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Iniziazione di una schiava
Seguendo le istruzioni del mio Padrone questa mattina sono andata all'albergo ed ho preso una stanza. Ambiente anonimo...un letto, un armadio e due sedie. Mi sono sentita un po' a disagio.....non ho mai frequentato alberghi a ore, c'è un qualcosa di offensivo nell'aria, ma..anche questo fa parte del gioco...Apro la borsa e dispongo sul comodino le cose che mi ha chiesto di portare, compreso uno speciale lubrificante che mi ha fatto acquistare in farmacia (altro disagio , ma ...stringo i denti, una schiava ha il dovere di umiliarsi...). Faccio una doccia , spalmo la crema per il corpo massaggiandola con cura per farla assorbire completamente, un po' di ombretto, un tocco di fard...e due labbra rosse come ciliegie. Completamente nuda mi stendo sul letto , e metto la benda agli occhi. Devo restare li, immobile, ad aspettarlo. Verra' appena possibile ha detto. Non ho mai incontrato dal vero il mio Padrone, questa è la prima volta, e quando arrivera' ancora non potro' vederlo...un'altra prova di sottomissione..Passa un bel po' di tempo, mi sento gia' posseduda dalla sua volontà ,che mi obbliga , non vista, a rispettare il suo ordine di non muovermi...Suona il cellulare..è lui..." mi spiace ...un cotrattempo , ci vediamo tra un po" , Si Padrone...non importa...ti aspetto ... La benda sugli occhi ora è diventata il mio rifugio, mi separa da qello squallido ambiente che mi circonda, mi sento al caldo e al sicuro, mi rilasso , la mente si perde in una specie di limbo senza spazio nè tempo, non sento piu' nulla tranne la mia totale appartenenza a Lui...mi abbandono. Sono qui per te Padrone , sono serena perchè sto facendo cio' che mi hai chiesto ...non voglio nient'altro che ubbidirti. Gia' da tempo le campane hanno suonato il mezzogiorno quando sento aprire la porta..."ciao schiava"....il cuore mi sale in gola .." buongiorno Padrone"....come è calda la sua voce... Si avvicina mi sfiora le labbra con le sue.......e va a farsi una doccia . Ancora bendata..immobile e nuda sul letto sento che la mia volonta' ormai è annullata, sono una cosa , il suo giocattolo , la sua cagnolina che lo attende amorosa.....Sono felice, lui è qui, è venuto per me, per affermare il suo totale dominio sulla sua nuda proprieta'. Si avvicina, le sue mani percorrono tutto il mio corpo, lo esplorano, lo palpano, penetrano ogni orifizio.... eccomi Padrone, io sono la tua schiava e tu puoi farmi TUTTO quello che vuoi . ' L'iniziazione è cominciata....
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11 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
Ninfetta di zio
Ninfetta di zio
Ero in bagno da due ore.
Si, lo ammetto, mi stavo masturbando.
Solo che... beh... farlo in quella casa era pericoloso, oh si molto pericoloso.
Vivevo con zio Robert da 17 anni. I 17 maledetti anni più lunghi della mia vita.
In casa c'erano delle regole. C'erano sempre state, e sempre se ne sarebbero aggiunte delle nuove, perché lui, il caro zietto,
non ammetteva disobbedienze di sorta. Per ogni regola c'é un comportamento da osservare, per ogni trasgressione c'é una punizione.
Lo sapevo. Lo so molto bene.
Non ti puoi masturbare. Solo la mia mano può eventualmente farlo al tuo posto. Non puoi rifiutare di farti toccare. Vietato andare al bagno da sola. Vietato chiudere la porta a chiave. Vietato fare i propri bisogni da soli. Vietato non rispondere quando si é interrogati. Vietato fare domande.
Quel pomeriggio gelido io avevo infranto due delle preziosissime regole di zio Robert. Stavo facendo pipì in bagno con la porta chiusa, poi avevo iniziato a toccarmi la passerina perché ero eccitata. Il clitoride era così duro che non mi riusciva nemmeno di toccarlo fino in fondo, mi faceva male, ma al tempo stesso mi dava un piacere assurdo, se lo premevo. Non riuscivo a non premerlo. Le mie dita correvano fino all'orgasmo, eccolo, eccolo... non riuscivo a non gemere... protesi il bacino in avanti, le dita scivolarono nell'apertura umida sotto il clitoride. Gemevo senza controllo. Anche se sapevo che mi avrebbe scoperto, perché, inevitabilmente, tutti i miei crimini venivano svelati, da quando avevo iniziato a sanguinare lì sotto e lui aveva fissato le regole... Gemevo, sempre più forte... l'orgasmo esplose fra le mie cosce al ritmo dei passi che si avvicinavano rumorosamente oltre la spessa porta scura del bagno. Poi la maniglia si mosse. Qualcuno tentava di aprire la porta. Lui tentava di entrare. Avevo chiuso a chiave. Inutile mentire.
"Lys? sei là dentro? Che cosa stai facendo?"
Non poteti impedire alla mia voce di tremare. Ma risposi subito. Sempre rispondere allo zio, mai ignorare le sue richieste. Farlo in fretta. Soprattutto in fretta.
"Si, zio un attimo che apro"
Mi alzai. Non potevo nascondere la mia eccitazione. Mi guardai allo specchio. Avevo le guance in fiamme. Qualcosa si mosse dentro di me quando aprii la porta...oh, amavo il dolore, le conseguenze della mia disobbedienza. Mi ero sempre riporposta di scappare, di dirlo a qualcuno. Ma avevo dato da tempo delle risposte, a me stessa, sul perché non riuscissi mai a protestare e al contempo, mi sentissi sempre così... così eccitata.
Aprii la porta. Inutile ritardare il momento. Lo zio era lì. Furibondo. Era un uomo alto e sottile, magro in maniera quasi feroce. Non più giovane, ma nemmeno vecchio ancora, aveva numerose striature grige fra i capelli, che non contrastavano affatto con le mani dure e sottili, nervose, che spesso avevo sentito su di me. Aveva occhi stretti e crudeli, un ghigno sempre pronto a comparire sul volto squadrato ed aguzzo, a completare la sua espressione crudele. Quale? ecco, questa che gli compare sul volto ora... Denti bianchi, labbra sottili, certezza di dominio.
Le sue gambe lunghe e sottili e il suo torace scarno, marmoreo mi sovrastarono. Le sue dita mi si artigliarono all'avambraccio.
"Cosa stavi facendo? ti stavi masturbando non é vero?"
Mi faceva male. Avevo le mutandine ancora bagnate. Un residuo di eccitazione mi si contraeva come un aspide nel ventre.
"Ma guarda, che miserabile troietta che sei, te lo leggo ancora in faccia... scommetto che hai anche fatto pipì... hai fatto pipì senza permesso! Fammi vedere!" La sua voce mi faceva venire brividi di paura lungo la schiena, ma come sempre le sue dita non erano subito violente. Mi voltò senza tanti complimenti verso il grande specchio a parete. Vidi l'ombra scura che la luce del bagno freddo proiettava sotto i miei occhi spaventati e sul mio volto, disegnando strane ombre. Le sue dita lunghe e scarne mi avevano già abbassato le mutandine, ora le avevo a mezza coscia, vedevo le sue unghie corte e lunghe premere il pube in avanti, tirando il monte di venere per scoprire le tenere labbra sotto e il clitoride. Ero depilata. Ci aveva pensato lui, lo faceva ogni volta he un accenno di peluria mi compariva fra le gambe o sotto le ascelle. Ogni mese mi toccava la sua ispezione. Mi cacciava dentro le dita, frugava per ore. A volte mi faceva venire. Ma era appena trascorsa una settimana dalla sua ultima ispezione. Ci stava mettendo volutamente tanto. Giocherellò con la clitoride, la scoprì. Oh, sapeva riconoscere bene quando ero appena venuta o ero eccitata...'punizione' corripondeva a criteri molto fluidi per lui, e li definiva via via: più di una volta mi aveva fatto coricare su una sedia, con il torace appoggiato allo schienale, più raramente sul suo letto, poi aveva aperto le mie chiappe, e senza giocare con l'ano come faceva quando mi chiamava a se' vero sera aveva penetrato il buchino di forza, slargandomi appena con la lungua, facendomi sanguinare. Mi dava degli schiaffetti sulla figa, duri e dolorosi, se mi eccitavo mentre mi massacrava l'ano. Non seppi cosa mi avrebbe fatto finché con uno schiaffo sul pube non estrasse le dita da dentro la mia figa. Mi obbligò a mettermi in ginocchio. Vidi i suoi fianchi stretti su di me. Armeggiava con la chiusura dei pantaloni. Se li slacciò. Era insolitamente su di giri.
"Lo sai perché ero venuto qui? Perché dovevo pisciare... forza apri la bocca troietta... apri piccola troia..."
Vidi il suo membro, ormai conoscevo a memoria le sue vene, quella cappella carnosa. Il contatto con la pelle serica della mezza erezione con le mie labbra mi scatenò nelle vene un nuovo torrente di libidine.
Lo presi fra le labbra. Lui assunse un'espressione esaltata. Poi si curvò su di me e mi mise una mano dietro la nuca. Non mi permise di iniziare a fargli un pompino, anche se ne avevo tanta voglia. Per due minuti si tese, a metà nelle mie labbra. E poi...
"Ah... eccola... eccola finalmente... bevi!Bevi tutto!"
Mi stava inondando la bocca di piscio. Era così tanto che un rivoletto iniziò a colarmi lungo il mento sollevato. Mi attaccai ai suoi fianchi scarni. godeva a pisciarmi in bocca. Non finiva più. Il suo sapore, aspro e dolce, terribile e piacevole, mi sconvolse. Non avevo mai assagiato la sua pipì. Ne rimasi sconvolta. Ingoiavo, bevevo, mandavo giù tutto, non osavo disobbedire.
Vidi un sorriso di soddisfazione allargarsi sotto il rossore delle sue guance.
La sua mano iniziò a carezzarmi meccanicamente la guancia, mentre il suo ghigno si allargava, disfatto.
"Brava, troietta... bravissima...."
Esultai... le ultime gocce mi stavano bagnando la gola. Lui ansimava. Ero stata io a ridurlo così... ed ora... oh si...ora gliel'avrei fatta vedere.
Gli avrei fatto uno di quei pompini da manuale che aveva avuto cura di insegnarmi anni prima, nei quali mi faceva costantemente impegnare.
Avrei svuotato le sue palle, ne avrei ingoiato con piacere la sborra. Nei miei occhi se ne rifletteva il desiderio. Glielo comunicai mentre lambivo con la lingua il sotto della sua cappella e giocavo col suo frenulo, stuzzicandolo in una danza incessante ed aspra che lo fece urlare...mi aveva riempito di piscio ed ora volevo che mi riempisse anche di sborra. Questo pensiero mi eccitò. Portai una mano alla figa. Iniziai a masturbarmi furiosamente. Lui se ne accorse. Rise. Non mi sgridò, ora...
"Allarga le cosce, troia. Fammi vedere come ti masturbi mentre mi fai un pompino, puttanella"
Mi masturbai con le cosce allargate fino a provare dolore ai muscoli delle gambe, finché essi non si tesero allo spasimo, la figa spalancata in modo indegno... lui me lo diceva, mentre lo spompinavo e mi masturbavo con la bocca piena contemporaneamente. "Ti stai sparando un ditalino mentre mi fai una pompa... brava piccola depravata... così... muovi quel dito, datti da fare..." Le sue parole come sempre colpivano nel segno. Rise quando schizzai dalle labbra aperte il mio piacere, mi inidirizzò un colpetto sulla figa con il tacco della scarpa. Ma vedermi così umida da schizzare lo eccitò. Venni per la seconda votla, un'esplosione allo stato puro, con il sapore della sua sborra che mi riempiva il palato e la gola.
FINE
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11 years ago
DeadNymphet,
30
Last visit: 11 years ago
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Maggio in spiaggia 2
Mercoledi. Anna si alza di buona lena per mettere casa a posto con il pensiero di
andare al mare. Verso le 10 siamo pronti per avviarci. si arriva verso le 10,40 ,ci
si incammina sulla spiaggia e arrivata al ns solito posto ci si sistema , bello
sdraiati a prendere il sole . Anna ogni tanto si alza per vedere se arriva
qualc'uno, avevo capito che sperava che arrivassero quelli del giorno prima ancje se
io ci credevo poco.Dopo un po mi avvisa che arriva gente pero sono in due. Erano
Angelo e Giorgio, Salvatore era impegnato con la moglie.Notai che portavano un
pallone. Anna gli chiese di sdraiarsi di fianco a Lei, loro prontamente ubbidirono,
e dopo chiese loro di spalmargli un po di crema, Giorgio scherzando gli chiese "che
crema" Anna sorrise e porse loro il barattolo. Dopo averla unta tutta in tutto il
corpo si misero a prendere il sole.dopo un po mi alzai x andare a fare un bisogno e
vidi che entrambi avevano le mani sul corpo di Anna e la accarezzavano.Giorgio mi
vide alzare e mi chiese se mi andava di giocare a pallavolo ,non mi era possibile a
causa di una frattura a due dita e che mi ero tolto da pochi giorni il gesso, gli
dissi che Anna sapeva giocare,infatti si alzarano e si spostarono per iniziare a
giuocare. Vedere Anna giuocare a pallavolo era uno spettacolo con quel seno enorme
che ballava,quando poi si chinava a raccogliere il pallone in quel modo provocatorio
dove era possibile tutto il suo splendore, infatti i cazzi di Giorgio e Angelo
incominciarono ad alzarsi. ad un certo punto Anna si chino a prendere il pallone
vicino Giorgio che ne approfitto x appoggiare il cazzo sul culo di Anna,
strofinadolo nelle chiappe. Continuarono a giocare e scherzare , facevano
raccogliere il pallone sempre ad Anna , cadde vicino Angelo che facendo finta di
arrivare in ritardo x prenderlo mise il cazzo vicino la faccia di Anna che gli diede
una leccata fugace.Incominciarono a scherzare e a tirarsi il pallone senza nessun
fine ,pensavo, ma Anna fece finta di sbagliare e miro alla vita di Giorgio che anche
non colpito sui genitali fece finta di farsi male e buttatosi a terra si lamentava,
Anna si chino e gli chiese scusa e domando dove gli facesse male ,gli indico le
palle,comincio a massaggiarle ,chiese come andava ora ,disse che che poteva andare
meglio ,allora Anna lo prese in bocca e dopo un paio di colpi chiese come andava,"va
un po meglio, continua" .Angelo si avvicino anche lui e porse il suo cazzo a
disposizione di Anna che si alternava a succhiare un po uno poi l'altro.Anna si alzo
si mise sopra Angelo a gambe aperte e scese appoggiando il cazzo sulla sua fica
sbrodolante e lo fece entrare tutto dentro. Giorgio di lato gli chiese di prendergli
il cazzo in bocca,lei prontamente ubbidi. Mi avvicinai chiedendo ad Anna come andava
,mi fece un segno di approvazione, "ti stai divertendo" "Molto". Si scambiavano i
posti continuamente.Il culmine arrivo quando Giorgio che stava sotto Anna disse ad
Angelo di incularla aprendo le chiappe di Anna che fece cenno di si , a quel punto
gli punto il cazzo sul buco del culo e comincio lentamente ad entrare ,Anna comincio
a dirgli di spingere piu forte ,quando entro dentro Anna grido Siiiiiiiiiiiiiiiii
continuate cosi , sbattetemi piu forte.Dopo averla sbattuto come si deve uscirono
dai rispettivi buco, con dispiacere di Anna, e gli vennero addosso. Allorche io
dissi non è che me la porto cosi sporca a casa ,andatela a lavare no!. La presero di
lato entrambi allargandole le gambe , si vedeva la fica tutta aperta, e la portarono
in acqua dove cominciarono a lavarla e lei incomincio a lavare i loro arnesi .
usciti si misero stremati sdraiati a prendere un po di sole.Mi chiesero se anche
domani saremmo venuti Anna disse subito si, io gli dissi che domattina non si poteva
dovevo andare dal dottore x il polso. e poi nel pomeriggio avevo una partita di
calcetto . Mi dissero che anche loro giocavano a a calcetto e se mi andava di
giocare con loro ogni tanto,certamente se il lavoro permette, e ci scambiammo i
numeri di cell. Ci vestimmo e ci avviammo verso l'auto ,mi dissero che ci saremmo
sicuramente sentiti x una bella partitella. Ma questa è un'altra Storia
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11 years ago
anna723franco62,
52/52
Last visit: 7 years ago
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Era alle prime armi....
Un giorno lessi un annuncio dove una ragazza ventitreenne cercava un Padrone virtuale. Mi decisi a scriverle, era la prima volta per lei, ma lo era anche per me.
Il giorno successivo mi rispose e così, dopo esserci scambiati i contatti di una chat, decidemmo di intraprendere questa “dominazione” a distanza.
Era una ragazza mora, bel fisico, lavorava in un centro commerciale come impiegata negli uffici che dirigono la struttura. Aveva deciso di pubblicare quell’annuncio per esaudire una sua fantasia, ma che non avendo mai provato una cosa del genere le sembrava la via più giusta per capire quanto questo mondo le calzasse addosso.
“ci sei?”
“Sì, Signore”
“emozionata?”
“sì, ma mi sento anche strana”
“tranquilla, è normalissimo. D’ora in poi voglio che mi racconti tutto quello che ti succede durante il giorno, come ti senti, cosa fai. Ogni sera dovrai relazionarmi sui compiti che ti ho assegnato, documentando con foto! Non devi tralasciare nulla, hai capito?”
“sì, Signore”
“bene, come sei vestita ora?”
“indosso una tuta, una maglietta, felpa, slip e reggiseno.”
“ok..prima regola, mai indossare biancheria intima in casa. Quindi togliti subito quella che hai indosso.”
“sì….sì signore”
“ti do subito la seconda regola…dovrai essere sempre ben depilata su tutto il corpo, non devi trascurare nemmeno un centimetro”
“sì Signore, sarà fatto”
“bene, brava. Ora voglio che tu inizi a toccarti, continua fino a che non vieni”
Passò qualche minuto, dopodichè
“ecco Signore, sono venuta come Lei mi aveva ordinato”
“bene, d’ora in poi potrai toccarti e venire solo dopo che io te lo avrò ordinato. Per questa sera sono stufo di averti tra i piedi..domani come volevi vestirti per il lavoro?”
“jeans, maglia, maglioncino”
“direi che non ci siamo…domani andrai con gonna, collant, camicetta e giacchetta. L’intimo in pizzo.”
“ma non sono mai andata al lavoro così! Capiranno che c’è sotto qualcosa”
“pensi che me ne possa importare qualcosa? Inventati una scusa. E visto che protesti pure, infilati un tubetto di rossetto nella figa! Ti dirò io quando potrai toglierlo. Ora vai a dormire. ciao”
“sì signore….buona notte.”
La sera seguente ricevetti questa mail.
Salve Signore,
oggi come mi ha ordinato sono andata lavoro vestita con gonna e camicetta..devo dire che il rossetto che avevo dentro mi ha fatto sentire parecchio a disagio. Sul bus mi sembrava di essere osservata da tutti, come se tutti sapessero cosa nascondessi. Al lavoro è stato molto difficile nascondere il mio imbarazzo ed ogni volta che mi muovevo lo sentivo sempre di più. Per fortuna poco prima della pausa pranzo è arrivato il suo messaggio…sono andata in bagno, ho tolto il tubetto e ho leccato via i miei umori prima di metterlo in borsetta. Nonostante tutto sotto ero tutta bagnata. Avevo voglia di toccarmi, di provare piacere, ma mi sono fatta forza ed ho resistito visto che non avevo avuto il permesso di farlo.
Verso le 18 sono tornata in bagno, mi sono tolta le mutandine, le ho messe in borsa e mi sono risistemata. Ovviamente durante il ritorno a casa mi sono sentita ancora più a disagio, mi sentivo completamente nuda e mi sembrava che tutti volessero saltarmi addosso.
Questo pomeriggio mi è anche arrivato un messaggio da una delle mie migliori amiche. Lei è lesbica ed ultimamente ha avuto degli strani atteggiamenti nei miei confronti. Ha detto che mi vorrebbe vedere domani sera perché deve parlarmi da sola. Non so che fare..e se poi ci prova? A me piacciono gli uomini!
Resto in attesa di una sua risposta.
Poco dopo ci trovammo in chat…
“ho letto che hai fatto quello che ti avevo detto, ma hai dimenticato una cosa..”
“no signore! Ho fatto tutto!”
“vedi, io mi fiderei anche, ma le foto non le hai mandate…come faccio a sapere che hai fatto ciò che ti ho chiesto”
“mi scusi signore, mi sono dimenticato di allegarle, le mando subito….mi scusi, non capiterà più, lo prometto”
“non metto in dubbio che non succederà più….però non hai fatto quello che ti avevo chiesto…ora dovrai essere punita…prendi un vibratore, delle mollette e il dentifricio…e vedi di fare veloce!”
“ma io non ho un vibratore”
“allora prendi una candela….muoviti!”
“ecco signore, ho tutto quello che mi ha chiesto”
“bene, ecco cosa devi fare…spogliati completamente, prendi i capezzoli tra i pollici e gli indici, tirali e ruotali per 10 volte. Poi prendi due mollette ed applicale ai capezzoli.”
“fatto signore…fa male!”
“lo so…ma è quello che ti meriti per non aver fatto quello che ti avevo chiesto! Ora prendi la candela, lubrificala un po’ se vuoi, poi infilala nel culo e sieditici sopra!”
“ma…non ho mai fatto entrare nulla nel mio buco…”
“e allora? Dovrei pregarti di farlo? Muoviti forza!”
“come vuole signore”
“ho fatto…anche questo fa un po’ male…mi sento violata”
“bene, ora voglio che allarghi le gambe, metti un po’ di dentifricio su un dito e poi massaggia per bene il clitoride per 5 secondi, poi metti le mani sopra la testa.”
“signore grazie per avermi permesso di andare a lavarmi…il dentifricio mi bruciava un sacco e appena mi muovevo candela e mollette si facevano sentire un sacco”
“era quello che ti meritavi…ora sai quello che ti aspetta se non fai quello che ti dico…è giunta l’ora di andare a dormire…da questa notte dormirai nuda…e ricordati che non puoi toccarti! Domani andrai al lavoro senza mutandine…indosserai una gonna un po’ più corta di quella di oggi e delle autoreggenti. Buona notte”
“un attimo padrone!!! Come faccio con la mia amica domani sera?”
“che palle che sei!! È così semplice…andrai vestita con leggins e t-shirt…sotto nulla…senti quello che ha da dirti…e se ci prova con te…beh lasciala fare…vedrai che ti piacerà…fammi sapere come è andata!”
Salve mio signore,
ecco il resoconto della mia giornata…sono andata al lavoro senza slip, mi sono sentita a disagio, ma meno di ieri…mi sto forse già abituando? Anche al lavoro era già un po’ meno strano…almeno fino a quando non mi ha scritto dicendomi di tenere la camicetta più slacciata…doveva vedere le occhiate dei colleghi e degli uomini quando sono andata a mangiare. Il resto della giornata è trascorso nell’agitazione per l’incontro con la mia amica.
Come mi hai ordinato tu ho messo leggins e maglietta e sono andata da lei. Mi ha aperto la porta con un mega sorriso, devo ammettere che è proprio carina. Ci siamo sedute sul divano ed abbiamo iniziato a parlare del più e del meno fino a quando lei non ha messo una mano sulle mie gambe ed ha iniziato ad accarezzarle spingendosi sempre più su…poi si è accorta che sotto i leggins non portavo niente, mi ha chiesto come mai. Le ho raccontato tutto. Mi ha dato della cagna. Mi ha baciata. Ha detto che visto che mi piaceva tanto per quella sera sarei stata anche la sua schiava. Mi ha fatta spogliare, inginocchiare e leccarle i piedi, poi la figa per un’eternità.
Quando sono tornata a casa ero confusa…poi mi sono messa del dentifricio sul clitoride…bruciava, ma mi bruciava di più aver obbedito ad una persona che non fosse Lei mio signore…la prego di perdonarmi..”
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11 years ago
giacomo383,
30
Last visit: 10 years ago
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30 gennaio
Ieri sera mi è capitata una serata strana.
In pratica tramite desiderya ho conosciuto un tipo con una mazza da sogno,50 enne circa,simpatico ci siamo presi un caffè al bar,per conoscerci e poi....siamo andati a casa sua.
LI mi ha fatto mettere una maschera e si è iniziato a far spompinare,cavolo una mazza enorme al meno 20 cm.
Quando gli ho sbottonato i pantaloni avevo notato che cera qualcosa ma in mano si sentiva che la sostanza cera.
L ho inumidito bene con la lingua,fino quasi alle pale,leccandoglielo esternamente.
E poi cercandolo di infilare il piu possibile dentro la bocca,credo di averlo infilato tutto dentro e mentre lui mi spingeva la testa ed anche se non riuscivo a respirare era veramente gustoso tenere quel membro in gola.
Io inchinato davanti la sua mazza che lo spompinavo per bene.
Mi ha fatto spogliare e li e iniziato il vero spettacolo.
Mi inizia a massaggiare con del olio,facendomi sentire la sua mazza sfiorare la pelle,ad un certo punto un tipo mi solleva la testa e mi penetra la bocca,mentre il tipo continua a massaggiarmi,credo che ero tanto rilassato che non mi sono neanche accorto che fosse entrato.
Anche questo messo bene 15/17 cm credo.
M inizia a penetrare con tutto quel olio credo che entrava gia da un pezzo ma lo sentivo di piu quando la infilava tutta.
Mi veniva in qualsiasi momento di venire ma ho tenuto d uro,piu che altro in bocca leccandogli la coppola e succhiandogliela.
Poi a smesso e infilandosi sotto credo che me li volevano infilare insieme,ma ho dovuto rifiutare non volevo essere spaccato di brutto.
Peccato alla fine sono riusciti a venirmi addosso,ma ne avevano veramente poco latte.mi piace di piu esser schizzato da tento latte su.
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2
11 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
Simona: parcheggio
ci rivedemmo qualche giorno dopo insieme agli amici, ma non riprendemmo alcun discorso sul pomeriggio trascorso al mare. A me stava bene, d'altronde il problema era suo, io mi stavo solo godendo un piacevole momento estivo, e si sa d'estate non si ha voglia di intraprendere situazioni serie.
Mi chiamò un sabato pomeriggio, proponendomi di fare un giro per un gelato; faceva caldo e decisi di accettare. Così la passo a prendere, poi arriviamo al lungomare, parcheggio e ci facciamo una lunga passeggiata. Andiamo al bar a prendere il gelato, e continuando a passeggiare, parliamo del più e del meno.
Lei si avvicina a me, cerca di abbracciarmi, di legarsi, al che cerco di sfruttare la situazione. Quando poi mi dice che ha voglia di tornare in spiaggia con me, le propongo di fare un giro, e di passare da una spiaggia, lei sorride e accetta.
Così saliamo in macchina, io le metto la mano sulla coscia per tutto il percorso, e la porto in un posticino riservato, una strada non asfaltata, che arriva in uno slargo davanti alla spiaggia. È un posto deserto dove ci vanno le coppiette a scopare. Scendiamo dalla macchina e scendiamo in spiaggia, passeggiamo e chiacchieriamo. Simona mi dice che sarebbe bello fare il bagno, io mi mostro disponibile, ma lei rifiuta, cosi mi spoglio, e mi butto in acqua. Mi faccio un bagno veloce, poi esco, vado da lei, che fa finta di non guardare, la bacio sulla guancia, non sai che ti sei persa.
Così rientriamo in macchina, io ancora nudo, spostiamo i sedili abbassando gli schienali e rimaniamo li a parlare. Dopo un po' arriva una macchina, un suv, si parcheggia a una decina di metri da noi, e i due in macchina, un signore sulla cinquantina con una bella biondina si appartano. Si trovano dal lato mio, io mi giro per vedere che fanno, poi invito Simona a guardare. Lei pare eccitata nella nuova visione di guardona, e ci trova gusto. Le dico di mettersi su di me cosi può guardare. Lei lo fa e mentre guardiamo la biondina che nuda si mette a cavalcioni sul suo partner, a me viene duro sentendo Simona calda su di me. Lei ride, ma è totalmente rapita da quei due. Prendo ad accarezzarle i piccoli seni, da sotto la maglietta e le sta al gioco, si muove un po strusciandosi sul mio membro sempre più eretto. Si eccita di quella situazione e con il culo poggiato sullo sterzo prende a limonare con me. Le tolgo la maglietta e lei toglie il reggiseno, io per tutta risposta le stringo un seno e le succhio l'altro. Si eccita e inarca la schiena: a me quel piccolo corpicino mi eccita un casino. Infilo le mani nei suoi jeans prendendole le chiappe aprendogliele con forza, sospira e mi offre il collo, non posso tirarmi indietro e le stampo un bel succhiotto sul collo facendola mugulare. Continuiamo così, finchè non la invito a spogliarsi, e lei lo fa senza problemi.
