{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/en\/stories-add","title":"Add story","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Add story","checkDeactivatedProfile":true}
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Un respiro nel buio
Era una sera calda di primavera inoltrata. L'aria era ferma e umida. Solo il ronzio delle ventole dei computer della sala macchine rompeva il silenzio serale dell'ufficio. Ero rimasto da solo a cercare di terminare un lavoro rognoso.
Sentii il rumore di una porta che si apriva e dei passi che avanzavano nel corridoio. Non so bene per quale motivo, ma avevo la luce spenta e la porta accostata. "Probabilmente" - pensavo tra me e me - "chiunque sia entrato, penserà che non ci sia nessuno". In cuor mio speravo che se ne sarebbe andato. Non volevo perder tempo perché era già abbastanza tardi. Sentivo i suoi passi da oltre la porta. Avrei giurato che stesse entrando nell'ufficio a fianco del mio. Cominciò a consumarmi la curiosità di sapere e così mi avvicinai alla porta e diedi una rapida sbirciata al corridoio. Nessuno.
Una debole luce arrivava dall'ufficio vicino. Qualcuno aveva acceso il computer del mio collega. Decisi di avvicinarmi in silenzio, volevo sapere chi fosse e cosa stesse facendo. La porta era aperta. Stavo in piedi, nel buio del corridoio e chiunque fosse dentro non sarebbe riuscito a scorgermi se fossi stato in silenzio. Guardai dentro.
Qualcuno era seduto sulla sedia del mio collega e guardava il monitor del computer. Io, dalla mia posizione, vedevo le gambe sotto la scrivania e il retro del monitor mi nascondeva il suo viso. Vedevo solo le gambe. E i suoi piedi... nudi. Due piedi di donna. Notai che le dita dei suoi piedi si muovevano, si chiudevano e si stendevano, ripetutamente, con un ritmo che mi sembrava crescere. Qualcosa si muoveva più su. Seguii con lo sguardo quelle due lunghe gambe fino a dove riuscivo a vedere ma si perdevano nel buio. La debole luminescenza prodotta dal video era appena sufficiente a darmi un'idea delle sue gambe dai piedi fino alle coscie. Più su era troppo buio per vedere. Là, in quel buio, qualcosa si muoveva con un leggero fruscio. Il respiro della donna comincio a farsi più rumoroso in un crescendo di piccoli gemiti.
Ero ipnotizzato dal ritmo del suo respiro e dai movimenti dei suoi piedi che si contorcevano, si stiravano, si accavallavano, si cercavano, si aggrappavano. Quanto avrei voluto prenderli in mano, e baciarli, e passare la lingua tra le loro dita. Ma non avevo il coraggio di fare nulla. Stavo in piedi, nel buio, ad osservare e ad ascoltare. Lei si interruppe di colpo. Sentivo che stava cercando nel buio del corridoio di capire se ci fosse qualcuno. Qualcosa le aveva fatto percepire la mia presenza. Scrutava e cercava. Silenzio...
Poi riprese, con regolarità . Sapevo che si stava masturbando e la cosa mi eccitava terribilmente. Il mio sesso duro premeva contro la tela dei pantaloni e degli slip. Avrei voluto farlo uscire. Avrei voluto masturbarmi con lei ma l'idea che qualcuno mi cogliesse per quel corridoio, con l'uccello duro fuori dai pantaloni, era così imbarazzante che mi bloccava completamente. Il ritmo dei suoi respiri si fece più rapido. I gemiti crescevano d'intensità.
Non ce la facevo più!
Tornai nel mio ufficio. Mi sedetti. Mi slacciai i pantaloni. Lo presi nella mano e cominciai a masturbarmi. Era così duro! Come mi piaceva. La mano si muoveva con un leggero fruscio. L'orgasmo cresceva con dei brividi sempre più intensi. Stavo pensando a quei piedi. Come se fossero quei due incantevoli piedi, con la loro pelle morbida, con le dita avvolte attorno al mio cazzo, a masturbarmi. Venni con un getto intenso e lungo, e poi un'altro più breve, e ancora, e ancora. Lo sperma mi copriva la mano copioso. Mi accorsi che stavo ansimando. Avevo l'impressione che ci fosse qualcuno, nel silenzio e nel buio del corridoio, che mi stava guardando...
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17 years ago
furtherlook,
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Ancora loro, il seguito
Solo i giorni a seguire mi fecero capire cosa effettivamente era successo, pensavo, ripensavo e quasi ogni giorno mi ri-eccitavo al pensiero di Gabry,del suo corpo dei suoi profumi…
Le mie ricerche continuavano, ma sinceramente, non si otteneva nulla, capivo come per un singolo fosse a dir poco impossibile avere la possibilità di conoscere coppie o singole e per questo mi ritenevo fortunato per ciò che mi era accaduto.
Ogni tanto scrivevo a Manuel e mi rispondeva gentilmente su come stavano e dei programmi settimanali, ma nulla di più, finche una domenica mi raccontò via mail l’avventura che avevano avuto con una coppia, la loro prima volta…di come si sentirono un pò imbarazzati, ma come lo scambio se pur per poco era riuscito bene.
Da li in poi altri 2 mesi di silenzio, passati tra annunci e seghe davanti al pc, cercando di mantenere un certo contenimento per non sfociare nel bieco e meschino.
Ricordo bene quel lunedì mattino al lavoro, aprii la posta e vidi una mail di Manuel, pensai subito ad un semplice saluto di cortesia, invece appena l’aprii notai la lunghezza e la quantità delle righe scritte e mi immersi nella lettura….per farla breve…volevano tentare ancora un esperienza a tre meno soft, ma senza pretendere troppo, Gabry si era sciolta,mala sua timidezza e semplicità naturale non le permetteva di far emergere fino in fondo la Troia che era in lei.
Ci mettemmo d’accordo per giovedì pomeriggio alle 15 a cosa loro.. stesso posto.
Giovedì era un giorno piovoso, come lo era stato il mercoledì e il martedì…il cielo quasi nero una giornata tipica per starsene a letto…si ma io volevo fare qualche cos’altro…
Suonai il campanello e il portoncino scattò.. aprii e davanti a me si presento Gabry,più bella che mai, più bella dell’ultima volta, un belpaio di pinocchietti bianchi che lasciavano intravedere il perizoma una maglietta fuxia-rosa con scritto I love you che le avvolgeva stupendamente il seno prosperoso..aveva i capelli raccolti e il suo dolce visino era ben in evidenza con un filino di trucco… ai piedi delle infradito di pelle ricoperte di strass con un leggerissimo tacco che slanciava di più le sue gambe da urlo.
Mi salutò con tre baci “come stai?””tutto bene?” e poi abbassò lo sguardo, la timidezza prese di nuovo il sopravvento… mi sedetti sul divano dove Manuel mi attendeva…ci salutammo, lui in jeans e polo verde ben abbronzato mi fissò negli occhi per vedere se ero cambiato in qualcosa..
Cominciammo a parlare, mi raccontarono delle 2 esperienze avute con delle coppie di come una non andò bene, perché erano bruttini e non riuscirono a sciogliersi, spedendoli a casa quasi subito.
Le chiacchere si fecero lunghe e quasi ci dimenticammo perché eravamo li… baciai la mano a Gabry per fargli i complimenti per la sua eleganza,, sorrise compiaciuta accarezzandomi una coscia.. Manuel capii che era il momento… la abbraccio e cominciò a limonarsela infilando una mano sotto la sua maglietta… ci alzammo e ci dirigemmo nella stanza da letto…non era cambiato nulla solo il copriletto aveva dei colori sgargianti.
Gabry si tolse i pantaloncini rimanendo in perizoma ..bellissima visione e abbracciò suo marito continuando a baciarlo..anche Manuel si tolse i pantaloni e la polo in un batter d’occhio strisciandogli il pene duro sul ventre, io invece mi accomodai sul bordo del letto a pantaloni bassi cercando di non masturbarmi subito, ma aspettando i momenti clou.
Presi l’iniziativa di accarezzagli il sedere e sfilargli le mutandine… nessuno disse nulla, a Manuel parve un ottima idea visto che potè così ditalinarle patatina… si gettarono sul letto e Lei incomincio a prendere il cazzo di lui per spompinarlo dolcemente..curandosi che la cappella fosse scoperta per stimolarla meglio con la lingua, io ero dietro di lei ormai nudo osservavo eccitatissimo cercando di trattenermi il più possibile, poi si volto e impugnò il mio pisello iniziando a muoverlo pian piano.. rimase quasi sorpresa vederlo depilato..”non mi sembrava così nudo la scorsa volta”mi disse con un sorriso furbino “Lo faccio solo per le ragazze maiale “le dissi..sorpresa delle mie parole sembrava compiaciuta e Manuel colse la palla al balzo “Maiale? Zoccole e la parola giusta… si Gabry non è altro che una zoccola, sembra calma e tranquilla ma ama scopare e penso con chiunque..” a queste parole sua moglie si sdraio allargò le gambe e si mise a masturbarsi..Lui si getto a leccarle la figa, mentre io comincia a succhiargli i capezzoli… gabry ansimava forte e provocava una fuoriscita di liquido vaginale impressionante, potevo sentire le coperte umide sotto di me…anche quando Manuel si mise a scoparla a seminario osservavo micro gocce che spruzzavano fuori dalla figa dilatata e turgida.
Comincia a masturbarmi lentamente, ma poi lei me lo prese mentre era sotto i colpi del marito e lo stringeva in mano come se fosse un appiglio piacevole, poi entrambi si girarono e lei si ise su di lui per cavalcarlo allora si potei intervenire con un cenno di consenso del consorte..infilandogli il dito indice del buco del culo,, gli spasimi si trasformarono in piccoli versi acuti, sembra indecisa su cosa le piacesse di più, dimenandosi un po sul cazzo un po sul dito… con la mano sinistra le sollevai un seno..massagiandolo un po e avvicinandolo alla bocca di Manuel il quale si mise a succhiarlo ben bene…
Poi decisero di scoparsi a pecorina, Gabry alzo la schiena e le braccia e pose il posteriore al membro di Manuel il quale non esitò nel penetrarla…lei intanto si abbasso al mio cazzo e incredibilmente cominciò a leccarmi lo scroto e masturbarmi, senza però infilarselo in bocca, fu una cosa sconvolgente..infatti ero al massimo dell’ecitazione,potevo sentire il suo fiato sul pene e la sua lingua tutt’intorno..mentre vedevo che dalla sua figa spinta in alto colava un rigaglielo di piacere..il profumo del sesso che si emanava in quel momento era così intenso che gabry con la sua mano mi pompò fuori dall’uccello uno schizzo covato e costruito in tutto questo tempo…con sorpresa generale lo sperma si scaraventò sui capelli e ne rimase più che soddisfatta visto le urla che provocava…Manuel la sbatteva sempre piu forte sfruttando il momento topico e in pochi secondi anche lui estrasse il pene e lo avvicino a Gabry la quale accolse nella bocca la sborra di lui, ma era talmente tanta che non riusci ad ingoiarla..la spunto un pochino, ma si appiccicò alle sue tette..era in uno stato magnifico ricoperta di sperma dai capelli all’ombelico e le gambe bagnate dal suo umore..
Manuel la invitò a lavarsi per ricominciare nel giro di poco.
Uscita dal bagno Gabry mi pose delle salviette per asciugarmi, eravamo li in 3 a guardarci negli occhi, Manuel disse “non mi sono mai eccitato cosi tanto” “a chi lo dici rispose lei” “mi sento quasi disidrata” ..sorrisi e dissi” io con voi continuerei per ore, siete troppo bravi”compiaciuti si baciarono tra loro, dopo qualche minuti mi proposero di soddisfare una piccola fantasia,,. ci sdraiammo in 3 sul letto lei in mezzo.
Manuel accese la tv e fece partire una cassetta hard, volevano che tutti ci masturbassimo, infatti gabry prese una fallo di gomma dal comodino e comincio a infilarselo da ogni lato mentre noi maschietti maneggiavamo il pene accarezzando il corpo di lei…
Devo dire che da un idea stupida ne usci un ottima situazione molto eccitante…cosi eccitante che Gabry senza farsi vedere dal marito, preso dalle immagini tv, mi baciò in bocca e poi si ritrasse subito quasi pentita, ma molto compiaciuta.
Manuel fece un sospiro e poi venne… cercando di pulirsi il pene sulla gamba sinistra di lei…
la cosa la eccitò e anche lei si lascio andare ad un orgasmo liberatorio…volli partecipare anche io e mi misi a masturbarmi velocemente per venire sul piede destro di Gabry..lo sperma colava tra le sue dita, muoveva il piede intorno alla mia cappella per pulirmi bene bene, sentivo le fiotte che uscivano in continuazione..l’eccitazione mi pervase…al che incosciamente mi diressi verso la bocca di Gabry e le infilai il cazzo ancora un po umido, ad una prima istintiva titubanza, poi lei incomincio a succhiarlo per qualche secondo, mentre Manuel osservava.
Fu un pomeriggio di quelli indimenticabili ci volle più di mezzora per ricomporci e sistemare la camera…ma ne valse la pena, dopo una chiacchierata di un quarto d’ora li salutai, Gabry mi accompagno alla porta e poi sul pianerottolo, mi accarezzo il viso e mi diede un bacio con la lingua.. grazie mi disse …..
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17 years ago
felix001214446,
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In campagna 2
Sono passate due settimana dal primo incontro col marito bisex ed il giovane guardone in campagna, e stavolta mi aspetta qualcosa di più. Abbiamo appuntamento stanotte all’ una, il posto è lo stesso, ma l’ ora è più tarda. E’ indispensabile dato che andrò travestito da troia. Lo so è estremamente rischioso, ma tutto ciò mi eccita tantissimo. Già è un miracolo che non mi sego durante i preparativi. Indosso un vestitino nero, che mi copre appena il culo. Dello stesso colore autoreggenti e slip che a fatica mi trattengono l’ uccello. Metto un paio di scarpe luccicanti color argento con tacchi a spillo di 10 cm, la parrucca riccia che mi arriva fino alle spalle, un bel po’ di mascara e rossetto rosso fuoco, come le unghie, smaltate in precedenza. Mi guardo allo specchio, metto due arancia nelle coppe del reggiseno. Sembro una segretaria troia, volgare e siliconata, aggiungo una colonna e mi avvio alla porta. Do’ uno sguardo fuori prima d’ uscire. Faccio un respiro per incoraggiarmi. Via libera. Mi avvio all’ ascensore cercando di fare il meno rumore possibile, entro, schiaccio il pulsante e mi sembra ci metta un’ eternità per arrivare nel garage. Lì sotto, solo il ticchettio dei miei tacchi, il cuore mi batte all’ impazzata…e se qualcuno dei miei vicini mi beccasse ora? Salgo in macchina ed esco. Ci metto dieci minuti ad arrivare sul posto…ma ce un’ altra auto parcheggiata. Quasi all’ istante mi squilla il cellulare e sobbalzo, uno dei miei due maschi mi spiega che il posto era già occupato, mi stanno aspettando più avanti, nella stradina che divide due vigneti. Non è lontano, parcheggio e mi avvio, ma stasera sembra che non ci sia pace. Sento un’ auto avvicinarsi alle mie spalle. Ai lati ho solo due fitte siepi, impossibile entrarci dentro. E con questi tacchi non impensabile provare a correre. Sono nel panico totale, vedo una quercia e mi ci butto dietro, quasi slogandomi una caviglia. 30 secondi dopo vedo passare la macchina. E’ quella che ho visto prima, evidentemente la coppietta ha finito. Telefono ad uno dei miei amici, gli dico di tornare al solito posto. Giro e faccio lo stesso. Quando arrivo lo trovo finalmente libero. Respiro la fresca aria notturna e aspetto. Che serata! Arrivano i miei due maschi, sulla stessa auto, mi guardano e quasi non mi riconoscono. In effetti, sembro una puttana che deve prendere servizio. Scendono, stavolta si sono attrezzati. Hanno un telo arrotolato, corda, lampada da campeggio, borsa frigorifero e una ciotola per cani…Ci avviamo alla casa diroccata, quattro mura senza tetto e stendono il telo. Si spogliano completamente entrambi e iniziano a toccarmi. Sento il mio uccello gocciolare, quando una mano s’ intrufola nello slip, che scivola sino ai piedi, rivelando il mio pisellino in tutta la sua erezione. Il marito mi dà piccoli colpi sulla mazza mentre limono col giovane, arrapato come non mai. Mi sega con durezza, io non resisto e sborro come un fiume in piena, il guardone se ne accorge e si inginocchia per leccare. Continuo a venirgli in bocca, mi sembra all’ infinito e siamo solo all’ inizio, penso. Ridiamo della mia eccitazione, poi passiamo al programma della serata. Gli avevo promesso infatti che avrei fatto volentieri la schiava accontentandoli in tutto. Per questo mi avevano chiesto di travestirmi. Ma adesso si va oltre. Il quarantenne mi ordina di spompinarli contemporaneamente. Ce la metto tutta, ma due cazzi in bocca non riesco a tenerli. Rischio di vomitare per un paio di volte, ma i due stanno godendo da matti. Poi mi legano le mani dietro la schiena, per reazione il cazzo mi ridiventa duro. E salta fuori la ciotola per cani. Il quarantenne ci mette un po’ a riempirla di piscio e stavolta ne fa molta anche il giovane. Mi dicono di leccarla ed io ubbidisco. Mi affondano la faccia nel piscio, la rialzo, la parrucca ed il naso gocciolano. Il giovane tira fuori un bicchiere di vetro dalla borsa frigorifero e lo immerge nella ciotola. Me lo fare bere. Lo svuoto tutto d’un fiato e mi viene da tossire. Lo riempie di nuovo e ne bevo un altro bicchiere bollente. Mi fanno sedere per terra ed il marito inizia a incularmi. Il viso mi sbatte sul telo dato che non posso reggermi con le mani, allora il guardone me lo alza portandoselo tra se sue gambe. Inizio a spompinarlo e in un paio di minuti viene. Non posso allontanarmi dal suo cazzo, perciò devo ingoiare tutta quella sborra salata, altrimenti soffocherei. Intanto il marito continua a sbattermi da dietro, tira fuori l’ arnese e mi esce un pezzo di merda. Poi, rilassandosi il buco, ne esce molta altra. E’ dura. Mi fanno girare e mi costringono a leccarla. Non basta. Mi slegano e mi dicono di metterla nella ciotola. Eseguo l’ ordine, ne segue un altro: metterla in bocca. Esito. Allora il marito ne prende una manata, se la spalma sul cazzo e me lo schiaffa in bocca. Mi lascio andare e glielo ripulisco, poi mi getto sulla ciotola e la assaporo. Sento il guardone alzarmi il vestito dietro, m infila due dita dentro e me le fa leccare. Fa lo stesso con un vibratore, che esce sporco di merda e sangue. Poi attacca a incularmi a pecora. Il marito si avvicina e dice che vuole ficcarmi pure il suo. Ci prova più volte, ma non entra. Mi irrigidisco e il buco si chiude, invece che aprirsi. Mi brucia tra le chiappe, ma andiamo avanti. Provano a infilarmi il dildo mentre il ragazzo mi sbatte ed, essendo duro, entra. Lo spingono tutto dentro. Sto godendo come una vacca ed il marito inizia a inculare il guardone, a un tratto si blocca, esce, si avvicina, mi mette il cazzo in bocca e sborra senza freno. Mi cola sul mento e sul vestito, il reggiseno mi stringe da matti, allora lui mette la mano nella merda e me la fa leccare. Il giovane lo tira fuori, lo infila tra le autoreggenti e la mia gamba e sborra. Anch’ io voglio venire di nuovo ed il marito mi accontenta segandomi con rabbia fino a che vengo. La lingua del giovane mi offre un gran sollievo e mi ripulisce la cappella, poi ci fermiamo distrutti. Ho il culo in fiamme, una calza sfilata, puzzo di piscio e merda ed ho lo stesso sapore in bocca. Mi danno dell’ acqua con cui mi ripulisco alla meglio, mi spoglio. In effetti il reggiseno, gonfiato dalle arance, mi aveva quasi bloccato la circolazione, metto tutto in una busta, mi levo i tacchi a spillo e rimaniamo tutti e tre nudi. Mi sciacquo la bocca con del colluttorio e beviamo dell’ aranciata, siamo stanchissimi. Chiacchieriamo, poi ci rivestiamo, il guardone mi ringrazia e limoniamo ancora, il marito va via, ma noi lo seguiamo poco dopo. Altra pomiciata alla sua macchina. La prossima volta dice che sarà lui a provare merda e piscio. Mi complimento per la sua decisione.. Almeno per me è stato rischioso, ma stanotte difficilmente la dimenticherò.
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17 years ago
admin, 75
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In campagna
Lunedì mattina leggo l’ e-mail un tizio, me l’ ha spedita Domenica notte, dice di essere oltre i quaranta, sposato, solo attivo e interessato a “sfondare culi giovani”. Non mi convince e dalle foto non sembra un granché, ma sono arrapato di brutto quindi gli rispondo. Dato che entrambi non possiamo ospitare, ci accordiamo per incontrarci tra due giorni in campagna, in tarda serata, in un posto frequentato da coppiette…e guardoni. 48 ore dopo mi ritrovo a scopare con un perfetto sconosciuto. Sono circa le 23, mi aspetta già sul posto, arrivo a piedi (ho lasciato l’ auto non lontano da lì) e ci riconosciamo all’ istante. Sta fumando una sigaretta appoggiato alla macchina, è basso e molto robusto, capelli corti, virile, mi viene voglia di girare i tacchi e andarmene. Ma non lo faccio, mi avvicino, mi sorride, ci stringiamo la mano…e gliela piazzo sulla patta. E’ già duro e si capisce che è eccitato probabilmente più di me. Apre lo sportello e mi dice di spogliarmi completamente ed entrare. E’ qualcosa di imprevisto e non è l’ ideale, siamo all’ aperto e potrebbe arrivare qualcuno all’ improvviso (non distante c’è un’ altra automobile con i vetri appannati…), ma mi stuzzica, quindi via pantaloni, camicia, calze, slip e scarpe. Mi guarda incuriosito, sorride guardando il mio cazzetto già in tiro e si accomoda al posto di guida. Apro lo sportello, butto la roba dietro e mi accomodo accanto a lui. Inizia a toccarmi, subito decisamente. Mi prende il cazzo tra due dita e me lo scappella sino in fondo, quasi a farmi male, io fremo, se ne accorge e scende ancora più giù. Ci manca poco che sborri. Me lo stringe, ha mani morbide ma forti e la mia erezione aumenta oltre ogni limite. Mi eccita vedere la sua fede al dito. Inizia a toccarmi le palle, ne impugna una per volta e aumenta la stretta, io gemo, il buco mi si sta aprendo. Mi scappella sempre di più, mi sembra che il filetto stia per spezzarsi, poi molla la presa e si slaccia la cintura. Non gli do il tempo di tirarlo fuori, mi butto tra le sue gambe, sbatto contro il volante e gli abbasso le mutande. E’ un uccello nella norma, ma dritto, me lo metto subito in bocca. Comincio a pompare, ma l’ auto è stretta e sbattiamo a ogni minuto. Allora apre il suo sportello e mi dice di scendere e fare il giro. Non me lo faccio ripetere due volte e scendo senza neanche vedere prima se c’è in giro qualcuno. Mi piazzo tra le sue gambe e inizio a succhiare furiosamente, lui gode ansimando e mi spinge la testa sempre più giù, gli lecco le palle pelose e torno alla cappella, gliela mordo ed l’ attimo dopo passo ad aspirare più che posso. Mi dice di fermarmi dato che sta per venire, così mi rialzo ed attacca a masturbarmi, ho un’erezione fortissima, però non mi basta, mi butto addosso a lui, ma non gli piace pomiciare, comunque mi stringe le chiappe, sento il suo cazzo durissimo che striscia sulla mia coscia e gli chiedo di incularmi. Mi fa scendere nuovamente dalla macchina e mi fa mettere a pecora. Ubbidisco. L’ erba secca e le pietre mi pungono le ginocchia ed i palmi delle mani, ma non importa. Vedo che esita a ficcarmelo dentro e continua a strusciarmelo dietro poi, improvvisamente, sento un getto caldo che mi cola dal culo sui coglioni. Mi sta pisciando addosso. Sento le chiappe bagnarsi, il piscio arriva in terra e mi sfiora i piedi, il mio buco si apre e sto eccitandomi come non pensavo avrei fatto. Lui se ne accorge e mi tira il cazzo da dietro. Mi sega per un po’. E’ bellissimo. Mi giro e lo spompino di nuovo, mi dice di fermarmi e mi arriva una spruzzata di piscio in faccia. Rimango immobile, allora mi fa alzare in piedi, mi appoggia al cofano, si mette alle mie spalle, mi piazza la cappella sul buco ed entra direttamente. Mi cedono quasi le gambe e mi ritrovo con le mani sul cofano mentre spinge sempre più forte, lo sento dentro di me caldissimo. Sto godendo come una troia, ma lui si ferma. Gli chiedo il perché e mi risponde che ha visto un’ ombra sul lato opposto. Mi giro e vedo una figura, ha le mani sui pantaloni. Si blocca sorpreso più di noi e fa un cenno come a dire “andate avanti, non volevo disturbarvi”. Ci guardiamo perplessi, ma a questo punto non mi importa più di niente. Mi corico sul cofano, le gambe aperte e penzoloni che sfiorano il paraurti e gli dico di fottermi più che può. Entra e la seconda volta è migliore della prima, mi afferra i polpacci e spinge tutto dentro. Mi accorgo che sto sudando e lo sento respirare lentamente, mi giro e con la mano invito il guardone ad avvicinarsi. In un baleno è già accanto alla macchina. Allora gli dico di avvicinarsi ancora, lo fa e le mie dita già gli sfiorano l’ arnese che è tesissimo. Cerco di segarlo, riesco ad afferrarlo col pugno ed il mio amante si ferma. Mi dice di rimettermi alla pecorina, vuole che spompino il guardone mentre mi incula. Quest’ ultimo non esita e si abbassa i pantaloni. Mi accarezza tra le gambe e inizia a leccarmi il cazzo, ma il quarantenne dice che dobbiamo darci una mossa, ha visto un’ altra macchina infrattarsi. Mi rimetto a quattro zampe e questa volta mi penetra immediatamente. Il voyeur mi è davanti e lo spompino più a fondo che posso. Ormai si sentono solamente i nostri gemiti ed un leggero vento, il mio inculatore dice che sta per venire. Lo tira fuori e non appena mi volto, mi arriva un fiotto di sborra calda sul collo. Allora mi aggrappo alle sue cosce e mi attacco al cazzo come una ventosa, succhio tutto e lui continua a sborrarmi in bocca. Gli guardo la pancia comprimersi e rilassarsi. Mi fermo solo quando non esce più neanche una goccia di sperma e vedo che il guardone è venuto anche lui, ha la sborra sulle mani. Mi alzo, ho il pisello come l’ acciaio, dico al guardone di segarmi e questi si mette in ginocchio davanti a me e me lo prende in bocca. Ci sa fare e gli dico di allontanarsi, sto per venire. Ma il mio compagno mi afferra il cazzo e parte segandomi con violenza e io sborro tra il naso e gli occhi del guardone estasiato. Sono sfinito, le piante dei piedi mi dolgono, mi appoggio alla macchina. Ci guardiamo, a fatica mi riprendo i vestiti, le mutande nemmeno le infilo, commentiamo brevemente il reciproco piacere e ci diamo appuntamento alla settimana successiva. Torno alla mia macchina, il guardone mi è accanto, mi chiede se ne ho ancora voglia. La tentazione di rispondere sì è parecchia, gli chiedo quindi dove ha la macchina e lui imbuca subito un viottolo, lo seguo. Neanche il tempo di aprire gli sportelli che stiamo già limonando. Mi spoglio nuovamente da capo e piedi e lui fa lo stesso, è alto, giovane, magrolino ed è depilato. L’ eccitazione sale e ci ritroviamo a toccarci mentre ci baciamo. Stende i sedili e rotoliamo, io sopra, lui sotto. Le nostre mazze si toccano e mi vengono i brividi. Ho un suo dito che mi fruga nel culo e sto scopando col secondo sconosciuto della serata. Ho una voglia pazzesca. Gli chiedo di pisciarmi in bocca, scendiamo dall’ auto, lui ci prova, ma non esce niente, ha il cazzo troppo duro. Di conseguenza lo metto a 90 gradi e gli lecco il buco. Geme, si gira, mi abbraccia e stiamo ancora pomiciando. Dice che ha un telo nel bagagliaio, si alza, lo prende e lo stende accanto allo sportello aperto. Gli chiedo a cosa serva, lui mi guarda e risponde che vuole sbattermi a smorzacandela. Non potevo chiedere di meglio. Si siede, mi chiede se voglio il preservativo. Non mi interessa. Per risposta mi siedo sul suo cazzo rigido e stiamo già godendo. Si muove a strappi ed il piacere è tanto, però viene velocemente, fa appena in tempo a uscire e la sborra mi arriva oltre le natiche. Gli resta duro ed io glielo lecco, ha un sapore dolciastro misto a quello del mio culo, ma ora sono io a voler venire. Dice che vuole la mia sborra, mi stiracchia le palle mentre lecca, mi morde la cappella e gli sborro in gola. La beve senza esitazioni, io lo afferro e ci baciamo a lungo. Restiamo nudi, seduti sul telo con lo sportello aperto, per fortuna la luce interna dell’ auto è spenta. E’ umido, siamo impolverati ed esausti. Cominciamo a parlare delle passate esperienze e già pomiciamo. Senza pensare ad erba od insetti, siamo sul telo impegnati in un 69 dolcissimo, ma ormai nessuno dei due ha la forza di venire. Quindi ci fermiamo, rivestendoci ci lasciamo il solo contatto mail. Ci succhiamo di nuovo le lingue a vicenda, ci rivedremo assai presto. Lo lascio, mi incammino verso la macchina, mi fa male una coscia, ma ne è valsa la pena. Anche se non conosco nemmeno il nome dei due che stasera mi hanno scopato.
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17 years ago
admin, 75
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Il primo pompino.
Non vi nascondo che tempo addietro pensavo al sesso orale come qualcosa di sporco, qualcosa d’innaturale, non confacente alle signore perbene.
Invece così non è… Proprio tra le signore definite dalla società “perbene” è pratica molto diffusa.
Il mio primo pompino l’ho tirato molti anni fa a mio cugino, allora avevo vent’anni e non conoscevo ancora mio marito.
Ricordo bene quella prima esperienza, era un pomeriggio d’estate, Stefano tre anni più grande di me, trascorreva le sue vacanze estive da noi in Puglia.
Lui è il classico tipo che non si sa quando parla seriamente, infatti era solito formulare le sue richieste con senso d’ironia ed io che ero attratta, come tutte dai loro cugini, non esitai molto nell’accontentarlo.
Decidemmo, così, di appartarci nella soffitta di casa, mentre tutti gli altri membri della nostra famiglia erano a riposo, ricordo che Stefano si calò il costume da bagno e mi presentò il suo attrezzo, era enorme e mi chiese, quasi sospirando, di baciarglielo… Io iniziai con delicatezza a farlo, accarezzandogli anche i testicoli.
Ad un tratto mi afferrò la testa con le sue mani e mi piazzò il suo uccello in bocca chiedendomi di succhiarglielo, ricordo che non durò molto, mi sentii subito la bocca piena ed il suo seme bollente scorrere giù tra le mie labbra.
Da quella prima volta, di tirami sù ne ho fatti tanti e non solo a mio cugino Stefano il quale è stato maestro ma, la mia bocca ha assaporato e fatto godere “spero” tanti uomini.
Anche mio marito, adora farsi succhiare l’uccello, spesso me lo chiede nei momenti più impensabili della giornata, ed io lo accontento sempre.
La situazione più bizzarra mi è capitata mentre ero seduta sulla tazza del gabinetto.
Ricordo che lui, quella mattina, mi seguì in bagno e non appena mi posizionai sulla tazza per pisciare si piazzò davanti al viso e mi offrì il suo gioiello.
Iniziai a leccarglielo appoggiando le mie labbra sul suo cazzo già gonfio bagnandolo con la saliva, sentivo che Michele iniziava a mandare gemiti di piacere e decisi di affondarlo tutto nella bocca, quasi a toccarmi l’ugola con la sua cappella, sentivo il suo cazzo palpitare ritmicamente mentre le mie gambe si aprivano sempre di più sulla tazza del gabinetto.
Con una mano iniziai a toccarmi la figa ancora seduta sul cesso, bagnata di pipì e sentivo Michele che mi incitava
Michele tirò fuori il suo cazzo dalla mia bocca e mi venne copioso in faccia, anche io raggiunsi contemporaneamente l’orgasmo infilandomi le quattro dita della mano nella figa ormai dilatata di piacere.
