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Mercedes verde
E' mezzogiorno di un inizio agosto qualsiasi. La gente sta partendo per le vacanze e le strade si scoprono silenziose anche nell'ora di punta. Ha ancora qualche giorno di lavoro, poi anche lei staccherà la spina per un mese. Non circola molta aria nel locale dove lavora e le finestre, quelle poche esistenti, aprono sulla strada. In sottofondo il rumore di un fax in arrivo e il cigolio della sedia l'accompagnano negli ultimi minuti di lavoro. E' sola in ufficio, il Dott. Riberi oggi è sul lago con la moglie, così dice.12:10. E' sola in ufficio, il lavoro lo ha concluso ormai da una buona mezzora. Mordicchia il tappo di una bic mentre scorre la sua pagina facebook. Le gambe accavallate, il gomito sinistro appoggiato al tavolo che sorregge il mento, la mano destra sul mouse e i piedi irrequieti sotto la scrivania. Tra pochi minuti uscirà di lì, da quel bugigattolo di una topaia, andrà a casa, cucinerà qualcosa per la famiglia e tutto prenderà una piega diversa. Ha la maglietta bianca incollatta alla schiena, quantomai non ha messo quell'altra, quella che le sta peggio sì, che non le risalta le curve, ma che almeno le permette di respirare. Maledice lo specchio, giudice e imputato di tutta una generazione. Butta indietro la testa e guarda il soffitto. i capelli rimangono a mezz'aria tra il collo ed il pavimento, ricci e voluminosi. Che capelli fantastici Erica, degni di una diva di hollywood degli anni 50, mica le sgarzoline di ora, una vera diva. 12:20. Inizia a sistemare i fogli sulla scrivania, quei pochi rimasti. Ricontrolla le mail, tutte, anche quelle di lui. oggi non le ha scritto. Stonzo, un fifone che non sa tenerle il passo. Chissenefra pensa Erica, tanto peggio per lui. Si alza e rimette a posto il faldone delle utenze dell'anno prima. il caldo la sfiacca ma sente il bel tempo che la chiama, che le sussurra di uscire a scaldarsi al sole, anche la pelle lo chiede. 12:28. Spegne il computer. Anche oggi è andata. ora giusto il tempo di andare un second... driin driin ... driin drriin....driin driin... Le suona il cellulare, infila la mano in borsa e quasi le viene un giramento di testa quando legge il nome sul display. E' lui. Rilegge il nome. Sì è lui. Non ha mai chiamato.non ha mai usato il telefono. Mai. neppure una volta, neppure un sms di buon compleanno, solo mail. sensuali, erotiche profonde, ma solo mail. è così da sempre. Ma perchè? mica gli rispondo, cz vuole, gli scrivo poi che non potevo,... anzi .. vediamo un pò... son curiosa... E così Erica preme il tasto verde. "Pronto?" "Ciao Erica, Sono io, Paolo" "Ciao, tutto bene? come mai questa chiamata", -forse non dovevo lanciarmi subito a chiedergli perchè mi ha chiamata, posso sembrare...- "Ti ho fatto un regalo." "Sì? ah che roba..inaspettao" - ho ripreso sicurezza, bene- "Sì esatto inaspettato... ... -mbeh non continua?- Ascolta Bene. Fammi finire prima di interrompermi per cortesia. Stai uscendo dal lavoro. Lo sò, sono passato prima e ho visto la macchina fuori dall'ufficio. Non dirmi che non sei li. Ora quando esci trovi il mio regalo. E' un mercedes verde con i finestrini oscurati. Il regalo per l'esattezza è all'interno. Salendo dietro sui sedili posteriori troverai un uomo, davvero un bell'uomo, cortese garbato e ti assicuro ben dotato. E' a tua disposizione. Completamente. Ripeto Completamente. Puoi fari ciò che vuoi. Puoi salire, sederti accanto, guardarlo per 10sec in silenzio, e poi andartene. Puoi salire in macchina aprirgli la patta dei pantaloni segarlo per bene - ti assicuro che non ti sta in mano- e farlo venire sulla sua giacca. Puoi salire ed ordinargli di leccarti le scarpe, e mentre lo fà insulatrlo Puoi salire ordinargli di spogliarsi ed andartene Puoi salire scopare per 20 minuti cavalcandolo tu, o a pecorina con la faccia attaccata al vetro nero che divide lo spazio con l'autista. Puoi prenderlo in bocca senza toccarlo con altri parti del corpo. Puoi pisciargli addosso o farti pisciare addosso. Puoi limonarci e basta come una liceale. Insomma Erica hai capito benissimo. Non è un gigolò pagato per farlo, è un uomo elegate e raffinato , un uomo di mia fiducia. Riservato. Non ha idea chi sei tu, ma sà solo che deve stare a ciò che gli dici tu. Tutto ciò che gli dici tu. Farà tutto. Ecco Erica, questo è il mio regalo ... ... e come al solito hai le redini in mano tu e solo tu. Ciao." Ed Attacca. Le gambe non le reggono, si siede su una sedia. Possibile che sia stata vera?possibile che quella telefonata fosse fatta da lui? sognava? no non poteva averlo fatto realmente.no non doveva. i loro accordi erano chiari. eppure la sua voce, la limpidezza e la semplicità con cui le aveva dato tutti i riferimenti, tutte le possibilità. La fermezza nelle sue sillabe. Ma no, mi sta prendendo in giro. ora esco e il parcheggio è deserto. 12:32. Erica Inforca gli occhiali, acchiappa la borsetta ed esce decisa con la testa alta, il cuore nei timpani, e un fermento sotto la gonna da far impazzire una suora. Sale veloce i pochi gradini che la dividono dalla porta di vetro dell'uscita, i suoi occhi sono già fuori che sondano tutte le automobili. Figlio di Troia mi prende per il culo! Apre la porta ed il sole impazza ovunque, forte e a picco la scalda all'istante, dentro è già un bollore. Non ha idea. Non ha idee e non ha pensieri. Tre passi. solo tre passi per girarsi e vedere un mercedes verde. C'è davvero. fosse grigio, o nero.. ma è verde. non ci si può sbagliare. Rimane sui suoi passi come ghiacciata. il sudore lungo la sua schiena è l'unica cosa che si muove in tutto il piazzale. Poi, la mercedes, accende e spegne i fari. Si è tutto vero. c'è una macchina, è verde e le sta facendo i fari in pieno giorno sotto un sole cocente.Sì è tutto vero. Cosa faccio? La mia macchina e dall'altra parte. un solo passo ed avrà imboccato il bivio. Ma in fondo Erica sà quale passo farà ma non se lo vuole ammettere, non subito almeno. Paolo le ha servito su un piatto d'argento una situazione perfetta che ha sempre desiderato. Uno Sconosciuto, un quarto d'ora di follia, tutto protetto tutto sicuro ma fugace... e poi via. Se l'è studiata proprio bene. l'ha intrigata sulle dimensioni, sulla raffinatezza, sull'uomo di fiducia. Gran bastardo Paolo, davvero un gran maiale. E fà il passo. Il passo verso il mercedes verde. E dopo il primo il secondo passo è più deciso ed anche il terzo , in un attimo è allo sportello posteriore della mercedes. Appoggia la mano sulla maniglia. respira a fondo, guarda attorno per vedere se qualcuno la vede. Neanche un gatto. Dai Erica che sta cosa ti fà impazzire, e se poi sto qui dovesse essere un cesso. scendo e me ne vado. Apre la portiera e sale in macchina. Gli occhiali scuri le coprono ancora la visuale ma appena tolti vede benissimo chi ha davanti. E' un uomo bellissimo. 50anni tenuti da dio. giacca e cravatta in un gessato chiaro. "Buongiorno" "Buongiorno, Paolo mi ha chiesto di esserle completamente a disposizione. completamente. tutto ciò che desidera." Erica gli si avvicina subito, decisa ma lenta. Lo fissa negli occhi, annusa il suo odore.lo guarda in basso , lo rifissa negli occhi e lo bacia. Lenta ,con le labbra e basta. Nel farlo abbassa una mano sui suoi pantaloni e si rende conto che ciò che Paolo le aveva detto era tutto vero. proprio tutto. .... 12:58 Erica esce dal mercedes e tira diritto alla sua macchina. E soddisfatta. Ha i capelli storti e i vestiti sudati. il suo sapore ovunque, sulla pelle, in bocca, sulle cosce. Si sente elettrizzata, sporca viva e puttana. Apre la portiera e si siede al volante, infila le chiavi nella serratura ed appoggia la testa indietro, negli occhi ancora le immagini di pochi secondi come lampi , le mani di lui, l'odore della pelle dei sedili, il finestrino interno di separazione che riflette i corpi e dove si è specchiata nel mentre per vedere quanto fosse troia.... driin driin... driiin driiin... ancora Paolo. "Pronto Paolo?" "come è andata?" "mmm beh bene, era tutto vero, sono salita in macchina e lo abbiamo fatto qui fuori nel parcheggio, mamma mia che roba..ho ancora il cuore che va a mille... te lo dico, mi ha sbattuto come si deve" "Lo so, so tutto." "Come sai tutto?" "... ... ... ... Ero io l'autista nel mercedes, ho visto e sentito tutto. .... Ciao"
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13 years ago
Lorenzo1982325424, 28
Last visit: 5 years ago -
Il marito spettatore.......
Io sono Lola, ho 42 anni e sono sposata da cinque con un uomo stupendo. Il nostro matrimonio è sempre andato splendidamente, soprattutto dal punto di vista dell'intesa sessuale... A letto sono un tipo molto focoso, mi piace variare e sperimentare cose nuove e mio marito mi soddisfa appieno. Fino a poco tempo fa c'erano però alcune cose che avrebbe voluto provare ma non ha mai avuto il coraggio di dirmi, forse temeva un mio rifiuto o forse non sapeva bene nemmeno lui cosa desiderava esattamente. A volte per motivi lavorativi ci capita di stare lontani per una o due settimane. Il mese scorso era una di quelle volte. Una sera eravamo al telefono, io ero nella mia stanza d'albergo e lui era a casa, avevamo entrambi voglia così abbiamo iniziato ad eccitarci per telefono. Lui aveva già il pisello in mano e si stava masturbando, io intanto gli sussurravo come mi sarebbe piaciuto leccarglielo in quel momento. Quel giorno avevo indossato una gonna corta e un paio di uomini nell'albergo poco prima mi avevano guardata con occhi vogliosi...Lo dissi a mio marito e per scherzare gli dissi anche che potevo andare a letto con loro se ne avevo voglia. Lui mi chiese se l'avrei fatto veramente e risposi che ovviamente scherzavo. Lui però mi confessò che l'idea di sapermi con qualcun'altro lo intrigava. Così sempre al telefono mi inventai un'ipotetica situazione in cui io mi facevo abbordare da un altro uomo e poi portare in camera sua per farmi scopare. Era divertente inventare una cosa del genere e mentre raccontavo e aggiungevo particolari mi eccitai molto e cominciai a mastrurbarmi anch'io. Sentii l'eccitazione di mio marito crescere mentre mi inventavo la situazione con un altro finchè non venne con rumorosi gemiti. Mi disse che lo avevo eccitato da morire e che se mai ci fosse stato qualcuno con cui avrei voluto fare sesso lui non sarebbe stato geloso anzi...A patto che andassi solo una volta con un certo uomo e non lo rivedessi mai più. Dopo che fummo salutati ero ancora eccitata e continuai a masturbarmi pensando a mio marito che mi osservava scopare con un altro. Pensai a quello che aveva detto...a patto che non lo rivedessi più...e pensai anche che mi trovavo in una situazione perfetta in quel momento, ero in un altra città e sarei partita dopo pochi giorni... La situazione eccitava molto anche me, non tanto per il sesso con un altro, per quello mi bastava mio marito, ma per la situazione ambigua e trasgressiva... Più ci pensavo e più mi eccitavo e più mi eccitavo più mi masturbavo; ero a gambe larghe sul letto con due dita dentro la figa e l'altra mano che tormentava i capezzoli. Ad un tratto mi decisi, smisi di masturbarmi, mi vestii più sexy che potevo e scesi giù al bar dell'albergo. Dei due uomini che mi avevano notata ne era rimasto solo uno, 'meglio così' pensai 'mi risparmio la fatica di dover scegliere'. L'uomo mi vide immediatamente e quando vide che anch'io lo stavo guardando mi sorrise e io sorrisi a mia volta. Mi sedetti vicino a lui e iniziammo a chiacchierare. Non fu certo difficile sedurlo, dopotutto ho un fisico niente male...Insomma nel giro di mezz'ora stavamo entrando in camera mia. Io ero già eccitata da prima e gli saltai addosso, lui contento della mia irruenza iniziò subito a spogliarmi. Stando appiccicata a lui sentivo il suo pisello durissimo premere sui vestiti, feci scendere la mano e lo tastai per bene, poi gli tolsi i vestiti. Ci gettammo sul letto, lui per prima cosa volle assaggiare la mia fighetta, iniziò prima lentamente con la lingua poi accellerò i movimenti e aggiunse le dita, dopo me la mangiò tutta gustandosela. Ci sapeva fare abbastanza e in pochissimo tempo ero di nuovo bagnatissima come prima, il clitoride era gonfio e la fessura vogliosa di essere riempita, ma non volevo ancora farmelo infilare anche perchè avevo altro in mente... Finito di assaporare la figa si spostò sulle tette, le leccò in ogni punto, succhiò i miei capezzoli duri e con le mani le sballottava e le tirava. Mentre si dava da fare con le mie tette sentii la sua cappella appoggiarsi sulla mia figa così lo spostai e gli dissi di aspettare, poi lo feci spostare più in alto fino ad avere il suo cazzo all'altezza del mio viso e rapida lo feci scivolare in bocca. Non era molto lungo quindi riuscivo ad ingoiarlo tutto fino alla base, ma era abbastanza grosso e duro e succhiarlo era un piacere. Mentre ingoiavo il cazzo di quell' uomo appena conosciuto mi venne in mente che non sapevo nemmeno il suo nome e questo mi eccitò ancora di più e succhiai con più impeto tra le sue grida di piacere. Spostai la mia attenzione su quelle belle palle gonfie che mi sbattevano sul mento e le lavorai per bene come avevo fatto col cazzo. Era arrivato il momento e mi feci penetrare. Un cazzo sconosciuto che mi penetrava...fu una sensazione sublime, desideravo farmi scopare a lungo. Anche l'uomo che avevo sopra doveva gradire la situazione a giudicare da come mi fotteva. Allargai le gambe per fargliele prendere in mano e lo incitai a spingermi il cazzo dentro ancora più forte. Godevo tantissimo, ad ogni spinta pensavo di stare per venire. Cambiammo posizione e mi misi io sopra e mi godetti una bella galoppata su di lui. Mi spingevo sul suo cazzo su e giù, poi me lo tenevo dentro e agitavo i fianchi, poi riprendevo a scoparlo. A quel punto decisi che era giunto il momento, presi il cellulare che era sul comodino e chiamai mio marito. L'uomo tra ansimi e gemiti mi chiese cosa stessi facendo, gli risposi di non preoccuparsi e di continuare a godersi la scopata, ovviamente non se lo fece ripetere e afferrandomi le tette sincronizzò il movimento del suo bacino col mio. Mio marito rispose ma io non dissi nulla, i miei ansimi potevano bastare... Mi chiese cosa stessi facendo, forse avrà pensato che mi stavo masturbando, gli risposi che stavo scopando con uno. Stette un attimo in silenzio poi mi chiese se fosse vero, come risposta presi a muovermi e a gemere più forte. Mi domandò nuovamente se fosse vero quello che gli avevo appena detto, era ancora incredulo ma già sentivo il suo respiro che si era fatto affannoso, probabilmente si stava toccando. Gli dissi che ero sopra un uomo che avevo appena incontrato e che mi stavo godendo il suo cazzo mentre lui si divertiva con i miei capezzoli. Ci furono altri momenti di silenzio da parte di mio marito, pensai che a quel punto doveva aver sentito anche i gemiti dell'uomo...poi ad un tratto mi disse di continuare e farmi scopare ancora. Sempre col telefono in mano continuai a scopare con quell'uomo, volevo far sentire a mio marito tutto quello che facevo con lui e il pensiero che lui si eccitasse con questa situazione mi faceva godere ancora di più. Mi spostai fino al viso dell' uomo mettendogli la figa in faccia e lui iniziò subito a leccare con piacere. Dissi a mio marito esattamente quello che avevo fatto e che stavo godendo con la lingua di quel tizio. Gemetti più forte, la mia figa aveva bagnato tutto il viso dell' uomo, con le mani mi teneva aperta la figa e con la lingua mi dava delle spinte all'interno. Raccontavo a mio marito tutto quanto nei particolari, come mi leccava, come godevo e presto sentii che aveva iniziato a masturbarsi, i suoi ansimi erano sempre più forti. Gli dissi che l'uomo ora mi aveva messa a pecora e teneva le sue mani sui miei fianchi, quando il suo cazzo entrò gridai forte, godevo sempre di più. Incitavo l'uomo a scoparmi più forte e più godevo io più godeva mio marito che ascoltava tutto. Mio marito mi disse di succhiare il cazzo di quell'uomo, così mi voltai e lo presi in bocca tenendo il telefono ben vicino per fargli sentire bene il suono delle mie labbra che gustavano quel membro duro. Questo lo fece eccitare tantissimo, al telefono mi incitava di succhiarlo di più, più forte e io mi davo da fare, sentiva tutti i rumori della mia bocca che succhiava, leccava e ingoiava. Poco dopo mio marito sentì l'uomo che diceva che stava per venire, così mi chiese di smettere di succhiarglielo e di farmi scopare ancora. Mi sdraiai e l'uomo fece lo stesso sopra di me riprendendo a fottermi. Stavo quasi per venire anch'io, lo dissi a mio marito e gli dissi anche che godevo da morire, lui rispose che si stava menando il cazzo fortissimo e che ormai era arrivato al limite anche lui. Tuttavia scopammo un'altra mezz'ora buona mentre continuavo a rendere partecipe mio marito dicendogli quanto stavo godendo e quanto era bello farmi scopare da uno sconosciuto che si stava divertendo a sbattermi. L'uomo sopra di me non riusciva più a trattenersi e gridò che stava ormai per sborrare, in quel momento venni gridando e godendo come poche volte ho goduto, sentii che pure i gemiti di mio marito avevano raggiunto l'apice, mi chiese di farmi sborrare addosso e lo dissi all'uomo che estrasse il cazzo gonfissimo e mi riversò sul corpo tre getti di sborra caldissima. Mentre lo dicevo a mio marito sentii che anche lui stava venendo... Ricoperta di sperma di un altro uomo e ancora pervasa dai fremiti dell'orgasmo riattaccai senza salutare mio marito. Non ci sentimmo più fino al mio ritorno e appena rientrai a casa lo trovai eccitatissimo che mi aspettava. Scopammo subito. L'aver scoperto un altro aspetto del sesso che piace ad entrambi è bellissimo. Ovviamente l'esperienza si ripeterà...
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 15 hours ago -
Giulia inizia a fare sul serio
E' il martedì successivo al primo defloramento vero e proprio dell'ano di mio marito. Ormai mi ritrovo perfettamente a mio agio nel mio doppio duolo di amante-schiava e moglie-padrona. Nel pomeriggio ho un appuntamento con Maurizio, appunto il mio amante-padrone. Come le altre volte tappa al bar dopo il lavoro per cambiarmi d'abito, levare i tranquilli vestiti dell'ufficio per indossare capi decisamente più intriganti. Oggi è la volta di un abitino blu aderente elesticizzato molto corto. Quando esco dal bar il padrone cerca di attaccare bottone. E' la terza volta in due settimane che entro nella toilette del suo locale vestita da signora seria e ne esco vestita da signora poco seria, credo che la sua fantasia sia parecchio stimolata. Ma io devo andare da Maurizio, non ho voglia di perdere tempo con questo pappagallo. Lo liquido velocemente e me ne vado. Maurizio per telefono mi ha raccomandato di non mettere le mutandine, ovviamente ho acconsentito. Gli ultimi due incontri sono stati deliziosamente umilianti, mi ha eccitata andare a casa sua, essere usata per una mezzoretta e poi essere sbattuta fuori dalla porta. E' una cosa che non consentirei a chicchessia, naturalmente, ma Maurizio è entrato in certe zone oscure del mio animo che può permettersi di chiedermi questo ed altro. La mancanza delle mutandine sotto l'abitino mi stimola la fantasia. Mi domando eccitata stavolta quali maialate mi proporrà. Con il senno di poi, se lo avessi saputo non so se avrei avuto il coraggio di andare da lui... Suono al citofono, prendo l'ascensore, salgo, suono il campanello, la porta si apre, Maurizio mi prende per mano mi fa entrare. "Allora, zoccoletta amore mio, sei venuta senza le mutandine, come ti avevo detto?". Niente saluti, niente tenerezze. Peccato, mi sentivo quasi tenerona oggi, mi sarebbe piaciuto un atteggiamento più affettuoso. Maurizio non aspetta la risposta, infila la mano sotto l'abitino e se ne accerta. "Che troia!" mi apostrofa. Mi prende la mano e se la appoggia sulla patta gonfia. Mi piace il contatto, pregusto già odori e sapori di quel pacco. "Sei venuta con la fica già bagnata, come al solito" constata subito. Le sue dita non cessano di esplorarmi la fica anzi la massaggiano in una maniera strana che comincia ad eccitarmi sul serio. Maurizio sposta la mano, adesso mi palpa da dietro. Il suo pollice mi si inserisce dentro al sedere, le altre dita mi sgrillettano la clitoride velocemente. Mi mette una mano sugli occhi, me li copre, con il pollice inserito nell'ano mi spinge in avanti, mi costringe a camminare. Non so cos'abbia in mente, la mano sul viso preme con forza, sono cieca, eseguo i passi che il dito in culo mi costringe a fare in avanti. Altri passi, ho percorso 7 o 8 metri, non so in quale parte della casa mi trovo. L'ingresso della casa di Maurizio è sempre in penombra, dalle dita percepisco la luce accesa, abbiamo cambiato stanza. Maurizio mi costringe contro la parete, mani al muro, la mano sinistra sempre a coprirmi gli occhi, con la destra mi solleva l'abitino fino ai fianchi. Mi ordina di allargare le gambe, con il pollice sempre infilato nel culo sento le altre quattro dita della mano farsi largo nella fregna. Comincia a mulinarmi velocemente, la passera mi si allaga, cado lentamente in deliquio, mi piace non poter vedere e trovarmi in quello stato di sottomissione. Dopo diversi minuti attaccata a quel muro la mano sul viso mi tira indietro e mi obbliga a staccarmi. Mi fa girare lentamente, la mano scivola via dal viso, apro gli occhi e subisco un vero shock. Ci sono due uomini seduti sul divano intenti a masturbarsi mentre mi guardano. Mi volto a razzo verso Maurizio come una vipera per chiedergli conto di questa situazione assurda che non mi sembra neppure vera e ricevo un sonoro ceffone in faccia. La mia guancia è in fiamme, mi scappano le lacrime, non capisco cosa succede. I due non si alzano, rimangono seduti con i loro due grossi piselli eretti in mano, Maurizio mi afferra per un braccio e mi fa inginocchiare con la forza. Mi ritrovo la sua cappella premuta contro la bocca. Apro la bocca ed inizio a succhiare, non c'è altro da fare. "Ora vedrai di cosa ha bisogno davvero una puttana come te". Continuo a succhiare, ho una sensazione di panico e di smarrimento. Non ho mai fatto nulla con più di un uomo per volta. A livello di fantasia certamente, ma non avrei mai immaginato di potermi realmente trovare in una situazione del genere. "Allora, vi piace la zoccola che vi ho portato per farvici divertire?" fa Maurizio rivolgendosi agli altri due. "E tu continua a succhiare" rivolgendosi a me. Con la coda dell'occhio vedo i tizi alzarsi e mettersi a fianco di Maurizio. Mi stringono, mi accarezzano i capelli. Maurizio sfila il cazzo dalla mia bocca, uno del due mi afferra la testa, me la spinge contro i suoi inguini. La guancia mi brucia per il ceffone, sono nuda e mi sento indifesa di fronte a questi tre uomini, provo dolore per quello che Maurizio mi sta facendo, io lo avrei voluto geloso di me, possessore e possessivo, e invece... Prendo meccanicamente in bocca il pene di uno dei due uomini, che si sposta al centro mentre Maurizio e l'altro si dispongono ai lati. Mi prendono le mani e le guidano sui loro uccelli. Prendo a segarli ritmicamente ma senza convinzione, l'uomo che sto succhiando mi preme la testa contro il suo cazzo che mi arriva in gola. Riecco la sensazione di soffocamento che mi sconvolge, che mi piace intimamente. Cerco di tenere la bocca spalancata, l'uomo fa scorrere avanti e indietro il cazzo spingendomelo in gola, respiro a fatica. L'altro sconosciuto si avvicina e poco dopo il suo cazzo prende il posto di quello precedente. Ha un sapore più intenso, molto mascolino che non mi dispiace. "Allora ti piace questo regalo che ti ho fatto, tesoro mio" Non posso rispondere, il grosso cazzo dello sconosciuto mi sta scopando la gola, ma la presa delle mie mani sugli altri due cazzi si fa più salda e decisa. L'altro amico si fa sotto, la sua cappella preme contro la mia guancia, capisco che vuole e assecondo: apro la bocca al massimo e le cappelle dei due sconosciuti vi si insinuano insieme. Non riescono ad entrare bene ma la mia lingua riesce a lucidarle entrambe con efficacia. Maurizio mi sta dietro, ha iniziato a mulinare le dita di entrambe le mani sia in fica che in culo, mi basta un minuto di quel trattamento e tutte le mie remore vengono rapidamente spazzate via. I colpi di lingua sulle due aste svettanti dei due tizi diventano avide ciucciate e comincio ad ansimare. Maurizio si rende conto del mio cambiamento e mi apostrofa: "Stai cominciando a godere eh?". Poi soggiunge: "Allora è un bel regalo o no quello che ti ho fatto?". Non rispondo ma i miei mugolii rispondono per me, inizio a succhiare i due cazzi con foga e libidine alternandomeli in bocca, passo a vellicare con la lingua i coglioni pelosi dei due uomini, cercando di prendergli le palle in bocca. "Ti piacciono questi cazzi tutti per te, troia che non sei altro?" Annuisco a bassa voce. "Non ti abbiamo mica sentito, parla più forte. Mi tiro fuori per un istante un cazzo dalla bocca e pronuncio un "si" decisamente più convinto. "Lo sai cosa ti facciamo ora tutti e tre, vero?" Perdo definitivamente il controllo: "Dai... allora sbrigatevi a farlo..." mormoro inebetita. Maurizio mi prende per le mani e mi fa rialzare in piedi. I tre maschi mi stringono forte in mezzo a loro, iniziano a baciarmi con forza sul collo, sulle tette, sento le loro mani dappertutto, le dita insinuarsi in tutte le mia intimità, sto perdendo la ragione per il piacere e mi chiedo disperatamente perchè ho aspettato fino ad adesso per conoscere questa forma di godimento. Infilo la lingua a turno nella bocca dei tre uomini le mie mani cercano disperatamente i loro cazzi duri, sentire tutto questo selvaggio desiderio maschile intorno al mio corpo mi toglie ogni lucidità... questi tre grossi membri che sembrano fatti di marmo caldo che mi si strusciano addosso e vogliono entrare dentro di me mi mandano fuori di testa, ho come la sensazione che non esista nulla al di fuori di questo vortice di piacere in cui sto precipitando. Mi sospingono in camera da letto, mi tolgono il vestitino, finalmente sono nuda... "Chi se la scopa per primo? Il padrone di casa?" fa uno dei due sconosciuti. "Vai pure, Luca, tranquillo, faglielo provare" risponde Maurizio. Mi buttano sul letto, non faccio in tempo a girarmi che ho già Luca sopra di me. Mi fa aprire le gambe a forza, sento subito la pressione della cappella contro la fica che poi mi viene sfondata di colpo senza la minima delicatezza. Non che ci fosse nulla da sfondare, sono bagnatissima, ma questa penetrazione brutale e violenta mi strappa urla selvagge di piacere. Luca è un toro, mai provato un maschio così animalesco... ha un cazzo grosso e durissimo, mi martella con colpi profondissimi e cadenzati che mi fanno "camminare" sul letto, presto mi trovo quasi schiacciata contro la testata e lui continua a spingermi dentro. Non riesco minimamente a resistere, sono investita da un orgasmo devastante e mi metto ad urlare tutto il mio piacere. Maurizio e Andrea sono seduti ai piedi del letto e si gustano la scena. I tre non sono certamente dei gentiluomini e rimangono del tutto indifferenti al mio languore post-orgasmico. Luca si toglie ed è subito il turno di Andrea che mi rigira sulla pancia, mi sale sopra e me lo infila nella passera da dietro. Luca commenta volgarmente: "Andrè, fammi vedere se riesci a farla sborrare come ho fatto io". "Ci riesce, ci riesce, dagli qualche minuto" ribatte Maurizio. Il maiale mi pesa completamente addosso, sulla schiena, non riesco a muovermi, mi preme la testa contro il cuscino, respiro a malapena, ma il suo cazzo che si muove prepotente dentro di me e i commenti volgari mi fanno uggiolare come una cagnolina. Ma l'orgasmo non arriva e quindi è il turno di Maurizio che si siede contro la testata del letto e mi invita ad impalarmi sul suo membro. Gli salgo sopra e me lo faccio scivolare dentro. Ho subito Luca alle spalle, capisco le sue intenzioni, divarico le gambe il più possibile per quanto la posizione me lo consente. Luca è esperto, mi si posiziona dietro, sento una pressione formidabile contro il culetto. Niente da fare, non entra. Luca si insaliva tre dita e me le caccia a forza dentro l'ano slargandomelo. Non protesto, lascio fare. Maurizio estrae il suo membro dalla mia fica affinchè Luca mi inculi più agevolmente. E' un cazzo davvero grosso, ma io non sono una verginella dietro e con un po' di spinte entra tutto. Allora mi assesto meglio su Maurizio e guido il suo cazzo dentro la mia fica. Li prendo entrambi e i due porci iniziano a fottermi all'unisono. Sto godendo come una pazza, incito i due maschi a fare di peggio quando Andrea si mette lateralmente a noi e mi spara il cazzo in bocca. Ora sono davvero piena e non credo possa esistere una situazione più appagante di questa per una vera femmina. Sto facendo quello per cui sono fatta, è la situazione giusta per me, lo sento profondamente, come sento che non riuscirò mai più a fare a meno di queste sensazioni. Luca si toglie e lascia il posto ad Andrea che prontamente me lo mette dietro. Stavolta l'entrata è molto più agevole, con la strada già bella allargata.... Con la fica piena del cazzo di Maurizio ed Andrea che mi sbatte dietro molto velocemente il secondo orgasmo non tarda ad arrivare, meno violento ma più profondo del primo. Imploro i tre di fare una pausa, vado al bagno a risciacquarmi. Ho il trucco sfatto mi dò una sistematina. Torno dai tre che incredibilmente hanno tutti il cazzo favolosamente eretto. Iniziano a scoparmi velocemente a turno: mi distendo sul letto, Andrea mi viene sopra e mi monta cinque minuti. Poi Luca, Poi Maurizio. Poi ancora Luca, poi Andrea... godo incredibilmente a "cambiare cazzo", nel vedere un maschio uscire da dentro me e un altro maschio che gli dà il cambio. Ho la passera caldissima e apertissima, ora mi dispiace pure che siano soltanto in tre, non mi dispiacerebbe se la stanza fosse pure un po' più affollata. Di uomini eccitati per me, naturalmente... Andrea si siede sul letto, mi invita a cavalcarlo, Luca mi viene dietro, penso che mi aspetta un'altra doppia favolosa. Invece Luca spinge sulla mia fica già occupata dal cazzo di Andrea. Piano piano entra, e mi sento spaccare in due, letteralmente. Grido dal dolore-piacere, ma il cazzo di Luca si fa strada inesorabile. Sto prendendo due grossi cazzi nella fica e godo come una fontana. Un buon quarto d'ora di quel trattamento e vengo per la terza volta. Stavolta però anche i maschietti sono alla corda, non resistono alle mie urla e ai miei dimenamenti che li costringono a sborrarmi dentro, prima Andrea e poi Luca. Guardo i preservativi gonfi come palloncini e mi rammarico di non avere tutto quel latte caldo dentro di me. Ci pensa Maurizio ad accontentarmi, mi appoggia il cazzo tra le labbra e con pochi colpetti mi eiacula direttamente in bocca. Assaporo il suo nettare e lo mando giù... Quando ci ricomponiamo e rivestiamo Maurizio prepara drink per tutti e chiacchieriamo rilassati sul divano. Sono felice di ritrovarmi tra questi uomini che mi hanno appena goduta ed usata in questo modo meraviglioso. Penso a mio marito a casa, inizio già a formulare fantasie su di lui, a cosa gli farò con tutta questa carica erotica accumulata... vorrei che sapesse di me, che vedesse di cosa è capace la sua brava mogliettina...
