{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/en\/stories-add","title":"Add story","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Add story","checkDeactivatedProfile":true}
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La festa di fine estate
Era una delle ultime sere d'estate...ed io avevo deciso di passarla al mare allo stabilimento balneare dove avevamo passato l'estate io e mio marito.Era una bella sera estiva, faceva ancora caldo e decisi di dire a mio marito della festa.Lo convinsi,saremmo stati lì per la serata: Verso le 8 gli dissi di prepararsi perchè saremmo andati al mare a cena ed a festeggiare con gli amici conosciuti in spiaggia. Lui si mise la solita maglietta della NIKE,bermuda e le scarpe da tennis...era pronto.Io invece mi preparai con cura.Volevo essere strafica...far girare la testa a tutti ed essere al centro dell'attenzione.Con mio marito le cose non andavano poi molto bene mi trascurava...preso dal lavoro e dalle 1000 cazzate che lo interessavano...calcio...pesca...caccia... una moglie bella e calda forse non la meritava...ed io ero sia l'una che l'altra cosa...Quella sera poi ero particolamente eccitata e sottili brividini mi partivano dalla schiena...piccole scariche di voglia mi scendevano sul monte di venere...segno che ero davvero su di giri... Ero stata a comperarmi un piccolo top bianco semitrasparente,dovevo solo decidere se indossare anche il reggiseno... ed una mini di jeans davvero moooolto mini...mi copriva a stento il sedere...Un perizoma minuscolo mi copriva la fica e spariva tra lo spacco del sedere...ero davvero sexy...Inoltre fin da quando ero ragazza tutti mi avevano sempre fatto notare che avevo un gran bel culetto...a mandolino...sporgente e terribilmente sexy... guardandomi allo specchio mi compiacevo..era vero..avevo un gran bel sedere...forse una delle mie parti + sexy.... Infine spogliandomi e restando in perizoma mi accorsi che forse avevo anche esagerato con l'abbigliamento sexy...sembravo davvero una puttana da night club!
Completava l'opera un sandalo con tacco nero e lacci al polpaccio...con quella roba addosso....capelli sciolti ed un trucco giusto...l'avrei fatto venir duro anche ad un morto!Infatti la nomea che mi ero sempre fatta era quella di una splendida signora che sapeva fare drizzare di brutto i cazzi al suo passaggio!! Mi feci un bagno...lavai i capelli...li asciugai...mi profumai la pelle con un olio al sandalo...e mi misi gli abiti...Mi truccai con cura,decisi per non mettere il reggiseno....volevo vedessero che bel paio di tette avevo... alla fine ero pronta...Mi guardai allo specchio...mamma mia...ero davvero una gran fica!!!La serata sarebbe stata mia...e molti sarebbero stati quelli che si sarebbero fatti venire l'acquolina in bocca guardandomi....Adoro far eccitare con lo sguardo e con l'abbigliamento un uomo... saperlo a cazzo duro per me mi eccita in un modo terribile!!Mio marito mi guardò con la solita noncuranza...per poi dirmi...il solito:"si stai bene...jessyca...sei carina..." La solita frase da scemo....sempre la stessa...mai un complimento...mai una parola dolce...era davvero un povero scemo... Arrivammo al bagno...le luci erano accese...la musica alta...ed un profumo di pizza e di pesce arrosto ci avvertì che la cena era già cominciata. Scesi dall'auto e mi diressi ai tavoli...gli amici ci aspettavano e iniziai a salutarli. Un coro di elogi mi colse di sopresa...non credevo di aver fatto così colpo..tutti mi guardavano con ammirazione...e le mogli di alcuni con un pò d'invidia per come i mariti mi squadravano dalla
testa ai piedi. Salutai tutti...mentre mio marito aveva posteggiato...poco dopo eravamo al tavolo con gli altri...e ordinammo la cena. Uno degli amici mi guardava con voglia...lo vedevo..era un single incallito e non riusciva a staccare gli occhi dal mio top...che mi copriva a malapena le tette,se mi muovevo troppo con le braccia i capezzoli mi spuntavano dalle pieghe del top..e lui trasaliva ogni volta. Lo guardai con un sorriso..dicendogli...:"aldo...così poi non digerisci...sai?Hihihi!!"... Lui annuì e mi rispose che ero una megafica...molto meglio delle sciaquine che girottolavano per la disco quella sera. Finii il 1° e dissi che dovevo andare alla toilette,il vino e la coca cola bevuta mi avvertivano che dovevo andare a far pipì. Mi alzai e mi diressi verso il bagno che era dietro il ristorante.Mentre stavo andando incontrai il bagnino...un bel ragazzo che era tutta l'estate che mi sbavava dietro...
Mi fermò e mi disse apertamente che quella sera ero una cosa da sogno...e che avrebbe fatto di tutto per potermi stare addosso un pò.Gli sorrisi dicendogli:"ma dai...chissà quante ne hai qui..." e lui per tutta risposta mi mise un braccio intorno alla vita e con forza mi schioccò un bacio in bocca!Appoggiandosi a me mi preme con il pantaloncino da bagno sulla fica... sento che ha una favolosa erezione....il cazzo duro mi preme sulla mini...mentre la sua lingua incontra la mia...una scossa micidiale mi parte dalla fica...inizio a gemere ed una vampata di calore mi arriva sul viso...segno che la cosa mi piaceva e parecchio. Mi riesco a staccare...lui mi guarda e mi dice:"quando ballano...ti vengo a cercare....sai?" io ero ormai in calore...una voglia infinita mi prende...salendo dalla pancia fino al cervello...non riesco a resistere...e così gli rispondo:"ok...dopo.. ora finisco la cena...c'è mio marito...vediamoci dopo"..... ormai ero eccitata al max...quel ragazzo mi aveva colpito nel segno...avevo una voglia di cazzo micidiale e con lui me la sarei tolta davvero! Vado in bagno...e qui noto subito un'altro segno di come la cosa mi era piaciuta...avevo la fica fradicia d'umori...mamma mia...che voglia mi era presa... quel bacio e quel contatto mi avevano acceso un desiderio tremendo. Tornai al tavolo...e come se nulla fosse ripresi le solite conversazioni ed il resto della cena trascorse tra chiacchere e risate. Il vino scorreva a caraffe...fresco...bianco e frizzante...in breve eravamo tutti allegri e mio marito aveva deciso per un torneo di briscola con gli amici....ottimo..mi sarei potuta assentare senza dare nell'occhio...e lui nemmeno se ne sarebbe accorto. La disco iniziò a salire di tono..in breve la pista era piena...ed in mezzo ad un bordello pazzesco...chi mi avrebbe vista? Andai da lui e mentre era tutto preso dal torneo....gli dissi:"amore ballo un pò..ok?" Lui annui e nemmeno si voltò a guardarmi...meglio...pensai io...gioca gioca...che io me la spasso a modo mio! Dopo poco ecco il bagnino...che guardandomi mi fà un cenno di seguirlo.Io con noncuranza inizio ad allontanarmi...lui in breve si dirige verso le cabine...un lungo corridoio di cabine che finisce nel buio... Dopo poco si ferma in un angolo...da lì non ci avrebbe visto nessuno.
Dopo pochi attimi arrivo...il cuore mi batte all'impazzata mentre lo raggiungo!Un attimo e mi è addosso....mi bacia con foga...la sua bocca incollata alla mia...le sue mani mi frugano la mini... e dopo pochi attimi sono già sotto la corta gonna di jeans...un secondo dopo è sul perizoma...non perde tempo il tipo...è eccitato come un cavallo!! Mentre mi bacia scende un pò il mio top...le tette mi fuoriescono dal generoso scollo...mi inizia a leccare un capezzolo...io non capisco + nulla...sono su di giri da morire e la fica mi pulsa come non mai! Si apre la camiciola...e mi mette davanti un petto liscio e muscoloso...mmhh....inizio a leccarlo con la punta della lingua mentre la sua mano è dentro il perizoma e mi stà rovistando la fica....un :"mmhh...sei fradicia...puttana!!!" gli scappa mentre mi tocca tra le cosce...io mugolando gli rispondo di sì. Inizio a scendere con la lingua...sono al pube...i primi peli mi avvertono che stò per arrivare al cazzo...ed io non chiedo di meglio!! Leccandolo ho piegato le ginocchia....sono quasi in ginocchio mentre lui è appoggiato alla cabina...guardandolo gli appoggio le mani ai lati dei pantaloncini da mare... e lentamente inzio a calarli....
Dopo qualche attimo un cazzo da sogno mi esplode dai pantaloncini calati...lui guardandomi dall'alto in basso mi sventola il suo cazzone eretto davanti al nasino....un cazzo strepitoso....una meraviglia...mentre io appoggio i pantaloncini ai suoi piedi!! Mi guarda e mi dice:"beh...credo che la cosa ti piaccia...o no?" io sorridendo non riesco a staccare lo sguardo da quella magnifica asta...le palle sono gonfie...sode...e proporzionate al cazzone. Mentre lo osservo gli rispondo:"dio ...hai un cazzo da sogno!!" e già pregusto che cosa mi farà con quella meraviglia.... Confesso che sono tremendamente troia.....quando mi fanno scatenare...e lui ci era riuscito in pieno! Mi sorride e mi dice..."Forza troia....vediamo se sei una brava pompinara....vediamo di cosa sei capace....!" Non aspettavo di meglio....lo guardo mentre ho la cappella ad 1 cm dalle labbra e gli rispondo..."ora vedrai....che razza di bocchinara sono....ti farò pentire di avermi sfidata....sappilo!" Ed inizio a leccargli le cosce...salgo....poche leccatine e sono alle palle....le lecco con voglia...lui inzia a sbuffare....salgo ancora...la punta della lingua percorre l'asta....dura..venosa...eretta....con gli occhi guardo quel ragazzo in piedi.......che sorridendo mi dice di farlo godere...
Mi raccolgo i capelli con un elastichino che avevo al polso....ora si che sono pronta a fargli un pompino da sogno... Legandomi i capelli faccio in modo che lui mi veda nel viso..senza ostacoli vedrà perfettamente come gli tiro il pompino...voglio veda che gran pompinara sono..e come sono brava a farli!!!Vedrà che razza di puttana sono se mi ci metto.... Inizio a leccare la cappella...deliziandomi da come è gonfia e dura....mi passo diverse volte la lingua sulle labbra...sia per fargli vedere che voglia di cazzo ho...sia perchè così facendo..quando andrò su e giù con la bocca su quel cazzo da sballo lui mi scorrerà bene in gola...mmhh...sono una pompinara da urlo...e se ne accorgerà anche lui! Lecco con godimento l'asta...la base...salgo sù alla cappella...lasciando un abbondante filo di saliva lungo il mio leccare.... ora è insalivato bene...scorrerà perfettamente tra le mie labbra chiuse delicatamente a cerchietto su quel cazzone da favola.... Inizio un lento su e giù...mugolando per il godimento che provo...lentamente l'asta scompare nella mia bocca...arrivo fino alla base...il nasino mi scompare tra i ciuffi dei peli sopra l'asta... poi risalgo verso la cappella...la mia lingua slingua il glande e poi ricomincio a scendere...lui sbuffando inzia a godere sempre di +... Il top calato mostra le tette...che dolcemente ballano mentre io salgo e scendo su quel delizioso cazzone...i movimenti sono lenti...stò godendo molto e lui se ne accorto. Infatti mi dice:"che troia sei...jessyca...stai godendo come una puttana a farmi questo pompino....sei davvero una grandissima zoccola...sai...ma quanto ti piace leccare un bel cazzo?" Io mi fermo...e guardandolo dritto negli occhi gli rispondo:"si...stò godendo molto...hai un cazzo da sballo....e quando mi ritrovo un cazzone così...faccio un pompino da favola... voglio farti impazzire e godermelo per bene....volevi vedere se ero una brava bocchinara???bè ora lo sai....mi piace da impazzire leccare un cazzo così...comunque a me pare che anche tu non scherzi...o no?"
E ricomincio il mio pompino...lecco l'asta....salgo sul glande...apro le labbra e inzio a farmi scendere quel cazzone da sogno in gola....una scossa violenta alla fica mi fà capire che sono bagnatissima...un "Mmmmhh..." sommesso mi sfugge mentre la sua cappella mi arriva in gola.... Su e giù...aumento il ritmo...lui ormai ha un erezione superba...se continuo così sborrerà...penso...e voglio godermelo ancora a lungo!! infine aprendo le labbra faccio uscire quello spettacolo di cazzo....inizio a leccargli le palle...sbollisco il suo orgasmo...lecco il pube...l'inguine....le cosce....sento che lui si stà riprendendo. Ora mi rimetto la cappella in bocca...succhio piano...infine metto le mie mani dietro i suoi glutei....le appoggio ed inizio a spingerlo verso la mia bocca....mimando come se mi scopasse in bocca...Lui capisce..e lentamente inizia a fare su e giù muovendo il bacino...il cazzone mi scorre lubrificato dalla mia saliva tra le labbra....un movimento delizioso... in pratica mi stò facendo scopare in bocca!!Inizio a godere...la fica...me la sento un lago....e lui gode molto a fottermi in bocca... Su e giù...ogni tanto affonda il cazzone nella mia bocca...facendomi arrivare a toccare con la punta del mio nasino i peli del pube sopra al cazzone....mi sento quasi soffocare quando spinge più a fondo...mi caccia la cappella in gola...mmhh....mi sento quasi violentare la gola da quell'asta superba! Affonda i colpi...mi stà fottendo in bocca stupendamente...le mie mani non spingono + i suoi glutei....è lui a condurre il gioco..e lo stà facendo meravigliosamente bene...ho un cazzone da sogno piantato in gola...stà scopandomi divinamente in bocca...con affondi stupendi e ritirate fino a farmi arrivare la cappella tra le labbra mi stà facendo godere come una zoccola....sale...... poi rispinge giù facendomi scorrere l'asta tra le labbra....ariivo a sentire le sue palle sul mio viso...l'ho prso tutto in bocca fino alle palle...mi sento terribilmente troia...ma se solo si immaginasse come godo quando fà così!! Poco dopo inizia ancora a sbuffare...è vicino...stà per sborrare deliziato dalle mie labbra e dalle slinguate della mia lingua sulla cappella e sull'asta... non sò che fare...ancora pochi affondi e sborrerà....
Ci pensa lui...mi prende per le braccia...mi alza..apre la cabina dietro le sue spalle...e richiude la porta...siamo dentro... La luce della luna entra dalla persiana in legno...lui non dice nulla...mi prende...mi gira a forza verso la porta chiusa...poi mi prende per un fianco con una mano...con l'altra mi abbassa a forza la schiena...pochi secondi e mi ritrovo piazzata splendidamente a pecorina... Un attimo dopo mi alza la mini...scosta il perizoma e senza dire nulla appoggia la cappella alla mia fica...sono bagnatissima....entra in un attimo e senza fatica.... la mia fica non voleva altro....solo pochi attimi...pochi colpi decisi e mi penetra....l'asta mi impala la fica e dopo pochi attimi sento le sue palle sode e piene di sborra appoggiarsi alle mie grandi labbra....dio...me l'ha messo tutto in fica in un attimo!! Per forza..ero talmente dilatata...vogliosa e bagnata......un soffocato "OOOOHHHH...." mi esce dalla gola....mentre lui inizia a scoparmi con decisione! Colpo su colpo mi fotte superbamente...mi sento così bene...ho la fica piena e sento le sue mani sui miei fianchi...mi serra in una morsa stupenda...dandomi colpi decisi mi scopa divinamente...inizio a godere sul serio ora!! Va avanti un pò....ogni tanto mi stringe le tette...poi si pianta sui piedi e ricomincia....1,2,3,4,5 colpi secchi....a sfondarmi....ogni colpo mi lascio sfuggire un lamento per come godo... e lui dicendomi di stare zitta mi tappa la bocca con una mano! Che monta deliziosa!!!godo come una pazza....sbattuta a pecorina mi godo quella monta in modo magnifico...le sue palle sbattono sulla mia fica...segno che l'ho preso davvero tutto in fica... che gran troia sono...mio marito gioca a carte ed io mi stò facendo scopare come la peggiore troia...messa a pecorina come una puttana da strada...e fottuta divinamente in una cabina al mare dal bagnino! Và avanti a lungo....mi fotte in modo splendido....godiamo come pazzi....io con un cazzone da sballo piantato nella fica fino alle palle...lui fottendosi una della + belle fiche della spiaggia...
Ancora colpi..ancora gemiti miei..ancora il godimento di una scopata a lungo voluta e davvero stupenda! Ancora colpi...poi dopo un pò si ferma...esce dalla mia fica...un sospiro di piacere mi annuncia che era vicino a venire...ecco perchè è uscito! Io resto a pecorina mentre lui mi abbassa la mini ai piedi...poi mi leva anche il perizoma...ma che vuol fare? Dopo pochi secondi allunga una mano..prende dell'olio doposole che era sopra al mobiletto nella cabina e se lo mette sul cazzone...io continuo a non capire... Infine sento la sua mano appogiarsi al mio buchetto del sedere...mi unge bene anche lì...entra con un dito e mi lubrifica il buchetto dentro...a quel punto capisco... "ma che vuoi fare?Sei matto??" gli domando io....e lui con un sorriso scanzonato mi risponde:"jessyca è tutta la stagione che mi scodinzoli davanti con quei costumini da sballo... è tutta la stagione che ti guardo questo tuo magnifico culo....in tanga sul mare sei uno schianto...non sai quante volte ho fantasticato di sbatterti a pecorina questo mio cazzone tutto nel culo...ora sei qui..a pecorina...ti ho scopata stupendamente...ora voglio incularti...ora lo voglio...non puoi scapparmi...capisci?" Si leva la camicia...si leva i pantaloncini da mare e resta nudo...alla luce della luna...è davvero un gran bel ragazzo!!Ha il cazzo duro...splendidamente eretto....sembra un paletto....magnificamente pronto...ho l'acquolina in bocca dalla voglia di sentirmelo tutto nel culetto... Dopo aver detto così...con una mano mi apre il sederino...poi con l'altra mano impugna l'asta dura e perfettamente eretta...infine sento la sua cappella appoggiarsi al mio sederino.... sono a pecorina e stò per essere inculata per bene...mio dio...che voglia ne ho...le sue mani stringono ancora + forte i miei fianchi mentre con piccoli colpetti comincio a sentire il mio buchetto dilatarsi...socchiudo gli occhi per il godimento....inculata senza ritegno...dentro una cabina al mare...come la peggiore delle puttanella da spiaggia!! Poi...sento la sua cappella che inizia lentamente a dilatarmi il culetto...e mentre tutto questo accade...inzio a sentire un languore...un forte godimento...inizio ad avere un piccolo orgasmo dovuto a quella penetrazione.... Lui và avanti...e + si fà strada nel mio sederino quel magnifico cazzo...+ io inizio a gemere..a godere...la sensazione è ora sempre + forte...la fica è fradicia e inizio a sentire colare gli umori del godimento che provo dalla mia fica sulle cosce!Allibita inzio a gemere ancora di +....poco dopo inizio a parlargli...dicendogli:"siiii....oohh.....siiii...mettimelo tutto....siiiii" ed ancora:"inculami...siiii.....inculami amore....dai....sbattimelo tutto nel sederino...daiiii....siiii daiiii!!!!" lui è eccitatissimo..le mie parole hanno avuto un effetto eccitante davvero micidiale...inzia a spingermelo tutto dentro....sento il buchetto dilatarsi sempre di +...e sento il godimento aumentare di pari passo!!
Altri colpetti...l'asta mi entra decisamente nel sedere...mi sento piena....mi ha messo buona parte del suo delizioso cazzone nel culetto.... infine si ferma...sento le sue palle dure che si appoggiano alla mia fica...dio...l'ho preso tutto nel culetto....oohh dioooo....ora si che mi sento davvero piena...ho un cazzone magnifico tutto nel culetto....non immaginavo di essere così tanto troia!! Dopo essersi fermato un attimo inizia a muoversi....mi inzia ad inculare con dolcezza...colpetti dolci....mentre io girando la testa lo guardo...è magnifico...teso...nudo davanti a me...le sue mani sui miei fianchi...il suo cazzone dentro il mio sederino...lo guardo e gli dico:"beh.....ora dai...fottimi...fammi sentire di cosa sei capace!!Non sono 3 mesi che volevi incularmi...beh ora finalmente mi stai inculando...dai...fammi sentire quel tuo cazzone...spaccami il sederino...che aspetti??" Talmente è forte il godimento in me che non ho + remore...ho lanciato una sfida...per poter così avere da lui il massimo...un volergli dimostrare quanto sia troia.... non lo sò...ma la cosa ha in breve un effetto eccezzionale! Lui pianta i piedi....mi serra i fianchi e dopo pochi attimi inizia a darmi dei bei colpi...inizia a incularmi con passione e forza! Colpo dopo colpo sento un godimento intenso...il culetto si è rilassato...il buchetto è ben dilatato...inizio a godere come mai mi era successo prima.Alcune fitte di dolore mi ricordano che forse ho esagerato...ho preso tutto nel culo un cazzo davvero super....mi stà spaccando il sederino ed i colpi un pò di dolore me lo danno...x forza...ero strettina se devo essere sincera...e sfidarlo e fare la troia non è stata forse una buona idea....ora ne pago le conseguenza...mi stà rompendo il culo di brutto!!! L'olio doposole aveva fatto sì che il cazzo mi scivolasse dentro bene...sento le sue palle che sbattono sulla mia fica ad ogni colpo...lo stò prendendo tutto... e lui se ne è accorto molto bene! Infatti poco dopo mi dice:"che magnifica puttana sei jessyca....hai preso il mio cazzo tutto in culo...lo sai?Sei proprio una gran troia...e questo culo che mi ha fatto penare tutta l'estate ora te lo voglio rompere per bene davvero!!" Dopo di chè inzia a darmi colpi a raffica...smuovendomi tutta...le tette ballano avanti ed indietro mentre mi incula magnificamente!!! Inizio a godere....sbattuta a pecorina in un modo magnifico vengo inculata in un modo delizioso...godo da morire e lui mi tappa la bocca con una mano...i miei gemiti sono troppo chiari...e quindi li smorza con la mano tappandomi le labbra...Il dolore è sparito...sono dilatata al max...il buchetto è largo....ad ogni colpo un'onda di brividi mi scende dalla schiena alla fica....
Godo forte....una serie di "ooohh...siiiii....ahhhhhh..." mi escono dalla gola...mentre lui và avanti colpo dopo colpo... Un orgasmo mi assale improvvisamente...una scossa + forte mi parte dalla fica mentre inizio a godere come una pazza...Ancora una volta mi tappa la bocca... facendomi uscire così solo un "MMMMHHHHHHH"...smorzato dalla sua mano..... Mi giro ancora...voglio vederlo mentre mi incula...voglio avere il ricordo di come sono stata inculata da questo magnifico ragazzo con un cazzone spettacolare... lo guardo....con gli occhi incontro i suoi...uno sguardo speciale mentre sento il suo cazzone duro tutto nel mio culetto ormai sfondatissimo... Un nuovo orgasmo mi chiude gli occhi....eccolo...siiii....apro le labbra per dire ancora:"dio amore...siiii...godo..godo...godooooo!!" Và avanti ancora un pò....mi incula stupendamente il mio bagnino...godo ormai senza freni.... Alla fine mi dice:"dai troia...muoviti..inculati da sola...fammi vedere quanto sai essere troia!!" Stacca le mani dia miei fianchi lasciandomi lì...a pecorina come una puttana...e con quel cazzone nel culo...piantato fino alle palle....si ferma.... Io allora inizio a sculettare...mi muovo lentamente....sempre messa per bene a pecorina...inizio a muovermi appoggiando le mani alle sue cosce e tirandolo a me! Inizio a spingerlo verso di me....lui stà fermo..vuol vedere come mi inculo da sola....che gran porco!! Inizio a muoverlo...lo muovo facendo leva sulle sue cosce...su e giù...il cazzone mi si muove lentamente nel sederino....segno che mi stò impalando da sola... Lo smuovo e lentamente sculetto....la cosa mi fà godere...mentre lui soddisfatto dal mio essere così troia inizia a rimettermi le mani sui fianchi...dopo pochi attimi mi dà 3 o 4 colpi forti.... che mi ridilatano bene il sederino.... "Che gran troia sei"...mi dice......ti stavi inculando da sola...ma quanto ti piace il cazzo in culo....ehhh? "da morire...."rispondo io....mi sento così troia che tu nemmeno lo immagini....dai spaccami il culetto...gran porco!!"
Altri colpi....furiosi...mi fanno mugolare....una serie lunga di affondi nel mio culetto....è al massimo dell'erezione...ho il buchetto slabbrato ed aperto....il suo cazzone è piantato nel mio culetto fino alle palle..tutto dentro...lo sento tutto dentro in un modo stupendo!!!Abbasso la testa....vinta da quel cazzone che mi stà dando orgasmi a ripetizione...i capelli mi coprono il viso...sono a testa bassa....scossa dal piacere....ormai lui fà di me quello che vuole...Altri colpi....ho il culetto in fiamme...esce fino alla cappella e poi con un colpo di reni me lo rimette tutto dentro...becco in un attimo cm e cm di cazzone nel culo...fino alle palle....l'asta mi scivola dentro con facilità... Infine si ferma....inzia ad arretrare e dopo pochi attimi esce dal mio buchetto ormai sfondato,sento chiaramente il sederino dilatato che lentamente tenta di richiudersi mentre lui mi fà girare...ed inginocchiare con il mio viso davanti al suo cazzo splendidamente eretto. Mi guarda mentre io come prima...mi ritrovo quel magnifico cazzone duro e pronto davanti al nasino....e dopo pochi attimi mi dice:"ti ho scopata...inculata...e mi hai fatto un pompino da sballo..ora fammi una spagnola che ti voglio sborrare sul viso come si fà con le puttane!!!" Detto questo mi mette il cazzo tra le tette...versa ancora un pò di doposole e prendendomi le mani me le chiude sulle tette! Lo guardo con aria di sfida...e gli rispondo:"che gran porco sei....bene ti farò morire tra le mie tette...lo sai?" E mentre gli rispondo inizio un lento su e giù con le tette racchiuse a coppa...le mani socchiudono tra le tette quel delizioso cazzone la cui cappella esce dal di sopra.... Inizio a fargli la spagnola...ogni tanto lecco la cappella che lui mi spinge in bocca inarcandosi....gode molto lo sento...ed io confesso che sono in delirio...la fica mi pulsa e la voglia mi stà facendo avere dei deliziosi brividini....
Vado su e giù...ma molto molto lentamente...lo voglio far morire visto che è così porco! Su e giù...l'olio doposole mi fà scivolare il cazzone tra le tette magnificamente....slinguo la cappella e lecco il glande ad ogni passaggio....sento che è vicino... sento che stà per sborrare... Mi fermo...lo faccio sbollire un pò leccandogli le palle gonfie e dure....slinguo le palle dandogli colpetti deliziosi...gode molto mentre le lecco per saggiarne la durezza le sento piene....quando sborrerà mi schizzerà moltissima sborra...lo sento da come sono gonfie e dure..... lui mi dà ancora della troia....mi dice che puttane come me ce ne sono poche....e la cosa mi fà godere ancora di +..... Riprendo a fargli la spagnola...su e giù..le tette stringono dolcemente quel magnifico cazzo...su e giù...con un moviemnto lento lento...lo faccio morire....così...lo sò! Ancora pochi colpi e sbuffando mi inzia a dire:"siii...godo.....siiiii...jessyca...siiiiiii!!!" Mi rifermo...gli lecco ancora le palle....il pube....l'interno delle cosce...voglio gli scoppino le palle quando sborrerà...e poi mi godo ancora quel cazzo da favola...non immagina come goda quando arrivo a leccargli la cappella che esce dal cuscino delle mie tette....mamma mia che megatroia sono!!! Infine aumento il ritmo della spagnola.....ho deciso di farlo sborrare....ancora pochi affondi ed eccolo...ecco i primi schizzi...copiosi fiotti di sborra mi arrivano sul viso.... Dopo pochi attimi inzia a sbuffare violentemente....una seria di:"OOOHHHH....SIIIIIIII..... OOOHHHHHHHHH....." si susseguono intensi...mentre mi schizza copiosi fiotti di sborra sul viso..sulle tette...sulle labbra....
Mi metto in bocca la cappella...ed inizio a leccargliela....così mi godo gli ultimi schizzi in gola....mmmhhh altri fiotti caldi e densi....mamma mia quanta ne aveva....le palle erano davvero piene.... mi delizio a sentirmela scivolare sul viso....raccolgo le gocce che mi colano dal mento...Lui mugolando si appoggia alla cabina mentre le ultime gocce di sborra mi scendono in gola... restiamo così un minuto...due...Mi guarda e mi dice:"sei magnifica....sei una puttana da sogno...credo poche donne sono calde...troie e puttane come lo sei tu...sai?" Lo guardo e gli rispondo:"lo sò...ma è anche merito tuo...hai saputo accendermi la passione come poche volte mi è successo...se perdo il controllo sò di essere tremedamente puttana ma molto è merito tuo...." Poi si inizia a ricomporre...raccoglie la camicia...i pantaloncini... Mi passa un asciugamano preso dall'appendiabiti dicendomi di pulirmi....mica potevo andare di là piena di sborra....mi dice ridacchiando.... Mi alzo in piedi....mi ripulisco il viso ed il seno...mi asciugo la fica ancora fradicia...mi asciugo il culetto unto di olio doposole....il buchetto è ancora molto dilatato... che culo mi ha fatto questo splendido stallone...mamma mia!! Ci rimettiamo un pò in ordine....mi rimetto a posto i capelli...il top...il perizoma e la mini di jeans.La sborra mi resta appiccicata alla pelle del seno... ricordandomi la stupenda certezza di come sono stata zoccola....
Apre la cabina ed esce prima lui...controlla che sia tutto ok e mi fà uscire. Si incammina rapido verso la direzione..lasciandomi indietro...esco dalla fila delle cabine e con passo elegante mi rituffo nella disco...il ballo impazza ed io mi getto nella mischia come se nulla fosse! Dopo qualche minuto arriva lo scemo di mio marito...che mi chiama a bere l'ultimo brindisi con gli amici del mare. Esco dalla pista e vado al nostro tavolo...mentre un dolce bruciore al culetto mi ricorda di quanto sono stata puttana in quella cabina.... pochi minuti prima. Sorseggio lo champagne che mi leva il sapore di sborra dalla gola...ripensando a cosa avevo fatto pochi minuti prima sorrido.... E lo scemo di mio marito mi domanda:"perchè sorridi??" ed io:"perchè è la festa di fine estate....perchè festeggiamo gli amici che tornano a casa noooo??" Ah...risponde lui..allora ed alzando il calice dice:"cin cin!!" Ed io:"si cin cin!!" e penso...."SI CIN CIN AL CAZZONE CHE MI SONO GODUTA TUTTO FINO IN FONDO ALLA FACCIA TUA!!" Finiamo il brindisi e torniamo alla macchina.Sedendomi mi sfugge un "ahi ahi..." di dolore per il culetto ancora dolorante..... E lui:"che hai?ti fà male la schiena?" Ed io:si...deve essere stata tutta quella disco..i balli...." Accende la macchina e si torna a casa...lui contento della serata...io contenta del mio essere stata così tanto magnificamente troia.....
FINE
13
2
7 years ago
jessyca,
56/56
Last visit: 6 years ago
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il primo incontro
Il tutto è cominciato per scherzo... ci conoscevamo da tempo, lavoravamo nello stesso ufficio, ma non si era mai creata l'occasione per poter scambiare due chiacchiere e poi... metterle le mani addosso. Ha un culo stupendo, tondo tondo, sempre ben evidenziato da pantaloni super aderenti o da gonne attillate. Un giorno, finalmente, a pomeriggio inoltrato, ci siamo incontrati al bar. Abbiamo iniziato a parlare e scherzare, mi fa capire che lei ha un forte dolore alla schiena.. io subito le dico che sono molto bravo nel massaggio e lei che fa? subito mi invita nella sua stanza... li capisco anzi mi dice che siamo soli perchè la sua collega è ammalata... il mio cazzo inizia a farsi duro e le dico che se vuole sono disposto a farle un massaggio. La troia, dapprima fa la ritrosa e subito dopo mi dice ma no dai se arriva qualcuno facciamo la figura dei polli.... ok faccio io hai ragione vado via e nel mentre lei si gira e mi dice vieni tra un quarto d'ora tanto stanno tutti per andare via..., ok le rispondo e vado. Aspetto che vanno via tutti e torno con il cazzo durissimo nei pantaloni e aspetto... lui è tutto duro e inizia a spingere nei boxer per essere liberato ma non è possibile...la raggiungo nella sua stanza e la trovo assorta nei suoi pensieri e nelle sue bugie, mi fa capire che non le è mai successo una cosa del genere e che lei non è una di quelle che tradiscono il marito ... perchè lo ama come il primo giorno ... ok, ok le dico mettendomi dietro di lei e iniziando un tenero e dolce massaggio, nel frattempo le chiedo di togliersi la camicia, le si alza improvvisamente, è tutta rossa in viso e mi dice di dover avvertire il figlio che sarebbe tornata un pò più tardi e il marito.... e nel contempo si alza e velocemente va chiudere a chiave la porta ed io penso cazzo me la scopo a questa finalmente... si avvicina a me mi volge le sue spalle e apprezzo un culo midiciale stretto da un jeans che a mala pena lo contiene. Si toglie la camicia e rimane con un reggiseno di pizzo bianco che a stento trattiene le sue tette non tanto grandi, una terza, ma fatte bene e sospinte dal suo push-up... continuo a massaggiarla delicatamente e le dico se ha una crema per far scivolare meglio le mie mani, le abbasso le bretelle del reggiseno e lei decide di toglierlo il reggiseno, lo fa con grande semplicità e sensualità, coprendosi parzialmente con le mani in maniera da coprirsi i capezzoli... Il mio cazzo duro nei pantaloni era sempre più duro e lei faceva finta di aver dolore quando io la massaggiavo con un pò più di forza... e cercavo di parlarle dicendole che aveva una pelle meravigliosamente setosa, ancora abbronzata, infatti le sue tette per quello che riuscivo a vedere erano anche loro abbronzate. Il cornuto la esibiva, evidentemente... la sua gonna era appena risalita a metà coscia e io cercavo in tutte le maniere di toccarle il seno e lei continuava a dirmi che il dolore era alla schiena e che se avessi insistito sarebbe andata via... allora provo in maniera decisa a metterle le mani sulle tette e lei improvvisamente si alza, toglie il reggiseno e mi dice ma che vuoi vedere le mie tette? dimmi allora ti basta? Io rimango esterefatto, il cazzo stava per scoppiare nei pantaloni e la guardo. ha due capezzoli durissimi che guardano verso il cielo e sul suo viso traspare una smorfia tra l'incazzata e l'eccitata. Ancor prima di potermi buttare su di lei, va in bagno lasciandomi solo e con il mio cazzo durissimo... tento di entrare ma si è chiusa a chiave e la supplico di farmi entrare con lei in bagno e lei con fermezza mi dice che non sono stato ai patti perchè le avevo promesso di non toccarla e che non sarebbe uscita dal bagno.... mi abbasso e la spio dal buco della serratura e cosa vedo? lei che pisciava il sentire quel rumore e il vederla mi ha eccitato ancora di più e le ho chiesto di aprirmi la porta, anche perchè in ufficio non c'era più nessuno ... le ho detto che ero disposto a tutto pur di vederla di toccarla, di possederla... ad un certo punto si è alzata e nel pulirsi ho visto la sua bella fighetta completamente depilata che la stava asciugando ed ho immaginato di leccarla e pulirla dalla pioggia ÂÂ bionda che aveva appena lasciato nel water, ero arrapatissimo e a quel punto ho sentito la chiave girare nella toppa e aprirsi finalmente la porta.... era quasi completamente nuda... ed in mano aveva un qualcosa che non riuscivo a capire cosa fosse. Mi ha detto solo guai a te si ti avvicini e mi metti le mani addosso ma io non le ho dato retta e le ho messo le mani sulle tette e nello stesso tempo ho avvertito una sensazione di bruciore sulle mie mani e mi sono allontanato.Mi ha ordinato di non fare sciocchezze e di ubbidire ai suoi comandi.Mi ha fatto stendere sulla sua scrivania, mi ha fatto abbassare i pantaloni e poi ha iniziato da sopra i boxer a darmi dei morsi sul cazzo, ho riprovato a metterle una mano sul culo e mi ha colpito con un'altra volta con quel piccolo arnese che mi ha dato una piccola scossa elettrica. Subito dopo mi ha obbligato a tirarlo fuori e a farmi un bel su e giù lento e profondo e per poterlo fare fino in fondo mi ha messo una crema sulla cappella e mi ha fatto continuare... ha iniziato lentamente a spogliarsi, prima la gonna ed è rimasta solo con un perizoma bianco e le autoreggenti, il vederla mi faceva venire voglia di farmi velocemente e sborrare ma lei non voleva e mi minacciava con quel piccolo arnese. Improvvisamente si toglie il perizoma e me lo fa annusare e poi me lo mette in mia bocca per farmi assaporare i suoi umori. Improvvisamente si introduce qualcosa nella figa e inizia a toccarsi di brutto, imponendomi di continuare a segarmi... La situazione è eccitantissima, io sul tavolo che mi sego e lei al mio fianco che si masturba non so con cosa...Decido di scendere e metterglielo in bocca ma lei togliendosi qualcosa dalla figa mi minaccia e lì capisco che era quello che mi dava le scosse e mi obbliga a vederla mentre si masturba e mi chiede di fare una gara a chi gode prima...Comprendo cosa vuole, mi siedo per terra di fronte a lei e vedo la sua bella figa aprirsi e chiudersi, è sempre più bagnata e mi dice di morderle i capezzoli che sono durissimi, la guardo in faccia e aspetto ... dopo pochi secondi la troia inizia a gridare e a godere, la sua fighetta è tutta piena di umori e sento il dildo come le squarcia la figa, ho voglia di venire per sborrare ma mi trattengo e lei improvvisamente mi ha chiede di metterglielo in bocca ...Inizia un pompino di quelli che ti sogni ma nessuno ti fa mai, mi fa mettere in piedi e stringendolo dalla base con due dita inizia piano piano ad metterselo a piccoli colpi in bocca, poi lo tira fuori ed inizia a leccarmi tutta l'asta, le palle che si mette in bocca e se le gioca con la punta della lingua per poi infilarsi tutto il cazzo in bocca sino al limite delle dita e continua così... poi mi dice di poggiarmi con le natiche sulla scrivania perchè mi vuole leccare bene... accetto subito e inizia a leccare la cappella, poi l'asta con calma e con dovizia, ogni tanto accelera per poi leccarmi le palle e poi mi lecca il buchino del mio culo sino ad allora vergine e piano piano mi introduce la lingua anche lìììì... Si ferma, mi dice guardami se riesco a prenderlo tutto in bocca e fa scomparire il mio cazzo, si riferma e mi chiede se mi piace, non ho il tempo di dirle niente perchè mi si tuffa sul cazzo, riesco a stringerle i capezzoli e farle uscire un lamento dalla bocca ma non vuole lasciarlo e allora mi sputa sulla cappella e inizia a farmi una sega dopo pochissime botte le sborro una quantità industriale di calda e densa sborra che lei lecca avidamente lasciandomi la cappella bella pulita, dopo avere leccato tutto, finalmente mi parla e mi dice che vuole baciarmi per farmi sentire il sapore dolcissimo della mia sborra... e così fa!....ÂÂ
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7 years ago
ralpheivonne,
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Serata improvvisata
Era una sera di gennaio mi ricordo che nevicava, e di solito mi trovavo con le amiche nel weekend, quel weekend come tutti i fine settimane, eravamo tre o quattro amiche e uscivamo per puro divertimento..Quella sera eravamo in discoteca un bel locale chic, e durante la serata, che qualcosa prendeva forma durante il ballo lo scatenarsi per me era salutare, e c 'era un tipo che mi aveva adocchiata, ma stava sulle sue, molto educato, nei modi di fare, che in me suscitò interesse, non quei soliti maschietti che fanno di tutto per abbordare non era scontato.Tra un bicchiere e un altro ero un po euforica, ma ancora in me,e quell'euforismo che ti fa lasciare andare..un pò.Io ero vestita sempre sex, tacchi alti, vedo non vedo, trasparenze che si notavano.tutto avrei pensato, tranne che a fine serata , mi trovai in casa di questo amico, dopo averlo accompagnato a casa, mi chiese di salire da lui ed io mi lasciai sorpendere.Quando fummo da lui, era un pò 7mbarazzato, lo capii subito, cosi mi offrí da bere, e ci mettemmo a parlare del più e del meno.ad un certo punto mi portò nella camera da letto dove aveva il compiuter, per farmi ascoltare dei brani di musica, e io non capii che , la musica in sottofondo, la luce soffusa,e un batter d occhio ci trovanno sul letto tutti e due, molto delicato ma in foga..e c'era anche da parte mia...ricordo che fù una notte di fuoco, non avevo mai fatto sesso cosi incessantemente, un orgasmo dietro l'altro , cambiando sempre posizione, era turgido che rimase dentro piu di mezz'ora...e sempre accarezzandomi..con la lingua i lobi delle orecchie...fu un oblio..dietro l'altro..mi fece impazzire di piacere, che non avevo mai provato prima...una sensazione indescrivibile....ero presa e molto...fino allo spasmo....cosi ci addormentammo ...e vi assicuro, che in quell letto 'erano almeno 40 gradi....alla prossima. Vera.