La cosa più bella per me fu quando Michele, dopo avermi inondata tutta la faccia della sua sborra, prese la mia mano ancora umida dei miei piaceri e la leccò infilandosi le quattro dita nella sua bocca per assaporare gli umori della mia vagina, in quell’istante mi sentii veramente la sua Donna in tutto e per tutto.
Adoro succhiare il cazzo ed in particolar modo quello di mio marito, Il suo sapore è inconfondibile, sa di me, lo sento mio, ha lo stesso profumo della mia pelle ed io lo curo come se fosse parte di me.
Mi eccita pensare che quel gioiello tra le sue gambe mi penetra nella figa, mi entra nel culo impregnandosi dei miei umori facendomi sentire ogni giorno quello che nella più profonda intimità e nelle fantasie erotiche di noi donne vorremmo essere: delle luride troie…
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17 years ago
admin, 75
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La prima volta
Da anni avevo conosciuto tramite internet il mondo dello scambismo e degli annunci erotici..sono stato sempre distaccato e osservavo compiacente.
Lo scorso anno, mi sentivo pieno di carica erotica pronto a tutto pur di soddisfare i miei più intimi desideri, ecco che mi presi coraggio e cominciai a pubblicare annunci su vari siti in materie...ma la cosa non era cosi semplice anzi...ogli settimana cercavo di migliorare con foto, profili ecc.ma sembrava che nessuno potesse essere interessato.
Un giorno aprendo la posta per controllare eventuali mail di amici..mi trovo un contatto di coppiaclay oggetto: CIAO.
Ero un po titubante...forse un virus??..ma noo via e si aprii..non potevo crederci una coppia delle vicinanze mi proponeva di conoscerci meglio, due coniugi di 38 e 34 anni che non si erano mai avvicinati allo scambismo, ma desideravano provare emozioni diverse con molta cautela.
Due giorni dopo l'incontro in un bar, Mauel si fece riconoscere dalla maglietta di una nota banca e senza perder tempo ci sedemmo a chiaccherare...avrebbero gradito la mia presenza molto soft nella loro stanza da letto, potevo osservarli commentare..e masturbarmi liberamente senza intervenire in alcun modo poiche gabry era molto nervosa nel provare questo gioco.
Dopo 20 min ecco che arriva gabri..bellissima ragazza matura, abitino a fiori svolazzante con un paio di gambe lisce scure e oddio decisamente sexy, aveva inoltre un bellissimo seno accentuato dalla sua forma leggermente in sovrappeso (3/4 Kg) un viso da perfetta casalinga:pulito armonico dolce..un naso a patatina e due occhioni neri che parlavano..capelli castani poco sotto le spalle sciolti ma ben pettinati.....oddio...
Era emozzionatissima la sua voce tremolava e il suo sguardo era rivolto sempre per terra...mi presentai..parlammo delpiu e del meno mi mostrai sereno allegro e tenni lontano ogni discorso sessuale...
ci salutammo dopo tre quarti d'ora con la promessa che se si fossero decisi mi avrebbero chiamato.
La chiamata arrivò due giorni dopo, Manuel mi disse, a Gabry sei piaciuto e vorremo provare ..quella cosa.. domani pomeriggio...ok risposi, mi diedero il loro indirizzo e li salutai.
Il giorno dopo mi presentai tirato a lucido con il cuore in gola..e mille pensieri per la testa...il portoncino scattò ed io pian piano lo apri ed entrai...erano entrambi seduti su di un divano con delle bottiglie di campari mix sul tavolino.
Mi sedetti iniese a loro e bevemmo un bicchiere tanto per sciogliere il ghiccio dopo di che Manuel si alzo e ci fece cenno di seguirlo.
Entrammo in una camera da letto semibuia ben arredata con mobili antichi ed un letto ambio e basso ..moderno..diciamo vicino a letto una piccola poltrona quasi nascosta dallìoscurità..era ilmomento di incominciare...
feci un paio di battute per allegerire la tensione e Gabry sembrò apprezzare moltissimo rispondendomi con altrettante battute.
Cominciarono a spogliarsi e baciarsi intensamente..potevo sentire le loro labbra che schioccavano e illuccichio della saliva vicino ad esse...
Mi sedetti e abbassai leggermente i jeans toccandomi il cazzo quasi duro nei boxer...
Loro si sdraiarono e cominciarono a toccarsi a vicenda rimanendo via via sempre piu nudi...Gabry afferro il pene e comincio un pompino delicato utilizzando molto la lingua e le mani per massaggiargli lo scroto...il mio arnese era bello che duro e decisi di togliermi anche i boxer per maneggiarlo meglio..vidi che lei osservo con la coda dell'occhio il mio membro e la cosa mi eccitò moltissimo.
Manuel lagiro e cominciò a leccarglierla..dicendo...cavolo quanto e larga e bagnata..merito anche tuo....stava benissimo in quella posizione ..gambe larghe fighetta semirasata e tette libere che ondeggiavano ad ogni movimento ..i suoi capelli gli coprivano il viso ma si vedeva benissimo la sua bocca spalancata per far uscire languidi mugolii..
Lui si alzo con il viso stra umido di piacere femminile e si mise a scoparla a seminario...le gambe di gabry si alzarono e le sue mani andarono ad accarezzargli il sedere...mio dio quanto urlava ora e io quasi non resistevo piu..sentivo il piacere invadermi e trattenermi era un impresa...infatti mi avvicinai leggermente e comincia a leccare un piede di gabry lanciato verso l'alto dal turbinio della scopata...la sensazione dellamia lingua sulla sua estremità la fece impazzire..gridò forte e poi vidi una colata di piacere uscirgli dalla figa...c'era una pozza enorme sotto di lei..Manuel si accorse ma non disse nulla..io tornai al mio posto per non rovinare tutto.
Poi si girarono e inomiciarono a scoparsi a pecorina..bellissimi..eroormai in dirittura d'arrivo e mi lasciaiandare a fiotte di sperma che si ifrangevano sul pavimento...Manuel e Gbry osservarono la scena e si eccitarono ancora di più...ma non si fermarono...dopo un paio di minuti avevo ancora il cazzo durissimo..cioche vedevo mi inebriava lamente e volevo goderne fino in fondo...e allora via ad u altra sega.
Manuel si sdraio e Gabry si mise su di lui per cavalcarlo..lui era esausto e dopo poco sentii un sospiro forte che fece capire che venne anche lui...troppo eccitato disse e poi si cambio il profilattico e in men che non si dica riinizio a penetrarla per il suo immensopiacere..infatti Gabry non finiva di bagnarsi e dimenarsi...io mi godevo il tutto e senza esito andai vicino nuovamente per accarezzargli il culo umidissimo e con un pizzico di sprontatezza le misi un dito nel ano e lei sembrò trasfigurata ...Manuel incredibilmente mi disse bravo! e lei cercava di succhiarmi il dito detro il suo culo...mi permisi pure di palpeggiarle il seno...tutto cio le provocava un orgasmo incredibile....ma non solo a lei..era anche ilmio momento...afferrai il suo perizzoma bianco e azzurro lo annusai per sentire ilprofumo dei suoi piacere e schizzatta la raggiuse continuavo a venire e lei compiaciuta accoglieva senza protesta il mio sperma su di lei.
Fu un avventura incredibile..nulla di eccezionale..ma l'eccitazione era alle stelle per tutti...Manuel mi ringrazio anche se mi bacchetto per essermi spinto un po ma visto come era andata fu molto soddisfatto
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17 years ago
felix001214446,
29
Last visit: 15 years ago
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Prima esperienza
Finita la consueta partita di tennis del giovedì sera, io ed Alberto, dopo una birretta rinfrescante andiamo negli spogliatoi e come sempre una bella doccia rinfrescante. Erano alcune volte che, sotto la doccia, davo sempre una sbirciatina al suo corpo. Era per me un periodo molto intricato: senza un lavoro stabile e soprattutto un mese prima ero stato mollato dalla mia ragazza. Ero in depressione e sentivo le esigenze di uno scossone.
Il suo corpo era particolarmente atletico, non c'era un filo di grasso. Era proprio bello. Ma fino a quella volta non l'avevo mai guardato con ammirazione.
La partita l'avevo vinta io, avevo anche giocato bene, ero contento. Ma quella sera ero un pò strano.Una volta tolti i vestiti sudati, siamo andati subito sotto le doccie. Erano doccie aperte e, come sempre, eravamo solo noi due.
Ero sempre più attratto dal suo corpo: non ero gay, non avevo mai avuto esperienze bsx, ma ne ero attratto. Ad un certo punto fissai il suo pene e, senza accorgermene, il mio si alzò...Mi vergognavo da morire, ma era una reazione incontrollata. Che duro! Alberto notò la mia reazione e si mise a ridere, per fortuna.
Poco dopo, mi chiese se passavo con la spugna sulla sua schiena...non me lo aveva mai chiesto...io mi agitai, ma dissi di sì. Comincia col sapone e la spugna a strofinarla sulla schiena...mi eccitai da morire...lui era di spalle e non vedeva ma il mio sospiro si faceva pesante. Mi avvicinai a lui ed il mio pene toccò le sue chiappe...lui si girò subito...io non sapevo che fare. Ma lui mi disse:"Fammi quello che vuoi...". Rimasi sbigottito. Ma presi coraggio. Mi son detto...ora o mai più! Scesi fino ad avere il suo pene ancora a riposo ad altezza bocca. Comincia a soffiargli sopra ed a leccarlo...provavo un piacere intenso ed il suo pene in poco si drizzò... Pochi minuti e ci fu un'esplosione di piacere incredibile!...da quella volta le partite sono molte belle ed equilibrate e si finiscono negli spogiatoi...
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17 years ago
Rappresentante3tn,
32
Last visit: 16 years ago
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Fantasie...proibite....
FELICE DOMINAZIONE
Avevamo bevuto due bottiglie di vino rosso e dato che io sono quasi =stemia e normalmente non bevo se non per fare compagnia a lui, ero deliziosamente =rilla. Lui ha iniziato a baciarmi piano, poi mi ha accarezzata dolcemente, =rdinandomi di togliere la camicia. Mi ha spinta lontano, mi ha detto di mettermi al =entro della stanza, e di farlo lentamente. Ha preso la mia sciarpa di seta e =i ha bendata. Intanto lo sentivo aprire la sacca della palestra… prendeva =ualcosa, sicuramente… So come vuole che mi spogli. Io sono sua, e può =ecidere ogni cosa. Così mi ordina di fare scivolare a terra la camicia, poi la gonna… e =imango davanti a lui con le calze velate, il perizoma che so che vuole io abbia =empre nel solco della figa… i reggicalze e un reggiseno di pizzo leggero e =rasparente che come tutti quelli che vuole che indossi mi lasciano scoperti i =apezzoli, in modo tale che si possano vedere sempre, qualsiasi cosa indossi sopra. =ro già bagnata… si è avvicinato e mi ha passato una mano sui seni … mi =tuzzicava i capezzoli con le dita… ma soprattutto con i denti…e con l’altra =ano scendeva sul culo… scostando i perizoma e accarezzandomi il buchino… ma senza =ntrare… dolcemente…. Poi arrivò alla figa e ci infilò due dita così =iolentemente che rimasi senza respiro e per non cadere dovetti cercare le sue spalle con =e mani… Mi ha rimesso il perizoma… tutto nel solco e mi ha spinta addosso al =uro… chiamandomi troia mi sollevò tenendomi per i capelli e per il perizoma =ino a fare arrivare i miei polsi alla sbarra che usa per allenarsi e mi ci =egò… Ma appena ebbe finito di legarmi alla sbarra tornò a tirare il pizzo =ella fica… Mi sentivo tagliare in due… il dolore era tremendo ma non ebbi il tempo =i riprendermi che me li stava sfilando mentre mi mordeva così forte i =apezzoli che credevo sarei svenuta. Mi tappò la bocca con il perizoma che mi =veva appena tolto di dosso assicurandomelo quasi in gola con una calza di nylon che =i legò dietro la nuca… proprio come un bavaglio… Mi diceva che ero una =uttana, che mi avevano visto con un altro... ma non era vero… adesso mi avrebbe =unito, lo sapevo… Non avevo mai sentito quel tono nella sua voce ed ebbi paura, =ercai di gridare , ma nonostante tutti i miei sforzi non si sentiva quasi =ulla… e se anche non fossi stata imbavagliata non mi avrebbe sentito nessuno… Mi =rese a schiaffi , poi mi strappò via quel poco che avevo addosso e compresi =he quello che aveva preso dalla borsa era lo scudiscio che usa per frustare la sua =avalla … sapevo che prima o poi lo avrebbe usato anche su di me…lo sapevo =er come mi guardava mentre nelle corse frustava la sua cavalla… "Hai fatto la =roia" mi colpì sul viso, sui seni, assestando colpi sempre più forti… sui =apezzoli… e sentivo le lacrime che scendevano… ma ero ancora bendata e lui non =oteva vederle… sussultai di piacere quando mi accarezzò con la mano… =ontinuò con lo scudiscio… sentivo la punta scorrere tra i seni e tra le natiche… =oi ricominciò a frustarmi il culo e mi ordinò di aprire le gambe… davvero non =vrei resistito ad una scudisciata su quelle carni così tenere… Sentii che usciva =alla stanza, per ritornare poco dopo… con una bottiglia che mi passò sui seni, =nsistendo sui capezzoli… che a contatto con quel freddo diventarono ancora più =ensibili e mi bagnai ancora… scese con la bocca e mi leccò… gemetti di piacere e =entii il rumore della bottiglia che veniva aperta… inondò le mie ferite con =’aceto… il contenuto di quella bottiglia… Gridai urla mute e mi ripetè di =prire le gambe… lo feci , e non ebbe pietà. Mi scudisciò un numero infinito di volte = io impazzivo… sulle labbra e sul clito… sul solco del culo… impazzivo =i dolore e di piacere…. Mi tolse dalla sbarra e mi buttò sul tavolo. "Hai fatto =a troia?" Mugolai un no… Mi mise un dito nel culo… poi un altro… poi un =ltro… e li allontanò l’uno dall’altro… mentre erano dentro… li unì di =uovo e li spinse ancora più a fondo… li ruotava e li spingeva dentro… venni. Mi =legò le braccia e le legò alle gambe del tavolo… la schiena , le natiche e i due =uchi completamente esposti… mi frustò senza pietà, piansi di vero =olore… Quando ripresi conoscenza sentivo le sue mani che mi stavano ungendo i buchi =on un olio… Me lo buttò in figa con colpi profondi e decisi, violenti e =olorosi… il buco stretto era già unto, il suo uccello lo era dei miei umori… Mi =paccò il culo come aveva promesso. Entrò con una forza spaventosa… stette un =o’ per farmi provare piacere… poi lo tirò fuori … completamente… e lo =imise dentro con violenza… per tre volte… mi sentivo aprire sempre di più… =ompò , forte e tanto come mai aveva fatto… sentii il dolore arrivare fino allo stomaco e a =tento soffocai dei conati… mi sborò in culo un immenso fiume bollente. Ero =sausta, ma lui no. Mi tolse dal tavolo , mi tolse le bende ed il bavaglio… come =ra prevedibile. Mi legò le mani dietro la schiena e mi fece inginocchiare =avanti a lui… "Guardami il cazzo" … Lo guardai… era enorme e livido… mi =ise le mollette in ogni punto… sui capezzoli, sulla labbra della fica… sul clito… =ull’ano… "Adesso lecca". Iniziai a spompinarlo, ormai non capivo più niente e =on lavoravo bene… mi prese a schiaffi , mi fece volare sul pavimento… =on lo zippo scaldò le mollette… metalliche che avevo sulla pelle… urlai e a =ui piaceva… adesso voleva sentirmi urlare e sapeva come fare… Mi passò una mano =ul viso e la fece scivolare sui seni… strattonando le mollette strappò via =uelle dal clito e dalle labbra…e strinse ancora di più quelle sui capezzoli… = te la sei cercata". E mi ficcò in fica tutta la mano… "No.. no… no… non ho =atto niente" gridai mentre mi metteva due dita nell’utero… spinse forte… "sto =er spaccarti"… tolse le dita dall’utero, molto poco gentilmente… e chiuse mano a =ugno… la ruotò dentro.. la mosse avanti ed indietro… lo fece per non so =uante volte… Adorava sentirmi urlare e per questo mi spaccò e continuò a =paccarmi a lungo… dandomi delle pause per vedere il mio dolore accresciuto dalla =ipresa… "Perdonami, perdonami, non è come credi" .. "no? Me lo spiegherai =n’altra volta… adesso succhiamelo e fallo bene" Mi misi in ginocchio davanti a =ui… che intanto si era seduto sulla poltrona… socchiusi le labbra guardandolo =egli occhi… " non ti ho detto che mi puoi guardare in faccia puttana" =bbassai lo sguardo, aprii la bocca e iniziai a leccare la cappella.-.. intanto =avoravo l’asta con le mani… gli presi in bocca le palle , prima la destra… =a succhiai… poi leccai tutta la base … e presi in bocca l’altra… ricominciai a =eccare l’asta e la leccai fino alla punta… giocavo con la lingua sulla sua =appella… poi lo presi in bocca… fino in gola… lo succhiavo come un frutto… = me lo facevo scivolare in gola quanto più potevo… ancora… ancora … ancora…. =i prese la testa con le mani e la spinse ancora più giù… mi venne in gola… così =bbondantemente che rischiai di soffocare… ingoiai tutto… ma un po’ di sperma mi =olò ai lati della bocca… sapevo che si sarebbe arrabbiato… cercai di recuperarlo =ubito con la lingua… ma lui se ne accorse… per fortuna…
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17 years ago
thegamesfantasy,
40
Last visit: 15 years ago
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Vento d\\\'estate
Stesa sul letto....3 cellulari, 1 telecomando......e caldoooooo, moooolto caaaldoooo.... :-) con te l'estate non dovrebbe finire mai!
...lo sguardo assorto in quello che vedi, ma in realtà non ti interessa.
Dov'è lui?
...ti chiedi con desiderio....forse ho sbagliato, forse è fuggito da questo mio essere un po donna un po bambina...ha avuto paura.
Dal balcone entra tiepido un alito di vento, i mattoni sono bollenti, la tua pelle avverte il calore, la amglietta crea quella differenza percettibile ma minima...uffff...basta non resisto!
Un balzo da felina e ti trovi in piedi, decidi che è il momento di far respirare la pelle, afferri le estremità della maglia con entrambe le mani, e la sfili come una serpe sfila la sua muta.
Adesso respiro!
I tuoi seni turgidi, risplendono l'energia della tua età...finalmente non ti senti più soffocare...cammini a piedi scalzi,scendi e vai al frigorifero, lo apri e prendi una Coca ghiacciata. PTSSSSSSSS (classico quando sviti il tappo) Torni al piano di sopra, entrando in camenra ti accorgi che le ante del balcone si sono aperte di più, nel balcone di fronte un ragazzotto ti osserva incuriosito, spettacolo insolito vedere una dea camminare nuda per casa.
Assorta nell'apatia non te ne curi, regali quel momento sapendo che la tua vita sarà ancora molto lunga, molte cose cambieranno e tu stessa non sarai per sempre così.
Ti sdrai, cambi canale, controlli se è arrivato un sms e i tuoi occhi si socchiudono leggermente, ti rilassi, percepisci il fresco...i tuoi occhi sono chiusi, stai dormendo....pensi a molte cose e ancora a lui...dormi!
La tua mente vaga nei ricordi e nei desideri, driiin il campanello chi sarà? Cavolo devo rispondere, si però prima devo coprirmi...ooh diavolo!
non trovo la maglia! chissenefrega, andrò così..........
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17 years ago
GlandeFratello,
37
Last visit: 17 years ago
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Numeri sulle torte e poco più
Il dodicesimo compleanno lo ricordo perché mi regalarono un cane, un bel cucciolo di pastore tedesco. Immaginando che sarebbe diventato grande e coraggioso, una micidiale arma da difesa, lo chiamai Rocky, il nome più feroce che riuscii a trovare. Ricordo che compivo dodici anni perché sulla torta non trovai una candelina per ogni anno come le altre volte, ma una a forma di uno e l’altra a forma di due. In seguito mia madre avrebbe comprato una serie di numeri di plastica buoni per ogni occasione.
Pochi giorni dopo Rocky fuggì dal giardino dei nonni e andò a nascondersi a casa dei vicini. Gente modesta e perbene, tre figli maschi e soprattutto una femmina di venticinque anni. Attorno a lei ruotavano i miei primi e confusi istinti, le mie prime fantasie. Era bella e generosa, almeno quanto la natura lo era stata con lei, ed erano in tanti quelli che avrebbero voluto approfittare della sua generosità. Lo si capiva da come gli uomini le piantavano gli occhi addosso e dalla quantità di voci maligne che le loro mogli mettevano in giro sul suo conto.
Corsi a recuperare il mio cane, chiamai mentre varcavo il portone sempre aperto che dava sul grande giardino. Il giardino era la loro casa, attorno ad esso c’erano quattro umili costruzioni indipendenti, erano la camera dei genitori, quella dei ragazzi, la cucina e la camera di Adele. Per andare da un ambiente all’altro si doveva attraversare il cortile passando sotto il grande e verde albero di limoni. Più in là, nel cortile sul retro, sentivo l’abbaiare monotono di un cane chiuso in un piccolo recinto. Sulla soglia della sua camera Adele era chinata ad accarezzare Rocky, sentì la mia voce e sorrise mentre entravo.
-Ciao Leo, è il tuo cane?
Mi scusai per l’intrusione, ma non ce n’era bisogno, era stato amore a prima vista. La mia futura guardia del corpo era stesa a pancia in su davanti alla visione più meravigliosa dei miei primi dodici anni. Adele era in carne, carne bianca e invitante, il vestito azzurro, sottile era un superfluo velo di pudore, faticava a contenere l’irruenza del suo corpo che chiedeva solo la libertà di esplodere in tutta la sua provocante vitalità.
Non so cosa mi prese, ero folgorato da tanta rotonda abbondanza. A quei tempi ero timido al limite dell’apatia, eppure da qualche parte dentro di me trovai il coraggio per allungare una mano e infilarla nella sua scollatura. Il contatto con quel paradiso fu una sferzata che mi scosse dalla punta dei piedi fino all’ultimo capello, ma durò una frazione di secondo, il tempo che le servì per rendersi conto di cosa stesse accadendo e fulminarmi con lo sguardo. Mi ritrassi umiliato, pronto a una fuga che le gambe rigide non mi consentirono. Poi, fulminea come era apparsa, quell’espressione di improvvisa indignazione sparì dal suo volto e lasciò il posto a un sorriso complice. Mi prese la mano per condurmi nella camera e spinse la porta dietro di me. Fece scivolare il vestito lungo le spalle accompagnandolo con un dito.
-Prometti che non lo dirai a nessuno.
Promisi, in quel momento avrei barattato qualunque cosa, lo feci senza dire una parola, volevo essere pronto, se il cuore mi fosse schizzato fuori dalla bocca, lo avrei trattenuto con i denti.
Non avevo mai visto una tale meraviglia, quel seno riempiva la stanza, colmava i sensi e svuotava di significato ogni altra cosa. Quando ci posò sopra la mia mano pensai che per la smania sarei potuto impazzire. Per la prima volta sapevo cosa avrei dovuto fare dell’inturgidimento dentro i miei pantaloni, era davanti a me, di più, era tra le mie mani.
Le dissi che era bellissima con la poca voce che mi rimaneva.
-Diventerai un gran bel ragazzo Leo. Peccato che tu non abbia vent’anni.
Mi baciò in punta di labbra e si rivestì. La vita era ingiusta, perché non avevo vent’anni? Avrei potuto renderla la donna più felice del mondo, avremmo fatto l’amore per ore, per giorni interi, senza conoscere stanchezza e appagamento, non con quel seno e quella pelle bianca e liscia. Invece i miei vent’anni erano distanti un’insopportabile eternità.
Che ingenuo! Mi svegliai ventenne in un tempo che allora mi parve non più lungo di una notte di sonno profondo, a ripensarci oggi breve quanto un battito di ciglia. Il tempo non ha significato, se non dentro le nostre teste contorte. Quello migliore della mia vita esisteva solo nei tanti ricordi di facce, di voci e di sorrisi, ma se mi guardavo indietro, mi pareva di non aver avuto modo di viverlo davvero.
I vent’anni arrivarono e io incontrai ancora Adele. In un giorno di novembre in cui il maestrale faceva tenere lo sguardo basso, appena un passo avanti al tuo. Non la vedevo da anni, si era sposata. La vidi mentre entrava in casa, bella come in quella mattina di fine marzo, generosa come quella mattina, solo un po’ più triste nello sguardo. Lessi il numero civico e il nome della via, li cercai sulla guida telefonica scorrendo uno per uno tutti i nomi, non conoscevo quello di suo marito. Ci vollero un paio di giorni per trovare il coraggio di chiamare. Non so cosa avrei fatto se avesse risposto lui, non me lo chiesi. Non ce ne fu bisogno, al telefono sentii la sua voce, ancora la riconobbi subito. Mi congedò con garbo chiedendomi di non telefonare più. Il giorno dopo riattaccò di malo modo minacciando di raccontare a suo marito delle mie molestie telefoniche. Decisi di lasciar perdere, quell’uomo era un colosso che era meglio non fare incazzare. Ma l’indomani cambiai idea e alzai ancora una volta il ricevitore per comporre il suo numero. Finalmente, per sfinimento o per curiosità, mi ascoltò, parlammo a lungo. La chiamai tutti i giorni per una settimana, fino a quando ancora dovetti barattare, questa volta un incontro con la promessa che non ne avrei chiesto un secondo e che, per la mia e la sua salute, avrei smesso di cercare guai.
Andai da lei e scopai come non avevo mai scopato prima, come se non avessi mai scopato prima. Affondai nella sua carne bianca e in quel seno procace e genuino otto anni di fantasie e rimpianti. La vita era giusta, era bello avere vent’anni.
Da queste parti il maestrale è una costante, dieci giorni al mese spazza i pensieri portandoseli via nella sua corsa a folate verso sud-est. Sono intento a rincorrerli quando le nostre strade si incrociano di nuovo, fatico a riconoscerla sotto il peso di due figli, dieci chili in più e un volto stanco e invecchiato. Quando mi sorride ritrovo qualcosa della donna che ricordavo, ma è solo un lampo, dura un istante, come i dodici anni trascorsi dal giorno in cui mi lasciai inghiottire dalla sua carne. Il tempo non ha significato, se non dentro le nostre teste contorte e sui corpi che trasforma per poi distruggere. La vita è ingiusta.
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17 years ago
phares,
34
Last visit: 7 years ago
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Metti un sera a cena...
avete presente quelle serate a cui non si può rinunciare ma alle quali avreste veramente voglia di non partecipare? ecco, era una di quelle cene di lavoro che si anno per circostanza e non per piacere...comunque bisogna e allora eccomi pronto alla tortura...mi vesto casual elegante, mi profumo per bene e via...prima sorpresa gradita, gli ospiti non sono solo uomini, ma ci sono anche delle signorine, che scopro essere colleghe di lavoro in viaggio di piacere...e già la cosa mi intriga...una in particolare mi sembra un peperino...non molto alta, capeli cortissimi e corvini, occhi maliziosi, generoso decollté (ma era molto di più...), buona conversatrice, apprezza ila buona tavaola ed il buon bere, tanto che le bottiglie (da me scelte...un bianco dei coli orientali del Friuli, leggermente fruttato, che so dare alla testa se non abituati) arrivano senza sosta...una serata piacevole tutto sommato, giunta al erine con la compagnia soddisfatta...la piccolina (che chiamerò Viviana perchè mi piace il nome), butta lì un "accompagnaci all'albergo, beviamo ancora una cosa al bar dellhotel e poi tutti a nanna"...non mi tiro indietro, fatto 30 posso fare anche 31...andiamo al bar, ma chi con una scusa e chi con un altra un pò tutti salgono in camera e restiamo soli io e viviana...le offro il bicchiere della staffa e c andiamo a sedere al fresco sulla veranda...essendo soli, la conversazione si fa più intima, parliamo dei nostri partners, lontani, di come vanno le cose nella vita di tutti i giorni e a letto, scopro che siamo entrambi abbastanza delusi e che abiamo alcune abitudini in comune e che i desideri coincidono spesso...lei adora praticare la fellatio (lei si è espressa più crudamente) al suo uomo ed io amo riceverla, io adoro praticare il cunnilingus (e anch'io ho sato un altro termine) e lei ama riceverlo, lei gode a prenderlo dietro ed io a metterlo...ingoia lo sperma che poche donne che conosco amano ingoiare...
come capirete i discorsi erano intrganti e la mia erezione non era più mascherabile e lei cn naturalezza ha allungato na mano sopra la stoffa dei pantaloni e ne ha rilevato la consistenza....sussurrandomi "perchè non saliamo in camera da me?"...non aspettavo altro! entriamo in camera e la sua lingua e dentro la mia bocca a scavare un solco, le sue mani mi sbottonano la camiciaa, i pantaloni, si inginocchia e comincia a farmi un bocchino da urlo...vedo spesso scomparire il mio cazzo ntramente dentro la sua bocca e le sue labbra incollarsi al mio pube, per farlo uscire bagnato di saliva e leccarlo attorno alla cappella goccciolante...e ancora giù fino in fondo alla gola senza provare conati di vomito, ma anzi spingendo sempre di più....ero completamente sconcertato, ma ripresomi, ho cominciato a baciarla dappertutto, dala testa ai piedi che le ho leccato e succhiato mandandola in visibilio...per poi risalire alla sua figa già fradicia di umori, dove mi sono incollato leccandola tutta e masturbandola contemporaneamente....lei se la spalancava con le mani e io le leccavo il clito sfiorandolo con la lingua e masturbandola a fondo con tutte le dita della mano...fino a sentirla godere urlando il mio nome e suplicandmi di non smettere....cosa che non mi sarei mai ssgnato di fare....dopo un breve momento di relax...eccola ancora impegnata sul mio bastone per rimetterlo in tiro come voleva lei...apena duro, si volta e s mette a pecora, si nsalva il buchino del culo e me lo offre...."inculami" mi ha detto....io ho nondato di saliva il tutto e passato la punta del cazzo lungo la fessura delle natiche e quando ho appoggiato la cappella sul buchino ho forzato un pò....è scivolata dentro..m sono fermato per vedere se le faceva male...nessuna risposta e allora mi sono lasciato scivolare dentro tutto....l'urlo è arrivato impietoso seguito da una serie di improperi al mio indirizzo, ma subito dopo ho cominciato a pomparla e lei passato i dolore mi inctva a sfondarla sempre di più....sono bastati pchi minuti per riversare in quel culo tutta la sborra che avevo.... non soddisfatta s è girata a leccarmi il cazzo e a ripulirlo tutto e nel farlo titillava il mio buchino....ho detto forse la prossima volta ti lascerò provare....adesso no....l'ho ringraziata della splendida serata e me ne sono andato........
ci siamo rivisti altre volte.......
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17 years ago
admin, 75
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Pazzo di lui
Frequentavo gli ultimi anni di liceo.
Ero uscito pazzo per un ragazzo, alto, biondino, occhi azzurri, poco pelo, labbra carnose e culo da sballo.
Mi ero messo in testa che dovevo conoscerlo a tutti i costi;
1) perché avevo una voglia esagerata di quelle splendide labbra;
2) perchè volevo il suo culo;
3) ciliegina sulla torta, se avrebbe avuto anche un bel cazzo volevo dedicarmi almeno per un’ora al giorno a leccarglielo e succhiare a più non posso.
Io ho avuto sempre questa passione bisex, che non lasciavo intravedere e non sapevo come fare. Frequentavamo due classi differenti, l’una vicina all’altra.
Lui era fidanzato con una bella ragazza. Il mio pacco si rigonfiava solo a vederlo passare. Nella mia classe consuetudine era fare lezione con la porta aperta, quindi riuscivo a vedere tutte le volte che passava è andava in bagno. Più volte il mio pensiero diceva di seguirlo, ma la mia timidezza mi bloccava e mi faceva ritornare sui miei passi.
Dopo un po’ di tempo, mi faccio un po’ di coraggio e comincio ad andare al bagno ogni qual volta va lui. La prima volta che entrai nel bagno e trovai lui davanti a me, i battiti del mio cuore salirono al massimo, vedere quella sigaretta fra quelle due labbra mi faceva andare in tilt, ma niente da fare non riuscii a dirgli neanche una parola.
Il giorno dopo, solita affacciata al bagno appena vidi lui, solito battito al massimo, parlava con un altro amico mentre fumava la solita sigaretta, solite occhiate nei punti nevralgici, labbra, culo e pacco, lui non si accorgeva di me in quanto intento a parlare; ma uscì insieme con quel ragazzo.
Passò un’altra settimana, sempre con i soliti giri, al bagno lui, io, occhiate qua e la…ma il contatto non arrivava, solo una volta gli chiesi se mi faceva accendere e lui nell’uscire dal bagno per tornare in classe mi lasciò la sua sigaretta, che io non feci altro che mettere subito in bocca per assaporare il gusto delle sue labbra.
