{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/en\/stories-add","title":"Add story","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Add story","checkDeactivatedProfile":true}
-
Quella volta al negozio...
Poche settimane fa, accaduto realmente. Parcheggio l'auto nel piccolo spiazzo davanti al negozio. Ho fretta e devo trovare alla svelta ciò di cui ho bisogno, per poi tornare in ufficio per un appuntamento. Conosco il proprietario del negozio perchè da lui ho già comprato poco tempo fa. So che è una persona molto attenta alle esigenze del cliente e che sa indicarti il prodotto giusto rapidamente, senza tanti fronzoli e perdite di tempo. Per quello ho deciso di tornare da lui. Ho bisogno di un materasso per il nuovo letto e so che qui troverò ampia scelta e soprattutto un bravo venditore. Entro nello spazio vendita e vedo materassi ovunque. E' una specie di magazzino suddiviso in stanzoni con vari tipi di materassi per ciascuno. Cerco Claudio con lo sguardo ma dietro al tavolo c'è una donna. Mi avvicino quasi infastidito, perchè ho fretta e so che adesso perderò senz'altro tempo a rispiegare tutto a lei e che difficilmente saprà consigliarmi tanto bene quanto lui. "Buongiorno", dico mentre giunto a pochi passi, focalizzo la mia attenzione su di lei. Lei non risponde subito e mi da una squadrata dal basso verso l'alto apprezzando evidentemente la mia altezza, che - devo dire - sfiorando i due metri non passa quasi mai inosservata. Io intanto ricambio lo sguardo e apprezzo i suoi capelli castani, lunghi, lisci e lucenti che incorniciano un viso dai lineamenti graziosi, marcatamente sudamericani. "Buongiorno a lei, posso aiutarla?" - mi risponde infine in un italiano quasi perfetto, con un leggero accento spagnolo che si palesa giusto sulla pronuncia della doppia esse. "Cerco un materasso bello spesso e rigido, di tipo ortopedico, che non faccia soffrire troppo la mia schiena durante il sonno", le accenno mentre il mio sguardo segue le sue braccia avvolte in un maglioncino nero ricamato e aderente. Ha delle belle mani piccole e curate, con uno smalto verde intenso sulle unghie appena sporgenti sui polpastrelli. Le guardo anche le spalle e inevitabilmente le tette per qualche istante. Direi una seconda abbondante o una terza, comunque belle sode e probabilmente senza reggiseno. "Ne abbiamo di diverse marche e materiali, ma non tutti sono in pronta consegna. Lei ha fretta o può anche attendere eventuali tempi di consegna più lunghi?", mi dice mentre mi guarda fissa negli occhi, come se quello che mi stesse dicendo le importasse meno di capire dove i miei occhi si stessero posando. "In realtà avrei una certa fretta, possibilmente vorrei comprarlo oggi e riceverlo a casa entro al massimo 2 o 3 giorni". L'occhio intanto scivola di nuovo sulle sue mani curate, rimbalza sui suoi capelli lisci e lucenti e si abbassa per cercare di intravedere se indossa una gonna o dei pantaloni. "Allora seguimi che ti faccio vedere cosa abbiamo disponibile in negozio", e mentre lo dice si alza in piedi dirigendosi verso uno degli stanzoni del punto vendita. Indossa un paio di jeans a vita bassa, molto attillati... anzi no! Sono dei leggings di finto jeans... aderentissimi... mamma mia che bel culo! Bello tondo e alto. Anche le gambe sono affusolate e decisamente adeguate ad essere messe in mostra. Le scarpe con un tacco di 10 centimetri buoni non lasciano indifferente il mio lato vagamente feticista. La seguo senza levarle gli occhi dal culo fino a quando non arriviamo vicino ad un materassone piuttosto grande e spesso. Quando si gira verso di me faccio in modo di farle trovare i miei occhi nuovamente sui suoi... non mi piacerebbe farmi beccare mentre le guardo le sue parti intime. "Ma quanto sei alto caro?" mi dice lasciandomi vagamente spiazzato. Pensavo avrebbe parlato del materasso, e non di me. "2 metri esatti esatti, sono una taglia extra-long", le rispondo sorridendo. - chissà quanto è alta la tua donna, vero? - ribatte subito lei. "In realtà è forse qualche centimetro più bassa di te..." le dico io osservando la sua figura intera. Lei si mette quasi in posa per farsi osservare meglio: - davvero? - domanda con tono fra lo stupito e il curioso. "Sì, tu sei leggermente più alta... ma forse è merito delle tue scarpe...". - ti piacciono? sono nuove... - accenna lei. "Molto belle, molto femminili... e poi sono un uomo" - sorrido - "...e le scarpe col tacco mi piacciono per forza!". Lei mi sorride di rimando, fingendo un imbarazzo lusingato. Ci sa fare, penso... guarda come fa la civetta per vendere un materasso in più... Allora sto un po' al gioco e mentre mi parla inizio a guardarla un po' lungo il suo corpo così ben fatto e ben vestito. Le chiedo del materasso e lei inizia a raccontarmi di come è realizzato, con quali materiali e con che genere di tecniche... l'ascolto ma nel frattempo la gusto con gli occhi. Lei lascia fare e qualche volta sembra voler cedere ad un sorriso spontaneo, che però trattiene mentre finisce la presentazione del prodotto. Ammetto di essermi perso metà delle cose che diceva, mentre la guardavo studiando le sue reazioni ai miei sguardi sempre più malandrini. Poi alla fine mi dice: "sdraiati sopra, provalo e vederai!". In effetti mi ci sdraio sopra ed è uno dei materassi più comodi che abbia mai provato... mi ci accomodo per bene e lascio che le fibre si adeguino alla forma del mio corpo. Ora la guardo dal basso verso l'alto e vedo distintamente il profilo del suo pube a mezzo metro da me, ottimamente in rilievo sui leggings aderenti, ancora più in risalto grazie alla postura con le gambe vagamente divaricate. Improvvisamente mi sento avvampare e la fretta di rientrare in ufficio svanisce d'un colpo. Insisto a guardarle il pube e poi risalgo fino al seno e poi ai suoi occhi. Mi sta guardando sorridendo. "Potresti sdraiarti anche tu sul materasso con me?" azzardo... "voglio capire se si flette troppo o se resta comodo anche con qualcuno nel letto". Che scusa patetica, pensai nello stesso istante in cui lo dicevo,... ma alla fine... che importa! vediamo come reagisce! E in effetti... - Certamente! - mi risponde col tono di chi non aspettava altro. E così dicendo fa il giro attorno al materasso per salire dall'altra parte. Una breve passerella in cui mi gusto il movimento delle sue splendide gambe e delle belle chiappe sempre a pochi passi da me. Ci si sdraia anche lei, e si rotola avviciandosi a pochi centimetri da me. Un movimento sensuale dove i suoi capelli si scompigliano un po', e le sue forme risaltano sotto i miei occhi. Ora sento il calore del suo corpo vicino al mio, e guardo i suoi occhi nocciola così vicini da apprezzarne le striature. Dice qualcosa, e sento il profumo del suo rossetto pervadere le mie narici. E' così vicina a me, sdraiata su questo materasso, da percepirne ogni minimo movimento, ogni più sottile profumo. Sicuramente anche per lei è la stessa cosa. I suoi occhi perlustrano il mio viso, le mie mani... sembrano cercare di capire le stesse cose che sto cercando di capire anch'io. Mi guarda con espressione quasi stupita, incredula; le labbra appena socchiuse sembrano voler dire qualcosa. Ma non glie ne do il tempo. Azzardo, la voglio baciare! Mi avvicino a lei azzerando quei pochi centimetri che ci separavano e lascio che i nostri corpi si tocchino. Prima le gambe, poi le mani e infine le labbra. La bacio in modo delicato, assaggiando le sue labbra dapprima con un lieve tocco, poi - sentendo che lei non si ritrae - affondando la lingua nella sua dolce e morbida bocca. La sento fremere e abbracciarmi, ricambiando il bacio in modo voluttuoso. Mi succhia la lingua per qualche secondo e subito dopo si stacca per guardarmi negli occhi. Ci guardiamo per qualche secondo, poi spingo il mio pube contro il suo. Immagino la sua pelle coperta solo da un millimetro di tessuto, capace di sentire ogni mio muscolo e soprattutto l'accenno di erezione che ormai non può più essere ignorata. Sfrego il mio pube sul suo, mentre la bacio e la palpo sulla schiena e soprattutto sul culo. Lei si avvinghia con le gambe a me e preme il suo seno inequivocabilmente senza reggiseno sul mio petto. Sento i suoi capezzoli duri e il calore del suo corpo arrivare dritti alla mia pelle. Sento il suo odore e la mia mano che dal culo insiste ad esplorala sino a scorrere da dietro fino alle grandi labbra, si inumidisce della sua eccitazione che ormai bagna in modo scandaloso i suoi indumenti. Ci spogliamo in un lampo, restando completamente nudi sul letto a pochi centimentri l'uno dall'altra. Ci guardiamo, estranei e nudi nello stesso letto, eccitandoci a vicenda in questa situazione surreale. Ho il membro completamente in erezione, duro e bello scappellato che punta verso il corpo di lei ora lievemente sudata e con una lacrima di piacere che le scivola dal suo fiore, lungo la sua coscia. Comincio a masturbarmi sotto i suoi occhi, e lei non resiste iniziando a fare altrettanto. Ora i nostri corpi non si toccano, ma i nostri sguardi sono avidi e assaporano ogni istante di questo malizioso gioco erotico. Dopo qualche istante lei non resiste e si avventa sul mio cazzo così eccitato da inumidirsi leggermente di liquido seminale; sono ancora lontano dall'orgasmo ma evidentemente la cappella deve comunque gocciolare un poco per l'estrema eccitazione. Lo impugna con una mano, strofinandoselo prima in faccia, annusando il suo odore mentre con l'altra mano continua a masturbarsi. Poi in preda ad una trance sessuale che la porta evidentemente fuori controllo, inizia a spompinarlo con foga, infilandoselo fino in fondo alla gola, cercando quasi l'urto di repulsione. Cerca di metterlo tutto in bocca... ma è lungo e quando le sue labbra arrivano allo scroto, la cappella è già in fondo alla sua gola. Dopo qualche colpo sapiente, riesce a ingoiarlo tutto... lo sente dentro fino in gola, e riesce a gestirlo senza ulteriori difficoltà. Lo tiene in gola per diversi secondi, fino in fondo, poi lo lascia scivolare leggermente in fuori per riprendere fiato. Io sono succube della sua passione, e la lascio fare perchè vedo che ci sta dando dentro di brutto e ormai la mano con cui si masturba il clitoride è fradicia. Accarezzo solo la sua testa mentre mi pompa, e con l'altra mano le stuzzico un capezzolo di una tetta, facendola fremere di piacere ad ogni leggera strizzata. Continua a spompinare senza sosta, accarezzandolo con la lingua lungo tutta l'asta e con le labbra molto bene sulla cappella, facendolo irrigidire ancora di più... lei intanto è già venuta due volte con la mano, e mentre godeva cercava di tenersi in bocca l'enorme cazzo che tanto le dava piacere succhiare. Al secondo e più grandioso orgasmo però dovette liberarlo, lanciando un grido di piacere estermo mentre si ficcava due dita nella fica e con il pollice finiva di far godere il clito. A quel punto ne approfittai per avvicinarmi alla sua fica con il mio cazzo ormai bello pronto... ma lei non volle: "no, non metterlo nella figa, buttamelo in culo!". A quelle parole rimasi allibito, ma non me lo feci ripetere due volte: la girai mentre le dicevo quanto era troia e quanto era brava a succhiare cazzi e poi le appoggiai la cappella ancora grondante della sua saliva, sulla rosellina del suo culo. Lei spingeva col bacino all'indietro, per invitarmi ad infilarlo... io apposta indugiavo per farglielo desiderare ancora di più... iniziai poi a infilare la cappella, per poi ritrarla subito... lei mugolava di piacere che quasi venivo solo a sentirla.. mi implorava di sfondarle il culo... ma tenni duro e continuai a giocherellare col suo ano per qualche secondo... poi finalmente spinsi il cazzo ben dentro nel culo - di colpo -, facendola gridare un po' di dolore e di piacere.... Sentii le sue chiappe stringersi fortissimo... e lei gridare "aaaahhhhh... cazzo che colpo... cazzo! che male...! dai ora pompa... cazzo, pompa.. forte!!!! mmmm...che bello...!! mmm..... spingilo tutto... mmmmmm!!". Le piaceva sentire un po' di dolore, si vede... e io dovevo trattenermi con tutte le mie forze per non inondarla subito del mio sperma bollente. Presi a stantuffarla nel culo a tutta velocità, spingendolo sempre più a fondo, con lei che ne chiedeva ancora e ancora... e io che glie lo davo tutto fino allo scroto... Sentivo il corpo di lei sballottarsi di qua e di là ad ogni mio colpo e visto che le piaceva un po' il dolore ma ormai si era abituata al mio cazzo che la spanava nel culo, presi a schiaffeggiarla sulle chiappe e a strizzare i suoi capezzoli ancora più forte mentre la montavo da dietro. "Bravo, bel porco, bravo... tirami i capezzoli... fammi sentire la tua troia! sono la tua troia...", lo ripeteva ossessivamente mentre la scopavo... "sono la tua troia, sono una puttana!" era totalmente fuori controllo e prese a dire una serie di porcate incredibili mentre chiedeva di scoparla nel culo fino a farla venire... non ci volle ancora molto perchè eravamo tutti e due così eccitati da non poter resistere ancora... prima venni io esplodendo nel suo culo un getto caldissimo di sperma mentre gridavo tutto il mio piacere chiamandola nei modi più sconci, e subito dopo lei, che al sentire tutto quel piacere dentro di lei venne immediatamente dimenandosi come una puledra in calore. Ero così eccitato che sentivo il cazzo restare ancora bello duro nonostante l'orgasmo... e così continuai a pomparla ancora per un po' nel culo, nonostante fossimo venuti tutti e due... Quando lo tirai fuori era arrossato e un po' dolorante... come del resto il suo bel culo sfondato... ma avevamo goduto come due animali in calore ed eravamo totalmente soddisfatti ed esausti! Restammo sul materasso qualche minuto, finchè non ci venne in mente che il negozio era rimasto aperto!! Ci alzammo di scatto rivestendoci di tutta fretta, per poi mettere la testa fuori dalla porta per vedere se era entrato qualcuno. In effetti il negozio era vuoto. Ma la porta di ingresso stava finendo di chiudersi lentamente. Evidentemente qualcuno, ora uscito di tutta fretta dopo averci sentito rivestire, era entrato e si era gustato la nostra bella scena di sesso o da dietro la porta, ascoltandoci, o magari riuscendo a vedere qualcosa attraverso il buco della serratura della porta... Ci guardammo scoppiando a ridere, poi lei mi disse: "ma allora, questo materasso lo compri o no?". Le feci l'assegno, perchè una prova così completa non me l'aveva mai fatta fare nessuno :)
19
4
13 years ago
erotic3mind255232,
36
Last visit: 4 years ago
-
Bacio-letto-amore.
Quello di cui maggiormente mi stupisco ancora è quanto la sua vicinanza mi faccia l'effetto di eccitarmi e rilassarmi allo stesso tempo. La complicità è forse il piacere più grande quando si incontra la donna della propria vita. Solitamente sono io il primo che si infila sotto le lenzuola. Lo faccio già nudo perchè mi piace essere 'io solo con il mio cazzo'. Lei arriva, nuda anch'essa o solo con le mutandine. Scivola verso di me. Mi sorride. Mi bacia. Mi accorgo di cercarla già con le mani. Pelle contro pelle. Accarezzo le cosce, passo leggero il palmo sulla fica delicatamente prima e poi in modo più ruvido. Le chiedo, ma voglio lo scambi per un ordine, di allargare le gambe per farla sentire ancora più desiderata, ancora più mia. Contemporaneamente anche lei mi cerca. Fortunatamente, penso io, il mio cazzo le piace. Lo stringe forte alla base ed inizia a muoverlo. Io mi piego sui suoi seni. Bellissimi. Appartemente morbidi ma sodi subito sotto. L'aureola rosa è un richiamo irresistibile. Mentre lecco le sussurro:"continua a masturbarmi", "dai, fammi una sega" e così lei lentamente accellera e continua a muovere la sua mano su e giù. La bacio. Ci baciamo. Lingua contro lingua. Sento la mia mescolarsi con la sua. Le lecco le labbra della bocca. Che buona. Torno ai suoi seni ed a questo punto sento la cappella rossa, viola, piena. dura. Ho voglia che lo prenda. Ho pochi riguardi al proposito: prendendola per la nuca la spingo e guardo il mio cazzo sparire tra le sua labbra. So che non durerà molto. Il sesso orale è un piacevoe antipasto, la dominazione pura insieme al quello anale. "Brava" la incito, "continua così con la bocca, leccalo". Pensieri attraversano la mia mente, presa dal momento ma con la fame chimica provocata dal quel sesso fatto con amore infinito. Voglio penetrarla e così la metto supina ma per farlo non l'allontano, anzi, in contrario. Semplicemente ruoto il mio corpo su di lei, passandole sopra, spingengola con il mio petto. Lei è... obbligata sotto di me. "Allarga le cosce ancora... sei proprio ubbidiente" e nel fare come chiedo alza contemporaneamente i polsi sopra la testa, verso la testiera del letto: sa che mi piace. Le appoggio il cazzo, vicino, in prossimità dell'incavo. Mi muovo. Si eccita ancora di più, io la seguo. Poi entro. A volte lo faccio gradualmente, pochi centimetri alla volta, poi rimango lì. Altre invece entro diretto. Mi piace allargarla. Dilatarla. Aprirla. Ed inizio a muovermi. Vedo la tua testa ruotare e la bocca cercare il braccio per leccarlo come fosse il mio uccelo o quello di un altro o la bocca di un'altra donna. Mi muovo lento o almeno mi pare. Voglio entrare tutto dentro. Voglio che senta le vene del mio cazzo sfregarle le pareti. Sento il bagnato tra le sue cosce. Il miei peli sono fradici. Uhmmm... che buono deve essere il suo sapore. Non vedo l'ora di leccarla. Il momento arriva. Sento la sua fica stringersi intorno al cazzo. Il suo volto diventa rosso. Abbassa le braccia. Mi avvolge. Sempre di più. Sempre di più. Mi muovo a fatica ma adoro farmi largo dentro di lei incurante della morsa. E affondo sempre di più. Mentre gode... nelle mie orecchie, nel mio cuore.
15
0
13 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
UN'ECCEZIONE ALLA REGOLA
Passo per una donna imprevedibile,il Pinko,e non solo lui,me lo dice sempre,probabilmente a ragione. Questo mi provoca un certo compiacimento,per la verità,perché penso che prevedibilità significhi,in ultima analisi,noia,la quale è,secondo me, uno dei peggiori nemici di un menage,specialmente di quelli duraturi di coloro che hanno passato i 40.
In quest’ottica “scapestrata”,ed avendone sentito parlare molto bene da una coppia amica,un giorno di un imprecisato numero di mesi fa, chiesi a Pinko di andare in una sauna-naturista-privé in quanto non c’ero mai stata e lui,un po’ perché la pensa come me,un po’ per curiosità sua,non ebbe nessuna difficoltà ad acconsentire,e così mettemmo la sauna in agenda.
Un tardo pomeriggio di un sabato di mezza estate,quindi,iniziai la preparazione per l’ “evento”.
Fondamentale,per comprendere al meglio l’intero svolgersi della vicenda è,a questo punto,descrivere il look e l’importanza che gli attribuisco,perlomeno in certe “occasioni”. Quando parlo di look,parlo del mio,più che altro,perché voi maschietti,in estate specialmente,più in là di un pantalone leggero ed una Lacoste,o una camicia, non andate.
La mia fantasia,invece,quella sera dettava così: scarpe di stoffa lucida con il mio amato tacco a spillo 12cm aperte e spuntate color viola chiaro,minigonna blu da denuncia alla Buoncostume (meno male che non esiste più) e top,lungamente cercato per i negozi della Capitale,lucido,aderente e scollato,bianco viola e blu,ma proprio il viola ed il blu delle scarpe e della gonna.
Trucco abbinato ovviamente nei toni del viola e abbronzatura,per dirla come il Gruppo Italiano nella canzone “Club Tropicana”,atomica.
I capelli biondi,lunghi e piastrati per l’occasione,ancora più chiari in quanto estate,completavano il quadro.
Più di due ore per raggiungere il risultato globale capelli-trucco-abbigliamento ma,devo dirlo senza falsa modestia, impiegate bene,l’insieme era più che soddisfacente: il mio Tesorino,estasiato,mi definì grandissima “topina”,tanto per usare un eufemismo. Pronti ed “in palla”,ci avviammo. Per la cronaca chiesi a lui di guidare,perché altrimenti mi si sarebbero rovinate le parti posteriori delle scarpe: eh,l’immagine va salvaguardata!
Arrivati nel parcheggio del locale,o meglio nel piazzale che senza troppa lungimiranza strategica era in comune con quello di un ristorante “normale”che sorgeva accanto, trovammo,causa affluenza,notevoli difficoltà a parcheggiare,sebbene fossimo a bordo della mia deliziosa Smartina bianca con interni rossi di pelle,pluriaccessoriata; anch’essa,come del resto lo sono molti miei look,”progettata” -al computer- da Pinko,ordinata,e consegnata dopo lunga attesa,proprio come la volevo. Mentre davo un ultimo controllo al rossetto,girando lo specchietto retrovisore,cosa che lo fa imbufalire (lo so,ma glielo faccio apposta) pensai: “Bene,c’è un sacco di gente,ci sarà da divertirsi.” Ma ancora non immaginavo come.
Una volta fuori dalla vetturetta, lo sguardo di due matrone di mezza età ingioiellate e relativi mariti,scesi da una Mercedes classe E nuova fiammante ed evidentemente lì per cenare al ristorante,già valeva l’intero viaggio. Il primo dei due si beccò addirittura un plateale scappellotto dalla consorte,irritata dalla di lui insistenza nel guardarmi e dalla conseguente espressione da ebete. L’altro dovette cercare gli occhiali per terra,in quanto un occhio,schizzato fuori dall’orbita,glieli fece cadere. Sua moglie glieli pestò deliberatamente con stizza,prima che riuscisse a raccoglierli. Chissà,forse rovinai loro la serata.
Con questa ulteriore conferma di ammirazione,e conseguente impennata del mio ego,entrammo nel locale,veramente carino e ben strutturato,tutto procedeva alla grande.
Ma un grande imprevisto era in agguato: dovetti sostituire immediatamente dopo l’ingresso,quella mise così laboriosamente realizzata,con delle terribili ciabatte di plastica rasoterra (Pinko le chiama “orrendofole”) ed un asciugamano bianco e raccogliere i capelli con un mollettone,per ovvii motivi. Colpa mia,dovevo pensarci prima che poteva non esserci un’area ove restare vestiti: infatti,era proprio così. Peccato,con la gente che c’era,mi sarebbe bastato un piccolo spazio e qualche minuto,giusto il tempo per un defilé e conseguente malizioso gioco di sguardi,per sentirmi pienamente soddisfatta.
Con il naso all’insù,il broncio che cercavo inutilmente di mistificare,e Pinko che ridacchiava di nascosto perché mi conosce (ma anche io conosco lui e,santo cielo,quando fa così mi fa incavolare di più) zitta per non dargli soddisfazione,mi avviai verso la grande vasca dell’idromassaggio,in sostanza una mini-piscina,con la consapevolezza che,di lì a poco,anche il trucco sarebbe inesorabilmente svanito,ed i capelli bagnati,vanificando così l’intero lavoro. Me la volevo prendere con lui,ma non trovavo il pretesto,l’idea di andar lì,e così agghindata, era stata mia.
Neanche un paio di situazioni intriganti che si aprivano alla mia vista riuscivano a distogliermi dalle paturnie: in una,si vedevano due coppie attaccate con le lei che si baciavano con molta passione e un mulinare di mani sott’acqua ,e nell’altra una bella mora,molto giovane,in piedi in mezzo a una marea di bolle,intenta ad intrattenersi piacevolmente con i membri di due uomini seduti sul bordo e con i polpacci a mollo,porgendo bocca ad uno e mano all’altro e viceversa. C’erano anche altre persone (singoli e coppie) sedute su un gradino che girava tutto intorno,alle quali,praticamente,emergeva solo il mezzobusto. Ci liberammo degli asciugamani e sedemmo anche noi,uno accanto all’altra.
Ad un certo punto avvenne l’incredibile: uno dei due uomini seduti sul bordo,quelli “sottoposti” alla fellatio della morettina,per capirci,si alzò in piedi,e,camminando sul bordo a passi decisi,fece un mezzo giro,prese la scaletta,scese in acqua e venne verso di noi.
Mi si piazza in piedi davanti,nello splendore della sua esaltante nudità: scuro di pelle e di capelli,un viso da dio greco con gli zigomi leggermente sporgenti,il naso regolare impercettibilmente aquilino,gli occhi grandi e profondi con una luce misteriosa e labbra carnose,quasi femminili,da perdercisi. Pettorali glabri e scolpiti,addominali da manuale di fitness senza il benché minimo accenno di adipe,sovrastavano delle gambe perfette e muscolose…e poi era alto,molto alto…e… l’aveva grosso…molto grosso ,“in tiro” dal gioco che stava svolgendo fino a pochi secondi prima,e lo manteneva tale con un lento e sensualissimo movimento ondivago della mano: non era affatto volgare,anzi,direi quasi elegante.
In altri momenti,in altri frangenti e soprattutto con un altro stato d’animo,gli avrei fatto comunque inequivocabilmente capire di andare a farsi un giro. Ma ero “stranita”,e quando mi stranisco…
Resto seduta con il suo pene a venti centimetri dal viso,alzo la testa e lo guardo maliziosamente negli occhi,ammiccando,per diversi secondi.
Pinko è apparentemente impassibile: in situazioni del genere,e con chiunque, fa sempre così,teme che il suo atteggiamento,il minimo cenno di consenso,o di diniego,possano condizionarmi in un senso o nell’altro; vuole,al contrario, il mio libero arbitrio al 100%,ed è questo che lo eccita,la mia eventuale eccitazione estemporanea e spontanea.
Mi collego telepaticamente al suo cervello e capto questi pensieri: “Ma cosa le sta succedendo,non si è mai comportata così,finora… Quello è un singolo,la morettina sta andando via accigliata,mano nella mano al suo compagno…Mamma mia…ma che fa,glielo prende in bocca,adesso? Non ci posso credere,lo farà,non lo farà…?”
Lo sconosciuto,sempre in piedi, inizia ad accarezzarmi le spalle,arriva al seno,lo palpa,gioca con i miei capezzoli che si inturgidiscono,si abbassa e mi bacia lungamente sul collo e dietro le orecchie…brividi…
A dire il vero ero partita per stupire un po’ il mio compagno con quello splendido esemplare maschio di razza umana,ma mi pervase una strana eccitazione che pensavo di poter tenere sotto controllo,e invece no,con il passare dei minuti cominciai a fremere di eccitazione e di piacere.
“Beh,sai che c’è…” dissi allora a me stessa : “C’è sempre una prima volta in tutte le cose,e questa,forse,sarà l’ennesima prima volta”. Mai giocato con un singolo,fino a quel momento,non ne sentivo la necessità,ma il tipo meritava davvero e l’occasione era “speciale”,per cui decisi di lasciarlo proseguirei,lui diventò sempre più ardito,io più eccitata.
Come per ottenere un’autorizzazione infilo allora una mano sott’acqua a cercare il membro di Pinko,trovo un siluro anti-sommergibile già armato: autorizzazione concessa,procedo.
Con calma prendo con la destra il pene di questo nuovo inatteso compagno di giochi ed inizio un delicato massaggio,nel contempo tiro fuori la lingua e comincio a picchiettarglielo con tocchi sapienti,ora premendola,ora con delle leccatine appena accennate soprattutto sulla parte inferiore del glande,dal prepuzio in su,la sinistra la impegno invece a palpargli i testicoli ed il sedere,con un dito birichino esploratore. Apprezzava molto,si capiva benissimo,oltre a quello della lingua,ovviamente,il movimento di entrambe le mani.
Ad un certo punto,prendendomi con foga la testa,provò con forza a spingermi il pene dentro la bocca,ma mi interruppi e con uno sguardo lo fulminai: “Bel tenebroso” gli dissi con gli occhi “qui comando io,stai buonino e lasciami fare,ogni cosa a suo tempo”. Il mio atteggiamento non ammetteva repliche,lui capì e si adeguò.
Ripresi il “ lavoro”,che fu lungo e piacevolissimo,articolato da quelle piroette“linguistiche” alternate a baci focosi su quelle potenti cosce e da carezze bollenti sul quel corpo da statua,totalmente irretito dal mio modo di agire.
Così,nel momento in cui glielo presi in bocca,arrivando fin quasi alla radice ed iniziando un lento su e giù,fu come se gli avessero infilato un pugnale nelle reni,perché gettò la testa indietro,inarcando la schiena,con un “ahhh…mmmh” a così alto volume,tanto bramava quell’attimo, da poter essere scambiato per un orgasmo,e di cui ricordo ancora benissimo la tonalità. Quel gemito richiamò l’attenzione anche di quei pochi che non stavano osservando la scena. Pinko accompagnava con la stessa espressione ebete del signore della Mercedes al parcheggio,cosa stesse facendo con una mano sott’acqua,non è dato a sapersi.
Qualcuno dei presenti cominciò a masturbarsi,molte donne iniziarono ad accarezzare libidinosamente i loro compagni e tutto questo mi caricava ancor di più,semmai ce ne fosse stato bisogno: era evidente che irradiavamo erotismo.
Ormai eravamo “pronti”,e lo spettacolo stava per trasferirsi. Mi sciolsi i capelli,tanto si erano anche un po’ bagnati (ma poi,al Diavolo il look,quando si è in ballo,si balla!) e scossi la testa un paio di volte,mi alzai,li presi per mano e,completamente nuda, mi avviai con decisione verso un salottino,all’asciutto.
Il luogo in questione,su una pedana,sorgeva in un angolo ed era fatto a quarto di cerchio,aveva nella parte tonda una sbarra ogni circa 30 cm. ,tipo gabbia insomma, protetto da tende di tulle color rosso bordò che consentivano un intrigante effetto “vedo non vedo”. Nei lati dritti,due file di poltroncine a formare lunghi divani e nel mezzo un grande letto rotondo. Il tutto,in penombra.
Bello sentirsi,da sola,al centro dell’attenzione di due uomini,gratificante “toccare con mano” il loro immenso desiderio di me,che si percepiva anche dall’incedere veloce dei loro passi di avvicinamento all’alcova: entrai e mi misi carponi sulle poltroncine,invitandoli con lascivia a baciarmi dovunque…lasciai che indugiassero a lungo su tutto il corpo,grandi labbra e clitoride per primi,carezzando,a turno,i miei due partner. Godevo.
Un flash e mi tornò alla mente la scena iniziale,elemento che,probabilmente,nel mio inconscio poteva aver dato il “la” a tutta la situazione: quella del trio a bordo vasca. Li feci sedere sul letto,uno accanto all’altro,e mi posizionai in mezzo,in ginocchio davanti a loro,prendendolo in mano ad entrambi. Dopo averli tenuti “a bilancia” per un po’,massaggiandoli con trasporto,emulai,alternando mani e bocca, la morettina di poco prima.
“Ci hai rimesso nel cambio,bel pisellone?” gli chiesi sussurrando,tra il serio ed il faceto,con un’espressione da gatta in amore ed un tono caldissimo da doppiatrice cinematografica di film porno. “Niente affatto” replicò lui con voce appena roca e molto sensuale che ancora non avevo avuto modo di sentire. “Ti ho desiderata da subito…sei bellissima…hai un mix di fascino e… personalità… non facile da trovare… in un’unica persona”. Era molto emozionato,per pronunciare questa manciata di parole impiegò quasi mezzo minuto.
Le sue frasi,e come le disse, mi indussero ancora più eros,e misi il turbo: gli stampai un bacio così intenso -con la lingua che inseguiva la sua in ogni angolo,tra quelle bellissime labbra che mi colpirono da subito- che lui si staccò per un attimo a riprendere fiato. Cercai allora la bocca di Pinko: inebriante alternare quel sapore nuovo a quello conosciuto del mio Amore,che non avevo mai smesso di guardare con aria complice.
Ci stendemmo,ed andai a riallacciare il filo del discorso, volevo l’altro di nuovo in bocca,ma solo per pochi attimi,e più che altro perché lo pretendevo “in formissima”,una specie di controllo. Mi preparavo ad accoglierlo dentro di me, ma prima presi Pinko per una mano affinché si incollasse a noi,per succhiarglielo contemporaneamente a quello dell’altro,ma soprattutto perché desideravo che mi stesse molto,molto vicino.
Avevo “sistemato” tutto alla perfezione: gli misi personalmente il profilattico,magicamente comparso fra le sue mani. Al mio cenno d’invito, il Misterioso,che era rimasto immobile,evidentemente aveva ben compreso la lezione di prima sul “tempismo delle introduzioni”, mi penetrò ed iniziai a cavalcarlo con una foga che non mi conoscevo,mugolando di un piacere profondo.
Continuammo così,alternandoci in vari modi,per molto tempo ancora,finché lui mi sussurrò,da posizione “tradizionale” e con molta educazione: “Sto per venire,posso farlo sul tuo seno?” “Sì,bagnami,fammi sentire il tuo piacere caldo sulla pelle” risposi avidamente. Lui si mise in ginocchio,tolse la protezione e con pochi colpi di mano mi schizzò copiosamente sul seno e sul ventre.
Eccitantissimo finale da parte sua,ma non ero ancora appagata,non mi bastava: volevo il mio uomo per concludere anch’io. Girandomi,gli dissi: “Forza amore,sbattimelo dentro tu,adesso,e trombami ancora“. Non sono avvezza ad esprimermi in certi termini,perlomeno non davanti ad altri,ma evidentemente non ero completamente padrona di me stessa, aggiunsi: “Su,dai,fammi uscire di testa,fammi godere,fammi venire,porco”. Quest’ultima parola,con il tono in cui solo io so dirgliela,è la sua preferita,il suo integratore erotico verbale in “certi” momenti.
Fu come un’endovena di Viagra super-concentrato,Pinko mi prese,da dietro,con la forza e l’irruenza di un ventenne,per chiudere il cerchio. L’orgasmo di raggiunse, pochi minuti dopo,insieme come ci accade quasi sempre,ma questa volta fu diverso dal solito,molto meno romantico,molto più animalesco e molto più fragoroso: un gemito bestiale,misto uomo-donna,turbò la quiete di quell’ambiente ovattato.
Avete presente la canzone di Lucio Dalla, “Futura”? Avete nelle orecchie quel progressivo incedere frenetico del ritmo e poi alla fine,in calando, le seguenti parole?
“Amore aamore a . . .amore--lento lento,adesso batte--piu' lento,ciao come stai--il tuo cuore lo sento-- i tuoiocchi così belli non li ho visti mai--ma adesso non voltartivoglio ancora baciarti--non girare la testa--dove sono le tue mani--aspettiamo che ritornila luce,di sentire una voce--aspettiamo senza avere paura,domani.”
