{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/en\/stories-add","title":"Add story","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Add story","checkDeactivatedProfile":true}
-
Travestito e riempito per la prima volta
Salve a tutti mi chiamo Tiziana (titti per gliamci) e sono una trav da sempre. Questa che vi volgio raccontare è una mia storia vera accaduta 14 anni fa. Da molti anni custodivo in gran segreto la passione per il travestimento e di giorno in giorno la voglia cresceva sempre di piu e man manco che i giorni passavano ongi volta trovavo come dei segnali o aiuti per migliorare tiziana e per accettare tutto cio. Arriva carnevale e come sempre è una buona occasione per mettere i tacchi di mamma e le minigonne delle cugine cosa però che negli anni passati non ho mai fatto un po per pudore un po per paura di essere scoperto ma quell'anno oramai nel pieno della mia consapevolezza e accettato per intero tiziana decisi che era venuto il momento per dar sfogo alla mia voglia irrefrenabile di camminare sui tacchi in mezzo alle gente. Mi sentii con mio cugino, premetto che io e lui siamo quasi cresciuti insieme e condiviso parecchie delle mie giornate a fare qualunque cosa : cioè tutto tranne tiziana. Cmq di comune accordo decidiamo le maschere è cioè il classico : io la puttana e lui il gangster anni 30 . Ora potete capire la mia eccitazione gia solo al pensiero di mettere collant tacchi mini ecc ecc. Come se non bastasse ( i sogni si avverano sempre basta desiderarli fortemente) le mie cugine decidono che saranno loro a fare la trasformazione . In primis organizzano una ceretta alquanto perversa e dolorosa ma con risultato soddisfacente poi si mettono all'opera. Reggiseno imbottito , perizoma (premetto ceretta totale su tutto il corpo, 100% eccitazione assoluta) minigonna di pelle della zia, camicetta bianca con collo alto, giacca n pelle isempre della zia avvitata , parrucca mora, trucco pesante e per finire stivalone della cugina con tacco a spillo mozzafiato. Alla vista di tutto cio mio cugino filippo, dapprima fa commenti un po strani ridendo ma poi piano piano comincio a capire che una parte di verità si nasconde dietre alle sue parole. Haimè oramai è ora di tornare e cosi un po brilli ci rimettiamo in macchina quando io (puttana dentro piu che mai) sia per l'eccitazione sia per l'alcool inibitore allungo la mano sulla gamba di mio cugino che in meno di di 2 secondi se la mette sul cazzo gia duro che punta la patta dei pantaloni. Qualche secondo di silenzio uno sguardo, ferma la macchina e si apre i calzoni . Be di seghe insieme ce ne siamo fatte tante ma il desiderio di averlo in bocca finalmente si è realizzato. lui mi prende con foga e comincia ad insultarmi " succkia puttana succkia cagna maledetta" il culetto comincia a tremere un po per la paura un po per l'eccitazione che è a mille; non capisco piu nulla e comincio a succhiare in modo frenetico affamato e voluttuoso. mi passo la cappella sulle labbra e poi di nuovo giu fino in gola a soffocarmi e a togliermi il respiro. Di colpo are lo sportello e strillando grida "scendi dalla macchina puttana io sono il tuo pappone " mi prende per un braccio e mi porta dietro alla pineta mi sdraia per terra a gambe aperte e continua ad insultarmi " è cosi che si scopa una puttana lurida cagna come te , a gambe aperte e guarda in faccia lo stronzo che ti sta fottendo" e ride. non avevo mai visto mio cugino cosi era come se il diavolo si fosse impossessato di lui e il tutto mi metteva ancora piu paura e voglia di essere fottuta "a sangue". sputa sul cazzo mi mette un dito nel culo me lo slabbra e mi fotte con delle impalate assurde. è duro come il legno ed è finalmente dentro di me. Sono una puattana mi ripetevo da solo gridavo dal dolore e dal piacere mi dimenavo come se mi stesse violentando ma al tempo stesso è quello che volevo. mi molla 2 ceffononi e mi prende per il collo obbligandomi a dire che sono la sua puttana o me lo spezza. Mi metto a piangere dalla paura ma l'eccitazione e i brividi che provo non hanno prezzo, lui continua a fottermi a gambe spalancate per 20 minuti almeno che a me sembrano un eternita. continua imperterrito senza smettere, mi fotte come un robot. il culoo è rotto. altri 2 schiaffi ancora piu forti poi mi lecca con la lingua sul collo e grida " ora ti ingravido brutta troia " e scoppia con una risata satanica e mi esplode dentro una valanga di sborra, mi gurda e mi bacia con tanto di lungia in bocca. stremato dal tutto si adagia su di me e io rimango li stordita ed esausta sperando che quel momento non finisse mai. All'orecchio mi sussurra queste parole "ill mio sogno si è finalmente avverato" lo guardo e gli rispondo "per sempre sarò la tua cagna"........
48
7
15 years ago
tizianatv, 32
Last visit: 3 years ago -
Una sconfitta vincente
Usciamo dall’ascensore e ti seguo dentro uno stretto corridoio. Il tuo è un passo sensuale e lento. Ti fermi davanti alla stanza 18 ed io appoggio le mani calde sui tuoi fianchi, stringendoli sotto quel vestito nero che metti per le grandi occasioni, ma che per me sarà l’unico che io ti abbia mai visto indossare. Respiro il profumo dei tuoi capelli per sentire se è davvero quello che avevo immaginato. Tu mi offri il collo da baciare perché sai che mi ecciti. Io lo mangio atomo dopo atomo. Sento una scossa che ti infiamma la schiena e si scioglie tra le tue gambe, ma aspetto che tu apra la porta per spingerti in avanti e per spingermi contro di te come se volessi passare attraverso i tuoi indumenti. Non voglio farti sentire che sei tu la più forte. Non dico nulla, ma sono già eccitato e sto pensando a come farti pagare questa lunga pausa davanti ad una porta che sfonderei a calci. Finalmente fai scatatre la serratura magnetica ed entriamo nella stanza tra luci accese che ci aspettano. Ti giri verso di me e mi guardi respirando forte: vorresti che ti sbatta contro il muro, per ribadire il tuo essere vincente. Ma io non lo faccio. Vendetta. Io e te. I nostri occhi scuri. Le nostre labbra umide. Le nostre voglie palpabili. La nostra passione che preme. Fermi. Immobili.Vicini. Allunghi una mano curata dalle lunghe dita e me lo accarezzi, lo afferri, sopra il tessuto. Io immobile (ti avrei spinto contro il muro con la schiena inarcata). Ti stacchi con ironica aria di sfida e lanci le tue scarpe rosse con i tacchi alti in due diverse direzioni. Io mi appoggio al muro (ti avrei aperto le gambe e sollevata per i fianchi). Prendi la cerniera del tuo corto vestito nero e la fai scorrere lentamente. Metto le mani in tasca (sarei affondato tutto dentro di te, con un colpo solo). Cade a terra formando una macchia nera sul parquet giallo scuro. Alzo gli occhi alla ricerca delle tue mutandine. Non ci sono. Senza. Per tutta la sera. Piccole gocce illuminate dalla luce bagnano le tue cosce. Le accarezzi. Dondolo leggermente ma la parete mi trattiene in equilibrio (te lo avrei spinto dentro sempre più forte, fino ad arrivarti al cuore, al cervello, all’anima). Ridi. Io resto serio: patetico orgoglio. “Dai vieni qui” mi dici mentre segui con un dito e abbassi il pizzo rosso sopra i tuoi seni. I capezzoli emergono come isole nascoste. Non rispondo (occupato negli ultimi affondi violenti per farti urlare di un piacere virtuale). Il mio respiro però si sta arrendendo e le tue labbra restano socchiuse come le finestre dopo aver fatto l’amore. I ganci si aprono sotto le tue dita e le spalline inchinandosi cadono. Tu sei nuda. Stai ancora ridendo mentre ti afferro per i capelli e ti guido verso l’angolo più lontano della stanza. Ebbene si, non sono un uomo che vince quando combatte contro una donna nuda. Ma il suo corpo bianco e curvo sopra la spalliera di un divano, mi consola della sconfitta subita.
6
0
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Vacanza da sogno
Io e mia moglie Lory l'estate scorsa in vacanza dividavamo l'appartamento con il mio caro amico Luca e sua moglie Paola,noi due maschietti fantasticavamo spesso sulla possibiltà di giocare in quattro finchè una notte per la forte calura ci sedemmo mezzi nudi nel salottino del terrazzo e Luca dopo un cenno d' intesa cominciò a titillare i capezzoli di Paola prima sopra il reggiseno poi estraendo completamente le tette.Vedendo la reazione positiva azzardò infilando le dita negli slip e iniziando un ditalino.A questo punto anche noi surriscaldati dalla scena ci siamo spogliati ed ho cominciato a leccare la fica di Lory sapendo di farla godere subito.Lory era eccitatissima e messasi in ginocchio davanti a me ha preso in bocca il mio cazzo spompinandomi magistralmente,Paola copiandoci leccava l'asta di Luca dalle palle alla cappella mentre noi seduti fianco a fianco ci guardavamo la scena soddisfatti.Poi successe la cosa piu eccitante della mia vita,Luca mi disse sapessi come pompa bene Paola,ed io molto meglio Lory,ad un tratto mia moglie si dirige verso il cazzo di Luca cominciando a succhiarlo e Paola si occupa subito del mio.Non so come ma vedere mia moglie con in bocca un cazzo di un altro mi ha dato una sferzata erotica da farmi sborrare abbondantemente nella bocca di Paola mentre Luca inondava il viso e i capelli di Lory.In quell'occasione successe solo quello poi a casa ci siamo rivisti ma qesto sarà un'altro racconto.
9
4
15 years ago
timmy163725,
52
Last visit: 7 years ago
-
Vita vissuta: due coppie di classe
PREMETTO CHE QUANTO SOTTO E' VITA REALMENTE VISSUTA LO SCORSO SABATO.
Innanzi tutto inizio il presente racconto nel ringraziare le persone che hanno concretizzato il mio sogno. Ovvero quello di organizzare e partecipare ad un incontro veramente trasgressivo; per la prima volta nella vita ho avuto il piacere e l'onore di giocare con due coppie, ossia con le lei delle coppie, il tutto coinvolgendo un amico fraterno.
Preciso che una coppia l'avevo già contattata e conosciuta e considerato che erano rimasti soddisfatti dalla mia serieta, hanno deciso di continuare e addirittura farmi conoscere un'altra coppia. Quando mi hanno comunicato l'idea che all'incontro sarebbe stata presente una seconda coppia, l'adrenalina iniziò a scorrere velocissima nel mio corpo. Difatti,avevo avuto alcune esperienze ma sempre e solo con una sola coppia per volta. Insomma un'orgia non l'avevo mai fatta.
Concordato il posto e l'ora, preparo il tutto. Per una maggiore tutela della privacy a cui tengo e dò priorità assoluta dopo la massima igiene, inizio i preparativi della location. Una camera vuota del mio studio, viene attrezzata con rete, materasso, lenzuola, tavolinetto per appoggiare le salviette, l'acqua per bere e qualche dolcino. Insomma tutto il necessario per fare una buona figura, almeno penso...anche se poi mi sono accorto che sono una frana... Vi chiederete perchè? Beh nel bagno mancava uno specchio che permettesse alle donne di ritruccarsi e sfogiare la loro vanitosità... E poi...nella "garconier", a dire delle signore, le pareti mancavano di calore...il solito giallo paglierino da studio... - adattto - alla situazione... Vedrò di migliorare per il futuro...
All'ora stabilita arrivano con la macchina, nel mio studio sono con un amico ad aspettarli, li vediamo scendere dalla loro auto. Una coppia come già detto la conoscevamo, l'altra no. Vi posso garantire che quando sono scesi dalla macchina ho avuto il piacere di ammirare due belle donne:
"L" una magnifica donna sui 33 anni, un pò formosetta, quinta di seno, altezza intono a m 1.65, viso stupendo, capelli lisci, ma sopratutto donna con grande classe;
"S" sui 45 anni, snella, seconda, terza di seno, alta 175 circa, viso segnato dagli anni, capelli neri e leggermente ondulati e...a classe ed eleganza, come "L" non scherzava mica...
Insomma due donne che penso tutti gli uomini vorrebbero mettere al centro delle proprie attenzioni.
I rispettivi mariti, non penso possano interessare più di tanto, almeno a me...e al mio amico.
Salgono in ufficio, li faccio accomodare, le presentazioni e...iniziamo a parlare, inizio a palpare "S" assieme al marito di "L" mentre il marito di "S" inizia a giocare con "L". Intanto il mio amico si era denudato anche lui e cedo il mio posto per dare le giuste attenzioni anche ad "L" che ancora non avevo avuto il piacere di conoscere prima. Inizio a palparla, le mie mani iniziano a scivolare sul suo corpo mentre il mio cazzo inizia a gonfiarsi. Ci siamo ritrovati tutti nudi sopra il letto. Eravamo in sei, le due coppie, io ed il mio amico. Mentre leccavo la fica depilata e molto gustosa di "L", lei spompinava avidamente un altro cazzo e poco poù in là ci stava "S" che supina riceveva le stesse attenzioni. Mentre leccavo mi sfioravo il mio arnese che aveva già raggiunto l'apice, quindi decido di mettere il preservativo e mentre lei continuava a spompinare il marito di "S", appoggiaio la cappella sulle sue labbra della fica e....che fica...dolcemente scivolai il dentro e...nonostante la presenza del lattice sentii la calura, l'impeto di quella donna vogliosa di godere e provare quelle sensazioni che anch'io cercavo. Iniziai a possederla, il mio arnese andava su e giù mentre lei continuava a spompinare e nel vederla così applicata e vogliosa, il mio cazzo diventava sempre più duro... In qual momento, nonostante la presenza di ben altre 4 persone, ero io e lei da soli...fino a quando non sentii mugolare "S" che messa a pecorina si godeva il cazzo del mio amico mentre spompinava il marito di "L".
Ad un certo punto, ancora non ci credo ma è realtà, mi ritrovai io da solo sul letto con quelle due meravigliose creature. Io al centro delle loro attenzioni...Quindi inizia a baciare "S" mentre feci cenno a "L" di avvicinarsi e baciavo ora "S" ora "L" per ritornare a "S" mentre "L" baciava il seno dell'altra donna. Che spettacolo, che sensaizoni.... Vi giuro che è stato veramente bellissmo ritrovarsi in quei momenti a fare quelle cose. L'adrenalina scorreva velocissima dentro il mio corpo.
Dopo aver fatto alcuni "numeri" e le classiche posizioni, mentre io stavo sdraiato sul letto a pancia in aria e "L" mi cavalcava, si avvicinò il mio amico a cui feci cenno di provare la doppia in fica, Chiesi a "L" se le andava di provare e lei rispose:"se ci riuscite....". Secondo voi ci siamo riusciti???
Beh risposta scontata. Vi dico solo che quando ho sentito il cazzo del mio amico scivolare dentro la fica di "L" e abbiamo iniziato a scoparla è stata una sensazioni unica. Aveva già diversi mesi che non scopavamo in doppia una donna (ottobre 2008 - una 48enne giunonica che ne dimostrava 35) e ad ogni colpo che io davo da sotto il mio amico ne dava uno da sopra. Lei era lì, effetto hotdog. Vedevo quel seno che mi dondolava davanti e ad ogni colpo mi si avvicinava alla bocca, quindi non potei far altro che leccare i capezzoli e succhiarli mentre continuavamo a scoparla. Ad un certo punto, lei inizia a gemere di piacere, mi accorgo il marito stava fotografando il tutto o videoriprendeva (ero troppo preso per capire). Intanto i gemiti di "L", sentendo i ns. cazzi dentro che la possedevano, che la desideravano, si fecero più insistenti al punto che l'altra coppia uscita fuori dalla stanza (non perchè non avevamo dato importanza ma perchè già avevamo dato loro le giuste attenzioni precedentemente) rientrò per godersi lo spettacolo. Immaginate la scena...due cazzi che si scopano una bella donna formosetta, con una bella 5a di seno, che stava mugolando da dio, il marito che ci fotografava mentre si smanettava l'arnese e la coppia che era rientrata nella stanza per godersi lo spettacolo...il mio cazzo che pompava in fica assieme a quello del mio amico...la mia cappella che sentiva le labbra della fica dilatarsi ad ogni colpo...un'orgasmo meraviglioso non tardò ad arrivare e.....riempire....il profilattico....
Nel contempo scomposti al fine di permettermi di pulirmi "L" iniziò a spompinare il mio amico. Nel fratempo mi ero ripulito ed avevo già il cazzo pronto per continuare, mi avvicinai e lei spompinava ora me, ora l'altro cazzo e viceversa....fino a quando non iniziò a farci una bella spagnoletta da urlooooo. Quei seni da 5a misura che facevano affondare i ns. cazzi, fece in modo da replicare la sborrata sul suo seno....
Intanto si era fatto tardi, ci siamo puliti, ricomposti e vestiti. Mentre le donne si ritruccavano (senza specchio, pazienza) coi mariti si commentava quanto accaduto. a parte mia posso solo dirvi che è stata un'esperienza vissuta veramente in modo esaustivo e che non dimenticherò mai...sopratutto per la classe, la riservatezza e l'eleganza con cui a parere mio si è svolto l'episodio. Se considerate che non vi era confidenza e che era la prima volta che si "giocava", posso dire che sono le persone giuste per poter trasgredire con classe, intelligenza, riservatezza e sopratutto senza dare e avere rogne. Un abbraccio fraterno a "L" e marito che so che leggerete il presente. Se volete lasciare un commento... o scivere le vs. sensazioni...Sarebbe bello poter interfacciare la mia versione con la vs., le mie sensazioni con le vs.
P.S.: Scusate per eventuali errori grammaticali ma non sono un professore e l'ho scritto di botto, senza rileggerlo.
11
1
15 years ago
BULLSICILIA158863,
35
Last visit: 2 years ago
-
L\'amore non lo avrebbe permesso
Ti immoli lentamente, guardandomi. Quando sei giunta in fondo, chiudi forte gli occhi, e poi mi stringi. Dentro di te. Così tanto che ormai potrei riconoscere ogni tuo muscolo. Così tanto che mi sento prigioniero. Vicino alla resa. Ma poi sorridi e ti rialzi, piano piano, sospirando, lasciandomi umido. Ma resti lì sulla mia punta. Ti allunghi sul mio corpo caldo dei tuoi seni che mi strusciano, gonfi, addosso. Mi copri il viso con i tuoi capelli e le tue labbra aspirano aria e saliva dalle mie. I tuoi sensi mi riempiono e al centro della mia mente istighi il tarlo del piacere a muoversi rumorosamente. Poi ricominci. Lentamente. E’ il tuo rito. Sempre lo stesso, mai il medesimo. Mi spingi sul letto e mi afferri, mi bagni, mi baci, mi stringi, mi assaggi. Ti infili e mi prendi. Affondi e riaffondi fino a quando afferro i tuoi fianchi e ti fermo. Perché sento che non resisto. Che sto per impazzire. Che sto per venire. Veloce scivoli tra i miei piedi e mi chiudi il sesso tra le tue labbra. Sopra il rossetto rimasto. E ancora giù, sopra la lingua, in fondo alla gola, fino a farti male. Fino a farmi male. Mi bagni e mi asciughi. Mi inghiotti e mi sputi. Mi strazi. Grido. Grido. Grido e ti afferro la testa con mitigata, inconscia violenza. Chiudo gli occhi, ma vedo ancora le tue labbra. Si. Gonfie. Languide. Morbide. Macchiate di bianco. Scivolo in basso a baciarle perchè il bianco riempia la bocca di ognuno di noi. Bene così, perché l’amore non lo avrebbe mai permesso
6
1
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Il dono
Ci sono giorni in cui arriva quella totale "sospensione" che confonde. Ti sciogli dentro e non arrivi più a capire se il giusto e lo sbagliato abbiano una qualche importanza, se il nero e il bianco siano identici od opposti o conseguenti. Ti senti solo navigare in un tutto profumato di donna che ti riempie e l'unico modo che hai per provare qualcosa di piacevole sta nel perderti completamente. Al di là di ogni valida ragione. Sono questi i giorni "romantici": li riconosci perchè i pensieri sono lievi, gassosi, e la bellezza della vita prende le sembianze di una dolce malinconia. Sono i giorni che si misurano in tramonti e albe. Ho vissuto storie romantiche, è vero, ma quando sono nel pieno delle mie facoltà , continuo a preferire quelle in cui il desiderio e la voglia hanno la meglio su tutto ed i giorni si misurano in notti. Come quando lei lasciava la mano su di me ogni volta che mi incontrava. La poggiava sul mio fianco. E dolcemente lo stringeva. Mi parlava di cose, di persone, di luoghi mentre muoveva piano le dita. Poi premeva il suo corpo contro il mio, come una nave ancorata alla banchina mossa dalle onde. Lei sapeva benissimo che non ero innamorato, ma voleva dimostrarmi a tutti i costi che sarebbe arrivata a riparare questo mio torto. Era vero: non riuscivo a resisterle. Ma la mia non era malinconia o mancanza. Era voglia. Piena. Assoluta. Eccitante. Non potevo restare lontano più di qualche giorno senza poi correre da lei. Era spietata a letto. Selvaggia e indecente. Languida ma violenta. Persa. Sorrideva ad ogni orgasmo sicura che sarebbe arrivata a distillare anche l'amore da me. Mi piaceva quella sua testardaggine, ma più di tutto quella sua incapacità di resistere al piacere che le facevo provare. Che poi era un piacere inconsciamente autoindotto: costruito sull' ipotesi che io non potessi più fare a meno di lei. Infine smise di combattere e di incontrarmi. Si innamorò davvero, durante un viaggio, di un uomo posato e tranquillo, che poi sposò. Ricordo ancora bene la sensazione della mano sul mio fianco a sottolineare il suo, pensato e sperato, potere su di me. Ma non era così. Non del tutto. Non irrimediabilmente. Perchè ogni donna innamorata che ha il "potere", inconsciamente te ne fa dono, ed i due si annullano l'un l'altro.
6
1
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Amore acerbo
Il nostro luogo magico era quel prato, all’inizio del bosco. Ma quella sera i baci non ci bastarono più. Acerbi e impacciati percorremmo le strade sconosciute della nostra pelle. Gridasti e ci guardammo con gli occhi pieni di paura: non sapevamo ancora che l’amore inizia sempre con grido di dolore. Ci riprovammo poco dopo con più coraggio, finchè scoprimmo un piacere che mai prima avevamo vissuto. Seduti ubriachi delle nuove emozioni, ci sedemmo sotto l’albero grande. Di noi rimase solo l’impronta sull’erba schiacciata. Vedemmo evaporare rapidamente il nostro tepore all’ombra della luna. Le tue labbra erano gonfie di baci quanto il mio orgoglio di essere diventato uomo. Fu lì che mi facesti giurare che avremmo smesso di crescere. “Se intrecciamo le nostre mani inesperte forse la magia accadrà” mi dicesti. Ci parve di confondere le nostre immagini, i nostri destini, i nostri corpi e con loro il tempo. Ma il tempo si vendicò e ci fece consumare troppo velocemente quell’amore acerbo. Così velocemente che ci sembrò che nulla era accaduto, che fosse stato solo un sogno. “Fu quell'amore che mi insegnò ad amare” mi dicesti anni dopo, quando eri felice con un altro. “Fu quello che mi insegnò che l'amore finisce” ti risposi, io che ne vivevo uno dopo l'altro.