Intanto Simona è assorta a guardare nella macchina accanto, la signora è a cavalcioni sul compagno, galoppando con soddisfazione e Simona è eccitatissima e incuriosita da quella prestazione e visione inattesa. Ci spostiamo sul sedile conducente, abbasso lo schienale e lei si sistema, sempre incuriosita e attenta a ciò che c'è fuori e non a me. Io prendo a giocare con il suo sesso. Lo accarezzo con due dita, spronando le labbra ad aprirsi, la massaggio accuratamente, stringendole di tanto in tanto il seno con la mano libera. Lei si sdraia sul sedile, e mi allarga le gambe, così io mi abbasso e dopo averle sputato sulla fessura prendo a baciarla e leccarle. Prima inizio con dei bacini sulle gambe e sui bordi, poi con la lingua prendo a giocare ed espolorare le sue labbra, senza usare le dita, ma usando solo la lingua. Sento prendere la mia testa con una mano, le succhio un labbro e poi la guardo: è eccitatissima, guarda fuori mentre mi spinge la testa sul suo sesso e con l'altra mano gioca col seno. La sento ansimare sempre più forte inarcare la schiena, stringermi sempre più la testa, e le gambe, è bagnatissima, la sento scolare sulla mia bocca, raccolgo il suo liquido, poi risalgo sul suo corpo baciando fino a succhiarle i capezzoli quasi a strapparglieli a morsi, lei gode doge tantissimo. Anche la tipa della macchina accanto ha appena finito di godere e si sta rilassando sul suo sedile, così visto che non ha più nulla da guardare le prendo la testa e dopo averle sbattuto il pisello in faccia glielo infilo dentro. Vado fino in fondo voglio che lo prenda tutto. Spingo e spingo forte, lei sempre non respirare a volte, e la lascio recuperare per poi riprendere.
Mentre lei è intenta a succhiare, io accendo il quadro della macchina e abbasso il finestrino, sapendo che dall'altra macchina ci guardano. Quando lei se ne accorge, mi guarda un po' intimorita, io la tranquillizzo dicendo che tocca anche a loro guardare, e così lei decide di giocare. Riprende a segare mentre le strizzo i capezzoli, finchè non ce la faccio più e provandolo a uscire in tempo le inondo la faccia. Le sorrido, poi con le dita, le pulisco la faccia, raccogliendo lo sperma e mettendoglielo in bocca. Quando si rasserena, le dico di prendere la tovaglia per pulirci, nel borsone messo nel cofano; lei dopo una occhiata veloce in giro, scende dall'auto prende quello che serve nel cofano e rientra, senza prima aver lanciato un sorriso ai vicini.
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11 years ago
happysun013,
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Simona: prima esperienza
Quando in estate rientrai a casa, la ritrovai. Sempre nella mia comitiva, ma con un fidanzato in più. Non che mi importasse più di tanto, ma avevamo raggiunto un buon livello di confidenza, quello si che mi mancava.
A fine luglio il fidanzato trovò lavoro lontano dalla Sicilia, quindi fece i bagagli e partì. Lei cercava di fare la seria, di essere la donna fidanzata che esce una volta ogni tanto perché il fidanzato non c'è. Io non le detti più spazio del normale, continuai a fare il cretino come al solito in gruppo ma nulla più.
Trascorremmo il ferragosto in spiaggia con tutta la comitiva, ma la tarda serata, le coppiette che si appartavano "le tolsero il tappo", non riusciva più a stare sola. Si avvicinò a me, ma quella sera non avevo proprio voglia di complicarmi la vita. Un pio di giorni dopo invece le mandai un sms sto andando a mare, non sotto casa, mi sposto in macchina vuoi venire? Non se lo fece dire due volte. La passai a prendere, arrivammo nella mia spiaggia preferita, una spiaggia lunga e deserta, lontana dalla città dalla confusione, da occhi indiscreti: una spiaggia dove sebbene non fosse consentito, andavo a volte a fare nudismo, proprio perché li nessuno dava noia.
Ci incamminammo e sistemammo l'ombrellone quasi a metà della spiaggia: eravamo praticamente soli. Lei sistemò i teli e ci sdraiammo. Parlammo del più e del meno. Lei con un costumino grigio col reggiseno a fascia, che le nascondeva totalmente quel poco di rigonfiamento che aveva. Mi sono mancate la nostre discussioni sul sesso. Col mio ragazzo, abbiamo la nostra intimità ma non riesco a superare certi miei limiti. Sento l'eccitazione. L'altro giorno ero sotto la doccia, aprii il getto dell'acqua puntandomelo in mezzo alle gambe, e mi eccitava da morire. Mi si è allargata le labbra sembravano modificate, aperte.
È normale, cercai di dire. Poi silenzio. Sai in questa spiaggia vengo a fare nudismo. Lei sorride, e mi chiede se lo volessi fare anche ora. Io rispondo di no, perché c'è lei e lei realmente non vuole. Mi sorride.
Poco dopo arriva la telefonata del fidanzato, si alza e si mette a parlare al telefono sedendosi sulla battigia. Io la lascio andare, poi dopo essermi rotto abbastanza, le passo accanto, metto i piedi in acqua, e facendo palesemente segno che mi sono rotto, mi tuffo.
Me ne sto a galla sull'acqua bassa, poi alla fine decido: tolgo il costume, lo appallottolo e glielo tiro!
Lei guarda il costume, fa una specie di sorriso, poi visto che le onde stanno per risucchiarselo, lo prende e lo mette in salvo... io mi allontano, sempre stando sotto il pelo dell'acqua e mi sistemo più in la.
Il pisello è diventato duro. La vedo da li seduta sulla spiaggia: mi eccita un casino, peccato...
Dopo un po finisce di telefonare posa il telefono e si immerge pure lei. Rimane a distanza. Io cerco di rasserenarla, si vede che è imbarazzata, ma nello stesso tempo eccitata e curiosa. Giochiamo un po parliamo, le schizzo dell'acqua, pian piano si abitua, e ci avviciniamo, ma quando è abbastanza vicino, lei si gira, mi da la schiena, evita di mettersi davanti a me.
Così mentre giunge il tramonto, la afferro dai fianchi e la appoggio sulla gamba, di lato, cercando di non appoggiarle il membro. Avevo deciso e non sarei tornato indietro. Tranquilla non te lo appoggio le dissi. Riprendemmo a parlare, tenendola abbracciata, col pisello scappellato, e il sole che tramontava sull'acqua.
Pian piano cambiammo posizione e gli sistemai finalmente il pisello tra le gambe, da dietro. Lei ebbe un sussulto, ma accettò quella presenza.
Adesso tocca a te spogliarti. Sorrise, e le abbassai il reggiseno a fascia. Lei non si mosse, mi lascò fare. Quindi decisi di continuare, la baciai sul collo e abbassai lo slip. Il mio pisello sobbalzo andandosi ad appoggiare alla sua passera. Le sfilai completamente lo slip, e la tenni stretta a me. Si appoggiò completamente a me, di schiena lasciandosi accarezzare dal pisello in mezzo alle sue cosce. Non volevo in quel momento toccarla nelle zone rosse volevo fosse lei a invitarmi, così mi concentrai dove ero sempre stato: la pancia e le gambe. A volte le mettevo la mano in mezzo alle gambe, non per toccare lei, ma per toccare me, mi accarezzavo la cappella, come se lei non ci fosse. Lei rideva, e io guardandola la invitavo a farlo lei cosi imparava...prendemmo a baciarci sempre in quella posizione con lei appoggiata di spalle a me. Fu li che presi ad accarezzarle i seni, a stringerle i capezzoli e a solleticarle la patata. Aveva una striscia di pelo, e seguivo quella linea per accarezzarla senza mai arrivare alla fessura. Mi chiese di uscire dall'acqua, ma io non volevo. Avevo le palle che mi stavano esplodendo un dolore straziante, ma più mi facevano male e più mi eccitavo. Ad un certo punto non ce la feci più, la girai, lei si mise a cavalcioni e prendemmo a limonare avidamente. Le strusciavo il membro sulla gamba e sulla passera e lei stava pure impazzendo era eccitatissima. Le accarezzai la schiena scesi fino al culo, quel culo tanto desiderato, e glielo allargai con le mani. Presi a giocare col buchetto, le i sembrava non accorgersene, e io continuai. Decisi di spingerle un dito dentro e penetrai il suo culo, lei si blocco, e pure il mio dito. Non feci alcun movimento finchè non si rasserenò poi quando riprendemmo a pomiciare ripresi anche col dito, lo infilai tutto. Lei muoveva il culo, segno che voleva sentirlo bene quel corpo strano dentro di lei. Poi lo tirai via, lei si staccò da me e si lasciò andare sull'acqua. Usciamo mi disse. E nuda tornò in spiaggia.
Io la seguii da li a poco, mi aspettava davanti al suo telo. Mi guardava, studiava il mio membro. La feci mettere in ginocchio, è tutto tuo le dissi. Lei lo prese in mano, lo accarezzò si concentro sui testicoli, quello strano e curioso sacco sotto il cazzo portatore di sperma... le presi la mano e la feci segare, poi vedendola avida glielo avvicinai in bocca. Lo prese con piccoli bacini, le dissi che doveva prenderlo in bocca che doveva metterlo tutto le spiegai cosa doveva fare e lei imparò velocemente. Poi si fermò e si sdraiò sul telo. Mi misi su di lei, prendemmo a toccarci e a sfregarci, le strusciavo la cappella sulle labbra senza mai spingere eccessivamente e lei reagiva all'inverosimile. Decisi di andare oltre, quando lei si girò dandomi per l'ennesima volta la schiena. Era in posizione fetale e io accarezzandole la schiena scesi sul culo, lo allargai e ricomincia a giocare col buchetto. Poi pian piano avvicinai il pisello e lo appoggiali al buchetto... la abbracciai e accompagnando meglio il pisello con la mano lo infilai dentro. Fu faticoso essendo la prima volta, ma lei non si mosse né rifiutò. Stantuffai, dapprima piano, poi sempre più velocemente. Mi sputai sulla mano per inumidire il cazzo e faci sputare pure lei. Ansimava miagolava... stava impazzendo. Le alzai meglio la gamba per penetrarla con più facilità e lei sembrò apprezzare quell'accorgimento, si lamentava, gridava a volte si nascondeva il viso con il telo cercando di nascondere le sue grida... infine rallentai e lo tirai fuori... non ce la facevo più. Aspettai che lei si riprendesse, poi quando si rasserenò si girò e la feci mettere a sedere, mi misi a cavalcioni davanti alla sua faccia: apri la bocca mi toccai appena e venni, dentro e fuori la sua bocca. Lei rimase con la bocca piena, lo sperma che scolava dalle sue guance. Mi avvicinai a lei, le leccai le labbra e avvicinatomi al suo orecchio ingoiala... conosci il sapore!
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11 years ago
happysun013,
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Simona: conoscenza
Era una ragazza particolare, sembrava tuta casa e chiesa, e, nelle prime serate che iniziò a uscire con la nostra comitiva, non mi suscitò grande interesse.
Pian piano le cose però cambiarono. Non che io fossi molto più aperto di lei, anche io in genere, sono molto riservato, e forse poco di compagnia, o almeno lo ero, ma proprio quello forse mi portò ad avvicinarmi di più a lei.
Cominciammo a sentirci e chiacchierare su Facebook, e poi a uscire insieme in quelle serate di dicembre, quando io rientrato dall'università, facevo una lunga pausa prima di rientrare e sostenere gli esami. Carina tutto sommato: alta 1.65 magra poco seno ma un bellissimo culetto. Tre anni più piccola di me. Ma mano che la sera si usciva, acquistavamo sempre più feeling, e, le chiacchierate in chat, permettevano di abbattere alcune mura che di solito rimangono in un rapporto normale.
Un sabato sera rientrando a casa, la stavo riaccompagnando, decisi, di fermarmi in uno spiazzo poco illuminato, non mi andava di rientrare e soprattutto di lasciarla andare. Non so come sia, ma arriva il momento in cui non c'è più niente da dire, solo da fare. Non sapevo però come approcciare quel momento, comunque era pur sempre quella ragazza casa e chiesa che avevo conosciuto e, quell'impressione non era cambiata. Ancora.
Così decisi di approcciare semplicemente. "mi piaci", e senza aspettare un suo sorriso, un suo gesto, una sua risposta, la baciai. Lei mi sorrise, comunicandomi quell' "anche tu" che già sapevo, e allora non necessitando di altre parole presi a baciarla di nuovo, stavolta in maniera più intensa, al solito mio, abbandonandomi alle sensazioni che emergevano. Decisi di osare, e con la scusa dei grattini sulla pancia cercavo di perlustrare il suo corpo, ma ogni volta che arrivavo alle zone rosse, mi bloccava.
Oltre la pomiciata non va, fu questo il pensiero di quei momenti. Ed infatti fu così. Mi limitai ad accarezzarle le gambe, la pancia, la schiena, e a spingere di lingua. Arrivò un momento in cui sudò in maniera impressionante, pose la testa di lato e mi abbracciò forte, tremando, e mugolando. Si prese qualche minuto, poi senza dire nulla di più: portami a casa per favore. Rispettai quella sua richiesta e la nostra serata finì li.
Non ci sentimmo per qualche giorno. Poi quasi a fine anno, la chiamai, sapevo che avremmo trascorso il capodanno insieme con tutta la comitiva, quindi comunque ero certo di rincontrarla, ma volevo vederla. Così la chiamai e decidemmo di uscire, una semplice passeggiata ai centri commerciali per carità, ma comunque stavamo insieme. Quando uscimmo dal centro commerciale, pioveva a dirotto e c'era nebbia, per cui dopo una corsa verso l'auto decidemmo di rimanere li finchè la situazione non fosse migliorata. Avemmo l'occasione di parlare, poi decisi di riprendere con i massaggini e abbassandole il sedile mi autoinvitai a dividerlo. Lei non si fece pregare, si spostò io arrivai e ci coprimmo con i cappotti. Ripresi ad accarezzarla, sulle gambe, l'interno coscia, strusciando sul sesso, facendo finta di niente; lei lasciava fare, quindi continuavo ma senza superare. Sarebbe stato impossibile superare la barriera dei jeans, ma per ora pensai, poteva e doveva bastare. A volte mi capita. Mi eccito tanto e poi prendo a tremare. Mi sento bagnata sotto, come se scolassi, e mi imbarazza. Parlammo di sesso. Era vergine, non aveva mai visto un uomo nudo, non era mai stata nuda. Aveva sentito il sesso maschile solo attraverso gli strusciamenti durante le pomiciate ma nulla più. Parliamone. Le dissi. Non che fossi espertissimo in materia, ma in quelle condizioni, di sicuro ne sapevo di più.
Cominciammo a parlare e lei era curiosissima. Poi il mio nudismo venne fuori, e quindi parlammo anche di questo dell'imbarazzo che lei non sarebbe mai riuscita a superare; parlammo di profilattici, di peluria, di sesso orale, di sperma...sembrava affascinata come una bambina imbambolata davanti alla tv con l'ultimo cartone animato della Disney.
Riprendemmo a pomiciare, dopo tutta quella chiacchierata, lei la sentivo più rilassata, si fidava di me, e, decisi di giocare con lei, decisi di imparare ad ascoltare il suo corpo e quello altrui.
Così appena mi venne duro, cominciai a strusciarmi su di lei, sulla sua gamba, sul suo sesso. Lei rideva, si abituò a quella presenza così piano piano, le infilai la mano sotto la mia camicia e lei iniziò ad accarezzarmi a pelle. Dopo un po' le tirai fuori la mano e gliela spinsi sul mio membro: lei sorrise, ma tolse la mano istintivamente. Tranquilla. È tuo. Non lo tiro fuori. Riprendemmo a pomiciare, e quando lei cominciò ad abbandonarsi, le ripresi la mano e la rimisi sul mio pisello. Dapprima lo accarezzo, poi lo strinse: aveva capito. Prese a massaggiarlo, mentre ricominciava a sudare, ad ansimare, stringeva le gambe, o meglio tentava di stringerle, ma io gli lasciai la mia in mezzo alle sue. Ansimò più forte e allora scesi con la mano: il suo interno coscia stava prendendo a fuoco, salì con la mano e gli detti un pizzicotto leggero sulla figa...
Inarcò la schiena, emettendo un gridolino soffocato. La lasciai, sola, aspettando che si riprendesse, si girò lasciandomi alla vista della sua schiena. Quando si riprese: ok ti riaccompagno a casa. Le dissi.
Lei sorrise, e tenendomi la mano in mezzo alle gambe non disse più una parola. Dopo capodanno ci salutammo in maniera molto veloce, io rientravo all'università e non ci sentimmo per qualche tempo.
Dopo un paio di mesi, tagliò il rapporto, mandandomi un sms in cui mi annunciava che era tornata col suo ex.
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11 years ago
happysun013,
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Simona: senza impegno
Da qualche tempo frequentavo una ragazza, conosciuta per caso. Una amica in comune aveva cercato più volte di farci conoscere, ma non era mai capitata l'occasione. Un giorno vado sul posto di lavoro dove la mia amica lavora, e finalmente la vedo! Lei un po' timida, sapendo il doppio gioco della nostra amica in comune resta imbarazzata della mia presenza li. Scambiamo 2 chiacchiere, ma nulla di che. Rientrato a casa, la sera le chiedo l'amicizia su facebook, ma lei non accetta. Faccio passare altre 24 ore, e poi le mando una mail, scusandomi se l'ho aggiunta, non so che tipo è, ma era solo un modo per scambiare 4 chiacchiere e conoscerci senza impegno. Lei mi risponde con calma il giorno dopo, dicendo che non era un problema aggiungermi, ma che comunque voleva conoscermi prima. Così comincia una bella discussione via mail, ci descriviamo, carattere interessi, amicizie, desideri.
Il giorno dopo mi aggiunge, e posso guardare finalmente le sue foto... è una gran bella ragazza, occhi neri, capelli neri lisci, formosa.
Mi piace. Ma mi piace sia fisicamente che caratterialmente. Mi ha subito preso, e il fatto di aver parlato ed esserci conosciuti vi mail, ha tolto molti freni e abbiamo scoperto molto velocemente tutto l'uno dell'altro.
Finalmente un giorno ci incontriamo, attraverso un appuntamento a tradimento a casa della nostra amica per un caffè. Solito imbarazzo, ma gli occhi cominciano a parlare. La nostra amica propone di organizzare una scampagnata, il 25 aprile è alle porte e decidiamo di accettare. Troviamo la disponibilità di un amico che ha la casa al mare, inviti, spesa e si parte!
Vivo quei giorni di avvicinamento alla scampagnata con trepida attesa, finalmente un giorno intero con lei, a respirare l'odore della sua pelle, anche se ci saranno gli amici attorno...
La scampagnata scorre veloce, sorrisini, battute, grandi bevute... nel pomeriggio decidiamo di farci una passeggiata in spiaggia trovando la scusa buona per allontanarci dagli amici e starcene finalmente un po' da soli.
Durante la passeggiata si condividono un po' di emozioni vissute sia nei giorni precedenti che durante la mattinata. Ci sediamo sulla battigia, l'uno vicino all'altra, appoggiati, un sorriso porta l'altro, ci guardiamo negli occhi e finalmente ci scappa il bacio. È un bacio molto tenero, vissuto lentamente, ma intenso, che testimonia la lunga attesa. Ci stacchiamo, ci guardiamo negli occhi e iniziamo a pomiciare: il vaso era aperto...
Mi sdraio sulla sabbia e lei si butta su di me così che posso sentire il suo corpo e il suo seno su di me. Stiamo un po' così tranquilli a coccolarci e poi decidiamo di ricomporci e tornare in casa.
Finita la scampagnata, la riaccompagno a casa, stiamo sotto casa sua a parlare ancora e a baciarci, poi lei scende salutandomi e ringraziandomi per la bella giornata trascorsa.
Un paio di giorni dopo decidiamo di uscire, la passo a prendere dopo cena, lei si presenta in jeans e maglietta scollata, giriamo un po' per la città, le chiedo dove vuole andare, e lei risponde che non ha importanza, vuole solo che stiamo insieme. Così usciamo fuori dal paese e ci fermiamo sotto un grande albero ai margini di una strada di campagna.
Prendiamo a baciarci sempre con più foga, le abbasso il sedile e mi sposto su di lei. Sento le sue mani su di me che scendono verso il pacco già bello sveglio.
Le propongo di mettermi sotto e lei accetta di buon grado. Si mette a cavalcioni e nel frattempo si sfila la maglietta. Lo stesso faccio io. Si butta su di me e ricominciamo a pomiciare intensamente. La sua mano è ormai dentro i miei pantaloni, si accorge che sono rasato, si stacca, mi sorride e scende a baciarmi sul corpo mentre con le mani sbottona i miei jeans, li abbassa. Sega un po' il membro e poi lo prende in bocca. Io la lascio fare, accarezzandole i capelli e giocandoci, poi quando si stanca, torna su e riprendiamo a baciarci. Le slaccio l'odiato (sempre odiato) reggiseno e prendo a baciarle il seno, una terza scarsa ma che a me come misura piace tremendamente.
Decidiamo di fare una pausa, anche per sistemarci meglio sullo stretto sedile, lei si mette sotto e io di lato, le sfilo jeans e perizoma e rimaniamo nudi. Allora lei riprende a segarmi, mentre io le succhio i capezzoli. Le mie dita sono dentro il suo sesso, ne infilo 3. trovo i bottoncini preferiti e prendo a stimolarla. Lei si dimena inarca la schiena, gocciola, comincia ad ansimare e poi mi blocca la mano per fermarmi.
- fermiamoci, ancora è troppo presto! - dice lei. Io per tutta risposta le sorrido, le apro le gambe e mi butto sopra di lei, continuo con i capezzoli, poi scendo sul sesso e prendo a leccarglielo, raccogliendo i suoi sapori, poi quando ricomincia ad ansimare risalgo, la bacio, le infilo la lingua in bocca, e le appoggio la cappella sul sesso. Le stimolo il sesso con la cappella, poi questa entra da sola. Lei accetta di buon grado sorridendomi e allora lo infilo tutto. Stantuffo con calma, poi quando mi sono fatto completamente strada prendiamo il ritmo. Lei si agita sotto di me, ansima, si aggrappa alle mie spalle, finché non viene, lanciando un gridolio che non riesce a trattenere.
Io dal canto mio non sono ancora venuto, quindi riprendo a stantuffare pian piano, lasciandole il tempo di riprendersi, poi lo tiro fuori e mi metto in piedi davanti a lei.
- fammi venire - le dico. E lei - ma sporchiamo il sedile! - bè allora di in modo non sporcare nulla!
Così lo prende in bocca e fa una gran bella pompa, finchè non le vengo in bocca e copiosamente. Lei rimane con la bocca chiusa e la sborra calda in bocca, prende a cercare un fazzoletto nella borsa ma non ne trova, così le alzo la testa la bacio sulla bocca chiusa e lei pian piano ingoia... Ci ripuliamo alla bene e meglio, ci rivestiamo e la riporto a casa...
Scendendo lei mi dice - non vedo l'ora sia già domani -.
- anche io - rispondo...Chiude lo sportello e se ne va.
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happysun013,
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Maggio in spiaggia
Realmente accaduto. Siamo una coppia sposata con figli, Anna 41 anni io Franco 51.Ci piace molto il nudismo e la trasgressione e quando ci è possibile ci si svaga.Primi di Maggio a casa senza far niente ,bella giornata abbastanza calda,decidiano di andare in spiaggia a prendere un po di sole integrale visto che dove andiamo noi oltre a praticare il nudismo c'è poca gente anche durante la piena stagione.Arriviamo, come previsto non c'è nessuno x un lungo tratto, ci mettiamo al ridosso di alcuni scogli al ripare del poco vento che tira, ci spogliamo e via sdraiati. Dopo una mezzo'ora,erano le 11,30 , sentiamo delle voci, mi giro e vedo alle nostre spalle 3 uomini sui 50 che parlottavano su dove mettersi. Si avvicinano e mi chiedono se possono stare vicino a noi sempre se non disturbiamo. No Problem.Iniziano a svestirsi ,uno rimane in costume,glia altri due nudi,si sdraiano .li sento parlottare ma non si capisce cosa dicono,uno prende il telefono cerca di fare una chiamata ma gli risulta fuori campo,sarà vero? Mi chiede se sul mio c'era segnale visto che io stavo su internet e gli rispondo di si. incominciano chiedermi che telefono è ,poi uno di loro mi chiede che lavoro faccio,tratto informatica , ed inizia a parlare con me ed anche gli altri attaccano bottone ,ci presentiamo e si comincia a parlare del piu e del meno. Chiedo come mai il loro amico non si e tolto il costume,mi risondono gli amici che a vergogna del suo pene, e perche mai gli rispondo. Dicono dia bello grosso e non vorrebbe mettere a disagio mia moglie che fa un sorriso e gli dice che non ci sono problemi.Si toglie il costume ed in effetti aveva un bell'attrezzo.dopo aver parlato per un po Anna mi chiede se ci bagniamo un po perche fra un po dobbiamo andare via , gli dico che l'acqua x me e freddissima,ma lei da sola non vuole andare chiedo a uno di loro se la vogliono accompagnare, Uno si alza di scatto e dice "Certo" . vanno in mare piano mentre io continuo a parlare con gli altri due e ogni tanto butto un'occhiata ad Anna che vedo parlare e scherzare con Giorgio. Noto anche che Giorgio si mette dietro Anna e mettendo le mani intorno a lei gli gioca i seni prosperosi.Anna ride. Dopo un po esce ma Anna rimane in acqua ,gli chiedo se non esce , Giorgio mi dice che sta bene li anzi se un dei suoi amici gli vuol tenere compagnia,si alza Salvatore e si avvia verso Anna, stessa cosa di prima ma questa volta parlano un po di piu . Esce salvatore e dice all'altro compagno di andare lui, che titubante e con il cazzo in tiro si alza, tante vero che gli dico , e vai cosi l'acqua fredda lo fa ritirare un po, lui ride.Va in acqua ad un certo punto sento Anna gemere mi giro e vedo Angelo dietro di Lei con le mani sul seno pero con il viso un po assorto.Dopo un po escono entrambi noto che il cazzo di Angelo in posizione di riposo dico "vedo che l'acqua gli fa bene". Anna mi risponde "Piu che l'acqua il mio culo " la guardo e mi sorride .Anna si asciuga e si siede e mi chiede se domani veniiamo un'altra volta.gli rispondo che certamente ci saremo se il tempo promette.Anche gli altri dicono che verranno se sara bel tempo. Ci aprestiamo a tornare all'auto,e chiedo se gli e piaciuto farsi palpeggiare il seno da quei tre, mia risponde" Mi e piacuto piu che palpeggiare il seno quando mi anno INCULATO specie quello grosso,e domani me li scopo insieme. Rimango di stucco ma contento che Lei sia radiosa come il sole.Spero per lei che domani sia una bella giornata ,ma questo al prossimo racconto
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11 years ago
anna723franco62,
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Diario di paola giorno 4
L'avevo incontrato di nuovo dopo quasi un anno, dall'ultima volta che durante un ferragosto le ero sfuggita di mano, proprio quando stava per baciarmi in spiaggia durante il falò. Ricordo che era durissimi sotto i pantaloncini, sentivo il membro eretto e duro sfregarsi su di me, mentre giocavamo a chi perdeva la calma prima dell'altro. Proprio nel momento in cui stava per baciarmi, la mia amica mi chiamò e io lo lasciai li in tronco, mi alzai e andai via con la mia amica.
Ora era li a quel matrimonio di amici in comune, seduto lateralmente durante la messa, in una delle panchine dalla parte dello sposo, quasi in fondo alla chiesa. Non mi aveva visto. Ero andata a salutare degli amici vicino all'altare, lui, in fondo alla chiesa chiacchierava con della gente adulta, forse qualche parente dello sposo. Decisi di sedermi vicino a lui. Ritornai all'ingresso della chiesa, mi nascosi dietro un energumeno mentre la sposa entrava e quando tutti furono seduti, con nonchalance mi andai a sedere vicino a lui. Abitino azzurrino aderente a tubino, molto leggero, niente reggiseno come sempre.
Gli passai davanti portandogli il culo davanti alla faccia. E mi sedetti a lato. Lui mi riconobbe subito e mi fece un bel sorriso di benvenuto. Io ricambiai il sorriso e gli misi la mano sulla gamba in segno d'affetto.
La messa cominciò lunga ed estenuante come tutte le messe di matrimonio. Ricordavo che impazziva per le mie mani e decisi di giocare. Cominciai ad accarezzarlo sulla gamba, direttamente nell'interno coscia, lui mi guardò un attimo poi mi fece fare. Mise la sua mano sul ginocchio proprio a nascondere la mia che se ne stava ferma sul suo interno coscia, vicino all'inguine. Facevo dei piccoli grattini, e a volte alzavo l'indice alla ricerca del suo pisello. Gli si rizzò quasi subito e già appena ci alzammo per far finta di seguire la messa, notai il suo comportamento teso a camuffare il rigonfiamento. Mi guardò, io ricambiai lo sguardo e sorrisi.