Ebbene,mi tornò in mente questo motivo perché,escludendo l’allusione alla futura maternità,nello svolgersi di quell’insolito rapporto ci vidi grande somiglianza: dopo la sfrenata partouze,con i battiti che lentamente tornavano alla normalità,ci allungammo sul letto,in tre ma in due,noi due soli…addormentandoci,sfiniti, occhi negli occhi.
Potrebbe finire qui,ma…
Mi svegliò un odore intenso di caffè e la voce delicata di Pinko che recitava così: “Tesorino,sono le undici,ma non vogliamo andare alla piscina del Club? Ci sono i nostri amici che ci aspettano.”
“Al Club,ma che dici?” risposi meravigliata ed ancora assonnata: “Ma…come…dove…la sauna…?”
Lui piegò un poco la testa,come fanno i cuccioli quando qualcosa li incuriosisce e con un sorriso di comprensione replicò: “Alla sauna? Ma come,se te l’ho proposto proprio ieri! Mi hai detto che non era il caso,per via dei capelli appena fatti!”
“Oh! Hai ragione Amore,dormo ancora,non lo ricordavo,ma…facciamocelo un salto,appena possibile…”.
Vissuto,desiderio recondito,sogno,di tutto un po’, o cosa? Non ha molta importanza,ai fini della narrazione è ininfluente sapere se quello che avete letto sia realmente accaduto,se sia fantasia o se si tratti di un sogno. Era importante invece,sempre che ci sia riuscita,intrigarvi e farvi comprendere la mia personale interpretazione di come si possa raggiungere il piacere anche in maniera del tutto inaspettata e “fuori dagli schemi”. Darvi una certezza,come ho fatto in precedenza sull’esperienza bisex,e come forse vi aspettavate facessi anche in questa occasione,stavolta non mi andava… in fondo,l’ho dichiarato all’inizio che mi giudicano imprevedibile,no? Beh,hanno proprio ragione!
FINE
Un grazie a tutti voi per la gentile attenzione che mi avete prestato. In modo particolare voglio ringraziare il mio Pinko,a riguardo del quale,in questo caso,non posso parlare di supporto fornito,ma di effettiva collaborazione. Per ottenere un risultato accettabile,abbiamo passato molto tempo,una domenica pomeriggio compresa, vicini, volteggiando fra sinonimi,avverbi,virgole e congiuntivi: è stato insolito e molto divertente.
Un’ulteriore occasione per ribadirgli il mio amore,con l’augurio di poter “scrivere” ancora a lungo insieme.
Pallina
4335
3
13 years ago
pallinaepinko,
47/37
Last visit: 5 years ago
-
Il gioiello nascosto
Vacanze di Natale di parecchi anni fa a Vercelli. Io e una mia amica passeggiavamo per le vie luccicanti della città piemontese, ammirando le vetrine sfavillanti di un'Italia che allora non conosceva la profonda crisi di oggi. Ad un certo punto Maria, la mia amica, volle entrare in una gioielleria per chiedere le caratteristiche di un bellissimo orologio esposto in vetrina. Suonammo il campanello e un distinto signore ci aprì la porta. Maria fece domande sull'orologio che le interessava e successivamente lo acquistò con carta di credito. Il proprietario ci chiese se volevamo calendari dell'anno che si preparava a nascere dopo pochi giorni e noi dicemmo di sì. Andò nel retrobottega a prendere i calendari. Io vidi un bellissimo anello con una grossa pietra sfavillante "abbandonato" sul banco di vendita. Non riuscii a desistere dal prenderlo e, senza pensarci troppo, lo presi e me lo nascosi in un posto che ritenevo... il più sicuro della Terra! Maria vide quella mia repentina mossa e mi disse: "Ma sei pazza? Hai rubato l'anello?". Io risposi di sì a bassissima voce e lei si avviò verso la porta di uscita. Riuscì ad uscire, ma in quel momento il gioielliere tornò in negozio, attirato dal rumore della porta. Io tentai di fuggire, ma lui bloccò la porta, in quanto si era accorto della sparizione dell'anello. "Signorina, dove è finito l'anello?", mi disse. Io divenni rossa in volto e balbettai: "Di quale anello parla? Non capisco...". Lui ribattè in modo secco che l'anello era fino a pochi secondi sul bancone e che ora era misteriosamente sparito. "Dove è andata la sua amica? Come si chiama lei? Sicuramente è lei che ha rubato quel prezioso gioiello", incalzava l'uomo. Poi disse che avrebbe chiamato i Carabinieri e che loro sicuramente sarebbero stati in grado di farmi parlare. "No, la prego, non chiami i Carabinieri... Io sono una persona onesta... Come può pensare che io o la mia amica..." e qui la voce non mi usciva più, strozzata da un nodo che mi attanagliava la gola. "Ok, fanciulla, voglio crederti. Non chiamo le Forze dell'Ordine... chiamo i miei cugini che ti faranno una bella ispezione intima! Loro sanno come fare", disse il proprietario dellla gioielleria. Andò verso il telefono e dopo poco tornò, dicendomi che era tutto a posto. Passarono quindici minuti, eterni per me, rifugiata in un cantuccio del negozio. Quando suonarono alla porta mi si raggelò il sangue. Il gioielliere aprì ed entrarono nel negozio tre robusti omacci di mezza età. "Questa sgualdrina, o la sua lurida amica, ha rubato un anello. Pensate voi a lei e recuperatemi il gioiello, con qualsiasi mezzo, tanto la puttanella non si ribellerà... almeno che non voglia avere a che fare con i Carabnieri di questa bella città", disse ridendo il gioielliere. "Francesco, non ti preoccupare, la portiamo nel nostro casale in campagna e lì la faremo parlare... con qualsiasi mezzo... costi, quel che costi... E poi sarà un piacere per noi ispezionare una così bella ragazza!", disse il più vecchio dei tre. Mi bendarono e mi legarono le mani con una robusta corda, che mi procurava dolore ai polsi. Uno di loro mi caricò sulle sue spalle ed uscì dalla porta di servizio. Mi depose con poca grazia nel bagagliaio di una vettura, che mi sembrava di aver capito essere una station wagon. La benda sugli occhi, molto stretta, mi impediva di vedere. Dopo un breve viaggio, arrivammo a destinazione: si aprirono le porte dell'auto, un uomo mi tirò fuori dalla vettura e mi portò all'interno di quella che presumo fosse una casa di campagna. Lì ci aspettavano altri uomini, ma la benda sugli occhi mi impediva di capire quanti fossero. Un uomo mi disse: "Ora ci divertiamo un po' con te... faremo una bella caccia al tesoro e vedremo se alla fine riusciremo a trovare l'anello scomparso. Poverina, non sai quello che ti aspetta. Sei uomini contro una sola donna... ah, ah, ah, ah". Io ero terrorizzata da quelle parole decise e beffarde, ma il peggio doveva ancora venire. Uno di loro mi si avvicinò e, alitandomi in volto, sghignazzando disse: "Troia, togliti quelle belle scarpe da ginnastica... magari hai nascosto lì l'anello che cerchiamo". Mi slegarono le mani, mi levarono il giubbotto e io mi tolsi le scarpe. Subito dopo ricevetti l'ordine di togliermi anche i calzini: consegnai le scarpe e le calze all'uomo che mi aveva impartito l'ordine e rimasi a piedi nudi. Il pavimento era grezzo, forse di cemento, e molto freddo: un brivido mi attraversò la schiena. Capii che l'uomo esaminò le scarpe e le calze al loro interno, non trovando però nulla di quello che cercava. Mi tolsero la benda dagli occhi e io potei avere un quadro chiaro della situazione: gli uomini erano in tutto sei, tre più giovani e tre di mezza età. Si avvicinò a me un ragazzone e mi apostrofò in modo insolente: "Cagna, lurida cagna, dimmi dove hai nascosto il gioiello. Altrimenti i tuoi jeans di marca diventeranno degli splendidi hot pants!". Fui sottoposta ad un estenuante interrogatorio, dove mi si chiedeva ripetutamente dove avessi nascosto l'anello; era chiaro che loro erano giustamente convinti che l'anello l'avessi rubato io e ogni volta che non rispondevo alle loro pressanti domande, loro mi tagliavano un pezzo dei jeans. In poco tempo i miei jeans vennero fatti a pezzi e le mie gambe rimasero nude; ormai solo la parte superiore dei miei calzoni era rimasta al suo posto e alcuni dei sei si complimentarono con me per le mie belle gambe. Uno dei miei aguzzini, il più vecchio, si avvicinò a me e con modi bruschi mi strappò di dosso il maglione, riducendolo ad uno straccio per pavimenti . Poi fu la volta della mia camicetta, alla quale fecero "saltare" tutti i bottoni, che schizzarono per la stanza. Ero rimasta con il reggiseno e gli improvvisati hot pants. "Togliti quel brandello di calzoni... non vedi che fai schifo, puttana! Come sei ridotta... dove e è andata la tua tracotanza, lurida cagna!", fu una delle frasi più carine che mi vennero rivolte. Mi tolsi quello che era rimasto dei miei poveri jeans, poi mi slacciarono il reggiseno e mi sfilarono le mutandine. Ora ero completamente nuda e tremante per il freddo e la paura davanti ai sei uomini. MI stesero su un tavolaccio di legno ruvido e mi fecero nuovamente la solita domanda: "Dove hai messo l'anello?". Io non risposi e loro mi fecero aprire la bocca. Mi fecero tirare fuori la lingua e l'afferrarono con due dita, spostandomela in tutti i punti possibili; era però chiaro che l'anello non potevo averlo in bocca, altrimentii avrei faticato a parlare. Poi a turno mi sputarono in bocca, in segno di disprezzo e io dovetti ingoiare la loro schifosa saliva. Ricevetti molti schiaffoni in viso e alla fine mi sentivo rintronata, come se avessi avuto lì vicino delle campane che suonavano a festa. "Ok, vi dirò dove ho nascosto l'anello. L'ho messo davanti...", dissi io, piangendo per l'umiliazione e il dolore. A quelle mie parole tre uomini mi afferrarono e mi girarono a pancia in giù. "Aprile le natiche, che io cerco il gioiello", disse uno all'altro. "No, l'ho messo davanti... lasciatemi stare... non è lì che dovete cercarlo", replicai io. Loro però fecero finta di non sentire quello che io continuavo a dire e mi aprirono il culo. Iniziarono ad infilare le loro dita dentro il mio buco, me lo dilatarono a dismisura, facendomi un male terribile. Ma ormai il mio culo era violato e all'appello mancava solo un grosso bastone, che mi fu infilato poco dopo, producendomi un dolore lancinante. Loro si divertivano a infilarlo e sfilarlo nel mio povero culo e io soffrii le pene dell'inferno. "Puttana, devi soffrire... sei solo una schifosa ladra e prega di non essere messa in galera. Meglio avere il culo rotto, che rimanere a marcire in galera! Ah, ah, ah, ah", disse uno dei sei energumeni. Era chiaro che avevano capito che l'anello era nella mia figa, ma volevano divertirsi a rompermi il culo. Venni poi sodomizzata da tutti e sei, che con i loro grossi attributi finirono l'opera di sfinimento del mio ano, che alla fine risultò con un buco dai contorni alquanto slabbrati. A quel punto mi girarono a pancia in su e mi misero delle tenaci mollette alle grandi labbra della figa. Poi le tirarono verso l'esterno e le labbra seguirono il movimento delle mollette, allargandomi il buco della patatina e mettendo in evidenza l'interno della mia figa. "Ma che bella figa rosa hai, puttana" fu il complimento migliore che ricevetti. Non vi dico i commenti volgari che mi umiliarono in quei momenti. Le mollette si staccarono dalle labbra ormai tirate allo spasimo, producendomi dolore, e io sentii che la mia figa si richiuse velocemente. Ma gli uomini non avevano finito di divertirsi con me. Le loro dita frugavano dentro la mia figa e uno di loro estrasse finalmente l'agognato anello. Era tutto bagnato, perchè ormai io stavo godendo del trattamento subito. "Leccalo, lurida vacca, leccalo e puliscilo con la lingua", disse uno. Io ubbidii e leccai l'anello dal mio umore vaginale, sentendo tutto l'acre sapore prodotto dalla mia figa. Ora l'anello splendeva come quando era sul bancone! I sei abusarono di me ancora per più di un'ora. A turno mi scoparono con grande ferocia e io sentivo i loro uccelli che mi procuravano colpi secchi e decisi, sbattendo con violenza sul fondo della mia patatina. Ebbi un orgasmo, che non seppi trattenere. Uno di loro mi dissse allora: "Guarda come gode la troia, le abbiamo fatto un favore a scoparla... non si è mai divertita così... deve essere in astinenza da parecchio tempo". Alla fine anche loro erano stremati da quel prolungato atto sessuale e mi infilarono un vibratore nelle figa e poi, con poca fatica, anche uno nel culo. "Visto che ti piace avere qualcosa dentro, andrai a casa così... con questi nostri regalii!", disse, ridendo, uno dei sei. Mi infilarono le mutandine e gli "hot pants", che stretti come erano impedivano l'uscita dei due vibratori e gettarono nel camino il mio giubbotto, le mie scarpe, i calzini, i resti del maglione e i pezzi di jeans tagliati. Mi misero la camicetta, che rimase sbottonata, priva come era di tutti i bottoni e mi diedero con le dita varie strizzate ai capezzoli. Uno di loro, non pago di quello che avevo subito, si divertì a prendere a schiaffi le mie tette, che si arrossarono in pochissimo tempo. Mi riportarono in macchina ai bordi del bosco, rivestita così in modo sommario. Ero scalza e la rigida temperatura mi faceva tremare in continuazione. A piedi nudi, tra rovi, sassi, arbusti e tronchi, arrivai alla strada asfaltata, dove chiesi aiuto agli automobilisti di passaggio. Uno di loro si impietosì, vedendomi in quelle condizioni, e si fermò. Venni accompagnata alla nostra casa di vacanza a Vercelli. Nel vedermi mio marito fu colto quasi da un colpo, ma non seppe mai che cosa mi era accaduto e perchè. A lui dissi di avere subito violenza sessuale da un gruppo di balordi. Non volevo che pensasse di avere una moglie ladra!
6296
0
13 years ago
soniaslave,
42
Last visit: 11 years ago
-
Regalo di nozze
Era il tardo pomeriggio del mio ultimo giorno da scapolo. Stavo camminando per strada e guardavo le vetrine quando mi sentii chiamare. "Non ci credo! Tu! Da quanto tempo!" Era una mia amica, con la quale ci eravamo persi di vista da qualche anno. Bionda, corporatura esile ma con un seno pronunciato che faceva capolino dalla camicetta ed un culo da favola inguainato in una minigonna jeans. "Che mi racconti di bello?", mi chiese. "Mah, domani mi sposo...", le dissi con un mezzo sorriso. "Davvero? Non ci posso credere!", fece lei, sgranando quegli occhi verdi nei quali mi ero perso tante volte. "Ebbene si, ho deciso di capitolare anche io..." "Allora bisogna festeggiare!", mi interruppe. "Aperitivo?" Annuii... L'inizio della serata trascorse tra qualche drink, qualche stuzzichino e tantissime cose di cui parlare, ricordi da disseppellire dalle nebbie del tempo, nomi e luoghi dimenticati... "Accidenti com'è tardi!", disse guardando l'orologio. "Ti accompagno?", le chiesi. "Ma... sei a piedi o sbaglio?" "È vero, che scemo..." "Ti accompagno io", mi disse. Salimmo nella sua auto. Mentre guidava, la sua mano indugiò un istante di più sul cambio e poi si spostò sfiorandomi la coscia. Pensai che l'avesse fatto inavvertitamente, ma guardandola, vidi che stava sorridendo. Giungemmo sotto casa mia. Improvvisamente non avevo più voglia di andarmene e lei se ne accorse. "Mi prepareresti un caffè? Mi sa che ho bevuto un drink di troppo!", disse lei senza troppa convinzione. "Certamente", le dissi strizzandole l'occhio, "non posso rischiare che ti venga un colpo di sonno mentre torni a casa!" Entrammo in ascensore. Abito all'ottavo piano, ma già al secondo piano eravamo avvinghiati in un bacio profondo. Le nostre lingue si intrecciarono, stuzzicandosi a vicenda mentre le nostre mani cercavano di liberarci dai vestiti. Entrammo a casa mia seminudi. La condussi in camera da letto e lei si mise a pecorina sul letto, inarcando la schiena. Il mio sguardo corse sulle sue gambe tornite e in men che non si dica, stavo già armeggiando con la cerniera della sua minigonna. In un colpo solo volarono via anche le sue mutandine ed io affondai il mio viso nella sua intimità. Mi inebriai del suo profumo, assaporai il dolce miele che sgorgava da lei, mentre il suo respiro si faceva affannoso e la sua voce, inizialmente roca si trasformava in mugolii di piacere. Mentre la mia lingua stuzzicava il suo clitoride e giocava con le labbra della sua passerina, mi slacciai i pantaloni, tirai giù i boxer e prima che lei potesse accorgersene, la penetrai, scivolando facilmente dentro la sua fighetta umida. Il respiro le si fermò un attimo, ma dopo il primo colpo si abbandonò totalmente al piacere. Le sue mani artigliavano il copriletto, mentre lei sembrava incapace di muoversi sotto le mie spinte e rimaneva totalmente offerta a me, con la testa abbandonata sul letto ed il suo culo sollevato verso di me che la impalavo senza sosta. Dopo un po' la feci girare di schiena, mi misi le sue gambe sulle spalle e continuai a scoparla alternando focose galoppate e movimenti lenti e profondi. Ad un certo punto, il suo orgasmo esplose. Lei si inarcò all'indietro dimenandosi mentre le ondate di piacere la squassavano da capo a piedi. Io accelerai e tirandolo fuori all'ultimo momento, spruzzai la mia sborra su di lei che ancora fremeva per l'orgasmo appena passato. Mi distesi ansimante e felice accanto a lei, ma lei era di nuovo vogliosa di sesso. Senza dirmi nulla iniziò a spompinarmi, facendomi tornare duro in pochissimo tempo. "Adesso tocca a me condurre il gioco" mi disse e salì sopra di me. Iniziò a cavalcarmi furiosamente, muovendo le anche e strusciandosi sopra di me. Le sue mani mi graffiarono il torace, la sua bocca mi straziò i lobi delle orecchie mentre raggiungeva l'orgasmo ancora ed ancora. Infine, venni anche io, stavolta dentro di lei, e lei si abbandonò su di me ansimante. Mi addormentai profondamente. Fui svegliato dalla sveglia del cellulare che suonava. Ero solo. Se n'era andata ed io sapevo che questa volta non l'avrei più rivista. Aveva lasciato un bigliettino sul comodino. "Spero che il mio regalo di nozze ti sia piaciuto!" Ah, già!... Il mio matrimonio!!!
17
2
13 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
Eccitante pazzesca meravigliosa intrigante e assol
la coppia mi aveva dato appuntamento in quel posto...una taverna fatta da un casotto in mezzo alla campagna scaldato da due stufe e ricoperto da legno e tappeti grossi. Come da accordi lo trovai aperto entrai e mi cambiai diventando pamela la troia trav, Mi stesi sul divano con la paura che arrivasse il vero padrone della casa che non era la coppia che avevo sentito al telefono ma un vecchio contadino rozzo o un architetto stravagante o una coppia di stranieri in affitto o chissa' che cos'altro. Ero terrorizzata ma allo stesso tempo non me ne andavo. passarono lunghissimi 30 minuti e io ero sul divano quando arrivo' l'auto con la coppia e dopo pochi attimi entro' solo lei e disse subito la frase perfetta.....MAZZA CHE BELLA SIGNORA CHE SEI ! Ciao amore sei Pamela vero? sei bellissima davvero come ci ha detto Marco il lui della coppia di amici lche hai gia conosciuto. Risposi che anche lei era veramente bella e toccandole il culo la baciai. Lei disse....volevo vedere se eri a posto prima di far entrare lui....sai...abbiamo preso le nostre fregature con travesta orrende e squallide da toglierci la voglia di frequentarne per sempre....quindi adesso ci stiamo attenti ma tu....tu caspita sei un vero schianto. Le piacerai molto. Anzi.....Adesso ti spiego cosa devi fare per piacere molto.....e mi sussurro' all'orecchio qualche consiglio da mettere in atto senza che lui mi dovesse dire niente e poi mi disse e per favore non parlare che cosi' sei donna fino ai piedi. Belle le tue scarpe tacco 12 mi pare...mi disse. poi io mi diressi sul divano e lei senza dire niente mi fece mettere le mani avanti e me le lego' alle corde che spuntavano da sotto cosi facendo il mio corpo si proietto' in avanti appoggiando la schiena allo schienale alto del divano in mezzo alla stanza poi lei dolcemente accarezzandomi la schiena spense le luci e accese un paio di candeline dicendomi ....sei bellissima! Piacerai un sacco al mio lui. Lui non l'avevo mai visto e forse non l'avrei mai visto dato che la luce era data solo dal fuoco tenue delle due stufe. Finalmente lui entro' ed era di spalle a me. mi venne vicino e lei si stese sul divano e ad un cenno di lui lei mi accarezzo il seno e il cazzo anzi...pardon il clitoride facendomi sussultare dal piacere e poi lei mi bendo' . ADESSO sentivo le mani di lui diverse dalle mani di lei passarmi sul corpo accarezzarmi dolcemente mentre diceva Mamma mia quanto e' bella questa donna.....Mi piaceva essere presa come una donna da entrambi loro e tutto si stava consumando nel migliore dei modi....sentii che luio si spogliava e si tolse le scarpe i calzini e tutto nudo giro' andando davanti a me mettendomi subitissimo senza perdere tempo il suo cazzo semifloscio fra le labbra una mano sulla mia nuca e una sotto il mio mento dicendomi .....Apri troia dai.....Io aprii la bocca e il suo cazzo scorse dentro di me e la serata ebbe inizio....Ero eccitatissima e con le mani legate potevo sentire le sue gambe poco pelose sbattermi contro mentre la sua cappellona diventa sempre piu' grossa dentro la mia gola facendomi venire degli sforzi di vomito che cerco di contenere perche' la voglia di succhiare quel bel cazzo grosso e tozzo pulitissimo che sa di sapone profumato mi fa veniir voglia di continuare a succhiare e far godere quell'uomo cosi' straordinario che ci sa veramente fare. Riesco a sentire lei che forse lo sta leccando ma non riesco a capire. poi pero' lei si stende vicino a me sul divano mi tira giu' a mezza coscia il perizomalasciandomi addosso reggicalze calze e gonnellino nero....e mi palpa il culo graffiandomi anche un po' con le sue adorabili unghie . Mi apre le natiche e infilando uno dei miei guanti in lattice da chirurgo che avevo messo sul divano quando ero arrivata ....mi unse il buchetto liscio e morbido e mi penetro' il culo con un dito prima e poi addirittura con due facendomi aprire di piu' la bocca occasione buona per lui per poter affondare un po' di piu' dentro di me fino a toccarmi le tonsille . lei mi scopo' con le dita e poi facendomi allontanare con la pancia allo schienale del divano me lo prese pure in bocca facendomi godere come una grandissima vacca tanto che lui si stacco' da me perche' stavo sbavando godendo e sculettando quindi lui duro come un sasso mi venne dietro per vedere la scena da vicino e ordino' a lei di infilare il mio strap on e di incularmi subito per aprirgli la via perche' a detta sua non ce la faceva piu' a tenere tutta quella eccitazione. Lui mi sbendo' gli occhi anche se sempre non lo vedevo pero' poco dopo emettei un gridolino dicendo a lei che stavo per venire perche' si togliesse se voleva ma lei mi bevve tutto e continuo' a ficcarmi le due dita nel culo che mi sfioravano la prostata con le sue adorabili unghiette che mi facevano un po' male ma che anche mi eccitavano tantissimo. Adesso che avevo goduto lei si sfilo' da me si infilo' il cazzo in mezzo alle gfambe mi appoggio' la punta al culo dopo averlo nuovamente lubrificato e mi inculo' con quel pene di lattice affondandolo tutto dentro fino in fondo e muovendosi piano piano dentro e fuori proprio imitando un vero cazzo. godevo come una pazza e mi dimenavo avanti e indietro sculettando e dimenandomi come una troia in calore fino a che lui autoritamente le disse ....BAsta incularla tu vieni fuori che tocca a ,me. Po co dopo il cazzo di gomma mi si sfilava da dentro il culo e lei ando' subito dietro allo schienale dove io avevo la bocca per farsela leccare. ERa bagnatissima e buonissima la sua passera rasata come un praticello tagliato raso. Lui intanto mi lubrifico' il buco salto' sopra il divano con i piedi mi sculaccio' un po' forte e piano facendomi ansimare e poi mi ordino' di dirgli che volevo essere inculata e io cominciai a dirgli che ssiiii cvolevo essere inculatea ma di fare piano per favore fa piano....piano non mi fare male e lui continuava a sculacciarmi e poi finalmente mentre io lo pregavo di far piano e di non sfondarmi il culo...lui mi apri' le natiche con i pollici tenendomi le anche appoggio' la punta della sua grossa cappella e mentre io continuavo a dirgli dai inculami fammi tua non farmi male lui spinse forte forte la sua cappella con un violentissimo colpo di reni mi inculo' tutta fino in fondo al buco....togliendomi la voglia di essere trav di essere femmina di essere troia e di essere la in quel momento....gridai come non avevo fatto mai supplicandolo di uscire subito che il mio culo non era cosi' aperto da prendere quella mazza cosi' grossa,,,,ma lui invece di ubbidirmi come nei patti di questi giochi.....comincio' a scoparmi violentemente e duramente mentre io urlavo veramente e strillavo nnoooooo nnnnoooooo nooooooo aaagghhhhhh mmmmhhhhh sentivo il suo grosso cazzo aprirmi il culo come non avevo mai sentito in vita mia da trav .... un male boia fino in pancia dove pensavo fosse arrivato il cazzo....poi finalmente lui si sfilo' ....ando' davanti a me e finalmente potei vedrlo....me lo mise in bocca e mi scopo' la bocca ancora un po' fino a riempirmi la bocca del suo nettare che se anche io solitamente non bevevo ...bevvi tutto fino all'ultima goccia ....poi lui dicendomi brava veramente brava e bella disse a lei di toccarmi ancora il c..litoride e ubbidendo godei tantissimo subito poi pero' lei di sua spontanea volonta' mi inculo' ancora una volta aprendomi il culo mettendolo a dura prova ancora una volta ...mmmmhhhhh mmmghhhhh aaahhhhhggg ssiiiiiiii e godevo godevo poi lei mi si sfilo' ancora una voltta e lui nuovamente dopo avermi slegata mi ordino' di mettermi sopra di luie di incularmi spopra al suo cazzo mentre lui potecva guardarmi.....mamma mia che male ma loi lui molto bravo ....strinse le mie mani intrecciando le mie dita ....con le sue dicendomi cavalcami troia puttana vacca....Ormai ero la sua vacca e montavo montavo incurante del male e incurante che lui fece una cosa mai fatta prima con un uomo....mi bacio' infilandomi la lingua in bocca e mentre mi inculava baciandomi capii pure che on doveva avere il goldone visto che in un rantolo di godimento misto all'enorme eccitazione che gli davo...mi sborro' dentro il culo schizzando liberamente tutta la sborra calda che mai avevo potuto provare visto le malattie in giro.... pero' dopo lo stupore di essere stata fregata....godetti tantissimo di sentire quanti schizzi mi riempirono il buco del culo e quanta era l'eccitazione che gli potevo aver dato per riempirmi il buco in quella maniera li'....in cui mi stava riempiendo come si riempie una gran figa quando non scopi da venti giorni. bello sentire gli schizzi comunque soprattutto dopo che lui mi disse essere medico sottoposto a visite periodiche per la salute ....ed essersi fatto dare le mie referenze dai nostri amici in comune che sono donatore avis..... prima di montare me senza goldone. La serata fini' solo dopo molte ore in cui io presi ancora due volte la mazza grossa di lui in culo e il mio strapon legato allal vita di leigridare quanto ne avessi voglia sia per il male sia per godere e.....potei leccare ancora lei fino a farla godere e potei ancora mugolare dal male di avere il buco del culo spanato da quella grossa cappella che mi aveva spanato il culo e mi aveva fatto anche sanguinare e per calmare il dolore poi leccavo ancora lei mentre lui pero' non perdeva l'occasione di tentare di incularmi da dietro mentre mi teneva le natiche me le sculacciava e mi diceva quanto bella e femmina ero...e lei mi faceva godere come una pazza toccandomi con le mani e le sue preziose unghie lo scroto le palle....e mentre mangiavamoancora rileccare la passera di lei infilandomi sotto la tavola con la banale scusa di raccoglier il tovagliolo.... poi io scopai lei alla pecorina cosa che non mi riesce tanto facile fare solitamente quando sono donna ma quella situazione era tremendamente.....eccitante pazzesca meravigliosa intrigante e assolutamente........unica dammi un voto per favore e ti dedichero' una storia solo per te
18
5
13 years ago
pistoniecilindri, 44
Last visit: 11 years ago -
Donna sposata
