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Tutto quello che mostro fa parte di me
Scrivo quanto segue come seguito ad uno scambio di battute che mi ha molto colpito.
Tutto quello che mostro fa parte di me, non è uno strumento per il mio piacere, ma me stesso, il mio corpo. La mia voglia di mostrare nasce dall'esigenza di rendere visibili le mie voglie e le mie passioni, che voglio soddisfare. Di foto del mio membro ne ho molte, non mi vergogno di mostrarne perché nel mio corpo non vedo nulla di volgare, nella mia eccitazione nulla di cui vergognarmi. Il mio membro, che non chiamo né uccello né cazzo perché non mi piace farlo, è parte inscindibile del mio corpo e dei miei istinti. Quello che cerco è la soddisfazione dei miei bisogni, non mi vergogno di ammetterlo, anzi la reputo un'ammissione matura, e l'intelligenza e la passionalità saranno al servizio del mio corpo e di quello della mia compagna di avventure quando la troverò. Intelligenza e passionalità sono essenziali per raggiungere il vero piacere. Non vedo volgarità nel pene eretto, che in tutte le culture tranne la cultura cristiana moderna (e solo in quella moderna) è considerato il massimo simbolo della fertilità, della passionalità, dell'unione che porta vita. Prima di approdare a questo sito ho fatto un percorso: cerco persone non volgari, perché solo le persone volgari non saprebbero apprezzare la vera sensualità senza indecisioni, piena, fiera anche, che certo non si scandalizza davanti alla visione di un membro eretto, manifestazione di sinceri e sani appetiti.
Questa è la sensualità che io apprezzo.
Giovane_Moro
13
0
17 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
Le mie fantasie
Le mie fantasie... Parto già dai preliminari, preliminari un po' spinti forse...
Mi piace masturbare con le dita fino in fondo una donna mentre la bacio con passione. mi piace che in quel momento la mia compagna sappia che voglio che lei goda, che faccio tutto per lei, mentre la bacio e la tocco, e non la penetro ancora perché nulla della mia eccitazione deve distrarmi dalla sua, perché voglio che raggiunga l'orgasmo più assoluto...
Mi piace usare la lingua per far toccare alla mia compagna il vertice dell'eccitazione, per far esplodere il suo l'orgasmo, mi piace il sapore della donna, mi piace bagnarmi nella sua esplosione di piacere... e mentre la bacio e la lecco nel suo intimo eccitato mi piace massaggiarle delicatamente i piedi nudi, salendo dalla pianta alle dita, perché so dove li devo toccare per dare piacere...
Io adoro i piedi delle donne, non li perdo mai di vista mentre faccio sesso. Il piede nudo, la caviglia ben fatta, sono quanto più mi piace in una donna. durante il sesso i piedi ben fatti, eleganti e carnosi, sono sempre al centro della mia attenzione.
Mentre la mia lei è sopra di me, mi cavalca al tempo che decide lei, magari lasciandosi penetrare lentamente, pienamente, io amo massaggiarle i piedi, dolcemente, per darle il massimo relax, perché la nostra unione sia più piena, perché lei possa accettarmi dentro di sé con il massimo del calore, con l'eccitazione più umida ed accogliente...
E quando saremo in una posizione diversa le bacerò, mordicchierò e leccherò i suoi piedi stupendi ogni volta che potrò...
Quello che vorrei che mi fosse fatto? Vorrei che la mia lei usasse i suoi bei piedi per eccitarmi per toccarmi, senza calze, pelle contro pelle, mi piacerebbe iniziare così il nostro caldo incontro di sesso. E poi... sogno un donna in grado di dominare totalmente il mio orgasmo solo con le sue labbra, con la sua lingua, con la sua bocca e la gola accogliente... sogno una donna che non mi lasci andare quando raggiungo per la prima volta l'orgasmo tra le sue labbra, una donna che mi affondi le unghie nelle cosce o nelle natiche e che vada avanti, succhiando via ogni mia forza... sogno che non si fermi neanche al mio secondo orgasmo, sogno che mi sfinisca... e se tutto questo lei lo facesse contornando il mio viso con le sue gambe, se mi concedesse alla bocca il suo intimo mentre lei domina il mio con la sua, mentre le mie mani nuovamente le massaggerebbero per il suo piacere le caviglie ed i piedi, così vicini da poter essere baciati anch'essi solo voltando la testa, allora io per certo impazzirei per lei...
Giovane_Moro
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
Incontrando ............ (scritto insieme a jenny6
Racconto scritto a quattro mani insieme a Jenny69 ........
Come tutte le mattine passavo lungo il marciapiede di Via Roma per recarmi al lavoro, e, come tutte le mattine il destino mi faceva incontrare quella ragazza mora che, a passo svelto ma elegante ..... andava in direzione opposta alla mia..
Ma no ,non era il destino, sono io che tutte le mattine sentivo il bisogno di trasmetterle ciò che mi passava per la mente con il mio sguardo e come sempre avveniva che un sorriso acceso mi lasciava tutto il giorno con dubbi e sul quale ogni volta creavo le mie fantasie per...... un incontro conoscitivo.
Quella mattina ....... un pò grigia e fredda, non si svolse come al solito, lei non venne al nostro solito appuntamento e ...... un pensiero fisso mi attanagliò per tutta la giornata lavorativa.
Passò qualche giorno e ormai .... ogni mattina non si svolgeva più come "al solito" e ....... mestamente i giorni passavono senza che io potessi sapere il perchè lei non fosse più puntuale al nostro appuntamento..
Una sera rientrando dal lavoro, vidi una sagoma inconfutabile, dio era lei, vestiva elegantemente in una gonna nera che le formalizzava i fianchi che mi facevano tremare le mani, una giacca doppio petto nera con una scollatura che metteva in evidenza senza essere visti i suoi seni troppo invitanti una scarpa lucida nera con tacco non troppo alto ,mi chiesi Una manager? ,valigetta nella mano destra ,mi venne incontro ed io trattenendo il mio respiro ormai un pò affannato le sorrisi ,una parola sola uscì dalle sue labbra sono un po tesa,tranquillizzato da quelle parole la fissai intensamente e con uno sguardo che solo una persona abituata ad essere guardata fa cercò il mio sguardo nella mia mente e in quel momento una luce di dolcezza illuminò il suo viso.
Formalizzammo le nostre identità, anche se ormai ci conoscevamo da molto, e lei evidentemente più abituata, mi invitò a prendere un aperitivo, vista l'ora tarda, insieme.
La voce di lei era dolce dando un senso di calore alla conversazione che, scivolò nel malizioso doppiosenso che caratterizza i primi approcci ormonali.
Lei fece cadere non so se apposta l'aperitivo sulla mia mano e scusandosi la pulì con il suo fazzoletto e mentre mi toccava la mano avvertivo una leggerezza di comunicazione tra la sua mano e la mia ,le sue dita affusolate accarezzavano la mia mano, trasmettendomi la sua dolcezza e mentre si avvicinava non potei fare a meno di inebriarmi del suo profumo un profumo che esprimeva tutta la sua femminilità .
Non resistetti oltre e appoggiai il naso e le labbra sul suo collo,mentre le sue mani continuavano a stringere sempre di più le mie dita accarezzandole e prendendole una per una nel suo palmo, ad un tratto lei si tirò indietro e con uno sguardo dolcissimo mi disse "non qui".
Uscimmo dal bar un po arrossati ,ma ormai ero una sua preda e mi invitò a montare nella sua "Classe A blu notte ".
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17 years ago
carino6423,
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Last visit: 11 years ago
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Massaggio
Racconto vero: "Massaggio"
Sono un single da sempre desideroso di realizzare i miei sogni e le mie fantasie .
Mettendo qualche annuncio sul web dove esprimevo le mie fantasie ho ricevuto mote risposte ed alcune proposte molto valide.
Ve ne racconto una accaduta qualche anno fa.
Avevo 28 anni e dal momento che mi ero appena laureato non possedevo uno studio dove poter organizzare.
Per questo motivo ho detto al marito che avrebbe potuto mandare la moglie a casa mia dove mi sono attrezzato per fare dei massaggi rilassanti. Materasso in gommapiuma( molto comodo) da adagiare su un tavolo rettangolare, lenzuolo bianco, candele, musica ambient, oli profumati...
La mia idea lo ha subito entusiasmato ed è venuto da me per conoscermi, per vedere se il luogo poteva essere adatto e soprattutto per rendersi conto in quale mani stava affidando la moglie. Contento per aver trovato quel che cercava e dopo avermi avvisato che non sapeva come si sarebbe comportata la moglie ma curioso di quel che lei avrebbe potuto fare le ha dato il mio numero di tel per prendere appuntamento. Credo le abbia detto che una collega gli aveva raccomandato un suo amico ,io, molto bravo nel fare massaggi e nel ricreare un ambiente idoneo per rilassarsi.
Dopo un paio di giorni la signora mi ha chiamato dicendomi che aveva dei dolorini alla schiena e aveva bisogno di una visita e di un massaggio,dopo averle spiegato che mi dilettavo in massaggi per arrotondare ovviamente era gratis) e che oramai ero diventato esperto pur non essendo nè fisioterapista nè ortopedico abbiamo fissato un primo massaggio di prova.
Prima dell'incontro il marito mi ha telefonato più volte per suggerirmi i
punti più sensibili della moglie e per consigliarmi di assumere un
atteggiamento professionale ma anche di farle complimenti e allusioni per infonderle un certo dubbio...
Il giorno prefissato la signora si è presentata da me vestita in modo
elegante,abbiamo parlato qualche minuto,lei mi ha spiegato i suoi problemi ed io le ho illustrato il tipo di massaggio che le avrei fatto.
L'ambiente si presta molto e poi dopo aver acceso qualche candela e messo su un po' di musica soft lei si è spogliata, mentre io andavo in un'altra stanza per prepararmi al massaggio, e ha indossato il perizoma usa e getta e si è coperta con un telo che le avevo dato. Tutto molto professionale. A questo punto ho iniziato e la bella signora si è subito rilassata e man mano che procedevamo vedevo che gradiva sempre più...
Il massaggio è iniziato dai piedi, polpacci e cosce, in modo deciso ma rilassante, cercando di scigliere i muscoli e la stanchezza....trovavo molto eccitante la situazione e il pensiero di ciò che sarebbe potuto accadere, pur senza averne certezza...e forse è proprio questo il bello... Piano piano il massaggio ha interessato i glutei per salire verso la schiena e le spalle....
Durante il massaggio arrivavo ad accarezzarle il sedere e poi tornavo su verso le spalle come se nulla fosse aumentando il dubbio nella sua mente, poichè nn capiva certamente se alcune manipolazioni avessero un recondito significato erotico o meno. Facevo questo
comportandomi sempre in maniera professionale e distaccata...le chiedevo che sensazioni stava provando..e se lei prima mi rispondeva che si sentiva rilassata poi man mano che procedevo toccando zone un po' più erogene mi rispondeva con dei mugolii...che avevano il potere di eccitarmi...beh in effetti lo ero anche prima!!!
Durante il massaggio indossavo una tutina leggera in modo che una volta eccitato lei potesse accorgersene, e questo accadeva regolarmente, perchè lei era schiena all'aria sul lettino e io mi posizionavo dal lato della testa per poter accarezzare meglio il suo splendido corpo partendo dal collo e allungandomi fino ai glutei... così facendo "incidentalmente" accadeva che le sue mani venissero a contatto con la mia erezione ogni qual volta io
mi spostassi...a volte indugiavo in quella posizione per farle avvertire chiaramente il mio turgore,altre volte mi soffermavo appena in modo che lei avesse sempre il dubbio se la manovra potesse essere casuale... ogni tanto quando mi allungavo nel massaggio partendo
dalle spalle e arrivando al sedere la mia erezione sbatteva sui suoi capelli....poi cambiavo posizione per allentare un po' la tensione e per rendere più divertente e incerto il gioco...la nostra conversazione,
ora più professionale ora più maliziosa, serviva per rendere l'atmosfera rilassata ma sempre più rovente... finchè posizionandomi nella posizione critica dal lato della testa e massaggiandola fino all'attaccatura del gluteo non ho avvertito che lei alzava la testa e con la bocca aperta cercava di sentirlo sulla guancia...
Non potete capire l'eccitazione a che grado poteva essere arrivata...una cosa pazzesca..a quel punto ha cercato con le mani di abbassarmi la tuta per verificare se quello che sentiva era tutto vero...Mi ha fatto i complimenti dicendo che era la prima volta che gliene capitava uno così grande... aveva detto queste parole con una grande malizia come a farmi capire che non era la prima volta che giocava con una persona che non era il marito... Sentirla parlare in questo modo riusciva ad eccitarmi più di quanto credessi possibile e nel frattempo pensavo a qanto era fortunato il marito ad avere una moglie simile... Una volta tirato fuori non ha esitato ad assaggiarlo....sembrava famelica lo voleva sempre di più ed era talmente ingorda che resistere mi è costata una grande fatica....mi sembrava il minimo ricambiarle il favore anche perchè,diciamocelo,leccare la sua fichetta era un'esperienza eccezionale...molto ben curata con una striscia di peli al centro...davvero deliziosa...e la signora non ha tardato molto a dimostrarmi che gradiva il trattamento finchè non mi detto di montarla e di farla sentire come una vera troia...non volevo credere alle mie orecchie...sapeva come stimolarmi la signora ...sembrava che tutto il mio sangue fosse confluito su un unico punto...il mio cazzo, che infilato a fatica in un profilattico, non tardavo a infilare nel caldo ed accogliente rifugio che mi era stato spalancato davanti... le parole di incitamento erano sempre crescenti,ci stimolavamo a vicenda era quasi una gara a chi riusciva a stimolare di più la mente dell'altro... le ho detto di pensare al marito...lei mi diceva che era un cornuto e io le dicevo di pensare che lui fosse li a guardarsi e di rivolgersi a lui per mostrargli quanto fosse troia...è stata un'esperienza bellissima che si è ripetuta diverse volte,ovviamente il marito non mancava mai di farsi
raccontare da me quello che era successo,visto che la moglie all'inizio non gli aveva raccontato tutto ma solo una parte...poi pian piano spinta anche da me lei gli ha raccontato tutto capendo,forse, che eravamo d'accordo...
A quel punto ho suggerito al marito di venire a casa mia e nascondersi al prossimo massaggio che ormai durava solo 5 min,visto che la signora preferiva un altro tipo di stimolazione... Così abbiamo fatto e quando siamo arrivati al punto in cui le dicevo di imamginare che il marito la guardasse e lei iniziava a rivolgers a lui ecco che è spuntato fuori... e dopo averla incoraggiata l'atmosfera si è fatta incandescente con lui che si masturbava e noi che avevamo preso un ritmo folle per finire in un crescendo di piacere davvero incredibile....
Sinceramente non so se lui si è eccitato di più a guardare o dopo a
partecipare ma è stata una bellissima esperienza che ho avuto modo di ripetere con persone diverse ma sempre molto eccitante,addirittura con una di queste sinore uscivo a cena e poi andavamo a fare sesso in luoghi insoliti chiamando il marito 4-5 volte durante la serata per raccontargli tutto...e lui aspettava a casa il ritorno della mogliettina per farsi raccontare tutto da lei...ma questa è un'altra storia...alla prossima...
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17 years ago
lucapilon, 51
Last visit: 6 hours ago -
Ritorno dalla mia collega...
Eccomi qui,sono le 3,30 e tra 4 ore mi devo svegliare,ma ne è valsa la pena.Stasera sono uscito con la mia ragazza e l'ho accompagnata a casa a mezzanotte circa,torno a casa e mi arriva uno squillo sul cel dalla mia collega,glielo rifaccio e lei mi manda un sms con scritto:schiavetta disperata cerca padroncino imminente.Io penso 10 secondi e le rispondo:Il padroncino va in toilette e arriva,tra 20 minuti ti voglio pronta!!! Mi risponde subito dicendomi:Sara' fatto,quando arrivi qui sotto fai uno squillo,troverai la porta aperta,entra e vai in camera mia,sdraiati prendi il telecomando del dvd e spingi play... Io vado al volo in bagno ed esco di casa,all'una meno un querto sto gia li,abita a 10 km da me ma a quest'ora non c'è nessuno in giro.Faccio lo squillo,prendo l'ascensore,arrivo davanti alla porta,la spingo ed entro.Casa è buia e con un buon profumo,si vede solo una luce fioca provenire dalla camera,e si sente rumore d'acqua dal bagno,mi incammino a piccoli passi,passo davanti alla stanza della figlia che ha la porta aperta,non c'è forse è dai nonni;entro nella camera da letto,c'è una candela profumata accesa,sul letto c'è il telecomando,mi levo il giubbotto,le scarpe e mi sdraio,spingo play,l'audio non c'è ma non serve,c'è un uomo sdraiato su un letto e una donna che gioca passionalmente con il suo sesso,subito mi sento eccitare e il mio sesso si indurisce frenato dai jeans.Il rumore dell'acqua cessa,sento aprirsi la porta del bagno,e un rumore di tacchi avvicinarsi,ecco sbucare lei dall'oscurita' della casa...stupenda!!!Capelli sciolti,una camicettina bianca di seta finissima aperta a coprire a mala pena il suo gran bel seno senza reggipetto,un perizoma finissimo nero con davanti un triangolino retato,e due splendidi zoccoletti lucidi bianchi con un piccolo tacco che lasciavano ammirare i piedini stupendi e smaltati di nero lucido.Mi guarda,mi fa segno di stare zitto e mi invita a continuare a guardare la tv.Si sdraia vicino a me,mi fa una carezza sul viso e inizia a baciarmi sulla guancia,sull'orecchio infilandoci la lingua,sul collo,mi leva il maglione e la maglietta,mi bacia il petto e mi lecca i capezzoli respirando di piacere,quasi stesse gustando un buon dolce,continua sulla pancia e nell'ombelico,provocando in me libidini su libidini...poi mi sussurra:ti piace?sono brava?Io rispondo:si sei bravissima.Mi dice:dimmi che devo continuare dimmelo sempre.Io le dico:si dai continua cosi mi piace,non fermarti.Lei mi slaccia i pantaloni e me li sfila,annusa il mio sesso da fuori le mutande e si dirige giu sui piedi,mi accarezza le coscie e scende per le gambe,annusa i miei piedi,mi sfila i calzini ed inizia a succhiarmi le dita,è una sensazione bellissima,mi eccita le mie mutande sembrano scoppiare,mi lecca bene i piedi poi sale,mi riannusa le mutande,me le sfila,con la lingua mi lecca dal buco del sedere fino alle palle e sale su per il pene,io sto a duemila e sento che non resistero',lei mi dice:padroncino...vuoi che continui?Io rispondo:si mia schiava.Lei mi fa:allora non mi fermo piu.Inizia a slinguazzarmi l'uccello con delicatezza e passione,lo succhia su e giu fino a farmi esplodere di piacere nella sua bocca,ingoiando fino all'ultima goccia...
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
Un regalo di compleanno - una storia vera
un nostro caro amico ci invitò al suo compleanno la sera stessa in cui lo festeggiò.
ci presentammo accorti di regalo al pub , dove tra circa 30 persone bevemmo e scherzammo , e la serata ando' cosi.
tornando a casa io e la mia ragazza, discutemmo del fatto che avevamo fatto una gran bella figura di merda a presentarci alla festa senza regalo.
le proposi di fargli come regalo, quella nostra fantasia che fin a quel momento non avevamo potuto realizzare, ossia fare sesso davanti ad un nostro conoscente.
non appena lo proposi ci rise un po su ma accettò.
due sere dopo mandai a franco un sms scrivendogli di venire a casa mia perche' avevo trovato un ottima occasione per un auto usata che cercava da tempo, ovviamente era solo una scusa per farlo venire.
lo portai in tavernetta e dopo pochi minuti giulia entrò dalla porta del garage con addosso una mini di jeans, una canotta, senza intimo.
si salutarono come sempre e lei gli disse subito il vero motivo per cui l'avevamo chiamato.
lui, da buon porco ci chiese se avrebbe potuto partecipare attivamente, gli dicemmo ceh si doveva limitare a godersi lo spettacolo. accetto entusiasta.
giulia si levo' subito la canotta, si alzo la gonnella e si sedette a gambe aperte sul tavolo per mostragli il suo fiore, poi si diresse verso di me seduto sul divano, si accovaccio e cominciò a spompinarmi.
dopo una bella pompa, chiedemmo a franco di dirigere , dicendoci quale posizione preferiva.
le posizioni furono le piu classiche, piu che altro gli piaceva vedere bene i buchi di giulia, soprattutto messa a pecorina o seduta sul divano a gambe spalancate.
la scopai di brutto e godevo al pensiero che lui ci guardava.
le venni in bocca, ingoiò.
a scopata terminata andò in bagno a vestirsi decentemente e tutti e tre andammo in un pub a bere una birra.
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17 years ago
cantrell,
28
Last visit: 13 years ago
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Io e mio fratello
Eavamo soliti, io e mio fratello, fare sesso a casa quando i nostri genitori non c'erano. Avevamo comiciato da adolescenti (io 15 anni, lui 14), per normali turbe sessuali a quell'età, e abbiamo continuato fino a un anno dopo il mio essere maggiorenne. Ci toccavamo, ci leccavamo a vicenda, lasciavamo le nostre lingue scorrere lascivamente l'una sull'altra, facevamo 69... Ogni volta, venivamo l'uno sull'altro. Fino all'ultima volta, un mese fa. Ero già diventato una sorellina da tempo, e nascondevo gelosamente (ma con un pizzico di eccitazione) i collant rubati a mia madre che amavo indossare. Preso da un'improvvisa passione, andai da da lui e di botto gli chiedo: "Ti va di fare sesso?" Mi guardò con uno sguardo ormai conscio della inevitabile risposta dettata da una situazione da cogliere al volo. Senza neanche parlare, si alzò in piedi e cominciò a toccarmi la patta dei pantaloni, infilandomi la sapiente lingua in bocca. Io arretrai di poco, e sentendo il letto dietro di me, mi ci adagiai sopra, senza staccare la mia bocca dalla sua. Svelto, si stese su dime, poi cominciò a sbottonarsi i pantaloni, estraendo il suo uccello, e con fare abile e veloce sbottonò i miei, estraendo la mia mazza ormai superdura. In quel momento mi alzai, e dicendogli di restare fermo, estrassi dal nascondiglio i collant bianchi di mia madre. Mi sfilai pantaloni, mutande, e infilai il soffice nylon, indi presi ad accarezzarmi. Lui nel frattempo, ormai nudo, si era posizionato a pancia all'aria, e prese a masturbarsi con lentezza allargando le gambe. Mi avvicinai, gli presi il cazzo in bocca e comiciai a leccare, a titillare, a succhiare con voracità. Eccitato, gemeva sempre più forte, fino a che non mi metto io nella sua posizione, e lo faccio salire su di me. Ed ecco che comincia a scoparmi come se fossi donna, alla missionaria, e lo strusciare dei cazzi l'uno contro l'altro provocava una piacevolissima sensazione ad entrambi. Un rapido 69, e infine, messo alla stregua dalla voglia maiala, chinatomi a pecora sul letto, gli ho intimato di penetrarmi. La titubanza iniziale è andata via via sparendo, dando spazio a una vera bestia che mi sfondava il culetto sempre più forte, facendomi letteralmente urlare di piacere. Sborrata in bocca e via, chiedendoci quando si sarebbe presentata una nuova occasione del genere. LA STORIA E' ASSOLUTAMENTE VERA.
