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Amore dopo il sesso
E’ una sera di pioggia e di freddo ed io sto correndo sull’autostrada verso una femmina che immagino impegnata a far uscire il fidanzato dalla sua casa (cosa mai dirà? Che ha mal di testa..che è stanca e deve dormire?). L’odore di sesso pensato m’appiccica sempre più forte l’ansia al respiro. Sulla corsia di sorpasso corro contro la mia impossibilità di resistere ai richiami di parole suadenti e calde al telefono. Avrei anche altre donne che mi riscaldano ogni tanto l’anima e il cuore con tenerezze e parole. Pazienti m’aspettano ed accettano i miei frequenti dinieghi, ma vorrebbero che le divaricassi il cuore mentre io sarei capace soltanto di aprirle le cosce e scoparle. Non posso rubare il corpo e lasciare intatto il cuore ad una donna che vuole essere amata. Meglio graffiare quello di una donna che mi vuole part-time come un maschio da orgasmo sicuro che poi se ne vada ad asciugarsi altrove. Ed eccomi qui, che infilo l’uscita di questa città che puttana si adagia sui colli con le cosce bene aperte al mare. L’Sms è ansioso ”aspetta..c’è lui”. Mi fermo in un bar. Non ho voglia di nulla ma mi costringo ad ordinare un caffè. Il barista mi guarda e sorride ed io mi sorprendo a pensare che lui sappia perché sono li’. Impossibile, è vero, ma l’ansia di un amante esplode ad ogni piccolo rumore. Mi siedo e sfoglio un giornale senza leggere nulla, attento solo alla suoneria del mio cell. Entra una donna con il viso rosso di alcool. Ordina un amaro e si siede poco piu’ in la’. E’ triste ed ha gli occhi lucidi. Evito di incrociare lo sguardo perché conosco quel tipo di donna: se solo ci scambi una frase qualunque ti scarica addosso per ore tutta la sua vita disordinata fatta di bevute e di amori ormai persi. Il cuore si ferma per un attimo. Entra LUI e nello stesso momento suona il cell. Non posso rispondere non me la sento. Mi alzo ma la mia suoneria è in “ascendente” e tutti mi guardano. Faccio finta di leggere il nome di chi mi chiama, lancio un ufff di stizza e rispondo neutro con “ti chiamo io sono occupato adesso”. Mi avvicino nervoso alla cassa ma mentre sto’ pagando la suoneria ricomincia a a riempire il locale. Alzo gli occhi al cielo aspettando il resto e forte chiedo al barista “il confine è lontano da qui?”. Lui mi guarda perplesso e comincia con un “dopo il primo semaforo giri a ………” e continua mentre io che annuisco con gli occhi fissi sui suoi e la mente in subbuglio, penso ad altro. Il cell smette di suonare per un attimo, ma poi ricomincia. LUI si avvicina a pagare e mi guarda divertito. Sapesse chi è , forse quel sorriso ironico sparirebbe dal suo viso. Esco. Il freddo mi precipita addosso, ma non voglio andare da lei finchè LUI è così vicino. Rispondo alla chiamata. Lei è arrabbiatissima ed io cerco di spiegare, ma le mie parole sopra le sue non si capiscono. Allora urlo “stai zitta”. E il silenzio cade. Le spiego i fatti con calma e lei risponde remissiva e quasi eccitata: quell’urlo l’ha devastata, come uno schiaffo durante l’orgasmo. Finalmente LUI esce ed io abbasso la voce. Parlo come se lei fosse all’altro capo del mondo e non a 300 mt. Parte, arriva al semaforo svolta e scompare. Mi calmo. Tutto ritorna nell’ovvio, la tempesta finisce, il respiro si calma. E’ arrivato il momento di correre da lei. Parcheggio la macchina nel solito posto, al buio, nascosta tra due siepi in mezzo a coppi rotti e barattoli vuoti. Guardo il cancello semiaperto che mi aspetta. Senza esitare lo varco. La porta di casa si arrende al mio tocco, entro al buio. Solo una luce fievole giu’ in fondo. Non la chiamo e in silenzio percorro il corridoio ed entro nel salotto, profumatissimo e rischiarato da molte candele poste ovunque. Lei non c’è. Mi guardo attorno e la chiamo piano. La porta del bagno si apre e lei esce di corsa. Mi travolge abbracciandomi ed io perdo l’equilibrio. Cado sul divano che scricchiola incazzato. Senza parlare ci riempiamo la bocca di morsi, respiri e saliva: mi sbrana e mi sveste, tutto nello stesso momento e quando vola la mia camicia bianca vedo un rosso fugace, una striscia che pare uno strappo. Le blocco le mani, ma non posso fermare il suo viso che impazza contro il mio, finchè non le prendo i capelli e dolorosamente la tiro indietro. Resto di sasso. La sua bocca sembra piena di sangue e il suo viso pieno di ferite. La guardo cogli occhi sbarrati. Si alza, allarga le cosce e si mette le mani sui fianchi e ride sguaiata. Ci arrivo: è rossetto. Le sue labbra riempite di rossetto scadente hanno fatto scempio di me e di lei e della mia camicia e noto che anche i suoi occhi son truccati pesanti, sotto ciglia allungate e tirate all’insù. Come una puttana, una troia. Mi eccito! Non qualcosa di provato finora, non quel brivido intenso e lungo che mi causa un’erezione dolorosa e immediata. Mi alzo, l’afferro e la lecco sul viso, la bacio le succhio la saliva e la ingoio, la mordo e la stringo forte. Lei mugola e risponde colpo su colpo mentre le sue unghie rosso fuoco mi graffiano ovunque. "Fottimi" mi urla. Non mi piace in assoluto il termine, ma questo momento rende meglio l'idea di questa donna che stasera ha voglia di essere mia. Si muove sul mio corpo come un serpente, sale e poi ridiscende senza darmi pace col suo ginocchio fra le mie cosce, senza darmi il tempo di capire, senza darmi il tempo di reagire, senza nemmeno lasciarmi pensare se sbatterla li’ in piedi o gettarla sul marmo per terra. Ma c’è il divano dietro di me. Mi getto all’indietro e lei sopra mi si incolla riempiendomi di quel sapore di rossetto che lascia la sete in gola e scatena la voglia di farle male. Mi piace. Mi morde e il dolore che mi colpisce aumenta la voglia di lei. Una voglia bestiale e primitiva, voglia di una donna da usare come piacere assoluto. I suoi seni mi schiacciano il sesso che risponde con costanti contrazioni, quasi potesse diventare più duro di adesso. La sua bocca scende lasciando tracce di rosso, come un sentiero di passione, come ferite di coltello sulla mia carne. Si ferma, lo affronta, lo prende in mano e lo osserva. Lo lecca e lo bacia. Lo ingoia e mi guarda. Mi prende una voglia illogica di venirle sul viso, che limito togliendo i miei dai suoi occhi da demonio. Getto indietro la testa e mi gusto il suo lavorìo rumoroso, avido, cui è impossibile resistere per molto tempo. Lo sento il piacere che sale e sto quasi per accettare l’idea di farlo esplodere, ma i suoi denti mi mordono. Così forte che sembrano staccarmi brandelli di carne. La spingo lontano, mi inarco e controllo i danni. No nulla. Respiro. La guardo con odio, ma lei si alza, allarga le gambe, si porta sopra di me e si piega ingoiandomi lentamente. Mi cavalca sicura tenendo le mani sulle mie spalle. Si muove sempre piu’ veloce vomitando parole che sanno di sesso, promettendo che nessun altro orgasmo sarà uguale a questo. Afferro i suoi fianchi e la fermo appena un istante. Sento che non resisto, che sto per impazzire, che sto per venire. Ma lei ancora una volta capisce e si toglie. Si abbassa e lo morde. Un dolore acuto mi attraversa mentre uno schiaffo la colpisce al viso e la fa vacillare. Controllo, nervoso. Nessun danno apparente, ma il dolore persiste seppure in calando. Mi pento ”scusa” sussurro. ”Scusa” ripeto. Lei è eccitatissima, ride forte e mi assale piu’ selvaggia di prima. Mi morde il viso, il collo e le labbra, mi si struscia sui fianchi, respira faticosamente mentre ripete “prendimi, sbattimi, fammi male, non sono la tua donna”. Mi alzo, la giro, la spingo sul bracciolo del divano e le prendo i capelli nel pugno ed al primo affondo violento sento il profumo di sesso che si sparge nella stanza. Rimbalzo ad ogni colpo sui suoi glutei, come un’onda che torna indietro dopo avere impregnato la spiaggia. Ogni colpo piu’ veloce dell’altro, ogni colpo è la rivendicazione del possesso assoluto, ogni colpo è chiamato e voluto ancora piu’ forte, ancora piu’ dentro. Sto impazzendo. “Tirami i capelli –urla- mordimi la schiena, strattonami, sgridami, fottimi, rompimi, fammi gridare, colpiscimi forte, insultami, imponiti, allargami, forzami....usami…..” Improvvisamente la sento tremare e con un piccolo gemito la vedo afflosciarsi come una bambola di pezza sul divano. Resto in piedi sudato e distrutto. Lei sembra quasi svenuta se non fosse per il respiro a bocca aperta e per i brividi che le disegnano la schiena. Mi avvicino e mi siedo. Le accarezzo la fronte con un dito, poi il naso. Bello: non l’avevo mai notato cosi’ bello. Mi fermo sulle labbra. Lei apre la bocca e me lo morde…piano. Si gira ridendo e mi abbraccia. Mi bacia con passione e dolcezza, mi sussurra parole lievi. Ci respiriamo addosso ascoltando il sangue che scorre nelle vene dei nostri corpi feriti, strisciati, morsi, dolenti. Cediamo al sonno. Dopo un’ora io mi risveglio. Lei ancora dorme. La prendo in braccio e la porto sul letto. Mi faccio la doccia, mi vesto e prima di andare mi chino su di lei e la sfioro con un bacio. ”Ciao amore” mi sussurra. Esco e lungo l’umida e fredda autostrada, tra uno starnuto e l’altro per via dei capelli ancora bagnati mi chiedo se quell’ “amore” fosse per me o forse nel sonno mi ha scambiato per lui. Di certo non glielo chiederò mai!
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13 years ago
senzazucchero, 52
Last visit: 13 years ago -
Quella volta in vacanza
Era trascorso un anno da quando ci incontrammo la prima volta. Un anno trascorso nella normalità più assoluta dove nulla lasciava presagire a quanto ardore e desiderio fosse covato. Ci incontrammo e quel feeling da subito nato, sembrava non essersi mai interrotto. Anzi, un anno era trascorso in meno di un secondo. I giorni trascorrevano nel relax più totale. L'ozio, quello atteso per un anno intero, padroneggiava e non lasciva spazio ad alcuna iniziativa. Non era apatia, ma semplicemente voglia di non fare nulla. Come tutti i giorni, anche quella sera mi recai alle docce. Le preferivo a quella di casa perchè era più spaziosa, in lunghezza e larghezza. All'apparenza tutto era uguale. Eppure, a mente fredda e rivivendo quei momenti, qualcosa ci fù di diverso. Incamminandomi c'era lei sull'uscio di casa sua che mi osservava. Notai che si mordeva il labbro inferiore mentre con le mani si cingeva i fianchi. Al mio passaggio la salutai come sempre. La confidenza era tanta e reciproca. Per ma la doccia è un rito. Anche in vacanza. Era mia abitudine poi, utilizzando delle docce pubbliche, usare sempre la stessa. Era un po come avere l'impressione di essere tra le proprie mura. Un po tutti conoscevano questa mia abitudine e tutti sapevano anche il numero della doccia in cui mi recavo. Ero in doccia, nudo, avevo iniziato a bagnare il mio corpo e sentivo l'acqua irrorare il mio capo. La doccia mi ha sempre fatto lo stesso effetto: mi provoca un'erezione. Ero li che mi insaponavo quando ad un tratto sentii una voce dire: apri sono io. Non attesi altro dire, non mi chiesi nulla, non pensai a nulla. Chiusi l'acqua ed aprii l'uscio. Lei sgattaiolò dentro e si avvinghiò alle mie labbra. Non ero sorpreso. Forse era proprio quello che cercavo e desideravo. Sentii la sua lingua cercare la mia. Aprii la mia bocca e con avidità risucchiai la sua lingua. Allontanai le mie labbra dalle sue facendo attenzione affinchè le lingue continuassero ad accarezzarsi. Le sue mani frugavano il mio basso ventre stringendo la mia nerchia ormai turgida e dura. Le mie dita accarezzavano la sua fregna ancora ricoperta dal costume. Ad ogni passaggio sentivo le sue grandi labbra aprirsi vogliose e schiudersi come i boccioli di un fiore a primavera. Senza esitazione scostai il suo costume ed affondai il dito medio della mano destra nella sua intima profondità. Era bagnata, vogliosa, eccitata. I suoi capezzoli dritti facevano concorrenza al suo clitoride. Si voltò e piegandosi il giusto necessario, accompagnò il mio cazzo nella sua fica. La penetrai e la sentivo gemere di passione. Una passione che doveva rimanere repressa a causa del luogo ma quindi ancor più porca. Le mie mani, poste sulle sue spalle, la spingevano a me. Afferrò una mano e la strinse tra le sue labbra. Ad ogni spinta il morso diveniva sempre più forte. Godè all'inverosimile. Sentivo la sua linfa vitale sul mio cazzo. Volevo venire anch'io, volevo godere. Lei si accorse di questo. Si voltò, si inginocchiò e iniziò a spompinarmi. Senti la sua bocca sulla mia cappella e non ci volle molto. La sborra copiosa inondò la sua bocca. Lei continuò a succhiare ed a ingoiare. Si alzò, mi guardò e con ancora la bocca bagnata dal mio seme, ci baciammo. Lei continuò ad accarezzare il mio pene mentre io la sua patata. Accarezzai anche il suo sfintere e con la lingua assaporai nuovamente i suoi capezzoli. Poi, così come venne, uscì di gran lena. Di li a pochissimo ci saremmo rivisti. Sicuramente in altra veste, ma con la consapevoelzza di aver condiviso attimi di intensa passione.
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13 years ago
exagonbike,
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Last visit: 12 years ago
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La doccia e...
"Luca! Non sapevo che fossi qui!" Francesca era appena entrata nella cabina della sauna, sorprendendo il figlio diciassettenne della sua amica, disteso tranquillamente sulla panca. Luca si alzò di scatto sulla panca. "Mi scusi, signora Amrita, credo che avrei dovuto chiedere prima di usare la sauna," rispose imbarazzato. Francesca scosse la mano per rassicurarlo. "Sciocchezze. Ti avevo detto appena arrivato che per queste due settimane tu eri con me e James, e che la nostra casa era la tua casa. Ovviamente, anche la sauna." Riaprì la porta per uscire. "Ritornerò quando avrai finito." "Oh, no signora Amrita, non voglio mandarla via." Francesca lasciò la porta. "Bene, è sempre carino avere da chiacchierare mentre ci si fa una bella sudata. Ma qualcuno preferisce stare da solo." "Non vale per me," rispose, benché il suo leggero nervosismo tradisse il suo imbarazzo. Non aveva previsto che la madre di James potesse venire nella sauna, ed indossava solo un paio di pantaloncini da ginnastica bianchi. "Benissimo," rise Francesca. "Un ragazzo carino come te non può avere nulla da nascondere." Lo disse mentre annuiva sorridendo. Luca era imbarazzato, e si sentì avvampare. Cercò in tutti i modi di darsi un contegno. Francesca distese un telo da bagno multicolore nella panca, accanto ad Luca. Era in piedi davanti ad lui, e distrattamente slacciò la cintura del suo accappatoio bianco. "E poi, io sono vestita ancora meno di te!" Mentre diceva questo, afferrò i bordi dell'accappatoio. Guardando direttamente negli occhi il ragazzo, allargò lentamente l'accappatoio, mostrando così il corpo vestito da un piccolo bikini. Gli occhi del ragazzo si spalancarono involontariamente, mentre guardava la mamma del suo amico. La sua bocca si aprì visibilmente. Francesca gli sorrise, continuando a guardarlo per parecchi secondi. Poi si tolse l'indumento dalle spalle, lasciandolo cadere a terra. Luca guardò quel corpo incredibile, vestito solo di un piccolissimo bikini giallo. Il colore brillante si accostava alla pelle liscia ed abbronzata, leggermente olivastra. Era bellissima. Benché fosse sopra i quaranta, poteva sembrare molto più giovane. Il suo viso era dolce e caldo, con degli occhi scuri scintillanti e delle labbra sensuali. I capelli erano neri, senza colori artificiali. Non era alta, ma veramente ben proporzionata: il fisico poteva essere quello di una trentenne. Qualsiasi uomo si sarebbe voltato al suo passaggio. "Hey, Luca, sei diventato muto? Ti piace il mio bikini? Non credi che sia troppo piccolo?" Gli sorrise, passandosi la mano tra i capelli. Rimase in piedi di fronte a lui, aspettando la risposta. Lui rispose imbarazzato al suo sguardo. "Hmm, è un po' piccolo, è vero signora Amrita," riuscì a dire, "Ma le sta benissimo." "Sono contenta che ti piaccia," rispose mentre si sedeva. "Mio marito adora questo costume, ed è meglio che sia così, dato quello che mi è costato!" Lo guardò negli occhi da vicino. "E poi, gli piace qualsiasi cosa metta in mostra le mie tette," disse infilando le dita sotto le sottilissime spalline del reggiseno, e tirandole un po'. Il ragazzo tossì incredulo. Non poteva credere che avesse pronunciato quelle parole. Tette? "In effetti," continuò imperterrita, "Si può dire che in una donna guardi solo quello." Fece una pausa. "Da come mi guardi, credo che anche tu sia come lui!" "Signora Amrita!" Lei rise, raccogliendo il telo e asciugandosi il sudore che ormai iniziava a formarsi sul viso. Era sempre in piedi di fronte a lui. Rimise a posto il telo sulla panca accanto al ragazzo, e si sedette rivolta verso di lui. Incrociò le belle gambe come per un gesto di seduzione. Mise una mano sul ginocchio del ragazzo "Non c'è problema Luca. Alla maggior parte dei ragazzi piacciono le donne con le tette grandi. Anche a mio figlio. Me l'ha perfino detto." Si piegò verso di lui per sussurrargli nell'orecchio: "ma il tuo segreto sarà al sicuro con me." Era tutto vero. Fin da quando l'aveva vista la prima volta, aveva sempre osservato furtivamente ed appena poteva le sue tette. Francesca aveva veramente un seno incredibile, non soltanto come dimensioni. Fin dalla sua adolescenza, aveva sempre avuto un seno scultoreo; e poi era diventato anche grandissimo. Da almeno vent'anni era abituata ad attirare gli sguardi di tutti gli uomini che incontrava. Ed il bikini che indossava ora copriva a malapena le areole scure attorno ai capezzoli. Non che il resto del corpo fosse da meno: vita stretta, fianchi soffici ed arrotondati, pancia ben in dentro e gambe lunghe, slanciate e soprattutto lisce come seta. Prese ancora tra le dita i lacci del reggiseno, e li tirò per metterselo a posto. "Di solito mi sento sempre a posto con il fisico, ma a volte i reggiseni sono veramente troppo piccoli, e specialmente questo. Credo che non sia male da vedere, ma a volte mi fa un po' male." Di nuovo armeggiò con i lacci del reggiseno, con una smorfia nel viso. Lo guardò negli occhi. "Mi sta veramente dando noia, non so perché. Ti offendi se me lo tolgo?" Luca era scioccato. "Non dovreste farlo, signora Amrita!" sbottò senza controllarsi. "Non dovrei forse, ma con il tuo permesso…" disse senza dare importanza alla cosa. "Sta diventando veramente scomodo." "Beh," disse Luca indeciso. "Allora va bene!" rispose lei, togliendoli la possibilità di scelta. Lentamente, continuando a guardarlo negli occhi, portò entrambe le mani dietro la schiena e sganciò il reggiseno. Le sue enormi tette balzarono in avanti, dato che erano state veramente compresse. "Ah! Ora sto molto meglio," disse con sollievo. Poi si tolse il reggiseno dall'alto e sopra le braccia. Sorridendo, lo lasciò cadere sulle cosce di Luca. "Ora guarda pure finché vuoi, ma attento a non consumarti gli occhi." Gli occhi di Luca vagavano in tutte le fantastiche forme esposte senza vergogna. "Dio!" mormorò involontariamente. Le enormi tette sporgevano in avanti con le punte a cono, e terminavano meravigliosamente con i capezzoli completamente eretti, circondati da due perfette areole scure. Gli occhi gli rimasero fissi su quei capezzoli turgidi, che sembrava chiamassero delle dita a stuzzicarli. Notando che Luca aveva lo sguardo praticamente ipnotizzato, lo fece mettere più comodo prendendogli le spalle e spingendole indietro verso lo schienale della panca, mentre sporgendo le tette in avanti gli sfiorava il torace. Poi si mise le mani sui fianchi, e rimase con le tette sporgenti in avanti, come per un'esibizione. "Credo che ti piacciano," disse con complicità. Il ragazzo non disse nulla, ma continuò a guardare, ora un po' imbarazzato. Lei rideva. Poi si avvicinò ancora a lui, improvvisamente seria. Si guardò le tette, che nel frattempo si erano coperte di sudore. Si pizzicò appena i capezzoli eretti. "Hai buon gusto, sono tutte naturali." Si alzò in piedi, e fece un passo indietro, sempre guardandolo. "La nudità è un qualcosa di cui non bisogna vergognarsi, Luca. E' una cosa naturale." Dicendo questo, prese con le dita i lacci delle mutandine del bikini e se le abbassò sulle gambe, mostrando un soffice e nerissimo triangolo tra le cosce. Se le tolse del tutto. "Come vedi, non sono per nulla timida!" Si girò di 180 gradi e lasciò che il ragazzo esaminasse il suo fantastico e sodo sedere. Poi si girò ancora, guardandolo negli occhi. "Sarò anche vecchia, ma faccio ginnastica tutti i giorni, e sono orgogliosa del mio corpo." Si passò la mano sui capelli. "E' proprio bello, non credi?" disse con complicità. Luca si sgranchì nervosamente le spalle. Non aveva mai sentito porre una domanda più retorica. Il suo pensiero era che fosse incredibilmente bella e desiderabile, mentre posava senza vergogna di fronte a lui. Non poteva credere che fosse completamente nuda, ad un metro davanti a lui. Era imbarazzato anche perché sentiva che un'enorme erezione stava crescendo dentro i suoi pantaloncini. Pregò che non se ne accorgesse. "Signora Amrita, lei è la più bella donna che abbia mai visto." Francesca sorrise radiosa. "Sono felice che lo pensi." Gli strizzò un occhio. "Devo sentirmelo dire di tanto in tanto." Stirò le braccia sopra la testa. "Mi piace essere nuda. Mi fa sentire libera e viva. Sai Luca, mi sento perfettamente a mio agio ad essere nuda di fronte a te. Guardami pure finché vuoi. Non essere imbarazzato, io non lo sono." "Beh, deve ammettere che ci metterò un po' di tempo ad abituarmi," rispose Luca. Francesca sorrise. "Credo di capirti. Sei giovane, e scommetto che gli ormoni si stanno scatenando." Si inginocchiò di fronte a lui, con le mani appoggiate sulle sue cosce. Le strinse appena, con tocco lieve. "Scommetto che la vista del mio corpo nudo ti ha fatto andare su di giri!" Continuava a stringere le cosce del ragazzo, con le mani che scorrevano impercettibilmente verso le anche. Guardò in basso, verso il grosso gonfiore che tendeva i pantaloncini. Spalancò gli occhi e deglutì. "Davvero su di giri. Luca, ti ho fatto venire un'erezione!" Prese con le dita l'elastico dei pantaloncini, e lo tese. "Ti ho mostrato le mie cose, ora devi mostrarmi le tue." Il ragazzo era semplicemente paralizzato. Era come se lei l'avesse ipnotizzato. Benché avesse così vergogna della situazione che avrebbe voluto scapparsene via, tutto quello che riusciva a fare era di girare la testa per non incontrare lo sguardo di Francesca. Era come se si togliesse la responsabilità per quello che lei stava per fare. Francesca cominciò ad abbassare i pantaloncini lentamente. Poi d'un tratto li abbassò del tutto, come se la curiosità avesse preso il sopravvento. Il pene rigidissimo balzò fuori d'un tratto, puntando verso il soffitto. Gli occhi di lei si spalancarono mentre lo osservava. Gli sorrise e lo guardò negli occhi. "Questo si chiama cazzo!" disse quasi in adorazione. "Luca," sussurrò ancora guardando fisso verso il basso, "Le signore devono stare ben attente a un attrezzo del genere." Abbassò ancora i pantaloncini fino alle cosce, stringendo ancora con le dita morbide le gambe del ragazzo. Sempre inginocchiata di fronte a lui, guardò ancora quell'incredibile enorme oggetto, che la faceva ribollire tutta. "Quasi non ci credo, " mormorò. Guardo ancora Luca negli occhi, sussurrando: "Credevo che mio marito avesse un cazzo grosso, ma sembra un bambino al confronto tuo!" Gli occhi di Francesca continuavano a spostarsi dal pene di Luca ai suoi occhi. Lo guardò sorridendo dolcemente, e continuando a guardarlo abbassò il viso. Portò le labbra sulla punta e lo baciò lievemente. Francesca si tirò indietro e guardò quel pene enorme. Si vedevano le goccioline di saliva rimaste sulla punta. Il tocco delle sue labbra sul ragazzo le aveva fatto l'effetto di uno shock elettrico, in tutto il suo corpo nudo. "Delizioso," disse. Si alzò in piedi lentamente di fronte a lui, prendendogli le spalle con le mani per farlo alzare. "Vieni con me," gli ordinò in un sussurro. Aprì la porta della sauna e, prendendolo per le mani tutte sudate, lo portò con lei. Quella donna voluttuosa, lussuriosa e sicura di sé camminava spedita portandosi dietro quel ragazzo, con un'erezione spropositata, per tutta la casa attraverso l'ingresso, le scale e fino alla camera da letto padronale. Poi lo guidò nel bagno accanto. Luca era senza parole, e forse ancora vergognoso, alla vista di se stesso, nudo con il pene gonfio e durissimo, mano nella mano di quella splendida signora, madre del suo migliore amico. "Non sei mai stato con una donna, vero Luca?" Lui la guardò sospettoso "Cosa?" "Mi hai sentito," disse divertita dal suo imbarazzo. "Non hai mai fatto l'amore, non è vero?" Luca non disse nulla più che rispondere. Non c'era nient'altro da dire. "Uh… no, signora Amrita." Lei rise mentre lo trascinava in bagno e apriva l'acqua della doccia, finita in marmi colorati. "Non preoccuparti, caro. Mio marito è lontano 3.000 miglia." Il ragazzo tossì nervosamente. Il vapore cominciò ad uscire dalla doccia, ed Francesca regolò la temperatura. "Dopo di te, caro il mio stallone!" Il ragazzo entrò nella doccia, seguito subito da Francesca. Rimasero un po' sotto l'acqua, uno di fronte all'altro. Si guardarono negli occhi. Luca era più alto di Francesca, e sentiva i suoi capezzoli che gli solleticavano il torace, mentre lei sentiva la punta del pene turgido sulla pancia. Luca era un bel ragazzo, con i capelli scuri e gli occhi verdi. In realtà Luca bramava di possedere quella bellissima donna. Il fatto che fosse la madre del suo migliore amico e che fosse sposata ormai non gli importava più nulla. Gli sembrava di volerla più di ogni altra cosa al mondo. Guardò da capo a piedi quel bellissimo corpo. Lo eccitavano da morire le sue enormi e fantastiche tette, con i capezzoli completamente eretti; la sua vita sottile ed i suoi fianchi soffici e larghi. Osservava come l'acqua della doccia scorresse sul suo corpo, e si raccogliesse nel cespuglio nero tra le cosce muscolose. Lei lo guardava negli occhi, e gli accarezzava lieve le spalle. Si appoggiò a lui e dolcemente lo baciò sulle labbra. Lui rispose al bacio con passione, mentre sentiva le mani di lei che si muovevano dalle spalle a tutte le braccia. . Francesca massaggiava il pene del ragazzo con il ventre, e facendolo infilare tra le cosce. Gli prese le mani e le tirò sul seno, implorandolo: "Stringimi le tette, Luca. Stringi le mie tettone bagnate! Sono solo per te!" Le sue mani presero quegli ammassi di carne. Era colpito da quanto erano sode. Toccare le tette di quella signora, così esperta e senza alcun pudore, era ben diverso che toccare quelle delle su amichette. . Lo abbracciò stretto e gli sussurrò in un orecchio: "Devo, DEVO succhiare quel tuo cazzone. Devo sentirne il sapore!" Si allontanò dal ragazzo e si inginocchiò di fronte a lui, come davanti ad un altare. Prese quell'enorme cazzo con due mani e, mentre l'acqua della doccia scorreva sui loro corpi, lo infilò tutto nella bocca famelica. Francesca lo lecccava, lo succhiava, lo baciava, lo mordicchiava, mentre spingeva contro di sé il sedere del ragazzo. Non aveva mai baciato e succhiato un cazzo con quella dedizione, anche lei era eccitatissima dalla situazione. Ad un certo punto lei sentì le gambe del ragazzo che iniziarono a tremare. Un gemito uscì dalla bocca di Luca: "Signora Amrita! Signora! Sto…Sto per…" Le gambe gli mancarono, e si appoggiò alle spalle di lei. Lei non si fermava, continuava a succhiare e leccare. E allora lui venne, nella sua bocca. Uno, due, tre, quattro schizzi enormi. Francesca deglutiva tutto famelica. Il ragazzo tremava tutto, appoggiato alle spalle di lei. Francesca tolse il cazzone dalla sua bocca e lo accarezzò dolcemente. Se lo fece passare sul viso e sul collo, con un tocco lieve. Luca intanto gemeva senza respiro, quasi incapace di reggersi in piedi. Francesca si rialzò, e dovette sorreggerlo. Lo abbracciò forte, poi lo lasciò e fece un passo indietro sorridendo. "Questo era un bocchino! Non sei d'accordo, caro?" Luca sorrise, per la prima volta. Godere nella bocca di quella signora fantastica era stato scioccante, ma ora si sentiva bene, era euforico, si sentiva padrone del mondo. "E' stato incredibilmente bello, signora Amrita!" "Bene. Ora tocca a te fare qualcosa!" Dicendo questo si allungò per prendere una saponetta e gliela passò. " Alla fine Francesca chiuse l'acqua e portò Luca fuori dalla doccia. Con dolcezza asciugò il ragazzo, e poi asciugò se stessa. Intanto guardava con ammirazione il suo grandissimo pene completamente eretto. "E' il momento, Luca," mormorò. "E' il momento che tu mi fai provare cosa può fare quel tuo cazzo incredibile!" Manovrò da esperta il ragazzo, finché non fu nel mezzo del letto, disteso con il pene eretto al massimo che puntava verso il soffitto. Poi salì sul letto con grazia e montò il suo amante, stringendogli le gambe tra le sue. Luca guardò verso l'alto a quella donna magnifica, con quelle incredibili tette proprio sopra il suo viso. Francesca le prese con le mani e si piegò in avanti, prendendo la testa di Luca nella profondità del solco. "Succhiale, caro. Succhia le mie tettone succose!" Spinse un capezzolo dentro la bocca di Luca, che lo succhiò famelico. "Lecca questo capezzolo, piccolo! Mostrami cosa sai fare!" Alla fine, si alzò e gli disse: "Sei pronto piccolo? Sei pronto a riempire la mia figa calda con quell'enorme cazzone?" Tutto quello che riuscì a fare Luca fu di gemere. Francesca mise in posizione la sua figa incredibilmente bagnata ed eccitata sopra quel cazzo durissimo. Abbassò il ventre verso quell'organo di piacere. Il primo contatto della figa con il glande fu paradisiaco. Lentamente e con cautela si abbassò su quell'organo gonfio e durissimo. Francesca non aveva mai provato dentro di sé una cosa così grossa. Dopo un tempo che sembrò un'eternità, Francesca si abituò e riuscì a far entrare tutto il pene. Cominciò a strofinarsi su di lui, mentre sentiva quell'enorme cazzo che la infilava come una spada. Era bagnatissima, ed ormai il cazzo scorreva dentro di lei sempre più velocemente e senza fatica. Luca non aveva mai provato nulla di simile. La figa di Francesca era calda e scivolosa, eppure strettissima. Era su quel limite indefinibile tra il dolore ed un piacere immenso. Il suo cazzo era come un pistone, si muoveva senza tregua. Si sentiva bloccato senza possibilità di muoversi tra le forti cosce di Francesca, ma si sentiva anche potentissimo e maschio allo stesso tempo. Guardò verso il viso di Francesca. Era affascinato da come lei aveva perso ogni controllo. Il viso di Francesca era estasi pura, sempre più profonda, pronta ad esplodere. Ed esplose. Mentre all'inizio le spinte di Francesca erano regolari e moderate, ora erano selvagge e incontrollate. Il suo viso era contorto in una smorfia di piacere. Le sue enormi tette scuotevano selvagge, quasi minacciose. Alla fine entrambi i corpi furono presi da convulsioni. Francesca gemeva sempre più forte, mentre sentiva quel cazzo magnifico pompare lo sperma dentro di lei a ondate. Allora lei iniziò a gridare senza alcun ritegno, abbandonandosi al piacere che il ragazzo le stava regalando. Vennero quasi assieme, gemendo, aggrappandosi l'un l'altro, ed incastrando assieme i loro corpi senza pudore. Alla fine lei cadde esausta su di lui, e rimasero abbracciati come due innamorati. Questo fu l'inizio di una lunga relazione che segnò profondamente la vita di una bellissima donna, ed anche l'inizio della vita sessuale di un bellissimo ragazzo e splendido amante, formato a soddisfare i sempre più bollenti desideri della sua donna.
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13 years ago
il1duca215607,
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Le nozze di una puttana e un cuck
Il sesso era una parte libera del nostro rapporto, da anni ormai avevamo scoperto noi stessi e messo a nudo le nostre voglie. Abbiamo vissuto le prime esperienze di scambio sin da fidanzati, vari bull erano entrati nel nostro rapporto ed io avevo i mparato ad apprezzare il gioco dell'indecenza. Mara, una ragazza vogliosa che da subito si era liberata di ogni tabù, insaziabile e vogliosa aveva capito che sentirsi puttana era l'unico modo per essere libera e così, cominciando per gioco, su intrnet trovammo il primo bull, poi altri ed altri ancora sino a quando il semplice gioco del sesso non bastava più. Così cominciammo con la nostra voglia di scoprire e di andare sempre più avanti nel cercare esperienze più porche, cinema e parcheggi divennero i luoghi prediletti, dove nulla di predeterminato poteva accadere, dove sconosciuti arrapati e vogliosi condividevano tra loro la troia disponibile che mai si tirava indietro al succhiare un cazzo a chiunque lo stesso apparteneva. Fu così che conoscemmo giulio, un uomo di una 50ina d'anni, un armadio possente e severo, e come se non bastasse con un cazzo di dimensioni veramente super, dritto nodoso e soprattutto duro, Una verga imponente che usava come scettro di potere per usare e fottere lei e poi per umiliare me. dopo averla scopata per ore, averle allargato tutti i buchi e dopo averle riempito la fica di sborra, ritraeva il suo cazzone, ancora pieno di sperma e mi imponeva di ripulirlo con la lingua. Il gioco a poco a poco si fece più hard, spesso si è portata mia moglie nei suoi viaggi d'affari e puntualmente la sera mi chiamava al telefono per farmi ascoltare la mia dolce cagna in compagnia sua e anche di qualche altro ritrovato amico con cui se la dividevano. Ma come se la cosa non bastasse, volle organizzare il nostro matrimonio, io dovevo sposarla per essere un vero cornuto, sembrava quasi che la sua eccitazione fosse maggiore solo quando riusciva a farmi cornuto e ad umiliarmi. Arrivò il giorno delle nozze, non dovetti preparare quasi nulla, Il buffet e il ricevimento erano stati organizzati da lui. Fu una bella festa con pochi invitati ma ben organizzata e molto tradizionale, a fine festa una limusine ci venne a prendere per accompagnarci al nostro covo d'amore, una fantastica villa vicino al lago. Il posto era incantevole, luci soffuse e una vetrata elegante ci accoglieva dentro la dimora della nostra prima notte! Un regalo strano ed inusuale, per me sempre costretto a subire le sue umiliazioni. Entrammo e trovammo un camino acceso e lì una bottiglia di champagne e due calici, stappammo e brindammo ancora, anche se eravamo già brilli; si spensero le luci, rimanemmo con la sola luce del fuoco e di qualche candela già accesa, quando all'improvviso ci troviamo circondati da 5 energumeni, nudi e con un passamontagna, era il regalo di nozze. Mia moglie novella sposa doveva consumare la sua prima notte con loro, erano stati scelti e selezionati, di stazza enorme e con membri esageratamente grossi, due di loro erano di colore. Venni preso con forza denudato e legato ad una scomoda sediolina di legno, dopo di che saltarono letteralmente addosso alla novella sposa, Le venne strappato il vestito e tutti i veli, le spalancarono oscenamente le gambe e cominciarono ad infilarla in ogni buco; il gioco si faceva sempre più carico e più violento, lei veniva usata e insultata, io deriso e umiliato. La soparono tutti nella fica e la riempirono di sborra, ridendo del fatto che io non sarei mai stato capace a soddisfare una puttana, ma poi per il gran finale legarono mia moglie ad una sedia difronte a me, e uno alla volta mi costrinsero a bere il loro sperma e poi gettandomi a terra mi usarono come orinatoio. lì il nostro viaggio di nozze era appena cominciato!