Fabio è mio marito. Siamo sposati da 14 anni e ci vogliamo ancora bene. Per gli amici siamo la coppia felice, e anche fra noi due ci piace ripeterlo spesso: "insieme siamo così felici!". Forse fingendo un po', forse mentendo anche un po' a noi stessi. Intendiamoci, non è che io non voglia più condividere la mia vita con Fabio, anzi. Ma il tempo ha cambiato qualcosa.... Il tempo cambia sempre qualcosa. O forse voglio dare la colpa al tempo che passa, perchè non riesco neppure a dare la colpa a Fabio o a me stessa. Non lo so. Ma da diverso tempo mio marito non mi sussurra più nell'orecchio le parole giuste prima di mescolare i nostri sensi e soprattutto l'atto ormai è diventato meccanico, quasi ripetitivo; la fantasia ha lasciato il posto alla prevedibilità e la passione alla certezza di aversi. Ma cosa prentendo? sono 14 anni di matrimonio, abbiamo quasi 40 anni, ci conosciamo da 20... Posso aspettarmi ancora di essere stupita, corteggiata, sedotta? No, certamente no. Ma lo sogno, spesso a occhi aperti. Fabio adesso è di là in salotto, sta leggendo un giornale. Chissà se anche lui ha di questi pensieri. Sbircio dalla fessura della porta: no, direi di no. E' immerso nelle sue letture... come al solito. Forse chissà... quando è in giro per la città, sui mezzi pubblici... anche lui guarderà qualche bel fisico... magari anche lui fantasticherà dietro le pagine dell'immancabile quotidiano che si porta sempre appresso. Quasi lo spero! Forse vorrebbe dire che la passione non si è assopita del tutto, che anche dentro di lui c'è della brace ardente sotto questo strato apparentemente insondabile di cenere fredda e grigia di cui noi ci ostiniamo solo a voler considerare la piacevole impalpabilità, sulla quale corichiamo supino il nostro desiderio, compiacendoci della morbidezza di quella patina che tutto ricopre, come se ciò fosse il meglio che avremmo mai potuto desiderare. Che strani pensieri oggi: vorrei che mio marito mi saltasse addosso baciando e graffiando il mio corpo, avvolgendomi fra i suoi muscoli, imprigionandomi fra le sue braccia e cullando la mia passione ormai alla deriva, nel piacere di sentirlo dentro di me, ondeggiando di piacere fra la mente e il corpo. E al tempo stesso me lo immagino - volentieri - mentre sogna scopate selvagge e senza anima con la donna seduta davanti a lui in metropolitana! Ma che diavolo mi sta succedendo?! E' meglio che esca a prendere una boccata d'aria. Gli dico che vado a fare shopping, e lui mi saluta con la mano sorridendo. Forse perchè non gli ho chiesto di accompagnarmi. Forse perchè anche lui qualche volta ha piacere a stare un po' da solo. Zoccolo alto estivo, vestito giallo appena sopra al ginocchio, di quelli che stringono un po' ai fianchi e lasciano il seno bello in vista. Oggi ho voglia di rimestare un po' fra la mia brace! Entro nel mio negozio preferito di vestiti e come sempre ad accogliermi trovo Laura, la titolare, con cui mi fermo volentieri a scambiare due chiacchiere. Il discorso finisce non so come proprio sugli uomini e su certe routine della vita di coppia. Laura mi capisce: ha superato i sessanta da qualche anno e ha vissuto una vita intera con un uomo sin da quando erano giovanissimi. Non si sono mai sposati, ma questo non ha impedito loro di vivere una relazione forte e soprattutto solida, lontano dalle tentazioni che inevitabilmente la vita finisce col proporci. Laura lo dice spesso: "amo mio marito più di ogni altra persona a questo mondo, e per niente al mondo l'avrei mai tradito. Però è anche vero che, figlia mia... resistere alle tentazioni a volte è proprio difficile!" Laura è una donna semplice, diretta. Ha vissuto la sua vita sentimentale come il resto di tutta la sua vita: senza farsi troppe domande e tirando dritto. Non si è mai preoccupata più di tanto di quello che poteva passarle accanto, di ciò che avrebbe potuto essere o fare se avesse preso decisioni diverse nella propria vita. Laura era Laura. Ed è Laura. A volte infelice, a volte gioiosa... ma sempre lei. Io sono una donna diversa. Ho cento pensieri e mi pongo mille domande. Solo ad alcune riesco a dare risposta. Tutte le altre restano attorno a me, e rispuntano fuori all'improvviso come folletti spiritosi. Alcune di queste sono ricorrenti, altre vengono seppellite da altre domande e dall'inesorabile scorrere del tempo. Poi, qualche volta, qualcuna risale verso la superficie e riesce a farsi viva nuovamente. "Sei davvero felice?" mi domando. Non lo so davvero... ma ora sono nel corso e mi voglio distrarre un po'... basta con le domande e vediamo di trovare qualcosa di buono da comprare! Il negozio di intimo qui davanti ha delle cosucce niente male... sono sicura che potrei fare la felicità di parecchie persone se mi presentassi a letto con quel completino! Claudio, il mio collega che non ha mai fatto mistero di avere un debole per me sono sicura che impazzirebbe. Ma naturalmente sto solo immaginando... E Alessandro? quel body di pizzo bianco chissà come me lo commenterebbe se me lo vedesse addosso! Lui che non perde occasione di prendermi in giro ogni volta che mi vede con qualcosa di appena meno casto di una suora di clausura! Giro un po' l'occhio e.... guarda quel tanga rosso praticamente inesistente! è un furto che possa costare così tanto! ci saranno si e no 2 grammi di cotone! Deve essere il modello di cui mi parlava Alice, che ha indossato a San Valintino e che ha fatto un gran colpo su Gianluca, il suo fidanzato. Mi raccontò che fece di quelle evoluzioni fra le lenzuola....! E Fabio? Mio marito? mah... negli ultimi mesi ci manca solo il completino da crocerossina e quello da Ilona Staller e poi glie li ho indossati tutti. Apprezza, si attizza... e poi via col solito disco! Nulla di male eh... ma neppure mai nessun sussulto. Mmmm... cambiamo aria va, che qui sto ricominciando a pensare troppo. Vado oltre e mi fermo davanti alla vetrina del negozio di scarpe. Accidenti ne comprerei almeno una mezza dozzina! Entro, ne provo una raffica ed esco con il mio primo sacchettone in mano: un paio di stivali bianco lucido fin sopra al ginocchio! Alla faccia! non è proprio il mio stile, ma... diavolo! con questi si gireranno tutti a guardarmi! Avanti col prossimo acquisto: negozio di profumi. Adoro Chanel, ma oggi ho voglia di qualcosa di un po' diverso. La commessa me ne fa provare alcuni, ma nessuno è quello che vado cercando. Forse quello lì, con gli occhi da gatta sulla confezione e la fiamma della passione sullo sfondo. Se il profumo è pacchiano quanto la confezione, lo compro al volo. E' così e dopo la strisciata della carta di credito, esco soddisfatta dal negozio. Non so che mi è preso, ma oggi mi sento volgare. Selvaggia. Lasciatemi fare no? A voi che vi importa?! Mi ci vuole adesso un bel vestitino di quelli giusti. Nel corso non c'è nulla che faccia al caso mio. Ma so che dietro la piazzetta posso trovare quello che vado cercando. E' il negozio più trash della zona, noto in tutta Milano. Non avrei mai immaginato che ci avrei messo piede in vita mia. Almeno non senza una pistola puntata alla tempia. Ma oggi l'ho già detto, è un giorno strano. E voglio fare tutto quello che mi gira per la testa in quel momento. Mi va di andarci e ci vado. Basta con le domande! Ci sono minigonne di jeans tempestate di strasse, pantaloni ultra-aderenti di pelle nera, con borchie ovunque. Ce n'è uno, particolarmente fine, con una cucitura proprio sul pube quasi a voler ricalcare quello che ci sarebbe sotto, una volta indossato! Non così tanto trash, mi dico. Continuo a cercare... eccolo il vestito che fa al caso mio: degli hot pants ultra corti, di quelli che da dietro ti entrano quasi fra le chiappette e che davanti è meglio se ti sei depilata, prima di andarci in giro! Presi! E voglio anche quella maglietta gialla corta e fatta a brandelli con scientifica arte proprio lì sulle spalle e sul seno. Detto, fatto. Entro nel camerino con tutta la roba e inizio a provarla. Mi sta tutto a puntino. Penso che sia il caso di tenere tutto quello che ho comprato addosso... e di togliere tutto il resto. Così mi spoglio completamente e ricomincio la vestizione: mi infilo gli hot pants senza mutandine, gli stivali di lattice bianco, e osservo con un po' di apprensione il mio seno completamente nudo. Sta su bene anche senza reggiseno... non è molto grande. Ma la maglietta tutta bucherellata non farà vedere un po' troppo? mah! proviamo! Mi infilo la maglietta e mi rigiro un po' davanti allo specchio! Diamine, chi l'ha disegnata è un genio! l'ho detto che i buchi erano calcolati scientificamente... si capisce che non ho il reggiseno, ma non si vede nulla di troppo: è abbastanza aderente da non far intravedere troppo dai fori e i buchi sono tutti in posizioni strategiche senza mai lasciare scoperto qualcosa di troppo. E' perfetta! Ah già, dimenticavo! Il profumo! è piuttosto intenso e dolciastro... un po' da zoccoletta mi dico... ma guarda come mi son voluta vestire! è proprio il profumo più adatto! Abbondo un po', visto che ormai ci sono, e ficco tutto il vecchiume che indossavo prima nel sacchettone. Esco dal camerino e il ragazzo del negozio stenta a riconoscermi. Mi squadra per bene dalla testa ai piedi, senza mancare di soffermarsi ovviamente all'altezza del seno, e farfuglia qualcosa su come mi stanno bene addosso i vestiti che sto comprando da lui. Lo guardo dritto negli occhi mentre pago, e lui appare evidentemente in imbarazzo. Si fa rosso rosso in faccia e abbassa lo sguardo sul registratore di cassa. Io dentro di me mi sento rinascere. Aria fresca! Sarà che sono mezza nuda, ma mi sento davvero più fresca e leggera! Esco dal negozio e mi dirigo dritta in centro. Voglio proprio farmi guardare! E adesso vediamoli tutti questi uomini! Vediamo tutti questi mariti addormentati come si risvegliano a guardare il provocante incedere di una sconosciuta così sexy e sfacciata! Voglio proprio vederlo, quello con l'anello al dito, col giornale, bello composto, che allunga l'occhio sulle mie gambe o sulla mia bella magliettina... Cammino per il centro con una certa soddisfazione. Noto gli sguardi indiscreti di molti, e percepisco quasi invidia in quelli di qualcuno, che forse addocchiando l'anello di matrimonio pensa a quanto è fortunato il mio dolce maritino. Non sanno quanto si sbagliano... o forse quanto mi sto sbagliando io, visto che in effetti lui avrebbe molte ragioni per potersi reputare fortunato, ma ultimamente pare non apprezzare come un tempo la merce. Sta di fatto che qui sono circondata di grandi intenditori, invece... e quanto apprezzano devo dire! Sono quasi imbarazzata, non sono abituata a tutta questa attenzione da parte degli estranei... sì, mi guardano, sono una bella donna lo so. Ma tutta questa attenzione non l'avevo mai provata. E la cosa mi piace. Mi sento potente, forte... quasi superiore... è una sensazione strana, ma bellissima. Non voglio smettere. Proseguo la passeggiata e vado al parco. Non vi dico l'effetto! I runner si girano tutti a guardarmi il culo! e i ragazzini si danno di gomito indicandomi. Lo so che mi stanno dando della puttana, ma loro sono così piccoli... che volete farci? Forse la storia della volpe e dell'uva la conoscono appena, o più facilmente non l'hanno ancora mai sentita. Mi siedo su una panchina e allargo le braccia appoggiandole sullo schienale come nel gesto di abbracciare due uomini al mio fianco, o come se volessi accogliere tutto il sole che mi riscalda. La maglietta tira sul seno e si solleva dall'inguine lasciando completamente scoperto l'ombelico. Il profumo di me si espande per qualche passo attorno alla panchina e non c'è uomo che quando passa non faccia cadere l'occhio verso di me. Ehi, ce n'è uno che viene verso di me! Vestito bene, borsa porta documenti... sembra un agente immobiliare o qualcosa del genere. Comunque deve essere uno che lavora di sabato. Si, si sta proprio avvicinando a me. Io fingo di non notarlo, ma guardandomi attorno con aria distratta cerco di notare i dettagli: scarpe eleganti, giacca, quotidiano sotto il braccio. Se è sposato è l'uomo che stavo aspettando! Ormai è a pochi passi da me, e io fingo di essere interessata a qualcosa proprio affianco a me. Sento i suoi passi fermarsi davanti a me e mi volto. E' davvero un gran bell'uomo: leggermente brizzolato, lineamenti decisi ma equilibrati, occhio fiero e... bellissima voce: "Scusa" - si rivolge a me - "hai per caso da accendere?" - Umpf, penso io. Si vede che sei bello arrugginito vecchio mio... tanti anni di matrimonio imbolsiscono chiunque eh? ma è un pensiero che tengo per me. Comunque mi fa piacere che ci stia spudoratamente provando. Io sono qui apposta e cercavo proprio te, bel maritino di qualcuna, col giornale sotto braccio! "Mi dispiace, non fumo". Qualche secondo di silenzio. "In effetti neppure io...", prosegue lo sconosciuto. "In realtà, come avrai capito, volevo solo conoscerti. Ti ho vista e non ho potuto fare a meno di rivolgerti la parola, spero non ti offenderai per questo". Gli sorrido dolcemente e lo rassicuro: "Ma certo che no! anzi, mi fa piacere. Sei un bell'uomo e i tuoi complimenti mi fanno piacere!". "Mi posso sedere?" "Certo, ma solo se prima ti presenti!" - scherzo per metterlo un po' più a suo agio. "Hai ragione, mi chiamo Ivan. Lavoro all'agenzia immobiliare laggiù, dopo il parco", mi risponde mentre si siede. "Aspetti qualcuno?" mi chiede sporgendosi lievemente verso di me. "No, a dire il vero nessuno. Mi stavo annoiando... ma per fortuna che sei arrivato tu..." - stavo proprio recitando la parte della puttanella dei desideri. Lo so che a voi maschietti piace così... e io oggi voglio proprio farvi impazzire come si deve! Ivan non deve essere abituato a donne così aggressive e resta leggermente in imbarazzo. Lo aiuto io: "C'è molto lavoro al sabato?" "No, oggi non molto... sono ancora tutti in ferie e in ufficio ci sono solo io... e qualche curioso che entra ogni tanto!" "Ti va di fare due passi? magari ti accompagno verso il tuo ufficio..." Non se lo fa ripetere due volte e ci incamminiamo senza perdere tempo verso l'ufficio. Ho visto che si stava eccitando lì alla panchina... In effetti sono stata un po' birichina: l'ho guardato davvero con fare languido... e poi ho fatto sempre in modo che la bella maglietta che indosso fosse sempre bella attillata sul seno nudo, di sotto. Non si vedrà tutto, ma i buchi lasciano intravedere molta pelle... e poi il tessuto è fine e con questo sole di sicuro ha notato i miei capezzoli scuri. Le gambe leggermente divaricate e rivolte verso di lui devono averlo eccitato definitivamente, perchè non smetteva di ciondolare lo sguardo dal mio seno ad in mezzo le mie gambe. Ok, lo ammetto... mi sono eccitata un po' anche io. Ma non è il momento di lasciarsi andare. Lo seguo mentre mi conduce verso il suo ufficio. Intanto comincia a farsi più esplicito: "Sai, sei davvero sexy e mi piacerebbe offrirti un caffè da me in filiale. Abbiamo una macchinetta che lo devi provare...!" "Ma certo Ivan, voglio che mi fai vedere il tuo ufficio!" e mentre lo dico lo abbraccio alla vita, stringendo il mio corpo caldo e vagamente sudato contro il suo. Ha un fisico atletico e inizio a non poter fare a meno di immaginarlo mentre si spoglia davanti a me. Mi vedo i suoi pettorali sodi all'altezza delle mie labbra, e le sue braccia scorrere sui miei seni e suoi miei fianchi. Ma... aspetta, calma... Non voglio questo! Voglio solo provocarlo, ma non posso lasciarmi trascinare in mezzo dalla situazione! Allontano il pensiero e lascio però che la sua mano cinga il mio corpo, scivolando malandrina verso il culo. Sì, ora è decisamente lì... sulla chiappa destra. L'ha appoggiata con cautela, quasi lasciandola scivolare per forza di inerzia. Ma ora è lì... bella aperta sul mio culo. E mi piace. Lo lascio fare, sono sicura che adesso deve averlo bello duro il ragazzo. Ma guarda un po' che bel maritino intraprendente che sono andata a scovare! Siamo davanti alla porta di ingresso dell'agenzia. E' chiusa e lui sta per aprirla con le chiavi. Io mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro: "ti voglio sentire dentro...", e nel dirlo lascio che la mia lingua scivoli sul suo lobo. Mi sento la testa girare... ma che diavolo sto facendo?? non voglio mica fare le corna a mio marito! volevo solo giocare un po'! dove mi sto spingendo... aspetta, sono ancora in tempo per fermare tutto. Penserà che sono matta, ma faccio ancora in tempo a girare sui tacchi e lasciarlo lì sulla porta come un fesso! Si farà una sega di quelle da ricordare... alla fine non ho ancora fatto nulla di male... posso andarmene se voglio. Appunto... se voglio. E invece io voglio restare lì, entrare con lui e lasciare che la passione del marito annoiato si riversi invece tutta su di me, con rinnovato vigore! Voglio sentire tutto quello che non da più a sua moglie, per me. Intorno a me, sopra di me, dentro di me! Ha aperto la porta... prendo il coraggio a due mani, uccido con secco colpo di karate la mia coscienza, ed entro con lui nel negozio. Richiude prontamente la porta dietro di sè. Ed inizia a calarsi i pantaloni. Io sono tutta un fremito e vorrei che mi strappasse i vestiti di dosso facendo di me ciò che vuole. Non so neppure dove voglio sentire il suo membro su di me... probabilmente lo voglio su tutto il corpo, ovunque dentro di me. Ha un pene ben fatto, ritto e direi anche molto duro. Mi ci avvento come un disperso su una pozza nel deserto. Lo afferro con voluttuosità e lo ingoio come se volessi farlo mio in un sol boccone. Lo sento che si irrigidisce come non mai e sento le sue mani esplorare ogni piega del mio corpo... mi accarezza ovunque e ovunque mi bagno: di sudore o di dolce piacere. Mi stacca la bocca dal suo corpo e inizia a slacciarmi i pantaloncini... poi con un gesto secco mi strappa la maglietta di dosso lasciando il mio seno nudo davanti alle sue labbra... Mi ha letto nel pensiero... "strappami questi vestiti di dosso e fammi godere!", ora voglio che mi penetri selvaggiamente! e così fa senza bisogno di pronunciare una parola. Solo ansimi e mugolii attorno a noi. Mi toglie gli hot pants e prima mi lecca voracemente il basso ventre; io lo spingo con forza contro le sue labbra e lui ci da dentro ancora di più... mi tira i capelli, mi palpa le tette quasi fino a farmi male... mi chiama puttana e mi ci fa sentire davvero, la sua puttana... ormai sono totalmente abbandonata a lui e soprattutto al mio desiderio. Erano anni che avrei voluto che mio marito mi scopasse così. E adesso sono sicura che mio marito, come quest'uomo che tanto gli somiglia, è da anni che sogna di scoparsi una puttanella come me, incontrata per caso al parco. Ma lui è a casa a leggere e io sono il suo sogno che si realizza. Ivan è il mio, che adesso entra dentro di me... potente, profondo... ritmato... le nostre labbra finalmente si incontrano e si mescolano come i nostri corpi sudati e odorosi. Mi piace anche il suo odore! Sono completamente persa fra le sue braccia e le sue gambe... mi avvinghio a lui per sentire ogni centimetro della sua pelle su di me... e lui spinge più forte dentro di me! Chiudo gli occhi e lo graffio dietro la schiena... geme e gode, geme e gode... io quasi piango, non so se dal piacere, dalla gioia o da un senso di colpa che forse non riuscirò mai a scacciare del tutto. Piango sotto i colpi del suo addome e il suo incedere si fa più dolce, più adatto alle mie sensazioni che stanno mutando. Ora ho bisogno di affetto e di amore... e quest'uomo, questo sconosciuto l'ha capito... forse non mi sta più scopando, forse si è reso conto anche lui che stiamo facendo l'amore. Forse ci siamo trovati, come due aghi in mezzo all'immenso pagliaio del mondo. Emozioni che non avevo mai provato prima mi inebriano il corpo e la mente. Mi sento completamente libera, per la prima volta dopo tanti anni, e padrona di me stessa. Questa sordida situazione di sesso, nella mia mente si sta trasformando nella più incredibile delle possibili storie d'amore. Ivan è venuto, copiosamente su di me... ma ora si sta dedicando al mio piacere... lo fa in modo impareggiabile. Con passione, con delicatezza ma al tempo stesso con quella rudezza che mi impedisce di sottrarmici anche dopo che sono venuta! Oh diavolo! Questo è sesso! Cazzo questo è sesso! Ora resta al mio fianco accarezzandomi, sdraiati entrambi sul divanetto nel salottino. Hanno suonato alla porta ma nessuno andrà ad aprire. Siamo nella nostra bolla di felicità, e nessuno può disturbarci. Forse mi sto innamorando. "Domani ti voglio rivedere", mi dice Ivan. Chissà che ne sarà dei nostri matrimoni, gli chiedo io. "Credo che ormai sia inesorabile", mi risponde guardandomi negli occhi. Restiamo abbracciati per non so quanto tempo, poi si deve tornare a casa. Abbiamo qualcosa da dire a qualcuno. Ma non questa volta, in realtà. Ho solo sognato una strana e strampalata storia d'amore. Continuo a guardare mio marito dalla fessura della porta e chiedendomi, in mezzo ad altre mille domande, se sono pazza nell'immaginare certe fantasie o rassegnata nel concludere che son solo sciocchezze. Non uscirò a fare shopping, non mi vestirò da puttana e non conoscerò nessun amante capace di farmi perdere la testa per lui. Rewind: cucina, salotto, camera da letto. Dai Fabio, accendi la musica che si balla.
48
5
13 years ago
erotic3mind255232,
36
Last visit: 4 years ago
-
2a puntata) questa sono io e cio' che cerco
......LA sua mano destra spinge forte la mia nuca verso il suo sesso semifloscio che pero' ad ogni colpo di reni che mi da spingendo il suo cazzo fra le mie labbra carnose e vogliose di dare piacere mi ficca la sua cappella sempre piu' dentro la gola facendomi quasi soffocare ed e' entratoda soli pochi minuti.... Adesso mi metto sdraiato di schiena e lui si inginocchia vicino alla mia faccia mettendomi di nuovo il suo cazzo gia' bello duro fra le labbra e le sue due mani mi tengono la faccia e i suoi pollici mi toccano le mie labbra aperte aprendole ancora un po' di piu' e sentendo con l'unghia il suo cazzo scorrere dentro di me su e giu' .....su e giu ......su e giu' dentro fino in fondo e poi fuori fino a estrarre tutta la cappella dalla mia bocca e poi dentro nuovamente tutto in bocca fino alle palle e poi di nuovo fuori mentre la mia lingua lo segue fuori dalla mia bocca andandogli a leccare il prepuzio per non farlo mai lasciare asciutto e godo di sentirlo diventare sempre piu' duro, sempre piu' grosso e sempre piu' lungo dentro di me anche se a volte ho degli sforzi di vomito. Lui rantola e gode molto di quella scopata dentro la mia bocca e io cerco di contenerlo. Ha un cazzo duro veramente il mio amico ed e' veramente grosso contenerlo in bocca ....non e' troppo lungo ma importante e' che sia duro e questa e' la cosa importante....so di eccitarlo molto e di essere la cosa piu' bella che ci sia in questo momento. Succhia troia puttana vacca succhia che poi te lo metto tutto dentro il culo .....lo vuoi nl culo???? mmmmhhh gghhhoooffff non riesco a rispondere ma farfuglio qualcosa alla sua seconda domanda se lo voglio nel culo faccio cenno di si con la testa e poi lui me lo toglie dalla bocca e mi richiede se lo voglio nel culo e io sottovoce gli dico che lo voglio ssiiiiiiiiiii tutto dentro che lo voglio sentire....allora lui estrae il suo cazzo dalla mia gola mi dice di girarmi alla pecorina mi tira giu' il perizoma a mezza gamba e prima di penetrarmi mi sculaccia energicamente le natiche nude facendomi sussultare e facendomi avanzare per sottrarmi a quelle sberle cosi' dolorose.... Allora lui si sedette mi mise sopra le sue gambe e continuo' a sculacciarmi le natiche dicendo di stare zitta e ferma dicendomi anche troia baldracca vacca. Siiiiiiiiiii mi eccitavo tantissimo e il mio cazzo scappellato mi faceva godere molto di quella situazione. Non so quanti minuti passarono ma troppi per il male che avevo alle culatte liscie e morbide che ho che adesso dovevano essere belle rosse......che lui mi prese di peso alzandomi e tenendomi in piadi alla pecorina prese un po' di gel dal comodino mi imbratto' il culo con due dita anche entrando un po' e quindi facendomi sonbbalzare in avanti dal male e dal godimento.....poi lui si infilo' il guanto in lattice che era anch'esso sul comodino e con un dito mi entro tutto dentro roteando il dito dentro il mio culo mentre ansimavo forte e mugolavo di un ,male misto a piacere perche' non volevo smettesse mai quel tipo di penetrazione che mi faceva cosi' bene non so perche' . Quando fui ben lubrificata le sue mani mi presero per le anche e i suoi pollici mi aprirono le natiche ancora doloranti dalle sculacciate poi una sua mano prese il suo cazzo e lo appoggio' al mio buco quasi fosse una sorta di iniziazione....a quel punto lui mi prese le mani e cosi' facendo la mia testa ando' ad appoggiarsi al materasso ...me le mise dietro e mi disse di tenermi aperte le natiche affinche' lui entrasse dentro di me. Vacca tienti le natiche aperte cosi'....che ti riempio il culo con il mio bel cazzo duro....Lo senti quanto e' duro il mio cazzo? troia di una vacca? Lo senti o no rispondi troia ...Dimmi che lo vuoi dentro VACCA!!!! sssiiiii lo voglio dentro per favore mettimelo dentro inculami dissi io.....siiiii sei una troia e ti piace il cazzo lo so.......prese a schiaffeggiarmi ancora a ridosso del mio buco aperto poi pero' prese il suo cazzo tenendolo vicino alla sua cappella...lo appoggio' al mio buco mi riprese per le anche con entrambe le mani mi aiuto' a tenermi aperte le natiche poi un colpo secco che mi fece sobbalzare di nuovo avanti gridando aaaahhhhhhmmmmmhhh ffffffhhhh fhhhhhhhhscccc aaaahhhhggg e lui mi tenne stretta stretta a se e adesso il suo cazzo stava penetrandomi tutto il buco scendendo tutto dentro di me mentre lui mi continiuava a tenere le natiche aperte mentre io dalla spinta avevo lasciato le mie natiche per tenermi in equilibrio per non cadere in avanti e lfare che il suo cazzo non uscisse dal mio buco. Quando fu in fondo lo potevo sentire bello duro che mi stava slabbrando il culo che piano piano si stava adattando alla dimensione del suo cazzo e anche a contenerlo tutto dentro . Il mio buco del culo palpitava aprendosi e io prendevo respiro con respiri piccoli e veloci per aprire il diaframma e far si che il culo mio si allargasse per bene. 3 minuti lunghissimi di cazzo quasi immobile dentro il mio buco stretto mentre il dolore lancinante stava trasformandosi in godimento ....che lui comincio' la monta....e prima piano poi sempre piu' veloce comincio' ad incularmi mentre lui rantolava per le splendide sensazioni che il mio buco stretto gli dava e io mugolavo di piacere vero mentre lo sentivo sfiorarmi la prostata e per il piacere che gli davo sentendo la sua bava uscirgli dalla bocca cadere sul mio culo per il godimento che dovevo dargli a sentirmi godere Lui sbatteva il suo ventre contro le mie natiche sciaffff sc iafff sciaffff sciafff e io adesso lo assecondavo andandogli incontro perche' volevo che la sua cappella sempre piu' dura mi entrasse tutta dentro fino a sfiorarmi la prostata facendomi andare in visibillio il mio clitoride sotto che in mezzo alle palle floscie e cadenti dall'alto sbatteva su e giu' impazzito e lussurioso al massimo del godimento terreno che un uomo possa aspirare ad ottenere da un rapporto anale. DAII TROIA VACCA SCIAFFF SCIAFFF MI SCULACCIAVA E LO SEntivo sempre piu' duro infatti si lascio cadere giu' sul materasso e io con lui ma sempre alla pecorina distesa continuo' ad incularmi su e giu' su e giu dentro e fuori e adesso ogni tanto estraeva il suo cazzo tutto da dentro il mio culo ....mi faceva sentire pulsare l'ano all'arietta aperta e poi la sua cappella ritrovava la strada da sola entrando tutta aprendo nuovamente il varco e portandosi dietro tutto il cazzo duro che padrone della situazione mi inculva a suo piacimento toccando il fondo restando fermo mentre lui mi diceva.....SEI MIA VACCA!!! Lo sai di essere la mia vacca vero? SSISIIIII Soiiiiiii mmmhhh mugolavo io e lui riprendeva a montarmi tenendomi per i fianchi . Erano passati soli 10 minuti da quando era entrato e mi sembravano 100 quando con dei rantolii antecedenti a godere.....urlo' forte e poi si abbandono' su se stesso dicendo vvvvveeenenenggooooooooooo troia puttana baldracca ladra zoccolaaaaaaaaaaaaaaaaaaa e mi riempi' il culo senza estrarre il suo cazzo dal mio buco mentre inguantato dal profilattico lo riempiva tenendomi il suo cazzo sempre dentro di me tutto fino in fondo finche ebbe finito e io toccandomi e solo sfiorandomi il clitoride venni con lui quasi simultaneamente godendo soffocatamente per non disturbarlo......si rivesti' da li a poco e se ne ando' . NON AVEVAMO NEMMENO PARLATO OLTRE QUELLE QUATTRO PAROLE DURANTE IL RAPPORTO.
31
4
13 years ago
pistoniecilindri, 44
Last visit: 11 years ago -
Una moglie in mostra
Ecco quello che può capitare ad una moglie innamorata in una calda notte di fine estate. Io e Mario, mio marito, siamo andati a fare un giro a piedi e poi a bere qualcosa in centro a Milano e alla una e trenta siamo risaliti in macchina per far ritorno a casa. Mio marito non metteva in moto e io gli chiesi il motivo di questa sua pausa. Lui mi disse: "Togliti una scarpa, voglio baciarti un piede". Io gli risposi di no, in quanto c'era ancora troppa gente in giro, e lui insistette fino a farmi piangere. Dopo poco smisi di piangere, consolata in tutti i modi da mio marito. Erano intanto venute quasi le due e io accettai la sua proposta. Lui mi tolse la scarpa destra, una decollete nera, e la depose in bella mostra sul cruscotto. "Ma sei matto", gli dissi, "tutti vedranno la scarpa sul cruscotto". Lui rispose: "Beh, che male c'è, è solo una scarpa, non un paio di mutandine!". E iniziò a baciarmi il piede nudo e senza calza. Mi leccò le dita con grande passione, poi la pianta nella zona sotto le dita e alla fine il calcagno. I passanti passavano a tre/quattro metri dalla macchina, in quanto una striscia di verde divideva il marciapiede dal bordo strada. Poi Mario mi chiese di togliere le mutandine. Io dapprima risposi di no, ma poi accettai un po' a malincuore... credete, più per amore che per esibizionismo! Ad un certo punto un ragazzo di fermò poco più avanti e iniziò a guardarci insistentemente. Io me ne accorsi e avvertii Mario che, tutto intento nel "leccaggio" del mio piede, non aveva notato il ragazzo. Il giovane estrasse il telefonino dalla tasca e si mise a parlare. Poco dopo si avvicinò alla macchina, salendo sulla zona verde e arrivò a pochissima distanza dal finestrino di destra. Mio marito smise di leccarmi il piede, ma continuò a tenermi la gamba sollevata e me la portò verso il finestrino, per "facilitare" al ragazzo la visione delle mia parte intima. Io avevo il sedile con lo schienale un po' abbassato e il ragazzo potè gustarsi tutta la scena da vicino. Io tentai di abbassare la gamba, ma lui mi tenne ferma per la caviglia. Ci chiese un'informazione stradale e io, rossa di vergogna, gli indicai la strada, ma non feci in tempo ad abbassare la gamba e tantomeno a rimettermi la scarpa. Mio marto reputa "grezzone" le ragazze che appoggiano i piedi nudi sul cruscotto mentre la macchina è in movimento. E io che figura ho fatto? Quante cose faccio per amore! Sono proprio una brava schiava...
19765
1
13 years ago
soniaslave,
42
Last visit: 11 years ago
-
La punizione
Sbagliato,lo sai In ginocchio davanti a me tieni lo sguardo a terra Non sai dire altro che “Mi spiace Padrone” Troppo facile,sapevi la Regola E l'hai trasgredita Ora nessuna giustificazione ti salverà Meriti di essere punita e ne devi essere consapevole Ti indico il tavolino Sei percorsa da un brivido Ti avvicini timorosa Ti metti a pancia in giù Tramite le polsiere e le cavigliere ti lego alle gambe del tavolo Nessuna comodità,sarai ben stretta Ti abbasso le mutandine Ti accarezzo il solco fra le natiche Scendo fino alla tua intimità Sei calda e bagnata,sarà tutto più semplice SBAM Il primo schiaffo ti colpisce Lasciando il segno rosso delle cinque dita sulla natica SBAM SBAM SBAM Sussulti ad ogni colpo E a ogni colpo mi ringrazi Una pausa,senti qualcosa che vibra Qualcosa che si avvicina alla tua intimità Fremi,sai che è grosso Sai che ti penetrerò il sesso solo per lubrificarlo Sai che entrerà nel secondo canale Sai che ti farà un po' male Sai che lo lascerò in te per un bel po' di tempo Sai che....hai sbagliato
14
1
13 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
Il ritorno
E' stata una giornata piena,ma finalmente sono a casa Giro la chiave e apro la porta di casa Mi hai sentito arrivare Ti presenti nella tua “divisa da casa” La parigina in raso nero ti dona molto Le scarpe a stiletto ti slanciano la figura Il tuo sguardo basso,come desidero Ti inginocchi Mi avvicino a te e ti porgo la mano La baci Mi accerto che il collare sia stretto giusto Ne sono soddisfatto e posso vedere nei tuoi occhi un'espressione L'espressione di chi è felice di poter soddisfare il proprio Signore Fa ancora caldo,ti faccio alzare Sai cosa devi fare Mi precedi in bagno,la vasca è colma di acqua Lascio che mi spogli,la camicia Le scarpe I pantaloni Mi baci i piedi e mormori: “Grazie Mio Signore” Anche gli slip cadono Il tuo sguardo si sofferma sul mio membro,la fonte del tuo essere Entro nell'acqua,la temperatura è quella giusta Cominci a passare la spugna dolcemente sul mio corpo Comincio finalmente a rilassarmi Ti prendi cura di ogni angolo del mio corpo Uscito dall'acqua,mi avvolgi con l'accappatoio Lentamente mi sfreghi per asciugarmi Arrivi al sesso,ti soffermi Lo senti crescere sotto le tue mani Non c'è bisogno di dire niente Mi siedo sul bordo della vasca Sei inginocchiata davanti a me Con una prese decisa ma allo stesso tempo lieve Avvicino la tua testa al mio inguine Apri la bocca e il calore mi avvolge
11
0
13 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
Uno strano medico
Io amo le scarpe con il tacco alto, che trovo molto erotiche e sexy, specie se abbinate a pantaloni neri e calze chiare molto trasparenti. Purtroppo tutti sappiamo che le scarpe alte non fanno molto bene, specialmente se calzate più ore al giorno. Forse è anche per questo che sono soggetta alla formazione di duroni sotto le piante, che tengo sotto controllo con una buona pedicure. E questi maledetti duroni mi hanno fatto "vivere" un'esperienza del tutto particolare. Ero andata dal medico della ASL per un banale controllo della pressione e mi ero stesa sul lettino senza scarpe. Fortuitamente il medico ha visto i duroni che, come dicevo, a volte si formano sulle mie piante. Mi ha consigliato la visita da un medico posturologo, suo amico, per capire quale fosse la causa della formazione dei duroni. Mi presentai dal posturologo con mio marito e lui ci fece sedere alla scrivania, chiedendomi di esporre i miei problemi. Poi mi invitò a spogliarmi in un angolo della stanza, dove era stato ricavato uno spogliatoio. Io mi ero vestita con camicetta, gonna e calze autoreggenti per essere disinvolta nella visita, pensando erroneamente che la visita si limitasse ai piedi. Mi tolsi scarpe e calze e raggiunsi il lettino. Il medico mi chiese di togliermi anche la gonna e la camicetta e io ritornai nello spogliatoio, dove eseguii l'"ordine". Ritornai al lettino, questa volta in reggiseno e mutandine. Il medico mi fece sedere sul lettino e poi girò dietro lo stesso e dopo avermi slacciato il reggiseno, me lo tolse. Rimasi sbigottita.... non avevo mai visto un medico che spogliasse le pazienti! Mi fece stendere sul lettino e afferrandomi ora per le caviglie, ora per i piedi, mi fece roteare le gambe in tutte le posizioni. Poi mi sfilò le mutandine, lasciando sia me, che mio marito senza parole. Le depose con grazia vicino al lettino e ricominciò a muovermi le gambe, persino ripiegandomele sui seni. Mio marito mi disse che la mia patatina si allargava e si bagnava e che il medico-porco si era accorto di questo. Poi mi fece stendere a pancia in giù e mi chiese di aprirmi le natiche. Chiesi il perchè e lui mi disse che doveva tratteggiarmi la colonna vertebrale con un pennarello nero. Io mi allargai e lui iniziò a tratteggiarmi dal buco dell'ano (ma era necessario iniziare proprio da lì?). Mi tratteggiò tutta la schiena e alla fine mi spostò i capelli da una parte, concludendo il tratteggio sulla nuca. In effetti quel trattamento particolare eccitò anche una timida come me, che lasciai una bella macchia di bagnato sul lettino. Che vergogna! Poi mi fece camminare in lungo e in largo nella stanza, anche con il telefonino in mano, in quanto asseriva che il cellulare obbliga ad una postura sbagliata. Mi fece salire su una pedana collegata ad uno schermo appeso al muro, dove si vedevano le mie piante colorate di rosso, verde e blu (a seconda delle parti di appoggio del piede). Alla fine disse che doveva operarmi alle caviglie (10/15 mila euro!). Pagammo la visita, alquanto salata e... a mai più rivederci! Ora quando sento al Telegiornale notizie di medici strani non penso più all'esagerazione dei cronisti! Anche se non ha toccato le mie parti intime... è capitato anche a me di trovare un medico che andrebbe radiato dall'Albo!