Ci risedemmo e io riportai la mano al suo posto, sbagliando però con il pollice toccai la punta del pisello che si insinuava nel pantalone. Non spostai la mano, ma tenni il pollice li e con le unghie facevo i grattini attorno.
Arrivò il momento dello scambio delle fedi e tutti ci alzammo. Io da lontano non vedevo così salii sull'inginocchiatoio, ma siccome con i tacchi perdevo l'equilibrio, mi appoggiai a lui, e lui non perse tempo ad appoggiarsi a me e farmi sentire il frutto dei miei grattini.
Terminata la messa uscimmo, le foto di rito, il riso, il viva gli sposi.
Mi propose di andare alla villa e seguire gli sposi mentre facevano le foto, io accettai, era una cosa che mi piaceva nei matrimoni, e comunque ero venuta sola e le mie amiche o erano fidanzate, o non avevo un buon feeling, insomma, preferivo la sua compagnia.
Chiacchierammo del più e del meno, ci strusciavamo, io lo toccavo facendo la mano morta, e lui stava al gioco.
Mi feci fare qualche foto, lui mi diceva come mettermi, ed era contento di quello.
Mi fece i complimenti per il sedere, criticandomi per il tanga, perché si notava col vestito aderente. Io sorrisi, lo guardai, e, presi la palla al balzo: ok allora lo tolgo, e aspettato che passasse una coppia me lo sfilai senza problemi. Poi mi avvicinai a lui glielo feci odorare, lui lo morse e mi mise una mano in mezzo alle gambe, mi solletico col dito sulla fessura, poi mi prese il tanga e se lo mise in tasca.
Adesso tocca a te gli dissi. Lui per tutta risposta mi disse di continuare a fare foto, non era ancora arrivato il momento. Così mi misi vicino ad una scala nascosta da una siepe e mi alzai il vestitino mostrando la passera, poi portai le mani ai capelli e li alzai. Lui scattò dapprima considerando lo sfondo, poi primi piani anche solo alla passera.
Mi ricomposi, e gli tolsi la macchina fotografica, la misi al collo, poi mi avvicinai a lui, lo strinsi, e, toccandogli il pisello gli dissi: ora tocca a te. Così, gli abbassai la cerniera, spostai le mutande e tirai fuori il pisello non del tutto eretto; alternai alcuni colpetti a grattini sul pisello, finchè non fu eretto. Quando passava gente ci abbracciavamo, in modo da tenere il pisello ben nascosto. Quando lo sentii pronto gli tirai ben fuori i testicoli e feci un passo indietro: tocca a te!
Lui come se niente fosse, si spostò, si mise vicino alla siepe e aspettò le mie foto. Così le feci. Poi si tolse la giacca rimanendo in camicia e cravatta, e continuò a farsi fotografare. Mise la giacca attorno al braccio a penzoloni, nascondendo così il pisello, poi mi si avvicinò, mi prese braccetto e mi invitò a passeggiare: cambiamo zona per fare le foto. Col pisello di fuori girava per la villa, io estasiata di lui che ogni tanto mi spingeva la mano verso il suo membro. Ad un certo punto vide passare una coppietta e li invitò a farci una foto, io gli diedi la macchina fotografica, e poi mi abbracciai a lui, che per tutta risposta mi abbracciò appoggiandomi il membro addosso, con molta attenzione per non farsi scoprire, mi piaceva quel gioco, quell'esibizionismo.
Riprendemmo la macchina fotografia, e ci mettemmo in cammino verso l'auto era tempo di andare alla sala ricevimenti.
Senza pudore continuò a camminare col pisello di fuori. Quando arrivammo in auto il suo cazzo si era ammosciato, stava per risistemarsi, quando lo invitai a tenerlo fuori durante la guida. Lui sorrise e invito me a fare altrettanto. Così tolsi le scarpe e alzai il vestitino, divaricai bene le gambe in modo che fossi totalmente nuda e lui potesse vedere bene.
Gli presi l'uccello, massaggiandoglielo dolcemente mentre con l'altra mano mi massaggiavo io, a volte gli prendevo la mano e la usavo per toccarmi, altre volte quando lui avanzava con la mano gliela tiravo indietro. Decidevo io se e quando poteva. Ad un certo punto cominciò a rallentare, a essere scomodo irritato, mi tolse la mano, mi disse che stava per venire. Così tolsi la mano e lo feci rasserenare. Restò duro per un po' scappellato, finché non arrivammo al parcheggio del locale e mi disse che doveva sborrare, così gli feci capire che ci avrei penato io: mi misi rannicchiata sul sedile e lo presi in bocca, lo sentivo ansimare, completamente abbandonato sul sedile, finchè le sentii mugolare e un fiotto caldo arrivarmi in gola. Lo feci svuotare tutto, lo succhiai per bene per svuotarlo e poi aprì lo sportello e sputai tutto. Ci risistemammo, scendemmo dall'auto e ci dirigemmo al locale. Prima di lasciarlo per andare a ricompormi in bagno gli dissi: non è finita!
Puoi scommetterci, fu la risposta.
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11 years ago
happysun013,
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Diario di paola giorno 3
È da un po' che non scrivo. Quindi dopo tanto tempo riprendo col mio diario. L'estate 2012 è stata una estate strana. Sono stata mollato dal mio ragazzo, e sinceramente non avevo molta voglia di fare come si fa di solito, sfogarsi senza pensare a niente, abbandonarsi agli eventi, devastarsi e quant altro...
Avevo solo bisogno di rasserenare la mente, e godermi il completo relax estivo... e così ho fatto. La mattina mare, fino a tardi, pranzo veloce, piccolo riposino pomeridiano e lunghe passeggiate.
Amiche, amici, chiacchierate lungo il campo di volley, serate allo chalet più in voga del momento, ma nessuno interesse per uomini, o voglia di flirtare...
Come ho detto altre volte, mi piace passeggiare, stare sugli scogli, godermi le onde del mare che si infrangono sugli scogli e il profumo che ne provocano.
Mi piace andare a passeggiare in una lunga spiaggia che termina su un promontorio che sfocia a mare, dove vi sono degli scavi archeologici, e la zona è difficilmente accessibile, per chi non ama le scarpinate. Il lato del promontorio che si affaccia al mare, ha lasciato scoperto il muro di cinta della vecchia città di kamarina, qualche grosso pezzo di muro è caduto, che adagiato su alcuni speroni di scogli ha generato delle spiaggette piccole e riservate. Passeggiavo sotto quel muro di cinta in un afoso pomeriggio di metà agosto, e colta dal caldo decisi di passeggiare in acqua; tolsi il costume come facevo sempre, quando non potendo andare in una spiaggia nudista mi dovevo accontentare di trovare i miei spazi di libertà e mi misi a passeggiare.
Quella zona mi affascina sempre... guardare dal mare quelle mura, è molto suggestivo... mi fa tornare indietro nel tempo, immagino la presenza di gente di più di 2000 anni fa che su quelle mura scrutavano il mare, di militari, di vedetta, di donne che aspettavano i loro mariti che tornavano con le barche...
Giunsi vicino alla famosa spiaggetta e lasciai il costume su uno scoglio abbastanza alto da evitare che un'onda me lo portasse via. Poi presi a fare una nuotatina e sdraiandomi sull'acqua mi godetti quella pace e quella tranquillità. Non mi importava di essere nuda: alla fin fine sapevo come ero fatta, facevo nudismo da una vita e comunque quel posto era abbastanza lontano dalla spiaggia e dal campetto di volley.
Rimasi li a galleggiare per un po finchè con la mano sentii uno scoglio e allora decisi di risvegliarmi dal mio torpore... mi rimisi in piedi e mi stavo dirigendo verso la spiaggetta, così per starmene un po sulla terraferma e godermi quel silenzio...
Dopo qualche passo, ero quasi arrivata alla battigia, mi resi conto di non essere sola: in una zona d'ombra creata sotto un grosso scoglio ci stava un tizio tutto nudo, col pisello eretto e scappellato, che mi guardava. Ogni tanto mi guardava, intervallando il suo leggero massaggio ad una occhiata furtiva. Io non ero imbarazzata, del resto da nudista non era la prima volta che capitava che qualcuno si masturbasse per me, ma venivo da un relax estremo e quella immagine, mi destabilizzò un poco.
Decisi di far finta di niente e di proseguire sulla spiaggia per andare a recuperare il costume che avevo lasciato più in la. Così arrivo allo scoglio, ma sinceramente non mi va di rivestirmi, possiamo pure dividere la spiaggetta senza problemi penso, così mi siedo sulla battigia, dando le spalle al coinquilino occasionale.
Passa un po di tempo e decido di bagnarmi di nuovo, quindi lascio il costume li sulla sabbia e mi tuffo. Mi allontano un po, ma cresceva in me la voglia e il desiderio di guardare. Così mi giro e mi immergo il più possibile, lasciando appena gli occhi fuori dall'acqua. Il mio guardare ovviamente non è assolutamente celato, ma poco mi importa ...
Ho i seni turgidi, e la gambe aperte, mi sto accarezzando convinta come al solito che nessuna mi veda o se ne possa accorgere. Lui capisce ovviamente che sto a fissarlo, quindi prova a fare finta di niente ma a toccarsi lo stesso. Ad un certo punto si alza nudo e tutto eretto e capendo palesemente che mi sono eccitata e che mi sto masturbando, si mette a ridere, poi si avvicina all'acqua, si inginocchia, si lava il pisello e si siede vicino al mio costume. Poi con una mano riprende a toccarsi e con l'altra gioca con il mio slip. Se lo accarezza, poi lo odora, sempre senza togliermi gli occhi di dosso...decido di rispondere, e così mi immergo faccio una nuotata sott'acqua nella sue direzione e alla fine riemergo. Riaffioro abbastanza vicina cosi mi sdraio sull'acqua mostrando la mia fica umida, e non di acqua, tenendo bel larghe le gambe... con una mano mi accarezzo i capezzoli, con l'altra sposto l'acqua in maniera tale da galleggiare rendendogli facile la visuale.
Sono li sdraiata sul pelo dell'acqua e faccio finta non ci sia nessuno. Continuo ad accarezzarmi i capezzoli e con la sinistra prendo a massaggiarmi il sesso. Passo sue dita sulla fessura, non entro solo massaggio da fuori. Apro e chiudo le dita mentre vado su e giù. Sento il mio sesso muoversi, crescere il desiderio e con le dita sento il turgido che vien fuori. Sono curiosa ed eccitata, così provo ad alzare la testa: il tizio è sempre li che adesso sta fermo, gambe larghe, pisello eretto sta a guardare cosa faccio e come mi muovo. Smetto di toccarmi e con le mani provo a spingermi verso di lui. Giungo con i piedi in mezzo alle gambe e, posate le mani a terra, prendo a segarlo con i piedi. Dapprima lo accarezzo soltanto, poi lo sego. Lui si butta indietro con la schiena godendosi quel momento, e io perseguo nel mio massaggio. Quando mi prende i piedi decido che è tempo di smetterla. Così mi giro sotto sopra, e mi metto a guardare il mare. Lui si alza, si avvicina a me, mi accarezza le gambe con molta delicatezza. Ha due mani grosse e forti, lo sento salire finchè arriva al mio sedere. Gioca con l'interno coscia e sento il suo pollice e le sue dita che accarezzano la mia fessura stimolandola senza mai entrare. Intanto con l'altra mano sta giocando col mio sedere, io glielo alzo per indurlo a continuare, e lui per tutta risposta mi allarga le natiche, prima mi da un pizzicotto sul buchetto poi prende a farlo rilassare, dapprima con un dito, poi con la lingua. Sono eccitata, e, visto che lui si concentra sul culo io infilo una mano e gioco con la mia patata. Finalmente entra il dito, io lascio andare un piccolo gridolino di piacere. Continua a infilarmi il dito su e giù e io cerco di accompagnare i suoi movimenti ancheggiando. Ad un certo punto toglie il dito e mi apre le gambe, si sistema in mezzo e dopo avere dato un'ultima leccata mi penetra.
Dapprima mette la scappella, poi da un colpo secco ed entra dentro. Io emetto un grido sordo, ma non voglio cedere. Stringo i denti e lo lascio fare. Mi penetra cambiando continuamente ritmo, e io lo assaporo di più sento quel corpo dentro di me che si insinua nelle mie budella, il sedere mi brucia, mi sento piena, ma lo voglio, lo voglio...
Quando lo tira fuori decido di cambiare posizione, continuo a non voltarmi verso di lui, ma si rende conto che mi sto alzando così si siede lui, faccio passare le mie gambe attorno a lui, poi mi siedo sul suo addome gli sego un po il membro e me lo metto dentro. Davanti. Stavolta sono io che tengo il ritmo, che decido come sfondare come spingere. Mi sento liberata, me stessa rilassata. Porto indietro la schiena, lui non c'è mi lascia fare e io andando ancora su e giù mi lascio sfregare il sesso sulla parte davanti, sul turgido, finchè non lo sento ansimare, sento che ha la bocca aperta. Metto una mano sulla mia passera e tengo dentro solo la cappella, glielo esco pian piano, massaggiandolo con la mano e il mio corpo, finchè non butta via un lunghissimo fiotto di sperma, che risale il mio corpo, il mio braccio e mi arriva in bocca.
È li che massaggiandogli le palle, aspetto che il suo membro si sgonfi. Raccolgo il mio costume, che il mare aveva preso in consegna e mi immergo... pronta per una nuova serata.
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11 years ago
happysun013,
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Diario di paola giorno 2
Continuammo a dormire insieme e a conoscerci con mio fratello Luca, da quel giorno in poi. Trascorremmo una settimana dedicata alla scoperta dei nostri corpi, alla scoperta dei modi più stimolanti del nostro corpo e a capire come meglio stimolare l'altro. Lui prese coraggio e cominciò anche a toccarmi. Riuscì a capire come mettermi le dita dentro, e quel gioco di stimolazione gli piacque, e pure a me!
Trascorrevamo i pomeriggi, giocando con i nostri corpi, provocandoci, anche soltanto tramite occhiatine, quando c'erano i nostri genitori presenti.
Avevamo fretta di andare a letto la sera, per potercene stare vicini nello stesso letto, accoccolati nudi sotto le lenzuola, uno sull'altro.
Non ci ponevamo più problemi nel cambiarci l'uno davanti all'altra, anzi forse, lo facevamo apposta e in più momenti durante la giornata.
Luca cominciò a non portare le mutande, almeno quando era in casa, e a volte mentre studiavamo, tirava fuori il pisello dal pantalone della tua, si avvicinava a me per chiedermi qualcosa di inutile e poi tornava ai suoi compiti.
Mi divertivo a farlo eccitare quando eravamo in compagnia di altra gente o dei genitori per vedere come cercasse di nascondere l'erezione in atto.
Un pomeriggio, poi, soli in casa, e nella nostra stanza, io ero intenta a fare i noiosi compiti di matematica, quando lui si alzò e uscì dalla camera per fare merenda. Rientrò poco dopo con un bicchiere di latte e mangiando una banana, ma soprattutto nudo e in tiro.
- Le banane sono finite, se vuoi c'è la mia - disse. Bel modo di proporre un pompino. Così sorrisi e mi misi in ginocchio davanti a lui, lo massaggia e presi a baciarlo, prima sulle palle, poi sul corpo, poi lo presi in bocca fin o in fondo.
Alternavo stantuffi veloci e profondi a leccate leggere, sul corpo del pisello e sulla cappella. Notavo che quando mi dedicavo al cappuccio lui si irrigidiva di più. Ripresi allora nel mio servizio sempre più intenta ad andare in fondo e a farlo venire, era ormai arrivato in fondo: stava scoppiando, e il respiro si faceva più forte. Mi prese la testa con le mani spingendo da solo il pisello fino in gola, aveva capito che stavo stancando e faceva da solo.
Fu mentre me lo spingeva in gola che venne. E venne copiosamente.
Non feci in tempo a tirarlo fuori perché mi teneva la testa e quindi mi sentii la sua sborra calda tutta in gola, parte usci fuori, ma lui era soddisfatto.
- La prossima volta non mi venire in bocca. Non mi piace - gli dissi. Così mi alzai, quasi risentita, bevvi il latte per togliermi quel gusto comunque ancora nuovo dalla bocca, e lo baciai. Poi mi avvicinai al suo orecchio - Non è vero. Hai un buon sapore! -
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11 years ago
happysun013,
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Diario di paola giorno 1
Non sto andando in ordine visto che sto cominciando a scrivere ora, ma mi andava di fissare alcuni ricordi piccanti della mia vita, e così vado un po' a casaccio.
Vi ho accennato che ho un fratellastro. Stranamente siamo molto legati, forse perchè abbiamo uno stesso vissuto: io ho perso il padre, lui la madre, e allora ci compensiamo a vicenda.
Nei primi tempi è capitato che lui fosse triste, per l'assenza della madre, per la nuova situazione familiare, e capitava che la sera a letto piangesse. Capitava allora che io scappavo ne suo letto per dormire con lui cercando di rasserenarlo.
E cosi abbiamo fatto per tanto tempo, quando c'era una qualche situazione che ci portava a essere tristi, dormivamo insieme per farci coraggio. Fu verso i 15 anni che una sera mentre parlavamo, sentii il suo membro drizzarsi, lui se ne accorse e si spostò repentinamente. Io dal canto mio feci finta di niente, ma mi eccitava quella situazione. Già più volte ovviamente mi aveva vista nuda cosi come io avevo sbirciato quando fosse stato nudo per cambiarsi, quando usciva dalla doccia etc...
Comunque decisi di non dirgli nulla e di non fargli capire che l'avevo sentito. Ma avevo un piano.
Se già giravo mezza nuda, cominciai ad esaltare certe situazioni nei giorni a venire... cominciai a indossare per casa magliette e pantaloncini abbastanza larghi, così che nei movimenti si potesse sbirciare, mentre studiavamo, poi, le nostre scrivanie erano l'una di fronte all'altra, e io tenevo le gambe incrociate cosicché i larghi pantaloncini di cotone potessero alzarsi... più volte gioca con la penna, leccando la punta e poi grattandomi la gamba sempre più su sicura che lui stesse guardando. Ad un certo punto lo vidi scoppiare, alzarsi e uscire. Avevo fatto centro.
Uscii di casa per incontrare una amica. La sera dopo cena, dopo un po' di tv con i nostri genitori andammo a dormire. Inutile dire che mi buttai nel suo letto, senza un motivo come avevamo fatto spesso.
Mi misi a strofinarmi a lui con indifferenza, chiacchierando del più e del meno finchè arrivò l'erezione. Anche questa volta lui provò ad allontanarsi, ma questa volta io reagì. - che è successo? - - nulla - mi disse lui.
Io sorrisi e mi avvicinai di nuovo a lui, presi ad accarezzarlo sul fianco e lui era irrigidito, imbarazzato. Portai la mano sempre più giù finchè, lo toccai.
Lui mi spostò la mano, imbarazzatissimo, e allora cercai di calmarlo. Gli feci capire che era naturale, che capita e che non c'è niente di male. Lui si rilassò e anche il membro. Allora chiesi se avesse mai baciato una ragazza o se avesse mai fatto sesso. Lui mi disse di no ad entrambe e allora feci la crocerossina - vuoi imparare? Ti posso insegnare se vuoi - . - ma tu sei mia sorella... o meglio non lo sei, ma è come se lo fossi! -
- E che importanza ha! Mica dobbiamo sposarci! E poi, meglio fare brutta figura con me che con una ragazza che ti piace! - non lo lasciai riflettere: lo baciai immediatamente. Iniziammo a pomiciare con foga e l'erezione non tardò ad arrivare.
Lui cercò di spostarsi ma lo misi subito a suo agio. Gli alzai la maglietta del pigiama e presi a baciarlo sul corpo, massaggiandolo accuratamente, fino a scendere sul membro. Quando fu più sereno, portai la mano sotto il pigiama e glielo presi in mano. Un bel membro non c'è che dire, e iniziai a segarlo. Si staccò da me. Mi staccò le mani di dosso e restò inerme, assaporando il mio lavoretto... lo scappellai, solleticai la cappella, i testicoli. Bagnai la mano con la saliva e ripresi a segarlo: dapprima con molta calma poi sempre con più forza. Mi fermai un attimo e decisi di spogliarmi. Così feci e mi sedetti nuda su di lui, ricominciammo a pomiciare mentre con la mano riprendevo a stantuffare.
- Siediti su di me - gli dissi e lui cosi fece. Tolse il pantalone del pigiama e si mise a cavallo su di me. Mi lasciò fare finchè non se ne venne su di me. Lo sperma mi arrivò fino in faccia, ma non ci feci caso. Quando il suo membro di rilassò, io ero ancora sotto l'effetto della sega con la sua sborra su di me, lui si alzò si premurò di trovare dei fazzoletti e asciugarmi e andò a dormire nel mio letto. Da solo.
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11 years ago
happysun013,
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Diario di paola giorno 0
Ciao, mi chiamo Paola. Oggi ho 32 anni, e ho deciso di cominciare a scrivere un diario, o meglio, un diario di ciò che è stato, ciò che sono stata in questi 32 anni.
Sono figlia unica, ma ho un fratello; sono orfana di padre, ma ne ho trovato uno...
Vivo in un piccolo paesino sul mare di poche anime d'inverno... e fin troppa gente d'estate nella provincia di Ragusa. Non ho sempre vissuto qui. Mi ci sono trasferita da Palermo, quando mia madre, riuscita ad assorbire il colpo della scomparsa di mio padre decise di ricominciare a vivere e di trasferirsi per ricominciare tutto d'a capo.
Avevo circa 8 anni quando ci trasferimmo...
Era un paesino che mia madre conosceva perché qui aveva una cara amica, e forse solo per questo si decise a trasferirsi qui.
Due anni dopo il nostro trasferimento, mia madre trovò un compagno, il compagno della sua vita e un mio nuovo padre. Io trovai un fratello, due anni più piccolo di me, ma comunque un amico e fratello.
Sono stata una persona molto libera, in grado di percepire e vivere con calma le mie voglie e realizzare le mie perversioni. E il mio fratellastro è stato la cavia ideale.
Partiamo dal dire che la mia prima famiglia è stata molto importante nella formazione della mia libertà sessuale. Mio padre nudista, trasmise questa idea di libertà a mia madre, e loro a me. Fui schiava solo del pannolino, poi per il resto sempre nuda. Non capivo perché mia nonna da piccolina, tendesse a coprirmi e a vestirmi quando veniva a trovarci e io per il caldo giocavo nella piccola verandina ovviamente nuda!
Crescendo, percepivo questa differenza quando i miei genitori mi portavano a mare, e, in alcuni casi sia io che loro, dovevamo stare col costume.
Crescendo, poi sono stata aiutata dal fatto, che questa libertà l'avessi già fatta mia, e lo sviluppo mi aiutò ulteriormente, lasciandomi un seno piccolo, una terza scarsa, che potevo ben gestire senza usare quegli odiosi reggiseni, che vedevo usare alle mie amiche, fin dagli inizi dei loro rigonfiamenti.
Quando poi mi sono trasferita dove vivo ora, con il mare a pochi metri da casa, il mio vivere in libertà si è ampliato. Dapprima in bicicletta poi in motorino, ma comunque sempre, andavo in una spiaggetta a prendere il sole nuda. Questa cosa non è stata mai condivisa dal mio patrigno, il quale non faceva nudismo e quindi quando c'era lui in casa comunque stavo vestita, ma con mio fratellastro, essendo più piccolo di me e dividendo la camera da letto con lui, per forza di cose, lo "educai" al nudismo.
Mi è sempre piaciuto il corpo maschile... il fascino di quel pisello che cambia forma e diventa duro, caldo, eccitante...
Ricordo che in quinta elementare avevo degli spasimanti, il pomeriggio quando ci vedevamo, giravamo in bici, e quando ci fermavamo fuori dal paese, gli chiedevo se volessero un bacio e per pegno del loro amore dovevano ballare davanti a me col pisello di fuori... piccoli giochi infantili lo so, ma fu un bell'inizio.
Alle medie le cose cambiarono, i corpi soprattutto cambiarono. Io che non portavo reggiseno ero tenuta sott'occhio dai maschietti in fase di pubertà, e io non facevo niente per nascondermi. Anzi.
Non vedevo l'ora che ci fosse una supplenza per potere giocare con i maschietti della mia classe. Ci mettevamo in ultima fila e tra una provocazione e un'altra, ci scappava un pisello di fuori, una toccatina, una sega... ricordo che ogni volta che c'era una supplenza, qualche ragazzo tornava a casa con i pantaloni macchiati...
La prima sega che feci venne quasi prima del primo bacio serio.
Eravamo in classe, ultima ora in supplenza. Ero seduta come al solito nell'ultimo banco, con un tipo che mi piaceva parecchio. Lui mi aveva chiesto di uscire il sabato pomeriggio, e io per tutta risposta, gli chiesi se volesse uscire per scopare; pensavo diventasse paonazzo, ed invece, tranquillamente, mi disse che poteva anche succedere. - ah si? Bè allora fammi vedere il pisello - gli dissi - se mi piace esco con te! -
Senza battere ciglio, abbassò il pantalone della tuta per mostrare il suo pisello già eretto. Non era un pisellone ma comunque faceva la sua buona figura.
- Prendilo. Vedi se ti piace. E soprattutto se mi piace come lo tocchi allora potremmo anche scopare sabato. - Convinto e sfacciato, e io per tutta risposta non potevo tirarmi indietro. Così allungai la mano e cominciai a toccarlo, a segarlo... lo scappellai, facendo finta di seguire la noiosa conversazione del prof supplente con la secchione i primo banco, mentre lui sembrava tranquillissimo.
Tolsi la mano e me l'avvicinai alla bocca, ci misi su tutta la saliva che avevo e ripresi a segarlo. La mano scivolava meglio e lui apprezzò quel gesto e quella scorrevolezza. Ad un certo punto non riuscì più a resistere e se ne venne... gli tenni stretta la cappella, e riuscì a farlo scolare pian piano... aveva tutta la peluria tutta impastata di sperma come la mia mano.
La tolsi e lo guardai, sorridendo, poi mentre lui mi guardava, avvicinai la mano alla bocca e mi succhiai quello che avevo raccolto.
Lui sorrise, poi tirò su il pantalone della tuta e andò in bagno.
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11 years ago
happysun013,
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Al semaforo
Era una sera come tante ,pioggia battente, ed io percorrevo una strada trafficata con molti semafori che costringevano a continue soste ...ad uno di questi semafori si avvicina un ragazzo di colore, in verità pensai che voleva vendermi qualcosa...ma contrariamente mi chiese se potevo dargli un passaggio ...visto la pioggia non esitai a farlo salire...notai subito che era un bel ragazzo...anche se a me non interessava tanto il suo aspetto...ma eventualmente la sua dotazione...ed in effetti dopo qualche secondo la parte femminile che è in me si fece 'avanti' ed iniziai a fissare il pacco che si intravedeva tra le gambe...e con un fare tra l'ingenuo e la troia gli chiesi: è vero che voi di colore avete il cazzo enorme? e lui che tanto sprovveduto non doveva essere mi rispose che potevo controllare...io non me lo feci dire e allungai la mano...al tatto si sentiva che era una nerchia importante...appena fuori dal centro abitato mi fermai in una zona appartata e lui mi chiese cosa volevo fare...io risposi che lo avrei fatto divertire ...in un attimo gli abbassai i pantaloni e gli tirai fuori l'uccello...che da moscio era grosso...iniziai a menarglielo su e giù. ..poi quando iniziò a diventare duro lo presi in bocca...e con mia grande soddisfazione mi riempiva interamente la bocca...almeno 22 cm di carne...umm...che pompino...per una ventina di minuti lo sbocchinai per bene da troia consumata....e lui mi sussurrava qualcosa nella sua lingua alternando con qualche "si zoccola...succhia così. .."ad un tratto diventò durissimo e senza avvertirmi ebbe un orgasmo intensissimo...mi schizzo dovunque...in bocca , sulle labbra, sulla camicia...sborrava e gridava dal godimento...dopo qualche minuto dopo essersi ripulito mi chiese di accompagnarlo a casa...ma io risposi che adesso dovevo godere io e non mi sarei mosso da lì se non mi avesse scopato il culo per bene...e nel dire questo mi tolsi i pantaloni ... lui rimase stupito nel vedere che indossavo delle autoreggenti e un perizoma che nascondeva il mio cazzetto decisamente piccolo al confronto della sua mazza...la vista del mio intimo femminile e del mio buchetto depilato...lo fecero immediatamente diventare duro...mi lubrificai a dovere e gli chiesi di chiavarmi da vera troia...mi appoggiò l'enorme cazzo sul buco e con un colpo secco mi infilò meta'cazzo dentro...ahi che dolore...esclamai...era grossissimo e durissimo...fai piano...dopo qualche secondo...il mio sfintere si stava dilatando...e lo stallone nero mi fece entrare l'altra metà di cazzo...umm...iniziavo pian piano dopo il dolore iniziale ad assaporare quell'enorme verga nera...dai così bravo su e giù , bravo scopami...si dentro di più non ti fermare ...ormai ero un fiume in piena...ed anche lui non era da meno...dopo aver alternato un paio di posizioni mi venne in culo...sentii un fiume di sborra calda dietro...non resistetti e venni anch'io per la terza volta...
da quella sera percorro spesso quella strada piena di semafori...