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7 years ago
i porcini,
38/45
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Chi l'avrebbe mai detto!!!
Una normalissima giornata, iniziata come tante altre con il solito caffè al solito bar con i soliti amici. Io, Angela, Tony, Marco e Marcella, come ogni mattina ci incontriamo al bar, scambiamo 4 chiacchiere mentre consumiamo la nostra colazione e poi ognuno per la sua strada.
Quel giorno si iniziò a parlare di computer e dei vari problemi che possono derivare dalla non perfetta pulizia e manutenzione del proprio Windows, Angela allora mi dice che da qualche settimana il suo computer è lentissimo ad avviarsi e mi chiede se fosse possibile fare un salto in negozio da lei a darci un'occhiata (io mi occupo proprio di sistemi informatici e lei ha un negozio di casalinghi). Accetto volentieri di passare da lei in negozio a guardarle le tette... ops, il computer! Eh, si, la mia amica ha una bella e abbondante 5 di seno e nulla fa per tenerle nascoste... ci conosciamo da più di 15 anni, ormai siamo come fratelli e pur avendola desiderata per anni non ho mai osato dirle niente per non rovinare il bel rapporto che esiste tra noi e con il marito che conosco dallo stesso periodo (erano già fidanzati quando ci siamo conosciuti).
Dopo aver sbrigato i miei impegni mi presento in negozio lei sta servendo dei clienti, come sempre indossa una bella camicetta che a stento riesce a contenere le sue grazie, mi accompagna rapidamente nell'ufficio e indicandomi il portatile incriminato mi dice sorridendo: "so di potermi fidare ciecamente di te, quindi non fare troppo caso a quello che potresti trovarci dentro" e poi torna dai suoi clienti.
Quella frase, così sibillina, non fece altro che incuriosirmi e invece di cercare di capire quale potesse essere il reale problema del computer iniziai a sbirciare qua e là alla ricerca di qualcosa di "strano". A dire il vero la cosa fu molto più facile del previsto, fin da subito notai foto con primi piani della sua scollatura, altri con le sole labbra e con la lingua fuori, insomma le foto che si possono trovare su siti come A69!!!
A quel punto dovetti per forza approfondire, piccola analisi della cronologia del browser e ogni sospetto divento certezza: un sito per scambio di coppie era tra i più visitati!!!
Stupore ed eccitazione si iniziarono a insinuare tra i miei pensieri, la mia amica una frequentatrice di questi siti? E il marito? Che fosse lei era abbastanza ovvio, le foto trovate erano tutte sue, ma poteva anche avergliele fatte il marito e poi averle lui stesso pubblicate. La curiosità si era ormai completamente impadronita di me, con la coda degli occhi cercai quindi di capire a che punto fosse con i clienti e notai che ancora ne aveva per un pò, allora cerco di aprire Skype e servendo la password non ci riesco ma noto 2 username diversi, uno che conosco e l'altro molto "ammiccante".
A queso punto vedo che i clienti si avvicinano alla cassa per pagare, quindi smetto di curiosare e faccio quello che avrei dovuto fare fin dall'inizio... Un pò di pulizia e qualche aggiornamento al computer incriminato.
Lei saluta i clienti e viene in ufficio, con lo stesso sorrisino di prima: "vero che non hai trovato niente di sconveniente dentro quel coso"? Io a fatica riesco a trattenermi dal dirle quello che ho scoperto e farle mille domande, ma credo che il mio rossore e la mia titubanza abbiano lasciato capire abbastanza.
Angela mi si avvicina, mi si mette alle spalle e, con la scusa di vedere cosa stessi facendo, mi sfiora la schiena con le enormi tette. Un brivido mi percorre la schiena, dal basso alla base della nuca, sento il suo respiro sul mio collo e la pressione sanguigna inevitabilmente aumenta.
Continuo a lavorare cercando di concentrarmi solo su tastiera e monitor ma lei si fa più insistente, continua ad alludere a contenuti strani che potrebbero erroneamente finiti sul computer, mi dice che qualcuno con dei virus avrebbe potuto far aprire involontariamente siti per adulti, insomma senza girarci troppo intorno gioca a provocarmi!
Per fortuna arrivano altri clienti, io ne approfitto per finire il mio lavoro di manutenzione dopodiché saluto e vado via dicendo che ci saremmo rivisti con più calma in un altro momento.
Arrivato a casa il primo pensiero è stato di mettermi al computer aprire quel sito e cercare l'utente con il nome dell'account Skype secondario di Angela, utente che esisteva e che aveva 6 foto nel suo profilo quindi "click" e ... stupore! Io quelle tette, anche se non le ho mai viste nude, le conosco benissimo, conosco benissimo quella camera da letto perché in quella casa ci sono stato tante volte a cena!
Ormai nessun dubbio, Angela è la donna delle foto e con grande sorpresa noto che a farle compagnia con il cazzo duro in mano c'è anche il marito. Quindi sono ufficialmente una coppia di scambisti... ed io che per anni non ho neanche osato sfirorarla con un dito.
Mentre la mia mente ormai è in viaggio vengo riportato alla realtà da un messaggio che arriva sul telefono: "non so cosa tu abbia fatto ma ora il computer va molto meglio, vorrei ringraziarti di persona.
Ci vediamo domattina per la solita colazione. Angela"
Non posso non rispondere e le scrivo: "non ho fatto niente di particolare, solo un pò di pulizia, domattina mi offri il caffè e siamo pari. Buona notte"
Poso il telefono sul comodino e mi metto a letto ma un arriva altro avviso di messaggio: "il caffè te lo offro con molto piacere, ma credo di dover pagare un prezzo un po' più alto per il tuo silenzio "maldestro". Buona notte anche a te"
L'indomani arrivo al bar, la solita compagnia già è fuori dalla porta che aspetta solo me e Angela si affretta a venirmi incontro per abbracciarmi e darmi un bacio sulla guancia ringraziandomi per averle salvato il computer. Finito il rituale della colazione ci avviamo come sempre per le nostre strade ma Angela si avvicina e mi sussurra: "ieri sei andato via così in fretta che hai dimenticato di chiudere le mie foto che stavi guardando sul computer" io rosso paonazzo e senza parole non so cosa poter rispondere ma lei continua: "credo che tu abbia un debole per quello che c'era fotografato ma ti garantisco che dal vivo sono ancora più belle" mi saluta e va via.
Resto immobile senza riuscire neanche a dirle ciao, tanta è la sorpresa per quello che era appena successo.
Tutta la mattina lavoro ma con fissa nella mente la scena e la sua frase di questa mattina, decido allora di contrattaccare! Mi registro al sito che frequenta, le scrivo con il nik di fantasia che ho utilizzato, le faccio i complimenti e le mando una bella foto in cui le mostro nel dettaglio che effetto mi fanno le sue tette. Fortunatamente non devo attendere troppo la sua risposta, mi risponde quasi subito ringraziandomi e dicendosi fiera di essere la causa di una così bella erezione.
Iniziamo così a giocare e punzecchiarci a vicenda, io la conosco benissimo e quindi posso permettermi di "colpirla" in modo molto più mirato ma sempre senza mai rivelare la mia vera identità, ipotizzando per esempio quanto mi sarebbe piaciuto scoparla sulla scrivania di un ufficio.
Finito di chattare ho un'erezione da far male, una voglia matta di correre da lei e sbatterla sulla scrivania del negozio e la rabbia per non aver mai prima di questo momento pensato a lei sotto questa nuova ottica.
E mentre penso a tutto questo e a fatica mi trattengo dal tirar fuori l'uccello e farmi una bella sega liberatoria ecco che arriva un messaggio, prendo il cellulare ed è lei che mi scrive di aver probabilmente bisogno che dia un'altra occhiata al suo pc.
Naturalmente le rispondo che ci sarei passato appena possibile e lei per tutta risposta: "beh, per evitare che ti possa dimenticare di me, e per accelerare il tuo intervento, ti ricordo che sul mio computer potresti trovare queste..." e mi manda una foto della scollatura!!!!! Ecco, ora la sega e d'obbligo prima di poter prendere sonno.
Non le rispondo, la mattina dopo al bar non si presenta per la colazione, e io sbrigo tutti i miei impegni in tempi record ... Alle 10:00 mi presento al negozio, le mi guarda mi indica il computer e continua a servire una signora che ha in negozio. Mi dirigo al computer e non appena sposto il mouse ho l'ennesima sorpresa, una foto delle sue tette aperta! Lei segue tutta la scena e inizia a sorridere, accompagna alla porta la signora che nel frattempo ha ultimato i suoi acquisti e chiude alla sue spalle la porta a chiave.
Ora la situazione è decisamente chiara ad entrambi, lentamente si dirige verso di me e lungo il tragitto inizia a sbottonare la camicetta. Più si avvicina e più riesco a vedere i capezzoli che spingono la stoffa e capisco che non porta il reggiseno, quando è a pochi passi da me si ferma e guardandomi mi chiede se preferivo continuare a guardare solo le sue foto o se magari non fosse meglio vederle dal vivo, detto questo apre la camicetta e libera la sua fantastica 5 misura di tette. Troppo lontana per essere toccata ma abbastanza vicina per ammirare lo splendore dei capezzoli turgidi e desiderosi di attenzioni.
Mi alzo e vado verso di lei, senza dire niente le metto le mani sulle spalle e lentamente faccio scivolare a terra la camicetta, le sfioro con le dita il collo mentre le sposto i capelli dietro la nuca, poi scendo lentamente dal collo al petto, molto lentamente.
Il suo respiro cambia, diventa lento e profondo, gli occhi brillano di ardente passione, e le mie mani sono ormai sulle tette per anni desiderate, le sfiorano i capezzoli, li stringo tra le dita e li tiro verso di me.
Anche il mio respiro diventa più lento e mentre con le mani inizia a sbottonare i pantaloni avvicino le mie labbra alla sue le sfioro e la bacio facendo scivolare la lingua alla riccerca della sua, lei ricambia con altrettanta foga, capisco a questo punto che il desiderio represso per anni non era solo il mio...
Mi sbottona i pantaloni, li abbassa e mettendosi in ginocchio mi bacia lungo una coscia mente le sue sapienti mani liberano il mio cazzo ormai duro dagli slip, lo accarezza e se lo porta alla bocca sfiorandolo con le labbra calde e umide. Inizia così a farmi quel pompino che in vita mia avrò sognato centinaia di volte e che non avrei mai osato chiederle. È bravissima e l'eccitazione è tanta che faccio fatica a non venire subito, ma lei insiste mi guarda dritto negli occhi e dice: "so che non resisti più ed io voglio sentirti venire ora in bocca, voglio gustare il tuo dolce sapore" ... queste parole, pronunciate dalla donna che ho desiderato per anni, sono state il colpo di grazia la prendo per i capelli e inizio a farla andare avanti ed indietro sempre con più foga, lo prende tutto in gola, e quando le vengo in bocca lei continua a stringere tra le labbra in cazzo per non far andare persa nemmeno una goccia della mia calda crema, la manda giù tutta e ripulisce con attenzione la cappella.
La gioia nel suo volto è palese, ma ora tocca a me farla godere. La aiuto ad alzarsi in piedi la prendo in braccio e la metto a sedere sulla scrivania, la faccio sdraiare e dopo aver messo le sue gambe sulle mie spalle mi tuffo sulla fica ormai fradicia dei suoi umori, la bacio e la sfioro delicatamente, la penetro con la lingua e le lecco ogni centimetro in lungo ed in largo. La sento che freme, urla ed è pronta a godere ed è proprio mentre sta per venire che, senza alcun preavviso, le spingo un dito dentro culo. Smette per qualche istante di respirare, le sue gambe tremano e tutto il suo corpo inizia a fremere all'impazzata prima rimanere quasi esanime.
E distesa sulla scrivania, senza nessuna forza, riesce a malapena a girare la testa verso di me e bisbigliare qualcosa di incomprensibile prima che le mie labbra si poggino nuovamente sulle sue per un lungo bacio.
Finisce così il nostro primo incontro, ma da allora per entrambi ha avuto inizio una nuova vita e, magari, prossimamente ve ne racconterò qualche altro episodio.
Un ringraziamento a tutti coloro che sono arrivati fino la fine.
Alla prossima,
Dolce.
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6
7 years ago
dolcemisterioso,
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Last visit: 3 years ago
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Fantasie.....
Faceva caldo... una giornata di metà settimana di luglio.... devi andare da Decathlon x prendere selle cose... parti da sola x la bufalotta, arrivi il caldo attanaglia, si vestita sbrigativa ma da donna. Tacco, vestitino elasticizzato al ginocchio.... finalmente arrivata, sali le modili che ti portano sopra, ops... Sabrina... Sabrina, ti senti chiamare ti giri ed era Claudia... ahoooo, che fai qui... Niente scappata x prendere delle cose al volo e ritorno a casa... bhe anche io x prendere delle cose, ma non sono di fretta...mi faccio un giro. Dai .. ti dice Claudia... andiamo a prenderci una cosa da bere che poi scappo... ok....
Siete li..a bere una cosa fresca, prosecchino pomeridiano e chiacchierate.... finite e fuori al bar.. vi salutate... ciao claudia, ciao sabrina... ed ognuno x la tua strada.....
Dopo 20 min che cammini nel centro a curiosare x i negozi.... senti il prosecchino che ti ha dato leggerezza....
Ad un tratto senti dire... "ehiiiii.... ciao Sabrina"...incredula che oggi è la giornata dei conoscenti ti fermi, ti giri.... e vedi due ragazzi che... non sai chi sono. Li guardi... e vedi che uno dei due ti dice... ciao Sabrina, con fare deciso allunga la man..... piacere Marco. Incredula... spiazzata... x educazione tendi la tua. Piacere Sabrina, ma ci conosciamo che mi chiami x nome?
Bhe in verità no, ma eravamo io e Sandro al bar e ti abbiamo prima notata e poi...abbiamo ascoltato il tuo nome... ed eccoci qui, sfacciati a conoscerti.... per poter conoscere una bella donna.
Incredula saluti Sandro.... (i due 33 e 35 anni, bei ragazzi, carini ben vestiti, curati.... non ti danno la sensazione di brutte persone)...., Bhe se non ti da imbarazzo.... possiamo offrirti da bere, scambiando una piacevole conversazione ?
Sarà per il prosecchino, lo stare sola al centro... e perché no... due ragazzi carini, che gli dici... si certo, andiamo.
C'era li al secondo piano dei divanetti fuori ad un bar giovanile, vi sedete ed iniziate con gli inconvenienti..... arriva la cameriera e chiede cosa bevete, Sandro chiede una bottiglia di prosecco... va bene Sabrina... continui quello che bevevi prima... si certo, x ne ok... basta che reggete l'alcool....
Arriva... bello gelato, col ghiaccio che bagna i bicchieri... si parla del più e del meno, conversazione piacevole, non noiosa... scorrevole. La bottiglia è quasi finita.... vedi l'orologio.. caspita ragazzi è passata un'ora e mezza senza accorgermene... dovrei andare, devo comprare delle cose... altrimenti faccio tardi...(in reAltà non avevi voglia di alzarti.... eri piacevolmente soddisfatta di te.... ed avevi quel friccicolio che percorreva il tuo corpicino).
Dai sabrina, se vuoi ti accompagnamo, anche noi siamo qui x ammazzare il tempo... e fuori fa un caldo.
Vi alzate.... e ti senti girare un pokino la testa. Marco si accorge di questo, e ti chiede se va tutto bene... tu con orgoglio..si tutto ok, il tacco mi ha fatto traballare.
Camminate... compri due cose che ti servivano e vi recate presso le macchine nei parcheggi.... camminate ..camminate, sandro dice... ho una idea sabrina, sentila... e poi mi dici. Tu... si dimmi... bhe qui vicino c'è un bar che fa degli apericena carini, musica.. su sta bene, che ne dici di andarci... una mezz'ora e poi ci salutiamo. Bhe non male, diciamo ok.. massimo mezz'ora.... si ok... andiamo tutti con la macchina di marco se a te non dispiace, che dopo ti riportiamo qui... si dai.. anke xké ora non sono molto idonea alla guida... e ridiiiiiiiii...
Salite tutti in macchina con te davanti, Marco alla guida.. e sandro dietro.
In auto dici un po' di te... mentre ti racconti senti sandro che da dietro, inizia a toccarti la nuca, e con una leggera pressione dei pollici inizia a massaggiarti.... non dici nulla.. sospiri che è bravo nel farlo... molto bravo, ti rilassi.... parlando con una voce sottile...molto rilassata... e dove sandro annuisce che il massaggio funziona... ad un tratto Marco mentre guida.... bhe anche io sono bravo a toccare Sabrina.... e tu... in estasi... mmmmmmm si, anke tu bravo come sandro, allora fammi assaporare le tue mani se sono calde come queste di sandro...
.... eccolo marco allungare la mano sulla tua gamba..... sopra al gino chio, la senti calda, morbida.... ma non ti eri accorta che mentre sandro massaggiava, il tuo vestitino elasticizzato, era salito completamente sopra, scoprendo del tutto la tua passerona, completamente depilata (il giorno prima da estetista)..... e li che marco salendo salendo...mira. siiiiii cosi inizi ad ansimare... Sandro massaggia, e sposta le mani sul tuo seno.... passando il suo dito medio sulle tue labbra, che al suo passaggio..... si aprono x accoglierlo... ad un tratto senti la mano di Marco decisa sulla tua passerona.... ci gioca, accarezza, massaggia la parte esterna...... mmmmmmmm tu ansimi dal piacere...ad un tratto urli... siiiiiiiiiiii....wowwwwwewwww Marcooooo siiiiiii.... eccolo il porco, ha infilato il suo pollice tutto dentro.... eccola che vogliosa gocciola....era ciò che voleva....... mmmmmmmmm.... l'eccitazione sale, è palpabile..... hai le gambe divaricate..... senti i due iniziare a parlarti... a dirti che una porcellina cosi, non l avevano mai vista, addirittura senza intimo...
Il caldo fa il suo dovere.. i corpi ormai caldi emanano sudore.... allunghi prima la mano sul pacco di Marco... lo senti bello gonfio... ingrifato..... Sandro si mette al centro... e la tua mano tocca voracemente anke il suo cazzo... gonfissimo... eccitantissimo..... sei li, persa nel tuo stato di porcellina... due cazzi pronti x te.....
Marco scende una discesa... va in un sottopalazzo.... dove ci sono vari box, col telecomando apre una serranda... wow... un box grande..libero con soli attrezzi da palestra... Sandro ti dice, dai Sabrina...scendiamo... qui stiamo tranquillissimi e tutto insonorizzato....
Scendete tutti e tre.... subito sandro si china e inizia e leccharti la passerona.... lo senti ansimare.... leccare con voglia, la sua lingua, vorace...... Marco e li già nudo, col suo cazzo duro.... lo guardi ed esclami... wow Marco che gran cazzo.... enorme.... mmmmmmm, oggi voglio divertirmi..... e giù tutto in bocca mentre Sandro continua con la sua lingua..... li senti parlate ansimare.... ti dicono che sei una troia... e TU in estasi...siiiiii gli rispondi che adori il cazzo e che devono sbatterti come una gran troia a cui piace il cazzo.... e giù a pecorella (90), dove Sandro dopo averti dato orgasmo di lingua, lo infila...e con colpi secchi violenti ti infila il suo cazzo x scoparti come meriti... Marco sempre li con sul cazzo tra la tua bocca...con una mano spinge la tua testa sempre di più a quel grosso sesso..... siiiiii
Marco si stende per terra sul tappeto verde....mmmmmm ti siedi sopra di lui... lo cavalchi e senti lui penetrarti ... Sandro... daiiiii porcellona... facci vedere come ci scopi..troia, daiiiii.... tuo marito non ti scopa, si vede da come hai la passera.... una voglia di cazzo che si annusa.....
Sandro mentre cavalki affannosa Marco.... ti fa chinare ponendosi dientro di te... e lentamente cerca il buco del tuo culo..... siiiiiiii ora porcellone ci facciamo una doppia ... che deve urlare x l orgasmo che gli arriverà.... e mentre vogliosa cavalki marco.... boooooom, Sandro lo infila dentro, il tuo sussulto è forte... ma sei alle prese col caxxo di marcooooooo...... inizi a incitare Sandro.... dai toro, scopami come una troia e fammi godere......ho voglia di essere presa e sbattutaaaaa ... siiiiiiii sandroooooo spingiiiiiiii.....
i due con forza, siiiiii.....siiiii urli di piacere perverso.... inciti loro
Siiiiiiii....porcelli siiiiiiii eccomiiiiiiiiiii...siiiiiiiiii....siiiiiiiii....aahhhhhh.... vengoooooo col culoooooo siiiiiii.......porcelloniiiiiii siiiiiiiiiii ancora non fermateviiiiiiii....più forte...sfondatemiiiiiiiiiiiiiii.........
Hai un orgasmo lungo.. il tuo orgasmooooooo sbrodola di sano piacere su Marcoooooo....(ormai esauso). i due tori, ingrifati, con le palle piene si alzano.... hanno i loro cazzi bagnatissimi del tuo piacere, in ginocchio che inizia a spompinarli.... prima uno poi l'altrooooooo..... assaporarli ti eccita ..... succhi con particolare fameeeeee.... ed i due ti incitano a succhiare i loro cazzi.... dai troia...siiiiii come lo succhi bene ti dice Marco..... ne hai visti..di cazzoni ingrifatiiii... e Marco ti spinge la tua testa sul biscotto fino ad affogartiiiiii..... nel frattempo il cazzo di andro lo masturbi scappellandolo tuttooooo.... e con firza la tua mano va su e giù... woww.... eccoli, siiiiii sono pronti x spruzzarti... arriva prima Marcooooo eccolo troia...senti che sborra che ti sta'x arrivareeeeeee... siiiiiiii lingua tu a lingua di fuori e bocca aperta... e wowwwwww eccolo spruzzare..... bollente...densa, dal sapore dolceeeeeeeee...... e nel mentre sei inondata dalla sborra di marco.... masturbi Sandrooooo.... siiiii anke lui è prontooooooo...... eccomi Sabrinaaaaaaaaa siiiiii eccolooooooooooooo.... wowwwwww troia beviloooooooo ti spruzza in modo capiente...pieno, il viso ormai è pieno del loro nettareeeeeeeeeee....... continui a pulire la loro cappella...... siiiiiiiii....... mai sazia, assapori tutto il loro piacere.
Finite ti pulisci, lavi il fiso, la passerona...ormai slabrata, rossa...... monti in macchina e gli dici...bhe ragazzi...siete stati fantastici con i vostri caxxi..... e mettendo le dita nella tua passera..... gli dici... bhe lei vi ringrazia e non pocooooooooo....è rossa dalla contentezza.
Un primo fantasioso racconto scritto a 4 mani ... scusateci ma ci abbiamo provato!!!!! Grazie x la lettura
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2
7 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Un breve ritorno
Il corso iniziava alle 9 ed io me la potevo prendere comoda. Farmi una doccia in santa pace e colazione con le mie amiche al bar, non succedeva spesso.
Davanti all’armadio pieno di vestiti, un retro-pensiero fece capolino, come accadeva ogni volta che i seminari erano organizzati presso l’aula di Neuropsichiatria Infantile.
Mi chiesi se questa volta Giancarlo avrebbe partecipato, impegnato com’era nel suo lavoro e che effetto mi avrebbe fatto dopo i mesi passati senza di lui. Né io né lui avevamo più mandato un messaggio, quasi fosse un tacito accordo.
Arrivai con 20 minuti di ritardo, ma come previsto niente era ancora cominciato, sulla porta osservai i vari gruppi di colleghi che discutevano, finché dall’altro lato non lo scorsi. Mi stava fissando, sorridendo e muovendo leggermente la mano tra un “Ciao” e un “Vieni qui”. Attraversai tutta l’aula magna, sperando di non inciampare rovinosamente per via dei miei sandali col tacco alto. Lui spostò la sua roba dal sedile accanto per farmi posto e quasi sussurrò: “Sapevo che saresti venuta”. “Io ci sono sempre” dissi, poi mi resi conto che la frase poteva avere un senso ben diverso da quello che intendevo comunicare e arrossii.
Giancarlo ridacchiò e disse “Che meraviglia…”
Dopo quattro ore, quattro docenti, due caffè ed infinite chiacchiere a riempire la noia dell’argomento, eravamo nuovamente estremamente vicini l’uno all’altro, e anche alla pausa.
“Ti offro il pranzo, andiamo” mi disse senza aspettare la fine degli interventi previsti per mattina. Io mi alzai al volo e lo seguii, come facevo sempre quando lo sentivo risoluto, senza i tentennamenti dati dalle emozioni contrastanti che sapevo di dargli.
Nel tempo avevo capito che il mio modo di gestire le cose lo faceva arrabbiare terribilmente: in tanti anni non lo avevo quasi mai chiamato per prima, ma avevo risposto subito quando lo aveva fatto lui e in quegli incontri gli raccontavo molto di me, ma diceva di non riuscire comunque a sentire le mie profondità.
Per uno psichiatra doveva essere ben frustrante tutto ciò.
“Cosa mi prepari?” buttai lì, nel mio solito modo indiretto di dire le cose. “Ti dovrai accontentare di un paio di tramezzini, ho il frigo quasi vuoto, sto poco a casa in questo periodo”. Anche lui aveva lanciato un sassolino, ma io decisi di lasciarlo cadere.
Appena a casa si mise subito al lavoro e prima ancora di tirare fuori la roba dal frigorifero, stappò una bottiglia di vino. La solita. “Tu mi vuoi morta? Un vino così su due fette di pancarrè mi stendono” gli dissi sbarrando gli occhi. “Non necessariamente, ho in mente una cosa, magari sarai tu che stenderai me! Stai tranquilla…ho mai approfittato di te?” “Mai!” risposi e immediatamente sentii una scossa al basso ventre, mi erano passate per la mente alcune scene della nostra relazione in cui forse la parola –approfittare- non era calzante ma qualche sinonimo sicuramente sì.
A tavola, prima di portare il calice alle labbra gli chiesi: “Quindi? Come farai a non stendermi con questo vino?”. “Quanto potere mi dai! Facciamo una cosa, parliamo di noi adesso, leviamoci i dubbi l’uno sull’altro, chiediamo ciò che abbiamo voglia di sapere e se l’altro non vuole rispondere beve, altrimenti può anche rimanere completamente sobrio.”
Misi giù il calice. Il gioco era carino ma comunque non mi sembrava paritario. Lui era arrabbiato e mi avrebbe volentieri sbattuto in faccia la sua vita privata, io non lo ero e non avevo voglia di ferirlo ulteriormente. Mi si prospettava una sbronza memorabile.
“Comincia tu, così stai tranquilla”. Io in realtà non avevo molta curiosità, ma decisi di riprendere in mano il sassolino lanciato prima. “Hai una donna ora?”. Come avevo previsto Giancarlo fu molto disponibile nel rispondere alle varie domande su di lei e non toccò il vino finché non gli chiesi se la amava, allora si versò un bicchiere intero e lo bevve avidamente.
Le domande per me spaziarono sicuramente di più, dalla mia famiglia alla storia ormai chiusa della chat. Poi arrivò al Milanese e ancora sapevo che poteva “tenere” per cui risposi sempre, senza approfondire troppo se non su esplicita richiesta.
E infine la domanda che mi faceva sempre le poche volte che ci incontravamo arrivò anche in questo giochetto del cazzo “E l’altro? Lo hai risentito?”.
Che sarebbe cambiato se avessi bevuto? Niente. Avrebbe comunque capito la risposta, per cui “Si”. E sapevo che non gli era piaciuta affatto. Si aprì un capitolo immenso su cosa pensavo, cosa sentivo e se lo avevo visto e cosa avevamo fatto e se lo avrei rivisto e cosa pensavo di fare. Mi barcamenai tra sincerità, omertà e calici di vino. Alla fine la bottiglia era vuota e la mia testa svuotata.
“Avevi ragione tu, ti ho stesa”. Si alzò e venne alle spalle della mia sedia, prese la mia testa tra le mani e cominciò uno dei suoi meravigliosi massaggi. Alle tempie, sul viso, dietro al collo. Sentivo la stanza girare e mi concentravo sulle sue mani, così calde e potenti. Mi sfilò la maglietta e lavorò le spalle, con entrambe le mani, premendo con le dita delle terminazioni nervose che neanche sapevo di avere. Intanto la mia eccitazione cresceva. L’avevo tenuta a bada durante tutti quei discorsi sul sesso, ma ora il vino e il massaggio scioglievano ogni nodo ed io mi bagnavo impunemente. Mi fece strada fino al divano, facendomi poggiare alle sue spalle mentre sfilava i sandali e i pantaloni. “Mettiti giù che ti faccio stare bene”.
Mi sdraiai a pancia in sotto, chiudendo gli occhi e godendomi ogni centimetro di pelle che veniva sfiorata, sfregata e percossa. Adoravo i massaggi di Giancarlo. Mi sfilò gli slip ed io non riuscii a dire niente di più che un “Hey?!” ma era poco convinto e lui neanche se ne accorse. Con un ginocchio mi allargò le gambe e poi continuò passando dai glutei all’interno coscia, premendo l’osso sacro e scendendo intorno all’ano. Non potei fare a meno di gemere. La situazione per me era bollente.
“Se non sei cambiata, scommetto che sei già infinitamente bagnata, potrei penetrarti in questo istante, senza neanche stimolarti oppure farti avere un orgasmo senza penetrarti”. E aveva ragione da vendere, sentivo i miei fluidi sgocciolare e il basso ventre pulsare forte. “Ma è troppo presto…” Improvvisamente infilò un braccio sotto la mia pancia e mi tirò all’indietro sulle ginocchia, contemporaneamente mi infilò due dita nella vagina. Mi uscì una specie di urlo, sentendomi così violentemente riempita, ma ero eccitata e le dita scivolavano a loro agio, dentro e fuori, facendomi godere da impazzire. Ne entrarono tre, e poi quattro e i gemiti di entrambi erano gli unici suoni che riuscivo a sentire. Stavo per venire, mancava poco, sentivo le gambe che stavano per cedere, l’onda di piacere che si avvicinava, i bottoni della sua camicia che mi graffiavano le spalle.
Inaspettatamente levò la mano e mi dette un morso nell’interno della scapola, dove la pelle è un po’ più sottile. Fu un morso forte, profondo, lungo, sembrava non finire mai.
Il dolore era pungente misto al calore ancora pulsante dentro di me e lui sapeva che se lo poteva permettere, poteva farmi provare un poco (e sottolineo poco) di dolore e mi sarebbe piaciuto ma doveva stare attento, troppo dolore mi avrebbe fatto scappare a gambe levate.
“E’ ancora troppo presto…” disse “Nooooo…” mugolai. “Voglio venire, fammi venire!”
“Se me lo chiedi così…”. Levò il braccio e mi spinse giù, mi aprì il sesso con due mani e poi infilò la sua testa tra le mie gambe. Sentivo la sua lingua accarezzare le mie pareti interne e poi infilarsi dentro. Lui mi teneva aperta ed io alzavo il sedere, gli andavo incontro col bacino perché potesse andare in fondo e assaggiarmi completamente, e succhiarmi il clitoride con la sua fame di me. Finché scossa da un orgasmo potente non mi lasciai andare, nuovamente molle sul divano.
“Vieni qui”, mi tirò su per un braccio, “Dammi un attimo”…volevo godermi quella sensazione di svuotamento, “Non ho un attimo, vieni qui ora”. Mi tirai su, poggiando la mia pancia alla spalliera del divano, in ginocchio, a gambe larghe per farmi penetrare.
Lui sbottonò solo il pantalone, non se lo levò, non lo abbassò, ma fece uscire la sua asta perfetta. Mi prese le mani e portò le braccia sopra alla spalliera, quasi una sopra l’altra. Il suo corpo era nuovamente appoggiato al mio.
Con la sinistra teneva ferme le mie mani, con la destra puntò il suo cazzo, duro come il marmo, e con un’unica stoccata lo fece entrare tutto. Poi poggiò il braccio sul mio volto, in modo da tenerlo reclinato sul cuscino e poter ansimare direttamente nel mio orecchio.
Rimaneva fermo, dentro di me, e il suo peso mi impediva di muovermi.
Mi agitavo davanti a lui, ma non riuscivo a spostare neanche un muscolo da quella posizione e lui rimaneva fermo, dentro di me, facendo aumentare la mia voglia. Poi quasi usciva, stando attento a non scivolare fuori e poi…una spinta più potente della precedente, con un autocontrollo che mi stava facendo morire. “Dai, ti prego” gemevo. “Mi piace che mi supplichi, ma ancora di più restare qui, dentro di te. Sei calda, bagnata e immobile, non mi capita più spesso ultimamente, fammela godere”. Non so quanto tempo riuscì a resistere, alternando quell’immobilismo ai colpi profondi, ed ogni volta io gli andavo incontro, per quello che potevo, col bacino, per sentirlo ancora più dentro.
Poi mi lasciò le braccia e la testa, entrambe un po’ indolenzite e infilò le unghie nei miei fianchi, affondò nella pelle, sembrava mi bucasse e cominciò a pompare, sentivo di nuovo il dolore, ma molto di più il piacere, il mio e il suo, l’ondata che ci stava per travolgere. Io venni prima, contraendomi intensamente e lasciandomi poi usare per il suo godimento, finché non si svuotò completamente dentro di me. E si accasciò anche lui esausto.
Sdraiata sul divano, stanca e soddisfatta, accanto a lui , ripensavo all’intera giornata, al giochetto del cazzo che lo aveva fatto rovistare nella mia intimità e soprattutto ad una sua domanda in particolare: “Sono contrariato, da come vanno le cose tra di noi, lo sai. Potrei farti un po’ male mentre scopiamo?”
Ed io…avevo scelto di bere.
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7 years ago
Maja71,
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spiaggia
Distesa su un lettino da spiaggia, avvertendo l'intensità degli sguardi dello sconosciuto individuo che da giorni mi osservava con palese insistenza, già mi immagino ciò che potrebbe anche essere se soltanto egli fosse in grado di poter conoscere la mia recondita indole, da tempo aperta alla condivisioni di giochi proibiti con i pochissimi amici già complici nel mantenere un tale segreto.
Trasportata nell'onirica dimensione dei sensi, dove anche la fantasia più surreale contribuirà a rendere tutto plausibile, ben consapevole della mia esposizione integrale, permettendo il godimento visivo di forme rese di sicuro molto ambite, osservo a mia volta, senza alcuna protervia, lo sconosciuto ammiratore altrettanto scoperto dal baluardo che, amplificando estetici pregiudizi, non indurrebbe ad ipotesi di confronto.
Dirigendosi verso di me, con la pendente protuberanza già eretta nell'esplicita conformazione di volersi fare spazio tra le mie cosce, quasi conoscesse della mia indebolita capacità di oppormi al libidinoso disegno, mi ritrovo prostrata di fronte a lui rivelandogli la mia vulnerabilità cerebrale, subito pronta ad assecondarne le trame, dapprima oralmente, e poi conducendolo io stessa all'ambitissima meta.
Esortandolo a percuotermi intensamente con il suo nodoso bastone, punendo l'arroganza con la quale a molti altri come lui avevo impedito di poter fare altrettanto, supplicando di essere sbattuta come si merita una troia quale dimostravo di essere, lo incitavo a svuotarmi nelle viscere gli umorali sfoghi della sua completa passione.
Godendo come la più insaziabile delle ninfomani, attendo di essere da lui nuovamente invasa sino all'orgasmo più estremo, impedita a connettermi con l'episodica realtà che mi circonda.
È in quell'istante preciso che lo sguardo dell'uomo va facendosi all'improvviso molto più intenso, come se, potendomi leggere nel pensiero, avesse intuito di poter divenire quell'impenitente predone capace di debellare ogni mia reticenza, mentre, muovendo nella mia direzione, ben edotto sulle mie fantasie, già ne conosce le modalità per assurgere al ruolo di arrogante protagonista.
Quando molto più tardi, completamente erosa dai raggi del sole mi rivesto, il ricordo di quell'amplesso torna prepotente nella memoria, condiviso anche dal passivo uditore che ne diviene suo malgrado compartecipe, subendo l'impotenza di non averne potuto impedire l'evoluzione, solo lasciando ad un mio ritratto il compito di illustrarne in maniera indelebile l'accaduto.
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7 years ago
gloria1951,
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incontro... versione di lui...
storia a quattro mani, versione di lui..
Non ricordo bene che giorno fosse, se martedì o mercoledì, ma sicuramente un giorno lavorativo. Lucilla mi aveva chiamato qualche giorno prima per avere una valutazione su un piccolo immobile situato nel verde delle colline genovesi. Visto la calda giornata decisi di prendere lo scooter, un paio di calzoni di cotone e una camicia di lino leggera.
Appena arrivai sul posto vidi la sua macchina, parcheggiai e la cercai con il cuore in gola e sentivo un nodo allo stomaco… una sensazione quasi adolescenziale.. Lucilla mi era sempre piaciuta ma per un motivo o per l’altro non avevamo mai avuto occasione di stare veramente da soli, a parte qualche scambio di telefonate o messaggi.
Girai intorno alla casa e la trovai con in una mano un metro, nell’altra una matita e un blocco notes. A stento riusciva a tenere tutto in bilico scrivendo. Indossava una gonna leggera, chiara e semi trasparente e sopra una camicetta di cotone. Tutto lasciava trasparire le sue forme tonde e sinuose.
Mi avvicinai da lontano ci scambiammo un ciao… e appena la raggiunsi azzardai un bacio sulla guancia… il suo profumo mi inebriò i sensi… dolce e delicato, come l’aria primaverile piena di odori e sapori della natura.
Iniziammo il sopralluogo dell’immobile e confesso che non ricordo una parola di quello che mi diceva, ero troppo concentrato nel guardarla, studiarla, cercare di capirla… e troppo distratto da quello che i suoi vestiti lasciavano immaginare… ad un tratto non so come e nemmeno per volontà di chi ma ci trovammo legati in un abbraccio sinuoso e pieno di baci esploratori… le sue guance, il suo collo, le sue morbide labbra, la sua lingua vellutata e carnosa…
Presi coraggio e iniziai ad accarezzare il suo corpo, lei di certo poteva sentire la mia eccitazione che non nascondevo cercando di strusciare il mio corpo contro il suo… le mie mani alzarono la sua gonna.. une pelle morbida, calda e tonica… capii dal suo ansimare che la sua voglia era pari alla mia e sentii il suo corpo muoversi e il suo desiderio di offrirmi le sue parti più intime. Con la mano dolcemente ma in modo deciso scostati il suo intimo, un’ondata di piacere e erotica passione mi scosse il corpo quando sentii l’umidità e il calore del suo nido … Mi azzardai ad entrare dentro di lei con un dito e lei mi regalo la chiave del suo più intimo segreto. L’umidità presto si convertì in bagnato… e così mi abbassai e iniziai a baciare le sue cosce, lei aprì le gambe per lasciare libero accesso al suo corpo, un nettare salato ma estremamente dolce, la mia lingua iniziò ad esplorare la sua vagina, alternando dita, lingua, labbra che succhiavano vogliosamente il suo clitoride…
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7 years ago
mirkok, 32
Last visit: 4 months ago -
storia a 4 mani... versione di lei
la stessa storia scritta da lei e da lui...questa la versione di lei...Giornata calda, ma ventilata.. Per lavoro era previsto un sopralluogo presso un rustico abbandonato sulle alture, ma comunque accessibile con l’auto. Lei aveva deciso di recarsici da sola, ma lo aveva accennato al suo amico dove e quando sarebbe andata. Arrivata sul posto comincia a guardare e fare fotografie, prima all’esterno e poi dentro al rustico dove si trovava di tutto: dalla tana del tasso ai mobili vecchi lasciati li. Ma dopo circa 20’ sente un rumore di un’auto.. era lui che l’aveva raggiunta.