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13 years ago
coppiaromana38, 43/43
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La prima
ero a Milano per un congresso di ingegneria. Come al solito ero partita con un mio collega che conoscevo fin dai tempi dell'Università. Alloggiavamo nello stesso albergo, ma, ovviamente, in camere diverse. Io sono divorziata da 20 anni e lui è sposato. A cena ci trovammo stranamente soli perchè gli altri colleghi avevano deciso di andare al Casinò di Campione. Fu quella intimità che mi indusse a parlare con Michele di sesso. Ero spigliata e bevevo volentieri vino per incoraggiarmi. Gli raccontati la vita sessuale della divorziata, alquanto magra, soprattutto per una come me che non voleva rapporti sentimentali, ma solo sesso. Michele mi seguiva senza dire niente. A un certo punto gli proposi di avere una esperienza nuova, venire a letto con me insieme ad un altro uomo. Gli dissi che avevo fatto questa esperienza qualche mese prima in vacanza in Kenya e che la cosa mi era piaciuta molto. Non si era ripetuta per il mio timore di farlo a Salerno dove sono conosciuta; in Kenya mi ero fatta due camerieri negri dell'albergo e li avevo anche pagati benché non mi avessero chiesto niente. Avevo ripetuto l'esperienza anche in barca dove me li portai una intera giornata. Michele non disse ne sì ne no, ma mi manifestò la sua remora a stare insieme ad un altro uomo. Io sapevo di piacergli da sempre. Allora mi venne l'idea di sostituire l'altro uomo con un trans attivo. Michele accettò e quindi andammo in camera mia per connetterci ad internet e cercare un trans disponibile. Ovviamente la scelta fu mia e ricadde su di un trans cubano di colore con un cazzo enorme. Contattai il trans sulla utenza telefonica che era sul sito e dopo un'ora lo vedemmo arrivare in albergo e ci raggiunse al bar dove gli avevamo dato appuntamento. Era meglio dal vivo che sul sito. 1,85 di altezza e fisico possente, muscoloso, direi perfetto. Mi avviai in camera e dopo 10 minuti, dopo essermi preparata come una gran troia e, soprattutto dopo aver dilatato il mio ano con un dildo di discrete dimensioni, chiamai Michele che mi raggiunse con Gilda. Una volta dentro camera iniziai a spogliare Gilda, e una volta tolte le mutande, alla vista di quel cazzo enorme che pendeva fino quasi a metà gamba, iniziai a prenderglielo in bocca in ginocchio davanti a lui. Michele nel frattempo si era spogliato e a un mio gesto si era avvicinato. Presi il cazzo di Michele in mano mentre continuavo quel bocchino fantastico con quel cazzo oltre che lungo bello largo. Quando sentii il cazzo di Michele ormai pronto mi alzai e raggiunto il letto mi misi alla pecorina con le gambe bella larghe. Mentre Michele stava venendo per prendermi, lo fermai e chiesi a Gilda di darmi tutto il cazzo nella fica ormai fracita; Gilda ubbidì e messo il presevativo incominciò a trapanarmi. Michele nel frattempo era venuto davanti e mi aveva puntato il suo cazzo in bocca. Devo dire che anche Michele ha un cazzo notevole. Michele se lo faceva in mano nella mia bocca e Gilda finalmente arrivò a farlo entrare tutto dentro. Ora però doveva venire il bello: volevo essere inculata ma avevo paura del cazzo di Gilda. Chiesi allora a Michele di mettermelo nel culo: ubbidì subito con grande classe e grande tecnica. Prima la capocchia e poi si fermò, poi di nuovo la capcchia e fermo, infine entrata la capocchia fui io a dare il colpo decisivo e a farlo scendere fino in fondo; Gilda guardava distesa con quel suo gran cazzo tra le mani che saliva e scendeva. Appena ebbi lo stimolo di andare di corpo fermai Michele e gli ordinai di inculare Gilda. La trans si mise alla pecorina e si spalmò una cremina sull'ano. Michele mise il preservativo e affondò il suo cazzo nel culo atletico e muscoloso di Gilda. Io a questo punto mi infilai sotto e, nel vedere lo spettacolo del cazzo di Michele che stantuffava nel culo di Gilda presi il cazzo di quest'ultimo in bocca e iniziai a ciucciare. Era abbastanza moscio dopo aver preso il cazzo in culo, ma subito ritornò in tiro. Gilda fu veramente brava perchè nel frattempo iniziò a leccarmi la fica e quindi si impegnò al massimo: un cazzo in culo, il suo cazzo in bocca a me e la sua lingua sul mio clito. venni come una dannata lanciando anche un urlo. A questo punto mi sollevai e messami alla pecorina mi feci inculare da Gilda mentre Michele mi sborrava in faccia e, dopo mi feci sborrare in faccia da Gilda prendendogli il cazzo a due mani. Pagai 200 euro, ma ne era valsa la pena. Da allora io e Michele, per lo meno una volta al mese ripetiamo, a casa mia queste esperienze, ora anche con uomini. Questo sì che è sesso LAILA
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13 years ago
admin, 75
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L'avvocatessa
La noia mortale di una sera di fine inverno chissà come mi aveva condotto a parlare in una chat libera. L’esordio non era stato dei migliori ma daniela (a casa con la febbre, così almeno lei diceva) era apparsa una persona assolutamente non banale e stimolante. In attesa di avere il responso degli esami all’abilitazione della professione di avvocato sembrava aver la stoffa ideale per irretire chiunque con le sue parole. Aveva detto di essere di Messina ed essendo io di Palermo poteva essere una cosa buona conoscersi per darsi un volto. Una conferenza all’Università di Messina sembrò un’ottima occasione per proseguire nei programmi di conoscenza che tante volte erano stati oggetto delle lunghe ed affabili telefonate. Doppi sensi e anche qualcosa di più esplicito facevano presagire che Daniela non fosse aliena dall’avere un “incontro ravvicinato” e poi, per esperienza, tutte le Daniela che fino ad allora avevo conosciuto erano tutte delle gran fighe. La vidi arrivare con dei pantaloni neri, hogan ai piedi e una maglia di cotone color glicine. Delusione. Il battito del cuore che era accelerato riprendeva rapidamente la sua normale corsa. Almeno l’abbigliamento non valorizzava nulla e l’affabilità delle telefonate si era materializzata esclusivamente in un’algida e anonima stretta di mano. Lunga conversazione al bar, piacevole, per carità ma alla richiesta di osare qualcosa in più era corrisposto un irrigidimento totale da parte sua. Sembrava la classica donna del vorrei ma non posso. L’avevo guardata bene, il lato migliore era il posteriore. Sembrava avesse poco seno ma una caratteristica erano le folte ciglia nere che ornavano un viso gradevole incastonato in lunghi e mossi capelli corvini. Vi era stato solo un abbraccio alla fine dell’incontro in cui avevo percepito un profumo surreale e soave allo stesso tempo che emanava la sua fronte, proprio lì all’attaccatura dei capelli. Stizzito per aver quasi perso del tempo ero andato via frettolosamente, 300 km mi separavano da casa e non avevo nessuna voglia di star li a far nulla. Nelle telefonate successive assunsi un tono distaccato fin quando non ci sentimmo più per diversi mesi. Ma una mattina complice l’auricolare attivato risposi senza guardare prima chi fosse. Oddio, il numero in una rapida sbirciatina mi suonava familiare ma non avendolo memorizzato non avevo associato alcun nome. Fu rapida. Mi invitò nuovamente ad andare a Messina. Non mi avrebbe deluso, diceva. Anzi voleva passare un paio di giorni vicino Taormina e andare la mare insieme. Come avrei fatto? Allora ero ancora sposato e se fossi tornato abbronzato la scusa che ero via per lavoro si sarebbe sciolta come neve al sole. La verità era pure che ero stato respinto l’altra volta e non avevo voglia di concederle nulla. Se voleva si doveva piegare ai miei voleri e null’altro. Le dissi che sarei andato a Messina al mattino e tornato a casa al pomeriggio. Accettò. Nonostante l’autostrada fosse interrotta mille volte da altrettanti cantieri la mattina stabilità feci volare la mia Saab e puntuale mi presentati alla stazione così come convenuto. Mi baciò affettuosamente sulla guancia e preso il caffè ci dirigemmo alla ricerca di 1 albergo. Questa volta aveva indosso una camicia a righe di molti colori e sottili, stretta sul petto che evidenziava le forme. Come avevo fatto a non accorgermi la volta precedente di quelle tette? Lei parlava e i pensieri e non solo indugiavano sulla scollatura procurandomi 1 violenta erezione. Se ne accorse e allungò la mano per sincerarsene. Rimasi stupito. Dov’era andata a finire quella ragazza impacciata e ostile che avevo conosciuto? Mi disse che era merito dell’avvocato presso cui aveva fatto pratica. E non solo legale….. mi avrebbe sorpreso! Timidamente mentre guidavo posai la mia mano sul suo seno e lei lasciò che facessi. Era sodo grande. I capezzoli sembrava volessero bucare la camicia. Finalmente trovammo un albergo. La sola stanza in tutta Messina. Sembrava che tutti avessero deciso di andare lì quel giorno…. Salimmo in camera e appena dentro la spinsi verso la porta che si chiuse dietro di lei e la baciai a lungo, avidamente, ritrovando quel profumo che mi aveva prima inebriato e aggiungendo il suo gusto. Delizioso, dolce al punto giusto, caldo, succoso. Mi leccava come fossi un gelato mi baciava il collo il petto che era già nudo, scese verso la pancia, facendomi mettere con le mani in alto mi lecco sotto le braccia, i capezzoli, li mordeva e me li succhiava con una decisione e desiderio sconosciuti. La feci girare e mi misi dietro di lei cingendole la vita e pressando il mio pacco gonfio sul suo sedere continuai mordendole il collo, le orecchie leccandola anche quando la gonna cadde sul pavimento con accanto i miei boxer a fargli compagnia. Sembrava ipnotizzata non faceva nulla e si faceva condurre. Le mie mani andarono sotto la camicia e tolto il reggiseno accolsero quelle tette a tegamino. Sode lisce, profumate. Solo dopo tempo quando andò via anche la camicia mi accorsi di quanto erano belle, succulente. Gli enormi capezzoli puntati verso il cielo sarebbero stati capaci di reggere il peso di una giacca e gradivano il mio pizzetto rasato che ruvidamente li stimolava. A dire il vero gradivano anche la mia lingua e i miei denti che dolcemente li mordevano. Solo allora mi accorsi del suo intimo. Anonimo. Scialbo. Color carne. Sembrava quello di una vecchia. Nessuna cosa a sottolineare la sua femminilità. Era però arrivato il momento di sentire il calore del suo ventre. Un folto vello morbido copriva le grandi labbra chiuse, strette, caldissime e bagnate tanto da inondarmi la mano. Sembrava che avesse fatto pipì ma erano solo i suoi umori morbidi. Fremeva e tremava mentre tenendo le sue gambe strette cercavo a fatica di farmi strada. Era ferma, in piedi, sembrava un tronco d’albero immobile. Era incapace di far qualunque cosa. Sentivo solo il suo petto andare su e giù con ogni respiro, sembrava il mantice che soffia sulla forgia bollente. La sua immobilità non mi dava fastidio, anzi. Alla fioca luce che penetrava dalla finestra socchiusa potevo ammirare una venere. Dolcemente le presi una mano e l’accompagnai su di me. Lo ebbe in mano. Una mano tremante e calda. Lo strinse, lo tastò. Lo fece suo e con l’latra mano lo scappellò dolcemente massaggiandolo con lentezza. Adesso mi teneva per le palle. Esplorava anche quelle e le stringeva con garbo e delicatezza. La girai ancora e la piegai sul tavolinetto posto di fronte al letto. Mi inginocchiai dietro e cominciai a leccarla. La penetrai con la lingua che aveva dischiuso dolcemente le sue labbra e messo a nudo un clitoride turgido e denso di desiderio che cominciai a mordere e leccare. Venne. Venne e le sue gambe tremarono come un pilastro sotto l’attacco di un terremoto. Affusolate e muscolose erano solcate dai suoi umori e dalla mia saliva. Andammo sul letto e mi fece stendere a panca sotto massaggiandomi a lungo le spalle con le sua figa calda e bagnata scese con le mani al mio dentro coscia e continuò il suo lento ed inesorabile massaggio. Salì mi aprì i glutei e cominciò a leccarmi dall’ano allo scroto. Adesso ero io imbambolato. Mi girò e messa la sua figa vicino il mio viso per averla ancora leccata ma adesso posseduta anche da indice e medio cominciò la danza della sua bocca sul mio cazzo. Sembrava che le mie palle dentro la sua bocca fossero caramelle e ogni volta che succhiava mi sentivo aspirare il ventre e il cervello. Appena percepiva che stavo per arrivare lo stringeva alla base e stringeva anche i coglioni prolungando i tempi del mio orgasmo. Rantolava di piacere e io soffiavo dal naso come un toro nell’arena. La mia faccia grondava dei suoi umori e le sue natiche erano rosse per le sberle che avevano ricevuto, lei però si era vendicata mordendo delicatamente il mio glande al limite del dolce dolore. Quando le misi anche il pollice dentro il sedere non disse nulla. Anzi assecondava il miei movimenti. La girai e messo un cuscino sotto la pancia le allargai le gambe per possederla. Si girò di scatto e stringendo il mio cazzo fra le sue mani mi disse: “ ti prego, ti prego non nella fica. Sono vergine. Lo voglio fare solo con l’uomo che sposerò. Non ridere per piacere”. Rimasi allibito. Non sapevo cosa dire ma di certo non avevo voglia di ridere. Dissi soltanto: “ se mi hai fiducia sappi che non forzerò la tua volontà. Ti rispetto. Però guarda come mi hai ridotto, voglio venire!”. Mi stupì ancora, mi disse: “non ho solo quello di buco, fottimi il culo, sono la tua cagna, fottimi non resisto!” Andai in estasi presi il cazzo e lo puntai sul suo culo. Lei in ginocchio con le mani si allargava i glutei. Feci scivolare della saliva e cominciai a spingere. Entrò il glande e mi fermai. Ebbe un sussulto. Forse non aveva mai avuto un cazzo come il mio dentro. Lo tirai fuori e l’ano pulsava come stella. Lo puntai ancora e spingendo entrai, sempre e solo il glande. Respirava con affanno, gli occhi socchiusi e le tette che ondeggiavano sullo specchio di fronte. Lascio i glutei e si appoggiò sui gomiti. La presi per i capelli facendole inarcare il viso. Rantolava ma non si lamentava. Quando sentii che si era stabilizzata cominciai ad affondarle dentro. Ruggiva! E più ruggiva più ero inesorabile fin quando non sentii che le palle sbattevano sulla sua fica. Come con delle redini in mano cominciai a tirare i suoi capelli e a montarla, prima colpi lenti e decisi poi più veloci e lei implorava di essere ancora fottuta le lasciai i capelli e apostrofandola con mille oscenità le davo sberle sulle natiche e le cosce. Ogni volta che guardavo lo specchio vedevo la potenza del mio cazzo dentro di lei e l’ondeggiare del suo seno ad ogni colpo. Il rumore dei coglioni che sbattevano era musica per le nostre orecchie. Piegatomi su di lei con la mano sinistra le strizzavo un capezzolo e con la destra le titillavo il clitoride gonfio quasi a scoppiare. Venne! Mi strinse con le natiche quasi a staccarmi l’uccello come dentro una tagliola. Quando finì di essere scossa la feci inginocchiare davanti lo specchio e le misi l’uccello in bocca. Non voleva. Era restia dopo averlo avuto nel culo ma capì che doveva piegarsi al mio volere quando con la sinistra le presi i capelli e con la destra le sbattevo il cazzo sulle labbra. Le violai la bocca. La spalancò e accolse il mio membro fino alla gola. “guardami puttana, guardami mentre lo succhi!” Quattro, cinque, dieci colpi secchi, che le scopavano la bocca, sentii che stavo per venire la feci rimanere a bocca spalancata e le venni dentro, sul viso, sui capelli e sugli occhi. Era la mia puttana! E me lo confessò. Le feci leccare per bene l’uccello e glielo passai sul viso e fra i capelli mentre mi leccava con maestria le palle. La feci alzare e andammo a fare insieme la doccia. Alla luce del bagno le guardai il sedere oscenamente aperto. Un rivolo leggerissimo di sangue si era fatto strada fra le gambe così come la soddisfazione le appagava il cuore e la mente, aveva dolore, dolce dolore e sorrideva. Mi lavò a lungo e si prese cura di me. Ordinammo un pranzo frugale in camera e mangiando mi raccontò della sua decisione di rimanere vergine, sebbene l’età. Il pomeriggio riprendemmo. Ma del pomeriggio lo scriverò un’altra volta e soltanto se questo racconto riscuoterà successo. È tutta una storia vera. Solo il nome Daniela è di fantasia.
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13 years ago
giorgior,
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Dalle parole...ai fatti
sono su desiderya da un paio d'anni ma non ho mai pensato di scrivere un racconto...... poi leggendo quello di un altro ragazzo mi e' venuta la voglia di raccontare una mia esperienza che ricordo con piacere. premetto che non sono un omosessuale, nonostante non abbia alcun pregiudizio, ma mi definisco semplicemente un "curioso della vita". ma cominciamo ! circa 3 anni fa in chat avevo conosciuto un tizio, parlando di un argomento abbastanza futile come tanti, cioe la montagna e la natura. all'epoca il tizio aveva circa 45 anni, quindi oltre una quindicina più di me. parlando di camminate nei boschi, non ricordo bene come, l'argomento scivolo ben presto sul sesso: sembra infatti che a entrambi la pace e la tranquillita della natura ci stimolava gli ormoni !!! ognuno racconto' quindi i propri gusti e le proprie esperienze. tra una risata e l'altra, venne fuori che al mio nuovo amico la cosa che piaceva di piu in assoluto era ricevere sesso orale. ricordo che appena me lo disse, sentii come un brivido allo stomaco, come un'emozione incontrollabile che mi fece aumentare i battiti cardiaci e confondere le idee.... iniziai a nutrire strane fantasie ambientate nel bosco !!! ovviamente non gli dissi nulla, per paura di essere sfottuto, ma iniziai a fare domande trabocchetto per cercare di portarlo a confessare se gli sarebbe mai piaciuto anche con un uomo. mi ricordo che non dovetti faticare molto, perche fu lui stesso ad ammettere che gli sarebbe piaciuto, perche era convinto che nessuno avrebbe potuto farlo meglio di un uomo, in quanto solo un uomo sa quello che vuole ! dopo queste parole i miei battiti aumentarono ancora, e con essi la confusione mentale: confessai che mi sarebbe piaciuto provare e dissi timidamente che, se un giorno avesse voluto, avremmo potuto fare insieme la prova. mi diede subito il suo numero di telefono e mi disse di chiamarlo quanto prima, inviando prima un sms. si continuo' a parlare approfondendo gusti e fantastie, ma ben presto venne l'ora di andare a letto. in quel periodo ero spesso in una zona per lavoro e il suo ufficio era a poche decine di km da quel luogo. quella mattina lavorai con poca concentrazione e ben presto, nel pomeriggio, mi decisi a chiamare. con la voce balbettante dissi chi ero: lui molto tranquillo, come se si parlasse di lavoro, mi spiego come raggiungerlo e mi disse di andare dopo le 17. andai come un razzo e, trovato il negozietto, vinsi le mie paure ed entrai. il mio amico era un tizio dall'aria simpatica, piu basso di me, non bellissimo (ma di questo non mi importava, anzi ! non era certo un bell'uomo quello che avevo intenzione di incontrare, la cosa mi avrebbe imbarazzato e sarei scappato a gambe levate) che senza indugi si presento', mi strinse la mano in maniera serena e professionale, e mi invitò al piano di sopra. rompere il ghiaccio per me non fu semplice, timido come sono, e anche per lui non era semplice, mi accorsi. per fortuna però ben presto si sblocco': dopo un paio di luighi comuni, battute e risate, con molta tranquillita si abbasso i pantaloni e inizio' a toccarselo lentamente, mentre continuava a parlare del piu e del meno: improvvisamente smisi di sentire le sue parole e non capii piu niente, se non il motivo per cui ero li. come posseduto, mi chinai verso l'oggetto dei desideri reconditi e lui tolse subito la mano, scoprendolo ai miei occhi: il suo membro, ancora moscio, era lì davanti a me. non ci potevo credere, un pene vero tutto per me, potevo finalmente prenderlo in bocca e gustarlo tutto fino in fondo, senza dovermi vergognare, perchè lui lo voleva quanto e più di me e da quel momento in poi ognuno era a suo agio. in una frazione di secondo aprii la bocca e accolsi delicatamente il suo arnese intimidito: lo sentii fresco e morbido, una strana sensazione ma piacevole, e iniziai a passarci attorno la mia lingua calda. sentii il mio amico gemere con ardore, uno strano effetto anche questo, inatteso perche non calcolato, ma eccitante. continuai ad assaporare quel membro come la più preziosa delle pietanze, mentre lo sentivo ingrossarsi tra le mie labbra: ben presto fu completamente eretto e turgido come un manico di legno. non era molto grosso, credo sui 15-16 cm, con una folta peluria brizzolata alla base... sinceramente avrei preferito qualcosa di piu corposo e glabro, ma di certo non potevo lamentarmi e non dovevo perdere tempo: dovevo gustare ogni secondo di quel momento proibito e succhiare e leccare avidamente, cercando di prestare attenzione alla qualita del lavoro e al tenore dei gemiti che ne seguivano. ricordo che ogni tanto lo toglievo dalla bocca, quasi incredulo, e fissavo il glande per essere sicuro che era veramente un pene vero quello che avevo in bocca. e ogni tanto era lui a toglierlo, facendomi fermare per non venire troppo alla svelta.....e io eseguivo prontamente, perchè volevo che il gioco durasse piu a lungo possibile. a un certo punto gli arrivo' una telefonata: feci per fermarmi appena rispose, ma lui mi indico di continuare e parlo' tranquillamente con quello che credo fosse un suo collega, balbettando di tanto in tanto per ovvi motivi. questa cosa doveva eccitarlo molto, perche mi prese la testa con la mano libera e iniziò a guidare i miei movimenti. il mio eccitamento non cambiò: a me interessava solo il suo membro, ero ingordo, succhiavo e leccavo ogni millimetro, percorrendo tutta l'asta fino alle palle e poi di nuovo su fino al glande, che inserivo prontamente in bocca come un cane che protegge il suo osso. dopo un po vidi che i suoi gemiti aumentavano e presto lo sentii dire una cosa tipo "adesso fammi venire, troia", con una voce molto calda e sensuale, ma decisa, tanto decisa che mi piacque sentirmi dare della "troia" e iniziai a succhiare con ancora piu avidita : sapevo che ben presto avrei avuto il piacere di assaporare il suo sperma caldo, in qualità di tributo al mio impegno, e iniziai a essere impaziente, sognando di vederne sgorgare in gran quantita . le mie speranze furono ben presto premiate: un forte gemito anticipò di pochi istanti il primo fiotto di liquido caldo e denso, che mi inondò completamente la bocca, una sensazione stranissima che mi fece indugiare: fermarmi e assaporare per bene quel nettare o continuare a succhiare per farne uscire ancora ? senza rendermene conto, scelsi la seconda strada e ricevetti dell'altro liquido caldo e salmastro, tanto abbondante che iniziò a colarmi dalla bocca mentre continuavo a pompare il membro. ammetto che la cosa mi mise in difficoltà ...ingoiai qualche goccia involontariamente, ma non riuscii a inghiottire tutto, restando con lo sperma in bocca quando lui allontanò il suo arnese stremato, pregandomi di smettere per riprendere fiato. estasiato, mi indico la porta del bagno, capendo che dovevo usare il rubinetto: compiacente mi illustro' l'asciugamano e tutto il resto, che utilizzai ancora confuso e inebriato. dopo alcuni minuti di relax si rivesti', mi ringrazio' e mi strinse di nuovo la mano, in maniera tranquillissima, come dopo aver chiuso un affare di lavoro: imbarazzato, lo salutai e uscii dal negozio, guardandomi attorno come un cliente ancora interessato, e tornai verso casa. lungo tutto il tragitto, circa un'ora di strada, ero elettrizzato e soddisfatto per aver realizzato quel sogno, in quel modo cosi' rocambolesco e divertente, con una persona a misura, come avevo sperato, ma pentito e arrabbiato con me stesso per non aver concluso fino in fondo il lavoro... e non potermi quindi arrogare il diritto di considerarmi una vera "troia", come mi aveva simpaticamente chiamato il mio amico.
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13 years ago
admin, 75
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Serata imprevista...
Una sera di qualche settimana fa, aprendo msn trovo on line un contatto che da tempo avevo aggiunto e che da diverso tempo mi intrigava vedendone le foto sul sito. Mi ero accorto che aveva pubblicato un last e che quella sera poteva trovarsi dalle mie parti. Mi presento su msn, intraprendiamo discorsi piacevoli, ma nulla mi faceva pensare a cio che è stato. Piu volte abbiamo cercato di vederci in cam, ma lei non aveva molto campo x cui tutto falliva. Allora decidemmo di inviarci delle foto, lei davvero molto bella, sensualissima e dall'apparenza molto dolce, le faccio i miei complimenti e lei ricambia avendo visto la mia foto.... Ci allontaniamo x cenare dandoci appuntamento su msn non appena finito. I discorsi ci portano subito all'intento di incontrarci,ma avendo da poco fatto conoscenza capivo il suo stato e non volendo sembrava invadente ed avremmo preferito incontrarci per strada x piacevolissimo car sex. Ma la svolta avviene nel momento che entrambi ci troviamo daccordo che un letto è meglio di un sedile posteriore di un auto. x cui mi invita nella sua residenza estiva, non molto lontano dal capoluogo.... MI preparo e mi immetto in autostrada verso lei, che mi viene a prendere dove concordato per portarmi a casa sua. La mia prima impressione non fu molto buona, ma avevo fatto tanta strada e non i sembrava il caso di ritornare indietro ma dentro di me era come se qualcosa mi attirasse a lei. Raggiunto il luogo saliamo in casa distendendoci sul letto mi devo ricrededere perche' una creatura stupenda mi si presenta davanti, davvero molto sexi e sensuale nei modi e nel dare piacere. Le sfiro le cosce meravigliose, mentra mi spompa con delicatezza, i piedini deliziosi ed il culetto morbido e molto accogliente alle mia dita.... Il caldo e la passione aumentano, mi sbatte sul letto e mi salta addosso prendendo il mio cazzo per infilarselo dietro che gia fremeva di piacere, ma la posizione non e delle piu adatte x cui la faccio sdraiare sulla schiena le apro le cosce e la scopo guardandola negli'occhi e mi eccitavo ascoltandoi suoi gemiti..... Una cavalcata stupenda ingoiava fino in fondo tutta la mia misura e godeva, dio come era sensuale!! A breve mi prende sulle sua ginocchia segandomi il cazzo, le chiedo se posso inondarla si sborra e lei acconsente, mi lascio andare a quel ritmo frenetico ed al culmine del piacere le bagno i seni stringendole la testa tra le mia mani e godendo scambiandoci il respiro.... Beviamo qualcosa insieme e ci raccontiamo un po di vita personale, e piu la ascolto parlare, piu mi inebrio della forma delle sua labbra, e coi capelli tirati indietro con una coda, sento un brivido e mi dico E VERAMENTE BELLA. Un bacio, un arrivederci a presto mi accompagna in auto all'imbocco dell'autostrada. e salutandola mi riprometto di vederla perche una persona davvero molto speciale.... Una serata imprevista...... Un bacione dolcezza!!