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4
17 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
Al ristorante
In quel periodo sbarcavo il lunario guadagnando qualche soldo come cameriere in un ristorante famoso della citta'.
Professionale e ligio al lavoro , in poco tempo avevo conquistato la stima del titolare che sempre piu' spesso mi affidava tavolate di gente importante.
La mia regola era dare il meno confidenza possibile alla clientela che era fatta di abitue' del locale ma sopratutto amici del titolare .
Una sera ci fu una prenotazione di circa trenta persone e io assieme ad altri due ragazzi ci occupammo del tavolo dall'inizio alla fine .
Diedi disposizioni ai miei collaboratori al fine di organizzare il tutto nei minimi dettagli in modo da fare bella figura con il titolare che ci teneva moltissimo a quella prenotazione.
La mia regola era invisibilita' ,poca confidenza , servire sparire , togliere i piatti e sparire di nuovo facendo finta di non ascoltare i discorsi della tavola e ignorando i clienti salvo se non fossi stato interpellato.
Arrivarono quasi puntuali , circa una trentina tra uomini e donne , sulla mezza eta' e qualcuno piu' giovane si distingueva dall'abbigliamento casual a differenza degli altri piu' grandi molto eleganti e curati nel look...Il titolare si affanno' afare gli onori di casa stringendo mani qua e la' e baciando i piu' cari amici tra loro.....poi si congedo' dal gruppo raccomandandosi a me di non fare mancare nulla ....
Si sedettoro a tavola , slcune donne andarono alla toilette , la cena non era alla carta e quando furono tutti a tavola iniziarono gli antipasti......
Durante il servizio notai di essere seguito insistentemente dallo sguardo di una donna che a differenza degli altri commensali anziche' seguire le discussioni e partecipare alle chiacchiere , era silenziosa e stralunata ....assente , quasi come se non c'entrasse niente concon quella gente.
Intanto bevevano e ribevevano tutti compresa lei , la donna bionda con un decolte' che non lasciava nulla all'immaginazione , una maquillage di prim'ordine , dita affusolate con anelli di brillanti , occhi grandi e attenti......ma non rideva mai...beveva vino bianco e mangiava poco....
La compagnia s'era scaldata e tutti ridevano a crepapelle intorno alla donna bionda che ada un certo punto si alzo' mi prese il braccio e mi chiese " mi scusi , gentilmente potrebbe favorirmi la mia pelliccia ? andrei volentieri a fuma re una sigaretta fuori in giardino....."
Le chiesi di seguirmi al guardaroba , aveva un profumo avvolgente , e il suo vestito verde smeraldo di raso andava a definire un fisico da vera femmina che conosce le sue armi per sedurre, infatti il rumore dei tacchi dietro di me andavano a tempo con il battito del mio cuore....
L'aiutai a infilare la pelliccia e gli indicai la porta che dava sul giardino.
Mi invito' ad andare con lei a farle compagnia , ma non essendo fumatore la ringraziai lo stesso dell'invito ,un piccolo inchino e mi mi diressi verso la sala.....
"Minchia !!" pensai , quella strafica mi aveva dato la possibilita' di passare qualche minuto con lei....
Collegai le cose : " ...mi guarda insistentemente , mi sembra non essere accompagnata , mi offre una sigaretta come pretesto per parlare , si' , e' un po' piu grande di me e' sui 50 ma chissenefrega, magari cerca un'avventura....? "
tutte considerazioni che facevo tra me e me continuando il servizio... da li' a poco la biondona torno' al tavolo , eravamo quasi al dessert ....
Continuava a cercare il mio sguardo.
Un tizio ordino' champagne per tutti e porti 5 bottiglie di moet.....
Notavo che lei , la biondona beveva e ribeveva.....continuava a farsi riservire .... arriva il titolare e fa portare altre 5 bottiglie ...evvai!!!!!!!
Una confusione , gente che rideva , un tipo che faceva le imitazioni....tutti che si dicertivanoi e ridevano....la biondona al massimo sorrideva e il bello era che si era gia scolata almeno una bottigli di champagne......
Si alzo' barcollando nell'incuranza dei suioi amici e si diresse verso la toilette...io , che che l'avevo notata , con discrezione , la raggiunsi ...poco proma che entrasse le chiesi: " ....tutto bene signora ? "
si giro' e sorridendo mi prese le mani , diede una culata alla porta e in un baleno eravamo dentro la toilette che ci baciavamo appassionatamente....
Io chiusi la porta pricipale con il mio pass che avevo semore in tasca ....
quando mi girai verso di lei ... era appoggiata al lavandino con il vestito su' senza mutande ..." ...allora vieni alla festa o resti li' impalato?"
dopo 1 minuto l'impalata era lei , dal mio grosso cazzo che gli entrava e gli usciva dalla sua fica calda e bagnata .....
ansimava e si muoveva , la troiona, mettendo una mano sul suo culo e appoggiandosi un po' qua un po' la' dove trovava un appiglio di fortuna......
stavo per venire , studiavo dove fare il gran finale , mi anticipo' girandosi verso di me baciandomi...
era totalmente ubriaca e folle e calda e eccitata che non rispondeva delle sue azioni ... gli inforcai le gambe e me la presi in braccio come una bambola..... la sbattei a me con forza , ad un certo punto lei si appoggio' con le mani ai lavabo dietro di lei mentre io continuavo a fottermela con vigore.... si leccava le lavvra e mi guardava negli occhi...
c'elavevo in punta!
la misi giu', con affanno reciproco intuimmo che la festa non poteva finire cosi' ..... e come il torero sfida il toro ....guardandomi fisso negli occhi....si abbasso' sulle gambe e me lo prese in bocca mentre per non raffreddarsi si sgrillettava ......mi sponpinava guardandomi negli occhi...irresistibile, le venni in bocca un mare di sperme ... lo ingoio' fino all'ultima goccia ....mi tremavano le gambe....
Si alzo' tiro' giu' il vestito e mi fece cenno di uscire sussurrandomi "... va via adesso ..se no' si insospettiscono "
mi aggiustai alla meglio , raggiunsi la sala volando , e la tavolata era in piena euforia !
"....e Simona che fine ha fatto?" spunta la voce di una amica....
"...sara' caduta dentro?" il coglione di turno..... e giu' tutti a ridere!!!
messaggisubliminari
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
La mia professoressa di sesso
La conobbi in una domenica di aprile, lo scorso aprile. Faceva ancora abbastanza freddo e io indossavo il mio doppiopetto di velluto. Ero arrivato all’appuntamento abbastanza in anticipo e aspettavo dinanzi al bar concordato. Mi guardavo attorno per vedere da dove sarebbe arrivata. L’avrei incontrata per la prima volta. Il primo contatto l’avevamo avuto in internet e poi c’eravamo sentiti al telefonino un paio di volte. Lei era una professoressa di lettere, io un giovane ingegnere. Aveva 36 anni lei e non si era mai sognata di conoscere un 25enne, ma io ero fuori dal comune. Già al telefonino mi appagava moltissimo parlare con lei, pochi limiti, poche vergogne e ci capivamo quando si scherzava, senza fare circumlocuzioni di ogni genere; eravamo entrambi diretti.
Non mi accorsi del suo arrivo quando all’improvviso la vidi di fronte al bar girarsi intorno per capire dove fossi. Io aspettavo sullo spartitraffico e quando la vidi, le andai incontro attraversando la strada senza guardarla, come per volerla sorprendere. Ci presentammo e subito entrammo nel bar. Lei sicuramente abitava lì vicino ma mi diede appuntamento poco lontano per non mostrarmi dove fosse casa sua. Aveva un elegantissimo rotacismo, che io imitavo sempre. Era bionda, ma non naturale, lo si vedeva dalla scriminatura. Portava occhiali piuttosto doppi, opacizzati; non mi piacevano per niente e, menomale che soltanto raramente gli indossasse. Il suo viso mi sembrava particolarmente segnato dalle rughe, era magro e aveva del lineamenti spigolosi. Le sue gambe e i suoi fianchi erano piuttosto robusti ma non eccessivamente. Indossava un bruttissimo vestito celestino tempestato di minuscoli fiorellini. Nemmeno il suo trucco mi piaceva e nemmeno il suo culo, il seno era piccolo. Prendemmo un caffè e parlammo del più e del meno, le solite cose, cosa fai e cosa hai intenzione di fare ecc; la buttavamo sempre sull’ironico. Decidemmo di mettere due passi su via Unità d’Italia. Lei inforcò i suoi occhiali e mi precedette nell’uscire dal bar. Le chiesi del passato e poi non ricordo di cos’altro. Passò nemmeno mezz’ora e ci lasciammo.
Mi rimisi in auto, sulla strada per casa. Avevo fatto venti chilometri a vuoto pensai subito. Mi ci trovavo bene intellettualmente, ma fisicamente non mi piaceva affatto. Io le avevo fatto una buona impressione, lo sapevo e glielo avevo detto anche. Se non si fosse fatta più viva a me fregava poco.
Ci sentimmo forse dopo una settimana. Concordammo di andare a cena. Non so perché, comunque volli rivederla. Quella sera andammo a Mola di Bari, ma non riuscimmo a cenare in un bellissimo ristorante, forse anche molto costoso; era tutto occupato ci dissero dal citofono. Restammo a Mola e trovammo posto in un piccolo ristorante del centro storico. Non era un granché.
Dopo cena ci mettemmo in macchina e imboccammo subito la strada per casa. La serata volgeva al termine e non so come mi venne ma dovevo fare qualcosa anche se lei non mi attirava ancora. Anche quella sera non mi piaceva affatto com’era vestita. Indossava delle scarpe orrende, con tacchi alti, sui quali nemmeno sapeva camminare. Una gonna altrettanto brutta, molto business, lunga. Notai che non era abituata a portarle. In auto era seduta a gambe aperte. Glielo dissi e lei sorrise. Quel che mi piaceva è che c’era un’affinità intellettuale strabiliante. Eravamo molto simili e non mi era mai capitato di trovare una donna così. Allungai il braccio portandogli la mano sulle spalle e stringendola a me. Lei inclinò il suo corpo verso di me e il volante lo lasciai in una sola mano. Deviai per Torre a mare. Trovammo posto sulla spiaggia, dove ci arrivai con l’auto. Cominciò a piovere e piuttosto insistentemente. Io non mi sentivo molto bene, non avevamo mangiato della buona roba, e glielo riferii. Lei nel frattempo si tolse tutto restando subito a seni scoperti. Cominciai a pizzicarli i capezzoli e strizzargli i seni. Era molto sensibile sui capezzoli. Avevo elaborato una mia teoria a riguardo della sensibilità dei seni delle donne. Quelli particolarmente piccoli era altrettanto particolarmente sensibili e te ne accorgevi da quanto diventassero acuminati i capezzoli quando li sollecitavi, mentre quelli grandi difficilmente lo erano; e per me leccare, baciare, accarezzare e massaggiare senza produrre alcun effetto su di lei non mi entusiasmava. Eppure i seni grandi mi piacevano. Ma presto avrei cambiato idea.
Quella sera lei era molto eccitata ma io alla fine cedetti. Non mi sentivo proprio bene, a volte avevo delle fitte alla pancia anche se esageravo un po’; usavo il malessere anche come scusa per non andare avanti perché lei non mi eccitava particolarmente.
Quando la lasciai sotto casa sua, sulla strada del ritorno decisi di non vederla più. Ma non andò così. Ci vedemmo ancora, parlavamo di tutto. Mi mostrò le sue poesie, parlavamo di politica, letteratura, attualità, scienza e anche del nostro passato. Presto lei cominciò a piacermi moltissimo e presto lei avrebbe portato a galla tutto quello che c’era in me, tutta la mia vera sessualità.
Le giornate si fecero più lunghe e il sole presto cominciò a far sentire tutto il suo vigore estivo. Io avevo una seconda casa, in campagna. Decidemmo di andare lì una sera per stare tranquilli. Avevo aspettato tanto quel momento, e voleva salutarla facendo l’amore con lei, visto che dopo due giorni sarebbe partita per Los Angeles; e sarebbe tornata soltanto a metà luglio.
Era paziente con me. Non trovammo subito una perfetta intesa ma lei mi guidava. Diceva che imparavo in fretta. Lei era pluriorgasmica. Avevo già provato a leccargli il clitoride in modo vorace, leccandoglielo avidamente, con colpi di lingua ben assestati ma mai come quella volta. Si contorceva dal piacere, si strizzava i seni e gemeva e io continuavo. Il suo sapore mi piaceva tanto e io leccavo sempre più velocemente; come si fa con un piatto che ti piace così tanto e che temi che possano togliertelo. Poi a volte la sollecitavo con le dita. Con i polpastrelli attorno al clitoride, e poi le affondavo dentro. Prima due, poi tre e poi quattro. Raggiunse due, tre volte l’orgasmo. Poi gli feci capire che volevo lo prendesse in bocca. Era brava ma io volevo di più. A volte a denti stretti inspiravo forte, quando mi faceva sentire i suoi denti. Mi faceva male. Mi chiedeva scusa se non riusciva ad andare più giù, ma per lei era troppo grande. Ero troppo eccitato così la feci stendere supina e portai il mio fallo sul suo viso e la martellavo con il mio glande sulle labbra e lei mi guardava sorridendomi compiaciuta. Man mano acquistavo confidenza, mi spogliavo di ogni inibizione e timore e lei capì subito quanto fossi esibizionista. Dall’alto premevo dentro la sua bocca e cercava di resistere il più possibile costringendola ad assurde apnee. Avemmo quella volta solo rapporti orali.
Il giorno dopo, di pomeriggio passai a salutarla prima che partisse per l’America. Andammo in un bar della periferia e mangiammo una crepe favolosa. C’erano bacche, more immerse in un mare di panna e crema chantilly. A volte immergevo l’indice in quel mare di calorie dal quale lei voleva mantenere distanze di sicurezza e lo portavo alle sue labbra. Mi sorrideva, leccava e mi chiedeva di smetterla perché c’era gente. Quando c’era gente s’inibiva parecchio. Era una gran porcella a letto e lei soleva chiamarmi “pulcino” oppure “pisellone”, questi furono i due nomignoli che mi affibbiò. Le diedi una poesia scritta quello stesso giorno, di getto, a lei dedicata. La trovò molto bella. Mi aveva ispirato quel suo odore, rimastomi sulle mani, che io avevo elevato a profumo meraviglioso; per me era stupefacente come i suoi umori vaginali potessero essere ancora presenti sulle mie mani dopo due giorni. Mi disse che quelli era giorni particolari. Partì.
Ero molto romantico, poetico, ma anche molto passionale. Le donne che facevano tanto le reticenti sul sesso, sulla masturbazione e su tutto quello che concerneva il corpo e i suoi bisogni, m’infastidivano. Non solo le donne, anche gli uomini. Per me era sintomo di certi indottrinamenti culturali retrogradi, che io imputavo all’ambiente familiare.
Quando tornò ci vedemmo subito. Mi portò in regalo un termos, simpaticissimo, mi disse che lo usavano tutti gli studenti all’interno del campus nel quale lei era stata. Non faceva sesso da quando mi aveva lasciato. Andammo a casa. Quel giorno portai il mio notebook con me. Avremmo visto qualche film porno insieme, ma solo per pochi minuti, trovandoli ridicoli.
Non dimenticherò mai quella sera. Lo facemmo in tutti i modi e quando giunse il momento di andarcene io sentivo il bisogno di lavarmi. Mi feci un bidet. Poi tornai a letto e lo proposi a lei. Glielo avrei fatto io. Mi disse ok. Si sedette, e io nudo di fronte a lei mi spalmavo il sapone liquido fra le mani e poi la insaponai bene. Lei mi raccomandò di non esagerare, altrimenti gliela avrei disidratata. Quando fu bella pulita, la feci precedere dinanzi a me, e andammo verso il letto. Era a due passi, ma il mio cazzo era diventato di nuovo durissimo e glielo feci sentire mettendoglielo fra le chiappe. Giunti a bordo letto, lei si mise a pecora e mi chiese di sfondarla. Quanto mi eccitava quando mi faceva certe richieste. Le dicevo che era una gran troia, la più grande puttana che io avessi conosciuto. Mi piaceva usare questo linguaggio volgare al massimo dell’eccitamento. Piaceva anche a lei. Fu difficile penetrarla analmente. Così mi disse di prendere una certa bustina dalla sua borsa. Erano dei campioncini che aveva comprato da un sexy shop lì a Los Angeles. Per lei era giunto il momento di provarlo quel lubrificante. Glielo spalmai bene sul quel culone da sogno, e presto la penetrai. Lei strinse i denti, e cominciai a sbattermela almeno per venti minuti. La mia spalla grondava di sudore e il condizionatore acceso in quel mese di luglio di certo non mi dava alcun refrigerio. Era troppo bello, non avevo mai preso da dietro una donna. Alla fine lei si stancò ma io non riuscii a venire una seconda volta.
Da allora ne facemmo diverse, e anche la mia auto oltre la mia casa divenne un bel laboratorio dove sperimentare quel che ci veniva in mente. Le piaceva quando le inondavo i seni con il mio sperma, poi glielo spalmavo. Mi sarebbe piaciuto venirle in faccia ma questo non lo accettava.
Il giorno del suo compleanno le chiesi se aveva anche un altro e, sinceramente, mi rispose di si. Le regalai un paio di bellissimi orecchini d’argento; avevo ottimi gusti e sapevo che le sarebbero piaciuti. Prima ancora di darle gli orecchini però, le feci leggere una lettera che le avevo scritto. Si commosse. Mi piaceva sempre più, ma la differenza d’età che ci separava mi lasciava titubante. Invece lei era decisa che tra noi non sarebbe dovuto esserci nulla di più. Quella sera eravamo sulla spiaggia di Palese, in auto. La feci sdraiare supina facendole poggiare il capo fra le mie gambe. Piegandomi la baciavo. Poi le infilai una mano sotto la gonna e poi dentro gli slip. Cominciai a masturbarla e quando iniziò a gemere, per evitare che qualche passante ci sentisse; perché eravamo sul ciglio della strada, le tappai la bocca. Quando raggiunse l’orgasmo fu percorsa come da un impulso nervoso, simile a quello che capita agli uomini quando mingono. Mi accarezzò e mi disse che con le dita ero un mago e che le era piaciuta la mossa di tappargli la bocca. Si complimentò con la mia variegata fantasia sessuale. Fu un bel complimento per un narcisista come me, soprattutto quando questo proveniva da una che di esperienza ne aveva. Era una bella donna davvero.
Imboccammo la tangenziale e mi misi sulla corsia di marcia più lenta. Cominciai ad accarezzarle l’interno coscia sino a quando non mi venne duro. A quel punto, mentre guidavo, mi sbottonai i bermuda portando all’aperto il mio cazzo. Le dissi di prendermelo in bocca e di succhiarmelo forte, e così fece. Sino a quando non ebbi il bisogno di fermarmi e completare l’opera. Ormai avevo superato l’uscita che avrei dovuto prendere per accompagnarla a casa, così imboccai la statale 100 e mi fermai alla prima piazzola di sosta e fra le macchine che passavano, e illuminavano con i loro fari l’abitacolo della mia auto mi fece venire facendomi emettere certi gemiti che somigliavano a quelli che si emettono quando si cercano di sollevare pesi notevoli. A lei piaceva ascoltarmi così.
Andammo a mare qualche volta sino a quando, all’improvviso, di domenica pomeriggio fece squillare il mio telefono. Mi disse che non ci saremmo più potuti vedere. Aveva deciso di fidanzarsi con l’uomo con il quale usciva, oltre a me. Lui era più grande e io avevo capito che lei aveva voglia di scommettere nuovamente per cominciare a crearsi un futuro. Non era una troia, anzi, una donna sincera e libera. Lui era una caccola paragonato a me e non mi spiegavo come era potuto succedere. Ma l’aspetto, e gli argomenti che poteva trattenere con me, mi disse che non erano tutto e che io in fondo ero troppo giovane e non potevo legarmi a lei. Non poteva durare per sempre.
Ci conoscemmo in una domenica pomeriggio e ci lasciammo in un’altra domenica pomeriggio. Quell’ultima domenica di luglio, così afosa; per me fu fredda più di quella in cui l’avevo conosciuta. Mi stavo invaghendo di lei. Da quella domenica non sarei stato più lo stesso, e l’universo femminile ai miei occhi sarebbe apparso diverso.
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17 years ago
admin, 75
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The dark side of the moon
E si...... esiste veramente un lato oscuro della luna ed è racchiuso dentro ognuno di noi, un confine invalicabile che pensi di non raggiungere mai .......eppure la vita, il destino,la sorte (ad ognuno il termine che gli è piu consono) ci mette sempre alla prova senza preavviso alcuno.
Mai e poi mai avrei potuto immaginare di mettere in gioco la donna che amo nei miei desideri sessuali e comunque il merito non e soltanto mio, anzi se devo essere sincero la maggior parte del merito e proprio suo, ed e da quasi due anni a questa parte, che durante le nostre effusioni amorose,i suoi desideri cominciavano a farsi sempre piu frequenti e non mancavano mai di colorare qualsiasi nostro rapporto, sia con parole, racconti e sfumature (che farebbero rizzare le carni ad un ottantenne) che con oggetti di varie forme e dimensioni .