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13 years ago
nikvoglioso301565,
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La mia prima volta
Con questi amici ci conosciamo da un bel pò di tempo, spesso si esce insieme, si va a mangiare una pizza, ci si diverte un pò. Siamo stati spesse volte in montagna a fare dei pic nic con i relativi consorti, ma non mancava mai l'occasione che il nostro amico non mi stesse sempre dietro, a strusciarmi, mi stava sempre appiccicato addosso, si eccitava al solo guardarmi. Una volta a casa stavamo giocando a carte e lui da sotto il tavolino mi mise il suo piede tra le coscie, eccitandosi moltissimo. Io lo stuzzicavo sempre, facevo battutine piccantine per metterlo un pò in difficoltà, per vedere la sua reazione e, devo dire, che questa non mancava mai visto il rigonfiamento che notavo dei suoi pantaloni. A mio marito la cosa non dispiaceva, visto che da tempo desiderava vedermi scopare da un altro uomo, aspettavamo solo l'occasione giusta per poterlo fare e questa si presentò un giorno di fine settembre, quando ci telefonò il nostro caro amico per essere aiutato a montare un mobile che aveva acquistato e da solo non poteva farlo. Io d'accordo con mio marito, indossai un fuseau nero aderente e una maglietta bianca, da cui traspariva il reggiseno di pizzo bianco. Arrivati a casa sua, ci mettemmo subito all'opera ma a metà lavoro mio marito con la scusa che mancava un attrezzo di lavoro ci lascio da soli, fece finta di andare via ma si fermò davanti la porta che aveva lasciato socchiusa per poterci così spiare e vedere se finalmente io sarei riuscita a scopartire il suo cazzomi il nostro amico. Nell'attesa io chiesi un caffè e così andammo in cucina per prepararlo e visto che lui non era capace mi offrii di farlo io e mentre mi accingevo a farlo lui mi arrivò alle spalle, mi abbracciò e cominciò a baciarmi sul collo, io mi girai facendo finta di essere sbalordita ma lui mi guardò con occhi pieni di desiderio e mi strinse ancora più forte facendomi sentire il suo cazzo già bello duro, io feci finta di resistergli ma quando cominciò a toccarmi il seno e i miei capezzoli si inturgidirono, lui capì che anch'io lo desideravo, allora cominciò a spogliarmi velocemente e inizio a baciarmi e a leccarmi tutta, poi mi prese dolcemente in braccio e mi poggiò sul tavolo aprendomi le gambe e leccandomi la figa, io ormai ero abbandonata ai miei sensi eccitata come non mai, desideravo solo che mi penetrasse con la sua bella verga e mi facesse godere. Gli presi il cazzo che ormai sembrava che scoppiasse, tanto era arrapato, e me lo portai alla figa che era ormai tutta bagnata dei miei umori, me lo diede con tutta la forza e vigore che aveva, scatenando in me delle sensazioni che mai avevo provato prima, sensazioni che si moltiplicavano perchè sapevo che mio marito ci stava spiando e che sicuramente si stava masturbando vedendo come il nostro amico mi stava scopando. Quando al culmine del piacere stava per venirmi dentro gli chiesi di farlo nel culo e lui non se lo fece ripetere due volte visto che la moglie non glielo da mai, lo tolse dalla figa e con forza senza lubrificarlo me lo mise dentro allagandomi con il suo caldo e abbondante sperma, io venni con lui in un orgasmo mai provato, alla fine si fece fare un bel bocchino facendosi pulire il suo cazzo dallo sperma, alla fine ci abbandonammo esausti e sudatissimi ognuno con addosso l'odore dell'altro. Dopo un pò ci ricomponemmo e quando arrivò mio marito, facemmo finta di niente, ma dal suo sguardo capii che era soddisfatto della nostra performance.
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13 years ago
newcoppia2007,
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Una sera al cinema
Un giorno,leggendo la posta su Desy,trovo un messaggio da una coppia con un annuncio senza foto. Mi chiedono se sono disposto ad una serata al cinema un po' particolare,non un cinema a luci rosse,un normalissimo cinema in centro,ultimo spettacolo in un giovedi piovoso e umido. Il gioco e' al buio,ci si incontra li davanti e ci si siede vicini,da quel momento tutto puo' succedere a patto che venga fatto tutto senza conversazioni,da sconosciuti. Le mie perplessita' sono tante,annuncio senza foto,niente scambio di telefono,insomma tante incognite. Poi pero' penso che anche se la coppia fosse falsa e quindi anche la proposta comunque il cinema che mi propongono da' un buon film quindi mal che vada mi divertiro' lo stesso e quindi accetto. Arrivo in anticipo,un ombrello in mano come segnale per farmi riconoscere e con mia grande sorpresa dopo una decina di minuti arrivano loro. Sui quaranta,distinti,lei avvolta da un lungo cappotto nero da cui si vedono soltanto delle belle gambe velate da calze nere,tacchi alti,sguardo sveglio ed intrigante,insomma la serata si mette bene... Entrano prima loro,li seguo con discrezione un paio di minuti dopo,mi siedo vicino a lei ,ultima fila ed in silenzio attendo l'inizio del film. La sfioro,con delicatezza,sulle cosce che adesso sono ben visibili,lasciate scoperte dal suo tubino corto nero,lei gradisce e mi agevola il movimento delle mani scoprendosi fino al ventre. Non indossa niente,neanche il perizoma,la sua figa e' depilata,il suo profumo inebria la mia mente,gioco con il suo clitoride mentre il marito si tocca eccitato e le sussurra qualcosa all'orecchio. Subito dopo lei ricambia le attenzioni sbottonandomi la patta dei pantaloni,sono eccitatissimo,il mio uccello si mostra in tutta la sua enormita',lei rimane sorpresa dalle dimensioni e con un sorriso si cala verso di me e comincia succhiarlo con avidita'. Il resto potete immaginarlo,finitoil primo tempo vado via,come da accordi,senza un saluto ma con lo sguardo compiaciuto e soddisfatto di una donna bella e disinibita come poche e di un marito complice e contento che tutto sia andato come lui aveva desiderato. Una gran bella serata
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13 years ago
colorenero23,
46
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Il mio essere grandissimo cornuto
Ogni tanto se ne sente parlare, si fa confusione con lo scambismo, chi è realmente un “cuckold”? Si tratta dell’uomo che desidera profondamente vedere la propria donna fare sesso con uno o più uomini diversi, mentre lui si limita ad osservare, talvolta può marginalmente partecipare, di solito si masturba( ma in casi estremi indossa “cinture di castità” che glielo impediscono per potenziare il piacere) C’è chi dice che il termine derivi dal comportamento del cuculo. La femmina del cuculo ha l’uso di accoppiarsi con un maschio diverso dal suo compagno, al quale si rivolgono anche altre femmine per poi tornare al nido e allevare con il cuculo di prima la prole adulterina. L’origine non è però certa. Il cuckold viene di fatto tradito dalla propria moglie o compagna o fidanzata, ma la cosa accade con sua massima soddisfazione e piacere. Lui vuole fortemente questo e ne trae grande appagamento. Ci sono varie dinamiche e varie modalità in questo mondo e tante coppie vivono questa dimensione della sessualità magari part time, durante il week end, viaggiando o ospitando “bull”, come vengono definiti coloro destinati a interagire con la lei, detta ““cuckoldress”. Blog, siti internet e forum sono fioriti negli ultimi anni rendendo più facili i contatti per persone con questo tipo di esigenze. Io adoro parlare delle mie esperienze. … Allora, quando mi sono accorto di essere un cuckold? … Saranno una decina di anni, adesso ne ho 43. Ho cominciato con mia moglie a frequentare le coppie scambiste, e lì, notando la mia predisposizione e il mio godimento nel “guardare”, nel percepire piacere dall’umiliazione di essere “cornuto” alcuni amici mi hanno detto che probabilmente ero un cuckold. Ho fatto qualche ricerca su internet e ho scoperto che si trattava proprio di me, ero io. Quella definizione, pur nella quantità di sfumature che ha, mi definiva. Mia Moglie come l’ha presa? Benissimo. Ci intendiamo profondamente, su tutto, e non sapeva di essere così troia ed io l'ho aiutata a scoprire le sue inclinazioni Lei ha 31 anni, è magra ma formosa al punto giusto, bella di viso e molto, molto porca. Adora sapere che io la guardo mentre viene presa da due, tre, a volte anche da 5 uomini. Si sente appagata sentendosi profondamente, intimamente puttana. Sapendo che questo suo intimo sentire lo condivide con me. Adora che io mi masturbi mentre osservo quello che accade, ma non devo farlo spontaneamente, le piace essere lei ad autorizzare e sa perfettamente qual è il momento giusto. Non mi sognerei mai di non darle retta, anche se, talvolta, lo ammetto, è un po’ dura, perché vederla mentre succhia il membro di un altro mi eccita talmente che vorrei cominciare a toccarmi ma lei mi fa no con la mano e mi blocco. A volte mi fa leccare i piedi da sottomesso o mi fa leccare le palle o l'uccello ai bull e spesso mi fa pulire tutto lo sperma con la lingua. Vorrebbe vedermi anche penetrato dietro dai bull ma per ora non è accaduto. Ci sono infinite varianti A me basta vederla, mi piace vedere l’effetto che fa il suo corpo estremamente attraente l’attenzione di altri uomini, lingue, saliva, sessi che la invadono. Sono momenti bellissimi Non possiamo ospitare a casa nostra per via dei bimbi ma spesso li lasciamo con la nonna e abbiamo una casa estiva che spesso è libera e utilizziamo per questi incontri e questo è un grosso vantaggio. Naturalmente, prima di invitare qualcuno a casa, prendiamo tutte le rassicurazioni del caso sulla pulizia, la salute, e la veridicità degli attributi che spesso, tramite un contatto solo via mail vengono decantati ed esagerati (ride) Potendo ospitare avviene tutto a casa nostra. L’ultima volta è stato l’altro ieri, una notte veramente da sballo, ancora mi eccito al ricordo. Abbiamo trovato, attraverso un annuncio, due amici “bull” estremamente dotati ma anche intelligenti e sensuali. E’ la seconda volta che li vediamo. Si conversa amabilmente, si mangia insieme e si beve. Dopo aver conversato, si sono avvicinati a mia moglie e hanno cominciato a trattarla come piace a lei, da vera troia vogliosa, l’hanno presa e spinta verso la camera da letto dove io avevo già allestito tutto (preservativi, candele). E dopo le hanno letteralmente strappato i vestiti di dosso, e si sono spogliati anche loro. L’hanno… posseduta ovunque. Le hanno fatto di tutto. Meraviglioso. Io mi sono svestito completamente come faccio sempre, ho un pene normale, non certo grande, certe volte mi fa piacere anche trovare qualcuno che dopo aver scopato mia moglie venga da me e mi umili per le dimensioni e magari decida di umiliarmi facendosi pulire l'uccello con la lingua o mettendomelo in bocca sottolineando la mia inadeguatezza o mi faccia pissing in faccia o in bocca o addosso. A volte guardo solo toccandomi, e, per esempio, più lei gemeva ed accoglieva questi ultimi due bull a turno, che approfittavano di lei come si approfitta di una puttana di strada più io mi eccitavo, masturbandomi. Ma cosa mi fa godere? Dove sono le radici del piacere? Nella complicità che so di avere con lei. So che condividiamo gli stessi gusti, in futuro abbiamo in programma delle vere e proprie gang bang e tante altre cose di cui parliamo. Anche solo progettare tutto questo rende il nostro matrimonio saldissimo e molto caldo. Ma non penso che lei subisca questo perché sa che ti fa piacere? Non credo proprio, dovrebbe essere un’attrice eccezionale e non ce ne sarebbe assolutamente bisogno, riusciamo tranquillamente ad avere una normale vita sessuale e quando ci stancheremo, smetteremo e basta. Io mi ritengo un uomo felice, appagato, ritengo un uomo che si sa divertire e che sa cogliere il meglio dalla vita e che sa far godere la propria donna dandole il massimo orgasmi eccezionali
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 18 hours ago -
Mia moglie ed il bagnino
Visti gli apprezzamenti ricevuti in MP da alcuni cuk, ho inserito quest'altro racconto. Il nostro rapporto era in crisi da un po’ di tempo, ma non avrei mai pensato che la situazione potesse prendere quella via di li’ a poco. Barbara era indubbiamente molto inquieta, il tatuaggio di una farfallina sulla natica destra ne era una indubbia testimonianza. Il sesso si faceva sempre più sporadico, il mio arrapamento nel volerla vedere sempre più porca era senza sfogo. Nell’Agosto del 2009 arrivò la svolta che avrebbe definitivamente cambiato la mia vita sessuale. Barbara, prima senza che io me ne accorgessi, poi sempre più spudoratamente iniziò a puntare il bagnino del lido dove andavamo di solito, un ragazzo alto circa un metro e novanta per più di cento chili, lui titubante all’inizio cedette alle sue lusinghe e iniziarono un rapporto parallelo ai loro matrimoni. Mi accorsi quasi subito della tresca, e all’inizio ne fui geloso iniziando a fare un sacco di domande e frugando pure in ogni posto pensassi di trovare qualcosa che mi poteva confermare i sospetti. Mia moglie è castana chiara, occhi marroni, non troppo alta, quarta di seno e un discreto culo, nel complesso una donna piacevole di quelle che per merito delle tette belle grosse su un fisico abbastanza minuto ti viene voglia di chiavare. Per il prosieguo della storia devo anche fare una descrizione fisica di me stesso, sono abbastanza alto, magro e con un uccello di dimensioni normali, tendente semmai al piccolo. Sicuramente i loro primi incontri probabilmente si sono svolti in macchina quando lei diceva di andare in palestra e invece sicuramente andava con lui, poi approfittando della sua amicizia con il padrone del lido in cui lavorava d’estate sbucò la possibilità di appartarsi all’interno di una casetta in legno in cui d’inverno venivano ricoverati le sdrai. Fu proprio quando Barbara si recava a uno di questi incontri che decisi di seguirla pensando di sorprenderla e farle una scenata, ma accade un imprevisto che cambiò completamente la mia visione dei fatti. In effetti lei si recò al bagno dove lui l’aspettava, e io seguendola senza essere visto mi nascosi sopra le dune vicine alla casetta, dal mio nascondiglio potevo vedere attraverso le ampie vetrate della costruzione. Vidi il loro bacio appassionato appena si incontrarono e potevo già uscire allo scoperto dire che gli avevo visti, ma qualcosa mi trattenne dal farlo, la gelosia si era tramutata in eccitazione, volevo vedere se Barbara si sarebbe comportata diversamente da come si comportava con me e volevo anche vedere come lui l’avrebbe chiavata. Infatti non fecero passare molto tempo e si misero subito in azione, lui che e’ molto più alto di lei la sollevò praticamente di peso e gli cominciò a baciare le tettone da sopra la maglietta che lei indossava, poi la fece quasi cadere sul divano, gli sfilò la maglietta facendola rimanere col reggiseno....e già si intravedevano quelle grosse poppe mia croce e delizia. Ormai non mi sarei mosso dal mio nascondiglio per niente al mondo, avevo già un’erezione, e non aspettavo altro che continuassero, cosa che non si fece attendere; anche lei non stava con le mani in mano e aveva già sbottonato la camicia di lui e gli baciava il petto, poi si sfilò da sola i pantaloni e rimase con il reggiseno e il perizoma addosso.....lui la fece sdraiare completamente sul divano e gli tolse il perizoma iniziando a leccargli la fica, lei faceva lo sguardo che ben conoscevo.....dopo qualche minuto di leccata arrivò il momento cruciale di tutta la vicenda, Barbara sbottonò la patta dei pantaloni e con la mano fece uscire l’uccello di lui.............non avevo mai visto niente di simile, non mi stupisco adesso perché poi lei non volle più lasciarlo, era una cosa enorme, sarà stato sicuramente più lungo di venti centimetri, poi prese a segarlo con la sua a me nota abilità......era veramente grosso.......uno strano calore mi avvampò a quel punto non desiderai altro che vederglielo sparire dentro la fica.......mai avrei pensato cosa sarebbe successo di li a poco.......Barbara era già pronta in posizione con le gambe allargate pronta a ricevere quel cazzone per l’ennesima volta, ma quella volta, evidentemente la prima, lui aveva in mente qualcosa di diverso......vidi che gli disse qualcosa e lei si mise a ridere scuotendo la testa.......ma lui si fece serio e vidi chiaramente che gli fece segno di girarsi.....lei continuava a dirgli di no...ormai avevo capito che lui voleva mettergli quell’enorme mazza nel culo........non potei fare a meno di avvicinarmi rischiando di farmi vedere, ma non volevo perdermi quella scena. Così mi appiatii vicino a una finestra semi aperta dove potevo vedere quello che accadeva e sentire quello che si dicevano i due. Lui insisteva che non gli avrebbe fatto niente e che aveva la vasellina per lubrificargli il buco del culo, ma Barbara non voleva sentire ragioni......lui sembrò desistere e si avviò all’interno della casa uscendo dalla mia vista....Dopo pochi minuti tornò con una bottiglia di vino rosso e due bicchieri, Barbara scherzando gli disse che anche se la faceva ubriacare il culo non glielo avrebbe mai dato, non andò così. Cominciarono a parlare piano mentre lui furbamente chissà quali sdolcinature le diceva mentre continuava a versare vino a lei e ne beveva pochissimo lui, il risultato fu che Barbara bevve i tre quarti della bottiglia e indubbiamente era parecchio arzilla quando il vino finì. Ripresero a pomiciare lui gli succhiava i capezzoli mentre con uno dei suoi ditoni la masturbava....andarono avanti un bel po’, poi vidi che lui allungava una mano a un tavolino prendendo un tubo di vasellina, una volta aperto cominciò a spalmare la vasellina sulla fica di Barbara, potevo sentire il rumore del dito che mischiava la vasellina agli umori ormai abbondanti della vagina.......poi mi accorsi dal sussulto di lei che doveva aver iniziato a ungerli il buco del culo, ma dopo un breve attimo di esitazione Barbara prese a ridere e lui ne approfittò per farla girare mettendola a pecorina.....il più pensai era fatto, non mi sbagliavo, lui prese a mettere altra vasellina sopra il buco del culo iniziando anche a oliare il canale anale con un dito.......poi con l’altra mano cominciò a cospargersi il cazzo di vasellina,....era uno spettacolo a alta gradazione erotica, avevo il cazzo che scoppiava. Barbara continuava a ridacchiare......anche quando lui appoggiò la cappella sul buco del culo lei continuava a ridere dicendo che era un porco e che il culo non glielo avrebbe mai dato......lui adesso cominciava a fare dei movimenti rotatori ma sempre fuori dal buco e gli diceva anche che sapeva che io glielo avevo messo dentro perchè lei lo aveva raccontato a un’amica che poi glielo aveva raccontato a lui.......a quel punto Barbara si voltò e gli disse che lui ce lo aveva dieci volte più grosso di me, lui gli disse che era una troia cingendole i fianchi e aprendogli le chiappe con le manone........lei gli diceva che era la sua troia.......e io ormai mi accarezzavo il cazzo senza ritegno.........vidi che con una mano abboccava il cazzo al buco del culo iniziando a spingere, mia moglie disse no un paio di volte ma lui la teneva ben ferma spingendo ancora, evidentemente lei stava stringendo il buco e lui non riusciva a passare, lui le diceva di spingere fuori come per andare al gabinetto ma lei diceva che l’avrebbe ammazzata e assolutamente non lo voleva nel culo.........vidi lui fare una faccia strana mentre si aggiustava sopra di lei alzandosi un po’ come per prendere la rincorsa......Barbara sembrò girarsi per vedere quello che stava succedendo mentre nello stesso istante vidi i muscoli di lui irrigidirsi per poi balzare con tutto il suo corpo in avanti...........sentii il cazzone affondò per qualche centimetro, gli aveva spaccato il buco del culo.....Barbara urlò, il dolore doveva essere stato abbastanza forte, mentre lui iniziò a pompare, le smorfie di dolore si tramutarono ben presto in mugolii di piacere, il cazzone andava su e giù senza difficoltà anche grazie all’abbondante lubrificazione della vasellina. Dopo qualche minuto Barbara iniziava a inarcare la schiena come per impalarsi ancora di più semmai fosse possibile, aveva più di venti centimetri di cazzo che la stantuffava nel culo. Finalmente dopo alcuni interminabili minuti sentii il suo urlo gutturale mentre estraeva la fava che già schizzava lo sperma, erano proprio davanti a me e potevo vedere la dilatazione del buco, era impressionante, come erano impressionanti gli umori misti alla vasellina che fuoriuscivano dalla fica di Barbara. Indubbiamente aveva goduto e anch’io con loro, ero venuto copiosamente nei pantaloni......
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13 years ago
admin, 75
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Nel parcheggio di un ristorante
Mi chiamo Luca e, navigando in rete, mi sono imbattuto in siti che trattavano dell’esperienza cuckold. La cosa mi incuriosiva e, leggendo le storie di molte coppie, mi sono trovato ad eccitarmi. Mai però avrei pensato di…poi un giorno…. Quella sera si festeggiava la promozione di un collega, io e mia moglie arrivammo un po’ in ritardo dopo aver portato la bambina dai nonni, il parcheggio era tutto occupato per fortuna dall'altra parte della strada c'era un magazzino col cortile completamente vuoto. Mi attardai un attimo, il tempo di prendere il regalo e chiudere l'auto, mia moglie era sul ciglio della strada e si apprestava ad attraversare per raggiungere l'entrata del ristorante. Alcune auto in transito lampeggiavano, altre suonavano il clacson alla vista di mia moglie Lucia sul bordo della strada, mentre la raggiungevo mi chiedevo se per caso l'avessero scambiata per una da marciapiede o se erano solo approvazioni per la sua bellezza. Questo pensiero mi turbava e spesso riaffiorava durante la cena, era la prima volta che immaginavo mia moglie come una puttana. La serata trascorse in allegria, anche Lucia, che di solito è molto chiusa e riservata, si stava divertendo ed ascoltava con piacere le barzellette di fine serata, anche le più spinte. Devo dire che la cosa mi sorprese un po’ perché di solito si scandalizzava e preferiva argomenti più sobri. Fummo tra gli ultimi a lasciare il locale, l'abbracciai avviandoci verso l'auto, un grosso TIR la nascondeva alla nostra vista, passammo davanti al camion e mentre con una mano stavo azionando il telecomando per aprire l'auto, con l'altra accarezzai il culo di Lucia mentre le ficcavo la lingua in bocca. La sentii arrendevole come non mai, spingeva il suo pube contro di me e mi divorava la lingua, era da parecchio tempo che non la sentivo così passionale ed eccitata. Quasi quasi provo a scoparla qua - pensai - chissà se ci sta? non abbiamo mai fatto nulla di così trasgressivo e il solo pensiero mi aveva procurato una forte erezione. Improvvisamente sentimmo una voce - eh, beato lei che ha una donna così bella con la quale passare la notte -dal finestrino del TIR sporgeva la testa rasata di un uomo di circa 50 anni, barba incolta e due occhietti vispi che scrutavano Lucia dalla testa ai piedi. Dall’accento mi sembrava essere un siciliano. Mi risultò subito simpatico, così risposi - eh sì, sono proprio fortunato ad avere una moglie così carina; lei viaggia solo? - no! ho un collega che ora sta dormendo, dobbiamo affrontare un lungo viaggio, e nonostante sia giovane e carino, non c'è certo paragone con la sua signora - Intanto mi ero appoggiato con la schiena all'auto, avevo tirato Lucia contro al mio ventre rivolta verso il camionista ed avevo iniziato a strofinarle il cazzo duro contro il culo - le piace tanto mia moglie? - - sì è bellissima - ha visto che bel seno? scommetto che le piacerebbe vederlo nudo - non so cosa mi abbia preso ma ormai l'avevo detto ed ero eccitatissimo; passai le mani sulle grosse poppe ed iniziai a massaggiarle - ma cosa fai? sei matto. dai, andiamo a casa - mi sussurrò piano Lucia, a mia volta le risposi leccandole un orecchio - lasciami fare solo per un po’, senti come sono eccitato... dai, facciamogli vedere qualcosa. Hai sentito, poveraccio, deve affrontare un lungo viaggio -Mia moglie abbandonò la testa sulla mia spalla e lasciò che le sbottonassi la camicetta, l'uomo strabuzzò gli occhi alla vista di cotanta merce, il reggiseno copriva a malapena i capezzoli - allora come le sembra? - - magnifico, stupendo è proprio come piace a me. Salvo, vieni un po’ a vedere che tette - dopo un po’ apparve la testa riccioluta del suo collega, nella notte risaltavano i suoi occhi ed i suoi denti bianchi, era un ragazzo molto scuro di pelle, forse siciliano anche lui, sui 30 anni. Ormai avevo aperto tutta la camicetta e continuavo a palparla attraverso il reggiseno, Lucia non parlava, si lasciava fare, i due mi pregavano di mostrarla ancor di più, così abbassai le coppe mettendo a nudo il seno stupendo. I capezzoli erano duri tra le mie dita, a Lucia piace farseli martoriare dolcemente, infatti dopo un po’ iniziò a strofinare il culo contro il mio cazzo durissimo, allora pensai di approfittarne ed iniziai a far salire la gonna lentamente, i maschi non parlavano, seguivano attentamente la mia mano che scopriva le cosce sempre più su. Ormai la gonna era arrotolata in vita i due potevano vedere le mutandine di seta trasparenti coperte solo della mia mano che massaggiava la fica attraverso la sottile stoffa - allora come vi sembra la mia signora? - - gran bel pezzo di fica - commentò l'italiano - ora vi mostro anche il culo; così dicendo la feci girare contro l'auto sollevandole la gonna oltre le chiappe - sei un porco, non dovresti mostrarmi così - non oppose una gran resistenza e lasciò che le spostassi le mutandine e le scoprissi il culo - lasciati guardare, non vedi che ti stanno mangiando con gli occhi, quelli stanotte si fanno una sega e sborrano pensando a te. Apri un po’ le gambe, ti voglio infilare un dito nella fica -per un po’ ha tenuto le cosce chiuse poi non ha resistito e si è aperta, era fradicia, in poco tempo i suoi umori hanno impiastricciato le mie dita. Mia moglie era eccitatissima, era tanto eccitata che forse quella sera avrebbe accettato di farsi scopare da qualcun'altro, non ci pensai due volte e provai ad andare oltre anche se sapevo che il gioco poteva essere rischioso. Vi andrebbe di venire a toccare, se promettete di fare i bravi ve la faccio palpare - - ma sei cretino - mi sussurrò Lucia - non voglio che altri mi tocchino - ormai era tardi, i due erano lì di fronte, in un attimo si trovò quattro mani sui seni che la palpavano e le strizzavano i capezzoli, cerco di protestare ma invano, adesso sentiva le mani dappertutto, sul culo, tra le cosce e da come si muoveva direi che le piaceva. Intanto io mi ero appoggiato alla cabina del camion e mi godevo la scena; il ragazzo aveva in bocca un capezzolo e succhiava e slinguava, mentre l'altro cercava la bocca di mia moglie che non tardò a trovare aperta e disponibile, ormai potevano fare di lei quello che volevano. Quando misero a nudo i loro cazzi rimanemmo allibiti sia io che Lucia, Gianni, l'italiano aveva un affare sui 20 cm che paragonato ai miei 15 era già enorme, ma quello di Salvo, credo superasse i 23, 24 cm. Appena glieli avevano messi in mano lei li aveva mollati come se bruciassero poi li aveva ripresi e li accarezzava delicatamente con gli occhi pieni di stupore. Adesso più che eccitato ero preoccupato, la situazione mi stava sfuggendo di mano, all'inizio era un gioco per eccitarci ma adesso la cosa si faceva seria e poi Lucia non era abituata a simili calibri, temevo le facessero male. Così decisi di intervenire chiedendo a mia moglie se voleva rincasare, per tutta risposta impugnò le due verghe ed iniziò a menarle con vigore - adesso non ho voglia di andare a casa e poi questi signori devono affrontare un lungo viaggio e hanno il diritto di divertirsi un po’ - detto questo, l'ho vista abbassarsi lentamente fino ad arrivare all'altezza dei cazzi in tiro . per una buona mezz'ora è rimasta inginocchiata lavorando di bocca e di lingua, i due appoggiati all'auto coi pantaloni abbassati la lasciavano fare. Più volte l'ho vista cercare di ingoiarne il più possibile, il bianco riusciva a prenderlo quasi tutto, ma il ragazzo non entrava oltre la metà. Stanchi di farsi sbocchinare l'hanno fatta appoggiare al cofano della macchina, le hanno tolto le mutandine e a turno hanno iniziato a fotterla. Il primo è stato Gianni che lentamente dopo avere appoggiato la cappella alle grandi labbra l'ha presa per i fianchi spingendo dentro i suoi 20 cm poi ha iniziato chiavare - sì cosi dai spingi più forte dai scopami,che bello - di fronte a quella scena non potei resistere oltre, tirai fuori il cazzo che ormai mi faceva un male cane ed iniziai a masturbarmi lentamente, anche Salvo si massaggiava per essere pronto non appena Gianni avesse liberato il posto, il che avvenne di li a poco - vieni Salvo, prendi il mio posto prima che sta troia mi faccia sborrare - il ragazzo si avvicinò, strofinò il cappellone lungo il solco delle chiappe e sul pelo della fica poi iniziò a spingerlo dentro, la fica si dilatava all'inverosimile, al limite della lacerazione - fai piano Salvo, è troppo grosso... piano, ecco così sei bravo no... si... ancora un po’... piano, dai spingi, ancora, si tutto, dammelo tutto oh Salvo mi spacchi in due, lo sento, lo sento tutto dentro. chiavami Salvo, chiavami a lungo - anche il ragazzo la prese per i fianchi mentre affondava nella fica bagnata. Gianni si avvicinò al suo viso col cazzo duro iniziando a scoparla in bocca, andarono avanti a fotterla così per parecchio tempo, uno in fica e l'altro in bocca, poi si sfilarono contemporaneamente, la fecero inginocchiare davanti a loro e a turno le mettevano il cazzo in bocca - succhia puttana, succhia che ti sborriamo in gola - mi avvicinai per vedere meglio proprio mentre Salvo stava per scaricarsi. Vidi la sborra colare dalla bocca di Lucia e finire sul seno, sulla camicetta, sulla gonna ancora arrotolata in vita, sulle cosce... quanta ne colava. Ma quanta sborra le stava schizzando in bocca quel ragazzo? quando sfilò il cazzo pensavo si fosse svuotato invece un getto copioso le inondò il viso ed altri meno potenti le finirono sulle tette e sui vestiti. Mentre Salvo finiva di sborrare Gianni iniziava, anche lui le inondò la bocca il viso e le tette, poi tutti e due esausti si sono abbandonati contro la macchina mentre mia moglie si alzava spalmandosi la crema che aveva sul viso. In quel momento mi sborrai in mano rantolando, Lucia mi guardava mentre si puliva le mani con la lingua poi baciò a turno i suoi amanti. Questi ripresero a palparla infilandogli le dita e la lingua in ogni buco e quando le proposero di salire con loro in cabina per farsi una bella scopata sul lettino di bordo lei acconsenti e li seguì. Raccolse le mutandine da terra e allungandomele mi disse - tu aspetta in auto, quando ho finito ti raggiungo: se non ci sei tu sicuramente si sentiranno più liberi di farmi di tutto. Ho voglia di farre proprio la loro puttana. Semmai poi ti racconto e ti farai una sega, da cornuto che sei diventato, e ti sborrerai in mano! Lo sportello si richiuse ed io mi ritrovai solo in macchina ad aspettare che mia moglie finisse di scopare con due sconosciuti, mi pareva di sognare, se penso che fino a poche ore fa eravamo una coppia che viveva nella più assoluta normalità. Ormai era passata più di un'ora e Lucia era sempre sul camion, non potevo vedere quello che facevano, ma attraverso i finestrini aperti sentivo benissimo i loro sospiri e i gridolini di piacere di mia moglie, la sentivo mentre incitava i maschi a fotterla più forte, a volte la sentivo gridare forte dal piacere. Ben presto mi ritrovai col cazzo in mano a masturbarmi mentre la immaginavo ora a gambe spalancate a farsi trapanare da Salvo, ora a cavalcare Gianni fino all'orgasmo, sborrai così quasi all'improvviso imbrattando il cruscotto ed il volante. Finalmente dopo oltre due ore la portiera del TIR si aprì, Lucia scese aggiustandosi la gonna con una mano e tenendo chiusa la camicetta con l'altra, mi sembrava distrutta, tanto che i suoi passi erano molto incerti. Salì al mio fianco, poggio la schiena alla portiera, aprì le gambe, la fica era ancora spalancata, i peli sommersi dalla sborra appena ricevuta. Mi prese una mano, mi tirò a se- leccami dai, pulisci tutto. dai metti dentro la lingua, sentirai quanta sborra mi hanno dato - mi sono abbassato e come un cagnolino ho passato la lingua tra i peli irrorati e dentro la fica ancora grondante di sborra calda. Poi mi ha tirato la faccia tra i seni dove c'era un bel po’ di sborra che aveva imprigionato con la stoffa della camicetta, ho bevuto tutto prima di tornare alla fica - cornuto, bevi la sborra dei miei amanti, sapessi come mi hanno fatto godere. Lecca ancora, pulisci bene. Sai che mi hanno inculata. Mi hanno inculata tutti e due - mi sono alzato per guardarla, lei mi ha preso la faccia tra le mani - sì, mi sono fatta inculare come una troia, li ho presi anche insieme, uno in fica e l'altro in culo. Dai finisci di pulire che poi torniamo a casa, sono stanca, ho sonno - Alle quattro del mattino eravamo a casa, una furtiva doccia poi a letto. Aveva tutto indolenzito e non voleva farsi penetrare e così, mentre mi raccontava i dettagli, mi disse che dovevo segarmi da solo e, per quella sera, non aveva voglia di avere in bocca lo schizzetto di un marito mini dotato e cornuto. Rifacemmo L'amore dopo alcuni giorni durante i quali non parlammo mai dell'accaduto, ero steso sul letto, Lucia mi stava cavalcando - non ti sento, spingi sù, dai, di più, e non sborrare subito come fai di solito cornuto, lo sai vero che sei un gran cornuto. Hai visto che bei cazzoni mi sono presa l'altra sera. Ho voglia di prenderli ancora, mi hanno dato i loro cellulari, credo che presto li chiamerò e tu mi porterai da loro. Mi hanno promesso che inviteranno anche un altro loro amico 45enne ancora più dotato di Salvo. Sborrai dopo due minuti a sentirla parlare così. Ci siamo incontrati altre due volte con Gianni e Salvo. In entrambe le occasioni c’erano anche altri 2 autisti su di un altro camion. Vollero che li raggiungessimo per le 21, in modo da potermela restituire verso le 3, dopo che tutti e 4 se la fossero goduta a dovere. Poi hanno cambiato linea. Adesso devo cercare qualcun'altro che faccia godere mia moglie.
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13 years ago
admin, 75
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Mini vacanza trav ii
Era stata una bella serata. Avevo proprio goduto. E poi mi ero sentita una femmina eccitante. Anche il mio partner aveva goduto e gli era piaciuto. Prima di uscire mi aveva chiesto se volevo andare a bere con lui e se mi faceva piacere rivederci l'indomani. L'ho baciato e accarezzato prima di lascirlo andare via da solo ma ero stanca e avevo voglia di rilassarmi. Mi sono cambiata, lavata, incremata di nuovo tutta e preparata per la notte. Ho lasciato un pò di trucco e messo una sottoveste nera sopra il ginocchio con mutandine coordinate nere di pizzo trasparente. Mi sono guardata allo specchio e mi sono sentita proprio figa. Era un sacco di tempo che non riuscivo ad avere così tanto tempo per me! Questa vacanza ci voleva proprio! Vado a letto ancora tutta eccitata per la bella serata in compagnia del ragazzo francese, ma più pensavo alla serata e più mi eccitavo. Cominciava a venirmi ancora voglia e cominciavo a pentirmi di averlo fatto andare via. Penso:"Quasi quasi lo richiamo...ma forse è già a casa... peccato.... magari gli mando un messaggio....". Provo e intanto che sto scrivendo vado sul terrazzo del cortile interno. Sarà l'una e la mia è l'unica luce accesa. Guardo nel cortile e vedo il solito portinaio che mi sta guardando. Quello che appena arrivata non mi ha considerata e poi solo perchè sculettavo mi avrebbe sbranata. Mi ritiro un pò per nascondermi... sono in sottoveste! Poi penso che lui ha la voglia e l'eccitazione di chi ha la certezza che il ragazzo francese l'ha fatto sotto il suo naso. Allora mi sposto sulla sdraio e, lasciando la luce accesa all'interno, comincio ad accarezzarmi le gambe e muoverndomi lentamente con il corpo scopro le cosce. Sapevo di non essere proprio ben visibile, ma volevo ecciatarmi toccandomi piano piano per godere in solitaria sapendo di essere guardata. In effeti il porco mi stava guardando.... chiudo gli occhi e metto la testa indietro... faccio salire la mano sotto le mutandine e comincio ad accarezzarmi lentamente... sono tutta eccitata e bagnata! Mi accarezzo tutta e penso ad occhi chiusi al ragazzo francese... che bello! Toc, toc.... toc toc di nuovo. Qualcuno bussa alla porta; proprio sul più bello! Mi alzo e vado a vedere dallo spioncino. E' un signore elegante sulla sessantina. Capisce che sono dietro la porta e in francese mi dice che era sul terrazzo di fronte e che gli sembrava che non stessi bene. "tutto a posto grazie" dico. e lui allora:" Ah, ma è italiana... anche io...comunque se c'è qualcosa che posso fare per lei?...." Apro la porta leggermente e lo ringrazio. Lui mi guarda intensamente dallo spazio che ho lasciato aperto. "Bastardo vuoi scoparmi altro che gentilezza" penso. E lui "Come si chiama?" io " Daniela", lui "Complimenti Daniela è proprio una bella donna". lo guardo: è proprio un bell'uomo. Alto, occhi azzurri e brizzolato con un po di pancia. Istintivamente apro di più la porta, un attimo solo e lui entra. Io lo lascio fare. Il complimenti mi fregano sempre! Chiude la porta e si avvicina, mi accarezzza il corpo, le gambe, il viso. Non dico nulla, lo lascio fare. Si avvicina e mi bacia. Un bacio passionale. Ho ancora addosso gli umori di poco prima. Mi sto eccitando mentre lui continua a baciarmi come se mi conoscesse da sempre. Lo sento eccitato attaccato al mio corpo. E' duro e me lo fa sentire premendo il suo cazzo su di me. Lo voglio! Gli sbottono i pantaloni e infilo dentro la mano. Comincio a segarlo e intanto gli sussurro all'orecchio "ti piace? continuo?" e gli infilo la lingua dentro. Mugola.... si eccita...."Si amore continua, toccami tutto". Mi abbasso e comincio a leccarlo.... mi piace da morire.... glielo prendo in bocca e inizio a spompinarlo per bene. " amore sei stupenda... sei una donna fantastica". Questo sa come farmi bagnare! Quelle parole mi eccitano da morire. Mi sento sua. Adesso lo voglio tutto per me! Mi alzo, gli prendo la mano e mi giro... voglio che mi accarezzi il sedere. Comincia ad accarezzarmi e io piano piano mi sposto verso il divano.... mi piego in avanti. Lui mi accarezza e mi dice " adesso voglio leccarti io amore" e mi sposta le mutandine e comincia a leccarmi il buchino. Vado in estasi. "mmmm ....continua ti prego.... mi piace da morire!". Sento tutto il rumore della sua saliva quando la lingua va dentro e fuori. La lingua si insinua dentro sino in fondo. Sono aperta e bagnata! "adesso devi farmi tua" dico. Lui mi gira, mi bacia. " Ti voglio vedere mentre ti prendo"... Mi tira su le gambe, sposta la mutandina, mi cerca il buchino, si aggiusta la cappella e comincia a spingere delicatammente. " Amore ti faccio male?".... "Un po-rispondo- ma ti voglio... fai piano... ti voglio tutto". Lui capisce e spinge con gentilezzza. Piano piano godo e comincio a seguire il suo ritmo tranquillo con gridolini e incitamenti. Mi sta facendo venire senza che mi sia toccata. "godo amore godo! vengo, mi stai facendo venire come una liceale!" mi bagno tutta nelle mutandine. Lui mi stringe e mi bacia..Continua a muoversi dentro di me. Poi lo sento gonfiarsi dentro... esce di scatto e mi spruzza sulla pancia e sulla sottoveste. Ululando "Daniela godoooooo!" Lo stingo a me. Mi piace. Lo sento vicino. Mi bacia di nuovo e mi dice piano all'orecchio: "amore sono uscito perchè avevo paura di metterti incinta".... Io per poco non vengo di nuovo! Mi ha fatto godere da morire e mi ha fatto sentire donna anche dentro! Rimaniamo così per un po, poi si alza e mi dice " scusami ma adesso devo tornare a casa da mia moglie; spero che stia dormendo. Quando ti ho vista sul terrazzo ho avuto una voglia tremenda di fare l'amore con te. Allora sono sceso. Non mi era mai capitato" Ci siamo scambiati i telefoni. " Ti voglio ancora" glio ho detto e lui di rimando "Anch'io, se vuoi sarai la mia amante". Mi sono bagnata di nuovo!
