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La panterona
La porta chiusi piano, il cuore ancora mi batteva forte così tanto da sentire le pulsazioni far vibrare il mio corpo, nonostante l'accaduto avevo ancora voglia di lei, di quel sogno che in una notte d'estate magicamente si era realizzato, di quella fantasia che per anni è stata oggetto dei miei sogni erotici aveva trovato realizzazione concreta e adesso a voi lettori ne racconterò la storia. Tutto nacque 12 anni fa circa, quando a causa del mio ennesimo disastro scolastico decisi di dare una scossa alla mia vita, così mi misi alla ricerca di un lavoro estivo, grazie alle mia fitta rete di amici non fu difficile per fortuna, mi ritrovai nel giro di poco ad essere un ragazzo tuttofare per una società che gestiva strutture commerciali ristorative e alimentari,e aveva un appalto grosso in un terminal passeggeri quotidianamente frequentato da più di 5000 persone il che significava passare un estate d'inferno, ma del resto era quello che mi meritavo. Le strutture dentro il terminal erano tre, un bar un self service e un bazar, si contavano all'epoca più di 30 persone impiegate, il mio lavoro era stare dietro alle necessità di tutte e tre le strutture, dalla pulizia di esse al ricarico merci fino alla sostituzione del personale in alcune occasioni, era faticoso e stressante, ma c'era un lato positivo in tutto ciò, essendo il più piccolo (16 anni circa) ci misi poco a diventare una sorta di mascotte del posto, lo staff era stupendo feci amicizia con tutti subito, notevole era la presenza femminile tra cui spiccava su tutte la bellissima federica, ribattezzata da un collega, la panterona. Federica era la responsabile del bazar, all'epoca aveva poco più di 32 anni, fisicamente perfetta, non direi una bugia nell'affermare che era una delle donne più belle della mia città,capelli neri mossi carnagione scura alta 1.78 4 di seno sodo gambe lunghe e ben curate, e con due rubini al posto degli occhi, tutti gli uomini cadevano ai suoi piedi, innumerevoli erano i tentativi di corteggiamento quotidiani che avvenivano un po da chiunque, dai rappresentanti fino ad arrivare alla dirigenza del terminal, a ciò lei rispondeva con cortesia e ironia tutto condito dai suoi sorrisi unici capaci di catturarti al pari di una ipnosi, feci molto presto ad innamorarmi di lei. Il sentimento da me citato non va confuso con il classico amore di tipo poetico, piuttosto come una scarica ormonale impazzita che piombava sul corpo di un sedicenne alle prese con la sua pubertà, il che detto in francese mi portava sovente a masturbarmi pensando a lei, potrei dire benissimo senza vergognarmi anche quotidianamente. Al di là di tutto con lei strinsi un ottimo rapporto, lei capiva visibilmente il mio status emozionale innanzi alla sua persona e si divertiva un po a giocare con me, ma sempre in modo distaccato e mai equivoco. Passai li due stagioni consecutive poi l'azienda madre della società che gestiva il terminal fallì, il posto cambio gestione e per molte persone compreso me arrivò il momento di cambiare strada, federica però rimase all'interno della struttura con una nuova funzione, il che mi permise nel corso del tempo, molto sporadicamente, di andarla a trovare finchè poi col tempo ci perdemmo di vista dieci anni più tardi: Era luglio, la serata era afosa, i miei amici avevano optato per andare alla solita baracchina sul mare il che non mi rendeva entusiasta, solita gente solite discussioni nulla di nuovo se non tanta noia in vista, decisi così dopo aver bevuto un ottima corona con limone di farmi da parte e andare a casa, nell'andare verso la macchina ad un certo punto della passeggiata, mi sentii chiamare, mi voltai e vidi una bella donna con un vestito di cotone nero scura di carnagione sorridermi dal tavolino di un bar, mi avvicinai un po intimidito, lei sorridendo mi disse: “ che fai non mi riconosci più...”, ci misi un istante a focalizzarla, era lei la donna più desiderata della mia infanzia!. Preso da un impeto festoso rispondo: “nooooo, fede sei teeee, come potrei non riconoscerti, la donna più bella che abbia mai conosciuto(sempre detto fin dai tempi del lavoro, del resto potevo permettermelo la mia giovane età toglieva ogni tipo di malizia), come stai? È troppo tempo che non ci vediamo”, Rimanemmo a parlare qualche minuto presi tutti e due dalla felicità di quell'incontro fugace nel quale ci scambiammo i numeri promettendoci di sentirci presto magari organizzando una cena con qualche vecchio collega, la cosa sembrò finire li, ma così non fu. Federica era molto cambiata la pantera stava visibilmente invecchiando le rughe fiorivano sul suo volto e il fisico anch'esso era cambiato, con qualche chilo in più, ma ciò comunque non scalfì minimamente l'immagine che avevo di lei, per me rimaneva sempre la più alta immagine di femminilità che avessi mai avuto nella mia infanzia, io non pensavo alle pornostar o alle veline ma bensì a lei, rivederla mi dette una gioia a dir poco immensa. Gioia che arrivò qualche giorno dopo quando sulla piattaforma di facebook vedo la sua richiesta di amicizia: questo mi permise di rimanere in contatto con lei, da quel momento infatti spesso e volentieri ci sentivamo sulla chat dove ci scambiavamo per pochi min ricordi del passato, sebbene panterona non fosse più non smettevo mai di lusingarla in maniera smaliziata, con la stessa verve proprio come facevo da ragazzino, lei contraccambiava le mie lusinghe commentando il mio cambiamento estetico, diceva che ero diventato un bellissimo ometto e sentirlo dire da lei mi rendeva il ragazzo più felice della città. Una sera decisi di dare un tocco diverso a questa situazione, federica era sempre single, del resto è il suo credo esistenziale, come dice lei : “se un uomo deve stare con me dev'essere proprio speciale, del resto non mi manca niente..” la voglia di libertà era rimasta la stessa, di lei mi faceva impazzire questo, la grande autonomia che aveva nel decidere della sua vita e anche nel gestire la sua solitudine, (concetto che molte donne millantano ma che lunge da loro nel concreto realizzare), decisi così di invitarla a bere qualcosa, in amicizia come ai vecchi tempi, del resto come ripeto al di la di tutto non c'era malizia, se avesse risposto di no non avrei perso niente, ma così non fu e quella sera accettò di uscire con me a patto che fossimo andati in un posto carino e non frequentato da ragazzini, così optai per un luogo vicino castiglioncello molto carino e di classe, lei accettò con entusiasmo, l'appuntamento era sotto casa sua alle 22. arrivai sotto casa sua alle 22 spaccate fede era già li con un vestito bellissimo di lino arancione che risaltava la sua carnagione scura fortificata dall'abbronzatura presa a mare, indossava dei bellissimi sandali di cuoio infradito con delle pietre messe nel mezzo alle dita: la mia felicità era visibile a chiunque passasse in quel momento, andavo a prendere da bere con la panterona poteva accadere di tutto e nulla mi avrebbe distolto da quello status di gaudio in cui ero, durante il tragitto fede mi raccontò le sue ultime vicende lavorative e anche sentimentali, ma che alla fine erano sempre le solite, uomini che corteggiano fino allo sfinimento, lei che cede, ma poi la banalità che uccide, in sostanza era sempre la solita unica e grande fede!. Arrivammo al locale, ordinammo da bere io un mojito lei una caipiroska alla fragola, parlammo di me delle mie vicende universitarie(intanto dopo il lavoro e finito il diploma mi iscrissi all'università ), dei miei viaggi, e lei fece lo stesso con allegria e disponibilità al dialogo, il tempo sembrava non passare mai, più la guardavo più non avevo paura di fissarla negli occhi quasi incantato da quella visone, arrivarono le una chiesi a fede se voleva rincasare dato che l'indomani sarebbe andata al lavoro, mi rispose che non c'era problema dato che era di pomeriggio, piuttosto mi chiese se volevo passare a vedere come era casa dato che da poco aveva comprato un appartamentino vicinissimo al mare in un bel quartiere della mia città: il sangue mi andò al cervello, diventai rosso(così credo non mi meraviglierei fossi stato viola o di altro colore) risposi; “ volentieri”, la scena era simile ai film trash anni 90 con jerry calà che si vuole fare la salerno, ovvio che mai pensavo ci fossero altri fini se non di vedere la casa, che altro sennò del resto ero il suo bimbo preferito pensare di possederla sul serio al di fuori delle mie coperte e delle mie seghe non mi passava nemmeno per la testa, era irraggiungibile per me. Il tragitto in macchina fu allegro più dell'andata alla fine si era bevuto un po e fede nel ricordare un episodio del lavoro passato ridendo come una matta, mi prese la mano, poi finito la rievocazione, me la lascio posare sulla sua coscia, l'imbarazzo s'impossessò di me ma assicuro sono stati 10 secondi bellissimi, la mia serata poteva finire anche li, ma il destino si vede voleva regalarmi di più. Entrati in casa, venne a farci le feste il suo cagnolino paride un pinscher nano di 2 anni, la casa era piccola ma ben curata, un mix tra moderno ed etnico, mi fece accomodare nel salottino dicendomi: “ vado a cambiarmi te fai come se fossi a casa tua, di la in frigo ho due birre prendile, così si fa un brindisi alla visita del grande mano (questo era il mio nomignolo attribuitomi dai colleghi ai tempi per la mia giovane età , con riferimento ovviamente allusivo alla masturbazione), risposi: “si, ok va.. ok”, ormai ero un pirla col cuore in tachicardia, ero nella tana della pantera e per di più lei era di la a cambiarsi, rimasi per un minuto prigioniero delle mie emozioni, poi mi decisi ad andare in cucina a prendere le birre, mi rimisi sul divano e aspettai, dopo due min, fede dall'altra stanza mi fa : “mano accendi le abat-jour e spegni la luce grande, un attimo e sono li” ubbidì come un cagnolino servizievole, feci per prendere il telecomando quando sentì la sua voce dire : “eccomi..., adesso facciamo un bel brindisi”, volevo morire!! era vestita con una vestaglia di cotone bianca di quelle arabe, semi trasparente, arrivava all'altezza delle caviglie, si mise accanto a me e nel fare il brindisi, non potei notare dalle trasparenze i suoi capezzoli turgidi e neri della sua quinta, che ritta non era più ma sempre rigonfia e abbondante si, aveva sotto solo le mutande. io ormai non sapevo più come contenere la mia eccitazione ormai ero in estasi e il pene si ingrossava a vista d'occhio nelle mie bermuda di cotone finchè non diventò teso come una corda di violino, non sapevo più che fare , finchè la maestria di federica fece largo alla scopata più bella della mia vita: la mano posò sulla mia gamba avvicinandosi mi iniziò a baciarmi sul collo io di contro mi girai e cominciai a baciarla con la lingua, i nostri corpi non si staccarono per circa 20 min, era un sogno la panterona mi stava baciando, con una mano alzai il vestito accarezzandoli l'esterno della coscia, lei con delicatezza entrò con la mano sotto la maglia iniziandomi ad accarezzare sui fianchi, mi fece cenno di alzarmi, ubbidì in silenzio e col rossore nel volto, mi levò la maglia e mi sbottonò i pantaloni, mi levò anche le mutande e le scarpe, rimasi completamente nudo con la mia asta ritta, accarezzandomi sui fianchi senza mai distogliere o sguardo dai miei occhi,si avvicinò e prese in bocca quello che c'era da prendere due tre quattro cinque pompate secche e decise da esperta, il mio viso si contraeva così come i miei addominali, giuro nessuna mai me lo aveva fatto così bene, stacco la bocca dal mio pene mi prese per la mano e mi portò in camera da letto la finestra era aperta, e le luci della strada la illuminavano molto bene, si tolse la vestaglia e sempre prendendomi la mano mi fece accomodare sul letto. I nostri corpi si contorcevano come due serpenti in amore, presi in bocca i suoi seni meravigliosi e iniziai a gustare il sapore della sua pelle, mordevo piano i suoi capezzoli e con una mano scesi cominciando a toccare la sua figa, era già bagnata, la accarezzavo con delicatezza cercando il clitoride, lei piano piano si distese e allargò le gambe iniziando a gemere piano, avvicinai la mia bocca alle sue mutande mordendogliele sui fianchi gliele sfilai, adesso eravamo completamente nudi io e lei. Iniziai a leccargliela, mi sentivo un dio, lei subiva la mia lingua su di se, iniziò a chiamarmi con il mio soprannome non diceva altro se non : “si mano si umhh siii” finchè le sue mani si avvinghiarono sulla mia testa spingendola dentro, il clitoride si gonfio e lei ebbe un micro orgasmo. Il tempo di sospirare un poche si girò verso di me dicendomi : “entrami dentro e non farti problemi , prendo la pillola voglio sentirti dentro di me scopami mano, sono tuaa”. Ero sopra di lei il mio corpo bianco spingeva pressando quello scuro di fede sul letto, ogni colpo era un emozione indescrivibile, era mia solo per me, lei mi stringeva le mani e mi fissava negli occhi dando talvolta lo sguardo sul mio culo che spingeva il mio cazzo dentro di lei. Non durai molto 5 min e digrignando a denti stretti le sborrai dentro gridando: “ fedeeeeeeeeeeeeeeee” lei emise un gemito forte e secco, ma ormai il mio seme era dentro di lei, ero riuscito a lasciare se pur in via irrisoria qualcosa di mio in lei. Quella sera lo facemmo quattro volte prima che fede si addormentasse andai dritto finchè seme e forza erano in me, poi fede si lascio andare e la vidi addormentarsi nuda e sudata, le detti un bacio sulla bocca e me ne andai ...il canto degli uccelli mattutini si era levato e io ancora avevo addosso il suo profumo........... dedicato alla panterona, sono graditi i commenti, grazie a tutti coloro che si sono soffermati alla lettura di questo brano
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13 years ago
youngvoyeur,
27
Last visit: 4 years ago
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Dopo lo 0
Quella notte aspettai un pò più del dovuto, circa un'ora in più. La strada non era il massimo ma in qualche modo riuscii ad arrivare, aiutato dal buon navigatore sempre utile in queste gite notturne. Era la seconda volta che mi vedevo con Lina, la prima volta era stato un incontro vicino a un centro commerciale, poca voglia di parlare, subito al buio a interessarsi dei fatti. Una ragazza in carne, seno abbondante, occhi chiari, capelli ricci e rossi. Quest'ultima volta era organizzato per andare a casa sua, decisamente più comodi; casetta carina, entriamo e mi accomodo in camera mentre sistema le sue cose. Quella volta fu una cosa rapida, le sue mani erano pronte, la sua bocca già calda, questa volta invece passarono giusto quei pochi minuti per sistemare il letto, i cuscini, e si inizia. Le avvicino la testa al mio petto, mi lascio baciare, sento la sua lingua strisciare, le faccio uscire i seni dal reggiseno, mi piace sentirli bene, così tondi, pieni, le sue mani iniziano a scendere mentre inizio a morderle piano il collo. Ricordo la prima volta, sembrava una ragazza appena uscita da un'astinenza di anni, mani e bocca lavoravano all'unisono sul mio membro per raggiungere il loro scopo...questa volta non fu diverso, il rumore del suo risucchio si alternava ai suoi gemiti. Cosa dire, non potevo non incoraggiarla, a incitarla, quando è tutto a puntino dice di volerlo prendere dentro...scelgo di farmelo dire una seconda volta, approfitto della sua foga ancora per qualche istante, si mette sopra di me, si infila, le afferro i seni, la colpisco...geme...continua la sua opera, geme...le spremo quei grossi seni mentre alterno i miei movimenti ai suoi, la colpisco più a fondo...geme. Cambiamo, scende e si distende li a lato...decido di mettermi sopra di lei, inizio a sbattare il mio membro sul suo petto, lo struscio fra i seni, le avvicino la testa...sono sopra di lei, non può usare le mani, è praticamente bloccata, può solo deliziarmi con la sua bocca...il ritmo lo decido io e in pochi istanti inizio a pomparle la bocca...mi spingo in fondo, il più possibile. Scendo, inizio a torturarla spingendomi piano dentro di lei e uscendo subito...mi struscio, lo struscio sulle sue pareti, a destra a sinistra, in alto in basso...geme e mi chiede di avermi dentro di se, dopo poco la accontento spingendomi forte e all'improvviso dentro di lei...mi piaceva tapparle la bocca ogni tanto, così da poter sentire i suoi gemiti soffocati...il mio ritmo aumenta, stringe le gambe intorno a me, mi spingo il più possibile dentro di lei...sta gemendo, ha sete...sono al mio culmine, mi sfilo rapido dopo un colpo ben assestato, mi avvicino alla sua bocca, a quelle sue labbra golose...lo accoglie dentro mentre inizia a pulsare, sembra accompagnare ogni pulsazione con il movimento della testa...lo assapora, lo gradisce, e subito dopo raccoglie le ultime goccie che le sono sfuggite usando la lingua. Dopo ciò mi distesi sul letto, la avvicinai a me, si appoggiò al mio petto...un pò di calma, qualche chiacchera, un riposo dovuto e meritato dopotutto. Dopo esserci riposati riprendemmo a fare sesso, la cosa si ripetè altre due volte quella notte, con ritmi diversi, diverse posizioni, stessi risultati e desideri realizzati. (racconto preso dal mio vecchio profilo LeviatanoMimesi)
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
La signora delle pulizie
...mai e poi mai avrei mai pensato che potesse succeder ed invece è accaduto.. Con il mio lavoro son spesso nelle case altrui ed un giorno d'agosto mi sono recato dalla cliente per risolvere un problema al condizionatore.. Suono mi risponde la signora delle pulizie che già tutto sapeva perchè la signora era assente.. Mi riceve con unsorriso che mai mi aveva rivolto..(e già li' la trmendagina in me divanpa...) ed è vestita con la classica vestaglia rosa sbiadito e fascia ai capelli..ma nel mentre che mi accompagna in terrazza essendo lei in controluce mi accorgo che sotto nn ha nulla.. e arrivati sulla terrazza con uno scatto felino si abbassa per raccogliere lo straccio e lo fà mettendosi a 90°.. mostrandomi un ben di dio di "patatona" e girandosi verso di me guardandimi e capendo il mio imbarazzo xche ero rimasto bloccato ..mi si rivolge sempre con quel sorriso e mi dice "BEhh nn l'ahi mai vista?".. a quel punto mi son detto ..o ci provo ora o mai piu'.. e con fare semplice poso la borsa delgi attrezzi e gli dico " COSI' NN L'AVEVO MAI VISTA"-- raggazzi ero emozionato ed agitato come se dovessi passsare un'esame di stato e lei lo capi' benissimo perchè girandosi di scatto e facendo finta di pesr l'equilibrio mi si aggrappo' e faceno scivolare la mano mi passo sui pantaloni e si fermo propio li'... Mi disse..."BEH SEI PROPIO EMOZIONATO!"...e con ungesto semplice mi ritrovai i pantaloini slacciati... e la sua mano avvolgeva il mio c... già duro... Allungai pure io la mano per sentir quel ben di dio di PATATONA ..ma non veci in temppo xè lai mi inginocchio e comincio subioto a succhiarlo come mai prima mi era mai successo.. non resistetti molto e dopo un minuto che lo succhiava con una foga ,,ma con una delicatezza unica.. le dissi "GUARDA CHE VIENE...!" e lei senza batter ciglio e senza staccarsi mi vece ben capire che avrebbe gradito... e cosi fu' ..la innondai si sperma e nemmen una goccia usi.. anzi tirava tanto che l'ano mi si stringeva ... mai provato un acosi' spledida senzazione.. Finito il suo esxplua di POMPINO galattico..mi accinsi per ricambiarla..ma lei dopo solo un paio di slinguazzatine..mi diss edi fermami..che nn voleva.. almeno quole giorno voleva che fosse lei la padrona... e mi dise che avrebbe creato un danno un'altro giorno e dovevo ritornare e forse mi avrebbe concesso di "Leccargliela"... GIUSTO IL TEMPO DI RICOMPORMI CHE SUONO IL CAMPANELLO..ERA la signorache rientrava dalle spese.. mi guardo fisso nelgi occhi e sirrise.. e mi disse "ALLORA IL CONDIZIONATRE? ..QUI MI SEMBRA CHE CI SIA L?ARIA CALDA..! " forse aveva capito qualcosa?? forse conosceva la sua donna delle pulizie??.. mahh so'solo che altre volte andai per riparazioni varie..e sempre sola trovavo la DONNA delle PULIZIE che sempre e sempre piu' si attaccava al mio c... appena entravo.. ed io solo una volta son riuscito a farla godere.. Ancor oggi nn ho ben capito..a che giocom si gioca perchè regolarmemnte poco dopo che mi a SPOMPINATO arriva la padrona.. Spero solo che nn ci becchi ed il gioco continuiii..
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13 years ago
albertz,
46
Last visit: 11 years ago
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Coppia innamorata...in 3!
Lo sapevo. Sentivo che era una coppia davvero speciale. Quando lui, sbagliando, mi inviò la mail da uno strano indirizzo, ne ebbi la certezza: erano scambisti. Una coppia innamoratissima, aristocratica, riservata, una di quelle da cui proprio non te l'aspetteresti. e invece... Dopo un paio d'anni dalla scoperta, cominciammo a frequentarci più assiduamente, io spesso andavo a casa loro e passavo con loro splendide serate, con lei facevamo le gare ai fornelli, con lui sceglievamo la musica e parlavamo di viaggi. Una sera passarono da casa mia, c'era mia suocera in giro, e, senza capire come, ci trovammo io e loro due nella camera da letto per discutere di una cosa riservata. Lei dice di avere mal di schiena, io ridendo le dico che deve cambiare posizione quando scopa e le propongo, scherzando, un massaggio. A lui brillano gli occhi, si guardano, ci guardiamo, capisco che è un SI! la spoglio piano, terrorizzato dalle presenze estranee in casa..., comincio dalla schiena e scendo, lentamente, e mentre massaggio continuo a scoprirla. Sopra è ormai nuda e scendo ai glutei, guardo lui, capisco l'ok e continuo a scendere. Apro la gona e, spettacolo, autoreggenti e perizoma invisibile...Comincio a massaggiarle l'interno coscia, inizia a godere, mentre fuori dal balcone sentiamo mia suocera che sistema qualcosa...La tensione è alle stelle, così come la nostra eccitazione. Lei mi dice che il pericolo di essere scoperti la eccita ancor di più, lui conferma. Le mani scivolano ovunque senza penetrarla, la accarezzo dolcemente. Con le dita, con le mani, le sfioro distrattamente la figa, il buco del culo. Mi sta esplodendo il cazzo. Lui era in estasi vedendo lei godere. Lei ansima, il respiro è veloce. Dopo un pò un suo sussulto mi fa capire. E' venuta. Guardo l'ora , guardo il marito e decidiamo che poteva bastare...lei si alza, nuda, imperiosa, e con un sorriso delizioso mi dice "bravino, potrei assumerti" e ridiamo, mentre la guardo ancora eccitatissimo...si chiude quì la prima parte di una storia fantastica....se vi piace continuo...
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13 years ago
vostrocomplice236522,
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Last visit: 9 years ago
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L'ortolano
spesso, quando ci si reca a fare la spesa,non facciamo molta attenzione alle persone e le cose che ne sono coinvolte e facciamo molto male. luglio 20010 caldo afoso e reso insopportabile dall'alto tasso di umidità, quel caldo ke ti fa venir vogia di uscire con nulla a dosso e quindi vestitino leggerissimo e chiaramente niente reggiseno e niente slip. corro velocemente verso l'auto e gia assaporo la goduria del climatizzatore sparato al massimo, ma hai me il motore non ne vuol sapere di partire ed allora terrificante decisione: super mercato a circa due chilometri da casa mia o magari il fruttivendolo sull'altro lato del marciapiede? be non c'è molto da tentennare, fruttivendolo!!! mi avvio verso il punto scelto ma appena comicio a muovere le gambe sento scivolare tra le cosce all'altezza della mia figa surriscaldata dall'afa un rigagnolo di sudore che mi scivola veloce nel centro cosce dandomi un inaspettato piacere e godimento il quale cresceva a dismisura ogni qual volta incrociavo le gambe nel movimento del camminare. raggiungo l'altro lato del marciapiede ma i miei riflessi sono rallentati, la goduria di quel fantastico bagnato tra le cosce mi ha portato ad una eccitazione sublime tanto da aver dimenticato il caldo fastidioso. mi fermo davanti al banco della frutta, sono eccitata da fare schifo e vuoi per dispetto mi trovo davanti al cesto dei cetrioli, li guardo estasiata e la mia mente trasporta con libidine quel favoloso ortaggio direttamente in figa, un fremito sconvolge tutto il mio corpo mentre il sudore continua a scivolarmi tra le cosce, la mia mano afferra quel fafoloso frutto della natura, è lunghissimo, liscio durissimo, in quel momento avrei venduto l'anima pur di poterlo infilare sotto la mia gonna, ma proprio in quell'istante la voce secca dell'ortolano mi scuote e mi riporta alla realtà quanti ne vuole signora ha visto come sono grossi? in quel momento i miei occhi anno focalizzato il futtivendolo e con grande delusione mi sono trovata davanti uno scherzo della natura, il tipico piccoletto tutto ciccia senza capelli e sudato fradicio, peccato sicuramente se fosse stato quello giusto lo avrei invitato a portarmi la spesa direttamente a casa e gli avrei regalato il futto del mio orgasmo. ma purtroppo la realta è sempre crudele e per questa volta chi ne ha trovato beneficio sono stati sicuramente i tre cetrioli che mi sono portata via e sono stati davvero fortunati, almeno questa volta non sono serviti per un' insalata.
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13 years ago
misspesciolina,
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Last visit: 11 years ago
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Storia di barbara ( decima parte. il ritorno)
Erano passati tre anni dall’ultima volta che avevo incontrato e sentito Matteo. Oramai i ricordi erano lontani, pensavo di essere uscita dal tunnel del sesso e del ricatto, quando, improvvisamente ricaddi nel baratro. Una sera d’estate ricevetti una telefonata inaspettata, era mio figlio che, tutto felice, mi diceva di avere incontrato a Milano il suo vecchio amico Matteo. Rimasi schoccata, avevo fatto di tutto per sparire e la sfortuna ci aveva messo lo zampino; - Mamma te lo passo, vuole salutarti. - Salve signora Barbara, è un pò che la cerco: vi siete trasferiti così in fretta che non ho avuto tempo di consegnarle un filmato che avevo fatto. Ascoltai senza rispondere, avevo il fiato corto. - Vuole che lo faccio vedere a suo figlio e gli e lo porta lui o preferisce averlo direttamente lei? Quel bastardo aveva conservato le foto del cetriolo, se mio figlio avesse visto , tutto sarebbe andato distrutto nella mia famiglia; - Ti prego, è passato tanto tempo, lasciami stare… Non rispose per trenta secondi, evidentemente stava riflettendo. - Decida lei, ma decida subito… - Ti prego… - Allora va bene, domani vengo con suo figlio a trovarla, si ricorda di quella cosa che mi piace tanto e che lei mi ha sempre dato con piacere? Vengo a prenderlo volentieri. Adesso la saluto e le ripasso suo figlio. - Hai visto mamma che bella sorpresa? Non vedo l’ora di essere da te a cena con Matteo, sarà bello parlare dei tempi passati insieme. Ci salutammo e io pensai alle ultime volte in cui Matteo mi aveva posseduta: lui era stato il primo a deflorarmi il sedere, poi solo suo padre. Pensai a lui tutta la notte cercando una scusa per evitarlo, poi, rassegnata, aspettai l’inevitabile incontra di quella sera. Cercai di vestirmi il più semplice possibile, misi dei calzoni neri e una camicia coprente sopra e sotto, misi l’intimo più classico, ma, quando aprii la porta e vidi gli occhi di Matteo, capii subito che non era servito a niente; mi guardava come un frutto prelibato e scendendo con lo sguardo sul suo sesso, vidi che era gia eccitato; - Salve signora Barbara, è sempre bellissima. In effetti mi mantenevo in forma con palestra e una dieta giusta: ebbi un lieve rossore e abbassai il capo per non guardarlo ne gli occhi; - Grazie Matteo, vedo che sei maturato e diventato un uomo. Non era un complimento, il ragazzo era veramente maturato ed era ancora più bello di come lo ricordavo; si avvicinò e mi baciò sulla guancia e nello stesso tempo, la sua mano destra accarezzò il mio sedere stringendolo. - Veramente in forma…sorrise e entrò. Ero disperatamente alla ricerca di un motivo per non restare sola con lui, sapevo che alla prima occasione mi avrebbe chiesto chissà cosa, ma l’inevitabile accadde e fu proprio mio figlio a creare l’opportunità; - Senti mamma, ho invitato anche Francesco, un mio amico di scuola, vado a prenderlo e torno in mezzora…poi, rivolgendosi a Matteo;- Vieni con me? A Matteo non parve vero; - Se non ti scoccia preferisco riposarmi un poco, stanotte ho fatto tardi con le foto di tua mamma e adesso preferisco stare sdraiati a rilassarmi. Guardai il ragazzo arrossendo: mio figlio non s’accorse di nulla; - Ok, poi le fai vedere anche a me. - Certo, Rispose Matteo. Appena la porta si chiuse alle spalle di mio figlio, Matteo si alzò e si mise a sedere sul tavolo della sala; - Vieni quì Ero disperata e disorientata; - Ti prego Matteo, dimentichiamo tutto… - Dimenticare una come te? Sei fuori di testa? Sei stata la scopata e l’inculata più sexi che ho mai provato, dopo di te ne ho avute altre, ma nessuna, mi ha mai dato tanto piacere. - Ti prego Matteo, se hai bisogno di soldi… - Ma allora sei stronza… Prese il cellulare e fece apparire una foto dove io a gambe aperte introducevo dentro il mio sesso un cetriolo; - Se non vieni subito qui, giuro che lo faccio vedere a tutti, in primis a tuo figlio, ovvio. Non riuscivo a muovermi dalla poltrona, ero sconvolta dalla foto che mi aveva mostrato. Matteo si alzò dal tavolo; - Ho capito, devo ricordarti come si fanno certe cose. Si avvicinò e si mise a gambe aperte davanti alla mia faccia; - Oggi abbiamo poco tempo, vediamo di fare in fretta. Si aprì la cerniera e tirò fuori il suo sesso teso. Lo guardai ipnotizzata, lo ricordavo più piccolo. Rosso violaceo, davanti a me, c’era un cazzo di oltre venti centimetri: era una cosa impressionante per le mie abitudini. Stavo ancora pensando, quando, venni toccata sulle labbra dal suo sesso; - E adesso ricordami cosa sai fare. Mi prese i capelli e spinse deciso. Non potevo oppormi, avevo troppa paura che facesse vedere le foto a mio figlio, così quando spinse di nuovo verso la mia bocca, lascia che entrasse in me; - Dai Barbara, tanto lo sai che devi farlo, quindi, fallo bene. Cominciò a scoparmi la bocca senza preoccuparsi di me, ero solo un buco dove soddisfare i suoi piacerei; - Usa la lingua e dimenati un poco, sembri una scopa: guarda che è peggio per te! Io non smetto fin che non vengo e rischiamo che torna il tuo piccolo, che ce l’hai ancora in bocca. Quella frase fece cedere ogni mia resistenza, cominciai a usare tutta la mia esperienza, presi le palle tra le mani e succhiai avidamente, scivolando per tutta la lunghezza del suo sesso, stringendo e palpando; sentivo le vene fremere e il ragazzo mugolare; Che bocchinara, mi ricordavo bene le tue labbra, ma sei ancora migliorata, poi, aumentò il ritmo e, stringendomi forte la testa, mi obbligò a ingurgitare tutto il suo liquido vischioso mentre mi urlava frasi indecenti. Credevo di soffocare, ma, come sempre, tutto tornò alla normalità. Si ricompose giusto in tempo, due minuti dopo,entrava mio figlio con il suo amico Francesco. Matteo aveva avuto appena il tempo di dirmi che il giorno dopo mi voleva trovare a casa da sola, verso le quattro e mi voleva vestita da troia, non come ero adesso, poi, se facevo la brava, mi avrebbe ridato le foto che aveva fatto e cancellato quelle originali. - Volete vedere le foto di Barbara di tre anni fa? Chiese ai ragazzi. Quando aprì le immagini pensai di svenire, invece, quel bastardo, aveva messo delle foto normali e innocenti. La serata finì dopo un ora, Matteo, riuscì a stare appartato con me trenta secondi in cucina: mi fece sentire da sopra i calzoni, il cazzo e mi disse; - Domani ci divertiamo, non vedo l’ora di sentire se sei ancora così stretta come mi ricordo e se urli ancora con la stessa passione. Non risposi, ebbi solo una lunga scossa di paura ricordando con quanta violenza mi aveva sverginato dietro. Ci lasciammo poco dopo e io passai una notte insonne aspettando il giorno dopo…
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13 years ago
fantasypervoi,
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Il cugino del mio amico
Andavo ormai da un mese dal mio amico per fare sesso orale. Quel giorno mi inviò un messaggio e mi scrisse: "Oggi ti faccio una sorpresa". Tutto contento vado al pomeriggio verso le 15, entro come al solito, e cominciamo a segarci e slinguazzarci un pò quando nel mezzo di una mia pompata mi dice:"Ti ricordi la sorpresa?" Sento aprirsi la porta questa volta stranamente aperta...ed entra nella penombra della stanza un ragazzo alto sull' 1.80, nudo con un bel cazzo grosso e già in tiro..Io rimango un pò intontito e il mio amico mi tranquillizza:"E' mio cugino...gli ho detto che sei una magnifica puttana e ti ha voluto conoscere...mi si avvicina, mi afferra per la testa e mi appoggia la cappella alla bocca, poi con un movimento sicuro me lo infila tutto dentro e comincia a muoversi come se mi stesse scopando la bocca...Io provai a prenderglielo in mano ma lui, me la tolse e continuò a tenermi la testa con le mani e a scoparmi in bocca...fu eccittante, tanto che il mio amico cominciò a leccarmi il buco del culo e ad infilarmi prima uno, due tre dita...ero in estasi...mentre quello sconosciuto continuava il mio amico dopo avermi bel lubrificato e infilatosi un preservativo, iniziò a incularmi...per alcuni attimi mi son sentito una troia...ma ci stava..il gioco si faceva interessante...non passò molto che il tipo voleva venire, allora il mio amico sfilò il cazzo dal culo, si tolse il preservativo, si misero uno a fianco all'altro e mi ritrovavo due bellissimi membri per me, che fino a poco tempo fa non avrei mai immaginato possibili situazioni simili...dop 5 minuti vennero quasi insieme, un pò sulla faccia, un pò in bocca e sulla lingua e suo cugino mi disse:"Troia adesso bevi tutto", ed io senza batter ciglio feci come mi fu ordinato...Ancora oggi i nostri giochi si fanno in tre...