Abbiamo sempre giocato ad immaginare una terza persona insieme a noi una persona , ne giovave , ne vecchia,ne uomo ,ne donna una persona senza un volto,esistente solo nei nostri pensieri una persona che ci ammirasse e che partecipasse ai nostri giochi erotici piu incredibili, ma soprattutto una persona che alla fine di tutto scompariva come fumo nell'aria.
Ma purtroppo non e sempre cosi, ed ecco entrare in gioco il lato oscuro della luna,quello che non avresti mai pensato succedesse.............cosi cominciammo a frequentare qualche posteggio in cerca di qualcuno che ci ammirasse,e chi lo sa al momento giusto partecipasse con nostra approvazione si intende.
Ma per nostra sfortuna o fortuna questo non avvenne; fino a che un giorno quando le speranze erano ormai perse eccolo avvicinarsi guardingo e voglioso di catturare ogni momento della nostra intimita:
Si avvicino con fare molto gentile,complimentandosi della bellezza che lei scaturiva in ogni sua forma in ogni suo gesto e movimento,alchè decidemmo di farlo partecipare e lo invitammo a salire nella nostra auto.
Naturalmente non partecipò completamente al nostro rapporto anche perchè ci limitammo a dei giochi manuali,visto e considerata la nostra prima esperienza e rimase meravigliato di quanto io e lei ci amassimo in quel momento,che ne rimase affascinato e incredulo, tanto che non riusci poi quasi a muovere neanche un muscolo,che decise di ammirarci nella nostra sensibilita senza nessuna volgarita ma solo con tutto l'amore che io e lei riusciamo a scaturire dai nostri corpi.
Ricordo chealla fine di tutto la abbracciai cosi forte come per proteggerla da qualcosa o qualcuno.......o forse per farmi perdonare di quella situazione molto eccitante che mi a portato a pensare a un dopo ............un dopo pieno di amarezza un dopo pieno di MEA CULPA che cosa ho fatto ,come ho potuto permettere che un altro uomo la toccasse,le baciasse il seno la accarezzasse in volto ............ma lei con fare molto gentile, mi guardo negli occhi e baciandomi sulle labbra mi disse (anche senza parole) che lei ha desiderato tutto questo e che il nostro amore non finira mai .
Inaspettatamente la situazione di quella sera si ripatè ancora e con la stessa persona (alle volte il caso) e fu ancora più bello della prima, tanto che il nostro rapporto e andato via via a fortificarsi sempre di più
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17 years ago
admin, 75
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Voglio te
Stasera, metterò sù una dolce musica
e mi avvicinerò
a passo felino dietro di te......
ti alzerò i capelli e ti bacerò il collo........
muoverò il mio corpo lentamente dietro al tuo....
Stringerò i tuoi seni tra le mie mani......
Sentirò Il tuo corpo che si scalda al mio contatto...
e la tua voce sussurrare il mio nome.
facendo vibrare tutto il mio essere....
Mi struscero' come piace a te.........
per farti sentire il mio possente inguine
e farti esplorare il mio corpo con il tuo..............
Lentamente scivolerò di fronte a te
le mie mani sulla tua schiena
Il tuo profumo su di me....
sentirò la tua bocca sfiorarmi
il tuo corpo aderire
le tue mani accarezzarmi
e mi perderò tra
le sinuose curve del tuo morbido corpo
E finalmente sarò tutto
TUO
Colpo dopo colpo...........
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17 years ago
admin, 75
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Lo sconosciuto
“Finalmente! …anke questa giornata è finita!” cosi ho sospirai all’uscita dell’ufficio. Mi avviai al parcheggio assaporando già il piacere di un bagno caldo e di un panino sprofondata nel divano. Accesi la macchina ma…dopo un attimo di rumori e di schioppettii si abbandonò al silenzio. Infastidita e sicura di nn saper far nulla scesi apro il cofano, una nuvola di fumo mi colpisce il viso, “e ora cosa faccio?” afferrai la borsa presi il telefono e cercai di tel ma nn c’era campo. “Ma bene!” – questa è la ciliegina. La rabbia nn mi aveva fatto notare che un camion si era affiancato e che il conducente si stava avvicinando. –“Salve! Problemi con la macchina?” ----L’ho guardato quasi in cagnesco e ho annuito cautamente. Lui con un sorriso malizioso si è avvicinato. Aveva addosso solo un paio di jeans e una maglietta nn ho potuto fare a meno di guardare il suo petto muscoloso. Lui mi fa cenno di avvicinarmi x farmi vedere dov’era il danno le nostre braccia si toccarono un brivido mi scosse. “Freddo?”--- lo guardai con malizia e istintivamente gli risposi ---“No!...anzi!” lui mi sfioro ancora lo guardai e lui mi tocco il seno, nn feci una mossa x impedire anzi lo incitai di più lasciando che la mia mano toccasse quel corpo alabastro.--- “aspetta, vieni con me”--- mi disse prendendomi di peso . Mi condusse dietro gli uffici si sedette su una panca mi fece sedere in grembo mi ha afferrato i seni li ha mordicchiati, ero a cavalcioni su di lui con la gonna tirata fino alla vita, e lui mi impastava il culo con quelle mani poderose. Sentivo il suo cazzo disperatamente teso nei jeans. Si è slacciato la cintura e lo ha tirato fuori, era duro rovente, mi ha preso la testa e mi ha spinto su quella meraviglia! Era enorme!! Mi teneva la testa e spingeva…spingeva. .dopo un po’ è esploso in un gemito. Mi ha staccato e mi ha sbattuta contro una parete mi ha strappato il perizoma e ha iniziato a leccarmi la fica con avidità, a quel punto ero io che lo spingevo..sentivo la sua lingua dentro mi scavava e beveva i mie liquidi. Nn so quanti orgasmi ho avuto prima ke lui mi facesse fare una giravolta e mettendomi a carponi me lo ha sbattuto dentro “Prendilo troia!”. La sensazione di quella massiccia verga che mi entrava in corpo era straziante e squisita. Mi ha cavalcato alternando fica e culo…culo e fica. Lo ha tirato fuori appena in tempo x riempire la mia bocca di tutto il suo miele…caldo vischioso. Ci siamo rivestiti ci siamo salutati . Nn so nemmeno il suo nome spero di incontrarlo ancora.
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17 years ago
admin, 75
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Immaginami
Guardami come sai tu,
immaginami come sai tu:
forte, tenero, passionale..
Adoro donarmi a te
adoro darmi alle tue mani......
che mi accarezzano e mi stringono e poi .......
mi parlano
avverto le tue dita
afferrare il membro eretto
Ti sento premere ,e lentamente scivolare
fino a quando arrrivi giù
al delirio del mio piacere.
Lo senti anche tu,
mi sorridi mentre i tuoi occhi diventano il mio unico appiglio,
il resto se ne va tra spasmi e grida sussurrate...........
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17 years ago
admin, 75
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Avevo la bocca piena n.2
Ero a casa della mia compagna di scuola per una ricerca musicale e
Ingenuamente raccontai il fatto del mio insegnante di armonie
alla mia amica del cuore,gli confidai tutto, cosa provavo ad assaporare il sapore dello sperma caldoe cosa si provasse a deglutirlo sentendomi la lingua impiastricciata
e appicicosa.
Cosa si provasse a ricevere il sesso maschile in gola e sentire
le vibrazioni che gli trasmettevo al cervello.
Che troietta che ero ancora non lo avevo preso nella mia topina
e già me lo gustavo come fossi una donna esperta.
Forse tutta la mia eccitazione per le donne partì da qui.
Mentre raccontavo la mia prima esperienza con un uomo vero vedevo che la mia amica joelle si mordeva le labbra,e strusciava le sue gambe l'una contro l'altra, e con mia sorpresa mi fece capire che era già da molto che lei veniva riempita in tutti i suoi forellini dal seme caldo di un uomo.
Mi eccitai e le chiesi chi era e lei con uno scatto mi disse ,vieni con me.
Non capivo prendemmo l'ascensore e arrivammo al pian terreno erano le 18 circa e uscendo dall'ascensore passammo davanti alla guardiola del portiere un giovane di 32 anni sposato da poco con un bimbo.
Lei passando davanti alla guardiola gli fece un cenno e scendemmo nelle cantine del palazzo, lei mi disse aspetta e vedrai.
Dopo poco fummo raggiunte dal portiere,inutile dire che i due davanti a me iniziarono ad infilarsi le loro lingue in ogni orfizio ,ma mi eccitava di più vedere che la troietta della mia amica presa per le spalle e fatta inginocchiare davanti al membro lo tirò fuori e iniziò a succhiarlo avidamente.
Non era particolarmente dotato ma sembrava che lei facesse fatica a succhiarlo la vedevo presa per la testa andare su e giù per tutta l'asta insalivandola e facendosela sparire tra le gotei.
Mordicchiava leccava e lui si contorceva dal piacere bhe non ci vidi più
andai vicino a loro e mentre lei imboccava quel dardo infuocato fino in gola io infilai le mie dita nelle mutantine e nella fessura della mia amica
era meraviglioso vedere la sua bocca allargarsi per ricevere quel membro fino alle tonsille e vederla contorcersi dal piacere quando le mie dita sparirono tutte nella sua cavità bagnata di umori praticamente la stavamo prendendo in due ,mi bagnai
da morire i miei capezzoli erano turgidi e dritti tirai fuori le mie mammelle e presa la sua testa la tolsi da quel sesso eretto e la avvicinai ai miei seni.
Lei iniziò a leccarmi a baciarli ed io eccitata vedendo quel membro duro e leggermente ricurvo lo feci sparire tra le mie labbra, lei mi leccava mi toccava ed io ebbi il primo orgasmo mi infilò un dito nell'ano e uno nella topina e li faceva roteare con delicatezza mentre io mi accanivo sul membro del ragazzo.
Poi ad un tratto il mio gioco finì lei si scansò e tolte le mutandine si piegò in avanti appogiandosi alla ringhiera mettendo in mostra la sua femminilità di cucciola lui sfilò il suo membro dalla mia bocca e lo immerse nella fessura baganta della mia amica che dilatandosi lo ricevette tutto fino ai testicoli,vedevo il dardo uscire ed entrare
nella sua passera lei non fece un lamento quando lui mi prese il mio dito e lo condusse verso lo sfintere della mia amichetta, lo infilai tutto fino alle nocchie e iniziammo così a scoparla insieme io avanti e in dietro nel suo culo e lui che sprofondava dentro di lei
allargata a dismisura, ormai avevo assaporato cosa significasse godere insieme ad una donna senza penetrarla
Lui la riempì di seme e quando uscì sgocciolante dalla sua topina io continuai a penetrarla con il mio dito ripulendo con la lingua la sua fessura succhiandole la clitoride e raccogliendo lo sperma caldo introdotto nella sua vagina .
Non capivo ancora se avevo goduto vedendo quel cazzo eretto agitarsi in lei o se avevo goduto facendomi toccare e leccare dalla mia compagna .
Non so perchè dopo quella esperienza rimanemmo solo amiche di scuola, lei mi evitò ed io per rispettarla assecondai la sua indifferenza ,però una cosa mi frullava per la testa forse era venuto il momento viste le dimensioni ragionevoli di fare una visiata da sola al
portiere.
naci jenny
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17 years ago
jenny69,
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L\'ufficio
Racconto fantasioso
L’ufficio.
Lavoro in una azienda con sede in un palazzone dove risiedono molte altre aziende, capita spesso che in mensa o alle macchinette del caffè si conoscano persone nuove.
Qualche mese fa incontrai alla macchinetta del caffè una signora sulla cinquantina, molto ben portati, che notavo spesso passare nel corridoio, è una dipendente di una azienda con cui collaboriamo.
Da una chiacchiera e l’altra, da quel giorno mentre passa nel corridoio guarda nel mio ufficio e sorride.
I colleghi che sono in ufficio con me hanno un livello molto alto di testosterone e fanno parecchi apprezzamenti…………… sinceramente non cerco avventura per cui …….
Un giorno con una scusa, molto evidente, entra in ufficio e mi chiede un favore, se posso andare nel suo ufficio per chiarirle una pratica. Al momento non ci faccio caso e senza nessuno scopo vado nel suo ufficio, al piano superiore. Un ufficio dove lei lavora sola, iniziamo l’analisi della pratica quando un foglio cade e lei per raccoglierlo, con un braccio sfiora il mio sesso, non dico nulla ma mi sembra non casuale. Terminiamo e rientro nel mio ufficio, la mattina seguente vengo di nuovo contattato da lei, stavolta per telefono, che mi chiede se posso salire.
Busso alla porta dell’ufficio, mi viene detto di entrare e aperta la porta mi ritrovo lei girata di schiena, piegata in avanti, che raccoglie qualcosa e praticamente mi porge il suo culo in visione, indossa un paio di pantaloni abbastanza aderenti, mi sembra abbia il perizoma.
Stavolta siamo seduti su due poltroncine e discutiamo della pratica, ad un certo punto lei si sposta e passandomi davanti si strofina, al che le accarezzo una gamba, non oppone resistenza anzi si fa toccare tutto e contraccambia, fino a quando non mi sbottona i pantaloni ed inizia con il leccaremi la cappella, poi comincia a infilarsi tutto il mio pene in bocca, le sua mani mi accarezzano le palle, non mi ci vuole molto a riempirle la bocca, mi fa sistmare. Non riesco a fare nient’altro…….
Per alcuni giorni cerco di contattarla e di incontrarla, ma è quasi sempre in compagnia oppure non si fa trovare, pazienza, penso, qualcosa ho ricevuto.
La scorsa settimana mi contatta se posso salire da lei, e quando sono nel suo ufficio mi chiede scusa e sostiene di aver avuto un attimo di “distrazione” e che non è abituata a certe cose.
Mi chiede di non farne parola in quanto il marito è un suo collega e le voci corrono…………..
Ieri, mi contatta chiedendomi di salire, stavolta però dovremmo scendere nell’archivio, arrivati in archivio mi chiede “ma io faccio schifo?” , resto un attimo colpito dall’affermazione, e senza avere modo di rispondere mi ritrovo appoggiato al muro con la sua lingua in bocca, ci baciamo e iniziamo ad accarezzarci, ha i capezzoli duri, ci spogliamo. La giro e la faccio appoggiare con le mani al muro, le sfilo lo slip, mi inginocchio e metto la faccia tra le sue gambe, la mia lingua inizia a leccare tutto, figa e culo, la sento bagnare piano piano e i suo umore scende nella mia bocca. Si gira, mi fa alzare mentre si inginocchia lei, mi succhia il cazzo fino a quando mi fa venire in bocca e ingoia tutto il mio sperma (sono alquanto veloce). Oggi non è doma vuole che la scopi. Non è facile dopo un pompino simile, ma ci provo, e per riprendermi ricominciamo a toccarci, riprendo a leccarla tutta, le infilo due dita nella figa, mi sposta la mano e la indirizza verso il suo ano, vuole che le penetri con le dita il suo didietro, stiamo così qualche minuto. Finalmente sono abbastanza duro e cerco di scoparla, non vuole che lo metta nella figa, vuole che lo infili nel culo, si gira e si mette a capretta, “bagnano” sussurra. Spingo per entrare, è bella elastica (si vede che è abituata), lei geme, si agita, vuole che contemporaneamente le tocchi il clito, siamo uno dietro l’altra e lei è appoggiata al muro. Vengo di nuovo, le riempio l’ano, si gira, mi bacia, con un sorriso scende e “pulisce” il mio cazzo, ci vestiamo, e ognuno per la propria strada.
Stamani arrivato in ufficio. apro una sua mail, mi ringrazia per essere stato gentile con lei, mi dice che non crede potremmo ripetere, e che si è lasciata andare perché ha scoperto che il marito l’ha tradita, ma che lei lo ama li le ha chiesto di perdonarlo e lo ha perdonato dandogli tutta se stessa la sera precedente e che il ricordo della giornata le ha fatto provare più piacere del solito.
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17 years ago
mirco1963,
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Meglio soli?
E' difficile! molto difficile! E' vero che c'è il vecchio detto " meglio soli che male accompagnati". Ma io ora sono solo, vivo, non mi lamento, riesco a passare le giornate (il lavoro mi aiuta molto): ma la sera? i gironi di festa?. Il discorso cambia: prima di addormentarmi, dopo un'abbondante overdose di libri e TV, i pensieri si accavallano come cavallette che scorrazzano in un campo di grano. E allora penso, ed è inevitabile che per smaltire i pensieri, il mio inteletto si rivolga al sesso.
Sere fa ( ed è stato bellissimo) mi sono recato in un locale e ho avvicinato Tania, una ragazza ucraina stupendamente bella. Alta, bionda, un bel viso tondo, occhi grandi e azzurri, gambe perfette un seno sodo e giusto nella sua misura, il culo a mandolino proprio come piace a me.
Siamo stati assieme un'ora, un sogno durato un' ora. Era lei che si stringeva a me, mi cercava e io la baciavo con un'intensità tale che da anni non ricordavo. Non ci siamo spogliati subito, ci piaceva quell'intenso scambio di effusioni senza provare noia. Ora che scrivo mi sento eccitare al solo pensiero.
Poi piano piano sono arrivati i fatti. Ci siamo spogliati e vicendevolmente ci liberavamo di ogni indumento.
Una volta nudi, adagiati, Tania me lo ha preso in bocca con una dolcezza tale che non sembrava un gesto erotico: era una carezza, un dolce accarezzare con le labbra sinuose ove più urgeva il desiderio.
Io impazzivo... mi lasciavo andare e sentivo il mio pene che pare volesse ingrandirsi oltre la sua misura già di per sé notevole.
Poi abbiamo iniziato a scopare, alla pecorina tale era il desiderio di vederle e soprattutto accarezzarle le chiappe, turgide, lisce la fine del mondo!
Poi a un certo punto cisiamo di nuovo sdraiati l'uno accanto all'altra e io le ho fatto scivolare la mano sul clitoride: mai me lo sarei apstettato; sembrava non aspettasse altro. La sentivo godere, godeva veramente e intensamente, ha voluto baciarmi, si stringeva ame mentri io continuavo a pasare le dita sul clitoride e ogni tanto entrare dentro la fica. Il tutto fino a quando no l'ho sentita lasciarsi andare stringendomi e godere. Che meraviglia! L'ho sentita godere tra le mie braccia e la sentivo mia!
Poi anch'io ho goduto ed è finita la passione, ma siamo ancora rimasti per un pò abbracciati teneramente, con carezze e leggeri baci sulle labbra piacevoli quanto il più intenso momento di sesso.
Sono uscito cona sensazione di soddisfazione tale che ho dimenticato la solitudine, i problemi quotidiani o altro.
Era ora: mi sentivo utile e sereno.
Gianni
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17 years ago
giannig178842, 46
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Senza opposizione!
Nel giro di qualche secondo incespicammo contro le scale sconnesse della nostra unica volta insieme sorprendendoci amanti dopo esserci incontrati per caso in stazione. Mezz’ora più o meno per darci del tu, sfiorarci la mano e cercare una pensione in quel posto pieno di neve di un lunedì di una settimana bianca. Non credo di aver parlato o di aver agito affinché qualcosa succedesse, ma credo di non aver fatto resistenza a quel vento di tramontana che mi soffiava alle spalle. Da mesi e da anni cercavo due occhi per tuffarmici dentro e naufragare alla prima avvisaglia, trasportata da corrente di mare bevendo acqua e piacere. Inciampammo dentro un cielo ocra al tramonto ritrovandoci distesi e nudi, trasparenti e perfettamente in simbiosi coi nostri desideri reciproci. Il nostro piacere era tutto lì, ingigantito dalla semplice scoperta di noi stessi, più solida di qualsiasi prudenza, più forte di qualsiasi immaginazione, più travolgente di qualsiasi voglia masturbata di notte e rinnegata al risveglio.
E con gli occhi dell’esploratore ai margini di confini di lande sconosciute rividi più volte a rallentatore immagini di impercettibili, sensazioni registrate dalla mia mente sul nastro dei miei pensieri. Erano i miei sogni adolescenti che mi sorprendevano nuda nel letto ad immaginare come sarebbe successo e quale remota ragione m’avrebbe portata a convincermi che era questo, proprio questo il momento, esattamente questa la situazione che l’attesa aveva gonfiato, infarcendola di come non sarebbe mai stata. Mi disse più volte che ero bella, quasi alla noia mi fece credere che non aveva mai visto niente di più incantevole, come le mie gambe perfette o l’arco regolare del mio sedere che pieno di pudore non s’aspettava altro che carezze e complimenti per tornare maestoso come tutte le volte che da solo rifletteva nello specchio del bagno. Mi fece notare l’armonia del mio corpo, le fattezze precise del mio viso, frutto di incroci di popoli e religioni che m’avevano partorita mora dallo sguardo cupo e celeste incavato da zigomi sporgenti. Non seppi nulla di lui, se fosse sposato o se una donna lo stava aspettando, invaghita dallo stesso mio desiderio, in un’altra pensione proprio lì accanto. Se avesse una figlia, magari più bionda e più grande di questa piccola donna che confusa nel letto s’abbandonava al destino. Non guardò mai l’orologio, non accennò mai all’imbrunire che fuori dalla finestra rincasa gli uomini o gli fa fare una telefonata sottovoce.