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11 years ago
ale1983bx,
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Una sera ad imperia
Ero ad Imperia per lavoro e mi ero portata le mie cosine con la speranza di trovare un po di compagnia per la sera.
Al termine della giornata di lavoro e dopo aver cenato, mi sono messa in una chat con la speranza di trovare un bel maschio.
Tanti erano i contatti, tanti volevano solo vedermi in cam e chi poteva era a troppi km da me, nel frattempo si era fatta quasi mezzanotte ed io oramai avevo perso la speranza.
“dopo il prossimo chiudo e mi metto a dormire” mi ero detta e dopo pochi minuti si apre una finestra; era un ragazzo che si trovava nelle vicinanze ma anche lui non poteva ospitare, “e ti pareva” pensai.
Ma lui cominciò ad insistere dicendomi che conosceva un posticino tranquillo per scopare in macchina.
A me non è mai piaciuto farlo in auto, per cui iniziai a tergiversare, ma lui insisteva e alla fine o pensato che o approfittavo adesso o sarei rimasta a bocca asciutta, così ci dammo appuntamento nelle vicinanze dell’albergo dove alloggiavo.
Mi preparai ed uscii avviandomi in auto al luogo dell’appuntamento; mi sistemai, accesi una sigaretta e aspettai; da li a pochi minuti si avvicina un qashqai dal lato dalla guida, abbassa il finestrino e mi chiede “sei Milena?” rispondo di si e mi dice di seguirlo.
Siamo usciti da Imperia infilandoci in stradine sempre più strette, finchè, in prossimità di un pilone dell’autostrada si ferma e parcheggia in una rientranza, io mi fermo poco distante e lui entra in auto, mi fa ripartire e mi guida fino ad un piccolo spiazzo a ridosso di un campo di olivi.
Spento il motore, e passati sul sedile posteriore, al buio ho iniziato a carezzare le sue gambe e la sua patta, sentivo il gonfiore sotto i pantaloni e non ho aspettato oltre, ho aperto la zip e tirato fuori il suo cazzo, non era enorme, ma svettava duro fuori dei pantaloni.
Toltisi i pantaloni, ho iniziato a succhiarlo con gusto, mentre la sua mano si infilava sotto me cercando il mio buchetto; iniziò a carezzarmi il culo stimolando il buco con le dita; sentire le sue dita che spingevano per entrare mi fecero scattare la libido ed iniziai a spompinarlo con foga, succhiando la cappella, leccando cazzo e palle, finchè staccandomi, mi disse di girarmi.
Mi girai fu un fianco posizionando il mio culo all’altezza del suo cazzo che subito mi appoggiò; è stato un attimo e, gocciolante della mia saliva, sentii il mio buchetto aprirsi facendo scivolare dentro il suo cazzo per tutta la sua lunghezza.
Iniziò a pomparmi divinamente mentre io lo incitavo “dai scopami più forte…” “si, ti scopo troia… ti piace il cazzo?” era bellissimo, i suoi colpi mi facevano sussultare sul sedile, aumentò il ritmo finchè sentii le sue mani stringermi forte sui fianchi e mentre spingeva con forza irrigidendosi sentii il calore del suo orgasmo che mi riempiva dentro.
Rimanemmo alcuni minuti in quella posizione, con il suo cazzo dentro fino alle palle mentre alcune gocce di sborra iniziavano a colare sulla mia coscia.
Tolto il cazzo e pulitosi, ci siamo rivestiti, l’ho riaccompagnato alla sua auto e sono tornata il albergo soddisfatta e con la sborra che ancora colava lungo le cosce.
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1
11 years ago
milena3travesta,
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Lunedi mattina
Il lunedì mattina si sa, è disastroso, difficile alzarsi ed essere ben sveglio, dopo magari una domenica sera con gli amici anche solo per bere una birra. Ma il lavoro è lavoro e così, a malincuore, vado in ufficio. Caffè dalla macchinetta, passaggio dal magazzino, sigaretta passiva con le due ragioniere… solito rito insomma.
Il lunedi di solito in azienda di fa poco o nulla, quindi difficile svegliarsi in tali condizioni. Cosi apro il mio profilo face book (il secondo) e anche le chat erotiche. C’è una coppia esibizionista in un bar, che fa di tutto per farsi arrestare, ma li ammiro, è esibizionismo puro. Lei mostra le tette, lui il pisello… dopo essersi organizzati cambiando tavolo e trovando un po’ di privacy, proseguono con una sega e un pompino, in pieno locale pubblico: la cosa mi alletta. Il pisello si risveglia e cosi anche io.
Su FB mi contatta una nuova amica, mi chiede se ho dolori dopo il gioco del giorno prima, e le faccio un resoconto delle mie condizioni. Mi chiede dove sto e se voglio continuare a giocare. Vista la noia della giornata dico di si.
Mi invita a segarmi. Sinceramente già avevo pensato di farlo, così accetto volentieri, comunque diciamo che qui c’è poco via vai e quindi me lo tiro fuori. Prendo a segarmi, lo scappello e gioco per un po’. La mia amica mi invita a non venire, a fermarmi prima e cosi faccio. Trascorre un po’ di tempo, mi sono fermato più volte, quando, ho visite nel mio ufficio. Un cliente vuole essere redatto un documento, e cosi rimango col pisello al vento, e il cliente seduto di fronte a me. Faccio finta di nulla e faccio il mio lavoro, il pisello intanto si ammoscia.
Finita quella attività il tipo se ne va e io, accertato che non ci sia nessuno, mi alzo, sempre con la cappella che sta fuori e vado ad accostare la porta.
Ritorno alla mia scrivania, e riprendo a massaggiarmi. Da qualche tempo mi piace massaggiarmi senza comunque venire… voglio spingere finchè i testicoli non gridano basta, e cosi continuo nella mia attività.
Intanto i tipi in cam sono sempre più soli al bar, hanno ordinato da bere, e la tipa ha spostato il tablet sotto il tavolo. Cosi abbassa i jeans, mostrando una patata ben depilata e bianca e prende a masturbarsi. Sullo sfondo delle signore sono arrivate per un aperetivo…
Io continuo nella mia attività chattando con la mia amica, che mi chiede di mettere degli elastici alle palle, così dopo avere sbirciato attraverso la fessura della porta, prendo le palle e faccio un bel giro di elastico. Mi accorgo di averle legate troppo strette, ma quella sensazione mi piace e così lascio tutto com’è. Intanto arriva un altro cliente accompagnato dalla mia collega, i due si siedono mi espongono il problema e il mio pisello di nuovo si ammoscia. Nell’aria l’odore di seme che aleggia, mi concentro sul mio lavoro e servo il cliente, non vedendo l’ora di essere di nuovo libero.
Quando il cliente se ne va, io rimango con la mia collega che ha voglia di parlare, visto che ormai la mattinata sta per finire. Io ho ancora i tipi sul pc, lui è venuto in faccia a lei e io sono di nuovo in tiro. Decido di spegnere la chat, e provare a ricompormi nonostante la chiacchierona continui ad assillarmi.
Alla fine lei si alza perché deve andare a spegnere il suo di pc e prendere la borsa, così io ho la possibilità di sistemarmi meglio e uscire, spengo il pc e salutando le colleghe, rientro a casa.
Ho le palle piene, e la voglia di tenermi il pisello in tiro è sempre presente. Così non appena svolto l’angolo, me lo tiro di fuori e prendo a giocarci tra una marcia e l’altra. Passo davanti ad una scuola e becco l’uscita.. uff ci mancava anche la confusione. La strada è piena di auto e ragazzini che escono da scuola, nascondo ma non troppo il pisello e finalmente esco dalla coda. Faccio strada, e poco più avanti trovo uno scooter bianco con due liceali… decido così di farmi vedere. Abbasso quindi i finestrini e mi adeguo all’andatura dello scooter.
Provo a superare lo scooter con molta lentezza, emettendo dei mugolii… quasi mi mantengo alla loro velocità senza superare in modo che possano accorgersene.
Ed infatti, alla prima occhiata si mettono a ridere, cosi le supero e mi metto un po’ davanti a loro. Le vedo parlare e ridere, cosi provo a farmi superare. Mentre mi superano, riprendo a segarmi, appoggiando la testa e mugolando in modo, che possano sentire e guardare meglio. Mi sorpassano ridono, la ragazza dietro si volta per guardarmi, e io continuo con la faccia estasiata.
Arriviamo ad un incrocio, le ragazze sono ferme allo stop e io le affianco alla loro destra. Faccio finta di nulla, ma continuo a segarmi, sono arrivato più volte al limite, e ho le palle veramente piene, sento la cappella umida, il liquido sembra ormai esca da solo, cosi mentre riparto, mi tocco la cappella con le dita per asciugarla e poi me le lecco desideroso di quel gusto.
Continuo a seguire sullo specchietto le ragazze dietro di me, finchè non arriviamo allo stop successivo; le ragazze mi affiancano e quella dietro alza la maglietta a quella davanti e tirandogli fuori il bel perizoma, mentre ripartono…
È proprio in quel momento che me ne vengo in maniera furiosa e incontrollata, spruzzando sul volante, i pantaloni e la camicia… rimango bloccato. Le macchine dietro che suonano… tiro fuori il braccio per scusarmi, ingrano la prima e procedo, finchè non trovo uno slargo, mi accosto e mi pulisco… cavolo, ho macchiato i pantaloni!
[07.11.13]
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11 years ago
happysun013,
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Richiesta da blog
Avevo fatto un blog, dopo un anno di gioco su internet, la realtà virtuale stava diventando la mia seconda vita. Frequentavo chat per esibizionismo e dopo la noia iniziale avevo trovato il modo di rendere la cosa interessante. Certo poco reale e molto virtuale, ma, il piacere se si voleva si poteva reale, come ho già scritto, ho avuto una padrona per più di sei mesi. A lei venne l'idea di farmi fare un blog. Un blog dove inserire le foto, i video e i racconti di ciò che facevo e soprattutto di ciò che mi faceva fare.
Così scoprì anche dei forum dove scrivere racconti, e dove potevo trovare nuove padrone e nuovi confronti o spunti.
La realizzazione del blog mi servì per stimolare il mio esibizionismo. Qualcuno mi scrisse, fece una richiesta e io accettai. Così un sabato mattina, con un bel sole tardo primaverile, mi metto in auto e vado verso il mare, jeans maglietta, come richiesto, nulla sotto (ma in fin dei conti difficilmente porto qualcosa quando ho i jeans). Arrivo ad uno spiazzo davanti ad una spiaggia libera, fuori dalla stazione balneare e metto in atto la richiesta. Il posto dovete sapere è uno spiazzo non asfaltato a ridotto della spiaggia, molto grande e ben visibile. Fate conto che tra questo spiazzo e il mare ci sono al massimo dieci metri di spiaggia. Ci vanno le coppiette per appartarsi, i guardoni, ma, ci sono anche abitazioni, abusive, tutt'attorno a questo spiazzo. Arrivando, noto che in un paio di abitazioni ci sono persone. È fine primavera e molta gente comincia le grandi pulizie, per il trasferimento estivo. Comunque parcheggio l'auto, organizzo la macchina fotografica, mi tolgo i jeans, abbasso i finestrini dell'auto. Prendo a massaggiarmi il pisello, attivo la macchina fotografica in modalità video e la piazzo sul cruscotto in maniera che si veda me nudo e fuori; piazzo la macchina in modo tale che alle spalle ci sia una delle case abitate.
Prendo a toccarmi, la radio accesa, il mare di sottofondo, il mio pisello diventa duro, e, quindi lo scappello, accarezzo la punta. Me ne sto così.
Dal parabrezza entra un sole forte, e in macchina fa caldo sto in quelle condizioni e me ne fa ancora di più. Me ne sto li, quando sento uno scooter. Sono due rumene, che entrano nello spiazzo, parcheggiano il motorino dal lato apposto al mio (lato passeggero) e scendono in spiaggia. Danno una occhiata dalle mie parti poi proseguono per la loro passeggiata. Io le vedo passeggiare in spiaggia, scherzano, si tolgono le scarpe e assaggiano l'acqua con i piedi, provano a schizzarsi e io sempre li, col coso duro e la mia cappella che tira.
Le due donne si spostano un po' più in la, verso gli scogli, si fanno delle foto col telefonino sugli scogli e io spostata l'angolazione della cam faccio un altro video. Apro dapprima lo sportello, poi scendo nudo con indosso solo la maglietta, e vado verso il cofano, prendo lo zaino con l'occorrente e dopo aver fatto qualche passo oltre l'auto come per guardare il mare, sicuro che mi abbiano visto col pisello all'aria, rientro in auto. Stacco la cam.
Tiro fuori il telo mare dallo zaino e lo sistemo dal lato passeggero, mettendomi culo a ponte sull'altro sedile e in modo che le donne mi vedano. Mentre sto ancora sistemando il telo, arriva un auto, tutta scassata, con un tizio che si ferma più in la. Io mi siedo e faccio finta di niente, lui guarda in giro, vede che sono solo, poi porge l'attenzione alle rumene. Una è in reggiseno e continuano a farsi le foto. Riaccende il motore e si sposta, in fondo allo spiazzo dove c'è una duna. Si parcheggia dietro, e come supponevo tira fuori il binocolo. Io riprendo a trastullarmi, e seguo le altre indicazioni. Tiro fuori un libro, poggio i piedi sul cruscotto allargando le gambe, mi massaggio le palle.
Devo fare un latro video così vedo di chiudere il discorso. Prendo un profilattico, poi una candela di circa 10 centimetri, la infilo nel profilattico e faccio un nodo in fondo.
Mi sdraio un pochino aprendo bene le gambe e, presa un po di crema, gioco col mio buchino. Ho il dito fatto di crema e lo passo sul buchetto per ammorbidirlo, lo apro un po' e metto dentro il dito. Mi ricordo di avere dimenticato la cam spenta, cosi la accendo e la sistemo. Riprendo il mio "massaggio".
Metto il dito finalmente dentro, ho provato altre volte e la mia ex mi stimolava quando mi faceva i pompini, ma non è mai stato il mio autoerotismo preferito.
Dopo avere entrato il dito,e chiuso gli occhi per un attimo, mi accorgo che le rumene stanno passando, e dall'altro lato dell'auto stanno vedendo tutto. Le vedo che ridono, io mi giro e continuo nel mio giochetto. Le perdo di vista, non le sento più e penso se ne siano andate, così prendo la candela e la metto dentro. Alzo la testa per guardarmi intorno, convinto che le due donne devono essere nei paraggi, ed infatti è così: si sono spostate un po' dietro la macchina ma abbastanza vicine da guardare in silenzio, sono abbracciate, quasi a camuffare che stiano guardando. Io sono eccitato e decido di giocare. Sposto ancora la cam loro si accorgono e ridono interessate. Abbasso il sedile, mi metto a ponte, praticamente col culo visibile oltre il finestrino e prendo a masturbarmi il sedere. Faccio finta di niente di essere solo, inizio a fare dei mugolii, ma continuo, vedo le donne che girano per l'auto passano e spassano in modo da guardare meglio, quando una delle due passa davanti al finestrino, io accenno un sorriso a dire - sto godendo - lei ride e si sposta. Le vedo allontanare, risalgono sul motorino e se ne vanno... io mi rilasso un po', mi giro, rimetto i piedi sul cruscotto, e riprendo a segarmi con la candela in culo.
Sento di nuovo il motorino che si avvicina, stavolta le due donne parcheggiano vicinissime alla mia auto, dal lat del conducente però in modo da potere stare comodamente sul motorino e vedersi lo spettacolo. Ridono, si toccano quando io le guardo...prendo a segarmi, quando ad un certo punto, una delle tipe si avvicina e si mette palesemente a guardare dal finestrino... si appoggia e sta a guardare - da fastidio? - no rispondo io, mi piace essere guardato.
L'altra si mette a fianco e guardano entrambe. Così mi giro dalla loro parte e mi masturbo il culo mettendoglielo davanti. Devo fare un altro video ancora, quindi sistemo la cam, e mi siedo tenendo le gambe vicine al corpo, in modo da essere tutto piegato e mi sego.
- che fai - dice l'altra, io rispondo che è una specie di penitenza per una scommessa persa, e che devo fare dei video, intanto le mie palle sono piene, così mi organizzo per sborrare. Mi sego più forte, sono tutto sudato per il caldo che fa e per l'agitazione, mi sto lamentando ma quasi non me ne accorgo, la tipa affacciata mi incita, e io alla fine vengo copiosamente sul mio corpo, sento tutto il corpo che trema e le forze che mi mancano. Rido soddisfatto. Mi prendo un bravo dalle tipe, e poi un invito a pulirmi. Io per tutta risposta, mi recupero la sborra e la bevo, loro approvano soddisfatte, il resto lo asciugo col telo tirandolo da sotto il culo.
Devo fare un ultimo video così posiziono la cam guardando fuori verso il mare, poi scendo nudo, con il telo in mano, mi dirigo a mare, mi do una lavata e mi dirigo di nuovo verso la macchina, passo davanti alle rumene, una è appoggiata allo sportello e le chiedo se mi fa entrare, l'altra mi viene dietro, mi tocca il culo, e mi tira fuori il profilattico con la candela: l'avevo scordata!
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11 years ago
happysun013,
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Pizza di compleanno
Da un bel po' frequento le video chat erotiche. Sono in realtà lente, difficile trovare una ragazza che si spogli con facilità o abbia voglia di giocare senza problemi. Le frequento perché quando mi viene voglia di svuotarmi, mi eccita l'idea di essere guardato, e così mi metto in pubblica e lo faccio. Pian piano, ho scoperto un lato nuovo: essere schiavo. Un pomeriggio mi è nata l'idea di far decidere a chi guarda cosa io debba fare in cam, così mi butto in pubblica, faccio la mia richiesta in attesa di una risposta. Trovo una signora sui 40, in cam che decide di giocare con me, mi fa spogliare, mi fa toccare... poi visto che la room è poco frequentata ci spostiamo da un'altra parte. Mi fa procurare oggetti: un cordino, un pennarello, una tazzina da caffè.
Mi ordina di mettere il pennarello dietro, e, io, dopo un po' di esitazione accetto. Lo trovo piacevole e allora continuo a giocare, le mi chiede di masturbarmi, ma senza venire. Mi fa legare le palle, e altre richieste... Dopo circa due ore ho dolore ai testicoli, così mi fa venire, ma nella tazzina. - bevi - mi chiede. Io esito un po', poi mi convinco a farlo; penso che comunque la mia l'ho assaggiata quando venivo sulle tette della mia ex, cosi prendo la tazzina e la bevo... Finisce il gioco e lei fa per salutare, io invece la blocco, e le do appuntamento per un'altra volta, non solo, ma le chiedo che se ha richieste, io le avrei realizzate e testimoniate con foto o video. Lei accetta di buon grado, ci scambiamo le mail, e da quel giorno abbiamo giocato per circa due anni... Un sabato pomeriggio ci vediamo in chat, lei sempre con questa vestaglia leggera nuda sotto, capelli nerissimi lunghi e mossi, una 4° di seno, divorziata. Ci mettiamo a parlare, non abbiamo molta voglia di giocare, anche se comunque io sono nudo con la cam sul pisello così come vuole lei. Parliamo del più e del meno, poi il discorso va sul sabato sera e su cosa avremmo fatto. Lei mi dice che uscirà con un tipo conosciuto in settimana, io rispondo che ho una pizza di compleanno, ma non ho molta voglia di andare. - tranquillo. Ora ti movimento io la serata. D'ora in poi sarai mio! Vatti a fare una doccia e portami con te -.
Così prendo il portatile, lo posiziono in bagno inquadrando la doccia, mi metto sotto l'acqua e procedo con la doccia. Terminata la doccia mi asciugo e torno in camera. - che ti metti per la serata? - mi chiede. - pantalone nero e camicia - rispondo io -. - Ok. Ora ti dirò cosa fare -.
- prendi il nostro dordino e legati le palle. Legale in modo che tirino, e sia abbastanza stretto così che non si sciolga -. Così prendo il cordino, tiro i testicoli verso il basso e faccio ruotare il cordino a spirale, in maniera da creare una sorta di cilindro di corda che tira i testicoli. Rigido.
- bravo, proprio così ti volevo. Non mettere mutande come sempre. ora prendi un profilattico e una candela. Infilati la candela nel culo e portala per tutta la sera... -. Io la guardo e mi lamento un poco perché fa male tutta la sera, con lo star seduto e inoltre ho paura che mi entri tutto e non possa uscirla...
Lei mi obbliga a farlo e cosi prendo una candela media circa di circa 10 cm, la metto nel profilattico e faccio un nodo per chiuderlo. Dentro il nodo faccio passare un altro cordino... poi mi passo il buco con la crema e metto dentro la candela, con il cordino che penzola.
- bene. Ora puoi vestirti.-
Così indosso i pantaloni e la camicia, la saluto ed esco. Mi sono masturbato per bene il culo e la candela si è sistemata, faccio delle prove prima di uscire, mi siedo, cammino e sembra tutto apposto. Mi sento un po' rigido sinceramente.
Vado quindi, in pizzeria cazzeggio con i miei amici, ma sento la candela che si muove, e, a metà serata, sentendo pinocchio che si sveglia, decido di fargli prendere aria. Così vado in bagno, posiziono la macchina fotografica, che porto sempre con me, sul cesso, attivo il video, mi metto a pecora e tiro fuori la candela. Rilasso un po' il culo, mentre mi si drizza il pisello, cosi decido di segarmi in quel posto sempre con il video acceso...e con la gente dietro la porta. Quando sono al culmine, rimetto la candela nel culo e cerco una trovata per sborrare.
Voglio lasciare il ricordo li ma non so dove venire: poi l'idea. Svito il porta sapone liquido e ci vengo dentro! Poi richiudo asciugo la cappella col dito, me lo lecco, mi sistemo e torno soddisfatto dai miei amici.
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11 years ago
happysun013,
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Università 01
Ho scelto di andare all'università fuori dalla Sicilia per potere fare nuove esperienze, per stare lontano da casa e avere la mia indipendenza. E questo effettivamente si è realizzato... I primi giorni a lezione, sono abbastanza disorientato: non conosco l'ambiente, come funziona orari e quant'altro... me ne sto un po' per i fatti miei, in disparte cercando di capirne i meccanismi. La mattina sempre puntuale davanti al cancello dove si accalcano gli universitari, in attesa del custode, perché le aule sono troppo piccole per tutta quella gente e quindi ogni mattina c'è la gara al posto. Nella calca ovviamente la mano morta ci scappa, ed io essendo sempre puntuale e stando davanti, ero sempre attorniato da ragazze, le solite secchione!
Una mattina mentre aspettavo l'apertura del cancello, una tizia davanti a me mi rivolge la parola, mi prende in giro perché ero arrivato un po in ritardo e quella mattina ero indietro... io sorrido, le dico - capita - e continuo a dormicchiare nell'attesa... quando il cancello finalmente si apre e arrivo in aula, questa ragazza mi fa cenni dicendo che mi aveva preso il posto: terza fila, lato destro, davanti alla finestra: il mio posto ideale. Lei si siede nel posto vicino al corridoio io quello dopo.
- piacere Mara -. -Simone- rispondo io, e ci mettiamo a chiacchierare del più e del meno, dello studio, degli appunti in copisteria e quant'altro. Arriva finalmente la prof, e ci mettiamo a seguirla con attenzione. Non avevo mai fatto ragioneria e non volevo perdere un istante di quella lezione. Ad un certo punto, mi sento sfiorare la gamba, guardo, ed era la sua mano che mi aveva sfiorato, lei si scusa; io rispondo che non era nulla e riprendiamo a seguire la lezione...
Dopo un po' la sua mano si appoggia di nuovo e questa volta la lascio fare, non mi distraggo più di tanto... è una mano leggerissima, unghia lunghe, che mi accarezza la gamba, io provo a seguire la lezione, ma quella mano è irresistibile... il pisello si sveglia e comincia a muoversi sotto i jeans, allora mi sistemo sulla sedia, per permettere al pisello di muoversi liberamente. Lei si rende conto del movimento e gli va incontro.
Allora io un po imbarazzato, metto la mano sul pisello, ma, come se nulla fosse, mi ritrovo dopo qualche attimo la sua mano sulla mia. La guardo come un ebbete, le sorrido e continuo a seguire la lezione. Non prendo più appunti, ormai non c'è verso: sono concentrato sulla sua mano. Quindi tolgo la mia e la lascio giocare.
Sento le sue unghia che grattano il jeans sul pisello, e il mio membro reagisce di conseguenza...
La guardo ancora non mi ero accorto di come fosse fisicamente sta ragazza: ero uno stecco 1,75 magrissima, un piccolo culetto e un seno piatto. Non aveva curve bellissime ovviamente, ma delle mani e delle labbra stupende...
Finita la lezione, finì pure lei di accarezzarmi. Andammo a prendere un caffè alla macchinetta, tutti sorridenti e contenti, poi risalendo le scale passammo davanti ai bagni, lei mi chiese se potessi tenerle la porta e io ovviamente risposi di si.
Entrai quindi nel bagno femminile e mi appoggiai al muretto vicino alla porta del suo bagno. Quando uscirono tutte le ragazze al suo della campanella della ripresa delle lezioni, lei mi abbracciò e mi baciò: le le sue labbra erano morbide come le sue mani!
Mi tirò dentro il bagno e mi fece uno di quei pompini che me lo ricorderò per tutta la vita!
Lo tirò tutto dentro la sua bocca, e riusciva ad attorcigliare la lingua attorno al mio membro senza problemi. Venni dentro la sua bocca e lei non fece una piega. Ingoiò tutto. Poi mi pulì il membro, e ci rimettemmo a pomiciare. Mi lasciò dicendo: - peccato per il pelo...
Da allora sono sempre rasato!
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11 years ago
happysun013,
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Obiettore di coscienza
Mi ero rovinato l'estate e l'anno successivo. Non ero riuscito a dare le materie necessarie per chiedere il rinvio del servizio di leva, così per evitarlo chiesi di fare l'obiettore di coscienza.
Mi mandarono a svolgerlo presso la segreteria studenti... due palle mostruose tutto il giorno a fare fotocopie e ricercare documenti in archivio. Cercavo di svagarmi guardando le ragazzine che venivano in segreteria a chiedere informazioni e cercando di sbirciare le tette di una dipendente cinquantenne che secondo me la sapeva lunga. 1,68, 4° di seno sempre abbronzantissima, con la camicia che le scoppiava, e che non mancava di farmi gli occhi dolci ad ogni occasione. Sposata con due figli... uff.
Ma gli occhi dolci si trasformarono presto in qualcosa di più concreto.
Veniva sempre vestita con gonne e camicie attillatissime e io non riuscivo e nascondere il mio desiderio e lei l'aveva capito. Finchè un giorno venne vestita con una gonna di pelle sopra il ginocchio, e, mi prese di mira. - oggi c'è da sistemare l'archivio e le documentazioni delle tesi. Prendi le cartelle dal mio tavolo, gli inserisci i verbali e le porti in archivio -. Comincia fin da subito il lavoro, ogni dieci cartelle andavo in archivio così con la scusa perdevo tempo e me ne stavo all'aperto, anche se l'archivio era venti metri più in la, ma si doveva attraversare il cortile universitario e qualcuno per una chiacchierata si incontrava sempre.
Verso metà giornata stavo sistemando le cartelle negli archivi, arriva lei, chiude la porta, e mi dice che era venuta a darmi una mano. Così anche lei i mette a sistemare, e nel contempo chiacchieriamo se ho una ragazza, con chi vivo etc...
Passa e spassa dietro di me e mi struscia le tettone, io faccio finta di niente, ma tra quello strusciamento e la camicia troppo aperta, non capisco niente!
Ad un certo punto finito il lavoro che stavamo facendo, mi dice che ha notato come la guardavo, come la mangiassi con gli occhi, e che però non ci usciva niente perché lei era sposata e certe cose non le faceva. Io allora rispondo che era una bella donna, e che avevo capito che non ci sarebbe uscito nulla. Lei allora mi ride in faccia - ti arrendi troppo facilmente... peccato -. E mi abbraccia premendo forte le tettone su di me. Te l'avrei data se non ti fossi arreso subito. - bè ma io l'ho detto per rispetto mica per altro! - in questo caso, continua lei, in questo caso, e con le mani mi spinge a inginocchiarmi, la puoi solo leccare, e mentre lo dice, io in ginocchio, alza la gonna di pelle mostrando la fica rasata, nuda, senza mutande e, con una striscetta di peluria.
È la cosa che adoro in assoluto - le risposi, e dopo avergliela massaggiata con le dita, la allargai e presi a leccargliela. Ci trovammo gusto e ben presto mentre leccavo e succhiavo avidamente, presi a toccargli quel fantastico fondoschiena solleticandogli il buchetto. Quando stette per venire, si allontanò da me e si ricompose. - tempo scaduto - e se ne tornò in segreteria.
