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Al negozio di scarpe.....
....la Signora ha un paio di piedini niente male, ed io che ho una grande passione per i piedi, starei ore ed ore a calzarle e sfilarle scarpe, magari passando pian piano da elegantissimi stivali a sandali di tutte le forge che possano risaltare l´eleganza di uno smalto disegnato da Leonardo su delle dita scolpite da Donatello.
"Queste le stanno proprio bene, ma dovrebbe provarle senza calze, per mettere in risalto la perfezione del suo piede, l´eleganza delle sue forme, la classe dei suoi colori" esclamo io in modo molto professionale.
"Va bene me le dia che le vado a provare nel camerino" mi rispose la Signora
"Eccole un 38, dovrebbero andare bene se ha qualche problema mi chiami che le vengo in aiuto"
Passarono alcuni minuti ma la Signora era ancora chiusa in camerino, mi avvicinai alla porta ed esclamai "Signora posso aiutarla?"
"Le scarpe sono perfette, il numero dovrebbe essere quello giusto ma non riesco a calzarle, se non e´un problema mi dia una mano".
Ed io che non desideravo di ascoltare altro, entrai nel camerino, del resto nel negozio eravamo rimasti solo io e lei, e l´orario di chiusura stava per avvicinarsi.
Le presi il piede, passandolo sotto il palmo della mia mano, provai la stessa Emozione che un gallerista potrebbe provare toccando un quadro di un grande pittore, il piede era freddo le mie mani bollenti, e da questo shock termico, parti´un brivido che mi percorse tutta la schiena fino ad arrivarmi al cervello.
Guardando il suo volto rialzandomi per chiederle come le stessero, capii´che lo stesso brivido aveva percorso anche la sua schiena, si leggeva negli occhi che le mie mani sui suoi piedi non l´avevano lasciata indifferente.
"Mi stanno bene, forse leggermente strette sul collo del piede" mi rispose, ed io cominciai a massaggiarlo il collo del piede, per riuscire a capire se fosse il numero giusto, ma soprattutto per riuscire a capire se fosse il "momento" giusto.
Tra un massaggio e l´altro e tra un "Va meglio?" e l´altro, alzavo gli occhi per incrociare il suo sguardo, in un´occasione l´avevo scorta con gli occhi chiusi, gli occhi di chi sta per abbandonarsi a se stessa.
Lei pero´ebbe la forza di dirmi iniziando a chiamarmi confidenzialmente col mio nome di battesimo "Gianni proviamo un numero piu´grande, perche´voglio comprarli, mi piacciono molto e poi quest´acquisto me lo ricordero´per il resto della mia vita" "almeno spero" aggiunse con un sorriso malizioso.
Andai di la in magazzino e ritornai con il numero piu´grande, non feci in tempo ad aprire la porta che subito notai che Manu, questo era il suo nome si era messa in liberta´lasciando a coprire lo splendido corpo il solo abbigliamento intimo, di un´eleganza sopraffina, come il tanga intravisto in precedenza e lo charme con cui era entrata nel negozio lasciavano presagire.
"Signora, mi dia il piede che gliela calzo io" esclamai e lei mi rispose "Gianni, chiamami Manu, perche´fino a 5 minuti fa ero una cliente come un´altra, ma ora, dopo il massaggio al piede, voglio essere di piu´molto di piu´".
In preda ad un turbinio di Emozioni, con la sola fortuna di essere molto calmo e quindi padrone della situazione, non osai ribattere null´altro che un "Grazie Manu", presi il piede, iniziai a massaggiarle il collo, scendendo questa volta piu´giu´verso le dita con le quali inizia a fare conoscenza.
Sentivo Manu vibrare, ad ogni massaggio un sussulto, e cosi´presi l´audacia di sdraiarmi ai suoi piedi e di sostituire le mani con la lingua, iniziai a leccarle le dita, con dolcezza, lentamente, salendo dalle dita al collo e viceversa, dopo alcuni minuti mi inginocchiai per salire con la mia lingua sempre piu´su.
Le gambe erano uno spettacolo, un´autostrada del piacere, dove ad ogni casello corrispondeva un pedaggio gratificante, le nostri menti ormai erano un tutt´uno, casellante ed autista allo stesso momento in un continuo scambio di ruoli.
Ero quasi arrivato alla fine dell´autostrada, quando sentii aprire la porta, strano di solito a quell´ora non arrivava mai nessuno, ed allora mi "parcheggio" alla prima area di sosta, spengo il "motore" che per la verita´era diventato di fuoco, e vado verso l´entrata, arrivo alla cassa e c´era un signore sulla cinquantina, "Come posso aiutarla?" esclamai, e lui "Manu e´qui?" bhe non ci misi poi molto a capire che era il marito "E dissi si e´di la in camerino che sta provando un paio di scarpe, ora gliela chiamo" e andai verso il camerino.
Lei nel frattempo invece di raffreddare il "motore" lo aveva riscaldato ancora di piu´infatti la trovai schiena verso la porta, a masturbarsi con un dito infilato nella fighetta ormai bagnata come la Costiera Amalfitana in un giorno di burrasca.
"Signora c´e´suo marito di la" le dissi per non fare insospettire lui, e lei "Gianni ti ho detto che devi chiamarmi Manu, fallo aspettare noi dobbiamo finire di provare le "scarpe"", senza perdermi dánimo ritornai di la e dissi "Se puo´aspettare 5 minuti finiamo di provare le scarpe e torniamo da lei", "Si va bene" disse lui.
Tornai in camerino e trovai Manu sempre piu´scatenata, ormai non poteva stare piu´da sola, ed infatti appena entrai, mi afferro´la patta dei pantaloni, e con stile, dolcezza ma anche avidita´lo tiro´fuori…….
continua.....
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15 years ago
ItalianGentleman71,
37
Last visit: 14 years ago
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Sei già tra noi
Ti abbiamo già disegnato nella mente. Non troviamo le parole del tutto. Abbiamo solo la visione accecante dei tuoi frammenti che accendono la nostra voglia di affrontare i tuoi occhi e di riempirci del tuo profumo. Sconosciuti ancora.
E ti vediamo di carne, di brividi e poesia, di idea e di forte sapore. Spoglia di ruoli e convenzioni. Della stessa bellezza imperfetta che renderà perfetti i nostri attimi intensi. Lo vediamo il tuo sguardo velato di desiderio e le tue dita che afferrano i lembi delle lenzuola per mitigare il piacere. Ti vediamo tra noi mentre inarchi la schiena per accoglierci . Ti vediamo, ogni volta che precipiti in cerca di baci di passione per distrarci dal nostro perderci tra i tuoi seni che danzano un ritmo dolce e costante. E sei lì, che ti arrendi alla nostre bocche che devastano le tue labbra già gonfie dei tuoi respiri violenti. Ed è lì la tua pelle che già sa di noi e che percorriamo con le carezze delle nostre dita avide. Che poi diventano presa quando ci accorgiamo che il tuo darti e sottrarti, il tuo perderti e ritrovarti sta percorrendo il sentiero della chiusura perfetta del cerchio. E ti osserviamo, ti sentiamo, bollente che ci cadi addosso durante l’orgasmo che esplode in te. In noi. E saremo lì a riceverti, con i seni di lei che accarezzano i tuoi, con la mia bocca e la mia lingua che lecca ogni gemito che attraversa le tue labbra e ogni piccola goccia di sudore che ti imperla il viso luminoso di piacere provato. E lo sentiamo l’abbraccio con il quale ti isoliamo dal mondo per sussurrare parole ai tuoi occhi chiusi ed al delizioso sorriso che ci regali mentre riposi tra noi. Parole mai dette prima perché appena nate da questa prepotente voglia di te che ancora non hai un volto ed un profumo di pelle.
E’ un’attesa la nostra. Languida cresce sconfiggendo il valore del tempo. Tu esisti. Ma ancora non sappiamo chi sei!
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0
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Ho fatto il tassista...raccontato da lei...
Ci sono incontri nella vita ne che lasciano il segno....Marco per noi è stato uno di quelli:piacevole, simpatico, ottimo amante e degno compagno di giochi.....
Lui e mio marito si intendevano perfettamente, complici e complementari nelle situazioni erotiche che mi vedevano indiscussa protagonista:tanta dedizione meritava certamente un premio...
La serata non era particolarmente programmata, solo un passaggio in zona e la proposta di una pizza in compagnia:l'iniziativa passava a me...Ho scelto con cura l'abbigliamento:gonna nera , stretta, allacciata davanti ,maglietta aderente ,corta, autoreggenti, tacchi alti,impermeabile...niente biancheria intima....
la serata è trascorsa velocemente tra Marco che cercava di controllare l'assenza di biancheria, mio marito che sorrideva complice, il cameriere che non avendo ben chiara la situazione, continuava a girarci intorno.
Al momento di uscire, passo per il bagno:tolgo la gonna, la infilo in borsa e controllo velocemente che l'impermeabile non riveli le mie condizioni.Loro mi aspettano seduti in auto, Marco dietro:apro lo sportello posteriore e mi mostro ai loro occhi con l'impermeabile completamente aperto....Devo sinceramente ammettere che la loro espressione tra lo stupito e l'eccitato valeva più di mille complimenti...
Non ricordo molto del tragitto: le mani di Marco tra le mie gambe, il suo cazzo duro, l'espressione incredula di un automobilista affiancato al semaforo...sinceramente i pescatori mi sono sfuggiti...
Avevo su di me 4 mani, due bocche, due lingue calde, due cazzi duri....da leccare, accarezzare e prendere.....uno in bocca e uno in figa......due uomini da soddisfare e da cui..farmi soddisfare...a cui togliere il fiato..le forze...da cui farmi prendere e riempire di schizzi caldi...Ad un certo punto Marco mi ha stesa sul cofano dell'auto..allargato le gambe..bloccato le braccia...mi ha aperta e mi ha preso...di colpo....Ho gridato inarcandomi verso il suo cazzo, guardando mio marito che si eccitava nuovamente...sciogliendomi su quell'asta pulsante che entrava e usciva con dolce violenza...
mi divaricavo e inarcavo per riceverlo meglio, bagnata, ansimante....sudata e senza fiato.....mi sono aperta ...di più...con le mani.....ed è arrivato il fiotto caldo dell'orgasmo di Marco....sul culo...sulla schiena.....intenso....atteso..gradito.....e il bacio di mio marito....altrettanto intenso..atteso...gradito....
Uno dei miei ricordi...più intensi....
bacio
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15 years ago
monaco191126, 58/58
Last visit: 7 years ago -
A casa di max
L'appuntamento era a casa di Max, in un paese di collina piuttosto fuori mano.Mara si era preparata con cura: calze a rete autoreggenti, perizoma e reggiseno neri, tailleur con gonna aderente.Si frequentavano in chat da un bel pò e ora su pressante invito di Max si apprestavano a trascorrere qualche ora insieme.Furono accolti in una casetta che se pure senza pretese era ben arredata e accogliente.max aveva preparato una cena a lume di candela allietata da ottima musica.Consumarono la cena inaffiata da ottimo vino per i maschi e da birra per mara, tra una chiacchiera e un'altra.Max non mancava di fare apprezzamenti sulla belleza e sensualità di Mara che naturalmente apprezzava i complimenti dell'uomo.l'atmosfera si andava riscaldando e una volta finita la cena Antonio prese Mara tra le braccia e iniziò a ballare stringendola forte tra le braccia.Le mani non tardarono a scendere sui fianchi e dietro le chiappe sode e pronunciate.Max, senza fiatare, si accomodò sulla poltrona per godersi lo spettacolo e ammirando il corpo della donna che si lasciava trasportaare dalla musica cominciò a toccarsi la patta.Mara si stringeva al suo compagno e ne sentiva l'eccitazione che premeva tra le sue gambe.Max si sentiva fremere mentre ammirava da vicino la donna tante volte desiderata in foto e in cam.le mani di Antonio facevano risalire lentamente la gonna della donna e davanti allo sguardo di Max si materializzarono le cosce piene di Mara inguainate in fantastiche calze a rete.Max estrasse il cazzo già gonfio di desiderio e gli diede sollievo accarezzandolo con maestria mentre Antonio continuava a far salire la gonna di Mara rivelandone le chiappe sontuose, completamente nude ed esposte tranne il filo del perizoma che copriva il solco delle natiche.Antonio la brancicava tutta e lei si strofinava come una gatta in calore per avvertire meglio tra le cosce la potenza e la consistenza della sua erezione.Max non resistette più quando Antonio fege piegare Mara sullo schienale dela poltrona ponendo in primo piano il suo culo prodigioso: si avvicinò e fece scorrere le mani su quel globo di carne per cui tante volte si era freneticamente masturbato.Quelle carni avevano una consistenza e un turgore che non si aspettava e che lo mandarono in deliquio: spostà il filo del perizoma e da vicino annusè il profumo della femmina .Anche Antonio era passato all'azione e liberato il suo arnese lo lasciava andare su e giù sulle natiche della donna.Dopo un pò, aiutata dalle mani dei due maschi,mara fece cadere ai suoi piedi la gonna e la giacca del tailleur, seguiti subito dal perizome e dal reggiseno:restò solo con le calze a farsi ammirare dai due maschi che non tardarono a farsi impadronire del suo corpo.Lei stretta a sandwich dai due uomini mugola e gemeva in impaziente attesa che dessero inizio alle danze.Fu Max che sedendo sulla poltrona attirò di spalle su di sè la donna infilandole il cazzo nella fica abbondantemente lubrificata: la donna gemeva ad ogni colpo e Antonio le riempì la bocca con il suo cazzo smanioso: presa tra due fuochi, mara si lasciava andare al godimento più pieno ogni volta che le spinte di max la facevano andare sul cazzo di Antonio.Max afferrava i fianchi carnosi della donna e la tirava sul suo cazzo gonfio in un saliscendi cje lo lasciava senza fiato per la lubricità della situazione con quelle chiappe così oscenamente aperte davanti ai suoi ochhi:il marito era estasiato e vibilmente eccitato a vedere la sua donna salire e scendere su quel cazzo nodoso che entava e usciva nella fica grondante.mara, ora fuori di sè,era solo protesa ad avvertire le più profonde sensazioni che stava vivendo in un crescendo di lussuria,piacere, torbida voluttà.Ad un tratto Max la condusse per mano nella stanza adiacente e la fece sdraiare sul letto:Antonio restò ad ammirare la donna di spalle che ancheggiando voluttuosamente si lasciava accompagnare nell'altra stanza e si distendeva a cosce aperte sul letto in chiara posizione di invito:Antonio si precipitò sul letto e affondò il suo viso su quella fica ora rosso fuoco e la leccava ora lentamente ora freneticamente mentre con la coda dell'occhio spiava max che si masturbava in piedi accanto al letto fin quando si piegò a far assaggiare il suo bastone alla bocca fremente della donna.Lo succhiò con voracità e ormai gli orgasmi della donna arrivavano a ripetizione con la fica che si contaeva autonomamente in attesa di ricevere di nuovo un cazzo duro che la scuotesse.max,approfittando del fatto che Antonio si concedeva un attimo di pausa,le fu sopra e le spalancò le gambe immergendo con forza il suo bastone in quella fica anelante.Mara si lasciò andare ad urla e gemiti che segnarano il diapason del suo godimento e che scatenarono di conserva anche quello dei due maschi
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Nadine et silvien
Nadine et Silvien
E’ pomeriggio tardi, quando arrivo in Hotel di fronte alla Gare Guillemans di Liegi.
Parcheggio l’Auto, prendo i bagagli e vado alla Reception.
Noto due Belle Ragazze vicino all’ascensore.
Bon jour Monsieur, j'ai une chambre réservée. Mon nom est……
Oui Monsieur, Vous êtes italien ? Oui monsieur.
A quel punto, una delle due ragazze, (Silvien), dice….
Oh Monsieur, J'aime bien les italien.. (Mi piacciono gli italiani)
Moi Oussì les Belges, rispondo. (E a me piacciono le Belghe)
Mercì mais, nous ne sommes pas Belges. Nous sommes Français.
(Ma noi non siamo Belghe. Siamo Francesi).
OK! Je vous aime co-même. (Mi piacete lo stesso).
Esplicate le formalità, mi dirigo verso l’ascensore e quindi verso di loro.
Entriamo in ascensore e (Silvien) mi chiede ancora….a quel ètage? ( A che Piano?)
Deuxième ètage, mercì. (2° piano Grazie).
Mi porge la mano e mi dice…..
Je m’appelle Silvien, et elle, est Nadine. ( Il mio nome è Silvien, e lei, è Nadine).
Tony…Charmé de votre connaissance. ( Tony. Piacere di fare la vostra conoscenza).
Siamo al piano, le nostre stanze sono attigue e prima di salutarci, le invito a prendere un aperitivo. Cosa che accettano volentieri dandoci appuntamento alle ore 20 circa al Bar.
Entro in camera, sono eccitato, due splendide ragazze. Avranno circa 35 anni.
Silvien è bionda con fisico sensuale, Nadine non da meno, ha i capelli corti di colore castano scuro e, entrambe con occhi azzurri.
Faccio un’accurata Toilette, guardo l’ora, le 19,40. Mi vesto Casual e scendo.
Arrivano puntuali. Minigonna, e magliette attillate che fanno risaltare le loro forme.
Un profumo accattivante che mi inebria.
Loro ordinano uno spumante alla frutta e io, un analcolico.
Iniziano subito a parlare delle Bellezze dell’Italia e del Fascino degli italiani.
Chiedo dove vivono in Francia. Chinì, una piccola cittadina, non lontano da Parigi.
Osservo prima l’una poi l’altra cercando di capire con chi delle due, sarebbe stato il caso di osare, oppure, passare semplicemente un’oretta in compagnia.
Nadine, è molto dolce quando parla, ed è proprio lei a proporre di cenare insieme.
Con molto piacere dico io, e se per voi va bene conosco un ottimo Ristorante a pochi passi da qui, dove si possono mangiare i Frutti di Mare, anche crudi.
I francesi vanno matti per Les Fruit de Mer crus.
Nel breve tragitto, le prendo sottobraccio e noto un certo gradimento da entrambe.
Arriva il cameriere e ordiniamo un Grand plat de mer che, è una torre a 3 livelli con diversi frutti di mare cotti e crudi. “Champagne francese per l’occasione”.
Durante la cena, scopro che sono oggetto di interesse per entrambe.
La cosa mi eccita, ma non riesco ad immaginare come.
A volte incrocio lo sguardo di Silvien e a volte quello di Nadine.
Sono entrambe delle bellissime Femmine.
Nadine, mi dice che ho delle belle mani.
Poi, mi prende la mano destra con le sue per stringerla e carezzarla.
Il calore di quelle mani arriva al mio Fido.
Silvien che non vuole essere da meno, fa altrettanto con la mia mano sinistra.
Ora, sono più che eccitato… Sono alle stelle!
Dai loro atteggiamenti, mi accorgo che anche loro lo sono.
E non solo dagli atteggiamenti.
Dalla maglietta aderente, si notano chiaramente i capezzoli dritti di Nadine.
Silvien è un po’ rossa in viso.
Arriva il cameriere (Peccato) per chiederci se vogliamo altro.
Siamo ormai alla fine della cena, decidiamo di completare con una grappa come digestivo, ma, il cameriere ci dice che ha solo “eau-de-vie de poire” (Grappa di Pera).
In quel momento, mi ricordo di avere una bottiglia di Grappa Mionetto Riserva (doveva essere un regalo per un mio cliente), e propongo di tornare in Hotel per assaporarla.
Tutti d’accordo, il conto, e poi in Hotel.
Arrivati in camera. Prendo dalla valigia la bottiglia, la stappo, ne faccio apprezzare il profumo e la verso nei bicchieri.
Dopo il cin cin di rito, ci sediamo sul letto.
Nadine alla mia destra e Silvien a sinistra.
Dopo avere gustato anche il sapore e incassato i meritati apprezzamenti per la bontà, posiamo i bicchieri sul comodino…….
Le guardo eccitato squadrando ogni cm del loro corpo.
Passo le mie braccia sulle loro spalle, e attirandole a me esclamo…
Mò scoccia che Gnocche che siete!!!!!!
Certo! Non hanno compreso quello che ho detto. Ma……
Si avvicinano a me spostandosi leggermente in avanti, si aprono le nostre bocche…
E… parte un focoso e intenso bacio a tre lingue.
E’ stupendo. Non avevo mai provato una simile sensazione.
Mai un simile piacere. Indescrivibile!!!
Ci alziamo e continuando a baciarci. Le nostre mani sono impegnate a liberarci dei vestiti.
Completamente nudi, continuando il nostro gioco di lingue, ci lasciamo cadere sul letto.
Mi dedico alle tette di Nadine, non sono grandi, ma ha due capezzoli dritti e turgidi.
Li lecco e li succhio con molta avidità
Alzo lo sguardo e…. Uno spettacolo ancora più eccitante, si presenta ai miei occhi.
Silvien e Nadine si stanno baciando. Le loro lingue s’intrecciano.
Lascio i capezzoli di Nadine e mi dedico alla sua Figona dal pelo nero.
Sono immerso nella Figa di Nadine e…. sobbalzo con tutto il corpo, quando mi sento avvolgere il Cazzo dalla Bocca di Silvien. E’ stupendo!!
Oui…….Ancoooor….Sospira Nadine che nel frattempo si gode la mia lingua.
Poi si gira in modo che anche lei possa dedicarsi al mio Cazzo e…….
Due bocche che si dedicano a Lui.
Nadine che lo lecca tutto fino ai…e poi giù fino al….
Nello stesso tempo, viene avvolto dalla bocca di Slvien.
Le attiro a me e le faccio distendere sul letto a sponda.
Mi posiziono in ginocchio di fronte a loro ……
Affondo la bocca sulla Fighetta di Silvien, e con due dita penetro Nadine.
Loro…Si baciano con passione.
Silvien, distesa a cosce aperte, mi tira su, e prendendo il cazzo con la mano, se lo dirige nella Figa dicendomi…….. Oui….don Moi to Bit....Ouiiiii…. ( Shììì. Dammi il tuo Cazzo).
Con un colpo deciso, affondo il mio cazzo nella sua grondande figa.
Intanto Nadine, si posiziona a figa aperta sulla faccia di Silvien che inizia a leccarla.
Che Piacereeee! Sto scopando Silvien, mentre Nadine mi bacia in modo vivace.
Mi rendo conto che sono lo strumento del loro piacere.
Ma, mi rendo anche conto che, non avrei mai, pensato di provare una simile emozione. Nadine emette gemiti di piacere provocati dalla lingua di Silvien, ma nello stesso tempo, reclama la sua parte di cazzo.
Mi sposta di lato, si posiziona sopra di me, afferra a sua volta il mio cazzo, se lo posiziona dell’ingresso della sua figa e scende di peso in un sol colpo.
Nadine, continua il suo sali e scendi sul mio cazzo muovendosi come un’odalisca.
Sento il mio cazzo pulsare ad ogni colpo.
Con gli occhi chiusi, mi sto godendo l’indescrivibile piacere.
Silvien, sempre più ingorda nel prodursi piacere, si siede sulla mia faccia ordinandomi di leccargliela. Cosa che faccio volentieri.
La lingua si muove in quella gustosa Fighetta con lo stesso ritmo con cui Nadine scende sul mio cazzo. I loro gemiti si fondono con mie ruggiti di piacere.
Sono ormai incapace di controllare il godurioso piacere che mi stanno donando.
Sento gli spermatozoi che cominciano a farsi strada.
Vorrei continuare a gustarmi questo indescrivibile piacere all’infinito.
Ma non resisto più e devo informarle del mio stato.
Riesco appena a dire……
“Arrêtez vous s'il vous plait”. (Fermatevi per favore).
Je suis en train de jouir. (Sto per godere).
Si spostano repentine e si inginocchiano tra le mie cosce.
Il mio cazzo, è di nuovo lo scettro del loro piacere.
Le loro bocche si alternano su di lui e le loro mani perlustrano esperte le mie palle.
Un sospiro, accompagnato da un mio… “Mon Dieu” Nadine…. Silvien….
Il mio cazzo, inizia ad eruttare, una copiosa quantità di Sperma nelle loro bocche.
Sperma che loro, da Buone Sorelle, prosciugano fino all’ultima goccia.
Stremati dal piacere, ci lasciamo cadere supini sul letto.
Prendo le loro mani, le stringo e con un filo di voce dico…
Vous êtes vraiment du des femelles formidables !! ( Siete veramente due formidabili Femmine).
Toi, des six formidables mâles!! (Tu, sei un formidabile maschio). Mi rispondono contemporaneamente. Si girano verso di me e ci cingiamo in un caldo abbraccio.
Ci diamo il bacio della Buona Notte e così abbracciati ci addormentiamo.
Mi sveglio all’alba in mezzo a loro. Le contemplo ammirando e rimirando la loro bellezza.
No!!!!! Non è stato un Sogno. Loro sono qui, in carne ed ossa. Sono Vere…..
Il loro profumo di Donna, mi porta a sfiorare delicatamente il loro corpo.
Piano piano… non vorrei svegliarle.
Il mio cazzo è di nuovo in tiro ed è a contatto con la coscia di Silvien che è adagiata su di me, proprio all’altezza del mio inguine.
Emette un piacevole e dolce mmmmhhhhhh.
Sposta la coscia, si gira verso di me e mi delizia di un suo bacio a fior di labbra.
Con la mano, cinge delicatamente il mio cazzo muovendola su e giù.
Le nostre bocche si aprono ad un nuovo gioco di lingue.
Si posiziona sopra di me tenendo stretto il mio cazzo con la mano e se lo fa scivolare lentamente nella figa.
Nadine, che fino a quel momento sembrava che dormisse, sgrana gli occhi e dice….
Egoïstes. Qu'est-ce que étées en faisant sans de moi ?
(Egoisti. Cosa state facendo senza di me?).
Senza nessuna remora, si unisce a noi e…………
Ho dovuto rimandare gli appuntamenti di lavoro di un giorno.
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15 years ago
complicita360,
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Last visit: 5 years ago
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Finalmente due insieme.
dopo aver provato diverse situazioni erotiche, coppie, trans, singoli, volevo riuscire a relizzare un'altra esperienza, io con due maschi, sembrava facile ma non ero mai riuscito a realizzarla, un giorno però all'improvviso si è realizzata. mi telfona il lui di una coppia che tempo prima avevo incontrato mi chiede se mi andava un incontro ma non con la sua compagna ma doveva partecipare un suo amico, accetto molto volentieri, quella sera non avevamo una location dove poterci divertire decidiamo di fare tutto all'aperto, mi va benissimo ho avuto altre esperienze quindi non mi creo il problema, ci vediamo verso le 21,00 , decidiamo di spostarci verso il mare, poco frequentato in questo periodo, affianchiamo le auto in modo da creare un po di privacy, dopo i vari saluti due chiacchiere di cortesia mi vado a cambiare indosso un paio di autoreggenti un perizoma e un vestitino made in china ma molto sexy, diamo il via alle danze, gianni il lui di coppia comincia ad accarezzarmi il culo l'amico , franco, mi mette subito la mano sul cazzo e comincia a maneggiarlo, avevo gianni alle mie spalle che strusciava sul culo e franco che cominciò a farmi una pompa, poi li ho fatti inginocchiare tutti e due e hanno cominciato pomparmi insieme , bellissimo avevo il cazzo che era diventato di pietra mi succhiavano e mi palpeggiavano palle culo gianni cominciò con il dito a entrare dentro di me, molto eccitante.
era arrivato il mio turno di cominciare a fare la zoccola, cominciai a prenderlo in bocca a tutti e due fino in fondo mi piace sentirlo fino giù in gola, franco apre lo sportello posteriore della macchina e mi fa mettere a pecora comincia a bagnarmi il buco si infila il preservativo e pian pianino è dentro comincia a stantuffarmi è sempre bello prenderlo, una sensazione indescrivibile quel brivido sulla schiena, essere posseduto sentire le palle che sbattono sul culetto, stare fermo con il culo a loro disposizione, cominciarono a darsi il cambio, e comicio gianni a scoparmi il suo cazzo non era la prima volta che mi faceva visita, ma io volevo provare a prenderlo sia in bocca che da dietro, esco dalla macchina e mi appoggio al cofano con franco seduto sempre sul cofano e gianni da dietro che mi scopava ed io pompavo franco, bellissimo, ormai ero completamente aperto e sentivo un piacere enorme ogni volta che l'uccello di gianni entrava, poi mi mettono sdraiato sul cofano della macchina e cominciano di nuovo a sbattermi a turno, bella la sensazione quando si mettevano da dietro alzavano il vestito, mi allargavano le gambe e via tutto dentro talmente bello che stavo per raggiungere l'orgasmo, eravamo arrivati al momento finale, mi inginocchio me li metto tutti e due di fronte e comincio di nuovo con la bocca il primo a schizzare e franco, aaa quel piacere di ricevere il liquido caldo in faccia, in bocca, bellissimo subito dopo gianni, conoscevo i suoi gusti quindi me lo infilai in bocca e lo feci venire dentro, tutto aspettai fino all'ultima goccia e poi gli diedi un ultima lucidata con la lingua, è stato il ringraziamento per aver organizzato quella bellissima serata.
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Il sogno si avvera (parte 3)-una nuova vita
Il sogno si avvera - parte 3 –
Una nuova vita
Dopo quanto successo era ormai inutile nascondersi dietro il proprio privato, diventò quasi spontaneo condividerci tutto, a cominciare dal letto, divenuto unico nel quale tutti e quattro facevamo tutto e di più. Ciò che mi sorprese, fu la fermezza e la padronanza che Silvana mostrò nel condurre da gran maestra quanto successo, infatti divenne la nostra ispiratrice per tutte le altre cose che facemmo. Era di una perversione diabolica, anche se non sadica, quando stava zitta, sicuramente stava pensando a qualche cosa che aveva a che fare con il sesso e noi naturalmente. Nei giorni che seguirono, pensarono bene di prendersi qualche giorno di vacanza dal lavoro, per meglio dedicarsi a noi(loro compresi).
Sembravamo un’unica coppia tanto era l’affiatamento e passavamo naturalmente dallo scopare o fare qualsiasi cosa scambiandoci i partner, come fare altrettanto e di più tutti insieme. Un giorno, mentre facevamo colazione, dopo aver passato quasi tutta la notte a fare a letto le cose più impensabili, inventandoci le posizioni più strane e bizzarre, con quel suo fare malizioso e incuriosante disse che per la serata avremmo dato ai nostri uomini uno spettacolo veramente unico! Rimasi perplessa e pensierosa, ma cosa si sarà inventata ancora quella diavolessa che non abbiamo ancora fatto, rimasi silenziosa ma cercavo inutilmente di focalizzare cosa avesse pensato Silvana. Lei mi guardava con quel sorrisetto malizioso intuendo il mio stato d’animo, poi disse con fare misterioso che non mi sarei dovuta preoccupare, avrebbe fatto tutto lei e sarebbe stata una sorpresa per tutti. Era una giornata assolata e veramente calda, decidemmo di rimanere in cortile a prendere il sole, nudi chiara- mente. Dopo un po’ che ci crogiolavamo come lucertole, sonnecchiando quasi completamente assorta nei mille pensieri che mi affollavano la mente, improvvisamente sentii delle lievi e delicate carezze, sobbalzai dolcemente, ma rimasi ad occhi chiusi considerato il piacere che ne traevo. Non era possibile, non potevamo rimanere tutti e quattro completamente nudi senza che succedesse niente! Erano loro che di soppiatto avevano iniziato a solleticarmi delicatamente con la lingua, haaa… che lavoro di fino, mi abbandonai aprendo oscenamente le gambe per permettere una migliore e profonda esplorazione, godetti da matti di quelle loro stuzzicanti lingue. Non ci fu posto che non esplorarono con quelle curiose minuscole spade, dopo un po’ sopravvenne un orgasmo così intenso che avrei voluto non finisse mai. Basta così apostrofò imperiosamente Silvana, conserviamo la nostra brama di sesso per stasera, ora pensiamo ad altro; cosa che fu veramente difficile da praticare, ma comunque, con l’aiuto di una bella doccia fredda contenemmo la situazione. Dopo un pranzetto passato in allegria parlando del più e del meno decidemmo di andare tutti a riposare, per la serata dovevamo essere tutti in buona forma. Nel tardo pomeriggio Silvana mi svegliò, si sarebbe assentata per andare a fare un importante servizio io mi sarei dovuta nel frattempo preparare. Ero agitata, tutto quel mistero mi aveva messo una strana voglia, dovevo fare qualcosa per calmarmi, e sapevo già cosa! Mentre gli uomini continuavano a dormire, mi alzai di soppiatto e mi diressi direttamente verso la stalla,alla mia vista Jack iniziò a nitrire contento di vedermi, iniziava ad affezionarsi a me, lo accarezzai affettuosamente sul muso e sul dorso, ma lui abbasso la testa per annusarmi la fica nuda attraverso la lunga maglietta che mi copriva. Iniziò subito ad eccitarsi, ed io naturalmente dovetti aiutarlo. Presi l’asta con una mano e con l’altra gli massaggiavo le palle, mi abbassai ed iniziai a succhiargli la cappella lambendola a tratti con la lingua, poi cominciai ad inghiottire quanto più cazzo potevo, dopo un po’ Jack iniziava ad innervosirsi tanto dovetti smettere per accarezzarlo e calmarlo ma io sapevo che voleva! Presi la vaselina (sempre a portata di mano ) mi lubrificai per bene, poi mi chinai sotto la sua pancia mantenendomi alle sue caviglie in men che non si dica iniziai a sentire la cappella del cazzone di Jack che strusciava sul culo, allargai le gambe e puntai con la mano la cappella sulla fica, subito lo stallone con un colpo mi penetrò di buona misura, dopo qualche colpo per adattarmi iniziai a muovermi anch’io assecondando i colpi di Jack. A tratti il cazzo entrava così in profondità da sentire il contatto con le palle che ballavano sotto la pancia e talvolta mi sentivo sollevare letteralmente da terra quando lo stallone, con il cazzo profondamente piantato nella mia fica, si muoveva.
Ero letteralmente in estasi, a volte con il cazzo tutto infilato nella pancia spingevo ancora con il culo all’indietro per sentire la parte terminale della proboscide, la più grossa dilatarmi a dismisura la fregna incalorita. Gli orgasmi si succedevano repentinamente, non si contavano più, erano di una tale intensità che facevo fatica a mantenermi sulle gambe e talvolta quel grosso piolo che mi trapanava mi serviva anche da sostegno. Dopo qualche colpo ancora, Jack venne iniziando a riempirmi la pancia di sborra calda e vischiosa come una crema, quando assestava i colpi, la sborra non riuscendo a contenerla dentro spruzzava fuori a pressione, mi sfilai quel grosso idrante e prendendolo in mano mi innaffiai letteralmente facendomi una doccia di quella speciale crema idratante. Mi piaceva tenere addosso quella tale quantità di sborra, mi sentivo veramente appagata,poi velocemen-te entrai nella doccia (quella vera stavolta ), rimasi un po’ sotto lo scrosciò tiepido dell’acqua per ritemprarmi e infilatomi nel culo il tubo della doccia feci un profondo clistere per pulirmi e svuotarmi per bene, mi asciugai e tornai in casa per svegliare gli uomini che continuavano a dormire beatamente, e lo feci nel modo che meglio mi piaceva: succhiandogli gli uccelli! Dopo un po’ ricevetti una chiamata da Silvana che mi diede gli ultimi dettagli su come e cosa fare e a che ora sarebbe arrivata. Ci siamo è tutto pronto, siamo nel salotto come istruzione e tutto è stato preparato a puntino. Per l’occasione mi sono tirata veramente da sballo: un grazioso abitino cortissimo ed aderente rosso, ampia scollatura che a malapena copriva i capezzoli ma che calandoti lasciava fuori tutte le tette, calze autoreggenti bianche che non riuscivano a coprire tutta gamba a causa del vestitino troppo corto, un delizioso perizoma rosso che non copriva la folta peluria nera che fuoriusciva dappertutto e le tonde ed abbronzate natiche che ogni tanto facevano capolino dal bordo del vestitino,scarpe con alti tacchi a spillo, insomma un vero schianto. Gli uomini parlottano fra loro pregustando lo spettacolino che a breve inizierà, non sanno di che si tratta ma sono sicuri che Silvana li sbalordirà, spesso lanciano chiare ed esplicite occhiate a tanta grazia ammiccando maliziosi sorrisini. Sono ansiosa ma anche eccitatissima, anche se non riesco proprio ad immaginare casa avrà escogitato quel diavolo di donna! Finalmente arriva, entra in casa portando una grossa e pesante cassa, l’appoggia sul tavolo e si gira verso di noi, anche lei e messa veramente sexy, vestita quasi come me, solamente di colore nero, poi ci invita tutti per un brindisi d’inizio. Abbassa un poco le luci e mette una musichino che e tutto un programma, invita gli uomini a sedersi sul divano e prendendomi per mano mi invita ad emulare ciò che faceva. Iniziò ad accennare sensuali passi di ballo ma subito fece capire dove voleva andare a parare: voleva “giocare” con me e continuare poi con uno strip-tease
da sballo. Era veramente brava ed il tutto si svolgeva non solo fra
piacere e godimento degli uomini, ma anche nostro, a Silvana piaceva da matti giocare anche con le donne, ed anche a me sinceramente le sue attenzioni non mi dispiacevano affatto. Dopo un po’, eravamo nude
in autoreggenti e tutti arrapati da matti. Bene e ora di iniziare lo spettacolino, annunciò Silvana richiamando l’attenzione di tutti. Invitò Claudio e Marco ad accomodarsi sul divano e prendendomi per mano mi aiutò a salire e sedermi sul tavolo con la gambe aperte e rivolte verso gli uomini, andò verso la scatola che aveva portato prima, la aprì, affondò le mani e……sorpresa, tirò fuori un grosso pitone!!! Cazzo, questa si che era una sorpresa, eravamo tutti sbalorditi ed anche un po’ intimoriti. Nessuna paura, riprese subito
Silvana, mise il pitone sulle spalle come uno scialle,non era lunghissimo, ma abbastanza grosso e sicuramente pesante…… e voilà signori, vi presento Pit! Non abbiate nessun timore, è assolutamente
Innocuo, e così dicendo lo accarezzò sotto la testa baciandolo teneramente e ripetutamente sulla testa. E’ tenerissimo, gli piaccio-
no molto le coccole e non solo quelle… Porcac……miser…, ora era chiaro
lo spettacolino ed il resto,il problema ora era come superare la paura per ciò che sicuramente doveva seguire. Bene, facciamo le pre-
sentazioni, vuole essere assolutamente accarezzato da tutti i presenti, anche perché attraverso i vostri odori vi memorizzerà fra i suoi nuovi amici, e così dicendo passò per permettere a tutti di accarezzarlo. Gli piacevano visibilmente le carezze, e più gliene davi e più ne voleva. Quando me lo portò vicino, Silvana mi disse
che dalle donne voleva di più, mi chiese di fare come avevo fatto io,
mi feci coraggio e lo accarezzai sotto la bocca e sul suo splendido e
colorato corpo, baciandolo poi sulla testa ripetutamente. Caspita se gli piaceva, si allungò e portò la testa sotto la mano strusciandola
ed auto-accarezzandosi. Ora non ti spaventare disse Silvana, poiché farà una cosa che fa a tutte le donne che conosce e gli piacciono.
Infatti Pit scese con la testa e fece sibilare la sua particolare lingua sulle tette, soffermandosi sui capezzoli che immediatamente
si inturgidirono, ebbi una sferzata di piacere, poi scese dolcemente
sulla pancia concentrando la sua attenzione sull’ombellico, altra sferzata di piacere che assaporai chiudendo gli occhi ed aspettando
il naturale prosieguo; infatti subito dopo scese sulla fica, facendo
saettare ed insinuare la lingua fra le grandi labbra ed il clitoride:
ricevetti una violenta scarica di piacere, accidenti era strepitoso,
le sue linguate talvolta accarezzavano la fica in tutta la sua lunghezza, dal clitoride a finire sul buco del culo, talvolta schioccavano come una lievi frustate, che goduria, istintivamente
allargai di più le gambe, e subito lui insinuò il muso nella fica come a gustarsi il dolce tepore e l’umido dell’oscura caverna. Bene bene,vedo che Pit è veramente entusiasta di te, meglio, saprà darti più piacere, così dicendo posò Pit sulla scatola posta di fronte al tavolo e me. Gli uomini guardavano sorpresi ed eccitati, poi Silvana
prese una busta, una bottiglia di latte con una tazzina di olio, tirò fuori dalla busta delle uova preventivamente bollite e qui inizia il vero spettacolo! Prese un uovo lo spalmò di olio lo immerse in una tazza piena di latte e… sorpresa lo infilò nella mia fica già abbon- dantemente bagnata dagli umori a causa dell’eccitazione; stessa operazione per un altro uovo che finì a fare compagnia a quell’altro. Il terzo uovo, seguì la stessa sorte, ma prima di introdurlo nella fica lo fece annusare a Pit, che seguì con attenzione il tragitto del prelibato bocconcino. Poi Silvana mi versò un po’di latte sulla fica che mi colò fin sul buco del culo e mi si mise accanto aspettando il seguito. Pit non si fece aspettare, subito si allungò sul tavolo e sistemandosi comodamente iniziò a slinguarmi avidamente la fica per leccarsi il latte. Una vampata di calore mi avvolse, piegai indietro la testa socchiudendo gli occhi e mordicchiandomi le labbra per l’intenso piacere. Silvana incominciò a dedicarsi alle mie tette strizzandole con forza e lambendole con la lingua roteandola intorno ai capezzoli in un misto di dolore e piacere. Pit avendo finito con il latte iniziò a dedicarsi al resto! Avvicinò il muso all’orifizio vaginale ed inizio ad infilarvi dentro la testa, dentro fino ad arrivare alle uova. Sentii chiaramente quando allargò la bocca e di conseguenza dilatò la mia fica, per inghiottire il primo uovo, avvertii anche il passaggio dell’uovo dalla bocca verso lo stomaco del pitone, in prossimità dell’orifizio si dilatò per permettere all’uovo di passare, dilatando di conseguenza l’orifizio, quando iniziò ad inghiottire il terzo uovo cominciò ad uscire allargandomi oltremodo la fica e provocandomi il primo e violentissimo orgasmo, accentuato dai veloci colpi di lingua, che continuava a saettare
instancabile. Era un vero terremoto, subito dopo, mentre la fica pulsava ancora per l’orgasmo, infilò nuovamente la testa alla ricerca di altre uova, questa volta più in profondità e continuava a saettare quella portentosa lingua dentro la mia pancia, intrisa di olio e latte. Silvana prese l’appuntita coda di Pit ed iniziò ad infilarla nel culo per qualche centimetro, poi lasciò che Pit facesse da solo.
Iniziò a sfilare la testa e a muovere la punta della coda, quando fu fuori Silvana prese il latte ed lo sparse un po’ sulla fica ed accarezzò e baciò Pit che iniziò nuovamente martellare la fica con la lingua, ma intanto iniziò a spingere la coda nel culo un po’ alla volta anche per adattarsi alla misura più stretta dell’ano, ma man mano che si dilatava si infilava sempre più in profondità. Silvana chiamò gli uomini che nel frattempo si menavano furiosamente gli uccelli estasiati da quell’ insolito spettacolo, e chiese loro di prendermi le gambe e sollevarle per facilitare Pit. Versò dell’olio sul corpo del pitone ed iniziò a baciarmi con passione infilandomi la lingua in profondità e menava con la mano il cazzo di Marco. Pit ora si infilava più agevolmente in profondità, gli piaceva il caldo tepore delle viscere, e come una sonda endoscopica magistralmente guidata, si infilava lentamente nella mia pancia. Il mio corpo era scosso da continui sussulti, gli orgasmi si susseguivano violen- temente, e Pit continuava ad entrare inesorabilmente dentro il culo e si fermò solo quando rimase con poco più della testa fuori, quanto bastava per permettergli di continuare a leccare con la sibilante lingua la mia fica, Sentivo il serpente che si muoveva dentro di me,
impazzivo di piacere e mi muovevo incontrollatamente, convulsamente fino a quando iniziai a gridare di piacere. Intanto Silvana si era sistemata sotto il tavolo e spompinava a tutto spiano Marco e Claudio
che cianotici e sudati per l’incredibile ed arrapante spettacolo iniziarono ad innaffiarla di sborra mentre lei cercava di berne quanta più ne poteva. Poi uscì fuori si diresse verso la busta, prese un altro uovo lo fece vedere a Pit e lo posò sulla scatola. Pit iniziò ad uscire dal mio culo lentamente, come era stato ben addestrato, e quando uscì completamente sentii un flop, quasi come una bottiglia di champagne stappata. Un altro tremendo orgasmo mi scosse fino ad abbandonarmi con la testa all’indietro, sfinita. Non era ancora finita, Silvana prese nuovamente Pit e lo pose a terra sul tappeto poi mi chiese di scendere e sedermi a gambe aperte di fronte al “nostro amico”, anche lei si sedette di fronte a me, cosicché Pit stava in mezzo a noi, prese il latte e ne versò un po’ sulla sua fica e sulla mia già così duramente (per modo di dire )martoriata. I nostri partners si avvicinarono e dopo averci baciate avidamente ed amorevolmente ci misero i loro cazzi a disposizione affinché potessimo fare ciò che ci piaceva tanto: spompinarli! Pit slinguava a destra e manca facendoci contorcere come ossesse, poi Silvana prese la coda di pit e se la introdusse nella fica. Per Pit era un ordine per ciò che doveva fare, Continuando a slinguare iniziò ad intrufo- larsi nella fica di Silvana. La fica era molto più cedevole del culo, infatti Pit non ebbe bisogno di stringersi per entrare anzi sembrava facesse il contrario, si dilatava come se si gonfiasse, sembrava volesse squartare Silvana che urlava di piacere come una dannata, e Pit si fermò solo quando era entrato tutto dentro! Incredibile, sembrava che Silvana era incinta e intanto continuava ad ingoiare il cazzone di Claudio fino alle palle, anche lei scossa da irrefrenabili fremiti orgasmici. Claudio non ne potè più, gli scaricò direttamente in gola quanto di sborra era rimasta nelle palle. Stesso trattamento
anche per me. Bevvi avidamente il suo succo, infilandomi nella gola il cazzo e succhiarlo con insistenza fino all’ultima goccia. Ora eravamo tutti stremati, Silvana si alzò lentamente facendosi aiutare,
aveva ancora dentro la fica Pit che faceva capolino con la testa e disse a Claudio di prendere un altro uovo, di farlo vedere a Pit e riporlo nella scatola. Subito lei si mise gambe larghe di fronte la scatola aperta e Pit iniziò ad uscire, che spettacolo incredibile! Il
serpente si allungava per arrivare alla scatola, ora era diventato veramente lungo, e man mano che usciva ci chiedevamo come avesse fatto a stare tutto dentro la pur capace fica di Silvana. Quando uscì completamente fuori, Silvana fu scossa da violenti fremiti che la fecero barcollare quasi fino a farla cadere, era il suo ultimo e stupendo orgasmo. Richiusi la scatola e ci abbandonammo tutti riversi sul tappeto rimanendo per un po’ di tempo fermi ed in silenzio per riprenderci, ora la musica di sottofondo sembrava veramente una dolce ninna nanna che stemprava dolcemente la tensione che avevamo accumulato. Ci addormentammo tutti così, per terra e solo a tarda nottata ci trasferimmo sul letto per rimanerci fino al giorno dopo.
n.d.- Con questo racconto termina (per adesso ) la saga di Chiara e
Claudio, voglio precisare che sono racconti che non necessariamente devono avere rispondenza con la realtà,che poi
è bene che rimanga in incognita,per poi lasciare ai più il gusto e l’arbitrio di immaginare ciò che vogliono. L’essenziale
che raggiungono lo scopo per il quale sono stati scritti: incuriosire piacevolmente ed eccitare il lettore, poi la verità la sa solo il sottoscritto. Vi amo tutti.
By Icaro
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15 years ago
tatonone,
36
Last visit: 5 months ago
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Al mattino lei era solita....
Al mattino lei era solita sedersi sul tronco in riva al lago..per osservare il sole che si organizzava per sorgere...per trovare la calma che le avrebbe fatto affrontare meglio la giornata..per dialogare con la natura e per masturbarsi un po’ e godere con i pensieri monelli che sempre al risveglio di un nuovo giorno l’ accompagnavano…
Quella mattina si accorse di non essere sola…
Il suo tronco era già occupato da una bellissima ragazza mora che però singhiozzava timidamente e in silenzio…la Lei si avvicinò..le si inginocchio davanti..e cominciò ad accarezzarle le gambe..partendo dalle caviglie, polpacci cosce e su fino al sesso chiuso in delle mutandine color panna…la ragazza non smise di piangere, ma cominciò a sua volta ad accarezzare il viso di lei, i capelli…avvicinando la bocca alla sua…cercando il contatto con le due lingue…quattro mani che curiose si cercavano e accarezzavano dolcemente tutte le zone più erogene in cerca del piacere condiviso….i seni di entrambe erano gonfi e i capezzoli dritti e duri…eccitati…i due clitoridi erano gonfi e pulsanti…cominciò la ragazza a leccare..cominciò dalle tette di lei..a succhiare i capezzoli a mordicchiarli piano piano..e poi scese giù fino a quel clitoride così sporgente e già bagnato….leccò e succhiò a fondo…e la Lei si sentì invadere la figa da quella lingua così vogliosa e curiosa..persino invadente ma così eccitante---si misero a 69….e si leccarono per benino….infilandosi le dita dentro succhiandosi il clitoride, toccandosi e strizzandosi i capezzoli….palpandosi dappertutto…e finalmente il godimento..insieme..un’unica ondata di piacere… un fiume…l’orgasmo…l’atto finale…e poi la calma …l’acqua del lago le coccola ancora per qualche istante..entrambe si coccolano ancora un po…si baciano dolcemente…finchè la Lei torna alla sua quotidianità ..lasciando la ragazza sola sul tronco in riva al lago…con un sorriso appagato sul viso….
A.
4743
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15 years ago
bellastellina,
47/43
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Al cinema a parma (nuova stesura)
Era d’autunno.
Da un mesetto vivevo a Parma per 5 giorni la settimana per frequentare i corsi di un master e avevo preso in affitto un monolocale in centro la cui padrona mi aveva anche prestato una bicicletta. Non avendo amici mi ritrovavo spesso la sera a pedalare da solo in cerca di un locale o un cinema.
Quella sera mi ero spinto in periferia, una zona tranquilla oltre il fiume. Poca gente per le strade ormai illuminate solo dai lampioni e dalle vetrine di pochi negozi. L’insegna di un cinema mi attira. Vedo una porta a vetri fiancheggiata da due locandine illuminate che pubblicizzano un film hard: “Mogli in calore ad Acapulco” o qualcosa di simile. I titoli dei film porno mi hanno sempre fatto sorridere per la loro volgarità surreale.
Sto per fare dietro-front e andarmene, quando noto una coppia di quarantenni che si avvicina lungo il marciapiede a passo veloce. Con fare deciso entrano nell’atrio del cinema. Lui ha un aspetto e degli indumenti assolutamente normali, ma sono colpito dalla strana gonna di pelle nera indossata da lei. Lunga fino al ginocchio, mostra una massiccia zip metallica sul lato, che arriva fino alla vita, ma aperta solo fino a mezza coscia.
La cosa m’incuriosisce non poco e decido di seguirli. Il tempo di incatenare la bici ad un lampione, pagare il biglietto ed entrare nel buio della sala, ho intanto perso il contatto con i due.
Lo schermo mostra le solite immagini di corpi nudi aggrovigliati. Il sonoro è un monotono susseguirsi di “oh…oh… oh” e “mm… mm… mm”. In sala, man mano che i miei occhi si abituano all’oscurità noto che sono più le figure che si muovono lungo i corridoi di quelle sedute.
Sembra vi sia un incessante viavai, un dentro e fuori continuo. Ogni minuto le tende delle due porte laterali si aprono e fasci di luce lampeggiano dall'atrio sulle file di poltrone vuote. Gruppetti di due tre uomini sono addossati alla parete di fondo, accanto alle porte dei bagni, in evidente attesa. Percepisco l’interesse che suscito su qualcuno che si avvicina lentamente e di cui mi libero in fretta, allontanandomi senza degnarlo di uno sguardo.
Io cerco la coppia e finalmente li vedo. Sono al centro di una fila di poltrone circondati da tutti i lati da sei o sette maschi. Nessuno di loro è a stretto contatto, ma i loro sguardi sono tutti focalizzati al centro, come animali da pollaio attorno alla padrona col secchio del mangime.
Mi siedo a capo fila qualche posto più indietro alternando la mia attenzione fra l’annoiata visione dello schermo e quella molto più interessante di quanto succede intorno alla coppia. Sembra che non ci sia trippa per gatti. Si vede qualcuno più audace tentare delle avance, ma viene bruscamente respinto e si allontana indignato.
La situazione cambia quando la coppia si alza ed esce dalla fila, l’uomo in testa e la donna a seguire. Sembrano indugiare sull’uscita, incerti, il tempo necessario a fare allontanare gli ultimi delusi che li hanno seguiti. Poi si avvicinano risoluti allo schermo e si siedono in terza o quarta fila, lui internamente, lei esterna con una sola poltrona libera accanto.
Il viavai ricomincia: uno dopo l’altro, diversi uomini sfilano lungo il corridoio soffermandosi vicino alla coppia, per poi allontanarsi. Sono stupito, come mai non si è ancora seduto nessuno accanto a lei?
Mi alzo e lentamente mi avvicino, un po’ vergognoso di comportarmi come tutti gli altri, ma la curiosità è troppo forte. Giunto accanto a loro la risposta alla mia curiosità è evidente: lei tiene occupato il posto accanto a sé con una borsa e con la mano appoggiata sopra ne stringe fermamente i manici. Sono sopraffatto da un’ondata di simpatia e quasi d’affetto per questa donna così risoluta che siede impettita, le gambe accavallate, accanto al suo uomo. Quasi d’istinto, come guidato da uno spirito interiore so d’improvviso cosa fare.
“Mi scusi?” le dico chinandomi.
Lei si gira di scatto a fissare il mio sguardo, il volto pienamente illuminato dalla vicinanza dello schermo.
“E’ libero questo posto?” le chiedo abbassando lo sguardo sulla sua mano. Vedo allora la mano sollevare la borsa e passarla al marito. Mi siedo.
Sono pervaso da un caldo, corposo, senso di trionfo. Ho coronato la mia serata e anche se non dovesse accadere più niente d’interessante, mi bastano piccole vittorie come questa per appagarmi e rendermi contento di me stesso.
Il senso di trionfo per essere stato accettato cede gradualmente alla curiosità verso la donna seduta al mio fianco. E’ mora, riccia di capelli, di corporatura minuta, florida, ma non grassa. Il viso rotondo si abbina perfettamente alle rotondità dei seni che si affacciano dalla scollatura a V di una camicia bianca. La luce dello schermo, troppo vicino, m’impedisce di distinguere la parte inferiore del suo corpo, avvolto totalmente dall’ombra dello schienale del sedile davanti.
Penso alla cerniera metallica della sua gonna, il dettaglio che mi aveva colpito tanto. Rassicurato dal pensiero che anche la mia mano è assolutamente invisibile nel buio sottostante, comincio ad allungare le dita con cautela verso destra. Tocco il bordo esterno del suo sedile e risalgo fino ad incontrare il freddo e liscio contatto della gonna di cuoio. La sfioro con due o tre polpastrelli solamente appoggiati. Se non esercito alcuna pressione, penso, lei non potrà nemmeno sentire il contatto.
I baffi di un gatto non sarebbero stati più lievi della punta delle mie dita, nell’esplorare millimetro per millimetro quella superficie di cuoio liscio, finché… Ecco! Il contatto cambia: è più freddo e duro, è metallo. Sussulto! Carne! Ritraggo di scatto le dita. La cerniera e la carne della sua coscia… Freddo e subito dopo caldo! Duro e subito dopo morbido! Quasi un tutt’uno.
La donna continua a guardare lo schermo. Se ha avvertito qualcosa non lo da a vedere.
Resto immobile per qualche secondo e rifletto. E’ il momento di giocare il tutto per tutto, decido. Allungo nuovamente la mano, questa volta con un movimento deciso. Afferrando il bordo zippato della gonna di cuoio, il dorso delle mie dita si appoggia alla calda morbidezza della sua coscia. Spingo dolcemente con il dorso della mano, osservando il suo volto con lo sguardo ad angolo. Lei non mi guarda, ma ha il viso disteso, con un accenno di sorriso sulle labbra.
Mi sento al settimo cielo e mi abbandono al piacere di accarezzare quel tepore rotondo, velato di nylon. La mano è nascosta sotto il cuoio della gonna, ma i denti metallici della cerniera mi sfregano sul polso, impedendomi di risalire verso l’inguine. Sfilo la mano e vado a cercare lo zip, ne afferro la linguetta rigida e fredda e ziiiiiip, tiro leggermente per scostarlo dal nylon delle calze e lo faccio scorrere in alto. Il mento della donna ha un fremito e le sue labbra si schiudono.
Riporto la mano sotto il cuoio e risalgo lungo la coscia fino all’anca, scoprendo che indossa un collant. Sorvolo sulla punta di delusione che il collant mi provoca e proseguo pregustando il contatto che sto per avere con il centro del cuore del mondo, quando improvvisamente lei si scosta. Si rassetta con calma, richiude la cerniera della gonna e lentamente si alza.
Sono attonito, osservo le due figure in piedi rivolte verso di me e non posso far altro che alzarmi a mia volta e uscire dalla fila di poltrone per farli passare.
Stordito la guardo andar via sfiorandomi, ma subito lo stordimento si muta in stupore, udendo l’uomo bisbigliarmi una sola parola: “Andiamo”.
Li seguo un po’ incerto. “Andiamo?” mi chiedo. “Andiamo dove? Non avrò capito male?” Fuori è molto buio. Indugio accanto alla mia bicicletta. Intravedo la coppia vestita di scuro a qualche decina di metri salire su un’auto parcheggiata e partire lentamente. Inforco la bici e li seguo. La distanza aumenta nonostante io cerchi di pedalare più in fretta che posso. Intravedo il rosso dei loro fanalini svoltare per uno stradello laterale. Lo imbocco, meno male che il mio fanale funziona perché intorno è tutto buio. L’asfalto pieno di buche cede gradualmente ad uno sterrato polveroso. Supero un dosso, un ponticello… ecco: c’è un’auto parcheggiata in un campo, con le luci di posizione accese.
Smonto dalla bici e proseguo a piedi fra zolle di terra dura e ciuffi d’erba secca. L’abitacolo dell’auto è illuminato. Sbirciando dal parabrezza anteriore vedo, dietro il volante, un culo di donna che si muove ritmicamente su e giù. Lui è disteso sul sedile del guidatore e lei lo sta cavalcando.
Mi accosto alla portiera del passeggero e tento la maniglia. La portiera si apre ed io mi siedo richiudendola. Continuo ad osservare, o meglio, ad ammirare curioso, quel culo che fa su e giù. Al suo centro sembra, infatti, aprirsi una rosa rossa. Mi rendo conto che quella rosa è il buco del culo.
Affascinato provo ad accarezzare, a palpare quella rossa mucosa che evidentemente si sta inturgidendo per il dilettevole sforzo del coito, che con forti spinte, schiocchi e ansimi del respiro, la donna sta operando sul corpo dell’uomo immobile sotto di lei.
M’inginocchio sul mio sedile e tiro fuori l’uccello intostato. Il mio schienale è già stato reclinato. Così lo risalgo sulle ginocchia fino a portare il mio cazzo a contatto del corpo di lei ed inizio a strusciarlo.
“Succhiaglielo” dice lui. La testa riccioluta si gira verso di me ed il mio pene viene risucchiato in un vortice mai provato prima. Chiudo gli occhi, inarco la schiena con le braccia e tutta la faccia schiacciate contro la moquette della capote e mi abbandono al piacere.
L'astinenza e tutta l'eccitazione provata al cinema fanno si che io me ne venga subito, con dei sussulti che mi scuotono i lombi diffondendosi per tutto il corpo. Mi accascio sul sedile e sento la voce di lui che parla della sua donna, di quanto lei sia porca e insaziabile, “Non hai idea di quel che è capace di fare”, mi dice e aggiunge “Ne ha presi così tanti nel culo che ora non può più usarlo, vedi com’è ridotto?”.
Mi riscuoto e vedo il volto della brunetta, sorridermi. “Ti è piaciuto?” mi chiede lei. “Tantissimo!” rispondo, inginocchiandomi sulla pedana davanti al sedile del passeggero, invitandola a spostarsi davanti a me. Lei intuisce e sdraiandosi apre le gambe a circondare il mio torace.
Appoggio le mani all’altezza delle sue spalle e lentamente, con dolcezza infinita penetro nella sua vagina, ancora aperta e bagnata. Occhi negli occhi, percependo l'interesse del marito seduto al nostro fianco, ci uniamo in un amplesso morbido e lento.
Il mio cazzo, che dopo l'orgasmo non aveva fatto in tempo a smosciarsi, al contatto con la sua figa bollente e dilatata riprendeva sempre più il suo turgore fino a tornare al massimo della sua durezza. I miei movimenti si facevano sempre più decisi finchè presi a sbattere violentemente col mio pube sul suo clitoride ad ogni colpo.
Incessantemente, con un ritmo sempre più rapido, continuavo a percuotere la sua vulva col mio pube e fra un colpo e l'altro il dorso del mio cazzo sfregava fuori e poi dentro, contro quelle pareti elastiche e contro l'osso che le sovrastava.
All’apice del piacere avvertii la sua vagina contrarsi con spasmi prolungati producendo delle pernacchiette scoppiettanti e gioiose. "Vengo, vengo, a dio mio VENGOOO!" prese ad urlare, mentre fiotti di liquido caldo, forse piscio, colavano giù sul sedile e sulle nostre cosce avvinghiate. “Quanto sono venuta!” mi sussurrò poi all’orecchio ansimando. “Non credevo fosse ancora possibile… ti amo!” aggiunse, prima di unire le nostre bocche in un bacio lungo e profondo di labbra e denti e lingue intrecciate.
“Anch’io!” dico, con un senso di paura, realizzando che avevo fatto tutto senza alcuna protezione e un più acuto senso di rimorso per la mia morosa, ignara, di cui solo in quel momento ricordavo l'esistenza!
Esco dall’auto tirandomi su i pantaloni. Chiudendo la portiera li guardo di sfuggita, mentre stanno parlottando fra loro. "Non ho voglia di pensarci adesso, ci penserò domani" mi dico scuotendomi di dosso ricordo ed angoscia. Tiro su la bici da terra e con le gambe che ancora mi tremano mi avvio, solo e felice, in pace col mondo, verso le luci della città. Non avevo ancora idea di che gran porco sarei diventato.
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15 years ago
cagliostrus,
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Last visit: 9 years ago
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Transcapodanno
Quello appena passato avrebbe dovuto essere un triste capodanno. Infatti ero rimasto da solo. Gli amici tutti fuori e io al lavoro fino alle 22.
Mi giravano in modo vorticoso.
Appena uscito da quel dannato ufficio salii in macchina diretto verso casa. Mi viene l'idea di passare per una strada dove normalmente ci sono trans. Ovviamente capodanno non costituisce un'eccezione. Feci un paio di giri e poi accostai l'auto vicino ad una bellissima mulatta che si stava masturbando visibilmente. "Andiamo?" mi disse. E io "ma che proponi per passare la mezzanotte?", "e a te che piace?" "mi piacerebbe un'orgia" risposi. Sali' in macchina e mi porto' a casa sua. Strada facendo fece tre telefonate.
Arrivati da lei mi fece spogliare nudo e mi disse che sarei stato il centro di quattro magnifiche sorelline. Mi eccitai da morire. Pochi istanti dopo sentii suonare il campanello. Erano le "sorelline". Tre trans di cui due di colore e una bianca. Mi guardarono e mi fecero mettere a 90. Una comincio' a leccarmi il culo mentre un'altra lo tiro' fuori e me lo mise in bocca.
Era enorme e duro. Le altre due mi toccavano con le mani e con i loro cazzi. La bianca non era molto dotata ma era semplicemente stupenda.
Quando sentii una bocca prendere il mi cazzo fui pervaso dai brividi. Stavo letteralmente impazzendo di piacere.
E ancora il bello doveva arrivare. Mancava poco a mezzanotte e mi sentii spalmare un gel nel mio buco. Allo scoccare della mezzanotte una mi infilo' il cazzone duro nel culo. Mi scopo' come nessuno aveva mai fatto prima. Venni nella bocca della bianca e poco dopo la mulatta mi venne in faccia. Quella che mi inculava venne nel preservativo dentro il culo e l'ultima mi venne sulla schiena.
Dopo esserci ripresi abbiamo festeggiato con spumante e panettone. Un fantastico capodanno per soli duecentocinquanta euro...
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15 years ago
admin, 75
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Cappuccino d\'estate
Erano le tre di un pomeriggio d'agosto, Roma bolliva sotto il sole caldo e acceso come un grande fuoco nel cielo. L'asfalto sotto i piedi di lui era bollente ed aumentava nel suo corpo il trepido fremore di chi sta per incontrare un'amica di vecchia data.
I suoi riccioli biondi, e sinuosi avvolgevano lo schienale di una sedia di un bar. Era li, seduta, sorseggiava un calice di prosecco ghiacciato mentre le sue gambe sode, liscie e colorite da una timida abbronzatura dondolavano accavallate.
Una folata di vento sollevò il suo vestitino rosso fuoco facendola intimidire un po' per gioco di fronte agli sguardi attenti degli uomini che la circondavano.
Una carezza sulla sua spalla e lui si sedette di fronte a lei sorridendo.
Parlarono mentre i loro sguardi iniziavano ad andare sempre alla ricerca dell'oltre...di un qualcosa di piu...di un'emozione da vivere.
Ad un tratto arrivò l'altra lei...pelle scura, bocca carnosa, capelli corvini ed avvolgenti come seta. Si salutarono sfiorandosi le labbra e creando un contrasto di colori con i loro volti così diversi ed in quel momento così uniti. Lui iniziò ad ammirare le curve della venere nera, la sua caviglia avvolta da un filo di brillanti e le sue unghie lunghe e laccate da fargliele immaginare sulla schiena.
Parlarono e di nuovo la folata di vento. Il vestitino della biondina si alzò di nuovo ma questa volta non si intimidì...la sua amica le pose la mano delicatamente sulla coscia, infilò lentamente le sue dita sotto il sottile tessuto fingendo di sistemarlo....ma scivolò...fra le sue cosce scivolò e si fece strada verso quel leggero pizzo dei microslip che l'altra indossava. Il dolce sorriso della bionda divenne un'espressione di voglia pericolosa, di sensazione unica, di irrefrenabile voglia di avere la sua amica addosso. La venere infilò lentamente il suo dito medio nell'intimità di lei ed iniziò a muoverlo. La biondina era bagnata, eccitata e nel momento in cui si voltò verso di lei per baciarla...allargò le gambe con fare deciso...voleva che le porte del piacere si aprissero.
Ai tavoli intorno la gente guardava...alcune donne imbarazzate, altre...invidiose e gli uomini...si gli uomini....iniziarono a bere un drink dietro l'altro gustando quel film all'aperto.
Lui le ammirava e le stava immaginando nel suo letto, nella sua stanza sotto di lui, sopra di lui, a turno ed insieme...in quello stesso istante la sua mano scese sul suo membro diventato marmo, turgido e palpitante, voglioso ed impaziente.
Loro se ne accorsero e quasi di proposito si alzarono contemporaneamente. La venere sfiorò con la sua lingua il dito caldo e bagnato che aveva sfilato dal fiore di lei e ne assaporò il profumo, la dolcezza. Si sedette in braccio a lui, dandogli la schiena mentre la biondina inizio a sollevarle con gesti e movimenti sexy il vestitino nero .
Le unghie laccate tirarono giu la cerniera dei suoi jeans ormai ripieni di piacere e lo presero a sfiorare...quelle mani scure sulla pelle del membro chiaro fecero impazzire lui che in un attimo le prese le natiche e la fece sedere quasi violentemente sul suo palo. La venere nera non portava slip ....cosi iniziò a muoversi come se stesse ballando una lap dance al ritmo di musica in un night.
Lui le prese i capelli e ci affondò il suo viso come se volesse isolarsi dal resto del mondo che lo circondava.
La bionda iniziò a baciare la venere e le loro labbra, le loro lingue, le loro bocche iniziarono ad inumidirsi ed a gonfiarsi..
La venere raggiunse il piacere e con il suo viso ormai sconvolto, stravolto e soddisfatto emise un timido gemito sinuoso come le sue forme, caldo come la sua pelle ricoperta da un velo delicato di sudore.
La biondina la guarò mentre le mani dell'altra le presero la testa e la indirizzarono tra le gambe di lui.
Ogni uomo seduto in quel bar avrebbe voluto partecipare a quel gioco meraviglioso. I riccioli d'oro avvolsero le cosce di lui che la guardava e che le muoveva la testa seguendo il ritmo del suo pulsare.
La bocca rossa fiammante della bionda iniziò a succhiare, baciare e carezzare a colpi di lingua quell'oggetto del piacere ormai diventato lungo e dritto ormai sull'orlo dell'esplosione, all'apice della follia.
La venere si sedette a gambe larghe sul tavolino facendo cadere il bicchiere ormai vuoto....lui prese la testa della bionda, la tolse da li, sollevò la donna e la fece voltare verso la sua amica.
I riccioli biondi in quel momento fecero da minigonna all'altra mentre la lingua giocava con quel grilletto visibilmente gonfio, umido ed eccitato.
Ad ogni colpo di lingua la venere veniva trascorsa da fremiti e da brividi. Lui ...trovandosi in quella situazione non resistette...alzo con un'abile gesto delle mani il vestitino rosso di raso ed iniziò a penetrarla furiosamente, rabbiosamente come volesse dimostrare agli altri che guardavano la sua esclusiva.
Il corpo della biondina iniziò a sussultare mentre lui la prendeva davanti e dietro tenendole quelle chiappette tra le mani come fossero le due metà di un meloncino maturo.
Lei godeva e la venere fremeva ad un tratto il membro esplose e le due donne istintivamente, veloci come feline eccitate si chinarono verso di lui raccogliendo quel succo dolce e denso, bianco e vischioso sulle loro lingue.
Il sole stava quasi per tramontare e la sera scese come un sipario sulla scena del loro piacere.
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Betty libidinosa trav puttana
L’altra sera volevo andare a Milano al Nautilus, il giovedì sera è per le trans trav, però siccome sapevo che dovevo rientrare entro le 3 del mattino non ho preso la solita camera all'hotel Trento che è li vicino.
Quindi mi sono avviata verso Milano e poi a Desenzano sono uscita per andare in un posto in campagna molto isolato che conosco e cambiarmi.
Alle 22,00 circa ero pronta, ma invece di rientrare in autostrada ho fatto un giretto tra i capannoni vicino al casello e ho notato un certo movimento anche perche vi erano sia puttane che trans che travestiti che battevano stando in macchina con la portiera aperta o con la luce di cortesia accesa.
Insomma per fartela breve in un secondo ho deciso di fermarmi dietro ad un capannone e aprire la portiera mettendo fuori in bella mostra una coscia inguainata nelle calze nere lucide setose.
Non ho avuto il tempo di realizzare appieno cosa stavo combinando che da dietro è arrivata un auto e si è fermata affianco a mè
Il cuore mi batteva a mille e quando ha abbassato il finestrino è venuta fuori tutta la mia troiaggine e gli ho detto " Ciaoo, 30 di bocca col guanto o 50 con ingoio" gli si sono subito illuminati gli occhi e ha risposto " veramente ingoi tutto?" e io " Se ce lai grosso e pulito te lo succhio fino all'ultima goccia tesoro!"
"Dai monta che andiamo" non stavo nella belle ogni movimento strusciamento di calze era super amplificato dall'eccitazione e nella mia testa rimbombava il pensiero che sono una Troia e quella era finalmente la mia prima marchetta.
Ho chiuso la mia macchina e sono montata sulla sua, anzi ci sono cascata dentro tanta era la foga, lui è partito immediatamente mettendomi una mano tra le cosce dicendomi " se sei brava e bevi tutto ti faccio anche un regalino" e io " O siii, sarò la tua Troia succhia cazzi, fammelo vedere ti prego"
Ero infoiata al massimo, raramente mi sono sentita così eccitata, il tipo non era neanche granchè, un poco in sovrappeso come me ma non vedevo l'ora di vedergli il cazzo per capire quanto lo avesse grosso.
Finalmente siamo arrivati in un posto appartato e dopo aver abbassato il sedile ha tirato fuori i 50 euro e mi ha detto " questo è l'anticipo fammi vedere quanto ti piace succhiare Troia"
Mi sono piegata VERSO IL SUO SEDILE GLI HO APERTO I PANTALONI, MI SENTIVO UNA VERA PUTTANA, aveva il cazzo già mezzo duro e niente male come dimensioni, per fortuna, ci sarei rimasta malissimo in caso contrario.
Mi sono avvicinata con la lingua non puzzava nemmeno di pipì e allora me lo sono infilato tutto in gola con decisione iniziando ad andare su e giù succhiando e leccando come una cagna in calore.
Gli è diventato duro in un secondo e i sui gemiti di piacere erano molto espliciti, quanto mi piace sentire che il mio lavoro di bocca viene apprezzato, intanto lu mi ha detto" cazzo mi fai venire subito Troia, sei troppo brava" allora io ho insistito con il mio su e giù perche volevo sentirmi tutta la sua sborra in gola e finalmente irrigidendosi e mugolando ha incominciato a sborrarmi in bocca come una fontana.
E' stato fantastico sentire il suo primo schizzo che battendomi sul palato si è sparso per tutta la bocca impiastricciandomi la lingua, sentirne il calore il sapore e la cremosità densa che mi fa sentire una vera troia.
Sono seguiti altri 3 schizzi minori mentre io continuavo a tenermi in bocca il suo cazzo facendo in modo di non perderne neanche una goccia menandoglielo piano con la mano.
Mi ha riempita la bocca di sperma tanto che ne ho inghiottito una parte in modo da poter aprire la bocca in sicurezza e passarmi languidamente la lingua sulle labbra.
Lui era estasiato e mi guardava ancora con occhi libidinosi, allora mi sono avvicinata al suo viso e gli ho passato la lingua con un velo di sperma sulle labbra e poi ho ingoiato tutto dicendo "Mhhm Divina la tua sborra"
Lui si è reso subito conto della mia Natura e mi ha detto " Cavolo ne vorresti ancora e Troia?" " Si hai ragione mi hai messo una voglia addosso che mi farei sbattere da un reggimento"
" allora succhiamelo di nuovo così poi ti rompo il culo Puttana"
"Amore non esagerare ti sei divertito abbastanza adesso riportami alla mia macchina"
Insomma una vera Puttana non sciupa una serata.
il resto purtroppo sono miserie, mi sono succhiata altri due cazzetti ridicoli, senza ingoio perchè non mi hanno eccitata a sufficienza.
Dio questa è stata la mia prima esperienza da Puttana, pericolosa pazzesca ma mi è piaciuta da impazzire.
Scusatemi avevo proprio voglia di raccontarvi la mia prima esperienza da Puttana, aspetto vostri commenti e apprezzamenti, ne sarei felice, ciao un bacio Betty Slut Puttana Veramente.
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15 years ago
bettyslut,
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Last visit: 9 years ago
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Io lei& le trans
ciao racconto la mia orgia fatta il 29/01/09
mi trovo a casa tranquillo e vedo dei messaggi su desiderya uno era di G.una trans romana molto carina bella molto femminile ci contattiamo su msn ci vediamo e ci piaciamo bene dico tra me e me stasera si fotte ma non sapevo la sorpresa che trovavo vado nella Palermo vecchia gli dico che fra 20 minuti sarò da lei bevo qualcosa di forte per tirarmi e cosi potere durare di più mi metto sulla mia seat Arosa con sottofondo musicale dei Deep Purple con Smoke on The wather arrivo all'indirizzo la chiamo le dico che già sono sul posto arrivo prima lei mi dice aspetta ti dirò io quando salire aspetto inpaziente l'attimo di vedere la venere mi chiama e mi dice sali 1 piano salgo morto di freddo trovo la porta aperta entro chiudo piano lei e ditro la porta ha un completino nero con calze nere e reggicalze e bella bellissima rimango pietrificato lei si avvicina mi abbraccia e mi dice tira fuori quel bel cazzone che hai tra le gambe il mio cazzo e mezzo moscio lei lo tocca e diventa la mazza che aveva visto in foto prendo e comincio a baciarla aveva un bel profumo che mi eccitava da matti mi dice seguimi vado in camera e trovo una sua amica e una ragazza bionda bella ha un seno non voluminoso ma bello carnagione chiara bella anche lei dopo un pò sento squillare il cell di lei e dice si e qui potete venire non fate chiasso però gli chiedo chi sono lei risponde sorridendo delle mie amiche non preoccuparti si avvicinano mi mettono in mezzo lei e la sua amica cominciano a spompinarlo voglio succhiarlo anche a lei esce fuori un cazzo pi grosso del mio la sua amica mi guarda e mi dice succhiaglielo e cosi faccio e grosso e duro durissimo la sua amica mi spinge la testa dopo un pò me lo toglie dalla bocca e continua lei io mi dedico alla sua figa sbrodolante 5 minuti e sento squillare di nuovo sono le sue amiche sono 2 una bionda ed una mora entrano e vedono me che mi scopo l'amichetta di G.mentre quella gode si spogliano avevano 3 cazzi uno più grosso dell'altra mi fanno frocetto hai un bel culo te lo romperei G.dice la prima voglio essere io gli dico ok era la mia prima volta e stato doloroso i primi 5 minuti poi ho sentito il piacere mentre le due tran si spompinavano a vicenda la sua amica mi succhiava l'uccello lei mi diceva come mettermi e io obbedivo e stato bellissimo mi hanno sfondato e cavalcato una dopo l'altra la sua amica a messo un fallo artificiale e mi ha pure cavalcatoe stato bellissimo poi mentre mi siedo sopra il cazzo di G.mi dice sborraci ed io al terzo colpo di cazzo sborro le ho riempite tutte non ho mai provato un piacere cosi bello chi sà se ritornerà una serata cosi fino alle 4 del mattino ancora facevamo sesso come gli animali gli volevo chiedere se un'altra sera potevamo rivederci mi hanno risposto tesorino siamo di passaggio vieni Roma e potremmo rivedrci cosi ripetiamo nuovamente però con più persone non ho dormito tutta la notte volevo avere ripiantato dentro il mio culetto i loro cazzi finalmente ieri notte capì il mio punto erogeno qual'era e il mio culetto capì che il piacere non e solo darlo ma anche riceverlo ed io li quando mi eccito sborro come un porco
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Cena e dopocena...
Uff…! “e anche questa giornata di lavoro è finita!”, pensai mentre chiudevo lo sportello della macchina, mettendo in moto.
In effetti era stata una giornata piuttosto dura, fitta di appuntamenti, costellata di seccature. Per fortuna mi aspettava una bella cenetta, questa sera; e per dirla tutta, in cuor mio, speravo anche in qualcosa di più…
Arrivai alla piccola villettina alle porte di Milano in perfetto orario: ventuno esatte.
Parcheggiai appena fuori dal cancelletto, e citofonai. Vidi scostarsi la tendina della finestra all’ingresso, e pochi secondi dopo Elena mi aprì. Ero particolarmente eccitato all’idea di scoprire ogni dettaglio di questa serata da assaporare: come fosse vestita, cosa avesse cucinato per me, se aveva realmente intenzione di catturare la mia attenzione e di stuzzicarmi in qualche modo; volevo essere pronto a captare ogni segnale, ogni cedimento, ogni eventuale allusione a ciò che speravo saremmo finiti a fare nel lungo dopocena.
Mi sentivo un po’ elettrizzato all’idea di scoprire e vivere tutta questa serata.
Comunque quando varcai l’uscio, cercai di essere il più disinvolto possibile, così salutai Elena mentre mi toglievo il giubbotto e appoggiavo la borsa da lavoro sul pavimento all’ingresso.
“Vieni, sono qui in cucina….!” Mi sentii chiamare. La sua voce era morbida e sensuale; e in una serata come questa avrei voluto sentirla miagolare anche in camera da letto…per ora però dovevamo ancora cenare! E la mia fantasia forse iniziava a correre troppo… Non volevo rovinare tutto con azioni avventate o frasi fuori tempo. Quindi mi guardai bene dal dire quello che pensavo ed entrai in cucina curioso di vederla: un 1 metro e 75 di femminilità ed erotismo, slanciata e dal profilo del corpo sinuoso e aggraziato. I capelli mori lisci le cascavano fin sotto le scapole, a coprire in parte la nudità della schiena generosamente esaltata da un vestitino davvero molto sexy, completamente rosso. Le gambe erano coperte appena fino a metà coscia e non potevo fare a meno di gustarmi le curve armoniosamente tornite e la superficie vellutata della sua pelle. Cercai di distogliere lo sguardo, per non rischiare di esagerare, ma non ci riuscivo. Lei quasi certamente lo aveva notato, ma fece finta di nulla, anche se certamente le faceva piacere. Non perdeva occasione per girare attorno al tavolo, mentre finiva di sistemare le ultime cose, passandomi provocatoriamente vicino, e mettendosi in pose evidentemente di favore, quando era girata sui fornelli. Capii che quella sera probabilmente avrei gradito senz’altro di più il dopo cena, nonostante la prelibatezza dei piatti che aveva cucinato !
Si sedette a tavola anche lei e la cena ebbe inizio. Parlammo di vari argomenti, trascorrendo una piacevole serata a base di ottima cucina, buon vino e conversazione frizzante e varia. Colsi qualche equivoca insinuazione sessuale dietro ad alcune battute e la cosa, seppure fosse – credo - semplicemente frutto della mia fantasia, fece crescere l’eccitazione in me iniziando a pervadere pensieri e gestualità. Dopo il dolce, iniziai a osservare in modo sfacciato la scollatura, che mostrava fin troppo abbondantemente un seno libero da costrizioni e perfettamente arrotondato. Lei lasciava che il mio sguardo la spogliasse, senza mostrare apparentemente alcuna reticenza. Anzi, quando si alzava per prendere qualcosa faceva ben in modo di chinarsi leggermente in avanti, mentre si metteva in piedi, appoggiandosi con una mano sul tavolo. Forse era quel po’ di alcool che avevo in circolo, forse era l’atmosfera di seduzione e intrigo che si era venuta a creare, ma bastò quella vista per sentire risvegliarsi il mio pene lì sotto, nelle mutande.
Elena mi aveva mando ormai ben più di un segnale, pensai, e io iniziavo davvero ad avere voglia. Così presi l’iniziativa e decisi di cominciare il secondo tempo della serata: il tanto agognato dopocena !
Quando Elena mi ripassò davanti, allungai una mano per fermare il suo incedere sensuale e provocante esattamente davanti alla mia faccia. Le misi la mano sulla coscia, e lei in effetti si bloccò restando al gioco. Allora iniziai a risalire con la mano lungo tutta la coscia, lasciando che si insinuasse fin sotto il vestito, fin su fino al culo. Avevo la sua natica calda e soda che riempiva il palmo della mia mano, e sentivo l’uccello che iniziava a spingere fra i pantaloni. Elena mi guardò, sorrise, e si voltò del tutto mettendo il suo pube ancora coperto dal vestito a pochi centimetri dalla mia faccia. Con la mano sul culo, la tirai ancora più vicino, e con l’altra mano le sollevai il vestito fino a scoprirle la pancia oltre l’ombelico. Una pancia leggermente arrotondata, che invogliava a mordicchiarla e a palparla a piene mani. Iniziai a leccarla e la sentii fremere sotto lo scorrere della mia lingua. Gli slip bianchi iniziavano a bagnarsi e io non vedevo l’ora di affondarci la faccia fino a farla scomparire in mezzo alle sue gambe! Probabilmente anche lei, visto che mi prese la testa e me la spinse proprio lì in mezzo. Le abbassai gli slip e il suo pube totalmente rasato si trovava ora a pochi centimetri dalle mie labbra. Me lo godetti da vicino, con lo sguardo: mi eccitava in modo incredibile vedere le sue grandi labbra così gonfie e inumidite, il monte di venere rasato e invitante; sentire l’odore del suo sesso e lasciarsi conquistare, dolcemente, dall’irrefrenabile voglia di leccarla fino a farla urlare di piacere. Iniziai allora a leccarle accuratamente l’esterno delle grandi labbra, lasciando scivolare la lingua qualche volta anche sull’interno coscia… ormai aveva la fica allagata, e iniziava ad ansimare agitando il bacino sulla mia faccia. Presi allora a infilarle la lingua dentro, penetrandola con forza e lasciando che le mie labbra le massaggiassero contemporaneamente il clitoride. Elena aveva iniziato a miagolare… quella sua voce sensuale e stuzzicante, che emetteva gemeti di piacere era un vero concerto per intenditori, un’opera lirica da seguire e condurre come un grande direttore d’orchestra. E così ad ogni cambio di ritmo, o di intensità delle mie leccate, lei gemeva e sospirava in modo diverso. Non avrei più voluto staccarmi… e lei neppure, credo !
Sentivo che si stava avvicinando il suo orgasmo, sentivo le chiappe irrigidirsi e la fica contrarsi in modo sempre più spasmodico… allora presi a massaggiarle l’ano con le dita, stuzzicandolo in modo sempre più invadente. Ad un certo punto aveva il mio dito medio nel culo e la mia lingua nella fica che la massaggiavano entrambi. Non si contenne più e iniziò a girdare di piacere… “Ooooh! Ooooooh! Siiii……. Scopami con la lingua così…. Siiii….!” Io avevo il cazzo che ormai era duro oltre il suo limite di sopportazione, lo sentivo spingere nei pantaloni quasi fino a farmi male, ma ora ero tutto concentrato su di lei e sul suo godimento… così insistetti con la lingua e con il dito, fino a che Elena non venne in un grandioso orgasmo liberatorio. Gridò così forte che credevo quasi che nella villetta di fronte potessero sentirla. E la cosa, tra l’altro, non mi avrebbe fatto neppure dispiacere !
Che lo sapessero tutti che stavamo godendo !!
Poi Elena si chinò su di me, mi slacciò i pantaloni ed iniziò a spompinarmi con passione e voracità. Lo ingoiò quasi tutto, fino a spingerlo in gola. Sentii il calore della sua bocca pervadere il mio cazzo lungo tutta l’asta. Avevo la cappella ormai sensibilissima… e l’eccitazione si era totalmente impadronita del mio corpo e della mia mente. Iniziai ad ansimare, mentre Elena mi pompava sempre più velocemente: “Sì.. cazzo… sì… succhialo tutto, dai che ti piace… dai che non aspettavi altro da quando sono entrato!” … mi eccitava dire tutto quello che mi passava per la testa: “Succhialo ancora… dimmi che sei la mia troia !! dimmi che ti piace e ne vuoi ancora !”. Elena succhiava davvero come una maestra del pompino, e alle mie parole si sollevò lasciando scivolare per un attimo il pene di bocca e me lo disse, decisa e con tono arrapato: “Sì, Stefano…sono la tua troia e mi piace il tuo cazzo ! voglio il tuo cazzo dappertutto… sono eccitata come una troia in calore… voglio il tuo sperma addosso… schizzami tutta….!” A queste parole la mia eccitazione travalicò il limite della sopportazione e sentii il pene tirare a tutta forza, come un vulcano in eruzione venni copiosamente su di lei, mentre chinata fra le mie ginocchia leccava la cappella massaggiando il pene con la mano: aveva la faccia inondata e non perdeva l’occasione di leccare tutto quello che le colava vicino alle labbra. Andammo poi in camera da letto, giocando anche con i suoi giocattoli preferiti. La scopai a gambe aperte mentre si masturbava il clitoride con un vibratore a pallina, le leccai l’ano mentre la penetravo con il dildo nella fica, ci filmò mentre ci masturbavamo a vicenda…. Passammo la notte a scopare fino ad essere esausti. Elena venne ancora diverse volte, ogni volta in modo diverso e gridando e mugugnando in modo eccezionale!
Ci addormentammo nudi, uno affianco all’altro. E quando mi svegliai lei si era già alzata. Restai a letto ancora qualche minuto ripensando a tutto quello che avevamo fatto la sera prima. La cena, la piacevole conversazione, l’insinuazione erotica, il sesso sfrenato. Pensai a quanto fossi fortunato ad averla sposata. Sì Elena è mia moglie. Con lei dopo tanti anni viviamo ancora di emozioni, di seduzioni mai scontate, di eccitazioni da scolaretti e di voglie che trovano soddisfazione l’uno nell’altro. La trasgressione, l’eccitazione, il proibito che diventa reale è tutto qui, nella nostra testa. E ci divertiamo come matti.
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15 years ago
erotic3mind255232,
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Last visit: 4 years ago
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Guardo la foto...
Questo desiderio che mi sta straziando il cuore deve trovare sfogo; devo smetterla di dannarmi l´anima pensando a te!
Non credevo possibile che alla mia età potessi innamorarmi, ma la vita, ancora una volta, mi ha sorpreso con la sua illogicità.
Sono qui che scrivo pensando all´ultima sera che ci siamo sentiti; ricordo
tutto dei nostri dialoghi, non ho bisogno di salvarli da qualche parte in un
file con un nome, che solo a pensarlo mi fa stare male.
Quando tu mi scrivi su quel foglio bianco di quel computer freddo, le righe prendono colore e il sangue aumenta il suo ritmo nelle vene, facendomi palpitare.
La distanza: ecco è la distanza, l´unico vero ostacolo dei nostri sentimenti; la mente vola a cercare la sera prima, le promesse fatue invocate, le promesse scritte dal desiderio, le promesse che andranno perse al vento, come il nostro tempo che scivola piano, rendendo arida la nostra passione.
In quei pochi momenti di felicità bruciamo tutto di noi stessi, la pira, per quanto alta, lentamente smette di bruciare, i minuti rubati alla vita di tutti i giorni sono ardentemente consumati con famelica bramosia, ma il vuoto che rimane dentro dopo tanto desiderio, è una sofferenza tremenda da
gestire.
" Ti voglio...prendimi...ti amo..."
Parole ossessive che si ripetono nei nostri momenti, frasi che come la lava travolgono tutto e ci portano a distruggere quello che ci circonda per trovare un nostro spazio.
Guardo la tua foto.
Quante volte l´ho guardata, quante volte la guarderò sperando che si animi, prenda vita, mi dia la mano, mi sorrida, mi baci.
Quante foto arrivate tramite la posta elettronica per soddisfare i miei bisogni del tuo corpo, per lenire i sentimenti del cuore, per eccitare i miei pensieri, finiscono nel cestino.
Ti guardo, guardo il tuo sorriso, le tue piccole rughe ai lati di quegli occhi così vivi, così maliziosi in quella posa fatta apposta per me, le tue cosce nascoste dal niente, i tuoi seni così pieni, i tuoi fianchi lascivi, il tuo monte di Venere nascosto da quel perizoma rosso che hai messo per me, sapendo che è il mio colore preferito.
Soffro, soffro maledettamente: penso a questi giorni, a quelli che verranno, penso che non sarò io a stare tra le tue braccia, tra le tue gambe, non sarò io a farti gemere di piacere.
Penso a quei momenti in cui sarai sua e dovrai fingere per il tuo maledetto quieto vivere.
Ti odio per non avere il coraggio delle tue azioni, per questo nostro modo di amarci.
Guardo la foto, i suoi contorni sbiaditi, conosco ogni millimetro di quel piccolo frammento d´immagine: le sensazioni che emanano i colori del tuo corpo contrastano con l´oggetto inerte che stringo forte tra le dita.
Mi manca il tuo odore: ecco cosa mi manca! Il profumo della pelle, il sudore nei momenti dell´ amplesso, la tua bocca, oh Dio quanto mi manca la tua bocca...mi perdo nei ricordi.
Guardo le dita affusolate di quella foto, il colore rosso delle unghie, penso a quante volte hanno graffiato la mia pelle lasciandomi solchi arrossati e alle mille scuse che ho dovuto inventare per giustificarli con mia moglie...
Guardo la foto e ho i brividi a seguire le linee del tuo sedere tornito,
Ricordo ancora quel giorno d´inizio estate:
- Amore, è il tuo compleanno... è ora che tu prenda quello che da sempre desideri ...-
Quel movimento sensuale a seguire le parole, tu che ti giri di schiena em mettendoti piegata sul letto, alzi le natiche e danzi un movimento erotico nell´attesa.
Ricordo secondo dopo secondo di quel giorno, di quel tuo regalo d´amore, di quel mio essere maschio dentro di te.
Guardo la foto, non c´è più odio, i sentimenti variano secondo i pensieri: fermo lo sguardo sul reggiseno trasparente, focalizzo l´immagine, cerco di ricordare i tuoi capezzoli irti e duri, penso all´areola che si espande, ai miei baci su quella pelle morbida, ai miei morsi di voluttà, al languore dei tuoi respiri sotto la carezza della mia lingua...
Guardo la foto, mi rendo conto che sto male perché non ci sei, mi manca la tua voce, quella voce così calda, quei sussurri così eterei, quelle frasi dolci e a volte violente, le tue mille richieste d´amore ... le mie mille richieste d´amore ...
Guardo la foto, guardo il tuo viso, i tuoi occhi ...
- Parlami amore, ti prego parlami ... -
Guardo il cellulare silenzioso, chiudo gli occhi in questa fredda stanza del nostro appartamento aspettando un trillo che so non arriverà.
Odio le feste, odio me stesso per questo amore che non doveva nascere...
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15 years ago
fantasypervoi,
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La mia vicina..
Arrivai da lei subito dopo pranzo. Mi aveva chiamato perché le installassi la sua nuova stampante. Mi offrì il caffè e poi mi misi subito a lavoro. Mi bastarono pochi minuti e la stampante era pronta, accesa e correttamente installata. “Hai qualcosa da stampare per poterla provare?” le chiesi. “Certo, va bene una foto?” domandò lei. “Ottimo, così vediamo anche come si comporta con le foto.” risposi. Mi fece entrare in una cartella contenente un centinaio di foto e mi disse di aprirne una a caso. Quello che vidi ebbe ripercussioni immediate su tutto me stesso. Evidentemente non me l’aspettavo ma soprattutto lei era meravigliosa: in questa foto c’era una ragazza nera, scoprii dopo che era inglese... era nuda, chinata in avanti con le gambe tese mentre teneva allargato il culo con le mani, con la figa aperta e con la testa girata verso chi le aveva fatto questa fotografia mentre sorrideva divertita. Sono sicuro di aver lasciato passare qualche attimo di troppo, intento ad ammirare tutta quella roba perché Claudia mi chiese “Tutto ok?”. “Oh, sì, tutto ok. Scusami ma non me l’aspettavo. Ma chi è?” dissi riprendendomi un po’. “E’ Giselle, la mia nuova amica” “La tua nuova amica? Non dirmi che la foto gliel’hai fatta tu?!” “Ok, se vuoi non te lo dico... però se ti piace così tanto puoi dare uno sguardo a qualche altra foto... in qualcuna dovrei esserci anch’io” “Ma stai scherzando o dici davvero? In quale foto ci sei anche tu?” Lei mi rubò il mouse e aprì una foto in cui c’era lei, nuda, abbracciata a Giselle. Erano davanti ad uno specchio per fotografarsi. Sentii subito che mi stava diventando duro. “Non sai cosa rischi” le dissi, “quando vedo certe cose non capisco più nulla e, te lo dico subito, non mi assumo nessuna responsabilità” aggiunsi con un sorriso malizioso. “Fantastico, è esattamente quello che volevo!” mi spiazzò. “Bene, ci sei riuscita alla perfezione” le dissi prendendole la mano e portandomela direttamente sulla patta rigonfia. “Difficilmente faccio cilecca” mi sbeffeggiò lei. E iniziò subito ad aprirmi i pantaloni. Io non aspettai nemmeno un secondo e cominciai a palparle le tette... e intanto sentivo che mi eccitavo sempre di più. Me lo tirò fuori e lo prese immediatamente in bocca... iniziò a leccarlo completamente, da cima a fondo per poi riprenderlo in bocca, caldo e scivoloso. “Chiama anche Giselle” mi uscì spontaneo. “Sta già arrivando” mi sorprese nuovamente. Quel fantastico pompino andava avanti e io continuavo a stuzzicare i suoi capezzoli tanto da sentirli durissimi. Passarono pochi minuti e sentii aprirsi la porta... mi girai e la vidi lì, stupenda... la realtà le rendeva giustizia mostrandomela molto più bella di quanto avessi potuto apprezzarla in foto. Mi disse solo “ciao”... non so nemmeno se conoscesse altre parole in italiano. Diede un bacio a Claudia, mi baciò sul naso, si aprì la camicia e mi avvolse la faccia con quella quinta abbondante e morbida che si ritrovava. A quel punto lasciai le tette di Claudia e infilai una mano sotto la minigonna di Giselle scoprendo con piacere che non portava mutandine. Gli strofinai la figa con due dita finché non mi sembrò abbastanza bagnata da schiaffargliele tutte e due dentro. Ci spostammo da lì e ci mettemmo sul letto di Claudia... io sdraiato, ormai nudo... Claudia sempre concentrata su quel cazzo così duro e Giselle si mise a cavallo sulla mia faccia, sbattendomi quella figa calda direttamente in bocca. Lavorai di lingua con tanta intensità da dovermi fermare ad un certo punto perché mi faceva male. Quel clitoride aveva un sapore fantastico e le leccavo la figa con una voglia incredibile. Poi fu il turno di Claudia che scambiò il posto con Giselle. Il sapore di Claudia era diverso ma ugualmente buono... e ormai in bocca i due sapori si stavano mischiando creando un cocktail da sballo. Giselle lavorava il cazzo con maestria... lo accarezzava con tutto il palmo della mano e poi se lo spingeva in bocca... aveva la capacità di prenderlo dentro completamente e quando la cappella le toccava la gola sentivo che rischiavo già di venire. Non vi dico che cosa provavo quando ogni tanto se lo metteva tra le tette e partiva con una spagnola da urlo... e quando la cappella era vicina alla bocca tirava fuori tutta quella lunga lingua rossa e mi leccava per bene. Claudia scese e si mise insieme a Giselle... un cazzo solo per due bocche così affamate... se lo litigavano e cercavano di leccarlo insieme... non so dirvi cosa ci possa essere di più bello al mondo... con l’altra mano, Claudia titillava la figa di Giselle e Giselle quella di Claudia. Non sapevo di avere un’amica così porca ma ora non era il momento per soffermarsi su queste considerazioni. Mi alzai, le misi tutte e due a 90. Giselle a sinistra, Claudia a destra. Lo ficcai dentro Giselle che inarcò la schiena con un gemito... e con la mano scopavo anche Claudia... nel frattempo loro annodavano le loro lingue con giochi che mi stavano facendo uscire fuori di testa... e presi a penetrare con forza Giselle, sbattendola ripetutamente e rendendole difficile il gioco di lingua con Claudia. Poi cambiai posizione e cominciai a scoparmi anche Claudia. Claudia gemeva molto più di Giselle. Quei gridolini erano musica per le mie orecchie. A quel punto mi sdraiai di nuovo e Giselle mi cavalcò immediatamente prendendo il cazzo e mettendoselo nella figa. Claudia mi rimise la figa in bocca e ricominciò a slinguazzare con Giselle... ora oltre al sapore di Giselle e Claudia ora sentivo anche il mio... non stavo capendo più niente. Giselle cavalcava sempre con più foga... finché non la vidi fermarsi di colpo e piegarsi su se stessa con un gemito che mi riscaldò il cazzo... era venuta e io sentivo il suo lago attorno al mio arnese... Claudia venne subito dopo, eccitata anche dall’orgasmo di Giselle... e mi inondò la faccia ormai fradicia dei suoi umori. Non riuscii ad andare oltre... uscii velocemente da Giselle che subito lo prese in mano e si chinò con la bocca aperta... Claudia si spostò velocemente e mise la sua bocca vicino a quella di Giselle. Ragazzi, venni con tanta di quell’intensità che riuscii a dissetare tutte e due che continuavano a leccarsi avidamente le labbra in cerca delle ultime gocce di quel dolce nettare bianco. Fu così che mi svegliai e dovetti constatare che anche questa volta era stato solo un sogno, sempre lo stesso... era ormai una persecuzione.
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15 years ago
admin, 75
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Ricordi di vita universitaria
Ciao ragazzi e ragazze, vi racconto una storiella simpatica che mi è successa tanto tempo fà ma che ricordo con tanto "piacere"...
Ero allora all'università ed ero nella stessa facoltà di una accattivante ragazza per dire in gergo eufemistico.
Aveva un fisico come piace a me, non troppo magra e con due tette da paura.
Ebbi la possibilità i conoscerla e di iniziare a scambiarci qualche chiacchiera, e poco alla volta di entrarci in confidenza.
Era molto alla mano e giocava molto sul fatto di aver un gran bel seno molto desiderabile.
Ciò rendeva la cosa ancor più stimolante ed intrigante per le mie intenzioni.
Lei dopo poco tempo notò subito il mio interesse per il suo prorompente decolté e su questo giocava molto...
Spesso mi diceva che quando ci sarebbe stata l'occasione mi avrebbe mostrato il ben di dio e avrei avuto il piacere di poterlo sottoporre alle mie cure ;).
La cosa mi intrigava molto anche se poi pensavo che era solo una sua battuta per giocare un po' con le parole anche se poi ogni volta che si parlava con lei si finiva a parlare di sesso, cosa che a me non dispiaceva affatto... :).
Si parlava spesso delle cosa che preferivamo in ambito sessuale, ormai non avevamo segreti, e spesso si diceva che dovevamo mettere alla prova le nostre conoscenze:).
La cosa divenne ancora ancor più intrigante quando i nostri abbracci diventavano sempre più "intimi" accompagnati da continui strusciamenti che provocavano a me lunghe erezioni che venivano spesso palesemente notate da lei con degli apprezzamenti sulle dimensioni del mio pene, che in quei momenti raggiungeva modestamente una gran bella rigidità :).
Ricordo una volta di averla abbracciata da dietro e lei prontamente si avvicinò con sue sodo sedere al mio pene provocandomi immediatamente una enorme erezione, che lì per lì non sembrava aver provocato in lei nessuna reazione.
Ma successivamente, dopo che avevamo finito di chiacchierare con gli amici, al momento che terminavamo l'abbraccio, lei si girò, si avvicinò al mio orecchio e mi disse che gli dispiaceva che ci staccavamo perché gli piaceva sentirlo fra le sue natiche.
Mentre mi diceva questo, mi indicava il suo seno e notai che si vedevano nitidamente i suoi capezzoli sotto il maglione, tutto ciò seguito da pazze risate.
Non vi dico che eccitazione ancora più forte quando intravidi quei fantastici rigonfiamenti.
E proprio in occasione di questi abbracci molto "calorosi", ho avuto il piacere di sentire la turgidità di quel fantastico seno che durante quelle chiacchierate scoprii era di sesta misura.
Dopo circa due settimane di questi continui piaceri ... successe l'episodio che ricordo con più piacere :)
Un giorno lei mi chiese se potevo accompagnarla a casa perché la sua macchina era a riparare.
Beh non pensavo di poter approfittare di quell'occasione ghiotta ma chiaramente lo speravo...
Mi invitò su per offrirmi da bere e già mentre me lo diceva aveva un sorrisetto che prometteva tutto:).
Salimmo su e mi fece sedere sul divano, si assentò per un momento, tornò e mi offri da bere e colloquiammo del più e del meno.
Poi ad un certo punto mi disse che finalmente eravamo soli e che quindi mi avrebbe fatto vedere i suoi enormi seni.
Lì per lì pensai che come al solito scherzava, ma con mio grande stupore si tirò su il maglione che portava e vidi quei splendidi seni grossi da morire.
Lei mi disse: ”Contento??? Guarda che se vuoi puoi toccarli…”.
Fui preso alla sprovvista dato che lei diceva tutto ridendo come una matta, e quindi vedendo la mia titubanza prese una mia mano e la poggiò sul suo seno.
In quel momento ebbi subito una velocissima erezione, e indossando i pantaloni di una tuta lei notò subito il rigonfiamento accentuato dal fatto che io porto i boxer.
Inizia a palpargli il seno con sempre più foga continuando a ridere come matti facendogli io apprezzamenti sulle dimensioni del suo seno e la durezza dei suoi capezzoli.
Lei mi disse che se volevo potevo baciarli ed io iniziai subito pian piano con sempre più avidità con l'aumentare della mia eccitazione.
Ad un certo punto lei mi chiese se poteva prendere il mano il mio pene perché vederlo l'aveva eccitata da matti.
Io non mi tirai indietro chiaramente e gli dissi di si. Lei lo afferrò con delicatezza ed iniziò a massaggiarlo.
Poi ad un certo punto lo tirò fuori ,e sapendo bene i miei gusti, mi chiese se avrei voluto che lo prendesse in bocca o se lo volevo mettere fra i suoi seni.
Io preso dall'eccitazione del toccare i suoi seni, gli dissi che avrei tanto voluto fare una spagnola, e così ci mettemmo in posizione.
Lei seduta sul divano e io a gambe aperte seduto sulle sue gambe con il pene fra i suoi enormi seni.
Lei iniziò a stringerlo fra le tette movendole su e giù, ma preso da un eccitazione tremenda nel fare quello che sognavo da tempo, sono venuto.
Tre fiotti di sperma la colpirono in volto ed uno arrivò fino ai capelli.
In quel momento ridemmo ancora di più, io con il fiato strozzato della venuta.
Lei allora lo prese in bocca dato che era ancora abbastanza duro e me lo pulì accuratamente con le sue labbra,e lì gli venni ancora una volta in bocca mentre lei lo succhiava mentre mi guardava negli occhi (cosa che io adoro da morire).
Dopo che gli venni in bocca,lei disse che forse era il caso che lei si facesse una doccia avendo tutto il mio sperma sul seno, in faccia e sui capelli.
Ma prima di allontanarsi per andare a farsi la doccia mi disse "Certo che te le ho proprio svuotate le palle oggi eh?", e via altre risate.
Andò al bagno, entra e dopo pochi secondi sentii l'acqua della doccia scendere e la sua voce che diceva "tesoro, tu non ti vieni a lavare ?" con risatina beffarda.
Io che ero ancora sul divano mezzo sdraiata e con ancora in faccia il sorrisetto di goduria,entrai al bagno.
Vidi lei completamente nuda dalla porta della doccia aperta con il ditino che mi faceva "vieni vieni" :)
Come potevo resistere a questa nuova provocazione????:).
Mi spogliai di corsa, entrai e chiusi la porta della doccia.
Ci iniziammo ad insaponare a vicenda. Io iniziai dal suo seno che era ancora appiccicaticcio del mio sperma, e lei mi prese in mano il pene e lo insaponò pian piano.
In quel momento mi divento sempre piu' duro, la girai, la presi da dietro ed iniziai pian piano a metterlo dentro nel suo bel culetto.
Sapevo benissimo che a lei piaceva ciò da tutti i discorsi affrontanti nei giorni precedenti. Lei si piego un pò in avanti appoggiandosi con le mani al muro, e io dopo averlo metto tutto dentro, inizia a stantuffarla pian piano.
Lei inizio a gemere a voce bassa alzandola sempre più col crescere delle mie spinte sempre più forti.
Dopo un pò di questo bel movimento sentivo che stavo per venire, lo tirai fuori e gli venni sulla schiena.
Lei si girò di scatto, si inginocchio e lo prese in bocca per bere il poco sperma che ancora era rimasto.
Fù un pomeriggio, come ben penserete, fantastico.
Il giorno dopo ci rincontrammo e continuammo a parlare dei nostri "soliti" argomenti con un bel pomeriggio in più da raccontarci... :)
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15 years ago
admin, 75
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Addio al nubilato
Questa storia racconta di un bellissimo addio al nubilato fatto alla mia amica Flavia.
Era la fidanzata di un amico, e il loro matrimonio si avvicinava, dopo una cena con molti amici per annunciare il matrimonio e festeggiare con loro questo evento, restammo in pochi a fare le ultime chiacchiere, tutto sembrava filare liscio come tante altre serate trascorse in compagnia.
Dopo un pò mi alzo per andare in bagno, dopo aver fatto mi soffermo in bagno per lavarmi le mani, ad un tratto entra Flavia, i nostri sguardi si incrociarono nello specchio e ci sorridemmo come fanno due conoscenti.
Mantre io uscivo dal bagno mi sono sentito tirare per un braccio mi girai ed era Flavia che mi fissava con i suoi occhioni, e con una voce molto emozionata mi disse se poteva farmi una domanda, gli risposi con molta naturalezza che poteva farmi qualsiasi domanda, allora dopo aver fatto un grosso sospiro mi chiese se mi andava di farle un addio al nubilato.
Inizialmente rimasi perplesso, anche perché non avevo capito bene cosa voleva che io facessi, lei mi rispose molto emozionata che voleva trascorrere una notte speciale solo con me.
A questa richiesta mi presi un pò di tempo per pensarci.
Dopo un paio di giorni chiamai Flavia per comunicarle la mia decisione,a quel punto mi dette appuntamento in albergo a Reggio Calabria.
Arrivo il giorno dell’appuntamento e andai a prenderla nel luogo che avevamo prefissato, Flavia si presento quel giorno eccitante come non mai, camicia bianca dove si intravedeva il reggiseno di pizzo bianco e un seno non molto prorompente ma molto sexy.
Una minigonna che lasciava uscire delle gambe bellissime avvolte in delle calze a rete molto eccitanti e degli stivali.
Arrivammo in albergo e prendemmo la camera, inizialmente non dicemmo una parola ma appena seduti sul letto le nostre bocche iniziarono a sfiorarsi, le lingue si intrecciarono e i nostri corpi si avvicinavano sempre di più.
Iniziai a sbottonare la camicia e le mie labbra scendevano sul suo collo, aveva una pelle vellutata, aperta la camicia mi trovai davanti ad un seno bellissimo avvolto in un reggiseno di pizzo e la sua pancia piatta che vibrava ogni volta che la mia mano sfiorava la sua pelle.
Dopo aver sbottonato il reggiseno, le mie labbra iniziarono a succhiare i suoi capezzoli turgidi e le mie mani scendevano verso le sue gambe, dopo avergli tolto gli stivali, sfilai la minigonna facendo uscire il perizoma di pizzo bianco.
Mentre io scendevo con la bocca verso la sua figa, lei mi fermò e inizio a sbottonarmi la camicia e poi i pantaloni, ero in piedi davanti a lei la sua bocca si avvicinò al mio cazzo ormai duro e senza togliermi i boxer iniziò a baciarmelo e prendermelo in bocca.
Mentre faceva scendere le sue mani sul mio petto mi sfilo i boxer facendo uscire il mio pene che ormai stava esplodendo ed inizio a baciare la cappella poi con la punta della lingua scese giù fino a leccarmi le palle, poi torno su e lo prese tutto in bocca.
Preso da questo fantastico pompino di Flavia gli sfilai il perizoma e iniziai un sessantanove da favola, cominciai a leccargli con la punta della lingua il suo interno coscia per poi scivolare verso le labbra della figa ormai tutte bagnate dai suoi umori.
Mentre lei spompinava il mio cazzo con gusto, io leccavo il suo clitoride e tutta la figa, dopo un po che stavo leccando gli infilai dentro prima un dito e poi due, ormai era pronta per prendere il cazzo, gli apri le gambe e infilai la mia cappella dentro la sua figa e poi con un colpo forte entrai dentro facendola ansimare dal piacere e andai avanti alternandomi con colpi dolci e sensuali e con colpi secchi e potenti.
La sentii arrivare più di una volta ma lei non voleva fermarsi anzi ne chiedeva sempre di più, cambiammo molte posizioni, e ogni volta era un continuo orgasmo.
Quando si accorse che stavo per arrivare mi chiese di sfondarla il culo, si mise a pecorina e si avvicino al mio cazzo duro come una roccia, gli lubrificai il culetto stretto ed entrai dentro, dopo aver forzato un po’ entrai nel suo culo stretto e dopo aver dato due colpi arrivai forte nel suo culo fino ad inondarlo della mia sborra.
Andammo avanti fino alla 5 del mattino senza mai fermarci, la accompagnai a casa per poi rivederla vestita del suo abito bianco.
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15 years ago
admin, 75
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Brenda
Ancora quella sensazione che conosco bene: l'urgenza di lavar via l'eccitazione ed al tempo stesso la frustrazione di aver goduto nel fare la troia passiva... dovrei essere al riparo qui nel box della doccia: l'acqua scivola giu' dalle spalle fino ai piedi, è calda, profumata di bagno schiuma, ma...sono agitata(o) e non riesco a rilassarmi. Sono in confusione, mi sono spinta(o) troppo in là, non volevo arrivare fino a questo punto...avevo soltanto bisogno di una piccola ambigua morbosa emozione di sesso esagerato ma facile da lavar via dalla coscienza con una doccia ed invece... stavolta è stato diverso. Sono in grande ansia ed è inutile nascondermi a me stessa/o: stavolta mi è maledettamente piaciuto, anzi stavolta mi sono sentita/o appagata come mai prima, e nulla sarà piu' come prima.
Il problema è proprio questo: sessualmente sono stata com-ple-ta-men-te soddisfatta da Lui, sì, lo devo ammettere: il suo sperma è ancora dentro di me e non voglio lasciarlo uscire, il suo cazzo mi è arrivato fino nel cervello, sono disorientata, assoggettata, inebetita come una bambola di pezza... ora, ahimè, sono diventata totalmente passiva nel corpo e nella testa. Lui, un maschio sconosciuto fino a due ore prima, è ancora di là in camera da letto e per quanto sia assurdo io non vedo l'ora di tornargli vicino, di abbracciarlo, di stringermi a lui, di appoggiare la mia guancia sul suo cazzo per adorarlo e tempestarlo di piccoli baci, supplicarlo di stare ancora un po', di riposare mentre sfioro con le dita il suo corpo maschio, vigoroso, prepotente.
Non è mai stato così, prima, dannazione, cosa mi succede? Mi sto innamorando di un uomo? Mai avevo desiderato un maschio in questo modo, mi sento femmina, inerme, febbricitante, voglio solo che Lui resti con me, voglio servirlo, aspettarlo, voglio piacergli, voglio che sia contento di me... oh mioddio, ma che sto dicendo io sono una travesta occasionale, dovrebbe essere solo un gioco, un ruolo femminile da interpretare ogni tanto per poi rifugiarmi nella mia pseudo-mascolinità... sussulto: la sua voce cancella questi pensieri, mi sta chiamando: ho il cuore in gola. Mi asciugo in fretta("eccomi, arrivo, amore!") e passo della crema sulla pelle liscia (il giorno prima avevo provveduto ad una depilazione assoluta, totale, non avevo mai osato tanto), un tocco di cipria compatta, lucidalabbra, sfilo il tampax, un pò di profumo e finalmente torno di là da lui... luce bassa, musica, odore di incenso e di sigaretta.
E'semiseduto, appoggiato al mucchio di cuscini in posa provocatoria con la mano che oscenamente massaggia l'uccello: mi sorride sicuro di sè mentre mi avvicino ancheggiando sui tacchi alti... indugio accanto al letto lasciando scivolare a terra l'accappatoio e quando mi afferra il polso fingo di volermi sottrarre... mi tira forte verso di lui piegandomi il braccio dietro la schiena, ora sono inarcata ed immobilizzata, avvicina la sua bocca alla mia e mi bacia con prepotenza, la sua lingua mi penetra, si intreccia con la mia, respiro fresco tabacco e desiderio bollente, le sue mani forti mi afferrano sotto le natiche e mi sollevano come fossi un fuscello a cavalcioni delle sue cosce, non posso credere che sia di nuovo così eccitato, il suo cazzo è teso, caldo, sento che cerca il mio sfintere, apro al massimo le mie gambe e con voluttosa lentezza le incrocio intorno ai suoi fianchi, gli passo le braccia dietro il collo mentre lui con la bocca incollata alla mia mi aggiusta in posizione con un paio di scossoni e punta decisamente il cazzo contro il buco del culo indolenzito per la scopata di poco prima, ma ancora viscido della sborra golosamente conservata complice il tampax... quest'uomo mi desidera piu' di quanto non avrei osato immaginare: lo sento ansimare e comincia ad entrarmi dentro con perfida lentezza consapevole che il suo cazzo è fin troppo grosso, lui sa che provo dolore ed io so quanto lo ecciti l'idea che mi sta letteralmente slabbrando; mi bagno come una cagna in calore, il mio stesso retto sta lubrificando la sua verga che comincia a scivolarmi nel culo con un rumore osceno, ritmato.
Perdo il senso del tempo sotto i suoi colpi ora lenti ora incalzanti e mi lascio andare completamente, sobbalzando ad ogni affondo che mi strappa un gemito di sofferenza e piacere. Dalla bocca semiaperta mi cola giu' un filo di bava e come allucinata vedo il mio ventre sollevarsi un pò ogni volta che la sua mazza sprofonda dentro i miei visceri, oh cazzo, sono impalata, appoggio il palmo della mano sull'ombelico e sento quella bestia viva ritrarsi e di nuovo farsi strada nel mio ventre... vado fuori di testa, questa sensazione mi provoca violente ed inaspettate contrazioni nel culo...sarà quasi mezz'ora che mi sta inculando, sento che tra poco avrò un orgasmo e percepisco che sarà diverso, sarà dentro, in un punto tra il retto e il pube, non verrò come è sempre stato, da "maschio", non so bene come ma sarà diverso, sarà Lui a portarmici, lo sento, lui mi strapperà qusto orgasmo e sarò violata, come se una mano mi entrasse dentro la pancia e mi rivoltasse i visceri lasciandomi senza fiato... mentre penso tutto questo un brivido mi fa vibrare la schiena, tre o quattro contrazioni spasmodiche del ventre mi fanno curvare in avanti, lui stesso mi guarda sorpreso e si ferma ben conficcato dentro di me... urlo, mordo il suo collo ed urlo ancora spingendo come un'invasata il bacino verso la base del suo cazzone mentre con inaspettata dolcezza mi cinge la schiena con un braccio e porta una mano sulla mia nuca, quasi a sostenermi mentre le scosse del mio primo orgasmo di femmina bruciano ogni residuo di energia.
Sono tremante, sudata ed affannata mentre mi adagia di schiena sui cuscini, mantenendo saldamente il cazzo dentro di me; restiamo immobili per alcuni minuti poi con lentezza esasperante lo sfila per riaffondarlo improvvisamente, sta spadroneggiando e continua per decine e decine di volte; sono sfinita ma vorrei non si fermasse mai... avverto nettamente l'asta che si ingrossa colpo dopo colpo, fino a che con un movimento repentino si strappa via dal culo facendomi latrare dal dolore e spavaldamente allarga le sue cosce ai lati del mio viso accostando il cazzo alle mie labbra... con la testa reclinata all'indietro spalanco la bocca e offro la mia lingua ai suoi schizzi che ad ondate successive mi staffilano fino in gola mentre con le mani tormento quel cazzo stupendo. Non ingoio, attendo... voglio che mi guardi, che si renda conto di aver fatto di me un'autentica puttana, che veda la mia bocca piena di sborra: me ne avrà scaricata dentro mezzo bicchiere e me la sto gustando con voluttà degna di una pazza ninfomane...è difficile descrivere quanto questa notte di sesso mi stia cambiando: certo, avrò paura del dopo, del domani, del resto della mia vita ma ora sono in orbita, schizzata, annichilita dal piacere.
Finalmente anche Lui esausto, mi ha lasciata sola per dieci minuti ed ora, tornato dal bagno, si accende una sigaretta e mi parla in tono deciso: " Voglio rivederti. Voglio scoparti ancora e tanto, ma ti avverto: se accetti, farò di te una schiava, ti userò come e con chi mi andrà. Se solo pensi di fare la troia a mia insaputa, te ne farò pentire a forza di botte. Chiaro?" Eccolo, il maschio, pensai, possessivo, prepotente, violento... se gli dico di sì mi metto nei guai, ma se avevo goduto come una donna era stato grazie a lui, e allora... perchè no? Mi alzai vezzosamente dal letto e lo raggiunsi alle spalle in mezzo alla stanza abbracciandolo da dietro, carezzandogli i fianchi ed il cazzo piacevolmente ammorbidito..." ma io sono già tua, amore, solo tua, e lo rimarrò anche se tu non mi volessi già piu'... ti giuro che pur di averti ancora dentro di me farò quello che vorrai, sarò a tua completa disposizione. Ma tu devi concedermi una cosa: mi hai fatto donna e voglio essere certa che in ogni istante tu mi senta la Tua donna, oltre che naturalmente la tua schiava. Per me tu sei il Mio Uomo. Puoi capirmi?" Continuando ad accarezzarlo avevo raccolto da terra la cinta dei suoi pantaloni... gliela offrii in silenzio, come pegno della mia sottomissione. Sorrise. Dopo pochi minuti, Lui, quello che ormai era il mio Uomo e Padrone, usciva di casa lasciandomi il culo segnato da poche selvagge cinghiate: piangevo di dolore e di piacere.
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15 years ago
soloroby,
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Macchinetta automatica per fototessera
Macchinetta auotomatica per fototessera….entra Lui, deve rifare la carta d’identità ..improvvisamente entra Lei..che comincia a sbottonargli i pantaloni…tira fuori il membro sfilandolo dai boxer attillati e comincia a leccarlo..dal basso in alto..girando intorno alla cappella ciucciandola tutta quanta…su e giù..giù e su…sempre più veloce..sempre più giù in gola intervallando il tutto con delle sonore leccate e succhiate di cappella…il cazzo diventa sempre più gonfio, più duro e fiero…comincia a pulsare e Lei aumenta il ritmo e giù fino in gola succhiandolo forte….se lo mangia…e se lo lecca…ed eccolo..gonfio..pulsante..eccitato…esplode…ed eccola la sborra con uno schizzo caldo in gola..e poi ancora tanti altri piccoli schizzetti di puro picere e ancora Lei che rallenta a poco a poco, ne fa uscire un po’ dalla bocca e il resto la ingoia tutta e comincia a pulire con la lingua dappertutto…cappella…membro..palle…lavaggio completo..finchè rimette il cazzo nei pantaloni richiudendolo dietro la zip…ritira le foto che stava aspettando e se ne va….
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15 years ago
bellastellina,
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Etnapolis
Ciao sono carlo da catania e voglio raccontarvi al mia avventura di stamani con la coppia di amici con la quale da mesi ci divertiamo a provare nuove emozioni.Appuntamento nel centro commerciale a prendere un caffe'in tre...quando la mia signora porcona decide che e'giunto il momento di provare nuovi completini intimi,il povero marito capisce che le cose stanno per mettersi male per le sue povere corna...enttriamo nel negozio e la porcona decide di fare sul serio iniziando a provare tutto quello di piu'sexy presente in negozio con me a fare da giudice e il marito a pagare,alla fine la scelta ricade su di un tanga spettacolare che la brutta porca decide di tenere addosso,dicendo al marito che ha voglia di farsi sfondare con quello addosso appena pagato da lui.sorge un problema....la maiala non riesce ad arrivare a casa e decide di farsi scopare subito...ma dove?dove?la scelta ricade sui bagni presenti dietro la famosa panineria praticamente deserti...lei entra e io lo seguo gia'eccitato da urlo...e il marito ?dove lo mettiamo?il carrello?soluzione:lui fuori a fare da guardia e noi dentro a scopare con lui collegato con il videotelefono....GRANDE....la porca comincia con un lungo pompino da vera maestra quando improvvisamente scatta la richiesta...sfondami il culo senza neppure lubrificarmi voglio gridare...detto fatto ...testa verso la tazza del bagno io dietro che sposto il tanga e inizio a puntare delicatamente il culo...
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15 years ago
melux, 37/37
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La mia prima volta con una coppia
è successo tutto ieri, vero al 100%, io ragazzo normalissimo, mai avuto esperienze strane....mi iscrivo su desy e conosco una coppia ci messaggiamo un pò, e dopo esserci scambiati i numeri di cell, decidiamo di fissare un incontro...alle 14, uscita autostrada xxx, Io arrivo un pò prima, sono molto agitato, dopo circa 15 minuti, arriva lui, un ragazzo di 30 anni,si accosta con l auto e mi dice di seguirlo a casa sua per un caffè, arriviamo, parcheggiamo, e saliamo lui suona ed apre lei, una bella 29 enne, biondina, un pò bassina, ma ben messa,(nella mia mente mi aspettavo di trovarla in abiti sexy), invece era normalissima, pantalone di tuta, che lasciava intravedere un bel culetto ed una maglia molto, molto scollata, con 2 belle tette(circa una 3)....io ero molto agitato, loro cercano di mettermi a mio agio, mi fanno accomodare e lei mi prepara un caffè, parliamo del + e del meno, ad un tratto lui si allontana(forse l avrà fatto apposta)...io resto solo co lei, mi vien voglia di alzarmi e di saltargli addosso, ma l imbarazzo mi trattiene, cosi continuiamo a parlare....dopo il caffè, arriva lui e dice di sbrigarci un pò, perchè doveva rientrare a lavoro...cosi mi dice di seguirlo in camera da letto, entriamo noi 2....subito dopo lei, chiude la porta....ed io il temp che mi tolgo il giubbotto(che imbranato ero ancora con il giubbotto), loro stanno già pomiciando, sento lui che dice: "amore ce l ho già duro" SONO in piedi, vedo lei che si china glie lo tira fuori e glie lo prende in bocca, io non perdo tempo mi avvicino dietr di lei ed inizio a taccargli il culetto....LUI mi ferma e mi fà una premessa, dice: " a lei non piacciono le dita dentro, non vuole che gli si tocchi il lato b ed adora farsela leccare".....cosi non perdo tempo, mentre lei continua a succhiare lui, io mi siedo sul letto lei è a pecora d avanti a me, le tiro giù i pantaloni e le mutandine ed cerco di allargarlgi il culetto per poter arrivare da dietro a leccrgli la fika, glie la lecco un pò...e poi lei si tira su.....e viene sul letto si sdraia, ed io mi tuffo tra le sue cosce...glie le allargo ed inizio a leccarla per bene, mentre lui si mette di fianco e glie lo dà in bocca....lei stringe le sue cosce attorno alla mia testa, mentre io continua a darmi da fare con la lingua......mi tiro su......e mi avvicino anch io dall' altro latto...VOGLIO che me lo prende in bocca, cosi lei lascia il cazzo di lui, si gira ed ingoia il mio, MAMMA come succhiava....ero super eccitato ma ancora imbarazzato...mentre me lo succhia, lui si masturba...ed io le metto una mano tra le cosce e la tocco un pò.....DECIDO di mettermi il preservativo...cosi mi alzo e vado a prenderlo nel mio giubbotto, lei intanto riprende a succhiare lui.....RAGAZZI, cazzo non riuscivo a mettere il preservativo(mai successo) non mi diventava duro....lui vede la mia difficolta, perchè mi è difronte e dice a lei di scoparlo, in maniera tale che io mi sarei masturbato...lui si sdraia e lei li và sopra....si prende tt il cazzo dentro ed inizia a saltare......mmm...ragazzi che scena avevo davanti(mai visto una scopata dal vivo)...io mi masturbo.....mentre loro scopano, Che bel culetto aveva lei, le metto una mano sopra ed inizio a stuzzicarla un pò, mentre la troia continuava a saltare sul cazzo di lui, mentre la tocco, mi scappa una mano sulle palle di lui, ed inizio ad accarazzaglierle....sento lui che gode e dice a lei: "amore, mi stà toccando le palle".....cosi mi chino e glie le inizio a leccare.......lecco le palle di lui, e qualche slinguazzata al culetto di lei, mentre intanto sento una mano che mi prende in mano il cazzo....(io ero di lato) ed inizia a menarmelo....ERA lui, mi sta facendo una sega.....mentre io glie lecco le palle..........mi dice di avvicinarmi...il PORCO lo vuole in bocca, cosi lo accontanto mi avvicino e glie lo dò...lui inizia a succhiare, mentre lei scopa ancora il suo cazzo.....ragazzi non resisto....sto per sborrare.....e mi ritraggo un pò e glie lo dico: "sborro"....la troia mi dice,...se vuoi sborrare, sborra, non preoccuparti....cosi lo prendo in mano...lui apre la bocca.....e lo riempio di sborra...in bocca, in faccia....mamma mia ragazzi, da non credere,.....che esperienza, lei si sfila il cazzo di lui, e lo prende in bocca, mentre io sto ancora li.......che lui mi lecca dopo poco, lui sborra, la sborra in faccia....RAGAZZI CHE ESPERIENZA, (non me la sono scopata, cmq e stata una bellka esperienza) spero si ripeta e che la seconda vada meglio. GIURO tutto VERO al 100%
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15 years ago
Daniele3tuo, 26
Last visit: 13 years ago -
Regalo di compleanno
Marco me lo aveva promesso: Ti farò un bel regalo a luglio, per il tuo compleanno”
E io avevo pensato a qualcosa di carino, che so, un nuovo body di pizzo o un nuovo paio di scarpe coi tacchi a spillo….
Invece, quella sera calda d’estate….
Avevamo convenuto che io andassi da lui a cena. Marco come era solito fare venne ad aprirmi
In slip bianchi (io adoro i maschi in slip bianchi!!). Quel bianco risaltava sul suo corpo abbronzato e modellato
Ci sedemmo a tavola: io indossavo perizoma, calze nere velate e poco più. Di tanto in tanto, allungavo la gamba da sotto il tavolo e il mio piede fasciato si appoggiava dolcemente sul pacco di Marco, sentivo il suo desiderio pulsare e tendersi e lo trovavo molto eccitante.
Lui sorrideva e al momento del dessert, prese il gelato con le dita e me le diede da leccare.
La mia bocca rossa fuoco si apriva e si chiudeva lentamente come se gli stessi succhiando il cazzo con avidità.
“Vieni" – mi disse – prendendomi per mano e dirigendosi verso la camera da letto: nella penombra della sera, la stanza ventilata da una leggera brezza marina, il letto enorme troneggiava, come una grande isola sperduta nell’oceano.
Lui si stesse – e come era solito fare – mise le braccia dietro la testa, allargò le gambe e aspettò che io mi chinassi su di lui.
Il suo pacco – trattenuto a stento dagli slip bianchi – sembrava voler esplodere…
Con le mie piccole mani dalle unghie laccate rosso fuoco, iniziai ad accarezzarlo dolcemente.
Poi chinai la testa su quell’enorme patta e cominciai a baciarla, sfiorandola con le labbra schiuse:
quindi scostando leggermente gli slip, cercai la sua cappella turgida e pulsante e afferando con una mano i ciglioni, iniziai a prenderla lentamente in bocca. Mi piaceva sentire la sua cappella umida
che entrava piano piano dentro la mia bocca calda….Feci scivolare i suoi slip e mentre con una mano tenevo i ciglioni, spingendoli verso il basso, con l’altra cingevo la radice del suo cazzo, il quale turgido e duro pulsava dentro la mia bocca. Ero così intenta a scoparlo di bocca che non mi rendevo conto di quello che stava accadendo intorno.
La mia bocca stava ancora scendendo per l’ennesima volta lungo l’asta dura di Marco, quando – improvviso qualcuno scostò il perizoma che birichino si insinuava tra le mie chiappe sode, e qualcosa di umido e vibrante iniziò ad insinuarsi dentro di me :qualcuno mi stava leccando il buchetto..
La lingua di questo inaspettato sconosciuto si spingeva sempre più affondo e io eccitata e incredula, continuavo a pompare con foga il cazzo del mio uomo. Poi, improvvisamente sentii dietro qualcosa di grosso, umido e turgido che lentamente si faceva strada nel mio buco allargato e bagnato dalla saliva, Fui pervasa da un grande piacere, caldo e forte, quando il cazzo dello sconosciuto mi allargò con maschia forza e determinazione…
Marco aveva preso a tenermi la testa, mentre l’altro –appoggiate le mani sulle mie chiappe, iniziò a darmi dei grandi colpi di cazzo. Ogni volta che arrivava in fondo al mio culo, io avevo il cazzo di Marco in fondo alla gola, e quando lo sconosciuto si ritraeva per sferrare un altro affondo, la mia testa si sollevava e io avevo il cazzo di Marco in punta sulla mia labbra, e poi ancora un colpo di reni e giù nuovamente fino alla radice del cazzo di Marco…
I due maschi erano infoiati e mentre uno (Marco) ansimava di piacere, l'altro (lo sconosciuto) mi incitava ad essere sempre più troia. "Sei una troia da monta - mi gridava - Dai, fai vedere quanto sei troia....Succhiagli bene il cazzo al tuo maschio...
Dai puttana! Dai che ti riempiamo la bocca e il culo...
Nel silenzio della notte, calda e stellata, una leggera brezza ci sfiorò i corpi nudi: proprio
quando in un prolungato grido di piacere i due maschi esplosero dentro di me il loro più intimo piacere!!!
Mai festa di compleanno fu più riuscita, mai dono fu più gradito….grazie Marco e grazie al suo sconosciuto amico
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15 years ago
misentodonna,
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Last visit: 13 years ago
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centro cittÃ
..Centro città …traffico..ora di punta..caldo..afa ..umidità ..ingorgo…Lei guida impaziente..ha un appuntamento
..e è già in ritardo..affiancate ci sono altre due vetture una a destra con un uomo molto ben prestante e di bell’aspetto e una a sinistra con due donne giovani che ridono ascoltando musica….
I vigili pochi metri più avanti dirigono il traffico impazzito sotto il sole che spacca l’asfalto…
La situazione sembra non avere soluzione…comincia un gioco di sguardi fra le due donne e la Lei ..qualche scambio di battute…e ognuna di loro comincia a toccarsi…ognuna il proprio seno e poi giù fino al sesso…i vestiti leggeri scivolano via lasciando questi tre corpi completamente nudi, tre corpi arrossati e sudati dal caldo di una giornata di luglio e dal calore dell’eccitazione improvvisa…tutte 3 scendono dalla macchina e cominciano a strusciarsi l’una contro l’altra..nello stupore generale..l’uomo incredulo si accorge immediatamente di avere un cazzo così duro da non poterne più..scende a sua volta dalla macchina e raggiunge questo meraviglioso branco femminile e si unisce alla danza facendosi leccare il membro da ognuna…lo spettacolo è a dir poco esaltante e ognuno nella propria auto si tocca se solo oppure se in compagnia comincia a giocare…
I vigili, due uomini ben prestanti, a questo punto hanno perso completamente il controllo della situazione e non sapendo cosa fare cominciano a menarsi l’uccello…e si uniscono all’immensa orgia a cielo aperto…le tre donne spompinano l’uomo solo, che è al centro e ha le mani impazzite fra le tette e le fighe…è completamente in estasi…e improvvisamente sborra con violenza nella bocca di una delle tre, le altre due prontamente leccano ciò che rimane e gli puliscono il cazzo ormai sfinito…i due vigili nel frattempo si sono avvicinati e cominciano a trombarsi le tre lei..scambiandosele e cambiano buco..figa culo… culo figa…nessuna rimane senza cazzo..quella che non ce l’ha, ha tutte le mani addosso… e cominciano a venire una per una inondando cazzi e asfalto bollente…i due vigili avvicinano i membri alle bocche delle tre e ormai saturi sborrano un fiume caldo e bianco sulle facce delle tre che leccano questo sperma come fosse l’ultima goccia d’acqua rimasta….e in ogni auto si sentono gemiti e sospiri e urla di piacere…un’ ora di completa estasi erotica…e poi...tutti si ricompongono..le auto ricominciano a strombazzare..il traffico e la giornata riprendono la loro routine quotidiana…Centro città ..traffico..circa un’ ora dopo l’ora di punta…caldo..afa..umidità ..ingorgo…Lei riprende la guida..impaziente ed è sempre più in ritardo…A.
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15 years ago
bellastellina,
47/43
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Memorie di una trav - 4° parte - i primi acquisti
Passò del tempo da quella prima volta in motel prima di addentrarmi in altre esperienze trasgressive da travesta. Dovevo metabolizzare quello che era accaduto e capire dove mi avrebbe portato. Avevo paura, anche un po' di vergogna, ma ero molto eccitata dall'effetto che avevo suscitato su quell'uomo che era riuscito a farmi sentire per poche ora una donna. Ovviamente mi basavo sul riscontro di una sola esperienza, ma era sufficiente a invogliarmi a continuare l'esplorazione di questo nuovo modo di vivere la mia sessualità. L'idea di eccitare ed essere oggetto di piacere, di sentirmi donna e desiderata sessualmente, mi procurava brividi indescrivibili.
Decisi che i primi passi successivi dovevano essere quelli di farmi un piccolo guardaroba. Lavorando in proprio ed avendo l'ufficio vicino a casa, decisi che avrei tenuto in una borsa nella soffitta il necessario per travestirmi. Iniziai a girare per negozi per acquistare biancheria intima femminile. Ero imbarazzata ed allo stesso tempo eccitata da quello che stavo facendo. Andai principalmente nei grandi magazzini, che sono più anonimi, e mi procurai calze autoreggenti, perizomi e un kit per il trucco. Le calze le scelsi nere velate e a rete, mentre i perizomi nel acquistai sia di neri che rossi, verdi e blu. Poi andai in un sexy shop e comprai un paio di completini supersexy con reggiseno a balconcino e slip trasparenti di color blu e neri. Presi anche un vibratore nero a forma di fallo e un tubetto di gel lubrificante. Questi furono i primi acquisti e decisi che erano sufficienti per iniziare.
Alla sera uscivo spesso di casa dopo cena e con la scusa di lavoro arretrato in ufficio andavo a provare i miei nuovi acquisti. Provavo molto piacere ad indossare l'intimo femminile. Era una specie di rituale magico. Lentamente infilavo il perizoma, avendo cura di nascondere il mio piccolo sesso in basso tra i testicoli in modo che si vedesse il meno possibile. Poi avvolgevo le mie gambe con le calze autoreggenti velate e fissavo il reggiseno. Mi ammiravo allo specchio, cercando di assumere pose femminile e provocanti. Era un gioco spontaneo che assuefava gradualmente la mia mente. Ogni sera desideravo correre in ufficio per essere donna. Di notte sognavo di far godere tanti maschi e mi capitava spesso di avere degli orgasmi nel sonno.
Decisi che dovevo darmi un nome d'arte. Iniziai quindi a chattare con lo pseudo Jessika. Non potevo trovare nome migliore. Jessika attraeva i maschi come il nettare dei fiori le api...
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Solain casa....!
Era una fredda sera d’inverno ed ero sola in casa; il mio ragazzo era uscito per una cena si lavoro….così, annoiata, decisi di navigare un po’ su internet…..sino a quando finii sul sito di Desiderya ed inizia a guardare, tra le varie foto, le foto dei cazzi.....e la voglia mi iniziò ad assalire…
Iniziai a sentire le mutandine bagnarsi ed i capezzoli inturgidirsi…..ed il corpo si accaldava e fremeva sempre più….così decisi di chiamare un “amico di gioco” che era da molto tempo che non vedevo più……..appena gli dissi che ero sola in casa accettò subito il mio invito ed arrivò a casa in un battibaleno…….scambiammo quattro chiacchiere, bevemmo un buon bicchiere di vino bianco mentre io lo stuzzicavo passando la lingua sul bordo del bicchiere….vedevo i suo jeans gonfiarsi e passandogli una mano sopra sentii il suo cazzo gonfio…..mentre lui mi diceva che era da tanto tempo che desiderava rivedermi e sentire il mio culetto caldo…….
Abbassai i suoi pantaloni e presi il suo cazzo tra le mie labbra, diventava sempre più grosso nella mia bocca e pulsava sempre più….ogni tanto mi fermava la testa con la sua mano per rallentare la mia bocca….e la mia mano che glielo stringeva forte e glielo avvolgeva tutto…..era eccitatissimo e mi doveva fermare per non finire subito “il gioco”…..ah dimenticavo….prima di iniziare accesi la videocamera per registrare tutta la serata e lasciare una piacevole sorpresa al mio lui ….magari sul desktop del PC………
Lui quindi prese il clitoride fra le sue labbra, era bravissimo, aveva un ritmo di lingua fantastico e mentre venivo gli bagnai tutte le labbra…...
La serata terminò, dopo che mi aveva aperto entrambi i “buchetti” e mi aveva riempito la schiena di “crema” caldissima…..terminò con il dubbio che mentre mi scopava il culetto alla pecorina me lo abbia infilato senza preservativo…….un paio di volte nel corso della serata mia aveva sussurrato “…te lo voglio mettere al culo senza…”….ma a causa dei troppi bicchieri di vino e della posizione ancora devo capire se sia solo un dubbio o la realtà…....Piacevole dubbio….!
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
La prima volta in quattro
Tutto è iniziato una bellima sera nella spiaggia di un villaggio vacanze !
Avevamo conosciuto ,pochi giorni prima , una coppia Toscana molto simpatica ed allegra e quella sera decidemmo di mangiare al tavolo assieme. Ne io e ne la mia dolce Sofia siamo grandi bevitori , ma quella sera , vuio la luna o l'aria stupenda che si respirava , bevemmo di più del solito. Lo stesso fece l'altra coppia e dopo un pò si rideva per nulla. Ogni tanto sia io che Alex( li chiamerò Alex e Anna ) mettevamo una mano sulle gambe della relative Donne. Loro un pò imbarazzate ridevano di più. Tra noi uomini c'erano sguardi di intesa che dicevano tutto e niente ma molto maliziosi . Finita la cena ci diriggemmo direttamente verso la spiaggia , con la scusa di ammirare la luna piena. Andammo verso la battigia e ci sedemmo sulla sabbia sempre scherzando e ridendo.Eravamo seduti abbastanza vicini e le donne erano nel mezzo di noi due.Io ed Alex cominciammo piano piano a baciare e toccare ognunola propria Donna , che non dimostrarono nessun pudore , anzi dettero l'impressione di essere entrambe già eccitate.Piano piano finimmo sempre più vicini e ad un certo punto Alex prese la mia mano e la mise sul corpo di Anna , feci subito altrettanto sotto gli occhi complici della mia dolcissima. Loro erano ormai troppo vicine e noi le spingevamo sempre più l'una verso l'altra.Io accarezzavo il culo e la schiena di Anna lentamente , assaporando quel corpo molto bello e sexy con le mie mani ed immaginando ben altro . Alex faceva altrettanto , le aveva spostato la gonna e messo la mano nelle mutandine. Eravamo tutti molto eccitati ad assaporare questi intriganti ed erotici momenti , quando ci accorgemmo che Anna e Sofia cominciarono a toccarsi tra di loro. Il desiderio salì alle stelle e senza indugio alzammo le loro gonne e ,standogli dietro , tirammo fuori il nostro menbro , ormai durissimo ,e con molta passione lo infilammo nelle loro passere ormai bagnatissime.
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Notte bianca
E' una sera come tante...
tranne che è la prima volta che fanno la notte bianca a Roma.
Esco dalla doccia e Marco mi dice :
Preparati amore... usciamo.
Io dico ok va bene il tempo necessario per prepararmi..
finisco di asciugarmi, lui mi guarda sorridendo ...Io lo vedo strano...bho!!
cmq prendo le cose per vestirmi e , inizio a farlo
l'intimo, bianco di pizzo
perizoma e balconcino.
autoreggenti.
gonna , camicia e magliettina.
mi asciugo i capelli e mi trucco.. sono pronta
saliamo in macchina e sento che deve accadere qualcosa, sento che sta tramando, ma nn dico nulla.
Arriviamo a Roma ...si ferma in un parcheggio e mi dice..
Amore ora devo fare una cosa fidati.
rispondo OK!!!
Prende una benda e......Mi dice ...devo bendarti. nn preoccuparti io sono qui sempre.
Nn parlo nn dico nulla mi lascio bendare.
sento arrivare una macchina vicino a noi...
pargheggia....
apre la portiera, scende , apre il mio sportello, sento una mano prendere la mia senza dire nulla..
e mi guida nella sua auto.
io davanti, con lui, che mi ha tenuto per mano quasi tutto il viaggio e Marco seduto dietro . dopo un bel po, si ferma, scendiamo e sempre lui con la sua calda mano mi aiuta a scendere e , mi guida .
saliamo scalini entriamo in un portone poi ascensore...la sua porta e Marco mi dice ,amore tranquilla siamo a casa di un amico.
Io nn fiato... annuisco solamente, è bella questa sensazione..è bello nn sapere , sentire il respiro .. e tutto quello che c'è intorno così a intuito...
Posso garantire che avevo il cuore a mille ,mentre cercavo di capire con chi eravamo
parla solo Marco lui tassativamente muto
sentivo solo la sua mano ,il suo profumo e il respiro...mmmm
tutto molto eccitante.
beviamo...( acqua) poi ci spostiamo dalla sala in camera.
c'era della musica e si sentiva odore di incensi.
mi sfiora, mi abbraccia per ballare...Dio mio che bello...
sentire la sua mano, la sua bocca.. sfiorarmi...
ero eccitatissima.
Mentre balliamo inizia a togliermi la maglietta, aprire la camicia piano piano dolcemente e baciarmi...
mi bacia il collo.... le braccia tutto lentamente...mi fa sobbalzare, il mio respiro si fa più forte.
i suoi baci la sua lingua...sul collo braccia e scende...sulla schiena.. pianoo uhmmmm..( che bello) i fianchi, ora slaccia la gonna e giù via, è pazzesco sembra conoscere i miei punti.. Viene davanti mi stringe e balliamo...mentre mi porta verso il letto.. dove mi adagia dolcemente.
poi per alcuni secondi nn sento nulla
si è allontanato..
chiamo chiedo a marco che succede... Mi dice nulla tranquilla ..
sento che si riavvicina, mi prende il piede, lo bacia e sale...mentre le mani sfiorano carezzano..
che mani calde, delicate ma esperte!!
sale è sul ginocchio .. si ferma sento che anche il suo respiro cambia.
con le mani mi sfiora e apre le gambe...e la sua lingua sale dalla coscia e su sempre più su ...ecco...ora mi lecca, uhmmmm che piacere mi inarco...mi eccita mi fa sussultare.
e poi............
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Io e debora
Conoscevo Debora da ormai circa 10 anni. Dai tempi dell’univeristà e dei primi lavoretti ad arrotondare la paghetta per concedersi qualche sfizio in più. Il primo incontro avvenne proprio sul luogo di lavoro: un bar in zona centrale, a Milano, dove entrambi avevamo trovato impiego part-time. Ricordo il primo giorno in cui la vidi, vestita di nero con una canottiera aderente e generosamente scollata sul suo seno minuto e perfettamente arrotondato che resisteva in perfetta forma anche senza reggiseno, esaltando i capezzoli visibilmente sporgenti. E ricordo perfettamente il paio di pantaloni a vita bassa che indossava, di quelli che fanno cascare l’occhio sul pube, alla ricerca dell’ultimo centimetro di nudità che delinea il confine fra la sfrontata provocazione e l’indecenza. Ricordo anche come il padrone del bar, un uomo sulla cinquantina, non smettesse di seguire ogni suo movimento sinuoso e sensuale, fra i tavolini. Era quasi fastidioso. Anzi, personalmente non lo sopportavo proprio. Forse perché mi sentivo in qualche modo in competizione con lui, e sapevo che dalla sua aveva la sua piccola posizione di potere. Ad ogni modo sin dal primo giorno scattò in me una sorta di istinto di protezione, nei confronti di Debora che successivamente sfociò in una grande amicizia. Già… perché sebbene provassi un’enorme attrazione fisica nei suoi confronti, lei aveva altri ragazzi che le piacevano e io divenni presto il suo migliore amico. Lei sapeva che mi piaceva, glie lo avevo fatto capire molto chiaramente almeno in un paio di circostanze, ma la nostra intesa era così buona che riuscimmo entrambi ad accettare il fatto che lei mi piacesse, ma che da un punto di vista sessuale non ci sarebbero stati sviluppi.
Dopo anni di amicizia e frequentazione avevo ormai scalzato quel chiodo fisso che nei primi tempi era invece ben piantato nella mia zona erogena. Anche se certe volte non potevo fare a meno di notare quanto fosse sensuale e involontariamente provocante. Debora fa un movimento ricorrente, mentre chiacchiera in serenità, che personalmente mi fa impazzire: si aggiusta il seno nel vestito con un movimento rapido ma decisamente sensuale; mette una mano sul fianco di una tetta, come a comprimerla leggermente verso l’altra, e con l’altra mano fa scorrere un dito lungo il profilo del seno libero, dall’ascella fino quasi alla punta. E’ un movimento innocente, ma vedere le sue mani sui propri seni, quasi a massaggiarli, muoversi con la sensualità che sa trasmettere ad ogni movenza è qualcosa di spettacolare, credetemi.
Continuavamo a frequentarci anche quando c’era qualche relazione in ballo. Anzi, in un’occasione mi prestò la macchina, una sera che la mia era dal meccanico, per uscire con Claudia, una sua amica dalla fama piuttosto vogliosa e che in effetti non perse tempo nell’affondare la sua faccia tra le mie gambe, nell’immediato dopo discoteca. Il giorno seguente riportai la macchina a Debora nel primo pomeriggio, ringraziandola moltissimo. Lei mi guardò sorridendo, chiedendomi come fosse andata la serata. Risposi che era andata abbastanza bene e che ci eravamo divertiti: non mi andava di dirle che Claudia mi aveva spompinato selvaggiamente sul sedile della sua auto ! Ma Debora rispose prontamente: “Si, si… so tutto… Claudia mi ha raccontato…”. Mi imbarazzai un po’, restando in silenzio. Fu Debora a dare il colpo di grazia aggiungendo: “del pompino con ingoio nel parcheggio, anche!”. Come avrete certamente capito, Debora non aveva problemi a parlare apertamente di sesso. Poi prosegui: “No ma tranquillo, guarda che mica mi ha dato fastidio: conosco Claudia molto bene, e ti ho prestato la macchina sapendo che quasi certamente avreste finito per combinarci dentro qualcosa. Basta che non me l’avete sporcata e per il resto non mi da alcun fastidio”.
Il vantaggio di avere una grande amica, è che se è vero che con lei non ci combinerai mai nulla, d’altro canto ti presenta le sue amiche. A quell’età ogni mese conoscevamo nuove persone e io non mancavo di presentare ragazzi a lei, come lei di spendere qualche buona parola per me, presso le sue nuove conoscenze femminili. Fu così che dopo Claudia, con la quale non durò che lo spazio di un weekend, conobbi Valeria una trentacinquenne di 8 anni più grande di me che mi utilizzò come vero e proprio giocattolo sessuale. E poi Rossana, la prima donna che conobbi a preferire la penetrazione anale a quella vaginale; voleva sempre prenderlo da dietro o prima o dopo averlo preso in fica. Frequentai Rossana per circa un mesetto, e devo dire che ancora oggi, per certi versi la rimpiango. Aveva un culetto molto, molto sensuale. In effetti a vederla camminare, da dietro, la prima fantasia che facevi era proprio quella di scoparla lì. Era una vera amante della penetrazione e del coito anale. Quando si sedeva su di me, e iniziava a muoversi sul mio uccello, infilandoselo da sola nel culo, agitando dolcemente le anche, stringendo sapientemente le chiappe con ritmo e intensità crescenti, sembrava quasi che mi stesse facendo un pompino! Era davvero capace di fare autentici pompini con il culo ! Non so bene come riuscisse a trasmettere certe sensazioni, ma quando sentivo l’eccitazione montare, il pene pulsare a mille e il suo culo che me lo massaggiava ingoiandolo fino allo scroto, mi mettevo a gridare ansimando di piacere, mordendole la schiena e strizzandole le tette con mani. Le venivo dentro, inondandola del mio sperma, e lei continuava ad agitarsi anche dopo essere a sua volta venuta. Solo dopo il suo secondo orgasmo consecutivo, che per mia fortuna era molto ravvicinato al primo, lei si accasciava fra le mie gambe, rilasciando la preda esausta e fradicia del proprio seme, ancora turgida e nodosa. Tornando a Debora, comunque, nel corso degli anni, ero finito a letto con metà delle sue amiche e lei praticamente con tutti i miei amici. A volte mi stupiva, quando mi raccontava di scopate selvagge con alcuni miei amici anche piuttosto bruttini. Ora, non che io sia esattamente un fotomodello, anzi, però sono senz’altro meglio di almeno mezza dozzina di alcuni che si sono divertiti assieme a lei. Lei, Debora, comunque ha una teoria riguardo agli uomini bruttini. Sostiene che qualche volta vale la pena sedurre il bruttino, perché a letto “ti spacca in due”. Dice che comunque va selezionato, per non rischiare di finire a letto con uno che viene dopo 3 secondi che tocca un paio di tette o che si emoziona al punto da non farselo neppure rizzare. Ma le scopate più folli, mi racconta, le ha fatte con bruttini navigati. Beati loro, mi veniva da pensare !
In effetti, c’è da capirli. Immaginate un ragazzo che ha fatto le sue esperienze sessuali, certo anche scopando con una certa regolarità, ma che per via del suo aspetto fisico è sempre stato con ragazze timide, dimesse, bruttine o semplicemente né belle né brutte o solo carine.
Ecco: poi immaginate cosa possa fare quando gli si presenta l’occasione della vita ed è la gran figa che lo ha sedotto, facendogliela annusare, sentirla sempre più vicina anche se ancora inarrivabile, e poi senza preavviso, quando tutto sembra svanire come al solito… zac ! farsi trovare nuda nel letto chiedendo di unirsi a lei ! Ecco, questa era la sua tecnica per far impazzire a letto l’uomo bruttino: creargli la situazione da sogno erotico e farlo ritrovare inaspettato protagonista. Pare che funzionasse. Mi ha raccontato che Luca, uno del mio giro di amicizie di qualche anno fa, è venuto 5 volte nel corso della notte ! Scoparono per 4 ore di fila restando in un costante clima di eccitazione e trasgressione, giocando con il gel, il cazzo di gomma di Debora, e ovviamente con i loro corpi che hanno esplorato, mi ha detto vicendevolmente, ogni anfratto, ogni piega… ogni buco.
A Debora piace penetrare l’ano del partner con le proprie dita, mentre lo prende fra le gambe, e a sua volta viene massaggiata e penetrata fra le chiappe, con le dita. Me lo ha confessato proprio quando mi raccontava che di solito solo con i bruttini riesce a penetrargli il culo senza che loro si scompongano più di tanto. Forse per l’eccitazione incredibile, forse per il timore di rovinare la situazione, forse per la voglia di provare tutto in quella notte.
Quando Debora finisce a parlare di queste cose, mi eccito a tal punto che sento il cazzo che inizia a inturgidirsi nelle mutande…ma mi sono sempre trattenuto, perché so che lei è fatta così e non ha alcuna intenzione, in realtà, di fare sesso con me.
Ecco, questa è Debora, e questo sono io. Due vite vissute vicino sotto ogni aspetto, anche quello sessuale attraverso le nostre reciproche confidenze, ma senza che sia mai stato permesso il contatto.
Tempo fa sono andato a casa sua per cenare con alcuni amici. Mi sono presentato alle otto in punto, con una buona bottiglia di vino. Mi ha aperto la porta un amico in comune e una volta tutti a tavola, la serata è proseguita lungo un binario piuttosto pruriginoso. Debora era vestita in modo davvero molto provocante, un top bianco aderentissimo di tessuto sintetico, palesemente indossato senza reggiseno, una minigonna nera che incoraggiava gli sguardi curiosi e un paio di stivali col tacco perfettamente abbracciati fin sopra il ginocchio. Ero elettrizzato anche io, dal suo abbigliamento. La cena proseguì finendo a parlare di sesso, ridendo sulle situazioni più assurde o imbarazzanti che ciascuno di noi aveva vissuto. Monica raccontò di quando i suoi genitori l’avevano beccata per caso, rincasando con largo anticipo, mentre era lanciata in una 69 con il suo ragazzo sul divano nell’ingresso-soggiorno. Il fatto è che siccome era notte (sarebbero dovuti rientrare la mattina seguente), i suoi entrarono piano, e né Monica né Fabrizio si accorsero della loro presenza, continuando ad ansimare e agitarsi, fino a che i genitori non richiusero sonoramente la porta di ingresso alle proprie spalle… Oggi Fabrizio, che evidentemente ha superato alla grande quel terribile imbarazzo, è diventato suo marito !
La serata proseguì fino a tardi, come al solito, e poi ci salutammo tutti per andare a casa. Io però avevo passato la serata ad ammirare Debora, e anche se sapevo che non sarebbe servito a nulla, feci in modo di andar via per ultimo. Con la scusa di aiutarla a risistemare casa, restai con lei da solo.
Avevamo appena finito di parlare di sesso, seppur scherzandoci un po’ su, e Debora aveva i capezzoli vistosamente turgidi che sembravano voler bucare il sottilissimo tessuto del suo top. Le aureole dei capezzoli, scure e definite erano a loro volta perfettamente disegnate e molto più che intuibili. Lei era leggermente sudata, e la cosa mi trasmetteva una sorta di eccitazione che si stava lentamente impadronendo di me. Le sue gambe lunghe e affusolate, con quegli stivali da regina del sesso e quella minigonna striminzita, erano un invito ad essere ammirate. Cosa che non mi trattenni dal fare. La squadrai dai capelli fino ai piedi, indugiando sui suoi occhi che mi guardavano stupiti, incuriositi, sulle sue labbra socchiuse in un’espressione di incerta timidezza, sul suo seno, sulla minigonna e sulle gambe. La guardai fino a metterla in imbarazzo, proprio lei ! E come movimento condizionato si sistemò il seno con quella mossetta così sexy di cui vi dicevo… mi sentii avvampare di eccitazione, e trovai il coraggio o forse il sufficiente abbandono all’emozione, da proseguire nel mio tentativo di seduzione.
Lei Arrossì, e io attaccai: “Beh, ti guardo perché questa sera sei davvero da ammirare. Sei sexy, e ammetto che se non ci conoscessimo da tanti anni, questa sera non so cosa finirei col fare con te.”.
Lei restò in silenzio, guardandomi. Poi si sedette sul divano continuando a fissarmi. Ma il suo sguardo era cambiato. Sembrava più deciso, più serio. Poi disse: “E’ strano vero? Più due persone si conoscono, sono amiche, e più si ha la percezione che il sesso debba restarne fuori. Più desideriamo che l’amicizia si rafforzi, più cerchiamo di tenere lontani pensieri e voglie. Perché ?”
In effetti era una bella domanda, ma in quel momento non avevo voglia di fare filosofia… e forse lei cercava solo una scusa mentale per lasciarsi andare, per superare il blocco psicologico rappresentato dal fatto che io fossi un amico di lunga data. Così le risposi: “Non lo so Debora, ma so per certo che la nostra amicizia è qualcosa di speciale, e che siamo tutti e due consapevoli che quello che stiamo per fare è solo un gioco, un divertimento, un piacere che vogliamo condividere. Sì da amici, come amici…”
Dissi proprio: “quello che stiamo per fare…” perché ormai davo per scontato che lì saremmo finiti. A fare sesso, a scopare sul pavimento, sul tavolo, sul divano o chissà dove e in quale modo, godendo dove ci avrebbe portato l’eccitazione e la curiosità irrefrenabile di scoprire i nostri corpi, le nostre voglie i nostri desideri sessuali più intimi, condividendoli con l’altro.
Debora restò ancora in silenzio per qualche istante. Io mi avvicinai e mi sedetti al suo fianco. L’abbracciai e la sentii fremere sotto le mia dita. Le misi una mano all’interno della coscia guardandola negli occhi, e facendola risalire fino a sotto la minigonna. Il calore del suo corpo e quello della mia mano sembravano quasi poterci scottare. Ansimò chiudendo gli occhi e abbandonandosi all’istinto del piacere e della trasgressione. La baciai, finalmente. Dopo anni di voglie inconfessate e scacciate mai troppo lontano, dopo anni di sottile erotismo coltivato fra noi e mai ammesso, almeno fino a questo momento. Poi mi staccai da lei, alzandomi dal divano, per ammirarla con nuovi occhi. Volevo vederla nuovamente vestita con quegli abiti sensuali e succinti, consapevole che fra poco l’avrei posseduta, sarebbe stata finalmente la mia femmina !
Si alzò anche lei, guardandomi prima negli occhi e poi giù giù fino al mio pacco fin troppo evidentemente rigonfio. Si mise ad improvvisare una danza ritmata coi fianchi, con i seni che ballavano deliziosamente seguendone il ritmo. Presi del ghiaccio dal porta champagne, e lo misi in bocca, poi la baciai sdraiandola sul tappeto e scambiandoci ripetutamente il ghiacciolo e poi scendendo sulle sue tette ancora vestite del top bianco. Lasciai sbrodolare un po’ di acqua ghiacciata sui suoi seni, che divennero ancor più turgidi sotto i colpi della mia lingua attraverso il tessuto ormai praticamente trasparente.
Mi sollevai per godermi lo spettacolo, e poi iniziai a leccarle il collo facendola gemere di eccitazione. Sentivo il sapore della sua pelle in bocca, e avrei voluto sentirlo dappertutto, volevo leccarla, penetrarla, palparla e persino insultarla in un delirio di eccitazione che ormai si era impadronito del mio corpo. Non mi trattenni più e cominciai a parlare: “sei una porca, una troia… la mia amica porca !” intanto la mia mano era scivolata dietro le chiappe a le mie dita avevano iniziato a massaggiarle l’ano con fare ingordo e irriverente, e lei gradì replicando: “sì Stefano ahhh… si…. sono la tua maiala, la tua troia vogliosa… ho provato i cazzi di tutti i tuoi amici, e mi grondava la fica a pensare al tuo… quanto ho aspettato questo momento, cazzo ! scopami, scopami, cazzo !!”
Le sollevai la minigonna, scostandole il tanga minuscolo che indossava, poi mi misi in ginocchio e sollevandole il bacino mi sbottonai i pantaloni. Il mio membro usciva fiero e duro come un bastone dai pantaloni. Dritto, lucido, venoso. Le presi le chiappe fra le mani e gli strusciai il cazzo fra le grandi labbra della sua fighetta perfettamente depilata e inondata dei suoi umori. Sentì il cazzo scivolare senza alcuna resistenza fino al buco e dunque lo spinsi senza indugiare tutto fino in fondo, fino alle palle. Iniziai letteralmente a sbatterla da dietro. I colpi del mio bacino erano scanditi dal rumore della nostra carne che si baciava e si scontrava. Sentivo le palle sbattere contro la sua parte intima e la cosa mi eccitava oltre il limite della sopportazione. Sentivo crescere in me una voglia fuori dal normale, oltre tutto quello che avevo fino a quel momento provato. Le davo colpi di cazzo vigorosi, che la facevano spostare tutta… ansimava ad ogni colpo: “Ah !… Ah!… Ah!… Ah!” quasi come un automa. Andai avanti non so per quanto, pensando di venire da un momento all’altro, ma resistetti. Lei venne la prima volta spruzzando liquidi vaginali sul mio scroto e a quel punto presi a scoparla gridando il mio godimento: “Si… Debora Siiii….. voglio scoparti dappertutto, ti voglio, ti voglio….!!!”. Ci volle ancora poco e il mio uccello si scatenò in una sborrata che le inondò tutta la fica, colando ovunque. Lo tirai fuori solo dopo aver goduto fino all’ultima goccia, e lei si avventò subito sul pene ormai stanco ripulendolo vogliosamente di tutto lo sperma e i suoi umori vaginali.
Lo fece con tale sensualità da farmi avere subito un secondo brevissimo orgasmo. Mi stupii perché non mi era mai successa una cosa del genere! Come una specie di orgasmo multiplo, suppongo.
La cosa fu particolarmente strana perché dopo appena 5 o 6 minuti mi era tornata voglia. Così mentre le leccavo la fica per tenerla su di giri aspettando di riprendermi, le presi una mano e glie la appoggiai sul mio membro che stava nuovamente inturgidendosi completamente per farle sentire che ero di nuovo pronto. La cosa la eccitò notevolmente: “Ora voglio godere nel culo !” disse mettendosi una mano su una chiappa. Aspetta, risposi… mi alzai mentre lei iniziava a masturbarsi il clitoride, e presi una bottiglia di birra vuota dal tavolo. Debora spalancò gli occhi di voglia bramosa, capendo subito cosa avevo intenzione di fare: presi a strusciargliela fra le chiappe e poi iniziai delicatamente a inserirla nell’ano spingendo sempre con più vigore, fino a farla entrare praticamente per metà… A quel punto lei iniziò a gattonare strusciandosi voluttuosamente sul tappeto, per sentire la bottiglia muoversi là dietro. Iniziò a gattonare verso la sua camera da letto, e io la seguii cercando di capire cosa avesse in mente di fare.
Arrivò fino al comodino e aprì l’anta tirando fuori un enorme cazzo di gomma. Salì sul letto con la bottiglia di birra ancora fra le chiappe e si infilò il gigantesco cazzo nella figa. Poi schiacciò il bottone e il cazzo iniziò a vibrare potentemente fra le sue cosce. Era tornata a gridare di piacere, e io la stavo guardando negli occhi mentre mi mise la mia mano sul mio cazzo e iniziò a farmi masturbare. Capii subito cosa voleva, e così mi misi in ginocchio a masturbarmi mentre lei a sua volta si masturbava l’ano con la bottiglia, la fica con il vibratore e il clitoride con le dita…
“Ti piace vedere che la gente si masturba guardandoti eh? Bella porca !! sei proprio una porca vogliosa !!” – “si, masturbati e dimmi cosa mi farai dopo ! dimmi cosa ti viene voglia di farmi a guardarmi mentre ti masturbi !!”
Così mentre ci stavamo masturbando guardandoci l’un l’altro iniziai: “ora mi voglio godere te che ti masturbi in tutti i buchi, e poi quando inizierai ad ansimare ancora di più ti metterò il mio cazzo in bocca per fartelo succhiare come un’attricetta porno che si esibisce per il suo uomo… “. Quando dissi quelle parole, Deborà salì vistosamente di eccitazione: il paragone con l’attricetta porno la eccitò parecchio… visto che si alzò e prese il suo cellulare e iniziò a riprendere dapprima le sue dita sul clitoride e poi io che mi menavo l’uccello in modo sempre più vigoroso. Poi non soddisfatta si sporse leggermente dal letto e prese dall’armadio una videocamera !!
“Sì bene, brava la mia porno diva ! continua a masturbarti ! “ e iniziai a filmarla mentre cominciava davvero a godere come una porno diva… “e poi te lo metto in bocca e me lo succhierai… mi leccherai le palle e ingoierai avidamente finalmente il mio uccello che hai sempre voluto assaggiare…”. Lei rispose “Sì, dammi il tuo cazzo, lo voglio, dammelo in bocca, voglio sentire il tuo cazzo !!” e così mi avvicinai mentre riprendevo tutto, e le spinsi il membro in bocca mentre lei continuava a masturbarsi con il vibratore, la bottiglia nel culo e le dita…
Iniziai a scoparla in bocca con movimenti lenti e regolari, lasciando alla sua iniziativa la possibilità di spompinare con maggior foga. Man mano che montava il godimento dentro di lei, succhiava con sempre maggior foga e avidità. Iniziò a succhiare il palo come in un film porno, e in effetti era quello che stavamo facendo, visto che io stavo riprendendo tutto con la sua videocamera!
Mi abbracciò dal sedere, spingendo fino in fondo alla gola il mio uccello gonfio oltre l’immaginabile, stavo godendo come un maiale e ansimavo in modo sempre più gutturale. Lei gemeva e si dimenava fra le gambe in modo sempre più scoordinato. Le presi allora una mano e glie la infilai fra le mie chiappe, spingendola sull’ano. Sapevo che le piaceva penetrare l’ano del suo uomo con le sue dita, durante l’amplesso, e sapevo che non lo aveva ancora fatto solo per timore di un mio rifiuto. Ma in quel momento volevo solo che godesse come mai prima, senza ritegno, senza la minima inibizione… non era una cosa che mi piaceva particolarmente, sentire le sue dita nel culo, ma l’idea che a lei facesse impazzire, mi face pulsare l’uccello stretto fra le sue labbra!
Ad un certo punto venne di nuovo, gemendo col mio cazzo in gola e agitando il bacino alla ricerca del completo godimento anale e vaginale. Allora le tolsi il cazzo di bocca e la bottiglia dal culo. Lei aveva spento il cazzone di gomma, lasciandolo però ancora dentro.
Mi guardò con due occhi vogliosi che invitavano a sborrarle in faccia e così ripresi a masturbarmi mentre lei mi si avvicinò per osservami da vicino e leccare fugacemente le palle mentre me lo menavo a pochi centimetri dal suo viso. La porcellina godeva veramente nel vedere la gente che si masturbava al suo cospetto. Aprì la bocca aspettando ingorda… venni nuovamente, non copiosamente quanto prima, ma abbastanza da coprirle la faccia di liquido. Ero così eccitato che anche dopo essere venuto, avevo ancora voglia di farla godere. Ma adesso lui aveva proprio bisogno di un po’ di riposo. E anche lei… Ci stendemmo sul letto per qualche minuto in silenzio, godendoci il momento. Poi ripresi ad accarezzarmi delicatamente il pene, guardandola. Non mi stavo esattamente masturbando, ma lei capì che cercavo ispirazione nel suo corpo, nelle sue forme. E la cosa ovviamente la eccitava.
Riprendemmo allora dopo un buona pausa ristoratrice, e venimmo nuovamente masturbandoci a vicenda. Poi cademmo addormentati in un sonno profondo. L’indomani fu il primo giorno di un nuovo rapporto di amicizia che si era finalmente evoluto, espanso anche alla sfera dei sensi. Vivemmo e viviamo tutt’ora un rapporto di profonda amicizia, ma senza le stupide inibizioni riguardo al sesso. Ci vediamo anche dieci volte senza finire a letto, in altri periodi invece non possiamo farne a meno. Come se fosse un gioco o un passatempo come tutti gli altri. Ciascuno conducendo la sua vita sessuale e sentimentale con i rispettivi partner. Per un certo periodo smettemmo di fare sesso perché il suo uomo prima, e la mia donna dopo, non avrebbero gradito. Altre volte, invece, siamo finiti a scopare in quattro tutti insieme condividendo il sesso come una situazione aperta e piacevole per tutti. Io penso che l’intimità e l’unicità di un rapporto con il proprio compagno o la propria compagna non possa e non debba essere rappresentato dal sesso. Il sesso è qualcosa di divertente, allegro, fantasioso; e che spesso può essere incredibilmente più divertente quando fatto in gruppo. Certo, ha anche connotazioni più intime e serie con il proprio partner. Esattamente però come il piacere di dialogare, di cenare o di fare qualsiasi altra cosa insieme. E così lo viviamo io e Debora.
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15 years ago
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La gang (prima parte)
…… il telefonino squillò a lungo, ma Max era sotto la doccia e lo sentì solo a chiamata finita, guadò il numero, era Mario.. chissà cosa voleva. In genere quando lo cercava voleva solo sapere a che punto erano le storie che Max aveva. lo richiamò: ciao boss … disse; ciao vecchio porcello … rispose Mario,
come te la passi? Così – così e tu? Io non male, ma avrei piacere di vederti
…. Sai mi farebbe piacere conoscere la tua nuova fiamma …… si lo sò disse
Max, ma in questo periodo sono troppo sotto pressione dal lavoro , in ogni caso appena trovo un momento libero ci sentiamo …… va bene disse Mario, ma io ti cercavo anche per un’altra cosa … a si’ e cosa? Sai la coppia che ho conosciuto lo scorso mese …. Ebbene hanno deciso di fare il grande passo e io ho bisogno della tua “bocca da fuoco” ….. Max si mise a ridere, quando Mario parlava della sua bocca da fuoco intendeva dire che gli serviva il cazzo che Max aveva fra le gambe … o non che fosse gay,no, voleva dire che voleva organizzare una serata speciale per qualche troia di turno, sicuramente sarebbe stato della partita anche Sam, un mulatto che con Max formavano una vera coppia d’assi, insieme avevano i cazzi più belli e lunghi che c’erano in giro, Sam poteva vantare un “pezzo” da 27 cm e 10 di circonferenza, ma Max aveva si più o meno la stessa lunghezza, ma con i suoi 18 cm di circonferenza faceva paura, e come aveva detto una troia una volta: una donna è ancora vergine fino a che non ha scopato con te , ma dopo è proprio rotta …… Quando sarebbe la serata doc? chiese, se per te va bene sabato sarebbe giusta, disse Mario, Max ci pensò un poco e disse si ma io fino alle 20 sono impegnato, poi non ci sono problemi.Va bene , ma ora parlami un poco della tipa che ti scopi ora com’è? Curioso chiese Mario …. È … è … proprio una gran troia, ma ancora non si rende ben conto del suo potenziale … ma appena ho un po’ di tempo ci lavoro su e …. vedrai ci sarà tanta ciccia anche per te … ma a letto è forte? Forte ….. no non forte è fortissima, Sophia è la più troia che ci sia …. , è capace di succhiarti il cazzo per ore, scopa divinamente e lo prende nel culo come se fosse davanti …. Ma il tuo? Chiese Mario…. Certo…. Allora è proprio troia…. Si ma per ora lo è solo con me ma io ho grandi progetti per la tipa…. E cioè? Per ora non ti dico nulla ma vedrai ci divertiremo, rimase vago Max, sapeva che far morire di curiosità l’amico era la cosa che lo divertiva di più…. Ok, ma sabato cerca di essere in piena forma, di alla vacca che mi servi pieno…. Ok…. il sabato Max si presentò a casa di Mario verso le 21, e quando entrò fu come se fosse arrivata la star della serata, c’era Sam, Luca. Mario. Piero, Tony, e un tipo piccolo e mezzo calvo di nome Fulvio che era il marito , la super fica era Serena, una troia alta 1,85, con una 4° di seno naturale e due cosce da favola, mora con i capelli lunghi fino al seno, e un culo che solo a guardalo ti si rizzava il cazzo….. ora ti chiedevi come una sventola così era sposata con un tipo alquanto insignificante …. Bo!!!! Valle a capire le donne…. , l’unica cosa certa era che voleva una gang in piena regola e quella sera si era lasciata convincere da Mario che sarebbe rimasta soddisfatta … dopo i soliti convenevoli il marito la mise letteralmente nelle mani di Mario, scopatela e riempitela di sborra in ogni buco, io farò solo le foto, voi occupatevi di lei e non di me….
Come se vi fosse bisogno di dirlo….. Mario iniziò a spogliare la vacca, poi Luca prese a toccarle il culo, era estasiato da così tanta bellezza,Tony si occupò delle tette e Piero si mise subito a farle un ditalino… la maiala stava già sciogliendosi, e cominciò a succhiare il cazzo di Mario, mentre Max e Sam restarono in disparte, lasciavano che i ragazzi la facessero scaldare, e che i loro amici si divertissero un po’ , tanto poi quando sarebbero entrati in gioco loro per tutti il divertimento sarebbe quasi finito…..
uuuuuuuuuuuuuuummmmmm……., siiiii…ancora disse la troia, e riprese a succhiare con più forza il cazzo in bocca, Luca le stava leccando il culo, era eccitato tanto che sembrava che volesse scoparla con la lingua…. Poi si posizionò dietro, tirò fuori i suoi 20 cm e cominciò a metterglielo nel culo, siiiiiiiii…….. dai, ma Piero la fece mettere sul letto e mentre il cornuto scattava foto a raffica la fece impalare sul suo cazzo che non aveva nulla di meno di quello di tutti, cosiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…….. siiiiiiiiiiiiii….piantamelo dentro…… mmmmmmmmmmmmmmmmmmmm…. Ma non potè aggiungere altro che si trovò la bocca piena del cazzo di Sam che come biglietto da visita gli lo sbatte letteralmente un bocca…….. la maiala rimase letteralmente basita alla vista del batacchio, ma per quanto si adoperasse non riusciva a prenderlo in bocca, e la bestia cresceva,cresceva,, ma poi Luca le mise il suo nel culo e lei urlò il suo primo orgasmo, perse la cognizione del tempo, del luogo e iniziò a sborrare a raffica. I ragazzi si alternarono nei vari buchi Luca le riempì il culo, Mario la bocca e le tette, Piero la fica Tony li culo e Sam iniziò ad impalarla sul suo cazzo….. piano………siiiiiiiiiiiiiiii…. Spingi….. spaccami la fica… e………………….. le parole le morirono in gola, aveva visto la bestia di Max…………. si disse il marito: spaccagli la fica e il culo….. a quelle parole Sam dette uno sguardo a Max , i due si capirono al volo, Sam pompò la troia,Max gli lo fecce leccare bene, poi Sam si tolse e lasciò il posto all’amico che andò a piantarlo nella fica della
donna….. lei spalancò la bocca, rifiutò un cazzo che le veniva dato da
succhiare e come se non avesse più voce il respiro le morì in gola……
siiiiiiiiiiiiiiiiiiii……………….piano…….. si….si…. oddio vengoooooooooooooooo…… appena la cappella toccò l’utero lei prese a sborrare come se in tutta la serata non avesse fatto nulla….. lentamente Max prese a muoversi, lei urlava..… .godo…….vengo……..ssssssssiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii….. sfondami…… anche se non vi era bisogno di dirlo Max la stava spaccando a regola d’arte… ma il marito impallidì quando si rese conto che Sam si stava posizionando dietro la donna per fargli il culo…….. nella stanza di colpo vi fù il silenzio… Sam lentamente entrò ,la donna vide i due maschi prenderla e quasi svenne dal piacere…….. mi uccidete………….. ma non fermatevi ..sssssiiiiiiiiiiii……………… sfondatemi…. I due maschi presero a stantufarla alla grande e quando lei fu sul punto di svenire dal tanto godere guardarono gli altri, ad un cenno d’intesa tutti iniziarono a sborrare addosso alla vacca in pieno delirio vengo………………… siiiiiiiiiii……………….. Sam guardò Max, i due si sincronizzarono e
sborrarono insieme dentro la donna che dal piacere quasi svenne.. il cornuto era in estasi , aveva visto la sua donna sfondata da due calibri non indifferenti, che quando uscirono la lasciarono con una caverna al posto del culo e della fica…. Poi tutti iniziarono ad andarsene, la coppia si preparò la donna stava in piedi a mala pena baciò Mario e disse: grazi a tutti, ma si avvicinò a Sam e disse sei stato fantastico….. guardò Max e disse tu sei il primo cazzo che mi ha fatto paura in vita mia…. Non me lo sarei perduto per nulla al mondo….. gli dette un bacio e sorretta da marito se ne andò…. Mario e Max rimasero soli, allora mi dici come sta troia che ti scopi? Max andò al pc di Mario, cercò un pagina di un sito e disse: ti presento Sophia la troia che mi scopo…. L’amico rimase a bocca aperta…… non è
possibile… ma guardo Max e disse…. Si è possibile che tu la scopi….. Max guardò l’amico e disse : un giorno la scoperai anche tu e quel giorno ti farà morie…….
Ma questa è un’altra storia……………………….
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15 years ago
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Il sogno si avvera 2 ( by chiara )
Il sogno si avvera 2 (by Chiara)
Ho dormito profondamente, quasi in coma, quasi a non pensare cio’ che era successo, ma evidentemente non era assolutamente possibile: avevo fatto l’amore con uno stallone, avevo completamente stravolta la visione di sessualità che avevo, non avrei mai pensato di arrivare a quei livelli di perversione, anzi prima non pensavo assolutamente che cio’ potesse addirittura esistere nell’immaginario erotico e realmente accadere, ma evidentemente… non mi conoscevo bene neanche io. Avevo avuto un rapporto sessuale con una bestia, ma anziché inorridire, il piacere provato mi ha letteralmente stravolta, ora non vedo l’ora di tornare alla stalla per farmi nuovamente sfondare dallo stallone anche se in verità un giorno di riposo per lenire le membra martellate è necessario. Claudio dopo un po’ si affaccia alla porta con il vassoio della colazione, lo appoggia sul comò e sorridendomi mi si avvicina per “ appoggiarmi “ un tenero bacio sulle labbra, lo abbraccio e tirandomelo sul letto corrispondo con slancio ed amore, forse anche per ringraziarlo per quanto ha fatto per permettere quanto successo. Subito le sue mani corsero alla mia figa indolenzita ed un po’ dolorante, io subito lo pregai lasciarla in pace… non era veramente il caso…ma lui mi disse che in questa occasione ci voleva un trattamento speciale, e detto questo spostò le lenzuola e dopo aver dapprima ammirato il suo “ dolce fiore “ come talvolta chiamava la mia fica, si chinò ed iniziò a tracciare con la lingua immaginari disegni sul mio ventre, mi sbaciucchiava, mordicchiava e lambiva i capezzoli che iniziavano ad inturgidirsi per poi iniziare a scendere verso l’ombellico ed ancora più giù verso il suo “dolce fiore” . Aprì con le mani dolcemente la grandi labbra, ed iniziò a lambire e leccare la fica praticando un massaggio alquanto gradevole. Si soffermava sul bottoncino ormai inturgidito succhiandolo e lambendolo disegnandone il contorno con la punta della lingua per stuzzicarne poi la punta, poi di nuovo a lapparla tutta. Iniziai ad inarcarmi per meglio offrirmi, ma non era la penetrazione che desideravo, Marco lo aveva capito, e continuò a darmi piacere e sollievo con il suo trattamento davvero speciale. Iniziò ad introdurre lievemente la lingua nell’orifizio passando velocemente dal buco al clitoride mentre mi massaggiava ed accarezzava le tette con le mani talvolta stringendole con forza.
Haaa… che bellissimo modo di svegliarsi ed iniziare una nuova giornata! venni in un profondo ed estasiante orgasmo che mi costrinse ad abbandonarmi a braccia e gambe larghe sul letto! Ed in verità l’indolenzimento non lo sentivo quasi più, ma ora ci voleva la colazione!!
Dopo una corroborante doccia, decidemmo con Claudio di uscire a fare un’escursione per le bellissime cittadine limitrofe, non prima di aver assolto al nostro impegno quotidiano, cioè i cavalli, anche se non sarei andata via senza prima aver salutato il mio portentoso amante. Telefonammo che non saremmo rientrati prima di sera e partimmo. Passammo una bellissima mattinata, ma sinceramente poi dissi a Claudio che non mi sarebbe dispiaciuta tornare prima per riposare un po’ di più, detto fatto imbocchiamo la strada del ritorno e in men che non si dica siamo a casa. Una sorpresa ci aspettava, dall’ingresso del cancello notammo la presenza delle macchine dei nostri amici, così pensammo di fargli uno scherzo presentandoci di colpo magari sorprendendoli in situazione provocante, quindi silen- ziosamente ci avviammo verso l’abitazione ed aprimmo la porta senza fare rumore, ci ma in casa non c’era nessuno, io e Marco ci guardammo negli occhi e pensammo ambedue la stessa cosa: la stalla!! Ripensammo subito ai particolari strani di cui avevamo già parlato, la panchetta, la doccia, la maestria e l’assoluta docilità con la quale lo stallone si comportava, quasi fosse stato perfettamente addestrato, nonché l’occhiolino che mi fece Silvana riguardo la docilità di Jack. Ci avviammo furtivamente verso la stalla, ed arrivati vicino alla porta Marco spiò attraverso le fessure e dalla sua espressione capii ciò che stava succedendo dentro, mi abbassai e spiai anch’io attraverso le fessure, la scena era davvero esplosiva, Silvana era abbrancata alla pancia di Jack con il cazzo quasi tutto infilato nella fica, Jack con la maestria che conoscevo la chiavava dolcemente mentre Silvana ogni tanto con un colpo di reni spingeva fino a far entrare il cazzone interamente, fino alle grosse palle che gli sbattevano ogni volta sulle chiappe, Claudio la teneva per i capelli chiavandola in bocca con una tale foga che non so come facesse a respirare anche in considerazione della non trascurabile misura della verga di Claudio. Rimanemmo per un po’ a guardare, intanto nella mia fica iniziavo a sentire un formicolio che conoscevo bene, istintivamente infilai la mia mano sotto la gonna e spostate le mutandine iniziai a sgrillettarmi con passione, ma qualcosa di duro spingeva sulla mia nuca! Era il cazzo di Marco che attraverso i pantaloni faceva sentire tutta la sua durezza, girai la testa, abbassai la lampo ed ingoiai come un’ossessa il cazzo iniziando a pomparmi in preda ad un irrefrenabile raptus. Avevo bisogno di cazzo, ma non di quello del mio Marco, volevo quello di Jack. Marco come se mi avesse letto nel pensiero si abbassò e mi bisbigliò nelle orecchie: cosa dici ci invitiamo alla festa? Iniziai a pensare molto velocemente, nel giro di pochissimo tempo erano successe troppe cose, avevo cambiato il mio modo di essere, gli eventi mi stavano stravolgendo,a quello che era già successo, ora dovevo aggiungere anche un’orgia animalesca e chissà cos’altro ancora. La mia testa pulsava come un tamburo, rimasi un po’ in silenzio, poi l’istinto bestiale ormai esploso in me prevalse, e sia risposi a Marco. Bene disse, allora spogliati spalanca la porta e chiedi di essere invitata alla festa, credo proprio che non ti diranno di no, io ti seguirò a ruota, poi seguiremo gli eventi. Ormai avevo deciso, mi spogliai velocemente ed in men che non si dica in preda ad una foga irrefrenabile ( di cazzo presumo ) spalancai la porta e con le mani sui fianchi con l’espressione di chi vuole biasimare dissi: bene bene qui ci si diverte da soli, e bravi! Silvana e Claudio saltarono letteralmente dallo spavento mi guardarono sgomenti e stupiti poi scoppiarono in una fragorosa risata. Certo che c’è posto anche per te, ripresero subito quasi all’unisono, naturalmente ci sono anch’io disse Marco entrando con il cazzo in paurosa erezione. Scoppiammo tutti di nuovo a ridere e ci tuffammo letteralmente a capofitto in questa nuova espe-rienza. Silvana si alzò venne verso di me, mi prese per mano e portandomi verso Jack di disse nell’orecchio: hai già conosciuto il mio Jack intima-
mente non e vero? strizzandomi maliziosamente un occhio. E già risposi, cosa pensavi di tenertelo da sola? Bene, allora diamoci da fare, e così dicendo misi una mano sotto le palle dello stallone e con l’altra portai il cazzo verso la mia bocca. Iniziai a slinguare con passione la grossa cappella intanto che Silvana per rompere il ghiaccio afferrò letteralmente
Claudio per il manico……ed iniziò a pomparlo di buona lena, Claudio naturalmente di dedicò alla mia fica partendo con un gioco di lingua
davvero fantastico. Haaa… che bello riavere di nuovo quella meravigliosa
mazza fra le mani, giravo con la lingua intorno alla cappella, la succhiavo introducendomela quanto più possibile in bocca mentre accarezzavo i grossi coglioni. Dopo un po’, mi sistemai sulla panchetta, Silvana mi venne vicino e preso il cazzone dell’animale iniziò a strusciarlo sulla mia fica grondante di liquido, ma io fremevo per la voglia, lo volevo dentro, volevo sentirmi nuovamente squassare da quella possente e viva massa di carne, lo afferrai e decisa puntai la cappella, e con un colpo me ne introdussi un buon palmo, Silvana iniziò a slinguare il mio clitoride e passare con la lingua e la bocca lungo l’asta del puledro che nitriva per il piacere, mi fece letteralmente impazzire quando mi infilò l’indice nel culo, tanto che iniziai a spingere con il ventre lungo il cazzo dello stallone facendolo entrare quasi tutto. Intanto Marco da dietro inculava di brutto Silvana che gemeva come una cagna in calore. Volevo di più, tirai Claudio che si menava forsennatamente, ed abbracciandolo per le natiche spalancai la bocca inghiottendo fino alle palle il suo cazzo, se non equino, ma dalle rispettabilissime misure, dopo qualche pompata, con uno scatto di incontrollata foga diedi un colpo di reni facendo entrare il cazzo animale tutto dentro, fino a far sbattere le grosse palle sul culo, contemporaneamente spalancai la bocca spingendola fino a far entrare dentro anche le palle di Claudio. Rimasi così per qualche istante, con il cazzo interamente in bocca e l’altro nella fica con Silvana che spingeva le dita che intanto erano diventate due nel buco del culo che palpitava ritmicamente. Non capivo più niente, ormai con contavo più gli orgasmi, era tutto un inesauribile, incredibile orgasmo. Silvana mi fece scendere dalla panchetta, fece stendere Claudio e mi invitò ad infilarmi sul suo imperioso cazzo, dapprima non capii, subito poi afferrai quanto stava facendo: stava preparandomi per una doppia penetrazione. Ebbi un attimo di timore, poi mi abbandonai alla lussuria che mi aveva stravolta. Fece salire Jack con le zampe sullo scalone a ridosso il muro ed afferrato il grosso manganello inizio a strusciarlo sul mio buco del culo che inizio a pulsare di voglia, prese un tubetto di vasellina e ne passo una buona quantità intorno e dentro l’orifizio anale, intanto Claudio assestava poderosi colpi da sotto, tenendomi per le chiappe e spalancandole quanto più poteva per prepararmi alla penetrazione di Jack. Silvana afferrò il grosso cazzo e dapprima roteandolo sul buco poi lo appoggiò ed incitò Jack a spingere.
Il puledro obbediva docilmente e dolcemente inizio a spingere facendo entrare inesorabilmente la cappella nel culo, lanciai un urlo, frammisto fra dolore e piacere, Claudio spinse il cazzo tutto dentro mentre Jack incitato da Silvana spinse il cazzo con un colpo dentro le viscere per una buona spanna, mi si blocco il respiro, stavo perdendo i sensi per l’emozione, il dolore, il piacere troppo violento. Marco mi venne vicino e mi infilò il cazzo in bocca, ero una marionetta inerte, pronta e disponibile a qualunque cosa mi facessero o mi chiedessero di fare. Jack e Claudio spingevano ritmicamente squassandomi come una vacca, Marco mi chiavava in bocca come un ossesso e Silvana si faceva slinguare la fica dal marito che intanto gli aveva infilato anche un dito in culo. Ero alla mercè di tutti, squassata e riempita in tutti i buchi, subivo i colpi che mi martellavano le viscere, l’utero, la bocca, poi avvertii chiaramente i tremori di tutti: STAVANO VENENDO TUTTI E TRE CONTEMPORANEAMENTE, Marco mi scaricò una tale quantità di sborra nella gola, che se non avessi fatto in tempo a prendere aria prima, sarei sicuramente soffocata, Claudio ebbe anche lui un lungo orgasmo scaricandomi una buona quantità di seme nella pancia, rimanendo con il cazzo ben piantato fino alle palle, ma Jack mi riempì letteralmente, la sua sborrata era interminabile, sentivo gli spruzzi violenti e copiosi nel mio culo che si stava riempiendo come un otre mentre spingeva come un ossesso. Chiusi gli occhi e mi abbandonai alle valanghe orgasmiche che mi sommergevano, non capii più niente, forse persi i sensi per qualche istante. Poi di colpo tutto si fermò, come la quiete dopo la tempesta, Silvana tirò indietro Jack che appena sfilò il cazzo da mio culo dilatato da paura, spruzzai un’enorme quantità di sborra facendo un piccolo laghetto per terra,contemporaneamente alla sborra che colava dalla fica e dalla bocca anche loro piene oltremodo di liquido seminale. Mi riversai per terra, gambe e braccia larghe. Chiusi gli occhi ed assaporai quei momenti di assoluto rilassamento, improvvisamente senti addosso un caldo liquido che mi innaffiava ovunque, aprii gli occhi, mi stavano pisciando addosso tutti e tre in cerchio concentrando il getto sulla mia faccia. Rimasi inerte, a tratti, anche per respirare, aprii la bocca e per un po’ la lasciai spalancata lasciando che me la riempissero facendola traboccare. Ero stata battezzata, " la troia della compagnia ", un battesimo con una pioggia dorata, pronta a soddisfare i desideri di tutti, ma principalmente del mio amante…… Jack.
By Icaro
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15 years ago
tatonone,
36
Last visit: 5 months ago
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cercando un monolocale...
Appuntamento con immobiliare per visionare un monolocale di 30mq per un investimento a fondo perso….Lei e Lui…coppia affiattata ma in attesa di regolarizzare la loro complice unione..
Lei donna incuriosita dalle donne ke l’hanno sempre eccitata , ma amante delle cappelle..la sua lingua sulle cappelle…in fila, ordinate, in attesa della sua bocca…..
Lui innamorato della figa in ogni sua forma ed espressione…stanno cercando il nido dove realizzare i sogni più proibiti ed eccitanti ke i pianeti dell’eros e della fantasia possono offrire….
Sono leggermente in ritardo, ma i due agenti immobiliari gentili non lo fanno notare…
Tutti entrano in questo appartamento..che si rileva freddo, buio, apparentemente disastrato…Lei comincia a esprimere il suo disappunto, l’annuncio diceva da ristrutturare..ma le condizioni dell’appartamento erano davvero da catastrofe….i due agenti immobiliari cominciano a vantare scuse di ogni tipo…Lui per difendere la sua Lei cerca di minimizzare…e di riportare la conversazione a toni leggermente più pacati..Lei non contenta pretende dai due agenti delle scuse…e nel fare questo comincia a spogliarsi e a masturbarsi per benino tette e figa…poi si avvicina ai due e comincia a strusciarsi contro come una gattina, prima su uno poi sull’altro..
Increduli e un po’ imbarazzati i due però gradiscono le attenzioni…allora Lei sbottona i pantaloni di entrambi e li lascia con le braghe calate davanti a lei che a quattrozampe chiede al suo Lui di essere punita per la sua grande debolezza verso il cazzo….
Lui allora Le allarga le chiappe e comincia a sbatterle il culo violentemente…forte sempre più forte…lasciandole qualke momento di pausa per permetterle di continuare il lavoretto con i due…..
Improvvisamente tutti si fermano disturbati dal citofono…è la portinaia ke avvisa di entrare in pausa pranzo e di non poter più ritirare le chiavi dell’appartamento…i 4 si rivestono in fretta e furia e si allontanano dall’appartamento…si sarebbero ritrovati in agenzia per discutere eventualmente la trattabilità del prezzo…In agenzia Lei e Lui vengono accolti dalla segretaria una donna molto piacevole sulla 40ina..bella formosa belle tettone…e dal titolare dell’agenzia un uomo di mezza età piacevole e brizzolato… dietro di loro i due agenti ….comincia una trattativa a suon di carezze.. pompini,,leccate di figa…penetrazioni…e strusciamenti..infine le due donne sono al centro della scena..con tre cazzi davanti alla bocca e due dietro..che a piccoli colpetti le invadono ovunque…le due Lei lavorano i tre cazzi per benino e a fondo…con le lingue…li ciucciano e li succhiano per bene…li menano e se li sbattono sulla faccia..nel frattempo si toccano tra loro…si stimolano clitoridi si strizzano i capezzoli mentre vengono fortemente sbattute da dietro dagli altri due cazzi…improvvisamente tutti cambiano posizione ..le lei sdraiate a pancia all’aria con due cazzi ognuna tra le mani e due in bocca..il quinto il cazzo del titolare se le inchiappetta un a alla volta un po’ di qua e un po’ di là …l’eccitazione è a livello massimo…cambio di posizione ancora…le due lei inginocchiate schiena contro schiena e i 5 cazzi intorno ke girano tra le loro lingue e le loro bocche….è improvviso…totale…all’unisono..una sborrata unika ke con un unico zampillo le invade entrambe in faccia…e poi tanti piccoli infiniti schizzetti qua e là …..un unico grande gemito di piacere…e quel calore…il liquido che cola sulle loro facce sulle lingue….le due si toccano ankora un po’ fino a venire a loro volta formando una pozza di piacere sul tappeto dell’agenzia…la trattativa dell’appartamento è rimandata a data da definirsi..comunque la proposta sembrava interessare i due…..
4095
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15 years ago
bellastellina,
47/43
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Il mio primo incontro 2004
il mio primo incontro avvenne a padova con una bellissima coppia del posto, io facevo coppia con un'amica medico anche lei con un corpo da favola, sodo e morbido come una piuma, gia' da subito evevamo noi quattro un'intesa non indifferente, andammo a cena e tra un calice di rosso e l'altro accendevamo ancor di piu' le nostre voglie ridendo e divertirci per tutta la serata, siamo stati ospitati in una villa di padova ricordo era venerdi', abbiamo cominciato con dolci carezze e baci infiniti, lasciandoci trasportare in una prima camera dove io rimasi con la lei di coppia ed il lui di coppia andava con la mia in un'altra camera cosi' comincio' lo scambio mmmmm ci leccammo a lungo entrambi la voglia era immensa lei con le sue labbra non indifferenti contornava la mia cappella fino ad ingoiarsi il mio cazzo mentre io avevo il viso impregnato dal suo dolce liquido di goduria, ricordo ankio la leccavo senza mai stancarmi, a volte leccavo quelle coscie lunghe e ben fatte fino ad arrivare ai piedi e cominciando poi a lunghe scopate in diverse posizioni sentire lei godere, accellerava la mia voglia di averla sempre piu', dopo lunghe ore di puro piacere che non avrei mai finissero, ad un certo punto sento aprire la porta entra la mia lei amica e si unisce con noi, oh madonnina mi trovai da solo a gestire le due mi sentivo leccare ovunque ed io ricambiavo con immenso piacere poi giocai con loro facendoli mettere a pecora avendo una visione spettacolare cominciai a penetrarle un po' alla volta usando la tecnica dell'auto controllo senno' sarei venuto solo a guardarle ahahaha cosi' riuscii a gustarmi al massimo quelle due grandissime fiche, per mia fortuna poi ci raggiunse il lui di cp e mi diete una mano ( o meglio un cazzo) per soddisfare le entrambi bellissimoooooooooo ecco questa e' stata la mia prima esperienza di incontri con coppie e da allora ne ho avute diverse anke se molto selezionate e mi hanno lasciato dei bei ricordi . vi voglio bene enri , tizi , paola.
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Il sogno si avvera ( by icaro )
Il sogno si avvera. (by Marco)
E’ passato un po’ di tempo, il ricordo del sogno che mi ha scombussolato non ancora sbiadisce. Ogni tanto mi ritrovo a ripensare con notevole presenza le scene del sogno. Intanto la nostra vita sessuale continua tra alti e bassi. Ogni tanto ci concediamo qualche piccola “sosta” per ridurre lo stress che il nostro lavoro ci costringe ad accumulare, nulla a sapere che la vita ci sta riservando la più inaspettata delle situazioni che noi potessimo mai immaginare. Il nostro lavoro ci permette di conoscere molte persone, con alcune delle quali abbiamo stretto una buona amicizia, gli artefici del cambiamento in questione sono Claudio e Silvana una frizzante coppia di quella fantastica terra che è l’Umbria. Nostri quasi coetanei e anche loro ( manco a farla apposta) con problemi molto simili ai nostri. Proprio durante uno di questi incontri, ci hanno offerto di passare un breve periodo di ferie nella loro piccola tenuta, per poterci “ disintossicare “. Nonostante la riluttanza a dover lasciare la casa e i figli, l’insistenza dei nostri amici e riuscita penetrare e convincere Chiara, così ci prepariamo a passare il più “ movimentato “ ed incredibile weeckend della nostra vita.
Arriva il giorno della partenza, raccomandazioni, saluti e via, in viaggio. Durante il tragitto rimanemmo letteralmente rapiti dalla bellezza del paesaggio che ispirava tranquillità e relax. Arrivati a destinazione rimanemmo veramente stupiti della “sistemazione “ che ci aspettava; era una bellissima villetta in campagna tranquilla e molto discreta, circondata da una grande tenuta che Claudio e Silvana utilizzavano per lo più per la loro passione: L’equitazione. Possedevano due bellissimi puledri, un maschio ed una femmina con i quali si divertivano in lunghe passeggiate nei numerosi percorsi di campagna che circondavano la tenuta.
Ci vengono incontro molto felici del nostro arrivo, finalmente avranno buona compagnia per un po’ di tempo, giacché vivono da soli in quanto l’unica figlia, Sara vive in città per motivi di studio. Ci accompagnano nella nostra camera e dopo averci fatto conoscere tutta la casa ci rinfreschiamo per poi ritrovarci tutti insieme a pranzo. Discutiamo allegramente ed animatamente di tantissimi argomenti, sembra quasi ci siamo già dimenticati del nostro lavoro e del conseguente stress. Poi alla fine ci confessano dell’unico problema esistente: loro due al mattino fino al pomeriggio non sarebbero stati presenti a causa del lavoro, ma questo non doveva essere motivo di preoccupazione, in casa c’era tutto di tutto, e questo particolare ci era stato volutamente omesso per evitare che influenzasse negativamente sull’accettazione del loro invito. Dopo una tranquilla notte tutto riposo ci prepariamo a iniziare a vivere la nostra vacanza in tutta “ tranquillità “, l’unica preghiera fattaci, era quella di dare ogni tanto un’occhiata ai cavalli ed eventualmente darci un po’ d’acqua, inizia così la nostra grande avventura godereccia. Dopo una buona ed abbondante colazione, fattaci trovare già pronta in tavola dai nostri amici (dormivamo beatamente e non hanno voluto svegliarci ), siamo scesi in cortile e dopo aver assaporato il fresco profumo della campagna ci siamo diretti nella stalla dei cavalli per prendere confidenza con l’unica mansione che ci era stata affidata. Era molto spaziosa e contrariamente a quanto potevamo immaginarci molto pulita, quasi una cantina e non dava assolutamente l’idea di essere in una stalla. Ci avviciniamo e subito ci rendiamo conto dell’assoluta docilità dei due animali i quali si lasciavano tranquillamente accarezzare , anzi sembrava quasi che richiedessero apposta tali attenzioni. Mia moglie era attratta dalla superba portanza dello stallone dal lucido e morbido manto marroncino e continuava ad accarezzarlo non accorgendosi che nel frattempo il puledro forse per le carezze, forse anche dalla presenza della cavalla affianco iniziava ad eccitarsi cominciando a tirare fuori il suo enorme cazzo. In un lampo il sogno fatto si impossessò di me, rividi mentalmente tutte le scene ed anche io provai una strana ed irrefrenabile eccitazione. Poi ridendo dissi a mia moglie che se non la smetteva di accarezzare il cavallo,quello gli sarebbe saltato addosso; immediatamente capì e fece una balzo all’indietro ridendo e stupendosi di ciò che stava accadendo, intanto sembrava che i suoi occhi fossero rimasti incollati su quell’enorme cazzo che penzolava sotto la pancia dell’animale, poi continuando a scherzare su quanto successo, cambiammo l’acqua agli animali ed andammo via, ma era evidente che Chiara era rimasta scossa da quanto visto, ed aveva un’aria assorta ed assente, pensierosa. Rientrati in casa non feci in tempo a chiudere la porta che lei iniziò ad accarezzarmi sulla schiena ed abbracciandomi da dietro iniziò a mordicchiarmi sul collo, lambendomi con veloci colpi di lingua i lobi delle orecchie, trasmettendomi piacevoli sensazioni come piccole scosse elettriche. Poi mi saltò letteralmente addosso, era così eccitata che quasi mi strappò di dosso la camicia. Fatta volare la sua gonna, il suo minuscolo perizoma rimase ben in vista: era completamente bagnato dagli umori della sua fica. Mi costrinse quasi a distendermi e con foga mi liberò il cazzo , che nel frattempo era diventato duro come il marmo, dai pantaloncini, iniziando una performance che non avevo il piacere di godere da tanto. Ma un pensiero intanto si era impadronito di me: era stato ciò che era successo nella stalla che aveva scatenata la libido di Chiara ?…. o no! Nessuno dei due disse nulla a riguardo e neanche ne accennai con Claudio e Silvana aspettando che fosse Chiara a parlarne. Ma così non fu, evidentemente era stato proprio quel episodio ad averla turbata, e l’imbarazzo le impediva di parlarne. Per tutto il giorno non feci altro che pensare a quanto avvenuto di capire se fosse possibile dare un seguito a ciò. Iniziai a pensare ad un sistema che mi permettesse di capire tale possibilità senza rischiare di urtare la suscettibilità di Chiara e quindi rovinare tutto (vacanze comprese). Dopo un po’, decisi di attuare un piano molto discreto e semplice: messomi a lavorare sul mio inseparabile portatile, scaricai da internet un filmato di zoofilia abbastanza spinto e che faceva al caso, con una trama che aveva delle analogie con quanto successo ma nel quale la protagonista si esibiva in spettacolari penetrazioni ed altro con un superbo stallone nero. Montai il filmato, accodandolo ad un altro normale film porno e mi preparai il modo di proporlo di vedere in nottata a Chiara. Dopo una deliziosa cena, magistralmente accompagnata da un vinello malandrino(del quale le ragazze fecero un buon e largo uso) l’atmosfera si era scaldata oltremodo; i doppi sensi si sprecavano ed era evidente che le donne erano alquanto eccitate ed ansiose di dare un seguito alla serata. Uno sguardo d’intesa e tutti capimmo che era arrivato il momento di ritirarci nelle rispettive stanze. Andati a letto, Chiara iniziò subito a stuzzicarmi. Era evidente il suo stato di leggera ebbrezza, che la rendeva assolutamente disponibile, anche se traspariva ancora turbata per quanto accaduto in mattinata, ma io anziché corrispondere le sue avance le proposi di vedere un film, anche per rilassarci. Vedendo il film ogni tanto facevo finta di appisolarmi, simulando un po’ di stanchezza ma in verità spiavo con la
coda nell’occhio le sue reazioni. Dopo un po’ il film cambiò di colpo la trama, ma lei continuò a vederlo
mostrando interesse per ciò che il film mostrava , io facevo finta di sonnecchiare ma aspettavo con ansia il momento. Di colpo avvertii dei movimenti, iniziava a toccarsi dapprima con delicatezza e leggerezza poi man mano con crescente foga tanto che io dovetti simulare un brusco risveglio causato da ciò. La scena era spettacolare: si masturbava oscenamente sulle scene che scorrevano a video! La protagonista del film spompinava l’enorme cazzo di un puledro cercando di inghiottirne quando più poteva. Poi inizio a penetrarsi in tutti i modi finendo in una penetrazione anale sbalorditiva. Mia moglie era sconvolta, aveva abbandonato ogni ritegno e continuando a masturbarsi con una mano, afferrò con l’altra il mio cazzo, duro e pulsante, ed inizio a spompinarmi con una foga tale che sembrava volesse succhiarmi l’anima, la sollevai letteralmente e la posi girata con la fica grondante sulla mia faccia: un 69 da favola! La mia lingua che si insinuava nel suo dolce e delizioso buco mentre lei talvolta lo inghiottiva così in fondo da toccare con le sue vogliose labbra il mio peloso inguine. Così mentre amoreggiavamo iniziai a parlargli…. di un mio sogno fatto in precedenza e che glielo avrei fatto leggere perché ne avevo fatto un breve racconto…. di quanto successo, soffermandomi sulla sua curiosa reazione e sulla erezione del puledro; lei non rispondeva, anzi aumentava la foga con la quale mi spompinava fino a quando iniziai a scaricargli direttamente in gola una quantità industriale di sborra (stranamente bevve avidamente tutto fino a succhiare e slinguare le ultime gocce, cosa mai fatta in precedenza). Poi mi saltò addosso infilandosi sul cazzo prima che si afflosciasse ed iniziò a cavalcarmi selvaggiamente, io gli stringevo con forza le tette che mi ballavano sul naso fino al farla urlare in un misto di dolore e piacere che la facevano impazzire. La girai e sollevatogli i culo, gli allargai le natiche con le mani puntandogli la rossa cappella sul buco, ma prima che io spingessi, lei con un rapido e deciso movimento all’indietro se lo infilò tutto in un sol colpo, emettendo un rauco e gutturale lamento: poi inizio a dare colpi accompagnati dai miei, sembrava volesse squassarsi in un delirio incontrollato, inizio a farfugliare….si…lo voglio…. fammi squassare la fica ed il culo….lo voglio, lo voglio ed infilandosi tre dita nella fica simulava una doppia penetrazione fino a quando venimmo insieme in un estasiante orgasmo che ci annullò completa-
mente. Poi ci abbandonammo e ci addormentammo senza dire più una sola parola.
L’indomani mi alzai di buon’ora, Silvana e Claudio erano andati via da poco, durante la notte avevo pensato molto a quanto stava acca-dendo ed ora era il momento di mettere in atto un piano che avevo studiato. Preso il mio portatile, lo collegai alla stampante di Claudio e stampai il mini-racconto del mio sogno, poi lo piegai e lo misi sul mio cuscino accanto a Chiara, che dormiva ancora beatamente scrissi due righe dicendogli che andavo in città per fare una veloce commissione e fatta una corroborante doccia fresca mi vestii ed andai via. Rimasi fuori circa un’ora e mezza, ero soddisfatto, avevo trovato quanto cercavo ed ero così eccitato che non stavo più nella pelle per quanto stavo per mettere in atto. Entrai di soppiatto e lentamente mi avviai verso la nostra camera; la luce era ancora soffusa, segno questo che Chiara stava ancora a letto, arrivato vicino alla porta sbirciai ed con mia somma soddisfazione vidi quanto mi aspettavo: Chiara stava leggendo con molta attenzione il racconto, ma con la mano si stava masturbando con struggente passione , alla mia vista sobbalzò, ma in breve ritornò subito alla lettura…ed il resto. La baciai delicatamente sul ventre nudo tracciando con la punta della lingua un solco fino al suo infiammato clitoride, gemette languidamente, poi gli dissi che avevo una sorpresa ma lei poteva, anzi doveva continuare in ciò che stava facendo. Andai nell’altra stanza ed aprii il pacco con ciò che avevo comprato: Un mastodontico vibratore, un vasetto di crema emolliente e lubrificante ed infine un vero gioiellino Hi. Tech, un vibratore auto-gonfiabile con telecomando. Ritornai nella stanza da letto, intanto Chiara si masturbava in maniera concitata tanto il racconto l’aveva turbata, mi avvicinai ed iniziai a slinguarla delicatamente sul clitoride, inarcando la schiena si offriva spudoratamente a gambe larghe allora presi il lubrificante ne spalmai in abbondanza sulla sua vagina e sul suo dolce buchetto posteriore. Lei all’inizio rimase un po’ sorpresa, poi girando all’indietro la testa si godeva ogni minima attenzione verso la sua fica. Preso il vibratore auto-gonfiabile glielo passai prima delicatamente sul clitoride, cosa che gli causò una scarica di piacere poi passai ad infilarglielo nella sua fradicia fessura. Presogli la mano la portai a tenere il vibratore e subito iniziò ad usarlo con dovizia , spogliatomi mi avvicinai con il cazzo ormai eccitato da morire alla sua bocca facendogli iniziare così un pompino magistrale. Più andava avanti, più muoveva velocemente il vibratore, allora preso il telecomando iniziai a gonfiare il vibratore, che man mano diventava, con sommo piacere di mia moglie, più lungo e più grosso. Anche se molto stupita di questo, Chiara non si fermava anzi sembrava gradire quel “coso” che gli cresceva dentro la fica, rovistandogliela e dilatandogliela oltremodo. Lo infilava e lo estraeva ora più lentamente, considerato le dimensioni che ormai il vibro aveva assunto, ma quando lo infilava poco ci mancava che infilasse dentro anche le dita tanto lo spingeva in profondità, intanto continuava a spompinarmi con un’espressione languida e persa, come se stesse galleggiando in un’altra dimensione, lentamente presi l’altro vibratore, il “mostro”, già in precedenza ben lubrificato, ed avvicinatolo al clitoride, glielo strusciai con delicatezza. Subito spalancò gli occhi ed alla vista di quel mostro fece un gesto di stupore frammisto a timore. Con naturalezza e dolcezza gli dissi: non era così che lo volevi? Come quello di Jack? (il nome del puledro). Sei un maiale mi rispose subito con aria rassegnata e per niente contrariata. Iniziai così a massaggiargli lo sfintere con quella enorme cappella vibrante, e lei inizio con rinnovata lussuria a masturbarsi con l’altro, facendolo scorrere a tratti velocemente, a tratti lentamente nella fica, infilandoselo, talvolta, con goduria fino in fondo. Io spingevo ogni tanto la cappella sullo sfintere, ottenendo una lenta ma inesorabile dilatazione frammista a rilas-samento e piacere; ma non disdegnavo neanche di spingere il mio cazzo nella sua gola come se fosse la sua fica. Ormai era in balia dei suoi sensi, abbandonata come una bambola ma viva del piacere che la struggeva. Poi con un gesto risoluto disse: dammelo, lo voglio…, lo voglio…., e sfilatosi il vibro lo buttò sul letto come un palloncino rimanendo con la fica rossa e spalancata, ( il vibratore ora che era fuori mostrava la sua dimensione , che non era assolutamente da disprezzare) afferrato il “mostro”, lo puntò con decisione sulla fica e iniziò a spingere. Le labbra della vagina si allargavano come le sponde di un torrente, il cazzone iniziava ad entrare facendo sospirare come una cagna in calore mia moglie, gemeva e si passava la lingua sulle labbra in segno di grande piacere poi si rituffava sul mio cazzo. Dopo un po’, il pur grande vibratore era tutto infilato nella fica come una spada nel fodero (e che fodero!!). ogni tanto gli piaceva sfilarselo piano tutto, lasciando la fica completamente aperta e slabbrata e poi infilarselo tutto, con foga quasi a farsi volontariamente male, ma ne uscivano solo lamenti segno evidente del grande piacere che provava. Era il momento buono, gli sfilai il vibratore e buttatolo sul letto la guardai;anche lei mi guardò smarrita, non capiva poi gli dissi: andiamo, è l’ora di dare da mangiare ai puledri! In un lampo intuì, mi guardò senza dire una parola, poi ammiccando un sorrisino complice disse: hai ragione, i cavalli ci stanno aspettando, e senza dire altro mise una mogliettina ed una gonna (senza slip, naturalmente) e ci avviammo verso la stalla. Arrivati ci dirigemmo direttamente verso Jack, lei iniziò ad accarezzarlo prima sulla fronte, poi sul dorso scendendo a tratti sulla pancia, l’animale come se avesse sentito l’odore di sesso inizio a fiutare sulla fica di mia moglie attraverso la gonna. Sembrava gradire l’odore acre degli umori di cui era impiastricciata la vagina, improvvisamente il cazzone del puledro inizio a fare capolino dalla pancia! Incredibile, sembrava che il cavallo conoscesse il profumo della fica di donna, in un baleno aveva sfoderato il sesso in quasi tutta la sua lunghezza; era enorme, una proboscide da paura, ma che sembrava avesse ipnotizzata Chiara, che lo guardava estasiata. Mi guardò, non dissi niente, i nostri sguardi sembravano avessero detto già più che tutto, abbasso la mano e percorse l’asta del puledro in tutta la sua lunghezza, ne tastò le grosse palle. Si abbassò per sistemarsi più comodamente, prese il grosso cazzo con le due mani ed iniziò a masturbare l’animale che docilmente restava fermo quasi a godersi quanto succedeva. Ormai il ghiaccio era rotto! Continuava a manovrare quell’arma micidiale, estasiata da tanto “ materiale “ a disposizione sembrava ipnotizzata da quel serpente e fissando quell’enorme cappella, si avvicinò con la bocca avida ed iniziò a baciarla tutt’intorno come a pregustare un delizioso bocconcino, poi a slinguarla, come per saggiarne il sapore, ed infine iniziò ad introdursi un po’ alla volta quell’enorme cazzo nella bocca cercando di spalancarla quanto più poteva, quasi a doversi squarciarsi le guance considerato la grandezza di quanto stava accogliendo. Si chiavava nella bocca, come fosse una fica vogliosa; ciucciava, slinguava e farfugliava mezze parole: ….ormai sei mio…. haaaa….mi farò squassare a te….haaaa…..Io da dietro intanto la inculavo senza ritegno, assestavo colpi tremendi che la scuotevano tutta facendo sbattere ogni volta le palle sulla sua fica, lei gemeva e strabuzzava gli occhi cercando di infilarsi quanto più cazzo in bocca. Poi preso il vasetto del lubrificante lo svuotai tutto sulla fica e sul culo di Chiara, guardando in giro vidi un basso sgabello e delle coperte, lo presi, gli stesi una coperta sopra e lo posi sotto il puledro. Guardai mia moglie negli occhi, subito capì, vi si sdraiò sopra, e si sistemò nella posizione più comoda al da farsi. Lo sgabello aveva due prolunghe laterali che facevano proprio a caso( !!!!???) Vi appoggiò sopra i piedi ed allargando le ginocchia spalancò le gambe offrendosi a quel cazzo bestiale. Riprese quella “bestia” fra le mani ed iniziò a strusciarselo sulla fica come a prenderne confidenza .Se lo passava sulla pancia e si contorceva per passarselo sui turgidi capezzoli e sulle tette, ritornando a passarselo sulla fica pulsante. Il cavallo sembrava , stranamente, sapesse esattamente cosa fare, quasi fosse già addestrato ( ma di questo parleremo in un altro episodio) e lentamente iniziò a roteare la cappella sulla fica facendo spostare di lato le grandi labbra e preparandosi ad introdursi quel grosso cazzo nella fica già abbondantemente lubrificata e dilatata dal vibratore. La fica cedeva on po’ alla volta, man mano si apriva ma lei si ritraeva ed iniziava l’operazione con lentezza ma con risoluta fermezza. Godeva, godeva da matti puntarsi quel bestione e sentirsi aprire un po’ alla volta. Poi con decisione iniziò a spingere con estrema delicatezza . La fica iniziava a dilatarsi ed aprirsi come un fiore fino a far entrare l’enorme cappella!! Si fermò e sistemandosi meglio sullo sgabello ricominciò a muoversi iniziando a chiavarsi quel cazzone che si insinuava un po’ alla volta nel ventre di mia moglie. Io dopo avermi goduto questo innaturale ma estasiante spettacolo, mi avvicinai ed ofrii il mio cazzo all’unico buco ora disponibile. Subito tirando fuori la lingua, che sembrò attorcigliarsi al cazzo, ingoiò ed iniziò a pompare estasiata da tanto cazzo a disposizione! Il puledro quasi a sapere cosa fare iniziò a muovere leggermente le anche, simulando il naturale movimento del amplesso. Chiara era completamente in estasi! Assecondava tali movimenti e si chiavava con goduria quel grosso palo, lentamente , ma inesorabilmente un poco più dentro, sempre di più, arrivando ormai ad accoglierne più della metà di quel grosso cazzo. Sembrava squarciarsi, ma anziché dolore, gli procurava un piacere immenso e mai provato. Abbracciato il puledro per la pancia spingeva alzando il culo assecondando Jack che la chiavava come una puledra. La fica era così dilatata che poteva accogliere cazzi di qualunque dimensione. Ormai quel cazzo voleva provarlo tutto e continuando a spingere come un’ossessa si “ infilzava” sempre di più quel cazzo, non poteva dire parola, perché voleva avere la bocca piena del mio fino alle palle, poi iniziò a scuotersi, a tremare tutta, ma non si fermava, aveva orgasmi su orgasmi, incontrollati, lei spingeva, spingeva fino a quando il cazzo entrò tutto, fino alle grosse palle. Il cazzo del puledro, una quantità enorme di carne pulsante erano insinuati nella pancia di Chiara, che con la fica squarciata dai tremendi colpi che si infieriva gemeva, si contorceva e smaniava per i multipli orgasmi che la scuotevano. Ma non era ancora sazia, si sfilò quel enorme spada che lasciò la fica cosi aperta che potevo vederci così bene dentro da descriverne l’interno così provato dai colpi ricevuti, tirate le gambe più all’indietro, portò la cappella di Jack sullo sfintere che pulsava già presagendo cosa gli aspettava. Iniziò a spingere con il culo all’insù, il buco era tutto impiastricciato di lubrificante, e di colpo lo sfintere cedette facendo penetrare la cappella. Chiara emise un urlo lacerante frammisto di dolore e piacere , un rivoletto di lacrime solcò le sue guance, ma non si fermò; dopo un attimo di tregua , che gli servì a riprendere fiato, socchiuse gli occhi ed riprese ad accarezzarsi il clitoride, nel frattempo lo sfintere iniziava a dilatarsi, abituandosi a quell’enorme cappella, iniziò di nuovo a spingere, lentamente ma inesorabilmente, facendo entrare quel cuneo devastante un po’ alla volta sempre più in profondità; a tratti si muoveva a chiavarsi il cazzone per abituare il culo alla spropositata misura. E di nuovo a spingere con lentezza, centimetro dopo centimetro e continuando a sgrillettarsi. Quell’enorme cazzo entrava inesorabilmente nel culo di Chiara, che si era dilatato in un modo incredibile. Raccolse della crema lubrificante, e la spalmò ben bene sull’asta del puledro, poi , di colpo lanciò un urlo ed imprecando parole sconnesse….datemeli…date-meli…,li voglio…. sfondatemi squassatemi, diede un poderoso colpo di reni facendo entrare di colpo il cazzo equino in buona misura. Rimase senza fiato ma subito iniziò a pomparsi il cazzo, prima lentamente facendo uscire per metà il cazzo e facendolo rientrare di colpo, poi sempre più velocemente. Si fermò, scese giù dalla panchetta e accorciando le briglie del puledro, lo costrinse a salire con le zampe anteriori su uno scalone a ridosso del muro. Ora Jack aveva assunto una posizione tale da permettere a Chiara di sistemarsi comodamente sotto la sua pancia, il suo poderoso cazzo era proteso in avanti come un minaccioso ariete pronto a sfondare tenebrose porte. Lei si abbassò, si appoggiò con le mani sullo scalone e si posizionò alla pecorina di fronte a quella imperiosa cappella. Era una scena irreale, mia moglie, gambe divaricate, culo in aria e fica spalancata, era li, pronta vogliosa e decisa a farsi sfondare da un enorme cazzo equino! Iniziò a strusciarsela delicatamente sulla fica, dopo un po’ di questo struscio, iniziò a spingere con piccoli colpi all’indietro. Io, visto la difficoltà intervenni ad aiutarla. Afferrai il cazzo con le mani, e brandendolo come una spada, ne appoggiai la cappella sulla fica aperta facendola entrare appena, lei, con un colpo di culo all’indietro ne fece entrare una spanna, iniziò così un lento andirivieni seguito a tratti da colpi più decisi che spingevano più in profondità il cazzo; poi diede un altro tremendo colpo che fece sparire il cazzo nella fregna come in pozzo senza fondo. Il cavallo iniziava a muoversi ritmicamente spingendo il cazzo come un martello pneumatico. Se Chiara non avesse avuto la possibilità di regolare la quantità di cazzo da accogliere nella sua fica movendosi, sicuramente sarebbe rimasta infilzata da quell’enorme manganello. Ma movendosi sapientemente regolava e decideva lei quanto accoglierne dentro. Talvolta il cazzo spariva tutto nella pancia, sulla quale appariva una protuberanza, segno del cazzo che spingeva in prossimità, poi mi disse che voleva il mio cazzo in bocca, appena lo avvicinai lo avviluppò con le calde labbra e se lo inghiottì facendo entrare nella bocca anche le palle gonfie di sborra; e via a pompare e spingere come un’ossessa facendo entrare quel serpente in profondità, nel suo avido ventre. Sembrava che il cazzo gli dovesse uscire dalla bocca tanto se lo spingeva dentro. Succhiava ed inghiottiva il mio, si pompava il mostro e si menava come una pazza il clitoride avendo orgasmi a ripetizione. Sfilatosi il cazzo dalla fica se lo puntò sul culo e lo strusciò vogliosamente sullo sfintere che pulsando di desiderio iniziava ad aprirsi; bastò un deciso colpo all’indietro per far entrare la cappella nel buco del culo oscenamente dilatato, e via a chiavarsi nelle viscere quell’imponente “ animale”. Il puledro sembrava impazzito, si muoveva a chiavare quella, per lui ,” strana e vogliosa creatura” . Poi in un impeto di reciproca goduria, nitrendo e spingendo il cazzo nel culo di Chiara venne, iniziando a sborrargli tanta di quella sborra nel culo che per la pressione Chiara dovette sfilarselo. Come un idrante il cazzone continuava ad innaffiarla con una quantità incredibile di liquido vischioso. Dal culo, liberato dall’inconsueto tappo come una bottiglia di spumante, fuoriuscì con violenza uno spruzzo di sborra e contemporaneamente anch’io sfilatogli il cazzo dalla bocca gli venni copiosamente in faccia con lei che a bocca aperta cercava di raccoglierne e berne quanta più ne poteva. Poi sfinita si riversò per terra. Un’incredibile battaglia a colpi di cazzo si era consumata. Lentamente l’aiutai a rialzarsi e ci dirigemmo verso il bagno della stalla nel quale infilatasi nella doccia rimase per mezz’ ora a farsi scrosciare l’acqua addosso ( a proposito, ma una doccia nella stalla a chi doveva servire? Anche questo sarà oggetto nel prossimo episodio). Ripulito il tutto rientrammo in casa ci guardammo intensamente e ci abbracciammo baciandoci appassionatamente. Ci sdraiammo sul divano e abbracciati ci addormentammo. Ci svegliammo di soprassalto nell’udire il rumore delle chiavi nella toppa; i nostri amici erano rientrati e salutandoci Silvana ci chiese guardando Chiara: ho visto Jack un po’ nervoso, non vi avrà mica dato problemi?? Chiara si girò verso di me, mi guardò poi rigirandosi verso Silvana rispose, ma no…!, quali problemi avrebbe dovuto darci! E’ veramente un puledro delizioso, e incrociando lo sguardo dell’amica la fissò negli occhi: un lieve sorriso di intesa illuminò il viso delle due donne…
Continua…
E’ passato un anno, anche noi abbiamo comprato una piccola tenuta, ma…..un attimo, e mia moglie che mi chiama, Marco… Marco…. Vieni amore, dobbiamo andare a dare da mangiare a Jack.( a proposito, Jack e il nostro purosangue ed……amico di scopata).
A risentirci.
8
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15 years ago
tatonone,
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Un sogno sconvolgente
Un sogno sconvolgente. (by Icaro )
Mi chiamo Marco, e sono felicemente sposato da molte primavere con Chiara, una bellissima donna più giovane di me che amo più di quanto lei possa immaginare, matrimonio allietato da prole che tanta felicità e tanti problemi ci hanno dato e ci danno. Fino a qualche tempo fa, il nostro rapporto volgeva in modo abbastanza normale, sicuramente uguale a tanti altri che alternano momenti di felicità a momenti difficili , che abbiamo superato con l’aiuto del nostro grande amore.
Negli ultimi tempi però, qualcosa è cambiato: frequentando una giovane coppia come noi abbiamo avuto modo di uscire dalla routine di tutti i giorni avendo spinto, talvolta , in occasione di cenette intime, giochi che hanno portato ad audaci epiloghi, ( tipo streap- tease…) che creando un clima di grande eccitazione hanno “svegliato” in me la personalità latente che neanche io pensavo di avere. Negli ultimi anni il nostro rapporto si stava drasticamente “spianando” e sembrava che avessimo perso ogni interesse per il sesso. Il frequentare questa coppia aveva risvegliato, almeno in me, questo interesse. Ho sentito che qualcosa in me stava cambiando, ho avuto impellente il bisogno di “svuotarmi “ completamente con mia moglie ( a proposito non ve la ho descritto : altezza normale, capelli lisci scuri e lunghi, tette prosperose ed abbastanza piacenti nonostante le gravidanze e l’allattamento, un visino dolce da bimba innocente e abbastanza bella da far invidia a tantissime donne anche più giovani di lei, longilinea ma con le forme al posto giusto; insomma un bel tipino) perché in tanti anni di matrimonio non abbiamo mai avuto il coraggio di confessarci l’un l’altro ciò che pensavamo o desideravamo soprattutto nella sfera più intima del sesso.
Sicuramente l’avvento di internet ha dato a tanti l’opportunità di confrontarsi con il pensiero di tantissime altre persone (anche se virtualmente) facendo prendere coscienza dell’assoluta normalità di certi atteggiamenti e modi di pensare che mai si avrebbe pensato di svelare a chicchessia e che mi hanno portato a prender atto di ciò che sono e desidero, almeno credo, nel mio profondo “Io”.
Ho iniziato a chiedere a mia moglie “prestazioni” particolari svelandole i miei desideri inconsci e le mie fantasie intime. In quei momenti particolari in cui il nostro rapporto soffriva di evidente calo di interesse per il sesso e di libido, cosa di cui ne soffro tanto, ho capito l’importanza di vivere il sesso in maniera più profonda e distaccata dal sentimento spirituale stesso che pur ci deve essere. Ho provato a spingere il rapporto verso un sesso più provocante e trasgressivo: mi piaceva, e mi piace, vederla masturbarsi e soddisfarsi utilizzando gli oggetti più disparati, meglio se di grosse dimensioni, tipo zucchine o altro che le aprissero la fica in modo osceno ed io contemporaneamente offrirgli il cazzo in bocca o penetrarla da dietro e sentire con il cazzo la zucchina che la riempie la pancia. Ma passiamo alle fantasie recondite; ultimamente, forse in seguito agli incontri che avevamo con l’altra coppia ho capito di provare una fortissima eccitazione vedere mia moglie spogliata in presenza di altri, immaginarla mentre fa l’amore con uno o più uomini con la mia partecipazione, vederla leccare avidamente ed ingoiare un cazzo mentre viene scopata con sua grande delizia e piacere da altri due cazzi, uno nel culo, un altro nella fica; farla smaniare e distruggerla nel piacere estremo che ciò potrebbe dare ad una donna senza per questo pensare di tradire l’amore per il proprio partner. Moltissime volte mentre facevamo l’amore le ho infilato un dito nel culo, con suo grande piacere, scopandola così gli dicevo se gli sarebbe piaciuto avere un cazzo al posto del dito, oppure se in quei momenti avrebbe desiderato spompinare struggevolmente un altro cazzo. Niente, lei si arrabbia e a volte perfino smette di fare l’amore dicendo che così la offendo e che non l’amo più e non si sognerebbe mai neanche di immaginare queste cose, che devo smetterla di vedere film porno e internet. Ma sicuramente non è nelle mie intenzioni offenderla o che, purtroppo questo tarlo mi corrode, mi distrugge, fa salire l’adrenalina alle stelle e sento impellente il bisogno di dirglielo. Comunque credo che nel profondo di ogni donna, sicuramente si annida il desiderio inconscio di godere nel modo più esplosivo ed appagante possibile, ma sono inibite da quel senso pudico, che impedisce loro, anche nei momenti di massima eccitazione ed intimità di superare la vergogna di rivelarlo, nonché, come asserivo prima, il fatto stesso di esprimere tali fantasie sarebbe per loro come “tradire” il proprio compagno. Invece non si capisce che bisogna avere il coraggio di vivere con estrema naturalezza, appagamento e libertà il sesso,( sempre in coppia naturalmente) , di riuscire a rivelare almeno le proprie fantasie segrete, perché segrete per il proprio partner non dovrebbero più essere.
Ultimamente un sogno estremamente eccitante e struggente ha sconvolto le mie giornate rendendomi ansioso ed estremamente eccitabile, ma passo a raccontarlo:
eravamo andati in un caldo ed assolato pomeriggio primaverile in campagna in cerca di asparagi, ma si era andati più per fare una sana passeggiata all’aria aperta che per altro. Mia moglie aveva indossato una gonna abbastanza corta anche per il caldo e per sentirsi libera nei movimenti. Arrivati sul posto, abbastanza isolato e distante dalla strada, siamo usciti ed abbiamo iniziato a cercare nella campagna. Dopo un po’ che cercavo tra la macchia e l’erba alta improvvisamente notai una scena che mi pietrificò ed imbarazzò non poco, al momento: c’era un superbo stallone che pascolava impastoiato ( c’erano anche mucche nelle vicinanze), ma non c’era nessuno che le custodiva, il fatto imbarazzante era che il cavallo aveva sfoderato il suo enorme attributo che in semi-erezione poteva misurare non meno di una 40 di cm. ed un diametro tale da farlo paragonare ad un robusto braccio. Mia moglie in pieno imbarazzo sbirciava verso quel grosso pene, ma abbassava subito lo sguardo per la vergogna osservando furtivamente intorno se ci fosse qualcuno che la potesse vedere, io istintivamente mi abbassai per non farmi vedere al fine di non aumentare il suo imbarazzo, e continuai a spiare questo suo più che curioso sbirciare sempre più insistente, fino a quando convinta di non essere vista da nessuna si avvicinò al cavallo per meglio guardare quell’enorme mazza. Era evidente che era un po’ scossa da quella scena perché ogni tanto si strusciava la mano sul pube segno di una crescente eccitazione, io allora fattomi coraggio mi avvicinai furtivamente e la sorpresi che lascivamente si strusciava il monte di venere con la mano. Subito lei cercò di ricomporsi arrossendo violentemente, ma abbracciandola e baciandola appassionatamente la tranquillizzai rassicurandola che la scena che avevo visto mi aveva piacevolmente sorpreso ed eccitato. Mentre la baciavo e la palpavo ovunque le sussurrai se volesse avvicinarsi di più al cavallo per meglio vedere e magari anche toccare quel grosso cazzo. All’inizio si mostrò subito contraria, ma in breve ogni barriera fu abbattuta dal suo evidente stato di eccitazione, in seguito ammise che quel pensiero gli era balenato anche a lei prima. Ci avvicinammo molto lentamente per non spaventare l’animale che continuava a brucare l’erba tranquillamente fino a quando arrivati a contatto con l’animale, lo tirai con l’imbracatura che cingeva il muso verso alti arbusti che coprivano ancora di più alla vista, e lo legai a dei rami. All’inizio mia moglie aveva paura di avvicinarsi, poi visto come si faceva docilmente accarezzare si avvicinò e cominciò a scrutare con evidente curiosità ed eccitazione quel grosso cazzo penzolante, e rassicurata dal suo mansueto carattere la incitai a toccarlo; io da dietro gli palpavo le tette mentre gli passavo l’altra mano sul pube sentendo lo slip già fradicio di umori per la sua ormai incontenibile eccitazione. Prima con titubanza, poi sempre più convinta prese coraggio ed inizio a toccare e maneggiare quel grosso arnese simulando a tratti una anomala masturbazione, mentre da dietro io continuavo a palparla e baciarla sul collo. Lei era come ipnotizzata da quel’ enorme serpente lo menava, accarezzava le grosse palle lo passava in tutta la sua lunghezza inebetita da tanta grazia. a tratti accarezzava la pancia dell’animale che evidentemente a causa del piacere che provava iniziava ad innervosirsi ed eccitarsi di più. Ora quel già enorme cazzo aveva assunto la ragguardevole dimensione di una sessantina di cm. di carne pulsante. Imperioso si ergeva in tutta la sua maestosa grandezza, Chiara accarezzava, strusciava sulle tette dai capezzoli ormai turgidi quella grossa cappella , la roteava sull’aureola titillando il capezzolo e scendendo attraverso il solco del ventre sull’ ombellico per poi strusciarselo sulla figa ben delineata dai slip ormai bagnati dal copioso liquido che fuoriusciva dalla vagina ed infilati nel solco delle grandi labbra. Improvvisamente , dopo averlo ancora accarezzato in tutta la sua lunghezza, soffermandosi sulle grosse palle, come colta da un raptus, afferrò il grosso cazzo ed aprendo la bocca iniziò a slinguare quella cappella immane ed spalancando enormemente la bocca iniziò a succhiare e spompinare quell’enorme glande che a malapena riusciva ad introdursi nella bocca. Era in piena trance libidinosa, non ragionava più, aveva solo voglia di succhiare, slinguare ingoiare quel grosso cazzo e contemporaneamente godeva delle mie palpate, le mie dita sguazzavano nell’abbondante liquido che aveva infradiciato la sua vagina nel frattempo messa in libertà dallo slip, poi anch’io come preso da un folle raptus gli dissi se non avesse voglia di “provare” quel grosso cazzo. Lei farfugliò strane parole ed annuendo si sistemò sedendosi su un grosso masso e spalancando oscenamente le cosce si offrì a quell’enorme “coso”. L’aiutai ad aprire le labbra della fica paonazza dall’eccitazione ed abbondantemente lubrificata dai suoi umori che continuavano ad uscire, lei prese il cazzo con le due mani ed iniziò a strusciarselo sulla fregna , sull’orifizio anale e soffermandosi a lungo sul clitoride turgido dall’eccitazione. Se lo passò e ripassò nel solco ben delineato delle grandi labbra puntò l’ingresso della vagina facendolo leggermente roteare ed iniziò a spingere con lenti movimenti dell’anca. Lo sforzo frammisto al grande piacere che provava aveva imperlato di sudore il suo dolce viso trasformato da indescrivibili smorfie, strabuzzava gli occhi, si mordeva le labbra, sospirava e si lamentava ma continuava imperterrita a spingere. Sembrava impossibile che quell’enorme affare potesse entrare in quella piccola (in confronto al cazzo ) fessura ma i continui movimenti, agevolati dall’abbondante liquido e dalla lenta e conseguente dilatazione della vagina sortì alla fine quanto voluto; Il cazzo era dentro la fica !!! Mia moglie sospirò fortemente dal piacere. Smaniava, gemeva e godeva senza più controllo. Si chiavava quell’enorme cazzo facendolo entrare ed uscire ed ogni volta cercava di spingerlo sempre più in profondità, tanto temetti volesse infilzarsi con quell’enorme bastone. Ma sembrava che la fica di mia moglie non avesse fondo, si infilò più della metà di quel cazzo nella fregna gemendo incontrollatamente e smaniando per l’enorme piacere che doveva provare. Il cazzo entrava ed usciva ed ogni volta spingeva sempre di più. Poi afferrò con foga il mio cazzo, e prima slinguandolo , iniziò uno struggente pompino, lo ingoiò fino alle palle, toccando con le labbra il mio inguine peloso. Era assatanata, si pompava quel grosso cazzo e contemporaneamente si ciucciava il mio masturbandosi furiosamente, in qualche momento ho creduto che sarebbe rimasta squarciata da quell’enorme cazzo che talvolta quasi scompariva del tutto nella sua fregna. Era uno spettacolo innaturale, di una carica erotica da far scoppiare il cervello a chiunque, vedere quell’enorme cazzo che lentamente scompariva nella fica di mia moglie e lentamente riusciva in tutta la sua lunghezza e maestosità. Poi volle provarlo nella sua posizione preferita: la pecorina!! Si inginocchiò ed abbassando la testa aprì le gambe alzando il culo verso quella verga. Afferrandola con la mano la indirizzò sulla fica ormai ben aperta e lubrificata, ma essendo un po’ scomoda mi offrii di aiutarla. Preso quel cazzo con un po’ di impressione, iniziai a strusciarglielo un po’ sulla fica, un po’ sull’orifizio anale che al passaggio della cappella pulsava di piacere. Gemiti e gridolini di piacere uscivano dalla bocca di Chiara, al passaggio del cazzo sul buco del culo spingeva indietro come per volerselo introdurre. Allora insalivai per bene quel suo buchetto impiastricciato anche del suo liquido vaginale e puntai quel cappellone sul suo culo. All’inizio si fermò titubante, poi incominciò a spingere dapprima lentamente poi con foga. Alzò la testa e afferrato il mio cazzo iniziò a ciucciarlo con una bramosia irrefrenabile. Il cazzo nonostante le furiose spinte non riusciva ad entrare, lei afferrò la mazza e strusciandola sul liquido che colava dalla fica lo riportò sul culo, poi con una violenta spinta riuscì ad introdursi quella grossa cappella nel suo voglioso culo che cedette di colpo. Rimase senza fiato per qualche lungo istante poi lentamente continuando a spompinare il mio cazzo iniziò a spingere nelle sue viscere quell’enorme bastone di carne. Lentamente spingeva dentro ed lo faceva riuscire come per adattare il suo culo a quel cazzo di spropositata misura: il suo viso si contraeva in evidenti smorfie di dolore frammisto a piacere. Quell’enorme cazzo si insinuava tra le sue chiappe come un grosso cuneo che sembrava volesse squarciargliele; nonostante il grosso sforzo non si arrestava: spingeva il cazzo in profondità e con l’altra mano si sditalinava furiosamente. Era chiaro che non era solo piacere quello che provava, quel grosso arnese doveva procurarle sicuramente anche una buona dose di dolore che misto al piacere diventava una miscela esplosiva, e si vedeva dalle smorfie del suo viso. Io la pompavo nella bocca come nella figa e la incitavo a spingere sempre più giù il cazzo dello stallone. Lentamente centimetro dopo centimetro riuscì ad infilarsi più della metà di quell’enorme attributo, e quando se lo sfilava, sembrava non finire mai. Poi il dolore ebbe il sopravvento e sfilatoselo dal culo indolenzito e dolorante lo puntò sulla fregna pulsante e d’un solo colpo con una spinta del culo all’insù lo fece entrare per più della metà nel suo ventre. Alternando a tratti lenti movimenti, a veloci e furiosi colpi all’indietro si chiavava come una cavalla in calore quell’animalesco cazzone. Quando il cazzo arrivava alla massima penetrazione si scorgeva dalla protuberanza che appariva sulla pancia , che spingeva su di essa. Improvvisamente il cavallo iniziò ad agitarsi, probabilmente all’animale stava sopraggiungendo l’orgasmo, ma mia moglie invece di sfilarselo continuò a spingere e muoversi come un’ossessa fino a quando sia io che il cavallo sborrammo. Io in bocca, che con sua somma delizia bevve tutto slinguando avidamente anche l’ultima goccia che uscì dal mio cazzo; lo stallone nella sua fregna ormai squassata da quel formidabile manganello. Enormi e violenti fremiti la scossero, anche le si stava abbandonando al più violento e struggente orgasmo della sua vita; girando all’indietro la testa e spalancando gli occhi diede le ultime e violente spinte e abbandonò penzolante la testa. Passandosi la lingua sulle labbra rimase per lunghissimi istanti come in trance con l’enorme cazzo infilato fino alle palle nella fregna. Poi, lentamente si sfilò quel grosso serpente, assaporandone per l’ultima volta ogni centimetro della sua lunghezza. Dalla voragine aperta uscì un copioso fiotto di liquido biancastro come una grossa fontana aperta. Lo stallone aveva inondato la vagina di mia moglie con una quantità incredibile di sborra che continuava ad uscire a fiotti da quell’antro oscenamente spalancato ed ormai enormemente slabbrato. Era quasi svenuta per il violento orgasmo che aveva appena goduto. Improvvisamente mi svegliai, ero tutto imperlato di sudore ed eccitato da morire. Ero scosso, sensibilmente turbato e meravigliato e forse anche un po’ smarrito per ciò che avevo appena vissuto in maniera così reale in sogno, sicuramente mi rendo conto che per una mentalità chiusa e bigotta anche il solo sognarle queste cose possono anche sembrare offensive ma non è assolutamente mia intenzione offendere mia moglie per quanto appena raccontato, anche se mi chiedo perché, come mai ho fatto un sogno così stravolgente. Mi strusciai a mia moglie che dormiva beatamente, ed accorgendosi che stavo insistendo nelle strusciate e spinte, nonché qualche toccatina, mi scansò bruscamente. Non voleva essere disturbata mentre dormiva.
Eccola !! era mia moglie nella cruda realtà. Non riuscii più a dormire, per calmarmi mi masturbai violentemente pensando a quanto sognato. L’indomani pensai se dirgli quanto avevo sognato; forse sì, forse no; forse gli farò leggere questo racconto. Chissà se anche lei avrà mai fatto sogni erotici così spinti e trasgressivi. Dopo un po di tempo ripresa lucidità e serenità, ripensai a quanto prima: la mente umana è immensa ed sconosciuta e nei suoi meandri si nasconde ciò che neanche noi possiamo immaginare, non dobbiamo soffocare la nostra immaginazione, la nostra fantasia per vivere una vita piatta e scialba al fine di accontentare il bigottismo che ci vorrebbe tutti santi e irreprensibili, ma abbiamo il dovere per, noi e per in nostro partner, di vivere la nostra vita con slancio , appagamento, fantasia ed anche un po’ di trasgressione perché la nostra “brevissima “ esistenza non ci concederà sicuramente un’altra occasione.
