'oretta che stavamo parlando si alza dalla sedia e si avvicina a lui.
" Ora Marco ti saluto come si deve...."
Si mise davanti a lui, lo baciò in bocca, la sua lingua era affamata, lui le mise le mani sotto il vestito, gli toccava il culo e poi andò a toccargli la fica. Rosy era eccitata.
" mmmmm si toccami senti come è zuppa.mmmmmm siiiiiiiii"
Marco stava scoppiando lei gli toccava il cazzo, poi gli disse,
" Vieni con me porco, e tu cornuto mio guarda"
Andarono sul letto, si spogliarono affamati di godersi, Marco gli aprì le cosce e cominciò a leccargli la fica che era un fiume.
" Mmmmmmm che fica che hai rosy"
" Come lecchi bene, voglio succhiarlo non ne posso più"
fecero un 69 stupendo mia moglie si godeva il suo cazzo come non mai, poi la mise a pecorina e cominciò a fotterla. lei godeva.
mi spogliai anche io e mentre la fotteva lei mi fece un pompino stupendo, ormai si era lasciata andare e voleva godere.
" siiiiiii fottetemi, sono la vostra troiaaaaaaaaa"
ci mettemmo a 69 e marco la fotteva a pecora, io vedevo il suo cazzo che entrava nella sua fica e lei che urlava di piacere. io leccavo fica e cazzo insieme quando non trattenendosi più vennero entrambi, la mia bocca era piena di sborra e dei suoi umori.
lei succhiando a piu non posso mi fece sborrare.
"Godi porco, cornuto mio guarda come mi ha fatto godere.... mmmmmm si mi piaceeeeee"
dopo ci mettemmo a fumarci una sigaretta.
Marco poi si alzò e andò in bagno, vidi Rosy che lo seguiva.......dopo poco mi alzai e li vidi a farsi la doccia insieme. si toccavano, si baciavano e la prese da dietro, la riempiva di colpi di cazzo nella fica e la sentivo gemere di piacere fino a che non sborrarono entrambi.
é stata una mattinata di sesso stupenda.
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1
7 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
sottile rivalsa
Immaginando di incontrare uno degli amici, assieme ai quali da tempo condivideva in maniera molto discreta alcuni segreti convegni, G. si trovò invece a dover fronteggiare un evento imponderbile, sfociante nell’iraconda macchinazione della compagna di uno di essi che, con un sotterfugio, l’aveva attirata nel luogo dove avrebbe posto in atto una perversa vendetta.Sotto la minaccia di una pistola automatica non potè fare altro che assecondarne terrorizzata le esplicite volontà, seguendola docilmente dove l’aguerrita donna aveva stabilito di condurla per attuare il proprio spregiudicato disegno.D -“ e così saresti tu dunque quella stronza per la quale quel porco di mio marito ha perso la testa ,rincoglionendosi a tal punto!!!”-G -“ signora, la prego metta via quell’arma le assicuro che non abbiamo fatto proprio nulla di irreparabile!”D -“ non vorrai farmi credere che non te lo scopi, già mi immagino ciò che faccia una come te per attrarre gli uomini pari alla stregua di insetti sulla frutta!!”G -“ la supplico non è assolutamente quello che pensa, e cosa mi vorrebbe poi fare!” proseguì G. non senza celare la propria apprensione.D -“ tra poco lo scoprirai da te grandissima troia che non sei altro!!!” aggiunse la donna sempre più irritata nei confronti di quella che vedeva sempre più quale rivale pericolosamente inarrivabile.Cercando di assecondarla, senza opporre alcuna ulteriore resistenza, G. si lasciò condurre dove la donna aveva stabilito.G -“ non potremmo parlarne da persone civili e lasciare che mi possa spiegare….!”D -“ taci e non farmi perdere la pazienza se non vuoi che ti spari subito in quella tua bella testolina!!”G -“ spero non voglia fare sul serio, in fondo se mi ascoltasse almeno un po….”D -“ allora non mi sono spiegata!!! Fai una bella cosa inizia a spogliarti che voglio proprio vedere di che pasta sei fatta e guardarti mentre implorandomi chiederai perdono per le tue colpe!!”G -“ ma di quali colpe mi accusa non ho certo violato la sua onorabilità….D -“ cosa credi carina che non abbia visto alcune delle tue foto!?! E d’ora in poi rivolgiti a me chiamandomi padrona!!!G -“ se è ciò che vuole farò tutto quello che mi chiederà ma la supplico ancora di mettere via quell’arma che potremmo farci davvero del male!!D -“ ecco vedrai adesso quanto ti farò male stronza….!!! aggiunse osservadola mentre G. iniziava ubbidiente a liberarsi degli abiti.Rimasta coperta con la sola biancheria intima la osservò estrarre dalla borsa alcune corde ed uno di quegli strumenti costrittivi con il quale le venne intimato di tapparsi da lei stessa la bocca.Quindi, dimostrando una insospettata maestria, prese a legarla saldamente in maniera da immobilizzarla del tutto.Ormai completamente succube della donna G. poteva solo augurarsi che non volesse infierire oltre a quella umiliazione che già le stava infliggendo.D - “ avrei una gran voglia di abbandonarti così, lasciandoti alla mercé del primo sconosciuto che dovesse passare da queste parti!!!”Non potendo fare altro che supplicarla con gli occhi, ne accettò quasi di buon grado la sonora fustigazione eseguita con lo scudiscio che la donna aveva portato con se.Sentendosi arroventare le natiche da quelle sferzate, che senza tregua le venivano inflitte incurantemente ai mugolii che andava emettendo, ritenne tuttavia quello un fattore liberario, sperando che potesse soddisfare la propria severa aguzzina.D – “ bene, bene, e adesso passeremo ad occuparci dei tuoi meravigliosi orifizi!!” aggiunse palesemente non ancora paga di quella tortura.Dalla borsa G. la vide estrarre un ulteriore strumento a forma conica che, senza proferire altre parole, si ritrovò conficcato nell’ano mentre con un enorme fallo di lattice veniva contemporaneamente percossa con altrettanta efficacia sulle intime labbra.Con quei due oggetti infilati in corpo venne immortalata attraverso il telefonino, le cui immagini sarebbero state conservate, a dire della donna, quale monito, e nel caso divulgate, ove avesse ancora provato ad incontrare il di lei marito.Assentendo immediatamente alla perentoria domanda, se avesse ben compreso quello che con ciò si intendeva, G. venne finalmente liberata ed autorizzata a congedarsi.Dolorante, e ricompostasi alla bene e meglio, si accomiatò con altrettanta rapidità, non prima di essere stata obbligata a fornire precisa garanzia che si sarebbe attenuta alle promesse fatte, dileguandosi poi velocemente temendo che la propria implacabile aguzzina potesse avere qualche ripensamento.
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7 years ago
gloria1951,
42
Last visit: 3 years ago
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Come sono diventata la sua amante.
Avevo un appuntamento con un uomo sposato.
Non lo conoscevo ma avevo scambiato messaggi con lui per molto tempo.
Eravamo diventati intimi sulla chat.
Mi aveva confessato che lui aveva spesso voglia ma che non riusciva a soddisfarla.
Un uomo stanco della solita routine con una moglie che ormai si concedeva raramente.
Lui sui 60 alto 190 brizzolato e grosso. Insomma un tipo ancora piacente. Il mio tipo.
Ci eravamo dati un appuntamento in riviera dove lui aveva un appartamento ma ci siamo prima visti in un parcheggio per capire se ci saremmo piaciuti.
Mi ero preparata con molta cura. Tacchi alti, intimo sexy con sottoveste, camicetta nera, gonna nera sopra al ginocchio, cappottino rosso aragosta. Volevo piacere.
Sono arrivata che lui era già ad aspettarmi. Camicia azzurra con pantaloni eleganti. Proprio un bel tipo.
Ci siamo presentati e abbiamo iniziato a parlare in auto con molta naturalezza e a un certo punto si è avvicinato e mi ha baciata. Un bel bacio. Passionale e porco allo stesso tempo.
Non aspettavo altro, l'ho abbracciato e mi sono fatta baciare sul collo che mi piace tanto.
Sono andata letteralmente in calore! A quel punto lui ha proposto di andare a casa sua.
Ero eccitata e felice. Avevo voglia ma soprattutto mi piaceva così tanto che cominciavo a bagnarmi tutta. Ero entrata in calore come mi succede quando ho l'uomo giusto.
Salendo le scale cercavo di sculettare il più possibile per eccitare anche lui, che , appena dentro mi ha preso, stretto a se, e cominciato a toccarmi e baciarmi da vero porco.
Non mi sembrava vero e l'ho lasciato fare. Sentivo sotto i pantaloni il suo arnese contro di me. Lo abbracciavo forte per sentirlo tutto.
Anche lui era eccitato e a quel punto ha tirato giù la cerniera e lo ha tirato fuori...
Non era ancora completamente duro ma perfetto e con una bella cappella disegnata!
Ero rimasta a bocca aperta. Non ero riuscita a dire più nulla... Era come lo avevo sempre sognata. Ero in estasi!
Lui mi guarda e mi dice: "ti piace? ho così voglia di usarlo che rimarrai contenta"... Non riuscivo a parlare pensavo che era proprio quello che desideravo e quanto avevo sognato un uomo così... Non so se in quel momento lo ha capito.
Mi piaceva così tanto che mi pulsava la testa e sentivo il buchino contrarsi dalla voglia....
Lui è stato un galantuomo. Si è avvicinato e mi ha preso dolcemente la mano se l'è avvicinata al suo arnese e io ho cominciato ad accarezzarlo come si fa con un oggetto prezioso...
Sentivo l'eccitazione pulsarmi la testa e il buchino mi si stava aprendo tutto.
Ero ubriaca di voglia!
Ho iniziato a baciarlo tutto... lui, la sua pancia, la cappella, le palle, l'asta...
Lui mi incoraggiava: "brava, è tuo, fanne quello che vuoi..."
Lo sentivo crescere dentro la mia bocca. Poi ha cominciato a scoparmi in bocca tenendomi la testa. Ormai lo avevo tutto duro in bocca.
Poi all'improvviso mi mette a pancia in su sul divano e mi viene sopra. La mia gonna era ormai all'inguine e il suo arnese contro le mie mutandine che spingeva. Mi tira su le gambe e se le mette dritte lungo il corpo e ormai la sua cappella è contro il mio buchino.... Ero già tutta lubrificata e pronta a godere e farlo godere.
Mi guarda dolcemente, mi prende per i fianchi e comincia lentamente a spingere dentro la cappella e montarmi con un ritmo da trentenne e una faccia da porco che mi eccitava moltissimo.
Io mugulo:"scopami... sono in calore... e ho bisogno di cazzo!"
Lo abbraccio e lo gli accarezzo il viso, le braccia, i glutei. Lo bacio e mentre mi scopa gli sussurro continuamente: "dai, dai, dai,... sfondami e poi riempimi tutta!", "così mi fai venire..."
Lui scopandomi ha cominciato a mugulare e poi a dire ad alta voce: "sei mia, sei tutta mia..."
Le parole mi eccitavano... mi sentivo solo sua... mi stava facendo godere tanto.
Lo sentivo mio. "Amore così mi fai venire..."e dopo pochi colpi ho iniziato a colare...
Mi ha scopata, baciata, girata e riscopata per un'ora di seguito senza darmi tregua con colpi forti e piano. Continuavo a venire e ormai ero venuta nelle mutandine e sulla pancia almeno 3/4 volte. Volevo che venisse anche lui. Non ce la facevo più!
Poi finalmente lui: "ora voglio farti sentire quanta crema ho da riempirti".... e nello stesso istante sento uno spruzzo caldo dentro con un grido di goduria degno di una bestia. Un colpo secco dentro che mi ha fatto urlare di piacere e di dolore...
L'ho voluto leccare tutto ma anche lui mi ha leccata... E poi baci e abbracci...
Quanto mi sono goduta quest'uomo fantastico!
E quanto me lo sto godendo...
Amore ho sempre voglia di te.
Ti adoro.
Daniela.
20
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7 years ago
Daniela1Do,
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Last visit: 3 years ago
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Tra dire e non dire
Prima di poter scrivere questa storia ho dovuto decidere se e come raccontarla
a Luca,non sapendo come l'avrebbe presa ,anzi non sapevo neanch'io come reagire
a cio’ che era successo quella sera insieme a Lena.
Quando pensi di conoscere le persone ,ecco che quello e' proprio il momento in cui si viene smentiti e Lena mi ha quasi "scioccata".
Ripenso a come l'avevamo conosciuta,a un capodanno,lei si butto' nelle braccia di Luca quella stessa sera in macchina, facendosi fare di tutto,memore di quella volta avrei dovuto tenere in mente che il buongiorno si vede dal mattino ,solo che dopo 3 anni avevo lasciato
indietro quel ricordo anche perche' lei faceva ormai coppia fissa con Dario e per di piu'
stavano cercando di avere un figlio.
Invece una sera mi chiese di uscire con lei,mi disse che c'era un su
o cugino a Genova che di tanto intanto veniva in Italia e che andava a trovare,
a volte si incontravano a Genova ,a volte a Milano,un certo Thomas ha circa 35 anni.
Partimmo da casa alle 19 circa e rientrammo alle 3,Luca dormiva ,cercai di essere silenziosa,gli raccontai tutto solo due giorni dopo,domenica pomeriggio ,quando finalmente eravamo abbracciati sul nostro divano,io gli dissi:"non ti ho raccontato proprio tutto,non ti ho detto cosa e' successo dopo cena"Lui si acciglio' e chiese se si doveva preoccupare,io gli risposi di si ma forse per Dario,perche in quanto a zoccolaggine lei mi superava 10 volte....Insomma cominciai a parlare e...questo fu il racconto In macchina,quel giovedi sera, Lena mi parlo' di lui e della sua famiglia,della passione di Thomas per le arrampicate e per la mantagna,bello pensai io,avevamo in comune la passione per la montagna.Arrivammo a Genova e ci incontrammo davanti al ristorante dove dovevamo cenare,lui,anzi loro
erano gia' li davanti.Gia ,erano in due e Lena non me l'aveva detto e questo mi sembro'
strano,poi mi disse che non lo sapeva neanche lei.Thomas si presento',devo dire un bel ragazzo,non il mio tipo ma veramento bello con un fisico super tonico,il suo amico invece,un certo Nicolas,era un po bruttino.Parlavano bene in italiano,ma l'accento slavo si sentiva e come,infatti erano entrambi sloveni,anche questo mi sembro' strano...
A cena parlarono molto tra di loro,io mi sentivo un po fuori,poi con qualche bicchiere di vino la cosa miglioro',Thomas mi scrutava e mi guardava,Nic invece zero,Lena sembrava tanto su di giri e non staccava gli occhi di dosso a suo cugino.
La cena duro' poco,mi sembravano sbrigativi,appena un'ora avevamo finito,erano poco piu' delle dieci,Lena si alzo' per andare in bagno,era vestita da urlo ma questo lo faceva sempre,aveva una minigonna moolto mini,giacchettona di pelle bianca e sotto un top che tra l'altro le avevo regalato io.Io invece ero vestita normale ,jeans a zampa e la mia giacca di finta pelle marrone.Gli uomini ci pagarono la cena ,io ero un po stranita,praticamente la serata era finita e si tornava a casa,non che mi dispiacesse ma i conti non mi tornavano.
Lena torno dal bagno e poi andai io ,al ritorno loro erano sempre li all'uscita del locale che mi aspettavano.Uscimmo fuori e Lena mi disse se volevamo andare con loro in un pub vicino Camogli,"che cosa?"risposi io alzando le sopracciglia,e lei "dai e solo mezzora di strada,alla una saremo di ritorno a casa"Non potevo rovinare la serata,andammo....ma le stranezze comincirono a prendere una forma,Lena lascio' la sua macchina li e mi disse che saremmo andati con quela di Nic,e per di piu' lei si volle sedere dietro con suo cugino sicche' a me tocco' sedermi d'avanti.Inizia a pensare a dove voleva arrivare lei,cosa stava architettando a mia insaputa,mi aveva forse organizzato una serata per questo Nic?Chi erano veramente questi due?
Durante la strada i due dietro scherzavano e ridevano,giocavano molto con le mani ma va beh,avevamo bevuto tutti,giustificai io tra me e me.Arrivammo al locale che incredibilmente trovammo chiuso,era in un posto bellissimo sul mare ma
in effetti , a settembre inoltrato ci poteva stare pero' che fosse chiuso,i ragazzi si arrabbiarono molto,fecero delle telefonate ma ovviamente senza soluzione,cosi' facemmo 4 passi verso il porto che pero' era un bel po distante,la serata poteva essere
molto romantica con le persone giuste e con quel grado lieve alcolico invece era sempre piu' strana.i "cugini"passeggiavano dietro di noi,mi davano piu la sensazione di essere una coppia,ci fermammo a guardare una scogliera ,era buio abbastanza,mi sembro' di vedere la mano di thomas sul culo di lei e poi andare sotto la minigonna,poi si avvicinarono con le faccia a faccia mentre ridevano,non capivo se si toccavano le labbra,faceva piuttosto freddo e io chiesi di andare via.Ritornammo a riprendere la macchina,nei dieci minuti successivi ci fu abbastanza silenzio tranne del mormorio dietro da loro due,speravo non fosse vero ma sembrava che lui ci stesse provando e che lei di gli diceva di stare fermo,avevo voglia di in caffe' per riprendermi dal sonno e ci fermammo al primo autogrill,scendemmo solo io Nic,loro restarono in macchina ad aspettarci,speravo di non scoprire quello che ormai sospettavo...e...infatti,tornati alla macchina li trovammo avvinghiati a baciarsi e limonare con una foga da adolescenti,io non ebbi il coraggio di aprire la portiera,chiesi a Nic
di entrare per primo e finalmente si accorsero di noi e smisero di baciarsi.Solo per poco perche' rientrati in macchina ricomincorono come prima.Io pensavo a Dario,ma non me la sentivo di fare la moralista in quel momento,ne avrei certamente parlato dopo ma ora dovevo solo farmi i fatti miei.A un certo punto mi sentii pizzicare il braccio,lei mi fece un segno per cercare approvazione da me per quello che stava facendo,Nic si
comportava come se fosse abituato ad assistere a quella scena .Lena mi toccava il braccio da dietro,voleva che la guardassi,e guardai prima dallo specchio,era arrapatissima e con uno sguardo da vera porca,e poi....beh,aveva l'altra mano nei pantalone di lui,gli stava facendo una sega e appena vide che ,io stavo guardando ,glielo tiro' tutto fuori ,e ..beh..restai turbata,un cazzo incredibile,due volte la sua mano,mi girai dall'altra parte verso il finestrino,lei si affaccio verso i sedili anteriori e disse a Nic,puoi fare un giro un po piu' lungo?...lui rispose Ookkey..Sporgendosi in avanti verso di noi ,si era spostata piu al centro,sulle gambe di Thomas che a quanto pare la stava gia' scopando ...in
quel momento mi venne in mente la mia prima volta con Matteo,io e lui dietro e Luca che guidava,ero senza mutande e mi feci infilare proprio in quella stessa posizione in una delle brevi scopate piu eccitanti della mia vita,in quella stessa posizione anche Luca si scopo' Lena la prima sera che la conobbe,e ora la scena si ripeteva,Lena si mordeva il labbro inferiore per quanto stava godendo,io facevo finta di niente ma...sotto sotto ero eccitata e bagnata,per un attimo mi parve di aver pensato e sperato che Nic allungasse le mani,ma lui non sembrava affatto interessato a me ed era impegnato a guidare,mi immaginavo pero' quel tronco appena visto dentro la patata di Lena e mi bagnavo e cercavo di non pensare a quello..invece Thomas la prese per i fianchi voltandola di lato e io non resistetti a guardare,
vedevo dallo specchietto il tronco che entrava e usciva dal suo sedere,che stronza,pensai di lei,ma se la stava godendo ..scopavano con gusto e senza vergogna..Nic andava pianissimo e si addentro' in un parcheggio mezzo illuminato,li non c'era nessuno ma non credo che
per loro avrebbe fatto differenza,la nostra stessa presenza non era un deterrente per loro,finche Lena ,in un momento di ultriore eccitazione,invito' Nic a darsi una mossa con me,io le dissi di non
dire cavolate e lei maliziosamente mi disse "ah..allora vuoi venire qui dietro bella porcellina",io risposi subito di non fare la cretina,invece in fondo in fondo era proprio vero,
volevo essere io al posto suo ma non potevo,piu' cercavo di resistere piu' mi immaginavo la scena di me seduta sopra quel ragazzo.Lena da stronza provocava ancora"lo sapete che sotto quella giacca ci sono due tette meravigliose?...dai falle vedere ai ragazzi"
Intervenne Nic dicendo a Lena, e anche rimproverandola un po, di lasciarmi in pace ....Per me fu abbastanza strano,se insistevano ancora un po avrei sicuramente ceduto,avevo una voglia di scopare pazzesca,in quel momento forse non mi sarei piu' controllata,e meno male ,devo dire col senno di poi,che non e' successo nulla,dopo forse 15/20 minuti hanno finito credo che lui sia venuto persino in bocca lei ,ma si erano abbassati dietro e non vedevo piu’ e tanto meno non avevo il coraggio di girarmi per sbirciare,solo che lei si puli’ la bocca col fazzoletto.
"Ecco...finito il racconto della serata" dissi a Luca,"ora sai tutto,ora sei arrabbiato vero? "
Lui invece era solo pensieroso e mi disse che non era arrabbiato,anzi,lui probabilmente si sarebbe buttato nella mischia,altro che! e che io ero stata forte a resistere.Poi chiese"dimmi la verita',se avevi la certezza che io ti davo il permesso avresti scopato?Io li per li li non sapevo che rispondere ma poi ho capito che dire la verita' e' sempre la cosa piu' bella…”certo che si”,fu la mia risposta ma “senza di te non mi diverte,non mi piace,se ci fossi stato tu mi sarei fatta scopare ..e come..”
Qualche giorno dopo Luca riprese il discorso,mi disse che pensarmi a scopare con quelli lo faceva eccitare ,cosi come pensare a Lena con me e lui insieme,a me invece venne in mente il fatto che Lena mi “invogliava” spesso con Dario,il suo uomo e nostro amico,ora capivo meglio il perche’ ,mi chiedevo solo se Dario ne era a conoscenza.
Il dubbio fu sciolto il lunedi successivo,Luca ne parlo’ con lui e venne fuori la verita’,in pratica Dario acconsentiva a delle scappatelle di Lena in cambio di….me…..
“cazzo!!” esclamai io…..”ecco perche”.....tante cose ,situazioni e serate insieme,mi fu tutto finalmente chiaro,come avevo fatto a non capirlo prima!!...insomma ,per ultimo,la richiesta di aiuto da parte di Lena quando ho fatto da “assistente” al rapporto sessuale per rimanere in cinta,e per il quale ci si doveva incontrare la domenica successiva ...e ci saremmo andati si!
ma ve lo racconteremo piu’ tardi…
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7 years ago
AdamDTS,
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Il gigante 2
Il gigante 2
Fu così che divenni la sua amante fissa. Due volte a settimana andavo a trovarlo per farmi inculare e soddisfarlo. Due sole volte a settimana poiché, nonostante tutti gli esercizi fatti e che continuavo a fare, per almeno due giorni non riuscivo a pensare di farmi scopare da lui per l’indolenzimento allo sfintere che comunque mi causava. Riuscivo a farlo con altri, di ben altre dimensioni, ma per andare con lui… mi ci volevano almeno un paio di giorni di pace. Nel frattempo mi alternavo un po’ con la Contessa ed un po’ continuando a frequentare le toilette dei giardini di Piazza della Repubblica. Non potevo abbandonare l’Antonio che smaniava per incularmi e portarmi clienti. Mi ero fatto, ormai, una discreta clientela fissa che mi garantiva un bell’ introito. In uno di quei giorni l’Antonio mi disse che c’erano due clienti fissi, che si conoscevano tra loro, che gli avevano chiesto espressamente se ero disposto a farlo con tutti e due assieme. Gli dissi che non era un problema. Di li a poco me li vidi arrivare. Erano due con i quali mi ero sempre trovato bene, due con cazzi importanti ma non grandissimi, che sapevano controllarsi e non godere in due minuti, due che mi facevano “vibrare”.
Iniziarono con lo spogliarmi completamente e palparmi da tutte le parti mentre mi succhiavano i capezzoli. Io intanto, avevo iniziato a masturbarli, visto che avevano tirato fuori gli uccelli. Avevano portato un materassino gonfiabile sul quale, dopo un po’ e dopo che ci fummo spogliati, uno di loro si distese attirandomi sopra di se a mo’ di 69 iniziando a succhiarmelo e chiaramente facendo si che contraccambiassi il pompino. L’altro mi si mise dietro, iniziando a leccarmi il buco del culo, cercando di penetrarmi con la lingua, predisponendomi così alla vera e propria inculata. Dopo un po’ di questa lavorio lo senti appoggiarsi al mio culo con il suo attrezzo ed iniziare a penetrarmi. Mentre continuavo a spompinare quello sotto di me mossi un po’ il culo per favorire la penetrazione ed in breve… mi sentì riempito completamente, profondamente da quel cazzo che, in un primo momento, ristette un po’ fermo dentro di me e una volta capito che ero pronta iniziò a stantuffarmi lentamente, profondamente. Colpi lenti e profondi, una vera goduria. Se aveva l’impressione che stessi per godere si fermava. In questo modo mi portò alla follia, a chiedergli di godermi, di riempirmi ma lui…. Niente, continuò con il suo ritmo devastante. Quello sotto di me, che stava quasi per godermi in bocca, si fermò, si sciolse dalla posizione, si girò in modo di baciarmi in bocca e fece segno a colui che mi stava inculando di fermarsi. Lo fece uscire dal mio culo e mi mise sopra di lui in modo che mi inculassi da solo mentre mi baciava con tutta la lingua, rovistando nella mia bocca, erotizzandomi da impazzire. Una volta che fu tutto dentro di me, mi attirò ancor più sul suo petto, offrendo il mio culo totalmente al suo compare, il quale, presa una crema apposita per facilitare le inculate, iniziò a spalmarmela prima tutto intorno allo sfintere, poi pian piano, cercando di introdurre un dito alla volta accanto al cazzo che mi stava possedendo riuscendo, con molta delicatezza, ad introdurre un secondo dito, iniziando a muoverli nel mio culo, allargandoli e stringendoli, in modo da ampliare lo spazio. Quando fu soddisfatto del risultato ottenuto tolse le dita ed iniziò a forzare il mio culo con il suo cazzo. Piano piano, con molta calma, si fece spazio e riuscì a penetrarmi completamente. L’altro, durante tutta l’azione di penetrazione, era rimasto fermo, ma una volta che anche l’altro fu tutto dentro di me, si guardarono negli occhi e presero a stantuffarmi, alternativamente. Uno entrava e l’altro usciva, dandomi sensazioni incredibili. Iniziai a smaniare ed a godere, come una fontana, sul petto di colui che era sotto di me. Andarono avanti così per un bel po’, finche non decisero di cambiare ritmo ed entrare e uscire contemporaneamente. La cosa mi portò vicino alla pazzia per le sensazioni che mi stavano dando. Continuarono così per una buona ventina di minuti finché iniziarono a godere contemporaneamente. Io smaniavo dal piacere. Dicevo loro di non smettere, troppo era il piacere che mi stavano dando. Il loro sperma tracimava dal mio culo. Finito di godere rimasero ancora dentro di me godendo delle contrazioni del mio sfintere, ma alla fine la natura ebbe il suo decorso ed i due membri iniziarono a perdere la loro erezione e, quasi per magia, mi ritrovai improvvisamente vuoto. Era stato troppo bello. Ero tutto un brivido. Avevo un buco del culo morbido ed elastico ed immediatamente pensai che in quelle condizioni avrei potuto farmi riempire con facilità dal gigante.
