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Una strana coppia bisex con lui cuck
Finalmente dopo tempo riesco a incontrare una coppia.. non riesco a capire perchè c'è sempre tanta diffidenza a incontrare un uomo impegnato (ma la compagna è all'oscuro di tutto...e non è propensa a "giocare") che ha voglia solo di "giocare" nel vero e proprio senso della parola.....In fondo sono a posto, rasato, amante del sapone, gentile, simpatico, discreto e tra le altre cose per il primo incontro non dò e non richiedo nessun numero di telefono..vuoi per il rispetto, vuoi per la privacy ma preferisco per entrambi prima incontrarsi per parlare e poi procedere sul resto..D'altronde sono cose delicate..e quindi è giusto trattarle nel giusto modo. Bando alle chiacchere dopo molte e-mail almeno una decina in cui mandami la foto con viso etc... e non l'ho mandata...e neanche la richiedo per chi devo incontrare...preferenze..etc..etc.. riesco a accordarmi per un appuntamento pomeridiano verso le 14.00 in un bar di una città del Piemonte. Il quella zona e in quel bar non ero mai stato ma va bene così.. Arrivo e mi trovo un uomo sulla quarantina che mi dice... sei tu quello ? e io si..piacere Marco..Una persona all'apparenza pulita e a posto...mi dice entriamo per un caffè per fare due chiacchere ...e io rispondo..ok va bene... Parliamo e dopo un pò gli chiedo...scusa ma la tua compagna... Non è potuta venire ma ci raggiungerà se necessario...Parliamo, parliamo... a un certo punto squilla il suo cellulare ..risponde... è la sua donna... parla un pò con lei e dopo mi dice... usciamo e te la senti di venire da noi ?... Ci penso un pò e poi...ok va bene...ti seguo.... Arrivo a casa loro in un condominio...saliamo...entro in casa dopo di lui, la casa sembra pulita e accogliente, arredata modernamente ma con cura... e vicino alla porta c'è lei in stivali da cavallerizza, calze autoreggenti di rete fine, perizoma trasparente, guanti velati aperti, bustino coperto da una vestaglia di seta nera...veramente una bella donna...non molto alta sul 167 ma con tacchi degli stivali era veramente ben slanciata ....andiamo in salotto e mi chiede se ho sete... e manda lui a prendere da bere in cucina... intanto ci sediamo e parliamo .. sono rosso come un peperone..emozionantissimo e anche un pò timoroso...iniziamo a parlare e arriva lui... con un vassoio alcune bottiglie di bibite e alcolici...con solo più gli slip...e il collare di cuoio come quelli da bdsm intorno al collo....si inginocchia davanti a lei. Lei dice adesso leccami gli stivali...e guarda come fa un vero uomo...e girandosi verso di me inizia a leccarmi e baciarci sulla bocca intanto si sfila la vestaglia e porta la mia testa piano piano a leccarle i capezzoli scoperti dal bustino di pelle. Inizio anche io a spogliarmi...mi tolgo la giacca e lei intanto mi sbottona la camicia...lei dice a lui...ora vai sulla poltrona e guardaci...lui va sulla poltrona, si tira giù gli slip e inizia a masturbarsi....Con la mano lei mi apre la patta dei pantaloni e apre la cintura..la sfila, i pantaloni mi cadono.. e va verso la poltrona di lui prende le manette sotto un cuscino e lo ammanetta con le mani dietro la schiena. Poi si fa leccare le cosce e lungo tutto il corpo...strisciandosi contro a lui...intanto io sono solo più in boxer.. già molto eccitato...torna da me e iniziamo a giocare palpandoci sempre più avidamente...e leccandoci ovunque...le lecco subito il clitoride e il culo....in quanto è totalmente depilata e liscia come una neonata...la mia lingua esplora avidamente il suo clitoride ..la succhio e mordicchio tutta...lei intanto mi ha tolto i boxer e ha preso il mio pene in mano..si avvicina e sputa della saliva e poi lo lecca partendo dall'asta fino alla base fino a quando poi inizia a spompinarmi segheggiandomi.... dall'eccitazione sto quasi per venire..ma lei si ferma...soffia e succhia e lo tiene gonfio il giusto...intanto io con le dita e la lingua lavoro il primo e il secondo canale con entrambe le mani. Siamo avviati alla prima scopata...quando lei si alza e chiama lui che si inginocchia davanti a me sul divano, lei con la mano porta il mio cazzo verso la bocca del suo compagno e gli dice lecca e succhia come me...Lui si tira inizialmente indietro ma lei lo prende dal collare e lo porta a ingoiarlo... lecca e ciuccia... io un pò sotto shock da questa azione da lei intrapresa mi trovo con lui che mi spompina e lecca e lei con la sua lingua nella mia bocca che alterna al mio cazzo....la mia mano nella sua vagina che la stantuffa mentre la sua mano continua a segheggiarmi in quanto lui è ammanettato e va sempre più forte fino a quando sento che sto per venire..le se ne accorge e prende la testa di lui e velocizza la sega e gli urla bevilo tutto...io esplodo nella bocca di lui e nonostante sia venuto..lui continua a leccarmi tantissimo sulla cappella mentre lei continua a muovere la mano e la sua testa...sto impazzendo...fino a quando mi tiro un pò indietro ho anche un pò dolore sulla punta dall'intensità ... ma lei...gli dice leccalo fino a quando torna duro....cerco di fermarla ma continuano...sono al settimo cielo...e tremo in alcuni punti del corpo dal godimento...incredibile...vedo il mio sperma che cola dalla bocca di lui e lei ce lecca...lui che continua a giocare con il mio pene...intanto lei si alza e va a prendere qualcosa in camera da letto...arriva dopo poco con in mano da una parte un plug anale e dall'altra del gel liquido. Apre e fa colare il gel sul culo e nel culo del suo lui e sul plug e inizia a massaggiare e a mettere prima un dito poi due e poi il plug...lui mugugna ma continua a succhiare il mio pene. Io con il pene nuovamente in tiro mi alzo e vado verso di lei ho voglia di scoparla...sia davanti che dietro, mi avvicino la masturbo, la prendo con le mani nei suoi due pertugi e inizio da dietro a cercare di cavalcarla...lei prende lui per il collare e lo mette in un angolo..poi ci spostiamo verso il sofà e dopo avermi leccato e bagnato il pene mi fa entrare nella vagina supina ...io inizio a stantuffarla per un bel pò e intanto continuo a lavorare sul suo secondo canale...arrivata all'orgasmo continuo e dopo un pò mi tolgo, prendo il tubetto del gel e inizio a spalmare e bagnare bene il culo. Con le dita continuo a giocare per allargare il pertugio....a un certo punto mi dice ...dai prendimi anche dietro dai...l'ho capito che ti piace...e allora piano piano la penetro anche dietro...continuiamo e allora chiamo lui in modo che possa zittire i suoi gridolini facendole gustare due cazzi che sono meglio di uno...arrivo al punto di dover sborrare, mi tolgo e lei si gira portandomi anche verso di lui ...sborro e entrambi mi le leccano e ciucciano....finito arriva lui a farsi spompinare...aveva un cock ring...ed era bello teso nonostante lei cerca di portare anche me a leccarlo ma mi tolgo e continuo a giocare con lei. Lei intanto lo porta sul divano girato verso di me..spompinandolo da dietro e intanto tira dentro e fuori il plug anale...intanto con una mano mi riprende il pene e lo porta vicino a lui...e inizia a giocare con entrambi...toglie il plug...segheggia velocemente il suo lui e porta due dita della mia mano nel suo culo....mi dice intanto spingi dai spingi e dopo poco....grazie anche all'azione combinata del tintillio...lui viene....lei mi prende il pene sputa della saliva nel pertugio e mi fa ..adesso inculalo...io per ora avevo solo avuto alcuni cuck che me lo avevano preso in mano giocandoci o che lo avevano leccato e ciucciato dopo il rapporto con la lei ma non avevo mai inculato un lui...dai dai mi accompagna verso di lui e spinge dentro il mio pene dopo averlo penetrato però mette un dito nel mio culo massaggiadomi la zona....non che non mi piaccia ma ho paura che voglia che anche io accolga nel mio buchetto...qualcosa...e per ora non sono proprio preparato a questo nuovo gioco....le sposto la mano e le dico ...per ora no..in modo secco e deciso continuando a stantuffare il culo del cuck...è una sensazione diversa...anche se lui è depilatissimo e quindi da dietro sembra di scopare con una donna....lei quando vede che sto per venire da dietro mi spinge a rimanere sopra di lui, spinge anche le mie palle...e mi mette prima una e poi due dita nel culo...stantuffandomi...vengo ..anche se molto poco in quanto ero già venuto prima....mi tolgo e lei insiste che lui pulisca il mio pene..io mi stendo esausto sul divano e mi godo il momento...lei forse non soddisfatta vedo che va a prendere in camera qualcosa e torna con uno strap-on..e entra dopo averlo unto a dovere nel culetto del suo lui....io dopo poco mi alzo e vado a farmi una doccia....abbiamo ancora poi continuato ancora poi a giocare nella doccia dove è venuta a trovarmi e poi a letto,in cucina sul tavolo... leccando, baciando e massaggiando sensa sosta....ma verso le 20...esco e vado a casa...sono così stanco che non trovo neanche più la macchina parcheggiata davanti al portone del condominio....pomeriggio veramente perfetto.
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3
13 years ago
marcoprivate336018, 40
Last visit: 3 years ago -
Lei...senza forzature....
Questo è un racconto particolare….reale che parla della mia esperienza diretta con il sesso nella mia casa…. All’epoca avevo 16 anni ero già formato fisicamente come un uomo…alto e ben fatto…. E avevo una carica ormonale esplosiva….. per intenderci…ero sempre in camera mia a masturbarmi…con foto più o meno esplicite…. In casa vivevamo io e mia madre….all’epoca una 35 mora alta 1,75 bellissima donna…. Mi ha sempre esortato alla libertà in ogni sua forma…la costrizione era considerata un peccato reale. Un retaggio cattolico assurdo ed idiota… Giravamo per casa sempre poco vestiti….e potevo cosi ammirare quella splendida donna che era mia madre… lei certamente non ostacolava la mia visuale…in situazioni non sempre caste… ad esempio…quando si sedeva in poltrona quando guardavamo la televisione… cercava sempre di mettersi comoda magari mettendo una gamba sollevata sul bracciolo della poltrona facendo vedere ciò che provocava quello scosciarsi…con un piccolissimo perizoma…. Ho scoperto cosi che era praticamente come una bambina…liscia senza nemmeno un peletto…. Ovviamente non resistivo molto…a parte un po di imbarazzo…dopo pochi minuti la salutavo e me ne andavo in camera mia…per gioire di quelle immagini toccandomi allo sfinimento… La sera magari quando lei era a letto che leggeva a pancia in su…nuda….ed io entravo in camera sua per salutarla…la vedevo…in tutta la sua magnificenza….quel giorno mi fece impazzire….era con le gambe divaricate senza slip…. E continuava a leggere il suo libro….senza degnarmi di uno sguardo…..rimanendo con le gambe aperte….io ero inebetito…con lo sguardo fisso…a osservare quella grazia…liscia…delicata…semiaperta…. Ovviamente sono andato in camera mia….presi due sue foto che erano in salone che la ritraevano in costume da bagno…..le portai con me…e guardandole…comincia a masturbarmi… E successe…. Lei entrò in camera mia e mi trovò cosi….con il mio affare tra le mani….e le sue foto davanti a me….una situazione irreale…. Il cuore in gola…. Cercai di coprire il misfatto….ma non fui bravo… Lei era vestita come la vidi poco prima…era nuda….con il suo seno prorompente…si avvicinò a me…e mi diede un buffetto….dicendomi…lo so che mi guardi sempre…. Lo vedo il tuo sguardo sul mio corpo… Non sono meglio dal vivo piuttosto che in foto…? Mise una gamba sul mio letto….piegandola…cominciando a toccarsi….e mi disse…ora guardami…. Guarda tua mamma che si tocca per te…davanti a te…. Io stavo impazzendo…mille pensieri nella mia mente… il cuore in gola…. Ma il mio amichetto…stava letteralmente scoppiando….. bastò che lo sfiorassi… che lui cominciò ad eruttare 5…6….schizzi….forti…e densi….. Lei si interruppe….. e mi disse…. bravo Alex…. Mi diede un bacio in bocca…dicendomi…ti farò impazzire….. Da quel giorno…mi si aprì un mondo…ed ancora oggi che lei non c’è più la ringrazio per tutte le gioie e le scoperte che mi ha concesso…. Non so se continuerò a raccontare le mie avventure con lei e con le mie compagne.... vedrò in seguito...
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13 years ago
admin, 75
online -
Parrucchiere a domicilio
Venerdì scorso non riuscii ad andare dal parrucchiere per la mia consueta piega, ma non volevo passare il fine settimana coi capelli in disordine, così mi ricordai di aver letto su internet di un servizio di parrucchiere a domicilio. Mi affretto a chiamare e riesco ad ottenere un appuntamento per una piega a casa, per il sabato pomeriggio seguente, alle 15.00.
Puntuale come un orologio svizzero, suona il campanello il parrucchiere...io ero appena uscita dalla doccia e vado a riceverlo con la mia vestaglietta di raso rosa, da casa.
“Buonasera...sono il parrucchiere....mi chiamo Luca”...e io: “Oh bene...buonasera Luca, io mi chiamo Viola ed il suo arrivo è provvidenziale per me...guardi che capelli!! La prego, si accomodi pure da questa parte...” e lo accompagno nella stanza da bagno, mentre io vado un attimo in cucina a prendere un drink...per me e per lui...lo raggiungo in fretta in bagno e lo trovo già preparato per il lavoro: lavatesta pronto e dalla sua borsa professionale aveva tirato fuori tutti gli strumenti del mestiere, pettini, spazzole, pinze, phon. In dosso aveva una t-shirt nera sponsorizzata ed un paio di pantaloni bianchi, larghi e morbidissimi.
Mi accomodo seduta per cominciare il lavaggio dei capelli...la vestaglietta corta viene su...si apre un po' sulle cosce, Luca mi pare concentrato sul lavoro...mani delicate, buona tecnica, mi rilasso completamente e con gli occhi chiusi...la mia fantasia parte: che starà pensando questo giovanotto mentre mi massaggia la testa?...chissà se la visione delle mie cosce scoperte e della mia scollatura gli hanno fatto qualche particolare effetto fisico...chissà se spera che mio marito non rientri...e che faccia farebbe se gli chiedessi dei servizi “extra”?...
Lavaggio terminato, si passa all'asciugatura ad aria: mi piazzo davanti allo specchio del bagno...per vedere lo svolgimento dei lavori e mi accorgo che dai pantaloni lenti aveva preso forma una notevole protuberanza, ad altezza sospetta...mentre la mia vestaglietta oramai piuttosto allentata, mi copriva sempre meno...Ma a me quel tipo piaceva sempre di più...ora che la piega stava finendo, avrei dovuto salutarlo entro breve e la cosa non mi andava...Decido di azzardare una mossa “forte” tanto per misuragli la pressione: “Senti Luca, con tutti quegli attrezzi che hai...forbici e forbicine di tutte le misure....non è che potresti darmi una sistematina a quei riccioli ribelli della mia patatina?”
Lui, piuttosto entusiasta, ha subito accettato...mi sono aperto l'abitino, e lui si è messo a lavoro....ma più delle forbici ha usato la lingua!...pare che serviva per inumidire i peletti...mmmh, in effetti ci sapeva fare parecchio...tant'è che a fine taglio, mi era venuta una tremenda voglia di …. dessert...come dire...un cannolino alla panna...me lo trovavo lì proprio a portata di mano, anzi di bocca! Feci per abbassargli un po' i pantaloni...mi spunta fuori un pistone molto teso e piuttosto voglioso...cominciai a degustarlo con passione. Lo succhiavo, lo leccavo tutto per la lunghezza che aveva, mentre con le mani accarezzavo le palle...rasate e lisce....la pressione aumentava...mi prese di peso, mi solleva e mi porta in camera...mi chiede come intendevo saldare il conto del suo servizio...io ovviamente, in tempi di crisi economica, preferii di gran lunga un pagamento in natura!
Dal personaggio timido e riservato che era, si stava scatenando, era diventato un toro da monta!
Mi chiese tra quanto sarebbe tornato mio marito, risposi da un momento all'altro...ma oramai l'embolo era partito e chi lo poteva più fermare?
Mi comincia a trombare in varie posizioni di kamasutra...da dietro...a cucchiaio, sopra lui, sopra io...fino a che non ce la fece più a resistere...e mi inonda il seno di sborra. Sento schiavacciare alla porta...era Fabio!! Gli dissi a Luca di correre a nascondersi in bagno...
Io ero lì distesa ed esausta tutta nuda sul letto....capello perfetto e un po' di broda a giro...
Fabio mi fa: “sei la solita troia!....scommetto che hai sedotto un altro ragazzetto anche oggi...forza, spiega!...cosa hai combinato?...chi hai ciucciato oggi? Non ti posso lasciare sola un'ora che me ne combini di tutti i colori...cosa è quella roba liquida che hai addosso??
E io..”Ma stai tranquillo, il parrucchiere mi ha dato un po' di gel di troppo....e mi è caduto addosso....niente di particolare...tranquillo...”
E lui: “Ah si?...e allora ce l'ho anche io un po' di gel da darti...così ti fisso meglio la piega!”
Si spoglia velocemente, e mi sbatte violentemente...prima a pecora schiaffeggiandomi le mele e poi a missionario...poi, quanto era lì per venire, me lo sfila dalla fica e mi spara un litro di sborra in bocca!...Che bello!...Nel frattempo Luca era fuggito, ma per la settimana successiva gli avevo già prenotato l'appuntamento, ma non per una semplice messa in piega!....
7583
2
13 years ago
cora-fabio,
46/37
Last visit: 12 years ago
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Parrucchiere a domicilio.
Venerdì scorso non riuscii ad andare dal parrucchiere per la mia consueta piega, ma non volevo passare il fine settimana coi capelli in disordine, così mi ricordai di aver letto su internet di un servizio di parrucchiere a domicilio. Mi affretto a chiamare e riesco ad ottenere un appuntamento per una piega a casa, per il sabato pomeriggio seguente, alle 15.00. Puntuale come un orologio svizzero, suona il campanello il parrucchiere...io ero appena uscita dalla doccia e vado a riceverlo con la mia vestaglietta di raso rosa, da casa. “Buonasera...sono il parrucchiere....mi chiamo Luca”...e io: “Oh bene...buonasera Luca, io mi chiamo Viola ed il suo arrivo è provvidenziale per me...guardi che capelli!! La prego, si accomodi pure da questa parte...” e lo accompagno nella stanza da bagno, mentre io vado un attimo in cucina a prendere un drink...per me e per lui...lo raggiungo in fretta in bagno e lo trovo già preparato per il lavoro: lavatesta pronto e dalla sua borsa professionale aveva tirato fuori tutti gli strumenti del mestiere, pettini, spazzole, pinze, phon. In dosso aveva una t-shirt nera sponsorizzata ed un paio di pantaloni bianchi, larghi e morbidissimi. Mi accomodo seduta per cominciare il lavaggio dei capelli...la vestaglietta corta viene su...si apre un po' sulle cosce, Luca mi pare concentrato sul lavoro...mani delicate, buona tecnica, mi rilasso completamente e con gli occhi chiusi...la mia fantasia parte: che starà pensando questo giovanotto mentre mi massaggia la testa?...chissà se la visione delle mie cosce scoperte e della mia scollatura gli hanno fatto qualche particolare effetto fisico...chissà se spera che mio marito non rientri...e che faccia farebbe se gli chiedessi dei servizi “extra”?... Lavaggio terminato, si passa all'asciugatura ad aria: mi piazzo davanti allo specchio del bagno...per vedere lo svolgimento dei lavori e mi accorgo che dai pantaloni lenti aveva preso forma una notevole protuberanza, ad altezza sospetta...mentre la mia vestaglietta oramai piuttosto allentata, mi copriva sempre meno...Ma a me quel tipo piaceva sempre di più...ora che la piega stava finendo, avrei dovuto salutarlo entro breve e la cosa non mi andava...Decido di azzardare una mossa “forte” tanto per misuragli la pressione: “Senti Luca, con tutti quegli attrezzi che hai...forbici e forbicine di tutte le misure....non è che potresti darmi una sistematina a quei riccioli ribelli della mia patatina?” Lui, piuttosto entusiasta, ha subito accettato...mi sono aperto l'abitino, e lui si è messo a lavoro....ma più delle forbici ha usato la lingua!...pare che serviva per inumidire i peletti...mmmh, in effetti ci sapeva fare parecchio...tant'è che a fine taglio, mi era venuta una tremenda voglia di …. dessert...come dire...un cannolino alla panna...me lo trovavo lì proprio a portata di mano, anzi di bocca! Feci per abbassargli un po' i pantaloni...mi spunta fuori un pistone molto teso e piuttosto voglioso...cominciai a degustarlo con passione. Lo succhiavo, lo leccavo tutto per la lunghezza che aveva, mentre con le mani accarezzavo le palle...rasate e lisce....la pressione aumentava...mi prese di peso, mi solleva e mi porta in camera...mi chiede come intendevo saldare il conto del suo servizio...io ovviamente, in tempi di crisi economica, preferii di gran lunga un pagamento in natura! Dal personaggio timido e riservato che era, si stava scatenando, era diventato un toro da monta! Mi chiese tra quanto sarebbe tornato mio marito, risposi da un momento all'altro...ma oramai l'embolo era partito e chi lo poteva più fermare? Mi comincia a trombare in varie posizioni di kamasutra...da dietro...a cucchiaio, sopra lui, sopra io...fino a che non ce la fece più a resistere...e mi inonda il seno di sborra. Sento schiavacciare alla porta...era Fabio!! Gli dissi a Luca di correre a nascondersi in bagno... Io ero lì distesa ed esausta tutta nuda sul letto....capello perfetto e un po' di broda a giro... Fabio mi fa: “sei la solita troia!....scommetto che hai sedotto un altro ragazzetto anche oggi...forza, spiega!...cosa hai combinato?...chi hai ciucciato oggi? Non ti posso lasciare sola un'ora che me ne combini di tutti i colori...cosa è quella roba liquida che hai addosso?? E io..”Ma stai tranquillo, il parrucchiere mi ha dato un po' di gel di troppo....e mi è caduto addosso....niente di particolare...tranquillo...” E lui: “Ah si?...e allora ce l'ho anche io un po' di gel da darti...così ti fisso meglio la piega!” Si spoglia velocemente, e mi sbatte violentemente...prima a pecora schiaffeggiandomi le mele e poi a missionario...poi, quanto era lì per venire, me lo sfila dalla fica e mi spara un litro di sborra in bocca!...Che bello!...Nel frattempo Luca era fuggito, ma per la settimana successiva gli avevo già prenotato l'appuntamento, ma non per una semplice messa in piega!....
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13 years ago
admin, 75
online -
La mia fantasia - la fotografia
Salve vi racconto una mia fantasia che vorrei nel prossimo futuro realizzare perchè credo che la trasgressione sia un elemento essenziale del sesso,questa fantasia si basa sempre di una complicità tra il marito e il singolo. Mi piace molto trovarmi in situazioni particolarmente eccitanti ,dove la lei presa dal momento di ritrovarsi al centro dell'attenzione di un estraneo o non potrebbe rivelare la sua natura di troia . Michele e Lucia sono una coppia innamorata e seria ma anche molto porca che ama ogni tanto fare dei giochi per ravvivare il loro rapporto, Michele conosce molto i puni deboli della moglie e cerca di ogni tanto di esibirla un po in giro ma con scarsi risultati , fino a quando non decide di mettersi d'accordo con un ragazzo come suo complice.Lui appassionato di fotografia decide di convincere sua moglie a fargli compagnia per trovare nuovi scenari da immortalare , ma non trovando un luogo adatto incrociano il "complice" che gli indica un posto , e , Michele insiste affinche lui li accompagni.Nell'auto atmosfera iniziale è un pò imbarazzante ma Michele riesce a spronare alla conversazione Lucia che riesce piano piano ad "aprirsi".... arrivati nel luogo scelto Michele inizia a fare le sue fotografie, invece, Lucia si occupa del giovane iniziando prima a sedurlo e provocarlo fino a farsi toccare spudoratamente tra le gambe mentre il marito fotografa...lei non contenta sbottona i pantaloni del giovane e inizia a segare arnese gia duro fino a prenderlo in bocca , Michele iniziando a sentire i primi gemiti della Lucia , si gira e inizia a fotografare la troia attenta a succhiare il bel cazzo che si è ritrovato , e , incitata dal marito si fa scopare mentre Michele intento a fotografarla esce il suo uccello e si fa spompinare dalla moglie...colta dalla voglia di farsi scopare da due cazzi Lucia si accomoda in macchina e si fa chiavare da entrambi e ripetutamente scambiando tra di loro , e, alla fine colta nel massimo del piacere viene riempita da entrambi di tanta sborra .. increduli e contenti del pomeriggio passato insieme i tre si danno appuntamento per un altra giornata tragressiva . Ho scritto tutto in modo conciso ma molto diretto su cosa si basa la mia fantasia, e, che il ruolo della donna sia molto importante . mi scuso con tutti per i possibili errori ortografici spero di ricevere qualche commento interessante e chissà qualche proposta. saluti
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13 years ago
admin, 75
online -
Il travestito
Ho voglia di provare e non voglio lasciare nulla al caso. La vita è una e penso che debba essere vissuta come meglio desideriamo. Così vado in cerca di una bella trans attiva. Ricevo un messaggio su desiderya... sembra che io abbia trovato cio che cercavo. Dopo un breve dialogo telefonico, ci accordiamo per vederci. Ok, vengo io da te, le dico. Al mio arrivo, trovo una casa molto bella ed accogliente, ma quando la porta si apre non vedo una trans, ma un travestito. Gentile, cordiale ed anche abbastanza eccitante, mi invita a salire in camera da letto. Dapprima ero un po restio, ma quando mi fa vedere il suo giocattolo, non resisto dal prenderlo in bocca... è incredibile appurare che mi piace il cazzo tanto quanto la fica... così comincio a succhiarlo bene ed in meno di trenta secondi diventa un palo durissimo e bello grosso... Oddio, penso, questo me lo sfonda il mio bichetto... ma ho troppo voglia di provarlo, così me lo appoggia delicatamente e, dopo avermi preparato il buchetto con dita e saliva, ecco che sento entrare pian piano questo grosso giocattolone. Mi sembra di essere in paradiso. Lui comincia a scoparmi meglio di ogni trans che mi abbia mai scopato e il suo cazzo rimane ritto in ogni posizione da noi scelta... e me lo sono cavalcato bene... e mi sono fatto cavalcare bene... quando mi prendeva da dietro me lo infilava tutto... Mi sembrava di sentirlo fino in gola tanto era grosso... e più mi scopava, più godevo... e dopo oltre un'ora di caldo sesso in varie posizioni, mi skizza tutta la sua crema in faccia... uno skizzo violento che mi riempie il viso di calda e bianca crema... e uscendo dalla sua casa pensavo... che bello essere bsx!
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4
13 years ago
admin, 75
online -
La coppia bsx
Era la mia prima volta con una coppia e devo dire che non mi sentivo affatto inibito dalla prima esperienza. Dopo una breve chiacchierata telefonica, concordiamo un bar dove prendere un drink e fare due chiacchiere per conoscerci e valutare la nostra affinità. Ci siamo trovati fin dall'inizio e lo sguardo intrigante di lei mi eccitava già in quel tavolino di bar. Pochi minuti e decidiamo così di trasferirci a casa mia, tra luci soffuse e musica soft. Io e lei seduti sul divano che, dopo sguardi intriganti, cominciamo a baciarci e poi gradualmente a toglierci tutti i vestiti... Io comincio a baciarla dalla bocca... al collo... mordicchiandole i capezzoli per poi scendere pian piano all'ombelico e, finalmente, arrivo alla sua bella fica umida e depilata che comincio a leccare bene... succhiandole il clitoride e infilando la lingua dentro... E mentre io continuo a farla godere anche il suo lui comincia ad avvicinarsi a lei... e la bacia mentre io continuo a succhiare il suo clitoride... Ma ora è tempo di trasferirci in camera da letto... Col profumo dell'incenso ci sdraiamo tutti e tre... e arriva il momento di sbatterle in bocca il mio giocattolo duro come un palo d'acciaio... Ormai nudi tutti e tre, prendiamo le posizioni più disparate... e lei comincia a succhiarlo anche a lui... Sono troppo eccitato e mi avvicino alla bocca di lei mentre lo succhia. Voglio toccarlo anch'io... ed anche il giocattolo di lui era bello duro... così, comincio a prenderlo in bocca anch'io, alternato con lei che si eccita ancora di più vedendomelo succhiare fino in gola... Il desiderio di scoparla è sempre più forte... è arrivato il momento di metterglielo dentro... e sentire le sue grida mentre la scopo fa eccitare tanto me quanto lui che lo sbatte in bocca un po a lei e un po a me... Poi la sbatte lui mentre lei lo prende in bocca a me... e tutto questo attorcigliati in tre sul mio lettone, avvolti in una goduria senza precedenti... "prendilo troia... ti piace il cazzo?" "Si, sbattimi sbattimi, ancora..."...e dopo oltre un'ora di scambi, penetrazioni, baci e succhiate di cazzo e di fica, ho perso il conto degli orgasmi di lei... ed è arrivato il momento di skizzarle tutta la mia crema sulla faccia... ma prima di me il suo lui le viene addosso... e mentre le spalmo lo sperma di lui su tette e bocca, anch'io raggiungo un magnifico orgasmo... che mi lascia il desiderio di provare ancora un'emozione come questa... e chissà, magari la prossima volta potrei provare a sentire il suo giocattolo anche dentro di me... Con le persone giuste e la mentalità giusta... vale proprio la pena di godersi la vita così!
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13 years ago
admin, 75
online -
Risposta ad un annuncio
Ormai da diversi anni pratico questo meraviglioso mondo della trasgressione con l'aiuto di siti di incontri e vorrei raccontarVi uno dei miei primi appuntamenti. Dovete sapere che una mia fantasia era quella di incontrare una coppia in camper e poter giocare con la lei di coppia in tutta tranquillità mentre il marito ci scorrazzava in giro per le vie del centro, magari tenendo anche le tende delle finestre non propriamente chiuse in modo che da fuori potessimo essere visti. Un giorno leggo un'inserzione nella quale il lui autista propone a singoli di scopare la moglie sul sedile posteriore della propria auto. Non era esattamente quello che cercavo ma non ho potuto fare a meno di rispondere. Passa solo qualche giorno ed alla mia mail appare una risposta con allegato numero di telefono e foto della lei di coppia. In preda ad una agitazione pazzesca, rispettando le indicazioni per l'utilizzo del telefono, compongo il numero e mi risponde una voce calda e spiritosa di quella meravigliosa fanciulla in completino nero che mi mostrava maliziosamente uno splendido culetto nella foto. Sono bastate poche parole ed abbiamo trovato il punto di incontro: ci saremmo visti un paio di sere dopo sulle alture di Genova. Vi confesso che ormai della mia fantasia iniziale mi interessava più poco. Era autunno ed io mi sono recato all'appuntamento con un po' di anticipo e l'ansia di sapere se la mia era stata o meno una scelta giusta e sensata. Appuntamento alle 21, 00 ed io inizio ad avere pure freddo quando mi arriva un sms che mi dice di avere pazienza che sarebbero arrivati con pochi minuti di ritardo. Dopo un quarto d'ora circa arriva una anonima sw di colore grigio che si ferma a fianco a me, finalmente sono arrivati. Ed è Lei a venirmi incontro scendendo dall'auto : è una donna non tanto alta dal fisico esile, un bel paio di gambe ed un culetto da urlo fasciato da un pantalone attillatissimo che lasciava immaginare proprio tutto, mentre sopra indossava un giubbino corto che non regalava viste maliziose. La tensione in me aumentava ma a quel punto era eccitazione veramente folle, ed il marito se ne restava tranquillo in auto. Mi raggiunse, si presentò dandomi un bacio sfiorandomi le labbra ed io a quel punto ero già sciolto: ancora più bella della foto e di quanto io mi fossi immaginato. SAliamo quindi in auto ed il nostro autista si dirige verso le strade collinari di Genova, passiamo tra case e palazzi per avviarci in zona più tranquilla mentre Simona, questo il suo nome, si toglie il giubbino mi prende le mie mani mezze congelate e se le mette sul seno con la scusa di riscaldarle. A questo punto non ho capito più nulla e tutte le mie perplessità sono svanite. Eravamo ancora in mezzo alle case ed eravamo praticamente già nudi sul sedile posteriore della sw, la mia lingua che esplorava la sua bocca e le mie mani che cercavano ogni centimetro di pelle del suo corpo caldissimo. Anche lei non era rimasta indietro e, dopo avermi preso in mano l'uccello già durissimo, si staccò dalla mia bocca per iniziare uno splendido e meraviglioso pompino. Prima di arrivare a destinazione incontrammo molte auto che ci illuminavano con i fari e l'eccitazione aumentava a dismisura finchè non arrivammo in una piazzuola nascosta dagli alberi. a quel punto il marito accese la luce dell'abitacolo e si girò a guardare. Io ero in ginocchio tra le sue cosce ad assporare il gusto splendido di quella fantastica fica bagnata, succhiavo il clitoride e scendevo fino al suo culetto e Lei mi teneva testa e spingeva il suo bacino contro di me fino ad esplodere di piacere nella mia bocca, piacere del quale io non ho perso neppure una goccia. Ora mi alzo mi avvicino a Lei e la bacio con ancora la bocca piena dei suoi umori, lei mugola di piacere e spinge il suo pube verso di me che con una eccitazione pazzesca entro dentro di Lei. Ora sta urlando, gode come una vera porca e questo mi eccita ancora di più facendomi dimenticare anche della presenza del marito sempre seduto al suo posto di guida. Inizio a pomparla prima con calma e poi più vigorosamente per poi rallentare di nuovo, lei si dimena urla mi chiede di non smettere ed il mio cazzo si gonfia sempre di più, e viene ancora una volta. allora esco dalla sua fica fradicia e scendo a leccarle il buchetto del suo bel culetto già comunque bagnatissimo per aprirlo un pochino giocandoci con le dita ma non ce n'è assolutamente bisogno. Lei si gira quasi di scatto mettendosi alla pecorina e mi incita ad incularla. Il suo culetto era morbido ed avvolgente come un guanto ed il mio cazzo gonfio è scivolato dentro senza nessuna fatica, anzi con un piacere mozzafiato per entrambi. Ho iniziato a scoparla fino a quando non sono esploso in un orgasmo incredibile ricoprendole la schiena di sborra. Ora lei chiama il marito e si fa pulire la schiena dal mio seme mentre mi bacia ancora con una passione pazzesca. Il mio cazzo si indurisce immediatamente, stiamo per ricominciare quando due lampeggianti blu attirano la ns attenzione nel piazzeletto: era una volante che cercava di spiegarci che quello non era il posto adatto ai nostri giochi. Fortunatamente i due agenti (un uomo ed una donna) molto comprensivi ci hanno lasciato andare senza creare nessun problema, anzi, secondo me, si sono fermati ad occupare il ns posto visto che non abbiamo più sentito ripartire la loro auto. Comunque ancora oggi, a distanza di circa 10 anni, di tanto in tanto ripetiamo quel giochino
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13 years ago
blackbeard,
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The devil
Lei era atea! Non aveva mai creduto alle leggende metropolitane su esorcismi, diavoli e demoni. Tutte cretinerie tramandate. Per lo meno, era quello che aveva pensato fino all’incontro con Michel: non tanto all’incontro, pensò, quanto alla conoscenza, soprattutto quella carnale. Lo stava guardando, mentre si spogliava e con la mente tornò alla settimana prima, esattamente sull’autobus 66. Sorrise mentalmente pensando che con un altro sei, avrebbe fatto il numero del diavolo… In quell’autobus pieno di gente per la prima volta i loro sguardi si erano incrociati e lei, per la prima volta in vita sua, si era sentita liquefatta, perduta: mai aveva visto uno sguardo tanto intenso e penetrante, quel ragazzo con una leggera barba, l’aveva letteralmente fulminata. Lei era sempre stata una donna terra-terra, non credeva neanche ai colpi di fulmine e il tempo delle mele, era passato da un pezzo, eppure, si sentì con le gambe molli nel tentativo di sostenere lo sguardo. Ebbe la sensazione d’essere nuda e sola tra tutta quella gente. Quando smise di guardarlo, si sentì imbarazzata con se stessa, era chiaramente eccitata e il calore che sentiva tra le cosce, sapeva benissimo cosa era. Com’era possibile? Lei, tanto integerrima, precisa e scrupolosa, selezionatrice e autoritaria, si sentiva sperduta nel piacere del momento. Cercò di combattere contro quella situazione illogica, alzò lo sguardo e lo cercò per sfidarlo, con sua grossa sorpresa s’accorse che il ragazzo era a pochi centimetri da lei, quasi a contatto: fece appena in tempo a finire quel pensiero che s’accorse della sua mano che saliva sul fianco. Mille pensieri, nessuna certezza, nessuna risposta: lasciò che la mano accarezzasse la gonna e giocasse con il bordo per poi salire sulla carne nuda ad esplorare la coscia. Incredibile! Bello, sfrontato e tremendamente sensuale Quando la mano si fermò e tornò indietro, si sentì svuotata, in quei pochi attimi, aveva provato un piacere a lei sconosciuto, si era sentita possedere come mai nessuno era stato capace, la sensazione provata, era sconvolgente e indescrivibile, pensò che quell’esperienza vissuta, era il massimo del piacere che una donna poteva provare; ebbe modo di ricredersi nella settimana che stava arrivando. Spinse il bottone rosso del bus, subito una lampadina s’accese e un suono fastidioso segnalò che si stavano aprendo le portiere. Balzò felina sul marciapiede e s’appoggiò subito ad un lampione, le gambe stavano ancora tremando per il piacere provato e il cuore batteva ancora veloce, troppo veloce. Ebbe un brivido intenso, quando sentì una voce alle spalle: - Michel- Mi chiamo Michel. Non ebbe bisogno di girarsi per capire che era lui, quella voce, era la voce giusta per quel corpo, il tono anche. Prese coraggio e si girò per affrontarlo, cerco di scacciare il ricordo della mano sulle cosce e il godimento provato, andò a cercare il proprio coraggio e parlò; - Che cosa vuoi da me? Cosa credevi di potere fare sul bus prima? Se non te ne vai subito, ti denuncio per molestie. Il ragazzo sorrise divertito; - Risponderò ad una domanda alla volta; - Che cosa voglio da te? Tutto! Cosa credevo di fare prima? Esattamente quello che ho fatto; farti godere. - Andarmene? Sei sicura che è quello che vuoi?Non credi sia più interessante scoprire chi sono? Da dove vengo? Non hai mille domande da farmi? Lei, cercò di ribattere, ma, le parole non uscivano, si sentiva soggiogata dai suoi occhi scrutatori, ebbe ancora la sensazione d’essere nuda e sentì ancora quella fitta calda che s’impossessava del suo corpo. Non riusciva a capacitarsi. Era di nuovo eccitata. Avrebbe voluto scappare lontano, trovare le sue naturali difese mentali e, nello stesso tempo avrebbe voluto sentire quel ragazzo addosso a lei, dentro di lei… “Cristo! Ma cosa mi sta succedendo, Mi sto rincoglionendo per due occhi languidi?” Pensò. Con le ultime forze mentali cercò ancora di tenergli testa; - Insomma, cosa vuoi,,, - Te… E questa volta, mentre lui appoggiava il palmo della mano sul suo inguine e deciso accarezzava il monte di Venere, quelle due semplici sillabe esplosero in lei. Era passata una settimana. Lui, aveva appena finito di spogliarsi e stava eretto davanti a lei con il fallo in erezione. Bello come un Dio, fiero come un bronzo di Riace: mani sui fianchi e gambe tese, aspettava lei. In quella settimana, aveva imparato a conoscerlo, sapeva cosa voleva e come lo voleva: mai, avrebbe pensato d’invaghirsi e perdersi per un uomo così totalmente, mai, avrebbe creduto di osare e lasciarsi fare da un uomo, quello che lui le aveva fatto. Michel, in una settimana, aveva ottenuto tutto sessualmente, anche quello che tanti uomini avevano agognato per anni senza mai ottenere. Guardava quel sesso teso pensando a com’era entrato in lei: ricordo il piacere e anche il dolore. Era stregata: lui era fuori del normale, sia come resistenza, sia come dimensioni, per non parlare della sua abilità orale, riusciva a portarla ad un livello di non ritorno, dove tutto era lecito. La prima volta che era stato dentro di lei, le ere sembrato di sentirsi smembrare, poi, tutto era diventato più gestibile, anche il fatto che il suo fluido restasse in lei, era diventata prassi. Aveva preso la sua bocca come mai nessuno ed era stato l’unico uomo ad irrorarle le viscere. Era un demonio o un diavolo, vederlo nudo, era un’esplosione di desiderio senza fine: ogni volta, era diverso, la possedeva nei posti più strani, nei modi più osceni e sempre con una passione pazzesca. Ogni volta, ne usciva sconvolta e distrutta fisicamente e, ogni volta, non vedeva l’ora di essere con lui per perdersi tra le sue braccia. Droga, era una droga del sesso! Si avvicinò a lui, allungò la mano verso il desiderio, n’afferrò la base e strinse forte attorno alle vene. Possente e duro come il marmo: lo guardò negli occhi e capì, s’inginocchiò davanti al suo Dio e fece in modo che lui potesse essere orgoglioso di lei. Una settimana prima su quel bus, lui, guardandola, aveva capito che la sua ricerca era finita, quella donna, era quello che cercava per avere un figlio, aveva riconosciuto nel suo odore e nel corpo, la fertilità e ne aveva visto la fierezza. Era difficile trovare una donna che riuscisse a sopportare le sue esigenze sessuali, che sopportasse le sue dimensioni falliche e resistesse al suo caldo seme: aveva pregustato il momento di possederla, mentre, con la mente entrava in lei per conoscerne dubbi e sicurezze. Ora, mentre lei soddisfaceva il suo sesso, lui accarezzandole il ventre, sentiva la vita crescere. Non aveva più bisogno di entrare in lei per spargere il suo seme, ancora una volta, una donna, era gravida di lui. Si ripromise di trattarla con dolcezza per nove mesi, anche se sapeva che era una promessa del Diavolo…poi, decise che era ora di smettere di pensare e prendendo i capelli della ragazza, chiuse gli occhi assaporando il piacere di quella bocca, godendo di quello che le avrebbe fatto dopo…
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13 years ago
fantasypervoi,
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Il dottor f.