Passavo giorni a pensarlo e a masturbarmi su di lui, sognavo di farci 9 settimane e mezzo! Mi promisi che se un giorno ci fossi riuscito avrei messo anche il culo a sua disposizione nonostante io fossi tendenzialmente bisex attivo.
Quando arrivi al punto che non riesci a trovare la soluzione eccola sbucare da sola.
Un fine settimana mi chiamo un amico per una partita di calcetto dicendo che dobbiamo sfidare altri ragazzi della scuola, mai a pensare che ci fosse lui, cominciai subito a pensare a tutto quello che potevo fare per conoscerlo. A dir la verità cominciò subito bene, perché appena ci incrociammo per la prima volta mi fissò come se avesse capito qualcosa, nel vederlo con quelle due cosce da fuori, e con quel pantaloncino aderente che gli lasciava intravedere sia davanti che di dietro le sue forme, mia aveva già debellato di tutte le mie forze ma il fatto che c’era lui mi caricò in tutti i sensi.
Cominciammo le partite, sì perché erano due le partite; quella fra le due squadre e quella mia personale contro di lui, attaccavo e pressavo solamente su di lui degli altri non me ne fregava un cazzo! La mia partita consisteva nel trovare l’approccio a lui, sui calci d’angolo nel marcarlo da dietro cercavo di attaccarmi sempre più al suo corpo, nel fargli qualche fallo stringevo subito la mano nello scusarmi,ecc. Finì la partita e arrivammo al momento cruciale.
Al campetto dove di solito ci rechiamo a giocare, ci sono solo due docce, dove per regolamento la doccia la fanno uno per parte alla volta. Quindi diedi subito un urlo in modo da far sentire a tutti, lui compreso che io facevo la doccia per ultimo in quanto ero a pezzi e non avevo neanche la forza di fare la doccia, ed appena finì di parlare mi voltai verso di lui, per far sì che abbia capito il mio intento; da parte loro non capii chi fosse l’ultimo.
Per non agghiacciarci al freddo, coloro che non dovevano fare la doccia per prima, ritornavano sul campo a far quattro tiri, nel vedere lui che ritornava in campo scesi subito di corsa anch’io.
Passava il tempo e mi accorgeva che il mio sogno erotico di sempre stava man mano maturando. Rimanemmo gli ultimi quattro a far passaggi, non esitavo a domandare chi fosse l’ultimo per non farmi scorgere, però cercavo di far capire a lui che lo volevo con me in doccia per ultimo; lo guardavo fisso negli occhi , gli passavo sempre il pallone, insomma solo uno scemo non avrebbe capito!
Qualcuno dalla doccia urlò “la doccia è libera” – scomparsero gli altri due, rimanemmo io e lui; mi bloccai subito, non credevo ai miei occhi; il ragazzo che volevo più di ogni altra cosa al mondo si sarebbe fatta la doccia con me!
Nella mia mente cominciarono a girare tutti i pensieri che avevo fatto su di lui negli ultimi tempi nel masturbarmi su quella splendida creatura, immaginavo il suo cazzo (nella speranza che fosse come quello di Rocco Siffredi), tutte le posizioni in cui l’avevo scopato. Comunque; nel tornare alla realtà, mi avvicinai subito a lui cominciai a chiedergli cose della partita, mi scusavo se gli avevo fatto un fallo di troppo,ecc.
Gli dissi che avevo scelto di fare la doccia per ultimo perché dovevo recuperare energie, invece lui, lasciando me totalmente sbigottito e senza parole mi disse che aveva scelto di farsi la doccia per ultimo per me, perché avevo notato che con gli occhi lo mangiavo ogni qual volta lo intravedevo e a lui personalmente non dispiaceva.
Appena uscirono gli altri due dalla doccia, entrammo noi in silenzio senza far insospettire nessuno, appena sotto l’acqua ci ritrovammo tutti e due con le due lingue una nella bocca dell’altra a slinguazzarci come due porci in calore, lo baciavo e lo leccavo dappertutto, poi mi inginocchiai ai suoi piedi e nello sfilargli lo slip mi ritrovai davanti ai miei occhi il più bel cazzo della mia vita, quello che desideravo, non proprio come Rocco ma molto simile; non ci pensai due minuti la mia lingua cominciò subito e la mia bocca lo finì perbene per bene fino ad ingoiare tutto senza lasciar cadere neanche una goccia del suo sperma. “La mia ragazza non mi ha fatto mai provare quello che mi hai fatto provare tu oggi” queste sono le prime parole che disse.
Ci scambiammo i numeri di cellulari e mi disse che mi avrebbe chiamato appena si sarebbe tolto davanti ai coglioni la ragazza, intorno alle 23.30 mezzanotte.
Puntuale come un orologio svizzero alle 23.30 preciso mi chiama, dice di passarmi a prendere per casa e di andare a casa sua, in quanto lui abita da solo e che sarebbe stato molto più tranquillo sia per fare sesso sia perché la ragazza lo chiamava sul numero di casa verso mezzanotte per vedere se era rientrato.
Appena arrivati a casa sua, sorseggiammo un drink e subito nel letto, dopo un po’ avevo già il suo cazzo in bocca, nel frattempo arriva la chiamata della ragazza, ma come se niente stesse succedendo
lui parla al telefono e io spompo il suo cazzo, concludemmo la serata con un bel 69 con ingoio per entrambi senza penetrazione in quanto nessuno di noi due avevamo mai provato e ci saremmo voluti arrivare con la dovuta calma.
La mattina seguente, appena vidi che andava al bagno corsi; appena entrai mi saltò addosso buttando subito la mia lingua nella mia bocca e la sua mano tra le mie gambe facendomi venire un cazzo dritto subito, nella paura che venisse qualcuno mi disse nell’orecchio che ci saremmo sentiti per la notte mentre la sua lingua leccava il mio lobo.
Io ero sconvolto da come era eccitato questo ragazzo e io mi facevo tanti problemi su come conoscerlo.
Comunque per mesi ci siamo visti, provando di tutto, ci siamo sfondati il culo a vicenda con sborrate da tutte le parti, siamo passati perfino per sexy shop a comprare falli di gomma e biancheria da donna da metterci addosso per eccitarci sempre di più; a volta più che due porci sembravamo due gran porche vogliose e sempre in calore.
Nel frattempo, la ragazza aveva notato che in lui c’era qualcosa di strano e l’avevo chiesto anche a me, che mi aveva presentato come amico, come spesso capitava la ragazza andava a casa sua a metter un pò a posto a dare una pulita,ecc. Quel giorno gli venne la brillante idea di andare a fare un doppione della chiave prima di ritornare l’originale.
Quella stessa notte ci venne a far visita, entrando zitta zitta, trovò me che scopavo il ragazzo a pecora e che gli tenevo il perizoma sul lato. Sconvolta scappò urlando. Noi rimanemmo come due stronzi! Io e X ci bisticciammo, lui disse che voleva bene alla sua ragazza e la voleva sposare, allora gli dissi che se voleva questo io sarei scomparso dalla sua vita e l’indomani sarei andata a parlare con la sua ragazza se ci riuscivo per mettere le cose apposto solo perché lo volevo bene.
L’indomani mattina, andai a parlare con la ragazza, gli spiegai come stavano le cose e scomparii da loro
Dopo tre anni, in cui io mi sono trasferito da tutt’altra parte e rilevato un’azienda che va a gonfie vele, me li ritrovo davanti al mio ufficio a chieder lavoro perché non navigano in buone acque!
Tutti e due assunti, sia in azienda che a letto, la notte il triangolo che io non avevo desiderato lo ritrovo a fare con il ragazzo che mi aveva fatto perdere la testa e sua moglie; io inculo lui, lui incula me, io inculo lei e così via…
Al mattino prima di andare a lavoro, quella gran porca della moglie del mio amico ci porta la colazione a letto, a me e suo marito con un bel “Buongiorno porcellini”, si mette i nostri due cazzi in bocca mentre io e X ci slinguazzamo come il primo giorno
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17 years ago
Ho1voglia1di1succhiartelo7,
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Come sono diventata olga tv. 6^
Mi ripresi che il camionista lo haveva appena sfilato, dal mio buco colava la sua sborra, in bocca ero piena, addosso tra quella di Rocco di mio zio, e la mia, ne avevo uno strato. Dopo averli salutati, rimontiamo in macchina, e a casa, il tetto e chiuso, io mi metto dietro e mi copro con un giacchetto, mi infilo la mano fra le ganbe, e mi accarezzo il culo, ora ci infilo tre dita, come se gnente fosse, ero distrutta, a casa dopo una doccia, mi rimisero le autoreggenti e mi misero nel letto fra loro, mi addormentai stringendo fra le cosce il cazzone di Rocco, ed in mano le palle di mio zio.Il giorno seguente telefono mio padre dicendo, che la nonna era " andata ". Dovemmo rientrare a Roma, dove restammo alcuni giorni, un inferno, poi l'ultimo giorno tornammo al mare con mia madre, loro mi dissero, noi domani ripartiamo, ma sappi che per noi sei e resterai sempre Olga, mi lasciarono una scorta di autoreggenti, perizoma, e tutto il necessario, conpreso un rifornimento di Popper. Ricominciai con il mare con mia madre, una noia mortale, l'unica cosa buona fu che sentii dei ragazzi più grandi che parlavano di un cinema alla Stazione Termini, dove facevano anche lo streep tease, e loro andavano a vederlo, e poi si facevano segare da alcuni presenti dicendo che era pieno di froci. Io mi immaginavo cosa avrei potuto fare li dentro, ma due probblemi 1 come ci arrivavo dal mare 2 avevo 14 anni li era vietato. Dopo un quindicina di giorni ecco l'occasione, Maria la figlia diciottenne dei nostri vicini di ombrellone mi rivela che lei e stufa di stare li e che vorrebbe andare dai suoi amici a Roma, ed io gli dico, inventati che devi andare a Roma a prendere qualcosa a casa io saro il tuo alibi, tu vai a trovare i tuoi amici, io i miei e ci rivediamo alla Stazione Termini, torniamo insieme, Maria disse subito di si, la bugia funzionò, ed il giorno dopo stavamo alle quattro alla Stazione, ci salutammo dandoci appuntamento per le otto. Lei riparte, e io con le autoreggenti ed il perizzoma sotto i pantaloni mi avvio all'entrata del cinema, arrivo li davanti e trovo una decina di uomini fuori, il cinema era ancora chiuso, mi metto ad aspettare in un lato, e all'inprovviso mi sento chiamare per cognome, una pugnalata in petto, il terrore, chi sarà? mi giro tremante, e mi trovo difronte il bidello della mia scuola, devo essere diventato color porpora, perchè Aldo mi sorride e mi dice tranquillo, non faccio la spia, ogni tanto ci vengo anchio, gli dico balbettando che è la prima volta, e che temo non mi faranno entrare, mi guarda e dice stai qui i biglietti li faccio io, dopo un po torna con i biglietti, entriamo e subito mi rendo conto che più di un cinema è un teatro, il palco, i palchetti laterali, e due gallerie, Aldo mi dice ti piace? ed io con la testa feci si, e lui..... lo vuoi visitare, edio con la testa feci ancorasi, e lui......... vieni ti faccio vedere, ma bada che qui succede di tutto, sai e pieno di gay che fanno cose, intanto eravamo partiti, sullo schermo gia tronbavano, salimmo alla 1^ galleria, era piena di uomini in piedi che si acccarezzavano le patte, qualcuno lo aveva tirato fuori e se lo menava, in fondo uno piegato satava facendo un bocchino ad un ragazzo in piedi, salimmo alla 2^ galleria, li girava gente seminuda, la luce era pochissima, ci avviammo a tastoni, rimanendo bloccati in una specie di orgia in piedi, fu li che Aldo mi toccò il culo per la prima volta, con disinvoltura, poi lo rifece un paio di volte, non dicevo niente, lui prese coraggio e comincio a carezzarmi il culo con le mani, mi attirò a se appogiandomi il cazzo in mezzo alle chiappe, con le mani mi accarezzava i capezzoli, mi infilo la lingua in un orecchio, sussurandomi quando ti ho visto quà fuori ho sperato che succedesse questo, cosa ti piace fare? io risposi con la voce eccitata tutto........ gli presi una mano e me la infilai nei pantaloni facendogli sentire le autoreggenti ed il perizzoma, inpazzi conpletamente, mi disse, a 14 anni sei gia cosi troia, lo prendi in culo? risposi siiiiiiii, e lui, mi fai un bocchino subito?, mi inchinai girandomi gli ho tirato giu mutande e calzoni, ed ho cominciato a succhiarlo, lui gemeva, si avvicino un altro maschio, con il cazzo di fuor, appogiandomelo su una guancia, mi girai, e pompai pure lui, a quel punto Aldo mi fermo dicendoci, andiamo in un palchetto, dopo poco con una mancia alla maschera avevamo le chiavi, entrammo, e Aldo chiuse a chiave, mi spogliai, anche loro, si avvicinarono mettendomi in mezo a loro, mi pomiciarono cosi 20 minuti ero inpazzita, ponpai tutti e due per parecchio, avevano due bei cazzoni duri, li guardai dicendogli Olga a bisogno di farsi inculare ora, non mi fecero finere, tirai del popper Aldo sdraiato a terra mi disse troietta siediti sul mio cazzo, mi insalivai il culo mettendomi a ganbe larghe sopra di lui, e mi calai sul suo cazzone dritto facendomelo salire nel culo fino alle palle, lo guardai e lui mi disse mignottella ora ti sfondo troiaaaaaaaa, l'altro si piazzo nella mia bocca fino alle palle, mentre mi inpalavo Aldo mi dava dei schiaffoni sulle chiappe dicendomi, pompati il cazzone troia, cosi su e giu, salta cosi puttanella, dopo 15 minuti di questo trattamento Aldo mi guarda e mi dice, ti sto sborrando in fondo al culo mignotta, e l'altro comincia a sborrarmi in gola,dicendo ti riempio lo stomaco piccola bocchinara, mi toccai velocemente godendo subito, mi sfilai Aldo dal culo, ci pulimmo con dei clinex, e uscimmo. Io e Aldo uscimmo insieme dal cinema parlando. Il resto alla prossima. Lasciate commenti, grazie un bacio Olga
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17 years ago
sottosopra2, 42
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Strip poker con sorpresa
Era una sera strana per la prima volta la mia donna era andata a fare il fine settimana con le amiche sulla neve e io non sapevo come passare il tempo, ben cambiato passo al bar sperando di trovare qualcuno per organizzare una serata di piacere,di li a poco arriva il Mario (conosciuto come il più grande scopatore del quartiere) ci si mette a parlare del più e del meno e dopo un pò mi invita a seguirlo per raggiungere un gruppo di suoi amici......
Arrivati al Pub ci troviamo con altri tre che dopo varie birre e varie cavolate propongono uno strip poker con sorpresa.......
io ero molto titubante,anche perchè non sono capace di giocare,ma loro insistendo veramente molto mi convincono....
Arrivati nella loro tana mi fecero accomodare al tavolo verde con le carte gia pronte
il mio amico,Mario,ando nel frigo e porto delle birre sul tavolo e mi spiego il giuoco ,in pratica ogni mano chi aveva il punteggio più basso perdeva un capo di abbigliamento,sino a trovarsi nudo a quel punto ti potevi giocare la sorpresa se vincevi ti rivestivi se perdevi scoprivi la sorpresa( che comunque non si parlava di perdere dei soldi)
all'inizio sembrava che girasse tutto dalla mia parte vincevo sempre io poi all'improvviso tutto nero io nudo per primo e non mi rimaneva che giocarmi la sorpresa
Carlo, Mario,Nicola e Sergio fra loro sorridevano,al punto che mi trovavo a disagio,e alla richiesta di cosa fosse stata la sorpresa mi ripetevano di non preocuparmi che forse era quello che desideravo da tempo
Sergio diede le carte e come nei giri precedenti non mi venne niente sostituite ben quattro carte mi trovai con una coppia di dieci e ovviamente persi ancora io
a quel punto Carlo e Nicola si alzarono e mi dissero vieni con noi che ci prepariamo alla sorpresa
se devo essere sincero il mio istinto mi diceva di non fidarmi ma ormai ero in gioco e dovevo proseguire,tutto mi aspettavo tranne il fatto che mi capitò.
mi fecero stencere su una panca di schiena e mi legarono saldamente il petto e la pancia in modo di avere viso mani e culo liberi poi dopo un pò si presentarono tutti nudi e Mario mi disse per questa sera sarai la nostra troia non ti preocupare non ti faremo male vedrai poi ti piacera,
mi misero della crema sul orifizioe mentre Carlo mi diede il suo cazzo in bocca mi sentivo entrare un dito nel mio culetto come da istinto al primo contatto strinsi i denti e come risposta ricevetti una sberla e un urlo cretina mi vuoi castrare, non sapevo se piangere dal male o dalla sottomisione che dovevo subire ,intanto da un dito ne erano entrati ben due ma sapevo che non era finita li anzi mi ritrovai ancora il cazzo di Carlo in bocca che si faceva largo verso il palato e la gola mentre nel mio culetto dalle dita si era passato a un bel cazzo duro che faceva un su e giù pazzesco
Mario e Sergio si posizionarono uno a destra e uno a sinistra e mi diedero i loro cazzi in mano da segare il cazzo di Sergio era veramente enorme da moscio pensate da duro, mi faceva paura,
Carlo nel fratempo mi sborò in bocca e poco dopo anche Nicola si vuoto i coglioni nel mio culo a quel punto Sergio prese il posto di Carlo e Mario il posto di Nicola mentre loro si davano da fare una mano mi prese il mio cazzo e mi fece sborare
Carlo mi venne vicino e mi disse sei proprio una troia succhi meglio della mia donna e ti bagni come una fontana
ero ormai la loro preda venni slegata e messa a pecora e per tutta la notte e il giorno dopo il mio corpo fu loro
quando fu il momento di Sergio a dovermelo mettere in culo per me fu come essere sverginato nuovamente da quando era grosso e lungo ma dopo poco si fece strada e devo essere sincero lunico che mentre mi scopava dal piacere mi fece sborare senza che mi tocassi
da quella volta ci furono altre serate dedicate al piacere non sempre dovevo fare la parte della donna a volte toccava a altri ma se potevo mi facevo volontaria
col tempo ci siamo persi di vista e anche cambiato città almeno da parte mia oggi dopo diversi anni mi è tornata la voglia di ripetermi chissa se c è uno o più cazzi che cercano divertimento
ciao a tutti spero che i miei amici mi leggano e si ricordino di me
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17 years ago
casanova1956,
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Un risveglio insolito
Ciao a tutti coloro che leggeranno, per la prima volta questa mia esperienza è stata molto bella ed eccitante solo dopo.....
L'anno scorso intorno a Luglio mi trovavo nel mio solito pub....a quel tempo mi ero lasciato con la mia ragazza e mi stavo godendo un periodo di pausa, che si protrasse per circa 7/8 mesi....
quei 7/8 mesi li passai per la maggior parte delle serate con l'allora proprietaria del pub (che per questa storia chiameremo Maria), era anche fidanzata(quasi sposata) con un altro dei proprietari e impensabile(?) cornificatrice. Più grande di me di circa 7 anni.....dalla mia però avevo (ed ho) il fisico....sono grande,spalle larghe, capello lungo e un bel viso...insomma piaccio.....
Quella sera mio malgrado, gli eventi mi avevano fatto innervosire, per non dire incazzare, mi feci tre shot di tequila-assenzio-tabasco....per chi sa cosa significa mescolare questi tre ingredienti, sa benissimo quali sarebbero i sapori e le condizioni che hanno e che danno.....
Me li sono sparati uno dietro l'altro....dopo circa 10 minuti fecero effetto, e non solo quelli.....mi ritrovai fuori dal locale....
Destino volle che in quei giorni c'era una festa li davanti con bancarelle, nell'ora in cui io stavo un pò "fuori"...in tutti i sensi, sia fisicamente perchè ero fuori dal pub, sia mentalmente per ovvi motivi....
Io purtroppo reggo molto bene l'alcool e quando bevo, difficilmente esco talmente fuori di senno da non capire dove sto e chi c'è davanti a me....fatto sta, che ebbi la brillante idea di far saltare per aria bancarelle, cassonetti e addirittura una cassetta dell'elettricità.....
Infatti subito dopo qualche salto in lungo e in alto da parte degli oggetti, mi si misero davanti a me due uomini della sicurezza di quel posto.....cominciò, anzi comincia una rissa....poi arrivarono tutti i miei amici....compreso barman e proprietari che (non aimè...ma ailoro) mi conoscono ormai da 5 lunghi anni.....
Mi portarono via di peso, mi fecero calmare, per circa altre 2 ore feci l'immondo che non vi spiegherò.....fatto sta che Maria mi riaccompagnò a casa, mi portò in bagno, mi fece spogliare....mi fece mettere seduto sul bidet...mi lavò per bene tutto il pisello, mi ricordo che me lo muoveva sotto l'acqua e che mi guardava e mi toccava le palle, quasi me le sfiorava con le unghie....poi mi portò nel letto e mi disse:
"Adesso che sei inerme, ti violento"
Io le risposi: "Non ci provare"
Lei li per li me la diede a bere.....neanche si spogliò davanti a me e neanche mi diede il bacio della buona notte....si girò dall'altra parte del letto e io mi addormentai....
La mattina mi risvegliai un pò a fatica, non tanto il mal di testa, che è difficile che mi viene, ma i dolori degli oggetti e persone che avevo urtato tutta la notte....poi mettendo bene a fuoco riuscì a capire che non c'erano coperte....poi trovai lei, nuda, che sorrideva seduta vicino a me...
le chiesi: " Perchè ridi??"
rispose:"Sapessi....eheheheh"
io: "ma che dici" già innervosito (ma non con cattiveria)
lei: "sapessi che ti ho fatto stanotte...eheheh"
io: "Cosa???dai parla"
Lei molto tranquillamente si alzò dal letto....prese la videocamera (che avevo intravisto,ma non pensavo....) si rimise vicino a me e l'accese....le immagini che seguirono mi lasciaro senza parole con un solo muscolo che si muoveva........
Si vide lei che accese la video camera...accese le luci, si vide lei che sistemava la videocamera in modo tale da riprendere la parte con il mio pisello.....lei guardò prima la telecamera con uno sguardo da troia, poi si avvicinò al mio cazzo e me lo cominciò a stuzzicare, sempre guardando la camera.....
poi si vede lei che comincia a metterselo in bocca tutto moscio...e comincia a pompare....vidi un espressione divertita, mi stringeva le palle e me lo succhiava.....poi fece vedere alla camera che mi apre la bocca e si fa succhiare un dito e se lo infila piano piano nella sua fica che si allarga, sempre con pazienza e ritmo....
Poi si vide il mio cazzo che si stava ingrossando, lei se lo infilò con attenzione nella sua fica, si mise seduta sopra e cominciò a scendere piano e risalire altrettanto piano.....continuò così per un pò....poi si rimise di nuovo il pisello in bocca, erano passati circa 20 minuti quando cominciò a ripomparmelo.....vidi lei che stava godendo e mi prese una mano e se la cominciò a strusciare e ad usare le mie dita per godere.....dopo circa 35/40 minuti che mi "usava" il mio pisello come un giocattolo....
Venni nella sua bocca , tenne serrate le labbra e la bocca e con la mano si vedeva che stringeva di più.....poi capì che ero venuto dal fatto che, dopo che se lo era tenuto circa altri 2 minuti, fece vedere tutto il mio sperma alla telecamera....si avvicino e guardò la telecamera con la bocca semiaperta che ridacchiava....poi fece un gesto con la mano come dire "aspetta...guarda" ingoiò tutto e fece vedere sia il movimento che il suono nel deglutire, poi rifece vedere la bocca tutta bella ripulita, facendosi passare la lingua su tutte le labbra.....
poi disse (sempre davanti alla videocamera) con faccia da troia e allo stesso tempo fiera: " Hai visto che ti ho violentato!!!"
Dopo quel filmino avevo il mio pisello che mi arrivava al soffitto, lei nuda e anch'io voglia di rifare tutto!!!
Allora spensi la videocamera, mi alzai dal letto, posai la telecamera sulla scrivania, mi riavvicinai al letto senza sedermi o inginocchiarmi, le dissi: "Adesso rifallo, ma comincia con una cosa che non hai fatto, ma che a me piace"
La troia capì subito, si mise seduta davanti a me, poi tirò indietro i gomiti e mi cominciò a muovere il pisello con i piedi, una cosa che io adoro....poi dopo un pò che me lo muoveva le allargai le gambe, la feci andare più indietro su letto per potermi mettere inginocchiato e le comincia a baciare tutto vicino alla fica, la comincia a leccare lievemente la fica dal basso verso l'alto....
Poi appoggiai tutta la mia lingua (ho una lingua molto grossa, lo dicono le altre, non io) sulla sua fica bagnata come mai prima, leccai tutti i suoi liquidi e alzai la testa, facendo vedere cosa avevo leccato e facendo un movimento inconfondibile con la mano(di solito lo fanno le donne quel gesto) ma a le piaceva...lo vedevo....era palese, mi stringeva la testa tra le gambe, le leccai quella bagnatissima fica per decine e decine di minuti, non mi stancai e sentendo che stava per venire, e sentendola urlare come poche....non smisi e fui ripagato, perchè senti la sua mano che mi spinse la mia bocca sulla sua fica, quasi non mi faceva respirare, poi se la cominciò a muovere su tutta la mia faccia, fino a chè non sentì....una fica calda, una voce esausta e una mano fortissima che non mi faceva togliere di li......
Con una voglia ancora giovane, mi rimise in piedi, prese il mio pisello, ormai gonfio all'inverosimile, me lo prese in bocca per pochi minuti, perchè rivenni nella sua bocca come la notte appena passata e mi fece rivedere, come se avessi il rewind, quell'immagine che vidi la mattina nella videocamera, e cioè lei che lo teneva per altri minuti in bocca per poi ingoiare tutto....
Ma la sua voglia era incontenibile, e mi riprese e mi mise sdraiato sul letto, mi mise la sua bella fica ancora bagnata da prima, in faccia e intanto me lo riprendeva in bocca....dopo molti altri minuti(anche mezzoretta buona) che stavamo così lei si rialzò, ma mentre si rialzava, le dissi di rimanere così, a quattro zampe, e cominciai a mettere e togliere il mio cazzo nella sua fica, fino a che non ebbe una nuova erezione, e si poteva cominciare a fotterla.....
mentre la fottevo, io so che le piace farsi toccare il buchetto e cominciai, mentre me la sbattevo sempre di più con forza, a toccarla con le dita, ad infilare qualche dito....mettevo le dita nella sua fica e poi le mettevo le dita nel culo...a lei piaceva da impazzire, e lo capì soprattutto quando cominciò a muoversi lei indietro e spingendomi con forza (fortuna che sono grosso, sennò mi avrebbe fatto cadere dal letto) sempre di più, poi con le mani sui fianchi le feci capire il prossimo movimento, ed era quello di girarsi e mettersi sopra di me.....
come aveva fatto nel video....solo che adesso ero sveglio.....prima su e giù delicatamente, poi le tenni le gambe all'esterno e la cominciai a battere fortissimo, stava godendo da impazzire e il mio pene prendeva sempre più vigore ogni volta che lei urlava o si muoveva o si contorceva in qualche maniera.....
poi la feci mettere giù con le gambe, così da permettere più aderenza e più strusciamento sulla mio addome, dando dei gran colpi avanti e indietro, tenendola sempre più saldamente vicino a me e spingendolo sempre più dentro....poi ricominciai a fare quello che stavo facendo prima....le rimisi due dita nel culo, e la comincia a spingere da li
la sua testa andava dappertutto e quando stette per venire si mise giù facendo aderire le sue tette al mio petto e spingendola ancora di più, tirai anche su le mie gambe, per farle sentire di più il mio membro, che stava per esplodere all'unisono con la sua voglia d'amare.....
Alla fine urlammo dal godimento come se fossimo prigionieri e qualcuno ci dovesse sentire per liberarci.......dopo aver ansimato un pò, lei rimase avvinghiata a me, con il mio membro dentro di lei, e io che la stringevo dalla schiena a me.....dopo una lunghissima pausa, durata parecchi minuti, ci alzammo e vedemmo che il letto era arrivato in mezzo alla stanza......dopo la guardai e le dissi:
"Che risveglio piccola mia"
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17 years ago
pierpaolo07,
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La troia di mia zia acquisita
era l'estate scorsa ed in casa al mare credevo che non ci fosse nessuno......invece tutti erano usciti per una gita tranne quella gran troia di mia zia...
erano appena le nove di mattina ed io come al solito avevo il cazzo duro, andai in bagno e mi stavo facendo una doccia quando all'improvviso entra mia zia.
il mio istinto mi portò a coprire il cazzo ma lei con il suo fare da impunita disse "non lo coprire,tanto l'ho visto".
al che tolsi la mano, avevo il cazzo talmente duro che vedevo solo la sua fica.lei venne verso di me e chiuse la doccia.si abbassò e lo prese tra le mani dicendo "se te lo spompino mica lo racconti a qualcuno".
io ero imbarazzato ma ovviamente dissi di no.
non mi fece nemmeno finire che lo iniziò a succhiare,prima solo la testa e poi giù fino alle palle.
dopo averlo pompato per un pò, mi portò in camera da letto e mi chiese di spogliarla.aveva solo il costume e così le slacciai la parte di sopra presi le sue boccie in mano e notai che aveva dei capezzoli davvero duri, nel frattempo la troia strusciava il culo sul mio cazzo,così la girai la feci mettere sul letto e le tolsi anche la parte inferiore.
la sua fica era tutta depilata e soprattutto sfondata.
lei prese la mia testa e la portò verso la fica, iniziai a leccarla.
aveva un sapore così eccitante che le allargai le gambe e le misi dentro tutta la nerchia.
spingevo in un modo così violento e profondo che ogni volta che il cazzo usciva dalla fica e poi rientrava quella troia di mia zia emetteva dei mugolii arrapantissimi.
di colpo lei però si spostò ed uscì dalla stanza.
nella mia testa pensavo alle cose più strane ma alla fine mi dissi "l'ha chiesto lei il tuo cazzo quindi non te ne fottere, probabilmente se ne è pentita".
invece dopo pochi minuti ritornò e in una mano aveva del burro.
mi guardò e disse "ti va di imburrare e rompere il mio culo".
senza parlare la presi e la misi a pecora con le gambe talmente aperte che il buco del culo inghiotti un pezzo di burro in un niente
non capivo più niente ma vedere mia zia con il culo desideroso di prendere il mio cazzo mi fece diventare un porco.
andai davanti alla sua bocca e le dissi "per prendelo in culo lo devi spompinare perbene" e così glielo feci spompinare di nuovo.
dopo un pò andai verso il suo culo che nel frattempo aveva sciolto tutto il burro così mi misi su di lei e le infilai tutto il cazzo dentro.
forse per l'imbarazzo o perchè stavo scopando mia zia ma il cazzo non ne voleva sapere di arrivare.
ed in questo mi aiutò lei dicendo "voglio la tua sborra nel culo".
dalle sue parole capii che lo voleva davvero il mio cazzo ed iniziai a sfondarla con una forza.
facevo entrare ed uscire il mio cazzo dal suo culo ma di colpo uscì un pò di sborra e così lo misi definitivamente dentro riempendo il suo culo con tutta la mia sborra......
mi distesi sul letto e le uniche parole che seppe dire "ho dimenticato di dirti che il mio culetto era vergine" ma su questo io non sono tanto d'accordo.........
da allora scopiamo periodicamente ed il suo culo è completamente spanato
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
La stanza
entri piano nella stanza rischiarata dalla luce del camino acceso, c'è penombra, vedi appena la mia sagoma, ti fermi sulla porta cercando il mio viso.
entri mentre appoggio le mie mani sulle tue braccia, ti accompagno verso il caminetto acceso, senti il suo calore mentre le mie mani scivolano a lambire i tuoi seni, un brivido ti percuote.
sbottono pian piano la tua camicetta di seta facendola cadere ai tuoi piedi, mentre tu mi stringi i glutei e accarezzi la schiena,mi spogli.
prendo tra le mani i tuoi seni,sento i turgidi capezzoli, mentre affondo il mio viso sul tuo petto gustandomi il tocco, spoglio il tuo corpo delicato e tenero,tornando a succhiarti pian piano, dolcemente, sfiorando il tuo interno gamba, con la lingua mi poggio al tuo fiore, strappandoti quelle parole tranquille e delicate che a me piacciono tanto mentre assaporo il tuo umore.