5
2
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Certe sere
Ci son delle sere che ti chiudi la porta alle spalle e ti accorgi che una donna ti manca da tanto, quasi che il tempo porti all’incasso un vecchio conto insoluto. Vai dietro a due amici senza entusiasmo pensando al tuo letto come ad un’oasi il disperso. E comincia una sera di luci soffuse. Di locali che vivono di musica timida, di sguardi lascivi e di parole dette sottovoce. Amosfera surreale, quasi una biblioteca senza libri da sfogliare. Si parla di cose inutili, dette e ridette, ripetute da sempre. E ti ritrovi tra gli altri che oziano, persi, che camminano illusi tra le altrui esistenze, proprio come le navi veloci che per un attimo dividono le onde del mare, che poi ritorna com’era. Quel mare dove vorresti affogare almeno un ricordo. Per poi subito dopo ricominciar a ricordare. Osservi le facce che incroci. Ti accorgi che sono senza neanche un’apparente emozione, piene di vuoto inquietante, come maschere che girano in tondo in attesa di esser notate. E ti vien da pensare che vorresti incrociare una improbabile maga che ti legga i tarocchi. E tu fermo, lì, senza distogliere gli occhi. Che ti legga il futuro e il presente vomitando sentenze, ma che tu non ascolti perché sai che è un imbroglio. Ma è impossibile. E allora ti affidi, ti attacchi ad un solo pensiero che ti porti lontano da quel locale che non sa d'amore, che non segna le ore né ti lascia sapori e profumi di nuovo. Ed è allora che s’avvicina una donna. La stessa di sempre, ma ogni volta diversa, che si liscia sorridendo la gonna. E’ la donna che ti riconosce. Che sa che tra tanti sei l’uomo perduto. Quello che da ore aspettava. Quello perfetto che non fa problemi quando lei, lasciva, aprirà le sue cosce. E' una predatrice che sa quanto vale e che ti chiederà solo una notte inusuale. Quella che cerca ogni sera una preda da azzannare, ma che poi sia da dimenticare. E ci trascini discorsi banali senza affrontare verdi canali. Usi tutto il parlato sconnesso di chi capisce che si tratta solo di una notte di sesso. Ne senti in bisogno è assodato. E non c’è niente da fare. Lo accetti prima che il tuo cervello svuotato sia invogliato a pensare. Sai bene che sarà come credi. Che ti lascerai trasportare in una camera al buio e senza parole che servano a nulla la bacerai giurando che non si andrà più oltre. Ma in quell'istante la tua mano s’infila tra i seni e ne sceglie uno qualunque per cercarne la voglia. Tentenni, accarezzi, lecchi il suo collo e lei trema quando la sua mano s'insinua ed afferra il tuo sesso. E’ allora che spariscono i dubbi. Confuso dalle umide movenze di una femmina che calda e colante e generosa e sapiente si offre a tutti i tuoi bisogni di orgasmi. E la notte sparisce veloce tra scomodi affondi su cuscini pressati, tra visioni degli ultimi istanti di questa donna che urla poi cade sfinita mentre ti ripete, mentendo, che nessuno è mai stato cosi’. Esci di corsa e ti ritrovi a vivere un giorno che sembra non abbia un inizio. Come se l’alba non fosse esplosa del tutto e la notte che l’ha preceduta non voglia andare a dormire dall’altra parte del mondo. Si, ci sono dei giorni che rimangono neutri perchè non arrivano da ieri o vanno al domani. Quasi a volere sottolineare che il sesso potrebbe essere fatto di giorni, di ore di secondi che passano anonimi e senza ragioni.
5
0
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Il messaggio
Mi sono da poco alzato, quando al mio cellulare arriva un msn. il messaggio più o meno diceva così.
Ciao mi sono trovato questo numeno e non so chi sei.
Gli rispondo dicendo che non ne ho la più pallida idea, e ci mettiamo a chiaccherare, capendo entrambi di essere bsx.
mi dice di essere di sampierdarena e se volevo, sarebbe venuto a prendersi un caffe da me.
gli risposi che poteva venire e gli diedi il mio indirizzo.
dopo quasi un'ora, mi suona il citofono. apro e gli dico il piano.
lui e sui 40 anni, viso simpatico e quel che conta sembra una persona apposto. ci sediamo e cominciamo a chiaccherare, nel contemo, faccio il caffe.
lui è eccitato, e si siede sul divano, anche io faccio lo stesso.
la sua mano va sulla mia patta dei calzoni e lo accarezza.
sento il mio cazzo indurirsi. e anche io vado a toccarglielo. è gia duro come il marmo ed è bello grosso.
ci spogliamo e andiamo sul letto. si ha proprio un bel cazzo, la cappella bella grossa.
lo prendo in bocca e lo succhio piano, la mano intanto lo sega lentamente, su e giu, fino ad accarezzare i coglioni.
lui gode come un porco, gustandosi la mia bocca.
mi dice che sono un succhia cazzi e che sono porco come piace a lui.
poi, ci mettiamo a 69 anche lui nn resiste più, vuole succhiarlo.
le nostre bocche sono troppo vogliose. leccano succhiano . siamo diventate due troie in calore dalla voglia che abbiamo. fino a che mi dice, " sto sborrandoooooooooo "
allora lo meno piu forte, la sua sborra esce a fiotti sporcandomi il viso, anche io sto venendo. godiamo sopra di noi.
poi ci laviamo della nostra sborra. e con un saluto se ne va,
è stato un 69 stupendo.
8
2
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
sera a sorpresa
Silvia non lo sapeva che quella sera per Luca era speciale.
Aveva nevicato tutto il giorno e un manto bianco si era steso su tutta la campagna emiliana, dando un po’ di luce alla notte altrimenti nera.
Si incontrarono come sempre sotto casa di lei, lui con la sua divisa da ufficiale dell’aeronautica, che lei adorava, lo rendeva molto sexy. Silvia come sempre aveva impiegato più di un’ora a prepararsi. Si era depilata con cura anche le parti intime, per essere morbida e liscia a qualsiasi contatto.
Aveva spalmato sul suo corpo una crema profumata, quel meraviglioso corpo di ventenne, sodo agile snello ma allo stesso tempo formoso. I capelli lunghi e biondi incorniciavano un viso dolce e malizioso, la pelle pallida come la luna di quella sera era quasi iridescente. Le labbra carnose e rosee si schiusero in un sorriso non appena vide la macchina apparire in fondo alla via.
Lui accostò un momento e lei salì in macchina, quel movimento con il cappotto aperto aveva fatto trapelare le calze autoreggenti sotto il corto vestito di seta nera, lui sentì un brivido a quella vista ed un piccolo inturgidimento del membro, che già iniziava a risvegliarsi sotto i pantaloni.
Un bacio tenero e sensuale allo stesso tempo, la gioia di stare insieme li aveva avvolti all’improvviso come sempre quando si incontravano.
Lei lo guardò felice, quell’uomo sexy, atletico, dai grandi occhi blu, dalle labbra morbide che diventavano irresistibili aperte in un sorriso era tutto quello che desiderava in quel momento.
Era così eccitante lui con quei cortissimi capelli biondi, che altrimenti sarebbero esplosi in mille ricci capricciosi, ed era così eccitante per lei sentirsi ammirata. Lo guardò e per un istante si sentì annegare nel languore di quello sguardo caldo e aperto come un cielo in una fresca mattina di primavera.
“Dove mi porti stasera ? Le strade sono poco praticabili con tutta questa neve “
“Non voglio andare tanto lontano, ti va di bere qualcosa ?â€
“Sì magari, ma me ne starei volentieri in un posto tranquilloâ€
“Sicura ? Non hai desideri particolari ?â€
“No, mi basta stare con teâ€
“Va bene, allora decido io – chiudi gli occhiâ€
Lei divertita dal gioco, chiuse gli occhi sorridendo e si lasciò condurre da lui e dalla sua auto dove lui voleva.
La macchina andava lentamente e non si sentivano rumori di altri veicoli o traffico, fino a che l’andatura rallentò e dolcemente si fermò “Ora puoi aprire gli occhi†disse Luca.
Silvia si guardò attorno, erano in una strada isolata, una delle tante che costeggiano gli argini del fiume Po’. Aveva smesso di nevicare ed il cielo era stellato, freddo e luminoso allo stesso tempo. Il terreno era completamente coperto di neve intatta, il bianco tutt’attorno sembrava quasi avesse fermato il tempo.
Luca la baciò dolcemente, con sensualità “Vuoi qualcosa da bere ?†disse aprendo il cruscotto della macchina e facendo uscire una bottiglia di ottimo Ferrari e succo di pesca. “Che bello ! Che sorpresa !†Le sembrava di vivere una favola. “Oggi sono sei mesi che stiamo insieme e volevo festeggiare !†“Allora auguri amore !†E allegramente brindarono alla loro storia appena sbocciata, che stava procedendo a gonfie vele.
Lei intanto si era aperta il cappotto e i suoi seni sodi ammiccavano da una generosa scollatura “Brr che freddo !†Non aveva mai sopportato le basse temperature, e lui pronto “Vieni qui ti scaldo ioâ€.
Iniziarono a baciarsi dolcemente, le loro lingue si toccavano e scivolavano dentro e fuori le loro labbra incollate, in una danza prima leggera e poi sempre più passionale, sempre più profonda. Era un’esplorazione dei sensi, una scoperta del gusto, ed intanto in turgore aveva alzato il membro di lui sempre più stretto i pantaloni.
Luca prese a baciarle il collo e con la mano toccava, palpava esplorava i seni, accarezzava le gambe arrivando fino alla giarrettiera delle calze autoreggenti, ed ancora più sù dove un calore si era diffuso radiando nel ventre e bagnando le mutandine.
Vista l’esplosione nei pantaloni di lui, Silvia aprì la lampo ed il bottone, subito si liberò l’uccello, lungo, dritto e duro, ricoperto da pelle liscia come il velluto. Non poteva resistere e lo accarezzò prima sfiorandolo, poi lo prese con la mano cominciando a far scendere e salire con movimenti ritmici e lenti quel tessuto magnifico.
Ma no, non le bastava. Mentre la mano di lui si era insinuata nelle mutandine ed esplorava la passera già allagata, lei si chinò e lo prese in bocca, riempiendosela tutta, iniziando a baciarlo, a limonarlo, come fosse stato il più delizioso gelato, il più buon lecca lecca assaggiato fin ora.
Luca nel frattempo era riuscito a toglierle il micro perizoma nero ed aveva slacciato il reggiseno, per accarezzare meglio i seni di lei, per sentire meglio i capezzoli inturgiditi che si rizzavano da quelle morbide colline.
Tutto era magnifico e Silvia desiderava sempre di più essere riempita da quel grande e durissimo cazzo ma lui la fermò un momento.
“Aspetta le disse – Vuoi fare una cosa per me ?â€
“Qualsiasi cosa (tanto era eccitata)â€
“Allora scendi, mettiti davanti alla macchina e balla per meâ€
Lei sorrise maliziosa, scese e si mise davanti all’auto, illuminata dai fari. La neve era ghiacciata ma non ci fece caso. Con la radio a tutto volume, la musica riempiva di calore in quella notte silenziosa.
Ancheggiando iniziò a ballare, facendo ben vedere quel corpo sensuale, mostrando i seni, il pube depilato, divertita ed eccitata nel vedere lui così preso da quella danza.
Poi vide che lo di Luca sguardo cambiò direzione, alla sua destra. Mentre ballava Silvia si girò con noncuranza e vide un giovane, vestito da contadino, immobile dietro loro.
Era un bel giovane moro, alto e robusto, tutto rosso in faccia perché si era trovato di colpo davanti una scena che mai avrebbe pensato di vedere. Era uscito solo per controllare di aver chiuso tutti i recinti e per far fare un giretto al cane che stava dietro di lui.
Imbarazzato si era fermato perché non sapeva che fare. Non voleva essere di troppo, non voleva disturbare, ma allo stesso tempo non riusciva a togliere gli occhi da quella bella bionda che mezza nuda ballava sensuale tra la neve.
Lei si bloccò per un istante, ma Luca era già uscito dalla macchina e con sguardo sicuro le fece cenno di continuare, di non preoccuparsi. AndandoLe incontro disse che non c’era niente da temere, quel ragazzo era rimasto fermo e non si sarebbe avvicinato.
Lei in realtà si era un po’ raffreddata, ma Luca iniziò ad accarezzala sapientemente, a baciarla con passione, con impeto, infilando la sua lingua fino in fondo alla gola ed infilando le sue mani dove ben sapeva. Una parte di lei sarebbe scappata impaurita, ma era tardi ormai, era tanta l’eccitazione, e tanto bello era sentirsi palpata e ammirata che si disse “chi se ne frega†e si dedicò completamente a lui. Lo accarezzò, si chinò con fervore a baciargli l’uccello. Lo prese in bocca con passione ed energia quasi lo volesse ingoiare tutto, tenendo con una mano i pesanti testicoli e allo stesso tempo strizzando il culo di lui . “Che buono, che bello !†Pensava, era completamente posseduta da quell’uomo e completamente si sarebbe donata a lui.
“Alzati !†Le disse Luca con autorità e subito la fece sdraiare sul cofano della macchina, supina con le gambe larghe. Lei non desiderava altro.
Prendendo le cosce con le mani la penetrò con decisione, un colpo, due colpi, Silvia era sempre più bagnata e mugolava in preda al piacere.
Poi lui, si accostò al suo orecchio e le disse con un sorriso malizioso “mi piacerebbe tanto farlo partecipare … purchè lo voglia anche tu!†Come poteva resistere lei in quel momento, scossa da ogni affondo, presa dal desiderio di essere posseduta ancora di più “Tutto quello che vuoi, purchè tu badi a me â€.
Luca fece cenno allo sconosciuto di avvicinarsi, era bello in viso, imbarazzato, divertito con gli occhio neri lucidi dall’eccitazione.
“Ti piace la mia donna ?†“Sì†rispose l’altro con la voce rotta dall’emozione.
“La senti come gode ? – alludendo ai gemiti di lei sempre più forti sotto le spinte del suo cazzo – non è una magnifica troia ?â€
“Oh sì†disse l’altro che aveva inziato a toccarsi i pantaloni nel punto dove un duro rigonfiamento sra spuntato.
“Lo sai che è bravissima e succhiare ? Vorresti che te lo succhiasse ?â€
“Certooo ! “ disse pronto il giovane con un sorriso e si slacciò la cintura ed i bottoni della patta, lasciando uscire un cazzo duro di enormi dimensioni.
Poi Luca rivolto a Silvia con la voce roca “Vero che sei la mia splendida troia, lo succhieresti per me ? Mi farebbe davvero molto piacereâ€.
Lei non capiva più niente, era scossa e bagnata, con le gambe spalancate, aperta da un cazzo lungo e duro come il marmo che scivolava velocemente con ritmo dentro e fuori di lei, un altro cazzo le si era messo davanti al viso, enorme, grosso e non potè far altro che prenderlo in bocca.
Non era buono come quello di Luca, non era amato, ma la sensazione di essere presa da più cazzi la stava facendo impazzire di piacere.
Inizio subito a leccarlo sapientemente, muovendo la mano su e giù , nel frattempo Luca la spompava con forza, sempre di più sempre più in fondo, lei gemeva succhiando, urlava dal godimento. Cazzi sotto, cazzi sopra, aveva due cazzi tutti per sé ed i due proprietari le gridavano eccitati “Brava, forza, umh, che bello ! Come succhi bene, come lo prendi bene ! “
I gemiti diventarono grida e le grida si unirono all’unisono in una goduta generale, mentre lei emetteva suoni gutturali, Luca diceva “Si troia godooo, si come godo beneeeeâ€e lo straniero spruzzava di sperma il collo ed il petto di lei.
Rimasero un minuto a godersi quel grande, meraviglioso esplosivo orgasmo. Poi si guardarono negli occhi, Luca innamorato più che mai per il grande regalo ricevuto, il ragazzo soddisfatto e felice per quell’esperienza, lei completamente persa nei grandi occhi blu del suo amore.
Lo straniero si rivestì in fretta, ringraziando entusiasta per quel regalo inaspettato.
Silvia e Luca rientrati in macchina e rivestiti si guardano felici dicendo entrambi simultaneamente “Grazie amore ! Una bella sorpresa!â€
5655
0
15 years ago
eli e franco,
27/31
Last visit: 15 years ago
-
anniversario
Era la sera del nostro anniversario, io e mio marito dopo una cena deliziosa in un bel ristorantino abbiamo deciso di andare in un club privè. Era da tanto che me lo chiedeva ed io ero un pò titubante, ma incuriosita, così ho deciso di accettare.
Lui aveva sentito parlare di un locale molto ben frequentato e così siamo entrati là . All'ingresso, dietro la porticina chiusa abbiamo dovuto lasciare i nostri nomi ed i nostri documenti, mi batteva forte il cuore ma ero divertita da questa nuova esperienza.
Siamo entrati, era pieno di gente, chi ballava, chi chiacchierava allegramente e c'era buona musica. Mi è sempre piaciuto ballare e anche se lui (lo chiamerò Jhonny) non è un ballerino provetto, adora guardarmi. Così ci siamo riscaldati un pò sulla pista,guardandoci negli occhi e sfiorandoci i corpi a tempo di musica. Poi dopo aver bevuto qualcosa è arrivato il momento di entrare nel area privè. Mi ha subito colpito il fatto che alzate le pesanti tende rosse la musica è diminuita di botto, lasciando spazio a rumori soffusi che subito non avevo individuato. Ci siamo presi per mano e piano piano abbiamo cominciato a camminare lentamente lungo il buio corridoio che costituiva il privè vero e proprio. Un calore mi invase tutt'attorno e gemiti prima lontani poi sempre più forti arrivavano all'orecchio.Nella penombra un intreccio di corpi si muoveva al ritmo primordiale che impone l'atto sessuale e di lato tanti occhi rapiti erano fissi sulle persone che agivano da attori in quel momento. Siamo passati oltre ed il mio respiro si è fatto più lento, più caldo. Quegli ansimi mi entravano nelle viscere producendo una lenta eccitazione, piano piano seppur contratta, mi stavo abbandonando a condividere al piacere che sentivo in quei respiri, in quei "si ancora" in quei "è bellissimo", e lo stesso calore lo sentivo nei corpi che incrociavo, che sfioravo in quello stretto corridoio. Il contatto infatti era necessario per poter andare avanti, e subito non mi ero accorta che una mano stava sfiorando la mia spalla (avevo un vestito da sera nero molto scollato, tenuto da spalline sottili). La mano mi accarezzò con più insistenza, ma con dolcezza, mi girai pensando di vedere un uomo magari solo ... ed ecco invece vidi una coppia e mi accorsi che era lei che mi stava accarenzando. Strinsi la mano a Jhonny che stava andando avanti per bloccarlo e gli dissi con la gola secca per l'emozione "una ragazza mi ha accarezzato" e lui dolcemente "e tu non vuoi fare nulla ?". Mi girai verso la coppia che era rimasta qualche passo più indietro per guardarli meglio, mi avvicinai, lei era bellissima. Alta, con lunghi capelli biondi che le incorniciavano il viso, un seno prosperoso che sbocciava da un bustino strizzato, due spalle dritte ma allo stesso tempo tornite e femminili. Le accarezzai i capelli morbidi e lucenti in quella penombra strana, piano passai ad accarezzarle il viso, rapita da quella dolcezza e forte sensualità .
La pelle era ambrata segno della recente abbronzatura (era settembre), le guance vellutate come petali di rose ed il naso aquilino a dare carattere all'intera figura. Era per me irresistibile, soprattuto quello sguardo preso ma non aggressivo, che mi fece nuovamente accarezzare le sue guance e lievemente scendere al suo collo, alla scollatura.Non so cosa mi era preso, ma ero letteralmente impazzita per lei. Senza pensare più a dov'ero ed alla gente che mi stava intorno, tremando per l'emozione e l'eccitazione le sfiorai le labbra con le dita e piano la baciai sulla bocca socchiusa, e da quella bocca una lingua dolce prese la mia e cominciai a baciarla con passione in un turbinio di emozioni ed un'eccitazione profonda. Avevamo iniziato ad accarezzarci sempre più freneticamente ed a spostarci, grazie all'intervento dei nostri compagni, lungo il corridoio fino ad arrivare ad un materasso grande incorniciato da acquari trasparenti, che facevano vedere ma non permettevano l'intervento diretto dei presenti. Ci mettemmo così in ginocchio su questo grande letto una di fronte all'altra, mentre i nostri uomini dietro di noi avevano iniziato a spogliarci. Jhonny mi accarezzava, mi spogliava e mi baciava (adoro sempre il suo corpo caldo dietro di me) ed anche la bellisima bionda veniva spogliata davanti a me, rivelando un seno fiorente e sodo, capezzoli piccoli che al contatto con le mie dita si irrigidivano in un brivido di piacere. Jhonny prese quindi ad accarezzarmi il culo, col suo modo deciso e seducente, a mano piena me lo palpava, facendo colare dalla mia fessura gocce di liquido lucente, poi piano piano mi fece scivolare via il vestito con un movimento che ben conoscevo. Intanto io continuavo a leccare, palpare, baciare la bionda senza quasi capire cosa stessi facendo. Ero talmente eccitata che quando Jhonny mise la sua mano nelle mie mutandine mi trovò già completamente bagnata.Sentivo il suo cazzo duro contro il mio culo e questo mi faceva letteralmente impazzire, presto mi invase la bramosia di essere pentrata e girando il collo per baciarlo e slinguarlo gli dissi "spogliati presto, mettimelo dentro!" Non se lo fece ripetere due volte ed in tre secondi me lo ritrovai tutto nudo dietro, pronto a penetrarmi. Gli salii a cavalcioni restando sempre girata verso la bionda che nel frattempo era già stata penetrata e il suo compagno se la stava sbattendo con vigore. E sguish ... il cazzo duro ed imponente di mio marito venne quasi risucchiato dalla mia figa assetata, e mi invase con la sua carnalità e lunghezza, poi Jhonny, che sa quanto mi piace mise una mano davanti ed iniziò a masturbarmi con destrezza (è molto bravo con la mano). Nel frattempo con una mano sul seno della bionda ed una mano sul braccio di Jhonny stavo letteralmente impazzendo di piacere, e con un movimento assatanato iniziai una spiecie di danza col bacino, avanti ed in idietro, su e giù contemporaneamente, seguendo il percorso di quel cazzo di marmo, deliziata dai baci di lui e dal vedere quella splendida creatura davanti a me, eccitata come me, con lo stesso sguardo bruciante. Chinandomi in avanti e assumendo la posizione del cagnolino mi avvicinai al suo viso e lei fece lo stesso. Iniziammo con furore a baciarci, mentre mio marito, messosi in gionocchio, mi penetrava con forti colpi ben assestati, sempre più forte, sempre più in fondo , sempre di più ..." oh siiiiiii ..... siiiii vengo vengo vengooooo " gridai, e lei davanti a me scossa da brividi violenti venne ansimando con suoni gutturali. Anch'io tremai tutta mentre Jhonny eccitato più che mai mi scopava con tutta la sua voglia, poi si staccò, mi mise sdraiata e sopra di me toccandosi con la mano, venne a fiotti abbondanti, inondandomi la faccia, il collo ed il seno con il suo sperma caldo e profumato. Rimasi alcuni istanti lì a godere quel piacere infinito, e poi finiti gli effetti dell'orgasmo, mi ricordai dov'ero. Rivestendoci tutti insieme ci scambiammo i ringraziamenti ed i complimenti senza chiederci i nomi. A casa quella notte io e Jhonny facemmo di nuovo l'amore con la stessa passione e ardore di qualche ora prima, perchè il sesso, se è buono, ti lascia sì soddisfatto ma ben presto ritorna la sete.Questa è stata la mia prima volta in un club privè: davvero magica
4732
0
15 years ago
eli e franco,
27/31
Last visit: 15 years ago
-
La prima volta con serena.... e io cukcold
Mi presento, mi chiamo Gianni ho 48 anni e abito a Vigevano.
Lavoro in proprio come consulente aziendale, ho una vita pseudo normale, come tanti qualche anno fa mi separai.
Dopo mia moglie ho conosciuto diverse donne, ho avuto molte avventure e qualche storia seria, in particolare o frequentato per diverso tempo una Donna 40enne, molto attraente sposata che qui per convenzione chiamerò Serena.
L'ho conosciuta per caso tramite una chat, Serena subito si è presentata in modo provocante e spudorato, era abituata ad avere continue avventure con tanti uomini conosciuti con la chat.
Serena è una bella bionda dalle forme provocaci e si veste sempre in modo provocante, suo marito è impegnatissimo nel lavoro per lo più sempre all'estero e la mogliettina gli spende i soldi e si da alla pazza gioia.
Ci siamo incontrati in un autogrill nei pressi di Novara, un caffè e poi subito in macchina a fare i porci, non portava le mutandine ed è stato bellissimo scoprirlo accarezzandole le cosce mentre le mie labbra le baciavano il collo, pioveva e subito i vetri si sono appannati, eravamo li in quel parcheggio a toccarci, lei mi stringeva il cazzo mentre io infilavo le dita nella sua figa calda e fradicia di umori.
Subito si era eccitata e io abbassai il sedile cosi si mise sopra di me a cavalcarmi, che bello vedere quel bel seno burroso e morbido danzare davanti ai miei occhi e stringerlo con le mani forte.
Era letteralmente andata fuori, latrava come una cagna e sentivo la sua figa colare e il cazzo scivolarle dentro sino in fondo, continuava a incitarmi a chiamarla troia, vacca, e mentre lo facevo le stringevo i capezzoli forte e li tiravo, quei bei capezzoloni da vacca.
Non riuscii a durare molto e le venni nella figa riempendola di sperma, lei si incazzò si tolse da me e mi disse di toccarla di metterle dentro le dita e riempirla che voleva venire ancora, mai una donna mi aveva fatto una richiesta del genere, sono rimasto spiazzato e ubbiddi, con le labbra le risucchiai un capezzolo sino a farmelo entrare in bocca e con la mano cercai di infilarle dentro quante più dita potevo, purtroppo ho la mano molto grande e le facevo male cosi mi limitai a tre dita movendole dentro di lei come un forsennato.
Lei godeva sfrenata e io succhiavo quel capezzolo sempre più forte alla fine venne con urlo cosi forte che attirammo l'attenzione di due tipi che avevano parcheggiato li vicino, uno dei quali busso alla portiera e chiese se avessimo bisogno d'aiuto.
Lei da vera troia non perse l'occasione e aprii lo sportello guardò il tipo
e gli disse che si voleva un bel cazzo da farsi sbattere visto che io ero venuto troppo presto, quello rimase come inebetito nel vedere quelle tettone e nel sentirsi fare quella richiesta, subito disse di no, ma il suo amico invece disse che voleva venire lui e si avvicinò alla portiera scansando l'altro.