Entrai nello studio del dottor F. dopo un’attesa di circa venti minuti. Dovevo sottopormi ad una visita urologica di controllo. Semplice e poco illuminato si presentava come un ambulatorio da ASL. Lo stesso dicasi per il dottore: di media altezza, calvo con i baffi e con un camice aggrinzito, non gli avrei dato più di un semplice incarico presso la mutua. Dopo la solita anamnesi di rito, mi invitò a recarmi presso il lettino per l’esame della prostata con l’apposita sonda mentre lui si infilava un paio di guanti in lattice. -Si abbassi i pantaloni e gli slip. Si stenda sul lettino di pancia, allarghi le gambe e stia rilassato. Mi era successo solo una volta di eccitarmi durante una visita urologica anche perché si era sempre trattato di avere a che fare con medici di sesso maschile e di una età avanzata: in quell’occasione lo strofinare della sonda ecografica cosparsa di gel sui testicoli mi aveva provocato una semi-erezione alquanto imbarazzante. Ora nello studio del dottor F., quella strana posizione e il pensiero di cosa mi aspettava cominciava a provocarmi un certo formicolio nelle zone intime che presagivano una nuova situazione particolare. Lunga una ventina di centimetri, la sonda aveva un diametro di circa un centimetro e mezzo: il dottore aveva estratto un vasetto di gel da un cassetto e cominciava a lubrificare l’asta. Chissà quali pensieri avevano attraversato la mente dell’uomo alla vista del mio sedere: da quando avevo scoperto che i glutei costituivano degli importanti stabilizzatori della colonna vertebrale e quindi della postura, avevo curato molto questa parte del mio corpo con esercizi giornalieri suggeriti da riviste di fitness. Tutto questo con il risultato che il dottore si ritrovava ora davanti ad un culetto sodo, alto, direi quasi atletico. Sentii una mano poggiarsi alla base della mia schiena. –Stia rilassato- disse nuovamente il dottore mentre con un dito intriso di gel lubrificava in superficie l’ano e i suoi dintorni. Il formicolio iniziale aveva lasciato il posto ad un vero e proprio inzio di erezione. La punta della sonda era stata appoggiata sul mio sfintere e cominciava a farsi strada lentamente nelle mie visceri. Senza poter osservare la penetrazione, riuscivo a percepire con precisione l’incremento della penetrazione: tre, cinque, dieci, venti centimetri. Quando la sonda si fermò avevo il cazzo completamente in tiro e il viso infuocato mentre lo sfintere che inizialmente serrava l’asta ora aveva ceduto, avvolgendola morbidamente nei pressi del manico. -Qui sembra tutto a posto- disse il dottore con un tono di voce imperturbabile mentre sfilava lentamente l’arnese dal mio culo. –Rimanga così- aggiunse mentre mi riprendevo dalla situazione che ormai si presentava come realtà sfumata. D’un tratto senti qualcosa poggiarsi nuovamente sul mio ano, qualcosa che intuìì essere il suo dito: di diametro più grosso della sonda apparteneva ad una mano tozza e massiccia. Fortunatamente le manipolazioni del medico erano molto delicate: fermò la penetrazione alla prima falange dando il tempo al mio buchetto di adattarsi alla nuove dimensioni per poi affondare i dieci centrimetri nel burro più arrendevole. Iniziò a massaggiarmi la prostata con un movimento circolare del dito che dopo pochi secondi provocò i miei primi impercettibili gemiti di approvazione. La sua conoscenza dei tempi e dei segnali mandati dal mio corpo era strabiliante. Fu dallo stato di tensione del mio corpo che capì che ero ormai prossimo all’orgasmo: probabilmente aveva in serbo un’altra sorpresa per me, in quanto sfilò delicatamente il grosso dito lasciandomi con un’affanno ormai evidente. Rimasi immobile in quella posizione: l’imbarazzo dovuto agli evidenti segni di eccitazione presenti sul mio corpo e desiderio di abbandonarmi a quella situazione surreale, avevano ammorbidito le mie forze e il mio senso del pudore. Ero piegato su lettino di quell’ambulatorio, con il culo sfacciatamente sporgente e il buco pulsante e ormai preparato a ricevere qualcosa di più importante. Il rumore della lampo e il tintinnio della fibia non mi lasciarono dubbi. Dopo pochi secondi la cappella si poggiò sullo sfintere e cominciò a incanalarsi senza incontrare molta resistenza: lo stronzo aveva fatto un lavoro coi fiocchi alesando gradualmente il mio culo prima con la sonda e poi con il grosso medio in modo da scoparmi senza farmi soffrire e godendo appieno dell’abbraccio caldo del mio culo vergine. Avevo già provato altre volte a masturbarmi con un cetriolo nel culo senza riuscire però mai a capire il piacere intenso di un rapporto anale passivo come stava accadendo ora. Non avevo visto il suo cazzo, ma il contatto con le mie visceri aderenti non lasciava spazio all’immaginazione: lungo quanto la sonda e più grosso del dito, si trascinava due grosse e calde palle che sbattevano sulle mie chiappe. Il dottore con le mani sui miei fianchi stantuffava con ritmo lento e regolare e si lasciava andare ai primi mugolìì di approvazione. Il piacere era talmente intenso da diventare insopportabile: impugnai il mio cazzo duro allo spasimo e con poche smanettate sfogai un orgasmo intenso, mai provato sinora, sotto il lettino. Tre, quattro, cinque, schizzi copiosi e liberatori. Il dottore venne poco dopo me: abbandonatomi sul lettino sentii distintamente il cazzo che si svuotava nel mio culo facendomi provare un senso di appartenenza e di passività unici. Ci ricomponemmo senza dire una parola. -E’ tutto a posto. Ci vediamo tra sette mesi per un nuovo controllo. Può pagare alla segretaria: sono settanta euro-. Pagai settanta euro per essere inculato ad hoc come la più passiva delle puttanelle. Quella sera scopai mia moglie con una particolare intensità. Quasi come se avessi voluto provare invano a regalarle quella sensazione di possesso che avevo provato con lui.
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13 years ago
admin, 75
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In vacanza
eccoci di nuovo a raccontare qualcosa di noi.....Anche in vacanza cerchiamo di trasgredire,con coppie(anche se molto diffiicile in quel contesto) e singoli.Ci trovavamo a SantoDomingo...un bel villaggio,e cera un capo villaggio di color cioccolato che mi intrigava molto...bellissimo ,un fisico muscoloso..insomma bello come un bronzo di Riace.Erano 3 0 4 giorni che cercavamo di trovare il modo per agganciarlo....Be l'occasione venne quando incontrandoci in spiaggia gli chiesi se c'era un posto per prendere il sole nudi( non mi piace prendere il sole con il costume) La faccio breve...c'invita sul suo gommone d'altura per il pomeriggio.....sul gommone mi denudo completamente sdraiandomi su un grande materassino facendo ben vedere le mie forme,mio marito mi spalma la crema,senza tralasciare le mie fessure in bella vista,Frencis,aveva capito tutto...sapeva che coppia eravamo,quindi si propose di farmi un massaggioSentire le sue mani sul seno sulle gambe sul corpo, mi favevono eccitare...mi fece girare e le sue mani iniziarono ad accarezzare il mio culo,il mio solco a sollecitare il buco..inizio' a toccarmi e sfregare la mia fica tutta depilata ..mi stavo bagnando mugolando di piacere.....mio marito intanto si era tolto il costume e si stava masturbando....e invito' francis a togliersi il costume.....lo fece, girandomi vidi il suo membro in erezione,grosso,nodoso tutto scappelato..avevo voglia...si avvicino alla mia bocca senza levare la mano dalla mia fica...me l offri' e gli e' l'ho presi in bocca. Lo ingoia per tutta la sua lunghezza ,lo leccai tutto, l'asta le palle con le mani mi spingeva la testa per prendere tutta l'asta nella gola,mentre io gli accarezzavo le natiche ,sode,eil suo buco di culo....Lo girai,m'inginocchia e masturbandomi da sola gli ho infilato la mia lingua nel suo solco assaporando tutto il suo buco ....mio marito venne e anche frencis masturbandosi sentendo la mia lingua sul culo ..venne copiosamente.Ci siamo dati appuntamento la sera al bar......io ero vestita con un abitino rosso,calze color carne e reggicalze,sandali con tacchi a spillo(a me piace indossare sempre le calze anche nelle serate estive)Francis arrivo' si sedette e mi bacio' sulla guancia,la sua mano mi tocco' il ginocchio ..sentendo il nylon della calza si eccito' tantissimo,la sua mano prosegui' fino a toccare i ganci del reggicalze..a quel punto mi disse che le donne con le calze lo fanno leteramente impazzire ,voleva prendermi...Andammo in camera nostra e li mi prese insieme a mio marito,doppie,in bocca,in mano ..me lo misero dapertutto...leccai avidamente i loro cazzi i loro culi...mi scoparono ..m'incularono come una troia...Francis mi pompava nel culo con violenza io non capivo piu' niente godevo...godevo...mi riempirono la bocca di sperma che io ingoia......Mancavano ancora 5 giorni alla partenza ma Frencis mi prese sul gommone il pomeriggio,e la sera nella nostra camera ...voleva che ogni volta mettessi le calze,nere ,carne .....Mi diceva che l'italiane sono troie ma una come me non l'aveva mai vista...furono dei giorni stupendi di sesso e trasgressione...Ogni tanto Frencis viene a trovarci in italia per 2 3 giorni...partecipa con noi e con alre coppi di nostra conoscenza...e lui...si diverte tantissimo ...baci da emi
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13 years ago
admin, 75
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Prestazione professionale
Prestazione professionale Per scopare le turiste, in Romagna ci sono i bagnini. Dalle mie parti i maestri di sci. Come si dice, è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. Le due categorie, comunque, a studiarle bene, dico da molto ma MOLTO vicino, presentano svariati aspetti in comune. Tanto per cominciare, l'abbronzatura. Anche se, per intuibili ragioni climatiche, solo i bagnini sono abbronzati dappertutto (o quasi dappertutto, se afferrate l'elegante allusione). I maestri di sci, invece, esibiscono un colorito tra il cuoio da sella e la terracotta giusto sulla faccia e il collo; tutt'al più, in annate particolarmente calde, c'han sulle braccia un bel segno della manica tipo muratore. Altrove, son bianchi mozzarella. Il che, in certi momenti che si vorrebbero intimi, può scatenare inopinate crisi di ilarità, sicché, ragazze, occhio. Le affinità si accentuano passando per così dire dall'esterno all'interno: sia i bagnini sia i maestri di sci fanno prova di una concezione allegrotta dell'esistenza, nonché di una bella resistenza alle bevande alcoliche. La specie maestro di sci, però, si divide ulteriormente in due sottoclassi, quella dei veri e propri maestri di sci e quella degli insegnanti di snowboard, o surf, o tavola che dir si voglia. I primi sono, come dire, il modello più casalingo e ruspante, che trova il suo giusto abbinamento con le fiaccolate, i canti alpini e la barberassa. Che dopo le fiaccolate e la barbera te la bussino lo stesso, intendiamoci, è garantito. Ma nel complesso risultano un rigo più affidabili dei maestri di surf, i selvaggi della categoria, irti di dreadlocks e accessoriati di braghe larghe e maglioni informi sotto i quali, tra l'altro, non è possibile valutare appieno la merce contenuta, cosa assai rischiosa per le possibili acquirenti. Avvertenza: se un maestro di surf vi parla di hard e di soft, non ringalluzzitevi subito. Non vi sta proponendo del sesso e nemmanco la visione di un film porno, ma parla di tavole, o di stili. Ma non disperate: con la stessa nonchalance con cui dodici ore prima vi ha buttato giù da un dirupo in groppa a uno snowboard, con lo stesso aplomb con cui, all'ora dell'aperitivo, vi ha infilato la lingua in bocca davanti a cinquanta sconosciuti, giunti al digestivo vi biascicherà romanticamente all'orecchio "perché non vieni in camera mia che te lo metto nel culo, tesoro". Il che presuppone, nella donzella in questione, per lo meno una bella presenza di spirito o la Nivea sempre a portata di mano. Beh, l'eroe della nostra storia non è per niente un tipo così. Anche se maestro di surf, il ragazzo è laureando in ingegneria, ancorché ambientale, ha lunghi capelli biondi e ricci che NON pettina con i petardi ed è dotato di due fantastici occhi verde-erba con lunghe ciglia tipo Bambi. Nonché di un culo a cui manca la solo la parola e di un pacco di tuttissimo rispetto, che gli gonfia discretamente la cerniera dei jeans blu-denim. Insomma, un gran bel giocattolino. Che, fra l'altro, tutte ma proprio tutte le mie amiche si sono già fatte, raccontandomi le sue doti in lungo e in largo (più in lungo che in largo, a ben ricordare). E io chi sono, Babbo Natale? Sicché, eccomi qui che dopo aver aspettato con ansia la fine della stagione (durante la quale avrei dovuto competere con una compilation di inglesine sedicenni, prova palesemente al di sopra delle mie forze) lo attendo al varco qui a valle, in un locale noto come riserva della specie. Puntuale come un orologio, bello come un mattino d'estate, il nostro si materializza intorno all'una; dopo due ore di gin tonic e una giornata di lavoro sul gobbo io non sono proprio al mio massimo, ma mi rianimo, sistemo il push-up e mi gli faccio incontro, inalberando dentatura candida e una mini da arresto. Il biondo mi saluta vago, strascicando oltre lo strascicabile la sua voce bassa e morbida; ancora non è entrato, che già mi appare dotato del mojito d'ordinanza. Si aggancia languido al bancone, camicia blu aperta sui pettorali lisci e moderatamente abbronzati (Caraibi? Lampados? e chi lo sa) e iniziamo una conversazione quasi interamente sostenuta dalla sottoscritta: lui sorride, annuisce, e inerpica due dita pigre su per il mio braccio destro fino ad approdarmi alla spalla e poi dietro l'orecchio. Sento già ribollirmi la faccia, e non soltanto quella. Lui giocherella coi miei orecchini e mi si appoggia al fianco, minando gravemente la mia lucidità mentale quando, nel girarsi verso il bancone per ordinare una birra (come? Ha già finito il mojito? ) mi struscia il pacco contro la coscia, e mi respira per un momento contro la gola. Ha il fiato caldo e dolce di menta, pensa te com'è il sapore. Mi sorride, il tesoruccio. A me e a quasi tutte le donne presenti, a essere sincera, perciò il difficile dovrebbe essere scrostarlo più che dal bancone dalle rapaci braccia femminili che si protendono verso di lui da ogni parte... ma finalmente, svariati drink alcolici pù tardi, si è fuori. "Facciamo due chiacchiere nella mia macchina?" aristrascica il nostro, allacciandomi la vita nella romantica atmosfera del parcheggio, così inebriante col suo dolce aroma di benzene. "La sua macchina" si rivela un'infernale spider che starebbe stretta alla Barbie. Bene, direi. Che qui più si sta stretti e meglio è. Le sue dita si incamminano lungo la mia coscia, che si è ulteriormente scoperta mentre sedevo in auto; le mutande non mi si vedono per un solo motivo, che probabilmente, minime come sono, sono scomparse su per la passera. Lo guardo mentre apre il cassettino, cerca qualcosa, scarta e si mette in bocca un gomma da masticare, poi si volta a mezzo dalla mia parte e sussurra: "Ne vuoi una anche tu... o vuoi assaggiare la mia?" Deglutisco a vuoto, sentendomi deficiente. Fortuna che la domanda era retorica. Lui si avvicina al rallentatore, mi poggia l'altra mano sulla guancia, abbracciandomela, e mi infila la lingua in bocca, gomma da masticare inclusa. Mi esplora con tutta calma, riprendendosi e ridandomi il chewingum, mentre la sua sinistra veleggia dalle parti dove dovrebbe trovarsi il perizoma, se ancora ci fosse. Lo sento, fradicia come sono gli rovinerò per sempre la pelle del sedile. Tra l'altro, mica facile farla venir pulita, 'sta tinta. Le dita del fanciullo da una parte mi accarezzano teneramente una guancia, e dall'altra mi affondano sempre più fra le cosce; e sono dita abili, cazzarola, mobili ed eccitanti da morire. Mi lascia la bocca solo per iniziare pigramente a leccarmela, dentro e fuori, gli occhioni chiusi e i riccioli biondi che mi sfiorano la faccia. Poi, quando meno me lo aspetto: Bingo! la sua mano sinistra ce l'ha fatta ad agganciare il mio perizoma, lo tira e se lo arriccia fra le dita, sollecitandomi violentemente labbra e clitoride, già agitati di loro: fa scorrere le dita sotto la stoffa, mi penetra appena, pizzica, struscia, accarezza, insomma dà fondo a tutto il repertorio, e senza mai smettere di giocare con la mia bocca. Non so dove ha imparato questa roba, ma il Cepu son sicura che non c'entra. L'altra mano si tuffa nello scollo della maglietta, mi preme il palmo contro un capezzolo, in un lento moto circolare. Mi gira verso di lui, infila deciso un ginocchio fra le mie cosce, poi armeggia con la cerniera dei jeans. Oggesù, stai a vedere che l'uomo mi vuole scopare qui, coram populo, in un parcheggio illuminato a giorno e comoda come nel cestello della lavatrice. Eh no, cicciuzzo, con tutta la fatica che ho fatto per arrivare fin qui almeno un letto me lo devi! Lo dissuado con mielate parole (e staccandogli a forza la mano dalla mia passera), inducendolo a trasferirsi nel mio lindo appartamento di zitella emancipata. Sul mio divano il nostro si appoggia morbidamente ai cuscini, si stiracchia e: sbadiglia. Come sarebbe a dire sbadiglia, boia mondo? Se dieci minuti fa ho dovuto disincagliarlo con le cattive dalle mie grandi labbra, adesso c'ha sonno, il piccolo? Non si fa così, non si fa! Mi siedo vicino a lui e mi struscio, mandando la mano destra a pascolare fra i pochi bottoni ancora allacciati della sua camicia. Ha la pelle fresca e liscia, come quella di una donna. Sta a vedere che si depila, il pupo. Non che me ne lamenti, anzi. Abbasso la testa, e gli infilo il naso nel collo, gli bacio dolcemente la gola, poi scendo a sbaciucchiargli il torace. Quando inizio a mordicchiargli i capezzoli, bontà sua, si rianima, mi infila la mano fra i capelli, dietro la nuca, mi solleva la testa per baciarmi. Era ora. L'altra mano l'ha parcheggiata sotto il mio sedere, che tanto è praticamente tutto scoperto, e prende a passeggiarmi le dita nel solco fra le natiche, ad accarezzarmi giusto dove tutto è molto più caldo, e bagnato, tentando ogni apertura, frugando con dolcezza, finché perdo un filo il controllo e gli mordo un labbro. Forte. Trasale, ma fortunatamente gradisce, e ricambia pure, denti e lingua a stuzzicarmi la bocca e il mento, poi il collo, il capezzolo sinistro che prende a succhiare, occhi chiusi; ci gioca con tutta calma, e quando già temo che la tetta destra inscenerà uno sciopero di protesta, ci poggia sopra la mano, se la fa sparire nel palmo (sì, è piccola, e allora?) e ricomincia il giochetto dei cerchi intorno al capezzolo. Sono bagnata ovunque, roba mia o sua chissene frega, e intanto ho assunto una posizione da paresi per permettergli di raggiungere con le dita ogni millimetro fra le mie cosce scivolose. Sa dove toccare, il piccolo, e ogni volta che ripassa avanti e indietro un'onda calda mi risale la pancia, fra piacere e solletico. Sto quasi per godere, peccato che sento anche le prime avvisaglie di un crampo devastante, e se non mi sposto alla veloce mi dovrà trascinare tutta annodata in pronto soccorso... ma non è che se me lo scollo di dosso si offende? Manovra diversiva, non tanto fine ma efficace: mano che gli risale la coscia e gli si ferma sul pacco, già abbondantemente in tiro, che gli stringo dolcemente fra le dita, sussurrando: "e se andassimo di sopra?" Detto fatto: manco il tempo di salire le scale che mi spinge con una certa decisione giù sul copriletto, e se sta lì a guardarmi in piedi, con l'occhio verdolino a mezz'asta e un sorrisetto paterno sulle labbra (un filino gonfie, per via del morso di prima). Mi si sdraia addosso, quasi un metro e novanta di uomo figo e tutto mio, da farci quello che voglio: mi dico la vita è ben bella, qualche volta. Soprattutto se lui ti cerca così subito la bocca, gli occhi chiusi e le mani dappertutto, e mentre ti bacia ti toglie quel che ti era rimasto addosso, e ti tocca, e ti si assesta sopra per farti sentire il cazzo duro per tutta la sua lunghezza larghezza e spessore, strusciandotelo sulla coscia nuda come il più consumato degli stripteaseurs. E poi scende con le labbra, si strizza le tette fra le mani e le prende in bocca, ci passa la lingua in mezzo e sopra, scende ancora, sento tutta la scia della sua saliva sulla pancia, si perde un po' nell'ombelico ma alla fine alla passera ci arriva, eccome se ci arriva, mi accarezza la piega della coscia con la bocca e la lingua, mi sporgo a guardare la sua bella testa fra le gambe, che lui mi apre spingendoci contro la mano aperta. Bacia e lecca e succhia da padreterno, il piccino, e quando mi infila dentro due dita ho ormai accantonato ogni mio residuo pregiudizio nei confronti degli ingegneri. Gli accarezzo debolmente i capelli, impigliandomi nei ricci, mentre lui finalmente mi scopre il clitoride, lo guarda un attimo come fosse il santissimo e poi lo prende in bocca, facendomi perdere ogni controllo delle mie funzioni mentali. Godo, godo un sacco, godo talmente tanto che quasi mi preoccupo: che mi ha fatto, il benedett'uomo, la macumba? Ma tutto, purtroppo, ha una fine, e, in preda ad un attacco di riconoscenza, e lo scosto per andargli sopra. Mi inginocchio a cavalcioni del suo bacino, gli slaccio i calzoni: meraviglia delle meraviglie, ha il cazzo ancora in tiro come prima, non come certi ometti che conosco io, che a leccare la figa si annoiano e gli sviene il pisello. Mi metto ostentatamente le dita in bocca, me le lecco con calma e poi comincio ad accarezzarglielo, sempre continuando a fissarlo. Ma lui gli occhi li chiude, stellina, e allora tanto vale mettersi comoda e ricambiare il favore. Mi fermo un momento a guardarlo, il suo cazzo, con le mie dita intorno; non sarà colossale ma ci si può divertire, e anche parecchio, direi. Ci giochicchio un po', in punta di lingua intorno al glande e poi giù fino in fondo, lo prendo appena in bocca e lo rilascio. Lo sento irrigidire gli addominali ogni volta che me lo infilo in bocca tutto, e un indistinto mormorio gli sorge dal fondo della gola, roba del tipo "mmmhah che brahvammmh--" Ecco, bravo, fammi il tifo, che io sono una che le lodi la stimolano a dare il meglio di sè. Sicché mi metto d'impegno, alterno bocca, lingua e dita fradice che ogni tanto gli infilo in bocca, mi lascio scivolare il suo cazzo contro il palmo e poi lo riprendo, lo risucchio lentamente, un millimetro alla volta, e poi a tradimento lo accolgo tutto fino in gola, strappandogli ogni volta via tutto il fiato dai polmoni. Il giochetto va avanti a lungo, anche perché ogni volta che mi accorgo che sta per venire cambio ritmo, o movimento; lui sbuffa e ride, ma mi lascia fare. I ricci biondi del suo pube sono zuppi di sudore e di saliva: decido di esagerare, e con le dita gli tento con cautela l'ingresso posteriore. Lui si irrigidisce appena, non so se è pudore o sono le unghie lunghe, poi si rilassa; il gioco della mia bocca e del mio dito si fa ritmico, incalzante. Tengo il suo cazzo in bocca, lo stuzzico con la lingua senza mai mollarlo. L'ingegnere intanto è passato dalle parole compiute alle vocali, più o meno aspirate, ma ha la correttezza di avvisarmi prima di venirmi in bocca: un'operazione abbastanza lunga, e tutto sommato non poi entusiasmante. Naturalmente, parlo per me. Lui sembra contento, direi. Per il momento prendo fiato, scivolo verso il bordo del letto. Lo guardo. Inerte, occhi chiusi. Bene, mi arrischio a scendere in cucina, speriamo non si offenda se non lo assisto nel post-orgasmo. Una coca e sei minuti dopo, lui è sempre immobile e a occhi chiusi, spiaccicato per tutta la sua lunghezza di traverso sul mio letto. Mi ci raggomitolo a fianco, mi struscio, gattesca che più non si può, lo solletico piano, elaborando languide fantasie sul prosieguo della serata. Lo accarezzo. Mi respira nell'orecchio, con un ritmo inquetantemente regolare. Ohè, ciccio, vabbè la curva discendente del maschio, ma, per tutti i rapporti Kinsey, non c'avevi 26 anni, te? Dov'è finita tutta quella frenesia che avevi addosso mezz'ora fa? Lo pizzico decisamente, e con cattiveria, ottenendo come unico risultato che si gira a pancia sotto, semitravolgendomi, e inizia pericolosamente a russare. Poche balle, moretta: il piccolo, al momento, DORME. E con l'alcol che ha in corpo chissà quando si sveglia, pure. Se c'abbiam fortuna, domattina per colazione. Ma io lo aspetto al varco, come no. Intanto, vassapere se a quest'ora faccio ancora in tempo a vedere Marzullo.