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13 years ago
Daniela1Do,
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Last visit: 3 years ago
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Settimana da trav con gentil uomo. arrivo a casa s
Non fu facile decidere sul serio di andare a stare a casa sua. Tutta la notte la passai a pensare che forse non era il caso ma alla fine l’idea di essere en femme per una settimana e per di più a casa di un belle gentilissimo uomo ebbe la meglio. Cosi il giorno seguente disdico l’hotel e al rientro dal lavoro prendo un taxi per arrivare al suo indirizzo. Durante il tragitto gli mando un sms chiedendo cosa desiderasse per cena. facendogli cosi intendere ch emi avrebbe trovata li. Poco dopo la sua risposta, scriveva di far trovare la tavola pronta che avrebbe portato lui degli ottimi stuzzichini. Wow che bella casa mi tremano le gambe è la prima volta che mi succede una cosa del genere. Una volta li capisco che quella non è la sua vera abitazione ma un appartamento nel palazzo dove vive e dove ha il suo studio,poco importa l’importante e stare una settimana con lui da vera femmina. Mi guardo in torno e decido subito di mettermi in tiro per lui, bagno caldo qualche colpetto di depilazione anche se ero già bella liscia. Indosso un vestitino sul violetto con degli stass argento tessuto leggero che scende stretto sui fianche. Faccio fatica a contenere l’eccitazione, sotto ovviamente metto delle calze velatissime e il reggicalze ch e uso solo in momenti speciali. E come scarpe classico decolté con fibia alla caviglia colo argento come gli strass, insomma una bella figa! Ad ora di cena mi squilla il cel era lui , io avevo preparato l a tavola ed ero sul divano a godermi l amia femminilità. Ecco che arriva si apre la porta, vi giuro il cuore andava a mille. Lui mi saluta mi dice ciao amore come va ho portato un po’ di stuzzichini per cena… Ci mettiamo atavola a parlaimo della sua giornata lavorativa… Poi ci mettiamo sul divano comodi … e come se neinte fosse iniziamo a pomiciare mmm sono eccitata da matti. Mi sento bagnata e vogliosa, lui si accorge delle mia eccitazione e continua a baciarmi il collo e leccarmi Sento l esue mani sulle mie cosce sotto il vestiti ,adoro essere accarezzata sotto le gonna, sono sotto di lui con le mie gamba intrno alla sua schiena ..mi toglie via il perizoma guardandomi fissa negli occhi il mio cazzo svetta pulsante sotto l agonna…dopo si sposglia e durissimo ,iniziao a segarlo e baciargli la cappella. Poi prendo anche il mio cazzo e lo metto di fianco al suo e inizio un segone cazzo su cazzo… gli paici mi dice che sono la sua TROIETTA. Poi si mette in piedi e dirige la mia bocca sulla sua asta ormai vibrante e dura la prendo tutt a in bocca facendola sparire. Io sono ancora tutta vestita, mi ha solo tolto il perizoma ma sono acora vestita e ville che resti cosi…salgo e scendo sull’asta con le labbra gli stringo la cappella facendolo ululare dal paicere. Ora mi dice di girarmi sono a pecara sul divano con il vestito tirato sulla schiena …mmm inizia a leccarmi il culetto wow,che goduria …sono aperta e bagnata …e mi mette dentro un dito scopandomi il buchino ..si mi piace….. si avvicina al mio oprecchio e mi dice”doamni comepro un giochino per il tuo culetto”…mmm l’idea mi fa quasi venitre..contia a scoparmi cosi gli dico dai mi paice…lo vedo in uno specchio che mentee mi scopa col dito con la’ltra mano si sta segando…..si adforo un uomo pazzo di me… Mi dice di segarmi lo faccio e dopo qualche colpo vengo tipo un lago….il suo dito mi ha fatto godere anche di culo…mmmm Al qual punto e solo allora mi togli e il vestito mi f inginocchiare daavantoi a lui dicendomi ch evuole venire sul mio seno ….siii si sega con forza dicendomi che sono splendida e troia fino ad inondarmi il seno di sperma caldo… Ci riprendiamo un attimo e finiamo di mangiare il gelato…..ma io non vedo l’ora che arrivi domani epr ricevere il regalino… Alora lascite anch equi qualche commento cosi poi vi racconto il seguito
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 18 hours ago -
Il vicino di casa
Avevo 22 anni eravamo entrambi sposati e lui mi stava dietro da un pezzo. Abitare in un palazzo ha i suoi difetti, ma ha anche i suoi pregi, con la scusa di darmi passaggi a volte mi faceva complimenti e mi chiedeva di andare a casa sua quando sua moglie era al lavoro. Diceva che la moglie era troppo gelosa, ma forse si aspettava una mia reazione, che invece non arrivava anche se io ero sempre di più attratta da quell’uomo. Quando salivo in macchina con lui cercavo di capire se era eccitato come me, il rigonfiamento dei pantaloni non lasciava dubbi. Io mi divertivo a provocarlo sperando “involontariamente” di finirci a letto, volevo quell’uomo! Un giorno accettai di prendere un caffè da lui. Ci andai con l'intenzione di stuzzicarlo, ma già sapevo che cosa poi sarebbe potuto succedere. Mi fece accomodare con voce già eccitatissima, colsi l’occasione e mi sedetti sulla poltrona di fronte alla sua accavallando le gambe fingendo di non notare il suo sguardo che sbirciava sotto la mia gonna. Quando Lui portò il caffè in salotto sedendosi sulla poltrona vicino a me la mia camicetta iniziò a sbottonarsi, quasi da sola…ero già bagnata! Facevamo finta di parlare del più e del meno, ma la situazione diventava sempre più insostenibile, come in un film porno, rispondevo ai suoi sguardi insistenti accarezzandomi con noncuranza la gamba, salendo piano piano. Lui deglutì e si passò la lingua sulle labbra, poi fece il gesto di asciugarsi il sudore dalla nuca. Una vera tortura anche per me che mi sentivo eccitata quanto lui. Si alzò e portò via le tazze vuote e io mi offrii di dargli una mano a sciacquarle. Il clima era rovente e bastava oramai solo la scintilla per innescare l’incendio…di sesso!!!! Sentivo il calore del suo corpo a contatto con il mio, il suo respiro era molto intenso. Stavo appoggiata al lavello quando lui mi si posizionò dietro e mi sussurrò nell'orecchio che aveva una gran voglia di baciarmi e di scusarlo per quella esternazione. Gli risposi semplicemente : - Fallo. Un bacio non ha mai ucciso nessuno. Mi voltai, chiusi gli occhi e lui mi sfiorò il mento, poi mi abbracciò delicatamente e mi baciò piano. Mi sentii sciogliere e risposi al suo bacio. Lui divenne sempre più deciso e io cominciai a sospirare pregandolo di non smettere. Le nostre lingue si incrociarono ero completamente rapita, un raptus di sesso mi pervase. Le mie mani si fecero strada e gli sbottonai i jeans per cercare il suo cazzo, lo volevo sentire pulsare. In breve lui mi trascinò ancora sul divano dove tra una carezza e l'altra mi spogliò e mi baciò ovunque, alternando i baci e piccoli morsi. Mi sentivo impazzire, lo volveo vedere nudo, il mio vicino di casa che ora mi stava scopando. Poi con le mani arrivò alla mia Pussy e cominciò a stimolarmi sino a che piano piano non aprii le cosce offrendomi a lui. Lui si affaccio tra le mie gambe e mi scostò il perizoma, oramai fradicio, leccandomi come piace a me. Affondando la sua lingua in mezzo alle mie umide labbra e titillando il clitoride che diventava sempre più esigente. Sono venuta con un fiume di umori nella sua faccia, era bravissimo con la lingua. Facemmo sesso sul divano ansimando e graffiandoci come due animali selvaggi. Quando mi prese a pecorina stavo gridando dal piacere, gli chiesi di sculacciarmi. Lui mi prese con forza per i fianchi, mi tirò su il culetto e me lo ficcò dentro. Urlai dal piacere, quando poi iniziò a sculacciarmi più forte ad ogni suo colpo deciso e venni di nuovo come un fiume in piena quando iniziò ad inarcare ancora di più la mia schiena tirandomi i capelli. Fantasticamente selvaggio!! Il 69 poi fu splendidamente gustoso, gustavo quel suo maestoso uccello che avevo così tanto fantasticato. Lo lubrificai ancora molto con la mia bocca, aveva un sapore intenso e buonissimo. Lo sentivo pompare sempre di più tra le mie fauci, alternando risucchi, leccate e morsi sulla cappella rosso-fuoco. Quando eruttò quel buonissimo vulcano ne volli bere tutto il suo seme ma era troppo anche per me. Dovevo averlo eccitato tantissimo, quello che non sono riuscita a bere l’ho sparso sulle mie tette. Sembravo una pornostar e mi piaceva da matti quella sensazione Dopo quella volta ce ne furono molte altre. Quando la sua antipatica mogliettina non c’era e mio marito era fuori per lavoro ci incontravamo per delle scopate favolose, poi sudatissimi completavamo i nostri incontri di sesso a pecora sotto la doccia. Ci vedevamo nei posti più impensati, alle ore più improbabili. Quando andavo a trovarlo in ufficio ci chiudevamo dentro e mi scopava sulla sua scrivania. A volte lo chiamava la moglie quando c’ero anche io che gli stavo facendo un pompino. Era troppo eccitante sentirlo venire nella mia bocca mentre stava parlando con la moglie. Con lui imparai molte cose, mi regalava dei giochini erotici che provavamo insieme, la nostra fantasia era sconfinata. Fu lui il primo a cui diedi il permesso di violare il mio paradiso proibito. Quella volta ve la racconterò nel prossimo racconto , quel giorno ero così eccitata che quando mi chiamò Piccola Troia andavo in estasi. Dopo un anno lui e la moglie cambiarono città e non ci contattammo più. [email protected]
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13 years ago
amantesardo, 36
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Il nostro migliore amico
Stavamo tornando da un matrimonio, quando con mia moglie decidemmo di passare da loro per salutarli e magari bere un caffè assieme. Faceva molto caldo, era il mese di luglio, mia moglie era vestita con un bel completino fucsia che el donava moltissimo, era molto eccitante e sexi. Io invece il classico vestito, ed ero sudatissimo per il caldo. Arrivati a casa dei nostri amici, suonammo il campanello e ci venne ad aprire Carlo, il nostro amico un pò accaldato (forse sicuramente aveva scopato con Angela la nostra amica), ci invito subito ad entrare guardando con un certo ammiccamento mia moglie, squadrandola da capo ai piedi, e facendogli complimenti a non finire, visto che mia moglie veste sempre in jeans, era rimasto di stucco nel vederla così. Ci accomodammo sul divano, mentre sua moglie andava a preparare un bel caffè, vidi Carlo che non toglieva gli occhi dalle gambe di mia moglie, la scrutava in tutta la sua bellezza, gli si era raddrizzata la sua mazza che si intravvedeva da sopa il pantaloncino. Beuvto il caffè, con Carlo andammo a fumare una sigaretta nel giardino, mentre mia moglie parlava con sua moglie, Carlo mi fece notare che si intravvedeva lo slip di mio moglie, e che le avrebbe fatto piacere di farsi una scopata con Lei. Pensai subito al suo modo di dire le cose, tanto per dirle, ma invece nel suo sguardo trasparriva la voglia di scoparla. Dissi se ne sei capace fallo, io mi scopo tua moglie. Nel frattempo mia moglie si alzò dal divano ed andò nel bagno per fare la pipì, senza accorgersene che noi nel giardino, vedevamo il bagno in quanto la finestrella del bagno era posta nel giardino, ci vedemmo tutto lo spettacolo mentre mia moglie faceva la pipì, ci eccitammo che non ti dico, ci sembrava di scoppiare. Mia moglie tornò sul divano mentre Carlo disse che se ci volevamo fare una doccia per rinfrescarci lo potevamo fare in qualsiasi momento. Mia moglie sudatissima non se lo fece dire una seconda volta che subito accettò. Carlo appena mia moglie andò in bagno la segui. Si spoglio ed andò nella doccia, posta adiacente al bagno, mentre Carlo andò nel bagno per fare la pipì ma visto lo slip di mia moglie che era per terra lo prese lo odorò e lo avvolse vicino alla sua verga per farsi una gran sega. Io non mi persi per niente lo spettacolo, lo slip nero piccolissimo di mia moglie era avvolto attorno alla grossa cappella di Carlo, e dopo un paio di minuti, lo vedevo arrivare in un getto di sperma mai visto, lo slip si gonfiava alla pressione dello sperma e da nero era diventato bianco piena di sborra. Nel frattempo mia moglie aveva finito di lavarsi e stava uscendo dalla doccia, ma Carlo con un gesto fulmineo lasciò cadere lo slip ancora pieno di sborra e uscì di fretta per non farsi vedere. La mia signora, si asciugo tutta e cercava di riprendere i suoi vestiti compresi gli slip (almeno lo slip non l'avrebbe indossato, ne avrebbe fatto a meno) ma preso lo slip notò che era tutto pieno di sperma, con grazia lo odorò e con le mani fradice di umori maschili si incominciò a fare un ditalino, arrivando per più di due volte di seguito e ansimando come una troia continuò per un bel pò. Stanca degli amplessi avuti uscì e mi chiese di fare rientro a casa, perchè aveva voglia di scopare ancora. Scusate la forma ma sono eccitatissimo.
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13 years ago
newcoppia2007,
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Cena a 4 mani
L’avevo finalmente invitata a cena, dopo insistenti ed intriganti giochi e provocanti situazioni avevamo finalmente deciso di incontrarci. Era tutti ancora da cucinare, il vino bianco era in frigo, gli ingredienti fremevano quanto me di rendersi utili alla causa. Dopo il classico quarto d’ora accademico di ritardo suonò il citofono…era lei!!! Gonna in pelle nera sopra il ginocchio, con calze autoreggenti in leggera evidenza, camicia scura sbottonata con una scollatissima maglietta sotto,un trucco accentuato ma sensualissimo e i capelli raccolti in due codette che davano alla mia sexy compagnia un aria giovanile (a dispetto dei suoi 38 anni) e sbarazzina, ma che facevano crescere il desiderio di averla. Appena entrata mi stampò un bacio sulle labbra di quelli che tolgono il fiato…era un ottimo aperitivo! Tutto era organizzato nei minimi particolari, con due sprizz freschi ci rilassammo e ci preparammo ad un inteso e caldo pomeriggio… Durante l’aperitivo approfondimmo la conoscenza delle nostre lingue che si intrecciavano bagnatissime, mentre le nostre mani cercavano di esplorare da sopra i vestiti le linee dei nostri corpi. Quando le mie labbra si spostarono sul suo collo e dietro le orecchie la reazione fu immediata, come una scarica elettrica. Un gemito fortissimo sembrò quasi liberarla dagli ultimi freni rimasti ed cercò con avidità di togliermi i pantaloni. Io nel frattempo gli sfilai la camicetta sbottonandola lentamente mentre continuavo a baciarla. Nell’agitazione del momento la gonna era completamente risalita lasciando scoperte le sue gambe profumatissime coperte dalle sole autoreggenti che invitavano quasi ad una più accurata esplorazione…Ma il mio sguardo fu totalmente rapito dal suo seno, fonte di desiderio, e così gli sfilai la maglietta mentre lei con un movimento all’unisono mi sfilò i pantaloni. La terza misura che si sporgeva dal reggiseno in pizzo bianco a balconcino mi metteva in ansia e tanta fu l’adrenalina in circolo che mi sembrò di impazzire. Non so come ma eravamo già in posizione 69 godendo come ricci e dai miei boxer si notava inequivocabilmente il mio gradimento per come si stesse mettendo la serata… Lei aveva il posto in prima fila sul gonfiore dei boxer e me li tolse in un nanosecondo. Quasi sorpresa fece un sorrisino malizioso per esaltare il mio godimento e non perse tempo ad assaggiare il frutto del piacere. Io feci altrettanto accarezzando quei capezzoli turgidi, piccoli e dritti puntati verso di me che si ingrossavano quasi fino a scoppiare. Li assaggiai lentamente facendo scorrere la punta della lingua sull’aureola lentamente, lei ingorda più che mai stava lavorando la mia punta con fare sopraffino, io volli restituirle il piacere affondando la mia bocca sulle sue tette titillando le punte dei capezzoli con la lingua… Versai l’aperitivo sul suo seno, poi le riempii di spumante l’ombelico e lo bevvi tutto poi feci altrettanto in mezzo alle sue gambe…dove la sua michetta pulsava grondante. Versai più volte lo spumante sul suo clitoride…lei mugolando e venne a ripetizione sotto i miei colpi di lingua che le avevano esplorato anche l’altro buchetto accessibile a pochissimi.. ed io godevo. La sua fellatio era da film porno….una straordinaria esperienza…dopo quasi mezz’ora di 69 venni copiosamente nella sua faccia…lei non aspettava altro, aveva sete di me, come io di lei. Dopo questo primo round ci spostammo in cucina per preparare il pranzo. Avevo preparato farfalline alla vodka e caviale… Durante la preparazione chiacchierammo e ogni tanto interrompemmo la preparazione con baci, palamenti, leccatine. Io le scostavo la scollatura e leccarle i capezzoli mettendoci sopra un pò di caviale per insaporirli mentre lei me lo tirava fuori e me lo prendeva in bocca, con la bocca piena di vodka! Beh…ci ritrovammo sul tavolo di cucina con le sue gambe aperte ed io che con un gambo di sedano in mano lo intingevo nelle sue grandi e piccole labbra fradice e grondanti e poi lo mangiavamo insieme(un morso a testa, che buon sapore che aveva quel sedano…) mischiato con un po’ di maionese che spalmai anche nel suo buchetto dove affondai il mio uccello alla maionese. Dopo fu il mio turno, mi misi nudo sul tavolo e Silvia prese dei pomodori li spremette sul mio bacino e poi leccò tutto scendendo sino al mio uccello svettante e sugoso che sapeva di pomodoro, dei suoi umori e di maionese, lo divorò con una voracità famelica, quasi posseduta dall’istinto della dea della lusssuria. Poi la stesi ancora sul tavolo e misi le sue gambe sulle mie spalle e la montavo in attesa che l’acqua della pasta andasse in ebollizione, insomma partecipavamo a riscaldare l’ambiente. Poi la misi a pecora per qualche minuto e le nostre urla di goduria erano sempre più intercalate da frasi porche. La vodka aveva tirato fuori tutta la “maialaggine” che c’era in noi. La pasta era pronta…dovemmo interrompere, ma dopo averla condita ci spostammo a letto per la terza parte del pomeriggio di sesso. Il letto era un tavolo imbandito, con i piatti di pasta alla vodka e caviale (quelli rimasti dalla nostra performance), il vino bianco il pane, la maionese il sedano, pere, mele e banane… Adoro abbinare il cibo ed il sesso…danno una scarica di adrenalina micidiale!! La pasta la mangiammo in pochi secondi, per riprendere vigore ed accompagnare il vino bianco fresco e frizzante che faceva da cornice al nostro pomeriggio di sesso selvaggio e alcool. Le nostre lingue con la pasta in bocca si incrociarono più volte durante il pasto, mangiammo l’uno dalla bocca dell’altra, sporcandoci tutti di pasta, caviale, vino verdura e maionese… Il letto sembrava il ring della lotta nel fango, ma era fantasticamente erotico scivolare sul letto e fare l’amore unti, sudati, brilli e vogliosi di sperimentare questa nuova tappa della nostra perversione sessuale. Le posizioni che provammo non le ricordo neanche tutte, mi ricordo che quando cercai di nuovo il suo bel culetto le infilai due dita dentro dopo averle intinte con la maionese, dopo ci misi il mio uccello che scivolava benissimo dentro, lei mugolava a più non posso, io che urlavo e con del sedano nel mentre la sgrillettavo a velocità folle. Le sue urla si fecero più intense e roche fino a che non mi venne in mano, lo raccolsi nella mia mano e lo bevvi tutto, come da una fonte. Ci baciammo ancora e dopo un altro 69, e poi a smorzacandela e poi…e poi… e poi… una pomeriggio memorabile. Dopo 6 ore di sesso sfrenato ci stendemmo stanchi e sudati sul letto unto e fradicio di noi e dei nostri umori proseguimmo a baciarci e leccarci, fu un pomeriggio che si prolungò fino alla cena, dove avevo in serbo pietanze nuove e situazioni alternative… Ma questo ve lo racconterò nel proseguo di questo racconto. Cucinare non è mai stato così piacevole… [email protected]
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13 years ago
amantesardo, 36
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Una pizza speciale a domicilio-prima parte
Il racconto è tratto da una lunga serie di racconti scritti da me e che ho vissuto realmente,ed alcuni virtualmente.Spero che vi piacciono e vi eccitate.Mi piacerebbe rivisionarli e pubblicarli per un pubblico piu' vasto. Accetto ogni vostro commento se vi piacciono o meno. Talvolta o quasi spesso sono sempre sola. Sempre in mancanza del mio maschio. Visto che lui non c’è,devo sempre divertirmi,giocando da sola.Immaginando mentre lui e sotto di me,ed io gli succhio tutto dal suo corpo,tanto da renderlo che non serve più.Cosa potrei fare?Divertendomi come? Con una bella frutta…Un bel casco di banane giganti,che fanno immaginare dei bellissimi amplessi,da soddisfare per poche signore.Le banane erano molto soddisfacenti,ancora acerbe, belle lunghe,dure… Dopo tutta questa eccitazione ,mi venne una gran fame. Non mi scoraggiai più di tanto.Subito feci con molta disinvoltura. Avevo telefonato alla pizzeria all’angolo per farmi portare sopra una bella pizza margherita.Ma sapevo anche che chi lavorava e la portava fino a domicilio era un ragazzo nigeriano,quindi un uomo di colore.Molto interessante per chi ci tiene a saperlo. Nel frattempo mi ero messa reggiseni e perizoma neri,e una bella vestaglia trasparente nera che si vedeva e si immaginava di tutto,ed ai piedi tanto di zoccoli da salotto alti 150 millimetri. Aspettavo molto follemente l’arrivo della tanto sospirata pizza!Dopo mezz’ora finalmente era arrivata… Il ragazzo aveva bussato il cancello,lo aprii,e lui tempestivamente si inoltrò subito davanti alla porta della casa,sperando che la pizza non si raffreddasse. Lo feci accomodare in casa. Porse la pizza sulla tavola. Ciao,come ti chiami? E lui rispose Johnny. Mi guardava proprio come un degenerato. Ci mancava poco che non gli scendeva la bava dalla bocca. Quanto ti devo,gli chiesi,lui mi rispose cinque euro. Aprii la borsa e gli diedi i cinque euro,più cinquanta euro per la mancia.Rimase meravigliato.Mi disse signora non ho il resto per la mancia,gli risposi è tutta tua!La puoi prendere! Lui insisteva di non volere accettare.Io dal mio avviso gli chiesi : ‘’Quanto guadagni al giorno ?’’ Lui rispose :’’35 euro ! ‘’ Io controbattei per i miei interessi ‘’particolari’’ dicendogli : ’’Vuoi lavorare qua a casa mia per 70 euro al giorno!? ‘’ Capiva e parlava molto bene l’italiano. Lui si fece un po’ i conti e mi chiese cosa doveva fare. La mattina il giardino e la sera qualche ‘’straordinario’’. Accettò subito.Aggiunsi che poteva iniziare subito a lavorare. Mi chiese di fare una telefonata in pizzeria,per avvisare che non sarebbe più ritornato e che avrebbe cambiato lavoro. Mi domandò cosa doveva fare,io gli risposi ‘’Intanto vai a farti una doccia !’’…Perché io ci tengo molto all’igiene! Nel frattempo,mentre lui stava a farsi la doccia,io mi stavo degustando la pizza…altrimenti si sarebbe raffreddata,visto che la serata si stava per auspicare molto bene ed a mio favore, tanto per intenderci,ed avrei,credo,consumata tanta di quelle calorie,che nemmeno il dietologo sarebbe stato capace di prescriverle per una dieta. Perciò gustiamoci prima la pizza e poi dopo il pesce. Mi dimenticai di mettergli l’accappatoio in bagno.Ma comunque per asciugarsi non ci sono problemi,perché in bagno ci sono tante di quelle asciugamani,tovaglie e teli da spiaggia,tanto da riempire la Rinascente. Dopo quasi una mezz’ora,mentre stavo mangiando l’ultima fetta di pizza,lui uscì dal bagno.Nudo. Il suo corpo statuario e ben scolpito,come mamma natura lo aveva creato,mi faceva molto eccitare. Il suo aggeggio era bello grosso,non ho mai visto nulla di simile,sembrava che stessi sognando,ma era ancora moscio.In misure relative,la cappella era sproporzionata a tutto il resto del giocattolo,molto grossa e larga,sembrava un fungo,difficile da manovrarla.Il suo membro,da moscio,aveva le stesse dimensioni dell’arnese del mio maschio quando è tutto indurito,ma in totale erezione,rispetto a lui,il mio maschio,avrebbe senz’altro fatto una bella figuraccia ( anche se il mio lui in totale stato di erezione misura ventitre centimetri ).Figuriamoci se la cappella di Johnny si sarebbe indurita allo stremo!Povera me…Mentre stò mangiando,già immagino questa bella scena prorompente.Una gran bella esperienza.Ma anche una gran bella porcata. Con un membro così enorme,poteva comandare su qualsiasi donna.Già osservavo che dal suo prepuzio usciva una goccia filamentosa di orgasmo acquoso. Una volta terminata di mangiare la pizza,solo a guardare quella meraviglia,eruttai molto volgarmente,ed a bocca aperta,proprio da sguaiata.Lo immaginavo già all’interno del mio stomaco.La sua immagine,mi aveva fatto digerire tutta la pizza.Adesso voglio il secondo.Lo pretendo.Voglio il pesce! Mi alzai dalla tavola e gli andai incontro,con passo piano e seducente,come una pantera che stava per afferrare la sua preda.Una volta avvicinatomi a lui,lo facevo penare,per circa dieci minuti a toccare ed a palpare il suo corpo,ma senza maneggiargli le sue parti più intime…Doveva soffrire! Abbracciandomi a lui,con la mia mano destra,che dalla spalla scendevo molto piano lungo il suo corpo,arrivai al punto critico,cioè maneggiargli i testicoli.Non erano normali,erano molto grandi e gonfi.Sembravano delle palle da tennis.Arcistrapiene e pesanti da manovrare. Palpandogliele per molto tempo,sentivo che si gonfiavano sempre di più.Allora,con la mano risalii e iniziai a manovrargli la sua bella e grossa asta nera,su e giù,urtando ripetutamente con le dita della mano (masturbandolo) sotto i contorni della cappella,alternandomi sempre con le dita,sotto la cappellona,con un gira e rigira,del tipo svita e avvita,tanto da renderlo : Induritooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Lo lisciavo sempre col suo appiccicoso liquido genitale,che fuoriusciva periodicamente dal prepuzio della cappella,per poi spalmarglielo lungo il suo arnese. Una cosa così enorme,faceva molta impressione a guardarla, ma allo stesso tempo era molto allettante provarla e tenersela per lungo tempo all’interno. Finalmente mi inginocchiai davanti al suo membro,ero faccia a faccia col suo scettro.Guardandolo più da vicino,mi resi conto che era molto enorme e faceva molta paura. L’odore mi faceva impazzire. Anche perché gli avevo spalmato,per più di un quarto d’ora, il suo liquido seminale che fuoriusciva dalla sua prorompente cappellona. ‘’Su!Anima e coraggio!’’ Affermai..Adesso o mai più. Alla fine riuscii ad impadronirmi della sua cappella! Mammamia,era proprio enorme.Difficile da imboccare in un solo fiato.La sua asta era un palo di acciaio. Sembrava un insieme di cinque gelati al cono tutti riuniti,difficile da leccarli. Decisi di lavorarlo sia di bocca che di lingua,e con l’ausilio delle gocce del suo liquido seminale,feci in modo da renderlo pastoso con la mia saliva,tanto da creare un tipo di crema alla vasellina,tanto da farlo scivolare molto più liberamente all’interno,prima nella mia bocca,ed in seguito dentro le mie parti più intime. In un quarto d’ora di succhiata e leccata,era diventato supersonico. Decisi di inghiottirlo. Lo sentii fino all’esofago.Per le sue dimensioni,sembrava di inghiottire un tubo dell’acquedotto. La mia bocca era super allargata e dilatata. Dovevo respirare soltanto col naso. Sembravo di stare in totale apnea.Ma ne valeva proprio la pena! Avevo tutta la sua tubazione in bocca,ci mancavano solo i testicoli che facevano da serbatoi a tutto il suo apparato idrico,difficile da inghiottirli,anche perchè ciascun serbatoio poteva avere pressappoco le stesse dimensioni della sola cappella. Dentro le mie papille gustative,lo sentivo che pulsava una meraviglia,e che se non stavo attenta,mi avrebbe sfondata la gola e le tonsille! Mi alzai dicendogli : ‘’ Te lo voglio misurare ! ‘’ Oramai il suo gioiello era al pieno del suo potere di erezione. Credevo di aver fatto un ottimo lavoro. Presi il metro dei sarti,misurai la sua totale lunghezza. Ero spaventata. ‘’ Trentacinque centimetri di lunghezza! Dodici centimetri di circonferenza dell’asta! Diciotto centimetri di circonferenza della cappella! Complimenti!’’ Che gran bel membro da oscar! Mi sdraiai sul divano a gambe aperte per riceverlo. Chissà come sarà.Sarà senza dubbio una magnifica esperienza. Finalmente mi penetra.E’ quello che aspettavo. Però………………………………………………………….. Fai attenzione a spingere,perché vedo che sei molto ben fornito ! Gli reclamai.Temevo per le mie ovaie e per le Tube di Falloppio.Che con le sue dimensioni,sarebbe stato capace di sfondarmele senza accorgersene. Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh! Nel mentre mi pompava,mi sfilò lo zoccolo destro e mi leccò tutto il piede,sopra e sotto la pianta,che porco. Guardavo lui che faceva queste porcate mentre mi spingeva sempre di più all’interno,ed io mi eccitavo come una gran porca.Capivo molto bene,che se io lo volevo,sarei stata il suo oggetto del desiderio più sfrenato. Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh! Dentro di me lo sentivo che si ingrossava sempre di più. Ed ero super soddisfatta.Nemmeno il mio lui era stato capace di soddisfarmi fino a questo punto,fino allo stremo. ‘’Guarda che ce l’hai tanto grosso e tanto pieno…così mi sfondi…Aaaaaaaahhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!! ‘’ Inutili le mie parole,oramai col suo arnese già si era fatto molta strada dentro il mio corpo.La mia vagina era totalmente bagnata fradicia. Mi fece girare mettendomi a pecora.Mi leccò per bene il buco,perché era strettissimo.Il suo uccellone era completamente bagnato,sia del suo liquido sia che del mio. Che splendida sensazione,traforata nel mio didietro da un bellissimo trapano.Lo sentivo trapanarmi fino a dentro l’intestino,fino a dentro lo stomaco.Che bello! Oramai mi sentivo tanto troia,quanto tanto femmina. Nel mio buco sfilava molto bene.Anche se me lo aveva sfondato! Mi bombardò di sperma caldissima…Sembrava una inondazione…Uno tsunami!!! Mi aveva riempito tutto l’intestino col suo liquido,lo sentivo ben caldo dentro il mio stomaco. Da supersfondata e da supereccitata gli dissi: ‘’Bastardo!Ma da quanto tempo il tuo c...o non vomitava sperma?!?!?!’’ Lui mi rispose da più di un anno,che non vedeva ne figa e ne si era toccato da solo. Mmmmmmmmmmmm!Che bello:::::::::::::::::::::::::::::::::::::: Certo che gli africani,tra le gambe hanno i migliori uccelli del mondo,complimenti per il loro primato. Era automaticamente assunto,e gli dissi: ‘’Rinforzati bene la sera,perché di notte c’è da lavorare molto…Specialmente con me!’’ Anche se ho fatto molta fatica,ho provato tantissima eccitazione.