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13 years ago
admin, 75
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Crema dolce crema
Era la prima volta che provavo una simile curiosità...il mio amico mi iniziò al piacere del membro, quasi per gioco, ricordo che eravamo a casa sua per studiare...e disse:"Hai mai giocato con il cazzo di un altro?" Io imbarazzato,però non so perchè elettrizzato, risposi no...perchè?Lui di riflesso con naturalezza si sbottonò i jeans e se li abbassò restando in boxer con i jeans calati...mi disse:"Dai accarezzami"...passarono 2 secondi che mi dimenticai il mio ruolo etero, mi avvicinai a quei boxer lievemente riempiti di un gran bel pezzo di carne...cominciai a massaggiarlo da fuori, ma la curiosità era tanta... gli abbassai i boxer, e mi ritrovai davanti il suo bellissimo membro mezzo eretto, scappellato con una bella cappella rossa violacea...lui mi avvicinò la testa ed io ebbi un attimo di esitazione...mi rasserenò che questo gioco lo avrebbe contraccambiato a sua volta... mi avvicinai e lui mi guidò passo a passo verso quel nuovo piacere. Mi insegnò dapprima a leccarglielo e quando presi confidenza, iniziai a succhiarlo...prima giocando con le labbra sulla cappella, poi affogandomi quel membro dolcissimo nella gola, continuando ritmicamente come un gesto naturale...di sempre. Vedevo che il gioco era piacevole, continuai per 15 - 20 minuti, senza forzare le cose, finchè lui mi strinse la testa e disse:"Assaporami fino in fondo...questo è il tuo premio"...sentii il suo caldo membro gonfiarsi e pulsare mentre qualcosa di lievemente caldo e acidulo sulla lingua iniziava a riempirmi la bocca...tra i denti...in gola...era venuto dentro la mia bocca con tanta crema che un pò mi colò dai bordi delle labbra...quel sapore nuovo mi colse impreparato...ma lo adoravo...non lo ingoiai tutto, ne lasciai colare sull'asta e con la lingua giocarci un pò e poi ormai esausto lo leccai fino all'ultima goccia. Dal giorno, ogni pomeriggio quella crema dolce crema, ha accompagnato i nostri pomeriggi noiosi...
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
Quando la realtà supera la fantasia
premetto che questa storia è un sogno che si è avverato.Come di solito andiamo a fare la spesa al mercato e li ogni giorno troviamo ragazzi di colore che vogliono venderti le cose quella mattina c era uno davvero bello e mia moglie mi disse quasi quasi ... la cosa mi eccitò parecchio e cosi ci avvicinammo tra una parola e l altra con la scusa di vedere cosa aveva mia moglie gli dice se può passare da noi in serata ,lui di buon grado dice di si e cosi gli diciamo dove trovarsi.La sera arriva puntuale a casa nostra mia moglie tutta su di giri era tutta in tiro lui appena entrò e la vide si mostrò alquanto interressato lo si notava dal un bel rigonfio che traspariva tutto il suo arsenale,cosi per rompere un pò il ghiaccio andai a prendere da bere in cucina lasciandoli soli in sala,dopo pochi minuti piano piano ritornai di là e mia moglie non aveva certo perso tempo era li vicino a lui che intanto si era già cominciato a spogliare appena tirò fuori l uccello lei fece un sossulto era davvero grande ma non si perse d animo e cosi cominciò a leccarlo come fosse un gelato .A quel punto il ragazzo incominciò a leccarla tutta e lei come impazzita gemeva a più non posso mi avvicinai e tirando fuori anche il mio cominciò a succhiare intanto il ragazzo l aveva messa a pecorina e piano piano gli stava infilando la grossa cappellona nera tutta dentro eravamo presi da un estasi e cosi andammo in camera dove la mia lei ha dato tutto il meglio di sè con doppie penetrazioni e cavalcate esagerate alla fine io e il ragazzo venimmo svariate volte lei piu di noi godemmo come pazzi x tutta la notte alla fine quando il ragazzo andò via ci rendemmo conto di cosa era successol lui tutto soddisfatto ma noi piu di lui .
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13 years ago
dida30dido, 46/46
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Le fantastiche avventure di michele
Ore 17:45 : L'orecchio si avvicinò al muro e i gemiti iniziarono a farsi pian piano sentire, da lievi lamenti iniziarono a diventare urla quasi liberatorie, ero letteralmente in balia di un emozione fortissima, unica quasi come la prima volta che ti masturbi, la mia mano sfregava il mio cazzo velocissimamente, l'immagine dei miei compagni di classe che scopavano in quella maniera selvaggia quasi senza ritegno mi faceva impazzire! ma andiamo per gradi io sono manuel e questa è la storia di un rapporto sessuale spiato: quello di michele e gaia. Era l'ottobre del 2003 ultimo anno delle superiori, la mia classe più altre due andò in rappresentanza del nostro istituto in Corsica al fine di espletare un progetto sovvenzionato dal ministero della Pubblica Istruzione e regione Sardegna che prevedeva un interscambio tra una scuola sarda, la nostra e una corsa. Di classe mia partimmo in 12, 9 ragazze e tre maschi, tra cui anche gaia una bellissima ragazza venuta da Montecatini terme e che ancora non avevamo avuto modo di conoscere bene dato che la scuola era iniziata da poco, tra i maschi presenti c'era anche il mitico Michele mio grande amico nonchè compagno di banco e gran donnaiolo e io da buon conoscitore del soggetto in questione avevo già notato i suoi occhi da rapace scagliarsi sulla sensuale montecatinese. Arrivò il giorno della partenza, saremmo stati fuori circa 5 giorni, la nostra destinazione era Ajaccio dove avremmo alloggiato in un hotel tre stelle con vista mare, durante il viaggio per ammazzare il tempo io e miche ci mettemmo a conversare con ragazzi delle altre classi, in una di queste conversazioni si intromise gaia, fino all'ora non avevamo avuto modo di relazionarci con lei se non per le classiche formalità del buongiorno e ciao, si rivelò invece una ragazza alla mano molto simpatica e con una notevole femminilità, il suo asso nella manica furono i suoi tatuaggi che ci mostrò dopo poco, uno piccolo poco sotto la spalla e un delizioso tribale sopra il culo che mandò in tilt il cervello mio e di miche!!, per non parlare del suo fisico, alta 1.70 capelli castani portati con un caschetto sbarazzino occhi marroni 3 e mezzo di seno assolutamente ritto gambe sode e culo marmoreo, tutto condito da una malizia da vera puttanella!, che il mio amico michele aveva già colto da tempo. In due ore avevamo raccolto già un sacco di informazioni su di lei, era una ballerina, grande amante del calcio(e non solo..), e da circa tre mesi era si era lasciata dal suo ex un trentenne di quelle zone che a detta di lei non le dava le giuste attenzioni, sopratutto sessuali, che voleva. In tutto questo monologo davvero eccitante per certi versi michele interrompeva via via con qualche battutina pepata delle sue, il massimo fu quando li disse : “ dai gaia se ti manca qualcuno stasera ci penso io” e lei tutta ridente, “see ma per chi mi hai presa io non la do mica al primo che capita!! con me si deve sudare!”. Ore 17:45 (un ora dopo il nostro arrivo in hotel): l'albergo era quasi deserto, tutti erano usciti,o quasi, ci era stata datala libera uscita fino alle 20 chi voleva avrebbe potuto andare a vedere intanto per conto suo il bel lungomare che c'era li davanti, all'appello mancavano gaia e michele i quali di li a poco avrebbero compiuto il fattaccio!: sulla nave infatti poco prima di scendere michele mandò un messaggio a gaia(da cui aveva preso il numero da pochi minuti) con scritto, “ti va di venire da me quando si arriva in hotel?”, La risposta che fu di una velocità incredibile portava le seguenti parole, “non vedo l'ora! Fammi uno squillo quando puoi che vengo da te!!”, il mio compagno di banco ovviamente mi fece leggere subito il messaggio con tanto di esclamazione al seguito: “adesso lo vedi come la sistemo la troia hahah”. Nella hole dove ero rimasto da solo c'era un televisore vecchissimo senza nemmeno il satellite, preso dalla noia decisi di uscire anche se non ne avevo tanta voglia, ad un tratto mi sentii chiamare da dietro erano sarina e checca due mie compagne che mi chiesero se volevo andare in paese, risposi che non ne avevo tanta voglia, sarina osservò giustamente come mai non fossi in camera a riposare se ero stanco, replicai(per non sputtanare subito michele ) che miche era uscito con la chiave e non mi riusciva di contattarlo perchè aveva il cell. spento, ma ecco la svolta checca mi allunga le sue chiavi e mi dice : “vai pure in camera nostra e fatti una bella dormita noi usciamo un oretta” , accolsi con molto piacere l'invito e mi recai subito nella stanza 31 che confinava con la 32 quella mia e di michele, Arrivato sul pianerottolo notai subito che nessuno era in stanza dato che c'era un silenzio tombale interrotto soltanto da dei rumori strani che presto capii essere le urla di gaia. Entrato nella 31 mi distesi sul letto provai a chiudere gli occhi ma un rumore secco e improvviso me li fece riaprire: “siiiiiiiiii ahhhhhhhhh ahhhhhhhhhh”, sapevo che miche la stava fottendo ma i suoni che uscivano dalla bocca di gaia crearono in me una sorta di caos emozionale al quale non sapevo resistere più i gemiti continuavano forti più mi eccitavo, la loro intimità era entrata in me aveva bucato quella parete e fatto me prigioniero di quelle energie liberate dal godimento, con delicatezza mi spogliai preso da quella magica sensazione avvicinai il mio orecchio al muro e cominciai a masturbarmi, ogni suono che sentivo era una strofinata al mio uccello da quello che sentivo miche ci stava dando dentro un sacco e gaia dal canto suo sembrava una cagnetta in calore, volevo sentire meglio presi un bicchiere lo girai e lo appoggiai al muro per avere un effetto eco, volevo catturare un po delle loro intime conversazioni e come d'incanto ci riuscii in parte : “ sii ahh michele dai spingi ahhh come ce l'hai duro mi fai impazzire ah ahhhhhhhh”, miche emetteva dei suoni di piacere che non riuscivo a decifrare finchè un urlo paragonabile ad un tuono in una notte tempestosa invase il mi orecchio: “ahhhhhhhhh vengo vengooooooooo vengo ahiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa”, con lei e con miche venni anch'io subito, all'istante, stremato da quella sega che mi rese incosciente per qualche secondo mi gettai sul letto con la mano piena del mio seme e con essa anche le lenzuola (menomale c'erano di ricambio nell'armadio ho sudato freddo una 10ina di minuti), andai in bagno mi sciacquai e una volta cambiate le lenzuola mi distesi sul letto dove solo il rientro di checca e sara mi risvegliò. Arrivò l'ora di cena gaia era al tavolo con le ragazze di classe mia, io invece in disparte testa testa con michele in un tavolinetto, appena seduto con un velo d'imbarazzo cercai di avvicinarmi al discorso scopata, ma non ci fu bisogno di premere tanto, il bello di michele è che ha una grande empatia con me, capisce al volo le cose, ed è molto loquace indi per cui partii in sostanza un monologo sulla sua scopata con gaia con delle perle interessanti quali: “boia mau non puoi capire che troia è m'ha rovinato, devi sentire come urlava sembrava posseduta ti giuro così non mi era ancora successo, ha voluto essere montata da dietro prima e poi ha voluto stare sopra lei fino a che non è venuta, ho visto le stelle ahahaahahah domani la ripigio agile, scusami se t'ho lasciato fuori di camera ma deh poi anche capire no?!” , “tranqui miche, però starno non la facevo così (ihihhihi)”. La notte portò consiglio dissi a miche che se la voleva riscopare sarei andato a dormire in stanza di qualcuno senza problemi ma alla fine disse che non importava era stanco e non si voleva sputtanare così subito, tuttavia mi confido altre maialate che gaia aveva fatto con lui, del tipo la spaccata in stile aerobico per montarlo bene, oppure di quando li ha chiesto di alzarsi in piedi per succhiarli il cazzo in ginocchio, o il top la 69 che lei li ha supplicato di fare, io stavo impazzendo mai e poi mai mi era capitata una situazione del genere, non credevo di poter provare un eccitazione del genere, per una cosa che non vivevo direttamente io personalmente, tutto ciò mi faceva in parte preoccupare e in parte incuriosire sempre di più volevo andare più affondo e capire dove poter spingere questa mia tendenza. Il giorno dopo miche la scopò, purtroppo non potei ascoltare dato che nella stanza acanto c'era sarina e checca quindi mi limitai a farmi fare uno squillo quando il rapporto fosse concluso, arrivai in stanza bussai e mi aprì gaia con addosso una tuta attillata nera di d&g e nel volto un gran sorriso: “oh bella gaia” dissi timido io, “ma disturbo..”, lei “ma cosa disturbi te vieni è stanza tua sono io che sono ospite” facendomi l'occhiolino, entrando nell'andare verso il letto notai subito che per terra c'erano delle mutande femminili di colore viola, imbarazzatissimo passai oltre e mi stesi sul letto a facendo finta di nulla, Ma non temete ci pensò lei a togliere l'imbarazzo dalla situazione raccogliendo le mutande da terra ed esclamando con tono sarcastico: “toh oh queste... chissà come le avrò perse”, di colpo mi pietrificai e il sangue mi andò alla testa, lei sorrise e se le mise in tasca e uscì dalla stanza, io guardai miche senza proferire parola e lui dal canto suo mi disse, “hai visto che troia” facendomi l'occhiolino. Due sere dopo. Per concludere la gita eravamo andati a ballare nell'unica discoteca in città, la serata fu molto divertente sopratutto perchè le bimbe della suola francese e sarda erano scatenate e anche le nostre non si davano per sconfitte, gaia aveva fatto amicizia con sara e sembrava tralasciare il giovane miche strusciandosi un po in qua e un po la, presto si fecero le una e fummo costretti a salutarci con i ragazzi delle altre scuole per darci appuntamento ad aprile in Sardegna, nel rientrare in albergo chiesi a michele se gaia sarebbe venuta a scopare, lui mi rispose che non li aveva detto nulla e che per tutta la sera non l'aveva considerato e di sicuro non sarebbe stato lui a fare la richiesta, solite ripicchine dei bimbi scemi. Arrivammo così in stanza belli arzilli io raccontai a miche i baci che avevo ruscololato in quella sera quando d'improvviso si sentii bussare, era gaia, venuta da sola con un completino nero cannottierina nera di finta seta e mutande a pantaloncino larghe in coordinato, io rimasi sul letto immobile ad ascoltare la conversazione, anche lei era brilla parecchio: “che fai non mi fai entrare” , “hai fatto la troia con tutti e non m'hai caato nemmeno, poi c'è mau dai vai a letto che sei sfatta” , “sei offeso ehh..piccolino”, potevo solo sentirli poiché dal letto non si vedeva la porta d'ingresso quand'è che la vedo sbucare improvvisamente correndo e ridendo al fine di scaraventarsi nel letto, io mi misi a ridere e feci cenno amiche che me ne sarei andato di li a poco, gaia mi guardò e mi fece, “no daiii resta anche te, non ti mangio mica, poi è camera tua ci facciamo spazio e ci stiamo tutti e tre, sai di dormire con quella fava di alessia non ho voglia, mi ci vuoi”, risi e le detti un bacino, “certo che ti voglio guarda miche sta in mezzo così se volete fa q.sa a limite vi sento ma sto girato dall'altra parte tranquilla(il tono era ovviamente ironico)”, “hai sentito miche possiamo scopare a limite lui ci guarda hahah, woww fico” , miche: “dai molla sei sfatta” furono le ultime parole famose, si alzò andò da michele e inizio a baciarlo con la lingua molto intensamente, miche era pietrificato quasi di gesso ma non sapeva staccarsi da quel bacio effetto ventosa, piano piano si spostò sul collo e con un piccolo gesto di stile li dette un morsino sotto il collo, miche era viola nel volto e io pure, l'imbarazzo era indescrivibile, mai avrei pensato ad una cosa del genere ma il bello doveva ancora venire. Fece con la malizia di una pornostar mettere a sedere miche sul letto spense la luce, le luci della strada illuminavano camera nostra, creando un gioco d'ombre incredibile io ero sotto eccitazione incontrollabile, non capivo più niente sopratutto non sapevo quello che passava in testa di quella figliola, ma ci misi poco a capirlo, si voltò davanti al letto girandosi con la testa ci fece cenno di stare in silenzio e andando verso il muro si levo le mutande tirandole verso il letto, michele le prese e se le mise in bocca mordendole, se fino all'ora ero indeciso sul da farsi, dopo questa scena capii che dovevo osare anchio, mi misi la mano sul pacco e piano piano inizia a menarmelo sotto le coperte, gaia invece continuava a ondulare il suo corpo sul muro finchè girata si ritrovò miche aveva in bocca il suo intimo e io che mi stavo masturbando, sorridendo ed esclamando “siete dei bei porcellini” si levò la cannottierina e si mostrò completamente nuda a noi!! la sua carnagione bianca a contatto con la luce esterna li dava un effetto particolare, le sue forme ben definite il suo seno duro e sopratutto la sua passerina rasata mi mandarono in estasi e cominciai a sibillare tra i denti: “si uhhh siii”, gaia si posò sopra miche e prima di iniziare a scopare dettò le regole del gioco rivolgendosi a me, mi disse: “io scopo con miche, tu però nel mentre puoi toccarmi” si mise sopra michele e iniziò a baciarlo io rimasi col cazzo duro in mano, lei nel mentre lo baciava mordendogli la bocca delicatamente mi prese la mano sfiorando così il mio arnese e la poggiò sulla sua schiena iniziai così ad accarezzarla delicatamente, inserì il cazzo di miche dentro di lei e alzandosi a mo di spegnicandela alzò le braccia al cielo distendendosi ed iniziando dei movimenti piccoli e secchi che non davano scampo al povero michele che iniziava ad ansimare sempre più, io mi avvicinai alzandomi accanto a lei i iniziai ad accarezzargli il fianco destro fino ad arrivare al seno, avevo il suo capezzolo turgido tra le dita, mi avvicinai ancora per cercare de leccargli il seno ma lei mi alzò la testa e mi mise la lingua in bocca, fu il bacio più selvaggio che abbia mai avuto la sua lingua come un flusso incontenibile si muoveva dentro la mia mentre sentivo dal basso i colpi che miche dava a lei, ogni tanto partiva un gemito io continuavo a toccargli i seni questa volta con fare irruento come se fossero oggetti delle mie mani, tutto si concluse dopo poco michele iniziò a spingere così forte che fui costretto ad allontanarmi un poco, gaia mi prese per una mano e me la strinse nel mentre con gli occhi chiusi e la bocca aperta cercava di contenere il più possibile la schizzata che michele le stava procurando, si adagiò sul letto per poi correre in bagno a lavarsi io nel mentre ero venuto sul suo fianco alla visione della sua espressione contratta, si dormì insieme, ma la mattina al nostro risveglio lei non c'era più. La scuola cominciò con i suoi ritmi serrati le giornate iniziarono ad imbruttire e l'inverno incombeva,Michele e gaia continuarono a frequentarsi per qualche giorno a seguire finchè lei non decise di tornare col suo ex. Ma chissà per quanto ancora... grazie a tutti per aver letto questo racconto nell'augurarmi che sia stato di vostro gradimento vi chiedo gentilmente di lasciare un vostro commento o giudizio, da me ritenuto essenziale al fine di una crescita personale al fine di scrivere ancora e meglio.. grazie
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13 years ago
youngvoyeur,
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Serata da sballo e molto divertimento
Salve a tutti, la storia che voglio raccontarvi risale a qualche anno fa, e riguarda me la mia compagna mara e una coppia di nostri amici, Federico e serena. A quel tempo ci frequentavamo molto, tutti intorno ai 35 e 39 anni. quel giorno eravamo appena tornati da una giornata passata al mare durante la quale ci eravamo divertiti molto, la sera poi Federico e Serena ci avevano invitato a cena da loro visto che essendo la fine di luglio era molto caldo e loro abitavano in una casa appena fuori città in collina; noi accetammo di buon grado dicendo che saremmo passati prima a casa a farci una doccia. Ci presentammo a casa loro verso le 19, anche loro avevano appena finito di sistemarsi; proprio in quel momento Serena usciva dal bagno aveva indosso dei calzoncini e una maglietta bianca, e cavolo in tutte le volte che l’avevo vista in costume non mi ero mai accorto di quanto fosse carina ma vederla cosi con i capelli bagnati e quei vestiti semplici... una ragazza alta circa 165 capelli biondi occhi chiari, minuta una seconda di seno pancia piatta, d’altronde faceva atletica da una vita, e un sedere che sembrava un opera d’arte degno di uno scultore del calibro di Michelangelo e gambe perfette; non una ragazza appariscente ma una di quelle che le guardi una volta e nemmeno quasi le noti poi piano piano ti entrano in testa. comunque anche Sabrina si difendeva bene era più alta, certo non poteva vantare il fisico di Serena ma la sua era bellezza più mediterranea, seno più prosperoso capelli lisci lunghi e neri, fianchi un po’ larghi ma non esagerati, di quelli che ti fanno apprezzare la bellezza delle donne. Entrammo e subito ci siamo messi a scherzare, poi io e marco siamo usciti in giardino a preparare la brace per la cena, mentre mara e Serena si erano messe a preparare la cernie. il tempo passava veloce e presto arrivò l’ora della cena, ci sedemmo e cominciammo a mangiare accompagnando il tutto con un ottimo vino rosso. visto il clima della serata abbiamo esagerato con il vino e alla fine della cena eravamo tutti e quattro abbastanza alticci, continuando poi a bere. Parlavamo un po’ di tutto, fino a quando cominciammo a parlare degli anni passati delle prime esperienze con le ragazze e i ragazzi; poi Federico ad un certo punti disse - ve lo ricordate il gioco della bottiglia? - e tutti e tre annuimmo sorridendo, visto che ognuno di noi aveva qualche ricordo nascosto di quel gioco. io a quel punto, presi la palla al balzo e dissi - ehi ragazzi perche non ci facciamo un giro? - Adv e visto la gradazione alcolica nessuno di loro disse di no. in fretta e ridendo sgombrammo il tavolo lasciando solo i bicchieri e una bottiglia vuota, iniziò il gioco, che all’inizio si tenne ad un livello molto soft, penitenze stupide e così via, poi ad un certo punto forse a causa della gradazione alcolica, Federico se ne uscì dicendo - basta, adesso se esce una ragazza la bacio e se invece esci te Domenico tu baci il cane - suscitando le risate mie e degli altri. nessuno oppose resistenza e girò la bottglia: usci Sabrina. rimanemmo tutti un po’ cosi poi Federico si alzo e bacio mara sulla che non oppose molte resistenza anzi sembrava piacerle, questo cambiò completamente la serata… il gioco continuo cosi per un po’ poi ad un certo punto dissi - ok basta con i baci rendiamolo ancora piu divertente. adesso chi esce dovrà togliersi tutti i vestiti -; il consumo di alcool continuava e nessuno obbiettò, solo Sabrina fece una faccia strana. girai la bottiglia e usci Serena. in quel momento il mio cazzo che fino a quel punto era stato buono in un attimo divento di marmo, ero al settimo cielo. lei senza battere ciglio improvvisò uno spogliarello degno di una ballerina di lap dance. mio dio devo dire che rimasi a bocca aperta; le tette erano si piccole ma erano perfette tonde con due capezzoli rossi da far girare la testa e la fica la teneva completamente rasata. io non riuscivo a togliere gli occhi da dosso, lei se ne accorse e arrossi come una bambina, questo non fece altro che far aumentare la mia eccitazione a turno rimanemmo nudi tutti. l’ultima fu proprio Sabrina a spogliarsi, lei si che aveva delle gran belle tette grosse e una fica ben curata con una strisciolina di peli, anche lei era molto eccitante ma sarà perche la vedevo nuda spesso che non mi fece lo stesso effetto di Serena. A quel punto la cosa degenerò, alla prima occasione dissi che chi sarebbe uscita avrebbe dovuto prendermelo in bocca, e se fosse uscito Federico avrebbe leccato la fica a una delle due a sua scelta. Usci per mia sfortuna Federico che manco a dirlo, si avvento su mara; questo suscito in me un misto di gelosia e eccitazione, vedere la mia donna prendere il cazzo di un altro in bocca è una cosa strana, ma mi stava facendo impazzire; pensai che gran troia, ma ero felice di questo. io mi girai a guardare Serena e la sorpresi a guardarmi il cazzo, appena mi girai lei distolse lo sguardo, ma il danno ormai era fatto, mi avvicinai a lei e glielo misi in bocca. Federico ridendo mi disse - Ehi ma avete girato la bottiglia? - suscitando le risate di tutti comprese le due donne intente a farci un bocchino. Serena riprese subito da dove aveva lasciato lavorava la cappella con la lingua per poi accoglierla in quelle labbra che socchiudeva dolcemente intorno al mio cazzo sempre accerezzandomi la cappella con la lingua le sue mani sulle palle le massaggiavano da vera esperta. mi girai verso Federico dicendogli - ehi tua moglie è proprio una gran bocchinara - e lui sorrise e rispose che anche mara non era da meno. ad un certo punto feci alzare Serena e la misi sul tavolo con le gambe aperte cominciai a leccargli la figa toccandola e entrando lentamente con il dito dentro di lei che godeva come poche, poi mi alzai e appoggiai il cazzo sulla sua fica e quando alzai lo sguardo vidi che Federico non aveva perso tempo aveva messo mara a 90 sul tavolo e la scopava con colpi tanto forti da fargli ballare le tette, lei godeva e urlava, questo mi fece ingelosire molto, perche poche volte l’avevo sentita cosi con me, allora cominciai a scopare Serena forte, non volevo essere da meno di Federico, lei urlava e godeva come una porca la fregna era un lago; poi vidi Federico far mettere sdraiata Sabrina sul tavolo e si diresse verso la sua bocca e glielo mise dentro; io avevo la fica di mara spalancata davanti a me mentre scopavo ancora Serena. a questo punto feci girare Serena a pecorina lei aveva la faccia vicino alla fica di mara incominciai a scoparla in quella posizione e la vista di quel culo, mi fece eccitare da morire tanto da capire che di li a poco sarei venuto. preso dalla foga spinsi la testa di serena fra le gambe di mara che prima timidamente ma poi sempre piu convinta, cominciò a leccarle la fica. Smara venne quasi subito, solo che il grosso cazzo di Federico che le chiudeva la bocca le impediva di urlare; questo scatenò una reazione a catena: Federico inondo la bocca di mara di sborra che non riusci a trattenerla tutta ne ingoiò un po’ altra sborra le colava dai lati della bocca alcuni schizzi le finirono sul mento e sulle tette. anche Serena venne, era fradicia, io ero l’unico che ancora resistevo, non volevo perdermi lo spettacolo di quel culo. lo sfilai dalla fica e lo appogiai sul buco del culo lei fece un attimo di resistenza ma io in un solo colpo lo infilai dentro. lei urlò, poi dopo pochi colpi si era già abituata, la troia, adesso godeva. senti il cazzo crescere, la cappella diventare durissima, stava per arrivare forse l’orgasmo più forte che avessi mai provato, venni dentro il suo culo mentre lei era ancora sulla fica di mara che la leccava con l’aiuto di Federico. lo tolsi e vidi la sborra uscirle dal sedere, colargli sulla fica, ne raccolsi un po’ con il dito e la porsi a mara che avidamente la leccò tutta. La serata fini così, sfiniti e ancora sotto effetto dell’alcool ci ricomponemmo. quest’episodio restò isolato, solo qualche volta mi vidi con Serena per scopare, e non so se Federico e Sabrina si siano rivisti... fatto sta anche se a malincuore segnò la fine della nostra amicizia, non immediatamente ma piano piano ci siamo persi di vista.
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13 years ago
coppiamaraetony,
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Parlando del più e del meno...