Confusa e mescolata dall'ebbrezza annusai la temperatura del suo corpo che saliva lievitando ad ogni respiro, che lento e rapido annebbiava le ragioni e appannava i vetri. Fuori la neve attutiva i suoni, come dentro i nostri cuori gli imbarazzi coprivano i silenzi. Seguii nella mia mente lo scorrere leggero e incostante della sua mano attraverso un percorso senza spartito e, per un lampo o per qualche minuto, si compose nella mia testa un adagio che dai semplici tasti bianchi si trasformò via via in un percorso imponente di diesis neri e minori che cadevano a cascata lungo i timori dei miei non posso. Mi venne in mente Handel, forse il Messia, o forse una colonna sonora che la mia testa compose al passaggio dei tanti momenti che non erano diventati questo momento, perché le tante ragioni non avevano prodotto una sola ragione per abbandonarmi prima di oggi. Mi venne vicino strofinandosi ai fianchi prima che m’accorgessi che il suo sesso di maschio, eretto, esperto e voglioso, aveva raggiunto il punto del non ritorno. Sopra l’ultimo dubbio cercai di stringere le cosce e rimandare senza dare nell’occhio come solo una donna sa fare, dire o non dire, amare o non amare. Ma la sua mano s’intrufolò decisa sfiorando peli e piacere e immergendo dita e ragione proprio nel punto preciso dove la volontà non fa resistenza. D’improvviso, scostò le mie mutande, allargò le mie cosce ormai obbedienti, le mie labbra umide e convinte che si spalancarono a quella voglia maestosa di uomo che affondava indisturbato il suo sesso come lama nel burro, come governo senza opposizione, come cervello plagiato. Immerse il suo piacere quasi galleggiando, quando oramai nuda di me stessa e del mio controllo localizzavo le sue dita, le sue labbra, i suoi respiri, in ogni parte del mio corpo; senza soluzione di continuità avvertivo milioni di terminazioni impazzite fibrillare contemporaneamente nelle zone più estreme, dai peli radi dell'inguine fino alle dita dei piedi, sotto le unghie smaltate di bianco e le narici allargate dalla carenza di ossigeno.
Con gli occhi sbarrati e spalancati al desiderio incollai il mio sguardo verso la rotta di chissà quale mare, interminabile e superbo strinsi il suo membro per sentirlo più grande, per farmi comprimere nel collo del mio ventre tutta la voglia in attesa dell'esplosione. Avvistai, un frammento dopo, sullo stesso mare oltre la mia rotta, le mie poche energie che arrancavano al suo ritmo martellante che risaliva e si tuffava a catapulta senza lasciarmi una pausa di coscienza. Cercandomi dove il piacere si confonde al dolore, sentii l’essenza più profonda del maschio che fisso sulla preda gode provocando piacere fino ad illudersi di impossessarsi di anima, testa e pensieri che ormai anarchici correvano senza padrone. Racimolai le forze e continuai sullo stesso percorso al di là dell'ultimo gabbiano oltre l'orizzonte che fino a poche ore prima non ero mai riuscita a scorgere. Mi scopava e mi dibattevo come se vita non m’avesse mai più prospettato di meglio, come se i miei anni fossero il doppio, come se in quel Paradiso non ci fosse che Adamo. Benché esausta incoraggiai di nuovo la sua brama colpendo a più riprese, col mio ginocchio ormai livido, la spalliera del letto che chissà come mai si trovava in quel posto. Convinta in quel momento che niente e nessuno avrebbe potuto più darmi il senso dell'abbandono, mi feci più recipiente danzando sul senso di colpa che, di fronte a quella natura gonfia di sangue e passione, nonostante i miei sforzi non lo sarei mai stata abbastanza.
Il fatto che non l’avrei più rivisto, perché così era il patto, aumentò il mio ardire, fino a cercare ostinatamente nella mia audacia la vergogna rossa, il rimpianto amaro, il pentimento falso del giorno dopo, ed ancora fino a provare quel turbamento necessario ad imprimere per sempre nella mia mente l’immoralità del mio corpo che sfacciato si dimenava senza un minimo di freno tra le braccia di quello sconosciuto. Ci amammo come non l'avevo mai fatto e come, a suo dire, non era stato mai capace con centinaia d'altre donne che svendevano fiche come mercati in chiusura o compravano cazzi in valuta pregiata. Non credo d’aver creduto a tanta cortesia, come non credo di aver chiesto perdono per quel sublime peccato che avevo desiderato con tutta me stessa. Non credo di aver avuto il minimo dubbio come non credo, ancora, di aver cacciato dalla sorgente dei miei pensieri una piccola lacrima di gratificazione quando, in preda alla passione oramai oltre il limite di ogni buon senso, lo implorai di penetrarmi oltre la lunghezza del suo membro, seccando quella voglia bagnata che indecente si squagliava come immondizia in liquame. Mi prese di fianco e di lato, prona e supina, schiava e padrona fottendomi divino come solo una femmina vuole che sia. Mi trascinò invasato fino alla finestra e curvandomi appena mi prese guardando la neve che senza avvertirci ricominciava a cadere.
Per la prima volta in vita mia pensai “Cazzo”, per la prima volta lo rivendicai urlandolo a me stessa e a quel l’uomo che s’era fatto tramite, mezzo e mero strumento. Nuotavo immersa nelle acque del peccato rinnegando anni di timore e di catechismo, convinta com’ero che il peccato era stato soltanto privarmi per anni di quelle mani che mi carezzavo i seni, le labbra e la memoria. Mi prese senza più remore, senza il minimo dubbio di essere comunque anonimi, mentre i nostri corpi in fusione riempivano e ed erano riempiti. Mi esplorò nelle viscere incontaminate, nelle zone più buie e dolorose che nessun’altro mai, dopo allora, avrebbe più osato pensare senza il mio consenso. E mi fotteva senza soggezione e riserbo come un cane sopra il marciapiede, come soldato su un popolo vinto, come usuraio che reclama il dovuto. E mi fotteva entrando ossequioso nel tempio e uscendo invasato di fede. E mi fotteva chiamandomi per nome, un nome di donna che ora la mia mente confonde, ma che in quel momento mi ci sentivo appropriata, perfettamente identica al suo sogno che gli dava causa e rabbia di resistere, ancora, al piacere imminente. E mi fotteva schiacciandomi naso e consenso sul vetro, e mi sorpresi mignotta a puntellare le mani sul davanzale per guadagnare qualche millimetro di piacere non ancora sondato. E mi fotteva fitto e battente come un cecchino che inquadra nel mirino la preda e lascia il grilletto solo quando è convinto di aver fatto un lavoro decente. E ci volle poco di meno, meno della sensazione che trasmessa al cervello ti fa sentire calda e bagnata come terra piovuta sotto un temporale d’estate. E sale l’odore che ti riempie i momenti che già si fanno ricordi, e sfalda emozioni fino a riallacciare il corpo al cervello, fino a salutarti distante e tornare di nuovo anonimi, fino a ringraziarsi per un favore reciproco, fino ad essere certa che mai non ci sarebbe stato di meglio. k....
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17 years ago
admin, 75
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Primo regalo
Dopo 10 anni di felice matrimonio, coronato dalla nascita di 2 figli percepiamo il desiderio di trasgressione, intesa come gioco.
Seguendo indicazioni, di mia moglie, molto implicite, ho acquistato un fallo e un anello vibrante.
Questa sera, sedata la prole, nascondero il pacchetto regalo, tra i cuscini del nostro letto con il segunete biglietto:
Nella notte più lunga che ci sia,
inventiamo un nuovo gioco,
che scateni la tua fantasia;
che il limite sia dettato
da ogni tuo deisiderio inconfessato;
che il piacere sia il fine
di questa ricerca senza fine.
bb
Non sono un poeta, ma un marito innamorato,
se vi interessano gli sviluppi della vicenda
scrivetemi. Sono ben accetti consigli e suggerimenti derivanti da Vs esperienze già vissute.
11
0
17 years ago
admin, 75
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Dedicata a lei
Voglio frugare nei tuoi recessi nascosti
sfiorare dolcemente la tua femminile potenza
disegnare con le dita
piccoli cerchi di caldi brividi
e farli miei, dentropelle.
Frugare, ancora
e sentir crescere fremiti
in mugolii d'estasi
tra vezzeggianti baci
umidi e caldi.
E scivolare con le mani sul tuo seno
dei tuoi capezzoli percorrere il profilo.
Mani bagnate dei nostri umori
come farfalle golose
sfiorano le curve tue armoniose
e con labbra assetate del tuo piacere
e affamate del tuo sapore
lasciarmi completare di te
fino a perdere quasi il respiro
E intanto sentire la tua voglia
farsi impaziente
cercando la mia nei gemiti sommessi.
Aprirti a me
come fiore al mattino di sole
alla mia bocca esperta
offrire la turgida gioia dei seni
e il sapore sublime
della stanza del piacere.
Nel groviglio dei sensi
i nostri corpi appagati
in uno struggente palpito d'ali,
ci sorprenderanno amanti
ad esplorarci ogni volta di più
e ad amarci tra le lenzuola
di un sogno poetico....
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17 years ago
admin, 75
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La panettiera
Come abitualmente , al mattino , mi recavo nella consueta panetteria per comprare pane e qualche stuzzichino per l' aperitivo...quel giorno ci fu una sorpresa... Il cambio di gestione.
Al posto della solita signora simpatica e grassottella mi ritrovo a darmi " la spaccatella quotidiana " una bella morettina niente male , fisico asciutto , uno sguardo da cerbiatta nella rugiada , capelli neri raccolti , una bocca carnosa e sensuale ....
" ......Congratulazioni per la nuova attivita' , signora...."
" signorina , prego!"
" Pardon ....." meglio ancora pensai .....
Ma il nostro rapporto quotidiano non ando' oltre lo scambio di saluti,le previsioni del tempo, il resto , l'apprezzamento sulla qualita' della biovetta piuttosto che dello sfilatino....per mesi....
Fino a quella sera che mi accorsi di essere rimasto senza pane e sperando che la panetiera fosse ancora aperta dato che era quasi l'orario di chiusura...mi precipitai nella tromba delle scale e arrivai con il fiatone davanti la sua serranda ... CHIUSA ;
" ....Porcaputtana!!!" sentii imprecare da dentro il negozio.
" ....Signorina , tutto bene? " " .... ah , e' lei?Sono rimasta chiusa dentro la serranda elettrica si e' bloccata e sono qui , il retro e' chiuso dall'esterno e non ho le chiavi..... CHIAMI I POMPIERI!!!!"
" Provo a tirarla su a mano...."
cosi' feci , mi tolsi giubotto e vai dibicipiti.... ERA PRATICAMENTE BLOCCATA!
ma riuscii a tirarla su di una trentina di centimetri... Da dentro il negozio la signorina panettiera gridava come una matta e mi innervosiva ancora di piu'; " .... Stia calma! "
mi accovacciai e riuscii ad entrare nel negozio strisciando come un ghepardo...
" .... E allora come e' successo? "
".... Niente e che ho premuto il telecomendo per fare scendere la serranda un po' giusto per chiudere la cassa e al momento di uscire non e' piu salita su!" mi passo' il telecomando e schiacciai ripetutamente il pulsante per azionare la serranda in apertura , ma nessun segnale di vita;
invitai al signorina ad uscire strisciando come avevo fatto io ma neanche a parlarne non ne voleva sapere di uscire dal negozio da un passaggio cosi' stretto.
Il telecomando evidentemente con le pile scariche non funzionava e quando per l'ennesima volta provai a schiacciarlo .... Si mise a funzionare ....la serranda ando' giu' definitivamente , cosa ancora piu'grave che non c'era la maniglia all'interno per tirarla su almeno di un po'....." il telefonino ha un telefonino???"
"Cazzo e' nel giubotto fuori!!! e il suo?" " SCARICO!!!"
bloccati !
iniziammo a scherzare sulla situazione per sdrammatizzare ; entrammo in sintonia , mi parlo' della sua giornata io della mia ... Ci sedemmo sulle ceste del pane ... Stavamo bene.
Il tempo passava e non ci preoccupavamo piu' di essere recuperati, lei appoggio 'la testa sulla mia spalla, iole presi lemani per scaldargliele...lei sollevo' la testa improvvisamente mi guardo' negli occhi e mi stampo' un bacio che diede il via allo spoglarello di entrame , continuando a baciarci , gettavamo maglioni camice pantaloni dappertutto .... presi a leccargli la fica , bella rasata bagnata e succosa, lei impiedi appoggiata agli scaffali godeva come una troia ; venne quasi subito , tremava di piacere, mi alzai la girai le presi le grandi tette con le mani e senza navigatore satellitare ,essendo gia' bella lubrificata , la penetrai .... Si abbasso' appoggiandosi sulle ceste per prenderlo tutto ...poi ancora con le mani direttamente a terra... BELLISSIMO!cabriolet
Uscii dalla sua caldo fica e poggiai il mio modesto grosso cazzo sul suo buco del culo... Ma li mi disse no , si alzo' mi bacio' si inginocchio' davanti ame e mi fece un gran bel pompino appassionato che al culminedel piacere la schizzai in viso piu' volte , lei riprese a succhiare senza curarsi della sborra calda che aveva in faccia.....
ripulita con clinex di recupero... ci rivestimmo , scherzammo ridendo eccitati....
Da fuori : " .... Ciccia sei li'?" " si amore .... C'e' anche un cliente..." " .... ho il duplicato del telecomando in macchina aspetta...."
e chi si muove....
La serranda su' , recuperai il giubbotto , salutai lei e lui dopo un breve racconto sui fatti e mi incamminai verso casa...." ... Signore! dimentica le sue spaccatelle......"
messaggisubliminari
10
3
17 years ago
admin, 75
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L a balera del liscio
Il sabato sera la Carla e Gianni andavano sempre a ballare alla balera della vicina cittadina della Romagna.
Quando si erano sposati, vent'anni orsono, lui aveva 30 anni e lei 18.
Non avevano avuto figli, ma a quel tempo non avevano voluto approfondirne i motivi. In fondo a loro andava bene così.
Quel sabato sera in balera mentre erano ancora seduti al tavolino loro riservato, un uomo si avvicinò per invitare Carla a ballare. Fece anche un gesto a Gianni, per chiedere il suo assenso.
Carla si alzò e si diresse verso il centro della pista seguita dall'uomo, poi voltandosi assunse la posizione di ballo. Era un tango.
Notò subito, Carla, il bell'aspetto dell'uomo e il modo elegante con cui era vestito. Era molto alto e ben proporzionato. Bel volto scavato e abbronzato; occhi magnetici grigi. Da lui emanava un buon odore di cuoio e tabacco.
Ballava bene e aveva una presa sicura e decisa e Carla vi si abbandonò nel ballo, facendosi trasportare.
Dopo il primo ballo, si presentò per un secondo e per un terzo ballo e la Carla, ogni volta accettava.
Quando lo vide ballare con un 'altra ci rimase male e sentì un moto di stizza. Ma poi lui tornò ad invitarla e Carla ne fu stranamente molto felice.
Anche Gianni apprezzava la compagnia di quell'uomo quando fra ballo e ballo si sedeva con loro a chiaccherare del più e del meno.
Ma Carla, man mano sentiva dentro di se uno strano rimescolio e quando alzandosi per tornare in pista sentì chiaramente umido nelle mutande, capì che quell'uomo le piaceva più di quanto fosse necessario.
Carla e Gianni facevano l'amore ormai ogni 15 giorni ed era un sesso di routine, dove ognuno pensava a se stesso.
Carla era rimasta sconvolta da un film porno che aveva visto dove un uomo dotatissimo possedeva una donna. Quel pene le era rimasto impresso, perché era almeno il doppio di quello del marito e durante il rapporto se lo immaginava e riusciva a godere pensandoci.
Ora Carla era fra le braccia dell'uomo e sentendosi stringere un pò di più, cercò per un attimo di allontanarsi, ma la decisa stretta di lui, l'aveva riportata ben salda fra le sue braccia.
Guardò preoccupata verso il marito al tavolo, e vedendo lui che le sorrideva e annuiva, si lasciò stringere.
Rimase di sasso quando glielo sentì. Era come una grande pannocchia di granturco premuta contro il suo ventre. Una presenza forte e dura che la premeva.
Nella sua testa si sentì confusa e sorpresa: voglia di fuga e voglia di attacco lottavano fra loro, ma vinse la voglia di starci e spinse avanti il bacino, premendolo contro quella voluminosa e invogliante massa palpitante.
E lo guardò negli occhi e ne fu rapita e ammaliata. La paura le passò e non distolse lo sguardo, anzi lasciò che il suo, magnetico, la penetrasse.
Ballando erano giunti in fondo alla sala e li, dietro una colonna, lui la baciò.
Le gambe di Carla cedettero e se lui non l'avesse sostenuta, sarebbe caduta.
Anni di libidine accumulata e repressa, emerse propotemente e la sopraffece.
Al tavolo si chiese come il marito non notasse il suo turbamento, ma la cosa in fondo la rassicurò e al ballo successivo, fece in modo di condurre l'uomo verso il fondo sala, dove sapeva bene che c'era una porticina di servizio che dava su un corridoio, dove un'altra porta dava l'accesso al locale scope.
Giuta in fondo sala, smise di ballare e fissò lui negli occhi per cercarne l'intesa. Avutola, scostò il tendaggio e aperta la porticina, lo trasse con se tenedolo per mano.
Breve corsa e furono nell'angusto locale scope. Li, lei si fece prendere fra le braccia e subito furono baci famelici. Senza staccarsi dalla sua bocca, si mosse per alzarsi le sottane e calare le mutande ormai fradice e nel risollevarsi, aiutò lui a liberare il mebro.
Fu stupefatta nel vederlo: Grosso, molto grosso non riusciva a cingerlo con le dita, e lungo. La cappella come un grosso porcino era violacea e gonfia. Esitò un attimo per la sorpresa, prima di essere sconvolta dalla voglia di essere penetrata.
Lui la sollevò e presole la coscia gliela sollevò, portandosela al bacino.
Fu un attimo, lui chinadosi un pò, le abboccò il membro alla vulva ormai gonfia e viscida di umori e spinse.
Urlò, Carla, un urlo e un ruggito. Sembrava una belva ringhiosa.
Lui dava forti spinte e in un attimo lei si sentì morire. Una scarica di energia le partì dalla nuca e scese lungo la spina dorsale per tutto il corpo, facendola scuotere come un alberello sutto il vento di tempesta.
E venne, venne e venne ancora senza fine, a ondate. Se lui non l'avesse sostenuta tenedola saldamente per il culo viscido e bagnato, sarebbe caduta per terra.
Quando l'ansimare veloce si calmò, si ribaciarono in bocca e si ricomposero.
Tornati in pista videro il marito seduto ancora tranquillo e beato.
Al tavolino parlarono un pò prima di congedarsi e da sotto il tavolo, l'uomo le passò il suo biglietto da visità.
Nell'accomiatarsi lei si sporse verso di lui per un bacetto di convenevoli e all'orecchio gli disse: "Domani ti chiamo. Ti voglio!"
A casa si spogliarono come sempre velocemente.
Carla in bagno si lavò la vulva impiastricciata. Non si era resa conto se lui fosse venuto o meno, presa com'era dal suo orgasmo folle. Ma le sebrò di no.
Sperò che il marito non la cercasse e fu felice quando lo vide già a letto quasi addormentato.
Si distese, ma a qul punto il marito con uno scatto, le fu vicino e la baciò sulla bocca, poi, staccandosi e guardandola con uno sguardo di desiderio, si curvò verso il suo ventre e le schiuse le coscione sensuali e piene.
La vulva ancora tumefatta si schiuse al suo sguardo. La bocca di Gianni ora era attaccata alla vulva come una ventosa e succhiava con avidità.
Carla sperò che l'uomo non le fosse venuto dentro, ma credendo che ciò non fosse avvenuto, rilassò il perineo e spinse per farsela leccare bene e soddisfare il marito.
Dalla pozza della cervice, lungo il canale vaginale un grumo di sperma vischioso, mischiato al suo muco fu presto nella bocca del marito, che ne percepì chiaramente il sapore e l'odore.
Lui era come impazzito e leccava, succhiava, aspirava gemendo di piacere.
Poi alzò la testa e si avvicinò al volto di Carla, che con sgomento percepì subito il fortissimo odore dello sperma.
"Amore mio" mormorò con voce roca il marito "Che buon sapore che hai laggiù stasera. E' inebriante, sai? Oddio come mi piace il tuo sapore stasera mmmmmm, troppo buono" e si rituffò fra le sue cosce.
Carla non si rendeva ben conto di cosa stesse accadendo, ma l'istinto la guidò e scociandosi al massimo, sollevò il bacino offrendosi schiusa alla bocca avida del marito... e gli venne in bocca contorcendosi e riempiendogli la bocca di umori. Poi ricadde esausta.
Il marito ora le era di nuovo vicino al volto, sostenedosi sul gomito.
La guardava con amore e lei si era del tutto tranquillizzata.
"Amore, senti, sabato sera ho una riunione sindacale, allora ti porto alla sala da ballo, poi vado alla riunione. Li c'è Mario (l'uomo della serata) che ti farà ballare. Senti, io non farò in tempo per venirti a prendere. fatti accompagnare a casa da Mario, mi raccomando. Poi mi raccomando anche di offrirgli un bicchierino, non mandarlo via. Mi aspettate su in casa e io, quando la riunione finirà ti telefonerò per sentire se volete un gelato. Capito?"
Ci volle un attimo rima di decidere alla Carla, ma poi...: "Amore, stai tranquillo, mi farò accompagnare e poi lo faccio salire in casa e aspettiamo la tua telefonata"
Con un bacio della buonanotte si addormentarono.
Peccato che la Carla non sapesse usare il computer, sennò probabilmente avrebbe trovato una cartella con dentro la copia della seguente inserzione: 'Marito impotente contatterebbe bell'uomo di classe che gli corteggi la bella moglie all'oscuro della cosa. Solo gentiluomini di classe, ma ben dotati e virili. Io sempre assente. Inviare foto e dettagliare gusti.'
E la risposta, preceduta dalla foto: quella dell'uomo della serata, Mario'
16
1
17 years ago
Maurovali,
63
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-
Nascita di un cuckold
Abitavo a Firenze, ma in quel periodo lavoravo a Bologna in trasferta settimanale.
Era un giovedì e il giorno dopo avevo una visita ad un importante cliente. Sarei rientrato a Firenze nel pomeriggio di venerdì.
Alle 20 rientro in albergo e in camera ricevo la telefonata di mia moglie.
A quel tempo non c'erano i cellulari.
Lei è allegra e felice e devo dire col senno di poi, un pò strana.
"Quando torni amore?" mi chiede.
"Domani pomeriggio. La mattina sono in centro a Bologna".
"Ti aspetto, allora...mi telefoni quando stai per arrivare?"
"Certo, lo sai che ti telefono per sapere se hai bisogno di qualcosa prima di arrrivare a casa"
"Senti amore, cosa fai ora?"