Lei gli va incontro sorridente, si salutano abbracciandosi e si chiedono reciprocamente “come stai?” Subito dopo cominciano a girare insieme intorno al rustico … lei illustra la situazione … lui la prende un po’ in giro e il gioco è intrigante. Finita la perlustrazione all’esterno lei decide di portare il suo amico dentro per mostrargli le stanze.. così fecero.. visitano due stanzette e l’ingresso, ma quando arrivano nella cucina il silenzio li avvolge .. si sente solo il rumore del vento che pass attraverso le finestre. In quel momento si guardano negli occhi e subito un brivido caldo li attraversa entrambi per fermarsi poi impetuoso nei loro ventri ormai vibranti di desiderio. Si avvicinano l’uno di fronte all’altro, le mani si cercano per poi lasciarsi e riprendersi tra un abbraccio e una carezza. Abbracciandosi i corpi si sfiorano, si avvicinano e si uniscono così che entrambi avvertono i loro cuori palpitare e i loro respiri farsi più forti.
Così, in questo modo, non appena i visi sono a contatto, cominciano a baciarsi .. prima sulle guance, per poi arrivare alla bocca dell’altro e con le labbra baciarsi sempre più impetuosamente. I corpi si fanno leggeri, le mani avvolgono l’altro tra una carezza sul corpo e il trattenere a due mani il viso volendolo baciare ora con così tanto desiderio.
Desiderio che aumenta senza ritegno man mano i baci continuano e si fanno più voluttuosi e destano voglie e fremiti profondi e profondamente carnali. E così, baciando le labbra, sfiorando le guance l’uno contro l’altro come per farsi le fusa, e scendendo piano piano sul collo baciandolo con le labbra aperte ed assaggiandolo con la lingua che provoca brividi e sensazioni uniche, non resistono e cercano ciò di cui siamo fatti .. la carne. Le carezze si fanno più profonde e si spostano sui loro corpi. Lui le tocca la schiena e con le mani scende lungo i fianchi per arrivare a prenderle le natiche, mentre lei porta le sue mani sul petto di lui e comincia a scoprirlo.
L’eccitazione è salita .. lui non può accontentarsi di toccarla così come è e .. non resiste. Le sue mani cominciano a raccogliere le stoffe dell’abito di lei per alzarle la gonna ed arrivare alle sue natiche rotonde, morbide e lisce. Lei, avvolta dal desiderio, d’istinto sporge il suo fondoschiena verso l’esterno per offrire a lui, che le sta di fronte, la sua parte più intima. Lui capisce e da dietro fa scivolare una mano all’interno della brasiliana per arrivare lì .. dove voleva. Le sue mani trovano ciò che cercavano e il suo corpo si inonda di piacere nel sentire le labbra turgide e bagnate che prima sfiora e accarezza e che poi preme con più forza dando sempre più piacere alla sua amica che sospira. E sentendola così fa scivolare un dito dentro di lei… un nido caldo che si contrae voluttuosamente..
Lei, nel frattempo, ascoltando col corpo il piacere che il suo amico le stava regalando, a sua volta, non resiste e cerca con desiderio le sue parti più nascoste e virili. Prima accarezza il petto, sbottona i calzoni abbassandoli solo quanto basta, arriva al ventre con entrambe le due mani premendolo più volte per poi farle scivolare più in basso …. All’inizio le due mani tengono e premono il membro di lui come per accoglierlo. Poi le mani si distaccano e si muovono in sintonia: una accarezza i suoi testicoli e l’altra sfiora il suo pene prima con le dita con le quali avverte le sue contrazioni pulsanti e impetuose che fanno aumentare l’erezione e lei prova piacere nel sentire in questo modo l’eccitazione del suo amico. I suoi occhi si abbassano per qualche istante per osservare e per godere poi rialza lo sguardo e lo incrocia con quello del suo amico che sorpreso la bacia continuando a toccarla ….
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7 years ago
mirkok, 32
Last visit: 4 months ago -
M&a
È la prima volta che scrivo per raccontare la mia storia, faccio notare che sono cose accadute veramente.
Quando ho conosciuto la mia ragazza che poi diventò mia moglie, lei si comportava in maniera molto casta, non avrei mai pensato che sarebbe diventata la Troia con la T maiuscola che è ora.
Aveva appena 18 anni, i nostri momenti intimi si fermavano a baci passionali con la lingua e qualche toccatina di seno sfuggevole.
La chiamerò Sara, Sara era ed è ancora oggi un gran pezzo di figa, una bella brunetta siciliana con belle labbra carnose, 3 di seno allora, 5 adesso.
Un pomeriggio d'estate mi ero messo sdraiato sotto le frasche e mi ero appisolato, quando nel dormiveglia sentii armeggiare sulla mia patta, con grande stupore stentavo a crederci, mi aveva tirato fuori il cazzo e avevo cominciato a segarmi, mi ripresi subito dallo stupore e infilai la mia mano sotto il vestitino leggero che indossava, le due mutandine erano inzuppate fradicie dei suoi umori, indugiai con le dita allargando
le mutandine e ci trovai una figa eccezionale, il pelo, e lei ne ha molto visto che bruna, era bagnatissimo, non avevo mai visto un clitoride così sviluppato, le feci togliere le mutandine e incominciai a leccare e succhiare il clitoride che tanto era sporgente che veniva naturale succhiarlo. Il suo respiro era affannoso smorzava i gridolino di piacere per paura che ci sentissero, con la lingua sempre in mezzo alla sua peluria sentii che cominciò a scuotere ed avere delle contrazioni riusci appena a soffocare il grido vengooooo, squirto' in maniera pazzesca, era come se mi avesse pisciato in faccia.
Però adesso toccava a me, si abbasso e fece sparire il mio compagno di giochi dentro la sua bocca, spompinandomi divinamente, lei dice che prima di allora non aveva mai fatto pompini, ma io ancora oggi ho dei dubbi, era troppo esperta a leccare la cappella e lungo il tronco per poi fare scomparire i miei 18 cm tutto in bocca fino alla gola.
Stavo per godere lo usci dalla bocca e riversai 3 schizxi uno diertro l'altro sul suo bel visino, non perse tempo e cominciò a spompinarmi leccando e succhiando tutta quanta la sborra senza lasciarne una goccia.
Ho ancora tanto da raccontare.
Lo farò la prossima volta...
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7 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
un debito che le cambiò la vita
avere 50 anni e non sentirli.. ho sempre pensato di essere una donna normale, quasi casa e chiesa o meglio casa e lavoro!sono la proprietaria di un piccolo bar nella periferia di una città del nord italia. Sposata da 30 anni un figlio di 24, orari di lavoro massacranti ma che non mi pesano visto che il mio lavoro mi appassiona. Mi è sempre piaciuto conoscere nuova gente, stare al contatto con il pubblico, cercare di fare al meglio il mio lavoro e accontentare i miei clienti.Ma un giorno di qualche mese fa la mia situazione è cambiata...Complice la crisi economica e l'apertura di alcuni nuovi locali di tendenza nella zona del mio bar, mi sono ritrovata in crisi, per la prima volta in quasi 30 anni di lavoro ero nella posizione di non riuscire a pagare i fornitori, non riuscire a pagare le tasse, non riuscire a tirarmi fuori da una situazione vertiginosa. il poco che incassavo lo usavo per comprare i prodotti per il bar e le tasse e i fornitori mi stavano con il fiato sul collo.Così a 50 anni ero sull'orlo del fallimento. A mio marito e mio figlio non ho mai detto nulla e mai chiesto aiuto, ho sempre pensato che l'unica responsabile della mia situazione fossi io e solo io avevo l'obbligo di uscirne.Ricordo ancora oggi il giorno preciso della mia svolta. Il 15 ottobre, i clienti scarseggiavano, la crisi incalzava e io ero davvero preoccupata, come se non bastasse quel giorno si ruppe un pezzo fondamentale per il funzionamento della macchina del caffè così fui costretta a chiamare l'assistenza.Nella speranza che venisse il solito ragazzo giovane della ditta di assistenza con il quale avevo instaurato un rapporto di amicizia e spesso non comunicava alla ditta i lavori che faceva alla macchina del caffè, decisi di vestirmi un po provocante, nella speranza che lui non fosse indifferente al mio fascino.Non mi sono mai considerata una bella donna, di certo abbastanza piacente, ammetto che molti miei clienti in diverse occasioni mi hanno fatto il filo, ma non mi ero mai trovata nella condizione di provocare nessun mio cliente o fornitore.Quella volta invece decisi di mettermi una gonna a tubino piuttosto stretta, una camicetta abbastanza scollata, scarpe con un po di tacco e un intimo vedo non vedo per provocare il tecnico. Nel complesso devo dire che facevo la mia bella figura, una bella cinquantenne, mora, con le rotondità al posto giusto, specialmente come molti mi hanno sempre detto un bel sedere tondo e sodo... forse per via delle molte ore passate in piedi dietro al bancone del bar.Sfortuna vuole che quel giorno l'amico tecnico della ditta di manutenzione era a casa per malattia e si presento Antonio, uno dei soci dell'azienda.Antonio era un uomo brizzolato di circa 60 anni, alto, con un fisico robusto e portentoso che lasciava immaginare un passato da atleta. Lo avevo sempre e solo visto in ufficio per parlare di contratti, fatture, forniture e quant'altro, ma mai al di fuori della sede aziendale.Quelle sera al contrario della solita mise da perfetto gentiluomo era vestito con un paio di jeans decisamente mal conci e una felpa piena di chiazze di caffè, grasso e quant'altro... la classica tenuta da lavoro.Fisicamente a vederlo così era tutt'altro che affascinante, molta pancia, sedere inesistente, barba incolta, sembrava di avere di fronte l'alter ego della persona distinta e per bene che avevo sempre conosciuto... e io in perfette condizioni, pronta ad ammaliare ogni uomo.Verso le 21, una volta che anche l'ultimo cliente fu andato via, Antonio iniziò a lavorare sulla macchina del caffè.Nel mentre io mi stavo occupando di pulire i pavimenti, i tavolini, la bottigliera e quant'altroNel mio locale ci sono degli specchi antichi e molto grandi che permettono di vedere ogni angolo del bar senza troppa fatica, un po per avere più luce nel locale un po per controllare meglio i clienti.Mentre lavavo mi sentivo gli occhi di lui addosso, ogni volta che mi giravo però o che controllavo gli specchi lui era intendo a smontare la macchina.Sentivo una sorta di tensione, lui una persona sempre molto loquace, forse anche troppo, e invece quella sera sempre in silenzio e si poteva sentire il suo disagio.Ad un certo punto mi chiese "Anna per cortesia potrebbe venire qui a tenermi questo pezzo mentre cerco di smontare la scheda elettronica?"Mi avvicinai, sentivo il suo odore forte e acre, un misto di sudore e odore di uomo.La tensione tra di noi si sentiva sempre di più, lui, alto, massiccio e io minuta e delicata, mi sovrastava fisicamente.Passarono alcuni minuti in cui lui era impegnato nel suo lavoro, fino a quando mi disse... "cara Anna qui è un problema grosso, dobbiamo sostituire la scheda elettronica e francamente non so se valga la pena fare questo lavoro! " " mi viene a costare molto?" "il problema non è quanto possa costare questo lavoro, il problema sono i lavori arretrati non ancora saldati, e francamente mi sono rotto di aspettare che lei saldi i debiti!" il suo modo di rivolgersi a me era mutato. Si sentiva la sua rabbia. " ma Antonio sono anni che ci conosciamo, non potrebbe per una volta chiudere un occhi?" "ormai gli occhi li ho chiusi entrambi da troppo tempo e sono stanco di aspettare lei e i suoi comodi e rimetterci in tempo e denaro"Sapevo di essere completamente in torto ma cosa potevo fare? mi giocai la mia ultima carta " ma ci sarà pur un modo di trovare un accordo!"il suo modo di parlarmi modificò radicalmente... sentivo la sua rabbia ed eccitazione montare."un accordo si può trovare di sicuro, ma tutto dipenda da cosa è disposta a dare in cambio... o fare in cambio!""non lo so, mi dica lei, potrei farle un assegno postdatato, oppure una cambiale, mi dica lei""io pensavo a tutt'altro a dire il vero... ma non vorrei essere troppo diretto, non vorrei offenderla!""Antonio siamo entrambi maggiorenni e vaccinati, non credo di potermi offendere mi dica pure"lui mi disse una frase a brucia pelo che quasi mi gelò il sangue ma allo stesso tempo mi fece bruciare dentro..."Una scopata, ci facciamo una scopata ora e io annullo il debito e metto a posto la macchina senza fatturare nulla!"volevo insultarlo, mai nessuno mi aveva umiliata a tal modo... ma sentii la mia eccitazione crescere, non avevo mai tradito mio marito, forse a volte ci avevo pensato, a volte qualche sbandata per qualche cliente la avevo presa, mi piaceva sentirmi desiderata, giocare con le parole e le emozioni, ma mai e poi mai mi sarei concessa..."Antonio non so che dirle, io non saprei proprio, sono senza parole!""non devi parlare, con quella bocca devi fare tutto fuorchè parlare!"si avvicinò, mi prese, pensavo volesse abbracciarmi, invece le sue mani finirono subito sui miei glutei, sentivo le sue forti mani su di me le sue grandi dita che strizzavano i miei glutei... si appoggiò a me e sentii il suo pene spingere verso il mio ventre...ero eccitata ma immobilizzata... lui nel frattempo riuscì ad aprire la lampo e tirò fuori il suo membro, mi prese la mano, la porto verso il suo pene... lo strinsi, era grosso, duro, mi ritrovai a pensare che era molto più grosso di quello di mio marito... ero tutto un fremito e un bollore... ero bagnata!"ora inginocchiati e succhiami il cazzo!"quelle parole... non ero abituata a essere trattata così, non ero mai stata un amante delle parole forti ne tanto meno dei modi rudi...ma ero eccitatissimami inginocchiai, mi ritrovai di fronte al suo pene, aprii la bocca e tirai fuori la lingua, inizia a leccarlo tenendolo in mano e masturbandolo. aveva un gusto diverso! ero abituata al sapore di mio marito ma non avrei mai immaginato di poter assaporare un gusto diverso...lo presi in bocca a fatica, era grosso, largo e decisamente lungo...mi ritrovai a fare ciò che mai avevo immaginato avrei potuto fare, a volte forse sognato, ma mai cercato in realtà, tradire mio marito.La sua mano era sulla mia testa e accompagnava il movimento del mio vorticoso succhiare, faceva in modo che tutto il suo membro entrasse nella mia bocca fino quasi a soffocarmi.La cosa mi piaceva a dismisura... ero bagnata come non mai, non so nemmeno come mi ritrovai ad avere una mia mano in mezzo alle mie gambe, e due dita che mi masturbavano... le mie dita..."cazzo come sei brava a succhiare il cazzo, l'avessi saputo prima mi sarei offerto molti anni fa!"Lui iniziava ad avere un atteggiamento sempre più rude, sempre più volgare....e io avevo voglia del suo pene dentro di me, lo volevo sentire nella sua completezzami alzai, alzai la gonna, mi misi con le mani sul bancone del bar... era gelido, le mani appoggiate sull'acciaio freddo mi fecero tremare.Lui si avvicinò, appoggiò il suo pene contro la parete delle mie labbra, sentivo la sua grandezza... sentivo il suo calore!E senza dirmi nulla, spinse tutta la sua grandezza dentro di me... sobbalzai, le sue dimensioni erano decisamente abnormi per le mie abitudini...Si faceva sempre più largo spingendo e imprecando contro di me... "Troia come sei bagnata... sei proprio una vacca, lo sapevo che ti sarebbe piaciuto!"Io non parlavo, non reagivo, non sapevo che dire, non sapevo che fare... ma godevo, godevo come non mai!Il suo movimento diventava sempre più impetuoso e veloce, e io ero in balia dell'eccitazione e della foga..."Cazzo sto per venire..." e uscì da dentro di me.. io ero vogliosa di sentire il suo seme dentro di me, ma lui si spostò..."Non voglio venire subito, voglio godermi il tuo corpo.."Si inginocchiò e da dietro iniziò a leccare il mio sesso, sentivo la sua lingua e le sue dita che erano dentro di me. sentivo la sua bocca che succhiava il mio clitoride... venni, venni come non mai prima... sentivo il mio godere schizzare fuori di me.Lui continuava a succhiarmi leccarmi masturbarmi, e la sua attenzione si trasferì verso il mio buco posteriore, intonso e sempre considerato un vero tabù fino ad allora...Infilò un dito dentro, sobbalzai dal dolore misto al piacere... si alzò.. Dallo specchio lo vidi mettersi delle dita in bocca e poi portò della saliva sulla punta del suo pene... sapevo cosa voleva fare, volevo fermarlo, ma dalla mia bocca non uscivano parole e i miei gesti non lasciavano capire che non volevo... Lui avvicinò il suo pene, lo appoggiò e mi disse " Adesso con questo paghi il tuo debito!"Volevo fermarlo, ma non riuscivo a controllare le mie passioni e le mie paure.Lo sentivo spingere, dallo specchio vedevo la sua faccia, non saprei definirla... infuriata forse, voglioso di certo.Le sue mani si posarono sui miei glutei, la punta del suo pene era ormai dentro di me, sentivo dolore ma volevo prenderlo tutto dentro di me, volevo trasgredire.Piano piano la su asta entrò nelle mie viscere, godevo, gridavo dal dolore e urlavo da piacere...I suoi movimenti diventavano sempre più veloci e decisi."che troia rotta in culo che sei.." mi insultava, mi scopava, mi umiliava... e io godevoe per la prima volta nella mia vita iniziai a dire parole che non avrei mai detto"inculami porco, inculami fammi godere come una troia!lui continuava a spingere, il suo respiro affannoso, la sua violenza dentro di me..."Puttana, paga il tuo debito con il culo, ti sfondo come una troia...!Continuava ad entrare ed uscire dentro di me, e io lo accoglievo con tutta me stessa...Godevo, pensavo a quanto diversa da pochi minuti prima ero diventata... Mi sentivo una donna di malaffare e questo mi faceva godere ancora di più.Pensavo a mio marito, "cornuto, sei un cornuto e te lo meriti... non mi hai mai trattato da vera donna e ora il primo uomo che capita mi fa godere come non mai... che piacere farmi inculare!"Antonio continuò ad entrare ed uscire dal mio di dietro per circa 10 minuti, lunghissimi e intensi.... poi sentii la sua cappella gonfiarsi i suoi movimenti diventare più veloci i suoi colpi più forti... "cazzo mi fai male, fermati!" ma lui continuava con il suo impeto, godevo come una cagna... mi sentivo usata e abusata e ne godevo.Alla fine sentii un ondata di sperma caldo entrare dentro di me... a quel punto urlai dal piacere, non sono sicura di cosa urlai ma credo "siii sborrami in culo sono la tua troia!"Lui tirò fuori il suo membro da dentro il mio ano, mi ordinò di girarmi, mi fece inginocchiare e mi ordinò di prenderlo in bocca...Lo succhiai avidamente, sentii il gusto del suo sperma che era ancora rimasto in lui riempire i le mie papille gustative...Si ricompose, alzò i calzoni, si sistemò la felpa e mi disse... "Lavoro finito... se ha bisogno di altri interventi mi faccia sapere!"Senza dire nulla prese la borsa degli attrezzi e uscì senza nemmeno un saluti, senza un bacio senza una parola d'amore...E io? Io rimasi qualche minuto sfinita... con la gonna ancora tirata sopra i miei glutei, nella foga mi resi conto che mi aveva strappato il perizoma, sentivo il suo sperma che colava fuori da me... e feci una cosa che poi mi fede ridere... passai due dita in mezzo alle mie cosce e poi assaporai il cocktail di sperma e del mio orgasmo... buonissimo e poi mi misi a ridere e mi dissi da sola ad alta voce... "che troia che sono!"
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7 years ago
mirkok, 32
Last visit: 4 months ago -
Noleggio con conducente
Tutto ebbe inizio da un contatto nella sezione last minute....un coppia mise un annuncio che sarebbe transitata da Napoli per un fine settimana e si indirizzava alla conoscenza di coppie o singoli massaggiatori...come spesso accade nella mia vita incrociando le dita alla buona sorte, mi proposi scrivendo e proponendomi come un comunissimo noleggio con conducente...speranzoso aspettai come farebbe un abile pescatore che aspetta il pesce alla sua lenza....arrivo un messaggio dove mi venne chiesto di propormi nel dettaglio ad un.indirizzo di posta elettronica...il mio animo si scaldo e da li a poco scrissi ciò che la maliziosa mente mi suggeriva....parola dopo parola mi descrivevo come le pagine di un elementare testo che si offrono alla facile comprensione...piu si avvicinava il giorno di arrivo piu desideravo leggere la conferma alla mia mail...finalmente e con grande gioia ricevetti le indicazioni tramite whatsapp.....lo so forse come un bimbo voglioso del suo gioco non ho dormito bene la notte che precedeva l'arrivo...ma ecco che la sveglia suonò il mio giorno....mi vestii scesi in garage e presi l'auto tirata a lucido...lungo il tragitto mi sentivo sempre piu euforico...come da accordi, parcheggiai l'auto e mi avvicinai all'uscita degli arrivi all'interno dell'aeroporto...presi il foglio a4 dove avevo scritto I nomi ed attesi attento...eccitato vidi la porta scorrevole aprirsi e li come la passarella di una vera mostra osservai lo sfilare della coppia...brevissimi attimi ma eterni per capire che erano brave e belle persone...leggendo il foglio, si avvicinarono e li ci salutammo come si conviene tra un autista e dei Signori...pagai il ticket presi il bagaglio in mano e mi indirizzai verso l'auto...la signora era all'oscuro del malizioso gioco....apri la portiera e come una reale coppia agiata del nostro ambiguo mondo reale si sedettero in auto...io messo alla guida mi indirizzai verso l'albergo da loro indicato...durante il tragitto iniziai a descrivere cio che osservavamo, il quartiere, I monumenti, le strade...giunti all'albergo come prestabilito sono scesi mentre io mi dileguavo per poi ritornare nel tardi pomeriggio...ritornato notai la Signora sempre piu bella come se durante l'assenza la mia mente avesse disegnato con gli acquarelli il suo volto tra la fantasia...la sua voce era incantevole ed ora avvertivo persino il suo profumo di donna mischiato al davvero bravo essere del marito che la trattava come il suo piu grande gioiello...dopo un breve giro della citta con tanta di fermata in un luogo per poi riprenderli in altro posto si fecero accompagnare in albergo...apri come da subito la portiera alla Signora e mi fu detto di aspettare 5minuti...ero contento di stare li ed osservavo la Signora che diveniva sempre piu elegante...tornati ...avverti un vero pizzicotto al cuore...era magnifica la Signora, un vestito corto nero e dei sandali...per uno come me che ama I piedi della donna fu un vero risveglio dei sensi....saliti in auto mi chiesero di voler mangiar la piu buona pizza di napoli...pensai e dove li porto...qui son tutte buone le pizzerie ma dopo un brevissimo pensar li accompagnai in un bel posto...(nn faccio pubblicita')...lui voleva offrirmi la pizza, io reclinai l'invito non volevo essere invadente era il loro momento...durante il loro pasto mi fu chiesto tramite whatsapp se avvessi trovato piacere ad assistere ad un loro possibile gioco in auto...io d'impatto scrissi....CErtamente ...anziiii....ecco il messaggio che avevano finito...io tornare da loro...in auto forse la Signora era stata avvisata della nostra complicita' si i ntuiva come divenne piu disinvolta...li portai in un bel posto dove ci si puo' inabbissare nel meraviglioso mondo di Napoli...la veduta del golfo....alla signora fu chiesto dal suo lui se voleva far la padrona...quindi mi fu chiesto di prendere una bottiglia di vino...mi precipitai mentre loro eran seduti dietro...al mio arrivo la signora era china verso di lui...il movimento era inequivocabile...mi dissero di salire dietro anch'io...versai il vino...adesso il profumo della Signora mi aveva letteralmente conquistato ...felice di esser suo prigioniero...mentre la Signora torno a deliziar il suo uomo io potevo notar il suo fianco...la sua coscia....ecco che avendo ricevuto il permesso del suo uomo iniziai ad accarezzarle la pelle che sembrava velluto...iniziai a sollevar il vestito...ecco che non indossava alcun intimo...misi le dita tra le ali della farfalla che umida si mostrava..le ritrassi volevo sentir il profumo, le leccai....iniziai a giocarci finche mi venne detto di potermi spingere dentro....misi il profilattico e da contursionista scivolai tra la sua profondita....avrei voluto star piu comodo cosi da farmi sentire meglio....il suo intimo era davvero stretto...le sue ali le sentivo avvolgermi...bella come una regina....ecco che esplosi nel piacere...per poi veder il suo uomo che si impadroni del suo piacere...restammo li a bere...commentando il gioco vissuto...I suoi piedi eran davvero belli...nn so perche alcune donne hanno la pelle che sembran velluto...leccai le dita dei suoi piedi...il profumo della sua pelle vorrei non poterlo scordare mai...ecco che il suo uomo si introduce in lei...io la guardavo...ecco che il suo uomo le spinge la testa verso il mio intimo che curvo si rilassa sulla coscia....bello veder la sua bocca che si schiude...il mio sesso prender vitalita dalla sua bocca....fino al godimento....ci siam ricomposti....io tornare alla guida...accompagnarli in hotel...li inchinarmi alla sua bellezza...il fine gioco era preventivato cosi ma nn ho resistito , l'indomani li ho riaccompagnati in aeroporto.....ed aspettando che l'uccello d'acciaio sorvolasse la mia testa...pensavo alla bellezza della nostra vita!!!
Grazie e mi scuso per gli errori.
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7 years ago
maxmiliam,
38
Last visit: 4 years ago
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Viaggiando lentamente...
Avevamo un appuntamento, ci scambiavamo messaggi da circa due mesi, conoscevo molto di loro… o meglio conoscevo molto di quello che avevano voluto dire… ma non ero nervoso, ero solo eccitato, avevo l’adrenalina alle stelle e non vedevo l’ora di scorgere la loro auto che si avvicinava.
Ecco, sono loro, mi lampeggiano… scendo dall’auto e aspetto che si fermino. Li saluto e salgo sul sedile posteriore.
Lei, Maria, scende e risale sedendosi al mio fianco. Ora siamo pronti per partire ed Antonio si avvia verso la strada principale…
Mi presento ufficialmente e loro fanno altrettanto, ma Maria mi da un bacio sulla bocca e mi dice che mi immaginava diverso.
Strano, dalle foto che ho inviato non credo ci possano essere errori… sono sempre stato sincero, cosa vorrà dire?
Inizio ad accarezzarle le gambe chiedendole cosa si immaginava, se le foto che le avevo mandato l’avessero fuorviata… Mi risponde che di persona sono più bello, molto più carino di quello che immaginava guardando le foto…
Non arrossisco solo perché mentre parlavamo la mia mano era scivolata vicino al suo inguine, quindi credo che il mio volto già sia paonazzo…
Antonio, alla guida, non si scompone, guida lento ed ogni tanto ci guarda dallo specchietto…
Maria è molto eccitata, prende la mia mano libera e la porta sul seno, mentre apre e chiude le gambe…
Le tiro fuori la camicetta dalla gonna ed inizio a toccarle il seno, ha i capezzoli già turgidi ed io li stringo e li tiro con le dita…
Ogni tanto si morde le labbra, sarà perché nel frattempo le ho spostato la mutandina e le massaggio il clitoride con le dita?
Continuiamo il nostro viaggio, una meta imprecisata che ci porterà, spero, ad un idillio di trasgressione.
Maria mi sbottona il pantalone e prende il mio pene tra le mani, lo mette bene in mostra e continua con una mano a massaggiarlo. Con l’altra mano accarezza dolcemente il collo di Antonio che, alla guida, ci guarda e sorride.
Ho ancora la mano tra le sue gambe, sento che si sta bagnando, che bella sensazione… smetto di toccarle i capezzoli, le prendo la testa e la porto verso il mio basso ventre.
Si fa accompagnare il capo senza opporre resistenza, un buon segno… anche lei vuole giocare…
Apre la bocca e con la lingua inizia a leccare la cappella e mi sega lentamente. All’improvviso si abbassa su di me e fa scivolare il pene in gola, poco alla volta…
Sento il calore della sua gola avvolgere il mio membro. Sensazione indescrivibile.
Con una mano oramai libera, le alzo la gonna e comincio a giocare con il suo culo… è bello grande e morbido… inizio con un dito, dolcemente. La sento gemere, rallento fino a quando non sarà tranquilla…
Mi sta facendo un pompino, sono 10 minuti che lecca, mordicchia e succhia…
Si è rilassata di nuovo, inserisco il secondo dito, con calma, non voglio che si faccia male.
Ho un po’ d’esperienza, quindi sono consapevole che per quel rapporto ci vuole tempo, ed io di tempo ne ho in abbondanza… Maria continua a succhiare avida, ogni tanto lascia andare il pene e lecca i coglioni, li prende in bocca e li succhia… è brava, non mi aspettavo fosse così brava…
E’ rilassata, molto rilassata, allora decido di provare a mettere il terzo dito nell’ano…
Appena ci prova, ha un sussulto e con la bocca mi stringe il cazzo… si sarà fatta male, ma non demordo e continuo ad inserirlo… Era solo un morsetto, qualche gemito, ma nulla più… ci gioco un po’, voglio che l’orefizio si abitui a ricevere…
Anche Maria se ne è accorta ed accelera il suo pompino.
Forse ha proprio voglia che io le metta il mio cazzo nel culo… rialza la testa, si alza la gonna e si appresta a sedersi sopra di me.
Mi chiede solo di non tirarla, sarà lei a scendere piano piano, non vuole sentire troppo dolore, quindi vuole fare da sola…
Certamente non sarò io a fermarla, adoro il sesso anale… Si siede pian piano sul mio cazzo, all’improvviso la cappella entra e lei si ferma dando un piccolo urlo, in effetti quella e la parte più difficile, il primo contatto… dopo qualche secondo, con Maria che continua a gemere, inizia di nuovo a scendere sul cazzo… spero di non fare brutta figura e che l’erezione resista fino a quando non ha finito la sua discesa…
Piano piano scende giù sul cazzo e i suoi gemiti sono sempre più forti… è arrivata in fondo, si siede e resta ferma qualche secondo…
Io con una mano le tocco la figa e le do qualche colpetto con la mano. E’ bagnata, i suoi umori sono su tutte le cosce.
Inizia a salire e scendere, oramai il suo culo si è abituato alla presenza del mio cazzo… lavorano bene insieme, sembrano fatti l’uno per l’altro…
Intanto Antonio continua a guidare lento, Maria di tanto in tanto lo accarezza e gli da qualche bacio sul collo. Poi si abbassa in avanti, sento solo il rumore di una zip…
Ha sbottonato il pantalone di Antonio e ha preso il suo cazzo in mano… lo sta segando.
Lui guarda beato nello specchietto e sorride, io invece, tenendola leggermente alzata, do colpi decisi che la fanno gemere ogni volta.
E’ più di 20 minuti che camminiamo, sposto Maria dal mio cazzo, mi tolgo il preservativo e la invito a continuare la sua opera di bocca e mani.
Antonio è venuto già da un bel po’, il suo seme è sul tappetino, sotto i suoi piedi.
Ma il mio voglio che Maria lo riceva in bocca e, se vuole, lo ingoi…
Le prendo la testa tra le mani e, con molta decisione, le faccio ingoiare il cazzo… sempre più veloce, sento di dover venire e non voglio, vorrei che questo amplesso durasse tutta la notte…
Ma la natura è natura ed io sono al limite, continuo a spingerle il cazzo in gola, poi all’improvviso vengo… Lei mi guarda quasi stranita, continua, ma non è soddisfatta… forse ho sbagliato a venirle in bocca?
Non saprei, eppure in questi due mesi l’ho detto esplicitamente che adoravo inondare la bocca e la gola con il mio seme…
Sono venuto, Maria con molta calma continua a leccarmi la cappella, la pulisce bene, poi con una salviettina imbevuta finisce a pulirla, sputa tutta nella salviettina e si ripulisce la bocca…
Antonio si ferma, siamo in una pineta molto distante dalla strada…
Scendiamo, Antonio si ripulisce e Maria fa altrettanto. Ci sono dei tavoli con le panche, ci sediamo e parliamo…
Parliamo un po’ di tutto, del fatto che a Daniela non piaccia molto il rapporto anale perche, dice lei, non riesce a godersi bene l’amplesso…
Parliamo di Antonio, contento anche solo di sentirla gemere ed urlare… Del loro rapporto, migliore, dopo la scoperta della loro sessualità…
E mentre parliamo, lei continua ad allungare le mani sul mio inguine e mi dice che pur essendo venuta, le piacerebbe ricevere il mio cazzo nella figa… in effetti era venuta in macchina, ma io l’avevo penetrata solo analmente…
Non potevo tirarmi indietro, era arrapante e poi io ed Antonio eravamo lì solo per soddisfare lei…
Mi sbottono i pantaloni e prendo il cazzo, ancora nel periodo refrattario, e lo affido nelle sue mani.
Mi siedo sul tavolo e lei inizia a tirarmi una sega, poi si abbassa con la testa e ricomincia a giocare con la lingua…
Antonio si era spostato in modo da guardare tutto e continuava a toccarsi i pantaloni…
Non ci vuole molto, il mio cazzo ricomincia ad indurirsi e Maria lo caccia giù in gola, quasi a soffocare… poi lo inumidisce bene e chiede ad Antonio di leccarle la figa in modo da bagnarla.
Si inginocchia ed inizia a leccare figa e culo… sarebbe proprio uno spettacolino con i fiocchi se qualcuno potesse guardare, ma siamo soli… giusto il tempo di bagnarsi e Maria mi invita a scendere ed a possederla.
La sdraio sulla panchina, le alzo le gambe e le metto il cazzo in figa… Non sono un superman, non ho i famigerati 25 centimetri, ma credo che a lei basti, ha gli occhi contenti mentre tira a se Antonio e comincia a baciarlo e a segarlo.
Continuiamo per un po’ così, alternando forti colpi a strusciate più o meno poderose, quando mi chiede di farlo in maniera più violenta… sente il bisogno di venire ed io la accontento…
All’improvviso i gemiti si fanno sempre più insistenti ed emette un gridolino… stavolta è venuta con il mio cazzo in figa e la lingua di Antonio che le lecca i capezzoli.
Mi prega di sfilare il cazzo, ora le da fastidio sentirlo sfregare sul clitoride. La accontento, sfilo il cazzo e tolgo il preservativo. Lo metto tra le sue mani, in fondo adesso vorrei venire anche io e Maria non si fa pregare, inizia a segarmi.
Antonio le chiede di mettersi con la pancia sulla tavola e chiede a me di possederla di nuovo nel culo…
Mi rimetto il preservativo, inumidisco un po’ il culo e con calma lo rimetto dentro…
I soliti gemiti e il solito dolore, ma poi tutto va meglio.
Maria si contorce, forse non voleva un nuovo rapporto, ma era stato Antonio a chiedere, non io…
Lui si siede sul tavolo, alza la testa di Maria e le mette il cazzo davanti alla bocca.
Maria inizia con la lingua a leccarlo e poi gli fa un pompino… dopo pochi minuti viene, si alza e si pulisce.
Anche io stò per venire, tolgo il cazzo dal culetto di Maria, sfilo il preservativo e le chiedo di farsi venire di nuovo in gola…
Lei annuisce, si sdraia sul tavolo, io in ginocchio e lei inizia. Non ho capito cosa volesse fino a quando non sono venuto.
Lo sperma stavolta era poco, lei ne prende una parte in mano e lo stende sul seno, riprende il cazzo in bocca e succhia voracemente in modo da non perderne neanche una goccia… sono così arrapato che le prendo la testa e con colpi forti le faccio scivolare tutto il cazzo in gola. Sono venuto, Maria toglie per un momento il cazzo dalla bocca e chiede ad Antonio di leccarle il seno e ripulirlo dal mio sperma, poi rimette il cazzo in bocca e segandomi e toccandomi i coglioni continua a succhiare…
Antonio si avvicina ed inizia ad esaudire il desiderio di Maria che, con ancora il mio cazzo in bocca, geme…
Oramai il mio pene si sta ritraendo, ma non vuole lasciarlo e, anche se moscio e piccolo, continua a tenerlo in bocca ed a succhiare…
Dopo poco si alza, Antonio ha ripulito il seno, ci diamo tutti una ripulita ed iniziamo di nuovo a parlare.
Mi spiega il perché abbia voluto che Leo le ripulisse il seno… E’ un modo come un altro per imporre me nella coppia…
Vorrebbe che lui avesse esperienze bisex, ma non riesce a convincerlo…
Io sono etero, e quell’affermazione non mi piace proprio…
Maria mi guarda e, forse capendo che non sono disposto ad avere rapporti bisex, mi dice che le farebbe piacere che io fossi l’amico della coppia a lungo e che per le esperienze da far provare ad Antonio ci avrebbe pensato lei senza coinvolgermi attivamente…
Ecco, era questo che volevo sentire…
Ora sono tornato a casa, soddisfatto e consapevole di avere davanti un lunghissimo periodo di trasgressione e complicità con una coppia che mi ha accettato per quello che sono e non per quello che avrei potuto mostrare.
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7 years ago
Hypnos1975495932,
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Last visit: 2 years ago
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Nei giardini di piazza della repubblica 5
Nei giardini di piazza della repubblica 5
Dopo un quarto d’ora sentì bussare e subito dopo l’Antonio che apriva la porta e faceva entrare il tizio. Lo guardai quasi con occhi amorevoli, tanta era l’attesa per questo incontro ed il desiderio di riuscire a prenderlo, che lo attirai verso di me per baciarlo, profondamente, golosamente, ingordamente. Ero come una sposa, vergine, nell’attesa della sua prima notte. Sì, d’accordo, la mamma l’aveva messa sull’avviso di cosa aspettarsi, ma… c’era ancora il ma del “Ce l’avrebbe fatta?!” Ero talmente tesa che stavo quasi per godere con il bacio. Lui intuì qualcosa perché si scostò da me, interrompendo il bacio, dicendomi “Calma… calma… un po’ alla volta, ok.?” Si aprì i pantaloni e se li tolse, spogliandosi anche del resto.. Poi venne da me e mi tolse tutto, iniziando ad accarezzarmi i capezzoli, a strizzarli e prendere poi in mano quello che, al confronto del suo, era un cazzettino. Me lo smanetta un po’, portandolo in erezione completa. Nel frattempo mi ha messo in mano il suo attrezzo: è in semi erezione e già così è da paura. Inizio a segarlo, e lo sento crescere tra le mie mani. Mio dio, a cosa sto andando incontro ? Ma nonostante tutto sono eccitata all’idea di provare a prenderlo nel mio culetto e capire cosa si prova ad essere riempita da una simile bestia. Una volta che son riuscita a portarlo in erezione completa (una cosa da paura, tanto che alzo gli occhi verso di lui e gli chiedo: “Ma quant’è grande ?” lui mi risponde “Sono 28 cm. di puro cazzo!”) mi giro verso il lavandino, prendo il tubetto del Luan, me ne spalmo un bel po’ nel culo e poi, appoggiandomi al lavandino, gli dico “Preparami, infilami le dita ed allargamelo un po’, con delicatezza!” ..e lui mi infila subito due dita ed inizia a massaggiarmi lo sfintere, allargandole un po’, poi infilandoci un terzo ed anche un quarto mentre con l’altra mano mi strapazza un capezzolo, eccitandomi da morire. Sto cercando di rilassare al massimo lo sfintere e ciononostante so che non sarà una cosa facile. Nel frattempo glielo sto tenendo sempre in mano, segandolo, e proprio in quel momento entra l’Antonio che, scusandosi, dice che era troppo curioso di vedere se la “troia” sarebbe riuscita a prendere in culo ciò che gli era stato descritto come una cosa animalesca ed in effetti, al solo vederlo, rimane a bocca aperta, emettendo un “Ohhh…” che è tutto un programma. Immediatamente va a prendere, nel suo gabbiotto, un cuscino e me lo porta mettendomelo sotto il petto per farmi appoggiare meglio al lavandino. A quel punto decido di non frapporre indugi e dico al gigante “Bene, ora ci proviamo. Tu devi fare solo una cosa: appoggiarmelo sul buco e non spingere. Devo essere io a riuscire a farlo entrare, perché se per caso tu dai un colpo e sento dolore io mi blocco, il culo si restringe e ci facciamo male tutti e due.” Mi risponde “Va bene.” “Ok., proviamoci.” E sporgo il culo in fuori, spostando il suo cazzo, che tenevo ancora in mano, verso il mio buchetto. Lo lascio e lui lo posiziona meglio. C’è una cosa positiva: non ha una cappella a fungo, più grossa del cazzo, bensì una cappella a punta che faciliterà, in teoria, l’introduzione. Bene, mi dico tra me e me, diamo inizio alle danze e pensando ciò inizio a spingere il culo indietro, cercando di allargare il buco spingendo come se volessi defecare. Sento che la punta entra. Mi fermo nella spinta ed inizio a farla entrare ed uscire, entrare ed uscire, cercando, ad ogni movimento, di conquistare un po’ di territorio. Lui è sempre fermo, come da ordini ricevuti, anche se sento che, quasi quasi, gli verrebbe voglia di dare una spinta e rompermi il culo, ma resiste alla tentazione. Un po’ alla volta, anche se con difficoltà, riesco a farne entrare un altro po’ senza sentire particolare dolore. Ho troppa voglia di riuscire a farmi inculare da quella bestia e perciò me la sto prendendo con calma perché so che solo in tal modo posso sperare di farcela.