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13 years ago
admin, 75
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Puniscimi ti prego
Marina entrò nella mia stanza visibilmente arrossata in viso. - Ho bisogno del tuo aiuto! – mi disse con il fiato corto Era visibilmente eccitata, le labbra gonfie ed i capezzoli che spingevano il tessuto della maglietta di cotone erano segni inequivocabili. - Che genere d’aiuto? – domandai a mia sorella. - Mi devi accompagnare in centro, questa sera. Devi farmi da scorta… diciamo così. - Scorta? - Sì, voglio incontrare quell’uomo conosciuto qualche giorno fa in chat… - Ma… avevamo deciso di non vedere mai gli “amici” conosciuti in questo modo… lo sai! - Sì, sì. Hai ragione, ma questo lo devo proprio incontrare… ti prego… aiutami! – mi supplicò facendo gli occhi dolci. Non avevo mai potuto negare nulla alla mia sorellina. Marina, più giovane di me di tre anni, era una ragazza dolcissima e qualcosa di più che una semplice sorella. Era un’amica preziosa, il mio specchio femminile, l’unico rifugio sicuro dove rintanarmi ogni volta che soffrivo per qualche motivo ed io ero la stessa cosa per lei, il nostro legame era davvero forte e non perdeva intensità con il passare del tempo, anzi si rafforzava sempre più. Benché fortemente contrario a questo suo incontro non potevo negarle la mia assistenza, se lei aveva deciso d’incontrare quell’uomo nulla l’avrebbe fermata. Nonostante i suoi ventuno anni era una donna in tutti i sensi. Fu così che mi ritrovai a guidare verso il centro città con Marina seduta al mio fianco. Cercando di non farmi notare l’osservavo; studiavo i dettagli dell’abbigliamento, le espressioni del viso, tentavo di cogliere nelle sue parole i pensieri inespressi che, senza dubbio, le impregnavano la mente. Senza dubbio era in uno stato di latente eccitazione sessuale, la sua voce era più morbida e calda del normale. Aveva indossato un vestito leggero che, benché scendesse sino alle ginocchia, lasciava completamente scoperte le spalle, ciò poteva essere giustificato dalla stagione calda o dalla comodità dell’abbottonatura anteriore. Sarebbe stato sufficiente slacciare una decina di bottoni per aprire completamente l’indumento e sotto, sapevo, non indossava altro che un minuscolo slip. Pensai alla stranezza della sua decisione, solitamente non rinunciava a mettere in mostra le lunghe gambe ed il sedere fasciandolo in strette gonne corte. Di certo la sua era stata una scelta dettata dalla speranza, o dalla certezza, di un epilogo erotico del prossimo incontro. Se non aveva indossato qualcosa di più sexy, di più seducente, era perché si sentiva sicura d’aver già sedotto l’uomo che avrebbe incontrato di lì a poco. Mi ritrovai ad immaginare il corpo di mia sorella a mala pena coperto da quel vestito aperto ed appeso solo per le sottili spalline, il gioco delle luci sulla pelle del seno, del ventre e del pube che lei depilava accuratamente sino a lasciare un piccolo ciuffetto in cima. Era un’immagine altamente erotica che scacciai immediatamente. Non era la prima volta che pensavo a lei in questi termini, da sempre l’avevo trovata molto attraente e sensualmente accattivante. Il nostro rapporto era privo d’inibizioni, spesso c’incrociavamo nudi o seminudi in casa, ancor più spesso parlavamo di sesso, di sogni, di speranze, d’amore, di delusioni, di rabbia, di disillusioni. Alla fine di ogni storia d’amore rimanevamo solo noi e sempre noi a farci compagnia e consolarci. I sogni erotici su di lei, con lei come protagonista, erano sempre più frequenti. Tentavo di scacciarli, di considerare unicamente i lati negativi di un rapporto incestuoso, di convincermi che non era bene sognare di fare sesso con la propria sorella, ma lei tornava sempre nei miei sogni notturni o ad occhi aperti per eccitarmi come nessun’altra ragazza non aveva mai fatto. Non n’avevo mai parlato, forse questo era l’unico segreto che le avessi mai nascosto, ma la sua divulgazione, temevo, avrebbe compromesso il nostro rapporto. Ero sicuro che lei non l’avrebbe presa bene, che si sarebbe sentita in parte responsabile e si sarebbe allontanata da me. Non potevo permetterlo, avevamo troppo bisogno l’uno dell’altra. I nostri occhi s’incrociarono per un attimo, verde contro verde. - So che non approvi… ma devo vederlo. – esordì Marina. - Sarò sempre nei paraggi… caso mai ci fosse bisogno… - la rassicurai - Lo so! È bello avere un fratellone grande e grosso che può difenderti, ma… - Ma? - Ma non credo n’avrò bisogno. – mi rassicurò lei - Perché lo vuoi vedere. Non avevi mai desiderato incontrare i “tipi” conosciuti in chat? - Questo mi ha rivoltato l’utero solo con le parole… non oso pensare cosa potrebbero farmi le sue mani! Le parole di Marina erano state espresse con una voce ed un’espressione talmente innocente da far risaltare ancora di più il loro significato per il netto contrasto. Approfittai di un semaforo sul rosso per fissarla ancora negli occhi, il suo sguardo era sconvolgente per la lucidità di pensiero che esprimeva. - Sconvolto? – domandò lei - Beh! Quando usi termini così espliciti… - Non è la prima volta che parliamo di sesso. Sai da quanto tempo è che non sto con un ragazzo? - Da circa sei mesi, ma hai solo ventuno anni… ha ancora tutto il tempo che vuoi per colmare le lacune libidinose. - Lo devo vedere. – disse lei seguendo la linea di pensiero che aveva in mente senza badare alle mie parole. – Devo scoprire se esiste veramente un uomo in grado di farmi provare quello che sogno, quello che so esistere ma non ne ho le prove. - E sarebbe? - La passione. La pura passione erotica, il desiderio, l’eccitazione senza limiti, il brivido di una carezza che vale quanto il bacio di un inetto, il piacere del sesso fatto con uno che sa cosa vuoi, quando lo vuoi e dove lo vuoi… - rispose lei tutto d’un fiato. - E pensi d’averlo trovato in quest’uomo? - Lo spero! Sto andando a scoprirlo. – ammise lei. Marina stava diventando sempre più inquieta, si rigirava sul sedile cercando una sistemazione impossibile da trovare. Io restavo in silenzio cercando di comprendere il reale significato delle sue parole, mi domandavo cosa stesse cercando veramente mia sorella quando lei disse: - In ogni caso tu stammi vicino, non ti far notare, ma non mi mollare un solo istante. Qualunque cosa vedrai accadere non intervenire... se non sarò io a chiamarti con un gesto o con il tuo nome. - Che intenzioni hai? – le domandi inutilmente. - Solo una: quella di non pormi alcun limite. – rispose lei. Arrivammo sul luogo dell’appuntamento con qualche minuto d’anticipo, la feci scendere dalla macchina davanti all’ingresso di uno dei tanti ritrovi all’aperto lungo il fiume aperti solo in estate, quindi andai a posteggiare con comodo. La nostra manovra era stata studiata per non insospettire l’uomo che doveva incontrare, nel caso ci avesse visti arrivare. Lui sapeva della mia esistenza, Marina gli aveva parlato spesso di suo fratello nelle lunghe sezioni di chat, quindi era del tutto plausibile che l’avessi accompagnata per poi andarmene per i fatti miei. Posteggiata l’auto entrai pure io nel parco dove sotto vari tendoni erano sorte pizzerie, bar, birrerie, cinema all’aperto, zone verdi trasformate in piste da ballo. Una variegata moltitudine di gente bighellonava tra un bancone e l’altro bevendo una birra o consumando un panino. Era il luogo ideale per passare inosservati e non mancavano nemmeno gli angoli appartati, sarebbe bastato seguire la sponda del fiume per ritrovarsi in breve tempo completamente isolati nella penombra dei lontani lampioni stradali. Marina era seduta ad un tavolino di un bar “verde” dove erano serviti unicamente analcolici d’origine vegetale di coltivazione biologica, in breve quei frullati tanto di moda quanto di dubbia composizione. Era ancora sola, lanciò un’occhiata nella mia direzione con il chiaro messaggio di non avvicinarmi troppo. La vedevo controllare nervosamente l’ora, ripeteva il gesto più volte ogni minuto: il suo nuovo amico era in ritardo. Riuscivo ad immaginare cosa le passasse per la testa, pur non potendo cogliere il suo sguardo ero sicuro che iniziasse a ritenersi vittima di un appuntamento a vuoto. Forse il suo amico aveva rinunciato all’incontro, forse non era rimasto coinvolto quanto lei dai discorsi letti sul freddo monitor del computer. Notai dai gesti di Marina, da come controllava il contenuto della borsetta, quanto iniziasse ad innervosirsi. Nel momento in cui la vidi terminare d’un fiato il contenuto del bicchiere ero sicuro che avrebbe abbandonato il tavolo per venire a sfogarsi con me, ma proprio in quell’istante mi passo a fianco un uomo che camminava veloce e trafelato. Lui raggiunse i tavoli poi cercò con lo sguardo un viso che ricordasse quello visto in foto, notò subito Marina essendo l’unica ragazza sola e palesemente in attesa, quindi s’avvicinò a lei. Si presentarono e lui la baciò sulla guancia, lei era ancora tesa ma dopo pochi istanti la vidi rilassarsi, evidentemente l’uomo era riuscito a giustificare il suo ritardo. Mi soffermai su di lui, all’apparenza non aveva nulla di speciale, pur trovandomi distante da loro potevo cogliere alcuni tratti somatici. Non aveva l’aria del maniaco sessuale, muoveva le mani con calma e sicurezza, non aveva strane espressioni; dal colore dei capelli e dalle poche rughe che riuscivo a cogliere giudicai avesse realmente passato i quaranta come aveva dichiarato più volte in chat. Non aveva neppure mentito sul suo aspetto fisico, in forma ma con qualche chilo di troppo, e questo deponeva a suo favore. Lentamente mi stavo rilassando, i timori dell’incontro di Marina con uno sconosciuto andavano gradualmente scemando. Oltre al resto avevano ordinato da bere e parevano intenzionati a consumare il loro incontro in quel modo innocente. Pensavo ai progetti di Marina, alla sua scelta del vestito idoneo ad un breve ed intenso incontro erotico, e mi sentivo dispiaciuto per lei, non avevo considerato i tempi di mia sorella. Lei voleva godersi sino in fondo quell’incontro, intendeva far crescere lentamente il desiderio, trasformarlo in eccitazione per poi farlo esplodere in godimento quando si sarebbe ritenuta pronta. Di lì a poco, infatti, li vidi alzarsi e passeggiare insieme senza meta apparente. Li seguii con tutta la prudenza del caso, se avessi in qualche modo rovinato i piani di Marina sarebbero occorsi mesi prima che mi perdonasse. I due raggiunsero il limite dell’area illuminata dai fari, si fermarono per scambiarsi qualche parola, quindi proseguirono. Io cercai un’altra via, non volevo correre il rischio d’essere scambiato per un “guardone”, simulai un incontenibile necessità idrica e m’avvicinai ad un cespuglio slacciandomi i jeans con l’aria di chi non riesce più a trattenere la vescica, quindi scivolai nel buio. Camminavo prestando molta attenzione a non far rumore, anni di caccia fotografica stavano dimostrando il loro frutto nel modo più inaspettato. Conoscevo i sentieri della zona e sapevo dove dirigermi, l’unico rischio era di disturbare una coppietta appartata e passare i miei guai. Fortunatamente la zona era ancora deserta, notai mia sorella ed il suo amico camminare abbracciati lungo il sentiero, ora che i miei occhi s’erano completamente adattati alla penombra riuscivo a vederli benissimo. Mi avvicinai a loro restando tra gli alberi e mi bloccai quando vidi mia sorella votarsi verso di lui per buttargli le braccia al collo prima di baciarlo appassionatamente. Marina era decisa ad andare sino in fondo, evidentemente. Lui rispose al bacio accarezzandola lungo la schiena, lentamente le mani scendevano sempre di più verso i glutei di Marina sin quando afferrarono le natiche e la sollevarono da terra. Mi parve di sentire il lungo sospiro di mia sorella, ma ero ancora troppo distante. Approfittai della loro distrazione per avvicinarmi ulteriormente. Marina era stata chiara: non dovevo intervenire se non espressamente richiesto da lei. Solo se e quando si sarebbe sentita in pericolo mi avrebbe chiamato. Non restava che accucciarmi nell’ombra ed osservare le loro mosse. Dopo un lungo bacio Marina si era voltata per appoggiarsi a lui, quel gesto aveva richiamato le mani dell’uomo sul petto e sul bacino di mia sorella che, con la testa volta al cielo, si godeva quelle carezze. La vedevo premere ritmicamente le natiche contro i genitali dell’uomo, ruotarle per strofinarle su quello che immaginavo essere un membro eccitato e durissimo. Lentamente lui le stava slacciando i bottoni del vestito, uno dopo l’altro si aprivano mostrando sempre più ampie porzioni della pelle di mia sorella, il seno fu il primo ad essere liberato e le mani erano palesemente indecise se palparne la consistenza o continuare a spogliarla. Ora potevo sentire chiaramente i sospiri di Marina, i lunghi e delicati gemiti che incitavano l’uomo a toccarla in modo sempre più lascivo. Mi colpiva la sua apparente passività, era appoggiata a lui e lasciava che quelle mani frugassero ovunque sul suo corpo, non faceva nulla per fermarle o per dirigerle la dove preferiva. Marina si dava completamente all’uomo, senza chiedere ma senza porre limiti. Era sua, completamente sua, in quel momento ed era terribilmente eccitante. L’uomo spinse lentamente mia sorella verso il tronco di un albero appena fuori dal sentiero, oramai il vestito era completamente aperto e la sua pelle chiara risaltava nel buio donandole un aspetto quasi etereo, fiabesco, in forte contrasto con l’erotismo della scena cui stavo assistendo. Lei si lasciò schiacciare contro il tronco, riuscivo ad immaginare la pressione della rugosa corteccia sulla sua morbida pelle, doveva farle male ma non si lamentava, anzi pareva apprezzare la situazione. La mani del suo amico le avevano sollevato il vestito ed ora stavano violando il precario limite imposto dagli slip. Non riuscivo a cogliere nettamente i particolari ma da come Marina stava aprendo le gambe e dai suoi sempre più rumorosi sospiri potevo immaginare almeno un dito di quelle mani dentro di lei. L’uomo muoveva il braccio in modo eloquente ed Marina gemeva; la vedevo spingere con forza le mani sul tronco sino ad allontanarsi per riuscire a piegarsi in avanti. L’uomo allontanò le mani dall’intimità di mia sorella, quindi tentò di sfilarle gli slip; non fu un impresa facile, Marina non collaborava, era troppo eccitata per riuscire a comprendere che doveva richiudere le gambe per consentirgli di spogliarla completamente. Finalmente lui riuscì nell’impresa, accarezzò ancora la schiena e le natiche di mia sorella poi lo vidi armeggiare con la patta dei calzoni, allora compresi che Marina diceva sul serio quando aveva deciso di non porsi limiti. Stava per avere un rapporto completo con uno sconosciuto. Mi scoprii ad osservare sempre più eccitato quella scena, quando lui spinse con decisione il membro dentro mia sorella lei urlò di piacere e quel suono mi prese sin dentro l’anima. La guardavo sobbalzare sotto le spinte sempre più intense dell’uomo, fissavo quasi incredulo la sua testa muoversi senza logica, reclinarsi all’indietro per gemere per poi tornare giù in modo da spingere lo sguardo verso il loro punto d’unione. Ero eccitatissimo, il mio membro premeva dolorosamente contro il duro tessuto dei jeans, ero fortemente tentato di prenderlo in mano e procurarmi quel piacere che vedevo nascere davanti a me, ma non potevo distrarmi, mia sorella poteva avere ancora bisogno di me, quindi mi limitai ad osservarla. Quell’eccitazione che provavo era troppo intensa per essere generata unicamente dalla scena cui stavo assistendo, c’era qualcosa di più: una componente più intima, il perverso piacere di vedere mia sorella godere. Come presi coscienza di questo subito mi raffreddai, ancora una volta la consapevolezza di trovare eccitante mia sorella mi sconvolse, o meglio scompigliò tutto ciò che mi era stato insegnato a proposito dei rapporti tra fratelli. Abbandonati i miei sensi di colpa tornai a scrutare i due. Marina godeva e doveva essere prossima all’orgasmo, si poteva desumere da come si muoveva, dalla quanto tentasse d’aprire le gambe e dall’evidente fatica nel mantenersi in piedi. Aveva il viso premuto contro il tronco, voltato nella mia direzione quasi sapesse dove mi trovavo, vedevo le labbra dischiuse in un perenne sospiro e maledivo il suo vestito che copriva buona parte del corpo lasciando scoperto solo il sedere. Marina raggiunse l’orgasmo nel preciso istante in cui me lo aspettavo, la stavo fissando e compresi l’imminente esplosione di piacere. Lei spalancò la bocca ed inspirò a fondo, trattenne per un attimo il respiro, poi lasciò uscire tutta l’aria dai polmoni prima di pregarlo d’incitare l’uomo a muoversi sempre più veloce. Lui l’accontentò, prese a sbatterla sempre più velocemente trattenendola con forza per i fianchi. Era una scena sconvolgente vedere mia sorella presa in quel modo, non riuscivo più a trattenere la mia erezione. Mi slacciai la cintura deciso a venire con lei quando vidi l’uomo arrestarsi e spingersi completamente contro le natiche di Marina che immobile percepiva il seme invaderle il ventre. Tutto era finito, allora rinunciai al mio piacere. Attesi che i due si ricomponessero e prendessero la via del ritorno quindi anche io tornai nella calca. Ben presto individuai mia sorella ed il suo amico, camminavano affiancati scambiandosi rare parole, nulla nel loro aspetto, nell’espressione del volto, lasciava intendere cosa fosse appena accaduto. Non conoscendo i loro programmi stavo per accostarmi ad uno dei tanti luoghi di ristoro con l’intenzione di regalarmi una birra ghiacciata, ne avevo davvero bisogno, quando li vidi avvicinarsi all’uscita. Mi misi quasi a correre per superarli e raggiungere la mia auto in tempo per raccogliere la mia sorellina. Tutto andò per il meglio, avevo appena avviato il motore quando vidi Marina dirigersi verso di me, le andai incontro e la feci salire. Ora che avevo Marina tutta per me mi concessi tutto il tempo per osservarla con attenzione. Il vestito era stato abbottonato alla rinfusa e le asole non combaciavano; strano, pensai, Marina era sempre molto attenta ai particolari. Alcuni piccoli pezzi di corteccia e rari fili d’erba facevano capolino dai sui lunghi capelli, altro segno di quanto fosse sconvolta. Ciò che non avevo mai visto, però, era l’espressione del suo viso. Marina non parlava, allora mi avviai verso casa. Volgevo spesso lo sguardo nella sua direzione senza ottenere alcuna risposta da lei sin che, all’improvviso, disse: - È stata una cosa magnifica! - Ci credo… - confermai - Pensavo che mi scoppiasse il cervello tanto godevo… - confessò - Ho visto che ti piaceva. - Ero così eccitata da non pensare ad altro che godere, volevo solo sentirlo dentro e farmi scopare… Tacqui per lasciarla parlare liberamente. - Mi piacevano le sue mani su di me, mi sono data completamente… quando mi è entrato nel ventre pensavo di venire in quell’istante. L’osservai, aveva gli occhi lucidi fissi all’infinito, oltre il parabrezza verso un punto non identificabile. - Lo sentivo entrare ed uscire, entrare ed uscire… sempre più forte, sempre più a fondo e godevo… Speravo non finisse mai, poi sono venuta. Il cervello non controllava più il mio corpo, ho seguito l’istinto e… non so cosa ho fatto… godevo e basta. Poi l’ho sentito premere contro di me, entrare tutto dentro ed irrigidirsi… quindi il calore del suo seme nel ventre mi ha generato un nuovo orgasmo… credo… stavo ancora godendo del primo. - Eri molto eccitante… ho visto tutto! – dissi io non riuscendo più a mantenere il silenzio. - Davvero? – domandò lei con riconquistata razionalità – Davvero mi hai trovata eccitante? - Sì… né porto ancora gli effetti! – dissi ridendo per smorzare la situazione potenzialmente pericolosa. Marina tacque a lungo. Pensai che dopo lo sfogo verbale intendesse godersi il languore residuo, non ero per niente preparato a ciò che stava per confessarmi. - Lo sai che la consapevolezza della tua presenza, anche se non ti vedevo, mi ha eccitata più delle sue mani? - Cosa intendi? – domandi per subito pentirmene. - Pensavo a te! Ti immaginavo lì vicino, mi pareva quasi di “sentire” i tuoi occhi. Ero eccitata dall’idea che tu mi stavi guardando mentre mi facevo scopare da lui… Mi sentivo al sicuro… c’eri tu pronto a difendermi… mi sono lasciata completamente andare… non era mai successo con nessuno. E tu perché ti sei eccitato? Voglio dire… ti eccitava vedere una ragazza fare sesso… una qualsiasi ragazza… o ero io ad eccitarti? Non volevo rispondere a quest’ultima domanda, rimasi in silenzio a lungo mentre meditavo sul fatto che tra di noi non c’erano mai stati segreti d’alcun tipo, poi confessai accorgendomi d’aver taciuto troppo a lungo. - Eri tu ad eccitarmi! – dissi sinteticamente. Marina tacque soddisfatta. Riuscii a cogliere un sorriso prima che si richiudesse nei suoi pensieri. Giunti a casa, eravamo completamente soli per il fine settimana, lei andò subito in camera sua senza dire una parola. Poco dopo sentii l’acqua scorrere nella doccia. Ero troppo carico, eccessivamente eccitato dalla serata, il suono della doccia mi costringeva a pensare al corpo di Marina bagnato, alle sue mani che insaponavano la pelle lucente, lavavano il seno, il sedere tondo ed il pube indugiando a lungo tra le labbra. Tornai a dover sopportare una dolorosa erezione, ero ormai deciso a lenire quel piacevole dolore chiudendomi nell’altro bagno quando lei uscì e mi raggiunse nella mia camera. Indossava il suo accappatoio bianco tenendolo chiuso con le mani, la cintura svolazzava dietro di lei, non si era lavata i capelli che aveva raccolto con un cerchietto. Mi si fece incontro con un espressione indecifrabile. Non capivo se stesse soffrendo o se l’eccitazione sessuale fosse ancora padrona di lei. Si pose innanzi a me poi disse: - Puniscimi! La fissai a lungo convinto di non aver inteso bene le sue parole. - Puniscimi, ti prego! – disse ancora mia sorella. - Cosa ti passa per la testolina? – domandi leggermente adirato pensando che si stesse prendendo gioco di me. - Ho fatto una cosa ignobile, questa sera. Mi son data ad uno sconosciuto… non gli ho negato nulla di me, l’ho lasciato violare il mio corpo… - Era troppo calda l’acqua della doccia? – domandai - È stato bellissimo, ho goduto come mai mi è capitato, ho fatto cose e sussurrato parole che non pensavo possibili… Ma mi sono data senza pensare, senza ragione… solo per il piacere. Ho umiliato il mio corpo per una scopata che non mi ha lasciato altro che un labile languore. Puniscimi! - Marina… ciò che è fatto è fatto, non prenderla così… insomma .. ti è piaciuto no? - Non ho ascoltato i tuoi consigli. – continuò lei senza badare alle mie parole, seguiva unicamente i suoi pensieri, come sempre. – Tu mi avevi detto di non incontrarlo, ma io avevo troppo bisogno di godere… ora devi punirmi per non averti obbedito. - Marina! – urlai scotendola per le spalle – Ora basta, falla finita! Lo scossone non risvegliò mi sorella dallo stato in cui si trovava, generò piuttosto un lungo gemito simile a quelli che avevo sentito al parco. Marina lasciò cadere le mani che trattenevano l’accappatoio e questo si aprì mostrando il suo corpo nudo. Tornai a sedermi sul bordo del letto sconvolto da quella visione e lei n’approfitto per avvicinarsi e passare una mano dietro la mia nuca per avvicinarmi al suo bacino. Non potei fare a meno d’appoggiare il viso alla sua pelle, era morbida, calda e riuscivo a cogliere il suono del respiro sempre più veloce. La situazione era imbarazzante sia per la mia erezione sempre più prepotente che per la nudità di mia sorella. - D’ora in poi ascolterò sempre i tuoi consigli… ma ora devi punirmi! – disse lei sottovoce Feci l’errore di prenderla per i fianchi con l’intenzione d’allontanarla, le mani, però, finirono sotto l’accappatoio e cinsi la sua pelle con troppa forza. Marina gemette ancora, più forte questa volta. Allontanandola mi ritrovai il suo pube innanzi agli occhi, fui rapito dal profumo e persi ogni controllo. Con i sensi obnubilati dalla passione avvicinai il viso al pube e ne baciai dolcemente la poca peluria. Mia sorella spinse in avanti il bacino aprendo leggermente le gambe, mi offrì spudoratamente le sua femminilità ed io la colsi. Spinsi la lingua tra le labbra, cercai il clitoride e assaggia per la prima volta il sapore di mia sorella. Mentre la leccavo la sentivo fremere, respirare affMarinata, quando mi accorsi che stentava a mantenersi in piedi feci scivolare le mani sui glutei e la costrinsi a sedersi sulle mie ginocchia. Marina si sistemò su di me e mi abbracciò, restai accoccolato sul suo seno, tentai di mordicchiare i capezzoli poi, in un attimo di razionalità, sollevai il viso per guardarla negli occhi. - Non possiamo… è sbagliato! – le dissi. - Non è più sbagliato di quello che ho fatto questa sera. – disse lei - Sei mia sorella! – protestai - E tu sei mio fratello… ora puniscimi per ciò che ho fatto! Marina si sollevò da me, si mise in piedi e lasciò cadere l’accappatoio in terra. Mi fissò a lungo forse per studiare la mia espressione o forse per trovare il coraggio d’andare sino in fondo, poi salì carponi sul letto ed attese. Mi spogliai con gli occhi fissi sul sedere di Marina, sulla sua schiena, sulla vulva semi aperta. Sapevo d’aver perso la ragione ma non potevo più fermarmi. Mi posizionai dietro di lei ed appoggiai il membro alle natiche, quindi lo guidai verso la vulva e lo spinsi tra le labbra. Marina ebbe un singulto, stava per sollevare il sedere in modo da facilitarmi poi ci ripensò. - No! Devi punirmi! Disse ad alta voce mentre apriva di più le gambe e posizionava il sedere dinanzi al membro. Non riuscivo a credere a quanto stava accadendo. Marina mi chiedeva espressamente un rapporto anale! - Ti farò male se entro così. – riuscii a dire - Voglio essere punita, montami! Oramai la ragione era completamente sconfitta dal delirio erotico, appoggiai il membro all’ano di mia sorella e spinsi delicatamente. Con mio stupore mi accorsi che lei si stava aprendo senza opporre resistenza, mi domandai dove avesse imparato quella tecnica ma non ebbi il tempo di ragionarci su che mi ritrovai completamente dentro di lei. Marina urlò, più forte di quanto aveva urlato quella stessa sera, poi appoggiò la testa al cuscino. Iniziai a muovermi lentamente in lei, la percepivo stretta, chiusa intorno alla mia carne, ma estremamente adattabile. Ad ogni mia spinta lei gemeva, un suono misto di piacere e dolore. Temevo di farle male, allora rallentai e mi spinsi meno profondamente in lei, cercando una delicatezza impossibile in quella situazione. Mia sorella, allora, prese a muoversi in controtempo, mi veniva incontro quando spingevo. - Devi punirmi… spingi più forte… più forte, ti prego. – disse con voce rotta e quasi incomprensibile Mentre parlava aveva raccolto un po’ di umori che le stavano colando dalla vagina per spalmarli suo mio pene. Mi stupiva sempre di più, ma ora potevo scorrere in lei più agevolmente. Tornai a montarla con foga appagato dalla sua espressione sempre più goduta. Ora la sentivo completamente aperta, tanto da non credere che la stessi penetrando analmente. Lei godeva sempre più intensamente ed io riuscivo a mantenere un minimo di controllo solo grazie alla volontà di farla venire prima di me. Tra un gemito e l’altro, Marina, riuscì ad esprimere il desiderio di cambiare posizione. Pensai che desiderasse ora una penetrazione vaginale ma lei mi fece stendere poi, volgendomi, le spalle salì a cavallo del mio membro impalandosi ancora analmente. Vidi il suo sedere scendere su di me ed accogliermi nelle viscere. Notai subito come sapesse muoversi bene mia sorella, saliva e scendeva sul membro ondeggiando con le anche in modo da percepirlo al meglio. Compresi la sua volontà di cambiare posizione quando la vidi portare una mano tra le gambe e reclinare il capo in un lungo sospiro di piacere. Masturbandosi e movendosi su di me stava godendo con un intensità che non pensavo possibile. Marina pareva completamente fuori controllo, sapevo di non poterla reggere a lungo, mi dava degli stimoli troppo forti; allora presi a concentrarmi su di lei, iniziai ad accarezzarla cercando i punti dov’era più sensibile, dove rispondeva meglio. In breve mia sorella parve impazzire dal piacere, vedevo la sua mano ferocemente nella zona pubica e la sentivo spingesi sempre si più contro di me. Raggiunse l’orgasmo, rantolò di piacere prima di fermarsi con il mio membro completamente dentro e ansimare a lungo. La lasciai godere approfittandone per riprendere un minimo di controllo, nella mia fantasia stavo cercando il modo migliore per ottenere la mia parte. Sognavo d’infilarglielo in gola e costringerla a succhiarlo sino alla fine ma lei, quando si sollevò da me, si stese al mio fianco offrendomi ancora le terga. Era chiaro che mi voleva ancora dentro. Ora mia sorella era lucida, l’orgasmo aveva smorzato gli stimoli erotici. Mentre entravo nelle sue viscere lei mi fissava negli occhi. Marina spostava lo sguardo, alternativamente, dai mie occhi ai miei genitali, la vedevo fissare intensamente il mio membro che entrava in lei. Si lasciava penetrare languidamente godendo ancora, anche se non con l’intensità di prima. Quando comprese che ero a limite mi disse: - Vieni! Fammi vedere il tuo seme. Alternai ancora qualche penetrazione a lunghe soste in lei, mi piaceva il suo calore, poi estrassi velocemente il membro ed eiaculai sulla sua pelle candida. Marina fissava lo sperma uscire e depositarsi sulla natica con l’espressione soddisfatta. Attese l’ultima goccia poi mi baciò e tornò in bagno. Quella notte volle dormire con me, nonostante il letto singolo. Dopo la nuova doccia tornò nella mia camera mentre io ero ancora impegnato nell’altro bagno e si sistemò sotto le coperte. Quando giunsi la trovai semi addormentata, le feci notare che aveva sbagliato letto ma mi pregò di lasciarla riposare lì, con me. Mi sistemai al suo fianco scoprendola completamente nuda, non riuscii a resistere alla tentazione d’accarezzarla ancora. Lei accetto le mie coccole e s’addormentò felice. Così iniziò la nostra relazione incestuosa. Marina mi confidò al mattino, tra le coperte, di aver spesso pensato a me in termini erotici. La mia confessione d’essermi eccitato nel vederla fare sesso con un altro l’aveva convinta che anche io pensassi a lei in questi termini, ed aveva perfettamente ragione. Nella doccia, poi, quando ogni residuo languore l’aveva lasciata, aveva provato un forte senso di colpa nei miei confronti per avermi costretto ad assistere ad un suo amplesso. Sentiva di doversi far perdonare e per questo mi aveva chiesto di punirla, mi confessò che inizialmente non pensava ad alcun rapporto sessuale con me, poi le mie mani le avevano trasmesso quel calore che da sempre cercava. A questo punto il sesso divenne l’unico suo pensiero. Mentre parlava accarezzavo la sua pelle, lentamente scivolai verso il pube senza essere fermato e la trovai pronta, eccitata e bagnata. Lei aprì le gambe alla mia mano e si lasciò frugare, stuzzicare, sin che gemendo mi pregò di prenderla ancora. Fu un amplesso classico, molto dolce ed intenso. La riempii, Marina voleva il mio seme dentro.
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Giulia: altri progressi
L'incontro con Maurizio, come ho già detto più volte nei precedenti racconti, è stata la vera svolta della nostra vita sessuale di coppia. Sin dal nostro primissimo incontro a casa sua Maurizio ha fatto di me la sua schiava, e la conseguenza immediata è che io, il giorno stesso, mi sono ritrovata in maniera quasi inspiegabile a riversare a mia volta questa esperienza sul mio uomo, in una sorta di tranfert dalla potenza devastante. Ciò che accadeva a casa di Maurizio mi sconvolgeva, toccava le corde più profonde del mio essere, mi ha portato a fare cose che non avrei mai neppure preso in considerazione in un precedente momento della mia vita, pur considerando che tutto ero tranne che una santarellina. E questo mio annullarmi di fronte alla prepotenza ed alla volontà dominante del mio amante-padrone anzichè svuotarmi mi dotava di una carica di analoga e selvaggia volontà di dominazione nei confronti di mio marito, che, da persona normale ancorchè dolce e delicata, si è lasciato trascinare in questo vortice con una facilità imbarazzante, dimostrando una predisposizione incredibile alla sottomissione. La settimana successiva al nostro primo incontro ho rivisto Maurizio due volte: i due incontri si sono svolti a casa sua. Dopo il lavoro sono passata al solito baretto dove cambiarmi di vestito, ed i gestori hanno mostrato di avermi riconosciuta gratificandomi di sorrisetti molto allusivi vedendomi entrare alla toilette con giacca e pantaloni eleganti e vedendomi uscire in minigonna e calze a rete. Maurizio pretende che io mi vesta da zoccola quando vado a trovarlo, quindi la tappa al bar è obbligatoria, visto che ripassare da casa mi obbligherebbe ad un giro interminabile. E da zoccola mi ha trattata entrambe le volte. Il primo incontro è stato piuttosto brutale: mi ha buttata sul divano senza nemmeno spogliarmi, si è fatto strada tra minigonna e mutandine e mi ha scopata senza alcun riguardo per una mezzoretta, senza il minimo preliminare. Il secondo incontro è stato ancora più minimale: entro in casa, mi chiude la porta alle spalle, mi mette in ginocchio e mi infila il pisello in bocca. Se lo fa ciucciare un quarto d'ora, mi scarica lo sperma in gola, non faccio nemmeno in tempo a rialzarmi in piedi che lui ha già aperto la porta di casa dicendomi cha ha da fare e di tornare la settimana prossima. L'umiliazione mi brucia e mi eccita, mi carica di energia che trova il suo sfogo ideale su mio marito. Entrambe le sere lo aggredisco letteralmente, lo sdraio sul divano, gli metto la fica in faccia e lo obbligo a leccare. Sto sviluppando una passione esagerata per il suo culo: obbligo Claudio a mettersi pecora sul divano, gli lecco l'ano a lungo mentre lo masturbo dolcemente poi inizio a dilatarlo dietro con le dita... mi fa uscire fuori di testa infilare le dita nel culo di mio marito e sentirlo gemere... ogni volta vado più a fondo, è decisamente ora di passare ai plug. Mi attrezzo per tale bisogna. Sabato sera mi faccio portare in discoteca, io e lui da soli, niente amici tra le palle. Ho scelto una gonna decisamente corta e una camicetta semi trasparente, voglio attirare l'attenzione. Balliamo e beviamo, Claudio è letteralmente inebriato da me, dall'energia instintiva e un po' selvatica che promano e che lui assorbe come una spugna. Mentre balliamo gli tocco il culo con insistenza, lo bacio profondamente infilandogli la lingua con violenza in bocca. Spedisco a più riprese Claudio al bar a rifornirsi di beveraggi mentre continuo a ballare. Inevitabilmente dei tizi si avvicinano, io li respingo senza esitazione, finchè un bel moro sulla trentina si mette a ballarmi davanti fissandomi. E' carino, proprio carino e ha gli occhi carichi. Ricambio lo sguardo, lo lascio avvicinare. Claudio non torna allora Stefano mi chiede se voglio bere qualcosa con lui, accetto. Andiamo al bar, cerco con gli occhi mio marito ma non lo vedo. Stefano attacca bottone. In un'altra situazione, con mio marito assente, non credo che ci penserei due volte e ci andrei subito a letto con questo bel moretto. Ma mio marito c'è, quindi avviso Stefano che sono accompagnata. Il suo interesse per me non sembra diminuire e mi chiede se può farmi compagnia finchè non torna il mio lui, io accetto. Stiamo chiacchierando al bar seduti sugli sgabelli quando Claudio mi vede e ci raggiunge. Guarda Stefano sconcertato, io faccio le presentazioni. Non credo gli faccia piacere vedere sua moglie in minigonna con le gambe accavallate sullo sgabello intenta ad offrire una panoramica delle sue cosce ad uno sconosciuto, ma l'incertezza non gli consente di esprimere alcunchè. Chiedo a Claudio se gli dispiace se ballo con Stefano, lui sorride un tantinello imbarazzato ma annuisce. Andiamo nella parte di discoteca meno rumorosa, con un po' di sforzo riusciamo a parlare. Stefano mi chiede se Claudio è il mio ragazzo e gli rispondo che è mio marito. Mi dice senza troppi fronzoli che lo vede un po' spaesato, io rido di gusto a questa sua osservazione. Claudio ci sta osservando allora abbraccio Stefano e gli dico all'orecchio che è un po' spaesato effettivamente. Lui risponde chiedendomi se possiamo rivederci senza marito in giro, io rido e gli dico forse. Mi scivola in mano un biglietto da visita. Lo lascio, torno dal mio lui. Povero Claudio è proprio spaesato. Mi chiede chi è quel tizio, gli rispondo che non lo so e la mia risposta lo lascia sbalordito. Mi chiede perchè l'ho abbracciato e per tutta risposta lo avvinghio e gli sparo la mia lingua in bocca artigliandogli il pacco. Lo bacio con furia, poi lo trascino fuori dalla discoteca, lo porto nel parcheggio dove c'è la macchina. Gliela faccio aprire, lo butto sul sedile, gli slaccio i pantaloni ed inizio a spompinarlo indecorosamente in mezzo al parcheggio, con il rischio che chiunque possa vederci. E' un pompino selvatico che non lascia scampo, dopo 5 minuti Claudio sta per venire allora un po' sadicamente mi fermo. "Andiamo a casa che ho un regalino per te" gli dico. Mio marito guida mentre io mi masturbo dolcemente sul sedile accanto al suo. Arriviamo a casa, saliamo, porto il mio amore in camera da letto, gli tolgo i pantaloni, lo metto a pecorina sul letto, lo incito a spalancare le gambe... sento un fuoco dentro, il desiderio di sottometterlo e togliergli la virilità. Comincio a sgrillettargli l'ano senza ritegno, glielo lecco, glielo insalivo. Stavolta sono attrezzata, prendo un tubetto di lubrificante, lo spalmo nel culo di Claudio, gli infilo dentro due dita, poi tre, poi quattro, Provo ad infilare le nocche ma la mano non entra. Allora da sotto il letto tiro fuori il regalino che avevo preparato: un pacchetto con un fallo di lattice piccolo ed uno più grande. Claudio mi guarda sconcertato ma è eccitato. Prendo il fallo piccolo, lo insalivo, entra nel culo di mio marito come nel burro. Glielo pistono dentro per una decina di minuti, poi passo al grande. Dico al mio lui di fare da solo, perchè la cappella del fallo è piuttosto grande e potrebbe fargli male. Claudio è inebetito ma non si tira indietro. Mi guarda e prova ad infilarsi l'arnese. Il culetto del mio uomo non è ancora ben allargato, allora provvedo io. Gli reinfilo il fallo piccolo e piano piano inserisco insieme al fallo un dito, poi due, diverse volte invitando Claudio a rilassarsi. Ormai lui è partito allora mi spingo oltre. Tiro fuori dal mio cassetto due paia di calze autoreggenti e gli chiedo di indossarle. Incredibilmente Claudio non fa una piega, si mette un po' goffamente le calze, lo aiuto a sistemarsele... vederlo così mi fa bagnare la fica in maniera pazzesca, ho bisogno di essere leccata per calmarmi. Lui esegue ed arrivo ad un lungo e prolungato orgasmo fissando le gambe del mio uomo avvolte dalle calze autoreggenti come se fosse una troia. La mia troia. Non sono ancora soddisfatta. Voglio vedere il fallone di gomma sprofondarglisi nel culo. Andiamo in salotto e lo sottopongo ad un'altra sessione di dilatazione con il fallo piccolo, poi faccio mettere Claudio a Pecorina, gli vado dietro, lubrifico il suo ano in maniera esagerata, mi appoggio la base del cazzone di gomma sulla mia pelvi, glielo appoggio sul buco del culo e premo con dolce decisione sfruttando il peso del mio corpo. Claudio si dimena ma cerca di favorire la manovra. Geme, si sforza, finalmente la cappella di gomma supera la strettoia dello sfintere e gli entra dentro, Claudio emette un lungo gemito profondo. Dietro di lui spingo ritmicamente e lo scopo dolcemente invitandolo a masturbarsi. Nel silenzio della stanza il leggero sciacquio del cazzone di gomma nel culo del mio sposo, i suoi gemiti sommessi. Prendo a sditalinarmi mentre proseguo l'osceno servizietto. Finalmente Claudio riesce a venire in un misto di piacere, sofferenza ed umiliazione... siamo un bagno di sudore. Gli lascio come compito quello di dilatarsi il culo da solo tutti i giorni, le prossime volte lo voglio più efficiente...