"Vado acena, poi a vedere un film e poi rientro, come sempre verso mezzanotte"
"Amore," sussurra mielosa "Vai al cinema porno per la solita seghina?"
"Si amore, lo sai che amo il porno"
"Certo, lo so, lo so... Fai pure, lo sai che a me sta bene... Ma poi ci sentiamo quando rientri, vero? Anzi! chiamami prima di entrare al cinema, così mi dici cosa fanno di film ah ah ah"
"Va bene, amore a dopo"
Vado acena nel ristorante dell'albergo, ma li mi raggiunge una telefonata del cliente che disdice l'appuntamento.
A quel punto decido di rientare. Inutile rimanere li per niente. Avevo voglia di trombare mia moglie.
Lascio tutto in albergo, dovendo rientrare la domenica sera. Quindi faccio la valigia e la lascio al bureau, liberando la camera.
Provo a telefonare a casa, ma mia moglie non risponde. Allora parto.
A quel tempo, Bologna Firenze un'ora o poco più.
Sono le 21,30, quindi stimo casa prima delle 11. Mia moglie sarà di certo alla tivù, penso. E guido veloce sulla Sole.
Mi fermo per un caffè, ma la cabina telefonica era occupata da viaggiatori di un pulmann, quindi proseguo.
Parcheggio sottocasa e guardando verso le finestre vedo le luci spente della cucina e della sala, che danno sulla strada, come la camera, dalla quale però usciva la luce bassa dell'abatjour.
Ho pensato che fosse alla tv di camera e salgo svelto le scale, fino al terzo e ultimo piano.
La chiave stà per entrare nella serratura...quando sento un gemito venire da dentro casa. Tendo l'orecchio incuriosito e il gemito si ripete diverse volte. Non è forte, evidentemente viene dalla camera che è in fondo al corridoio.
Sono stordito. Non mi rendo conto. Capisco che è mia moglie a gemere, ma perché? Cosa sta facendo?
L'idea che possa esserci qualcuno con lei fatica a farsi strada. Mi risulta inaccettabile...impossibile.
Ma non ci sono dubbi: mia moglie sta gemendo di piacere. Eppoi sento la voce di lui. Una voce maschia. Ma allora è vero! Mia moglie sta facendomi le corna.
Mi manca l'aria e un ho violento ronzio nelle orecchie. La saliva è scomparsa. Mi sento svenire.
Un urlo mi preme nel petto, ma non riesce a uscire, Stò impazzendo.
Che fare? Precipitarmi dentro e uccidere? No! voglo vedere!
La chiave gira lentamente nella serratura e la porta si schiude piano. piano.
Sono dentro. Ora i gemiti sono forti. Lui incita lui e lui incita lei.
Sento il cigolio del letto sotto i colpi. La sta trombando con foga, forte.
Il corridoio è al buio e la porta di camera socchiusa. Per terra vestiti di lui e di lei sparpagliati sul pavimento del corridoio.
Uno specchio rimanda l'immagine del letto, sul quale ci sono loro. Si loro. In amore sul letto matrimoniale. Mia moglie con un uomo.
Mi pare di vivere un sogno, o meglio: un incubo.
Lo sgardo indugia sulla coppia. Ora mia moglie è sopra di lui. La vedo di spalle. Curva mentre lo bacia. Impalata. Ma lui cos'ha fra le cosce? Un membro grosso, largo, infilato in lei, che lo sta cavalcando.
Entra e esce e sembra non finire mai: è gonfio e turgido e quando per un istante esce, lo vedo per intero. La cappella è larga violacea e si rituffa subito dentro di lei, che lo accoglie con un ruggito di voglia.
La paura di essere visto prende il sopravvento e invece di attaccare, fuggo ritornado silenziosamente sui miei passi.
Aspetto in auto con la testa in fiamme. Voglio vedere chi è.
Un'ora dopo vedo le luci del bagno eccendersi, poi quelle della sala, poi del corridoi e infine la luce scale.
Il portoncino si apre e lo vedo. Un bell'uomo alto, elegante, brizzolato.
Faccio un piano. Vado ad una cabina telefonica e chiamo casa.
"Pronto?...ah, sei tu amore? dove sei? A firenze?! Ma come a Firenze....Ah, mi hai chiamato prima? Forse era dalla Carla un attimo...arrivi subito?... va bene, dai, amore, ti aspetto...sai, stavo per andare a dormire... sono così stanca..."
Meno di 5 minuti e salgo.
E' in vestaglia e mi abbraccia. Vado verso la camera, ma vedo il letto senza lenzuola.
"Amore, stavo per cambiare le lenzuola, mi dai una mano a rifare il letto?"
Sorrido e annuisco, mettendomi da una parte del letto e la noto... una macchia vasta di umido sul coprimaterasso. Lei non deve averla vista prima e appena si rende conto, fa di tutto per distrarre la mia attenzione.
Io fingo di cascarci e dopo poco, rifatto il letto, andiamo in sala per rilassarci un pò.
E li, che spunta dal cuscino del divano, la cravatta. Non la mia cravatta. La sua cravatta.
Lei per un attimo si blocca, ma poi: "Ecco dove l'aveva messa! Sai amore è venuto il marito della Carla per aiturami a far funzionare il lampadario che non si accendeva e mentre io e la Carla si prendeva un aperetivo, lui è montato su e mi ha riparato il lampadario".
Ovviamente accetto la scusa e dopo un pò andiamo a letto.
Ma cosa sta succedendo dentro di me? Ma non capisco... Non sento dentro l'odio giusto per massacrarla di botte, come mai?
Eppoi le che si toglie la vestaglia e mi guarda maliziosamente...Troia! Troia! Schifosa traditrice, troia.
Si stende e spenge subito la luce cercandomi e venendomi vicino... la troia.
Vuol fare l'amore, la troia. E io? Ma che cazzo è quet'erezione dolorosa?
Ma come, l'ho beccata con un altro e invece di strangolarla, mi eccito?
Non ho il coraggio di baciarla in boicca e allora mi rivolto e vado con la testa fra le sue cosce per sfuggirle, per prendere tempo. La troia impugna il mio cazzo e se lo porta alla bocca: "Oddio amore com'è bello duro, mmmmm, non lo avevo mai sentito così duro" e lecca avidamente.
Il suo sesso sa di sapone intimo, di pulito, ma dopo pochi istanti l'odore cambia. Qualcosa le cola da dentro e non sono certo solo i suoi umori. Ora lo sento bene: è odore di sperma mischiato coi suoi umori.
E che faccio io, curnuto, invcece di colpirla? Attacco la bocca alla sua vulva e succhio. Succhio, aspiro, lecco, mordicchio piano, rilecco avido e piango. Si piango. Lecco, succhio, piango e le vengo in bocca scosso da tremiti e sussulti.
"Amore, è stato bellissimo, sai, sentirti venire nella mia bocca, mmmmm" mi sussurra lei maliziosa e provocante "Ma che fai, amore, hai le lacrime? Che dici?! di gioia? Sono contenta che tu mi ami così, sai, amore mio?"
Inizio a parlare. Non credo alle mie parole: "Sai amore? Ieri notte ho fatto un sogno sconvolgente... Non mi vergogno a dirlo, solo che riguarda te... Non posso dirtelo, ma sono stato felice e... non capisco cosa mi sia successo in sogno...Non ci credo neppure io... No, non insistere... mi vergogno di me stesso e ho paura che se te lo dico ti arrabbieresti"
Lungo tira e molla, poi: "Va bene, ma non arrabbiarti, non giudicarmi male...prometti?... Insomma ho sognato che sono rientrato a casa e ti ho vista con un altro...No! Non arrabbiarti, sennò smetto di raccontare... Si, insomma eri con un uomo che facevi l'amore e sai io cosa ho fatto?.... Non ci crederai... Si insomma ti ho spiata e mi ci sono eccitato da matti!...Ecco! Vedi che ti arrabbi? Ma nooo, mi sono eccitato, ti dico, ma proprio tanto eccitato e... mi sono fatto una sega paurosa...speravo che non fineste mai....Com'eri bella... mamma mia, com'era bello vederti fare l'amore con lui.... Dimmi: sono un pazzo pervertito, vero? Dimmelo pure..."
Lei taceva. Per un pò si era bloccata, ma poi aveva preso a carezzarmi, piano la testa.
"Amore, sono sogni i tuoi...fantasie oniriche, sogni...." io la stringevo a me sospirando. Avevo di nuovo l'erezione.
"Pensa se tu mi ci vedessi davvero, come rimarresti male... Ma che fai, sei eccitato di nuovo?! Ma quando mai... Oddio amore..ma allora è vero! Ti piacerebbe davvero, davvero che ti tradissi con un altro?...Si va bene, amore, ti credo, giuro che ti credo...Lo vedo che ti eccita da morire... ma non vorrei che poi tu ci rimanessi male, vedendomi davvero con un altro. Ma si amore, io amo te, stai tranquillo, amo te. Sarebbe solo una storia di sesso con un altro uomo... sai anche noi donne abbiamo le nostre voglioline... E magari una bella trombata con un corteggiatore...una botta e via... Oddio come sei focoso...Ho capito! le corna ti fanno stare bene davvero.... Si, amore, si, stai tranquillo... te faccio le corna se vuoi, te le faccio. vedrai che belle corna ti faccio, così ti ecciti e ti fai tanti bei segoni, vero? Si, ora ci penso...Un uomo che mi piace ci sarebbe...Si anche io piaccio a lui... Senti, facciamo una cosa: La settimana prossima, quando mi inviterà a uscire gli dirò di si e ci esco... O meglio...lo invito a casa, così capisce subito che sono disposta a starci, va bene, amore?...Che porcello che sei,,, Ma guarda come sei eccitato mmmm. Intendiamoci, però: non fare storie, dopo, va bene? Giuramelo!
Ero impazzito e la trombavo come un folle.
"Si, cornutone mio, si, tromba cornutone mio, vedrai come ti farò felice... Si certo, Lui mi piace...mi piace molto... Sai, amore? anche io ho da dirti una cosa, ora che so che a te piace... Cosa?! Sai che da un anno non mi facevi quasi più godere? Ricordi che sei venuto sempre stanco da fuori, ricordi? Eppoi sempre con la pornografia... e io zitta...ricordi? Ebbene, io ti amo tantissimo ma siccome non ne potevo più dalla voglia di cazzo....Si! L'ho fatto! Ti ho messo le corna...Si, Con lui, si. Anche lui ha una moglie che non lo soddisfa da anni, e insieme ci siamo consolati...ecco tutta la verità... Amore mio"
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17 years ago
Maurovali,
63
Last visit: 16 years ago
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Appuntamento al buio
Non ricordo bene se Giulia la contattai io per prima o se fu lei a rispondere al mio annuncio....sta di fatto che la sintonia ,il feeling , la verve che traspariva dalle mail ci accomuno' subito tanto da combinare un'incontro.......
I dettagli fisici trascurai di chiederglieli in quanto mi aveva gia' stregato con il suo fascino raccontandomi di lei , delle sue voglie , le sue esperiemze....perfino la voce non conoscevo ..la intuivo...la sentivo muta dentro di me.
Il tempo passava inesorabilmente scandito dal batticuore tipico dell'eccitazione per un grande evento , in bocca il sapore amarognolo del tradimento , mi estraniavo dai contesti recitando il copione di un'altro attore ...l'avevo cercato solo nella mente e adesso avevo l'occasione di vivere un'incontro nuovo.....la possibilita' sentire un concerto di sensazioni in versione live.
Raggiunsi il luogo dell'appuntamento con largo anticipo per prendere confidenza con l'ambiente ed eventualmente accorgermi di lei se avrebbe fatto lo stesso....con aria circospetta vivisezionavo con gli sguardi la clientela del bar compresi i maschietti , temendo che " la donna del mistero " in realta' fosse un omone barbuto pederasta....
Stavo sorseggiando il mio campari quando....." ciao! " a momenti mi va di traverso " ...ciao! " : nel mezzo un'abisso di sensazioni....
Occhi grandi scuri espressivi , sguardo vispo , gran sorriso , capelli cortini castani , alta come me ma con i tacchi , molto femminile , gonna , prende punti , calze speriamo autoreggenti , impazzirei solo all'idea....
Ci presentiamo ufficialmente , i soliti convenevoli di rito , scherziamo sulle mail che ci siamo spedidi....conversazione leggera e atmosfera rilassante..... Giulia mi piace....e' libera..
Beviamo e ribeviamo fino a quando ci accorgiamo che il tempo a disposizione per entrambe e' scaduto e che e' finita l'ora d'aria ...presto torneremo negli usi e costumi piu' consoni .
La invito per un'altro bicchiere , mi dice no , " ...mi accompagneresti alla macchina... e' tardi. "
Percorriamo il viale alberato illuminato dai classici lampioni giallognoli parlando di stupinaggini e sapendo cosa potrebbe accadere sfuggiamo ciascuno sui propri stati di coscenza per spingerci a vicenda un passo piu' avanti.... sempre di piu'...
Arrivati alla macchina mi chiedevo se l'avrei piu' rivista o se lei avrebbe voluto incontrarmi ancora , ma le mani e poi le bocche sempre piu' vicine parlano per noi in un eterno bacio .... ci diciamo tutto e niente...
il posto isolato ....le mie mani sutto la sua gonna ....sento il suo culo sodo dentro il palmo delle mie mani .... la giro ....lei si appoggia alla macchina , mi sbottono i pantaloni , sollevo la gonna .....la penetro piano , dolcemente per farmi sentire.....la sento , ci muioviamo all'unisono nella danza piu' antica del mondo .....bellissima.
Viene da me come io vengo con lei ...straordinaria intesa , Giulia si volta verso di me guardandomi stupita di tanto ardore , la guardo .....
I minuti successivi passano tra l'imbarazzo e l'affanno....tra poco torneremo agli usi e costumi che piu' ci appartengono , l'ora d'aria e' finita ....le domande che vogliamo porci a vicenda non hanno risposte e se le hanno gia' le conosciamo....
Messsaggisubliminari
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
Cena con sorepsa
Era la prima volta che rispondevo ad un annuncio di una coppia, che cercava un singolo bsx; non è che mi ritenessi un bsx, ma la cosa mi incuriosiva, oltre che eccitarmi.
Il primo incontro fu organizzato in un bar del centro, così, tanto per conoscerci meglio; evidentemente, dovetti sembrare di loro gradimento, perchè subito mi invitarono a cena, presso la loro casa.
Quando suonai alla loro porta, ero forse anche un pò impaurito, e la cosa non passò loro inosservata: mi misero subito a mio agio, offrendomi vari aperitivi, e mettendo su un Cd di musica molto coinvolgente.
La cena filò via liscia e veloce, la serata era allegra e loro molto simpatici; io bevetti un bel pò di vino, oltre a due bicchierini di grappa, che mi aiutarono a sciogliere definitavamente la tensione
Fu così che mi invitarono a seguirli nell'altra stanza, nella loro stanza da letto; era molto grande, dai caldi colori e con luci piuttosto soffuse.
Non mancavano oggetti di varie forme e dimensioni, che sicuramente loro utilizzavano per darsi maggior piacere.
Lei, mi si avvicinò, e cominciò a spogliarmi, mentre lui armeggiava con qualcosa che non riuscivo a distinguere.
Quando anche loro furono nudi, non potetti non notare che erano davvero belli, statuari quasi; lui si avvicinò a me con qualcosa in mano che assomigliava ad un collare: me lo applicò al collo e, dalla catenella che ne discendeva, erano appese due polsiere, che servirono a fermarmi le mani dietro la schiena.
Io non chiesi il perchè di quella messinscena, me la aspettavo.
Mi fecero stendere sul letto, e cominciarono a toccarmi ovunque: lei si mise a stuzzicare il mio sesso, stringendolo forte, lui prese a mordermi i capezzoli, molto forte, fin quasi a farmi male
Poi si concentrarono su di loro, cominciarono a baciarsi, a toccarsi in maniera sempre più intima, fino a quando lui non la fece stendere, e non la penetrò, con quel suo pene davvero considerevole.
Io ero bloccato con le mani dietro la schiena, non potevo fare altro che guardare loro due che, al mio fianco, stavano facendo l'amore con una foga inaudita, quasi bestiale
La logica conseguenza fu che, da lì a poco, raggiunsero contemporaneamente un orgasmo che, vedendo i loro corpi tremare convulsamente, doveva essere stato violentissimo
Lei, esausta, girò la testa verso di me e, sorridendo, allungò la mano, fino a toccare il mio pene, iniziando una lenta masturbazione.
Poi, quando lui si fu scostato da sopra, lei si alzò sulle ginocchia e, lentamente, si avvicinò al mio viso, fino a quando non si sedette con il suo sesso sulla mia bocca: voleva che la ripulissi, che la leccassi completamente, a fondo, mi obbligò a farlo.
Quando ritenne che avessi portato a termine quello che lei aveva voluto, si allontanò, sedensosi dietro la mia testa, con le sue cosce attorno al mio collo, impedendomi di muovermi: fu così che anche lui mi venne davanti, e non ci volle molto a capire che cosa avrei dovuto fare
Il suo pene aveva cominciato la fase ...calante, e lei mi ordinò di prenderlo in bocca, per ripulirlo ma, soprattutto, per riportarlo in erezione
Era la prima volta che nella mia bocca entrava un pene di un altro uomo: sentivo il sapore acre del suo sperma, mischiato con gli umori di lei
Quel benedetto, non ci mise molto a tornare duro e turgido: era davvero grosso, facevo fatica a tenerlo tra le mie labbra, mentre lui aveva cominciato un lento movimento nella mia bocca
Si spostò e, mentre lei mi teneva sempre ferma la testa, si allontanò e mi sollevò le cosce, cosce che lei mi tenne i n alto con le sue mani.
Lui prese dal comodino una bottiglietta, e ne versò parte del contenuto sulla sua mano, poi, con le dita, cominciò a umettarmi il buco del mio ano: ero atterrito, immaginando quello che mi stava per fare
Lei cominciò ad aizzarlo, lo istigava a penetrarmi, a farmi male, a godere dentro di me: lui avvicinò quel suo grosso affare al mio culo, e cominciò a spingere, dapprima lentamente, poi sempre più deciso, forte
Io mi sentii aprire, sentii il suo pene farsi largo tra le mie carni, entrare, sempre più a fondo
Il bruciore era insostenibile e lei, per non farmi urlare, pensò bene di sedersi nuovamente sul mio viso, coprendomi la bocca, costringendomi a baciarle il suo sesso, a leccarla
Lui cominciò a muoversi sempre più velocemente, sempre più a fondo, e io avrei voluto urlargli di fermarsi, ma non potevo, bloccato come ero.
Quando finalmente raggiunse l'orgasmo, dette delle spinte talmente violente e profonde, che mi sembrava potesse uscirmi dalla bocca.
La mia testa girava, non riuscivo più a connettere: lui uscì lentamente da dentro di me, e il bruciore che sentii fu ancora più acuto.
Fu allora, che lei mi lasciò andare le cosce e, sempre senza muoversi, seduta come era sul mio viso, iniziò a masturbarmi con foga, fino a farmi raggiungere un orgasmo, mai provato prima
Ero pieno di dolori e, anche se non fossi stato legato, non sarei riuscito a muovere un solo muscolo
Lei mi sorrise ancora e, mentre lui si era steso al mio fianco, si alzò dal letto, avvicinandosi ad uno di quegli altri attrezzi, di cui era piena la stanza: prese un doppio dildo, di quelli che hanno due punte, e se lo legò, con una cinghia, ai fianchi.
Un lato di quel dildo, le penetrò nella vagina, facendola sobbalzare, mentre l'altro puntava minacciosamente verso di me
Lui, a questo punto, mi sollevò, e mi fece inginocchiare ai bordi del letto, viso in giù: poi, mi si sedette davanti, e vidi quella sua bestia nuovamente in direzione della mia bocca
Con le mani, mi strinse le mascelle, e mi obbligò ad aprire la bocca, infilandoci il suo pene, e spingendomi la testa fino a infilarmelo tutto dentro
Lei, nel frattempo, si era avvicinata dietro di me, e cominciò a penetrarmi con la parte del dildo che fuoriusciva dalla sua vagina: faceva ancora più male perchè, più lei spingeva dentro di me, più dall'altro lato, entrava e usciva dalla sua vagina, procurandole, evidentemente, una grande eccitazione
Ero completamente preso, immobilizzato, con un pene enorme in bocca, e con un dildo che mi stava nuovamente sfondando l'ano, spinto da una splendida, quanto crudele, femmina
Arrivarono assieme: lui, nella mia bocca, litri di sperma che fui costretto a bere, fino all'ultima goccia, lei, grazie a quel dildo sprofondato dentro di me
Quando li salutai, pensai tra me e me che, nonostante la mia fervida immaginazione, mai avrei potuto supporre quello che avevo passato con loro due
Se mi piacerebbe rifarlo ?.... SI
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17 years ago
legami69,
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Last visit: 11 years ago
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Per luisa
scrivi tante cose su questo sito, parli prevalentemente di sesso di qualsiasi genere. ti sembra normale,eccitante, perche' con la fantasia riesci ad eccitarti e se va bene avere degli incontri piu' o meno soddisfacenti che credi e pensi siano emozioni. poi improvvisamente la casualita' ti mette in contatto con una inserzione che non hai mai letto in questo sito, che parla si di passioni, ma con un garbo che ti colpisce e la curiosita' ti spinge a verificare.. ecco scopri il significato della parola.. EMOZIONE.. grazie dolce luisa. oggi mi hai regalato qualcosa di speciale che non provavo da un po' di tempo nel mio cuore.. un piccolo raggio di sole che si chiama tenerezza
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
Possibile
E' possibile mai che per incontrare una coppia ci voglio tutti questi soldi???
Una coppia mi a riferito per telefono, che per incontrarci e prendere un caffè insieme, o una serata in un club, mi costa dalle 200.00 euro a salire....
Un'altra coppia invece sempre per telefono, mi disse che provedevano loro a tutto, caffè, hotel, ma io dovevo soltanto contribuire ad una spesa pari a 220.00 euro.
Ma sta gente cosa si è messa intesta???
Ma non esiste una coppia che fa sesso solo per il piacere????
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17 years ago
enzolino1, 31
Last visit: 3 years ago -
File 00003: figa di colore
...Ho ritrovato una vecchia amica.