Non appena si furono ripresi e mi fui ripulito e rivestito, fattami pagare la marchetta li salutai velocemente e mi avviai verso il bar più vicino per telefonare al gigante.
Quando mi rispose gli dissi subito: “ Non era programmato di vederci, ma ho voglia di te. Ti va di vedermi?” La risposta affermativa non si fece attendere (“E me lo chiedi? Lo sai che non desidero altro che poterti godere!”) ed allora gli dissi che entro mezz’ora sarei stata da lui. Mi accolse a braccia aperte e mi baciò a tutta lingua, eccitandomi ancor di più di quanto già non lo fossi.
Lo spogliai velocemente e lo trascinai in camera da letto. Era eretto in tutta la sua possanza. Mi inchinai e lo leccai, quasi famelicamente. Non stavo più nella pelle pensando a come, stavolta, sarebbe stato facile accoglierlo in me. Mi stava guardando sorpreso dalla mia irruenza. Quando non ne potei più di succhiarglielo, per la voglia che avevo di sentirmelo dentro, mi spogliai in fretta e, distesa sulla schiena, alzando le gambe e tenendole aperte con le mani poste sotto le ginocchia… mi offrì a lui che, più che mai impaziente di possedermi, me lo puntò ed iniziò a spingere, delicatamente, penetrandomi. Rimase sorpreso dalla facilità con cui riuscì a penetrarmi e mi guardò, sorpreso. Gli spiegai cos’era successo e che, quando mi ero reso conto di come mi avevano ammorbidito in modo splendido, mi aveva fatto desiderare di verificare se veramente potevo accogliere meglio lui, Livio (questo il suo nome) che desideravo soddisfare con tutta me stessa poiché…. e qui ebbi un momento di impaccio…. mi ero accorta di essermi innamorata di lui e del suo cazzone. Mi penetrò completamente e mi baciò a tutta lingua, lussuriosamente, iniziando a fottermi, con calma, amorevolmente.
Fu una cosa lunga, elettrizzante, possessiva! Ero la sua donna e lui mi voleva.
Non so quanto tempo durò quell’inculata, ma ci sfinì entrambi. Dormì da lui, con il suo cazzo nel culo, completamente dilatata. Una nottata splendida: ogni tanto si risvegliava e riprendeva a godermi. Non so quante volte godette, quella notte.
Fu così che andai a convivere con lui: era di famiglia benestante e viveva praticamente di rendita. Un periodo splendido: ormai riuscivo ad accoglierlo in me con facilità ed era un totale godimento, mio e suo. Amava le cose belle ma soprattutto le motociclette, per le quali aveva una vera passione e purtroppo questa passione, un brutto giorno, me lo portò via.
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7 years ago
admin, 75
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La prima volta ad una festa privata
Allora da premettere che ero diventata già un bel puttanone come mi chiamava il portiere del nostro parco; mi tenevo mio cognato oramai da qualche tempo e spesso appena mio marito andava al lavoro lui veniva a casa e si metteva a letto con me per delle scopate memorabili; inoltre avevo fatto la porca con i nigieriani e mi ero fatta fare da vari amici e in vacanza dal capo animatore di un villaggio nonchè da alcuni ragazzi per cui effettivamente un bel puttanone lo ero diventato. A mio marito oramai lo tenevo sottomesso e lo avevo trasformato in un cuckold di accompagnamento per cui ero molto libera. Comunque una sera venimmo invitati ad una festa privata in una villa ed era sottinteso che ci sarebbero stati tanti single e che le porcate ed il godimento sarebbe stato tanto. Convinco facilmente il mio cuckold ed andiamo; mi vesto con minigonna di pelle tacchi alti , calze e reggicalze e una maglietta trasparente di pizzo senza reggiseno e sopra la pelliccia ed andiamo. appena entriamo vedo su un divano una donna con due uomini vicino che la toccano su tutto il corpo e la cosa già mi eccita; volevo ovviamente godere anche se non sapevo fino a che punto sarei andata e comunque non volevo farmi scopare in culo ma ahime alla fine della serata non sono riuscita a evitare questa cosa. Ci sedemmo su un divano e mio marito andò a prendermi da bere e qualche rusticino. Subito si accomodò vicino a me un uomo di una certa età molto distinto che mi offrì un cioccolatino nudo che io stavo prendendo quando lui mi bloccò la mano e avvicinò il cioccolatino alla mia bocca con la sua... ed appena aprii la bocca lui mise anche un suo dito in bocca... molto eccitante come cosa.. il sapore era misto di cognac o forse gin o altro liquore molto forte ed anche di sborra... sapore che conoscevo bene oramai per i tanti pompini fatti; dal suo dito passò alla sua bocca e quel bacio mi eccitò ancora di piu... non vedevo intanto mio marito. Ci sedemmo sul divano e mentre mi baciava mi toccava le cosce per arrivare ben presto alle mie mutandine già belle bagnate ed io cercai il suo pacco e inizia a masturbarlo dal pantalone. Mio marito lo intravidi che parlava con un altro tipo e intanto il bel tipo che mi stava toccando e baciando si era aperto la cerniera e ora lo stavo masturbando a pelle come d'altronde stavano facendo in altri divani altre signore quindi continuai a farlo. lui mi disse che voleva scoparmi e io dissi di no perchè nessuna stava chiavando in quel momento ma erano solo giochi di mano o di bocca ma lui con un fare svelto mi tolse le mutande ed io capii che non potevo evitare la cosa. Mi misi a cavalcioni su di lui che me lo infilò dentro senza neppure il preservativo ma eravamo entrambi talmente eccitati che poche botte dentro ed ebbi il primo orgasmo insieme a lui che sentivo che mi schizzava dentro. Mentre ero avvinghiata con lui sento delle mani sulla schiena e vedo un bel ragazzo di colore che cerca la mia mano e mi mette il suo arnese in mano... qualcosa di davvero grosso. Scendo dal cazzo del maturo che oramai aveva svuotato tutto nella mia fica e sento colarmi la sua sborra mentre il ragazzo di colore mi spinge su un divanetto mi allarga le cosce e me lo mette dentro... sento un dolore nonostante sono bagnatissima perchè era di dimensioni davvero mai viste da me. Con la bocca intanto il ragazzo di colore mi prende in bocca i capezzoli e inizia con dei morsetti che me li fa diventare come dei chiodi. Intravedo mio marito che se lo sta facendo in mano con i pantaloni abbassati e la cosa mi fa eccitare sempre di piu. il nero mi infila pure un dito nel culo e capisco le sue intenzioni e gli dico di noooo con quel cazzo mi avrebbe rotta davvero tutto ma lui è forte non riesco a svincolarmi ; intanto un0altro uomo con il cazzo duro ma piu piccolo tipo una sigaretta si avvicina e mi salva perchè scosta il ragazzo e dice che tocca a lui incularmi e tra i due sicuramente mi è andata meglio perchè questo tipo anche se bruttino senza capelli molto rozzo , tiene un cazzetto secco e lungo e me lo infila tutto nel culo ... è un porco e mi prende per i capelli chiamandomi puttana ma la cosa mi eccita e ho un secondo orgasmo insieme a lui che mi riempie il culo. Mio marito lo vedo che sta con i pantaloni abbassati e le mutandine mie che gli avevo fatto mettere e le calze anche lui per sembrare una bella puttanella e vedo che sta facendo un po di giochi manuali e orali . Avevo le calze piene di sborra bianca ed ero senza piu camicetta e gonna... le mutande non sò che fine avevano fatto .. tanti occhi addosso... pensavo di averla scampata e cerco di ricompormi per andare in bagno... ma vengo presa dal ragazzo nero che stavolta mi mette a pecora e me lo mette in culo; un dolore misto al piacere... lo lascio fare anche se sò che mi stava allargando il buco del culo in maniera esagerata. Alla fine lui viene tutto dentro di me... che bello... anche se dolorosa come cosa... vado in bagno e vedo che mi ha rotta a sangue ... mi disinfetto recupero la minigonna piena di sborra e la camicetta mi rimetto la pelliccia .. vado da mio marito che sie ra ricomposto anche lui e che mi stava cercando ed andiamo via. A casa mi faccio mettere la cremina nel culo ed anche nella fica che questa sera aveva davvero dato tanto.
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7 years ago
Elena e marito cuckold,
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la lontananza
Quando è la distanza a separare dalla condivisione di eventi molto particolari, dei quali resta sempre primario complice il mio compagno, questa viene colmata dagli strumenti che ne facilitano la comunicazione.
Molto sovente è proprio questa forma di obbligata costrizione a rendere ancora più agevole ed eccitante tutto quello che avviene, soprattutto permettendo, all’evolversi di situazioni altrimenti non fruibili con altrettanta facilità, di compiersi senza eccessive remore.
Perfettamente consapevole di quanto tutto ciò fosse da lui vissuto in maniera dirompente anche per causa della lontananza, nella consapevolezza di come la mia esteriorità spesso fosse fonte nel catalizzare interessi molteplici, ecco ogni nuovo contatto divenire lo strumento per altrettante fantasiose ipotesi d’avventura.
È soprattutto in occasione di viaggi all’estero, dove si vanno rarefacendo i limiti del plausibile, anche i più inverosimili incontri possono trovare materia per tramutarsi, da onirico sogno, in emozionanti convegni dove abbandonare ogni forma di pregiudiziale negazione.
Notata da un individuo di colore, sin dal mio primo arrivo in hotel, non potevo fare a meno a mia volta di prendere atto di quella presenza che in brevissimo tempo si fece concreta, avvicinandomi con il palese intendimento di approfondire ancor meglio la mia conoscenza.
Senza celare l’attrazione provata, e manifestando in modo esplicito il proprio interesse nei mie confronti, non gli fu molto difficile ottenere ciò che voleva, invitandomi ad un incontro decisamente particolare, facendo leva sulla mia innata curiosità verso tutto ciò che poteva risultare insolito.
Audacemente invogliata a predispormi in modo adeguato, ed accettando con trasgressiva malizia di accondiscenderne le intenzioni, divenute sempre più esplicite, lo incontrai come prestabilito.
Ricevendomi in un luogo alquanto particolare, presentandosi con il volto coperto da una maschera, ed ordinandomi perentoriamente, senza oltre tergiversare, di sfilarmi subito le mutandine, con tonalità che non ammeteva ulteriori replice, fu consegnandogliele che ottenne l’immediata conferma della mia assoluta disponibilità.
Docilmente remissiva, e sollevando, ad un successivo ordine, l’orlo del vestito, mi esposi in modo che potesse contemplare anche la mia intima essenza, restando immobile di fronte a lui per concedergli di poter ammirare quando tanto ambilmente desiderato.
Lasciandomi poi scivolare l’intero vestito lungo al corpo, restando seminuda in bilico sulle elevatissime calzature, ormai consapevole di essere divenuta schiava integrale di quello che si stava sempre più rivelando come il mio nero padrone, ammirandomi compiaciuto, dirigendo verso di me, prese a palpeggiarmi tra le cosce e sui seni, procurandomi sensazioni di intensa passione.
Appropriandosi anche delle mie labbra e baciandomi voluttuossamente, esplorando, in contemporanea profanazione, sia palato che cavità vaginali, facendomi gemere di convulso piacere, proseguì sculacciandomi con sonora energia sulle natiche, stabilendo di punirmi come affermava che mi meritavo, del tutto incurante delle mie suppliche.
Piegata in avanti, e sodomizzata analmente con indomita energia, lo accolsi nelle viscere offrendomi con remissiva docilità ad ogni sua intemperenza, del tutto succube di quel manifesto potere.
Pensando a quando avrei in seguito descritto al mio compagno gli accadimenti ai quali avevo consenzientemente aderito, già imaginandone le morbose reazioni, accogliendo nell’ovattato tripudio dei sensi il frutto spermatico dentro al corpo, raggiunsi l’orgasmo, implorando, priva ormai di qualsiasi reticenze, il nerboruto amante, di castigarmi altrettanto severamente, andando ben oltre a quel già spasimante delirio.
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7 years ago
gloria1951,
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i massaggi di mio cognato
Premetto che a mia moglie piace moltissimo farsi massaggiare e che avere delle mani (maschili) addosso è uno dei massimi piaceri che lei stessa mi ha sempre confidato e che non dovevo essere geloso di questa cosa , anche perchè non avrebbe mai rinunciato a questo piacere. Detto questo devo dire che invece a me non piace molto farli per cui lei ha sempre provveduto a farsi massaggiare da amici e parenti con conseguenti corna che mi ha fatto dato che poi dai massaggi spesso passa a farsi una scopata. Mio fratello devo dire che è uno dei suoi massaggiatori piu assidui e anche uno di quelli che se la scopa piu spesso. Le prime volte ricordo eravamo ancora fidanzati e lui ha iniziato con i classici massaggi sulla schiena e sul collo per poi scendere verso quelli sulle cosce e sul culo e per finire sulle tette. Quando lei veniva a casa ci mettevamo sul letto tutti e tre e mio fratello iniziava a spogliarla... la prima volta che accadde ricordo che io mi ero addormentato e li sentivo ridere sul letto finchè non sentendo piu nulla aprì gli occhi e vidi che si stavano baciando in bocca e mio fratello aveva le mani fra le cosce di Elena ; invece di arrabbiarmi la cosa mi provocò una fortissima eccitazione ed inizia a farmelo in mano. Vidi lei che era senza freni inibitori e gli apriva la patta dei pantaloni tirandoglielo fuori e lui che aveva tutta la mano nelle mutande di Elena, Godevano in silenzio per non farmi svegliare ed io stetti al gioco facendomelo in mano in silenzio. Poi una seconda volta eravamo al mare su una spiaggia semideserta e non avendo i costumi decidemmo di farci il bagno in mutande, sempre noi tre ed anche allora vedere Elena praticamente nuda che si faceva massaggiare da mio fratello mi fece godere nelle mutande. Quella volta lui la toccò senza pudore davanti a me che guardavo e vedendo che mi masturbavo andarono oltre fino a che lei masturbò lui per un gioco erotico che era oramai chiaro e dove io ero il cornuto contento e loro mi accontentavano. Cominicarono anche ad uscire qualche volta da soli e poi mi telefonavano per farmi sentire che stavano chiavando in auto e io godevo tantissimo della cosa. Poi mio fratello si sposò e Elena divenne piu nervosa per cui dovetti trovare un amico fidato che sopperisse alla mia mancanza in questo senso. Il mio amico Giancarlo fù felice di sostiturire mio fratello ed anche se era fidanzato appena poteva usciva con noi e tra un massaggio e una scopata fece ritrovare il sorriso e la serenità ad Elena. Anche mio fratello comunque non ci abbandonava e di tanto in tanto veniva ad occuparsi di Elena.
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7 years ago
Elena e marito cuckold,
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i miei compagni nigeriani
Qualche anno fà avevo nella mia squadra come compagni due nigeriani ai quali spesso dopo gli allenamenti davo un passaggio a casa. Loro avevano visto spesso la mia ragazza (in quei tempi non eravamo ancora sposati) vestita in maniera sexy perchè di solito dopo gli allenamenti lei veniva a prendermi ed uscivamo. Da premettere che la mia fidanzata è una porcona e le piace farsi guardare per cui il suo abbigliamento abbonda di minigonne mozzafiato stivali o scarpe con tacchi ed esclusivamente autoreggenti dato che è allergica ai collant. Spesso e volentieri apre le cosce anche senza farlo apposta (anche se non credo a questa cosa) e aspetta che qualcuno le guarda la fica. quella sera lei era particolarmente stronza e iniziò a fare qualche battutina sugli uomini di colore e sulla diceria che siano ben dotati e loro non le toglievano gli occhi di dosso; pioveva molto e eravamo bloccati nel traffico quando uno dei due cacciò fuori alcune birre e ne offrì anche alla mia ragazza che appena beve un poco non capisce piu niente. Io ero eccitato lo ammetto da questa cosa e fù la prima volta che divenni cornuto cosi in pubblico , in macchina come se fosse una cosa normalissima. Accadde che loro iniziarono a metterle le mani addosso mentre lei rideva e beveva e mi guardava mentre io ero piu eccitato di lei e i miei compagni di squadra avendo capito la cosa non smettevano e uno di loro si tolse il pantalone della tuta restando con uno slip bianco da cui si vedeva tutto e la mia ragazza iniziò a masturbarlo prima dalle mutande e poi lo cacciò fuori e lo prese in bocca. Quasi non entrava tanto era grosso e l'altro intanto palpava il seno di roberta e le mordicchiava i capezzoli. io guidavo e me lo facevo in mano finchè svoltai in una stradina di Lago Patria e fermai la macchina in una zona appartata. La mia fidanzata aveva abbassato il ribaltabile e oramai si faceva baciare e leccare ovunque mentre i due si alternavano a strizzarle i capezzoli e a morderla tra le cosce. Poi uno dei due cercò di penetrarla ma lei rinvenne e disse di no. O meglio chiese se avevo dei preservativi e al mio no si fermò e disse che non voleva ora . Loro dissero che era una stronza e volevano almeno godere e lei iniziò con la bocca a ciucciarli bene fino a farli sborrare entrambi ed anche lei ebbe vari orgasmi mentre io avevo inzuppato le mutande per essermi masturbato a lungo. Roberta disse che la prossima volta se li sarebbe fatti però con il preservativo. Ancora oggi ricordo questa esperienza che portò ovviamente la mia fidanzata a diventare una vera troia sia con questi miei compagni di squadra che con altri e dopo circa sei mesi di giochini con vari singoli lei usci incinta e decidemmo di sposarci anche se il figlio non era sicuramente mio.
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7 years ago
Elena e marito cuckold,
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al bosco
Sabato scorso siamo andati al Bosco di Capodimonte insieme a due amici di mia moglie;
Lei si è messa una minigonna bianca con le calze bianche ed il reggicalze, sopra una camicetta;
Mia moglie camminava in mezzo ai due abbracciata a loro, ed io ero subito dietro con la
Videocamera con cui riprendevo la scena, ogni tanto i ragazzi allungavano le mani sul sedere di mia
Moglie, alzando la minigonna e così io potevo fare delle riprese molto eccitanti;
Ci inoltrammo verso alcuni viali meno frequentati e ci fermammo su un bel prato;
mia moglie si stese su un bel telo mare e i due ragazzi iniziarono a carezzarle le gambe ed il seno;
presero le mani di mia moglie e se le passavano sui pantaloni per farle sentire come erano eccitati;
Anche io ero molto eccitato a filmare la scena e notai alcuni ragazzi nascosti tra gli alberi che si
Masturbavano guardando la scena;
Intanto mia moglie aveva sbottonato i pantaloni dei due e stava spompinandoli, mentre loro le avevano tolto la minigonna ed abbassato le mutandine e la toccavano e baciavano tutta;
Anche io ero eccitatissimo e facevo fatica a riprendere la scena e a masturbarmi insieme, intanto i ragazzi avevano visto che li avevo notati ed erano usciti allo scoperto…
Mia moglie era rimasta solo con le calze ed il reggicalze, era a pecorina ed aveva un cazzo nel culetto e l’altro in bocca;
il gruppetto dei ragazzi (erano in tre) si avvicinò a lei ed incitato da me iniziarono a toccare mia moglie , a baciarla in bocca a turno;
poi uno di loro si infilò il preservativo ed iniziò a scoparla in fica, mentre gli altri si lasciavano spompinare;
Mia moglie era sudata e piena di sborra e voleva sempre essere penetrata….
I ragazzi iniziarono a sputarle sul buco del culo …per poi incularla a turno…
Io ero già venuto un paio di volte e riprendevo la scena pregustando già il momento in cui avrei fatto vederla a tutti i miei amici.. la faccia da troia di mia moglie piena di sborra fino ai capelli..
A un tratto sentimmo dei cavalli …erano carabinieri…ci ricomponemmo velocemente e mia moglie si nascose dietro un grosso albero…
Quando ne uscimmo il gruppo dei ragazzi era scomparso…peccato mia moglie aveva ancora voglia.
Dopo esserci rivestiti…si fa per dire in quanto mia moglie aveva una minigonna cortissima per cui
Bastava che si muovesse un po per far vedere il reggicalze, i due amici di mia moglie ci salutarono,
e noi ci avviammo verso l’uscita;
All’ingresso incontrammo i tre ragazzi di prima, insieme ad altri due signori di una certa età..che parlavano di mia moglie..dicendo che era una grande troia e di come l’avevano scopata…
Uno dei signori ci fermò e ci chiese se poteva offrirci qualcosa al bar….si avvicinò a mia moglie sussurrandogli che voleva scoparsela…mia moglie si mise a ridere facendo capire che l’idea non le dispiaceva…
Andammo al bar insieme a due signori appena conosciuti…bevemmo un’aranciata e poi salimmo in auto con loro due…mia moglie si sedette avanti e noi due dietro…
Non appena partimmo l’anziano signore iniziò a toccare mia moglie…..mentre noi guardavamo..mia moglie iniziò a masturbarlo dai pantaloni…
Ci avviammo verso una zona appartata e fermata la macchina i due iniziarono a palpare e spogliare mia moglie …
Non appena mia moglie prese in bocca il cazzo di uno dei due…questi le sborrò tutto in bocca…l’altro intanto le leccava i capezzoli….
Riuscii a mettere mia moglie a pecora…e la inculai davanti a due …e godetti subito…
Poi loro iniziarono a baciare mia moglie attaccandosi ai due capezzoli….mentre mia moglie ci toccava i membri…scoparono mia moglie varie volte….in tutte le posizioni…
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7 years ago
Elena e marito cuckold,
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Adele
Geneticamente non è sua madre. Adele è la seconda moglie di mio suocero, buonanima, ed è la donna che ha cresciuto mia moglie e che lei chiama “mami”.
Valeria aveva appena diciotto mesi quando sua madre morì. Il padre, uomo in carriera cercò una tata che si occupasse della piccola mentre lui mitigava il dolore per la perdita dedicandosi alla sua attività. Adele a quel tempo era una universitaria fuori sede che cercava lavoro per potersi mantenere agli studi. Nelle foto che la ritraggono all’età di 19 anni è di una bellezza esagerata. Da subito si affezionò a quella bambina che il destino aveva messo alla prova così presto. Mio suocero si innamorò di quella ragazza che amorevolmente si occupava della sua principessa. Il sentimento era contraccambiato e così quando Valeria aveva poco più di due anni, fece da damigella alla cerimonia che univa in matrimonio il suo papà e la sua tata.
Adele è sempre stata una donna disinibita, lei e mio suocero non hanno mai avuto problemi nel mostrarsi nudi. Quando io ho conosciuto Valeria e poi ho cominciato a frequentare casa loro mi sono più volte trovato in imbarazzo. Quando eravamo ancora fidanzati capitava che mi fermassi a dormire da loro, con l’approvazione dei miei futuri suoceri io e Valeria condividevamo lo stesso letto. Facevamo l’amore senza problemi e più di una volta la mattina venivamo svegliati da Adele che ci portava la colazione a letto trovandoci nudi. Sovente mi è capitato di entrare in bagno pensando non vi fosse nessuno e invece trovavo mi suocero “biotto” che si lavava, o di trovare mia suocera mezza nuda mentre si stava depilando o semplicemente era seduta sulla tazza. E anche di ritrovarmi uno dei due completamente nudo appena uscito dalla doccia.
Non hanno mai paventato alcun imbarazzo, per loro era ed è ancora, un comportamento del tutto naturale. Valeria mi ha confessato che da piccola non ha mai avuto la curiosità di vedere delle persone “grandi” in totale nudità perché a casa sua l’essere “liberi” era normale. Le era capitato anche, durante le vacanze estive passate coi genitori, di frequentare spiagge naturiste, in varie località Europee. Gli argomenti relativi al sesso per loro non sono mai stati un tabù, parlavano tranquillamente di ogni cosa con la loro piccola.
Io mi sono adeguato con qualche difficoltà a questo loro modo di essere disinibiti, sono cresciuto in una famiglia più conservatrice. Alla fine, però, ho messo da parte il mio imbarazzo e ho cominciato a vivere la mia nudità serenamente.
Dopo la scomparsa di mio suocero Adele non se l’è più sentita di vivere nel grande appartamento è così si è ritirata nella casa che ha ereditato dai suoi genitori, sulle colline toscane da cui vede il mare. Ha quindi lasciato la città ed io e mia moglie ci siamo trasferiti in quell’appartamento in cui Valeria è cresciuta, molto più grande e confortevole del nostro piccolo bilocale.
Sono nel letto avvinghiato a Valeria in quella posizione che possiamo definire a “cucchiaio”, abbiamo appena finito di scopare, il mio uccello è fradicio dei suoi umori ed è premuto contro le sue chiappe. La sua mano accarezza la mia che le sta stringendo un seno.
- “Ieri ho sentito mami al telefono.” – mi comunica.
- “Come sta?” – le chiedo.
- “Bene, credo.” – dice dubbiosa.
- “Come, credo?” – le rimando.
Mia moglie mi spiega che la sua è solo un’impressione, ma le è sembrato di cogliere della malinconia nella voce di sua “madre”, forse dovuta alla solitudine, ipotizza.
- “Dille di venire qui da noi per un po’.” – suggerisco io.
- “Dopo la chiamo!” – mi dice mentre strofina il culo contro la mia erezione.
Riprendiamo a scopare lentamente come piace a me sino a quando io le inondo nuovamente la bernarda col mio orgasmo. Lei mi fa voltare e mi cavalca finché a sua volta tocca l’apice del piacere abbandonandosi poi sul mio petto.