Rimasi come un cretino. La bocca che mi odorava di fica e il pisello durissimo. Mi risistemai e me ne tornai alle mie cose.
Passai dal bagno, mi detti una sistemata e tornai al mio lavoro.
Come sempre le cose mie rimangono sempre a metà.
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happysun013,
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Università 02
Quando ero all'università mi piaceva moltissimo il fine settimana. A parte le uscite con gli amici, avevo la possibilità della casa tutta per me, perché i coinquilini tornavano dalle loro famiglie. E cosi avevo la possibilità di girare nudo per casa, senza nessuno che mi disturbasse. Pranzavo nudo, studiavo nudo. Anche con le finestre aperte, nonostante la strada non fosse larghissima e di fronte di fosse un altro condominio.
Non solo. Ma la domenica mi alzavo presto per godermi il silenzio del quartiere, che essendo pieno di uffici, di domenica, invece, sembrava deserto. D'estate da maggio in poi, dormivo con la finestra aperta, nudo.
Cominciando a tenere la finestra aperta per il caldo, ho scoperto gli orari della signora, ormai cinquantenne che mi abitava di fronte. La sera verso le sette, spegneva le luci di camera sua, teneva la porta finestra socchiusa e si cambiava, mostrando il seno nudo e ancora sodo.
La mattina sveglia alle 7.30, stesso discorso. Apertura delle finestre e cambio, con ulteriore mostra delle tette. Quando ero solo in casa, spostavo il letto davanti alla mia porta finestra e dormivo nudo, sapendo che lei mi poteva e mi guardava.
Cominciai a mostrarmi nei momenti in cui lei era in balcone o aveva la finestra aperta. Un sabato sera nel tardi, faceva caldo e mi misi in balcone tutto nudo con il pisello in erezione, tranquillo tanto in strada non passava nessuno e fregandomene se qualcuno mi guardava dal condominio di fronte. Una sensazione di libertà mai sentita. Si affacciò lei e io feci finta di niente ma l'erezione arrivò. Non potei fare a meno di scappallarmi. La guardai, le sorrisi ed entrai dentro a prendermi un bicchiere d'acqua. Poi tornai fuori, mi appoggia al muretto e ogni tanto mi massaggiavo la cappella. Lei entrò ma la vidi che si mise dietro la finestra a guardare fuori.
Andai a dormire con l'erezione in corso sapendo che lei guardava.
L'indomani mi svegliai con la sensazione che lei stesse guardando, e dopo qualche minuto, lei aprì la porta finestra in mutande e i seni al vento, poi fece qualche passo indietro e si sedette a guardare.
Io per tutta risposta mi affacciai sempre duro, poi mi appoggiai alla scrivania che era posizionata vicino alla finestra e cominciai a toccarmi, ignorandola, ma guardando comunque nella sua direzione. Dopo una decina di minuti che continuava quel giochetto, e lei di nuovo era uscita e poi rientrata, guardai un paio di piani più sotto la scala accanto. Sapevo che ci abitava una signora anziana, aveva un balcone pieno di piante di tutte le dimensioni, e tra quelle, era spuntato un tizio, sui trentacinque in accappatoio... dapprima mi nascosi, poi pensai che essendo più in basso, dal punto in cui ero messo non mi vedeva.
Quindi ricominciai a segarmi, stavolta più deciso...
La vidi attraversare la stanza e d'un tratto la vidi togliere le mutande. Si sedette, e credo che cominciò a masturbarsi, ma non riuscivo a vederla... guardando altrove tornai al tizio, che fumava e guardava nella mia direzione! Slacciò l'accappatoio e cominciò a toccarsi senza mostrarlo, poi tirò fuori la cappella... e io guardavo sia lui che lei. Ma la cosa mi eccitava. Due persone che mi guardavano e si masturbavano.
Il gioco mi piaceva e mi eccitava. E quindi continuai, a volte facendo qualche passo verso fuori. Il tizio aprì totalmente l'accappatoio mostrandosi nudo. Continuai a toccarmi e alla fine sborrai in balcone copiosamente... poi tutto sborrato tornai a dormire...
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11 years ago
happysun013,
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Centro commerciale
Sabato pomeriggio non avevo nulla da fare, così decido di andare a cazzeggiare un po al centro commerciale a Ragusa. Jeans e maglione al solito senza mutande. Giro per il corridoio del centro ed entro alla oviesse. Giro per il reparto alla ricerca di qualcosa. In realtà non voglio comprare nulla, ma ho del tempo da perdere e quindi prendo un paio di pantaloni e mi dirigo verso il camerino. È di lato, è uomo-donna con le tendine e il classico specchio di fronte. Ci sono solo donne e per caso dimentico un po di tenda aperta. Tolgo i pantaloni e piuttosto che provare quelli che avevo preso sullo scaffale, mi guardo il cazzo allo specchio, me lo accarezzo, tiro fuori la cappella. Passa gente, sento la ragazza accanto che si sta provando delle robe, con la madre che rompe fuori. Quando finisce la vedo passare attraverso la fessura della tenda. Non so se mi vede, ma di sicuro mi ha fatto venire voglia. Così mi rimetto i pantaloni, ed esco fuori, faccio un giro e trovo una tuta. Ritorno in camerino mi provo la tuta. Mi giro e rigiro allo specchio, poi abbasso i pantaloni e inizio a segarmi, mi appoggio allo specchio, e mi sego forte... alla fine, quando sto per venire, mi tolgo i pantaloni della tuta e ci vengo sopra. Ripulisco il cazzo asciugandolo con il pantalone, poi lo piego, lo sistemo, mi sistemo io, torno allo scaffale per posare quello che avevo preso ed esco fuori, segato e rilassato.
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11 years ago
happysun013,
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Perizoma perso
Ecco che arriva la mail tanto desiderata. Avevo da qualche tempo ricominciato a frequentare forum per esibizionisti, e così scrivendo trovai una ragazza, che dopo una breve conoscenza su skype mi propose un giochino.
Tieniti pronto perché ti dirò cosa fare.
Così finalmente la mail arrivò. La lessi bene, poi mi organizzai. Andai alla oviesse, e trovai quello che cercavo: un costume rosso ciliegio, osceno, ma che serviva allo scopo della mail.
Rientrai a casa, presi ago e filo, forbici e trasformai quel costume da bagno in un mini perizoma, una di quelli con le bretelle sottili a filo, in cui l’unica stoffa è quella per la sacca per il pisello. Tolsi la retina bianca lasciando solo il tessuto rosso e trasparente. Lo provai un paio di volte, feci delle migliorie, e poi decisi di fare delle prove prima di esaudire la richiesta. Così la sera dopo cena, lo indossai, poi indossai un jeans lasciandoli abbottonati per metà patta e arrotolai la parte superiori in maniera da abbassare ulteriormente la vita. Poi misi una maglietta a maniche corte vecchia che mi stava abbastanza corta, praticamente in linea con la vita dei jeans e uscii. Abitavo a catania, periodo universitario e a maggio a catania si schiatta di caldo anche di notte.
Presi a passeggiare per il quartiere, mani in tasca, per una catania zona piazza europa non molto popolata. Ogni tanto abbasso i jeans tenendo sempre le mani in tasca soprattutto quando incrocio gente e soprattutto quando incontro donne. Ad un certo punto vedo arrivare due donne nella mia direzione, io mi trovo davanti ad una profumeria, e li c’è una panchina in pietra. Così decido di sedermi, abbasso ancora un po i jeans, e alzo poco la maglietta in modo tale che rivolgendo il sedere possa essere a vista il perizoma. Poi prendo il telefono e mi piego ulteriormente , come se fossi intento a scrivere un sms. Le donne arrivano, mi notano, ma si fermano sulla vetrina della profumeria, hanno una discussione in corso, quindi tra una occhiata e l’altra sono ferme dietro di me. Io decido di farmi notare, quindi dapprima mi sventolo con la maglietta, e alzandola, poi tiro indietro il sedere: il jeans, mi è praticamente tutto sceso, sento ormai la pietra col mio sedere. Una delle due donne si gira e mi nota. Mi accorgo che la discussione si interrompe e ridono. Io faccio per sistemarmi meglio, il pisello mi è diventato duro e mi è uscito da perizoma, poi con la mano faccio per grattarmi il fianco e alzo l’elastico del perizoma, poi prendo gli auricolari del telefono e li indosso, senza però accendere la musica, voglio ascoltare e capire cosa dicono di me.
Una delle due donne si viene a sedere sulla panchina, dandomi le spalle e sento che l’amica è li di fronte a lei, sento che prendono delle sigarette e fumano, chiacchierando. Quella seduta tiene la mano sulla panca a pochi centimetri dal mio culo, e ad un certo punto succede l’inevitabile, quella mano poggiata che teneva la sigaretta, si sposta appoggiando la sigaretta accesa al mio sedere! Io scatto in piedi, non mi sarei immaginato quella azione e toccandomi il sedere mi giro. Le donne ridono a crepapelle, io con la mano mi strofino per farmi passare la bruciatura, quando le donne mi riguardano cercando di farfugliare un – tutto bene? – riprendono a ridere a crepapelle, di fatto mi ero girato e il pisello in erezione era fuori dai jeans calati! La donna seduta, quindi si alza e sempre ridendo mi chiede scusa per lo scherzo. Io imbarazzatissimo, faccio un cenno di saluto e me ne vado.
Rientro a casa, sono imbarazzatissimo e paonazzo. Tolgo il perizoma vado a farmi una doccia e mi metto a letto nudo. Passa un po’ di tempo, ma non riesco a dormire, così alzo la serranda ed esco fuori in balcone. Sembra che la strada taccia, e io me ne sto li nudo appoggiato alla ringhiera in ferro del balcone con l’uccello in tiro. Ho un gomito appoggiato e l’altra mano che mi massaggia il pisello. Ho scappellato, e mi sto segando in balcone all’aperto. Mi guardo in torno e non vedo nessuno cosi decido di continuare. Mi sego sempre più forte, bagno la punta con la saliva, e avvicino il pisello alla ringhiera, sono diritto e orgoglioso mi sto facendo una sega su tutta la città. Ho le palle piene e sto per venire, così do un’altra bagnata alla cappella, e riprendo a segarmi. Sto godendo come un matto, mi sento ansimare, e non ho motivo di nasconderlo sento il mio respiro affannoso, piego la testa, sto per venire, prendo un paio di bei respiri mentre riapro gli occhi, guardo al palazzo di fronte, verso quel balcone pieno di piante che sembra una foresta: vedo una luce: una sigaretta! Rimango col fiato sospeso ma non posso più far nulla: sborro vengo dal balcone: una striscia di liquido esce da mio pisello e dopo 3 piani si infrange sul tettuccio di una BMW. So che ormai sono stato visto: faccio finta di nulla e torno a dormire rilassato.
Faccio passare un paio di giorni e poi metto in atto la richiesta.
Rimetto il perizoma, i jeans come avevo fatto in prova, una polo, ed esco di casa. Sono circa le 10 del mattino. Percorro corso italia fino a piazza europa; attraverso la piazzetta e trovo dei ragazzi che hanno fatto buca e che sono li a godersi il sole di maggio. Proseguo e arrivo alla scogliera. Li c’è una piazzetta che si affaccia sugli scogli di pietra lavica dove la gente va a prendere il sole. Su quella piazzetta trovo una comitiva di ragazzine che stanno chiacchierando, con gli zaini accanto, hanno palesemente marinato la scuola. Così entro in azione. Scendo sugli scogli e vado verso il mare, tenendo i jeans più bassi possibili. Scelgo un percorso tra gli scogli che costeggi la piazzetta in modo da essere alla portata delle ragazze. Mi soffermo a guardare il mare, mi alzo la maglietta, mi inginocchio in maniera da far salire il perizoma e far scendere i jeans. Ritorno un po’ indietro poi torno alla scusa del telefono e così faccio una telefonata alla prima persona che mi capita, prendo a chiacchierare al telefono proprio sotto la piazzetta e il bordo della stessa dove le ragazze stanno a sedere. Così mi arrotolo la maglietta mi alzo il perizoma giocando con l’elastico finchè una delle ragazze mi nota e fa notare la scena alle sue amiche, si fa quasi silenzio, si mettono tutte a guardare. Io so di essere guardato e mi abbasso a cercare qualcosa tra gli scogli che in realtà non c’è. Il jeans si abbassa ulteriormente e il pisello invece cresce. Sento le risa, una delle ragazze che dice di fare una foto e con la coda dell’occhio vedo che stanno usando i telefoni per farle. Mi giro dando le spalle e metto una mano nei pantaloni, tiro fuori il pisello, lo scappello, e poi mi giro camminando verso il muretto della piazzetta. Sono imbarazzato ma nello stesso tempo eccitato. Mi accorgo che le ragazze hanno notato il pisello di fuori, alcune si girano altre continuano a guardare. Abbasso la maglietta. Poi passando davanti a loro, dico al telefono, più alle ragazze che alla mia interlocutrice telefonica: Sai ho deciso di andarmi a fare il bagno! Così faccio il giro rientro in piazzetta e passo davanti alla comitiva. Sento farfugliare un idea di seguirmi e io so che ormai lo faranno. Giungo all’altra parte della piazzetta, salo sulla strada che aggira un piccolo promontorio che si trova sul lato opposto rispetto al porticciolo dove, c’è una caletta tra gli scogli da dove è possibile entrare in mare senza problemi e soprattutto è abbastanza riservato.
Così scendo nella caletta, tolgo maglietta e jeans, e metto i piedi in acqua. Mi accorgo che solo 3 ragazze mi hanno seguito, raggiungendomi dagli scogli, e fermandosi sul promontorio a due passi dal mare. Io faccio finta di non vederle. Entro in acqua, e mi faccio una nuotata. Me ne sto a guardare lontano in realtà segandomi, poi quando sono bello duro, mi avvicino agli scogli, sempre facendo finta di non avere visto le tipe tolgo il perizoma e lo lancio sullo scoglio. Nudo a dorso mostrando il pisello ben eretto fuori dall’acqua. Poi sento le risate e faccio per girarmi. Prendo più aria che posso, mi immergo e riaffioro proprio davanti a loro. Faccio un’altra piccola nuotata, come se volessi allontanarmi e mi metto a morto, mostrando il pisello scappellato. Guardo la situazione e vedo che sono solo con loro, così ogni tanto mi sego, senza guardarle. Chiudo gli occhi, mi rilasso e mi sego leggermente, finchè non vengo disturbato da una specie di richiamo: una delle ragazze aveva raggiunto il mio perizoma sullo scoglio e l’aveva preso. Io la guarda faccio per raggiungerla e uscire dall’acqua, ma lei era già andata via e con lei le sue amiche. Così ritorno ai miei jeans, aspetto di asciugarmi al sole, infilo jeans e maglietta e ritorno verso casa.
Ripassando dalla piazzetta le ragazze mi mostrano il perizoma in segno di trofeo, io mi giro e con tranquillità faccio segno che lo possono tenere.
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11 years ago
happysun013,
30
Last visit: 8 years ago
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Richiesta: spiaggia
Pomeriggio, mi preparo per la mia uscita in spiaggia. È arrivata la richiesta e spetta a me realizzarla. Trovo il classico cordino rosso, buttato in fondo al cassetto, mi spoglio, mi tiro le palle e le lego strette. Ho voglia di farmi un po male. D'altronde me lo hanno richiesto. Fin li tutto bene.
Infilo la maglietta e il costume a boxer aderente cui ho tolto la retina interna. È un costume ormai vecchio e il tessuto elastico ormai non aderisce alla pelle ma sta largo, e il pisello tende a uscire.
Mi metto in auto e vado in spiaggia. Parcheggio l’auto e scendo in spiaggia. Prendo a camminare, so in che parte della spiaggia devo andare… man mano che cammino il costume tende ad alzarsi, sento la cappella che si sfrega sul bordo del costume. Mi imbarazzo un po e tendo a coprirmi. In quella parte della spiaggia c’è gente e famiglie, e mi imbarazza il fatto che ci siano bimbi in giro. Proseguo per la spiaggia e la gente si dirada, cosi posso camminare più tranquillo, il pisello strofinandosi col bordo, si eccita e si alza, tirandosi il costume, ma ormai c’è poca gente, singoli, pochissime coppie… faccio finta di niente.
Dopo un po di cammino trovo una coppia sotto un ombrellone, vedo lei che accarezza lui sulla gamba, quando gli passo davanti mi accorgo che il tipo ha il costume spostato e il pisello di fuori… lo guardo con piacere e proseguo.
Arrivo finalmente agli scogli, poco dopo la coppia, mi metto nudo, mi scappello, mi tocco le palle tutte tirate per il cordino e mi faccio il bagno. So che oltre gli scogli c’è una spiaggetta ed è li che voglio andare. Guardo la coppia con interesse vedendo palesemente il movimento di mano della moglie sul marito, ed esco dall’acqua eccitato. Raccolgo lo zaino e mi arrampico sugli scogli.
Prima di scendere nella spiaggetta mi metto in piedi sugli scogli, mi sego un po e poi scendo definitivamente.
Quando arrivo giù mi accorgo di non essere solo. C’è un tipo all’ombra sotto gli scogli nudo che si tocca, cosi decido di far finta di niente e mi metto più in la. Stendo il telo e mi vado a fare il bagno. Uscendo dall’acqua mi accorgo che la coppia di prima si è alzata e guarda con aria interessata dalle mie parti.
Cosi esco e mi stendo sul telo massaggiandomi il pisello.
Il tipo allora esce allo scoperto con l’arnese in tiro e mi si avvicina. Io per tutta risposta mi siedo mi appoggio agli scogli, metto l’mp3 e chiusi gli occhi, mi lecco le labbra continuamente.
Il tipo si avvicina, gli faccio capire cosa voglio e lui me lo mette in bocca. O lavoro per bene, gli lecco e succhio le palle, e poi lo lascio spingere. Mi tiene la testa e spinge, io riesco a gestirlo, lo sento nella mia bocca caldo e duro…
Quando lo vedo troppo teso, lo allontano un po’ e prendo a spampinarlo io. Quando tiro fuori dalla bocca il membro apro gli occhi un attimo e mi accorgo che la coppia è seduta sugli scogli a guardare.
Finisco quello che devo fare e il tipo mi viene in faccia… lo sego finchè non si affloscia e poi mi appoggio allo scoglio soddisfatto. Il tipo raccoglie le sue cose e con indifferenza se ne va…
Decido di farmi un bagno anche per pulirmi la faccia dalla sborra… mi faccio una nuotata ben sapendo che la coppia mi sta ancora guardando, e quando esco i due stanno a chiacchierare vicino al mio telo.
Io faccio finta di niente e vado a sdraiarmi.
È lei che mi rivolge la parola. Mi guarda le palle e mi chiede se ho paura di perderle così strette. Io rispondo di no che solo mi procura piacere… la tipa si abbassa e prova a toccarmele, si ferma chiedendomi il permesso e io la lascio fare…
Poi mi chiede se so fare la stessa cosa anche alle donne e cosi si spoglia e si sdraia accanto. Io allora mi metto in mezzo alle sue gambe gliele allargo e le sistemo come voglio e prendo a leccare la patata. La massaggio, lei si eccita e io continuo. Intanto anche il marito si è spogliato. Dopo essersi segato un po si sistema dietro di me, mi tocca le palle, gioca con il mio buchetto e prende a segarmi. Io sento la moglie che cresce in piacere e continuo finchè non viene…
Quando finisco mi metto sulla donna, sento il marito che si stringe dietro e mi sega, mi sega in maniera forte mi fa male, le palle mi scoppiano… finchè non vengo sulla donna…
Quando mi rilasso vedo lei che sta per pulirsi con la mano. Le faccio segno di no e prendo a leccarla raccogliendo tutto il mio sperma. Mentre faccio questo lavoro il marito continua a segarsi finchè non mi viene sul culo.
Io raccolgo tutta la mia sborra la faccio vedere alla donna e la ingoio davanti a un suo bel sorriso.
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11 years ago
happysun013,
30
Last visit: 8 years ago
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Quell'incontro in spiaggia
Spesso nel periodo estivo, la domenica vado a prendere il sole a Focene, una piccola località a ridosso dell’aeroporto di Fiumicino.
Erano già un paio di volte che andavo nella spiaggia nudisti, quella domenica mi ero depilata totalmente, lasciando un minuscolo ciuffettino di pelo corto.
Carica di ombrellone, lettino e frigo portatile, trovo il posticino adatto, una piccola area delimitata da tronchi disposti in quadrato.
Sistemo il lettino, l’ombrellone, mi assicuro di mettere il frigo portatile all’ombra e, una volta spogliata di tutto, mi sono distesa a prendere il sole.
C’era un leggero venticello che rendeva la giornata ideale.
Ogni tanto mi alzavo per fare un bagno per poi tornare a distendermi.
Avevo notato un uomo sui 45… 50 anni, un bel pezzo di maschio e con una bella dotazione; vedevo che passeggiava passando spesso davanti a me, guardandomi.
Ad un certo punto si siede su un tronco ad una decina di metri da me, porcella come sono ho incollato gli occhi su di lui ed ho inarcato la schiena mettendo in risalto il mio culetto abbronzato, muovendolo lentamente.
Lui si guarda intorno e poi torna ad osservarmi restando li per qualche minuto, finchè si alza e comincia ad avvicinarsi.
Era titubante, ma una volta arrivato in prossimità dei tronchi che erano intorno a me, gli sorrido e lui scavalca il perimetro sedendosi su una pietra di fianco a me salutandomi.
Senza dire una parola mi carezza una gamba ed il culo, lui era seduto rivolto verso di me con le gambe aperte ed il suo cazzo pendolava li, vicino a me.
Mentre continuavamo a guardarci negli occhi ho allungato la mano iniziando a carezzare il suo cazzo che subito ha reagito iniziando ad alzarsi.
Avrei voluto prenderlo in bocca, ma il posto non ci consentiva di avere quel minimo di intimità, così, mi girai verso di lui restando sdraiata ed aprendo un po’ le gambe.
Lui passò una mano tra le mie gambe iniziando e stimolare il mio buchetto mentre io gli massaggiavo il cazzo che oramai era duro come il marmo; sentivo le sue dita che si facevano un varco scivolando dentro al mio culo, quanto avrei voluto che il suo cazzo avesse preso il posto delle dita.
Il piacere mi stava inebriando mentre la mia mano lo segava con sempre più decisione, finchè vedo che si avvicina di più a me e sento uno schizzo sul mio petto, poi un altro, una copiosa sborrata colava sul mio petto e riempiva la mia mano.
Soddisfatto si è chinato, mi ha baciato ringraziandomi ed è andato via.
È stata una bellissima esperienza, peccato che ci siamo più rincontrati.
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11 years ago
milena3travesta,
45
Last visit: 10 years ago
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Il bel marcantonio
giornata noiosa zona snob io e la mia amica in giro giovani oche alla ricerca del gallo ,lei oggi non vuole stare con nessuno neanche con me,shame,si vuole innamorare del ricco sempre a dieta con le sue gocce e i suoi integratori x la sua dieta ogni dieci metri scende dalla macchina e piscia per strada,una palla al piede ma indispensabile ce la mette tutta ad entrare nella parte,mistress credi che questo si innamorera di me ?mistress cos'e'e che dovrei fare con queste assurde orecchie?mistress vieni anche te con me nei miei orgia partyes stasera?io no, vita spericolata l amante eccitante pericoloso e bello perche i belli credano siano sempre pericolosi e' a me sconosciuto ,lo trovo sulla strada lui e le sue baghette scapolo d oro bello come il sole,ciao bella ragazza t va di salire su da me e bere una cosa,che spregiudicatezza in queste lidi eppure siamo a genova,MA DI DOV'E'? con quel naso e quel pacco em be si 2+2 gia 3,ah ah ah ,bello l appartamento di questo bel moro dai capelli ricci imprenditore con un fisico spettacolare e un membro non convenzionale,bedda madre figlia mia siediti sul divano e parliamo due minuti tempo che mi siedo lo avevo gia addosso tempo che mi tocco la camicetta ero gia sul tavolo tempo che sono venuta come una pazza ero gia sulle sue lenzuole in noir silk ,non l ho mai piu visto ne mai ho suonato alla sua porta ,ma evidentemente e' stata una delle piu soddisfacenti scopate della MIA VITA.pink tales from mistressbs
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11 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
Che donna
E dal 2008 che frequento questo splendido sito . lho conosciuto
grazie ad una vecchia amica che da un po nn frequento più.
premetto che ho sempre scopato tanto , le donne nn mi sono mai mancate
ma scopare una donna con il marito e mettere lei al centro delle
attenzioni di due bei maschioni e bellissimo. sono eterissimo .
mi piacciono le donne in tutte le loro sfaccettature.
alte basse bionde brune ......la donna e lessenziale per la ns vita.
andiamo al dunque.
dopo alcuni mesi di messaggi mail e telefonate
mi misi in contatto con una cp napoletana
per una questione di pricacy nn svelo il loro nick
anzi se loro leggeranno questa mia lettera capiranno.
dopo varie telefonate arriva il giorno dellincontro
era un sabato pomeriggio a napoli pioveva.....
ci incontrammo un bel caffe , vari sguardi , uscimmo dal bar......
e lei decise che gli piacevo...salimmo in macchina e ci avviammo
in un appartamento che quellamica mia mi presto.
tutto pronto pulito e ordinato
luci in penombra , music sottofondo , vodka e champagne iniziarono
a riscaldare gli animi......lei era bellisima 45 anni bionda bella
liscia , provocante......lingery sexy
lui subito prese la situazione in mano la inizio a spogliare
e la lascio con minislip e reggiseno.....poi mi invito
io iniziai a toccare a baciare il collo il seno...
ma lei nn perse tempo subito tocco il mio cazzo per capire le dimensioni.
tutti e tre sul letto ....lui aveva un cazzo esagerato
io mi difendo benissimo ma lui aveva un cazzo enorme
la leccavo tutta la fica ormai colante di umori mentre lui
gli ficco tutto il cazzo in bocca impressionante
lei incominciava a torcersi ad ansimare la mia lingua
incominciava a dare i primi frutti.... lei mi mise le mani dietro la testa
e spingava la mia nuca sul suo clitoride ormai duro come un cazzetto.
cambiammo posizione e vidi il suo cazzo scomparire nella fica bagnata
in un solo colpo......adesso lei ingoiava tutto il mio cazzo ormai duro e grosso
lui la scopava forte sempre più forte la incitava a succhiare la mia cappella gonfia
lei incominciava ad urlare scopatemi allargatemi tutta
allora lui mi invitava a scoparla e tua......mi disse
lei voglio stare sopra tu sotto....la scopavo lei si muoveva dolcemente
era una artista , avevo tutto il suo culo palpato dalla mie mani e che culo
lei si giro e lo invito....dai sfondami il culo
e cosi tutti e tre eravamo una persona sola persona
lei incomincio ad urlare diceva parolacce ...voglio di più
più forte .....il marito prese n dildo e glie lo ficco in bocca......
i nostri respiri diventavano sempre più affannosi
impressionante eravamo un solo corpo e quanta passione
e che donna ormai sotto i nostri colpi era al culmine
del piacere......non so quante volte ha goduto
ma che donna ....alla fine il suo corpo fu invaso da flotti di sperma bollente.
ma che donna una vera grande milf.
si alzo dal letto ci lascio sfiniti , contenta di aver dominato due uomini.
passo più o meno mezzora il marito ando in bagno....
e lui volle scopare di nuovo con me.......
lo so lui ci spiava , lei era un lago aperta e allargata
mi isi sopra e la scopai per tanto ma tanto .....alla fina dopo alcuni
suoi orgasmi ......mi disse lasciami il tuo sapore in bocca.......
mi fece una pompa esagerata neanche una goccia lascio uscire
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11 years ago
profondoazzurro462010,
30
Last visit: 6 years ago
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Moglie feticista in gangbang
Finalmente era arrivato il giorno in cui mia moglie aveva deciso di scopare insieme a me e ad altri due amici conosciuti sui siti di scambisti. In realtà non
erano proprio dei bei ragazzi eppure mia moglie era stata giorni a scegliere le foto che più la intrigavano e logicamente li aveva selezionati esclusivamente
per le dimensioni spropositate dei loro cazzi.Mi diceva, che se proprio lo doveva fare, almeno doveva prenderli belli grossi!
Lei aveva preparato una piccola e cenetta e dopo brevi presentazioni e sguardi evidenti rivolti alle patte dei pantaloni dei nuovi signori, mia moglie disse
di sederci a tavola solo in mutande. La cosa ci intrigò e così facemmo.Lei invece rimase composta con il suo vestitino e le calze autoreggenti che si
intravedevano. Sapevo che era senza mutandine, già con la ficona da fuori, pronta a qualsiasi evenzienza come lei mi aveva confidato.
Si parlava del piu e del meno e i commensali erano molto attratti dallo sguardo da troia della mia mogliettina e la stavano riempendo di complimenti. Io,
rispetto agli altri ero meno partecipe ai discorsi, perchè in realtà la mia mente non riusciva a pensare ad altro che da li a poco i due si sarebbero scopati
la mia dolce mogliettina!!!Probabilmente ero l'unico ad avere già il cazzo in tiro senza ancora cominciare. Eravamo al dolce anzi più precisamente al gelato.