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13 years ago
admin, 75
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Interludio
INTERLUDIO Era un caldo pomeriggio di fine Luglio, le imposte socchiuse lasciavano entrare delle lame di luce che, rimbalzando sul grande specchio appeso alla parete, definiva nella penombra, contorni, ed oggetti. I nostri corpi madidi, erano distesi estenuati su di un letto sfatto, l’afrore dei nostri corpi risaliva fino alle narici, le mani bruciavano ancora delle carezze di poco prima, le lenzuola umide dei nostri umori contribuivano a rendere l’atmosfera ancora rovente, non si era a ancora placata la tensione erotica che, fin dalla tarda mattina ci aveva avvinghiato. Di tanto in tanto, nella corte sottostante, voci, andavano e venivano, ma non disturbavano, anzi, scandivano un tempo immaginario per noi, poiché, tutto in quella stanza sembrava avvolto nell’oblio. Allungai una mano verso il ventre di M e, l’accarezzai proprio lì, sul monte di Venere, dove poco prima avevo riversato il mio caldo tributo, disegnando dei cerchi concentrici sempre più larghi, fino a raggiungere il suo sesso ancora aperto e rorido, un dito si insinuò all’interno per raccogliere un po’ di quel succo che sapeva di mare e, lo portai alla bocca, M, girandosi, mi fece capire che voleva ancora godere, colsi quella richiesta come una palla al balzo, per rimettere in gioco una questione che era all’origine di questa tempesta dei sensi. La mia mano si fece più audace ma, la frase che le sussurrai all’orecchio provocò in lei, come un afrodisiaco potentissimo, il riesplodere della sensualità: ”E se fosse lui ora a farti godere?” dissi, penetrandola con l’indice. “Ti piacerebbe vero….? rispose lei, ed io ancora: “Beh, tutto sommato…si! Mi piacerebbe vedere cosa succede, non ti sembra?”e guardandola di sottecchi, continuai ancora: “Se….succedesse ancora” aggiunsi con un filo di malignità ”Vorrei essere presente anch’io….” M, mi guardò, divenne estremamente seria e, forse comparve, anche una velatura di tristezza, ricordandomi che non era il tipo che scopava a comando, lei aveva bisogno di coinvolgimento, di dolcezza, di complicità, poi probabilmente, avrebbe potuto anche, farsi rapire dalla magia degli eventi! Non ultimo, disse con una punta di asprezza, che la mia, era una visione del tutto maschile; sorrisi (non avrei mai immaginato come fosse la visione femminile del problema), comunque, rimasi un po’ smarrito da quelle frasi, pensavo quasi che si fosse interrotto quel sottile filo di eccitazione. Ma M, non lasciò cadere la tensione ribadendomi: “Lo sai che mi eccito quando mi dici queste frasi sconce mi fai bagnare di più…senti?” Mi baciò sulla bocca e lo fece con passione, la sua lingua si fece spazio e si intrecciò con la mia, era un chiaro segnale di assenso. Scese poi lentamente baciandomi lungo il collo, si soffermò sui capezzoli, poi ancora aggiunse con un sorriso luciferino: “Ora immagino che il tuo sesso sia il suo!” Le sue mani corsero giù, ad accarezzare il mio sesso a stringermi le palle delicatamente, guidandosele nella bocca, leccarle, per poi passare all'asta fiera e possente, piena di desiderio. Io nel frattempo, aprendo le sue grandi labbra giocavo con il clitoride sfiorandolo con la lingua e, le mie dita esplorando si bagnavano dei suoi fluidi rendendola sempre più vogliosa e impaziente. Cercai di guidare M affinché mi porgesse anche l’altra sua rosellina tra le labbra, la leccai con passione. “Dai mettimelo dentro,non resisto più” “Si” risposi io “Ma ora si cambia canale!” pronunciai quelle parole, con fermezza e determinazione, mi insinuai tra le sue gambe, con il sesso lucido ed eretto, presi una boccetta di olio per massaggi lubrificai per bene l’asta e anche quel fiore ancora in bocciolo, penetrai lentamente ma, inesorabilmente seguendo la strada verso Sodoma. “Fai piano…si…così!” Poco alla volta, sentivo lo sfintere dilatarsi, ed avvolgermi quasi completamente, "Sì,..ecco ora ci siamo! ” esclamai con esultanza, felice di aver concluso quella prima parte così delicata. “ Me ne sono accorta..” fece lei. Iniziai a muovermi con cautela, penetrare in quell'antro, dava sempre una sensazione di ebbrezza,mi sentivo tutto stretto e caldo, i glutei di M combaciavano perfettamente con il mio ventre, era una sensazione di potenza. M, mi riservava questo pertugio solo in occasioni speciali, quando era proprio eccitata e che voleva sentirsi particolarmente troia. Alzando lo sguardo vidi M attraverso lo specchio, che aveva iniziato a masturbarsi in maniera concitata, i miei colpi allora si fecero sempre più profondi, sentivo i testicoli che ad ogni spinta colpivano i suoi glutei. Fu in quel momento che squillò il suo cellulare, rompendo la magia di quel momento e il suono dei nostri gemiti. M, allungandosi, guardò prima chi fosse, quando vide il nome sul display, un po’ sorpresa e forse seccata, mi chiese se rispondere o no, io gli feci un cenno di assenso. “Si pronto…no..n..non,…..ciao, no non preoccuparti, bene e tu?.” La voce di M poco a poco divenne melliflua, insinuante, proprio come tutte le altre volte che riceveva chiamate di quel tipo. Sembrava come riprendesse il filo di un discorso interrotto qualche ora prima, si percepiva chiaramente che esisteva del feeling, in breve la conversazione prese una svolta del tutto confidenziale. Nel frattempo, detti ancora qualche spinta lenta e profonda, gustandomi la conversazione ma poi mi sfilai dal suo orifizio, coricandomi sul letto, le mie mani ugualmente cercavano ancora il suo corpo, accarezzando con un silenzioso languore i suoi fianchi snelli, solleticavo le sue gambe e su, fino a stuzzicare il delta di Venere. “No….non posso…è qua..” La conversazione proseguiva a monosillabi e, M a tratti sembrava imbarazzata nel rispondere “Lo ..sa” Facevo fatica a comprendere il senso del discorso che, doveva essere particolarmente stuzzicante se, M, guardandomi con un sorriso enigmatico, mi prese con la sua mano e mi attirò con la bocca tra le sue gambe dischiuse. “Perché non vieni tu..?” Mi trovai così, con la faccia tra le sue cosce. “Oh noo..mah…chissà!” Intuii chiaramente solo questa frase, D chiedeva se quella sera fosse libera, ma M rispose negativamente, la voce all’altro capo del telefono sembrava sostenuta, ero invidioso avrei voluto essere io contemporaneamente di qua e di la della cornetta. Annusai prima quell’aroma intenso, mi feci quindi spazio per assaporare quel piatto sublime, intinsi le dita una alla volta nel suo buchino, quindi mi accostai con la bocca, la mia lingua vogliosa, anelava quel contatto e, guizzante come una serpe la passai sullo spacco, raggiungendo al fine il clito, un sussulto la scosse, ed un lieve miagolio espirò da lei: “…saapessi”. La voce di M, era leggermente alterata ma, riusciva a mascherarla bene, facendo pure la civettuola. La conversazione seguiva fluida, M arrivò a manifestare il piacere di averlo una sera ospite a cena, così disse lei, ci saremmo conosciuti…. “No non è come pensi tu…vedrai…dai ti aspettiamo” “Ti aspettiamo allora?.” Incalzandolo “…Si è qui con me” ma, M, non poteva resistere oltre, raggiunse l’orgasmo mentre parlava. Qualche giorno dopo…… “Solo un attimo! salgo a sistemarmi, arrivo subito” Squittì in modo insolito, così, senza neanche quasi salutare l’ospite, M ci lasciò, anzi mi lasciò solo a fronteggiare lo sconosciuto. Fin da subito mi sembrò una persona simpatica e affabile, tra una parola e l’altra ci accomodammo in terrazzo e, notai in lui una predisposizione alla conversazione, si parlava del più e del meno ma, nonostante ciò non mancavano osservazioni acute e in qualche modo rilassate, segnale che l’ambiente lo metteva a proprio agio, d’altronde anche una cornice così coinvolgente aveva la sua importanza. Fu subito affascinato dalla magia dei colori al tramonto, in continuo mutare sulle pareti rocciose che, delimitavano la profonda gola del canyon, era una visione quella che colpiva non solo gli occhi ma anche un animo, predisposto all’emozione. Era ormai l’imbrunire e, la temperatura era ritornata su valori accettabili, una brezza leggera ormai attutiva il calore di una giornata africana ma, era anche l’ora dell’ aperitivo e quale miglior complice se non il fresco aroma di una bottiglia appena stappata di Franciacorta, che versai nei lunghi flute. Brindammo. Presi quindi dalla zona cottura un vassoio con stuzzichini vari e li servii con l’aperitivo, D apprezzò molto, ma la curiosità di conoscerci, era intensa e reciproca. Avvicinandosi, con fare cauto mi chiese se M. mi avesse parlato di lui; io, sulle prime, fingendo una tranquillità che non avevo, risposi che si, mi aveva accennato vagamente di quella vicenda, tenni comunque quella frase nel vago ed in sospeso. Per qualche istante D non parlò, beveva a piccoli sorsi, forse cercava di raccogliere le idee, vedendolo imbarazzato, decisi di lanciargli una cima di salvataggio, ripresi quindi il discorso cercando le parole e, i modi migliori, infine lo ammisi, me ne aveva parlato, accennai anche al messaggino trovato casualmente sul suo cell, da cui era nata tutta la questione, così, dopo vari giri di parole, mezze verità e imbarazzi evidenti, lei mi aveva rivelato quella liaison, la quale aveva generato in lei un piccolo sconquasso emotivo. D, ascoltò con qualche timore e, quando decise di riprendere la parola, sentendosi un po’ più leggero, come d’incanto, ricomparve Lei che, nel frattempo, non solo era risalita a cambiarsi d’abito, ma per un restyling completo. Si fermò solo un attimo, sulla scala, giusto il tempo sufficiente perché noi ci accorgessimo della sua presenza, era di una bellezza scintillante. Per l’occasione aveva scelto un classico abito corto, colore: “red passion”, morbido e frusciante che, evidenziava le sue splendide forme, abbottonato sul davanti e, con sottili spalline, un leggero trucco sugli occhi, l’immancabile rosso lacca sulle labbra, delle scarpe comunque rosse, con tacchi 10 cm, in modo da slanciare ulteriormente le sue gambe e, per finire, un sottile giro di perle. Ci volgemmo verso di lei, così da poter notare, lungo la sua discesa e, con una prospettiva favorevole, le sue belle gambe abbronzate, M, notò come tutti e due la osservassimo e, ne fu compiaciuta. Scese con nonchalance gli ultimi gradini, ondeggiando sui suoi tacchi, si diresse verso di me e, con gesto leggero, mi sfilò il flute dalle mani e ne degustò un sorso, lasciando una leggera impronta di rossetto poi, rivolgendosi a D, si scusò per non averlo salutato adeguatamente. Lo fece in quel momento, aderendo completamente a lui, in un abbraccio morbido, ma non privo di intimità. “In mia assenza di cosa avete parlato?” rivolgendomi uno sguardo malandrino. “Di te” fu la mia risposta. D, rincarando la dose e, con una punta di malignità, aggiunse: “…e di come soprattutto, non farsi trovare messaggi compromettenti” sorridendomi contemporaneamente ad una strizzatina d’occhio. Quella battuta, stemperò non poco quella situazione aggrovigliata, dando un tocco di salace ironia, M, si lasciò scivolare addosso quelle battute e, si diresse al tavolo per servirsi alcune foglie di salvia fritta, assaporò dal suo flute un altro sorso di vino e, si accomodò sul divanetto in vimini e, con un gesto teatrale, accavallò le gambe in modo magistrale, ci invitò a sedere con lei, riprese la conversazione come se niente fosse, e via via la indirizzò sempre più verso temi trasgressivi, trattati sempre con fantasia, ironia e complicità di tutti. D, rivolgendosi a M, fece un eloquente complimento per la sua elegante semplicità, non certo rinunciando ad indossare talvolta abiti che ben poco lasciavano all’ immaginazione, come quella sera per esempio, continuò lui, un vestito così talmente rosso, evocava fantasmi di passione, lei invece riusciva ad indossarlo con leggerezza. M, raggiante di quella asserzione, con le gambe, audacemente scoperte e rivolte verso di lui, per attirarne gli sguardi, allungò la sua mano che, istantaneamente lui accolse tra le sue, quindi volgendo la testa verso di me con un sorriso, affermò che sovente ero io l’ispiratore, degli abbinamenti da usare e, continuò ancora, rivelando che io,ero l’istigatore delle sue mise più provocanti. D, ammise che, in certe occasioni, era molto sexy, soprattutto in certe sere, in cui indossava quel bustino particolare, con tutti quei lacci che facevano venir voglia di slacciarli, uno ad uno o, quando indossava quella gonna con spacco profondo, da dove si intuiva un accenno al bordo delle autoreggenti o, talvolta pantaloni così impalpabili, da non individuare tracce se, sotto portasse l’intimo, fu così che mormorandole amabili apprezzamenti lei si lasciò appoggiare il palmo della mano sul ginocchio e, poi timidamente sulle sue cosce, dove un ulteriore bottone del vestito gli si era aperto, a causa del continuo cambiare posizione nell’accavallare le gambe. M, sorpresa da quel riscontro, con sguardo complice ed eccitato, replicò sarcastica: ”Dai! non pensavo fossi così attento a tutti questi particolari!” “In effetti”- continuò D, con una punta di sfrontatezza - “Mi piace osservare….immaginare cosa si nasconde sotto…e se possibile anche toccare” “ Comunque è vero” continuò lei “Quando indosso certi abiti mi sento più seduttiva, e poi.. mi piace essere osservata.” “ Ottimo questo vino!.ma..ci vorrebbero anche delle olive condite” – “Le prendi per favore?” mi chiese M, così mi alzai, per prendere la ciotola di olive condite, in quel mentre, nella corte sottostante, un conoscente si fermò per salutarmi e, chiedermi l’iter di alcune pratiche che avevo inoltrato per lui, risposi che tutto era stato consegnato e quindi, bisognava attendere la risposta dell’ufficio competente, salutai ed entrai in casa, presi la ciotola di olive condite e la portai fuori sul terrazzo. Nonostante fossi rimasto fuori gioco qualche minuto, la scena che si presentò ai miei occhi era totalmente cambiata, l’effetto dell’alcol, conferiva a M una spregiudicatezza disinibita, così, il feeling tra M, e D, riprese con una forte dose di complicità. M, si era completamente adagiata allo schienale del divanetto, con un braccio, a cingere le spalle di D e, con i seni a premere contro il suo torace, lui accettava quella piacevole pressione senza spostarsi, parlavano sottovoce. D aveva la testa leggermente reclinata, la fragranza delicata che risaliva dalle ascelle di M, completamente depilate, stimolava le sue narici, come un afrodisiaco, quando rialzò la testa, si ritrovò di fronte e, vicinissimo, le labbra invitanti di M che sfiorò, percependo il calore del suo respiro, subito M si ritrasse, infine schiuse le labbra a quel timido e sfuggente bacio. Con la mano D, nel frattempo, risaliva le gambe accavallate di M, scostando la gonna fino a scoprire parte delle cosce, apprezzandone la sensualità. Un potente schizzo di adrenalina entrò in circolo facendomi salire un eccitazione erotica potente. Come un perfetto maggiordomo, servii la portata, chiedendo se avevano bisogno di altro, M, leggermente in subbuglio, sorrise e, mi tese la mano, volendomi al suo fianco. Mi avvicinai a lei, le deposi un leggero bacio sulle labbra, alla quale lei rispose con sensualità, le sue labbra erano calde, morbide, accoglienti, ed il suo respiro affannoso. La mia mano, con gesto delicato scivolò dal viso al collo, scendendo poi rapidamente dalla spalla destra, fino a slacciare un bottone sulla scollatura, rivelando la pienezza di un seno che, la mia mano scese ad accarezzare. A quel punto M con voce allusiva mi disse che, se continuavo a baciarla in quella maniera non avrebbe resistito oltre, risposi, che mi sembravano già sulla strada del non ritorno, la tensione erotica generatasi, aleggiava nell’aria, trasudava da ogni angolo di quel luogo e, prima o poi sarebbe sfociata in una tempesta di passione. D, si alzò per prendere ancora dell’altro brut, M, ancora scomposta con le gonne ormai risalite fino a metà coscia, decise di fare una puntatina in bagno e ricomporsi, nel frattempo l’imbrunire aveva lasciato posto alla prima oscurità, pensai di illuminare l’ambiente con una luce soffusa, presi allora delle torce ad olio, le disposi sulle fioriere e, le accesi, aprii anche il grande ombrellone, in modo da evitare sguardi indiscreti, l’effetto così raggiunto, dava un senso cinematografico alla scena. Quando M ritornò, mi sembrava ancora su di giri, del resto lo ero anch’ io, non vedevo l’ora di riprendere il discorso interrotto e, forse anche D, attendeva quel momento. M, accese lo stereo e, subito le note evocative di – El sonido de la milonga - si diffusero nell’aria, quella era la loro musica preferita, si erano conosciuti qualche tempo prima, proprio ad un corso di tango, lui era il suo partner e, frequentandosi, settimana dopo settimana, scoprirono di essere attratti uno dall’altro, M, con un gesto richiamò D, il quale sentendo quelle note non aspettava altro, si allacciarono nella posizione di partenza, gli sguardi fieri, quasi come fossero di sfida, i piedi dell’uno seguivano quelli dell’altro e, iniziarono quella danza di seduzione, che ben presto lasciò spazio a figurazioni via via sempre più sensuali. La gonna di M, in quei passi, si apriva in uno spacco profondo, lasciando appena un lembo di stoffa a coprire le belle gambe, D, era come ipnotizzato da quelle movenze, la stringeva a se, lasciandola senza fiato. Io guardavo! Spiavo le loro mosse, i loro sguardi. Ero invidioso, o meglio, tormentato! Un tormento che si tramutava continuamente in pulsione erotica. La musica finì, ma loro, rimasero legati stretti, con le dita intrecciate, ansimanti, in attesa del prossimo brano, che presto arrivò, con le note allusive di - En mi soledad- un brano lento, avvolgente, una spirale, proprio come un pensiero triste che si balla. D, cinse la vita di M, la quale, a quella sollecitazione spostò lateralmente la gamba sinistra, lui, inserì la sua, aderendo completamente al ventre di lei, la mano che stringeva la vita scese molto più in basso, fino ai glutei e, in quella posizione iniziarono a strusciare uno sull’altro, i loro sguardi erano sempre più complici, la mano di D, con movimenti netti spingeva il bacino di M verso il suo, brancicando il sedere di mia moglie; girarono, le sue mani passarono soffermandosi solo un attimo sul seno, quelle dita agili e scaltre scesero poi, ricercando un accesso per arrivare ad accarezzare la pelle, lo trovò; M, aderendo con la schiena al ventre di D, iniziò uno scivolamento lungo il corpo di lui, le sue mani rimasero incollate a quel tessuto impalpabile e piano piano la gonna si aprì come un sipario, fino a rivelare ciò che prima si era solo intuito. In quel momento la musica finì e, come straniti rimasero immobili, come statue di sale, le mani di D, accarezzavano il perizoma di M, bello, trasparente con piccoli inserti di strass, sotto, lei era completamente glabra. Quella, fu una sorpresa anche per me! Ero basito. Anch’io come loro, ero impietrito ma, sotto la pelle il mio sangue ribolliva, ero un tumulto di emozioni. Il silenzio della sera era ormai calato, solo il volume, troppo alto di qualche tv,era la testimonianza che qualcuno abitava nelle vicinanze, centellinai l’ ultimo sorso di vino allorché, le due figure scivolarono nella luce tremula delle torce, verso di me. Accolsi M, rialzandomi dal divanetto e, tra il serio e il faceto le dissi: “ Sei una zoccola…!”, ma la strinsi a me, e le sussurrai all’orecchio: “Sei eccitante” cercai la sua bocca, quelle labbra morbide attrassero le mie in un bacio che sembrò non aver fine, le nostre lingue si desideravano, si respingevano, si attiravano, “ Mi piace accendere il tuo desiderio..” disse M, con la voce roca. L’amico, alle sue spalle intanto, mantenendo ben salda la posizione, stringeva dolcemente nelle sue mani, i delicati seni, le dita vogliose tormentavano i capezzoli gonfi di eccitazione, sussurrandole frasi morbosamente oscene, M, a quel punto, girandosi gli offri la bocca, le loro lingue si intrecciarono in un bacio di intesa, le mie mani risalirono le belle gambe che, fino a poco fa avevo solo ammirato da lontano, accarezzai quei glutei sodi che, il minuscolo perizoma lasciava completamente scoperti, spostai la mano sul davanti, rasentai con tocco morbido e sinuoso i bordi del perizoma, cercando il suo sesso, scoprendolo intrigante, accogliente e bagnato. M, aderiva con la schiena e, sentiva tra i glutei, crescere l’eccitazione di D, il quale nel frattempo avanzava con quelle languide carezze e, s’insinuò da dietro, sotto la gonna, facendola trasalire, le sue mani, toccavano voracemente quei glutei rotondi e sodi, correvano nel solco, e risalivano su verso i fianchi. M, a quel punto, ci trascinò tutti e due sul divanetto in modo da essere più comodi, si sedette appoggiando una gamba su di me e l’altra su D, in modo tale che le nostre mani potessero accarezzare le sue intimità. Lei, indusse la mano di D, a spostarle il perizoma, mostrandogli come accarezzarla sul clitoride, la mia attenzione, era rivolta invece, a quell’accurata e perfetta depilazione, constatai come quel sesso fosse, al tempo stesso, sguarnito e così perverso. Quando le dita di D, finalmente giunte con una lenta e avvolgente carezza alla sua fessura, che schiuse, aprendo le grandi labbra, si rese conto, di quanto bagnato e palpitante fosse quel frutto ricco di umori. D, bramoso di assaggiarlo, si posizionò allora tra le gambe di M, la sua bocca avida di quei sapori, fu immediatamente colta dall’inebriante profumo di femmina e,con la lingua iniziò a passare quella fessura per tutta la sua lunghezza, raccogliendo quei succhi mielosi, M, sentiva la lingua di D, dare rapidi colpetti al suo clitoride, per poi stringerlo tra le labbra succhiandolo, sentiva la sua vagina bruciare dall'eccitazione; M, si lasciò sfuggire un gemito di piacere, in segno di approvazione, guardò D, sussurrandogli di continuare così …di non smettere. Io, mi chinai a suggerle quei delicati e scuri capezzoli, mentre lei, ben presto riuscì ad aprirsi un varco nei miei pantaloni, penetrare all’interno esplorarne il contenuto ed estrarre un sesso turgido, teso allo spasimo. Mi masturbava con studiata lentezza, sguainando il glande ormai violaceo, muoveva con sapienza quelle mani, stringendolo alla base per poi risalire fin su, in una corsa lenta, esasperante in modo da farmi assaporare, il montare del desiderio. “ Ti piace?” chiese guardandomi con quegli occhi stupendi, grandi e scuri, diabolicamente animati. La mia risposta fu un gemito di piacere ma, riuscii anche a chiederle se quello che le stava facendo D, le piaceva: “ Oh..si! non sai quanto!” e così facendo, attirò a sé D: “ Vieni qui, voglio sentire il sapore della mia figa sulla tua bocca..”. D, trovò in quel bacio, il consenso più intimo, la consacrazione di una relazione fino a quel momento clandestina. M, era inebriata, ansimava velocemente, fremeva dal desiderio di avere D tra le sue gambe, un urlo le uscì inarticolato dalla sua bocca, quando lui infilò due dita in quella sua figa stretta e, sentirne gli spasimi del piacere, lei allora furbescamente con la mano corse direttamente sul suo sesso che trovò ancora avvolto e imprigionato nei pantaloni: “Prendiglielo in bocca..” Le sussurrai. Sentendosi spronata in tutto ciò M, ben presto liberò l’oggetto del desiderio da quegli inutili ornamenti e, la sua lingua, calda, umida, morbida, percorrere per tutta la sua lunghezza quell’arnese, di una certa consistenza, forse superiore alla mia, scendendo fino a leccargli le palle. “Ah..così sì…leccalo” nel frattempo D, indirizzava con maestria il bastone sulle guance di M per poi ritornare sulle sue labbra impazienti di gustare ancora quel sapore, diverso dal mio. “ Fai vedere a tuo marito come me lo succhi… “ D, insisteva nel dare e togliere la sua asta, come un delizioso tormento e M, sembrava in preda ad un delirio, inseguendolo continuamente, quando M, con la mano gli prese lo scroto e tenendolo delicatamente, ingoiò definitivamente una cospicua porzione di cazzo; D mugolò: ”Ah! che calda bocca.” “La guardai, con uno sguardo languido e, incitandola le dissi: “Continua….” Io allora, spostandomi,la afferrai per le gambe, puntando la mia asta, sulla sua tenera spaccatura, che si presentava, come un nido caldo e umido, iniziai a spingere penetrandola piano, un sospiro venne spezzato da un primo gemito di piacere, smorzato in gola, M sentiva il cazzo entrare dentro di lei e, piano piano, si sentiva riempire. Strinse le sue gambe intorno a me, iniziai a scoparla con forza, facendola sussultare ogni volta che affondavo dentro di lei, M sentiva le mie palle sbatterle sul culo ad ogni affondo, il calore dentro si fece insopportabile, “Oh come sono bagnata.., continua a fottermi!”. L’orgasmo la colse di sorpresa, il suo corpo fu scosso da sussulti di piacere, avrebbe urlato ma, il membro di D, invadeva vigorosamente la sua bocca, lo trattenne nella sua bocca trasmettendogli quel piacere che stava provando, infatti, quasi subito, un lungo schizzo caldo la colpi in gola facendola quasi soffocare, D, allora lo estrasse dalla bocca, riversando gli ultimi schizzi sul viso e sulle labbra. "Troia, puttana, vacca" gli dissi, e contemporaneamente con gesti convulsi, venni copiosamente anch’io, eruttando il mio seme dentro di lei, un fluido caldo e vischioso le invase la fica e, quando stremato mi ritirai, quello stesso, colò sulle cosce, M, con la mano raccolse parte di quel frutto e se lo portò alla bocca mescolando così quei due umori come pure i suoi due amori. Lentamente D, si risedette sul divanetto e, così feci anch’io, M, sempre in mezzo, ci guardò entrambi, sorrise beffardamente: “Chi avrebbe detto mai…” aggiunsi, rivolgendomi a D“ Eh!….quando a decidere sono le donne….” “Vorrei aggiungere..che..” sottolineò M, tendendosi verso di me e, sfiorandomi con la mano il sesso che dava già segni di un precoce risveglio, ”Sei tu, che da abile regista, hai permesso di sentirmi libera di esprimermi, allo stesso modo con lui e, con te vicino…”. Girandosi poi, verso D, con la lingua fuori, lo baciò, le loro lingue si attorcigliarono in un nuovo bacio, appassionato, contemporaneamente allungò la sua gamba destra verso di lui, strusciandola sui suoi attributi, con movimenti lenti e avvolgenti, risvegliando in lui un nuovo ardore. D, istintivamente, portò la mano verso il sesso di lei ancora imbrattato dei miei umori, la trovò ancora calda di desiderio e, iniziò una lenta carezza sulle grandi labbra. Ad un tratto, M con tono mellifluo, mi disse: “Guarda cosa mi sta facendo questo maiale..” Mi avvicinai a lei, la baciai con passione. Fu un bacio strano però, la sua lingua aveva un che di sfrontatezza, mugolava, e la sentivo muoversi in risposta alle dita che ora si occupavano di lei. “Sei come una mantide!...mai doma” disse D. “Sorprendente anche per me..il tuo lato oscuro si manifesta!” aggiunsi io “Non voglio smettere! Vi voglio contemporaneamente dentro di me” sottolineò con un tono di voce arrochito dal montare di questa nuova tormenta di passione. Dicendo ciò, le sue unghie mi ghermivano il braccio, io per tutta risposta, allargai ancora di più le sue le gambe, in quel modo la figa di mia moglie era tutta a disposizione del suo amante, il quale decise di terminare con la mano e passare ad uno strumento di ben diverse proporzioni. M, decise di montare sul cazzo di D, non prima di aver fatto scivolare il suo perizoma ormai zuppo, per terra. “Non ancora…!” dissi io “Aspetta che preparo la strada” rivolgendomi a D, così lui, capendo le mie intenzioni, introdusse il suo bastone nella passera di M, la quale lo accolse con un sospiro di beatitudine, lentamente scivolava dentro come risucchiato da una ventosa, scopavano calmi rilassati, la frenesia era dimenticata, volevano solamente sentire il piacere montare lentamente dalle loro profondità. Ad un tratto M, sentì qualcosa di viscido e fresco che veniva spalmato sul suo buchino,ero io che lubrificavo la parte e, subito dopo con un dito le scivolavo dentro, piano piano, lei rilassò i muscoli e, favorì quel movimento; quando fui ben sicuro del rilassamento, presi un ortaggio dal cesto sul tavolo, nella fattispecie una zucchina, la puntai sulla sua rosellina, entrò facilmente, M, sporse il suo culo ancora di più, la paura di sentire dolore era sparita, era rimasta solo l'eccitazione per quel nuovo gioco, nel penetrare lo sfintere, sentivo il cazzo di D fremere di piacere e, dare spinte sempre più profonde. “Inculala! adesso, è pronta” sussurrai io con una punta di gelosia. D, non si fece ripetere due volte quel succulento invito, estrasse dalla passera il cazzo grondante di umori, M, salì sulle mie ginocchia e offrì sfrontatamente le sue terga. Con una mano afferrò il nerbo di D e, se lo puntò al buchino, in trepida attesa. Quando sentì il cazzo di D accostarsi e, spingere, lei fece una leggera resistenza ma, cercando di rilassare i muscoli, sentì il suo culo cedere, la punta del cazzo entrò dentro di lei, fu stupita nel non sentire dolore, solo una sensazione di fastidio, che subito sparì. M, a quel punto mi implorò: “Leccarmi la fica!". Mi allungai così, sotto di lei e, rimasi un attimo a godermi la vista della sua fica depilata ma, anche degli attributi notevoli che D stava presentando alle porte in quel mentre. Un profumo gradevole, dolce e speziato,mi colpì le narici, mi avvicinai alle sue grandi labbra e, con la lingua morbida, sul clitoride, inizia a leccare quel paradiso, era una fica densa umori, tanto era eccitata, anche sulle sue cosce brillavano alcune gocce di umori. Intanto D, guadagnato il pertugio iniziò ad affondare dentro di lei, si ritraeva e rientrava, ogni volta, guadagnando spazio, M, si sentiva invasa da quel palo ma, la sensazione di fastidio si fondeva con il piacere che le veniva dalla mia lingua sul clitoride. Per ricambiarmi, M, visto che, davanti a lei esibivo la mia erezione stupenda, iniziò a lambirlo come fosse un gelato, faceva scorrere la sua lingua per tutta la sua lunghezza, scendendo fino a succhiare le palle, lo sentiva diventare duro, quindi lo accolse nella sua bocca, con la testa iniziò a muoversi massaggiandolo con le labbra, l'asta diventava sempre più dura donandomi sensazioni stupende ma, non continuò a lungo, aveva voglia di sentirlo dentro: “ Chiavami adesso!” D, ormai infoiato non si controllava più, si lasciò sfuggire una frase che mi lasciò disarmato, non sapevo se ridere o incazzarmi…“ti sto rompendo il culo..ah! che bello” “ Sii.. e mi piace” fu la risposta di M, poi rivolgendosi a me: ”Sapessi come ha il cazzo duro il tuo amico, è tutto bagnato..”. Udite quelle parole, immediatamente mi sfilai da sotto di lei e, ripresa la mia posizione seduta mi infilai nella sua topa, ora finalmente sentivo i nostri due cazzi che si toccavano, M, era immobile sospinta solo dai colpi che riceveva da entrambi. “Ahh!..ho il culo e la fica in fiamme,” gridò M. “ Te lo spegniamo noi il fuoco! ho voglia di venirti dentro zoccola” disse con un sibilo D, che ormai ignorava ogni ritegno. M, sentiva i due arnesi muoversi sempre più convulsamente nel suo basso ventre, sentì l'orgasmo nascere dentro di lei, ma non capiva da dove, il suo corpo fu percorso da una scarica improvvisa di piacere, gli spasmi si trasmisero ai nostri attrezzi che, in quel momento la occupavano, un getto caldo le invase l'intestino, D, con un sordo mugolio, si svuotò dentro di lei; M, sentiva il suo orgasmo proseguire, D, si lasciò cadere di lato sul divano, soddisfatto. “Dai, inculami tu adesso, cosa aspetti?!” il mio sesso era paonazzo, non so quanto avrei retto a quel ritmo, affondai senza difficoltà nel suo sfintere arroventato, trovandolo allargato e, abbondantemente lubrificato degli umori di D, iniziai a stantuffarla con vigore, M, prona, sul divanetto si allungò fino a raggiungere il sesso dell’amico, ancora turgido, le sue labbra lo avvolsero, ritrovando gli ultimi fremiti di piacere, poi anche lei, esplose in un secondo orgasmo, lunghissimo, appagante, attesi infine che, l’orgasmo di M, terminasse, quindi usci da lei e, mi presentai davanti alla sua bocca, le parole non servivano, lei sapeva cosa desiderassi, lo accolse serrandolo tra le sue labbra, con la mano, delicatamente mi impugnò e, mi condusse in questo modo, all’orgasmo. Il primo spruzzo andò direttamente in gola, buono, caldo, viscidamente sensuale, il secondo zampillo, sorprendentemente vigoroso, colpi il suo viso e i capelli, M, non paga, cercò ancora di mungere il mio sesso ed, un ultimo fiotto di sperma le riempì le labbra. Mi lasciai così anch’io, cadere stremato sul divano, una lunga e sommessa risata mi sgorgò naturalmente, contagiando anche gli altri due. La tempesta si era placata e, rimaneva solamente una splendida serata di piena estate.
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13 years ago
desideryoso,
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Last visit: 13 years ago
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Ricordo di un'amica come poche
Era lì, in piedi di fronte a lui …sorpresa come mai, perché aveva accettato quell’incontro, perché … ancora non riusciva a spiegarselo ... lei così intrigata ma anche così timorosa … così provocante ma anche così restia … lui con due dita le alzò il mento … “se vuoi sei libera di andartene” … lei sentì forte l’impulso di girarsi e infilarsi in macchina e scappare … lei, che aveva messo tutta una cura particolare nel vestirsi quella sera, lei che aveva sognato di stupirlo con quell’abbigliamento così fetish ... ora voleva scappare … “no – disse – no, rimango … andiamo!” C’era in programma una cena a casa di lui …”nello scannatoio” – pensò lei sorridendo – eh si … entrerò a far parte della rosa delle sue conquiste!” …poche parole durante il viaggio, lui le sfiorò appena la seta delle autoreggenti, null’altro … lei fumava, girata spesso verso il finestrino … e si teneva il cappotto chiuso perché non si vedesse troppo quel fantastico mini abito in latex nero … che lui aveva già adocchiato! Arrivarono così a destinazione … lui cercò di metterla a proprio agio cercando di ovviare a quell’evidente imbarazzo che era parte di entrambi ... le offrì un calice di ottimo vino rosso … la fece accomodare, mentre iniziava a preparare la cena … lei aspettò che lui si voltasse e si tolse finalmente il cappotto … Dio che meraviglia!!!! Quel vestitino in latex, quelle autoreggenti velate, di seta … quelle scarpe con quegli altissimi tacchi a spillo … lui si voltò … si bloccò … lei sorrise allo sguardo incredulo di lui che si avvicinò e si accucciò davanti a lei, seduta comodamente sul divano ... “sei un po’ più tranquilla?”… lei annuì, ma non era vero … lui le prese le mani, la tirò a sé e la baciò … un bacio a dir poco sconvolgente, di quelli che fanno perdere ogni contatto con la realtà … trovò giusto la forza per dirgli …“attento … gli spaghetti scuociono!!” In realtà erano già scotti, ma tanto nessuno dei due pensava più al cibo … mangiarono poco e senza appetito … parlando con imbarazzo … lei abbassava gli occhi … lui rideva … lei accennava qualche colpo di tosse … si arrivò alla frutta … una bellissima hawayana con cioccolato fuso … un desiderio forte l’uno dell’altra era ormai tangibile, quasi si poteva toccare … lui prese una fetta di papaya coperta di cioccolato, la fissò negli occhi e si avvicinò … le divaricò leggermente le gambe e spostò appena il perizoma … la penetrò con quel frutto … lei gettò la testa all’indietro e socchiuse gli occhi … “Dio che sensazione bellissima!” … dopo la stessa cosa con una fragola … con la banana … frutti che subito dopo lui metteva in bocca e assaporava …”Dimmi che ti piace!” … “mi stai facendo impazzire!” … lui le infilò un’altra fragola, si chinò e avvicinò le sue labbra a quelle stupende labbra che ormai sapevano di cioccolato e di frutta e iniziò a mangiare quella fragola proprio là …nel posto in cui l’aveva posizionata …mangiava quella fragola e la fissava e lei si sentiva sciogliere … raggiunse in poco tempo un orgasmo incredibile … lui la prese per mano ... l’avvicino a sé … la strinse e le sue mani erano ovunque in un momento … lei continuava a bagnarsi in maniera incredibile … un orgasmo incredibilmente continuo … lei cercò con le mani lui … sentì un’erezione pazzesca … gli slacciò i pantaloni con frenesia … si abbassò davanti a lui cercando con le labbra lo strumento di quel piacere senza misura … con quelle labbra che fremendo lo trovarono, e, avide, lo fecero loro e così continuarono con un ritmo che era impossibile frenare e che stava procurando ad entrambi un qualcosa di piacevolmente grande ed indescrivibile … lui la prese per le braccia, la girò e la appoggiò alla tavola ancora apparecchiata … la penetrò e lei rimase senza fiato … la teneva per i fianchi e la possedeva … la possedeva e la possedeva ancora … e lei continuava a raggiungere orgasmi così ravvicinati da sembrare sempre lo stesso orgasmo … “Si, si ti prego, prendimi ancora … non smettere …ti voglio!!!!” … lei sentì che lui stava per inondarla del suo piacere e si scostò porgendogli nuovamente le labbra … giusto in tempo per accogliere avidamente tutto ciò che lui le offrì in quel momento … caddero insieme sul divano, stremati da quel piacere enorme … felici e soddisfatti … ansimanti … “Che dici? – disse lui – ci rivedremo?” … lei lo guardò e annuì sorridente … “Certo…ci rivedremo!” In ricordo di un … incontro! Kiss you
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13 years ago
bullpervoi,
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Vanesia: confessioni.
Vanesia, è una donna intrappolata nel mio corpo. Ho provato ad eliminarla ma lei è determinata quindi ho raggiunto un compromesso,concedendole un pò di spazio, anche se virtuale. Ci sono dei periodi in cui mi sento molto eccitato, e do sfogo alle mie fantasie più intime. Nel farlo mi assicuro di essere solo e che nessuno possa sapere del mio segreto. Forse questo rende la cosa ancora più eccitante, oltre al fatto di diventare donna, anche se solo nella mia fantasia. Mi travesto di nascosto, indossando abiti femminili, scarpe, parrucca, gioielli e a volte perfino truccandomi. Mi eccita molto questa fase, e mi piace fotografarmi in pose sensuali. Mi piace riguardarmi o mostrarmi (raramente) in cam a sconosciuti, che mi fanno tantissimi complimenti e desiderano il mio culetto, le mie labbra e il mio corpo. Adoro provocarli e ciò mi fa sentire sexy e molto femminile. Ho degli amici virtuali, che a volte sento e condivido le mie fantasie. Uomini che scelgo con cura perchè dotati e maliziosi. Tutti vogliosi di possedermi e fare di me la loro troia. Non ho mai incontrato nessuno e nè ho mai avuto rapporti con uomini. Le mie fantasie non prevedono incontri reali e si limitano a racconti, foto, microfono, chat e raramente cam. Non sono sempre in calore, e quindi spesso rimango buono, senza che la mia parte femminile si faccia sentire. Se capita, mi eccito senza travestirmi, immaginando una delle mie storie porno in cui io sono la troia di turno. Nelle mie storie, vedo la realtà in un modo distorto, sono un uomo che in qualche modo è convinto o costretto a travestirsi da donna e che poi è dominata dagli eventi che occorrono. Che sia una festa in maschera, un ricatto dopo aver visto delle foto o un interesse morboso di un uomo eccitato mi ritrovo a fare sesso con uno o più uomini, quasi sempre dotati e a volte di colore. Sono sempre passivo e spesso dominato. Quando la storia finisce con orgasmo, un senso di vergogna mi assale, e tutto finisce come se quella fosse l’ultima volta e che non c’è ne sarà un’altra. Un pensiero stupido e falso, che serve a illudere la coscienza. Spesso mi chiedo la causa di questo comportamento, cerco di trovarne le ragioni e forse ci riesco o mi illudo di riuscirci, resta il fatto che saperlo non cambia nulla. Non attenua il desiderio, ne mi permette di essere più “normale” Il mio io femminile e diverso da quello reale o maschile, non sono passivo e mi piace essere un uomo Non mi piacciono gli uomini, non mi sento gay e sono imbarazzato dalle mie fantasie. Non so se riusciro ad uccidere "Vanesia", ma mi piace essere lei in certi momenti. La sua voglia di vivere, di giocare e di sentire su di se i sguardi e le attenzione degli uomini, per un pò mi fa uscire dalla monotonia di una vita standard (ma per fortuna felice)
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13 years ago
vanesia281191,
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Io,lui e lei.
amo fare sesso con un uomo,mi piace giocare anche con una donna.Ho iniziato questo gioco x caso,un giorno mio marito mi ha proposto di giocare con un singolo.All'idea ero già tutta eccitata,ma allo stesso tempo anche agitata;non sapevo come comportarmi anche perchè fino ad allora avevo fatto sesso solo con il mio uomo.Cmq c'incontriamo in un un bar x un caffè e,non stò a dirvi che meraviglia di ragazzo che mi si presentò davanti,bellissimo.Ci portò nel suo appartamento,molto accogliente,io ero molto impacciata,non sapevo da dove cominciare,ma ci pensò lui a mettermi a mio agio cominciando ad accarezzarmi e baciarmi dappertutto.Mio marito era già tutto eccitato vedendomi giocare con un altro,tirò fuori il suo uccello cominciando a masturbarsi.In un attimo mi ritrovai nuda con una bocca che leccava la mia figa,ed un cazzo nella mia bocca che voleva farsi succhiare.Io ero estasiata ed eccitatissima,succhiavo i 2 cazzi e poi li masturbavo,erano talmente pieni di piacere che mi vennero sul viso e sul seno.Due sborrate caldissime e dolcissime.Da allora ne ho provati diversi e devo dire tutti piacevoli,fino al che mio marito mi chiede se voglio provare con una donna.rimasi allibita,anche perchè non lo avevo mai fatto con una lei;lui mi disse che il solo pensiero di vedermi leccare una figa o farmi leccare da una donna lo eccitava ancor di più che vedermi con un uomo.Io accettai,il pensiero eccitava me quanto lui.Così contattammo una coppia con la lei bsx e;devo dire che lei è molto bella e vera bsx.Subito ce la intendemmo,ma io dissi loro che x me era la prima volta,non ero mai stata con una donna,loro mi tranquillizzarono dicendomi che mi sarei sciolta naturalmente.E così fù,lei cominciò a toccare il mio seno,a leccarlo dolcemente,mi mise la mano nel tanga e cominciò con il suo dito a farmi un ditalino,io ero già umida di piacere,cominciai ad ansimare ed a sciogliermi.Gli uomini alla nostra vista di godimento si spogliarono e ci misero i loro cazzi davanti i nostri visi,io presi il (nuovo)cazzo cominciando a leccare e mordicchiare mentre lui mi faceva un gran ditalino,mio marito invece le scopò la bocca che era meravigliosa,aveva 2 labbra carnose.Non contenta si fece scopare alla pecorina,adorava farsi prendere da dietro facendosi toccare il seno;vedendo così io mi misi sotto di lei leccandole la gran bella figa che aveva,in un attimo io e lei formammo un bel 69 .Si continuò così per diverse ore,eravamo un bagno di piacere e di sudore tutti e 4.Da quella volta di singoli non ne incontriamo più,ma con la coppia ci si vede spesso ed ogni volta è bellissimo.Un bacio .