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13 years ago
19silvia76,
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Ritorno a casa
Dopo due settimane lontano da casa il ritorno in famiglia è sempre il momento più bello ed eccitante per un marito, soprattutto se questi di lavoro fa il militare. Federica, mia moglie, ha 25 anni è una donna bellissima, i suoi capelli corti fino alle spalle color mogano, che con la luce del sole lasciano intravedere delle leggere sfumature bordò incorniciano perfettamente i dolci lineamenti del suo viso. Si dice che gli occhi sono lo specchio dell’anima, i suoi riflettono limpidamente tutta la sua dolcezza e, con quella forma leggermente a mandorla, richiamano il tipico fascino orientale. Sotto uno di essi, il destro per la precisione, spostato poco al di sopra dello zigomo, c’è un piccolissimo neo che le dona un’aria da dama rinascimentale, è stata la prima cosa di lei della quale mi sono innamorato. Il fisico conservato molto bene da tanti anni di pallavolo non è venuto meno nonostante le fatiche della gravidanza ed il suo ventre conserva ancora tutta la sua innocente sensualità di giovane ragazza, solo che a differenza di prima ora sembra ti sorrida con quella piccola cicatrice poco sopra l’inguine che somiglia tanto ad una bocca sorridente. Quel piccolo taglio mi fa impazzire, lo accarezzo di continuo per me, anzi per noi è la testimonianza di un sogno d’amore coronato con la nascita della nostra meravigliosa bambina. Non è tanto alta a dire la verità , ma è molto ben distribuita. Il suo decolté mi fa impazzire, sembra modellato da un Dio greco e anche se lei lamenta il fatto che sia leggermente cadente per via dall’allattamento. Per me non ne esistono di più belli. Lo amo, mi piace e mi eccita al punto da volerlo avere sempre sotto le mie mani e non appena posso vado a darle una palpata come a non volerne dimenticare forma e consistenza. I suoi capezzoli sono morbidissimi e quando si induriscono per l’eccitazione non riesco a non avvicinarvici la bocca per baciarli e leccarli tutti. Il suo sedere poi dovreste vederlo. ODDIO MIO QUANTO E’ BELLO!!! Botticelli è risorto in una sera di ottobre di quel lontano 1986 per dare vita alla sua ultima e più bella opera d’arte. Amo abbracciarla da dietro mentre stira o lava i piatti e strusciare su di esso tutta la mia virilità e la mia eccitazione. Per me è una venere ogni volta che la vedo in lingerie mi manca il respiro, le mani mi incominciano a sudare, l’eccitazione sale e da sotto le mutande sento il mio pene che sembra voler schizzare fuori quasi a volersi godere anche lui lo spettacolo. La amo più di ogni altra cosa al mondo è la mia principessa. Poi c’è mia figlia Giulia, una bimba di due anni, iperattiva che ti porta via forza e tempo in quantità industriale ma che alla fine quando ti guarda, ti sorride o più semplicemente ti chiama senti il cuore che ti si scoglie e anche se fino ad un minuto prima piangeva per qualche capriccio la riempi di coccole. E’ la nostra gioia, ci basta guardarla per dimenticare tutti i pensieri ed i problemi che affrontiamo quotidianamente. Ha una chioma biondissima e due occhi che sprizzano una furbizia inimmaginabile per una bimba di quell’età . Infine ci sono io Thomas, ho 30 anni e da 12 sono arruolato nell’esercito. Sono Caporal Maggiore Capo, ancora uno scatto ed avrò raggiunto l’apice della mia modesta carriera. Ma d’altro canto a me non interessa diventare chissà chi per fare chissà cosa. Per me la cosa più importante è avere un lavoro che mi permetta di realizzare tutti i sogni di mia moglie e della mia bambina. Ogni tanto per lavoro mi assento per qualche settimana di polveriera o per un mese di campo oppure per un’attività congiunta con le altre forze dell’ordine in qualche città dell’ Italia. Questa volta mi è toccata una polveriera a Mantova. Due settimane di turni, giri di pattuglia, allarmi di primo tempo e poche ore di sonno in una struttura fatiscente e sconsolatamente abbandonata con un solo maresciallo a gestirla nella quale teoricamente dovrebbero essere conservati missili o armamenti vari ma che in realtà contiene qualche ferraglia abbandonata ed alcuni autoveicoli in disuso. Per tutti quei benedetti quattordici giorni non ho pensato ad altro a quale sorpresa preparale, come poter soddisfare ogni suo più piccolo desiderio sapendo che il tempo nella vita di due coniugi impegnati tra lavoro, famiglia e figli è pressoché nullo. Quale regalo poterle fare per “giustificare†in qualche modo quell’innaturale senso di colpa che giaceva dentro di me solo per aver adempiuto nient’altro che al mio dovere. Non ero mica andato in vacanza all’estero, non ero mica uscito con gli amici il sabato sera per andare in discoteca o ancora peggio non l’avevo mica tradita. Eppure lui era là , quel bastardo, incomprensibile e fastidiosissimo senso di colpa era li a farmi stare male e per quanto io cercassi con tutto me stesso di convincermi che non aveva senso avere rimorsi nei confronti del mio lavoro, egli rimaneva costantemente in me come una cozza è attaccata al suo scoglio. Per questo cercavo continuamente in me la consapevolezza che alla fine questa è la vita soprattutto quella militare che ti porta a stare lontano dai tuoi affetti. Lo sapevo e l’ho sempre saputo ma quando non è più un discorso vincolato solo a te ti rendi conto che la fatica non la fai solo tu nel dover partire e stare lontano dagli affetti, ma la fanno soprattutto loro che subiscono in qualche modo la tua assenza. Forse era proprio per questo che mi sentivo così in colpa, ho passato la maggior parte della mia vita a leccarmi le ferite inferte da una famiglia priva di struttura, di un padre assente, di parenti che non esistevano, di una famiglia priva di ogni fondamento dove i ricordi più belli sono legati ai momenti in cui io non ero con loro. Proprio ora che ero riuscito a costruire una famiglia tutta mia avrei fatto di tutto pur di non farle mancare niente. Ero andato a fare un campo, niente di più, per giunta profumatamente pagato dal momento che percepivo 640 euro a settimana di extra-bugget. Ma non mi importava dei soldi! In quel momento per me era più grande il fastidio di aver privato mia figlia per due settimane di poter giocare con il suo babbo e mia moglie di poter godere di tutte le attenzioni che un marito innamorato pazzo di lei le poteva donare. “BEATA LA FAMIGLIA DOVE PARTIRE VUOL DIR SOFFERENZA E ARRIVO VUOL DIR GIOIA†, non ricordo quale santo lo diceva, forse San Pio o forse San vattelappesca. Non è importante e a dirla tutta la trovo anche un po’ banale come frase, ma durante il viaggio di ritorno da Cervia in quel cacciamali, durante tutta la durata di quello scomodissimo viaggio seduto in quel rottame di un pullman, non sono riuscito a trovare un solo motivo per il quale quella frase non calzasse alla perfezione. Ma purtroppo la vita è così, e con il tempo il senso di colpa scema gradualmente a favore della convinzione che quando si è capo famiglia si hanno delle responsabilità nei confronti dei propri cari. Per questo quotidianamente non faccio altro che pensare a come poter renderli felici, è il mio pensiero fisso sin da quando sono entrati come dei fulmini a ciel sereno nella mia vita. Siamo una famiglia ed io ne sono il punto di riferimento ed è mio preciso compito prendermi cura di loro in tutto e per tutto. Durante quei giorni tutto mi è mancato di loro, i capricci della bimba, il profumo della pelle di Federica, le faccine birbe di Giulia, le paranoie di una moglie che si vede sempre tutta ciccia e brufoli per dirla come nella nota pubblicità . Persino i suoi genitori mi mancavano, sebbene con la suocera litighi un giorno si e l’altro pure sentivo di aver bisogno del loro costante ed assillante volerci aiutare a tutti i costi. Eh si, purtroppo l’essere umano è fatto così, prima desidera avere una famiglia sua e si lamenta che non trova la donna giusta, quando ce l’ha si lamenta della moglie assillante e dei suoceri invadenti ma quando vi è lontano lamenta la loro mancanza rendendosi conto di non poter fare a meno di tutto ciò. L’essere umano è la creatura più complessa e strana che Dio abbia creato, anzi a dirla tutto secondo me esso è la dimostrazione che anche ad un’entità superiore come lui tutte le ciambelle non riescono col buco. Arrivato quel fatidico giovedì salii sul pullman che mi riportava da Mantova a Rimini. Il viaggio seduto su quegli stretti sedili di vera finta pelle ed imbottiti di vera finta spugna rendeva ancora più lungo un viaggio già reso infinito dai 90 km/h di velocità di punta di quel rumorosissimo mezzo e dall’impazienza di rivedere le mie due gioie più grandi. Durante il viaggio di ritorno ci fermammo in un’ autogrill e cercai qualcosa di carino per la bimba. Trovai un peluche, una foca bianca con il pelo morbidissimo e gli occhioni grossi come due noci ma non del tutto convinto la riposai. Più in là , vicino lo scaffale dei cd vidi un vasetto di Didò e mi ricordai di quanto a Giulia piacesse lavorare la pasta come la sua affezionatissima bis nonna. Fatto, la bimba era sistemata. Arrivati a Rimini mi affrettai a scaricare i bagagli posare fucile, maschera ed elmetto non senza ricorrere a qualche vecchio trucco da naione per saltare la fila infischiandomene se qualche collega brontolava e mi mandava platealmente a quel paese, “GLI PASSERA’†pensai tra me e me. Caricati i bagagli in macchina andai al centro commerciale e mi procurai tutto quello che mi serviva. Candele profumate, spumante, baci perugina. Entrai nel negozio della yamhamay e le comprai un completo intimo molto sexy poi in un negozio di intimo per uomo dove presi un completo intimo della navigare per me. Per lei scelsi un reggiseno senza imbottitura corredato da canotta e slip modello brasiliana, tutto rigorosamente in cotone memore della sua intolleranza per la microfibra o il sintetico. Per me andai sul classico ed optai per una magliettina intima ed un paio boxer aderenti neri. Finito di fare compre partii alla volta di casa, arrivai in paese alle 11:35 non appena la vidi, le andai incontro. Mi stava aspettando sul ciglio della porta della casa dei miei suoceri con in braccio la bambina. Salutai prima Federica, le diedi un bacio appassionatissimo, le nostre lingue sembravano doversi annodare come i lacci delle scarpe che formano quei fastidiosissimi nodi impossibili da sciogliere, poi salutai la piccola e la strinsi forte a me. Entrammo in casa e ci sedemmo a tavola per pranzare. Appena finito di mangiare inventai una scusa per potermi allontanare ed andare a prepararle la serata. Mi recai dalla fioraia del paese e mi procurai dei petali di rosa, poi andai a casa e incominciai a sistemare il tutto. Mentre misi a masterizzare il cd con le canzoni che mi ero preparato durante la mia assenza cosparsi il letto di petali e baci perugina. Con quella trapunta blu il letto sembrava uno scorcio di cielo pieno di stelle luminose che facevano capolino fra un cumulo frastagliato di nuvole. Al centro del letto sistemai con cura il pacchetto contenente il completo che le avevo comprato, sembrava quasi che stessi sistemando la punta dell’albero di Natale lo giravo e rigiravo cercando la posizione perfetta. Presi cinque cravatte dal mio armadio e le sistemai sul comò vicino al letto, sarebbero servite per realizzare una delle sue più grandi fantasie, e cioè quella di legarmi, bendarmi e fare di me quello che voleva. Successivamente sistemai accuratamente le candele per la camera da letto e non appena finita la masterizzazione misi il cd nel lettore per provarlo, funzionava! In sala da pranzo incrociai sul tavolo della sala due calici da spumante e preparai il ghiaccio necessario a riempire il suaglass nel quale poi le avrei messo lo spumante. Fatto questo non rimaneva che attendere i favori delle tenebre ma soprattutto il sopraggiungere del sonno alla piccola. Non appena si addormentò la bimba a casa dei nonni scattò il fatidico momento. Dissi a Federica di aspettare dieci minuti prima di venire a casa, e andai a dare il via alla serata. Accesi le candele, feci partire la musica e riempito il suaglass di ghiaccio vi infilai dentro lo spumante e lo misi accanto ai calici. Non appena finii di preparare il tutto sentii suonare alla porta, aprii. Era lei. Bella come il sole, il suo fascino era tutto nella semplicità dei suoi jeans e di quella maglia color salmone. La introdussi in casa, coprendole con le mani gli occhi. Quando le tolsi senza neanche guardare lo spumante si girò e mi diede un bacio intensissimo, non le interessava quanto meravigliosa potesse essere la sorpresa, comunque in cuor suo sapeva che le avrei fatto passare una serata indimenticabile e per questo mi ringraziava a prescindere. Stappai lo spumante e brindammo a noi, al nostro amore, alla sua bellezza, la guardai negli occhi e le ricordai, come se ce ne fosse stato bisogno, quanto lei fosse importante per me. Lo feci con quell'eccitazione mista a paura che di solito è sita negli adolescenti al primo appuntamento. Il mio cuore batteva talmente forte che stando zitti si poteva sentire scandito ogni singolo battito. Non riuscivo a smettere di guardarla, quella sera era più bella del solito, i suoi occhi sembravano essere uno specchio magico che riusciva a mettere a nudo tutte le mie fragilità e le mie paure, capii ancora di più che lei era la parte più importante di me quella senza la quale il mio cuore non avrebbe mai potuto pulsare. La baciai una volta e un'altra e un’altra ancora. Persi il conto del numero dei baci che ci scambiammo, la passione ci fece perdere la cognizione del tempo, e non ci rendemmo conto di quanto tempo le nostre labbra rimasero attaccate ma sinceramente non ci interessava, non avevamo alcuna fretta. L'unica cosa che contava era che io e lei eravamo li, soli, liberi di dare sfogo alle nostre passioni più sfrenate. Come due bambini che escono per la prima volta da soli per la testa ci scorreva velocissimo tutto quello che avremmo potuto e voluto fare in quella serata. La portai in camera da letto, dall’espressione del suo viso esterrefatto e sorridente capii che apprezzò moltissimo. “SEI MATTO†esclamò con un filo di fiato. Ammirò le candele e ne apprezzò il profumo e l’atmosfera che esse con la loro tremolante luce creavano. Fece il giro del letto sfiorando con la mano i petali adagiativi sopra come a volerli accarezzare. Vide il pacchetto posto al centro del letto, lo prese, mi guardò, sorrise e con dolce ipocrisia mi chiese: “E’ MIO?†“NO E’ PER ME†risposi sorridendo. Le piacque molto, “ASPETTA UN’ ATTIMO†mi disse ed entrò di corsa nel bagno per cambiarsi. Non appena tornò mi si bloccò il fiato. Sembrava una venere. Quel completo le sembrava disegnato addosso. I suoi seni calzavano in quel reggiseno come se li avessero presi come stampi per formare quelle coppe. La canotta cadeva giù morbida sui fianchi e lasciava intravedere gli slip che poco celavano all’immaginazione. L’abbracciai, ci baciammo e ci adagiammo dolcemente sul letto incuranti dei petali e dei cioccolatini, incominciai ad accarezzarle i seni, morbidissimi e scesi nella pancia. Con le dita sfiorai la cicatrice del parto quasi a volerla salutare ed infine finìì inevitabilmente per massaggiarle il suo sedere esaltato da quegli slip. Mi sfilò la camicia e mi baciò il petto, era meraviglioso. I brividi mi scesero per tutta la schiena fino al coccige. La sua bocca era liscia come la seta e la sua lingua morbida sembrava volesse avidamente assaggiare ogni più piccolo pezzo della mia pelle. Mi sfilò i pantaloni e vide le mie mutande nuove, erano gonfie di voglia, erano gonfie di lei, “BELLE, TI DONANO†mi disse sorridendo, “SPECIE ORA CHE SONO COSI’ GONFIEâ€. Le sfilai da canotta e subito dopo il reggiseno e mi apparsero in tutta la loro soffice bellezza quei seni che tante volte avevo visto, toccato e baciato, ma che quella sera avevano un qualcosa di diverso, qualcosa di poetico. Erano più belli, tondi e i capezzoli sembravano due ciliegie gustosissime da assaporare con estrema dolcezza. La feci sdraiare in posizione prona, ed incominciai a massaggiarla. Le mie mani si muovevano sinuosamente come a volerle trasmettere tutto l'amore, l’eccitazione e la voglia che provavo in quel momento. Le massaggiai le spalle poi passai alla schiena e scesi per tutta la colonna vertebrale. Arrivai al sedere, mi abbassai e incominciai a baciarlo da sopra quegli slip che lo incorniciavano come fosse un’opera d’arte. Come preso da un’ istinto animale presi un lembo di quegli slip tra i denti e con decisa dolcezza glieli feci scorrere giù. MENTRE le sfilavo gli slip le mie labbra accarezzavano quelle gambe candide e lisce, sentivo che l’eccitazione irrompeva sempre più in noi come un fiume in piena che sfonda gli argini, argini che per noi erano rappresentati dai nostri freni inibitori. Risalii di nuovo verso il suo sedere e incominciai a leccarla fra le gambe, sentii il sapore della sua figa bagnata, l’odore della sua eccitazione, i gemiti che accompagnavano il suo sempre più crescente piacere. “SI COSÃŒ! CONTINUA, NON FERMARTI, MI FAI MORIRE!!!†mi implorò con la stessa pietà usata da un prigioniero nei riguardi del proprio carceriere. Proprio quando pensavo ch e era in balia delle mie attenzioni si rizzò su, e scese dal letto. Mi sfilò i boxer e diede un dolce bacio a stampo nella punta del mio pene già durissimo. La vidi che andò vicino al comò e prese le cravatte. “SDRAIATI!†mi ordinò. Con una cravatta mi bendò, sparì dalla mia visuale e di colpo il buio mi circondò. Sentii che mi allargava le braccia, uno alla volta legava i miei polsi alla rete del letto. Dopo toccò alle gambe, ero completamente suo. Poteva farmi quello che voleva ed io non avrei potuto fare niente, ma soprattutto non potevo sapere cosa aspettarmi e questo mi eccitava ancora di più. Incominciò a baciarmi, senza staccare mai le labbra scese al soffermandosi nel collo e proseguendo nel mio petto. La sua lingua incominciò a giocare con i miei capezzoli, di solito non le permettevo di farlo, sapeva che mi faceva impazzire di solletico ma quella sera ero suo e soprattutto ero completamente legato e bendato. Non potei fare niente, si era calata perfettamente nel suo nuovo ruolo di romantica aguzzina, infatti stavo morendo avrei voluto fermarla ma non potevo, le chiedevo di smettere ma lei continuava imperterrita. Si interruppe ed io tirai un sospiro di sollievo ma fu una breve sosta. Rabbrividii improvvisamente! Il mio capezzolo di destra si congelò, prese un cubetto di ghiaccio dal suaglass, lo mise in bocca facendone fuoriuscire una piccola estremità fra le labbra ed incomincio a massaggiare il capezzolo. Successivamente passò all’altro, era la cosa più fastidiosa ma più eccitante che mi avesse mai fatto e pertanto la lasciai fare. Scorse per tutto il petto, scese sulla pancia, i brividi erano sempre più forti ma non c’era verso di poter fermare quell’uragano di eccitazione. Mi aspettai che da un momento all’altro praticasse quella stupenda sevizia anche sul pene, ma non lo fece! Passò per la coscia destra e arrivò alle palle. Senza che me ne resi quasi conto esclamai “ODDIO, CHE SPETTACOLO È MERAVIGLIOSO! TI AMO PRINCIPESSA NON FERMARTI NEANCHE SE TI IMPLORO DI FARLO.†In realtà non c’era neanche bisogno di chiederglielo, lei sembrava aver disconnesso le orecchie e continuò imperterrita nella sua dolce tortura. Dalle palle fu un’ attimo e salì lungo tutto il mio pisello gonfio di voglia. Arrivò alla cappella ed incominciò dolcemente ad infliggergli la sua personale vendetta. “AAAAAA CHE BELLO, SIIIIII AMORE MIO È TREMENDAMENTE BELLO!†Dopo qualche minuto di quella meravigliosa sofferenza scostò la bocca, posò il ghiaccio ed incominciò a succhiare morbidamente la mia cappella, sembrava stesse mangiando un ciupa ciups. Successivamente lo prese tutto in bocca, lo fece con decisione ma con tutta la dolcezza di cui era capace. Incominciò a salire e scendere e mentre lo faceva con la lingua massaggiava dall’interno tutto il membro e con una mano mi massaggiava le palle cercando di stuzzicarmi il l’ano con il dito medio. La golosità che ci metteva nel fare quel pompino dava l’impressione di una donna che si gustava dopo tantissimo tempo il suo gelato preferito. Sentivo che ci metteva la stessa dedizione di un’artista impegnato nella realizzazione della sua opera d’arte. Era una situazione meravigliosa, Io non potevo vederla, lei non poteva parlarmi ma in quel momento capii che avrebbe voluto dirmi qualcosa: “TI AMO AMORE MIO, SEI TUTTA LA MIA VITA!â€. Oramai sopraffatto ed impotente dinnanzi a quell’uragano di donna come un topo catturato da un cobra accennai con la testa un segno di assenso come in preda ad una crisi mistica come a dire “ANCHE IO PRINCIPESSA, SEI I MIEI OCCHI, IL MIO CUORE, LA MIA ANIMA!â€. Sebbene quel breve dialogo non ci sia mai stato per noi è come se avessimo realmente parlato e fosse stato il più intenso dialogo mai fatto tra di noi. Dentro di me stentavo a riconoscerla, sembrava un’altra donna. Non era più quella ragazza insicura e timida che si vergognava di rilasciare i propri freni inibitori con l’uomo che amava, era una donna, una donna navigata, una di quella che sembra aver avuto mille amanti. Non una puttana no, le puttane non ci mettono tutto l’amore e la passione che in quel momento lei mi stava trasmettendo. Per la prima volta nella sua vita lei si era lasciata andare completamente trasformandosi in una sorta di stupendo Mr Hyde, ma la cosa più bella era che non mi spaventava affatto, anzi mi eccitava ancora di più. Di colpo si fermò, sfilò quel membro duro dalla bocca, sentivo che era ricoperto della sua saliva, la sentivo scivolare lungo tutta l’asta e adagiarsi sui peli. Non resistei più e alzai un po’ la testa e, favorito da una piega della cravatta che mi copriva gli occhi, sbirciai per cercare di vedere quale fosse la sua prossima mossa. Intravidi il mio pene, fieramente eretto, la luce soffusa e tremante delle candele lo faceva sbrilluccicare come un’ albero di Natale. Richiusi gli occhi e riadagiai la testa sul cuscino. Improvvisamente sentii un calore improvviso nelle palle, era lei. Le prese in bocca e incominciò a succhiarle dolcemente mentre con la punta del dito continuava a giocherellare e a penetrare il mio ano. Muoveva la bocca lentamente ed incominciò a simulare una meravigliosa, dolce e sensuale masticazione. Ero in preda al delirio e le dissi “AMORE MIO SEI MERAVIGLIOSA†a quelle parole si mise a cavalcioni sul mio viso e incominciammo uno dei più bei 69 della mia vita. Lei riprese li dove aveva lasciato con il suo pompino ed io incominciai a leccarle la figa grondante di voglia. Che meravigliosa sensazione, stavamo godendo ognuno dei piaceri dell’altro. Andammo avanti per un po’ poi lei si alzò e si recò di nuovo nel comò, aprii un cassetto e vi estrasse qualcosa. Ritornò nella stessa posizione di poco prima così ripresi a leccarla. Il sapore e l’odore del suo umore mi facevano impazzire, la mia lingua era ricoperta della sua voglia e quel sapore dolcemente acre mandava in visibilio le papille gustative. Ad un tratto udii un leggero ronzio e sentii qualcosa di molto diverso dal dito di prima che giocava con il mio l’ano. Era un vibratore! “ODDIO MIO AMORE CHE FAI?†“SCCCCCHHHHHH!†mi azzittii immediatamente lei. Ricominciò con il pompino e mentre riprendeva a gustarmi intraprese un massaggio circolare nell’ano con il suo nuovo giocattolo. Non potevo fare altro che stare fermo, rilassato e godermi questa sua nuova ed eccitantissima supplizia. La punta del vibratore sembrava voler farsi largo sempre di più nel mio orifizio fino a che non penetrò per almeno 6-7 cm. Provai del dolore e capii quanto per una donna possa essere difficile accondiscendere alle richieste di un marito. Incominciò un’azione combinata di sali e scendi della bocca sul mio pene e dentro e fuori nel mio culo. Provavo del dolore ma mi piaceva e la implorai di continuare. Non dovetti chiederlo troppe volte, anzi di sicuro non serviva neanche una volta. Andò avanti per alcuni minuti e sentivo la punta di quell’arnese che mi spingeva la prostata procurandomi un piacevolissimo fastidio. Io intanto continuavo a leccarla e la mia lingua, a sua volta, si faceva largo nella sua figa. Penetrai quanto più riuscivo muovendola dapprima dentro e fuori e poi in senso circolare. A quel movimento lei si bloccò ed emise un gemito che si propagò per tutto il mio pene. Le vibrazioni emesse da quel gemito mi diedero un piacere nuovo, una sensazione mai provata prima. Alla fine di questo stupendo gioco lei si alzò si girò e incominciò a cavalcarmi. Il mio pene non dovette fare troppi sforzi per entrare visto lo stato di lubrificazione di entrambi. Sentivo la sua figa bollente sembrava di aver messo il pene in un forno acceso a 180° da due ore. Le pareti che lo circondavano erano lisce, calde, morbide e completamente ricoperte dal suo desiderio. La implorai di levarmi la benda, lo fece, la guardai e la vedevo in tutta la sua statuaria bellezza che mi cavalcava, mi sentivo come un cavallo imbizzarrito che veniva domato dalla propria caw-girl in un rodeo. Le sue tette ballavano a ritmo dei colpi incessanti di quel rapporto e il suo viso si levo verso l’alto con gli occhi chiusi dal piacere. Sembrava quasi che io non esistessi quando la sentii gemere “DAI AMORE SEI MERAVIGLIOSO, COME E’ DURO MI FAI IMPAZZIRE!†Vidi la punta della lingua fuoriuscire dalla sua bocca socchiusa e posarsi sul labbro superiore e pensai che finalmente per una volta eravamo riusciti a soddisfarci completamente senza avere alcun pensiero o freno. Eravamo li sdraiati, nudi sul letto io sotto e lei sopra che mi cavalcava e per la prima volta lo faceva con la mente completamente sgombra da ogni sorta di pudore. Ad un tratto smise di cavalcarmi, senza uscire sfruttò la posizione per far si che il mio pisello la penetrasse il più infondo possibile ed incominciò a muovere il bacino avanti ed indietro molto lentamente. Fu il tripudio di entrambi non resistemmo più di 4 o 5 movimenti che sentii il mio pene gonfiarsi come non mai ed esplodere tutto il suo amore. Anche lei venne e i nostri gemiti si unirono all’unisono creando una meravigliosa sinfonia orgasmica. Sentivo il mio sperma fuoriuscire dall’uretra con la pressione di un’ idrante come nel vano tentativo di cercare di spegnere quell’incendio che si era acceso in lei. La sua figa grondava del più intenso orgasmo mai provato, mentre stava venendo e mi faceva impazzire rendermi conto che ogni singolo muscolo del suo corpo si prodigava solo ed esclusivamente in quell’orgasmo. Calmati momentaneamente i nostri istinti lei mi slegò le braccia, ci abbracciammo incuranti del fatto che l’uno era ancora dentro l’altra. Ci scambiammo altri baci, ci coccolammo, ci accarezzammo eravamo contentissimi. Nel momento subito dopo aver fatto l’amore era non pensavamo nient’altro che a noi, alle sensazioni provate e a quelle che avremmo provato ancora. Era come se tutto quello che ci circondava, il lavoro, la famiglia la figlia per un’ attimo non ci fossero mai stati eravamo totalmente assuefatti dal piacere. I suoi occhi brillavano di luce nuova e una lacrima sembrava fare capolino dall’occhio sinistro. Non servì dire niente, non serviva dire cose come: “grazieâ€, “ti amo†oppure â€Ã¨ stato bellissimoâ€, era tutto li in quell’intenso e prolungato sguardo che ci stavamo scambiando. Lei era mia ed io ero suo, ci appartenevamo l’uno all’altra completamente. Non so per quanto rimanemmo abbracciati, sarebbe potuta essere mezzora come un’ora a noi non interessava l’importante era che noi ci amavamo i nostri corpi nudi e sudati erano li a testimoniarlo. Dopo un po’ che eravamo sdraiati sul letto lei mi guardò con quegli occhi sbarazzini, non dovette dirmi niente la capìì al volo ed infatti sentita la sua mano che riprendeva a massaggiare le palle il mio pene si eresse di nuovo come fosse stato attraversato da una nuova e impetuosa scossa di vitalità . Mi slegò i piedi mi fece spostare e si adagiò in posizione supina. Allungò le braccia verso di me come una fa una bimba quando vede ritornare il proprio babbo dal lavoro. Mi adagiai delicatamente lungo il suo corpo e le sue braccia mi cinsero improvvisamente come a non volermi lasciare scappare, come a dire che io ero suo e che non mi avrebbe mai lasciato andare. La punta del mio pene incominciò a sfiorare i peli della sua figa e poi cominciò un delicato massaggio sulle grandi labbra. Lei emise un gemito che trasondava tutta la sua passione e mi disse: “RIPARTIAMO?â€, non le feci finire la parola che infilai tutto il mio pene nella sua figa vogliosa ed incominciai a infilarlo ed estrarlo. Sapevo che la faceva impazzire difatti dopo 4 o 5 volte che entravo ed uscivo mi guardò quasi indispettita e disse: “AMORE BASTA, INFILALO E FAMMI GODERE!!!â€. A quello che più che una richiesta era un’ ordine, non potei dire di no ed entrai con tutto il mio pene dentro di lei. La sentii gemere di piacere ed esclamare un soddisfatto e compiaciuto “OOOOOO!!!†. Raggiunse un nuovo e intenso orgasmo ed il mio pisello mentre lei veniva fu serrato dalla contrazione delle sue grandi labbra. Potevo chiaramente sentire il frutto di quell’orgasmo inondare tutto il mio membro. Era calda, quasi bollente. Mi fece uscire e mi fece mettere a cavalcioni sopra di lei, prese il mio pene tra le mani e incominciò a segarmelo. Bastarono pochi movimenti che l’orgasmo arrivò improvviso. Le inondai le tette di sperma e alcuni schizzi raggiunsero addirittura la viso. Il capezzolo di destra non si vedeva più ricoperto da quella calda crema color avorio. La soddisfazione di entrambi era totale e non appena ci fummo ripuliti ci rimettemmo a letto e ci stringemmo in un dolce abbraccio, poco dopo ormai esausti, ci addormentammo ma non prima che lei mi desse un’ ultimo bacio sussurrandomi un flebile ma intenso “grazie amore mio, ti amo!â€. C.S. 1981
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13 years ago
Trasgressivi8186,
30/30
Last visit: 13 years ago
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2 SOGNI
Nel dormiveglia prima del profondo sonno:Un lungo cardigan di lana che da fastidio alla pelle aperto davanti, indossato dal tuo corpo nudo e null'altro addosso.I miei occhi fissi sul tuo dorso e il mio sguardo dentro il tuo corpo mentre nell'anima il velo diabolico della mia eccitazione fa nascere in me la voglia di brandire nell'intera mano il tuo sesso mentre cola di piacere sul mio palmo prima per proseguire poi lungo il braccio e con l'altra stringerti fino al male il collo mentre il tono ormai scuro della mia voce ti ordina di godere nel silenzio esclamando: "Stai zitta e godi per me"Attimi prima al risveglio:Vestita con poco, coperta solo da scarpe con il tacco sottile e alto che lasciano vedere il piede nudo a contorno delle tue splendide gambe e da una maglietta attillata che arriva appena sopra l'ombelico e nulla più se non il tuo desiderio che leggi nei miei occhi.Mi aspetti in una stanza vuota seduta sul bordo di una sedia di legno laccata di giallo, con il piede destro in avanti appoggiato tutto per bene in terra, mentre l'altro rimane indietro e piegato perché appoggiato al terreno solo sull'avampiede costringendo così il ginocchio sinistro verso l'esterno mostrandomi il paradiso al miele tra le tue gambe.Il tuo busto è in avanti e gli avambracci appoggiati appena sopra le ginocchia; quasi unite le mani creano con le dita la forma del mio sesso che simuli di assaggiare tra le tue labbra umide che ora ti stai leccando per fermare il mio sapore sul tuo corpo, sul tuo desiderio.
3583
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13 years ago
Poetidelpiacere,
28/35
Last visit: 5 years ago
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Incontro al buio
Premetto che la vicenda in questione mi e accaduta una settimana fa' . Vengo contattato da una coppia , soliti approcci , mail , cellulare e il marito mi dice che lei vuole vedermi in cam organizziamo e cosi ci vediamo , lei mi vede ma io non vedo lei , era curiosa di vedere la mia faccia e nient'altro , mi dice ti aspetto sabato da noi . Mi preparo per il sabato all'ora prefissata mi faccio trovare all'appuntamento e trovo lui che mi dice si sta preparando tra 10 minuti vai io porto fuori il cane e arrivo , aspetto 10 minuti a mi accingo ad entrare , mi apre il cancelletto e mi dice dove andare ( era pieno di piccole villette ) mi incammino ed in 5 minuti sono li davanti alla loro porta mi apre una dea di 180 cm fisico perfetto , non una curva sbagliata capelli nero corvino , occhi verdi , un sorriso ammaliante . Mi fa' accomodare e iniziamo a chiacchierare , il tema era generale , ad un certo punto mi dice , ma non senti che caldo ? Io rispondo che si effettivamente faceva caldo e lei a quel punto si inzia a spogliare e rimane in perizoma, reggiseno ed autoreggenti con un paio di scarpe con tacco vertiginoso , io le chiedo scusa ma tuo marito , e lei di rimando mi dice che rimarra' fuori fino a che io non usciro' Cosi mi spoglio anche io , Mi avvicino ed inizio a massaggiarle la schiena e baciarla sul collo , lei si gira di scatto e avvicina le sue labbra alle mie e ci baciamo appassionatamente , in un attimo lei mi sbottona la patta e si mette il mio membro in bocca , da li in avanti non ci siamo piu fermati e stato un sussegguirsi di sesso senza soste in varie posizioni e ovunque nella loro casetta , dopo circa 3 orette lei ed io stanchi a letto ci coccolavamo un po , quando squilla il suo cellulare , era lui intirizzito dal freddo che si lamentava della lunga attesa , cosi mio malgrado mi vedo costretto ad un ultimo bacio appassionato e mi rivesto . Lei nel accomiatarsi mi sussurra all'orecchio tu non te ne sei accorto, eri troppo preso a venire, ma lo sai che ho preso il tuo sperma che mi colava tra le gambe con un dito e me lo sono leccato a dovere? ...mmm...che bello...!!! Sei stato meraviglioso ... Un grazie a tutti e scusate se ho commesso qualche errore un bacio !
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3
13 years ago
admin, 75
online -
con Bea al privè......
Gli occhi si stanno lentamente abituando alla penombra e dal buio, che sembrava impenetrabile, si materializzano sempre più particolari, quello che sembrava una macchia nera intorno alla pista da ballo ora si delinea come una serie di separè con divanetti bassi a L e tavolini. L’aria è ancora fredda e pulita e ovunque aleggia ancora il profumo dei detersivi usati per le pulizie del locale. Istintivamente parliamo sottovoce anche se non vediamo nessuno, ci sentiamo come se fossimo dei visitatori proiettati in un mondo sconosciuto. Ma non siamo soli, mentre passeggiamo aggappati uno al braccio dell’altro, scorgiamo le sagome indistinte di qualche coppia seduta silenziosamente sui divani sorseggiando un drink. Ci guardano, ci squadrano, commentano, ma nessun cenno.“Cosa facciamo? Vuoi continuare a camminare come zombie o vuoi sederti? Dove vuoi sederti?” dico a Bea.“Non possiamo certo autoinvitarci al divano dove c'è già qualcuno né ho voglia per ora di sedermi in un divano vuoto come se stessimo cercando amici” mi dice sempre sottovoce.Ha ragione, siamo timorosi di fare la mossa sbagliata e rischiare di non raggiungere lo scopo che ci eravamo prefissati.“Che ne dici di quel tavolino?” è un tavolino rotondo, con una tovaglietta lunga fino a terra, affiancato all parete subito a destra della porta di ingresso nella sala; ai suoi lati ci sono due sedie con gli schienali affiancati alla parete, che guardano verso la pista centrale.Sicuramente alla sera è semplicemente un tavolino dove sedersi a bere qualche cosa osservando il movimento in sala, mentre ora diventa la nostra “postazione” dalla quale ci guardiamo in giro e decidiamo cosa fare in seguito.Le nostre teste si sfiorano mentre commentiamo questa nuova esperienza, attorno a noi passano uomini soli che ci guardano insistentemente e poi tornano a sparire nell’ombra, io sento il profumo di Bea reso più intenso dalla tensione dei nostri sensi e non resisto senza darle un bacio. E’ fatta. Siamo entrati di colpo nel nostro universo isolato dal mondo pur essendoci dentro, ci siamo noi nella nostra bolla di cristallo e tutto il mondo è fuori che ci guarda. La percezione delle distanze è totalmente distorta, ogni cosa può apparirci vicinissima o estremamente lontana a seconda del modo in cui la guardiamo.Le nostre lingue si cercano avide e nervose, guizzano, si attorcigliano, trasferiscono tutta la passione e il desiderio che sta esplodendo in noi. Le mani si stringono attraverso il tavolino tentando di annullare la distanza fisica tra noi.Gli occhi socchiusi si aprono di tanto in tanto e scoprono facce sconosciute attorno a noi, ma la bolla di cristallo mantiene una separazione non solo fisica tra noi e loro. Senza pensare agli sguardi di lussuria che scivolano sui di noi e esplorano tuti i particolari dei nostri corpi mi sposto sempre più vicino a Bea e le accarezzo le spalle nude e abbronzate senza poi riuscire a impedire  alle mani di scorrere dentro la morbida scolatura della camicetta e indugiare sui capezzoli che iniziano a inturgidirsi per il piacere imprevisto.Mi alzo in piedi e mi metto di fronte a Bea che restando seduta mi afferra per i fianchi e notando la mia erezione  sotto ai pantaloni riesce a slacciare i bottoni con  la mano destra e infilarsi dentro.Appena sento il calore della sua mano sul mio membro, tutto i sangue che mi scorre nelle vene si concentra in lui e l’erezione diventa esplosiva. Bea mi masturba lentamente, sempre dentro ai pantaulla sedia. La guardo in faccia e vedo che apprezza non solo quello che stiamo facendo ma anche l’eccitazione delle persone attorno a noi, vedo che ora alcuni si masturbano apertamente cercando di stare più vicini possibili a noi senza peraltro esagerare ben sapendo che un momento magico si può spezzare improvvisamente alla minima intrusione nella nostra “sfera di cristallo”.loni e io le accarezzo le mutandine già umide di piacere, sentendola fremere in silenzio. Passiamo quasi un minuto in questa situazione senza andare oltre volutamente e sentiamo distintamente il respiro del nostro piccolo pubblico farsi affannoso e vediamo le loro mani  accarezzare i loro  membri attaverso la stoffa dei pantaloni. Siamo al centro dell’attenzione e quello che pensavamo avrebbe potuto intimorirci e smorzare la nostra passione al contarrio non ci condiziona minimamente. Mi libero gentilmente della presa di Bea e mi inginocchio ai suoi piedi, le accarezzo le ginocchia, le bacio le cosce che lentamente si allargano dischiudendo a me a tutti i presenti le sue mutandine nere di pizzo. Mentre avvicino la testa sento forte il profume del suo sesso che mi eccita ancora di più, con un dito scosto il bordo delle mutandine e scopro la sua splendida passerina perfettamente liscia e senza peli che risalta nella oscurità. La mia lingua inizia a esplorarla con crescente foga fino a sentire il sapore dei suoi umori scorrermi in bocca. Le sue mani premono la mia testa contro il suo sesso chiedendomi di continuare, e la mia lingua scorre, la mia erezione aumenta da sola e sento Bea sempre più bagnata fremere seduta sulla sedia. Alzo la testa mentre due mie dita scorrono ritmicamente dentro di lei aumentando a dismisura la quantità di umori che fluiscono e inzuppano la poltroncina. Alzo la testa e guardo Bea in faccia e capisco che sta godendo non solo di me ma anche dell’eccitazione che stiamo provocando a chi ci sta accanto: Qualcuno si sta masturbando apertamente senza pudore pur mantenendo quella distanza di sicurezza dalla nostra “sfera di cristallo” necessaria per non fare svanire la magia che si è creata con un gesto  avventato.Sento che Bea .................
[continua......]
[....forse ;-) ]
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5
13 years ago
coppia_x_privè, 65/45
Last visit: 6 months ago -
..azz, il compleanno
Avete mai provato quella sottile ansia quando la tua lei compie gli anni ? e ora, cosa le regalo ?, cosa potrebbe desiderare e ricevere ? Poi, magari ti da' degli indizi, ma te li dice sempre dopo, cosi' ti sembra di " non capirla " in pieno, ti senti idiota perche' non capiti.. Ma, fra le chiacchere quotidiane di ogni giorno ho percepito " qualcosa ", BENE, ho deciso. Ho cominciato un buon mese prima la ricerca, visto parecchi ..regali potenziali ma, conoscendo lei, non volevo deluderla; fino a che, proprio il giorno prima, ho trovato "IL REGALO" perfetto. E' il giorno del suo compleanno, le faccio gli auguri, brindisi, ecc. e lei, senza dirmelo, con sguardo velatamente deluso, mi fa' capire che..manca qualcosa; "non avere fretta" , pensavo, "non mi sono dimenticato di te"...ma faccio lo gnorri. Ore 21, suona il campanello, sono convinto che e' arrivato qualcuno con il regalo..invece sorpresa: un' amica di lei. Un splendido bouquet di fiori, felicitazioni varie e sguardo della mia lei quasi accusativo ( capisco che vorrebbe dirmi: vedi ? lei ci ha pensato ad un pensiero.. ) ore 22: trilla il mio cell: "ecco il regalo" penso..scendo apro la porta... mi presento in sala davanti a lei con il regalo, il regalo che (spero) ho capito desidera: lei non capisce subito ma..le dico ( immaginate in questo attimo lo sguardo attonito dell' amica ): "questo e' il regalo" ...uno splendido ragazzo, triestino, giovane, atletico, tipicamente abbronzato... solo un brindisi, anzi, proprio una sorsata e lei si prende per mano "il regalo" e se lo porta in camera ( chiaramente tutti i candidati da me cercati erano stati informati del perche' li cercavo, poi lei e' molto bella, per cui la scelta e' stata ampia...) Ha gradito il regalo...waw, splendido..e faccio un gesto come di vittoria con le mani..e l' amica e', per dire poco..stranita. e rimango con l' amica in veranda, lei ammutolita, intuisce cosa sta succedendo " di la' ", ma quando cominciano ad arrivare..sospiri inequivocabili dopo pochi attimi si alza " devo per forza andare, devo prorpio " dice; l' accompagno alla porta, ma lei gira continuamente la testa verso l' origine di quei "sospiri", sembra quasi voglia..vedere. Esce senza rispondere al mio saluto. CHISSENEFREGA, penso, e mi butto assieme alla mia bella lei e al "regalo" . Penso che sia venuta "enne volte" quella sera, ma anche piu', visto i laghetti fatti da lei nel letto. insomma, siamo stati bravini il "regalo" e io, ma merito suo, comunque. Faccio un salto al giorno dopo, messaggio dell' amica via cell: " mi avete turbato tantissimo ieri, non credevo ", e pensiero nostro al leggerlo: " e adesso, chissa' cosa pensera' di noi ", ma subito dopo e' seguito un' altro messaggio: " sono arrivata a casa eccitatissima, causa vostra..voglio anch' io " Pensa un po': lei che, visto che sa' a che giochi noi giochiamo, ci ha sempre detto " ma a cosa vi serve ? " "vi manca qualcosa ? e bla bla, ci dice "VOGLIO ANCH' IO" (nb: spesso molte donne confessano, magari dopo un prosecchino, che il proprio desiderio piu' nascosto e' avere due uomini tutti per se' ). comunque, prendetene come spunto per un..regalo.