- “Ha 57 anni ed è ancora molto bella, non trovi?” – mi chiede Valeria riferendosi ancora a sua madre.
- “Bella e affascinante.” – confermo io.
- “Te la faresti?” – chiede sibillina.
- “Se non fosse tua madre…… si!” – ammetto senza ipocrisie.
Adele ha un fascino innato, una femmina a trecentosessanta gradi. Un fisico curato una donna di quelle con la “gonna”, se capite quello che intendo. Valeria alza la testa e mi guarda dritto negli occhi.
- “Davvero te la faresti?” – mi interroga nuovamente.
Non mi faccio problemi a confermarle che come donna, la vedova di suo padre mi attrae e che, se non fossimo parenti e non fossi legato sentimentalmente alla donna più bella della terra, si, io mia suocera me la scoperei. Da tempo ho imparato che non serve a nulla mentire alla mia donna, lei mi sgama sempre.
Valeria si fa seria, pensa lungamente a quello che le ho appena detto. Interrompe la sua silenziosa meditazione dicendomi che la eccita fantasticare di vedermi mentre faccio l’amore con un’altra donna con lei presente a guardarci mentre faccio le cose che di solito metto in atto nei nostri amplessi. Quindi aggiunge che questo non lo riterrebbe un tradimento ma un gioco tra noi due in cui lei realizza una sua fantasia e per di più, se questa donna fosse quella che l’ha cresciuta, a lei non dispiacerebbe. Prosegue la sua riflessione confessandomi che quando era una ragazzina alla scoperta del sesso chiese delucidazioni alla sua tata-mami la quale le insegnò come toccarsi per darsi piacere. Fu Adele, che la masturbò per la prima volta, insegandole dove toccare quel fiore acerbo. Mia moglie ha imparato a masturbarsi toccando ed esplorando la figa della sua matrigna.
- “Questo è il nostro segreto!” – afferma.
- “Se ti vedessi scopare con lei la cosa non mi dispiacerebbe. Credo piacerebbe anche a lei, ora che è rimasta sola!” – sostiene mentre mi sorride maliziosa provocandomi imbarazzo e al tempo stesso eccitazione.
Questa sua esperienza intima, che non mi aveva mai confessato prima, e la sua esternazione in riferimento ad un ipotetico rapporto sessuale con quella donna che le ho sempre sentito chiamare “mami”, mi lascia esterrefatto. Non ho parole. Riesco solo a stringerla più forte e a baciarla. Mi immagino mentre lecco la passera di mia suocera succhiando il suo clitoride e saggiando la consistenza delle sue tettone, la rotondità delle sue chiappe e l’elastica risposta del suo buco posteriore. Mentre sono assorto in questa visione onirica la mano di mia moglie si protende e trova la mia erezione.
- “Ti sei eccitato pensando a lei o sono io che ti faccio questo effetto?” – chiede mentre la mia verga sparisce nella sua bocca. Mi succhia con avidità e quando sente che sto per venire mi libera continuando a farmi una sega con entrambe le mani. Vengo sparandole in faccia tutta la sborra che ho a disposizione.
Vado al lavoro appagato. Mia moglie sa come farmi contento ed io penso di essere altrettanto bravo nel soddisfare i suoi bisogni. Sa anche come sorprendermi affrontando argomenti che non hanno mai sfiorato la mia mente.
- “Arriva Venerdì!” – m’informa mia moglie quando rientro dall’ufficio.
- “Chi arriva?” – chiedo io cadendo dalle nuvole.
- “Come chi? Mia madre!” – dice lei.
- “Me lo hai detto tu di invitarla a stare qualche tempo qui da noi” – aggiunge.
- “Ma si certo. Bene, sono contento!” – rispondo io resettando la mia mente.
Andiamo in stazione a prenderla. Vedo Adele spuntare dalla folla trainando dietro di se la valigia, l’espressione triste che ha stampata in faccia svanisce non appena ci vede. Distende i lineamenti sorridendoci, abbracciandoci e baciandoci. A casa declina l’invito, di mia moglie e mio, a sistemarsi in quella che sino a non troppo tempo fa è stata la camera in cui lei e suo marito si stendevano uno di fianco all’altra nel grande letto. Sceglie invece di occupare la camera che una volta era di Valeria asserendo che si sente più a suo agio.
Mentre siamo in cucina intenti a preparare qualcosa per cena, mia suocera entra indossando solo le mutandine e il reggiseno, un coordinato di pizzo azzurro alquanto trasparente, l’effetto “vedo non vedo” lascia intuire le areole dei capezzoli e l’alone scuro di peli sulla sua passera. Sul suo corpo non vi sono segni evidenti del tempo che è passato, la sua pelle non è ancora sfiorita. Ci comunica che va a farsi una doccia. Io sento un fremito nella forza che alberga nelle mie mutande.
Siamo nel nostro letto, Valeria sta leggendo un romanzo, io sto smanettando sul cellulare. Il lenzuolo copre i nostri corpi nudi. Mia moglie ha una gamba che scavalca la mia coscia, l’incavo posteriore del suo ginocchio è appoggiato sopra il mio uccello che inizia a gonfiarsi. Ovviamente lo percepisce, finisce il paragrafo chiude il libro, si toglie gli occhiali e li appoggia sul ripiano del comodino. Si volta sul fianco e la sua mano afferra la mia mascolina erezione, le sue dita giocano con la punta della mia cappella. Mi racconta che mentre sistemava la cucina, dopo cena, ha fatto una chiacchierata con Adele la quale si è confidata apertamente confessandole quanto le manchi il marito. In tutti i sensi. Quando il desiderio sessuale la opprime si sfoga masturbandosi, le ha detto di avere un vibratore col quale si dà piacere ricordando i focosi incontri consumati col padre di mia moglie.
Il mio cazzo pulsa nella mano di Valeria, mi metto sopra di lei, la sua mano guida il mio uccello all’apertura della sua bernarda. Sento la mia cappella scivolare tra le labbra del suo sesso, mi piego e la bacio le nostre lingue si incontrano. Affondo lentamente il mio rigido cannolo nella sua accogliente figa sino in fondo, sino a quando sento le mie palle schiacciate contro le sue chiappe. La pompo lentamente, è così bagnata che scivolo avanti e indietro senza difficoltà. Lei stringe con forza le mie chiappe incitandomi, spingo con vigore facendola venire e subito dopo schizzo ripetutamente dentro la sua passera tutto il succo del mio piacere.
E’ Sabato mattina mi alzo un po’ più tardi, mia moglie è distesa al mio fianco, ho l’uccello in tiro ma non la voglio svegliare. Vado in bagno una doccia è quello che ci vuole per cominciare bene il weekend. Mi lego in vita l’asciugamano e mi insapono la faccia per radermi, Adele entra indossando una camicia da notte leggera, intravvedo le sue forme attraverso il tessuto.
- “Ti dispiace se mi faccio una doccia mentre ti radi?” – chiede ravvivandosi i capelli.
- “Ci mancherebbe, fai pure!” – le rispondo.
Si spoglia davanti a me, non è la prima volta che la vedo nuda, ma per la prima volta la osservo con occhi diversi. Mi tornano in mente le parole di mia moglie e realizzo che sto guardando mia suocera con desiderio. Lei accenna un sorriso e si infila sotto il getto d’acqua. Mentre il rasoio scivola sulla pelle della mia faccia la mia consorte compare sulla porta.
- “Buongiorno!” – esclama stirandosi. Indossa solo una canottiera che le arriva all’ombelico e non lo copre.
- “Ehilà! Adesso ci siamo tutti.” – rispondo ironicamente.
Valeria si appoggia alla mia schiena, libera l’asciugamano che mi copre, fa scivolare le dita della sua mano nel solco tra le mie chiappe e prende possesso del mio ano, con l’altra mi accarezza il petto e scende lentamente verso il mio cazzo. Lo prende in mano che è già duro come il marmo.
- “Quanto mi piace sto pisello sempre pronto” – esclama. In quel momento Adele esce dalla doccia e ci guarda sorridendo.
- “Non è un bell’uccello mami?” – chiede maliziosamente alla sua matrigna.
- “Si è proprio bello, sei una ragazza fortunata” – afferma mia suocera fissando la mia nerchia che la mano di mia moglie ha scappellato mettendo in mostra la punta gonfia e pulsante.
- “Sapessi che buon sapore ha quando lo succhio” – rincara la mia dolce metà.
- “Dovresti assaggiarlo!” – aggiunge la tentatrice.
- “Mi piacerebbe! Davvero posso?” – chiede vogliosa la moglie di mio suocero.
Valeria le fa cenno di avvicinarsi, io sono impietrito, non riesco a spiccicare una parola. Adele accoglie l’invito e viene ad inginocchiarsi davanti al mio cannolo turgido, avvicina le labbra e la mano di mia moglie guida l’apice del mio uccello dentro la bocca di mia suocera. Sento la sua lingua massaggiare la mia cappella, la succhia con le sue labbra morbide mentre le sue mani hanno afferrato le mie chiappe mi attira verso di se. Io ho infilato la lingua in bocca a mia moglie che è eccitatissima. Lo sento perché la sto penetrando con due dita, ha la figa copiosamente allagata.
Adele sa come fare un pompino, prende tutto il mio uccello nella sua bocca succhiandolo e lavorandolo sapientemente con la lingua. Questa donna è una grande esperta la sua bocca scorre lungo la mia rigida asta provocandomi sensazioni intense, ora mi pompa con foga mentre la mano di mia moglie mi accarezza delicatamente le palle. Quando sparo il primo fiotto di sperma nella sua bocca le labbra di mia suocera mi stanno succhiando la cappella. Lei subito prende dentro di se tutta la mia lunghezza sino alla base e i successivi spruzzi di sborra le riempiono la bocca. Allo stesso tempo Valeria sente le mie contrazioni, le mie dita, che non hanno mai smesso di frugare la sua intimità, le provocano un sonoro orgasmo che avverto sentendo le pareti della sua figa contrarsi a stringere le mie estremità. Adele, dopo avere ingoiato tutta la crema che le ho regalato, si alza e mi bacia delicatamente le labbra e poi quelle di mia moglie.
- “Grazie! Hai davvero un bel cazzo!” – esclama sorridendo.
- “Mi piacerebbe sentirlo dentro di me!” – aggiunge vogliosa.
- “Andiamo!” – dico io ad entrambe.
Le guido verso la camera ora occupata da Adele. Loro si stendono sul letto ed iniziano a masturbarsi. Mia suocera estrae dal cassetto un vibratore fucsia ed inizia a passarlo sul clitoride di Valeria che apprezza mugolando, poi lo appoggia sul suo. Sono estasiato nel vedere quelle due femmine procurarsi piacere, le penetro entrambe con le dita e trovo tutte e due le passere bagnate della loro voglia di cazzo. Il mio nel frattempo ha ripreso vigore ed è rigidamente puntato verso di loro.
- “Dammelo” – implora mia suocera.
Lo punto contro la sua figa spalancata, entro dentro di lei con la cappella e inizio a scoparla solo con la punta dell’uccello. Lei emette mugolii di piacere. Valeria si è stesa lì di fianco, ha preso possesso del sex toy che sento vibrare e vedo entrare ed uscire dalla sua figa calva, lucido dei suoi umori più reconditi. Affondo la mia verga nella passera di mia suocera e la scopo lentamente, lei appoggia le sue gambe alle mi spalle io scivolo dentro di lei fino in fondo sento il mio pube schiacciato contro il suo. Al nostro fianco, mia moglie geme di piacere trastullandosi col giocattolo fucsia, se lo infila tutto nella sua bernarda e lo ritira lentamente inarcando la schiena. Tiro fuori l’uccello dalla accogliente tana di Adele, mi stendo sulla schiena di fianco a mia moglie.
- “Adesso scopami tu!” – ordino a mia suocera.
Lei sale sopra di me e si impala sulla mia asta rigida, muove il bacino avanti e indietro strofinando il suo grilletto contro il mio bassoventre, le mie mani prendono possesso delle sue tette ancora piuttosto sode, i suoi capezzoli sono turgidi, ne sento il contatto coi palmi mentre massaggio quei due meloni maturi. Adele si piega verso di me le sue labbra cercano le mie. Dischiudo la bocca lasciando che la sua lingua mi penetri in cerca della mia. Le libero le poppe e con una mano scivolo su una chiappa cercando il suo buco posteriore, lo trovo, Si contrae sotto la pressione del mio dito, lo sento dilatarsi e richiudersi, spingo un poco di più, aspetto che il suo sfintere si rilassi e sono dentro di lei che apprezza gemendo più forte. L’altra mano la appoggio sul ventre di mia moglie che si alza e abbassa assecondando il ritmo delle sue manovre masturbatorie, trovo la sua mano che stringe l’attrezzo artificiale, la scosto e prendendo possesso del giocattolo vibrante. Sono in estasi. Mia suocera mi sta scopando con foga cavalcando il mio uccello, io scopo lei con un mio dito nel suo culo e contemporaneamente scopo mia moglie col vibratore, lo spingo e lo ritraggo sempre più velocemente dalla sua figa meravigliosa. In poco tempo le due donne raggiungono l’orgasmo gemendo quasi contemporaneamente. Subito dopo tocca a me toccare l’apice del piacere riversando tutta la sborra che ho a disposizione nella profondità della passera di Adele. Poi tutti e tre ci abbandoniamo felici ed appagati uno di fianco all’altro.
L’entroterra toscano offre un paesaggio meraviglioso nonostante il caldo eccezionale. Dal terrazzo di mia suocera godiamo di questo panorama fatto di colline verdeggianti che finisce là dove comincia il blu intenso del mar Tirreno. Il sole abbronza i nostri corpi nudi distesi su questo accogliente materassone che ci accoglie tutti e tre. Le mani di Valeria e Adele si contendono il mio uccello e le mie palle, le mie mani i loro seni. Che donne meravigliose. Come è fantastica la vita in loro compagnia.
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6
7 years ago
masaraj,
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Last visit: 9 months ago
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Una serata al cinema.
Era tanto che io e mia moglie ne parlavamo....accadde tutto due anni fa. ci trovavamo a genova ( io sono di genova) Dopo averne parlato decidemmo di andare in un cinema a luci rosse.
eravamo un po titubanti perchè non sapevamo cosa poteva succedere ma eravamo eccitati e ormai avevamo deciso di fare questa trasgressione.
entrammo, ormai era deciso. facemmo il biglietto e mia moglie non vedeva l'ora di entrare in sala perchè aveva paura di essere vista e un po si vergognava.
La sala era buia e non si vedeva tanto bene. andammo negli ultimi posti e ci sedemmo.
una volta che gli occhi si erano abituati al buio, vidi che ci stavano pochi uomini, io ne contai 4.
lei aveva messo una gonna x stare più libera. gli toccai le cosce e misi la mano nella fica. (non aveva le mutandine.) ci baciavamo eccitati che qualcuno ci stesse guardando.
le era bagnata e mi segava piano.
dopo poco si misero dietro a noi due uomini, ci stavano guardando. non passò molto che si stavano segando. mia moglie li vedeva ed era eccitata. mentre ci stavamo baciando, uno dei due avvicinò il cazzo alle nostre bocche, era bella duro e niente male.
eravamo eccitatissimi, cominciammo a leccarlo avidamente, leccavamo e succhiavamo quel cazzo bellissimo. l'altro si sedette vicino a lei e cominciò a toccarla, gli faceva un ditalino. mia moglie godeva come una porca, aveva cominciato a lasciarsi andare e se li voleva godere.
ci alzammo e lei si mise appoggiata alle ultime poltrone. gli alzarono la gonna e uno si abbasso a leccargli la fica. io succhiavo il cazzo mentre mi godevo la vista di mia moglie leccata da un uomo.
si alzò, e gli mise il cazzo in fica, la stava fottendo e lei impazziva.
diceva ......siiiiii scopami.... guarda il cornuto come gli piace...siiiiiiiiii ancora...
lui era eccitato e tirò fuori il cazzo e sborrò come un porco.
poi toccò all'altro, si avvicinò a lei, la baciò in bocca e le toccava la fica. poi anche lui la mise a pecora a la scopò, era eccitato e dopo poco le sborrò in fica.
lei non so quante volte era venuta. poi mi disse e adesso amore mio puliscimi bene cornuto.
mi abbassai la sua fica era zuppa dei suoi umore e della sua sborra e cominciai a leccarla come un porco ero eccitato da morire.
è stata una esperienza stupenda. vorremmo ripeterla ma qui a napoli non sappiamo dove poter andare e se ci possiamo fidare.
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5
7 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Magic Wand
Mai G. avrebbe immaginato che in quello scrigno potesse trovarsi lo strumento che l’avrebbe avviata a percorrere nuove strade di intensi quanto reconditi piaceri, in seguito condivi assieme all’artefice di quel dono, spudoratamente offertole, travestito da babbo natale, con il solo intendimento di ottenere, attraverso quell’esplicito regalo, quanto da sempre agognato.
L’unica condizione che pretese, in maniera inequivocabile, fu quella di utilizzare il particolare giocattolo in presenza e con la consenziente adesione dello stesso compagno di lei, oltre al fatto che fosse lui solo a manovrare quell’oggetto elettronico a forma di scettro in grado di conferirgli un potere di assoluto dominio sugli eventi che ne sarebbero conseguiti.
Sebbene risultasse molto goffo, e non solo per quell’originale travestimento, quando prese ad illustrare le intrinsiche peculiarità, che solo alla prova diretta dei fatti G. avrebbe potuto sperimentare, come fosse stato già ben consapevole di una sua disinibizione di fronte a ciò che di molto inusuale riusciva a generane l’assoluto interesse, non impiegò molto nel persuaderla ad una ben più tangibile verifica.
Sfilandosi senza alcuna remora le mutandine, e disponendosi maliziosamente invitante a gambe divaricate, incurante degli sguardi attoniti del compagno, lo esortò spavalda a fornirle una concreta dimostrazione di quanto asserito.
Visibilmente eccitato dal fatto che si fossi resa così disponibile, senza oltre tergiversare, mettendo in funzione l’infernale strumento e poggiandoglielo con decisione sulla clitoride, prese a stimolarla con ulteriore soddisfazione, ottenendo quell’effetto tanto desiderato che lei stessa non avrebbe mai immaginato fosse raggiungibile altrettanto repentinamente.
Iniziando a contorcersi ed a gemere, come posseduta da chissà quale entità occulta, sensibile a quella tortura, che inarcandosi oscenamente protesa andava a ricevere sempre più consenziente, obbligata a confessare quanto le fossero davvero gradite quelle vibranti attenzioni, lo incitò a proseguire nelle impavide manovre.
Ormai fradicia di intrattenuto piacere, raggiungendo l’orgasmo mentre l’inarrestabile meccanismo la percuoteva efficacemente incessante, supplicandolo di sospendere quella azione così perentoria, per non oltre impazzire, fu costretta nel contempo ad ammettere quanto avesse davvero avuto ragione.
Quell’energico trattamento, unito alla condizione nella quale si era volontariamente posta, ed all’evidente stato di passiva catarsi nella quale si era calato il suo stesso compagno, associato all’insensato desiderio di essere subito penetrata anche da una carnosa protuberanza, trovò istintivo esortare il proprio aguzzino a possederla senza alcuna remora quale ulteriore gratificazione a quanto appena elargito.
Non facendosi ripetere l’allettante proposta, sbottonandosi subitaneamente i pantaloni, le fu immediatamente tra le cosce incuneandolesi dentro al corpo con estrema velocità, iniziando a sbatterla con quella foga troppo a lungo obbligatoriamente dovuta reprimere.
Inseminandola nelle viscere, già madide di intensi piaceri, venne eruttando di intrattenuta passione, pur tuttavia riuscendo a condurla egualmente all’orgasmo con inaudita rapidità.
Pervasa da irragionevoli voglie, quasi trasfigurata in autentica ninfomane, sollecitando il compagno a proseguire dove l’azione era stata interrotta, lo volle a propria volta dentro di se ancora empia di quelle umorali secrezioni che lo avrebbero fatto a sua volta impazzire, ancora una volta più certo di quanto fosse capace di poter divenire così tanto puttana.
Lei stessa ancora incredula di essersi concessa tanto facilmente, seminuda ed andando ad accovacciarsi sulle ginocchia del loro ospite, lasciandosi ancora masturbare da questi come fosse un fatto più che normale, incrociando lo sguardo del compagno poteva decifrare, dalla sua eloquente espressione, ciò che di certo stava pensando.
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7 years ago
gloria1951,
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Da sopra la costa dei barbari
Da sopra la Costa dei Barbari
Sopra la Costa dei Barbari c’è un parcheggio, ritrovo di coppiette ma soprattutto di incontri omosessuali. Da quel parcheggio partono, uno all’inizio ed uno a metà, da una rotonda, due sentieri che arrivano giù sino al mare.
Un giorno iniziai a scendere da quello che partiva dalla rotonda e dopo un centinaio di metri vidi una deviazione verso sinistra che si affacciava su una specie di terrazzamento: da una parte si vedeva perfettamente il mare ed il tratto di costa frequentato dai nudisti, a monte tutto un boschetto che nascondeva la vista dall’alto. Mi avviai su quel terrazzamento, lungo una cinquantina di metri o più, e vi vidi, distesi alle falde del boschetto, un paio di tizi, nudi, interessanti, posti ad una decina di metri uno dall’altro. Li superai e trovai anch’io uno spazio dove potermi distendere, non visibile dall’inizio del terrazzamento. Posai la mia borsa, tirai fuori una stuoia, la distesi e mi spogliai. Poi andai a cercare un posto dove poter scaricare la vescica. Trovatolo iniziai ad urinare ma dopo qualche attimo mi si affiancò uno dei due tizi che, borbottando un “Chi non piscia in compagnia…”, iniziò anche lui a pisciare. Fu più rapido di me e mentre io me lo stavo sgrullando, me lo prese in mano ed iniziò a segarmelo, come se la cosa fosse del tutto normale, guardandomi negli occhi che rivolsi meravigliato verso di lui. Sentendo che il mio membro apprezzava lo smanettamento mi attirò verso di se e mi mise una mano sul culo, iniziando ad accarezzarmi le chiappe e successivamente a cercare di dividerle per arrivare al mio sfintere. E mentre lui cercava di arrivarci, penetrando tra le chiappe, sentii due mani appoggiarsi sulle stesse ed accarezzarmele, impastandole.
Era l’altro tizio che, quatto quatto, si era avvicinato e voleva partecipare ai giochi. I due, evidentemente, erano in combutta: uno dava iniziò alle danze e l’altro vi si aggregava. A tale contatto il mio membro si erse fiero, tanto che il tizio che mi stava masturbando si chinò e me lo prese tutto in bocca, all’inizio finendo di asciugarlo dall’urina, e poi imboccandolo totalmente dando inizio ad un pompino da favola. Smise di cercare di aprirmi le chiappe, lasciando tale incombenza al socio, per dedicarsi esclusivamente al pompino. L’altro, intanto, mi stava allargando le chiappe sempre più arrivando a stuzzicarmi lo sfintere massaggiandolo in modo di allargarlo ed in filarci prima un dito, facendomelo ruotare dentro, e poi infilandocene anche un secondo. Ruotandoli ed allargandoli in modo che il mio sfintere si rilassasse. Quando capirono di avermi erotizzato sufficientemente mi trascinarono verso una delle loro postazioni, dove c’era un bel materassino ad aria da una piazza e mezza e dove colui che prima mi sbocchinava vi si distese trascinandomi su di se a mo’ di 69. Chiaramente, così facendo, mi ritrovai in ginocchio, a 90°, e le chiappe completamente offerte all’altro. Il primo riprese immediatamente a spompinarmi, offrendomi contemporaneamente il suo attrezzo. Erotizzato com’ero lo feci ben volentieri. Nel contempo l’altro mi stava leccando il culo profondamente, spingendo la lingua nel mio buco, cercando di sodomizzarmi con la stessa. Quando vide che il mio sfintere era bello e rilassato, prese un po’ di crema da un borsello lì vicino, me ne spalmò un bel po’ sul buco facendone entrare anche un bel po’, e quindi si posizionò puntando il suo cazzo, di dimensioni notevoli, sul mio buco, iniziando lentamente a penetrarmi. Cercai di farmi più morbido possibile, senza contrastare l’intromissione, anzi aiutandola spingendo come se dovessi defecare. In questo modo lui riuscì ad entrare in un attimo, senza causarmi notevole dolore e ….. mi sentì invaso. Dovetti fare un respiro profondo, nonostante l’attrezzo che avevo in bocca. Arrivato in fondo ristette per un po’, assestandosi meglio, muovendosi un po’ a destra ed un po’ a sinistra, poi quando capì che ero pronto iniziò a fottermi, prima lentamente, con movimenti morbidi, senza fretta, poi aumentò la cadenza e la profondità dei colpi, facendomi sentire tutto il suo possesso. Tutto questo, aggiunto al pompino da favola che il tizio sotto di me mi stava facendo ed il fatto di succhiare un gran bel cazzo, mi fece andare in orbita ed iniziai a godere, con estrema soddisfazione di colui che mi stava sbocchinando che ingoiò tutto ciò che eruttavo, aumentando così il mio piacere che si propagò al mio sfintere che iniziò a contrarsi dando al mio sodomizzatore la sensazione che gli stessi facendo un pompino con il culo, cosa che lo portò, in breve, a godere e riempirmi di sborra. Diooo… che goduta ! Quando colui che mi aveva inculato si sfilò dal mio culo, soprattutto a causa dell’ammorbidimento del suo cazzo, mi rovesciai a pancia all’aria, respirando affrettatamente come dopo una corsa. Ero pieno di brividi per le sensazioni che mi avevano regalato. Il sodomizzatore andò a prendere una borsa frigo e ci offrì delle bibite per dissetarci.
Riprendemmo fiato. Ci presentammo ed iniziammo a chiacchierare e dopo un po’ vidi che colui che mi aveva fatto uno stupendo pompino stava riprendendo consistenza e, guardandomi, se lo accarezzava finché, senza por termini in mezzo, mi disse papale papale “Ora vorrei provare anch’io la tua fighetta “! E prese le mie gambe se le portò sulle spalle e mi puntò il suo attrezzo dritto sul buco.
Iniziò a penetrarmi lentamente. Allargato com’ero dall’inculata precedente non trovò resistenza ed in men che non si dica mi ritrovai invaso e posseduto da un cazzo di tutto rispetto (comunque inferiore all’altro) che iniziò immediatamente a stantuffarmi. Nel mentre lo faceva mi guardava fisso negli occhi ed iniziò a dirmi: “ Goditelo tutto…. senti ogni cm. …. Perché sarà una cosa lunga, voglio farti andar fuori di testa, in modo che ti ricordi di questo incontro”.