Parlando del più e del meno - Amo, quando ti guardano il culo: vedere gli occhi pieni di desiderio da parte dei maschieti e, sapere che solo io posso averti; questo, sì che è eccitante! - Lo so tesoro, è per questo che mi vesto provocante, piace anche a me sentirmi desiderata, ma non bisogna esagerare, qui, vestita in questo modo, rischio di passare per una troia in calore. - Esagerata… - Dici? Io quando mi sono guardata allo specchio, ho pensato questo. - Sei molto sensuale: questo si…D’altronde, hai un corpo che è troppo bello perché si tenga nascosto. - Ok, ma neanche posso tenerlo esageratamente esposto. Questa mini scozzese che mi hai fatto mettere, copre appena il sedere e, la camicetta nera fa capire benissimo che sono senza reggiseno, poi, non farmi mettere niente sotto, mi sembra esagerato: non posso azzardarmi a fare un piccolo movimento verso il basso che si ferma il mondo. - Se è per questo, il mondo vorrebbe stare sotto la gonna e ben più dentro di te. - Già…Poi non ti lamentare se qualcuno lo fa…. - Fa cosa? - Hai capito. - No, non ho capito: Spiegati meglio. - Ti meraviglieresti se ti affermassi che l’altro ieri uno sconosciuto mi ha scopata dentro il portone di casa nostra? - Non ci credo. - Bene, allora siamo a posto. - Che cazzo fai quella faccia maliziosa, Tanto non ci credo - Meglio così. - Hai voglia di farmi innervosire? Non hai bisogno di questi giochetti per farmi eccitare. - Perché, ti eccita l’idea che uno sconosciuto mi ha scopata? - Dipende… Mi eccita se l’organizziamo insieme. Per ora sono incuriosito: anche perché non ci credo, sei troppo innamorata di me. - Ma qui l’amore non c’entra: io parlavo di sesso, solo quello. - Ma stai dicendo sul serio? Ti sei fatta scopare dietro un portone in pieno centro da uno mai visto? - Si. - A che ora? - Mezzora dopo che tu sei andato a giocare a calcetto: ricordi che ti avevo chiesto di restare a casa che avevo voglia di coccole? - Questo lo ricordo, non sono mica rincoglionito, ma mi sembra un motivo troppo flebile per aprire le gambe al primo che passa. - Non l’ho programmato, è capitato e basta - Non ho ancora capito se ci fai, o se ci sei. Raccontami questo fantomatico incontro sessuale. - Poi t’incazzi… Beh, sicuramente mi hai sorpreso con quest’uscita: tu racconta, poi decido come comportarmi. - Hai presente il film Zandalee? - Certo. - Ricordi la scena di lei che è scopata attaccata al cancello? - Si - Ecco: una cosa simile Che stronza: e poi? Ti sei fatta prendere come un’animale come succede nel film? - Non esagerare: per fare quello, ci vuole tempo, calma e desiderio di farlo in due - Proprio stronza, fino in fondo. - Ma tesoro, hai sempre affermato che vuoi una donna libera e indipendente. Intendevo tra noi, non con altri. E non prendere in giro con quella voce ironica, lo sai che mi fai incazzare! Lo conosco? - Tu non so, io no di sicuro. - Com’è stato l’approccio. Molto semplice: ero uscita per andare dal giornalaio di fronte casa. Per fare quel piccolo tragitto, sono uscita in vestaglia senza niente sotto: dovresti ricordartela, l’avevo messa apposta perché ti piace molto. Volevo prendere una rivista che mi tenesse compagnia fino al tuo ritorno. Quando ho fatto per rientrare, mi è caduto il giornale, lui, era al bar di fronte che sorseggiava una birra, l’avevo notato dalla finestra, un bell’uomo sulla quarantina: piegandomi, lui deve avere visto o capito che ero nuda sotto. Ci siamo incrociati con lo sguardo, l’ho visto accarezzarsi i capelli e alzarsi, io, ho aperto il portone e gli ho fatto capire che poteva provare…Niente parole. Ho aspettato per chiudere il portone e, quando ho visto il suo piede bloccarlo, ho avuto un brivido per tutto il corpo, ho lasciato che entrasse prima dentro il portone e subito dopo, dentro di me… - Bastarda! Perché mi racconti questo? - Perché sono sicura che l’eccitamento, è superiore all’offesa. - Vai nei dettagli… - Appena entrato, ha chiuso il portone, si è guardato intorno e rassicurato dal silenzio, mi ha spinta contro il muro, poi, senza neanche levarsi i calzoni, ha tirato giù la cerniera, mi ha alzata all’altezza del suo sesso e mi ha presa con una passione inaudita: una vota sicuro che non avrei reagito, mi ha incrociato le mani tenendole in alto e ha continuato a sbattermi per cinque minuti. Si è fermato solo, quando qualcuno ha aperto il portone, è entrato un uomo che non si è accorto di noi, ha aspettato che sparisse dalla nostra visuale e, mentre sentiva i passi salire sulle scale, ha ricominciato a scoparmi. Sembrava un polipo, sentivo le mani dappertutto; è stato breve ma intenso. - Ti è piaciuto molto? - Lo sai che amo trasgredire… - Aveva l’uccello più grosso del mio? - Ecco la solita domanda stupida degli uomini… - L’aveva più grosso? - Era ben dotato, ma quello che conta, è che mi ha presa mentalmente nella testa, quello, è ben più importante delle misure… - Che stronza… - Dai amore, lo sai che sono soltanto distrazioni momentanee: nessuno può sostituirti. - Altre cose che mi devi raccontare? Non è che presa dal piacere gli hai fatto anche un pompino? - No tesoro, quello, lo faccio solo con te: è una cosa troppo intima, però… - Però cosa? - Non era ancora soddisfatto, ha cercato di farmi mettere in ginocchio per fare quello che hai detto tu e, quando mi sono rifiutata, mi ha girata sbattendomi ancora violentemente contro il muro e mi ha scopata ancora prendendomi da dietro - Cazzo… - Eh si, proprio con quello… - Non ridere bastarda: non è il caso di fare l’ironica. Adesso, torniamo a casa e rifacciamo tutto quello che mi hai raccontato, voglio proprio vedere se è meglio di me… - No amore, nessuno è meglio di te, è solo che ogni tanto, una variazione sul tema rinvigorisce il fuoco della passione…e in ogni modo, è una scelta sulle priorità della vita: quella sera, entrambi avevamo voglia di giocare con le palle e alla fine, entrambi, abbiamo raggiunto il nostro risultato…
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13 years ago
fantasypervoi,
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Incontro al buio.
Finalmente decidemmo di fare un incontro un po' diverso dai soliti....un incontro con sorpresa, nella penombra, a casa nostra, con un tipo non comune, non bellissimo, ma molto sensuale, un tipo interessante a livello cerebrale oltre che fisico, uno con fascino: lo avevo già visto in cam e trasmetteva una buona carica erotica, comunicava bene, specialmente con quegli occhi verdi, magnetici. Io ed il mio compagno complice organizzammo tutto con la massima attenzione per quella sera speciale. Gli avevamo dato appuntamento a casa nostra verso le 22.30 di una sera di fine Giugno, io gli spiegai bene dov'era la nostra abitazione, in piena campagna, e gli dissi che avrei lasciato la porta socchiusa per il suo arrivo: il campanello è odioso quando suona. Nell'attesa che Gabriele arrivasse (questo il suo nome), cercai di creare in casa un'atmosfera giusta per l'occasione: accesi degli incensi, cosparsi il pavimento di petali di rosa, accesi una candela nell'ingresso e alcune bellissime e profumate in camera. Misi una musica di sottofondo, bassa ma intensa, diffusa in tutta la casa...lasciai la porta di camera che dà sul terrazzo completamente aperta e attraverso la zanzariera si poteva vedere, stando stesi sul letto, una bella fetta di cielo stellato e si poteva sentire fuori le cicale che cantavano. Arrivò il suo sms di avviso che di lì a poco sarebbe giunto da noi ed io gli risposi che venisse direttamente su e che avrebbe trovato la porta aperta. Passarono pochi minuti, e sentimmo un'auto fermarsi e spegnersi: era sicuramente lui. Noi eravamo in camera, sul letto, nudi, al buio e con le orecchie tese a seguire i suoi passi sulle scale, poi sul terrazzo anteriore e infine lo sentimmo entrare, molto lentamente, silenziosamente e con una certa titubanza. Era lì sospeso nell'ingresso, al buio pesto, interrotto da una debole e delicata lucina del piccolo cero al patchouli che avevo posto sulla mensola: Fabio mi disse di andargli incontro...uscii dalla camera con una vestaglietta leggera, senza nient'altro sotto, mi infilai in piedi i sandali alti, non accesi nessuna luce e a tastoni mi diressi verso di lui. Mi avvicinai e lo intravidi nella penombra, in piedi, elegante, un vestito scuro in raso e una camicia bianca sbottonata che risaltava dallo scollo della giacca. Gli ero di fronte a pochi centimetri, gli presi le mani e me le tirai intorno alla schiena, mi spinsi verso il suo orecchio sinistro, gli sussurrai “Buonasera” e cominciai ad annusargli il viso e il collo, mentre lui mi teneva per i fianchi e mi stringeva verso sé. Lo sentivo emozionato, quasi vibrante dentro quell'abito e soprattutto sentivo il suo sesso ingrossare e premere contro il mio bacino: lui non proferì parola mentre accostò piano le sue labbra contro le mie e mi tolse in fretta il baby-doll. Mi divincolai rapida per non finire sul pavimento una sopra l'altro nel giro di pochi minuti, Fabio ci stava aspettando in camera, ora seduto sulla poltrona, che sorseggiava un whisky on the rox. Accompagno Gabriele per mano, lo faccio sedere sul letto e comincio a spogliarlo dolcemente di tutti gli indumenti, sotto gli occhi attenti di Fabio; lo faccio adagiare completamente nudo e disteso e gli chiedo se lo potevo legare al letto: lui annuisce, anche se palesemente sorpreso e inquietato da questa iniziativa, mentre nel frattempo porta la mia mano sul suo cazzo già marmoreo, come per farmi sentire che anche lui era d'accordo. Fabio mi passa le bende, già preparate all'uopo, e comincio il lavoro di legatoria: gli allargo le braccia e fisso i polsi al capezzale in ferro battuto, poi gli divarico le gambe e fisso le sue caviglie alle palle di ferro stile Liberty delle estremità della sponda. Molto bene. Poi naturalmente gli bendo i suoi occhi belli, che con il riflesso della luna alla finestra rilucevano come il mare di notte: Fabio seguiva con attenzione tutti i miei gesti e con la mano libera si menava il pisello dolcemente. A quel punto cominciai davvero la mia opera d'arte tattile....mi spalmai le mani di abbondante olio di mandorle e gliele feci scivolare dalle caviglie alle cosce e dalle cosce all'inguine e dall'inguine all'addome per poi salire verso il petto, poi sulle spalle e poi giù tutto lungo le braccia, fino alle punte delle dita. Feci questo percorso diverse volte cambiando verso mentre il suo respiro si faceva sempre più marcato e il suo pisello teso come una corda di violino: aveva la pelle di velluto senza peli, che mi scorreva sotto le mani come un fiume in piena. Mi piaceva da morire toccarlo dovunque, sentirlo sussultare di piacere, mentre girava la testa a destra e a sinistra senza tregua oppure la tirava su per cercarmi...aveva bisogno di baciarmi. Lo feci un po' soffrire in questa ricerca affannosa della mia bocca, tanto era lì bloccato sotto di me, torturato di piacere e costretto a subirlo immobile. Non lo baciai ancora, mi posizionai a pecora, col viso sopra il suo bellissimo uccello notturno, per cominciare finalmente la mia degustazione! Nel frattempo Fabio, che non resisteva più per la situazione altamente erotica, mi cominciò a scopare da dietro, ma senza troppe “onde anomale”, che altrimenti mi avrebbero fatto scappare di bocca l'anguilla di Gabri. Mmmmh che buon sapore dolciastro che usciva dalla punta della sua cappella Viola! Me lo sono stra-succhiato e leccato in ogni centimetro del suo apparato genitale, con una lunga sosta sulle palle lisce e morbide. Mi si stava allagando la fica, mentre Fabio mi ci buttava dentro il suo uccellone e mentre spompinavo con passione Gabriele, il quale a un certo punto tirò un urlo liberatorio e mi esplose un'eruzione caldissima di sperma in bocca; quasi simultaneamente Fabio, che nel frattempo si era spostato dalla mia fichetta all'ano, lo sentii venire con un orgasmo molto intenso direttamente dentro. Mi pulii il viso di quella crema naturale, Fabio accese l’abat-jour, io tolsi la benda dagli occhi di Gabri e, ancora legato al letto, lo baciai profondamente. Lo liberammo del tutto, andai in cucina a prendere uno champagne ghiacciato, lo versammo nelle coppe e facemmo un brindisi tutti e tre sul lettone, nudi e sudati, al nostro inizio. Si rimase un poco a parlare, a scherzare, a coccolarci, poi una bella doccia rigenerante per poi ricominciare il gioco. Quella notte calda non riposammo granché, ci alternammo a turno nel darci e prenderci piacere psico-fisico reciprocamente...finirono tre bottiglie di champagne e...finirono anche le stelle : era l'alba e ci addormentammo finiti anche noi.
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13 years ago
admin, 75
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Oggi è il mio compleanno
Convivo con il fatto di non essere più che una parte della tua vita. Non mi fraintendere niente di lamentoso in ciò, solo la sana concezione di quello che sono per dare una bastonata nelle gambe alle mie fantasie fanciullesche. Anche il fatto di scriverlo con parole convenzionali lo colloca tra le mie insicurezze. Gli da corpo come tutte le lettere facendolo diventare reale. Le lettere hanno il pregio di circoncidere i sentimenti in uno spazio ristretto ma soprattutto fisico. Non sono io l’inventore di questa cosa, anche se pur’ se lo fossi non sarebbe da vantarsi. Chi cazzo vorrebbe prendere il merito di vedere il sangue figurativo che gocciola di dolore in una storia triste?! La luce estiva adorna le pieghe della giornata con un po’ di pigrizia e gli alberi pieni di foglie della casa di X sembrano gli unici a ridersela ma le mattine sono tutte cosi. Cazzo però come sono pigro la mattina, do la colpa alla luce ahahahaha. Ho bisogno di tanto caffè. Oggi dovrebbe essere il mio compleanno. Dico dovrebbe non per un senso ironico o di tristezza, ma un senso di rabbia. Il suo corpo sta qui accanto a me. La sua anima mi cerca come anche io cerco la sua ma sembriamo dentro un labirinto di specchi dove vediamo solo noi stessi. Sembra che non ci freghi più di tanto perché stiamo ancora qui a cercarci. Nemmeno qui ho meriti o colpe se non quelle che la fortuna insieme alla sfiga ci hanno buttato addosso. Un po’ come tutti forse. Oggi sarà un giorno memorabile perché per la prima volta non ti rincorrerò più. Sarà come rinascere ed ecco perché sarà il mio compleanno. Hai la pelle morbida che mi manda in estasi con il suo odore. Dormi in posizione raccolta, quasi fetale ed i capelli neri fanno da coreografia al tuo viso da bambina. Mi sembra il viso di un angelo anche dopo tutti questi anni. Il vestito verde con le bretelle stropicciato dal sonno si è alzato un po’ facendomi vedere la bellezza del tuo essere donna. Donna bambina. Sembri una bambina si! Quante volte lho vista la scena nella quale un emerito coglione oppure un totale bastardo hanno sentito l’enfasi di un re mentre comunicava ai sudditi solo per il fatto di avere davanti una persona che guarda come guardi te? Facciamo l’amore da una vita e non ne ho mai abbastanza di te. Mentre ti posseggo dolcemente o con forza il tuo sguardo è lì che mi fa sentire Dio. E’ quello il tuo segreto! Anch’ io di quello mi sono innamorato. Spezzo la briosce calda e lascio che la moca continui a gorgogliare. Mi piace il rumore, sembra un ruscello di caffè che inonda di odore la casa. Se lo versassi subito nelle tazze si perderebbe quella magia fatta di psicosi massiva aggrappata nella macchinetta del’ caffè no?! Ahahahha anche se poi alla fine qualcosa di massivo per noi rimarrebbe sempre. Due tazzoni nei quali salomonicamente versiamo una moca da quattro divisa a meta con il sistema a gocce. Caffè addicted?! Oh yeah!!!! Oggi sarà il mio compleanno! Giorni cosi nella vita vengono raramente perché prendere coscienza e collegato fatalmente alle proporzioni dei tuoi sentimenti. I quali a loro volta senza nessunissimo sconto sono collegati a quanti sacrifici uno e disposto a fare. Pur’ avendone fatto abbastanza ho un solo sentimento. Paura! Zitta! Adesso senza doverti fare una ramanzina di aver capito male ecco dove arriva il bello della lettera che non ti da le risposte che tu vuoi alle domande che tu poni ma bensì ti fa stare seduta e zitta finche finisce ahahahahahahahha….. Io sono fatalmente innamorato di te. No, non cambio discorso. Anche la paura è normale visto che malgrado ciò che ho fatto sento che rifarei tutto da capo. Maturerei ancora ove ce ne fosse bisogno pur arrivando ai 90 anni. Poi diventerei geloso anche di chi ti guarda in televisione perché degli altri sono già acidamente geloso. Ti seguirei nei sogni e nelle scelte più bizzarre e la trasgressione la considererei parte della vita che tu hai diritto di provare come meglio credi e chi personaggio di ciò come una scuola guida dalla quale scendi come e quando tu vuoi. Farei un bimbo con te, anzi due. Basta che ti assomigliano in tutto! Piangerei con il mio orgoglio maschile raccolto come straccio in fondo ai piedi solo per farti capire che amo la tua esistenza. Ma paura ne avrei ancora. Affronterei tutti e tutto per averti vicina ma quello che più conta veramente, affronterei me stesso ed ogni volta vincerei con una sola arma in mano. Il tuo sorriso. Ma oggi è il mio compleanno. Dalla camera da letto sento il rumore delle lenzuola. Ti stai svegliando. Arrivi in cucina con il passo leggero ed un sorriso che ti e scappato trafigge le mie ragioni squarciandole in malo modo. Mi dai un bacio con le labbra ancora secche dal sonno ed il tuo profumo di un milione di fiori mi usurpa la mente. “Buongiorno amore hai dormito bene?” Rispondo ma non mi ricordo cosa. Continuo a gustare il tuo bacio mentre ti porgo il caffè bollente e amaro e penso. Che cazzo di giorno è oggi?
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13 years ago
admin, 75
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La prima gang di manuela
La prima gang di Manuela Ciao siamo sempre noi Manuela e Ale coppia ospitata su questo splendido sito. Questa non è una fantasia ma semplicemente la cronaca di un bell’incontro realizzato pochi giorni fa. Abbiamo avuto varie esperienze nel corso di questi anni, da quando abbiamo deciso di entrare in questo splendido gioco, abbiamo cominciato con un singolo, tanto per rompere il ghiaccio e per poter avere le cose più sotto controllo e poi via via abbiamo fatto nuove esperienze con molte coppie in varie situazioni, alcune delle quali veramente belle ed eccitanti. Ad entrambi non piace la banalità e soprattutto non piacciono gli incontri fatti come in una catena di montaggio per cui cerchiamo sempre qualche esperienza nuova. L’ultima che abbiamo fatto risale proprio a qualche giorno fa. (alcune foto presenti sul nostro annuncio si riferiscono alla serata) Io (Ale) mi ero messo in testa di far vivere a Manuela una bella esperienza con una gang, a dire il vero vista qualche delusione, volevo far vivere a Manu una bella esperienza con più ragazzi e magari non troppo maturi per poter avere una certa garanzia di resistenza. Mi sono messo alla ricerca e ho trovato tantissimi annunci, molti gruppi che sono ospitati sui vari siti in giro per il web. Tantissimi vantano le proprie prestazioni, qualcuno più originale, qualcun altro più banale e poi ci sono quelli volgari che non prevedono neanche una certa complicità con il marito o compagno della lei. Purtroppo scartandone diversi per vari motivi, dopo una lunga ricerca mi sono imbattuto in un gruppo di tre ragazzi dell’Abruzzo,che hanno l’annuncio su questo sito, il nick è tutto un programma :”seduzione, trasgressione & co” tutti giovani ma non eccessivamente. Mi sono sentito via mail con loro e mi hanno risposto con grande garbo, senza dire una parola in più del necessario, ci hanno semplicemente invitato a casa loro quando volevamo senza nessuna pressione. Manuela intanto era all’oscuro di tutto l’unica cosa che sapeva era che il venerdì sera saremmo andati fuori ad incontrare qualcuno , forse una coppia o un singolo, ma era ancora tutto da definire. Passata una settimana dalla prima mail mi sono sentito con uno di loro che tiene i contatti,( A.) e ci siamo organizzati per il fine settimana senza definire nessun dettaglio fino a quando non saremmo stati certi dell’incontro. Passano alcuni giorni e arriva il fatidico giorno dell’incontro, un venerdì sera. A. era molto carino nelle mail ma avevo bisogno di sentirlo telefonicamente per stabilire alcuni punti fermi. Facciamo vari tentativi per metterci in contatto telefonicamente ma non ci riusciamo fino alle 15:00 del pomeriggio. All’improvviso squilla il telefono e ci mettiamo a parlare cercando di definire un po’ meglio i dettagli, ci siamo parlati con grande cordialità come se ci conoscessimo da tanto tempo. Ad un certo punto però presento ad A. il mio piano, che non era come al solito, infatti non volevo fare un incontro preliminare magari in un ristorante mangiando e bevendo e poi magari se da tutti voluto andare a giocare. Gli ho invece proposto di incontrarci brevemente sono con uno di loro, magari all’uscita del casello dell’autostrada e poi se Manuela fosse stata favorevolmente colpita da lui, proseguire per casa, e poi in un secondo momento introdurre gli altri. A. mi dice che però dovrò incontrarmi con un altro ragazzo che è il proprietario dell’appartamento dove saremo ospitati e poi lui con un altro amico verranno in un secondo momento. Ci siamo accordati su ogni minimo dettaglio e ci siamo dati appuntamento per la sera. Tornando a casa dal lavoro ho detto a Manuela che l’incontro con la coppia era saltato ma saremmo andati ad incontrare un nuovo singolo, però questa volta doveva fare un gioco che altre volte non ha mai voluto fare, le ho chiesto che ci saremmo presentati ,avremmo preso qualcosa insieme, ma poi per i giochi si doveva far bendare per poter gustare meglio tutte le sensazioni attraverso gli altri sensi. Manuela ha accettato volentieri desiderosa di provare questa nuova emozione. Tutto sembrava andare per il meglio; Alle 20:00 Manuela era pronta, bellissima come sempre sensualissima ed elegante pronta a mettersi in macchina per andare incontro ad una bella serata, dopo circa un’ora siamo arrivati al luogo dell’appuntamento e Manuela era un pochino pensierosa, silenziosa come sempre in queste occasioni, eccitata per la nuova esperienza ma preoccupata nello stesso tempo per la novità. Chiamo A. e dico che sono arrivato, mi risponde che fra cinque minuti sarebbe arrivato il suo amico, infatti dopo cinque minuti arriva R. con una macchina sportiva, si ferma, scende dall’auto e ci salutiamo cordialmente, parlottiamo un po’ mentre Manuela è in auto, mi assicuro che Lui sia al corrente di tutto, e poi andiamo a salutare Manuela, lei scende dall’auto mostrando da uno spacco della gonna molto garbato una bella autoreggente molto elegante, i due si salutano e io chiedo a Manuela “ allora che ne dici , vogliamo seguirlo? Lei risponde “ certamente si!” R. sorride e ci mettiamo in auto, dopo pochi minuti siamo a casa, piccolina ma una bella atmosfera, un po’ di candele disseminate qui e là , una bottiglia di buon prosecco alcune cose da stuzzicare e tre rose rosse( ovviamente il numero tre era voluto) io essendo al corrente del piano sottolineo il numero tre delle rose e dico “ eh si tre è un numero perfetto” Manuela non sapendo di cosa parlassi annuisce con un sorriso. A causa del viaggio Manuela chiede del bagno e mentre lei è dentro io ne approfitto per salutare gli altri due ragazzi chiusi in camera da letto, pronti e eccitati come due stalloni pronti per la monta, mi raccomando di stare in silenzio e di essere pronti ad uscire fuori ad un mio cenno. Quando Manuela esce dal bagno, parliamo un po’ del più e del meno e poi stappiamo il prosecco e prendiamo qualcosa per stuzzicare l’appetito, poi come avevamo detto senza perderci in troppe chiacchiere, chiedo a Manuela se vuole bendarsi, anche per superare l’imbarazzo che c’è sempre in queste situazioni, lei tira fuori il foulard mentre io metto in registrazione la videocamera, voglio immortalare la situazione. Sia io che R. la aiutiamo a bendarsi e poi dolcemente e sensualmente lei si fa spogliare da noi, mentre lui continua a spogliarla io apro la porta della camera e faccio uscire i ragazzi in modo che non si perdano la scena. Cosi mentre loro guardano tutti entusiasti, incantati dalla bellezza di Manuela , noi due io e R. cominciamo a baciare il seno , le gambe, R. è alle sue spalle e con i suoi gioielli si strofina sul sedere di Manuela e lei tutta tremante gli afferra l’uccello e comincia a menarglielo. Tutta presa dalla situazione si fa guidare da noi due come un’agnellina, la facciamo mettere in ginocchio sul divanetto e R. le si piazza davanti, lei immediatamente anche se a tastoni riesci ad infilarselo tutto in bocca e comincia un pompino con grande maestria, io invece mi metto alle sue spalle e comincio a baciarla e a leccarla anche per umettarla un po’, mentre lei comincia a godere la penetro profondamente e Manuela comincia a sussultare, il gioco va avanti così per qualche minuto, mentre io faccio dei cenni ai ragazzi per farli spogliare e prendere il nostro posto quando faremo capire a Manuela che io e R. vogliamo scambiarci di posto. A. e M. sono completamente rapiti dalla situazione anche perché a loro dire, dalle foto sul sito si vede che Manuela ha un bel corpo ma il resto viso e fattezze lasciano veramente a bocca aperta e a uccello duro. Arriva il momento e dico a Manu che io e R. forse di scambiamo posto , forse perché la voglio lasciare nel dubbio, infatti ci spostiamo e i due giovanotti che stavano ammirando diventano protagonisti. A. in pochi secondi ha già infilato il suo turgido attrezzo in bocca a Manuela che se lo gusta profondamente ma non riesce a realizzare la differenza di grandezza tra il suo e il mio, è un po’ frastornata, M. invece sta dietro di lei e cerca la posizione per penetrarla e dopo pochi secondi ci riesce. I due sincronizzati si stanno scopando Manuela che ansima con grande sensualità. Dopo qualche minuto mi avvicino all’orecchio di Manuela e le chiedo di sedersi perché vorrei farle qualche foto con entrambi i piselli in bocca, e lei si dispone immediatamente… questo è il momento della verità infatti nel mio piano c’era l’intento di farle realizzare la cosa mentre bendata cercava di infilarne due in bocca ma trovarne qualcun altro in mezzo. Manuela si siede con A. nella mano destra e R. nella mano sinistra comincia a spompinarli con grande voracità, si sente fortissimo il risucchio, si sposta voracemente da destra a sinistra aiutandosi con le mani perché e bendata. Noi altri però ci avviciniamo sempre di più fino al momento quando spostandosi da destra a sinistra lei si imbatte con le labbra sul mio uccello, per un momento si tira indietro, poi socchiude la bocca, lo assaggia e dice: “ non mi tornano più i conti” uno ce l’ho nella mano destra, uno a sinistra e l’altro …ma cosa succede? Noi esplodiamo tutti in una fragorosa risata e lei insieme a noi, le abbiamo detto che eravamo in quattro e che stasera si sarebbe divertita, cosi riprende indefessamente a spompinare i ragazzi, io faccio qualche foto, A. a destra M. a sinistra e il buon R. le fa allargare le gambe e la penetra profondamente. È una situazione eccitante di quelle che fanno rizzare i capelli in testa e dietro la schiena. Eravamo tutti presi dalla foga, che non ci siamo resi conto che Manuela stava un po’ soffrendo, su quel divanetto che ormai per tre uomini e una donna era diventato veramente piccolo, cosi ci siamo spostati nella camera da letto e sul lettone ci siamo sbizzarriti nelle più audaci evoluzioni, uno dopo l’altro con grande educazione ma nello stesso tempo con molta virilità si sono alternati dentro Manuela fino a quando hanno cominciato a ungerle il buchetto del culo e piano piano lo hanno reso così ricettivo che Manuela stessa lo ha richiesto dentro, non importava chi fosse il primo tanto prima o poi tutti di là dovevano passare. Cosi A. con il suo turgido e nerboruto arnese l’ha lentamente penetrata e una volta che si è fatto strada ha cominciato ad assestare dei colpi che hanno fatto vibrare Manuela come una corda tesa, gli orgasmi si sono susseguiti prima quelli di Manuela poi uno dopo l’altro i nostri. Nel frattempo eravamo ricoperti di sudore e così abbiamo fatto una pausa per poi prepararci al pezzo forte, Manuela sperava e diceva tra sé e sé “ vuoi vedere che con tanti uccelli non facciamo una doppia penetrazione?” infatti ci siamo a coppie diverse e le abbiamo fatto sentire i brividi della doppia penetrazione eravamo tutti super eccitati e nel frattempo cominciavamo ad essere un po’ stanchi. Alla fine Manuela ha voluto regalare ad ognuno dei ragazzi un bel lavoretto di bocca per accogliere la loro linfa vitale fra le sue labbra e nella sua bocca e infatti uno dopo l’altro “sono tutti caduti fra le sue labbra”. Ci siamo rilassati un po’ e senza fretta una rinfrescata, una chiacchierata, un po’ di bacini qua e là e ci siamo salutati ripromettendoci di rivederci appena possibile. Una serata veramente bella , in viaggio Manuela mi ha dato un bacio sulle labbra per ringraziarmi per l’originalità della sorpresa. Bacioni a tutti
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13 years ago
manuela1de1vivo, 51/51
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Tremendamente eccitante
Mi trovavo in un bar a prendere un caffè e notai lo sguardo di un bell'omone che mi scrutava dal basso verso l'alto soffermandosi sul posteriore,mi fece un dolce sorriso ed attaccò bottone offrendosi di pagare il caffè. Uscimmo dal bar e cominciammo a parlare di noi. Lui un bell'uomo sposato di 45 anni con la voglia di trasgressione,camicia bianca leggermente aperta dove si intravedeva un pelo nero e lucido che mi fece subito eccitare (dovevo nascondere il pacco rigonfio) anche lui doveva camuffare la protuberanza che cresceva a dismisura sul pantalone! Decise allora di portarmi a casa sua dato che la moglie era a lavoro. Mi invitò in macchina e ad appena 10 minuti di strada eravamo già in ascensore ed io a smanettare l'enorme oggetto del MIO desiderio :) Entrammo in casa e su di un divano,lo feci sedere a gambe larghe,io in ginocchio su di lui. Cominciai un dolcissimo giochino alitando aria calda sul suo paccone che era durissimo,insinuai la lingua dolcemente dentro il pantalone e pian pianino toccai la punta del suo arnese,lui ansimava rendendo me ipereccitatissimo!! cominciai a fargli una superpompa morbida e gentile,il mio andare su e giù lentissimo,volevo gustarmi dolcemente quel grosso fagotto che pulsava di piacere. X ben 3 volte ho dovuto fermarmi x non farlo subito eiaculare,dopo ben 10 minuti di spompinamento,ho ricevuto il suo maestoso e potente skizzo sulla faccia,sui capelli ed anche sulla maglia che ancora indossavo. Mi fece i complimenti x il meraviglioso pompino che gli avevo fatto :) sei molto bravo mi disse..... scambiammo il num di cell e poi ognuno x la sua strada. Credetemi.....ancor oggi ci penso e mi eccito in maniera pazzesca!!!