8121
1
13 years ago
soniaslave,
42
Last visit: 11 years ago
-
La lettera
Mio signore amato, non aver paura, non muoverti, resta in silenzio, nessuno ci vedrà, rimani così, ti voglio guardare, io ti ho guardato tanto ma non eri per me, adesso sei per me, non avvicinarti, ti prego, resta come sei, abbiamo una notte per noi, e io voglio guardarti, non ti ho mai visto così, il tuo corpo per me, la tua pelle, chiudi gli occhi, e accarezzati, ti prego, non aprire gli occhi se puoi, e accarezzati, sono così belle le tue mani, le ho sognate tante volte adesso le voglio vedere, mi piace vederle sulla tua pelle, così, ti prego continua, non aprire gli occhi, io sono qui, nessuno ci può vedere ed io sono vicina a te, accarezzati signore amato mio, accarezza il tuo sesso, ti prego, piano, è bella la tua mano sul tuo sesso, non smettere, a me piace guardarla e guardarti, signore amato mio, non aprire gli occhi, non ancora, non devi aver paura son vicino a te, mi senti? Son qui, ti posso sfiorare, è seta questa la senti? È seta del mio vestito, non aprire gli occhi e vedrai la mia pelle, avrai le mie labbra, quando ti toccherò per la prima volta sarà con le mie labbra, tu non saprai dove, ad un certo punto sentirai il sapore delle mie labbra, addosso, non puoi sapere dove se non apri gli occhi, non aprirli, sentirai la mia bocca dove non sai, d’improvviso, forse sarà nei tuoi occhi, appoggerò la mia bocca sulle palpebre e le ciglia, sentirai il calore entrare nella tua testa, e le mie labbra nei tuoi occhi, dentro, o forse sarà sul tuo sesso, appoggerò le mie labbra, laggiù, e le schiuderò scendendo a poco a poco, lascerò che il tuo sesso socchiuda la mia bocca, entrando tra le mie labbra, e spingendo la mia lingua, la mia saliva scenderà lungo la tua pelle fin nella tua mano, il mio bacio e la tua mano, uno dentro l’altra, sul tuo sesso, finché alla fine ti bacerò sul cuore, perché ti voglio, morderò la pelle che batte sul tuo cuore, perché ti voglio, e con il cuore tra le mie labbra tu sarai il mio, davvero, con la mia bocca nel cuore tu sarai mio, per sempre, se non mi credi apri gli occhi signore amato mio e guardami, sono io, chi potrà mai cancellare quest’istante che accade, e questo mio corpo senza più seta, le tue mani che lo toccano, i tuoi occhi che lo guardano, le tue dita nel mio sesso, la tua lingua sulle mie labbra, tu che scivoli sotto di me, prendi i miei fianchi, mi sollevi, mi lasci scivolare sul tuo sesso, piano, chi potrà cancellare questo, tu dentro di me a muoverti adagio, le tue mani sul mio volto, le tue dita nella mia bocca, il piacere nei tuoi occhi, la tua voce, ti muovi adagio ma fino a farmi male, il mio piacere, la mia voce, il mio corpo sul tuo, la tua schiena mi solleva, le tue braccia che non mi lasciano andare, i colpi dentro di me, è violenza dolce, vedo i tuoi occhi cercare nei miei, vogliono sapere sino a dove farmi male, fino a dove vuoi, signore amato mio, non c’è fine, non finirà, lo vedi? Nessuno potrà cancellare questo istante che accade, per sempre getterai la testa all’indietro, gridando, per sempre chiuderò gli occhi staccando le lacrime dalle mie ciglia, la mia voce dentro la tua, la tua violenza a tenermi stretta, non c’è più tempo per fuggire e forza per resistere, doveva essere questo istante, e questo istante è, credimi, signore amato mio, quest’istante sarà, da adesso in poi, sarà, fino alla fine. Noi non ci rivedremo più, signore. Quel che era per noi, l’abbiamo fatto, e voi lo sapete. Credetemi: l’abbiamo fatto per sempre. Serbate la vostra vita al riparo da me. E non esitate un attimo, se sarà utile per la vostra felicità, a dimenticare questa donna che ora vi dice,senza rimpianto, addio.
18
0
13 years ago
robertino1980414606,
31
Last visit: 9 years ago
-
Un capodanno indimenticabile..
Era la sera di capodanno, girovagavo sulle vie di milano deluso e amareggiato dagli amici che mi avevano lasciato solo, e dopo la rottura con la donna con cui stavo insieme, girando per le strade senza una meta, vengo fermato da un ragazzo ben vestito che gentilmente mi chiede una sigaretta, e gliela porgo tranquillamente, e lui mi dice vedo tristezza nei tuoi occhi, se ti va facciamo due passi insieme, io rispondo volentieri… camminando gli racconto un po di me, e lui mi dice che è gay e se non avevo dove andare potevamo andare da lui a farci una spaghettata e festeggiare l’ultimo dell’anno insieme… io gli dissi imbarazzato, io sono bsex ma non sono abituato ad andare a casa del primo che incontro per strada, ma la sua simpatia e i suoi bei e gentili modi di fare mi convinsero ad accettare l’invito… gli dissi però staremo insieme come due buoni amici a festeggiare, e mi rispose nessun problema e ci recammo nel suo appartamento… Un appartamentino caldo e carino arredato di buon gusto, appena entrati mi disse, mettiti pure comodo indicando un lussuoso divano molto ampio, se vuoi vai a farti una doccia mentre io vado a preparare da mangiare… accettai l’idea della doccia sentivo di averne bisogno dopo aver camminato tanto… mi diede asciugamani e una bella tuta comoda… Quando finii di fare la doccia mi misi su quel morbido divano, e sentivo di eccitarmi mentre attendevo ma restai li a rilassarmi… Dopo aver mangiato e scherzato insieme per un bel po, lui mi disse rilassati sul divano e io vado a farmi una doccia puoi guardare la tv o cercarti un film da vedere se vuoi… Presi uno dei suoi DVD era un film porno, e mi misi comodo a godermi il film, dopo un bel po ritorno luca, vestito come una donna supersexy, quasi non credevo hai miei occhi, si era messo una parrucca bionda molto lunga con un babydoll di colore rosso molto provocante, con calze a rete nere, si avvicinò inpiedi davanti a me dicendo stasera sarò Vanessa per te ti va di prendermi? e senza nemmeno aspettare che io dicessi niente si abbasso su di me baciandomi, si inginocchiò davanti a me e cominciò a spogliarmi finchè scopri il mio cazzo e cominciò a succhiarmelo a lungo sembrava non fermarsi mai, era davvero molto bravo, memmeno la mia donna succhiava cosi bene, dopo si alzò in piedi e mi mise il suo bel cazzo davanti alla mia bocca, e cominciai a succhiarglielo anche io, era proprio un bel cazzo piu grosso del mio, e mi piaceva, glielo succhiai e leccai a lungo, finchè lui si girò e mi disse dai infilamelo dietro che ho voglia, e si sedette sopra il mio cazzo e gli cavalco sopra per un bel po e poi si fece mettere a pecora, e ancora e ancora quando stavo per venire si girò velocemente lo prese in bocca e cominciò a succhiarlo ancora fino a farmi svuotare dentro la sua bocca… Poi si sedette sul divano e con il cazzo duro mi invitò a sedermi io sul suo cazzone, e cosi feci e mi scopava veramente tanto bene, e io vedermi scopare il culo da luca vestito da donna mi eccitava davvero tanto, mi fece cambiare diverse posizioni, finche poi mi sborro tutto in bocca.. Ci rilassammo un pochino e poi andammo insieme a farci una doccia, e io che avevo ancora voglia gli confessai che mi sarebbe piaciuto avere piu cazzi insieme… Ritornammo sul divano io mi rimisi la tuta, e lui si rimise i suoi sexy vestiti.. fece un paio di telefonate, e due suoi amici arrivarono e ci mettemmo a sedere a chiacchierare e a fare conoscenza, erano una travestita e un bel bsex tutti e due ben dotati, e cosi esaudi il mio desiderio, e per molte ore andammo avanti a scambiarci di ruolo facendo una marea di posizioni… non avevo mai goduto cosi tanto… Il giorno successivo tornai a casa pensando un capodanno che non dimenticherò mai!
19
2
13 years ago
iomauretto,
42
Last visit: 13 years ago
-
Fantastica serata
innanzitutto devo ringraziare M&A per la fiducia concessami come cuoco... l'esperimento del last "sessocurinario" è riuscito alla grande malgrado i presupposti del classico nulla di fatto...cmqe veniamo al racconto dell'accaduto: logicamente M&A sono le iniziali dei loro nomi di battesimo, almeno credo, meglio non fare nik x ottenere l'intasamento della letterbox... cmqe ieri sera visti gli accordi presi in precedenza con la cp mi sono recato a casa loro portando con me soltanto...una ottima botiglia di vino bianco già portata alla temperatura giusta in precedenza.... fatti i soliti convenevoli non tralasciando nulla al caso, mi hanno subito fatto mettere a mio agio, ed indossando il classico grembiule da cucina mi sono messo all'opera x preparare la cena( a base di pesce) come richiesto....x mia fortuna gli ingredienti hanno giocato a mio favore essendo veramente di ottima qualità....intermezzo birikkino...avevo tralasciato nell'enfasi del racconto di dirvi ke la signora ha preteso che sotto il "grembiulino" rimanessi soltanto in boxer... intrigato ulteriormente dalla cosa ho cercato di dare il meglio di me, come cuoco provetto si intende, la cosa che mi ha veramente fatto impazzire è che mentre stavo armeggiando tra pentolini e padelle" A." si è avvicinata prima con fare curioso e mentre mi poneva domande sul da farsi in certi casi ha allungato la manina sotto il grembiule, mentre " M." stava lì nell'ingresso dell'angolo cottura, e vedendo la signora che con il suo fare quasi famelico mi si era avvinghiata del tutto si è avvicinato ed ha iniziato a baciarla in modo veramente passionale, anzi oserei dire quasi animalesco.... la mia reazione al loro fare è stata quasi istintiva, per non bruciare tutto quel che avevo messo sul fuoco ho spento immediatamente i fornelli, e li ho seguiti in salotto, dove prima sul divano e poi a terra sul tappeto i nostri corpi si sono avvinghiati l'un l'altro ed in susseguirsi di baci e carezze , il tutto è scorso veramente come il bere un bicchier d'acqua...non voglio per principio entrare nei particolari più spinti perchè questo è, e deve rimanere un racconto erotico, non una cronaca di scopate.... cmqe torniamo all'accaduto...ci siamo ricomposti dopo il dolce aperitivo ed io mi sono rimesso all'opera tra i miei amati fuochi, dopo mezz'ora eravamo seduti tutti e tre e stavamo gustando un'antipasto composto da una zuppa di moscardini all'olio di colatura di alici di cetara...una vera delizia per poi proseguire con uno spaghetto con mazzancolle e cozze...il secondo...bhe visto che di cozze ce ne erano in abbondanza, impepata di cozze con pane carasau per l'intingolo...c'è altro da dire...a si il dolce...bhe meglio che ve lo immaginiate da voi, come già detto, non entro nei particolari.... aki 04/12/2011
13
1
13 years ago
aki67,
47
Last visit: 8 years ago
-
La signora delle pulizie.....
Era una mattina d'estate, verso le 10:30 mi alzo e sento già per casa lei..... La donna delle pulizie, una ragazza polacca che già da anni lavorava a casa come addetta alle pulizie. Io mi reco in cucina come avevo dormito, solo con gli sleep, pensando che lei si trovava nel salone e cerco di prendermi il caffè. Ad un tratto mi sento dire buongiorno, era lei, mi sbuca dietro, da premettere che era incinta al 4 mese... Ma che era venuta a casa che aspettava mia suocera per andare dal commercialista. Aveva una magliettina bianca e sotto dei pantaloncini corti... Un seno da paura gli era cresciuto di due taglie... Aveva Una quinta.... mi soffermo a parlare e gli faccio i complimenti per il seno.... E gli dissi, facendo la parte del vago di non aver mai visto un seno così uniforme e bello... Da sopra la maglietta. Incominciammo a parlare più o meno dei mutamenti della donna durante la gravidanza......e facevo domande facendo sembrare che ero interessato al discorso, ma a me interessava soltanto toccare quel bel seno gonfio, leccarglielo sulle aureole. Fatto sta che gli chiesi ti toccarglielo e lei senza malizia, alza la maglia e ne tira fuori una tetta, bellissima. A tal punto gli dico di chiudere gli occhi, lei lo fa, non resisto sento il mio cazzo che mi sta esplodendo....prendo e accarezzo un seno con la mano e poi mi avvicino con la faccia e incomincio a leccargli l'aureola. Lei mi dice 'che fai' ed io continuo, sento che ansima, gli piace, non resisto....... a tal punto lei seduta sulla sedia, io mi alzo, ed arrivo a strusciarmi sul suo braccio con il mio cazzo da dentro gli sleep. Facendo il vago gli dico '' scusami ma vedi mi hai fatto un bell' effetto'' lei sorride, le prendo la mano e l'accompagno sul mio pene. Incomincia a menarlo pian piano su e giu, lo fa con garbo , con dolcezza, avvicina la bocca e con la lingua lecca la cappella, roteando, incomincia pian piano a prenderlo in bocca prima solo Il glande Andando su e giu fino a quando la prendo in modo soft con le mani da dietro la nuca e la faccio prendere il ritmo, lei chiude gli occhi lo succhia con avidita'.....Stupendo un pompino favoloso... sto per arrivare lo sente lei, cerco di scostarla.....ma lei me lo impedisce, arrivo a flotti di sperma nella sua bocca...e lei continua ancora a spompinare giocandoci con la lingua... Un pompino meraviglioso. Ogni tanto quando rimango solo a casa e arriva lei senza neanche parlare, mi infila la mano negli sleep si inginocchia e me lo prende in bocca.... A volte capita che mi fa venire in pochi minuti...
16
1
13 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
Tango
L'avevo letto su un libro ed era subito diventata una mia fantasia... Arrivammo e la porta era socchiusa, una musica: un tango risuanava nella stanza... Accanto alla porta, una sedia e sopra una candela, la cui luce calda illuminava un bigliettino" benvenuta, da adesso a quando uscirai da questa casa rimani in silenzio, non cercarmi, io ti vedo... spogliati, lascia solo calze(se le porti) e scarpe, segui la luce della prossima candela..." La casa non mi era nuova, già un altra volta mi aveva fatta sua lì, ma adesso tutto sembrava magico, la fiamma della candela tremava poprio come me dall'eccitazione raggiunsi l'altra candela, sta volta accanto c'era una benda, mi feci aiutare da Marco ad indossarla e feci due passi indietro per spingere la porta del paradiso... proprio come aveva indicato lui nel secondo bigliettino.... sentii subito le sua mani, calde... il suo respiro dietro di me, le sue braccia forti...mi condusse verso un appoggio, mi fece chinare in avanti e... in un attimo entrò dentro! sentii il suo cazzo affondare come a possedermi, entrava piano, lento ma inesorabilmente ,alternando la dolcezza alla decisione di colpi decisi, non volevo e non potevo far altro che godere di lui non lo vedevo ma lo sentivo come non mai... il suo corpo sudato sul mio, niente di più perfetto. La sua bocca sulla mia, le nostre labbra che si sfioravano in una danza sensuale , la mia lingua lo cercava ogni volta che si allontanava da me, ero "persa" nel piacere, godevo di lui travolta dai miei sensi, mentre Marco continuava a farmi sentire la sua rassicurante presenza... io godevo davanti i suoi occhi attenti, mi fa sentire femmina! partecipava e godeva della mia fantasia che finalemnte diventava realtà... ( continua)....
20
1
13 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
..momenti..sublimi..
...lascialo scivolare tra le tue labbra...tra le tue dita...spingilo sulla tua lingua...la tua saliva scenderà lungo la pelle...sulla tua mano, il tuo languore, il tuo respiro di piacere e la tua mano gli uni dentro gli altri, sul mio sesso, sul mio cuore... ...apri gli okki, guardami, sono io, ki potrà mai cancellare questo istante ke accade, le tue mani ke lo toccano, i tuoi okki ke lo guardano, il tuo sesso ke lo vuole...ti sollevo...te lo lascio scivolare sul tuo corpo, io dentro di te, muovendomi adagio...le mie mani sul tuo volto, le mie dita sulla tua bocca, il piacere nei tuoi okki, la tua voce, voglio farti male di piacere, le tue braccia nn mi lasciano andare, i miei colpi dentro di te...è violenza dolce...vedo i tuoi okki cercare i miei, vogliono sapere fino a dove posso farti male, male di piacere...fino a dove vuoi amore mio, non c è fine, nn finirà...grida di piacere amore mio, getta la testa all indietro voglio farti male di piacere, la mia voce dentro la tua, nn c è piu tempo per fuggire e forza per resistere, doveva essere questo istante e questo istante è...quest' istante sarà, da adesso in poi...sarà...fino alla fine !!!
14
3
13 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
La prima volta di emma
LA PRIMA VOLTA DI EMMA Emma è una donna di mezza età ,stupenda con due seni straordinari e che sprizza sensualità da tutti i pori. E’ una di quelle rarissime donne che ne ha sempre voglia e che quando si scatena diventa un ciclone , tanto d’essere stati costretti a cambiare casa ed andare ad abitare in campagna . Tuttavia dopo 15 anni di matrimonio volevo dare una scossa ed inventare qualcosa di nuovo che le piacesse. Da qualche tempo suggerivo un “massaggio” personalizzato a casa tutto per lei fatto da uno specialista , e i sorrisini tra l’incredulo e lo speranzoso lasciavano intendere che l’idea era ben gradita. Tutto sino al giorno che le dissi “ domani ore 16.00 arriva il massaggiatore” Non voleva crederci e pensava che stessi scherzando ma si preparo’ con cura, trucco,profumo….. uno splendore assoluto. Puntualissimo il massaggiatore arrivo’ e per superare l’imbarazzo della primissima volta ci sedemmo per una mezz’ora sul divano a cazzeggiare del piu’ e del meno . Ad un certo punto : facciamo il massaggio ? “ disse lui e lei l’accompagno’ in camera da letto . Timida dovette essere incoraggiata per spogliarsi visto che il massaggio non poteva essere fatto con i vestiti…… il terapeuta si mise in maglietta e boxer e comincio’ il suo lavoro con maestria utilizzando olii profumati , una gran delicatezza e un tono di voce suadente… Spalle, schiena, gli splendidi glutei e qualche puntatina tra le cosce mentre si cominciava a sentire qualche mugolio di piacere. Incrociai lo sguardo di mia moglie che senza dubbio diceva “ Posso continuare ? Non ti spiace ? “ La baciai con immensa dolcezza. Era il mio si’ al suo piacere. Terminato il retro toccava al davanti : piedi, ventre, seni , capezzoli…….in un crescendo di quasi impercettibili sussulti che lasciavano ben intendere cosa stesse succedendo… dentro! Comincio’ il massaggio inguinale mentre le cosce s’aprivano sino a che esclamo’ “ caspita ma c’è un lago qui !” Era bagnata in modo incredibile , il massaggio aveva fatto il suo effetto. Si mise di lato sul letto e con disinvoltura estrasse dai boxer un arnese come non ne avevo visti mai neppure nei filmetti porno: misura XXXLLL , eretto e pronto. Glielo mise delicatamente in mano mentre continuava il massaggio con uno, due, tre dita nella vagina ormai spalancata di Emma che appena si rese conto delle dimensioni mi guardo’ incredula . Le sorrisi incoraggiandola ma non ne aveva proprio bisogno visto che cominciava a manovrarlo con destrezza e voluttà. Lui dopo poco la sistemo’ alla pecorina, s’appoggio’ un attimo, infilo’ il pattuito guanto e le penetro’ di colpo con un'unica spinta: un urlo di piacere accompagno’ l’ingresso trionfale del visitatore , tutti gli umori facilitarono il compito e l’ingresso di una taglia che era forse il triplo della mia ! Comincio’ la danza frenetica tra urli disumani di Emma che doveva sentirlo sino allo stomaco ed il terapeuta che ormai si sentiva a casa sua e ci dava dentro a piu’ non posso : la tenevo per mano e godevo del suo piacere , estrassi il mio intimidito pisellino e glielo misi in bocca sdraiandomi sotto di lei : lo spettacolo dei seni sobbalzanti, degli urli smorzati dalla bocca piena e dalla visione di quello che stava succedendo dietro…. mi fece venire quasi subito nella sua bocca e lei ingoio’ pulendo tutto accuratamente. Mi ritrassi per lasciarle piu’ libertà ed in effetti si scateno’ come non mai : uno spettacolo di piacere e di estasi mai visto. Andarono avanti per un bel pezzo sino a quando la giro’ e comincio’ la stessa danza mettendola sotto : Si’ !”! si’ mi piace… ancora, ancora dai !! “ “non smettere !” E lui infatti non smetteva . Temevo di sentirmi imbarazzato, geloso, triste: fu esattamente il contrario ero al settimo cielo a vedere quanto la mia donna godeva, il suo era il mio piacere. Dopo un po’ me lo prese in mano ed in poco tempo venni una seconda volta mentre me lo stringeva forsennatamente quasi all’unissono con i colpi che la squassavano. La giro’ nuovamente chiedendo “ lo vuoi nel culetto ? “ “ no è troppo grosso “ senza troppa convinzione. “Certo che si’” dissi io mentre gia’ due dita allargavano il nuovo ingresso con gli umori che allagavano tutto: vidi esattamente cosa successe, l’appoggio’ appena appena e la penetro’ d’un sol colpo ! L’urlo penso si sia sentito a chilometri ma era solo di piacere. Li comincio’ la danza piu’ selvaggia e straordinaria che potessi mai immaginare , mentre pronunciava frasi sconnesse senza piu’ ritegno alcuno lui stava fermo immobile e lei s’autoimpalava muovendosi avanti ed indietro : favoloso. Quando non ne pote’ piu’ il massaggiatore si sdraio’ sfinito, si tolse il preservativo ed offri’ il suo arnese alla bocca di Emma per il gran finale . Infatti basto’ pochissimo per farlo venire copiosamente sulle sue splendide tette. Ci fu circa mezz’ora di relax sdraiati dolcemente con carezze miste prima che lui dicesse: “ vuoi che ti scopi ancora ? “ Chiaro, limpido, diretto e senza equivoci: la risposta immediata e senza tentennamenti fu “SI’!” e tutto ricomincio’ da capo sino allo sfinimento totale. Mentre sobbalzava sotto i colpi la baciavo e mi sussurrava “grazie tesoro ! “ Ero felice per lei ed ero anche sicuro che l’esperienza non sarebbe stata l’ultima… avevo ragione ma è altra storia.
20
3
13 years ago
undolceromantico,
59
Last visit: 8 years ago
-
Sulla neve
Finalmente le piste sono innevate e si puo' tornare a praticare lo sport piu' bello per noi!
E' tutto il giorno che sciamo come matti, i muscoli sono piacevolmente affaticati, i corpi tonici e, per non strafare, io e mia moglie decidiamo di fare l'ultima pista...prima della nostra saunetta pre-cena.
Siamo in coda per prendere l'ovovia che ci portera' in cima per la nostra discesa di chiusura (la risalita dura 17 minuti, ma ne vale la pena), e tra le persone in piedi con gli sci in mano, notiamo una ragazza molto bella: tuta sciancrata che mostra fianchi notevoli, un culetto veramente non male e un viso fine da favola.
Senza nemmeno metterci d'accordo facciamo in modo di salire con lei nella cabina... Accidenti, un signore sale con noi e questo ci fa ripiombare subito alla realta'... A volte pero' la fortuna si volta dalla parte giusta e per un motivo a noi sconosciuto, prima che le porte si chiudano, il signore scende di corsa come se avesse dimenticato qualcosa...
Le porte ora si chiudono...siamo noi tre soltanto e la ragazza, mentre si toglie casco e guanti e si slaccia la giacca a vento per raffreddare il corpo, sorride guardandoci in maniera tenera e maliziosa per la scena e il modo in cui siamo rimasti in 3...
Dopo 2 minuti di silenzio la mia donna inizia a baciarmi. Lo fa spesso ma questa volta lo fa in maniera molto intensa...come se non mi baciasse da mesi... Lo fa con una mal celata foga e lo fa afferrandomi dolorosamente il fianco.
Mi trovo confuso...la mia donna mi bacia in maniera imbarazzante e mi preoccupo che possa esserlo anche per la donna in cabina con noi...
Improvvisamente la spettatrice dice con una voce caldissima, e per nulla seccata "ma fate sempre cosi?"; io rispondo con fare goffo "non proprio...!" scostando la mia lei., imbarazzato... Vedendo il mio atteggiamento, come per redarguirmi sussurra "no...non allontanarla!"... Subito dopo guarda la mia meta' e dice :"sei bellissima". Scorgendo un certo apprezzamento si avvicina a mia moglie, le mette una mano sulla spalla, fa scorrere la mano dietro la nuca e accosta le labbra alle sue...iniziando poi un bacio appassionato tanto quanto il bacio improvvisamente interrotto con me....
Sono interdetto, eccitato, non so cosa posso fare, so cosa vorrei fare....non oso....finche' la mano della dolce sconosciuta afferra il mio cazzo gia' da un po' duro come un sasso... Smette di baciare mia moglie e, con un cenno di intesa, si abbassa per apririe la mia lampo e afferrare la mia carne eccitata. Mia moglie non esita un secondo, iniziando a baciarmi e afferrandola per i capelli per giudarla nel pompino piu' inatteso della mia vita. Contemporaneamente, con il cazzo in bocca, la donna apre la lampo di mia moglie e inizia a massaggiarle il clitoride, facendola mugolare mentre mi spinge la sua lingua fino in gola...
Manca poco all'arrivo e, con fare estremamente esperto, riesce a farci venire nello stesso momento....urliamo, godiamo e mentre la figa le bagna la mano, la mia sborra le riempie completamente la bocca...
Cerchiamo di ricomporci in fretta e furia: la cabina e' ormai all arrivo.... Le porte si aprono e la donna, che ancora non sappiamo come si chiami, afferra i suoi sci e ci saluta con un solare "A PRESTO!" e, mentre si volta per andarsene, noto che all'angolo della sua bocca e' rimasta una goccia della nostra piu' travolgente esperienza mai vissuta...
3314
1
13 years ago
AdamDTS,
32
Last visit: 2 days ago
-
Incontro
difficile trovare il tempo per un incontro, specialmente il primo... deve esserci fiducia, voglia, e quel pizzichino di ... come al solito luogo affollato...per non far incontri spiacevoli, via di fughe facili...per sparire nel momento giusto e numero del cellulare: io so il suo ma, lui il mio no... arrivo in anticipo come sempre per trovare un posticino dove appostarmi e vedere la preda meglio... il suo cellulare squilla ma, niente risposta....comincio a pensare che mi abbia tirato buca quando vedo entrare dall'ingresso un uomo alto, brizzolato...che gira la testa ovunque in cerca di qualcosa o qualcuno...è lui....questa volta il cellulare squilla e lui risponde "dove sei?...chi sei??" alzo la mano in segno di saluto... mi arriva vicino, mi guarda... "mi piaci" "anche tu" camminiamo e parliamo di tante cose che sorprendentemente ci assimilano.... poi lui mi prende per mano e con mia sorpresa mi porta verso il bagno delle signore....apre la porta e velocemente mi fa entrare...con furtività apre una cabina vuota e mi spinge dentro... mi appoggia al muro e mi bacia, mi sussurra all'orecchio parole sconce...mi passa la lingua sul collo, mi fa sentire il suo alito caldo pieno di voglia... le sue mani mi palpeggiano ovunque...mi tira giù i pantaloni, le sue mani scivolano dentro....mi sciolgo sulle sue dita, bagno le sue mani...lui mi tira sopra il coperchio del vater...sono in piedi davanti alla sua faccia con i pantaloni calati..... la sua lingua sale per le mie cosce.....la sua saliva mi cola sulla pelle.... comincia a leccare le mie grandi labbra.....succhia il mio bottoncino con tanta voracità...ed io vorrei urlargli che sto per fargli bere la mia voglia....vorrei gridargli di succhiare fino a tirarmi fuori l'anima...gli spingo la testa dentro di me.....e rimango silenziosa, muta nel mio godere... con la sua forza mi prende e mi gira di spalle....appoggio le mani al muro....l'odore dell'isoformio mi fa pizzicare le narici....e lui con forza mi penetra...lo infila tutto dentro... ma cosa sto facendo?? no no non così....senza preservativo....senza precauzioni.....vorrei fermarlo, dirgli che no non voglio....vorrei togliermi, spostarmi, invece alzo il culo per farlo entrare meglio.... spingo per sentirlo tutto....e lui forte mi sbatte..... lo sbatte dentro fino alle palle, sento il suo respiro forte....il sibilo forte della sua voce... la gente entra e esce... mi domando se qualcuno che è entrato si è accorto che qualcosa in quel bagno stava succedendo di strano....se da quella fessura sotto la porta si vedano le sue scaropone marroni e i miei piedi....mi sono anche chiesta se c'è qualche telecamera nascosta della sicurezza che riprende tutto e al di la del video un ometto con la divisa nera si smanetta il suo pisello moscio eccitato dalla scena.... me lo sono chiesta e niente però mi ha impedito di andare avanti, di godere, di venire....di urlare tutto il mio piacere nel silenzio del mio respiro affannato...... lui mi ha sussurrato una cosa nell'orecchio.... mi sono staccata e messa a sedere sul coperchio del vater.....la mia bocca all'altezza del suo cazzo dritto, grosso,eccitato.... "si" ho iniziato a leccarlo, sulla punta....allargando piano la bocca per fargli sentire le labbra che piano piano lo prendevano tutto....lui famelico mi ha stretto i capelli e me lo ha infilato tutto in bocca...io succhiavo e lui godeva..... sentivo che stava per venire, le palle erano dure sotto le mie dita...spostavo la lingua per far si che la sua sborra calda non mi strozzasse.... quando è arrivato il momento il suo sperma mi è colato dalle labbra sul mento.....le mie mani erano bagnate ed appiccicose... era tutto finito....lui ha allentato la presa dei capelli...è scivolato sul pavimento a sedere...era una scena abbastanza buffa...... ci siamo guardati e abbiamo sorriso nel nostro silenzio.... ho fatto capolino dalla porta per vedere se c'era qualcuno....sono andata al lavandino e mi sono lavata la faccia e le mani....la fortuna del non truccarsi è che non ci sono tracce, sbaffature, macchie ...... lui è uscito come un ladro....c'era gente fuori un fiume di persone con le borsine colorate dei negozi.... ed in mezzo a tutto questo io e lui.... "signora le va un gelato??" "si grazie cocco e pistacchio" bel pomeriggio...lui adesso ha l mio numero...e ci sentiamo tutti i giorni...ci vediamo appena il tempo tiranno ce lo permette e ci divertiamo da matti ovunque.... ho l'amante perfetto...........
17
0
13 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
Reportage di un amore
Il regista accende il cuore e la macchina mentale registra i ricordi. Piccole gocce, i vestiti bagnati per aspettarti su quella panchina nascosta nel parco. Ricordo… Luci soffuse di un’avanzata notte a nascondere i nostri peccati. Che emozione, quel primo incontro rubato ai nostri matrimoni. Che palpitazione vederti arrivare. Sempre bella e slanciata con quei tuoi tacchi alti, ogni volta, il pensiero, è lo stesso” Ma come fanno a stare in piedi senza sbilanciarsi e cadere” Ancora non vedo il tuo viso, ma, la cadenza fisica la riconosco, mi sono innamorato anche di quella. “ Mi sono innamorato” è una frase impegnativa, ma riflettendoci, mentre t’avvicini, non trovo un pensiero migliore. Non ci sono parole, Gli abiti si uniscono insieme alle nostre bocche e, il desiderio libera le mani. - Non dovremmo essere qui… Parole dette tra un respiro e l’altro Frasi ripetute per scacciare i sensi di colpa. Non c’è tempo, ne luogo per noi. T’ appoggio all’albero trasformandolo in un letto duro e penetro il mio desiderio con la foga del ragazzino. Non ferirò l’albero segnandone la corteccia perché il ricordo, è indelebile. I gemiti di quella prima volta, gli abbracci, la passione, mi seguiranno ovunque. Pazzia di momenti che non tornano. Mi guardo attorno, tanti giorni sono passati da quella prima volta, la panchina,è la stessa: guardo l’albero in fiore in questa giornata calda. Manchi solo tu. Continuo a tornare dove il ricordo, è più forte: l’immagine del tuo viso sta sfocando lentamente e il tentativo di riavvolgere la pellicola prima che arrivi la parola “Fine”, è una battaglia persa. Tornerò ancora in questo parco nella speranza di vederti arrivare in lontananza, perché, questo, è tutto quello che mi rimane di te e non riesco a staccarmi da questo ultimo sottile filo d’ amore.