Sono eccitata da matti, lui mi trattiene per i fianchi, quasi avesse paura che possa scappargli e mettere fine a quella che anche per lui è la speranza di riuscire, finalmente, a farsi una sana inculata. Gli dico di prendere ancora un po’ di Luan e di spalmarmelo nel buco, e pertanto lo sfilo un momento, per poi, non appena mi ha messo la crema infilarmelo nuovamente e spingere per farne entrare ancora un po’.
Pian pianino sto conquistando terreno, la parte più sottile è penetrata, ora inizia la parte più difficile. Nel frattempo, però, mi sono abituato a quanto penetrato e pertanto il mio sfintere è più rilassato ed inizia a contrarsi attorno a quel bastone di carne che, a questo punto, voglio assolutamente riuscire a far entrare per poi godermi una inculata stratosferica. Riprendo la manovra “avant-indrè” e ad ogni spinta verso di lui cerco di spingere un po’ per farne entrare qualche cm. in più.
Allungo una mano tra le gambe per sentire quanto son riuscito a prenderne e mi accorgo che…. sono a metà dell’opera. L’Antonio è ancora a bocca spalancata che sta seguendo, passo passo tutta la mia conquista, mentre si sta masturbando come un pazzo. Ho anche il pubblico che segue la mia performance. Il mio culo si sta pian piano abituando all’intrusione e pertanto decido di accelerare un po’ i tempi, desidero troppo sentirmelo tutto dentro. Incomincio ad affondare i colpi, a cercare ad ogni spinta di introdurne un po’ di più ed ad un certo punto mi sento sbattere i suoi coglioni sulle chiappe. Dio… ce l’ho fatta. Mi fermo e sento un applauso, da parte dell’Antonio. Ci ho impiegato quasi 20 minuti ma… ce l’ho fatta. Ancora qualche attimo per abituarmi all’intrusione, cercando di stringere e rilassare lo sfintere, come per succhiarlo e poi gli dico: “Ora vai, all’inizio piano, poi quando te lo dico puoi accelerare come ti viene meglio. Dai, inculami !” E lui inizia a muoversi, quasi con delicatezza, tenendomi forte per i fianchi leggermente inarcato all’indietro, per riuscire ad infilarmelo più a fondo. Come immaginavo, quando desideravo di riuscire ad infilarmelo, è un’inculata pazzesca. Sono riempita totalmente, quando arriva in fondo me lo sento in gola. Questo è un vero cavallo... non riesco nemmeno a sculettare per come sono piena. Mi sento morire, il pilone enorme mi scivola dentro e fuori dal culetto per metà. Stringendomi per bene i fianchi mi incula in un modo stupendo... mi sembra di morire... ho il culetto in fiamme. Mi sta montando in modo superbo... Si muove bene.. ci sa fare ad inculare il tizio... mi stringe i fianchi e mi guida nell'incularmi... colpi decisi.. di reni.. spinge fino in fondo.. è davvero bravo. A quel punto gli dissi “Ora puoi andare, fai di me la tua schiava, sono tua.”
Mi sta fottendo come un vero maestro.. godo da impazzire!! Poi dopo i primi colpi d'assestamento inizia una serie di colpi fortissimi... a raffica... uno dopo l'altro. Appoggiata al lavandino mi sembra di impazzire, inizio a mordere un lembo della giacca di Antonio per come godo mentre una serie di mugolii mi sfuggono dalla gola. Antonio si sega come un pazzo: vede quel cazzone enorme che scivola nel mio buchetto del culo allargato, vede l’uomo che mi incula da dio e... gode. Che gran porco!!! Mi muovo appena, stretta per i fianchi dal tizio che senza sosta mi dà colpi secchi, forti, decisi. In certi momenti di maggior piacere mi appoggio con le mani al muro, gemo ed ansimo in un modo pazzesco, sembra mi manchi il respiro per come mi sento piena. Un "aaahhhhh" sommesso e cupo mi sfugge dalla gola, mentre il gigante mi dà colpi su colpi. Me lo sento fino al cervello. Dio... che cazzo!! Mi sento scoppiare la pancia!!! Lui va avanti, incurante dei miei rantoli mi incula senza sosta. Colpi continui, il mio sederino ormai è completamente sfondato. Questo mi sta veramente facendo capire cosa vuol dire essere fottuta da un toro. Lo prego di continuare, mi godo il suo cazzone tutto nel culo. Una serie di brividi alla schiena mi fanno capire che sto godendo in un modo meraviglioso. Mi sento svenire, ho il culetto che in fiamme. Colpo dopo colpo mi spacca il sedere. Dopo pochi attimi inizio a vibrare, i gemiti diventano intensi, un orgasmo meraviglioso mi assale, una serie di: "siii...ahhh....godooo..."mi escono dalle labbra. Lui sente le mie vibrazioni, sente i miei mugolii e mi dice: "Che grandissima troia...godi mentre ti spacco il culo... ehhh?? Sei proprio una grandissima puttana!!" Nonostante mi stia sfondando divinamente il culetto, e con un filo di voce rotta dal piacere stupendo che provo nel farmi inculare come una grandissima vacca da strada gli dico: "si... godo…. ma pensavo sapessi fare di più!!"
Con questa mia frase rischiai di far cadere la mascella all’Antonio, che era ancora a bocca aperta dalla meraviglia del vedere come ero riuscita a prenderlo nel culo, quando aveva visto il boa non pensava ci sarei riuscita. Lui non risponde, va avanti, mi appoggia una mano sulla spalla per spingere ancora di più. Un attimo dopo mi leva le mani dal lavandino e le appoggia sul mio sedere, dicendomi: "Apriti di più il culo troia...ora arriva il meglio.....!!!" Io eseguo, con le mani mi spalanco il sedere offrendomi tutta a lui, nel mentre in pieno delirio erotico gli dico: "Siii.....ecco… guarda come mi apro il culo...guarda come offro il mio culetto a te... dai amore... spaccami tutta... ti voglio sentire fino nel cervello.... ti prego.. ti supplico... sfondami il culo!!!" Accortosi del mio essere troia in un modo incredibile mi stringe ancora di più i fianchi e mi da 3 o 4 colpi violenti. Mi sento svenire, mentre sento i peli del suo pube venire a contatto con le mie chiappe; mio dio... è tutto dentro!!
Sento le sue palle dure e sode sbattere continuamente addosso alle mie. L'ho preso proprio tutto, mancano solo le palle e poi è tutto (enorme e duro) dentro di me!!!
Che godimento: ora sento il buchetto che si sfascia; mio dio...sono aperta completamente. Le mie mani mi aprono il sedere, lo aiutano a spaccarmelo, il buchetto si sta lacerando sotto la pressione e la larghezza di quel cazzo da sogno. Io che gemo e godo...dio mi sembra di sognare!! Lui inizia ad aumentare la foga, i colpi diventano vere spinte, colpi secchi, decisi a sfondarmi questa volta sul serio, mentre mi dice con un filo di voce..."Bene...ora ti sfonderò tutta!! Io ormai rantolo continuamente un : "aaahhhh...sssssssiiiii" cupo.. sommesso.... che mi esce dalla gola. Ancora una volta riesco a rigirare la testa, lo guardo ma questa volta sono domata davvero. Mi sento svenire mentre mi incula senza sosta ora.
A differenza di prima gli dico: "Ahhh... amore... dio mio.. sei stupendo.. lo sai?? Mmmhhh... mi stai fottendo da dio.. lo sai?? Godo, amore, godo come mai in vita mia.... dio sì... spaccami tutta!!" E mentre lo dico apro ancora di più il mio culetto con le mani, in modo che lui veda come lo desidero e come mi offro tutta, completamente, al suo cazzo da sogno!!! Lui ora sorride e con un paio di colpi secchi mi fa riabbassare e rigirare la testa, pensa solo a godermi e lo sta facendo davvero in modo superbo. Sono ormai completamente in pieno delirio erotico: mi sento svenire un attimo, poi mi riprendo con orgasmi mentali continui. Ormai fa di me ciò che vuole, sono totalmente sua. Il cazzone mi scivola fino alle palle, poi riesce per almeno 20 cm., poi me lo risbatte dentro con colpi secchi. Ad ogni colpo il buchetto si slabbra di più. Oddio che culo mi sta facendo, mi sembra di impazzire. Che toro che è... mi sento larga come una vacca. Tutti quei cm di carne che mi scorrono scivolando dentro e fuori dal buchetto, allargandomelo sempre di più, me li godo come una vera zoccola. Sento che lo ritrae dal mio culetto… poi lo ricaccia dentro... sento quei cm di quel cazzone da sogno che entrano ed escono… la cappella che si fa strada... poi si ritrae… poi rientra nel mio sederino... e io godo.. godo come mai prima nella mia vita. E’ un estasi di piacere infinito!!! Il mio montone va avanti, ho perso la nozione del tempo ma saranno almeno 20 minuti che mi incula senza fermarsi. Ho la sensazione di essere alla pecorina da un eternità, avrò avuto 2 o 3 orgasmi di fila con questo cazzone nel culo. I fianchi stretti nella sua morsa.... le cosce aperte... le mani che aprono il più possibile il mio sederino... io stupendamente appoggiata al lavandino mordo la giacca di Antonio mentre subisco la monta godendo di continuo!! Poco dopo ecco un altro orgasmo... mio dio... è stupendo. Inizio a tremare... un "Godoo.. amore.. godoooo... siii continua... ti pregooooo... ahhhh...dio che favolaaaaa...." mi esce dalle labbra, nel mentre mi giro con la testa, voglio mi veda come godo mentre mi incula divinamente. Ora lo guardo con passione. Lui mi sorride, dandomi della troia, per poi riprendere a martellarmi il culetto. Dopo il 2° orgasmo sono esausta! Niente! Lui continua, è duro da morire il mio maschio, non viene mai, è duro sia di cazzo che di orgasmo. Inizio lentamente a sculettare per farlo godere prima ma non è facile, con quel pilone nel culo. Muovermi è difficile: sono impalata, piena di cazzo fino nello stomaco. E’ davvero enorme!! Mi giro lentamente con la testa, lo guardo e con un filo di voce lo imploro: “Sono la tua schiava ma, ti prego, ora sborra, godimi, riempimi, non ce la faccio più ! Ormai mi hai sfondata completamente, ora sborra, amore, ti prego!” per tutta risposta mi dà un colpo più forte degli altri. Un urlo mi si soffoca in gola, l'ho sentito fino in gola!!! E' talmente largo quel cazzone che sento le pareti del sedere che scoppiano.
Mi rimetto appoggiata con le mani al lavandino, le levo dal sedere, tanto ormai e rotto come quello di una vacca, e lui ricomincia a fottermi. Colpi continui, ormai sono ostaggio suo, fa quel che vuole. Mi stringe i capezzoli, li tortura un po’ poi mi stringe nuovamente per i fianchi e mi incula come vuole. Un ennesimo orgasmo mi riprende. Antonio si sega ancora: è già venuto un paio di volte ma continua, inebetito nella visione di me impalata da quel cazzo enorme. Va avanti ancora, è un martello, colpi su colpi, mi affonda quel suo pilone stupendo tutto nel culetto. Mi incula come un vero toro, colpi secchi, di reni. Mi affonda la cappella fino in pancia, lo sento fino in gola. Che cazzo fantastico che ha! Poi, esausta, mi rigiro ancora... lo supplico... Stavolta quasi lo imploro...: "amore sborra.. ti prego.. sono esausta.... sono la tua troia... ora l'ho capito… sono sottomessa a te. Amore, ti prego… sborra, finisci di fottermi, ti prego !!” lui mi risponde “ Ebbene sia, ti ho chiavata e ti ho rotto il culo come volevi e desideravi, ora ti sborro per bene nel culo! Preparati a sentire come ti sfondo tutta mentre vengo....!!"
Inizia a darmi colpi come un treno....1,2,3,10.... forti.. secchi.. decisi... le palle sbattono sul mio culo... mi sembra di morire... il cazzone mi fruga il pancino...mi sento sfondare ormai oltre ogni limite.... ho il sedere totalmente sfondato che quel pilone impazzito esce quasi del tutto e poi mi si ricaccia dentro fino alle palle senza alcun problema... mi tratta come la peggiore delle troie...In un ultimo sussulto rigodo. Capendo che sta per godere immediatamente abbandono le mani dal lavandino e me le appoggio ai due lati del sedere... stringo le chiappe tra le mani e me le allargo in fuori. Così facendo mi apro il sedere ancora una volta, facendogli vedere ancora una volta quanto mi so offrire a lui, quanto sappia essere troia per lui. Ed iniziò a riempirmi di sperma, tanto….. non la finiva mai di eiaculare.
Un gemito accompagna la sua venuta e schizzi violenti, continui, mi inondano il culetto. Sento un fiotto di sperma caldo, denso, che mi arriva quasi in pancia. Gli ultimi colpi mi lasciano esausta... faccio fatica a tenermi in piedi!!!... Che inculata magnifica, al limite della pazzia !! Meravigliosa.. unica.. irripetibile!
Resto qualche secondo ancora con il culetto aperto dalle mani, per fargli vedere come sono troia. Poi finalmente esce: cm dopo cm fa uscire dal mio culetto, ormai letteralmente sfondatissimo, il suo stupendo cazzone. Quando esce emetto un fortissimo... AAAAHHHH.... quasi una liberazione per il mio culetto dilatato da morire... mentre un fiotto di sperma misto a sangue mi fuoriesce dal buchetto ormai terribilmente aperto. Mi ha rotto il culo nel vero senso della parola, il sangue ne è la riprova. Dio mio... sento il sederino talmente aperto che mi sembra sia quasi una voragine. L’Antonio, vedendo come è aperto il mio buco del culo, commenta con “Ohhh, ci si potrebbe infilare una lattina di oransoda senza che neanche la senti che te la infilano.” Levo le mani dal sedere: così facendo lentamente sento che si richiudono le chiappe. Mi riappoggio al lavandino e lentamente il buchetto del mio culetto inizia a richiudersi. Sento il muscolo del buchetto che cerca di richiudersi, ma più di tanto non riesce, troppo grosso quel cazzo per non lacerarmi il buchetto, troppo largo per non lasciare l'impronta del suo passaggio. Un cazzo così è da record, lungo ma soprattutto largo da far paura!!! Mi sento proprio una rotta in culo, e lo sono davvero in questo momento. Mamma mia che culo mi ha fatto quell’uomo, incredibile. Ma lui nemmeno immagina come ho goduto!!!
Mi appoggio al muro e, lentamente, mi rialzo. Mi sento come se mi avessero picchiata, tutta intorpidita dalla posizione e dolorante per l’inculata.
Lui, che nel frattempo si sta riassettando e rinfoderando quel “mostro” sessuale, mi guarda con fare quasi dispiaciuto, mi si avvicina e guardandomi fisso negli occhi mi bacia, mi scopa la bocca, finisce di succhiarmi quella parte d’anima che ancora nmi era rimasta dopo quell’inculata pazzesca e, rialzandosi mi dice: “Sei stata formidabile, mi hai fatto godere come non mi era riuscito mai in tutta la mia vita, proprio a causa delle dimensioni del mio pene. Se te la sentirai… mi piacerebbe riprovarci, magari a casa mia, così potresti stare più comoda. E mi diede il suo biglietto da visita, dopodiché, dandomi ancora un bacio profondo ci salutò.
L’Antonio non si era ancora riavuto da ciò che aveva visto ed era ancora con il cazzo in mano. Gli dissi “Antò.. sarebbe il caso che ce ne andassimo, son quasi le 20.00, che ne dici?” A queste parole uscì dal torpore e dicendomi “Sei stata fantastica!” si ricompose e ci avviammo per uscire. Camminavo quasi a gambe larghe e pensavo che chi mi avesse visto avrebbe immediatamente capito che “Ero rotta in culo!”
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Nei giardini di piazza della repubblica 4
Nei giardini di piazza della repubblica 4
L’indomani, come concordato, ero lì per l’appuntamento con il Carlo, il quale mi vide già fuori dalle toilette e mi si avvicinò con un gran sorriso. Come lo vidi, gli dissi “Ci sono della novità. Parla con il custode, io arrivo tra un attimo.” E mentre lui andava avanti mi trattenni un attimo per guardarmi attorno. Ebbi modo di notare, così, che nei paraggi ruotava una discreta fauna che osservava ciò che accadeva nel raggio delle toilette. A quel punto scesi anch’io e trovai l’Antonio ed il Carlo che stavano ancora parlando. L’Antonio mentre passavo mi allungò una chiave dicendomi: “La solita”. Andai, mi spogliai e mi preparai alla prima marchetta.
Fu il Carlo. Si presentò un po’ risentito per la situazione ma, alla fine, aveva accettato, riconoscendo che era un mio diritto. Per ammorbidirlo un po’, dopo avergli calato i pantaloni, iniziai a fargli un super pompino, che lui gradì molto, dopo di che, prima che godesse, dopo avergli stuzzicato i capezzoli, mi rigirai e lo invitai ad incularmi, a prendermi con forza. Non ci pensò su due volte: mi mise un po’ di crema, mi infilò due dita in culo facendole scorrere un po’ ed allargandole, dopodiché mi infilò il suo cazzo sino all’elsa, prendendomi per i fianchi ed iniziando immediatamente a fottermi con veemenza. Sarà stato perché era incazzato, sarà stato che voleva farmi notare la sua possanza, fatto sta che…. mi inculò in maniera divina, mi portò a livelli di godimento incredibili. Andò avanti così per una buona mezz’ora, in cui io stavo per dare i numeri, ma poi…. esplose, riversandomi nel culo un vero fiume di sborra. Il mio sfintere lo stava succhiando da matti, tanto era il piacere di sentirlo godere, quasi volessi che non smettesse, ma il suo piacere fu così intenso che, una volta scaricata tutta la sborra, si ammosciò in un battibaleno, ed il mio culo non riuscì a trattenerlo. Si ricompose e, salutandomi appena con un “Sarò qui di nuovo tra un paio di giorni” se ne andò. Dopo cinque minuti, il tempo che mi ero ripulito un po’, si presentò l’Antonio, dicendomi “Come va? Sei pronta per un secondo round?” ed al mio sì, sparì ritornando subito dopo con un una specie di gigante. Un tipo molto interessante, sul 1,95 di altezza, senza pancia, che mi squadrò con molto interesse, mi si avvicinò e…. mi baciò in bocca a tutta lingua.
Al mio rispondere al suo bacio con trasporto (ho già detto che il bacio, per me, è un elemento fondamentale ed estremamente erotico, mi porta subito ad elettrizzarmi) dimostrò di apprezzare la mia risposta, mi masturbò un po’, aspettandosi che io facessi lo stesso con lui, dopodiché iniziò a palparmi il culo in maniera molto lasciva. Nel momento in cui, al suo invito, avevo iniziato a palpargli il pacco, rimasi… folgorato! Mi si presentava davanti qualcosa che, in vita mia, avevo avuto occasione di vedere e di esserne posseduto una sola volta, tanti anni prima, durante una gang-bang a Grado (vedi “Riprendiamo da… 1”). A quel punto gli sbottono i pantaloni e glielo tiro fuori, iniziando a segarlo. E’ una cosa mostruosa: saranno almeno 25 cm. di cazzo con una circonferenza attorno ai 15 c. Non riesco a circondarlo tutto con la mano. Si sta indurendo e sembra ancora più mostruoso. Alzo gli occhi, lo guardo fisso e gli dico: “Senti, hai un cazzo favoloso e ci tengo a riuscire a prenderlo e soddisfarti ma…. se ora soddisfo te poi non posso accontentare nessun altro, per oggi. Ti prometto che ti farò un trattamento speciale, ma dammi la possibilità di guadagnarmi la giornata. Ripassa tra un paio d’ore e…. sarò tutta tua.”
Mi guarda e mi risponde dicendomi “Sì forse hai ragione, non vorrei rovinarti, normalmente si rifiutano di prenderlo in fica, non parliamo del culo. Se mi garantisci che ti applicherai per farlo… va bene, ci vediamo più tardi”.
Si ricompose ed uscì, passando dall’Antonio per avvisarlo e dicendogli che al momento ero libero. L’Antonio arrivò immediatamente chiedendo spiegazioni e perciò gli feci presente della stazza del tizio e che, anche in seguito, avremmo dovuto adottare tale sistema con lui, ammesso e non concesso che riuscissi a prenderlo, ma avevo tutte le intenzioni di provarci, era troppo bello.
L’Antonio mi disse: “Aspetta qui, buona buona, che penso di trovarti subito qualcun altro.” E sparì. Dopo una decina di minuti ricomparve con un tizio piuttosto bruttino, bassetto, ma che quando aprì la patta, calandosi i pantaloni, fece vedere un cazzo di tutto rispetto, chiedendomi di fargli un pompino. Mi ci dedicai con buona lena ma ad un certo punto (evidentemente stava per godere) mi bloccò, mi fece rialzare, mi fece girare e, dopo avermi stuzzicato un po’ lo sfintere, trovandolo morbido e pronto all’uso, mi inculò. Il tipo ci sapeva fare, sapeva come usare quel magnifico attrezzo che si ritrovava tra le gambe. Mi ravanò a lungo, facendomi provare brividi fino alla punta dei capelli, portandomi a livelli di libidine stupendi, tanto che… godetti senza toccarmi, schizzando a lungo tutto il mio piacere.
Quando godette fu quasi un atto liberatorio, tanto ero elettrizzato dal piacere che mi aveva dato. Dopo essersi ricomposto, mi volle baciare ed alla mia piena risposta al suo bacio, si ritenne soddisfatto e prima di andarsene mi diede un 10.000 dicendomi “Ti sei veramente meritata, la mancia! Alla prossima “. Pazzesco !
Poco dopo l’Antonio me ne portò un altro che, viceversa, non mi fece provare alcun brivido e, trattandomi proprio come una puttana, se la sbrigò in meno di 5 minuti.
A quel punto l’Antonio mise una pausa, per venire a parlare con me per chiedermi: “Sai, ogni tanto c’è qualche donna che mi chiede se c’è qualcuno che potesse darle una ripassata. Non è che tu potresti farti anche qualche donna?” al che gli risposi: “Certo che sì, anzi, ben venga poter fare una pausa, tra un maschietto e l’altro, eroticamente diversa…. Magari !!” - “Allora – disse l’Antonio – avrei giusto giusto una bella signora, un po’ datata, ma interessante, che in questo momento è in una toilette qua vicina. Vado a dirglielo. Intanto per il momento rivestiti.” E si allontanò. Mi rassettai, mi ripulì cazzo e culo con delle salviettine intime detergenti, mi diedi una spruzzata di colonia che mi ero portato, e mi misi in attesa. Dopo una decina di minuti ritornò l’Antonio e mi disse “Vieni con me.” ..e mi condusse due toilette più in là, bussò ed entrammo. Ci accolse una signora ancora piacente, di oltre cinquant’anni, che vedendomi si aprì in un grande sorriso e mi porse la mano, al ché come mio solito le feci il baciamano. Era un mio vezzo, sin da quando avevo 14 anni. Rimase sorpresa ma felice di trovare tanta galanteria. L’Antonio si eclissò, chiudendo la porta. Noi ci guardammo profondamente negli occhi, dopo di ché la tizia mi si avvicinò iniziando ad accarezzarmi il torace, i bicipiti e, pian piano, scendere sino ad andare a verificare la consistenza del pacco che, ad onor del vero, viste le eccitazioni precedenti e l’attesa erotica di questo evento, si presentava già piuttosto consistente. Pur avendo goduto ero uno che recuperava in fretta.
Le aprì la camicetta, gliela tolsi e mi comparì alla vista un seno importante,(sarà stata sicuramente una quarta, sodo, ben contenuto in uno splendido reggiseno a balconcino, che mi affrettai a sganciarglielo. Dopo di ché mi chinai per leccarglielo e succhiarglielo, cosa che lei dimostrò di gradire, alzando il capo, scoprendo così una gola che mi affrettai ad andare a leccare e succhiare. Poi ripresi a succhiarle il seno, cosa che evidentemente le piaceva poiché posò una mano sulla mia testa, quasi a trattenermi in quella posizione. Ad un certo punto mi fermò. Mi disse “Ho voglia che mi scopi, che mi faccia godere.” Si tolse la gonna, si tolse le mutandine ( che facevano il paio con il reggiseno, di gran classe) alzò una gamba, appoggiandola al bidè, si masturbò un attimo il clitoride e mi disse “Vieni, scopami come una gran troia, voglio sentirti dentro.” Mi tolsi i pantaloni per essere più comodo nei movimenti, mi accostai a lei e… la infilai. Me ne ristetti un po’ dentro di lei, infilato profondamente, per gustarmi il possesso di quella vagina datata ma succosa, poi iniziai a stantuffarla per bene, con colpi lunghi e profondi. Mentre la scopavo profondamente lei avvicinò il viso al mio e mi baciò, a tutta lingua, mormorando “Sìì… così…. mi piace… me lo stai facendo sentire tutto…. era da tanto che volevo essere scopata così !” E mi venne ancora più incontro con la vagina, offrendosi tutta. Ci detti dentro come un matto, cercando di portarla al godimento e lei… dopo un po’, cedette ed iniziò a godere a mo’ di fontana, ululando un “Godooo… era da tempo che non godevo così….. siii…. Continua…. Non ti fermare.”
Quando sentì, dalle contrazioni della sua fica, che non ce la faceva più, mi fermai e… ristetti dentro di lei, muovendolo con contrazioni in maniera di continuare a farglielo sentire ma senza va e vieni. L sentì morire tra le mie labbra, il suo abbraccio perse forza e me la ritrovai tra le braccia come svenuta. Pia pianino riprese un po’ di forze e mi guardò con uno sguardo liquido, amorevole ma pieno di libidine. Mi disse che l’avevo fatta godere come non mai e mi chiese se, invece di ritrovarci lì, avrei potuto andare a casa sua, e dopo aver cercato nella borsetta, mi porse un bigliettino da visita “Contessa….” “Chiamami quando vuoi. Aspetterò con ansia che mi chiami.” E mi mise in mano un cinquantamila. Poi iniziò a rivestirsi, quasi vergognandosi di aver goduto tanto. Mi rivestì ed uscì, andando dall’Antonio a dirgli che ero libero. Mi ricordò l’appuntamento con il gigante e mi disse che, nel frattempo, se volevo allenare un po’ il culo, c’era un cliente in fremente attesa.
Era un tipo sulla sessantina, che come mi vide si leccò le labbra, mi attirò a se ed immediatamente iniziò a palparmi il culo. Nel contempo mi stava strapazzando un capezzolo, eccitandomi. Con la contessa non avevo goduto, per cui le mie forze erano intatte. Mi calò i pantaloni e mi fece girare su me stesso per guardarmi bene il culo, abbassarsi, allargarmi le chiappe ed osservare da vicino il mio sfintere. Contento per quanto visto, mi dilatò il culo infilandomi due dita, masturbandomi un po’, e quindi si appoggiò al mio buco cercando di penetrarvi. La cosa, già di per se, mi eccita. Mi piace sentire una cappella che cerca di introdursi, mi piace pensare che tra un attimo sarò penetrata e posseduta da un bel cazzo prepotente che mi vuol fare sua. Cerco di aiutare la penetrazione allargando al massimo lo sfintere spingendo come se dovessi defecare e…. sentì il “flop” della cappella che entrava. Ebbi un sussulto, un po’ di dolore, ma una cosa minima. E mi riappoggiai al lavandino per potermi offrire al meglio alla penetrazione. Il tizio, dopo essere riuscito a passare con la cappella, era rimasto un attimo fermo per poi iniziare a spingere, lentamente, un po’ per volta, per riuscire ad infilarmi tutto il cazzo nel culo. Era una sensazione splendida, sentire questo siluro che pian piano conquistava terreno, riempiendomi. Arrivato a fine corsa… ristette un attimo e poi…. iniziò ad arretrare, fin quasi ad uscire di nuovo e poi, nuovamente avanzò sino a fine corsa e quindi rifece l’intero percorso, tre, quattro volte così, lentamente, stando ben attento a cercare di spanarmi il culo. Quando capì di riuscire ad avermi ammorbidito sufficientemente, una volta arretrato al massimo si fermò per un attimo e poi…. colpì, vigliaccamente, infilandomelo tutto in un sol colpo, facendomi fare un salto di dolore che subito dopo si trasformò in piacere quando iniziò ad incularmi velocemente, a tutta corsa. Me lo sentivo in gola. Dio… che inculata… mi sentivo riempita completamente e pensai “Se con questo è così… da impazzire… come sarà se riuscirò a prendere quello del gigante?” Ed ebbi un brivido, di paura e di… desiderio. Che gran chiavatore !! Riuscì a farmi andare fuori di testa, a farmi borbottare “Per favore finiscila, godi, mi stai distruggendo!” ma lui, sordo alle mie invocazioni, continuava nella sua opera demolitrice. Godevo come una troia, quella troia che in quei giorni stavo scoprendo completamente e mai avrei pensato di poter arrivare a certi livelli, invece…. Godevo e godevo, ero piena di quel cazzo che mi stava fottendo in maniera sublime e dovevo aver fatto molti versi poiché ci vedemmo arrivare vicino l’Antonio, il custode, che dicendo “Credevo che qualcuno stesse male” guardò la scena e, eccitato da ciò che vedeva, dicendo “Sìì, fottila così, questa troia, le piace essere sbattuta, posseduta. In queste condizioni da il meglio di se, non ascoltare i suoi lamenti, sono solo pro forma, in effetti vuole essere posseduta così “ si tirò il cazzo fuori dai pantaloni e me lo presentò davanti alla bocca. Ed io non feci altro che aprirla per ritrovarmelo tutto dentro ed iniziare a succhiarlo, a spompinarlo come io sapevo fare quando ero al culmine della libidine.
Vennero all’unisono: mi sentì riempire il culo con schizzi lunghi potenti, e la bocca con il seme dell’Antonio, che ormai apprezzavo parecchio. Ristettero guardandosi l’un l’altro e poi il tizio baciò l’Antonio. Quindi… se ne uscì da me e pretese che glielo pulissi con la lingua. Il sapore della sua sborra era particolare, sapeva quasi di crema alla nocciola. Si ricompose e, accompagnato dall’Antonio, mi salutò dicendo “Ci rivediamo”. Immediatamente cercai di pulirmi, facendomi anche un piccolo clisterino, e mi misi in attesa del gigante, un’attesa febbrile piena di paure e di aspettative. Dopo un quarto d’ora sentì bussare e subito dopo l’Antonio che apriva la porta e faceva entrare il tizio. Lo guardai quasi con occhi amorevoli, tanta era l’attesa per questo incontro ed il desiderio di riuscire a prenderlo, che lo attirai verso di me per baciarlo, profondamente, golosamente, ingordamente. Ero come una sposa, vergine, nell’attesa della sua prima notte. Sì, d’accordo, la mamma l’aveva messa sull’avviso di cosa aspettarsi, ma… c’era ancora il ma del “Ce l’avrebbe fatta?!” Ero talmente tesa che stavo quasi per godere con il bacio. Lui intuì qualcosa perché si scostò da me, interrompendo il bacio, dicendomi “Calma… calma… un po’ alla volta, ok.?”
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7 years ago
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Milano-roma
Come al solito ero in largo anticipo.
La Roma-Fiumicino era stranamente scorrevole e potevo sfrecciare con serenità verso una giornata di libertà.
Mentre guido, le immagini dell'ultimo incontro mi affiorano alla mente: l'albergo a via nazionale, gli sguardi maliziosi del portiere che mi guarda salire nella stanza con la colazione, e poi lui, sempre affascinante a torso nudo sul letto che mi aspetta per un caffè e....sesso. Un buon sesso, riflettevo. C'era una buona sintonia nonostante ci conoscessimo poco: sapeva toccarmi e soddisfarmi come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Quando lo vedo arrivare al Gate, un sorriso ebete si stampa sul mio viso. Ancora stento a credere che un uomo così, con una posizione lavorativa importante e soprattutto una moglie come la sua decida più volte all'anno di prendere un aereo per passare qualche ora con me. Come al solito gli passo le chiavi della mia auto e gli lascio prendere il governo della giornata, come pattuito fin dall'inizio: "se mi fai organizzare e pensare troppo sicuramente mi tiro indietro" avevo detto al primo incontro due estati prima. E lui aveva colto immediatamente il messaggio, da bravo manager, gestiva in toto il programma delle giornate insieme, il quando, il dove....ero il suo "obiettivo romano" come diceva lui e questo mi piaceva molto.
Questa volta aveva prenotato un dayuse a Fregene. Appena arrivati ci furono quei due minuti di imbarazzo, giusto il tempo di riprendere un minimo di confidenza ed una sorta di rituale che apre le danze. Gli piace spogliarmi piano, guardare la mia lingerie e sfilarla con una lentezza che può sembrare esasperante ma che a me fa impazzire....vedere i suoi profondi occhi azzurri osservarmi con voglia famelica mi eccita da morire.
Comincia a scendere sornione, baciando il collo, le ascelle dopo avermi alzato le braccia, e poi il seno....leccando e succhiando il capezzolo a fondo, procurandomi un misto di dolore e piacere, ed una fitta al basso ventre. Pian piano arriva al mio sesso, ormai già abbondantemente bagnato. Inginocchiato al bordo del letto, lo apre con entrambi i pollici e rimane lì a sfiorarlo per minuti che mi sembrano interminabili tanto l'eccitazione mi fa fremere. Mi tira verso il bordo del letto e comincia ad esplorarmi, con le dita, con la lingua, alternando l'uno e l'altro e chiedendomi di farmi sentire, di gemere più forte, di non trattenermi. Il primo orgasmo arriva rapidamente e per non urlare gli stringo le spalle, gli lascio i segni sulla pelle, consapevole di non doverlo fare ma impossibilitata a trattenermi. Il piacere è tremendamente intenso.
Quando capisce che sono venuta, si alza, tira viai pantaloni ed i boxer con un gesto rapido e mi sale a cavalcioni. I suoi testicoli sono tesi, il pene dritto e pulsante entra fino in fondo, io stringo le gambe attorno ai suoi fianchi e porto il bacino in alto per sentirlo ancora meglio. Le sue spinte sono potenti, mi stringe le natiche con le mani e nell'orecchio mi sussurra quanto gli piace essere dentro di me. Lo sento rantolare e spingere con forza e poi ancora rantolare e spingere con forza....finché non viene copiosamente e si lascia cadere sulla mia pancia. Gli passo le mani nei capelli, è un gesto intimo che mi avvicina a questo semi-sconosciuto.
Dopo poco è ora di pranzo, raggiungiamo uno stabilimento con ristorante proprio sulla spiaggia. Lui è simpatico, effervescente, domina la conversazione. Non ci sono imbarazzi, mi fa ridere e lo trovo estremamente interessante. Parliamo un po' di tutto, dei nostri lavori, delle nostre famiglie ed abitudini. Il vino bianco ghiacciato ci rende più disinibiti e ci troviamo a confrontarci con le nostre esperienze e fantasie. Alla fine ci torna la voglia di "noi"...i baci, le mani che frugano....dobbiamo tornare velocemente in albergo, dobbiamo "riprenderci".
Appena chiusa la porta lui mi abbraccia da dietro, i suoi baci sul collo, i morsi, mi accendono. Tira fuori i miei seni dal reggiseno, li stringe, pizzica i capezzoli. Nel frattempo infila la mano sotto lo slip. Le dita frugano ed io sono presto bagnata. Si accorge subito di come mi piace essere toccata, accarezza il clitoride, lo massaggia e le mie gambe vengono meno. Quando sono quasi all'apice entra con il dito, fino in fondo è mi masturba con esperienza. La mia mano nel frattempo accarezza il suo membro sopra i pantaloni. Lo sento pulsare, so che è pronto e che se non mi penetrera' a breve rischierà di venire nei boxer. Senza staccarsi mi spinge sul letto, a carponi. Lui in piedi finalmente si sbottona il pantalone.
Lo guardo di sottecchi e quello che vedo mi piace parecchio, il suo gesto è tremendamente mascolino e anche ciò che si appresta a fare lo sarà, ed io lo so. Mi entra dentro, diretto, senza indugiare e mentre pompa mi tiene le braccia, poi le spalle, per spingere con più forza. È in piedi al bordo del letto ed io lo sento dentro moltissimo, mugolo e mi dimeno perché il piacere sta per esplodere. Questa volta veniamo insieme e crolliamo sul materasso esausti.
Ci prendiamo un po' di tempo per riposare, lui è stanco, si vede, io di meno ma....va a bene così, sono soddisfatta...la giornata è stata estremamente piacevole: chiacchiere, vino e buon sesso, un ottimo connubio!
Torniamo a Fiumicino giusto in tempo per il suo check in...un bacio appassionato e...la promessa di rivederci a breve....
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7 years ago
Maja71,
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Nei giardini di piazza della repubblica 3
Nei giardini di piazza della repubblica 3
L’indomani arrivai da Antonio, il custode, verso le 15.30 e non lo trovai, in compenso agli orinatoi c’era un tizio molto interessante, pelato, tra i 45 ed i 50 anni, alto, piacente, che si stava masturbando. Aveva un cazzo di tutto rispetto e si accorse subito del mio interessamento. Mi avvicinai a lui, mi aprì la patta, tirai fuori il mio spadino (in confronto al suo) e guardandolo iniziai a segarmi. Lui, continuando a masturbarsi con la destra allungò la sinistra iniziando a palparmi il culo. Stava per infilarmi la mano nei pantaloni quando arrivò l’Antonio il quale, la prima cosa che fece, fu quella di verificare chi ci fosse nella zona orinatoi. Scoprirò poi che era andato a prendersi un caffè. Come mi vide mi fece un cenno, che il tizio colse, allontanando la mano dal mio culo. Dopodiché, visto che mi avvicinavo al custode, rimase dov’era, aspettando gli sviluppi della situazione. L’Antonio mi portò nella zona delle donne, facendomi entrare in una toilette, dicendomi che il tizio con cui ero un attimo prima era uno dei possibili clienti, e mi lasciò per andare a contrattare con il tizio. Dopo qualche minuto me lo portò e ci chiuse dentro. A quel punto il tizio sapeva che mi poteva usare a suo piacimento, avendo pagato, e che ero la sua troia. Mi prese immediatamente il viso tra le mani, me lo leccò tutto e poi invase la mia bocca con una lingua lunga ed invadente che mi portò immediatamente in erezione, eccitandomi da matti. Poi si tolse la giacca, mi fece cenno di spogliarmi, si calò le braghe e mi offrì il suo cazzo da succhiare. Ed eccomi a fare la mia prima “marchetta”. Quando avevo avuto la possibilità di farlo, molti anni prima ed in maniera ben più remunerativa, mi ero rifiutato. Come cambiano i tempi, quando si è giovani spesso si è cretini.