Infatti mia moglie prese da freezer una vascetta di gelato e fece 1 porzione ciascuno.
Si avvicinava il momento quando con stupore collettivo, mia moglie mi dice di alzarmi in piedi e spostarmi verso di lei. Da seduta, mi calò le mutande.Bastò
che mi sfiorasse la cappella con un dito ed il mio iniziò ad avere le contrazioni precedenti alla sborrata. Prontamente la troia afferrò la sua coppa di
gelato, e avvicinandovi il mio cazzo vicino,lo condì con una sborrata bella densa e abbondante. Poi guardandoci con aria da troia disse: VI ASSICURO CHE COSI
E MOLTO MA MOOOLTO PIU GUSTOSO!!! Prese un bel cucchaio di sborra e gelato, lo mise in bocca e iniziò a mangiare, fino a che la coppa fu vuota.
Si alzò senza dire una parola e si spostò sculettando come una sgualdrina in camera da letto.
Feci cenno ai due di seguirla . Si alzarono dalla sedia e vidi che avevano i cazzi eccitatissimi dalla scena che uscivano dalle mutande. Fu una cosa
bellissima immaginarli già dentro di lei.
Entrammo in camera e la trovammo a coscie aperte. Io mi sedetti sulla poltrona ed incitai i due che le si avvicinarono vicino alla bocca. Non appena vide
quei due missili, mia moglie disse: OHHHH, E CHE COSA SONO STE DUE MAZZONE!!! MEGLIO CHE IN FOTO. MARITINO MIO, MI DISPIACE MA SARANNO ALMENO 2 VOLTE E MEZZA
IL TUO CAZZETTINO!!! FORZA FATEMI SENTIRE DONNA!!!!
I due obbedirono e facevano a gara ad entrare nella sua bocca lubrificata. Lei spompinava avidamente e se li sbatteva sul viso, sulle orecchia, sulle tette.
I due che erano feticisti nel frattempo le allargarono le gambe ed iniziarono a leccarle i piedini, rivestiti dalle autoreggenti a da sandali stile lap dance
con tacco altissimo e zeppa. Dopo averli spompinati per bene in modo da amumentarne ulterioremente le dimensioni si girò a pecora presentando il suo culo
vergine(infatti non lo aveva mai dato a nessuno). BRAVI, MI SENTO UNA TROIA QUALCUNO MI SFONDI IL CULO...Il ragazzo con l'uccellone più doppio si fece
avanti. La prese da dietro, stracciandoglielo completamente. Mia moglie urlò di dolore misto a piacere poi si abituò e l'umono stantuffava alla grande.
L'altro si fece spazio e infilò il suo cazzo lunghissimo nella ficona bagnatissima di mia moglie, dilatandola come mai avevo visto. Orami li vedevo
disinibiti al massimo e avevano completamente perso quel po di vergogna dovuta alla mia presenza. Iniziarono a parlare ma l'unica cosa che sapevano dire
erano insulti e parolacce. SEI UNA TROIA... DAI FAI GODERE I NOSTRI CAZZONI... GUARDA QUEL CAZZETTO DI TUO MARITO, SI STA MASTURBANDO SULLA POLTRONA... GLI
PIACE QUANDO TI CHIAVANO GLI ALTRI...
e lei rispondeva: SIIIII, RAGAZZI, SIETE DEI VERI UOMINI... I VOSTRI SONO CAZZI DI PRIMA CATEGORIA... ME LI SONO SCELTI PROPRIO BENE I MIEI PISELLONI!!!
E anche io dicevo qualcosa: OOHHH, AMORE, COME E' ECCITANTE VEDERTI MONTATA DA QUESTI DUE STALLONI, QUANTO SEI TROIA. DEVI ESSERE SEMPRE COSI TROIA!!!
Era ormai da un pezzo che se la stavano chiavando ed io non avevo voluto interferire. Erano ormai esausti e mia moglie se ne era accorta. Aveva capito che di
li a poco sarebbero esplosi.
Si fermò, si alzò all'impiedi sui suoi tacchi e come una mistress disse ai due ed anche a me di inginocchiarci ai suoi piedi.
Lo facemmo. SU MASTURBATEVI E VENITEMI SUI PIEDI, PORCELLONI!!! La cosa fece eccitare tutti. Fui il primo a venire, schizzandole lo sperma sul piede
sinistro. La scena fece arrendere gli altri due che espolsero quasi contemporaniamente tutta la sborra che avevano nelle palle sul piede destro di mia moglie
inondandole le scarpe e le calze di liquido caldo e denso. Era una scena eccitantissima. Andai in bagno per prenderle un fazzolettino, sicchè pulisse lo
sperma dalle scarpe ma lei mi interruppe e disse: AMORE, CHE CAZZO FAI, SPRECHI IL PREZIOSO SPERMA IN QUESTO MODO!!! NON PREOCCUPARTI MI OCCUPO IO DI PULIRE
LE SCARPE. Se le tolse dal piede e una alla volta le lustrò, con la lingua, succhiando, leccando e bevendo tutta la sborra con cui le avevamo ricoperte.
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11 years ago
calvobig,
34
Last visit: 4 years ago
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Relax in spa
Con la mia lei, avevamo deciso di concederci tre giorni di relax per tentare di smaltire il carico di stress che oggi purtroppo si accumula a dismisura nella vita operativa di tutti i giorni.
Località scelta, un hotel con spa a Merano.
Al mattino escursioni mentre al pomeriggio scendevamo nella spa per massaggi, bagno turco, sauna e piscina.
Niente di eclatante ma tutto sommato carino e rilassante.
L'ultimo pomeriggio scendiamo un po' sul tardi, e vedo solo una presenza femminile nella piscina.
Mi tuffo in piscina e mi accorgo che ha l'accappatoio aperto ed è senza slip, nuoto nella piscina e ho la sensazione che, più che chiedere l'accappatoio, lo lasci aprire generando in me una certa evoluzione fisica. Tengo sotto controllo la topina rasata della bella ragazza anche dopo uscito dalla piscina e sistematomi a fianco della mia lei che leggeva un libro. Dopo pochi minuti entra un ragazzo proveniente dalla zona sauna, va dalla ragazza, ed appena tolto l'accappatoio, si tuffa in piscina totalmente nudo oltretutto con un certo affare in evidenza.
Anche alla mia signora noto che fa un certo effetto, si vede bene, passano alcuni minuti, il ragazzo risale e si sdraia a fianco della ragazza, sembra tutto tranquillo. Noi, forse un po' stimolati da quanto visto, decidiamo di fare una sauna e, strano ma vero, la mia lei propone di togliere gli slip per la sauna e tenere solamente l'accappatoio. Trascorsi una quindicina di minuti usciamo, doccia poi ci apprestiamo a rientrare a bordo piscina sugli sdraio per un relax. Avvicinandomi alla porta vetri che separa locali sauna da piscina, noto che la coppia di ragazzi sono in effusioni amorose avanzate.
Tentenniamo un attimo poi decidiamo comunque di entrare, naturalmente la scena mi ha ulteriormente stimolato ed anche la mia lei, la vedo molto sveglia.
Tornati sugli sdrai anche noi non facciamo attenzione a chiudere gli accappatoi e lasciamo in vista tutte la nostre parti nascoste,in particolare il mio è svettante ed in piena erezione.
La coppia riprende le effusioni e pian piano ci coinvolge al punto da iniziare anche noi al toccarci a vicenda, al che, forse interpretando giustamente come un incitamento iniziano un vero rapporto dove il lui la prende da dietro. La situazione si scalda ancora di più al punto che la coppia si avvicina ai nostri lettini sdrai e visto che non abbiamo rifiutato ma anzi abbiamo dato segnali di apprezzamento, le attività si evolvono al punto che abbiamo iniziato al toccarci a vicenda, il lui la mia lei che aveva sciolto ogni pudore e mostrava una bella passerotta anch'essa depilata con attenzione, ed io che alternavo carezze ai seni quasi perfetti della lei, alla sua bellissima topina, già però occupata dal suo lui.
Forse il fatto di essere in luogo pubblico con la possibilità di essere scoperti da qualcuno che poteva entrare in piscina e la cosa nata così per caso è stata così eccitante per tutti che in pochissimo tempo abbiamo raggiunto tutti il massimo del piacere, è stato bellissimo!
Una esperienza nuova, intensa ed indimenticabile, peccato era l'ultimo nostro giorno di permanenza.
14
2
11 years ago
ugo61,
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Non credevo di essere così masochista
Diversi anni fa ho conosciuto una coppia in chat. Una chat dove ancora non ci si vedeva in cam. Ci siamo inviati delle foto, erano attraenti, arrapanti. Mi dissero al telefono (che nel frattempo c'eravamo scambiati) che potevo andare. Non sono un uomo brutto, ma già allora ero un po' sovrappeso. Massimo (l'uomo della coppia) mi disse che per loro contava più che altro la dedizione dell'uomo e se si adattava (e godeva) delle loro pratiche sadomaso. Un po' preoccupato gli chiesi se erano particolarmente dure. Mi rispose: - Vedrai-. E aggiunse che non era il caso di dilungarsi a dire ciò che si poteva fare. Se mai dicessi subito le preclusioni che avevo. Risposi che non mi andava che ci fosse penetrazione fra uomini. Mi rispose che, essendo la sua donna così attraente di sicuro preferiva penetrare lei. Dissi inoltre che non mi piacevano giochi con le feci e segni permanenti sul corpo.- Era d'accordo.
Continua
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11 years ago
aipiedi, 68
Last visit: 2 weeks ago -
Passato felice
Ciao vi racconto un po di me e di cio che mi e capitato un po di tempo tramite desiderya ho conosciuto tempo fa un ragazzo di agrigento bel cazzo.
Ogni volta che provava a portarmi a casa sua,visto che non so trattenermi vedendo i pantaloni eccitati,sull ascensore premevo stop,e slacciandogli la cintura e sbottonando i pantaloni,lo prendevo in mano.
Mmm che storia la lingua mi scendeva e saliva sulla sua mazza per inumidirlo e cosi penetrarmi meglio la gola.
Ma purtroppo ciò che e bello dura poco,veniva subito.
Gran bella quantità.cosi neanche riuscivo a prenderlo.
Cosi un giorno mi fece salire a piedi terso piano a piedi,entrammo a casa sua e mi porto subito a letto,come al solito lo presi in bocca per inumidirlo,magari questa volta sarebbe riuscito a penetrarmi un po :).
Ma suonarono alla porta dopo non appena 5 minuti che eravamo,li.
Entrarono in stanza 4 suoi amici,ed anche se cera buio mi ricordo le misure.
Lui mi sussurrò al orecchio"se non riesco io loro si "
Cosi cercai con le mani e si qualcuno lo aveva piccolo ma lo sapeva usare molto bene e qualche altro un po troppo.fu un avventura che rifarei,non avevo neanche una mano libera.
A pecora la mia posizione preferita,mani strette a due mazze,ed a giro mi penetravano sia bocca per inumidirlo,che fortemente il culetto.
Uno solo mi schiaffeggiava e mi allargava le chiappe per penetrarmi piu affondo.
dal primo che mi venne dietro iniziarono tutti a venirmi a dosso ed in faccia.
Anche io riuscii a venire in tempo,stupendo.
Fu la mia prima esperienza in un orgia.
Lo rifarei al buoi ovviamente :)
Ciao a tutti
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11 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
Soddisfare mia moglie
Ciao mi chiamo Giovanni. Dalle foto si vede chiaramente che lei è davvero bella. Immagino la miriade di messaggi che ricevete ogni giorno ma spero siate curiosi di venire a sbirciare il mio profilo. Vi anticipo che sono una persona a cui non piace la volgarità , sono solare passionale e piena di energia. Mi piacciono i rapporti dove a essere coinvolti siano tutti i sensi e soprattutto la testa e la buona educazione...fatti anche di amicizia e complicità, anticamera dell'eros! Un bacio ed a presto spero.....
P.S. Posseggo anche un camper nuovo con la quale si può fare una gita al mare o in campagna in assoluto relax. Ecco questo è il messaggio che ho mandato ad una coppia che aveva pubblicato l'annuncio qui su questo fantastico sito. Il loro annuncio diceva "coppia cerca singolo anche per un amicizia duratura quindi deve avere un cervello e soprattutto deve saperlo usare". Fin qui un annuncio chiaro e determinato corredato poi da delle foto della lei di coppia in pose artistiche non volgari, dove le nudità che si vedevano, facevano immaginare una bella donna agile sinuosa con una potente carica erotica. Ma la parte che mi ha intrigato di più è stata quella finale dell'annuncio dove c'era un P.S. che diceva "a noi piace fotografare gli incontri". Lì ho capito che la coppia oltre ad avere una vena artistica doveva essere anche molto porcellina. La fortuna volle che loro dopo qualche tempo risposero al messaggio dicendo che erano interessati a conoscerci meglio e che magari avrebbero preferito vederci in cam. Stabilito l'ora ci vedemmo in cam e subito nel monitor mi apparve il lui della coppia disteso su un letto. Pizzetto occhiali un po' in carne ma con un sorriso da porco che la diceva lunga. Dopo aver chattato per un paio di minuti sposta la cam e vedo la moglie in camicia da notte bianca che si avvicina al monitor. Mora con un bel viso ed occhiali da dove s'intravvedevano degli occhi vivaci e con un sorriso a tre quarti molto sexy che faceva davvero capire come doveva essere sveglia a letto. Siamo subito entrati in simpatia e concordammo di vederci la sera stessa in una località marina vicino Catania dentro il mio camper. Idea che a loro intrigava moltissimo perché in effetti il camper è una soluzione discreta comoda ed accogliente per incontrarsi in qualsiasi posto che sia mare o montagna o in pieno centro in città. Noi dentro ed il mondo fuori. Arrivai verso le 9:30 di sera nel luogo convenuto e loro erano già li puntualissimi, cosa che mi fece molto piacere perché anche dalla puntualità si vedono le persone serie. Scesero dalla
macchina e salirono sul camper accomodandosi subito sul divano-letto ed entrando subito in confidenza con l'ambiente intimo e perché no anche afrodisiaco dell'atmosfera che c'era li dentro. Offrii loro da bere ed iniziammo a conoscerci meglio parlando un po' delle nostre vite e delle nostre esperienze. Naturalmente occasione anche per squadrarci meglio e incrociare gli sguardi per avvertire anche le cariche erotiche di ciascuno di noi pronte ad esplodere. Lui meglio che in cam. si chiama Carlo, un uomo sulla cinquantina ma portati benissimo. Un po' sovrappeso ma agile nei movimenti. Socievole alla mano e soprattutto si vedeva che era un tipo voglioso. Lei si chiama Simona. Una donna sulla quarantina avanzata ma portati benissimo, davvero fantastica. Non una donna appariscente ma molto sensuale e sexy nei modi di fare e nei movimenti . Ripeto mora con occhi bellissimi scuri con taglio leggermente orientale dietro agli occhiali che uniti al bel viso e quel sorriso accattivante facevano di lei una donna molto arrapante. Voce sensuale calda e sicura che mostravano di lei un carattere determinato. Fisicamente pelle abbronzata liscia e profumata. Aveva un mini abito estivo largo in tessuto leggerissimo da dove uscivano delle belle cosce vellutate, delle braccia e mani agili che mi facevano davvero pensare ad un felino pronto a graffiare. La conversazione inevitabilmente arrivò al punto che più c'interessava. Il sesso! Cosa ci piaceva fare e cosa volevamo fare. Ebbene non ci fu molto da dire perché io subito manifestai la voglia di baciarla da subito e lui per tutta risposta mi disse "la priorità è soddisfare mia moglie". Allora subito mi sedetti di fianco a lei e dissi "certo sarebbe davvero un peccato non soddisfarla, posso?" e mettendole una mano da dietro la nuca me la tirai verso di me e cominciai a baciarla davanti al marito mentre con l'altra mano cominciai a tastarle le tette da sopra il vestito. Tette una seconda piena ma sodissime con piccoli capezzoli già ritti e durissimi . Il sapore della sua bocca era buonissimo mi staccai dopo un po' e le girai la testa verso il marito che la baciò avidamente. Si vedeva che già si era eccitato tantissimo. Quindi cominciò un tastarsi da sopra i vestiti ed un alternanza di baci in bocca a Simona. Prima io poi lui poi di nuovo io e poi lui mescolando la saliva di tutti e tre nelle nostre bocche mentre con le mani lei ci toccava contemporaneamente i nostri cazzi da sopra i pantaloncini e noi dal canto nostro già con le mani eravamo sotto i suoi vestiti che la tastavano dappertutto fino a quando io non arrivai sotto le sue mutandine. La fica era già bella umida e accogliente sotto le mie dita e anche lei si fece più audace e con sorprendente maestria con una mano a destra ed un a sinistra tirò fuori i nostri cazzi e cominciò a segarli contemporaneamente. Una sega lenta e sapiente che unita al piacere provocato dalle nostre bocche ci faceva ansimare sempre di più contorcendo i nostri corpi ad ogni singolo movimento. Fu li che suo marito le prese la testa e se la portò sul suo cazzo guardandomi negli occhi mentre la moglie si apprestava a fargli un bel pompino anch'esso lento. Notai che lui aveva un bello cazzo grosso e che gradiva davvero il trattamento della moglie. Io cominciai a scendere e a fare conoscenza delle grazie di quella bella femmina. Bella fica depilata e soprattutto profumata nonostante fosse già bagnatissima. Mi misi a leccarla avidamente succhiando umori e colandole la saliva dalla mia bocca. Saliva che scorreva dalla fica al buco del culo. Cominciai a leccare anche quello scorrendo dal basso verso l'alto e poi dall'alto verso il basso con la lingua una volta il buchetto una volta la fica. Mi piaceva poi penetrarla con la lingua alternatamente fica e culo sempre più in fondo e lei gradiva molto. Si vedeva come sempre con il bacino assecondava a ritmo delle mie leccate e delle mie penetrazioni con la lingua contornate dalla saliva che producevo in quantità per bagnarla tantissimo. In quel contesto mi piace che giù ci sia un ambiente bagnato dove la bocca la lingua e le dita possono insinuarsi dappertutto senza resistenza alcuna, solo piacere. Lei dopo qualche minuto di questo, trattamento mentre succhiava il cazzo del marito che da sopra osservava me che le davo piacere, godette ansimando e contorcendosi come un gatto in piene convulsioni lasciando per un attimo il cazzo di suo marito per espellere l'aria trattenuta per l'apice del godimento. Il marito a quel punto non le diede neanche il tempo di riprendersi bene che le si mise di fianco e con il cazzo durissimo la penetrò con un colpo secco in fica. Evidentemente gli piaceva approfittare di quel momento e lo aveva aspettato tanto che cominciò a scoparla selvaggiamente in quella posizione. Io mi alzai e notai che lei non si era tolta le scarpe estive che fasciavano un piede ben fatto e sexy anch'esso. Aveva un che di erotico che cominciai a segarmi tenendole il piede appoggiato al mio cazzo. La scena era questa: lui la scopava di lato mentre lei aveva la coscia sollevata che tenevo in mano per strusciare il mio cazzo sui suoi polpacci e sulle dita dei suoi piedi. Davvero molto eccitante ve lo assicuro. Lui dopo qualche minuto di martellamento le tolse il cazzo della fica e glielo mise dentro al culo con la stessa violenza di quando l'aveva penetrata davanti. Li lei s'inarco un po' dal dolore e lui per tutta riposta affondò di più dicendole piano "ti sto facendo male?". Ma glielo chiedeva tanto per chiedere perché tanto affondava ugualmente senza pietà fino in fondo. Lei mugolava di dolore ed io pensavo che per fortuna l'avevo bagnata bene bene e fu allora che anch'io approfittai di questa sottomissione mettendoglielo in bocca mentre un po' soffriva tenendole la testa con due mani e penetrando il mio cazzo fino in fondo alla gola. Dopo un po' però notai che i mugolii diventarono di piacere tanto che Simona mise la mano sul fianco del marito per dettare un ritmo voluto da lei dentro il suo culo. Mi venne spontaneo allora calarmi e leccarle la fica esposta mentre lui la scopava. La leccavo avendo il cazzo di lui a contatto con il mio naso che la inculava fino in fondo. Anche li lei ebbe un altro orgasmo. Tanto che lasciò il mio cazzo per dedicarsi completamente a se stessa e al suo godimento. Io allora in quel tempo morto mi misi il preservativo e lui posizionando sua moglie a pecorina davanti a me disse "inculala fino in fondo che le piace tanto" dandole anche una piccola sculacciata per far capire che era roba sua e me la offriva volentieri. Prima di incularla ammirai davvero il suo culo a pecorina che fino ad allora non avevo ancora potuto apprezzare bene. Aveva un culo fantastico. Sodo abbronzato anch'esso perché sicuramente usava il perizoma e liscio come quello di una ragazza di vent'anni. A quel punto, dopo tanta considerazione, appoggiai il mio cazzo e affondai in un colpo solo anch'esso forte, tanto, che lei non potette fare a meno di emettere un urlo di dolore. Cominciai anch'io a pomparla forte fino alle palle mentre con una mano le toccavo davanti la fica a masturbarle il clitoride come mi piace fare e nel frattempo Carlo la baciava in bocca in maniera passionale alternando ai baci il cazzo fino in fondo alla gola sempre con forza. Poi ad un certo puntò si staccò da lei prese la macchina fotografica e cominciò a fotografare lei inculata da me. Scatti ovunque. Sopra sotto di lato. Lei davvero fantastica perché soffriva godeva e saliva in sala di regia quando voleva dettando i ritmi a tutti. Tanto che dopo qualche minuto mi fece sdraiare e mi salì sopra a cavalcioni e mi scopò con un ritmo lento. Saliva e scendeva sul mio cazzo piano piano come a gustarsi tutta la misura del mio cazzo centimetro dopo centimetro e lui sempre a fotografare. Li potei apprezzare le tette di Simona. Cominciai a baciarle avidamente succhiandole i capezzoli bagnandoli con molta saliva e schiaffeggiandoli di tanto in tanto mentre ogni tanto le prendevo la testa per baciarla con passione in bocca. Lei sorrideva con il suo sorriso a tre quarti e mi faceva impazzire sta cosa. Ero sempre più coinvolto. Le misi da quella posizione un dito nel culo che lei gradiva molto in quella posizione. Dito che poi Carlo spostò per far posto al suo cazzo nel culo di Simona che poteva cosi godere di un bella doppia penetrazione. Lei li si abbandonò sopra di me totalmente. I colpi di lui erano sempre più forti e lei gemette diverse volte dentro la mia bocca. Potevo godere appieno degli attimi di godimento di lei sotto i colpi compressi di tutti e due mentre con il bacino aderente al mio strusciava il clitoride e la bocca era riempita dalla mia lingua. Quando gemette più forte suo marito uscì si mise in piedi e le indirizzò il cazzo direttamente in faccia e tenendola per i capelli tirata un po' giù le sborrò in faccia ed in bocca gemendo anche lui tantissimo gridando poi "siiii cosi" . Sborrò cosi tanto che alcune gocce arrivarono in faccia anche a me che stavo giù in traiettoria e la cosa che mi fece eccitare di più fu che lei con la faccia e la bocca sporca di sborra si piegò su di me e mi baciò in bocca avidamente tenendomi fermo con le mani e con le gambe come a non volermi fare scappare (cosa che non avrei mai fatto) e con il solo movimento del bacino con il mio cazzo fino in fondo mi fece sborrare dentro di lei come non mai con spasmi del mio corpo pazzeschi sotto di lei che non mi lasciava andare né con il corpo ne con la bocca,nonostante mi contorcessi con forza, fino a quando non cessarono le convulsioni del mio godimento. Neanche a dirlo che il suo sorriso a tre quarti fece capolino non appena cessarono gli spasmi ed io ero li a tentare di rilassarmi e gustarmi anche con il pensiero su quello che mi era accaduto pochi secondi prima. Ci sdraiammo tutti e tre con Simona sempre in mezzo che sorrideva un po' a me ed un po' a lui come compiaciuta e soddisfatta del trattamento ricevuto. A turno ci lavammo poi in bagno e bevemmo uno spumante che tenevo in frigo. Neanche a dirlo ma ci muovevamo tutti spontaneamente come ci conoscessimo da sempre. I sorrisi erano più complici e si scherzava un po' su noi stessi. Davvero il clima era più goliardico che mai tanto che volutamente rovesciai un po' di spumante sulle tette di Simona. Pretesto per leccarla tutta come se fossimo due cagnolini. Cominciammo a versare un po' di spumante nelle cosce e la leccammo, poi in viso e la leccammo tutta anche dentro le orecchie facendola ridere un po'. L'eccitazione cresceva di nuovo a tutti tanto che lei mi fece mettere a pancia in su dandomi la fica in bocca succhiando poi il mio cazzo e quello di suo marito che si mise in piedi. Li prendeva ora insieme in bocca leccando insalivando e spompinando mentre io da dietro le leccavo la fica mentre con le mani le tenevo le natiche per dettare un ritmo sulla mia faccia. Lei poi fece sdraiare Carlo e si mise a cavalcioni dandogli le spalle e cominciò al solito un su e giù lento a gustarsi il palo del marito mentre io mi misi in piedi e le misi il cazzo in bocca sbattendoglielo ogni tanto in viso. Dopo poco però feci una cosa ispirato dalla posizione assunta da loro. Le alzai le gambe in maniera che fosse coricata di spalle su suo marito impalata cosi fino in fondo. Da li godevo della vista della fica aperta dal cazzo di Carlo che pensai di penetrarla in fica contemporaneamente. Appoggiai il cazzo ma lei non se lo aspettava, tanto, che corrucciò la fronte dubbiosa ed un po' spaventata su quello che stavo facendo. Ma mi lasciò fare. Quindi appoggiai ed entrai pian pianino tutto dentro fino in fondo mentre lei contorceva il viso mostrando si il sorriso, ma stavolta più che sorriso era un ghigno di sforzo per contenere due cazzi in fica. Arrivato in fondo mi fermai e cominciai a cercare la sua bocca con la mia fino a quando non si trovarono e potei avvertire un rilassamento della fica giù che aveva finalmente accettato l'allargamento forzato. Fu li che mentre le baciavo in bocca cominciai a pompare piano sentendo tutto amplificato. Le pareti della fica erano più strette e sentivo il cazzo del marito duro come il marmo fermo immobile (anche perché da li potevo spingere solo io) che non faceva altro che eccitarmi di più e pompare sempre più velocemente. Li non aderivo perfettamente al suo clitoride ma ci pensò lei. Allungo la sua mano destra e cominciò a masturbarsi sotto i nostri colpi mugolando sempre più forte fino a quando i mugolii non diventarono grida e si abbandonò in un urlo di godimento come non mai prima fino a quel momento. Lei si accasciò totalmente a peso morto mentre si masturbava ed aveva degli spasmi che non riusciva a controllare. Tanti che lei alla fine cedette in un urlo liberatorio seguito poi da piccoli mugolii per la serie "fate di me quello volete che tanto non ci sono più". Carlo allora ho capito che sono proprio quelli i momenti per cui lui impazzisce di più. Tanto che da sotto le prese i fianchi e la pompò con forza scalzando pure me. Poi sempre da sotto mentre lei era esausta ed inerme l'avvinghiò con tutte e due le braccia fino a toccarle le tette e poi stringendola a se forte forte le diede una decina di colpi fortissimi fino a quando non le sborrò dentro gridando anche lui il suo godimento. Io non da meno tirai lei, che ormai sembrava in trance, per le gambe verso di me facendo uscire il marito da sotto e cominciai a pomparla nella fica allargata da entrambi e sborrata dal marito come un infoiato. Glielo misi pure nel culo. Ormai i canali erano aperti e lei era li davvero stanca. Ma con il suo solito sorriso apprezzava che io entrassi dentro di lei una volta nel culo ed una volta nella fica di continuo facendo colare la saliva in caduta libera per lubrificare il clitoride che nel frattempo masturbavo con le dita. Come per dire "la prossima volta fallo prima questo trattamento che approfitterò per godere anche cosi ma adesso sono proprio arrivata". Quel sorriso proprio mi fece impazzire (era una serata che mi faceva impazzire per la verità) tanto, che uscì fuori mi tolsi il preservativo e le puntai il cazzo proprio sulla faccia. Lei il sorriso non lo tolse come per invitarmi a fare quello che volevo. E cosi feci. Le sborrai in bocca ed in faccia ed il bello fu che lei, sempre con il sorriso, prese il mio cazzo e se lo mise in bocca per pulirlo bene fino all'ultima goccia mentre da sopra mi appoggiai sulle mensole del camper per reggere ai nuovi spasmi del godimento infinito. Ero talmente sfinito stavolta che non mi accorsi che il marito era da un po' che fotografava e con un sorriso mi fece il segno con il pollice su per dire ok. Ci siamo poi ricomposti lavati e vestiti sempre con il sorriso e l'armonia che si era creata e ci salutammo ripromettendoci di risentirci nei prossimi giorni facendoci complimenti a vicenda non solo sulla performance ma soprattutto su come eravamo. Persone reali con una vita propria a cui piace giocare nel pieno rispetto reciproco mantenendo una lealtà che in questo contesto, non finirò mai di ripeterlo, non guasta mai. Nella strada del ritorno inutile dirvi che pensando a quello che mi era successo mi venne di nuovo durissimo sperando di rivederli prestissimo. Spero vi sia piaciuto questo racconto e che lo commentiate per condividere anche i vostri pensieri. Un bacio a tutti i lettori di questo sito.