15
0
13 years ago
fantasypervoi,
36
Last visit: 12 years ago
-
Una danza sensuale
Un ballo leggero...Musica che riavvicina ai sogni, ritmo della terra, del respiro, del battito di cuore....È una danza sensuale che lambisce con tocco lieve e va in profondo... una danza di sole e terra che ricorda l'odore del mare. .. il ritmo incalzante di una leggenda, con il rimbombo di mille battaglie, vittorie e sconfitte. L’uomo la prende gentilmente per mano, la cinge per la vita. Ballano lentamente, scalzi su una terrazza d’erba, affacciata sulla terra. Il tramonto lascia ancora un baluginio di luce ad occidente, il nero della notte, accende stelle come un lampionaio. Si guardano negli occhi, indecifrabili i pensieri di lui: il mondo che abita gli ha imposto di imparare a celarsi; aperti quelli di lei, a farsi guardare dentro, senza pudore. Crede che lui soffra, a momenti, d’aver l’anima in rovina e che non ci sia salvezza o scampo. Lei sa che è selvatico e gentile dentro, prova a restituirgli il senso di quanto la vita sia mutevole e quasi nulla in essa immodificabile. Un senso che l’esistenza è gioia, non condanna. Perché immagina la ferocia, la crudeltà del mondo che egli ha obbedito ad abitare. Che razza di sforzi, di fatica bisogna fare per reggerlo? Quanto amaro si ingoia? Quanto brucia dover calpestare i propri sogni, gli ideali? Quanto ci si può sentire abbrutiti, sporcati, senza averlo meritato? Danzando, avvicina al viso la mano di lui che tiene la sua, la accarezza con la gota, la sfiora con le labbra, gli sorride. Assaporare l’istante. Un unico istante. Solo un istante c’è… domani, se lo riprenderà quel mondo. Chissà… forse… Domani, lui tornerà alla sua vita densissima, ad una donna che immagina le sue ribellioni, ma le inghiotte perché è preferibile ingoiare fiele, nel lusso di cui lui si circonda, piuttosto che in due camere e cucina. Domani, lei tornerà alla solitudine che ha scelto pur di non sopportare rapporti di menzogna. Terribile a volte, un masso che non esistono braccia di ferro, o d’uomo per sollevarlo. Sarebbe bella, una casa in quelle braccia… sarebbe bello rendergli casa le sue. Che un abbraccio nel cuore è l’unico luogo dove una casa ci potrebbe stare: non nelle mura eleganti o nella vita lussuosa. Chiacchiere a bassa voce, parla soprattutto lei, lui ridacchia, ogni tanto dice chissà… forse… La guarda, come potesse mettersela dentro con gli occhi, come un animale che si nutre il più possibile, prima del lungo inverno. Poi è come se lo cogliesse la rabbia, l’ira di un desiderio, livore di sentirsi costretto nella gabbia preziosa di ciò che vive tutti i giorni: leggera è solo la decorazione, la Forma delle sbarre. La sostanza, non conosce pietà. Vorrebbe far qualunque cosa per ribellarsi, sollevarsi, respirare… respirare. E con forza la stringe, per un momento lungo. Lei, gli poggia il viso sulla gola, chiude gli occhi, gli passa le mani sulla schiena, accarezzandolo senza mai staccarle. Ferme, gentili, calme. La donna non vuol pensare che forse è solo le plat du jour, forse è solo un’illusione, oppure chissà… forse… è per spezzare in mille pezzi quella gabbia. Chiude gli occhi, ferma i pensieri. Respira il profumo di lui, il tepore della pelle, una vena che pulsa delicata. Lui, rilassa le spalle e le braccia, la bacia lentamente, con tenerezza accarezza le labbra con le sue, succhia con golosità, le schiude con la lingua e si perde dolcemente, nell’umido calore, come se non ci fosse altro al mondo. Seguitando a girare in tondo ancora per qualche istante, baciandosi. L’erba è fresca sotto i piedi e profuma, la brezza di questa fine estate si è fermata. Tutto intorno, la notte è immobile, attende. Si accarezzano l’anima con l’anima, sciogliendo i nodi, le tensioni, i grovigli. Lasciano lontano il mondo, oltre la terrazza, che quasi fa da schermo, proteggendoli. Stanotte il mondo, non potrà altro che guardarli a distanza: sono finalmente irragiungibili. Appoggiati alla balaustra della terrazza d’erba, si baciano, lui le accarezza le gambe, la percorre con le mani, le sfiora dolcemente i seni da sopra il vestito, lo scosta, li afferra nelle mani. La bocca le bacia la gola offerta, lecca, morde. Le sfugge un gemito roco, mentre le labbra seguitano ad assaggiare la sua pelle, la lingua gioca con un capezzolo, denti che lo stringono. Guarda quella testa quasi di fiera chinata sul suo seno, con le mani lo accarezza, lo prende si specchia negli occhi chiari appannati di desiderio, come i suoi, lo bacia, lo beve. Gli slaccia lentamente la camicia, con le dita gli accarezza il petto. Le mani di lui la percorrono, curiose, sfacciate, spogliandola del vestito leggero, della biancheria quasi inesistente. Si accorge che è un lago, le poggia i pollici ai lati del pube, in basso, allargando e stringendo le grandi labbra, una volta, ancora e ancora, ritmicamente. Solo quello, non la esplora oltre. Lei gli danza i fianchi addosso, non può fermarli, lo prega di toccarla, di accarezzarla, il respiro accelera, quasi un gemito sottile. Scivolano sull’erba morbida, togliendosi di dosso le poche cose che ancora sono diaframma tra i corpi Ed ora sentono la pelle fremere, sentono il battito del cuore, non è così buio che non possano leggersi la luce nello sguardo, o forse quella luce chiara, comunque è più forte, e taglia il buio della notte. Si accarezzano coi fianchi, mimandone l’unione… ancora un attimo, aspettare ancora un poco… mentre loro odori si fondono, muschio, sandalo, cielo, tabacco, legno, pioggia, erba, terra… Lei gli morde il collo, lecca il lobo dell’orecchio, lo scosta dolcemente da sé. Percorre il petto, il torace con le labbra e la lingua. Impertinente, la spinge sotto le ascelle, dove è dolce la pelle. Lo succhia assaporandolo, come la festa attesa da tempo. Col naso, con le ciglia, le guance lo accarezza quasi a fissarlo dentro una memoria di corpo, di pelle, muscoli, cellule. Poi più giù, dove l’odore è intenso, la peluria sfiorata col naso, lì, sull’inguine ad accarezzarlo, ad alitare per riscaldargli ancor di più il desiderio. Lo prende in bocca finalmente, è turgido, la riempie è suo, per lei. Lecca il glande lucido di voglia, sfiora la fessura minuscola appoggia le labbra, sugge. Con la bocca scopre la pelle, lo percorre tutto, ne impara la forma, la voglia. Lo copre di saliva, la bocca accogliente, umida, calda, lo prende. Lo tiene così, gustandolo. Sente il respiro di lui farsi denso, sente i suoi occhi che la guardano, solleva i suoi ad incontrarne lo sguardo. Ed ora succhia, come una figa pulsante, su e giù, accarezzandolo con la lingua, con le labbra come se l’anima fosse lì: nella bocca, nel cazzo. E lo prende in gola, in fondo tutto intero. Le manca il fiato, ma non importa, lo vuole. Resistere il più possibile, piegarsi al bisogno d’aria, riprenderlo finché può, allontanandosi un filo sottile di saliva li lega ancora. E giù di nuovo leccarne l’asta, e giù, piano i testicoli, prenderli in bocca, leccare, succhiare la parte che adora, quella tenera del perineo, baciarla, rimanere lì a leccarla, ancora, ancora, ancora… e poi tornare e prendergli in bocca il sesso, rovente ora. Il respiro di lui è veloce, geme a lungo un sì… Ferma, con dolcezza, ma quasi le ruggisce. Si scosta prendendole il viso nelle mani, bacia le labbra che sanno di lui, la abbraccia, le accarezza la schiena, le stringe i capezzoli eccitati con le dita indiscrete, ci gioca, li tortura sensuale, finché a lei non sfugge un gemito. Vuole il sapore di lei adesso. Le allarga le gambe, immerge le dita nel desiderio sfacciato di lei, un lago dolce che egli sfiora lento, ruotando attorno al clitoride e finalmente premendolo con fermezza. La donna si distente, arresa. Lui accarezza con lentezza estenuante la fessura, non la penetra, va più in basso, a stuzzicare quei muscoli più stretti. Lei gli va incontro, vorrebbe la prendesse, vorrebbe sentirlo dappertutto, la bacia ancora succhiandole la lingua, accarezzandola. > Ora lei è stesa, la testa di lui è tra le sue gambe, le labbra la baciano, la leccano tormentandola di piacere. La lingua penetra in lei, bacia la figa, le labbra irrorate di voglia, la assapora, gusta quel desiderio immenso. E di nuovo a leccarle il clitoride, piano e forte, succhiandolo, stringendolo tra i denti. Con un dito la penetra, è morbida, liquida, calda. Vibra sotto le dolci, lente sevizie della sua bocca e delle dita, il bacino che ondeggia e sussulta inarrestabile. Lo inonda della voglia che ha, del piacere che prova. Lui assapora il gusto dolcemente salato del suo godimento, la beve a lungo. Ora lei vuole la bocca di lui da baciare, vuole sentire il sapore del loro desiderio mischiarsi. Urgente la voglia di averlo dentro, finalmente a penetrarla, a possederla fino in fondo. Lui la stuzzica ancora, glielo passa fuori, sulla figa bagnata di umori. Le accarezza col membro durissimo il clitoride, lo appoggia alle labbra lucide, sta quasi per penetrarla e poi glielo sottrae per un attimo che sembra non finire mai. E lei lo implora: ti voglio, ti prego che muoio di voglia di te. Gli dona sé stessa, lo vuole come mai ha saputo di volere. E lui è suo, la penetra, la riempie. È suo il cazzo dentro di lei. Sua, la figa umida, calda, offerta. Per lei, è gonfio di voglia, lucido di desiderio, duro, imperioso, turgido allo spasimo: è tuo, è per te, lo senti? Lo vedi quanto ti vuole, lo vuoi? Sei mia tu? mi vuoi, tutto? Si dà e la prende, infinitamente. Le scopa l’anima, il cuore, la figa che gronda per lui. La scopa ruotandole dentro per sentirla tutta, perché lei senta tutto di lui. Lei lo accarezza dentro, stringe, rilascia, massaggia il suo desiderio con infinita passione, vuole dargli tutto il piacere del mondo. Tutto il piacere, la gioia del mondo. Vuole il suo cazzo e basta, lo vuole enorme di voglia di lei, lo vuole ovunque, sempre, ancora, e ancora, e non smettere mai… Lui le stringe un seno con una mano, lo sugge, morde il capezzolo duro, eccitato, con ferma dolcezza, le morde il collo, lo bacia lo succhia. Il canto di lei non si arresta. Dammelo, dammelo ancora, dammelo, è mio… sei mio, sono tua, prendimi tutta. La voce ed il sesso risuonano della voglia infinita di lui. E si baciano danzandosi il desiderio addosso e dentro. Si succhiano le labbra, le lingue, il cazzo, la figa, vogliosi di darsi e di prendersi, in profondo La carne di lei, accoglie quel cazzo che adora accarezzandolo golosa con le pareti morbide, stringe i muscoli a trattenerlo quando si allora, li allarga per accoglierlo fino in fondo. Vorace di lui, gli stuzzica con le dita i capezzoli, poi si avvicina a succhiarglieli, a stuzzicarli voluttuosamente. Il rantolo della gola di lui le strappa un sorriso.. E si ballano dentro al ritmo di terra e di mare, un universo immenso, un tempo senza tempo. Si danno, si prendono, ancora, e ancora, e ancora, e ancora. E lui vuole schizzare, inondarla, vuole berla e farsi bere. Lei lo fa scivolare più in basso, le gambe poggiate alle spalle di lui. Ecco, le penetra nel culo. Che meraviglia che sei! La rosa morbida, irrorata, non fa resistenza. I muscoli si rilassano, lui penetra dentro, tutto, in fondo. È dolce, accogliente, caldo, stretto, morbido, umido guanto di carne. Ed ora la danza è veloce, è il ritmo vorticoso di Dionyso, Jaccho, Lysio, la danza delle menadi. Tamburi suonano nella notte, confusi coi battiti del cuore, accelerano, ballano, corrono, in un cerchio sempre più vorticoso. L’uomo la penetra imperioso ha il cazzo gonfio, duro, immenso. I suoi movimenti sono quelli cadenzati, inarrestabili che precedono l’orgasmo. La gode, e la guarda mentre lo accoglie, lo esige mentre con le dita si accarezza il clitoride. Si sfiora le labbra, si penetra la figa, cantando di piacere, gemendo di lui. E gridano, ansimando insieme coi fianchi impazziti, vengono, folli della gioia di aversi, di essersi dentro; schizzando dentro ed addosso il piacere più forte, lunghissimo. Esser riempita, svuotarsi in lei, che sembra non smettere mai. Uno spasimo, un altro, un guizzo dei fianchi, e i muscoli che avvolgono ancora suggendo ogni goccia, ogni singola stilla di travolgente piacere. È sdraiato su di lei, le è ancora dentro. Si guardano negli occhi, sorridendo, calmando il battito del cuore, rallentando il respiro. Rimani ancora, vorrebbe dirgli, è così bello sentirti. Ed è la medesima voglia che ha lui, e resta dentro per un lungo momento. Immobili, come se anche la notte si fosse fermata.
15
2
13 years ago
tirro69372854, 40
Last visit: 12 years ago -
Ti accarezzo
ti accarezzo le spalle molto delicatamente e godo chiudendo gli occhi del tatto con le tue spalle...ti massaggio dolcemente e tu abbandoni i tuoi muscoli compiaciuta di quest'attenzione..ogni tanto volti la testa all'indietro e sei a occhi chiusi e io non ti lascio andare anzi la cosa mi piace sempre di più mentre faccio scivolare un pò le spalline con la scusa di massaggiarti meglio; le curve dei tuoi seni sono evidenti e non posso resistere; scendo un pò con le mani a sentire la sinuosità del tuo corpo e tu mi domandi -che fai?- ...-non ti preoccupare, fidati di me-.....non dici più niente ma io posso continuare e sento piano piano dentro di me qualcosa che esplode; le mie mani scivolano nel tuo vestito e tu continui ad ansimare mentre accolgo i tuoi seni tra le mie mani palpandoli come fosse un dono divino quasi con venerazione; tu inchini la testa all'indietro presa dall'ipnosi della situazione e non resisto sfiorandoti le labbra con la mia bocca lasciandoci andare in una sensazione d'oblio... ....ormai è un turbinio di emozioni.......di respiri ansimanti....di voglia, di sguardi; mi avvicino e ti bacio in maniera forte decisa e tu me lo ricambi intensamente; non solo ormai non abbiamo più segreti mentali e fisici e tu quasi mi aggredisci mi spingi verso il muro mi togli la camicia di dosso e cominci a baciarmi su tutto il corpo; a me piace molto poichè sei delicatissima; dagli occhi alle orecchie, dal petto al ventre fino a che non mi sbottoni i pantaloni me li fai scendere con decisione e rimango in boxer di colore bianco e tu con movenze impeccabili passi la tua bocca socchiusa sul tessuto di cotone seguendo il percorso del mio sesso; sei divina, fantastica anche quando mi mordicchi sulla punta e con decisione mi fai scendere i boxer mi lasci completamente nudo davanti a te; la tua decisione è sorprendentemente forte...le tue mani mi accarezzano il corpo con maestria sapendo bene cosa vogliono fare; sei dolcissima ma veramente eccitante quando la tua bocca comincia a farmi impazzire accogliendo il mio sesso in lei; la tua lingua è operosa e fantastica quando colpisce i punti chiave facendomi sobbalzare e in alcuni momenti quasi mi cedono le gambe; ti allontano mentre con la lingua ti asciughi le labbra e ti sollevo, mi prendi per mano e i nostri corpi nudi si dirigono verso il talamo del piacere: mi risdrai sul letto mettendoti di nuovo a leccarmi completamente mentre impazzisco dal piacere poi all'improvviso ti fermi ti siedi sopra di me facendoti scorrere piano piano il mio sesso dentro il tuo corpo abbandonandoci al piacere più forte; ti muovi ondeggiando il bacino e sei bravissima mentre lentamente scorri lungo la nostra compensazione; aumenti il ritmo sempre + forte stai cavalcandomi assurdamente mentre ti guardo fisso negli occhi......Fino a che l'estasi non ti pervade e il mio corpo è scosso da un intenso e violento piacere...Ti voglio...ancora e ancora... ....è una cosa bellissima....ti guardo fisso e tu fai lo stesso mentre siamo completamente abbandonati a noi stessi....ti prendo per i fianchi ti faccio salire e ti sdraio prendendoti per le gambe e portandole al mio bacino; tu avvinghi le tue gambe intorno a me mentre ti penetro di nuovo muovendomi lentamente e assiduamente; Il mio corpo inizia a muoversi, lentamente. Ora sei tu che affondi su di me.Le tue mani salgono alla vita e mi cingono. Ingorde, mi guidano nel gioco del ritmo...Ti cavalco...Il mio respiro e la tua bocca, il tuo alito caldo, la tua lingua. ti piace sentirtelo e non solo dentro ..Tu, sopra di me, mi possiedi, completamente, sapientemente. Ancora, più forte.sali con il bacino e ti porti con il viso vicino al mio mentre ci guardiamo e baciamo con passione assurda, forte e calda; sei seduta su di me e siamo a contatto con il nostro viso è fantastico mentre continuiamo a muovere piano piano i nostri bacini sentendoci dentro in un unico corpo; ma non basta ti giri di schiena provocandomi il piacere di vedere il tuo sedere in primo piano; con la lingua non resisto a leccartelo tutto senza eccezione di niente e di nuovo assaggio il tuo sesso da dietro senza freni inibitori; la cosa non ti dispiace anche se poi non ce la faccio più e ti penetro anche da dietro afferrandoti per i fianchi ed è a questo punto che il movimento è paurosamente forte incessante...le mie spinte sono sempre più forti mentre tu sei in preda al piacere come me.....la nostra unione è incessante e ci rigiriamo di nuovo mentre siamo nella più classica delle posizioni....non ci fermiamo più......il nostro amplesso è scatenato e stiamo per raggiungere di nuovo un orgasmo e il tuo piacere è immenso.....ed è lì che decidi qualcosa che mi manderà in estasi.........mi sbatti con le spalle sul letto e decidi di pormi di nuovo all'orgasmo con la tua bocca.....sarà divino........superbo....
15
0
13 years ago
tirro69372854, 40
Last visit: 12 years ago -
Sogni da schiavo
Andai a casa loro, di sera. Le idee, buttate giù nelle mille mail precedenti, erano chiare. Per loro avrei dovuto essere uno schiavetto. Una sorta di sottomissione sessuale e psicologica, un modo per venire usato a loro piacimento. Mi presentai quindi in casa e dopo i convenevoli di rito, una voce mi riporta alla realtà: "Vai in bagno, lavati e spogliati nudo. C'è un collare da cane con guinzaglio sul lavello. Mettilo. E una volta fatto tutto vieni in camera". Mi diressi in bagno seguendo le operazioni da loro descritte. Mi guardai nello specchio. Nudo, i peli davanti ormai tagliati, dietro rasato per un eventuale penetrazione. Al collo un collare da cane, con il guinzaglio legato. Era quello che volevo, mi dissi, con fare sicuro mi diressi verso la loro camera. Le piante nude dei miei piedi toccavano il freddo pavimento...ma non sembrava dare fastidio da tanta era l'eccitazione del momento. Entrai in camera, lui in piedi, nudo, una vestaglia di raso a coprirlo, le in piedi vicino a lui lo toccava. Un perizoma minuscolo, il seno libero, e un tacco 12 al piede. "Avvicinati" mi disse lei. Mi prese il guinzaglio e mi ordinò inginocchiarmi. "Ora salutaci come deve fare uno schiavetto" disse sedendosi sul letto. Le levai il tacco 12 e iniziai a leccarle il piede profumato e morbido. Leccavo le piante e succhiavo le dita come se fosse il mio unico scopo della vita. Lui avvicinò al mio viso il suo piede...lascai così quello della Padrona per leccare il suo. Il suo piede completamente depilato e profumato, mi toccava la faccia, si muoveva nella mia bocca. La Padrona si tose anche l'altra scarpa e inizio a toccarmi sulla mia eccitazione "Sei già tutta bagnata...una vera troietta" mi disse. Annuì continuando a leccare il piede del Padrone. "Forza, è ora di farglielo diventare duro" disse ancora la Padrona "voglio che Lui mi scopi come tu non sai fare...e voglio soprattutto che poi lui scopi te...sei una troietta no?". Tirò il guinzaglio verso il Padrone, avevo il viso vicino al suo membro, ancora non in completa erezione. Iniziai a leccarlo delicatamente, partendo dalle palle, le succhiavo con dolcezza, prima una, poi l'altra. Il fatto che era completamente depilato li mi aiutava non poco. Continuavo a succhiare le palle, quando sentì tirare i capelli...il mio viso fu portato direttamente sul cazzo e invitato a muoversi. Aprì la bocca facendo scivolare dentro di me tutto il suo bastone. Succhiavo e pompavo ritmicamente, lo sentivo muoversi e ingrossarsi nella mia bocca. E tutto questo mi piaceva. Quando lo sentì pronto, il Padrone mi staccò dal suo cazzo, mi fece sdraiare sul letto e fece salire a cavalcioni su di me la Padrona. La sua Fighetta completamente bagnata sulla mia bocca. Si strusciva a e si muoveva a scoparsi il mio viso. Come un fulmine lui le entrò dentro e iniziò a prenderla con foga.... Leccavo il clitoride e nel contempo le palle del Padrone sbattevano sulla mia fronte. Fino ad ora avevo solo immaginato quella scena...ma ora era realtà. La scopava con forza, la prendeva, e gli umori della Padrona scendevano su di me. Ogni tanto la sua bocca andava sul mio cazzo, già durissimo, ma per pochi secondi...non poteva fare altrimenti visto che continuava a Gemere. Improvvisamente scoppiarono entrambi in un orgasmo potente, lui uscì da lei, che si mise nuovamente a cavalcioni sulla mia faccia, facendo scendere tutto nella mia bocca. La pulì completamente, ma il Padrone, che aveva perso l'erezione era ancora tutto sporco. "Puliscilo bene forza" mi disse la Padrona "io intanto vado a prendere una cosa". In ginocchio, con le piante dei miei piedi nude appoggiate al mio sedere, succhiavo il cazzo del Padrone e gli leccavo la pancia coperta dagli umori della sua Donna. Ogni tanto mi dedicavo alle palle, anch'esse ancora bagnate, per poi riprendere a far scivolare la cappella dentro la mia bocca. Arrivò la Padrona, aveva in mano un fallo finto non enorme e una crema. Mi fecerò sdraiare supino sul letto, il Padrone mi teneva i piedi e le gambe indietro, lasciando il mio culo esposto alla Padrona. Il Padrone aveva il cazzo all'altezza della mia bocca, in modo che ogni tanto, tra un sospiro e l'altro, potessi succhiargli le palle o la cappella. Sentì il freddo della crema sul mio buchetto, due dita dentro, senza troppi complimenti. "Bravo, vedo che ti sei pulito come richiesto" mi disse la Padrona, sentì a questo punto, il fallo finto farsi strada dentro di me. Lo bagnò ulteriormente con saliva e crema, e iniziò a stantuffarmi. Godevo, il mio cazzo perdeva piacere. Ogni tanto succhiavo il mio Padrone, mentre la Padrona mi scopava il culetto. Mi fece mettere a 90, mi scopava sempre con il cazzo di gomma, ma le parole furono chiare "Fai diventare duro il cazzo del Padrone, ora deve scoparti lui". Si scambiarono i posti, la Padrona teneva il guinzaglio, si sdraiò e mi porse il piede da leccare. Il Padrone venne dietro di me. Sentì la sua cappella inumidita dalla mia saliva e dalla crema appoggiarsi al mio buchetto. Iniziò lentamente a spingere, finchè non entrò tutto. A quel punto, inizio a scoparmi con forza. Sentivo il piede della Padrona entrarmi in bocca ad ogni colpo, mentre le palle del Padrone sbattevano quasi contro le mie da quanto mi entrava dentro. Andammo avanti così per una decina di minuti che a me sembrarono ore. Improvvisamente usci da me. Si sdraiò e mi fece salire sopra di lui, schiena verso il suo viso. Appoggiai i miei piedi alle sue gambe possenti, e mi sedetti sul suo bastone. In quel momento lui mise le mani sotto le mie ginocchia, mi alzò le gambe e iniziò a prendermi come una troietta da film porno. La Padrone prese una piccola macchina fotografica: "Ora tieniti aperto il culo che lui ti alza, così vedi quanto sei aperta puttana". Lui uscì da me, mi sollevò e io aprì completamente il mio culo, la Padrona scattò, ma non mi fece vedere la foto...anzi. Non passò un secondo che il Padrone era già dentro di me ad incularmi. Continuò per un tempo per me indefinito. Finchè non mi fece uscire "Veloce, cazzo, mettiti in ginocchio", si masturbò per qualche secondo e scoppiò il suo piacere sulla mia faccia e nella mia bocca. Con il cazzo quasi mollo, prese tutto il liquido che era sulle mie guance e me lo riportò in bocca. Lo succhiai e lo pulì. Io ero durissimo. "Sdraiati" mi disse la Padrona. Mi sdraiai e le si sedette su di me. Iniziò a scoparsi con il mio cazzo, quasi fossi un vibratore di carne. Saltava si muoveva, si dimenava...scoppiò in un orgasmo...proprio mentre a me mancava poco per venire. Si fermò, si tolse, e inizio a masturbarmi con i piedi. Durai pochi secondi e le venni sulle sue graziose dita. "Ora puliscimi i piedini zoccoletta" leccai tutto il mio piacere dai suoi piedi. La giornata volgeva al termine, ma i miei Padroni avevano ancora qualcosa per me. Mi portarono in bagno, mi fecere sdraiare nella vasca e uno alla volta svotarono le loro vesciche su di me. Il Pissing che tanto avevo sognato. Sentivo il caldo colare sul mio viso, sul mio cazzo e sulle mie gambe. Deglutì quello che potei...finchè loro finirono. Mi guardarono compiaciuti. "Dai ora pulisciti, è ora di andare a casa". Mi lavai, ancora scosso, mi rivestì. "Ci vediamo la settimana prossima troietta...e sta volta non farai scappare nemmeno una goccia...e chissà che non ti poteremo un altro bastone come sopresa". Uscì di casa, con la testa già al prossimo incontro.
16
4
13 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
A piedi nudi tra la gente
Qualche anno fa giocai a Monopoli con amici e decidemmo che chi avrebbe perso per primo sarebbe stato sottoposto ad una punizione. Io persi per prima e i miei amici si riunirono per decidere a quale punizione sottopormi. Dopo poco ci fu il verdetto: "Sonia dovrai levarti le scarpe in mezzo alla pubblica via, mostrare le piante dei tuoi piedi ancora pulite e poi camminare per più di un chilometro e mezzo tra la gente a piedi nudi. Ti prenderanno per pazza e tu ti vergognerai della tua condizione". Il giorno fissato per la punizione mi presentai con mio marito e poco dopo un amico mi ordinò di togliermi una scarpa. Dovetti mostrare all'obiettivo della macchina fotografica la mia pianta pulita e poi dovetti togliere anche l'altra scarpa. Un amico si portò via le mie scarpe e a quel punto io non avevo altra scelta che quella di camminare scalza tra la gente. La gente che mi passava accanto mi guardava con sospetto, con compatimento e qualcuno cercava invano con lo sguardo le mie scarpe, pensando forse ad un tacco rotto. Io camminavo a piedi nudi tra tre uomini e le mie piante divennero nerissime in poco tempo. Mi fecero camminare su sassini aguzzi di un giardinetto e su macchie d'olio lasciate dai veicoli. Mi trovai in totale imbarazzo e provai una vergogna indescrivibile. Ma non avevo scelta... ormai avevo dato la mia parola e dovevo scontare la punizione! Dopo alcuni mesi persi ad un altro gioco di società e questa volta la punizione fu ancora più tremenda. Mi incappucciarono e mi fecero togliere la camicetta ed il reggiseno. Poi, non contenti di questo, mi fecero schiacciare le tettine contro il vetro di una finestra di un appartamento che si trovava a pian terreno. Per far sì che la gente si accorgesse di me, due amici uscirono in strada guardando verso la finestra e commentando a voce alta la situazione. Fu così che richiamarono l'attenzione di molti passanti. Rimasi in quella scomoda posizione per ben un quarto d'ora... un quarto d'ora che non dimenticherò facilmente!
4156
2
13 years ago
soniaslave,
42
Last visit: 11 years ago
-
La cliente esigente
Mi trovavo in ufficio tra scartoffie e vari problemi quotidiani, e l'unedi 7 novembre in prima mattinata chiama una cliente che ricordavo in maniera vaga aveva bisogno di un preventivo spesa per dei lavori in una casa in provincia di MEssina e mi ha ha più volte chiesto se era possibile quel giorno in quanto il negozio era chiuso pertanto era libera e anche il marito avrebbe avuto opportunità di essere presente, allora mi sono organizzato ed abbiamo preso appuntamento allo svincolo di Roccalumera, non appena arrivato ho detto CAZZO ma quest proprio non me la ricordavo così, i normali saluto professionali e sono salito sulla sua macchina il marito ci avrebbe raggiunto direttamente alla loro villa. Arrivati sui luoghi ho notato che cera molta vegetazione e lei si è fermata a parlare al tel io ho iniziato a fare dei rilievi delle misure e lei parlava e sorrideva al telefono,ad un tratto vedo che entra e va dritta in bagno e non si chiude la porta a chiave, continuo il mio lavoro e sento che arriva il marito con un sorriso a specchio e mi chiede come va tutto ok inizio a discutere di lavoro e lui mi dice che aveva bisogno di fumare una sigaretta, usciamo e noto che lei esce dal bagno in perizoma e va nellla stanza da letto al che lui dice ti va di stare un po in tranquillità senza pensare al lavoro, sei un tipo che vede oltre il proprio naso e quindi andiamo dentro e mi inizia a preparare che loro non hanno pregiudizi che la coppia è perfetta e che amano divertirsi allora ho capito che qualcosa era li che mi aspettava lei esce dalla stanza e saluta con una caloroso slinguata ed io pietrificato. Lei era li che slinguava e non si curava della mia presenza e lui mi fa cenno di avvicinarmi, senza guardarmi negli occhi mentre slinguava lui mi mette la mano nel cazzo e mi stringe il jeans tastandolo. Mi prendo coraggio e comincio a palparle il cuol turgidissimo come una ragazzina e lei si inginocchia e comincia a spompinare il marito io li non sapevo che fare e lui mi dice di mettermi in libertà, in 5 secondi sono nudo mi sento fibrillare e eccitatissimo lei allora mi dice " prendi bene le misure che oggi ti faccio un regalo" lui mi dice hce ha voglia di fotografare se non ho nulla in contrario e io dico ok, lascia lui in tiro e prende il mio cazzo e lo comincia a ciucciare lentamente come una professionista e lui scatta foto di continuo e lei comincia a toccarsi la figa mentre mi succhia in ginocchio poi mi dice che il regalo è il culo e la figa non deve essere presa oggi le va così, io impazzisco per il culo e la giro poggiata sul tavolo del salone lui si posiziona di fianco e scatta mentre lei si apre le natiche e mi dice di far piano ma non è facile le strizzo i capezzoli e le appoggio il cazzo mentre lui eccitato ed in tiro continua a scattare la penetro e comincia ad urlare e mugolare mi dice dai sfondami dai sarai il mio toro, lui allora mi incita dicendomi che è una vera vacca e merita un toro da monta inizio sempre più forte a montarla e sto per venire e lui mi fa cenno di venirle sopra le natiche io esco il cazzo e lei di furia si gira e lo prende in bocca come una asatanata e lo butta giù che goduria infinita lui la gira verso di lui e la comincia a pompare in bocca con il mio sperma che cola ancora dalle labbra, la fotte sul divano e io li fermo che mi preparo per il secondo round ma lei si fa scopare nella figa solo da lui e mi facenno che vuole di nuovo bere da me inizio a segarmi e mi avvicino mentre anche lui sta per venire le veniamo quasi insieme in faccia e si mettono a ridere. finito tutto mi lasciano le chiavi e mi dicono prendi le misure per bene e ci si rivede ma niente parcella.......