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13 years ago
coppiaromana38, 43/43
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La zia di fuori
Nikole Stamane , leggendo alcuni racconti erotici su questo sito, mi è tornata la voglia di scrivere, anche perché leggendo i vari racconti, specie di incesto, mi tornavano alla mente episodi che, probabilmente, la mia memoria aveva rimosso. Come già avevo scritto nei racconti precedenti, la mia infanzia e gioventù è stata costellata di episodi, piacevoli e non, episodi e occasioni che a pensarci sono state tutte occasioni mancate , un po’ per la mia giovane età e un po’ per la mia timidezza, episodi quali quelli di spiare mia sorella e mia madre, o di indossare l’intimo di mia sorella, o di passare intere giornate con il mio amichetto a trastullarci e poi più grandicelli a scopare, o meglio a farmi scopare; in quel periodo , avevo intorno ai 14 anni, la mamma d’estate era solito mandarmi a casa di suo fratello e della moglie, perché non voleva lasciarmi solo a casa, a me la cosa non piaceva molto, dovevo allontanarmi da tutto quello che mi piaceva, e andare a stare a casa degli zii, ovvero a casa della zia, perché lo zio era sempre in giro per lavoro e rientrava molto raramente, stava lontano anche dei mesi; fatto sta che mia madre volle mandarmi a forza anche per punirmi, dei risultati negativi che avevo avuto a scuola. Mi accompagnarono a casa della zia e il giorno dopo ripartirono, la mia permanenza a casa della zia stava diventando noiosa, anche se mi era permesso fare tutto, uscivo quando volevo, e la zia aveva mille attenzioni verso di me, non mi faceva mancare niente, la mamma telefonava dicendo di mettermi a studiare, la mia testa invece era altrove, pensavo a come avrei potuto divertirmi con i miei amici e a quante seghe avrei potuto farmi spiando e pensando alla figa di mia sorella; gli ormoni scoppiavano forse era anche il caldo torrido e afoso, ero sempre ingrifato, fino ad allora avevo visto mia zia come una signora anziana, anche se in effetti non superava i 45 anni, non bella, formosetta, con un po’ di pancetta e per niente bella, quindi il classico tipo che non attirava per niente l’attenzione; ma eravamo soli in casa, dormivamo anche insieme nel letto matrimoniale, così si evitava di aprire il lettino,e anche perché da lei ero considerato un bambino o bambina, infatti vista la mia conformità fisica ero più somigliante ad una femminuccia, però dopo un po’ iniziai a guardarla in modo diverso, man mano che passavano i giorni ai miei occhi sembrava più bella e più sexi, anche perché era sua abitudine girare per casa con la sola sottoveste, senza reggiseno e spesso senza mutande, infatti quando capitava controluce si vedeva tutto il culo e il boschetto che aveva davanti, il pomeriggio quando andava a fare il riposino, non si copriva mai, e io, che non dormivo mai, con la scusa di andare al balcone passavo e spassavo davanti al letto (percorso obbligato per andare al balcone), la vedevo a gambe larghe con la figa in bella mostra coperta da una foresta di peli biondi, le seghe si sprecavano, ero sempre eccitato e stavo sempre a masturbarmi, qualche volta alzava la gamba e si grattava la figa, sempre nel sonno. Ogni giorno che passava era una tortura, una bella e piacevole tortura, poi la notte il pensiero di avere accanto un figone del genere non mi faceva dormire, quando andavamo a letto, io per primo, mi coprivo fino al bacino con il lenzuolo, lei entrava in camera già in sottoveste, in controluce la vedevo, sotto era completamente nuda, due seni belli grossi, penso un 4 abbondante, un po’ appesantiti dall’età ma ancora attraenti, facevo finta di dormire, ma ero concentrato a guardare quei seni bellissimi, quella figa bionda e quel culo maestoso, la luce che proveniva dall’esterno era fioca, ma bastava per far vedere in controluce tutto quel ben di dio. La voglia aumentava sempre più, e averla accanto nuda, tutte le notti non faceva altro che aumentare la voglia che c’era in me, una notte che ero particolarmente eccitato, vedendola con la figa scoperta, la sottoveste era salita fino in vita, cosa che capitava ogni tanto, facendo finta di dormire, mi avvicinai il più possibile a lei, sfiorandole le cosce con il mio culetto, il contatto fece sobbalzare il mio uccello facendolo diventare di marmo, lei fece solo un piccolo movimento, ma senza scostarsi, dopo un po’ mi girai a pancia all’aria, mantenendo il contatto con le sue cosce, in pratica eravamo coscia contro coscia, una sensazione unica, il cazzo mi faceva male tanto era duro, non riuscivo a prendere sonno, poi mi feci coraggio e allungai una mano sulla sua figa, il contatto con il folto boschetto mi mandò in estasi, per un attimo non successe niente, poi la zia si svegliò e mi sgridò dandomi anche un ceffone, mi disse di girarmi dall’altra parte, cosa che fece anche lei. Il giorno dopo nessuno dei due proferì parola, però la vidi che girava per casa tutta vestita e non con la solita sottoveste, la sera mi preparò il letto nell’altra camera, dopo qualche giorno che passammo così, mi fece sedere facendomi un discorsetto come da mamma a figlio, in parole povere mi rimproverava per quello che avevo fatto, ma mi comprendeva perché ero in un età tale che gli ormoni giravano a mille, ma noi uomini dovevamo essere in grado di controllare i nostri istinti e dominarli, e quindi non era giusto che lei per colpa mia si sentiva costretta in casa sua ad avere certe restrizioni, e che avrebbe avuto piacere se tutto tornava come prima, però avrei dovuto prometterle che sarei stato buono e bravo, cosa che feci subito e le chiesi scusa e perdono per quello che avevo fatto, si alzò mi abbracciò e mi baciò sulle guance. Ritornò a girare per casa in sottoveste, ma con le mutande, mi dovevo accontentare della sola visione delle tette, e così anche la notte, dopo diversi giorni così, iniziò a venire a letto come una volta, senza mutande, la tortura ricominciava, di giorno ricominciò a girare per casa in sottoveste e senza mutande dopo una settimana, gli occhi mi uscivano dalle orbite tanto ero concentrato a vedere tutta quella roba. La notte non passava mai, non riuscivo a dormire, mi giravo e rigiravo nel letto, la vedevo mezza nuda con la figa scoperta e mi dannavo toccandomi il pisello, ero sempre agitato, mi addormentavo e nel dormiveglia sentivo le mie cosce a contatto con le sue, questo accadeva quasi tutte le notti, una notte mi ero quasi addormentato, quando sentii il contatto di una mano sul petto, mi sveglio e la zia mi dice, ma non ti senti bene? Sei tutto sudato e stai parlando e agitandoti nel sonno, che cos’hai? Poi guardandomi meglio vede le mie mutande con un bel rigonfiamento, e mi dice, è questo il problema? Io non proferivo parola, mi vergognavo e non avevo il coraggio di parlare, iniziò a dire che non era possibile, lei era la zia ed era molto più grande di me, e come era possibile che ti faccio eccitare così? Dicendolo mi aveva toccato il pisello, che ebbe un sobbalzo non da poco, zia sei bella e mi piaci, riuscii a dire. Facciamo un patto io ti tocco e tu tocchi me, appena fatto ci rimettiamo a dormire, e così mentre io le toccavo la figa e le tette lei mi faceva una sega, venni quasi subito, una sborrata che sentii salire dal profondo, anche se come sperma ne cacciavo poco, ma la sensazione fu come se mi avessero svuotato, dopo di che mi diede un bacio sulle labbra e ci mettemmo a dormire. Fu una bellissima notte. Al mattino ero tutto raggiante e felicissimo di aver passato una notte così, la zia non disse niente, poi sul tardi mi disse che doveva restare un segreto e che non doveva più ripetersi. Andammo avanti così, lei girava per casa in sottoveste e dormiva quasi nuda e io naturalmente mi segavo, fino all’ultima notte, il giorno dopo sarei dovuto ripartire, la notte tentai il tutto per tutto e dopo un po’ di tempo, sentendo che dormiva le poggiai una mano sulla figa, la zia reagì subito mi prese la mano, pensavo che me la scostasse e che mi rifilasse uno schiaffo, come l’altra volta, invece iniziò a premerla di più fino a farsi mettere due dita dentro, non ci credevo, mi posizionai meglio e inizia a masturbarla con due dita, mi scostò prese il mio pisello in mano e poi mi tirò su di lei, lo prese e se lo ficcò in figa, era bagnatissima, non avevo mai scopato una donna, non sapevo neanche come muovermi, fece tutto lei mi disse di muovermi piano e di affondare i colpi, la sentivo mugulare ad ogni affondo, fino a quando no venni anche io e le sborrai in figa godendo come non mai. Il mattino dopo ci salutammo senza dirci una parola. Per commenti scrivete a [email protected]
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13 years ago
Nikole,
52
Last visit: 5 years ago
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Finalmente...
era un pò che rimandavamo, un pò perchè tutte le volte che era venuto mi aveva fatto ecctare tantissimo ma poi non mi aveva scopata, quasi tutte le volte mi baciava, mi leccava tutta facendomi impazzire dal desiderio e poi si faceva fare un gustoso pompino sborrandomi in bocca, ma questa volta è andata diversamente, dopo una lunga sessione di baci, carezze,e dopo che le sue mani si sono introdotte dappertutto, ha cominciato a leccarmi il buchino, poi mi ha infilato un dito e ha incominciato a scoparmi con il dito, mentre io avevo la bocca impegnata dal suo meraviglioso cazzo, poi mi ha chiesto se volevo essere scopata ed io naturalmente ho risposto siiiiiiiiiiiiiii, anche se ero preoccupata dalle dimensioni del suo cazzo, mi ha messo a pecora, si è infilato un preservativo e ha iniziato a spingere, non ho sentito male , anzi, dopo un pò era proprio bello mi pompava e continuava a chiedermi se ero la sua troia, ed io chiaramente gliel'ho gridato, è andato avanti un pò così e poi si e sfilato , ha tolto il preservativo e si è segato davanti al mio viso, mi ha fatto aprire la bocca e mi ha spruzzato tutta la sua sborra in bocca, sul viso, sui capelli ero piena... si, aveva proprio voglia di me... mi ha chiesto se sono disposta ad andare in un cinema ( credo porno) conciata da troia, cioè come sono conciata quando mi preparo per lui adesso è andato via, sarà tornato dalla moglie, ma per lei stasera non ce nè....ci ho pensato io a svuotarlo
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13 years ago
vanessaenculada,
47
Last visit: 8 years ago
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Ad esse
Oggi è successo...dopo aver pranzato ed aver fatto la doccia, son salita in camera. Avevo solo la canotta, si stava bene, c'era una temperatura giusta con la brezza che entrava dalla finestra e mi accarezzava il corpo. Mi sono sdraiata e ho chiuso gli occhi. L'intento era quello di dormire ma pensieri hanno invaso, senza chiedee, la mia mente. Vuoi perchè negli ultimi giorni ci siam stuzzicati, vuoi che dico di "non essere come te" ma a volta il lato in ombra di certe situazioni mi attira... Ho alzato leggermente la canotta e accarezzato l'ombelico con movimenti circolari. Gli uccellini fuori cinguettano. Il mio dito ha iniziato ad avanzare verso il basso, era ancora timido...ha giocato con le grandi labbra, prima le ha percorse di fianco, poi, quando un brivido mi ha percorso la schiena, si è diretto verso il centro...le ha scostate...aperte dapprima con delicatezza. Ho socchiuso la bocca e mi sono leccata l'altro dito della mano sinistra e l'ho fatto danzare sul clitoride...non mi bastava e ho fatto uscire tutto il clitoride, sembrava un piccolo pene. Ho continuato, sempre più velocemente a stuzzicarlo e sentivo l'interno delle grandi labbra gonfiarsi e bagnarsi di un liquido caldo e dolce. Ho spinto con forza il dito della mano destra e iniziato a muoverlo senza sosta dentro e fuori, dentro e fuori...le gambe erano nervose e le ho alzate con le ginocchia piegate e le ho aperte perchè il mio dito potesse avere lo spazio che il mio gioiello voleva concedergli. Gli uccellini hanno smesso di cinguettare. Ho continuato solo a titillarmi il clitoride, quel piccolo cazzettino bagnato e roseo...ero eccitata, volevo te e il tuo cazzo dentro di me, non riuscivo a fare a meno di pensarci. Mi sono fermata. Ci vediamo stasera, magari, chissà, nella penombra del cinema...
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13 years ago
admin, 75
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Viva il camper
primi di luglio 2011, si parte con amici in camper per la sicilia, arrivati a porto palo ci si ferma li una coppia con figli è già ferma da qualche giorno anche loro con il camper. Si fa conoscenza, ci si scambia qualche idee, parola...ma la signora, moglie del vicino di camper si fa subuto notare per la sua bellezza. Non passa molto che si inizia con una sigaretta e poi piano piano caffè e poi con i complimenti. veniamo a scoprire che il marito ha appresso un gommoncino per la pesca e che la sera andava a pesca e tornava alle 8 del mattino. fu cosi che alla sua partenza, ci siamo avvicinati alla signora che ci aspettava con tacito consenso. si accertò che il marito avesse preso il largo e ci fece la proposta di salire sul nostro camper, che anche se salivamo sul suo e ci chiudevamo il marito avrebbe avuto il modo di aprire e salire. in meno che potevamo pensare lei era nel nostro camper nuda e a godere di noi noi eravamo in tre ma solo due avevamo le idee chiare il terzo pensava alla fidanzata, cmq lei abile linguista ci fece impazzire cosa molto gradita da entrambi poi volle che a turno facessimo lo stesso con lei e fu accontentata subito, non era una brutta richiesta per me dato che a me piace moltissimo usare la lingua specie su una donna. Poi siamo passati ad altro e la signora ci sapeva fare alla grande senza fretta e senza furia abbiamo lavorato se cosi si puo definire tutta la notte dalle 20 di sera fino alle 7 del mattino ci abbiamo dato dentro tante di quelle volte che credevamo la signora fosse apposto per una settimana invece la sera successiva stessa scena e cosi per tutta la settimana. il marito partiva e lei si faceva intrattenere al punto che l'ulltima sera ce ne siamo andati nell'isola di capo passero e ci siamo rimasti tutta la notte eravamo io l'amico mio e la signora a girare nudi per l'isola e a fare la qualsiasi ovunque. peccato che la signora è del nord ma se la vita da camper è cosi ....bhe ben presto me ne compro uno ah ah ah ah. ciao ciao
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 15 hours ago -
Un giovane troppo veloce
Era una serata di fine inverno. Ero uscita da poco e avevo cominciato a girare per la città con l'auto. Ero molto eccitata perchè erano alcuni giorni che mi ero organizzata questo viaggio di lavoro anche se non ero riuscita ad avere un appuntamento con qualcuno. Così avevo avuto tutto il tempo per truccarmi e vestirmi di tutto punto. Avevo una maglietta di pizzo nero a collo alto con sopra una giacchina di lana pesante a tre bottoni; una bella gonna sopra il ginocchio e aperta davanti con bottoncini e scarpe decoltè con tacco moderatamente alto. Sotto ero una festa di intimo nero tutta da scoprire. Sottoveste, guepiere e calze velate. Reggiseno di pizzo imbottito e culotte aderenti color carne e sempre di pizzo lavorato. Nascondevano molto bene il mio pisellino e facevano risaltare le gambe e sopratutto il mio culetto. Insomma ero un bocconcino da scoprire e tutto da gustare. Dopo un po di tempo mi stufo di girare e allora vado verso un parcheggio che so frequentato. Mi fermo e dopo poco arriva una'auto con un giovane. Io ero fuori dall'auto; lui si ferma, parliamo un minuto e mi invita nella strada laterale. Vado; ho una gran voglia di farmi scoprire e gustare. Quando si ferma esce dall'auto e io lo raggiungo fuori. Non dice nulla e si apre i pantaloni facendomi vedere un pisello decisamente grande e invitante. Le grandi dimensioni non mi piacciono perchè sono molto stretta, ma mi abbasso e comincio a prenderlo in bocca. Lo sento enorme sia in larghezza che in lunghezza tanto da non riuscire a prenderlo tutto in bocca. La cosa mi eccita da impazzire, ma so che lo deluderò perchè non riuscirò a farmi cavalcare come di sicuro si aspetta e merita un tale arnese, ma dopo pochissimi colpi lo sento fremere tutto... esce dalla mia bocca e viene come una fontana. Lo guardo un pò seccata e cerco di riprenderlo in bocca, ma lui mi ferma, si riabbottona i pantaloni e senza neppure dirmi grazie entra in auto e va via. Non che mi aspettassi un innamorato, ma almeno qualcuno che godesse nel vedere la mia femminilità! Sono rimasta come una stupida, ma soprattutto con ancora tanta voglia in corpo che però quella sera non sono più riuscita a soddisfare.
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13 years ago
Daniela1Do,
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'amica particolare terza parte
Enzo poco dopo venne dentro di me e lui etero dichiarato mi ando' anche a toccare il clitoride eccitandomi e facendomi venir voglia di venire nella sua mano. Enzo mi schiaffeggiava forte chiamandomi puttana troia e intanto invitava i vari cazzi nudi vicini alla mia bocca e a quella della sua lei a entrare dentro e a farsi leccare cazzo e palle. I vari cazzi attorno aspettavano solo quello e cominciaromno a far a gara chi metterlo in gola e noi a succhiare a ripetizione e lei gia' aveva il secondo uomo che era stato dentro la mia bocca e che eccitato e trovandomi gia' con il culo pieno di cazzo di Enzo che sembrava non volermi lasciare mai. Enzo entrava piano piano dentro di me tutto dentro e una volta dentro tutto nella mia pancia mentre io respiravo a fatica perche' avevo la bocca piena di qualche cazzo a turno....che succhiavo avidamente nel tentativo riuscito di eccitarlo e lui mi entrava tutto dentro e poi usciva tutto e poi rientrava tutto senza usare le mani e mi diceva....quanto sei vacca ...guarda come mi ecciti puttana troia baldracca e effettivamente sentivo il mio buco del culo fremere ogni volta che lui usciva e poi al tocco della sua cappella rifremere prima di essere trapanata nuovamente senz mani solo con i suoi pollici che mi sbregavano le natiche per aprirmi il buco e intanto i grossi cazzoni mi entravano a ripetizione in gola . Ad un certo punto Enzo lo tiro' fuori con un colpo secco e andando da sua moglie velocemente tirando via chi si stava chiavando la sua bocca gli venne in gola e lei bevve tutto il suo succo mentre lui grugniva come un maiale e godeva tenendola per la testa dicendole vacca troia bevi puttana... Non ebbi il tempo di riprendermi perche' un' altro cazzo si spinse dentro il mio buco e comincio' a montarmi . Non avevo mai preso piu' di due cazzi nello stesso momento ma quelli mi sembravano infiniti. POI una volta finita la monta che mi sembrava infinita ma che fini' solo dopo due sole ore....seppi che i singoli oltre Enzo che non doveva partecipare...erano solo cinque mario compreso...e che pero' tutti si eccitarono molto e vennero minimo due volte a turno . adesso sono molto amico di questa coppia e a volte ci si vede facendo carsex che loro adorano e io sono l'amica particolare di coppia.
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13 years ago
enfemme398333,
43
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L'amica particolare seconda parte
Arrivati subito tutti mi fecero i complimenti e lei vedendomi mi offri' la mano tirandomi a se in ginocchio ove lei era distesa con tre cazzi vicini alla bocca facendo tirare via un paio di persone che erano vicine a lei pronte a penetrarla lei mi disse quanto fossi fica. Madonna ma sei veramente una donna mi disse sottovoce....ma anche se parlo' piano tutti sentirono tanto che subito un pirla dietro di me mise una mano sotto la mia gonnellina facendomi avere un sussulto al tocco delle sue dita al mio pene e disse'''no no ea se na dona col piseo beo in tiro anche....lei mi prese a se e mi chiese di succhiarle la figa spingendomi per i capelli a farlo . andai a leccarla e lei impazzi' di gioia per la mia bravura che non nascose a nessuno dicendo cheero meglio di qualsiasi altro maschio al mondo.... e intanto che lo facevo mentre tutti gli altri maschi erano con il cazzo in mano che non reagivano disorientati dal mio arrivo e da quella scena...io sculettavo in ginocchio alla pecorina per provocare qualcuno che si prendesse cura di me oltre che di lei. Aspettai poco perche' Mario il signore elegante di prima mi si avvicino' e mi disse....posso prenderti in culo? alla mia risposta certo che si...lui chiese ....con o senza il profilattico? risposi cattiva se erano domande da farsi e lui senza aspettare un momento di piu' ruppe l'involucro di un goldone se lo infilo' addosso mi spalmo' la cremina che era'li' sul materassino mi appoggio' la sua gossa cappella che prima avevo succhiato e me lo spinse tutto dentro piano piano deciso duro grosso. Mentre ancora leccavo la figa a lei ebbi un sussulto di dolore mentre il mio buco si apriva e Mario entrava tutto dentro di me. che male ufff uffff uffff respiravo forte per farmelo andare in pancia e gridavo in maniera sommessa aaaagghhhhh ma anche lo volevo sssiiiiii lo volevo si e alla domanda di Mario se mi facesse troppo male e se dovesse smettere risposi gemendo ...mettimelo dentro tutto mario e monta la tua vacca. A quelle parole Enzo si eccito' molto e mettendosi nudo si mise in ginocchio vicino alla mia bocca mi prese per i capelli e mi infilo' tutto il suo cazzone in gola dicendomi lecca puttana troia vacca lecca tutto anche le palle anche l'asta tutta dai. Intanto qualcuno aveva preso il posto mio mentre lei gridava pianop che voleva la mia lingua meravigliosa e che voleva godere al che uno li vicino si stese vicino a lei e poco dopo il suo cazzo la penetro' in figa cominciando a montarla. Mario urlava di piacere allargandomi sculacciandomi le natiche nude e dicendomi che ero veramente stretta e una gran bella scopata venne restando dentro di me fin quanto non si svuoto' tutto il nettarre dentro di me. e tirando fuori il cazzo solo quando moscio galleggiava dentro lo sperma nel goldone. Enzo si alzo tirandolo fuotri dalla mia gola si infilo' un profilattico e ando' dietro di me ...mi allargo' il culo dicendomi quanto fossi bella e appoggiandmi la cappella al mio buco bagnato e gia' aperto entro brutalmente dentro di me e comincio' a sbattermi mentre lei mi teneva x mano e mi piantava le sue unghie urlando perche' il ragazzo che la stava chiavando la stava facendo godere e mi prese le mie dita per portarsele ai capezzoli stringendole sopra le mie per farmi capire di stringerle i capezzoli.
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13 years ago
enfemme398333,
43
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L'amica particolare
Ero la' piena di paura in quella stradina buia del fiume in cui enzo mi aveva detto venire. Enzo il lui di una coppia 40 enne anzi 40 lui 35 lei bella donna dalle foto senza viso. mi avevano contattato loro per cio' che avevo scritto nell' annuncio e poi leggendo il mio profilo avevano pensato facessi assolutamente al caso loro. Due volte l'appuntamento sicuro a loro dire, era slittato, e anche all'ultimo momento l'ultima volta che ero gia' pronta sul mio camper...x scendere gia' pronta poiche' l'invito era a casa loro. Questa volta l'invito era qui vicino al fiume che con questo caldo di luglio porta un po' di refrigerio. Enzo si e' definito etero e lei bx molto porca e decisa a prendere piu' cazzi in una sola sera ...in culo e in figa protetti, con la massima igene, pulizia etc. etc... Mi avevano chiesto di venire all'appuntamento di oggi gia' trav e di fermarmi appena avessi visto sulla strada un foglio rosso su di un albero fermarmi la' e di camminare sulla stradina che portava al fiume. Ora ero la' vicino il fiume e il foglio rosso nelle mie mani. Il camper in strada come d'accordo dove mi ero appena vestita di tutto punto truccata tacchi a spillo parrucca tette finte reggiseno autoreggenti perizoma e gonnellino con mezzo culo fuori. Facevo fatica a camminare ma i metri per fortuna erano veramente pochi. Improvvisamente mi si accese una luce a pochi metri dal viso facendomi prendere una bella paura ...e un uomo di mezza eta' molto elegante mi disse ...calmati bellezza...sei qui per....? Risposi di si e lui prendendomi a braccetto mi disse vieni con me facendo luce sui nostri passi quasi al buio se non fosse che la luna risplendeva sull'acqua. Per strada lui mi disse essere un singolo e poi mi mise una mano sul culo dicendo quanto bella e femmina fossi. Al mio grazie cerco' anche di farmi chinare per sbattermelo in bocca e tirandolo fuori come l'avessi invitato a farlo...ma io gli dissi che volevo raggiungere la coppia prima... e poi invece mentre camminavo pianissimo lo toccai sopra la patta ancora slacciata da prima lo tirai fuori e inginocchiandomi dieci secondi appena gli feci un pompino veloce perche' il suo cazzo profumava di sapone ed era depilatissimocome piace a me. Quindi arrivammo dalla coppia che era gia' con qualche singolo attorno che toccava lei . continua parte due
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13 years ago
enfemme398333,
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In spiaggia a vendicari
questa è una storia relamente accaduta ad inizio stagione(giugno 2011). avevo letto tante storie sulla spiaggia di vendicari, a due passi da siracusa, ma personalmente non c'ero mai stato. un bel giorno di inizio giugno mi preparo per stare tutta la giornata a mare da solo. impiego un pò per trovare la spiaggia ma una volta arrivato sono rimasto esterefatto. uno spettacolo,altro che maldive e caraibi. la spaiggia si perdeva a vista d'occhio, sabbia finissima e bianca lambita da un mare dalle mille sfumature.in lontananza non si vedeva anima viva, beh, penso, anche se non vedrò nessuno almeno mi godrò questa meraviglia. camminando decido di appostarmi vicino la scogliera in modo da sfruttare sia la spiaggia che gli scogli per farmi il bagno. dopo un oretta arriva una coppia di uomini sulla 50 e si mettono ad una decina di metri da me, piantano l'ombrellone e totalmente nudi si sdraiano a prendere il sole.niente di fenomenale fisico normale entrambi e dotazione normale per entrambi. non mi degnano di uno sguardo e continuo a leggere il mio romanzo che trattando argomenti un pò hard di tanto in tanto me lo fa drizzare. nel momento di massima eccitazione decido di farmi un bagno e di farmi un tuffo dagli scogli scogli, non mi metto il costume e prendo un sentiero.ed è qui che faccio la scoperta, la spiaggia è solo una grande sala d'attesa. tutta l'attività di cruisin si svolge fra i sentieri e i grandi cespugli di macchia mediterranea. tutti molto tranquilli non si scompongono quando mi vedono passare, ho il cazzo durissimo e la voglia di soddisfare alcune mie fantasie sta diventando sempre più reale. vengo agganciato da un ragazzetto sui 23/24 anni non mi attira tanto tranne quando sfodera un giocattolo veramente esagerato, carnoso e molto grosso venoso mi guarda e molto sicuro di se mi dice di prenderlo in bocca. rimango sbigottito io non sono proprio effemminato anzi ma quelle parole mi trasformano in una cagna pronta a tutto mi inginocchio e cerco di infilarlo tutto fino in gola. mi riempie di insulti e complimenti ho tutta la sua minchia che mi scopa la bocca quando mi sento da dietro qualcuno che cerca di aprirmi il culo, per facilitare l'azione mi metto a pecora sento una lingua che mi bagna e mi lecca le palle, non capisco niente mi libero dal cazzo che mi stavo spompando e prego a chi mista dietro di incularmi perchè non resistevo più.. i due mi stantuffano per un bel pò fino a quando quello dietro mi fa arrivare la sborra fino ai capelli e subito dopo quello davanti mi imbratta la faccia. sono in estatsi mi tuffo a mare per darmi una ripulita in acqua si avvicina un signore sui 70 che mi dice di aver visto la mia performance e di troie come me ne ha viste poche lo ringrazio e gli chiedo se vuole che gli faccia un pompino si siede sullo scoglio e mi dice che devo spomparlo per bene ha un a cazzo piccolo ma largo una bella cappella. la mia lingua è veloce e viene subito. ritorno alla mia postazione che nel frattempo si è riempita di gente che prima scopava sugli scogli, alcuni mi sorridono altri mi ignorano ma una coppia di inglesi mi si avvicina chiedendomi informazionisul posto. per fortuna parlo inglese e iniziamo a chiacchierare lui ha 64 anni e lei 55 sono naturisti e amano trasgredire mi metto a disposizione ma lui mi dice che hanno gusti strani gli dico che sono aperto a tutto e li porto dove poco avevo fatto godere i due porcellini. lei subito comincia a masturbare il marito e con voce autoritaria mi dice di mattermi in ginocchio e leccargli i piedi. obbedisco a mentre lecco i piedi al marito lei mi infila nel culo un dito, così a secco. mi dice che devo stare zitto da un dito passa a tre e poi dice al marito di scoparmi come una cagna lui obbedisce mentre lei mi fa girare a pancia in su mi fa alzare le gambe lui mi infila un cazzo di medie dimensione e da subito comincia a sfondarmi con colpi potenti e veloci le mi si mette sopra la faccia con la fica e comincia a pisciarmi ovunque. non avevo mai fatto pissing o cose simili..si è masturbata co un bastone trovato sulla spiaggia e ogni volta che le veniva di pisciare mi diceva di leccare tutto. lui intatnto mi inculava senza tragua avevo il culo in fiamme non sentivo piu piacere ma dolore e dopo piu di 45 minuti mi ha riempito di sborra e gli ho dovuto pulire l'uccello, lei non contenta dell'orgasmo avuto con il bastone mi obbliga a leccargli la fica e il buchetto mentre i suoi umori si mescolavano con la pipì il mister mi spompava da vero ingordo di cazzo. mi faccio audace e infilo 3 dita nella fica ormai fradicia, passo a 4 e po riesco ad infilarle tutta la mano. il marito in estasi mi lecca il buco e cerca di infilarmo il bastone che prima ha sodisfatto la moglie.continuo con la bocca a succhiarmi anche l'anima.colto da un raptus il mister sfila il bastone si alza va dietro la moglie e la incula senza pudoresento il cazzo del marito attraverso la fica della moglie wow... prima di venire il mister mi fa mettere in ginocchio e mi sborra in faccia mentre lei mi piscia addosso, finito tutto mi sono rituffato in mare dolorante e sinceramente perplesso non mi ero divertito tanto. tornato al mio ombrellone ho notato che eravamo rimasti pochi ed ero dispiaciuto perchè l'ultima scopata mi avreva lasciato un non so chè di arrapamento non soddisfatto. i due signori che erano vicino al mio ombrellone si stavano baciando e il loro uccelli svettavano orgogliosi dalle loro mani, mi fermo ad osservarli un pò invidioso e distrattamente non mi accorgo che vicino a me si siede il vecchietto settantenne che avevo spompinato, uffa che palle penso, ma lui mi dice di seguirlo che voleva farmi vedere una cosa. mi porta verso l'alto e nascosto da un grandissimo cespuglio c'è una di quelle postazioni militari della prima guerra mondiale, mi dice di entrare, faccio due scalini e vedo il primo ragazzo che ho spompinato che guardandomi mi ordina di mettrmi in ginocchio che ha voglia di sborrare di nuovo. non resisto alla vista di quel cazzo così belllo mi metto in ginocchio e mi appoggia la cappela sulla bocca, è ancora moscio. non resisto lo rendo e me lo faccio arrivare fino alle tonsille, lo lecco tutto, lo sento diventare duro e mentre dice " visto che troia suca minchia"mi accorgo che oltre al vecchietto ci sono altri 4 ragazzi di cui uno di colore che con il cazzo in mano ridendo incominciano a insultarmi. "avevi ragione è proprio una gran troia"- " gurada come desidera il cazzo la puttana" "ora ti facciamo fare il pieno di sborra cagna!". il nero si mette vicino al capobanda e con grande delusione mi pianta il suo cazzetto in bocca mentre sento qualcuno che cerca di scoparmi il culo ancora aperto dalla scopata precedente e ancora altri commenti " ma qui è un autostrada ha il culo sfondato la troia.." sono alla mercè di 4 ragazzi arrapati che non sembrano volermi lasciare andare via tanto facilmente. la situazione mi eccita di più chiedo al ragazzo di colore se mi vuole inculare insieme all'altro ragazzo volevo 2 cazzi nel culo. tutti ridono alla mia richiesta ma con un poco di difficoltà riesco a farmi inculare. intanto continuo a spompare gli altri 2 uno già lo conoscevo ed era enorme e nodoso l'altro era un cazzo normale ma molto buono e quando mi ha sborrato in bocca non riuscivo a smettere di succhiare. quando tutti hanno svuotato le palle chi in bocca chi in culo si sono messi in cerchio e si sono svuotati anche le vesciche. ero seduto a terra con 4 cazzi che mi pisciavano addosso e io che mi masturbavo ero al settimo cielo. sono venuto sulla mano e mi hanno obbligato a leccare tutto. non so quanto è durato ma non ho mai preso tanti cazzi e tanta sborra in vita mia sono stato scopato bocca e culo per ore piu spompavo e più ne volevo. . dopo la solita lavata a mare decido di andare via era ormai tardi ed ero a pezzi ma molto soddisfatto. arrivo alla macchina che avevo lasciato in un parcheggio custodito mi asciugo mi cambio e mi diriggo al botteghino per pagare e comprare un pò d'acqua. chiamo il parcheggiatore che dal botteghino mi dice di entrare e come in un film trovo il vecchietto con il cazzetto in mano che vuole la sua parte.......... ovviamente non lo potevo deludere
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13 years ago
queequeg74,
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Viaggi
Capitolo I Il fiume scorreva sotto la barca attraccata alla riva , il rumore era coperto dalla terribile musica house che il dj della Disco-Boat pompava dalle 22,30 della sera del 13 aprile 2006 . In pista c’erano un gruppo di 20enni che ballava a cerchio , cercando di essere fighi , a turno uno di loro andava al centro e scatenava la propria mascolinita’. Mi ricordo le parole del prof di un corso di assertivita’ sul lavoro che spiegava il fenomeno del cerchio con in mezzo una persona. Chi era al centro aveva il “dovere” di fare qualcosa di unico ed eccezionale ,qualcosa , insomma , che non avrebbe fatto se fosse stato sulla circonferenza : un salto , una piroetta , una smorfia . Dall’altro lato della pista c’era un uomo di 60 anni circa, un ballerino (o almeno cosi’ credeva) . Avro’ bevuto almeno tre birre guardando quell’uomo . In realta’ non mi divertiva guardarlo , come il resto delle persone presenti fece quella sera , dopo le prime risate cominciai a pensare . Immaginai me stesso a sessant’anni , ovviamente con lo spirito di un ventiseienne , sentivo la depressione crescere e l’oppressione in gola soffocarmi. Ero soffocato dal pensiero che un giorno non avrei avuto piu’ la liberta’ di fare quello che mi divertiva.Quell’uomo veniva deriso perche’ si era presentato in un locale notturno , e lo aveva fatto nel peggiore dei modi , cioe’ , era andato per divertirsi . Che vita miserabile e’ questa!!! “ France’ hai visto a quello con la maglietta verde lucida?” mi disse Fabio , il mio compagno di viaggio e di avventure, indicando il sessantenne “ Si si , che coglione !“ risposi ,per non iniziare una discussione patetica sulla caducita’ dell’esistenza e deprimere anche chi mi stava vicino . Fabio era un ragazzo fantastico , il perfetto compagno di viaggi , non conosceva la tristezza e ogni occasione era buona per farsi due risate. Quella sera era iniziata alle 20.00 in un pub di Bratislava , dove mangiammo e bevemmo due birre scure artigianali . Era un giovedi molto fiacco in citta’ , il giorno precedente era stata festa nazionale ed i giovani attendevano poi il venerdi per uscire. Quelle erano le serate che adoravo , le serate in cui sarebbe successo qualcosa di grande di sicuro. Durante il week end , ed in particolar modo di sabato sera , il fiume di gente di cui era attraversata la citta’ confondeva il divertimento . E’ come quando un bambino entra in un negozio di giocattoli da 1000 mq : rimane stordito all’inizio , e’ eccitatissimo all’idea di quei milioni di giocattoli da poter scegliere, ma alle fine si rivela solo una delusione per la stanchezza e la concentrazione che richiede la scelta in una quadratura del genere. Con la citta’ piena di gente che scorazza rischi di perdere la nottata scegliendo il posto giusto , ed il 90 % delle volte si rivela sbagliato . In quel giovedi , invece , non si poteva sbagliare, le serate in citta’ erano tre , e noi le avremmo visitate tutte . Alla fine della nostra seconda birra erano appena le 20,45 , al tavolo alla nostra sinistra c’erano tre ragazze slovacche che ridevano con un ragazzo . Mi accorsi subito che la bionda buttava l’occhio al nostro tavolo , ma non mi applicai . Cavolo ,non erano ancora le 21.00 la serata era lunga ! Dopo qualche minuto , il ragazzo seduto al tavolo della bionda si alzo e ando’ via. Fabio mi guardo come per dire : “ France’ mo tocca a noi!”. Non avevo idee per approcciarle, inoltre era ancora lucido , quindi lasciai fare al caso , o meglio , a Fabio, che non parlando una parola della loro lingua , nonche’ d’inglese, alzo’ solo il boccale ( vuoto ) verso di loro in segno di brindisi. Le ragazze , che ovviamente non aspettavano altro , colsero al volo e fecero il gesto di andarci a sedere di fianco a loro. Alle presentazioni non capimmo nessuno dei loro nomi . La bionda era alta almeno un metro e 85 cm , snella con il seno ben definito , occhi azzurri ed un culo da miss. La bruna , che era la mia preferita , aveva un viso semplice , poco trucco , alta 5 cm meno della bionda , ed un fisico perfetto . La terza ( che chiamero’ la bassa ) era alta circa un metro e sessanta , bel culetto ed un viso simpaticissimo . Dopo aver bevuto tre giri di shot , credo sia stata Becherovka , un liquore cecoslovacco , e dopo aver toccato tutti i cliché sull’Italia e gli italiani , decidemmo di andare alla prima delle tre serate in programma quella sera. Il posto era carino ed al centro storico , si beveva e ballava. La bionda si fiondo’ su di me e mi porto’ in pista, dove inizio un movimento seguendo quello schifo di musica che mi porto’ in un secondo ad avere un’erezione visibile e palpabile. Quando “senti” cosa aveva provocato non si fermo’ , anzi , con il suo viso , iniziando dal petto , scese lentamente fino ad arrivare al cavallo del pantalone. Portavo dei jeans della Diesel strettissimi e con il cavallo molto basso, e nel momento in cui lei si avvicino’ alla zip , il jeans si era staccato dalla pancia . Lei tocco’ con il naso il mio cazzo per spingerlo in dentro , e all’improvviso fece in gesto che ricordero’ per sempre: apri’ la bocca e diede un morso al mio cazzo messo di traverso . Rimasi fermo al centro della pista , non c’era nessuno oltre noi cinque , Fabio mi guardava ed immaginavo avesse la bava che colava dalla sua bocca. La ragazza bruna ci guardava e rideva , capendo forse il mio imbarazzo , venne in pista e si mise dietro di me . Ero chiuso a sandwich : di fronte c’era la bionda ,che non si era fermata a ballare e a strofinarsi ,e dietro avevo la bruna che mi avvinghiava poggiando le mani sui miei fianchi e il seno sulla mia schiena. Mi sentivo il pantalone scoppiare !! Intanto Fabio prese la palla al balzo e porto’ a ballare la bassa. Non sapevo cosa fare , avrei potuto scegliere facilmente , ma avevo mille pensieri per la testa. Era presto , la bionda era sexy e facile ma la bruna era imbattibile. Mi girai verso la bruna ,che non era mai stata troppo estroversa , intanto la bionda dietro non accettava il cambio e comincio’ a strofinare le tette sulla mia schiena e a sfiorarmi il cazzo . La bassa , intanto , chiese al cameriere un giro di shot , cosi andammo al tavolo a bere . Appena seduta la bionda venne diritto a sedersi sul mio cazzo , dondolandosi per sentire se era ancora turgido . Ma io non riuscivo a staccare gli occhi dalla bruna che , con mia sorpresa , stava guardando me. Andai in bagno . Continua......