Ero in giro per la città quando ho ritrovato una vecchia amica, la chiameremo M, single di colore (non mercenaria) impiegata in un agenzia viaggi della città.
Appena l'ho vista, mi è tornato il buon umore, e a lei la voglia. Ma saltiamo i convenevoli. Mi ha portato a casa sua. La mitica vecchia casa di sempre, ogni angolo è per me conosciuto. Offerto da bere, si è avvicinata e mi ha baciato. Ricambiato, ho fatto subito il "marpione della situazione", gli ho messo la mano tra le cosce e lei con un sorriso voglioso, mi ha detto: "aspetta". Io ero seduto sul divano con il bicchiere in mano, lei si è alzata, mentre mi guardava, ha incominciato a spogliarsi, rimanendo con la sua pelle liscia e calda di desiderio, con un tanga azzurro a filo..Si è girata mi ha mostrato il culetto, allargando le natiche. Si è aperta...La temperatura saliva quando con la lingua mi tentava..Poi si è prima seduta sopra di me, io ancora vestito, poi si è dedicata a baciarmi con passione.
Mi sono sentito praticamente in balia della sua voglia, piano piano mi ha aperto la camicia, e mi ha incominciato a baciare ovunque sul mio petto villoso, poi è scesa,aprendomi e sbottanandomi, si è inginocchiata, prendendomi la mia asta nella sua bocca....Mi stringeva e giocava co in miei capezzoli, la porcellina...Ero in tiro..troppo in tiro...mi sono alzato e spogliatomi, ho preso M, che intanto rideva, su di giri, e lo "sbattuta" su quel divano accogliente, azzurro. Gli ho strappato il suo tanga a filo, e gli ho allargato le cosce, la sua passerina rosa depilata mi invitato ad una lunga e profonda leccata.
Mi sono dedicato molto a lei, ho leccato le sue labbra, poi il suo clitoride ho sentito si è indurito sempre di più ed il piacere saliva....mentre la leccavo ho ricambiato il favore di trattare le sue tette ed i suo capezzoli.
Sentivo che gli piaceva...
Guardandomi mi ha chiesto di essere scopata...Appoggiata l'asta corsara, nella sua vagina ormai bagnata, l'ho pompata alla grande. Sentendola gemere ed urlare di piacere...Mentre la scopavo, le nostre labbra si incontravano, ed incontravano il nostro corpo...Poi si è girata e si è fatta scopare alla pecorina. Ma ero troppo duro...l'ho voluta mettere sul tappeto e prendedola di lato gli ho alzato la coscia e l'ho inculata , non prima di averle fatto assaggiare le mie mani nei pertugi...Mentre l'inculavo, con una mano le solleticavo il clitoride e le tette, avvinghiati la troietta gli piaceva farsi baciare sul collo, anche se io qualche morso glie' l'ho dato.
Appoggiata a pecora l'ha preso anche nella figa bagnata...poi mi ha detto di sdraiarmi e lei si è messa sopra, offrendomi lo spettacolo della sua sensualità esotica.
Si è seduta sulla mia faccia e mi ha fatto leccare, mi ha tolto il preservativo ed in un 69 mi ha succhiato bene l'asta, facendomi schizzare sul suo viso..l'ha presa tutta..Intanto lei si dimenava godendo...Che porcella, mi ha davvero svuotato... Mi è piaciuto perchè mi ha invitato poi a fare una bella doccia insieme a lei, ed i nostri corpi si sono ritrovati ancora...complice il sapone e l'acqua calda.....M che gran baldracca che sei..Sei davvero una grande e bella Pantera...
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17 years ago
CICCIOPORCELLO,
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Last visit: 3 years ago
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Nadia
L’incontro con Nadia è stato talmente coinvolgente per me che ne sono uscito leggermente turbato. Nel mio girovagare a caccia di sesso facile ho sempre incontrato fanciulle più o meno giovani, più o meno gnocche, più o meno porche, più o meno capaci di autentico erotismo. Non mi ero mai imbattuto in una che invece di farsi scopare, ti soffoca con la sua fica grondante umori, fino a che non giunge all'orgasmo.
Ora, il sesso facile è facile anche perchè non ti poni il problema di dare piacere, semmai ti concentri sul tuo piacere. Ebbene, Nadia capovolge tutti gli schemi e ti ruba il piacere in ogni modo. Il suo orgasmo è durato cinque (cinque!!) minuti, lasciando una larga macchia sul letto. Ma la cosa che mi ha eccitato più di altre è che questo orgasmo la tipa l’ha cercato tenendomi la testa piantata tra le sue cosce, per finire seduta sulla mia faccia. E quando, un paio di volte, ho accennato una piccola protesta, le sue mani mi hanno prontamente ricondotto sulla sua pulsante passerona. Questo modo di fare mi ha attizzato più di un pompino. Si è instaurato un arrapante gioco delle parti in cui ogni volta che sollevavo il capo per riprendere fiato venivo richiamato all’ordine e “costretto” a rituffarmi giù. Per poi essere schiacciato dalle sue natiche, serrate sul mio naso. Fortuna che, dopo un’indicibile fatica durata circa un'ora, finalmente, l’ho sentita vibrare, percossa da una scossa elettrica. E una brodaglia tiepida ha cominciato a irrorarmi bocca e muso, senza che potessi scansarmi. Come un soldato deciso a portare a termine la sua missione sono rimasto in apnea per un tempo infinito a ricevere quel fiotto dolce e intenso, rimanendo con la bocca incollata ai suoi sussulti (che se ancora ci penso mi viene duro). Solo quando ho sentito le sue mani spingermi via mi sono staccato e, stordito, mi sono accasciato sull’altro lato del letto, esausto ma ancora virilmente in attesa di ricevere la mia quota di poacere fisico. Mi stavo chiedendo come cazzo avevo fatto a soccombere in quel modo quando Nadia si è rifatta sotto, simpaticamente, con il chiaro intento di adempiere al suo dovere. Non mi sono fatto pregare e tutto è ritornato nell'alveo che preferisco, quello di un incontro uomo-donna in cui è la donna ad essere passivo oggetto di piacere. Dopo essermi abbandonato nella sua bocca spalancata, ho preteso di sintonizzarmi sul mio canale preferito: RAI2. E lì finalmente ho scaricato tutta la tensione. Nadia, se ti incontro un'altra volta, sta sicura che ti inchiappetto prima che tu possa fiatare.
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17 years ago
DEM67,
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Last visit: 17 years ago
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Giulia
Avevo un conto in sospeso con Giulia. L’ultima volta, 5-6 sei settimane addietro, mi aveva portato in cottura a smorzacandela, stabilendo lei il ritmo delle danze. Cosicché quando l’avevo messa a 90 gradi per incularla, non avevo fatto in tempo a posizionare la cappella… che ero esploso come un pivello. Perciò, me l’ero segnata. “Pronto? Sì amore mio, vediamoci tra un'ora, sì...al motel dell'ultima volta, ok...a cena ci andiamo dopo...va bene". Aveva accettato il mio programma senza battere ciglio. Yuh!! Belle chiappone dorate dal sole d’Ipanema, stavolta vi apro come un cocco! Alla reception mi dicono che la signorina è già in camera. Allora non ero solo io ad avere voglia. Giulia, mi accoglie con abitino rosso corto, che lascia totalmente scoperte le sue gambe da gazzella. E’ dimagrita. Le scarpe alte slanciano la sua figura. E’ proprio una bella femmina di 1 metro e 80. Solo le orbite scavate degli occhi lasciano a desiderare, facendola apparire volgare, quasi un troione in disfacimento. Glielo dissi tempo fa di curare il trucco degli occhi, ma evidentemente, non mi ha ascoltato.
Iniziamo le danze sul lettone. Giulia conosce certi giochini con la bocca che mandaerebbero in paradiso chiunque. Dopo averti ripassato scroto, palle e randello con la lingua, srotola il condom con la bocca e inizia a pompare. E’ brava, è capiente, è tranquilla. Ma è anche furbetta. Dopo i preliminari, con voce suadente ti fa: “Vado io sopra”? Se ci caschi, sei finito: la puttana serra le cosce e comincia a chiavarti a ritmo forsennato. Tu sei lì, quasi immobilizzato, che cerchi di ragionare, di accennare una reazione, di impostare una strategia, ma non puoi fare altro che stringere le sue tettone rifatte e sbattere il pube sulle sue chiappone dorate dal sole d’Ipanema. E poco dopo, soccombere. Quindi: “Vado io sopra”? “No, no, facciamo a pecora”. E poco dopo, molto poco dopo: “Facciamo culo”?
Ora, non voglio essere pedante, ma anche inculare una come Giulia, se non sei almeno uno e ottanta, è mica uno scherzo. E’ questione di… come dire? “Geometrie”. Lei poi ci mette del suo, per renderti più arduo il compito: non è apertissima, non usa lubrificanti e, soprattutto, non fa niente per aiutarti a trovare il punto GG, quello della Geometria Giusta. Si mette a culo all’aria e buonanotte al secchio.
Da notare che il suo “Culo all’aria”, vista la stazza della tipa, rimane a circa un metro e cinquanta da terra. Tu, se non sei un metro e ottanta, con il tuo cosino ritto, rimani a circa un metro da terra. Come colmare questo dislivello? Questo è il problema da geometra che ti poni, mentre lei, culo all’aria, sembra voler dirti: “Vuoi il mio culo? Sono cacchi tuoi”. Perciò è fondamentale dedicare, prima dell’assalto, una buona manciata di minuti a slinguazzare l’occhio bruno al centro delle chiappane dorate dal sole d’Ipanema che, dal suo metro e cinquanta di quota, ti guarda quasi negli occhi, attizzandoti ulteriormente. E Giulia, almeno in questo, non si sottrae: anzi, sembra gradire. Poi, essendo fortemente sconsigliato provare qualunque assalto stando con i piedi a terra (si otterranno solo miseri inzuppamenti e innocui stropicciamenti), occorre salire sul letto con entrambe le zampe, portare il corpo in avanti a coprire la schiena di Giulia e da lì, alla cieca, cercare l’ingresso giusto. Trovato l’ingresso, i problemi non sono finiti, perché la tipa, anche se involontariamente, comincerà a cambiare configurazione, portandosi gradualmente quasi a 180 gradi, dai 90 iniziali. Non è un male: se nel frattempo, non vi ha sputato fuori, ce l’avete in pugno e potrete consumare un lauto pasto comodamente seduti.
Standole sopra in questo modo e tenendole le chiappe ben aperte ho avuto la mia vendetta. Non è stata l’inculata ideale, ma credo che ancora le bruci il culo.
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17 years ago
DEM67,
40
Last visit: 17 years ago
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La mia liberta\'
Io sono uno spirito libero e dopo tutte le restrizioni alla mia libertà avevo deciso di non concedere mai più ad alcuno gli esigui spazi che ero riuscito a ritagliarmi , fino a quando... ho conosciuto te l'unica e la sola evasione che mi sono mai concesso. Piu' di una evasione stavi diventando il mio pensiero fisso cominciavo a sentire il tuo profumo ovunque e speravo di vederti ma la passione è un vento feroce che non puoi controllare ma io pur di volare mi sarei lasciato travolgere ... forse solo per un attimo ma quello era il nostro piccolo grande mondo nel quale stavo iniziando a fidarmi di te .
Grande la nostra intesa , non solo a letto , non ci si parlava per giorni , non ci si vedeva per settimane ma quando ci incontravamo i nostri corpi reclamavano piacere e ci si scambiava l'anima dal piu' intimo e profondo . Respirarti , assaporare il gusto del tuo piacere baciarti la figa per ore per farti poi scoppiare come il nostro vulcano in unn crescendo di piacere , amare la tua figa il tuo culo , possederti fin dentro l'anima e donandoti la mia liberta' evadere dalla mia vita donandotela completamente, ma... non e' stato abbastanza . Ama la mia liberta' e' tua.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
La moglie del poliziotto 2°
Un saluto a tutti!! eccomi di nuovo qua a raccontare la mia storia segreta con la donna che vi ho descritto nel primo racconto(ho visto che lo avete letto in molti, Grazie!!)
Passarono circa 3 o 4 giorni da quella notte indimenticabile di sesso con quella donna sposata di nome Natalie e la mente mi riportava sempre indietro a quei momenti vissuti quella notte in hotel, poi io avevo 22 anni e lei ne aveva 37 e per un ragazzo di quella età è uno dei desideri più forti fare sesso con una donna pigrande e gia matura.
Aspettavo impazientemente quei giorni un nuovo incontro con lei, aspettavo che lei mi chiamasse e avevo il timore che quella notte sarebbe stata l'ultima.
Ero impaziente, volevo chiamarla ma avevo paura di rovinare tutto, perchè lei mi aveva detto di non chiamarla in quanto non poteva correre il rischio che il marito venisse a scoprire qualcosa.
passavo in continuazione sotto casa sua con la macchina, con la speranza di incontrarla.... ma nulla..... niente.....
lei non chiamava ed io non riuscivo ad incontrarla.
Ma dopo 3/4 giorni mentre ero a cena con Valentina la mia ragazza...
ecco che squilla il telefono....
era Natalie, non risposi perchè Valentina si sarebbe accorta...così dopo qualche minuto feci finta di andare in bagno, mi alzai e andai a richiamare subito lei.
Erano circa le 22 e lei mi diede appuntamento per le 1:30 davanti all'ingresso dell'autostrada, gli chiesi: dove andiamo ? e lei rispose: "questa sera sarò cattiva, preparati perchè sono molto cattiva, ci vediamo dopo, ciao" e richiuse.
tornai al tavolo da Valentina già eccitatissimo e il cuore palpitava fortemente dall'emozione...finimmo di mangiare e poi con una scusa gli dissi che non misentivo bene, così riaccompagnai Valentina a casa verso le 24:00 e attesi al bar l'1:30.
Mi recai all'ingresso autostradale alle 1:00 e dopo un'attesa che sembrava interminabile arrivò lei con la sua auto.
Parcheggia la macchina nel parcheggio di un Motel di fronte l'ingresso dell'autostrada e salì sulla mia auto.
Aveva un abito lungo marrone, con una spaccatura davanti dove si intravedevano le sue splendide gambe una scollatura abbondante e un paio di stivali neri col tacco molto alto.
Mentre il mio sguardo cadeva sul suo corpo lei mi disse:" questa sera sono molto cattiva"
io risposi" in che senso?" e lei"ti voglio vedere soffrire e godere".
Mi fece prendere la strada che porta nelle campagne vicino Pescara, io continuavo a chiedergli dove stavamo andando ma lei mi diceva "sono cattiva questa sera e non te lo dico".
Mentre guidavo allungai la mia mano destra alla ricerca del suo seno, ma lei fermava le mie intenzioni ed io non capivo!!
Dopo circa 20 minuti arrivammo in una casa in campagna, una villetta molto bella e grande, mi disse che era di amici loro, ma che vivevano in america e venivano qui solo a trascorrere il Natale.
Entrati in casa mi fece sedere sul divano, mi disse "fumati l'ultima sigaretta".....Mi fumai la sigaretta quasi con un tiro solo!!!.
Finito di fumare mi fece alzare e mi fece spogliare facendomi restare solo con la maglia, poi mi disse di rimanere in piedi.
Si avvicina a me e prende una corda dalla sua borsa, mi lega le mani dietro la schiena stringendole abbastanza...
Lei rimase vestita, si avvicina e comincia ad accarezzare il mio corpo, si mise dietro di me sfiorandomi con il seno la schiena,per poi passarlo sulle mie mani legate che cercavano di entrare nei suoi vestiti per toccare il suo seno e suoi capezzoli, sentivo le sue mani che si infilavano sotto la mia maglia e incessantemente continuavano ad accarezzarmi, leva le mani da sotto la maglia si inginocchia dietro di me e sento la sua lingua sulle mie mani legate, la passa tra le mie dita e comincia a succhiarle e morderle, succhia tutte le mie mani che erano bagnate dalla sua saliva, mentre da dietro mi toccava il mio cazzo che era durissimo, passava la sua mano tra le mie gambe nel mio sedere mentre le mie dita dentro la sua bocca mi facevano sentire il suo calore.
Parlava dicendomi"voglio che il tuo corpo sia mio, lo voglio possedere, voglio bagnarti da tutte le parti con la mia figa, la voglio passare su tutto il tuo corpo, voglio vederti venire e spalmarmi il tuo sperma sopra di me".
Ero eccitatissimo e il mio sesso era duroe bagnato, volevo toccarmi ma non potevo in quel momento, mi sentivo un suo schiavo, mi sentivo inferiore a lei.
Dopo un pò lei si ferma e mi dice di seguirla, salii le scale che portavano alle camere, mi slega le mani mi toglie la maglia, mi fa sdraiare sul letto e mi lega le mani ai bordi del letto. spegne la luce e mi dice "aspettami senza chiamarmi".Mi faattendere una decina di minuti(non so cosa stesse facendo).
Passati quei dieci minuti risale sopra, accende la luce ed era nuda, indossava solo gli stivali e un paio di mutandine rosse con il filo dietro.
Si siede vicino a me ai bordi del letto e comincia a toccarmi il pene mentre mi fissava negli occhi, lo accarezzava ,poi comincia a toccarmi da per tutto mi toccava e leccava dai piedi fino alla testa.
arriva con la sua lingua sul mio cazzo duro e la mia cappella gonfia e comincia con la lingua a leccarmi le palle, le mordeva e le succhiava, vedo la sua lingua che gira intorno al mio sesso bagnato, poi ferma la punta della sua lingua nel buco del mio cazzo cercando di entrare.
Comincia a succhiarlo, faceva su e giù,si fermava,mi leccava la cappella e ricominciava a succhiarlo con forza, mentre vedevo che con una mano si toccava.
In quei momenti ero come andato in trans.....stavo per venire....gli ho detto"sto venendo", lei si ferma di colpo si alza si leva gli stivali e si siede sul mio petto, sposta le mutandine rosse allarga le gambe e comincia a toccarsi il clitoride davanti ai miei occhi, quasi sulla mia faccia, si tocca con il tacco degli stivali facendolo entrare e uscire....ero in suo possesso non potevo toccarla non potevo nulla....ero legato e lei si masturbava davanti ai miei occhi....lei come per dispetto continuava a masturbarsi sul mio petto e sentivo il suo liquido sul mio corpo... ogni tanto mi passava la sua figa bagnata sulla mia faccia ma subito la tirava indietro.
Si gira di schiena e comincia a passare la sua figa su di me sulle mie gambe, arriva ai miei piedi e si lascia penetrare dal mio dito mentre lei si muove sopra il mio piede...e il mio dito si muove dentro di lei...la stavo scopando con il piede...
Si ferma.....si gira...e con il suo sesso comincia a risalire il mio corpo strisciandolo sulle mie gambe fino ad arrivare al mio pene...
comincia a strisciare la sua figa sulle mie palle... e dopo qualche istante lascia entrare il mio cazzo dentro di lei...comincia a muoversi su e giu e roteare sopra di me, mentre allunga i piedi per passarmeli sulla faccia....si ferma con un piede sulla mia bocca accarezzando le mie labbra...mentre la mia lingua leccava il suo piede....poi lo fa entrare nella mia bocca....continua così per un po....facendo uscire ed entrare il suo piede dalla mia bocca....e vedevo che la sua eccitazione saliva quando mi penetrava la bocca con i piedi....
Si ferma tira fuori il mio cazzo dalla sua figa....
risale il mio corpo strisciando la passera sul mio petto.... si rimette seduta mio petto, si toglie le mutandine e porta la sua mano sul suo buco del fondo schiena, nuovamente davanti ai miei occhi, comincia a penetrarsi con un dito, poi lo tira fuori me lo mette in bocca, dicendomi"succhialo porco", lo leva dalla mia bocca e lo rimette dentro il suo buco, lo fa entrare prima poco per poi penetrarlo tutto dentro.
Si gira mettendosi a 69 e inizia a leccarmi di nuovo.....
Si ferma nuovamente va giù in cucina ma questa volta risale subito e portava in mano un mestolo di quelli di legno.
Mi slega le mani dandomi il mestolo e mi dice:"ora voglio che mi sfondi dietro con questo,prima però voglio farti venire"
Sale sopra di me e comincia a scoparmi prima lentamente per aumentare la sua velocità, fino a farmi raggiungere l'orgasmo, gli dico "dai continua che sto per venire"...così si ferma e porta la sua bocca sul mio cazzo che sta per esplodere....mentre me lo succhia mi da dei colpetti ale mie palle...e dopo qualche attimo raggiungo l'orgasmo schizzando inizialmente nella sua bocca, per poi sopra il suo seno che aveva portato sul mio cazzo,.....prende quel mestolo e lo passa nel suo seno pieno di sperma per lubrificarlo....
Mi ripassa il mestolo e mi dice:"dai sfondami dietro"....si sdraia sul letto allarga le gambe e con la lingua gli comincio a leccare la sua figa tutta bagnata.... mentre inizio a far entrare quel mestolo di legno dentro il suo buco più intimo, fino ad infilarlo quasi tutto dentro, mentre con l'altra mano gli infilo due dita dentro la sua figa e con la lingua gli stimolo il clitoride.... lei era un lago, muovo in contemporanea le dita dentro il suo sesso e faccio roteare il mestolo dentro il suo buco, senza farlo uscire lo muovo per scoparla....sento i sui gemiti di piacere sempre più forti e insistenti, il suo corpo era in balia di un orgasmo bellissimo e vedevo la sua faccia immersa dal piacere che stava provando in quel momento....la sua figa era ormai un lago dove io,con la mia lingua,prendevo quel liquido dolciastro per sentire tutti i suoi umori per assaporarli nella mia bocca....arriva il suo orgasmo tra urla di piacere e immersa dal sudore provocato dal caldo e dall'intensità di quel rapporto.
Prima di andare mi fermai sul divano mentre lei risistemava la casa...
Scese sotto e mi vide seduto sul divano ancora nudo...
Si siede sopra di me girata di spalle e cominciamo nuovamente a muoversi sul mio cazzo che era rimasto ancora duro....
Erano le 4 passate e se non era per l'orario avremmo continuato non so fino a quando...