17
3
13 years ago
antonysicily,
39
Last visit: 2 weeks ago
-
Ecco melissa :)
voglio raccontarmi della mia prima orgia... è stata due anni fa... ero a casa di un amico a studiare ed oltre a lui c'erano suo fratello e altri tre amici tutti molto attratti da me... io sono una bella ragazza 1.60 per 43 kg porto la terza ho i capelli lunghi castani bocca molto carnosa e occhi grandi... quel pomeriggio indossavo un bel top scollato bianco e dei jeans molto stretti scuri... dopo una mezz'oretta di studio ero stufa ed inoltre non molto concentrata poichè sentivo gli sguardi dei miei amici su di me... poso il libro e inizio a fare un po' la zoccoletta... abbasso la maglia per fare vedere di più il seno, mi tocco tra le gambe... e le reazioni non tardano ad arrivare perchè inizio a notare dei gonfiori nei pantaloni dei miei amici... sono molto eccitata e propongo di vede un film porno... mentre guardiamo il film inizio a baciare un mio amico mentre le mani degli altri iniziano a palparmi chi il seno,chi il culo, chi nella figa... io inizio a bagnarmi e levo i vestiti rimanendo con coulotte e corpetto bianchi, mi abbasso sul cazzo di un mio amico e inizio a leccargli la cappella e succhiargli le palle mentre un altro mio amico inizia a leccarmi la figa e gli altri due si segano.... il primo con il pompino viene in una decina di minuti nella mia bocca e lascia spazio ad un altro che inizio a spompinare...gli altri due si posizionano uno nella mia figa e uno nel mio culo e iniziano a scoparmi mentre io inizio a gemere... finchè uno mi viene nel culo, poco dopo l'altro in bocca e infine l'ultimo nella figa... esausti ci dirigiamo verso il bagno per sciacquarci dove troviamo il fratello del mio amico mentre si masturba e ci dice che ci ha spiati mentre lo facevamo... io ancora vogliosa comincio a fargli un pompino e ben presto anche gli altri si riprendono e riiniziano a scoparmi per circa un'ora... dopo che vengono tutti torno a casa ancora eccitata per il bellissimo pomeriggio:)
16
6
13 years ago
Melissa1Scandal,
33
Last visit: 13 years ago
-
12 ore (l'esperienza di un giovane voyeur)
Chi rinuncia ai sogni è destinato a morire. J.d. Morrison Erano le sei del pomeriggio faceva ancora molto caldo l'escursione sull'isola chrysi si faceva sentire anche se ne era valsa la pena dato l'incanto che rappresentava, entrai in camera mi distesi sul letto e iniziai con calma a toccare le gambe di lina (la mia ragazza dell'epoca) ma come sovente capitava le mie attenzioni furono liquidate con un “ dai amore sono stanca” , decisi così dato il tempo libero di farmi una bella doccia rinfrescante che data la circostanza mi avrebbe sicuramente giovato all'umore. Chiusi la porta del bagno accesi la doccia mi tolsi maglia pantaloni e il costume e iniziai rinfrescarmi, come di colpo sentì un urlo squarciare il silenzio attorno a me, in un primo momento non detti molta attenzione data che la struttura in cui eravamo alloggiati era grande e dispersiva , nonostante non fosse un periodo di punta vi era un discreto numero di presenze, pensai quindi che provenisse da fuori, non appena la mia attenzione diminuì ecco un altro urlo questa volta molto più forte proveniente dal muro dietro di me, spensi la doccia e preoccupato accostai l'orecchio al muro per capire cosa fosse quand'ecco che l'ultimo rumore, un gemito assordante, rivelò la natura di tutti quei suoni, nella stanza accanto stavano scopando , immediatamente senti come un brivido percorrermi dal ventre passare dalla schiena per poi andare sul collo ero paralizzato con l'orecchio attaccato al muro a subire passivamente quei suon che erano diventati un canto di sirena al quale non potevo rinunciare: Il cuore aumentò le palpitazioni il mio cazzo si ingrossò a dismisura appoggiai così tutto il mio corpo sul muro come se volessi oltrepassare quella barriera che mi divideva da quel momento di piacere, volevo violare quel momento di intimità di quella coppia e più che i cigolii del letto e i gemiti di lei si facevano forti più io volevo essere li a spiarli mentre i loro corpi si univano nel nome del piacere, iniziai a masturbarmi col terrore di essere beccato dalla mia ragazza ma la follia di quell'istante non mi fece fermare così quando giada ( questo era il nome della lei) emise il “ siii vengo oddio vengo ahhhhhhh” io venni con loro inondando dei miei umori tutta la parete che avevo davanti a me. I giorni proseguirono veloci, cercai in tutti i modi di capire chi potesse esserci dietro quel muro in modo da dare un volto a quella intimità indirettamente violata, ma ciò non accadde, rientrai in italia, conscio che quello che era successo mi era piaciuto e che ciò avrebbe trovato in qualche modo un seguito, prima o poi. Passarono tre anni da quell'episodio, anni nei quali ho tentato a tempi alterni a buttarmi nel mondo della cd tragressione iscrivendomi su siti ad hoc(anche se l'uso di tale terminologia nonostante sia accessibile a tutti è un tabù per la maggior parte dei più che frequentano questa tipologia di piattaforme) con risultati in larga maggioranza negativi che mettevano in luce le mille contraddizioni etico morali di cui è afflitta la nostra società, tuttavia non mi sono dato mai per vinto, per un singolo è tutto molto più difficile ( ovviamente esclamerebbero i luminari dell'ambiente) e sopratutto se come me è in cerca di quel tipo particolare di emozione: diffidenza falsità e arroganza erano spesso sulla via della ricerca così capì tardi che sul 100naio di coppie che avrò contattato da quando sono entrato in questo ambiente un 50% non esisteva in quanto era frutto di un invenzione di un uomo alla ricerca di forti emozioni, un altro 40% era composto da persone più o meno veritiere ma assolutamente contrarie alla mia situazione (di notevole interesse fu il caso di una coppia che definì la mia situazione come turpe degenerante e malata per propormi dopo un incontro fetish con la lei.... sbigottimento!!) un buon 9% di gente interessata e interessante ma con ancora delle remore sul gioco e un 1% che ancora non avevo conosciuto e che era rappresentato da coloro che invece erano pronti a questo tipo di avventura ma che nella fattispecie non avevo ancora incontrato. Era una mattina di ottobre decisi di non andare in biblioteca a studiare ma di rimanere a casa fuori faceva ancora caldo decisi così di fare un giro col cane prima di mettermi sui libri, rientrato in casa accesi il pc e così anche msn ormai era un abitudine vedere quella miriade di contatti la maggior parte inutili ma dentro di me aleggiava pur sempre la speranza di esaudire quel desiderio che ormai aveva raggiunto un che di onirico piuttosto che di reale, ma a me sotto sotto andava bene così che tutto rimanesse sotto un alveo fantasioso, un piccolo mondo creato su misura per me al quale potevo accedervi e crearmi dei paradisi artificiali ogni qualvolta lo volessi, con dei momenti di vicinanza alla realtà rappresentati da visioni celestiali in webcam con cui avevo stretto una buona amicizia e che molto sporadicamente si concedevano alla liberalizzazione del loro momento di intimità dal quale traevano molto giovamento, senza mai però superare quella fase, ma quella mattina era scritto che le cose dovevano andare diversamente. - 12 ore all'incontro: accesi il pc e mi resi conto che tra i contatti ce ne era una nuovo tale sunshine couple li per lì non collegai il nick a nessuno di mia conoscenza, feci mente locale e mi ricordai che era una coppia (una delle pochissime ) che aveva risposto ad una mia mail nella quale mi aveva passato il contatto di messenger, forse data la buona consuetudine negativa maturata non detti molto rilievo alla cosa, pertanto mi approcciai a loro più per curiosità che per intenti vari, come del resto già accadeva da anni. Iniziai la conversazione presentandomi, dall'altra parte c'era andrea così diceva di chiamarsi, il primo impatto fu positivo c'era dialogo ascolto e sopratutto interesse per ciò che desideravo, tuttavia rimanevo scettico poiché non vi era ne una foto di lui ne di lei e nemmeno la possibilità di visionarne dato il vecchio modello di msn che utilizzavano non aveva nessuna funzione che permettesse ciò, l'unico elemento che avevo erano le foto del sito ma converrete anche voi che in un paese dove una ragazzina di strada può diventare casualmente la nipote di un primo ministro così anche delle foto se pur bellissime possono non essere reali, tuttavia differentemente alla diffidenza che provavo usualmente quella volta mi lasciai andare credetti a quello che avevo davanti e seguendo la scuola di pensiero sorrentiniana secondo la quale non bisogna mai smettere di avere fiducia nelle persone inviai due foto mie così come richiesto da andrea. La lei di coppia si chiamava silvia e dalle foto sul sito sembrava una dea, il fatto è che nonostante non pensassi minimamente ad un risvolto positivo la conversazione con andre stava prendendo una piega positiva si parlava di tutto dal seno divino di silvia fino a toccare temi di estrema attualità, si era decisamente un conversazione surreale, anche per il fatto che a detta di lui in quello stesso momento in quel profilo era collegata anche la sua ragazza che aveva apprezzato le mie foto e che non aveva problemi ad esaudire il mio desiderio, PERFETTO! Le jeux sont faits, è fatta meglio di così ...ho finalmente la possibilità a portata di mano di realizzare il mio più grande desiderio da 3 anni a questa parte e addirittura con una coppia giovanissima 23 anni lei e 29 lui, e allora? Cosa adesso può fermarmi?? volutamente ho omesso al lettore un dettaglio importante , da circa una anno mi ero fidanzato con una nuova ragazza alla quale ho provato col tatto del caso (per lo più con battute e allusioni) ad esternare un po delle mie fantasie trovando non in toto ma nella maggior parte una netta risposta negativa che variava dalla pura perplessità alla ilarità della situazione descritta, in parte un bene per me, capì così che era ancora presto per manifestare i miei desideri in libertà. Ero ad un passo dall'obiettivo ma non stavo prendendo la cosa come vera o forse non li davo la giusta serietà, come fa un ragazzo venuto dal nulla in nemmeno 30 minuti a dire vuoi guardarmi ok no problem, vieni su da me (circa un ora e mezzo di macchina da dove vivo io ) ci conosciamo e si gioca, impossibile non poteva essere vero come non poteva essere vero il fatto che quella sera e non un altra la mia ragazza fosse impegnata in una cena con le sue amiche, i fattori combaciavano tutti dovevo solo organizzarmi e mettermi d'accordo ma la paura di fare quel salto nel vuoto era enorme, ma ecco un respiro di sollievo vedo il suo contatto disconnesso e penso che tutto sia stato oggetto del solito classico scherzo 10 ore all'incontro: sunshine couple è di nuovo on line, il contatto è subito immediato : “scusa ma sono al lavoro ed era entrato il capo, quindi come ti vuoi organizzare?”, iniziavo ad essere spaventato della sua serietà forse forse un fasullo non era, continuò dicendomi “beh allora?? hai paura che sia un fake vero?” dissi di no ma in realtà lo pensavo anche se adesso molto di meno, nel pour parler li dissi “che ne dici se prendi la dama e venite a fare un bel giro nella mia città, magari si prende prima qualcosa insieme ...” ecco che subito vedo scrivere il messaggio di risposta, “ senti caro sei un ragazzo simpatico ma rispondimi a questa domanda quanto ci tieni a fare questa esperienza?” io “ beh tanto si direi molto” lui “ e allora perchè mi chiedi di venire giù sei tu che dovresti prodigarti per venire da noi, qui la possibilità ce l'hai.. quindi adesso è una scelta tua” beh che dire aveva nettamente ragione, nello scrivere la risposta vidi che di nuovo era caduta la linea e da le paure per il passo in avanti salì immediatamente la paranoia di aver buttato via un occasione, attesi invano che si ricollegasse,quindi spensi il pc. 5 ore all'incontro: accesi il pc nel tardo pomeriggio una volta aperto msn mi accorsi subito che c'era un messaggio offline prorio di andre con scritto, scusa ma ho dovuto staccare questo è il mio num di cell chiamami dopo le 9.30 così ci accordiamo sul dove trovarci. Grazie al cialo non finì nemmeno di leggere la frase che si ricollegò subito, un segno del destino, mi chiese se avevo letto il messaggio li risposi di si e che ero convinto di andare (alla mia ragazza avevo detto che andavo a vedere la casa nuova di un mio amico) ci accordammo per le 22 in un parcheggio di un centro commerciale a metà strada tra me e loro, era tutto fatta quando andre aggiunge “ ti chiedo una cortesia se non vieni mandami un mess non c'è bisogno che chiami ma dimmelo così evito di fare tutta quella strada ok?” la cosa mi colpì non so perchè ma stranamente fu quello il sentore che mi fece capire che qualcosa avrebbe funzionato. 1 ora all'incontro: mi ritrovai con un ora di anticipo nel parcheggio di questo centro commerciale dove c'era una nota catena di fast food quindi fortuna voleva che non era deserto ma l'ambientazione (forse anche viziata dalle ansie che mi stavano assalendo) era un po da film di lynch, una macchina con un uomo solo si mise accanto alla mia, era dura rimanere senza fare niente e anche la musica non era di compagnia quand'ecco che dopo circa 10 min che era fermo sentì accendere il motore della sua vettura. Mi girai e vidi l'uomo sulla 50 decisamente grasso guardarmi per un istante per poi rivoltarsi e rifarlo poco dopo, questa scenetta andò avanti per due minuti fino a che finalmente decise di andarsene, questo comportò un aumento netto delle mie paure.. ma i minuti sembravano ore e le fobie dell'incontro si mischiavano a quelle delle possibile chiamate della mia ragazza, decisi così di spegnere il cell fino all'ora dell'incontro stabilito. L'ora dell'incontro: accesi il cell ormai era passato un quarto d'ora e la sua auto una 146 nera non l'avevo ancora vista, decisi di telefonare col numero nascosto, il telefono squillava il cuore mi batteva fortissimo tre quattro cinque sei squilli al settimo “pronto?”era una voce femminile!, pazzesco... rimasi bloccato per un sec “emh ciao sono il ragazzo di xxx avevo parlato con andre ma..”, “ah ciao si sono la silvia adesso andre sta mangiando abbiamo avuto un piccolo contrattempo dacci venti minuti e veniamo giù da te” “ ah ok perfetto ma se volete vengo su io da voi? Così finite di mangiare con calma ed evito di farvi fare un po di strada che ne dici?” che dire nel parlare non mi rendevo conto di nulla potevo anche offenderla in greco antico, tanto non mi sarei accorto di nulla tale era l'emozione che provavo in quel momento, preso l'ok di lei, spensi di nuovo il cell e spedito come un treno mi diressi al posto indicatomi, un pub che distava a 30 minuti da dove ero io, quel tragitto è sicuramente annoverabile tra i viaggi della follia che uno può fare nelle vita, i minuti erano mezz'ore e l'oscurità della strada non agevolava di certo la mia psiche in quel momento molto labile, dopo essermi smarrito nell'oscurità per ben due volte arrivai nella tanto desiderata metà, chiamai e rispose sempre silvia : “ciao sono arrivato adesso sono davanti al supermercato y” , “ok vieni 200 mt indietro sono qua fuori che t'aspetto”. Il cuore aveva aumentato i battiti a dismisura, la tensione era alle stelle ancora 100 50 20 mt ed ecco una sagoma fuori dal locale ( segnalato da un insegna gigantesca che anche un cieco avrebbe visto ma che ovviamente a me era sfuggita), parcheggio la macchina, esco e mi lancio camminando veloce verso quella che doveva essere silvia che intanto si stava dirigendo verso di me “ciao scusami mi sono perso due volte abbi pazienza se ho ritardato” nel mentre si avvicinava focalizzai bene il viso aveva una sigaretta in mano, alzò la testa getto vià la sigaretta e mi disse “ ciao io sono silvia stai tranquillo tanto andre è moscio sta ancora mangiando”: oh mio diooooooo, pensai era un angelo cazzo ero arrivato da un secondo e già ero nei guai con me stesso, non solo esisteva ma era una venere caduta dall'olimpo, alta più o meno 1.65, capelli a caschetto castano scuri vestita con jeans scarpe col tacco grigie scure e una giacchetta nera leggera che teneva stretta dato che l'umidità si faceva sentire, ma ciò che mi folgorò in tutti i sensi fu lo sguardo, due occhi verdi grandi come il mondo che mi squadrarono di cima in fondo prima di pronunciare le seguenti parole “vieni andiamo che andre ci aspetta”. Il locale era molto carino moderno e pieno di ragazzi giovani, appena entrato subito sulla destra c'era andre a sedere indicatomi dalla silvia, ero tesissimo ma lui sembrava il contrario “carissimo come va io sono andre piacere” ecco talvolta bastano due parole dette in una certa maniera, uno sguardo, un sorriso per capire quanta energia positiva hai attorno, e in quella fattispecie ce ne ra in abbondanza: lui era bellissimo riccioli naturali 1.80 occhi scuri un volto davvero intrigante e un fisico che scolpito era dire poco, ecco per farla breve ciò che di meglio potevo cercare lo avevo li davanti, come un buon crociato avevo raggiunto la mia terra santa adesso dovevo solo aspettare e vedere. I minuti trascorrevano in allegria si parlò di tutto e di più di cosa facevemo hobby ed esperienze vissute in questo contesto e non, con andre istaurai subito feeling la silvia (molto timida) stava in disparte ad ascoltare attenta e via via emanava dei sorrisi che avrebbe ro fatto sciogliere in un sol momento un ghiacciao tibetano trall'altro nel frattempo si era tolta la giacchetta ed era rimasta con una maglietta di cotone che risaltava in maniera evidente i due seni meravigliosi che di li a poco avrei visto. Uscimmo dal locale la conversazione continuava quando ad un tratto la silvia si mise a sedere sulle gambe di andre li girò il volto e iniziò a baciarlo lentamente con la lingua, a praticamente 20 cm da me, la situazione stava lentamente partendo che dire io ero timoroso ma allo stesso tempo eccitato, non sapevo assolutamente quello che sarebbe successo e nemmeno potevo immaginarmelo, ma lo spettacolo non mi dispiaceva affatto. L'incontro: seguì la machina di andre per 3 km circa girammo un paio di parcheggi ma per un motivo o per l'altro non andavano bene, finchè non rifinimmo in una strada sterrata che dava in un piazzale dove c'era un edificio che sembrava una discoteca abbandonata o chiusa, andre si fermò e io mi misi a 2 metri dalla sua macchina lasciarono la luce accesa spensi i fari e iniziai a godermi lo spettacolo, lentamente andre spogliava silvia e nel mentre lo faceva passava la sua mano sulla sua pelle morbida e bianca, lei ad ogni tocco sembrava cadere in trance, era completamente nelle sue mani, ale continuava a spogliarla l'intimo di silvia era meraviglioso un pizzo nero che contrastava col suo colorito, non appena si levò il reggiseno potei ammirare forse tra i seni più belli che abbia mai visto nella mia vita, una quarta soda dura come il marmo con del capezzoli piccoli e turgidi che sembravano essere scolpiti, l'atmosfera era incandescente dentro la loro vettura io ero immobile come paralizzato a osservare ogni minimo movimento a cercare di captare ogni gemito che uscisse da li. Silvia era un fuoco con veemenza tolse la maglia ad andre e iniziò a baciarlo con forza mordendoli le labbra, sgraffiandolo un po sul petto diresse le mani giù dove non potevo vedere abbassò la testa e iniziò a fare su e giù con la testa fino ad allora era come se non ci fossi, ma nel mentre lo succhiava alzò per un attimo lo sguardo lo rivolse verso la mia macchina e pronunciò un lieve sorrisetto malizioso, che porca... inziai a masturbarmi a più non posso nel mentre lei sempre guardando a mia vettura salì sopra il suo andre iniziandolo a cavalcare come un indemoniata, lei era nuda solo con addosso delle calze nere autoreggenti ogni spinta era un espressione di goduria mista a sofferenza che gli illuminava il volto, le spinte si facevano più forte il ritmo più forsennato fino a che il suo strillo liberatorio annunciò l'orgasmo al quale seguì immediatamente il mio, ero immerso nei miei umori ciò che provavo era una emozione immensa quasi paragonabile alla prima volta che ti masturbi, non capivo ero frastornato confuso ma per la prima volta mi ero goduto un emozione dal primo fino all'ultimo istante. mi riaccompagnarono sulla strada ci salutammo come vecchi amici anche se li conoscevo da nemmeno 12 ore, spinsi sull'accelleratore e in poco tempo fui di nuovo tra le mie coperte giusto in tempo per riprendere in mano la normalità o meglio quello che molti credono sia la normalità giusto in tempo per non destare sospetto, giusto in tempo per capire che certe emozioni o si provano così come sono o non basta una vita intera per provarle se schiacciati dal pregiudizio altrui. Auguro a tutti voi di provare un emozione forte e intensa come l'ho avuta io. Dedicato a A&S
17
4
13 years ago
youngvoyeur,
27
Last visit: 4 years ago
-
Mia moglie sara
Ho in mente sempre lo sguardo languido di mia moglie, molto bagnata, che si è eccitata assai a leggere l' inserzione, ed ha acconsentito al gioco di farsi vedere/non vedere il suo viso . E si, erano più di due anni che le facevo una corte (perchè no, anche alla moglie) discreta ma serrata, perchè dopo questi anni di matrimonio avevo ormai la certezza che Sara ed io, che fino a pochi mesi fa avevamo fatto una vita normale come tante coppie sposate, potevamo tragredire. A dire il vero, mia moglie mi ripeteva che lei non ne sentiva l'esigenza e che il sesso non era per lei impellente, nel senso che non sentiva l'esigenza di fare delle cose come dire........ diverse, ma io insistevo perchè ero sicuro che prima o poi avrebbe ceduto, perchè è molto calda. E poi ho sempre considerato che il fisico è decisivo, vuoi mettere una donna bruttina, magari troppo secca o troppo cicciotella, fare o pensare certe cose? Per me è improponible...... Mia moglie Sara invece è bella, anzi, diciamo vistosa e sexy: 1,71 fisico morbido, occhi orientali, 5^ di seno, sodo e dritto, due capezzoloni scuri, due lunghe cosce...... insomma il tipico fisico da monta........ Sei mesi fa ho colto finalmente l' attimo irripetibile, lì si è capito quanto le piaccia il cazzo. Ho voluto invitare per cena mio cugino Alfio....... Mio cugino Alfio, sei mesi fa, una sera.... Sara ha un debole per lui, non lo confessava, ed io mi arrapo da morire con serate come quella volta..... e ora faccio anche tante foto con Sara che si eccita ancora di più. Quando ci siamo sposati lui era tra gli invitati (come penso sia normale, è un parente) e non le ha più tolto gli occhi di dosso. Ci ho messo un pò ad accorgermi di questo ma circa un anno fa, a cena di amici, dove era presente anche lui, Sara mi ha suggerito, magari senza malizia, di invitarlo una sera a casa nostra, sai, disse, non è sposato, ha 45 anni e magari si sente solo...... chiamerò anche la mia carissima amica Erica che è contenta di stare con noi. Acconsentii, ma ebbi un leggero sospetto, che nell'occasione è svanito ed è diventata certezza. .. e poi...proprio Erica, che sapevo essere ...... un pò mignotta...... bah In quel tardo pomeriggio, tornando a casa dal lavoro, vidi Sara che aveva ormai preparato una bella cenetta a quattro. Un paio di ore dopo, ero bello arrapato, all'idea di poter passare una serata che nonon si sapeva come potesse finire......... e allora andai pesantemente all'attacco di mia moglie e dopo più di un'ora in cui l'aveva fatta bene eccitare, con toccatine ed altro, la convinsi ......... quasi non ci credevo, a prepararsi in maniera diciamo un pò...... provocante: le feci indossare un bell'abitino nero molto corto, scollato ed aderente, che le avevo regalato l'anno prima, con abbinate delle bellissime scarpe molto sexy, con tacchi a spillo vertiginosi, di quelli che vanno di moda adesso. Il colpo di grazia venne quando arrivo Erica, che sprizzava sesso da tutti i pori e poi era veramente vestita come una mignotta, con una minigonna bianca cortissima che seduta sul divano appena si muoveva si vedeva tutto ( che belle mutandine nere velate che portava) e un top che metteva in risalto le sue tette non troppo grandi ma veramente dritte e con due capezzoli che sembravano bucare la camicetta per quanto erano a punta... Uno sguardo a mia moglie che mi liquidò con la seguente frase......""""ma serata particolare, mi sento un pò strana.........""" Alfio arrivo un pò tardi, verso le 21.00 e quasi gli venne un colpo e passò più di mezz'ora a guardarmi, senza chiedermi nulla, di continuo .... se tutto andava bene.... Dopo avergli sorriso più volte, si tranquillizzò...... Dopo cena, sul divano a prendere tutti un caffè e noi uomini una grappa, era logico che Erica, che era la più disinibita, rompesse il ghiaccio. Difatti si sedette accanto a me, mettendomi in mezzo, con Sara all'altro fianco. Alfio era seduto sul divano di fronte e si stava già gustando lo spettacolo delle cosce di Erica che maliziosamente le aveva accavallate, per farsi vedere. Improvvisamente mi baciò il collo rimanendo a leccarmelo. Sara allora si spostò sul divano accanto a mio cugino Alfio. Era giunto il momento, e lentamente mio cugino, fissandomi, prese la testa di mia moglie, che non fece alcuna resistenza, e la abbassò lentamente verso la sua patta che si vedeva stava già scoppiando. Un attimo, dopo, mia moglie aveva abbassato la lampo prendendo il cazzo in mano scappellandolo interamente... non ricordo esattamente più niente da quel momento se non un'orgia spettacolare che è durata per più di tre ore, sono venuto quattro volte; Sara ha scopato in maniera sconvolgente, senza ritegno, ha svuotato le palle di mio cugino di tutto lo sperma che poteva avere........... A presto...... da quel giorno viviamo la sessualità libera........
19
4
13 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
La mia prima esperienza bisex
Seconda ed ultima puntata: "Un'esplosione nucleare"
Entriamo nel locale,non grandissimo ma molto accogliente. Ricevimento,bar,discoteca,grossa vetrata e magnifica piscina illuminata,palme intorno ad un bel giardino,tutto molto suggestivo e coinvolgente.All’aperto si stava benissimo,era una serata molto calda,si svolgeva la festa dedicata alla chiusura della piscina,e della stagione. Affluenza notevole,erano presenti,oltre ad un numero non esagerato di singoli,molte coppie,alcune veramente belle.So che potrebbe risultare incredibile,ed alla bisogna del racconto,ma andò proprio così: dopo neanche mezz’ora,seduti davanti ad un tavolino a bordo piscina,ci si avvicinò una coppia,forse la più bella di tutte. Lui alto (ebbene sì,ho un debole per gli uomini alti) distinto,sulla quarantina; lei,per dirla in breve,ricordava molto Manuela Arcuri,in bello,ed era qualche anno più giovane di lui: “Possiamo?” esordì “Prego” replicò prontamente Pinko,stringendosi con la seggiola verso di me. “Prima volta qui?” “Sì,qui prima volta” risposi io,calcando sul “qui” e glissando sul resto. Il ghiaccio era rotto.Dopo un’oretta di piacevole conversazione,lei era una biologa marina e lui un avvocato,Francesca (altro nome di fantasia) esclamò: “Comincio a sentir freddo”. Facevano 28° di notte,ed io,notoriamente freddolosa,morivo di caldo, “vogliamo andar su?”aggiunse “Come su? Su dove?”replicai “Ma alle camere,no?” proferì in tono suadente, con un sorriso disarmante ed un candore da educanda.Mi passò immediatamente il caldo,anzi strani brividi cominciarono a percorrermi la schiena,ma ormai ero in ballo: o adesso o mai più. Mi lasciai prendere la mano da lei,e,attraversando lateralmente la discoteca, cominciammo a salire le scale. Pinko e l’altro lui,diligenti come scolaretti,dietro.Non saprei dire se in quel momento mi augurassi di trovare tutte le stanze occupate o no,ma comunque una era libera,si vedeva attraverso la porta a vetri,e ci entrammo. Salivazione azzerata,battiti a mille mentre lei si accomodava,in piedi,e continuando a tenermi la mano,sul letto. Si portò verso il centro e salii anch’io. Attimi interminabili una di fronte all’altra,in silenzio.Mi trovavo di nuovo come qualche tempo prima, tête-à-tête con una splendida donna,ma stavolta ero disposta,perlomeno nelle intenzioni,ad andare avanti: Francesca mi infilò le mani tra le spalle e le bretelle del vestito con un movimento lento,ed allargandole lo fece cadere,lasciandomi completamente nuda.Sempre in piedi sul letto,cominciò a baciarmi delicatamente e lungamente sulle spalle,sul collo,sulle guance,sulla fronte,sul mento,girando volutamente intorno alla bocca senza arrivarci. Fu una strategia vincente,la sua,perché mi fece salire un’eccitazione enorme,al punto che,crollate le ultime,deboli,residue difese,con un impulso irrefrenabile le presi la testa fra le mani e,cercando con frenesia le sue labbra,vi incollai le mie,lei le dischiuse e le nostre lingue si rincorsero in un dolcissimo bacio: capii,in quel momento,che la desideravo al di sopra di tutto.Fu l’avvio travolgente di un’esperienza indimenticabile e determinante per il mio prosieguo trasgressivo.Lei si spogliò in un battibaleno liberando un fisico meraviglioso e ci adagiammo sul materasso. Volli aderire con tutto il mio corpo al suo,volevo “sentirla”,la strinsi a me: scariche di elettricità ci avviluppavano. Vederla fremere al passaggio della lingua centimetro per centimetro,lentamente, mi suscitava grande libidine ed un certo compiacimento,perché mi stavo comportando con estrema naturalezza, come una “veterana”,evidentemente la mia vera natura era finalmente in grado di esprimersi in libertà.Baci,carezze voluttuose,gemiti e sospiri intensi di entrambe si susseguivano incessantemente,i nostri sessi bagnati all’inverosimile ed in bocca il suo sapore inebriante,lei tremava letteralmente per il piacere che le procuravo ed io abbandonata a quelle nuove meravigliose sensazioni,persi ogni inibizione,scatenandomi in senso letterale.In un brevissimo attimo di lucidità vidi Pinko,seduto sul divanetto accanto all’altro lui,mi guardava come un palermitano che si sveglia la mattina di Ferragosto e vede la neve. E,tanto per restare in Sicilia,notai una calca di spettatori,parecchi singoli,fuori della porta a vetri,pari almeno a quelli del “Renzo Barbera” durante il derby con il Catania: tutto ciò aumentava a dismisura la mia carica erotica.Dopo ogni posizione possibile tra due donne che fanno sesso tra loro,arrivammo all’orgasmo insieme,mentre ci baciavamo in bocca distese quasi una sull’altra a gambe incrociate sfregando i nostri sessi…il paradiso era lì,il resto poteva attendere. Con calma,sarebbe uscita da quella stanza una Pallina nuova e consapevole.Per completezza di racconto,posso aggiungere che quella sera stessa,tutti e quattro insieme,non ci facemmo poi mancare nulla (per forza,se no mi scoppiava il Pinko!) e così feci coincidere la mia prima esperienza bisex alla nostra prima esperienza trasgressiva,completa, in senso generale. Sì, 27 settembre 2008,veramente una data da ricordare.-Fine-
--------------------------------------------------
Tutto quello che avete letto è assolutamente vero,anche se con qualche piccolo “aggiustamento” qua e là per regalarvi un racconto e non una fredda cronaca. Ringrazio il mio Pinko,che mi ha aiutato nella stesura,e voi,che avete avuto la pazienza di leggere.
Pallina
10951
2
13 years ago
pallinaepinko,
47/37
Last visit: 5 years ago
-
Quello che non ti aspetti dagli amici
Uno dei tanti giovedi sera come tanti altri. Partita a calcetto con gli amici. Le 22.30 fischio finale e poi tutti a fare la doccia. Non ci sono abbastanza docce per tutti, cosi faccio andare prima gli altri. Io mi cambio con calma. Sono cosi stanco che faccio fatica a spogliarmi, tant'è che potrebbe quasi sembrare un modo di farsi vedere. In realtà non me ne frega niente, ma Daniele, anche lui aspetta il suo turno per la doccia mi guarda. Finalmente tocca a me, c'è anche Daniele. Chiudo la porta. Fuori si sente il chiacchericcio degli altri, urla, risate sugli episodi della partita. Inzio a farmi scorrere l'acqua addosso ed insaponarmi e mi shampoo. Apro gli occhi dopo essermi risciaquato e vedo daniele che mi sta osservando. Ha uno sguardo trano, quantomeno insolito che non gli ho mai visto prima. Sembra quasi eccitato e mi sorride. Io non so cosa fare, sono un pò imbarazzato. Poi lui si avvicina a voce bassa mi dice "hai un cazzo bellissimo, secondo me quando è in tiro diventa dritto come una canna di fucile... mi piacerebbe succhiartelo". Rimango pietrificato per lo stupore. Ma il mio corpo sembra gradire, anzi, gradisce ed ho subito un'erezione potente. Vorrei afferrare Daniele dietro la nuca e fargli ingoiare tutto il mio cazzo in tiro, ma la paura di farmi vedere dagli altri, o che qualcuno possa entrare da un momento all'altro mi fa desistere. Non è la stessa cosa per Dani che alla vista del mio cazzo in tiro, si avvicina come un falco e inizia a succhiare. E' più bravo di tante altre donne che me lo hanno succhiato. Mi lascio andare, e vorrei solo venire, ma faticosamente mi riesco a controllare. Sposto Daniele, che con un pò di fastidio, si scosta e dice "non ti piace ?" , io "Al contrario...mi piace tanto, ma mi piacerebbe continuare in un posto più tranquillo...ti va a casa mia?". Lui mi risponde "Domani mattina mi sveglio alle 5.00 ,hai perso la tua occasione" e con queste parole se ne va. Mi sento tremendamente in colpa, per come mi son comportato, ma anche molto eccitato. Anzi...arrivo a casa e mi masturbo 2 volte ripensando a quella scena. Il giorno dopo mando un sms a Dani, lo invito "oggi è venerdì, domani non lavori... posso farmi perdonare x ieri?" Nessuna risposta. A lavoro sono un disastro, non ci sono con la testa. Guardo continuamente se arriva un sms . Allora riprendo in mano il cellulare e mando un altro sms.. "ti sei offeso? scusami" Niente anche stavolta non risponde. Mi sembra una di quelle tipe che non ci sta, ma ripensandoci sono stato io..e ora ho troppa voglia. Cosi penso a qualche modo per ripare.. e alla fine penso che ci vedremo x il posticipo di serie A Mi tocca aspettare sabato, serata del posticipo, la partita la vediamo a casa di Marco. Arrivo io, Marco è già sul divano. Antonella la compagna di Marco è uscita x l'aperitivo e sapendo di una serata only for man, non tornerà presto. Arriva anche Dani, che è molto freddo. Siamo tutti e tre d'avanti allo schermo, la partita è iniziata. Io non la guardo, o meglio , non riesco a seguirla perchè osservo Daniele ed ho il pene durissimo, cerco di coprire un pò per non farmi beccare da Marco. Suona il cellulare e Marco si allontana per rispondere perchè nn vuole disturbarci e va in un'altra stanza. E' la mia occasione penso... Mi alzo lo tiro fuori, la mia asta di carne mi avvicino a Daniele che sembra un'altra persona rispettoa Giovedi. Fa lo schivo, ma io prendo da dientro la nuca con una mano e lo avvicino al mio uccello ormai desideroso della sua bocca. Ed ecco che le sue labbra si aprono per accogliere il mio cazzo duro. Lui invece dopo la resistenza inziale, ora succhia a meraviglia. La sensazione che provo è stupenda. Merda!!! Sento dei passi in corridoio "sta arrivando marco" ...stavolta è Daniele a bloccarmi. Divento rosso paonazzo temendo la reazione di Marco. E infatti dopo averci beccati, e detto qualche parola... si denuda e tocca a Daniele succhiare il suo uccello. Io sono un pò impacciato ... "Marco non sapevo che tu fossi bsx.. e nemmeno Dani" ... Marco ride e mi risponde " Daniele è la nostra puttana, ce lo facciamo un pò tutti manchi solo tu".. Ahahaha ridiamo tutti e tre e io e marco iniziamo a spogliare daniele.. depilato anche lui come me, ha un culo con la lordosi.. mi viene voglia di penetrarlo all'istante. Ma voglio godermi la scena ogni istante. Ora Marco e daniele spogliano me, mi ritrovo a 90° daniele sotto di mette che continua a prendermelo in bocca, mentre Marco mi sta leccando l'ano vengo dopo poche leccate. L'ano è la mia zona erogena, mi ha stimolato e sono venuto. Putroppo nell'istante in cui vengo è arrivata in casa Antonella, la ragazza di Marco. Che figura di merda, penso. Io qui che gli ho sborrato in faccia ad un amico, mentre il suo ragazzo mi leccava l'ano. Se va allibita, o ci urlerà qualsiasi insulto? Ne l'uno ne l'altro. Con mio sommo stupore, senza dire una parola si siede sul divano per poi ordinarci "su dai continuate" tirando fuori la lingua. Sono appena venuto ma la lingua sapiente di Daniele e quella altrettanto abile di Marco mi eccitano di nuovo. Anche Antonella è eccitatissima, si tocca, si spoglia ed è nuda sul divano. Vorrei saltarle addosso, ma non vorrei far torti a Marco, il quale sembra leggermi nel pensiero e mi dice "Vai". Mi avvicino a lei gattonando, che mi aspetta a cosce aperte... inizio a leccarle l'alluce, la caviglia, poi le passo la lingua sulla gamba, sulla coscia...e poi...eccomi arrivato alla sua vagina tutta rasata. Il suo sapore è leggermente salato, si lascia andare a dei gemiti potenti, mi eccita molto , mi giro per fare un 69 lei sotto e io sopra. Mi lecca tutto ano e pene. Io godo così tanto che non so cosa fare, resto fermo a godermi questi attimi. Intanto ai piedi del divano Dani e Marco sono impegnati in un 69 che si sta evolvendo in una penetrazione anale per Daniele. E' sdraiato a pancia in giù sul tappeto, mentre Marco è sdraiato sopra di lui e gli sta facendo sentire il suo uccello. Vorrei unirmi a loro, ma ora preferisco concentrarmi su Antonella. La giro dolcemente e la metto a 90 sul divanone, le lecco tutto l'ano è bellissimo questo buchetto. Mentre cerco di spingere la lingua, il più dentro possibile, le massaggio il clitoride. Antonella è tutto un tremito, mi guarda anche marco mentre spinge il suo pene dentro Daniele. Ora mi appresto a fare altrettanto... Antonella è a pecora sul divano io mi appoggio al suo splendido buchetto il mio pene fa fatica ad entrare ,ma poi entra. Lei inarca la schiena, è d'avanti al suo ragazzo che sta inculando Daniele...è una splendida visione vorrei non finisse mai, ma mentre spingo dentro allo splendido culetto di Antonella , sento che non resisterò ancora x molto. Allora mi sposto , mi sfilo (a malincuore) . Mi metto d'avanti a Daniele cosi mentre viene inculato da Marco io mi faccio spompinare un pò. La sensazione è molto gradevole, ma non quanto il culo di antonella e io sto per venire... Cerco di fare presto... voglio fare una doppia penetrazione in piedi..in quel momento decido che voglio venire cosi. Sposto Marco, assieme solleviamo Antonella, che a gambe aperte si appoggia e si lascia "infilzare" dalla spada dI Marco, mentre io mi faccio strada da dietro, nel suo splendido culetto . Daniele lo sento ditro di me, con la sua lingua e questa è l'ultima cosa che sento prima di venire dentro Antonella e Daniele si appresta a succhiarmelo. Dopo poco viene anche marco, il cui sperma è raccolto da Antonella e Dani. Resta da vedere ancora metà del secondo tempo, che tutti guardiamo assieme sul divano, ma io ripenso a questa serata e già non vedo l'ora di rifare tutto un'altra volta.
19
4
13 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
Pomeriggi speciale
tra,le tante e mail che io e mia moglie,abbiamo ricevute da coppie vogliose di giocare,in particolare ci incoriusì una che disse,di voler giocare con una coppia,a cui piaceva l'idea di farlo con un imprenditore e la sua segretaria nell'ufficio del suo stabilimento........noi,non essendo una bella coppia mà gradevole,pur con timore,ci facemmo avanti rispondendo mà,non eravamo convinti che ci avessero risposto.........dopo aver aspettato qualche giorno,ecco arivare a sorpresa l'invito di partecipare ai loro giochi xchè dicevano che l'importante non era la bellezza mà la serietà dellle persone,visto che lui neaveva incontrate tantissime mà non conoscitori delle regole non scitte mà di buon senso che regolano al meglio le cose afinche tutto,possa andare nei migliori dei modi---------alla giornata prestabilta,ci presentammo alla fabbrica indicata e già lì eravamo emozionati xchèera la prima volta che lo facevamo,in un luogo diverso dal solito club prive edalle case private.........poi quando ci trovammmo di fronte a lui e alla sua segretaria,quasi io max svenni,avevo di fronte a mè una bellissima segretaria alta ,snella,camicetta gonna corta e calze con scarpe a tachi a spillo,lui ci chiese se avevamo problemi ha giocare in sede separata,in quanto lo eccitava il fatto di pensare che la sua segretaria,stava facendo la porca,senza che lui fosse presente,ovviamente noi,non avemmo nessun problema e rimasto solo con la segretaria ci spogliammo e sorpresa neanche sapesseroche era la mia passione,scoprii che indossava le calze con ilreggicalze ancora più bello quando lei mi prpose di essere io in quel momento il suo capo e lei ovviamente la mia segretaria,facemmo parecchi giochi e alla fine,tutti e 4,abbiamo finito con soddisfazione la giornata,come è stato bello,peccato che sono passati un pò di anni da quella giornata e poi più ninte,trovare un'altra situazione simile è stato difficile...............mà il ricordo di due persone normali che hanno potuto giocare conuna coppia bellissima,ci rimmarrà sempre impressa............