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13 years ago
snowblind79, 31
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Lei con lui
Il silenzio totale di una note d'inverno e' rotto dal rombo possente di un'auto, io mi nascondo dietro un cespuglio del grande giardino. Dall'auto scende un giovane bello , alto con capelli chiari fino alle spalle. Ha un'aria da ''ragazzo perbene'' e veste in modo elegante. Io lo osservo spiandolo da dietro le foglie. Una luce tenue inllumina l'ingresso di quella che e' casa mia.Il giovane sale le scale lentamente e mia moglie gli apre la porta. La intavedo tra la luce giallastra. Indossa una minigonna vertiginosa, una maglietta scollata delle calze autoreggenti nere e delle scarpe con tacco vertiginoso. La sua femminilita' , il suo stile esplode in ogni suo gesto. I due si guardano un attimo fissi negli occhi poi lui la prende per la vita e la bacia con ardore.La porta si richiude dietro ai due. Adesso intravedo la luce accesa in sala e delle ombre che vanno verso il divano.... Passano pochi minuti e la luce si spenge, la rivedo accesa al piano disopra, in camera da letto. Mia moglie adesso e probabilmente sdraiata con il suo giovane amante al suo fianco. La mia fantasia cavalca furiosa nel mondo del sesso. Li ''vedo'' abbracciati mentre si baciano, vedo lui che intrufola le mani sotto alla gonna e poi ancora piu' intimamente sotto alle sue mutandine....lei geme. Adesso e' lei che lo tocca, che lo spoglia, lo sega e poi gli fa un bel pomino ....... Mi sembra di vederli scopare....ma forse stanno scopando davvero. Dal mio ''nascondiglio'' mi giungono gemiti sempre piu' forti, mi sembra di sentirli anche parlare ma forse e' la voce di lui che la sprona a essere sempre piu' troia. Lunghi interminabili istanti....i gemiti si fanno sempre piu' forti, riconosco le grida di lei fin quando un siiiiii prolungato mi fa capire che la troia sta' scopando davvero. Mi faccio coraggio, esco allo scoperto e mi avvicino al muro di casa. Adesso sono vicino ai due, solo sottili pareti ci dividono e i rumori sono piu' chiari. Sento persino i colpi di lui nel ventre di lei e le grida tra gioia e dolore di quando la prende didietro. Adesso e' lui che urla il suo orgasmo '' vengo....vengo....vengo ti riempo il culo di sbroda'' e lei geme come una cagna in calore mentre grida il suo siiiiiiii. Lunghi minuti in totale silenzio, io ritorno nel mio nascondiglio, la luce si spenge in camera per riaccendersi in sala. Li intravedo sulla soglia della porta, lei ha il trucco disfatto e i capelli arruffati, anche il giovane ha un'aria dismessa adesso... La bacia per l'ultima volta e poi la saluta. Noto lo sguardo di mia moglie verso di me e a un suo gesto io la raggiungo. Ha un'aria appagata e un lieve surriso stampato sul volto. Mi condice in quella camera dove poco prima ha scopato con un'altro, si mette a pecorina e mi fa vedere il suo forellino del culo inritato, le esce anche un filo di sperma alla troia che le cola giu fino sopra alle calze. L'eccitazione oramai e' fuori controllo, la bacio sento che da poco ha spompinato un cazzo, hanno un sapore salato le sue labbra.....le allargo le cosce oscenamente e la scopo con foga adesso lei e'piena davanti e didietro....che troia .....che adorabile troia
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13 years ago
fantatrio,
48/48
Last visit: 11 years ago
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La mia prima volta bsx...
Finalmente, dopo tanti ripensamenti mi sono deciso a rispondere positivamente a un messaggio, fissiamo luogo e data dell'incontro, lui è un uomo sui 50, che abita a circa un'ora di viaggio da casa mia, mi metto in macchina con il pensiero fisso a quello che avrei vissuto. più mi avvicino e più sale l'eccitazione..arrivo a casa sua, mi apre in jeans e maglietta e dopo le presentazioni di rito mi fa accomodare mentre lui finisce di sbrigare alcune cose. Sono in estasi. mi chiede di raggiungerlo in camera, con le ginocchia tremolanti, mi fa sedere sul bordo del letto e inizia a spogliarmi, vede che mi sto eccitando, la cosa lo diverte ma si concentra sul mio buchetto che sa essere vergine. lo insaliva ben bene e poi ci infila un primo dito che mi fa gemere di piacere, lo muove un pò per fare allargare il buco e infilarci un secondo dito. ormai completamente nudo, mi sdraio sul letto.sono eccitatissimo e sto godendo, così comincia a stantuffare con le dita e a masturbarmi, in pochi attimi arrivo al culmine con un getto di sborra che mi arriva quasi fino al viso...'ti è piaciuto'..ridiamo. è il mio turno, mi fa sedere di nuovo e me lo trovo davanti, in piedi. gli slaccio i jeans e gli calo le mutande ....glielo prendo in mano e inizio a segarlo, lentamente...poi, in bocca, lo sento godere e questo mi eccita, lo sento crescere in bocca con la salivazione che aunmenta e lo succhio come posso, fin quando non diventa troppo grande per la mia bocca così inizio a leccarlo, dalle palle, lungo l'asta, fino in cima. sta godendo, gli piace. mi passa un preservativo che gli infilo, dopdichè mi ritrovo di nuovo sdraiato con due cuscini sotto la schiena, infila di nuovo due dita che ora non hanno difficotà ad entrare e mi appoggia la cappella sul buco, senza spingere. godo. non appena entra, lo sflia subito, per poi appoggiarlo di nuovo e farlo entrare, stavolta un po' di più, avanti così fin quando non lo sento scivolare dentro per quasi tutta la lunghezza che mi fa gridare di piacere. inizia a pompare, dapprima piano, poi sempre piu forte, sono eccitatissimo e paonazzo, in pochi attimi vengo di nuovo e lui continua, sento le sue palle sbattermi contro. Quando esce, si sfila il preservativo, mi rimetto seduto e mi viene in faccia...ormai un po' sgonfiato, riesco a riprenderglielo in bocca e a ripulirlo....raramente ho goduto così tanto...se penso a tutte le occasioni perse.....
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 15 hours ago -
Laura
Eri inzuppata fradicia e quella quella mattina ti sei rifugiata sotto al portone di casa, ti ho vista lì tutta infreddolita. L'acquazzone ti aveva preso alla sprovvista e non avevi trovato riparo nei paraggi. Ti invito gentilmente ad entrare per non prendere freddo. Accetti, ti faccio accomodare e ti vado prendere un asciugamani per ascigarti un po. Ti porto pure l'asciugacapelli e ti indico il bagno, "intanto le preparo una tazza di te bollente". Mi dici di no, che non c'è bisogno di tutto questo ma io insisto "ok, vaben, mi farà bene qualche cosa di caldo dopo tutto il freddo che ho peso" mi dici entrando in bagno. Sento la chiave che gira nella toppa e pochi istanti dopo sento il rumore del phon. HAi acceso la luce in bagno e la tua immagine indistinta si vede attraverso il vetro opaco della porta. ti stai spogliando ed iniizi ad asciugare pure gli abiti. Io dalla cucina vedo distintamente le tue splendide forme, intanto ti parlo da lontano mentre preparo il te, tu ogni tanto mi rispondi dal bagno. Passano circa 5 minuti e quando esci sei fantastica, i tuoi capelli sono ancora arruffati ma ti fanno apparire ancora più femmina in calore. Prendiamo il te nel salone. Tu seduta sul divano ed io in una poltrona di fronte a te, ho portato anche dei pasticcini, noto il tuo imbarazzo ed inizio a giocare conte, con domande e fasi dal significato ambiguo che pian piano si fanno più esplicite. "devi essere una grn bella femmina da monta" ti dico all'improvviso - mi guardi negli occhi senza parlare, cercando di far finta di non aver capito. "meglio che vada" hai tetto alzandoti. "Ti accompagno" mi alzò, vado verso la porta e la apro in segno di cavalleria, ma appena cerchi di varcare la soglia, ti spinoe verso lo stipide energicamente, facendomi persino male "è impazzito!" mi dici gridando, ma non ascolto ragioni, ero senza dubbio eccitato da te, le mie mani ti alzano la gonna, mentre mi sping0 sul tuo corpo immobilizzandolo, "la smetta! La smettaaaa" urli, ma io tutto desideravo tranne che fermarmi, metto il ginocchio tra le tue gambe, alzo le tue braccia e le blocco con una mano, mentre con l'altra, sbottono la tua camicia "la smetta, la prego la smetta" continuavi ad urlarmi in viso Ti arrivano così due sonori ceffoni avvolti da un categorico ZITTA! "Ho anni d'esperienza, credi forse che non riesco a riconoscere una cagna?" ti alzo il reggiseno, ed i tuoi seni danzano davanti al mio viso, la mia lingua comincia a percorrerli, i miei denti a morderli, mentre tu continui a pregarmi di finirla - anche se, dentro te, tutto avresti voluto, tranne che mi fermassi, avevo ragione sei veramente una cagna, tra le rue gambe infatti è esploso il piacere e a breve ne avrei avuto certezza, il mio ginocchio apre maggiormente le tue gambe, mentre cerchi di divincolarti da quella follia, la mia forza poi, sembra quasi disumana, le mie mani sembrano mille, ti ritrovi così la mia mano sotto lo slip e trovandoti la fica bagnata ho riso, "cosa mi rappresenta questo?" ti dico mettendoti le due dita in bocca, "vuoi forse dire che non ti piace?" "smettila di fare la suorina, ti voglio puttana!!", yi afferrò per i capelli facendoti inginocchiare davanti alla mia patta, "lurida cagna, fammi vedere come sei brava!?" mi sbottoni il calzone, fai scendere la zip e prendi a leccare il mio cazzo ancora sotto il boxer "lo senti l'odore del maschio vero? Con la testa accenni un "SI!" ma io ti ritiro con decisione di nuovo i capelli, facendoti alzare il viso, "Dimmelo!!!! Voglio che me lo dici!" - "Certo che lo sento" rispondi stizzita, il tuo tono mi manda giù di testa, ti alzo con prepotenza, ti conduco verso la mia scrivania sbattendoti sopra, "fatti annusare", ti calo lo slip e prendo a fiutarti, quel gesto ti ecciti, il tuo profumo di cagna riempie la stanza, alzi il culo quasi a pregami di possederti, convinta che lo avrei fatto, invece mi sfilo la cinghia e prendo a frustarti, colpi sulla schiena, sul culo, sulle gambe, e più urli e più io aumento l'intensità. "devi parlare solo se voglio io, capito?, Capito?" fai un si con la testa e davanti a quel tuo abbandonarti ad essere mia, poso la cinghia e prendo a leccarti, mentre ti lecco, le mie dita presndono a penetrarti, sei aperta, bagnata, rovente, eccitata forse come ti è capitato poche volte. E più io ti chiamao "TROIA PUTTANA CAGNA" e più tu ti apri a me, alle mie dita, alla mia lingua, il mio tono severo è diventato per te eccitante, mi preghi così di fotterti come mai hai fatto, ti giro, alzo le tue gambe sulle mie spalle, ti domandando se davvero lo vuoi - "si si lo desidero, ti prego, scopami" le mie dita pizzicano più volte il tuo clitoride facendoti urlare nuovamente, mentre, con fare sadico, ti dico di tacere e subire hai aggiunto con un filo di voce "mi fai male!" - prendo di nuovo la cintura, la giro verso la fibbia, frusto tra le tue gambe 10 colpi, colpi che pretendo tu conti, 1 2 3 4 5 6 7 8 9 ritrai il tuo corpo per il dolore "riconta troiaAAAAAAA" 1 2 3 4 5 ... 10 "brava!", ti accarezzo la testa, riprendo i capelli alzandoti, "non voglio fotterti, non ora" "voglio che lecchi il mio osso, e devi leccarlo bene o te ne pentirai", ti inginocchi, mentre ti lego con la cinta i polsi dietro alla schiena, mentre ti sbatto il mio uccello davanti alla bocca, prendi a leccarlo come la migliore delle cagne, fiera del muo apprezzare la tua lingua, lingua che fai scorrere sull'asta, sui coglioni, per poi risalire e prenderlo finalmente in gola, "mettilo tutto in gola puttana!" scendi di più, risalendo e riscendendo, sino a quando ti affferro per i capelli nuovamente e prendo a scoparti con violenza la bocca, eccitandomi nel vedere che alcune volte quel troppo procura una tua eccessiva salivazione seguita da un altrettanto ovvio voltastomaco, mi sento veramente un animale penso, però tutto avrei potuto dire tranne che ti dispaicesse quel trattamento che ti stavo riservando ... ad un tratto le mie mani lasciano i tuoi capelli, mi chino slacciando la cintura dai polsi "mettiti a 4 zampe cagna!" - eseguì l'ordine, mentre ti accarezzo la testa e la schiena, sfiorando il tuo sesso, il tuo culo, ormai sono pronto a montarti, lo senti pure tu, afferro per un po' i tuoi seni, li stringo e pizzico, hai alzato il culo, piegando la schiena ... "... e brava la mia cagna", dico continuando a toccarti, ad ogni passaggio delle dita tra la tua fica, alzi automaticamente il culo, porgendolo al mio cazzo gonfio e perverso cazzo che ti ritrovi tra le gambe con forza, e che con rabbia prendo a penetrarti, mentre con le mani allargo il tuo culo, sodomizzandolo senza troppi cerimoniali con due dita, in totale sintonia con i colpi della mia verga, vieni immediatamente, godendo ogni mio colpo, ogni mio ritrarlo per poi rimetterlo dentro ... "ed ora dimmelo che lo volevi" "dimmelo che sei venuta per questo?" "Dimmelo che tornerai" ... mentre le tue dita raggiungono il tuo clitoride urli godendo nuovamente quel, quel SI che desidero sentirti dire "girati, prendilo in bocca", non ho dovuto ridirmtelo due volte e nel vedere la tua fame te lo nego, schiaffeggiandotelo sul viso fiero ed orgoglioso di averti ammaestrata, solo allora lo infilo tutto nella tua gola - due o tre colpi decisi, godendoti finalmente dentro, saziando ogni tuo piacere, consapevole che ritornerai.
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13 years ago
vogliadiguardare,
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Tra le vigne un vero godimento
finalmente vi posso raccontare un esperienza che mi è successa martedi scorso sera, ero in giro con il mio cane, uno sharpey nero molto esuberante, a fare una passaggiata prima della cena. io abito in un paese in provincia di brescia, nella zona della franciacorta, circondato da vigneti, infatti da casa mia dopo un 200 metri inizia la campagna con campi di vigne e fattorie. ero in campagna con il mio cane a passeggiare quando ad un certo punto una coppia mi si avvicina, lui era alto come me 170 circa,fisico asciutto, capelli più bianchi che mori, a occhi e croce dimostrava dai 55 ai 60 anni con indosso una tuta da palestra, lei invece capelli lunghi fino a coprire le spalle di un bel castano chiaro, fisico con qualche chiletto ma nei punti giusti, sotto portava una tuta anche lei e sopra un top tutto sudato dove si riuscivano a scorgere i suoi capezzoli che segnavano il top gli avrei dato sui 40 anni anche se poi ho scoperto che ne ha 49. lui inizia a farmi i complimenti per il cane, è la razza che ha sempre sognato di avere ma non ha mai avuto l'occasione per tenerne uno, si abbassa e inizia a coccolare il cane, la moglie( ho scoperto dopo che sono sposati) inizia a chiedermi di dove sono, quanti anni ho e cosi continuando con i discorsi,inizia ad avvicinarsi a me, l'uomo è sempre a coccolare il cane, mi si avvicina e mi chiede se può annusarmi il petto perchè ho un odore che le piace, io in tutto questo non riuscivo a togliere lo sguardo dal suo seno, una bella 3 abbondante, il suo top sudato che lo metteva in mostra mi eccitava da matti, lei si è avvicinata e con le mani mi ha sollevato la maglia iniziando con le sue labbra a baciarmi la pancia ed annusare il mio odore, poi alza il suo viso e mettendo le sue labbra vicino al mio orecchio mi ha chiesto di lasciare il cane con suo marito perchè era bagnata solo a sentire l'odore della mia pelle e voleva sentire il sapore del mio cazzo, ci siamo diretti tutti insieme nel mezzo di una vigna con lei sempre più vogliosa, ad un certo punto si inginocchia e mi dice lo voglio qui detto fatto, mi abbasso i pantaloncini e subito lei inizia a succhiarmi gli slip, mi dice che il mio cazzo odora di buono e che starebbe ore a leccarlo, continua a succhiare e leccare gli slip. suo marito vedo che è nella fila di vigne accanto alla nostra che si sta masturbando e con l'altra mano tiene il mio cane al guinzaglio lei mentre mi lecca vedo che si è messa una mano nella tuta e si masturba, abbasso gli slip ed il mio pene gia duro gli sbatte in faccia di colpo lei vedo che se lo infila subito in bocca fino in gola e con la lingua mi lecca le palle, stavo impazzendo, ho preso la sua testa fra le mani ed ho iniziato a scoparle la bocca sbattendo le palle sulle sue labbra, sentivo la sua saliva colare dalla mie palle e qualche skizzo mi cadeva sulle gambe lei gemeva e si masturbava, fino a quando non ho più resistivo riempiendole di bocca con il mio godimento, lei mi giro le braccia attorno e mi spinse contro la sua bocca succhiandolo tutto con la mani mi strinse il culo e sentivo la sua lingua leccarmi il pene, tolse le mani e inizio a pomparmelo di nuovo lui rimase duro non fece nemmeno un cenno per abbassarsi, e lei mi disse che ora voleva godere come me si stese sull'erba e si tolse la tuta era senta intimo, la sua figa era tutta un brodo, la vedevo bagnata, senza aspettare mi misi di fronte a lei e abbassai la testa tra le sue gambe iniziando a leccarla sentivo il suo odore, il suo sapore cadeva nella mia gola provocandomi una forte eccitazione, continuavo a leccarla finche non sentii una lingua sul mio culo, sapevo che era il marito ma ero troppo preso da lei per girarmi, sentivo la sua lingua leccarmi tutto il culo e le palle, mi ha preso il cazzo in mano segandomelo mentre mi leccava il culo, in questa posizione sentii dentro nella mia gola un getto caldo, e lei mi disse mi dispiace non l'ho fatto apposta, per la prima volta ho assistito ad uno squirting direttamente in gola mmmmmmmmmmmmmm non ho più resististo, gli ho aperto le gambe e le ho detto che volevo sentire quella sensazione sul mio cazzo, lei sorrise ed io lo infilai dentro tutto, sentivo un lago colare da tutte le parti, le palle sbattevano sulla sua figa in un cic ciac, suo marito si era spostato davanti a noi vedevo i suoi piedi continuai a scoparla finche vidi il cazzo di suo marito tra i nostri 2 visi, si era inginocchiato e si segava tra i nostri 2 volti godendo sulla faccia della moglie, e poi me lo mise in bocca, non dissi nulla, l'avevo gia fatto altre volte, ma quella volta ero troppo eccitato inizia a pompargli il cazzo mentre scopavo la moglie e lei dopo nemmeno 10 secondi in quella posizione ( mi sa cche si eccitava a vedermi succhiare) emise di nuovo uno squirting mentre ero dentro di lei, skizzò ovunque, ero tutto bagnato e non ho resistito uscii dalla sua figa e iniziai a godere skizzando sulle coscie, e lei mi disse no non li lo voglio sopra la figa cosi poi me la pulisci con il pene lo strofinai sulle coscie e poi sulla sua figa sporcandola con tutto il mio sperma scesi a leccare e quando fu pulita mi alzai mi diedero delle salviettine detergenti per pulirmi e asciugarmi tutto e ci intanto parlavamo di noi, delle nostre vite, lavoro , ecc ci siamo rivestiti e poi ho ripreso il mio cane, loro andarono da un lato ed io tornai verso casa, ero ancora su di giri voglioso ancora di incontrarli ma settimana scorsa non li vidi più, speriamo ritornino
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13 years ago
mauro80, 35
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Storia di barbara ( undicesima parte)
Storia di Barbara ( undicesima parte ) Era quasi arrivato l’ora dell’appuntamento obbligato che Matteo aveva fissato la sera prima. Stavo davanti al mio guardaroba con mille pensieri in testa: confusa e incazzata con il destino. Sapevo di non avere scelta, ma questo mi faceva imbestialire ancora di più. Guardavo il mio intimo indecisa su cosa fare, infine, sapendo di non avere scappatoie, presi quello che immaginai l’avrebbero fatto impazzire alla sua vista. Presi calze autoreggenti nere con un filo grigio dietro, misi un perizoma nero talmente piccolo e rabbrividendo, pensai alla sua reazione nel guardarlo, infine completai il pacco regalo con un reggiseno a balconcino sempre nero. Mi guardai allo specchio e vidi una donna molto sexy, ma non troia: esagerai con il rossetto rosso e sopra mi misi una gonna sfacciata, poi, non vedendo ancora un risultato consono all’immagine che volevo dare di me verso quel bastardo di ragazzino,mi tolsi il reggiseno: a quel punto i capezzoli spingendo sulla camicia chiara che avevo messo sopra ( sfacciatamente sbottonata)cominciarono a farmi apparire quello che nella realtà non ero; decisi di tenere la camicia libera fuori della gonna per darmi un’aria ancora più aggressiva e apparire quello che nella realtà non ero. Sicuramente Matteo sarebbe stato soddisfatto di quello che avrebbe visto: quel bastardo avrebbe avuto pane per i suoi denti. Il campanello suonò mezzora dopo. Per restare sola in casa, avevo mandato mio figlio a studiare da un suo amico trovando la scusa che quel giorno, avevo organizzato un incontro con delle amiche per una dimostrazione di prodotti per la casa: sapevo quanto lui odiasse quelle riunioni femminili, quindi, ebbi facilmente la casa libera. Mio marito era fuori per lavoro e sarebbe tornato solo due giorni dopo. Aprii la porta e me lo trovai davanti, sfacciatamente bello dentro i suoi jeans strappati, aveva il sorriso di chi si sente padrone d4l gioco e questo, mi faceva incavolare molto. Rimase sull’uscio squadrandomi tutta; - Sei proprio una gran fica vestita così…Sprizzi sesso da tutti i pori e hai due tette fantastiche. Le parole furono seguite dalle mani che cominciarono a scivolare sulla pelle fino a stringere i seni con violenza. La forza della stretta sui seni, mi fece strillare a bassa voce, avevo paura di essere sentita dai vicini; Mi fai male… Lo so e mi piace! Mi è sempre piaciuto guardarti, mentre soffri o godi. Non ebbi la forza di rispondere mentre chiudeva la porta dietro di se con un calcio. Dopo pochi attimi, mi trovai attaccata alla parete, la gonna alzata, le gambe dolorosamente allargate, mentre le sue mani frugavano tra le mie cosce spostando il perizoma; Tiramelo fuori! Quell’ordine perentorio fu come uno schiaffo al mio ego, improvvisamente, tutte le mie resistenze cedettero:come ipnotizzata, cercai il suo sesso sotto i calzoni e poi, uno volta trovato e liberato, lo indirizzai verso la mia vagina pulsante, avvinghiado il suo corpo con le mie cosce tremanti di desiderio represso. Appena entrato, mi fece urlare: ancora una volta, pensò solo a scopare il mio corpo. Non ero più abituata a tanta aggressività e le sue misure, erano notevolmente superiori a quelle di io marito, inoltre, aveva la foga dei suoi vent’anni. Continuò a penetrarmi violentemente sbattendomi contro la parete facendomi lacrimare, poi, cominciai ad adeguarmi al suo ritmo e, come tre anni prima cercai di trovare il mio piacere sotto le sue spinte,. Ormai il mio incubo era tornato, tanto valeva cercare di prendere il meglio di quello che succedeva. Sei sempre bella e calda, sempre stretta come una verginella…Non sei cambiata per niente, sembra quasi che tu in questi tre anni non hai mai scopato…Ma tuo marito è frocio? O ce l’ha talmente piccolo che non ti entra neanche? Ogni spinte, era nello stesso tempo piacere e dolore: feci finta di non sentire le sue parole provocatrici e abbracciandomi a lui, lo feci entrare in me come mai nessuno, subito dopo urlai il mio piacere nella sua bocca mordendogli un labbro. Uno schiaffo violento mi riportò alla realtà; - Brutta stronza! Mi hai fatto male! Uscì da me violentemente e prendendomi per un braccio mi spinse verso il divano; - Mettiti in ginocchio ! Eseguii mettendomi con il viso all’altezza del suo cazzo violaceo e teso, mi avvicinai per prenderlo tra le labbra, ma lui aveva altri progetti; - Eh no troia, devi girarti e metterti con le braccia sul divao, lo sai che amo il tuo culo ed è ora che lo riassaporo. Sapevo che sarebbe arrivato quel momento, ricordavo bene i suoi gusti e quanto anasse prendermi dietro, ma non ero ancora preparata, cercai di farlo intenerire ma ottenni solo l’effetto contrario; Ti prego Matteo, non sono stata bene stanotte… Ci penso io a farti passare il mal di stomaco, vedrai che tra dieci minuti quel dolore sarà l’ultimo dei tuoi pensieri! Aveva ragione e così fu. Guardai i suoi occhi e capii che non avrebbe cambiato idea: mi girai e appoggiai le braccia sul divano mettendomi a carponi, poi, allargai le cosce e aspettai il mio carnefice. Muovi il culo e dimmi che lo vuoi… Ti prego Matteo… Dimmelo o esco di qui e ti sputtano con tutti! Pensai a cosa poteva succedere se non avessi fatto quello che diceva: cominciai a roteare il sedere in modo provocatorio. La sua voce si incuneò violentemente dentro il mio cervello come la sua mano sulla mia natica sinistra; Dimmi che lo vuoi nel culo! Le mie parole uscirono tremule. Mettimelo nel culo… Non aspettò che io potessi ripensarci. Le sue mani presero i miei fianchi, spostò il filetto nero del perizoma fradicio di umori e senza prepararmi, spinse il suo desiderio dentro di me facendomi urlare. Aspettò un attimo perché io smettessi di urlare poi, avvicinandosi all’orecchio mi disse; adesso io sto fermo, voglio che sia tu a incularti da sola… Aspettai che il dolore si attenuasse e poi, piano, cominciai a muovermi piano cercando di abituarmi a quel palo dentro di me, ma, per quanto facessi, il dolore rimaneva enorme. Prevedo delle bellissime giornate da oggi in poi. Lo disse mentre improvvisamente, al contrario di quello che aveva chiesto, mi aveva penetrata al massimo spingendomi contro il divano: sentivo le palle sbattere contro le natiche e sentivo anche le mie urla strozzate in gola e mentre il suo sperma scaldava dopo tanto tempo le mie viscere, pensai ai giorni che sarebbero arrivati immaginando cosa avrebbe voluto da me… .