La cosa era di un erotismo incredibile. Nel frattempo l’altro, eccitato dalla scena, se lo stava smanettando lentamente, ma dopo un po’ prese una mia mano e se la mise sul cazzo acciocché glielo smanettassi. Io, ammaliato da colui che mi stava inculando con tanto erotismo, iniziai quasi automaticamente a masturbare l’altro cazzo. Dentro tutto, fuori quasi tutto e nuovamente dentro.. fuori.. dentro,,, fuori… a lungo. Non capivo più nulla. Iniziai a smaniare, a chiedergli di godere, di farmi sentire il suo piacere, di riempirmi con la sua sborra e…. finalmente… credo dopo più di mezz’ora…. iniziò a colpirmi più a fondo e dopo qualche minuto riversarmi nello stomaco quello che percepii come un torrente di sborra che fece sì che godetti anch’io schizzandomela addosso. Davanti ad una scena del genere anche colui che stavo masturbando godette, schizzandomi la sua sborra sul viso e sulla bocca, gocce che leccai voluttuosamente.
Fu un pomeriggio stupendamente godereccio e….. ci rivedemmo diverse volte.
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7 years ago
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Roberta
Con Roberta naturalmente e nata una amicizia e una complicita profonda , e’ come avere una sorella piu piccola alla quale bisogna insegnare tutto , cosi a volte ci facciamo delle visite durante la settimana e ci vestiamo da zoccole e usciamo a passeggiare per esibirci , alla fine rientriamo a casa e lesbichiamo come matte .
E’ stato un Mercoledi sera che eravamo particolarmente allegre che provando i vari vestiti e lingerie ci siamo ritrovate tutte e 2 in corsetto nero con reggicalze , perizoma nero e stivali tronchetto neri con zeppa e tacco 15 , vestito nero cortissimo collane orecchini e Roberta ha voluto provare una parrucca bionda lunga e mossa , ci siamo guardate allo specchio ed eravamo 2 fighe da paura , gli chiesi se voleva uscire a fare una passeggiata , mi rispose di si che non vedeva l’ora di fare arrapare qualche uomo , ci dirigemmo a Limena dove di solito ci sono le travesta e i trans che pero non sono invadenti ne gelosi infatti nessuno rompe se sei nei parcheggi del cinema , facciamo un giro in auto per il quartiere e subito abbiamo una coda dietro di 5 macchine , quando parcheggiamo e scendiamo e iniziamo a esibirci si avvicina una macchina con 2 ragazzi giovani sui 22 molto carini e iniziano a farci i soliti complimenti , poi uno chiede a noi se non ci andrebbe di fare una cosa in 4 che abitano poco lontano , nello stesso momento l’altro tira fuori dai pantaloni un cazzo enorme che era ancora moscio , troviamo una scusa e ci allontaniamo verso la nostra auto e partiamo per andare a casa commentando le misure del cazzo appena visto quando una macchina dietro inizia a farci segno di fermarci , in panico accosto e una persona scende e viene verso di noi , lo riconosco e’ uno dei 2 ragazzi , abbasso il finestrino e lui mette la testa dentro e fa una domanda a noi 2 .
Ragazze siete stupende , io e il mio amico abbiamo voglia di festeggiare stasera percio’ vogliamo farvi una proposta : se vi diamo 200 euro a testa venite da noi ?
Ci guardiamo un attimo e poi la voglia di essere prostitute per una notte prende il sopravvento specialmente a Roberta che sara la sua prima marchetta , accettiamo , li seguiamo sino al loro appartamento saliamo le scale stando attente a non fare rumore con i tacchi , appena dentro casa ci offrono da bere , ci danno i soldi , mettono un porno , quello con il cazzo enorme e da Roberta e la lecca da testa a piedi il mio e gia eccitato ha un cazzo discreto bello diritto e duro , lo prendo in mano e mi inginocchio a succhiarglielo . Anche Roby sta succhiando e di gusto , un cazzo di 25 centimetri la sento ansimare e gemere , il mio si siede sul divano , non mi faccio pregare mi impalo sul suo cazzo .
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7 years ago
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Incontri
Era da molto tempo che avevo programmato un incontro con una bellissima Travesta LigureEra da molto tempo che avevo programmato un incontro con una bellissima Travesta LigureEra da molto tempo che avevo programmato un incontro con una bellissima Travesta Ligure , ci eravamo sentite per telefono una volta a settimana pianificando il mio viaggio da Padova a Genova dove sarei rimasta ospite a casa sua , cosi arrivato il Venerdi e avendo preso delle ferie sono andata a fare shopping a Padova , ho acquistato un paio di stivali neri scamosciati alti sino a meta coscia con piattaforma da 5 e tacchi a spillo da 15 centimetri e un paio di scarpe rosse con tacco da 15 centimetri , 2 vestitini nuovi uno rosso e uno nero a tubino e delle lingerie , fatto questo sono tornata a casa e dopo una doccia e una pulizia tramite peretta mi sono preparata e avevo deciso che il trucco lo avrei messo strada facendo pero non ho rinunciato a mettere subito le unghie finte rosse e anche un plug per tenermi aperta il forellino .
Salita in auto e imboccata l’autostrada mi sono fermata su una piazzola di sosta dove ho completato il trucco e messo orecchini e una parrucca lunga bionda liscia , il vestitino guidando con i tacchi alti era salito lasciando scoperte le autoreggenti nere , mi sentivo figa e anche molto troia allo stesso tempo , lungo la strada mi sono fermata un paio di volte a fare pipi su aree di sosta frequentate da camionisti , e’ stato alla seconda sosta che appena entrata in bagno ho incontrato un ragazzo milanese giovane di nome Claudio che oltre a farmi i complimenti mi ha chiesto il numero di telefono pero non abbiamo concluso nulla anche se me lo sarei fatto subito .
Con un po di rammarico sono partita verso la mia strada e dopo pochi kilometri il mio telefono suona , era Claudio che mi chiedeva se volevo fare due chiacchiere e che lui doveva uscire dall’autostrada dopo pochi kilometri da dove mi trovavo , cosi accettai e mi indico un parcheggio su una zona industriale poco lontano , quando arrivo con il suo camion scesi dalla macchina mostrando bene le gambe e mi avviai verso di lui sculettando come una professionista , lui mi invito a salire e mi apri la portiera tirandomi su per un braccio , rotto il ghiaccio mi confido che spesso in viaggio andava a Trans e Travesta e che lo eccitavano molto , nel frattempo mi accarezzava le gambe facendomi andare in estasi , come in automatico ho iniziato a carezzare il suo pacco , mentre lui mi baciava sul collo , mi sono abbassata e ho iniziato a succhiare il suo cazzo che dopo un paio di minuti e venuto sulla mia faccia , senza perdere tempo mi afferro per i fianchi e mi mise sul lettino a pecorina e mi sfilo il plug e infilo il suo cazzo che era rimasto duro come il marmo , infilo quell’arnese lungo 18 centimetri in un solo colpo facendomi gridare e gemere nello stesso tempo , purtroppo anche questa volta venendo sulle mie natiche in pochissimo tempo . Ripuliti e rivestiti mi disse che abitava solo alle porte di Milano e quando tornavo da Genova se volevo passare a trovarlo ero la benvenuta .
Rimessami alla guida arrivai verso le 19:30 a Genova e complice l’oscurita scesi dalla macchina e mi avviai verso la casa della mia amica la quale mi apri la porta completamente vestita da gran figa , con un bustino rosso e una mini in pelle nera reggicalze e calze nere e un paio di tronchetti con tacco 17 , una parrucca nera a caschetto , mi fece accomodare in salotto e ci sedemmo sul divano e iniziammo a carezzarci e baciarci , facemmo sesso tutta la notte aiutate da vari oggetti per penetrarci a vicenda , il giorno dopo ci ritrovammo in salotto , nel frattempo mi ero lavata e cambiata e messa in tiro con il vestito rosso e le scarpe nuove e iniziammo a chiacchierare sui nostri inizi e difficolta , e avventure vissute , verso le 16 ci salutammo a malincuore perche lei doveva uscire con amici e amiche per una cena . Io avevo preso due giorni di ferie compreso il Lunedi e strada facendo decisi di telefonare a Claudio il quale fu felicissimo di sentirmi e mi disse di passare a casa sua , naturalmente presi lo svincolo per Milano e arrivai giusto quando iniziava a calare l’oscurita’ suonai al campanello , abitava in un condominio e presi l’ascensore , nel frattempo pero un vicino di casa entro con me e io mi sentii imbarazzata per Claudio , questo ragazzo avra avuto si e no 18 anni mi spogliava con lo sguardo , scesi al terzo piano e quello continuo a salire .Claudio mi aspettava sulla porta e quando entrai non feci tempo a togliere l’impermeabile che inizio a baciarmi e dicendomi quanto ero figa vestita cosi . Chiacchierammo un po’ e gli raccontai del vicino che avevo incontrato in ascensore , lui mi disse di non farci caso che lo aveva gia incontrato in strada che andava a Trans , mi calmai e tirai fuori il cazzo a Claudio e iniziai a succhiarlo fermandomi un paio di volte quando stava per venire , lui nel frattempo mi pizzicava i capezzoli e mi diceva quanto ero troia e puttana il che mi eccitava ancora di piu’ e mi afferro e mi mise di sponda sul divano , mi alzo il vestito e scosto il tanga di pizzo rosso e inizio a leccare il mio buchino e infilando la lingua sempre piu in profondita , mi faceva gemere come una ragazzina alle prime armi , poi mi girai e lo pregai di scoparmi , non ce la facevo piu ero in preda al desiderio , mi penetro e dopo pochi colpi venni tra spasmi brividi di piacere alla fine mi riempi tutta con la sua sborra calda , e si distese sopra di me abbracciandomi stretta .
Mi feci una doccia e mi preparai nuovamente volevo essere figa per lui quando busso alla porta e mi chiese se avevo voglia di uscire a fare un giro sui parcheggi dove fanno scambio e ci sono travesta e ammiratori , io risposi di si certo che mi sarebbe piaciuto e lui mi chiese se potevo vestirmi come il giorno che ci siamo conosciuti , con stivali e abitino nero , risposi che non era un problema e mi feci portare la borsa con le mie cose in bagno .
Cosi misi un paio di calze nere con reggicalze un reggiseno a balconcino in pizzo uguale al tanga il vestito nero corto e gli stivali alti , orecchini e collana e un trucco pesante da zoccola e una parrucca bionda lunga e mossa , sembravo una professionista del marciapiede , quando uscii dal bagno lui rimase senza parole e io gli dissi , andiamo ?
Al primo parcheggio non c’era nessuno , solo 2 guardoni , ma al secondo parcheggio di un cinema cerano travesta e coppie che parlavano davanti alle auto , e qualche travesta che si esibiva in passeggiate sculettando e attirando l’attenzione di uomini e donne , Claudio conosceva bene la zona e mi disse che non girava la Polizia in quella zona e parcheggiata la macchina mi chiese se non volessi scendere e fare una passeggiata assieme a lui , accettai subito anche perche mi sentivo protetta da lui , scendemmo e mi prese a braccetto e iniziammo a passeggiare , io sculettavo come una puttana in calore e molti complimenti venivano rivolti sia a me che a Claudio , poi mentre ci stavamo dirigendo verso la macchina per visitare un altro posto si avvicina una moto e si dirige verso di noi , e si rivolge a Claudio con naturalezza , guardo attraverso il casco con la visiera aperta e riconosco il vicino del piano di sopra , si complimenta con Claudio per la conquista e si presenta come Roberto 18 anni appena compiuti , parlando del piu e del meno Claudio mi guarda e invita Roberto a casa a bere una birra , annuisco e mi sento gia tra 2 maschi giovani e belli .
Pero Roberto dice che prima deve passare da casa a prendere delle cose e naturalmente diciamo che lo aspettiamo .
A casa siamo tutti sul divano e Claudio ha messo un film porno di Trans e tutti e 3 elogiamo le bellissime trans , e io anche i maschi dotati di cazzi giganti , i due mi accarezzano e mi baciano il collo e io prendo in mano i loro cazzi e inizio a succhiare quello di Claudio e a segare Roberto il quale si avvicina al mio orecchio e mi sussurra che anche lui e travesta e che da anni voleva farsi scopare da Claudio il quale udito questo afferra per la testa e ficca il cazzo duro in bocca a Roberto , io guardo e dico , beh a quanto pare Roberto e una Roberta e anche vogliosa . Ci guarda e chiede se si puo vestire e se posso dare una mano con il trucco , Claudio va in brodo di giuggiole e dice sto sognando , che va benissimo , ci avviamo verso il bagno sculettando come 2 troie . Roberta e depilata a parte una striscia di pelo sul pube , in borsa ha una mini aderente nera e delle autoreggenti , un corsetto in pelle delle collane braccialetti un paio di tronchetti tacco 15 una parrucca nera con i capelli lunghi e dritti , le presto uno dei miei tanga e vestita la trucco , non e riconoscibile , una figa da paura , usciamo , Claudio sta guardando il porno ,il rumore dei tacchi fa si che giri la testa e rimane come perso , ci viene incontro e lo abbracciamo , iniziamo a baciarci e Roberta prende l’iniziativa e si inginocchia e inizia a spompinare Claudio mentre succhia i miei capezzoli duri come chiodi , ci da delle troie e zoccole e vuole scoparci tutte e 2 assieme sul divano , non chiediamo di meglio e dopo averci cavalcate ci viene sulla faccia e sulla bocca , io e Roberta ci baciamo.
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7 years ago
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Geisha 1
Geisha 1
Era passata quasi una settimana dall’incontro con il lottatore e mi sentivo ancora eccitata a tale punto che la notte non riuscivo a dormire ripensando a quel cazzone che mi aveva rovistato lo stomaco e cercando sollievo mettevo le dita sul culetto aperto masturbandomi e venendo copiosamente sul letto.
Portavo quel liquido con le dita sulla bocca assaporando il mio sperma e poi introducendolo sul culetto per sentirmi sbrodolare sulle cosce.
La mattina fatidica era arrivata e sapevo di dovermi presentare nuovamente al negozio per appagare le voglie del lottatore; fatta una purga per pulirmi dietro, iniziai ad indossare degli autoreggenti di colore nero, un perizoma che esaltava le mie natiche, e un body stretto che mi stringeva la vita e risaltava anch’egli il culetto facendolo apparire come un mandolino; il tutto per cercare di esaltare le mie rotondità e avere un effetto eccitante per l’uomo che mi avrebbe presa. Indossata la solita tuta mi incamminai per la strada.
Giunta al negozio la signora cinese mi apre con un sorriso smagliante facendomi accomodare direttamente sul retro del negozio e, come la prima volta, inizia a truccarmi e a farmi indossare una parrucca e degli stivali neri fino alle cosce. Ero pronta; la Geisha avrebbe soddisfatto le voglie di qualsiasi persona si fosse presentata dall’altra parte del negozio.
Io ero tutta eccitata e già mi bagnavo con il cazzo mezzo turgido facendo gocciolare sulle cosce quel liquido biancastro. Camminavo e ancheggiavo per il corridoio con quei tacchi altissimi cercando di immedesimarmi nella situazione e immaginando cosa sarebbe successo da qui a pochi minuti.
Entrai in quella stanza e mi misi a sedere su un sofà rosso porpora ad aspettare che qualcuno si facesse avanti. Ad un tratto si presentarono le ragazze sempre con vestaglie velate e incominciarono a toccarmi e a baciarmi dappertutto.
Stavamo lesbicando tutte insieme abbracciandoci e baciandoci; le lingue erano sul mio corpo e carezzavano le mie parti intime fino ad arrivare al mio sfintere che si apriva ad ogni colpetto. Ero larga dietro e il muscolo pulsava reclamando qualcosa di grosso che mi avrebbe impalata sul sofà.
Ad un tratto vedo una figura longilinea che si incammina verso di me. Una donna stavolta; vestiva con tailleur grigio e una gonna stretta aperta sul fianco; le calze nere autoreggenti si intravedevano su quelle lunghe cosce e non portava reggiseno perché nei suoi movimenti i capezzoli saettavano fuori la giacchetta.
Il viso non era cinese ma europeo e capì che doveva trattarsi di una donna in carriera che aveva voglie lesbiche e si era rivolta alla signora per avere la sua parte di godimento forse durante la sua settimana lavorativa.
Si avvicinò con disinvoltura e sicurezza, forse perché sapeva che io ero la sua preda e non avrei detto o fatto nulla per bloccarla. Iniziò a toccarmi e baciarmi prima sul collo poi sulle labbra con la lingua che frugava la mia bocca.
Il sapore era dolce e la saliva fresca mi riempiva il palato. Mi strizzava il culo con le mani da dietro e stringendomi ai suoi seni premeva il bacino sul mio cazzo ormai turgido.
“Mi piaci molto” mi disse sibilando con parole sottovoce; “Ho voglia di te” continuò sbattendomi sul sofà. Non capivo se voleva che me la scopassi oppure cercava effusioni tra donne; ma quando le altre ragazze che nel frattempo si erano fermate per l’ingresso della signora iniziarono a farmi prendere posizione in ginocchio sul sofà iniziai a capire che lei mi avrebbe scopata.
Una cinesina nel frattempo aveva legato alla vita di Lei un fallo di gomma dalle dimensioni extralarge e tanto era lungo e grosso che non riusciva a stare dritto ma penzolava tra le sue gambe e veniva sorretto da un’altra ragazza.
Iniziai a sentire le dita delle cinesine che mi spalmavano un unguento tra le natiche fino ad introdurlo sul culetto e facevano roteare le dita allargando e preparando lo sfintere. Sapevano che era un cazzo molto grande e cercavano di aiutarmi abituando il culetto a una apertura davvero grande.
Io mi rilassai e le feci continuare aspettando di essere impalata da quel bastone di gomma cercando di deliziarmi di quella masturbazione anale a cui ero sottoposta. Ad un tratto si fermarono e li capì che era arrivato il momento: Lei poggio il suo strap-on sullo sfintere e iniziò a premere con fermezza.
Era grosso davvero e alla pressione di Lei mi spostavo in avanti perché non riusciva ad entrare; allora una cinesina si mise seduta davanti a me e accucciò la mia testa tra la sua fighetta e bloccandomi nei movimenti mentre altre mi bloccarono le spalle.
Immobile e senza potere andare in avanti sentì nuovamente premere dietro il culetto e stavolta lo sfintere cominciò ad allargarsi a dismisura impossibilitato a respingerlo. Mi stava letteralmente spaccando il culo facendosi strada dentro di me; il dolore aumentava ad ogni minimo movimento di penetrazione e le gambe mi tremavano.
Mi sentivo larga e impalata e il calore sulle natiche aumentava; Lei mi mise le mani sopra i glutei premendo con i polpastrelli e tirandoli in su diede un ultimo colpo per lacerarmi ed entrare. Gridai in quel momento e le lacrime di dolore iniziarono a colare sul mio viso: il trucco mi colava tra le guance ma le cinesine con la lingua iniziarono a leccarmi il viso e la bocca cercando di stordire quelle grida di dolore.
Lei ormai era dentro e iniziava a pompare leggermente per guadagnare centimetro dopo centimetro il mio intestino. Mi aveva spaccata in due e ora conquistava il mio stomaco dilatando le viscere. Lo sentivo che premeva sulla pancia ma dall’interno e lo vedevo anche con gli occhi e la mano che mi ero portato sopra.
Ad ogni colpo cercavo di contrastarlo con la mano da fuori per cercare di alleviare quel dolore che man mano si trasformava in piacere. Inizia a gemere e ad ogni colpo mi scappava un grido di piacere come se volessi far capire che doveva continuare a scoparmi e con forza.
Lei gemeva e gridava che ero la sua troietta in calore, una cagna da spaccare in due e far godere come non mai. Diceva che non aveva mai spaccato un culetto come il mio e stava venendo da matti sentendo i miei gemiti ad ogni colpo.
Si accovacciò sopra di me strusciando i seni sulla mia schiena e, completando la penetrazione fino alle palle di gomma, iniziò a baciare e mordere il collo e la schiena. Ero bloccata da quel cazzo che ora roteava per allargarmi di più e mi sconquassava lo stomaco fino allo svenimento.
Ero svenuta infatti e non capivo se più per il dolore o per il piacere; i miei sensi erano allentati e la testa mi girava; sentivo le voci e i gemiti ma come se fossero in sottofondo. Forse anche i profumi orientali della stanza mi avevano stordita. Ad un tratto lo sento che estrae quel palo di gomma e mi sento svuotata dentro, come se mi mancasse qualcosa che mi apparteneva e risucchiandomi pure il respiro.
Ero accasciata e vuota dentro; mi ero liberata di quel cazzo ma sentivo che mi mancava. Sfinita mi trovo sul sofà piena di sperma sulle cosce; ero venuta almeno tre volte senza accorgermene.
Mi passo la mano dietro e sento che il culo era rimasto aperto anche dopo che quel cazzo era fuori e la mano entrava senza difficoltà. Mi sentivo troia dentro e fuori ma non mi dispiaceva questa cosa. La signora si incamminò dall’altra parte e rivolgendosi a me si complimentò e mi assicurò che ci sarebbero state altre occasioni di incontro.
Sorrisi e senza dire nulla gli feci un cenno di approvazione. Le cinesine dopo qualche attimo iniziarono a pulirmi e a baciarmi e rimasi lì ancora per qualche mezz’ora fino a quando la cinese anziana mi riaccompagnò in camerino per farmi rivestire e andare via.
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7 years ago
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Diventare una geisha
E’ parecchio che non racconto qualche mia avventura e, se devo essere, sincera ne ho avute tante in questo periodo. Forse perché le cerco e lo faccio pure capire oppure perché mi si legge in viso la voglia che trasmetto sia a donne che uomini.
Come al solito mi trovo in giro per le strade di Roma e la curiosità di sbirciare tra i negozi, specialmente quelli di intimo femminile oppure nei negozi dei cinesi, è sempre alta.
Nei negozi dei cinesi trovo sempre parrucche o abitini femminili da provare e a prezzi accessibili a tutti e poi non sono sempre interessati a quello che fai e sei libera di girare senza problemi.
Io ero già con un completino intimo addosso: un perizoma bianco che esaltava le mie natiche rotonde, delle calze velate bianche e una guepiere con laccetti che sostenevano le calze. Per comodità il tutto sotto una tuta per cui molto facilmente da togliere e provare nuovi abitini.
Girando per i corridoi iniziai a scegliere vestiti tipo maglioncini che arrivano fino alle ginocchia a mo’ di gonna da indossare a casa e rimanere comunque in lingerie. Ne scelsi un paio di diverso colore: uno sul grigio e l’altro colorato e mi avviai verso il camerino per provarli.
Mentre li indossavo non mi accorsi che la tendina era un po’ spostata ( forse lo faccio apposta per far sbirciare da fuori perché la cosa mi eccita ) e una donna cinese che stava sistemando altri indumenti iniziava a curiosare e a sorridere.
Senza che io avessi detto nulla, lei aprì la tendina e iniziò ad aiutarmi e a parlare con un italiano non tanto comprensibile toccandomi da tutte le parti. Io rimasi dapprima stupito ma poi iniziai a chiedere consigli se mi stava bene o meno.
Lei con tranquillità mi rispondeva che ero una troietta davvero carina e che mi avrebbe portato tutto l’occorrente per truccarmi. Dopo un po’ si presentava con il materiale e inizia a truccarmi molto pesantemente fino a farmi diventare in viso veramente una troia in calore e mi fornisce degli stivali con tacco altissimo.
“tu ola venile con me da altla palte di negozio; ti plesento mie donne e puoi stale con lolo” con un italiano da strappare dei sorrisi. E prendendomi per mano mi conduce per un corridoio lunghissimo in un altro ambiente del negozio.
Mi ritrovo in una sala piena di odori profumati mista a fumo e mi viene difficile guardare oltre; mi sentivo però eccitata da quella situazione strana e misteriosa allo stesso tempo. Cammino avanti e lei inizia a chiamare ad alta voce battendo le mani per richiamare l’attenzione.
In pochi secondi si fanno avanti altre tre donne vestite con un camice velato bianco e trasparente che mostravano le loro nudità femminili: un pube ben rasato e dei seni piccoli ma irti e la pelle molto bianca; capelli a caschetto neri e truccate pure loro pesantemente.
Li capì che mi trovavo in un luogo dove si poteva scegliere la donna e appartarsi nei vari camerini per farsi massaggiare o andare oltre e fare sesso con persone di alto rango. Loro erano donne al servizio di uomini o donne che volevano avere amplessi particolari con donne cinesi istruite in quella meravigliosa arte che è quella della Geisha o come si dice da noi della troia.
Mi presero per mano e mi condussero in una stanza con lettino cosparso di petali di rose e profumo di incenso e mi fecero sdraiare ma prima togliendomi il vestitino; iniziarono a massaggiarmi su tutto il corpo con i loro corpi e mani e piedi e qualcuna, più audace, iniziò a saggiare il mio buchetto.
Le sensazioni che provavo erano indescrivibili e l’eccitazione era ormai al culmine e iniziavo a bagnarmi di brutto e il presperma colava sulle mie cosce bagnandomi tutta.
Ad un tratto due di loro mi allargano le gambe e la terza inizia a leccare prima il mio cazzo rivolto all’indietro e schiacciato dal mio peso per poi passare con la lingua sulle natiche e dopo soffermandosi sul mio sfintere introducendo a colpetti la lingua dentro di me.
Iniziai a gemere e ad aprire sempre di più il culetto sollevandolo in aria per facilitare l’ingresso di quella lingua sublime. Dopo molti minuti oltre la lingua inizio a sentite qualcosa di duro e caldo: Tra il fumo e lo stordimento di quelle sensazioni non mi ero accorto che era entrato un omone di grandi dimensioni.
Si trattava di una specie di guerriero cinese lottatore e io ero la preda preparata per il suo godimento. Pensavo comunque che i cinesi ce l’hanno minuscolo e quindi non mi preoccupai più di tanto dato che ero abituato a calibri di certe dimensioni, ma dopo alcune spinte iniziali sentì che aveva qualcosa di grosso e il suo cazzo era asinino.
Iniziai a provare un certo dolore dato che lo sfintere si stava allargando a dismisura e faceva fatica ad entrare nonostante le donne mi avevano lubrificato per bene anche con unguenti. Sentì un colpo forte che mi aprì il culo e gridai per farlo smettere.
Ma le donne mi tenevano stretta e rilassai i muscoli per farlo entrare dentro di me. Aveva un cazzo enorme, ed era come se mi stesse entrando un pugno sullo stomaco ma dal culetto. Mi sentivo impalata da suo cazzo e dal suo peso che premeva sulla schiena e rovistava dentro di me con movimenti lunghi e profondi.