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11 years ago
Riservatosex,
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Last visit: 9 years ago
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Scoprire di essere cornuto
Salve, questo racconto che vi sto per scrivere è reale successo il 28/12/2013.
Da anni frequento questo mondo e mi intriga molto con amiche ho anche avuto qualche esperienza di scambio ma da un po mi ero allontanato perchè ho conosciuto una ragazza con cui sto ed non sa nulla di questo mondo. Bhe andiamo ai fatti questa ragazza con cui sto la chiamerò per semplicità frà , tiene 24 anni è mora alta 165 fisico fantastico 3 di seno durissimo e un culetto fantastico come potete immaginare un sacco gli rompono le scatole e io sono molto geloso e per questo si fanno un sacco di storie ma lei mi dice sempre che so amici ho clienti perche lei lavora in un negozio. Una sera durante le feste natalizie gli chiedo di uscire andare al cinema o farci un giro lei ama andare in giro ma quella sera mi dice no teso vado a casa stasera so distrutta dai facciamo domani, io gli dico ok però mi nasce un dubbio e decido di andare a controllare d'avanti casa sua se ci sta l'auto preso dalla mia gelosia lei dista circa 15 km dal mio paese, arrivo nel parcheggio del suo paese dove lei lascia sempre l'auto alle 20,45 vedo l'auto li tutto ok però penso ora asp qualche minuto lei di solito se esce esce alle 9 cosi mi nascondo ed asp. verso le 21 e qualche minuto arriva un auto di grossa cilindrata e si parcheggia li vicino io non ci faccio caso ma dopo poki minuti vedo arrivare lei ed avvicinarsi a quest auto scende un uomo sulla cinquantina si salutano normalmente lei fa il giro è sale in macchina (a quel punto stavo per andare li ma poi penso e se è qualcuno per il lavoro oppure altro potrà dirmi vedi sei tu che ti fai i film infondo stavano parlando) cosi decido di asp dopo qualche minuto accendono la macchina è vanno via io li seguo a distanza si dirigono per una strada poko frequentata è dopo qualche km si fermano io a distanza mi fermo e mi avvicino a piedi loro sono parcheggiati all'ingresso di una stradina di campagna dove si può vedere solo la parte posteriore dell'auto. cosi mi arrampico tra la vegetazione e mi avvicino a circa una decina di metri e vedo che fanno ci sta poka luce solo quella della luna ma si vedono chiaramente parlano e io non so se intervenire o cosa dopo un 20 minuti che stavano li sento il cell suonare un suo sms con scritto " Notte tesoro io mi metto a letto sono distrutta ci sentiamo domani " ed io penso cazzo questa mi prende per culo voglio vedere fin dove arriva ,vedo chiaramente lei che mette il telefono in borsa dopo aver letto la mia risp . Vedo lei togliersi il giubbotto è poggiarlo dietro ed in un attimo chinarsi su di lui giuro mi si fermo il cuore io non riuscivo a vedere bene ma sicuramente lui si era già abbassato i pantaloni e dopo qualche istante mi fu chiaro perche vedevo la sua testa andare su e giu, stavo per andare li è fare un casino ma poi mi blocca una voglia quasi una fantasia che avevo sempre avuto e continuo a guardare eccitato di questa cosa cosi decido di stare li e guardare e mi comincio a toccare vedo lei che va su e giu con la testa si comincia a sogliare lui che gli tocchi i suoi seni con i suoi grossi capezzoli e io guardandoli mi sego ormai l'eccitazione a preso il sopravvento e la gelosia è svanita, dopo un po vedo lei salire sopra di lui e comincia a farsi scopare riesco a sentire i suoi lamenti di piacere perche lei grida un sacco quando gode e io li a guardarla andare su è giu questo per un venti minuti ad un certo punto vedo lei spostarsi al suo lato ed aprirsi lo sportello di lui si accende la luce e vedo chiaramente lei completamente nuda accanto è scoppio in una rigogliosa venuta un eccitazione mai provata prima lui scende è si pulisce il suo cazzo ancora sporco di spermacon dei fazzoletti mentre lei accanto si riveste io resto li immobile eccitato al massimo è soddisfatto lui l'ha riaccompagnata a casa ed io andai via e non gli ho mai detto nulla di quella sera !
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1
11 years ago
admin, 75
Last visit: 22 hours ago -
La coppia con lui bisex passivo
Contatto una coppia toscana in cui lui si dichiara esplicitamente cuckold e bisex passivo.
La distanza e gli impegni fanno sì che il contatto si protrae per alcuni mesi, ma finalmente approfittando di un loro viaggio a Bologna, concordiamo di incontrarci e di passare una giornata assieme.
Arrivano puntuali e li vado ad accogliere al casello di Faenza e li accompagno dove ospito. Sono maturi, over 50, lei procace ma non certo grassa, lui magro.
Appena arrivati lei chiede di potere usufruire del bagno per prepararsi e lui mi si avvicina subito iniziando a prendersi cura del mio gingillo che si presenta subito in tiro. Devo dire che è veramente bravo di bocca, lo lecca con gusto, lo succhia avidamente, ci mette arte e passione.
Dopo pochi minuti lei esce nuda e con uno sguardo malizioso e da Signora irreprensibile con cui si era presentata, sembra invece una Lady calda e trasgressiva.
La invito a prendersi cura anche lei del mio gioiello e mi fanno uno splendido orale a due bocche, un vero e proprio sogno!!
Poi mi stendo e mentre lui continua sapientemente con la bocca, inizio a leccare a Lei, profondamente e delicatamente il gioiello. Inizia a gemere piano piano, poi a salire di tono, fino a mugolare ad alta voce. Dopo 5 minuti, mi implora di penetrarla e la impalo a missionario con una splendida scopata, incitato dal marito eccitatissimo alla vista.
Dopo una abbondante venuta, ci rilassiamo un attimo gustando il prosecco che avevo preparato e continuiamo a conoscerci e scoprire i nostri gusti più reconditi.
Ricominciamo e questa volta voglio che sia lei a prenderlo in bocca, assistita da lui, che mi implora di gustarlo, ma glielo lascio fare solo dopo che il mio gingillo è in piena forma. A quel punto la metto a pecorina e lui mi aiuta e mi guida alla penetrazione anale di Lei, che per un attimo protesta per il dolore (è molto grosso), ma poi lo accoglie tutto e la scopo analmente fino alla sborrata finale, con lei che si dimena e si contorce dal piacere.
Lei si dichiara esausta e si va a fare la doccia.
Io mi rilasso un attimo e vedo lui che mi si avvicina e mi implora di farlo suo.
Ritorno in tiro sotto i colpi della sua lingua e quando lei esce rivestita dal bagno, mi esorta a spaccargli il culo anche a lui. Se con lei sono stato dolce e sono entrato con dolcezza, con lui lo sbatto a pecorina, è magro, depilato, ha un culo sodo nonostante l'età e lo impalo con forza senza tanti preamboli. Inizia a urlare dal dolore e dal piacere, ma io spingo ancora più forte ed entra tutto e lo inculo senza pietà, senza dargli tregua.
Come spesso mi capita alla terza erezione non riesco a sborrare, ma dopo una quindicina di minuti di inculata e dopo che lui è spossato dal dolore e dal piacere, lo giro e lo penetro analmente dal davanti, facendogli letteralmente uscire gli occhi dalle orbite dal piacere.
Dopo 5 minuti finalmente vengo e lo trovo esausto, rannicchiato quasi fetalmente da quanto lo avevo posseduto.
Gli ordino di pulirmi il cazzo e lui devo e servizievole si mette in ginocchio e lo pulisce, mentre bacio appassionatamente la sua Signora.
Terminato l'incontro, usciamo ed andiamo tutti al ristorante, dove tutto sembriamo fuochè uno stallone e due troie rotte in culo che avevo prima sfondato....
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3
11 years ago
CARPEDIEM2010, 47
Last visit: 10 years ago -
All'area di servizio
Dopo la separazione ero tornata a vivere nella mia città.
Per circa un anno sono rimasta segnata dalla separazione, nonostante sia stata io a volerla andandomene.
Finalmente però avevo ritrovato il mio equilibrio ed il desiderio di indossare indumenti femminili era tornato a crescere.
Con il tempo mi ero rifatta un piccolo guardaroba ed avevo iniziato a depilarmi totalmente, così ogni tanto la sera mi preparavo, portavo le mie cosine in uno zainetto e, salita in auto, toglievo i pantaloni, indossavo scarpe e parrucca, mi truccavo e via, iniziavo i miei giri in auto nei dintorni della città.
A pochi chilometri, sulla superstrada, c’è una stazione di servizio dove sapevo che c’era sempre un po’ di movimento; alcune volte ci sono andata, ma ogni volta che qualcuno ha cercato di segnalarmi la sua presenza, presa sempre dalla mia forte timidezza sono sempre andata via tra mille paure.
Quella sera invece mi ero ripromessa di restare.
Come al solito arrivata sul posto, muovendomi lentamente con l’auto mi sono guardata intorno, ma non c’era nessuno, così mi sono fermata e, ascoltando un po di musica, ho iniziato a sistemare il trucco, quando dallo specchietto vedo avvicinarsi da dietro un’auto che mi lampeggia e si ferma di fianco a me.
Scende dall’auto viene vicino al mio sportello ed io mentre abbasso il finestrino sento una morsa che mi stringe lo stomaco.
Non ricordo cosa ci siamo detti, la testa mi girava e l’emozione mi attanagliava, ma mi disse di seguirlo; era un bell’uomo sui 40 anni, ben vestito e, credo, anche benestante visto che guidava un porsche cayenne.
Si mette in moto ed io lo seguo, tra la nebbia che c’era quella sera e l’emozione che mi annebbiava il cervello, non so dire dove siamo andati, so solo che ad un certo punto, in una stradina isolata lui si ferma e scende dall’auto ed io faccio lo stesso.
Avevo una minigonna di pelle nera aderente, una camicetta bianca, dei sandali tacco 12 autoreggenti e parrucca dai capelli neri, lunghi e mossi, e truccatissima.
Come sono scesa ha iniziato a farmi mille apprezzamenti mentre le sue mani esploravano tutto il mio corpo, finchè, lui preso dall’eccitazione si slaccia i pantaloni e mi fa inginocchiare.
Un attimo ed il suo cazzo è già tutto nella mia bocca, inizio a fargli un lungo pompino mentre lui continua con gli apprezzamenti “sei uno spettacolo, una gran bella troia… devo scoparti…” non aveva un cazzo enorme, ma proporzionato, duro e saporito, la timidezza era oramai un ricordo e mi dedico con gusto e passione al suo cazzo leccandolo, succhiandolo e prendendolo fino in gola.
Ad un certo punto mi fa girare appoggiandomi con le mani al sedile dell’auto stando in piedi, mentre lui mi alza la minigonna, mi abbassa il perizoma fino a metà coscia e non faccio in tempo a sentire la sua cappella sul buchetto che, tenendomi stretta per i fianchi, da un colpo di reni ed io sobbalzo in avanti con il suo cazzo tutto dentro.
Mi scopava così, in mezzo alla stradina, sentivo la sua cappella che spingeva dentro lo sfintere e le sue palle che battevano sulle mie.
Ero al settimo cielo, scopata come una troia di strada.
Mi ha pistonata nel culo per venti minuti, i suoi gemiti si univano ai miei, finchè, dicendo che stava per venire, mi ha fatto girare ed inginocchiare velocemente, il tempo di aprire la bocca ed il suo cazzo era già dentro, il primo schizzo l’ho sentito direttamente in gola e non ho potuto che mandarlo giu, i successivi mi hanno riempito la bocca mentre lui si contorceva e mi teneva la testa.
L’eccitazione era arrivata al punto che venni anche io mentre dal suo cazzo uscivano le ultime gocce di sborra.
Poi di colpo si è rilassato, fermando la sua furia, ho allontanato leggermente la testa per leccare le ultime gocce, con la lingua gli ho pulito accuratamente la cappella e poi guardandolo negli occhi, sfinito e soddisfatto ho ingoiato tutto.
Mi ha detto brava, mi ha ringraziato mentre si ricomponeva e, salito in auto è ripartito lasciandomi li con ancora una goccia del suo sapore che mi colava da un lato del labbro.
Sono tornata altre volte in quella stazione di servizio, ma non lui non l’ho più incontrato.
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milena3travesta,
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Io e mia moglie sotto sequestro
Ho ancora paura che, alla fine, Possa succedere.
Mia moglie è ancora una gran bella donna. E' lì, legata mani e piedi, supina, su un minuscolo lettino, come servita su un piatto d'argento. Un bocconcino che dei veri maschi non possono non desiderare.
Quella sera cenavamo tranquilli nella nostra villa. Io ero molto stanco, dopo una giornata nell'ufficio dell'azienda di suo padre, che è un importante dirigente.
Ce li trovammo in cucina. Da dove entrarono? Quanti erano? E chi lo sa. Entrarono con una tale furia ed energia che potevano essere dieci, venti, ma anche solo tre. Pensammo subito alla semplice rapina, manteniamo il sangue freddo e cerchiamo di assecondarli; non vale rischiare la vita per un po' di soldi. Ci puntarono le pistole e ci dissero di seguirli. Eravamo confusi; facemmo comunque come dicevano. Ebbi un attimo in cui pensai di reagire, ma un paio di occhi che spuntavano da un passamontagna capirono subito le mie intenzioni e mi fecero capire che non era il caso.
Ci fecero salire su un furgone. Ci legarono le mani dietro la schiena e ci misero un sacco in testa.
D'allora siamo in questa stanzetta, su due lettini, mani e piedi legati alla testata e alla base. E' sempre buio, abbiamo perso la cognizione del tempo.
Non è diverso da come si vede nei film. Noi facciamo come dicono e loro ci rispettano e ci garantiscono quel minimo indispensabile ad ogni essere umano. Mi rimane comunque la paura che possano approfittarsene. Fino ad ora hanno avuto un comportamento corretto; ma hanno pur sempre il coltello dalla parte del manico.
Ce ne uno che mi irrita più di tutti. Indossano sempre il passamontagna, non riesco a vederli in volto; ma le mani delicate, il corpo magro e non ancora robusto rispetto a quello degli altri, mi fanno pensare che sia abbastanza giovane. Non a caso è quello che ci fa la guardia, "il palo"; è quello a cui dobbiamo rivolgerci in caso di neccessità.
E' fu proprio lì che cominciai a sudare freddo. Arrivò il momento in cui incominciammo a sentire il bisogno di usare il bagno. Decidemmo di trattenere il più possibile; non sapevamo quanto sarebbe durata, magari saremmo stati liberi da lì a poco. La lettera per il riscatto mia moglie l'aveva già scritta. Un esperienza terribile. Sentimmo il rumore della serratura che si apriva; subito ci passò un brivido di terrore sulla schiena. D'improvviso, la porta si aprì e la luce entrò prepotente, facendoci male agli occhi. Quando riuscìi a tenere gli occhi aperti, vidi mia moglie che cercava di alzare la schiena, gemendo di dolore. Gli avevano liberato le mani: "adesso scrivi una lettera a casa...". Gli stavano vicinissimi. Vedevo le loro mani su di lei, più che altro per assicurarsi che non facesse qualche stupidata. Fu comunque un immagine che mi fece effetto. Nemmeno io mi ero mai permesso di toccarla in modo così energico. Ora degli sconosciuti, virilissimi, dominavano mia moglie, le tenevano un braccio, mentre con l'altro scriveva: "noi stiamo bene..." un altro gli mise una mano sulla testa, spingendola in basso, verso il foglio, anche se il gesto poteva prendere vari significati... "la nostra vita dipende da te... fai presto...". Una mano ora scendeva sul suo fianco, e vedevo il viso di mia moglie: rimase lucida e fredda, manteneva il controllo. Solo per un'attimo ebbi la sensazione di vederla emettere un sospiro. Pensai che fu per la paura. "Firmala!" Quindi le riattacarono i polsi alla testata.
Arrivò il momento però in cui non potevamo trattenere oltre. Chiamammo il "secondino" e gli spiegammo la situazione. Si allontanò e io incominciai a pensare a mia moglie che l'avrebbe fatta davanti a un uomo, e a che genere di uomo! L'avrebbero portata nella stanza da bagno e chissà cosa sarebbe potuto succedere. Mentre pensavo a come riuscire ad essere presente anch'io, in modo da proteggerla, lo vidi rientrare con un pitale, uno di quelli che usavano i nostri trisnonni, e un rotolo di carta igenica.
Il ragazzo sciolse i piedi e le mani di mia moglie e, dopo che lei si fu alzata, gli rilegò velocemente i polsi dietro la schiena. Io guardavo attentissimo e preoccupato, pensando fino a che punto era il caso di assecondarli e "fare come dicono loro". Il ragazzo si abbassò e cominciò a sbottonarle i pantaloni. Glieli calò. Era la prima volta che mia moglie mi appariva in modo così disinibito; e lo spettacolo non era niente male: la pelle candida e liscia delle gambe, il monte di venere ben pronunciato sotto la stoffa bianca delle mutande. Probabilmente era una prima volta anche per lui, perchè poco dopo aver infilato i suoi indici nelle mutandine di lei, accadde qualcosa di strano; il ragazzo alzò il mento e incrociò gli occhi di mia moglie. Si creò un'atmosfera come di imbarazzo reciproco ma "condiviso" e accettato da entrambi. Lui era stato, tutto sommato, abbastanza delicato nei movimenti, ed era possibile che ciò avesse potuto svegliare un possibile istinto materno da parte di lei. Lui cercò di rompere l'atmosfera, e con forzata disinvoltura tirò giù le mutande di mia moglie.
Aveva il pube di mia moglie a pochi centimetri dal suo naso. Era ridicolo fingere disinvoltura: si stava godendo lo spettacolo. Me lo confermò quell'espirazione fatta a bocca chiusa, dalle narici, ma che sembrava uno sbuffo. Stava succedendo quello che temevo; incominciai a pensare a suo padre, e anche al mio; la loro onestà, i grandi sacrifici di una vita dedicata al lavoro, l'educazione basati su sani principi etici e morali; ora i peli pubici di sua figlia erano a pochi centimetri dal muso di un ragazzino, che ne aspirava gli odori.
Riuscì a riprendersi e, alzatosi in piedi, prese il pitale, lo mise al centro del punto più spazioso della piccola stanza e afferrò mia moglie per i gomiti; la portò davanti al pitale e la posizionò su di esso. Fece in tempo però a non perdere lo spettacolo del posteriore che mia moglie stava sporgendo per centrare il pitale; mi disse poi che non si sedette perchè era sempre un vaso da notte di estranei e chissà chi l'aveva usato. Mimò quindi di sedersi, senza toccare il pitale, facendosi reggere dal sequestratore. Non posso negare che la gelosia si unì all'eccitazione: oltre i bellissimi glutei, vedevo anche le sue labbra e l'introito vaginale che spuntava da esse.
Erano passati però già alcuni secondi e ancora non aveva fatto nulla. Ma che aspetta? Forse deve scioglersi dall'imbarazzo. Lo spettacolo che segui fu sicuramente meno piacevole. Quando ebbe finito, arrivo il momento di pulirsi; mia moglie aveva avuto sempre i polsi legati dietro la schiena. Quell'ingrato compito se l'assunse il giovane sequestratore. Prese la carta igenica e portò la mano sulle parti intime di lei. Ma appena lui la toccò, mia moglie si allontanò dalla sua mano scattando il bacino in avanti, emettendo un secco "mh!". Il ragazzo aveva la faccia terrorizzata, sapeva di avergli fatto male, ma non capiva come. Io pensai che probabilmente gli aveva toccato il clitoride, che, delicato com'è, toccato senza lubrificazione può dare dolore.
Dopo pochi interminabili secondi in cui rimasero immobili, lei riabbassò il bacino mostrando le terga. Lui, delicatissimo, cominciò a pulire. Gettò la carta sporca e ne prese altra pulita. Gradualmente, cominciò a strofinare energicamente. Credo che, finito il dovere di pulire, ora stesse cominciando il piacere di esplorare quest'universo sconosciuto. Immaginavo il piacere della sua mente e delle sue dita mentre palpavano le labbra della figa di mia moglie, ne sentiva la consistenza, mentre sfiorava la clitoride e l'ingresso della vagina, la quale, fino a quel momento, era stata solo mia, che assistevo inerme, legato a un letto, rabbioso ed eccitato. Quando però ebbi la sensazione che mia moglie stesse incominciando a oscillare il bacino avanti e indietro, pensai che forse non era più il caso di lasciar fare, e dissi al sequestratore che ora del pitale avevo bisogno io.
Quando finirà questo supplizio? Non riesco a pensare ad altro. Con mia moglie, durante le chiacchierate che sono l'unico svago della nostra costretta e buia prigionia, non ho voluto parlare di ciò che è successo con il ragazzo. Non c'è nulla da dire, abbiamo solo cagato e pisciato. Punto. Ora non ci resta altro che aspettare che quest'incubo finisca, prima che possa essere troppo tardi.
Ritorniamo a sonnecchiare, che è l'alternativa allo svago della chiacchierata. Quanto abbiamo dormito; senza sapere se è giorno oppure notte, se quello che stavamo mangiando, sempre legati al letto, era il pranzo o la cena.
Nel dormi-veglia, mi accorgo che il ragazzo è entrato nella nostra stanza. Non ha cercato di svegliarci, non ha nemmeno acceso o portato la luce. Fingo di dormire, cercando di capire che intenzioni abbia ora il nostro carceriere.
Si mette, in piedi, al lato destro del lettino di lei. Il mio lettino è alla sinistra di quello suo; vedo quindi mia moglie che dorme e subito dopo il suo letto c'è il ragazzo, di fronte a me.
E' tesissimo, è questo non promette niente di buono. Per nessuno; anche io non faccio sesso da alcuni giorni prima del sequestro, ed oltre ad aver paura per il mio onore, ho anche paura che l'eccitazione possa annebbiarmi la lucidità della mente e farmi trovare eccitante questa situazione.
Il ragazzo è tesissimo, e si sente che vuole fare qualcosa ma che ha paura di fare una cazzata. Ma ecco che, molto lentamente, dirige le mani all'orlo inferiore della maglia di mia moglie. La porta su, fino al massimo, attento a non svegliarla. Che intenzioni ha? Le argomentazioni ci sono tutte: il petto nudo di mia moglie è delizioso. Infatti le mani, timidissime, iniziano a toccarle la pancia, il seno ancora nascosto dal reggiseno. Ma ancora per poco: afferra le coppe e l'elastico dalla parte inferiore e glieli tira su, come ha fatto con la maglia.
Rivedo il seno di mia moglie. Mi ritorna in mente quella volta che, sdraiato sul letto, la guardavo mentre si rivestiva; si sedette, nuda, sulla sedia vicino al comò. Iniziò a indossare le calze, e per farlo sporse il petto in avanti. E' stato la volta che più mi eccitò guardare il seno di mia moglie. Le ammiravo, e incominciai a sentire il desiderio di avere un figlio da lei; un nostro bambino, che si sarebbe nutrito di lei poppando dalle sue morbide e dolcissime mammelle. Il figlio che ancora non abbiamo avuto.
Ora però è un'altra la bocca che succhia, se le sta godendo lui, meno candidamente; perchè la lingua che ora saetta e rotea su quei capezzoli, su quelle aureole non è quella innocente di un figlio, ma quello di un maschio che la vuole possedere, che vuole farsi padre di una donna che ha già un uomo: io.
E' inutile negarlo: mi sta diventando duro, ma sono anche un po' incazzato; però non so proprio cosa fare. Rischiare? Reagire? Finchè si limita al seno, posso anche lasciarlo fare.
Ma ho fatto i conti senza l'oste. Il ragazzino sa che c'è un bottino ben più prezioso se scende un po' più giù. Decide di ripetere un gesto non nuovo per lui: abbassa i pantaloni e quindi le mutande di mia moglie, fino alle caviglie.
L'amore fra me e mia moglie non è mai stato contaminato da pratiche volgari e peccaminose. Ed è per questo che anche per me è la prima volta che vedo mia moglie così: praticamente nuda, con le sue parti intime così oscenamente esposte. Sono così eccitato che la sborrata mi esploderebbe nelle mutande, se non fosse per la rabbia che mi suscita quel ragazzino che si sta abbuffando di un delizioso pranzo che non gli appartiene. Sarà giovane, ma sa cos'è un ditalino: lo sta appena facendo a mia moglie. Gia... e mia moglie?
Sollevo appena lo sguardo verso il suo volto. Non c'è dubbio: sta fingendo di dormire. Ha gli occhi chiusi, ma le labbra appena socchiuse e il muso appena rivolto verso l'alto mi fanno capire che il trattamento gli sta piacendo. E poi credo stia cominciando ad ansimare. Probabilmente anche lei sta lasciando fare. Meglio così.
Peccato che lui si sia fatto coraggio e ha tirato fuori il cazzo. Che vuol fare? fino a che punto vuole diventare "padre"? Si sta segando. Con l'altra mano continua il ditalino. Ma dev'essere scomodo, perchè decide di usare entrambe le mani per la sega. Così scopro che sa anche cos'è un cunilingus. Intanto lei sta cominciando a gemere in maniera più spudorata, mentre io sudo freddo, perchè penso che di là potrebbero sentirci... cioè, sentirli!
Così come mia moglie ha smesso di fingere di dormire, penso sia il caso che la smetta anch'io: "ehi... oh... eehiii!!! Fate piano!" Ma io non esisto; tra loro ormai se creata una forte sintonia. Io non esisto più, lei è suo. Il ritmo si fa sempre più veloce, anche mia moglie, che ha i polsi legati sopra la sua testa, incomincia a muovere il bacino avanti e indietro, per dirigere meglio la lingua del suo amante sui punti giusti della sua femminilità. Con un urlo, esplodono in un orgasmo.
E qualcuno accende la luce...
"ma che cazzo succede!" Finalmente, forse adesso i sequestratori più maturi metteranno le cose apposto. "ma porca puttana! Lo sapete che a me piacciono i lavori fatti bene, puliti!"
"dai capo, è giovane, cosa ti aspettavi, che non lo facesse?" Non farti convincere. Non farti convincere...
"già, e poi lei mica urlava perchè non ci stava, anzi..." Ma cosa crede, che mia moglie sia una puttana?!?
"...eh, anzi, mi sa che ha fatto bene! che da quando abbiamo cominciato sto lavoro, non possiamo sfogarci nemmeno co' le puttane" E' arrivata la conferma: vogliono usare mia moglie come fosse una puttana...
Questi ultimi commenti mi rassicurano poco. Sono entrati tutti nello stanza, e ancora non capisco quanti sono. Io non esisto, sono tutti intorno al letto di mia moglie. Immobili; guardano il capo e aspettano una sua risposta.
Lui si gira verso il ragazzo "ma almeno te la sei scopata?" Addio. "naaa, è ancora giovane. Che vuoi che abbia fatto! Bisogna dargli una spintarella..." "già, spogliati. Che lei te la prepariamo noi!"
La situazione sta precipitando così in fretta. Sta succedendo quello che temevo. Quegli uomini si muovono tutti intorno a mia moglie, e riesco a sbirciare la situazione tra i loro corpi: le hanno slegato le mani e i piedi, ma solo per toglierle i vestiti; le hanno riattacato sia polsi che caviglie al letto, supina, ma in modo che le gambe e le braccia siano abbastanza aperte.
Solo ora mi convinco realmente di quanto sia bella mia moglie. Ora intravedo le caviglie e i piedi, ora il busto e i seni, ora parte dei glutei e i peli del pube, ora il suo volto. Preoccupato, ma comunque abbastanza disteso, come una bambina che si ritrova davanti a qualcosa di nuovo, shockante ma attraente.
Arriva il nuovo ordine del capo "dai su, datti da fare". Gli altri sono sempre intorno al letto di mia moglie. Due di loro sono fra il mio letto e il suo e mi danno le spalle. Il primo mi copre la visuale di lei dai piedi alle ginocchia, il secondo dall'ombellico alla parte alta dei seni. Ciò che vedo sono le sue cosce, il bacino e subito dopo la testa.
Riesco a vedere per un attimo anche il ragazzo in piedi; completamente nudo, ha solo il passamontagna. E' proprio un ragazzino; ha il pube molto folto, ma quasi nessun pelo sul petto, oltre le ascelle. E devo ammettere che ha proprio un bel corpo, tonico, ben modellato. E il cazzo, malgrado l'orgasmo di poco tempo fa, e bello dritto. E anche abbastanza dotato...