Mi inchinai lateralmente offrendogli la possibilità di fare ciò che prima aveva dovuto interrompere, cioè iniziare a palparmi profondamente il culo. Ci sapeva fare: quasi con dolcezza iniziò a pastrugnarmi le chiappe, aprirmele ed iniziare a stuzzicare il mio sfintere, rendendolo così morbido ed umido che quasi in automatico le sue dita furono inghiottite dal mio culo. Me lo lavorava così bene che provai, immediatamente, dei brividi di piacere ed iniziai a mugolare, dandogli soddisfazione per la sua opera. A mia volta glielo stavo succhiando applicando le mie grandi capacità acquisite negli anni nel fare pompini. Quando mi dicevano che ero una “gran pompinara” mi sentivo omaggiata per la mia bravura. Quando capì che ero pronto, mi fece rialzare dal suo uccello, mi rigirò facendomi appoggiare alla parete, inclinandomi in avanti, me lo puntò sul buco del culo e mi infilzò come un tordo, facendomi sussultare per la velocità dell’azione ma soprattutto per quella introduzione totale. Arrivato in fondo… si fermò, per godere un attimo della conquista della posizione, poi iniziò a ravanarmi in maniera decisa e profonda. Ci sapeva decisamente fare: aveva un ritmo né troppo veloce né troppo lento, ma profondo, costante a cui, ogni tanto, alternava qualche colpo più profondo. Mi stava facendo vedere le stelle, ero in uno stato di beatitudine: mi sentivo veramente desiderata e conquistata dal suo modo di scoparmi. Mi muovevo appena, stretta per i fianchi dal tizio che senza sosta mi dava colpi secchi, forti, decisi; in certi momenti di maggior piacere mi appoggiavo con le mani al muro... gemevo e ansimavo in un modo pazzesco... un "aaahhhhh" sommesso e cupo mi sfuggì dalla gola.
Me lo sento fino al cervello... dio che cazzo.... mi sento scoppiare la pancia!!! Lui va avanti, incurante dei miei rantoli mi incula senza sosta. Colpi continui, il mio sederino ormai è completamente suo. Dopo pochi attimi inizio a vibrare, i gemiti diventano intensi, un orgasmo meraviglioso mi assale... una serie di: "Siii... Ahhh.... Godooo..." mi escono dalle labbra, mentre il culo mi si inzuppa di miele che scivolando mi cola tra le cosce. Lui se ne accorge, sente le mie vibrazioni, sente i miei mugolii e mi risponde: "Che grandissima troia, godi mentre ti spacco il culo, ehhh?? sei proprio una puttana!!" - Nonostante mi stia sfondando divinamente il culetto, e con un filo di voce rotta dal piacere stupendo che provo nel farmi inculare come una grandissima vacca da strada gli dico: “siii... godooo!!” Ed a quel punto non riuscì più a trattenersi e… mi riempì del suo liquido seminale, riempiendomi l’intestino. Quando finalmente smise di eiaculare prese fiato e poi, lentamente, si sfilò dal mio culo, dandomi una pacca sulle chiappe, dicendomi “grazie, sei stata splendida, ci rivedremo!” E se ne andò. Iniziai, allora, a cercare di scaricare tutta la sborra di cui mi aveva riempita e, mentre stavo facendo tale operazione, cercando anche di pulirmi ed asciugarmi, entrò l’Antonio, il custode, il quale eccitato dalla situazione mentre guardava ciò che stavo facendo, seduto sulla tazza, colse l’occasione per tirarselo fuori (era già in tiro) mettermelo davanti alla bocca e dirmi “Dai… solo una succhiatina veloce, perché se ce la fai c’è un altro cliente pronto.” Lo guardai perplesso, poi lo imboccai, glielo succhiai un po’ e poi gli dissi “Bè, non possiamo far aspettare la clientela…. Vai, portalo qui!”
Si presentò poco dopo assieme ad un tizio grossolano sia nei modi che nel vestire che mi apostrofò con un “Sei tu la troietta di cui si parla? Vediamo quello che riesci a fare!” e mentre l’Antonio, chiusa la porta, si metteva in disparte a guardare dicendogli: "vai... fatti sotto... lei è ancora in calore..." mentre sono ancora seduta sulla tazza, senza parlare mi sbatte davanti la patta dei calzoni, poi con poche mosse se lo tira fuori: ha un cazzo grosso e nodoso. Inizio a fargli un pompino, si appoggia alla porta e inizia a godermi. Lunghe salite e discese con le mie labbra. Ha un cazzo da urlo, enorme, duro e gonfio da far paura! Continuo per un po’ così, a spompinarlo con dolcezza. Poi mi prende, mi gira, fa spostare l’Antonio e mi mette a pecorina. Mi lecca un po’ il culo poi con una mossa veloce mi prende per i fianchi e mi sospinge verso il lavandino della toilette. Pochi secondi dopo sono appoggiata con il bacino al lavandino; Antonio mette la sua giacca della tuta tra me ed il lavandino. per farmi stare comoda... Che porco!!! Ora con la giacca di Antonio a farmi da cuscino mi sento molto più comoda, il tizio se ne accorge e pochi attimi dopo inizia a puntarmi la grossa cappella al sedere dopo averci sputazzato sopra per bene. Con decisione inizia a sbattermi la cappella prima ed il suo grosso cazzo poi nel culetto. E' sempre stato così per me: quando sento la cappella che si appoggia con forza al mio buco del culo inizio a smaniare, a godere, un pré orgasmo mi sopraggiunge sempre, in quei momenti magici!!! Godo da morire appena sento la cappella che vuole entrarmi dentro. Non so perché ma in me la cosa dà un piacere immenso, godo come una pazza in quei momenti!!! Un dolore sordo mi fa capire che mi sta spaccando il sederino, sento che entra un po’ alla volta. Cm. dopo cm. si fa strada nel mio sederino, io appoggiata al lavandino gemo, mugolo, ma godo da svenire. Ogni tanto lo ritrae e ci sputa sopra, per lubrificarlo e per lubrificarmi il culetto. Sentendo la saliva che cola nel mio sedere mi rendo conto di come mi sta trattando: da vera troia da strada! Era quello che sognavo, sono eccitata da impazzire! Finalmente entra tutto, si assesta, sento le sue palle gonfie appoggiarsi alle mie chiappe. Mi avrà sbattuto nel culetto quasi 20 cm di quel suo cazzone da sballo. Ora comincia ad andare su e giù, mi incula con passione, stringendomi per i fianchi sento che gode, sento che si sa muovere. Lo tira fuori fino alla cappella e poi me lo rinfila dentro fino alle palle, più volte. Questo giochino mi provoca un godimento meraviglioso: il sentire quel grosso cazzone entrare ed uscire dal mio sederino ripetutamente mi dà un fremito continuo. Se ne accorge e ripete diverse volte la cosa. E così facendo mi allarga il sedere, mi spacca per bene il buchetto con quel suo entrare ed uscire, dio come godo!! Ogni volta che l'appoggia al buchetto ed entra godo, ogni volta che esce, e mi fa richiudere il culetto, rigodo. Entra ed esce dandomi un piacere estremo, ma così facendo mi spacca il sederino in un modo delizioso!!! Sono a pecorina sul lavandino dentro quella toilette, e mi sento terribilmente troia: il tizio mi sta inculando come una zoccola da marciapiede. Mi sento una vera troia da bordello!! Il mio toro da monta incomincia ad incularmi più forte. Smette di sfilarlo ed infilarlo per concentrarsi sul mio culetto; sento che il sedere mi si sta rompendo sempre di più. Mugolo... godo... un orgasmo meraviglioso si sta impossessando di me. Ancora pochi colpi e vengo come una pazza!! Godo con fremiti, mugolii e gridolini sommessi. In preda all'orgasmo inizio a parlargli: "dai.... forza.... che aspetti?? finora mi hai fatto sentire poco o nulla... ci vuole di più per farmi godere... o quel cazzo non lo sai usare?? Dai spaccami....inculami forte... più forte... dai porco... fammi sentire quel tuo cazzone meraviglioso tutto nel culo... tutto.. tutto... dammelo fino alle palle!!" E lui si scatenò, iniziando a colpirmi con forza. Credevo mi sfondasse, ma con ciò mi portò ad avere un seguito di orgasmo pazzesco. E poco dopo venne, copiosamente, allagandomi il culo e, una volta finito di godere, si trattenne dentro di me per riuscire a riprender fiato. Non mi ero accorta che l’Antonio, in tutto quel frangente, di fianco a noi se lo stava menando di brutto e, come si accorse che il tizio aveva goduto mi si affiancò e mi diede il suo cazzo da succhiare. Era la sua percentuale. Glielo succhiai in tal modo che se ne venne in pochi istanti arrivando al punto di dire: “Basta…basta… mi stai succhiando anche il cervello!” Soddisfatta, mi leccai le labbra inghiottendo anche le ultime gocce del suo sperma. Nel frattempo il tizio si era sfilato da me notando quanto spampanato fosse il mio buco del culo, facendo constatare anche all’Antonio quanto largo ( ed ospitale) fosse ora il mio culo. Si rassettò e commentando con un “Certo.. vali tutti i soldi spesi. Ci rivedremo spesso.” Se ne andò. Dissi all’Antonio che avevo bisogno di un quarto d’ora almeno per riprendere fiato e forze e lui mi disse “Fai con calma, non c’è problema.”
Quando finalmente ebbi ripreso le forze e mi ero ripulito un po’ da tutta la sborra che quello mi aveva riversato, facendo attenzione che non ci fosse nessuno nella toilette femminile, mi avviai verso il gabbiotto del custode. Lì giunto mi affacciai e trovai l’Antonio che stava contando i soldi che facevano parte della mia quota. Lui si tratteneva il quaranta per cento ed il sessanta lo dava a me. Quel giorno avevo guadagnato sessantamila lire. Mi sentivo una gran troia !! Gli dissi che l’indomani, che ci saremmo ritrovati con il Carlo, avremmo dovuto dirgli che non si faceva più nulla gratis. Se era d’accordo… bene, altrimenti si cercasse un’altra femminuccia. E, da quel momento, ciò valeva anche per l’Antonio. A parte intermezzi come il bocchino di prima, ma se voleva incularmi…. Doveva pagare anche lui. Concordò, disse che era giusto !
Ci salutammo con un “A domani”.
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7 years ago
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Nei giardini di piazza della repubblica 2
Nei giardini di piazza della repubblica 2
Qualche giorno dopo, così come ci eravamo accordati, verso le 16 mi ritrovai nel locale orinatoi delle toilette del giardino di Piazza della Repubblica. Il custode, come mi vide, mi strizzò l’occhio e mi indicò gli orinatoi dove trovai, già in posizione, il tizio della volta precedente che, non appena mi vide, rinfoderò il suo attrezzo e senza frapporre indugi mi trascinò verso il custode il quale, dopo aver preso la sua mazzetta, ci riportò, come la volta precedente, nelle toilette delle signore dove peraltro non c’era quasi mai nessuna. Ce ne aprì una, bella pulita e ci rinchiuse dentro. Il tizio, questa volta, se la prese comoda, si tolse la giacca, mi si avvicinò e mi baciò. a lungo, con desiderio, assaggiando la consistenza del mio pacco oltre i pantaloni sino ad aprire la lampo e tirarmelo fuori, iniziando a masturbarmi. Dopo una decina di minuti di bacio che mi erotizzò al massimo, si accucciò e me lo prese in bocca, iniziando a farmi un pompino con i fiocchi. Quando riuscì a portarmi quasi all’orgasmo, si fermò, si rialzò e riprese a baciarmi in bocca, dandomi in mano il suo affare, affinché lo portassi alla giusta consistenza..
Una volta perfettamente eretto ( nel frattempo mi aveva calato i pantaloni e titillato il mio sfintere, mi rigirò, come l’altra volta, facendomi appoggiare alla parete, trasse dalla tasca un tubetto di Luan, me ne spalmò un bel po’ sul buco del culo e mi inculò con estremo piacere, sia suo che mio. Sentirmi riempito da quello splendido cazzo mi procurò un brivido di piacere, una inspirazione che lo aiutò a penetrarmi meglio e completamente. Ero come un pollo infilato allo spiedo e dopo un po’ iniziò a muoversi, lento ma inesorabile, facendomi sentire ogni cm. di quella verga possente. Data la posizione aveva colto l’occasione per abbracciarmi, prendere tra le dita i miei capezzoli, dopo avermi alzato la camicia, ed iniziare a torturarmeli procurandomi tali brividi di piacere che iniziai a tremare. Dio che bello essere inculati in quella maniera. La mia parte femminile si beava nel piacere che le veniva procurato e sperava che il tizio riuscisse ad andare avanti a lungo, prima di godere, cosa che in effetti avvenne poiché era uno che sapeva controllare il suo piacere. Nel mentre mi stava stantuffando già da un bel po’ il custode, impaziente di partecipare, si presentò sulla porta e come l’altra volta, mi si presentò davanti. Iniziai dapprima a masturbarlo, poi, una volta completamente sull’attenti, mi inchinai e lo imboccai per fargli un pompino dei miei.
Vennero contemporaneamente, con estremo piacere da parte mia, illanguidito dall’azione congiunta dei due. Che piacere, sentirsi desiderati e posseduti. Mi sentivo molto “troia”. Il custode, prendendomi per il viso, volle baciarmi per assaporare dalla mia bocca il suo sperma. Il tizio, che a questo punto per comodità chiamerò Carlo, mi rigirò e volle che gli ripulissi il cazzo e e subito dopo volle anche lui baciarmi. Ero elettrizzato da tutto ciò e stavo quasi per godere senza toccarmi. Evidentemente intuendo questo il custode si abbassò, prese in bocca il mio cazzo e, con un paio di succhiate, mi portò a schizzargli in bocca tutto il mio piacere che lui inghiottì tranquillamente. Tutta la scena contribuì ad rieccitare il Carlo che, pertanto, mi fece rimettere a 90° e mi inculò nuovamente, dimostrando notevole possanza. Il custode, non potendo assentarsi ulteriormente dalla sua postazione, ci lasciòdi nuovo soli e Carlo poté concentrarsi sull’opera demolitrice che stava attuando nei miei confronti: mi stava sottomettendo completamente al suo volere, voleva che fossi solamente la sua “femmina”. Stavo viaggiando su una nuvoletta del piacere, completamente erotizzato, provando brividi continui di piacere.
Dopo un bel po’ di tempo, quando le gambe non ce la facevano più a mantenermi in quella posizione, finalmente si decise a godere, riempiendomi nuovamente, nel mentre aveva iniziato a masturbarmi, portandomi a godere assieme a lui. Dio che bello, che godimento totale. Ci ricomponemmo ed uscimmo e passando davanti al custode ci salutammo dandoci appuntamento ad un paio di giorni. Fortunatamente non c’era nessuno negli orinatoi e, mentre stavamo per andarcene, il custode mi chiese se poteva dirmi due parole. Carlo però ci salutò, andandosene. Il custode mi chiese se andavo di fretta, poiché voleva sottopormi un’idea. Gli dissi che avevo tutto il tempo che voleva, ed allora, tutto contento, mi disse che intanto avrebbe voluto incularmi, visto che prima non aveva potuto farlo, e poi che voleva farmi una proposta: se avessi accettato ci sarebbe stato da guadagnare per tutti e due, poiché conosceva un sacco di avventori di quelle toilette che avrebbero fatto i salti mortali per poter disporre per una mezz’oretta di uno splendido culo quale il mio. Rimasi basito: tutto mi sarei aspettato meno che una proposta del genere. Si, spesso mi sentivo troia, ma di qua al pensare di fare realmente la troia ne passava. Gli dissi che la sua proposta mi coglieva impreparato; sì, era pur vero che mi piaceva fare sesso, ma da qui a prostituirmi…. Intanto, però, potevamo provvedere alla sua prima necessità, il desiderio di incularmi, perciò…. Se voleva fare strada…. Ci potevamo appartare. Ancora elettrizzato da tutto ciò che mi avevano fatto prima accolsi con piacere quel notevole cazzo in possesso del custode, di nome Antonio, scoprì. Si diede immediatamente da fare inculandomi con colpi profondi che mi squassavano tutto l’intestino. Era un inno all’inculata, me la godetti tutta. Una volta che godette, miriempiì completamente, tanto che iniziò a tracimare e lui dovette intervenire con della carta igienica per tamponare ciò che stava fuoriuscendo. Poi prendendo dell’altra carta mi invitò a cercare di espellere ciò che avevo dentro, nel mentre lui guardava il tutto con molta libidine. Alla fine, dopo che mi ebbe asciugato tutto, approfittando per infilarmi nuovamente due dita nel culo, ci ricomponemmo e. dopo un rapido controllo da parte sua che la strada fosse libera, ci ritrovammo nelle toilette dei maschi, e lì riprendemmo il discorso della sua proposta.
Mi chiese in quale parte della giornata avrei potuto essere disponibile ed io gli risposi che, in linea generale lo sarei stato al pomeriggio, dalle 16 in poi, ma che qualche volta, pre-concordata, avrei potuto rendermi disponibile anche la mattina, dalle 10 alle 13. A quel punto mi baciò in bocca, un bacio molto lascivo, chiedendomi poi di passare il pomeriggio successivo per accordarci meglio, poiché avrebbe sicuramente avuto dei contatti e saputo quali erano gli orari migliori. Ci salutammo con un “A domani”.
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7 years ago
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Luciana
Luciana
L’avevo conosciuta diversi anni prima, quando eravamo stati presentati dai nostri “mentori” Nino e Leo (vedi racconto “Quarto seguito a “Ecco come fu.. “, “Settimo seguito a Ecco come fu” e anche nel racconto “Sesso al cinema”) e dopo la loro morte, avvenuta a causa di un incidente stradale, ci eravamo trovati al loro funerale e, tristi, ci eravamo avvicinati ancor più. Era una giovane femmina, molto calda, che aveva iniziato, da poco, a lavorare come infermiera ed era andata ad abitare da sola in un piccolo appartamentino. Pur essendo, io, molto più giovane di lei le piaceva fare sesso con me perché, diceva, non ero come tutti i maschi egoista.
C’è da dire che, avendo sempre sentito dire che il maschio, quando “scopava”, pensava solo a godere senza pensare al piacere della donna e che, una volta goduto, gli calava la libido e se ne fregava se la donna avesse goduto o meno, mi ero sin da allora (all’epoca, quando ne sentì parlare per la prima volta, non avrò avuto 14 anni) messo in testa che quando fossi riuscito a farmi la prima scopata, il mio imperativo sarebbe stato “prima far godere la donna e poi pensare al mio piacere” sposando, così, la filosofia del Tao dell’amore. Anche grazie agli insegnamenti di Nino e Leo, i miei “maestri”, riuscì sin dalla prima volta a mettere in atto tale proposito. E la prima volta fu proprio con la Luciana a casa del Nino.
Al funerale lei mi disse: “Vorrei non ci perdessimo di vista. Tieni, questo è il mio numero di telefono e, non appena ti va di parlarne, chiamami.” Per una quindicina di giorni non feci che piangere, ripensando ai momenti passati con Nino e Leo, a come mi avessero fatto scoprire la mia vera sessualità ed a come mi avessero iniziato ai piaceri del sesso. Poi, piano piano il dolore si attenuò e ripresi una certa normalità, non ultima quella di avere appetiti sessuali. Fu così che le telefonai, chiedendole di poterle parlare. Luciana fu ben contenta e mi disse di andare a casa sua nel pomeriggio del giorno dopo avendo, in ospedale, il turno della mattina.
Ci andai e, quando mi aprì la porta, come la vidi… iniziai a piangere e lei mi abbracciò stretto stretto. Le stavo bagnando il seno, con le mie lacrime, ma essendo con la faccia in mezzo alle sue tette, ciò mi fece calmare perché la natura scatenò gli ormoni e… iniziai a leccarglielo. Lei iniziò ad accarezzarmi la testa, incitandomi a continuare, anzi, si abbassò una spallina del vestitino e mi offrì il seno da leccare, seno che non era costretto da un reggiseno ma si ergeva fiero nella sua consistenza.
Sempre tenendomi stretto a se, pian pianino mi condusse in camera da letto e lì mi fece distendere sul letto con lei sopra di me. Per un momento si erse a schiena dritta per togliersi la camicetta, dandomi così la possibilità di guardare il suo splendido seno e poi si riavvicinò per permettermi di riprendere a suggerlo e leccarglielo. I suoi capezzoli, sotto la mia azione, si erano inturgiditi ed erano veramente splendidi.
Avete presente due olive greche ? Bene, una volta inturgiditi erano proprio così, e sentirseli in bocca era pura libidine. Ed iniziai a succhiarglieli voracemente.
Stando a gambe larghe, seduta su di me, ebbe modo di sentire perfettamente la mia erezione e pertanto iniziò a strofinare la sua fighetta, nascosta solo da una leggerissima mutandina, sulla mia patta. Infilò una mano tra i nostri corpi e slacciò i miei pantaloni, riuscendo, in breve, a far fuoriuscire il mio pene, iniziando a masturbarlo. Una volta che riuscì a portarlo alla giusta consistenza, spostò la mutandina e ci si impalò sopra. Stette qualche momento ad assestarselo ben bene dentro, muovendosi un po’ a destra, un po’ a sinistra, e poi iniziò a cavalcarmi ad un ritmo veloce, dimostrando di apprezzare ciò che aveva nella fica, visto che riusciva a contrarla per stringerlo ed assaporarlo meglio. Io praticamente subivo quella splendida cavalcata, strizzandole i capezzoli, in qualche momento anche un po’ dolorosamente, ma che lei diede segno di apprezzare emettendo suoni disarticolati, per arrivare a commenti del tipo “ Sììì. cosììì…. Oddio come mi piace….. non godere… resisti, ti voglio gustare tutto, fino in fondo, mi piace da morire….. più resisti e più mi fai godere, sono tutta un brivido…” - Ed iniziò a squirtare come una fontana, bagnandomi tutto il pube ed a quel punto non resistetti più e le scaricai in pancia un torrente di sborra. Lei iniziò ad ululare dal piacere, stringendo, a sua volta, i miei capezzoli prolungando, così, il mio piacere. Alla fine si abbatté su di me, abbracciandomi stretto, continuando ad avere contrazioni di piacere nella fica che non facevano altro che mantenermi in erezione.
Pian piano i nostri respiri si normalizzarono e…. ci baciammo come due forsennati, mangiandoci letteralmente le lingue, suggendo le nostre salive.
Era un piacere, fare all’amore con lei. Quando fummo, tutti e due, in grado di ragionare, lei iniziò dicendo: “Senti… a questo punto io voglio che tu sia il mio ometto. Hai imparato benissimo come controllarti, i tuoi maestri ti hanno insegnato meravigliosamente come fare, e non troverò nessuno altrettanto bravo. Sì, sei giovane ma, pian piano diventerai più maturo ed io non voglio perderti.
Perciò… ogni volta che vorrai… vieni a scopare con me. Il mio numero ce l’hai, se vuoi posso anche darti una chiave e puoi venire a studiare qui da me, anche quando non ci sono. L’unica cosa che ti chiedo è… schiettezza e lealtà. Se vuoi scopare con altri… dimmelo prima, non nascondermi nulla, e puoi fare tutto ciò che vuoi. Ma non farlo senza che io lo sappia, mi incazzerei da matti e la nostra storia sarebbe chiusa.” La guardai, meravigliato da tutto ciò che aveva detto e le dissi “Sarà un piacere, per me, essere il tuo uomo.” Si alzò dal letto, tutta nuda (un piacere per gli occhi e lei, da gran mignotta, si fece guardare tutta) e andò a fare un caffè.
Quando pronto lo bevemmo seduti in soggiorno, poi, sempre nuda, andò ad affacciarsi alla finestra. Bè, vederla così, nuda, appoggiata sul parapetto, inchinata in avanti, con tutto il suo lato B esposto meravigliosamente alla mia vista, fece imbizzarrire il mio compagno di giochi che immediatamente si erse in tutto il suo splendore ed a quel punto non potei esimermi dall’alzarmi, accostarmi a lei ed appoggiarglielo al culo. Immediatamente mosse i fianchi e se lo fece entrare tra le chiappe, stringendolo poi e facendomi quasi una sega con le chiappe. Appoggiai le mani alle sue chiappe e gliele allargai, le misi una mano sul buco del culo, masturbandoglielo un po’, mi sputai sulle dita e gliele infilai nel culo, allargandoglielo, dopodiché risputai sul buco, ci appoggiai l’uccello e…. me la inculai.
Lei era sempre affacciata alla finestra; nessuno, anche vedendola dalla strada avrebbe potuto immaginare cosa stesse facendo, tutt’al più avrebbe potuto immaginare che era nuda. Iniziai ad incularla. L’erotismo era al culmine, io ero eccitato da matti ed incominciai a stantuffarla con una certa veemenza, avendo riscontro da parte sua che la cosa le piaceva poiché iniziò a mugolare. Io ci davo dentro… la mia sciabola si trovava in un fodero che la avvolgeva perfettamente, dandomi e trasmettendomi sensazioni incredibili. Lei si lasciava inculare con piacere e anzi… prese le mie mani e se le mise sui seni affinché le strizzassi i capezzoli, cosa che feci con piacere. Andai avanti così per un lungo periodo: cercavo di trattenermi il più possibile per erotizzarla al massimo e, quando iniziai a sentirla dire… “Basta … ti prego… godi, riempimi, mi stai facendo impazzire..” orgoglioso del fine raggiunto, le scaricai un clistere di sborra nel culo! E li rimasi infisso. Lei smaniava, si dimenava e tremava dal piacere, era tutta una brivido.
La abbracciai stretta stretta, appoggiandomi alla sua schiena, sempre ancora ben infisso in lei, sentendomi… Superman.
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7 years ago
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Nei giardini di piazza della repubblica
Nei giardini posti tra piazza della Repubblica ed il palazzo Massimo alle Terme, dove c’è l’Obelisco di Dogali, andando verso Piazza dei Cinquecento e la Stazione Termini la strada è a senso unico, fiancheggia le baracche dei librai e dietro, nel giardino, c’è una toilette posta ad un piano interrato, con due rampe, una per uomini ed una per le donne.
Quel pomeriggio mi trovavo da quelle parti, avevo intenzione di andare al Cinema Moderno ( un po’ più in la, in Via Montebello c’è un altro cinema dove ero andato più di qualche volta) per vedere se facevo qualche nuovo incontro, ma visto che ero sceso dall’autobus praticamente a due passi dalle toilette, sentì il bisogno di andarci per scaricare la vescica.
Notai appena che c’era un po’ di movimento, nei paraggi. Scesi la rampa di scala e mi trovai con da una parte gli orinatoi, dietro un muretto che li celava, dall’altra i vani W.C. e di fronte lo sgabuzzino del custode. Mi avviai verso gli orinatoi, tutti vuoti, e ne scelsi quello che non si poteva sicuramente vedere dal gabbiotto del custode. Mi sbottonai la patta ed iniziai ad orinare. Di lì a poco giunse un tizio, sulla cinquantina, un tipo affascinante, ben vestito, che si mise a fianco a me, tirò fuori un membro di tutto rispetto e guardando me, ed ogni tanto il mio uccello, iniziò a masturbarsi. Vedevo tutto con la coda dell’occhio e feci l’indifferente, ma sentii il mio uccello preso in mano dal tizio, non potei più fingere indifferenza. Iniziò a masturbarmi con delicatezza e quando sentì che ce l’avevo ben duro, smise un attimo, prese una mia mano e la posizionò sul suo. Andammo avanti a masturbarci per una decina di minuti finchè si girò verso di me, continuò a masturbarmi con l’altra mano, mentre iniziava a palparmi il culo, impastandomelo ben bene fino a riuscire ad infilare una mano nei miei pantaloni ed arrivare a masturbarmi lo sfintere. Nel momento in cui capì che la cosa mi piaceva e ci stavo, smise del tutto e, prendendomi per un braccio, mi trascinò verso il gabbiotto del custode, parlottò con lui che, avendoci visti arrivare, si era affacciato alla porta del gabbiotto e gli passò una banconota. Questi prese delle chiavi, aprì il passaggio alle toilette delle donne, ci fece entrare e ci aprì la porta di una toilette, pulita e accogliente; ci fece accomodare e ci chiuse dentro. Non appena si chiuse la porta il tizio mi attirò a se e…. mi baciò, lingua in gola. Ciò m rese immediatamente disponibile: il bacio, per me, è la cosa più erotica che ci sia ed il tizio sapeva baciare molto bene. Ero un’ameba, tra le sue mani, e poteva fare di me tutto ciò che avesse voluto. Continuò a baciarmi profondamente, attirandomi a se ed impastandomi le chiappe che sentì belle dure e ben conformate. Mi aprì i pantaloni e me li calò, assieme alle mutande, imboccando, così, il mio scettro, dandogli un paio di sbocchinate e, subito dopo, rigirandomi per leccarmi il culo a tutta lingua, infilandosi fra le mie chiappe, allargandole sino ad arrivare a leccarmi lo sfintere ed infilarci la lingua, iniziando ad incularmi con la stessa. Quando sentì di avermi reso sufficientemente morbido e pronto ad accogliere il suo membro, si rialzò, mi fece appoggiare bene al muro con una posizione di quasi 90° e, fuoriuscito il suo cazzo dai pantaloni, già bello eretto, me lo puntò e…. mi inculò con una sola sciabolata. Aspirai aria come un mantice, tanta era stata dolorosa l’azione da lui fatta, nonostante mi avesse preparato a dovere, ma un conto è una lingua o delle dita, ed un conto un cazzo di tutto rispetto, ben più grosso di tre dita. Arrivato in fondo si fermò, mi diede il tempo di abituarmi a quella invasione, si mosse un po’ a destra e sinistra per allargarmi di più ed assestarsi meglio nella postazione conquistata, poi… quando sentì che iniziavo ad abituarmi all’intrusione, che iniziavo a contrarre i muscoli dello sfintere quasi a prendere le misure dell’invasore, iniziò a muoversi, lentamente, avanti e indietro, gustando appieno ogni passaggio, sentendo che il mio culo si stava adattando sempre più all’invasore, fino a quando iniziò a contrarsi per gustarlo di più, per succhiarselo dentro, per.… bramarlo! A quel punto… iniziò ad incularmi possentemente e, ad ogni mio mugolio di piacere, affondava ancor più il colpo. Ero tutto un brivido! Mi stava pian piano portando all’orgasmo, tanto che, cercando di parlare a bassa voce, lo incitai “Sìì, così…. sono la tua troia…. Fottimi… fammi tua!” Lui si trattenne ancora qualche minuto, portandomi quasi alla pazzia, ma infine si scaricò dentro di me, un vero torrente in piena.
Finito di sborrare rimase ancora infisso in me, gustando appieno la sua conquista. In quel momento sentimmo un breve bussare alla porta e poi una chiave che la apriva. Il custode ci trovò così, con il tizio ancora infisso in me, e si sbottonò la patta e mi presentò, davanti agli occhi, un cazzo di tutto rispetto, saranno stati circa 20 cm. per un diametro di almeno 3,5 – 4 cm. Spinse sulla mia testa e se lo fece imboccare. Non opposi resistenza, era un piacere farlo, tanto più che venivo ancora eccitato da quello splendido che mi aveva appena chiavato. Il quale non si era “ammosciato” per nulla e continuava, bello eretto, a mantenere la posizione. Sentirmelo ancora dentro, che mi stuzzicava la prostata, era un piacere unico, pertanto, quasi in automatico, il mio sfintere riprese a succhiarlo tanto che il tizio, dopo aver fatto partecipe il custode del fatto che gli stavo facendo un pompino con il culo….. riprese ad incularmi. Dovetti abbarbicarmi ai fianchi del custode per riuscire a mantenere un minimo di equilibrio, il quale iniziò a fare versi di piacere per come glielo stavo succhiando. Ad un certo punto mi fermò e disse che non voleva godere così ma voleva godere gustando, anche lui, il mio culo. Chiese pertanto al tizio di lasciargli il posto e questi non si fece problema, dicendo “Tanto, poi, ricomincio!” e gli fece spazio. Il custode, con occhi pieni di libidine, mi venne dietro e, trovando il sito bello ampio e morbido, non ci mise molto a penetrarmi ed iniziare a stantuffarmi con foga. Era tanto eccitato che non ci mise molto a godere, scaricandomi dentro un litro di sborra, densa. Rimase così, come fulminato, poi… riprendendo fiato, pian piano se ne uscì, anche perché il suo uccello si stava riducendo ai minimi termini. Una volta uscito, non feci a tempo a rialzarmi per sgranchirmi un po’, che il tizio riprese possesso delle mie chiappe e…. mi inculò nuovamente. Sembrava non gli bastasse mai. Una volta entrato rimase per qualche minuto fermo, quasi per gustare il possesso, e poi…. iniziò a muoversi con calma, affondando i colpi, prendendo totale possesso del mio culo. In quel momento ero la sua femmina e come tale mi usava. Ero al settimo cielo. Mi sentivo totalmente “phoemina”, sottomessa al suo signore e padrone, desiderosa solo di dargli il massimo del piacere. Approfittando del mio stato di totale sottomissione, il custode, che nel frattempo aveva avuto qualche sintomo di una nuova erezione, eccitato dalla scena, si ripresentò davanti al mio volto e me lo mise nuovamente in bocca affinché lo spompinassi. Ormai non ero più in grado di rifiutare nulla, ero completamene erotizzato e volevo solo che godessero per potermi rialzare. Il mio padrone, intanto, continuava a possedermi con calma ma continuità ed io… stavo per dare i numeri: posseduto da ambo i lati, senza possibilità di sfuggire ai miei partner, completamente elettrizzato dalle sensazioni che mi stavano trasmettendo, iniziai a godere come una fontana. Colui che mi stava inculando allungò una mano per raccogliere un po’ del mio sperma e poi… se la leccò. Dio… che bello… e in quel mentre il custode iniziò a scaricarmi in bocca tutto il suo piacere, mugolando. Sarà stato per questo, o per il gusto del mio sperma fatto sta che anche il mio sodomizzatore godette, riempiendomi completamente e creando in me un moto orgasmico di tremore.
Riprendemmo fiato e…. ci demmo appuntamento di là a qualche giorno.
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7 years ago
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Donna caterian
Donna Caterina
Era la fine degli anni ’70. Lavoravo a Roma, come libero professionista e mi arriva la telefonata di una signora che aveva avuto il mio numero da un suo conoscente, mio cliente. Aveva un problema con il suo condominio ed il suo conoscente le aveva consigliato di rivolgersi a me. Le dissi “Non c’è problema, passi da me, a studio, domattina e ne parliamo.” Mi rispose: “ Il problema c’è… ho una gamba in gesso e non posso camminare. Se potesse venire lei da me…” Risposi che non era un problema e ci accordammo per il giorno dopo, primo pomeriggio, a casa sua. Mi diede l’indirizzo e mi spiegò come arrivarci.
Il giorno dopo ero da lei. Suonai, al citofono mi disse a che piano arrivare e, giunto davanti alla sua porta, feci per suonare ma mi aprì prima che lo facessi. Aveva sentito l’ascensore. Donna Caterina (questo il suo nome) mi fece entrare, appoggiandosi a due stampelle. Era una tipa magra, non bella, ma emanava una femminilità ed una sensualità pazzesca. Non si poteva non notarla e non sentirsene attratti. Aveva almeno una decina d’anni più di me. Mi fece accomodare, mi chiese se gradivo un caffè ed al mio cenno di assenso si spostò per prepararlo iniziando, nel frattempo, a spiegarmi quale problema avesse con il condominio. Ascoltai, quando pronto bevetti il caffè e nel contempo iniziai ad esporle quelli che, secondo me, tutti da verificare, erano i punti salienti della questione e come, a mio parere, potevano essere risolti. Nel mentre le esponevo le mie osservazioni, lei mi osservava intensamente passandosi, ogni tanto, la lingua sulle labbra con fare sensuale e, di quando in quando, passandosi una mano sul seno, che aveva piccolo, sarà stata forse una seconda misura scarsa. Ma che facendo ciò fece erigere i capezzoli che, viceversa, erano di una grandezza notevole e che ben si notavano sotto la camicetta bianca semitrasparente. La cosa fece scattare sull’attenti il mio compagno di giochi che però, stante il fatto che ero seduto, si trovò strizzato nelle mutande in maniera dolorosa tanto che, con un gesto istintivo che non sfuggì a donna Caterina, dovetti cercare di aggiustarmelo nelle mutande. Ci fu un ulteriore passaggio di lingua sulle sue labbra, fissandomi diretta negli occhi. Ci accordammo per rivederci di lì a qualche giorno, il tempo di fare delle verifiche legislative da parte mia. La salutai facendole il baciamano, cosa che la colpì moltissimo.
Dopo qualche giorno le telefonai per dirle che ero pronto a portarle tutti i chiarimenti del caso e mi disse che se per me andava bene potevo passare da lei dopo le 16. Le dissi che non c’era problema. Alle 16 suonai e, devo dire, con una certa aspettativa erotica. Sentivo che, con quella sensualità straripante che emanava, qualcosa sarebbe successo. Mi accolse con un sorriso che la faceva apparire quasi bella e, al mio baciamano, mi attirò verso di se dicendomi: “ E’ dall’altro giorno che non faccio che pensare a lei e… a masturbarmi per l’eccitazione che mi da” - Rimasi basito e senza parole, ma lei, dimostrando notevole faccia tosta, mi attirò a se e mi baciò, lingua in bocca. Il mio compagno di giochi diede immediatamente cenno di avere afferrato la situazione, ergendosi fieramente nei pantaloni, cosa che a donna Caterina non sfuggì, poiché nel baciarmi si era stretta a me e sentì, pertanto, sul suo ventre l’ergersi del mio pene. Immediatamente abbassò una mano per saggiarne la consistenza, iniziando a masturbarmelo.
Dopo qualche minuto, eccitatissima, smise di baciarmi, si accucciò davanti a me, me lo fece uscire dai pantaloni e… lo imboccò, letteralmente, infilandoselo sino in gola ed iniziando a suggerlo con l’esofago. Fu una cosa stupefacente, che mi erotizzò al massimo, tanto che feci fatica a trattenermi dal godere immediatamente. Di una libidine pazzesca. Mi tratteneva a se tirandomi per le chiappe e continuando a suggerlo con qualche movimento di testa, alzando lo sguardo per vedere sul mio viso gli effetti della sua azione. Io ero preso in una ridda di sensazioni che riuscivo a stento a controllare ma che comunque mi portarono a mugugnare “Sìì… cosììì… che bello… stai per farmi godere” al che lei, strizzandomi le chiappe e stringendomi ancor di più a se, mi fece capire che voleva le godessi in bocca. Nel frattempo le stavo torturando i capezzoli che si ersero immediatamente in tutta la loro bellezza. Due olive tutte da succhiare e gustare. Riuscì a trattenermi ancora un po’, ma poi borbottai “ Sto per godere!” al ché mi strinse ancor più a se e…. venni, direttamente nella sua gola e lei continuò nella sua opera, portandomi ad un orgasmo pazzesco, iniziando a tremare come fossi sotto una scarica elettrica.
Finalmente sazia di ciò che aveva ottenuto, inghiottendo e succhiando le ultime gocce del mio sperma, spremutomi a dovere, si staccò da me e si rialzò.