12
0
13 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
I racconti erotici del baffo
Premetto che il racconto che leggerete riguarda fatti realmente accaduti e dunque, oltre al rapporto fisico, carnale, all’amplesso nella sua interezza, ho voluto riportare anche sentimenti e sensazioni, riferimenti della storia. I nomi sono veri, trattandosi di nomi propri di donna, non descrivendo le città, non la cosa non danneggia nessuna. Non avrei sentito come naturale, come sensazione con me stesso, il dover descrivere le scene con un nome inventato, non avrei sentito quell’elettricità che realmente c’è stata. Sono un uomo che ha superato i 40 anni da un paio, alto oltre 1.80, occhi grandi verdi, fisico magro ma normalmente ben messo, sodo, sportivo. Amo portare i capelli medio lunghi ed un baffone scuro da bandito anni’70. Ho avuto varie esperienze, ero e sono naturalmente cerebrale quanto basta. Mi sento molto maschio proprio perché nella vita ho fatto tante esperienze diverse, conosciuto molta gente come quella che si nasconde dietro occhialetti da intellettuale, titoli di studio che da soli non dicono nulla, commercianti che si nascondono dietro balle solo per interessi di lucro, gentaglia che ai limiti della legalità sfrutta il prossimo, mariti che torturano i familiarii per i loro comodi, connette vuote da due soldi, frustrati e insicuri di vario genere. Insomma, conosco bene l’umanità che riconosco al primo sguardo; sono con soddisfazione, oggi, un tecnico che lavora in autonomia e conosco il mondo, lo guardo come comodo dall’interno di un treno in corsa, da una comoda berlina, lo vedo passare. Mi piace gustare, odorare, ascoltare. In uno dei miei appuntamenti di lavoro, l’anno scorso, conobbi lisa, una ragazza di 27 anni, che, appena dopo la laurea in ingegneria, era entrata a lavorare in un’industria mia cliente. Insomma, lei era la persona con cui dovevo parlare per vendere i prodotti dell’azienda che rappresentavo come tecnico. La mia cultura mi fa apprezzare queste ragazze giovani che si sperimentano nelle professioni di oggi. Ci incontrammo dopo esserci sentiti al telefono. Al telefono avevo giudicato la sua voce “arrapante” . Dopo l’attesa seduto nella hole della reception di questo grosso cliente la vidi arrivare. Una bella ragazza alta 1.75, un bel seno nascosto sotto il maglione e non troppo evidente, un viso chiaro con due occhi celesti, acqua e sapone, la carnagione rosata chiarissima, un bel sorriso. Ci accomodammo in saletta. Lisa aveva un bellissimo fondoschiena, un culo grande grande evidentemente sodo, caldo, morbidissimo, inesplorato. Il mio rispetto per la donna in genere mi impediva, come sempre, di pensare qualsiasi cosa. Ci addentrammo nella discussione per il rapporto commerciale, comunque il nostro incontro seguiva a numerose mail scambiate. Ero ipnotizzato dagli occhi da cerbiatta di lisa, dal suo sorriso aperto e chiaro. Alla fine dell’incontro la invitai a pranzo, in un prossimo incontro. E’ una cosa che si fa spesso e di routine, o quasi, anche con interlocutori uomini, pertanto nessun secondo fine. Lei mi salutò stringendo la mia mano calda con la sua sottile, fredda, con una stretta debole, come una donna che ha bisogno di affetto, di essere “presa”. In settimana ci sentimmo via mail, ci scrivemmo e telefonammo un paio di volte per cose rigorosamente lavorative. Fissammo un appuntamento per un pranzo la settimana successiva. Io sarei andato a prenderla all’uscita per la pausa pranzo dalla ditta. Puntuale arrivai, le comunicai che ero lì, lei uscì dopo poco. Entrò nella mia calda BMW serie 3 berlina, avevo una musica da inguaribile romantico in sottofondo, con il subwoofer che borbottava. Lei si meravigliò di quella mia auto in quanto i commerciali spesso viaggiavano con station wagon e poi io…”sì?”…le chiesi, io cosa? Io le apparivo come un uomo che viaggiava con un auto cui dava poca importanza, anche perché non portavo la cravatta, un uomo che le piaceva proprio perch di sostanza. Io le dissi che, pur odiando tutto quello che era apparenza e le apparenze inutili, effettivamente amavo la mia vecchia punto economica, amavo anche però le cose belle, calde, che mi facevano apprezzare il viaggio, ecco perché indossavo sempre abiti di lana, caldi, confortevoli, morbidi. La rigidità delle giacche e dei capi spalla decisamente non faceva per me, così come le camicie e le cravatte. Arrivammo in un ristorantino semplice, di quelli in cui si fermano i camionisti e dove si mangia bene, vicino la strada che portava alla zona industriale. A tavola lisa e io parlammo poco del lavoro, un po’ sì, certo, ma poi fu tutto sguardi, sorrisi, d’altra parte eravamo seduti accanto. lisa era vestita in jeans e maglione, più o meno come me, pantaloni e maglia, ma il calore che si ha dentro lo si trasmette anche senza orpelli. ci intendemmo, vi dico solo che, dopo l’escamotage banale della mia osservazione sulla sua mano fredda, dopo il pranzo, le presi proprio la mano dicendole questo particolare, guardandola con un’occhiata d’intesa, facendole sentire la mia calda, cosa che lei non sapeva il mio bastone era in tiro. la riaccompagnai, i giorni successivi ci sentimmo via mail e lei mi disse che aveva fatto numerose riflessioni sull’incontro, che voleva rivedermi per approfondire. così fu, stesso ristorantino, stessa ora. mi spiegò che io, tra l’altro, le ricordavo un uomo di cui lei era stata sempre segretamente innamorata, da adolescente, un maschio maturo, prestante, vestito sempre con caldi maglioni e con due baffoni neri, come i miei. mi esposi un po’ per dirle che la cosa mi faceva molto piacere e mi eccitava. la paura di averla urtata sparì, poiché lei convenne. all’uscita del ristorantino lei, spontaneamente, con un’osservazione del poco tempo a disposizione mi disse che magari avremmo poi dovuto incontrarci di sera, con più clama. io risposi che era naturale, il passare tempo con lei diventava una cosa personale che piaceva a tutti e due, così decimo di estromettere quella brutta e fastidiosa parola “aziendale”, dall’incontro. così fu, andai a prenderla di sera da casa. lisa era vestita di scuro, una lunga gonna di lana che fasciava il suo gran culo da cavalla mai domata, un leggero tacco che la portava allamia altezza, un modo di fare forse volutamente più invasivo, provocante, quasi ammiccante. la cena leggera e piacevole, i discorsi vaghi, preludevano a quello che entrambi sapevamo, infatti all’uscita, in auto, lei mi disse la classica frase: “tu che fai adesso?” “sto con te, le dissi”, le misi una mano sulla gamba, mi avvicinai e lei iniziò a baciarmi con foga, voracità, una pantera, ad accarezzarmi. il mio arbusto èra granitico, caldo, forte, stava per esplodere dall’eccitazione. andammo a casa mia, entrammo, chiudemmo la porta, lei guardò la sala e, dopo un complimento al mio spazio che mi rifletteva, caldo, accogliente, con tutto l’occorrente per sentire musica, si girò, io l’abbracciai e lei mi strinse come una pantera di nero vestita. sentiva il mio arnese contro di lei, io le dissi : “ti voglio”. ci spostammo in camera da letto, le chiesi di rinfrescarmi un attimo, lei si spogliò. tornai dal bagno dopo aver lavato il cazzone duro. la trovai in piedi con addosso solo un perizoma azzurro di raso. andai verso di lei, in piedi, cominciammo a baciarci con lei che gemeva e io mugugnavo. ci spostammo sul letto, lei tirò fuori dalle mutande il mio grosso e lungo bastone e si lanciò su di lui, scappellandolo, mangiandolo, divorandolo, dicendo che lo voleva tutto. io la feci alzare, l’accarezzai, iniziai a succhiare i suoi seni e a mordicchiare i capezzoli leccando il suggestivo alone della quasi quarta di seno di lisa. la portai davanti al comò, la feci piegare in avanti, le sfilai il perizoma e mi piegai, affondai la lingua nella sua splendida fica e iniziai a leccarla intorno. lei gemeva come una cavalla in calore,” scopami subito dai”, disse. Io mi alzai, la feci inarcare, cercai con il mio punteruolo il pertugio bagnato, ne saggiai il cedimento e la infilzai in due colpi facendola urlare. iniziai a scanalarla come un porco, mugugnandole, leccandole il collo, con lei che mi diceva che sentiva il mio gran cazzone dentro di lei, caldo, forte, duro, grande. così le alzai un braccio, mentre la scopavo mi chinai attorno sotto l’ascella, iniziai a leccarle la tetta destra e morderle il capezzolo. poi mi eressi di nuovo, me la sistemai piegata, mi misi bene fra le sue gambe, iniziai a sfondarla ben bene cavalcandola come una puledra e facendola urlare di piacere. mi fermai, le chiesi se la eccitava o meno fare l’amore con me, il machio baffone delle sue fantasie, più grande di lei. mi rispose che la eccitava un casino, che voleva farmi godere come un porco. così, reggendomi su un piede, spostando il peso su di lei,, tenendola per i capelli con la mano sinistra, le posi una mia coscia al fianco della sua chiappa destra, poggiando sul comò la mano sinistra, le ero in piedi in sella, praticamente avevo solo la gamba sinistra a terra, il mio cazzone di 23 cm mi consentiva di scanalarla bene anche da quell’angolazione, il suo culo grande grande, sodo, chiaro, mi eccitava come un bufalo, così incominciai a darle dei colpi forti, sentendo il rumore del mio ventre contro quel culo che desideravo penetrare, sfondare, assaggiare nel calore, ma scopandola ovviamente in fica. lei gridò e disse tantè volte sì, io, al momento di venire, estrassi il mio pistone dalla sua vagina e lo poggiai sul suo culone, inondandola con un torrente di sborra calda con un rantolo profondo. rimanemmo abbracciati fino a notte inoltrata al letto, salvo poi riprendere per una cavalcata alla “missionaria”, dopo la quale le sborrai sulla pancia. vi è piaciuto? scrivetemi i vostri pareri, realmente accaduto nel nord italia.
16
3
13 years ago
grandevolo,
34
Last visit: 8 years ago
-
La prima volta
Salve L'altra domenica decido di andare a fare colazione con mia moglie in un bar che hanno aperto da poco ,entriamo ci avviciniamo al banco x ordinare e io noto seduta a un tavolino una bionda con gonna corta e scollo molto generoso faccio finta di niente ma la tengo d'occhio, sento che parla con la signora del bar e le dice che si sarebbe assentata x qualche giorno ma giovedi sarebbe tornata dalla voce mi senbrava di capire che era un trans finito di fare colazione pago e usciamo ,dando un ultima occhiata alla tipa , fuori dal bar mia moglie conferma la mia inpressione dicendomi guada guarda ma stai attento che quello è un uomo faccio una battuta e finisce li ma la mia mente comincia a fantasticare ,giovedi vengo al bar incontro la tipa e la invito,passano i giorni arriva il giovedi e vado faccio colazione leggo il giornale e niente a quel punto dico è andata male esco monto in macchina e quando sto x partire eccole che arriva scendo la femo decendoli che era arrivata tardi xche ero venuto apposta x per pagargli la colazione lei mi stupisce dicendomi xche non me l'hai pagata domenica quando mi guardavi mi metto a ridere e gli dico ti voglio conoscere lei mi risponde alle cinque sono libera vieni a casa abito....... il mio cell ....le dico va bene alle cinque ok puntuale arrivo suono entro chiude la porta 1,80 bionda calze a rete tacco 12 reggiseno perizoma questo è quello che mi trovo davanti ci presentiamo e poi mi dice mi slacci non ricordo altro solo che in un attimo ero nudo sdraiato accanto a lei baci sul collo lingua in bocca e poi mi ritrovo con il suo arnese in bocca inpegnato in un frenetico 69 va avanti cosi x un bel pò fino a che non mi fa girare mi lubrifica bene e poi me lo spinge dentro le dico cosa fai ma era quello che desideravo da tempo mi ha stantufato fino a che non è esplosa si e tolta il preservativo e poi mi ha fatta un pompino meraviglioso ci siamo lavati e poi mi ha detto ti aspetto la prossima volta tocchera a te prendermi da dietro e poi spompinarmi quando sono uscito mi sono detto una volta basta ma poi le ho gia tel x e ho fissato x la prossima settimana Scusate non sono bravo in grammatica presto spero di raccontarvi la seconda volta
20
1
13 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
la vita è davvero una grande sorpresa!
.... ciao a tutti.... sono PAOLA... la compagna di Bacardi68 diciamo ke mi sono intrufolata x farvi conoscere la mia versione... .. il suo racconto è davvero emozionante VERO e mi ha fatto emozionare ... non so se il mio sarà altrettanto... allora il motivo del titolo? si xke a quasi 40 anni non credevo piu nell'amore x me erano solo cazzate nessuno poteva accennarmi di argomenti simili, xke x me gli uomini ... erano tutti uguali, bè ironia della sorte il destino ha messo sulla mia strada l'UOMO piu meraviglioso del mondo, si lui... all'inizio pensavo ke era uno dei tanti ke cercava la seratina di sesso e via, ma mi sbagliavo alla grande.... il tempo mi diede torto.... mi sono innamorata sono completamente persa x quest'uomo ke x me è tutto cio ke potevo desiderare, amore, sesso, trasgressione, brividi ecc ecc .... Conducevo una vita tranquilla anke troppo direi, ero una "donna" pensavo completa, ma cosi non era, cioe tutto quello ke ho vissuto prima di lui era solo un'aposrofo di tutto cio ke mi fa vivere lui. All'inizio solo carezze e bacini... poi qualcosa in piu e poi la grande forza dell'amore ci desideravamo davvero con l'anima, abbiamo fatto l'amore x forse 2 ore di seguito, non ci siamo risparmiati nulla ogni posizione e ogni piccolissimo ombra di desiderio era completamente soddisfatto da e x entrambi, col tempo la conoscenza si è fatta piu approfondita e lui si aprì con me e mi raccontò del suo passato e di tutte le esperienze vissute, devo dire davvero ke non si è fatto mancare nulla, anke se mi aveva già fatto capire qualcosina..... bè vi confesso ke all'inizio ho provato un po di fastidio, pensare lui con altri uomini....donne.... trans.... e oltre al fastidio la gelosia era dentro di me come x esplodere.... ma lui ormai era un fiume in piena raccontava di tutto e di piu.... e io li impietrita ma il mio viso non cambiò espressione xke x me era un misto di sensazioni.... non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo.... avevo paura di perderlo e ke alla fine dei suoi racconti mi dicesse...."e x questo ke ti lascio" questo mi aspettavo!!!!! ma la serata è stata lunga e i suoi racconti non finivano mai..... io ascoltavo e mi facevo domande.... ma la cosa più assurda x me era ke allo stesso tempo io mi eccitavo ascoltandolo.... e questo x me era assolutamente nuovo..... però mi piaceva da matti...... alla fine mi disse se ero rimasta male e io con un sorriso ke non immaginate gli risposi ke no ma ke avevo più o meno capito la sua vita passata dalle sue folli battute ke ogni tanto faceva.... mi sono rilassata xke il suo racconto non finì come pensavo ma mi kiese se mi sarebbe piaciuto condividere con lui qualcuna delle sue esperienze.....io ero talmente eccitata ke anke in quel momento se non avessi avuto il ciclo avrei accettato..... gli dissi xò ke ci dovevo pensare, ma nei giorni a seguire non riuscivamo a parlare di altro... era x lui una liberazione e x me qualcosa di molto provocante e da voler scoprire il prima possibile.... cosi successe .... un giorno uscimmo devo dire ke mi aveva preparata un pò..... ma non mi aspettavo ke succedesse.... mi fece conoscere un suo amico... bello devo dire.... ci siamo accomodati nel suo ufficio e si parlava di tante cose e devo dire ke ad un certo punto i suoi complimenti cominciavano ad imbarazzarmi..... ma uscì..... il mio uomo cominciò a prendermi ma io non volevo pensavo ke poteva vederci il suo amico...... bè non ci vide "solo" ma dopo un pò entrò e si avvicino a noi.... mi sentivo morire.... comincio anke lui ad accarezzarmi a baciarmi .... non potete capire come mi sentivo..... 2 uomini solo x me.... mentre succhiavo il pippo del mio uomo ne stringevo un'altro tra le mani....poi li succhiavo entrambi .....poi mi sono seduta sopra il mio uomo x scopare e lui succhiava quello del suo amico ad un certo punto mi sono ritrovata con due pippo dentro di me.... cazzo ragazzi è qualcosa di indimendicabile... anke se devo dire è durato poco.... xkè il suo amico venne x la troppa eccitazion ma noi continuammo a fare l'amore x almeno altra mezz'ora... e lui li estasiato a guardarci.... ormai non mi fregava piu niente pensavo solo a godere e devo dire di aver goduto tantissimo... sembrava ke lo avessi sempre fatto ma era solo la prima volta.... rimasi super soddisfatta con un po di imbarazzo alla fine infatti non vedevo l'ora di andare via...... da quella volta noi ci amiamo sempre di più e quando decidiamo di giocare lo facciamo assieme e ora lo facciamo anke piu spesso... ma ripeto è un gioco e ne combiniamo tante ma alla fine quando siamo soli facciamo l'amore più puro, più bello, più appassionato ke possa esistere..... noi ci amiamo davvero tanto e a distanza di un anno e mezzo circa ancora piu ke all'inizio..... spero un giorno di raccontarvi altre avventure ke secondo me ci saranno .... hooo si ke ci saranno...... amore mio la tua paola ti ama davvero follemente..... ciao amore mio perdona l'intrusione ma dovevo anzi ..volevo........ ti amooooo..... alla proxxima....
16
4
13 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
SALVATAGGIO DI UN MATRIMONIO
Premesso che sono un bricoleure, la mia vicina C. di casa del primo piano, una donna biomdo castano bellina leggermente formosetta molto sensuale con un seno eretto e grande una sesta ben tornita e non cadente nonostante i suoi 49 anni ed una figlia, una mattina mente scendo le scale, lei sicuramente era li a sentire quando sarei sceso, mi ferma e mi dice scusa ho un problema con lo scarico del lavello non va via l'acqua, nessun problema gli dico, lei sai mio marito e via per 4 giorni è ad un congresso e mia figlia e via per studi ed io non riesco è da ieri che tribolo, entro mi corico sotto il lavello smonto il sifone tolgo il residuo e voilà funziona, lei mi fa ti va un caffeino, si, ci sedismo al tavolo ed io gli dico C. ma ti vedo sciupata ti vedo imbronciata cosa cè che non va, lei quasi in lacrime mi dice: mio marito è quasi un anno che non mi tocca ed io escalamo :davverooo, mi sa che mi fa cornuta sai lui meddico a tutti sti congressi ste dottoressine carine, sono certa ha un altra, al che io gli dico ma sei sicura che sia tutta colpa sua: e lei : ma di chi srà mai sono mica io che lo rifiuto, al che gli dico alzati e fai un giro su te stessa, scusa ma sei sciatta conciata così, tuta larga niente trucco pantofole senza tacco, scusa ma sembri una vecchia, e lei allora come dovrei esssssre: comincia con spogliarti, mentre mi dava le spalle si gira e mi dice ma sei SCEMO, al che io nooo spogliati gli dico nuovamente con tono di un ordine, lei va di la e torna si era tolta la tuta ed era rimasta in reggiseno e mutandine al che gli dico, ti ho detto di spogliarti NUDAA, e tra l'incredulo e lo stupito si sfila il reggiseno mettendo in mostra un seno stupendo tornito e tonico si sfila le mutande, si non erano mutandine erano mutande quelle di nonna papera, cerca di coprirsi il seno e la figa con le mani, gli dico via le mani, ora siediti sul tavolo ed alza le gambe ed allargale e lei mi fa hooo sono mica una puttana, io gli dico vuoi o no salvare il matrimonio, si siede ed alza ed allarga le gambe mettendo in mopstra una peluria disordinata senza cura, gli dico dove è la schiuma da barba ed il rasoio di tuo marito, lei mi ma che stupidata vuoi fare, io non ti preoccupare, si alza e va a prendere il tutto, ora rimettiti come prima alza le gambe ed allargale come seti dovessi scopare, spalmo la schiuma sulla peluria e comincio con il rasoio lC. mi fa è fredda mi fa il solletico e tu sei un maiale, in non poco tempo voila un figa depilata e nuova, ora vediamo il tuo intimo gli dico, andiamo in camera da letto e gli dico tira fuori l'intimo più sexy che hai e da un cassetto saltano fuori reggicalze guepiere e tanta robina, tutti regali del marito, lei mi dice è tutto nuovo non li ho mai messi, ed io e brava, ora ti trsformerò nell'oggetto del desiderio di ogni maschio, cominciamo con mettere il reggicalze che va rigorosamente sotto poi un bel paio di calze nere velate, aveva quelle con rinforzo e con la riga,l'aiuto ad agganciarle, lei non era pratica non aveva mai messo il reggicalze!! nuove nella confezione mai aperte, poi un bel reggiseno provocante mutandine tutte pizzi aveva delle culotte una delizia, trucco, leggero ma provocante, vestito, gonna corta ma non una mini, quelle ogni tanto le porta ha delle belle gambe, ed una maglietta scollatissima a v che fa intravedere il bordo del reggiseno nero, scarpe lei va aprendere un paio di paperine e nooo qui proprio non va ma non hai scarpe con il tacco? si ma le metto solo per occasioni speciali, e questa cosa sarebbe allora? allora cominciamo a scegliere le scarpe o gli stivali, optiamo per una decoolte nera, ora sei una donna desiderabile non la casalinga sciatta gli dico; e lei fa due piroette su se stessa e la gonna si alza e si vede il bordo delle calze, gli dico ora lezione partica, cominciamo con l'atteggiamento, e poi il sesso, per l'atteggiamenti ci sarà da lavorare molto, vediamo per il sesso, mi abbasso i pantaloni e tiro fuori il cazzo gli dico fammi un pompino, lei stupita mi fa ma sei diventato cretino io farti un pompino!, al che gli dico scusa ma quando vai dal ginecologo e lui ti ravana la figa cosa gli dici, e lei ma lui è un medico, io sono il medico salvamatrimoni allora, la prendo con forza e gli faccio ingoioare io cazzo, che disatro non sa fare le pompe, la guido gli dico cosa e come deve fare, il mio cazzo e durissimo la faccio alzare le tocco la figa non è bagnata e colante la facciio sedere sul tavolo e glie lo metto dentro, gli domando prendi la pillola, lei si, allra posso allagarti, la pompo in ogni posizione e finalmente sborro la riempio sfilo il cazzo e lei fa per correre in bagno a pulirsi la trattengo per un braccio e gli dico no, lei ma mi sta colando sulle calze, io, questo è una delle cose che fa impazzire un uomo vedere la propria femmina piena e colante è una dimostrazione di potenza, la tocco gli spalmo la sborra sulla figa e sul buco del culo e lei si ritrae mi fa no no li no, gli chiedo hai qualche problema non so morrpoidio qualcosa che non va lei no no niente e solo che ho paura, sappi che ogni maschio vuole inculare la propria femmina, e un senso di possesso, lei ri lascai andare comincio con infilare un dito, lo infilo fino in fondo la dilato, e lei gode anche solo con un dito,
12562
4
13 years ago
loredana58xxx,
42
Last visit: 3 years ago
-
L'amico di nonno
Ero adolescente, mio padre era fuori per lavoro e mia madre per impegnarmi sopratutto durante il periodo estivo mi mandava sempre con mio nonno in campagna per accompagnarlo ed aiutarlo nei lavori di stagione. Erano le mie vacanze estive , andavo volentieri con lui e la sua moto. Un giorno un suo caro amico sui sessantacinque anni mi invitò ad andare ad effettuare dei lavori nel suo terreno con una bella paghetta. Incuriosito e sopratutto contento per la pagha promessa, lasciai mio nonno per andare con Giovanni. Il suo terreno distava circa 1 km, arrivati cominciai il lavoro, dopo un pò Giovanni comincio con degli apprezzamenti verso la mia persona. All'inizio non capivo la sua estrema gentilezza ma quando mi invitò a mangiare qualcosa con lui nella sua piccola casa cominciai, seppur nella mia innocenza a capire qualcosa. Cominciò ad accarezzarmi il viso e le altre parti del corpo fino ad arrivare alla parte più intima. Cominciai a ribellarmi ed a rifiutare gli approcci ma giovanni insisteva fino a denudarmi nelle parti basse. Invitandomi a non gridare e a non ribellarmi con una dolcezza estrema cominciò a mastubarmi, per me era la prima volta che un etraneo toccava le mie parti più intime. Ero pietrificato, lui comincio ad andare avanti e dopo poco si spogliò mostrandomi il suo pene nella sua grande erezione. Continuai a rimanere fermo e lui approfittando dell'incertezza mi prese la mano e la appoggio sul sue pene cominciado a muoverla su e giù. Dopo un va e vieni guidato mi invitò a fare da solo. Io meccanicamente obbedii e proseguendo l'operazione assistetti al suo forte orgasmo, cominciò a gridare versando il suo sperma sulle mie mani. Mi ringraziò e mi pregò di non dire niente a mio nonno nè a nessun altro. Sconvolto tornai dal mio parente. Dopo pochi giorni mio nonno mi disse che Giovanni aveva chiesto se potevo andare di nuovo a lavorare da lui, in um primo momento gli dissi di no ma dietro la sua insistenza (diceva che così con un lavoro potevo guadargnarmi dei soldi) accettai. Giovanni, sposato e già nonno, passò a prendermi da casa arrivati in campagna, dopo due o tre ore di lavoro mi invitò di nuovo nella sua piccola casetta ove iniziò di nuovo con i complimenti e gli approcci. Questa volta però mi invito subito a masturbarlo, ciò che feci come se fossi ipnotizzato e dopo un pò di andirivieni mi mise la sua grossa mano sul capo e mi spinse il suo grosso sesso nella bocca. Io da grande inesperto non sapevo cosa fare mi soffocavo Giovanni mi disse con la sua solita gentilezza quello che dovevo fare. mi invitava a fare su e giù e a succhiare il suo membro. Io seguii le sue istruziioni fino a quando lo sentti gridare e eiaculò nella mia bocca. Io ebbi una reazione di vomito che dopo un pò passò. Rimasi seduto immobile mentre lui mi accarezzava e mi copriva di coccole invitandomi sempre a mantenere il nostro segreto. Quel giorno rimasi veramente sconvolto e per altri giorni non facevo che pensare all'episodio. Passò qualche settimana e Giovanni mi chiamò di nuovo al lavoto quel giorno però era particolarmente eccitato e subito dopo che la sua Signora con la fglia e il nipotino andò via mi riporto nella casetta questa volta era deciso a fare di più dopo avermi spogliato, leccato, mi invito a masturbarlo quando si fece grosso mi disse di succhiarlo dopo prese una cremina con cuii unse il mio didietro e provò a sodomizzarmi, cominciai ad avere dolore e lui si limito ad inrodurre solo la sua cappella senza andare oltre, facendo un su e giù veloce fino a quando raggiunse l'orgasmo eiaculando nel mio corpo. Questa relazione prosegui per alcuni mesi lasciando un ricordo indelebile nella mia adolescenza segreto che ho sempre tenuto per me che sono sposato e padre.
21
2
13 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
LA MIA PRIMA ESPERIENZA BISEX
Prima puntata: "Il ruolo di Pinko"
Sono sempre stata convinta che l’attività fisica sia basilare per mantenersi in salute e per cercare di procrastinare quanto più possibile i segni del tempo. In tutta sincerità,penso che aiuti moltissimo anche a livello estetico,ed io,esibizionista e “smorfiosetta” sin da quando,all’età di un anno o poco più,cominciai a tenermi in piedi da sola,ci ho sempre tenuto ad apparire al meglio. Eh,la natura è natura!
Per questo motivo,per stare in forma,e nel contempo anche per avere uno spazio “solo mio”,mi iscrissi ad una palestra.
Sì,uno spazio solo mio,perché era molto oneroso avere un’attività propria,seguire una bimba che amavo,e che amo,ormai ragazza,più di ogni altra cosa e confrontarmi giornalmente con la vita e con un marito con il quale i rapporti si facevano sempre più complicati e tesi.
Per cui,tre sere a settimana,sedute di step,di pilates,di fitness,svago,chiacchiere e sorrisi: mi giovava anche a livello psicologico. Un’appagante doccia caldissima a fine seduta completava il processo di “rigenerazione”.
E’ noto a tutti coloro che mi conoscono che sono molto veloce ed efficiente sul lavoro,quanto lenta nelle cose che mi piacciono e mi rilassano,quindi “quella sera” me la prendevo con comodo.Si era fatto molto tardi mentre uscivo dal box doccia e nello spogliatoio era rimasta solo una ragazza,ma non era una ragazza qualsiasi,era Donatella,la più bella,la più corteggiata,la più contesa dal personale tutto,e non solo.Donatella (naturalmente è un nome di fantasia) aveva all’epoca circa 35 anni,era reduce da un matrimonio fallito,non aveva figli,ed aveva una simpatia ed una carica di erotica sensualità che erano proverbiali: alta (circa 170 cm.) mora,due occhioni azzurri da cerbiatta in un viso incantevole e malizioso ed un corpo,abbronzatissimo anche a febbraio,le quali curve suscitavano invidia ed ammirazione.Non c’era una vera e propria amicizia tra noi,ma vista la ormai annuale frequentazione in comune della palestra,una certa confidenza si era stabilita.Lei aveva soltanto gli slip addosso,e la vedevo armeggiare con il push-up di pizzo lilla,naturalmente abbinato al ridottissimo e graziosissimo tanga,mentre proferiva delle imprecazioni,non volgari,che rendevano il tono della sua voce particolare e civettuolo.Mi vede e mi chiama: "Pallina,scusa,mi daresti una mano?"Tutte le donne sanno,ed ai maschietti (quelli distratti) glielo dico io,che i reggiseni,quasi tutti,ma quello di Donatella non faceva eccezione,si devono agganciare sul davanti,all'altezza dello stomaco,con le coppe dietro,poi si girano e si alzano mettendo i seni dentro,quindi si indossano le bretelline. (Bretelline,non spalline!)Non capivo,al momento,perché Donatella si intestardisse ad agganciarlo da dietro."Certo Doni -la chiamavo così- arrivo."Mi posizionai perfettamente dietro di lei,gambe leggermente divaricate,e presi i lembi del push-up per agganciarli...a quel punto lei fece mezzo passo indietro e,tempo un secondo,con entrambe le mani mi prese entrambe le natiche,incollandomi a lei.Rimasi letteralmente impietrita,mentre lei girava su sé stessa: entrambe nude,o meglio io nuda e lei in slip,ora una di fronte all'altra.Avevo il cuore che mi usciva dal petto,mentre lei mi baciava sul collo e le sue mani indugiavano lentamente su di me.I suoi baci diventavano sempre più ardenti sul percorso,collo,seno,capezzolo,ombelico che la portava alla mia intimità...la sentivo ansimare,eccitatissima...Quando arrivò "lì" mi scossi e feci due passi indietro,e lei,che aveva scambiato la mia iniziale immobilità per consenso,mi guardò sorpresa,con un'espressione che sembrava volesse intendere "ma come....?""Scusami Doni,ma proprio non ce la faccio." Si rivestì in fretta e scappò via,il giorno dopo si cancellò dalla palestra e non la rividi più.Non fu comunque un'esperienza irrilevante,di seguito capirete perché.
In effetti,prima di quel momento non mi era mai successa una cosa del genere,né avevo mai preso in considerazione l’idea di poter suscitare interesse sessuale in una donna,e,men che meno,che il mio stesso sesso potesse esercitare in me un’attrazione fisica. Fu per quello,per l’imprevedibilità dell’evento e la sorpresa,e non certo per le sensazioni che provai in quel brevissimo lasso di tempo,che mi comportai come un’adolescente spaventata.Posso considerare quella sera come l’ora X.Quella fugace esperienza mi aprì un orizzonte nuovo e nuovi scenari,dopo lo shock iniziale cominciai a vedere le donne sotto un altro aspetto,notando che quelle più affascinanti,o in qualche modo interessanti,non le guardavo più come prima,e cioè in maniera molto superficiale,bensì con occhio più attento e,perlomeno a livello di pensiero,più intrigata.Una sera,a casa mia,dopo la consueta doccia,mentre come al solito mi spalmavo Aromatics Elixir,la mia crema idratante preferita,mi tornò in mente quel momento in palestra con Donatella e lei stessa: una strana eccitazione mi pervase e massaggiandomi indugiai più a lungo del solito sul collo,sui seni,sui fianchi e…più giù…fino a cercare il piacere,pensando che quelle mani non fossero le mie,ma le sue.Mio marito era fuori per lavoro,la bimba dai nonni,ero sola: potevo lasciarmi andare a quelle nuove e strane sensazioni,acconsentendo a tutto ciò che mi passava per la testa. Non che non avessi mai esercitato pratiche di autoerotismo fino a quel momento,ma non l'avevo mai fatto pensando ad una donna.Mi distesi sul divano del salotto,ed alla fioca luce rossa di una piccola lampada,continuai…continuai…in un’atmosfera quasi surreale: ero di nuovo nello spogliatoio con lei,solo che stavolta le permisi di continuare con le sue carezze ed i suoi languidi baci….che a mia volta ricambiavo appassionatamente.Arrivò un orgasmo dolce,prolungato,insolito,mai provato prima,e con esso la determinazione di trasformare in realtà l’occasione persa a suo tempo e quelle fantasie che l’episodio suscitò in me.Ma nuove priorità sostituirono di lì a poco quei propositi: dovetti abbandonare –momentaneamente- il progetto e riorganizzare la mia vita in seguito alla (da me sospirata) separazione con mio marito,al quale non avevo mai detto nulla,né dell’avance di Donatella né delle fantasie,proprio per non accendergli strane curiosità ed eventuali voglie,dal momento che non l’amavo più.