Io non capivo più un cazzo mi chiedevo che ci facevo in un parcheggio con questa troia, anzi volevo andarmene, ma lei mi disse una cosa che mi diede un brivido fra l'umiliante e il provocante, "dai scendi e fai posto a lui che me lo voglio scopare nella tua macchina, ubbidisci".
Quell'ubbidisci mi colpì, come una sferzata, e ubbidii ai suoi voleri,scesi e il tipo salì, era un uomo sui 30anni piccolo e robusto, si precipitò dentro e chiuse lo sportello, io rimasi esterefatto come sbigottiro rimase anche l'amico del tipo che mi guardava con disapprovazione e compassione.
Mi sentivo umiliato e mi allontanai, mi misi sotto una tettoia ad aspettare, mentre vedevo la mia macchina che dondolava mentre i due scopavano.
Ormai stava facendo buio oltretutto faceva freddo ed io ero solo con la camicia, dopo una mezz'oretta l'amante improvvisato di Serena scese e allacciandosi la patta ridendo mi disse "dai sali tua moglie ti vuole, tranquillo l'ho riempita per bene" e se ne andò.
Io incazzato salii in macchina e le chiesi di scendere e andarsene, lei invece, mi disse "stronzo no!! non ci penso neppure, ora baciami" e la baciai... aveva in bocca il sapore di quell'uomo e il mio sguardo cadde sul suo seno tutto imperlato dalle gocce di sperma di lui.
Mi disse "tu mi piaci sei un perfetto cuckold, non ti mollo!"... anzi ho capito che ti piace ubbidire, allora leccami le tette, puliscimele con la lingua... su ubbidisci alla tua padrona" e io come un automa come preso da un qualcosa di più forte di me, ubbidii e leccai tutto quello sperma pulendole bene le tette mentre lei accarezzava con forza i miei capelli.
"bravo ora baciami ..." cosi facendo mi bacio e mi prese in mano il cazzo che nel frattempo era diventato duro e mi fece una sega guardandomi negli occhi, quando le venni sulla mano lei raccolse nel palmo la mia sborra e me la portò alla bocca ordinandomi di leccarla e berla tutta... cosi feci... e li incominciò la mia strana storia di cuckold di una donna sposata....
17
2
15 years ago
atuoservizio,
49
Last visit: 15 years ago
-
Il patto
Il primo bacio fu leggero. Timido. Improvviso. Laura non se lo aspettava.. Era ancora lì a cercare di capire cosa stava succedendo che arrivò il secondo. Pieno. Dolce. Sensuale. Lunghissimo.Un bacio da urgenza trattenuta Da “ti voglio adesso”. Laura, in trance, si appoggiò contro Elisa che la guidò nella sua camera da letto, accarezzandole piano la schiena e sussurrandole “ti amo. Da sempre”. I loro volti splendevano di una bellezza quasi irreale, perchè la semioscurità è magica: cancella i difetti, elimina le rughe, nasconde le imperfezioni. Laura aveva meravigliosi capelli castani, viso ovale e aggraziato, i seni perfetti, le gambe lunghe e slanciate. Elisa era bionda, bassina, con la carnagione bianca e il corpo minuto, con un tentativo di seno. Il contrasto fra i loro capelli riportavano al colore del grano, in estate, avvolto nelle prime ombre della sera. I loro occhi in bilico tra l'azzurro del cielo e il grigio del mare. Il profumo dei loro corpi eccitati riempirono la stanza. I preliminari durarono a lungo: delicate carezze, baci ardenti, le lingue che diventavano sempre più sfrontate, le mani curiose. Poi Elisa prese Laura. Prima piano. Poi più forte. Sempre più forte. Sempre più forte. Laura chiuse gli occhi e si lasciò possedere. Era sua, soltanto sua. Ormai le apparteneva. Elisa si chinò su di lei e cercò la sua bocca. Mentre la baciava, sentiva l'orgasmo arrivare, simile a una marea che aggredisce la spiaggia in una assolata giornata di luglio. Elisa la portò a visitare le stelle e la riempì di incanto. Le parole le uscirono di bocca da sole "Godo, amore. E' talmente bello, amore, che sò che dopo piangerò di gioia.".
La mattina dopo Laura mi telefonò.
“Ricordi il nostro patto! Quello che la nostra storia sarebbe finita solo se uno dei due si fosse innamorato?” mi disse.
“Si” risposi.
“Grazie.”
6
0
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Sei di tutti, sei mia
Sei di tutti. Durante la cena all’aperto sotto i grandi alberi rassicuranti del Parco di una villa. Impegnata in storie di politica ed economia, salute, amori e pettegolezzi. Io, da lontano, ti avvolgo con lo sguardo di chi è ancora profumato dei tuoi orgasmi. Sei di tutti. Devo inseguirti tenendomi in disparte, mentre circondata da uomini, illusi, famelici e tesi ad cogliere un tuo cenno che sia una promessa di paradiso, ridi scuotendo la testa e facendo navigare le onde dei tuoi capelli nerissimi. Indossi un abito cortissimo, verde e oro, che lascia in mostra le gambe lunghe e la schiena nuda abbronzata dal sole di Lignano. Mi colpisce al ventre e alla gola la tua meravigliosa insolenza e la tua sicurezza. Ammiro quel tuo mostrarti seminuda soltanto per rifiutare i desideri troppo spinti. Un agire all’inverso per arrivare alla stessa mèta: non sono qui per voi. Si, sei di tutti, ma costruisci con i gesti e gli sguardi i muri del tuo castello che gli altri non vedono, ma che percepiscono chiaramente. Le tue gambe dritte sono unite, le tue mani gesticolano lentamente e con grazia. Sei di tutti ancora adesso mentre salutiamo sorridenti ragazze e delusi occhi di maschi eccitati, che si nascondono dietro un innocente garbo. Prendiamo il sentiero che ci porta all’uscita. Metti una mano sulla mia schiena e ti avvicini. Mi impregno del tuo profumo fresco. Ti sfioro con le labbra il collo e la mia mano calda di febbre ti accarezza il sedere. Sei tornata mia.
9
1
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Flamy
Un pomeriggio di agosto..
Flamy era distesa su una sdraio nel cortile della sua villetta al mare...
Era una bellissima giornata, il sole baciava la sua pelle abbronzata, ascoltava musica dal lettore cd... sorseggiava un mojito freddo..
Si alza e lascia il lettore sulla sdraio..va verso la piscina e si tuffa...
nuota.... mentre risale dalla scaletta..si trova davanti il giardiniere, bellissimo,tutto sudato, che si era avvicinato per dirle che aveva finito il suo lavoro...
Flamy lo guarda e pensa...che è un bel ragazzo, simpatico, eccitante, con quel suo jeans strappato quà e là, senza maglietta ... e lo invita ad aggiungersi a lei per prendere sole e bagnarsi in piscina...
Il ragazzo senza esitare... vedendo lei così bella, sorrise con malizia e accettò l'invito...
L'unico problema era che il ragazzo non aveva un costume...
Flamy aveva una depandance accanto alla piscina, con vari costumi... ma rispose..di non averne.. a quella risposta..lo sguardo di lui,come per dire, non mi interessa comunque che non ci siano..meglio che no...
Lei lo osservò mentre iniziava a togliersi gli indumenti, la guardava ed era lento nel farlo... lei sdraiata sulla sdraio, iniziava a pensare a molte cose... lo stava stuzzicando col suo modo di fare... lui lo sapeva e anke lei...
lui rimase in boxer... e raggiunge lei sull'altra sdraio e si mette comodo...
lei gli versa un mojito ... iniziano a parlare e a bere...sorridono.. si lanciano alcuni sguardi compiaciuti...
lei si alza e va verso la piscina si tuffa...
lui la raggiunge...
Flamy per stuzzicare il ragazzo....si slaccia il bikini e finge di averlo perso tuffandosi...
lui lo recupera e glielo porge...lei finge di essere imbarazzata....stringendo le mani ai seni..x coprirsi...
lui vuole aiutarla a rimettere la parte superiore del costume...ma accenna ad un sorriso...e la stringe baciandola.... lasciando il costume a galleggiare ...
lei allontana le mani dai seni e lo abbraccia..... si lascia andare..era quello che voleva... quello che lui facesse...
lui la solleva per le gambe la pone a bordo piscina e la tiene a sè....
con le mani lui inizia a slacciare anke lo slip....i laccetti cedono e il costume è andato...
lui inizia a baciare lei ... a tenerle i seni tra le mani..... scende giù e inizia a sfiorarla tra le gambe.... lei inzia a toccare il cazzo di lui ....
i loro respiri iniziano ad essere più affannosi...si stringono ...
lui inizia a penetrare lei ..tenendola con la schiena aderente al bordo della piscina..... prima dolcemente .....poi quando inizia a farsi più forte il desiderio....con più foga.....
le urla di lei eccitano ancora di più lui.... a tal punto che si stacca da lei e si siede a bordo piscina...
lei ha il suo cazzo tra le mani e inizia a leccarlo con la punta della lingua...poi scende con la bocca e a succhiarlo prima lentamente ... poi pian piano più veloce....lui la tiene forte per i capelli ... il piacere l invade e lui si distende con la schiena all'indietro ...ora è lei che ingorda va su e giù.... lo fa godere....
lei più lo sente gemere ... più insiste... fino a quando il suo cazzo si gonfia e inizia a sborrarle in bocca.... fino alla fine..fino all'ultima goccia...
lei apre la bocca e ingoia...
mmmmmm
5
3
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
un passo in piu'
dopo la prima esperienza di massaggio (vedi racconto "lho convinta")
aveva negato essere stata una cosa speciale,nonostante avesse ammesso
di aver provato una eccitazione particolare. quindi si e' fatta convincere di nuovo
ad un incontro con un altra massaggiatrice nonostante stavolta si preannunciasse
piu' hot. infatti quest'ultima mi aveva detto telefonicamente che il gioco sarebbe stato
a 3 e senza limiti. lei pur dichiarando la sua preoccupazione, si e' preparata
con gran cura. cosi come la prima volta, il giorno prima si e' depilata accuratamente
nelle zone piu' intime, la mattina del venerdi ha fatto un lungo bagno con balsami
profumati. poi si e' cosparsa di creme e si e' ben profumata.
le solite contraddizioni femminili. diceva di esser solo preoccupata ma si preparava
ben bene all'evento. siamo arrivati, stavolta in un palazzo di un grande condominio,
sempre alle porte di BO. ci si e' presentata una ragazza sui 35 in vestaglia stile orientale
di seta che ci ha fatto accomodare ed invitato a spogliare.
anziche' sul lettino massaggi ha fatto accomodare lei su un fouton a terra, si e' messa
al suo fianco ed io mi sono messo su un altro materassino ai loro piedi.
luci basse, candele,musica relax, lei sdraiata sulla pancia. ha cominciato a spalmarle
olii e creme. io dalla mia posizione vedevo come il suo corpo lucido rifletteva
la luce delle candele. diversamente dall'altra massaggiatrice ha iniziato subito
dalle gambe e dopo 5 minuti passava in maniera leggera sul suo sesso.
dalla mia posizione non vedevo bene se lei si stava eccitando o meno e non potevo
nemmeno sentirne il respiro mi bastava pero' il panorama che vedevo e che lei non
rifiutasse il contatto con la mass. dopo altri 10 minuti di massaggi che vedevo gia'
abbastanza insistenti sul suo sesso e le dita che spesso si soffermavano
con movimenti circolari e penetranti, non ne potevo gia' piu' e ho cominciato ad
accarezzarle i polpacci e poi le coscie , i glutei...
quando ho sfiorato il suo sesso ero curiosissimo di vederne la situazione.
di nuovo mi ha lasciato senza parole. era BAGNATISSIMA ed allargata con un clitoride
cosi gonfio che sembrava un piccolo pene.( e poi mi racconta che queste situazioni
non le danno nulla di particolare).
dopo un po' la mass. l'ha fatta girare, braccia e gambe allargate. com'era bella,
unta e con le sue forme arrotondate. io mi son messo al suo fianco accarezzandola
sui fianchi, sul seno, la mass sul seno, sul pube sulle gambe, penetrandola con le dita
ed accarezzandole dolcemente l'entrata del sesso. sentivo che il suo respiro mostrava
eccitazione ma che come al solito cercava di controllare.
la mass si era intanto spogliata completamente sfiorava coi suoi seni il corpo di ale,
le si era anche sdraiata sopra completamente. ale non sembrava provare disturbo anzi
reagiva bene. ad un certo punto ho notato che la mass baciava il corpo di ale,
avvicinandosi di piu' al sesso. ho fatto finta di nulla ma ho notato il momento preciso in
cui la mass ha cominciato a leccare la parte piu' intima perche' ale ha avuto un sussulto
ed i capezzoli sono diventati come di marmo, come quando e' vicinissima all'orgasmo.
in quel momento ho fatto l'errore di guardare, non potevo perdermi quello spettacolo,
ma ale quando ha visto che me ne ero accorto ha chiesto alla mass di smettere.
credo che le mancasse 1 secondo e sarebbe esplosa.
cosi' la mass ha continuato solo con le mani e mi ha invitato vicino al sesso di ale.
ho cominciato a leccare e la sentivo gia' molto vicino. allora mi sono steso su
di lei e cominciato a peneterarla con dolcezza. era vicinissima al piacere ma anche io
e cercavo di trattenermi. sono arrivato dentro di lei e lei dopo 2-3 secondi.
poi mi sono spostato e la mass ha continuato a carezzare. le avevo chiesto al telefono
di insegnare ad ale il pluriorgasmo che ancora non son riuscito ad ottenere.
dopo 3 minuti mi son rimesso a leccarle il sesso mentre la mass mi accarezzava
l'ano (motlo piacevole). l'ho penetrata e in 2 minuti e' arrivata ancora. normalmente
ha bisogno di lunghe pause. mi dispiace che intanto eran passate 2 ore e il ns tempo
era scaduto.
lei nega ancora di esser int6eressata a questi giochini. l'unica cosa che mi ha
ammesso e' stata che la voglia era tanta ma quando dico grazie alla mass, lei
risponde che anch'io so fare lo stesso
sempre troppo gentile ed anche un po' ipocrita, ma questo e' anche il bello
delle donne , no ???
semprecerco
3839
0
15 years ago
semprecerco,
30/27
Last visit: 12 years ago
-
E sesso oppure amore?
Per tutti i lettori il racconto che sto per scrivere è un fatto realmente accaduto no c’è nulla di inventato,soltanto i nomi sono inventati per ovvi motivi di Privacy.
Mi trovavo come tutte le sere davanti al computer ,a cazzeggiare e cercare di creare qualcosa di innovativo da usare come sfondo pubblicitario, per il mio sito mentre ero collegato mi arriva una mail mi chiedo cosa potrà essere mail nell’attesa che si apra il portale della mia posta penso ma sarà la solita spazzatura . Si apre il portale e con mio stupore una mail di un lui di coppia dico bene qualcuno si è accorto di me!mi scrive lui e mi dice di chiamarsi Alberto a 50 anni e lei Serena è vorrebbero conoscermi, vedere chi è questo Toro da Monta gli mando le foto tutto ok lei rimane impressionata dalle dimensioni del mio pene è mi telefona mi dice Ciao sono Serena abbiamo ricevuto la tua mail corredata dalla foto.
Ed incomincia farmi delle domande chiedendomi delle mie esperienze che ho avuto e le racconto di un esperienza avuta a Torino dove il mio ruolo era di schiavo erano 3 lei ed un lui,le 3 lei erano tutte padrone io sarei stato il loro giocattolo il lui era un semplice spettatore bene ora vi dico come andarono i fatti entrai e trovai le lei tutte con un’abbigliamento creato per il momento,entrando entro mi fanno accomodare sul divano,lui e di fronte a me mi guarda mi dice che si chiama Guido indossa una giacca bianca camicia nera cravatta bianca,pantalone bianco,scarpetta nera. L’arredamento era sul moderno le lei mi mettono in mezzo mi spogliano mi guardano il sedere e giro ognuna di loro mi da una pacca una più forte dell’altra mi dicono bel cazzo le due more gli fanno alla bionda inginocchiati puttana e succhiaglielo,lei obbedisce senza fiatare si inginocchia apre la bocca e pompa aveva i capelli corti hai lati aveva l’immagine di una svastica nazista cavolo come mi eccitava mentre le due mi bendavano gli occhi e a gira mano mi limonavano la lingua in bocca lei al sentire di questo racconto mi ferma e mi dice voglio farlo pure io devo conoscerti subito però. Mi telefona la sera successiva e mi dice ciao piccolino mio come và gli rispondo bene non vedo l’ora di vederti non sto più nella pelle lei mi confida in tono molto dolce mi piaci mi piace la tua dolcezza sei un ragazzo tenero affettuoso cosa ci fa in questi siti una persona come te le rispondo non riesco a trovare il vero amore vorrei una donna molto trasgressiva molto lei mi risponde la troverai io ne sono sicura le rispondo magari le tue parole andassero in cielo la sera verso le 19:00 mi arriva una telefonata pensavo fosse lei e le dico amore mio ed invece era il suo lui non nego che mi sono innamorato della sua voce lui mi dice ha chi era dedicato questo amore mio io per sviarlo dico no ho sbagliato credevo fosse un’amica,mi dice Ciao io sono Alberto il compagno di Serena. Dimmi gli dico ho sentito serena mi ha parlato bene di te se domenica sei libero ci vediamo al Renato bar cosi faccio ci vado e finalmente la vedo e lei bellissima piccolina con 2 tette da urlo sexy da morire entriamo ci prendiamo io un caffè loro il gelato lei chiede la brioche con gelato mentre lecca il gelato mi guarda come a volermi dire ti piace come lecco io sono eccitatissimo in mezzo alle gambe il mio cazzo sta scoppiando lei lo capisce gli dice ad Alberto andiamo voglio provarlo prendiamo l’auto di lui e lei mi dice toccami la figa obbedisco e calda e bagnatissima mi dice ti piace le rispondo se tocco ancora non rispondo più di me e lei mi dice chiudi gli occhi obbedisco comincia a passare la lingua calda fra le mie labbra mi bacia sento la sua lingua dentro lamia bocca la sento arrivare quasi in gola lei mi acchiappa il cazzo incomincia a pompare i miei 23 cm poi mi dice voglio fare sesso anale appartiamoci meglio le alzo la gonna e me la lavoro da dietro mi risponde lei ora tocca a me egli dico come fai esce dalla borsa un cazzo a mutandina lo indossa ed incomincia ad entrarmelo mi fa male urlo per i primi 5 minuti poi mi dice amore siediti opra di me cosi faccio incomincia a baciarmi mi strizza i capezzoli insomma mi cavalca come se fossi una puttana mi accorgo mentre gioco che una coppia ci spia lei si rasse io pure lui anche pensiamo fossero poliziotti ma non e cosi era una coppia curiosa di voler vedere ritorniamo nella piazza di mondello li rientriamo al bar lei prende un Aperol io una grappa mi chiede Alberto ti è piaciuto gli rispondo se eravamo in sei ancora di più la prossima volta mi risponde lui invita un trio 2 lei e un lui gli rispondo non è facile io sono un singolo e i singoli non sono molto richiesti su desiderya .
In particolare io come dice la tua Serena sembro più piccolo non dimostro i 31 anni e le coppie sono molto esigenti possiamo giocare solo noi tre gli altri non so se verranno mai, ci siamo ripromessi di vederci almeno ogni 15 giorni uscire e tentare cose nuove magari al cinema mentre danno un film io palpare lei e lei palpare me mentre ci salutiamo lei mi dice innamorati sei un ragazzo carino dolce e sincero non giocare troppo potresti perdere di trovare la donna giusta la abbraccio per i fianchi e le dico la donna giusta per me e della tua età io per una donna come te rinuncerei a tutto pur di averti al mio fianco mi guarda negli occhi e mi dice che sei tenero per questo voglio giocare con te, perché nelle cose che fai ci metti amore.
Questo è un fatto vero avvenuto il 22/02/2009 alle ore 10:00
9
1
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Perdersi nel tempo..........
Mentre il sottofondo musicale di George Michael - One More Try -, mi accarezza la pelle facendomi vibrare e mi trasporta nei ricordi……………………..
La sua voce calda e sensuale incomincia ad accarezzarmi lentamente provocando, in me, piccole scosse elettriche portando il mio corpo nel vuoto piacevole incontrollabile. Il viaggio verso casa è stato lungo, erano passati dodici giorni da quando era partito, il suo ritorno l’avevo sognato ogni giorno, di notte mi agitavo e svegliandomi la sua mancanza mi sconvolgeva mi faceva mancare la vita. Quel giorno….. quel suo rientro a casa. Avevo curato tutto nei dettagli. Acceso incenso per dare odore di mistero, come se quell’incontro fosse il primo, il nostro primo incontro! Preparato il letto, con lenzuola rosse e nere di raso, una cenetta di tanti piccoli assaggi, così come sarebbe stata la nostra prima notte. Un bagno caldo con sali colorati e rilassanti, tante candele avevo sparso per casa……………La nostra telefonata era durata così a lungo fino a quando suono alla porta di casa……………… io un vestito nero, lungo con uno spacco profondo e un’ampia scollatura lasciando scoperta la schiena, sotto il vestito solo pelle nuda, capelli sciolti, morbidamente mi accarezzavano. Il cuore era impazzito, tremavo e il respiro si era fermato. Ero così eccitata, tra poco le sue mani si sarebbero posati su di me provocando gemiti di piacere.
Apri la porta, lui era li……. bello da togliermi il respiro, il suo viso baciato dalla luce della luna, il suo sguardo profondo e penetrante mi aveva gia fatto sciogliere, un liquido caldo e di piacere mi accarezzo la parte più intima. Ci guardammo senza dire nulla; lui mi afferro la mano e attirandomi a se… mi strinse forte. Le sue mani…….. accarezzarono il mio viso, con delicatezza e tanta sensualità; le nostre labbra si incontrarono per non lasciarsi. Mi bacio per farmi perdere. Quelle labbra calde, morbide e sicure contro le mie……………. Non riuscivo più a capire dove mi trovassi. …………….
Mangiammo, in silenzio piacevole, l’aria sembrava avesse inventato nuove note musicali e nuovi profumi, tutto era vita. Ballammo senza mai staccare gli occhi gli uni dagli altri e seducendoci a vicenda. Lui era eccitatissimo. Sentivo che non ce la faceva più, ma come me voleva che quel momento durasse l’eternità. Le mani sudavano, la voce era rotta e il respiro era diventato più veloce. Le candele si erano quasi tutte spente e io percepivo le sue carezze sempre più intense e calde, come se capisse dove toccarmi, come sfiorarmi.
Mi tolse il vestito con dolcezza e riempiendo tutto il corpo di baci di teneri baci. Ero nuda davanti a lui, come fosse la prima volta in assoluto, lui resto fermo e mi guardo, i suoi occhi penetrarono il mio corpo fino all’anima; continuo ad accarezzarmi, solo con lo sguardo, ogni centimetro della mia pelle era incontrollabile, io vibravo e gemevo come una foglia al vento. Mai prima da allora ero stata penetrata così profondamente, mai avevo goduto fino a quel punto. Il caldo liquido, del piacere più intimo, scivolo lungo le mie cosce………….. lui con un dolce sorriso si avvicino a me, mi abbraccio e mi sussurro all’orecchio “ti amo semplicemente ti amo e ho una gran voglia di fare l’amore, di perdermi dentro di te e con te”. Lo spogliai, lentamente baciandolo da per tutto, inebriandomi del suo profumo e della sua tanta bellezza. Passai le mie mani, ancora elettrizzate per tanta passione, sul suo petto, lungo il collo, la sua schiena e scendendo giù, accarezzai con sapienza e sensualità le sue cosce muscolose, arrivando ai piedi baciandoli e leccandoli; risali, questa volta con la lingua ……….. arrivata nel suo intimo lo leccai dal basso verso l’alto, bagnandolo tutto della mia saliva, facendo, questa volta, gemere lui. Le sue mani ripresero a farmi tremare di quel dolce piacere.
I nostri corpi, li su un caldo tappeto, che spettacolo meraviglioso, incominciarono a muoversi in una danza antica, l’uno era perso nell’altro e sembrava essere un’unica forma, anche l’anima era diventata una sola. Lui dentro di me, mi suonava come un abile suonatore con il suo strumento e io danzavo nella sua musica. Il tempo si era perso in noi e noi in lui………..
5
2
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Un esperienza incredibile
Singolissimo è un gran bel 40 che nella vita ha provato davvero tanto, ma questa credo sia davvero un esperienza incredibile che sia giusto condividere con voi "amici"....anche per la gioia e l'eccitazione che mi mette nel ripensarla.
Solita giornata di lavoro, e fermo ad un edicola vengo stuzzicato dalla copertina di "donne e motori"
Spinto dall'incredibile modella della copertina sfoglio voracemente fino ad arrivare ad un fotoromanzo che racconta di un provino hard di cui l'interprete dice di trovarsi a francavilla.....................per non allungarvela rimango colpito dall'attrice che gioca con due stalloni in una doppia penetrazione ........che ha sempre il suo fascino su noi maschietti.