Sale sul letto. Punta le ginocchia sul materasso, nello spazio che le gambe, tese e divaricata di lei, offrono. Non si è ancora sdraiato; affera il cazzo con la mano destra. Si abbassa e si sdraia su mia moglie.
Immagino le loro pance e i loro capezzoli che si toccano, la piacevolezza delle loro pelli lisce e delicate che si strofinano tra di loro. Intanto vedo lui che fa scorrere il glande su e giù sopra la figa di mia moglie; è chiaramente inesperto, non sa come farlo entrare. E' qui ho un colpo al cuore: mia moglie inizia a curvare il bacino in avanti; lui capisce il segnale e rimane fermo, con il cazzo puntato sulla figa. Ed è mia moglie che, riportando il bacino un po' indietro e poi rimandandolo in avanti, a penetrarsi con il cazzo del suo giovane amante.
E' fatta. Sono bello e cornuto. Il ragazzo mette i palmi sui fianchi di mia moglie, all'altezza dei glutei, e comincio a vedere le sue giovani chiappe che salgono e scendono, salgono e scendono dal bacino di lei. Le gambe tese di mia moglie mi permettono inoltre di vedere, mentre lui sale, i loro pubi. Umidi, pulsanti. Il letto incomincia a cigolare in maniera ritmica, e ritmico è anche il suono dei loro umori, che stanno iniziando a fondersi in un liquido solo. Dovevano essere molto bagnati, perchè il rumore del pene che scorre avanti e indietro nella vagina è così forte che, pur non vedendo i loro genitali, riesco a immaginarli.
Gli altri rapitori, intanto, stanno incominciando a sfilarsi i pantaloni e le maglie, ma non ovviamente i passamontagna. E' un gruppo molto eterogeneo; qualcuno è un po' più grasso, qualcuno abbastanza tonico, chi peloso e chi meno. Ma tutti sono intorno al letto degli amanti e stanno cominciando a menarselo. D'improvviso vengo coplito dal suono di uno schiocco; sollevo un po' la testa e vedo il ragazzo che, sollevato il passamontagna sul naso, sta dando dei bacini a stampo alle labbra di mia moglie. Il rumore è forte perchè anche mia moglie sta ricambiando, ed è impossibile non sentire il rumore che il risucchio delle labbra fanno mentre si uniscono in questo bacio di tipo molto casto. Molto casto fino a quando lui non la guarda negli occhi e esce fuori, timidamente, la lingua. Si fissano qualche secondo; mia moglie indietreggia impercettibilmente la testa, quasi chiedendosi cosa fare. Ma sa cosa fare, e socchiudendo gli occhi apre leggermente le labbra e, riportando la testa un po' avanti, accoglie la lingua del giovane, come prima aveva fatto con il cazzo. Un bacio come quelli del cinema: gli occhi chiusi, le teste che appena appena roteavano, le lingue che ognittanto si intravedevano ai bordi delle labbra e le guance che, ritmicamente, si gonfiavano e sgonfiavano. Non riesco a capire mia moglie: certo, anche lei aveva vissuto dei giorni di astinenza, come tutti, come anche i rapitori, come anche suo padre, in pensiero per lei; ma un orgasmo prima l'aveva già avuto! Avrebbe dovuto essere sufficiente per placare la voglia. Quello che sta facendo, le piace? o sta lasciando fare, per non correre rischi, ribellandosi? Comunque, credo stia lasciando fare un po' troppo...
A un certo punto, il piede sinistro di mia moglie si libera. E adesso? Mentre temo il peggio, vedo la gamba che si solleva; sicuramente si gode la libertà di poterla, finalmente, piegare. Questo, però, mi permette di vedere i loro genitali. Soprattutto quando lei attorciglia la gamba dietro la schiena del ragazzo. Vedo il cazzo che entra ed esce dalla figa di mia moglie, vedo l'alone che si è formato sul lenzuolo, sotto le chiappe di lei.
"Ragazzi, le piace proprio!" "Già, queste corde non servono" "questa non deve mai aver preso un cazzo decente in vita sua" Mentre questi commenti colpiscono le mie orecchie, io mi estranio dal mondo, e con la fantasia scorro l'album dei ricordi: la prima volta che l'ho vista, il suo sorriso, le mosse per conquistarla, il primo bacio. Il mare, l'ingenuità dell'infanzia, l'amore.
Quando ritorno alla realtà, lei è completamente avvinghiata a lui. Non hanno cambiato posizione, semplicemente l'hanno slegata, e ha le sue braccia intorno al suo collo e le gambe avvinghiate dietro la sua schiena. Mi sa che il contatto completo con il corpo di mia moglie deve aver fatto perdere il controllo al ragazzo, che solleva la testa verso l'alto, porta un po' le spalle indietro, senza staccare la sua pancia e il pube da quelli di mamma e, con gli occhi socchiusi e la bocca semiaperta inizia a mugulare dei "ah... aahh...aaahhhhh!!!!"
Sta eiaculando. Sta riempendo l'utero di mia moglie con il suo sperma. La sta innondando, si fa padre-padrone di quella che credevo sarebbe stata di mia sola ed esclusiva proprietà... Vedo i glutei che si contraggono, e ogni contrazione è una schizzata. Una, due, tre volte, quattro volte, cinque volte... ormai ho perso il conto. Anche lei sta godendo, sussurrando dei "si... si..."
Gli altri rapitori iniziano a festeggiare, gridacchiando dei "vai" "così" "yuhuuu!" Loro due rimangono immobili qualche secondo. Poi si staccano. Il ragazzo scende dal letto, con il cazzo gocciolante, ha la testa un po' bassa e un sorrisino timido, mentre gli altri vanno intorno per complimentarsi, gli stringono la mano e gli danno pacche sulla spalla "Bravo, sei stato uomo" "gli hai fatto provare cos'è un maschio". Mia moglie, intanto, si risdraia supina sul lettino, tiene le gambe spalancate e cerca, usando i muscoli della vagina, di cacciare fuori lo sperma. Forse per qualcuno, questo, è un invito.
Ecco che uno, improvvisamente, prende il posto del ragazzo "ora tocca a noi" Fregandosene dello sperma, gli sale sopra e gli mette il cazzo dentro, cominciando a pompare. Mia moglie è ormai troppo presa, e inizia a mugolare senza freni "Ah... si... si... così..." Uno si porta alla testa del letto, gli solleva il mento e fa "l'hai mai assaggiato lo sperma?" Lei, che in tutto ciò non ha mai perso la sua espressione di bambina un po' shockata ma molto attratta, senza parlare fa di no con la testa. Ecco che l'uomo afferra il cazzo e lo porta a pochi millimetri dalla bocca di mia moglie. Lei solleva la testa, lo guarda un po' negli occhi, poi, come ha fatto con il cazzo e la lingua del ragazzo, socchiude gli occhi e gli prende il cazzo in bocca.
Incomincia a portare la testa avanti e indietro. Ma si vede che è la prima volta. Non usa un ritmo regolare, e poi lo tiene solo in bocca, senza succhiare. Allora l'uomo gli prende il cranio con entrambe le mani e comincia a portarla avanti e indietro con forza, usando un ritmo regolare. E' lui, è l'uomo che durante la lettera gli aveva messo la mano in testa, lo riconosco! Sono certo che è d'allora che desidera fare quello che sta facendo ora. Mia moglie, intanto, pratica il nuovo gioco facendo un po' di resistenza alla forzatura dell'uomo; ma dopo un po', vuoi per il piacere di farlo, vuoi per il piacere di quello che se la sta facendo in fica, si rilassa completamente e diventa inerte come un pupazzo, godendosi il piacere del movimento oscillatorio, il piacere di sentire in bocca e con la lingua la gommosità del prepuzio, la morbidezza del glande, la durezza del membro; il piacere della vibrazione provocata dal cazzo che strofina velocemente sul palato, sulle labbra, il pube dell'uomo che si avvicina e si allontana dal suo naso.
Il rapitore ha tolto una mano dalla testa di mia moglie; ora lei sa come deve muoversi. Ma c'è ancora qualcosa che manca; ed ecco che lui gli rimette la mano sulla testa, la immobilizza e incomincia a portare il suo bacino avanti indietro. Sta scopando la bocca di mia moglie, che sbarra gli occhi e resta quasi impietrita, non capisce che fare. "Succhia, succhia, fai finta che stai tirando su uno spaghetto". La testa di mia moglie è completamente ferma, solo il cazzo del rapitore saetta velocissimo dentro e fuori. Così tenta la prima succhiata; si vedono le guancie che si ritraggono verso l'interno, accompagnate dallo scrocchio delle labbra, quindi tornano rilassate. Una seconda succhiata, una terza e pian piano comincia a muovere timidamente la testa avanti e indietro. Ha imparato a fare un pompino. L'uomo sente che finalmente può togliere le mani dalla testa di mia moglie e può godersi felicemente il lavoretto, fino all'urlo liberatorio. Lei, sentendo arrivare lo sperma, cerca di ritrarsi, ma lui subito le mette una mano dietro il collo e la blocca "no, no, ingoia, ingoia..." Il movimento della testa durante la deglutizione è evidentissimo. Vedo la laringe di mia moglie che sale e scende, e ogni volta che sale e scende una porzione di sperma di uno sconosciuto le scorre giù per l'esofago, fino a raggiungere lo stomaco.
Lui respira affanosamente "aaah, aaah, aaah... ti è piaciuto? aaah, aaah..." E lei, con un sorriso appena abbozzato ma dolcissimo, scuote la testa affermativamente.
Io sono ancora a letto, legato e incazzato; e non solo per l'eccitazione. Quanto sono gentili con mia moglie... e proprio con la mia?!?
Ognuno si prodiga di insegnarli qualcosa di nuovo. Dopo il sesso orale, qualcuno gli ha voluto far provare il sesso anale. Quindi il piacere di fare sesso a pecorina; di provare la penetrazione multipla; di avere un cazzo in figa, uno in bocca e l'altro in culo. E gliel'ho visto fare mentre con le mani masturbava altre due persone. "facciamo così: tieni la bocca aperta, io ci schizzo dentro, ma tu non ingoiare subito. Fammi vedere la tua bocca piena del mio sperma, poi ingoi di colpo" E lei lo fa! Ma ci stai pensando alla tua famiglia... a tuo marito?!?
"Ragazzi, sono distrutto. Ma da quante ore stiamo andando avanti?" "hai ragione, sono stanco anch'io. Riposiamoci..." "e lei? che facciamo, lasciamo che si raffreddi?" "ehi, ma del maritino ce ne siamo dimenticati?!?"
No. A me ora devono lasciarmi perdere. E' inutile, sarò eccitato, ma la rabbia è più forte. Questa volta non farò come dicono loro.
"dopo tutto quello che ha visto? ma ce la farà?" "ma si, non hai mai navigato su 'desiderya.it'? Ai maritini piace vedere le donne che scopano con gli altri..." "già, e poi, con una moglie così, chissà quante volte si sarà segato pensando alle corna che gli fa..."
Ma per chi ci hanno preso?!? I nostri padri sono brav'uomini, hanno lavorato tutta la vita onestamente. Va bene, non saranno rockstar, ma ci hanno cresciuti secondo sani principi, mica come depravati.
"Ragazzi, è inutile discuterne, il maritino ha un bozzo che non lascia dubbi" No, sono irremovibile. Si avvicinano e mi slegano. Che faccio? rimango sdraiato, con la testa reclinata di lato? Mi conviene rischiare? Hanno sempre il coltello dalla parte del manico...
Decido di alzarmi. Sicuramente ho una faccia da funerale; resto con la testa bassa. Tanto, non sento di avere il coraggio di guardarli direttamente. Mi spoglio senza mostrare nessuna emozione, ne lento nè veloce.
Mia moglie e sdraiata sul suo letto. E' nuda, piena di sperma. Mi fa schifo. Ma lei alza le ginocchia, porta i talloni vicino al suo sedere. E la vedo. Quanto è bella... L'origine del mondo. Quella fessura... croce e delizia del mondo. Così oscenamente esposta. E' li, è solo una figa, alla mia mente, al mio corpo non interessa di chi sia. Attira come una calamita il mio cazzo duro come il ferro. Mi avvicino, salgo sul letto e mi metto su di lei nella posizione del missionario. Non ho bisogno che lei muova il suo bacino, so come si fa. D'altronde, è così "usata" che non ho difficoltà ad entrare. Indietreggio il bacino e la penetro; inizio a scoparla. Ma senza vederla in faccia, terrò il mio volto basso, appoggiando la fronte sulla sua clavicola destra. Non gli rivolgerò la parola. Non è mia moglie, è solo una puttana.
Andiamo avanti per un po'. Finchè lei mi bisbiglia all'orecchio "come ti senti?"
"ehi voi due, meno chiacchiere e più musica!" "ma dai, lasciali fare. Non possono fare chissà che di preoccupante..."
Il ragionamento fila. Anche se i rapitori sono sdraiti chi qui e chi la a riprendere energie, noi comunque non potevamo organizzare chissà che rivoluzione.
Continuo a scopare, freddo, in quella posizione. Lei riprende a bisbigliarmi nell'orecchio "perdonami, non mi sono mai comportata così, neanche prima di conoscerti" Porta la sua mano destra sulla mia nuca.
"Non so cosa mi è preso. Quando ho incrociato lo sguardo di quel ragazzo, la prima volta... Ma non c'era sentimento, è stato più il bisogno di sentire il suo corpo su di me, in modo da poter vivere meglio il mio, di corpo..."
Senti il cazzo che ti stuzzica la vagina? Ecco, quello sono io, un cazzo. Punto. E' inutile che mi parli, per me resti una puttana.
"Mi sono comportata da puttana, lo so. Non l'ho mai fatto in vita mia" ora porta l'altra mano sulla mia schiena, iniziando ad accarezzarmi. "I nostri genitori sono stati esemplari, per noi hanno voluto sempre il meglio e ci hanno educato sempre secondo i migliori principi. Anche tu mi hai sempre dato tutto il meglio che potevi darmi. Tranne tutto questo" In un attimo rivedo l'uomo che gli scopa la bocca, le seghe, lo sperma su tutto il suo corpo. L'eccitazione, in quell'attimo, prende il sopravvento sulla rabbia, e inizio a scopare con più gusto. Lei lo sente e incrocia le braccia alla mia schiena, stringendomi forte e roteando appena il bacino. Ok, capisco che nella vita c'è bisogno anche di questo, e che a te questo è mancato e io avevo il dovere di dartelo, però... se si fosse saputo, che avrebbe detto poi la gente?!?
"no, cuore mio, non pensare che questo continuerà anche fuori di qui. Quello che è successo qui è successo perchè 'è meglio fare come dicono, perchè rischiare?', e una parte di me, che è sempre stata repressa, ha deciso di approfittarne ed esplodere. Oh, come ti muovi bene, amore mio..."
Si, è vero, mi sta piacendo da matti; sento il sudore della nostra pelle che si sta unendo, stiamo tornando una cosa sola... E' incredibile quanto il sesso possa riuscire a cancellare gli egoismi, a sciogliere certe emozioni...
"Prendiamo questa esperienza come una possibilità che il destino ci ha dato per diventare più consapevoli, per espandere la nostra coscienza... oh, si... per vedere il mondo in modo diverso, migliore... siiii..."
Ah, che bello. Riesco, con l'immaginazione, a vedere tutto il mio corpo; i testicoli che oscillano al ritmo della scopata e colpiscono il suo perineo, la mia schiena accarezzata dalle sue mani, le mie gambe al contatto con le sue. Il suo odore. Cose che non avevo mai voluto provare prima, forse perchè volgari...
"l'amore con te è stato sempre bello, ma è sempre mancato quell'eccitamento folle, quello che ho provato in queste ore... aahh.... gli orgasmi che ho provato in queste ore sono riuscita a sentirli dalla punta dei piedi alla punta dei capelli, ma senza il tuo amore non sono riuscita a ridere di felicità, di gioia, di libertà... ah si, si... da quest'esperienza in poi stai certo che ci ameremo ancora di più... si, che bello..."
Non posso negarlo, è un'esperienza che sta arricchendo anche me. Penso che da oggi non sarò molto legato a certi ruoli; madre, moglie, puttana, suora... sono solo schemi. Noi siamo soprattutto esseri umani, siamo il nostro corpo; e più viviamo il nostro corpo e più ci eleviamo... ma come cazzo parlo! Deve essere l'eccitazione, l'estasi sessuale. Quanto è bello, sento il suo pube che strofina con il mio; ora ha incrociato le sue gambe attorno al mio bacino. Siii, finalmente arriverà quel momento magnifico, anche lei geme, ci siamo, lei muove il bacino in modo sempre più frenetico, ecco sta uscendo.... siii, vengo, ah, che meraviglia...
Siamo venuti insieme. Siamo ancora uno sopra l'altro, e che fiatone...
Passano alcuni secondi... "mi perdoni?"
Non so che dirle, ancora non riesco ad alzare il volto, a guardarla. Poi ci sono questi intorno a noi che fanno commenti, ridacchiano... che stronzi. Cosa pensano, che loro scopano a crepapalle e sono eroi mentre se lo fa una donna è una povera puttana?!
Non ho mai detto una parola. Sempre con la fronte sulla clavicola. Le diedi un bacio sopra il seno. Lei ha capito e stringe le braccia attorno al mio collo ancora più forte.
Sono passati alcuni giorni, ma il destino ha deciso che dobbiamo ancora godere di questa esperienza. Mi viene il dubbio che il riscatto sia stato pagato, ma che non abbiano tanta voglia di rilasciarci... Almeno, non dobbiamo più stare legati mani e piedi. Le scopate sono continuate, anche se meno frenetiche rispetto al primo giorno. Abbiamo anche riscopato insieme, io e mia moglie, e mi ha fatto piacere vederla sorridere mentre lo faceva con me.
Oggi però hanno deciso che dobbiamo prenderci un giorno di assoluto riposo; in effetti, ce n'è bisogno, abbiamo i genitali infuocati, soprattutto quella poveretta di mia moglie. Se gli metti la mano fra le gambe, la differenza che senti fra il freddo delle cosce e la figa rovente è impressionante.
Così ci hanno lasciati un po' per i fatti nostri, a spalmarci la pasta da fissan che i nostri rapitori ci hanno, devo dire generosamente, donato.
"Certo che se al rilascio ci faranno un controllo medico, sarà imbarazzante spiegare al medico questi arrossamenti"
"Ti preoccupi solo di questo?" Ah, già. Con tutto lo sperma che ha preso, ci sarà ben altro imbarazzo da spiegare.
"Pensi che... sia successo?"
"mbè, non sei stato mica portato dalla cicogna! Avrai notato che qui non c'è nemmeno l'ombra di un preservativo. Il ciclo non l'ho ancora avuto..."
"Abortiremo?"
"non lo so, pensavo che vivere la maternità con una nuova coscienza possa essere interessante..."
Cazzo! Ora mi beccherò pure un figlio bastardello. Chissà di chi sarà figlio...
"Ehi, non starai mica tornando a fare il geloso?"
"io?! No, che pensi. E poi l'aborto è pericoloso, meglio non rischiare; facciamo come dici..."
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11 years ago
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"sogno erotico"
Era una di quelle sere che passi a fantasticare, ad immaginare situazioni quasi impossibili eppure pensi che un giorno potrebbero diventare realtà. Questo successe qualche anno fa, durante una delle estati più calde, almeno a parer mio, perchè proprio quell'estate la fantasia più proibita di una ragazza poteva diventare realtà. Scherzando sull'argomento insieme al mio ragazzo capii che oltre al rapporto "normale" avrei preferito qualcosa in più. Decidemmo di iscriverci su un sito d'incontri, cercando un ragazzo super dotato, particolarmente sexy e che ci sapesse fare con le donne! Questa era la mia pretesa, essendo particolarmente selettiva decisi di fare un primo incontro su skype in modo tale da capire se chi avevo di fronte poteva veramente farmi godere come una porcellona. Dopo una serie di ricerche trovammo il ragazzo perfetto: moro, capelli lunghi, occhi chiari, fisico sportivo e ben dotato. Ci mettemmo d'accordo sul luogo, data e ora dell'incontro, ero stranamente eccitata, era un misto di ansia ed eccitazione. Io vestita per bene: tacchi alti e vestitino da maiala che metteva in risalto il mio culetto a mandolino e le mie lunghe gambe. Appena arrivati a destinazione il toro ci accolse in casa, mi fece un sacco di complimenti, ci offrì da bere e mi portò in camera da letto. Avevo voglia, talmente tanta voglia che misi da parte il mio ragazzo mettendolo in gabbia per l'altro così sexy che non potevo resistergli. Cominciammo con i preliminari, mi toccava con le sue lunghe dita, mi accarezzava, mi desiderava e lo capivo per l'erezione che aveva, mi sussurrava porcherie che mi eccitavano sempre di più. Non potevo più resistergli, la voglia era tanta. Cominciammo con una 69 poi cominciò a penetrarmi a pecora, poi a cucchiaio..una serie di posizioni che mi fecero avere parecchi orgasmi..Cominciai a fargli un footjob col mio 38 di piede mentre tolsi la gabbia al mio ragazzo e cominciai a succhiare forte fino a farmi venire in bocca e dal toro mi feci venire sui piedi facendomeli leccare.. eravamo tutti e tre molto eccitati che non ci volle nulla per un secondo rapporto ma stavolta decisi di farmi prendere dal mmio ragazzo facendo rimanere il toro come spettatore.. gridavo dal piacere, non ero mai stata così eccitata e goduriosa dell'attimo che stavo vivendo.. Se voglio rifarlo? Sì e stavolta anche meglio ;)
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11 years ago
admin, 75
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Splendidamente cattiva
Premetto che si tratta sempre e solo di racconti autentici, senza aggiunte ne censure.
Dunque… se il mio primo incontro con una trans risale al tardo 1986 (userò, pur impropriamente, il termine ‘trans’ nell’accezione più comune) fu nell’estate del 1987 che ebbi la vera e propria illuminazione sulla via di Damasco…
Fino ad allora avevo conosciuto poche trans, tutte italiane o comunque ‘bianche’. Escludendo le prime due esperienze avevo perfettamente capito che il mio ruolo preferito ed agognato era quello passivo…
Quella notte ero inquieto, e già sapevo cosa volesse dire. Lavoravo da poco tempo in un paesino in provincia di Bologna, dove non avevo ancora riferimenti ne giri di alcun tipo. Alle 23 di un inizio giugno freddo, con l’estate non ancora iniziata, presi l’auto e mi diressi verso il mare. Arrivai velocemente, e mi presi una birra sul lungo mare di una Riccione ancora deserta. Mi passarono davanti due, inequivocabili, trans di colore: maestose ed ‘eccessive’ in tutto. Dentro sentivo decisamente le ‘farfalle’ nello stomaco… Più tardi mi misi a girare in macchina, per le strade ancora vuote, e girai a lungo senza meta alcuna.
Si stava facendo decisamente tardi, e quasi pensavo a rimettermi in marcia verso casa, allorquando, in una piazzetta sul lungo mare, vidi questa ‘dea’ appoggiata ad un’auto. Confesso che mi fece un po’ paura. nerissima, massiccia, muscolosa… alta quasi due metri e dai tratti piuttosto duri. No, non era poi particolarmente femminile, però… Un vistoso corpetto le strizzava il corpo, esaltando dei seni notevoli. Una guepiere malamente copriva un grosso culo debordante. Inutile dire che il mio occhio cadde sugli slip, minuscoli e, a dire il vero, non particolarmente gonfi. presi coraggio e, dopo la solita chiacchierata, la montai in auto. Mi portò in un parcheggio piuttosto defilato e li, stretti nella mia piccola macchina senza neppure i sedili reclinabili, iniziò a tirarmi via i vestiti da indosso con una certa veemenza.
Facendoci caso, stabilì che non era proprio tanto a posto… doveva aver bevuto, o chissà cosa: era abbastanza fuori di testa.
‘Cosa ti piace fare ?’ Mi disse, mentre mi metteva la mano fra le cosce… trovandomi l’uccello piuttosto mosciotto, come regolare in queste occasioni, si mise a ridere sguaiatamente dicendomi: ‘lo so cosa vuoi’.
Quel che successo poi, francamente non me lo aspettavo…
Mi prese letteralmente a forza, sui sedili di dietro, con quelli davanti rialzati al massimo, e mi bloccò con le spalle al divanetto. In un lampo mi ritrovai il suo culone nudo in bocca ! Ero impaurito e perplesso, nonchè eccitato da paura…
‘Leccami troia’, mi diceva.
Ero scivolato, ed avevo la testa forzata fra il divano ed il suo culo nero, con tutta la zona perianale di un marrone molto chiaro stampata sulla mia bocca. Una luce di un lampione cadeva precisa su di noi, illuminandoci senza pietà.
Le cose potenzialmente sporche non mi piacciono, e non mi piacevano certo ma, fortunatamente, sembrava ben pulita…
Muoveva continuamente il culo, come in un lento balletto, senza mai allontanarsi dal mio viso… ed io… leccavo. Leccai bene, con attenzione e deferenza, arrivando (a fatica) sino all’enorme sacco scrotale, rugoso e nero come il carbone. Non vedevo praticamente nulla, perso fra le sue chiappe, ma non avrei voluto essere da nessuna altra parte.
Lei lanciava continui mugolii, alternati a pesanti epiteti nei miei confronti: era la prima volta che provavo una cosa del genere.
Durò a lungo, davvero tanto, finchè non si girò di scatto e, alzandomi letteralmente di peso (all’epoca era ancora facile…) mi tirò via dall’auto, salvo rimettermi al posto di guida, bloccato nuovamente: ‘adesso fammi vedere che brava bocchinara sei’.
Senza preamboli, mi infilò l’uccello in bocca. Non era ancora duro, ma quel bastone marrone scuro era comunque già di ragguardevoli dimensioni. Lei teneva una gamba nell’auto e l’atra fuori dalla sportello, ed iniziò a darmi delle spaventose spinte d’anca; praticamente, più che farsi spompinare, mi stava scopando la bocca. Con emozione intensa sentii il suo cazzo crescere a dismisura, arrivandomi in gola ad ogni colpo e provocandomi un continuo stimolo al vomito… che stranamente nel contesto sembrava sopportabile ed eccitante. Davvero, facevo fatica a respirare, ed ogni tanto la forzavo un po’ a rallentare i colpi, tentando senza troppo successo di riprendere in mano la situazione e di spompinarla in modo più… gestibile. La pazza, anche questa volta, andò avanti incredibilmente a lungo. Avere fra le mani un quasi ragazzino doveva eccitarla non poco. ‘Sei una pompinara nata’, ‘ingoiami il cazzo, troietta’… probabilmente gli appellativi più gentili. Ogni tanto levava il bastone dalla mia bocca per infilarci, letteralmente, le palle, che succhiai avidamente.
‘Adesso scopami’, era un ordine perentorio ma, come prevedibile, messo il profilattico non riuscii a combinare quasi niente. Dopo pochi minuti mi riprese e mi buttò nel divano posteriore, a pecora, con la testa sul lunotto. Mi infilò il cazzo senza tante cerimonie dritto in culo, facendomi vedere le stelle… mancavo ancora di allenamento… Dopo pochi colpi, un po’ di amor proprio tornò in me e letteralmente mi ribellai, costringendola a mettersi il profilattico, cosa che, con qualche mugugno, alla fine accettò.
Il resto è puro delirio. Si avventò su di me quasi con ferocia, dandomi dei spaventosi colpi di bacino e, è il caso di dirlo, rompendomi definitivamente il culo…
Contemporaneamente affondava le lunghe unghie sul mio addome e sul mio torace, arrivando quasi a farmi sanguinare.
Con le mani tentavo di rallentare quello stantuffamento frenetico, senza troppo successo. Per la prima volta mi accorsi che, pur senza essermi toccato, dal mio uccello moscio e penzolante cadeva un lungo filo di sperma. Cazzo ! Ero venuto, come una troia…
La scopata non durò poco, anche se meno dei preliminari ma, in ogni caso, mi accorsi che già albeggiava… eravamo quasi alla vista di tutti !
Infine la sentii gemere soddisfatta e staccarsi da me. Girandomi, esausto, la vidi togliersi il preservativo, con la punta piena di sperma.
‘Mi hai fatto godere, puttana: sei proprio una rottoincula !’
Mentre ci rivestivamo la tipa provò a farmi un brutto scherzetto, sfilando dai pantaloni il mio portafoglio, ma me ne accorsi. Seguì una breve e spiacevole discussione, e mi beccai anche una tacchettata in testa, ma riuscii a farla ragionare ed a farmi riconsegnare il tutto. La riaccompagnai nella sua piazzola che era quasi giorno e, per calmarla, le regalai anche un paio di nastri musicali.
Tornai a casa sfinito, ‘violentato’ e definitivamente non più vergine…
Rimettendo a posto l’auto trovai subito il suo profilattico, buttato in bella vista a mò di spregio: niente di strano !!!
Col tempo avrei imparato a muovermi ed a comportarmi… per evitare brutte avventure e seri rischi: diciamo che ho avuto fortuna; erano anni molto pericolosi.
In ogni caso, ricordo quella sera come fosse ora, tranne il suo nome, che forse non ho mai saputo.
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