Ti chino di fronte a me, con la mano ti tengo la nuca e l’avvicino al mio membro, apri le tue rosee labbra e io entro in te, gonfiandomi di piacere mentre la tua lingua gioca…………..
i nostri corpi sudati, mi faccio attrarre dal tuo corpo, ti spingi verso di me, mentre io ammiro la lieve peluria bianca del tuo bacino che risplende della luce.
stringi ancor di più il mio corpo mentre cadi tra le mie braccia
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0
17 years ago
aliasdante,
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Last visit: 16 years ago
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Un bacio e..
T’ho guardato andare via dopo essermi preso il tuo ultimo bacio.
Eri bello quella mattina, pronto per il tuo incontro di lavoro. Nel mio naso c’è odore di te, del tuo sperma ricevuto durante la notte, c’è odore del tuo sperma e del mio piacere.
E’ l’odore di noi che mi accompagna ancora per un po’ nel mio sonno.
Questa è una storia diversa, da rivivere in modo diverso, magari anche in modo confuso. Ma sembra di aver vissuto un sogno, un meraviglioso sogno da cui è difficile svegliarsi.
Un bacio sulla bocca, è quasi un alito di vento che si poggia leggiadro sulle mie labbra. E’ un ciao, un buongiorno, una buonanotte, un ci vediamo presto.
Eri stanco quando sei arrivato, mi è quasi spiaciuto “pretendere” la tua presenza quella sera il lavoro ti porta lontano, ma la voglia di essere presa da te era troppo forte per essere ignorata. Ti guardo mentre dormi, sei davvero stanco, tanto da non accorgerti che ti sto toccando il sesso completamente rilassato, inerme, in riposo come il resto del tuo corpo. Mi piace appropriarmi del tuo corpo, senza il tuo consenso.
Dormiamo profondamente forse per tre, quattro ore. I nostri corpi sanno di sesso appena consumato. E’ stato intenso, non c’era quasi controllo, è duro resistersi ancora più dopo così tanto tempo.
Lo so sono un po’ civettuola, ma stasera volevo essere davvero piacevole ai tuoi occhi.
-“Come stai bene”- pronunci appena varchi la porta.
Finisco con le braccia contro il tuo collo, il mio corpo preme contro il tuo ed iniziamo a baciarci.
La sento la tua mano fredda sul mio corpo caldo, cerca le mie forme, vuole la conferma della mia eccitazione tanto osannata. La trova, si che la trova, come non potrebbe, e cerca di appagarla un po’, ma sai che la mano non basta. Ti voglio tutto questa sera, centimetro dopo centimetro voglio sentire il tuo corpo che diventa parte di me.
Mi tiri su la maglia, mi fai voltare, protendi il tuo bacino verso il mio sedere per farmi sentire la consistenza del tuo sesso. Mi giro, ti guardo negli occhi, con le mani ti slaccio la cinta, la patta, tiro giù pantaloni e mutande. Diamine come sei eccitato. Hai un sesso bellissimo, è meraviglioso da guadare, “prepotente” in tutta la sua eccitazione. Te lo tocco con delicatezza, ma lo voglio nella mia bocca, voglio sentirti. Lo lascio scivolare tutto in bocca, ti guardo negli occhi, adoro farlo, adoro guardare la tua espressione che cambia, ti lasci andare completamente ogni volta che ti lecco, che ti succhio.
Cerco di togliermi gli ultimi indumenti che ho addosso ma la tua voce mi ferma, vuoi spogliarmi tu. Ti faccio sedere sul divano, mi chino, finisco di spogliarti. Ho la gonna tirata su, il perizoma calato a metà, sento che mi apro, si ti voglio dentro, ma voglio ancora assaporarti e così lascio scomparire di nuovo il tuo sesso nella mia bocca. Mi tiri su mi sfili gli ultimi indumenti, le scarpe, le calze, il perizoma, il reggiseno; mi lasci solo con la gonna mi tiri a te, su di te e sento il tuo sesso che punta sulla mia figa. La punta si fa strada tra i miei umori, lentamente, piccoli colpi per entrare in sintonia con me.
La ferocia s’impossessa di noi, non c’è più spazio per i movimenti lenti, vogliamo godere, ma allo stesso tempo vorremmo che tutto durasse un eternità. Mente e corpo non sono più collegati tra loro, siamo degli animali alla ricerca del piacere, la mente assapora ogni sensazione, ogni emozione, che si sprigiona da quei due animali.
Ti voglio sul letto, te lo dico, ti rubo ancora qualche colpo, le tue mani sono sui miei fianchi ad accompagnare il mio movimento, mi stringi, mi fai uscire da te e mi tiri alla tua bocca. Mi lecchi, proprio come mi piace, non smettere ti prego avrei voluto dirti, ma non volevo godere in quel modo quella sera. Mi rubi l’anima, ogni tuo passaggio con la lingua è un brivido di piacere che percorre tutto il corpo sino a concentrarsi su quella piccola crestolina.
Con fatica ci distacchiamo per andare sul letto.
Mentre salgo le scale mi tocchi il sedere, mi accarezzi la figa, mi piace quando lo fai. Mi stendo sul letto, a gambe aperte, ti adagi su di me e mi penetri. Il tuo sesso è come una spada che dolcemente rientra nella sua guaina.
Ti guardo mentre ti muovi su di me, hai gli occhi chiusi, a tratti li apri e mi guardi intensamente, è con gli occhi che ci trasmettiamo tutte le emozioni che stiamo vivendo.
Ti faccio uscire, ti voglio da dietro, mi piace pensarti che mi guardi tutta mentre mi scopi. Mi giro e mi avvisi che il gioco potrebbe durare ancora poco, non resisti alla visione di vedere il tuo cazzo che affonda nella mia figa, ma ancora di più non resisti alla visione del tuo bacino che sbatte contro il mio sedere.
Avresti potuto prendermi anche lì, ma non hai voluto quella sera.
Mi porti due dita nella bocca, te le lecco, le insalivo per bene, so cosa vuoi fare, ti conosco bene. Le sento che si muovono sulla mia crestolina, turgida, eccitata, mi scopi e mi masturbi. Le contrazioni si fanno man mano più intense il piacere sta prendendo il sopravvento sto per godere. Cerchi di sincronizzare il movimento del tuo cazzo con le dita, ricevo colpi decisi e delicate carezze.
-“Godo” - sono le uniche parole che riesco a pronunciare, ti avvicini al mio orecchio e mi sussurri –“ Si, godi” -.
Sento le contrazioni del mio sesso che stringono il tuo, sento ancora i tuoi colpi dentro di me. Lentamente mi rilasso. Tu hai ripreso a scoparmi.
Ti faccio venire sotto di me, ti distendi a pancia in giù, ti lecco la schiena, ti accarezzo, ti bacio. Mi gusto il tuo corpo dopo il mio orgasmo, ora voglio farti godere. Ti alzo il bacino, ti tocco il sesso e nel mentre ti lecco le palle, so che ti piace, so che impazzisci sentire la mia lingua su quella parte sottile che collega le tue palle al tuo sedere, su quel nervetto, so che ti piace quando inizio a leccarti dalle palle per risalire lungo tutta l’asta.
Ti giri, sei steso con il cazzo che punta verso il soffitto. Aspetti che ti prenda, che ti scopi.
Ti vengo su e mi adagio sul tuo sesso. Sono io a condurre il gioco, tu devi solo lasciarti andare, e lo fai, chiudi gli occhi, e come se stessi dormendo ti lasci condurre dalla mia danza.
Il tuo respiro aumenta, sento dei colpi di reni da parte tua come se volessi assestare quei momenti, stai per godere, il viso si contorce, cambia espressione, avevi gli occhi chiusi, cosa avrei dato per farteli aprire per vedere che luce avessero mentre mi rilasciavi il tuo seme nella mia pancia.
Mi distendo su di te, ci diamo un reciproco bacio sulle guance e dopo mi sussurri – “Ciao” - , già perché non c’eravamo nemmeno salutati, era troppa la voglia di aversi.
Esco da te, emetti qualche gemito, mi adagio al tuo fianco, parliamo un po’, abbiamo molto da dirci, i nostri discorsi sono accompagnati da carezze e qualche bacio.
Abbiamo entrambi esigenza di bere, ti alzi per primo, mi guardi sono distesa a pancia in giù – “Sei bellissima” - mi dici, non mi dai possibilità di replica, sei di nuovo su di me con il tuo sesso nella mia figa, mi stai scopando di nuovo, con desiderio, con voglia di avermi ancora. Lo sento che entra ed esce, lo sento strisciare contro le pareti della mia vulva, fammi godere ancora, non smettere ti prego!
Ma ti fermi, esci, mi sfiori con una mano il sesso, mi tiri su e finalmente andiamo a soddisfare la nostra esigenza di sete.
Sei stanco questa sera, vuoi riposarti.
Non ho obbiezioni da farti, sono stata egoista, t’ho voluto a tutti i costi questa sera. Ci stendiamo a letto, passo sopra di te, tu mi blocchi, mi baci, mi accarezzi e mi penetri. Mi guardi e mi dici con un filo di voce – “Sono stanco” - ma continui a muoverti dentro di me. Non smetterei mai di fare sesso con te, è sublime, sconvolgente, è unico.
Un dito si fa spazio nel mio buchetto, ho il tuo cazzo nella figa e un dito nel culo. Mi scopi così ora, sento che mi sto sciogliendo, che mi sto aprendo al tuo modo di prendermi.
Godiamo insieme, un orgasmo meno violento ma comunque intenso.Puoi riposare ora..
E’ mattino ti guardo andare via, dopo aver rubato il tuo ultimo bacio
16
2
17 years ago
senza1pensieri,
36/36
Last visit: 16 years ago
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..profumo di te....
Il tiepido raggio che filtra dalla finestra mal chiusa mi riporta al giorno che arriva, le idee confuse , istinto, la mano cerca invano nel letto disfatto fra lenzuola e cuscini il ricordo di ieri .
Eppure nell’aria di tutta la stanza sento qualcosa che mi parla della notte passata ,annuso avidamente la stoffa ed i pensieri si affollano cercando di ricostruire quello che i sensi ancora vibranti sentono vero. A fatica mi alzo mentre l’acqua della doccia scorre inizio a radermi finalmente la mente schiarita, in bocca il sapore dell’ultimo bacio e capisco quel brivido che ho dentro è il profumo di una notte. Come parole invisibili scritte sulla mia pelle, segni indelebili di mani , che raccontano in silenzio qualcosa di magico non solo di corpi ma sensi coinvolti tanto da lasciare storditi ed increduli come riavuti da un sogno stupendo che ancora non credo passato. Invisibili agli altri graffi di memoria profondi percepibili solo sfiorando col naso ogni parte di me, un brivido infinito mi attraversa e mi scuote.
Il vapore che esce mi avvisa che la doccia è pronta, al rallentatore apro il vecchio mobile pieno di boccette mezze piene di essenze che adoro cambiare col sapore del giorno che inizia….è un attimo la mano chiude l’acqua ,perché dovrei sostituire col legno di sandalo o con un giardino del nilo questo aroma che ora mi inebria e mi porta alla mente ricordi che non voglio lavare e che per una volta resteranno graditi?
Mi vesto ridendo ,prendo le chiavi un ultimo sguardo alla stanza disfatta a quel sogno lasciato che sparirà fra poco fra cera per pavimenti e candeggio di bucato, un po’ mi intristisce questo pensiero mentre chiudo il portone e mi volto nervoso , il sole colpisce scintillante la montatura degli occhiali e per un attimo mi acceca ,aumentando gli altri sensi un respiro profondo e sotto l’acre odore del lino lo sento di nuovo l’aroma più dolce che abbia nel mio armadietto ed il più persistente adesso nella mia testa, che bello portarti per tutto il giorno addosso ed ogni tanto
annusando ricordare sognando che esisti davvero, anche il più triste lunedì sarà bello, e sorrido anche al postino “BUONGIORNO” gli dico contento e mi guarda strano , forse penserà che cazzo si ride di prima mattina , peccato non può sapere che ho la cosa più dolce a farmi compagnia : il profumo di te!
H.
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3
17 years ago
tacchi, 40
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La donna sulla sabbia che scotta
Era uno dei tanti giorni roventi di agosto, il mare calmo, il cielo terso, il profumo della pineta. Quella era da anni la mia spiaggia, il mio piccolo paradiso dove rifugiarmi lontano da tutti e godermi un po'di pace. Una spiaggia speciale, sconfinata, fatta di dune, pineta e cespugli, una spiaggia libera dove poter praticare il naturismo lontano da occhi indiscreti. Così grande da riuscire ad essere solo, come volevo quel giorno in cui non avevo con me nulla, né un libro, né un giornale , né il lettore. Spensi anche il cellulare, volevo essere irraggiungibile.
Ero nudo, disteso in un nido di sabbia tra le frasche, sudato e caldo mentre cercavo di addormentarmi tra il suono delle onde che s'infrangevano tra la brezza. Ma un rumore mi distrasse e mi fece soprassalire. Vicino a me un vecchio brutto e gobbo si stava masturbando alle mie spalle, guardandomi come un sadico che voleva uccidermi o come un malato pronto ad un infarto imminente. "Posso toccarti?" mi disse, presi il primo bastone che trovai sottomano e glielo lanciai sulle gambe. Quei vecchi schifosi mi tormentavano ogni volta, mi seguivano o intralciavano la mia caccia, orrendi e inopportuni. Così mi diedi al lancio del bastone, uno sport in cui sicuramente eccello e ogni volta che ho la possibilità lo applico su chi mi importuna.
Raccolsi le mie cose e mi spostai, l'unico modo per stare tranquillo e non essere importunato da gay era quello di mettermi vicino a delle coppie spacciandomi per un etero in cerca di vagine al vento. Vidi una coppietta sulla spiaggia, io restai tra i cespugli e lì mi sistemai. Buttando l'occhio mi accorsi che il marito (o chi per lui!) era davvero un bel tipo, un moraccione brizzolato dal corpo muscoloso e con un gran cazzo tra le gambe. Questo lo notai subito visto che era eccitatissimo! E fissandomi incominciò ad accarezzare il culo della sua donna che era tranquillamente sdraiata in parte a lui sotto l'ombrellone. Non capivo. Lui continuava ad accarezzarla, giocava con le dita intorno alla sua figa e lei ormai aveva aperto le gambe ed ero abbastanza vicino per vedere tutto. Lui continua a guardarmi, infila un dito nella fighetta depilata di lei e si masturba guardandomi. Eh no, capisco il vecchio bavoso, ma fare il terzo in una coppia etero proprio no, non era per me. Li lasciai continuare, mi sdraiai e cercai di addormentarmi. Ma niente, dopo cinque minuti sentii dei brusii e dei calpestii vicino al mio nido di frasche. Mi alzai e vidi quei due, completamente nudi, mettersi con un asciugamano nel nido accanto al mio. Certo che erano belli tutti e due, lui un vero toro che mi dava l'aria di essere un gran porco, e lei una biondina sui trent'anni, con i capelli a caschetto e un fisico minuto e proporzionato, con due tette palesemente rifatte. Bella.
A quel punto però cominciai a diventare curioso. Mi alzai in piedi con la sigaretta in bocca e buttai l'occhio su quei due. Lei era già con il cazzo in bocca messa a pecorina con lui comodamente sdraiato. Si erano accorti che li stavo guardando e con gran entusiasmo cominciarono il loro spettacolino per me. Io non avevo occhi che per lui, guardavo quel grosso cazzo scuro entrare in quella boccuccia e sognavo di essere io a farlo. Mi si gonfiò il cazzo. Erano carini i due buchi di lei depilati messi all'aria tra i fiori e le piante, effettivamente pensai che non sarebbe stato male toccare anche lei.
Mentre mi stavo toccando davanti al marito che mi guardava con un sorrisino, una presenza sbucò da un cespuglio. Un uomo alto e grosso sui sessant'anni,abbronzatissimo e mezzo calvo, con un buffo perizoma azzurro e il cazzo duro in mano. Puntò subito la coppia e con gran tatto e decisione si avvicinò al loro nido, ci fu uno scambio di sguardi e di cenni col marito ed entrò in quel nido di legni e sabbia. Mi guardai attorno e non ero affatto solo. Dietro alle dune c'erano altri tre uomini che facevano capolino e uno aveva pure un binocolo. Quello non era uno show per me ma aperto ad un vero pubblico. Il vecchio dal perizoma azzurro era il più spregiudicato, era già lì che toccava il culo e la figa di lei che era sempre a pecorina col marito sotto. Lei era straordinaria, un viso solare e un sorriso divertito la facevano una bambina perversa ma divertente. Mi spostai tra le dune insieme agli altri guardoni. Tutti si stavano masturbando guardando il terzetto. A parte un vecchio gli altri due non erano male, due maschi robusti sui quarant'anni con la fede al dito che riluceva mentre velocemente si sbattevano il cazzo incuranti di non essere soli. Mi unii a loro, vicino, e mi masturbai, ma ormai non seguivo più la coppia ma quei due vicino a me che avrei potuto toccare con un dito. Intanto lei stava spompinando il vecchio e il marito la stava scopando da dietro. Sembravano tutti impazziti. Una bella giovane donna con un vecchio orrendo, i masturbatori solitari tutt'intorno, il marito che si godeva lo spettacolo soddisfatto e un gay (io) che sperava di agganciarsi a qualche cazzo. Davvero grottesco,però divertente. Il vecchio aveva sborrato sulle tette di lei e anche il marito era venuto sul viso della moglie che se la rideva come una matta. Il trio si tranquillizzò. Il vecchio se ne andò e la bella coppietta andò a farsi un bagno. E il mio gruppetto di amici masturbatori? Il vecchio se ne era andato, gli altri due si erano improvvisamente accorti che li stavo guardando, eppure ero lì da almeno un quarto d'ora! Erano delusi, quasi incazzati. Uno dei due col costume arancione e il cazzo ancora di fuori e duro s'imbucò nella pineta, l'altro andò sotto l'ombra di un albero. Curioso seguii quello imboscato nella pineta e lo intravidi tra gli alberi mentre si stava segando. Avevo il cazzo duro e volevo il suo. Si accorse di me e smise di masturbarsi. La mia domanda "Posso farti un pompino?" La sua risposta " NO a me piace la figa" Eppure lui continuò a segarsi e io ad avvicinarmi, lui mi dava le spalle col suo bel culone peloso ma io m'inginocchiai ai suoi piedi tra gli aghi di pino pregandolo d'infilarmelo in bocca. E me lo diede, con gli occhi chiusi, sbattendomelo fino in gola,usandolo come verga sul mio viso fino a schizzarmi subito in faccia e andandosene all'istante col cazzo che ancora gocciolava. Bello. Anch'io volevo sborrare e nel mentre sentii dei passi dietro di me, era l'altro uomo e mi aveva visto all'opera. Ero ancora in ginocchio e con la faccia ricoperta di sperma, lui era nudo e aveva il cazzo in mano, duro. Senza troppi complimenti si avvicinò a me e mo lo infilò in bocca, sentivo la sua folta peluria scura che mi stuzzicava le guance e il suo cazzo bagnato che mi scivolava sulla lingua. Venne e m'innondò il petto. Anche lui se ne andò subito. In quel momento mi sentii come la biondina. Mi diressi verso il mare e incrociai la coppietta che, vedendomi ricoperto di sperma, sorrise e io contraccambiai un po'imbarazzato. In effetti dovevo ringraziare loro per aver creato tutta quealla situazione,per aver acceso gli animi e sollevato i cazzi, quegli stessi cazzi che non potendo avere lei hanno avuto me.
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1
17 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Cagnolino e la pioggia dorata
CAGNOLINO E LA PIOGGIA DORATA
Scodinzola felice con gli occhioni lucidi, mentre la sua severa Padrona lo tiene ben stretto con un guinzaglio corto e un collare di cuoio nero .
La sua Padrona è una bella donna sui 35, mora carnosa con lo sguardo severo e sensuale, un vestitino nero di latex le fascia il corpo, calze a rete dello stesso colore risaltano lo splendore delle sue cosce color latte, toniche e morbide.
Il cagnolino non riesce a non guardare verso la sua padrona, ma questa subito lo corregge con una frustata, lei esige un portamento da cane di classe, obbediente e che non rivolga mai lo sguardo verso la Padrona se questo non è gradito.
La Padrona da poco sta iniziano l’ addestramento per il suo cucciolo, vuole farne un cane sottomesso ai suoi voleri, che sia pronto a soddisfare ogni suo ordine e capriccio…
Il cagnolino sembra ben disposto a sottostare ai voleri della sua Padrona, e accetta volentieri le punizioni che lei gli infligge con in suo gatto a nove code, ben conscio del suo ruolo di umile servo.
Tutti sanno che per addestrare bene un cane , bisogna dare la giusta punizione quando sbaglia ma saper anche premiarlo quando questo obbedisce, quindi la nostra Padrona che già molte volte ha addestrato cani volenterosi di imparare concede di tanto in tanto un premio al nostro cagnolino, gli permette di leccare i suoi stivali neri lucidi, con dedizione ed adorazione, a volte gli concede l’onore di annusare le sue parti intime, di odorare ed adorare la sua splendida femminilità.
Il cagnolino adora leccare tutto della sua padrona, ma il suo più grande desiderio è quello di poter conoscere il sapore della sua Padrona, che fino ad oggi gli era stato negato.
La Padrona è molto soddisfatta del suo lavoro, vede che il suo cane sta imparando ad adorarla e decide di dargli un ambitissimo premio, quello di poter conoscere il suo sapore.
La Padrona chiama il suo cane che subito corre scodinzolando da lei, lei lo guarda con severità e gioia al tempo stesso, gioia data dalla sua ceca obbedienza, e decide di premiarlo prima permettendogli di leccare la sua fica poi con una sorpresa …
Il cagnolino con gli occhi lucidi di commozione sta per realizzare il suo più grande sogno , sentire il sapore della propria Padrona, si avvicina lentamente alla fica e piano piano inizia a tirare fuori la lingua, prima in maniera timida poi sente che qualcosa sta succedendo e continua con più ardore nel suo leccare…
A questo punto la Padrona decide di ricompensarlo in una maniera che lui non si sarebbe mai aspettato, mentre il cagnolino lecca dalla fica della padrona improvvisamente inizia a scendere radiosa una pioggia dorata che investe il musetto del nostro amico.
Il nostro amico sentendosi investito dalla calda doccia d’oro inizia a provare un fremito che rischia di farlo quasi impazzire dal piacere, non riesce a controllare se stesso e sente di non poter decidere del proprio corpo
Ha un orgasmo di un intensità mai provata prima, la Padrona se ne accorge e prova un gran senso di soddisfazione nel vedere il proprio risultato e bacia sul musetto il suo obbediente cagnolino, poi gli sussurra nell’ orecchio “Vedi la tua Padrona sa essere molto generosa con i suoi servi”
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17 years ago
Maestro1980, 38
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I macchina
Dopo anni ho rivissuto una bellissima emozione , eravamo stati ad un matrimonio di due carissimi amici e la sera dopo tutte le baldorie per tornare a casa siamo passati sul lungo mare e la mia porcellina con un occhio furbo e ammiccante mi dice quanto tempo che non lo facciamo in macchina chissà se riesci ancora a farmi godere come quando non avevamo un letto tutto nostro?
IO di colpo mi giro verso di lei e gli dico che se vuole gli faccio passare un fine serata fantastico ,e lei mi dice ok ci sto e mi fa un sorriso e con una mano mi inizia a massaggiare il pisello senza aprire i pantaloni dopo qualche dubbio su dove parcheggiarsi visto che sembrava la sagra dello scopereccio sul lungo mare riusciamo a trovare un posto che ci piace a tutti e due e dopo aver spento la macchina apro il tetto panoramico e sdraio entrambi i sedili che fortunatamente non sono quelli della vecchia fiesta con cui andavamo da pischelli ma sono quelli di una monovolume molto ma molto più comoda ,e dopo poco gli faccio uscire una fantastica tettona con tanto di capezzolo indurito dal vestito inizio con leccargli e succhiargli il capezzolo .
Lei allunga le mani fino a che riesce ad aprirmi la patta ed a far uscire fuori il mio pisello dagli slip , nel frattempo con la mano inizio ad alzargli il vestitino elegante che aveva indossato per la cerimonia e lei immediatamente mi allarga le gambe con un dito mi intrufolo sotto le sue mutandine che nel fratttempo si erano gia inumudite del suo nettare (visto che come gli tocchi un capezzolo inizia a diventare matta ).
Lei nel frattempo mi leva la giacca e la camicia dopo che la cravatta la avevo tolta io appena usciti dal ristorante , io a quel punto decido di laciarla senza abiti e in un batter docchio gli sfilo il suo bel abbitino e la lascio con le sue bellle mutandine di pizzo nero e con il reggiseno da cui gia esce una tetta che avevo fatto uscire precedentemente , ma nello stesso tempo indossava ancora quelle fantastiche scarpe dorate con il loro taccone alto che in quel caso la rendevano molto porca e visto che a lei questo tipo di commenti piacciono molto mentre siamo in intimita mentre gli sto stuzzicando un orecchio con la lingua gli faccio prersente che in quel modo lei e propio una gran troiona (la mia troiona ) e come gli dico cosi lemi mi sdraia sul mio sedile e inizia a leccarmi tutto il pisello fono ai testocoli per poi risalire e igoiarmelo tutto cosa che sa che mi fa diventare matto dopo una sana pompa la metto a quattro zampe sul suo sedile e da dietro inizio a leccarle la sua passera appena depilata e dopo averla leccata abbastanza la faccio sdraiare e inizio a penetrarla nella sua bella fighettina .
Lei inizia a dirmi di spingere al massimo perche cosi porca non si sentiva da tempo e la coma mi fece diventare matto in quanto lei in rarissime situazioni si definisce una porca (ma gli piace sentirselo dire).
dopo poco viene in un orgasmo fantastico tanto che penzavo che anche qualche macchina accanto la avesse sentita gridare di piacere e sapendo che farmi venire con un bocchino per me è una delle cose che mi fa godere come un pazzo si scanza e mi fa sdraiare sul suo sedile e dopo essersi accovacciata a iniziato con un bocchino fantatico e quando stavo per venire gli dissi che ero quasi arrivato e lei invece di scansarsi decise ingoiare il tutto aumentando il ritmo e dopo avermi leccato e pulito tutto l'uccello mi disse e se si macchiavano i sedili non era bello .
Dopo qualche coccola e qualche altro bacio ci siamo rivestiti e ci siamo avviati verso casa e vista l'ora tarda (le 5 del mattino ) gli proposi di passare in una cornetteria a prendere dei cornetti da mangiargi appena ci saremmo svegliati .
Lei si gira verso di me e mi dice ok ma solo se sono con crema e panna e mi fa un sorriso .
La guardo e gli dico: come avrei fatto io senza una porcona come lei nella mia vita .
P.S. accettiamo commenti e critiche ma speriamo che la nostra storia vi sia piaciuta e che vi abbia fatto godere . uu saluto a tutti e se le nostre storie vi piacciono ne publicheremo altre .
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Come sono diventata olga tv. in priv di rm 5^
Avevo la sborra che mi colava lungo le cosce, e mi gocciava dal mento, con il fiatone aprivo la bocca per respirare, e facevo le bolle con la sborra che avevo in bocca, i due si sfilarono, e quello che mi aveva rienpito il culo mi diede una manata su una chiappa, dicendomi, puttana hai un culo spettacolare, mi hai svuotato il cazzo, e bollente, fu cosi che mio zio si avvicinò e mi infilo tre dita in culo con forza, guasi sollevandomi da terra, mi disse, ai il culo aperto, e pieno di sborra puttana, e cosi dicendo, comincio a muovere la mano avanti e indietro, mimando un'inculata coi fiocchi, appogiai la schiena al suo petto, e allargai le ganbe, dopo un pò lui si fermo e mi ordinò, " datti una sciaquata e rivestiti, che non abbiamo finito con tè,"lo feci guardando i due arabi che mi mangiavano con gli occhi, prima di uscire uno dei due mi disse sotto voce, quando vorrai fare la troia vienimi a trovare, ti farò divertire.Ripartimmo alla volta di Roma, dopo aver aperto la cappotta della macchina, io ero seduta sul sedile davanti,con Rocco dietro e Claudio alla guida, sulla via C. Colombo Rocco mi comincio a baciare sul collo e a leccarmi un'orecchio, avevo il sapore di sborra in bocca, e il mio culo mi senbrava talmente aperto, che avevo il timore di farmela adosso, in conpenso l'aria che prendevo in faccia mi stava snebbiando un pò, mio zio mi disse se mi era piaciuto il trattamento ricevuto, ed io risposi si, in modo entusiasta. Fu allora che mi ordinò di togliermi il perizzoma, alzai le chiappe dal sedile e dopo aver alzato la mini ai fianchi, mi sfilai le mutandine risedendomi, Rocco disse, guarda che cazzetto moscio che ha, e non ha neanche goduto ancora, Claudio sorrise ed agiunse non ti preoccupare ora la faremo godere questa troietta. Arrivammo sul raccordo anulare, che a quell'ora e semi deserto, mio zio mi disse togliti gonna camicetta e regiseno, io lo guardai come per dire, ma stiamo in macchina con il tetto aperto, lui mi guardo, e con voce decisa mi disse, sbrigati zoccola, eseguii il suo ordine, rimanendo in autoreggenti e scarpe, Rocco da dietro abbasò lo schienale del mio sedile, ed io mi trovai a 14anni nuda, in autoreggenti, parrucca, e trucco, sdraiata sul sedile di una spaider, che viaggiava sul G.R.A., ad un certo punto vidi con terrore la sagoma di un TIR, che viaggiava lentamente davanti a noi, vidi mio zio rallentare, e cominciare la manovra di sorpasso molto lentamente, intanto Rocco tiro fuori il suo cazzone, e girandomi la testa verso di lui me lo infilo in bocca, chiusi gli occhi, e cominciai a fargli un bocchino, mentre sentivo il rumore del tir a fianco a noi, dopo alcuni secondi, sentii le tronbe del camion che suonavano a distesa, ripetutamente, e Rocco mi disse gli sei piaciuta troia. Alla prima area di servizio ci fermammo in fondo al parcheggio, e Claudio comincio ad accarezzarmi il mio culo aperto, infilando un dito dentro senza fatica, alcuni secondi dopo sentii il rumore del camion che si fermava, e i sportelli che si chiudevano, passo poco, e sentii quattro mani ruvide, che mi accarezzavano il corpo e mi torcevano i capezzoli, poi parlarono con mio zio in tedesco e si misero a ridere. Rocco mi sfilo il cazzone dalla bocca, e mi disse puttana alzati, che ora questi due ti finiscono di ronpere il culo, mi alzai e vidi i due che salivano sul tir, li seguimmo, tirarono le tendine, abbassarono un letto, si spogliarono e vidi uno con un cazzo normale, mentre l'altro aveva una nerchia spaventosa, sia come lunghezza che come larghezza, guardai mio zio e gli dissi, in preda al panico, ho paura quello mi ammazzerà, lui mi sorrise e mi disse tranquilla, non morirai. Mi fecero sdraiare a pancia in giù in mezzo a loro, e mi trovai con la testa fra le cosce del camionista con il cazzo normale, che stava seduto a ganbe larghe, con una mano si scuoteva il cazzo, comicio a sbattermelo letteralmente in faccia, cominciai a leccargli le palle, poi finalmente dopo molte pisellate in faccia, me lo mise in bocca fino ai coglioni, mettendomi una mano dietro la nuca, e tenendomi la testa ferma con tutto il cazzo dentro, comincio a muovere il bacino avanti e indietro, mi stava scopando in bocca, intanto mio zio e Rocco, mi accarezzavano la schiena e mi allargarono le chiappe con le mani, fu allora che sentii la lingua del secondo infilarsi nel mio culo, ormai spalancato, la muoveva velocemente, mandandomi in paradiso, mi leccò a lungo il culo, stringendomi le palle con una mano, poi mio zio prese dalla busta due boccette, una di popper e me la mise sotto il naso, e una di olio infilandomela per alcuni centimetri nel culo, e rienpendolo di olio, cominciai a sentire le dita del camionista infilarsi dentro di me, prima due, poi tre, ed infine quattro, teneva fuori solo il pollice, io con l'altro in gola potevo respirare a fatica solo con il naso, e ogni tanto aspiravo del popper, comincio a mandare la mano avanti e indietro girandomela nel culo, stavo inpazzendo dal piacere, comincio a darmi dei forti schiaffi, con l'altra mano sulle chiappe e sulla schiena, Rocco mi sfilò la boccetta di popper dalle mani, e mentre l'altro continuava inperterrito a scoparmi in bocca, senza sfilarlo mai, facendomi colare la bava sul materasso, il suo amico mi sfilò la mano dal culo, ora si che mi sentivo aperta,mise la boccetta di olio praticamente nel mio culo, e lo rienpi di nuovo, facendomelo colare sulle palle e sulle cosce, appogiò la cappella tra le mie chiappette, io ebbi un brivido non so se di lussuria o di paura, Rocco mi infilo la boccetta in una narice, e mi chiuse l'altra, aspirai cosi a lungo, e cosi forte, che sali anche un po di liquido, dopo tre secondi inpazzii conpletamente, comincia a strusciarmi su quella cappelona enorme, dicendogli testualmente, sfondami, fammelo uscire dalla bocca, inpalami sono la tua troietta, riempimi di cazzo, io parlavo e lui spingeva, mi sentivo spaccare in due, cominciai ad ansimare, allungai una mano verso di lui, per cercare di fermarlo, troppo tardi la sua capella entro, aprendomi in due, svenni per alcuni secondi, il dolore era tanto, Rocco mi mise ancora il popper nel naso, facendomi risalire la libidine, allungai la mano dietro, inpugnai la bestia, e cominciai a infilarmella piano piano in culo, pregandolo di stare fermo, che avrei provveduto io a infilarmelo in culo, Rocco mi continuo a far annusare il popper, Claudio mi teneva le chiappe aperte, l'altro mi scopava in bocca, e la bestia entro in me tutta, lui fermo, io lo lasciai, e dopo avergli accarezzato i due splendidi coglioni pelosi, sfilai il cazzo dalla bocca, mi girai, e guardandolo con gli occhi socchiusi, gli dissi, ed ora vecchio porco, inculami senza pietà, fammi sentire quanto ti piace, rompere il culo a questa banbina, mi girai e dopo aver dato l'ennesima tirata di popper, mi rimisi il cazzo del suo amico in fondo malla gola, dopo alcuni secondi cominciò a muoversi nel mio culetto, prima piano, poi senpre piu velocemente, cominciò ad andare avanti e indietro, senpre più velocemente, sfondandomi conpletamente, sentivo il cazzo che mi arrivava allo stomaco, e Claudio e Rocco che dicevano frasi, tipo, peccato non avere una polaroid, che culo rotto che hai, che bocchinara la nipotina, e giu schiaffi sulle chiappete, la bestia continuava a sfondarmi, senpre più velocemente, ad un certo punto, dopo venti minuti, cominciai a sentire la sborra che mi entrava direttamente nello stomaco, il suo amico mi aveva rienpito di sborra la bocca, Claudio e Rocco mi sborrarono in faccia, e la bestia mi diede una decina di inculate, cosi forti da farmi camminare sul letto, sborrandomi un fiume di sborra in culo, venni con il cazzetto moscio, sborrai a piu riprese, avendo un orgasmo anale, pazzesco, svenni subito dopo con ancora la bestia in fondo al culo. Ora vi saluto ciao alla prossima, scrivetemi e commentatemi ciao baci.
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17 years ago
sottosopra2, 42
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La prima esperienza di sottomissione - seconda par
...
La notte fu difficile.
Non avevo ancora capito quello che mi era successo, dovevo pensarci su e capire che, forse, ero riuscito a soddisfare il mio sogno.
Come mi chiese la Padrona, tolsi il plug solo per pulirmi e lavarmi, finito tutto lo rimisi al suo posto.
Prima però guardai il mio sedere, oscenamente aperto, ma estremamente bello per me.
Ero contento felice, anche se ancora "stralunato".
Sapevo che il giorno dopo, la mattina, mi sarei dovuto presentare davanti ai miei padroni per la prima vera giornata di sottomissione dopo la mia "iniziazione".
Mi presentai a casa loro come concordato alle 8 del mattino.
Suonai alla porta e il Padrone mi venne ad aprire.
Come al solito senza proferire parola entrai e mi misi in piedi in mezzo alla sala.
Arrivò la Signora, con una splendida sottoveste da notte e delle infradito ai piedi.
"Spogliati subito, e baciaci i piedi"
Questa volta feci tutto bene, mi spoglai velocemente e mi misi in ginocchio per salutare come dovuto i miei Padroni.
"Oggi per te sarà una giornata particolare piccolo" disse la Signora "Non è ancora arrivato il momento in cui conoscerai il tuo futuro proprietario, il nostro amato schiavo, oggi inizieremo l'addestramento per fare di te non uno schiavo, ma una vera schiava".
Il mio cuore si aprì mentre abbassavo la testa per annuire alla Signora.
Qualcosa mi cinse il collo, il Padrone mi mise uno splendido collare di pelle, e tirando la catena mi disse "Vieni in camera con Noi cane, a quattro zampe."
Li seguì come un fedele cagnolino in camera.
Sul letto c'erano una miriade di vestiti, ma a mia sorpresa erano tutti da donna.
"In piedi", mi alzai, la Signora mi provo parecchia roba, infine mi ritrovai con un perizoma nero, autoreggenti dello stesso colore, reggiseno riempito con dei seni finti che a me parvero di silicone, e sopra uno splendido vestito da cameriera.
Sul capo mi misero una parrucca, e ai piedi delle scarpe aperte con tacco da 8 cm.
Ero bellissima, ma non sapevo camminare sui tacchi.
Claudicante andai dietro i miei Padroni.
"Noi ora usciamo piccolo" disse la Signora "Pulisci casa, rifai i letti, e non levare mai il plug e le scarpe col tacco. Arriveremo verso mezzogiorno, deve essere pronto il pranzo, hai tutto il necessario sul tavolo in cucina."
Tentai di replicare, ma come aprì la bocca il Signore mi diede uno schiaffo.
Quel suo gesto valeva più di mille parole.
Loro uscirono, e io solo in casa andai davanti allo specchio.
Ero bella, non ero più Paolo, ma una schiava, una piccola schiava fedele ai suoi Padroni.
Iniziai a pulire le camere, ad arieggiare le stanza, pulii il bagno e tutta la casa.
Iniziai a preparare da mangiare, a mezzogiorno in punto con i piedi doloranti, finii tutto.
Pochi minuti dopo entrarono i Signori, si sedettero sul divano, io mi inginocchiai tolsi Loro le scarpe, e baciai i loro piedi.
Portai loro i vestiti da casa puliti e misi a posto quelli appena usati.
Dopo aver servito da mangiare, e pulito la cucina, mi chiamarono in soggiorno.
"Facci divertire" disse il Signore "Improvvisa uno spogliarello, e quando sei nuda vieni qui vicino a me".
"Uno spogliarello" pensai tra me e me, non l'ho mai fatto, cosa devo fare??
Iniziai lentamente tolsi il vestito, le scarpe per la gioia dei miei piedi.
Ballai a ritmo di musica davanti ai miei padroni, finchè, completamente nudo mi avvicinai al Padrone.
Il bozzo sui Suoi pantaloni tradiva la sua eccitazione.
"Spogliaci" mi ordinò.
Lo feci con cura, finchè tutti e tre non fummo completamente nudi.
Mi mise sdraiato sulla schiena sul divano, tirò indietro i miei piedi come il giorno prima, e mi legò i piedi alle gambe del divano.
"Proviamo il tuo sederino" mi disse la Signora.
Tolto il plug disse ancora "Bravo, non l'hai mai tolto e ora il tuo sederino è pronto a una nuova penetrazione...più grande."
Prese dei dildo, che ai miei occhi sembrarono enormi e iniziò a giocare con me.
Provai sensazioni stupende.
Sentire i vibratori roteare dentro me per poco non mi fece venire addosso.
"Sei eccitato?" mi chiese il Padrone.
Annuì mugolando.
Mi slegò e mi fece mettere a quattro zampe davanti al suo membro.
"Succhia troietta"
Feci il lavoro come meglio potevo mentre la Signora si masturbava con i giochi che poco prima erano dentro di me.
L'orgasmo della Signora e del Signore scoppiarono all'unisono, mi trovai la gola inondata dal bianco liquido del mio Padrone, mentre Lui, con gli occhi chiusi continuava a scoparmi la bocca.
Non avevo finito di ingerire il Suo sperma che la Signora mi prese la testa portandola Sul suo splendido frutto.
Un liquido caldo mi scese nella bocca, per la prima volta ricevevo la Sua urina.
Bere tutto non fu facile, ma tentai di fare del mio meglio.
Eravamo tutti e tre sfiniti, ma io ancora non ero venuto.
"Andiamo a farci una doccia piccolo" mi invitò la Padrona.
Tutti e tre nella piccola doccia stavamo stretti, ma non importava, il Signore prese la mia Padrona da dietro e la scopò come mai avevo visto.
"Toccati" mi disse la Signora.
Venni in meno di un minuto, e poco dopo di me il Signore scoppiò dentro la Signora.
Li lavai subito dopo, e poi li asciugai con amore.
Mi asciugai anche io, e come da loro ordine mi rivestii.
"Domani non venire" mi disse il Signore notando il mio disappunto "oggi hai già fatto tanto".
Mi avvicinai alla porta e in ginocchio bacia i loro piedi.
"Aspetta prima di andare, devo dirti una cosa" disse la Signora toccandomi il braccio.
"Preparati, dalla prossima volta iniziamo con le frustate"
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17 years ago
admin, 75
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Essere il capo del mio boss
Essere il capo del mio boss…
Dopo mesi di attesa, finalmente, sentii il telefono suonare. Aspettavo fremente quella chiamata: un nuovo lavoro era pronto per me e per di più in città. Nuova casa, nuovi incontri… Ma sempre me stessa. Mai avrei pensato che anche il mio capo mi facesse notare quanto erano sformati i miei tailleur e quanto era molto più affascinante l’altra segretaria sempre in tiro. Tanto avevo agognato quel posto, quanto odiavo quell’uomo: il mio capo.
Era vero che mi vestivo male. Non mi piacevo. Aprivo l’armadio e mettevo quel che trovavo. Nessuna cura di me, pochissimo trucco… e anche il mio corpo, seppure con le forme al punto giusto, aveva bisogno di un’aggiustatina, ma tanto, a me, non importava proprio. Con gli uomini avevo chiuso parecchio tempo prima, quando un uomo, affascinante e gentile mi invitò a cena. Pagò tutto lui, mi aprì la porta della macchina, tutto sembrava perfetto… Tranne che per una cosa: il legarmi. La cena era andata così bene che finimmo a casa sua. Bellissima, arredata con gusto, vino molto dolce e buono (proprio come piace a me!) ma quando finimmo nel suo letto e dopo pochi preliminari fatti male (nessuno gli aveva insegnato che il clitoride di una donna si lecca e si succhia dolcemente…) mi chiese se mi poteva legare…
“Fai pure… ma non voglio giochi strani”
Ebbene, nessun gioco strano. Mi legò i polsi alla testata del letto, appoggiò la punta del suo sesso tra le mie labbra ed entrò in me… In silenzio, senza emettere nessun rumore. Cominciò a pompare, senza arte né parte. Senza guardarmi negli occhi e in un attimo venne, avendo anche cura di chiedermi: “Quanto ti ha eccitato essere dominata così?”… Oltre alle risate che questa frase suscitò in me, la stessa mi fece promettere a me stessa che il prossimo uomo che avessi incontrato l’avrei scopato io, legato… E avrei goduto io del suo corpo…
Torniamo alla mia situazione in ufficio. Più prendeva confidenza Mr. Boss, più mi punzecchiava. Ed io ero sempre e comunque a contatto con lui. Finchè un giorno arrivò al culmine. Eravamo rimasti noi due e pochi altri impiegati. Io mi alzai e mi misi di fianco a lui per spiegargli una cosa, ma quella sera non mi ascoltò per nulla… “Non capisco… Sei una bella ragazza, fatta bene e ti nascondi dietro questi camicioni… Con un corpo del genere potresti fare molta strada e lo sai anche tu… La tua amica, che non ha niente da mostrare, di strada ne fa con le sue belle gonnelline svolazzanti…” Lo guardai stranita, ma non lo considerai nemmeno. Una situazione che cominciò e durò fin troppo per i miei gusti. Cominciavo a cedere, a rispondere, a flirtare, a giocare con lui. Ma eravamo sul lavoro e mi ero ripromessa di non fare casini lì… Fino a che non decisi che era il caso di lasciare perdere,che non potevo continuare così e lasciai anche il lavoro (Non solo per lui, ebbi la fortuna di trovare un lavoro che mi soddisfaceva di più e che mi faceva guadagnare di più!). Lasciai il mio numero di telefono a Mr. Boss… poteva sempre tornarmi utile…
Tutto cambiò. Il mio atteggiamento, il mio abbigliamento, il mio modo di vivere. I tailleur sformati lasciarono spazio a camicine di raso, corpetti, gonne attillate con spacchi vertiginosi e giacchettine minuscole. Le ballerine lasciarono spazio a decollettè con tacchi alti. I capelli si fecero biondi e il trucco appena più “marcato”. Insomma, potevo guardarmi allo specchio e sentirmi bene… Giocavo con gli uomini per la strada. Ero una donna d’affari ora e avevo voglia di flirtare con gli uomini, sapendo di poterli affascinare… ma senza mai portarmeli a letto. Solo qualche gioco. Le loro dita ogni tanto scivolavano sotto la mia gonna nei ristoranti. Li lasciavo fare… Lasciavo sentissero i miei gemiti soffocati per non farmi sentire dai vicini al cinema… Lasciavo che la mia mano entrasse nei loro pantaloni e che le mie labbra stringessero il loro sesso, nelle loro macchine lussuose. Ma mai li lasciai entrare dentro di me. Questo mi ero ripromessa, questo era quello che volevo fare!
Una sera trovai nel mio borsellino il biglietto da visita di Mr. Boss e lo chiamai. Sì ok, era tardi per chiamare un ex capo, era mezzanotte, ma tanto lui non dormiva mai. Ero la sua segretaria, lo sapevo bene. Fu felice di sentirmi e mi chiese se mi andava di vederci la sera dopo a cena… La risposta fu ovvia: “Sì, certo…”. Passava lui da casa mia, aveva ancora l’indirizzo. Nessun preparativo strano… Insomma, potevo anche girarci intorno, ma sapevo di volermelo portare a letto… Sì, era lui che volevo legare e scopare… Baciare e succhiare…
L’abbigliamento della serata prevedeva: Camicia bianca, scollata sul davanti, tipo bustino; gonna nera corta e morbida; senza calze; decolleté nere, alte (era un bell’omone lui, rischiavo di sfigurare) e una sciarpa (sia per il freddo che per il mio progetto di sesso sfrenato). Il suo abbigliamento invece prevedeva un completo nero, con camicia bianca, senza cravatta. Era un bell’uomo, alto, occhi neri profondi, capelli scuri, un filo di barba. E molto interessante. Aveva sempre argomenti nuovi di cui parlare. Peccato fosse così “diretto” e così fu quella sera
“Ehi, ma sei la stessa che ho lasciato tempo fa? Sei parecchio… ehm…”
“…Figa? Mica mi scandalizzo se me lo dici… So di esserlo…” E mi morsi le labbra, scoppiando in una fragorosa risata…
Sorrise anche lui… Un po’ di imbarazzo, ma arrivammo in fretta al ristorante. Un bel ristorantino, niente di complicato o lussuoso. Chiacchere a non finire… Gli sguardi cominciarono a farsi più languidi, più affamati. A cena finita mi chiese se volevo andare a bere qualcosa o se preferivo tornare a casa.
“Mi piacerebbe vedere la tua di casa… Insomma, sei pur sempre il mio ex capo, non posso sbirciare nelle tue cose? Vediamo come vive il mitico Mr. Boss…” Lo guardai con un’espressione a metà tra il malizioso e il sarcastico. Lui accettò…
“Addirittura Mr Boss? E’ così che mi chiamavi quando lavoravi per me? E poi… signorina, non si poteva vestire così anche quando lavorava per me?”
“Questa è la tenuta da serate speciali…”
Partimmo sulla sua bella macchina verso casa sua. Anche la sua era arredata bene, in stile “single senza una figura femminile presente”. Un bel monolocale, tipo loft… Il letto al centro della sala, appena appoggiato al muro… Da due piazze abbondanti… E la spalliera in ferro battuto… Mi guardai in giro…
“ma… ehm… in casa di un famoso imprenditore non si usa il divano o una poltrona?”
“c’è il letto, cosa ci può essere di più comodo di un letto in mezzo alla sala?”
“E quindi per bere qualcosa dobbiamo metterci là?” Facevo finta di essere imbarazzata… “A letto con il mio capo… Mmmm la cosa mi da da pensare”
Altre chiacchere fino a che lui non appoggiò la mano sulla mia spalla,lasciando cadere la mia sciarpa… “Toglila, stai così bene senza.. e qui di vento non ce n’è”
“Ci sono occhi indiscreti… Già al ristorante quei due occhi indiscreti sono scivolati nella mia scollatura e sulle mie gambe…”
Reggeva il mio sguardo “Come fai a non farli scivolare? Farei scivolare anche le mie dita sulle tue gambe, se me lo permettessi… Non mi sono mai tolto lo sfizio dell’ufficio, di tutte le volte che mi avevi provocato…”
Gli presi io la mano… Gliela posai sulla gamba… E abbassando gli occhi (Quanto faceva eccitare gli uomini lo sguardo di una timida…) gli dissi che se voleva, poteva… non avrebbe trovato ostacoli con me e che anch’io volevo togliermi lo sfizio di assaggiarlo…
Bastarono queste parole per farlo schizzare in piedi, davanti a me. Si inginocchiò e cominciò a baciarmi il collo… Piccoli e dolci baci… Poi salì e cercò le mie labbra che si unirono in un bacio passionale e languido. La sua lingua cercava la mia, la punta della sua lingua segnava il profilo delle mie labbra e i suoi denti le mordicchiavano dolcemente. Le sue mani si appoggiarono di nuovo sul ginocchio e cominciarono a salire verso il mio interno coscia. Sentivo i suoi polpastrelli che si spostavano fino a sentire le sue mani grandi che mi prendevano con forza l’interno coscia. Appoggiò il dito al mio clitoride, da sopra le mutandine. Aprii le gambe… non volevo fermarlo per ora. Con dolcezza il suo dito cominciò a muoversi sul mio clitoride mentre io gli toglievo la camicia. Mai mi sarei immaginata il suo fisico: asciutto e scolpito quanto basta. Mi guardò e con quello sguardo mi chiese se volevo di più. Appoggiai la mia mano sulla sua… Mi sdraiai sul letto e lasciai scivolare le sue dita sotto le mie mutandine, sussultando di piacere ogni volta che le sue dita scivolavano in me o sul mio clitoride. Si slacciò i pantaloni mentre io mi slacciai la camicia e mi tolsi il reggiseno. Mi sfilò le mutandine e mi disse che voleva tenessi la gonna… Mi avvicinai al suo orecchio e gli dissi di mettersi comodo sul letto, che sarei tornata subito…
Lo trovai nudo, al centro del bel letto a due piazze. La sua mano tra le sue gambe, che si toccava lentamente. Mi sentii ancora più bagnata tra le mie… portavo solo la gonna e le scarpe… Mi sentivo quasi ridicola ma avevo la sensazione che a lui piacesse parecchio…
“io ti lascio per un attimo e tu fai da solo? Non ci metto nulla a legarti le mani con la sciarpa che mi hai tolto prima…”
Mi guardò con gli occhi sgranati e continuò a toccarsi… Fissandomi negli occhi, in segno di sfida.
“Sto continuando… perché non lo fai? Non credo tu abbia il coraggio di fare una cosa del genere al tuo ex-capo”
“ah no? So fare cose ben peggiori” Avevo la sciarpa in mano ormai… e stavo scivolando sul suo corpo… i miei capezzoli sulla sua pelle. Le sue dita toccavano il suo sesso e io mi strusciavo sulla sua mano… mentre gli legavo la sinistra… Scesi a baciarlo, gli spostai la mano dalle sue gambe e gli legai anche la seconda alla spalliera del letto… Il mio seno sul suo viso che lui cercava di succhiare e mordere… Scesi a baciarlo sulle labbra… e scivolai ancora tra le sue gambe. In ginocchio cominciai a baciarlo e a succhiarlo. Lo lasciavo scivolare tra le mie labbra, riempiendolo della mia saliva… Mentre le mie dita scivolavano dentro di me. Sentivo i suoi sussurri, i suoi gemiti… fin quando mi chiese di scoparlo… “Ti prego… Voglio entrarti dentro… Voglio sentire com’è essere totalmente a disposizione di una donna, senza poter far niente”…
Salii ancora a cavalcioni sopra di lui… Gli feci assaggiare le mie dita piene del mio miele e le baciai con lui… Feci scivolare una mano tra me e lui… Presi il suo sesso in mano e lo appoggiai tra le mie labbra, muovendomi piano per farlo entrare tutto dentro di me. Cominciai a scoparlo, a muovermi sopra di lui, a farmi guardare mentre lui non poteva fare nient’altro che stare sotto di me… lo guardai, mi abbassai su di lui, mancava pochissimo a me per venire e anche lui era al limite… Gli sussurrai alle orecchie “E’ questo che si prova ad essere dominati da una donna… non è poi male, vero? Ho voglia di sentirti scoppiare dentro di me…”
Sentii il suo respiro farsi più affannoso… ed io scoppiai in un gemito fortissimo… Un orgasmo che scosse il mio corpo e che fece impazzire lui facendolo venire subito dopo dentro di me…
Lo slegai immediatamente. Rimase dentro di me… Mentre le sue dita mi accarezzavano la testa…
Mi piace essere il suo capo e gustarmelo così “inoffensivo”… e mi piace passare in ufficio quando lui ha bisogno di rilassarsi…
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17 years ago
Peperoncino77,
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Al cinema con una trav..
Un sogno veramente l’ho fatto e te lo voglio raccontare… Ho sognato che venivi a trovarmi a casa mia, imbarazzata per essere ovviamente venuta in versione maschile. Ti ho fatto accomodare nella mia camera e ti ho lasciata da sola con la tua borsa, ad armeggiare. Di li a poco (almeno nel sogno..) sei uscita con i capelli lunghi ed arricciati, due occhi da troiona con la riga all’orientale verso l’alto, come Sofia Loren tanto per intenderci..la bocca ornata da un rossetto violaceo con cui magistralmente avevi contornato con la matita di intonazione più scura il contorno. Avevi proprio una bocca da pompini, avrrei voluto mettertelo in bocca subito, ma avevo un altro progetto… Sotto un lungo impermeabile nero lucido avevi un vestito attillato nero, con tanto di spacco vetiginoso ad un lato…Sotto ancora portavi la tua solita biancheria arrappacazzi quale calze nere con riga, giarrettiere molto lunghe, e body. Per finire un paio di scarpe con i tacchi vertiginosi.
Con emozione tu per la novità ed io perché uscivamo, anche se di sera da casa mia, siamo scesi per le scale cercando di fare meno rumore possibile, tacchi a spillo permettendo. Siamo usciti furtivamente dal portone di casa mia, situato praticamente nel centro storico, siamo saliti nella mia macchina e siamo ripartiti. Appena salita non hai perso tempo per provocarmi, accavallando le tue belle gambe tornite e inguaiate dalle calze nere di cui tu mi facevi intravedere la riga delle stesse e l’attacco del reggicalze. L’impulso di fermarmi dove capitava e di mettertelo dentro mandando a monte il progetto che mi ero proposto per te, era grande…Tu, alternavi la provocazione delle gambe accavallate a domande del tipo –amore, dove mi porti?- non è che stiamo rischiando troppo?- qualcuno ci può vedere…- Io impassibile guidavo sorridendo e godevo il panorama delle tue gambe… Arrivati in una piccola ed oscura via del centro, posteggiata la macchina siamo scesi, io guardavo in giro di non conoscere qualcuno, anche se con il freddo che c’era di gente non ne girava molta. Dopo pochi passi senza dirti niente ho aperto una porta a vetri che dava sulla via, era di un cinema a luci rosse e precisamente del Super, era l’ultima proiezione dove non c’e mai tanta gente. Sono andato alla cassa vincendo l’imbarazzo della cassiera che bene o male fa finta di non interessarsi, ma ti scruta da capo ai piedi, tu te ne stavi un po’ indietro per non dare nell’occhio, e avevi messo un paio di occhiali scuri. Passato questo momento, siamo entrati a braccetto all’interno della sala.. non vedendo quali niente a causa dell’oscurità fitta e dell’occhio ancora abituato al chiaro. Dopo aver dato un occhiata in giro ci siamo diretti in un posto dell’ultima fila dove c’erano parecchi posti sgomberi da gente per lo più sola… La pellicola sarà anche stata interessante, ma noi non l’abbiamo neanche guardata un attimo.. solo le voci dei gemiti ci davano una certa emozione…Ti sei sbottonata l’impermeabile, di più non si poteva, anche perché tutta l’attenzione dei 10 o 15 presenti in sala era calamitata non sullo schermo ma su di noi. Eravamo emozionati ma eccitati tutti e due per la situazione erotica che ci accingevamo ad iniziare…Hai incominciato tu ad alzarti la gonna fino a lasciar intravedere il reggicalze… io l’avevo ancora duro da prima, ma questa nuova tua bordata erotica mi aveva fatto pompare nel cazzo una dose aggiuntiva di sangue che me lo induriva e lo faceva vibrare ad ogni palpitazione cardiaca…A quel punto come avevo visto altre volte da solo, prima i più coraggiosi, poi anche gli altri presenti in sala si sono, facendo finta di niente spostati dal loro posto e si sono seduti tutti intorno a noi, due nella fila davanti, due dietro di noi, uno addirittura si era seduto al tuo fianco, e se l’era gia tirato fuori, intento a masturbarsi, solo una mia occhiata severa gli ha impedito di prendersi ulteriori confidenze…Non ero venuto li per dividerti con nessuno ma per farti provare e provare una nuova ed eccitante emozione. Anche gli altri ci erano tutti addosso, vicinissimi tutti o quasi con il cazzo fuori che si masturbavano e speravano in un invito a collaborare….Ti vedevo un po’ imbarazzata ma eccitata a vedere tutti quei cazzi che erano duri non per le porno star della pellicola ma per te. Adesso avevi capito la trama e non avevi più bisogno delle mie indicazioni. Hai preso l’iniziativa chinando la tua bocca carnosa sul mio cazzo, succhiando avidamente, facendomi gemere di piacere ed assieme a me tutta quel gruppo che non ci distoglieva lo sguardo un attimo… Ad un certo punto ti sei tolta il soprabito buttandolo sulla spalliera del sedile, in sala nessuno fiatava e la pellicola girava senza pressoché alcuno che la guardasse…Ti sei alzata, levato anche il vestitino, rimanendo in calze giarrettiere e bustino nero…Avevamo tutti i presenti in sala attorno a noi che si masturbavano…Tu eccitata dalla vista di tutti quei cazzi duri per merito tuo, hai preso in mano il mio e guardandomi ti se seduto su dì me, facendo sparire il mio cazzo duro nel tuo culo, Gemendo come una troia,hai cominciato a venire su e giù prima lentamente, poi che la strada era aperta e lubrificata, sempre più frequentemente e con decisione. Gemevamo senza alcun ritegno, ci siamo messi le lingue in bocca continuando a pompare, finchè mi hai fatto venire nel tuo culo, con tanta sborra che te lo riempiva…Anche i presenti si masturbavano tutti e alcuni sono venuti vicino a noi, sborrando per terra e sulle poltrone rimaste libere…Siamo rimasti per un po’ avvinghiati assieme l’un l’altra, fregandosene degli altri. Ci siamo rivestiti e usciti dal cinema. In strada non c’era nessuno data l’ora tarda, abbiamo ripreso la macchina e siamo ritornati a casa mia.
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17 years ago
leonida1960,
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Campioni del mondo...
L’idea di questa storia, la traccia la ho tratta dalla lettura di un racconto trovato in internet alcuni anni fa.
Ho rielaborato quella trama che mi piacque moltissimo, spero che l’autrice di quel pezzo non me ne abbia..
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ITALIA 0 – FRANCIA 1 ; ITALIA 1 – FRANCIA 1
A volte gli uomini mi fanno sorridere.
Hanno sguardi divertiti ed ingenui mentre tra loro si raccontano stralci di vite che raramente sono realmente vissute..
Descrivono, gli uomini, storie “improbabili” … storie che spesso sono impregnate di sesso… un sesso “sperato”… ma molto raramente consumato.
Gli uomini parlano di sesso e parlano anche di calcio..
Diventano seri e si confrontano in modo acceso, mentre discutono convinti di calcio … anche in questo caso si tratta spesso di un calcio parlato e quasi mai giocato…
Il mio invece, a differenza dei loro.. è un brano di vita vera… un brano in cui sesso e calcio si intrecciano realmente tra loro nella vita di una ragazzina di Milano..
Ore 20,00 del 9 Luglio 2006, nessuno può scordarlo…
Allo stadio Olympiastadion di Berlino si gioca la finale di Coppa del Mondo di Germania tra Italia e Francia.
La città si anima di un rumore di attesa, di preparazione.
Tutti si stanno organizzando, nelle case, nei bar.
C’e’ una strana energia, nell’aria c’è la sensazione di essere parte tutti di un grande evento.
In migliaia di case si ospiteranno amici, ci si troverà davanti agli schermi plasma da 42pollici comperati per l’occasione, qualche cosa da mangiucchiare e da bere, tutti pronti al “rito”.
Questo accade anche a casa mia, un appartamento elegante ed accogliente all’ultimo piano di una palazzina signorile quasi in centro alla città.
Anche io partecipo con allegria ai preparativi per la serata, ho 16 anni e ho appena concluso un anno di liceo con il massimo dei voti, sono in vacanza… serena.
Con noi (io, mamma e papà – una bella coppia giovanile) questa sera ci saranno un po’ di amici, mamma sta disponendo piatti e piattini in modo che gli ospiti possano godere dello spettacolo con comodo.
Arrivano tutti… arriva anche Max, un carissimo amico di papà, lo conosco da sempre, lo chiamo “zione”.
Max avrà forse la stessa età del papà, capelli brizzolati, fisico atletico, bella parlantina, sorriso accattivante, mamma lo definisce “un uomo di bell’aspetto”.. professore universitario, abbronzato, giocatore accanito di tennis.. ed infatti si presenta in tenuta da partita, pantaloncini, maglietta e scarpe da tennis…. festeggerà o scaricherà la delusione, al termine della finale, con un match con suo fratello sul campo vicino a casa… le racchette sono in macchina... ci racconta questo, mentre entra, sorridendo e affettuoso come sempre, quasi a giustificare il suo look.
Silenzio… silenzio.. la città si alza in piedi… suonano gli inni.
Tutti prendono il loro posto, mentre io finisco di aiutare mamma a disporre tra gli invitati le ultime cose.. mi allontano per sistemarmi un po’.. la giornata è stata calda e ho bisogno di una doccia rinfrescante..
Indosso una gonnellina leggera a piegoline, corta sopra il ginocchio. Indosso una T-shirt rossa un pochino aderente con scollo a V, non mi metto il reggiseno.. il mio seno non è ancora prorompente e tanto la maglietta è ben coprente.
Mi sono fatta una bella coda a raccogliere i miei lunghi capelli neri.. mi sento carina, in ordine… uno “goccino” di profumo.. et voilà, pronta!
Torno che sono tutti accomodati. Fischio di inizio… guardo attorno, manca il posto a sedere per me.
Si gioca da qualche istante, guardo la TV, un’occhiata per tutta la stanza… il divano è già occupato, c’è Linda (la mia compagna di liceo) con la sua mamma e il suo papà.. magari chiedendo di stringersi un pochino… potrei starci anche io, potrei stare vicino alla mia amica…
E’ in quel momento … in quel momento che lo zio Max mi prende per il polso.. è seduto in fondo alla sala, dietro tutti, sulla bella sedia comoda senza braccioli della scrivania di papà.
“Giulia, lascia perdere il divano.. tienimi compagnia, stai qui con me..”
Mentre lo dice, si batte le mani sulle belle gambe muscolose.. “ti ospito io , piccola”.
Linda si volta e ci vede, sorride.. non voglio creare disturbo … papà sta già “silenziando” tutti… “ssssttt”, sibila voltandosi.
Ricambio il sorriso di Linda e mi accomodo sulle gambe di “zione”, allargo le gambe e mi siedo cavalcioni sulle sue dandogli la schiena..
Mi volto appena e sottovoce : “ Zio, ti sto davanti? Veramente.. non ti do fastidio?”..
“No, No” , sussurra facendomi cenno di tacere con un dito appoggiato alle labbra.
Sorseggia una boccata di Corona direttamente dalla bottiglietta e riprende a guardare la partita da sopra la mia spalla..
Trance, pochi secondi ed è trance…
I 22 ragazzotti che inseguono il pallone su un campo verde stanno ipnotizzando milioni e milioni di persone.
Le prime giocate, emozione, agitazione, si sottolineano con gesti e brevi commenti i primi passaggi giusti o sbagliati, le prime azioni e i primi scontri tra giocatori..
Anche Max sta guardando attento la partita e io sobbalzo un po’ sulle sue ginocchia seguendo i movimenti che fa mentre segue il gioco..
NO… 6° forse 7° minuto… no…no… rigore, confusione.
Materazzi, fallo, rigore…
NO… tutti in piedi… NO… Zidane… GOL.. Italia 0 – Francia 1.
Si torna a centrocampo, ci si risiede.
Seguiamo ancora il gioco, ancora movimenti…
Ad un certo punto sento una vibrazione, un piccolo brivido…
Qualche cosa è cambiato.. la mia posizione sulle gambe di Max è sempre la stessa ma.. sento da dietro… si, insomma… mi rendo conto di essere appoggiata a qualche cosa che prima non sentivo.. qualche cosa di duro.
Sono imbarazzata, mi sembra di arrossire e mi manca per un secondo il respiro, ho capito…
E’ lo zio Max.
Tutto questo movimento lo ha stimolato è sicuramente così …
Riesco a voltare lo sguardo per cercare di leggere nei suoi occhi, non cambia espressione, continua a guardare la partita..
E adesso? Adesso che cosa devo fare… sono perplessa. Mi alzo? Cerco una scusa e mi alzo??
Sono paralizzata, mi soffermo, sospiro… sono diventata più attenta a tutto quello che sta accadendo e sento.. sento il suo respiro caldo sul mio collo, avverto ogni suo più piccolo movimento, sento il calore delle sue gambe..
Punto i piedi a terra, tendo i muscoli come ad alzarmi dalla mia “poltrona umana”..
In quel momento… lui con fare quasi distratto mi appoggia una mano sulla coscia e l’altra a cingermi leggermente il fianco.. mi tiene, sento che mi tiene, non vuole che io mi alzi, mi impedisce di alzarmi.
Io non seguo più la partita, vivo quello che mi sta accadendo.. mentre provo a pensare quello che dovrei fare..
Sento ancora il “duro” tra i suoi pantaloncini.. adesso le mie gambe sono “incollate” alle sue, incollate da un velo di sudore.. sento i suoi muscoli, i muscoli delle sue belle gambe abbronzate sotto le mie cosce…
Cosa succede?.. URLA.. GOL..
GOL, GOL…. ITALIA, ITALIA… Materazzi di testa, Italia 1 – Francia 1.
Colgo il momento, mi alzo.. confusione.. cori, abbracci..
Sono in piedi, sono in piedi di fianco a lui, mi guarda, incrocio i suoi occhi, guardo le sue gambe.. un uomo maturo, un uomo che ha più del doppio dei miei anni..
E’ bello, si risiede e mi invita a tornare da lui con il suo solito sorriso aperto..
Lo “zione”… il gioco riprende..
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IL GIOCO CONTINUA
E’ solo la voglia di esagerare che è propria della mia età.. è solo per dimostrare qualche cosa di più, forse di provocare… non so.. so solo che è così che io mi ritrovo ancora accucciata sulle gambe di Max.
Semplicemente.. ho guardato diritto verso la TV, mi sono sistemata la gonnellina … la ho sistemata alzandola sul didietro e mi sono accomodata.
Così, però, appoggio direttamente le mie cosce nude sulle gambe calde di Max.. non c'e' più la stoffa della gonna tra di noi, adesso le mie mutandine sono a contatto diretto dei suoi pantaloncini..
Mi sfiora una gamba con una mano ..
Io inizio a muovermi, piano… con movimenti lenti quasi impercettibili, oscillo irrequieta..
Muovo il mio culetto.. e sento subito lo zio “indurirsi”.. duro, grosso lo sento intrappolato nei pantaloncini..
Sbuffo facendo la “bambina” un po’ annoiata dalle cose dei “grandi”.. la partita non mi interessa più… inarco ancora un pochino la schiena, mi dondolo un po’ sulle sue gambe..
Forse ho perso il controllo… credo di avere perso il controllo..
Sento lo zio che segue i miei movimenti, si muove con me lentamente, sento spingere, spinge il suo muscolo duro contro le mie mutandine..
Sono stordita, eccitata, sento tutta la mia energia dei 16 anni liquefarsi tra le mie cosce.. centro dell’universo, mi manca il respiro..
Socchiudo le labbra ho bisogno di aria…
Mi bagno.. sento che mi sto bagnando tra le gambe..
Mi bagno come quando mi tocco la sera nella mia cameretta, mi bagno come quando con il manico, che lubrifico con l’olio per i massaggi di mamma, della mia spazzola dei capelli mi penetro piano.. mi bagno come quando mi faccio toccare o leccare dal mio ragazzo .. non ho ancora voluto che mi prendesse completamente ..
Mi bagno per l’eccitazione.. e ho paura, sono preoccupata che gli altri possano accorgersi di quello che sta accadendo.
La paura moltiplica le sensazioni e le emozioni, sono eccitata e imbarazzata per quello che io stessa sto facendo..
E’ che non riesco.. non riesco più a trattenermi.
Lo zio ha capito, infila una mano sotto la mia maglietta e sento che sta percorrendo il mio corpo.. arriva ai miei seni durissimi.. mi sfiora i capezzoli.. una scossa elettrica, un fulmine..
Sono bagnatissima, sento le mutandine che, bagnandosi, si insinuano tra le labbra sensibili della mia “patatina”.. sento le vibrazioni che lo sfregamento dei nostri corpi genera..
Lo zio continua a muoversi ritmicamente, mi sfiora i capezzoli in modo insopportabile.. io mi porto la mano alla bocca quasi a non farmi sfuggire i mugolii di piacere che sento crescermi nella gola..
Sento vampate di calore piacevole salirmi fino al cervello, sento il mio viso in fiamme e sento la mia lingua scorrere sulle mie labbra..
Aiuto…
Ma nessuno si accorge di noi, nessuno fa caso alla nostra “danza”..
Gli sfilo la mano dalla maglietta…
Mi alzo, non ce la faccio più …
Non ce la faccio più, mi alzo e vado di corsa in bagno…
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PRIMA DELLA FINE DEL PRIMO TEMPO
Torno.
Quando torno, sfacciata, mi avvicino all’orecchio di Max…
“Zione, posso sedermi ancora qui con te?” , gli soffio candida queste parole nell’orecchio.. “Ti spiace? Sono stata comoda fino ad adesso qui con te, non ti ho disturbato vero??…”
E' così che dico..ma sono "impazzita"...???
Lui mi sorride e si prepara subito ad accogliermi ancora..
“Eccola servita, signorina”.. mi dice sottovoce..
Allargo le gambe, mi alzo la gonna e mi siedo..
In bagno mi sono tolta le mutandine… si, è così… lo ho fatto.. si, credo proprio di essere "impazzita"!!
Adesso sono nuda e vibro di eccitazione, preoccupazione, imbarazzo … appoggio il mio culetto nudo e sodo sui suoi pantaloncini..
E’ solo questione di attimi e lo sento ancora durissimo, sento la tela ruvida dei suoi calzoncini sfregare.. sfregano e mi sollecitano le mie intime e morbide labbra..
Che brividi nella schiena!!
Lo zio mi si avvicina all’orecchio e mi sussurra : “piccola, alzati solo un momento.. appena un pochino”..
Fingendo di dovermi sistemare meglio, mi alzo e resto un secondo in piedi a gambe allargate..
Lo zio mi accompagna con una mano a riprendere la mia posizione e mentre mi risiedo Max ha nuovamente infilato la mano sotto la mia maglietta.. mi sfiora la pelle del ventre.. mi sfiora e io mi sconvolgo..
Poi lo sento.. caldissimo, bollente, enorme…
Lo zio mi vuole emulare, lui è molto più esperto e maturo di me… forse ho esagerato??
Non ho tempo per darmi la risposta.. ha sfilato il suo tubo bollente di carne dai pantaloncini e ora siamo pelle a pelle…
Lo sento subito sulle mie parti più intime, sento il suo arnese caldo e durissimo a contatto delle mie segrete intimità.
E’ delirio… mi bagno subito..
Riprendo a muovermi, dondolo.
Dondolando, con pochi movimenti del bacino lo sposto dove lo voglio sentire…
Sento il suo cazzo durissimo tra le labbra della mia “piccola” ..
Lo sto masturbando, sto masturbandolo con le mie labbra, sto masturbando l’amico di mio padre…
Max mi appoggia una mano sulla schiena, mi spinge piano in avanti, mi costringe ad inarcare un po’ la schiena.
Mi spinge e mi tiene… fino a farmi sollevare un po’ il culetto.. per non cadere appoggio le mani alle sue ginocchia.
Poi sento che inizia a muoversi, spinge in avanti sulla mia bagnatissima fighetta.. sono stordita, sorpresa di quello che mi sta accadendo… sono liquida, sono eccitata per quello che mi sta accadendo..
Scivola dentro… lo sento millimetro per millimetro… mi scivola dentro…
Lo zio mi trattiene per i fianchi.. entra tutto.
Scivola facilmente, accolto dalla mia boccuccia fino a quel momento intatta, boccuccia che si spalanca e si inonda di viscidi umori..
E’ enorme, mi manca il fiato… e lo sento entrare tutto fino in fondo....mi travolge e mi riempie.
Lo zio mi guida, guida i miei movimenti … pianissimo su e giù, come quando ero piccola che giocavamo al cavallino.. su e giù piano..
Lo sento caldissimo, sento il suo esperto cazzo pulsare dentro di me, avvolto dentro di me… piccoli colpetti del suo muscolo gonfio dentro la mia “patatina”..
Stringo i denti per non urlare di piacere, mi sento il cervello esplodere .. squagliata, sento le sue palle gonfie sfregare sulle mie cosce.
Stringo i denti e … ancora … ancora …
Piano su.. poi giù .. ancora, ancora… è un tormento, sono in estasi..
E poi godo… aiuto… godo… godo come mai avevo fatto prima, emozione nuova. Esplosione di sensazioni, ad occhi chiusi godo.
Godo, mentre con le dita della sua mano infilata sotto la mia maglietta gioca ancora gioca con i miei capezzoli ritti come guglie.. godo e mi sciolgo completamene..
Sono stordita, abbandonata sulle sue gambe, impalata dal suo enorme cazzo che ancora spinge..
I rumori, la partita, gli altri… tutto, tutto quello che sta accadendo… sono solo brusii, il nulla.. io sono in un altro universo..
Mi tira verso di se, si avvicina ancora all’orecchio.. “Giulia, piccola.. scostati.. non voglio venirti dentro..”..
Solo il tempo di sfilare questo gradito ospite .. Max vibra.. e poi getti caldi nel solco del mio sederino.. anche io ho un sussulto..
Max sospira , mi sembra che lo faccia in modo così rumoroso che tutti lo riescano a sentire… nessuno però ci guarda.
Max tampona l’evidenza del nostro incontro incredibile con la mia gonnellina.. sento che si ricompone alle mie spalle.
Qualche secondo e mi alzo… “vado in bagno” dico con un filo di voce, come per dare a tutti i presenti la giustificazione della mia assenza..
Lo “zione” mi sorride mentre mi allontano..
E poi il resto è storia…
CAMPIONI DEL MONDO..e Cannavaro alzò la coppa al cielo!
Mao
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17 years ago
MAOCAO,
43/43
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Come sono diventato olga trav. di rm. 4^
Mi svegliai il mattino seguente, molto tardi, loro non erano in camera, venni presa dalla paura che mi avessero lasciata sola a casa, cosi senza lavarmi, con indosso ancora le autoreggenti della sera prima, ed il buchino che mi senbrava enorme, mi alzai e andai in cucina, finalmente li vidi, erano seduti a tavola nudi, e come mi videro mi dissero, vieni qui, io mi avvicinai e loro, mi mandarono sotto il tavolo in ginocchio, ordinandomi di baciargli i cazzoni, e leccargli le palle, cosa che io feci molto volentieri, dopo un pò, mio zio mi disse, vieni fuori avvicinati, mi avvicinai, e lui comincio a succhiarmi un capezzolo, toccandomi il culo con una mano, mi mise un dito in bocca e fui costretto ad insalivarlo, ovviamente me lo misse in culo muovendolo velocemente, mi si piegarono le ginocchia, comincia ad ansimare, fu allora che Rocco mi disse ti è piaciuto stanotte? rispossi siiiiii, sei convinta per continuare questo gioco? dissi ancora siiiiii, e lui, brava vedrai ti faremo divertire. Intanto mio zio continuava a torcermi un capezzolo, dicendomi da oggi lo dovrai fare tutti i giorni almeno dieci minuti da solo, vedrai ti verrano i capezzoli come una donna, cosa che io faccio ancora, ed infatti ho due capezzoli che d'estate si notano da sotto la maglietta. Poi mi mandarono a fare la doccia, prima di andare al mare, verso l'una arrivammo alla spiaggia, e dopo un paio d'ore di sole e bagni, durante i quali venni palpata,ed infilata con le dita nel culo dai due, Rocco si recò nel chiosco che affitava i lettini e vendeva qualche panino, ne uscì dopo alcuni minuti, facendo un cenno di intesa a mio zio, dopo una decina di minuti mi fecero vestire, dicendomi che dovevamo rientrare per farmi bella per la sera, in quanto ci sarebbe stata una sorpresa. Giunti a casa mangiammo qualcosa al volo, poi mi portarono in camera mi vestirono con la mini, le autoreggenti,il regiseno, la parrucca, un paio di sandali con la zeppa legati alla caviglia, mi truccarono con rossetto, fard, fondotinta, mi infilarono il cazzetto con le palle in un anello di ferro, intorno al collo un collare di pelle nera fina con un anello, un paio di orecchini a pendaglio. Rocco mi diede una pacca sul culo, dicendomi ora sei propio una troietta da monta. Uscimmo col buio, io conciata così ero ranicchiata dietro la macchina, arrivammo alla spiaggia, mi fecero scendere, ci infilammo fra i cespugli, io rischiavo di cadere con le zeppe sulla spiaggia, cosi Rocco mi prese in braccio, e mi porto cosi fino davanti l'entrata del chiosco dei lettini, la porta era chiusa ma dentro la luce era acesa, aprimmo la porta e dentro vidi che c'erano i due arabi che durante il giorno portano i lettini sulla spiaggia, erano magri, nervosi, nudi, e con due cazzi da paura, come entrammo ci vennero incontro dicendo che erano contenti di vederci, mi ofrirono da bere, penso prosecco molto fresco, e mentre io bevevo, loro avevano cominciato a toccarmi, accarezzarmi, e spogliarmi, in breve rimasi in perizzoma e autoreggenti, e scarpe, cominciai a prendere in mano i loro cazzi enormi, a stento riuscivo a stringerli con la mia mano, poi mi piegarono a 90, e uno me lo mise in bocca apostrofandomi con parole del tipo zoccoletta succhia, piccola bocchinara, ti ronperemo il culo, quando avro finito di incularti avrai una fica fra le chiappette, piu lui parlava piu io mi eccitavo, quello dietro mi insalivo il buchetto per un pò, poi si alzò dritto mi appogiò le mani sulla schiena, e dopo avermi detto che mi avrebbe rotto il culo, spalmo il mio buchetto ed il suo cazzone di olio solare, e comincio a spingere dentro il palo, pensavo che il mio culetto si sarebbe rotto da un momento all'altro, ma arrivo mio zio mi mise la boccetta di popper in mano, e mi disse fammi vedere quanto sei puttana, comincia ad annusare, una ,due tre volte di seguito, ero inpazzita ed avevo tutto l'arabo in culo, che stantuffava come un treno, dopo dieci minuti mi sborro in fondo al culo, continuava ad andare dentro e furori ,facendomi colare la sborra lungo le cosce, nellostesso tenpo il secondo arabo comincio a sborrarmi in bocca, talmente tanto che la sborra mi usciva dagli angoli, colandomi addosso. Il resto di questa storia alla prossima ciao e scrivetemi e commentatemi.
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17 years ago
sottosopra2, 42
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Il fattorino e la signora
Sono le 19.00 circa di una serata come tante altre, un po noisa e un po piena di speranza per la notte che da li a breve sarebbe giunta,uno squillo di cellulare rompe la mia monotonia, una chiamata inaspettata.
S:Maestro, sei tu?
M:Si Signora, dica pure...
S:Sai ho una certa fame, so che fai consegne a domicilio, vorrei che tu venissi da me con dei panini, magari quelli tipo autogrill pieni di maionese...
M:Non c'è problema Signora mi dia l'indirizzo e vengo subito da lei..
S:Certo ma fai veloce ho una gran fame, via ....
M:Ok , farò il più presto possibile
S:Bene ti aspetto con anzia, mio marito ti ricorda di non scordare la Nutella mi raccomando...
M:Sara fatto, mia Signora...
Forse il messaggio in codice, forse il fatto che la signora l'avevo gia vista, ma la mia eccitazione iniziava a farmi scorrere il sangue sempre più caldo e forte, il mio primo scambio, con una coppia che conoscevo solo in foto, ma quella voce calda mi aveva convinto ad andare.
Mi preparo lentamente e con cura, monto in macchina, e mi avvio verso l'indirizzo dell'hotel della mia Signora.
Mi fermo in autogril e cerco di trovare i panini con più maionese e insalata,la mia Signora ama mangiare su vassoi insoliti, o fare lei stessa da tavola imbandita...
Arrivo in hotel, prendo una stanza vicino a quella della mia prima coppia, contatto telefonico con lui.
L:Ti do uno squilletto quando devi venire a bussare alla porta, mi raccomando bussa tre volte e di "Servizio in camera"
M:Ok perfetto, tre volte poi servizio in camera, ho capito.
L:Fra tre min ti do squillo poi vieni.
Il sangue era sempre più caldo ma il momento si avvicinava e non volevo sbagliare nulla, metto magliettina cappellino e come ogni bravo Fattorino aspetto lo squillo...
Drin Drin ...
Ok è ora , vado
Toc toc, servizio in camera...
L:Entra pure, scusami se la mia signora è un pò desabiglie, e te cara copriti non è bello che il fattorino ti veda cosi , con solo questo vestitino aderente, a te non da fastidio vero se la mia signora sta così?
M:No non si preoccupi, nessun problema, poi è una cosi bella signora, sarebbe un peccato coprirla troppo...
S:Grazie, anche te sei un bel fattorino, cosa mi hai portato di buono?
M:Quello che lei mi ha ordinato Signora...
S:Bene, sei prorpio un bravo fattorino, siediti pure e mettiti comodo, avrai caldo con quella roba addosso, mettiti pure a tuo agio...
M:Grazie Signora, in effetti fa un po caldo, io mi tolgo un il maglione, le dispiace se rimando in maglietta...
S:Certo che no fai pure, come se fossi a casa tua
M:Grazie
L:S. vedi che bravo fattorino che ti ho trovato, pensi che possa soddisfare la tua fame?
S:Credo proprio di si...Te fattorino sei disposto ad aiutarmi con la mia fame, sai sono insaziabile a volte amo mangiare molto...
M:Certo Signora sono qui per accontentarla come posso, mi chieda tutto quello che desidera
La signora si alza, con il suo fisico mozzafiato un tubino intorno al corpo aderente e delle calze a rete nere che esaltano le sue cosce perfette, il mio cuore stava per esplodere e non solo il cuore...
S:Fattorino, oggi ho comprato delle calze nuove ti piacciono?
M:Si signora ma dovrei vederle meglio, cosi non vedo la parte migliore, quella delle cuciture, sono importanti per vedere la fattura di una calza...
S:Toccale pure se vuoi, ma prima mettiti in libertà sarai più comodo, anche te caro fai uguale.
A questo punto inizio a spogliarmi nudo, lei mi guarda bene e sorride, il gioco sta andando alla grande, non ho sbalgiato nulla e la situazione ha raggiunto momenti di erotismo altissimi,io mi sento il caldo sangue alla gola che accende tutti i miei sensi e le mie voglie più nascoste, mi siedo accanto alla Signora, inizio a scorrere le mie mani sulle sue calze, lei mi invita a salire.
La mia mano come una lucertolina dispettossa fa su e giu per la gamba della signora, a volte sfiorando con impertinenza la sua calda fica, facendo emettere dolci e soffocati gemiti alla mia Signora, il marito nel frattemdo osserva molto soddisfatto e compiaciuto del teatrino messo in atto.
Lei a questo punto inizia a sentire il caldo e l'eccitazione, si toglie il vestito cle la avvolgeva, rimanendo con un meraviglio reggiseno nero, tanga nero e calze a rete dello stesso colore, iosono visibilmente eccitato, lei mi sfiora con sapienze e malizia, poi si sdraia morbida sul lettoe mi dice :
S:Fattorino, a me piace mangiare in maniera strana, mi devi aiutare, mentri io mangio vorrei che anche te e mio marito faceste altrettanto, solo che devi disrtibuire i panini a pezzi sopra al mio corpo con sampienza.
M:Certo signora, è il mio mestiere...
Prendo uno dei panini mi avvicino al suo meraviglioso corpo e inizio la dolce distribuzione:
Inizio mettendo due pommodorini aperti su ogni capezzolo, usando un po di maionese come collante per non farli muovere, scendo con un filo della stessa e a metto una mozzarellina nell'ombelico, scendo con due fili di maionese e vado a mettere l'insalatina con sapienze e gran maestria tra il tanga e la sua calda e bagnata intimità.
S:Fattorino inizai a mangiare ti prego, altrimenti non posso iniziare io ed ho veramente una gran fame...
Mi avvicino a lei e inizio a leccare la maionese intorno ai capezzoli ormai diventati turgidi e a punta, mangio il primo pomodorino e con la lingua inizio a pulire dalla maionese i capezzoli della signora e li mordicchio con colicatezza e decisione, lei inizia a fremere di paicere, con la lingua scendo lungo il filo di maionese tracciato sul suo corpo, faccio una breve sosta sulla mozzarelina e arrivo alla mia passione, l'insalatina...
Bruca dolcemente l'insalatina e la calda passera della signora inizia a riempirsi di dolce rugiada, un mix caldo e unato di rugiada e maionese pervade la mia lingua e il mio palato, continuo il mio percorso di pulizia, morbido sinuovo, a volte idurisco la linga, altre gioco con il suo dolce grilletto, la signora inizia a fremere di piacere fino a riempirmi la bocca del suo umore dato dall'orgasmo che gli ho provocato con la mia sola lingua.
sale in me un senzo di soddisfazione e grande eccetimento, lei si alze e dice,
S:Fattorino ora tocca a me mangiare...
M:Certo signora, saro lieto di spegnere la sua fame....
Il RESTO LO TENGO CON ME , MA NON VI SARA DIFFICILE INTUIRE IL FINALE
Tratto da una storia vera, cioè la mia prima volta a tre.
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17 years ago
Maestro1980, 38
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Lezione di matematica
Era il solito pomeriggio di metà luglio, ero in camera che stavo preparando la lezione di matematica che dovevo impartire ad una ragazza di sedici anni, che viveva 4 piani sotto me. Io all'epoca avevo 25 anni.
Alle 16 puntuali suona il campanello e vado ad aprire. Saluto la studentessa ed andiamo in camera per incominciare la solita pallosissima lezione di matematica. Il programma di era basato sulle equazioni di secondo grado...argomento complicato visto anche che la ragazza aveva un incredibile astio verso la matematica.
La studentessa era una biondina, molto magra, poco seno, ma un bel fondoschiena. Onestamente non avevo mai fatto pensieri sconci, ma comunque non mi dispiaceva, anzi. Quel pomeriggio era vestita con una canottierina bianca ed un paio di pantaloncini molto corti in jeans, ed infardito.
Dopo una decina di minuti, in cui lei aveva dimostrato di non aver voglia di fare calcoli, mi comincia a dire che non ce l'avrebbe mai fatta e che non aveva voglia. Io cercai di convincerla a fare quasto sforzo...ma niente. Ad un certo punto avvicinò la sua sedia alla mia, e mi disse:"Questo pomeriggio ho voglia di fare qualcos'altro"...il mio cuore cominciò a palpitare, non dissi nulla, ma capii. La sua mano cominciò a massaggiarmi il petto e andò subito sopra il pantaloncini...il mio cazzo era già bello in tiro...molto eccitato. Allora, le tolsi la canottierina...due piccole tettine ma con due capezzoli eccitati. Cominciò lei a togliermi i pantaloncini ed a massaggiarmi, poi si avvicinò con la bocca e mi fece morire. Succhiava alla grande, la bloccai altrimenti venivo subito. Dopo un pò di sbaciucchiamenti e toccate le tolsi le mutandine e cominciai a pomparla sulla scrivania: godeva proprio di gusto. Stavo per venire e mi disse di venirle sulle tette: detto fatto. Inondata! Ah che bella sensazione, veramente un bel pomeriggio. L'idea di fare sesso con un'allieva è sempre molto eccitante...e nel suo caso anche molto coinvolgente. Dopo quella volta solo matematica, ma quel pomeriggio non lo scorderò mai!
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17 years ago
Rappresentante3tn,
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Vacanza a cap d\'agde
Noi come coppia ci identifichiamo pienamente nel racconto di Anacreonte che ha scritto testuali parole:
"Vacanza a Cap d'Agde - 2
Premetto al racconto del nostro secondo soggiorno di quest’anno a Cap d’Agde alcune pagine tratte da "Le particelle elementari", dello scrittore francese Michel Houellebecq.
"Ciò che colpisce al Cap d'Agde (...) è prima di tutto la coesistenza tra luoghi di consumo banali - simili in tutto e per tutto a quelli che ritroviamo nelle stazioni balneari europee - e altri commerci esplicitamente orientati verso il libertinaggio e il sesso. Per esempio è sorprendente vedere alternarsi macellerie e minimarket a negozi di abbigliamento che propongono essenzialmente minigonne trasparenti, bíancheria ín latex e indumenti concepiti per lasciare scoperti seni e natiche. E' altrettanto sorprendente vedere le donne e le coppie, accompagnate o meno dalla prole, aggirarsi tra gli scaffali senza mostrare il minimo imbarazzo di fronte al contrasto tra questi diversi commerci. Infìne sorprende vedere come le edicole presenti nel complesso offrano, oltre alla normale gamma di quotidiani e periodici, una selezione particolarmente abbondante di riviste pornografiche e giornali specializzati in inserzioni particolari, oltre a svariati articoli erotici, il tutto senza suscitare nei consumatori il minimo turbamento.
I centri-vacanze tradizionali si possono classificare lungo un asse che va dallo stile 'familiare' (Mini Club, Kid's Club, fasciatoi, scalda-biberon) allo stile 'giovani' (sport acquatici, serate a tema per i nottambuli, sconsigliata la presenza di minori di 12 anni). Per la frequentazione in gran parte familiare, per l'importanza che vi riveste lo svago di tipo sessuale svincolato dal contesto abituale del 'rimorchio da spiaggia', il complesso naturista di Cap d'Agde sfugge a questa dicotomia. E altrettanto si distacca, con grande sorpresa del visitatore, dai tradízíonali centri per naturisti. Questi ultimi, infatti, enfatizzano una concezione 'sana' della nudità, escludendo ogni interpretazione sessuale diretta; vi si fa un grande uso di cibi biologici, e il fumo vi è praticamente bandito. Spesso ecologicamente sensibili, i frequentatori si ritrovano in attività tipo lo yoga, la pittura su seta, le ginnastiche orientali; accettano volentieri di adattarsi a un habitat rudimentale in un luogo dove la natura è selvaggia. Invece gli appartamenti offerti dal complesso di Cap d'Agde rispondono abbondantemente alle norme di comfort tipiche delle stazioni di villeggiatura; la natura vi è presente essenzialmente in forma di prati e cespugli fioriti. Infìne, la ristorazione, di tipo classico, alterna pizzerie, ristoranti di frutti di mare, rosticcerie e gelaterie. La nudità stessa sembrerebbe, mi si passi il gioco di parole, rivestirvi un carattere diverso. In un complesso naturísta tradizionale, essa è obbligatoria ogni volta che le condizioni atmosferiche lo consentano; tale obbligo è oggetto di una sorveglianza rigorosa, e si accompagna a un severo biasimo riguardo a ogni comportamento assimilabile al guardonismo. A Cap d'Agde, invece, si assiste alla serena convivenza, nei supermercati come nei bar, di tenute estremamente differenziate, che vanno dalla nudità integrale a un abbigliamento di tipo tradizionale, passando per tenute a vocazione apertamente erotica (mínigonne di rete, biancheria intima, stivali). Inoltre il guardonismo è tacitamente ammesso: sulla spiaggia è comune vedere gli uomini indugiare davanti ai sessi femminili offerti al loro sguardo; alcune donne danno a questa conternplazíone un carattere più intimo optando per la depilazione, che facilíta l'osservazione del clitoríde e delle grandi labbra. Tutto ciò contribuisce a creare, anche quando non si prenda parte alle attività specifiche del centro, un clima estremamente singolare, lontano sia dall'ambiente erotico e narcisista delle discoteche italiane sia dal clima 'losco' tipico dei quartieri caldi delle grandi città. Insomma si tratta di una stazione balneare classica, sul genere 'alla buona', tranne per il fatto che i piaceri del sesso vi occupano una parte importante e bene accetta. A questo proposito è forte la tentazione di parlarne come di un ambiente sessuale 'socialdemocratico', tanto più che i frequentatori stranieri, parte rilevante dei numero totale delle presenze, sono essenzialmente costituiti da tedeschi, con un'altrettanto forte presenza di contingenti scandinavi e fiamminghí. (...)
In pratica, ciascuna delle coppie presenti nell'area compresa tra la linea delle dune e la battigia può prendere l'iniziativa di toccamentí sessuali pubblici; spesso è la donna a cominciare, masturbando o leccando il sesso del compagno, e questi ricambia allo stesso modo. Le coppie vicine osservano con particolare attenzione queste carezze, sí avvicinano per veder meglio, poco a poco cominciano a seguirne l'esempio. Così, a partire dalla prima coppia, sulla spiaggia si propaga rapidamente un'onda di carezze e di lussuria incredibilmente eccitante. Con l'aumentare della frenesia sessuale, numerose coppie si avvicinano tra loro, al fine di abbandonarsi a toccamenti di gruppo; ma, aspetto che va sottolineato, ogni avvicinamento segue rigorosamente un prliminare consenso, perlopiù esplicito. Qualora una donna desideri sottrarsi a una carezza non desiderata, lo indica molto semplicemente, con un banale cenno del capo - provocando immediatamente nell'altro una profusíone di scuse, cerimoniose e quasi comiche.
L'estrema correttezza dei partecipanti maschi appare ancor più sorprendente quando ci si spinga nell'entroterra, al di là della linea di demarcazione naturale costituita dalle dune. In effetti, tale zona è tradizionalmente dedicata agli amanti del gang bang e della penetrazione femminile da parte di più maschi. Anche qui il germe iniziale è costituito da una coppia che si abbandona a una carezza intima - perlopiù una fellatío. In breve, la coppia si vede circondata da una decina e a volte da una ventina di maschi singoli. Seduti, in piedi o accovacciati sui talloni, costoro si masturbano assistendo alla scena. Talvolta le cose finiscono qui, la coppia torna al rapporto iniziale e gli spettatori si disperdono alla spicciolata. Altre volte, invece, con un cenno della mano la femmina esprime il proprio desiderio di masturbare, leccare o farsi penetrare da altri maschi. A questo punto i maschi singoli si fanno avanti a turno, senza alcuna precipitazione. Quando la femmina desidera fermarsi, anche qui lo indica con un semplice gesto. Nessuno parla; si sente distintamente il vento che soffia tra le dune, che piega i ciuffì d'erba. Talvolta il vento cala; e allora il silenzio è totale, turbato unicamente dai gemiti di godimento.
Ma non si tratta in alcun modo di dipingere il complesso naturista di Cap d'Agde sotto l'aspetto idilliaco di chissà quale falansterio alla Fouríer. Al Cap d'Agde come altrove, le donne di corpo giovane e armonioso, e altrettanto gli uomini seducenti e virili, vengono fatti oggetto di proposte lusinghiere. Al Cap d'Agde come altrove, gli individui obesi, avanti con gli anni o fisicamente sgradevoli, saranno condannati alla masturbazione - che, va comunque detto, laddove solitamente proscritta dai luoghi pubblici, qui sarà considerata con una cordiale benevolenza. (...) Tale atteggiamento rispettoso e legalistíco, che assicura a ciascuno, purché onori i termini del contratto, molteplici momenti di piacere, sembra in ogni caso disporre di un notevole potere di persuasione, giacché riesce a contagiare senza difficoltà, e a prescindere da qualsiasi codice esplicito, gli elementi mínoritari presenti nel complesso (bestie frontíste della Languedoc, delinquenti arabi, italiani di Rimini)".
Alla nostra esperienza prettamente marina e solare dello scorso anno, stavolta resa un po’ più difficile dal vento e dal mare freddo, intercalata dalla lettura di piacevoli pagine di Simone de Beauvoir e dalla visita a qualche luogo rimarchevole dei dintorni (la splendida cittadina di Sète con il memoriale dedicato a Georges Brassens, l’abbazia di Fontfroide, Carcassonne incrostata di turismo, il castello di Belcastel molto più pulito, le spettacolari gole del Tarn percorse da acque limpide) quest’anno si è aggiunta una partecipazione un po’ più ravvicinata al mondo descritto da Houellebecq.