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13 years ago
admin, 75
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Il vu cumpra di colore
Avevo 17 anni, era una giornata di primavera e i miei erano andati in crocera 10 giorni. Ero a casa da solo e mi dedicai un giorno alla masturbazione. Avevo preparato tutto.... Ero nudo con le calze a rete autoreggenti , un centriolo nel culo ed il cazzo in mano mentre guardavo un film porno. ad un certo punto sento suonare alla porta....fermo il film ed in fretta mi metto l'accapatoio e le ciabatte...sotto ero ancora nudo. Apro la porta e davanti a me vedo un vucumpra alto e magro con una borsa piena di roba, gli dico con mi serve nulla ma che se aspetta 5 minuti alla porta vado a prendere il portafogli e gli lascio un euro. Mentre mi incammino per prendere i soldi mi frulla una ida in testa: " e se me lo scopassi?" Torno in dietro e gli dico di entrare perche voglio vedere la sua merce. Mi mostra un po di roba e nel frattempo si parla del piu e del meno, mi dice di avere 26 anni, di essere del senegal e che da un paio di anni si trova qui in Italia. Noto nel frattempo che mi guarda i piedi, cosi mi sono accorto che nella fretta di mettermi l'accapatoio avevo lasciato le autoreggenti indosso e si intravedeva la rete sui piedi e le caviglie. Lui non mi chiede nulla a riguardo, non credo avesse ancora capito, nel frattempo scelgo le cose da prendere. Gli chiedo se è fidanzato e lui mi dice che ha una moglie e dei figli in senegal ma che non li vede d quando è qua in italia. allora faccio qualche battuta riagaurdo al sesso, che sicuramente lui non avra problemi nell'appagare i propri appetiti sessuali. Lui ride alle mie batute ma mi dice anche di essere in astinenza da quando si trova in italia. mentre prlavamo gli avevo dato da bere e improvvisamente sento che il cetriolo che avevo nel culo sta per togliersi dal culo,lo lascio cadere, lui guarda sotto i miei piedi questo cetriolo e sorride, ormai era tutto molto evidente. Io sorrido e mi chino davanti a lui e appoggiandomi il cetriolo alle labbra gli faccio notare quanto sono bravo a succhiarlo prendendolo tutto in gola,lasciando fuori dalla bocca soltanto un piccolo pezzettino. Il nero in quel momento si abbassa i panjaloni e tira fuori una nerchia senza euguali, a me sembrava quasi il cazzo di un cavallo, ricordo non riuscivo a chiudere la mano per tenerla,era na roba mostruosa anche come lunghezza. Non lo avevo misurato ma so che lo prendevo con due mani a vpartire dalle palle e nn riuscivo ancora ad arrivare alla cappella... Lo presi in bocca cominciai a leccarlo piano piano....ero in ginocchio davanti di lui lui mi prese la testa e con il cazzo cercava di spingermelo fino in gola...non riuscivo a prendere quel cazzo enorme in quel modo nonostante fossi gia un abile gola profonda... allora mi tolsi tutto e lo portai sul divano... mi misi supino con la testa fuori dal letto e pregandolo di fare piano gli dissi di provare a fottermi la gola.... non avevo mai sentito nulal di cosi enorme e duro entrarmi in gola...io stavo sbavando e lui stava godendo,..provavo un certo dolore e affaticamento ai muscoli facciali e della gola... ero paonazzo in viso con le lacrime agli occhi...cominciava a farmi un mal di testa terribile....ma dopo qualche minuto riusci ad ingoiare tutta quella enorme nerchia fino alle palle...eravamo messi in posizione di 69e ogni tanto lui mi succhiava il cazzo... Dopo 15 estenuanti minuti decido che e ora di prenderlo nel culo. Lo fccio sedere nel divano ed io piano piano mi siedo sopra quella bestia ormai ben lubrificata....mi sembrava di sentirlo nello stomaco....ad un certo punto lui mi prende e mi mette a pancia sotto sul divanoe e mi fotte da sopra....sento delle orla capisco che st aper venire....lo faccio togliere e subitro in ginocchio davanti a lui, guardandolo nei occhi , mi preparo a prendere quella che sara per me la piu grande sborrata del secolo... Mai visto nessun altro schizzare cosi forte e cosi tante volte....sentivo i suoi schizzi arrivare fino in gola.... era densa bianca...un misto tra il dolce e l'acido....avra schizzato 20 volte..io a bocca aperta mi gustavo quella sborra e poi in colpo solo ingoiai tutto.... Lui si rivesti e da quel giorno per i sucessivi giorni finchè non arrivarono i miei venne a trovarmi tutti i giorni .....
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13 years ago
porcellinoHAvoglia,
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Last visit: 9 months ago
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La prima volta con un nero
Siamo due singoli di Parma e quasi tutti i fine settimana veniamo sulla riviera romagnola col nostro camper, cerchiamo coppie per bla bla bla….,lo feci leggere a mia moglie (ci avevo messo circa due anni x convincerla ) e lei con un po’ di riluttanza accettò l’idea di incontrarli. Mi misi all’opera, mandai loro delle foto di lei che sebbene over40 è ancora una bella donna, fianchi pieni, mora, bellissime gambe, culo a mandolino e nel letto quando è eccitata è una vera tigre senza nessun tabù. Mi risposero mandandomi a loro volta delle foto, erano tutti e due ben dotati avvertendomi che se volevo avrebbero fatto partecipare un loro amico di colore molto, molto dotato. Nella foto che mi mandarono rimasi impressionato, facendo le debite proporzioni dato che gli arrivava abbondantemente al ginocchio il suo affare era lungo una trentina di cm ed era grosso in proporzione. Gli dissi di si ma non lo dissi a mia moglie. Ci incontrammo in un ristorantino sul lungomare di Cesenatico, erano solo in due , mi dissero poi che l’amico nero ci avrebbe aspettato sul camper. La cena, dopo un inizio un po’ imbarazzante, complice un frizzantino fresco e leggero che mia moglie, quasi completamente astemia beveva abbondantemente prese una piega piacevole e rilassata. Finita la cena ci avviammo verso la spiaggia e lì qualche barzelletta spinta, qualche toccatina innocente qualche allusione e il sapere che di lì a poco sarebbe stata oggetto delle attenzioni di due maschi non fecero altro che eccitare oltremodo mia moglie, ci invitarono sul camper, ci fecero salire e poi sul letto incominciarono ad accarezzarla con più insistenza, mi fecero segno che il ragazzo nero era chiuso in bagno e sarebbe venuto fuori al momento opportuno. Ci spogliammo tutti quanti e sul letto incominciammo a leccarla dappertutto lei era partita poche volte l’avevo vista così, ci supplicava di chiavarla, io mi fiondai su di lei la penetrai e subito si trovò sulle labbra due cazzoni che lei prese a succhiare. Poi volle che anche loro la chiavassero e lo fecero, accidenti se lo fecero. La fecero mettere alla pecorina e mentre uno la scopava da dietro l’ altro le si mise davanti e glielo mise in bocca , era presa allo spiedo, quando quello dietro spingeva era costretta ad ingoiare fino in fondo quello davanti poi ritirandosi andava incontro a quello dietro. Quello dietro fu il primo a venire, la prese x i fianchi e diede due colpi potenti sospingendola in avanti e in quel momento anche l’ altro venne riempiendole la gola di sborra (lui era senza preservativo ) Quando uscì dal bagno il nero e lei lo vide prima trasalì, stava x dire qualcosa ma quando vide quel coso enorme che puntava verso di lei lo guardò affascinata, lo prese titubante in mano e delicatamente cominciò a masturbarlo, lui gli mise una mano sulla nuca e delicatamente la spinse verso quella cappella enorme da cui spuntava sulla punta una gocciolina trasparente di liquido denso, lei aprì la bocca e ingoiò tutto quello che la bocca poteva contenere poi si sdraiò di fronte a lui, aprì le cosce e gli offrì il suo fiore del desidero. Era bellissima vederla così aperta, offerta a quel maschio imponente, io, il camper, gli altri singoli non esistevano più c’erano solo loro due. Lui si infilò un preservativo appoggiò la cappella e piano piano entrò nella figa congestionata e matida di umori di mia moglie, lei mi prese la mano e ogni volta che lui spingeva lei me la stringeva, sospirava e apriva la bocca come x prendere aria. Con un ultimo affondo entrò tutto in lei, emise un grugnito e si fermò x farla abituare Mia moglie emise un rantolo da animale ferito e cominciò a sussurrarmi parole senza senso: < mio dio è troppo, mi sta sfondando me lo sento nella pancia, ti prego fallo smettere, così mi uccide >però quando lui cominciò ad andare su e giù col bacino lei cominciò a seguire i suoi movimenti andandogli incontro poi tutto ad un tratto incominciò a tremare si agrappò a lui mordendogli una spalla e venne, lui la seguì un attimo dopo, lo tirò fuori e potei vedere la figa oscenamente aperta rossa e tutta congestionata. Ci rivestimmo, lei era molto imbarazzata, A casa mi disse: lo sai che cosa mi hanno detto mentre tu eri andato in bagno? - la prossima volta ti vogliamo anche inculare tutti e tre e dato che siamo sani certificabili lo faremo senza preservativo.- E tu cosa gli hai risposto?- Niente gli ho solo sorriso, ma non credo che glielo lascerò fare, sono troppo grossi- Poi nel dormiveglia mentre stava per addormentarsi disse: -certo che Amin ( così si chiamava il ragazzo nero) l’aveva proprio riempito il preservativo, ma nei sexyshop non vendevano quei cunei di tante misure per allargare il……………?- non finì la frase si addormentò di botto e a me venne in mente tutte le volte che mi diceva: sei proprio un porco io quelle cose non le farò mai. By ccala p.s. vorremmo tanto poter ripetere questa esperienza
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13 years ago
ccala,
51/51
Last visit: 8 years ago
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Vendemmia.
Era settembre....verso la fine....quindi tempo di vendemmia, quando mi capitò un'avventura insolita, ma altrettanto bella. Ero stata assunta da un agricoltore che doveva raccogliere l'uva, insieme a molte altre ragazze e ragazzi, tutti avventizi diciamo. Mi faceva piacere fare questa esperienza di lavoro, anche se occasionale, perché era anche un modo per conoscere nuova gente...o meglio....nuovi baldi giovani. Durante i primi giorni avevo studiato un po' tutto il cast maschile e sinceramente non avevo individuato personaggi degni di nota, ma ci facevamo lo stesso grandi risate mentre si coglieva l'uva, a raccontarci le nostre storie di sesso e d'amore tra noi donne. Nel terzo giorno di lavoro, arrivò David, un nuovo ragazzo assunto, addetto al carico delle bigonce ...Era un tipo piuttosto interessante per me, sulla trentina, alto, fisico prestante, capello lungo raccolto in una bellissima coda nera lucida, occhi scuri, lineamenti del viso delicati, sguardo intenso....lo avevo osservato a lungo mentre veniva a prendere le cassette e le bigonce piene ....era proprio un bel ragazzo e credo che anche io gli sia piaciuta fin dal primo carico..... Verso fine giornata, eccolo con l'ultimo viaggio....non mi toglie gli occhi da dosso e finito di caricare mi fa: “Viola, il capo mi ha detto di portarti alla cantina, per delle cose d'ufficio da farti sbrigare....” E io, un poco sorpresa (ma felice): “Va bene...!” E sono salita sul sedile del trattore accanto a lui. Viaggiava in seconda, pianissimo....pare perché a pieno carico doveva essere prudente, e nel frattempo mi sventolavo il viso con la gonna ampia. Avevo il braccio destro che strusciava contro il suo sinistro (che pelle di velluto, pensavo), in quel sedile stretto, e a tutte le buche ci dondolavamo una verso l'altro...Faceva molto caldo, eravamo anche sudaticci, lui era in canottiera e jeans strappati, io in prendisole corto e scarponcini...lui guardava poco la strada sterrata e molto le mie cosce scoperte e abbronzate, le sue mani dentro ai guanti da lavoro, le vedevo scorrere intorno al volante senza fermezza...ad un certo punto si sfila i guanti, si tira su il ciuffo dal viso e con fare molto calmo ma diretto, mi prende la mano...ferma il trattore, lo spegne, e mi sussurra nell'orecchio ciò che già mi ero immaginata: “Non è vero che ti vuole il capo....ti voglio IO”. Una vampata improvvisa di calore interno mi si aggiunge al calore esterno....e senza proferire parola, mi volto verso di lui, lo accavalco e gli pianto i miei occhi dentro ai suoi, mentre lui mi teneva entrambe le mani in un intreccio molto stretto e mi tirava verso di lui....non riuscii ad opporre nessuna resistenza, il suo sguardo era magnetico, il suo odore di maschio molto eccitante, mi appoggiò piano le sue carnose labbra sulle mie e mi avvolse con le sue braccia muscolose. I baci si facevano sempre più appassionati, le nostre lingue erano due eliche ed avevano cominciato una danza erotica, una specie di esplorazione reciproca, ci penetravamo le bocche a vicenda, ci accarezzavamo i denti e le gengive, ci assaporavamo le nostre cavità orali. Mentre ci consumavamo le labbra dai baci, con le mani ci toccavamo dappertutto, senza sosta....io gli sfioravo le spalle, gli palpavo il petto....lui mi tirava giù le spalline del prendisole e cominciava ad accarezzarmi i seni poi a baciarmeli ed a ciucciarmi i capezzoli. La mia fica si cominciava a bagnare sentendo il suo pisello indurirsi dentro ai pantaloni...ci stavo seduta proprio sopra e gli sentivo le vibrazioni del sangue che pompa quando l'eccitazione sale. Gli sciolsi la coda e gli sfilai la canottiera. Stavamo troppo stretti li sopra, così con un balzo, saltammo giù dal trattore e ci gettammo sull'erba del ciglio...eravamo già mezzi nudi e tutti sudati, sotto il sole del tramonto. Mi tolse quell'abitino di dosso sotto cui non c'era altro da togliere e si levò velocemente scarpe e jeans: mi scivolò accanto e mi prese di peso spostandomi sopra di lui....ci baciammo molto a lungo e profondamente poi mi venne voglia di succhiargli il cazzo, che sentivo con le cosce duro come un sasso....mi misi a lavoro con dovizia e passione, mi piaceva il suo sapore e mi gustai ogni centimetro con calma, dalla punta della cappella rossa fino alle palle, lisce, morbide, depilate. Poi non contenta mentre lo segavo con una mano, me ne andai con la lingua più giù, nella zona speciale tra le palle a l'ano, a leccare delicatamente quella pelle intima e riservata, mentre i fili d'erba mi solleticavano il mento.... mentre lo sentivo gemere di piacere. Stava per venire, se non ché mi interruppe con un guizzo e mi spostò stavolta sotto di lui, che voleva ricambiarmi un po' di orale. Mmmmh....che lingua eccezionale....chiusi gli occhi e cominciai a navigare con la mente, cullata da sensazioni fisiche stupende, mentre con le mani gli massaggiavo la testa. Stavo quasi per avere un orgasmo clitorideo, quando me lo trovai tutto sopra di me e soprattutto dentro di me! Cominciava a spingermi piano il suo attrezzo tutto dentro la mia fighetta fradicia, se non ché arrivarono due ragazzi a piedi, che avevano terminato il loro turno di raccolta dell'uva. Noi imperterriti continuavamo la nostra passionale scopata e loro, vista la scena, si sono seduti poco lontano sul ciglio, si sono tirati giù i pantaloni ed hanno cominciato a masturbarsi...mentre con gli occhi ci fissavano quasi volessero catturarci ciascuno per sé. Dopo diversi cambi di posizione e pure una scivolata nel fossetto, il mio splendido galoppatore si prese in mano il pisello, cominciò a segarsi all'altezza del mio visino e fece cenno con la mano ai nostri due compagni di lavoro di avvicinarsi a me. Si stavano tutti e tre masturbando di gusto intorno a me, mentre io, li distesa nuda sull'erba, accarezzavo loro le palle a turno. Passarono pochi minuti dopo i quali quasi tutti e tre simultaneamente mi inondarono di scottante sborra, sulle tette, nel collo, nel viso e in bocca ci presi tutto quello del mio bellissimo David. Ci rilassammo tutti qualche minuto distesi sul ciglio e spippolando una grossa ciocca d'uva bianca, infilavo in bocca ai miei amici un chicco per uno alternandolo a un bacio.
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
Eve
Vivevo già da 7 anni in quel palazzo insieme a mia moglie, le cose andavano bene. Anche la vita sessuale era appagante ma sentivo crescere col passare del tempo una sensazione di mancanza. Mi mancavano delle esperienze vissute intensamente in cui potevo dare sfogo alle mie perversioni più nascoste. Me ne accorgevo perché cominciavo a pensare sempre più spesso ad Eve. Eve era la ragazza del piano di sopra e avevo scoperto il suo nome leggendolo nel campanello del palazzo. Una moretta dai capelli a caschetto neri, con il collo slanciato, due seni prosperosi e un fondoschiena da modella. Nonostante questo fisico prominente, la cosa che mi colpiva di più erano i suoi occhi grigio-azzurri, generalmente rimarcati da un’intensa bordatura nera che era solita abbinare ad un rossetto rosso o di una tonalità molto scura del rosso. Era venuta a vivere sopra di noi da un paio di anni e al suo arrivo ero rimasto decisamente impressionato dalla classe e l’eleganza con cui vestiva. Indossava sempre abiti scuri o, comunque, almeno un capo in stile vagamente gotico e scarpe o stivali con tacchi a spillo. Non credo di averla vista mai sorridere, e ammetto che quando la incontravo nelle scale mi metteva talmente in soggezione quasi da intimorirmi. Mi limitavo ad un rapido gesto con la mano per salutarla che, qualche volta, lei ricambiava. Una giorno mi è pure capitato di incrociare il suo sguardo ma ho istintivamente girato la testa perchè era insostenibile. Ma è stato proprio in quell’occasione che mi sono reso conto di avere una specie di attrazione fatale per quella che era diventata, nei miei sogni, una specie di “regina delle tenebre”. Tuttavia, non la immaginavo, come potrebbe apparire istintivo, una dominatrice spietata ……..anzi, la vedevo più nel ruolo di schiava perversa capace di provare piacere nel combinare porcherie senza limiti. La sognavo immersa in una vasca colma di sperma, con un espressione felice mentre era intenta ad assaggiarne il più possibile; in quei sogni ricorreva spesso l'immagine di lei che apriva la bocca e si immergeva fino alla fronte per poi riemergere toccandosi freneticamente le parti più intime. Sognavo anche che in mezzo a quel liquido bianco prendeva un dildo nero, liscio, più grande della mia mano e si girava facendomi vedere distintamente il buco del suo culo parzialmente aperto dai movimenti delle sue dita. Quindi immergendo completamente la testa nello sperma e inarcando il fondoschiena verso l’alto spingeva con due mani il dildo dentro quel buchetto tondo. Cominciava subito a muovere il dildo prima profondamente dentro e poi fin quasi a farlo uscire. La cosa più eccitante era forse la calma con la quale riusciva a compiere quei gesti mentre non respirava immersa nello sperma. Quindi portava una mano davanti per appoggiarsi alla parete della vasca mentre con l’altra teneva ancora il dildo dentro al suo culo ed emergeva con la testa per inebriarmi con i suoni emessi dalla sua bocca durante l’orgasmo. Io ero sempre li di fianco a lei che mi masturbavo per aiutarla a riempirle la vasca. Mi svegliavo sempre scoprendo che ero venuto durante il sogno e mi ero completamente sporcato le mutande. Tutto questo mi era successo per ben tre volte nell’ultimo mese. Pensavo che questi sogni fossero ben lontani dalla realtà fino a quando è accaduto l’inimmaginabile. Era un giorno di piena estate e prima di andare a dormire mi ero accorto che non c’era più acqua dai rubinetti. Senza pensarci troppo, sono andato in bagno, lo sciacquone non funzionava ma ero troppo stanco; quindi non mi sono fatto troppi problemi e sono andato a dormire. L’indomani ancora non funzionava nulla. Mi sono armato di coraggio e sono andato al piano di sopra per accertarmi che non fossero saltate le condutture dell’acqua dell’intero palazzo. Pensandoci e ripensandoci una decina di volte, infine busso alla porta di Eve. Il suo viso mezzo addormentato con rossetto sbavato e trucco nero colato sotto gli occhi sbuca dall’uscio semi-aperto. Lei comincia a guardarmi come fosse in attesa di qualcosa e io mi faccio un po’ di coraggio e le chiedo:”Scusami se ti disturbo ma sono rimasto senz’acqua. Da te funziona?”. Lei apre un po’ di più la porta senza vergognarsi del fatto che indossasse un sensuale completo nero intimo semi trasparente, arricchito da un reggicalze rivestito in pizzo e laccetti in raso. Mi fissa con quel fascino gotico reso ancora più marcato dal trucco nero colato e dice: “se vuoi usare il bagno fai pure”. A quel punto, non so cosa mi è successo forse credevo ancora di essere in uno dei miei sogni: “d’accordo, apri pure la bocca”. Mentre mi chiedevo se lo avessi detto veramente o me lo ero sognato, lei si inginocchia davanti a me, mi guarda fisso, reclina leggermente il capo all’indietro e spalanca la bocca portandosi entrambe le mani ai lati delle guance in modo da raccogliere eventuali schizzi. Lo tiro fuori che era duro, ma fortunatamente non ero ancora andato in bagno, altrimenti non ce l’avrei mai fatta. Comincio a pisciarle direttamente in bocca. Lei inizialmente non deglutiva e il piscio le si accumulava dentro la bocca riempiendola tutta in poco tempo. Dopo pochi istanti ha cominciato a fuoriuscire bagnandole il collo e inzuppandole il reggiseno. Mentre continuavo a innaffiarla col mio getto, notavo con soddisfazione la sua espressione di piacere e il suo tentativo di emettere dei suoni che diventavano gorgoglii tremendamente perversi. Sia lei che il pavimento davanti all’ingresso erano ormai completamente "zuppi". Le riverso le ultime gocce di piscio addosso e lei socchiude la bocca facendone scorrere fuori l’ultima boccata. Se fosse stata qualunque altra donna, l’avrei girata e glielo avrei immediatamente sbattuto nel culo, ma lei, ormai il mio succube femminile perverso, meritava ben altro. Perciò, nonostante avessi il cazzo pronto ad esplodere le dico: “mi piace il tuo cesso, tornerò a pisciare ogni volta che ne ho voglia, fatti trovare pronta”. Esco dalla porta, la chiudo e mi avvicino con l’orecchio per ascoltare. Intense grida di piacere mi confermavano che avevo centrato i suoi desideri. Peccato poterla solo sentire e non vedere mentre si masturbava ricoperta di piscio. Tuttavia, quelle grida e un paio di colpi di mano furono sufficienti per farmi provare un orgasmo intensissimo e spruzzarle tutto lo sperma sulla porta. Resomi conto che ero sul pianerottolo e che chiunque salisse o scendesse le scale avrebbe potuto vedermi, sono tornato frettolosamente a casa. Durante il giorno cerco di non andare mai al bagno per pisciare e dopo cena con la scusa di andare a buttare l’immondizia torno al piano di sopra. Questa volta, non appena lei apre l’uscio mi porto le mani sulla patta dei pantaloni per aprirli e le dico: “Apri quel cesso che hai in mezzo alle labbra che devo pisciare”. Lei, vestita così come era con camicetta e gonnellino, e senza fare una piega, si inginocchia e apre la bocca. Raccoglie una lunghissima pioggia di piscio che la lascia completamente zuppa in mezzo ad un lago. Non faccio in tempo ad aprire la porta per andare via che la vedo già rotolarsi e toccarsi in mezzo a quel lago emettendo i suoi gemiti di piacere. La lascio al suo godimento, e appena tornato a casa vado in bagno. Ripensando a quella scena, ho impiegato solo pochi secondi per venire. “Chissà se uno di questi giorni l’avrei presa mentre si rotolava nel suo adorato lago di piscio?”. Mi chiedevo. Ma l’idea non era stimolante e l’esperienza non sarebbe stata intensa quanto continuare così finché ne avrei avuto voglia……………….
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
Sei mia
LA PRIMA VOLTA Il nostro primo incontro, senza esserci mai visti prima, neppure in fotografia, a casa di un comune amico. Sto entrando, tu sei già nervosa, seduta guardandoti le mani sudate. Improvvisamente mi vedi. Una sensazione strana ti avvolge. "Ciao, piacere, Paolo" Il tuo viso leggermente arrossato il respiro un po’ più rapido per la situazione e forse per una lieve eccitazione, dovuta anche al fatto di sapere perché eravamo là. Imbarazzata, timorosa di essere reputata male, non riuscendo a dirmi nulla, piacevolmente sorpresa dalla sensazione di languore che ti coglie ... senti un intenso calore tra le gambe, le stringi forte, hai una voglia incredibile di toccarti. Parlo, scherziamo, una musica di sottofondo. Ti siedi sulle mie gambe, ti sfioro. La mia voce, il tono che ho usato, la situazione in generale, ti fanno provare ansia ma anche una forte eccitazione, non sai cosa io abbia in mente... temi di saperlo... ma vuoi anche saperlo, soprattutto vuoi provarlo! Ti chiedi per un attimo cosa stai facendo... se sei pronta... se puoi fidarti, le risposte ti si affollano nella mente, sono contrastanti, per un attimo pensi di allontanarti, ma sai benissimo che farai esattamente ciò che ti chiederò. La tua volontà è la mia ormai, questa consapevolezza rende notevolmente difficile alzarti in piedi, ti sorreggo sino alla terrazza e poi ti appoggi secondo le mie istruzioni, e resti in attesa, con mille pensieri che ti turbano. Dopo un tempo che non sai quantificare, ma che ti è sembrato interminabile, senti una mano appoggiarsi al tuo collo con decisione, scendere lungo la schiena, sul culo, e insinuarsi tra le tue gambe, senti dita che ti frugano senza delicatezza... "sei bagnata"... alzo la maglietta e metto a nudo i seni. Senti le mie mani scorrerti sul ventre, palparti, fino ai seni sui quali si serrano come una morsa, trattieni il fiato... i capezzoli turgidi sono tra le mie dita, li stringo, li tiro... ti sfugge un lamento, senti il mio corpo aderire con forza al tuo, avverti la mia eccitazione che intensifica la tua... istintivamente inizi a muovere il bacino per strusciarti contro di me... vuoi il mio cazzo, lo vuoi maledettamente. Una mano lascia il tuo seno, afferro i tuoi capelli ti faccio voltare la testa, la mia bocca è sul tuo collo, risale fino all'orecchio "Ti muovi come una cagna in calore... sei una porca" penso senza dirlo, la mia lingua ti trafigge la bocca dissetandoti con la mia saliva... adori già il mio sapore... il mio odore. Mi guardi, ansimi, accaldata, il tuo respiro è intenso, leggo chiaramente nei tuoi occhi che hai voglia di essere sbattuta, ti vergogni di non riuscire a nascondermelo... arrossisci un po'. Ti piaccio, ma soprattutto, ti piace il mio essere, il mio modo di farti sentire femmina, braccata, posseduta... non riesci a parlare, anche questo t'infastidisce e t'imbarazza. Scosto una ciocca di capelli dalla tua guancia accarezzandola con un dito, l'unico gesto di tenerezza fino ad ora, ed ho colto esattamente che ne avevi bisogno. Rientriamo, ti spoglio, andiamo a letto. Ormai stai gemendo spudoratamente dichiarandomi il tuo piacere, implorandomi con gli occhi di continuare, di non smettere. Improvvisamente trattieni il respiro, il tuo corpo si irrigidisce, si tende, senti l'orgasmo vicino, hai gli occhi spalancati, la bocca aperta, desidereresti sentire il mio cazzo tra le labbra, gonfiarsi contro il tuo palato, soffocarti in gola, lo so, e sai che io lo so; vorresti liberare le tue mani che tengo strette, e portarle tra le gambe, premere con forza il clitoride sentendo il piacere partire dalla tua figa fradicia e scoppiarti nel cervello, lo so e tu sai che io lo so; Vorresti sentire le mie mani stringerti i capezzoli, con forza, con rabbia, mescolando in te piacere e dolore, lo so e tu sai che io lo so; improvvisamente stringi le gambe, ora il piacere sta per coglierti, l'agognato orgasmo sta per esplodere, la mia voce sussurrata ti chiede di fare una cosa e tu la fai, mi lecchi il culo, non l’avevi mai fatto prima. Ti senti porca e puttana allo stesso tempo. Hai goduto come non ti succedeva da tempo. Il tuo corpo si rilassa. Sorrido, so di averti in mio potere, e tu sai che io lo so. E sai che io so quanto ami sentirti in mio potere, usata, dominata. Ti guardo, sei immobile, in attesa di ciò che farò, il capo chino, piccole gocce di sudore imperlano la tua fronte, dovute alla tensione che si sta allentando. Mi sdraio accanto a te, la mia mano sui tuoi capelli, una tenera carezza, mentre ti stringo a me. Sollevi piano il tuo viso, le nostre labbra si sfiorano, un dolce e tenero bacio, quasi da innamorati, ti sento rilassata tra le mie braccia, quasi ti rifugi in me, a cercare protezione, anche se nel tuo inconscio ti dici che forse è da me che dovresti proteggerti. Ma sai che io da te, per te, per me, voglio solo piacere ed emozioni, sensazioni, e sai, sei certa che non ti farò mai del male. La mia mano accarezza le tue gambe, risale piano all'interno delle tue cosce, sale piano; sento i tuoi umori bagnarmi le dita, sento immediatamente il tuo corpo reagire alle mie carezze, muovi in avanti il bacino, a cercare un maggior contatto con le mie mani. Improvvisamente, senza più alcuna traccia di dolcezza, senti entrare in te, di prepotenza, due dita. Un gemito di dolore ed una vampata di piacere ti colgono, improvvisi. Hai voglia, io non più. Mi allontano. Mi odi quando faccio il "bastardo". Mi alzo, le mie mani sui tuoi capelli "in ginocchio" obbedisci immediatamente, un lampo di gioia e desiderio in te, hai la testa abbassata, vedi il mio cazzo spuntare dai pantaloni, duro, eccitato Lo avvicino piano al tuo viso, ora ne senti l'odore, la mia eccitazione diventa la tua, ti entra nel cervello, ti fa contrarre il ventre Lo vuoi, lo so, e tu sai che io lo so "leccalo porca, usa la bocca e la lingua, sei la mia puttana e sai di esserla, che ami esserla, vero ?" un timido "..ssi.." detto a fior di labbra sorrido vedo a tua lingua sporgere, sfiorare la mia cappella turgida, leccare quasi con devozione, assaporando il mio sapore, i tuoi colpi di lingua ora si fanno leggermente più decisi, sicuri "guardami negli occhi ora puttana" sollevi lentamente lo sguardo, sai che amo leggere nei tuoi occhi il desiderio che aumenta in te, il piacere che ti assale muovi lentamente il bacino, contrai i muscoli della tua figa bagnata, la lingua scorre sul mio cazzo, lo assapora, le tue labbra si chiudono sulle mie palle, le succhi, le assapori, ora le labbra si aprono, spingo, lentamente, entro in te chiudi gli occhi colta dal piacere di sentirmi, gonfio, teso, eccitato tra le tue labbra un colpo deciso e giungo fino alla tua gola, quasi soffocandoti, ed inizio a muovermi rapido "mi piace scoparti in bocca” Mugoli un "ssssiiiiii" a bocca piena e, quasi fosse un segnale esplodo nella tua bocca “ingoia tutto” esco da te e ti schizzo la faccia, poi ti ordino di spalmartela col cazzo, sì brava così, ti guardo, sei mia. Sono trascorsi giorni. Ti chiamo, tra poco arrivo. Suono, salgo. Mi fermo davanti alla porta, ti guardo, con una lentezza esasperante entro, mentre tu guardi attorno timorosa, entriamo. Un nuovo gioco. Mi porto alle tue spalle, ti spingo in camera, senti qualcosa sfiorarti i capelli, ed una benda ti copre gli occhi hai un attimo di terrore, ti sfugge un "NO", mi fermo immobile, in silenzio, per lunghi interminabili secondi, poi la mia voce decisa all'orecchio "sai che puoi interrompere il gioco quando vuoi, ma sappi che, se lo interrompi non potrai mai più riprenderlo, ed ora scegli, vuoi che me ne vada ?" "la tua risposta, sussurrata, è immediata "..nnno sei un porco". Bene, sapevo che lo avresti detto termino di bendarti gli occhi, il buio ti circonda ed aumenta la tua ansia e, soprattutto la tua eccitazione. Il contatto con la mia mano, ti sfioro, ti mordi le labbra, sentendo ancora il sapore del mio cazzo su di te dell’ultima volta, ti inebria, lo vuoi, lo desideri più di ogni altra cosa. Scarto qualcosa, non sai cos’è, tremi di eccitazione e spavento. Un nuovo giocattolo tra le gambe, vibra, ti piace. Ti dico usciamo così. Ti sfugge un "NO", mi fermo immobile, in silenzio, per lunghi interminabili secondi, poi la mia voce decisa all'orecchio "sai che puoi interrompere il gioco quando vuoi, ma sappi che, se lo interrompi non potrai mai più riprenderlo, ed ora scegli, vuoi farlo o no, altrimenti me ne vado" "la tua risposta, sussurrata, è immediata "..nnno sei un porco". Hai goduto anche quella sera, ti sei sentita la mia puttana, senza più vergogna per gli altri che potevano vederti. Non ti importava nulla, bastava avermi accanto e lasciarmi fare ciò che volevo di te. Ma io voglio di più e tu lo sai. Ora sei pronta, non aspetti altro che io venga da te e tu mi darai il culo. Ti prego ... così dovrai chiedermelo, se lo vuoi, dentro nel culo fino in fondo, solo così mi avrai. Ti prego dammelo. Lo sai che io voglio così e te lo chiederò di dirmelo, con un tono suadente, deciso, delicato, comunque indiscutibile nella sua perentoria fermezza.. sai di appartenermi. Hai coscienza della tua dipendenza assoluta ad ogni mia fantasia e ciò ti rende nello stesso tempo ansiosa e incredibilmente serena.. pronta ad offrirti a me .. priva del libero arbitrio.. legata alla sola mia volontà. Ti prego .. e quelle due semplici parole sono infinitamente più dure e pesanti di mille catene.. impossibile reagire.. impossibile opporsi.. impossibile persino indugiare o trovare delle scuse.... desideri essere mia. Ogni volta sei paralizzata dal terrore di ciò che posso chiederti.. di ciò che potresti concedermi .. come una droga .. mi lasci fare per non morire dentro .. una spirale inarrestabile .. perdersi nel baratro senza neppure il desiderio di salvarsi. Non sai cosa ti piace di me, forse come mi muovo tra le persone con un ritmo diverso, come se il resto non mi riguardi, refrattario ai tuoi voleri, ai tuoi problemi ed ai tuoi bisogni, trattandoti con affabile indifferenza .. hai afferrato la mia mano con terrore e fiducia, senti la mia forza, senti che la tua indecisione ha sùbito trovato rifugio nella mia volontà. Non sai nemmeno tu perchè non ti ribelli Stronzo ! Ecco cosa mi dici sempre. Stronzo e porco, ma è così che mi vuoi, e se non vuoi che io sia così allora “ciao” trovati un altro. Ora è troppo tardi, ora mi darai il culo, vergine, non l’hai mai fatto. Ecco un’altra delle cose che non hai mai fatto. Ma non te ne vergogni, non te ne penti, farlo con me ti piace, ti eccita ti fà comprendere che sei la mia puttana. Con delicatezza ti bacio con passione insinuando la mia lingua nella tua bocca. Non fai resistenza, anzi ti piace. Ormai l’hai capito che non mi fermerò, ma neanche tu vuoi fermarmi ! La mia mano si insinua nella scollatura e prende possesso delle tue tette, le stropicciò a lungo. Hai la figa in fiamme. La mia mano si insinua tra le gambe inizio un su e giù lento ma deciso. Ti sento eccitatissima. Ti accarezzo il culo. Senti del freddo, cos’è ? la crema, la spalmo sul buchino. Ti irrigidisci, lo sai cosa farò, un brivido. La mia voce calda ed eccitata ti sussurra “ti voglio, ti voglio tutta, ti voglio inculare, piano … fino in fondo”. Un dito vuole entrare nel tuo culo vergine che desideravi che tale restasse tale, non per pregiudizi, ma perché temi di provare grandissimo dolore. Ma ora lo sai che non hai scampo. Sfilo il cazzo dalla tua figa e lo puntò diritto e deciso al buco del culo. La tua sola speranza è che essendo bagnato del tuo succo, ti penetro senza eccessivi danni. Inizia una lenta ma inesorabile pressione; tu non sai se stringere lo sfintere o rilassarlo e facilitare la penetrazione. Hai gli occhi spalancati dal dolore e dalla preoccupazione. Pian piano sento il randello di carne che si fa strada nelle tue carni e penetra nel culo. Sento il mio inguine peloso che si poggia alle tue natiche spalancate in una offerta oscena. Capisci che sono entrato, ma solo un poco. Hai paura, fa male, ma hai voglia. Io continuo con la pressione piano piano, sei incredula non può entrare è troppo grosso. Ti sussurro parole che ti sballano la testa, fa male, ma mi vuoi. Sta entrando ancora, è troppo grande, fa male ma ti fa godere come mai hai provato. La sensazione di essere inculata, come una porca, come una puttana, sei la mia puttana. Orami non puoi fermarti, la voglia è maggiore del dolore, “ Siiiiiiiiiiii inculamiiiiiiiiiiiiii daiiiiiiiiii” ed io “ siii ti inculo tuttaaaa ti apro, apri il culo puttana che te lo sfondo” Poi mi fermo per permetterti di abituarti e poi inizio un su e giù con delicatezza. Io hai preso quasi del tutto rilassata cominci a godere di quel magnifico cazzo che ti squarcia il buco del culo. Ti ho preso intensamente il culo per tanto tempo che ti sembra un’eternità. Capisci che sto per sborrare dal ritmo che assumo. Esco ti giro, un primo violento getto di sperma schizza sulla tua faccia, poi i successivi ti riempiono la bocca. Ingoia tutto porca. Parte dello sperma che hai sul viso te lo spalmo col cazzo, lecca tutto, lavami, puliscimi. Tu lo fai, mentre ti guardo e ti accarezzo i capelli. Ora lo so è stata la tua prima volta ed ora SEI MIA.