19
3
13 years ago
admin, 75
online -
la mia prima volta:
Ero una bambina imprigionata in un corpo di donna: avevo 22 anni e non sapevo niente su tutto ciò che riguardava il mondo della sessualità, se non qualche bacio scambiato con qualche ragazzo; ero chiusa a quel mondo tanto intrigante quanto destabilizzante per una ragazza timida, introversa per quanto riguarda tutto ciò che fa parte del mondo dell'erotismo e della passione. Mio padre lavorava ancora ed io per passare il tempo durante la pausa pranzo, spesso andavo a trovare mio padre prima di tornare all'università e farmi le mie quattro ore di teoria prima di tornare a casa la sera sfinita dall'ennesima, lunga, estenuante giornata. Quando andavo a trovare il mio carissimo padre c'era anche lui, quel tizio che mi metteva in difficoltà solo e soltanto con i suoi occhi color nocciola e che esprimevano tutto il piacere di vedermi e tutto il desiderio che provavano, e che io non sapevo cos'era fino a quando....................... un pomeriggio vado lì e gli tendo la mano per educazione per salutarlo e fra noi si scatena una scarica elettrica tale da farmi quasi paura. Ogni qual volta c'era lui mi faceva provare sensazioni strane: desiderio, passione, eccitazione, accanto a legami che già conoscevo quali: amicizia, complicità,amore: quell'insieme di sensazioni che fanno durare un rapporto intonso nel tempo e che durerà per sempre. Io ignoravo l'importanza di quelle sensazioni e fin dove mi avrebbero spinto, ma allora come oggi mi basta guardare i suoi occhi per desiderarlo alla follia. Una sera stavamo quasi per fare l'amore,ma, con la spontaneità e le paure di una bambina gli dissi: "sono vergine" e lui con immenso rispetto verso di me mi rispose:" non importa, lo faremo quando ti sentirai pronta", ma io lo ero già. Mi ci volle un pò per fargli capire ciò ma poi, riuscii a spiegargli che era solo paura del dolore fisico e che la mia scelta era già stata fatta e che non poteva che essere lui. Una mattina di metà novembre decidemmo di incontrarci davanti al posto ove io facevo tirocinio, e da lì decidemmo poi il posto dove andare ad UNIRCI PER SEMPRE, io non sapevo a cosa andavo in contro, ma certamente è stata è e sarà la mia storia d'amore. Ero estremamente nervosa,ma mano mano che salivamo sulla montagna di roma, bastava che mi tenesse la mano e piano piano mi distendevo, capita anche ora, a distanza di tanto tempo che basta un suo bacio, una sua carezza da tranquillizzare tutte le mie ansie e le mie paure. Lì tutto sembrò naturale, come se ci conoscessimo da tempo, e che io avessi tutta l'esperienza necessaria in questa materia. La sua dolcezza, la sua delicatezza non mi fece neanche accorgere della deflorazione, facendomi prima godere a pieno con i preliminari per poi possedermi come si posa una farfalla su un fiore. Non scorderò mai quella mattinata, non scorderò mai questo legame che dura come una catena di acciaio e ci tiene legati, più o meno consciamente da quattordici anni fra alti e bassi, fra lasciate e riprese ma sempre con lo stesso massimo comun denominatore: L'AMORE CHE PROVIAMO L'UNO PER L'ALTRA.
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4
13 years ago
palmal,
64/64
Last visit: 6 years ago
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FLASH-Frenetikamente
Nemmeno l’eccitazione piu’ istintiva spesso trova un suo spazio proprio: ti ritrovi eccitata, sollecitata da qualcosa e non sai nemmeno perche’.
Cosi’, spesso, i momenti in cui il cuore si ferma danno spazio ad esplosioni violenti: trovando per un attimo il vuoto del pensiero, del ritmo…
Sono momenti in cui, finalmente, gli istinti non vincolati prendono una strada tutta loro. Amorale, nel senso che non esiste giudizio, freno….I pensieri vanno.
Mi diverte, e molto, nel mio quotidiano notare i dettagli. Facce, sguardi, attenzioni, distrazioni. Mi piace spesso cogliere cosa di me sollecita e cosa sollecita me. Pilotare il gioco…Ma alcune volte…
Una di quelle giornate, di corsa…Un viaggio in autostrada: e’ un ritorno. E ho il tempo di una pausa caffe’. Adoro gli autogrill, specie quelli con tutti quegli strani gadgets da camionisti di cui spesso non conosco nemmeno l’uso pratico. Bandierine, accendini, tappetini, trombette…
Mi piacciono le persone che galleggiano in quel non luogo ma proprio li sono spesso piu’ vere.
E mi piace come sguardi deconcentrati dalla normale attenzione educata mi lavorano tette, bocca, man, cosce, culo…Sorrido tra me e me. Mi impiglio in uno di quelli e me lo lavoro.
Ma spesso anche io sono quella distratta. Una di quelle passanti distratte che fumano una sigaretta sedute con le gambe non volutamente larghe sugli scalini esterni con le mutandine che disegnano le labbra della figa. Sudate, stanche, deconcentrate…Non volutamente fin che ci si impiglia in uno sguardo “li” e allora magari…O si chiude o diventa voluto. Volutissimi. D'altronde spesso i miei sguardi indugiano sul gonfiore dei pantaloni maschili e nemmeno me ne accorgo…
A volte sgrano gli occhi per pensieri che partono cosi’…Ma appunto: vanno di loro. Se uno immagina una donna intenzionalmente sempre tesa su certi scenari si sbaglia di grosso ma certo a volte un embolo parte. E a volte e’ divertente seguirlo…
Mi attirano terribilmente i bagni dei maschi…Motivi diversi. Alcuni divertenti altri brutalmente perversi. Perche’ e’ davvero da puttana infoiata pensare di entrarci…
Divertenti: trovo la letteratura da cesso eccezionale: tutte le scritte e i disegni all’interno…Arte contemporanea, io davvero non li eliminerei. E in questo senso la sezione maschile e’ infinitamente migliore, piu’ fantasiosa e variegata. Come faccio a saperlo? Beh spesso nei viaggi molte aree sono praticamente vuote…Mi son trovata pure una dedica: divertita, lusingata, sinceramente…
Per il resto…Ad alcuni maschietti fa scalpore leggere certe mie parole. Ma quante volte in viaggio avete avuto voglia o bisogno di masturbarvi…? Se sono col mio uomo lo faccio tranquillamente in macchina. Magari con spettatori camionisti che sorpassiamo (un classico). Ma col tuo uomo…Per lo piu’ lo stuzzichi e lo provochi per ottenere…No…Intendo quando hai proprio voglia di farti da sola…
In questo credo di avere lettori attenti, e comprensivi: quanti tra voi hanno avuto voglia di menarsi i cazzi fino a sborrare….? Perche’ a volte per noi donne e’ diverso…? E non sempre sei in viaggio col tuo uomo e non sempre l’uomo nella vita e’ cosi’ complice…Per cui in quella pausa, nei bagni…Lo ho fatto alcune volte.
Tra donne nei bagni delle donne e’ un classico, non credo vi stupisca…
Mi ha eccitata molto farlo nei bagni dei maschi in quei momenti di deserto…Ma non solo.
Mi ha eccitata il doppio se fuori dal box sentivo voci maschili. Sapere io ero li e loro non sapevano e cosa avrebbero fatto se avessero saputo. Mi son fatta di brutto, ho goduto forte, anche dovendo trattenere i sospiri.
Si lo so e’ da puttana. L’ambiente, l’odore, la situazione…Ma a volte il pericolo e la sfida eccitano. Aver paura ti scoprano….Cosa pensavo? Che mi scoprissero. E una volta scoperta mi costringessero a…Commenti duri, pesanti, sarcastici. Costringendomi a fare ipi’ di fronte a loro per poi prendermi e usarmi…E che anche uscendo mi vedessero le persone, magari bagnata da molti maschi….A volte l’umiliazione e il timore vanno a braccetto con l’eccitazione…
Avevo un complice, il mio uomo ma non c’era meno tensione. Non sai mai…
Ci sono stata anche a giocare ma ero col mio uomo quindi l’atmosfera per quanto sia stato eccitante era forzatamente artefatta: se lo organizzi prima anche se per te…Sai che ci han pensato loro…
Vi confesso di avere avuto lampi di pensieri piu’ duri. Di avere avuto un gran desiderio di entrare “all’inferno” e di trovarci tanti uomini perche’ in quel momento avevo una voglia di cazzo spasmodica. Poco elegante ma a volte prende…
Un giorno ero particolarmente tirata, elegante ma sexy. Vestito nero…Mi sentivo guardata. E mi son trovata a pensare: io che voglia di scopare…Cosa mi farebbero se entrassi li? Vedevo l’andirivieni, erano tanti.
Ero in attesa di una amica che era in bagno. Ero li con una compagnia di amici.
Da ninfomane: immaginavo di entrare, avvicinarmi tremante a loro che li tiravano fuori per pisciare, di schiena non mi notavano. Con la voglia di toccare quei cazzi, succhiarli, farmeli. Uno, due, tanti. Che mi violentassero. Inginocchiarmi a masturbarli, prenderli in bocca, farmi sborrare e abusare in ogni maniera…Parole forti a pioggia…Ed era una voglia reale, voglia di cazzo. Di tanti cazzi…L’idea di farmi sbattere come una puttana li dentro e poi risistemarmi e uscire a ber eil caffe’ con la mia compagnia ignara mentre al banco quelli che mi avevano montata sorridevano sarcastici…
So e’ da perversa, da sporcacciona…Ma quel lampo a volte lo provo. I pensieri non sono mai morali o meno…Sono lampi nei muscoli e nel cervello…Poi la vita riprende sui suoi ritmi assurdi e banali…
P.S
C’e’ un seguito a questo racconto…
E’ luglio. Fa caldissimo. Siamo in viaggio in autostrada, altezza Verona. Una piazzola di sosta anomala, non un autogrill. Ampia…Shorts di jeans, sandali argento a tacco basso. Una canottiera verde, un cappello Borsalino e gli occhiali.
Sto raccontando le cose di cui sopra a Marco. Un lampo nei suoi occhi, si guarda attorno. I bagni sono staccati dal piccolo bar, nel verde. Mi prende per un polso. Sorrido, capisco, dico no. Ma non c’e’ verso, mi trascina dentro. Nel bagno dei maschi. Cuore a mille. All’inizio forse nemmeno mi vedono. Mi porta li, agli orinatoi. E mi dice: “Vuoi cazzi? Dai, toccali…”.
Camionisti? Probabile. Non oso guardarli negli occhi per un po’. Sono tre. E sono grossi…
“Avanti puttana, sei qui per questo, hai voglia: prendili in mano…”
Allora alzo lo sguardo. Sguardi da animali, sarcastici, eccitati. Uno guarda il mio uomo , poi mi prende la mano e se la mette sul cazzo. Diventa subito duro, si gonfia…”Che troia…Ma quanti anni ha? Una troia negra…Dai datti da fare puttana. Fammi sborrare…”
Divento cattiva dentro.
E sull’altro cazzo allungo la mano da sola. Non abbasso lo sguardo e inizia a menarli. Si lasciano fare, mi palpano sopra i pantaloncini e la canottiera. Marco da dietro mi mette e tette fuori e mi slaccia gli shorts e mi infila la mano negli slip.
Non me li tolgono: ma ci scivolano con le mani. Mi entrano con le dita in figa, in culo, mi allago e mi cedono le gambe mentre godo: vengo quasi subito…Troppa tensione…
Mi fa accovacciare e mi ritrovo a masturbare e succhiare quei quattro cazzi, i loro tre e il suo, quello del mio uomo. Ansimano, dicono sono una puttana viziosa. E non ci mettono poi molto. Sborrano come mortaretti: mi sporcano copiosamente dalla faccia alle gambe. E’ cosi’ che esco dai bagni…Forse qualcuno mi vede, non me ne frega nulla, sono in trance. Andiamo in macchina, e’ un pomeriggio pigro, le macchine sfreccian, la piazzola e’ vuota. Mi faccio montare e inculare dal mio uomo urlando le mie fantasie piu’ dure…
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13 years ago
Shaarika89,
33/28
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Rientro in albergo
Oh cazzo quanto sto godendo…queste furono le prime parole che ascoltai appena rientrato in albergo, era una voce femminile, erano le 4 del mattino, c’era il silenzio e il deserto umano anche perché era un albergo fuori dal centro, lontano da occhi indiscreti. Le voci arrivavano dal salottino alle spalle della hall che era riservato solo perchè aveva dei pannelli divisori, mobili... Mi affacciai incuriosito e già eccitato e notai che c'era il portiere, Franco, e una donna bionda che avevo già notato la mattina prima in compagnia del marito a colazione. Erano seminudi, si baciavano con passione, si accarezzavano ovunque...lui aveva già il suo sesso fuori: era di dimensioni considerevoli, almeno 22/23 centimetri ma la cosa spaventosa era la larghezza...ebbene lei lo accarezzava lentamente, ci sapeva fare ma non riusciva a cingerlo tutto... Eccitato, mi fermai a guardare, sentivo il mio pene gonfiarsi quindi mi slacciai la cinta e misi una mano nei pantaloni per accarezzarmi e placare un poco l'eccitazione. Lei aveva le gambe aperte ma non riuscivo a vedere ciò che Franco le stava accarezzando perchè in parte coperta dal braccio di lui e in parte coperta dal suo vestitino, succinto. Aveva comunque un seno fuori, bello, sodo, una terza abbondante stimai, con un capezzolo rigido e lungo...non portava reggisen, sinceramente non ne aveva bisogno. Gemevano, sospiravano, godevano quando lei prese il sopravvento e piegandosi con la testa andò a leccare il cazzo durissimo di lui...Franco si stese e appoggiandole una mano dietro la nuca dettava il ritmo. Con non poca difficoltà la signora riuscì ad infilarsi in bocca la grossa cappella, fu così che cominciò a succhiare. Per rendere meglio l'idea gli stava facendo il classico pompino, nei modi e nelle posizioni canoniche...Lo succhiava benissimo ma non riusciva assolutamente a farlo arrivare fino in gola. Continuai a gurdarli per un pò ma ll'improvviso mi cadde il passpartout dalla tasca dei pantaloni. Il rumore li spaventò e guardando in mia direzione mi sorpresero: -chiedo scusa, non volevo ma la tentazione era forte e mi sono fermato a guardare- -si figuri-rispose Franco-credo che faccia piacere anche ad Elena essere guardata- -no, grazie, chiedo scusa e tolgo il disturbo- Dissi questo mentre Elena aveva il cazzo in mano di Franco, quindi la donna si rivolse a me: -come si chiama?- -Roberto-risposi io. -vuole farci compagnia Roberto? Vuole aggiungersi a noi? Forza si avvicini, non tema nulla, tiri fuori il suo arnese- -grazie ma non so se...- -Non si preoccupi Roberto, venga tra noi, le facciamo un bel regalino stanotte- disse Franco. Così feci, mi avvicinai a loro e mi sedetti affiano a Franco; tirai giù i pantaloni, i boxer e cacciai fuori il mio sesso duro e palpitante. Elena si mise in ginoccio tra noi due, lasciò l'enorme cazzo di Franco e si dedicò a succhiare il mio che, nonostante fosse più piccolo del suo, era comunque di dimensioni discretamente abbondanti. Cazzo se era brava la troia, leccava il prepuzio, scendeva con la lingua fino alle palle lasciando sempre cadere un pò di saliva, poi affondava con la bocca facendolo arrivare fino in gola e succhiava, tirava divinamente, gustando l'umore che producevo...Ci succhiava alternando in bocca il sesso di uno e in mano quello dell'altro...era uno spettacolo da guardare, figuriamoci da vivere...Quindi, dopo qualche minuto di questo gioco, si alzò s sedette tra noi e disse: -leccatemi- Bene, pensai, mi inginocchiai davanti a lei e dopo averla spogliata tutta con l'aiuto di Franco, le allargai la fica che sputò letteralemente dal suo interno un fiume di umore....era arrapatissima! Aveva una fica a dir poco meravigliosa, gonfia sulle grandi labbra appena pelose, con quel poco pelo rasato, accennato, che quasi solleticava la lingua al momento di leccarla; piccole labbra sottili ma grandi che uscivano fuori, l'ideale da stringere e tirrare con le labbra e dulcis in fundo un clitoride di dimensioni notevoli che, in fase di massima eccitazione, si gonfiava tanto da apparire un cazzo in miniatura, tant'è che ebbi l'impressione di far un pompino. Franco intanto si era piazzato in ginocchio al suo fianco e le avevaofferto ancora il suo cazzo da succhiare. Mentre spompinava Franco, sentivo i classici rumori sordi...i gemiti affogati di chi sta lavorando di bocca e contestualmente gode....Franco la riempiva tutta godendo a sua volta e gemendo: -siiii, così, dai Elena, succhia per bene, brava brava....oooohhhhh, siiiiii, così dai- mentre Elena impossibilitata ad emettere suoni diversi rispondeva mescolando i suoi con quelli di lui: -mmmmmm.....mmmmmmmm........mmmmmmmm- Bellissimo pensai mentre gustavo quel sapore sublime, accarezzavo con la lingua quella carne annusavo quel piacevolissimo odore....Pronta a ricevere un cazzo dentro di se, Elena si staccò e stendendosi sul divano disse: -chi vuol chiavarmi per primo???- Feci cenno a Franco con la testa che si posizionò tra le gambe di lei e tenendo il suo grosso biscotto in mano scese fino all'altezza della fica e la penetrò! Era elastica perchè la penetrazione fu fluida e profonda fin dall'inizio, infatti affondò subito il primo colpo facendo sbattere le palle sulle natiche di lei. Un urlo di piacere uscì dalla gola di Elena e proprio in quell'istante mi afferrò il sesso e tirandolo a se lo infilò in bocca, tutto... Franco la stava pompando in fica e io in bocca, simulavo proprio la scopata nella sua bocca. Oltre ai gemiti si sentivano i gorgoglii che la gola di Elena produceva a contatto con la mia cappella. Continuammo così per un pò fino a quando non scambiammo le posizioni: il mio cazzo in fica e quello di Franco in bocca. Solo che Elena volle sedersi su di me. Così mi cavalcò aggrappandosi al cazzo di Franco che la scopava in bocca togliendole il respiro. Conati derivanti dalla mancanza di respiro le producevano tanta saliva che inondava il sesso di Franco che a sua volta colava sul mio petto. Io dal mio, mentre mi facevo scopare da elena, mi dedicavo a morderle i capezzoli, stringere le tette tra le mani e giocare col culetto, nel cui buco ogni tanto facevo scomparire un dito, avvertendo l'irrigidirsi di lei che stringeva con le chiappe. a questo punto la donna esordì: -Franco, sfondami il culo!!!- Cazzo pensai, questa deve essere il diavolo fatto persona. Così Franchino nostro si posizionò dietro di lei e rimanendo fermi entrambi cominciò con l'appoggiare la grossa cappella sull'ano...lubrificò ancor di più il buco con tanta saliva e spinse lentamente...io ero fermo immobile dentro la fica di Elena e così potei percepire più nitidamente le dilatazioni della sua vulva, le pareti si stringevano e si allargavano a seconda del desiderio, del dolore o del piacere attorno al mio cazzo...percepivo tutto, addirittura l'umore che produceva...Ancora fermi Franco diede una piccola spinta, la cappella entrò nel culo strappando ad Elena un urlo disumano...pensai, siamo in un albergo comunque, speriamo non sentano...franco spinse lentamente ancora di più, ormai era fatta, una volta entrata la cappella dovevaa solo affondare il bastone lentamente ma costantemente. Avvertii che Elena si stava staccando da me mantenendomi sempre al suo interno; immaginai che stesse aiutando Franco, andandogli contro, nella penetrazione anale. il viso di Elena era trasformato, cambiato, non capivo se ciò che provava era dolore o piacere, alla fine battezzai quella sensazione come dolore piacevole...La bocca di lei era aperta, il respiro rotto, tremava, gemeva, non sapeva più che fare, era completamente impazzita. Le uscì fuori un vero e prorpio ululato quando Franco terminò la sua corsa appoggiando il proprio pube sulle chiappe di lei. Sentivo anche io il cazzo di Franco; le nostre aste si sfregavano l'un l'altra, divise da una sottile parete di carne. Che esperienza meravigliosa, non credetti in quel momento di poter reggere ancora tanto senza inondarla di sperma ma mi concentrai e resistetti ancora. Franco cominciò a dare il ritmo da dietro e io lo assecondai. Mentre uno si ritirava l'altro affondava, un pò come il movimento del motore...Elena godeva come una folle, impazzita sotto i nostri colpi, cacciava liquidi ovunque, sudava copiosa, produceva saliva e umore vaginale in quantità disumane. La fottemmo per bene per qualche minuto fino a quando lei esausta cominciò a stringermi il petto e ad affondarmi le dita tra i capelli...strinse i denti stirando il collo nervoso...la scopavamo ancora, lei si muoveva indiavolata, un sospiro, cominciò a tremare a mò di epilessia, sbarrò gli occhi e alla fine si lasciò andare ad un orgasmo fantastico...è difficile da raccontare, bisognerebbe assistere per poter capire di che intensità fosse...Udito e visto ciò, sia Franco che io non reggemmo più e venimmo all'unisono, sembrava un coro in quel salotto, tre orgasmi contemporanei, o quasi...riuscii a percepire lo sperma di Franco che la annaffiava nel culo, doveva essere copioso; a quel punto mi inarcai col bacino dando un'altra spinta e vuotai tutto il mio seme dentro di lei...Venni come non mai, credo che venni tanto, denso e soprattutto potente...un orgasmo unico, mai provato prima...stupendo...Franco uscì da lei e lei si staccò da me, si buttò di lungo sul divano, distrutta, sfatta ma soddisfatta. Appena stesa cominciò a fuoriuscirle sia dal culo che dalla fica tutto il nostro abbondante sperma che imbrattò per intero il divano. Nell'aria c'era un odore di sborra e fica, di umore e di sudore talmente forti che anche un profano avrebbe capito che lì era stata compiuta una vera battaglia di sesso. Alzai il capo, per alzarmi e per ricompormi e fu così che vidi il marito di Elena che ci guardava comodamente seduto di fronte a noi con il cazzo in mano e lo sperma che gli colava giù... pensai subito che una donna era statacapace di soddisfare tre uomini in contemporanea; un uomo con tre donne non sarebbe mai capace!!!
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7
13 years ago
piacereorale76,
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La logica dell'illogicola
E adesso? Questa, è una domanda che non avrei mai voluto pormi. Sono arrivato alla fine della storia, sono cose che succedono, fatti normali che capitano a tutti. Già… E allora, perché sto soffrendo oltre a quello che pensavo? Non è la prima volta che finisce un amore e probabilmente, non sarà l’ultima, eppure… Sto male. Ho un peso dentro. Un vuoto dell’anima che non mi aspettavo. Sarà la vecchiaia che comincia a pesarmi. Ecco che cominciano i turbinii mentali: l’incrocio dei pensieri per trovare una ragione, un motivo plausibile che mi permetta di andare avanti, di ricominciare. Cerco di non pensare ai suoi pregi: “Devo cercare i difetti, se voglio uscirne bene.”. Certo che faceva all’amore in un modo divino e diventava una geisha perfetta… Ah, comincio proprio bene… “Devo concentrarmi sui difetti, cercare quello che mi ha fatto allontanare e convincermi che è colpa sua!” “Quanto era solare e come sapeva vestire…Riusciva sempre a mettere il vestito giusto per ogni occasione e aveva sempre un intimo da favola” “ Cazzo!! Concentrati sui difetti!” Troppo remissiva. Faceva tutto quello che le chiedevo senza mai protestare… A pensarci bene, questo, non credo sia un suo difetto, anzi. Rideva troppo, a volte sembrava un’oca giuliva: ogni frase finiva con un suo sorriso. Aveva un viso solare e dei denti perfetti. Uffa! Che palle. Sono cascato ancora nella parte dei pregi. Allora… I piedi! Ecco, quelli non erano perfetti! Però…Mi sembra poca cosa Vediamo…Le mani erano regolari e le unghie ben curate, gli occhi erano due e il naso uno… Sto sfasando: devo concentrarmi! Ci sarà un cazzo di motivo se ho litigato ieri sera e ho deciso di lasciarla piangere fuori della porta di casa sua decidendo che era finita. Ma certo! Era noiosa e diceva sempre di si… Che stupidaggine, era una cosa che mi faceva impazzire: sapere che mi avrebbe seguito in tutto, anche oltre i limiti consentiti. E allora? Adesso ricordo.. Mi ha detto di no…Di no a me? Si è azzardata a contestare una mia iniziativa, qualcosa che io avevo deciso. Non ricordo neanche cosa era, ma non doveva permettersi di ragionare e mostrare una sua intelligenza. Finalmente ho trovato il suo difetto, mi amava…
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3
13 years ago
fantasypervoi,
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Last visit: 12 years ago
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Un regalo per me....
Luca è un Uomo fantasioso e trasgressivo...Siamo profondamente innamorati e lui ama coccolarmi con sorprese incredibilmente eccitanti. E' una calda mattina di ottobre, ed io son pronta a godere di una di queste... Siamo in macchina insieme, si parla della giornata precedente, ma ho dentro una curiosita' che mi stimola i pensieri e l'immaginazione. Lui sa bene che gia' son bagnata all'idea..e sorride orgoglioso. Scendo con molta calma, cosi' cme mi permettono i tacchi vertiginosi che indosso; capelli sciolti sulle spalle, vestito nero aderentissimo, spirito bramoso di corpi e di cazzi. Luca ed io entriamo per primi...Il salone è ancora deserto: luci soffuse, musica in sottofondo, ambiente ovattato e silenzioso. Il rosso che domina all'interno della stanza mi pervade, mi provoca e mi eccita. Luca si siede sul divano; mi inginocchio davanti alui, mi copre gli occhi con una benda e mi offre subito il suo cazzo, liscio e durissimo da chissa' quante ore. Mi tiene stretti i capelli come una coda sulla nuca e mi spinge a fondo fino a togliermi il respiro.. Sa che questo gesto mi manda in estasi e mi prepara a "trasformarmi" da Donna dall'aspetto serio e ineccepibile alla Troia che in realta' sono. Inizio a bagnarmi tra le cosce...le ginocchia a terra, lo succhio e lo lecco sapientemente e selvaggiamente, gia' sottomessa, provando a domare le sue voglie. Il desiderio di essere da li' a poco cavalcata da piu' maschi contemporaneamente, mi rovista con lussuria i pensieri e mi conduce verso fantasie oltre ogni limite. Cosi' bendata, ho il buio attorno, ma nel mio lappare e succhiare il mio Uomo, sento la porta d'ingresso aprirsi piu' volte; un parlottare sommesso mi suggerisce l'arrivo degli altri componenti della gang. Subito mani calde e voraci addosso, sui fianchi, mi accarezzano morbidamente la schiena, tutti intanto commentano, si spostano piu' giu' fino alle natiche esposte con provocazione, rotonde e sensibili; esplorano tutt'attorno, in basso, raggiungono la figa gia' bagnata di nettare caldo e denso, mentre altre dita si fanno strada spingendo con delicatezza dentro il mio culo voglioso e in attesa... Tolgo via la benda per la curiosita' ancora inappagata, e posso vederli tutti: seduti in fila davanti a me sul divano, tremendamente eccitati, gonfi per la voglia della mia bocca calda. uno dopo l'altro li passo tra le labbra e tra le mani, mentre Luca sorride e mi guarda ingoiare vorticosamente cazzi alla sua destra e alla sua sinistra.. Li sento gemere alle mie linguate, mentre io potrei iniziare a godere di solo quello. Ma i confini mentali sono facili a superarsi, e il gioco è appena iniziato.... Tutti quei maschi mi trasferiscono su un letto di pelle, ampio e comodo, come una principessa...o come una Troia, dipende. Mi apro completamente a tutte quelle mani, alle loro lingue e ai loro cazzi. Mentre uno quasi mi scopa solo con le dita, l'altro si da' da fare masturbando il mio clitoride con la lingua...mentre Luca procede con l'iniziazione del mio culo, aprendone dolcemente le porte. Turgido, entra lento e deciso, affonda da subito, spingendo deliziosamente e facendosi strada come lama nel morbido burro. In due colpi lo spalanca e lo prepara, facendo finire il suo cazzo completamente dentro mentre io ansimo per il piacere... Non ho quasi piu' ricordo di quante volte abbia goduto quel giorno, ma è assicurato che ripensarci mi eccita ancora... Devo aver sbrodato subito a quel contatto, grazie a Luca e al suo modo sapiente e ineguagliabile nel prendermi da dietro con dolcezza e prepotenza insieme. Il mio lamento di piacere è incontrollabile...ma voglio sempre di piu'....uno solo non mi basta. Pensano subito a una doppia penetrazione...un sogno a occhi aperti. Messa a quattro zampe, a turno cambiano i loro cazzi dalla mia figa ormai fradicia al mio culo aperto e burroso. Pur stringendo il cazzo che m'infila davanti, da dietro l'altro si imbuca in un colpo; la figa ristretta da quell'ingresso importante, richiama e risucchia l'altro cazzo dal canale posteriore. Frequenti colpi ben assestati tra figa e culo mi portano attraverso un numero enorme di orgasmi ripetuti e tremendamente intensi, mentre chiedo a gran voce di non smettere e quasi impongo a tutti di continuare, mentre Luca mi guarda compiaciuto nel vedermi completamente piena ovunque e quasi contrastata nei lamenti a causa di un'altro cazzo in fondo alla gola. Orgasmi vaginali e anali si susseguono uno all'altro in un'altalena di spasmi, finche' vengo girata a otto mani... mi tengono le cosce spalancate, distesa sul letto, grondante di sudore e cosparsa di olio profumato... In due mi son sopra, le loro bocche buttate sulla mia figa, dita che si muovono ovunque, le mie mani ad aiutare le loro lingue selvagge e fameliche..trovano e torturano dolcemente il mio clitoride a lungo, portandomi a un orgasmo interminabile. Non do' tregua, ormai assuefatta a quel piacere, e non voglio darne a me stessa. Mi giro e salgo sopra uno di loro, montandolo e muovendomi sul suo cazzo ora lenta ora rapida, pronta a venire ancora e ancora, mentre l'altro mi sposta e mi assesta un paio di colpi decisi e profondi... Luca continua a guardarmi....mi sussurra "quanto sei Troia"...sempre quel suo cazzo in tiro davanti ai miei occhi, che mi manda in estasi. Si pone a gambe larghe sopra la mia bocca mentre io, distesa, da sotto lecco le sua sacche gonfie e tese, lappando e esplorando il suo culo con le dita...sento gli altri tre masturbare la mia figa e il mio culo, bollente dopo ore cosi', e imploro a Luca una sborrata in bocca mentre anche io vengo... Posso cosi' godere di un fiotto di latte caldo e densissimo che mi scola dentro la bocca assetata e di un orgasmo senza fine. Quella apparentemente insignificante goccia sul lato delle labbra è quella che assaporo di piu', riaccompagnata da mani sapienti fin dentro la mia bocca e seguita da un'occhiata di Luca che mi rassicura di un'intesa profonda, morbosa e viscerale.... Ma ancora non placata da tanto godimento, mi dimeno ancora alla ricerca di altro cazzo disponibile....e si ricomincia. I miei canali ormai aperti e insaziabili smaniano per essere ancora riempiti.. Uno di loro stantuffa nel culo provocando una maggiore restrizione della vagina, mentre il secondo cazzo è letteralmente stretto e risucchiato dalla morsa caldissima della mia figa. Entrambi colpiscono simultaneamente impartendo colpi vigorosi mentre io, immobile, gemendo come una Porca, prendo il terzo cazzo in bocca e poi, insieme a questo, anche quello che apriva la figa, a spartirsi la mia lingua e la mia gola. Altri due orgasmi si susseguono facendomi sussultare.... Uno dopo l'altro godono dentro e sopra di me.... La mattina volge al termine...si torna al mondo "normale", quello di tutti i giorni...quello nel quale chi vive esperienze come questa, cammina in mezzo agli altri consapevole di avere letto dal libro della vita un capitolo in piu'.
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1
13 years ago
admin, 75
online -
La prima volta in un club prive'
siamo stati sempre una coppia di esibizionisti,sopratutto mia moglie.Anche prima di sposarci,gli piaceva essere guardata in spiaggia completamente nuda,si metteva in posizioni idonee per eccitare chi guardava.In auto,nei ristoranti etc si metteva sempre vestitini abbastanza appariscenti con sotto solo lingerie glamour calze e reggicalze e tacchi.Questa abitudine gli e' rimasta ancora.Insomma circa 5 o 6 anni fa,sentendo parlare di club ,di scambi etc abbiamo deciso di andare in uno di questi,ma solo per vedere quello che succedeva....Be lei si vesti con un vestitino a tubino rosso,reggicalze, calze color carne con riga nera di quelle anni 50 ,scarpe con tacco color rosse..insomma una gran fica.Abbiamo iniziato a guardarci in giro,vedevamo coppie che s'intrattenevano ,singoli molto educati che cercavano la loro preda etc.Dopo un po che eravamo seduti nella sala cinema(ci piace vedere film porno),c'erano coppie e singoli con i loro arnesi di fuori,e anche noi stavamo toccandoci.Si e' seduto vicino a mia moglie un bel ragazzo.A quel punto eccitato come una bestia ho sussurato alla mia lei di far uscire la troia che era in lei.Non aveva capito,e mi ha guardato con un espressione di domanda..e abbiamo continuato,a masturbarci a vicenda con i nostri sessi in bella vista.Ad un certo punto l'ho sentita irrigidirsi,mi voltoe vedo che il ragazzo si stava masturbando con una mano ,mentre l'altra accarezzava l'interno coscia di mia moglie fino a raggiungere la balza della calza e sempre piu' su a sfiorare il gancetto del reggicalze ed arrivare sulla fica depilata di mia moglie.Ero inestasi,mia moglie super eccitata,sorpresa,intontita non so ..comunque e' bastato un cenno con i miei occhi che lei si e' distaccata dal mio membro per inpugnare quello di Marco(era il suo nome) .Vederla con il cazzo in mano di un altro mi ha fatto stralunare,non capivo piu' niente .Il massimo l'ho raggiunto quando ho visto la testa di mia moglie essere spinta sul cazzo turgido di Marco ingoiandolo tutto ,leccare 'l'asta ,la testa andare su e giu'.....Marco mi guarda e mi dice"andiamo a scopare la troia di tua moglie"Be ve la faccio breve...mia moglie si e' fatta scopare come non era mai successo.In casa facevamo le doppie aiutandoci con cunei anali,falli filnti etc...invece qui era tutto naturale e vederla inculata da un altro mi faceva sempre piu' eccitare,e sopratutto lei amante di turpiloquio,si eccitava ripetendo quello che noi gli dicevamo..si sono troia,bocchinara ..rompetemi ..fatemi quello che volete.....Marco ha raggiunto l'orgasmo quando mia moglie gli ha infilato la sua lingua sul bucio di culo,baciandolo e leccandolo..si questa e' una pratica che ha mia moglie piace moltissimo,leccare bei culi di uomini e donne.Questa e' stata la nostra prima esperienza trasgressiva con estranei..ora abbiamo molti amici di coppie e singoli. Andiamo solo ogni tanto nei club spesso c'incontriamo nelle case di amici..per sprigionare tutta la trasgressione che e' in quella troia di mia moglie...