Guardandomi fisso negli occhi mi trascinò nella camera da letto ed iniziò a spogliarmi. Ero come in trance… le lasciavo fare tutto, completamente sotto il suo influsso magnetico. Mi stava dominando con la sua sensualità. Una volta spogliatomi completamente mi fece distendere ed iniziò a spogliarsi. Come immaginavo era molto magra, se avesse avuto qualche chilo in più ( almeno cinque) avrebbe avuto belle forme. Il culo era ben formato, anche se aveva bisogno di aggiungerci almeno una bistecca per chiappa. Il bacino aveva le ossa sporgenti, causa la magrezza, ma emanava erotismo da tutti i pori. Una volta nuda mi venne vicino ed iniziò a leccarmi tutto, senza tralasciare nulla, succhiandomi i capezzoli, rigirandomi per leccare la schiena ed il culo, infilandoci la lingua a stuzzicare lo sfintere, infilandoci poi un dito, per rimettermi a pancia in su e sdraiarsi sopra di me, letteralmente incollandosi addosso a me, infilandosi tra le gambe il mio cazzo che, nel frattempo, aveva ripreso le sue dimensioni ed iniziando a masturbarmi con le cosce. Quando ne ebbe abbastanza di giocare e stuzzicarmi… aprì le gambe e se lo infilò in un colpo solo. Era fradicia di umori. Avrei voluto leccargliela, e glielo dissi, ma mi rispose “Dopo, ora chiavami!” Ed iniziò a cavalcarmi come un’amazzone, con un ritmo mediamente veloce ma alzandosi completamente dalla “sella”, facendo quasi fuoriuscire il cazzo, e poi rinfilandoselo completamente dentro facendolo sbattere contro l’utero, cosa che ogni volta le strappava un “Ohh.. sìì… così…” Io, avendo goduto da poco, riuscivo a controllare perfettamente la mia prestazione ed avevo allungato le mani per strizzarle i capezzoli che, a quel punto, si ergevano fieri, quasi fossero due cannoncini di una postazione di contraerea. Arrivò il punto in cui non ce la fece più a farseli torturare e si abbassò addosso a me per farseli suggere. Libidine, doppia libidine. Sentirsi in bocca quelle due olive mi portò a succhiarle voracemente. Era una goduria sentirsele in bocca ed iniziai a masticarle un po’. Ciò la mandò al manicomio e, ululando, iniziò a godere come una fontana, bagnandomi tutte il pube con i suoi umori. Non godetti, volevo farle provare la mia legge: “Io godo… quando tu non ne puoi proprio più.”
Si accasciò sopra di me, cercando la mia bocca e baciandomi voracemente, libidinosamente. Fu un bacio alla ricerca di un respiro più normale, liberatorio ma, nel contempo, estremamente erotico. Io adoro baciare, posso arrivare a godere solo con un bacio. Riprendemmo a respirare normalmente e… riprese a guardarmi con occhi libidinosi. Era una vera femmina, sensuale e molto motivata sessualmente. Era un piacere scopare con lei: sapeva far uso dei muscoli interni della vagina in modo da farti provare tutte le sensazioni possibili ed immaginabili.
A quel punto la sollevai da me e, messala a pancia in su, mi fiondai su quella fica succosa ed iniziai a leccarla, a succhiarla, torturandole il clitoride, portandola a smaniare dal piacere. Andai avanti con il cunnilingus per un pezzo portandola ai limiti della pazzia. Smaniava dal piacere e ad un certo punto non ce la fece più ed iniziò a squirtare con spruzzi violenti che mi bagnarono tutta la faccia. Pian piano diminuì le leccate sino a quando, sentendo che ero tutto uno spasmo, una vibrazione continua di piacere, smisi di leccarla e mi adagiai accanto a lei, abbracciandola. Girò il volto verso di me e cercò le mie labbra, baciandomi, completamente inerme, senza forze. Fu un lento ritorno alla normalità.
Riprese le forze, appoggiandosi su un gomito per ergersi un po’ e potermi guardare bene in volto, mi disse: “ Sei pazzesco, avevo intuito sin da subito che sarebbe stato bello far l’amore con te, ma non credevo tanto. Sin quando lo vorrai sarò la tua amante, disponibile in tutto, ti darò tutto ciò che vorrai e che sarà nelle mie possibilità ma…. tu devi, e dico devi, continuare a scoparmi, ora che mi hai fatto provare tutto ciò. Sarò discreta, non ti romperò le palle in famiglia, ma… dobbiamo continuare a vederci al di là dei rapporti professionista/cliente. …E la prossima volta DEVI farmi anche il culo. Promesso?” “Ok., - dissi – sarai la mia donna”.
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7 years ago
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mail
Mentre si apprestava a quell'anonimo incontro pensava che fosse stata una vera follia aver accettato l'invito di una persona il cui unico contatto era avvenuto scambiandosi alcune mail.
Eppure, predisposta come le era stato indicato, si recò all'appuntamento seguendo le indicazioni ricevute e presentandosi all'indirizzo in precedenza trasmessole.
L'uomo la accolse con il volto occultato da una maschera, mostrandole subito alcune stampe che la ritraevano, e precedentemente estrapolate dalle immagini presenti sul sito attraverso il quale era avvenuta quell'insolita conoscenza.
Senza molto tergiversare le ordinò in maniera perentoria di togliersi subito il vestito, aggiungendo, con un tono che non ammetteva repliche, che desiderava vederla finalmente anche dal vero tutta nuda.
G., sebbene fosse pervasa da sensazioni di inevitabile imbarazzo, ubbidì, lasciando che l'abito le scivolasse lungo il corpo, restandosene esposta statuariamente di fronte allo sconosciuto in equilibrio sulle elevatissime calzature dal tacco finemente appuntito.
Immobile, mentre veniva accuratamente ispezionata dall'individuo, che girandole attorno ed osservandola con palese soddisfazione raccolse da terra il suo vestito, incrociandone lo sguardo già ne intuiva le ulteriori intenzioni.
Egli, indicandole il divano sul quale andò a sedere, e contemplando ancora compiaciuto l'integrale nudità che aveva di fronte, la esortò ad avvicinarsi per prendere posto sulle proprie ginocchia.
Assecondandolo, quasi fosse stata un automa se non per le movenze sinuose, si dispose in grembo all'uomo, già ben consapevole di quanto l'attendeva, trasalendo comunque al primo contatto epidermico con le sue avide mani che iniziarono a percorrerle l'intera superficie del corpo sospingendosi subito dopo anche verso gli anfratti più intimi.
Al contatto delle dita sulla clitoride, non potendo trattenere un sussulto di inconfessabile eccitazione, ed avvertendone l'efficace manipolazione che la obbligò a rivelare di uno stato emotivo giunto sin troppo repentino al culmine di un convulso piacere, gli si abbandonò docile ed ormai succube di quelle prevaricanti attenzioni.
Senza opporre alcuna resistenza, neppure vedendolo sbottonarsi i pantaloni, si lasciò penetrare, del tutto incapace di poter distogliere lo sguardo dal turgido pene che, incuneandosi nell'alveo già fradicio di passione, prese a percorrerla facilmente con estrema irruenza.
Quando anche l'effluvio spermatico la colmò nelle viscere, procurandole l'orgasmo immediato alla sola idea di come avrebbe più tardi descritto di quella nuova follia al rispettivo compagno, ribadendo la propria segreta indole di insospettabile troia, andò a lambire con golosità voluttuosa il glande dell'uomo, gratificandolo senza ritegno ormai pronta a donargli altre inenarrabili sensazioni.
1964
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7 years ago
gloria1951,
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I muratori croati
I muratori croati
All’epoca abitavo in una casetta a due piani. Ero in affitto al piano superiore, con un bel terrazzo. Ad un certo punto iniziarono i lavori per la costruzione di una villetta nel terreno antistante, sul pastino posto più in basso, con accesso dal cancello della casetta dove abitavo io avendo diritto ad una servitù di passaggio. La ditta che aveva in appalto i lavori aveva assunto una squadra di muratori croati. Quattro, e nessuno parlava una parola di italiano. Tipi rozzi, tra i trentacinque ed i cinquantacinque anni. Era estate, faceva caldo ed io mi aggiravo per casa in mutande, tanto al massimo mi avrebbero visto i muratori.
Mentre facevo le mie cose, muovendomi da una stanza ad un’altra della casa, mi accorsi, soprattutto quando ero in cucina che offriva una visuale migliore dell’interno di casa mia dal cantiere, che il muratore più anziano spesso e volentieri si fermava ad osservare i miei movimenti e, fissandomi, si passava una mano sul “pacco”. Iniziai a fare più attenzione alla cosa e, dopo qualche giorno, vidi che ogni volta che mi fermavo davanti alla porta finestra della cucina, di profilo, il tizio aumentava lo strofinamento del pacco, quasi masturbandosi. Decisi di provocarlo.
Ogni volta che passavo davanti, mi fermavo e… mi accarezzavo il culo. La cosa non passò inosservata e dopo tre, quattro volte di questa manfrina vidi il tizio guardarsi attorno e poi tirare l’uccello fuori dai pantaloni ed iniziare a menarselo, guardandomi fisso. La cosa mi eccitò. Lo guardai e…. mi tolsi le mutande, iniziando a masturbarmi. Fu un attimo: iniziò ad eiaculare con forza scuotendosi tutto per il piacere. Venni anch’io e feci sì che vedesse il mio godimento.
Il giorno dopo, mentre stavano scaricando del materiale al cancello d’ingresso alle proprietà, mi feci vedere, in pantaloncini, e chiesi loro, praticamente a gesti, se volevano un caffè. Tutti risposero di sì e dopo una decina di minuti mi suonò alla porta il tizio anziano, per prendere i caffè. Richiusi la porta e, nello stesso momento mi sentì mettere una mano sul culo che iniziò a palparmelo in profondità.
Come mi rigirai mi sentì mettere una mano sulla testa che spingeva per farmi abbassare e mi ritrovai davanti al naso un cazzo di tutto rispetto che non aspettava altro di essere imboccato. Cosa che feci immediatamente ma, benché mi aspettassi di sentirlo puzzolente di urina, così non fu e lo imboccai con estremo piacere.
Nel mentre lo sbocchinavo lui continuò a masturbarmi il culo portandomi quasi a godere per il piacere. Dopo neanche cinque minuti mi sentì riempire la bocca da una sborrata densa, pastosa, per niente disgustosa che ingoiai piacevolmente. Glielo pulii per bene, dopo di che lui mi prese il volto in mano e mi baciò a tutta lingua, profondamente, facendomi godere. A quel punto mi ricomposi e gli diedi i caffè da portare ai suoi colleghi. Il giorno dopo, con la solita manfrina dei passaggi davanti alla finestra, verso le dieci lui venne facendomi capire che avrebbero gradito il caffè e con la scusa, mentre aspettava che li preparassi, mi accarezzò il culo e si fece fare un altro pompino. Io speravo in qualcosa di più, ma lui, evidentemente, gradiva solamente palparmi e farsi sbocchinare. Due, tre giorni così poi, al quarto giorno, ci fu uno sviluppo inatteso. Mi suonarono alla porta ed erano tutti e quattro. Per fortuna non ero in mutande ma in costume da bagno.
Mi fecero capire, chiaramente, che avrebbero gradito il caffè e mi seguirono in cucina, dove io li avevo preceduti per accendere la macchinetta espresso.
Mentre l’accendevo e controllavo il livello dell’acqua nel serbatoio mi sentì appoggiare sul culo il pacco del tizio anziano e, mentre mi calava il costume, sentirmi strizzare i capezzoli. Rimasi basito. Non mi aspettavo una mossa del genere e volsi lo sguardo verso gli altri: mi stavano tutti guardando, con occhi libidinosi, con il cazzo in mano, masturbandosi. A quel punto l’anziano (evidentemente il capo del gruppo che doveva aver parlato di ciò che era accaduto tra di noi) mi girò verso di se, mi baciò a tutta lingua e poi mi spinse a fargli un pompino. Messo così, a 90 gradi, il primo del gruppo si accostò al mio culo, si sputò sulla mano, me la passò in mezzo alle chiappe, dilatandomi lo sfintere e poi… mi sodomizzò. Fu una cosa improvvisa, un po’ dolorosa, che mi prese alla sprovvista ma che, dopo un po’, mi diede un piacere incredibile. Da una parte spompinavo un cazzo che ormai conoscevo piuttosto bene e che sapevo come controllare, dall’altra avevo iniziato a prendere le misure di quello che mi stava inculando succhiandolo con le contrazioni dello sfintere e portandolo, in breve, a godere mentre torturavo l’anziano senza permettergli di godere.
Non appena quello che mi aveva goduto nel culo si sfilò, un altro lo rimpiazzò, trovando la strada facilitata e morbida, ben lubrificata. Fu devastante: era uno che sapeva come muoversi e, soprattutto, che sapeva controllarsi. Mi portò quasi alla pazzia. Iniziai a supplicarlo di godere, di darmi pace ma… nulla. Sarà perché non capiva l’italiano, sarà perché non gliene fregava niente di accontentarmi, fatto sta che continuò, imperterrito, a fottermi e andò avanti per una mezz’ora. L’anziano, nel frattempo, aveva goduto schizzandomi sul volto una quantità pazzesca di sborra e, immediatamente, mi era stato messo davanti il cazzo del quarto componente della squadra. Un bel cazzo, devo dire, quasi profumato (cosa del tutto inaspettata), che iniziò a scoparmi in bocca con un ritmo tranquillo, che andava di pari passo con quello che mi stava inculando divinamente. Mi sembrava di impazzire, non credevo di poter provare simili sensazioni. Stupendo, non erano una squadra di muratori ma di… demolitori. Alla fine… uno mi venne in bocca e l’altro mi riempì il culo. Favoloso. Il giorno dopo…. la cosa si ripeté. … e divenne una costante quotidiana, con un’unica variante: la mattina appena arrivati e la sera quando chiudevano il cantiere. La cosa andò avanti per tutta l’estate e l’autunno. D’inverno il cantiere rimase chiuso ma a primavera…. Si riaprirono le danze, con rinnovato piacere e con qualche fattore in più perché, ogni tanto, coinvolgevano qualche altro attore (una volta il piastrellista, un’altra il pittore, un’altra ancora il serramentista) fattori evidentemente già collaudati perché si prestarono con molto… vigore !
Commentate, gente, commentate!!
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7 years ago
admin, 75
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In calore
Avevo un appuntamento con un uomo sposato.
Non lo conoscevo ma avevo scambiato messaggi con lui per molto tempo.
Eravamo diventati intimi sulla chat.
Mi aveva confessato che lui aveva spesso voglia ma che non riusciva a soddisfarla.
Un uomo stanco della solita routine con una moglie che ormai si concedeva raramente.
Lui sui 60 alto 190 brizzolato e grosso. Insomma un tipo ancora piacente. Il mio tipo.
Ci eravamo dati un appuntamento in riviera dove lui aveva un appartamento ma ci siamo prima visti in un parcheggio per capire se ci saremmo piaciuti.
Mi ero preparata con molta cura. Tacchi alti, intimo sexy con sottoveste, camicetta nera, gonna nera sopra al ginocchio, cappottino rosso aragosta. Volevo piacere.
Sono arrivata che lui era già ad aspettarmi. Camicia azzurra con pantaloni eleganti. Proprio un bel tipo.
Ci siamo presentati e abbiamo iniziato a parlare in auto con molta naturalezza e a un certo punto si è avvicinato e mi ha baciata. Un bel bacio. Passionale e porco allo stesso tempo.
Non aspettavo altro, l'ho abbracciato e mi sono fatta baciare sul collo che mi piace tanto.
Sono andata letteralmente in calore! A quel punto lui ha proposto di andare a casa sua.
Ero eccitata e felice. Avevo voglia ma soprattutto mi piaceva così tanto che cominciavo a bagnarmi tutta. Ero entrata in calore come mi succede quando ho l'uomo giusto.
Salendo le scale cercavo di sculettare il più possibile per eccitare anche lui, che , appena dentro mi ha preso, stretto a se e cominciato a toccarmi e baciarmi da vero porco.
Non mi sembrava vero e l'ho lasciato fare. Sentivo sotto i pantaloni il suo arnese contro di me. Lo abbracciavo forte per sentirlo tutto.
Anche lui era eccitato e a quel punto ha tirato giù la cerniera e lo ha tirato fuori...
Era ancora mollo e piccolo! ma perfetto e con una bella cappella disegnata!
Ero rimasta a bocca aperta. Non ero riuscita a dire più nulla... Era come lo avevo sempre sognata. Ero in estasi.
Lui mi guarda e mi dice: "ti piace? ho così voglia di usarlo che rimarrai contenta"... Non riuscivo a parlare pensavo che era proprio quello che desideravo e quanto avevo sognato un cazzo così... Non so se in quel momento lo ha capito.
Non era grande ma mi piaceva così tanto che mi pulsava la testa e sentivo il buchino contrarsi dalla voglia....
Lui è stato un galantuomo. Si è avvicinato e mi ha preso dolcemente la mano se l'è avvicinata al suo arnese e io ho cominciato ad accarezzarlo come si fa con un oggetto prezioso...
Sentivo l'eccitazione pulsarmi la testa e il buchino mi si stava aprendo tutto.
Ero ubriaca di voglia!
Ho iniziato a baciarlo tutto... lui, la sua pancia, la cappella, le palle, l'asta...
Lui mi incoraggiava: "brava, è tuo, fanne quello che vuoi..."
Lo sentivo crescere dentro la mia bocca. Poi ha cominciato a scoparmi in bocca tenendomi la testa. Ormai lo avevo tutto duro in bocca.
Poi all'improvviso mi mette a pancia in su sul divano e mi viene sopra. La mia gonna era ormai all'inguine e il suo arnese contro le mie mutandine che spingeva. Mi tira su le gambe e se le mette dritte lungo il corpo e ormai la sua cappella è contro il mio buchino.... Ero già tutta lubrificata e pronta a godere e farlo godere.
Mi guarda dolcemente, mi prende per i fianchi e comincia lentamente a spingere dentro la cappella e montarmi con un ritmo da trentenne e una faccia da porco che mi eccitava moltissimo.
Io mugulo:"scopami come faresti con una cagna in calore!"
Lo abbraccio e lo gli accarezzo il viso, le braccia, i glutei. Lo bacio e mentre mi scopa gli sussurro continuamente: "dai, dai, dai,... sfondami e poi riempimi tutta"
Mi ha scopata, baciata, girata e riscopata per un'ora di seguito senza darmi tregua con colpi forti e piano. Continuavo a venire e ormai ero venuta nelle mutandine e sulla pancia almeno 3/4. Volevo che venisse anche lui. Non ce la facevo più!
Poi finalmente lui: "ora voglio farti sentire quanta crema ho da riempirti".... e nello stesso istante sento uno spruzzo caldo dentro con un grido di goduria degno di una bestia. Un colpo secco dentro che mi ha fatto urlare di piacere e di dolore...
L'ho voluto leccare tutto ma anche lui mi ha leccata... E poi baci e abbracci...
Quanto mi sono goduta questo uomo fantastico!
Amore ho sempre voglia di te.
Ti adoro.
Daniela
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1
7 years ago
Daniela1Do,
45
Last visit: 3 years ago
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Col marito della mia collega
ho una collega molto bella e attraente, ma da un po di tempo ho scoperto x vie traverse che non da il culo a suo marito!...conosco il marito da tempo lui non sa nulla delle mie passionoi x il travestimento e io non sapevo nulla delle sue,,,dimensioni...Per farla breve una volta facendo una partita di calcetto vedendolo nudo sotto la doccia, ho capito xche Sonia , la mia collega e sua moglie , non gli da il culo!!!,,Lucio, ha un cazzo da paura, non tanto x la lunghezza, quanto x la circonferenza,,impressionante...IO da quel giorno non mi levavo dalla testa di assaggiare quel randello e sentirmelo fra le chiappe...ma non sapevo proprio come fare,,, l occasione arrivo' una mesata dopo quando tutti insieme ,,io la mia fidanzata lLucio e Sonia siamo andati in vacanza insieme...Un pomeriggio rimasti soli in casa io e lui, mentre le nostre donne erano scese a prendere il sole, abbiamo tirato fuori l argomento delle dimensioni,,,e lui tutto remissivo mi ha confessato che Sonia non le da mai la parte piu' attraente di se xche ha paura ...IO cercai di indagare sul perche e x come,,e lui mi spiego' che le dimensioniodel suo cazzo erano tali che la moglie le rifiutasse sempre il culo!!!...Allora presi coraggio e le raccontai di me e di Patrizia la mia ragazza, che aveva lo stesso problema, con me che ho un cazzetto piccolo e spesso floscio..non si faceva fare il culo!!!!, Gli raccontai della vacanza dll anno precedente dove la spinsi tra le mani di un bull superdotato che dopo averla scopata x una setrtimana di vacanza,, l ultimo giorno le ruppe anche il culo...,,,lei ancora mi ringrazia x quell esperienza....Lucio dopo questo racconto era sconvolto era eccitatissimo,,,vedevo il suo cazzo sotto il costume gonfiasi a dismisura e gli chiesi,,,vorresti incularti Patrizia?...ma prima devi fare il culo a me...senza farselo ripetere mi abbasso il costumino,,vide il io culetto implume e invityante come quello di una donna , inizio ' a leccarmelo e senza neanche farmi ciucciare il suo randello me lo infilo' fra le chiappe...all inizio mi feve male da morire,,ma dopo un minuto gia era allargato e godevo come una porca,,,,durante l inculata gli ho confessato che oltre che essere cuckold sono anche troia travesta,,,mi ha sborrato nel culo inondandomi di sperma calda,,sentimmio aprire la porta , l e nosrtre donne stavano rientrando feci appena in tempo ad andare in bagno con la sborra di Lucio che mi colava dal culo,,,di li a poco anche Patrizia avrebbe goduto di quel fantastico randello!!!
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7 years ago
pamela24,
40
Last visit: 6 years ago
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la seconda volta ....
... la voglia di un secondo incontro è rimasta , e c'è il desiderio di assecondarla , tra i mille impegni riusciamo a pianificare la serata che stavolta prevede la benda e la totale non conoscenza da parte di lei del partner  che ho accuratamente scelto conoscendo i suoi gusti . Si dovrà fidare di me e questo accende il gioco e la voglia ... arriva il momento lei è molto poco vestita su tacchi vertiginosi e bendata con in mano un calice di vino , suona alla porta l'ospite che faccio entrare ed invito a presentarsi a lei ... non perde un secondo di tempo e passa dal dirle ciao a metterle le mani sui seni già visibili e pronti e pochi istanti dopo verifica se anche la sua fichetta è nello stesso stato , e la trova infatti più che pronta , aperta e fradicia ... lei abbandona i bicchiere per lasciarsi avvolgere dai baci e dalle attenzioni dell'ospite  e mie , e nel frattempo la spoglio della sola vestaglia che indossava lasciato così il suo corpo nudo , meravigliosamente eccitante ... inizia lei a sfiorare i nostri corpi ed essendo bendata con le mani cerca di scoprire le forme dell'ospite e si assicura della mia presenza costante , da li a poco dell'ospite ormai ha "la situazione in pugno" ed avendone compreso la solidità si inginocchia ed incomincia un rituale di benvenuto , lo succhia lo lecca , lo tocca , ed alterna le sue attenzioni tra lui e me ... la facciamo chinare in avanti a mentre continua a succhiarmelo il nostro ospite inizia a scoparla da dietro , lei al suo entrare emette urla di piacere , e da li in avanti un continuo crescendo di intensità ci coinvolgimento ed una innumerevole quantità di orgasmi di lei , che alterna momenti in cui finge di sottoporsi a richieste ed altri in cui decide cosa vuole , e pretende. Dal salotto ci spostiamo in camera e li realizziamo un sogno non ancora concretizzato , una doppia, lei cavalca il nostro ospite ed io le entro nel culo , la posizione e la situazione mi eccitano moltissimo ed io ho il mio orgasmo nel culo , dopo il quale il nostro ospite la gira e finisce di scoparla per bene fino a venire inondandole ventre e seni .Due minuti di intesa tra me e lei ed il garbo del nostro amico gli chiede di allontanarsi dalla stanza e si dirige in salotto , si versa un bicchiere di vino e ci attende ; lo raggiungiamo da li a poco , soddisfatti e sorridenti ora si possono presentare davvero, lei e l'ospite ( la benda l'avevamo comunque già tolta da un po) ... continuiamo per un pò a chiacchierare della piacevole serata e proseguiamo con della conversazione piacevole , fino a salutarci ... Lei mi  fa i complimenti per la scelta che ha gradito , ci infiliamo in doccia e ci sistemiamo sul divano lasciandoci andare in un piacevole relax Il tatto e la capacità dell'ospite hanno saputo mettere così tanto lei a suo agio da farle vivere una esperienza davvero fantastica ...rimane il desiderio di incontrarlo di nuovo ... Â
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2
7 years ago
follia inevitabile,
29/29
Last visit: 6 months ago
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Negozio egiziani
Dopo altre avventure con la mia amica trans ormai dietro avevo un culetto pronto per qualsiasi misura e ogni volta che sentivo crescere la voglia cercavo di prepararmi ed uscire in giro per cercare qualcuno o qualcuna da scopare per scopare ed essere penetrata.Un pomeriggio d’estate, mentre ero sdraiata sul divano a guardare la tv iniziai a sentire un prurito nel culetto e il mio sfintere iniziava a reclamare qualcosa da inghiottire.Per essere sincera non volevo proprio andare dalla mia amica ma mi era salita la voglia di cercare qualcosa di nuovo, nel senso che volevo andare in giro e se mi capitava la storia….era OK; se andava male, pensavo che nulla fosse successo e basta.Indossai una mutandina brasiliana che avvolgeva i fianchi di colore bianco trasparente e sopra una guepiere con laccetti ed elastici con pinzette per le calze.Non misi le calze perché faceva caldo e lasciai cadere le fettucce sulle gambe libere di muoversi.Indossai una tuta bianca un po’ aderente e la giacchetta della tuta con la cerniera un po’ abbassata con la scritta della marca. Scarpette da ginnastica con fantasmini ed ero pronta per uscire in strada.Arrivata in centro iniziai a gironzolare per negozi di lingerie e abiti sia femminili che maschili e senza farci caso mi ritrovai dalle parti della stazione nelle viuzze dove ci sono parecchi negozi di stranieri di colore ed egiziani.In particolare fui attratta da quelle vesti leggere e larghe che indossano le donne e in un negozio in particolare dovetti scendere delle scale ritrovandomi immersa in una miriade di abiti di quel genere.Il caldo mi aveva fatto sudare un poco ma sotto il negozio c’era una bella frescura e perciò volli fermarmi di più per assaporare il fresco e gli abiti in esposizione.Due ragazoni egiziani vennero verso di me chiedendomi se stavo bene dato che mi ero seduta su una sedi e piegata con la testa in avanti con le mani nella fronte.Io dissi che era tutto a posto e pregandoli di farmi riposare un poco mi girai ancora di lato per toccare le vesti e senza accorgermi, la tuta era scesa parecchio sotto i fianchi mostrando la brasiliana e i glutei bianchi con le bretelline verso fuori.I due ragazzoni iniziarono a sorridere e a parlottare tra di loro e uno di loro con la scusa di mostrarmi la veste si mise davanti il mio viso con il pacco a due centimetri dai miei occhi. Io rimasi un po’ di stucco ma poi, quando vidi che l’altro ragazzo iniziava a toccare e tirare fuori sia la bretellina che la mutandina facendola finire tra le mie natiche capì che ero stato scoperto e iniziai a sorridere pure io.Strusciai il naso a mò di scherzo su quel rigonfiamento prima e poi iniziai a toccarlo con la mano per cercare di intuire le dimensioni.Il rigonfiamento era notevole e i jeans che indossava a stento lo tenevano fermo ed era come se voleva farsi strada verso l’esterno.L’altro ragazzo nel frattempo era salito sopra e aveva chiuso la porta del negozio e pensai il momento di quando ero uscita di casa e l’avventura che stavo cercando.Il buchetto ancora reclamava qualcosa e forse, lì in quel negozio, avevo trovato quello che cercava.Infilata la mano dentro i jeans e con l’altra cercando di sbottonarli tirai fuori un ammasso di carne in semi erezione rimanendo sbalordita: un membro bello nodoso e turgido dalle dimensioni notevoli anche il lunghezza si proiettò verso di me; penzolante a metà con una cappella grossa e già umida svettava sulle mie labbra e con modo involontario aprì la bocca e lo ingoiai.Lo sentì crescere dentro la bocca e facendolo mio cercavo di ingoiarlo fino in fondo ma ne rimaneva oltre la metà fuori che menavo con la mano fino al ventre piatto.Un sapore di cazzo pervadeva il mio naso e il palato assaggiava il sapore di quel bastone che diventava sempre più duro come il ferro.Nel frattempo l’altro ragazzo mi aveva sollevato e tirato giù la tuta rimanendo piegata verso di lui e mi palpava il culo stringendolo e infilandomi le dita dentro iniziava ad allargarlo.I due indici delle mani tiravano e allargavano lo sfintere ormai dilatato e il sudore fungeva da lubrificante.Mi stava preparando per l’amico e quando lui capì che ero ormai pronta mi girò e messami in ginocchio sulla sedia mi allargò le chiappe incitando l’amico a penetrarmi.Sentì il cazzo puntare sullo sfintere e con un colpo deciso e aiutato dal sudore mi penetrò con forza fino a sbattere le chiappe sul suo ventre: sembrò un colpo di sciabola che ti squarcia la pancia e senza fine fino in fondo come se volesse trapassarti.Ma lì non era la pancia ma il mio culetto voglioso ed accogliente che fu trapassato ed allargato da quel palo di carne infuocato.Mi sentivo piena e nonostante abituata a certi calibri sentì un brivido che invadeva la mia pancia dolorante dall’interno.Ero piena di quel cazzo che mi aveva impalata e fissata a quella sedia; non si muoveva avanti e dietro ma faceva piccoli movimenti per rovistare l’intestino giù in fondo; mi piegava di lato strusciano il suo ventre sulle chiappe e poi muovendosi verso l’alto e verso il basso.Mi aveva inchiodata e lui voleva che capisse che ormai quel cazzo sarebbe rimasto dentro di me per parecchi tempo.Dentro sentivo le pulsazioni del suo sangue che pompava ed era come se la sua cappella stesse ancora crescendo dentro di me allargandomi l’intestino.Mi teneva stretta dai fianchi ruotando il bacino mi rovistava contorcendomi le budella; io gemevo e godevo: cercavo questo e l’avevo trovato.Ad un tratto lo tirò fuori all’improvviso di colpo e senza darmi nemmeno il tempo di respirare per quell’azione veloce lo ricacciò di nuovo dentro continuando quei movimenti di prima.Ero abituato ai colpi veloci e possenti di alcune trans ma questo modo di scopare mi fece davvero trasalire e sembravano delle stilettate di carne che mettevano in subbuglio il mio stomaco facendomi provare sensazioni uniche.Io ero sbrodolante e iniziai a masturbarmi fino all’orgasmo e lui dietro che alternava queste stilettate ogni trenta o quaranta secondi facendomi assaggiare i suoi 25 centimetri di carne ad ogni colpo.Lo sentì crescere a dismisura e capì che stava per venire e allora tenendogli i glutei e stringendolo verso di me aspettai che i fiotti di quella crema riempissero il mio intestino.Iniziai a sentire che tremava e un calore forte invadeva la mia pancia; ora si che potevo dire che ero riempita e farcita a dovere.Lo tirò fuori piano piano questa volta e con la testa piegata verso il basso iniziai a vedere che lo sperma colava fuori. Ne aveva fatto parecchio e iniziai a raccoglierlo con la mano e spalmandolo sulle mie cosce ogni tanto ne portavo un poco sulla bocca per sentire il sapore.Ma non rimasi all’asciutto perché l’altro amico, nel frattempo che si era eccitato per la scena, si era e masturbato e mi costrinse ad ingoiare lo sperma caldo e denso dal sapore indescrivibile.Dopo un paio di minuti mi tirai la brasiliana e pulite le labbra mi accompagnarono sopra per le scale e senza dirmi nulla ritornarono di sotto.Io camminavo ma sentivo che dietro usciva ancora sperma e speravo di non macchiare la tuta e farmi scoprire dalle persone.Arrivata a casa mi feci un bel lavaggio e iniziai, con le dita nel culetto allargato, a masturbarmi nuovamente ripensando ai due ragazzoni e sarei ritornata a ritrovarli.
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7 years ago
admin, 75
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Antonietta detta
Antonietta detta “Cicci” – 2° seguito
E attirandomi a se per baciarmi iniziò a muovere i fianchi per incominciare una nuova cavalcata. Era una giovane puledra, piena di voglia, che scoperto il dolce ne voleva assaggiare ancora. Ero al massimo dell’erotismo, ero nel mio mondo, mi sentivo pienamente consapevole delle mie capacità e del potere che avevo raggiunto, in quel momento, su quelle due femmine. Pertanto lasciai che fosse Barbara a condurre il gioco, cavalcandomi, e fissandola negli occhi abbrancai i suoi fianchi e la indussi a muoversi sopra di me, ad infilarselo tutto in fica, a cercarlo e cavalcandolo cercare il suo piacere. Era splendida. Dopo aver goduto per la prima volta per una scopata era… Radiosa ! Una gran femmina, uguale a sua madre che, nel frattempo, un po’ frastornata dal modo di fare, dalla presa di posizione della figlia era comunque eccitata dalla situazione e dall’erotismo che il tutto emanava.
Non resistette e si inchinò a baciarmi, eccitandomi ulteriormente e…. non si staccò dalla mia bocca per almeno una decina di minuti. Pazzesco!
La Barbara iniziò a smaniare, a mormorare “ mio dio… sto impazzendo…. che bello…
Scopami ancora così…. mi piace da morire.. sì… così… ancora…. godooo…..sì… ancora così, non smettere….” Ed iniziò a godere come una fontana. E si adagiò sul fianco, facendo uscire il mio cazzo dalla sua fica e la Cicci ne approfittò immediatamente per succhiarmelo (che troia, voleva gustare gli umori della figlia) e successivamente se ne appropriò infilandoselo nella fica, iniziando a cavalcarmi in maniera forsennata dicendomi “L’hai fatta godere, ma tu sei mio ed ora fai godere me!” E si inchinò per baciarmi, sapendo che così mi portava al massimo del carico erotico. E mi scopò in modo famelico, per farmi capire che ero suo e che, anche se mi aveva concesso di sverginare la figlia, non dovevo farmi altre illusioni. Comunque… mi ero scopato una magnifica ragazza, con un corpo stupendo e ciò… mi faceva sentire un re.
E tanto per ribadire ciò che mi aveva concesso… se lo sfilò e… se lo infilò nel culo, con estrema facilità, a dimostrazione della sua disponibilità nei mie confronti, offrendomi nuovamente ciò che era stata la sua verginità che mi aveva donato!
La figlia, nel frattempo, aveva seguito il tutto masturbandosi e, vedendo questa sodomizzazione, si eccitò da matti ed aumentò il ritmo della sua masturbazione, arrivando poco dopo a godere dicendoci “Siete due porci libidinosi, mi state facendo impazzire.” La Cicci, sollevandosi in posizione seduta su di me, guardandomi intensamente negli occhi, mi disse “Sto per godere… voglio che godi insieme a me” e, torturandomi i capezzoli, iniziò a tremare e godere intensamente scatenando il mio orgasmo e facendomi schizzare dentro la sua fica una quantità di sborra incredibile, tutta quella che avevo accumulato con tutto ciò che mi avevano fatto quelle due femmine. Ero esausto. Ma come la Cicci si sfilò da me… la Barbara si fiondò sul mio cazzo iniziando a succhiarmelo per gustare la mia sborra unita ai succhi della madre. Che libidine !
Poi, rialzando la bocca dal fiero pasto, guardandomi, disse “ Mhh… che buono… mi piace… ora che ne conosco il gusto penso che…. assaggerò più spesso questo gelato !” Al che la Cicci rispose: “Non ti ci abituare…. possiamo parlarne ma… lui è mio!” … e si distese accanto a me, abbracciandomi. Lo stesso fece la figlia. dall’altra parte, abbracciandoci tutti e due, dicendoci : “Grazie! Vi voglio bene!”
La giornata, praticamente, finì lì. Dopo un po’ andammo in un ristorantino a pranzare, scambiandoci sguardi teneri ed affettuosi. Pieni, però di libidine.
Io e la Cicci riprendemmo a vederci a casa della Wanda e, una su due, partecipava anche lei con scene saffiche tra di loro di un erotismo pazzesco. Io mi sentivo un re.
Avevo a disposizione più donne contemporaneamente e non avevo che l’imbarazzo della scelta, visto che, tutto sommato, non c’erano scene di gelosia tra di loro anche perché la Cicci aveva, comunque, ribadito che anche se mi condivideva, io ero suo.
(segue)
Gradirei commenti, anche sui precedenti.
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7 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Seconda volta con coppia bisex
Sono passati alcuni anni da quando sono riuscito x la prima volta a provare a prenderlo in bocca.Sinceramente vista l'esperienza positiva della prima volta ero convinto che x la "seconda" sarebbe passato poco tempo...tornato alla normalità etero mi ripetevo hai provato ora basta...ma tutte le volte che una lei mi succhiava pensavo a quanto era "fortunata"....come avevo scritto nel primo racconto adoro i giochi orali...preferisco subirli ma leccare una patatina...mmh..se poi depilata...mi piace tantissimo leggere racconti di pompini...di prime sborrate in bocca..vedere video amatoriali di pompini con venuta in bocca...quindi a poco a poco la voglia di riprovare aumenta sempre di più...inizio blandamente a contattare alcune coppie..a leggere annunci di coppie con lui bisex attivo(non sono interessato a un lui versatile)...ma tutto inutilmente..o copie mercenarie o coppie che non vogliono venire in motel..(non mi piace andare a casa di persone che non conosco)...fino a quando una coppia mi risponde che a mie spese e' disposta a venire in motel...inizia così uno scambio di email..mi dicono che hanno entrambi 35 anni..senza figli..alcune esperienze sia con coppie che con singoli..e che la lei è felice e divertita a insegnare a un uomo a succhiare il suo lui...io non ho detto loro che ho già provato..voglio far credere loro che e' la prima volta...poi e' passato tanto tempo che e' come una prima volta.Arriva la sera dell'appuntamento..ci si vede davanti al motel...ci si saluta..due chiacchiere x rompere il ghiaccio..si sale su una macchina ed entriamo..loro sono come si erano descritti..entrambi non molto alti..lei un fisico snello..un viso normale..non una figa da copertina x intenderci..ma a me interessa altro..ci si spoglia..una doccia..io sono un po' teso e nervoso..lo dico a lui e gli chiedo se mi fa giocare da solo con la lei x qualche minuto in modo da sciogliermi un po'..sorride e mi dice fai pure..infilo la mia testa fra le sue gambe e inizio a leccargli la patatina perfettamente depilata...passa pochissimo tempo e lei chiede a lui di metterglielo in bocca...andiamo avanti così alcuni minuti...poi io ridendo dico loro che sono lì x provare una certa cosa...vieni mi dice lei...prova..si ok rispondo io..mi avvino a loro e lei prima che mi abbassi mi bacia x alcuni secondi...voleva fosse abituarmi la bocca al sapore...mi dice di iniziare a leccare l'asta..su e giù mi dice...piano con calma..deve eccitarsi poco alla vota..io da una parte e lei dall'altra lecchiamo con calma...dai ora baciagli la punta e poi inizia a metterti la cappella in bocca..mi suggerisce come devo comportarmi..ora tienilo in bocca e inizia a giocarci con la lingua...dai su mi dice ridendo..qualche pompino te l'avranno pur fatto?...non è difficile..in effetti avrò visto migliaia di video e inizio a darmi da fare...sei sicuro che è la prima volta? mi dice lui...non si direbbe...non so se dice la verità o lo dice x farmi contento..vado avanti...intanto lei mi prende in bocca il mio e inizia a succhiarmi...ecco x me appassionato di orale e' il massimo...io che succhio e una lei con il mio cazzo in bocca...divento durissimo e la lei si alza prende un preservativo e me lo mette..non era previsto..preferisco la bocca..ma lei mi si siede sopra e inizia a scoparmi..io intanto mi diverto a tenerlo in bocca....dopo qualche minuto la fermo e gli dico di scopare con lui..ho perso ogni freno...mi metto sotto di loro e lecco l'asta mentre entra dentro la patatina...ogni tanto lui si ferma e me lo mette in bocca...fantastico sentire il gusto di una fica dal cazzo....dopo un po' si torna indietro...io spompino lui e lei me...a un certo punto lui mi chiede dove deve sborrare...panico...io penso che in un vero pompino la sborrata deve essere in bocca...ma non credo di essere pronto a questo..ho paura di vomitare...gli dico di avvisarmi e magari di venirmi in faccia e sul corpo e subito dopo di mettermelo in bocca in modo da provare il gusto di un cazzo appena sborrato e vedere la mia reazione...la lei ridendo mi dice di non avvisarla che sa cosa deve fare...in pochissimo tempo vengo nella bocca di lei..a quel punto perdo tutte le fantasie e gli stimoli che avevo e dico a lui di fermarsi..si mette a ridere e dirige il suo cazzo nella bocca di lei dove dopo pochi minuti sborra...che dire bella esperienza...mi piacerebbe diventare con gradualità ed esperienze nel tempo un pompinaro completo...intendo non solo prenderlo in bocca ma anche farlo venire...vediamo in futuro...non vorrei che passassero altri anni prima di riprovare...anche perché poi ci si dimentica tutto....