Mi aveva aperta e spaccato il culo e con movimenti lunghi e profondi arrivava fino allo stomaco facendomi male ma nello stesso tempo provavo un piacere enorme.
Ora avevo capito. Se avesse scopato quelle donne forse le avrebbe squartate e le loro fiche piccoline non sarebbero servite più a niente rendendole inutilizzabili. Io invece ero la preda da sacrificare e comunque sapevano che ero troia fino in fondo e mi sarebbe piaciuta e poi, un culetto aperto è sempre utilizzabile, anzi di più, sarebbe sempre utilizzabile e aperto a nuove esperienze.
L’omone si muoveva velocemente dandomi scossoni su tutto il corpo e piacere dietro dentro di me e il chè mi faceva presagire che stesse venendo. Sentì un fiume caldo sull’intestino che mi riempiva riscaldandomi la pancia e iniziai a venire pure io su quel lettino afflosciandomi e sorridendo per il piacere provato.
L’omone tirò fuori il suo cazzone lasciando aperta con il culo per aria e prima che quel liquido potesse fuoriuscire, una cinesina mi lasciò la gamba e si mise a leccare e a bere quel nettare caldo e succoso che iniziava a colarmi dappertutto.
Mi baciava e leccava, inghiottiva e beveva mentre mi toccava il cazzo dal di sotto continuando ad eccitarmi di brutto.
Ero estasiato e sorridevo per quel piacere provato e nello stesso tempo orgoglioso di quello che avevo fatto al contrario di quelle donne che non sarebbero riuscite a far godere il lottatore. Infatti mi trattavano con molto riguardo iniziando a pulirmi e a baciarmi dappertutto. Ero la loro regina ed eroina per averle, forse salvate da quell’essere con un cazzo mostruoso e asinino.
Dopo un’oretta e passa di quell’amplesso venne di nuovo la cinese anziana e sorridendo mi disse che era orgogliosa di me e mi pregava di ritornare ogni fine settimana per calmare le voglie di quel lottatore.
Ero diventata la sua Geisha.
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7 years ago
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Ti amo, ti amo, ti amo
Era la terza volta che incontravo quest'uomo e non era certo la prima volta che mi travestivo da donna, questa però era la prima volta che incontravo Franco con l'unico desiderio di sentirlo godere. Le altre volte ero eccitato e cercavo solamente il mio orgasmo, questa volta però era davvero diverso. Avevo impiegato tutta la mattina a scegliere le calze, le mutandine e il reggiseno, avevo comperato un bellissimo vestito lungo nero: il mio colore preferito. Io sono un po' formoso e lo scuro davvero sfina la mia siluette.
Avevo chiesto un minuto da solo in bagno per cambiarmi e infilarmi le scarpe tacco 12. Dio quanto mi sentivo donna, sentivo il vestito sfiorarmi le gambe, sentivo il nylon delle calze che entrava nelle scarpe, mi sono tolto la giacca della tuta e ho fatto scendere il vestito che avevo indossato sotto agli abiti. Mi sentivo bellissima.
Sono uscita dal bagno facendo restare di stucco Franco, non so ancora se per la sorpresa o per il fatto di aver incontrato una brutta donna. Franco era eccitatissimo. Mentre salivamo le scale sentivo le sue mani nell'interno coscia, a meta della scala che ci portava nella stanza da letto mi sono fermato e gli ho preso l'uccello e, come con il guinzaglio, l'ho condotto in camera.
Mentre lui si sfilava la camicia e la maglietta io l'avevo già denudato dalla cinta in giù e mi ero infilato il suo uccello in bocca. Lo sentivo gemere, sentivo che li piaceva, passavo la lingua sul glande, giocavo infilandola e stuzzicando il prepuzio, sentivo il suo sapore.
Sento le sue mani che cominciano a toccarmi le tette, si fanno strada nel mio reggiseno e, prima toccandoli e poi stringendoli, mi danno piacere usando i miei capezzoli.
Franco è completamente nudo, io indosso ancora tutto. Prima di sdraiarci a letto mi sfila il vestito e lo ripone delicatamente sulla sedia e poi mi fa sedere sul bordo del letto.
Franco si avvicina piano e cominciamo a baciarci. E' il primo bacio che do a un uomo, per un momento ho quasi il timore poi mi lascio andare. Mi sdraio sul letto e lui sopra di me, mi tiene giu con i polsi sul materasso.
Mi sento completamente suo, mi libero le mani e comincio a accarezzargli la schiena e poi su piano piano la testa, sento le sue labbra sulle mia, sul mio collo, sul decoltè, sposta il reggiseno e comincia a mordicchiarmi i capezzoli.
Sono completamente eccitato, il mio uccello sembra quasi scoppiare e anche il suo è durissimo.
Mi giro e alzo leggermente le natiche in una posa che non da addito a nessuna interpretazione se non una: prendimi, sono tuo!
Lui si inginocchia dietro di me, sento che prende dal comodino il lubrificante e comincia a giocare e bagnare di olio lo sfintere, ci infila prima uno, poi due dita e poi lo sento appoggiare il suo uccello.
All'inizio faccio fatica e mi fa un po' di male e allora gli chiedo pazienza: "proviamo in un'altra posizione, ti va?". Mi sfilo le mutandine, Franco rimane in ginocchio e io mi distendo supino e alzo le gambe vedo che lui si avvicina con il suo uccello che questa volta altro non desidera che entrarmi dentro. Glielo sento appoggiare, comincia a spingere, poi lo ritrae lo rimette dentro di nuovo fino a quando non è completamente dentro di me.
In quel momento il tempo si è come fermato, era come se mi guardassi da fuori, vedevo le mie gambe fasciate dalle autoreggenti nere 20DEN con il filo, guardavo le mie scarpe, guardavo le sue mani che dalle caviglie mi tenevano le gambe divaricate mentre mi stava scopando. Sentivo le sue mani, mi stringeva ma non voleva stringere, sentivo il suo uccello che da scopata selvaggia si trasformava in un far scorrere il suo uccello dentro di me cercando di farmi provare piacere. Adesso Franco si ferma e sempre tenendomelo dentro si china su di me e mi bacia. Lo bacio anche io, come se non avessi mai baciato prima, sento la sua lingua, sento le sue labbra, le stringo tra le mie e per la prima volta in vita mia sussurro in un orecchio a un uomo: "ti amo". Per lui deve essere stato altrettanto intenso ed eccitante tanto da eiaculare immediatamente. Lo sento gemere, stringermi fortissimo e poi baciarmi.
Lui si sposta delicatamente alla mia sinistra, io gli accarezzo il petto poi fino giù in mezzo alle gambe. Io sono ancora eccitato mentre lui sta andando incontro al suo momento refrattario. Di fianco a lui gli accarezzo il viso e lui mi dice: "non sapevo come dirtelo neanche io, avevo vergogna ma ti amo, ti amo, ti amo".
Sento ancora il mio buchetto che pulsa e allora gli chiedo se mi accompagna in bagno, mano nella mano entriamo poi mi fa inginocchiare e giocando con il mio sfintere lo rilassa di nuovo e mi chiede di spingere: sento il suo sperma che esce e che gocciola sul pavimento, è una quantità davvero enorme! pazienza, dopo puliremo assieme.
Io ho 53 anni e Franco 64, siamo ancora amanti clandestini e ci desideriamo ogni giorno di più
Ti amo Franco
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7 years ago
versatix,
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In bici
Amante della mtb, ormai da anni che pratico questa attività.Pratica che per la maggior parte delle volte si fa in gruppo, poche volte singolarmente. Più che altro per il tipo di percorsi, che sono per la maggiore impervi e, quindi se dovesse succedere qualcosa possiamo contare sull aiuto di qualcuno del gruppo. Un giorno di questa estate ci ritrovammo io ed Andrea in una uscita di coppia. Andrea è un signore di 55 anni. Libero professionista, sposato. Fisicamente ben messo ma basso di statura. Dopo una bella arrampicata, decidemmo di fermarci, per prendere fiato e mangiare qualcosina. Mi sedetti sotto un albero, mentre Andrea si sdraiò. Dato che fisicamente era asciutto, dal body si capiva che aveva un bel cazzo, anche se era a riposo si vedeva bene che era grosso e di belle dimensioni. In quel momento non mi balenò nessuna idea, anzi mi dava fastidio. Ma parlando del più e del meno, finimmo a parlare di sesso e donne. Il suo cazzo era ancora "moscio" fino a quando, parlando di qualche esperienza vissuta mi disse che era curioso di andare un giorno con un trans, raccontandomi di un nostro amico che questa esperienza l ha avuta. Raccontando i particolari il suo membro gli si ingrossò. Era un bel vedere.Ma adesso mi suggestionava ed in me saliva una voglia repressa da tempo. Gli dissi che anche io ho avuto quel tipo di esperienza, ma come passivo ed oggetto del desiderio. Mi guardò stranito e notai che mise la mano sul suo cazzo, che stava scoppiando. Mi chiese, balbettando ed incredulo cosa intendessi. Spiegai che mi piace travestirmi da donna ed essere dominato e trattato come la peggior prostituta. Lo dissi con vergogna e chiesi a lui di non parlare. Lui mi guardò con un sorrisetto e, senza proliferare parola si alzò e mi disse di star tranquillo. Mi avvicino carponi a lui, capisce le mie intezioni, si abbassa il body e mi trovo il suo cazzo davanti al naso. Odorava di maschio di uomo, cioè poco tempo prima aveva urinato e misto a sudore aveva un odore fortissimo. Lo presi in mano ed iniziai a fargli una sega. Era duro all inverosimile e lungo, pronto a scoppiare. Iniziai a leccarlo dalle palle fino ad ingoiarlo fin dentro la gola.lui ansimava e mi dava della troia della puttana dicendomi che mi vuole spaccare tutto....iniziai a succhiare forte e dare piccoli morsetti. Capì che stava per venire ed lo strinsi di più. Lo senti gonfiare ancora di più e mi riempi la bocca di sborra calda. Cercai di toglierlo dalla bocca ma lui mi disse di ingoiarla...cosi feci. Poi si abbassò a me mi baciò sulla bocca e mi abbassò il,body. Prese il mio di cazzo e due movimenti mi fece venire. Alla fine mi disse...stasera passo da te, ti voglio aprire, voglio farti mia. Accettai. Ritornammo verso casa come se non fosse successo niente.ci salutammo e rimanemmo per le 23. Era da tanto che non mi sentivo cosi zoccola. Arrivate le 23 lui arrivò. Aprì la porta e gli dissi di accomodarsi sul divano. mi prese la mano e la mise sui pantaloncini. Era già duro, mi disse che da quando siamo tornati con le bici che pensava a stasera. Mi preparai un paio di calze a rete un perizoma ed una sottanina. Lo chiamai e venne nella stanza. Si spogliò volando, il tempo di rendermene conto mi ritrovai il suo cazzo in bocca. Continuava a dirmi di fare piano che voleva venirmi in culo. Allora mi girai a pecorina. Gli dissi lubrificare il buchetto con un po della sua saliva, mi mise prima un dito e piano piano anche il secondo. Ero pronto. Appoggiò la testa sul mio buchetto ed iniziò a penetrarmi. Aveva troppa voglia di prendermi. Mi diede un colpo secco che mi fece male. Lo fermai e lo feci uscire e gli dissi di andar piano. Ed in effetti cosi fece. Entrò piano piano fino che, ad occhio i suoi 20 e passa centimentri li senti dentro.iniziò a spingere piano piano fino ad aumentare di intensità. Mi scopò il culo con foga per buoni 5 minuti ingiuriandomi in tutti i modi.Fino a quando lo senti gonfiare e muovendomi anche io con i suoi movimenti mi venne dentro.Si buttò sopra di me e restò dentro di me fino a quando non smise di pulsare. Poi mi girò e mi disse di masturbarmi. Venni anche io. Si rivestì, perchè doveva rientrare a casa, dicendomi che sarò la sua puttana di tanto in tanto. Da allora successe altre 2 volte e mi regalò dei bei completini da usare solo con lui.Grazie andrea per essere la tua" donna" kiss.
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7 years ago
mcdps,
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Giulia
Per cause varie mi sono ritrovato ad organizzare le vacanze da solo. Seconda e terza settimana di Settembre. Destinazione? Sardegna.
Arrivato il giorno della partenza carico i bagagli in macchina e parto per Livorno, traghetto e arrivo ad Olbia, sbarco e dopo una buona oretta di auto arrivo a destinazione.
Il residence è di recente costruzione, carino, all’inizio del paese, con tutte le sue cose a posto, reception, piscina, tavolini, lettini eccetera. Bellino anche l’alloggio, due stanze e un bel terrazzo su cui si poteva mangiare e volendo, anche prendere il sole. Il mio confina a sinistra con quello di una famiglia tedesca, mentre a destra sembra non ci sia nessuno. Le persiane di quello che sicuramente è il soggiorno e quelle corrispondenti alla camera da letto, sono chiuse. A delimitare gli spazi che separano le rispettive zone, un muretto alto poco più di un metro.
La prima sera decido di mangiare all’aperto, per cui apparecchio la tavola sul terrazzo. Il menù che mi sono preparato prevede: carbonara e a seguire una caprese. Anche la famigliola teutonica cena sotto il cielo, ci scambiamo dei semplici saluti.
- “Guten abend” - mi apostrofano i crucchi, nel loro idioma.
- “Good evening” - rispondo utilizzando il mio stentato Inglese.
Passo tre giornate così, salutando gli Sturmtruppen quando li incontro e per il resto in totale relax. Di giorno in spiaggia, giornale, nuotate, radio, libro, qualche lumata alle dotazioni “chiappiche” e “poppiche” delle ultime turiste presenti ma, vi assicuro, solo a quelle che attraggono la mia attenzione. Insomma, mi rilasso.
La sera del terzo giorno tornato dalla spiaggia mi faccio come ormai consuetudine una doccia prima di piazzarmi ai fornelli per cucinarmi la cena. Scelgo il terrazzo come location per degustare i “manicaretti” che mi sono preparato.
- “Buon appetito!” - mi apostrofa una voce femminile.
- “Grazie” - rispondo, voltandomi.
Il riquadro della porta finestra, che sino a qualche minuto prima aveva le persiane serrate, ora incornicia la figura snella di una donna. Lunghi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo, due occhi da cerbiatta e due labbra create solo per baciare ed essere a loro volta baciate. Un viso grazioso punteggiato di lentiggini. Indossa una polo bianca e un paio di bermuda beige, gambe toniche, caviglie sottili, bei piedi che calzano un paio di sandali infradito. Il seno non è abbondante, si intuiscono i capezzoli che il tessuto della maglia non riesce a nascondere e il reggiseno a trattenere, ammesso che lo stia indossando. Sorride e le si illumina il viso. Mi alzo, passandomi il tovagliolo sulla bocca.
- “Io sono Carlo, piacere.” - le dico porgendole la mano.
- “Giulia. Piacere mio” - risponde stringendola, trasmettendomi un fremito.
Mi informa che sono arrivate poco prima, dal Piemonte. Mentre ci scambiamo questi convenevoli dalla porta esce correndo una bambina.
- “Mamma sono pronta, andiamo?” – chiede la piccola.
Mi presenta Sara che ad occhio ha sei o sette anni, indiscutibilmente somigliante alla madre e sicuramene luce dei suoi occhi. Occhi che in quel momento, potendoli guardare da una distanza ravvicinata, sebbene luminosi e profondi mi parvero velati da un’ombra indefinibile. Stanchezza? O qualcos’altro?
- “Noi andiamo a mangiarci una pizza. Sono morta per il viaggio e non mi va di cucinare.” -, mi informano.
- “Allora, buona serata.” – auguro alle due nuove vicine.
- “Arrivederci” - aggiunge Giulia e il mio ego si aggrappa alla speranza che quel saluto sia una promessa.
Quella sera la voglia di andare in paese non ce l’ho, così scelgo la compagnia di un libro. Sprofondato nel divano mi immergo nella lettura e piano piano Morfeo mi accoglie tra le sue accoglienti braccia.
Apro gli occhi incontrando il buio della stanza. Nel torpore del risveglio sento una voce dal tono sommesso ma alquanto contrariato.
- “La verità è che sei uno stronzo. Sara ti cerca e tu invece di essere qui con lei, con noi, sei rimasto a casa a scoparti quella troia!” -.
Realizzo da dietro la persiana che a parlare è Giulia, riconosco la voce, anche se l’ho sentita solo una volta. Ipotizzo sia nel pieno di una discussione, probabilmente col marito. Non sono affari miei. Guardo l’ora è quasi mezzanotte, senza fare rumore me ne vado a letto. La mattina successiva mi sveglio tardi, esco sul terrazzo sorseggiando il mio caffè, vedo gli Austroungarici stanno caricando pinne, maschere, remi e canotto sull’auto prodotta rigorosamente dalle patrie officine e stanno per partire alla conquista di qualche italica spiaggia. L’appartamento attiguo, abitato dalle due nuove inquiline ha le persiane chiuse. Probabilmente sono già scese al mare, penso tra me e me.
Mi preparo e scendo anch’io in spiaggia. Nei giorni precedenti mi sono ritagliato un posto vicino agli scogli che delimitano, sulla destra, la distesa di sabbia fine. Un po’ defilato, ma offre un riparo all’ombra da una certa ora in poi. La spiaggia non è per niente affollata, del resto, a questo punto della stagione non c’è molta gente. Mi sistemo e le vedo.
Giulia e la figlia hanno preso posto alla mia sinistra, vicino la riva ad un centinaio di metri da dove le sto osservando. La piccola sta giocando con la sabbia, la madre è occupata ad armeggiare col suo cellulare. È sdraiata sul ventre, indossa un bikini nero di quelli che si annodano sui fianchi, sulla schiena e nella parte posteriore del collo. Due chiappe da urlo sono offerte quasi totalmente al caldo bacio del sole, poiché il triangolo di stoffa che dovrebbe almeno parzialmente coprirle è invece sapientemente raccolto nel solco che separa quelle due perfette rotondità.
Apro gli occhi dopo essermi appisolato, il sole sta calando, il momento che preferisco. Giulia sta camminando sul bagnasciuga impegnata in una telefonata, la figlia è sdraiata sul telo assorta nelle sue attività. La telefonata termina e la mia vicina rimane per qualche istante a fissare un punto indefinito all’orizzonte, poi si volta, torna dalla piccola, raccatta i teli e le altre cose, la prende per mano e le vedo avviarsi verso “casa”. La stradina che porta al nostro residence è ad una quarantina di metri da me, quando arrivano più o meno a quell’altezza mi vedono e mi fanno un cenno di saluto al quale rispondo agitando la mano. Rimango lì assorto nelle mie fantasie erotiche in cui, da ieri sera, la protagonista è una giovane donna ignara, forse, di avere catturato la mia attenzione.
Aspetto che la sfera infuocata scompaia al di là dell’orizzonte dopodiché mi incammino verso il mio alloggio. Prima una doccia poi ai fornelli. Decido di mangiare all’interno, incontrare la mia vicina alimenterebbe ancora quei pensieri pornografici che la doccia ha appena sedato. E’ calato il buio, ho sistemato la cucina e acceso il fuoco sotto la caffettiera, esco sul terrazzo, lei è lì nel suo spazio, sta aiutando Sara a colorare qualcosa, nella scarsa luce che la singola lampadina riesce a dare. Mi vede.
- “Salve” - pronuncia. Neutro, forse non osa un più amichevole “Ciao”.
Rispondo allo stesso modo non sono un temerario e lei è sposata. La mia nonna diceva sempre.
- “Tra moglie e marito…….” –
Scambiamo qualche convenevole neutrale parlando della bellezza del posto, del tempo, del caldo, della bella giornata passata e mi pare di rivedere quell’ombra nei suoi occhi. Il gorgoglio della caffettiera mi riporta alla realtà, le offro un caffè.
- “Volentieri, grazie.” - accetta lei con un sorriso.
- “E tu, un gelatino?” -, propongo alla piccolina.
- “Siii, grazie, Mammina posso?” - sbotta euforicamente saltellando sulle gambette.
- “Va bene.” - le concede la madre accarezzandola.
Passiamo la serata chiacchierando del più e del meno, nel frattempo la bambina si è addormentata sulla sdraio, la madre l’ha coperta amorevolmente con un telo da spiaggia. Così, conversando cordialmente, vengo a conoscenza che il marito ha rimandato la partenza per motivi di lavoro, arriverà dopodomani. Mentre dice queste cose mi guarda direttamente negli occhi ed io colgo nettamente l’ombra che vela il suo sguardo inumidendole le pupille. Mi comunica che è ora di mettere a letto Sara.
- “Buonanotte!” - mi augura. Sorridendo.
- “Sogni d’oro!” - le rispondo sperando egocentricamente di esserne io il protagonista.
Rientro a mia volta. Accendo la TV, faccio un po’ di zapping quindi, visto il nulla proposto, decido di andare a dormire dopo un’altra rinfrescante doccia.
Mi sveglio. Nel buio della stanza cerco a tentoni il mio cellulare, il display si illumina comunicandomi che è l’una e quarantacinque della notte. Le persiane accostate e la finestra aperta non offrono alcuna barriera contro i rumori notturni provenienti dall’esterno. Avverto, ma non distintamente, dei suoni sommessi, qualcosa, tipo un tirare su col naso, forse singhiozzi. Mi alzo incuriosito, esco sul terrazzo e vedo Giulia, appoggiata al parapetto, ora sento chiaramente che sta piangendo, il viso coperto dalle mani che stringono un fazzoletto. Scavalco la ridicola barriera architettonica che ci separa e sono davanti a lei, la afferro delicatamente per i gomiti.
- “Ehi, che succede?” - le chiedo sottovoce.
Solleva lo sguardo su di me, non dice nulla, appoggia la testa nell’incavo del mio collo, mi cinge le spalle con le sue braccia e si lascia andare ad un pianto liberatorio. Le cingo i fianchi a mia volta, stringendola delicatamente a me. Singhiozza. Le accarezzo la schiena per confortarla. Sento che si sta calmando, ma non accenna a ritirarsi da quell’abbraccio. Io nemmeno. Purtroppo si sa la carne è debole, la mia sicuramente lo è. Così mi ritrovo con una erezione imperiosa che l’unica barriera, costituita dal cotone della mia biancheria intima, non riesce a dissimulare. La rigidità del mio uccello preme contro il suo ventre, la sento ritrarre il bacino.
- “Ti chiedo scusa” -, le sussurro. Incrociamo gli sguardi.
- “Non devi!” - mi dice, agevolandomi un accenno di sorriso.
- “Significa che per qualcuno sono ancora desiderabile.” - esterna con un filo di voce.
- “Tu mi desideri?” - chiede, tornando ad appoggiare il viso al mio petto.
- “Non sai quanto!” - le sussurro ad un orecchio.
- “Forse. Però lo sento!” - dice accompagnando quella esternazione con un accenno di risata e tornando ad appoggiare il suo pancino alla mia verga esultante.
- “Tienimi stretta così” – dice. Ed aggiunge: - “Per favore!” -. Restiamo lì per un tempo indefinito, stringendoci, senza dire una parola sino a quando non l’ho sentita tremare.
- “Hai freddo?” - le chiedo.
- “Un po’” – ha risposto.
- “Rientriamo!” - le propongo accompagnandola nel suo alloggio. La bambina dorme beatamente nell’altra stanza, nel lettone. Tenendomi per mano, Giulia si affaccia per controllare, poi senza lasciarmi torniamo nel soggiorno mi fa accomodare nel divano e mi segue adagiando la sua schiena al mio busto, appoggia la testa alla mia spalla.
- “Stringimi” - mi ordina.
Prende ad accarezzarmi il petto poi fa scivolare la mano sulla mia nuca e piegando un poco la testa all’indietro mi offre la sua bocca. La pace della notte è interrotta dal frinire dei grilli, e dai richiami di qualche animale nottambulo. In quella stanza solo i nostri respiri riempiono il silenzio. Poggio le mie labbra alle sue, le perlustro, ne assaporo il gusto, lentamente, dolcemente. Poi lei le dischiude, la imito. L’incontro delle nostre lingue è titubante. Prima le punte si studiarono reciprocamente, timidamente e una volta acquisita la conoscenza reciproca si rincorrono esplorandosi avidamente. Tengo un braccio attorno alle sue spalle e con l’altra mano comincio ad accarezzarle le gambe lisce, salendo impertinente sempre più su, sino a trovare il pizzo umido delle sue mutandine, custodia del suo giglio, che non vedo l’ora di cogliere. Di fare mio. Lei mi ferma la mano.
- “No, non posso, non sono pronta per questo!” - dice perentoria.
Capisco subito che il senso della sua frase fa riferimento al marito.
Quindi, nonna, sii orgogliosa di me, ho ritratto il dito, anzi, tutta la mano. Cosa volete mi hanno educato così, se una donna mi dice no, e vi assicuro che me lo hanno detto innumerevoli volte, per me è no. Quante occasioni avrò perso? Chissà?
Quella notte passa in un lampo. Abbracciati, baciandoci, sfiorandoci, accarezzandoci. L’alba ci trova così.
- “Oddio, è già giorno, meglio se vai.” - mi dice alzandosi.
- “Non voglio che Sara ti trovi qui quando si sveglia” - esclama determinata.
Mi accompagna alla porta del suo terrazzo mi accarezza.
- “Grazie!” - dice, dandomi un ultimo bacio. Sulla bocca. Dove se no? Mi sdraio nel letto, vorrei dormire qualche ora ma il sonno non arriva. Mille pensieri turbinano nel mio cervello, sulle mie labbra persiste il sapore delle sue. Alla fine riesco a riposare un paio d’ore, quando arrivo in spiaggia è pomeriggio inoltrato, ho ben chiaro quello che voglio e devo fare. Le devo parlare.
Mi metto al solito posto, madre e figlia stanno guardando qualcosa che non riesco a vedere. Un giornale, un libro, non so. Vorrei poter parlare a Giulia da solo, ma la piccola non ha intenzione di staccarsi dalla madre ed io non riesco ad aspettare ancora. Mi avvicino.
- “Ciao ragazze.” - esordisco cercando di mascherare i miei sentimenti.
- “Ciao.” - rispondono in coro.
Cerco un argomento plausibile per giustificare la mia presenza. Riesco solo a raccontare che ho dormito male ed è per quel motivo che sono sceso alla spiaggia così tardi. Intuisco che Giulia mi ha sgamato così affronto l’argomento direttamente, arrivo subito al nocciolo.
- “Ti va di parlare della notte scorsa?” - spiattello sottovoce, sperando che Sara non senta.
- “Amore, perché non vai a raccogliere un po’ di conchiglie, così questa sera facciamo una collana?” - dice alla figlia.