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13 years ago
admin, 75
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In paradiso con una dea
Apro la porta di casa, lancio le cose che ho nelle tasche della giacca sul letto, tolgo le scarpe, mi stendo per staccare la spina dopo una lunga giornata di lavoro.. Chiudo gli occhi.. mi rilasso. Sento una strana eccitazione salirmi dalla pancia al petto, per esplodere all'altezza dello scroto. Sento il mio pene inturgidirsi, la cappella gonfiarsi e la mia voglia di godere crescere sempre di più. Inizio ad accarezzarmelo, ma desidero qualcosa in più..la mia mano non mi basta, la mia fantasia non è sufficiente.. Voglio una trans in carne ed ossa da accarezzare, leccare tutta, a cui dedicare le mie attenzioni intime e soprattutto penetrarci a vicenda.. Al solo pensiero, il mio ano si dilata dolcemente.. Prendo il cellulare e cerco il numero di quella Dea trovata per caso su internet..I n pochi istanti sento i battiti del mio cuore aumentare, mi risponde..Sensuale e felice di sentirmi.. Fissiamo un appuntamento. Dopo un'ora è sul ciglio della porta di casa mia, elegantissima, provocante, ma non volgare...e soprattutto tutta mia. Ci baciamo, mi coccola, inizia a spogliarmi.. Le mie mani su di lei si fanno sempre più vogliose.. Ad ogni indumento che le sfilo è come salire un gradino verso il paradiso... La sua pelle.. Liscia e morbida come una pesca... Il solo toccarla mi manda in estasi..Ce l'ho durissimo, già voglio penetrarla..ma resisto.. Giochiamo..Sento il suo respiro farsi affannoso, anche lei è eccitata, mi desidera, cerca il mio culo con la sua lingua.. lo lubrifica per bene..Ma prima voglio leccare la sua mazza..La sua stupenda mazza, soffermarmi con la lingua sul glande, poi scendere lungo tutta l'asta e risalire, succhiando, assaporando..pregustando ciò che a breve accadrà.. Lei mi è sopra..con i suoi seni turgidi e prepotenti e mi guarda come se fossi l'unico uomo a poterla far godere..mi entra dentro e intanto mi masturba!!! ESTASI PURA.....
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
Un cambio all'ultimo momento
dovevo vedermi con lui, il singolo bx con cui da un pò di tempo faccio sesso, ma nel pomeriggio mi ha avvertito che non poteva incontrarmi causa impegni di lavoro, ma io avevo una voglia immensa.. questa mattina mi ero andata a comprare un nuovo completino ed ero già tutta pronta per lui , dunque di rimanere a bocca asciutta non ne avevo voglia ,allora ho contattato un ragazzo che era un pò che su msn insisteva di volermi conoscere e ci siamo messi daccordo per questa sera, E' appena andato via, mi ha distruttà: appena è entrato in casa mia non mi ha dato il tempo di salutarlo e avevo già le sue mani dappertutto, gli avevo detto in chat che desideravo essere trattata un pò bruscamente e che mi piace essere un pò sottomessa e lui non se lo è fatto ripetere, eravamo ancora nell'ingresso che mi ha fatto inginocchiare si è abbassato la lampo e mi ha sbattuto il suo cazzo in bocca, bello non grosso ma lungo e di una bella forma, pulito di un buon sapore, ho cominciato a spompinarlo senza l'aiuto delle mani cosa che ha apprezzato dopoquesto inizio ci siamo trasferiti in camera da letto, si è infilato un preservativo mi ha girato e ha incominciato a leccarmi il buchino , poi mi ha infilato un dito, due e quando ha visto che si era dilatato ha appoggiato il suo bel cazzo e ha iniziato gradualmente a spingere, mmmm meraviglioso, mi ha pompato per almeno dieci minuti poi mi ha chiesto di impalarmi io su di lui cosa che ho fatto molto volentieri, a quel punto gli ho chiesto di non venire perchè la sua sborra la volevo tutta in bocca, siamo andati avanti ancora un pò così con io che saltavo sul suo cazzo fino a quando mi ha fatto alzare si è levato il preservativo ed ha iniziato a scoparmi la bocca , pochi minuti così ed è esploso riempiendomi bocca , viso, mamma quanta ne ha fatta ... ed io ho ingoiato tutto , se lo meritava dopo il servizio fatto
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13 years ago
vanessaenculada,
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Marina di vecchiano (toscana)
Il mio amico in chat mi racconta di cosa succede a Marina di Vecchiano la notte e io tutta eccitata dai suoi racconti gli chiedo se una sera mi ci avrebbe portata, così fissiamo per giovedì. Sono super-sexy, con guêpière, calze autoreggenti, perizoma mini, metto un maglioncino leggero che si possa facilmente sfilare e la giacca e mi incammino all'appuntamento col mio amico. In autostrada mi fermo alla solita area di sosta per vedere com'è, ci trovo molti camion e molte auto, ricevo avances da tre camionisti, ma non sono interessanti, quindi, scesa dall'auto, faccio due passi nei boschetti dell'area di sosta. Ci sono molti ragazzi carini, ma nessuno mi si fila più di tanto, evidentemente cercano altro. Si ferma un'altra auto e ne scende un bellissimo ragazzo che si avvicina a dove sono io, mi vede e sorride, facciamo un gioco di incrocio di sguardi e giri finché decido di andare in un posto lontano da sguardi indiscreti e lui mi segue, quando mi fermo si avvicina deciso e, non avevo notato finora, ha l'uccello fuori grosso e duro, glielo prendo in mano e lo carezzo dolcemente, lui sorride e mi apre la giacca mostrando la guêpière e carezzandomi le natiche facendomi fremere di desiderio. Il mio desiderio e il suo si fondono e mi piego per prendere il suo cazzo duro in bocca. Lo pompo bene bene fino a quando lui con una mano mi spinge la testa costringendomi a prenderlo tutto in bocca fino alle palle, ho un conato ma è troppo bello da farmi resistere e continuare con lui che spinge la mia testa su e giù mentre con l'altra mano mi carezza le natiche avvicinandosi sempre più al mio buchetto. Ci spinge dentro un dito e inizio a fremere e muovere il sedere spingendo verso il suo dito. Lo sento diventare sempre più duro nella mia bocca, alzo la testa e lui con entrambe le mani mi prende per i fianchi e mi tira verso il suo cazzone duro, lo strofina sul mio fondo-schiena facendomelo desiderare come non mai. Mi accorgo che un'altra persona ci sta guardando e si sta toccando davanti e sotto i pantaloni mostra un discreto rigonfio, il ragazzo dietro di me deve avergli fatto un cenno perché questo si avvicina deciso e, mentre il ragazzo dietro inizia a puntare al mio buchetto, l'altro lo tira fuori e si mette davanti alla mia bocca col suo cazzo duro, entrano contemporaneamente nella mia bocca e nel mio culo due cazzi durissimi. Il ragazzo dietro pompa di brutto facendomi muovere automaticamente la bocca su e giù sul cazzone dell'altro che anche mi prende per la testa e spinge. Con la coda dell'occhio vedo altre due persone a circa 5-6 metri da noi con l'uccello in mano che si stanno masturbando. Il ragazzo dietro di me continua a spingere su e giù facendomi avere un orgasmo anale che, con le contrazioni che io ho, lo fanno godere con pulsazioni della sborrata che avverto nel mio sederino, quello davanti lo sente e avverto in bocca le pulsazioni gonfie di sperma che attraversano il suo pene, me lo sfila di bocca e mi schizza la faccia con il suo liquido caldo a getti. Il ragazzo dietro lo muove ancora dentro completando il suo godimento e le sue pulsazioni nel mio culo mi fanno avere un altro orgasmo anale molto forte. Mentre l'altro davanti si pulisce e se ne va, vedo i due guardoni schizzare piegando le ginocchia come se queste non li reggessero più. Il ragazzo dietro invece, dopo averlo dolcemente sfilato dal mio buchetto, resta lì vicino a me e parliamo qualche minuto, mi dice che era la sua prima volta con una ragazza T*, che è stato bellissimo, che secondo lui sono troia, e molte altre cose carine mentre io gli racconto dell'appuntamento per andare a Marina di Vecchiano. Dopo esserci puliti ci salutiamo e lui mi augura una “bella” serata/nottata :) Arrivo al mio appuntamento, salgo in auto col mio amico e dopo un'oretta siamo a migliarino. Percorrendo la strada che porta a Marina di Vecchiano (una strada senza uscita, si arriva sul mare e si ritorna indietro) vediamo molte auto che vengono in direzione opposta e molte che vanno nella nostra direzione e concordo col mio amico che c'è movimento, ma non ci aspettavamo quello che troviamo, sembrava di essere in città all'ora di punta. Ho bisogno di fare pipi e lui si ferma in un slargo sul lungomare, immediatamente un'auto con una coppia (M/F) si ferma accanto a noi e ci chiedono cosa facciamo, restiamo sul vago quindi loro se ne vanno, ma ecco un'altra auto che si ferma e un ragazzo moro ricciolino ci chiede la stessa cosa, questa volta rispondo decisa di aspettare 5 minuti che avrei fatto pipi e poi si sarebbe andati al parcheggio in fondo al lungomare, ma lui fa retromarcia e parcheggia la sua auto dietro la nostra, provo a scendere per fare pipi, ma la sua presenza mi infastidisce, quindi risalgo e partiamo. Nel frattempo altre auto ci hanno visti e si accodano. Entriamo nel parcheggio e ci fermiamo, scendiamo e tutte le altre auto che ci seguivano fanno lo stesso, ancora non riesco a capire quanti sono. Il mio amico mi dice che arrivando ha visto due auto parcheggiate con due trav dentro. Stiamo lì e ci raggiunge il ricciolino, mi appoggio alla staccionata e cerco di capire quanti maschi ci sono nei paraggi, con il mio amico concordiamo che sono almeno quattro, gli dico di tenermi d'occhio e vado oltre la staccionata con il ricciolino alle calcagna. Mi levo la giacca e resto in guêpière, lui si avvicina e gli metto la mano sul pacco, non è ancora duro penso, ma tempo di sbottonargli i pantaloni è già barzotto. Nel frattempo arriva un altro che si avvicina e lo tira fuori ma aspetta un cenno per avvicinarsi, allora inizio a prendere in bocca il cazzo del ricciolino che nel frattempo si sta svegliando nella mia bocca e in pochissimo tempo diventa durissimo mentre mi carezza il sedere, nella penombra vedo meglio l'altro, un signore smilzo piuttosto carino, allora allungo la mano come per arrivare a prendergli il cazzo in mano, ovviamente non arrivo, ma lui non aspettando altro con tre passi lo appoggia alla mia mano, passo la mia bocca dal cazzo del ricciolino al cazzo del signore, e poi ancora al ricciolino. Decido quindi di offrire il mio didietro al ricciolino e mi giro puntandogli il sedere al suo pene. Lui si china e mi lecca il buchetto, sempre mentre a pecorina, ho il cazzo del signore in bocca. Con la coda dell'occhio vedo altre due persone nella penombra, che però vedo restano distanti. Il ricciolino si alza e molto dolcemente spinge il suo cazzo duro dentro il mio buchetto, mentre mi leccava si è eccitato ancora di più ed è diventato ancora più grosso, lo sento dentro e lui dolcemente spinge fino a farlo entrare tutto dentro, facendomi anche un po male, ma il piacere del suo cazzone dentro è così grosso che il dolore della sua lunghezza è trascurabile al confronto, intanto mi prende per i fianchi e inizia a spingere e tirare, provo una sensazione bellissima e mugolo con la bocca piena del cazzo del signore. Adesso vedo, oltre alle altre due persone passare una trav che mi guarda, passa oltre e poi ripassa per tornare da dove era venuta, sempre guardandomi. Un ragazzo smilzo si è avvicinato e ha l'uccello in mano, ripeto il gesto di tendergli la mano e anche lui si avvicina con tre passi, adesso, sbattuta dal ricciolino, con l'uccello del signore in bocca e il cazzo dello smilzo in mano riesco a capire poco e sento un gran fremito da dietro, le contrazioni del ricciolino mi fanno avere un orgasmo, ma non ho tempo di goderlo fino in fondo, perché mi toglie il cazzo dal culo e se ne va. Il signore mi prende i fianchi e me lo infila dentro, mentre lo smilzo mi prende i capelli e me lo caccia in bocca. Immediatamente completo l'orgasmo e le mie contrazioni fanno schizzare anche il signore che me lo leva dal culo e mi sborra sulla schiena, mentre lo smilzo me lo leva di bocca e mi schizza in faccia. Mi sollevo e mi rendo conto che le gambe mi stanno tremando sia per lo sforzo che per gli orgasmi avuti, il signore mi tiene per un braccio, mentre lo smilzo fila via. Ho lasciato le salviette in macchina, vado a prenderle e il signore mi ripulisce amorevolmente mentre mi dice paroline tipo “troia”, “bona”, “che culo”, “che gambe”, “una vera femmina”, “che bella lingerie”, ecc. Stiamo lì ancora un po poi torno dal mio amico che mi chiede e gli racconto mentre mi appoggio alla staccionata per riposare le gambe, e noto che c'è ancora un gran via vai di auto sia nel parcheggio che sulla strada davanti (lungomare), decido di riprovare a fare la pipi, vado di nuovo oltre la staccionata e mi chino togliendomi le mutandine, ma non faccio a tempo a fare pipi che vedo un tipo che si avvicina, mi rimetto le mutandine e passeggio, lui mi scruta, allora mi apro la giacca facendomi vedere quasi nuda e lui come risposta si tocca il pacco, ci avviciniamo e mi prende la mano e se la porta al pacco, sento sotto un bel cazzo durissimo. Glielo tiro fuori e mi piago per prenderlo in bocca, non è lunghissimo né grossissimo, ma durissimo, così lo ingoio tutto facilmente, lo spompino bene bene e lo sento mugolare di piacere, alla mia domanda “ti piace?” mi risponde “vorrei mettertelo in culo, anche”, sicché mi giro e sempre a pecora mi faccio penetrare, questa volta non ho orgasmi, lui però mi scopa a lungo e io provo molto piacere mugolando, evidentemente abbastanza forte perché vedo un altro uomo che, a distanza, ci guarda. Il tipo continua a pomparmi il suo cazzo nel culo e l'uomo si carezza la patta davanti. A un certo punto vedo l'uomo, che comunque non si avvicina, tirarlo fuori e segarsi, mentre il tipo continua a scoparmi. Sento le pulsazioni del tipo nel mio sedere e vedo che l'uomo si piega all'indietro e fa un schizzata lunghissima, mentre il tipo rallenta esausto. Me lo sfila e si pulisce offrendomi un fazzolettino, poi mi dice che è un muratore di Napoli e che gira tutta la Toscana per lavoro, gli dico che se passa dalle mie parti di cercarmi, gli dico come sul web. Ci salutiamo e torno dal mio amico e gli racconto, purtroppo è quasi l'ora di andare. Un'auto però si avvicina, passa davanti a noi e si ferma, scende un omone, a piedi passa davanti a noi e mi guarda, dico al mio amico vado un attimo a vedere, e lo seguo, lui si ferma e tira fuori l'uccello, appena lo raggiungo glielo prendo in mano, è molto duro, ma il modo di fare, di parlare, la sua stazza e soprattutto l'alito mi fanno passare la voglia, no, non mi va con lui e glielo dico, lui insiste e io cerco di allontanarmi mi viene dietro solo qualche metro per fortuna, poi desiste e torno dal mio amico. Fumo una sigaretta prima di risalire in auto e poi andiamo, mi fa vedere l'altro parcheggio dove rivediamo la coppia in auto e un bellissimo ragazzo a piedi, sicché il mio amico posteggia e scendiamo, mi avvicino al ragazzo, vedo l'auto della coppia andarsene. A un certo punto il ragazzo mi avvicina e non ricordo le parole, ma dopo qualche parola, si allontana sale in auto e se ne va senza dire niente altro. Ri-saliamo in auto e mi porta a vedere la rotonda, dove vedo uno carino che sta rientrando in auto, chiedo sei rifà la rotonda, ma quello nel frattempo se ne era andato, vedo i suoi fari sul lungomare, il mio amico lo segue e vediamo che entra nel primo parcheggio, ci mettiamo abbastanza vicini alla sua auto e io scendo, passo davanti ai fari dell'auto del mio amico e apro la giacca, immediatamente sento la sua portiera aprirsi e lo vedo, veramente carino, robusto al punto giusto, si avvicina spedito a me e mi riapre la giacca e esplode in un “come una pornostar, come nei film hard, che meraviglia” mi carezza il sedere e gli tocco la patta, l'ha già duro. Si sbottona davanti e scopro un cazzone dritto e duro che gusto in bocca volentieri, ma siamo nel parcheggio, anche vicino alla strada lungomare … forse è meglio allontanarsi un po, andiamo nelle dune in mezzo ai cespugli e, prima di entrare do un occhio al posteggio, c'è anche un furgone bianco parcheggiato, uno di quelli che giravano prima nell'altro parcheggio. Ci appartiamo dietro un cespuglio sulla sabbia, mi levo la giacca e lui insiste con la pornostar, lo ricomincio a spompare e in una pausa lui mi dice che vuole rompermi il culo, mi spinge a terra a pancia in giù sulla sabbia umida e mi sale sopra spingendo il suo cazzone tra le mie natiche finché non trova il buco già unto e entra. Mi sbatte spingendo di fianchi mentre io mi lascio andare per almeno cinque minuti, poi rallenta per riprendersi e io inarco la schiena e la riabbasso facendolo entrare e uscire fino a che non lo sento gemere mettersi in ginocchio e schizzarmi sulla schiena. Con la faccia a terra non avevo notato che un vecchietto era li che ci guardava, ma dopo che il ragazzo carino che mi ha scopata mi ha aiutata a rimettermi in piedi e ripulirmi la schiena e i capelli dal suo sperma, mi confessa che lo aveva visto, che all'inizio lo aveva infastidito (quando ha rallentato la sua cavalcata) ma poi, visto che non faceva niente e che io avevo ripreso a cavalcarlo, lo ha eccitato a tal punto che è venuto. Mentre facciamo queste cose e mi confessa ciò il vecchietto se ne va con aria soddisfatta. Il mio amico mi aspettava contento che avessi avuto quest'ultima occasione, ma preoccupato per l'ora, visto che per tornare ci sarebbe voluta un'altra ora di viaggio. Rientriamo tranquillamente e arrivo a casa alle 4 del mattino esausta ma contenta. Ho intenzionalmente omesso che questa notte ho avuto solo rapporti protetti, e che quelli che mi sono venuti sulla schiena si sono tolti il preservativo mentre venivano, nessuno mi ha schizzato in faccia, ma solo sul petto, ho scritto in faccia perché trovo la cosa eccitante e arrapante. Usate il preservativo!!!