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13 years ago
admin, 75
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Sogno o realtà
Chiudo gli occhi, non vedo il buio, stranamente vedo una strada stretta, buia. Le palazzine intorno a me sono alte due o tre piani al massimo, le finestre sono tutte chiuse attraverso qualcuna di esse si vede il colore azzurro del televisore acceso di chi magari sta fumando l'ultima sigaretta o si è addormentato sul divano perso nei suoi pensieri, perso nel suo bicchiere di grappa... o magari sta guardando il classico film erotico della notte mentre la moglie ed i bambini sono già nelle braccia di Morfeo. Il freddo si fa sentire, accendo una sigaretta e quando espiro il fumo scende giù pesante mischiato all'aria umida. Mi sono smarrito non so dove andare, non so cosa vorrei, penso che forse dovrei cercare un riparo.... un portone! Ecco, un portone aperto compare davanti a me. Dentro una luce flebile che illumina l'androne... le cassette delle lettere... come abbandonate...l'ascensore con la scritta "Fuori servizio". Entro... si sentono ancora voci.. alte, litigiose... un uomo ed una donna discutono animatamente. Finisco la mia sigaretta, intraprendo la prima rampa di scale... decido di sedermi, di ripararmi, di riposare. Mi addormento e sogno... sogno di essere al night club con gli amici, tra un bicchere e l'altro quattro risate, i commenti sulla ballerina, gli sguardi alle donne che sui divanetti accarezzano i poveri impotenti cercando di spillargli qualche decina di euro sfiorando i loro pantaloni e sbattendogli le tette in faccia. D'un tratto una porta sbattere mi sveglia dal mio sogno come il tuono di un temporale improvviso in piena notte. Sento dei passi affrettati che scendono dalle scale, aprò gli occhi... non so se nascondermi, fuggire o rimanere lì. Poco tempo per pensare eccola già qui... è la donna che urlava.. arriva mi vede e si spaventa, si blocca, mi guarda e mi dice "stronzo che cazzo hai da guardare", "tira fuori un sigaretta e fammi passare". E' alta circa un metro e sessanta, ha lunghi capelli biondi, un buon profumo, jeans aderenti e stivali neri con il tacco. Un giubbino corto con il collo di pelliccia... ha un culo eccitante, due tette da sballo.... sarà sulla quarantina. Non riesco a capire se è una signorotta o una puttana... poco importa, mi eccita, solo a guardarla mi viene il cazzo duro! Io lì seduto sul gradino e lei in piedi davanti a me...mi guarda, mi guarda con disprezzo ma nei suoi occhi vedo già la sfida... la sfida di chi vuole una rivincita dalla vita, la sfida di chi ha fermato il suo tempo, ha contemplato il mondo ed ha raggiunto la consapevolezza della realtà. Continua a guardarmi e con aria saccente mi poggia il tacco dello stivale sul cazzo.... mi provoca.... "tesoro che hai? ti eccito? hai il cazzo duro?" Prendo il suo polpaccio e lo stringo... le porgo la mano e lei mi aiuta ad alzarmi. La guardo negli occhi... guardo le sue labbra secche che continua a bagnarsi... penso "è eccitata". La spingo contro il muro prendo la sua mano e la metto sui miei pantaloni ...."prova a vedere te stessa se il mio cazzo è duro!" Mi accarezza... vorrebbe prenderlo già in mano.... le metto una mano sulle tette.... ha un seno enorme... i capezzoli sono turgidi... Salgo con la mia mano a spostarle i capelli... le accarezzo il collo... la annuso... le infilo un dito in bocca e lei comincia a succhiarlo. Mi sbottono i pantaloni e lo tiro fuori... mio Dio! sono eccitatissimo! Lei mi prende e mi sbatte contro il muro.... alza la sua maglietta... si abbassa il reggiseno... si china davanti a me e comincia a strofinare le sue tette sul mio cazzo. Lo prende in bocca... è sublime.... "è bocca di rosa". Me lo massaggia con le labbra... lo lecca... mi massaggia le palle... Sono in paradiso, chiudo gli occhi e vedo la luce del piacere. Nelle mie vene scorre veloce la passione, non resisto, il mio glande vibra... vibra di piacere. La prendo per capelli e la tiro su, lei mi tira uno schiaffo.... la guardo, prendo il suo polso, mi avvicino al suo orecchio e sussurro "puttana! ora so chi sei! sei la mia puttana!" TI prendo.... ti giro e ti sbatto con la faccia al muro, ti sbottono con violenza i pantaloni e te li tiro giù. Ti faccio leccare la mia mano.... con la tua saliva "lubrifico" il tuo culo.... non ti tolgo neanche il perizoma, lo sposto e poggio il mio cazzo duro.... comincio a spingere per infilarlo.... lo prendi in mano e lo indirizzi, lo aiuti, lo metti sulla giusta via, la via del peccato. Spingo piano... lo sento entrare con forza... sento che ti piace e spingo ancora di più.. Come un treno comincio a percorrere la ferrovia del piacere..... mentre ti bacio il collo, ti mordo l'orecchio.... TU ti tocchi...ansimi.... respiri profondamente... vorresti gridare.... di dolore....di piacere. TI sbatto e mentre ti sbatto ti sussurro nell'orecchio: "sei la mia puttana!" Sento le tue chiappe indurirsi... vibrare, tremare..... come una valanga arriva il tuo orgasmo.... sento la tua sborra gocciolare per terra come un rubinetto aperto.... sento il mio cazzo vibrare... tremare... sento la mia sborra schizzare nel tuo culo come un vulcano in eurzione! Sei lì... fuori dai sensi.... con le mani ed il viso attaccati al muro... le mie mani ti stringono dai fianchi a me.... ti sbatto per l'ultima volta.... esco fuori dal mio paradiso...esco fuori da te.... con una mano raccolgo la mia sborra che cola.... te la metto in bocca... ti faccio assaggiare il mio piacere... prima di richiudermi la zip.... di chiudere quel giardino segreto....prima di scappare via.... da chi? da cosa? ancora non lo so.... so solo che ho ancora desiderio di TE!
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13 years ago
admin, 75
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Mini vacanza trav
Finalmente un giorno di vacanza! Aspettavo questo momento dal giorno che un amico mi aveva lasciato le chiavi di una casa in Costa Azzurra. Arrivo nel tardo pomeriggio tutta eccitata perchè voglio concedermi una bella serata. Ho una gran voglia. E' parecchio tempo che ho una gran voglia e questa sera spero proprio di togliermela. Arrivo un po stanca e noto il portinaio che mi guarda senza nessun interesse. Un poco mi da fastidio. Adoro essere guardata e desiderata. Certo sono in jeans e scarpa bassa e adesso non mi sento una gran fica anche se sotto ho tutto quello che serve per eccitare chiunque. Calze nere con reggicalze, culotte di pizzo trasparente e sottoveste mini. Sono sicura che se il portinaio mi vedesse sotto sbaverebbe come un lupo. Appena in casa inizio a prepararmi per bene. Creme in abbondanza da rendere la pelle morbidissima e un bel trucco non volgare; indosso una gonna nera e una scarpa aperta con tacco. Qualche gioiello mi fa sembrare più signora ma allo specchio mi guardo e vedo una donna in calore. Sono pronta per uscire. Passo dal portone e noto che il portinaio mi ha guardata distrattamente ma poi mi ha riguarda con più interesse. Forse quell'interesse tipico da maschio. Anzi sicuro quell'interesse. Non mi stacca gli occhi da dosso. "Porco" penso "prima neppure mi guardavi e ora solo perchè ho la gonna e sculetto mi vorresti montare". Peccato questa sera ho altri programmi. Ormai sono le dieci. Faccio un giro in centro. Guardo le vetrine e in particolare quelle di intimo. Qui hanno delle cosine proprio maialine... le adoro e mi eccito sempre di più. Mi guardo in giro. Non c'è nessuno di interessante. Allora prendo la macchina e vado verso un parco che conosco. Giro un po dopo decido di riprendere l'auto. Mentre sto entrando sento una voce che arriva da un'auto di passaggio. Penso che mi chieda un'informazione. Mi avvicino, mi abbasso leggermente per guardare dentro e per capire meglio. " Vuoi succhiarmelo?" dice in francese. Li per li rimango di sasso. Come caspita si permette, poi lo guardo e penso "un bel ragazzo". "Oui" è la mia risposta. Ci ho pensato veramente poco. Lo seguo con l'auto. Ci appartiamo. Scendiamo entrambi per conoscerci, ma appena fuori si slaccia i pantaloni e mi fa vedere un bell'uccello mollo. Lo tocco e scendo subito con la bocca per capire se potevo aiutarlo ad indurirsi. Eccome che si indurisce! Lui comincia a mugolare... io più di lui. Guardo in alto. Mi piace. Continuo a leccare e succhiare. Sono tutta bagnata. Il mio pisellino è umidissimo. Lui gode. Mi tocca, mi alza la gonna, mi accerezza il culo, mi tocca davanti .... e poi dietro... e poi mi infila un dito nel buchino e comincia a sditalinarmi.... e Lo voglio! Mi blocco, mi alzo e gli dico "ho un appartamentino in centro. Ho voglia"... "vraiment envier de faire l'amour". Lui capisce ed è così eccitato che mi segue come un cagnolino. Usciamo dalle auto e andiamo insieme all'appartamento. Passiamo dalla portineria. Il portinaio è ancora lì. Mi guarda, ci guarda. Il maiale capisce cosa andiamo a fare. Io saluto "Bonsoire" e lui a denti stretti "bonsoire madame". Sono ancora bagnatissima. Appena chiudo la porta salto letteralmente addosso al mio amico. Ha di nuovo l'uccello mollo... gli tolgo i pantaloni, lo accarezzo e ricomincio a succhiarlo. Diventa subito duro. Ansima.... mi eccita sempre più. Comincia a toccarmi tutta. Infila le mani sotto la gonna e comincia a lavorarmi il buchino. Io non mollo lo voglio leccare tutto! Lui vuole vedermi sotto, mi tira su la gonna, mi guarda il culo. Diice "cul fantastique".... Non capisco più nulla da quanto sono eccitata. "Adesso lo voglio"... "scopami! scopami ti prego!".... mi piego sul divano... Lui mi guarda, gli piace il mio culo, mi accarezza, mi prende da dietro il mio pisellino e comincia a menarmelo. Sto godendo da morire. "Entra ti prego"..."s'il vous plait... enter... fout me dans le cul". Eccolo! Mi vuole fare godere! Mi tira su da dietro per le cosce e spinge con delicatezza.... Ansimo..." mi piace", continua con delicatezza, urlacchio a ritmo di danza, lui continua, lo incito "dai, dai", grido " godo,godo" , ansimo, grido ancora "mi piace, ...ancora....", "vengooo siii vengooooo". Il mio pistolino è esploso sono venuta come una fontana. Adesso vuole che lo succhi. Scendo e inizio a succhiarlo furiosamente. Quasi mi soffoco, quasi vomito da quanto me lo infila dentro. Infine sento uno spruzzo caldo... "brava, brava" mi dice mentre spruzza. Ha goduto anche lui. Siamo esausti. Continua a guardarmi il culo e a toccarmi. "Bel culo" mi dice in italiano. Grazie
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13 years ago
Daniela1Do,
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Portare la moglie in vacanza dal bull
un racconto di fantasia, un progetto, una speranza. Come fare per mettere un bull in condizioni di corteggiare senza fretta ma con una certa assiduità una moglie fedele? Inutile tentare di improvvisare "incontri" in città, tanto non avrebbero seguito: nella vita di tutti i giorni, tra lavoro e impegni familiari lei è sempre molto presa e non ci sarebbero molte occasioni per improvvisare delle nuove amicizie. Questo potrebbe succedere con colleghi di lavoro, o in situazioni particolari (frequentando circoli, associazioni, palestre ecc.). Poi qualcosa potrebbe creare imbarazzi nella città in cui vivi e lavori, con qualcuno che ti conosce e può spettegolare sui fatti tuoi. Così ho pensato a organizzare qualcosa per le vacanze. Di solito affittiamo una casa in qualche posto di mare per un mese intero; così ho cercato in anticipo di mesi, grazie al forum, la presenza di bull adeguati ad una situazione dall'esito per niente scontato; una situazione che richiede tatto e pazienza e, al limite, anche l'accettazione sportiva di un rifiuto senza recriminare sul tempo sprecato appresso a una che non poi ci sta. Trovare un bull sul posto poteva essere un modo per dargli tutte le occasioni possibili nell'arco di un mese. Ho coltivato diversi contatti, senza creare aspettative. Scelto con mia moglie il luogo di villeggiatura, ovviamente io suggerivo le località più "interessanti" in base ai miei contatti,e trovata una casa da affittare, ho informato il bull locale (che d'ora in poi chiamerò con il nome di fantasia di Paolo). Consultandomi con Paolo ho scelto uno stabilimento balneare. Al momento di concordare come riconoscerci, lui mi ha chiesto una foto di mia moglie in costume, anche se con il volto coperto. Già, ma io come l'avrei riconosciuto? Ha detto che siccome io sono molto pessimista lui vuole vedere che coppia siamo prima di farsi riconoscere, visto che comunque lui in quello stabilimento ci passa molto tempo e non vuole ci siano da parte di nessuno comportamenti imbarazzanti. Arriviamo finalmente, io sono tranquillo, se Paolo non troverà la situazione di suo gradimento sarà comunque il mese di vacanza programmato. L'ambientamento è "frizzante" perchè io spero sempre che qualcuno inizi a stare appresso a mia moglie e la incoraggio a indossare con disinvoltura tutto il nuovo guardaroba glamour (qualche costume e abitino me lo ha suggerito Paolo inviandomi immagini di cataloghi, ma non ho potuto farle comprare i più "spinti"). Io saluto e sono cordiale con tutti gli uomini del posto: i ragazzi del bar, altri tizi in vacanza, il personale in genere dello stabilimento, della confinante discoteca ecc., ovviamente allo scopo di far prendere confidenza con più gente possibile anche a mia moglie. Ho deciso che in tutte le occaioni possibili devo lasciarla sola: al bar quando fa colazione la lascio discorrere con i ragazzi, nelle prime ore del pomeriggio scende da sola e io arrivo dopo. In discoteca, io non ballo gli svelti, solo qualche lento, ma poi anche per questi insisto perchè balli con quelli che la invitano. Ogni approccio può sembrare un tentativo di corteggiamento e tutto serve allo scopo di "riscaldarla" e farla sentire apprezzata e desiderata. Ma tra tutti questi, chi è Paolo? Proprio uno di quelli che hanno saputo meglio intrattenere mia moglie nelle serate in discoteca. Si fa riconoscere da me dopo ben 4 giorni che ci studiava. È uno che spesso se ne va in giro con un gommone. Ci propone di uscire con lui in motoscafo. Al largo, mi propone di provare a guidare io; dopo un pò invita mia moglie a provare; lei ha paura e lui le dice che deve "sentire la barca" mentre manovra la piccola ruota del timone. Per aiutarla a sentire la barca le poggia le mani sui fianchi guidandola come se il timone lo stesse tenendo lui: lei deve assecondare i suoi suggerimenti tattili: se ruotare a destra o a sinistra. Per una buona mezzora sono un tutt'uno lei la barca e Paolo. Raggiungiamo una località dove passiamo tutta la giornata. Al tramonto rientriamo e guido a lungo io mentre loro due bonariamente mi sfottono per l'eccessiva prudenza e paura di essere avvistati da qualche motovedetta (io certo non sono abilitato), e lui intanto suggerisce altri divertimenti per i giorni in cui potrà stare con noi. Rientriamo giusto in tempo per la discoteca e ballano spesso insieme: Lui comunque la lascia anche ballare con altri. Quando siamo soli mia moglie mi avvisa che secondo lei Paolo è uno che ci potrebbe provare - io dico mah. Per due giorni Paolo ha da fare altrove, ma per mia moglie la tensione erotica non si allenta a causa dei tentativi di prendere confidenza da parte di altri uomini, cui ci eravamo gentilmente presentati nei primi giorni. Paolo si rivede direttamente in discoteca, mia moglie balla spesso con lui - io mai - e con altri. Fino a tardi. Il giorno dopo mia moglie mi ripete che Paolo è uno che potrebbe provarci, e le sembra pure uno che ci sa fare. Io dico che non mi dispiace che lei possa piacere ad altri, per me significa che ho una bella moglie e che ogni corteggiatore è una conferma. Lei: E se piacesse pure a me? Non ti preoccupi? Io: A me piace che a te possa piacere. Lei: Che significa? Io: Che l'essere intrigata da un'altra persona ti renderebbe più vitale, più giovane. Credo che il tuo viso e il tuo sguardo diventerebbero ancora più belli, radiosi. Lei: Allora sei un fesso, e penso pure che non ti interesso più. IO: Mi interessi, sei sempre mia moglie, ma desidero vedere che ti diverti che ti godi situazioni fuori dal quotidiano. Lei: Non ci credo che ti piacerebbe se andassi con un altro, però quasi ti meriteresti che lo facessi; se mi capita l'occasione ti faccio prendere la paura, magari proprio con Paolo. Devo trovare il modo per farti capire quello che rischi. Domani ti faccio vedere, così la smetti di dire stupidaggini. Il giorno dopo Paolo è libero e sta in spiaggia insieme a noi; facciamo il bagno, io esco quasi subito, loro scherzano ancora in acqua, poi lei si fa aiutare ad asciugarsi e si fa spalmare la crema. Lui è attento a non strafare. Lei (a me solo): visto che se voglio me la spasso? Ti piace così? Io: sei molto bella mentre giochi così. Peccato che questa sera non c'è, mi dice lei. Il giorno dopo Paolo viene solo nel pomeriggio. Io lo sapevo e scendo molto tardi in spiaggia. Il giorno dopo lui non c'è per niente, lei mi racconta che lui approfitta delle mie assenze per mostrarle il suo interesse, proporle escursioni (anche con quel pigro di tuo marito, le dice), farle capire senza dubbi residui che lei gli piace. Rispondo che l'importante è che lei sia a suo agio e si goda la situazione: l'idea che a te Paolo possa piacerti ti rende ancora più desiderabile ai miei occhi. Lei: Sei uno stupido incosciente. Per tre o quattro giorni Paolo non poò venire. Finalmente ritorna e usciamo di nuovo motoscafo tutto il giorno. Solita lezione di guida per mia moglie: un tutt'uno lei il motoscafo e Paolo. La sera li lascio ballare insieme, ballano bene, sembra che stiano insieme, Mi sembra che lui provi a toccarle l'orecchio con le labbra, lei si ritrae, lo rimprovera, lui si scusa, lei accetta bonariamente e continua a ballare. La bacia sul collo, lei si ritrae sorpresa per guardarlo in faccia ma lui ne approfitta per darle un delicato bacio sulla bocca, lei scuote la testa, come se lo invitasse a stare buono, a non rovinare l'amicizia e farsi cacciare, ma continua a ballare. La serata continua con lui irreprensibile e sempre galante, con grande sicurezza, mettendo mia moglie di nuovo a suo agio, come se non fosse successo niente (io ufficialmente non ho visto niente). Per diversi giorni non potrà venire, ma non mancano corteggiatori occasionali che le fanno rimpiangere Paolo. Finalmente Paolo mi avvisa che in serata sarà in discoteca e mi raccomanda di farla essere e sentire sexy per l'occasione. Shopping nel pomeriggio. Visto che è divertente anche per lei vedere come Paolo prova a flirtare, propongo a mia moglie di sorprenderlo e "torturalo" con un abbigliamento provocante. L'idea di divertirsi a provocarlo le piace. Compra con il mio aiuto e consiglio entusiasta: magliettina corta in vita, giacchettino di cotone, molto leggero, per la sera sul mare, e leggins leggerissimi e decisamente sexy. Ma tanto siamo al mare, le dico, ci vai pure in costume. Lui nota e gradisce moltissimo. Ballano, lui è come sempre gentile e cortese, noncurante e divertente. Un paio di volte lei torna a dirmi se voglio ballare io un pò con lei. La prima volta le dico che con lui balla meglio, che mi piace vedere come balla. La seconda volta le dico di stare tranquilla riguardo a me, perchè sto bene così, e di godersi la serata e il cavaliere. Certamente voleva che io la salvassi da se stessa, per questo è tornata un paio di volte a dirmi che ora toccava a me ballare con lei. Col passare della sera ballano con lui che tiene le labbra vicinissime al collo di lei, che non dice niente. Le bacia il collo, lei fa per ritrarsi e lui la bacia in bocca, lei lo guarda e lui la ribacia lei non dice niente, disapprova con lo sguardo, ma riappoggia la testa. Lui la lavora al collo (gli ho detto che è sensibilissima) lei si gode i baci sul collo per qualche secondo, poi fa per ritrarsi ma lui coglie subito l'occasione per baciarla e questa volta il bacio è più passionale, ma lei subito riappoggia la testa. Ballando, lui infila una mano sotto il giacchetto, sul seno. Passano diversi minuti. Lei è totalemte sua ormai. Non vedo se con la mano lui è entrato anche sotto la magliettina, ma mi sembra di sì. Con il giacchetto che copre non si vede bene (il giacchetto è stato un suggerimento di Paolo per far si che lei non reagisse se toccata troppo apertamente sotto gli occhi di tutti) ma lui la sta portando su di giri, per tutto il tempo necessario, per il buon esito della serata. Lei si gode il palpeggiamento del seno e i baci sul collo, cambia posizione per farsi baciare anche dall'altra parte del collo, come fosse un massaggio di benessere. Nel cambiare posizione incolla per alcuni secondi le sue labbra a quelle di Paolo. Paolo mi fa segno, è ora di andare nella stanza da me riservata nell'albergo a lato della discoteca (albergo dove Paolo è conosciuto). Si incamminano, lui la tiene cinta con il braccio sinistro, la avvolge stando sempre con il braccio sotto il giacchetto, la tiene molto vicina, un pò davanti a lui, e sono sicuro che con la mano sinistra continua a titillarle un capezzolo, per tenerla calda. Le parla all'orecchio e la bacia sul collo e sulle guancie mentre la guida fuori dalla folla e verso l'abergo. Io li precedo in camera e mi nascondo. Entrano, lui le toglie il giacchetto e la maglietta quasi tutta già tirata su, anche il reggiseno è già sollevato, forse da quando ballavano. Le bacia i seni, i capezzoli, non si stacca. Lei, con la testa reclinata all'indietro per il piacere finalmente pienamente goduto senza dover sembrare impassibile, gli attira la testa verso il suo seno, le mani affondate nei capelli (che io non ho). Lui scende, la finisce di spogliare, la bacia sotto, e inizia a lavorare di lingua. Lei quasi non sta in piedi, vorrebbe poggiarsi. È lei che si sdraia sul letto per farsi slinguare comodamente. Poi lui risale a baciarle i seno mentre con un paio di dita della mano destra la penetra, muove le dita un pò dentro-fuori e un pò, tenendole dentro, le muove in avanti, verso il pollice che intanto massaggia il clitoride, come se volesse farla squirtare. Lei gli toglie con impazienza la camicia, gli slaccia i pantaloni e allunga la mano sul suo membro, ora massaggiandogli il glande per "ricompensarlo" di quello che lui le sta facendo, ora afferrandolo tutto in mano per "sentirlo". Lui torna con decisione a slinguarla sotto. Mentre lui lavora di lingua lei, ormai completamente partita, allarga di più le gambe e spinge verso di lui il bacino. In altri momenti alza le gambe e poggia i piedi sulle spalle di lui e sul collo come a carezzarlo. È il momento. lui le sale sopra e lei lo asseconda disponendosi alla monta. Nel momento in cui lui entra sento il rantolo di piacere di mia moglie. Io arrivo: mi stavo segando da quando erano entrati in camera. E così, mentre per loro inizia il meglio, per me è già finito. Mi ero ripromesso di non toccarmi affatto, ma, quando sono entrati e ho visto che già non aveva quasi più maglietta e reggiseno e lo baciava come mai aveva baciato me, sono partito. Vanno avanti per mezzo'ora almeno senza interruzione. Lei lo abbraccia, passa le sue mani sul suo dorso, sul sedere, sui fianchi, lo vuole sentire tutto, si baciano e lui la lavora "scopandola" in bocca con la lingua. Lei lo incita semplicemete, ma con convinzione: si muoviti così!, ecco si!, mmmmmm, ahhhhhh, si, dai, ecco! ora vengo sopra un pò io. Cambiano posizione, lei passa sopra; ruota il bacino per sentirlo meglio, si tuffa su di lui per baciarlo e "penetrarlo" lei con la lingua, perchè ora tocca a lei (è un pò portata al comando mia moglie, o almeno a esercitare la famosa "parità"). Arrivano insieme. Lui finito, la aiuta a rivestirsi. Lei si preoccupa di me: chissà che penso non vedendoli più in pista da un pò. Lui la tranquillizza e scherza perchè in fondo sono stato io a dirle di godersi la serata e il cavaliere. Lei riflette qualche secondo su tutto quello che è successo e, dalla sua espressione capisco che ha "capito". Uscendo dalla camera sento che gli chiede: Allora sarà contento? La serata non è finita; appena ci rivediamo in discoteca mi chiede se voglio ballare con lei finalmente. Accetto. Mentre la tengo tra le braccia la sento ancora calda e sensuale. Ho una moglie che sa godere. E non mi succede come quando scopavamo (da anni noi due non facciamo niente ,e fino a stasera lei si era matenuta proprio casta): sempre io mi sentivo nel dubbio se lei avesse goduto o no. Questa volta sono tranquillo e, all'idea di una moglie che può godere come l'ho vista stasera, mi torna duro. Lei se ne accorge e mi dice: non ti montare la testa, a cuccia.
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13 years ago
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Cosa mi piace fare..
Ci si incontra, ci si vede. Il lato estetico ha la sua importanza.. ma le situazioni che si verranno a creare saranno al di sopra del sopravalutato "aspetto esteriore". La coppia con il lui bisex spegna la macchina. Altrettanto faccio io e preferisco uscire per primo in modo che mi possano vedere. A quel punto, dopo una calorosa stretta di mano tra noi maschietti, si incomincia a parlare del più e del meno. Fa capolino una bellissima chioma bionda dalla macchina alle spalle di Marco (chiamiamolo con questo nome fittizio). E' la sua bellissima moglie che ad un tratto interrompe la nostra conversazione con un urletto attraverso il finestrino: "mi posso togliere il reggiseno" urla. Io a quel punto, dico a Marco di salire in casa mia con la moglie. Una volta entrati si crea subito il feeling. Si accomodano sul divano, servo una paio di Martini e si parla del più e del meno sembrando amici di vecchia data. La moglie chiede di andare al bagno. Io continuo a parlare con Marco. Una volta tornata a quel punto riesco a vederla bene. Passo sicuro, con una bellissima minigonna rossa, top bianco e i capezzoli che si intravedevano. Si risiede sul divano sorseggiando il Martini. Marco chiede di andare in bagno e a quel punto rimango solo con lei. Iniziamo a chiaccherare ma la sua mano iniziava a fare su e giù sui miei jeans. Io mi eccito e inizio a toccarle le tette, dure sode tette! Poi scendo con il mio corpo e spostandole le mutandine inizio a leccarle quella figa tutta rasata che tanto mi fa eccitare. Il marito torna dal bagno e mi vede intendo nel mio bel da fare. A questo punto si spoglia e gli mette il cazzo in bocca alla moglie che, con grande ingordigia, lo succhia come se non avesse un domani da vivere. Intanto mi inizio a spogliare anche io e ci trasferiamo piano piano in camera da letto. Tutti e 3 i corpi nudi emanavano una stupenda energia positiva di vivere, divertirsi. Lei, ancora con il cazzo di Marco in bocca si stava divertendo una sacco.. io mi sposto e vado a soppiantare la sua bocca con la mia. Inizio a succhiargli l'uccello. Poi lo sposto e inizio a leccargli le palle. Lei la cappella ed io le palle. Poi io e lei ci baciamo. Poi al nostro bacio mettiamo quell'uccello che duro si mostrava fiero tra i nostri due volti. Da quella posizione passiamo a lui che in maniera canonica la scopa. Io faccio la spola tra metterle il mio cazzo in bocca a lei e leccargli il culo a lui. Si susseguono tante posizioni tra cui un bel 69 tra noi maschi con la lei che si sditalina guardandoci. Il tempo passa. Fino al momento in cui si sente l'ora si sborrare. A quel punto lei sale sopra di lui e si mette il cazzo di Marco nella figa. Io mi metto dietro di lei e gli metto il mio uccello nel culo. Iniziamo a scopare e nello stesso istante Marco, lei ed io veniamo! Siamo venuti tutti assieme. Marco con un bell'urlo si è fatto sentire dai miei vicini! Lei cade con la testa verso la sua. Io ero molto soddisfatto ma volevo fare ancora una cosa: prendo lei, la sposto ma la lascio sempre in posizione eretta. Gli pulisco con la bocca lo sborro sul suo uccello con il sapore anche della venuta della moglia. Poi con lo sborro in bocca bacio lei. Poi prendo mi metto sotto di lei e gli dico di spingere. Lei capisce di cosa parlo e io con la bocca aperta sotto la sua figa, fa uscire lo sborro di Marco dalla sua figa e io sono li, pronto a prenderlo in bocca. Ne esce una modesta quantità, il giusto per farmi godere ancora. Il fluido esce denso e caldo, mi arriva sulla linga ed io goloso lo ingoio. Ribacio lei sulla bocca avvinghindogli la mia lingua alla sua. Poi piano piano ci alziamo tutti con una bellissimo sorriso. A quel punto si è fatto tardi. Accompagno la coppia alla macchina e ci si saluta.
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13 years ago
admin, 75
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Perchè no...2
Era trascorsa una settimana dall'incontro e nella mia mente, ritornavano i momenti clou, specialmente quando la mia bocca, assaporava il gusto della cappella calda e umida di MArio. I suoi gemiti e la sua asta pulsante, mi eccitavano incredibilmente, non me lo sarei mai aspettato. Il solo pensiero mi dava un'eccitazione istantanea. Lo chiamai, per vedere che aria tirava, mi rispose con tono tranquillo, dicendomi subito, che temeva di perdere l'amicizia, per quello che era accaduto e che invece, era contento di risentirmi e immediatamente passò all'attacco:"quando ci rivediamo?". Mi aspettavo la domanda, il calore saliva sul volto, risposi tentennando che li per li, non sapevo. "Domani sera" replicò lui, "magari verso le diciannove", ma si...risposi di si. Tutto il tempo, pensai all'incontro, era la seconda volta, tanti tabù e tentennamenti erano crollati, avrei fatto la troia? Perchè No! Tanto quello che conta e che ti prende, è il momento. Arrivai con mezz'ora di anticipo, lui mi aspettava e... si vedeva...mi salutò e mi mise una mano sulla natica...non me lo aspettavo, anche se dentro di me lo speravo, non avevo mai provato...Era veramente infoiato, "vieni" mi disse appoggiando le sue mani sui miei fianchi e facendomi sentire l'asta dura e desiderosa di essere scatenata..."questa sera voglio di più"mi disse "ti voglio mio completamente", la cosa mi spavento ma mi prese subito, lo volevo anch'io. Chiesi almeno il tempo di posare le chiavi e chiudere il cellulare. La stanza era parzialmente al buio, la tapparella chiusa a tre quarti e per il resto si vedeva, che era la casa di un uomo solo. Ridendo, mi svincolai un attimo, mi chiese di preparare il caffè. Voleva che mi togliessi il pantalone tenendo gli slip e indossassi un grembiule, "ma prima indossa queste" delle calze a rete nere, "sono della tua misura" aggiunse. Un travestimento...mi colse di sorpresa ma ubbidii. Preparai il caffè, con molta difficoltà, lui si attacco dietro, palpandomi e strofinando il suo pacco ai miei glutei, che lo assecondavano e lo cercavano, "ti piace troiona", si mi piaceva e quando si tolse il pantalone e gli slip lo appoggio a me... e perse il controllo, lo voleva subito. Appena misi la moka sul gas, mi girò mi spinse su una sedia e me lo mise in bocca, "succhia bene" le sue mani, spingevamo la mia testa, mi stava scopando la bocca. A un certo punto, suonò il campanello, si fermò all'improvviso..."sarà Pasquale" disse. Senza scomporsi andò ad aprire la porta, ma che fa? Pensai...sta aprendo..? Pasquale entrò e mi vide sulla sedia...io morii di vergogna, Mario aveva il cazzo all'aria, "tranquillo, anzi tranquilla" mi disse "Pasquale è un amico, anche lui separato". Un uomo di mezza età, un pò pienotto ma non troppo, mi guardò sorridendo, "le ho parlato di te, e così mi ha chiesto di conoscerti". Bastardo pensai, che figura di merda. Pasquale mi tranquillizzò, parlando con accento sudamericano, "è solo un gioco e Mario mi ha detto che ci sai fare". Il momento passò, mi tolsi il grembiule e rimasi con gli slip e le calze a rete. Mario versò in tre bicchieri un ottimo whisky "ma si, facciamoci una bevuta", mi sedetti sul divano, accanto a Pasquale e Mario si mise accanto a me, parlammo un pò, poi l'alcol si fece sentire, "ma che belle cosce in queste calze" esordii Pasquale, col suo accento sudamericano, il calore cominciò a risalire e la mia mano, in modo autonoma scivolò sul cazzo duro di Mario, " un massaggio lo fece diventare duro e la mia bocca, lo cercò, trovandolo subito. Si distese sulle gambe, appoggiando completamente la schiena sul divano, i suoi mugugni lo dicevano chiaro, la mia bocca, lo stava facendo venire e quindi smisi subito "che fai ?" lo presi in giro "mi pare che stai perdendo ancora il controllo"... ripresi subito piano, la mia lingua scivolava sulla cappella fino alle palle, toccando appena la riga, che le unisce al buco del culo, mordicchiavo appena l'asta tesa al massimo...Pasquale mi tirò il braccio, lo voleva toccato, la mia mano lo cercò, trovando un cazzo davvero mai visto, un superdotato, staccai la bocca dal cazzo di Mario e lo volli vedere..."complimenti" lui sorrise appena ma Mario rivolle la mia bocca..."un po a anche a me" protestò allegramente Pasquale. Mi lasciò andare, mi girai verso Pasquale e scivolai giù dal divano, mi misi in ginocchio davanti a lui, cominciai a menarlo, mi rendevo conto di avere in mano un obelisco, poi mi avvicinai con la bocca, toccando la cappella con la lingua, sussultò e con la mano, mi spinse la testa, chiedendomi di prenderlo tutto. Mario si mise dietro di me, mi tolse lo slip, e le sue dita cominciarono a esplorare il mio buco, mi piaceva, mi contorcevo, e intanto succhiavo forsennatamente il cazzo di pasquale, Mario mi chiese di mettermi sul divano, Pasquale si sposto, e Mario comincio a lubrificare bene il mio buco, che si allargava, poi appoggio la cappella e piano piano mi prese. Un calore mi pervase, mi sentivo riempire, mentre le sue mani mi stringevano i fianchi, mi staccai dal cazzo di Pasquale, per lamentarmi dal dolore, ma non troppo, anche per orgoglio, senti infine le palle, contro le mie natiche e così iniziò il ritmo forsennato, mi sbatteva sempre più forte, non avevo tempo di occuparmi di Pasquale, Mario mi stava sbattendo fino a venire, con un urlo soffocato. Sentii il suo sperma caldo, era veramente tanto, mi colò giu per le gambe. Pasquale mi disse che toccava anche a lui, ma mi ribellai, non era possibile con quel coso enorme. "Ti prego" mi disse "No" risposi, " se vuoi ti faccio venire con la bocca", "guarda" mi disse, tentando di convincermi" mi accontento di entrare pochi centimetri, basta che ti vengo dentro"...mi lasciai convincere, ripresi a menarlo con la mano e la mia bocca, in modo frettoloso, cerco l'orgasmo del suo cazzo, appena prima di venire, mi avvisò di fermarmi, così si mise dietro di me e Mario davanti. Però accadde una cosa, Mario mi tenne forte e Pasquale, tento di entrare forzatamente. Mi ribellai, ma la cosa mi eccitava, lo feci entrare ma non più di meta, senti dolore misto ad eccitazione, comunque venne quasi subito, con una quantità indescrivibile e dei fiotti giganti. Mi lasciò e io esausto mi abbandonai, sulla pancia di Mario. "Spero che non ti sei offeso" mi domando Mario e io senza nemmeno alzarmi, alzai il dito medio, con un gesto molto conosciuto. LA serata finì tardi, tanto avvisai casa che rimanevo fuori tutta la notte. Infatti Pasquale se ne andò e quando restammo soli, Mario mi chiede di rimanere...e a quell'ora dove andavo? "Puoi dormire con me", mi disse sorridendo. Dormimmo insieme e ci addormentammo subito, anche se durante la notte fui svegliato, dal suo cazzo duro, senti il calore del suo corpo e il suo cazzo duro premere sul mio culo ed entrare dentro di me, i colpi erano davvero violenti, ci mise un po a venire e questa volta venni anch'io, la mia mano completò l'opera e il mio orgasmo con lui ancora dentro, fu il piacere più grande mai provato.