Felice dell’idea suggerita da sua madre Sara si mette all’opera allontanandosi di qualche metro ma abbastanza per consentire a noi due di parlare senza bisbigliare.
- “Senti Carlo, questa notte è accaduto qualcosa che non doveva succedere.” – ha esordito lei frantumando ogni mia possibile speranza.
- “Quando mi hai trovato ero arrabbiata e disperata. Le mie difese erano totalmente assenti” – ha aggiunto.
- “Ti sei trovato al posto giusto proprio nel momento in cui io ero totalmente inerme” – ha continuato.
Io l’ho ascoltata attentamente senza interromperla. Scoprendo così che la causa del suo stato d’animo era imputabile ad un litigio telefonico col marito, il quale le aveva comunicato che non sarebbe arrivato l’indomani, adducendo la classica scusa del lavoro. Lo avrebbero visto per il week end. In realtà lei sapeva con certezza che lui la tradiva e conosceva pure con chi.
- “Baciandoti ho avuto l’impressione che quanto stavamo facendo piacesse anche a te.” - le ho detto con una punta di risentimento.
- “Tantissimo.” – ha replicato, sollevando la testa e fissando i suoi occhi nei miei.
- “Sono stata bene. Ogni tuo bacio, ogni tua carezza sono stati preziosi e li avrò sempre con me” - mi ha confessato.
- “Però? Perché ora arriva il però, vero?” – le ho chiesto in controbattuta.
- “Però io amo mio marito, anche se lui mi sta uccidendo. Non riesco a non amarlo.” – mi ha confessato.
Per cui tra noi non ci sarebbe stato nessuno sviluppo futuro, quel che era accaduto ere stato bello ma non si sarebbe ripetuto, doveva solo essere archiviato. Lei non voleva diventare come lui. Il marito traditore. Non voleva abbassarsi al suo livello. Qualunque cosa questo significasse, non ebbi l’ardire di replicare anche perché l’ha salvata la campanella. Come a scuola. Il suo telefono s’illuminò proprio mentre stava pronunciando quelle parole che sgretolavano ogni mia velleità. Sul display una scritta: “Antonella”.
- “Scusa devo rispondere.” - alzandosi, si è allontanata.
La osservai per cinque minuti buoni senza sapere come comportarmi. Gesticolava dandomi l’impressione che l’argomento fosse importante. Mi sono alzato, e recuperate le mie cose sono tornato al residence.
Dopo essermi fatto una doccia, mi sono vestito e sono uscito. Un piatto di fritto misto e due calici di Vermentino per consolarmi dell’ennesimo semaforo rosso. Una passeggiata per schiarirmi le idee e per abituarmi all’idea di non poterla avere.
Il risveglio e brusco, socchiudo gli occhi cisposi. Pensavo che i colpi che sentivo fossero parte del sogno, invece erano reali. Lo schermo del mio telefono diceva che erano le due e dieci. Ancora colpi. Bussavano alla porta. Mi sono alzato e ho socchiuso la porta per vedere chi è. Giulia mi fissava con le lacrime che le rigavano il viso. L’ho fatta entrare. Lei mi ha messo le braccia attorno al collo.
- “Baciami. Ti prego, baciami!” – ha singhiozzato.
Non me lo sono fatto ripetere due volte, ho cercato le sue labbra e la mia lingua ha cercato la sua, trovandola. La mia voglia di lei era prepotente e ho premuto la mia erezione contro il suo ventre che questa volta non ha ritratto, anzi lo ha spinto contro la mia verga strusciandosi, saggiandone la consistenza.
- “Ti voglio!” – mi ha sussurrato infilando una mano nelle mie mutande e afferrando il mio uccello, spingendomi verso il letto.
Ci siamo caduti dentro insieme continuando a baciarci. Le ho sfilato la maglia mettendo a nudo il suo corpo, indossava solo un paio di mutandine bianche che mi sono premurato di sfilarle. Il suo sesso era nudo davanti a me, solo una striscetta di peli rasati sul suo pube. L’ho fatta sdraiare sulla schiena ed ho iniziato a baciarle il collo, le ho succhiato il lobo dell’orecchio. Sono sceso a baciarle il seno succhiandole i capezzoli, giocando con la mia lingua li ho esplorati girandogli intorno. Sono scivolato lungo la sua pancia e mi sono soffermato a fare la conoscenza del suo ombelico, l’ho sentita ansimare. Aiutandomi con le mani le ho fatto divaricare le gambe, lei mi ha assecondato. Dalla fessura della sua passera sporgevano leggermente le piccole labbra, mi sono chinato su quel fiore e ho prendo a baciarne il petali, assaporandone il sapore. Ho leccato la sua figa dall’ano al clitoride passandole la lingua su entrambe le gonfie labbra esterne ed infilando la punta, ho cercato il suo clitoride che ho succhiato e leccato avidamente. I gemiti che emetteva mi dicevano che a Giulia piaceva quello che le sto facendo. Ho tolto le mani dalle sue tette e le ho divaricato la fessura infilando la mia lingua dentro quello spazio ravanandole l’apertura fin dove mi era possibile, riempiendomi la bocca dei suoi umori. Le sue mani hanno mi afferrato i miei capelli tirandomi verso di lei che, inarcando la schiena, ansimava più forte. Avevo la bocca premuta contro la sua bernarda.
Ho cercato il suo clitoride e l’ho succhiato dolcemente, l’ho sollecitato con la punta della lingua, poi sono tornato a succhiarlo. Lei ha sollevato la schiena arcuandola e tirando con forza la mia testa contro il suo pube, liberando un lungo sospiro che ha accompagna l’estasi del suo orgasmo.
- “Ti voglio dentro, voglio sentirti nella mia pancia” – ha detto abbassandomi l’elastico delle mutande di cui mi sono liberato in un istante. L’ho vista contemplare la mia erezione finalmente libera, il mio cazzo era pronto e lei lo voleva.
- “Scopami!” – ha esclamato.
Ho appoggiato la mia cappella alla fessura fradicia della sua figa e l’ho “pennellata” su e giù soffermandomi per qualche istante sul suo grilletto ripetendo quel giochetto esasperante.
- “Entra dentro di me, ti prego” – mi ha detto ansimando.
Sono scivolato dentro di lei. La mia verga e annegata nel suo ventre accogliente, pregno dei suoi umori. Spingevo avanti e indietro estasiato. Giulia mi ha accolto vogliosa e fremente. Sono tornato a baciarla affondando la mia lingua nella sua bocca mentre affondavo il mio uccello nella sua passera, sino in fondo ed aumentando il ritmo.
Anche se le nostre labbra erano un tutt’uno, la sentivo gemere sempre più forte. L’orgasmo ci ha colto insieme, lei spingendo avanti il bacino e afferrandomi per le spalle, io affondando tutto me stesso dentro quel corpo meraviglioso ed eruttando il mio sperma nella profonda intimità di quella Femmina.
Abbiamo ripreso fiato abbracciati, coccolandoci in silenzio. La mia vicina aveva la testa poggiata sul mio petto mentre la sua mano esplorava la mia intimità. Accarezzava le mie palle delicatamente sfiorando il mio cazzo molliccio. Io accarezzavo con una mano i suoi capelli profumati e con l’altra le massaggio un seno. Lo sentivo nel mio palmo, tondo e sodo, il capezzolo turgido. Lei ha liberato la mia cappella tirando in dietro la pelle del prepuzio.
- “Hai un bell’uccello!” – ha detto, facendo scivolare avanti e indietro le sue dita lungo il mollusco.
- “Sei tu quella stupenda.” – le comunicato in tutta sincerità.
Il tocco sapiente di Giulia ha risvegliato il dormiente che ha preso a lievitare nella sua mano. Lo teneva stretto ne assodava la consistenza, lo sentivo, mi sentivo pulsare tra le sue dita. Lei ha avvicinato le sue labbra e mi baciava la cappella gonfia, la punta della sua lingua scivolava lungo il frenulo. Era bellissimo.
- “Hai un buon sapore.” – ha commentato.
- “E’ perché so di te.” – le ho risposto.
Lei ha ripreso generosamente ad occuparsi del mio uccello che ormai aveva raggiunto una consistenza marmorea, lo ha accolto tutto nella sua bocca, con movimenti lenti esplorava la mia asta pulsante, dalla punta alla base. Con una mano mi accarezzava le palle e con un dito mi sollecitava l’ano. Mi sono lasciato andare alle sue sapienti attenzioni, regalandomi totalmente a lei, ero interamente suo. Sentivo l’eccitazione crescere sempre di più.
- “Così mi fai venire!” – l’ho informata.
Lei ha rallentato sino a fermarsi, si è sollevata e si è messa a cavalcioni sopra di me, sedendosi sopra la mia appendice legnosa. Ha iniziato a muovere il bacino avanti e indietro strofinando la sua passera sulla mia rigida consistenza, la sentivo ansimare.
- “Ahh siii!” - sussurrava reclinando la testa all’indietro.
Io accompagnavo i suoi movimenti prendendo tra le mani i suoi seni, giocando coi capezzoli. Lei si è sollevata, ha afferrato il mio cazzo con la mano, lo ha guidato all’apertura del suo piacere e lo ha accolto dentro la sua avida fessura. E’ rimasta ferma in quella posizione ed io sentivo le contrazioni della sua vagina stringere il mio pungolo carnoso affondato sino all’elsa nel suo paradiso. Poi ha iniziato a muoversi lentamente, sollevandosi e abbassandosi. Non riesco a non pensare che in quel momento lei mi stava possedendo, la fusione dei nostri corpi, dei nostri sessi era oltre quell’atto sessuale. Giulia mi stava scopando era lei che conduceva la danza. Ha aumentato il ritmo della sua cavalcata e in conseguenza a ciò sono aumentati anche i gemiti e gli ansimi di entrambi. I suoi affondi si sono fatti sempre più veloci ed il suo piacere è esploso con un ultimo gemito che le si è smorzato in gola, ha inarcato la schiena poggiando le sue mani sul mio petto. La tenevo per i fianchi, sentivo nuovamente le pareti della sua vagina stringersi sul mio uccello. Non ero venuto ma non mi mancava molto.
- “Continua, ti prego. Fammi venire!” – l’ho implorata.
Si è chinata su di me e mi ha baciato. Mentre la sua lingua cercava la mia, ha ripreso a cavalcarmi io, accompagnando i sui movimenti con le mie mani sui suoi fianchi, sollevavo il bacino per scivolare dentro di lei, sincronizzando le spinte col ritmo dei sui affondi. Lei gemeva ed ansimava ed io con lei.
- “Quanto mi piace il tuo uccello!” – mi ha confessato accelerando.
Ho sentito distintamente arrivare il punto di non ritorno, quella sensazione al basso ventre che si irradia in tutto il corpo e non trattenendomi più ho eruttato dentro Giulia tutto il mio piacere, nello stesso momento in cui lei, nuovamente, ha emesso un gemito prolungato e si è arresa, col corpo proteso all’indietro, al suo orgasmo.
Poi ci siamo abbandonati nel letto, esausti ed appagati. La luce dell’alba che filtrava dalle fessure delle persiane ci ha trovati abbracciati riportandoci alla realtà.
- “Devo andare, tra un po’ Sara si sveglia!” – ha detto, infilandosi la maglia.
- “E poi oggi arriva mio marito.” – ha aggiunto con voce contrariata.
Mentre mi diceva quelle cose ha preso il cellulare e mi ha mostrato alcune foto in cui si vedono un uomo e una donna seduti al tavolo di un ristorante, la mano di lui su quella di lei. Poi mentre si scambiano un bacio. Mi ha spiegato che quello è suo marito insieme ad una collega nonché amante. Gliele aveva inviate la sera precedente una sua amica, quell’Antonella, che casualmente si trovava nello stesso locale.
Il mio ultimo giorno di vacanza, alla fine era arrivato, la valigia era pronta, io no. Non avevo voglia di tornare al lavoro e alla mi solita vita. Ho pranzato ed ho preparato il caffè, mancavano un paio d’ore alla partenza. Sono uscito sul terrazzo con la tazzina in mano, su quello confinante c’era il marito di Giulia sdraiato su un lettino, assopito. Lo distolgo dal torpore buttando là un saluto a cui risponde sollevando gli occhiali da sole e aprendo un solo occhio. Lei è apparsa salutandomi mi ha regalato un sorriso, indossava la maglia della notte precedente che le arrivava quasi a metà coscia, si è avvicinata ad una poltroncina, l’ha tirata orientandola verso me e vi si è accomodata. Ha sollevato le gambe poggiando i piedi alla seduta e poi, lentamente, le ha divaricate mostrandomi che sotto quell’unico capo di vestiario non indossava nulla, tranne se stessa. Mi ha guardato fisso negli occhi, le sue labbra si sono dischiuse in un sorriso malizioso. Alle sue spalle il marito aveva ripreso a sonnecchiare ignaro. Ho piegato un poco la testa annuendo e le ho sorriso a mia volta.
Milano e Torino non sono agli antipodi del globo. Ieri sera mi ha telefonato Giulia, questa settimana si fermerà in città tre giorni per questioni lavorative. E’ il motivo che mi porta, in questo Lunedì mattina, ad essere una delle tante formichine frenetiche che affollano la stazione. Il suo treno ha 10 minuti di ritardo vado a bermi un caffè per ingannare l’attesa. Un pensiero prende forma: “Chissà se indossa le mutandine?” mi chiedo mentalmente. Beh, non lo so, ma tra pochi minuti lo scoprirò.
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7 years ago
masaraj,
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La fabbrica
E' notte fonda, la periferia della città metropolitana dorme in totale silenzio... Una giovane donna cammina tra le auto parcheggiate assorta nei suoi mille pensieri.
Arrivata all'altezza del vecchio cementificio ormai dismesso, qualcosa di inaspettato le ruba la concentrazione. Un rumore improvviso interrompe il silenzio della notte e una luce proveniente da una finestra al primo piano della struttura ormai in rovina, proietta sulla strada siluette di persone che si muovono all'interno...
Un brivido freddo le attraversa la schiena arrivando fin su sulla testa; vorrebbe scappar via ma qualcosa di incomprensibile la trattiene... L'iniziale paura lascia spazio ad un onda calda quasi piacevole e la curiosità di entrare a vedere che succede le fa battere il cuore a mille.
Spinta da quelle sensazioni e dall'eccitazione del rischio, la ragazza zittisce l'istinto e si avvicina alla struttura diroccata. Attraversando un pertugio aperto sulla recinzione, entra nel cortile e si avvicina velocemente ad una porta che la condurrà all'interno della struttura. All'ingresso vi è una rampa di scale che porta ai piani superiori; dalla tromba delle scale stridio di cocci e mugolii tra dolore e piacere...
Sempre più incuriosita, la ragazza imbocca le scale arrivando velocemente al primo piano... Un'enorme stanzone vuoto, cocci a terra ovunque, parzialmente illuminato da una torcia elettrica di cantiere... Al centro della stanza, una giaciglio di fortuna fatto di rete e un materasso stra-logoro...
Sopra al materasso c'era una donna legata per i polsi, completamente nuda, che ansimava, urlava e gemeva... Sopra di lei un uomo che con movimenti rapidi e profondi le stava lavorando l'ano...
La ragazza, sorprendentemente compiaciuta della scoperta, rimase ad osservare... La visione della scena di sesso, portò quasi automaticamente la sua mano all'interno delle mutandine e le sue dita sul clitoride... Più lui affondava e più la donna gemeva, più la donna gemeva più la ragazza si sgrillettava...
Arrivata al limite e quasi sul punto di non ritorno, la ragazza abbandona ogni forma di paura e pudore, si denuda completamente e raggiunge i due amanti al centro della stanza. Il due accorgendosi del terzo incomodo interrompono le danze.
"Tranquilli, non vi faccio nulla!! Sono qui solo a riscuotere il mio orgasmo" esclamò la ragazza...Avvicinatasi poi al ragazzo, si china davanti a lui, gli sfila il preservativo e gli imbocca la cappella; si dedica con perizia, senza rifiutare nulla... Sliguate aperte alla cappella, all'asta e ai gioielli di famiglia, affondi in DP che costringono il ragazzo a dirle di rallentare per non far finire subito il gioco...
Abbandonato lui, si fionda tra le gambe della donna... la sua lingua esplora la vulva pregustando gli umori di un orgasmo ormai quasi imminente... Anche in questo caso, la ragazza dimostra la sua abilità nell'arte oratoria alternando affondi all'interno con leccate al clitoride prima verticalmente e poi orizzontalmente. La donna è al limite, si contorce e geme fino a quando non viene copiosamente in bocca alla ragazza.
Nel frattempo il ragazzo, rimesso il guanto stava penetrando la ragazza che riceve volentieri i colpi vigorosi e profondi destinati alla sua fighetta bagnata. Il gioco però dura poco... Il ragazzo si sfila il guanto appena in tempo per inondare i due buchi di sborra bianca e calda...
5 minuti di silenzio... La ragazza rimasta a bocca asciutta, dopo aver accompagnato sulla soglia del piacere i due amanti dice timidamente "E il mio orgasmo dove sta??"
"Slegami che ci penso io..." le rispose la donna... E cosi sdraiata sul letto, ricevette lo stesso trattamento che poco prima aveva riservato alla donna....
E vennero tutti felici e contenti
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7 years ago
jjp80,
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La moglie del mio caro amico.
Non so se vi è mai capitato, guardando le foto dei profili, di pensare che quei capelli, quella bocca o quel sedere hanno un non so che di familiare; o allo stesso modo, all’improvviso, mentre parlate con una coppia di amici di pensare se anche loro coltivano fantasie e desideri trasgressivi.
Mi piace fantasticare di queste cose, forse proprio per questo motivo non mi è sfuggito un annuncio last-minute che una coppia con cui ero in contatto aveva inserito…proprio nella stessa località dove si trovavano in quei giorni i miei cari amici. Casualità o forse c’era qualcosa di più? Si dice che tre indizi fanno una prova ed io ne avevo ben più di 3…;-).
Nel frattempo sul sito continuavo a scambiare i messaggi con il lui di coppia che mi chiedeva un incontro, che fare? Lasciar cadere la cosa per evitare imbarazzi o invece cogliere la palla al balzo? Gli dico che ho capito chi sono e che non so se è il caso di proseguire, può stare tranquillo sulla mia discrezione. Lui mi risponde eccitato dall’idea che ci conosciamo perché potrebbe essere l’occasione propizia per realizzare la loro fantasia più grande, farlo con un amico di famiglia al quale mostrare quanto Lei sa essere calda e porca. Messaggio dopo messaggio, inizio a lasciare indizi, consapevole che presto avrebbe capito da solo chi fossi. La mia situazione lavorativa e personale mi obbligava ad andarci cauto. Lui è un ragazzo squisito, simpatico, affidabile, riservato e molto serio, un amico con cui sono sempre andato d’accordo e poi Lei è una Donna bellissima e l’idea di vederla in abiti e comportamenti diversi dal quotidiano me la rendeva ancora più desiderabile. In chat fantasticavamo sull’incontro, mi raccontava i dettagli di quello che sarebbe avvenuto, di come Lei fosse eccitata all’idea di mostrarsi Troia davanti ad un amico di famiglia e far fare una bella figura al suo adorato cuck. Di comune accordo abbiamo deciso di tenerle nascosta la mia identità, il non sapere chi fossi ha ancor di più aumentato l’eccitazione mentale. Dopo aver immaginato mille volte arriva finalmente il momento dell’incontro. Attendo in strada che lui mi apra , salgo nello studio, mi lavo ed entro nella stanza, luci basse, un po’ di musica, lei bellissima con la sua benda nera sugli occhi…si mostra decisa sui suoi tacchi a spillo, un vero defilè solo per i miei occhi. Cerco di assaporare ogni momento per imprimerlo dentro di me a futura memoria. Sembra più alta, più Donna, più provocante, più porca. Si spoglia, il mio cazzo già sull’attenti, attendo con calma per ammirarla in tutto il suo splendore…il perizoma mini infilato nel culo una vera sorpresa, bellissimo! Un seno pieno contenuto in uno splendido reggiseno, non pensavo fossi così bello al naturale. Mi avvicino, la lascio abituare alla mia presenza…annuso il suo profumo tra collo ed orecchio; accarezzo la sua pelle vellutata, lei si muove sinuosa…nessuno parla, l’atmosfera si fa rovente...finalmente stringo tra le mie mani il suo seno, i suoi capezzoli eccitati sono una delizia, sente dietro prepotente la voglia che ho di Lei. Le sue mani vanno subito a cercare la mia eccitazione, la sente tra le mani, spero sia soddisfatta di trovarlo già eccitato e durissimo. Dallo sguardo del mio amico cornuto vedo che la cosa eccita moltissimo anche lui. Mi spoglio al volo, lei si inginocchia e mi fa sentire il calore della sua bocca., sembra voglia succhiarmi l’anima, lecca e succhia, accarezza le palle con le mani in modo delicato ma molto passionale. Voglio assaggiarla , la sdraio sulla sua scrivania, dove di solito lavora, ed inizio a leccare la sua figa dal sapore afrodisiaco, accarezzo, lecco, mordicchio, succhio finchè non la sento godere in modo molto intenso, è uno spettacolo. E’ arrivato il momento di sentire quanto è accogliente la sua figa, completamente aperta riesce in breve tempo a prendersi tutto il mio cazzo dentro, è grosso, durissimo, le arrivo in fondo, lo sento, la allargo, le piace moltissimo. Il cornuto la incoraggia, non ce n’è bisogno, la possiedo con decisione sulla scrivania, colpi lenti e ben affondati, sempre più forti e veloci, sento che le piace, ogni tanto rallento per godermi fino in fondo il piacere di violare le carni della moglie del mio amico, la giro a pecora e continuo a fotterla, schiaffi a mano aperta sulle natiche, voglio mettere alla prova la sua voglia di trasgressione, di essere troia, lui si esalta, lei mugola, posso continuare.
Me la prendo in braccio e continuo ad infilarla, mi siedo sulla sedia, così che lei possa regolare il suo sali e scendi e sentirsi aprire ancora di più, la sento tutta, il suo seno sul mio viso, i capezzoli in bocca, sento che le piace. Il mio amico fotografa la sua bellissima moglie porca che si impala sul mio tronco durissimo, è completamente aperta, non fa più fatica ad impalarsi, non le basta mai, sento che vuole godere, cambiamo ancora posizione finche non viene ancora questa volta sul mio cazzo. Ora è Lei che vuole farmi godere, glielo sbatto in faccia , sulla guancia, mi faccio leccare le palle e poi aspetto che me lo imbocchi con tutto il suo ardore. Mi pompa alla grande , sto per sborrare, una gran quantità di sperma che lei beve senza indugio e poi finisce per spalmarsi sul seno, bellissima, porca e viziosa. Il marito è felicissimo, io ancora di più. Forse la situazione più eccitante che potessi vivere, in attesa di scoprire cosa ci riserverà il futuro. Grazie!
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7 years ago
lucapilon, 51
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vatti a fidare degli amici
meglio di cosi l’estate 2017 non poteva iniziare, o peggio di cosi...non lo so, il mio uomo mi ha fatto uno scherzo in combutta con Marco,il nostro amico dottore.Se avete letto i racconti precedenti saprete che con Marco ci sono "stata"un paio di volte.
Marco e’ un grande bonaccione,con un cuore d’oro e sempre pronto alla risata ,l’unica cosa e’ che tratta le donne come se fossero pezzi di carne da analizzare,non fa distinzione nel momento in cui deve fare sesso o se deve fare una visita ginecologica,il trattamento e’ uguale,che da una parte mi va bene perche’ toglie dall’imbarazzo totale mentre dall’altra parte pero’ non esiste il gioco del corteggiamento e della seduzione ,il flirt o cose simili,lui ti spoglia ,se lo tira fuori e ti scopa.Forse perche’ col fatto che ha un pisello grande e soprattutto le palle con uno scroto gigante allora da per scontato che le donne ci stiano anche se personalmemte credo che col lavoro che fa vedendo  tante donne nude forse ha perso un po il romanticismo, oppure ,chissa,e' sempre stato così   .
Appena arrivata in Sicilia il 13 di agosto fu lui a offrirsi per venirmi a prendere,io avevo le ferie tre giorni prima rispetto a Luca cosi arrivai prima io da sola,mi sarebbe tanto piaciuto che a prendermi fosse venuto Matteo,il mio secondo amore/amico , ma la sua nuova donna non lo lasciava piu’ andare, tanto meno se si trattava di me.
Cosi’ venne a prendermi Marco,che nel frattempo ,nei 6 mesi precedenti aveva ripreso a lavorare al sud,mi disse che non si trovava affatto bene e che addirittura stava pensando di ritornare in Liguria.Mi chiese come stavo e se avevo bisogno di un check per il mio solito problema,poi mi invito’ a pranzo a casa sua .
Aveva una casa non molto grande ma molto bella  , una piccola villetta con piscina ,io gli chiesi di sua moglie e da come mi rispose capii subito che c’erano dei problemi,mi rispose che sarebbe andata via nel pomeriggio per una settimana in “ferie” dai suoi genitori,io accettai il suo invito ma per il giorno dopo ,piu’ che altro perche’ come primo giorno avevo degli obblighi verso i parenti.
Chiamai poco dopo Luca per informarlo che ero arrivata e che il giorno successivo sarei andata a pranzo da Marco e lui preciso’ subito “niente sesso senza di me” e io gli risposi “per chi mi hai preso?”,Luca molto schietto mi ricordo’ semplicemente che la possibilita’ di ritrovarsi nuda con Marco era pari alla possibilita’ di trovare a pranzo dalla mamma le melanzane.
Il primo giorno passo’ tra parenti,mangiare e dormire,il secondo giorno invece fu un disastro!
Vado dritta a raccontare la parte interessante ,Marco mi venne a prendere intorno alle 11 del mattino,mi ricordo’ di prendere il costume ,io andai con la mia minigonna nera e maglietta rossa aderente,il costume lo indossai gia’ a casa.La mattinata scivolo’ liscia,parlammo dei sei mesi precedenti,del lavoro,gli amici ,nessun riferimento al sesso che avevamo fatto a casa sua quando abitava in Liguria.Poi mangiammo una pasta e della frutta e ci appisolammo al’ombra su comode sdraie.Il giardinetto era motlo carino,cone alberi di limone e un paio di Ulivi,la casa era tutta bianca con gli infissi ,porte e finestre rosse ,eravamo a una decina di km dal mare in una mezza collinetta e si stava proprio bene.
Mi venne in mente la sua segretaria in liguria,Raffaella,gli chiesi se l’aveva ancora vista e con mia grossa sorpresa Marco mi disse che sarebbe arrivata li tra 2 giorni .
“te la trombi ancora?” chiesi io con una punta di micro gelosia,lui rispose”magari”,io gli chiesi perche del“magari”,e lui allora tiro’ fuori tutta la storia.
“ti ricordi a casa mia.vero?”io annuii….”Beh,in pratica da quando sono qui non riesco a fare sesso con mia moglie,all’inizio un po si ma piu’ passa il tempo e peggio diventa!...allora ho chiesto a Raffaella di venire qui perche’ voglio capire se dipende da me o magari mi devo rassegnare e andare a farmi una visita”
Onestamente pensavo si riferisse a me quando alludeva “a casa sua”,invece parlava di Raffaella,la sua assistente  che si trombava a comando..Beh da quel momento cambio’ qualcosa in me,cambio’ un po il mio atteggiamento,cominciai a essere un po piu’ provocante,squillo’ il telefono ,era Luca,mi alzai e andai un po piu’ lontano in veranda mentre Marco si tuffo in piscina;gli raccontai tutto e gli confidai subito che mi sentivo eccitata non so perche’ ,Luca mi chiese cosa volessi fare e di non esagerare in sua assenza ,pero’ mentre lo diceva, io ero gia’ tutta bagnata..tornai a prendere il sole ,mi tirai su il costume scoprendo di piu’ il culo e slacciai i lacci del pezzo di sopra,quando Marco torno mi getto’ una manata d’acqua sulla schiena a sorpresa e di scatto mi girai un po dimenticando che avevo slacciato il pezzo sopra ,beh’ mi vide le tette e io le coprii subito .lui ci scherzo’ sopra dicendo “ma che ti copri,te le avro’ viste almeno un centinaio di volte”Io ci giocai un po col faccio vedere si faccio vedere no,poi mi allaccia e mi tuffai subito dopo .1 minuto dentro e poi andai a sedermi sulla scaletta posta a bordo piscina con le gambe in acqua,gli chiesi “ma esattamente che tipo di problema hai?” lui che era alle mie spalle seduto sullo sdraio rispose”ehheee...che problema Sandra,non mi si rizza”poi continuo’ “o meglio si rizza ma poi al momento di fare va giu’”..io non commentai,lui si rituffo’ in piscina e nuoto’ verso di me per risalire e uscire passando dalla scaletta,fece 2 gradini ma io ero davanti e non poteva passare,si soffermo’ li a gurdare il mio decolte’ e io lo guardai inevitabilmete li perche’ la mia faccia era ad altezza pisello.”beh,vedo che funziona pero’ “c’e’ laveva su in tiro e si vedeva bene dai boxer.”A giudicare da quello che vedo non hai bisogno di verificare con Raffaella” lui che fece? si tiro’ giu’ il boxer ,il suo pisello dondolava davanti alla mia faccia dritto e grosso come me lo ricordavo .Io mi alzai per farlo passare invece lui mi prese per le natiche e mi disse”infatti ,mi fai provare ?giacche sei qui vediamo se si ammoscia anche con te!
io guardai giu’ e confermai che il pisello era ancora dritto”vedi,e’ ancora duro e dritto”,
lui continuo’ dicendo “si ,ma vedi,appena lo metto dentro dopo tre secondi si ammoscia” mentre diceva cosi mi sollevo’ una gamba e mi fece appoggiare ai passanti di metallo della scala,sentii il freddo del ferro sulla schiena,Marco mi scosto’ il costume e senza chiedere il permesso,mentre parlava del suo problema ,mi scavo’ con la cappella dentro la mia patata,
Diceva “ora vedi, lo metto dentro e poi va giu’ senza ritegno’” io gli dicevo “ma no,non lo vedi che e’ sempre dritto?” lui con la mano si teneva il tronco del pene e scavava nel mia patata,poi mi mise una mano dietro ,ci infilo’ il dito nel mio sedere e contemporaneamente affondo davanti entrando per meta’ della lunghezza del suo pisello,si fermo’ mentre io stavo impazzendo dentro,contuino’ a dire “guarda ,ora aspetto un po e vedrai che si ammoscia”,invece non si ammosciava per niente,lo sentivo duro come un marmo,e cosi gli dissi,che lo sentivo ancora duro,allora lui spinse il resto del pisello e mi fece vedere le stelle,in piu’ affndava anche col dito dietro.”Sta resistendo in erezione”,disse lui,io avevo ormai l’affanno e facevo finta di parlare normale,lui lo sfilo fino alla cappella,pensavo che lo tirasse fuori invece rientro’ tutto di nuovo,lentamente ,aspetto’ qualche secondo e lo rifece.Eravamo in piedi io su un gradino piu’ alto della scaletta a bordo piscina e lui piu’ giu’,avevo una gamba sollevata rispetto all’altra e lui mi teneva una mano dietro la schiena e una sul culo con un dito infilato
Ancora una’altra volta mi allontano’ e mi riavvicino’ usando la sua forza ,Marco stava fermo col bacino, usava le  sue mani su di me per fare avanti e dietro….l’ultima volta arrivo’ proprio in fondo ,e io lanciai un urlettino “ahh...Marco,pero’ ora mi stai….scopando,non possiamo farlo senza Luca”
“ma no?,non ti sto ancora scopando,ti sto solo usando per cercare di capire se funziona,anzi,girati un po”..mi fece voltare,mi passo un braccio davanti ,sulla pancia e con l’altro mi slaccio’ il pezzo sopra ,poi con l’altro mi calo’ giu’ il sotto del costume che rimase a mezza gamba,mi sentii di nuovo scavare dentro la patata e subito dopo penetrata dalla cappella,uso’ una mano per tenermi la patata e con  l’altro braccio mi teneva ferma davanti su pancia e petto  ,la mano arrivava fin sulla tetta che lui teneva in mano abbastanza stretta”sai che forse hai ragione” affondo’ il cazzo dentro,...piano fino in fondo e restando fermo…”forse non dipende allora da me ,aspetta un po cosi” Io gli dissi “Marco ora pero’ si che mi stai scopando,la prova mi sembra che sia andata bene ,funzioni”dissi con tono basso e sofferente dalla voglia di lasciarmi andare.”Aspetta un po,lo senti ancora duro?...mentre parlava intanto’ scopava piano,tutto fuori e tutto dentro fino alla cappella,quando arrivava in fondo mi faceva sentire sbattere le sue palle sul mio culo,lui sapeva che impazzivo per questa cosa e lo faceva di proposito ma senza esagerare.Entrava e usciva mentre palpava il seno .”in effetti a quest’ora sarebbe gia’ andato giu”disse lui e io continuai”invece sento che funziona eccome,Raffaella sara’ contenta”....
“ok” parlo’ Marco sfilando  il pisello “grazie Sandra,ora so con certezza che mi funziona tutto benissimo”....io mi sentivo pero’ svenire dalla voglia “si pero’ in fase attiva ,mettiti a pancia’ in su a terra e non fare nulla ,vediamo se ti rimane su “proposi io sfacciata ma con modi sempre “scientifici” ,lui stese l’asciugamano,si corico’ a schiena in giu’ col pisello’ dritto come una torre,io ancora nuda andai su di lui prima con la patata sulla sua faccia che lui non manco’ di leccarmi ,poi andai verso il suo pene e senza troppo girovagare me lo infilai da sola”tu stai fermo” gli dissi, scopai io un po ,volevo ovviamente venire ,me lo sentivo in gola ,facevo su e giu’ piano e poi sempre veloce fino a schiacciare con la patata il piu’ che potevo e finalmente ero venuta ….
“Sandra fai un saluto da quella parte,ho fatto un video con la fotocamera da mandare a Luca che ci teneva tanto a vederci”......
Beh….erano stati bravi  oltre le aspettative,avevano calcolato piu’ meno tutto e Marco in accordo con Luca sono riusciti a  “ingannannarmi”...tutta la storia era finta e Marco non aveva nessun problema ,voleva solo scoparmi e Luca voleva farmi un video ,era un suo sogno erotico da tanto tempo….ci sono cascata come una pera’  ma porca putt...che bello che’ e  stato.
Settimana dopo abbiamo fatto l’unica  serata in 4 con Luca e Raffaella,abbiamo cercato di dormire tutti su un letto ,Luca si e’ divertito molto con lei e Marco ha voluto scoparmi davvero(come diceva lui),e’ stato bello dormire noi donne in mezzo e gli uomini al lato scambiandosi ogni tot di tempo di posizione ,poi  ho cercato di convincere Luca per farmi provare doppia penetrazione ma lui dice che troppo vicino a un’altro uomo non c’e la fa ancora,alla fine abbiamo dormito si e no 2 ore al mattino presto
Per me,in piscina,fu prima volta assoluta che mi e’ capitato di fare sesso in assenza di Luca.
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7 years ago
AdamDTS,
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Erica
Questa storia necessita l’introduzione tramite un breve preambolo.
Dopo sedici anni insieme, la storia d’amore tra me e la mia compagna è finita. Male. In un giorno qualunque a poche settimane dalle ferie estive abbiamo rotto. Dopo una furibonda discussione, ho preso la porta e me ne sono andato via.
Non sto a tediarvi col racconto delle fasi successive, concitate e dolorose, del resto sono sicuro che a voi che leggete interessino ben altri argomenti. Qualcosa con più ciccia.
E allora ecco qui.
E’ domenica mattina, sto cercando un parcheggio sotto quella che sino a poche settimane fa era la casa in cui abitavo. Sono qui perché ieri nell’ultimo sms ricevuto, Anna, la mia ex compagna, mi informa che ha disdetto il canone d’affitto dell’appartamento, lo lascerà a fine mese. Ha imballato le mie cose in alcuni scatoloni e mi “ordina” di provvedere al loro ritiro. Mi mette anche al corrente che è partita per alcuni giorni di vacanza e al suo rientro non vuole trovare più niente che sia riconducibile a mie proprietà.
Gli scatoloni sono sei, devo fare più viaggi. Il caldo è insopportabile, questa attività mi fa sudare abbondantemente e la polo che indosso è zuppa. Mentre sto caricando gli ultimi due cartoni sento una voce alle mie spalle.
- "Ehilà vicino, lo sai che la domenica non si lavora?" -
Mi volto e mi ritrovo a contemplare due occhi verdi. Una coppia di smeraldi. Una cascata di capelli color rame, lunghi fin oltre le spalle. Mossi. Le danno un’aria un po’ selvaggia. Un seno, pieno, direi una terza tendente ad una quarta, naturale, sodo e tondo. Il tutto assemblato ad un corpo molto ben proporzionato, atletico, due gambe toniche sormontate da due chiappe a cui manca solo la parola. Le caviglie sottili da cui si staccano due polpacci tonici.
Insomma una carrozzeria di tutto rispetto, ma, se proprio devo trovarle un difetto, lo identificherei coi lineamenti del viso; marcati. Intendiamoci, non bellissima ma nemmeno brutta, carina, di una bellezza diversa, equilibrata ed armonica. Per i miei canoni estetici è davvero affascinante, mi ha sempre attratto, da che la conosco.
Si chiama Erica ed è la mia vicina di casa. Vive nell’appartamento esattamente sotto a quello dove io, sino a qualche tempo prima, abitavo insieme alla mia compagna.
Forse vi state chiedendo: perché tutto questo preambolo? Ebbene, Erica oltre ad essere nel complesso avvenente, ha due peculiarità: le piace fare all’amore, lo fa spessissimo e con passione. Ed è un’urlatrice.
Ma al bando le divagazioni e torniamo ai fatti.
Quella caldissima mattina festiva, Erica indossa una canottiera arancione fluo sopra un paio di short elasticizzati aderentissimi che non nascondono, anzi, mettono in evidenza il suo sesso infilandosi maliziosi nella fessura della sua passera. L’alone scuro sul suo petto evidenzia che anche lei è sudata, ha appena finito la sua sessione di jogging. Le rispondo.
- "Ciao a te vicina, e tu lo sai che non si va a correre con questo caldo?" - e proseguiamo per qualche minuto a colloquiare ironicamente e amichevolmente.
Poi lei mi invita a salire da lei per bere un po’ d’acqua o una birretta, voi avreste declinato? Sii? Bugiardi!
Beh, io no, io ho accettato al volo, non mi pareva vero. Abitando nello stesso palazzo ci siamo incontrati più volte, nell’androne, davanti al portone, sulle scale, abbiamo anche condiviso l’ascensore qualche volta, limitandoci sempre a cordiali convenevoli tra condomini anche se, in tutta onestà, durante quei brevi incontri non riuscivo a non immaginarla intenta in pratiche sessualmente acrobatiche dando libero sfogo ai suoi sorprendenti vocalizzi.
La seguo nel suo appartamento senza riuscire a togliere gli occhi dalle sue chiappe fasciate dagli short neri, scommettendo con me stesso che sotto quel sottile strato di tela elasticizzata non vi è alcuna traccia di biancheria intima. Apre l’anta del frigorifero.
- "Vuoi acqua, birra o succo?" - mi chiede.
Opto per l’acqua e mi accomodo su una sedia, beviamo e conversiamo ancora qualche minuto quindi lei mi informa, avviandosi verso il bagno, che sente il bisogno di togliersi quegli indumenti zuppi di sudore.
- "Fai pure come fossi a casa tua." - aggiunge, allontanandosi da me e portando con se quella meravigliosa dotazione di chiappe sulle quali avrei voluto appoggiare le mie mani.
Dopo un minuto riappare riempiendo in un istante la stanza, l’appartamento, il condominio, il mondo intero, ma soprattutto, i miei occhi, con la sua nudità. Una meraviglia. Rimango senza parole, probabilmente ho stampata in faccia un’espressione ebete, ho l’impressione che la mia mandibola abbia toccato il pavimento.
- "Beh che c’è? Non hai mai visto una donna nuda? Non essere ipocrita ho sempre notato come mi guardi, so che questo è ciò che vuoi! Che hai sempre voluto, vedermi nuda, scoparmi!" -.
Balbettai qualcosa.
- "Si, beh, ma, ecco, cioè, io, tu …." -
- "Si va beh, noi voi essi." - ribatté lei aggiungendo.
- "Io mi faccio una doccia, ne hai bisogno anche tu, se ti va la facciamo insieme!" -
Ora dovete sapere che mi sono sempre reputato un credente, magari all’acqua di rose, non praticante ma credente, e in quanto tale da quel preciso momento ho avuto la certezza che un essere superiore esiste.
Qualcosa devo avere risposto, certamente ho buttato là un cenno assertivo, fatto sta che i pochi indumenti che indossavo hanno esorcisticamente abbandonato il mio corpo e così, la mia vicina, si è ritrovata di fronte un inebetito ed estatico esemplare dell’opposto sesso che le esibiva, in tutta la rigida dimensione di cui madre natura l’ha dotato, la felicità di accettare il suo insperato invito. Fece un passo avanti, mi agguantò l’uccello con una mano, con l’altra mi afferro i capelli e mi attirò a se infilandomi la lingua in gola perlustrando a lungo la mia cavità orale quindi, senza mollare la presa dal tronchetto della mia felicità, mi guido verso il bagno.
- "Vieni" - disse.
Dopo essere rientrato in possesso delle mie facoltà cognitive presi il bagnoschiuma e iniziai ad insaponarle la schiena, scendendo lungo i fianchi arrivai al suo magnifico culo, lo massaggiai, lo strizzai, lo accarezzai, insinuandomi, impertinente, con le dita sino al suo, a me sconosciuto, buchetto. Completai il servizio proseguendo lungo le gambe sino ai piedi. Completata l’attività igienico esplorativa del lato B di quel corpo meraviglioso, la feci voltare e mi applicai diligentemente al lato A, il collo, le tette, il ventre e, ovviamente, la passera. La esplorai curioso, feci scorrere la mano sul suo sesso morbido e liscio, la penetrai col dito medio, appurando quanto fosse già bagnata, lei mi infilò nuovamente la lingua in bocca, avida di baci. Feci scivolare le dita nella fessura tra le labbra del suo frutto non più proibito, massaggiandolo lentamente e constatando la turgidità del suo clitoride. Quindi, affinché non si dica che io sono contro la parità dei sessi, lasciai che fosse lei ad applicare lo stesso trattamento a me. Da abile porcella si soffermo sul mio culo lo esplorò sino al mio orifizio, con dita esperte, procurandomi piacevoli brividi lungo la schiena, abbandonandolo solo per dedicarsi al mio cannolo che, per quanto possibile, aveva incrementato il suo vigore. Le mie palle fecero conoscenza col sapiente e delicato tocco delle sue mani. Ci sciacquammo a vicenda e terminata questa operazione le appoggiai il cazzo tra le chiappe, le afferrai un seno stringendo, tra pollice e indice, il capezzolo eretto mentre con l’altra mano le giravo la testa e le infilavo la lingua in bocca. Lei non si ritrasse, strinse le cosce e le chiappe attorno al mio uccello, io spingevo e ritraevo, sentivo la mia cappella strofinarsi contro le creste del suo buco nero. Cercai di piegarla in avanti per penetrarla ma si divincolò.
- "Aspetta." - mi disse.
E girandosi prese a leccarmi i capezzoli, poi abbassandosi arrivò al mio cazzo e ai coglioni, ne prese uno in bocca mentre stringendomi nella mano mi segava con una lentezza esasperante, ogni tanto racchiudeva nel suo palmo la mia cappella pulsante e la massaggiava roteando il polso, quindi riprendeva ad andare su e giù lungo la mia asta passando all’altro testicolo.
- "Ti piace?" - mi chiese.
- "Cazzo si!" - mugolai.
Allora lei prese a leccarmi dai coglioni al frenulo avvolgendo, di quando in quando, la mia cappella con le sue labbra. Poi ingoiò tutto il mio uccello nella sua bocca e prese a solleticarmi il buco del culo con le dita, quindi iniziò a pomparmi lentamente, le presi la testa tra le mani e provai a guidare il ritmo lei intensificò gli affondi, liberò la sua bocca giusto il tempo per dirmi.
- "Voglio bere il tuo sperma!" - e sentii il suo dito farsi strada dentro di me.
Contemporaneamente riprese a spompinarmi con aumentato vigore sino a quando sentii di essere all’apice del mio piacere e nell’impossibilità di trattenermi esplosi fiotti di sborra nella sua accogliente e avida bocca. Lei ingoiò e rialzandosi mi disse.
- "Sai di dolce e salato al tempo stesso." - e baciandomi la sua lingua ingaggiò una scaramuccia con la mia.
Attesi il tempo necessario per riprendere il controllo delle mie articolazioni inferiori che, in seguito all’orgasmo appena raggiunto, sembrava avessero la consistenza della gelatina, poi concentrai le mie attenzioni alle sue tette. Voi non lo sapete ma ho una predilezione per i capezzoli e il clitoride, sentire come si inturgidiscono tra le mie dita o tra le mie labbra. Mi soffermai a lungo leccando, baciando, succhiando quei frutti sodi e deliziosi, poi sentii le sue dita affondare tra i miei capelli e le sue mani spingere la mia testa in basso verso il suo ventre, verso la sua figa. Mi soffermai con la lingua nel suo ombelico, ma lei aumentò la pressione finché non incontrai il suo sesso. Le leccai la pelle liscia delle grandi labbra, giù e su, dal basso verso l’alto in senso orario poi antiorario e di nuovo in senso orario. Prese ad emettere quei mugolii che già conoscevo per averli sentiti dal mio vecchio appartamento, ora erano in presa diretta ed io ne ero la causa. A quel punto presi a far scorrere la punta della lingua nella sua fessura leccandole avidamente le piccole labbra bagnate dei suoi umori, assaporando il suo sapore, spingendo la lingua dentro di lei, facendola mugolare ancora più forte, per tornare a leccarla lentamente dentro e fuori. Sentendola ormai preda del piacere che le stavo procurando ebbi cura di avvicinarmi al suo pistillo che lei mi offriva divaricando con le dita i petali che lo racchiudevano. Mi presi cura del suo clitoride sollecitandolo con la lingua, baciandolo e succhiandolo con le labbra, per tornare a ripercorrerlo lungo la sua circonferenza descrivendo piccoli cerchi quindi ancora a succhiarlo e baciarlo. Lei intanto ansimava ancora più forte.
- "Ahh si, così. Mi fai venire, cazzo, mi fai venire!" -
Il livello delle sue esclamazioni probabilmente veniva captato da eventuali passanti, ma anche dalle orecchie di quelli che abitavano gli appartamenti delle case vicine e non mi meraviglierebbe venire a conoscenza che le sue esternazioni possano essere state inserite come punto all’ordine del giorno della prossima assemblea condominiale dei palazzi adiacenti. Da parte mia tutto l’insieme di questa situazione aveva risvegliato l’inquilino che alberga tra le mie gambe, ma volevo diligentemente concludere l’opera, non doveva mancare molto al suo orgasmo e allora cominciai a fare al suo grilletto quello che potremmo definire tecnicamente un pompino. Venne tenendomi la testa premuta contro la sua passera e condividendo, con generosa profusione di decibel, il suo piacere con me e con quanti in quel momento fossero sintonizzati e in ascolto.
Mi rimisi in piedi e le lasciai il tempo di riprendersi regolarizzando la respirazione, quindi la baciai ripetutamente sul collo, le mordicchiai i lobi delle orecchie mentre con le mani le massaggiavo le poppe rotonde e sode. Lei ripeteva.
- "Cazzo, cazzo, cazzo!" -
Allora premetti la mia nerchia contro la sua passera lasciandole intendere quale continuazione volevo dare al nostro incontro, lei però mi allontanò dicendomi.
- "Non qui!" -
E agguantandomi ancora l’apparato genitale, senza prenderci la briga di asciugarci, mi guidò con urgenza verso il letto, mi spinse facendomi sdraiare sulla schiena e con agilità felina salì anche lei mettendosi a cavalcioni sopra di me. Iniziò a strusciare la sua prugna sul mio battacchio e dopo averne saggiato la consistenza si mosse in modo che l’apice del mio uccello puntasse l’entrata della sua passera. Sentivo la cappella penetrarla lentamente e altrettanto lentamente la sentivo uscire per poi rientrare dolcemente in un andirivieni guidato dai suoi movimenti, inarcava la schiena ed io ero fuori, spingeva indietro le chiappe ed ero dentro di lei. Poi appoggiò le sue mani sul mio petto e con un movimento repentino prese dentro di se tutto quello che avevo da offrirle. Sentivo le pareti della sua figa contrarsi attorno al mio cazzo. Restò ferma così per un tempo indefinito, ero estasiato, dalla mia posizione vedevo il suo seno salire e scendere seguendo il ritmo del suo respiro. Mi tirai su, in posizione seduta, afferrandole i fianchi, raggiunsi con le labbra il suo seno e inizia a baciarlo, lei incrociò le gambe dietro la mia schiena, sentivo il suo respiro aumentare di intensità, lasciai che la mia lingua entrasse in azione titillandole i capezzoli con la punta, iniziò ad emettere i primi vocalizzi. Poi mi spinse indietro facendomi tornare alla posizione sdraiata e prese a muoversi con un ritmo che aumentava ad ogni colpo, percepivo il mio uccello penetrare e ritirarsi nella sua passera fradicia dei suoi umori, prese a cavalcarmi al trotto, poi al galoppo e poi furiosamente, emettendo suoni ed esclamazioni al livello sonoro che ormai conoscevo bene. Infine venne; inarcando la schiena all’indietro, stringendo le sue mani attorno alle mie caviglie e spingendo in avanti il bacino quasi a volere dentro sé, oltre al mio uccello, anche i miei coglioni. La voce le si smorzò in gola e per un tempo che mi parve eterno smise di respirare, tanto che pensai le fosse preso un colpo apoplettico. Quando riprese a respirare ansimava come un mantice, come se avesse appena concluso un’intera maratona. Aspettai che tornasse in se e mi girai accompagnandola fino a farla sdraiare sulla schiena, a questo punto afferrai le sue caviglie divaricandole le gambe tanto quanto le mie braccia permettevano e in quella posizione presi a stantuffarla molto lentamente, ritraevo il mio cazzo sino a vedere la cappella avvolta dalle labbra della sua figa accogliente, quindi tornavo a spingerlo dentro fino in fondo, fino a farle sentire le mie palle premute contro le sue chiappe. Mi incitava a gran voce di chiavarla più velocemente ma volevo farla morire con movimenti lenti, quando sentii che era quasi pronta a godere nuovamente aumentai la frequenza delle spinte e all’improvviso mi fermai estraendo il mio arnese con suo sonoro disappunto. La feci girare carponi facendole afferrare con le mani la spalliera del letto, mi abbassai e cominciai a lavorarle, con la lingua, il buco del culo e l’entrata della sua vagina gocciolante, continuai sino a quando lei, esasperata, mi disse.
- "Ti prego, voglio sentirti dentro di me!" -
Le spinsi il pollice nella figa, lo ritrassi bagnato delle sue abbondanti secrezioni e iniziai a lubrificare la sua entrata posteriore, andando avanti così sino a quando sentii che il mio dito scivolava dentro il suo culo senza fatica. Lei apprezzava verbalizzando.
- "Siiiii, così, sbattimelo dentro!" - e ancora.
- "Voglio il tuo cazzo dentro di me!" - l’accontentai.
Mi misi dietro di lei, puntai l’uccello all’apertura fremente della sua figa e lo spinsi fino in fondo, contemporaneamente col pollice la scopavo nel culo. La sentivo gemere di piacere mentre, senza fretta, aumentavo il ritmo degli affondi. Come in precedenza, sentii il suo respiro fermarsi nell’estasi dell’orgasmo ed ebbi l’impressione che mi avesse inondato dei suoi umori perché avvertivo la sensazione che gocce del suo piacere scivolassero lungo il mio uccello sino ai coglioni. A quel punto, senza liberarle l’accogliente buco posteriore, le afferrai il fianco con la mano libera l’attirai a me cominciando a spingere con sempre più foga finché avvertii un calore al basso ventre, le mie gambe diventare molli, e il primo fiotto di sborra esplodere nella profondità della sua figa, seguito da un altro e un altro e un altro ancora, finché tutto lo sperma di cui disponevo non fu riversato in quella fantastica e avvolgente ampolla. Anche lei gridò all’universo intero, una volta ancora, tutto il suo godimento. Rimasi dentro di lei sino a quando la rigidità del mio arnese lo consentì, poi ci sdraiammo uno di fronte all’altro, unimmo le nostre labbra in un bacio infinito continuando così, in un modo più dolce, il nostro amplesso.
Mi sono preso alcuni giorni di vacanza, i colori di questo tramonto infiammano il cielo, in questo angolo di paradiso che è possibile raggiungere solo via mare. Gli ultimi turisti se ne sono andati e ormai li immagino seduti al tavolino di un bar mentre sorseggiando il loro aperitivo o intenti a preparare la cena. Mi sono liberato del costume e mi godo in totale nudità la pace di questo luogo, i suoni, i colori e la bellezza di quella sirena che uscendo dall’acqua sta avvicinandosi.
Scusate, devo andare, devo spegnere il tablet. Urgenti questioni necessitano della mia attenzione. La sirena, Erica, è anche maga. Ha appena fatto sparire il mio uccello dentro la sua bocca. Mi chiedo quali siano le sue intenzioni?
Mah!
C… c….c….ciao.
P.S.: I nomi dei personaggi, i luoghi e le situazioni descritte in questo racconto, sono esclusivamente frutto della fantasia dell’autore (cioè io), ogni riferimento a persone, località e contesti reali è puramente casuale.
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7 years ago
masaraj,
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Il gigante
Il gigante
Mi aveva detto: “Sei stata formidabile, mi hai fatto godere come non mi era riuscito mai in tutta la mia vita, proprio a causa delle dimensioni del mio pene. Se te la sentirai… mi piacerebbe riprovarci, magari a casa mia, così potresti stare più comoda. E mi aveva dato il suo biglietto da visita, dopodiché, dandomi ancora un bacio profondo mi aveva salutato. (vedi “Nei giardini di Piazza della Repubblica 5)
Era da qualche tempo che stavo pensando di chiamarlo. C’era, da una certo lato, la paura di riaffrontare quella “bestia” e da un altro la voglia, pazzesca, di riuscire nuovamente ad accoglierlo in me e sentirmi posseduta come mai lo er4o stata prima. Ero combattuta ma prevalse il desiderio, solo che a quel punto volevo arrivarci consapevole e preparata al meglio. Iniziai, pertanto, ad indossare durante la giornata un plug-in di una certa dimensione aumentando, dopo un paio di giorni, la dimensione e dopo un altro paio di giorni aumentandola ancora, arrivando, così, ad indossarne uno del diametro di quello del gigante. Andare in giro, durante il giorno, con quei dilatatori era una sofferenza, ma anche…. una goduria. Facevo fatica, davanti ad altri, a nascondere il piacere che provavo, sedendomi magari al bar per prendere un caffè o un aperitivo, sentendomi posseduto da quell’attrezzo.
Era qualcosa di una libidine pazzesca che, dovendo nascondere, era ancor più eccitante. Un giorno, un amico con il quale stavo prendendo un aperitivo e con il quale avevo avuto qualche storia, subodorò qualcosa, per cui, quando stavamo per andarcene e ci eravamo alzati. Mi diede un pacca sul culo che mi fece fare un salto con urletto, tanto che, guardandomi fisso negli occhi, mi disse: “ora vieni immediatamente a casa mia perché devo vedere cosa cazzo ti sei messo nel culo e devi farti inculare. Fu una goduta meravigliosa, eccitata com’ero.
Dopo una settimana ero convinta di poter affrontare “la bestia”, e pertanto gli telefonai. Quando mi rispose gli ricordai come ci eravamo conosciuti e che mi aveva dato il suo biglietto da visita. Fu felicissimo di sentirmi, mi disse che da quella volta non aveva più goduta se non masturbandosi, ripensando a come ero riuscita ad accoglierlo e, se me la sentivo, non vedeva l’ora di accogliermi a casa sua e vedere se….. riuscivo nuovamente a farmi penetrare da lui. Sentirlo così felice per la mia telefonata e desideroso mi ringalluzzì e, piena di emozione, gli risposi che ero pronta a riprovarci anche subito. Sentìì un urlo di gioia ed immediatamente mi disse: ”Se puoi… vieni subito, già non sto nella pelle dalla voglia di rivederti”.
Ci misi mezz’ora e quando arrivai mi accolse a braccia aperte e…. mi baciò in bocca, lussuriosamente, a tutta lingua, eccitandomi da impazzire. Mi trascinò in camera da letto ma a quel punto mi divincolai e gli dissi che avevo bisogno di rinfrescarmi.
Mi indicò il bagno e mi ci rifugiai, riprendendo fiato e riordinando le idee.
Mi rinfrescai la faccia, ripresi fiato e mi tolsi il plug-in che avevo ancora in culo, spalmandomi lo sfintere di Luan, abbondando. Rientrai in camera da letto e lo trovai nudo che si stava smanettando quel “boa constrictor” che si ritrovava tra le gambe. Mi spogliai. Mi ci inginocchiai davanti, iniziando prima a masturbandoglielo e poi iniziando a leccarglielo, cercando di sbocchinarlo. Era una cosa da slogarsi la mascella ma riuscì, più o meno, a farlo. Dopo un po’, però, mi fece capire che voleva provare ad incularmi, perciò smisi di leccarglielo e mi misi inginocchiato davanti a lui riproponendogli le raccomandazioni che gli avevo dato nelle toilette dei giardini, e cioè di lasciare che fossi io a riuscire a farmelo entrare, senza che lui spingesse. Ubbidiente me lo posizionò sul buco e rimase fermo, lasciando che fossi io a muovermi ed a farlo entrare. Iniziai a stringere e rilasciare il buco del culo, spingendomi, contemporaneamente, verso di lui. Stringi, rilascia, spingi… stringi, rilascia, spingi….. pin pianino stava iniziando ad entrare. Gli esercizi fatti con il i plug-in sembrava avessero dato una certa elasticità al mio sfintere tanto che, improvvisamente, me lo ritrovai dentro. Mi fermai, respirando in maniera accelerata, ma lui esplose in un “Sei incredibile… ci sei riuscito con una certa facilità, bravo!” Ripreso un ritmo normale nel respiro iniziai a succhiarglielo con lo sfintere, per prenderne le misure, per sentirlo meglio e dopo un po’ gli dissi: “Ora lascia che mi muovo io, poi quando te lo dico potrai iniziare a chiavarmi come meglio credi”.
Ed iniziai a muovermi lentamente, con calma, gustandomelo tutto. Il fatto che mi fossi allenato con i plug mi aveva dato un grosso vantaggio. Ero riuscito a farlo entrare quasi senza sentire dolore e ciò significava molto nello aggiustarmelo nel culo e goderne. Me lo gustai, adeguandomi sempre meglio, allargando sempre di più il mio sfintere finché sentendo che ero bello largo gli dissi: “Ora vai, chiavami per bene, sono la tua troia e chiavami come sai fare tu.”. Non me lo fece ripetere… iniziò a colpirmi con colpi profondi che mi sembrava mi arrivassero in testa. Era magnifico!! Ero sempre più morbido e lubrificato, anche perché me lo stavo gustando tutto. Mi piaceva da impazzire sentirmi posseduta in cotal maniera.
Mentre mi inculava mi stavo masturbando, cercando di trattenere l’orgasmo che, se mi fossi lasciato andare, sarebbe esploso in un nulla. Mi stava inculando alla grandissima; era una meraviglia sentirsi riempito così, era stupendo.
Era talmente felice di avere un culo accogliente che mi arava con continuità, mormorandomi in continuazione: “ dio… mi stai facendo impazzire, non credevo riuscissi di nuovo ad accogliermi, a farti inculare, invece… è anche meglio dell’altra volta!” - e poi “che culo stupendo, sei accogliente… ti inculerei per ore !” e ci dava dentro, senza sosta, portandomi a godere come un pazzo, mi sentivo sua e glielo dissi. “Sono la tua troia, scopami coma meglio credi” e lui… uscì, mi rigirò sulla schiena, mi alzò le gambe sulle sue spalle e…. mi rinfilò senza trovare ostacoli, guardandomi negli occhi e dicendomi “Mi stai facendo impazzire, non credevo potessi riuscire ad essere così disponibile” - “Ti voglio, sei mia !”
E continuò a chiavarmi finché non iniziai ad urlare “Godooo…. Mi stai facendo impazzire… ti prego, godimi dentro, voglio sentire che mi riempi.” Ma lui continuò a ravanarmi, facendo orecchie da mercante e portandomi alle soglie della pazzia.
Quando sentì che stavo tremando dal piacere, iniziò a godere, riempiendomi di sborra in quantità industriale. Rimase eretto, infilato dentro di me, inchinandosi verso il mio viso ed iniziando a baciarmi libidinosamente risucchiando la mia lingua e succhiandomi anche il cervello. Oddio… che chiavata… e l’avevo ancora dentro, ben infisso in me. … E la cosa mi piaceva, mi ero abituato ad essere posseduto da quel boa constrictor, che mi aveva fatto impazzire. Il mio culo, iniziò a contrarsi e succhiarglielo, tanto che lui esplose in un “Non è possibile, me lo stai succhiando, mi stai facendo un pompino con il culo !!” …. E per reazione iniziò nuovamente ad incularmi. Pazzesco. Non era un uomo, era una macchina del sesso. Meraviglioso!! Io ero sempre più aperta e disponibile. Iniziò a darmi colpi lunghi e profondi ed io iniziai a mormorare frasi senza senso. Ormai ero sua, completamente, poteva fare di me ciò che voleva, non sentivo più alcun dolore, ero come una bambola di pezza tra le sue mani. Iniziai a godere, riversandomi sulla pancia tutto il mio piacere, che lui raccolse con le dita andando poi a succhiarsele per poi riabbassarsi verso di me per baciarmi nuovamente condividendo il mio sperma. E mentre mi baciava venne nuovamente dentro di me, tanto che iniziò a tracimare dal mio culo. Si trattenne dentro di me ancora per qualche minuto e poi,
con calma, si sfilò dal mio culo, mentre si stava ammosciando, rimanendo peraltro sempre di notevoli dimensioni. Mi abbracciò dicendo che solo con me aveva goduto tanto e che non voleva perdermi.
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7 years ago
admin, 75
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l'incontro
Sono moltissimi gli adolescenti che hanno una attrazione per le donne più mature e sarà forse a seguito della calda stagione che tali pulsioni divengono più evidenti.
Raramente utilizzo mezzi pubblici tuttavia, in quella che era stata una afosa giornata di primavera, rientrando a casa dopo una intensa giornata lavorativa, salgo su un autobus fortunatamente non molto affollato, accorgendomi subito degli sguardi insistenti di un giovane che paiono volermi spogliare con gli occhi.
Non è certo l’età a poter attrarre il mio interesse, tuttavia mi lusinga essere divenuta l'oggetto di un tale esternazione, facendomelo immaginare dedito a masturbarsi magari ripensando in seguito proprio a me.
Mi ricorda un vecchio amico d'infanzia, grassottello con già sin da allora pochi capelli a circondare un volto paffuto, la carnagione molto chiara, una bocca rosata è sottile, le mani tozze, che mi rimandano a giochi maliziosi di lontani trascorsi.
Gli occhiali da sole mi permettono di osservarlo proteggendo la mia insana curiosità mentre vengo pervasa da un fremito inusuale quando con la memoria ritorno a quei trasgressivi momenti del remoto passato.
Reggendomi ben salda agli anelli contrasto le brusche manovre del conducente con dei movimenti che allo sguardo del giovane devo essergli apparsi come una erotica danza, tanto dallo stimolarlo ancor più nel percorrermi tutta quanta giù sino a dove il tacco sottile fuoriesce dall'orlo dei pantaloni.
Arrivata a destino mi appresto a scendere affiancandomi al giovane che lestamente si muove a propria volta restando leggermente indietro rispetto a me, ma non abbastanza dal non poter notare che si incammina con passo deciso per la medesima strada.
Affrettando un po il passo, girovagando volutamente rispetto alla meta, tanto per verificare se non sia una mia idea che mi stia davvero seguendo, ne ho la conferma quando ne osservo la sagoma riflessa nella vetrina, ferma alle mie spalle.
Superando ogni titubanza mi giro sorprendendo me stessa mentre mi avvicino domandandogli cosa lo induca a seguirmi in quel modo.
Il viso gli si infiamma di un palese imbarazzo balbettando una improbabile scusa e rendendo quella sua goffaggine talmente stimolante dal permettere un gesto che solo la follia dell'inusuale frangente poteva essere in grado di potermi far compiere.
Porgendogli un biglietto da visita lo incito a richiamarmi quando lo avesse desiderato, lasciandolo come una statua di cera mentre mi allontano sorridendo al pensiero se mai lo farà.
Vado a casa lentamente, ripensando a ciò che ho appena condiviso, domandando a me stessa se non sia stata un'altra delle mie torbide fantasie.
La medesima sera nel letto, prima di addormentarmi, mi masturbo nel ricordo di quando, molto tempo addietro, un ragazzotto cicciottello, esplorando audacemente le mie forme ancora acerbe, non poteva certo supporre di aver innescato quei segreti desideri di trasgressione.
Quando ormai dimentica dell’accaduto il telefono squilla, riconducendomi immediatamente a quell’episodio, accetto di incontralo attratta dalla manifestazione eloquente di volermi ritrarre, dichiarando di una innata passione per la fotografia che, vedendomi, lo aveva fatto sognare, immaginandomi come modella.
Sempre più incuriosita, e nel confermargli la mia disponibilità, lo seguo in uno scantinato, dove, dopo i primi convenevoli, ed alcuni ordinari scatti , realizzati tanto per dare un po di sintonia al particolarissimo evento, e mano a mano che la mia partecipazione andava facendosi sempre più evidente, osservandomi guardare le immagni di nudi femminili appese alle pareti tratte dalle riviste, non senza arrossire ecco il formularmi la domanda se a mia volta mi fossi mai fatta ritrarre in tal modo.
All’affermativa risposta, che si, avevo posato per alcunia artisti, ed anticipando ciò che non avrebbe forse avuto il coraggio di aggiungere, disponendomi in modo provocatorio iniziai a slacciarmi i pantaloni, lasciandoli scivolare lungo le gambe e con mossa ancora più ardita liberandoli dalle caviglie lanciandoli nella sua direzione.
Trepidante, guardando il ridottissimo perizoma che ormai ben poco celava della mia intimità, e subito pronto a cogliere quella insperata occasione, trovando subito maggiore coraggio iniziò a rivolgermi eloquenti richieste di espormi come mai avrebbe osato immaginare sarebbe stato possibile.
Praticamente seminuda, coperta solo dal reggiseno e dall’impalpabile slip, quando azzardò l’ulteriore richiesta che mi abbassassi l’esiguo baluardo che molti uomini avrebbero desiderato levare, lo assecondai senza alcuna reticenza offrendomi a quegli scatti fotografici divenuti sempre più trasgressivi.
Quando ormai completamente nuda gli chiesi quali pensieri gli passassero per la mente, a seguito di quanto stava avvenendo, non esitò ad aggiungere che, oltre al fatto di non aver mai visto una donna così nella realtà, poteva solo fantasticare immaginandosi cosa avrebbe mai potuto essere un rapporto intimo con me.
Consapevole che sarebbe stata una follia, però sicura che averi fatto impazzire il mio compagno raccontandogli in seguito dell’accaduto, certa di farlo morbosamente eccitare, non dovei fare altro che esortare il giovane ammiratore a sperimentare ciò che tanto desiderava.
Senza farselo ripetere, in un battibaleno fu a propria volta nudo avventandosi con foga su di me, lasciandomi stupita per l’irruente capacità di introdursi nel mio corpo iniziando a percuotermi con veemenza inaudita, riuscendo a condurmi all’orgasmo nonostante la repentina eiaculazione che non riuscì a trattenere.
Soddisfatte le bramose voglie lo incitai a ripetersi con più calma conducendolo nuovamente all’erezione con una sapiente stimolazione orale che, lasciandolo senza fiato, gli fece sicuramente comprendere quanto fossi anche insospettabilmente molto puttana.
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7 years ago
gloria1951,
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La contessa
La Contessa
La Contessa l’avevo conosciuta nelle toilette dei Giardini accanto a Piazza della Repubblica (vedi “Nei giardini di piazza della Repubblica 4” ) e mi aveva dato il suo bigliettino da visita. Un giorno la chiamai, mi feci riconoscere e lei mi rispose; “Speravo tanto mi richiamassi. Iniziavo a perdere la speranza. Quando puoi venire da me ?” - Le risposi: “ Anche subito!” Allora sbrigati… ti aspetto !”
Tempo un quarto d’ora ed ero da lei. Mi accolse con un sorriso dicendomi subito che era felice che l’avessi chiamata e che fossi lì. Disse che non vedeva l’ora di poter ripetere l’esperienza avuta con me alle toilette dei giardini e che lì. A casa sua, saremmo stati più liberi. ….e mi portò subito in camera da letto dove iniziò, quasi con frenesia, a spogliarmi. Una volta spogliatomi, iniziò a suggermi i capezzoli, nel mentre si spogliava. Mordendomeli un po’ mi portò ad avere una erezione notevole e lei, immediatamente, vi si fiondò sopra iniziando a succhiarmelo voracemente. Quando fu soddisfatta del risultato ottenuto si distese sul letto, trascinandomi su di se invitandomi a penetrarla immediatamente. Trovai una fica bollente, umida, superpronta per essere chiavata. Iniziai, con calma, a ravanarla lentamente, metodicamente, guardandola negli occhi e cercando di sottometterla psicologicamente. Ogni tanto le infliggevo qualche colpo potente, sino in fondo, a toccarle l’utero, facendola sussultare ma pregandomi di continuare così, invece…. Lo facevo solo di quando in quando, per portarla a desiderarmi di più. Dopo una mezz’ora di questo andirivieni iniziai ad accelerare, portandola, in breve, a godere come una fontana, ululando tutto il suo piacere. Quando finì di godere…. non mi fermai, per farle superare i limiti del piacere e condizionarla alle mie voglie. Iniziò a pregarmi di fermarmi, di darle il tempo di riprendersi, ma non lo feci ed alfine raggiunsi il mio scopo: iniziò a godere nuovamente, gridando, pregandomi di smetterla, ma non lo feci finché non capì di averla portata oltre i limiti del piacere e…. svenne. A quel punto mi fermai, iniziando a leccarla dappertutto. Rinvenne mentre le stavo leccando la fica, suggendo, soprattutto, il clitoride. Bloccò, con le mani, la mia testa in modo che continuassi a leccarle il clitoride, spingendo ancor più il bacino verso di me. Iniziò a tremare tutta. Sembrava epilettica. Ed iniziò a borbottare “Sìì… così…. mi stai facendo impazzire…. Sei un diavolo… così.. ancora… oddio… godoooo… come godooooo…” e mi schizzò addosso un torrente di schizzi del suo piacere. Mi misi al suo fianco e lasciai che si calmasse, che si riprendesse da quell’orgasmo squassante. Quando si riprese dichiarò che era una vita che non aveva più orgasmi del genere e…. che l’avevo fatta ringiovanire e non aveva nessuna intenzione di perdermi, era disposta ad esaudire ogni mio desiderio, purché continuassi a frequentarla e scoparla. Iniziammo, così, a vederci piuttosto spesso e mi riempiva di regali (spesso facendomi anche trovare in tasca biglietti da centomila). Un pomeriggio in cui avevamo appuntamento, come al solito a casa sua, mi accolse dicendomi che aveva una sorpresa per me. Mi portò in salotto, che normalmente era diviso dalla sala da pranzo da un gradino, e che trovai diviso da un tendaggio. Mi fece sedere sul divano, posizionato esattamente davanti al tendaggio, mi offrì un Whisky & Sauer ed andò ad aprire il tendaggio. Dove prima c’era una sala da pranzo ora aveva creato un’alcova, una camera da letto, in cui una tizia in baby doll sembrava si stesse preparando per andare a letto. In quel momento suonò un campanello e la tizia uscì dalla stanza rientrando, poco dopo, con un’amica vestita molto elegantemente che, con voce rotta dal pianto, le stava raccontando come quello stronzo di suo marito l’avesse tradita. E sempre piangendo si sedette sul letto (era una recita, ben congegnata, a mio uso e consumo). La tizia che impersonava la padrona di casa, le si avvicinò ed iniziò, appoggiandole una mano sulla spalla, a consolarla. Dopo un po’, sempre usando parole di conforto, tra cui il fatto che tutti gli uomini sono degli stronzi egoisti, le si sedette accanto, abbracciandola, al che la tizia, sempre piangendo, le appoggiò la testa sulla spalla. Immediato fu il gesto della tizia di darle bacini sulla testa, sulla fronte, sulle guance arrivando a dargliene anche sulla bocca, cosa che la “cornuta” accettò passivamente ma, dopo un po’, iniziò a corrispondere ai baci, finché arrivarono a baciarsi “alla francese”, con tutta la lingua in bocca e con la “padrona” di casa che iniziava nel contempo ad impastarle le tette. In pochi minuti di effusioni arrivarono a ritrovarsi nude sul letto, con la “cornuta” che ormai aveva smesso di piangere ed iniziava ad emettere versi di piacere poiché l’altra le stava leccando la fica stuzzicandole soprattutto il clitoride. Qualche attimo ancora e si ritrovarono a fare un 69 da applausi. Nel frattempo la contessa, notando che queste scene avevano provocato in me uno stato di erezione, aveva prima iniziato ad accarezzarmi “il pacco” da sopra i pantaloni, quindi si era abbassata, me li aveva aperti e subito dopo sfilati, unitamente alle mutande, ed aveva iniziato a masturbarmi mentre io le avevo infilato una mano sotto la gonna, molto ampia, che vestiva quel giorno arrivando a stuzzicarle il clitoride.
Eccitato dalla visione dal 69 e dalla manipolazione del mio membro da parte della contessa, la feci alzare e la trascinai verso il letto ove si stava svolgendo quella scena erotica e…. mi fiondai sullo splendido culo che era rivolto verso di me, infilandolo in un colpo solo. La tizia che stava sopra (la cosiddetta “padrona di casa”) ebbe un soprassalto ma poi mi accolse con fare molto disponibile, dimostrando di apprezzare di essere inculata, anche se, scoprirò poi, che tendenzialmente era esclusivamente lesbica. La contessa, intanto mi baciava voracemente, sgrillettandosi, nel mentre strizzava i capezzoli di colei che stavo inculando. Quando stava per giungere all’orgasmo, mi fermai, uscì da quel culo così disponibile, respirai a fondo un paio di volte, allontanai la lesbica da calla “cornuta” e mi infilai in quella vagina così ben inumidita e preparata. La contessa prese immediatamente tra le mani il volto della lesbica e la baciò a tutta lingua, iniziando con lei una masturbazione reciproca.
La “cornuta” dimostrò fin da subito di apprezzare le mie attenzioni, iniziando ad agitarsi sotto di me per godere al massimo del mio “compagno di giochi”.
La arai violentemente, sino a quando non la sentì godere, digrignando i denti, ed a quel punto rallentai la foga ma continuai a chiavarla finché non mi supplicò di fermarmi. Era elettrica, colpita da tremori. Io non avevo ancora goduto, ero al massimo, potevo trattenermi ancora, esaltato da tutta quella situazione così erotica.
La contessa, non appena vide che ero libero, si liberò dall’intreccio erotico che stava vivendo e si fiondò su di me, portandomi immediatamente ed infilarglielo in fica, caldissima, umida, pronta all’uso. La scopai da maestro, guardandola negli occhi, come usavo fare, e lei con occhi pieni di libidine si aprì a me completamente, grata di ciò che le stavo facendo provare. Fu una chiavata maestosa, con cui la portai ad urlare il suo piacere, finché non si sciolse, sotto di me, come neve al sole, senza forze.
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Donna caterina 2
Donna Caterina 2
Riprese le forze, appoggiandosi su un gomito per ergersi un po’ e potermi guardare bene in volto, mi disse: “ Sei pazzesco, avevo intuito sin da subito che sarebbe stato bello far l’amore con te, ma non credevo tanto. Sin quando lo vorrai sarò la tua amante, disponibile in tutto, ti darò tutto ciò che vorrai e che sarà nelle mie possibilità ma…. tu devi, e dico devi, continuare a scoparmi, ora che mi hai fatto provare tutto ciò. Sarò discreta, non ti romperò le palle in famiglia, ma… dobbiamo continuare a vederci al di là dei rapporti professionista/cliente. …E la prossima volta DEVI farmi anche il culo. Promesso?” - “Ok., - dissi – sarai la mia donna”.
Per poterci organizzare al meglio, rimanemmo d’accordo che, sicuramente, una volta a settimana ci saremmo incontrati e avremmo cercato di vederci anche una seconda, da concordare volta per volta, in funzione dei miei impegni.
Quando ci rivedemmo era “splendente”. Pur nella sua “non bellezza” emanava sesso dalla punta dei piedi fino alla punta dei capelli. Mi avvolse in una sensazione di erotismo unica, incredibile, e mi sentì eccitato da morire, tanto che non vedevo l’ora di essere dentro di lei e sentirmelo risucchiare da quella fica che riusciva a dare l’impressione che due mani ti stessero masturbando nel mentre una bocca te lo succhiava. Non appena entrai a casa sua e chiuse la porta mi si avventò addosso, piena di voglia, baciandomi in bocca con una tale voracità che…. mi ritrovai immediatamente a “cazzo duro”. Che femmina !! Sensuale, animalesca, vorace.
Mi portò di corsa in camera da letto, mi spogliò, mi fece distendere sul letto, si spogliò anche lei e mi venne sopra impalandosi immediatamente, cavalcandomi a torso eretto, guardandomi negli occhi e spingendo le anche, la fica, tutto il suo bacino con forza contro il mio, iniziando a mugolare dal piacere. Mormorava frasi sconnesse, intramezzate da :… “ Sììì,… cosìììì.. chiavami a fondo…. Fammelo sentire tutto…. fammi sentire tua… “! Finché, a denti stretti, iniziò ad urlare “Godooo……. Oddio come godooo….. mi fai impazzire…. Sei meraviglioso…. ! E venne come una fontana, bagnandomi tutto il bacino, allagando il materasso, finché non si accasciò su di me, abbracciandomi stretto, respirando affannosamente. Io non avevo ancora goduto, ma ciò non mi dava fastidio, c’era tempo. Quando riprese fiato, la feci scendere e me la misi di fianco e messa sul fianco in mod9 che mi desse la schiena iniziai a stuzzicarle l’ano, con delicatezza, inumidendo le dita e, lentamente, iniziando ad infilargliene prima uno, poi un secondo sino ad arrivare, con molta calma, ad infilargliene un terzo. A quel punto riscontrata la sua disponibilità, come da sua richiesta della volta precedente, me la inculai, lentamente, assaporando ogni cm. che andavo conquistando di quel culo che non credo fosse vergine ma, comunque, da molto tempo non veniva invaso. Lei partecipò con molto piacere: lo desiderava da tempo ed io la feci felice facendole provare un piacere sottile che la portò ad un orgasmo squassante nel preciso momento in cui iniziai a riempirle il culo con una sborrata pazzesca, dovuta anche al fatto che prima non avevo goduto.
Che donna…. bruttina di viso, piuttosto magra ma… di una femminilità e di una sensualità pazzesca.
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