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13 years ago
fantasypervoi,
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Maledetto ladro e la sua dolce violenza
Mirca lasciò che lo scroscio della doccia la colpisse in pieno: il volto rigato di lacrime, i capelli umidi e appiccicosi di sudore, il collo, le spalle... si sedette per terra, quasi si raggomitolò, tirando le ginocchia al petto e abbracciandole, con il getto dell'acqua bollente che le accarezzava i capelli e la schiena, la fronte sulle ginocchia sussultava ad ogni singhiozzo. Più cercava di scacciare il pensiero, più questo s'intrufolava subdolo nella sua mente; le immagini di quello che aveva appena passato si susseguivano libere ed insistenti nella sua testa, come tanti flash accecanti. Rivide l'uomo accanto a sé, come se si fosse materializzato all'improvviso nel suo appartamento. Come aveva fatto ad entrare? Cosa voleva? Un ladro, un topo d'appartamento... con una tuta attillata nera e un passamontagna, chi si credeva di essere... Diabolik? Non sembrava avere neppure un'arma, solo un borsone nero. "Dammi i soldi". Il tono di voce era duro e perentorio, gli occhi di ghiaccio. Era più alto di lei di oltre 20 cm, le spalle larghe, il fisico muscoloso e atletico. Lei restò inebetita a guardarlo, quasi indispettita dall'intrusione, ma appena lui le prese un polso e le torse il braccio dietro la schiena, ordinandole di muoversi, capì immediatamente perché quell'uomo non aveva bisogno di armi... le sembrava di essere di burro, tanto era forte quella stretta. Un altro flash. Lei inginocchiata per terra a prendere i soldi dal doppio fondo dell'ultimo cassetto del comò, lui in piedi accanto a lei. Si ricordava perfettamente di quando aveva alzato la testa, con un fascio di banconote da 50 euro in mano e si era trovata faccia a faccia con l'inguine dell'uomo, la cui tuta stretta lasciava palesemente intuire che madre natura lo aveva ben dotato anche da quelle parti... Sicuramente era arrossita al pensiero, tra l'altro anche poco opportuno, data la situazione; forse lui se n'era accorto e quindi si era sentito autorizzato ... Poi non ricordava molto, si vedeva immobilizzata a letto, con i polsi ammanettati alla testiera, le gambe divaricate con le caviglie legate dio solo sa con cosa, forse spago, ai lati del letto. Poteva muovere un po' le gambe, non tanto da chiuderle, né tantomeno per calciare. Un pezzo di nastro adesivo le impediva di urlare. Altro flash. Un lucchichio nella quasi oscurità della camera. Cominciò a dimenarsi terrorizzata, ma la mano aperta di lui si appoggiò sul suo stomaco, premendo. Si fermò, in preda al panico, con il cuore che martellava insistentemente. Sentì il metallo freddo sulla coscia e rabbrividì, chiuse gli occhi e il bruciore delle lacrime si fece intenso. Quasi sospirò di sollievo quando si rese conto che le forbici affilate stavano lacerando la stoffa dei suoi pantaloncini corti, e non la sua pelle. Prima un fianco, poi l'altro. Glieli sfilò con garbo, da sotto, come se stesse togliendo un pannolone ad un bambino piccolo. Sentì le mani di lui accarezzarle l'inguine, delicatamente, seguendo con la punta delle dita i bordi del minuscolo tanga che indossava, infilandosi tra le sue natiche, percorrendo il sentiero che la sottilissima striscia di stoffa tracciava... procurandole una scarica di piacere tanto intenso quando inaspettato. Il top senza spalline subì la stessa sorte dei pantaloni. Non portava reggiseno e il contatto con i polpastrelli delicati di lui fece immediatamente inturgidire i piccoli capezzoli. Flash. Il profumo dell'olio per massaggi le riempiva le narici, arrivando direttamente al cervello, il quale trasmetteva al suo corpo sensazioni strane... Il massaggio totale che le stava facendo unito all'odore intenso dell'olio la stavano lentamente eccitando. Cominciava ad assaporare le carezze circolari che partivano dalle caviglie, sostavano sulle sue cosce tornite, si concentravano sulla pelle delicata dell'inguine, ancora coperto dal tanga; proseguivano lente sulla pancia, risalivano lo stomaco, si soffermavano insistenti sui seni piccoli e ben fatti... Il dito di lui infilato sotto il tanga ormai umido. Le forbici che tagliano anche quello, lasciandola completamente nuda. Le mani che massaggiano con l'olio anche il monte di Venere e le grandi labbra depilate. Ora poteva percepire distintamente il profumo dell'olio mescolato a quello della sua eccitazione. Il contatto improvviso della lingua con le sue carni più tenere e nascoste la fece sussultare. Il bacio voluttuoso che lui le stava donando, mentre con le mani continuava la sua opera sul ventre e sui seni, le procurò ondate di piacere così intenso che si rese conto di mugolare, dietro il nastro adesivo. Cristo, se ci sapeva fare... Eppure non poteva essere, non poteva lasciarlo fare. Era uno sconosciuto, un ladro, un maniaco; anche se non stava usando la forza, era comunque violenza quella che lei stava subendo. E poi, chi ha detto che non stava usando la forza, in fondo, l'aveva legata al letto, per quello poteva permettersi di farle quello che stava facendo... poteva permettersi di farla godere contro la sua volontà. Sentì due dita farsi strada ed entrare in lei, mentre con le labbra le succhiava il clitoride in maniera... eccezionale, finché lei, inarcando la schiena e mugolando, si lasciò andare all'orgasmo che cercava di reprimere. Ancora un flash. Il corpo nudo di lui, forte e possente, con quel membro eretto, grosso e duro. Continuava a strusciarglielo tra le cosce, intuì che stava armeggiando con un preservativo, poi la penetrò lasciandola senza fiato per qualche secondo. Si sentiva aperta e piena, mentre lui si sdraiò su di lei e prese ad entrare e uscire, baciandole contemporaneamente il collo. Cercò di aggrapparsi a lui con le gambe, prendendo il ritmo e assecondando le spinte. Più lei mugolava, più lui aumentava la potenza e la frequenza delle spinte, prendendo ad ansimare, in un crescendo di corpi intrecciati, sudore, ansimi... finché i loro orgasmi esplosero quasi contemporaneamente. Si era rivestito in fretta, se n'era andato mettendole in mano la chiave delle manette, dopo aver raccolto l'olio, le forbici e lo spago. Le ci volle un po' per riuscire a liberarsi, ma prima di correre ad infilarsi sotto la doccia, diede un'occhiata al comò: i suoi soldi erano ancora là. Accanto, un bigliettino con scritto: "Sei stata fantastica. Tornerò a trovarti." Sotto il getto dell'acqua calda, Mirca pianse di vergogna e di umiliazione per la violenza, ma soprattutto per aver provato piacere. E il bigliettino? Era una minaccia o una promessa? Rabbrividì. Cominciò a strofinarsi energicamente, quasi a voler cancellare quello che era appena stato, come per eliminare l'odore di lui, di lei, dell'olio... finché a forza di strofinarsi tra le cosce si procurò un ulteriore orgasmo che la lasciò esausta, appoggiata al muro della doccia con le gambe spalancate, con l'acqua che continuava a scorrere sulla sua pelle. Se c'è qualche ragazza che si è immedesimata nella protagonista e ha voglia di fare quattro chiacchiere: [email protected]
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13 years ago
evoman,
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La scoperta dell'esibizionismo
Avevo poco più di 19 anni ed ero fidanzato con una bellissima ragazza un po’ più grande di me, tra noi la passione era scoppiata improvvisa in un campeggio ad agosto e non si era rivelata la solita storiella estiva tanto da durare un paio di anni; l'intesa era perfetta, soprattutto quella sessuale, e insieme avevamo iniziato a sperimentare le prime fantasie. Un giorno qualunque di primavera eravamo a casa sua e, come spesso accadeva da quando avevamo capito quanto ci piacesse, stavamo facendo sesso sul tavolo del suo soggiorno; la scena era di quelle che esprimono pura eccitazione: lei distesa sul tavolo con le gambe larghe tra le mie braccia mentre io, all'altezza del bordo del tavolo riuscivo a penetrarla completamente; lei gemeva così forte da doversi mettere le dita in bocca per non urlare mentre io la guardavo negli occhi pieni di desiderio. Alzai per caso lo sguardo verso la finestra e vidi distintamente un suo vicino di casa che ci guardava toccandosi; mi bloccai immediatamente e le dissi "Amore, c'è il tipo di fronte che ci guarda e si tocca, copriti!", mai mi sarei aspettato di sentire uscire dalla sua bocca le parole "Continua...e fallo più forte...mi piace"; sinceramente non pensai troppo all'accaduto, dopo tutto mi sentivo protetto ed al sicuro tra quelle mura e così continuai e lo feci più forte, come lei mi aveva chiesto, mentre lei urlava e di tanto in tanto cercava di guardare all'indietro per vedere l'inaspettato voyeur nella sua eccitazione. Venimmo entrambi quasi insieme, fu un orgasmo intenso e lunghissimo, seguito da un forte abbraccio e tanti baci, come se nessuno ci avesse mai guardato, ma con la consapevolezza che entrambi avevamo scoperto la bellezza dell'esibizionismo. Così è iniziata la mia avventura nel meraviglioso mondo della trasgressione,per puro caso ma con molta soddisfazione; da allora sono passati 13 anni, un paio di questi passati come lui di coppia (dapprima solo esibizionista e poi anche qualcosa in più) ed il resto come singolo, con buone pause e momenti intensi di gioco,come è giusto che sia, e con la sfrenata curiosità di scoprire il nuovo che c'è in questo gioco fantastico e nelle scariche di adrenalina che solo questo sa regalare.
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13 years ago
admin, 75
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Lui complice
Questa è una storia realmente vissuta quest’inverno appena passato. La coppia conosciuta tramite il Desy, era di Firenze sin dall'inizio Luigi mi disse che era tremendamente eccitato dal sapere che la sua signora Luisa era fuori e faceva la porca con altri uomini, la cosa per lui più eccitante era vederla prepararsi per uscire ed indossare biancheria intima molto sexy , ed al suo rientro doveva essere senza le mutande e raccontargli tutto nei particolari. In quel momento si eccitava moltissimo e faceva con molto ardore l'amore con Luisa. La prima volta ci siamo incontrati per un caffè solo noi maschietti, illustrandomi la situazione e portandomi delle foto di Luisa (signora sui 43anni molto piacente e... molto porca a suo dire), ci siamo lasciati dandoci appuntamento un pomeriggio della settimana successiva nella loro abitazione per fare la conoscenza di Luisa. Sono arrivato nella loro abitazione accolto da Luigi e dopo avermi fatto accomodare in salotto mi presenta Luisa, era veramente una bella ed eccitante signora mora, taglia normale occhiali da vista che gli donava un aspetto da intellettuale, indossava una gonnellina nera larga con calze nere (autoreggenti), camicetta bianca semi trasparente da cui si intravedeva quasi tutto il seno, scarpe con tacchi alti, mi era seduta davanti ed ogni tanto allargava le cosce per farmi vedere il perizoma che indossava insomma molto eccitante. Preso il caffè Luigi dice che si deve assentarsi per un appuntamento improrogabile nel suo studio e che sarebbe tornato dopo circa un ora (ovviamente tutti sapevamo che non era vero ed era la scusa per lasciarci soli). Uscito Luigi faccio i complimenti a Luisa e gli chiedo se apriva un pò più le gambe per farmi vedere meglio, cosa che fà immediatamente; allora vado verso di lei , mi inginocchio, sposto con un dito il minuscolo filetto del perizoma ed inizio a leccarla, incredibile , dopo pochi minuti è già venuta e chiede di voler prendere in bocca il mio membro, mi spoglio e io seduto lei in ginocchio inizia un favoloso pompino, dopo pochi minuti per non venire immediatamente la faccio mettere a pecorina e tento di toglierli il perizoma ma lei mi chiede di lasciarlo perchè Luigi ama annusarle quando torna. Indosso il preservativo e inizio a scoparla dopo circa 10 botte lei gode di nuovo, al quel punto anche io non mi sono trattenuto ed ho sborrato. Dopo alcuni minuti di pausa Luisa si alza e mi dice che và in bagno a darsi una rinfrescata, gli chiedo se posso lavarla io e lei accetta. Andiamo in bagno lei si siede sul bidè ed io inizio a lavarla , sento già che si stà bagnando di nuovo e mi riprende il cazzo in bocca, in un attimo è di nuovo duro, l'asciugo lei si appoggia con le mani sul lavandino e mi chiede se la inculo, cosa che non mi faccio ripetere 2 volte. Luisa riesce a venire altre 2 volte mentre la inculo, dopo aver sborrato anche io mi chiede di togliermi il preservativo e ripulire il mio cazzo con il suo perizoma, cosa che faccio con molto piacere. Ci rivestiamo e lei indossa di nuovo il perizoma per far piacere a Luigi che portava prima. A questo punto io e Luisa siamo andati in giro in auto seduti dietro e Luigi che era appena tornato ci scorazzava guardandoci dallo specchietto retrovisore e qualche volta accostando a qualche camion per far vedere cosa facevamo.
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13 years ago
admin, 75
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In autogrill
L'esperienza che ho vissuto con Mirko e la sua giovane moglie, è stata molto esaltante. Dopo alcuni contatti telefonici, abbiamo organizzato il primo approccio all'interno di un autogrill. Era una bella serata di inizio estate 2011. Li attendevo, intorno alle ore 21, fingendo di guardare gli articoli esposti negli scaffali posti ai lati del percorso obbligato fra il bar e l'uscita dell’autogrill della Firenze Mare. Non essendoci mai visti neanche in foto, avevamo concordato di limitarci a cenni d'intesa senza però presentarci e parlarci. Li ho visti entrare. Entrambi giovani, media altezza, sulla trentina. Lui, capelli resati, jeans, polo e scarpe da tennis; lei, capelli corti, occhialini tondi da vista, gonna molto ampia sopra il ginocchio, camicetta bianca e tacchi a spillo. Dal loro look e da come si comportavano, nessuno avrebbe potuto immaginare il motivo della loro presenza in quell’autogrill. Si sono diretti verso il bar per bere qualcosa. Vi assicuro che, nonostante l’esperienza, anche in tale circostanza, ero alquanto euforico e riuscivo a godermi pienamente l’alto tasso di adrenalina che mi stava pervadendo. Peraltro, guardandoli, percepivo che anche i due ragazzi stavano vivendo gli stessi momenti di intensa euforia. Ci siamo individuati, osservati, studiati reciprocamente con finta indifferenza e, infine, ci siamo scambiati il segnale di OK con una strizzata d'occhio. Quindi, usciti dall'autogrill, ho seguito la loro auto fuori dall'autostrada fino ad un ampio parcheggio di una zona industriale vicino Lucca. Sapevo che lei era indisposta e che avrebbe avuto un assorbente interno. Per questo, avevamo stabilito che avremmo fatto direttamente sesso anale. Lei ha immediatamente aperto la portiera ed è scesa dall’auto mentre lui è rimasto seduto al posto di guida. Sceso dalla mia auto, l'ho salutata con dolcezza e, senza ulteriori convenevoli, abbiamo cominciato, in piedi, a baciarci e toccarci tenendo aperta la portiera della loro auto per dare modo a lui di guardare bene. Come concordato, lei era senza intimo e, mentre la baciavo, provvedevo ad esplorarle bene con un dito il morbidissimo foro anale per preparare la successiva penetrazione. Di lì a poco, infatti, le ho detto di girarsi, mettersi a pecorina con la testa e la parte superiore del corpo dentro la macchina dove lui la guardava negli occhi a pochi centimetri di distanza. Era esattamente ciò che avevo deciso di fare. Quindi, infilato il preservativo, senza ulteriori indugi, l'ho penetrata con dolcezza ma anche con decisione ed ho continuato a stantuffarla sempre più forte per un bel pò. Si tratta di una giovane donna con una straordinaria facilità di orgasmo. Ha cominciato a dimenarsi aiutando con grande abilità lo sviluppo della penetrazione urlando e raggiungendo, in quel breve periodo, una notevole quantità di vigorosissimi orgasmi. Il giovane cornuto era in contemplazione e la aiutava, di tanto in tanto, a sostenersi per assorbire i colpi. Quando ho creduto che fosse sufficiente, le ho tolto il cazzo dal culo e l’ho invitata a sedersi accanto al marito. Ho sfilato il preservativo ed ho iniziato a scoparla in bocca per dieci minuti, prima lentamente e poi sempre più velocemente fino a raggiungere un ritmo davvero forsennato. Lui appariva in estasi e continuava ad aiutarla nei movimenti della testa per agevolare il raggiungimento della massima introduzione del mio membro, ormai estremamente turgido, nella bocca della moglie, fino all’ugola invocando, contemporaneamente, la sborrata finale. Allora, ho deciso di accontentarlo inondandola, letteralmente, di sperma : in bocca, in faccia, sul collo, sui piccolissimi seni, sulla pancia e sui vestiti. Lui non ha più resistito e non ha potuto fare a meno di uscire dall’auto per masturbarsi e venire a sua volta sul viso della consorte. Solo a questo punto ci siamo presentati e salutati per altri appuntamenti..
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13 years ago
admin, 75
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Guida completa alla vita da cuckold
Ho trovato in rete questa analisi. L'ho integrata con la mia esperienza. Spero possa essere utile a chi si affaccia a questo mondo. In 20 anni di "dura" attività da bull, vi garantisco che le coppie che vivono la filosofia cuck sono le più affiatate e complici presenti nel mondo della trasgressione Cos'è¨ un Cuckold? Nel contesto della sessualità alternativa, il cuckold occupa una posizione in qualche luogo a mezza via tra la definizione tradizionale e quella di scambista. La differenza con la prima definizione è che l'odierno cuckold è ben informato delle "infedeltà " della sua compagna e che sessualmente le trova eccitanti; la differenza con la seconda definizione è che gli "scambisti" sono di norma reciprocamente coinvolti nello scambio, o perlomeno approcciano il campo della sessualità in condizioni paritarie, il che non è il caso del cuckold. Un cuckold è un uomo che subisce e accetta l'infedeltà della propria compagna, e che é eccitato sessualmente da questa situazione. Può avere rapporti sessuali normali con la sua partner o può accettare che lei abbia scelto un altro uomo per sostituirlo completamente in campo sessuale. Perché voler essere un cuckold? Avendo letto estensivamente sull'argomento, ho radunato le seguenti tipiche finalità proprie di un rapporto di Cuckold. Qualsiasi combinazione tra esse può esistere per spiegare il rapporto. Sottomissione: Accettare di venire traditi è spesso una dimostrazione di totale sottomissione, con l'elemento aggiunto che almeno un' altra persona (l'amante) ne sia testimone. Il Cuckold può trovare piacevole essere servitore della propria compagna e, in alcuni casi, anche del suo amante. Se qualcuno desidera una esperienza di sottomissione, servire la colazione a letto alla propria compagna ed al suo amante certamente colma la misura. E se desidera essere dominato dalla moglie, sentirla dire di lasciarla sola perché possa fare l'amore indisturbata con il suo amante sarà indubbiamente eccitante! In più la consapevolezza che lei può fare qualunque cosa desidera riguardo al sesso, mentre lui è limitato a fare ciò che lei decide, è probabilmente il massimo della sottomissione. Lui le offre completo dominio sulla propria vita sessuale, mentre lei non assume alcun impegno. Nelle prime fasi il cuck, di solito, ambisce ad esserci e guardare anche per tenere sottocontrollo la situazione, poi matura la voglia di perdere il controllo della stessa lasciando che la moglie si veda sola con il bull per uscirci e farci proprio l’amore. Così la sua mente, mentre lei è con lui, ancor più corre verso situazioni di impotenza e paura di perderla. L’aspetta fino a sera tardi, spesso masturbandosi, in attesa che lei si degni poi di raccontargli tutto. Umiliazione: Molti scambisti rifiutano con sdegno l'idea delle umiliazioni. Talvolta queste stesse persone accetteranno però situazioni di tipo SM. Nel mio modo di vedere, l'umiliazione è soltanto una forma di SM mentale. Perchè mai qualcuno dovrebbe trovare eccitante venire sottoposto a punizioni? Se si riesce a capire questo, si riesce facilmente a capire il fascino dell'umiliazione come stimolo sessuale. E se un uomo desidera essere umiliato, che cosa potrebbe essere più umiliante che vedere, o sentire, o sapere che sua moglie sceglie un altro uomo per fare sesso? Se poi la donna riconosce che il suo amante è meglio dotato, o un partner migliore del proprio compagno, l'umiliazione diventa completa. Gelosia: Si, la gelosia è fonte di eccitazione per un Cuckold. In effetti, è probabilmente una delle più grandi, benchè pochi cuckold abbiano scritto a questo proposito. Osserviamo che cosa un cuckold perde: la fedeltà della propria compagna, il corpo della propria compagna (temporaneamente, se non permanentemente), la sua uguaglianza come partner sessuale, la sua dignità ... e tutto questo è stato dato ad un altro uomo! Personalmente, quando ho cominciato a sentirmi geloso, ho cominciato a sentirmi veramente un cuckold - e molto eccitato! Voyeurismo: Benchè pensi lo ritenga secondario rispetto ai due motivi sopra esposti, è anche vero che non ci sono molte occasioni nella vita di guardare due persone che fanno sesso. Ecco perchè i videotape porno sono così popolari! Ma niente può essere paragonato alla cosa reale, viva e davanti voi... e così, invitare un altro uomo nel letto di vostra moglie indubbiamente offrirà un posto in prima fila per i festeggiamenti. Paura: Un cuckold ha spiegato la sua eccitazione come "causato dal mix di essere sia impaurito che eccitato. La paura è un potente afrodisiaco... forse il mio corpo richiede una determinata quantità di adrenalina, che può essere generata soltanto da una simile paura." Che cosa c'è di cui avere paura? Un cuckold può temere (anche essendone eccitato) il pensiero dell'umiliazione davanti alla propria partner ed il suo amante; può temere di sentirsi dire che non può avere orgasmi per un periodo di tempo specificato (e lungo). Può temere di sentire dei gemiti di piacere da sua moglie che non ha mai sentito quando era a letto con lui. O può temere appena semplicemente l'incognita... L'incognita: Molti cuckold riconoscono che non hanno idea perchè questo li ecciti, ma per la maggior parte di noi, è una fantasia sessuale assolutamente sconvolgente. Come ho detto a mia moglie, preferirei guardarla a letto con il suo amante che fare sesso con qualsiasi donna sulla faccia della terra! Quindi, come per la maggior parte delle fantasie sessuali, possiamo spiegare gli elementi dell'attrazione, ma non possiamo comprenderla completamente. Molti cuckold riportano di non aver mai avuto idea che questo li potesse eccitare fino a che la loro moglie non ha fatto apprezzamenti su un uomo attraente, o raccontato di qualche proposta ricevuta da altri uomini. Improvvisamente, il marito riceve un messaggio "da un'altra autorità" e si domanda su che cosa diavolo gli stia succedendo. QUELLO è un cuckold in incubazione! Perchè una donna rende un cuckold il proprio compagno? Ci sono donne che tradiscono di nascosto semplicemente i loro mariti, ma questo non fa parte della nostra discussione, poichè non è una decisione reciproca. Se scoprite che la vostra moglie vi tradisce, non leggere questo articolo - prendi appuntamento ad un consultorio familiare, o da un avvocato! Molti cuckold raccontano di aver suggerito per anni ed anni alla loro moglie di fare sesso con un altro uomo. Solitamente la moglie si oppone a questa idea per parecchi motivi. In primo luogo, va contro tutto ciò che viene promesso nel matrimonio e teme che un atto simile possa rovinare il matrimonio. In secondo luogo questa richiesta viene spesso vista come premessa e scusante affinchè anche l'uomo possa avere delle amanti (se entrambi desiderate farlo, divertitevi: siete della categoria degli "scambisti" e questo articolo non vi riguarda). In terzo luogo molte mogli - specialmente superati i 20 e se non assomigliano a Barbie -- si preoccupano che nessun altro uomo le possa trovare attraenti e non desiderano subire una simile umiliazione. Infine si preoccupano (e non senza ragione) per tutta la feccia che gira qui fuori: pessima gente, pessime vibrazioni, pessime malattie. Quindi, perchè le mogli dicono si? Alcune lo fanno semplicemente perchè i loro mariti non sono amanti soddisfacenti, ma credo che la maggior parte comincino (e si tratta appunto di un inizio, in seguito i motivi cambiano) per soddisfare il desiderio del loro marito di provare questa situazione. Inoltre, se hanno avuto poche esperienze sessuali prima del matrimonio, possono essere curiose di che cos'altro ci sia là fuori - e se le loro esperienze sessuali sono state in qualche modo insoddisfacenti, si domandano di che cosa tutti stiano sempre parlando! Una volta che la moglie comincia a vedere altri uomini, si presenta un altro traguardo -- spesso, non facile da superare - ovvero il tradimento vero e proprio. Dopo tutto, lei ama il suo compagno! (se non lo ama, è di nuovo il caso di passare dal consultorio familiare o dall'avvocato...).E’ duro credere che il suo marito realmente desideri che lei gli preferisca un altro uomo, o che perlomeno abbia un amante. Appare ancora più incredibile che lui voglia che lei faccia sue queste possibilità. Di solito, questo passaggio si attua molto lentamente, mentre la donna riferisce in modo esitante i particolari piacevoli dei suoi appuntamenti al marito e si rende conto dell'effetto eccezionale che essi hanno su di lui. Più lei diventa esplicita sul proprio piacere e più il marito si mostra appassionato. Se il marito la osserva a letto con il suo amante, lei si mostrerà ancora restia a mostrare il proprio piacere, finchè lui non le mostrerà quanto ne sia eccitato. Quindi, perchè fare tutto questo? Nelle parole di mia moglie, "posso avere mia torta tutta intera e assaggiarla al tempo stesso." Che cosa c'è di male in una donna che si rende conto che il suo marito farà di tutto per assicurarsi che lei si goda stupendi momenti di sesso con il suo amante e la accoglierà a casa (spesso in una casa lustra e brillante) con amore quando ha finito!E, tornando alla preoccupazione iniziale della moglie che nessun altro uomo avrebbe potuto trovarla attraente: immaginate la sua sorpresa e il suo piacere quando un uomo gradevole e intelligente che incontra si mostri attratto da lei! Vederlo duro, sentirlo eccitato mentre si spoglia, mentre lo tocca, mentre lui la tocca... tutto questo la riporta immediatamente ai tempi della scuola, ma con la comprensione in materia di sesso propria di un adulto. Si tratta di un vero e proprio miracolo per l'ego di una donna! La differenza tra un Cuckold e un uomo con una "Hot Wife" moglie calda? Benchè si possa certamente descrivere la compagna del cuckold come una "hot wife," la differenza, a parer mio, sta nella definizione originale del vocabolario: "un uomo con una moglie infedele." Una donna attraversa sopra la linea della fedeltà non quando fa sesso con un altro uomo con il consenso del proprio marito, ma quando preferisce il sesso con il suo amante al sesso con suo marito -- e glielo dice. Temi tipici dei Cuckold "Ce l'ha più grosso di te" - A dispetto di tutti i prodotti reclamizzati nelle riviste per uomini, non abbiamo trovato il modo di cambiare ciò il buon dio ci ha dato. Poche donne sposano un uomo a causa delle dimensioni del suo pene, ma molto è stato scritto circa quanto per molte donne sia piacevole sentirsi "completamente riempite". Quindi, le mogli (o i cuckold ben educati per conto loro) vanno in cerca di amanti con qualche misura in più. Alcune donne trovano un pene grosso doloroso o scomodo, ma se invece trova l'esperienza soddisfacente, il marito dovrà riconoscere che non c'è modo per lui di offrirle quello che le offre il suo amante. Nella nostra società , in cui "più grande è migliore," è davvero umiliante per un uomo vedere tra le sue gambe molto meno di quello che vede dell'uomo tra le gambe della propria moglie! Per non dire della conversazione con l'amante che gli dice quanto piacevole godersi la sua donna nelle parti più profonde e ride del fatto che il marito non può in nessun caso scoprire che cosa si prova. In altre parole, quest'uomo si gode delle parti del corpo di tua moglie che non potrai neppure raggiungere, quindi vatti a sedere nell'angolino e ascolta come mi fa godere con questi punti che non puoi toccare! "Lui è più bravo di te" - Perchè una moglie possa desiderare questo risultato è ovvio: pensate che sorpresa, dopo 5, 10 o 20 anni di matrimonio scoprire che il sesso possa esser ben più soddisfacente di quello che si è finora sperimentato! E per il cuckold, l'imbarazzo è ben più grande rispetto al "tema" precedente che riguardava le dimensioni. Perlomeno, se l'amante è meglio dotato, il marito può attribuire a questo la sua inferiorità . Ma se l'amante è semplicemente un migliore compagni di letto, e in special modo se è fornito da madre natura più o meno della stessa dotazione del marito, la piatta verità che ne esce è che: "Non sei un granchè come amante" (Ma anche questa è una realtà diplomatica. La piatta realtà è che come amante fai pena!) L'amante di Anna, cioè l'uomo che l’ha convinta a decidere di rendermi un cuckold in modo permanente, sessualmente è più o meno della mia stessa "taglia". Ma quando le ho chiesto di dare un voto a entrambi, si è guadagnato un 10 e lode. Solo dopo avermi chiesto se davvero volevo sapere la verità sul mio conto, mi ha assegnato un 6 e mezzo. Ora, quando facciamo l'amore, spesso sospira e mi dice che preferirebbe che fosse lui dentro di lei. Ne sarei molto ferito, se non fossi così occupato a godere! "Non mi toccare" - Ecco una delle maggiori differenze tra una "hot Wife" (moglie …allegra) e la moglie di un cuckold: spesso leggo di mariti che fanno sesso con le loro donne prima che esse escano per un appuntamento. I Cuckold raramente ottengono il permesso di sfiorare le loro mogli prima che escano per un appuntamento, se non per pulirle, vestirle o truccarle! E, ovviamente, questo rientra nella situazione: se il loro marito non è quel granchè come amante, perchè mai dovrebbero rovinarsi l'umore o sprecare il piacere dell'anticipazione? Nel mio caso, a partire da quattro giorni prima di un appuntamento, Anna mi impedisce di toccarla o persino di vederla nuda. Nelle sue parole, "La sto riservando per lui." In casi più estremi, ove la moglie abbia rimpiazzato il marito con un altro uomo (o più uomini) in modo permanente, il suo corpo può divenire semplicemente terreno vietato al marito in ogni caso. In quelle condizioni, la vista occasionale di un seno o di pelo pubico può scatenare un orgasmo spontaneo! "Pulisci casa mentre sono fuori" - Se il marito è cosciente dalla sua inferiorità sessuale, può sentirsi spinto a compiacere in qualsiasi altro modo la propria moglie. Di conseguenza, può rapidamente diventare tra i più obbediente dei mariti del pianeta. Ricordiamoci che il cuckold gode del suo fallimento sessuale, di conseguenza fare i lavori domestici serve a ricordargli che lo sta facendo perchè non è abbastanza bravo a letto. Può essere una delle rare occasioni in cui è possibile vedere un uomo che passa l'aspirapolvere con una erezione. Ancora nel mio caso, a Anna basta anticipare qualsiasi richiesta con "Senti, signor 6 e mezzo ed io corro a obbedire! "Voglio un figlio da lui" - Ritengo che la maggior parte dei racconti di cuckold in cui la moglie viene messa incinta dall'amante siano pura invenzione, ma potrei sbagliarmi. Dopotutto, la coppia dovrebbe vivere con questa decisione per tutto il resto della vita. Ma certamente, se desideri sentire di aver "perso" tua moglie nei confronti di un altro uomo, il fatto che lei ne resti gravida ne sarebbe una feroce conferma! Non esprimo giudizi su questo, mi limito a considerare che molti cuckold sono molto eccitati nel trovare il test di gravidanza sulla credenza quando lei è andata ad un appuntamento. Guardare o Aspettare? Si discute molto su che cosa sia più eccitante: se guardare tua moglie a letto con un altro uomo o aspettare a casa (o in qualsiasi altro posto) mentre lei è fuori con lui. Di norma il cuckold ha ben poco da decidere in proposito: sua moglie si troverà a suo agio in uno o nell'altro caso e sarà quello il caso che gli toccherà . Trovarti una scena di sesso davanti agli occhi e vedere - ancora ed ancora - che la donna che osservi in preda alla passione è tua moglie può toglierti il fiato. Persino mentre si fa sesso è assai complesso osservarlo. Già il vedere un pene maschile che scivola dentro e fuori da una vagina è una vista stimolante, ma quando è la vagina di tua moglie è travolgente. Osservare (e sentire) gli orgasmi travolgente al quadrato! D'altra parte, se il cervello è il più potente organo sessuale, resta molto da dire a proposito del cuckold seduto a casa a masturbarsi mentre si chiede che cosa sua moglie e l'amante stiano facendo ora .Se credete che gli adolescenti si masturbino molto, posso assicurarvi che si tratta di dilettanti a confronto di un cuckold alla sesta ora di attesa! Cream Pie (Torta alla Crema) Mi verrebbe da dire che di questo tema si è parlato fin troppo, se non fosse che mi eccita da impazzire (e quasi ogni altro buon cuckold). Che si tratti di sottomissione o umiliazione, leccare lo sperma di un altro uomo dalla vagina di vostra moglie è il numero 1 della classifica! Perché? Penso che si tratti di molti tabù maschili raggruppati assieme: Gli uomini non sono soliti ingoiare sperma (perlomeno non se eterosessuali) Ci si aspetterebbe che un uomo difenda la castità / purezza di sua moglie a costo della vita. Eiaculare in una donna è un forte simbolo di possesso. Vedere lo sperma di un altro uomo nella parte del corpo più intima di tua moglie è prova evidente che non sei il solo (e forse neppure il più importante) uomo nella sua vita o perlomeno nel suo corpo. Se c'è qualcosa che dimostra in modo chiaro che tua moglie non ti è fedele, è la vista dello sperma che cola dalla sua vagina, quando sai bene di non avercelo messo tu. I pornografi possono pure essere bravissimi a usare sapone liquido per le fotografie, ma quando ti trovi faccia a faccia con quella scena non avrai alcun dubbio.L'unico modo in cui quello sperma può essere finito nella vagina di tua moglie è che lei lo abbia fatto godere. Una "CreamPie" (torta alla crema) annuncia: "Non solo ti ha fatto cuckold, ma lo ha fatto anche per bene!"Lo sperma non ha un buon sapore. Se sei fortunato, non fa proprio schifo. Leccarlo, specialmente se è abbondante, è molto, molto difficile e enfatizza l'umiliazione che stai subendo da tua moglie. Se devi farlo davanti al suo amante, mentre tua moglie lo bacia e abbraccia, il tuo ruolo sarà chiarito aldilà di ogni possibile dubbio a tutti i presenti - specialmente se loro due ridono della tua difficoltà nell'ingoiare tutto! Per tutte queste ragioni, molti cuckold considerano la creampie una delle più eccitanti fantasie e una delle esperienze più erotiche e coinvolgenti. Una nota a proposito delle "Mogli Puttane" Ci sono alcuni uomini che desiderano che le proprie mogli siano delle "troie"; che facciano sesso promiscuo in maniera indiscriminata e via dicendo. Ho sentito ben pochi cuckold esprimere questo desiderio, e penso che dipenda dal rispetto assoluto che portiamo alle loro mogli. Inoltre, correggetemi se sbaglio, ma penso che ben pochi cuckold si riferirebbero alla propria moglie chiamandola "puttana" (e se lo fanno, farà freddo all'inferno prima che possano avere una chance con lei!) Controindicazioni (da leggere assolutamente) E dunque, considerati tutti questi aspetti positive, che cosa ci può essere di sbagliato? Un sacco di roba! Anzitutto, per chi voglia lanciarsi in una situazione cuckold è bene che la coppia abbia una relazione meravigliosa, positiva e franca. La fantasia diventerà reale, ed entrambi devono essere in grado di esprimere ciò che stanno provando, ed essere in grado di uscire dalla situazione qualora diventasse ingestibile o pericolosa. Nelle parole di un cuckold: "Tu e tua moglie dovete amarvi moltissimo. Questo amore, questa comprensione, questa volontà di comunicare apertamente e con onestà deve assolutamente esserci, altrimenti né voi, nè il vostro matrimonio in qualsiasi modo lo intendiate, potrà sopravvivere." Il Sesso è estremamente potente. C'è una ragione per cui viene continuamente utilizzato dai pubblicitari! Non pensiate che vostra moglie possa fare sesso con un altro uomo senza provare nulla per lui (a meno che non sia una esperienza terribile, come vedremo più avanti). In realtà, il cuckolding è ben più pericoloso del comportamento da "hot wife", perchè la fantasia ultima del cuckold è che lei finisca con il valutare l'amante di più che se stesso! Perciò, andateci piano. Ho avuto contatti con molte coppie che hanno coltivato questa fantasia ma che ai primi timidi tentativi di renderla reale si sono trovati a non gradirlo per niente. E li applaudo: ci sono già abbastanza divorzi. "Quali sono I nostri limiti?" Questa è una domanda che può sempre tornare a galla. Se entrambi vi amate, e vi avvicinate al cuckoldismo per provare nuove esperienze, potreste facilmente venire travolti dall'apprensione riguardo a come l'altro stia vivendo la situazione, e se l'ultimo passo compiuto sia oltre il confine del lecito. Per voi donne, c'è un metodo infallibile per capirlo, si chiama il "Metro Pisello"! Se vi mettete a parlare del fatto di incontrare un altro uomo per la prima volta piuttosto che di andare con lui in crociera per una settimana, il pisello di vostro marito vi dirà se questa è una Ottima Idea o se vi state spingendo troppo oltre.Tenete presente in special modo che una volta che vostra moglie ha un amante, questi non sparirà come quando spegnete il videoregistratore. è reale, e la sua presenza nelle vostre vite è altrettanto reale. Come ha detto un cuckold, "l'umiliazione è assolutamente vera. Non scompare dopo che ti sei masturbato tre volte di fila. Il suo amante è ancora è lì." Per cui, amici, questa è una cosa che non potete rimettere a posto. Potete smettere, ma non potete disfare quel che avete già fatto. Se un marito non vuole vivere con la consapevolezza che la propria moglie preferisce il suo amante, o che desidera stare con lui, o che quei tre centimetri in più per lei contano eccome, allora è meglio che non inizi neppure questo gioco. Agli uomini posso solo dare un suggerimento. Una regola che nel mio caso ha stabilito Anna fin dal primo giorno: Lasciare alla moglie assoluto diritto di veto su ogni cosa, in ogni momento. Diritto di alzarsi e uscire da un ristorante, una stanza d'albergo o nel bel mezzo di una conversazione. Diritto di annunciare che non ha più intenzione di vedere una data persona, di esprimere il suo disagio su qualsiasi cosa che gliene crei. Diritto di avere un amante fisso e pronto a barattare la rinuncia all’amante fisso con la fine totale e per sempre del gioco. E in ciascuno di questi casi, il marito deve esser pronto a sostenerla completamente. Quando si è resa conto che dicevo sul serio (temeva di deludermi - ma le ho spiegato che non sarebbe stato quello che desideravo se lei non ne avesse goduto), questa consapevolezza le ha dato piena libertà di testare i propri limiti. Ad ultimo, occorre esser realisti. Internet è fantastico, ma tutti i rischi che riguardano i ragazzini online riguardano anche gli adulti. Le persone non sono sempre ciò che sembrano, e alcune possono essere anche non perfettamente normali. Parlate molto - molto - a lungo prima di accordarvi per un incontro! Iniziate con la email, passate a MSN e poi parlate al telefono. Se temete di venir riconosciuti o rintracciate usate telefoni con numero segregato o pubblici. Suggerisco decisamente una prima cena di incontro (e buone maniere: è sempre il cuckold a pagare il conto!) con ben chiara la premessa che per quella sera non avverrà niente altro che una cena. Questo permetterà a tutti di incontrarsi faccia a faccia e darà alla moglie la possibilità di valutare se desidera o meno finire a letto con quell'uomo. Il fatto che sia una serata senza sbocchi intimi le dà tempo di riflettere con calma se dire si o no, senza il marito o il pretendente ad alitarle sul collo. E come dicono nei telefilm: "fate attenzione là fuori." I cuckold sono di norma persone ordinarie, con una loro vita, un lavoro e dei bambini. Non ci tengono a finire sulla prima pagina di qualche giornale scandalistico. Usate pseudonimi e altri accorgimenti per restare anonimi e non rintracciabili finchè non conoscete molto bene il "terzo incomodo."
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13 years ago
admin, 75
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Come divenni il bull fisso di una fantastica sweet
Questo racconto è un pò diverso dal solito. Mi farebbe piacere un vs. commento con MP, se vi intriga più questo genere o i ..classici. Il mese scorso sono stato con degli amici in Dalmazia. Eravamo un bel gruppo di imbarcazioni. Circa una ventina. Per limitare i rischi della traversata era stato organizzato un raid a cui potevano aderire tutti. Nel gruppo vi erano 6-7 cabinati . Uno in particolare era molto grande ed aveva 6 posti letto. Stranamente però vi era su solo una coppia. Lui sui 55 anni con l’aria da professionista affermato e lei una 40 peperino, solare e simpaticissima. Stavano quasi sempre per fatti loro e lei sempre sul ponte a prendere il sole in perizoma e seni al vento. Un fisico da far invidia alle ragazze del mio gruppo. Il terzo giorno gli amici vollero partire presto per l’ennesima baia da scoprire, ma io non avevo tanta voglia di farmi varie ore di gommone per stare poi come lucertole al sole e così decisi di rimanere nel paesino dove alloggiavamo. Verso le 9 ero già in giro per i negozietti di souvenir ed entrai in uno che vendeva costumi. Stavo dando un’occhiata a quelli da uomo, quando mi sento chiamare dal reparto femminile dalla signora 40enne di cui dicevo prima. La vedevo felice di incontrarmi e mi ha chiesto subito perché solo. Dopo averle spiegato il motivo, insistette che andassi con loro ad una baia poco distante. Però prima voleva un consiglio per l’acquisto dell’ennesimo costumino, visto che il marito non le dava retta e preferiva fumare al bar vicino. Prese due costumi e mi pregò di seguirlo ai camerini. Dopo pochi minuti si affacciò per chiedermi di entrare, visto che da sola non sapeva scegliere. Aveva addosso un perizoma mozzafiato e un reggiseno microscopico. Rimasi incantato e se ne accorse. Come tutte le donne maliziose ed esibizioniste si capiva che ne fosse lusingata. Senza farmi uscire si tolse il costume per provare l’altro e me la trovai nuda a 20 centimetri. Mi chiese se la cosa mi imbarazzasse ed ovviamente le dissi che guardare una così bella donna poteva solo farmi sognare… Sorridendo maliziosamente mi disse che ero un raffinato adulatore e che sicuramente alle donne del gruppo non ero passato inosservato. Mentre si cambiava “innavertitamente” e “involontariamente” strofinò lentamente il suo bel culetto sul mio “pacco”, che già trovava difficoltà a stare negli slip. Rialzatasi mi guardò intensamente negli occhi e mi disse…fortunata la donna che può averti fra le sue braccia. Una affermazione che poteva dire tutto e nulla e non me la sentivo di prenderla come sponda per provarci. Poteva non riferirsi a quello che, in prima battuta, mi era passato per la mente… Passammo dall’albergo dove alloggiavo (loro dormivano nell’imbarcazione) per prendere il necessario per la giornata di mare che ci attendeva e raggiungemmo il marito alla barca. Nel tragitto mi feci più audace e le dissi che avevo sempre sognato di dormire su di una barca con il leggero dondolio delle onde, abbracciando e facendo l’amore con una bella donna per tutta la notte. Lei mi guardò con un sorrisino malizioso e mi disse che anche lei era molto attratta da quella fantasia, ma purtroppo con il marito non poteva succedere, visto che gli piaceva guardare e non …partecipare. Pensavo di aver capito male e quindi replicai che a molti uomini piace guardare dei film hard mentre…e lei aggiunse che il marito adorava guardare il tutto dal vivo…calò fra noi immediatamente un silenzio imbarazzante. Intanto eravamo arrivati e lei corse dal marito ad avvisarlo che quel giorno avrebbero avuto un ospite in barca e lui gurdandomi mi sorrise e a bassa voce aggiunse…ci divertiremo un mondo… Salpò e si diresse verso una baia isolata a 4 miglia dal porto. Ancorò la barca e si tuffò subito in mare. La moglie intanto stava uscendo dalla cabina totalmente nuda con il perizoma in mano. Io rimasi a guardarla venirmi incontro. Strizzandomi l’occhio mi disse che non aveva lasciato il perizoma nella stiva per evitare di doverlo poi andare a prendere in caso si fosse avvicinata qualche imbarcazione con dei guardoni a bordo. Ci stendemmo al sole ma non mi tolsi il costume….sapete un bel corpo femminile nudo poteva essere piacevole a guardarsi anche senza dover per forza pensare al sex, ma un uomo con un cazzo grosso e duro ..non era poi così “innocente” …Ada, così si chiamava, però insistette di mettermi nudo, altrimenti lei si sarebbe sentita imbarazzata. MI tolsi i boxer e cercai di far finta di niente, ma il mio…lui…non aveva nessuna intenzione di essere indifferente alla donna che avevo accanto. Lei non riuscì a non guardarmi insistentemente fra le gambe e mi disse che aveva visto giusto…le donne che potevano avermi fra le braccia erano fortunate. Ci stendemmo al sole e, forse perché avevo dormito poco quella notte, entrai in una forma di piacevole torpore. Dopo un po’ iniziai ad avere una sensazione strana di “umido” al cazzo. Aprii gli occhi e vidi Ada, con una dolcezza infinita, prendersi cura del mio cazzo. Se lo carezzava e succhiava come un gelato e, appena si accorse che ormai sveglio, iniziò a far scorrere la lingua con maggior pressione e succhiarlo con decisione. Mi guardò e mi disse “ visto che non ti sei deciso a lanciarti…ci ho pensato io” Adoro gli uomini così discreti, che non allungano le mani solo perché hanno accanto una donna nuda! Ormai in un attimo ebbi la conferma che era una coppia con lui cuck e presi in mano la situazione. L’abbracciai e la baciai infilandole la lingua fino in gola, la sentii vibrare fra le mie braccia e vulnerabile. Con un misto di dolcezza e virile decisione le feci scorrere le mie mani e labbra su tutto il suo corpo, la sua figa era già un lago e ci affondai prima delicatamente poi con decisione con la lingua. Iniziò a gemere e spingere il bacino verso di me. Sentivo in lei ormai la voglia irrefrenabile di essere presa. Avrei voluto sfondarla immediatamente, ma sapevo che con “l’attrezzo” che mi ritrovavo le avrei fatto male e non volevo. Dolcemente ed con leggera pressione iniziai a penetrarla. Mi sentivo risucchiato, ma continuai a penetrarla con una lentezza esasperante. Tremava dal desiderio e capivo che non aveva mai provato un gioco del genere: 4-5 spinte in cui entravo lentamente di 6-7 cm e una profonda in cui la riempivo tutta dei mie 20 cm. L’avevo portata al limite dell’orgasmo, ma riuscivo a non farla andare oltre. Si contorceva sotto di me, implorandomi di sfondarla. Quella piacevole tortura la feci durare 10-15 minuti. Poi le permisi di salirmi sopra e, in maniera convulsa, si avventò e si sfondò da sola. Ebbe un orgasmo potentissimo, esplosivo e mi crollò addosso esausta. Mi confessò che mai aveva provato un orgasmo così potente e che non aveva assolutamente immaginato che potessi essere così esperto. Intanto vidi, seduto a 3-4 metri il marito con il suo cazzetto mezzo moscio segarsi, infilandosi un vibratore anale. Anche Ada se ne accorse e con un atteggiamento vezzeggiativo gli disse: “ Cornutello mio, ecco un uomo che mi fa sentire femmina! Ti amo tantissimo perché sai che con il tuo pisellino non puoi donarmi questi piaceri e ti vedo felice che altri mi facciano godere veramente” Ripresi fra le braccia Ada e la strinsi forte, e con tanta dolcezza, iniziai nuovamente a baciarla dovunque. Lei mi vide ancora durissimo e mi chiese, ma tu non vieni? Le dissi che per me il piacere è rimanere per ore al culmine dell’eccitazione e di non preoccuparsi per me, che quando l’avrei vista totalmente appagata le avrei donato il mio seme nel suo fantastico culetto. Mi guardò intensamente negli occhi e mi confessò a voce bassa che lo faceva raramente e solo con il marito, ma che le sarebbe piaciuto che la aprissi tutta anche lì. Sentiva che poteva lasciarsi andare con me e che voleva anche soffrire pur di donarsi totalmente. Guardò il marito e lo pregò di lasciarci soli. Lui la baciò sulle labbra e le disse ti amo infinitamente. Prese il tender e andò a riva. Ada aveva voglia di essere la mia donna, la mia amante, far l’amore con me e lui lo avrebbe solo distratto. Poi gli avrebbe raccontato tutti i dettagli e lo avrebbe segato mentre lo faceva, ma ora voleva essere la mia donna. Passammo ore di intensa passione. Ebbe un’infinità di orgasmi e al tramonto mi disse che era pronta a donarmi il suo splendido culetto. Confessò che mai si era sentita così legata, al primo incontro, ad un bull. Si mise a pecorina, spezzando la schiena, in una posizione in cui si offriva totalmente a me indifesa e vulnerabile. Il suo roseo fiorellino anale pulsava. Si sentiva pronta al sacrificio per il suo bull. Tante volte avevo incontrato donne che volevano essere aperte in due e soffrire per una forzatura anale, ma stavolta era diverso volevo donarle solo puro piacere senza farla soffrire. Iniziai a giocare con la lingua sul suo ano, poi dolcemente con uno, poi due ed infine tre dita. Facevo scorrere la saliva dovunque. L’ano luccicava alla luce del tramonto della mia saliva. Quella carezza anale la fece gemere e pregarmi di prenderla, non resisteva più a quella dolce tortura. Appoggiai la punta del mio cazzo sull’ano e cercai di rilassarmi per ridurre un po’ la consistenza del pene. Continuai a far scorrere sull’ano la punta finchè la sentii meno gonfia e dolcemente iniziai ad entrare. Lei si contrasse, ma mi venne ugualmente incontro. Uscii un attimo e ricominciai a penetrarla per 2-3 cm. Ormai l’ano si stava schiudendo e lei non vedeva l’ora. Entrai con tanta dolcezza e lentezza che lei rimase sconcertata dal non aver provato alcun dolore e si toccava l’ano perché non ci credeva che ero entrato quasi tutto. Ormai l’inconscia preoccupazione di soffrire le era passata e iniziò a spingere il culetto verso di me per sentirsi totalmente piena. Allora la presi per i fianchi, le feci sentire le mie mani forti e la mia presa sicura. Nel vederla e sentirla così infoiata mi eccitò così tanto che il mio cazzo si gonfiò di nuovo al suo massimo. Divenne un palo d’acciaio, grosso e duro. MI gridò che si sentiva totalmente aperta, ma le piaceva e non provava alcun dolore. Allora iniziai a sfondarla con forza e violenza. Ada iniziò a farfugliare per l’eccitazione, si sentiva una cagna in calore sotto il suo montone. L’orgasmo, dopo 6 ore iniziò a montarmi inesorabile. Era una sensazione intensissima. Anche in lei iniziò a montare un orgasmo fortissimo e dopo 10 minuti esplodemmo insieme provando un piacere infinito….accasciandoci uno sull’altra. Non volevo più uscire da lei. Mi guardai intorno e vidi sul ponte il cornuto incantato. Appena ci riprendemmo Ada andò ad abbracciare il marito e capii che dovevo lasciare loro la giusta intimità. Andai sotto coperta a lavarmi. Appena risalii vidi Ada ancora abbracciata a suo marito che le carezzava i capelli come si fa con una bambina. Quando mi vide baciò intensamente il marito e scese per rinfrescarsi ed lui mi pregò di poter essere il bull fisso della moglie. In 2 anni avevano incontrato c.a. una alcuni bull, ma con nessuno l’aveva vista così presa … Come ogni donna, lei non se la sentiva di chiedermelo, perché non avrebbe sopportato un mio rifiuto o un mio assenso “forzato”. Avrei potuto incontrarla anche da solo ed a casa loro o dove volevo. A lui sarebbe piaciuto anche solo sentire i suoi racconti la sera. Anzi se potevo liberarmi, voleva organizzare con me, una vacanza in 3 in barca lungo le coste della Croazia, senza altri amici. Così avrei potuto scoparla tutti i giorni per tutto il giorno per tutta la settimana….una esperienza unica. Ada intanto era risalita e mi guardava interrogativa, mi avvicinai, l’abbracciai e le dissi: tesoro anche per me è stata un’esperienza unica e mi lusinga che tu voglia che io sia per te un vero amante. Mi baciò con un intensità unica, guardò il marito, mi baciò nuovamente e poi corse da lui ad abbracciarlo come una bambina felice che aveva ricevuto il più bel regalo della sua vita: “ Grazie amore, sei un cornuto meraviglioso che ogni vera femmina vorrebbe avere accanto”.
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13 years ago
admin, 75
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[vero] coppiamaster: resoconto nostro schiavo m.
Grazie Padroni, l’esperienza di sottomissione che mi avete permesso di vivere è stata per me veramente unica e straordinaria, ed oggi dopo avere passato la notte sveglio ed eccitato a pensarvi, posso dirlo con consapevolezza. Come avrete capito si è trattato della mia prima vera volta sebbene abbia gia' avuto due incontri ma decisamente deludenti e poco coinvolgenti. Adesso che penso a ciò che e accaduto mi permetto di sentirmi Vostro schiavo: è così perche' ho avanti agli occhi lo sguardo e l’espressione del Suo volto della Mistress, nelle orecchie la Sua voce. Desidero la mia bocca riempita da Suoi piedi, desidero baciare le Sue fruste. Oggi sopporto poco la maglia sui miei capezzoli che mi fanno male ed ogni movimento mi ricorda il perche' del dolore e scusi se mi permetto: il mio culo è Suo. Lo avete capito, ero teso, un po’ spaventato e questo perche' quando l’ho vista scendere dalla macchina, l’ho vista camminare disinvoltamente e farmi accomodare nella Vostra auto, ho sentito che non sarei riuscito più a negarVi nulla. Il Padrone ha una voce ipnotica e Lei Padrona un magnetismo naturale. In macchina è stato molto eccitante obbedirLe, massaggiare baciarLe i piedi dopo averLe tolto le scarpe; sentire la loro delicatezza al tocco della mia lingua e la decisa forza della Padrona quando spingeva i Suoi piedi su di me e nella mia bocca. “In macchina, una sera d’estate ancora luminosa, passando nella strada di un paese, potenzialmente visto da passanti ignari mentre bacio i piedi a una Donna che per le ore successive metterà a nudo le mie fantasie erotiche realizzandole ben oltre le mie aspettative rendendomi fisicamente ed emotivamente consapevole del mio ruolo di schiavo.” Nudo e bendato avanti ad estranei: eccitante nella sua semplicità. Quando mi avete tolto la benda la Mistress si è mostrata in tutta la sua bellezza….una bellezza potentissima al punto che mi sono permesso di parlare senza che mi venisse ordinato pronunciando le parole “Lei è una Dea”. Lei in piedi sulle Sue scarpe rosse vestita di un corpetto in pelle rossa ed una gonna in lattice: “guarda”! Condotto al guinzaglio a carponi per il Suo piacere. Mi ha procurato brividi di eccitazione su tutto il corpo con le Sue unghie, mi ha torturato i capezzoli scoprendoli come intensamente erogeni, mi ha frustato. Lasciato disteso supino avete aspettato un’altra coppia, io non lo sapevo ne l’avrei mai immaginato. Così disteso con la faccia sul pavimento ho sentito le vostre voci, avete brindato, chiacchierato e guardato il Vostro schiavo disteso nudo nel Vostro salotto. Dentro di me mi sono vergognato moltissimo ma nello stesso tempo la cosa era eccitante, straordinariamente eccitante e sinceramente a quel punto avreste potuto chiedermi di fare qualsiasi cosa anche per i vostri ospiti e l’avrei fatta. L’espormi così a terze persone senza dirmelo prima, è stata una manifestazione di potere che mi ha umiliato: un altro uomo ed una donna mi guardavano mentre la Padrona mi usava a Suo piacimento e mentre mi penetrava con un “anal plug”. Avrei voluto sentire dalla loro voce cosa pensavano di me. Tutto questo mi eccita e mi spaventa perché per Voi credo potrò superare ogni remora e godere a pieno di questa mia attrazione per il BDSM. Quando mi ha strizzato i capezzoli per l’ultima volta da sdraiato avrei voluto pronunciare la parola di sicurezza perche' mi ha fatto veramente male ma non ne avevo il coraggio l’idea di deluderVi, in presenza di altri vostri ospiti, me lo ha impedito. Preferivo soffrire e soddisfarLa all’interrompere la tortura. La devo ringraziare perche' quando legato in piedi ed appeso agli stipiti della porta le ho confessato di provare dolore ai capezzoli e lei ha sospeso la tortura sebbene io non avessi pronunciato la parola di sicurezza: grazie. Stupendo nella sua “teatralità” e stato l’essere appeso agli stipiti della porta con le polsiere e con un gancio “anale” e quindi venir frustato da entrambi. Estremamente eccitante in quella condizione è stato ascoltare due uomini e due donne godere a letto mentre lo schiavo attendeva legato ed appeso al “culo” L’essere sodomizzato da Lei in quel modo, intendo dire con tale violenza mi ha procurato dolore e piacere allo stesso tempo ed il piacere è stato amplificato dalla sensazione che Lei stesse traendo piacere dal possedere lo schiavo. Se si aggiunge poi che erano presenti altre persone che guardavano ciò che accadeva credo di poter dire che l’esperienza è stata senza dubbio “forte”. Da ieri, se mi sara' concesso lecchero' sempre il mio sperma. Aggiungo con un certo imbarazzo che oggi il culo non mi fa male ma sento una sensazione di vuoto e, me ne vergogno, desidero essere sodomizzato ancora. Vedere la Padrona in piedi sul proprio corpo è stata per me una visione, all’inizio ho avuto paura, soprattutto quando stava in piedi sul torace ma poi avrei voluto lo rifacesse ancora e sinceramente spero che l’esperienza sia piaciuta alla Vostra ospite. La sensazione del ghiaccio sulla pelle e soprattutto sui capezzoli doloranti e intensa, inizialmente accentua il dolore mentre poi si ha la sensazione di stare meglio. Penso che provarla dopo la cera e la fustigazione credo possa essere eccitante. Sentire le mani della Mistress mentre scioglie il ghiaccio sul mio corpo immobile ti paralizza facendoti sentire letteralmente oggetto nella mani di Lei. Altrettanto eccitante è stato accorgersi di avere sopra il proprio corpo la Mistress e la Vostra Ospite: lo stupore per ciò che accade in quel momento è paralizzante al punto da stupirsi per il fatto di non accorgersene: in quel momento mi sono chiesto perchè lo fanno? Non pretendo certo risposte per Voi ovvie: perche' la Mistress lo vuole ed io sono lo schiavo. Credo che lo schiavo debba essere tenuta al guinzaglio e legato ai genitali: io ho provato la sensazione intensa si essere legato ai genitali alla stessa corda che legava il “gancio anale” ogni movimento anche mentre mi frustavate o mentre passavate da una stanza all’altra tirava il pene o sollecitava l’ano: se posso esprimere una mia sensazione: eccitante. Essere imboccato e dissetato dalla Mistress mi ha posto in una strana condizione di sudditanza e quando la Mistress o qualsiasi altro mi ha messo le dita in bocca facendomi leccare il mio sperma ho provato disgusto e piacere che immediatamente si sono trasformati nel desiderio di leccare tutto il mio sperma dalle dita che mi venivano infilate in bocca. Ieri sera prima di salutarci mi avete chiesto di esprimere un giudizio: certo lontana da me è l’idea di giudicarVi, anzi. Ma se mi è concesso, ripensando ora alla serata l’unico peccato è stato forse quello che io ho percepito relativamente a uno dei Vostri ospiti: mi è sembrato infatti che lui non fosse cosi coinvolto o forse interessato. Forse mi sbaglio e se così e me ne scuso. Un’altra cosa: a metà serata ho accusato male alla testa e credo che cio' fosse dovuto essenzialmente al collare e cio' senza dubbio mi ha reso piu' “teso”. Relativamente alle foto potete farne cio' che volete (visto che mi avete garantito che renderete non riconoscibile il volto, se volete potete pubblicarne qualcuna) confesso che mi piacerebbe vederLe o addirittura averLe ma rimango alle Vostre abitudini e decisioni. Mi scuso se ho dimenticato qualche episodio di questa stupenda esperienza di sottomissione, non l’ho fatto certo perche' non me lo ricordassi ma semplicemente perche' il desiderio di essere ancora Vostro schiavo mi tormenta e mi confonde non poco. Senza dubbio siete Padroni esperti e di esperienza e senz’altro avete avuto altri schiavi o schiave. Spero di averVi soddisfatto e spero di poterVi incontrare nuovamente per esplorare i confini che ieri abbiamo visto ed esplorato. Grazie Vostro Schiavo M.
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13 years ago
admin, 75
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Davvero bello
E' successo ! sn andato in un ufficio per una pratica amministartiva entro, dall'altra parte della scrivania una signora con occhali da vista non molto alta direi normale, le chiedo :dottoressa posso? lei con un breve sorriso mi fa accomodare si toglie gli occhiali e mi guarda, io gli epongo il problema, premesso che faceva caldo oggi, siamo all'ora di chiusura . lei si alza per aprire la finestra e abbassa la tapaprella, appena alzata mi accorgo che si trattava di una fica non stratosferica ma ben messa. gonna verde al ginocchio leggera che faceva vedere un perizoma nero molto arrapante, camicetta bianca con reggiseno che metteva in risalto due belle tettine. ma quello che mi ha impressioanto sono state le labbra, FANTASTICHE .... è ritornata a sedersi e si è messa in modo da fer vedere l'interno delle cosce, la troia ha notato che io la guardavo, a quel punto mi cade per terra la penna con la quale stavo firmando, mi abbasso sotto la scrivania e giro lo sguardo verso le gambe della d.ssa, in quel momento noto che lei con il piede ha tirato verso di se la penna, mi spingo oltre per recuperarela penna e le appoggio la mano sulla coscia , lei la prende e se la porta alla fica!!!!!!!!! a quel punto le apro le gambe e mi infilo con la lingua tra le sue cosce, non ci ho visto piu gli ho mordicchiato il perizoma e le 'interno delle cosce ho leccato e baciatp per circa cinque minuti quelle meravigliose cosce, fino a quando lei non mi ha preso la testa per portarsela alla fica io ho resistito ancoira un poco e poi sono entrato con lingua sotto queli perizoma fradicio , la troia era tutta bagnata un fiume scendeva dalle sue grandi labbra senza indugiare ho leccato tutto mentre le sue mani si impadrinivano del mio cazzo duro come una roccia . lo prende e se lo porta sulle labbra FANTASTICO NON CI HO VISTO PIU era quello che sognavo da quando l'ovista con quelle labbra truccate lo leccava da gran troia si massaggiava tutta la faccia come fosse un fiore mentre io la lekkavo e baciavo dappertutto, mi sono spinto giu e gli ho massaggiato il buco del culo con la lingua fino a faral implorare di volerlo dentro , cosa vuoi che devo fare dimmelo " voglio il tu cazzo sfondami ti prego" ho fatto spazio sulla scrivania l'ho disposta bene all'alltezza e dopo un ulteriore lekkatta e penetrazione con la dita l''ho infilzata con il cazzo fino farla sborrare di nuovo, è stato bellissimo quando stavo per arrivare ho tirato fuori il cazzo e l'ho sborrata sulle labbra, DIVINO ha goduto ancora e leccato il mio spruzzo che è stato davvero copioso, ha leccato tutto fino all'ultima goccia mentre io mi occupavo ancora della sua fica aperta e pèrofumata come un fiore leccando tutto quello che fuoriusciva!!!!!!! lei a quel opunto si pulisce mi bacia la cappeklla mi fa rivestire e mi confessa ," mi dispiace per la sua pratica non deve parlare con ma con la mia collega che è andata gia via deve tornare domani" ci salutiamo e io l'indomani torno speranzoso di ritrovarla li enntro al suo posto una signorina anche carina sbrigo el cose e gli chiedo della dottoressa , nessuno mi ha saputo dire chi era. spero di rivederla...........................
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13 years ago
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Avventura extraconiugale con un collega di lavoro
Sono una donna sposata ormai 52enne ma ancora piacente, una sera assieme ai miei colleghi di lavoro siamo andati a cena a casa di uno di loro, la cena si è protratta fino a mezzanotte e quando stavamo per andare via, lui il padrone di casa si offrì per accompagnarmi a casa, mi congedai dagli altri e mentre se ne andavano mi sedetti sul divano ad aspettare. Rimasti soli, lui si sedette accanto a me e mi disse: "Ancora qualche minuto e poi ti accompagno, dimmi ti è piaciuta la serata?" "Si moltissimo è stata bellissima". Si avvicinò ancora di più a me e mi dice: "Sarebbe bello finirla ancora meglio" Finsi di non capire ma sapevo benissimo quelle che erano le sue intensioni. Infatti mi mise un braccio attorno alle spalle e iniziò a baciarmi in bocca mentre con l'altra mano mi palpeggiava le tette, tentai di resistere, ma lui iniziò a sbottonarmi la camicetta e in pochi secondi mi abbassò il reggiseno e si mise a succhiarmi i capezzoli, sentii un brivido di piacere, mentre la sua mano si appoggiò sulle mie ginocchia, appoggiai la testa all'indietro mentre la sua mano cominciava a scorrere sulle mie cosce fino a raggiungere le mutandine, istintivamente aprii le gambe, mi accarezzo le mutandine e poi scostato un lembo introdusse le dita nella mia fica, ero tutta bagnata, a quel punto si inginocchiò davanti a me, mi sfilò le mutandine e iniziò a leccarmi la fica, con le labbra delicatamente mi afferrò il pelo e si mise a succhiarlo e a tirarlo, ero completamente in estasi, gli afferrai la maglietta e gliela sfilai e dopo qualche minuto gli chiesi di alzarsi, gli slacciai i pantaloni e glieli tolsi assieme allo slip, il suo grosso cazzo duro era spianato davanti a me mi avvicinai e lo presi in bocca facendogli un lungo pompino, poi gli leccai e gli succhiai le palle. A quel punto ci alzammo e andammo in camera sua, finimmo di spogliarci e ci sdraiammo sul letto e ci facemmo un bel 69, avevo il suo cazzo completamente in bocca e la sua cappella mi era entrata in gola, dopo circa 15 minuti mi fece sdraiare sul letto e apertemi le gambe mi infilò in cazzo nella fica e mi chiavò per più di mezz'ora, era stupendo, ebbi un fortissimo orgasmo e ancora inebetita, mi fece girare e mi penetrò nel culo, era la prima volta che prendevo un cazzo di dietro e fù stupendo, sentivo il suo cazzo scorrermi dentro e a quel punto ebbi un altro orgasmo, ancora più incredibile del primo e più lungo, fù tanto bello che nemmeno mi resi conto che mi aveva fatto girare di nuovo e aveva appoggiato la sua cappella tra le labbra, iniziò a sborrare come una fontana, riempiendomi la bocca e la faccia di sborra. Assaporai tutto quel liquido caldo e poi ingoiai tutto, con le dita raccolsi tutto lo sperma che avevo in faccia e me lo portai alla bocca e mandai giù anche quello. Poi lui si chinò su di me e ci baciammo di nuovo in bocca slingaundoci. Proprio in quel momento, suonò il cellulare, era mia marito. Gli inventai una scusa plausibile dicendogli che mi sarei fermata a casa di una amica per la notte. Lui evidentemente mi credette. Dopo di che tornai tra le sue braccia. Dopo alcuni minuti mi alzai e andai in bagno per lavarmi e lui mi segui. Ci infilammo sotto la doccia e lui mi chiese di chinarmi, lo feci ma non immaginavo quello che volesse fare, lo scoprii subito, mi puntò il suo cazzo nel viso e iniziò a fare pipi, fù incredibilmente eccitante sentire la sua pipì scorrere sul mio viso e su tutto il corpo, qundo ebbe finito, anch'io volli fare con lui la stessa cosa, questa volta fu lui a chinarsi e io aperta la fica gli feci la pipì in faccia, incredibilmente aprì la bocca e si lasciò pisciare in bocca, bevendola, non potevo crederci ma era così. Dopo di che ci facemmo la doccia e tornammo a letto, chiacchierammo a lungo e poi facemmo di nuovo l'amore e questa volta mi venne tutto dentro. Da quella sera per molte altra volte mi sono incontrata con lui.