Dopo qualche mese con un collega dopo aver pranzato e fra discussioni varie decido di fargli vedere un inculata da brivido e la mano apre il cassetto portaoggetti dell'audi per prendere la rivista da fargli sfogliare. Si arriva alla pagina del fotoromanzo e lui..........-weeee anche qui sei?-.........-a chi dici?- ...e lui pronuncia un nome K..........e dice cacchio è l'amica mia fa la pornostar......-bhe se ti aspetti che io ci creda ti sbagli di grosso-......-daii credimi la conosco da sempre siamo andati a scuola insieme-.........-ma che dici se qui parla di francavilla !!-.......-bhè dove hanno fatto queste foto non lo so, ma ti assicuro che è k....siamo andati a scuola insieme e siamo davvero troppo amici , abita di fronte a casa mia-..........-porca miseria che fortuna che hai gli dico, ma se è davvero tua amica e non me la fai conoscere giuro che ti disconosco come amico.
Bhè se capita che sei da me e c'è anche lei perchè nò, solo che lei non c'è mai è sempre in giro per lavoro........-e seeee se aspetto l'occasione morirò senza conoscerla gli ribatto, perchè piuttosto non le dici che c'è un pazzo scatenato brillante e davvero ok che l'ha visa sul giornale non riesce più a dormire se non la conosce, mentre ridevamo come pazzi-..........-ok figurati se ci tieni cosii tanto , magari ti si scopa ahahahahahahahahahahah.
Passa qualche mese dove a tutto penso ma sicuramente non alla bella K........... e nel mezzo di una selezione di lavoro......stavo per assumere una persona, che il mio cellulare squilla. Il mio amico mi chiama e benchè io cerco di fargli capire che sono impegnato per trattenermi al telefono lui con voce adrenalinica mi dice....-richiamami appena puoi e mi raccomando non dimenticarti....è urgentissimo.
Giuro il candidato che stavo selezionando ha lottato con la mia fantasia che cercava di capire cosa fosse accaduto per aver tanta urgenza di parlarmi, e nella mie mente sono passate troppe idee, ma nessuna vicina a quello che stava per accadermi...........................seguirà.......................
5
1
15 years ago
Singol3issimo,
35
Last visit: 15 years ago
-
Fuori dal pub
Ciao,siamo una coppia sia io che mio marito non siamo abili
nello scrivere,quindi scusateci se la storia che racconteremo
non è ricca di particolari,ma una cosa è certa è una storia reale
nulla di fantasioso.
Premetto che a mio marito eccita molto vedermi fare l'amore con altri uomini,possibilmente giovani,e questo capita spesso visto che frequentiamo con assiduità club privee della Campania dove è facile tovare ragazzi giovani e carini e molto disponibili,l'altra sera mio marito voleva vedermi fare l'amore con altri uomini,ma disse non al privee li è troppo scontato,quindi decidemmo di andare ad un pub nel salernitano,mi preparai con una mini corta che da seduta lasciava intravedere il perizoma,uscimmo arrivammo al pub ordinammo da bere,subito notai un trio di ragazzi molto giovani,uno in particolare colpi la mia attenzione bruno occhi chiari,insomma un bel tipo,anche gli amici non erano male,il problema era farsi notare e fare capire cosa volevo,iniziai ad accavallare e ad aprire le gambe lentamente e lanciare sguardi e sorrisetti maliziosi,poi decisi di passare all'attacco,mi alzai
dal tavolo e andai verso di loro visto che per andare in giardino dovevo passare davanti ai loro sguardi,lanciai un sorriso,arrivata in giardino non passo neppure un minuto che un ragazzo del guppo usci non era quello che avevao puntato ma andava bene lo stesso,mi saluto dicendomi ciao,io senza perdere tempo gli dissi mi vuoi?lui dopo un attimo di smarimento acconsenti con la testa,a quel punto gli misi una mano sulle spalle e dissi seguimi con i tuoi amici,rientrata nel pub chiamai mio marito che nel fratempo intuendo aveva già pagato il
conto,uscimmo ,seguiti dai ragazzi,salimmo nelle rispetive auto e ci
avviammo in un posto appartato,li salutai mio marito dicendoli caro vado a farlo per il tuo piacere,scesi dall'auto e salii in quella dei boys,li senza trope parole iniziai un rapporto orale con tutti e tre,sotto lo sguardo di mio marito posizionato fuori dall'auto,dopodichè invitai i ragazzi a mettere il preservativo e mi feci prendere da tutti e tre,subito dopo salutai,rimisi la mini scesi dall'auto andai da mio marito,pompino anche a lui e poi grossa scopata a casa come capita ogni volta che abbiamo avventure del genere.
Non ci importa delle critiche alla forma e sintassi,ma lo raccontiamo solo per il piacere di condividere una nostra avventura e poi fare di nuovo l'amore visto che ci eccita.
6
9
15 years ago
maria1968, 43/43
Last visit: 15 years ago -
La nostra prima volta
tutto è iniziato con questo bellissimo sito,ci siamo iscritti cn la mia compagna che fantasticavamo di giocare con una coppia, e con le voglie bisex della mia lei (eli). abbiamo conosciuto una coppia fantastica della regione puglia. Decidendo di trascorrere le nostre vacanze estive a rimini, dopo aver conosciuto la coppia con msn, di comune accordo con loro ,visto anche il trovarsi nella nostra zona per un fine settimana,di trascorrere e incontraci per una serata in loro compagnia. Premetto che prima di conoscerci di persona e incontrarci ,durante il tragitto fino all'ultimo regnava da parte nostra molta curiosità, ma anche tanta titubanza.L'incontro sarebbe avvenuto in un bar del centro di rimini, e dopo esserci sentiti nel pomeriggio verso le 22,30 ci siamo visti nel locale. Subito dopo esserci conosciuti l'imbarazzo era da entrambe le coppie,più nostra che loro.Mentre si parlava di tutto abbiamo deciso di andare da loro nella stanza dell'albergo dove alloggiavano.Le due donne sono salite dall'ingresso principale, noi uomini dalla parte di dietro dopo dieci minuti.La coppia pugliese era una bella coppia,giovane, lei bionda,fisico stupendo e intrigante.Saliti in camera l'imbarazzo si leggeva sui nostri volti. Io per rompere il ghiaccio ho iniziato a giocare con la mia lei, ma non vedevo l'ora di giocare con sara (la donna dell'altra coppia).Dopo vari preliminari,e scaldato eli, sara a iniziato a giocare con eli (la mia donna). vedevo eli surriscaldarsi ed eccitarsi.marco(l'uomo di sara) ha iniziato a giocare con eli mentre io dopo un certo imbarazzo ho iniziatoa leccare il clitoride di sara. cercavo di capire quale fosse il momento giusto penetrare quel bellissimo lato B di sara e la sua figa, senza che eli magari come prima volta fosse sopraggiunta dalla gelosia oppure per un certo fastidio che potresse venirle. con uno sguardo ho fatto cenno a marco di prendere eli e iniziare a giocare con eli. notavo l'imbarazzo di eli,ma vidi sara nel mio momento di difficolta prendere il profilattico e dopo avermi spompinato metterlo sul mio cazzo eccitato.fu talmente veloce che nel momento in cui mi accorsi di quello che stava accadendo, sara mi distese e a cavalcioni si mise sopra di me spingendo con foga la sua figa bagnata sul mio cazzo. notai eli con uno sguardo molto infastidita ma allo stesso tempo liberata dal fatto di poter fare tutto ciò che voleva.Vidi eli prendere marco e infilargli il profilattico. Subito apri le sue gambe e si fece impalare. nello scopare sara e vedere eli godere l'eccitazione era grande. In quel momento vidi eli che sussurava parole a marco dicendo di scoparla e di farla godere per farmi vedere a che quale fosse la sua voglia di scopare.Io con sara,dopo aver fatto praticamente tutte le posizioni che potevano eccitare eli e marco....di comune accordo,gli sussurai di spostarci , e dopo esserci alzati dal letto,decidemmo di finire la nostra scopata nel bagno. Dopo una ventina di minuti ed aver goduto con sara e sentito la voce di eli godere....sbirciai dal bagno,vedevo che si divertiva...ma con voce roca mi chiamo dicendo di venire a scoparla con marco. mi misi sul letto e dopo essermi nuovamente eccitato ,dissi a marco di mettersi davanti per farsi fare una pompa, prendendo io eli alla pecorina. Ero eccitatissimo, che dopo pochi minuti eli mi fece venire dentro...e marco con uno schizzo inondo eli di spema. Continuammo per tutta la notte.ancora oggi con la coppia pugliese ci sentiamo.ma da quella sera con eli decidemmo che ci fossero stati altri incontri saltuari con coppie ma senza penetrazione,perchè entrambi siamo molto innamorati e gelosi. La nostra prima volta è stata fantastica.
9
2
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
L\'attimo
Davanti al frigo, nuda e assetata da lunghe ore d'amore, porti la bottiglia di vino bianco e profumato alla bocca. Lo gusti ad occhi chiusi ed io vedo il piccolo rivolo che fugge dalle tue labbra, bagna il tuo collo, si spande sui contorni superiori dei tuoi seni poi si raccoglie nell’ampia valle che li divide e scende come una umida e brillante carezza per riempire il tuo ombelico teso. Lo guardo e sospiro. Sono in attesa dell’attimo che sarà mio, solo mio. E quando quel piccolo fiume scompare tra i tuoi peli scomposti dalla battaglia appena conclusa, io mi lancio in ginocchio, ti afferro i glutei e prendo al volo, con la lingua, quella prima goccia che lenta si stacca tra le tue cosce, decisa ma delusa, per il suo volo verso il terra. Poi sorprendo le altre che ancora stanno bagnando il tuo sesso e le lecco, le succhio, le bevo. Sorpresa ti fermi per vivere i mille brividi che ti attraversano la pelle. Mi afferri i capelli e mi bagni la testa col vino rimasto. Scivoli languidamente su di me e mi baci ridendo forte.
5
0
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
erano passate le otto di sera
Erano passate le otto di sera…a ancora il telefono era silenzioso… Lei era a casa e appariva improvvisamente accaldata dall’afa e innervosita dalla giornata passata…decise di farsi una doccia e cominciò a spogliarsi…spogliandosi davanti allo specchio, le venne in mente la lingua di Lui sulla sua patata..la cosa la eccitò molto, comincio a toccarsi piano il clitoride e i seni turgidi,si sedette sul bidet e cominciò a giocare con il getto dell’acqua sul clitoride…nel frattempo si toccava anche le tette…eccolo! il citofono di casa suonò………era Lui finalmente….ma non andò ad aprire subito.lo fece attendere un po’ e il citofono suonò di nuovo…un pò più insistente…lei si rivestì rapidamente con un completino in pizzo color rosa antico e un paio di calze a rete rosa carne..aprì il citofono e lo accolse al portone con una benda tra le mani…lo baciò.. gli diede il bentornato, si assicurò che la giornata passata al lavoro fosse andata bene, lo bendò e lo portò in tana…prima di salire lo spogliò completamente, lasciandolo nudo…salirono e Lei cominciò ad accarezzarlo piano, prima supino sulla schiena..si strusciava come una gattina facendo le fusa..poi lo fece girare e cominciò ad accarezzargli le gambe e la pancia e poi si dedicò completamente al suo sesso…con la lingua sulla cappella liscia e poi improvvisamente le lingue diventarono due..ecco la sorpresa l’amica di Lei..cominciarono a leccare entrambe quel cazzo sempre più eccitato e sorpreso…una si occupava delle palle e dell’asta e l’altra appassionata, della cappella…Lui eccitato ansimava…e con le mani cercava seni, clitoridi da toccare e buchi dove infilare le dita…ed ecco che la Lei staccò la sua bocca e si mise a cavalcare quel cazzo ed invitò l’amica a sedersi in faccia a Lui per farsela leccare…cominciò la cavalcata di Lei che con le mani toccava le tette dell’amica, le strizzava i capezzoli, mentre l’amica gemeva sopra la lingua impazzita di Lui..iniziò l’amica ad ansimare sempre più forte e venne sopra la faccia di lui, poi toccò a lei godere sul cazzo di Lui innaffiandolo con il suo piacere che sempre più eccitato disse di voler venire in faccia e in bocca ad entrambe…allora le due donne si posizionarono sotto di lui e menandogli il cazzo lo fecero schizzare come una fontana..sborrò così tanto da riempire le loro facce..le due glielo pulirono tutto e si passarono quella sborra a vicenda…finirono sfiniti tutti…si sdraiarono in tana…l’amica si rivestì e se ne andò…dando la buonanotte…
3764
0
15 years ago
bellastellina,
47/43
Last visit: 1 year ago
-
La terra è un corpo di femmina
E' umida la tua pelle. Così, adagiata in questo letto sfatto, fra lenzuola stropicciate, la tua schiena è umida come le gocce di pioggia che cadono su ogni cosa. Fuori. Da ore. Sei sveglia da poco, nuda come quando, qualche ora fa, aprivi le tue gambe per accogliermi. Forse stanca. La tua schiena si muove davanti a me, liscia e morbida, senza evidenti asperita' che disturbano le carezze ripetute delle mie dita. Misuro ripetutamente la distanza dal tuo capo alle tue natiche. Una, due, mille volte. Guardo fuori mente ti tocco, incantato dall'insistenza rumorosa della pioggia che cade: gocce che si posano sul mondo. Bagnandolo. C'e' un che di commovente nel modo in cui ogni goccia abbandona la sua individualita' per annullarsi sulla superficie della terra che la aspetta per nutrirsene. Una generosità totale, un abbandono senza condizioni. Qualcosa di cui tu non sei mai stata capace. E neanche io, forse. La pioggia rende tutto lucido come il tuo bel corpo. Traccia linee nell’aria che assomigliano ai tuoi capelli che hai gettato di lato sul cuscino. Piccole buche, come il leggero avvallamento del tuo collo, trattengono l’acqua che poi deborda formando minuscoli torrenti dritti come la linea della tua spina dorsale: la terra è un corpo di femmina in questo giorno piovoso. Sospiri appena, quando massaggio la tua nuca. Solo l'impercettibile muoversi dei tuoi fianchi riesce a distrarmi. Stacco la mano da te e bagno un dito con la mia saliva. A tentoni, con il sottofondo delle gocce che cadono addosso ai vetri della finestra, ritrovo la strada per la tua schiena. Per i fianchi. Per il tuo sedere. Lentamente sorvolo il solco delle natiche sfiorandole appena. Il vento, fuori si alza forte e improvviso. Il ramo di un albero sembra sul punto di rompersi. Forse ci sara' lo schianto. Un po' come potrei spezzarmi io, del tutto, quando non saro' piu' capace di soddisfare le tue voglie, i tuoi desideri, e tu te ne andrai a cercare altrove. Nel frattempo spingo con calma il dito dentro di te e ti guardo. Mentre sollevi la testa. Mentre tendi come un arco la tua schiena. Mentre artigli il cuscino con le dita e mormori un no impercettibile. Faccio finta di non aver sentito. Come sempre. Ti mordo il collo e ti prendo da dietro. E mentre sei mia io guardo quella pioggia che cade. Cerco la purezza in ogni sua goccia, mentre ti apro piano. E tu diventi una languida porca. Cosi' dannatamente bella da farmi godere e soffrire. Le due cose insieme. Come sempre.
8
0
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Pura realtà..
Qualche giorno fa, mi è capitato di uscire con L. la ragazza di uno dei miei più grandi amici.
Fino a qui tutto nella norma, in fondo sono molto amico anche con lei...
Tra il dire ed il fare notiamo che avevamo bevuto un bel pò, e lo notavamo dal fatto che si cominciava a parlare molto liberamente di tutto, lei mi raccontava tutte le cose (non solo a livello sessuale) che non aveva mai avuto il coraggio di fare ma che non vedeva l'ora di realizzare, io ricambiavo......
Ad un certo punto lei mi confessa che avrebbe avuto voglia di farsi baciare, non solo la bocca, da un qualcuno con il piercing alla lingua...
Io all'inizio penso di essere arrossito (HO IL PIERCING ALLA LINGUA), poi con un pizzico di coraggio risposi che questo era un desiderio facilmente realizzabile!!.. una bella risata e tutto sembrava essere finito li.
Decidiamo di andare.... compriamo le ultime 2 "super tennens" e ci avviamo.......
In macchina parliamo poco, fino a quando, poco prima di arrivare sotto casa sua, io propongo di finire le birre in un posto "tranquillo" fumandoci l'ultima sigaretta.. lei accetta.
Lì si comincia scherzosamente a giocare a "obbligo o verità" e, forse, senza volerlo cominciamo a farci domande MOLTO spinte; a quel punto io comincio veramente ad eccitarmi, lei è bellissima, molto provocante e di certo molto eccitata......
Infatti, non appena propongo di subire un obbligo, lei mi guarda molto maliziosamente e mi dice: realizza il mio desiderio!
Penso siano passati 1,2sec. che già eravamo abbracciati e completamente immersi in un bacio, a dir poco, sensuale.
Il tempo sembrava essersi fermato, non sentivo più il vento che fino a pochi secondi prima soffiava come non mai, le mie mani sembravano come impazzite e andavano su e giù a toccare, accarezzare e sfiorare ogni minima parte del suo STUPENDO corpo.
La comincio a spogliare e lei, continuando insistentemente a cercare la mia bocca, fa lo stesso con me, da lì a poco la lascio solo con uno splendido perizoma e comincio a baciarle dolcemente sotto l'ombelico e l'interno coscia, piano piano mi avvicino alla sua intimità, lei è come impazzita e con uno scatto si sfila il suo ultimo indumento.....
A quel punto inizio a baciare, leccare, succhiare, toccare e non so cos'altro quello spettacolo che ha tra le gambe, non mi limito per niente (adoro moltissimo il sesso orale) e lei ormai al massimo dell'eccitazione comincia a dirmi che non aveva mai provato tanto piacere, che le sembrava tutto un sogno, io, a quel punto (senza staccarmi dalla sua..) comincio a sfilarmi i pantaloni e le mutande e piano piano comincio a salire verso le suo, piccolo ma bellissimo, seno, ed è proprio arrivato lì che mio "arnese" sfiora le sue parti intime, lei va in delirio, io lo strofino molto delicatamente su e giù, inizio a pensare di introdurlo quando, con una forza incredibile, mi prende le gambe e me le porta accanto il suo seno, trovandosi faccia a faccia con il mio membro, lo guarda e mi dice che le sembra bellissimo e che è la prima volta che ne vede un così grande (in fondo sono solo 17,5 cm., bu??) e comincia a giocarci con la bocca, lo lecca dalle palle fino alla punta, lo tocca, lo strige, lo infila tutto in bocca fino a farsi venire i conati, riesco a tratti ad aprire gli occhi e lo spettacolo è fenomenale, il mio arnese è completamente fradicio e lei sembra indemoniata...
Ci fermiamo un attimo, lei mi guarda con uno sguardo mai visto nel suo volto e mi sussurra "ora fammi tua", non me lo faccio ripetere 2 volte e scivolo giù, lo posiziono e spingo lentamente, entra quasi come se fosse tirato da dentro, lei e completamente bagnata, mi fermo a circa 3/4 e comincio a fare su e giù, piano piano aumento la velocità fino a prendere un ritmo abbastanza veloce, lei ansima e continua a farfugliare parole del tipo: "- mai mai come ora... - ancora... - dio mio...".
A questo punto decido di andare più forte e, prima delicatamente e poi con un pò di violenza, la penetro fino in fondo, lei grida dal piacere e comincia a stringermi le natiche e a spingermi verso di lei seguendo un forsennato ritmo, siamo entrambi in estasi!!!
Da lì a poco sento il bisogno di venire, non voglio, cerco di rallentare di seguire il mio respiro, ma è difficile anche perchè lei non fa altro che chiedermi di più...
Ad un certo punto si ferma, mi guarda e mi chiede se voglio cambiare posizione, accetto, e si mette a 4 zampe dandomi le spalle ed il fantastico sedere che si ritrova, la macchina è un pò scomoda ma in quel momento ci saremmo potuti sistemare anche in uno spazio grande la metà (lo giuro!!), ne approfitto per prendere fiato e non faccio altro che pensare a come posso cercare di prolungarmi il più possibile, almeno fino a farla venire...
La penetro da dietro (non per via anale perchè sapevo che non gradiva), questa volta senza limitarmi lo infilo proprio tutto, lei ricomcia ad ansimare e mi ripete che ho un cazzo stupendo, sento che posso continuare, forse grazie alla pausa, e comincio a giocarci un pò, lo metto tutto dentro e poi lo esco e così via per un bel pò, lei gradisce, io mi godo lo spettacolo.
Preso di nuovo il ritmo veloce, sento che comincio a scoppiare, la voglio avvisare, ma non mi da neanche il tempo che grida con una voce tipica da film dell'orrore: SIII, VENGOOOO!!!, ed è vero, lo sento e lo vedo benissimo, resisto il più possibile e poi la giro su un fianco e vengo anch'io centrando un pò le sue tette ed un pò il sedile della macchina (ma chi se frega...).
Passano degli attimi che sembrano interminabili, si sentono solo i nostri respiri-sospiri, ci guardiamo e ridiamo, io le accarezzo il viso e la bacio sulle labbra, lei ricambia in un lunghissimo bacio...
Ci ripuliamo, accendiamo la macchina per fare partire la stufa in quanto i corpi cominciavano a raffreddarsi e fuori c'erano max 2 gradi, e cominciamo a rivestirci... Prima un pò di silenzio che non riesco a reggere, infatti lo interrompo dicendogli che in realtà sognavo tutto questo da anni e che mi sentivo molto felice, anche se sentivo il rimorso pensando al suo lui e alla mia lei.... Non sono pentito! ribadisco, ma penso sia normale avere u pò di amarezza, lei risponde che la cosa è uguale anche per lei ma che non gli pesa più di tanto, in quanto sà di amare il suo lui e sa che con me ha fatto solo del sano SESSO!! e mi ribadisce : "Non sei tu che mi hai detto che c'è differenza tra fare l'amore e fare sesso?, Hai detto che con la tua lei fai entrambe le cose... BENE con me puoi solo fare sesso! e lo stesso vale per me!".... che dire aveva pienamente ragione!!
L'accompagno a casa, ci fermiamo davanti al cancello, gli do un bacio sulla guancia e lei sorridendo mi dice che se un giorno ricapiterà ci vuole un posto più caldo e più grande, ridiamo e ci salutiamo...
Tornando a casa il mio unico pensiero era ed è tuttora.....quando ricapiterà?? Non vedo l'ora!!
L. sei stupenda!!!
8
3
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Un\'isola.....
Il sole del pomeriggio è abbagliante:l'isola sembra immersa nella sua luce bianca, l'aliscafo ha appena scaricato gli ultimi turisti del pomeriggio, tutto sembra rallentato, sonnolento.
Sei seduto sotto l'ombrellone del bar:dietro gli occhiali da sole osservi il baluginio delle onde sul mare liscio come l'olio,l'aria è calda, il sole splendente.
Arrivo dalla scalinata della rocca:abitino a sottoveste di seta blu, occhiali da sole, scalza.
Mario esce dal banco ad abbracciarmi: le sue rumorose effusioni disturbano la tua tranquillità.Alzi lo sguardo irritato per scoprire il motivo di quell'intrusione nei tuoi pensieri e in quell'attimo Mario mi abbraccia..nel farlo , l'abitino sale e il tuo sguardo distratto si ferma sulle mie gambe, all'altezza dell'attaccatura del culetto, due mezzelune tonde, abbronzate, scoperte..
Mi siedo a qualche tavolino da te:Mario mi porta due granite, una alla fragola e una al caffè, con la panna.."perlomeno tu le mangi,Giuseppe quando arriva ne ordina sempre una anche per te, ma la lascia lì a squagliarsi".Attacco golosa quelle delizie, ignara
(???????) del tuo sguardo fisso sulle mie labbra quando lecco la panna o affondo le dita in bocca raccogliendo quel soffice semifreddo.
Dalla scalinata a sinistra scende a salutarmi Thomas:baci e abbracci anche con lui, mi va volare tra le risate di tutti.."Vieni, ti faccio vedere come ho sistemato il negozio"..Mi alzo, lo seguo a braccetto: la seta del mio vestito ondeggia sul mio corpo ballando, ne segue i contorni, si alza, si abbassa.Ci segui: dalla scalinata è ancora più intrigante...dal basso la tua visione è migliore non riesci a capire se lo faccio apposta a muovermi guizzante come uno scoiattolo.
Ti fermi davanti alla vetrina:Thomas mi sta spiegando l'ubicazione di una spiaggetta..la stradina, l'uliveto, la baia sabbiosa,la roccia con la piscina naturale.."oltre l'arco di roccia ci sono i gay" mi dice ridendo.
Ti guardo..sei interessante:Thomas se ne accorge.."guarda che meraviglia questo vaso"...
Mi mostra uno spettacolare otre dipinto...mi chino a guardare i disegni..lentamente: la stoffa del mio abito si alza, un sipario blu cangiante incornicia il mio culo tondo, morbido, abbronzato..