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7 years ago
robymil, 45
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Antonietta detta “cicci” – seguito
Antonietta detta “Cicci” – seguito
Rimasi basito ma la Cicci mi disse “Va tutto bene, deve iniziare anche lei a conoscere il piacere del sesso, è ancora vergine, lasciala fare !!” E riprese a baciarmi, in maniera libidinosa e possessiva. Ero eccitato da matti. Il mio scettro era diventato ancor più duro e lungo. E ripresi a baciarla, lasciando che la Barbara continuasse a masturbarmi. Ad un certo punto la Cicci smise di baciarmi e, guardando la figlia, si inchinò sul mio uccello e dicendole “Ora guarda” lo imboccò ed iniziò a spompinarmi. Qualche minuto di dimostrazione e poi invitò la figlia a fare altrettanto. Ero al settimo cielo. Una splendida ragazza, vergine, con un seno ed un culo da favola stava iniziando a fare il suo primo pompino su di me. Grandioso!!
Dovetti impegnarmi al massimo per non eiaculare subito, tanto era eccitante e pieno di erotismo il tutto, anche perché la Cicci mi prese le mani e le portò sul seno della Barbara, invitandomi a massaggiarglielo, a stimolare quelle due bellissime sfere stuzzicando, in particolare, i capezzoli tanto che dopo poco la Barbara iniziò a mugolare dal piacere ed a bagnarsi. La Cicci, nel frattempo, aveva fatto si che Barbara ruotasse, nel mentre continuava a spompinarmi, per offrirmi la vulva della figlia onde potessi leccarla, eccitandola ancor di più. Non appena iniziai a suggerle il clitoride iniziò a smaniare e dopo poco ebbe il suo primo vero orgasmo. Nel mentre rialzava la testa dal mio cazzo per il piacere iniziò a dire “Godoo…. Oddio che bello…. Che sensazione magnifica….!” …. Ed a quel punto le infilai due dita nella fica, senza spingere per non lacerarla ma masturbando morbosamente il suo clitoride. Iniziò a tremare, continuando a godere, mentre la madre la baciava in bocca, a tutta lingua. Intanto, con una mano, avevo iniziato ad accarezzare la fica della Cicci che dimostrò, sin da subito, di apprezzare la cosa iniziando a muovere i fianchi per offrirsi ancor meglio alla mia carezza. Io ero al massimo dell’eccitazione, facevo una fatica bestia a trattenermi e controllare il mio piacere. D’altronde… se avessi goduto tutta la situazione sarebbe crollata, ma…. se riuscivo a controllarmi…. sarei riuscito, viceversa, a portarla all’esasperazione creando un atmosfera ad alto tasso erotico con possibili ulteriori sviluppi !
Mi concentrai al massimo per sviluppare tutta la filosofia del Tao dell’amore, che si fonda principalmente sul fatto di dare piacere senza pensare al proprio, perché il premio finale sarà quello di averne tratto il massimo del piacere. Ed in quel preciso istante la Cicci spostò la figlia in modo che la sua fica aderisse con il mio pube e mi invitò a…. deflorarla, dicendomi “Non posso pensare a persona migliore di te per sverginarla e farle conoscere i piaceri (ed i misteri) del sesso!”
Barbara, con occhi pieni di voglia iniziò a strusciare il suo pube sul mio cazzo dicendomi: “Ti prego, fammi tua, la mamma non è gelosa, vuole solo il mio piacere, ieri sera ne avevamo parlato. Sono pronta, lo voglio!” Bè, davanti ad un simile invito… qual è quell’uomo che rinuncerebbe ad una simile esperienza? Chiesi solamente qualche minuto per riprender fiato e recuperare il mio self-control.
A quel punto, dopo aver dato un lungo bacio alla Cicci, feci distendere Barbara ed andai a prepararla suggendole la fica ed il clitoride in modo da bagnarla tutta, renderla umida e morbida. Andai avanti così per una decina di minuti, senza fretta. Più fosse stata morbida e rilassata, meglio sarebbe stato per l’atto finale.
Convinto di aver fatto tutto il possibile per renderle meno dolorosa la deflorazione… mi posizionai all’imbocco della sua vulva e guardandola negli occhi (tra l’altro aveva due occhi stupendi, come la madre) le chiesi se si sentiva pronta e alla sua risposta affermativa iniziai, pian piano, a dilatarle la fica introducendo poco per volta il mio scettro finché, a forza di avanti e indietro, non arrivai a sentire l’ostacolo.
Lì mi fermai, mi inchinai verso di lei ed iniziai a baciarla, prima piccoli baci solo sulle labbra, poi passandole la lingua sulle labbra cercando di introdurla nella bocca e, quando iniziò ad aprire un po’ la bocca, la forzai, ci infilai la lingua ed andai alla ricerca della sua. Iniziò a rilassarsi e corrispondere al mio bacio con sempre maggior intensità finché non mi consegnò la sua lingua che iniziai, immediatamente, a succhiare. Fu un bacio ad alto contenuto erotico che ci portò a congiungerci maggiormente tanto che lei iniziò a muoversi, sotto di me, cercando che la penetrassi maggiormente e a quel punto… basto un colpo ben assestato e fui tutto in lei. Fece un piccolo grido e mi strinse ancor più a se con le gambe. Rimasi perfettamente fermo, dandole tutto il tempo di abituarsi all’intrusione, tanto che, ad un certo punto fu lei ad iniziare a muovere i fianchi, a cercare di abituarsi a quell’oggetto che la riempiva ma che iniziava a darle delle sensazioni particolari, che non erano più di dolore ma iniziavano a sembrare di piacere.
La Cicci, in tutto quel frangente, aveva seguito da vicino tutta l’azione accarezzando amorevolmente la figlia sul seno, strizzandole ogni tanto i capezzoli acciocché si ergessero belli fieri, sino a inchinarsi per succhiarglieli.
Iniziai a muovermi, lentamente, delicatamente, per far sì che iniziasse a provare il piacere della scopata. Man mano che procedevo nell’azione constatavo che la Barbara si offriva sempre più, aprendo completamente le gambe e iniziando a venirmi incontro, così che ad ogni affondo sembrava quasi che stessi riuscendo ad entrare ancor più in lei. Aumentai leggermente il ritmo, constatando come l’ex verginella si adattasse perfettamente alla situazione iniziando ad emettere versi e incitandomi a darle piacere. Ora sì che c’eravamo: il dolore era passato e stava iniziando a godere della scopata provando tutti quei brividi che si provano prima di arrivare all’orgasmo, orgasmo che dopo un’altra decina di minuti la colse comunque impreparata portandola ad urlare tutto il suo piacere con frasi del tipo “Oh mio Dio… è pazzesco, sono tutta un brivido…. mi stai facendo impazzire… non pensavo potesse essere così bello!” ed iniziò a tremare tutta, quasi fosse stata colpita da una crisi epilettica, finché non svenne. Rimasi fermo dentro di lei e la sua vagina era tutta una contrazione, mi stava letteralmente succhiando il cazzo.
Chiaramente non avevo goduto, concentrato al massimo sul fatto di portarla a godere, per la prima volta, durante una scopata. La Cicci mi guardo con occhi pieni d’amore e mi baciò ringraziandomi per la delicatezza con cui avevo sverginato la figlia. Barbara, dopo un po’ rientro nel mondo dei vivi, ancora sospirando, ansante e guardandomi fisso negli occhi mi disse “E’ stato fantastico… non credevo si potesse godere tanto!” al che la Cicci le rispose “Non credere che possa essere così con tutti gli uomini, dovrai imparare a selezionarli!” - “OK,-disse la Barbara – ma intanto, se non ti dispiace, fammi approfittare di questo che ha saputo sverginarmi e farmi conoscere il piacere così bene.” E attirandomi a se per baciarmi iniziò a muovere i fianchi per incominciare una nuova cavalcata. Era una giovane puledra, piena di voglia, che scoperto il dolce ne voleva assaggiare ancora.
(segue)
Vorrei più commenti possibile, son curioso di capire le sensazipni che posso creare con questi racconti. Grazie
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1
7 years ago
admin, 75
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Antonietta, detta "cicci"
Antonietta detta “Cicci”.
La conobbi quasi per caso. Stavo facendo una passeggiata a Grignano e, passando davanti al bar “Principe di Metternich” notai una tizia, dall’aria sbarazzina, con i capelli corti color rosso mogano, con degli incredibili occhi verdi, in compagnia di un’amica: sedute sulla veranda del locale, stavano prendendo un aperitivo. Ci fu un intenso scambio di sguardi.
Proseguì sino alla fine del porticciolo, sotto lo sperone di roccia del Castelletto e… tornai indietro. Arrivando nuovamente nei paraggi del bar notai che la tizia aveva seguito i miei movimenti e vedendomi giungere aveva fatto alzare l’amica e si erano dirette verso una macchina posteggiata più avanti. Mi diressi, a quel punto, velocemente verso la mia, facendomi notare. Entrai in macchina ed attesi che lo facessero anche loro e si avviassero. Le seguì meditando, intanto, un possibile approccio. Una volta passate le due gallerie di Miramare le superai e, arrivato nei pressi del bivio, misi la freccia indicando di dirigermi al Parco di Miramare. Mi seguirono. Arrivato al parcheggio del Parco cercai un posteggio che ne avesse un altro libero accanto e andai a posteggiare. Scesi velocemente e, tipo un posteggiatore, agitai le braccia indicando il posto libero. Posteggiarono, scesero e mi presentai dichiarando immediatamente di essere rimasto colpito da quegli occhi, da quello sguardo. Ci avviammo verso l’interno del Parco ed il parterre dove c’era un bar ove avremmo potuto prendere qualcosa per fare conoscenza.
Seduti al bar, mentre sorseggiavamo non so più cosa, non riuscivamo a smettere di fissarci negli occhi. L’amica era come se non esistesse.
Iniziammo a frequentarci, per conoscerci meglio, finché ci incontrammo da soli per andare a fare una passeggiata nel bosco. Li giunti, scesi dalla macchina ci addentrammo nel bosco, poi ci abbracciammo ed iniziammo a baciarci. Fu come se avessimo preso la scossa elettrica: un bacio sensuale profondo, che ci fece tremare dal desiderio, tanto che ebbi un’erezione immediata, pazzesca, che lei non poté ignorare dal momento che eravamo strettamente abbracciati, tanto che intrufolò una mano tra i nostri corpi per iniziare a massaggiarmi il membro da sopra i pantaloni e sentirne la consistenza.
Evidentemente ciò che sentì le piacque perché non smise più di palparlo, tanto che dovetti farla smettere altrimenti mi faceva venire nei pantaloni.
Pian pianino, sempre continuando nel bacio ci distendemmo sull’erba del sottobosco e potei, così, iniziare ad accarezzarla dalle gambe sino al pube arrivando, prima da sopra le sue mutandine e poi infilandoci una mano dentro, a trovarla bagnata al punto che non sembrava avesse una fica ma un lago. Nel mentre continuava il bacio iniziò a smaniare, a fare versi di piacere agitandosi sotto le mie mani quasi a cercare qualcosa di più. Le tolsi le mutandine e… mi fiondai su quella vulva polposa ed umida iniziando a leccarla voracemente e succhiandole il clitoride che era di tutto rispetto, sembrava quasi un piccolo pene. Lo succhiai con gusto quasi stessi facendo un pompino, e lei iniziò a smaniare, a scuotere la testa, digrignando i denti dal piacere, iniziando a squirtare tanto che la mia faccia venne copiosamente bagnata dal suo orgasmo. Non le diedi tregua e, non appena ebbe finito di godere la infilai con il mio cazzo che, nel frattempo, avevo fatto uscire dai pantaloni. Arrivai sino in fondo, mi fermai un attimo per assestarmi e poi iniziai a fotterla lentamente ma inesorabilmente, finché non iniziò di nuovo a smaniare.
Nel frattempo avevo iniziato a stuzzicarle lo sfintere, riuscendo, pian pianino, ad infilarle un dito, poiché ce l’aveva molto stretto. Meraviglia delle meraviglie: era vergine di culo !! Mi misi di buzzo buono per riuscire a portarla a vette di piacere mai raggiunte. Dovevo riuscire a sverginarle il culo, e per riuscire in ciò dovevo farla diventare schiava del piacere, tanto da non potermi rifiutare nulla.
Pertanto controllai al massimo la mia soglia del piacere e cercai di capire sino a che punto la stessi facendo godere. La risposta la ebbi poco dopo, quando uno schizzo poderoso della sua sborra mi investì il pube. Ciononostante non mi fermai, e continuai a trapanarla tanto che iniziò ad emettere tali versi di piacere che se qualcuno si fosse trovato a passare a meno di 100 m. da lì avrebbe pensato che stavo ammazzando un maiale. Era una bambola di pezza tra le mie mani: nel frattempo avevo continuato a masturbarle il buco del culo, che ora era bello rilassato, e dove senza alcuno sforzo ero riuscito ad infilarci un secondo dito.
A quel punto me ne uscì da lei e le rialzai il pube iniziando a suggerle il clitoride e passare la lingua, con un va e vieni, dal clitoride al buco del culo, soffermandomi ogni volta per un attimo per infilarle la lingua nel culo. Iniziò a smaniare e a trattenere la mia testa sulla sua fica, per farsi succhiare meglio. Se mi soffermavo a leccargliela tutta ne approfittavo per infilarle, nuovamente, due dita nel culo dandole un piacere che la portò, in breve, a spingere il culo verso la mia mano offrendosi maggiormente alla penetrazione. Mi fermò: annaspava in cerca d’aria ma, nel contempo desiderava contraccambiare. Pertanto si ruotò in modo da raggiungere il mio cazzo ed imboccarlo, iniziando a farmi un pompino. Allungai la mia lingua fino ad arrivare al bottoncino che si gonfiò quasi fosse un piccolo membro eretto e duro. Lo leccai, titillai, e poi lo avvolsi fra le mie labbra e lo succhiai con vigore; a quel punto lei, sfilandosi il cazzo dalla bocca, iniziò a vaneggiare. Continuando a suggerle il clitoride l’avevo a gambe spalancate, completamente offerta alle mie mani che ne approfittarono per impastarle le chiappe, allargargliele meglio ed infilarle in culo, dopo averglielo bagnato per bene, non due ma ben tre dita. Non avevo mai visto una donna godere tanto, con una tale continuità, né tantomeno mi era mai capitato di assistere allo squirting di una donna. Mi arrivavano continuamente in faccia schizzi del suo piacere.
A quel punto tornai a girarla in modo da poterle rialzare le gambe ed appoggiarmele sulle spalle in modo da avere libero accesso al suo culo ed iniziare a sverginarglielo.
Lentamente, guardandola negli occhi, che ormai erano colmi del piacere che le stavo dando, iniziai a penetrarla, fermandomi non appena mi sembrava stesse provando un po’ di dolore e riprendendo non appena sentivo che il suo sfintere si era adattato alla situazione. Centimetro dopo centimetro, con calma, riuscì a penetrarla completamente e…. lì mi fermai, contraendo il mio pene per farla abituare alla presenza ed accettarla vogliosamente. Dopo un po’, abituatasi alla dilatazione, il suo sfintere iniziò a contrarsi, desideroso di ben altro che di una presenza passiva. A quel punto, con molta delicatezza, iniziai ad incularmela. Ero al settimo cielo: mi stavo facendo uno splendido culo vergine, se pur datato, una libidine assoluta.
Ah.. dimenticavo… aveva più di qualche anno più di me.
Io… non avevo ancora goduto, e pur essendo al limite, riuscivo ancora a controllarmi. Troppa era la voglia di riuscire a portarla ad un tale stato di erotismo da renderla succube del sesso e della voglia di me. Mi confesserà, in seguito, che mai suo marito era riuscito a sodomizzarla o a farsi fare un pompino.
Nel mentre me la inculavo avevo continuato a stuzzicarle il clitoride e quando, per l’ennesima volta, iniziò a godere squirtandomi addosso la sua sborra non seppi più trattenermi e le riempì il culo di sborra con schizzi che lei sentì benissimo, poiché ad ogni schizzo ebbe una contrazione. Stanchi, stravolti, ci distendemmo uno accanto all’altra, per riprendere fiato. Lei aveva in volto un’espressione sognante, come di chi avesse provato, per la prima volta, il vero piacere. Quando riprese coscienza di dove eravamo, si girò verso di me e mi diede un bacio lascivo, eroticamente eccitante, che fece riprendere immediatamente, al mio compagno di giochi, la posizione eretta e lei, a tal vista, ci si tuffò sopra e lo prese tutto in bocca, iniziando a suggerlo voracemente. Fu talmente piacevole che mi lasciai andare ed in breve iniziai a goderle in bocca. L’avevo avvisata che stavo per godere ma lei continuò a succhiarmelo, inghiottendo sino all’ultima goccia tutto ciò che fuoriuscì dal mio uccello. Non me l’aspettavo, ma proprio per ciò ancor più gradito. Ci ricomponemmo e tornammo in città, ma prima di lasciarci pretese che le promettessi che l’indomani ci saremmo rivisti. Sarebbe venuta con la sua macchina, più comoda disse per ciò che aveva intenzione di fare.
L’indomani salì sulla sua Fiat 132 e ci dirigemmo fuori città, cercando un posto dove infrattarci. Mi ricordai di quando andavo a Basovizza con la mia prima, vera, fidanzata che aveva una Lancia Flavia con il sedile davanti unito: una volta abbassato, unito al sedile posteriore, diveniva un vero letto matrimoniale. Andammo lì, entrammo in un viottolo che curvava dopo neanche 50 metri e dove ci trovammo riparati agli sguardi di chiunque fosse passato sulla strada o nei paraggi. Immediatamente lei abbassò il mio sedile, si denudò e mi calò i pantaloni andando subito ad impalarsi sul mio membro che era già bello duro ed eretto. Una volta fatto ciò emise un sospiro di sollievo e di piacere e rimase dritta, sopra di me, guardandomi famelica e soddisfatta per tale possesso. Poi iniziò un sali e scendi lento, sensuale, libidinoso che la portò in breve a sospirare dicendomi: “Sì. Così… lo voglio…. Riesci a farmi desiderare di essere scopata come una troia…. Chi sei… cosa sei riuscito a fare di me in un’unica scopata ? Mi hai fatto scoprire una parte di me che non conoscevo!” Così dicendo iniziò a far uscire il cazzo dalla fica e puntarselo nel culo, inculandosi da sola con molto piacere, lo si notava dall’espressione estatica che le si era dipinta sul volto. Ed iniziò ad alternare i passaggi: 4-5 volte nel culo, uscita, introduzione in fica, 4-5 volte in fica e avanti così, alternando i passaggi.
E questa non l’aveva mai preso in culo !! Ero all’apice del piacere e della libidine !
Nel momento in cui, mentre lo aveva nel culo, iniziò ad avere un orgasmo mi rilassai anch’io ed iniziai a riempirle il culo di sano, pastoso sperma. Iniziò a tremare dal piacere, digrignando i denti ed urlando “Oddio come godo…. Sei fantastico… mi stai facendo morire…” e si accasciò sul mio petto.
Quando si riprese, guardandomi con occhi innamorati, mi raccontò che non aveva mai goduto tanto. Che il marito, dirigente Rai, in possesso di un cazzo notevole per dimensioni, era convinto che bastasse avere ciò e sbatterlo a più non posso in una fica acciocché questa fosse succube delle sue voglie, senza preoccuparsi del piacere del partner. Per questo si era sempre opposta al fatto di farsi sodomizzare o di fargli un pompino. Ora aveva scoperto, con me, il piacere di queste due attività ed aveva tutta l’intenzione di recuperare il tempo perduto. Mi raccontò anche che, non provando piacere con il marito, si era data ai piaceri saffici con l’amica in compagnia della quale l’avevo conosciuta, amica che era anche bsex (divorziata). Pertanto mi chiese se, eventualmente, sarei stato disponibile a farla partecipare ai nostri giochi, visto che aveva una casa a disposizione dove viveva solo lei e che pertanto avremmo potuto usufruirne per stare più comodi. Le risposi che ero aperto ad ogni proposta, a patto che il piatto principale fosse lei, che mi arrapava da matti. Era sorta, tra di noi, una particolare corresponsione “d’amorosi sensi”, ove eravamo attratti l’un l’altra in maniera sublime. Mi baciò appassionatamente.
Nei giorni a seguire il ns. feeling sessuale si acuì ulteriormente al punto che iniziammo ad avere orgasmi al telefono. Mi chiamava telefonicamente con telefonate lunghissime e si finiva per desiderare di essere insieme e lei iniziava a dire quanto mi desiderava iniziando a masturbarsi, corrisposta, finché non iniziavo anch’io ed arrivavamo a godere all’unisono. Era incredibile come fosse esplosa la sua sensualità, il suo erotismo. Fu così, per poter stare insieme su un letto, che si accordò con la sua amica ed una domenica (al marito aveva detto che andava in gita con l’amica) ci ritrovammo a casa di Wanda (questo il suo nome).
Wanda ci accolse, ci offrì un drink e poi ci fece vedere la camera da letto e… uscì dalla stanza. La “Cicci” mi guardò vogliosa, mi si avvicinò e mi baciò a tutta lingua, strusciandosi addosso a me. Iniziai a spogliarla nel mentre lei faceva lo stesso con me. Ci ritrovammo, così, nudi in un battibaleno e ci distendemmo accarezzandoci e stuzzicandoci in tutti i modi. Nel mentre eravamo impegnati ad eccitarci e finalmente riuscivo a mettermela sotto ed a penetrarla, la porta della camera si aprì e Wanda, quatta quatta, entrò e si sedette in poltrona, in un angolo, guardandoci ed iniziando a masturbarsi. Io non mi ero accorto della sua entrata, ma la “Cicci” evidentemente sì, tant’è che fece di tutto per rovesciare la posizione e ritrovarsi sopra di me, iniziando una cavalcata sfrenata, a corpo eretto ed inarcato, con quel seno piccolo ma tosto, con dei capezzoli eccitati e notevolmente eretti, tutti da succhiare, da mordere, ed infatti mi protesi a succhiarglieli, tanto stava facendo tutto lei. Io ancora non mi ero accorto, perché con la testa in mezzo al seno della “Cicci”, della presenza della Wanda che, nel frattempo, si era spogliata ed avvicinata a noi, iniziando ad accarezzare la schiena della Cicci arrivando a stuzzicarle lo sfintere. Prese un po’ di crema da un cassetto ed iniziò a spalmarlo sul buco del culo della Cicci, introducendovi delle dita ed allargandole lo sfintere.
Una volta preparatala per bene estrasse da un cassetto uno strap-on, lo indossò, si accostò alla Cicci, la fece inclinare verso di me e… la inculò! Una volta preso il ritmo con cui la Cicci mi stava scopando iniziò ad incularla alla grande ed io, attraverso la sottile parete tra vagina e retto, sentì ogni movimento, eccitandomi ulteriormente. La Cicci iniziò a smaniare ed a dire: “ Siete due bastardi… mi state facendo impazzire ma… guai a voi se smettete!” Andammo avanti così per più di mezz’ora e lei, ormai, era una bambola di pezza tra le nostre mani e continuava a godere senza soluzione di continuità. Alla fine ci dovemmo fermare: la nostra resistenza era al limite. Come uscì da lei si inarcò e me lo prese in bocca, iniziando a succhiarmelo finché non mi fece esplodere nella sua bocca e…. ingoiò tutto, voracemente. Wanda la stava ancora inculando, ma si fermò, uscì e….iniziò a baciarla, tutta, sino a condividere la mia sborra dalla sua bocca. Iniziarono a baciarsi libidinosamente, intensamente. Erano completamente prese dal loro rapporto. Io mi sedetti sulla poltrona, osservandole morbosamente.
Era una situazione di un erotismo pazzesco. Erano stupende per come si baciavano, si toccavano, si palpavano, facendo versi di piacere. E quando iniziarono a godere fu una festa dei sensi. Quando, dopo aver goduto, si distesero per riprender fiato mi riavvicinai ed andai a baciare teneramente la Cicci che, a quel punto, mi invitò a baciare anche la Wanda. Voleva, nella sua libidine, che i suoi due amanti condividessero il piacere, fossero un tutt’uno.
La accontentai e rimasi meravigliato dalla morbidezza con cui la Wanda rispose al mio bacio, in maniera molto lussuriosa. La cosa mi eccitò e la Wanda lo notò, al punto che impugnò il mio scettro ed iniziò a masturbarmi sino a inchinarsi ed iniziare a farmi uno splendido pompino. La Cicci iniziò a baciarmi e, nel farlo, mi invito a fottere la sua amica la quale, avendo evidentemente sentito l’invito che la Cicci mi aveva fatto, smise di succhiarmelo e si distese, allargando le gambe ed invitandomi a fotterla. Entrai con molta calma, voglioso di assaggiare quella nuova fica e scoprendo che non solo era bella umida ma sapeva stringersi attorno al mio cazzo succhiandomelo come fosse una bocca. Splendido !! Iniziai a fotterla riprendendo a baciarla, poiché sapeva baciare molto bene, e per me il bacio è fondamentale per raggiungere il piacere. La Cicci intrufolò il viso tra noi due iniziando ad intrecciare la sua lingua con le nostre e cercando di condividere il bacio con tutti e due, nel mentre mi accarezzava il culo spronandomi a scopare la sua amica con più foga.
Una vera e propria festa dei sensi, di un erotismo pazzesco. A quel punto, dopo che la Wanda aveva avuto il suo secondo orgasmo, mi lasciai andare e pensai solo a godere, arrivando in breve ad eiaculare e riempirla di sborra. Come uscì da quella vagina la Cicci ci si fiondò per andare a leccarla e suggere tutta la sborra che vi avevo scaricato. Stupendo !!! Pura libidine !!
Qualche giorno dopo la Cicci mi disse che la figlia voleva conoscermi e mi chiese se ero disponibile. Mi disse che avevano una grossa confidenza e si raccontavano tutto, per cui la figlia (diciottenne) desiderava conoscermi. Accettai e ci organizzammo per andare a passare una giornata al mare. La figlia era una splendida ragazza, di nome Barbara, e giunti al mare, in una spiaggetta che conoscevo e ci permetteva di avere una certa “privacy” mentre stendevo i teli per poterci distendere le signore si denudarono completamente. A tale vista ebbi qualche problema a controllare il mio compagno di giochi. Se si fosse eretto sarebbe stato molto sconveniente. Dovevo avere l’aplomb di un inglese. Ma ci riuscì e mentalmente mi feci un buffetto di approvazione. Mi spogliai anch’io e mi offrì di spalmarle di crema solare, cosa che ambedue gradirono moltissimo. Dopodiché andai a farmi una nuotata, per raffreddare i bollenti spiriti, poi mi distesi accanto a loro, a pancia sotto.
Stavo quasi per appisolarmi quando la Cicci iniziò a massaggiarmi la schiena e fece di tutto per riuscire a baciarmi. Mi lasciai trascinare dal piacere del bacio, mettendomi sul fianco, ma in questo modo non riuscì più a controllare l’erezione che, quasi in automatico, dato il bacio, si sviluppò. Notai come la figlia guardasse con curiosità ciò che stava accadendo tra di noi e, dopo qualche momento, si avvicinò ed impugnò il mio scettro. Rimasi basito ma la Cicci mi disse “Va tutto bene, deve iniziare anche lei a conoscere il piacere del sesso, è ancora vergine, lasciala fare !!” E riprese a baciarmi, in maniera libidinosa e possessiva. Ero eccitato da matti. Il mio scettro era diventato ancor più duro e lungo.
Il seguito alla prossima !
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7 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Con il marito e il vicino l’ orgasmo è più vicino
Inizio dicendovi che questa è una storia realmente accaduta, io e mia moglie siamo sposati da quasi 20 anni In tutto questo tempo o sempre notato che quando vedeva il nostro vicino la sua mente andava chissà dove, dopo molti anni qualche sera fa mi dice che ne penseresti se ti dicessi che voglio scoparmi il nostro vicino, io subito rimasi di stucco a sentire una richiesta simile ma dopo pochi secondi realizzai cosa sarebbe potuto accadere se le avessi detto di si, cosi decisi di dirle di si ma ponendo la possibilità che pure io partecipassi al incontro cioè che ce la saremmo fatta in 2 io e lui, lei disinibita più che mai disse che era il suo sogno più recondito essere messa in mezzo alle attenzioni di 2 uomini, le dissi prova a vedere se lui ci sta alludi un po’ e se vedi che è propenso fai la proposta, e cosi fece lui dopo aver titubato un pò accettò si misero d’accordo per farlo una mattina dei giorni seguenti, mia moglie sentendosi desiderata nel frattempo si era tutta eccitata e bagnata al idea di essere posseduta da 2 uomini le misi una mano dentro alla gonna sino ad arrivare alla sua splendida e bagnatissima passerina lei come sempre in casa tranne nei giorni del ciclo non portava ne mutande ne reggiseno, nel giro di pochi secondi eravamo entrambi nudi la buttai sul tavolo della sala e affondai la mia faccia nella sua lussuriosa passera piena ormai di tutti i suoi umori leccai e succhiai tanto la sua passera e le sua splendide tette sino a quando con una serie di gridolini non iniziò a venire ebbe un orgasmo esagerato sembrava non finire mai, a quel punto finito il suo orgasmo scese dal tavolo lego i suoi capelli con un elastico e iniziò un pompino fatto bene ma tanto bene da farmi inondare tutta la sua bocca faccia e seno del mio caldo seme continuo a succhiare sino che il mio membro non diventò piccolo. Passarono i giorni che ci separavano da quel appuntamento a casa del vicino arrivo la mattina e l’ora di andare entrammo in casa sua e dopo pochi minuti di convenevoli ci ritrovammo tutti e 3 nudi nel lettone matrimoniale del vicino lui è un uomo sui 60 ma con un fisico da quarantenne muscoloso ben tenuto e con un cazzo tanto grosso e lungo che mai avrei pensato potesse avere, prese mia moglie le allargo bene le gambe e gli si butto dentro con tutta la faccia mentre io mi davo da fare con la sua splendida sesta la sentivo ansimare come non aveva mai fatto prima si vedeva sulla sua faccia un espressione di estremo godimento i suoi mugolii divennero presto grida del primo di molti orgasmi, a quel punto la sua passera era be inondata dal orgasmo dalla saliva e dai suoi umori, era pronta a prendere quei almeno 22 cm di splendido cazzo tutti dentro di se cosi si mise a missionaria e il mio vicino le dava di quei colpi che sembrava la aprisse in due nel mentre io le ero salito sul seno e le scopavo la bocca con il mio splendido arnese anche il mio non scherzava 18 cm di nerchia bella gonfia lei venne per una seconda volta e pure noi per una prima lui le venne tutto dentro e o in gola ingoio tutto, passarono 10 minuti dove lei si dilettava in ginocchio a leccare i nostri membri per far si che tornassero duri non ci volle poi cosi tanto che eravamo entrambi in tiro a quel punto era giunta l’ora di farla godere da due canali in contemporanea, le ficcai 2 dita nella figa fradicia per prendere un po di liquidi e subito dopo senza nemmeno tanta delicatezza glie le ficcai dritte nel suo culo emise un grido misto di dolore e piacere allo stesso tempo, capimmo che era pronta io mi sdraiai sul detto e lei se lo ficco dritto nella sua figa il mio vicino Sali sul letto e la prese da dietro prima con un po poi con tutti i suoi centimetri eravamo in due a martellarla cosi e lei ebbe 2 orgasmi potentissimi, non ancora soddisfatta ci chiese de potevamo farle provare una doppia penetrazione vaginale io e lui ci guardammo e alla fine acconsentimmo da subito entrarono con un po di fatica ma basto un minuto per far si che la sua figa ci facesse posto la martellammo per più di 5 minuti cosi e lei rivenne nuovamente e intensamente a quel punto pure noi avevamo voglia di venire rientrammo nella sua figa ormai slabbrata e ci sincronizzammo sino a venire entrambi quasi in contemporanea dentro, estraemmo i nostri cazzi gocciolanti di sborra e dalla sua fica vedemmo colare giù il nostro sperma mescolato ai suo orgasmi il letto era ormai inondato dalla varie venute lei si alzo colante di sborra ci fece mettere uno affianco al altro e inizio a leccare via dai nostri cazzi ormai quasi a riposo ma ancora scappellati le ultime lacrime di seme che avidamente ingoiava come se ancora non ne fosse sazia.
Sono passate quasi 2 settimane dal quel incontro e oggi chissà perché il nostro vicino ci a chiesto se possiamo andare a casa sua per un problema al pc, sarà un problema al pc o sarà che vorrebbe replicare quella splendida mattinata ce lo sapremmo dire in seguito……..
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7 years ago
Desideria80,
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Last visit: 4 months ago
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Non tutto viene per nuocere
Tutto è accaduto a giuno dell'anno scorso. Io e la mia compagna di nome Anna, eravamo andati in campagnia alla villa, per fare le solite pulizie per l'estate.
Dopo circa 2 ore di lavoro una pausa per un boccone, una doccia per rinfrescarci.
Premetto che lasciammo il cancello aperto. Eravamo sotto la doccia entrambi quando sentiamo arrivare una macchina. Io velocemente mi asciugo, metto l'accappatoio e vado fuori per vedere che era, erano due uomini sulla cinquantina e chiesero se nei dintorni c'era qualche villa in vendita e di avere una bottiglia di acqua. Alla mia risposta e concessione della bottiglia, mentre entavo dentro, mi spindero da dietro e mi dissero di non urlare. Nel contempo Anna uscì anche lei in accappatoio ed i due rimasero meravigliati dalle forme di lei. Ci legarono entrambi e ci spogliarono. Uscirono due cazzi belli e ci costrinsero a prenderli in bocca. Videro che il mio cazzo era diventato duro e che mi stavo eccitando ed anche la mia Anna. Non capivamo cosa stesse accadendo.
Allora presero Anna gli leccarono figa e culo ed obbligarrono lei a farmi un pompino.
Era bellissimo.Il mio cazzo si faceva sempre più duro. Ad un tratto gli infilarono i loro cazzi in figa e nel culo.Dopo essere venuti entrambi, mi obbligarono di mettermi a pecora, uno mi dilatò il mio buchetto e l'altro lo mise in bocca. E dissero"vedi come gode anche tuo marito". Poi si alternavano, non ne potevo più sborrai come non mai.
Ci ringraziarono ed andarono via. La sera ci facemmo una scopata tutta nostra.
Ecco che non tutto viene per nuocere.
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7 years ago
baia68,
56
Last visit: 2 years ago
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in equilibrio
Immagino che possa risultare alquanto difficile per chiunque da accettare a cuor leggero l'eventuale condivisione della rispettiva compagna anche con altri, pur nella voluta complicità di sperimentarne le forti sensazioni emotive che potranno derivare dall'emozionante esperienza di saperla apprezzata da chi ambirebbe possederla in modo integrale.
Ecco allora che a lenire un tal genere di confronti sarà il perfetto equilibrio instaurato con le persone divenute col tempo fidate, senza tuttavia poter reprimere del tutto la cerebrale sofferenza che non potrà mai eludere la consapevolezza che il corpo della propria compagna verrà percorso del pene che andrà a colmarne le viscere sino all'orgasmo.
Irrilevante sarà in ogni caso che ad esserne l'artefice sia un soggetto esteticamente poco attraente, la dove in ogni caso rimarrà colui che andrà beneficiando di quelle forme che si vorrebbero esclusive solo per se medesimi, pur nell'incongrua eccitazione derivante da similari frangenti.
A seguire poi l'essere edotto, in minuzioso dettaglio, di come sarà avvenuto il possesso, in quell'orgia compartecipe e sensoriale che avrà trasformato l'individuo di turno nel focoso protagonista capace di condurre allo spasimo estremo.
Ad ogni nuovo invito sarà acerrimo il sussulto di colui che dovrà rimanere in obbligata attesa del ritorno dall'ulteriore evento di cui già ben si conosce l'epilogo, nell'impotenza complice che potrà essere, in quel surreale frattempo, appagata solo con una spasmodica auto masturbazione.
Similmente è quanto accade nel mio compagno mentre si ritrova costretto ad immaginarsi del rubicondo faccione che l'amico di una mia giovanissima infanzia andrà posizionandosi tra le cosce, degustando quella medesima fessura che nell'adolescenza trascorsa già aveva esplorato con le sue tozze dita, le medesime che la dilateranno nuovamente predisponendomi a ricevere il minuto pene con il quale avevo già in quel tempo ormai lontano giocato con maliziosa curiosità.
Molto diverso accoglierlo adesso in una vagina madida di emozionanti trascorsi, osservandolo mentre si incunea trepidante ed ansioso di poterla percorrere sino alle profondità cervicali a produrre insospettabili orgasmi pur nell'assenza di giganteschi attributi.
Montando a mia volta l'adiposa figura, rivolgendo pensieri a chi aspetta che si vada compiendo un rituale a lui tragico, esortando il mio amante a sconcezze che facciano di me la più sordida delle troie, mi lascerò irrorare di seminali eruzioni, accogliendole voluttuosamente in ogni mio percorribile anfratto.
Posando nuda, a ricordo indelebile dell'avvenuto amplesso epidermico, andrò alla fine ricomponendo la mia intera essenza, certa che nessuno potrebbe mai sospettare quanto possa divenire così insospettabilmente puttana.
1920
1
7 years ago
gloria1951,
42
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Così nacque alessia trav
“Questa storia reale vi racconta come iniziai questo percorso di vita e di come sono stato sverginato provando delle sensazioni mai provate prima”.
Da un po’ di tempo avevo iniziato a masturbarmi eccitandomi con una candela nel culetto in modo da provare più piacere in quell’atto solitario.
La lubrificavo prima con la crema per pelli sensibili e poi la facevo scivolare lentamente dentro premendo sull’interno del mio intestino.
La candela con il calore prodotto del culetto iniziava a deformarsi leggermente arcuandosi e adattandosi dentro di me provocandomi delle sensazioni indescrivibili.
Spingevo sempre più in fondo e schizzavo nel momento cruciale tirandola tutta fuori di colpo.
Dopo un po’ però le voglie aumentavano cercando qualcosa di vero e anche di grosso dato che le dimensioni delle candele erano quelle normali.
Leggendo in giro per i siti mi attiravano i trans con quelle loro verghe penzolanti pensando che con loro avrei potuto assaggiare la femminilità di una donna ma con qualcosa di eccezionale e cioè il loro cazzo.
Deciso su questo ne scelsi una molto attraente e con un arnese degno di essere provato.
Certo, ero vergine in quel senso, e avevo un po’ di timore dato che per la prima volta mi sarei trovato davanti ad una creatura meravigliosa e che mi avrebbe sverginato dietro.
Contattata al telefono mi ritrovo davanti alla sua abitazione e, suonato il citofono e preso l’ascensore, arrivato al pianerottolo intravedo già la porta socchiusa e una voce che mi invita ad entrare.
Appena dentro mi ritrovo una donna bellissima e statuaria: capelli neri lunghi lisci, due occhi neri e le labbra con un rossetto di colore porpora.
Pensavo che forse avevo sbagliato annuncio e davanti a me c’era una donna vera.
Anche il fisico che aveva mi lasciava senza fiato: una quarta di seno, un culo da favola e due gambe slanciate avvolte da calze velate nere con reggicalze e un perizoma sempre nero di pizzo che gli entrava nel solco delle natiche.
Io ero titubante e senza dirmi altro si avvicina prendendomi per mano e mi inizia a baciare con quella bocca carnosa e dicendomi cosa volevo fare.
Tremolante rispondevo che volevo provare tutto e detto questo mi invita nella stanza da letto dicendomi di spogliarmi tutto.
Lei era davanti a me che mi guardava mentre mi spogliavo e solo allora, osservando meglio l’inguine di lei notai che aveva un pacco bello grosso ma comunque non riuscivo a capire come fosse fatta.
Ero già eccitato e lei sorridendo mi dice di sdraiarmi sul letto iniziando a spompinare il mio uccello dritto.
Con estrema naturalezza mi passa la mano dietro il culetto e inizia a toccarmi il buchetto e con un sorriso di sorpresa mi dice: “sei stretto dietro; mica sei vergine?”