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13 years ago
admin, 75
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Camerini
Quanti di voi non hanno avuto la fantasia di farlo in un camerino di prova in un grande magazzino? I migliori son quelli in fila.. preferibilmente in cima da una parte o dall'altra. Ero entrato per provare dei pantaloni, e già vedevo che uno dei commessi del negozio mi stava seguendo da un po'. Ho lasciato la tenda un po' aperta, per permettergli di sbirciare. Una volta indossati i pantaloni che volevo provare, gli ho fatto un cenno con la mano, per dirgli di avvicinarsi. Gli ho chiesto come mi stavano, dicendo che sentivo che non calzavano bene davanti. Gli ho preso la mano, e gliel'ho strusciata sulla mia gamba, giusto sul pene. Lui ha carezzato piano, ha dato una rapida occhiata fuori dal camerino, e vedendo che non c'era gente in giro, si è fiondato dentro con me. In 5 secondi aveva già abbassato i pantaloni e si era fiondato a succhiare avidamente il mio pene. Sentivo le sue labbra che correvano lungo l'asta, mentre la lingua roteava sulla cappella. Io mi godevo la scena vedendola allo specchio, e l'eccitazione di essere scoperti era talmente forte che per poco non gli arrivavo in bocca quasi subito. Gli presi la testa, e la spinsi forte contro di me, fino a farglielo arrivare in gola. Riuscì a prenderlo tutto, e le sue labbra erano alla base della mia erezione. Era bravo con la bocca, e con la mano massaggiava i miei testicoli dolcemente. Speravo mi potesse concedere anche il culetto, ma si rifiutò, dicendo che era troppo rischioso. A quel punto, iniziai a farglielo sentire sempre di più in gola..era avido e voleva prenderlo tutto e subito. Arrivai nel giro di poco, e quando venni, quasi soffocò.. ma non si lasciò sfuggire nemmeno una goccia della mia cremina calda. Mi ripulì per bene, e poi mi lasciò un bigliettino con il suo numero. I pantaloni furono un regalo da parte sua..e la sera stessa lo chiamai per andare a fare un giro e concedermi quel che nel camerino mi era stato interdetto... ma questa è un'altra storia
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13 years ago
admin, 75
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L'incontro con la coppia -parte 2-
…… lei si allontana disinvolta nelle altre stanze mentre lui comincia a mostrarmi il loro appartamento. L’ingresso si apriva su un locale molto spazioso e l’occhio mi è andato subito a finire su un grande divano in pelle nera cui erano affiancati dei poggiapiedi sempre rivestiti in pelle ma di colore rosso. Già mi immaginavo quante cose avrebbe potuto raccontare quel divano. L’ambiente era decisamente in stile moderno con un pavimento in marmo variegato bianco e nero, un bel tavolino di cristallo nei pressi del divano, un grande schermo al plasma sulla parete di fronte al divano e qualche quadro a sfondo soft-erotico sulle restanti pareti. Era un ambiente molto pulito e allo stesso tempo accogliente. Il tempo di fare due chiacchiere e quattro risate ripensando alle espressioni della cassiera e di altri passanti al supermercato e ci spostiamo in cucina per consumare la cena. Pensavo di dover mettere da parte la mia eccitazione fino al dopocena quando ecco riapparire l’oggetto dei miei desideri. Si era cambiata d’abito proprio con l’intenzione di farmi uscire gli occhi dalle orbite e, ovviamente, il cazzo dai pantaloni. Sopra portava un top legato dietro al collo che lasciava totalmente scoperti gli abbondanti seni e li raccoglieva infilandosi sotto di loro come a evidenziare tutta la parte dove mi aveva svuotato il contenuto delle palle al supermercato. Sotto portava un mini gonnellino rosso a frange che lasciava intravedere la sua bellissima parte intima, autoreggenti a rete fitta e degli elegantissimi sandali rossi a tacco alto che si avvolgevano sulla caviglia. Ciliegina sulla torta erano i guanti a rete ricamati in abbinamento alle sue calze. Il sesso perverso fatto donna. Non avevo altre parole per descriverla. Bevo tutto d’un sorso il vino che il suo compagno aveva versato nel frattempo. Anche lei lo sorseggia, ma molto più lentamente. Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso quando lei, con un sorriso malizioso mi chiede se volevo iniziare la cena con un pinzimonio. Annuisco in modo un po’ goffo mentre noto che il compagno aveva già preparato un cesto contenente sedano, carote e altre verdure fresche che ben si prestavano ad eventuali giochi erotici. Nemmeno il tempo di lasciare qualcosa alla mia immaginazione che lei ha già preso con la mano un gambo di sedano e lo porta frettolosamente sotto il tavolo. Mi guarda fisso per un momento mentre armeggia con quel gambo e mi chiede: “vuoi assaggiarla? Tutti dicono che ha un buon sapore dolce”. Mentre mi veniva in mente un vecchio fumetto erotico disegnato da Milo Manara che ha accompagnato i miei sogni adolescenziali, lei aggiunge: “Dovrebbe abbinarsi bene con il sedano”, e mi porta vicino alla bocca l’estremità del gambo evidentemente ricoperta dei suoi umori. Ero completamente impietrito dall’eccitazione, lei avvicinava quel boccone delizioso lentamente verso la mia bocca e io cominciavo a sentire il suo odore inebriante. Mi metto a succhiare il gambo del sedano cercando di far scorrere gli umori ai bordi della lingua per gustarli meglio. Mmmmmm……era buonissima, dolce e capace di risvegliare tutti gli istinti perversi e animaleschi di un uomo. Non era assolutamente la prima volta che assaggiavo una figa, ma sarà stata la situazione o proprio il sapore di quella donna che mandava il mio cervello in tilt. Ero solo capace di pensare a come gli avrei sfondato il culo di li a poco. Il mio cazzo non ve lo saprei descrivere, pulsava era duro e non ho potuto fare a meno di infilarmi una mano dentro i pantaloni per strofinarmelo e cominciare a masturbarmi. Mentre lui divertito stava mangiando altre cose e osservava la scena, guardo lei e le chiedo: “ancora, dammene ancora, è il sapore più buono che ho mai sentito”. Da li sono passati prima nella sua figa e poi nella mia bocca tutta una serie di ortaggi fino a quando lei non mi ha chiesto: “perché non assaggi direttamente la sorgente?”. A quel punto si mette davanti a me si siede sul tavolino. Non appena fa questo gesto, le sollevo con forza le gambe in modo che la sua schiena aderisse al tavolino e mi avvento su quella sorgente di umori in mezzo alle sue gambe. Lecco, succhio e bevo tutto quello esce in modo frenetico, quasi perverso. Dopo un po’ che sono alle prese con quella delizia mi concentro su un particolare cui avevo fatto poco caso prima: c’era un piccolo plug-in infilato nel suo culo. Era troppa la voglia di incularla selvaggiamente sopra a quel tavolino, ma non appena sente la mia mano che sta per sfilargli il plug-in, lei mi ferma la mano e dice: “adesso tocca a me fare cena, seguimi”. Mi prende per mano e mi porta nel salone, lui ci segue e mi fa uno sguardo indicando lei come per dire: “guarda adesso cosa ti combina adesso questa troia”. Lei mi da una spinta per farmi cadere sul divano e mentre io porto la mano al mio cazzo lei si mette a cavalcioni sul tavolino di cristallo, mi volge le spalle facendomi vedere bene il suo fondoschiena e con movenze sensuali e perverse si sfila delicatamente il plug-in dal culo e se lo porta in bocca. Poi si gira verso di me e facendomi l’occhiolino mi dice: “deve esserci rimasto ancora qualcosa dentro da questo pomeriggio, era una sborrata abbondante vero?”, rivolgendosi al suo partner. Lui le risponde: “sai bene che mi hai scelto apposta per questo, nessuno a parte forze lui al supermercato (rivolgendosi a me) è capace di svuotare così tanta sborra dalle proprie palle”. Non potevo crederci, non avevo ancora affondato il mio cazzo dentro di lei e già mi si mostrava davanti agli occhi una di quelle scene con cui si concludevano i miei film porno preferiti. Tanto per intenderci, quel tipo di scene che in pochi secondi sono capaci di farti sborrare. Del liquido biancastro lentamente stava gocciolando dal suo culo sopra il tavolino di cristallo, e lei si infilava un dito dentro ogni tanto per fare in modo che ne uscisse il più possibile. L’aveva tenuta nel culo da quando eravamo in macchina e si era infilata il plug-in appena arrivati a casa per non farla uscire. “Mmmmm….la mia cena è servita….credo si sia mantenuta ben calda, magari si sarà un po’ imbrunita ma a me piace di più così”, mi dice con un sorriso ammiccante. Poi si gira facendomi vedere bene il suo viso che lentamente si avvicinava alla sborrata depositata sul tavolino. Comincià prima ad annusarla e ad emettere dei mugolii di piacere. Vedevo la sua mano che scivolava in mezzo alle sue gambe e la sua lingua che lentamente cominciava a raccogliere come un rastrello la sborra sul tavolino. La gustava con calma e quando tirava la testa indietro per inghiottire le rimanevano dei filamenti appiccicosi che colavano dal mento. Dopo pochi movimenti non potevo più toccarmi il cazzo, sentivo che stava per esplodere con una grande sborrata, e proprio in quel momento lei mi guarda e dice: “sta per finire, non è che mi faresti il pieno….. ho una fame……”. Corro dietro di lei, vedo quel culo ancora un po’ sporco di sborra. Senza esitazione e alcun preliminare ci affondo violentemente tutto il mio cazzo fino alle palle. E’ bastata un'unica spinta profonda. Lei emette un sussulto di piacere e spalanca la bocca tirando fuori la lingua. Poi inarca la schiena mettendo la testa di lato per farmi vedere come raccoglieva le ultime gocce dal tavolino, mentre la stavo inculando. Ho immediatamente sentito arrivare un orgasmo intensissimo accompagnato da un altrettanto abbondante sborrata per riempirle il culo. Forse si aspettava che sarei resistito qualche istante di più, o forse si aspettava proprio che non ce la facevo più, ma non ho avuto il tempo di pensarci che già lei se lo era sfilato dal culo e lo stava pulendo bene con la bocca. Poi ripete la scena di prima versando la sborra dal suo culo sopra al tavolino e guarda fisso il suo compagno. Lui si volta verso di me, tira fuori il suo bell’attrezzo e mi dice: “guarda adesso come gode questa troia mentre gusta il suo pasto preferito”. Lei si era già girata mostrandogli il culo aperto e avventandosi sull’abbondate sborrata depositata sul tavolino. Lui la afferra con forza e comincia a spingerle il cazzo nel culo con violenza, facendole premere più volte le labbra e la faccia sul tavolino appiccicoso. Dopo qualche minuto lei comincia a gridare, era incontenibile, un orgasmo intenso e lungo che sembrava non finisse più. Mi rendo conto che il mio cazzo era di nuovo duro, volevo farla godere anch’io a tutti i costi. Il compagno non smetteva di incularla, si erano spostati sul divano con lei sopra, rivolta con la schiena verso di lui, che spalancava le gambe per mostrarmi tutta la sua figa aperta e il cazzo dentro al suo culo. Era un invito irresistibile. Le affondo il mio cazzo nella figa fradicia e mi avvento ferocemente con la bocca sulle sue tette ballonzolanti. Mi veniva da agitare freneticamente la testa a destra e sinistra in mezzo alle sue tette, le ciucciavo i capezzoli e spingevo sentendo chiaramente con il mio cazzo quello del suo compagno che le affondava inesorabilmente nel culo. Avevo perso la cognizione del tempo e non so quanto fossimo stati in quella posizione, ma a un certo punto lei ha ricominciato con quei gridi e ululati da troia che probabilmente si sentivano fino in strada. Un altro orgasmo intensissimo, sentivo il rumore dei liquidi che uscivano dalla sua figa e gli schizzi che mi bagnavano . Quando sentivo che sarei potuto venire ancora, lui mi dice: “ti sembra che lei abbia goduto abbastanza? Non hai ancora visto come gode quando prende due cazzi nel culo”. Detto questo, lei mi allontana delicatamente e prende il mio cazzo con la mano sinistra e quello del suo compagno con la mano destra. Ci fa stendere sopra un tappeto in una posizione tale che i nostri due cazzi potessero aderire l’uno all’altro. Quindi li stringe con la mano come se fossero un unico grosso cazzo e se li infila dentro la bocca. Comincia a muovere la testa avanti e indietro, poi deposita un paio di sputi sulla sua mano e un altro paio sopra i nostri cazzi. Vedo che comincia ad armeggiare con una mano bagnata di saliva sui nostri cazzi e con l’altra sul suo colo. Poi allarga le gambe sopra di noi come in uno smorza candela, e senza nemmeno fare troppa difficoltà se li infila entrambi come fossero un unico cazzo di dimensioni indescrivibili dentro al culo. Alterna il suo culo alla sua bocca diverse volte sopra i nostri cazzi fino a quando vedo che i movimenti si fanno più disordinati e comincia a sfregarsi velocemente la figa con la mano. A un certo punto sento le sue gambe che non fanno più resistenza e il suo culo che spinge con forza sopra i nostri cazzi mentre lei urla:”dio come godoooooo…… come mi sento sfondataaaaa….siii“. E questa volta non smetteva più davvero. Non solo era riuscita a godere in una posizione incredibile ma sembrava quell’orgasmo non avesse mai fine. Dopo quella serie interminabile di urli sospiri e versi, sento che potrei venire ancora. Lei si alza, riprende i nostri cazzi in mano, lui mi guarda e mi dice: “riesci a spalmarle la faccia di sborra come merita questa troia mentre continuo a incularmela? E io ormai preso da un istinto bestiale e irrefrenabile prendo lei per i capelli e la spingo con la guancia sopra al tavolino. Pochi movimenti di mano e sento il fiotto salire, schizzare e spargersi sulla sua bocca sospirante, sul tavolino e in ogni angolo della sua faccia rivolta a me. Mentre con la mano le continuavo a spalmare la faccia sul tavolino inzozzato, sento i sospiri del suo compagno e vedo che un abbondate fiotto di sborra scolare dal suo culo e riversarsi lungo la sua coscia. Istintivamente, lo raccolgo con la mano e glielo spalmo in bocca e in faccia. L’espressione che lei aveva in quel momento, e l’ammiccamento del suo compagno, rivelavano che la mia mossa era proprio quello che si aspettavano. Ero venuto tre volte, avevo fatto l’esperienza più trasgressiva e più soddisfacente della mia vita. Ma la cosa più bella era che ero entrato nelle grazie di una coppia travolgente e che mi sarebbero aspettati altri giorni come questo. Anzi avevo la sensazione che ci fosse ancora molto da scoprire delle loro trasgressioni, dei loro desideri e che finché non mi avrebbero richiamato avrei continuato a masturbarmi ripensando a quel giorno e immaginandomi le prossime esperienze. Forse ci sarà qualche altra puntata…….lasciatemi i vostri commenti e fatemi sapere cosa ne pensate
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13 years ago
admin, 75
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Dopo la prima esperienza
Dopo la prima esperienza fatta in un’orgia dove partecipava anche un trans, con il quale ho stretto una forte amicizia. Un giorno chiamo Fernanda deciso a passare una serata diversa, gli dico che ho tanta voglia di fare sesso e lei si mette a ridere e mi risponde organizzo io una bella serata. Arrivo a casa sua verso le 21 lei abita in una piccola villetta fuori città in un posto isolato. Mi apre mi da un bacio sempre sorridente e con la sua simpatia mi fa accomodare, mi offre un caffè poi andiamo in camera sua mi dice di spogliarmi e di spegnere la luce, Torna in camera con Valentina la teneva per mano come una fidanzatina. Solo che la fidanzatina è un trav di un metro e ottanta senza tette. Fernanda comincia a baciarmi da per tutto e a toccandomi e sfiorandomi tra le gambe. Si sfila il perizoma e tira fuori un birillo di 18 cm ma duro come la pietra da lasciar presagire un caldo benvenuto. Io comincio a succhiarglielo, lentamente, con gli occhi chiusi. Quando li riapro me le trovo tutte e due di fronte, io a pecora sul letto, il mio sguardo si è subito calamitato sul grosso cazzo di Valentina. Lungo e soprattutto largo da far spavento. Un grosso manico di legno, la punta di una mazza da baseball ma di carne calda. Una cappella enorme che quasi non entra nella mia bocca. Dedico le mie attenzioni all' ospite d'onore intanto incomincio le olimpiadi del pompino, mentre Fernanda si arma di lubrificante e lo usa in quantità industriale. Mi infila il primo dito, il secondo si fa sentire e li rotea per dilatarmi bene. Mentre gustavo con piacere il pene enorme, Fernanda mi chiese di prendere il suo cazzo, mentre Valentina incomincia a prendere il mio cazzo in mano e poi in bocca fino farmelo scoppiare la fermai per non arrivare subito, allora Valentina si stese sul letto ed io su di lei in posizione 69, mentre Fernanda mi accarezzava il culo e baciandolo, gustavo con piacere quel momento finche non viene interrotto dal un dolore e una fitta all'ano che mi fa schizzare via. Richiamo Fernanda dicendole "sono qui per provare piacere ". Si mettono a ridere le dico di fare piano. Valentina mi disse ridendo "E mo che entro io ?". Scoppiamo tutti a ridere e Fernanda approfittando della distrazione mi penetra tutto ma stavolta con lentezza e gradualità. Sento il mio intestino adeguarsi all'intruso, assestarsi intorno al quel cazzo duro che incomincia a pompare piano ed io riprendo il mio calippone il pene di Valentina era duro e teso, la mia libidine ad immaginarmelo dentro era alle stelle, Fernanda dietro incalzava, spingeva mi sbatteva, e con una mano sulla nuca mi spingeva il cazzone di Valentina in gola, poi iniziarono ad arrivare schiaffi sul culo, mi trovavo un bastone in bocca e un cazzo in culo con movimenti spasmodici ed isterici. Affannata ed allo stremo Fernanda si ferma e invertono la disposizione. Mi preparo al peggio. Valentina mi deve entrare in culo. Mi mette a pancia in giù, Fernanda si siede di fronte a me infilandomi il suo cazzo in gola, e sento un ginocchio poggiarsi sul mio buchetto. Non era un ginocchio. Era la cappella di Valentina che spingeva sverginandomi per l'ennesima volta, facendomi provare i dolori di un parto all'inverso, avanzando con il suo bastone, pian piano millimetro per millimetro fino fare entrare tutta la cappella, a un certo punto mi sentivo venire meno. Valentina spingeva con lentezza facendomi sentire ogni centimetro che avanza. Mentre Fernanda mi guarda negli occhi e io intanto mi lamentavo e mi contorcevo in timidi tentativi di liberarmi. Mentre le chiedo una mano e lei mi fa "è tutto tuo!" allora Valentina furbamente, esce dal mio culo sfondato completamente. Sento un rivolo d'aria fredda entrarmi nel buco e capisco che era già un cratere. Valentina si arma di lubrificante e lo sparge sul buco e dentro provando un gran sollievo pensavo che tutto era finito, ma rientra con violenza e comincia a stantuffare per pochi con pochi centimetri della sua lunghezza. Poi allunga al pennellata con gradualità a fottermi seriamente. Fernanda impietosa mi fotte con il suo cazzo fino a farmelo arrivare in gola. Mi manca il respiro per l'occlusione del cazzo in bocca e per lo strazio che stavo subendo. Mi pentivo di aver osato tanto. Mi toccavo continuamente il culo e sentivo il palo dentro entrare ed uscire nel mio buchetto teso e sfondato. Non resisto e sborro con piacere ed intensità nello stesso momento anche Valentina e Fernanda arrivarono. Valentina tolse la sua bestia dal culo ancora duro e pieno di sborra, e me lo mise in bocca con le mani prese mia testa e spingendo avanti e indietro a grande velocità fino a sborrare di nuovo la mia bocca.
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13 years ago
articouno,
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Mia suocera, gran porca
Giulia è una bellissima donna di 55 anni, professoressa di lettere e storia in un liceo scientifico, dimostra 10 anni in meno ed ha 2 tette marmoree da infarto... cosa che molte donne le invidiano, soprattutto le sue giovani alunne. Ma cosa più importante lei è mia suocera... o meglio la mamma della mia ragazza. Lei si vanta sempre del fatto di essere fedele a mio suocero,diceva sempre che a lei non le sarebbe mai capitato di tradirlo e di questo mio suocero ne andava fiero, perchè lui gli dava tutto quello che una donna innamorata potrebbe mai desiderare nella vita. Dopo qualche tempo di fidanzamento con la mia ragazza,circa 9 mesi, le cose cambiano, mio suocero si allontana da casa per lavoro e tornava circa una volta ogni mese a casa rimanendo mia suocera e la mia ragazza da sole. Prima di partire, mio suocero mi disse se potevo accudirle io, farle un pò compagnia... mi disse che aveva fiducia in me e che quindi potevo fare tutto quello che volevo a casa sua. Una sera come le altre mentre ceniamo io, la mia Sonia e mia suocera... lei la mamma apre un argomento un pò piccante dicendo così: "la mia amica ha tradito il marito per un senegalese solo ed esclusivamente per il fatto che hanno un arnese enorme" alchè io quasi mi strozzo con la cena e ingerisco a fatica il boccone, la conversazione va avanti e si dicono tante di quelle cose che il mio uccello quella sera rimase in tiro fino a tarda ora, tanto che poi la Sonia prima che andassi via mi dovette masturbare nella sua cameretta, poi mi fece un bel pompino e me ne andai soddisfatto. Passa un altro giorno e mia suocera Michela mi dice di rimanere a casa a cena ancora una volta, io rimango tanto posso uscire anche più tardi con la mia ragazza, dopo aver cenato la Sonia sale al piano di sopra per farsi una doccia e prepararsi per uscire... voi donne sempre le solite, appena lei sale la madre mi domanda: "ma fate l'amore tu e Sonia?" ed io con un tono d'imbarazzo le rispondo di sì, poi lei insiste: "è brava a letto?" ed anche stavolta le rispondo sì, e lei mi rispose: "allora ha preso tutto da sua madre!" sorridendo orgogliosa... in quel momento inizio a notare in mia suocera uno sguardo malizioso ed eccitante che mi fa venire duro l'uccello, noto il suo bel seno 5° misura, le gambe ben affusolate e il perizoma che si intravede dai pantaloni bianchi, lei più parlava e io più osservavo le sue labbra fantasticando un bel pompino, ad un certo punto mia suocera Michela allunga la mano e tocca il gonfiore dei mei pantaloni e sente il mio arnese pulsare fra le sue mani ed esclama: "è più di un mese che non faccio l'amore". A questo punto si sentono i passi della mia ragazza scendere le scale e finisce tutto lì, ma quella sera nella mia casa al mare mi scopai la Sonia in maniera tremenda, tanto da notarlo anche lei, l'eccitazione che mi aveva provocato sua madre era immensa, arrivai per ben 2 volte facendo godere anche lei più volte. Passa qualche giorno e ci si ritrova di nuovo a cena da mia suocera, sembra il replay della serata trascorsa, la mia ragazza sale per una telefonata di lavoro da Berlino ed io giù con la madre, stasera però Michela è diversa, è truccata al punto giusto, ha una scollatura vertiginosa e non manca mai il perizoma, le faccio i complimenti per la scollatura e lei li accetta senza nemmeno arrossire e mi domanda: "sono o non sono più belli di quelli di Sonia?" Effettivamente si dato che la mia ragazza ha una 3° coppa c, le dico che una spagnola sarebbe l'ideale fra quelle tette da favola, e lei senza perdersi d'animo si inginocchia prende il mio uccello in mano e inizia menarselo, leccandolo e poi spompinarlo a dovere, io immobile con lei in ginocchio venni dopo pochi minuti ero eccitatissimo e lei per non far capire nulla alla figlia ingoia tutta la mia sborra senza farmi sporcare, la mia ragazza scese dopo circa 2 minuti dal fatto e mi dice che sarebbe dovuta andare a Berlino per una settimana per lavoro, tutto al punto giusto, ora ero io a volermi scopare la suocera ma lo volevo fare con tranquillità cosi acconsentii al viaggio... e dopo 2 giorni, di intense scopate con Sonia, lei parte rimanendo sola con la madre da accudire. Tutto nasce subito, tanta era la voglia di scoparmela che andavo a lavoro alle 8 di mattina, per poi uscire alle 17 e correre subito da lei senza sprecare nemmeno un secondo e per dedicarmi a quella troia di mia suocera che desiderava tanto il mio bel cazzo fra le gambe. Uscito da lavoro mi portai subito a casa dei suoceri ed entrai con fare arrogante cercando quella fregna che tanto mi aveva eccitato nei giorni passati, la trovo... è sul divano che legge quelle strane storie d'amore, la fisso e lei ride e mi dice: "allora come mai sei qui? mica mi vorresti scopare!?! io sono una donna sposata e fedele!!!" Lo dice con fare malizioso, io mi eccito e mi butto a capofitto fra quelle due tette esageratamente dure le bacio con passione mentre allungo la mano fra le gambe tanto da sentire la sua fregna bagnata di umori già pronta a ricevere un fardello al suo interno. Mi siedo e lei con fare accattivante mi sgancia i jeans ammirando il lmio cazzo mi dice che il marito ce l'aveva più piccolo del mio e che lei per godere doveva farsi toccare per ore. Inizia con un bel pompino pieno di passione ed eccitamento, mi allungo e gli tiro il prizoma cosi da farlo entrare ancora di più fra le chiappe che poi avrei sfondato più tardi, lei ansima... quasi vomita, la cappella del mio uccello le tocca la gola, la prendo e come se la stessi fottendo inarco i reni per farlo entrare ancora di più in quella bocca vogliosa di cazzo, lei si ferma e dice di volerlo dentro tutto per lei, non ha mai provato la sensazione di sentire un arnese grande come il mio dentro di lei, la penetro prima davanti e poi la metto a pecora sfondando quel buco grondande di umori vaginali, la prendo, gli apro le gambe e inizio a slinguarla assaporando tutte le sue voglie, mi dice fra un gemito e l'altro: "mio marito non me l'ha mai fatto ed io non l'ho mai fatto a lui ma con te mi sento una vera porca... dai sfondami tutta, lo voglio tutto dentro e in tutti i buchi del mio corpo". Sentendo queste parole la rimetto a pecorina e stavolta scelgo il buco più stretto, prima le lecco la figa, affondo la mia lingua fra le sue gambe, mentre la lecco le infilo un dito dentro, poi 2, poi 3, e lei inpazziva di piacere. Dopo le leccai il buco del culo per inumidirlo, apro un pò la strada con le dita e poi infilo il mio cazzo al suo interno, prima con calma poi con forza, tanto che il dolore si trasforma in piacere. A quei colpi nel culo lei mi disse: "fottimi, fottimi tutta, sono la tua suocera troia" ed io senza perdere un colpo la stantuffavo come non mai... e lei: "ancora si dai riempimi tutta" e qui il mio uccello non ha resistito e un fiume di sperma entrò nel suo culo per poi scorrere lungo le gambe sudate dal piacere. Il mio cazzo era ancora in tiro e lei inizia di nuovo a spompinarmi fino a farmi arrivare ancora una volta fra le sue labbra carnose e vogliose. La settimana passa così con mia suocera Michela, tutti i giorni, anche più volte al giorno si scopava, si stava a casa nudi pronti a farci consumare ogni qualvolta la passione ci assaliva. Arriva il giorno del rientro di Sonia e andiamo insieme a prenderla all'aeroporto, e nell'attesa mi spara un pompino esagerato in auto nel parcheggio, fra centinaia di auto si china e lo prende voracemente in bocca dicendo. "questo è l'ultimo della settimana devo fare bene per accontentarti perchè ancora non so se Sonia te li fa o meno" ed io senza controbbattere la faccio fare. Dopo l'ingoio usciamo e andiamo incontro a Sonia. Da allora la mia vita è cambiata ed ogni volta che siamo soli ci scappa sempre qualche porcata, cerchiamo sempre di creare occasioni per stare insieme e fare le nostre bellissime scopate!!!
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13 years ago
leccolafiga73, 36
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Renata e michela
Renata è mia zia, o meglio la moglie di mio zio... divorziati da pochissimo, e non per causa mia ( per fortuna ). Lei mi è sempre piaciuta, e lei se n'è accorta da come la guardavo con desiderio, ma non mi ha mai richiamato per questo, anzi... mi ha sempre sorriso e lanciato sguardi ammiccanti. Ogni estate al male mi faceva venire il cazzo duro a vederla in bikini ( ed ogni volta dovevo sempre buttarmi in mare per non farlo vedere a tutti e rischiare una guerra in famiglia ), quel suo corpo finemente modellato dalla natura, più caldo della sabbia rovente, con i suoi turgidi capezzoli che traforavano il costume o lo spacco della figa che traspariva anatomicamente ogni qualvolta lei uscisse dal mare. L'ho desiderata a tal punto che una volta rimasimo soli in casa, lei andò a farsi la doccia e lasciò la porta aperta, io pensai: gliela vado a chiudere va, prima che arrivi qualcuno e poi mi cazziano o pensino che sia stato io. Ma appena arrivai davanti la porta lei mi aspettava lì, col box aperto, con l'acqua della doccia che la bagnava tutta e lei con un dito nella figa mentre si leccava pure una tetta. Ed io: "ziaaa, ma se arriva lo zio ci rompe il culo a tutti e a me mi ammazza"... e lei: "e tu non me lo vuoi rompere il culo? Non ti piace la tua zietta preferita? sai che il mio culetto è ancora vergine? Tuo zio non me l'ha mai buttata nel culo" A quel punto non ci vidi più, quella puttana di mia zia Renata voleva scoparmi e allora mi tolsi il costume, entrai anch'io dentro la doccia, la girai di spalle, e chinandola un po' me la scopai selvaggiamente, lei mi faceva un sesso tremendo, sesso selvaggio, soprattutto quando mi diceva: "Enzo, dimmi che sono una puttana" ed io: "si zia, sei una puttana... godi, godiii..." Prima le ficcai il cazzo nella figa, con le mani le afferravo le tette e gliele strizzavo, e lei urlava di piacere come una cagna in calore. Poi lei mi disse: "su dai nipotino mio, sverginami, rompimi il culo", a quelle parole non capii più niente, la paura di essere scoperti mi stava facendo scoppiare il cuore ma nello stesso momento avevo il cazzo che non riuscivo più a gestire, allora lo uscii dalla sua figa, lei si chinò ancor di più, con le mani aprii più possibile le sue chiappe ed aspettava che l inculassi. Pian piano iniziai a entrarle dentro la cappella per non farle male, ma lei s'incazzo: "che cazzo fai Enzo... fai il delicato? sfondami, rompimi il culo, fammi male" allora con le mani afferrai i suoi fianchi, la tirai fortemente verso di me e gli ficcai il mio cazzo tutto dentro. Mia zia Renata si mise ad urlare, urlava e godeva e mi chiedeva di andare avanti così, di farla sentire una porca, di sbatterla come se fosse la più lurida delle puttane, e me la scopai con talmente tanta foga che stavo per venire... "ziai vengo vengooo" e lei: "no Enzuccio mio sborrami in bocca, non sprechiamo il tuo nettare", le tolsi il cazzo dal culo, si girò, mi fece una sega veloce, un pompino spettacolare e le innondai la sua bocca con tutta la sborra che avevo dentro le palle. Che scopata che mi ero fatto con mia zia Renata, mi asciugai, mi rimisi il costume e me andai in spiaggia lasciando mia zia a casa a continuare a farsi la doccia, visto che me l'ero scampata ed ero ancora vivo :-) Poi lei la sera tornò a Siracusa con mio zio dato che loro ci venivano sempre a trovare nei weekend nella mia casa al mare. Passò una settimana senza che ci vedessimo quando mi inviò un sms con qui mi invitava a passare a casa sua perché dovava parlarmi di una cosa ( mio zio era fuori per lavoro e sarebbe ritornato dopo qualche giorno ) io le risposi che sarei passato quella sera stessa appena uscito dal lavoro ( in quei tempi lavoravo ancora in sicilia ) e già mi immaginavo di farmi un’altra bella trombata così finito il lavoro mi recai a casa sua suonai il campanello, lei venne ad aprirmi appena chiusa la porta la presi le schiaffai la lingua in bocca e infilai subito un dito nella sua figa lei non si tirò indietro anzi mi abbasso la cerniera mi tirò fuori l'uccello e cominciò a menarmelo e ci avviammo così verso il salotto appena entrato mi venne un mezzo colpo, sul divano vidi la sua amica Michela che quando ci vide entrare così che limonavamo come matti con la mia mano in mezzo alle sue cosce e lei con in mano la mia minchia fece un sorriso. Mi staccai subito e guardai imbarazzassimo mia zia ma lei mi disse di stare calmo che era tutto a posto, infatti Michela sapeva tutto glielo aveva raccontato lei al telefono il giorno dopo la nostra scopata, aveva telefonato per scusarsi della figura che aveva fatto al telefono e aveva finito per dirle tutto anche i più piccoli particolari e mentre lo raccontava si era sditalinata e lo stesso aveva fatto la sua amica, e mi disse che alla fine lei le chiese se avrebbe potuto anche lei farsi una bella scopata con me, lei allora si ricordò che le avevo detto che tra le mie fantasie c'era quello di farmi una scopata in tre e così pensò di invitarla li quella sera per farmi realizzare la mia fantasia io la guardai, non potevo credere a quanto si era rivelata porca mia zia Renata, la ringraziai e la baciai poi mi rivolsi a Michela e le dissi: "così vuoi scopare con me?" E cosi facendo mi calai i pantaloni e liberai il mio uccello che ormai era duro come il marmo al pensiero di quello che atava per succedere. Michela è una donna più grande di me non molto alta con qualche chilo in più che non le stà male e ha una quinta ancora soda per la sua età e io avevo sognato molte volte di potergliele ciucciare e finalmente stava per succedere, mi avvicinai lei si alzò in piedi e ci scambiammo un lungo bacio con le nostre lingue che si intrecciavano vorticosamente io nel frattempo comincai a parlarle le tette che sentivo dure e turgide sotto la camicia che mi affrettai a sbottonarle e tolto il reggiseno liberai quelle grosse bocce e mi ci tuffai cominciando a leccare i capezzoli già inturgiditi, erano davvero enormi più di quanto mi aspettassi nel frattempo mia zia si era inginocchiata e mi stava facendo una pompa, ormai non capivo più niente stavo ciucciando le tette più grandi che avevo mai visto e nel frattempo quella puttana di mia zia me lo stava leccando a quel punto decisi di far avverare un altro mio sogno e fatta sedere Michela presi il mio arnese e lo infilai tra le sue enormi poppe e mi feci una spagnola, il mio uccello sembrava sparire tra quelle tette per poi riapparire e infilarsi nella sua bocca, non durai molto dopo 3 al massimo 4 minuti venni innondando quei seni enormi. Ero stanco e mi sedetti sul divano x riprendermi ma le due zoccole non erano d’accordo e cominciarono a leccarmelo per farmelo tornare duro dicendo: "non vorrai dirci che sei già spompo questo era solo l'inizio adeso è ora di fare sul serio", allora io risposi: "ah si brutte vacche ok adesso si comincia" e cosi dicendo feci alzare mia zia e cominciai a leccarle la figa fradicia di umori mentre con un dito facevo un ditalino a Michela, andai avanti per parecchi minuti fino a quando entrambe mi pregarano di scoparle perché non ce la facevano più allora presi Michela glielo schiaffai dentro e cominciai a stantuffarla mentre lei continuava la mia opera leccando la fregna di mia zia Reanata, che spettacolo vedere le grosse tette di Michela sobbalzare a ogni mio colpo di cazzo... dopo essermela scopata per bene e fatta venire 3 volte decisi che era il turno di quella puttana di mia zia, la misi a pecora e la sfondai con violenza... lei in preda alla più totale goduria cominciò a urlare di piacere come durante la nostra prima scopata sotto la doccia e quella volta i vicini avranno capito che razza di puttana è mia zia. Per farla tacere Michela le mise la figa davanti alla bocca per farsela leccare e lei non si fece pregare affondando la lingua in mezzo alla sua fregna a questo punto però anche lei presa dall'eccitazione cominciò ad urlare dicendo che era bellissimo era la migliore chiavata della sua vita che mia zia era bravissima a leccarle la figa e io ero un grande scopatore. Nel sentire quelle parole mi eccitai ancora di più e aumentai il ritmo dei colpi nella figa di mia zia Renata, poi gliela misi in culo e lei urlava: "siiiiiii bravo Enzucciooooo, nel culo che mi piace tantoooo", me la sbattei come un forsennato fino a quando non venni lanciando anch'io un urlo e sborrando nel culo di mia zia. Andammo avanti così fino a notte fonda quando tutti e tre esausti ci addormentammo, alle 5 mi svegliai e decisi di andare a fare una doccia mi alzai cercando di non svegliarle mentre ero sotto la doccia cominciai a pensare alla mega scopata che avevo fatto e l'uccello mi diventò duro. Aprii gli occhi e vidi Michela e zia Renata che stavano entrando nella doccia e vedendo la mia mazza tornata dura dissero: "ma allora ne vuoi ancora!? Sei proprio insaziabile" e si tuffarono entrambe sul mio cazzo leccandolo e quasi litigarono su chi lo oveva prendere in bocca allora decisi io cosa fare, le feci inginocchiare e lo misi in bocca alternativamente all'una e all'altra, poi dopo un’altra scopata condita ancora da urla di piacere sborrai sulle loro facce da grandi maiale. Quel giorno non andai al lavoro ero esausto, restai a mangiare e dopo l'ultima scopata e con la promessa di altre serate così andai a casa. Uscendo dalla porta mi sentivo osservato, ero sicuro che i vicini stavano spiando per vedere chi era quello che aveva fatto urlare di piacere come due vacche in calore mia zia e la sua amica Michela.