Andammo via verso le 4:30 e prima di salutarla mi disse"a settembre vado a fare un corso di lavoro per 4 giorni a Salò, vieni anche tu, ti prendi una stanza nello stesso albergo" , senza esitazioni gli risposi di si.....
dopo un bacio molto lungo che ha provocato qualche toccata ai nostri sessi ci salutammo....
14
1
17 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
Una lievitazione incredibile.
La mia prima esperienza bisex ho avuto la fortuna di viverla con una coppia meravigliosa tanti anni fa.
Lui si eccitava nel maneggiare e succhiare il mio coso, prima di infilarlo
nella passera della sua compagna, continuando a leccare e succhiare
per lunghissimo tempo, e dopo qualche incontro volli anch'io provare, scoprendo così quanto era eccitante avere due sessi diversi a portata di bocca.
Navigando in rete ho avuto altre bellissime (poche) esperienze sia con coppie che con trans/travestiti.
Ultimamente, dopo un paio di mail e qualche telefonata, mi accordo con un travesta, disponibile a ricevermi nella sua dimora abituale, e
quando mi apre la porta, si presenta una fichetta piccolina, esile con
due gambe da sballo coperte da autoreggenti, la gonna ultracorta lascia intravedere una porzione di coscia bianca, soda, e più in alto un piccolissimo rigonfio, paragonabile al monte di venere femminile o ad un ricco ciuffo di peli.
Allora penso di trovarmi di fronte ad un eunuco, castrato, che solitamente e peggio delle peggiori femmine; ma ormai non potevo più tirarmi indietro e lasciai che la serata prendesse il suo corso.
Mi fece accomodare su di un divanetto, di fronte c'era un piccolo tavolo con già pronti bicchieri e qualche bottiglia per gli onori di casa.
Katia, così si era presentata, si girò verso il tavolino chinandosi per versare da bere, ed in quella posizione mostrò un culetto da favola, le sue chiappe nascondevano il sottilissimo cordoncino che reggeva il perizoma.
Si gira verso di me, mi porge il bicchiere e allargando le gambe si mette a cavallo delle mie ginocchia, appoggiandosi poi completamente
al mio petto e dando inizio ad un'eccitantissimo slinguamento che andava dal collo all'orecchio.
Armeggiando molto delicatamente e senza mai smettere di lavorarmi con la lingua, dopo pochi minuti mi ritrovai a petto nudo e stava già armeggiando per sfilarmi definitivamente pantaloni e boxer.
Mi sollevai qualche centimetro dal divano per facilitargli l'operazione e subito sentii il suo alito caldo a pochi millimetri dalla mia cappella, sperando quindi che la prendesse istantaneamente in bocca, ma invece cominciò una lunga ed estenuante sega, condita da tanti piccoli baci lungo l'asta che oramai era diventata acciaio temperato.
Non resistevo più e quindi la pregai di prenderlo tutto in bocca, guidando la sua testa tra le mie mani, e lei ubbidì, ma nel frattempo slacciò il cordoncino che teneva in posizione il suo perizoma e come d'incanto mi ritrovai il cazzo incappucciato da un preservativo e lei che si stava sedendo dolcemente su di me voltandomi le spalle.
Questo attimo, in cui presi coscienza di cosa stava avvenendo, fermò
la mia imminente sborrata, e il caldo del suo buchetto che avvolgeva ormai per intero il mio uccello, e il caldo delle sue chiappe sode che sbattevano delicatamente contro il mio pube, mi portarono in un paradiso di goduria.
Katia stava pompandosi da sola, molto lentamente, un sù e giù che ormai avrebbe potuto durare anche più di un ora, poi mi prese una mano e portandola sul suo pube mi chiese di toccarla.
In quel veloce frangente nella mia mente immaginai cosa avessi trovato lì davanti, se non un po' di pelle molliccia, o peggio ancora una fica artificiale; effettivamente quando la punta delle mie dita arrivarono sul suo sesso avvertii una piacevole sensazione di qualcosa di molto caldo e comunque una specie di mini pistolino da neonato che non sapevo come trattare per paura di romperlo.
Con mia grande sorpresa dopo qualche maneggiamento, la cosa che stava nella mia mano stava svegliandosi, resuscitava, incredibilmente assumeva una consistenza innervata e sentivo che cresceva, fino a raggiungere ragguardevoli misure sia in lunghezza che di diametro.
Vi giuro non mi sarei mai aspettato una tale lievitazione e quindi ci presi molto gusto e continuai a masturbarlo velocemente ma con anche la voglia di prenderglielo in bocca.
Intanto sentivo Katia che cominciava a gemere sempre più forte fino a raggiungere uno stato di piacere anale che solamente chi ha provato può capire.
Io avevo raggiunto un equilibrio di eccitazione in grado di controllare ancora per molto tempo la mia sborrata.
Katia si sfila dal mio cazzo, toglie il preservativo ma poi mi si para davanti, in piedi a gambe larghe, menandosi il suo vigoroso e durissimo uccello proprio davanti alla mia faccia e allora non posso fare a meno di prenderglielo in mano, tirarlo verso la mia bocca, cominciando a succhiarlo gustosamente.
Lei apprezza moltissimo la mia pompa, poi si china verso di me e mi sussurra all'orecchio: "voglio scoparti anch'io, vuoi?".
Erano anni che non provavo un esperienza penetrativa da passivo e quindi ciò mi preoccupava un po', ma intanto lei tra mille contorsioni era arrivata ad accarezzarmi le chiappe e forzava affinchè la mia posizione gli desse modo di toccarmi anche il buchetto.
Sfilai il suo uccello dalla bocca per dar modo a Katia di giocare un po' col mio culetto e subito sentii l'umido della sua lingua, con la punta me lo stava penetrando.
Durò un tempo che mi parve infinito, finchè non sentii un dito che mi stava allargando e per rendere estremamente piacevole questa nuova dilatazione, ciucciava avidamente la mia cappella.
Mi prese poi per mano fino a stendermi in un grande letto, continuò ancora per diversi minuti il suo gioco di lingua e di dita, poi infilato un condom si piazzò di fronte a me alzandomi le gambe fino a portarle sulle sue spalle e molto dolcemente mi infilò.
Un inculata meravigliosa, la sentii sborrare nel mio culo e intanto me lo menava fino a che sentì la sborra montare, si abbassò sul mio uccello a bocca aperta per prenderla tutta continuando a succhiare e leccare fino alla fine del mio rantolo.
Grazie Katia.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
Cio\' che desidero...
Donna matura tra i 40 e i 50,molto formosa su tutto il corpo,quarta o quinta di seno o piu',minigonna aderente e toppino aderente scollato,smalto rosso acceso sulle mani e i piedi,zoccoletti con tacco,completino intimo sexy...sdraiati sul letto e chiudi gli occhi,voglio farti sognare.Mi spoglio nudo,solo vederti per me è piacere.Ti baccio le labbra con dolcezza,voglio farti rilassare.Vado giu'...voglio assaggiarti e spogliarti pian piano e far crescere in te solo piacere.Il profumo dei tuoi piedi mi eccita,ti sfilo gli zoccoletti,ti lecco la pianta del piede fino a salire sulle dita e succhiarle una ad una.Il tuo respiro mi invita a continuare.Salgo con la lingua sulle gambe,fino alle ginocchia,che sapore...ti levo la gonna,ti sfilo le mutandine,è uno spettacolo da invidia,ti lecco le coscie e quando arrivo all'interno il tuo respiro cresce e la mia eccitazione sale,sento l'odore del tuo sesso,mi spingo con la lingua nel suo interno,sento il sapore cosi buono di quel tuo liquido che mi fa capire che ti piace,respiri sempre piu forte,sei bella,divina.Ti levo il top ti lecco l'ombelico,la pancia,salgo...levo il reggiseno ed esplodono fuori i tuoi seni cosi grandi e cosi dolci,li lecco dai capezzoli tutti intorno,sento il tuo respiro sulla mia testa,sei nuda,sei stupenda,cosi come ti voglio.Ora devi godere,godere lentamente...mi lecco le dita e mentre ti bacio con passione ti tocco la dove provi piu piacere,finche non raggiungerai il massimo,poi lecco sulla mia mano cio' che sa di te.Ora sono eccitato,sono pieno del tuo piacere,ti bagno le labbra con la mia saliva e delicatamente ti ci appoggio il mio sesso,senti il suo odore,il suo sapore,con le tue mani da fata lo accarezzi,lo gusti come un gelato,ed ecco il mio piacere,quello che tu hai fatto cresciere,ti riempie il viso le labbra le mani.La mia dea mi ha fatto godere,ora sono felice...ora...possiamo ricominciare...se tu lo vorrai.
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0
17 years ago
admin, 75
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Avevo la bocca piena
Tutte noi ragazze eravamo attratte dal nostro insegnante di
armonia ,32 anni alto con gli occhi azzurri,e tutte noi fantasticavamo
su come potevamo soddisfarlo.
La mia compagna di banco lo sognava nudo con ilsuo pene immerso nella sua bocca che passiva riceveva fino in gola ,ed io invece pensavo a come potesse essere piacevole sentirsi leccata in tutte le parti del corpo.
UN giorno finita la lezione mi diressi verso l'autobus quando una macchina si fermò davanti a me ,era lui ,mi chiamò
ed io come d'istinto iniziai a fare la trietta inchinandomi sul finestrino dell'auto ,mi disse di salire ed io salii .
non successe nulla mi accompagnò a casa e mi disse se nel pomeriggio vole vederlo per una spiegazione dello studio delle armonie .
Inutile dirvi che accettai di incontrarlo propio qui dove sto asapettando
pupetta.
Lui arrivò ,montai in macchina e mi condusse vicino all'hilton in una rotonda appartata io ero eccitatissima ,fermata la macchina ,
iniziò prima a parlare e poi vedendomi tremolante mi infilò la sua
lingua in bocca facendola roteare nella mia gola ,chiusi gli occhi
ed iniziai a succhiare quel piccolo pene che mi toccava il palato e la gola e mentre succhiavo mi sentii prendere la mano ed accostarla al suo sesso nascosto tra i pantaloni che si ingrossava a dismisura.
Ormai ero sua poteva fare di me ciò che voleva pensavo fosse arrivato il mio momento edallora lo tirai fuori dai pantaloni e mi trovai tra le mani un sesso enorme dall'odore acre che mi faceva eccitare ancora di più.
Ero bagnata e lo volevo lo desideravo , ma qui capii che tutto quello che avevo provato prima erano giochi infantili, mi prese la testa fra le sue mani e me la spinse verso il suo enorme sesso ,voleva darmelo
in bocca ,era la prima volta ,ma ricordando qualche filmino porno che il mio fidanzato mi fece vedere,iniziai a mordere il glande che si muoveva ad ogni mia sollecitazione lui fu violento e mi spinse la testa più giù ed io traccannai la sua asta fino alle tonsille. più risalivo per respirare e più lui mi spingeva il suo sesso in bocca fino ai testicoli che accarezzavo con dolcezza.
Ormai ero sua preda e non serviva più spingermi facevo tutto da sola
inboccandolo e insalivandolo andavo su e giù con un ritmo incalzante
quando era arrivto a gonfiarsi a dismisura per la mia bocca lo lasciai
e girandomi di lato in macchina tirai giù le mutandine egli offriila mia
passera bagnata ormai pensavo che per me non ci fosse più scampo
mi sentii apoggiare il suo grosso pene nella mia fessurina ma aimè
era stretta per quelle dimensioni infatti non riuscì a sverginarmi
tanto era il dolore di ricevere quel randello,ho provato o se ho provato ma niente non entrava ed allora mi rigirai e lo ripresi in bocca pur
di farlo venire facevo fatica a succhiarlo ma ce la misi tutta ,ormai io avevo già goduto ,e mentre risaliva l'eccitazione ,sentii il suo gemito
lo spinse nella gola e mentre lo sperma mi riempiva la bocca io cercai di sfilarlo ma è qui che capii la sottomissione nei confronti di un uomo
lui era al massimo e ormai incurante dei miei rigurgiti continuò ad affondare la sua grossa cappella nella mia gola mi teneva la testa ed io non potevo scappare e non scappai perchè lo trovavo piacevole
sentirmi il suo seme scendermi giù ingoiai tutto e più ingoiavo e più quel grosso pezzo di carne schizzava liquido nel mio stomaco,continuai a pomparlo fino a che non mi si sgonfiò tra le labbra e fino ache non venni un'altra volta cercando di immagginare di essere trapanata da quel dardo infuocato.
Dio che esperienza da allora continuai ad accontantarlo con la mia bocca capendo che ormai il coltello era passato dall'altra parte
e il gioco non lo conducevo più io.
jenny
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17 years ago
jenny69,
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Last visit: 14 years ago
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In libreria di pomeriggio
I libri mi hanno sempre affascinato, spesso durante il tempo libero giro
per la città in cerca di una libreria. Adoro passare ore a guardare le
novità e le varie sezioni. I libri di narrativa, filosofia, storia,
saggistica. A volte in mezzo a tante cose si riesce a trovare qualcosa di
interessante. Ma questo accade ormai sempre più raramente. Credo che il mercato dell'eitoria sia molto inflazionato. Tutti scrivono ma pochi
riescono a dire qualcosa. Ero annoiato dal pomeriggio e dopo aver passato quasi tutto il giorno a ciondolare per casa mi decisi ad uscire. L'inverno è lungo ma il piacere di fare due passi è più forte anche del brutto tempo. La galleria di Milano è uno dei migliori salotti della città dove ci si può sedere e prendere un caffe o passare qualche ora dentro alle varie librerie che li trovano giusta collocazione. Ero entrato in una di
queste infatti quel pomeriggio, ad attrarmi verso l'interno era stato un
libro sul mondo mistico dei celti. Cercai con cura la sezione e individuai
il libro che avevo visto in vetrina. Non seppi resistere alla tentazione
di sfogliare quelche pagina per comprenderne il contenuto. Metre ero li
notai che una delle commesse dalla gonnellina troppo succinta
nell'abbassarsi per rassettare dei libri nei piani più bassi degli
scaffali, metteva in evidenza le sue mutandine bianche nettamente visibili
anche attraverso le calze. Alla vista di quello spettacolo non potè fare a
meno di rivolgerle la mia attenzione. Il libro fra le mie mani era solo un
pretesto ormai per rimanere qualche minuto in più e per scoprire qualcosa di più. Ma qualcuno notò il mio atteggiamento, un ragazzo dai capelli cinerei e gli occhi chiari, di corporatura media che mi sorrise trovandosi nella posizione più sfavorevole per godersi quell'evento. Stava guardando infatti, la sezione di storia che si trovava sulla parete alla sinistra oltre la solerte commessa. Sorrisi anche io, confermando quanto lui aveva già intuito. Dopo un pò la commessa uscì dal reparto richiamanta da un suo collega. " E' sorprendente quanto a volte si possa scoprire in questi luoghi." Si presentò con cordialità. " E vero non si smette mai di meravigliarsi" affermai. Ma risposi solo per cortesia, non avevo veramente voglia di instaurare un dialogo. Ma lui continuò a parlarmi incurante delle mie mezze risposte. Cominciai così a chiedermi il motivo di quell'interesse. Il suo aspetto era più che ordinario ma qualcosa negli occhi mi dicerva che non era tutto quello che vedevo davanti a me. Fini così, un pò per cuoriosita che per altro per dargli retta. Fu così che
uscimmo e ci fermammo a bere un caffè. Giacomo aveva una vita ordinaria, un lavoro all'ufficio delle entrate e una casa nella quale viveva da solo, pochi amici. Eppure mentre mi parlava, li in quel caffè, qualcosa mi sfuggiva della sua personalità apparentemente normale. C'era qualcosa nei suoi occhi che a volte si illuminava e che io nonostante mi impegnassi non riuscivo a cogliere. Girammo insieme per la città parlando di molte cose, ma il tempo ad un certo punto si dimostrò inclemente e cominciò a piovere a dirotto. Ero uscito senza un'ombrello come Giacomo del resto. Ci riparammo sotto ad un palazzo ed un pò mi seccai per essermi fatto coinvolgere in quella situazione. " Bene penso che chiamerò un taxi, magari ci si vede un'altra volta, sempre in libreria." Ma Giacomo non fu dello stesso avviso. " Casa mia e qui dietro l'angolo, magari puoi venire e ti presto un'ombrello, se cammini per altri cento metri c'è la
metropolitana." Stetti li a pensare qualche secondo incalzato dalle sue
insistenze poi accettai e ci dirigemmo verso casa. Effettivamente eravamo
vicini. Salimmo le scale sino al secondo piano ed entrai con lui mentre
accendeva le luci in un bel corridoio. Sarei voluto andar via, poi mi
convinse a togliermi il soprabito e ad accettare un bitter. Ci sedemmo nel
salotto. Giacomo attirò la mia attenzione sulla sua collezione di CD
veramente impressionante. Aveva un'enormità di CD selezionati, gran parte di importazione e tutti di generi vari. Mise un CD di musica ambient e abbassò le luci. Mentre guradavo i vari titoli inclinando la testa una
volta a destra una volta a sinistra come si fa quando i titoli scritti in
verticale sono un pò sparpagliati mi accorsi che Giacomo mi aveva messo
una mano su di un fianco e che mi stava molto vicino. Solo in quel momento mi accorsi che aveva delle labbra ben delineate e carnose. Si avvicinò alla mia bocca e leccò dolcemente le mie labbra. Sentì un fremito e il mio pene ingrossarsi, non ci fù l'istinto che ci si aspetterebbe ma una scarica di lussuria. Apri la bocca e lo baciai voluttuosamente confermando la turgidità della mia erezione. Lasciammo entrambi i bicchieri. Ora comprendevo il luccichio dei suoi occhi. Mi tolse la giacca e la camicia e cominciò a baciarmi il petto slinguazzando sui capezzoli. Più volte lo fermai per approfittare delle sue labbra e succhiargli la lingua. Finalmente il mio cazzo fu libero e Giacomo sballonzolò più volte il glande prima di succhiarlo vorticosamente. Vedevo la sua schiena e il suo culo liscio e sodo inaspettatamente glabro, muoversi e ondeggiare. Più volte mi guradò tenendo ben saldo in mano il mio cazzo mentre mi guardava fisso negli occhi con un'impeto di perversione. Ero eccitatissimo, ma lui riuscì a trattenermi, leccandomi fra le coscie e i testicoli. "Aspettami.." lo vidi scomparire per alcuni minuti mentre io non riuscivo a frenare la mia eccitazione. Mi chiesi cosa ci facevo li, con un cazzo dritto come un paletto? Giacomo riapparve lasciandomi completamente meravigliato. Aveva indossato una guepiere e delle calze a rete, il suo corpo era completamente trasformato, del tutto simile a una donna. Anzi il suo culo mi faceva venire la febbre. In mano aveva un cazzone di gomma che stentai a credere potesse mai aver usato. Ticchettanto sul pavimento con i suoi tacchi a spillo venne su di me che ero steso sul divano e continuo a spompinarmi. Non riuscivo a togliere gli occhi dal suo culo. Quanto lo volevo ! E lui lo aveva capito. Si girò prono sulla poltrona e mi invitò a sfondarlo aprendosi le chiappe. Non esitai. Mi misi dietro di lui e gli puntai la mazza verso il buco strofinandovi il glande più volte. Con un colpo deciso fui dentro e cominciai a spingerlo fino a farlo entrare tutto. Giacomo si muoveva e cercava di agevolare la penetrazione. Trovammo il ritmo ma non volevo godere e cercai di tenermi qualche istante in modo da far passare la frenesia dell'attimo. Vi riuscì, ma Giacomo non voleva rimanere senza. Apri un cassetto e dopo aver estratto un tubetto di crema lo spalmò con cura sul cazzone di gomma. Un'affare enorme di circa trentacinque centimeti. E poi lo posizionò sul pavimento impalandovisi sopra. A quello spettacolo cominciai a masturbarmi per calmare il mio cazzo che strepitava. Giacomo prosegui facendolo entrare per quasi tre quarti dentro il suo culo. Poi mi fece segno di avvicinarmi e freneticamente, mentre impazzava balzando su quel cazzo enorme, mi prese a sbocchinare. Sentivo la lingua che roteava strofinandomi il prepuzio e gli affondi che eseguiva alternandoli ai risucchi. Pensando a quel cazzone che gli sfondava il culo venni copiosamente nella sua bocca. Ma non riuscì a calmare la mia erezione. Giacomo bevve tutto ed estratto quel mostruoso attrezzo dal culo mi mostrò il buco aperto e dilatato da quell'azione. Impazzito non riuscì a reprimermi, inclinai Giacomo sul tavolo e lo scopai con forza sino a quando non sentì di nuovo i canali dello sperma ingrossarsi per eruttare di nuovo. Venimmo insieme mentre lui si masturbava cozzando con il culo contro la mia pancia. Poi sfiniti e tremanti ci lasciammo andare sul divano.
Frequento spesso le librerie e da quando conosco Giacomo, bhè ancora di più.
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17 years ago
admin, 75
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Questo racconto è dedicato a te
Tutti giorni passavo per quella strada dove Ti conobbi e dove iniziò la storia....
sono dell'idea che la DONNA è una esibizionista nata ma nn tutte le donne lo sanno e se lo sanno fanno finta di niente...o comunque fino a quando qualcuno nn le faccia scoprire il loro vero EGo ....
la maggior parte degli uomini pensa a raggiungere il proprio orgasmo lasciando la loro donna a bocca asciutta...
Un giorno dicevamo ..vidi un nuovo negozio di fiori e incuriosito mi fermai ed entrai... c'era una ragazza di 30 anni mora carina magra e timida molto timida... ma .. la sua timidezza fu provocante...
Mi chiese il tel per chiamarmi per la consegna di una pianta per confermarmi l'ora... in realtà mi scrisse un sms" , poi un secondo e iniziammo il gioco...fino a che ci trovammo casualmente nello stesso ristorante.. lei era con il marito e io con una amica..
indossava abiti semplici poco provocanti .. e li capii cosa voleva... VOLEVA ECCITARE L'UOMO ESSERE AL CENTRO DELL'ATTENZIONE MA NN SAPEVA COME FARE... le consigliai di cambiare look, gonna tacco collant camicetta senza reggiseno (nn ha seno ... capezzolo molto grosso)... il look cambiò e anche la clientela cambiò... aumentò.....!! dal look esterno le consigliai di usare nuova biancheria intima più eccitante .. e anche suo marito iniziò a starle più vicino... aveva in mano il mondo tutti gli uomini la riempivano di complimenti... ma ecco la svolta..........................................................................................................................................Una sera andammo fuori a cena.. era bellissima sicura timida ma falsamente timida sapeva ciò che voleva ... AVEVA VOGLIA DI FARE FINALMENTE LA TROIA PERCHE' IL SESSO E' DONNA E LA DONNACHE CONDUCE IN REALTA' L'UOMO E LA BENZINA.......