Io annuendo e quasi vergognandomi le dissi che mi ero penetrato solo con qualche candelina o pennarello ma mai avevo provato qualcosa di vero.
A quel punto lei si tolse il perizoma mostrandomi quella bellezza tra le gambe e lasciandomi di stucco.
Un cazzo asinino ripiegato verso sotto e all’indietro si nascondeva tra le gambe di quella meravigliosa creatura facendomi esclamare con un sussulto.
I suoi occhi avevano cambiato espressione forse perché già assaporava la sua preda.
Non capita tutti i giorni scoparsi un ragazzo vergine e alle prime armi e io in quel momento ero ormai nel suo letto e sarei stato suo per tutto il tempo che voleva.
Non mi chiese nemmeno di prenderlo in bocca ma mi tirò per i fianchi con forza facendomi assumere una pecorina sfacciata e sempre tirandomi mi posiziono sul bordo del letto.
Era già eccitata conoscendo la mia situazione e iniziando a masturbarsi, con le dita dell’altra mano fece scolare una crema fredda sul mio buchetto dicendomi che mi avrebbe facilitato la penetrazione.
Sentivo un dito che entrava ed usciva dentro di me; poi due dita che cercavano di allentare lo sfintere per poi sentirli strusciare ai bordi dello sfintere e sulle natiche appena fuori del buchetto.
Già mi dava un senso di fastidio le due dita e tra me e me pensavo che forse avevo fatto male a presentarmi in quella maniera.
Lei mi diceva di rilassarmi e lasciarmi andare a quel massaggio perché era un atto preparatorio prima della penetrazione e spingendomi con l’altra mano a piegare di più la schiena e quasi con la pancia sul letto.
Dopo un paio di minuti sentì che si alzava e mettendosi dietro puntava il suo cazzo tra le mie natiche.
Mi venne in mente in quel momento quando da piccolo facevo la puntura: tutto normale nel momento in cui ti massaggiavano la natica con batuffolo e alcol per farti rilassare ma dopo, quei pochi secondi dopo, sentivi l’ago pungerti.
Erano quei pochi secondi dopo quindi che aumentava il terrore e che ormai non potevi svincolarti ma eri pronto a subire.
Così lo stesso, ora, quando lei si alzò e dopo pochi secondi iniziai a sentire la cappella che faceva pressione sul mio buchetto; una pressione che aumentava e che allargava a dismisura quel muscolo come mai mi era successo.
Cercai involontariamente di buttarmi in basso con il culetto ma lei con forza sui miei fianchi mi risollevò su bloccando il mio corpo.
Un dolore dietro che faceva tremare le mie gambe ad ogni minimo movimento e urlando la pregavo di smettere e farsi indietro.
Non curante delle mie suppliche spingeva ancora di più, lentamente ma con continuità.
Iniziavo a gridare e a mordere le lenzuola piangendo e pregandola di fermarsi ma lei aveva cambiato atteggiamento e mi urlava che ero una troia in calore e che mai si sarebbe fermata davanti a un culetto vergine come il mio.
“Sei una troietta in calore; cagna; puttanella; vedi come ti faccio gridare con il mio cazzo troietta vergine; ti spacco il culo troia; ormai la cappella è entrata e già senti dolore vedi quando ti spacco tutto”.
Queste erano le parole che mi rivolgeva continuando a spingere e a tenermi fermo per i fianchi.
Ad un tratto un dolore acuto e un rumore sordo e lei affondò il cazzo dentro di me fino a metà scivolando e allargando a dismisura oltre che lo sfintere anche l’intestino.
Io gridavo e piangevo con le lacrime che mi arrivavano fino alla bocca e bagnando le lenzuola.
Per un paio di attimi, una volta spaccatomi il culetto, lei si fermò ma poi iniziò a stantuffarmi prima lentamente affondando ad ogni colpo il cazzo sempre più giù e tirandolo di colpo e velocemente verso fuori sentivo un risucchio delle budella verso fuori.
Sembrava che l’intestino venisse fuori ad ogni risucchio per poi spingere verso dentro fino allo stomaco.
Lo sentivo sulla pancia da fuori quel cazzo lungo e grosso e mi rovistava dentro come un mulinello.
Il calore aumentava per lo strofinio e avevo il culo in fiamme facendo tramutare il dolore in piacere e le grida, ad ogni colpo, erano diventate grida di piacere con mugolii sempre più evidenti.
“Visto troia? Ora ti piace il cazzo? Non mi credevi cagna? Ti sto spaccando il culo come nessuno lo aveva fatto. Cazzo non mi scopavo un culo vergine da una vita troietta che sei”; continuando a stantuffarmi e a stringermi le natiche e a tirami verso di lei.
Io non capivo più nulla ed ero come in estasi: il piacere aveva assalito il mio cervello e non sentivo nemmeno le parole e le frasi che mi diceva ma solamente un caldo dentro di me che saliva per tutto il mio corpo.
Iniziavo a tremare e a venire copiosamente sul quelle lenzuola sporcandomi la pancia e stringendo il culo.
Venni un’altra volta con tutti i muscoli del corpo allentati e senza forza dopo un quarto d’ora dopo e sempre con lei che usciva ed entrava dentro di me.
Ormai ero rotto e lei aveva cambiato modo di scoparmi: lo tirava tutto fuori per poi puntarlo sul buchetto e penetrandomi con un solo colpo fino alla base.
Lo sentivo scivolare dentro nella mia galleria per tutta la sua lunghezza; aumentava ritmo e forza facendomi sbattere la palle sotto il culo e io con le mani le toccavo e stringendogliele lo incitavo a venire.
Un ultimo possente colpo che mi ha tolto il fiato e spingendomi di fianco lo toglie dal culetto e tolto il preservativo inizia a menarlo davanti al mio viso.
Due menate e un liquido bianco e caldo mi colpisce la faccia e gli occhi e con la bocca aperta ne ricevo un paio dentro la gola che inghiotto avidamente.
Con naturalezza spalanco le labbra e ingoio quel cazzo asinino che allarga a dismisura la mia bocca assaporando le ultime gocce di sperma caldo e pungente.
Solo allora mi rendo conto delle misure di quel cazzo che mi ha sverginato e prendendolo con la mano e continuando ad ingoiarlo non riesco a stringerlo e a chiudere attorno le mie dita.
“Non avevo mai scopato un culetto vergine come il tuo troietta; ti è piaciuto e vedo che ti piace anche ciucciare il cazzo a quanto pare” carezzandomi il viso e spingendo quell’ammasso di carne ormai floscio dentro di me.
Io annuendo continuai in quella manovra per rilassarlo e dopo le dissi che mi era piaciuto da matti e che sarei tornato ancora magari indossando lingerie sexy per sentirmi più troia come lei desiderava.
Dietro mi sentivo allargato: ero rotto e la strada intrapresa mi avrebbe portato ad altre eccitanti avventure con lei o altre trans; anzi ne volevo due in contemporanea.
Quel giorno era nata Alessia
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1
7 years ago
admin, 75
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Costretta legata ad un letto.. 4 parte
Erano passate settimane dal nostro incontro iniziatico.
In tutto questo tempo avevamo continuato a vederci nel suo appartamento. Ognuno conduceva la propria vita quotidiana in modo indipendente dall'altro, poi qualche sera a settimana ci incontravano.
A volte lo raggiungevo nel tardo pomeriggio, fermandomi da lui fino all'indomani. Altre volte, magari durante una delle mie feste, veniva a bussare alla porta, lamentandosi per il troppo rumore. Lo facevo apposta, per provocarlo, per farlo venire da me. Sapevo che una volta rimasta sola mi avrebbe "punito" con un'intera notte di passione e godimento.
Quello che c'era fra noi era un rapporto particolare: non eravamo fidanzati, non eravamo amanti. Eravamo compagni di giochi con un'incredibile intesa sessuale. Col tempo avevo imparato a conoscerlo: conoscevo il suo corpo, sapevo come eccitarlo, a letto e non solo. Avevo imparato a riconoscere le espressioni del suo viso, i gemiti e i minimi segnali che preannunciavano un suo orgasmo. E lui sapeva tutto di me, del mio corpo, dei miei punti deboli..
Nessuno sapeva di noi..
Un giorno, sarà stato tarda primavera, primi giorni di estate, non ricordo, iniziava a fare caldo, mi disse che l'indomani sarebbe venuta una coppia di suoi amici e avrebbe "gradito" che ci fossi anche io. Gradire, ovviamente, era un eufemismo. Lui pretendeva.
Io non sapevo cosa mi sarebbe aspettato, così decisi di fare la brava ragazza ma al tempo stesso di provocarlo. Così per quel pranzo scelsi una gonna corta, leggera, una camicetta velata, di cui lasciare aperti i primi bottoni, e un paio di sandali con il tacco molto alto.
Avevo la passione per i tacchi alti e fini, avevo molti stivali così per l'inverno e giusto qualche giorno prima avevo fatto questo nuovo acquisto. Il plateau non era molto alto, percui il sandalo rimaneva elegante senza però eccedere. La passione per i tacchi alti e fini era una delle tante cose che ci univano: durante i nostri incontri mi faceva tenere sempre gli stivali, ed io assecondavo volentieri queste piccole fantasie che eccitavano entrambi. Ma quel giorno decisi di osare di più.
Quando arrivai i suoi amici erano già li. Mirco, un ragazzo sui quarantanni, e Silvia, sua moglie, sulla quarantina anche lei. Non potei fare a meno di constatare che era davvero una bellissima donna: più alta di me, indossava un paio di sandali estivi, con tacco finissimo e una stringa di pelle che avvolgeva la gamba salendo fin quasi al ginocchio. Un abito morbido, senza spalline, e i capelli corvini che le accarezzavano le spalle.
Poco dopo ci sedemmo a mangiare: aiutai il mio vicino a servire le varie portate, facevo come fossi io la padrona di casa. Accanto a me era seduto Mirco, mentre il mio vicino mi stava di fronte. Durante il pranzo lo osservavo chiedendomi il motivo percui mi aveva fatta venire, perchè ci teneva così tanto che quei suoi amici mi vedessero..
Poi decisi che era il momento di iniziare a giocare.. così, mentre parlava di architettura - entrambi gli ospiti erano architetti - e di progetti, iniziai con il piede ad accarezzare il suo cazzo.. piano piano il mio piede si fece spazio fra le sue gambe.. lui mi guardò un attimo sorpreso per quel gesto del tutto inaspettato.. lo vidi con la coda dell'occhio, perchè mentre lo provocavo così, partecipavo alla conversazione con i suoi amici.. e proseguii così per un po' , senza dar peso a quello che stava succedendo a me. Mirco era seduto comodamente, con il braccio sullo schienale della mia sedia, accarezzandomi di tanto in tanto la spalla.. io lo lasciavo fare perchè, appunto, li prendevo per gesti casuali, involontari.. verso la metà della seconda portata tolse la mano dalla mia sedia ed ogni tanto, con la scusa di voltarsi verso di me per fare una battuta, la sua mano finiva sulla mia gamba.. le prime volte era questione di attimi, poi la ritraeva.. piano piano cominciai a notare che la mano si fermava sempre più tempo fino ad accarezzarmi sotto la gonna, arrivando quasi al limite coll'inguine.. trovai la cosa inaspettatamente eccitante: continuavo ad accarezzare con il mio sandalo il cazzo del mio vicino mentre il suo amico stava per scoprire che oltre la gonna e la camicetta il mio corpo non indossava altri indumenti..
Ero così presa dalle mie sensazioni che mi scossi quando il mio vicino mi chiese di accompagnare Mirco al bagno. Dovetti accompagnarlo al mio appartamento, il suo era guasto. Così entrammo e Mirco mi fece i complimenti per la casa e per l'arredo: in soggiorno, accanto al divano, avevo tanti cuscinoni a terra
"Un po'... etnico... carino... tipico per una ragazza di vent'anni... certo, magari non proprio comodi per uno della mia età.."
Io scoppiai a ridere "Ma guarda che è solo un'impressione... in realtà sono molto comodi.. ho amici di tutte le età che ci si divertono un mondo.. vieni, il bagno è di la.."
Lui non aveva più urgenze, almeno di quel tipo.. "Ah si? Ti diverti parecchio anche tu qui?"
"Abbastanza.."
"E ti va di far divertire anche me?"
Lo guardai interrogativa "Come?"
Lui sorrise "Dai che hai capito..... guarda che cosa hai combinato qui.." invitandomi a guardarlo all'altezza del cavallo "Non posso mica tornare così da mia moglie... come pensi la prenderebbe sapere che mi sono eccitato per una ragazzina? Dai.... lo so che lo vuoi..." lo volevo. Avevo lo sguardo di chi non desiderava altro che fare un bocchino.
La sua mano accompagnò la mia spalla nello scendere fino ad inginocchiarmi di fronte a lui. Aprii la lampo, gli tirai fuori il suo cazzo già piuttosto duro e lo presi in bocca. Leccai la cappella, poi piano piano ingoiai, con la lingua che lo accarezzava e accompagnava i miei movimenti avanti e indietro verso di lui. Mi mandava letteralmente in estasi quel sentirlo indurirsi sempre di più nella mia bocca, così cominciai ad aumentare il ritmo mano mano che il suo piacere cresceva
"Ahh si... così.... dai.. come succhi bene.... ah.... sei fantastica.... che maialina che sei.... mi fai godere siii.."
Il mio intento era proprio quello, spompinarlo fino a farlo godere e bere tutto, il mio dolce preferito. Ma lui aveva altri desideri, così quando sentì che era eccitato abbastanza mi chiese di fermarmi "Voglio scoparti.. voglio godere dentro di te!". Gli misi il preservativo, lo eccitava di più quando a farlo erano le donne. Mi fece sedere sul tavolo, aprendomi le gambe per masturbarmi, pensando fosse necessario per farmi bagnare e lubrificarmi in modo naturale, ma la vista della mia fica totalmente libera e completamente bagnata lo eccitò al punto che mi penetrò subito e immediatamente cominciò a scoparmi. Il suo cazzo entrò con una facilità incredibile tanto ero eccitata. Iniziò a scoparmi veloce, sempre più veloce
"Dai così! Godi!! Sei una maialina fantastica.... ah, cosa sei.... ti scoperei tutto il giorno!! Godi!! Godi!!! " ... ebbe un orgasmo infinito... godemmo insieme....
Mi baciò, infilandomi la lingua tutta in gola
"Io e te mi sa che ci rivedremo presto.... sei fantastica..."
Quando tornammo nell'altro appartamento vidi Silvia guardarlo nella zona della patta e marito e moglie si scambiarono uno strano sorriso.
Poi lei guardò me.
In quel momento non potevo immaginare cosa sarebbe successo poi...
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7 years ago
ladybutterfly,
30/37
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Quattro passi con laika
Come tutte le mattine sono su questa strada di campagne con Laika al guinzaglio. La primavera sta per lasciare il posto all’estate, il sole sta sorgendo e la temperatura è gradevole. Come tutte le mattine incontro Angela, la mia nuova vicina di casa e come al solito indossa stivali da cow-boy e una gonna corta e svolazzante che mette in evidenza delle gambe lunghe e lisce. Si è trasferita da circa un anno nella casa difronte alla mia. Un marito, due bambini e un cane. Mentre la saluto con il sorriso sulle labbra il suo cane si avvicina alla mia e la monta, io cerco di tirare il guinzaglio per allontanare Laika e Angela mi ferma: “Beati loro che possono sfogare i propri istinti senza preoccuparsi dei giudizi degli altri.”
In genere sono una persona posata, che prima di fare una cosa cerca di valutare le conseguenze. Anch’io come lei sono sposato, due bambini e un cane, appunto. Quella frase, le gambe di Angela e i cani che trombavano mi hanno offuscato la mente. Così mi abbasso i pantaloni e le mutande mostrando il mio pisello in fase di erezione. Guardandola negli occhi le dico: “Qui non ci vede nessuno.”
I suoi occhi si spalancano.
“Ecco,” penso fra me “ora mi tira un ceffone.”
No.
Angela mi da una spinta tale da stendermi a terra e mentre riapro gli occhi vedo la pianta del suo stivale che si sta per posare sulla mia faccia.
Per la paura chiudo gli occhi e porto le mani sul volto. Sento, con sollievo che lo stivale si posa vicino alla testa seguito dall’altro che si posa dalla parte opposta della testa. Riapro gli occhi e vedo Angela che letteralmente si siede sulla mia faccia. Sento la pressione del suo peso e mi accorgo che non indossa le mutandine. Mentre tiro fuori la lingua per esplorare, lei ondeggia il suo bacino premendo vigorosamente la sua fica sulla mia bocca. Vorrei toccarle il seno, ma le mia braccia sono completamente bloccate. Non riesco neanche a leccarla come vorrei, ma mano mano che passa il tempo la mia faccia si inumidisce. La sensazione che provo è un misto di fastidio, non riesco a partecipare come vorrei, e piacere, evidenziato dal mio pisello dritto come un pioppo.
Angela aumenta il ritmo. Io sono inerme, con la lingua di fuori cercando di dare il mio contributo al suo piacere. Mentre sono così sento due lingue che lappano il mio pisello. Una mi lecca il glande, l’atra è concentrata fra la base del pisello e i testicoli. L’attimo di meraviglia lascia il posto al panico quando intuisco che quelle due lingue sono di Laika e di Fido, il cane di Angela. Vorrei urlare. Non riesco. Ho paura che le lingue lascino il posto ai denti. Ma, impedito in ogni movimento, il panico si trasforma in rassegnazione e subisco passivamente la situazione. Agito un po’ la faccia cercando di partecipare al piacere che sembra provare Angela e mi godo il piacere che i due cagnolini mi stanno facendo provare con le loro lingue.
Angela comincia ad ansimare e contemporaneamente aumenta la sua pressione sulla mia faccia.
Il mio pisello freme sotto i colpi di lingua dei cagnolini.
La mia faccia si inumidisce sempre di più e dal mio pisello esplode la mia sborra. Laika e Fido cominciano ad abbaiare. Angela si ferma e inizia a ridere. Finalmente mi libera la faccia e dall’alto mi guarda negli occhi. Ha due occhi castani, grandi e mentre mi ci perdo dentro, lei inizia ad orinarmi in faccia. Mi sta pisciando in faccia. Ma non sono arrabbiato, anzi, inconsapevolmente apro la bocca e sollevo la testa cercando finalmente di metterle la lingua nella sua fica. Non me lo permette.
Si alza, richiama il suo cane e se ne va lasciandomi lì; steso a terra col pisello ritto e la faccia pisciata.
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7 years ago
renatofanto,
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Last visit: 4 years ago
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Andrea
L’ascensore si ferma durante la sua corsa fra un piano e l’altro. Alzo lo sguardo verso la pulsantiera e vedo la mano di lei, Andrea, che da lì si allontana. Andrea e lavora alla Reception. Capelli neri lisci, sempre acconciati. Ruota la testa verso di me e con le sue labbra rosse fuoco attira la mia bocca. Mi avvicino. I nostri respiri si mischiano. Lavoro in questa azienda da una settimana. Andrea è la prima persona che vedo al mattino e l’ultima quando esco. Confesso di aver fatto da subito pensieri erotici. Ma non ho avuto alcun tipo di approccio con lei perché penso che quando inizi un nuovo lavoro è sempre meglio stare attenti. Ma qui. Ora. Un metro quadrato o poco più di ascensore. Le sue labbra. Il suo respiro. Delicatamente avvicino le mie labbra alle sue. La posizione non è comoda per un bacio. Ma le lingue si sono già intrufolate nell’altrui palato. Lo stanno esplorando a fondo. L’abbraccio da dietro facendo aderire il mio corpo alle sue spalle. Le mie mani provano a scendere dal ventre, ma le sue me lo impediscono spingendole verso il seno. Sodo. Lo palpo cercando di non trascurare nessun angolo. Le sbottono la camicetta. Gliela tolgo. Mi tolgo la mia. Comincio a baciarle il collo fino all’orecchio, nel quale intrufolo la lingua. Intanto le mie dita si concentrano sui capezzoli, ritti come dei chiodi. Contemporaneamente muovo il bacino sfregando il mio uccello contro il suo culo, riuscendo a farlo scorrere fra le sue chiappe. Nonostante i pantaloni il mio piacere esplode comunque. Mi fermo. Glielo dico. Lei ricomincia a baciarmi. Con le mani cerco di raggiungere la sua passera. Lei invece s’inginocchia e in un attimo i miei pantaloni cadono alle caviglie mostrando il mio pisello ancora inebriato. Sento la sua lingua correre dai testicoli verso il glande e contemporaneamente un brivido mi attraversa la schiena. Finalmente le sue labbra cominciano a baciarlo e quindi a ingoiarlo. Riconosco il suo palato. Vorrei urlare. Metto le mani dietro la sua testa. Proprio come si vede in quelle fotografie sui siti porno. I brividi attraversano tutto il mio corpo. Il mio bacino comincia a sussultare. Anche lei aumenta il ritmo. Sempre più veloce. Poi di colpo tutti fermi, o quasi. Io eiaculo e lei ingoia ogni goccia, mentre le accarezzo i capelli. Quindi la tiro su. Lei si rigira e si abbassa i pantaloni di pelle nera mostrandomi il suo culo tondo. Si piega in avanti e con le mani si allarga l’ano. La penetrazione anale inizia sempre in modo difficoltoso. Non voglio farle male. Quindi spingo lentamente, ma con vigore. Quando riesco ad entrare completamente, lei agita il suo bacino come fosse una ballerina di danze latino americane. Il mio movimento è invece ondulatorio. Sento che anche lei, come me, è percorsa da brividi. La sento mugolare. Mh. Mh. Mh. Anch’io mugolo. Mh, mh, mh. Finché entrambi raggiungiamo il piacere. Si solleva. Si volta verso di me. Mi abbraccia. Mi dice: “Tranquillo non lo dirò a nessuno”. Resto a bocca aperta. Non per quello che sentono le mie orecchie. Ma per quello che avverte il mio pube. Infatti fra di noi sono incastrate due verge, ritte, dure: la mia e la sua.
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7 years ago
renatofanto,
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Il mio capo
Vi è mai capitato mai di pensare che sarebbe stato meglio tacere quella volta?
Adesso mi trovo a fissare il soffitto bianco di questa camera d’albergo, sfinito ma con la verga ancora dura, ma anestetizzata. Lei, bionda tinta, con la testa reclinata all’indietro e gli occhi chiusi, fa su e giù, piegandosi sulle proprie gambe. Ormai non la sento più, ma credo sia colpa di quelle pasticche che le mi fa ingerire non appena il mio pene si sgonfia un po’. Sono stanco, sfiancato e assonnato, mentre lei sembra prendere sempre più vigore. Ho perso la cognizione del tempo.
Da quel giorno divenni il suo amante, anzi il suo giocattolo, il suo dildo. Il giorno successivo mi disse che avrei dovuto accompagnarla ad un pranzo d’affari. Il pranzo non ci fu. Lei mi aspettava in auto pronta a partire e seduta dal lato passeggeri. Quanto salii notai dapprima le sua gambe nude, lisce e lucenti, poi mi accorsi che non indossava nient’altro all’infuori di una camicetta. Mi ordinò di fare la stessa cosa e così mi tolsi pantaloni e mutande. La nerchia si mise, naturalmente, in posizione eretta e lei cominciò ad accarezzarla. Non sapevo se allungare le mie mani sulle sue cosce o mettere in moto e partire. Era il giorno di ferragosto, faceva molto caldo. La sua mano afferrò energicamente il mio pene e cominciò ritmicamente a muoversi su e giù finché non si accorse che stavo per schizzare fuori tutto il mio seme e con un gesto rapido lo raccolse in un fazzolettino di carta. Aprì lo sportello e mi disse di andare dal suo lato, così feci il giro dell’auto, e mi dovetti inginocchiare davanti alla sue gambe aperte. La mia lingua cominciò ad inumidire il suo pube peloso e scendendo lungo il linguine, la infilai fra le labbra di quella grotta calda e umida. Ci poggiai sopra le mie labbra e, facendo finta che fosse una bocca, cominciai a baciarla a ventosa, inserendo la lingua, come fosse una bocca. Le sue mani si posarono sulla mia testa e le mie, partendo dalla coscia salirono lungo in fianchi fino a raggiungere i capezzoli. Li trovai duri come marmo e comincia a stuzzicarli con l’indice. Intanto con la lingua raggiunsi il suo grilletto. Le sue mani impedivano alla mia testa di allontanarsi, mentre il mio pene, pronto ad esplodere, urtava con la carrozzeria della macchina. Ad un certo punto lei permise alla mia testa di liberarsi e così mi alzai in piedi deciso a penetrarla, ma chiuse le gambe e mi masturbò con violenza ed eiaculando non ebbi una piacevole sensazione. A questo punto le chiesi se potessimo partire e lei mi infilò un preservativo e si sdraio sul cofano dell’auto e si fece penetrare. Salimmo in auto, lei si rivestì, io fui costretto a rimanere con la sola polo. Misi in moto l’auto, mentre la sua mano accarezzava il mio membro, sempre eretto, ma un po’ meno vigoroso di prima. Arrivammo davanti un cancello di una vecchia villa sperduta nelle montagne. Mi mise in mano una vecchia chiave ed andai ad aprire il cancello seminudo. Anche lei scese dall’auto e prendendomi per il pisello mi guidò a piedi fino alla porta di casa. Ci ritrovammo su un divano posto nell’ampio ingresso della casa, entrambi nudi, con in bocca la lingua dell’altro, mentre le mani di entrambi vagavano lungo il corpo. Abbiamo fatto sesso manuale, orale, penetrativo, sul divano, sul letto, in giardino persino sulla lavatrice in durante la centrifuga, insomma abbiamo realizzato ogni piccola fantasia erotica. Naturalmente, per quanto sia resistente, ogni tanto il mio membro cercava riposo e lei mi faceva ingerire una pasticca blu.
Fu solo l’inizio. Se quella volta avessi taciuto.
Ogni mese inventava un pranzo di lavoro, una cena d’affari che puntualmente saltava e finivamo nel casolare in mezzo alle montagne. Questa volta la cena d’affari però ci fu. Lei mi presentò come il direttore amministrativo ad una coppia di cinquantenni. Claudio mi strinse la mano calorosamente e mi presentò Emilia, come sua segretaria. Durante la cena Claudio e il mio capo parlarono effettivamente di lavoro, cercando di accordarsi su prezzi e quantità. Io ed Emilia ci guardavamo in silenzio senza poter intervenire. Anche lei, come il mio capo, era bionda tinta truccata in modo da dare risalto ai suoi occhi verdi, che quasi facevano passare in secondo piano un seno molto prosperoso. Quando ci alzammo per andare via io salutai la coppia, ma tutti si misero a ridere. Non avevo intuito quello che sarebbe successo subito dopo. Con l’auto di Claudio raggiungemmo questo motel lungo la tangenziale. Il portiere sembrava conoscergli da molto tempo e allungò a Claudio un mazzo di chiavi. Mentre salivamo in ascensore Emilia mi abbassò la zip e infilò la sua mano nelle mutande. Il mio capo si avvinghiò a Claudio. Entrammo in una stanza con due letti matrimoniali. Ci spogliammo e quando fummo nudi tutti e tre si inginocchiarono davanti a me cominciando ad accarezzarmi. Sentii le loro lingue che correvano lungo le gambe e sui genitali. La situazione imprevista mi fece provare così tanto piacere che il mio seme schizzò fuori copioso. A questo punto mi inginocchiai anch’io e insieme al mio capo ed Emilia feci ciò che fecero loro prima con me. Quindi Emilia mi invitò sul letto e mi fece esplorare con la lingua la sua vagina. Lei era depilata e già molto umida. Da come stringeva la mia testa fra le gambe capii che ciò che facevo era di suo gradimento. Il mio capo invece trafficava con Claudio. Emilia si girò di scatto allontanando da lei la mia testa e mi mostrò il suo posteriore, mentre con una mano mi consegnava un tubetto dicendomi di ungermi il pisello. Così feci e lentamente la penetrai fino a quando i miei testicoli non combaciarono con le sue natiche. Quindi cominciai a dimenare il bacino, intanto con le mani cercavo di raggiungere il suo enorme seno. Mentre giocavo ad occhi chiusi con il suo seno eiaculai emettendo un gemito di piacere. Aprendo gli occhi trovai Claudio con il tubetto in mano. Pensando che volesse anche lui provare piacere con Emilia mi alzai. Ma con mio stupore prese in mano la mia nerchia e la unse, dopodiché mi invitò ad entrare fra le sue chiappe. Mi guardai intorno e notai che Emilia e il mio capo avevano la propria testa fra le gambe dell’altra. Allora, anche se un po’ mi ripugnava, infilai il mio membro nel culo di Claudio che emise un grugnito di piacere e cominciò ad roteare il suo bacino. La mia diffidenza piano piano si trasformò in piacere e anche il mio bacino cominciò ad ondulare fino all’eiaculazione. A questo punto Claudio disse che era già appagato e che sarebbe andato a fare una doccia. Così mi ritrovai sdraiato con in bocca la figa pelosa del mio capo, mentre Emilia, piegandosi sulle proprie gambe, faceva su e giù con la mia verga in erezione. Il mio corpo era invaso da un’inebriante piacere, che si concentrava sul glande, il quale mi dava l’impressione che fosse vicino all’esplosione. La mia lingua esplorava le pareti umide della vagina pelosa, che premeva pesantemente sulla faccia. Poi si scambiarono di posto ed io ero sempre più ubriaco di piacere, tanto da non aver capito se avessi o meno sborrato. Si sdraiò Emilia e io la penetrai mentre leccava la figa pelosa del mio capo. Fu poi la volta del mio capo. Poi componemmo un triangolo dove ognuno aveva in bocca i genitali dell’altro. Claudio uscì dalla doccia nudo. Si mise sul divano e guardandoci ebbe un’erezione che calmò masturbandosi, mentre contemporaneamente giocava con un vibratore fra le chiappe. Emise, mentre schizzava il seme, un urlo di piacere, che però bloccò tutte le nostre attività. Sembrava il fischio finale di una partita di basket. Il mio capo ed io raccogliemmo i vestiti e uscimmo nudi dalla camera, per infilarci in questa. Se avessi taciuto non avrei vissuto tutto questo. Entrati in camera mi fece ingerire la solita pasticca blu, anche se il mio pene era ancora in piena erezione. Si prospettava una notte molto lunga. Cominciammo baciandoci, poi succhiando i genitali fino alle penetrazioni in tutte le posizioni. Non capivo dove trovasse tanta energia. Alla fine mi sdraiai sfinito sul letto chiudendo gli occhi, mentre lei continuava ad armeggiare con il mio membro ancora in erezione, ma privo di sensibilità, come se fosse anestetizzato. Ripenso a quando tutto è cominciato. Se avessi taciuto.
Lavoro in una azienda come ragioniere e il giorno prima di ferragosto dell’anno scorso ero in ufficio, da solo perché gli altri colleghi erano già in ferie. Passata l’urgenza per la quale ero stato richiamato, dovevo comunque passare quelle ore che ancora mancavano alla fine del turno, così mi misi a navigare su internet e naturalmente finii su un sito porno. Mentre guardavo le immagini il mio cazzo cominciò a gonfiarsi, ampliandosi lungo il linguine, strappando quei peli che cercavano di impedirgli il passaggio. La sensazione che provavo era un misto di piacere e leggero dolore. Nella mia testa aleggiavano fantasie erotiche, quando il suono del telefono esplose nelle orecchie. Il mio capo mi voleva in ufficio. Mentre andavo da lei cercavo di dissimulare la mia erezione, ma non riuscendoci decisi di entrare nel suo ufficio tenendo le mani congiunte proprio lì davanti. Il mio capo è una signora di sessant’anni, bionda tinta, truccata in modo da risaltare le sue labbra carnose e nascondere le rughe intorno agli occhi profondi. Speravo che le mia erezione sarebbe svanita dopo un po’, ma entrando nel suo ufficio i miei occhi caddero sul suo petto. Una camicia molto trasparente, non ricordo se a fiori o a pois, faceva trapelare il suo seno e mi tornarono alla mente le immagini pornografiche di poco fa e il pisello invece di sgonfiarsi premeva ancora più violentemente nei jeans per uscire definitivamente. Dissimulai malamente e lei se ne accorse, ma prima che potesse dire qualunque cosa le dissi ciò che forse avrei dovuto tacere: “Chiedo scusa, ma questo è la causa della sua presenza. Mi succede ogni volta che la vedo”. Sgranò i suoi occhi che cominciarono a guardare alternativamente i miei occhi e il mio “pacco”. Si alzò e sganciandomi i pantaloni la verga saltò fuori proprio davanti la sua bocca carnosa, che l’accolse avida. Eiaculai molto presto e abbondantemente. Allora si mise seduta sulla punta della sedia, aprì le sue gambe facendomi segno di inginocchiarmi davanti a lei. Cominciò così il mio inferno paradisiaco.
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renatofanto,
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Ostaggio
- Madonna, quanto ci sta questo alla cassa. Ne potrebbero aprire un’altra.
Penso questo mentre sono seduto in attesa del mio turno per pagare la bolletta. L’estate è scoppiata con tutto il suo calore e qui dentro si soffre. Intanto il brusio di sottofondo di questo ufficio postale aumenta, diventa concitato, agitato, nervoso. Poi una voce femminile:
- Fermi tutti questa è una rapina.
Con la coda dell’occhio scorgo delle pistole puntate ad altezza d’uomo.
Con il volto coperto dal passamontagna si dirige verso la cassa. La cassiera alza le mani. Sono così vicino da sentire l’odore acido, intriso di tensione, della rapinatrice. Ci sono altre due persone sulla porta d’ingresso, ma sono così imbacuccate che non riesco a capire il loro sesso. Anche loro indossano una mimetica e dei neri anfibi.
Mentre la cassiera consegna i soldi alla rapinatrice, irrompe nell’ufficio un vigilantes, ma non ha nemmeno il tempo di intimare l’alt, che la rapinatrice mi afferra e puntandomi la sua arma alla tempia mi utilizza come scudo ed urla
- Getta la pistola o lo ammazzo.
Il sangue cominciò ad accelerare facendo aumentare i battiti del mio cuore. La vista mi si è appannata. Non riesco a distinguere le voci intorno a me, mi sembra quasi che provengano da una stanza lontana. Poi vengo spinto, tirato. Corro, ma sempre prigioniere. Mi ritrovo in un’autovettura che sgommando parte. Subito mi vengono bendati gli occhi.
- Non fare scherzi e presto tornerai a casa.
Il cuore ha rallentato i sui battiti, ma ancora sono un po’ sollecitati e sento l’adrenalina scorrere copiosa nelle vene. Sono accomodato nel sedile posteriore in mezzo a due rapinatori, mentre l’auto corre a velocità elevata, sballottandomi ad ogni curva.
Intanto il mio pisello si gonfia nelle mutande e quindi cerco di coprirmi con le mani.
- Fermo!
Urla la rapinatrice seduta alla mia destra. La voce è femminile. Poi continua a voce più bassa: - Ehi! Guardate qui.
Sento le sue mani che armeggiano con la cintura e la zip, con la camicia. Le mani diventano quattro. Vengo completamente denudato. Le mani corrono lungo il mio corpo peloso su e giù. Una si avventura lungo il linguine e raggiunge i testicoli stringendoli.
- Ahi!
- Devi stare zitto!
L’auto si ferma. Si aprono gli sportelli. Mi tirano fuori nudo. Sento una porta che si apre. Salgo due gradini. Attraverso la porta, perché l’aria che accarezza il mio corpo d’un tratto si fa più fresca. Quindi mi guidano dentro casa fino ad un letto dove vengo disteso a pancia all’aria. Mi ammanettano mani e polsi al letto. Adesso la paura a ripreso il sopravvento e il mio pene si è afflosciato. Intanto sento la porta che si chiude. Ma non sono solo. Sento un respiro leggero.
- Chi c’è? Dove sono?
Nessuna risposta. Provo a liberarmi contorcendomi sul letto. Ma niente. Impossibile svicolare. Allora mi rassegno fermandomi. Cosa accadrà adesso? Cosa mi faranno? Mi libereranno o mi. No. Non voglio pensare a quell’eventualità. Mi addormento.
Quanto ho dormito? Con questa benda non riesco a capire se è giorno o notte. Provo a muovermi ma sono sempre legato a letto. Nudo. La mente torna a farsi quelle domande senza risposta. La mente è sempre in movimento. Non riesco a non pensare a niente. Rivedo ancora l’ufficio postale. La fuga in auto. Sento ancora le carezze sul mio corpo. Ogni volta che il pensiero raggiunge questa situazione sento il pisello alzarsi come una sbarra al passaggio a livello. Vorrei potermi masturbare ma le mani non riescono ad andare al di sotto della testa. Le gambe non si chiudono e non riesco nemmeno a sfregarlo contro il materasso. Dimeno il bacino strusciando le natiche sul lenzuolo. Provo una sensazione piacevole, ma questo mi aumenta solo la voglia di eiaculare. Aumento il ritmo ma il piacere non scoppia. Questo è l’unico modo che ho per impedire alla mente di vagare fra brutti pensieri. Sento la porta che si spalanca proprio mentre mi dimeno. Ma nessuno proferisce una parola. Naturalmente mi blocco restando con l’asta in piedi, gonfia e pronta a scoppiare di piacere. Sento dei movimenti intorno a me. Ma nessuno parla. Tornano alla mente le solite domande: cosa succederà? Cosa mi faranno? Intanto, dalla destra due mani mi accarezzano il petto, concentrandosi sui capezzoli. Li sento indurirsi. Contemporaneamente altre due mani corrono lungo le gambe indugiando sul linguine. Nessuna delle mani si avvicina alla verga, ma il piacere mi pervade e sembra quasi che voglia scoppiare. Provavo ad immaginarmi le loro facce, i loro corpi, i loro seni. Avrei voluto toccarli. Li vedevo, nella mia mente, rigogliosi, sodi, turgidi. Se solo me lo toccassero, ma continuavano ad accarezzarmi. Altre due mani si aggiunsero, ma anche loro si tenevano lontane. Le carezze di quest’ultime sono meno delicate, più decise, esperte. Vi prego toccatelo sto per scoppiare. Adesso le mani che scorrevano sul petto hanno lasciato il posto alla lingua, calda, umida. Sto per scoppiare. Le sue labbra cominciano a succhiarmi il capezzolo. Nessuno lo aveva mai fatto finora. Mi sembra che il glande voglia esplodere. Qualcuno lo tocchi. Anche le mani decise si trasformarono in labbra carnose che si poggiarono sulle mie. La sua lingua ha subito urtato con la mia partita in esplorazione del nuovo palato umido. E così anche le mani che correvano lungo le gambe hanno lasciato il posto ad una lingua, un po’ più ruvida delle altre. Questa ha cominciato a inumidirmi il linguine e finalmente quello che erano i suoi capelli si posarono sulla punta del pisello. Mi ricordarono la mano di Margherita quando mi chiese di mostrargli il mio pisello. Eravamo nel giardino della scuola media. Ci nascondemmo dietro un albero. Sento ancora l’odore del pino. Lo tirai fuori e lei cominciò ad accarezzarlo come si accarezza il proprio animale domestico. Mi divenne duro. Lei continuò ad accarezzarlo finché non suonò la campanella. Durante la lezione successiva continuò ad accarezzalo attraverso i pantaloni. Presi una nota quel giorno perché all’improvviso scappai in bagno senza chiedere il permesso. Però evitai di sporcare i pantaloni con il mio liquido seminale. Mentre penso a quella sborrata giovanile finalmente eiaculo. Una mano lo afferra con decisione e forza cominciando a menarmelo con violenza. Un’altra mano mi strizza i testicoli. La sensazione è contemporaneamente piacevole e dolorosa. Eiaculo ancora.
Quello che è successo dopo è incredibile. Il sogno di tutti gli uomini. Sono l’oggetto sessuale di quattro persone che si alternano sul mio pene. Chi lo cavalca, chi lo lecca, chi lo succhia, chi lo maneggia. Sono ubriaco di piacere e il pisello sembra anestetizzato. Ho infilato la lingua in caverne umide. Quella con il pube peloso è tornata a farsi esplorare più volte. Mentre lecco qualcuno armeggia con i miei genitali. Eiaculo. Eiaculo. Eiaculo ancora.
- Buongiorno caro! Ti sei svegliato finalmente.
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renatofanto,
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