Per prima cosa, occorre dire che le "attività di spiaggia" descritte dal simpatico scrittore francese non ci sono, o non ci sono più. Qualcuno, da qualche parte su Internet, ha scritto di una certa qual moralizzazione strisciante, che ha ridimensionato l’originaria libertà sessuale totale; o forse, chissà, si tratta solo di un’invenzione letteraria, di cui è vano cercare le espressioni reali. Non è un gran danno, peraltro, se si tiene conto che comunque quell’universo vive, o continua a vivere, in luoghi appositi e protetti.
L’esperienza generale del villaggio naturista non è stata diversa da come l’ho descritta nel mio precedente racconto. Sempre estremamente fiscale e controllato l’accesso all’area naturista, e più ancora al campeggio; sempre la stessa ambivalenza tra il mondo naturista più o meno "tradizionale" del campeggio (costituito prevalentemente da pensionati o da persone comunque anziane, e famiglie con bambini) e quello decisamente più trasgressivo del villaggio; sempre lo stesso leggero imbarazzo di fronte al personale di servizio o alle commesse dei negozi, tutti rigorosamente vestiti (e la cosa è rimarchevole di fronte al fatto che si tratta, nella maggior parte dei casi, di ragazze giovani e carine, che sarebbe un piacere gioioso, nel senso proprio del verbo francese "jouir", vedere nude nell’esercizio delle loro funzioni). Ma questa volta, sempre fedeli, peraltro, alla consegna del "guardare e non toccare" che aveva contraddistinto l’esperienza dello scorso anno, siamo andati oltre, esplorando alcuni locali "per coppie".
Il concetto di locale "per coppie", peraltro, è oggetto di una evidente contraddizione. Da una parte, si comprende facilmente che potrebbe essere proprio chi è solo a beneficiare dell’accesso a strutture istituzionalmente finalizzate al piacere; chi è privo di relazioni stabili ha difficoltà di trovare momenti di soddisfacimento sessuale, e la sua esclusione quindi pare ingiusta (leggi: sei incapace a mettere in piedi una relazione di coppia? Peggio per te, non vali niente e quindi non meriti niente, neppure guardare...). Dall’altra, è ovvio che la preponderanza di uomini soli potrebbe portare a una rottura dell’equilibrio del gioco; per quanto simpatici e bene educati (assumendo per vero quanto Houellebecq descrive più sopra) è evidente che un eccesso di singles renderebbe il tutto meno spontaneo, meno paritario. Inoltre, ciò potrebbe rivelarsi una sorta di incentivo alla prostituzione, l’esatto sgradevole contrario del disimpegnato sesso per sé stesso e che trova in sé stesso il suo compenso (peraltro la prostituzione sicuramente a Cap d’Agde esiste, ma si tratta di un fenomeno marginale rispetto a quello di luoghi come Bangkok, Budapest o Rio, qui limitato a niente più che occasionali e sicuramente ben remunerate "accompagnatrici"). In ogni caso, lasciando a qualcun altro l’incombenza di risolvere la suddetta contraddizione, noi siamo entrati al Glamour, il locale "per coppie" più importante di tutto il villaggio naturista.
Apparentemente si tratta di una discoteca, anche piuttosto graziosa: due bar, divanetti, poltrone, tavolini, due piste da ballo di cui una a cielo aperto. Che, nella sostanza, si tratti di qualcosa di diverso lo si scopre quando si scende la scala a chiocciola che porta ai servizi e... a qualcos’altro: il privè. Per i non esperti, diciamo subito, senza giri di parole, che si tratta del luogo demandato espressamente agli incontri sessuali.
Quando siamo entrati, era ancora presto e il locale era semivuoto. Abbiamo fatto un giro esplorativo nel privè, completamente vuoto: sostanzialmente un intrigo di corridoi e stanzini, con lettini e materassi duri. Il tutto, per l’infelicità dei voyeurs, scarsissimamente illuminato con dei grovigli di fibre ottiche. Uno spazio, comunque, intrigante ed attraente; per me la cosa non rivestiva niente di nuovo, avendo già esperito, sulla mia pelle (e chi ha letto cosa ho scritto in proposito, sa cosa intendo...), il Fata Morgana di Vicenza, in occasione del compleanno dell’amica Manu; per Arc en Ciel, invece, una scoperta e un’esplorazione del tutto nuova. Personalmente, poi, ero particolarmente intrigato dal vederla, allo stesso tempo, imbarazzata e curiosissima...
Siamo tornati al piano di sopra, nel locale discoteca che si andava progressivamente popolando. E’ stato quasi immediato veder svilupparsi una connotazione non certo "discotecara" in senso stretto; numerosissime, come prevedibile, le mises erotiche, prevalentissimamente femminili: i vestitini di rete, i tacchi assurdi, gli stivali inguinali, la biancheria intima esibita, qua e là qualche seno nudo (ed è il minimo: siamo in un villaggio naturista, ma il Glamour ha un dress code molto rigoroso, almeno per quanto riguarda l’abbigliamento: le donne devono avere rigorosamente la gonna, parei e pantaloni non sono ammessi, a meno che non siano inequivocabilmente eroticamente connotati con aperture e spacchi vari. Un po’ più di lassismo per gli uomini, ma credo che nemmeno qui il classico truzzetto discotecaro in canottiera e scarpe da ginnastica avrebbe libero accesso...). Ma il meglio è stato, poi, vedere qualche coppia che ha dato il via alle "danze", quelle erotiche, con effusioni non propriamente da innamoratini alla Peynet direttamente sui divanetti della discoteca, senza che la cosa fosse rimarcata con stupore da nessuno (le danze vere e proprie, invece, hanno tardato un po’ a cominciare). Qualche coppia ha cominciato a dirigersi nel privè; una di queste, una signora di una certa età, peraltro molto consapevole del suo erotismo, mi ha cortesemente fatto scostare mettendomi una mano sul culo. Molto piacevole; chissà perché questo semplice e gradevole gesto fa andare in bestia tante donne...
Poco dopo, siamo ridiscesi nel privè anche noi, per vedere cosa stesse succedendo. All’ingresso del privè, un incaricato del locale bloccava il passaggio a tutti coloro che non fossero coppie, sempre in ossequio al principio di cui sopra; quindi, meglio saperlo subito: superare il blocco dell’ingresso con una ragazza e poi lasciarla sola a bere al bar per andare a infilarsi da soli nell’enfer, è da escludersi.
La situazione, a vederla con distacco, aveva del surreale. Quasi tutti i divanetti e i lettini erano occupati; coppie, o gruppi, semisvestiti o del tutto nudi, facevano sesso nelle maniere più svariate, con maggiore o minore creatività e partecipazione. Ma la cosa più curiosa era la processione dei "visitatori", ovviamente tutte coppie, tra cui anche noi, che procedeva nei corridoi lungo i cubicoli, spesso a tentoni a causa della scarsa illuminazione, guardando, sentendo o sorridendo. Sembrava di essere, e forse si era, visitatori di una mostra, o di un’esibizione. Di tanto in tanto qualcuno si staccava dalla fila dei visitatori e andava a occupare un cubicolo, vuoto o, perché no, già occupato, probabilmente chiedendo permesso in un linguaggio invisibile. Ma la cosa più bella, per me, forse non era guardare le coppie "in azione", bensì le ragazze "spettatrici", cercando di coglierne e di carpirne le emozioni. Quali, e quante erano qui spontaneamente, e quante erano state in qualche modo "costrette" o "convinte"? Quali e quante dietro i loro occhi sorridevano, o provavano disgusto, gioia, piacere? Certo è che, ad essere lì, pare palese vedere il mondo dividersi in un ottanta per cento di guardoni e un venti per cento di esibizionisti. Poi ci sono tutti quelli che restano fuori, quelli che in un luogo del genere non entrerebbero mai, ma in questo calcolo loro contano zero, forse meno.
In ogni caso era rimarchevole il massimo rispetto reciproco. Ci si muoveva in silenzio; nessuno cercava di allungare le mani dove non doveva (e devo dire che non era uno sforzo da poco; anche tra le visitatrici le donne semisvestite erano molte, la contiguità e la palpabile tensione sessuale rendevano desiderabili contatti più intimi, fossero pure solo semplici carezze e strofinamenti); le soste di fronte alle entrate dei cubicoli più stretti era limitata allo stretto necessario, nessuno faceva pressioni per conquistare una visuale migliore o per scacciare gli occupanti precedenti (è stata buffa la sonora testata tra me e un altro visitatore); nessuno alzava la voce al di sopra della musica soffusa; i commenti sussurrati dagli astanti mi venivano diligentemente tradotti da Arc-en-ciel (il più comico e quasi woodyalleniano: "tre anni di psicologia, per finire qui!"). Bella una ragazza, in estasi appoggiata alle ginocchia del suo uomo che la masturbava dolcemente, i seni offerti a coloro, debitamente autorizzati, che avessero voluto accarezzarglieli. Piuttosto inquietanti e noiose le ammucchiate e vari altri atti sessuali un po’ troppo recitati, un po’ troppo "da manuale".
Ma un altro momento bellissimo si è verificato quando siamo risaliti nella discoteca, che, passate le due, cominciava gradualmente a svuotarsi. Due ragazze incantevoli, sedute in un divanetto vicino al nostro, hanno cominciato ad accarezzarsi, ad abbracciarsi, a baciarsi con passione crescente; erano straordinariamente vere e belle, a differenza di molto di quanto succedeva nel privé. Si stringevano e si baciavano i seni, una delle due ha tirato su il vestitino corto dell’altra e le ha baciato a lungo il sesso. I loro accompagnatori sembravano divertiti, più che eccitati dalla situazione. C’è poco da fare: nonostante quello che si dice e si pensa, le donne, sessualmente parlando, sono molto più creative degli uomini, che invece spesso sono una noia totale. Poco dopo tutti e quattro si sono alzati; speravamo che scendessero a continuare nel privé, e invece se ne sono andati, a continuare probabilmente, ma nella camera di qualche residence.
A locale semivuoto, è stato bello ballare, dare senso e movimento a tutta l’energia che tutti quei "corpi gloriosi" ci avevano contagiato.
Due giorni dopo, dopo una giornata di mare, abbiamo deciso di andare in un centro di benessere dove si poteva fare la sauna o l’hammam, o prendere un bagno in una Jacuzzi. In effetti, questo desiderio era dettato soprattutto dalla scarsa qualità delle docce del campeggio, quasi sempre fredde e abbastanza poco accoglienti, nonché da minuscoli moscerini-vampiri che ci avevano massacrato. Personalmente non mi aspettavo niente di particolare; va bene, anche questo – il "2+2" – era qualificato come locale "per coppie", ma lo immaginavo più che altro come un luogo dove conoscersi, fare amicizia e poi, eventualmente, andare ad "approfondire" la conoscenza nel proprio residence. Cosa che, ovviamente, non era nelle nostre intenzioni. E invece è stata proprio qui la sorpresa, molto maggiore di quella del Glamour.
All’ingresso siamo stati accolti da una ragazza molto giovane e graziosa, che ci ha dato le chiavi di una cassetta di sicurezza dove lasciare i nostri vestiti, e due asciugamani. Poi, con gli asciugamani annodati in vita, siamo entrati nel locale.
Appena entrati un bar; musica piacevole e ben scelta, a basso volume; poi, dietro un separé, ecco un altro privé, con un lungo divano di velluto, e alcuni cubicoli separati. Evidentemente, come al Glamour non ci si limitava a ballare, qui non ci si limitava a fare sauna e idromassaggi... Peccato per due monitor su cui veniva riprodotto un vecchio e mediocre film porno (come se ce ne fosse bisogno); una vera e propria caduta di stile per un posto decisamente gradevole, anche se un po’ piccolo... per quanto, sesso a parte, le terme di Bormio siano molto, molto meglio.
La grossa Jacuzzi, il motivo principale per cui siamo venuti, era già occupata da una coppia. Un po’ intimiditi dalla situazione, abbiamo ripiegato sulla sauna (la temperatura dell’hammam era per noi insopportabile), intervallandola con docce. Quando siamo usciti dalla sauna, le coppie nella Jacuzzi erano diventate... quattro, evidentemente meno intimidite di noi; il massimo che essa potesse contenere, come da cartello. Abbiamo così pazientemente aspettato che si liberassero un paio di posti. Poco dopo si sono allontanati tutti, e così, almeno all’inizio, abbiamo avuto la grande vasca tutta per noi.
Poco dopo sono arrivati a farci compagnia due ragazzi francesi, lui bruno, barba non tagliata da due o tre giorni, faccia simpatica, lei bionda, snella, capelli corti, seni piccolissimi, capezzoli duri e carnosi (forse a causa del contatto con l’acqua). Abbiamo scambiato quattro chiacchiere sui luoghi per nudisti in Italia e Francia (cosa che sembra un argomento comune per rompere il ghiaccio a Cap d’Agde, com’era stato quel pomeriggio in spiaggia con un’altra simpatica coppia italiana). Dopo un idromassaggio piacevolmente interminabile, io ed Arc-en-Ciel siamo andati a bere qualcosa al bar, dove loro ci hanno raggiunti poco dopo mentre conversavamo con un’altra coppia, svizzera; lei, bionda, sembrava un po’ più anziana di lui, e si era arrotolata l’asciugamano in vita, lasciando scoperti due seni di media grossezza, piacevolmente pendenti – devo dire che, mentre si parlava con la massima naturalezza, come se fossimo seduti al tavolino di un bar nella piazza di una città d’arte, erano loro, più che le parole della conversazione, a catalizzare tutta la mia attenzione...
Un po’ per rilassarsi, un po’ per riprenderci, ho proposto ad Arc-en-Ciel di andarci a distendere nel privé, in quel momento spopolato. Senza particolari intenzioni, e senza secondi fini a parte quelli di cui sopra. E invece... E’ stato qui che ci ha preso la passione, e, tra dubbi ed esitazioni varie, ci siamo messi a fare l’amore. Poco dopo sono arrivate altre coppie che sono anch’esse entrate in azione. Ci siamo trasferiti in un cubicolo, poi in un altro, circolare, circondato da un tendaggio sottile. Ma non abbiamo rinunciato ad esercitare il nostro diritto di guardare. Sono venuto ascoltando la colonna sonora del film Buena Vista social club di Wim Wenders. Decisamente appropriato: più social club di questo…
C’erano anche i ragazzi francesi, che avevano trovato posto, per fare l’amore, sul lungo divano, a fianco di altre coppie. In mezzo alla banalità scontata di tanti atti sessuali, loro erano bellissimi: lei accucciata in avanti, la testa appoggiata sul divano, lui inginocchiato dietro, la prendeva tenendo le mani con le dita intrecciate dietro la testa di lei, come per costringerla in quella posizione; è durato moltissimo; erano di una bellezza quasi commovente... Alla fine, lei ha concluso prendendo lui in bocca. Quando, a fine serata, ci siamo salutati, lei ha chiesto ad Arc-en-Ciel che numero portasse di reggiseno, confessandole di invidiare molto i suoi seni...
Un’altra coppia, un po’ avanti negli anni, l’ho vista sostare, attenta ed emozionata, di fronte ad un cubicolo, con lei che si masturbava dolcemente; dopo che dal cubicolo è uscita una coppia giovanissima, hanno preso il loro posto, ancora caldo.
Mi ha divertito, in tutto questo, vedere la giovanissima ragazza che ci aveva accolto all’ingresso muoversi in mezzo a tutte le coppie copulanti per svolgere le sue mansioni – piegare e riporre asciugamani, raccogliere bicchieri – con la massima naturalezza, e ovviamente vestita.
Dopo questa verifica, posso affermarlo con certezza: fare sesso insieme ad altre coppie (sia pure ogni coppia per sè, cosa che pareva abbastanza comune al 2+2, peraltro popolato di una fauna umana decisamente meno artificiosa di quella del Glamour) è bellissimo. E’ come sentirsi parte di un unico universo, è come entrare in un’intimità che non ha bisogno di parole. E mostrarsi agli altri mentre si fa l’amore può essere esibizionismo, ma può anche essere un atto di generosità (quante volte abbiamo guardato una bella coppia per strada, o abbiamo considerato una coppia di amici, e ci siamo chiesti: chissà come sono quando fanno l’amore? sapendo che questa domanda sarebbe rimasta per sempre senza risposta...)
E’ evidente che non per tutti è così: molti di quelli che abbiamo visto ce l’avevano scritta in fronte la noia, la stanchezza, la costrizione, a volte, a fare qualcosa in cui non si credeva, ma che "si doveva fare" perchè si è a Cap d’Agde (un po’ come partecipare alla micidiale animazione di certi villaggi turistici: siamo qui, s’ha da fare e allora facciamolo), o per far piacere malvolentieri al proprio partner; ma questo non toglie nulla alla sensazione generale, alla constatazione che molti – tolti gli anziani naturisti "vecchio stile" del campeggio, o le famiglie con bambini – vengano qui proprio per questo, confermando il racconto di Houellebecq. Se non temessi di produrre ragionamenti in stile paccottiglia New Age, direi che la centralità di un locale come il Glamour, al centro dell’ampio semicerchio costituito dal residence-centro commerciale di Heliopolis, sembra quasi simbolica, un luogo da cui si espandono e e a cui convergono energie e raggi di forza… Comunque non mi sembra poi così assurdo che presso alcune tribù di indiani d’America, quando una donna era malata nel corpo o nello spirito, veniva circondata da molte coppie che facevano l’amore, cosa che induceva il ritorno alla salute...(1)
Peccato che poi, alla prova dei fatti, sembra che molti abbiano imparato a far sesso su riviste e pessimi film porno, e lo facciano in modo meccanico, noioso e prevedibile; coloro che sanno distinguersi per fantasia e tenerezza sono pochi, ma quando ci sono, guardarli è come guardare una sinfonia.
Rimane solo, infine, un piccolo, sottile rimpianto. A volte, mi rattrista immaginare il fatto che al mondo esistono probabilmente migliaia di libri e di racconti bellissimi ed emozionanti, che non potrò mai leggere perché non sono mai stati pubblicati, o mai tradotti, o semplicemente non so che esistano o lo so ma, a torto, non li ritengo meritevoli della mia attenzione. Con il sesso di Cap d’Agde provo qualcosa del genere. Dispiace pensare a tutti i momenti incantevoli che si verificano lì in qualsiasi momento (anche in questo preciso momento, in cui io scrivo e in cui voi leggete) e che non possono aprirsi ai miei sguardi, semplicemente perché io non sono lì. Peccato."
By [email protected]
Come inizio ho usato il racconto di un'altra persona, non per plagio, ma per prendere spunto per i miei successivi racconti di storie vissute personalmente, magari con qualche errore grammaticale, ma essenzialmente vere.
Un bacione a tutti quelli che si riconoscono in queste righe da Diego e Carolina
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17 years ago
Diegocadige,
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Profumo mai dimenticato e poi ritrovato
Era il quinto anno, eravamo tutti tristi e felici allo stesso tempo, tristi perchè consapevoli che da li ad un mese le nostre strade si sarebbero divise, felici perchè ormai tutti avevamo programmato il nostro futuro.
La cosa che ci mandava in estasi era la gita scolastica destinazione Parigi, era la nostra ultima gita, gli ultimi giorni da trascorrere insieme.
Partenza ed arrivo a Parigi, stanze da due io mi ritrovo con Fabio ci siamo guardati e con uno sguardo capiamo che siamo felici entrambi di quella sistemazione visto che c'è sempre stato un buon rapporto tra di noi.
Giorni bellissimi, ma l'ultima sera Fabio era disteso sul letto nudo, corpo perfetto con box molto adereti di colore bianco che facevano risaltare perfettamente il suo pacco. Io consapevole da sempre della mia bisessualità ho fatto fatica a rendere quella situazone normale, mi dicevo: attenta non vorrai rovinare tutto dopo aver tenuto duro per cinque anni?
Mi sono disteso anch'io sul letto ed iniziamo a parlare, ad un certo punto gli chiedo perchè solo lui non mi aveva mai presa in giro dicendomi che ero una checca visto che non avevo mai avuto una ragazza.
Stupita dalla sua risposta mi dice; che gli altri amici mi prendevano solo in giro ma che lui era stato da sempre convinto della mia bisessualità e che sulle cose vere non ama prendere in giro nessuno e non seviva più fingere con lui visto che amico ero e amica sarei sempre stata. Spego la luce per non far notare tutto il mio imbarazzo, lui mi ribadisce di stare tranquilla e accede la luce del comodino.
Mi chiede di sedermi sul letto, accetto e mi siedo anche se resto stupita da quella rischiesta, ma sento che a quel punto posso fidarmi di lui. Si alza si avvicina mi prende la testa e fa in modo che le mie guance premono sul suo cazzo che sento ormai durissimo. Io sono in estasi per la prima volta sento il profumo inebriante di un uomo e lui mi dice di lasciarmi andare hai miei istinti, alle mie voglie. Quelle sono state le ultime parole che ci siamo detti quella sera. Gli metto giù i box ed inizio a masturbarlo un'asta stupenda 22 cm sono eccitatissima con avidita lo prendo in bocca ed inizio a pomparlo con foga, mi sento una grandissima zoccola, sembra che non ho fatto altro nella vita per come sono brava nel pomparlo. Cerco con avidita di mettre in bocca tutti i 22 cm ma è tanto, quanto più sento si soffocare più cerco di mandarlo giù, anche il mio cazzo è durissimo, gli odori di quel membro mi mandavano in estasi, con la mia lingua esploro tutta la sua lunghezza fino a mettermi in bocca i suoi testicoli.Mentre lo masturbo nelle mie mani sento le sue vene ingrossarsi, il suo membro durissomo e decido di affondare ancora il suoi 22 cm nella mia bocca, lo pompo ancora e sento che sta per esplodere e preparo la mia bocca a riceverlo tutto, esplode con dei getti che arrivano fino alla gola solleticandomela, non perdo nulla di quel meraviglioso nettare , lo bevo tutto e lo pulisco con cura con la mia lingua, vengo anche io bagnado i piedi a Fabio e li mi ritiro un po,, ma con dolcezza mi fa una carezza per rassicurarmi che tutto va bene.
Ci siamo rimessi a letto, Fabio si è addormentato subito, io non riuscivo a dimenticare quel profumo, quel profumo che mi ha accompagnata per tantissimi anni.
Finita la scuola ci siamo persi di vista per 13 anni, ma un giorno per chissa quale destino ci siamo rincontrati.
16
3
17 years ago
admin, 75
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La mia cognata preferita
Quel giorno ero andato a prendere mia cognata per portarla a casa nostra, invitata da mia moglie.
Mia cognata è sposata ed ha una bimba piccola, ma il marito preso da tanto lavoro, non ha tanto tempo da dedicargli.
Arrivo sotto casa sua e suono il clacson per farla scendere.
Lei si affaccia alla finestra e mi chiede di salire perchè Chiara dorme ancora.
Parcheggio la macchina e salgo.
Salito sul pianerottolo, trovo la porta aperta e bussando, sento la sua voce che da un' altra stanza mi invita ad entrare.
Entro e chiudo la porta, e lei sempre dall' altra stanza, mi dice di accomodarmi sul divano che sarà pronta in un' attimo.
Dal punto in cui ero seduto, nella penombra, si vedeva chiaramente, e lei non aveva fatto niente per impedirlo, che era seduta sul bidè del bagno e si stava facendo una lavata di fica spettacolare.
Sentivo lo scrosciare dell' acqua e vedevo quelle natiche aperte ed immaginavo le sue dita a giocare con le sue labbra grondanti di acqua, che mi prese un vampore inaudito.
La chiamai dicendogli se potevo prendermi da bere, e lei mi disse di versargliene anche un po per lei.
Riempii due flute di vino bianco dal frigo e chiesi se potevo portarglielo di la, lei senza perdersi d' animo, mi invitò a portarglielo in bagno.
Arrivato sull' uscio del bagno, rimasi folgorato da una visione che avevo sognato tantissime volte.
Mia cognata era seduta sul fasciatoio di Chiara che dormiva ancora, con le gambe completamente allargate, una sul lavandino e l' altra sulla finestra, e mi disse:
" Il vino bianco non lo voglio bere, sono astemia, voglio solo che me lo versi sulla fica e lo bevi insieme al mio umore "
Risposi con un filo di voce se era convinta di quello che stesse facendo, ma lei insistette, ed io non replicai più.
Mi avvicinai a lei, le diedi entrambi i flute in mano e cominciai a leccarle anche l' anima, facendo arrivare la mia lingua dove forse era impossibile.
Lei mentre cominciava ad ansimare dal piacere, lasciò cadere pian piano il contenuto dei due bicchieri sulla sua pancia, fino a quando le inondarono la fica ed io continuavo quel cunnilingus che nel frattempo aveva raggiunto sapori assoluti.
Ad un certo punto, scese dal fasciatoio e mi disse di prendere il suo posto.
Io, che nel frattempo non capivo più nulla, accettai subito l' invito e una volta seduto mi sbottonai i pantaloni.
Lei mi chiese:
" Ma Claudia te li fa i pompini ??? "
Ma certo, risposi io.
" Sono sicura che un pompino così non te lo ha mai fatto, però "
Mi prese l' uccello in bocca e cominciò a dimenarsi sul mio cazzo come se fosse stato il più goloso dei suoi desideri in quel momento.
Dopo pochi istanti gli venni copiosamente in bocca, avvisandola prima, ma lei incurante inghiottì abilmente tutta la sborra, facendo attenzione a non lasciarne scivolare nemmeno un pochetto.
In quell' istante squillò il mio telefonino, era mia moglie preoccupata del protrarsi dell' assenza.
Risposi con voce sicura che ero sotto casa della sorella ad aspettare.
Chiuso il telefono, la mia cognata preferita mi disse:
" Ti è piaciuto il regalino ??? Adesso però me ne fai uno tu a me. Prendimi da dietro e mettimelo nel culo piano, sono vergine e voglio ragalarlo per primo a te. "
Tanta era l' eccitazione che il mio cazzo era ancora semi-rigido, tanto che bastò che lei si girò e si mise poggiata sul fasciatoio, che mi inginocchiai e le insalivai ben bene il buchetto piccolo, facendo scorrere la mia lingua all' interno del suo ano.
Una volta lubrificata bene, mi rialzai e spinsi con piccoli colpetti il mio glande sul buchetto, che dopo qualche resistenza, si lasciò andare inghiottendo il mio cazzo quasi per intero.
Urlò dal dolore, tanto che la bambina, che dormiva in camera da letto, cominciò a reclamare la sua presenza.
Io continuai a piccoli colpi finchè sentii che il suo dolore era a poco a poco diventato piacere e mi invitava sottovoce a spingere con più forza.
Intanto parlava con Chiara e le diceva di aspettare che la mamma stava facendo la doccia.
Finimmo quella scopata memorabile, e le venni tutto il mio furore nel culo che intanto si era allargato e bagnato a tal punto da sembrare quasi una fica.
" Per essere stata la prima volta, é stato bellissimo "
mi disse lei sottovoce, e dopo essersi messa in fretta e furia l' accappatoio, scappò da Chiara in camera da letto ed io sul divano.
Vestita lei e la bambina, ce ne andammo a casa mia, dove intanto mia moglie aveva preparato una cena deliziosa.
Dopo un po venne anche il marito, lei lo bacio e trascorremmo una bellissima serata a cenare chiacchierando.
Da quel giorno non mi ha mai più invitato, sono io che di tanto in tanto vado a trovarla, con la scusa di prendere la bambina e portarla al parco.
Ma la bambina, puntualmente dorme e noi due scopiamo copiosamente perchè ormai questo è quello che più ci da gioia al mondo.
25
10
17 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Trekking bisex
Avevamo deciso dopo tanti anni di rivederci con degli amici che avevamo perso di vista, entrambi su 30 anni e molto carini. io volevo approfittare dell'occasione per ritornare a fare un po di trekking, così abbiamo deciso di andare sulle apuane, una catena montuosa vicino Massa.
Dopo i convenevoli con gli amici ci siamo messi in cammino per raggiungere il rifugio, però lo trovammo chiuso allora decidemmo di andare vicino un ruscello per mettere su tenda. la prima sera eravamo tutti molto stanchi ma la natura crea sempre degli istinti,
mia moglie Vanda, decide di anadare a pisciare dietro un cescuglio. Dopo un pò la segue anche Carla, la nostra amica, che si dirige verso l'unica radura un pò coperta e ci trova Vanda alla pecorina che fa pipì, gli chiede scusandosi se può mettersi dietro anche lei a fare piì perchè le scoppiava la vescica, ma vendendo la fica di Vanda così aperta non resiste a toccarla, Vanda fa finta di nulla, allora Carla continua, toccandogli il clitoride, così Vanda comincia a sospirare senza girarsi, per Carla questo è un inequivocabile segnale e le mette dentro due e poi tre dita. In tanto noi sentiamo dei sospiri, il mio amico Gianni si alza e va verso di loro, io lo seguo dopo un minuto e vedo quello spettacolo stupendo, Gianni ha infilato il cazzo in bocca a mia moglie, mentre la Carla gli infila velocemente e con foga 3 dita nella figa, a quello spettacolo mi avvicino per leccare la figa di Carla e poi gli infilo il mio bel cazzo nella fica fracida.Dopo qualche secondo sento inumidirmi le palle, era Gianni che leccava la fica di Carla mentre la fottevo e poi saliva sul mio cazzo in tiro fino alle palle. Al terzo passagio di lingua, sale ancora più su fino al buco del culo e me lo inumidisce bene bene. Non resisto e levo il cazzo dalla fica della sua donna e glielo infilo in bocca mentre lui mi infila due dita nel culo, con vigore. intanto Vanda e carla stanno facendo uno stupendo 69, finche Vanda che anche se pudica è una gran vacca quando si scalda, gli sborra in faccia aggiungendo anche delle goccie di pipì.
Io infoiato giro alla pecorina Gianni e me lo inpalo bene bene, facendolo venire sia da dietro che davanti, danto che mentro lo impalavo, lo masturbavo con vigore davanti, carla si alzo è disse:" era tanto che gianni aspettava ad essere ficcato". Dopo aver finito con Gianni ed avergli sborrato nel culo decido di ficcarmi nel culo Carla che non vedeva l'ora di sentire un bel cazzo grosso nel culo, dato che Gianni anche se un bel ragazzo alto ed atletico aveva un cazzo sottile e poco lungo, invece il mio e normale ma molto grosso. Carla allora comincia gridare essendo tra la lingua di Vanda che se la leccava con grande abilità ed il mio grosso cazzo che la stava spaccando dato che non era abituata a prenderlo nel culo. Alla fine anche lei ebbe il suo orgasmo, in faccia Vanda ed io invece non aspettai un secondo per sborrarLe nel culo, e poi chiesi a Gianni di Pulirle lo sperma che le usciva, se voleva di nuovo essere ficcato da me.
Alla fine gianni divenne un po il sotto messo del gruppo anche Vanda volle sodomizzarlo con due banane che avevamo portato. io intanto me lo facevo leccare per farmelo indurire di nuovo, e così quando Vanda fini di fotterlo ripresi io a pomparlo bene bene nel culo, ed alla fine gli sborrai in faccia.
Da quel giorno divennimo molto amici e spesso ci chiamano per poter godere tutti insieme.
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1
17 years ago
danyvandi,
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La palestra fa bene
Mia moglie decide di iscriversi in palestra, anche se è una gran figa voleva dimagrire sul sedere. Le lezioni proseguivano bene, ed un giorno decise di rimanere a fare la doccia in palestra. Mentre si spogliava una donna del suo corso di step, di nome Giulia, che aveva già fatto la doccia gli chiese se poteva mettergli un po d'olio sulla schiena in quanto aveva la pelle secca. Vanda, ancora sudata, acconsenti così Giulia si stese sul lettino e mentre Vanda la massaggiava Giulia mugolava, Vanda scese sempre più vicino le natiche e la massaggiò con vigore, allora, Giulia cominciò ad allargare le gambe, Vanda ovviamente, non aspetto un secondo per massagiargli anche la fica, ed ogni tanto infilava il dito dentro non curandosi che altre donne potevano vederle. Dopo essersi date delle occhiate di intesa, Giulia invitò Vanda ad uscire con lei e suo marito, e Vanda le fece presente che anche lei era sposata. Giulia disse: "ben venga anche tuo marito, sperando che sia di large vedute" e vanda rispose: "si e di larghe vedute anche troppo".
La sera successiva ci recammo a casa loro, Giulia era vesita come una troia con tacchi a spillo ed una minigonna che sembrava un fazzoletto, con mutande di pizzo rosso che si intravedevano ad ogni movimento, ed un top con un rossetto rosso marcato. Vanda viceversa era molto sobria ma comunque sexy.
Dopo esserci presentati a vicenda durante la cena ci siamo scambiati dei complimenti sui rispettivi partner, anch'io ho fatto i complimenti a Giulia per suo marito che da quello che si intravedeva dai pantaloni doveva avere sicuramente una bella mazza, e lei rispose: "se vuoi ti fa vedere", io annuì , non aspettavo altro per far scaldare la serata. Allora Carlo si alzò e tirò fuori un bel cazzo, io mi avvicinai a lui e gli chiesi se potevo toccarlo, dato che sembrava finto tanto era bello, tutto gonfio e innervato, lui rimase di stucco e non mi rispose, Giulia approfittò della pausa ed indecisione del marito per dire di si. Precisiamo che Carlo non aveva mai avuto rapporti con uomini
Allora glielo presi in mano e lo scappellai tre volte con delicatezza, lui comincio a toccarmi il culo, e quello fu il segnale che aspettavo, mi avvicinai e lo presi tutto in bocca, iniziando a spompinarlo. Anche Giulia e Vanda cominciarono a toccarsi ed ad infilarsi le dita nella fica. Giulia aveva 45 anni ma era anche lei una donna meravigliosa, con una topa carnosa e tutta depilata al contrario di Vanda che è super pelosa. Vedendo Vanda che infilava la lingua nella figa di Giulia lasciai il cazzo di Carlo e dopo essermi tolto i pantaloni infilai il mio cazzo nella figa di giulia, così mentre la pompavo, Vanda mi leccava tutto il cazzo. Carlo che ci aveva preso gusto alla mia lingua si avvicino di nuovo con il suo grosso cazzo alla mia bocca e melo infilò con forza affichè continuassi a spomparlo. Poi dopo qualche minuto andò dietro il culo di Vanda, ma lei rispose che lo poteva prendere solo nella figa perchè aveva le emorroidi che le facevano male. Lui replicò che aveva voglia di buco del culo, e venne dietro il mio culo e senza bagnarmelo cominciò a premere finchè con forza mi infilò tutti i sui 25 cm di cazzo. dopo 10 minuti avevo il culo in fiamme, per fortuna che ero venuto dal culo 2 volte e questo mi ha aiutato a lubrificarmi. Dopo poco Carlo tiro il cazzo fuori dal mio culo e mi sborrò in faccia, la sua sborra era calda e dolce. A quei profumi non resistetti e venni anch'io nella figa di sua moglie e poi tutti e tre intrecciando le lingue leccammo la sborra che usciva mentre Giulia si sditolinava ebbe un orgasmo e mischiò i suoi umori con il mio sperma che era molto abbondante. Alla fine Giulia che aveva perso il controllo dei suoi sensi si lasciò andare in una bella pisciata su tutti noi.
Siamo rimasti a terra per circa 20 minuti prima di poterci riprendere, profumavamo di sborra e piscio. Saltuariamente ci incontriamo ancora con loro, ed è sono sempre grandi orgasmi.
Inviate commenti a [email protected]
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3
17 years ago
danyvandi,
34/34
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Libera..
LIBERA
Ho preparato tutta con molta cura..
Si è insinuato così, nella mia mente.. un pensiero involontario, una fantasia incontrollata..
Non riuscivo più a scacciarlo, si è fermato … si è ancorato nel profondo del mio cervello.
Si è fermato e mi ha tormentato sino al momento in cui ho deciso..
Mi ha tormentato sino a quando ho deciso che lo avrei realizzato.
Avrei trasformato questa fantasia in realtà.
Ecco perché io adesso sono qui, sono qui pronta a trasferire nel vissuto quanto avevo solo immaginato..
Sono pronta.. e quando entro nel tuo ufficio, entro guardandoti negli occhi.
Entro cercando di non lasciare che le emozioni che mi stanno travolgendo anima e corpo si svelino anche a te..
Solo due passi, due passi e mi appoggio al tavolo delle riunioni del tuo ufficio..
Mi appoggio e poso la borsa al mio fianco e ti guardo in silenzio.
Lascio che tu possa studiarmi, respiro e lascio che tu possa gustarmi con gli occhi..
Ti incuriosisco..
Appena ne ho piena consapevolezza, incrocio il tuo sguardo ammirato e inizio ad allargare leggermente le mie gambe..
Osservi, osservi compiaciuto e percorri con lo sguardo lo spacco che scopre le mie lunghe gambe e che lascia apparire il bordo delle autoreggenti velate che le fasciano.. un senso di fresco mi sale fino all’inguine..
Tu hai solo intuito, tu non hai veramente capito quello che la mente di una donna libera da condizionamenti potrebbe immaginare.. tu non ne hai idea..
Adesso..
Solo un momento di esitazione, un respiro profondo e … allungo la mano nella borsa posata al mio fianco e lo sfilo... sfilo un oggetto e te lo mostro..
Sembra reale, lo ho voluto che somigliasse ad una cosa vera.. lo ho voluto scuro.. scuro e grosso.. è... è un vibratore..
Sorpreso, sei sorpreso… me lo raccontano i tuoi occhi che mi fissano costantemente.. ti sfuggo e mi concentro sul “mio amico”..
Ci gioco, ci gioco con le mie lunghe dita affusolate, lo sfioro, lo accarezzo..
Ci gioco, lo tocco… lo impugno guardandolo con uno sguardo malizioso..
Con gli occhi cerco ancora i tuoi occhi.
La magia di questo incrocio di sguardi mi fa vibrare.. allora lo prendo con tutte e due mani, lo prendo e lo porto alla mia bocca.. la mia bocca bella e arricchita da un bel rossetto rosso vivo ..
Percorro i contorni delle mie labbra e con la lingua inizio ad inumidirne la punta.
Lo lecco, il mio sguardo si fa più provocante.. lo lecco, piccoli colpetti di lingua e poi..
Poi lo faccio scorrere, scorre piano tra le mie labbra serrate attorno al suo fusto..
Sospendo, sospendo questo gioco e inizio a togliermi la camicetta, con movimenti misurati slaccio la gonna e lascio che scivoli lungo i miei fianchi fino a terra.
Resto in reggiseno, un reggiseno di pizzo, resto con un minimo perizoma nero.
Resto in autoreggenti velatissime e con le scarpe ... scarpe rosse con i tacchi alti..
Mi appoggio ancora al tavolo e con modi voluttuosi ricomincio il mio gioco intrigante..
Passo questo oggetto tra i miei seni dalla carnagione delicata e chiara, ospite scuro che contrasta..
Slaccio il reggiseno .. lo slaccio, non lo tolgo.
Lo slaccio e lo lascio morbido, morbidamente appoggiato alle mie carni… mi sfioro, mi sfioro i capezzoli che si sono induriti.. un fremito, un brivido mi sale dalla schiena..
Ti guardo.. non muoverti… non muoverti ti dico.
Lascio cadere a terra il reggiseno e torno a giocarci con bocca.
Lo inumidisco bene, lo inumidisco bene con la lingua e poi lascio scivolare questo oggetto scuro sul mio corpo, una scia lucente di saliva disegna piccoli cerchi sui miei capezzoli e poi giù… giù all’ombelico, poi più in basso scivolo fino al bordo del perizoma..
Sento calore e un senso di leggero stordimento..
Appoggio il vibratore sulla stoffa delicatissima del mio perizoma, lo appoggio e strofino piano..
Con calma strofino, mentre con una mano mi tocco il seno, lo stringo, cerco con le dita il capezzolo e lo stimolo con leggeri avvitamenti.. “un rubino”, un rubino incastonato sul mio morbido corpo..
Sei irrequieto, agitato, ma ti fermo con lo sguardo.. resta fermo!
Continuo le mie carezze, la soffa del perizoma è esigua, minima, sento il contatto.
Un vortice avvincente di sensazioni mi percorre, la stoffa è leggera ed è già completamente umida.
Sento tra le mie gambe la pressione stimolante di questo amico scuro, scivola sulle mie grandi labbra “intime”, labbra carnose e oramai gonfie ed impazienti.
Continuo, strofino ancora e ancora… e sento, sento il mio corpo rispondere a questo gioco stimolante … ondate di energia scaldano il mio ventre.
Vampate di calore, inizio a bagnarmi ancora più intensamente, mi sento liquida, bollente, grondante.. grondante di dolce miele appetitoso..
Non resisto più, scosto con le dita un lembo del perizoma..
La “mia piccola” appare … è liscia, levigata, è umidissima e profumata..
Ci appoggio il vibratore, lo appoggio allo spacco verticale, lo appoggio e lo aziono..
Vibra leggero e rotea piano, subito un piacevole formicolio mi invade..
Massaggio il solco, massaggio ed è un’emozione forte.
Allargo ancora un po’ le gambe, sono deliziata, completamente eccitata..
Vibra, vibra e rotea sulle mie labbra e sul mio clitoride indurito..
Sfilo le mutandine inzuppate..
Con due dita apro le mie labbra calde e fradice di umori, con due dita mi apro e lo appoggio alla mia “calda tana”..
Sospiro profondamente, un sospiro ancora e tutto accade in un attimo..
Un attimo solo e questo oggetto vibrante si insinua, entra dentro, rotea e vibra e mi penetra..
Ancora profondi sospiri, questo grande oggetto scuro è subito accolto ..
Lo accolgo facilmente così bagnata come sono, lo accolgo facilmente nel mio scrigno allagato..
Chiudo gli occhi, reclino un pochino la testa e mi abbandono..
Ansimo sommessamente, gemo, lascio che lui vibri… che vibri e che rotei dentro di me, che mi lavori con i suoi movimenti continui .. che mi regali nuove emozioni.. aziono un ritmo più sostenuto..
Vibra irresistibilmente, vibra in modo coinvolgente, continua, continua..
Mi stimola, mi eccita, mi possiede.. le mie dita lunghe lasciano intravedere questo fusto nero che si avventura sempre più in profondità dentro di me..
Brividi di intenso piacere mi salgono nella schiena ..
Voglio che tu mi guardi.. guardami.. guarda come sto godendo, sto godendo posseduta da un coso nero e vibrante.. non sei tu ad avermi..
Dentro di me...tutto dentro di me, poi lo sfilo fino alla punta..
Dentro di me.. e poi ancora, ancora lo vedo sparire inghiottito da una bocca ingorda e vogliosa.
E’ come una scossa elettrica, vibrano le mie parti intime, vibra il mio corpo, vibra il mio cervello.. vibra l’universo … e io… io sono un lago.
Sei spettatore, sei solo spettatore e io sento il tuo cuore battere forte, batte forte da fare rumore..
Oramai sono completamente liquida, scopata, sono sua.…
Sento piccoli rivoli di piacere scorrere, rivoli di liquido caldo e piacevolmente odoroso si allungano sulle mie cosce.
Ti parlo… “vedi, vedi come sto godendo”… gemo … “Aaahhhh” … e ancora “vedi come entra, entra tutto dentro di me.. lo vedi? Mi piace tanto, lo sai?.. Mi piace!! Godo …aahhhh, mi scopa lo vedi che sto godendo? “
Mi succhio le dita dell’altra mano, le passo sui capezzoli, mi accarezzo il clitoride… mi accarezzo, mentre continuo a massaggiare l’intermo della mia vagina con questo grosso coso nero.. stringo i muscoli e sento l’invasione vibrante… aziono una vibrazione e una rotazione ancora più intensa…
Bagnatissima, eccitatissima, con il bacino lo accompagno ..
Accopmpagno il suo movimento e inizia l’estasi.. inizia lo sconvolgimento del corpo e della mente.. delizia delle delizie…
Godo, godo e te lo dico… “godo, siiiii sto godendo. Sto godendo come una vera troia!! Ti piace.. ti piace vero? Ti piace che qualche altro mi scopi… vero? Guarda .. è nero!! Hmmmm, è grosso e mi spacca…” Sono fradicia, senza più limiti..
Ancora, ancora, accelero con le dita sul clitoride.. ancora, ancora lo stesso ritmo da dentro e da fuori… ed esplodo, finalmente esplodo, esplodo con una serie di movimenti convulsi e con gemiti rumorosi.
Uno stordimento, ad occhi chiusi vacillo instabile, assente dalla realtà, ebbra di godimento.. devo tenermi al bordo del tavolo per non cadere..
Un orgasmo grandioso, un ronzio nelle orecchie … i tuoi palpiti rumorosi accompagnano l’esplosione dei miei sensi…
Tu non avevi idea… tu non avevi capito…
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6
17 years ago
MAOCAO,
43/43
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Chissà chi era
Mai avrei pensato che quella esperienza mi avrebbe segnato la mia vita futura. Allora avevo diciotto anni, e non ero malaccio
avevo un bel fisico in quanto faccio molto sport, anche le ragazze non mi mancavano. Praticamente non mi potevo lamentarmi per niente avevo tutto quello che volevo dalla vita, ma fino a quella notte al termine dei festeggiamenti di un compleanno di una cara amica in una discoteca della mia città. Era tardi ed io, molto stanco e impasticcato non mi tenevo più in piedi. Quella notte decisi di andare a dormire dai nonni, essendo la loro casa a due passi dove stavo.
Dopo un pò rientro verso le due sbronzetto, finalmente eccomi dai nonni: infilai la chiave nella toppa, la girai ed entrai.
Ero talmente stanco e molto sbronzo che non avevo voglia di passare alla camera dei nonni per salutarli e andai dritto
nella mia solita cameretta, senza accendere le luci mi diressi verso il letto e mi infilai ubriaco sotto le coperte nudo, faceva molto caldo ed io, come sempre dormo di lato in una posizione che le mie chiappe sono in avanscoperta. Ero partito completamente forse le pasticche oppure la stanchezza, non passa molto tempo che dormivo profondamente sotto l'effetto anche dell'alcol. Ma ad un certo punto a notte fonda sento qualcosa che mi tocca il culo come se dei impulsi leggeri e ritmati, di qualcosa di duro intorno all'ano. Dopo il primo momento di sconcerto mi riprendo con un guizzo ed un breve grido di sorpresa mi sveglio, ma non completamente, infatti all'inizio ero confuso e cerco di sfuggire, ma poi all'improvviso mi sento afferrato e cinto alla vita con un braccio muscoloso che me lo infila deciso fra le chiappette scoperte.
Ero ignaro e silenzioso con un pò di titubanza non mi rendevo conto che quello che sentivo era un vero cazzo duro che passa su e giù lungo la lunghezza delle mie chiappe. Anzi mi aveva provocato dei brividi di piacere, e un grande turbamento in quanto spingevo leggermente indietro, quanto basta per sentirlo completamente sulle chiappe. Non mi era mai successo di eccitarmi nel sentire un cazzo duro di un individuo che mi stava traforando il buco del culo e in cui nemmeno distinguo il volto, per niente interessato alla sua identità. Non sapevo cosa fare, ero come estasiato dalla cosa e senza capire cosa stesse succedendo ormai non capivo più niente!, ma non rifiutavo quel limare che mi sedeva dietro al culo, anzi spalancai
le cosce dandogli la possibilità di immergere tutto quel cazzo dentro di me. La mia volontà era del tutto annullata, le crespe dell'ano ubbidiva con piacere quello stimolo per lunghissimo tempo dove qualcuno umettava con molta saliva e poi, delle dita sostituisce il cazzo che affonda lentamente, ma con decisione uno, due e tre, tutte entrambe nell'ano. A quell'affondo mi meravigliai io stesso che il dolore lancinante scomparve in poco tempo procurando ondate di piacere che mi percorrevano la schiena, che dopo un poco il mio sfintere, completamente dilatato da permettere quelle dita a raggiungere nel profondo sfinte. Il mio respiro si fa più affannoso e lui sente il mio godimento, si avvicina con una mano al mio cazzo, oramai duro anch'esso, ed inizia a segarlo.
Mentre mi masturba io decido che ormai é troppo non riesco più a resistergli, ma lui mi prende contropiede e con una mossa decisa mi gira a pancia in giù e poi, si mise a leccarmi il buco del culo di brutto. Non capii più niente, premevo le chiappe sulla sua faccia e sentii la sua lingua farsi strada nello sfinte iniziando a linguettare come fosse una fica. Mi stimola l'ano per lunghissimo tempo sbavando con molta saliva dove il mio respiro sempre più affannoso mi procura ondate di piacere per tutta la schiena, non opponevo più alcuna resistenza alla sua lingua che affondava sempre più velocemente, mentre, con mia sorpresa, spalancai le chiappe dandogli la possibilità di immergere di più tutto la sua lingua nel mio retto che lentamente cominciava a dilatarsi sempre più favorendo il penetramento. Accortosi del mio godimento, si ferma di nuovo e lo sento armeggiare dietro alle chiappe, capii subito cosa stesse facendo, stava mettendo la punta del suo cazzo tra le chiappe, voleva fottermi!!! Stava ancora realizzando la cosa che sentii la sua cappella dura appoggiarsi al mio buco del culo ed iniziare a spingere delicatamente, non se lo fece ripetere e, si fa più vicino, con insistenza e maggior forza. Anche se cerco a divincolarmi in silenzio per togliermelo di dosso, era invano e nessuno di noi due dice una parola. Io, a seguito mi agitavo sfregando il culo contro il suo cazzo duro e lui emette un gemito di godimento provocando una forte erezione, dove dalle sue gambe vengo placcato. Con una mano guida l'asta ormai bella dura fra le mie chiappette, e tira un gran fendente tutto nel culo, e me lo schiaffa dentro con pochi colpi veloci e precisi da far sussultare e drizzare di scatto la schiena, emetto un gemito strozzato e faccio un movimento come per sottrarmi, ma in quel modo, facilito la penetrazione del suo duro palo.
E qui successe una cosa che non mi sarei mai aspettato: riuscì a ficcare con molta decisione tutto il suo cazzo nel mio ano che lo stantuffava dentro a lungo, cercando di trattenere il proprio piacere per farmi soffrire più a lungo, con molto vigore si dimena addosso e dentro come un ossesso, bloccato fra le sue poderose braccia sino a che non può proprio più controllarsi.
Anche se mi meravigliai che non sentivo alcun dolore, e il suo cazzo scomparve in poco tempo tutto dentro al mio budello e senza fermarsi lo fece entrare tutto fino la radice dandomi la sensazione di essere squartato che ormai sento non solo la sua cappella, ma anche le sue palle e ventre. Dopo un poco il mio sfintere, era completamente sfasciato, anzi lui rimase immobile per un pò, poi inizia a scoparmi duramente stantuffando con il suo enorme cazzo che andava avanti e indietro per almeno un quarto d'ora. "Godo! Cazzo, se godo!?" Pensai ora avevo un cazzo bello grosso nel culo, che mi scava dentro! La sua asta che scivola fluida avanti e indietro nello sfintere del mio culetto che mi fa sentire i movimenti della cappella, che trattengo ben stretto nel culo, con rantoli di appagamento mi sovrappongono ai suoi movimenti sopportando con piacere il dolore, che mi provocava l'inculata. Non mi divincolo più, emetto solo fiochi, brevi gemiti ad ogni affondo del suo duro cazzo infuocato. Quando sentì che il mio culo era ben aperto inizia ad aumentare il ritmo dandomi colpi sempre più decisi e profondi. Ora ero io che stavo fermo, inerte, tacendo: non tento nemmeno più di sottrarmi anche se lui rotea il bacino ad ogni colpo per farmi più male e senza rendersi conto che così mi provoca un piacere ancora più intenso. Prese a scoparmi di brutto sfondando il mio culo, anche se io non opponevo più alcuna resistenza al suo cazzo che affondava sempre più velocemente.
Quel cazzo sconosciuto dava certi colpì così forti che faticavo molto a stare dietro, e come accelera i movimenti per immobilizzarmi con dei colpi violentissimi nel profondo del mio retto, tanto da sentire la sua cappella spingere sotto lo stomaco. Ed io, per non cadere dal letto mi afferrai alla sponda avendo così il suo cazzo nel più profondo delle mie viscere. Mi scopa a lungo incurante di chi stava fottendo, finché non lo sentii accelerare ulteriormente i colpi per poi piantarsi completamente nel mio culo e godere. Il mio cazzo era duro, anzi durissimo il piacere diventava sempre più forte e mentre un orgasmo di un'intensità mai provata invade tutto il mio retto completamente, e poi riempito di carne dura. L'ansimare dello sconosciuto è imminente dallo orgasmo che sta per sopraggiungere, ed accelera il ritmo. Come una cagna in calore lo sento molto infoiato tanto era addosso da farmi sentire un tremito che lo scuote, spingeva con forza e in ultimo un poderoso affondo, che io comincio a mugolare lasciandolo fare. Lui allora accelera il movimento del cazzo sul mio povero culorotto per raggiungere insieme l'estremo piacere, anzi mi attira verso di sé le mie chiappe giovandosi della forza delle sue braccia. Invece mi previene sborrando nel mio culo. Lo fa scaricando dentro con una serie di violente contrazioni, con molta furia facendo fuoriuscire una cascata di sperma, a spruzzi, che cola abbondante lungo le mie chiappe. Si abbandona soddisfatto sulla mia schiena, per qualche istante dopo anche io scarico stando immobile, ansando è di nuovo silenzioso, inerte.
Lui riprende fiato, senza muoversi. Sento la sua mazza che si sta ammosciando nel mio sfinte che si ritira a poco a poco. Senza dire una parola si tolse da me girandosi, e non passa dieci secondi lo sento ronfare lasciandomi un buco completamente sfasciato, ma soddisfatto. In tutto quel tempo non ci siamo scambiati una sola parola. Ero ancora in preda ad una totale confusione di alcol e pasticche che mi addormentai subito, ma durante la notte egli mi possedette altre volte ed io, non diedi molto importanza quante volte in quanto ero in catalessi totale. Al mio risveglio mi ritrovo da solo disteso sul letto, con le cosce aperte, le chiappe oscenamente allargate con un grosso buco da spavento, e della sborra secca appiccicosa, il mio povero ano ancora dilatato faticava a chiudersi.
Ero molto distrutto da quella fottuta dove la mia giovane schiena era a pezzi, e quando verso le dieci scesi giù in cucina c'era i nonni, mio padre e due miei cugini più grandi di me a fare colazione. Vedendomi rimasero tutti sorpresi, anche se io li guardo in un modo indagatore chi mi aveva fottuto il culo, anzi provai un forte piacere di essere stato sbattuto da uno di loro. Alla fine il sospetto su quei quattro maschi, cadde invano e non saprò mai chi era lo stallone.
Da quella notte passò alcuni anni e lui rimase anonimo, anche se lui sa di me. Ma io, di tanto in tanto ripenso a quel bel cazzone duro che mi aveva fottuto il mio buchetto vergine tanto voglioso, e non posso che masturbarmi.
17
3
17 years ago
admin, 75
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Sabato sera al privè
Sono una trav solo occasionalmente cioè quando ho voglia di cazzo esco en femme e vado in luoghi dove posso incontrare maschi di colore o nord'africani, negli ultimi anni sono centinaia i maschi di colore che mi hanno scopata ma da un po di tempo mi eccita da morire frequentare un club privè davvero ok, frequentato da tante bellissime coppie e tanti singoli, diviso su due piani, al piano terra c'è il bar sala disco e tanti divani, al piano superiore tante stanze, sala doccia e dark room. Solitamente le coppie salgono al piano superiore a fare sesso intorno all'una di notte, prima ballano e socializzano in tanto i singoli hanno voglia di svuotare i loro coglioni allora ci penso io che salgo prima a fare la troia con loro. Io lo frequento solo il sabato sera e vi voglio raccontare l'ultima visita al locale, arrivo intorno alle 2300 con un abbigliamento molto ridotto, stivali neri con tacchi a spillo 12cm e senza intimo, saluto alcuni amici che affettuosamente mi palpano il culo mi avvio al bar e per non smentirmi ordino un negroni, mentre lo sorseggio girando per i divani mi fermo a guardare una donna che sta facendo un pompino un cinquantenne alto e massiccio mi palpeggia il culo mi giro lo guardo e gli sorrido è come un'invito per continuare lui capisce e si fa strada con due dita nel mio buco del culo, mi piace questo suo fare e gli tocco la patta ha un bel cazzone lo sento, m'inginocchio e apro la zip non mi sbagliavo è grosso e lungo inizio anch'io a fare una pompa davanti a tutti(non è la prima volta) dopo un po mi metto a pecora e mi faccio sfondare il culo mentre tanta gente guardava un ragazzo s'avvicina e mi mette il suo cazzo in bocca e cosi continua per dieci minuti finchè mi sborrano in bocca e questo è l'aperitivo, mi ritiro nel bagno mi rifaccio il trucco ed esco ricevendo i complimenti da alcuni amici-che per la mia performance. E' ancora mezzanotte decido di salire al piano superiore sono caldissima ci sono una decina di singoli che girano per cercare dove poter svuotre i loro coglioni mi girano intorno ne seleziono quattro ed entriamo dentro una stanza, m'inginocchio subito e vengo circondata da quattro cazzoni che spompino avidamente è la serata giusta penso, mi metto a pecora e iniziano uno alla volta a sfondarmi il culo mentre spompinavo gli altri quando sento che ho il culo bello aperto ne faccio mettere uno sdraiato su un divano mi metto a smorza candela e ne invito un'altro a mettermelo nel culo cosi ne due nel culo e due in bocca continua così per una mezzoretta aternandosi chi nel culo e chi nella bocca alla fine quando sono belli pieni svuotano i loro cazzi due nel culo e due nella bocca, si rivestono sodisfatti ed escono io mi fermo nel bagno per rifarmi il trucco e scendo giù al bar a farmi un'altro negroni, sono caldissima risalgo e quasi tutte le persone sono sopra a fare sesso anche nei corridoi, due giovanissime fanno pompini e una socia del club si fa scopare da un superdotato gridando per il piacere e da tutte le stanze pervengono grida di piacere è davvero un'ambiente che mi fa venire brividi di piacere. ho sempre voglia di cazzo e la visione di quel cazzone mi manda ancora in estasi m'inginocchio e avvicinola mia bocca, allora il superdotato lo tira fuori dal culo dell'amica e me lo offre in bocca quasi non ci entra quanto è grosso mi scopa la bocca per un po, poi mi fa girare e mi sfonda il culo, anch'io grido per il dolore misto a piacere, ancora di più visto che sono scopata davanti a tutti essendo molto esibizionista, alla fine appena prima di sborrare mi fa girare e mi sborra in bocca, è bellissimo davanti a tutti. Come al solito dopo ogni rapporto vado nel bagno a rifarmi il trucco e torno alla carica ho voglia ancora di cazzo e vado nella dark room e faccio alcuni pompini con ingoio, poi vado nella stanza con i buchi cioè dove i singoli mettono i loro cazzi e noi troie li spompiniamo o ci mettiamo a pecora e ci facciamo inculare e mi sono fatta inculare dallo sconosciuto, non mi sentivo sazia era l'alba molte coppie se ne erano andate e alcuni singoli erano ancora li belli tosti mi siedo in una stanza con un divano rotondo e aspetto ne arriva uno e me lo mette in bocca, subito se ne aggiunge un'altro e ancora un'altro e ancora un'altro mi sfondano il culo e mi sborrano in bocca tutti godo come una troia e mi sento soddisfatta, ma non mi va bene sempre come questo sabato
19
3
17 years ago
admin, 75
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Minigang con cuck
Passarono alcune settimane dalla sera nella quale per la prima volta avevo sodomizzato mio marito franco con lo strap-on.
In quella occasione aveva subito anche qualche lacerazione che pero' era guarita del tutto in pochi giorni.
Avendo voglia entrambi di una nuova avventura,decidemmo di scegliere tra alcuni annunci quello di un gruppo di ragazzi affiatati che formavano una mini gangbang.
Erano in tre, tutti bisex attivi,situazione gradita sia a me che a franco.
Abbiamo un monolocale molto ampio che usiamo solo per incontrare donne o coppie,ci dissero,staremo benissimo.
Il venerdi' sera andammo da loro e non so chi tra me e franco era piu' eccitato.
Quando arrivammo ci accolsero con grande cordialita':Carla fai come se stessi a casa tua ,mettiti a tuo agio.
Una meta' della stanza era occupata da un lettone tondo enorme,poi c'era un divano ad L sul quale prese posto mio marito.
Si avvicino' uno dei tre e comincio' a baciarmi sul collo,poi in bocca.
Se ne aggiunse subito un altro che mi teneva le mani sui fianchi e mi faceva sentire da dietro la pressione del suo sesso in erezione sulle natiche.
Andavano avanti cosi',mi carezzavano il seno,il ventre ,il culo.
Eravamo ancora tutti vestiti,ma io ero gia' un lago.
Girai la testa per un attimo per cercare il terzo e lo vidi,unico ad essersi spogliato,offrire il suo cazzo alla bocca di franco perche' glie lo succhiasse.
La scena mi eccitava molto,ma ancor piu' mi arrapai,quando mio marito dopo averglielo ciucciato a lungo,fu fatto sdraiare a terra e vidi l'altro menarsi
velocemente il cazzo finche' non godette.
Diresse il getto della sborra sul viso e sul petto di franco e notai che questa umiliazione,anziche' dargli fastidio, gli aveva procurata una forte erezione.
Allontanai un po' i due che erano con me e rapidamente tolsi
ogni indumento.
Anche i due si spogliarono,mi fecero sedere sulla sponda del letto dandomi alternativamente il loro cazzo da spompinare.
lo feci con la solita abilita' e piacere.
Mentre mio marito e l'altro andarono a lavarsi,uno dei due che era con me si stese sul letto,io lo scopavo a cavalcioni,finche' l'altro da dietro mi pianto' il cazzo in culo.
mi presero a sendwich chiavandomi con bella sintonia e ritmo in entrambi i canali e facendomi godere come una pazza.
Infine vennero uno dopo l'altro riempendomi culo e fica del loro sperma.
Rientrarono franco con l'altro e mi colpi' il vederlo col cazzo moscio e pendulo.
capi',mi son fatto un sega in bagno,non ne potevo piu',mi disse.
Ci rilassamo per un'oretta,fin quando quello che mi aveva scopato in precedenza mi diede una crema dicendomi:mettigliela cosi' si anestetizzera' e non sentra' dolore.
Feci mettere a pecora mio marito e gli spalmai per bene l'ano.
Neanche il tempo di togliere la mano che quello che mi aveva ordinato di preparalo alla monta gli fu dietro,gli pianto' il cazzo nel culo e,dentro e fuori,a gran ritmo,finche' gli sborro' dentro.
Appena tirato fuori il cazzo,lo sostitui' l'altro.
Aveva un arnese che gia' io avevo apprezzato prima,ma che,nonostante il diametro cospicuo,fu ingoiato dal culo di mio marito con estrema facilita',a dimostrazione di quanto stesse diventando cedevole.
La sodomizzazione ando' avanti per circa 20 m' tra i gemiti di franco che ormai era di nuovo con la mazza ben tesa.
Alla fine lo sperma del secondo si aggiunse a quella gia' dentro,per cui quando ritiro' il cazzo,un rivolo' colo' tra le cosce di franco.
Quello che a inizio serata si era segato su franco,mi fece mettere a pecora a fianco di mio marito,mi venne dietro e mi inculo' come un montone.
spingeva come un ossesso,io gridavo,gemevo,ero scossa da brividi prima e da un orgasmo irrefrenabile poi.
Quando alla fine,dopo avermi inondato il retto di sborra,ritiro' il suo bastone,ci lasciarono entrambi carponi,uno a fianco all'altro,col culo ormi diventato ricettacolo del loro sperma.
ma entrambi eravamo veramente tanto contenti.....
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17
4
17 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Ero.
Mi prese per un braccio: non la conoscevo ma mi guardava sicura ed insistente!
Le domandai qualcosa cercando di attraversare la musica alta; non mi rispose.
La segui fuori e mi disse che era il mio angelo, io forse, avevo bevuto troppo!
Era bellissima ed avvolgente, io non la credevo per nulla.
Scomparve in un mio dubbio e mi trovai accanto un uomo di circa 60 anni, grassoccio, elegante, deciso.
Mi bacio improvvisamente in bocca muovendo lingua e le mani sul mio corpo.
Io ero volontariamente inerme, anzi, mi eccitai moltissimo e lo assecondai totalmente.
Lo mise nella mia bocca e spinse!
io Succhiavo con voglia e speranza di ingoiare la sua essenza!
Ma non mi fu possibile perchè si accorse che mi ero abbassato i pantaloni e mi stavo toccando; violentemente mi staccò la bocca, mi fece alzare e mi infilò 2 dita intense nel mio culo!
Mi piaceva quel suo movimento deciso e quello della sua lingua nella mia bocca!
lo mise dentro di me e mi fece suo con estrema passione e cattiveria!
Io ero rotto in tutti i sensi e con grande debole godimento!
Dalla mattina dopo cominciò tutto il buio attorno a me!
Rimasi in breve solo, cercavo conforto da chi mi doveva e poteva darlo, ma nulla!
Chiesi al mio angelo di farsi presente ma non trovai presenza.
Il vuoto si fece duro e si mostrò con tutti i suoi spigoli, io lo abbracciai e venne freddo.
21
4
17 years ago
sogno00,
44
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