VOLEVA DUE UOMINI TUTTI SUOISOLO PER LEI AVEVA CAPITO CHE UN UOMO NN LE BASTAVA PIU'...
Al ristorante il proprietario notò subito le autoreggenti che indossava color viola e guepierre trasparente con vestito intero aperto sul davanti...FINE PRIMA PARTE
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17 years ago
admin, 75
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La signora delle pulizie
Laura è la signora delle pulizie, La mia vicina di casa me là presentò sapendo che cercavo una signora delle pulizie. Lei piacente ma non più giovanissima mi sembro da subito gioviale e seria. Da quando ero ritornato a vivere da solo era un pò difficile gestire le cose di casa e il lavoro. Ma Laura si dimostrò da subito efficente. Finalmente non trovavo più disartri al mio ritorno da lavoro. E periodicamente si occupava anche di portarmi la biacheria in lavanderia. Così dopo il primo mese non lasciai più le chiavi dal portiere ma decisi di darle a lei direttamente. Ricordo che mi sorrise e accettò le chiavi senza troppo scomporsi. I suoi occhi neri e i seni ancora pieni si mossero all'unisono lasciando che vedessi che nonostante i suoi quaranta anni in lei fremeva ancora una donna che sotto l'abbondante camice nascondeva voluttuosità inaspettate. A volte Laura si faceva aiutare da suo marito Paolo. Economincamente non dovevano passarsela così bene ma a me la cosa non dava fastidio e poi casa era sempre perfettamente pulita e in ordine. Di tanto in tanto, Laura mi faceva trovare sul tavolo della cucina qualche pasticcio con un biglietto che mi incoraggiava ad assaggiare. Insomma non mi potevo proprio lamentare ne di lei ne del suo lavoro.
Capitò che per lavoro dovetti recarmi a Londra per circa tre giorni. Avevo prenotato l'areeo frettolosamente e non avevo avuto il tempo di avvisare praticamente nessuno poichè per questioni urgenti il viaggio fù organizzato nel giro di circa sei ore. Ma una volta in aeroporto mi ricordai di un impegno serale che avrei avuto al mio ritorno. Tenevo molto a quell'impegno e il vestito che intedevo indossare era da lavare. Così chiamai Laura al telefono avvisandola che sarei ritornato solo fra tre giorni e la pregai di portare labito in questione in tintoria. Mi rispose affabilmente come al solito accertandosi che non mi preoccupassi della cosa e che certamente avrebbe provveduto lei alla cosa. Volai fino a Londra seguendo una serie di riunioni e impegni che si susseguirono senza troppi scossoni. Alla fine della fiera il secondo giorno avevo già finito i miei impeghi e dall'albergo telefonai in aeroporto per vedere se potevo anticipare il volo. Fu così che tornai in Italia un giorno prima rispetto al previsto. Erano circa le undici del mattino quando inboccai la rampa di scale che conduceva verso l'uscio di casa. Come al solito apri la porta e mi tolsi il soprabito riponendolo nel piccolo armaio all'ingresso, fu li che per un istante mi sembrò di sentire un gemito. La cosa mi incuriosì e mi avviai lentamente verso al camera da letto. La porta era accostata, aprì lentamente ma era tutto apposto. Pensai di aver sognato ma non appena fui nel corridoi udi di nuovo un gemito questa volta più netto, era sicuramente di una donna. Mi accorsi che la porta del salotto era appena socchiusa e che le tapparelle esterne erano abbassate poichè la lampada sulla madia era accesa. Lentamente mi avvicinai e aprì la porta scoprendo Laura e il marito Paolo completamente nudi in una posizione nella quale faticai qualche istante a riconoscere quale fosse il corpo dell'uno e quale dell'altro. Con un sussulto si ritirarono entrambi quando accesi la luce. Laura era vistosamente arrossita, ma notai immediatamente la forma perfetta dei seni e i capezzoli rosa con delle grandi aureole. Paolo aveva il pene semi rigido e luccicante di umori vaginali. Loro cominciarono a chiedermi scusa e Laura coprendosi alla bene meglio ripeteva come una bambola rotta " Non mi mandi via, ho bisogno di lavorare, la prego !" Poi iniziò a piangere mentre Paolo non curante della sua nudità cercava di consolarla. Non ero arrabbiato, ma mi seccava molto che avessero scelto casa mia per scopare. Improvvisamente lei recuperando un attimo di lucidità mi disse: " Cosa possiamo fare per non perdere il lavoro ?" Guardavo un seno che le fuoriusciva dalla maglietta appena appoggiata sull'altro e il fianco scoperto bianco e rotondo. Paolo sembrava intimorito e non intervenne almeno sino a quando la moglie non tirò anche lui in ballo avvicinandolo a me. Per una frazione di secondo non capii, poi Paolo cambiò espressione e languidamente appoggio una mano sul mio petto cercando il capezzolo. Lo lasciai fare mentre Laurà aveva già afferrato il mio cazzo e si accingeva a spompinarmelo per bene. Non tardai ad avere una mega erezione mentre i vestiti mi volavano via di dosso come i petali di una margherita. Paolo cominciò a baciare e leccare il mio petto mentre Laura mi faceva gemere con degli affondi che prendevano il mio cazzo fino alle palle. Quando anche lui scendendo pian piano arrivò al mio ombellico. Laura gli offri la mia mazza e lui cominciò ad assaggiare la mia cappella mentre la moglie massaggiava con la lingua l'asta del mio pene gonfio fino a scoppiare. Dandosi il cambio a turno mi spompinarono per qualche minuto mentre io infilavo un dito nel buco burroso fra le chiappe di Laura. Paolo tornò ad avere un'erezione ed a quel punto mi fecero sedere sul divano. Laura si posizionò sul mio pene eretto offrendomi la vista del culo e infilandoselo ritmicamente nella fica. Non l'avevo mai vista da quell'angolazione, aveva un culo fantastico tanto che assecondandola nel suo movimento gli infilai tutto il pollice nel buchetto trepidante e scivoloso. Paolo si faceva spompinare, poi quando fu sul punto quasi di godere si tirò indietro e con un movimento leggero e veloce tirò Laura che io tenevo saldamente afferrata per i fianchi. Come in un ballo in cui si cambia dama mi ritrovai ad inculare Paolo mentre Laura lo sbocchinava per farlo godere. Sfondai con foga il culo di Paolo eccitato dalla situazione ma quando stavo per venire me ritrassi dal suo buco e offrì il cazzo lucente alla bocca di Laura che lecco tutto con eccitazione mentre si torceva i seni. Allora quando tutto fu ripulito feci stendere Paolo sul divano e obbligai Laura ad un bel sessantanove con lui. Attesi qualche istante che il ritmo fosse giusto e poi mi avvicinai al culo di Laura, puntando la cappella del mio pene sul suo buchetto. Senti la testa del pene entrare mentre il marito di tanto in tanto mi dava qualche colpetto alle palle con la ligua. Pompai il suo culo con tanto gusto e foga fino a quando non sentì che lei si apriva per ricevere ancora. Fu in quel momento che sentì lo sperma corrermi alla punta del pene per eruttare all'esterno. In un'incastro estrassi fuori il cazzo dal suo culo e lo infilai nella bocca di Paolo dove eruttai senza ritegno mentre lui bevve tutto sino all'ultima goccia. Ancora infoiato sentì Laura gemere e allora la inculai di nuovo per sbattela fino a venire ancore mentre Paolo gli leccava la fica fradicia di umori. Godemmo più volte quella mattina, sino al pomeriggio. Poi Laura preparò da mangiare e li compresi che non solo sapeva scopare benissimo ma cucinava anche in modo eccellente. Che uomo fortunato che era Paolo ad avere una moglie così.
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17 years ago
admin, 75
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Il sole fuori
Alcune delle sensazioni più eccitanti che abbia provato risalgono allo scorso anno. Probabilmente non sono così eccitanti ma a me danno sempre un brivido quando ci ripenso. Abitavamo in città allora (poi abbiamo scelto di trasferirci fuori) e la nostra era una delle tante palazzine di una zona residenziale di una grande città. Tutto ebbe inizio un sabato mattina. Mio marito aveva accompagnato le bambine dai suoi e si sarebbe fermato lì con loro per pranzo. Io non andai, avendo un impegno nel primo pomeriggio che non potevo, né volevo, rimandare. Appena uscirono di casa mi feci una doccia. Uscii dal bagno indossando il mio accappatoio bianco per tornare in camera da letto e vestirmi. C’era un bellissimo sole, così decisi di aprire le finestre per far entrare più luce. Mi accorsi che la finestra della palazzina di fronte si stavano aprendo proprio in quel momento. Lì avevo già visto altre volte una giovane ragazza di una ventina d’anni. Era spesso in compagnia del suo ragazzo, sembravano molto innamorati e spesso si spostavano sulla terrazza a fumare e a parlare. Mi vide che la stavo osservando e mi sorrise, continuando ad aprire anche la portafinestra. Aveva una semplicissima tuta indosso. Rimasi affacciata alla finestra prendendomi una sigaretta per godermi il sole. Lei, con apparente noncuranza sistemò il suo letto, spostando i cuscini e le coperte ripetutamente. Poi aprì l’armadio e tirò fuori alcuni vestiti, riponendoli sul letto. Senza girare lo sguardo verso di me ma sapendo benissimo che ero lì, affacciata, tolse la felpa della tuta e poi i pantaloni. Rimase con una canottiera chiara e un piccolo tanga. Sistemava i suoi capelli, si guardava allo specchio, fingeva di valutare i vestiti da mettere. Quella ragazza mi stava eccitando, sentivo la mia pancia, lo stomaco, il basso ventre, misi la mia mano sul mio corpo nudo. Ma non volevo perdermi un solo momento. Era bellissima e sapeva come muoversi. Poi si tolse dalla mia visuale, pensavo che avesse finito, così presi un’altra sigaretta per fumarmela e calmare un po’ dei miei desideri. Anzi, per prolungarli ancora un po’. E invece lei tornò di nuovo ai piedi del letto con in mano qualcosa che non riuscivo a distinguere e che posò sul letto, accanto ai vestiti. Tolse la canottiera, liberando un seno magnifico. Non era vicinissima ma potevo vederlo, o forse immaginarlo nitido. Rimase qualche attimo solo con il tanga, girandosi un po’ su stessa. Mi faceva salire una gran voglia di toccarmi, ma mi accontentavo del piacere degli occhi. Poi tolse anche il tanga e prese quello che aveva posato sul letto. Un altro tanga, che infilò, guardando allo specchio come stava sul suo culetto giovane. E il reggiseno per contenere il suo seno. La mia mano mi sfiorava la fica bagnata, eccitatissima. Lei si vestì con una gonna e una maglia nera, poi, come se nulla fosse accaduto, si sedette sul balcone, accendendo una sigaretta rivolta verso di me. Mi sorrise di nuovo, io ricambiai ma non ci dicemmo niente.
Decisi allora che era giunto il mio momento di farle conoscere il mio corpo. Mi spostai dalla finestra e lasciai cadere l’accappatoio, dandole le spalle. Feci tutto quello che lei aveva fatto davanti ai miei occhi. Indossai un completino di intimo, una gonna, una camicetta. Tutto molto lentamente, godendomi il piacere di essere guardata da una giovane ragazza.
Quando ebbi il coraggio di riposare lo sguardo verso il balcone di fronte la vidi che era in piedi, dietro la portafinestra. Mi fece un cenno di salutò con la mano e abbassò le serrande.
Feci lo stesso, mi sdraiai sul letto togliendomi i vestiti e rimasi sola con le mie mani che rivivevano quell’esibizione…
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17 years ago
claudiax67,
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1941 - colpo al cuore
Ricordo tutto molto bene. Era gennaio. Gennaio del 1941. La guerra era entrata nel periodo di massima intensità ed io ero un giovane tenente della 7° compagnia di fanti sabotatori. Il mio plotone era composto da 8 uomini ed eravamo dislocati a Grezieu la Varenne fortunatamente fuori dalla zona calda, dove la battaglia infuriava violenta e sanguinaria. La linea Maginot aveva ceduto e le truppe naziste stavano calando nel cuore della Francia, incuneandosi fra le nostre prime linee.
Mi ero staccato, durante una perlustrazione, dalla mia compagnia e mi ero perso in una borgata disabitata. A ridosso di una vecchia casa diroccata c’era un soldato tedesco carponi che piangeva e pronunciava parole incomprensibili a bassa voce tra i singhiozzi. Ricordo il suo viso. Perfettamente. Non l'ho mai dimenticato. Pallido, liscio, pulito, con grandi occhi verdi. Sembrava spaventato, indifeso, ma quando abbassai il mio fucile e gli tesi la mano in segno di pace, lui alzò la sua Luger e fece partire un colpo che mi raggiunse al torace. Pochi centimetri dal cuore. La fitta dolorosissima mi fece stramazzare a terra. E mi maledissi per la mia stupida intenzione di volerlo aiutare anziché ucciderlo immediatamente. Da terra, vidi che si avvicinava e i suoi scarponi infangati erano vicini al mio volto. Girai la testa mi sforzai di guardarlo... La vista mi si era annebbiata e la testa mi pulsava all'impazzata ma intravidi quegli occhi verdi meravigliosi. Mi passò per la mente un pensiero balordo: pensavo che era bello morire così, ucciso da un essere umano con occhi così belli.. La paura di morire mi avvolse e sentivo le forze abbandonarmi. Vidi un ultima volta il soldato che mi guardava in silenzio, si toglieva l'elmetto e faceva scendere una cascata di lunghi capelli corvini... Prima di chiudere gli occhi pensai che quel soldato sarebbe stato una bellissima donna. Persi i sensi, e quando mi risvegliai mi trovavo all'ospedale da campo del 22° plotone. Non seppi mai chi mi aveva tratto in salvo. Comunque in virtù della mia ferita che ancora oggi mi duole in quanto mai completamente rimarginata, avevo chiuso con il fronte. Sarei stato rispedito a casa. In qualche modo, quel soldato mi aveva salvato la vita.
Ed ora, sempre in qualche modo, sono qui, quindici anni dopo a Grezieu la Varenne, intento a sorseggiare un calice di cognac al Café Chantal e con una sigaretta nazionale fra le dita. Sto pensando ancora a quel ragazzo che mi aveva ferito. Non riesco a dimenticarlo.
Ero sicuro che aveva bisogno di aiuto e che io sarei stato capace di aiutarlo. Sto guardandomi intorno e nel buio della sala, mentre la musica soffusa dell'orchestra accompagnava l'attesa dell'esibizione della soubrette, vedo ad un tavolo vicino al mio una figura di donna che sedeva in sola compagnia di un bicchiere di vino bianco.
Sono solo anch’io al tavolo. Sono solo da anni, da sempre. Forse perché il mio cuore non si è mai sanato da quella ferita provocata dall’eterea immagine di quel soldato. Con quel viso delicato, perfetto, con quegli occhi verdi così tristi e così belli… Tremo al pensiero, ma devo ammettere che mi sono innamorato di quel soldato e la mia mente è sconvolta. Siamo nel 1956 e se un pensiero del genere trapelasse, sarei sicuramente contestato, bollato ed escluso dalla società. Eppure… un insana passione mi spinge a fantasticare dolci pensieri con quel soldato dai lunghi capelli neri, e nel mio profondo, anche fantasie erotiche. Mentre accasciato a terra piangeva, gli avrei abbracciato dolcemente le spalle, accarezzato delicatamente il petto, e avrei posato le mie labbra sul suo collo bianco e senza imperfezioni. Gli avrei tenuto le mani per ore, gli avrei tolto quegli scarponi infangati e avrei massaggiato e baciato i suoi bianchi piedini arrossati dalle lunghe sere in piedi davanti al forno e le sue piccole dita stanche..
Mi alzo dal mio tavolo e mi dirigo verso il tavolo della donna sola. Incrocio il suo sguardo che mi appare per nulla intimorito. Sguardo che rivela meravigliosi occhi chiari. Come già avevo visto.
Chiedo se posso farle un po’ di compagnia in attesa dello spettacolo e lei accetta, con fare delicato. Mi presento e lei risponde che già mi conosce. Lei si chiama Micol mi guarda e non mi dice altro di lei. Solo che è triste e sola. Le dico che mai avevo visto occhi più belli dei suoi, anche se in parte mento, poiché occhi di pari bellezza li vidi quindici anni fa al fronte. E’ solo osservandola attentamente che noto quanto questa donna sia bella. Bella come un mattino di primavera, bella come la fine della guerra, bella come un abbraccio di una amica. Non riesco a distogliere lo sguardo da lei. E provo la stessa sensazione di quando mi trovai di fronte a quel soldato.
Non riesco a staccarle gli occhi di dosso nemmeno quando estrae una Luger e mi spara un colpo. Questa volta al cuore.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
Anche io un pomeriggio di sesso......
Voglio passare un pomeriggio di sesso sfrenato con mia moglie, approfittandone per mettere in atto un piano da lungo tempo studiato fin ai più dettagliati particolari.
Accendo tutte candele profumate nella camera da letto cosicchè, quando lei entrerà, inevitabilmente cadrà sulle ginocchia con la bocca aperta in un grande "O" di stupefatta e vogliosa meraviglia e dove io le infilerò il mio succoso cazzo.
Poi preparo corde e fruste con le quali la porterò alle soglie del paradiso dei sensi.
Preparo uno squisito pranzetto ed attendo trepidante il suo arrivo....
Appena entra mi dice: "Sta bruciando qualcosa? Che accidenti hai combinato?" ......poi si guarda intorno sospettosa e, vedendo la tavola apparecchiata subito si irrigidisce e, con la dolcezza di un sergente istruttore dei marines mi apostrofa "cosa devi farti perdonare?".....
Finalmente, dopo aver colto lo sguardo triste dei miei occhioni verdi, lei si rilassa, va in bagno ed io la seguo per farle capire che la desidero da impazzire. Lei mi chiude fuori dal bagno e mi ordina di allontanarmi, cosa che io ovviamente non faccio! La sento pisciare e ,ad occhi chiusi,
sogno di vedere la sua figa aperta e grondante.......una potente deflagrazione mi riporta, sgomento, alla realtà........
"Razza di maiala" le dico,subito pentendomi temendo che la sua certa ritorsione consista nel negarmi la figa per un quinquennio......
"T'avevo detto di andartene!" è la sua risposta,tra il serio ed il faceto...
Lei esce dal bagno e viene a tavola. Golosamente, guardandomi fisso negli occhi con fare da vera troia, lei mangia il risotto in busta che avevo preparato, seguito da due ricchi sofficini (per il vero erano sofficini con ustioni di terzo grado.....d'altronde non sono un cuoco!)
L'acqua gasata l'aveva completamente mandata su di giri e tutti i suoi freni inibitori erano completamente partiti......il lungo rutto che lei emise soddisfatta dai lauti manicaretti, mi confermò che era pronta per essere posseduta a lungo.........
La trascino in camera da letto e lei, vedendo le candele accese, si incazza e mi dice "ti sei fatto una puttana stamattina fin che ero al lavoro?"
Estasiato dalla sua voglia d'amore la sbatto sul letto con violenza e le abbasso le mutande, dopo averle strappato la gonna.
Mi tuffo avido sulla sua figa per baciarla,succhiarla,leccarla.........
...ma cazzo!.......era si andata al bagno,ma mica s'era lavata!!!!
l'odore non era dei più fragranti, il lieve sentore di baccalà in umido, mi lasciò inebetito e con la bocca amara.......
Decisi di farmi succhiare l'uccello e le posizionai la cappella sulla bocca.
Lei gira il volto, labbra strettamente serrate e bocca cucita come un mafioso sotto interrogatorio....
"No,no" dice lei "se me lo metti in bocca guarda che vomito"
In quel momento mi scoprii a pensare che forse il rapporto che ci univa si fondava più sulla stima reciproca che sull'amore.
Impazzito dal desiderio, le strappo tutti i vestiti. Lei si incazza perchè erano vestiti seminuovi, appena presi al mercatino dei cinesi....
Ora è tutta nuda, in mio pieno potere, e la infilzo come un'oca allo spiedo (o forse è meglio "come una porchetta allo spiedo"?) e pompo e spingo e monto e lei subisce e sbuffa e mi sposta perchè la schiacco coi miei 100 kili di uomo da un metro e novanta......
Il profumo delle candele è ubriacante, l'odore dei sofficini bruciacchiati, insinuatosi perfidamente in camera da letto, è stomachevole, l'odore di lei che non s'è lavata è potentemente corrosivo e soporifero.
Ma lo strofinamento meccanico della mia cappella dentro la sua figa ci porta ad un orgasmo reciproco e portentoso.
Mi accorgo della sua goduria dai capezzoli che lampeggiano nella penombra e dall'incessante fuoriuscita di liquidi dalla sua figa.
(solo dopo ho capito che,schiacciata dal mio peso e oppressa dalla troppa minerale gasata bevuta, lei mi aveva pisciato nel letto).
Finalmente mi tolgo da dentro di lei col cazzo ancora duro e pronto alla replica. Lei si alza e va al bagno. Chissà, penso, adesso si laverà la figa così dopo me la gusto bella fresca.
Gli inequivocabili rumori che giungono a ferirmi le orecchie, mi chiariscono invece che lei, tutta nuda sul letto poco dopo il pranzo, s'è presa del freddo al pancino ed il pancino ha reagito nell'unico modo a
lui conosciuto.
Bah, che vita di merda.
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I più attenti e curiosi si chiederanno : "che fine hanno fatto le corde e le fruste?"
State tranquilli miei cari cyberamici, amanti della letteratura erotica, coppie in cerca d'ispirazione o semplici onanisti segaioli.
Le conservo per voi.
12
5
17 years ago
alto1volume,
50
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