Oltre tutto c’era Pinko,ed in maniera ben più importante,nei miei pensieri,era una questione di priorità,prima il suo amore,poi il resto. Poco tempo dopo mi unii a lui,lasciai passare qualche mese e una sera,dopo cena,prendendo come pretesto un programma che stavamo seguendo in tv, decisi di raccontargli l’episodio,ma parzialmente censurato di quello che mi aveva provocato (lo feci “dopo”) serata “galeotta” con me stessa compresa. Era da poco che stavamo insieme,dovevo capire come la pensasse in proposito,non volevo sbilanciarmi troppo e soprattutto non volevo che gli balenasse in testa questo pensiero: “Ma con che razza di trucidona mi sono messo?”Ne sappiamo una più del Diavolo,noi donne,avreste dovuto vedere con quanta nonchalance gli parlavo dell’accaduto,in maniera quasi distaccata,così,come un racconto qualsiasi,che non mi aveva turbato più di tanto. Lui invece ascoltava molto interessato e visibilmente emozionato.Alla fine,dopo essere passato dal bianco-sorpresa al rosso-eccitazione attraverso il giallo semi-svenimento,mi disse,con un filo di voce: “Ma lo sai che quella sarebbe una scena che bramo di poter vedere dal vero più di qualsiasi altra? E questo da sempre?”“Beh,Amorino” gli risposi con un’espressione svagata che tutto lasciava presupporre tranne l' interesse molto vivo che serbavo da tempo: “non ti assicuro niente,ma ci si potrebbe organizzare in tal senso… se proprio ti intriga,vediamo… hai idea di come si potrebbe procedere?”Mancava,in quel momento,che aggiungessi la frase “…ma proprio per farti piacere,amore” per partecipare al “Campionato Mondiale delle Facce come il Sederino” ed aspirare seriamente al podio,se non addirittura al primo posto.Mi accorsi a quel punto che parlavo da sola,al “ci si potrebbe organizzare in tal senso” lui era già al computer.“Vieni qui,Tesorino ”esclamò con l’entusiasmo di un bimbo che si accinge ad entrare in un negozio di giocattoli, “tempo fa un collega mi ha parlato di quei posti ove succede di tutto a livello sessuale,i famosi club privé. Ora ne cerchiamo uno su Internet… non ti preoccupare,se poi non te la senti …“ aggiunse col garbo e la delicatezza che lo contraddistinguono,“…non se ne fa nulla”.Io annuii,lo credevo,l’ho creduto da sempre: il ruolo di Pinko,oltre alla sicurezza e alla tranquillità che mi infonde,a tutti i livelli,oltre all’immenso amore che mi porta,era –ed è- questo: nessuna censura da parte sua,nessun giudizio,nessuna forzatura,solo supporto. In fondo lo sapevo già,solo che volevo esserne certissima: potevo muovermi in assoluta libertà e fare,o non fare,tutto quello che mi passava per la testolina.“Pronto,Xxxxx club?” disse,dopo aver formato il numero di un locale trovato, e,tempo un secondo, continuò: “Mi scusi,signora,la mia compagna vorrebbe provare un’esperienza con un’altra donna,pensa che sia possibile,lì da voi?”La risposta fu ovviamente positiva,anche se mesi dopo,quella stessa ragazza,divenuta col tempo nostra amica,ci confessò,ricordando quella frase,che avrebbe voluto rispondergli: “Mi scusi,signore,ma lei da dove chiama,dalla Montagna del Sapone?”Ma procediamo col racconto: sabato 27 settembre 2008,ore 22:30,una data da ricordare. Siamo davanti al club,entrambi con una rissa di emozioni contrastanti -timore,interesse,curiosità,incertezza ed eccitazione- che rimbalzano impazzite fra noi,è la prima volta in un posto del genere per entrambi.Io indosso soltanto due capi,solo due,avete letto bene: un paio di sandali neri,spillo 12cm,stringati Swarovski con cinturino alla caviglia ed un elegante vestito nero lungo,opportunamente modificato,o meglio fatto modificare su idea di Pinko (tuttora mio look-maker in ambito trasgressivo) accentuando la scollatura,resa vertiginosa,e con l’aggiunta di uno spacco laterale sino al fianco.Capelli biondissimi,lisci,lunghi e sciolti.Lui vestito blu,camicia violetta a righine blu,ma senza cravatta. Eravamo decisamente niente male,disse lo specchio nell’anti-ingresso...
-continua-
La prossima puntata "Un'eslposione nucleare" sabato prossimo 19 novembre.
10060
1
13 years ago
pallinaepinko,
47/37
Last visit: 5 years ago
-
Oltre il giardino...
Il desiderio: ecco cosa era veramente calato. Luisa, era sempre bella e desiderabile, ma la routine aveva logorato il loro rapporto o, era meglio dire, che non si cercavano più come una volta. Vederla girare nuda, era diventata normalità e a letto mancava quel qual cosa che facesse la differenza. La stava guardando mentre si sistemava i capelli allo specchio dorato che fungeva da quadro alla parete : era nel pieno della bellezza, la sua donna; trentacinque anni, slanciata, mora, longilinea. A prima vista sarebbe potuta sembrare la tipica ragazza siciliana, in realtà, era di Rimini. Guardò la schiena e poi scese ad ammirare il sedere: sembrava un mandolino e le curve non erano il solo pregio. Aveva sempre detto che si era innamorato del suo culo prima d’ innamorarsi di lei e in parte, era vero. Continuò a guardarla e a scrutare i suoi movimenti: dovette ammettere che era difficile trovare dei difetti, forse i seni piccoli, ma, anche quello, era una questione di gusti. - Maurizio, dovremmo fare qualcosa per rinfrescare il nostro rapporto… Rimase stupito nel sentire quelle parole: era come se avesse letto nella sua mente ; - Si, lo penso anche io… Lei si girò mostrando un’abbronzatura perfetta, la guardò tra le cosce ammirando la fine strisciolina nera che portava al paradiso - Secondo te, sta cambiando qualcosa tra di noi, oppure, è semplicemente la via di coppia che porta a questi appannamenti? Disse lei - Non lo so amore, ma, sono d’accordo con te che bisogna rinvigorire la passione. Hai qualche idea? - Ci ho pensato e ho anche letto in giro e ascoltato amiche e parenti. - Per Dio, ne hai fatto una chiacchiera di piazza? - Ma no…Lo sai che so muovermi nel mondo e poi, sono cose che non si spiattellano facilmente. - Cercò di immaginare la piazza che sparlava di loro… - E cosa ne è venuto fuori? Lei tardava a rispondere e si morsicava il labbro superiore, sapeva che quando si comportava così, era perché aveva paura di fare qualcosa. - Allora? Quale è la tua idea? - - Posso dirti cosa mi ecciterebbe… - Certo, intendevo quello. - Coinvolgere un’altra persona… Lui alzo le sopraciglia, non si aspettava una proposta del genere, ma il pensiero di una donna nuova nel letto lo eccitò subito. - E dove la troviamo una donna che voglia condividere i nostri giochi? - Trovarla non sarebbe difficile, ma, chi ha detto che dovrebbe essere una donna? Lui rimase come un ebete: non aveva considerato minimamente la possibilità di un uomo; - Non penserai davvero che io ti faccia scopare da un altro? - Tu però hai pensato tranquillamente di scopare con un “ altra”- e sottolineò la frase con una cadenza ironica tutta sua. Dovette ammettere che quello che diceva la ragazza, era vero; - Giusto…Allora cosa facciamo? - A questo punto potremmo trovare una coppia, così non ci sarebbero discussioni di sorta. …………………………………………………………… Due settimane dopo avevano fatto la loro scelta. Avevano trovato una coppia sulla trentina di bella presenza che abitava dalle loro parti: sembravano ben navigati e avrebbero potuto insegnargli parecchio di quel mondo oscuro che veniva chiamato “ scambismo” Il primo incontro si rivelò meno difficile del previsto. Cercarono di essere disinvolti mentre li vedevano arrivare verso di loro, ma, l’imbarazzo rimaneva, fortuna che la coppia che avevano scelto, li mise subito a loro agio; - Ragazzi, che bello vedervi dal vero, siete ancora più belli e solari – Lui, le prese la mano e la strinse nel modo giusto, tranquillizzandola e facendole venire un brivido di piacere, quando, un dito aveva sfregato dentro il palmo. Lo guardò ancora e fu molto soddisfatta della sua scelta, anche perché, quando era scesa con lo sguardo sul suo “pacco” ne aveva visto la consistenza e il pensiero era partito per la tangente. Si ritrovò eccitata e bagnata come non le capitava da molto, si girò verso il suo ragazzo e gli bisbigliò; - Io ci sto, mi piacciono questi due. Lui aveva appena fatto senza saperlo, la stessa cosa alla ragazza e il sorriso provocante che aveva ricevuto in cambio, era, molto soddisfacente, molto… - Ok - Non disse altro Luisa, vide negli occhi di Maurizio, una luce che da molto non vedeva, si girò verso la sua coetanea e la squadrò per bene, Capiva perché il suo ragazzo ne fosse attratto, dal vero, era ancora più attraente e eccitante che in foto. Era venuta all’appuntamento vestita di un tailleur grigio, sotto una camicia bianca metteva in evidenza un seno prosperoso, probabilmente una quarta, portato senza reggiseno. Cercò d’immaginare cosa portasse sotto la gonna, poi, fu distratta dal ragazzo di lei che si era presentato come Paolo - Io e Barbara eravamo veramente curiosi di vedervi dal vero e devo dire che siete una bella coppia anche nella realtà, al contrario di tante volte dove, la cosa più bella rimane in fotografia. Restarono ad adularsi per diversi minuti, bevendo qualcosa per scongelare del tutto l’atmosfera. Alla fine, Paolo lanciò la proposta; - Bene, che ne dite di spostarci a casa nostra per approfondire la conoscenza senza che nessuno rompa? Nessuno parlò, tutti annuirono. Maurizio, pagò velocemente il conto e seguì la coppia godendosi il posteriore di Barbara, la quale, stava amabilmente parlando con la sua ragazza: si avvicinò per ascoltare; B- A me, piace tantissimo portare le autoreggenti, sono veramente comode e ti danno la possibilità di agire velocemente, anche nei posti più sconvenienti. Maurizio, capì cosa intendesse Barbara e subito ricordò che anche Luisa, aveva messo le calze autoreggenti. Ascoltò la risposta; L- Devo dire che anche io amo molto le autoreggenti, le trovo erotiche e comode. Maurizio tornò con lo sguardo sul sedere di Barbara e immaginò la scena di lei che si spogliava, sentì un calore tra le gambe che era tutto un programma. Paolo nel frattempo, li aveva portati alla macchina. Luisa guardò la BMW X 5 colore nero, con vetri oscurati, fece un sorriso compiaciuto a Paolo; L- Bella macchina. P- E molto comoda… Paolo, con signorilità aprì la portiera anteriore lato passeggero e invitò Luisa a entrare; P - Sali davanti, così ci conosciamo meglio - Poi, guardando Maurizio; P- se sei d’accordo. Maurizio sorrise, la mano di Barbara, si era appoggiata alla sua coscia sfiorando il suo sesso teso, un attimo prima di rispondere. Era già d’accordo, ma quel gesto, aveva gratificato la sua sicurezza. M- Niente in contrario. Aprì lo sportello dietro e fece passare Barbara ricambiando il tocco della coscia, non vedeva l’ora di toccare la calza che spariva sotto la gonna e assaporarne la fine. Paolo, Partì dolcemente; approfittando del cambio automatico, mise una mano sulla coscia di Luisa ne apprezzò la compattezza; P- A casa ho un whisky eccezionale, ti piace Maurizio? M- Preferisco il cognac, ma non disdegno neanche il whisky. Barbara, aveva preso l’iniziativa nello scompartimento dietro, aveva appoggiato la mano sui calzoni di Maurizio e aveva cominciato a fare pressione sul sesso, quello che sentiva, era un bel cazzo duro; B- e per noi ragazze c’è del buon spumante, lo preferiamo allo champagne, ti va bene Luisa? Luisa, era imbarazzata, cercò di non pensare alla mano di Paolo che stava salendo sotto la gonna rossa che aveva messo. incendiandole tutto il corpo di piacere, rispose quasi balbettando, proprio nel momento in cui, Paolo superava l’autoreggente e toccava la carne nuda; L- Ottima scelta… Le venne naturale ricambiare e appoggiare il palmo della mano sulla patta di Paolo, quello che sentiva, era notevole, forse leggermente superiore a quello di Maurizio: ebbe modo di accorgersi in poco tempo che il suo pensiero, era esatto. P- Ci vorrà circa un mezzora per arrivare: davvero, è la prima volta per voi? Guardò Luisa e aspettò una risposta da Maurizio, mentre, faceva capire cosa avrebbe voluto in quel momento da lei. Luisa, istintivamente, si era girata a guardare Maurizio in attesa della risposta , rimase stupita vedendo la testa di Barbara tra le cosce del suo uomo, il movimento che effettuava, non lasciava dubbi e neanche la faccia estasiata di Maurizio; fece scendere lo zip di Paolo e tirò fuori il cazzo, lo guardò un attimo negli occhi, poi, andò a sentire un sapore di sesso diverso, dopo tanti anni, da quello di Maurizio. Paolo, sentendo le labbra di Luisa, rallentò ancora. Maurizio, rispose con una voce appena ascoltabile, si stava gustando la bocca di Barbara e doveva ammettere, che sapeva come muoversi; M- Sì, è veramente la prima volta… Non disse altro, mise le mani sui capelli corti della ragazza e cominciò ad accarezzarli, seguendo il ritmo della testa. Luisa, sentì una mano che le toccava la testa e le dava un ritmo, inizialmente, le aveva dato fastidio, di solito sapeva cosa fare, ma poi, accettò quella nuova situazione cercando di stare concentrata sul sesso di Paolo; il rischio di farlo mentre si andava in auto, era che una buca troppo buca, gli e lo facesse arrivare in gola fino a non respirare, già, era più grande e tozzo del suo uomo, pensò: quando sentì la mano di Barbara prendere la sua e stringerla come a sigillare un patto comune di un atto indecente, ebbe la certezza di avere fatto la scelta giusta. Maurizio non credeva alla fortuna che avevano avuto, avevano trovato una coppia perfetta che li stava portando in paradiso, la sua mano sotto il tailleur di Barbara, stava accarezzando il possibile, lo slip di lei, intriso di umori, era stato spostato di lato e le dita stavano accarezzando il monte di venere, la reazione che provocava nella ragazza quel contatto, si trasformava in strette sul pene e mugolii lenti. Tutto, era un’esplosione di sensazioni. Paolo, si gustava le labbra di Luisa, godeva al pensiero che fosse la prima volta che lo faceva con uno che non fosse Maurizio, con la mano strinse forte sul pube di lei facendole emettere un lamento soffocato, poi, sposto la mano sui glutei, ne apprezzò la consistenza e pensando a quello che le avrebbe fatto nei giorni a venire, prese i capelli di lei stringendoli e venne copiosamente. Luisa non era preparata, non permetteva quasi mai a Maurizio di scaldarle la bocca con il suo seme caldo, al primo schizzo, ebbe la voglia di scappare, ma, la curiosità nel cercare la differenza di sapori e la situazione erotica creata, oltre alla mano di lui, fece si, che assaporasse completamente Paolo. Maurizio, si aspettava che Barbara uscisse da lui nel momento dell’eiaculazione invece, con suo grosso piacere, lei, sentendo il fluido irrorarle il palato, strinse ancora più forte e succhiò ancora più avidamente, lasciandolo sconvolto e sfinito per quel primo piacere provato, si rilassò tremando ancora un poco. P- Adesso, credo che una bella bevuta faccia piacere a tutti, poi, troveremo il modo di ringraziare le ragazze. Guardò Maurizio, il quale, sorrise; M- Se il buongiorno si vede dal mattino, credo che sarà una gran bella giornata. Continuò ad accarezzare le intimità di Barbara aspettando con impazienza di arrivare alla casa di loro: rimase incredulo vedendo che le due ragazze avevano le mani incrociate tra di loro, non conosceva il lato omosessuale di Luisa, cominciò a pensare a loro due che facevano sesso e sentì il vigore tra le gambe riemergere. ……………………………….. …………………………………… Luisa guardava la sala della villa, stava ammirando il gusto originali dell’arredamento, alle pareti quadri dell’ottocento ritraevano scorci di Venezia. I divani neri riempivano la sala, mentre, dal soffitto pendeva un lampadario di Murano di rara bellezza, ma, quello che più colpiva, era il tavolo tondo in onice al centro della sala, era incredibilmente unico. Leggermente più basso dei tavoli classici, aveva al centro uno specchio più piccolo che veniva sostenuto da quattro falli in legno perfettamente levigati e lavorati ricoperti da vetri laterali ovali che ne evitavano qualsiasi smussatura che potesse ferire; scendendo, intarsiati nel legno, figure erotiche copulavano in svariate maniere, si capiva che se quel tavolo avesse potuto parlare, avrebbe narrato storie indicibili per orecchie normali ad ascoltare. P- Ti piace? Luisa , si riscosse dai suoi pensieri; L- molto originale, dove l’avete trovato? P- Faceva parte della collezione di un ricco principe Indiano tutta imperniata al Kamasutra. E non è finita, vieni con me che ti faccio vedere altre cose curiose. Le prese la mano cominciò ad andare verso una scala che portava al piano superiore; P- Niente in contrario se le mostro tutta la casa? Disse rivolgendosi a Maurizio. Maurizio, era seduto su una poltrona avvolgente, aveva seguito la sua donna e Paolo nei discorsi e notato i disegni raffigurati nel tavolo, poi, aveva guardato Barbara a pochi metri da lui che lo guardava intensamente: ripensò a quello che era successo in macchina la fitta di gelosia che aveva provato nel vedere la sua donna che teneva tra le labbra un sesso che non era il suo, era durata il tempo brevissimo, sapeva che sarebbe successo, bisognava solo superare l’attimo fuggente, sapeva anche cosa voleva dire da parte di Paolo “ fare vedere la casa a Luisa”, gli stava chiedendo il permesso di scoparla; M- Certo, questa, è una casa che merita di essere visitata e scoperta con calma. P- Ok, ci vediamo tra un po’. Paolo cominciò a salire le scale scomparendo dalla visione di Maurizio e Barbara. Maurizio, era un po’ sconcertato, pensava che avrebbero fatto sesso insieme, tutti e quattro; in questo modo, se Luisa fosse stata in difficoltà avrebbe potuto intervenire, nello stesso tempo, trovarsi solo con Barbara, lo faceva sentire più libero e disinibito e a pensarci bene, il fatto di non vedere la sua ragazza posseduta, magari da un uccello più grosso, lo sollevava. Barbara sorrise dentro di se, quando, vide che Paolo spariva con Luisa: avevano discusso la sera prima su come comportarsi e doveva ammettere che Paolo, sapeva sempre dire e fare le cose giuste; loro , erano gli esperti e quindi, era logico che prendessero le iniziative. Paolo, arrivò all’altezza di un porta lume a forma di fallo adiacente ad un angolo poco prima di una porta; P- Prova ad accarezzarlo come se fosse vero… Luisa eseguì, lasciò scivolare la mano sull’obice freddo e una calda luce azzurrasi accese ai bordi della porta adiacente, mostrando altre figure erotiche, rimase a guardare quello spettacolo indecente come ipnotizzata, mentre, sentiva il desiderio di lui spingere contro le sue natiche. Le mani di Paolo accarezzarono i seni di lei, trovando i capezzoli duri; P- Ti va di vedere cosa c’è al di la di questa porta?- Le sussurrò , lambendo il lobo. Luisa, ebbe un lungo brivido, sentiva la pelle accapponarsi tra piacere e paura, ma, quel languore che percepiva tra le gambe, unito al piacere che ancora non aveva sfogato, decisero per lei. L- Si… Paolo aprì la porta e la fece entrare. Era basita, La stanza trasudava erotismo da tutte le pareti, anzi, per meglio dire, da tutti gli specchi: un soffitto completamente specchiato, rifletteva il letto ovale, le pareti erano quasi uno specchio unico, le poche parti che si salvavano, erano di un rosso cremisi. I mobili, erano tutti ovalizzati. In rilievo nel ferro battuto a mano del letto, sopra i cuscini, due falli di materiale indefinito, svettavano verso il soffitto. L’armadio a quattro ante, aveva delle maniglie a forma di manette e lo stessa scrivania, era dotata di prese per mani e piedi. Tutto era stranamente erotico e perverso, immaginò e poi capì poco tempo dopo, a cosa servivano tutti quegli oggetti. Di sotto, Maurizio ascoltava e guardava Barbara che piegata sul tavolo, dandogli la schiena, spiegava le figure intarsiate; B- si dice che le abbiano cesellate mentre qualcuno lo faceva per davvero, in modo che i particolari fossero perfettamente realistici e che obbligassero i concubini a rimanere per ore nelle stesse pose. La vide armeggiare con la gonna e tirarla su con una lentezza estenuante, quando vide la fine dell’autoreggente nera e l’inizio della carne chiara, non resistette più, si alzò e slacciandosi i calzoni si pose dietro di lei prendendole i fianchi; B- E si dice che questo tavolo emani sesso solo a toccarlo- Spinse indietro le natiche divaricando le gambe e piegando ulteriormente le braccia, fece in modo che il sedere svettasse fiero e aspettò… Maurizio, era ipnotizzato da quelle forme imperiose che erano a sua disposizione, Barbara aveva cominciato a muoversi eroticamente facendo danzare i glutei, spostò una mano sullo slip e lo trovò intriso di umori, il leggero gemito che emise Barbara al tocco, fu l’ultimo momento di lucidità che ebbe, preso il suo sesso e spostando leggermente il filetto dello slip nero, lo spinse violentemente tra le calde labbra vaginali a cercare pace per il suo piacere. La porta della camera superiore, lasciata appositamente aperta da Paolo, permetteva di sentire i gemiti di piacere che provenivano da sotto, Paolo prese di nuovo la mano di Luisa; P- vieni… La portò silenziosamente all’inizio della scala, da quel punto si poteva vedere il tavolo al centro della sala, la fece appoggiare alla balaustra; P- Guarda… Non disse altro. Luisa, guardava il suo uomo che possedeva una ragazza sconosciuta fino a qualche ora prima e la montava con una violenza inaudita. Paolo, nel frattempo, si era posizionato dietro di lei e aveva alzato la gonna spostandole di lato il piccolo slip; Quando varcò la tenera carne, Luisa, sentì un fuoco intenso tra le gambe strinse le labbra per non urlare: le mani strette attorno al Sali scendi l’aiutarono a resistere ai colpi cruenti e decisi. Era indubbiamente più dotato di Maurizio, ma, quello che l’eccitava veramente, era guardare il suo uomo che stava fottendo un’altra. Paolo si stava godendo quel momento, la sentiva stretta in quel passaggio e questo, già lo faceva impazzire di piacere, poi, guardare quel culo ballare sotto le sue spinte, era estremamente eccitante: si trovò soddisfatto a pensare che la scelta della coppia, era stata quella giusta, ricordava ancora la frase della sua donna; B- Sembrano veramente inesperti, te l’immagini se è davvero la loro prima volta?, avremo di che divertirci. Adesso che stava dentro quel caldo pertugio, sapeva che Barbara aveva ragione, si sarebbero proprio divertiti con quei due, a quel pensiero, spinse con forza al limite delle sue possibilità facendo urlare per la prima volta Luisa. L’urlo fece alzare la testa a Maurizio: vide la sua donna violata da dietro come lui stava facendo con Barbara, vide gli occhi di lei e poi di lui, seguì le mani che stringevano i seni e guardò ipnotizzato come veniva sbattuta contro la balaustra, spostò tutto quello che aveva visto su Barbara e cominciò a scoparla con cattiveria. Barbara, stava guardando il suo uomo che possedeva la ragazza, gli occhi s’incrociarono e non si meravigliò quando sentì l’irruenza di Maurizio crescere, era abituata ai giochi di Paolo e sapeva che alla fine lui avrebbe domato tutti, come sempre. Vennero insieme, lei Maurizio e Paolo, l’unica che ancora non era giunta all’orgasmo, era Luisa, ma non era un problema per Paolo, lui, era abituato a venire più volte e rimanere rigido, era sempre stato orgoglioso della sua resistenza sessuale, continuò imperterrito a riempire il caldo utero di Luisa senza smettere di entrare e uscire da lei. Continuò ancora per altri dieci minuti sotto chi occhi del suo uomo, poi, quando vide e sentì che lei stava per arrivare all’orgasmo, si fermò; L- Non ti fermare adesso, ti prego, sono vicinissima. .. Paolo, sadicamente uscì da lei, sapeva che era il momento giusto;; P- Non ti preoccupare, prima che sia finita questa serata, mi implorerai di smettere. Spinse di nuovo il sesso completamente in lei facendola gemere ulteriormente, poi, tirandolo fuori, le prese la mano e la portò nella camera di piaceri. Maurizio rimase con l’immagine di lei che gemeva e che pregava Paolo di non smettere, cercò di ricordarsi i suoi occhi pieni di piacere, mentre Barbara mettendosi in ginocchio davanti a lui cercava di rinvigorire il suo piacere. ……………………………………. ………………………… Luisa, era costernata, eccitata e legata con le mani ai due falli situati sopra i cuscini quando lui le aveva detto; P- Ti fidi di me? Lei aveva subito risposto di si Lui, l’aveva spinta senza cattiveria sul letto e le aveva preso le mani per poi legarle con della seta nera ai due finti falli, poi, aveva preso un altro pezzo di seta e le aveva coperto gli occhi. Lei aveva cercato di opporsi, non amava quei giochi e voleva sentirsi libera e soprattutto vedere; L- ti prego, non mi bendare… Paolo non rispose,scese piano all’altezza delle gambe le alzò completamente la gonna, le liberò i seni senza spogliarla, andò in bagno prese un paio di forbici e tornò verso di lei, fece scorrere la lama fredda sui capezzoli; P- Hai paura? L- Non lo so… P- ti fidi sempre di me? L- Si, ma adesso ho anche paura… Paolo scese con le forbici e tagliò di netto il perizoma che cadde inerte ai lati lasciando scoperto il pube glabro e gonfio di Luisa; le labbra vaginali indecentemente aperte dai fendenti subiti alla balaustra, pulsavano di vita propria in controtendenza con il respiro flebile che emetteva. Paolo sapeva cosa fare, con le dita, aprì delicatamente quel fiore e, una volta individuato la clitoride , si avvinghiò famelico a torturala con la lingua dandole leggeri morsi a risucchi violenti. Luisa, stava dando fuori di testa, mai nessuno, l’aveva scopata oralmente in quel modo, sentiva il fuoco tra le cosce e il cuore andava a mille, urlò di piacere e poi urlò ancora di più quando, lui continuò imperterrito. Chiese mille volte di smettere e non venne ascoltata, era sfinita e distrutta da quel attacco e non pensava possibile godere così intensamente. Maurizio, ascoltava le urla di piacere provenire dalla stanza sopra di lui, il sesso, era tornato duro, prese Barbara e senza chiedere permesso la rimise carponi sul tavolo, non sapeva cosa stava facendo Paolo a Luisa, ma, ciò che avrebbe fatto lui, avrebbe tacitato il suo orgoglio di maschio; non era un amante della sodomia e con Luisa non l’aveva mai cercato, perché a lei non sfiorava neanche l’idea di farlo “ contro natura”ma Barbara, aveva un sedere da spettacolo, sembrava un invito alla profanazione e mentre spingeva a profanare quel pertugio, si rese conto che per lei, era una pratica abituale, a parte un piccolo mugolio alla spinta iniziale, lei, si era subito adattata alle spinte e con una mano era andata a strofinarsi la clitoride per cercare un ulteriore piacere. Le prese le gambe e tirandole verso di se la obbligò a chinarsi al massimo e continuò a spingere in lei per saziare la gelosia che cresceva per la sua donna che continuava ad urlare come un’ossessa dalla camera sopra. Luisa non aveva più la saliva, Urlava e lo pregava di smettere. Supplicava una pausa e lui non rispondeva, continuava a martellargli la clitoride da ormai venti minuti. Aveva la gola secca: quando Paolo aveva forzato il suo sfintere con un dito, si era irrigidita e aveva chiarito che lei non intendeva praticare quel tipo di sesso e lui, ascoltando le sue proteste, aveva smesso subito,ma, la lingua aveva continuato a scopare fin dove poteva. Paolo, aveva visto la reazione di Luisa al tentativo di lubrificarla dietro, capì subito che se voleva sodomizzarla, doveva portarla oltre il lecito mentale, si fermò un attimo; P - Vuoi bere? L- Si, grazie e mi puoi slegare? P- Non avere fretta- E si alzò andando in cucina Prese una polverina che aumentava l’eccitazione e la sciolse nell’acqua, poi, prese un'altra polvere che se sparsa sopra la clitoride, la faceva sensibilizzare ulteriormente accrescendo anch’essa la disponibilità sessuale e, sorridendo sornione, tornò da Luisa; avrebbe avuto quello che voleva e lei l’avrebbe supplicato perché lui lo prendesse…. “ Finalmente qualcosa di fresco” pensò Luisa, poi, quando sentì le dita di lui giocare con la clitoride, disse; L- Ma tu sei fuori di testa, non avevo mai trovato uno che amasse tanto leccare e giocare in questo modo… Paolo non rispose, aveva appena spalmato tutto il perimetro della clitoride, aspettò che lei implorasse il suo membro. Si mise ad accarezzarle i seni e la pelle, non lasciò un centimetro inesplorato nei dieci minuti che passarono. Luisa stava impazzendo di piacere, si sentiva esplodere dalla voglia, aveva il fuoco addosso; L- Basta toccarmi, scopami… Paolo, smise di accarezzarla, le prese le gambe e le alzò divaricandole e scese di nuovo con la lingua tra le sue cosce a torturare le sue intimità; L- ti prego, basta..ti voglio dentro di me… Paolo rimase in silenzio, aspettò ancora trenta secondi, lasciò che lei continuasse a urlare, poi, con un dito entrò nuovamente nel suo retto. Il piccolo gemito che fece Luisa, fu l’unica resistenza reale che trovò. Cominciò dolcemente ad abituarla a quella intrusione e continuò fino a che non la sentì pronta. Luisa, era in preda a una febbre sessuale, smaniava di essere riempita, quando Paolo, le introdusse il dito nel suo ano vergine, le sembrò di sentire una scossa elettrica, il piccolo fastidio si tramutò in un leggero piacere; aveva bisogno di sentirsi posseduta; P- Lo vuoi? Luisa, era confusa, la febbre cresceva. L- Si, ti prego, fottimi… P- Girati… E lei fece quello che non avrebbe mai creduto, si girò. Paolo prese un paio di cuscini e li mise sotto la pancia di Luisa, in quel modo , il sedere svettava in tutta la sua bellezza, con la mano accarezzò le labbra pulsanti e lubrificò lo stretto sfintere. Si alzò, prese in un cassetto un lubrificante apposito e lo spalmò sul proprio sesso, infine si spalmò due dita e tornò da lei. Il senso di fresco e di piacere che provava Luisa, era per lei una novità assoluta, quando al primo dito se ne aggiunse un altro, lanciò un gridolino che presto si trasformò di nuovo in piacere; “ Ci sapeva fare quel bastardo” dovette ammettere, era riuscito a varcare una porta che lei aveva sempre pensato inaccessibile per chiunque. Quello che la sconvolgeva veramente, era che lei voleva essere presa, voleva sentire la bestia dura dell’uomo scavarle dentro e impossessarsi delle sue intimità in qualsiasi modo, l’importante, era che fosse dentro di lei L- Scopami… P- lo sai cosa voglio. L- Si… P- Allora chiedimelo. L- Sei una bastardo… Lui non rispose, le divaricò i glutei e scese di nuovo con la lingua a eccitare la clitoride, ma, questa volta, la lingua usciva e leccando il perineo, giocava anche con il piccolo bocciolo rosa aumentando lo spasmo sessuale di Luisa. Luisa. Cercò di resistere. Un altro orgasmo l’aveva squassata, eppure, la voglia di un uomo dentro di lei non calava L- Scopami bastardo P- dimmelo. L- Che cosa ti devo dire? P- Lo sai. E Luisa cedette. Abbassò la voce, si vergognava di chiedere una cosa del genere e non voleva che il suo uomo sapesse o capisse cosa stava per chiedere; Fottimi il culo , bastardo – Alzò le natiche e aspettò… “ Incredibile quella polverina” pensò Paolo soddisfatto, mentre poggiava il glande all’altezza del bocciolo, si sdraiò sul corpo di lei e la baciò nel momento della deflorazione. Luisa si sentiva morire per il dolore, si sentiva lacerata, ma, nello stesso tempo sentiva che non poteva farlo smettere, il bacio aveva evitato che urlasse al cielo la sua sofferenza. Cercava di abituarsi a quell’intrusione, ma il dolore non calava, quando poi, lui uscì per un attimo completamente da lei, fu terribile. Paolo, prese altro gel, lo spalmò ancora sopra il cazzo lubrificandolo per bene e fece altrettanto sull’orifizio; P- Coraggio, il peggio è passato. L – Bastardo, sei un bastardo – Ma alzò di nuovo il sedere e si allargò al massimo, quando, capì che stava per entrare di nuovo. Un altro bacio, un altro gemito ed era di nuovo dentro di lei, dove mai nessuno aveva osato. Il dolore, era ancora intenso, ma, il gel e il tempo stavano ottenendo risultati; Paolo, smise di baciarla, ormai era da diversi minuti dentro di lei e il suo scroto aveva sbattuto già diverse volte contro il pube, non c’era più niente da introdurre, doveva solo abituarla con calma. Era tanto che non scopava un culo così stretto e aveva intenzione di sfruttarlo a dovere. P- Come va? L- Mi brucia… Ti abituerai, vedrai. Luisa non rispose, ma, fece una cosa che non credeva possibile, cominciò a spingere piano il sedere verso il suo profanatore e scese con una mano ad accarezzare la vulva; sentiva ancora un bisogno pazzesco di sesso. Infine accadde: per la prima volta un uomo venne dentro di lei scaldandole l’intestino, sentiva distintamente il fluido irrorare il suo corpo, proprio mentre lei, inarcando la schiena, godeva delle sue dita esperte. Paolo, aspettò che il respiro tornasse normale, la sciolse e le tolse la benda; P- Tutto bene? Lei non avrebbe voluto rispondere a quella domanda, si era comportata come una troia e si vergognava di avere goduto con quello sconosciuto in quel modo; L – Non lo so, mi sembra tutto così strano, io qui e il mio uomo sotto con un'altra. Paolo sorrise; P -Tranquilla, tra poco li raggiungiamo, Mangiamo qualcosa e finiamo la serata conoscendoci meglio. Luisa, ebbe un brivido, aveva capito cosa intendesse Paolo con “ conoscerci meglio”Non ebbe il coraggio di approfondire, sentiva ancora una grande voglia di sesso, si stese sul letto pensando a quello che aveva fatto e si sentì di nuovo bagnata. Paolo andò in bagno, prese una pillola azzurra e la ingurgitò, aveva intenzione di prendere il massimo di Luisa e anche di Maurizio… Riempì un bicchiere di acqua e verso altra polverina, la mischiò bene facendola sparire e sorridendo tornò da Luisa; P- Vuoi bere? L- Si grazie… ………………………………………. ………………………………………
18
0
13 years ago
fantasypervoi,
36
Last visit: 12 years ago