Hai un sussulto e un guizzo nei pantaloni mentre rimango lì, esposta al tuo sguardo...dondolandomi.
"Ti lascio aperta la porta del laboratorio"..è il commiato di Thomas...
Salgo la scalinata, mi segui..la piazzetta dell'uomo che guarda, la piccola via buia.Aspetto giusto il tempo che tu ti accorga che l'ho imboccata, uno sguardo, il portoncino del laboratorio lasciato accostato:trovi il coraggio di seguirmi,apri la porta e la richiudi dietro di te.Prima che i tuoi occhi riescano ad abituarsi all'oscurità le mie mani ti stanno già accarezzando le spalle e il torace, scendono verso il basso:mi riconosci dall'odore prima di riuscire a vedermi chiaramente, il mio respiro affannoso sul collo, la lingua guizzante sui lobi delle orecchie,mentre esplori il mio corpo sotto la stoffa leggera, i miei seni con i capezzoli eccitati, il ventre morbido, la fighetta umida.
Libero il tuo cazzo dai pantaloni:sei eccitato, duro e svettante, una goccia di desiderio sulla cappella.
Mi alzo il vestito e mi appoggio al bancone... me lo infili dentro in un colpo solo:mi togli il fiato e mi strappi un gemito..appoggio le gambe al muro di fronte..sono bagnata, aperta, sensibile...
Entri e esci dalla mia figa affondando il cazzo il più possibile:comicio a godere..senti le mie contrazioni, il mio respiro si fa affannoso, i miei gemiti indistinti, brividi di piacere ti attraversano le palle...
Il tuo orgasmo arriva inatteso e violento..la tua sborra calda mi inonda violenta mentre ti appoggi su di me con dei gemiti soffocati:mi sciolgo dal tuo abbraccio e scendo sul tuo cazzo a leccarlo...i nostri sapori mescolati sono buonissimi..gemi e sussulti sotto i colpi della mia lingua calda....mi infilo le dita tra le gambe...le bagno nella figa...te le infilo in bocca......
L'ultima cosa che ricordi di me è un abito blu svlazzante con una piccola macchia dietro......
5
3
15 years ago
monaco191126, 58/58
Last visit: 7 years ago -
Stasera
Alzi il tuo bicchiere di rosso e mi sorridi. Rispondo al tuo saluto e mi avvicino. I tuoi occhi stasera frugano tra le promesse. Sarebbe bello ne scegliessi una per me. Ma è solo un desiderio che non posso neanche far sottoscrivere dalla luna. E’ assente. Ogni tanto parlando sollevi la testa e apri le labbra: vedo la mia lingua affondare nel varco che mi offri. La penso, calda e morbida, tinta di del rosso del vino che beviamo. Brucia già il fuoco acceso dal tuo odore, dai tuoi sguardi, dal tocco casuale dei nostri corpi. Potrei spingerti contro una colonna, chinarmi su te e bere dalla tua bocca quel rosso che mi dà alla testa. Succhiare ciò che voglio: vino e saliva, parole e passione. Anima. E la voglia che ho di te. Potrei, ma non è questo che desidero davvero. Tu, misuri attenta il mio respiro e sorridendo avvicini i tuo bicchiere al mio. Il rumore del vetro colpito sembra un colpo di ali di un falco. Bevo un altro sorso. Il palato gode, il liquido scivola nello stomaco, si insinua nel sesso, lo scalda, si espande, mi scioglie la voce. ”Ti scoperei qui” sussurro. Mi guardi con le guance arrossate, col rumore della tempesta del vino nelle tue vene, e il cuore che batte sotto la tua pelle che palpita. “Lo so” dici con la voce rotta. La mia follia cresce. Vorrei entrarti dentro e solcare il tuo corpo. Affondare e bagnarti la pelle, morderti la carne. Ma sarebbe poco. Ti annuso i capelli che profumano di femmina e sesso. M’inebri. No. Non è questo che stasera voglio. Vorrei invece stringerti i seni come se fossero chicchi di uva nera, spremerli e raccogliere il vino nel mio bicchiere. E poi rubarti venti gocce del succo che distilli tra le cosce e scuotere in alto il bicchiere. E berti così, mentre ti si ferma il respiro. Sei tu, stasera, il mio Vino…
5
0
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Cinema sconosciuti e sogni
Cinema Sconosciuti e Sogni Il cinema è piccolo di quelli manco tanto nuovi. Io sono accompagnata ma la figura a fianco a me non la sento più di tanto. Mi siedo e mi accomodo il cappotto sulle ginocchia. Il film inizia è uno di quelli avventurosi con tanta azione, musica alta e colpi di scena. Un po’ dopo, nella sedia alla mia sinistra si siede qualcuno. Cerco si spostarmi un po’ a destra per evitare invasioni di gambe e di conseguenza sposto il sedere a sinistra. Mi crea sempre un certo disagio avere qualcuno così vicino senza conoscerlo affatto e sapere che entrambi guardiamo scene, seguiamo una storia ma siamo sempre così vicini. Mi soffermo a pensare che effetto fa allo sconosciuto quella scena o quell’altra. La curiosità di vedere com’è aumenta, ma cerco di ricacciarla. Alla fine uno sguardo fugace lo debbo fare. E’ un uomo. Non è giovanissimo, un bel profilo. Non è bello, ma è OK. Molto naturale. Continuo a guardare il film. Non posso rimanere immobile, non ce la faccio. Cambio posizione accavallo le gambe e…cavolo! Mi cade la borsa a terra.. Vado per raccoglierla e Lui sposta la gamba in modo che non posso evitare di sfiorargliela quando risalgo su. Ecco lo sapevo, questo mi causa una forte emozione. Non lo so manco io il perché e non lo voglio sapere. Il contatto mi crea una forte sensazione. Cerco di posizionarmi in modo naturale ma naturale non sono. E’ lì che sento che lui ha avvicinato una gamba alla mia. Solo avvicinata. Tento di concentrarmi sul film. Mi dico che se fossi una ragazza seria dovrei spostarmi il più possibile per evitare il contatto, il quale contatto ci sarà ne sono certa. Ma il pensiero di essere una ragazza seria vacilla seriamente. Non ero una da “cogli l’attimo?”. E sì ma un conto è dire..e uno è…Uffa basta. Fai un respiro, anche se hai il cuore che batte forte. Fallo lo stesso. E non ti muovi di una virgola. E lui non si muove di una virgola. Dopo un tempo sospeso, ho la certezza che non sia stato una mia impressione, no lui sta cercando un contatto con la sua gamba sulla mia. Riesce a leggermi, sa che lo voglio. E’ una bella sensazione trovare qualcuno che sa cosa pensi. Sì. E la nostre gambe ora si toccano, e ne sento il calore e ne sento la forza. Lo riguardo di nuovo. Ha la mano sotto il mento e… cazzo…sorride! Come sorride? Sorride sornione … Ah è così…Allora non trema lui. Mi tocca. Mi tocca sfidarlo allora. Sorride mentre tiene la gamba quasi appoggiata alla mia. Forse è troppo alto e nel suo posto non ci stà, mi dico. Forse si stà prendendo gioco di me. Comprende che ‘sta cosa mi fa impazzire…A sì? E io non mi muovo. Non mi muovo, anzi rimango. E lui decide quindi di muoversi un po’, dondolando la sua e facendo dondolare la mia. Io non so se si rendono conto gli uomini di cosa crea questo movimento lento alle donne. Per la legge della fisica, la gamba muovendosi comprime l’inguine e quindi crea movimento alla regione pelvica, insomma eccita parecchio. Lo sa lui di questa cosa? Sì, lo sà. E allora è qui, a questo punto che si decide. Si decide una cosa importantissima. Lasciarsi andare oppure no? Razionalizzare o immergersi? Deciso. Chiudo gli occhi. Con la coda dell’occhio riesco a vedere la sua mano che ora tiene sopra la sua coscia. Porcamiseria me la fa vedere…la sua mano. Non lo sa che mi eccita da morire? Ha dita lunghe, con delle bellissime vene sul dorso. Io so dove andrà quella mano e il pensiero mi fa rabbrividire di piacere. Le poltrone sono del tipo vecchio, hanno il bracciolo piuttosto in alto ed è vuoto sotto. Lui oramai sa. Non mi tiro indietro. Non posso proprio. Ora la sua mano massaggia la sua coscia, la vedo con la coda dell’occhio e mi rendo conto solo ora che le nostre ginocchia sono praticamente attaccate. A solo dieci centimetri dalla sua mano c’è il mio ginocchio. E cazzo sono costretta a girare lo sguardo altrove per non vedere quando ci arriverà, per non morire qui, subito. E’ sicuro come il sorgere del sole, sento. Oddio sento un dito che mi tocca il ginocchio. Un unico dito anzi è il dorso del dito, che si è dolcemente e lentamente appoggiato sul mio ginocchio. Mmmm e se mi gira la testa e svengo? Che farebbe lui?. Godere, questa parola non rende. Direi che sono immersa nel piacere di quel contatto. E’ un contatto senza doveri. Non devo fare nulla io. Nulla. Devo solo stare qui. E che deve fare una ragazza non troppo seria? Deve fare il modo che il cappotto appoggiato sopra le gambe vada a coprire anche la sua mano, ovvio. Ed è come se lui me ne fosse grato, infatti allarga la sua mano, sì ora posso dire che mi stà toccando, è caldo. Non si muove tiene solo la mano appoggiata alla mia coscia. Ora cambia posizione si aggiusta meglio e si avvicina, si avvicina a me. Quanto dista la paura dall’eccitazione? A volte pochissimo, a volte sono collegate. Sapientemente la mano stringe ora la mia pelle, si muove cercando l’interno della coscia e del ginocchio. Lo so non l’ho detto: ho la gonna di seta, una gonna nera che scende morbida non lunghissima e quando lui arriva più giù, arriva alla pelle. La pelle, altra scossa. E si ferma di nuovo. Ad ogni traguardo si ferma. Ad ogni tappa vede come và, sente se il mio sangue scorre ancora. Seduto alla mia sinistra, con la sua mano destra sotto il mio cappotto e le dita sulla pelle della mia coscia, lui si sente sicuro. Lo so perché azzarda di nuovo, orami è certo che non mi muoverei mai da qui. Lo sa accidenti. E allora si fa più deciso e sento l’altra sua mano sfiorarmi il fianco. Le sue dita leggere, la punta della dita sulla stoffa della mia camicia. Sai quando hai il desiderio sotto la lingua? Quando pensi: “E quanto potrò resistere?” Bè è il punto del non ritorno il punto che ogni donna razionale rifugge. Io non sono razionale ora. Con un certo imbarazzo dato da tabù ancestrali tramandati da madre a figlia mi rendo conto di essere bagnata. Gli occhi si socchiudono e penso al mare. Sì solo il mare mi dà una sensazione simile. Di aria, di calore, di odori. Il desiderio di sentire anche io il suo sapore. Che sapore avrà lui? Sentirà il mio? A corto di pensieri razionali mi lascio avvolgere, da lui e dalle sue mani, che possa muoverle come vuole lui, a suo unico ed esclusivo piacimento. Sono sua. Sentire le sue dita avvicinarsi esperte e decise, chissà quante volte noi donne lo abbiamo scritto “esperte e decise” riferite alle mani, ma che significa? Perché desideriamo questo? Forse l’esitazione ci rende insicure? Sì. Forse l’indecisione ci fa dubitare di essere desiderate? Sì. E’ proprio così. Delle mani esperte e decise mi tranquillizzano, mi rendono più sicura di me. E lui esperto lo è, ha ancora sul viso l’espressione sorniona con il suo sorriso beffardo. La mano scivola ora ancora più su, sono già certa di me e di lui. Il lento accarezzare e stringere e sfiorare dei suoi polpastrelli mi rendono ancora più umida, più bagnata che mai. Sento il calore di me sento la mia voglia concentrata lì. Tutto il mio essere è lì ora. Devo spostarmi un po’, scendere con il sedere in avanti facilitare la sua presa. Perché di questo si tratta. Lei vuole prendermi e io voglio essere catturata. Potrei chiudere le gambe. Non farlo proseguire. Girarmi e magari cambiare di posto. Ma i sogni sono sogni e vanno sognati. Quindi mi metto più giù. E lui si ferma di nuovo. Aspetta senza fretta che mi sistemo meglio. Di nuovo il respiro si fa corto. E’ difficile rimanere impassibili. Figurati se ci riesco io. Ma devo devo devo. Appoggio la testa sullo schienale. Questo mi dà modo di abbandonarmi ancora e di osservare meglio il suo profilo. Vedo la sua mascella che si muove impercettibilmente. E’ umano. E’ emozione. No cazzo! Mi sono sbagliata: è che lui ha deciso che è ora di muoversi. E sì che è arrivato alle mutandine sento che le stà sfiorando al centro e poi ora ai lati…Stà cercando il bordo. Stà cercando il bordo e la mia pelle. Ma come fa a saperlo? Come lo sa che potrei morire (o uccidere) per essere toccata così? E’ lento, molto lento e la pressione delle sue dita è tenera e assolutamente senza fretta. A sì ora lo sa che sono bagnata. Ci stà giocando col bordo dei miei slip. E io infilo la mia mano sotto il cappotto e gli prendo il polso dolcemente. Premendo le mie dita intorno al suo braccio. Sento i nervi tendersi quando muove le dita. Oddio che sensazione. Ha le braccia forti. Se decidessi di interromperlo non sono più certa di riuscirci. Lui si aggrapperebbe alle mie gambe e non potrei smuoverlo. Ma tanto non avere paura sconosciuto, non lo farò mai. E ora sconosciuto vuoi conoscere il mio pelo, hai scostato gli slip vuoi saggiarne la consistenza, la durezza, la foltezza e ti aggiri lì intorno, falsamente senza scopo. Le tue dita mi hanno fatto bagnare tutta. Hai visto? Le dita ora sono quattro, mi stanno toccando, mi sfiorano le labbra cercano di trovare il clitoride, lo trovano. E poi si è deciso. Tuf…un colpo al cuore. Ha fatto il grande salto si è avventurato nei miei meandri. E’ entrato deciso con mano ferma. Un colpo alla mia anima perduta. Perduta nella sua mano di sconosciuto. E dentro lui sa cosa fare. Vuole conoscermi vuole sentire come sono, talmente colma dei miei umori che le sue dita scivolano da sole. Mi stringe, si fa ardito, si fa più profondo. Entra e esce a suo piacimento. E io non posso più arginare il mare. Non posso. A volte si ferma. Non mi degna di uno sguardo. Ma io seguo la sua mascella alla luce blu del film che cambia scena. E’ così’ che deve essere. Lui non deve girarsi. Devo essere io a dipendere da lui. Pendere completamente dalle sue mani e da cosa farà con le sue mani. E preme forte le sue mani, due dita dentro e il palmo che preme sul clitoride. Vari colpi intervallati da dolci pause e io…godo. Godo a lungo e lui mi sostiene, asseconda i miei spasmi. Godere è come volare. Scritto e riscritto dappertutto. E’ come descrivere il sapore della pera come granelli zuccherosi che si sciolgono in bocca. Godere è librarsi in volo senza paura di cadere. E lo sconosciuto sorride ora. E’ contento. Meno male. Il film volge alla fine. Ci si deve staccare e alzare. Su raccogliere i pensieri. Metterli in borsa e uscire dal cinema e dai sogni.
9
5
15 years ago
cagliostrus,
48
Last visit: 9 years ago
-
Non ti posso ignorare
E’ un sabato mattina cotto di sole e tu mi appari all’improvviso. Sto tagliando l’erba e mi saluti dalla porta finestra aperta che da’ sul giardino. Hai quella tua mise di donna in carriera, la giacca beige, la gonna sotto il ginocchio, la camicia aperta chiara con piccoli fiorellini colorati, le scarpe con i tacchi ne’alti ne’bassi. Io pantaloncini corti la maglietta del Che le Reebok scassate. Sudato e contento di esserlo. Ti guardo. Non è il momento migliore: sto respirando l’orgasmo da fatica, quello che massaggia i muscoli e mi fa’ sentire utile al mondo. Tu arrivi, chiami ed io devo adeguarmi a questo ritaglio di tempo prezioso che sei riuscita a rubare al tuo lavoro, a tuo marito, a chissà chi altro. Ti aspetti che io sia riconoscente, anche se ancora non so’ se sei venuta per dirmi addio dopo l’ultima burrascosa telefonata o per rubarmi altri istinti animali sul letto disfatto. O magari solo per farmi la solita scenata di gelosia che non puoi permetterti. Basta, penso, non è più possibile continuare questo nostro rapporto che fa pagare il piacere di orgasmi deliranti con giorni impregnati di mille capricci da adolescente. E anche di vagoni di parole crudeli e cattive che tu mi riversi addosso perché non sei mia e sai che mai lo sarai. “Ho da fare”- ti dico-”lo vedi”..Mi guardi furente, in silenzio. Io aspetto che vomiti le tue mille parole come un vulcano che scoppia. Mi guardi fisso. Ti togli la giacca (neanche un brivido attraversa la mia pelle). Le scarpe volano lontano (guardo fuori il lavoro lasciato a metà). Slacci la camicetta e la togli, la gonna cade a terra dopo un movimento sinuoso (metto le mani sui fianchi e inclino la testa). Sfili il reggiseno e con un gesto anche le mutandine scivolano veloci lungo le tue gambe (le tue autoreggenti restano: sei proprio bella..eccitante). Resto in silenzio. Non faccio alcun passo in avanti ne’ un gesto che dica “eccomi”. Mi giro verso il giardino soleggiato, là fuori. “Guardami -mi urli- guardami negli occhi, vieni qui. Prendimi i capelli. Afferrali. Mordi le mie labbra e baciami forte. Strattonami. Sgridami. Esponimi come fossi la tua preda. Costringimi ad allargare le cosce. Fammi gridare. Colpiscimi forte, insultami, rovesciami addosso parole indecenti, scopami sul tavolo. Imponiti, fammi promettere cose impossibili, possiedimi dappertutto, davanti dietro in bocca. Forzami. Fottimi, schiaffeggia forte le mie natiche, falle diventare rosse e non smettere neanche se piango. Girami e riempimi. Usami. Reinventami nuova, dominami, ma NON IGNORAR….” Non posso permettere che tu finisca quella frase. Tutto sommato il mondo è pieno di storie come la nostra fatte di corpi e parole, che mantengono ciò che promettono: battiti di cuori per fatica da orgasmo. Ti afferro i capelli……
9
0
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
La droga: donne e sesso
Nel 2000 ero un quarantenne. Usavo la rete curiosando: esploravo… navigavo.. leggevo.. mi intrufolavo ovunque. Poi cominciò ad inghiottirmi.. ma mai a togliermi la differenza tra virtualità e realtà ai pensieri ed ai gesti. Come se vivessi in due dimensioni ... come se il reale diventasse altro al semplice clik di un mouse. Tutto cio’ mi instillò la certezza che nulla poteva accadermi se non uscivo allo scoperto…ma restavo al sicuro dietro ad uno schermo. Poi scoprìi le chat. Per ore viaggiavo dall’una all’altra.. con lo stesso nick ..la stessa fotografia parziale… Fu lì che scoprìi di avere una grande capacità dialettica che la rete amplificava. E esplose una esagerata passione per le donne… quasi un desiderio irrefrenabile di novità… di conquista… di mettermi alla prova. Le chat erano un terreno ideale: studentesse…impiegate al lavoro.. casalinghe trascurate… mogli in cerca di altri brividi… professioniste… infermiere…dottoresse… psicologhe.. dai Ministeri..dalla Rai, dalle Assicurazioni, dagli Ospedali. Dai 20 ai 50 anni…sposate… fidanzate da anni o da pochi mesi… single alla vigilia della laurea. Per me non c’era differenza. Sapevo come tentarle e farle sentire comprese e desiderate… le ascoltavo e cominciavo a scopare lentamente la loro mente. Mi ero creata la figura di uomo come un porto sicuro.. un confidente discreto e intelligente… un uomo passionale cui poter confidare tutto ... qualsiasi desiderio.. pensiero proibito... Ero l’uomo perfetto.. single…con un lavoro autonomo… brizzolato e sempre disponibile.. con una casa…molto tempo libero… sensibile e comprensivo. Non ero ossessivo..non chiedevo mai loro nulla… non promettevo pero’ niente..se non la mia voglia di loro. Voglia a metà tra passione e trasgressione…senza uno straccio di sentimento. Non chiedevo contatti mail… né di MSN…né numeri di telefono. Non chiedevo neanche foto.. e a quelle che le avevano.. non chiedevo foto osè. Niente. Misuravo soltanto le loro “voglie” e le facevo crescere. Quando la complicità diventava profonda ... lasciavo loro.… il mio numero di cell per qualche sms… Mi chiamavano quasi subito. E nel giro di una settimana…l’incontro era quasi matematico. La scelta era così vasta che in tre anni non incontrai una donna che avesse più di 35 anni. Riuscivo a fare magìe che però avevano bisogno di altre magìe subito dopo per non perderne il sapore. La distanza geografica non aveva alcuna differenza. Milano, Torino, Bologna Roma o Napoli o Bari, Venezia, Ancona ... tutte inseguivano il brivido, tutte facevano salti mortali stordite dal desiderio di passioni travolgenti. Alcune prendevano il treno o un aereo e venivano da me…altre aspettavano che passassi da loro…
Non potrei mai dirvi esattamente il numero di donne che ho avuto in quei tre anni (che io chiamo “confusi”) di permanenza virtuale… neanche se lo volessi. Così come… se non ci fosse qualche vecchia foto… non ricorderei molti dei loro volti. D’altronde incontrare due donne nello stesso giorno in un hotel a Roma.. una per il pranzo ed il pomeriggio ed una per la cena e la notte (dopo aver dato una sostanziosa mancia alla cameriera del piano perché rimettesse a posto la camera) e poi il giorno dopo correre a Latina per una terza donna con cui passare la notte.. alla fine confondeva gli attimi ... e le rendeva tutte uguali ... quasi che il viso fosse lo stesso. Ero un drogato del sesso e a nulla valeva il fatto che non promettevo altro che sesso: le donne sembravano incredibilmente cercare proprio storie cosi’..senza importanza. E facevano il “passaparola” come si fa fra gli uomini. Ricordo che a Milano, impegnato in uno stand alla Fiera, incontrai una ragazza conosciuta in chat nella pausa pranzo. E candidamente mi disse “Vai a letto con una mia amica (e mi diede il nome) perché non vieni a letto anche con me? non sono abbastanza bella?”. Ecco anche quella era “normalità” nei miei tre anni “confusi”. Ogni storia durava pochissimo..qualche settimana..qualche mese.. poi la mia passione svaniva…sorprendemente quasi contemporaneante a quella di lei. Se implodeva la passione di uno dei due..implodeva anche l’altra nello stesso momento. Un mistero che mai ho potuto comprendere.
Il momento in cui ci salutavamo… non era una linea ben definita: da oggi niente più. No si continuava con sms o telefonate…con messaggi nella chat e a volte anche..a distanza di tempo.. qualche incontro ulteriore. E subito dopo che finiva una storia.. ero di nuovo davanti allo schermo:
- “ come hai passato il we?” chiedeva una lei…
“sono andato in montagna…da solo.. a leggere e camminare. Dovevo provare a ritrovare me stesso… che a volte credo di aver perso di vista”
- “sono queste le cose che mi piacciono di più.. Un bel we.. non inutile come quelli che passo io. Mi dici come ti chiami??".
Era necessario come una droga..iniziare immediatamente a fare una nuova conquista.
Poi mi innamorai improvvisamente. E come d’incanto… mi svegliai. Capìi di aver vissuto inutilmente per tutto quel tempo: non avevo costruito nulla, neanche una semplice amicizia. Quell’amore…che durò due anni… mi disintossicò del tutto. Non sono mai più tornato davvero in una chat… e quindi non saprei neanche dire che effetto potrebbe produrre. Ma credo che non influirebbe affatto: svegliarsi significa vivere la virtualità come la realtà…pur capendone la differenza.
Ho conquistato e mi sono fatto conquistare da altre donne in rete… Ma pochissime e con tranquillità…senza correre.. senza ansia… senza sceglierne tra tante disponibili (perché non mi sento più io disponibile ad ogni costo) senza che fossero necessarie per aumentare la mia autostima. Semplicemente perché mi piacevano..mi affascinavano. Un bel passo in avanti.
7
0
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Ferite
Restavamo fermi, abbracciati e svegli anche per ore, dopo aver fatto l’amore. Quasi una personalissima dimensione di decompressione durante una virtuale risalita dagli abissi del piacere. Poi lei mi diceva “tu hai il potere di scopare anche i silenzi”. Ed io le accarezzavo una spalla nuda. E continuava con “sono tutte balle quelle che ti raccontano in giro sai?”. Io la baciavo tra i capelli. “in realtà l'amore ti fa volare soltanto per pezzettino di cielo.” Io le disegnavo il profilo del seno con le dita. “ Poi bisogna toglierlo quel freno al cuore, altrimenti non si riesce a spiccare un volo che sia tale”. Io giocavo con il suo ombelico. “Sono caduta da quel pezzettino di cielo molte volte e adesso sono piena di ferite. Bruciano tanto sai?” Io le baciavo il collo. “Sono stanca di sanguinare e non voglio più chiedere a nessun uomo di curarmi le cicatrici”. Poi mi baciava forte e si addormentava.