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13 years ago
admin, 75
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Il grasso maiale
Nell’estate del 2011 mi trovavo in visita in provincia di Torino in un famoso parco molto bello ed ero quel giorno con una mia Cara Amica. Non starò a dilungarmi sulle bellezze faunistiche che ho visto e nemmeno mi dilungherò a descrivere la flora molto bella e rigogliosa, ma parlerò solamente di quel grasso MAIALE che incontrammo in un casolare. Si trattava del proprietario di questo rustico e ci aveva viste nel mentre portava nel recinto i suoi animali, e noi da lontano avevamo visto lui. A me in particolare interessava perché quel MAIALE stuzzicava la mia fantasia, e poi ero anche sicura che dal modo in cui insistentemente si voltava a guardare dalla nostre noi avevamo stuzzicato lui. Dissi alla mia Amica di avvicinarci sempre più allo scopo di poterlo valutare meglio, ma già come ho detto da dove eravamo noi si trattava di una cosa grossa, e più ci avvicinavamo e più nella sua faccia vedevo questa idea o perversione che gli frullava. Doveva trattarsi di uno abituato ad andarci di mano. Eravamo a una decina di metri oramai, e fui io a cercare di attirare la sua attenzione con la classica frase “mi scusi?!?” (gli diedi un pretesto per avvicinarsi a noi).Più si avvicinava e più quel MAIALE stimolava la mia fantasia, e già me lo immaginavo nudo dentro un porcile, cosa che comunque volevo fare e che avrei fatto. Si avvicino in modo molto veloce a noi lasciando un secchio che aveva tra le mani, e avvicinandosi non potei fare a meno di notare che continuava a squadrarci a me e alla mia Amica, ci guardava bene come evidentemente guardava le sue giumente. Venendoci incontro ci chiese se avevamo bisogno di qualcosa, e visto che lì eravamo solo noi e non vi era nessuna anima viva fui io a dirgli che volevo vederlo nudo ai miei piedi come un MAIALE. Vidi subito la sua espressione facciale mutarsi e assumere quella di un perverso e mi disse “subito Padrona, mi spoglio nella stalla per lei e la sua Amica”, mi colpì questo particolare che mi diede subito della Padrona, evidentemente doveva essere uno abituato o a smanettare in internet o ad avere fantasie perverse finora poco realizzate, forse per lui era solo questione di incontrare le Padrone giuste. Comunque sia andammo nella stalla che era lì vicino, e mi accorsi che effettivamente aveva anche un porcile con due grossi Maiali e che avrebbe fatto al caso nostro. Lui era un omone di una quarantina di anni e nel mentre si denudava continuava a chiederci come un ossesso che cosa volevamo che facesse per noi. Io lo dissi subito, volevo vederlo nudo in mezzo a quei Maiali e lui si precipitò nel porcile senza farselo dire due volte. Era bello vederlo sguazzare nel porcile tra il fango e il letame, e nutrirsi anche di quello che dava ai suoi Maiali. Mi piaceva tanto Passammo quella giornata tra giochi vari di dominazione e trampling, e vedevo che a quell’omone non sarebbe bastata una giornata per soddisfare i suoi capricci, ci richiedeva sempre di più. Passammo un due orette a giocare prima di congedarci da lui che pregandoci ci chiedeva di non sparire e che era disposto ad incontrarci nuovamente dove volevamo, anche di nuovo lì se quei giochi ci erano piaciuti. Gli lasciammo un nostro biglietto da visita in modo che potesse prendere contatto con noi, perché tra l’altro mi piaceva come slave, era grassissimo e ubbidiente. Gualen
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13 years ago
admin, 75
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Luci di periferia
Avevo accompagnato gli amici a casa e continuavo dritto per la mia strada nella mia utilitaria, dedita ad ingoiare l'asfalto nero. Non avevo voglia di rientrare a casa e proseguì il mio tragitto senza meta con le note alla radio di un Ranieri giovane che ha perduto l'amore. Qualche minuto dopo un buco nero affamato nel torace fatto di notte, buio e lussuria si insinuò su tutto il mio corpo fino a raggiungere pesantemente il cervello. Mi diressi al cancello dell'autogrill sulla statale 18 che permetteva l'entrata in autostrada. parcheggiai la macchina fuori dal cancello e mi diressi a piedi nei wc dell'autogrill. I bagni erano completamente vuoti. Persi del tempo nel lavare le mani e fare finta di urinare, ma evidentemente non era serata. Andai al bar a bere un caffè e dopo qualche minuto mi ritrovai nell'area di parcheggio dei tir a fumare la mia sigaretta nel buio della notte. Poggiato su di un muretto a smanettare il suo cellulare c'era un uomo sui 35 anni, indifferente e non curante. Pensai di ritornare in macchina quando l'uomo si alzò dal muretto e mi venne incontro. "buonasera" mi disse con un sorrisetto angelico quanto diabolico e continuò la sua camminata uscendo dal cancello e ritrovandosi sulla statale 18. Gli andai dietro e ritornai alla mia macchina, quando mi accorsi che un altro uomo sui 40 sostava poggiato sulla mia auto. Cercai di intravedere bene i suoi lineamenti da lontano mentre continuavo a seguire con la coda dell'occhio l'altro uomo che spariva nel buio di un rudere vicino all'area di sosta. Non mi curai dell'uomo sulla mia auto e decisi di addentrarmi anche io nella penombra della vecchia casa cadente. Era tutto buio ma pian piano le pupille si dilatarono e iniziai ad abituarmi alla vista. Dov'era finito l'uomo? una scala scendeva giù verso un giardino fatto di canne ed erbacce. Arrivato giù vidi l'uomo difronte a me con il suo cazzo enorme tra le mani. Non dissi una sola parola, ne ci fu il tempo di dirci i nomi, mi ritrovai in ginocchio ad assaporare con tutta la mia avida bocca la nerchia dello sconosciuto appena abbordato. Continuai alcuni minuti a lavorarlo di bocca con giochi di lingua, labbra, mani e gola quando improvvisamente due mani forti dietro le spalle mi spinsero altrove. Ebbi paura per un istante quando vidi difronte a me il cazzo nerboruto e grosso dell'uomo che sostava sulla mia macchina. Era una trappola! I due erano AMICI. Un fuoco fatto di punte di spada mi attanagliò il petto e la situazione si fece così eccitante che senza preavviso anche il secondo cazzo mi penetrò la bocca scopandomela a dovere. Mi alzai e contemporaneamente i due si abbassarono e con molta cura iniziarono a giocare col mio cazzo che avevo fatto uscire dai jeans qualche secondo prima. Sembrava che i due fossero delle macchine del sesso! andavano avanti e indietro a succhiarmi l'uccello con una sincronia unica. Poco dopo il più giovane poggiò le sue mani su un muro divaricando le gambe e mostrandomi il suo culo voglioso con un buchetto liscio e depilato a fargli da contorno. L'altro uomo mi diede un preservativo. Mi inginocchiai e mentre mi infilavo il condom cominciai a sprofondare la mia lingua su quel bel buco caldo ed invitante, poi mi alzai e lo infilzai di colpo. L'uomo iniziò a gemere e godere e piu' ascoltavo i suoi gemiti più il mio cazzo lo stantuffava con fervore. Poco dopo sentì improvvisamente il cappellone dell'altro uomo insinuarsi sul mio bucchetto tra le mie chiappe. Non ci credevo, stavo per essere penetrato da quel cazzone grosso e duro mentre il mio ne scopava un altro. Lo sentì dentro tutto d'un fiato. Ero veramente in trappola! Sembrava di stare in una danza aborigena, i nostri cazzi entravano ed uscivano bagnati dei nostri odori. Godevamo tutti e tre come pazzi, io più di tutti, era la prima volta a provare la magnifica sensazione di essere scopato dal un bel cazzo mentre il mio scopava un bel culetto glabro e tondo. Andammo avanti per un quarto d'ora circa, poi togliemmo i preservativi e sentì arrivarmi sulle chiappe una forte ondata di sperma sulla guance del deretano. Ero troppo eccitato, scoppiai anche io sulle chiappe del mal capitato che aveva il suo orgasmo in contemporanea col mio. Godemmo davvero tanto, dopo aver pulito il nostro sedere ci ricomponemmo e mi ringraziarono con un italiano davvero elementare. Scoprì solo dopo che non erano italiani, bensì inglesi in vacanza. Li ringraziai veramente tanto e mi diressi alla macchina. Accesi la radio e il buco nero che attanagliava il mio petto era svanito, ero sazio!
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13 years ago
admin, 75
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Al ristorante
Siamo una coppia 48nne romagnola con lei molto bella, mora, gran culo, caldissima, io ben dotato ottimo linguistae molto celebrale. Non siamo degli abitué però ogni tanto ci piace trasgredire, un mercoledì di fine maggio decidiamodi andare a cena in un ristorante a Lido di dante, x chi non lo sa lì c’è una spiaggia naturista e c’è anche un certo giro. Il cameriere ci fa accomodare in un tavolo un po’ defilato della sala, vicino a noi sono seduti due singoli in un tavolo da quattro, penso aspettino qualcuno e infatti dopo un po’ li raggiungono una coppia, lei sui trentanni , biondina, molto bella, mini vertiginosa tacchi da 12 cm, anche lui niente male biondo, alto vestito sportivo. I tavoli sono molto vicini e ogni tanto anche senza volerlo ci giungono delle parole, delle mezze frasi e da queste capiamo che i singoli sono due bull e la coppia è molto servizievole e ubbidiente. Al caffè mia moglie mi fa cenno di guardare sotto al tavolo, uno dei singoli le ha infilato la mano fra le cosce e con voce un po’ alta perché i vicini di tavolo sentano le ordina di togliersi le mutandine, lei si guarda in giro vede che noi la stiamo guardando, è titubante allora lui le sussurra qualcosa che noi non capiamo e lei imbarazzatissima e tutta rossa si alza leggermente sulla sedia e se le sfila mettendole sul tavolo. Notiamo che nel tavolo di fianco a noi ci sono altri due singoli che hanno seguito tutta la scena e ci stanno sorridendo. Noi x non passare x dei guardoni guastafeste ci alziamo e usciamo. In auto noto che quella situazione ha fatto effetto su mia moglie ha le gote rosse ed è eccitatissima, ci avviamo verso la spiaggia e scesi dall’ auto ci sediamo su un grosso sasso alla fine di una scogliera le chiedo anzi le ordino di darmi le sue mutandine, lei mi sussurra – sei un porco – poi lentamente si alza la gonna se le sfila e me le porge, il cavallo è tutto bagnato. Incomincio a toccarla, lei chiude gli occhi e allarga leggermente le cosce, in un orecchio le sussurro -se te lo avessi ordinato al ristorante di togliertele avresti ubbidito?- - forse si, ma tu non me lo hai chiesto-. Intanto noto che uno dei due singoli che erano di fianco al nostro tavolo sta venendo verso di noi, lei non può vederlo perché gli è di schiena, a tre metri da noi si ferma e senza farsi sentire se lo tira fuori, io facendo in modo che anche lui senta, le sussurro – se adesso venisse quel singolo del ristorante, si abbassasse i calzoni tu che cosa gli faresti- intanto continuavo a toccarla in modo sistematico e quando sentivo che era prossima all’ orgasmo smettevo per poi ricominciare appena si era calmata un po’. –glielo prenderei in mano , lo masturberei un po’ e poi me lo metterei in bocca e lo succhierei fino a farlo godere- -e se ti volesse anche scopare?- - allora gli darei anche la figa e gli direi di godere dove vuole lui -. – lo sai che è proprio dietro di noi e ha sentito tutto- lei ha aperto gli occhi lo ha visto e fulminandomi con uno sguardo – porco mi fai fare la figura della puttana così, adesso ti faccio vedere!!! Si volta verso di lui, allarga le gambe facendogli vedere che è senza mutandine, lui si avvicina allunga una mano sulla nuca di lei e la attira verso il suo uccellone, lei apre la bocca e in un attimo ce l’ha tutto in gola, lui comincia a chiavarla in bocca con prepotenza, lei gli mette le mani sui fianchi x cercare di opporsi a quella penetrazione ma lui è più forte, le vengono le lacrime agli occhi e i conati di vomito x lo sforzo ma non può sottrarsi. Io sto x intervenire quando vedo che la cosa non le sta dispiacendo del tutto, le mani di lei che servivano x opporsi a quella violenza si sono appoggiate ai glutei di lui e ora sta assecondando i suoi movimenti e un rivolo di saliva le sta colando sul mento. Lui si stacca da lei la bacia sulla bocca e le sussurra qualcosa in un orecchio poi facendomi l’ occhiolino si allontana. - Che cosa ti ha detto – le chiedo? – mi ha dato l’indirizzo dell’ appartamento del suo amico mi ha detto che loro sono là e ci aspettano e mi ha detto anche di non rimettermi le mutandine che tanto me le avrebbero tolte. – ti piacerebbe andarci – le chiedo, - non lo so, ho un po’ paura, mi piacerebbe andarci, ma loro sono così prepotenti, tu che dici ? -. – dico che devi decidere tu, facciamo così, io ti porto davanti all’ appartamento poi tu deciderai se andare da loro oppure no, avrai capito che loro sono due bull e che dovrai ubbidire ai loro ordini, però non mi sembra che ti sia dispiaciuto prima - , - ok però se mi chiedono delle cose strane, se esagerano voglio che tu li fermi. – ok stai tranquilla. Raggiungiamo l’ appartamento la porta è socchiusa, entriamo, loro ci aspettano nella sala in accapatoio, ci fanno accomodare sul divano ci offrono da bere, il singolo della spiaggia si inginocchia davanti a lei le allarga le gambe e comincia a leccarla poi la caricano di peso e la portano sul letto la spogliano nuda la mettono a pecorina e un singolo le si mette dietro e la penetra , l’altro le si piazza davanti e glielo presenta davanti alla faccia, lei apre la bocca e con un mugugno soddisfatto se lo fa sparire in gola. Io che fino a quel momento mi ero tenuto un po’ in disparte mi sdraio sotto di lei e comincio a leccarle i capezzoli allungo una mano sulla sua figa e la trovo che sta colando di umori sotto i colpi del cazzone che la penetra, non ci mette molto a venire e anche loro non tardano e riempiono i preservativi di sborra. Dopo una mezz’ora di pausa ricominciano a toccarla indugiando molto sul suo didietro, la fanno mettere alla pecorina , uno le scivola sotto e si ritrovano nella posizione di 69 ora anche lei è eccitata, lui le allarga i glutei intanto l’altro le arriva da dietro e comincia a leccarle lo sfintere, lei comincia a rilassarsi, è pronta, e subito un cazzone viene a bussare alla porta di servizio, lei tenta di divincolarsi ma loro sono più forti, lui con un a spinta brutale le entra interamente negli intestini, lei emette un urlo strozzato e vinta si abbandona sul corpo del maschio che la sta tenendo forte da sotto. Dopo qualche minuto di immobilità per farla abituare alla penetrazione il maschio che le sta devastando il culo incomincia ad andare su e giù molto lentamente, lei sembra svegliarsi dal suo letargo e comincia a lamentarsi il suo viso è una smorfia di dolore. Poi piano piano i lamenti diventano sospiri comincia ad accompagnare i colpi di lui, gli viene incontro, lo vuole tutto, lui capisce che lei ora è completamente alla sua merce, i suoi movimenti si fanno forsennati, scomposti, con un ultima stoccata gode riempiendo il preservativo di sborra. Quando lo toglie x lasciare il posto all’ altro lei non reagisce, è lì abbandonata sul letto col culo aperto lui glielo appoggia e si lascia cadere su di lei inchiodandola col suo cazzo sul letto. Lei affonda il viso su un cuscino si lamenta, ha gli occhi pieni di lacrime e mentre io sto per intervenire per fermare tutto questo lei comincia a tremare e comincia a godere seguita a ruota da lui. Ci rivestiamo e torniamo a casa ancora un po’ sconvolti dall’ accaduto, non ci eravamo mai spinti fino lì coi nostri giochi.
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13 years ago
ccala,
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L'angelo nero
Non sono mai stato omosessuale, ma alla soglia dei 40 anni, quando ho cominciato a frequentare assiduamente Internet, scoprii che mi piaceva guardare foto di uomini nudi intenti a fare sesso. In particolare mi piaceva soffermarmi sui particolari dei genitali e nelle foto di penetrazioni. Da lì a provare a inserirmi degli oggetti nel didietro per capire cosa si provasse fu un attimo: iniziai con oggetti piccoli, tipo carote, fino ad arrivare a delle grosse zucchine. Il piacere era tantissimo e passavo delle ore a penetrarmi, con l'unico inconveniente che, per motivi a me ignoti, non avevo un'erezione vera e propria durante tali pratiche; non me ne importava però molto, perché il cazzo diventava così sensibile - causa forse stimolazione della prostata - e mi bastava toccarmi appena per avere continui e copiosi orgasmi. Scoprii anche che mi piaceva un casino guardarmi nudo allo specchio mentre assumevo pose sconce ed era bellissimo vedere quei vegetali fare avanti e indietro nel mio culo. Per quel motivo iniziai anche a depliarmi la zona anale regolarmente e il mio didietro era ormai tale e quale a quello di una ragazza. Ero però rassegnato riguardo l'eventualità di fare incontri reali. Essendo del tutto estraneo a giri gay e soprattutto timoroso di far conoscere ad altri queste mie nuove fantasie, pensavo che non sarei mai riuscito ad incontrare un uomo. Accadee però una mattina che non andai al lavoro, perché ero convalescente da una brutta influenza. Faceva caldo e ovviamente mi ritrovai a passeggiare nudo per casa e a giocare come al solito con i miei vegetali, quando suonarono alla porta. Sicuro che fosse il postino, un mio vecchio amico, non ci stetti troppo a pensare e, pur essendo ancora nudo, mi coprii a malapena tra le gambe con un piccolo asciugamano senza nemmeno legarlo intorno alla vita. Ma quando aprii la porta lo spettacolo che si presentò ai miei occhi mi fece pensare a un dono della divina provvidenza: un vù cumprà africano, nero, alto circa un metro e novanta, magro, vestito solo con una camicia, jeans e un paio di sandali, che sorrideva. Io lo feci entrare subito incurante della mia quasi totale nudità e lui fu subito molto in imbarazzo. Il mio cuore stava per scoppiare dall’emozione, mi rendevo conto che se non avessi colto quell’attimo forse non avrei più avuto il coraggio di provare. “Fammi vedere cos’hai”, gli chiesi. Il ragazzo allora (che poi mi disse essre uno studente universitario che tentava di sbarcare il lunario nelle ore libere) mi porse l’intera sua valigetta già aperta, io la presi con due mani per appoggiarla sul tavolo e, così facendo, dovetti mollare l’asciugamano che cadde a terra lasciandomi completamente nudo; era ovviamente tutto calcolato. Andai allora per raccoglierlo, ma lo feci dandogli la schiena, poi divaricai leggermente le gambe e, senza piegarle, mi chinai mostrandogli senza ritegno il culo rosa, morbido umido e depilato. E invece di rialzarmi rimasi in quella posizione, come in attesa di una sua iniziativa, che non tardò ad arrivare. Lui si tirò fuori il cazzo, se lo menò qualche istante per fargli raggiungere la massima erezione e mi puntò subito il buco, ma con sua sorpresa vide che non entrava. “Non sei gay?”, mi chiese. “Sì, sì, totalmente”, gli ribadii d’istinto con una convinzione che mi sorprese “ma nel culo è la prima volta”. “Allora aspetta un attimo” mi disse, poi si diresse verso la cucina e ne tornò con il panetto di burro e fu allora che gli vidi bene il cazzo: un monumento a madre natura, un meraviglioso tarello di trenta centimetri, nero, lucido, duro all’inverosimile. Mi appoggiai al tavolo rimanendo sempre alla pecorina e lui cominciò a spalmarmi il buco e a massaggiarlo, inserendo di tanto in tanto un dito. Poi mi disse: “Hai un culo bellissimo. Adesso quando senti che comincio a premere tu spingi come quando fai la cacca, vedrai il buco come si ammorbidirà e allargherà”. Così feci e un buon dieci centimetri entrarono subito con mio grande dolore e piacere immenso, ma lui non resistette e mi inondò subito l’intestino col suo seme caldo. “Scusa”, mi disse con fare dolcissimo. Capii allora che dovevo agire diversamente. Mi tolsi il cazzo del culo senza neanche pulirlo e lo imboccai avidamente, provandone il sapore che era un misto di burro, sperma e merda. Appena cinque minuti di lavoro di lingua e di labbra che venne di nuovo, e io assaporai per la prima volta il magico liquido dell’amore, tenendolo per diversi secondi in bocca per gustarmelo bene prima di ingoiarlo. Finalmente il suo sesso tornò in posizione di totale riposo, allore gli chiesi di spogliarsi completamente come me. “Devo fare la doccia?”, mi chiese. “Non provarci nemmeno” gli risposi io "hai un odore forte di maschio che è sublime". Poi lo presi letteralmente per l’uccello e lo feci venire con me in camera da letto e ci sdraiammo, nudi e sudati. Ci abbracciammo, ci baciammo, ci accarezzammo in ogni parte del corpo, lui mi masturbò e io venni subito, copiosamente. Poi mi sedetti col culo sul suo viso e lui me lo leccò con grande piacere per diversi minuti finché non si eccitò di nuovo e allora mi sdraiai sul fianco dandogli la schiena, accompagnai il suo cazzo sul mio culo fremente e stavolta, dopo pochi tentativi, entrò tutto facendomi gemere. Cominciò a stantuffarmi e tutto un mondo nuovo si schiuse davanti a me: avevo soperto il mio culo, umido, caldo, morbido, uno straordinario strumento per dare e ricevere un piacere sublime. Venne dentro di me ancora tante volte quel giorno, cambiammo infinite posizioni, il mio culo era ormai un ammasso di carne gelatinosa e informe. Alla sera dormimmo insieme e il suo forte odore di selvaggio mi inebriava. Quando mi svegliai però, vedendo un uomo nel letto di fianco a me, ebbi unattimo di smarrimento, ma poi quando vidi la sua erezione mattutina, spettacolare, maestosa, commovente, il culo iniziò a tirarmi di nuovo; me lo toccai e lo sentii morbido e umido come una vagina. Allora mi mi sedetti sul suo cazzo – questa volta entro tutto al primo colpo – godetti di nuovo, felice di sentirmi pieno, sessualmente completo. Lui aveva problemi col permesso di soggiorno, ma ho risolto tutto: l’ho adottato, adesso vive con me e sono la sua troia a tempo pieno! Ma non solo: ogni tanto vengono a trovarlo comitive di suoi amici africani e non sto neanche a dirvi chi sia l'unico a far la parte della donna in quelle occasioni...
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13 years ago
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Buon proseguimento
Sto viaggiando in treno verso Milano su un freccia bianca, sono seduta in una carrozza aperta in uno di quei posti a due molto nascosti. Il viaggio prosegue monotono lungo la strada ferrata il panorama scorre alternando la costa ligure, l’appennino e la pianura padana. Io sto leggendo un libro che mi ha intrigato per il soggetto al momento dell’acquisto ma che durante la lettura mi concilia il sonno e l’oblio del viaggio. Aduna fermata passa un ragazzo sulla trentina di colore molto ben vestito con i capelli raccolti in uno chignon ci diamo un occhiata distratta e lui si va a sedere fuori dalla mia visuale. Entra anche una ragazza (ma lo sarà davvero) che mi da l’idea della trans e mi incuriosisce. Il viaggio dura sulle quattro ore e ogni tanto mi alzo per sgranchirmi guardo la tipo sempre con il dubbio in testa ( ma non lo saprò mai con certezza) e incrocio lui, lo incrocio tutte le volte con un senso di languida lascività. Torno sempre a leggere annoiata siano a quanto ad un certo punto lo vedo oltre la porta scorrevole in prossimità della toilette che ascolta il suo mp3. Dopo un po’ di tempo visto che non torna mi reco in bagno, sono tentata di lasciare la porta socchiusa ma mi trattengo. Quando esco è sempre li, il treno ha un sussulto io quasi cado e siamo fra le braccia uno dell’altra ci sorridiamo chiedo scusa e torno a sedermi. Torno a sedermi lato finestrino dopo una decina di minuti lui si siede dal lato opposto. Io continuo a leggere ma con la coda dell’occhio lo osservo lui è spaparanzato a gambe larghe e si carezza il pacco. Io continuo a leggere socchiudendo la bocca e giocando con la lingua con i denti e con le labbra. Lui insite ora si stringe l’uccello che vedo duro attraverso i pantaloni io mi eccito e inizio a succhiarmi l’indice prima in maniera accennata poi sempre di più sino a simulare un pompino. Sono eccitatala mia pisella è dura e sento che comincia inumidirsi mi lecco voluttuosamente lui si alza e va nella direzione della toilette opposta. Dopo alcuni minuti lo cerco con lo sguardo ma non lo vedo e cosi mi lazo e lo seguo. Lo trovo nella zona di salita discesa dal treno davanti al bagno dove sicura di me stessa entro ma questa volte lascio la porta socchiusa. Lui mi segue istantaneamente e chiude il chiavistello dietro di se io rapida sono nuda senza scarpe i pedi smaltati sul pavimento che per fortuna è pulito (ma se fosse stato un lago di pscio stantio non avrebbe fatto differenza alcuna) mi inginocchio e sfilo il suo cazzo ingoiandolo avida. Un venti centimetri di carne dura mi arrivano in gola eccitandomi alla follia mentre lui letteralmente mi scopa la bocca al ritmo del treno. Io lo fisso negli occhi lui continua per parecchio ho quasi paura che voglia venirmi subito in bocca ma a un certo momento mi sfila il cazzo dalla mia bocca e mi alza quasi di peso mi mette una gamba sul lavandino e usando il spone della toilette mi lubrifica quella caverna che ho al posto del culo. Mi pianta dentro il cazzo sino in fondo e comincia a scoparmi senza alcun ritengo sempre più forte insultandomi piano nelle orecchie. Io geme a mia volta il mio godimento di femmina impalata e vibro su di lui con l’intestino pieno. Il mio cazo si fa duro e comincia a colare, lui se ne accorge e i eccita ancora di più menando colpi fortissimi. Ogni tanto si sfila ma orma ho l’ano aperto come una bocca spalancata e rientra senza problemi è sempre più eccitato sento che si approssima alla fine gli sussurro che lo volgio in bocca. Lui mi sfila il cazzo dal culo e mi costringe in ginocchio imboccandomi il cazzo appena sfilato che ingoio senza problemi. Lui continua un poi si irrigidisce e mi viene in gola io ingoio tutto anche se me ne esce un po’ da un alto della bocca. Quando ho finito di pulirlo tutto mi lecco l’angolo delle labbra. Lui mi solleva e mi bacia si ricompone e se ne va. Mi lascia ansimante ed io per rendermi presentabile ci metto un po’. Esco trono a sedermi lui è di novo li vicino ricomincio al leggere. Il treno entra in stazione a Milano ci si prepara scendere, tutti si sistemano ed anche noi due mi passa a fianco e mi dice “buona giornata” aggiungendo a bassa voce “signora”…io eplico “buon proseguimento”.
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13 years ago
admin, 75
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In tre sulla macchina
E' accaduto il giorno di Santo Stefano del 2010, dopo esserci messi d'accordo. Ci siamo trovati all'uscita del casello autostradale, P. ha parcheggiato dietro la mia auto e io sono sceso a salutarlo; poi mi ha condotto verso il lato passeggero, ha fatto scendere M. e me l'ha presentata. Stretta di mano, baci sulle guance sempre più vicini alle labbra, e un bacio con la lingua per rompere subito il ghiaccio. P. e M. sono saliti dietro, P. mi ha indicato la strada per raggiungere un luogo appartato, e durante il tragitto ha iniziato a scambiare qualche effusione con M. Io, dallo specchietto retrovisore, indovinavo un imbarazzo iniziale di lei, una reticenza che la tranquillità di P. riusciva via via a mitigare. Raggiunto il nostro rifugio all'aperto, illuminato dalle luci dei capannoni industriali chiusi per le festività natalizie, P. e M. si tolgono le giacche e le appoggiano sul sedile del passeggero, dove già si trova la mia. P. invita M. a mettersi in ginocchio con il viso rivolto al lunotto posteriore. Io posso così osservare gli stivali al ginocchio e le autoreggenti di M., sopra alle quali - complice una gonna abbastanza corta, accorciata ulteriormente dalla posizione - iniziano, scoperte nella loro attaccatura alle gambe, le sue natiche. P. mi offre di scoprirle fino in fondo, le mie mani afferrano le cosce di M. e le risalgono fino a rivelare, nella sua pienezza, il bel sedere e il triangolino minimo di un perizoma nero-viola. E' bello massaggiarla mentre lei limona con P. P. è il regista del gioco, come avevamo concordato. Fa girare nuovamente M. e invita me a raggiungerli sul sedile posteriore, con lei seduta in mezzo. Ora io e P. le facciamo togliere, nell'ordine, il golfino, la maglia trasparente, il reggiseno e la gonna. Ad ogni passaggio, ad ogni nuovo indumento che le mie mani sottraggono al corpo tonico di M., le nostre quattro mani esplorano ogni lembo della pelle emersa e si divertono a massaggiare quelle parti ancora nascoste; nel frattempo, le nostre bocche si alternano a baciarla e a leccarla. I suoi capelli lunghi e mossi ora le nascondono il viso, ora lo fanno riapparire; un sorriso - forse all'inizio solo di cortesia, poi via via più sincero, in ogni caso sempre piacevole - non manca mai di disegnarsi sulle sue labbra, sostituito più tardi dal piacere. E' bello, infine, sfilarle il perizoma: M. rimane in stivali, autoreggenti e pube nero, modellato a striscia verticale spessa, dalle labbra al monte di Venere. Si siede su P, io le allargo le gambe e ne appoggio una sopra alla mia spalla, e inizio a saziarmi del suo frutto. Il mio approccio è deciso e la mia lingua lavora in crescendo. M. sussurra: "Certo che sei capace a farlo!", poi le reazioni del suo corpo la vincono, mi accarezza la testa, bacia P. e quando non lo bacia mi rivolge dei complimenti. Ma il complimento più bello, per me, è sentire i suoi respiri spezzati. Ora M. è bagnata, pronta. Mi risiedo, P. mette il preservativo e M. lo cavalca, aiutandolo a entrare dentro di lei. Nel frattempo anch'io lo tiro fuori e M. mi masturba, la sua mano destra scorre sulla mia asta mentre col bacino danza e fa muovere il pene di P. dentro di sé. Quando anch'io ho indossato il preservativo, M. si china su di me e inizia a spompinarmi. Più tardi dichiarerà che era la sua prima volta da "equilibrista", ma devo dire che se l'è cavata bene: non era facile fare l'amazzone e contemporaneamente stare ruotata e abbassata per tenermelo in bocca. Concludo il ricordo di quella esperienza coi bei capelli di M., lei si è alzata dalla mia verga per cercare la mia bocca, mentre limoniamo io le accarezzo la nuca e le scosto una ciocca dagli occhi. Mi bacia e la sua mano torna a impugnare il mio pene, mentre quello di P. spinge colpi violenti, prossimo all'orgasmo. Come sempre, raccontare l'evento nella sua interezza sarebbe una cronaca arida.
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13 years ago
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Sesso a tre, prima volta per lei
Questo è il racconto di un'esperienza reale del 2008. Io e il mio amico A. avevamo deciso di fare così, affinché E., la sua ragazza, non si sentisse troppo in imbarazzo, ed anzi si facesse prendere dalla novità e dal piacere della sua prima volta con due maschi. Sono uscito dalla stanza per alcuni minuti, durante i quali loro si sono spogliati e hanno iniziato a coccolarsi sul mio letto. La luce era spenta, io ho lasciato socchiusa la porta per fare entrare nella camera da letto un po’ di luce del corridoio, per creare un’eccitante atmosfera di penombra. Poi sono rientrato, avvolto dal rumore delle loro lingue che si cercavano, intravedendo una mano di lui sui suoi capezzoli e quella di lei sul pene. Sapevo come scioccarla, come farle pian piano accettare una presenza al contempo estranea e seducente, conosciuta ma mai vissuta nell’intimità. Ho iniziato baciandole un piede, scorrendo le mie labbra fino al ginocchio mentre le massaggiavo le cosce. La sentivo fremere, lei senza rendersene conto (o forse sì, le donne capiscono ciò che vogliono) allargava le sue gambe, io sono arrivato fino al suo sesso e ho iniziato a giocarci, a fendere con la lingua le pieghe delle sue labbra. Il resto sarebbe “solo” la cronaca di una bella serata di sesso, e non voglio banalizzarne il ricordo. E poi, ogni esperienza è un capitolo a parte della nostra vita, e desidero che ci incontriamo senza uno schema prefissato in mente (come potrebbe essere se descrivessi tutta la serata e provassimo poi a replicarla per filo e per segno). Questo che vi ho raccontato è solo uno degli approcci possibili, insieme potremo inventarne altri per soddisfare le esigenze e i desideri di ognuno di noi… :)
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13 years ago
333Karma333,
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