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13 years ago
admin, 75
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L'urlo
Facevo parte con le funzioni di disegnatore della spedizione archeologica Fullerton-Myers in Polinesia, dove erano stati ritrovati, in un isolotto scoperto da poco, i resti di una misteriosa civiltà, che ci accingevamo ad esplorare. Appena in vista dell’isola, ciclopiche mura di pietra nera di origine vulcanica, probabilmente, si pararono innanzi ai nostri sguardi stupiti. Il battello si fermò in una piccola baia coperta da sabbia scura e resti di scheletri di creature marine. I primi a scendere a terra furono gli archeologi, mentre io scalpitavo dall’eccitazione di andare a vedere di persona quelle meraviglie che erano state raccontate dai primi arrivati. Mentre l’ansia cresceva, verso il tramonto gli scienziati tornarono, pallidi e cupi, e si chiusero nelle loro cabine, senza rispondere alle domande concitate che ponevo loro. Frustrato dal loro silenzio, dopo cena, scesi di soppiatto dall’imbarcazione e mi diressi velocemente verso le rovine. Una luna enorme e rossastra incombeva sulla scena. Man mano che mi avvicinavo, le mura divenivano sempre più grandi, comunicando una indefinibile sensazione di inquietudine. Sembrava una muraglia compatta, senza aperture, ma girandoci attorno, mi accorsi che un grande portale, sovrastato da una possente architrave scolpita in bassorilievo con figure semierose dal tempo, indecifrabili, forse creature marine, forse umane, non era dato di capire. Attraversato il portale, mi ritrovai in un enorme arena, o corte, circondata interamente dalla possente muraglia nera. Il silenzio, rotto solo dallo stormire delle foglie, e dal ruggito cupo di chissà quale predatore notturno, per fortuna lontano, avvolgeva come una cappa tangibile lo spazio. Al centro esatto della piazza, una vasca di gigantesche proporzioni sembrava colma di un’acqua stagnante, vagamente fosforescente, immota. Mi avvicinai lentamente, ammirato dalla bellezza di quel luogo antico forse di migliaia di anni. Mentre camminavo lentamente verso la grande fontana, mi accorsi di un movimento lieve sul bordo riccamente decorato della vasca. Incuriosito, e vagamente intimorito mi avvicinai. Sul bordo era distesa mollemente una straordinaria creatura, una femmina di bellezza sconvolgente, i seni turgidi a sfidare il cielo, fianchi perfetti, viso da divinità pagana e…assolutamente nera! Ma non il nero degli abitanti d’Africa, un nero assoluto, lucido come l’inchiostro più puro. Lentamente, girò il suo splendido volto verso di me, socchiudendo gli occhi, che fino a quel momento erano chiusi …per abbagliarmi con uno sguardo di un verde intenso, quasi animalesco, sconvolgente nella sua intensità. La bocca si schiuse in un sorriso di un bianco accecante, scoprendo denti stranamente affilati ma sensualissimi nella loro bestiale bellezza. Quasi ipnotizzato mi avvicinai fino a sentire un vago odore di muschio e il calore di quel corpo sinuoso. Lei, senza aprire bocca mi attirò a se, e cominciò a spogliarmi, mentre io accarezzavo quei meravigliosi capezzoli duri e carnosi, neri sul nero, appena mi ebbe del tutto denudato, guardò con voglia famelica il mio cazzo, diventato duro come la roccia, che pulsava di vita propria, e in un unico gesto sinuoso se lo infilò in bocca, cominciando a succhiare avidamente, strappandomi un lungo gemito di godimento. La sua lingua serpentina correva lungo il prepuzio, ora delicata, ora dura, quasi ruvida, mentre le sue mani accarezzavano e stringevano i miei testicoli, poi passò a leccarmeli, gemendo anche lei di piacere ferino, mentre sentivo l’umore dolce e selvatico della sua figa gocciolarmi addosso, quasi impazzito di piacere, letteralmente mi avventai su quel meraviglioso fiore nero e rosso, succhiando avidamente il clitoride enorme e pulsante leccando e infilando la lingua in quella cavità calda e vibrante, avrei voluto infilarci anche la testa, tanto era il piacere che mi offuscava la mente. Lei gemeva come una bestia in calore, aumentando ulteriormente il mio piacere, mentre le sue affilatissime unghie graffiavano i miei lombi e la schiena, portandomi ad un parossismo di piacere mai sperimentato prima. Ma, d’un tratto, si fermò, bloccandosi come una statua d’ebano. Seguii il suo sguardo, mentre il mio cazzo urlava di insoddisfatto piacere, e vidi che guardava verso l’acqua. Non era più la pozza stagnante che avevo visto all’inizio, ma si muoveva come se qualcosa si agitasse sotto la superficie, mentre lo strano bagliore verdastro aumentava lentamente. Qualcosa increspò la superficie e… Una figura imponente emerse gocciolante dall’acqua, era un maschio, altissimo, con un corpo perfetto, scolpito come una statua greca, glabro, possente…assolutamente bianco! Bianco di marmo pario, in tutti i suoi dettagli, ma anche flessuoso, vagamente animalesco, e con un cazzo lungo e spesso, eretto come se già l’eccitazione di ciò che guardava lo avesse pervaso, e lo sguardo, anch’esso verde, accecante, e la bocca, schiusa in un lieve sorriso ferino, era la perfezione assoluta. Stranamente non fui intimorito da questo colosso, ma attratto ed altrettanto eccitato. Lui, senza degnarmi di uno sguardo, si avventò sulla femmina, penetrandola violentemente con quel cazzo enorme, e lei, per niente disturbata, accoglieva i colpi di quei glutei potenti urlando con voce roca suoni mai uditi. Io ero come impazzito e mi avvicinai per partecipare a quell’orgia di indicibile piacere, quando lui, finalmente cosciente della mia presenza, mi abbracciò con braccia d’acciao, e mi baciò con una forza sconvolgente, insinuando la lingua serpentina ad allacciare la mia, mentre sentivo il suo cazzo premere contro il mio. Ad un tratto mi spinse la testa verso il suo ventre, e mi ritrovai in bocca quella verga vibrante, che quasi mi soffocava mentre la bocca di lei sapientemente lavorava sul mio, e lui assaporava la fica urlante di lei, in un triangolo di piacere incommensurabile. Poi, con insolita delicatezza, mi girò sulla schiena, e, trovato il mio buco fremente, vi infilò, dolcemente, il suo splendido cazzo. Il mio gemito di piacere si mescolò al suo, mentre la donna mi offriva il suo scultoreo culo, che penetrai, forse un po’ bruscamente, tanto era il godimento, ma che lei accettò, ululando di piacere, Mentre mi contorcevo in vista dell’esplosione orgasmica, lui mi morse delicatamente sulla schiena, senza procurarmi dolore, ma con decisione. Sentii una strana sensazione, subito sommersa dal piacere che provavo. Al culmine dell’orgasmo, tutti e tre ci ritrovammo distesi l’uno accanto all’altro, mentre un fiotto enorme e verdastro scaturiva dal suo pene, e dalla figa di lei sprizzava un liquido dello stesso colore, che si mescolarono al mio sperma candido nella luce della luna, mentre un lungo urlo bestiale usciva da quelle gole. Non sono più tornato al battello, e i miei compagni dopo lunghe ricerche hanno desistito, dandomi per disperso. Adesso nuoto anch’io in quella grande vasca, il corpo trasformato in qualcosa di inumano, in attesa che qualcuno venga a placare le mie voglie, e quelle dei miei nuovi compagni, Urlando, tra le nere mura, alla grande luna rossastra, nostra madre.
20
6
13 years ago
admin, 75
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Nickname..."manette"
"Posso?" La finestra del privato della chat di action si apre in alto a sinistra quasi inaspettatamente. Sarà la solita donna in cerca di virtuale o peggio sarà il solito uomo... che si finge donna. "Certo, dimmi!" Sempre essere cortese con la gente, non costa nulla. Così inizia questa storia, questa strana avventura con una ragazza di Milano di 29 anni: che le cose non erano come al solito lo capii subito, dalle prime battute, dalle sue parole, dalla sua disponibilità, da quella sua serietà e convinzione che trasmetteva nello scrivere. "Adesso devo andare, domani alle 16.00 in chat, stesso posto e non farmi aspettare." IL giorno dopo mi collego, più per abitudine che per lappuntamento che avevo dato, ma lei arriva e mi riapre il privato: "Eccomi, padrone, come vede sono puntuale." Ancora lei, ma allora forse è una cosa seria, proviamo ad approfondire. Le spiego che non ho tempo da perdere, che deve spedirmi una foto e darmi il numero di cellulare, altrimenti non se ne fa niente. "Subito, padrone, mi dia la sua casella di e-mail che le spedisco la foto il numero è 03... ." Cavolo il numero di cellulare dopo due incontri virtuali da qualche minuto mai successo! Aspetto la foto che arriva immediatamente, una bella ragazza, con un bel seno, lo si intravede sotto il maglione, non molto alta ma proporzionata. Soddisfatto per la sua prontezza nelleseguire ci che le avevo chiesto, le dico che per il giorno dopo deve entrare in una di quelle cabine che fanno le foto formato tessera, deve togliersi tutti i vestiti che le ricoprono il tronco e spedirmi poi le foto con il seno ben in vista. Chiudo il collegamento, mi adagio allo schienale della poltrona, prendo un sigaro e compiaciuto osservo il notes su cui cè scritto il suo numero di cellulare. No, non la chiamer, perché non voglio darle quella soddisfazione, chiamo invece la segretaria la vita continua, non mi lascio sconvolgere da questo. Il giorno dopo ho un appuntamento a Mantova, un cliente mi ha chiesto una consulenza per un problema sorto nella realizzazione di un centro commerciale, non ho nessuna voglia, ma mi tocca. Daltronde è uno dei miei migliori clienti. Subito si capisce qual è il problema, ma per risolverlo ho bisogno di avere delle tabelle e dei grafici che purtroppo non ho con me, chiamo lufficio e mi faccio spedire per posta elettronica quello che mi serve (la tecnologia moderna - cosa faremmo senza?). Fortunatamente lo schermo del portatile è orientato solo verso di me, e nessuno pu vedere: senza accorgermene avevo sbagliato ad aprire la posta, ed anziché aprire ci che stavo aspettando, mi sono comparse sul video quattro piccole foto di una ragazza a seno nudo, tipiche foto formato tessera un attimo di smarrimento, e poi la pressione dei tasti Alt+F4 chiude la videata senza che nessuno si possa accorgere di nulla. A lavoro terminato, mentre viaggio in autostrada verso Bergamo, ripenso a quella ragazza, forse è il caso di battere il ferro mentre è caldo. Mi sembra che per lei non sia solo un gioco virtuale, pu nascere qualcosa di interessante Chiamo lufficio: "Maria, mi faccia un piacere, sul blocco notes della mia scrivania cè un numero di cellulare, me lo pu leggere?" "Aspetti un attimo, architetto eccolo: 03.." "Grazie, Maria, perfetta come sempre." Modifico il menu del cellulare in modo da non inviare il mio numero, compongo le varie cifre ed invio la chiamata tuu .tuu suona libero, bene! "Sono Manette. A che ora finisci di lavorare?" Silenzio. Poi una vocina con il respiro affannoso risponde "Alle 17.00, Padrone." "Non mi piace essere chiamato padrone, chiamami signore. Fatti trovare alle 18.00 davanti allingresso principale della Fiera Campionaria puntuale." Perfetto! Mancano tre ore allappuntamento, ho tutto il tempo di passare in ufficio, sistemare alcune piccole cose e poi riprendere la strada per Milano. Mentre sono in macchina, la mia mente incomincia a correre, incomincia a pensare, ad immaginare quellincontro futuro il corpo di quella ragazza ma poi mi dico di non preoccuparmi, ho sempre improvvisato listinto mi ha sempre aiutato... perché dovrebbe abbandonarmi proprio ora? Alle 17.50 sono allinterno della macchina, vedo chiaramente lingresso della Fiera, lei è appena arrivata, si gira e rigira, cammina nervosamente non mi conosce, non sa che faccia abbia, nemmeno la macchina conosce sono solo io che posso sapere.. e questo è ancora più divertente ancora più entusiasmante! Scendere prima dellorario stabilito? Non se ne parla nemmeno, anzi, meglio aspettare anche qualche minuto dopo le 18.00. Anzi, meglio ancora tuu tuu lei toglie il cellulare dalla borsetta. "Sono io; voglio che adesso vai in un bar e compri un panino e una Coca ho fame. Ti richiamo fra 5 minuti." Mi sento bastardo dentro ma è una cosa automatica, un comportamento normale per me in certe occasioni, è come se vivessi due personalità. E in quel momento sono uno a cui piace "giocare". La osservo guardarsi attorno alla ricerca di un bar; lo vede al di la della strada. Passa proprio davanti al cofano della mia macchina, faccio finta di nulla, la osservo nei suoi jeans attillati, il suo giubbotto di montone, i sui capelli lunghi sciolti sulle spalle, una ragazza normale, decisa, lo si vede dal modo di comportarsi. Sa che io la vedo, lo ha capito, e questo le mette agitazione, non vuole sbagliare e non vuole nemmeno far la figura della tonta. Osserva Osserva tutti i passanti, alla ricerca di quel volto sconosciuto, di quel volto che non sa immaginare, forse vorrebbe fosse quel signore distinto comodamente seduto sulla panchina, o quel giovane in sella alla sua moto, o forse proprio quel signore seduto su quella Bmw sportiva parcheggiata li vicino, affascinata dalle macchine veloci. Ritorna, dalla borsetta spunta un sacchetto di carta bianca. Probabilmente la mia merenda, penso. Sta lì ad aspettare, toglie il cellulare dalla borsetta, osserva lorologio, i cinque minuti sono trascorsi. Le si legge in faccia che sta pensando E adesso, cosa mi chiederà?, chiaramente non è abituata a fare ci che gli altri le chiedono, ma questa volta è diverso, è pronta a qualsiasi cosa, scuote la testa innervosita per scacciare quei pensieri che da tre ore le martellano la mente, per svegliarsi da quellincubo o da quel sogno. "Sono io. Vedo che sei stata brava ed ubbidiente; prima sei passata davanti ad una Bmw Z3, sali dal lato dellautista, la porta è aperta, non dire nulla, ripeto: non voglio sentire una parola, accendi il motore e guida verso Bergamo, con calma." Non si guarda nemmeno in giro, sa benissimo qual è la macchina, si avvicina, toglie il giubbotto, lo piega, apre la portiera, ripone il giubbotto sul piano posteriore assieme alla borsa, si allaccia la cintura e accende il motore. Una Bmw Z3, wuaooo che macchina, posso pure guidarla, che bello, se sapesse il piacere che mi sta dando, se sapesse quanto sono appassionata di macchine, che fin da ragazzina mio padre, titolare di unautofficina, mi ha insegnato a guidare soprattutto le macchine sportive forse guiderebbe lui, pensa la ragazza. Io capisco da come si sistema il sedile e gli specchietti, da come dosa il gas e usa il cambio, che non è una sprovveduta in fatto di macchine. Forse dovrei dirle di scendere, guidare io e toglierle quel piacere, ma in fondo è giusto lasciarle questo piccolo premio, servirà comunque a far crescere la fiducia di entrambi. La guardo, la osservo, le faccio sentire il peso del mio sguardo sul suo volto, sul suo corpo; i suoi occhi osservano la strada, è concentrata su quello che sta facendo pur essendo consapevole della mia presenza, della presenza di uno sconosciuto al suo fianco. "Pianino," lammonisco, "Ci tengo alla mia macchina e soprattutto alla mia vita, abbiamo tutto il tempo che vogliamo, tutta la notte per noi, no ti preoccupare, rilassati e guida." "Sì, signore." La mia mano si posa pesantemente sulla sua coscia sinistra, uno scatto e unimprecazione di dolore esce dalla sua bocca. "Ti ho detto di stare zitta e quando dico zitta, vuol dire zitta! Parlerai quando ti dar il permesso per farlo." Adesso che faccio, la porto a casa o andiamo al motel? A casa, decido, ho appena finito di costruire una nuova barra di sospensione e non vedo lora di collaudarla, forse sto correndo troppo, forse sarebbe meglio prima parlarne un po, forse ma non ho voglia di parlare adesso. Sempre in silenzio, saliamo le scale ed entriamo nel mio appartamento, andiamo al piano di sopra nella mia mansardalaboratorio, la vista delle travi, delle corde e di tutti quegli strumenti costruiti con le mie mani mi mette tranquillità, mi fa proprio sentire in pace con me stesso e con il mondo che mi circonda. I timori, le paure, forse più mie che sue, scompaiono, e la mente elabora i sui piani in assoluta tranquillità in modo logico e automatico. "Nella stanza a fianco cè un armadio, allinterno troverai degli indumenti di pelle nera, spogliati e indossali. Ti aspetto qui. Hai tre minuti di tempo, non un secondo di più non un secondo di meno." Mi avvicino alla mia nuova barra di sospensione e controllo tutti i bulloni di giunzione, stacco la corda già predisposta dalla parete. Accipicchia, mi stavo dimenticando le manette: mi sembra giusto usarle, visto che il mio nick fa un esplicito riferimento ad esse. Sono tutto assorto nei miei preparativi quando la coda dellocchio percepisce unombra; mi volto leggermente e la vedo .splendida in quel costume di pelle nera che lascia alla mente la possibilità di immaginare le sue forme, il suo seno riempie il corpetto in pelle, le braccia lungo i fianchi, la testa leggermente reclinata in avanti in attesa forse immagina cosa succederà forse lo spera .o forse ne ha timore, in fondo sono uno . sconosciuto. Il suo corpo vibra. Me ne accorgo, mi avvicino, dolcemente le alzo la testa e, accarezzandole la nuca, le do un piccolo bacio sulla fronte, per dimostrarle che non deve temere, che pu fidarsi e che non le succederà nulla di male. "Grazie, signore." Il suo ringraziamento mi riempie di gioia, anche senza parlare, anche senza esserci spiegati ci siamo intesi .le nostre menti sono in sintonia ed entrambi abbiamo capito che quellincontro sarà solo linizio di un lungo rapporto
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13 years ago
Steve1977,
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Lo so' che torni...
"cosa indossi?" pensava fosse la solita persona inutile, sterile, incoerente , capace solo di masturbarsi di fronte a un computer. "cosa indosso?.... mutandine e reggiseno...fa caldo qui .." fedele al gioco sorrise. "bene... togliele" "ma sei impazzito??" "dai toglile , so che vuoi farlo, altrimenti mi avresti gia' chiuso la chat in faccia." "veramente io...." "Non mi importa un caz o di quello che veramente tu." "mah..." "Mah un ... ora fai quello che ti dico. Sento gia' le tue dita che tremano sui tasti, vedo il tuo sorriso cambiare sul tuo volto , i battiti del tuo cuore aumentano all'impazzata , e non muovere i piedi ora , non risolveresti niente." "......" "Gia' , brava . e' l'unica risposta che devi dare. Il tuo silenzio." Un tornado di emozioni la prese di sprovvista, lei , cosi' sempre tutta di un pezzo , cosi' da tempo incapace di provare una emozione degna di tal nome. Aveva smesso di sorridere , aveva smesso di pensare fosse il solito pervertito , aveva sentito qualcosa che la aveva impietrita .. e nonostante avesse la mano sul mouse e la freccetta sulla croce per chiudere la chat ...... segui' alla lettere il pensiero dello sconosciuto uomo del mistero che le indicava cosa fare... "Ora faremmo un gioco" "ah si.... ma se non so nemmeno come ti chiami" "Credi che sia importante sapere il mio nome?" "no..non credo" "Brava " .." ti sei tolta quel poco che avevi addosso?" "si , incredibilmente lo ho fatto" " ...non mentire, non ha senso farlo , visto che non ti vedo. Ma sara' cosi' per ora , perche' la prossima volta utilizzerai la cam o un altro sistema per farmi vedere se realmente fai quello che ti dico" "ah...e cosa ti dice che ci sara' una prossima volta" " me lo dice il fatto che tu sei ancora qui , sei nuda davanti a me , hai il cuore in gola, scrivi solamente perche' siamo distanti km e non senti la presenza mia fisica che possa farti qualsiasi cosa, ma comunque senti che ci sono , che sono dentro di te , che sono quella voce della tua coscenza che ti spinge a fare cose che da sola non faresti mai. Tutto questo mi dice che ci sara' una prossima volta." "......sono senza parole... mi conosci meglio tu che non so nemmeno chi sia, piuttosto che il mio ragazzo." "Vedi , ti stai aprendo a me senza volerlo e senza avertelo chiesto.".." Smettila di morderti il labbro , e' inutile" "ma ... come fai...riesci a vedere la cam ? dai dimmi la verita' sei un hacker?? ...dai " "Ti sento." "ma non ho l'audio ... " "Ti sento senza guardarti e senza sentirti. Non c'e bisogno che tu faccia rumore perche' io senta che tra le tue gambe ora c'e un lago." "e' vero..." "Prendi il rossetto , rosso." "il rossetto??" "Si voglio che tu faccia una cosa per me" "va bene" " e concludi le tue frasi con il termine Signore da ora in avanti " ... " se non lo farai dovrai prendere una molletta da bucato, al raggiungimento di 5 avrai un premio." "un premio??" " si . un premio da donare a me. prendine una intanto , visto che non hai scritto Signore nella domanda che mi hai fatto." "ma veramente....." " bene prendine due , vedrai che prima o poi impari" Questo atteggiamento che mai nessuno aveva avuto con lei la spiazzava, voleva andarsene, ma il suo corpo glielo impediva. La sfida , la voglia di sapere fino a che punto questo sconosciuto misterioso sarebbe potuto arrivare la costringeva a rimanere li ferma , nuda nata , con il rossetto in mano e due mollette sulla scrivania , di fianco al mouse . "Ho preso quello che mi ha chiesto ......Signore." questo termine la infastidiva piacevolemente. "brava, sentivo di avere di fronte una persona in grado di saper cogliere le sfumature del proprio piacere e con la capacita' e la voglia di scoprire se stessa " "le sue parole mi lusingano ...Signore" piacevolmente infastidita iniziava a sentir stuzzicata la sua anima . "non sono solo parole, celebralmente siamo sulla stessa lunghezza d'onda e con la stessa voglia di scoprire. Non siamo sullo stesso piano... ma questo lo stai iniziando a capire da sola...da quanto vedo.". "perche' Signore ? " "perche' come puoi ben notare , Io sono chiamato Signore , e tu non hai nome per il momento. Io sono vestito e tu sei completamente nuda , Io sono colui che ora ti guidera' verso la scoperta di te stessa e tu sei colei che conosce solo cio' che l'occhio vede." "sto iniziando a provare astio nei tuoi confronti.." "astio?... Prendi la 4 molletta , hai fatto un altro errore." ... . ... . ... " "Brava, prendi la 5 anche e preparati di fronte a me. Penso di aver capito cosa ti serve." Attimi di profondi silenzi..... da una parte Lui consapevole di cio' che faceva aveva azzardato troppo con una neofita del gioco, dall'altra parte lei ...balzata dalla sedia nuda nata , combattuta nella mente .... ma con il miele che le scendeva lungo le gambe .....stava ritornando verso la scrivania con in mano le ultime 2 mollette e si sedette. "So che sei li, nuda , che guardi lo schermo in attesa che queste parole compaiono davanti a te ." Passarono alcuni minuti in cui il respiro di lei era talmente forte da rendere silenziosi i numerosi rumori dentro la stanza. "Volevi tanto sapere il mio nome.... Ora ci sono due cose che farai per me ." "si Signore.... temo che le faro' " " Prendi il rossetto e scriviti il mio nome ... Steve ...sul petto ... tra i due seni " "oddio...." "Oddio?? ...qui non centra nessun altro che me e te. Ora scrivi e basta." "si Signore.." "Appena hai fatto resta ferma, dimmelo" Passarono alcuni minuti in cui la decisione di farlo o non farlo era nella sua testa come quella di passare o non passare a occhi chiusi in mezzo a un incrocio. Poi lo fece, a caratteri cubitali scrisse Steve tra i due seni...e rinizio' a respirare quasi normalmente. "Sento i tuoi battiti...lenti e profondi...rilassati e pesanti." "Si Signore...non ho mai fatto una cosa del genere." "Lo so." " ma sono eccitata come mai mi e' successo Signore" "Sapevo di non sbagliarmi." "le mollette Signore??" " bene , mi fa piacere che tu te le sia ricordate." Si morse le labbra per cio' che gli aveva appena ricordato.... "Smettila di morderti il labbro , non me lo ero dimenticato." " Questa e' la tua prima punizione , a cui ne faranno seguito altre se da ora in avanti non farai o sbaglierai o eviterai di eseguire le mie richieste. ".. "mmmhh.... in che guaio mi sono andata a cacciare ...Signore." "Non vuoi vedere quanto e' profonda la tana del Bianconiglio?? " "mmmhh .... ho paura... Signore" "Lo so. segui le mie istruzioni e ti portero' a scoprire cose di te che nemmeno immagini di poter sentire e di poter provare." "e' affascinante Signore faro' quel che desidera." "Prendi le mollette , sono 5 , una per ogni capezzolo , una per ogni labbro della tua fig..., e uno voglio che tu lo metta sul clito...ide" .. " fatto questo per stasera abbiamo finito " Spaventata, eccitata, confusa, curiosa , sola nella sua stanza allungo' le mani verso le mollette , mordendosi le labbra ...avvolgendo le caviglie contro le gambe della sedia .... pensando e ripensando .....impazzendo.... e sposto' la freccia verso la croce chiudendo la chat....e stupita , dopo un respiro profondo recuperando parzialmente lucidita' si chiese:"perche' ..." Dall'altra parte della rete intanto Lui scrisse: "Lo so...che torni."
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13 years ago
Steve1977,
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Primi giochi di gruppo
Succede spesso di ritrovarsi con amici e non sapere cosa inventare per passare allegramente il tempo, quel giorno eravamo io e un'altro amico con due coppie di amici, avevo già giocato con lui e una coppia ma non avevo mai superato il numero di 4, ma l'altra coppia di amici voleva "provarmi" visto ke gli intimi avevano ben parlato di me. Ed io non mi tirai indietro seppur la confusione spesso gioca brutti scherzi. Le due donne si sdraiarono sul letto e il mio amico subito mi spinse tra le cosce morbide e lisce della donna che mi aspettava con gran voglia. Cominciai a leccarle la passera e a succhiare le sue labbra inferiori mentre l'altro amico le massaggiava i seni e le faceva provare il suo fallo già duro e pronto al gioco. La situazione era ottimale, 2 uomini per ogni donna e tutti per tutte, eppure non riuscivo a concentrarmi per raggiungere la condizione ottimale per la penetrazione. La concentrazione per me è la base del piacere e non riuscivo a trovarla, finchè la mia amica con cui già avevo precedenti esperienze si accorse della mia condizione di disagio e mi aiutò a trovare lo stimolo giusto. Mi fece sdraiare al centro del letto e cominciò a succhiarla fino a mandarmi nuovamente in estasi. A lei si aggiunse l'altra donna e tutt'è due cominciarono e leccare ogni centimetro del mio corpo sino a mandarmi su di girie ritornai a girare. La mia amica cominciò a montarmi mentre l'altra donna si sedette sulla mia faccia per farsi leccare, mentre accadeva tutto questo gli altri uomini si preoccupavano di "tappare" i buchi rimasti scoperti. In quel turbine di movimenti e di emozioni ritrovai la carica giusta e cominciai a muovere il bacino mentre la lingua correva e le mani si alternavano prima su una poi sull'altra, in quel frangente gli altri uomini restarono a guardare mentre le donne cominciarono a tirar fuori dalla loro bocca intensi versi di piacere... Tutto è bene quel ke finisce bene, e quella volta fu proprio così.
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13 years ago
AnimoSolitario80,
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ADRENALINA
“…Non posso deviare. Mi seguirebbe. Il caso cane-gatto è un esempio tipico: finché nessuno scappa non succede niente. Appena uno scappa, quell'altro…Sguishhh. Dietro. Ed è giusto, perché se uno scappa deve avere una buona ragione per essere seguito. Altrimenti che scappa a fare? Da solo? In quel caso si direbbe semplicemente 'corre'…”Giorgio Gaber-La pauraEcco: ho messo la citazione ironico-culturale. Cosi’ casomai leggesse mio padre potrebbe dire: maiala ma citazionistica, non ho buttato via tutti i soldi per averla fatta studiare…Gia’…A parte che parliamo di un altro padre, il mio per me non ha speso una fortuna…Ma ecco, appunto: andiamo su questo caso presuntamene estremo…Io posto le mie cose scritte su siti (non me ne vogliano i gestori di questi “postacci” che io adoro) di “malaffare”: perversi e scostumati si ritrovano su queste pagine. Quindi ci siamo praticamente tutti, nessuno escluso. Quelli che evitano accuratamente questi siti e si dedicano a una vita casta e morigerata di questi tempi sono i perversi del tipo piu’ pericoloso.Mettiamo uno di voi tanti padri…Siamo tutti padri, figlie, mogli, amanti, colleghe di lavoro e amici di amici, vicini di casa, semplici conoscenti da bar e chi piu’ ne ha…Ecco…Uno di voi entra in rete, naviga con quello spirito che trovo realmente fuori tempo di essere in un mare di persone che non lo conoscono…E invece qualche foto e rimane basito: “Ma quella e’ mia…”… “Ma quello e’ mio…”.Ma la realta’ e’ questa. Che in tutte le case ci sono navigazioni di rete distinte e parallele. Flussi di panda paralleli. Ed e’ proprio per questo che il famoso teorema andrebbe cambiato: e cioe’ le rette parallele si incontrano in un punto che non e’ poi cosi’ tanto all’infinito…Si guardano. Fingono di non essersi riconosciute o di non sapere. Come tante moglie e mariti che conosco a proposito di rapporti adulterini. Vivi e lascia vivere. E usa la carta di credito a suo nome…Imbarazzo? Vergogna? Senso di colpa? I miei li ho lasciati dietro una porta molto tempo fa.Avevo vissuto una storia un po’ strana. Con un uomo molto piu’ grande di me. Pure una storia bastarda: questo uomo era fratello del mio ragazzo ed era marito di una amica. Maggiorenne, o a filo? Poco importa. Importa che sono stata sgamata. E che sono stata messa fuori di casa. Per lo scandaloso e la delusione: i genitori hanno sempre pronte le parole “mi hai deluso” nel repertorio. La mano che mi ha stampato cinque dita sulla faccia pero’ non era la sua ma quella della sua nuova compagna, molto piu’ giovane di lui. Che avendo un figlio da sistemare ha preso la palla al balzo per liberarsi definitivamente a male parole di me dopo mio fratello e allontanarmi un bel po’…A dire il vero nel calcolo delle probabilita’ sarebbe teoricamente piu’ facile su queste pagine incontrassi la presenza di mia madre. Almeno per gusti e abitudini. Anche se in quanto a uso del personal computer e affini…Si perche’ lei a un certo punto ha deciso che aveva rinunciato per molto tempo a vivere la sua eta’ e si e’ data da fare per recuperare. Cosi’ a volte tra i miei gusti maschili maturi e i suoi complementari al contrario ci si trova quando va di culo con compagni coetanei quando non quasi miei coetanei. Evidentemente incontra i gusti giovanili perche’ ha molto successo.Come si dice : “Talis mater…”. Anche se la genetica nel mio caos non e’ del tutto determinante, sono adottiva, ma magari l’imprinting subcosciente…Ma torniamo al caso limite “A”…Siamo ancora allo shock emotivo della scoperta reciproca ipotetica. In via del tutto teorica. A una come me gasa in cosi’ tanti si tirino seghe per lei e se per caso scopri o pensi uno di quei maschi con il cazzo tra le mani che ti guarda sia…Tanto strano lui se lo meni guardando una bellissima ragazza? E che scandalo potrebbe provare al reciproco un uomo che da solo o con la sua compagna percorra le strade del Grande Gioco sentendosi perfettamente a posto e “normale” se scopre che la figlia, da sola o col suo compagno…?Non sfuggo nemmeno io a certi “cliche”: quando ti senti riconosciuta o scoperta fai come Paperino nei fumetti…Non so se avete notato. In alcune sequenze, metti che sia ritratto in vasca da bagno ed entra qualcuno diventa rosso e porta le mani nelle parti basse. Ma come, se sei tutto il giorno senza braghe?!?!Ma a dire il vero c’e’ un personaggio che per le cose che ho da dire calza molto meglio: Superpippo. (Si sto citando Claudio Bisio in “Quella Vacca di Nonna Papera n.d.r.).Cioe’: tutti a farsi domande su quale mai sara’ l’identita’ segreta di Superpippo….Ma se non ha nemmeno la mascherina d’ordinanza?!?!?.Ho partecipato a feste stile “Eyes wide shut”. Mantelli, maschere…Se ben giostrate qualsiasi facile ironia e perplessita’ scema da se. L’atmosfera, il semibuio, le tante persone..Ti perdi davvero e la riconoscibilita’ puo’ avvenire ma non e’ cosi’ semplice.In molti altri casi invece…La rete. Presuppone domande e offerte. E sei tu a giocare il tuo modo di percorrere quelle strade. Cui, statisticamente, appartengono sicuramente molte persone del tuo quotidiano. “Rischio”, quindi…Ma c’e’ rischio e rischio.Un gallo secondo me, di fronte alla vetrina di una rosticceria, si eccita davvero poco.Perche’ si, ci sono le galline nude, e pure tante. Ma….A parte che sono morte…Non sono riconoscibili. Togli le piume. Togli la testa, togli tutto…Cosa resta? Cosa dovrebbe rendere uel corpo eccitante…Cosi’ in certe fotografie…Togli il volto. Togli il contesto, i tatuaggi, i vestiti riconoscibili…Cosa dovrebbe eccitare di quella immagine garantita nella sua privacy? Il fatto che si presuppone dietro quel cadavere esista una donna che prova piacere a farsi fare delle foto nuda e essere esposta agli sguardi? E da cosa puoi capirlo, che energia passa? E di la: come fai a sapere quell’uomo e’ eccitato davvero da te e non sta andando a pesca di trota in barile?La mia scelta?Si puo’ riassumere usando parole piu’ degne delle mie…“Sei pericolosa perché sei trasparente Sei pericolosa perché non sai quello che vuoi Hai lasciato il mio cuore vuoto come un appartamento dopo u traslocoPer essere predato da qualsiasi anima in caccia Sei un incidente che aspetta di accadere Sei un pezzo di vetro abbandonato sulla spiaggia Mi hai detto delle cose che io so non eri tenuta a raccontarmiE poi mi hai lasciato senza che avessi modo di raggiungerti Chi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi? Chi sprofondera’ nel tuo mare blu? Chi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi? Chi cadra’ ai tuoi piedi?Hai rubato per me perché avevo bisogno di denaro E hai ucciso perché io volevo vendetta Mi hai mentito perché io ti ho implorato di farlo Potremo ancora essere amici?Chi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi? Chi sprofondera’ nel tuo mare blu? Chi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi? Chi cadra’ ai tuoi piedi?Piu’ giro vorticosamente nei pensieriPiu’ so che il cacciatore peccherà per la tua pelle d'avorio Mi faccio un giro attraverso la pioggia piu’ sporca Nel posto in cui anche il vento chiama il tuo nome Sotto gli alberi il fiume ride di me e di te Hallelujah…: divina rosa di un paradiso Le porte che hai aperto I non riesco proprio a chiuderleNon voltarti: non voltarti piu’Non voltarti, cuore di zingaraNon voltarti: non voltarti piu’Non girarti mai indietroNon voltarti: non voltarti piu’Chi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi? Chi sprofondera’ nel tuo mare blu? Chi avra’ i tuoi baci sudati? Chi avra’ preso il mio postoChi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi? Chi avra’ conquistato il tuo cuore…?Progetto ambizioso altresi’, direte voi. Ma che siano sporchi o puliti, perbene o perversi questo e’ il posto dei sogni. E i sogni nn sono il regno dei ragionieri. Se si sogna si sogna in grande. Cosi’ se ti metti in palio in un gioco lo fai per davvero. E il rischio, gli incidenti, sono forse la molla principale che ti spinge a giocare.Una nota pubbicita’ di una carta di credito proponeva diversi spot del tipo “Ti piace vincere facile…?”….Beh a me no. Anzi. Poco tempo fa ho visto un bellissimo servizio su Rai Tre, la trasmissione era “Sfide”.Il servizio parlava della finale di Champions League persa dal Milan con il Liverpool a Istanbul, non ricordo in che anno. A parte l’arte nella descrizione del servizio. Il volto dei giocatori intervistati, quello scolpito e che sinceramente mi ha molto turbata di Hernan Crespo che in quella strana notte ha segnato due goal, quello che un calciatore sogna per una vita. Due goal nella stessa partita, qualcosa di straordinario, qualcosa che mai presupporrebbe di una sconfitta. Il Milan e’ strafavorito ma il Liverpool ha una storia grande cosi’ di combattivita’ e vittorie in campo europeo…Ilprimo goal segnato dal capitano Paolo Maldini, che sicuramente in caso di successo avrebbe terminato la sua carriera li, in quel momento…Un primo tempo spaventoso, un tre a zero che dice ancora poco del bel gioco e del dominio, eppure…Un’aria strana negli spogliatoi tra il primo e il secondo tempo: “Cs avremmo potuto fare di piu’, come avremmo potuto giocare meglio? Semplicemente nessuno avrebbe potuto fare meglio dei nostri avversari perche’ eravamo stati spaventosamente perfetti. Ho pensato solo: voglio che finisca adesso, subito, che sia gia’ finita…”…Poi per sei minuti. Sei, tutto compreso. Goal, ritorno a centrocampo, goal, festeggiamenti, ritorno a centrocampo, goal…Tre a tre. Sei minuti tutto compreso. Per sei minuti il Milan praticamente non tocca la palla.Poi riprende a dominare. Ma la palla non va dentro. E a un sospiro dalla fine c’e’ un azione che va contro le leggi della fisica. La palla rimbalza a un metro dalla linea. Ci si avventa Andriy Shevchenko. Il piu’ grande attaccante al mondo in quel momento. Colpisce la palla nel modo piu’ violento e perfetto. Il portiere, Dudek alza una mano come fanno i bambini a proteggersi la faccia. E invece che entrare in porta assieme al pallone la palla si impenna e va oltre la traversa, fuori.Crespo dice: “Li ho capito che giocavamo contro il destino, che non avremmo mai potuto vincere”…Seguono due tempi supplementari dominati dal Milan. Hernan Crespo viene sostituito e sara’ la sua ultima partita con il Milan. Ai calci di rigore, dove il Milan era stato infallibile nella finale della stessa manifestazione vinta contro la Juventus a Manchester li sbaglia quasi tutti. Il portiere, Dudek, quella sera sembra imbattibile. Una serata nella vita in una carriera mediocre…Quello finale lo sbaglia proprio Shevchenko, autore del gol determinante nella finale precedente. Per lui sportivamente sara’ l’ultima partita. L’ultima col Milan. L’anno dopo, come Crespo, non sara’ piu’ del Milan. Venduto per una cifra astronomica al Chelsea non ne azzecchera’ piu’ una in tutta la sua carriera sino a li sfolgorante.Non finisce qui. L’anno dopo ad Atene, contro ogni pronostico, il Milan indebolitosi sul mercato finisce in finale. E c’e’ ancora il Liverpool. E c’e’ ancora Paolo Maldini. In attacco non ci sono piu’ Crespo e Shevchenko. Ma c’e’ un campione ramai al capolinea, Filippo Indaghi. Che quella notte vive la sua notte: un calcio di punizione lo colpisce casualmente sulla schiena, la palla deviata in modo fortuito e anomalo finisce in rete. Nel secondo tempo raddoppia, il Milan giocando male vince due a zero…Bene, perche’ questa sparata…Io credo che esserci in quella partita persa fosse stato orgoglio. Essere parte della storia, di un fatto straordinario anche nella sconfitta. Parte del destino…Per me giocare e’ questo. Nessuna ricetta, nessuna certezza, nessun sentimento predominante a priori…Cosi’ mi propongo in gioco, a detta di molti, molto “esposta”. Riconoscibile. Semino indizi.“Mi piace fare esperimenti: mescolare i miei sentimenti con quelli di un altro. E poi, coe negli incidenti, effettuato lo scontro si riparano i danni…”Morgan, “Crash”.Semplicemente…Tutte queste parole, ragionamenti vengono prima, piu’ spesso dopo. La motivazione e’ piu’ banale, semplice, terra terra. Ma va descritto comunque quello che provi. Cosi’ quando sento parole di altri in cui rivedo il perche’ gioco, le riporto.“Sono stato per troppi anni in guerra con me stesso. E il dottore ha detto che no, non va proprio bene per la mia salute. “Cercare la perfezione….si tutto bello …Ma perseguire il paradiso e’ vivere la tua vita all’inferno…”…Sting, “Consider me gone”Si complicano troppo le cose. In questo spesso sono un’artista. Mi piace il sesso. Mi piacciono i cazzi. Mi piace l’ossessione, il sudore, il suono, l’odore, gli sguardi. Mi piace ossessionare. Non come obiettivo supremo: ma creare i presupposti di un sentimento che puoi trovare. Sentirmi braccata, non come fine alla sensazione in se. Concretizzare, carnalita’, passione, riderci su, urlare, mettere assieme modi diversi, confrontarli, sfidare, scontrare…Mi piace questa strada che vivo col mio uomo ma che mi fa conoscere me stessa.E chi e’ arrivato fin qui…Adesso capira’ di questa cosa che mi e’ venuta da scrivere.Pochi giorni, poche ora fa ero sul mio profilo di Facebook.Dove il nome e’ ovviamente diverso. Non mi chiamo Pippa come in rete non mi chiamo Superpippa anche se sono ben gratificata di farne tirare cosi’ tante…Pero’ per il resto, come dice X_antin, un caro amico, sono piuttosto riconoscibile. Le stesse immagini, quelle “per bene” di certi servizi che poi metto sui siti “XXX”…Stessi posti, vestiti…Il motivo e’ semplice…Non penso davvero di avere pensieri o desideri strani. O di fare cose strane. E’ starno una donna poss eccitarsi all’idea di farlo con piu’ maschi o n uomo con piu’ donne o di vedere due donne tra loro? Non credo…E? strano mi masturbi o che mi ecciti un uomo lo faccia pensando a me? Siamo seri…Per il resto credo che se uno riconosce un posto dove anche lui muove i suoi passi ogni tanto. Strade che percorre quotidianamente. O pensi una persona cosi’ vicina a lui…Che una moglie per bene, una coppia…Credo che un indizio di un sorriso, una espressione, un colore, un vestito diano adrenalina. Che la possibile riconoscibilita’ sia in realta’ non un fattore bloccante ma un incentivo, per lo meno a livello di immaginario, ad esporsi.Chissa’ quanti e chi tra le persone che mi conoscono anche se non avessero scoperto di me in rete si sarebbero “fatti” comunque pensando a me….O quanti invece mi vedono diversa mentre mai avrebbero immaginato…Lo stesso vale per me al reciproco. A volte il cacciatore si sa, finisce intrappolato dal suo gioco: “Vampira o vittima: dipende da chi hai intorno…”.Non ostante il colore della mia pelle Marco mi chiama “Canarino Mannaro”…Cosi’ , dicevo, poche ore fa, un amico mi scrive un messaggio privato: riporto integralmente o quasi…(Premetto che, ne piu’ ne meno di tanti altri anche io gioco in “maschera” a protezione comunque del mio quotidiano anche se magari sembra sia molto “easy” sul vivere questo gioco…)CONOSCIUTO/SCONOSCIUTO: “Ciao....Come stai?? Spero tutto ok!! Non per essere curioso, ma può essere che ti ho vista in un sito internet " particolare " ?. Vai tranquilla con me perche’ se ti ho vista vuol dire che li ci giro anch’io..... Ti va di fare un due chiacchiere a proposito? Premetto so che hai il ragazzo, tranquilla puoi informare ANCHE lui ; era così, per capire un po’.... E mi raccomando: guarda che ho una ragazza che non sa niente , quindi …Grazie , ciao a presto!! Un abbraccio!IO“SHAARIKA”CONILMIOVERONOME: “…Si beh, sai non e’ che neanche a me interessi far sapere in giro… J …Curiosita’…Come mi hai riconosciuta???CONOSCIUTO/SCONOSCIUTO: “In una foto , dettagli….Ti ho riconosciuta. Allora cosa mi racconti? Come mai queste avventure J ? Anche a me piacciono comunque!!! J”IO“SHAARIKA”CONILMIOVERONOME: “…In che sito mi hai trovata? E beh, si…E’ una cosa nata in complicita’ tra me e il mio moroso…Tutto dichiarato nel nostro caso J. E ti dico la verità: mi piace un casino J !!!”CONOSCIUTO/SCONOSCIUTO: “Guarda anche a me piace.... Pero’ come ti ho detto la mia lei non sa e non deve sapere niente; cosa ne pensi di me.....??? Potremo organizzare un incontro..?? Il sito era (…)…”IO“SHAARIKA”CONILMIOVERONOME: “Per parlarne volentieri, per il resto vai a sapere J Sono fatalista…!!!”Credo stia nel calcolo delle probabilita’. Che sia in qualche modo fisiologico. Che sia gia’ successo a tanti, per i motivi piu’ diversi. A volte “te le cerchi” , altre no. Io di mio ad esempio giro con al collo un simbolo particolare che magari chi sia stato su certi siti puo’ riconoscere…Mi diverte quel ciondolo che sta a unire due parti del mio vivere –solo apparentemente- cosi’ diverse…Cosi’ questo “incidente” non mi spaventa o preoccupa o imbarazza o che altro. Non mi vincola a nulla, mi incuriosce, mi piace l’idea di parlarne…Il resto e’ vita
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13 years ago
Shaarika89,
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La mia prima volta
Ero ancora un giovane ragazzo, amante del mare, e con la mia canoa mi divertivo ad esplorare spiagge e luoghi insoliti con la curiosità di trovare compagnie con cui allietare la giornata. Un giorno trovai una spiaggia splendida dove tutti prendevano il sole nudi, e la cosa mi incuriosì, così decisi di farmarmi in quel luogo per riposare e passare la giornata. In lontananza vidi una donna: capelli biondi, bocca carnosa, grandi seni, fonodoschienza come disegnato col compasso, e restai estasiato da tanta beltà così da sentire un fremito sulla mia pelle come una mano che lentamente e delicatamente accarezzava il mio corpo, così cominciai a toccarmi il petto, come fosse il suo, mentre lei a distanza guardava curiosa, e accennava il sorriso, continuai ad accarezzarmi come lei a sua volta faceva, sempre distanti ma sempre interessati. l'eccitazione aumentava e spinto dalla voglia di conoscere quella donna tanto seducente mi avvicinai e mi presentai a lei e suo marito facendole i complimenti per così tanta bellezza e cominciamo a discutere, tra una parola e l'altra continuavamo a guardarci, averla vicina mi rendeva sempre più trepidante ed eccitato finoad ammettere la mia voglia e dissi a lui: "perdonami ma tua moglie è davvero sensuale, è davvero difficile trattenersi dal toccare e baciare così tanta bellezza". Lui rispose: "ti ringrazio dei complimenti ma sai ke questo è un tabù, non si va con le donne degli altri", ma lo disse sorridendo, poichè aveva compreso che le mie intenzioni erano buone, e mi invito a trascorrere la giornata con loro e con piacere accettai. Noleggiammo un pedalò visto ke in canoa non c'era spazio per tutti e tre, pedalavamo io e lui mentre lei si faceva baciare dal sole nuda. E da quel nudo noi due trovavamo l'energia per pedalare sempre più forte verso una spiaggetta isolata dove nessuno avrebbe potutto disturbarci. Arrivati lì ci accomodammo vicino una grotta. Lei si sdraio in mezzo a noi due mentre io eccitatissimo ancora non sapevo come comportarmi. Lui mi sorrise e mi disse: "Ti piace davvero allora?" feci cenno con la testa mentre il cuore batteva forte e l'eccitazione saliva duramente sul mio fallo. Lei noto immediatamente ke era il momento giusto così guardo lui che mi disse: "se vuoi puoi tiocarla adesso". Cominciai a massaggiarle i seni, e il mio affanno si nascondeva tra i suoi sospiri, un senoenorme con dei capezzoli grandi, e una voglia irrefrenabile di leccarli così mi lasciai andare avvolto dalle sue braccia, e mentre le leccavo i seni lei posò le mani sul mio fallo e comincio a menarlo mentre io continuavo a baciarle e leccarle i seni e il collo mentre con le mani le accarezzavo la schiena e suo martio la baciava. Il desiderio era sempre più forte così mentre lui la baciava e si dedicava a massaggiarle i seni prosperosi ke fino ad allora erano stati oggetto delle mie attenzioni io pian piano scendevo verso l'interno coscia con la bocca per deliziarmi della sua matura e dolce passera, leccavo e gustavo come si lecca il fondo di una coppetta di buon gelato, e il sapore era intenso tanto da farla sussultare e presa dal desiderio mi fece sdraiare e mi montò come una fantina su un puledro da soma e cominciò a muoversi, dapprima dolcemente, poi sempre iù energicamente mentre teneva in bocca il falllo di suo marito ed io trattenevo il suo impeto massaggiandole i seni ruotando il le dita sui capezzoli alternandomi a massaggi sui fianchi e alla base del sedere. Siamo stati così per più di un'ora mentre il rumore del mare veniva soffocato dai sospiri di noi tre, culminati in un leggero e intenso verso di piacere. Soddisfatti dell'esperienza sistemammo le nostre cose e ripartimmo, un po' più stanchi, ma decisamente più soddisfatti.
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13 years ago
AnimoSolitario80,
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Incontro all'autogrill.
Tutto era cominciato con un MP sul sito, sito al quale mi ero iscritto pochi giorni prima, non ricordo bene se erano stati loro a contattare me o io a contattare loro ma sta di fatto che la sintonia sembrava emergere ad ogni messaggio di risposta reciproca che ci scambiavamo. Pensandoci meglio credo che sia stato io a scrivergli a causa di un loro video in cui la SWEET, Francesca, veniva montata a pecorina su un divano ed il BULL di turno le stava completamente in culo fino alle palle e mentre la pompava lei si esibiva masturbandosi in urla di godimento che raramente mi è capitato di ascoltare. Godeva di culo la TROIA, in un modo indescrivibile, eccome se godeva. Ma tant'è...non importa come abbiamo cominciato. I messaggi che scrivevo e che leggevo erano diretti e mi tornavano indietro dal CUCK, Franco. Passando i giorni la voglia reciproca di andare oltre i messaggi MP era palpabile e così un giorno ci scambiammo i rispettivi cellulari, io ed il CUCK. Mi disse che erano in ferie qualche giorno in montagna con altra gente e che non sarebbe stato libero di parlare al telefono ma talmente la voglia di sentirci era tanta, vista la paventata sintonia, che un Sabato pomeriggio con scambi di SMS scrissi che ero solo a casa e che mi sarebbe piaciuto sentire la voce di Francesca, la SWEET. Loro erano in giro nel centro di una notissima località delle Dolomiti assieme agli amici, passeggiando tra le vetrine e le vie ed allora chiesi tramite messaggio a lui se la sua SWEET poteva allontanarsi un attimo con una scusa per presentarsi a me e parlarmi facendomi ascoltare la sua voce. Lei lo fece molto volentieri e quando ci sentimmo ascoltai una bella voce squillante, chiara, decisa, di una donna che sapeva cosa voleva e non ne faceva mistero. Aveva poi una risata ammaliante, con un tono ed una modalità che ti avvolgeva tutto in un turbine di immagini erotiche che quel suono prefigurava. Le dissi che mentre parlavo con lei me ne stavo completamente nudo, a gambe divaricate, con il cellulare nella mano sinistra e con la destra mi adoperavo in una lenta sega in suo onore.............apprezzò moltissimo la cosa, ne fu inorgoglita. Ci lasciammo poco dopo per tornare lei dai suoi amici ed io alle faccende interrotte (felicemente) poco prima. Il Lunedì successivo mi arriva un messaggio da parte di Franco che mi dice che sono piaciuto molto a Francesca e che lei ha preteso di avere il mio cellulare in modo da potermi chiamare da sola. Ci sentimmo così nel pomeriggio; fu lei a mandarmi un SMS dicendo che era il suo cellulare e questo era un chiaro invito dicendo tra le righe:”Chiamami adesso che ti aspetto”. Quando la chiamai iniziammo una brillante e piacevolissima chiacchierata su varie cose ma alla fine non potemmo fare a meno di finire sull'aspetto che ci interessava di più, il sesso tra noi. Fu chiarissima, non voleva dolcezze, corteggiamento o roba simili, queste cose la annoiano, VOLEVA UN MASCHIO DECISO, NON IMPACCIATO E VERAMENTE PRONTO AD USARLA ED ABUSARLA per farla sentire una gran TROIA. I “teneroni” non fanno per lei. Ci sentimmo ancora i giorni successivi ed era un piacere ascoltarla e parlarci. Una donna molto intelligente, colta, affabile e con un'anima nera da grandissima PUTTANA. Capitò giorni dopo che io dovessi passare dalle sue parti rientrando dal lavoro ed allora ci accordammo per un primo incontro conoscitivo. Non sapevamo ancora nulla l'uno dell'altra se non qualche parola al telefono e viceversa, insomma due perfetti sconosciuti e per suggellare il senso del nostro rapporto futuro lei voleva incontrarmi nei cessi degli uomini di un autogrill. Posto insolito per un primo incontro ma era sicuramente un test per provarmi, per vedere se avevo un minimo cenno di pudore, paura, sbandamento o altro che non potesse essere contemplato in un MASTER come lei aveva bisogno. E così organizzammo. Erano circa le 16 di un pomeriggio di Luglio quando sentendoci telefonicamente ci demmo le coordinate per il posto; era un bell'autogrill sulla E45 con un ampio parcheggio. Arrivato al piazzale le scrissi che ero arrivato e che l'aspettavo. Credevo fosse ancora lontana ed invece mi rispose dicendo che lei era già dentro i bagni delle donne e che visto che altre signore non sembrava pensassero di uscire sarebbe uscita lei per seguirmi nei cessi degli uomini. Entrai nell'atrio del bar cercando le indicazioni della toilette e mi diressi verso quella direzione. Lei aveva descritto il tipo di parrucca che portava per essere più tranquilla di non farsi mai riconoscere dagli altri e passando davanti la porta aperta delle signore la vidi in piedi che stava scrivendo col telefonino. Sicuramente lei, come io, stava mandando il messaggio al CUCK per dirgli quando avremmo cominciato a fare sesso in quei cessi. Il CUCK mi aveva pregato di avvisarlo in modo tale che lui potesse mettersi comodo in ufficio a segarsi immaginando di minuto in minuto cosa accadeva alla sua sposa, la mia PUTTANA. Il CUCK mi aveva chiesto anche il favore di fare delle fotografie della cosa in modo tale che lui si potesse godere lo spettacolo della propria moglie TROIA “al lavoro”. Lei era bellissima, abbronzata, occhi vivissimi da femmina vogliosa, capelli nerissimi dati dalla parrucca a caschetto, una camicetta bianca su un paio di jeans che le fasciavano il bacino in modo favoloso e mettevano in luce un culo molto ben tirato su. Mi guardò passare davanti alla porta e subito ci fu tra noi un cenno di accordo e complicità. Mi fermai sulla soglia dei cessi degli uomini in attesa che lei uscisse da quello delle donne e mi seguisse. Entrammo dentro una cabina del bagno ed immediatamente la spinsi con forza sulla parete di destra cacciandole in bocca la lingua fino alle tonsille. Volevo violentarle la bocca con la mia lingua per farle capire immediatamente che lei era mia, totalmente mia ed in balia delle mie voglie. Lei tentava un parvenza di resistenza ma era chiaro che faceva parte del gioco, cercava di scansarmi le mani che la frugavano dappertutto, che cercavano di aprirle la camicetta, di sbottonarle i jeans. Le mie mani si impossessarono del suo culo schiacciato alla parete. Aveva un culo da sballo, si vedeva e si sentiva che lavorava molto in palestra per quel culo; era fatto in modo veramente divino, i glutei rotondi e sodi erano perfettamente separati e la mano a palparglielo da sopra i pantaloni finiva direttamente nell'incavatura dove si incontra il buco del culo e l'inizio della fica.Non volevo ascoltarli e neanche lei voleva che io li ascoltassi. La feci abbassare a forza e le feci slacciare i miei pantaloni per cominciare a succhiarmi il cazzo. Ci si avventò sopra con una ingordigia famelica. Gran POMPINARA, pensai. Dopo un po le ordinai di alzarsi e la feci girare dandomi le spalle ed attaccando le mani al muro, tirandole giù i pantaloni scoprii quel fantastico culo inguainato da un tatuaggio tribale sui lombari. Mi aveva detto che aveva il ciclo e che mi aveva voluto incontrare pur in quelle condizioni perché non voleva più aspettare; era curiosa di conoscermi e di testare la mia capacità di maschio dominante per vedere se la storia poteva andare avanti oppure ero uno dei tanti che parlano parlano e poi alla prova dei fatti sono una delusione. Con i jeans abbassati poco sotto il culo le appoggiai il cazzo tra le chiappe facendole sentire il turgore spingere ed aprire ancora meglio quelle già separate rotondità. Intanto più volte la maniglie della porta si era mossa a far notare che c'erano dei maschi che cercavano di entrare per i loro bisogni fisiologici non immaginando cosa stesse succedendo li dentro. Tenevamo le voci più basse possibile, anche se credo che qualcuno avesse potuto immaginare qualcosa. Parlandole all'orecchio le dissi che ora l'avrei inculata a pelle. Tutti e due eravamo certificati sanitariamente e perciò non c'era bisogno di nessun preservativo. Lei con fare deciso mi rispose che aveva il ciclo e così non le piaceva. Pur se avevo la quasi certezza che non era così desistei per evitare di tirare troppo la corda la prima volta. Ne avrei avuto occasione in futuro, ne ero certo. Si vedeva dagli occhi, da come si muoveva,e da come sussurrava che le piaceva il mio trattamento. La feci girare di nuovo e la feci inginocchiare per riprendere il pompino interrotto poco prima mentre con la sua digitale facevo quelle poche foto che mi aveva chiesto il marito.......CORNUTO. Purtroppo lo spazio angusto ed il fatto che essendo la prima volta volevo dedicarmi a lei mi evitò di fare tanti scatti come magari il CUCK avrebbe voluto. Ma in quel momento non me ne fregava assolutamente niente di quello che voleva lui, ora c'eravamo solo io e quella PUTTANA di sua moglie nei cessi di un autogrill col rischio di essere scoperti, visti, sentiti................ECCITANTISSIMO. Poco dopo sentii il piacere salire ed allora feci capire chiaramente alla BOCCHINARA che le stavo per sborrare in bocca. Un fiume di latte di cazzo le rovesciai dentro le labbra e lei senza staccarsi aspettò, continuando a pompare, che finissi di eruttarle in bocca. Finito dal basso mi guardò con occhi di fuoco, si alzò e venne a baciarmi con ancora la mia sborrata intonsa dentro le labbra. Ci scambiammo un profondissimo bacio ed a quel punto...la STRONZA, apri le sue labbra facendo uscire la sborra che andò a cadermi tutta sopra la mia T-shirt. Imprecai e lei guardandomi con gli occhi scintillanti per la soddisfazione mi sussurrò:”Basta un po' d'acqua e va via tutto”. Ci rassettammo e ci pulimmo con delle salviette umidificate e ci preparammo ad uscire. Aprii la porta con circospezione controllando che non ci fosse nessuno ne li dentro ne nel corridoio perché certamente se qualcuno l'avesse vista uscire, così bella, dal bagno degli uomini qualche domanda se la sarebbe posta. Era tutto a posto e la feci sgattaiolare fuori. Appena uscita mi apprestai a passare l'acqua sopra la maglietta sborrata e mi ritrovai con un uomo che era uscito dalla cabina del cesso accanto alla nostra con l'apertura della porta rivolta a poter vedere chi usciva dalla nostra posizione. Che si fosse appostato per vedere chi usciva dalla nostra porta? Mha.... Certamente se così fosse sono stato molto invidiato. Uscii e mi presi un caffè al bar pensando che lei se ne fosse ormai andata, ma invece quando fui all'esterno la trovai li fuori intenta a scrivere come l'avevo vista all'inizio. Stava sicuramente messaggiando al CORNUTO raccontandogli l'accaduto, cosa che feci immediatamente pure io. Glielo dovevamo.................per contratto. Quando se ne andò la vidi nella sua auto passarmi davanti lentamente e mandandarmi un bacio con la mano in segno di gradimento. Ne fui felice. Il giorno dopo il marito mi scrisse dicendomi che la sera a cena avevano parlato dell'accaduto e l'eccitazione tra loro era esplosa finendo il gioco sessuale godendo con una mega inculata che lei chiese al marito dicendogli:”Dai finisci il lavoro che non ha finito quel porco...INCULAMI!!” Che STRONZA !!
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13 years ago
Rudy3Master,
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Il permesso di essere troia
Appena la porta della sala operatoria si apre scatto in piedi. Disteso sulla lettiga, c’è mio marito Paolo, che è stato sottoposto a un intervento di fimosi. Siamo sposati da venticinque anni, con una figlia gia grande in giro per il mondo, quando circa sei mesi fa lui ha cominciato ad avere sempre più difficoltà, durante l’erezione a scappellare il membro. Col passare del tempo il problema è sempre più aumentato. Circa un mese fa ha preso contatto, con un suo caro amico d’infanzia, Carlo, un bell’uomo della stessa età di mio marito, che di professione fa l’urologo. Paolo e lui, si conoscono dalle elementari, poi finiti gli studi, Paolo è ingegnere, mentre Carlo è andato all’estero per finire la specializzazione in urologia. Da circa tre anni è tornato nella nostra città e quando è stato informato da mio marito, si è subito offerto di risolvere il problema. La sera prima del ricovero, è venuto a cena da noi, lui scapolo, ha passato la serata parlare dei loro divertimenti con le ragazze, durante la gioventù. Ed io, contemporaneamente mi sono spesso sentita osservata, il suo sguardo è sempre discretamente scivolato addosso al mio corpo. Con il problema che ha Paolo, sono circa due mesi che non faccio sesso, quindi sentirmi il suo sguardo, che scrutava il mio corpo, mi ha fatto un certo effetto. In più c’è da aggiungere che ero vestita abbastanza leggera per il caldo, e la mia camicetta aveva due bottoni di troppo aperti, questo ha permesso a lui di insinuare più volte i suoi occhi dentro la mia scollatura. Ho anche avuto l’impressione che mio marito si sia accorto della cosa e che sembrava compiaciuto delle attenzioni che il suo amico mi rivolgeva. Portano mio marito dentro una camera, dove c’è solo lui, io mi avvicino e gli chiedo come va, com’è stato l’intervento, ma prima di Paolo le risposte le ho direttamente da lui che ha eseguito personalmente l’operazione. “Tranquilla, è andato tutto bene, ora dovrete avere un poco di pazienza e poi tornerà a farti divertire come prima.” Lo guardo, poi mi giro verso mio marito, i nostri occhi s’incrociano in uno sguardo ricco di significati per noi. Certo, non mi posso lamentare, ma dire che lui mi faceva divertire non è proprio la definizione corretta, al massimo sono arrivata qualche volta all’orgasmo, ma per il momento è un dettaglio secondario. Mi offro di passare la notte con lui, ma sia Paolo, che Carlo, insistono che ci sono delle bravissime infermiere che si prenderanno cura di lui. Carlo chiede se voglio andare a mangiare qualche cosa, ma io rifiuto. “ Sei stata tutto il giorno chiusa qua dentro, dai vai a cena con lui, io qui non ho bisogno di nulla e tu invece sei stanca e oggi non hai toccato cibo.” L’insistenza di mio marito finisce per convincermi. Usciamo insieme, “vuoi passare a casa per darti una rinfrescata?” mi chiede Carlo, io annuisco e poco dopo siamo a casa mia. Lui si siede sul divano, io mi faccio una doccia veloce, esco e vado in camera con solo l’accappatoio, cerco un vestito per la sera ma, resto indecisa, torno da lui, con, in mano due capi diversi, “preferisci che indossi questo o il completo?” gli chiedo ponendomi davanti con i due capi in mano vestita solo dell’accappatoio corto che tenendo le braccia alte mostra una buona porzione di coscia scoperta. Lui ammira le mie gambe, poi indica il vestito, mi giro torno in camera ma lascio volutamente la porta socchiusa. Sento i suoi passi avvicinarsi alla porta della camera, sicuramente mi osserva, io resto girata di spalle a lui, apro l’accappatoio, e nuda, incomincio a vestirmi. Mi eccita sapere che mi guarda, certo io non sono proprio una moglie fedelissima, nei passati anni ho tradito alcune volte mio marito. Alcuni anni fa trovai delle tracce di rossetto sul collo della, camicia di Paolo, da allora ogni tanto mi concedo un’avventura rapida e anonima, vado in un’altra città e mi faccio scopare da un perfetto sconosciuto, poi torno e tutto, torna nella normalità. In questi ultimi anni ho smesso di tradirlo, ma da un poco mi sono resa conto che dai discorsi che mio marito mi fa a lui certe idee trasgressive non dispiacciono, specie quando facciamo sesso. Anche le ultima volte mentre mi penetrava, dopo aver indugiato a lungo nei preliminari, lui mi ha ripetutamente chiesto di immaginare che in quel momento ci fosse un altro nel letto con noi. In principio mi dava fastidio, ma ho notato che lui si eccitava di più, e quindi l’ho assecondato, tenendo conto che lui non ha una grande dotazione, quando mi scopa, viene velocemente, con questo giochetto il suo cazzo tornava rapidamente eretto e lui continuava scoparmi portandomi anche all’orgasmo. Non essendo ancora estate, la sera è più fresco, quindi decido di indossare delle autoreggenti nere, lui mi osserva, ora lo vedo dal riflesso sullo specchio, io indosso le scarpe con il tacco alto e per ultimo il vestito, senza reggiseno ne mutandine. Quando chiudo la lampo posta dietro al vestito, senza voltarmi lo chiamo, ”mi aiuti con la lampo?” lui si avvicina in silenzio, afferra la stoffa e chiude la cerniera, appoggia le mani sulle spalle e mi guarda attraverso lo specchio,” sei molto bella.” Spingo indietro il mio corpo, sento un notevole bozzo appoggiarsi per alcuni secondi al mio fondo schiena, mi eccito subito, resto a guardarlo attraverso lo specchio. Lunghi interminabili secondi i nostri occhi si guardano, non seve altro, lui mi gira, le sue labbra incontrano le mie e si uniscono in un bacio furioso, la sua lingua entra prepotente in me, io la succhio, lui, mi strige a se. Tutto il desiderio represso di due mesi emerge prepotentemente, sono un fuoco che brucia, sento la mia passerina inumidirsi e colare allo stesso tempo. Le sue mani mi stanno spogliando rapidamente, mi ritrovo nuda con solo le calze. In preda a un desiderio erotico mi abbasso davanti a lui, la mia immagine e riflessa nello specchio, apro i suoi pantaloni, ed estraggo il suo membro. Duro, molto più grande di quello di mio marito, lo osservo, ne aspiro l’odore di maschio che mi eccita da morire, apro la bocca, e comincio a leccare il glande delicatamente……. Muhmmuhmmhumm……. Un lungo gemito esce dalle sue labbra, si spoglia e in un attimo ci distendiamo sul letto, rovesciati. Mentre continuo a leccare quel palo che mi sembra, crescere sempre di più lui insinua la sua lingua dentro le pieghe della mia vulva, si sofferma sul bottoncino, lo succhia, lo aspira e strige fra i denti….. siiiuiuummiiiii…. Gemo, piena di desiderio come sono, non gli ci vuole molto a farmi godere ……. Siiiiiii …. Vengoooo ….siiiii … daiii scopami……. Lui con calma mi rigira, e disteso sotto di me, mi fa impalare su di lui. Resto per un momento senza fiato …..oddio..….siiiiii….èèèè…..belllisisiiiimmooooo……VENGO!.... veNGooo!!!!! ….SIiiiiiiiii…….. scossa da uno sconvolgente orgasmo mi distendo su di lui che mi lascia il tempo di rilassarmi. Poi mi afferra e gira di lato, solleva la mia gamba sinistra su di lui e incomincia a limare il suo palo dentro e fuori di me. Mi spinge dentro il suo cazzo in maniera lenta e continua lo sento sempre più in profondità, la mia vulva si apre e chiude al suo passaggio aspirandolo in maniera tale che ho la sensazione di mungerlo. Il canale vaginale ed i muscoli pelvici hanno preso a contrarsi e rilassarsi stringendo e allentando la presa sul pene, mi sembrava che stesse entrando sempre più dentro di me. ……. Siiii… daiiiii… sbattimiiiii… siiii …. Vengooooo ….. l’ennesimo orgasmo è il segnale per lui che è giunto il momento di godere, lo sento aumentare e poi esplode… siiiiii ….eccomiii …. tieniii… sboroooooo….. s’immobilizza dentro di me mi scarica dentro una quantità industriale di liquido bollente. Scossa dal piacere mi stacco da lui, mi abbasso e prendo in bocca il suo membro appena uscito da dentro la mia vulva che ora cola dei suoi umori. Lo infilo in gola, lo succhio, mi fa morire di piacere sentire lui che mi rigira di nuovo, affonda due dita dentro la mia fica ed estrae il seme che vi ha schizzato e incomincia lubrificarmi il forellino anale. Succhio con passione il suo cazzo che rimane duro, e teso, lui intanto ha provveduto, a prepararmi dietro, quando mi rigira, non ho dubbi su dove vuole infilare il suo durissimo palo. Sento la grossa cappella spingersi dentro il retto, resto immobile per agevolare l’inculata. Non ho usato di recente questo foro, solo prima di sposarmi mi facevo sbattere il cazzo in culo per restare vergine per il matrimonio, e mi piaceva moltissimo, Piero non ne era un grande estimatore, lui preferiva schizzarmi davanti. Godo, sento tutti il cazzo dentro, e godo, lui mi pompa con forza e impeto … siii… tieni troia…. Senti come ti sfondo il culo…. Sei una troia….. mi pompa fortissimo, lo incito, ….. siiiii… daiiiiii… spaccami il culoooo…siiii vengooo …daiiii…siiii …VENGOOOOoooo…siii… il primo orgasmo anale, che non provavo da tempo mi scuote più e meglio di tutti quelli avuti prima. Tremo scossa dal piacere, lo incito ancora, …diii più fortee…… daiii che vengo… daiiiiiiii…siiiii eccomiiiii ssiii …. GODOOoooo!!! …. Scossa da un fortissimo orgasmo contraggo i muscoli anali e lui non resiste, lo sento infilarsi sempre più velocemente in me …siiii troia..siiiii …eccomi….siiii…senti come ti sfondoooo… sborroooo!!!!!..... sento un calore intenso inondare il mio retto. Sfiniti, restiamo distesi, poi io mi separo da lui, mi giro e lo guardo in faccia, “grazie, sei stato fantastico, ne avevo un disperato bisogno.” Lui mi sorride, “lo sapevo, era la preoccupazione maggiore di Paolo.” “Mi ha fatto promettere che mi sarei occupato di te durante tutta la convalescenza, quindi ora facciamo una doccia insieme poi andiamo a cena.” Lo guardo stupita, cerco di capire e lui intuisce la mia perplessità. “Da quando sono tornato, io e tuo marito siamo tornati, ai vecchi sistemi che avevamo ben collaudato da ragazzi, una femmina scopata in due, lui abile linguista io più dotato, abbiamo fatto impazzire più di una femmina.” “Quando si è verificato il suo problema, mi ha chiesto di aiutarlo in tutto anche con te.” Ci facciamo la doccia insieme, poi andiamo a cena, ma al ritorno passiamo a casa sua, dove resto a dormire. L’alba ci sorprende ancora uno nelle braccia dell’altro, mi scopa con forza, godo meravigliosamente. Quando torno in clinica, con lui vado da Paolo, lui ci osserva, vedo il gesto d’intesa, sorrido, “dunque avevi progettato tutto, e se io non fossi stata d’accordo?” loro si guardano, poi Paolo ride, “no, ero sicuro che ti sarebbe piaciuto, e poi in passato ti ho visto una volta fare la troia con tipo della sua corporatura. Tu non mi hai visto per il semplice motivo che io stavo scopando nello stesso alberghetto dove sei entrata tu. Se vuoi, in questo periodo che io non sono operativo puoi fare quello che ti pare, ma se scopi con lui soltanto te ne sarei grata, considerando che io da quella volta ho smesso di avere altre troie.” Rifletto un momento, “accetto, ma a una sola condizione, che appena il tuo funziona, mi prendete in due, muoio dalla voglia di sentire due dentro di me, altrimenti, poi che mi hai appena concesso il permesso di essere troia mi vado a cercare due maschioni che mi sbattono.” Loro si guardano e sorridono, “se per il momento ti accontento io, bene, altrimenti, provvederò, a trovare un valido aiuto fin quando lui non si sarà rimesso,” dice Carlo. Io abbraccio mio marito, lo bacio, e rivolta a loro aggiungo: “ si mi vai bene, ma se ne hai un terzo, tienilo in caldo, sai mi potrebbe venire il desiderio che dopo aver provato due, potrei anche fare tre.” Ci mettiamo a ridere, loro mi baciano e io sono felice, ho il permesso di essere troia e questo mi eccita tanto.
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13 years ago
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Una amica ai tempi della scuola - seconda parte
Fino a che il mio dito arriva a entrare sotto il perizoma e va sul buco del culo.... liscio senza peli...godo già solo a sentirlo lindo ..senza peli...lei mi ferma la mano...io la ritraggo e metto l'altra bagnata dalla saliva davanti entrando fino all'altezza del punto "G" girandola di spalle in modo che sono dietro di lei..e inizio a sditalinarla lei si dimena..ma io continuo sia a baciarla e leccarla sia a sditalinarla..a un certo punto la mano invece che fermarmi mi aiuta a scendere e la sento più calda...come se si fosse già bagnata...infatti arrivo più in basso ed è già un lago in piena... meglio entro senza problemi ....e inserisco indice e medio nel pertugio bagnato e continuo il massaggio fino a che inizia proprio ad ansimare. Allora porto su e giù anche la seconda mano per esplorarla meglio e a un certo punto stufo di lottare con questi jeans con il bottone già aperto...tiro giù la piccola zip e con le due mani prendo ai fianchi e tiro giù sia jeans che perizoma lasciandola nuda....con la lingua inizio a leccarla prima sul culo e poi piano piano sull'ano e in mezzo tra ano e vagina...sputo un pò di saliva e continuo a sditalinarla con le mani...oramai è già venuta...e sembra già in parte soddisfatta...forse ha già passato il rimorso di aver tradito il suo compagno/marito...i jeans cadono all'altezza delle caviglie e cerco di togliere almeno da un piede in modo da poterla aprire a compasso...si lascia togliere la gamba destra e si gira...la lecco e bacio e passivamente si lascia succhiare, mordichiare e leccare il clitoride...salgo e la bacio in modo che anche lei assaggi il suo liquido....con il pacco gonfio come non mai mi slaccio i pantaloni e tiro fuori il regalo visto che lei partecipa ma in modo passivo...salgo con le mani e dopo un bacio profondo e umido la prendo per le spalle e la spingo verso il mio pene... lei scende con poca resistenza e poi lo prende prima in mano e me lo segheggia ma poi lo porta verso la bocca ...inizia a baciarlo a lato e poi a dare qualche lecccatina, bacia le palle e vede che sono tutto rasato.....poi lo prende tutto in bocca prima la cappella e poi piano piano parte del mio membro e inzia a spompinarmi....sente che è turgido e che se continua così vengo nel giro di pochi minuti allora si ferma e poi lecca e poi si poggia con la bocca ciucciando solo la cappella...sale e mi bacia mentre io.. con la mano continuo ad accarezzarla sul culo e sul clitoride e con la punta del dito la massaggio...alza la gamba e con la mano sul mio pene la indirizza verso la vagina lo inserisco piano piano e lentamente entro...mi dice fai piano è grosso...e io annuisco continuando a penetrarla...dopo la prendo a cavalcioni e me la porto a terra ha le coscie contro il petto e la sento profondamente. Dopo un pò di tempo non so quanto ...quando sto per venire glielo dico e lei mi dice continua continua non ti fermare tanto prendo la pillola....e allora schizzo tutto dentro...e ci rimango fino a che rimane duro...continuano ad andare avanti e indietro...Alla fine mi tolgo e mi affianco a lei....soddisfatto del "primo round"....La vedo nuda stesa con ancora i capezzoli duri ...bellissima...inizio nuovamente a baciarla sia sulla bocca che sul seno fino alla vagina e risalgo....oramai si è stabilito quel sottile filo della complicità.... Parliamo, parliamo....e intanto io continuo a massaggirla.... vorrei fare la seconda esperienza..e sopratutto mi piacerebbe anche prenderla analmente visto che lì è tutto a posto e depilato molto bene... mentre scendo verso la vagina la giro e la lecco subito nel buco del culo e poi inserisco un dito leccandole la figa....lei dice.. no li no..dai..la ciuccio e la passo con le dita nuovamente davanti ma il dito dietro proprio non lo gradisce...mi dice....no guarda ho mai provato e poi mi hanno detto delle amiche che è doloroso !!! Ne parliamo per un bel pò anche se io continuo con la mano a massaggiare il posteriore e cerco di stimolarla per arrivare a un secondo rapporto...senza insistere inizia a succhiarlo e poi si mette sopra di me..ma a me come posizione non piace molto...nel giro di poco la rigiro...e dopo alcuni colpi in posizione da missionario mi tolgo e la giro di spalle...e la prendo da dietro sempre nella vagina...e lascio scivolare della saliva sul buco del culo e dopo un pò inserisco il mio dito pollice nel culo lentamente sempre scopandola...lei....no dai..mi fai male...l'ho posizionata distesa con le ginocchia sulle spalle in modo che sia in parte pronta...tolgo il dito e il cazzo e metto il pollice nella figa..così di bagna e poi lo rimetto nel culo....reinserisco il cazzo che è sempre più eccitato pensando di entrare nel culetto ....e continuo a sbatterla...tolgo il pollice e metto l'altro....fino a che lo metto dentro tutto...lo giro e rigiro dentro e poi metto prima uno e poi anche l'altro...e inizio ad allargare l'anello ...lei si muove ma oramai ha già la strada segnata e sa già che verrà impalata....credo comunque che non abbia fatto molta resistenza anche perchè l'ho fatto con molta delicatezza e lentamente con molta calma...dimenticavo di dirvi che poi ho anche preso dal borsello un gel di una nota marca e ne ho messo parecchio dentro...a un certo punto scivolavano bene le dita ....tolgo il pene dalla vagina...e con le dita medio e indice inserisco meglio nel buco del culo e l'altra mano tintilla il clitoride...oramai è rilassata anche se le dò alcuni schiaffetti sul culo per far si che non sia rigida al momento della penetrazione..la metto sul lato e da dietro inizio a puntare con il pene sul buco del culo...lei...no dai...no...al primo colpo penso di essere entrato in culo invece sono entrato davanti....dò alcuni colpi e poi lo tolgo e ripunto sul buco e piano piano entro...lei...ahi...mi fa male...le prendo la mano e le faccio allargare il culo almeno con una mano....tolgo e bagno sia il buco che il mio pene con altro gel ..lo faccio penetrare con il dito e poi riprendo...punto la cappella e dopo spingo fino a che sento di aver passato l'anello...sento che sta provando piacere e dolore insieme......spingo lentamente, metto altro gel e inizio a stantuffarla.. usando la mano davanti sul suo clitoride...oramai è fatta e lei sembra godere....quando oramai è rilassata e aperta...passo alternativamente davanti e dietro....fino a quando lei oramai sfatta mi dice...dai vieni... su...la tiro sulle ginocchia per terra a modi "pecora" le inarco la schiena e dopo averla nuovamente stantuffata a dovere vengo nel suo culo....sentendo il cazzo risucchiare tutto... bellissimo.. mi tolgo e le bacio un pò ovunque...Stesi a terra...parliamo un pò di tutto e continuo a toccarla nelle parti intime... con le mani poi le apro da dietro il culo per vedere finalmente la rosa che si forma..... chiedo poi ma... è così doloroso....e lei... anche se per alcuni giorni avrò male..ne è valsa la pena....mai goduto così intensamente e a fondo.... Spero di incontrarla nuovamente per continuare a giocare senza impegno...come in questo giorno bellissimo.... So che lei ha goduto molto e rivestendosi la vedevo molto soddisfatta e anche io....e questo è la cosa che mi è piaciuta di più... Baci.
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13 years ago
marcoprivate336018, 40
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.....la neve
.......la neve di quell'anno impediva il rientro a casa ,così trovai un'area di servizio con bar..un caffè x riscaldare il mio animo, e poi un po di meritato riposo. fuori il freddo si faceva sempre più intenso e il cielo era rosso come la voglia che saliva dentro di me.... così io e maria rientrammo nel mio grosso camion,chiudemmo le tendine e cominciammo a scaldarci sotto un caldo piumone.....maria così cominciò a toccarmi e piano piano scese sempre di più verso il mio pene e con abile lingua inizio a farmi il paradiso....fino a che non resistetti più e la presi x le sue chiome la girai e con la lingua le comprimevo il suo ano.....ad un certo punto sentiamo bussare, preoccupati cerchiamo velocemente di rivestirci....apro una tendina e vediamo un ragazzo che ci chiede se potevamo aiutarlo ...così un po scazzato scendo liberiamo la macchina in panne (dopo ben mezz'ora) eravamo congelati così dato che c'era molto freddo l'invito a riscaldarci tutti insieme da me dato che di posto ne avevamo in abbondanza...quindi roby e claudia si accomodano da noi e tra una chiacchiera e l'altra l'odore di sesso che emanava l'abitacolo si faceva sempre più denso a tal punto che maria invogliata bacia di colpo claudia che presa alla sprovvista e dalla situazione si lascia completamente andare...dopo ben 10 minuti eravamo tutti nudi sotto il piumone a giocare come matti e l'aria vogliosa che si respirava era al quanto meravigliosa!!! non dimenticherò mai quella sera così splendida.
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13 years ago
admin, 75
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History of violence 2
Sono due giorni che ripenso a quanto mi e' accaduto, all'assurda violenza sessuale subita da parte di Sergio. Quella sera sono tornata a casa in stato confusionale, ho cenato con i miei cercando di dissimulare il mio turbamento. Sulle prime ho anche pensato di andare alla polizia a sporgere denuncia contro Sergio, poi ho riflettuto: la cosa si sarebbe inevitabilmente risaputa. E se succedesse un fatto grave? E quali conseguenze poi avrebbe sul nostro rapporto questo episodio? Tra due mesi devo sposarmi, e' gia' tutto pronto, tutto fissato: ristorante, partecipazioni, lista di nozze, viaggio prenotato. A quale scopo creare un terremoto devastante per una cosa che non avra' seguito ne' conseguenze sul mio futuro e sulla mia felicita' matrimoniale? Certo, lo scopo sarebbe punire quel bastardo con una bella condanna penale, che ci starebbe tutta. Ma c'e' anche una parte oscura che si muove dentro di me, un pensiero fisso contro cui combatto con tutte le mie forze. Non solo alla fine della violenza ho provato un piacere sfrenato nel subire quello che ho subito, ma ho anche sperimentato una sorta di appagamento istintivo che non riesco a spiegarmi. E' questo appagamento che, nel profondo di me stessa, non mi permette di avercela con Sergio e di odiarlo con tutta me stessa. Galleggio mentalmente, incapace di valutare appieno le mie stesse sensazioni. Mi dico che devo dimenticare, che devo impegnarmi nel seppellire dentro me stessa questa finestra oscura che per un attimo si e' spalancata. E' l'unica cosa da fare. Ma arriva il terzo giorno, e la violenza torna a bussare alla mia porta. Sono al lavoro, in pausa pranzo, sto alla tavola calda con i colleghi, il cellulare squilla. Guardo il display, riconosco il numero. Mi cala un velo sugli occhi, il cuore mi batte impazzito. Poi mi sale il sangue al cervello, mi alzo sotto gli sguardi incuriositi dei colleghi, esco dal locale. -"Pronto, chi e'?". Ma so benissimo chi e'. -"Ciao bella Franceschina, come ti va la vita?". Ironia sferzante nella voce di Sergio. -"Brutto.... bastardo...." le parole mi escono strozzate dalla gola. "...come osi... come puoi pensare di chiamarmi?" Sergio si mette a ridere apertamente. -"Ma come 'brutto bastardo', dolcezza mia? Ma se nessuno ti ha mai fatto divertire tanto in vita tua come l'altro giorno, io mi aspetto almeno un ringraziamento!!!" La rabbia mi pervade. Bluffo, voglio gelarlo. "Aspettati invece una bella visitina di una volante, proprio stamattina sono stata in questura a denunciarti". Il bluff non sembra riuscire. Sergio continua a ridere. -"Come no, gli diciamo tutto al tuo futuro maritino su quanto ti ho fatto godere, cosi' magari impara qualcosa di importante su di te?". Non riesco a capire se e' davvero tranquillo o finge. Comunque e' un confronto verbale nel quale posso solo soccombere, decido di chiudere sperando di mettergli addosso almeno un po' di fifa. "Non al mio uomo, ma al magistrato dovrai dire molte cose. E ora vai a farti fottere!!!". Chiudo la comunicazione. Tremo dal nervosimo, devo aspettare due minuti e respirare profondamente per calmarmi prima di tornare al tavolo. Rientro, mi siedo. Arriva un sms. E' lui. Leggo. "Stasera controlla la posta sul pc, amore". Riecco la sensazione di gelo. Che significa questo sms? Passo il pomeriggio inquieta, non riesco a togliermi dalla mente quella frase. Arrivano le 18, torno a casa. Faccio delle piccole commissioni, poi entro in casa che mamma ha gia' preparato la cena. Mi rilasso chiacchierando a tavola con i miei, sparecchio, lavo i piatti. E vado al computer. Apro la posta, cinque nuovi messaggi, ed uno dal bastardo. Lo apro. "Ci vediamo domani alle 18.15 al bar sotto il tuo ufficio, l'email del tuo cervo e' rodolfo.*****@g*ail.com, giusto?". Leggo e rileggo il messaggio senza capire. Poi vedo l'allegato. Lo clicco. Sara' un virus? No, si chiama 32420238.avi... dev'essere un file video... Parte il lettore multimediale. Mi sento letteralmente morire quando le prime immagini scorrono sullo schermo. I gemiti del film invadono la stanza. Presa dal panico spengo gli altoparlanti prima che i miei sentano. Ci sono io in quel film. Ci sono io che sto sotto Sergio nella sua macchina. 52 atroci secondi di filmato in cui Sergio si vede di spalle, ma il mio viso si vede perfettamente, nitidissimo. Sullo schermo godo inequivocabilmente mentre lui mi monta ed io gli artiglio la schiena attirandolo contro di me e lo incito a farlo ancora. Riascolto le parole da me pronunciate: "Si, si, dai... ancora...". Mi prende una nausea improvvisa, faccio appena in tempo a correre in bagno e piegarmi sul wc rigettando con pochi profondi conati tutta la cena. Una telecamera nascosta nella macchina ha ripreso tutto, audio compreso. Mi sento perduta ed inizio a a piangere senza riuscire a fermarmi. Chiudo a chiave la porta della mia camera pregando che a nessuno venga voglia di fare due chiacchiere serali. Com'e' possibile che mi stia accadendo questo? Perche' proprio a me? Cosa devo fare? Come fa Sergio ad avere il mio cellulare, la mia email, l'email di Rodolfo e chissa' cos'altro? E, soprattutto, come posso uscire da questo incubo? Il giorno dopo. Ecco le 17.55, sto in ufficio, tra pochi minuti scendo e me lo trovero' davanti. Sono stanca e disfatta, la notte quasi insonne non mi ha portato alcun consiglio su come risolvere la situazione. Non ho nessuno con cui confidarmi. Scendo in ascensore, saluto distrattamente i colleghi, mi dirigo al bar. Eccolo. Mi squadra sogghignando leggermente. -"Cosa vuoi da me?" lo apostrofo livida in volto. -"Tesoro, voglio un sacco cose da te, ma tutte belle... ma dai che sto scherzando, guarda ti ho portato un regalino". Mi porge un pacco, non lo prendo. -"Deve finire qua, Sergio, e se tu fai qualcosa per danneggiarmi ti giuro che la pagherai cara". -"Danneggiarti? Tesoro, ma io voglio solo farti felice". Improvvisamente il viso di Sergio perde la maschera untuosa e falsamente compiacente per assumere un'espressione cattiva, quasi feroce. -"Adesso la pianti con queste stronzate, ti prendi sto ca**o di regalo, vai a casa, ti fai una doccia, lo indossi e stasera esci con me, altrimenti quel video domattina stara' su *ouporn e il link al video dentro tutte le caselle di posta di amici, parenti e colleghi. E non sperare che la polizia postale possa risalire a me, ho mille modi per farla franca. Tutto chiaro, baby? Alle 21.30 sotto casa tua, e vestita bene". Mi sbatte la scatola in mano, si volta e se ne va. Torno a casa in preda all'angoscia. Sento che se non faccio quello che vuole questo disgraziato e' capacissimo di porre in atto la minaccia. Non posso neanche immaginare che qualcuno veda quel video, ne avrei la vita distrutta. Mio padre, Rodolfo, amici, colleghi... Scarto il pacco, apro la scatola di cartone pressato. Dentro c'e' un abito nero elasticizzato ed un completo di intimo da donna, entrambi di ottima fattura. Mai indossato roba di questo genere, normalmente quando voglio esagerare e far eccitare Rodolfo indosso slippini trasparenti... Sono le 21.00, ho appena avvisato mamma e papa' che stasera esco, non mi hanno chiesto con chi e dove vado, lo danno per scontato. Chiamo Rodolfo per evitare che sia lui a chiamare a casa magari dopo che sono uscita. "Amore, ci pensi che tra cinquantotto giorni saremo marito e moglie?" e' la frase con cui il mio dolce fidanzato conclude la telefonata e mi augura una tenera buonanotte. Mi infilo le calze autoreggenti a rete, poi gli slip trasparenti davanti ed inesistenti dietro, solo un filo che mi passa tra le natiche. Sopra l'abitino, un tubino corto aderente che mette in evidenza gambe e stacco di coscia. Ho delle scarpe di vernice a tacco sufficientemente alto, le uniche con cui non sarei ridicola con questo vestito. Mi guardo allo specchio che mi restituisce un'immagine inedita di me stessa: sono indubitabilmente bella ed attraente. Quella patina di insignificanza che mi sono sempre sentita un po' cucita addosso non esiste piu'. Mi giro, le natiche tonde ed aggraziate risaltano. Levo le scarpe e le metto in una busta, metto dei mocassini per ingannare i miei, sopra un cappotto per nascondere la mia tenuta. Esco di casa con il cuore in gola, in ascensore levo i mocassini e rimetto le scarpe di vernice. Esco dal portone, sono le 21.30. Sergio e' li, nel suo macchinone. Scende, mi apre lo sportello sogghignando. Non dice nulla. Mi siedo, lui fa il giro della macchina e si mette alla guida. partiamo in silenzio. Lui scosta i lembi del cappotto e mi scopre le gambe avvolte dalle autoreggenti a rete. -"Ahhh lo vedi che splendore che sei, altro che quegli stracci da suora che metti sempre te". Non ribatto nulla, rimango chiusa nel mio mutismo. Mi aspetto che lui mi porti a casa sua, invece punta verso il centro. Sergio mi conduce in un elegante wine-bar seminterrato vicino Campo de' Fiori. Entriamo. L'ambiente e' in penombra, musica di sottofondo. Il gestore vede Sergio e viene a salutarlo, grandi pacche sulla schiena, poi si rivolge a me, riempiendomi di complimenti. Ci sediamo ad un tavolo, arrivano subito due margarita. Sergio parla del piu' e del meno, mi guarda ammirato, in lui non sembra esserci traccia ne' del sarcastico bastardo ne' della persona sinistra di oggi pomeriggio. E' quasi distaccato. Arriva un secondo margarita, poi il gestore viene al nostro tavolo insieme ad una bella donna sulla trentina, si siedono con noi, chiacchieriamo. L'atmosfera dl locale e' gradevole, alle lunghe finisco per sentirmi abbastanza a mio agio. Cerco di prendere la cosa nel modo migliore ed esco dal mutismo in cui mi ero rinchiusa. Dopo il secondo margarita arriva un cuba libre molto carico. Dopo la tequila quindi ecco il rum. Sorseggio e rido alle battute di Enzo, il gestore. Piano piano Sergio mi si avvicina, sento la sua mano sulla coscia. L'alcool e l'ambiente disinvolto hanno un effetto disinibitore e la situazione non mi pare piu' cosi' tremenda e negativa. Odio me stessa con tutte le mie forze rendendomi conto che la mano di Sergio che mi accarezza le cosce non mi dispiace affatto. La testa mi gira, la mano di Sergio lavora sotto il tavolo e si insinua prepotente sotto la gonna, mentre lui continua a discorrere ridendo con i suoi amici come se niente fosse. Mi rendo conto di avere la fica gia' completamente bagnata, scatta lo stesso oscuro meccanismo dell'altra volta in macchina, penso una cosa ma ne provo un'altra. Sergio improvvisamente interrompe un panegirico di Enzo chiedendogli del "bunker". Enzo continua a sorridere e gli risponde che il bunker e' sempre in regola. Non capisco di che parlano, l'altra ragazza ride. Ridendo anch'io chiedo cos'e' il bunker, allora Enzo invita Sergio a mostrarmelo. Sergio si alza, mi prende per mano e mi guida attraverso il locale. Sono le 23 passate e c'e' parecchia gente che beve, chiacchiera ed ascolta musica. Arriviamo ad un porta in fondo al locale a fianco della toilette. C'e' una scala che sale, ci chiudiamo la porta alle spalle. Sergio mi assale letteralmente sugi scalini, mi schiaccia contro il muro, le sue mani fanno risalire il vestitino, la sua lingua invade la mia bocca. Ma ormai e' una cosa che desidero anche io ed alla quale non ha senso resistere, non in questa situazione. Rispondo al bacio, lo abbraccio, lascio che le sue mani esplorino il mio corpo. Sergio quasi rantola di desiderio, mi soffoca, mi morde. Mi sento costretta a compiacere il suo desiderio selvaggio ed animalesco, mi sento bella, mi sento desiderabile come non lo sono mai stata. Le sue mani mi artigliano le natiche, sospiro di piacere. Mi solleva letteralmente con la sua forza insospettabile, sale i gradini, arriviamo ad un pianerottolo, c'e' una porta. Sergio la apre ed entriamo avvinghiati. Le scale squallide non lasciavano presagire l'ambientino squisito in cui ci troviamo. Velluto rosso alle pareti, moquette soffice, un grande ed elegante letto con uno specchio per soffitto, luce soffusa, musica di sottofondo, candele accese... E' un'alcova raffinata. Ma notero' meglio dopo questi particolari, adesso penso solo a fronteggiare l'assalto di Sergio. Mi si butta addosso, l'abitino risale sui fianchi le sue mani nelle mie mutandine, le sue dita si insinuano tra le labbra della mia fica ormai umide di nettare. -"Senti la mia puttanella quant'e' bagnata..." sospira sottovoce Sergio. Poi mi strappa letteralmente il vestito di dosso, con uno strattone fa saltare le mutandine, una spinta e finisco sul letto. Non faccio in tempo ad assestarmi che lui mi e' addosso, i pantaloni sbottonati. Apro le cosce per accoglierlo, il suo cazzo gia' svetta in completa erezione. La penetrazioe e' immediata e brutale. E paradisiaca. Inizio a godere sfrenatamente per quel trattamento. Sergio mi martella con una foga, una velocita' ed un'animalita' straordinarie. Mi avvinghio a lui e rispondo altrettanto animalescamente. Gli mordo le labbra, gli graffio il collo, gemo come una cagnolina in calore. Mi sento splendidamente troia per la prima volta in vita mia. Il ricatto, i problemi, le paure vengono spazzate via. Rodolfo, il mio imminente matrimonio, la mia vita fanno parte di una realta' sfocata con ha ben pochi rapporti con l'attimo presente. Sto godendo come non avrei mai ritenuto possibile godere, sto nel posto giusto, nel momento giusto, sotto l'uomo giusto. Sergio inizia a sudare copiosamente ed anche io. Si toglie di dosso, finiamo di spogliarci. Io mi libero del reggitette rimanendo con le sole autoreggenti, lui toglie pantaloni, camicia e maglietta, scarpe e calzini. Io sono seduta sul letto, lui mi si avvicina. Il suo cazzo vicino al mio viso. Non mi faccio pregare. Glielo prendo in bocca avidamente, con una mano gli massaggio le palle. Mi ordina di sputargli sulla cappella e di leccare la mia saliva. Mi ordina di leccargli le palle e di prendergliele in bocca. eseguo con la massima naturalezza. -"Guarda che troia che sei..." mi sferza lui. "Ti sposi tra due mesi, vero?" Non rispondo, continuo a ciucciargli il cazzo. Lui si sposta lateralmente e con una mano prende a sditalinarmi con energia. -"Quel fesso che ti sposi ti fa godere cosi', Franceschina?" Lui mi provoca, ma la mia attenzione ora e' tutta sul godimento che le sue sditalinate ed il sapore forte del suo membro mi procurano, continuo a non rispondere. Sergio mi prende improvvisamente, mi fa mettere alla pecorina con il viso contro la spalliera del letto. Mi penetra in fica entrando come nel burro. Con le mani mi afferra per le spalle e mi costringe ad appoggiare la faccia sul piano del letto. Il mio bacino punta verso l'alto e si offre oscenamente alle voglie di quel bastardo che ne approfitta alla grande ed inizia a martellarmi. Con una mano mi sculaccia violentemente, con l'altra mi artiglia il collo premendolo contro il letto. Sono immobilizzata e costretta a subire i brutali affondi del suo membro. Passa non piu' di un minuto e sento l'orgasmo arrivare. Sergio mi sta aprendo in due, sta facendo di me quello che vuole. Quando lo supplico mentalmente di sbattermi ancora piu' forte e di farmi male lui improvvisamente si ferma ed esce. Mi volto perplessa e non credo a cio' che vedo. Enzo e' in piedi accanto al letto, ci guarda. E' nudo dalla vita in giu', con una mano si tiene il cazzo in erezione. Con l'altra una telecamera digitale, sta riprendendo tutto. Mi manca il respiro. Sergio mi scosta da me. Sono di nuovo totalmente spiazzata, la realta' mi pare quasi vacillare. _"Vai, Enzo, continua tu". Enzo sale sul letto, mi si avvicina da dietro. Le sue mani sui miei fianchi, poi sento il suo cazzo premere, non so difendermi, non so se voglio difendermi. E' un attimo, e' dentro di me. Non mi ribello, non ho piu' volonta'. Sergio ci riprende, Enzo mi scopa con colpi piu' lenti di quelli furibondi di Sergio ma sono piu' cadenzati, piu' profondi. La sua cappella mi scandaglia l'utero, inizio a godere nuovamente. -"Che bel fimetto che ti sto facendo, Franceschina". E incalza "Ti piace farti sbattere da due maschietti, vero?". Sergio va al mobile bar, versa una generosa dose di tequila in un bicchiere, torna da me e mi appoggia il bicchiere tra le labbra. Enzo mi prende per i fianchi e mi immobilizza fermandosi. Ho il suo cazzo completamente assestato nella passera. Rimane immobile mentre io trangugio la tequila, poi arriva un secondo bicchiere, mando giu' pure quello. La testa inizia a galleggiarmi, Enzo riprende a sbattermi alla pecorina, Sergio mi si mette davanti, mi porge il membro. Ora ho un cazzo in bocca ed uno in fica, proprio come accade nei film porno. Sergio continua a filmare tutto con la telecamera. -"Allora, ne viene un bel filmetto, sai? Lo sai che con questo sei proprio fregata? Lo hai capito che da ora in poi sarai la nostra puttana, vero? Sei la puttana mia e la puttana di Enzo". Questa frase che sottolinea la costrizione a cui sono sottoposta mi procura una scarica di piacere, adesso il cazzo di Enzo che si muove dentro di me mi procura stilettate sublimi. -"Allora, mi hai sentito, troia?". Sergio mi allunga uno schiaffetto secco sul viso per scuotermi. -"Si, ho sentito..." mormoro. -"Hai capito che d'ora in avanti sei la nostra zoccola e che dovrai soddisfarci quando lo vogliamo noi?" -"Si, ho capito..." -"E cosa hai capito? Dillo, voglio sentirlo" -"...che sono la vostra zoccola...". -"E ti piace essere la nostra puttana, vero?". Sono in deliquio, questo trattamento verbale unito ad Enzo che mi fotte divinamente alla pecorina mi stanno portando verso un orgasmo vulcanico. -"Si, mi piace". -"Cosa ti piace, troia, dillo". -"Mi piace essere la vostra troia". Sergio mi avvicina la telecamera al volto. -"Succhiami il cazzo, puttana". Eseguo mentre lui riprende in primo piano. -"Ora di' che ti piacciono i nostri cazzi!" -"Mi piacciono i vostri cazzi, si, mi piacciono tanto..." -"Meglio cosi', perche' d'ora in poi sei la nostra cagna, alla faccia di quel coglione che ti sposi". A quest'ultimo insulto precipito nel baratro di un orgasmo abissale. Enzo aumenta la frequenza della monta io inizio ad urlare senza ritegno mentre Sergio riprende tutto. L'orgasmo mi svuota letteralmente, Enzo esce da dentro di me appena in tempo per bersagliare il mio fondoschiena con un copioso getto di sperma caldo e denso. Rimango inebetita, quasi sull'orlo , prona sul letto, il culo scoperto, imbrattato della sborra di Enzo, ancora proteso alle voglie di quei due porci. Invece i due escono dalla stanza, rimango per circa cinque minuti da sola, nuda. Non penso a rivestirmi e a scappare, va bene cosi'. Mi rigiro, completamente stordita. Sergio trona improvvisamente, lo guardo languida. -"Andiamo a darti una lavata, forza." Mi conduce in un delizioso bagnetto ricavato dietro una porticina seminascosta. Entro nuda nella spaziosa cabina doccia, un delizioso getto di acqua calda mi investe. Sergio entra con me, nudo anche lui. Ci baciamo appassionatamente, lui mi spande la docciaschiuma su tutto il corpo, mi accarezza, mi lava con gesti energici e decisi. Adoro sentire il tocco delle sue mani. Gli prendo il cazzo in mano e lo meno dolcemente. Le sue dita si spostano dietro, iniziano a stimolarmi l'ano. Lo lascio fare, ma sono un po' inquieta, immaginando a cosa prelude quel gesto. Le dita insaponate si fanno facimente strada nel mio buchetto. Sono ancora vergine analmente, con Rodolfo ci abbiamo provato ma il mio dolore e la sua scarsa determinazione hanno prevalso. Sono ancora sufficientemente ubriaca da lasciare che Sergio faccia quello che vuole. Ho tre dita nel culo che mi slargano e mi dilatano con decisione ma senza brutalita', l'altra mano di Sergio mi stimola la fica. Sergio prende altro sapone liquido e me lo inserisce nel sedere, poi mi gira. Appoggio le mani al vetro della doccia, sento il suo cazzo premere dietro. In poche spinte la sua cappella e' dentro il mio culo, ma sento dolore. Lo prego di fare piano, lui si ferma, poi procede con spinte lente e quasi impercettibili, avanti ed indietro. Ora ho mezzo cazzo infilato dentro, lo scongiuro di non andare oltre, sto al limite della sopportazione. -"Vedrai come ti diventera' questo bel culetto, fra un po' di tempo avrai due fiche, tesoro, e godrai il doppio". Rimanendo quasi immobile dentro di me Sergio inizia a sditalinarmi sapientemente davanti. Riprende a farmi godere anche mentalmente. -"Allora con chi godi di piu', con me o con quel pirla del tuo fidanzato?" -"Con te...". -"E con Enzo, ti e' piaciuto farlo?" -"Si..." -"Te lo sei goduto il cazzone di Enzo, vero, troia?" -"Si... tanto.." -"Enzo vuole incontrati da sola, in settimana lo vieni a trovare, ok?" -"Si... va bene..." -"Ti vuole vestita da zoccola... minigonna, autoreggenti, niente mutandine. Venerdi' sera vieni qui al locale, bevete qualcosa, poi venite quassu' al bunker e passate la notte insieme, se posso vi raggiungo.". Ogni frase, ogni oscenita', ogni porcata che sento mi fa avvicinare sempre piu' all'orgasmo. -"Toccami, toccami, ti prego... e spingi di piu' ora..." sussurro. Sono completamente cotta, il dolore della dilatazione anale si fonde al piacere, Sergio spinge e me lo mette tutto dentro, il suo cazzo mi entra dentro fino alle palle. Esplode l'orgasmo, il secondo della serata. Sergio aspetta che la mia piena si esaurisca, poi con delicatezza esce da dentro di me. Mi fa inginocchiare Sotto il getto dell'acqua calda gli prendo il membro in bocca. Poche succhiate poi il sapore inconfondibile dello sperma mi invade la bocca. In parte deglutisco, in parte lascio defluire fuori. Sergio rantola scaricandomi in bocca tutto il suo piacere....
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13 years ago
fd5947,
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Piu' che un racconto.................fantasia!!!
Nella penombra che avvolge la notte, ci ritroviamo io e te insieme ai nostri amici Marco e Lisa, in quel luogo che ripetevamo sempre nelle nostre fantasie, un boschetto alle pendici dell'Etna,la nostra montagna. Siamo solo noi quattro, avvolti nell'oscurita', e senza proferire parola Lei inizia a contorcersi e mimare uno spogliarello, e' brava Lisa!!! Noi ci godiamo per un po' lo spettacolo, quel corpo che si contorce e pian piano si spoglia dei vestiti, pochi in realta', a cominciare dalla camicetta, che vola in terra e si poggia sulle foglie!! In noi comincia il processo di eccitazione che quel corpo, con i suoi sinuosi movimenti, ha svegliato. Le mie mani cominciano a frugare nei tuoi vestiti, svelano il tuo seno, mentre tu sei eccitata dai movimenti di Lisa, non reagisci, ma acconsenti. Allora anche Marco si unisce in questa ricerca dei posti piu' reconditi del piacere, inizia a frugare sotto la tua gonna, trova la tua fica gia' grondante di piacere, nella quale infila prima uno e poi due dita, senza trovare la minima resistenza. A questo punto anche Lisa, si avvicina e comincia a frugare nei pantaloni prima di Marco e poi tira fuori anche il cazzo dai miei pantaloni, Lisa avvicina dolcemente la bocca al mio arnese gia' rosso per l'eccitazione , e con movimenti lenti e sensuali, comincia a leccare l'oggetto del suo desiderio. Tu nel frattempo ti occupi dell'uccello di Marco, anche lui gia' in tiro e desideroso di provare la tua lingua, che non si fa' attendere, vorace la tua bocca accoglie quel cazzo turgido e duro, lo ingoi fino alla gola, pensando di soffocare, riprendi i movimenti lenti lungo tutta l'asta, cosi come Lisa che nel frattempo si occupa di leccare anche i testicoli. Ho voglia di leccare la fica, di sentire gli umori di Lisa, cosi la distendo per terra e comincio a leccare , e' depilata, il clitoride svetta come una asta , lei gradisce i colpi della mia lingua che a tratti entra dentro come fosse un cazzo affamato, all'improvviso sento che qualcuno ha preso ad occuparsi del mio cazzo................e' mia moglie, mentre Marco si e' messo sopra a Lisa , porgendogli il suo arnese, e' un groviglio di corpi!! In un cenno d'intesa con Marco decidiamo che e' giunto il tempo di scopare le due signore a dovere, iniziamo dalla mia, lei si siede sul mio cazzo mentre Marco gli porge il suo che lei ingoio in bocca mentre io la stantuffo per bene!! Lisa non rimane a guardare e reclama la sua porzione di cazzo, quindi si ritrovano tutte e due a leccare quello di Marco. E' giunta l'ora di prendere insieme mia moglie , restia da sempre a concedere il suo secondo canale, Marco avvicina la cappella allo sfintere, dopo averlo lubrificato, lei ha un cenno di ribellione, ma Marco nn curante, affonda il cazzo, che aiutato dal lubrificante anale, agevola la penetrazione, comincia ad affondare prima piano per poi aumentare , all'inizio prova dolore, ma subito si trasforma in piacere, e' piena, ha due cazzi, uno nella fica e uno in culo, lo sognava ma aveva timore. Adesso sa' che nn deve. La montiamo per bene, scambiandoci le posizioni, finche' nn decidiamo che Lisa nn puo' piu' aspettare, e lei nn si fa' pregare, la monto prima io, poi insieme uno in fica e uno in culo, Lisa ama essere presa anche dietro. La stantuffiamo per bene, per un tempo che sembra interminabile, mentre mia moglie assume una posizione che gli permette di leccare entrambi i cazzi mentre sono fuori dai rispettivi buchi............e' un delirio di piacere. Sentiamo entrambi che e' giunta l'ora di una bella sborrata.................Lisa e mia moglie adorano la sborra , calda, appiccicosa, gli piace sentirla addosso, in gola..............nn le facciamo attendere, con un sussulto veniamo quasi all'unisono, le riempiamo di sborra, mia moglie beve quasi tutta la mia e Lisa fa' altrettanto con Marco...................siamo esausti ma felici, e' stata una bella notte..............ce ne saranno altre!!!! p.s. fantasia...............e la fantasia nn si corregge, cosi e' sgorgato e cosi rimane!!!
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13 years ago
admin, 75
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La clessidra
Trenta minuti. Solo trenta minuti! Guardando il proprio corpo riflesso nello specchio di quell’ufficio enorme, pensò che tutto il suo futuro dipendeva da quei trenta minuti: poi, guardò lui. Inutile pensare a come fosse finita in quel casino e inutile sperare di uscirne senza quei trenta minuti. Immaginò la fine sabbia dentro una clessidra e il lento passaggio della stessa da una parte all’altra. Cominciò a spogliarsi abbassando lo sguardo quando incrociò i suoi occhi: Maurizio la guardava intensamente ed era incuriosito di vedere fino a dove sarebbe arrivata la trentenne che aveva davanti. Pochi minuti prima che lei entrasse nel suo ufficio, Paolo, un suo carissimo amico, gli aveva mandato un sms: “ Sta arrivando una ragazza che mi deve molto e a cui ho chiesto una cosa particolare. Quando sarà lì non dire niente, lasciala fare, guardala e mandami degli sms su cosa sta combinando”. Era una richiesta strana, ma il suo amico era sempre stato strano e sapeva sempre quello che faceva, quindi aspettò gli eventi mentre lei, adesso era lì davanti a lui e si stava spogliando. “Che diavolo sta succedendo” pensò “ e chi cavolo è questa stupenda ragazza”. Restò in silenzio come promesso, l’unica cosa che fece fu di chiudere i pannelli elettrici dell’ufficio per isolare la stanza già ermetica per il resto. Guardò il vestito nero a tubino scivolare dolcemente per terra lasciandola in reggiseno e slip dello stesso colore. Quando la vide armeggiare sul reggiseno avrebbe voluto chiederle perché, ma resistette alla propria curiosità. Rimase conturbato nel vedere il contrasto dell’abbronzato contro il pallido chiarore del seno. Tutto sembrava un film irreale. Se era uno scherzo, era ben fatto, ma che senso aveva? Cercò d’incrociare i suoi occhi, ma inutilmente. Rimase silente a guardare le mani di lei accarezzare lo slip e spingerlo piano verso il pavimento. Non avrebbe voluto violarle con lo sguardo le intimità, ma non era una sua idea, quella ragazza stava facendo tutto da sola: neanche nelle sue fantasie più erotiche avrebbe mai immaginato tanto. Una volta, parlando con il suo amico, aveva accennato ad un suo desiderio erotico molto simile, ma mai avrebbe pensato si realizzasse. “Te l’immagini una strafica che viene nel mio ufficio e si spoglia per esaudire le mie voglie? Questo sì, che sarebbe un bel modo d’iniziare la giornata…”. Possibile che Paolo si ricordasse di quella frase? Maurizio era perplesso e nello stesso tempo sempre più eccitato; la ragazza si era appoggiata alla scrivania e aspettava. ”Alza la testa”le ordinò, dubbioso che lei lo facesse, invece, lei la alzò e aspettò con una domanda silenziosa nei suoi occhi verdi mare. ”Accarezzati.” Lisa era imbarazzata, sarebbe voluto scappare a milioni di chilometri di distanza, guardò l’orologio, le sembrava di essere dentro quella stanza da ore, invece, erano passati solo quattro minuti, ne rimanevano ventisei alla fine della sua agonia. ”Come mi devo accarezzare?” chiese tremando. ”Come una che si prepara a fare all’amore con il proprio uomo” Amore? Pensò lei Una parola più sbagliata non si poteva trovare in quel momento. Quello sconosciuto era nel posto giusto al momento sbagliato, ma lei non poteva dirlo, doveva solo ubbidire, era l’unico modo per salvare la propria attività e la propria famiglia da un fallimento sicuro. La sua famiglia era, in definitiva, solo suo padre, ma ne sarebbe morto di crepacuore se fosse successo, era una vita che aveva quella piccola impresa e lei aveva fatto investimenti sbagliati mettendone a rischio immediato la continuità. La conseguenza, per uscirne, era quello che stava praticando da qualche minuto. Da quel bastardo di Paolo si aspettava un’ulteriore richiesta di denaro, non certo quello che stava facendo adesso. Mentre le dita scivolavano piano sui seni per poi scendere tra le cosce strette, chiuse gli occhi per non guardarlo. Immaginò l’ultima volta che si era spogliata per un uomo, era stato molto tempo prima, tanto tempo prima, poi, aveva scelto di stare vicino a suo padre nell’azienda sacrificando la sua vita privata; gli unici due uomini che erano stati con lei, dentro di lei, l’avevano lasciata per futili motivi: Alla fine, si era convinta che fosse meglio così. I suoi ricordi gli esplosero in testa mentre accarezzava il suo pube glabro, istintivamente divaricò leggermente le cosce lasciando passare le dite affusolate oltre il monte di Venere sporgente. Ricordò le poche volte che nel buio della sua stanza s’accarezzava cercando il piacere, era raro, ma quando lo faceva, era veramente intenso. Adesso, in quel momento, si vergognò di sentirsi umida tra le strette labbra. Era strana quella situazione, mai avrebbe pensato che essere guardata, l’avrebbe eccitata, era una parte di lei che non conosceva, eppure aprì gli occhi, lui la stava ancora guardando, anzi, la stava mangiando con gli occhi, si ritrovò con le gambe ancora più aperte e si ascoltò parlare: ”Va bene così ?è quello che volevi?” ” Non so cosa volevo, sto decidendo sul momento, ma mi sembra che a te piaccia, visto che io non sono il tuo uomo: devo immaginare che lo fai per te stessa. “Che stronzo”, pensò Lisa “Sono qui a prostituirmi e mi prende anche in giro.” Mancavano ancora venti minuti ”Sei molto bella,” disse Maurizio, sia vestita che nuda. Perché fai questa teatrata? Intendiamoci, non mi dispiace affatto quello che vedo, ma preferirei fosse una donna che lo desidera, a proporre lo spettacolo “ Deficiente! Deficiente!!” Pensò di se stesso. “Non era riuscito a stare zitto come promesso. Lei lo guardò basita: possibile non sapesse niente? Possibile che anche lui fosse parte di un gioco ordito da quel bastardo di Paolo? Lo guardò meglio, notò subito l’eccitazione evidente nei calzoni e questo, tutto sommato, le dava anche soddisfazione, poi, salì con lo sguardo sul suo viso e vide che era all’incirca della sua età e suoi lineamenti erano anche belli. In un’altra situazione avrebbe potuto essere anche gradevole conoscerlo ”Cosa vuoi?” chiese Maurizio. ” Cosa voglio io? Ma mi prendi in giro? Già è difficile farlo, quindi, fai di me quello che vuoi per altri quindici minuti e poi sparisco per sempre dalla tua vita!” Maurizio la guardò divertito e nello stesso tempo irritato: quella pazza era arrivata lì nel suo ufficio, si era spogliata, si toccava davanti a lui e diceva che era a sua disposizione ancora per quindici minuti. Certo che quindici minuti erano pochi per tutto quello che avrebbe voluto lui… ”Perché hai smesso d’accarezzarti?” disse con la rabbia di chi non sa che fare. Lei lo guardò furiosa, nei suoi occhi passò un lampo d’odio, spinse le dita tra le labbra bagnate facendo sparire le unghie tra la tenera carne: “Se è questo che vuoi, eccoti accontentato.”pensò. Reclinò la testa all’indietro e chiuse gli occhi cercando l’immagine di un uomo che la portasse al suo piacere e rimase sconcertata quando nella sua mente apparve lui, lo sconosciuto che aveva davanti. Cercò di scacciare il suo presunto incubo, poi, si rassegnò e cercò di prendere il meglio da quella situazione, mancava ancora poco alla scadenza del saldo del debito. Maurizio prese una sedia e si sedette al centro della stanza, era sudato e tremava come un bambino, quella ragazza era entrata come un proiettile nella sua vita e doveva decidere cosa fare; erano rimasti solo dieci minuti a sentire quello che aveva detto e lui voleva conoscerla meglio. Guardava affascinato le lunghe dita giocare con il proprio corpo, si capiva che le piaceva, non vedeva sofferenza, né forzature, anzi… Lisa si accorse che l’orgasmo era vicino, avrebbe voluto fermarsi, ma, se poi quel ragazzo avesse detto a Paolo che non aveva fatto fino in fondo quello che le era stato richiesto? Cercò mille motivi per non fermare il suo piacere che cresceva e li accettò tutti. Maurizio vide il corpo di lei che sinuosamente seguiva le movenze delle dita, capì che stava per vedere il piacere di lei esplodere in quella stanza, trattenne il respiro per il desiderio e aspettò gli eventi. Era tanto che non vedeva una donna godere, esattamente da un anno, la sera prima che sua moglie avesse quell’incidente assurdo che l’aveva portata via da lui per sempre: giusto il giorno del suo compleanno… “Un anno di vita senza vita”pensò Maurizio si accorse che non aveva scritto niente al suo più caro amico, mandò veloce un sms proprio mentre lei esplodeva nel suo piacere “Ma chi è questo portento della natura?” Paolo sorrise leggendo il messaggio. “Questo, è il mio regalo per te. Auguri amico, è ora che ritorni a vivere.” Lisa era trafelata, aveva raggiunto un orgasmo incredibile davanti ad uno sconosciuto, cercò di ricomporsi mentre guardava l’orologio: il tempo era scaduto. Cominciò a vestirsi, quasi dispiaciuta. Lui aspettò che lei finisse di coprire il corpo, quando vide che stava per andare verso la porta le si parò davanti e allungò la mano: ”Piacere, Maurizio, è un modo insolito per conoscersi, ma, se lei è d’accordo, che ne dice di girare la clessidra e ripartire dall’inizio per vedere se sono capace di farglielo rifare senza costrizioni, magari perché sono diventato veramente il suo uomo?” Lisa guardò il ragazzo dagli occhi dolci, non era colpa sua se lei era lì e, a pensarci bene non le aveva neanche chiesto di godere, era stata lei che non si era fermata. Le venne da ridere per l’imbarazzo e la situazione grottesca. ”Piacere Lisa, di me conosce già molto, quello che ancora non sa, è che quando faccio certe cose, mi viene sempre una gran fame.Che ne dice di conoscerci meglio davanti ad una lauta cena?” Maurizio guardò l’orologio, mancava ancora molto tempo prima che quella giornata di lavoro finisse, ma decise che era ora di tornare a vivere, da subito.
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13 years ago
fantasypervoi,
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Statale 26
Il testo dell'sms era chiaro: " fatti trovare alle 2130 nel parcheggio delle ex acciaierie di Savignano.Segui la statale 26 per 3 km e fermati quando vedrai un bidone di ferro che brucia nel parcheggio." Era l'unico messaggio che in quel pomeriggio freddo le era arrivato mentre lavorava al suo pc. L'ansia, la voglia, l'eccitazione, la paura erano le prime emozioni che si trovo' davanti leggendo quelle poche parole. Nel pomeriggio , guardando e riguardando il display del suo cell si sarebbe aspettata di tutto , come i giorni precedenti, ma mai e poi mai una richiesta di incontro di quel tipo...e poi... in un parcheggio... in una fabbrica abbandonata... perche'...cosa voleva.... Si ritrovo' nel parcheggio all'ora prestabilita' , con il cuore in gola, parcheggio distante per studiare la situazione , e l'unica cosa che vide era quel bidono arrugginito che faceva fiamme alte e minacciose. Il suo cell inizio' a suonare e le poche parole che senti' furono: "Spogliati ora, completamente e resta in attesa" e il click della fine della chiamata. Credeva di impazzire, eccitata , gia' bagnata da ore , avrebbe voluto trovarsi in qualsiasi altro posto , ma non li , aveva paura, aveva voglia , aveva freddo... ma inizio' lo stesso a spogliarsi.. timidamente. Fu un attimo , rumori di macchine , luci , suoni , si ritrovo' completamente accerchiata da 5 fari che si disposero a cerchio contro di lei , illuminandola completamente e non facendole vedere cosa stava succedendo. Impaurita tento' di coprirsi con gli abiti ormai a terra ma venne fermata da una mano che le prese i polsi e le giro' le braccia dietro la schiena. Riconobbe l'odore, riconobbe il calore , riconobbe il respiro dentro alle sue orecchie e quella voce cosi' penetrante che la invitarono a non muoversi e a fare cio' che lui voleva. "Non avere paura e fai quello che voglio. Ti ho organizzato questo, era quello che volevi." Quattro uomini davanti a lei la scherzavano , ridevano di lei cosi' ferma, cosi' bloccata dalle mani forti del suo Signore che la esponeva e la offriva a questi sconosciuti , cosi' eccitati alla vista di una creatura cosi' debole, cosi' indifesa, cosi' esposta al loro piacere. Era quello che lui voleva. Si sbottono' i pantaloni e con il membro gia' duro lo punto' direttamente contro di lei , facendosi spazio tra le sue gambe. Lei tento' di ribellarsi , la sua mente era in crisi, ma il suo corpo si bagnava a ogni presa piu' forte . Le sollevo' la gamba , e inizio' a penetrarla , con forza , con decisione , tirandole i capelli e mostrando a tutti la sua creatura riempita di piacere e di voglia mentre gli altri sconosciuti si avvicinarono e iniziarono a toccarla.... ....una mano le si poso' sui seni stringendoli.... una mano le ando' diritta verso il suo sesso cosi' bagnato e cosi' voglioso e tremendamente eccitato.....un'altro membro le si avvicino' al viso... e la penetro' tra le labbra .... I colpi che le affondava , sodomizzandola , le toglievano il respiro...e la voglia cresceva, aumentava, le riempiva ogni cellula del suo corpo rendendola estasiata, indemoniata ....era cio' che da tempo fantasticava. Iniziarono a venire copiosamente sul suo corpo ... in sequenza.. La sua bocca soddisfava ogni membro con una voglia inaudita ...non teneva piu' il conto dei suoi orgasmi dietro i colpi rapidi e poi lenti ...profondi e potenti che il suo Signore le dava dietro di lei. Uno dopo l'altro gli sconosciuti si allontanarono , come i pensieri che svaniscono dietro orgasmi immaginati , e solo lui resto' dentro di lei fino al momento in cui tutte le luci si spensero e solo la fiamma dell'inferno illuminava i due corpi uniti. Si inarco' gridando la sua passione e le venne dentro tutto il piacere che da tempo coltivava per lei facendola venire per l'ennesima volta rendendola stremata , umiliata , con le lacrime che le bagnavano il viso e la voglia di girarsi e stringere e abbracciare colui che la aveva resa cosi' cagna , cosi' soddisfatta , cosi' tremendamente e dolcemente ... .... Le uniche parole che lui le disse furono: "Questa e' solo la prima fantasia portata alla realta'...... resta sempre pronta, ce ne saranno altre".
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13 years ago
Steve1977,
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Last visit: 10 years ago
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Mettiti comoda e apri la mente...
Ti desidero meravigliosa donna , sei bellissima mentre sei cosi' attenta a leggere cio' che ho da proporti.. ..se vedi la mie foto lo capisci dove mi fai arrivare. Ho scritto questo per te,cosa che un giorno potrebbe avverarsi. Sono molto amante del sesso e mi piace fantasticare ,e il mio modo di esibirmi e farlo in un certo modo. Ed ora... ti faro'godere... siediti comoda... e incomincia a leggere... abbassati le mutandine e leggi , il mio ... è gia duro e grosso... lo avvicino al tuo viso... e lo strofino delicatamente sulla tua bocca... a quel punto lo vedi... li... duro ed enorme sulle tue labbra... esci la lingua e incominci a leccarlo dolcemente tutto intorno e giu... la tua lingua lo lecca... tutto... fino ad arrivare alle palle per poi risalire fino alla turgida cappella che ho... apri la bocca e lo incominci a succhiare... ma non ti aspettare che entri tutto in bocca... lo succhi ed incominci ad accarezzarlo con le mani... è sempre piu duro ed enorme... tu incominci a toccare la tua passerina che è già bagnatissima e... con il dito ti accarezzi dolcemente il clitoride... sei bagnatissima... e già pronta per poterlo prendere dentro... mi baci sul collo, mi lecchi... mi succhi... facendomi rabbrividire... e... ti faccio girare sul letto mettendomi supina con il culetto in alto... per poter fare entrare meglio il mio enorme ... dentro la tua fichetta senza farti troppo male... ma sei troppo bagnata per farti male... lo affondo dolcemente ed tu lo senti... enorme... tutto dentro... è bellissimo... lo senti movere dentro di te... ti riempio tutta la ... .. incominci ad essere impaziente e molto eccitata mentre lo spingo fino alle palle.... lo senti tutto dentro e ti bagni tantissimo facendolo scivolare velocemente... lo senti uscire ed entrare ed a ogni affondo il piacere aumenta... perchè ti riempio tutta... e enorme... ti sento gemere... ma non voglio che io venga subito... allora lo esco dalla tua patatina bagnatissima e te lo ripongo in bocca chiedendoti di leccarmelo tutto... Tu allora ti metti sopra di me e lo incominci a leccare... gustandoti tutto il mio liquido caldo... che ti fa impazzire... incominci a sentire il mio ... in bocca pulsare freneticamente allora smetto... tu mi offri il tuo buchino sperando di non sentire troppo dolore... ma tu sei fantastica... usando il tuo umore che ti bagna tutta la fichetta lo lubrifichi per bene e... incominci a fare entrare il mio ... enorme... piano piano... allargando sempre di piu il tuo buchetto fino a che... non incominci a muoversi dolcemente dentro e fuori.... senti un po di male ma tu incominci a toccarti la ... .. prima docemente e poi freneticamente mentre affondo il mio ... sempre piu dentro... piu dentro... allargandoti tutta... tu stai impazzendo... lo senti tutto dentro... ti senti spaccare tutto il ... .. ma il piacere supera il dolore ed il fastidio... è duro... enorme ... gemi di piacere... ti muovi... mentre io spingo sempre piu forte tu continui a toccarti feneticamente... finche senti un calore... un calore che si sprigiona da dentro le tue viscere fino ad arrivare alla tua gola... urli... e godi... raggiungendo un orgasmo mai avuto... seguito da tanti piccoli orgasmi che ti spiazzano o che non ti fanno capire nulla finche... realizzi che io sto per venire ... allora ti sposti velocemente e guardandomi negli occhi lo prendi con le mani... lo avvicini alla tua bocca e lo infili dentro... giochi con la lingua mentre me lo succhi e io cercando di spingerlo sempre piu giu fino a soffocarti... ma è enorme.. mi accarezzi le palle con le unghia... e... finalmente lo senti pulsare... si gonfia... dentro la tua bocca... con la lingua sul mio buchetto senti fuoriuscire un liquido caldo... tu mi guardi e... esco il ... dalla tua bocca... lo lecchi dolcemente... con la mano lo muovi su e giu... fino a che lo senti enorme nella mano... si gonfia e... proprio mentre lo sto per rimetterlo in bocca... senti il mio sperma che skizza fino in gola... lo fai uscire e continua a spruzzare... il mio seme e sparso sul tuo viso, negli occhi... e... scola giu... fino al tuo seno... mentre tu gridi di piacere come non hai mai fatto prima... poi dolcemente lo riprendi in bocca... pulendolo tutto... fino a che... non diventa moscio e tranquillo... Sono convinto che hai goduto e ti sei toccata come ho goduto io toccandomi... guardando le tue foto mentre rileggevo il messaggio che ti ho inviato.. Ora tocca a te... non mi deludere... e... fammi godere come ho fatto io con te... vorrei tanto che tu mi inviassi qualcosa di te .. della tua mente.. qui in privato oppure.la mia msn e: [email protected] ti aspetto Steve
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13 years ago
Steve1977,
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History of violence
Mi chiamo Francesca, ho 24 anni, vivo a Roma e sono stata una ragazza completamente normale fino a sei mesi fa. Sono abbastanza carina, ma niente di particolarmente speciale: 1,63, mora, occhi e capelli castani, fisico abbastanza snello, seconda di seno, un visetto che definiscono un po' sbarazzino. Dopo il diploma, a 19 anni, mi sono impiegata in uno studio da commercialista come segretaria e lì ho conosciuto Rodolfo, che nell'autunno del 2006 aveva 23 anni. Rodolfo era un collaboratore esterno dello studio, si occupava della piccola rete di computer e del sito web dell'azienda. E' stato amore a prima vista, la seconda sera che siamo usciti insieme ho perso la verginità con lui. Ci siamo fidanzati ed infine sposati nell'aprile del 2011.
Come dicevo all'inizio, la mia vita è stata completamente normale fino a sei mesi fa: poi, nel febbraio di quest'anno, proprio a due mesi dal matrimonio che io e Rodolfo abbiamo sognato e progettato negli ultimi anni, la mia vita è precipitata in un pozzo dal quale non ho la forza di uscire, e dal quale non vedo via d'uscita.
Premetto che sono sempre stata una fidanzata fedelissima, non perchè ritengo che si debba per forza essere fedeli, ma perchè ho sempre trovato un tale e totale appagamento nel mio rapporto con Rodolfo che qualunque altro uomo non ha mai avuto la benchè minima possibilità di coinvolgermi. Una ragazza giovane e carina è continuamente messa sotto pressione dalle attenzioni maschili. Per quanto tali attenzioni possano essere garbate o sottintese negli uomini civili ed educati fino ad arrivare all'estremo opposto, ai volgaroni che esplicitano trivialmente le loro intenzioni, queste ci sono sempre. Eppure nei cinque anni della mia relazione con Rodolfo, nonostante frequenti e più o meno velate proposte da parte di diversi tizi, mai e poi mai ho provato il seppur minimo interesse a dare seguito ad una di queste faccende. Non mi interessavano, punto e basta.
Poi, un gran brutto giorno di sei mesi fa, Rodolfo accetta l'invito di Davide, suo amico d'infanzia, insieme alla sua ragazza a mangiare una pizza. Questo amico si porta appresso due suoi conoscenti di Viterbo. Facciamo le presentazioni e Davide ci presenta Fabrizio e Sergio, entrambi sui trent'anni. I due non mi piacciono istintivamente granchè, mi sembrano persone vagamente torbide. Tuttavia si tratta soltanto di mangiare una pizza, fare quattro chiacchiere e poi chi s'è visto s'è visto. Durante la cena noto che Sergio spesso mi guarda con una strana espressione sul volto. Trovo la cosa vagamente inquietante, ma lui è bravo a non farsi notare da Rodolfo che mi è seduto vicino e sta appassionatamente raccontando alcune delle sue avventure da pescatore. Istintivamente, ma anche per rendere maggiormente evidente il mio status di donna quasi sposata e solidissimamente fidanzata, mi stringo a Rodolfo e lo accarezzo dolcemente socchiudendo gli occhi, isolandomi anche mentalmente dal resto della tavolata, ma soprattutto dagli sguardi sottili ma poco piacevoli di Sergio. Alla fine della cena Davide ci fa la piccola sorpresa di far portare una bottiglia di champagne (dopo la pizza!!!) per brindare al nostro imminente matrimonio. Mi stringo a Rodolfo ed incrociamo i calici, mentre Sergio ci guarda con un'aria davvero strana.
Due giorni dopo esco dal lavoro, mi dirigo verso il parcheggio non lontano dall'ufficio quando sento una voce maschile chiamarmi: mi volto incuriosita non riconoscendo la voce. Vedo l'uomo e ci impiego un paio di secondi prima di realizzare chi è il tizio che mi sta chiamando. E' Sergio. Mi ero completamente dimenticata di lui e del suo strano atteggiamento di due sere prima. Non mi capacito di cosa stia a farci sotto il mio ufficio e lì per lì vengo presa alla sprovvista e non ho tempo di fare alcuna congettura. Lui mi porge la mano sorridendo e per educazione gliela stringo. Il suo sorriso è un po' untuoso e quello davvero non glielo ricambio. Impiego altri due secondi per ricordare il suo nome, ma preferisco chiedergli scusa e fare finta di averlo dimenticato. Lui non fa una piega e si ripresenta, parlando velocemente. Mi chiede del mio lavoro, del mio imminente matrimonio, con fare stordente. Mi invita a prendere un caffè con lui al bar davanti, io rifiuto dicendo che ho fretta e che devo tornare a casa. Sergio mi sommerge letteralmente di richieste di prendere questo benedetto caffè dicendomi che si metterà in ginocchio per strada se non lo seguo. A malincuore accetto, entriamo nel bar, lui si siede al tavolino. Io insisto per prendere il caffè al banco ma lui è irremovibile. Ora sono decisamente di malumore, mi siedo ma ammutolisco. Sergio parla velocemente finchè il cameriere arriva e posa i caffè sul tavolo. Bevo velocemente il mio caffè, poi improvvisamente mi alzo e lo saluto. Lui si alza e mi segue, mi aggira e mi mette una mano sulle spalle. Scosto il suo braccio con un gesto brusco e lo apostrofo duramente, intimandogli di non prendersi nessuna confidenza con me. Lui reagisce ostentando uno stupore assoluto, mi implora di non equivocare le sue intenzioni e si offre di accompagnarmi alla macchina. Declino il suo invito con decisione e gli dico chiaro e tondo di evitare in futuro di ripresentarsi. Mi volto e me ne vado camminando velocemente. Sono di pessimo umore e stramaledico mentalmente tutta quella purtroppo nutrita fetta di umanità maschile incapace di tenersi il pisello chiuso nei pantaloni.
Arrivo alla macchina, tiro fuori le chiavi, apro, metto in moto, mi allontano. Ho fatto circa tre chilometri quando mi squilla il cellulare. Lo afferro, il numero è sconosciuto. Rispondo e rimango di sale quando riconosco la voce di Sergio. In un attimo esplodo letteralmente:
-"Ma chi c***o ti ha dato il mio numero, brutto str***o? Come ti permetti di chiamarmi?" lo apostrofo furibonda.
Sergio risponde con finto stupore.
"Scusa, scusa sai, quando sei andata via dal bar rientrando mi sono accorto che avevi lasciato cadere il portafogli e così...".
Fermo la macchina con una frenata bruschissima, sono sconvolta. Cerco affannosamente nella borsetta il portafogli. Non c'è.
"E' tuo vero? E' rosso scuro con motivi a croce... dai, ti deve essere caduto, vieni che te lo dò..."
In 24 anni di vita non ho mai fatto cadere il portafogli dalla borsetta. Sento una sensazione di gelo. Nel portafogli ho patente, carta d'identità, bancomat, carta di credito, circa 150 euro in contanti.... non ho più fiato per parlare.
"Dai Francesca, non è successo niente, ti è caduto e hai avuto fortuna che l'ho ritrovato io, torna qui e te lo riprendi, è un attimo".
Non ho scelta, giro la macchina e torno al bar. E' evidente che il portafogli me l'ha sottratto lui dalla borsetta, ma non mi sono accorta di nulla, è incredibile. Cerco di convincermi che forse è effettivamente caduto. Arrivo sul posto, lui non c'è, lo richiamo al cellulare.
"Si Francesca sono qui in macchina, dopo il giornalaio, dall'altra parte della strada, mi vedi?".
Vedo l'edicola dall'altra parte, ma le corsie sono separate da un marciapiede spartitraffico, devo raggiungerlo a piedi, a meno di non reimmettermi nel traffico e fare un lungo giro. C'è un'auto vicino all'edicola, una grossa monovolume grigia. Mi avvicino timorosa, i vetri sono fumè e non si vede il guidatore. Dalla parte del viaggiatore si abbassa il finestrino, lo vedo.
-"Francesca, sali un attimo, dai".
-"No che non salgo, mi ridai il portafogli, per favore?".
-"Certo che te lo ridò, ma dai sali un attimo, di cosa hai paura, mica ti mangio".
Sono esasperata e stordita, non mi ero mai trovata in una situazione simile, apro lo sportello e salgo. Lui fa scattare la serratura, accende il motore e parte con decisione.
"Ma che fai? Ferma la macchina". Grido.
"Ma Francesca stai tranquilla, faccio il giro e ti riaccompagno alla macchina, è pericoloso attraversare a piedi qui".
-"Ma che c***o stai dicendo, voglio scendere da questa macchina ho detto" strillo.
Mi sento assalire dalla disperazione, non so come reagire. Sergio continua a parlare tranquillamente come se davvero mi stesse solo riaccompagnando alla macchina facendo il giro necessario a riprendere la strada. All'incrocio invece gira per una strada laterale, altri cento metri circa, dopo imbocca una rampa e scende in una sorta di piazzale interno ad un edificio. Non ho tempo di guardarmi attorno ma sono disperata e lo prego con le lacrime agli occhi di riportarmi alla macchina. Lui ferma l'auto, provo ad aprire lo sportello ma è bloccato, un attimo dopo mi ritrovo Sergio addosso, le sue mani che mi afferrano. Mi pare di vivere una situazione irreale, non credo che tutto questo stia succedendo davvero, proprio a me. Sergio ha intenzione di violentarmi, in macchina, in quel sudicio androne deserto. Ritrovo lucidità quando lui cerca di incollare la sua bocca alla mia. Cerco di schiaffeggiarlo ma mi blocca il polso con una stretta d'acciaio, mi rendo conto che è almeno tre volte più forte di me. Allora mi metto ad urlare come una pazza, ma lui non si ferma, incolla la sua bocca sulla mia. Serro le labbra ma sento la sua lingua calda muoversi sulla mia bocca contratta. Poi mi incolla la bocca sul collo leccandomelo oscenamente, mi prende i polsi e me li afferra con una mano sola. La forza che Sergio ha nelle mani è qualcosa di incredibile, riesce senza sforzo a bloccarmi entrambi i polsi con una mano sola. Con l'altra fruga e palpa il mio corpo. Grido e mi divincolo, ma in quel cortile deserto e dentro l'auto è impossibile che qualcuno mi senta. Avessi avuto i jeans sarebbe stato forse più facile opporre resistenza, ma ho la gonna al ginocchio, per lui è un attimo infilarmi la mano libera tra le cosce e risalire brutalmente. Mi fa aprire le cosce, mi strappa i collant, trova le mutandine, le sue dita le scalzano, le sento insinuarsi tra le labbra della fica. Sono immobilizzata e terrorizzata e proprio ora che mi aspetto arrivi il dolore lui cessa di agire con brutalità. Con due dita mi prende la clitoride ed inizia a stimolarla dolcemente, mentre i baci sul collo si fanno man mano più lenti e profondi. Passano un paio di minuti, il mio cuore rallenta i battiti impazziti, mi pare di stare in un incubo. Ho le mani imprigionate e sono immobilizzata, ma la mia fica inizia a bagnarsi, anche se solo per la stimolazione meccanica. Mi rendo conto solo adesso che Sergio mi sta parlando, prima non udivo nemmeno la sua voce.
"Lo senti come ti stai bagnando, troietta? Lo sai che questo è quello di cui ha bisogno una puttanella come te? L'ho capito subito l'altra sera quando non facevi altro che strofinarti a quel fesso del tuo ragazzo, adesso ti dò io quello che ti piace davvero".
Dovrei nausearmi per quelle parole, ma provocano l'effetto opposto, qualcosa mi si smuove nello stomaco e sento una tensione sconosciuta. Ora un dito di Sergio scivola avanti e indietro nella mia fica che si sta bagnando vistosamente. Il porco se ne rende conto, l'altra mano mi lascia i polsi e corre sotto la camicetta. E' un attimo per lui raggiungere i capezzoli e titillarmeli con la punta delle dita. La sua lingua mi vellica un orecchio, mi prende il lobo tra i denti me lo strizza leggermente.
Le senzazioni piacevoli mi gettano in uno stato di smarrita disperazione, mi metto a piangere e lo supplico di smetterla.
-"No che non smetto, Francesca, non lo vedi quanto ti piace?".
Precipito in un vortice di sensazioni sconvolgenti, la paura ed il disgusto iniziali funzionano da afrodisiaco, ora Sergio mi ha lasciato le mani libere e potrei reagire ma non mi decido a farlo. La sua mano sinistra mulinella vorticosamente nella mia fica che ormai è un lago, sento le sue labbra incollate alle mie, la sua lingua che preme per entrarmi in bocca. Socchiudo le labbra, la lingua di Sergio mi invade completamente la bocca. Mi sto arrendendo contro la mia volontà , lascio che la lingua del farabutto mi esplori la bocca, poi inevitabilmente inizio ad intrecciare la mia lingua con la sua. Limoniamo con le lingue un paio di minuti, poi Sergio si slaccia i pantaloni, se li abbassa, intravedo il suo pene eretto che svetta tra le gambe. La sua mano prende la mia e la guida sull'asta. Mi fa aprire le dita, che subito avvolgono il suo cazzo. Manovrandomi il polso guida la mia mano nel saliscendi della masturbazione. Sento nella mia mano il suo cazzo straordinariamente caldo. La sua mano lascia la mia e io proseguo il saliscendi, lui continua a baciarmi appassionatamente mentre mi stimola la fica con l'altra mano. Sergio si stacca, mi afferra la testa e se la guida tra le gambe. Sono totalmente inebetita non so reagire, forse a quel punto non voglio più nemmeno reagire. Mi abbasso, il suo cazzo mi entra in bocca non so neppure come, quasi fosse una cosa automatica. Il pompino parte quasi da solo, il cazzo di Sergio mi scivola fino in gola. Poi improvvisamente lo sputo e ho un altro moto di ribellione. Mi divincolo dalla sua stretta, cerco convulsamente di aprire la portiera e sottrarmi a quella situazione.
-"Lasciami, ti prego, io devo sposarmi, lasciami andare".
Allora Sergio mi riprende per le spalle con quelle mani incredibilmente forti e blocca ancora una volta il mio patetico tentativo di fuga.
-"Adesso brutta zoccola che non sei altro fai quello che dico io".
Mi scendono le lacrime a sentirmi chiamare così, io che in vita mia ho fatto l'amore solo con il mio Rodolfo.
Sergio ribalta il sedile, mi ci butta sopra a forza, mi fa allargare le gambe, strappa collant e mutandine facendomi male e mi sale sopra.
Mi metto ad urlare:
-"No, no, nooooooooooooooooo".
-"E stai zitta, cretina" mi apostrofa Sergio.
Mi afferra brutalmente i capelli, mi rovescia la testa all'indietro e con il corpo si assesta tra le mie gambe.
Sento il suo cazzo spingere contro la mia vulva, serro le gambe per sottrarmi alla penetrazione ma è tutto inutile. Il cazzo di Sergio di colpo entra dentro di me e la sensazione mi toglie letteralmente il respiro. Ce l'ha grosso e caldo. Prima ancora di potermi riprendere Sergio inizia a martellarmi con violenza, mi scopa con brutalità e mi penetra profondamente, sento la sua cappella spingere contro il mio utero.
Non riesco assolutamente a farne a meno ed inizio a godere.
Cerco di non farglielo capire, poi lui si blocca per qualche secondo, rimane fermo dentro di me, fa scivolare le mani dietro le mie chiappe, le afferra ed improvvisamente spinge con il bacino premendo il mio corpo contro di se.
Il suo cazzo mi apre in due, la sensazione è sconvolgente ed io urlo di goduria, sento Sergio dentro di me ad una profondità incredibile e a quell'urlo iniziale faccio seguire una serie ininterrotta di gemiti di godimento puro.
Tutto è cancellato, ora conta solo l'attimo presente, conta il piacere sovrumano, selvaggio, mai provato prima. Sergio mi cavalca con furia, ma ora sono anche io a spingere il bacino contro di lui.
-"Lo vedi quanto ti piace, puttanaccia che non sei altro?".
Mi ritrovo incredibilmente a rispondergli per le rime, sussurrando:
-"Si, si, dai... ancora..."....
Seguono minuti di scopata selvaggia, io lo artiglio e gli graffio la schiena, lui mi pompa selvaggiamente. Quanto è durata non saprei dirlo, se cinque minuti o mezzora. Arriviamo all'orgasmo quasi insieme. Il mio orgasmo è devastante, nulla di neanche lontanamente paragonabile al piacere dolce e birichino che provo quando faccio l'amore con Rodolfo. Mi metto ad urlare per la goduria, poi è il suo turno. Fa appena in tempo ad estrarre il membro dalla mia fica che schizzi violenti mi imbrattano l'interno cosce, il pube, impiastricciano i peli della fica. Sergio mi si leva di dosso, io sono un turbine di sensazioni contrastanti, provo schifo e vergogna per quello che mi è capitato, ma il mio corpo e la mia sessualità esultano. Mi tocco, ho inguini ed interno cosce imbrattati dallo sperma di quel malvivente. Ma non posso fare a meno di accarezzarmi la clitoride, sono frastornata. La mia fica è allargata, sfondata e dolorante di piacere. Mi accarezzo, mi sditalino... mi bastano una decina di secondi per ottenere un secondo orgasmo, meno selvaggio ma più lungo ed appagante del primo. Mentre rantolo il mio secondo orgasmo Sergio mi guarda divertito e commenta volgarmente.
-"Non ti è bastato, eh, mign***ona? Pure multiorgasmica sei".
Finito di godere, mi riassesto, mi tiro giù la gonna. Ho una rabbia violenta dentro di me.
Sergio si pulisce il cazzo con un kleenex umido, me ne passa un paio per ripulirmi alla meglio dalla sborra che mi sgocciola tra le cosce. Riavvia la macchina, mi riaccompagna alla mia auto.
Arrivati, scendo, non mi volto, lui non mi saluta.
Sento la macchina di Sergio andare via.
Salgo sulla mia macchina come un automa.
Devo tornare a casa, alla mia vita di sempre.
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13 years ago
fd5947,
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Ci pensavo da tempo
Era da un bel po' che mi frullava nella testa una mia fantasia e mi sembrava che rimanesse come tale... invece i sogni si avverano.Da molti anni frequentiamo una coppia con prole con cui e' nata una bella amicizia , si esce insieme con altre coppie, ma avevo nella testa LEI.. una bella donna di 39 anni, bel culo e un viso da porca, due labbra da far impazzire. Era una domenica come altre e mi arriva una chiamata nel cell. Ero a casa tranquillo, rispondo e la riconosco subito e mi chiede se posso andare a casa sua perche' l auto non le partiva e occupandomi di meccanica le dico che arrivo subito. Cosi dico a mia moglie che vado. Arrivo a casa sua, era sola, mi apre la porta e la trovo in accappatoio, mi fa entrare, mi siedo in cucina. Mi dice di aspettarla un attimo. Subito dopo entra in cucina . Era tutta nuda, fantastica, bellissima.. mi dice: ho voglia di fare sesso con te, voglio vedere se riesci a farmi una bella manutenzione. Superato il momento iniziale di imbarazzo, le dico che dipende da quanto e' brava a tirare pompini. Si avvicina,mi sbottona i jeans e mi comincia a toccare il cazzo bello duro, mi alzo dalla sedia e lei si inginocchia e comincia a succhiare..che goduria..con le mani mi accarezza le palle,sento la sua bocca calda che succhia sempre con piu' intensita', ho il cazzo che mi impazzisce.. ora basta le dico, ora tocca a me.. la prendo, la sdraio sul tavolo, le allargo le gambe e comincio a leccarle la figa gia' bagnata, le infilo un dito dentro il culo e urla, urla di piacere. Mi dice :sei un porco..continua maiale.. siii troia siiii...godi. Continuo x un po', poi mi butto su di lei e gli infilo il mio cazzo tutto dentro..le lecco il seno e le mie mani stringono il suo culo sodo..la sbatto sempre con piu' forza..godiamo godiamo.La giro e la metto a pecora e la sfonda tutta...mentre lei allungando la mano sul tavolo prende una carota che sicuramente aveva gia preparato e mi chiede di metterglia anche dentro...che troia che sei le dico. E cosi faccio...mi sembrava di sognare...dopo 10 minuti le vengo dentro...tutto dentro...entrambi sudati e sfiniti....non contenta mi prende il cazzo e se lo mette in bocca e mi fa venire x la seconda volta.. che bello. Da quel giorno la sua auto ha continui problemi e il mio lavoro aumenta...
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13 years ago
admin, 75
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