Quando si svegliava aveva voglia delle mie mani addosso, la stessa voglia che si ha d'inverno quando si infilano le braccia sotto ad un cuscino, per cercare l'ultimo calore, prima di alzarsi ed attraversare il freddo della stanza. Io l’accarezzavo e la guardavo fisso. Lei chiedeva “Cosa c’è”? “Niente” rispondevo (non ci sono parole per spiegare la felicità).
A volte lei parlava del passato. Perché la rassicurassi con il mio solito “penso che la parola -passato- sia meravigliosa. Perché non ritorna, comunque siano andate le cose”. E allora lei sorrideva. E si gettava tra le mie braccia. A volte restavamo lì tutto il giorno senza mai dirci “ti amo” perché ci sembrava d'essercelo detto mille volte prima di perdersi nel bacio successivo. Seppellivamo le lingue dentro i nostri respiri e ogni volta che un orgasmo le esplodeva dentro, io ero dentro di lei. “Nella vita non so fare altro che amarti” mi diceva. Io invece sapevo che ero bravissimo solo a curare le sue cicatrici.
4
0
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Buenos aires (nuova versione corretta) 1a parte
Sto ascoltando il cd dei Pet Shop Boys/Behavior. E’incredibile come la musica ti riporta indietro nel tempo. Fa ricordare ogni piccolo dettaglio dei fatti vissuti, le sensazioni, anche gli odori. Lo stesso album lo stavo ascoltando quella sera quasi vent’anni fa, mentre preparavo l’ennesima valigia.
Il volo era per le 8:00 del mattino successivo. E’dolce la musica dei Pet Shop Boys. Li trovo eleganti,quasi sofisticati, un pò snob. I ritmi della loro musica mi hanno sempre messo di buonumore, voglia di vivere, di essere.
Marzo 1990
Che furbi questi dell’ufficio del personale. Per mandarmi a Buenos Aires mi fanno volare prima a Parigi alle 8 del mattino per poi prendere il volo Parigi-Rio-B.Aires-Santiago alle 23,40. Matti da legare. Ma che ci faccio a Parigi un giorno intero all’aeroporto?
Il 747 si è appena alzato in volo di prima mattina da Rio. Sono scesi quasi tutti, solo pochi vanno a B.Aires e ancor meno a Santiago. Il comandante ci fa vedere la città facendo di proposito un paio di virate a dritta e a sinistra affondando le ali nel vuoto. Rio è meravigliosa anche vista dall’alto. E’ stata una bella notte tra le stelle, in compagnia dell’ovattato ronzio delle turbine, le luci basse, quasi tutti dormivano. Mi sono letto un intero testo sulla storia dell’arte per completare la giornata passata a Parigi al Museo d’Orsay. Quello che doveva essere un giorno noioso tra un volo e l’altro è divenuto invece un giorno molto interessante a godermi i maestri dell’impressionismo. Ed eccomi qui a guardare Rio dall’alto. Tra qualche ora si arriva a B.Aires. Ancora non ho idea di ciò che mi aspetta. Ho comunque fatto bene a farmi spedire laggiù con tre giorni di anticipo sull’appuntamento di lavoro. Non sono mai stato a B.Aires, la Parigi del Sud America. Stanno attraversando una tremenda crisi economica e sono usciti da poco da una dittatura…chissà come sarà? Avrò tre giorni tutti per me, io e B.Aires e tutto ciò che la città avrà da offrirmi.
Ho raccolto i miei bagagli, cerco il punto informazioni, devo avvisare la nostra agenzia che mi mandi una vettura a prendermi, sicuramente nessuno li ha informati che arrivo con tre giorni di anticipo.
Sta dietro al banco informazioni, gli occhi sono scuri molto scuri, belli, grandi, vivi, le ciglia lunghe, la pelle chiara, i capelli folti neri come il carbone.
< Welcome to B.Aires >
E’un bel sorriso ma molto discreto, quasi timido, abbassa gli occhi e li rialza come se io stessi li a mettere soggezione.
< Per cortesia può chiamare questo numero e far sapere che sono arrivato con tre giorni di anticipo. Se possono venirmi a prendere e se hanno già organizzato un hotel per me. Poi, gentilmente, se mi da del materiale illustrativo sulla città, qualche mappa, siti di interesse turistico. Insomma le solite cose > Sorrido e ringrazio in modo fermo ma sbrigativo come se il tutto mi fosse dovuto. Ecco, il mio solito difetto, deformazione professionale la chiamano. Devo smetterla di dare ordini invece di chiedere.
Ha fatto il numero dopo aver preso garbatamente il prestampato con le coordinate di viaggio che avevo messo li davanti. Parla nel suo spagnolo d’Argentina molto musicale.
< La verranno a prendere ma solo tra un paio d’ore > mi dice < e faranno subito una prenotazione per l’hotel. Lei è italiano? > Rispondo mentre mi fa cenno di accomodarmi sulle poltrone a poca distanza dal coffe shop.
L’atrio dell’aeroporto si è svuotato quasi subito, c’è pochissimo movimento. Al banco informazioni non hanno nulla da fare. Questo era l’ultimo volo dall’Europa. Silenzio. Sto leggendo per noia il retro del biglietto aereo.
Qualcuno si siede accanto a me e dice.
< Io faccio una pausa caffè, posso offrirgliene uno? L’attesa per la sua vettura sarà lunga >
Mi giro, gli stessi occhi neri, il sorriso discreto, mi guarda con curiosità. Sono sorpreso. Che gentili qui a B.Aires penso. In Italia nessuno si sognerebbe di offrirti un caffè nell’attesa. Anzi una richiesta di aiuto come la mia e anche fatta in modo piuttosto perentorio avrebbe rotto i coglioni a chiunque di turno.
< Grazie, accetto il caffè >
< Rimanga qui, torno subito > Come se si preoccupasse del mio benessere, della mia persona. Si allontana. Osservo come muove il corpo. Con decisione, passo svelto, sicuro, contrariamente al suo sguardo che sembrava esprimere timidezza in un primo momento. Fa contrasto.
Ritorna dopo un pò con due bicchierotti di caffè dolce. Si siede accanto a me.
Mentre beviamo il caffè mi vien da pensare che questa non è la sala passeggeri di una compagnia aerea, è solo l’atrio. Il caffè non viene offerto qui. Lo ha certamente pagato di tasca sua. Mi sento un po’ in imbarazzo.
La conversazione si protrae sulle solite basi di cortesia comune ma mi viene il sospetto che forse è in attesa di una conversazione meno formale. Cavolo,non è per caso che sta cercando di conoscermi meglio e io non me ne sono accorto subito? No, non può essere. Sono molto gentili qui. Potrebbe essere anche solo cortesia professionale, si, ma non pagano il caffè di tasca loro a chiunque arriva.
Le sue mani sono molto belle. Ho un debole per le mani e dalle stesse capisco molto del carattere di una persona, è sempre stato così fin da quando ho incominciato ad avere coscienza di vita cioè da piccolo, le mani a me parlano. Sono mani alle quali avrei permesso di toccarmi, anzi potrei incrociare subito le mie dita alle sue e stringerle e sentire tutte le sensazioni epidermiche nonché trasmettere e ricevere le sensazioni interiori di entrambi.
Non so se esplorare ulteriormente la possibilità di una conoscenza più personale o continuare sulla base come dire, formale. Guardo la sua figura vicino a me. Corporatura sul tipo normale, nulla di eccessivo o pronunciato, normalità più assoluta, le proporzioni sembrano essere giuste. Io sono un po’ più alto. Questo mi piace perché mi darebbe la possibilità di avvolgere il suo corpo con le mie braccia in atteggiamento protettivo. Vorrei farmi perdonare il fatto di essere stato troppo diretto poco fa, quasi arrogante nel chiedere informazioni. Mi piace donare un abbraccio protettivo e sentirmi in posizione dominante ma con dolcezza. Mi accorgo che vorrei la sua testa appoggiata al mio petto mentre le dita della mia mano destra passano tra i suoi capelli neri e lucidi.
Il mio naso ora percepisce una leggerissimo aroma corporeo , è molto piacevole, nulla delle solite cose che ti stordiscono le narici. È un misto di profumo di pelle pulita; è un aroma forse agrumato, fresco. Siamo nella prima settimana di marzo e in queste latitudini è ancora estate, fuori fa sicuramente caldo e un profumo agrumato sulla pelle è rinfrescante. Avrà si e no venticinque anni, io ne compirò trenta tra un paio di mesi . Che bella combinazione di età sarebbe.
Torno alla realtà da questi pensieri, scosso dalla sua voce che dice:
< Mio padre è un addetto all’ambasciata olandese e viaggia spesso, a volte con tutta la famiglia. Ho la fortuna di poter usufruire di agevolazioni di viaggio anche grazie a questo lavoro con le compagnie aeree. Sto pianificando un viaggio in Olanda a giugno >
Rispondo che anche io mi ritengo fortunato con il mio lavoro che mi da la possibilità di viaggiare. Infatti da B.Aires farò il giro del sud America verso il Pacifico per poi arrivare fino alle coste della California e quindi tornare in Europa.
Guardo i suoi occhi neri, il sorriso discreto. Vedo una nota di malinconia forse di delusione perché io ancora non mi lascio andare. Sta aspettando forse che sia io a condurre il primo approccio? E se poi faccio la figuraccia? Non so che dire, non so che fare. Non è la prima volta che mi sento imbranato. E’ già accaduto altre volte, troppe. In più occasioni non ho avuto il coraggio di prendere l’iniziativa e ho lasciato perdere. Pentendomene più tardi.
Mi piace sentire la sua presenza qui accanto…
Sento un turbinio dentro di me , le parole mi escono dalla bocca senza che io quasi me ne renda conto, oh cazzo, si, glielo sto chiedendo, non è possibile < Io non conosco B.Aires, ti piacerebbe farmela visitare, farmela conoscere? >
Ora il suo sorriso è più accattivante. Mi dice questo come fosse la cosa più ovvia e normale con una semplicità estrema. (non esistevano i cellulari)
Si alza per tornare al lavoro, mi porge la mano, < Piacere, ci scambiamo i nomi, Piacere >
< La tua vettura è arrivata e so in quale hotel ti hanno alloggiato > alza le sopraciglia e mi sorride ammiccando, poi abbassa ancora gli occhi scuri, li rialza e mi dice < a domani >
Solo ora noto che quando sorride si forma una fossetta sulla guancia destra.
La superstrada che porta in città è larga e scorrevole, piante, alberi, verde attorno e là in fondo si staglia lo skyline di palazzi bianchi. Ecco B.Aires.
L’aria è calda e le strade sono piene di gente nel centro città. I bar aperti fino al mattino, chioschi di fiori e giornalai aperti tutta notte. Un popolo di gente che vaga per le strade di notte come fosse pieno giorno. E’ ovvio che essendo appena usciti da una dittatura hanno tutti voglia di vivere. Ti sentivi sicuro per strada data la presenza di polizia ovunque e comunque, quale ricordo della passata dittatura. Per quattro lire ho mangiato un enorme filetto di carne alla brace poco prima delle 23:00 quando i ristoranti iniziano a lavorare. Il fuso orario mi tiene sveglio, ma che mi importa. Posso dormire il mattino successivo. Mi piace l’idea di poter rivedere chi poi mi avrebbe fatto conoscere la città…la mia guida. Mi accorgo che già aspetto con ansia domani.
Sono le 18:00 passate da poco quando mi chiamano dalla hall. Scendo.
I nostri occhi si incrociano, un sorriso…. Siamo un po’ impacciati. Soliti convenevoli.
Mi racconta che hanno avuto un pò di movimento in aeroporto ma già non importa più quello di cui stiamo parlando. Ci guardiamo, ci osserviamo, alla ricerca di dettagli fisici. Ci stiamo esplorando. Il sentore agrumato arriva al mio naso, annuso l’aria attorno. Ecco le mani, quelle che vorrei toccare subito. Osservo la sua gola, vorrei vedere oltre l’apertura a V della maglietta azzurra. Sotto si nota
chiaramente la forma del corpo ben proporzionato. Due rilievi stanno ad indicare che quelli sono i capezzoli. Mi si asciuga la bocca, vorrei deglutire ma la mia bocca è secca.
Mi sento osservato a mia volta. E se non supero l’esame? Ma che sto a pensare. Se è qui è perché c’è l’interesse di esserci. I suoi occhi vedo che passano velocemente quasi in un lampo sulla fibbia della mia cintura e per un decimo di secondo anche più giù sui bottoni nascosti dei miei jeans scoloriti ma ben attillati. Poi sono ancora i nostri occhi ad incontrarsi. E’ uno sguardo quello che ricevo come a chiedere scusa per aver buttato gli occhi la sotto oltre la fibbia della mia cintura.
Siamo ancora in piedi nella hall e noto che il portiere ha visto e capito tutto. I bottoni dei miei jeans si muovono.
Mi dice < E’ ancora presto e abbiamo tempo per fare una passeggiata > rispondo. Poi mi accorgo che forse l’ho detto in modo banale e affrettato. Ci avviamo verso l’ascensore sotto lo sguardo del portiere occhiuto.
L’ascensore si chiude. Siamo solo noi due. Siamo vicinissimi, allungo la mia mano destra e afferro la sua mano sinistra, la stringo, ci guardiamo in silenzio. Seri, senza sorriderci. Sento che anche la sua mano risponde, mi stringe. Respira con il naso, un solo respiro, profondo. Butta la sua testa un po indietro poi avanti sulla mia spalla, sento l’aria calda uscire dalle sue narici alla base del mio collo. Il leggero profumo di pelle agrumata è ovunque.
Non ricordo come siamo arrivati in camera mia. Ora siamo fermi in piedi di fronte. Le braccia stese lungo il corpo. Le sue mani sono nelle mie mani con le dita incrociate; Stringiamo e molliamo la stretta a ripetizione. Ogni nuova stretta è sempre più forte, più sentita come se volesse trasmettere un messaggio, come a voler dire: io sono qui e pure io ci sono. La mia fronte è appoggiata alla sua, il mio naso sul suo. Silenzio totale, solo vibrazioni interiori come scariche elettriche. Lascio andare la destra e la porto alla sua nuca, sento la forma della sua testa sotto i capelli neri, ci gioco, i miei occhi affondano nei suoi, avvicino le mie labbra alle sue. Le appoggio solo leggermente, quasi a sfiorarle. Non dura molto. Le sue cercano le mie che rispondono avidamente. Finalmente il sapore della sua bocca. Mordicchio le sue labbra dolcemente, poi bacio in profondità con decisione. Mi risponde facendo lo stesso. Le nostre lingue si intrecciano.
Sono quasi le 22:00. Siamo ancora stesi a letto abbracciati. < Questo è molto speciale, essere qui con te > mi sussurra. E’ dolce sentire il suo corpo caldo avvinghiato al mio. C’è pace a tranquillità attorno, come fossimo chiusi in un guscio.
I tre giorni sono passati, insieme, bellissimi.
Ho assunto i miei incarichi. Faccio l’ultimo giro prima della partenza. Le autorità sono già scese. I passaporti tutti registrati, li ho già fatti depositare in sicurezza, 931 anime a bordo. Due non sono arrivati, forse ci raggiungeranno più a sud. Esco al ponte 7, guardo oltre, laggiù. Hanno appena ritirato la scaletta in banchina e sento il nostromo confermare dalla radio che il portellone è chiuso e tutto è stato assicurato. Il cielo è nuvoloso oggi, c’è una cappa umida e tra poco farà buio. Il pavimento mi vibra sotto i piedi improvvisamente, eccole le eliche che muovono tonnellate d’acqua. Ci siamo. B.Aires è tutta li davanti a me e incomincia ad allontanarsi lentamente.
< allora ci vediamo ad Amsterdam a giugno-che coincidenza-pure tu sarai nei dintorni-sono felice-ci rivedremo-hai il numero diretto del banco informazioni dell’aeroporto qui a B.Aires-chiamami ti prego-poi ci mettiamo d’accordo per Amsterdam-ci rivediamo là-staremo insieme-sarà bello > mi disse.
B.Aires si allontana sempre di più. Tra poco più di tre mesi potrò baciare ancora quelle labbra. Inizia per me un lungo periodo di spasmodica attesa.
11
2
15 years ago
NikkoRoma,
46
Last visit: 15 years ago
-
L\'odore della donna eccitata
Se per un attimo percepisci la fragranza di una donna eccitata, inevitabilmente ti ecciti. Quell’odore è unico, non assomiglia a nessun altro. E’ forte e speziato ed impregna totalmente. Quando una donna è eccitata persino lo sguardo cambia: diventa fisso, aggressivo e attraversato da lampi di lussuria. E’ l’estate del 2008 e sono a fare la spesa al supermercato. Come al solito è quasi il momento della chiusura serale. Non so’ bene cosa prendere. Vago per gli scaffali poi mi fermo davanti al settore surgelati. Una donna sui 35-40 anni è li’ che osserva dai vetri del freezer, indecisa su cosa prendere. Arrivo vicino a lei, la superoo per andare dall’altra parte. E lo sento! E’ lui. L’odore di una donna eccitata. Lei è tesa, tiene le cosce strette e ogni tanto fa un piccolo movimento e un sospiro. E’ inequivocabile: attraversa uno di quei momenti in cui le mutandine sanno di umido costante. Mi blocco facendo finta di essere interessato ad una zuppa di farro surgelata. Sono ad una ventina di cm da lei. L’odore diventa profumo per me e assume un volume incredibile. Lei improvvisamente si gira e mi dice “è proprio difficile scegliere”. Sento per un attimo anche quell’essenza del sapore forte, quasi dolcemente agliato, che esce dalla sua bocca. Non so perché, forse è per quell’istinto maschile naturale, animale che rispondo di getto “io se potessi prenderei lei”. La guardo quasi meravigliandomi di aver potuto pronunciare quella parole. Lei si gira. Un lieve rossore sul viso. Mi fissa come se stesse combattendo una battaglia dentro e ne aspettasse il risultato. Sospira. Si guarda attorno. E’ ansiosa. Io le tengo sfacciatamente lo sguardo addossoo. Lo sente. Si arrende con ”adesso pero’, subito e in macchina perché è troppo tardi e a casa mi aspettano”. Non riesco piu’ a pensare a nulla. Cosa mai poi ci sarebbe da pensare? Non voglio perdere tempo. Sono le 19.20 usciamo. Incredibilmente usciamo. Lei carica la spesa sulla sua auto, io nella mia. Partiamo. Lei mi viene dietro. Facciamo qualche km e ci fermiamo in un grande parcheggio semivuoto di un’azienda. Lei scende entra nella mia e ripartiamo mentre penso lucidamente a dove, in quale posto isolato, posso andare. Si me ne viene in mente uno. Il suo odore di donna in piena tempesta ormonale riempie la mia auto. Io guido e lei mi sbottona i pantaloni. E’duro. Il mio sesso è durissimo. Lei lo afferra e geme forte. Io guardo la strada. Sono le 19.35, è giorno pieno. Prova a metterselo in bocca ma c’è poco spazio tra il volante ed il sedile. Infine ci riesce. S’incastra. Io guido con una sola marcia, la terza. Ogni tanto il motore va su di giri, specie quando lei affonda affamata e succhia avida così tanto da farmi quasi male. E’ violenta, aggressiva, caotica. Ha voglie da soddisfare. Si alza, le sue labbra sono umide di saliva e anche il mio sesso. Lo stringe ancora più forte quasi volesse staccarmelo. Si alza la gonna e si toccae tra le cosce. Affonda tutto il palmo, lo preme forte sempre piu’ velocemente. Ad occhi chiusi emette costanti mugolìi, come una nenia ripetuta.E’ bellissima questa scena. La mia eccitazione è alle stelle e non mi frega niente che qualche camionista, dall’alto, vede e suona il clacson che sembra. Finalmente prendo la strada di campagna tutta buche. C’è in fondo uno spiazzo ed una vecchia rimessa di fieno. Una strada senza uscite. Se viene qualcuno non sarà possibile fuggire, ma non importa. A questo punto non ho piu’ pensieri razionali. Lei si accarezza i seni, prende con dita i capezzoli, prima uno poi l’altro e se li tira. L’altra mano non molla il mio sesso che sembra esplodere. Parcheggio nel primo posto possibile. Mi giro e la bacio. Quasi svengo dal sapore della sua bocca che mi succhia la lingua e ogni tanto mi morde le labbra con i denti. E’ scatenata, spietata. Vuole sentirsi piena ovunque. Scendiamo mezzi nudi. La spingo sul il cofano della macchina. La giro, le alzo la gonna, scosto solo le mutandine senza togliergliele. E la riempio. Llei grida e spinge verso di me. E’ liquida e aperta come mai ne ho vista una. Mi incita, spinge indietro il culo mentre un fiume di umori lucidi avvolgono il mio sesso. I suoi peli gia’ si attaccano a gruppetti. Ad ogni colpo rimbalzo sui suoi glutei quasi dettasse lui i ritmi. Allungo una mano e le afferro i seni, li tiro, li stringo impazzito. Non posso piu’ ragionare e allora le afferro i capelli, la tiro indietro ma lei resiste. Tiro piu’ forte ma lei resiste arcuando la schiena in modo innaturale e mi incita ancora. Come selvaggi ci muoviamo alla ricerca del piacere. Affondo dentro di lei con violenza, lo tolgo fradicio e lo infilo senza dolcezza nel suo culo invitante. Il suo urlo è immediato, ma non si ritira: anzi spinge ancora di piu’. Due colpi e torno dentro il suo sesso. E cosi’ ancora e ancora, finche lei si irrigidisce. Per un attimo dimentica di respirare e poi urla uno due cinque volte e si accascia distrutta sul cofano che lucido non la trattiene. Scivolando per terra si gira, restando appoggiata alla ruota con la schiena. Ansante, con le braccia abbandonate, il viso in alto, gli occhi chiusi e il respiro che esce con fatica. Prendo in mano il mio sesso e lo tocco. Immediatamente vengo con schizzi che inondano l’auto, la gomma e il suo viso. Lei ad occhi chiusi allunga la lingua e raccoglie quello piu’ vicino e lo beve. Mi tremano le gambe ma non posso cadere per terra. E’ tardi. Cerco un asciugamano che naturalmente non ho. Uso il fazzoletto per pulirle un po’ il viso. Lei non si muove, mi rivesto e rientro in macchina..sono le 20.30. Glielo dico. Lei apre gli occhi preoccupata. Si alza e cerca di rimettersi a posto, prende la sua borsa, usa tutto quello che c’è di utile per sistemarsi. ”Portami alla mia auto dai..che è tardissimo” Per strada non parliamo, la guardo di sfuggita: il suo viso è ancora rosso e anche il suo collo, come succede alle donne dopo aver raggiunto il piacere. Arrivo al parcheggio. Mi saluta con ciao e scompare. Arrivo a casa di corsa..mi getto sotto la doccia e ripenso a quanto è avvenuto...è incredibile...un uomo e una donna sconosciuti che si son trovati ad essere irrazionali nello stesso attimo...qualcosa di raro come una balena bianca. Non so’ neanche il suo nome…non l’avevo mai notata e non l’ho rivista piu’se non per caso…insieme ad un uomo… in posti lontani da quel supermercato. Non è rimasto molto di lei e di come era fatta…ma è rimasto molto di come tutto sia nato. A volte le cose accadono perché ci si trova al momento giusto con le persone giuste…con quali si crea un feeling immediato…che non dipende da parole dette ma dallo scoprire nello stesso momento il proprio desiderio e quello dell’altro…che coincidono. E allora tutto avviene improvvisamente…senza preparazione..senza tattiche o strategie….esplode..selvaggiamente…in mille fuochi colorati…poi senza altro rumore.. tutto torna nel normale…senza lasciare traccia che non sia l’immenso piacere provato… Non so’ voi..ma da quella volta io sto molto piu’ attento ai profumi delle donne che incontro…..ed ho smesso coi surgelati che ..se lasciati in macchina…si sgelano in poco tempo nelle sere d'estate.
8
1
15 years ago
joesoul,
49
Last visit: 15 years ago
-
La mia prima gang bang
Un po per caso... un po per gioco... tanto per voglia...
mi ero lasciata da poco con il mio ragazzo di allora e ne avevo parecchi pronti a rilevare l'incarico... un giorno in piscina ne avevo 4 che mi tacchinavano ed ero molto indecisa perche erano tutti piuttosto carini...
ad un certo punto ho detto che avrei scelto quello che baciava meglio pero per questo dovevamo appartarci... lo spogliattoio era il posto perfetto.