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15 years ago
tatonone,
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Evviva il viagra
Evviva il Viagra ( La nostra amica Carla )
by Icaro
E’ da parecchio che penso alla situazione familiare di Roberto, un nostro amico nonché dipendente della nostra piccola azienda, sempre a lamentarsi delle scarse attenzioni che la moglie Carla gli riserva, anzi sembra, a suo dire, che a letto si rifiuti con fermezza, lasciandolo a secco per lunghi periodi, eppure Roberto è un bel uomo, forse un po’ petulante, troppo precisino così da rendersi talvolta un po’ pesante, ma comunque non disdegna assolutamente le attenzioni alle donne, anzi… La moglie Carla, un tipino interessante, di bel aspetto, formette al punto giusto, seni piccoli, glutei pronunciati e sempre evidenziati da pantaloni attillati e perizoma che lasciano al suo “ bel culo “ sicuramente bella mostra. Non molto alta ma di carattere imperioso, quasi mascolino, sempre affannata alla continua soluzione dei mille problemi che una casa ed una famiglia possono creare, ma che non devono assolutamente far perdere il senso della realtà e dell’altro che nella vita non bisogna dimenticare. Difficilmente disponibile alle escursioni extrafamiliari, anche se nelle poche volte che si concede tali pause, si intuisce che non disdegna la compagnia ed il sano divertimento. Tutto sommato, Carla è una bella e piacente donna, desiderabile ed abbastanza attraente e considerando la cura con la quale si prepara per andare al lavoro, sicuramente e ben conscia , queste doti, di possederle.
Spesso mi soffermavo a pensare a questa donna, confesso che non mi dispiaceva affatto, anzi pensarla mi provocava una strana inquietudine. Provavo ad immaginarla in situazioni decisamente diverse, più ammiccanti, provocatorie, anche se devo dire che il comportamento nei riguardi del marito mi ha fatto pensare a due cose:
1- Carla ha qualche storia con qualcuno.
2- Ha tendenze saffiche che cerca di reprimere, o quantomeno di
nasconderle, non è raro che donne felicemente sposate e con prole non
disdegnano le loro attenzioni ad altre donne, anzi, molte volte hanno caratteristiche caratteriali proprio come Carla.
Molte volte con l'immaginazione cercavo di vederla in situazioni particolari che mi suscitavano turbamento ed eccitazione.
Quando ci capitava di uscire insieme, non perdevo l'occasione di studiare con discrezione i suoi atteggiamenti per cercare di carpire aspetti nascosti del suo essere che potessero confermare ciò che sospettavo. In occasione di qualche festa, con l'aiuto di qualche bicchiere in più, si scatenava in esibizioni di ballo e guarda caso il partner era donna. Ballava quei tanghi in modo così appassionato ed imperioso, quasi a voler dominare e godere del contatto della sua compagna.
Ormai era sempre presente nei miei. Pensieri, e non pensavo altro a come fare, quale stratagemma escogitare per farla uscire allo scoperto. Spesso nelle discussioni, noi uomini, rimarcavamo quanta poca femminilità ci fosse nell'abbigliamento che abitualmente le donne avevano assunte, e quanto fossero molto più appropriate per esaltare tale femminilità una bella gonna e delle intriganti calze a rete, il massimo se poi autoreggenti. Loro ribadivano che tali abbigliamenti erano poco consoni a loro poiché troppo osè, ma qualche volta ci avrebbero fatto una gradevole sorpresa. Per un periodo era diventata un chiodo fisso: come creare situazioni particolari, come sarebbe potuta essere in intimità, il " gelido ghiacciolo " che diceva Roberto, o una bollente donna che per paura di mostrarsi per quella che è, o perchè non ne trova la giusta situazione si blocca. Intanto il tempo passava, ma finalmente un giorno si presentò l'occasione che aspettavo: Carla mi chiama, Aldo, fra una settimana è il compleanno di Roberto, e siccome negli ultimi tempi le cose non è che vadano un granché, voglio fargli una sorpresa organizzando una bella serata insieme, tu cosa ne pensi? Hai qualche idea ? Risposi subito che non mi sarebbero certamente mancate buone idee e con un po’ di tempo per meglio pensarci avrei sicuramente escogitato come ben organizzare una magnifica serata. Ne parlai con mia moglie, ed rimarcai che sarebbe stata la serata giusta, al top, con loro agghindate in abbigliamento seducente, da fatalone che avrebbe sicuramente felicemente sorpreso Roberto. All'inizio non sembrava molto entusiasta, ma poi ripensandoci un po’ si convinse che la cosa si sarebbe potuto fare, o quantomeno ci avrebbe provato ( si doveva convincere anche Carla) ma poiché ci teneva tanto a fare questa festa al marito, dopo un po’ riuscì a convincerla, era fatta! Io mi sarei interessato a preparare la cenetta ed altri particolari, per il resto ci avrebbero pensato loro. Era l'occasione che aspettavo, dovevo assolutamente trovare il modo affinché quella sera succedesse qualcosa,, e con calma ideai un ardito piano che se avesse funzionato avrebbe dato sicuramente i suoi frutti ,altrimenti .... pazienza! Mi procurai del Viagra rosa (specifico per le donne), pensai accuratamente al menù, con forti spunti afrodisiaci, e alle musiche per la serata che dovevano essere coinvolgenti e trascinanti da ballare ed ascoltare, nonché ad ambigui ed intriganti giochetti da proporre nella serata. Si prepara il tutto con cura, attenzione ed un pò di apprensione, finalmente è la serata. Ho preparato una cenetta coi fiocchi, curando attentamente le " BEVANDE ". Loro, chiuse in camera a prepararsi, sarebbero uscite solo in seguito per sorprenderci sicuramente e felicemente con una uscita da urlo. Ho in tasca il Viagra polverizzato da usare ( eventualmente ), la tavola e ben imbandita e tutto il resto è pronto. Suona la porta, è arrivato Roberto, lo faccio accomodare e dopo un pò annuncio alle signore che noi siamo pronti, come tutto il resto. Sulla tavola erano già pronti 4 potenti e ben ghiacciati aperitivi che avrebbero sicuramente iniziato a scaldare l'atmosfera, abbassato le luci per creare una calda intimità, ci accomodammo sul divano in attesa che le donne uscissero. Dopo un po’ una piacevolissima sorpresa ci aspetta, quale dolce visione ci appare dalla porta che si apre, due splendide donne in abbigliamento shock! Voluttuose, affascinanti, sensuali, bellissime,( ma erano le nostre mogli? ) Gonne sopra il ginocchio con spacco laterale molto generoso, mia moglie in blù scuro con camicetta rossa abbondantemente aperta da mostrare quanto bastava di quel suo magnifico e prosperoso seno,un corpettino che stringeva in vita, calze a rete (autoreggenti naturalmente)rosse.
Carla invece con un intrigante completino rosso, calze autoreggenti a rete bianche una camicetta di pizzo quasi del tutto sbottonata con un reggiseno a balconcino che metteva ben in mostra il pur piccolo ma ben modellato seno a pera, erano ambedue bellissime, io e Roberto, per un attimo ci siamo guardati stupefatti, poi non abbiamo che potuto fare i più sentiti complimenti a tanta splendida bellezza e sensuale avvenenza.
Ci avviciniamo tutti al tavolo e felicemente sorpresi brindiamo alla salute di Roberto scolando quasi d’un fiato la potente bevanda che avevo preparato, alzo un po’ la musica e ci accomodiamo per iniziare la nostra cena. Nella serata il fresco prosecco che avevo scelto iniziava a dare i suoi effetti, scherzando e ridendo, fra una portata e l’altra avevamo già fatto fuori diverse bottiglie e l’atmosfera iniziava a scaldarsi. Un appassionato tango risuonò nella stanza, d’istinto balzammo in piedi per ballare, ma Claudia non conosceva i passi, subito Carla si offrì di impararle i primi passi,e prima ancora che proferisse parola l'aveva già afferrata e cinta stretta alla vita. Infilò di prepotenza la sua gamba fra quelle di mia moglie obbligandola ad divaricarle un po' cosa che fece anche lei, con il risultato di far aprire vistosamente gli spacchi delle gonne mostrando due scosciate veramente notevoli, accentuate dal contrasto del colore della carne con quello delle autoreggenti. Spesso Carla spingeva in profondità il ginocchio fra le gambe di Claudia strusciando la coscia sul suo pube, e stringendola a se la obbligava a schiacciare i seni sui suoi, gli piaceva decisamente, e si vedeva! provava piacere a stringerla a se, era il momento di mettere in atto il piano, andai in cucina con la scusa di andare a prendere un'altra bot-tiglia, e versai il viagra nei bicchieri delle donne, chissà cosa sarebbe successo! Scolammo d'un fiato i bicchieri e continuando a bere, cantare e ballare passò un pò, Roberto non era assolutamente abituato a bere e già mostrava segni di cedimento, poi con la scusa di volersi un po' riprendere, andò in cameretta, ma come si sdraiò crollò in un sonno profondo, le donne erano invece a dir poco indemoniate, rosse in viso ridevano e scherzavano sguaiatamente, ma quel che più importava era che sicuramente il potente eccitante stava facendo egregiamente il suo effetto; approfittai allora, anche per verificare che tutto andasse per il verso giusto, per proporre di passare a dei giochetti più stuzzicanti, iniziando con il più classico dei giochi, Lo STRIP-POKER! non feci in tempo a proporlo che l'entusiasmo della Carla aveva già contagiato Claudia, misero addosso altri indumenti per averne di più a disposizione prima di eventualmente spogliarsi, poi il via! all'inizio sono io a dover soccombere e spogliarmi, ed in men che non si dica sono in mutande fra le risate e le " occhiate " delle ragazze poi inizia ad essere il loro turno: la prima a doversi spogliare fù Claudia, iniziando dal corpetto, poi la camicetta, ed infine con qualche titubanza, volò anche la gonna lasciando Claudia in scioccante desabbillè: reggiseno di pizzo così trasparente che si vedevano chiaramente i turgidi capezzoli, autoreggenti con un delizioso perizoma rosso che a malapena copriva il nero cespuglio della sua fica. Poi fu la volta di Carla, che nel frattempo non aveva staccato gli occhi da Carla. Iniziò uno strip davvero notevole, con una cadenza da vera esperta; uno dopo l'altro volarono gli indumenti, il corpetto, la camicetta, con titubanza, facendola roteare sulla testa e lanciandola verso Claudia, rimanendo con il reggiseno a balconcino che teneva ben su le tette con i capezzoli turgidi e dritti in bella mostra, con la gonna esitò un po' di più, era una vampata di rosso in viso, lentamente, con gesti lenti e misurati, la sfilò facendo volare anche quella! era uno splendore! le calze rendevano più eccitante quel po' di gambe che rimaneva scoperte, il reggiseno con i piccoli seni a pera, ma il perizoma era un vero schianto, in velato pizzo stentava, anzi non copriva affatto la sua figa pelosissima, ciuffi di nero pelo uscivano da tutte le parti rendendo un fantastico ed eccitante contrasto con il bianco del resto dell'abbiglia- mento, un breve istante di imbarazzo e subito riprese ad essere più spigliata che mai. Il gioco continuava, ora bisognava esibirsi in un sensuale ballo, teso a "sensibilizzare" nel modo che ognuno riteneva opportuno, il partner che sceglieva. Ero eccitato da morire e le mutandine non potevano certamente coprire l'evidente erezione del mio cazzo che sembrava volesse sfondarle, anche le donne erano eccitatissime ed i nostri sguardi si incrociavano alternandosi sulle evidenti nudità. La sorte indicò per prima Carla, che accolse l'invito con un gridolino di gioia, feci partire la musica e lei utilizzando una sedia, incominciò la sua performance; iniziò dapprima a strusciarsi sulla spalliera della stessa, poi strusciandosi contro la lunga asta della stessa, divaricando un pò le gambe appoggiò il pube sull'asta iniziando a strusciarsi la figa allargando di più le gambe ed accovacciandosi rendendo più evidente e visibile la sua vogliosa figa con quella folta peluria che gli faceva da degno contorno, socchiudeva gli occhi per l'evidente piacere che provava, poi iniziò a guardarci scendendo sui particolari, prima me, soffermandosi sull'evidente gonfiore delle mutande, poi Claudia che intanto a tratti si passava una mano sui seni ed un'altra sulla figa tenendo le gambe ben larghe. Sempre a ritmo di musica Carla si portò dietro Claudia la quale rimase dapprima un po' sorpresa, poi si rilassò iniziando a godere delle attenzioni che Carla gli rivolgeva. Carla si strusciava contro mia moglie, dapprima lentamente con gesti delicati e misurati, poi abbandonando ogni inibizione, con audacia e provo- cazione, ostentando apertamente grande piacere per ciò che faceva. Claudia cedendo lentamente al piacere che si impossessava di lei, si abbandonò languidamente socchiudendo gli occhi ed aprendo voluttuosamente le gambe per meglio offrirsi. Carla si impossessò del corpo di Claudia iniziando ad accarezzarla tutta, poi iniziò a baciarla delicata mente sul collo andando a lambire e stuzzicare i lobi delle orecchie con veloci colpi di lingua, poi scese verso i seni, i capezzoli erano cosi duri e turgidi che sembrava volessero sfondare il velato reggiseno, inizio a mordicchiarli continuando ad accarezzare la schiena, ed infine sganciando il fermo che lo teneva chiuso, sfilò dolcemente il reggiseno e lo fece volare via, affondò la faccia nei prosperosi seni di Claudia ed iniziò a baciare e succhiare i suoi capezzoli, nel frattempo avendo anche lei sbottonato il suo reggiseno, offrì i suoi piccoli ma eretti seni alla bocca di Claudia che iniziò anche lei a ricambiare lo stesso trattamento di piacere a Carla. Accarezzando la mia evidente erezione, intanto ripensavo a quanto avevo pensato di Carla: aveva veramente tendenze saffiche, ecco perchè era così restia con il sesso con Roberto, anche se non disdegnava completamente l'uomo. Intanto Carla pren-dendo per mano mia moglie la portò verso il divano facendocela sdraiare, poi iniziò a baciarla dappertutto, quando arrivò sulla figa Claudia ebbe un sussulto, come di una scossa elettrica, lentamente tirò giù il perizoma e con un gesto lento e garbato fece volare via anche il suo. Ora erano entrambe nude, ovvero vestite solo di autoreggenti che rendevano il contrasto con la carne e le pelose fighe una visione oltremodo eccitante. ero estasiato, annullato, completamente in pallone, non riuscivo a capacitarmi di ciò che stava succedendo, era un sogno? mi diedi un pizzico per verificare la dolce realtà. Mia moglie stava facendo l'amore con un'al-tra donna, e quel che più mi esaltava, era che stava godendo! si sovrap-posero in un 69 da favola ed iniziarono a slinguarsi e succhiarsi la figa contorcendosi di piacere. Sfila e buttai via le mutande rimanendo con il cazzo in imperiosa erezione. iniziai a menarmelo godendomi lo spettacolo che le ragazze mi offrivano. Dopo un po' mi alzai e mi avvicinai alle ragazze che erano annullate dal piacere. Volsi le mie attenzioni ai Glutei di Carla in bella mostra, li accarezzai dolcemente, strusciai la punta della lingua lungo tutta la schiena che si inarcò per il piacere poi mi fermai a baciare le sue splendide chiappe, afferrai i suoi seni stringendoli e strizzandone i capezzoli, li succhiai avidamente strappandogli gridolini di piacere, intanto mia moglie da sotto si dedicava al suo clitoride inoltrando sovente la sua lingua nella fradicia fessura e solleticando con un dito il buco del culo che pulsava ritmicamente di piacere non disdegnando ogni tanto di infilarglielo dentro fino in fondo. Gli offrii il mio cazzo mettendoglielo sotto il naso, subito tirò fuori la lingua, passandola con gusto lungo tutta l'asta e sulla cappella e roteando la stessa su di essa, affondò la bocca facendo sparire lentamente il cazzo infilandoselo tutto fino in gola. era una maestra di pompino, sembrava in estasi, girava intorno al cazzo con la lingua e man mano scendeva e saliva con la bocca sul cazzo, arrivando ad accogliere nella sua avida voragine anche le palle attaccandosi all'inguine come una ventosa, nel frattempo spingeva con il bacino e la sua fica sulla bocca di Claudia che succhiava e leccava coma impazzita.
Le feci stendere affiancate e questa volta il 69 toccava a me! ma questa volta le fighe da leccare e succhiare erano due. Loro afferrarono il cazzo alternandosi ad ingoiarlo ed unendo le labbra scivolavano sul cazzo alternando slinguate sulla cappella ad appassionati baci. Io succhiavo a turno i loro turgidi clitoridi infilando nelle loro fradice fessure le mie bramose dita. Invitai Carla a mettersi di nuovo sopra Claudia e mentre si succhiavano e leccavano avidamente di gusto, gli appoggiai la cappella sulla figa grondante di umori e con un solo colpo affondai il cazzo fino alle palle! emise un gemito gutturale, poi afferrò i glutei di Claudia e tuffò la faccia nella sua fregna spalancata e abbondantemente bagnata. Intanto anche Claudia si dedicava al suo clitoride mentre io assestavo possenti colpi in profondità ed afferrando i seni li stringevo, talvolta con forza strizzando i capezzoli e facendola gemere in un misto di dolore e piacere, massaggiavo con il dito l'orifizio anale che pulsava ritmicamente ed ogni tanto vi infilavo dentro il dito facendola impazzire di piacere. Ormai gli orgasmi delle donne erano un ripetersi continuo, quasi ininterrotto. Poi si invertirono i ruoli, ora era Claudia sopra con Carla sotto la sua fica grondante di umori, a bocca aperta che succhiava e lappava con gusto e spalancando di più le gambe inarcava il bacino per meglio offrire la sua fica a Claudia. Io intanto da dietro iniziai a dedicarmi al culo di Claudia, puntai decisamente la cappella sull'orifizio anale, molle e bollente di piacere ed iniziai a spingere il cazzo nel suo voglioso culo, Carla slinguava come un'ossessa insinuando la sua lingua che si contorceva come un serpente in profondità nella sua fica sbrodolante. Claudia resa pazza di piacere slinguando e succhiando la fica in fiamme di Carla diede un colpo di culo all'indietro, facendo entrare di colpo il cazzo in profondità fino alle palle e tenendolo spinto all' indietro si gustava la profonda penetrazione con la bocca di Carla che si dedicava alla sua fica che sembrava esplodere da un momento all'altro per il continuo susseguirsi degli orgasmi. Era l'apoteosi della libidine, dopo un pò di poderosi colpi che squassavano il culo di Claudia venni in un orgasmo incredibile, che non avevo mai provato di così tale intensità. Sborrai copiosamente e sfilando il cazzo lentamente dal culo iniziò a colare sborra sulla fica con Carla che con la sua vorace lingua leccava e beveva di gusto poi affondai nella sua bocca spalancata il cazzo ancora spruzzante scaricando nella sua gola quanto era rimasto nelle martoriate palle. Bevve avidamente e slinguando intorno al cazzo lo ripulì di ogni piccola parte di sborra, iniziando a dedicarsi alla fica slabbrata e sbrodolante di Claudia che ricambiava con altrettanta foga. Vennero insieme in un incredibile orgasmo che le fece urlare di piacere, e crollammo sfiniti di piacere sul divano in un'immane ammucchiata di bollente carne. Solo dopo un pò di tempo, dopo esserci ripresi prendemmo piena coscienza di quanto successo. In silenzio ci guardammo in faccia e di colpo scoppiammo in una fragorosa risata. Ma la sorpresa quella sera non dovevamo farla a Roberto invece che a noi stessi? Ma, forse il più grande regalo l'ha ricevuto Carla, avendo avuto, anche se con l'aiuto del viagra, ciò che veramente desiderava, e noi come coppia, un' esaltante esperienza che avrebbe sicuramente rin-saldato ancora di più il nostro rapporto. Dopo una corroborante doccia d'insieme ci siamo rivestiti e prima di andare a svegliare Roberto che sembrava in coma , ci siamo stretti in un ultimo unico abbraccio baciandoci appassionatamente tutti insieme, poi siamo entrati in cameretta dove Roberto dormiva beatamente. Con dolcezza Carla lo scosse teneramente e lo incito' a riprendersi poiché dovevano rincasare. Dopo un pò andò a rinfrescarsi in bagno e tornato fuori ci pregò di scusarlo per il modo in cui si era abbandonato (se solo avesse immaginato cosa era successo lì prima....) Noi guardandoci negli occhi gli dicemmo che non era il caso, ma sono sicuro che un pensiero è balenato a tutti e tre simultaneamente, "grazie Roberto per il regalo che ci hai fatto per il tuo compleanno “, ma sopratutto VIVA IL VIAGRA".
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15 years ago
tatonone,
36
Last visit: 5 months ago
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Cena
Ciao sono sempre carlo e vi voglio raccontare una serata trascorsa con la coppia di amici conosciuta da poco.La sig Mic. rimasta contenta del trattamento avuto decide di invitarmi a cenare da loro due sere dopo,io mi preparo per benino sapendo che avrei nuovamente avuto la possibilita'di scopare alla grande con la troia in calore....arrivo puntuale e il marito viene ad aprirmi il cancello,dicendomi che la troiona aveva preparato una sorpresa.Non stavo nella pelle,entrando dentro mi accorgo che insieme alla porca stava seduta al tavolo una ragazza stupenda di circa 30anni con un fisico da statua greca...la sua istruttrice di fitness.Io rimango basito,pensando che avessero sistemato un appuntamento a fini seri con la nuova arrivata e di conseguenza la scopata andava a monte...ma ecco che con mia enorme sorpresa la troiona presentandomela mi dice che stanno insieme da due anni e che tre volte a settimana scopavano alla grande in mansarda le lesbicone...lei era personal trainer a domicilio e tra uno step e una pedalata avevano iniziato a leccarsi le fighe e non avevano piu'smesso le porcone....Cenammo con molta sintonia e a fine serata mi invitarono a salire in mansarda,la scena si presentava cosi:cornuto con telecamera e sedia con pisellino in mano,loro due che lentamente si baciavano ogni angolo lasciandomi li a guardare...che troie...avevo il cazzo durissimo e voglioso...come sfondo l'etna in eruzione...mamma mia.Decisi di spogliarmi e di iniziare a giocare con loro,chiaramente mi avvicinai alla mia troiona che mi accolse con un lungo gemito e mi indirizzo la lingua nel buco del culo,mentre la statua si indirizzava voracemente nella figa che gia'sembrava un lago...panca degli attrezzi lei a pecorina io sotto la troietta sopra e la statua china sopra di lei a leccarle dietro che spettacolo ci davamo il cambio per farla godere al massimo e lei ci ricambiava gemendo come una vacca in calore...decisi di rompere gli indugi e prendendola per i fianchi le spaccai il culo facendola gridare come un'animale ferito...mentre la nostra statua continuava a leccare palle mie e figa sua,in breve raggiunse due orgasmi di fila urlando come una forsennata...pensavo ne avesse abbastanza quando improvvisamente tirarono fuori un manubrio per pesi con le due estremita' gommose..non potevo credere ai miei occhi riuscirono a infilarselo dentro le fighe contemporaneamente urlando e godendo alla grande muovendosi con una sintonia incredibile raggiunsero'entrambe un'orgasmo spaventoso,anche se con mio disappunto la sua amichetta non volle farmi neppure un pompino....dicendo:NON HO BISOGNO DI CAZZI....che rabbia...dimenticavo il marito che nel frattempo si segava lo stuzzicadenti non riuscendo a raggiungere neppure un misero orgasmo...povero cornutone...la troiona al solito mi chiese di raggiungerlo in faccia al marito cosa he io feci puntualmente godendomi poi lo spettacolo delle loro bocche che avidamente lo ripulivano mentre lui piangeva...preciso che si tratta di storie assolutamente vere e che preventivamente ho chiesto il permesso di renderle pubbliche facendo in modo da non far capire nulla dei protagonisti...come vedete a catania e dintorni non ci facciamo mancare nulla,alla prossima e grazie al sito e ai lettori [email protected]
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15 years ago
melux, 37/37
Last visit: 10 years ago -
La piscina
Ciao sono carlo dalla provincia di catania e quello che voglio raccontarvi e'realmente accaduto tre mesi addietro.Premetto che ho 34anni e faccio piscina tre volte a settimana cercando di mantenermi in forma,proprio in piscina conosco il sig.mar....di dieci anni piu'grande e molto simpatico con tutti...andiamo ai fatti...un giorno sotto le doccie mi accorgo che il signor in questione indugiava troppo sul mio pisello...mi sono sentito a disagio ad essere sincero,appena asciugati mi chiede di andare a prendere un caffe'a casa sua per parlare un pochino,io fraintendendo chiarisco immediatamente di non essere gay...anzi..lui per tutta risposta mi dice chiaramene che ha bisogno di un bull per la moglie eternamente vogliosa e che lui non riesce a soddisfare.Io sinceramente pensavo che scherzasse ma incuriosito vado..entriamo in una vila alle falde dell'etna e mi si presenta davanti una donna di 45anni stupenda e molto raffinata,ignara del desideri del marito almeno apparentemente.Lui precedentemente mi aveva istruito sulla tattica e io iniziai con molta calma a parlare di sport con la signora mic.. il discorso ando'afinire sugli attrezzi da palestra che lei teneva nella mansarda e decise di farmeli vedere mentre il marito dava da mangiare ai cani...salimmo sopra e io sfacciatamente le chiesi di farmi vedere lo step in azione dicendo che non pensavo ne avesse bisogno...lei per tutta risposta tolse la tuta e restando con i calzoncini da allenamento inizio'a muoversi sull'attrezzo...mi mostrava un culo da favola e io a quel punto non resistetti piu'e chiesi di testare i glutei...dicendo questo allungai la mano nel culo senza che lei facesse resistenza eccessiva ma anzi muovendosi per facilitare la cosa....spaventata dal marito mi disse di fermarmi...ma a uel punto io le dissi dei nostri accordi e dicendo questo le abbassai i calzoncini ficcandole la lingua nel culo bagnato e caldo....fu'l'apoteosi,perse ogni freno inibitorio e inizio'a gridare che lo voleva nel culo...talmente forte da far salire il marito che munitosi di telecamera immediatamente inizio ad incitarla,senza che effettivamente lei ne avesse bisogno....la figa grondava umori incredibili e finalmente io mi decisi a penetrarle il culo visto che voleva prioritariamente quello...raggiunse un orgasmo incredibile e gridando mi chiese di schizzare il povero marito impotente che guardava e che cercava di segarsela inutilmente...finalmente raggiunsi l'orgasmo e bagnai totalmente in viso il sign...in questione che piangendo mi disse che stava entrando in un tunnel senza fine ma che purtroppo non poteva farne a meno.Da allora sono il loro bull di fiducia e grazie a loro ho conosciuto questo fantastico sito grazie di cuore per l'attenzione e a presto. [email protected]
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15 years ago
melux, 37/37
Last visit: 10 years ago -
romantica spiaggia
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c'è il mare...c'è il sole ...una brezza tipicamente estiva...ci siamo noi due ke facciamo l'amore fra le onde..siamo sporki di sabbia e piacere...abbiamo i vestiti rotti dalla passione e siamo completamente assorti l'uno nell'altro...e ci ripetiamo parole dolci e forti....ci ripetiamo quanto ci facciamo bene...c'è l'acqua ke ci bagna...i nortri piaceri ke ci bagnano e ci fanno asimare...il cielo ci osserva e copre...e la spiaggia è piena di gente amore...ki fa finta di nulla..ki si scandalizza..ki ci osserva incuriosito..ki si avvicina e si eccita..ki vorrebbe partecipare e si masturba...ki gode eccitato dal nostro piacere...ki si lascia andare e comincia a far l'amore..a scopare... a godere...cento okki..cento mani..ke si intrecciano e si cercano...cento respiri..sussurri...piaceri..tutti con un unico obbiettivo...l'estasi...il grande viaggio....ed ekkola l'estasi..l'atto finale... il godimento..il piacere ..puro..immenso..coinvolgente..sconvolgente... all'unisono come se fosse la prima volta...come se fosse l'ultima..... e poi un mare di coccole........ed è di nuovo notte... e tutto può ricominciare...sotto la luna e le stelle...
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15 years ago
bellastellina,
47/43
Last visit: 1 year ago
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A catania.....
Eccomi qui a raccontare un altro incontro REALE con una coppia raffinata, di classe e molto socievoli.
Vorrei fare una piccola parentesi per dire che scrivo il sunto dei miei incontri non per il piacere di scrivere ma per rendervi partecipi e per un certo senso ringraziare la coppia che ho incontrato. Quindi mi scuso se troverete errori grammaticali o privo di erotismo ma...non è un racconto di fantasia dove posso aggiungere erotismo. Scrivo solo per mettere nero su bianco le mie sensazioni, sperando di trasmetterle ai lettori.
La settimana scorsa, tramite l'annuncio pubblicato su un portale dedicato alle coppie e singoli scambisti, ho contattato una coppia che sembrava attendibile (in quanto nella rete, per esperienza vi dico che ci sono parecchie false coppie). In realtà lo è, difatti inviata la solita mail di presentazione, arriva la risposta, ci scambiamo i contatti MSN e ci troviamo on line. Iniziamo a discutere, qualche frase e dopo 5 minuti circa avevavo già fissato l'appuntamento per un caffè conoscitivo e senza pretese alcune. Incontro presso un'area di servizio lungo la Ragusa - Catania. Il giorno dopo alle 16.30 arrivo sul posto prestabilito, un sms: "siamo arrivati". Tra me e me dico:"che tempismo". Chiamo e vedo subito un uomo distinto che in lontananza risponde al cellulare e capisco che era lui. Mi avvicino, all'auto, scende anche lei, ragazzi...che DONNA!!! Una avvenente signora con oltre 40anni sulle spalle ma...portati benissimo (certo qualche ruga sul viso) ma...fisico che alcune trentenni se lo sognano. Alta oltre m 1.75, snella, vestita con classe (anche se aveva un cappotto lungo ma ti accorgi subito se la donna ha stile). Capelli e occhi scuri, carnagione chiara, una terzo di seno e un modo di parlare deciso, solare e alla mano. Lui un uomo suo coetaneo o poco più giovane. Entrambe persone molto socievoli e alla mano, senza puzza sotto il naso. Sicuramente non è una coppia di quelle che in testa hanno la frase:"Solo noi l'abbiamo, solo noi siamo i migliori"; vi assicuro che sono parecchie le persone che se la tirano...Dopo i convenevoli, ho offerto loro il caffè e ci siamo seduti in macchina (unico posto dove poter parlare). Ci siamo lasciati e quando ci siamo salutati...lei..."Piacere di averti conosciuto". Non so se quella frase era una parola d'ordine tra marito e meglie che ho trovato molto complici o solo una frase buttata così, fatto sta che la mattina dopo mi arriva un loro sms:"Yes we can". Ci sentiamo per telefono e organizziamo per il pomeriggio seguente. All'ora prestabilita arrivano con la loro solita puntualità svizzera, ci incontriamo e li porto a prendere un altro caffè. Dimenticavo...quando abbiamo parlato, ho detto loro che potevo coinvolgere un amico fraterno con cui ho maturato una certa esperienza in merito a incontri trasgressivi e con intelligenza e se volevano, potevo coinvolgerlo. Di conseguenza mi hanno chiesto di incontrarci entrambe. Quindi era obbligatorio un caffè conoscitivo anche per il mio amico che è stato accettato. Quando siamo entrati nel bar, tutti la guardavano...una donna come quella...Comunque ci siamo avviati presso l'alcova, siamo entrati, li ho fatto accomodare e il marito ha iniziato a baciarla. Il cazzo mi esplodeva già dentro i pantaloni, quindi mi sono avvicinato e ho iniziato a baciarla sul collo. Da una parte ci stava il marito e dall'altra io. Intanto si avvicina D (il mio amico) che inizia ad accarezzarla. Il marito si sposta lasciando spazio a D che inizia a baciarla mentre il cuck inizia a fare qualche scatto fotografico. Man mano la iniziamo a spogliare e ci spogliamo. Vola via la la camicetta di lei e affiora un seno meraviglioso due capezzoli strabilianti, una pella profumata che avrebbe attizzato chiunque...Intanto siamo già tutti nudi ad eccezione di lei che si presentava con l'intimo tutto nero, ovvero regiseno sotto le tette al vento perchè già stavamo sukkiano i capezzoli (un da un lato e uno dal altro), perizoma e autoreggenti. Lei si china e inizia a spompinarmi, con la lingua dà colpetti secchi e decisi sulla mia cappella, ruota la lingua lo bacia, mi guarda negli occhi e...affonda il mio cazzo dentro al bocca. Lo succhia dolcemente guardandomi ancora negli occhi. La sua bocca va su e giù sul mio cazzo, arriva alla cappella e fa scivolare lentamente le sue labbra sul glande. Che sensazione...Poi cerca il cazzo di D, si avvicina e mentre mi spompina inizia a fare una sega all'altro membo mentre il marito ci fotografa. Cambia cazzo invertendo la situazione. La faccio alzare e si sdraia sulla scrivania, le divarico le gambe per leccarla. Le dò qualce colpo di lingua sul clitoride, le mie mani le palpano le cosce per scendere sull'interno coscia mentre la lingua lentamente le sfiora le grandi labbra. Sento il suo odore, mi tutto con la bocca e sento il suo sapore. Che sballoooo e inizio a leccarla lentamente mooooolto lentamente. La mia lingua andava su e giù lungo la fessura mentre D le aveva dato il cazzo in bocca e si stava facendo spompinare. La mia lingua roteava sul clito per scendere tra la sorca della fica, la intrifolavo dentro, frugando nel suo intimo. Dopo qualche lungo ed intenso minuto, mi stacco da quella meravigliosa fica, mi sentivo tutta la faccia umida e bagnata dai suoi umori. Il marito si avvicina e mi fa capire di spostarmi. Si intrufola tra le sue gambe e la penetra mentre spompina D.
Mi unisco a D e lei ci spompina avvicendandosi i ns. cazzi mentri il marito la fotte come gran parte delle donne desiderano...Non resisto, prendo un preservativo, lo indosso e mi posiziono dietro di lui che capisce la situazione e si sposta lasciandomi spazio. Le appoggio la cappella e mentre vedo la faccia di lei che spompina D inizio a penetrarla. Che goduria...aveva la fica calda moooolto calda. Le spingo il cazzo dentro mooooolto lentamente facendolo entrare il più possibile e facendole sentire anche le palle che le strusciuano sui glutei. Il movimento si fa più veloce e i colpi diventano secchi, decisi e passionali. Ci ritroviamo con lei al centro con la faccia per aria, D che la scopava, il marito da un lato che le schizza i faccia e sulle tette e io dall'altra parte che seguo l'esempio del cuck. Quando eravamo tutti e tre spompati, mi accorgo che lei era piena di sperma ma sempre con le sue autoreggenti. Vi lascio immaginare la scena...
Che scopata...Ci vorrebbe una coppia così a settimana...
Sperando che il racconto di vita vissuta sia stato di Vs. gradimento, vi auguro un buon proseguo.
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16 years ago
BULLSICILIA158863,
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