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13 years ago
admin, 75
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Sing for absolution
Sei entrato come una lama nel burro, liquefando nel dolore le mie aspettative; sei entrato come un pugno nello stomaco, rendendomi il sentimento negato; hai sfondato le mie fragili porte con uno sguardo. Canto per l’assoluzione. A squarciagola urlo un orgasmo violento con le foglie del bosco tra i capelli. Ho lo stomaco in subbuglio, la mente persa, le gambe che tremano e raccontarti tutto ciò che provo non è quasi possibile, Andrea. Mi sei entrato dentro con la dolcezza di una madre mai intuita, mi sei entrato dentro con la violenza della bestia che ritorna alla sua tana, mi sei entrato dentro per farmi ancora morire. Sento strisciare questo amore tra le ossa, questo spasimo nel cuore che vorrei accelerare, come il drago avvinghiato al tuo avambraccio, i tuoi occhi rossi di brace, Babilonia a cavallo della Bestia. Canto per l’assoluzione. Una triste nenia scolpita sul tuo petto quando mi chiavi facendomi sentire la peggior troia sul volto del mondo. Un canto libero scomposto da sospiri goduti nella carne, la sinfonia delle mani che spingono nella mia figa e il tuo cazzo che vibra tra le mie labbra vogliose. In adorazione di te canto il subbuglio che provo quando il mio culo schiaccia sul tuo viso e lo odori e ne bevi gli umori; in adorazione di quella animalità espressa senza filtri che mi sconquassa, mi eccita, mi uccide. Canto alla triplice Donna sopra la testiera del mio letto, canto al Cristo di spine incoronato inciso sul legno di fronte a noi, canto alle fiammelle delle candele di questa alcova proibita, canto al tuo cuore, al tuo sesso pulsante e pieno di vita, canto alla Morte mia Regina. L’umanità non cerca assoluzione ma espressione di sé nella liberazione dei rozzi istinti, è il mio sentimento che si piega in preghiera supplicando pietà, è la mia percezione che si inginocchia alla maestosità del tuo orgasmo infernale, è la mia anima che supplica di venir trascinata ancora e ancora e ancora dentro di te. Esiste un godimento supremo che tocca le corde dello spirito, spogliandolo nudo; esiste un piacere assoluto che è droga per i sensi e che lentamente scarnifica, raschia, spella il cuore. Esisti tu, Andrea, che privo di misericordia mi sbatti rabbioso e aggressivo da innamorarmene. Canto per l’assoluzione di un amore non cercato, non previsto, non voluto.
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13 years ago
admin, 75
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Spogliati l'anima, malkut
Mi rincorri nelle ombre degli altri da che ho ricordo: negli occhi di mia madre furiosa, nello sguardo liquido di un capo vizioso, nel passo sostenuto del giovane slavo che m’insegue. Quegli occhi ingordi di Luce mi spogliano, quella mente penetrante mi cerca ed infine mi trova. Sei dietro di me ora, alto e possente, entità sinistra per cui vacillo. Ti sento e ti voglio per ciò che sei. Quasi ti tocco e rabbrividisco. Ti desidero con un’intensità che non mi riconosco. Ti bramo per morire, per svendermi, per supplicarti. Ai tuoi piedi per vederti con l’anima nuda a ghermire la Luna. Stracciami e liberati dentro di me. Liberami dentro di te. Aprimi ed apriti sopra il mio ventre. Il profilo scuro, l’immobilità del Silenzio, il Niente è tuo. Assoluto in cui mi perdo. Una preghiera il mio desiderio di te, che mi cola sulle cosce mentre ti sbircio appena. La Guerriera si trasforma in una serva dolente che aspetta solo un cenno e lo stallone nero di Ishtar diviene una fiera che mostra i canini scintillanti nel nero della notte. Tutto si trasforma. Azzannami. Lasciami i segni del tuo amore mostrandomi come sei, oscuro padrone della tenebra. Fai colare il mio sangue su questo pavimento ché io possa berne con te. Vampiro. Consuma il tuo Giusto delitto e fammi godere del piacere più osceno possibile, reso sacro dall’odore di morte. Si spalancano le ali corvine del mostro sulla mia schiena. Il tuo collo, il tuo bacino, tutti i muscoli del tuo petto nell’ultimo sforzo si tendono e la rabbia cieca dell’odio esce dalla tua bocca. Sei bello, specchiato nel mio sangue, scomposto dal liquido che ancora scorre. Le braccia aperte in gesto di vittoria, i pugni stretti di rancore e l’ultimo affondo al mio ventre capiente, reso fertile per te. Schiacciata, umiliata, insultata e lacerata ora posso pretendere il mio compenso, Signore dell’Oscurità e la fiera si inchina alla sua Regina che infine doma con la spada dell’Amore. Piangi. Mi ami. Mi odi. Ti odi. Finalmente ti ami. Ti sei spogliato dell’anima, me l’hai donata ed ora il figlio del peccato sarà lo scettro di potere su di un mondo che dorme. Verga di ferro. Rovinali! Spazzali via con la tua e la mia ira! Distruggili! Sii ciò che sei, possessore del Chaos! Vieni presto, Malkut.
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13 years ago
admin, 75
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Venezia cattiva consigliera - vestibolo
Mi hai catturata nelle viscere del tuo intelletto, nelle increspature della tua pelle e non trovo via d’uscita a questo castello. Legata e imbavagliata, nuda. Strette, le corde, mi segnano cosce, polsi e ragione, affacciate nella calle del fighér. Il freddo che si respira qui dentro è pungente e silenzioso come il ghiaccio appena solidificato nella laguna; nessuna fenditura, niente crepe da saggiare coi polpastrelli lividi. Quadratura d’epidermide arida e castrata, costretta a tacere, a immobilità acutizzata da un insistente formicolio alle tempie. Spezzata in niente guadagnerò qualcosa, dallo straccio scuro che mi acceca sorgeranno trasparenze ed incanti tattili a cui mi aggrapperò furiosa. Dalle funi ruvide si sottrarranno le gambe ridotte a mucchio d’ossa, fragili quanto il mio amor proprio, e si spalancheranno a te, sicure. Dalla mia gola si leveranno urla rimaste a lungo strozzate d’attesa. Ma ora… Ora non mi resta che la nostalgia: la luce acquosa e riflessa di Venezia, come pinne dorsali di anguilla appena pescata. Fame. Il movimento lieve della marea svagata, prima dell’imbrunire. Sete. Il tuo sorriso sconosciuto, indiscreto di seno, inguine e labbra. Bramosia. Lo specchio su cui mi spingi e i piccoli mosaici di vetro che mi graffiano i palmi delle mani. La toilette del nostro ristorante a Murano. Bisogno di urinare. Vivo, mobile, tra fiduciosa memoria e urgente necessità. Vi sono intelletti e spiriti così mobili che possono essere paragonati a cavalli sfrenati che nessuno può fermare? Vanno qua e là, sempre in agitazione. Io ne ho compassione, perché mi sembrano persone ardenti di sete, che scorgono l’acqua da molto lontano e vogliono andare ad attingerla, ma trovano nemici che sbarrano loro il cammino. Teresa D’Avila – Cammino di perfezione Qualcuno ha compassione di me. Il temperatore della Torre dell’Orologio, custode assoluto del Tempo e delle Sonerie che scandiscono, rintocchi e silenzio, la mia rinascita. Rintocchi e silenzio: un complicato dispositivo meccanico regolato da un pendolo, comando d’avviamento a diverse funzioni; come un pendolo, non sei che una figura semovente nel disegno del Tempo, una colonna di sale in processione, che contravviene l’assetto divino e mi tenta. Solco quei momenti, nello stretto rio della mia anima, sono una gondola inclinata di lato, resa stabile dal ferro di prora, la vergogna. Ho vergogna del rossore delle mie natiche esposte duramente agli sguardi, dell’apertura della mia carne dilatata e stimolata dalla tua immoralità, di riuscire a cedere con estrema facilità alla tua nudità e temo. Temo l’esilio all’isola della Giudecca, terra di Ebrei e di nobili decaduti, luogo di ozio e di preghiera. Di malattia. La peste e la Chiesa della Salute. C’è sempre un Dio a scongiurare la vergogna. E’ terribile per un’anima trovarsi da sola in mezzo a tante tentazioni. Se io avessi avuto con chi consigliarmi, penso che me ne sarei giovata per non perdermi del tutto, trattenuta se non proprio dal timore di Dio, almeno dalla vergogna di dovermi apertamente manifestare. Teresa D’Avila - Vita Io non posseggo altri confessori che Venezia, solo compagnie dannose che sono come il vino rosso amabile, aspetto e colore seducenti, resi preziosi da un ballon di cristallo soffiato a bocca. Bocca di donna. Un calice non è nulla, sorseggiato di sera, con la compagnia dei menestrelli e dei loro mandolini, abili intriganti, giocolieri di fantasia. Di un calice ci si rallegra, come di un amico. Il secondo è più subdolo, detiene ancora l’aspetto docile di un semplice bicchiere di vino ma rilascia nuovi profumi, più intensi e modella la forma delle labbra al piacere della tensione nervosa. Di due calici ci si compiace, come di un compagno. Vi narro del terzo, perché è qui che si smarrisce la ragione. Il terzo calice è diabolico, nulla attorno attrae con maggior interesse, i moscerini danzano tranquilli sul collo senza che se ne provi dispiacere, anzi, la forza demoniaca del terzo calice li altera in dita perfette, curate, un po’ tozze e nodose che titillano i sensi. Di tre calici si muore, come di un Amante. Se poi se ne aggiunge un quarto ed un quinto, non resta che liquefarsi con esso, fondersi, sciogliersi con polvere di cristallo e ubriachezza, con l’orgasmo e Satana. Mi spaventa molto il danno che deriva da compagnie cattive: mai potrei crederlo così grande se io stessa non l’avessi sperimentato. Per i giovani, in modo particolare, è il peggior male possibile. Teresa D’Avila – Vita Sono io la mia cattiva compagnia, il carceriere che mi tiranneggia facendomi supplicare di ferirmi ancora, tu hai solo provveduto ad eseguire lo schema del mio piacere che è costrizione cosciente del corpo, che è celeste follia della mente. Non riposo, rannicchiata, in questo angolo opaco di calce e umidità ma ruoto attorno a te senza discernere, né scegliere tra Ascesi e Passione d’Amore, abbandonandomi alla perfezione che sta nella conformità del mio volere a quello dell’Amato. Invidio chi ha compassione di me, lo desidero, mi allungo. Ma il Bondage mi frena. Io lego me stessa. Io sono carnefice. Io sono aguzzino. Ora l’acqua ci giunge dalla Fonte… Il piacere, la soavità, le delizie che si godono sono incomparabilmente più intense di prima… L’anima non sa cosa fare, se parlare o tacere, se piangere o ridere. E’ come un glorioso delirio, in un modo deliziosissimo di gioire, in una celeste follia nella quale impara la vera sapienza. Teresa D’Avila – Vita
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13 years ago
admin, 75
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Bisex è bello
cercavo coppie con lui bisex e mi contatta G. Coppia 50enne,di Roma come me,bisex da sempre,convinti e decisi,alla ricerca di un singolo bisex vero senza tabù nè inibizioni,come mi descrivo io.G è il marito.ci scambiamo informazioni su di noi in chat,parliamo e scopriamo di essere in sintonia,almeno a parole,quindi decidiamo di incontrarci per un caffè conoscitivo,si sarebbe presentato senza T(la moglie),ma con foto di lei....speriamo che vada tutto bene,mi sembrano una coppia tranquilla,ma decisa e,soprattutto bisex. Ci vediamo in un locale fuori mano,ci prendiamo un caffè e decidiamo di continuare la conversazione in auto.G è un bel tipo,oltre 50 anni,ma portati bene,non alto di statura ,ma magro,giovanile e,confesso,mi piacerebbe molto che riuscissimo ad organizzare un incontro.In auto la conversazione va su argomenti piccanti,quelli che ,ovviamente,interessano di più:mi parla di loro,delle loro avventure,dei loro desideri e voglie.é molto diretto ed esplicito nella sua descrizione e gli confesso che mi eccitata ascoltarlo.Poi tocca a me soddisfare le sue curiosità,assicurargli che sono un vero bisex perchè la ritengo la situazione più eccitante ed appagante,informarlo sui miei gusti e è molto colpito dal fatto che io adoro il sesso orale...leccherei per ore una calda e umida fichetta e ciuccerei golosamente un bel pisello.Infine mi mostra le foto di T,anche lei oltre 50 anni,piccola e minuta,quasi anonima a prima vista,ma,mi assicura lui,molto calda e decisa.Ci sono foto di lei da sola,ma poi anche di loro in azione,da soli,ma anche con altri singoli...sono sempre più eccitato,vedere quelle foto,parlare così apertamente di sesso,mi fa scoppiare l'uccello nei pantaloni e,anche a lui sembra fare lo stesso effetto."eccitanti,vero?"esclama"lo vedo dal tuo rigonfiamento e anche io non sono da meno come puoi vedere"e dicendo così si tocca la patta dei pantaloni evidenziando il rigonfiamento. In una foto c'è T che spompina un uccello enorme e G mi dice che è il suo:non ci posso credere,un tipo così minuto,quasi gracile e un supercazzo in dotazione!!!!!!!! "Non ci credi? se vuoi posso mostrartelo" mi fa lui."Certamente,non ho problemi,anche se per fare sesso con un uomo,ci deve essere almeno la presenza di una lei,da solo non mi piace giocare con un uomo" gli rispondo.Allora mettiamo in moto e ci dirigiamo in un posto più tranquillo....mentre guido lui lo tira fuori e si masturba facedolo crescere in maniera esagerata...non ho mai visto niente del genere,nemmeno nel più esagerato dei film porno,la sua mano non riesce a circondarlo del tutto."avevi ragione,è veramente immenso"gli dico "Sono sempre più eccitato al pensiero di poterlo ciucciare insieme a tua moglie" " non vuoi provarlo ora?anche se non ti piace fare sesso solo con me puoi almeno assaggiarlo o toccarlo"non fa in tempo a finire la frase che allungo la mano e lo agguanto.FANTASTICO.enorme,vibrante non durissimo ma compatto,granitico."mi piace da morire e ti confesso che ,nonostante tutto quello che ti ho detto,te lo ciuccerei subito"" accostiamo allora e potrai assaggiarlo con calma".alla ricerca di un posto tranquillo sono sempre più eccitato al pensiero di prenderlo in bocca,non avrei mai creduto di poterlo fare senza lei..ma non faccio in tempo a fermare la macchina che sono subito con la bocca su quella meraviglia,stenta ad entrarci tanto è grosso. che fantastica sensazione succhiare un pisello così grande,mi sento completamente preso che lo faccio con avidità tale che lui cerca di fermarmi perchè sta per godere.." non preoccuparti,ormai sono partito e voglio arrivare in fondo"pompo ancora per pochi secondi e sento la sborra salire piano piano...i suoi gemiti di godimento,i sussulti del pisello,la sborra calda e dolciastra in bocca...che momento sensazionale e fantastiche sono state le serate che,da allora,abbiamo passato insieme,io lui e la moglie spesso,ma a volte,quando lei non può, mi ritrovo a ripetere quell'esperienza,io a spompinarlo con gusto e con il desiderio di,prima o poi,provarlo nel culetto
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13 years ago
paolobi,
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Bocca
- Bocca da cazzo! Mi piace dirglielo appena schiude di poco quelle labbra accese, per farla eccitare ancora prima di avere aperto la patta dei pantaloni. Mi piace usarla come si usa una puttana che lo fa di mestiere. Eppure la amo questa puttana che si presta sempre, senza mai fiatare, che si lascia fottere in ogni maniera, senza mai piangere. Che amore può essere questo? Io sono sposato con una tizia tiepida e gelosa, possessiva e limitata. Ho sbagliato. Sì, sono un codardo vigliacco, che resta intrappolato nella mente di una moglie stronza continuando ad usare la bocca della mia puttana. A volte mi faccio schifo. Però non riesco a smettere di pensare a questa lingua veloce sulla mia cappella circoncisa, al suo respiro grosso mentre me lo lecca, a quel bacino che dondola in preda al piacere. Si eccita la puttana, mentre glielo strozzo in gola e le si gonfia il sesso. Lo so anche se non vedo, ne percepisco l'odore aspro ed intenso. Lei è ancora completamente vestita, mi piace così, mi piace solo immaginare quei seni enormi che si induriscono, quel culo proteso che grida il suo compenso. Mi basta una bocca, bocca da cazzo, perfetta sulla mia asta, calda a leccarmi l'inguine. Le afferro i capelli e la strattono. A volte la picchio sul viso con il palmo aperto. E piace anche a lei. E' sempre in ginocchio ed io la osservo e ricordo l'altra, a casa, che discute per ogni quisquiglia. E' bella mia moglie, sottile ed elegante, sempre agghindata all'ultima moda. Ma è infelice. Non riesco più a scoparla come un tempo, con la foga di un bambino che ha scoperto il cioccolato, devo chiedere, devo sedurre, devo compiere riti troppo complicati per uno come me. Alla mia puttana non serve nulla, non ricordo di averle regalato mai nemmeno un fiore. E continuo a farmi schifo pur piacendomi così. Primitivo. Usarla, per quello che è, bocca da cazzo in cui vomitare tutto il mio piacere. Il mio dolore. Non si lamenta mai la mia puttana, forse a volte scorgo un filo di mestizia nelle sue pupille, mentre mi lavo di fretta per tornarmene a casa. Eppure la amo, come non ho mai amato nessuna, la amo senza sottrarmi a questa vigliaccheria che mi lega a ciò che gli altri vorrebbero da me. E così noi infelici siamo in tre. Sono duro a venire, ho bisogno di volgarità, di sangue mischiato all'amore, di violenza unita al piacere. La mia puttana lo sa perché lei è come me. Così ci amiamo, ci comprendiamo e spesso tacciamo, sorvoliamo sul resto, come se non esistesse un passato, un presente e nemmeno un futuro. Sesso e sangue. Lacrime asciutte dentro orgasmi violenti. Le afferro la testa senza curarmi di non strapparle i capelli e le schiaccio il cazzo in fondo fino a toccare la parete della gola. Così vengo, quasi soffocandala. E lei mai, mai, mai, si è tirata indietro in questo gioco assurdo che ricalca vecchie scene sbiadite dal tempo. Puttana come poche, puttana come nessuna, la mia puttana, l'unica bocca perfetta per il mio cazzo. Libera talmente da accettare completamente ciò che sono. Libera talmente da accettare completamente tutto il dolore che solo un amore così offre. - Ti amo bocca da cazzo...
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13 years ago
admin, 75
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Gli argini di orione
Ti osservo la schiena e penso che mi sono innamorata perfino di quella, che non c’è nulla che non mi piaccia in te: il sedere sporgente, le gambe tornite sempre leggermente divaricate, il tono greve della voce a tratti grossolano, mi procurano un brivido di piacere che, talvolta, mi infastidisce. Non riesco a controllare le emozioni, a simulare indifferenza, a fingere quella calma che non appartiene più al mio cuore. Combatto per resistere a questo turbinio di sensazioni che spaziano dalla tenerezza più sdolcinata all’erotismo cupo e pornografico. Ti farei di tutto e riesco perfino a comprendere il cannibale che si ciba dell’amato perché tutti i miei sensi sono impazziti per te sino a desiderare il gusto della tua carne, l’odore naturale della tua pelle. E non mi chiedo nemmeno più se sia amore dato che poco mi importa ingabbiare con un’etichetta l’infinito spazio della mia anima che desidera accogliere, inerme e passivo, il tuo. Tempo fa qualcuno mi raccontò di quanto gli piacque letteralmente annullarsi e fondersi nella volontà di chi lo dominava e così io, allo stesso modo, mi struggo dal medesimo desiderio; sono ai tuoi piedi come una schiava che attende un cenno che non arriva e nello stesso tempo mi sento forte proprio di ciò che fa di me una debole. Nel sentimento si espandono gli orizzonti della mente e la vista del cuore mi permette di penetrare ciò che tu non sei abituato a condividere ed è proprio in questo modo che i nostri ruoli, paradossalmente, si scambiano: ti ho in pugno quando vedo chi sei stato e chi potresti essere, mi hai in pugno quando sai chi sono! Passato, futuro e presente. Istinto passionale e pacata ragione. Realtà immaginata e tangibile. Mistero e concretezza. Femminilità e Mascolinità. Uomo più di quanto immagini, sei per me il Maschio ideale, capace di analizzare se stesso sino a scoprire il proprio lato femminile; sarà per questo che la tua energia è così sexy, così estremamente sensuale da mandarmi al tappeto. Sarà per questo che nell’intimità della mia camera ovattata dalla penombra e dal suono della musica, la mia fantasia non si accontenta di soddisfarsi con immagini qualunque ma ha bisogno di ciò che ti rende speciale. Siamo tutti Unici agli occhio di Dio, certo, ma c’è qualcuno più speciale degli altri? Me lo sono chiesta spesso. Semplicemente c’è chi ha coscienza di esserlo ed è proprio questa coscienza ad illuminare la propria vita e quella altrui. E la coscienza è frutto che cresce dal seme dell’amore, dall’accettazione di sé innanzitutto e conseguentemente del prossimo; è un ciclo vitale, quasi un sacro rituale magico che si inserisce nella vita reale con semplicità e naturalezza. La tua semplicità la riconosco nell’abbigliamento casual che ti segna la muscolatura, nel taglio spartano e cortissimo di capelli, nel linguaggio diretto e stringato e perfino in quel bacio rozzo che ancora mi sconquassa. Chissà se usi allo stesso modo le mani, se sapresti gettarmi addosso tutta la tua carica erotica senza pensare a nulla, senza filtrare con la ragione ciò che ci resta sepolto dentro. Chissà se hai il coraggio di te stesso con la donna che dici di amare o se riusciresti mai ad averlo con me. Mi piacerebbe spiarti mentre ami una donna, mentre tocchi il suo corpo, la baci, la penetri; vorrei ascoltarti, osservare le smorfie del tuo volto, i muscoli che si tendono e sbirciare nei tuoi pensieri. Magari vorresti dirle qualcosa ma taci. Magari vorresti farle un po’ male ma non osi. Oppure sogni la sua amica nel letto con voi… La gabbia della mente ci ingabbia anche il cuore. In altre vite siamo stati assassini. Forse ubriaconi. Spergiuri. Violenti. La Vita ci ha dato altre possibilità e noi, stupidamente, le sprechiamo giudicando noi stessi. Allora io non posso non essere sincera. Vorrei amarti in ogni modo possibile, esplorando le regioni estreme del piacere, della ragione e del sentimento, libera di essere ciò che sono e concedendoti la stessa libertà. Vorrei unirmi a te nel corpo ma congiungendo misticamente anche le anime e provando così quell’estasi divina che è possibile trovare solo nella franchezza; vorrei, vorrei, vorrei… infine, vorrei solo poter conoscere te, sapere di te, amare te, senza limitazioni. Rompere gli Argini di quel Fiume Celeste che discende dallo spazio ed intacca le nostre cellule, le nostre sinapsi; esondare come acque furiose e lasciarsi assorbire dall’altro senza timore di sporcarsi l’anima, senza pudori e moralismi e amare come ama Dio. Annientare dighe costruite da chi teme di morire i cui sacchi di sabbia sono stupidi dogmi e leggi buone per un gregge di pecore cieche; incenerire confini dettati da altri e scegliersi da soli come pensare, come ragionare, come decidere. Attraversare ponti poggiati sulle sponde e lasciare il Fuoco dietro di sé e lasciare l’Acqua dietro di sé e procedere verso Aria e Terra per poi ricominciare il cammino infinite volte ancora. Come Nilo fertile di frenesia distruttiva, impugni la tua Sacra Spada e gridi vendetta! Vendetta, Sangue, Morte! Eppure, amore mio, la Vendetta è sepolta nella Pace del Sole che entra nel Leone, del sorgere eliaco di Sirio e proprio in questo nonsenso è celato il segreto della Vita di Osiride, signore dell’oltretomba eppure Padre perfetto. Eppure, amore mio, dove credi sia l’Errore lì c’è Verità, perché l’Errore è solo nel cuore di chi giudica non certo nell’Assoluto, non certo in una Creazione fatta a somiglianza di Dio, non certo nella Creatura. Allora frantuma gli Argini del controllo mentale e liberati su di me, gettati a peso morto sul mio corpo e baciami con la Passione del Vento e del Tuono, fammi adorare il tuo fallo virile come fossi la tua unica Vestale, risvegliamo insieme il Sacro Serpente Rosso e abbandoniamoci a noi stessi! Lasciati giudare da me, amore mio, come Sirio guida il cieco Orione, come Iside resuscita il morto Osiride; lasciati amare senza paura, senza limiti, senza Argini.
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13 years ago
admin, 75
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Il muro: katia e luca
Il Buio, la penombra e a tratti qualche grido di godimento. Spio tra le fessure, c’è una donna con tutti quegli uomini che regala il suo piacere senza farne alcun mistero. Cosa c’è di esoterico nell’esposizione della carne? Luca è nella mia mente e tra queste immagini spero di perdermi per dimenticarlo. Il suo odore lo cerco tra questi sconosciuti, la sua pelle la assaporo qui dentro. C’è un privè libero, aperto, comodo. Io e Federico ci entriamo e ci adagiamo sul lenzuolo. Fa caldo, mi spoglio. Uomini in fregola si ammassano a guardare. La catenella è aperta. Qualcuno si avvicina. Ricordo Andrea, un giovane maschio dagli occhi crudeli che mi scopa con violenza sbattendomi addosso la sua inquietante energia. Cosa c’è di esoterico nell’amare degli sconosciuti? Luca è nel mio cuore e tra questi maschi spero di smarrirmi per dimenticarlo. Cerco i suoi occhi negli occhi di chi viene qui per godere, per perdere la memoria, per abbandonarsi al gioco, alla distrazione, alla semplicità. Denudarsi senza vergogna, godere a piene mani, liberare dalla gola ciò che mi esplode dentro. Delle mani escono, altre ne prendono il posto in me. Sono esposta, spalancata, davvero nuda ed indifesa. 'Quello che nascondi è solo paura'. Il Piacere non ha confini, se ce l’avesse l’Universo stesso verrebbe intaccato. Il Piacere non possiede morale, se la possedesse il Cosmo lo giustizierebbe. 'L’hai voluto tu e ti piaceva, l’hai voluto perché ti proteggeva'. Poi vedo Katia, capelli ricci, biondi e una deliziosa fossetta che le intacca la guancia destra. I suoi occhi mi incantano, la sua pelle mi conquista. “Giocate con noi?” I due fidanzati si guardano, lui sorride e lei decide per il sì. Troviamo un nuovo privè più spazioso e ci accomodiamo sul letto circolare senza tirare la catenella. Katia si avvicina e mi bacia e il suo odore m’inebria, la sua bocca mi ubriaca, sono fuori di me… Indossa un corpetto nero, io uno simile ma rosso. Le svelo il seno, così morbido, così naturale e le le prendo le natiche tra mani. Nel suo collo mi abbandono e affondo le mani tra la sua carne calda e umida. Può essere esoterico il sesso? C’è qualcosa in quello che provo che è talmente forte da farmi piangere. C’è qualcosa nel sesso di talmente struggente da farmi desiderare di non tornare più indietro. Katia è bellissima. Katia è genuina. Katia è se stessa. 'Questo Muro che tu tieni con te è l’unica cosa che ti allontana da me'. Perché Luca mi rifiuta? Perché posso avere tutto questo ma non ciò che davvero desidero? I nostri accompagnatori ci stimolano ulteriormente finché un’altra coppia si aggiunge. Siamo tre donne al centro del letto circolare e tre maschi che assistono alla scena con il sesso turgido bene in vista. Siamo divertite, lascive e completamente complici sebbene non ci fossimo mai conosciute prima, siamo Donne. Ma siamo anche Maschi, perché quando la foga ci prende aumenta il desiderio, la tensione della carne e la voglia di scambiarsi i ruoli. “Se avessi un giocattolo ti scoperei!” “Anche io…” risponde Katia mentre sorride con dei grandi occhi azzurri. Invece mi infila le dita dietro e mi apre la carne più che può mentre il suo fidanzato mi martella a fondo. Li ho entrambi addosso, ne sento gli odori distinti eppure sono come una cosa sola, una sola Anima per il mio Piacere. Dilatata abbastanza, il fidanzato di Katia me lo ficca nel culo mentre lei si fa scopare da Federico. Noi due, vicine, ci baciamo. 'Ho capito che le cose che trattieni trattengono me'. Vederla godere mi provoca un piacere immenso, mi sento talmente vicina a Dio che potrei morirne. E dal Paradiso ripiombo all’Inferno, perché pochi passi separano gli opposti. Cosa c’è di esoterico in Luca? Tutto ciò che mi celi, che trattieni, che non mi doni, frena la mia ascesa, la mia salita… allora io scendo, mi precipito nell’Abisso, annego in questi mondi, in questi letti, tra questi sessi e per un attimo tu non esisti più. 'Il Muro che c’è non esiste se, se giochi con me'. Il Muro – Loredana Errore
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13 years ago
admin, 75
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Questa e una storia...vera!!!
....come tutti uso il pc...x lavoro e anche come passatempo. con i nuovi social network....si ri-incontrano persone oramai dimenticate, sparite che avevo cancellato dalla memoria. Poi un giorno, su fb mi arriva una mail privata, era una mia compagna di scuola...delle superiori, premetto che durante i 5 anni di scuola nn l'avevo mai calcolata, anzi mi stava molto antipatica , era la classica lecchina dei prof, quindi la consideravo anti antipatica.,.ma questo e il passato!!! Iniziamo a scriverci...e a raccontarci del passato, di tutti quelli che avevamo rivisto..degli eventi..matrimoni, divorzi...figli...ecc. Dopo un po di mail di questo livello, decidiamo di prenderci un caffe, in un bar abbastanza centrale. Ci salutiamo, parliamo x un ora di tutto quello che ci era capitato in questi 20 anni, ma mentre parliamo....noto un certo sguardo..nei suoi occhi, lei sposatissima, cn figli, sembra felice....ma, qualcosa la rende...curiosa.....!!! Ci salutiamo....subito dopo, mi arrivano dei sms cn complimenti, e cn la promessa...che nn doveva essere l'ultimo caffe...ma bensi ....uno dei tanti!!! Dopo 2 gg....ci sentiamo al cell...e ci rivediamo....solito bar....e solita chiaccherata. Al trezo caffe scatta l'invito....di casa, mi propongo come ottimo barista....e il caffe lo avrei fatto io. L'aspetto sotto casa....la faccio accomodare, soliti saluti di rito....e poi mi sbilancio....cn un bacio, che prima rifiuta....e poi....accetta, cn molta voglia. Partono le lingue...s'intrecciano...ci spostiamo sul divano....e piano piano...lei si lascia andare.....ma nn molla del tutto.Va via....!!! Il giorno seguente....si rinvita....e si riparte da dove avevamo lasciato il gg prima ma con ancora piu voglia!!! Lei inizia a scaldarsi a toccare...le piace che la lecco, la tocco....gli prendo le tette piccole ma sode e inizio a succhiarle come un bambino, lei va in estasi quando cn la lingua inizio a scendere ...quasi mi ferma, ma poi cede al piacere e si lascia andare a gemiti e frasi scomposte, la mia lingua inizia a entrare ed a asssaporare il suo umore.....mi fa eccitare. Mi chiede di essere scopata...e l'accontento cn una cavalcata...lenta e lunga.lei viene....e continua...a toccarsi. I giorni seguneti passano ta sms e mail....io divento sempre piu esigente, inizio a dichiarare i mei gusti sessuali, i mei piaceri a vedere una donna sexy, sempre cn i tacchi e cn intinmo molto arrapante....e cn mio stupore leimi asseconda, anzi tira fuori quello che nn mi aspettavo......!!!! L'ultimo incontro lei si presenta , tornando dal lavoro, cn delle scarpe rosse con il tacco alto, calze autoreggenti nere di naylon, perizoma e body rosso fuoco, vestito aderente....che gli fascia il corpo....nn perfetto...ma voglioso. Appena entra nn dice nulla, solo...." TI VADO BENE COSI???" . ..senza dire nulla la prendo la porto sul tavolo....le alzo il vestito...la prendo per i tacchi....inizio a leccarla a fondo....lei si tocca....mi vieni...in bocca, m'implora di scoparla......e io l'accontento, inizio a penetralarla...prima lentamente ...poi sempre piu forte....mi dice di spingere e di darglielo tutto....fino allla fine....mentre sto per venire....lei si toglie da sotto........s'inginocchia,,,,,,e mentre continua a toccarsi la figa....si fa venire in bocca.....continua, senza freni, senza limiti. Si rialza....e mentre si sistema....mi fa una promessa" QUESTO E SOLO L'INIZIO DEL GIOCO....PREPARATI LA PROSSIMA VOLTA SARA PIU ECCITANTE" , resto di sasso...e ci diamo appuntamento x la prossima volta. Resto curioso di sapere...cosa mi proporra......e nn vedo l'ora di raccontarlo a tutti VOI. !!!!!
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13 years ago
admin, 75
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Il massaggio
Avevamo avuto diverse esperienze con coppie con scambio di partner ed ogni volta non mi sentivo soddisfatto in pieno,tornati a casa sentivo il bisogno di scoparla ancora ma non capivo perchè non ero appagato dalle nostre performances ! Una sera mentre lei mi faceva un pompino con la solita passione e maestria le sollevai i capelli e la guardai mentre succhiava il cazzo. Fù un lampo che mi squarciò la mente. Ecco cosa volevo ! guardarla mentre faceva sesso con un'altro uomo ecco cosa desideravo! vedere come spompinava il cazzo di un'altro mentre mi masturbavo ! la attirai a me, eccitato come un cavallo le dissi all'orecchio: Mi piacerebbe vederti fare una pompa ad un altro ! non disse nulla...... Qualche sera dopo tornai alla carica e dopo un pò di storie mi disse SI. Tra gli annunci mi colpii un massaggiatore professionista e lo contattai. Arrivammo nel suo studio la invitò a spogliarsi e mettersi sul lettino,cosa che lei fece subito tenendo addossso un completo intimo da urlo! Lui inizio dal collo e dalla schiena ,poi prese un'olio profumato ed iniziò ad allargare la zona del massaggio sempre più verso le natiche,a quel punto mi resi conto che il perizoma ed il reggiseno erano di troppo e visto che lui aveva le mani unte mi avvicinai le tolsi l'intimo e mi accorsi che le mani mi tremavano x l' eccitazione: toglievo gli slip a Gabry per offrirla ad un'altro. scese con le mani nelle natiche sfiorando ano e figa poi giù sulle cosce fino ai piedi. poi le chiese di girarsi e lei lo fece offrendosi tutta rasata alla sua vista ed alle sue mani,allora lui comincio dal seno ai capezzoli durissimi scendendo sempre più sulla pancia ,sfiorando il clitoride infilò 1-2-3 dita piene di olio che scivolavano nella figa già bagnata. Lei allungò una mano verso di lui le tirò fuori il cazzo dai pantaloni..... ERA SUPERDOTATO ! lo carezzò e poi apri la bocca avidamente ed ingoiò una cappella enorme! allora lui salì sul lettino si distese lei gli sfilò gli indumenti e cominciò a leccarlo dal petto fino alle palle poi risalì e con le sue tettone (4°) fece sparire il manico tra le tette facendogli una spagnola . Ero ipnotizzato,tirai fuori il cazzo e cominciai a toccarmelo con voglia,lei spompinava ed io mi avvicinai per vedere meglio poi lui la sdraiò sulla schiena e le fece una leccata infinita che la fece venire una prima volta,si infilò il preservativo e mentre la stava per penetrare lo fermai presi l' olio per massaggi lubrificai prima la figa di Gabri e poi il cazzo di LUI come a fargli una sega,poi lui scivolò dentro di lei e vidi che un pò le faceva male ma stranamente godevo di quello sforzo che faceva a prenderlo tutto. poi lui la mise alla pecorina e stantuffò fino a farla venire con lui mentre io mi segavo e sborrai come non mai. Stasera abbiamo appuntamento con Francesco ed Anna mi ha detto che vuole prenderlo TUTTO nel CULO ! che troia mia moglie.( mi ha detto che lo fà per me) Roby
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13 years ago
admin, 75
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Giovedì
come tutti i giovedì sono andata a trovare i miei amici nel loro negozio.. hanno un negozio cose di casa... arrivo sempre in ritardo, credo che quando hanno dato la dote della puntualità io ero assente.... sono arrivata da loro...mi aspettavano, lei ha subito chiuso le tende, ha tirato giù la saracinesca e chiuso a chiave la porta.. ho cominciato subito a spogliarmi, avevo un completino tutto tulle e pizzo verde scuro, lui seduto sulla sedia della cassa già l'aveva tirato fuori e se lo massaggiava per farlo diventare duro...lei quando mi sono girata era già nuda....si è messa seduta su di uno scaffale tra i piatti...e a gambe larghe..."leccami" io l'ho subito accontentata, ho cominciato a leccarla fino a che non ho sentito il suo clitoride gonfio sotto le mie labbra.."perchè non vieni a scoparla...scopala ".lui si è messo dietro di me e tirato giù il tanga ha iniziato a scoparmi...forte, tutto dentro... lei mi stringeva i capelli e mi spingeva la testa dentro le sua fica allargata...tanto da riuscire a scoparla con la lingua...ha tirato su le gambe fino a mostrarmi il culo....ed io ho cominciato a leccarlo e lei a spingermi la testa.."inculami con la tua lingua" "si".. era tutta fradicia, colava...mentre le leccavo il culo con una mano si masturbava e mi colava tutto il suo miele in bocca.. lui mi ha preso mi ha sdraiata sulla schiena sul pavimento con la moquet marrone...mi ha allargato le gambe e l'ha infilato tutto dentro...lei si è messa a 69 e leccando il mio clitoride mentre lui mi scopava..era bellissimo.. dopo si è tirata su a sedere sulla mia faccia, con le mani si allargava "tieni fuori la lingua" lei andava su e giù con il corpo sceglieva lei come farsi leccare.. dopo lei si è messa a pecora e lui ha iniziato a scoparla....io mi sono messa in piedi davanti a lei...ero inclinata e con le mani mi allargaovo la fica in modo che il clitoride fosse tutto fuori a portata di lingua e lei mi leccava con gusto....io le spingevo la testa sempre di più, le tiravo i capelli..."succhia.." lui si alza e va di la...torna con una bottiglietta di glassa di aceto balsamico...mi fa nuovamente sdraiare a gambe larghe e mi cola tutta la glassa sul seno, la pancia,l'ombellico fino ad affogare la mia fregna... quando è contento del lavoro fatto "laura vieni qua con me a leccare margherita....."entrambi con la lingua mi bagnano tutto il corpo.... mi leccano i seni, succhiano i capezzoli....lui in ginocchio comincia a leccarmi... me la succhia vorace... ...lei mi sale sopra e sdruscia il suo corpo sul mio...la glassa appiccica.. siamo messe una sopra all'altra e lui con la lingua ha due fiche da lecare...abile passa dal culo di lei alle due fregne larghe sotto... poi si alza e scopa entrambe.... infila il suo cazzo dentro di me...poi scopa la moglie.. finchè lei si gira schiaccia la sua schiena sui miei seni... ci lecchiamo le lingue io e lei son le teste inclinate... lui ci tiene a gambe larghe e alzate... e ricomicia a scoparci.... sta per venire si stacca e viene con il suo cazzo in mano verso di noi.....si mette sopra le nostre teste e con la mano continua a muoversi su e giù finchè zampilla fuori la sborra sui nostri visi.... a bocca aperta, con le lingue di fuori lecchiamo le gocce, ci scambiamo baci liquidi.... lei si alza e insieme ci mettiamo a succhiarlo... le nostre lingue s'incrociano....si succhiano....golose cercano le gocce... bussano alla porta..... "non preoccuparti è una sorpresa"... tutto nudo e ancora gocciolante va ad aprire la porta.... entra una donna sulla 50ina, una bella signora.... li per li non so cosa fare sono nuda e sporca di sborra ovunque...ma, laura è come me ed è tranquilla... la signora segue mario e si fa spogliare con calma.. è un pò cicciotta ma, piacevole...le restano degli stiavali neri...e una sottoveste nera a pallini... viene verso di noi..laura si alza e si mette in ginocchio davanti a lei e inizia a leccarle prima i piedi....la signora allarga le gambe, s'inclina un pò e allarga tutta la sua fica per farsela leccare meglio... "margherita vieni anche tu..." mi avvicino e lei mi prende per i capelli e mi infila la fregna in bocca.... "leccala serva" tra me e me mi sono chiesta questa cosa cazzo vuole? però ho cominciato a leccarla... mario se ne stava seduto e guardava.... la signora aveva una borsetta rossa.....dentro aveva di tutto.....ha tirato fuori una specie di collare e l'ha messo a laura...io guardavo la scena inebetita...... "vieni cagna" laura camminava a quattro zampe con il collare e quella nuda la portava in giro per il negozietto..... non lo farò mai.... dopo dalla borsa è uscita una frustina...e poi tanti cazzi finti di tutti i colori.... la signora si è messa le mutande con il cazzo attaccato... una minchia verde che sembrava gelatinosa.... ha trascinato laura tirandola per il collare verso di lei... "succhiami il cazzo.." laura faceva tutto quello che le chiedeva...con la lingua le puliva gli stivali...servizievole li ha tolti e ha cominciato a leccargli i piedi.... io ero infreddolita e ferma su di uno sgabello a vedere la mia "amica" trattata veramente come una cagna, il marito li accanto che si masturbava e assisteva alla scena contento.... quella si è girata verso di me... mi guardava con uno sguardo di sfida pazzesco....ha portato laura tirandola con il collare verso di me... "leccale la fica..." lei mi ha allargato le gambe ed ha iniziato a leccarmi, la teneva per i capelli e le diceva come fare... non contenta le ha fatto di nuovo leccare il suo cazzo verde... "tu vieni qua da me..che ti voglio insegnare come si deve rispettare una padrona" io non mi movevo dalla mia sedia... "brutta troia muovi il culo e obbedisci" mario e laura mi guardavano... "dai marghe stai al gioco per una volta...." mi sono messa in piedi e camminavo verso di lei... "le schiave camminano come le cagne...giù a 4 zampe troia" ho pensato che era veramente un gioco da dementi... "dai marghe daiiiii per una volta" mi sono messa a 4 zampe e la signora mi ha infilato il collare....lo teneva stretto.. adesso passeggiava su e giù con tutte e due al guinzaglio... "leccami i piedi.." ma figurarsi........ e lei mi dava li strattoni appena io non facevo ciò che diceva....mi sono ritrovata a faccia schiacciata sul suo piede con la lingua di fuori a leccarlo.... mi ha tirato su con il guinzaglio fino a farmi arrivare alla sua fica.... mi ha preso i capelli tra le mani e mi ha ordinato di leccarla...... mi ha sdraiata....si è seduta sopra di me a culo largo..."leccami il culo... mentre tu cagna leccami la fica.." eravamo in una posizione così strana e scomoda ma, tutte e due lecavamo ciò che lei ci aveva ordinato... aveva spostato quel cazzo di gomma per farci leccare meglio.... quando è stata soddisfatta ci ha messo a pecora e ci è salita sopra come a cavallo.. ci teneva per i guinzagli come se fossero briglie e preso il frustino ci dava ogni tanto delle nervatine sul culo per incitarci a camminare....il frustino era fatto a cazzo...e la signora, sempre mentre ci cavalcava l'ha infilato tutto nel culo a laura....e lo spingeva su e giù mentre lei gattonava.... finito il giro.... sempre tenute per i guinzagli e a pecora ha iniziato a scoparci....prima la fica .... poi ci ha inculate... sempre con il guinzaglio teso, opppure tirandoci i capelli..."godete cagne..".dopo ci è venuta davanti la bocca e ci ha infilato tutto il cazzo in bocca.... si è tolta le mutande.... ha ripreso il frustino e frustandoci la schiena ci faceva camminare...arrivata infondo mi ha sciolta.....mi ha tolto il guinzaglio... ha preso laura l'ha messa davanti alla fregna e le ha pisciato in faccia.... dio che schifo.....ero inorridita... e lei li sotto a farsi spisciacchiare in faccia da una cretina...quando ha finito... "leccamela cagna...pulisci tutto..succhiala per bene che non ne cada una goccia.." e lei lo faceva... io mi ero tolta il collare e mi ero seduta in disparte.... mario stava venendo ancora una volta..... si era fatto una sega eccitato nel vedere sua moglie fare la cagna.... finito lo spettacolo e il divertimento suo personale la signora si è rivestita...tutti ci siamo rivestiti e lei come era arrivata se ne è andata, in silenzio... "ti è piaciuto marghe?" "no mi ha fatto senso specialmente la parte finale...ma, contenti voi...ognuno si diverte come crede" me ne sono andata e non ero contenta come le altre volte anzi ero molto perplessa su quello che era successo... non ho la vocazione a fare la schiava....credo che ci penserò molto giovedì se tornarci o no.....
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13 years ago
admin, 75
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Incontro in libreria
La città era torrida in quel afosissimo agosto. Tutti ormai erano partiti. Bar,negozi,supermercati erano praticamente tutti chiusi, i pochi aperti, deserti. Lui finisce di lavorare alla solita ora, di aperitivo con questo caldo non se ne parlava, meglio rifugiarsi in quella libreria, dove sicuramente ci sarà l'aria condizionata a manetta. Non amava granchè le super librerie, quelle grandi in cui si trova qualsiasi tipo di libro main streaming, preferiva quelle piccole, vecchie e impolverate, ma erano veramente rarità. Un giro rapido tra gli scaffali, nuove uscite, vecchie uscite, ristampe. Da sempre, ha avuto una passione sfrenata per i libri. La libreria è deserta, poche persone dentro, ma nell'aria sentiva distintamente un profumo inebriante, un profumo di donna. Ti voltasti e notasti una ragazza...."IO"....intenta a sfogliare degli antichi libri un pò impolverati, ma di grande valore. Già di spalle potevi delineare un corpo sinuoso, elegante....! Era vestita molto elegante con un tailleur beige, una camicetta bianca, delle calze color carne ed delle splendide scarpe col tacco molto alto dello stesso colore del vestito. Ma era il suo profumo che ti attirava, che ti inebriava e ti diceva di avvicinarti......tra le mani aveva una vecchia versione della "Divina Commedia" quell'opera che il padre gli aveva fatto conoscere e amare. l'ultimo verso della quale era finito sulla sua pelle con un dolorosissimo tatuaggio. Questo era un segno, una donna splendida con la Divina Commedia in mano. Si avvicinò e prendendo coraggio, derivante sicuramente da quel profumo inebriante, le appoggiò una mano sulla schiena e scordandosi i convenevoli, iniziò a parlarle di quella particolare edizione, arricchita dalle illustrazioni di un famoso pittore. Lui parlava, ma non poteva far a meno di sentire quel profumo......lei per un attimo restò allibita per il comportamento di quello sconosciuto. Così tanto audace...Si spostò leggermente per allontanare quell'intruso e si voltò sorridendo un poco e non potè fare a meno di pensare quanto fosse carino quel ragazzo, alto, moro ed atletico. Chiuse il libro e ne prese un'altro. Il ragazzo notò quelle mani con lo smalto rosso e le unghie lunghe. Il ragazzo insistette e Le chiese se Le poteva offrire qualcosa. Lei si sentì lusingata da quell'offerta un po’ malandrina ed accettò. Uscirono ed entrarono nel vicino bar ordinarono due prosecchi freschi....le bollicine stimolarono il palato di entrambi.Il ragazzo la guardava, aveva due occhi splendidi, con delle ciglia lunghissime, un bellissimo seno e due mani da urlo. GLi era capitato poche altre volte nella vita , se non da adolescente, ma pensava a quelle mani che >andavano su e giù sul suo grosso cazzo......ma era impossibile che ciò accadesse per cui accantonò i pensieri più terreni e le chiese come mai una bella donna come lei non fosse a rosolarsi su qualche spiaggia esotica... Rispose che lo avrebbe fatto da li a poco e sarebbe partita per le vacanze. Accavallò le gambe e scoprì gran parte delle cosce poichè la gonna era corta e stretta. Si accorse che il ragazzo abbassò lo sguardo e volontariamente si accarezzò la gamba in segno di invito. Inconsciamente con le dita si alzò ancora un pò la gonna scoprendo il reggicalze un un pò della sua pelle nuda ed abbronzata. Si inumidì piano le labbra passandosi la lingua e si sporse verso di lui. Tra se e se pensò che non aveva ancora perso quella sua tendenza alla esibizione. Quasi involontariamente il ragazzo guardò nella camicetta bianca, due belle tette, una terza piena, in un bellissimo reggiseno push up. Involontariamente lui si spinse indietro non voleva passare per un maniaco e non capiva se quel gesto fosse volontario o involontario. Ma quella visione lo aveva sicuramente colpito......ricominciarono a parlare del più e del meno, delle imminenti ferie. lui avrebbe raggiunto degli amici ad ibiza. Parlava , parlava, parlava quasi come a difendersi e non pensare all'attrazione che provava nei confronti di quella sconosciuta. Finirono i loro prosecchi e lui le chiese se ne voleva un altro oppure se voleva passare a berne uno a casa sua, tanto viveva proprio li vicino. Non sapeva se accettare e disse che aveva da fare, per non fare la sfacciata, ma aveva una gran voglia...aspettava che il ragazzo insistesse e lo fece regolarmente. Allora timidamente annuì e gli chiese andiamo? Dopo aver pagato si portarono verso l'uscita e sempre parlando del più e del meno si avviarono verso la casa di lui che era poco distante. Entrarono nel portone e salirono nell'ascensore. Ultimo piano.....tremava dall'emozione....la prima volta con uno sconosciuto così....conosciuto da così poco...cosa le avrebbe fatto...chi era....lei era una donna sposata e cosa avrebbe fatto davanti a suo marito quella sera, cosa sarebbe successo appena entrati...lei fu colpita da quei grandi scaffali pieni di libri.....e rimase li in piedi a guardarli.....lui invece guardava lei. Una donna bellissima, con un sedere alto e sodo.....con delle gambe lunghissime...la guardava da dietro......per rompere il ghiaccio lui disse che andava in cucina prendere qualcosa da bere.....tornò e la trovò nella stessa posizione, in piedi con le mani unite dietro la schiena e le gambe, civettuolamente incorciate.....con i due bicchieri di Gewürztraminer freschissimo le si avvicinò.....e per scherzare glielo appoggiò dietro al collo....lei fu scossa tutta da un brivido.....lui non avrebbe mai creduto che quello sarebbe stato, per così dire, il fischi d'inizio.Lei si voltò di scatto facendo cadere il bicchiere ed avvicinandosi dolcemente al suo viso lo baciò con delicatezza sulla bocca mordendogli le labbra e prendendo nello stesso momentoil viso di lui tra le mani....allargò le gambe e gli salì sopra. Continuò a baciarlo sempre più profondamente. Lui era bloccato sul divano ed era esterrefatto da quel comportamento poco femminile, ma ugualmente eccitante. Le passo le mani sui glutei e scoprì che la gonna era completamente alzata ed accarezzò le chiappe nude. nella foga si sbottonò la camicetta e fuoriuscirono due seni duri e grossissimi quasi rimbalzando in faccia al ragazzo erano li sul divano una sopra l'altro....i grossi seni chiedano di uscire da quello stretto reggiseno....per cui per un attimo staccò le mani dal sedere di lei e abbassò le coppe del reggiseno, uscirono due tette bellissime con dei capezzoli durissimi. il ragazzo non potrà fare a meno di affondare il suo viso in quella meraviglia.......li leccava, li succhiava, li mordicchiava e, stando all'ansimare della sconosciuta, il tutto era gradito. Contemporaneamente le mani sul sedere cominciarono a farsi spazio nel perizoma ridottissimo..........lei si strusciava su di lui, evidentemente l'erezione non le era passata inosservata....Si alzò un' attimo per permettere alle mani del ragazzo di spostare bene il perizoma e sentire tra le sue mani le labbra allargate della sua vagina...era una cosa che adorava! Nel frattempo le sue mani si erano abbassate sul ventre del ragazzo e cercavano la cerniera dei pantaloni...la trovò e la abbassò subito....percepiva tra le mani qualcosa di molto duro e grosso....trovò l'elastico degli slip...li abbassò e finalmente prese in mano la sua preda stringendola forte...era già durissimo e bagnatissimo tanto che tirò fuori una mano e la portò alla bocca per leccare il liquido di lui che l'aveva bagnata era durissimo , l'eccitazione procurata da quella sconosciuta lo faceva impazzire.....quello che pensava poco prima al bar si stava realizzando, quelle mani curatissime che salivano e scendevano sul suo turgido arnese. Infilò due dita dentro di lei, era bagnatissima....le tirò fuori e fece si che le dita bagnatissime raggiungessero le loro bocche unite nell'ennesimo bacio......voleva sentire assieme a lei il sapore della sua vagina. Poi si alzò, voleva che lei si accomodasse sul divano.....la fece sedere....le sollevò la gonna e le divaricò le gambe. Si inginocchiò davanti a lei. Allargò completamente le gambe scoprendo la sua vagina depilata e molto grande....le labbra dilatare scoprivano un poco il buco della vagina....Si prese con le mani i polpacci ed aspettò quello che quel bellissimo ragazzo le avrebbe fatto da lì a poco immaginandoselo solamente...! Lui si buttò a capofitto sul suo fiore bagnato di rugiada assaporandone i profumi umidi si primavera....baciandola sulla sua pelle ed incominciò a solleticarLe il buchetto dell'ano....Lei si abbandonò completamente ed emise un sospiro di eccitazione socchiudendo gli occhi....il seno era completamente scoperto....lei ne prese in mano uno e lo portò delicatamente baciandone il capezzolo duro era stupenda, li tra le sue mani....e poi quella vagina così profumata, liscia come un pesca. Le infilò la lingua e ad ogni affondo sentiva un fremito provenire da lei. Aveva un sapore buonissimo. Leccava sempre più a fondo, poi si fermò un attimo e volle baciarla..voleva che anche lei sentisse quel sapore buonissimo. La baciava intanto con la mano prese a masturbarla.........le dita entravano ed uscivano sempre più velocemente. La cosa la stava eccitando oltre ogni limite e sentire le sue dita entrare dentro di lei le faceva provare sensazioni mai provate...Il sapore della sua vagina in bocca la stupiva e la inorgogliva nello stesso momento....voleva abbandonarsi completamente nelle braccia di quel ragazzo e farsi scoprire completamente nuda....la masturbazione stava diventando eccezionale e ben presto lui capii che la stava facendo venire....I suoi movimenti divennero frenetici, i fianchi si muovevano instancabilmente su e giù, a destra e a sinistra...agevolava l'entrata delle dita che entravano ancora più in profondità. D'un tratto lei esplose in un urlo di piacere incredibile....era venuto, aveva raggiunto un orgasmo che le aveva fatto tremare corpo e anima.....lo pregò di star fermo con le dita dentro di lei per vivere pienamente quel momento.....era tutta rossa in viso, aveva i capelli spettinati....ma conservava la sua immensa eleganza. Ora il ragazzo si alzo in piedi...eri li col suo cazzo turgido proprio davanti a lei....la vagina era rossa dallo sfregamento e dall'eccitazione....lui posò la sua punta in mezzo alle grandi labbra e la penetrò profondamente facendole sentire tutta la sua lunghezza e durezza. Questo la sconvolse perchè era ancora concentrata sul suo di orgasmo che non era ancora finito...i movimento dentro e fuori del suo membro si fecero frequenti e la fecero rientrare nel gioco dell'orgasmo femminile multiplo.....Ormai lei urlava come un ossesso dal piacere perchè stava avendo un'altro orgasmo molto ravvicinato, lui era molto eccitato e vendendola così stava venendo a brevissimo.....il suo membro cominciò a pulsare......spingeva sempre più forte l'eccitazione era ai massimi livelli,vedeva il suo seno tremare ad ogni suo colpo....leccava i durissimi capezzoli, sentiva che stava per raggiungere l'orgasmo....ma voleva che il tutto durasse il più a lungo possibile.....era stupenda ed era sua.....con un gesto veloce e rapido fece si che la splendida donna appoggiasse le gambe sulle spalle...messa cosi poteva leccarle i piedi con quelle meravigliose tacco 12. Ora voleva che lui venisse perchè veramente era stanca....strinse i muscoli della vagina più che poteva e vide in lui gli effetti di questa mossa....infatti bastarono altri due o tre colpi che di irrigidì completamente...uscì da lei e lei glielo prese in bocca per berlo completamente e così fece perchè subito dopo uno spruzzo bianco le innondò la bocca....lo bevve tutto e lo leccò quasi a vomitare...era bellissimo e lo voleva tutto per se.....lui continuava a penetrare la sua bocca come fosse la sua vagina finchè non uscì più altro sperma.....e si abbandonò su tappeto esausto… Lei si abbandonò sul divano esausta e con la bocca che sapeva ancora del suo liquido seminale e stettero lì distrutti per una buona mezzora….fin tanto che non smaltirono la stanchezza e si rivestirono. Un’esperienza che ripeterono spesso da quel giorno, ma questa è un’altra storia… TIZIANA e DAVIDE
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13 years ago
admin, 75
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Sull'autobus una mattina...
Quella mattina ero particolarmente in ritardo sul lavoro, avevo passato una serata rimanendo alzata fino a tardi. La sveglia era suonata, ma l'avevo zittita con una mano. Mi ero fatta una doccia veloce....quella mattina avrei avuto un incontro importante con una delegazione estera. Mi ero vestita con una minigonna nera, una camicetta bianca molto scollata senza reggiseno sotto e con un bellissimo tacco 12, come piacciono a me. Alla fermata dell'autobus c'era molta gente...dopo pochi minuti era arrivato il mio ed era strapieno. Con qualche piccola spinta mi ero intrufolata in quella bolgia perchè non potevo perderlo ero in un ritardo pazzesco. Eravamo tutti schiacciati ed i ns. corpi aderivano perfettamente l'uno all'altro. Questa situazione, oltre al caldo pazzesco, mi piaceva...non so perchè. Ad un certo punto percepii da dietro una mano che mi accarezzava le natiche prima leggermente, ma poi con più decisione visto che non c'era stata una mia reazione contraria. Questa mano sconosciuta incominciò a scendere sulla mia coscia piano piano fino ad arrivare alle calze. Un brivido mi prese e quasi mi impietrii...non sapevo cosa fare, se voltarmi o ribellarmi.....ero completamente bloccata tra tutti quei corpi stretti e sudati. Quella mano mi accarezzava la coscia ed incominciava a salire sotto la mia minigonna...era già arrivata al bordo delle mie autoreggenti....! Imbarazzata mi accorsi che stavo agevevolando lo sconosciuto perchè avevo leggermente allargato le cosce permettendo alle sue dita di accarezzarmi l'interno delle gambe. Questo movimento mi eccitò particolarmente ed un brivido mi pervase tutto il corpo.....le dita curiose sfioravano,ora, il perizoma già ben umido...toccavano la sua intimità e le sue labbra. Lei inarcò la schiena sempre di più alzando i glutei. Totalmente rapita da quel delicato, ma deciso tocco....ormai il perizoma era spostato ed era dentro di lei....il dondolare dell'autobus dava il giusto ritmo a quel movimento che si faceva sempre più profondo dentro di lei. Lui si era avvicinato al suo orecchio e le aveva sussurrato che era una donna stupenda e che non era riuscito a resistere. Queste poche parole , sussurrate al'orecchio, provocarono in lei un gemito di piacere, prontamente nascosto da un colpo di tosse. Lui voleva farla impazzire, voleva sentire il suo piacere nelle sue dita, così aumentò un pochino il ritmo della masturbazione...sentiva il sesso di lei pulsare sempre più violentemente sotto i suoi colpi.......... Non sapeva veramente come comportarsi, ma decise, vista la situazione di lasciarsi fare completamente dallo sconosciuto e vedere fin dove avrebbe osato. Quelle lunghe dita le stavano frugando il sesso ed entravano sempre di più...anzi le stava agevolando inarcando la schiena. L'uomo incoraggiato la penetrò forse con due dita e questo le provocò un'altro sussulto tanto che la vicina che era davanti a lei si voltò con sguardo interrogativo e penso notò lo sguardo ormai perso. Nello stesso istante allargò decisamente le gambe e sentì contemporaneamente l'aria fresca che le accarezzava il sesso donandole quell'ulteriore piacere. La mano di lei si portò dietro per cercare il sesso di quest'uomo così intraprendente. Non lo trovò subito, ma dopo qualche minuto di lungo palpeggiare, le venne in mano un qualcosa di molto duro....poteva essere lui, ma non capiva.....la sua mano sui pantaloni lo faceva impazzire. aveva una erezione fortissima... Sentiva il suo cazzo pulsare sui jeans, sempre più duro. Voleva farla girare e farla inginocchiare e farle assaggiare fino in fondo quella pazzesca eccitazione.....ma non si poteva, vista la situazione. Sentiva e guardava la mano strofinare sulla patta. quelle mani ben curate, con le unghie rosse e smaltate erano per lui uno stimolo in più a continuare nella sua esplorazione. Sempre più in profondità, sempre più non curanti di essere in mezzo alla gente. Come se il mondo fosse tutto li, in quelle dita in quelle mani, in quello spazio così angusto. Lui si avvicinò ancora di più e le disse di nuovo all'orecchio : ti voglio, ora! Un brivido mi pervase tutto il corpo e mi fece diventare le gambe di burro, quasi da svenire. Quella voce, quelle parole mi avevano colpito nell'intimo....e sussurrai "anch'io".....! Lo sconosciuto allora piano piano mi prese ilperizoma e me lo sfilò piano piano...io per agevolarlo alzai prima una e poi l'altra gamba ed alla fine mi sentii completamente nuda.....quelle mani mi palparono completamente i glutei e si portarono piano piano sul mio ventre...! Sentii un rumore di cerniera che si abbassava e subito dopo il suo membro mi sfiorò il culo. Era dritto come una salsiccia e stava cercando il mio sesso. Il cazzo era duro , grosso, venoso.........la cappella rossa puntava dritta verso il suo scrigno......il luogo era assurdo, ma l'eccitazione era così tanta che non si preoccupava della gente che saliva e scendeva dal bus.........la cappella premeva nella ricerca spasmodica del suo intimo. era bagnatissima e arrivato vicino, scivolò dentro di lei con una spinta profonda e decisa........li in piedi su un autobus pieno di gente che si stava scopando una meravigliosa sconosciuta........più pensava a questa situazione più entrava a fondo in lei....più spingeva avanti e indietro....più sentiva gli umori caldi di quella donna meravigliosa colargli sul grosso cazzo.... La situazione era allo stesso momento eccitante ed imbarazzante....non sapevo nemmeno chi fosse colui che violava la mia sessualità, ma ero felice e avrei voluto che quel momento non finisse mai. Non sapevo che faccia facessi, ma mi accorsi che la donna che era davanti a me mi fissava con uno sguardo interrogativo....le sorrisi e lei pure lo fece....e si tranquillizzò. Mi inarcai piano e tutto entrò ancora più profondamente.....lo sentii pulsare dentro di me sempre di più. Sentii il respiro sul collo e la lingua scivolarmi dietro le orecchie....ansimare sempre di più....poi uno, due, tre colpi assestati bene ed un'onda di piacere caldo mi colò lungo le coscie, viscido.....! da quanto era grosso fece difficoltà ad uscire dalla mia vagina, ma quando ci riuscì un'ulteriore onda di liquido seminale uscì e gocciolò sul pavimento.....era venuto tantissimo dentro di me, in un modo pazzesco…mai visto nulla di simile. Con un gesto rapido fece rientrare il suo sesso nei suoi pantaloni. L'eccitazione era ancora grandissima, lo sentiva pulsare, ancora durissimo, nell’ angusto spazio dei boxer....sul pavimento dell'autobus i segni evidenti di un orgasmo epocale....voleva vederla in viso, ora. Cosi le prese una mano e con decisione, ma enorme dolcezza, la girò....un viso diabolicamente angelico. Uno sguardo da cerbiatta in calore incastonato in una faccia nobile e dolce. Ciglia lunghissime, occhi splendidi, le gote ancora arrossate da quello che era successo pochi istanti prima......una donna splendida.....un sogno aver fatto quello che avevano fatto con quella donna meravigliosa di cui ignorava ancora il nome. Lui le sorrise, con un misto di imbarazzo e di soddisfazione, "Piacere, >Davide" le disse. "Piacere Tiziana" risposi ma mi uscì con un filo di voce e credo che si accorse del mio imbarazzo misto ad eccitazione. Rimasi a guardare in viso quel ragazzo che mi aveva cambiato la mattina e dopo averlo baciato dolcemente quelle labbra carnose mi voltai di colpo e scesi velocemente dall'autobus lasciando a terra le mie mutandine ancora bagnate tra i suoi piedi. Corsi velocemente via e mi persi tra la molta gente di quella mattina.... TIZIANA e DAVIDE
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13 years ago
admin, 75
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San valentino
Era domenica pomeriggio, ed ero rimasto a casa da solo dopo che mia moglie era uscita con un suo collega di lavoro per fare shopping in centro. La cosa può sembrare strana, ma io e mia moglie abbiamo un rapporto molto intimo e al tempo stesso aperto. Non mi aveva per nulla stupito, quindi, quando appena un paio di settimane prima mi aveva raccontato di Fabio, un suo collega da poco trasferitosi dalla filiale di Firenze in quella di Milano dove appunto lavora Eleonora, mia moglie. Mi aveva raccontato di come Fabio – un bel ragazzo moro sulla trentina -, le avesse messo da subito gli occhi addosso, incurante dell’anello al dito suo e di mia moglie, e di come ultimamente le avance fossero diventate sempre più sfacciate. Dovete sapere che ad Eleonora piace essere ammirata e corteggiata e non potrebbe certo farne mistero con me, che la conosco da oltre 10 anni! Allo stesso modo, a me piace sapere che mia moglie sia ammirata dagli altri uomini e persino corteggiata entro certi limiti. Trovo che sia eccitante e lusinghiero… probabilmente proprio come lei! Ad ogni modo il legame che ci unisce è più forte di un impeto di passione che – per quanto forte e inaspettatamente - può soffiare sulla nostra pelle. Siamo entrambi fatti di carne, di desideri e di emozioni e abbiamo sempre cercato di non limitarci a vicenda, e di vivere in piena armonia e sincerità quelle che in fin dei conti sono emozioni e tentazioni che investono prima o poi ognuno di noi, in qualsiasi coppia. Fisicamente non abbiamo comunque mai dato seguito a nessuna situazione, o almeno io penso che questo valga anche per mia moglie! So che posso fidarmi di lei, come lei sa che può fidarsi di me, proprio perché ci siamo sempre detti tutto, e in fondo, reciprocamente sappiamo che non biasimeremmo l’altro se una volta scivolasse oltre il confine delle parole, degli sguardi e della seduzione. Sapevo che Eleonora aveva accettato di uscire con Fabio per farlo impazzire. E trovavo che la “punizione” per il fatto di volerci provare con mia moglie – che ripeto, ad ogni modo non mi infastidiva di certo, se non per il tentativo goffo e irriverente – fosse la situazione stessa in cui Fabio si era infilato: mia moglie glie l’avrebbe solo fatta annusare e vedere da lontano… nutrendosi contemporaneamente di ogni sua smania, di ogni suo apprezzamento e del suo sguardo ingordo e impertinente sulle sue curve! Ma questo Fabio non poteva certo sospettarlo. Ai suoi occhi c’era una donna sposata che aveva accettato di uscire “di nascosto” con lui un pomeriggio per fare shopping, provare abiti, farsi consigliare sulla lingerie più eccitante ai gusti di un uomo, su una gonna o una maglietta attillati… Io intanto ero a casa, appunto, e un po’ annoiato accesi il computer e mi misi a curiosare su un sito di chat molto frequentato. Quasi subito incrociai il profilo di una ragazza che aveva messo una foto che la ritraeva in una espressione vagamente annoiata. Mi piaceva il taglio dei suoi occhi e quel volto da ragazza della porta accanto così semplice e così amichevole, a dispetto dell’espressione che aveva assunto. Dopo una breve presentazione reciproca, il discorso scivolò rapidamente su di lei, e sul fatto che effettivamente fosse piuttosto annoiata in cerca di qualcosa di stimolante e di nuovo. Io ero in cerca di un flirt virtuale e pensai che forse le cose potevano combinarsi a dovere. Iniziai a lusingarla con qualche complimento sincero sul suo grazioso aspetto fisico, e vinsi le sue iniziali resistenze nel parlare di quello. Poi, proprio come se mi trovassi realmente di fronte a lei, le scrissi inaspettatamente che “le mie labbra si accostano alla tue, ancora serrate, in cerca di un tuo respiro, per poi scivolare calde e socchiuse lungo il disegno del collo, fin sotto il tuo orecchio…”. Irma, questo era il suo nick, si sciolse… e dall’altra parte del monitor, timidamente, mi scrisse che le stava piacendo e voleva che continuassi. Dopo alcuni minuti ci ritrovammo a scrivere delle nostre emozioni, dell’eccitazione che ci stava reciprocamente pervadendo e di tutto quello che ci saremmo fatti l’un l’altra se fossimo stati nudi nello stesso letto, invece che ciascuno nel proprio a distanza di chilometri! Proseguimmo nel flirt fino a non poterci più contenere… ci spogliammo e iniziammo a masturbarci leggendo l’uno dell’altra… fino a venire copiosamente! Niente webcam o foto… solo parole. Meraviglioso. La fantasia e l’eccitazione mentale allo stato puro! Una volta ripresi dall’intenso orgasmo reciproco, tornammo a parlare di noi. Raccontai ad Irma che il giorno dopo, San Valentino, avrei preparato una bella serata di romanticismo e intimità per mia moglie. Non entrai nei dettagli, ma ancora una volta sentivo che l’eccitazione montava dentro di me nel raccontarle di come stavo preparando il dopo serata e del fatto che avrei fatto l’amore con mia moglie; come dicevo non entrai nei dettagli ma mi limitai a dire che avremmo cenato a lume di candela, e poi avremmo passato la notte in modo molto eccitante. Irma sapeva della mia passione nello scrivere racconti erotici, e così mi chiese di scriverle un racconto proprio su quella sera. L’idea mi eccitava, e l’accolsi volentieri. Ecco dunque cosa accadde il giorno dopo, giorno di San Valentino, al rientro dall’ufficio. Era appunto la sera di San Valentino, ed ero rincasato presto dal lavoro per iniziare a preparare la serata con la dovuta calma. Mentre mi facevo la doccia, ripensai a quello che la sera prima mi aveva raccontato Eleonora al rientro dal giro di shopping con il suo collega. Erano andati per negozi prima in Corso Buenos Aires, dove aveva visto un vestito molto sexy sul quale aveva provocantemente chiesto un parere anche a Fabio, e poi in un centro commerciale, per un giro completo dei vari negozi. Mi raccontò di come Fabio non smetteva di guardarle il culo e di fare allusioni e doppi sensi che la lusingavano e la facevano sentire desiderata e un po’ porca! Mi disse che ad un certo punto provò a baciarla, ma Eleonora a quel punto mise le cose in chiaro facendogli capire che per lei era un bel gioco ma che non ci sarebbe mai stata nessuna possibilità di andare oltre. Fabio comunque, molto intelligentemente, accettò godendosi comunque il prosieguo del pomeriggio. Eleonora lo ricompensò, spingendosi un po’ oltre quello che aveva inizialmente previsto. Mi raccontò che ad un certo punto erano entrati in un negozio di intimo per scegliere il completino che avrebbe indossato proprio questa sera per me. Mi disse di come Fabio era visibilmente eccitato, accettando di buon grado l’idea di fare da personal shopper e da suggeritore per lei. Una situazione particolare e molto intrigante, dove comunque ormai aveva capito che oltre non sarebbe potuto andare. Fu così che mia moglie lo invitò a seguirla fino sulla soglia del camerino. Poi entrò da sola, chiuse accuratamente la tendina e si cambiò indossando la lingerie che di qui a poche ore avrei finalmente potuto apprezzare anche io! Eleonora proseguì il suo racconto, descrivendo l’espressione di Fabio, quando lei scostò la tendina e si mostrò mezza nuda in tanga e reggiseno. Il racconto di mia moglie mi aveva eccitato la sera prima, e anche adesso che ci stavo ripensando sotto la doccia, la cosa me lo faceva drizzare in pochi secondi! Eleonora proseguì descrivendomi le sue emozioni, la sottile eccitazione nel percepire quella di Fabio, e di come avesse pensato che non vedeva l’ora di farlo vedere a me quel completo, e di gustarsi l’impetuosa reazione che avrei dimostrato! Mi confessò che questa prima volta, nell’andare così oltre le normali provocazioni, l’aveva eccitata parecchio… le era piaciuto molto farsi guardare mezza nuda da un uomo piacevole ed educato come Fabio. Mi disse che l’eccitazione era cresciuta a tal punto, che temeva che Fabio potesse averla notata… e io sono sicuro che ciò fosse accaduto. Conosco mia moglie, e quando si eccita, non si può non farci caso! Ad ogni modo le dissi che la cosa non mi dispiaceva, anzi… sicuramente si sarà eccitato molto anche lui… a quel punto capii che aveva ancora qualcosa da raccontare… per un istante non sapevo se mi avrebbe raccontato che ci era finita persino a letto, oppure chissà che altro… ero confuso ma eccitato allo stesso tempo… non sapevo neppure io cosa aspettarmi. Eleonora proseguì dicendo che in effetti sa per certo che Fabio si era eccitato… sempre più stordito restai ad ascoltare… e mi raccontò di come il confine si fosse fatto sottile, ma di come fu meraviglioso saperci danzare attorno senza scivolare oltre. Lei si avvicinò a Fabio, lo strinse a se – percependo la durezza del suo membro - gli guardò le labbra, e poi lo baciò stampandogli un timbro di rossetto sulla bocca senza dargli il tempo di reagire. Inebriato dall’abbraccio sensuale e dal bacio inaspettato, Fabio attese impalato fuori dal camerino che mia moglie si rivestisse. Poi tornarono alla macchina e lui la riaccompagnò da me. Dal canto mio raccontai ad Eleonora del mio flirt virtuale con Irma, non scesi troppo nei particolari anche se lei si mostrava curiosa ed eccitata. Le raccontai comunque di come ci eravamo stuzzicati con le parole, senza foto o webcam, e di come fu bello venire copiosamente liberando la propria fantasia senza più controllo. Anche Eleonora aveva fatto diverse volte sesso virtuale e ci piaceva eccitarci a vicenda raccontando le nostre avventure erotiche, vissute con la mente e godute fino all’orgasmo. Era anche un modo per scambiare le nostre fantasie erotiche, e forse per arricchire le nostre esperienze e le nostre voglie, pur senza fisicamente sfiorare un altro corpo al di fuori del proprio. Il sesso virtuale era comunque un gioco libero e accettato per entrambi. Io avevo finito di lavarmi, e stavo ancora distrattamente pensando al racconto di mia moglie e alle sensazioni di cui mi aveva parlato. Queste sono emozioni che vale la pena di vivere! E fui contento che Eleonora l’avesse saputa vivere al meglio, godendosi il momento proprio come il suo istinto le aveva suggerito. Mi misi a cucinare il pesce al forno, stappai il vino e preparai la tavola apparecchiandola con la massima cura ad ogni dettaglio: le candele colorate ben collocate lungo gli spazi lasciati liberi dai piatti, i bicchieri e le spezie. Abbassai le luci della sala e scelsi una musica d’ambiente vagamente jazz come sottofondo… era tutto perfetto! Mancava solo Eleonora. Di lì a qualche minuto sarebbe arrivata, e ne approfittai per controllare di essere perfetto anche io: capello corto e ben pettinato, camicia a righe verticali bianca e grigia, pantaloni scuri e scarpe nere eleganti. Controllai che le forme del mio sedere fossero adeguatamente messe in risalto e che la camicia non facesse pieghe strane. Appena il tempo di compiacermi con me stesso per l’ottima organizzazione del tutto, quando ecco le chiavi di Eleonora nella toppa. Tlack! Tlack! “Ciao Amoooree! Che buon profumino…! Allora è vero che questa sera cucinavi tu!” – mi salutò con la consueta voce dolce e piena. “Certo Ele! Lo sai che in queste occasioni do sempre il meglio di me!” “Aspetta a dirlo che la serata è lunga!” scherzò Eleonora. Poi mi raggiunse in cucina dove stavo prendendo le tartine di antipasto da portare a tavola. Mi baciò sulle labbra con il consueto piccolo saltino in punta di piedi, e mi sorrise per la felicità di cominciare finalmente la serata fra noi. Ci spostammo rapidamente in sala, e ci accingemmo a mangiare parlando inizialmente di alcuni aneddoti divertenti capitatici durante la giornata. Eleonora gradiva tutto quello che avevo preparato per lei, e il discorso deviò su alcuni accorgimenti che avevo studiato per preparare al meglio questo o quel dettaglio… poi parlammo di molto altro ancora, scherzammo e ridemmo parecchio. Le luci delle candele illuminavano il suo viso accarezzandolo con ombre delicate, il mio sguardo si perdeva nei suoi occhi azzurri e vivaci, durante i suoi racconti e non potevo fare a meno di ammirare la sua bellezza sempre e comunque, ancora dopo tutti questi anni che stavamo insieme. Eleonora non è una vamp, o una modella, ma è una donna che mi piace moltissimo, con ogni sua magnifica imperfezione. E il vestito che aveva comprato con Fabio il giorno prima le donava davvero! Un tubino nero che le arrivava abbondantemente sopra al ginocchio, che le disegnava i fianchi in modo particolarmente sensuale, risalendo – aprendosi in modo sbarazzino – sul suo seno generoso e abbondante. “Non guardarmi le tette mentre parlo!!” sorrise lei mentre mi sorprese a distrarmi vagamente dal suo discorso. “Tesoro, complimenti per la scelta dell’abito… “, “Ho capito che era quello giusto quando Fabio non è riuscito a scollarmi gli occhi dal seno e dal culo per tutto il tempo che l’ho indossato nel negozio!”