Un bacio tira l'altro e sono sempre piu indecisa... ma sopratutto piu eccitatta...
mi avevano chiesto di fare vedere le mie tette e mentre mi baciavano me le accarezzavano. Io vedevo la forma dei cazzi sempre piu gonfi sotto i costumi e dichiaro che se io avevo fatto vedere le tette loro dovevano farmi vedere il cazzo.
una volta sfoderati... ho semplicemente perso la testa ! ho iniziato subito a succhiare e mi eccittava molto il fatto che si spingevano a vicenda per infilarmelo in bocca... l'eccittazione saliva... e mi ritrovai a pecora sulla panchetta con un cazzo in bocca e uno in fica mentre masturbavo i due altri cazzi... la cosa mi piaceva troppo ! mi sentivo usata e mi venne spontaneo dire "dai ragazzi cosi..... quanto mi sento troia" ! questa mia frase a dato il via a frasi e insulti da parte dei ragazzi che mi facevano sgocciolare di piacere !
si davano il cambio e in questo momento per loro ero soltanto una bocca e una fica ! nello stesso momento 2 di loro vennero , uno in faccia e l'altro sui reni... e cosi piena di buon succo gli altri 2 ragazzi presero subito posto uno in bocca e l'altro invece della fica mi prese il culo ! anche il culo era per me la prima volta (avevo gia provato con il mio ragazzo... ma senza grandi successi !) e dopo l'urlo di dolore (il ragazzo disse subito : "zitta vacca da monta" ) prese un piacere indecente ad essere cosi usata ! dopo poco un'altra sborata in faccia e il ragazzo che mi faceva il culo si tolse e venne anche lui sputtare il suo buon succo in faccia ! Allora imbratata com'ero, davanti a questi ragazzi coi cazzi ancora duri mi lasciai andare... fu un esplosione ! non mi era mai successo di godere in quel modo e con quella intensita !
................. inutile dirvi che nessuno di questi ragazzi fu scelto come "fidanzato" ma da quel giorno che avevo finalmente lasciato libera la troia che era in me... essere al centro dell attenzione in mezzo a piu cazzi e diventato per me il miglior modo di esprimere tutta me stessa ! quindi ancora mille grazie a Marco, Gianluca, Davide e Roberto !
88
45
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Primo incontro
Premessa: questo racconto e' pura fantasia ispirata da contatti avuti su questo sito, buona lettura.
=============================
Avevo scelto cosi, in un afoso giorno di inizio estate, di dare uno scossone alla mia vita.
Era ormai da un po’ di tempo che ero annoiato, e alla ricerca di una parte di me che fino ad ora era sopita dalla frenesia della vita.
E tutto era nato guardando per errore la foto di un magnifico membro maschile in, direi, superba erezione.
Ma si lo sapete…uno di quei siti di esibizioni…..cosi, avevo pensato….”ricevere un pompino e’ fantastico…ma come sara’ farlo?”
E insieme a questa fantasia, ne avevo imbastite di altre molto piu’ profonde….in cui ero alla merce’ di una coppia di sadici padroni.
Decisi quindi di farmi delle foto adeguate allo scopo, e gia’ cominciai a sperimentare il sottile piacere di mettersi in mostra davanti ad un obiettivo…giungendo piu’ di una volta al piacere senza toccarmi…solo per il gusto di farmi vedere.
Una volta in possesso delle foto dicevo, scelsi con cura un sito su cui pubblicarle.
Non fu’ una cosa semplice trovare le persone giuste.
Di continuo arrivavano un fracco di proposte da gay e singoli bisex…ma non era cio’ che cercavo….avevo paura che mi sarei bloccato al primo approccio…..insomma mi piacevano ancora le donne…e anche tanto, ma desideravo almeno per una volta essere una di loro….succhiare un membro maschile…sentire la consistenza in bocca…sentire le contrazioni dell’orgasmo….e sentire il gusto di un uomo…del suo sperma.
Vergine di culetto…..non sentivo la stessa necessita’ di farmi riempire….ma la curiosita’ ahh si..quella c’era.
Ci volle qualche tempo…..ma poi incontrai Sonia e suo marito (Francesco).
Lui master e lei aspirante tale, entrambi bsx, che subito attirarono la mia attenzione.
Sembravano la coppia giusta per me…cosi dopo uno scambio di email e cellulare, fissammo un incontro.
Ci si vide per la prima volta in un tranquillo bar del centro di milano, lei affascinante e maliziosa, mentre lui autoritario ma non ridicolo….ma forse e’ il caso di spiegarmi meglio.
Dicevo che da lui emanava un’aurea di autorita’ senza cadere in quei comportamenti ridicoli che spesso si vedono nei film del genere bsdm.
Due persone carine e simpatiche che mi misero subito a mio agio, dal canto mio dissi che mi mettevo nelle loro mani, ma che per favore non avrebbero dovuto procurami danni o segni permanenti; si a clisteri e alla pulizia in generale, per via dei giochi che avrei subito, ma niente schifezze tipo shit o pissing, foto solo se coperto in volto, niente violenza fine a se stessa, ma piuttosto un sottile gioco psicologico di sottomissione finalizzato a del buon sesso tra amici ed infine…possibilita’ di porre fine al tutto se non di mio gradimento.
Accettarono di buon grado in quanto era nel loro stile proporsi in questo modo…e con allegria ci dirigemmo a casa loro.
Appena entrato in casa pero’ la situazione divenne tesa per l’eccitazione e subito Francesco propose che mi si facesse un bel clistere, cosa a cui acconsentii con felicita’.
Mi spogliai rimanendo nudo come un verme e venni fatto accomodare a pecorina dentro la loro capiente vasca a idromassaggio.
Mentre aspettavo impaziente, Sonia mi diede uno schiaffo sul sedere intimandomi con voce sibilina :”e quando sarai pieno non ti permettere di sporcarmi la vasca senno’ ti faccio andare via col sedere spellato, intesi?” e giu’ un’ altra pacca sul sedere esposto.
Annui con la testa, ma la terza pacca data ancora piu’ forte mi costrinse a parlare :”Si ho capito signora, faro’ il bravo”.
“Bene, mettiamo subito le cose in chiaro, voglio che mi rispondi subito e con deferenza, intesi?” rispose lei, mentre Francesco entrava con la sacca piena di liquido tiepido.
“Ho messo solo dell’acqua con della camomilla” mi disse con noncuranza, ”su allarga le chiappe” concluse prendendo un poco di lubrificante da un tubetto.
Dopo aver cosparso la cannula, a dire il vero di dimensioni ben superiori al normale, la diresse verso il mio buchino indifeso. Appoggio’ senza delicatezza la punta e spinse velocemente, per non lasciarmi il tempo di sottrarmi.
Dopo aver infilato tutta la cannula, la rigiro un pochettino estraendola e con disappunto disse rivolto alla moglie:” mmhh un po’ sporco.....vedremo di insegnare al nostro schiavetto a presentarsi un po’ meglio la prossima volta, eh?”..e sciaff ecco l’ennesimo schiaffone da parte di lei.
Finita questa specie di “ispezione anale” Francesco collego’ la cannula alla sacca mediante un tubo, dotato di rubinetto...e poco dopo arrivo’ la ben nota sensazione liquida che comincio’ a riempirmi le viscere.
“Intanto che il liquido viene giu’, vediamo come se la cava con gli orali” disse Francesco, sempre rivolto alla moglie, un po’ come se non esistessi.
Per prima di spoglio’ Sonia che mise il suo sedere davanti alla mia faccia. Appena accennai a muovermi verso le sue rotondita’ esposte, mi colse un lieve crampo intestinale e allo stesso tempo un’altra sonora sculacciata sulle chiappe.
“Non mi sembra di aver sentito chiedere il permesso, eh Sonia? Cosa e’ questa indisciplina, lo schiavo deve sempre chiedere il permesso prima di mettere le sue luride mani o la sua lurida bocca al servizio dei suoi padroni, vero?” concluse Francesco assestandomi ancora una sberla sul sedere.
La pacca ebbe il doppio effetto si spronarmi e di eccitarmi perche’ smosse la cannula che stava stimolandomi la prostata, cosi in mezzo ad un gemito dissi:” Ahhh, si, posso Padrona?”
SCIAFFF...”posso cosa? Che sei timido?” e giu’ un’altra pacca sul mio sempre piu’ rosso sedere.
“ehm ehm posso leccarle il culo padrona?” dissi sempre piu’ eccitato ed imbarazzato dall’umiliante situazione.
“Si certo caro, ma non ti dimenticare la patatina eh?” rispose strizzandomi l’occhio con una complicita’ molto poco professionalmente per una domina.
La cosa non scappo’ ad un master esperto come Francesco che subito mollo’ una scudisciata alle terga della moglie.
Sonia colpita di sopresa arretro’ un attimo cercando con gli occhi una spiegazione dal marito, che subito la incalzo’:” e da quando in qua’ un dominante concede simili confidenze ad uno schiavo....pagherai con una punizione anche tu la tua inesperienza”
Finito questo intermezzo mi misi coscienziosamente a leccare il saporoso pertugio offertomi dalla padrona.
E mentre lo facevo, il liquido continuava ad entrare in me’, insieme alle scudisciate sapientemente impartite ad entrambi da Francesco.
Quasi verso la fine del clistere Sonia venne sotto i miei colpi di lingua con un lungo verso gutturale.
Unico momento di intimita’, mi fu’ concesso di liberarmi in solitudine, di ripulirmi per bene per essere pronto a soddisfare i bisogni dei miei padroni.
Loro nel frattempo si erano messi per cosi dire in liberta’, Sonia era completamente nuda, a parte un paio di stivali alti, e Francesco aveva indossato solo un paio di boxer di pelle o latex.
Li trovai in questa insolita posizione, Francesco intento a farsi leccare e accarezzare attraverso l’indumento da Sonia messa in posizione tale da ricevere delle staffilate sul sedere esposto. Ecco la famosa punizione per la precedente “caduta di stile”.
Rimasi nascosto per un po’ godendomi le smorfie di Sonia quando il crudele cuoio raggiungeva la sua pelle, ma ad un certo punto dovetti abbandonare la mia posizione d’osservazione, per fare la mia entrata in scena.
“Bene, vedo che gli orali sono passati bene per la parte femminile, adesso tocca a me” esordi tutto contento Francesco.
“Mentre farai il tuo dovere, Sonia avra’ cura del tuo culetto, provando per me questo attrezzo (uno strap-on di modeste dimensioni). Ho pensato che per prendere il mio dovrai allenarti un po’, cosi vedro’ di concedere l’onore di sverginarti alla mia mogliettina”.
Sonia prese il solito lubrificante, si mise lo strap-on, che aveva una parte da inserire nella sua patatina, cosparse l’arnese di gel, e allo stesso modo fece con un ditino nel mio buco fremente.
Senza troppe attese si avvicino’ alle mie terga e mi riempi prontamente con il suo fallo che scivolo’ dentro in un baleno.
Sonia prese ad imporre un movimento di va-e-vieni molto lento e profondo che mi mando’ in estasi.
Sempre la domina mi ricordo dei miei doveri assestandomi un paio di pacche sul sedere, il padrone stava aspettando.
“Posso succhiarle l’uccello, signore?” dissi prontamente, ricordandomi la lezione di prima.
Andra si mosse appena avvicinando la cappella alle mie labbra’ socchiuse e con una spinta mi penetro’.
Gli impugnai l’asta come avevo visto 1000 volte nei film porno, e mentre Sonia si divertiva come una matta nel sentirsi uomo, io apprezzai per la prima volta il sapore forte e deciso di un uomo eccitato.
La pelle vellutata e allo stesso tempo fremente, i continui spasmi di quell’organo erano tutti dovuti a me, e questo mi riempii di orgoglio e voglia di fare.
Cosi applicai tutte le teorie che avevo lungamente sognato nelle mie fantasie, tirando fuori un pompino da favola.
In meno di 10 minuti raggiungemmo l’orgasmo tutti e tre. Sonia fu’ la prima, lo capii dalla violenza degli affondi, che provocavano lo sfregamento dell’altrezzo conficcato anche dentro di lei.
Venne innondandomi la schiena di scudisciate, cosi come si fa’ con un cavallo recalcitrante.
Poi fu’ la volta del mio padrone che venne prima dentro la mia bocca e poi per sfregio mi bagno’ tutta la faccia con i suoi potenti schizzi.
Appena poco dopo venni anche io, il mio primo orgasmo anale, non pensavo sarebbe stato cosi piacevole, non mi ero nemmeno sfiorato il membro duro come una roccia, ed eccolo li’ anche lui a manifestare il suo e mio piacere!!
Francesco che si era ripreso subito, mi mise un collare al collo, e a 4 zampe mi invito’ a fare il giro della casa.
Voleva bere qualcosa e lo chiese alla moglie che subito spari’ ritornando con due birre.
Per me mi prese una scodella da latte e versandomi un po’ della sua birra disse:”su’ da bravo bevi che te lo sei meritato, per essere la prima volta devo dire che sei portato, diventerai davvero un bravo schiavo passivo”.
Mi prostrai automaticamente per bere come un cane, e la cosa fu’ molto apprezzata dal padrone, che vedendomi cosi mi accarezzo da dietro, lodando il mio sedere e il mio buchino stretto.
“Bravo bravo, guarda come impara presto il nostro schiavetto” disse ancora palpandomi senza vergogna e facendomi dono di un primo abbozzo di sega.
Mi fece alzare, dando uno strattone al collare, e sempre usandolo mi riporto in sala, dove attendeva Sonia, che nel frattempo si teneva in allenamento la topina.
In breve mi disse di leccargliela mentre Francesco si dava da fare con il mio sempre piu’ fremente didietro.
Ad un certo punto ci fu’ una cosa che fece rizzare sull’attenti il mio arnese.
Il mio padrone mi stava leccando il buchino....che sensazioni fantastiche....si vede che era un ottimo “lecchino”.....faceva delle piccola puntate dentro..per poi leccare in maniera circolare tutta la parte, leggermente arrossata dalle attenzioni della mia padrona.
E intanto il muscolo si rilassava, slargandosi per ulteriori penetrazioni. Sonia godeva sotto i miei incitanti colpi di lingua, mentre mi aiutavo con le dita nei suoi pertugi, per non lasciare nulla al caso.
Ad un certo punto Sonia si giro’ e si mise a pecorina davanti a me chiendendo il permesso ad Francesco per farsi fare il “lato B”....cosi mi misi di nuovo al lavoro di lingua....restituendo con passione le abili leccate del mio padrone.
Dopo pochissimo Sonia comincio’ ad implorare di riempirla senza pieta’, e la cosa infastidii un pochino Francesco, che le ricordo’ che un vero master non perde mai la testa, ma ormai la lussuria si era impadronita di tutti e tre e non c’erano piu’ ruoli.
Con frenesia appuntai il glande al buchino offerto e in un sol colpo la infilai, conscio del fatto che al contrario di me, Sonia non era sicuramente vergine.
Francesco aspetto’ che mi fossi ben impiantato dentro al mogliettina, e quando la vide smaniare sotto i miei colpi....mi fece segno di abbassarmi su di lei...in modo da potermi “infilare” a sua volta.
Sulle prime, istintivamente mi irrigidi’, ma una dose del solito jel fresco mi tranquilizzo’, non sarebbe stato un assalto all’arma bianca...ma una piacevolissima iniziazione.
Il suo membro mi sfioro’ il perineo...e poi senza darmi il tempo di pensare all’eccitazione del momento, comincio’ ad entrare, centimetro dopo centimetro, riempiendomi in maniera assoluta ed autoritaria.
Fu’ a quel punto che Sonia, trafitta da me e idealmente anche da Francesco, comincio’ a godere urlando a pieni polmoni la sua gioia.
Le contrazioni involontarie mi portarono quasi al punto del non ritorno, ma io volevo aspettare e godermi fino in fondo il membro che mi stava sconquassando le viscere e con esse, la mia vita precedente.
Cosi tenni duro.
Continuammo a pompare entrambi per almeno 10 minuti.
Solo quando sentii’ il bastone di Francesco farsi ancora piu’ duro, avvertii le prime contrazioni del suo imminente orgasmo, e decisi a quel punto di lasciarmi andare, mollando fendenti e ricevendone di altrettanti nel mio ormai capace perturgio.
Come prima volta fu’ davvero fantastica....di fatto venimmo tutti e’ tre insieme...uniti in un solo corpo, solo guidati dalla nostra foga di godere e far godere.
Per non farci del male a vicenda, dopo che l’onda dell’orgasmo si fu’ placata aspettammo un certo tempo prima di tornare ad essere tre essere viventi distinti.
Ma la cosa che piu’ ci spingeva a non disunirci era la consapevolezza di aver partecipato a qualcosa di eccezionale.
Sonia ci ripuli’ coscienziosamente, eliminando dai nostri membri tutte le tracce del piacere e beandosi di vedere di nuovo ergersi davanti a lei due magnifici bastoni di carne pulsante.
Fu’ cosi che per l’ultma scena Sonia volle farsi scopare alla pecorina da Francesco...e io mi misi sotto in uno stupendo 69.
Potei cosi godere dei favori “orali” della mia padrona che si rivelo’ una professionista del settore.
Potevo al contempo godere della vista del poderoso arnese di Francesco che andava e veniva dalla caverna infuocata di Sonia.
Piu’ di una volta Francesco estrasse il membro lucido di umori e lo porse alla mia bocca che non gli rifiuto’ un supplemento di bocchino, in cui potei apprezzare il sapore mischiato degli umori di femmina e di maschio da monta.
Quando Sonia venne scossa per il suo ennesimo orgasmo, venni anche io innondandole la gola col mio piacere.
Francesco fu’ l’ultimo a godere, estrasse l’uccello dalla tana e ci spruzzo entrambi col suo seme caldo e profumato.
Dire che eravamo distrutti era dire poco, avevamo letteralmente perso il conto del tempo, e mentre ci avvinghiavamo l’un con l’altro si era fatto tardissimo.
“Allora, che ne dici Alberto, ti e’ piaciuta la tua “prima volta” con noi?” mi chiese con fare ormai amichevole Francesco.
“Si molto e spero che non sia l’ultima” fu’ la mia risposta laconica, mentre Francesco mi consegnava una chiavetta USB con le foto delle nostre performance.
“Tienile come ricordo, in attesa della prossima volta” disse con un sorrisetto malizioso.
Che dire..una serata favolosa!!
8
1
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Un\'esperienza indimenticabile
Solito a navigare nel web in cerca di incontri piccanti ho conosciuto una coppia di fidanzati; dopo un paio di mail di presentazione con allegate alcune foto abbiamo deciso di vederci. Ci siamo dati appuntamento in un baretto del centro, ero molto emozionato!! l'agitazione cominciava a salire quando dalla porta entra Lei una ragazza acqua e sapone, dolce e per certi versi affascinante, dietro il suo ragazzo, un giovane carino e ben curato. Ci sediamo ad un tavolo e ordiniamo un caffè, dopo un po' di diffidenza iniziale scambiamo due chiacchiere di convenienza, un po' di sguardi, due risate e poi visto la voglia di tutti e tre di provare nuove esperienze, ci siamo trasferiti nel loro appartamento. Durante il tragitto penso e ripenso alle sensazioni provate dentro al bar, alla prima impressione, le prime percezioni di "di pelle", capisco che c'è attrazione reciproca, sia con Lei che con Lui e gia intravedo chi dei due è quello che un po' guida e gestisce il tutto; è Lei!! e penso benissimo!! non chiedevo di meglio!!!
Arriviamo in bellissimo quartiere residenziale era appena passata l'ora di cena, entriamo il soggiorno è arredato in stile moderno, minimal, ma molto accogliente, colori caldi e fantasie anni 70, luci soffuse, un divano e cuscini ovunque. passiamo in cucina per un bicchiere di vino, Lei mi prende le mani, le osserva, le tocca, cerca di stabilire un primo contatto fisico, mi sorride e mi lancia uno sguardo molto eloquente; riesco a rilassarmi un po', mi sento a mio agio e prendo un po' più di confidenza; Lei si alza e lascia la stanza, io parlo con il suo ragazzo della situazione e delle sensazioni che stiamo provando in quel momento; ad un certo punto Lei ritorna, rimango stupefatto! è bellissima, sensuale, fantastica, carica di facino e trasgressione!! indossa un paio di calze autoreggenti nere, delle scarpe argentate con tacchi a spillo, un corpetto nero e una mini gonnellina scozzese; è veramente molto sexy!!
L'atmosfera si riscalda subito!! Lei ci gira intorno con fare sinuoso, provocatorio ci prende per mano e ci invita a prendere posto sul divano. Vuole un po' di musica di sottofondo e così accende lo stereo, abbozza uno spogliarello, facendo intravedere le proprie forme, muove il bacino e alza la gonnellina... è senza mutandine intravedo qualcosa è completamente depilata, la osservo e l'eccitazione comincia a crescere, ho voglia di toccarmi!! ad un tratto giro lo sguardo verso il fidanzato, lui allunga una mano, mi sbottona i pantaloni, e inizia a masturbarmi io li sbottono a Lui e faccio lo stesso, mentre Lei comincia a toccarsi davanti a noi. Io guardo Lei che molto dolcemente si infila due dita, le muove su e giù cominciando ad ansimare lievemente, poi le porta alla bocca e le lecca come per assaporare quel caldo umore che comincia ad inumidirla, ad un tratto si avvicina, inizia a toccarci entrambi; piano piano sale apre le gambe e comincia a strusciarsi tra tra le ginocchia del fidanzato, lui la bacia e la tocca delicatamente, io osservo la scena e continuo a masturbarmi. Ad un tratto lei allunga una mano inizia a toccarmelo ad accarezzarmelo con dolcezza e naturalità, poi si abbassa, lo prende con tutte e due le mani facendolo scivolare tra le dita inizia a leccarmelo a prenderlo in bocca, la guardo ha la bocca spalancata, la lingua fuori parte da sopra e giu fino in gola!, uhm..... un brivido di piacere!!! Lei continua e io la osservo noto che le piace veramente, mentre lo fa mi massaggia anche sotto mi stimola l'ano sembra rapita da un piacere viscerale, carnale.
A quel punto il fidanzato con lei a cavalcioni sulle ginocchia, freme dalla voglia, Lei lo percepisce così scende dalle ginocchia e lo invita a condividere l'eccitazione di succhiare un bel cazzo in erezione. Lo prende con la mano e lo mette in bocca al fidanzato, che un po' titubante comincia a succhiarmelo; Assieme mi leccano e assieme reciprocamente si toccano, Lei è bagnatissima e incoraggia il fidanzato a spingere le dita dentro di Lei con sempre più forza; L'eccitazione cresce sempre di più!! i gemiti aumentano d'intensità e tutti e tre ci sentiamo liberi di assaporare il piacere più intimo della carne.
Lei che evidenzia spiccate doti di leader non resiste più, e in preda a fremiti di piacere supplica il fidanzato di penetrarla con ardore e veemenza; ok! ci spostiamo... Lui si distende sotto e Lei sopra di schiena cominciano a scopare, sempre più forte, io osservo per alcuni secondi e non vi dico l'eccitazione!! vedo Lei che è in estasi si tocca continuamente si succhia le dita e supplica il fidanzato di sbatterla più forte, di farle sentire quel grosso cazzo dentro di Lei fino in fondo fino al piacere più profondo. Ad un certo punto, mi prende la mano e comincia a succhiarmi le dita, a quel punto mi alzo in piedi davanti a lei, che ormai in balia di un intenso piacere me lo prende in bocca e comincia a spompinarmi seguendo dolcemente il movimento del fidanzato che nel frattempo continua a scoparla, chiedendogli se le piace, quanto le piace e quanto sta godendo ad essere sbattuta in quel modo, Lei risponde di si e dice che sta godendo come non mai e che non vuole smettere. Io mi abbasso e comincio a leccarle e stimolarle il clitoride, mentre il fidanzato continua a scoparla senza fermarsi, il movimento si interrompe e capisco, è il mio momento!!, prendo in mano quel grosso e caldo cazzo lo sfilo e lo metto tutto in bocca! spompinandolo e leccandolo a più riprese bellissimooooo!!.
Continuamo così per una decina di minuti forse di più, Lei è uno spasmo continuo credo che venga più e più volte in un crescendo di gemiti urla e suppliche di non fermarci, di continuare!! sempre più forte!! di farla godere come nessuno ha mai fatto prima!!!. Arrivati all'apice del piacere il fidanzato comincia a rallentare e si ferma per non venire credo, anch'io ho bisogno di una pausa, Lei vorrebbe continuare ma la cosa si spegne. Ok!!
Alcuni minuti, cambiamo posizione e ricreiamo l'atmosfera, Lei mi chiede se voglio essere penetrato, io le dico si mi piacerebbe!! Allora Lei si distende sopra di me nel senso inverso come se volesse fare un 69, comincia a leccarmi ovunque, mi prepara!! me lo prende in bocca e nello stesso tempo mi penetra con due dita, con decisione e forza io non oppongo resistenza e mi lascio andare senza timori. In un attimo riprendo l'erezione e dopo pochi minuti, vedo il fidanzato vestire il preservativo e cominciare ha scoparmi, me lo avvicina, spinge un po' Lei lo accompagna e senza problemi entra. Lei me lo tiene in bocca, senza usare le mani e senza andare su e giu, lo tiene tutto in bocca accompagnando i movimenti del fidanzato. Ad un certo punto si ferma e Lei ansiosa di quel cazzo intriso di umori comincia a succhiarglielo, ma non le va molto, il preservativo la disturba!! allora lo rimette dentro e così lui mi penetra in un crescendo di gemiti e affanni!! momenti indimenticabili, travolgenti. Mi chiedono se tutto va bene e io quasi in uno stato catartico di profondo piacere annuisco e chiedo di continuare senza fermarsi.