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13 years ago
leccolafiga73, 36
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L'incontro con la coppia -parte 1-
Dopo aver visto le loro foto non riuscivo più a trattenermi. Andavo a dormire e rivedevo le immagini di quella bocca insaziabile, di quei seni turgidi ricoperti di sperma e di tutte le altre foto che quella coppia aveva messo nel sito. Lui aveva veramente un bel cazzo e le immagini di tutti i rapporti anali davano proprio idea della frizione sulle pareti di quel buchetto dilatato. Avrei subito potuto masturbarmi su quelle foto, sarei venuto immediatamente ma mi sono ripromesso di tenere tutto il mio sperma per quella donna. Scrivo subito un messaggio, le speranze sono poche perché il 99% dei messaggi di singoli a coppie vengono cestinati, ma c’era qualcosa nell’aria. Era la prima volta che non mi masturbavo vedendo foto così eccitanti, era come se me lo sentissi. Passa un giorno, nessuna risposta e io non riuscivo a non vedere le loro foto. Mi collego al sito, solo al pensiero ho un’erezione e, manco a farlo apposta, la prima foto che apro era quella in cui si vedeva lei prendere due cazzi che gli coprivano le tette di sperma. Senza nemmeno pensarci mi accorgo che la mia mano era scivolata sul mio cazzo, ma prima di venire, non so come, riesco a farmarmi. Avevo le palle gonfie, mi faccio una doccia e torno a fare altre cose. La notte non riuscivo a dormire, avevo erezioni continue, ma ancora ero fiducioso. La mattina corro a controllare la posta in entrata e vedo che c’è un messaggio in arrivo. Erano loro ed erano interessati. Mi hanno dato appuntamento in un bar per conoscerci meglio ma dovevo correre, erano liberi solo per quella sera e non ero decisamente vicino. Mi preparo all’incontro, mi rado nelle parti intime come richiesto, mi faccio una doccia, indosso un paio di pantaloni scuri e una maglietta attillata per esaltare un po’ la mia muscolatura e il fisico atletico. Arrivato al punto d’incontro li vedo già li. Lei era esattamente come descritto nelle foto, aveva delle bellissime labbra rosse e carnose, indossava una gonna nera fino al ginocchio, calze nere e tacchi alti. Ho da subito sospettato che quelle calze fossero autoreggenti e già immaginavo che non portasse le mutandine. Sopra aveva una camicetta slacciata che lasciava intravedere i seni se ci si metteva di lato. Lui è stato subito gentile, non volgare e sorridente. Ci siamo scambiati poche parole e mi hanno subito chiesto di accompagnarli a fare la spesa al supermercato. La richiesta era insolita, ma sono entrato in macchina nei sedili posteriori con loro davanti. Mentre eravamo in viaggio al supermercato lui ha detto che dallo specchietto retrovisore non si vedeva bene e lo ha spostato di un’angolazione tale che potevo chiaramente vedere la gonna della donna. Avevo già capito cosa volesse fare. Sento un forte dolore alle palle, erano gonfissime e il mio cazzo stava quasi per uscire fuori dai pantaloni da quanto era duro. Lei comincia a tirarsi su la gonna, svelando dapprima che portava un paio di autoreggenti e poi una bellissima figa rasata. Comincia a toccarsi e io non posso fare a meno di infilarmi una mano dentro i pantaloni per toccarmi il cazzo. Lei si gira verso di me, vede la mia mano dentro i pantaloni e con la sua mano, la tira fuori e si porta i diti alla bocca. Comincia a ciucciarli uno ad uno con sempre più gusto. Poi si gira verso il suo lui e gli dice: "questo ragazzo ha un buon sapore, mi sa che stasera ci divertiremo parecchio". Al sentir dire quelle parole non sapevo più cosa fare da quanto ero eccitato, fortunatamente eravamo arrivati al supermercato e dopo esserci ricomposti siamo scesi dalla macchina. Dopo aver messo nel carrello del vino di qualità e altre golosità per la serata lui si rivolge a me e mi dice: “lei deve andare in bagno, ti va di seguirla?” Rispondo affermativamente e mi metto a seguire l’oggetto dei miei desideri che nel tragitto si girava ogni tanto sorridendomi in modo ammiccante. Entro subito dopo di lei, non ho nemmeno il tempo di vedere se c’era altra gente che lei mi si avvicina, si inginocchia davanti a me e mi sbottona i pantaloni lasciando uscire il cazzo gonfio e duro. Mi guarda sorridendo e dicendo: “se sei così eccitato stasera non durerai molto, sfogati adesso maiale e svuota quelle palle gonfie”. Lo prende con tutta la bocca, se lo infila fino in fondo alla gola emettendo un mugolio di piacere, poi lo prende con la mano, se lo strofina sul naso e sulle labbra e comincia a farmi una sega puntadolo sulla sua scollatura. Dopo pochi secondi gli riverso dentro la scollatura tutta la sborra che avevo accumulato da giorni. Non avevo mai fatto una sborrata così abbondante l’avevo annaffiata tutta e gli avevo completamente bagnato la camicetta. Poi lei se lo infila sotto la camicetta e se lo strofina bene sui seni. Quindi infila dentro la camicetta l’altra mano e comincia a leccarsela continuando a mugnare di piacere. Io ero in estasi ma poi mi chiedevo che cosa avrebbe fatto e come si fosse pulita. Come se mi avesse letto nel pensiero lei pulisce bene il mio cazzo con la bocca e me lo ri-infila nei pantaloni. Poi, come se niente fosse, si abbottona la camicetta bagnata di sborra e mi invita a uscire dal bagno con lei. E’ uscita disinvolta con tutta la sborra che le impregnava la camicia e si rivolge sorridendo al compagno e facendogli vedere bene come fosse bagnata: ”mi sono bagnata con l’acqua del lavandino in bagno, è stranamente un po’ appiccicosa ma mi sta bene addosso, non trovi?”. Lui risponde: "sei la solita troia esibizionista, ti piace sentire e far sentire che puzzi di sborra vero?”. Lei sorride, si gira verso di me, mi fa l’occhiolino e ci dirigiamo verso la cassa. Mentre pagavamo il conto, notavo lo sguardo della cassiera che si soffermava sulla sua camicia bagnata e non so dire se avesse capito di cosa si trattava. In effetti quando siamo entrati in macchina si cominciava a sentire l’odore della sborra che cominciava ad asciugarsi sul corpo di lei. Nemmeno il tempo di essere entrati che lei comincia a toccarsi, d’apprima lentamente, poi freneticamente. Vedevo chiaramente sgocciolare la sua figa e bagnare il sedile e vedevo anche come cercava di raccogliere la sborra con le sue mani per passarsela in bocca. Ad un certo punto il compagno prende un vicolo isolato, ferma la macchina e le dice: “non resisto più, metti la faccia tra il sedile e lo sportello e punta il tuo culo verso di me troia”. Lei si gira immediatamente, si tira su la gonna e spinge il culo scoperto all’altezza del volante. Mentre sento che mi sta tornando duro vedo chiaramente il compagno bagnarle il buco del culo con la saliva, infilarle prima due dita dentro per allargarlo e poi spingerle il suo cazzo dentro fino alle palle. Una decina di spinte violente e lui comincia a godere riempendole il culo di sborra. Quando lo tira fuori, si vede chiaramente il culo dilatato e pieno di sperma che comincia a colare fuori. A quel punto lui se lo fa pulire con la bocca e gli dice: “e adesso non ti pulire, hai sborra addosso e dentro al culo, cosa può desiderare di più una troia come te”. Lei sorride ancora, poi cambia espressione, si vede chiaramente che la situazione la eccita. Vedo le sue labbra socchiudersi, la sento sospirare e vedo che si continua a toccare. Eravamo ripartiti da poco che lei si mette a gridare fortissimo, stava godendo….e come godeva. Era un vero spettacolo della natura, si infilava le dita nel culo e se le leccava continuamente, inarcava la schiena e emetteva dei versi che non riesco a descrivere quanto erano eccitanti. Arriviamo a casa loro e avevo ancora il cazzo duro. Mi invitano a entrare e……….. se vi interessa che continuo a scrivere questa storia contattatemi:)
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13 years ago
admin, 75
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Al cinema
Siamo una coppia 48nne romagnola e da qualche anno abbiamo scoperto questo tipo di trasgressioni E abbiamo avuto delle esperienze che un po’ alla volta vi voglio raccontare Questa per noi è stata una delle nostre prime esperienze. Era una calda serata di fine aprile e io e mia moglie eravamo a Rimini a guardare le vetrine dopo una lunga, lunga, lunga (le donne sono instancabili nel guardare le vetrine)camminata siamo passati davanti ad un cinema che proiettava un film a luci rosse. Lei è sempre stata restia ad entrare adducendo mille perché : perché mi vergogno, perché se c’è qualcuno che conosciamo che figura ci facciamo, perché ci sono solo uomini, perché tu sei un porco e sai che dopo mi eccito e tu allunghi le mani(come sono contorte le donne ma il bello è che quando lo dice mi sembra che abbia ragione lei ), però quella sera non disse di no alla mia richiesta, entrammo e con la scusa che saremmo stati più tranquilli andammo in galleria. Il cinema era poco frequentato, ci saranno stati una decina di singoli, ci sedemmo nelle ultime file in alto e ci mettemmo a guardare il film che devo dire era molto eccitante. Lei come prevedevo cominciò ad eccitarsi , cominciai ad accarezzarle le cosce, lei le allargò permettendomi di risalire fino alle mutandine che trovai già tutte bagnate, allora lei con una mossa macchiavellica mi sussurrò in un orecchio: ecco lo sapevo che andava a finire così, sei proprio un porco e in quel momento capìì che le donne e mia moglie in particolare non le avrei mai capite del tutto. Dopo un po’ entrò in sala una bionda da sballo, sola, alta come minimo1,80 cm e con una minigonna vertiginosa, si mise in piedi appoggiata al muro a non più di tre metri da noi dalla mia parte, subito due singoli le andarono vicino e cominciarono a toccarla. Uno le si posizionò dietro le alzò la mini le abbassò le mutandine la fece mettere a novanta gradi, armeggiò un poco sulla patta (penso che se lo tirò fuori ) e senza tante manfrine la penetrò di brutto, lei emise un rantolo e io dal timbro della sua voce capì che non era una donna ma bensì un trans. Subito l’altro singolo le si mise davanti , se lo tirò fuori e glielo infilò in bocca. Mentre guardavamo quella scena io avevo continuato a toccarla fra le cosce e lei lasciava fare quando la sentì fremere, mi voltai e vidi che accanto a lei si era seduto un singolo e le aveva messo una mano sulla gamba e lei non aveva fatto niente per inpedirglielo. Vidi che un altro singolo si era portato dietro a lei e in piedi le accarezzava il collo e gli appoggiava la patta sulla nuca ma quello che mi fece trasalire fu quando il singolo seduto si aprì la patta dei calzoni se lo tirò fuori gli prese la mano e se la appoggiò sul cazzo. Era una scena pazzesca: mia moglie che, mentre guardava un trans che veniva scopato nel culo e in bocca, masturbava lentamente un singolo il quale aveva una mano fra le sue cosce spalancate mentre un altro singolo da dietro le accarezzava il collo e scendeva con le mani sul suo seno. Non ci mise molto a venire, emise un rantolo e tremando chiuse le cosce trattenendo la mano che la stava titillando . Uscimmo in fretta e furia dal cinema e senza parlare la condussi verso la macchina parcheggiata poco lontano, partimmo a tutta velocità verso casa, e sul letto ci avvinghiammo in un sessantanove pazzesco. Poi dopo mentre me lo stava pulendo con la lingua Mi disse: be sai forse non è stata tutta colpa tua, devo ammettere che anche io ho fatto un po’ la puttana questa sera ma se tu non mi avessi portata lì…… e ti pareva che non centravo io
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13 years ago
ccala,
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Amor profano
qualche mese fa, in viaggio per lavoro,mi fermai a pranzare in un piccolo, ridente paesino del centro italia. Dopo pranzo, non avendo nessuna voglia di rimettermi subito in viaggio, cominciai a bighellonare per le strade del paese...piccole strade, balconi fioriti, facce serene...ad un certo punto mi ritrovai in una piccola piazza, sulla quale si affacciava una chiesetta molto bella. Spinto dalla curiosità, e dal bisogno di riposare un momento, entrai e mi sedetti verso la metà della navata. Sedie di legno, odore di incenso, un prete che sistemava i ceri sull'altare. Mi ero quasi appisolato quando percepii un movimento dietro di me, e vidi una giovane donna avvicinarsi all'altare, baciare sulle guance il prete che , mi accorsi, era altrettanto giovane, e poi, dopo avermi dato un'occhiata distratta, sedersi dall'altra parte della chiesa, alla mia stessa fila di sedie. Vestito semplice, giacchino e fazzoletto in testa, non vedevo molto, ma le curve delle sue cosce e del suo sedere premevano prepotenti la stoffa, mentre un piccolo seno turgido spuntava dalla maglia. Il mio cazzo si indurì subito, e, quasi senza accorgermene, cominciai a massaggiarmelo, senza staccare gli occhi dalla ragazza. lei si accorse di quello che facevo e, incredibilmente mi sorrise. Si alzò e si diresse verso un confessionale molto grande e sedette all'interno...dopo qualche istante la seguii e, controllato che il prete non avesse visto nulla, entrai anch'io nello spazio angusto. Cominciai subito ad accarezzarla e baciarla sul collo, in bocca, dove una lingua vorace si intrecciò alla mia, e le misi poi una mano tra le cosce, scoprendo che non portava le mutande. Il suo corpo odorava di mughetto ed incenso e i miei sensi erano alle stelle...ad un tratto si abbassò e ,tirandomelo fuori dai pantaloni, si infilò il mio cazzo in bocca, fino alla gola , gemendo di piacere...preoccupato che il prete sentisse, le dissi di fare piano...lei sollevò lo sguardo senza smettere di succhiarmelo, e mi fece cenno di stare tranquillo...chiusi gli occhi, preso dall'estasi di quella situazione, e cominciai a godermi il pompino. Ad un tratto mi resi conto che qualcosa era cambiato: il ritmo era diverso, ed anche la forza stessa delle labbra, abbassai lo sguardo e con enorme sconcerto mi accorsi che a succhiarmelo non era solo la ragazza, ma anche il giovane prete, ed entrambi con passione si alternavano sulla mia verga incandescente. Poi lei si alzò e mettendosi di spalle impalò il suo meraviglioso culetto su di me, mentre il pretino cominciava a leccarle la figa calda e profumata...mentre stavo per arrivare al parossismo, lei si spostò e fu il turno del giovane di impalarsi sul mio cazzo, facendo su e giù con grande piacere, e dimenando le natiche dolcemente...lei lo spompinava a dovere, e, alla fine ,venimmo tutti e due contemporaneamente, e ci dedicammo subito a lei, io la chiavavo nella figa, lui, nel culo...fino a quando anche lei ebbe un orgasmo...celestiale!. Mi ricomposi e ringraziai i due, che scoprii, erano fratello e sorella. Non dimenticherò mai quel paesino, quella chiesa, quella scopata sacrilega!
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13 years ago
admin, 75
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Osservati è bello!
Recentemente abbiamo conosciuto in una chat, un tipo simpatico...un ragazzo giovane, forse non bellissimo, ma piuttosto interessante...con una "passione" che pochi dichiarano...il voyeurismo. Questa caratteristica ci ha incuriosito non poco, ed abbiamo cominciato a fantasticare di svolgere rapporti sessuali con la sua presenza vigile. Cammin facendo, le fantasie sono divertate via via sempre più piccanti e trasgressive, finchè una sera Giulio mi propose, proprio mentre mi scopava a cucchiaio, di incontrare veramente il nostro amichetto guardone. Io, lì per lì sono rimasta perplessa e stupita da una simile iniziativa di lui...ma nel contempo mi sentivo sempre più fradicia ed eccitata dall'idea! Pochi attimi prima di venire con un orgasmo parecchio sovraccarico di adrenalina, decidemmo di invitarlo. Ci incontrammo un pomeriggio estivo e tanto per stemperarci, si optò per una passeggiata ai giardini...in mezzo al verde, alla natura...pochi passi e la conversazione divenne distesa ed appassionata. Era verso l'ora del tramonto ed il programma concordato con il nostro amico era di andare a cena al ristorante...per condividere un bel momento, pur sempre di piacere: ottimo cibo e ottimo vino, e lo spirito di tutti si fece più brillante. Dopo cena giusto per favorire la digestione e preparare la mente alla fase 3, facemmo due passi fuori: si stava benissimo, clima ottimale, cielo stellato, luna piena e...tante lucciole silenziose e romantiche. Verso le 23 venne l'ora di rientrare, ma non nelle nostre rispettive dimore, rientrammo nella nostra tripla, prenotata per l'occasione in un confortevole agriturismo di zona...e già nel tratto a piedi verso l'ingresso l'emozione cominciava a salire per tutti e tre. Giunti in camera, preparammo la poltrona e facemmo accomodare il nostro amico, in posizione perfetta rispetto al lettone su cui io e Giulio ben presto ci adagiammo.... Giulio mi chiese di fare un breve streep tease in omaggio del nostro ospite speciale, che nel frattempo si era versato un rum e con fare un pò agitato si passava la mano nei capelli... Io che adoro fare il pavone, non me lo feci dire due volte e cominciai la mia performance....molto personale e come dire...casalinga: tolsi il mio vestitino attillato, poi tolsi piano il reggiseno e lo favorii a Giulio, poi mentre mi muovevo con una specie di danza del ventre improvvisata, pian piano mi sfilai il perizoma, lo feci un pò ruotare per aria e lo lanciai addosso a Michele che fece un sorriso di apprezzamento. A quel punto ero rimasta con in dosso soltanto i miei bijux, invito sul lettone con me Giulio che era ancora vestito e procedo con lo spoglio degli abiti! Michele ci seguiva passo passo in ogni singolo movimento che facevamo, ci guardava con attenzione, come stesse assistendo ad una lezione di geometria....e in effetti un pò di geometria la stavamo anche facendo: lo studio del triangolo! Questa sua attenzione, elemento completamente nuovo per noi, ci dava una carica erotica forte. Ci cominciamo a sfiorare dappertutto, pelle contro pelle, ed a baciarci avidamente sulla bocca e sul collo e ogni tanto ci voltavamo verso di lui per vedere l'espressione del suo viso. Dopo intensi palpeggiamenti reciproci, Giulio si mise disteso ed io avevo una voglia irrefrenabile di leccargli il pisello...non esitai a cominciare una delle mie pratiche sessuali preferite!....Gli avevo fatto diventare un attrezzo durissimo e pieno di sangue...e nel frattempo, mentre lavoravo di bocca, con gli occhi guardavo Michele che nel frattempo si era alleggerito dei pantaloni ed aveva infilato la sua mano dentro le mutande. Dopo un lungo e calibrato pompino, fu la volta di Giulio ad eseguire la sua prova orale: lui è un "linguista" di prima qualità e con la sua tecnica dopo un pò che leccava e mi faceva tremare di eccitamento, ho avuto un delizioso orgasmo, che mi produsse una necessità fisica e mentale di prendere il pisello di Giulio dentro di me.... Michele si sentiva respirare più pesantemente e mentre se lo stava menando come un pazzo, si sentiva sussurrare: "mmm...che bello!" ...stava sudando ed era eccitatissimo.... Quindi Giulio cominciò ad affondare dei colpetti col suo attrezzo duro nella mia fichetta bagnata....nella classica posizione del missionario: mentre i colpi si facevano più profondi e decisi guardavo dritto negli occhi MIchele che sembrava sbalordito ma contento della scena e mi venne un'idea folle...un cambio di posizione ben preciso e perché no, chiesi a Michele se voleva partecipare anche marginalmente...Feci sdraiare Giulio supino ed io mi distesi sopra di lui a pancia sopra: in quella posizione a gambe leggermente divaricate, oltre a prendercelo bene dentro, mi restava la passera proprio a portata di lingua e quindi feci un cenno al nostro amico che si dedicasse a quel lavoretto. La combinazione pisello-lingua fu molto efficace ed infatti questi due mi fecero venire dopo qualche minuto e quasi contemporaneamente a me arrivò anche l'orgasmo di Michele che se l'era ripreso in mano e si masturbava di brutto lì ritto davanti a noi: una pioggia di sperma sulle mie cosce!!... Giulio a quel punto mi mise a pecorella e dopo una fila di spinte ben assestate mi sborrò su tutta la schiena...mmmm che bella sensazione questa crema calda che mi pervase! Ci ripulimmo tutti dei nostri liquidi e ci mettemmo tutti e tre distesi nudi sul letto a rilassarci ed a commentare l'accaduto....in attesa di "ricaricare le batterie"!!....
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13 years ago
admin, 75
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La squirtaiola a trieste
Premetto di non essere bravo come scrittore ma voglio solo raccontarvi un fatto accadutomi sabato 28 maggio quindi pochi giorni fa abbiate pietà, nei vostri giudizi, della mia inesperienza. Ripeto che non è una fantasia ma un fatto reale per cui dovrò tralasciare alcuni particolari affinche posto e persone non possano essere riconosciute :-). Avevo appena finito una noiosa cena di lavoro, era ormai l'una della notte ed ero piuttosto stanco per la giornata che teoricamente doveva essere di riposo e che invece ....... Quando arrivo in zona Sistiana, però, mi dico perchè non fare una cappatina al parcheggio sissamai che .... capiti qualcosa di inaspettato. entro nel parcheggio e vedo le solite macchine di singoli che cercano altri singoli. Però una macchina parcheggiata in disparte attrae la mia attenzione. Con discrezione mi avvicino ma fa veramente buio non c'è la luna e non si vede ad un palmo dal naso riesco solo ad intercettare una piccola luce che ogni tanto si accende. Sento dei gemiti sommessi e dentro di me penso che qualcosa sta accadendo ma cosa? Gay, etero o bisex? Ritorno indietro passando tra la macchina e gli alberi a cui si è ridossata. Vedo che il finestrino è aperto ed intravedo quello che pensavo un gomito appena mi avvicino capisco cosa era quella fioca illuminazione che vedevo era la luce del display del cellulare che veniva usato per illuminare senza utilizzare la luce interna troppo forte. Con quella fioca illuminazione vedo che, quello che pensavo un gomito, in realta era un ginocchio inguainato da un autoreggente. Mi faccio vedere e guardo lei mentre lui mi dice: "Ti piace la mia troia?" è stato il segnale. Ho infilato la mano dal finestrino ed ho iniziato a masturbarla prima delicatamente ma poi sentendola completamente fradicia sempre con maggiore foga fino a che mi sento innondare la mano da una schizzata come mai mi era capitato di vedere. Avevo capito perchè era fradicia. Ormai ero al settimo cielo ed ho iniziato ad insistere con la mano fino a che ad un certo punto è entrata tutta. Lei ha cominciato a gridare dal piacere dicendo che era un troia e che voleva essere sfondata. Io non me lo sono fatto ripetere e la pompavo a ripetizione fino al punto che lui mi ha detto" puoi anche masturbarle il culo se vuoi". Era come un invito a nozze e immaginate la mia sorpresa quando con relativa facilità le infilai 4 dita dietro. Lei era fuori adlle orbite e ha iniziato a squirtando a ritmo continuo per una decina di volte. Sono sincero non mi era mai capitato, e non pensavo fosse possibile, che una donna venisse squirtando tante volte. E' superfluo dirvi che il mio uccello era talmente duro che mi faceva quasi male ma attraverso un finestrino la cosa non è semplice fortunayamente lei mi è venuta in aiuto aprendo la porta della vettura e mi ha letteralemnte ingoiato l'uccello fino alle palle ( e vi assicuro che non è di misura contenuta ne in lunghezza ne in larghezza) la porcona se lo era infilato fino in gola e godeva ancora di più con il mio uccello in bocca ed il suo compagno, che fino a quel momento era stato a guardare e controllare che la situazione non degeneri, che la masturbava o meglio la fotteva letteralmente con la mano. Ad un certo punto stavo per esplodere e gli dico sto per venire attenta ma lei inperterrita a continuato fino a farmi scaricare una quantità industriale di sperma nella sua gola. Ha continuato a succhiare fino a che non aveva ingoiato anche l'ultima goccia che usciva dal mio uccello. Il tutto è durato circa mezz'ora ma è stato veramente fantastico. Quando abbiamo finito lei mi ha detto che sono uno dei pochi che l'ha fatta godere tanto solo masturbandola e che tutti e due volevano rivedermi. Bene dico non c'è alcun problema gli do il mio numero di cellulare e loro mi fanno un trillo che io possa memorizzare il loro. Lui mi dice abitiamo a ........... ti va di venire da noi venerdì prossimo? ed io come potevo rispondere se non con un godurioso si. Morale della favola le avventure più intriganti ed interessanti ti capitano quando meno te lo aspetti. Ho fatto una passata annoiata nel parcheggio giusto per guardare ed ho partecipato ad uno spettacolo come poche volte ti capita. Loro sanno che sono su questo sito e spero leggano il racconto sono sicuro che gli farebbe piacere. Vediamo cosa accadrà venerdì. Lui cuck e lei slave, sottomessa, amante del bdsm leggero e troia fino al midollo sono le premesse per una serata molto speciale. Spero il mio racconto sia stato di vostro gradimento Baci & Abbracci Roby
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13 years ago
admin, 75
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Laura e la festa
Laura è alle prese con la consueta festa annuale della ditta del marito, solo che .. Il che in questo caso è il proprietario della villa dove si svolge la festa. Adocchia Laura che tranquilla legge, gli piace e armato di un cestello pieno di ghiaccio, due calici e una bottiglia di ottimo prosecco. Si presenta compitamente, le chiede se può sedersi e complice qualche bicchiere di troppo, fa breccia nel cuore di Laura. La invita a fare una passeggiata nel parco, lei è una di quelle donne che si nascondono, un po' perchè si ritiene ordinaria, un po' per evitare coinvolgimenti strani.. Non ha fatto i conti con la voglia improvvisa di fica che gli ha fatto venire; chiaccherano e passeggiano ridendo finchè non si imbattono in una coppia appoggiata ad un albero, intenta a fare l'amore. Lei è appoggiata all'albero, lui le tiene il ginocchio sollevato e la possiede con colpi di reni forti, la luna piena fa scintillare la pelle argentata dei sandali di lei, lui geme e spinge e questo incendia il sangue di Laura. Laura ha le culottine fradice, lui ne approfitta per un bacio bruciante di voglia, un bacio profondo, voluttuoso, le cerca la lingua in bocca con piccoli colpi, ma non ne può più. Correndo raggiungono la casa di lui e lì, si strappano di dosso gli indumenti. Laura scopre un corpo forte e maschio, con un cazzo quasi duro e grande; lui scopre le culottine che disegnano sfacciatamente la forma della fica. le sgancia il reggiseno e due grandi seni gli riempiono le mani e i capezzoli finiscono avidamente in bocca. lei lo tocca piano, delicatamente, gode della sensazione di quel gran cazzo pulsante che si indurisce progressivamente, un po' timorosa di come si aprirà la strada in lei. Lui geme mentre le dita fresche lo solleticano, e così decide di possederla sulla tavola. la fa sedere sull'orlo e le spalanca le ginocchia, sa che deve essere delicato e così lo strofina nella fica. Sente il calore e prova ad affondare un po': è stretta, santo cielo, dannatamente stretta! Lei geme un po', poi la stretta si allenta e gli permette di spingere ancora. E' dentro. Per intero. Avvolto, coccolato da una fica di velluto, calda e che gli da brividi di piacere. la guarda in viso: è stravolta dal piacere, geme e si tortura piano i capezzoli, una contrazione lo stringe, lui prova a muoversi: sente un fremito, mentre la fica si contrae, così golosa di lui da non lasciarlo. Si muove con estrema cautela, movimenti lenti e corti che sollecitano ogni fibra, ora si sta adattando alle sue misure, è molto più reattiva, e comincia a scoparla con forza. ad ogni colpo vede i seni sobbalzare e i suoi gemiti di piacere farsi ravvicinati; sta tentando di trattenersi, ma è impossibile con quella morsa gentile. Lo toglie giusto in tempo: dirige i getti di seme sui seni e sulla sua bocca, si china e la bacia profondamente, cullandola tra le braccia.
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13 years ago
opalefiamma,
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L'inizio della mia vita da trav parte 2
Mi alzai in piedi, lui mi prese tra le sue braccia e mi strinse a sé, io ero letteralmente rapita, non capivo più cosa stava accadendo, mi stavo totalmente lasciando andare a quell’uomo, quasi uno sconosciuto. Mi baciò profondamente, mi mancava il respiro, poi si allontanò, scelse una traccia dal cd, “I don't want to miss a thing” degli Aerosmith… adoravo quel brano che poi diventò anche la nostra canzone. Lui tornò da me, mi abbracciò ancora ed iniziammo a ballare; mi guardava negli occhi, io non riuscivo a calmarmi, il cuore mi batteva fortissimo. L’unica cosa che riuscivo a pensare in quel momento era che amavo quell’uomo, con tutta me stessa. Non lo conoscevo, ma già mi sentivo legata a lui, sentivo di desiderare la sua anima ed il suo corpo così virile e forte. La musica terminò, mi baciò e sedette sul divano. Mi prese sulle sue gambe, il mio viso tra le sue mani, mi stava ancora baciando. Il desiderio dentro di me cresceva, lo sentivo eccitato. Iniziai a sbottonargli la camicia, trovavo il suo corpo meraviglioso, muscoloso e robusto, villoso, le mie mani lo carezzavano sul petto, le sue scendevano lungo la mia schiena, delicate ma decise al contempo. Gli tolsi la camicia poi mi alzai in piedi, abbassai le spalline del vestito e lo feci scivolare a terra, ero quasi completamente nuda davanti a lui, non avevo più nessun timore adesso, capivo perfettamente che mi desiderava così come ero, per lui ero veramente stupenda. Mi inginocchiai e gli slacciai i pantaloni, era eccitatissimo. In quel momento con la mano sotto al mento mi fece alzare la testa e mi penetrò con il suo sguardo “non devi sentirti obbligata in nessun modo solo per compiacermi, abbiamo tutto il tempo che vuoi”. Rimasi pietrificata, non finiva mai di stupirmi, non avrei mai pensato che un uomo potesse avere per me tanto rispetto. “Marco io voglio essere tua, ne sono certa”. Le nostre labbra non si divisero finchè non arrivammo in camera. Mi stesi sul letto, lui in piedi davanti a me finì di spogliarsi, rimase coi soli boxer addosso, vedevo il suo pene duro e voglioso. Si sdraiò sopra di me, il suo corpo caldo sopra al mio. Iniziò di nuovo a baciarmi ed io cinsi la sua vita con le mie gambe, lo strinsi forte, lui si distaccò da me, mi guardò negli occhi e iniziò a ridere, “guarda che non scappo” mi disse ed anche io scoppiai in una risata clamorosa. Adesso ero totalmente rilassata e serena. Si mise in ginocchio davanti a me, io a gambe aperte. Mi tolse i decolletè che poco prima mi aveva calzato, sfilo le autoreggenti e dopo aver chiuso gli occhi prese a leccarmi i piedi. Io non riuscivo a fare niente, mi sentivo in balia del desiderio ma non avevo idea di cosa volessi fare in quel momento. La sua bocca inizio a scendere, sentivo la sua lingua sulle mie caviglie, tra le cosce. Non pensavo di poter provare un piacere del genere. Allungò le mani sui miei fianchi, prese il perizoma e me lo tolse; ero totalmente nuda. “Sei sicura di volerlo fare?”. Non risposi ma il mio sguardo credo fosse assai allusivo. Così scese con la lingua di nuovo lungo le cosce, mi alzo bene le gambe e con la faccia si fece strada tra i miei glutei. Sentire la sua lingua sul mio buchetto strettissimo mi fece trasalire! Era fantastico, la spingeva dentro, me lo succhiava con le labbra, la saliva la sentivo colare giù, finchè la raccolse con un dito, lo appoggiò e lo fece scivolare tra le pieghe del mio culo. Gemevo, ero caldissima, immaginavo già di sentirmelo dentro. Alla fine si sdraiò vicino a me e mi disse di sedermi sulla sua faccia. Così feci e mi abbassai lungo il suo corpo. Continuò a leccarmi il buchetto mentre io tirai fuori il suo cazzo dai boxer. Era veramente grosso, mi catapultai sulla sua cappella, iniziai a leccarla avidamente, lo desideravo da troppo tempo; aveva il sapore di maschio, qual sapore che sentivo solo quando, da sola in camera mia, leccavo tutto il mio sperma dopo essermi masturbata. La presi in bocca, quasi mi sentivo soffocare ma mi piaceva troppo, salivo e scendevo con le labbra e dalla mia bocca usciva la saliva mischiata al precum del suo uccello, anche lui stava godendo moltissimo. Rimanemmo così alcuni minuti, sentivo che giocava con il mio buchetto con la lingua, con le dita. Mi sentivo tutta rilassata dietro e pensai che sarebbe arrivato presto il momento di prenderlo dentro di me. Mi voltai, lui ancora disteso, sedetti sul suo bacino e mi chinai in avanti. Le nostre bocche avevano il sapore dei nostri corpi e lo stavamo fondendo appassionatamente. Lui prese le mie tette tra le mani e si diresse con la lingua sui miei capezzoli che poi mordicchiò dolcemente. Persi letteralmente il controllo, i miei capezzoli sensibilissimi nella sua bocca e tra i suoi denti mi davano un piacere fantastico! Mi avvicinai al suo orecchio “ti prego fammi tua, non resisto più” gli sussurrai ed iniziai a leccargli il collo. Non feci in tempo a dirlo che sentivo già il calore del suo cazzo che spingeva sul mio buchetto. Piano, molto piano, poi ad un tratto la cappella scivolò dentro. Il dolore fu pazzesco ed iniziai a lamentarmi. Lui non usci, mi prese la testa tra le mani e soffocò i miei lamenti con la sua lingua. Rimanemmo immobili così per qualche istante mentre sentivo che mi stavo aprendo intorno a lui. Lentamente inizio a muoversi, il dolore stava svanendo, adesso mi possedeva veramente, gridavo, ancora mi faceva un po’ male e godevo all’inverosimile “lo sai che adesso sono tua vero?” gli dissi. Allora iniziò a prendermi con più decisione, me lo sentivo fino allo stomaco, mi muovevo spasmodicamente con lui, non potevo trattenermi. “Sei incredibile” mi disse, rimasi perplessa poi aggiunse “allunga una mano e toccami il cazzo”. Lo feci, era fradicio. “Stai sbrodando dal culo, sei una donna davvero pazzesca”. Non poteva dirmi cosa più bella, non era solo una mia sensazione, anche lui provava le mie stesse emozioni. In quel momento mi resi conto di avere ancora il mio cazzetto, stavo venendo! Me ne ero completamente dimenticata. Schizzai sul suo addome senza riuscire a controllarmi. Marco ne raccolse con le dita e se lo portò alla bocca, ne raccolse di nuovo e me lo fece leccare. Mi prese, mi girò, distesa sul letto, mi alzò le gambe e continuò a farmi sua mentre le nostre lingue si fondevano in lunghi baci mozzafiato. I nostri occhi erano chiusi, la mia mente vagava. Pensavo alla mia vita, quegli ultimi giorni erano stati davvero assurdi! Dal dolce e timido ragazzino di campagna mi ero trasformato in una donna desiderata dal suo maschio! Avvertivo la sua potenza dentro di me, un animale rude dolcissimo, e come un animale stava segnando il suo territorio nella mia anima. All’improvviso mi resi conto che stava per venire. “Non uscire ti prego” gli dissi. Mi guardò un po’ perplesso, allora afferrai le sue cosce e lo spinsi verso di me. Poco dopo mi esplose dentro, lessi il piacere sulla sua faccia, emise dei versi gutturali e cavernosi, sembrava posseduto. Finalmente ero piena di lui. Si era lasciato andare sopra di me, carezzandomi il viso. Con l’altra mano scese tra i miei glutei, ero aperta e grondante. Assaporò le sue dita poi sorridendo andò giù a leccare la mia fichetta giovane, tutta bagnata del suo piacere. Mi baciò e crollò esausto vicino a me. Mi avvicinai, mi strinse e ci addormentammo. Quando mi svegliai ero ancora tra le sue braccia, mi carezzava la schiena e mi baciava la fronte. Adesso ne ero certa, mi ero innamorata per la prima volta. Era il 9 maggio del 2000.
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13 years ago
Trav3Roma31982,
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Le bugie hanno le gambe corte completo
Siamo una coppia 45nne romagnola, lei è molto bella, mora, gran culo, molto calda, io ben messo (forse un po’ troppo) 1,80 x 100 kg, ben dotato e ottimo linguista. Qualche anno fa a Rimini nei pressi di un grosso parcheggio c’era un certo giro, era in poche parole un luogo di incontro x coppie e singoli, io lo venni a sapere al bar da alcuni amici i quali lo avevano saputo da altri amici. Incominciai a frequentarlo, da solo perché immaginavo che mia moglie non mi avrebbe di certo accompagnato. Conobbi diverse coppie e con qualcuna ci ho anche giocato, con una in particolare, era una coppia molto bella lei infermiera, bionda, gran culo, belle tette ma soprattutto molto calda, lui un bell’uomo, capelli lunghi molto dotato, ci appartavamo, in auto, in un posto molto tranquillo vicino al ponte dell’autostrada. Poi x un certo periodo non ho più frequentato quel posto, un bel giorno mia moglie tornando dalla parrucchiera mi, disse che una sua amica le aveva parlato di un certo parcheggio dove avvenivano delle cose a dir poco sconvenienti, e che sarebbe stata curiosa di andarci(ma solo x vedere da chi era frequentato e che cosa succedeva di così sconveniente). Una sera, in occasione di un anniversario (non ricordo di che) cena, cinema a luci rosse (hanno un effetto surriscaldante su di lei) poi via a casa a scopare, lungo il tragitto lei se ne esce -ma dove sarà quel parcheggio famoso che mi diceva la mia amica? -quà vicino- le dico-se vuoi ci passiamo così vediamo chi c’è - Prima no no poi ni ni poi si si ,non aspettava altro che glielo proponessi, Raggiungiamo il posto, ci saranno state una ventina di coppie e altrettanti singoli, quando passo accanto all’ auto della coppia che avevo frequentato, lui riconosce la mia auto, mi segue e si ferma accanto a noi per parlare. Vedendo che sono con mia moglie fa finta di non conoscermi , io vedendo che la donna accanto a lui non è sua moglie faccio altrettanto. Con molta faccia tosta ci presentiamo, quattro chiacchere e lui ci propone di salire tutti su una sola auto e di andare da qualche parte a parlare con più calma. Il bastardo se ne sta approfittando, sa che io non posso dire niente, gli lancio uno sguardo assassino gli faccio un segnaccio col dito medio ma lui con un sorrisetto divertito continua a fare il figlio di p …………. Saliamo sulla sua auto e mentre io salgo di dietro, la sua compagna scende e si siede accanto a me, mia moglie con molta naturalezza sale davanti accanto a lui. Quattro chiacchere mentre lui con molta calma si avvia in un posto molto tranquillo che io conosco bene. Mia moglie è eccitata lo capisco da come parla, da come ride, da come si muove, lui le chiede dove eravamo stati, lei le parla del cinema a luci rosse, di come era stato eccitante quando un singolo le si era seduto vicino e allargando le gambe le aveva appoggiate alle sue, lei si era spostata un paio di volte, quando la vedo appoggiarsi completamente allo schienale del sedile, butto l’occhio e vedo che il bastardo le ha alzato la mini e le ha messo una mano fra le gambe, io non so che fare da una parte la gelosia mi divora dall’altra sono eccitatissimo, la ragazza seduta accanto a me si avvicina e mi sussurra all’orecchio di lasciarlo fare che a me ci avrebbe pensato lei, mi sono allungato sul sedile lei mi ha sbottonato la patta lo ha tirato fuori e lo ha preso tutto in bocca io da dietro le ho alzato il vestitino le ho sfilato le mutandine e ho cominciato a toccarle il sedere quando le ho toccato lo sfinere ha sussultato e mi ha pregato di non toccarla lì perché le faceva molto male. Io incuriosito le ho chiesto cosa fosse successo, lei dapprima non me lo voleva dire poi insistendo mi disse che qualche sera fa un negro con un cazzone enorme glielo aveva sfondato. Io interessatissimo le ho chiesto i particolari mentre il mio amico aveva sfilato le mutandine a mia moglie e la stava toccando fra le cosce . < l’altra sera sono uscita con lui x venire qui, ad un semaforo un ragazzo nero si è avvicinato x pulirci i vetri dell’auto, lui improvvisamente mi ha alzato la sottana fino al bordo delle autoreggenti e gli ha chiesto cosa mi avrebbe fatto, lui si è guardato in giro, ha tirato fuori un palo impressionante e ha detto che mi avrebbe volentieri sfondato il culo. Lui ha accettato, io pensavo che scherzasse ma quando mi hanno portato in un cantiere di un condominio in costruzione ho capito che c’era poco da scherzare e mentre lo supplicavo di non farlo perché era troppo grosso mi hanno preso mi hanno fatto mettere alla pecorina sul sedile posteriore e tenendomi ferma mi hanno inculato tutti e due. Mi sono morsa a sangue un labbro e mi sono venute le lacrime agli occhi x il male. Mi ha portato a casa che ero distrutta, sono scesa dalla macchina e senza degnarlo di uno sguardo sono salita in casa e mi sono dovuta fare degli impacchi freddi, ma quando questa sera mi ha chiamato x venire di nuovo qui non ho saputo dirgli di no. -Allora ti è piaciuto?- le chiedo - be sì perché lì per lì ero eccitatissima, ma lo sai che anche adesso faccio fatica a sedermi. Io allora eccitato x il racconto le sono venuto in bocca e lei senza fare una piega ha ingoiato tutto. Neanche davanti intanto avevano perso tempo, lui se lo era tirato fuori e lei lentamente lo stava masturbando mentre una mano di lui la esplorava fra le cosce, si impossessò della sua bocca baciandola e lei tremando emise un sospiro che si perse In quel bacio e venne. Un po’ imbarazzati ci risistemammo e ci facemmo accompagnare alla nostra auto, dopo i saluti di rito partìì x tornare a casa un pò sconvolto devo dire, x il comportamento molto hard di mia moglie. -Fermati in quella piazzola che voglio parlarti- mi disse, -ti è piaciuto quello che ho fatto col tuo amico?- -non è mio amico- gli risposi,- io invece credo di si e sai perché? Mentre tu facevi il porco là dietro lui mi ha messo una mano sul ginocchio ,mica solo sul ginocchio ho pensato io, io l’ ho tolta trovando come scusa che poteva venire qualcuno, e lui lo sai cosa ha detto: stai tranquilla, è un posto sicurissimo io e tuo marito venivamo sempre qui, allora io per ripicca mi sono fatta toccare e glielo ho anche preso in mano. Allora lo conosci, e con chi venivate qui? E cosa aveva da dirti quella lì là dietro? Ho cercato di rimediarla in qualche modo ma poi le ho dovuto dirle la verità. Le ho parlato di lui, di sua moglie dei nostri incontri del fatto che non c ‘erano coinvolgimenti sentimentali e x ultimo le ho raccontato l’ avventura della ragazza col lavavetri e forse è stato quello che le ha fatto capire che i nostri erano incontri del tutto sessuali, che non avevano niente a che vedere col sentimento e questo l’ ha rabbonita un po’. Di giorno faceva la sostenuta, separati in casa, ma la sera nel letto diventava una belva, mi saltava addirittura addosso e mentre la scopavo voleva sapere tutti i particolari: che cosa facevate ? te lo prendeva in bocca ? ma lei con tutti e due come faceva? Poi al mattino ritornava a fare la sostenuta. Poi verso fine settimana quando ormai la situazione era rientrata, tutto era ritornato alla normalità, sdraiati sul letto, dopo aver fatto l’ amore mi dice :-sai è tutta la settimana che ci penso, vorrei che mi portassi ancora in quel parcheggio- - perché ? - gli chiedo io, - dai non fare lo stronzo, lo sai il perché- Sabato sera, pronti, si parte e lei armeggiando dentro la borsa senza alzare gli occhi mi dice : passa dal viale del Lungomare, che lì è pieno di semafori ed è più facile trovare qualcuno che ci pulisca i vetri.
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13 years ago
ccala,
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Ancora una volta con il mio amante separato
Ormai avevamo deciso che ci piacevamo e che dovevamo continuare a vederci! Il mio lui separato, ormai in procinto di trovarsi casa, mi telefonoò non molto tardi dal nostro primo incontro, circa una settimana dopo che voleva fare nuovamente l'amore con me e per questo mi diede appuntamento nuovamente a casa, dove abitava con la moglie. Ragazzi, non crederete, ma quella volta si fece trovare con indosso l'accappatoio e con il cazzone ben duro, e non appena entrai dentro me lo fece sentire e toccare, profumava ancora di sapone e di doccia fresc: era un uomo molto pulito, attento all'igiene e ciò non mi dispiaceva. Mi portò in camera all'istante, mi spogliai e subito ci mettemo sotto le lenzuola e incominciammo a baciarci e affondando la lingua dentro la sua bocca iniziavo a gemere di piace, e nel suo mentre mi allargavo il buco del culo.......stare a letto con lui era veramente un piacere. Ci sapeva fare e molto, ma nel contempo aveva bisogno di essere accarezzato, baciato, leccato, accompagnava lamia testa con la sua mano fino a raggiungere la sua cappella per sentire il suo caldo profumo di caldo e per sentire la pulsione e il gonfiarsi per diventare sempre più grossa. La leccavo dalla cappella fino alla radice, riusciva a farmela entrare, le prime volte magari stentavo e quasi vomitavo, ma le altre ormai avevo ormai imparato per spompinarlo a dovere: riuscivo a farlo venire copiasamente e dentro la mia bocca e tanto era la furia che il suo getto caldo di sperma inondava la mia gola per colare e scendere giù nel mio stomaco. E questo era il primo raound, perchè poi, raccolte le forze c'era il secondo, ossia la penetrazione anale che amo tanto. E in quel momento la cosa si faceva più ardua perchè per me ogni volta è come se fosse la prima volta, perchè ho un buco del culo stretto che ogni volta ci vuole la vasellina per dilarto. Luiù però aveva il suo metodo personale con copiosa saliva ungeva bene il mio ano e piano piano ma talvolta anche con forza mi inculava per benino tanto da farmi godere con molto dolore, ma chi si fa inculare dal suo amante sa per benino che non cè dolore che tenga al piacere di avere un bel cazzone dentro, perchè dopo che si è fatto strada allora ti piace muoverti e diventare padrone di questo meraviglioso pezzo di carne , tanto da regolamentarne l'entrata e l'uscita. Una vera goduria di cui sento la mancanza ormai, perchè mi ero tanto innamorato di quest'uomo che poi aiutai pure a cambiar di casa, ma quella è un'altra storia.
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13 years ago
admin, 75
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In tre si lavora meglio in ufficio
Non ho avuto molte esperienze ma la troietta che c’è in me ogni tanto reclama il suo spazio e da tono delle erezioni che in mio onore mi vengono offerte posso affermare che sono proprio un gran bella troietta quando mi travesto. Ero finalmente riuscita ad organizzare quell’incontro. Avevo contattato Gianni, Toni e Rino per telefono e dopo vari tentativi andati a vuoto avevamo fissato il giorno, quel giovedì pomeriggio nell’ufficio di Toni. Avevo conosciuto Toni (45anni) alcuni anni prima e ormai con costanza ci frequentavamo. Titolare di una piccola azienda mi offriva tutto il comfort del suo ufficio. Gianni (28) e Rino (34) erano compagni di squadra della locale rappresentativa di palla a nuoto e li conoscevo da alcuni mesi. Arrivai presto nell’ufficio di Toni e mi diressi con scioltezza verso il piccolo bagno che fungeva anche da spogliatoio non prima di fermarmi per qualche istante davanti allo schermo del pc posto sull’ampia scrivania. Toni conosceva ormai i miei gusti, mi fece trovare sul grande schermo del suo pc delle bellissime scene di film porno con tanto di gemiti e immagini mozzafiato. Io diedi un rapito sguardo e mi diressi in bagno. Come sempre, depilatissima indossai delle graziose calze autoreggenti nere con un fiocco bianco sulla parte superiore del retro. Una leggera sottanina anch’essa nera, in pizzo, dei guanti in pizzo che mi lasciavano scoperte le dita, scarpe con tacco a spillo, tante collane, bracciali, anelli ed ovviamente l’immancabile parrucca che completava un quadro perfetto. Sulla leggera sottana feci scivolare un delizioso vestitino a fiori che mi arrivava sopra il ginocchio, si una gran bella puttanella. Snella, 58kg alta 174cm, gambe snelle ed affusolate, mani piccole e femminili, bocca carnosa, questa sono io, Tytti! Uscii dal bagno e raggiunsi Toni alla scrivania, lui si alzò dicendo: >”Tytti sei sempre bellissima”. >”Grazie Toni” risposi sedendomi nella poltrona. Delle scene spettacolari di pompini fatti da ragazze deliziose provocarono ben presto un sospetto gonfiore sotto la patta di Toni. Continuando a guardare i filmati feci scorrere la mano su di essa comiciando a sbottonare la patta. Toni a 45 era più che perfetto, leggermente sovrappeso ma con un cazzo incredibile, duro e grosso. Lo tirai fuori smanettandolo lentamente, poi, scostando via i mie lunghi capelli dal viso lo presi in bocca cominciando a leccarlo con la lingua. Ben presto il ritmo del pompino crebbe, e mi ritrovai a spampinare quel cazzone proprio come le puttane che ancora si davano da fare sullo schermo. >”Dai puttana si puttana prendilo in bocca, troia” mi diceva Toni mentre in suo cazzo mi fotteva letteralmente la gola. Il citofono annunciò l’arrivo di Gianni e Rino. Senza rimmettersi il cazzo nei pantaloni Toni andò ad aprire la porta. I mie due amici entrarono nell’ufficio e mi trovarono seduta nella poltrona, gambe larghe a mostrare la mia nerchia completamente depilata mentre mi gustavo quelle belle scene porno. >”Sei sempre una puttana Tytti” disse Gianni baciandomi sulla guancia >”Ma guarda che troia” continuò Rino. Intanto Toni si era tolto i pantaloni e mi aveva ricacciato il cazzo in bocca, questa volta con più energia. Mi prese la testa con la mano e spinse con forza il suo cazzo dentro la mia gola. Lo sentii giù fino alle palle, rivoli di saliva mi colavano giù dal mento, sulle grosse tette e sul cazzo duro che svettava sotto la gonna tirata sulle gambe. Gianni e Rino ovviamente non persero tempo e subito mi ritrovai i loro cazzi nella mani. Quello di Gianni non era molto lungo ma era bello grosso mentre Rino aveva un cazzo depilato e normale con una cappella rossa e gonfia. Tirai indietro la testa e mi feci scivolare alla bocca il cazzone di Toni, e tenendo con le mani agghindate dai guanti di pizzo mi portai alla bocca entrambi i cazzi, quello di Gianni e quello di Rino. Slinguettavo velocemente le loro cappelle gonfie, muovendo le mani sui loro cazzi mentre facevo colare lunghi fili di saliva ora su di uno ed ora sull’altro. Toni dal canto suo non restava fermo e mi sbatteva la sua nerchia in faccia, mentre cercavo di prendere i due cazzi assieme in bocca. Scesi dalla poltrona a mi accosciai davanti a loro, mi misi a gambe larghe in modo che potessero vedere quanto fossi troia con la nerchia dure tra le gambe. Ero circondata da loro tre che a turno mi scopavano la gola. Me lo sbattevano in bocca fino alle palle, per poi tirarlo fuori per godersi la mia lingua, uno dopo l’altro. Avevo la bocca piena di saliva e le mani ce esperte passavano da un cazzo all’altro. “Che pompinara che sei” “Fottuta succhia cazzi, dai prendilo, PUTTANA” “Si troia, sei una cagna, dai continua fottuta puttana” Queste erano le frasi che mi volavano addosso, rendendomi ancora più eccitata e famelica. Poi Rino si sedette sulla poltrona con tanto di cazzo bagnato di saliva pronto per me. Mi alzai e dandogli le spalle mi sedetti su di lui. Il suo cazzo scivoloso trovò subito la strada per il mio buchino liscio, depilato e morbido. Me lo sentii subito tutto dentro, che goduria, saltavo su quel cazzo mentre Toni e Gianni me lo davano assieme in bocca. Muovendomi su e giù la mia bocca e la mia lingua danzavano sui loro glandi, uno spettacolo meraviglioso. Rino, per evitare di sborrare mi fermò, io mi alzai e mi misi alla pecorina sulla poltrona. Fu il turno di Gianni, il suo grosso cazzone mi penetrò con un colpo violento fino alle palle cominciando a sbattermi con forti e veloci colpi. Ovviamente Toni girò dall’altra parte della poltrona e mi cacciò in gola il suo cazzo, tutto, fino alle palle. Mi ritrovai così sbattuta violentemente da Gianni, con il mio cazzo duro che dondolava sotto i suoi colpi e il cazzone di Toni in gola che quasi mi soffocava. Gianni si fermò appena in tempo prima di sborrare tirando via il cazzo dal mio culetto. Rino, che nel frattempo si era “calmato” prese nuovamente a sbattermi il culo mentre ora leccavo il cazzone di Toni finalmente fuori dalla mia gola. In questa posizione Rino e Gianni mi chiavarono per bene mentre io mi godevo il cazzone di Toni. Poi Gianni senza troppi complimenti mi prese e dopo aver fatto spazio sulla scrivania mi ci fece sedere sopra. Mi sdraiai sulla schiena in modo da restare fuori con le gambe da una parte e con la testa quasi sul bordo dell’alta parte. Allargai le gambe e tirai su la gonnellina e la sottana in modo che potessero ben vedere il mio bel cazzo duro e bagnato fare capolino tra la sexy lingerie. Gianni non perse tempo e subito cominciò a chiavarmi dandosi il cambio con Toni che finalmente me lo aveva dato nel culo. Mentre mi inculavano a turno mi smanettavano il cazzo per poi lasciarlo ricadere per tenermi larghe la gambe. Dall’altro lato del tavolo Rino di dava il suo cazzo in bocca, praticamente chiavandomi anche lui. Gianni lo raggiunse presto e così mi ritrovai due cazzi sulla bocca, uno a destra ed uno a sinistra, li leccavo e li prendevo in gola mentre Toni con un ritmo pieno e vigoroso mi chiavava alla grande facendomi sobbalzare il cazzo a destra e a sinistra ad ogni colpo. Poi mi fece girare in modo che mi mettessi a novanta gradi sopra appoggiata sulla scrivania, con una gamba alzata appoggiata sul ginocchio sul piano, in modo da spalancare per bene il culetto. Il cazzone di Toni non perse tempo, le sue palle sbattevano sulle mie, fino in fondo, 22 centimetri di duro cazzo tutto in culo violentemente. In quella posizione, reggendomi sui gomiti potevo nuovamente prendere tenere in mano i cazzi gonfi di Gianni e Rino portandoli alla bocca e spampinando profondamente. Gianni fu il promo a sborrare, mentre lo smanettavo ed avevo metà del cazzo in bocca caldi getti di sborra uscirono dal gonfio cazzone. Continuando a smanettarle passavo la lingua sulla cappella che con getti pieni mi riempiva la lingua di calda sborra. Toni continuava a sbattermi con energia mentre fili di sborra mi colavano già dal mento al ritmo dell’inculata. Tutto questo mentre smanettavo Rino che ben presto venne, mi girai non appena sentii i suoi gemiti e la sborra mi inondò la faccia, colando copiosa sulla bocca e sul mento. Lo presi in bocca mentre altri schizzi uscivano da quel cazzo in fiamme e mi riempivano la bocca. Io da gran pompinara li facevo colare fuori in modo che mi colassero sul mento e dondolassero al ritmo dell’inculata che ancora di devastava il culo. “Dai puttana vengo” disse Toni. A quel punto ri rialzai dalla posizione e mi inginocchiai davanti a Toni prendendogli il cazzo in mano cominciando a smanettarle appoggiandomi la sua cappella enorme sulla lingua. Presto fu ricoperta di sborra mentre io ancora lo smanettavo, mi colava dappertutto, sul mento sulla faccia, sulle guance, ne ero praticamente piena. Tutti e tre mi avevano riempita di sborra ed adesso si gustavano lo spettacolo. Ma non fini qui, quel pomeriggio giocammo ancora e questa volta venni anch’io sborrando sotto i colpi di Toni, si inculata mentre venivo, stupendo. Ci lasciammo dopo esserci lavati e ristorati e ci ripromettemmo di incontrarci presto. “La prossima volta te ne prendi due nel culetto ok troia? Mi disse Toni. “MMMM allora quando si fa?” aggiunsi maliziosa……. Ma di questo vi racconterò un’altra volta. Tytti
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13 years ago
Tytti1travesta, 29
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Sogno di una notte d'autunno
Passeggiavo per le strade di Ortigia, l'isolotto su cui si abbarbica il centro storico di Siracusa, la mia città natale, ero un pò alticcio, a causa del buon nero d'Avola di cui mi ero generosamente servito durante la cena a base di zuppa di cozze al pomodoro con crostini di pane e caponata di melanzane, si, ero andato sul leggero, ma dopo l'ultimo lavoro era il primo pasto decente che mi concedevo. Ero un pò malinconico percorrendo le strette vie del centro, illuminate malamente da lumi che ricordavano le vecchie lanterne ad olio. Dove la luce non arrivava, i vecchi muri che chissà quante storie potrebbero raccontare, trascoloravano dal giallo della luce al blu chiaro della luna, che incombeva sopra la mia testa, dall'occhio ciclopico, enorme ma non minacciosa. L'aria era calda, profumata dai mille odori dell'isola. Con gli occhi socchiusi girovagavo, riconoscendo angoli, luoghi, case, appartenenti al mio ormai lontano passato ortigiano. Ad un tratto, lungo la via Alagona, vidi una traversa che non ricordavo: in alto un ponte di case chiudeva e tratteneva i due lati del vicolo, e, proprio sotto quell'arco, che incorniciava uno scorcio di mare irrorato di luce lunare, dalla parte sinistra del vicolo, una flebile luce gialla, proveniente dal vetro istoriato di un bistrot. Non so cosa mi spinse ad avvcininarmi a quel posto, ce ne sono tanti così da queste parti, entrai spingendo una vecchia porta fatiscente, senza un nome, solo un piccolo mazzo di rosmarino rinsecchito fissato con una cordicella al centro del pannello. Mi ritrovai in uno strano locale, scuro, illuminato da sole candele. Non riuscivo a distinguere quasi nulla, forse perchè un pò ottenebrato dall'alcol, ma percepivo il suono di una chitarra che suonava una strana melodia antica, che risvegliava echi profondi nella mia anima. io fondo un piccolo banco di mescita con una grande botte ovale, dei bicchieri che forse non venivano lavati molto spesso, uova sode, una grossa candela ed una vecchia donna grassa indifferente che strofinava controvoglia una brocca di vetro. Trovai un tavolino in un'angolo della piccola stanza, addossato ad una parete su cui era addossata una lunga panca che la percorreva, mi sedetti, non sapendo bene cosa volessi farci, lì. La donna grassa si avvicinò senza dire una parola, e mi mise davanti la brocca da mezzo che aveva riempito di un liquido bruno che, immagino fosse vino locale, sbattè un bicchiere opaco davanti a me e se ne andò ciabattando, facendo ondeggiare due enormi natiche vibranti di grasso. Un pò sospettoso versai il vino nel bicchiere, dopo averlo ripulito col mio fazzoletto, e annusai, sembrava passabile. Risultò buono, anzi, il suo sapore rotondo, saturo di mandorla, miele, e arancia, mi inebriò al punto che, senza rendermene conto avevo quasi svuotato la caraffa in pochi minuti. Il mio sguardo reso sfocato dal vino cominciò a vagare per l'ambiente fumoso, soffermandosi su dipinti scadenti alle pareti, facce stanche, forse pescatori che affogavano la stanchezza nel vino, una battona, ma forse era un travestito di almeno ottant'anni, che ricambiò il mio sguardo con un sorriso seducente senza denti. All'angolo opposto della sala, un pò appartata, c'era una coppia, che non avevo notato fino a quel momento. Erano seduti ad un tavolo come il mio, uno di fronte all'altra. La prima cosa che svegliò il mio assopito interesse fu lo strano modo in cui erano seduti. Composti eretti eppur rilassati, gli avambracci e le mani appoggiate al tavolo, con le dita che si sfioravano, gli sguardi persi l'uno in quello dell'altra. E poi, la mia mente che si disannebbiava, notò altro. Lei aveva un abito di squisita fattura, nero,forse un pò vintage, con il corpetto trasparente di pizzo nero incrostato di decorazioni che non riuscivo ad intrepretare, che nascondevano appena due magnifici seni eretti, i capezzoli che premevano imperiosi contro la stoffa. Lunghi guanti le coprivano fino al gomito le bianchissime braccia affusolate. Lunghi capelli di un rosso appena più chiaro del vino che avevo bevuto, morbidi e fluttuanti sulla schiena nuda, un piccolo cappello con una minuscola veletta evidenziava, più che nascondere, due occhi di uno strano viola intenso, un profilo meraviglioso, quasi una antica miniatura. Dallo spacco laterale della lunga gonna di raso nero usciva una gamba che avrebbe fatto invidia ad una star. Due scarpine tenute su da due striscioline di stoffa nere, tacco altissimo, calzavano piedi da capogiro. Lui, in un'abito d'alta sartoria, rigoroso ma elegante, nero come l'abito di lei, camicia e cravatta in tinta, scarpe lucide e di foggia perfetta, aveva la stessa pelle bianca, quasi diafana della sua compagna. I suoi capelli, nero corvino, di media lunghezza, incorniciavano un viso dai lineamenti forti ma piacevoli, due profonde rughe gli solcavano il viso, dal naso, vagamente aquilino fino alla bocca, dandogli un'espressione tra l'ironico e il sensuale. Gli occhi, poi, non meno magnetici di quelli della donna, erano di un nero incredibilmente profondo. Mi sorprese l'esame che avevo fatto dei due nonostante l'alcol, e soprattutto di lui, visto il mio poco interesse, fino a quel momento, per il genere maschile. D'un tratto, in perfetto unisono, ma non si erano apparentemente detti nulla, si girarono e fissarono esattamente l'angolo in cui mi trovavo. Distolsi lo sguardo, imbarazzato, convinto in qualche modo di averli disturbati, e mi immersi nella contemplazione del mio bicchiere, ormai vuoto. Ad un tratto avvertii la presenza di qualcuno accanto a me. Era Lui che mi guardava dritto negli occhi, un leggero, sorriso sensuale si allargò su quel viso intrigante e, senza dire una parola, mi fece cenno di seguirlo. Tutti e tre uscimmo dalla bettola, nell'idifferenza generale. ci inoltrammo in un dedalo di viuzze che all'inizio riconobbi, poi non più. finalmente un piccolo slargo si aprì davanti a noi.Una facciata barocca, arancio nella luce di un lampione, un portone che si apriva. I miei sensi, pur obnubilati dal vino, mi trasmettevano segnali di eccitazione. Una fuga di stanze, corridoi, grandi finestre che lasciavano entrare la luce esterna. Alla fine una grande camera, un grande letto a baldacchino. Anche lì la Luna la faceva da padrona, rivelando ogni dettaglio dei mobili, dei quadri, delle finissime decorazioni delle pareti, degli stucchi. Come in un sogno vidi lei togliersi lentamente, e nel più totale silenzio, il cappellino, il vestito,sotto non portava nulla,e infine le piccole scarpe. Era di una bellezza perfetta eterea e carnale allo stesso tempo, trasudava sensualità e purezza allo stesso tempo. Rimase li, nuda, vestita solo di luce. Poi fu il turno del suo compagno. Con eleganza, tolse la giacca, la cravatta e la camicia, poi in un unico gesto si sfilò i pantaloni, mostrando un corpo scolpito nel più puro dei marmi, un membro di dimensioni notevoli, già eretto, come il mio, d'altronde, che ormai disperato per essere sacrificato nei pantaloni, era al limite della sopportazione. In un'attimo di lucidità mi chiesi perchè due meravigliose creature come quelle dovessero essere interessate ad un uomo di mezza età, massiccio e peloso, anche se, mi fece dire la mia vanità, ritenuto abbastanza sexy... Ma smisi di pormi domande, quando, sempre in silenzio, rotto solo dal mio respiro affannoso, e sempre in perfetto unisono, si avvicinarono a me e mi spogliarono completamente. Mi ritrovai su quello splendido letto, su lenzuola di pura seta bianca profumata, accarezzato da quattro mani, baciato da due bocche, all'inizio mi irrigidii quando la lingua di lui mi si infilò vorace in bocca, ma poi, quando sentii le labbra di lei sul mio membro, mi lasciai andare completamente al piacere. Poi si invertirono, e mentre lei mi baciava ed io accarezzavo i suoi seni perfetti, la bocca di lui prese possesso del mio cazzo ormai turgido da scoppiare. mi ritrovai ad accarezzare il suo, pieno e duro nella mia mano inesperta, mentre, finalmente! dei piccoli gemiti uscivano dalle loro bocche perfette. O è solo un ricordo?. Poi lei si offri a me, aprendo quelle splendide cosce bianche, ed io cominciai a leccarle dolcemente il clitoride roseo e delicato, ad insinuare la mia lingua nella sua vagina, mentre lei si inarcava per il piacere.Lui, da dietro cominciò a leccarmi il buchetto del mio culo, strappandomi un mugolio di piacere profondo.Alla fine non potendone più, la penetrai fino in fondo, mentre la sua bocca si apriva in un muto urlo di piacere. Mentre pompavo su e giù in un parossismo di estatico piacere, sentii che lui, da dietro aveva sostituito la lingua col suo cazzo, e, lentamente, delicatamente, mi entrò nel culo, muovendosi sempre più in fretta, mentre io raggiungevo il nirvana. Poi, prima che potessi arrivare all'orgasmo, si fermarono, lei si girò di spalle, offrendo un buchetto roseo e stretto, mentre con la mano si titillava il clitoride, e lui le infilò quella meraviglia di cazzo nel culetto, mentre mi spingeva verso le sue natiche. Mi ritrovai a leccargli a mia volta quel piccolo pulsante buco e poi, senza tanti complimenti, gli infilai il mio uccello nel culo virile. Dopo qualche istante, ancora una volta all'unisono, ma adesso c'ero anch'io nel gioco, due fiotti di sperma reso argenteo dalla luce della luna, sgorgarono copiosi dai nostri due cazzi, inondandoci i corpi sudati. esausti, ci abbattemmo sulle ormai bollenti lenzuola, mentre lei, con eleganza, cominciava a leccare il bianco latte della vita dai nostri corpi, con uno splendido sorriso sulle labbra. Ci baciammo a lungo, poi, esausti ci addormentammo. Mi ritrovai, la mattina nella mia cameretta, nella mia casa. Avevo sognato? no, il mio corpo recava ancora i segni della notte trascorsa. Presi un caffè, e, preso dall'ansia di rivedere quelle meravigliose creature, cominciai a cercare per Ortigia. Cercai a lungo, senza riuscire a trovare il luogo, domandai in giro...nulla. In serata, quando ormai avevo perso ogni speranza, mi ritrovai di fronte a quella facciata. Nella luce del tramonto sembrava fatiscente, non curata..bussai prima delicatamente, poi sempre più forte. Una vecchina che passava mi guardò incuriosita e mi chiese chi cercassi. Le descrissi la splendida coppia. Mi guardò stranita, e mi riferì che in quella casa non abitava più nessuno da cento anni.
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