… mi stuzzicò lei, sapendo che questo dettaglio avrebbe fatto scaldare i motori… La cena ormai volgeva al termine ed eravamo arrivati al digestivo, con due bicchieri abbondanti di un ottimo Rum d’annata fra le nostre mani. E i motori in effetti avevano proprio iniziato a scaldarsi! Persino la musica si era adeguata al nuovo contesto ed ora la play list prevedeva canzoni degli Enigma, Enya e altra musica sensuale e coinvolgente. Bevemmo ancora un poco, stuzzicandoci a vicenda sui nostri corpi e su come i vestiti che avevamo scelto accendevano le fantasie reciproche. Poi mi avvicinai alle sue labbra, e come descrissi in chat ad Irma che l’avrei baciata, baciai Eleonora. Sfiorai le sue labbra socchiuse, morbide e lievemente inarcate lasciando poi scivolare il mio respiro sulla sua pelle, verso il collo e poi fin dietro l’orecchio, là dove il mio respiro più profondo si fondeva armoniosamente con il suo sospiro più caldo. Poi scesi di nuovo a baciarla sulle labbra dischiuse, con passione, esplorando con sempre rinnovato stupore e piacere quella sua bocca morbida e accogliente, capace ogni volta di trasportarmi in nuovi angoli della mia fantasia. La baciavo e la immaginavo nuda nel letto in tutte le posizioni in cui avevamo fatto l’amore, sentivo la sua pelle scaldarsi sotto le mie dita, fremere alle mie carezze. Il suo corpo iniziava a vibrare, esattamente come il mio, che all’unisono sentiva crescere l’eccitazione. Eleonora aveva capito che la stavo baciando come nella situazione che le avevo raccontato della chat con Irma, e la cosa la eccitava incredibilmente. Godeva nell’essere lei, l’incarnazione reale delle mie fantasie erotiche e ogni singola vibrazione di questa idea, la pervadeva amplificandosi in ogni fibra della sua eccitazione, in ogni zona erogena del suo corpo. Le mie mani erano dietro la sua nuca, in un gesto romantico che accompagnava il nostro bacio passionale e fra le sue coscie, a spingere l’emozione oltre il confine della decenza e della pudicità. La ripensai in lingerie mentre baciava Fabio, e volli vederla per proseguire ciò che loro si negarono. “Spogliati per me” le sussurrai in un orecchio, e poi mi scostai sedendomi nuovamente sulla mia sedia a due passi da lei. Eleonora si alzò in piedi, mettendo una gamba sulla sua sedia, divaricando lievemente le gambe per mostrarmi nella penombra ciò che ancora restava comunque invisibile… si aprì la zip dietro le scapole mentre si avvicinava a me, guardandomi negli occhi, sui pettorali e in mezzo alle gambe. Giunta ad un passo si fermò voltandosi e mostrandomi la schiena nuda leggermente imperlata del suo sudore, spinse il suo culo sulla mi faccia, scatenando le mie mai sul suo corpo, le sue cosce e i suoi seni ancora imprigionati fra le pieghe del vestito. Dunque si alzò e mettendo una gamba affinaco a me, sulla mia sedia, iniziò a sfilarsi lentamente il vestito, fino a restare in tanga e reggiseno. Una visione memorabile! Un tanga dal triangolino microscopico le copriva appena il sesso, mentre il filo che scorreva in mezzo alle cosce, alle natiche, fino a ricondursi al tessuto appena sopra l’osso sacro lasciava intravedere le grandi labbra della sua vagina, decisamente bagnate dal suo piacere e dalla sua eccitazione! Se quella fu la visione che ebbe Fabio, beh… devo dire che ebbe un grande autocontrollo per non allungare le mani e spingersi oltre, durante il loro bacio schioccato. Ma non era tutto! Il reggiseno, di cotone bianco e sottile come gli slip, sosteneva la sua carne in modo superbo, in una forma femminile e sensuale che avrebbe fatto perdere la testa a qualsiasi uomo! I suoi capezzoli spingevano in modo evidente sul tessuto e rendevano la cosa ancora più eccitante! Sentivo il pene iniziare a tirare con vigore nei pantaloni, e i nostri corpi infiammarsi di piacere. Mi alzai, ed iniziai a mia volta uno spogliarello per lei, slacciandomi lentamente la camicia, lasciandola poi aperta senza levarla in modo da lasciar intravvedere il mio corpo, senza però darne una visione definitiva. Poi mi sbottonai i pantaloni e seguendo il ritmo dell’erotica musica in sottofondo, nella luce soffusa della stanza iniziai ad avvicinarmi a lei mentre giocavo con la vita dei pantaloni a farla scendere e risalire di qualche centimetro, lasciando probabilmente intravvedere la punta del mio pene ormai completamente duro e drizzato, che faceva capolino oltre i miei boxer di cotone nero attillato. Una volta arrivato a un passo da lei, la spinsi sul divano, lasciando che si abbandonasse in lingerie a gambe e braccia aperte sotto di me. Poi mi sfilai i pantaloni rimanendo in boxer e camicia sbottonata. Il tessuto elasticizzato dei boxer lasciava intuire tutte le forme e le linee del mio pene eretto che in parte trabordava mostrandosi senza ulteriori costrizioni agli occhi avidi del suo sapore, a mia moglie. Mi girai, ed iniziai a sfilarmi i boxer attillati, facendo in modo che le forme del mio culo che sapevo piacere in modo particolare ad Eleonora, fossero messe ben in risalto dalla luce che proveniva di taglio. Eleonora non resistette e mi diede un piccolo morso su una chiappa! “Questa sera ti mangio!” mi disse… Io mi voltai lasciando sfilare a terra i boxer, e restando con l’uccello completamente nudo e dritto a pochi centimetri dal suo volto. “Allora inizia a ingoiarne un po’, cara mogliettina affamata di cazzo!”. Non se lo fece ripetere due volte! E poi sapevo che quando la situazione si faceva più erotica, lei adorava il linguaggio scurrile. Appoggiò le labbra sulla cappella inspirando profondamente dal naso, per goderne dell’odore. Lo leccò con lente e ampie lappate per eccitarsi con il suo sapore. Mi guardò negli occhi, e poi lo affondò fino in gola facendomi mugulare di piacere. Iniziò a succhiarmelo con ingordigia, spingendoselo sempre più a fondo in bocca. Lo aveva visto fare in un film porno che avevamo guardato insieme qualche tempo prima, e le piaceva da impazzire provare ad ingoiarlo fino alle palle come quella del film che tanti cazzi in bocca aveva preso da non soffrire neppure 20 centimetri abbondanti che le solleticavano l’ugola! Mia moglie non era così esperta… e quindi un po’ di fastidio se lo provocava… ma faceva tutto lei, e sono sicuro che fosse un fastidio strano, misto ad un piacere perverso di prenderlo in gola fino in fondo, per dominarlo. Continuò ancora per qualche momento, poi se lo tolse di bocca ed iniziò a leccarmi voluttuosamente le palle. Io stavo superando tutti i limiti di eccitazione, e faticavo a trattenermi dall’esploderle in faccia tutto il mio piacere. Riuscii a trattenermi, ma dovetti scostarmi da lei… a quel punto iniziai io a prendermi cura di lei. Mi inginocchiai, ed iniziai a leccarle l’interno delle cosce spingendomi lentamente sempre più vicino alle sue grandi labbra che ormai avevano completamente ingoiato il sottile filo del tanga. Sentivo il suo odore vicino, inebriante, che permeava ogni poro del mio corpo. Volevo unirmi in un solo corpo con lei, ma non era ancora arrivato il mento perfetto! Così iniziai a leccarle la fica a cominciare proprio dalle sue grandi labbra. Le mie mani intanto avevano sollevato il reggiseno e la stavano massaggiando selvaggiamente le tette. Eleonora stava bollendo di piacere… sudava più di me e ansimava come una femmina in calore senza più inibizioni! Mi spinse la faccia ancora più forte in mezzo alle sue cosce, sul suo sesso fradicio e turgido di piacere. Scostai il filo del tanga e affondai la lingua la in mezzo, mentre con una mano avevo preso a massaggiarle un capezzolo e con l’altra il monte di venere… si stava dimenando come un troia in preda ai primi spasmi dell’orgasmo! E io godevo nel sentirla completamente abbandonata sotto di me! Allora la presi, e la portai in braccio in camera da letto, dove avevo allestito un paio di sorprese per lei… “Fottimi, cazzo, fottimi porco!!” mi implorava di essere scopata, l’infuocata mogliettina! Lo sapevo che l’avevo portata al suo limite… ma mi guardai bene dall’obbedire subito ai suoi ordini. E mentre lei mi chiedeva di scoparla “come fosse una vacca”, io trafficavo in un cassetto… mi voltai e vidi che mentre implorava il mio cazzo su di lei e dentro di lei, aveva preso a masturbarsi perché non ce la faceva più e voleva esplodere in un grandioso orgasmo liberatorio. Mugulava e mogugnava di piacere, e io mi misi sopra di lei spostandole le mani da là sotto… e legandole delicatamente con un foulard di seta alla ringhiera del letto. Lei naturalmente lasciò fare, guardandomi vogliosa provando a provocarmi leccandosi le labbra ed ansimando di piacere. Resistetti anche io dal penetrarla vigorosamente, e continuai nel mio piano. La bendai. E la lasciai riposare un attimo, semplicemente palpando il suo corpo in zone meno erogene ma in modo assai erotico… “Cosa vuole fare quel porco di mio marito?” disse con un tono dolce ed incuriosito… “Questa sera voglio farti godere come una regina. Sarai la mia troia e la mia regina…”. Così presi dell’olio per il corpo che avevo lasciato sul calorifero, e quasi bollente iniziai a versarlo su di lei. Iniziai a versarne qualche goccia sulla pancia, ed Eleonora apprezzò tornando a mugugnare… poi altre gocce sul capezzolo destro… che divenne duro in pochi istanti, e ancora altre poche gocce inaspettatamente sulle cosce, che scivolavano delicatamente verso l’interno, e poi ancora sul monte di venere e infine di nuovo sull’altro capezzolo… Quando versai l’ultima goccia sull’altro capezzolo, quasi venne! Ma non era ancora il momento, era solo in estasi, ma non aveva ancora raggiunto l’orgasmo! Come me, del resto, che mi stavo assaporando tutto il suo piacere e la sua eccitazione. Iniziai a massaggiarla e a cospargere lungo tutto il suo corpo l’olio versato su di lei. Sulle braccia, sui polsi, sulle mani… massaggiandola, e soffermandomi qualche volta a baciarla bendata, sorprendendola e facendole spalancare la bocca ingorda di me, ogni volta. Poi i piedi, le caviglie, risalendo lungo i polpacci e le cosce… con movimenti lenti e circolari... fermandomi prima di arrivare proprio a contatto con le labbra della fica. Poi di nuovo le splamai l’olio sulla pancia e sui seni, di nuovo provocandole quasi un orgasmo che non si liberò solo perché evitai di sfiorarla fra le gambe. Poi le liberai un mano, e le diedi la bottiglietta dell’olio… e lei capì subito cosa doveva fare: iniziò a spalmarlo su di me, ormai completamente nudo come lei, cercando alla cieca i miei pettorali, il mio ventre, le mani, le cosce e infine il mio pene. Di nuovo la legai e poi mi sdraiai su di lei, lasciando che in nostri corpi scivolassero l’uno sull’altro strofinando ogni parte dell’uno sull’altra… mentre il mio pene le dava piacere sfregando sui suoi capezzoli, gli odori dell’uno e dell’altro si mescolavano in aromi erotici mai sperimentati. Presi dell’altro olio, e ne versai abbondante sulle grandi labbra e sulla mia mano… quasi non c’era più attrito e resistenza fra la nostra pelle… e la mia mano scivolava fradicia di lei e di olio fra la sua fica e in mezzo alle natiche. Le sollevai il culo, mettendola a gambe all’aria, ancora legata al letto e in completa balia di me! Affondai la mano fra le natiche, spalmandole a tre e poi a 4 dita l’olio sul buco del culo! Era tornata a dimenarsi dal piacere, e ora mi stava coprendo di parole sconce chiedendo di farla sentire la sua troia, di scoparla, di farla impazzire, mi diceva che ero il suo porco, che era da quando era in giro con Fabio che aveva la fica bollente e che non vedeva l’ora di essere finalmente scopata da me! Mi invocava, e mi chiedeva di essere cavalcata selvaggiamente! Io rispondevo alle sue provocazioni con parole altrettanto sporche e provocanti… la chiamavo troia, scrofa, facevo apprezzamenti sulla sua fica divaricata e sul suo culo alla mia mercè… Non ci eravamo mai spinti così in là… e persino lei che non voleva essere toccata nell’ano, ormai era letteralmente impazzita e si stava facendo fare di tutto. Provai a penetrarle il culetto con un dito, ma non volle comunque… scostandomi delicatamente la mano. Ma le piaceva di brutto, finalmente, che glie lo massaggiassi da fuori con le dita, e persino strusciandoci il cazzo contro. Io stavo per esplodere e non sapevo più neppure come trattenermi! Presi l’altro giocattolo acquistato poche ore prima per la prima volta proprio per questa occasione, e glie lo infilai nella fica mentre aveva ancora il culo rivolto verso l’alto con le gambe per arie sorrette dalle mie spalle. Era bendata e non si aspettava che potesse essere penetrata in quella posizione! Non avevamo mai usato vibratori o cose simili, quindi restò totalmente spiazzata ma proprio per questo ancora più eccitata di prima. “Sei un porco schifoso!! Mi scopi col cazzo di gomma!! Sei un maiale!!! Ma quando cazzo l’hai preso??”. Era una furia scatenata… e quasi mi stavo preoccupando!! “Se vuoi…” abbozzai… “Non ci pensare neppure!” mi interruppe lei, “lascialo lì dov’è e spingilo per bene dentro che mi stai facendo impazzire!! Fammi godere cazzo, fammi godere…! Scopami in bocca porco !!”. Era legata ma ora era lei ad aver preso in mano le redini del gioco! Così l’assecondai, e mentre il cazzo di gomma le vibrava a tutto andare nella fica, io mi misi sopra di lei e presi a scoparla in bocca mentre lei iniziava a godere! Era legata e non poteva dimenarsi troppo, ma sentivo che stava per raggiungere un orgasmo potentissimo… e pure io non ero da meno! Ad un certo punto, godette a tal punto che pure con il mio uccello che le riempiva la bocca, quasi riuscì a gridare tutto il suo piacere… e proprio in quel momento anche io esplosi tutto il mio orgasmo nella sua bocca assetata del mio seme. Gridai, e mi dimenai sopra di lei, mentre ancora anche lei stava finendo di venire… Quando ogni stilla del nostro piacere fu esaurita, la liberai e ci abbracciammo in un bacio d’amore puro e profondo.
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13 years ago
erotic3mind255232,
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Cara,questo è il mio regalo per te
Sono un dipendente statale ma da buon Italiano,mi occupo di un secondo lavoro,quello del massaggiatore(affine al mio lavoro da dipendente)il quale mi da molte soddisfazioni per lo scambio diretto di sensazioni che il corpo emana. Qui comincia il mio racconto. Circa dieci anni fa, non avevo la possibilità economica di aprire uno studio dove poter svolgere la mia professione di massaggiatore(avevo bisogno anche di farmi conoscere come tale),cominciai a farmi pubblicità attraverso dei volantini che personalmente imbucavo nella posta dei condomini. Le richieste di lavoro non tardarono ad arrivare,visto che i clienti soprattutto di sesso femminile preferivano farsi massaggiare in un ambiente discreto quale la loro casa. Con questa mia attività domiciliare gli affari andavano a gonfie vele soprattutto nel periodo primaverile, fase di preparazione fisica per le donne alla prova costume in prossimità dell’estate. Ormai la mia seconda attività era avviata alla grande e non pensavo più ad aprire uno studio privato visto che il lavoro a domicilio era più piacevole e discreto. Non nego che durante questi anni durante le sedute domiciliari,alcune signore,sotto loro richiesta hanno voluto approfondire l’intensità del massaggio chiedendomi non solo l’uso delle mie mani ma anche del mio corpo. A fine marzo 2010,in prossimità delle feste Pasquali,vengo contattato telefonicamente da un uomo,il quale espresse il desiderio di incontrarmi privatamente in un Bar per propormi un lavoro che dovevo svolgere. Dopo aver precisato tutto quanto per l’appuntamento, il giorno successivo ci incontrammo nel Bar che lui mi aveva indicato,mi riconobbe subito visto le precise indicazioni che gli avevo fornito del mio vestiario. Io ero seduto ad un tavolino un po’ più appartato e lui prese posto di fronte a me ed era visibilmente imbarazzato(pensai tra me e me, vuoi vedere che mi chiede una prestazione sessuale? (Non fu cosi). Chiedemmo un aperitivo per rompere il ghiaccio, mi presentai, lui si presentò con il nome di Massimo,gli elencai i tipi di massaggio che effettuavo,dopo di che lui mi disse che intendeva fare una sorpresa alla moglie, quella di regalargli un massaggio total body ma che lui doveva essere presente nel vedere la moglie massaggiata perche lo eccitava . La richiesta mi fece incuriosire molto, accettai e gli dissi cosa doveva fare prima del mio arrivo, la cosa più importante gli spiegai era quella di creare un ambiente adatto al massaggio,la stanza dove avveniva, doveva essere ben riscaldata, luci soffuse,pochi mobili intorno e la moglie prima di ricevere il massaggio doveva effettuare un bel bagno caldo in modo da preparare il corpo a ricevere le fragranze degli oli che la pelle avrebbe assorbito. L’incontro doveva avvenire il giorno di pasquetta visto che non avevano organizzato nulla e rimanevano da soli in casa,gli precisai che per tale giorno la tariffa sarebbe raddoppiata perche festivo,lui accetto senza battere ciglio, la cosa lo eccitava. Ci salutammo dicendoci che ci saremmo sentiti telefonicamente il giorno di Pasqua per confermare l’appuntamento . Il giorno di Pasqua ci sentimmo telefonicamente ,facendoci anche gli auguri e lui confermo l’appuntamento alle dieci del giorno successivo,confidandomi che non era più nella pelle per quanto doveva avvenire. Gli chiesi se aveva accennato qualcosa alla moglie e lui mi rispose dicendomi che alla moglie aveva detto che sarebbe arrivato un ospite che le avrebbe fatto una bella sorpresa. Come d’accordo il giorno successivo mi presentai alle dieci all’appuntamento,bussai al citofono e mi rispose Massimo invitandomi a salire al secondo piano,con me portavo un borsone dove vi era tutta l’attrezzatura per effettuare il mio lavoro,Massimo mi aspettava già sull’uscio della porta dicendomi che la moglie era ancora in bagno. Entrai,mi fece accomodare in un ampio salone e notai che Massimo aveva rispettato alla lettera le mie indicazioni,ambiente ben riscaldato,aveva posizionato delle lampade dove l’intensità della luce poteva essere regolata e al centro del salone c’era un grande tappeto persiano che dava più calore all’ambiente. Nell’attesa che la moglie uscisse dal bagno,Massimo tutto elettrizzato mi chiese di bere qualcosa insieme a lui ,mi offri del cognac che accettai volentieri e gli chiesi se era pronto ,lui mi confido che aveva posizionato anche una telecamera nascosta che avrebbe ripreso tutto e mi chiese se io avevo dei problemi nel farmi riprendere mentre massaggiavo sua moglie,perche il suo desiderio era quello di vedere sua moglie fare sesso con un altro uomo, a tale confidenza mi eccitai anche io e chiesi a Massimo se già avevano avuto esperienze del genere,lui mi disse che durante i rapporti sessuali con la moglie gli aveva accennato le sue fantasie,quella di vederla fare sesso con un altro uomo e che lei si eccitava tantissimo all’idea ma rimaneva soltanto una fantasia sessuale ed era per questo che aveva ingaggiato me per vedere se la sua donna si sbloccava. Dopo circa un quarto d’ora di attesa , si presento la moglie di Massimo,ancora in accappatoio, fu sorpresa nel vedermi perche non si aspettava la mia presenza a quell’ora del mattino visto che Massimo aveva mentito sull’ora dell’appuntamento che doveva avvenire circa due ore dopo,lui si appresto a presentarla dicendomi questa e Marta,una donna di statura media,mora con i capelli avvolti nell’ asciugamano che gli davano un non so che di orientale,un bel seno non grande ma ben fatto,era davvero una bella donna,ma Marta era visibilmente contrariata verso il marito perche non voleva conoscere il nuovo ospite in quello stato. Massimo si affretto a spiegargli che la sorpresa era proprio nel fatto di farla trovare in accappatoio e che il suo regalo consisteva in un massaggio rilassante che io avrei dovuto fargli, al che Marta si rivolse bruscamente verso Massimo dicendogli che non sarebbe stata disposta a farsi massaggiare da una persona conosciuta appena da qualche minuto scusandosi verso di me per tali affermazioni,ma era la verità. Io al quel punto mi alzai per andare via ma Massimo mi blocco dicendo a Marta che per tutta la durata del massaggio sarebbe stato presente anche lui,Marta ancora un poco titubante ma poi quando guardò negli occhi di Massimo e questi gli strizzo l’occhio facendogli capire che la cosa avrebbe fatto piacere anche a lui lei accetto di farsi massaggiare,mi chiese cosa doveva fare ed io prontamente gli dissi che si doveva solo rilassare e sentire il suo corpo avvolto dalle mie mani per trarne il massimo rilassamento. Posizionai il materassino sul tappeto al centro del salone .ci appoggiai sopra un telo di cotone verde,feci abbassare le luci e la invitai a togliersi l’accappatoio e a sdraiarsi in posizione prona in modo che avrei iniziato il massaggio dalla schiena. Marta si tolse l’accappatoio e mostro uno splendido corpo,i seni entravano in una coppa di champagne,il ventre era piatto,due fianchi che armonizzavano tutto il corpo,le gambe affusolate ma leggermente muscolose che si attaccavano ad un culo ben sodo,indossava un perizoma che una volta stesa iniziai a sfilarlo ma Marta mi blocco subito al che Massimo ancora una volta la tranquillizzo dicendogli che non c’erano problemi e che il massaggio stando completamente nuda sarebbe stato più efficace,quindi io prosegui nello sfilare il perizoma e vidi la sua figa che era totalmente rasata con le piccole labbra sporgenti e carnose che mi fecero drizzare subito l’uccello. Massimo si posizionò in modo da godersi tutta la scena e ogni particolare del massaggio,io mi posizionai dietro la testa di Marta e comincia a spandere delicatamente l’olio dalla schiena alle gambe,Marta era ancora rigida sotto le mie mani ma la rassicurai che presto si sarebbe rilassata. Iniziai a massaggiarle la schiena,dove mi soffermai un pò di più proprio per farla rilassare e vidi che la tensione stava svanendo in Marta rilassandosi completamente sotto le mie mani,dicendomi che la cosa incominciava ad essere molto piacevole,mi spostai velocemente ai suoi piedi e ripresi a massaggiarla salendo lentamente su per i polpacci, le divaricai leggermente le gambe e le mie mani arrivarono all’ interno delle cosce dove lei incomincio a muoversi lentamente e di tanto in tanto si sentiva un piccolo mugolio di piacere,la sua figa era tutta fradicia di umori tanto che il telo verde sotto di lei era già bagnato, mi spostai ancora,verso i fianchi di Marta e cominciai a massaggiare il culo,facendo aprire e chiudere le natiche tanto che la figa anch’essa si apriva e chiudeva provocando un rumore piacevole tanto che era bagnata. Massimo si stava godendo tutto lo spettacolo e tiro fuori il cazzo dai pantaloni e si comincio a segare, facendomi segno che era arrivato il momento di far girare Marta in posizione supina mentre lui avrebbe continuato a segarsi, invitai Marta a girarsi ,vide che Massimo si stava segando e si rivolse verso di me e vide che sotto la tuta avevo il cazzo duro come il marmo,al che Massimo gli disse, cara questo è il mio vero regalo per te,lei allora con gli occhi pieni di eccitazione mi accarezzo la patta con una mano e con l’altra comincio a masturbarsi,mi abbassai i pantaloni della tuta dove il mio cazzo si presentò in tutta la sua virilità e lei subito affondo la sua bocca sulla mia cappella andando su e giù lubrificando il cazzo con la saliva e con la sua lingua faceva da mulinello sulla mia cappella,io mi ritrassi ad un certo punto,ero cosi eccitato dalla situazione che non volevo arrivare subito,lei mi fece stendere giù e si mise a cavalcioni su di me,si apri la figa e la fece scivolare su mio cazzo che fu risucchiato e senti il mio uccello che le sbatteva contro l’utero mentre lei si dimenava,Massimo da dietro le stava leccando il buco del culo,e quando fu ben lubrificato prese il mio cazzo in mano e lo diresse verso il culo di Marta ma lei si alzo di scatto e si posiziono con la figa aperta davanti a lui e si appoggio con il culo sul mio cazzo facendolo scomparire lentamente nel suo ventre cosi facendo offriva il massimo dello spettacolo al marito,mi stava scopando prendendolo tutto nel culo ma all’improvviso si tolse e se lo infilo in figa dicendomi … ora … vienimi dentro …. allaga la mia figa bollente col il tuo sperma,non ci fu bisogno di ripetere la frase che il mio cazzo già stava eruttando un fiume di sperma e lei si alzo dal mio cazzo facendomi colare tutti i suoi umori sul ventre che lei si appresto ad asciugare con la lingua e con la bocca ancora sporca dei nostri fluidi si avvicino a Massimo e gli fece un pompino ma bastarono due colpi che Massimo le venne addosso inondando le sue tette di sperma. Marta e Massimo erano soddisfatti come lo ero anch’io visto che era una nuova emozione per me,ci ricomponemmo tutti e tre ,Marta torno in bagno per farsi una doccia ed io e Massimo restammo ancora un poco a chiacchierare sulle nostre emozioni e di ciò che avevamo provato,Quando Marta ebbe finito in bagno,ritorno nel salone Baciando prima Massimo e poi me sulle labbra dicendomi che il regalo le era piaciuto tantissimo e che la cosa si sarebbe ripetuta più spesso.
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13 years ago
Panchy, 41
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Prova d'amore
Ti sentivo dentro. Stantuffavi a più non posso. Il tuo pistone mi sventrava l'addome. Fino a sentirmi male. Avrei voluto che mi attraversassi tutto, risalendomi dentro, fino alla bocca. Lo sfintere, superato con forza, ormai non esisteva più. Ero tutto un buco profondo che si stringeva lungo il tuo ferro rovente. Bruciava, ma io non l'avvertivo come dolore, ma come piacere infinito. Era il tuo desiderio che si versava nelle mie vene; era il mio che succhiava il tuo seme. Avvertivo il sudore del tuo corpo che si asciugava sul mio dorso. E aderivo a te, sempre più, come una cagna in calore che non può sfilare più il sesso di chi la sta penetrando. Entrambi mugoliamo. Si divincolano, le due bestie, ma restano avvinghiate sempre più intimamente: troppo grosso, incastrato il suo sesso, non si svelle più dalle viscere. Vorrei che non uscissi più da me! Il mio tubercolo, ben vigoroso durante il petting, si ergeva, turgido, arabescato con le sue vene azzurrine che pulsavano lungo il tronco; ora sbatte, inutile, contro le colonne delle mie gambe prone sui ginocchi che ci sostengono, prono io sul letto per accoglerti meglio, per soddisfare le tue...e le mie voglie. Allungato, il batacchio si stordisce contro le pareti delle mie cosce. Sento che vorrebbe anche lui una porzione di cielo in cui spaziare, la testa sconsolatamente umilata verso il basso. E sbava, sbava a più non posso. Catinelle di liquido colloso che colano lungo le cosce. Non posso prenderlo in mano per soddisfarlo; le mie sono occupate a sostenere in alto il fusto del cannone in modo che il tuo obice possa colpire bene, penetrarmi fino all'impossibile; non posso masturbarmelo come vorrei. Finché tu, inverosibilmente infoiato, nella ottenebrata furia del desiderio, mi vieni in soccorso e t'appigli al mio bastone. Lo scrolli sempre più fino all'atto finale. Uno strappo! Il pennone e in tiro, il vento riempie il manicotto, prima svuotato dall'estenuante attesa, continua a tendersi, e si eretizza nella tua mano, mentre il moto perpetuo del tuo pinnacolo espugna il mio essere; ormai sono tuo! Esplosione! Entrambi in unico colpo. Uno due tre volte, quattro, cinque, più lentamente; godiamo il nostro nettare. Tu dentro, io fuori. Verso.. il mio inutile nepente, mentre centellino il tuo, che ingravida il mio sterile ventre. Cadiamo uno sull'altro, ansimando. Spossati restiamo, immobili, mentre il mantice, nell'abbrivio, soffia, squassato dall'eccessivo penare; ansito divenuto rantolo; rallenta alternando il respiro. Un sospiro ci coglie. La bocca sul collo, si avvicina, mi torce, cerca la mia. Le labbra si toccano. Incollati giaciamo, labbra contro labbra. Apro la bocca. Le lingue si tentano, si attorcigliano, si legano accarezzando i palati, fino allo sfinimento! Godiamo di noi stessi, finché c'è dato!
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13 years ago
admin, 75
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E' proprio vero che "c’è sempre una prima volta...
Siamo seduti ad un tavolo per un drink… in modo discreto. Ci stiamo conoscendo. Lei, stupendamente sexy, è seduta tra noi due uomini. Tra un sorseggio e l'altro sguardi maliziosi, profondi, che...mi imbarazzano. Non so se è lei che mi mette agitazione con la sua sensualità e la sua reale bellezza esaltata dai suoi 29anni, o sapere che tu sei li …che vedi e percepisci chiaramente ...che sto impazzendo di desiderio per tua moglie. Immagino però la cosa piaccia anche a te, anzi ti eccita, del resto sei tu che hai organizzato l’incontro, ma io non so muovermi è una esperienza nuova per me….questo incontro con voi. Il segnale arriva da lei, sorride e con le mani mi sfiora il ginocchio e la coscia, lo stesso fa a te. Ti guardo per percepire il tuo assenso, mi sorridi… adesso sono cosciente che lo vuoi anche tu. Mi dai un ulteriore segnale. Le sfiori il seno dal tuo lato e con gli occhi inviti me a fare altrettanto con l'altro seno. La sfioriamo e accarezziamo dolcemente da sopra la camicetta, lei chiude gli occhi e intanto con le mani azzarda di più: arriva a toccarci entrambi l’interno coscia fino in mezzo alle gambe….con fare casuale..ma sensuale. Sicuramente percepisce l’eccitazione dei nostri cazzi e la rende ancora più vogliosa, ce ne accorgiamo perchè si morde leggermente le labbra. I nostri movimenti sono talmente delicati che non creiamo sospetti agli altri che sono presenti nel locale, ma… sei tu che interrompi e dici: andiamo a farci un giro in macchina. Saliamo sulla mia auto, tu davanti, lei dietro: agli occhi di chi ci vede sembriamo degli amici. Sulla strada, senza occhi indiscreti, lei ci accarezza la nuca, i capelli, il collo. Con te azzarda di più: si sporge avanti tra i sedili anteriori e ti tocca il petto, poi ti accarezza in mezzo alle gambe…. con me no...sto guidando , è troppo pericoloso. Percepisco chiaramente la vostra eccitazione, ma anche io non sono da meno. Ti volti verso di lei e la baci appassionatamente intanto che lei ti tocca: che spettacolo. Peccato solo sbirciare perché sto guidando. Adesso le hai slacciato la camicetta e tolto un seno, lo tocchi, lo accarezzi e poi lo baci. Comincio a fremere, te ne accorgi e mi indichi la stradina dove girare. Che bello una piazzola per sostare al sicuro….ma non è un caso…conosci bene il posto me lo avevi già detto al telefono che li si sarebbe stati tranquilli. Sostiamo. Mi inviti a fare quello che tu stai facendo: le stiamo baciando i seni entrambi e lei ti slingua e poi....slingua anche me....eccitanti le sue labbra vogliose e sensuali….la mia fantasia “vola”. Lei inizia a toccare anche me, sta sentendo i nostri membri vogliosi. Mi fai segno di scendere con te e saliamo dietro entrambi con lei: adesso è li in mezzo a noi. Finalmente siamo liberi di poterci toccare, accarezzare., baciare: quanto erotismo, che sensazioni forti. Man mano ci troviamo senza qualche indumento, fino a quando i nostri corpi sono liberi di sentirsi...pelle a pelle. Lei si abbassa sul tuo cazzo con la bocca e intanto con la mano mena il mio. Noi le stiamo mettendo le nostre dita in figa a turno…uno dentro …l’altro sul clito, la sentiamo fremere e bagnarsi...lei comincia a sentirsi la regina del gioco….è quello che vuole. Io e te sappiamo che siamo li perché lei lo vuole…è tutta una sua fantasia…un suo desiderio. Tira su la testa dal tuo cazzo e mi bacia in bocca …vuole farmi sentire il sapore del tuo cazzo, vuole farmi capire cosa mi aspetta…. Si …vuole ricordarmi che come d’accordo l’avrò….ma dovrò prendere anche il tuo cazzo. Non l’ho mai fatto , ma mi eccita pensarlo, ne ho voglia e mi eccita di più sapere che eccita anche lei. Del resto c’è sempre una prima volta. Mentre mi bacia ti sta menando il cazzo, lo vuole mantenere duro…per me. Ci abbassiamo baciandoci verso il tuo membro….siamo a pochi centimetri dal tuo cazzo che sta sempre menando. Lo guarda e mi bacia …è molto eccitata. Mi lascia la bocca e te lo prende in bocca… si ritrae e con lo sguardo mi invita…è tutto mio. Intanto che lo tiene con la mano alla base con l’altra mano mi accompagna dolcemente la faccia verso il tuo cazzo. Ci sono…è li davanti alla mia bocca. Non ci sto a pensare lo prendo in bocca di colpo…mi prendo in bocca tutta la cappella….che sensazione mai provata….bella…mi piace questa sensazione di sentirmi la bocca piena di un sesso maschile. Me lo mando avanti e indietro in bocca e tu muguli…ti piace porcone…e intanto adesso mi prendi tu il cazzo in mano e me lo meni…anche lei ti da una mano. Continuo a leccarti e a prenderlo bene in bocca, sembra lo abbia sempre fatto invece è la prima volta, ma mi viene naturale perché mi piace. Dopo un po… lei mi tira su e mi fa sedere bene sul sedile e invita te a ritornarmi il favore. Me lo prendi in bocca e succhi tu…si vede che lo hai già fatto..mi slingui il cazzo come se tu fossi una donna. E lei mi bacia in bocca. Bello, comincio a non capire bene la situazione e a lasciarmi andare al piacere. Ti lascia fare un po, poi con la mano dolcemente toglie la tua testa dal mio membro ….prende il preservativo che avevamo preparato…me lo infila sul cazzo in tiro e poi mi viene sopra a cavalcioni con la sua figa bagnata e mi prende dentro..tutto di colpo… mentre sono sempre sprofondato nel sedile. Mentre mi monta come una amazzone ti invita… a fare il contorsionista…ti alzi per quel che poi e mi avvicini il cazzo alla bocca e io lo riprendo tutto. Ecco si siamo…è quello che lei mi aveva detto al telefono la prima volta che ci eravamo sentiti….è la sua posizione preferita: lei mi sta scopando in figa ..sopra di me…mi domina… e io sto spompinando il tuo cazzo …il cazzo di suo marito….come fosse lei a ordinarmelo….lei a volerlo. Vuole vederci cosi io che godo dentro di lei, lei che gode su di me, io che ti faccio godere con la mia bocca e intanto con le mani lei ti strizza le palle. Il primo a godere sei tu….mi schizzi in bocca… lo avevo promesso: non toglierò la bocca. Mi hai sborrato in bocca è un sapore strano ma non mi fa schifo…anzi mi eccita. Hai goduto e ti togli adesso lei mi bacia in bocca …vuole sentire il tuo sapore nella mia bocca…me lo risucchia nella sua bocca il tuo seme...questo la eccita ancora di più…ansima forte …aumenta il ritmo della cavalcata sul mio cazzo...sta per godere…gode… sopra di me baciandomi e cavalcandomi….urla…si dimena….bella lei… bellissimo vederla godere cosi…da troia…esalta il mio ego e mi eccita ancora di più. Si toglie da me…mi sfila il condom…me lo prende in bocca ti fa avvicinare e lo fa prendere anche a te in bocca…mi spompinate assieme. Mi sentite ansimare…lo fate sempre più intensamente con la bocca …il pompino al mio cazzo….lo volete sentire che esplode…e lui esplode e vi godo sulla faccia… a tutti e due.Che bello Intanto che mi assaporo la goduria… lei ti bacia. E’ eccitante vedervi cosi ..che godete della mia sborra. Ci sorridiamo…abbiamo goduto tutti e tre come porci…in modo porco. Ci ripuliamo alla belle meglio e ci rivestiamo. Ripartiamo in macchina… lei dice … mica male …concordate uomini? Da rifare….e guai a chi non ci sta…lo metto in castigo….e ride. Rispondiamo di si…altro che se lo rifaremo….magari in un luogo diverso…in modo diverso…sicuramente….in modo ancora più porco. Adesso vi ho lasciati…sto rientrando in auto verso casa. Grazie amico mio…per quel giorno che hai risposto al mio annuncio e mi hai contattato.
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13 years ago
admin, 75
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