Lei mi propone di essere preso da dietro; in un attimo si dirige in un'altra stanza e ritorna indossando uno strap-on. Lo fa succhiare un po' al fidanzato e poi lo spalma con un po' di gel ad acqua. Completamente incredulo e sbalordito!! mi rimetto in posizione e Lei ritmicamente e dolcemente comincia a penetrarmi, io faccio un cenno al fidanzato che desideroso di togliersi il preservativo e di farselo leccare si pone davanti a me! comincio a prendere in bocca quel grosso cazzo e a succhiarlo delicatamente facendomelo scivolare tra le labbra, aumentando di tanto in tanto il ritmo e continuando a chidere a Lei di non fermarsi. Che bello!! ero, eccitatissimo, stavo godendo come non mai, completamente in balia di un piacere liberatorio appagante travolgente. Lei mentre mi penetra mi accarezza e mi masturba chiedendomi di resistere di non venire, ma il piacere aumenta sempre di più e anche il fidanzato ha voglia di scoppiare e rimpire la mia bocca. Resistiamo ancora un po "dai continua, continua non fermarti" sbisbiglio a lei, Lei mi risponde mi chiede se mi piace, se sto godendo io rispondo di si con un filo di voce le dico che è fantastica, ancora pochi minuti...il piacere è quasi all'apice, il fidanzato non resiste più e annuncia che sta per venire io aumento il ritmo e dopo pochi secondi sento il suo enorme cazzo esplodere in una sborrata liberatoria..... bellissimo!!! era la prima volta che qualcuno mi veniva in bocca, a quel punto Lei si ferma, mi prega di tenere tutto quello sperma in bocca senza ingoiarlo, si avvicina e mi supplica di baciarLa; ha bocca spalancata la lingua fuori mi chiede di farLe scendere tutto quel nettare caldo e sensuale in bocca, anche Lei vuole avere la sua ricompensa. Non ancora appagata comincia a leccare il fidanzato in faccia a baciarlo sputandogli in bocca un po' di quello sperma caldo. Io guardo la scena e mi masturbo il cazzo mi scoppia, sto per venire non ce la faccio più......, Lei mi vede e mi chiede di venirle in faccia, il fidanzato si avvicina e tutti e due stanno li a bocca aperta in attesa del mio seme. Mi masturbo più forte, lei mi incoraggia, mi dice dai! fammi sentire il tuo sperma in faccia!! da per tutto!! riempimi dai..... finchè giunto al limite, scoppio in una sborrata copiosa e abbondante in faccia ai due innamorati in un urlo liberatorio e appagante. I due continuano a baciarsi e mi invitano a condividere con loro quel piacere caldo, io acconsento e tutti e tre passiamo i cinque minuti più tardi a baciarci e leccarci come se nulla ci importasse o ci fregasse di un minimo.
E' stata un'esperienza che ricorderò per tutta la vita!!
8
1
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Sesso al tempo dell\'amore
E’ una sera qualunque di pioggia e di freddo ed io sto correndo sull’autostrada verso un odore di donna impegnata a far uscire lui dalla sua casa (cosa mai dirà? Che ha mal di testa..che è stanca e deve dormire? ) . La percezione del suo quell’odore m’appiccica l’ansia al respiro mentre sulla corsia di sorpasso corro contro la mia impossibilità di resistere a richiami di pelle a parole suadenti e colanti usate al telefono. Corro a graffiare il corpo di una donna che mi vuole part-time, che mi chiama come uomo da orgasmo sicuro e che poi se ne asciuga da sola. E’ lei che mi strega in questa notte di nuvole e pioggia a dirotto. M’ha indotto alla voglia fin dalle prime ore dell’alba, quando la luce brillante scontornava il profilo immaginato dei suoi seni già protesi, mentre lei al telefono chiedeva “a che ora stasera?” Ed eccomi qui che infilo l’uscita di questa città. Trieste adagiata su colli che si apre al mare. L’SMS è categorico ”aspetta..c’è ancora lui”. Mi fermo. C’è un bar. Non ho voglia di nulla ma mi costringo ad ordinare un decaffeinato. Il barista mi guarda e sorride ed io mi sorprendo a pensare che lui sappia perché sono li’. Impossibile è vero, ma l’ansia di amante esplode ad ogni piccolo rumore. Mi siedo e sfoglio un giornale attento solo al rumore della suoneria del mio cellulare. Entra una donna sulla 50ina, con il viso rosso di freddo. Ordina un amaro e si siede poco piu’ in la’. E’ triste ed ha gli occhi lucidi. Evito di incrociarne lo sguardo: riconosco quel tipo di donna, se solo ci scambi una frase qualunque ti scarica addosso per ore tutta la sua vita triste e disordinata fatta di bevute e di amori ormai persi. Entra un ragazzo ed subito esce di corsa: niente sigarette in quel bar. Improvvisamente entra LUI e nello stesso momento suona il cellulare. Non posso rispondere non me la sento. Mi alzo. La suoneria è in “ascendente” e tutti mi guardano. Fo’ finta di leggere il nome di chi mi chiama, lancio un ufff infastidito e rispondo con “ti chiamo io sono occupato adesso”. E riattacco. Mi avvicino nervoso alla cassa e mentre sto’ pagando arriva una nuova chiamata. Alzo gli occhi al cielo aspettando il resto e forte chiedo al barista “il confine è lontano da qui?” Lui mi guarda pensoso e comincia con un “dopo il primo semaforo giri a destra………” e continua imperterrito. Io annuisco con gli occhi fissi sui suoi e la mente in subbuglio. La suoneria resta in silenzio per un attimo e poi ricomincia. LUI si avvicina a pagare e mi guarda divertito. Esco. Il freddo mi precipita addosso e rispondo alla chiamata sotto la pioggia e il vento. Lei è arrabbiatissima. Io cerco di spiegare, ma le mie parole sopra le sue non si capiscono. Urlo “stai zitta”. Il silenzio cade. Le spiego i fatti con calma, lei risponde remissiva e quasi eccitata. Quell’urlo l’ha devastata come uno schiaffo che riempie di umori. LUI esce ed io mi metto a parlare come se lei fosse all’altro capo del mondo e non a 300 mt.. LUI parte. Arriva al semaforo. Svolta. Scompare. Per calmarmi ho bisogno di qualcosa di forte. Rientro al bar e il barista mi guarda e mi chiede se forse non avevo capito la strada da seguire. Gli rispondo che tutto è saltato e che devo tornare indietro ma prima vorrei un cognac. Forte e caldo. Il liquore scende piano e bollente. Tutto ritorna nell’ovvio. La tempesta finisce. Il respiro si calma. Pago ed esco ancora una volta. Parcheggio la macchina nel solito posto, al buio, nascosta tra due siepi, in mezzo a coppi rotti e barattoli vuoti. Guardo il cancello semiaperto che mi aspetta. Senza esitare lo varco e lo richiudo. La porta di casa si arrende al mio tocco. Dentro è buio. Solo una luce fievole giu’ in fondo. Non chiamo, non dico nulla e in silenzio percorro il corridoio per entrare nel suo salotto. E’ profumato e rischiarato da molte candele poste ovunque. Lei non c’è. Mi tolgo la sciarpa ed il giubbotto di pelle e li lancio sopra una sedia. Guardo attorno. La chiamo piano e la porta del bagno si apre. Lei esce di corsa e mi travolge. Perdo l’equilibrio e cado sul divano che scricchiola incazzato. Senza parlare ci riempiamo la bocca di morsi, respiri e saliva. Mi sbrana e mi sveste tutto nello stesso momento e quando vola la mia camicia a piccoli scacchi vedo un rosso fugace, una striscia che pare uno strappo. Le blocco le mani, ma non posso fermare il suo viso che impazza contro il mio. Allora le afferro i capelli e con decisione la tiro lontana da me. Resto di sasso: la sua bocca sembra piena di sangue e il suo viso solcato da ferite. Sono lì cogli occhi sbarrati. Lei ride forte. Eccitata: Si libera e si alza. Allarga le gambe e si mette le mani sui fianchi. Ci arrivo: è rossetto! Labbra riempite di rossetto hanno fatto scempio di me, di lei e della mia camicia. Vedo i suoi occhi truccati pesanti sotto le ciglia allungate e tirate all’insù. Mi eccito! Non qualcosa di visto finora, non quel brivido intenso ma lungo, non come sempre mi capita, ma un’esplosione immediata e quasi dolorosa. Mi alzo. L’afferro e la lecco sul viso. La bacio. La ingoio, bevo la sua saliva, la mordo. Lei mugola e risponde colpo su colpo mentre le sue unghie rosso fuoco mi graffiano ovunque. "Fottimi" mi urla. Non mi piace la parola in sè, ma mi piace in questo momento. Non l'avrei mai detta, avrei cercato un sinonimo o un sostantivo, un altro verbo magari ma "fottimi" decisamente rende meglio l'idea di questa donna che stasera vuol fare la puttana. Ma poi è lei che si muove davvero. Sale e poi ridiscende senza darmi pace col suo ginocchio fra le mie cosce. Senza darmi il tempo di capire, senza darmi il tempo di reagire, senza nemmeno lasciarmi pensare se sbatterla li’ in piedi o gettarla sul marmo per terra. Ma il divano è dietro di me. Mi getto all’indietro e lei sopra di me mi si incolla con ancora quel sapore di rossetto che lascia la sete in gola e voglia di farle male. Mi piace. Lei scivola piano mi azzanna i capezzoli e il dolore che mi colpisce aumenta la voglia di lei. Una voglia bestiale, primitiva, di donna da usare come oggetto di piacere assoluto. Lei scivola ancora su di me, i suoi seni mi schiacciano il sesso, che risponde pulsando. Scende con la bocca lasciando tracce di rosso ovunque, come colpi di coltello sulla carne. Si ferma. Lo prende. Lo osserva. Lo lecca e lo bacia. Lo ingoia e mi guarda. La guardo, poi getto indietro la testa per godermi quell’attimo in cui una donna non appartiene a me ma al mio sesso. Sento anche i suoi denti ogni tanto. Piacevole variante. O dolore. Lo sento il suo morso che sembra staccarmi brandelli di sesso. La spingo indietro e mi inarco. Porto le mani a controllare i danni. Nessuno, solo il dolore di un respiro. La guardo con odio, ma lei allarga le cosce, si porta un po’ avanti e si immola sul mio sesso lentamente. Quando giunge in fondo mi stringe dentro facendomi conoscere ogni muscolo che mi masturba dentro di lei. La sua bocca aspira aria dalla mia e mi dà il senso che è lei che mi sta fottendo. Cavalca sicura tenendo le mani sulle mie spalle. Artigliano. Graffiano anche loro. Cavalca sempre piu’veloce vomitando parole che sanno di sesso. La afferro pe ri fianchi e la fermo appena un istante. Sento che non resisterei un secondo di più. Sto per impazzire. Sta salendo il piacere per poi lasciarsi spargere ovunque. Lei comprende e si toglie, si abbassa e mi morde forte. Stavolta il dolore è prepotente ed un mio schiaffo la colpisce diretta e la fa vacillare. Controllo. Nessun danno apparente, ma il dolore persite. Mi calmo. Mi pento ”scusa” sussurro. Il mio sesso è ormai in riposo assoluto quasi testimone critico di quanto ho appena fatto. ”Scusa”ripeto. Ma lei ride forte e mi assale piu’ selvaggia di prima. Mi morde le labbra, mi si struscia addosso come un serpente, mi respira sugli occhi mentre ripete “fottimi..sbattimi” E mi eccito ancora, mi alzo e la giro. Le sue mani sul bracciolo del divano e i suoi capelli nel mio pugno che tira con violenza. La infilo da dietro ed il profumo di sesso si sparge ovunque mentre la cavalco forte guardando la sua schiena incurvata e i suoi glutei su cui rimbalzo ad ogni colpo. Come un’onda che torna indietro dopo avere impregnato la spiaggia. Ogni colpo piu’ veloce dell’altro. Ma ogni colpo è chiamato e voluto ancora piu’ forte. Ancora piu’ dentro. La sento improvvisamente afflosciarsi gridando. Cosi’ di colpo, senza che ne abbia avuto sentore. Lei distesa ansante sul divano ed io li’ in piedi con la voglia di cadere per terra. Sudato e distrutto. La lascio lì, col suo profumo di donna sbattuta e vado in cucina. Apro una bottiglia di acqua e mi attacco al suo collo bevendo e affogando, mentre un rivolo gelato mi scende addosso. Torno in salotto e lei è ancora li’, tratteggiata di rosso e bagnata di orgasmo. Mi avvicino e mi siedo vicino a lei. Le accarezzo la fronte con un dito, che poi passa sul naso (bello non l’avevo mai notato cosi’ bello)e si ferma sulle sue labbra. Lei apre la bocca e me lo morde piano. Sorride e mi abbraccia. Mi bacia dolcemente. Mi sussurra parole dolcissime e mi tocca piano: il mio sesso, come se stesse aspettando dolcezze, esplode ricoprendoci entrambi. Esauriti di forze e di sospiri. Dopo un’ora mi son risvegliato. Lei dorme. La prendo in braccio e l’adagio sul letto. Mi faccio la doccia e mi vesto. Prima di andarmene mi chino su di lei e la sfioro con un bacio alle labbra. ”Ciao amore” mi sussurra. Esco e torno a casa. Lungo la fredda e piovosa autostrada tra uno starnuto e l’altro per via dei capelli ancora bagnati mi chiedo se quell’ “amore” era per me o forse nel sonno mi ha scambiato per lui. Di certo non saro’ io a chiederglielo!
15
0
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Il momento
A volte ti imprigionavo nella mia mente. No, le parole proprio non le trovavo. Era la semplice creazione di un “avatar” non appena ti vedevo attraversare la piccola piazza per sparire dentro la porta del tuo ufficio. E di tuo marito. Era una visione accecante di frammenti che accendevano la mia voglia. Quante volte sognai di affrontare il tuo seno e di riempirmi del tuo profumo!! Fredda e altera, dicevano i miei amici. Religiosa e fedele, sottolineavano. Forse fu proprio per questa irreale impossibilità che accendeva in me il desiderio di averti. O forse perché eri bella. Elegante. Con due occhi scuri che sfidavano chiunque li incrociasse. E come spesso accade, la differenza la fece un “momento”. Al supermercato. Quando apparisti nel mio stesso corridoio con indosso una tuta da ginnastica che ti faceva brutta e goffa. E forse fu proprio il fatto che quel giorno non eri elegante e sicura di te, che colsi al volo una possibilità. Forse l’unica. Quando nel prendere una scatola di biscotti facesti cadere quelle vicine. Ero vicino e mi chinai per raccoglierle. Insieme a te. E nel rialzarci il mio braccio toccò leggermente il tuo seno. Arrossisti. Eri a disagio. Non ti sentivi al sicuro dietro ad un look professionale. Scambiammo parole di circostanza in merito ai biscotti e al modo di impilarle sugli scaffali. Ma quando stavi per andartene sfruttai il “momento”. Da sfacciato. Ti chiesi il numero di cellulare, dicendoti che ogni mattina io la riempivo di un “avatar” che ti somigliava e che attraversava una piccola piazza per andare al lavoro. Per un attimo, quando ti guardasti in giro arrossendo ancora di più, pensai che eri sul punto di fuggire. Ma poi vidi e sentìi scandire il numero dalle tue labbra. Presi il mio cellulare e, mentre lo memorizzavo, tu sparisti. Elena. Sapevo il tuo nome. Furono giorni di sms e di qualche rara breve telefonata. Poi una sera inoltrata di luglio finalmente riuscìi a farti entrare nel mio ufficio. Io e te. Soli. E ti vidi finalmente di carne, di brividi e poesia, di labbra timide dal sapore forte. Del tutto spoglia di ruoli e convenzioni. Della stessa bellezza, da vicino imperfetta, che rese perfetti i nostri attimi intensi. Mi persi nel tuo sguardo velato di desiderio e mi innamorai delle tue dita che afferrano i contorni del tavolo per mitigare il piacere. Ti accolsi sopra di me mentre inarcavi la schiena per sentirmi ancora più dentro. Ti morsi piano le spalle nude mentre i nostri bacini si rincorrevano. Ti aprìi le mie labbra ogni volta che precipitavi verso di me a baciarmi con passione per distrarre il mio perdermi tra i tuoi seni che danzavano un ritmo caldo, dolce e costante. E ti sostenni quando, bollente, mi cadesti addosso durante l’orgasmo che esplodeva tra le tue cosce, ma anche nella tua mente, nel tuo respiro. E fui lì a riceverti mentre con la lingua ti leccavo ogni piccola goccia di sudore che ti imperlava il viso luminoso di piacere appena provato. E fu così per tutta l’estate. Ci isolavamo dal mondo ogni volta che avevi del tempo per venire da me. Milioni di parole sussurrai ai tuoi occhi chiusi ed al delizioso sorriso che mi regalavi mentre riposavi sulla mia spalla. Parole mai dette prima perché appena nate da quella prepotente voglia di te che gli amici ancora descrivono “fredda e altera, religiosa e fedele”. L’autunno arrivò e, come le foglie, cadde anche la nostra storia. Ma resto sempre dell’idea che nulla può fare la logica contro il “momento” e un'opportunità da cogliere.
7
0
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Al negozio di scarpe.....
....la Signora ha un paio di piedini niente male, ed io che ho una grande passione per i piedi, starei ore ed ore a calzarle e sfilarle scarpe, magari passando pian piano da elegantissimi stivali a sandali di tutte le forge che possano risaltare l´eleganza di uno smalto disegnato da Leonardo su delle dita scolpite da Donatello.
"Queste le stanno proprio bene, ma dovrebbe provarle senza calze, per mettere in risalto la perfezione del suo piede, l´eleganza delle sue forme, la classe dei suoi colori" esclamo io in modo molto professionale.
"Va bene me le dia che le vado a provare nel camerino" mi rispose la Signora
"Eccole un 38, dovrebbero andare bene se ha qualche problema mi chiami che le vengo in aiuto"
Passarono alcuni minuti ma la Signora era ancora chiusa in camerino, mi avvicinai alla porta ed esclamai "Signora posso aiutarla?"
"Le scarpe sono perfette, il numero dovrebbe essere quello giusto ma non riesco a calzarle, se non e´un problema mi dia una mano".
Ed io che non desideravo di ascoltare altro, entrai nel camerino, del resto nel negozio eravamo rimasti solo io e lei, e l´orario di chiusura stava per avvicinarsi.
Le presi il piede, passandolo sotto il palmo della mia mano, provai la stessa Emozione che un gallerista potrebbe provare toccando un quadro di un grande pittore, il piede era freddo le mie mani bollenti, e da questo shock termico, parti´un brivido che mi percorse tutta la schiena fino ad arrivarmi al cervello.
Guardando il suo volto rialzandomi per chiederle come le stessero, capii´che lo stesso brivido aveva percorso anche la sua schiena, si leggeva negli occhi che le mie mani sui suoi piedi non l´avevano lasciata indifferente.
"Mi stanno bene, forse leggermente strette sul collo del piede" mi rispose, ed io cominciai a massaggiarlo il collo del piede, per riuscire a capire se fosse il numero giusto, ma soprattutto per riuscire a capire se fosse il "momento" giusto.
Tra un massaggio e l´altro e tra un "Va meglio?" e l´altro, alzavo gli occhi per incrociare il suo sguardo, in un´occasione l´avevo scorta con gli occhi chiusi, gli occhi di chi sta per abbandonarsi a se stessa.
Lei pero´ebbe la forza di dirmi iniziando a chiamarmi confidenzialmente col mio nome di battesimo "Gianni proviamo un numero piu´grande, perche´voglio comprarli, mi piacciono molto e poi quest´acquisto me lo ricordero´per il resto della mia vita" "almeno spero" aggiunse con un sorriso malizioso.
Andai di la in magazzino e ritornai con il numero piu´grande, non feci in tempo ad aprire la porta che subito notai che Manu, questo era il suo nome si era messa in liberta´lasciando a coprire lo splendido corpo il solo abbigliamento intimo, di un´eleganza sopraffina, come il tanga intravisto in precedenza e lo charme con cui era entrata nel negozio lasciavano presagire.
"Signora, mi dia il piede che gliela calzo io" esclamai e lei mi rispose "Gianni, chiamami Manu, perche´fino a 5 minuti fa ero una cliente come un´altra, ma ora, dopo il massaggio al piede, voglio essere di piu´molto di piu´".
In preda ad un turbinio di Emozioni, con la sola fortuna di essere molto calmo e quindi padrone della situazione, non osai ribattere null´altro che un "Grazie Manu", presi il piede, iniziai a massaggiarle il collo, scendendo questa volta piu´giu´verso le dita con le quali inizia a fare conoscenza.
Sentivo Manu vibrare, ad ogni massaggio un sussulto, e cosi´presi l´audacia di sdraiarmi ai suoi piedi e di sostituire le mani con la lingua, iniziai a leccarle le dita, con dolcezza, lentamente, salendo dalle dita al collo e viceversa, dopo alcuni minuti mi inginocchiai per salire con la mia lingua sempre piu´su.
Le gambe erano uno spettacolo, un´autostrada del piacere, dove ad ogni casello corrispondeva un pedaggio gratificante, le nostri menti ormai erano un tutt´uno, casellante ed autista allo stesso momento in un continuo scambio di ruoli.
Ero quasi arrivato alla fine dell´autostrada, quando sentii aprire la porta, strano di solito a quell´ora non arrivava mai nessuno, ed allora mi "parcheggio" alla prima area di sosta, spengo il "motore" che per la verita´era diventato di fuoco, e vado verso l´entrata, arrivo alla cassa e c´era un signore sulla cinquantina, "Come posso aiutarla?" esclamai, e lui "Manu e´qui?" bhe non ci misi poi molto a capire che era il marito "E dissi si e´di la in camerino che sta provando un paio di scarpe, ora gliela chiamo" e andai verso il camerino.
Lei nel frattempo invece di raffreddare il "motore" lo aveva riscaldato ancora di piu´infatti la trovai schiena verso la porta, a masturbarsi con un dito infilato nella fighetta ormai bagnata come la Costiera Amalfitana in un giorno di burrasca.
"Signora c´e´suo marito di la" le dissi per non fare insospettire lui, e lei "Gianni ti ho detto che devi chiamarmi Manu, fallo aspettare noi dobbiamo finire di provare le "scarpe"", senza perdermi dánimo ritornai di la e dissi "Se puo´aspettare 5 minuti finiamo di provare le scarpe e torniamo da lei", "Si va bene" disse lui.
Tornai in camerino e trovai Manu sempre piu´scatenata, ormai non poteva stare piu´da sola, ed infatti appena entrai, mi afferro´la patta dei pantaloni, e con stile, dolcezza ma anche avidita´lo tiro´fuori…….
continua.....
10
1
15 years ago
ItalianGentleman71,
37
Last visit: 14 years ago
-
Sei già tra noi
Ti abbiamo già disegnato nella mente. Non troviamo le parole del tutto. Abbiamo solo la visione accecante dei tuoi frammenti che accendono la nostra voglia di affrontare i tuoi occhi e di riempirci del tuo profumo. Sconosciuti ancora.
E ti vediamo di carne, di brividi e poesia, di idea e di forte sapore. Spoglia di ruoli e convenzioni. Della stessa bellezza imperfetta che renderà perfetti i nostri attimi intensi. Lo vediamo il tuo sguardo velato di desiderio e le tue dita che afferrano i lembi delle lenzuola per mitigare il piacere. Ti vediamo tra noi mentre inarchi la schiena per accoglierci . Ti vediamo, ogni volta che precipiti in cerca di baci di passione per distrarci dal nostro perderci tra i tuoi seni che danzano un ritmo dolce e costante. E sei lì, che ti arrendi alla nostre bocche che devastano le tue labbra già gonfie dei tuoi respiri violenti. Ed è lì la tua pelle che già sa di noi e che percorriamo con le carezze delle nostre dita avide. Che poi diventano presa quando ci accorgiamo che il tuo darti e sottrarti, il tuo perderti e ritrovarti sta percorrendo il sentiero della chiusura perfetta del cerchio. E ti osserviamo, ti sentiamo, bollente che ci cadi addosso durante l’orgasmo che esplode in te. In noi. E saremo lì a riceverti, con i seni di lei che accarezzano i tuoi, con la mia bocca e la mia lingua che lecca ogni gemito che attraversa le tue labbra e ogni piccola goccia di sudore che ti imperla il viso luminoso di piacere provato. E lo sentiamo l’abbraccio con il quale ti isoliamo dal mondo per sussurrare parole ai tuoi occhi chiusi ed al delizioso sorriso che ci regali mentre riposi tra noi. Parole mai dette prima perché appena nate da questa prepotente voglia di te che ancora non hai un volto ed un profumo di pelle.
E’ un’attesa la nostra. Languida cresce sconfiggendo il valore del tempo. Tu esisti. Ma ancora non sappiamo chi sei!
6
0
15 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago