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In viaggio parte 1 di 2
In viaggio
Settimana scorsa sono andato a Berlino per lavoro. Viaggiavamo in due: io e una collega del marketing. Una donna di 30 anni, non bellissima ma con un bel fisico sinuoso. Un po' introversa, forse un po' complessata per il suo naso un po' più grandicello dell'ideale. Molto riservata, comunque. Anche in ufficio poco incline a concedere confidenza. Tra l'altro essendoci in ufficio altre presenze femminili assai più prorompenti (e consentitemi di dire, anche molto più zoccole) nessuno si è mai interessato più di tanto a Loredana, questa mia collega con cui ho viaggiato verso Berlino, di cui vi racconto oggi.
Vi riporto il nostro viaggio così come l'ho vissuto, raccontandovelo in prima persona, rivivendolo come se fosse adesso, insieme a voi.
Arrivo all'aeroporto con largo anticipo, l'aereo parte alle 10.30, ma io sono a Malpensa già prima delle 8.00. Quando viaggio mi piace vivere l'atmosfera del trasferimento. Fare le cose con calma, passeggiare per il terminal curiosando fra i negozi senza dover badare troppo all'orologio. Almeno fino a quando i tempi non iniziano a stringere ed è quindi necessario entrare definitivamente in modalità "business".
L'appuntamento con Loredana è al gate di imbarco. Quindi sono libero di gestire il mio tempo come preferisco, fra un salto al bar e un giretto in libreria alla ricerca di qualche titolo sfizioso.
E' lì che invece incrocio Lorendana, molto prima del nostro effettivo appuntamento. Anche lei evidentemente preferisce prendersela con comodo e girare per i negozi dell'aeroporto. Mi nota anche lei (anche perchè io sono alto quasi due metri, e devo dire che mi si nota da lontano!), le faccio un cenno di saluto e la raggiungo.
"Ciao Loredana! Anche tu mattiniera, vedo...!"
"Sì, per non sbagliare ho preso la navetta per l'aeroporto con un po' troppo anticipo mi sa!" mi risponde un po' imbarazzata. Io le sorrido di rimando per farle capire che il mio non era un giudizio sulle sue tempistiche. E anzi, per sgombrare il campo da ogni dubbio replico: "In effetti anche io sono qui da parecchio, mi piace l'atmosfera dell'aeroporto e quando viaggio cerco sempre di arrivare con un certo anticipo per poter fare un giretto in giro". Lei sorride e guarda l'orologio con nervosismo, quasi che la situazione la imbarazzasse. Penso fra me e me che Loredana in effetti è davvero una persona molto timida e riservata e che non è certamente la migliore compagna di viaggio che poteva capitarmi per volare fino a Berlino. Mi attende un viaggio immerso nella lettura, probabilmente scambiando giusto tre parole di convenevoli e nulla più.
In effetti il resto dell'attesa passa in modo piuttosto imbarazzante. Io che cerco di scambiare due parole, e lei che risponde a monosillabi dandomi l'impressione che pagherebbe oro per poter evitare questa convenzione di viaggiare in coppia fra colleghi. Certamente, glie lo si legge in faccia, preferirebbe viaggiare da sola.
Il tempo trascorre così in un sottile stato di imbarazzo reciproco (io che ho la sensazione di essere quasi di troppo e lei che me ne da costante conferma ad ogni occasione). Intendiamoci: senza esser minimamente sgarbata o scortese, semplicemente comunicando con il linguaggio del corpo il suo disagio nel condividere il viaggio con un collega praticamente sconosciuto (in effetti in ufficio lavoriamo nello stesso reparto, ma visto il suo carattere, avremo scambiato si e no tre parole fuori dall'ambito lavorativo).
Guardo l'orologio e le dico: "è ora, dobbiamo andare al check-in". Così ci dirigiamo verso il varco per i controlli di rito. Passo prima io, dopo il solito controllo dove mi fanno sfilare la cintura, le scarpe e mi controllano il bagaglio a mano ai raggi X. Riprendo i miei oggetti dall'altra parte del varco, mi rimetto le scarpe, la cintura e mentre aspetto il turno di Loredana osservo incuriosito come appare ai raggi X il contenuto del mio bagaglio a mano.
Solo che il mio bagaglio è già passato e l'immagine sul monitor di controllo, mostra ormai il contenuto della borsa di Loredana. Convinto che si tratti della scansione a raggi X del mio bagaglio, ma un po' confuso perchè non ritrovo al suo interno i miei oggetti, osservo il contenuto. Un libro, il portafoglio, un mazzo di chiavi, una scatoletta non meglio precisata e... ma... cos'è quello? Non è di certo la mia borsa!! E' una sagoma di un cazzo eretto e bello grosso, per giunta!
Mi scappa quasi da ridere, ma mi contengo appena in tempo... rendendomi conto che è il bagaglio a mano di Loredana e che lei è appena transitata sotto al varco di controllo, raggiungendomi.
Nota il mio sguardo allibito, ancora incantato davanti al monitor dei raggi X. Quando l'immagine sparisce per lasciare spazio al contenuto della valigia successiva, il mio sguardo si rivolge a lei.
Rossa come un pomodoro, con la mano davanti alla bocca e gli occhi spalancati che mi guardano, invasi dal panico. Non posso fare finta di non aver visto, perchè lei lo ha capito benissimo: la mia espressione non lascia alcun dubbio. Non proferisco una parola e ci spostiamo di qualche passo per lasciare passare gli altri in coda. Iniziamo a camminare verso l'imbarco... meccanicamente... Lei continua a fissarmi probabilmente cercando di capire la mia reazione, i miei pensieri e forse e soprattutto il mio giudizio su di lei.
La prima cosa che riesco a dire pochi secondi dopo, con tono disorientato, è: "Scusa... pensavo fosse il contenuto del mio bagaglio a mano... non credevo..."
"No no no, lo so... non è colpa tua... sono io che non avrei dovuto lasciare il vibratore lì dentro!" Mi rispose interrompendomi, mentre sprofondava dalla vergogna. "... avrei dovuto metterlo subito nella valigia che ho imbarcato... ma la fretta e poi ci siamo incontrati subito, prima del previsto."
"Beh... " provai ad abbozzare io, "comunque è solo un fallo di gomma... non è mica una pistola! Dopotutto non c'è niente di male, anche se mi rendo conto che la privacy avrebbe voluto che la cosa restasse un tuo segreto..."
"Già, sì... non c'è niente di male lo so... ma che vergogna.. senti... giura che non lo racconti a nessuno e che te lo scordi pure tu!"
"Prometto che non lo dirò a nessuno, prometto... però se devo essere onesto... beh... non credo che me lo dimenticherò molto facilmente!" sdrammatizzai con un sorriso... "Ma perchè lo hai messo nella borsa a mano invece che in valigia?" domandai incuriosito
"Sono uscita di casa tranquillamente... ma sul pianerottolo mentre chiudevo casa mi sono ricordata che non lo avevo preso. E come avrai capito, io quando viaggio me lo porto sempre con me... Così sono rientrata in casa e l'ho temporaneamente messo nella borsa, perchè la valigia era già chiusa con il lucchetto e il taxi mi aspettava sotto casa. Ho pensato che l'avrei messo in valigia qui in aeroporto, solo che alla fine me ne sono dimenticata... fino a quando ho visto i tuoi occhi sgranati e increduli davanti al monitor dei raggi X!"
"Sì in effetti non avrei mai pensato che tu, insomma... ecco... non credevo che fossi una tipa da...."
"Da vibratore?" tagliò corto lei, che stranamente - come se avesse abbattutto un muro di mille mattoni o si fosse liberata di un peso da una tonnellata - ora si trovava a suo agio. Come se non avesse nulla da perdere.
"Sì, ecco. Non pensavo che fossi una donna così focosa da non poter fare a meno del cazzo per più di due giorni" risposi io altrettanto terra terra, per liberarci definitivamente dei complessi e dei tabù su questo discorso.
Poi continuai: "Ti ho sempre visto come una persona molto timida e riservata, quasi disinteressata al sesso... almeno a giudicare dal comportamento che tieni in ufficio, rispetto a tante altre tue colleghe molto più esplicite e disinibite nel cercare un manico fra le pareti dell'ufficio..."
"Ed è così. Io sono una persona molto timida di solito. E molto riservata. Ma questo non vuol dire che non sia una donna con le sue voglie e le sue fantasie. Non sono mai stata la più bella della classe, o la donna che gli uomini si girano per strada a guardarla, anzi... e la cosa mi ha sempre un po' depresso. Mi ha fatto sempre pensare che gli uomini dopotutto non fossero interessati a me. Ne ho avuti pochi, e siccome non sono appariscente nè cerco di conquistarli, alla fine resto spesso sola per lunghi periodi."
Io la stavo ascoltando con interesse e fra me e me pensavo: "ma guarda un po' alla fine di che razza di discorsi si possono fare con Loredana!"
Poi lei proseguì: "Certo però avere lunghi periodi di solitudine, non significa avere lunghi periodi di castità... sono una donna attiva e mi piace il sesso, avere un orgasmo, e... insomma... fare quelle così lì che piace anche a voi maschietti. Alla fine non pensare... anche le donne si masturbano, e molto più spesso di quanto non siano di solito disposte ad ammettere persino con le amiche. Del resto, se tu non avessi visto il vibratore nella mia borsa, nessuno saprebbe di questo mio piccolo vizietto".
"Noi maschi siamo molto meno timidi da quel punto di vista... lo sanno tutti che ci masturbiamo, anche da adulti. Alla fine se facciamo un viaggio di qualche giorno, ci può stare che se qualcosa ci eccita alla fine nella solitudine di una camera d'albergo la mano scivoli qui sotto - e misi la mia mano sull'inguine - e ci si lasci andare".
"Sai che l'ho sempre pensato anche io, durante i viaggi che il nostro lavoro ci porta a fare così spesso. Io col mio vibratore in valigia osservo spesso nel mio silenzio riservato gli altri compagni di viaggio. Penso se anche Barbara o Elena viaggiano con il piccolo amico di letto con loro, oppure guardo gli uomini e mi domando se si soddisfano con la mano o in altro modo, quando vien loro voglia in una sera qualunque durante una trasferta di lavoro".
Ormai il discorso si era aperto completamente, e potendoci sedere su una fila di posti quasi totalmente vuota, potè proseguire anche durante il volo.
"Visto che ho scoperto questo tuo segreto, anche se involontariamente, trovo giusto parlare apertamente con te dei miei piccoli segreti. Io per esempio quando sono in trasferta e mi viene voglia, spesso compro un film hard in camera e mi masturbo guardandolo. Non c'è niente di male, e non mi vergogno a raccontarlo. Così come anche te non dovresti vergognarti di usare il tuo cazzo di gomma quando hai bisogno di godere da sola, nella tua intimità. Siamo esseri umani e godere fa parte della nostra natura, per fortuna!"
"E' vero, hai ragione... è che farsi scopare da un fallo di gomma a volte è avvilente.... e farlo sapere in giro non è il massimo... in realtà la fantasia viaggia e si immaginano bei ragazzi muscolosi o stranieri misteriosi..."
"Sì, guarda che anche comprare un porno in camera e masturbarsi per un'ora non è proprio qualcosa di cui andare orgogliosi! Lo facciamo perchè la voglia cresce, e una bella sega è meglio di niente... anzi... a dire il vero una bella sega a volte è meglio di una cattiva scopata.. ahahah!" sdrammatizzai...
"Ahahaha!" rise anche lei, "Sì è vero, vale anche per me... mi è capitato di finire a letto con certi ghiaccioli che alla fine il mio amico di gomma l'ho rivalutato di brutto!"
"Beh, senti... alla fine comunque una bella scopata è meglio eh...!"
"Sì, Sì... chiaro", mi rispose lei "una bella scopata è il top... Ma anche una scopata normale è meglio di un cazzo di gomma o... nel tuo caso di una sega no?"
"Sì, senz'altro..."
Seguì un momento di silenzio e di reciproco studio. Poi presi la parola:
"Beh, io credo che ci siamo confidati parecchie cose. E oggi abbiamo scoperto dei lati molto intimi l'uno dell'altra. Io so che questa sera, nella stanza dell'albergo, ad un certo punto tu tirerai fuori il tuo vibratore, chiuderai gli occhi, ti sfilerai gli slip e piano piano lo avvicinerai al tuo clitoride e poi oltre... è una cosa a cui sicuramente non potrò non pensare. " Lei mi guarda arrossendo lievemente, "... e tu saprai ", proseguii per condividere quel sottile imbarazzo, " che ad un certo punto della serata, su per giù negli stessi momenti, io lascerò che la mia mano scivoli lungo il mio inguine, fin dentro le mutande, massaggiandomi fino a stringere fra le mani la stessa cosa, ma di carne viva e calda, che starai stringendo tu... metterò su un porno, e mi masturberò pensando di scopare qualcuna. Lo sai e non potrai fare a meno di pensarlo ora che ci siamo confessati."
Lei ascoltava rapita, e io continuai "tu ti farai penetrare dal tuo vibratore e io in quegli stessi momenti starò fantasticando di penetrare qualcuna con il mio cazzo eretto che stringerò nel mio pugno. Non è stupido tutto ciò?"
"In che senso?" intervenne lei sorpresa da questa svolta nel mio discorso.
"Nel senso che saremo in due stanze diverse sognando la stessa cosa, ricorrendo ad un palliativo per immaginare di averla ottenuta: tu infilandoti un cazzo di gomma vibrante nella tua profondità, e io masturbandomi tristemente davanti ad un porno qualsiasi. Non sarebbe invece fantastico sognare insieme e soddisfare come si deve le nostre voglie?"
Restò in silenzio... questa avance così esplicita l'aveva spiazzata. Del resto l'aver portato con se il vibratore significava che lei aveva certamente programmato di godersela una di queste sere, di avere un bell'orgasmo nella sua intimità, di soddisfarsi sessualmente... Perchè non farlo con un uomo in carne e ossa, disposto a soddisfarla e senza alcuna ulteriore complicazione sentimentale? Non era meglio una scopata fatta bene, di un cazzo di gomma da infilarsi freddamente a occhi chiusi, sforzandosi di immaginare di avere accanto un vero uomo?"
La stessa cosa che dopotutto avrei cercato io, una di quelle sere quando mi sarei ritrovato nudo nel letto con una voglia matta di eiaculare, ma senza avere il calore di una donna nel letto.
Loredana mi guardò negli occhi per cercare di capire fino a che punto mi volessi spingere, e che tipo di persona fossi... se me ne sarei vantato con qualcuno, se sarei stato capace di mantenere il segreto e molte altre domande. Lo percepii e volli rassicurarla: "Loredana, ti faccio questa proposta indecente, solo perchè ci siamo parlati a viso aperto e abbiamo capito entrambi che quello che stiamo cercando è un piacere intimo, di cui godere, senza complicazioni di alcun genere. E senz'altro nell'assoluto rispetto della nostra privacy. Non sono il tipo che si vanta con gli amici di certe avventure. Nè quello che pensa solo al piacere personale e tanti saluti... Ti assicuro che al contrario, sono un tipo a cui piace in modo sublime guardare l'orgasmo negli occhi della donna con cui condivide le lenzuola. Niente complicazioni, niente paranoie. Solo del buon sesso, migliore di quello che si può fare con un cazzo di gomma o con una mano".
"Va bene " disse lei. "Ma nessuno di noi due è un giocattolo. Non nel senso stretto del termine, almeno. Dobbiamo avere voglia tutti e due. Se una sera ho voglia solo io o solo tu, ognuno resta nella sua stanza si soddisferà a modo suo. Non ti nascondo che aver parlato di queste cose, comunque, mi ha fatto salire un ormone piuttosto invadente!" scherzo lei. "Non ti garantisco che questa sera sarà a questi livelli... ma se la cosa vale anche per te... questa sera per buona misura tu resta in stanza... e vediamo cosa succede".
Il viaggio proseguì fino a destinazione, e la giornata di lavoro trascorse più o meno secondo le nostre aspettative. Il cliente era molto interessato ai nostri prodotti, e la riunione durò persino meno del previsto. "Meglio", pensai, "almeno non saremo stanchi e questa sera avremo voglia...". Finito l'incontro uscimmo dal palazzo a vetri, sede dell'incontro, e ci salutammo: "Ciao Stefano, io vado a fare un giro in centro per fare shopping. Quello che ci siamo detti sull'aereo resta valido?" - "Certamente" risposi.
"Bene" continuò lei, "Sai... non vorrei che passata la poesia sul volo, avessi cambiato idea... le paranoie sono sempre in agguato per tutti! Volevo evitare magari di bussare alla tua porta e sentirmi dire che non te la senti, che hai cambiato idea, che siamo colleghi e tutte queste paranoie!". - "Tranquilla" risposi, "nessuna paranoia... ci siamo parlati in modo molto chiaro. Siamo adulti e capiamo entrambi benissimo cosa cerchiamo e cosa vogliamo".
"Ora va a fare shopping in centro, il fatto che stasera forse scoperemo non significa che siamo una coppia o che dobbiamo passare il pomeriggio insieme. Nè nessun altra complicazione. Ho capito benissimo cosa intendi e, credimi, sono perfettamente in sintonia con te: ognuno per la sua strada, e si scopa se si ha voglia. Punto".
"Bravo! Siamo proprio sulla stessa lunghezza d'onda!" mi disse lei ammiccando un po'. Poi si avvicinò appoggiando una mano sul mio sedere e baciandomi castamente sulle labbra.
"Scusa Stefano! volevo solo assaggiare la merce!" rise!
"Certo!" replicai io, mentre separandoci le palpai un seno con la mano. "Giusto così... stuzzichiamoci un po'... sarà più divertente!"
Poi ci allontanammo in direzioni opposte.
Io, a dire la verità, avevo già il cazzo mezzo duro. Al solo ripensare a tutto il nostro discorso, e poi al bacetto e alla sua mano calda sulle mie natiche... mmmmm.... pregustavo già la serata e avevo già i motori caldi. Ma il pomeriggio era ancora lungo. Lo strascorsi girando per la città e poi tornai presto in albergo per preparami alla serata.
La prima cosa che feci fu una bella doccia ristoratrice e poi mi recai nella spa dell'albergo, per rilassarmi in sauna.
Alle 20.00 cenai, leggero, e poi lasciai che i minuti trascorressero per conto loro, davanti alla tele in camera mia. Niente porno... aspettavo notizie più interessanti.
Passò il Tiggì, poi l'approfondimento politico... e infine mi misi a guardare un telefilm... mi ero distratto e il tempo era passato. Di Loredana però nulla... erano le 23.30 e scanalando mi ero già imbattutto in varie trasmissioni in lingua tedesca piuttosto osè... donne nude che scherzavano in tv in modo soft, parlando in tedesco... non che la lingua fosse importante. Iniziavo ad eccitarmi un po'... Volevo quasi andare io da lei, ma mi sembrava di forzare la cosa. Dopo quello che ci eravamo detti, era il caso di aspettare lei. Se fossi andato io alla sua stanza e lei non aveva voglia, mi avrebbe comunque rimandato in camera. Non avevo voglia di subire quell'umiliazione, e preferii aspettare. Ormai invano... era oltre mezzanotte e ormai lei non si era più vista... Avevo fatto bene a non andare, perchè se avesse avuto voglia, sarebbe venuta certamente lei, visto che si sa che l'uomo alla fine è sempre pronto... e se non lo è, ci vuol poco a metterlo in piedi...
La voglia però mi era salita... l'ormone durante il giorno si era accumulato con tutti quei discorsi sullo scopare. Lei aveva un viso che non mi piaceva moltissimo, ma aveva un fisico... e mi ero immaginato come poteva essere toccarlo, annusarlo, leccarlo... penetrarlo. Immaginavo come avesse le grandi labbra e come fossero accoglienti le sue natiche nei palmi della mia mano, mentre la sbattevo sul muro. Non so perchè ma mi stavo immaginando di scoparla così: in piedi, lei a cavalcioni su di me, appaggiata al muro mentre io la sbattevo con vigore riempiendola della mia carne.
Mi stavo eccitando davvero adesso! In mutande nel letto, sotto le lenzuola... Il cazzo duro nei boxer elasticizzati e aderenti che spinge forte. La mano deve scendere a dare sollievo, ad accarezzare e a massaggiare. Ma prima, immancabile, compro col telecomando della tv un film porno. Scelgo "La vicina di casa", il titolo mi sembra appropriato, per fantasticare sulla mia vicina di camera.
Il video parte con il nuovo inquilino del palazzo che invita i vicini di casa per un aperitivo per inaugurare il suo arrivo. Ovviamente dopo pochi minuti sono già tutti semi nudi, sparsi nelle varie stanze dell'appartamento, che si danno da fare. E il nuovo inquilino si ritrova nella doccia con la sua vicina, una bella milf con due labbra che ti fanno già capire quale sarà la scena principe dell'incontro... e così infatti è: sotto la doccia, lei si china in ginocchio e inizia a spompinare lui in modo divino... le sue labbra carnose e rosse scorrono sulla pelle tesa e dura del suo cazzo facendomi sognare di avere quelle di Loredana su di me. Voglio immaginarla mentre nell'intimità della sua camera si infila quel suo bel cazzone di gomma e inarca la schiena mugulando di piacere.
E poi, finalmente arriva la bussata! Toc Toc! Il cuore in gola. Sono nudo con il cazzo duro in mano, e il porno che sta andando di sotto con rumori inequivocabili di gente che sta godendo, che credo si senta anche attraverso la porta. Posso solo sperare che sia Loredana, perchè se è la cameriera che ha bisogno di entrare per qualche motivo, cercherò di scoparmi anche lei!
In effetti è esattamente la cameriera che mi porta su la bottiglia di vino che ormai mi ero pure scordato di aver ordinato! cazzo! alla faccia della precisione teutonica! Questa arriva con 2 ore di ritardo!
Ma ho troppa voglia di scopare, e non mi vergogno certo di farmi vedere nudo col cazzo duro e il porno che passa in tv... vedi mai che possa interessare l'articolo anche a lei. Così apro, ma per buona educazione lascio solo intravedere. Lei dalla porta aperta per metà vede una mia gamba nuda che spunta dalla porta, mezzo busto, e un braccio. Il cazzo è coperto dalla porta, ma si capisce bene che sono completamente nudo e che il tv alle mie spalle, soprattutto, sta trasmettendo un film porno. Insomma... cosa stessi facendo era chiarissimo, anche senza bisogno di proferir parola. La ragazza dell'albergo per niente impressionata mi squadrò e mi fece capire che la bottiglia la portava in camera lei per metterla sul tavolino.
Era una ragazza normalissima, nè bella nè brutta. Bionda come quasi tutte le tedesche, ma senza altri segni particolari. Il culo un po' pienotto, ma non grosso, due tette un po' castigate dentro l'uniforme dell'albergo, e un filo di trucco. Il tempo di squadrarla a mia volta e lei entrò, incurante delle mie nudità.
Chiuse la porta alle sue spalle, lasciandomi un po' perplesso, e appoggiò la bottiglia di vino sul tavolo. Poi si girò verso di me e si godette la vista: io completamente nudo, leggermente sudato dall'eccitazione, con il cazzo teso e duro rivolto verso di lei e le mani appoggiate ai fianchi. Le sorrisi e chiesi nel mio tedesco stentato: "C'è qualcosa che posso fare per te?". Lei sorrise, si guardò intorno... guardò il tv dove la protagonista stava ancora spompinando mirabilmente il fortunato nuovo vicino di casa e poi guardò me sorridendomi, e mi rispose: "spero di non essere stata invadente. Se vuoi me ne vado. Il vino l'ho portato e se non ti serve altro me ne vado".
"Perchè? potresti restare?"
"La notte e lunga e in questi giorni poco movimentata. Le camere sono tutte vuote o quasi. Io sono di turno con una collega. Ho visto dal computer della reception che hai ordinato il film porno. Ho pensato che potesse farti piacere avere compagnia."
"E hai pensato bene, infatti. Immagino ci sia un extra...".
"Sì, ma in realtà non sono una prostituta perchè non lo faccio con tutti i clienti dell'albergo. Ti ho visto nella hall e mi sei piaciuto. Però è chiaro che se puoi pagarmi qualcosa lo preferisco. Ti dico la verità non lo faccio solo per soldi, lo faccio perchè mi è capitato per gioco in passato e ho scoperto che mi eccita essere pagata per scopare. Ma lo faccio solo con chi mi piace. E' una mia fantasia... poi qui in albergo fra colleghe ci copriamo a vicenda... e a turno se ci va di passare la notte senza lavorare... beh... se si può ci veniamo incontro. Però non dire nulla a nessuno, perchè non sanno che faccio sesso con i clienti dell'albergo! Pensano che vada a dormire in qualche stanza libera!"
"Va bene", dissi subito senza pensarci due volte... ormai avevo il cazzo che spingeva fortissimo, e l'idea di finire la serata con una sega triste non mi piaceva affatto. Soprattutto adesso che finalmente avevo in camera una donna con cui scopare!
Misi sul tavolino 100 euro e le dissi di iniziare a fare uno spogliarello per me... intanto il porno continuava ad andare, e lei buttava l'occhio palesemente eccitata mentre mi osservava masturbarmi su di lei.
(continua....!)
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11 years ago
erotic3mind255232,
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History of violence 15
E' sera, l'aereo partito dallo scalo di Houston sta per atterrare all'aeroporto di Fiumicino. Ho le gambe indolenzite per le lunghe e noiose ore di volo. Rodolfo, il mio neo-marito, è rimasto semiaddormentato nelle ultime tre ore di volo. Osservo le luci di Roma dall'alto scorrere sotto di me. Concluso il viaggio di nozze rieccomi all'ovile, alla realtà quotidiana. Nel taxi che ci porta in centro dall'aeroporto riaccendo lo smartphone e lo scorro distrattamente. Tra i diversi messaggi trovo quello di Fausto, l'uomo con cui sono andata a letto non più di un paio di mesi fa e reincontrato solamente il giorno della mia cerimonia nuziale. In questi ultimissimi giorni la nostra corrispondenza elettronica a base di sms si è fatta decisamente molto intensa ed esplicita. Proprio la penultima sera, dopo una serata in discoteca faccio l'amore con mio marito sulla spiaggia, poi al ritorno nella nostra cabanha subisco un secondo assalto. Mi ritrovo presa alla pecorina sul letto con la porta della camera lasciata volutamente aperta sul camminatoio davanti al mare. Si merita proprio, questo mio focoso marito porco, di essere spompato completamente. Lo incito a farmi vedere come è bravo a "fottere le troie". E' il genere di incoraggiamento che lo fa subito ansimare come un cavallo da corsa, facendolo crollare letteralmente coperto di sudore nel letto messicano dopo avermi riempito la passera di seme... aspetto che si addormenti, vado in bagno, mi riempio la vasca di acqua calda e profumata, mi immergo e mi rilasso, accarezzandomi il corpo. L'aria tiepida della notte, carica di mille profumi, entra dalla finestra spalancata caricandomi di mille pensieri. Prendo lo smartphone e scrivo a Fausto chiedendogli se è in ascolto... mi arriva la sua conferma dopo pochi minuti, allora le mie carezze si fanno più intime. Gli scrivo che ho appena scopato due volte con mio marito ma che ora mi sto toccando pensando al suo grosso cazzo nodoso... Insomma, ormai il genere di sms che ci scambiamo non lasciano più dubbi sulla mia incapacità di mantenere i giuramenti appena pronunciati davanti al prete...
Eccoci a Roma, ma ora tutto per me è cambiato. Da oggi non vivo più con i miei genitori e tutto era stato predisposto per trasferirmi nell'appartamento di Rodolfo. Mia madre ha provveduto a sistemarvi tutte le mie cose mentre noi eravamo in viaggio e ora mi ritrovo improvvisamente moglie e padrona di casa. Il giorno successivo al nostro ritorno io e Rodolfo lo trascorriamo piacevolmente in parte a letto, in parte a scartare e sistemare i vari regali di nozze, a collaudare il nuovissimo televisore ultrapiatto, a rivedere i film girati in Messico...
Ma mentre Rodolfo dal giorno successivo deve tornare al lavoro io posso godermi una settimana di ferie aggiuntiva allo scopo di organizzarmi le mie cose ed adattarmi al nuovo ambiente.
Appena Rodolfo esce di casa, è lunedì mattina, una sorta di fuoco inizia ad attanagliarmi le viscere. Mi alzo, faccio colazione, rassetto un po' la casa, ma ho in testa uno ed un solo pensiero fisso. Mi decido, alla fine, prendo lo smartphone e mando un sms a Fausto:
"Ciao mio caro, sono a Roma ed ho la giornata piuttosto libera...".
Non passano due minuti che mi arriva la risposta:
"Sei sola, posso chiamarti?", a cui segue la mia risposta affermativa. Il cellulare squilla quasi istantaneamente.
Ho un tuffo al cuore sentendo la voce di Fausto.
"Francesca mia, non sai quanto ti ho pensata".
"Anche io..." gli ribatto asciutta e divertita.
"Dammi l'indirizzo che arrivo". Non mi aspettavo tanta immediatezza. In un istante soppeso mentalmente quello che mi sto accingendo a fare. Dargli l'indirizzo vuol dire ritrovarmi Fausto qui, nella mia nuova casa, anzi nella casa di mio marito. E' vero che abbiamo un ingresso indipendente e che la cosa può facilmente passare inosservata, ma diciamo che espormi ad una faccenda del genere non è proprio il massimo della convenienza. Rido di me stessa e di questi miei pensieri mentre comunico a Fausto il mio indirizzo dettagliato. Lui mi dice che sta arrivando e mette giù il telefono. Mi viene un brivido di terrore lungo la schiena all'idea che a mia madre possa venire in mente di passare qua a casa magari per darmi una mano o per farsi raccontare del viaggio di nozze. La chiamo subito, le dico che la raggiungerò nel pomeriggio. Faccio lo stesso con la madre di Rodolfo, mia suocera. Butto giù il telefono e vado a darmi una lavata. Non so dove Fausto abiti e non ho idea di quanto impiegherà a venire fin qui. Faccio una rapida doccia, mi asciugo, poi mi pongo il problema di come vestirmi... Cosa indosso, qualcosa di "normale" o qualcosa di provocante? Poi dico a me stessa che sto a casa e che tanto vale accoglierlo in maniera disinvolta. Scelgo dal corredo una bella camicia da notte semitrasparente e decido di mettere solo quella. Le viscere mi si torcono di tensione al pensiero di andare ad aprire la porta al Fausto conciata così, con i capezzoli che si intravedono... decido quindi che non vale la pena di indossare nemmeno le mutandine... mi rendo conto di essere già bagnata in maniera esagerata. Squilla il citofono, mi prende un accidente. Rispondo. E' lui. Gli apro il portoncino dandogli le indicazioni. Guardo l'orologio, sono le 9,45. ha fatto presto. Dopo trenta secondi è alla porta. Levo il paletto e la dischiudo. Fausto entra, guardandomi negli occhi, io sostengo il suo sguardo.
Servono solo tre secondi per ritrovarci avvinghiati come due animali, le nostre bocche avidamente incollate, le nostre lingue intrecciate. Fausto preme contro di me la sua erezione, è già pronto, mi spinge, mi fa indietreggiare. Con un'abile manovra si slaccia i pantaloni mentre mi rovescia sulla poltrona del salotto e contemporaneamente mi solleva la sottoveste. In un solo lungo movimento mi ritrovo con le spalle schiacciate contro lo schienale della poltrona ed il grosso cazzo di Fausto già completamente immerso nella mia fica. Non ho fatto in tempo neanche a realizzare l'istante in cui da sposa ancora fisicamente fedele sono diventata adultera, è successo tutto da sè. Fausto mi possiede e mi martella di colpi inauditi che mi tolgono il respiro, mi ritrovo completamente fusa con lui, completamente sua, paradisiacamente succube della sua virilità. Voglio essere posseduta infinitamente da lui, voglio che lui faccia di me tutto quello che vuole, voglio diventare il suo oggetto di piacere, la sua completa schiava, la sua puttana, la sua cagna, il suo sborratoio.
Il mio uomo mi afferra sotto le braccia e senza togliermi il cazzo dalla fica mi solleva. Io cingo le gambe dietro la sua schiena, mi porta in camera da letto. Non me ne può fregare di meno che quello è il mio talamo nuziale inaugurato solo due sere fa. Atterriamo sul letto, io sotto lui sopra. Fausto inarca la schiena, il suo cazzo insiste contro il mio utero, io mugolo di piacere sotto le sue spinte. Non riesco a resistere e giungo al primo orgasmo, violento e sublime. Lui esce, mi fa girare. Non faccio in tempo a cambiare posizione che me lo ritrovo nel culo. Spingo per facilitargli l'ingresso, è subito tutto dentro nonostante le ragguardevoli dimensioni. Non so come faccia ad avere un bastone così duro... Sprofondo lentamente nel trance del piacere. Credo che Fausto mi abbia posseduto nel didietro per un'ora abbondante prima di inondarmi l'intestino con il suo seme. Ci abbracciamo spossati, soddisfatti e sudatissimi nella penombra della mia camera da letto. Ci addormentiamo l'uno addosso all'altra a più riprese, in uno stato quasi onirico e vicino all'incoscienza... sempre a più riprese mi ritrovo il suo membro rigido fra le cosce o tra le labbra e lui ricomincia a possedermi, più e più volte... mi riaddormento con il viso immerso nei suoi peli pubici del cui odore sono animalescamente avida, dopo aver lucidato con la lingua, succhiato ed assaporato tutto quello che è possibile leccare in un uomo tra l'ombelico e le ginocchia, senza fermarmi mai, desiderando solo di ricevere richieste ed ordini, anche i più osceni... Ho il culo che mi duole maledettamente, me è un dolore che rinnova in ogni istante la mia estasi...
Riemergo da questo limbo a causa del telefono che squilla. E' il fisso, non il cellulare che avevo provveduto a spegnere. E' mia madre, mi chiede perchè non sono più passata. Non capisco quello che dice, gli dico che non c'è problema, che siamo d'accordo che passerò da lei nel pomeriggio. Mamma mi chiede premurosamente se mi sento bene, perchè sono le 16.30...
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11 years ago
fd5947,
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Lettera di fantasia
Ciao ……….
Forse questa lettera ti meraviglierà un po’ ma io mi sento orgogliosamente schiava del mio Padrone ed i suoi desideri sono per me ordini che eseguo per il suo piacere.
Oggi mi ha ordinato di scriverti questa lettera per verificare fino a che punto arriva la mia devozione per il mio Padrone.
Il mio pseudonimo è “ Stella” e sicuramente avrai capito chi sono oppure te lo avrà detto il mio Padrone il quale mi dice di scriverti quello che sarei disposta a fare in una sessione BDSM con te.
Mi aiuterebbe il fatto che sarei bendata e che arrivi da noi come una sorpresa annunciata.
Mi troverai nuda e con le braccia legate dietro la schiena.
Mi puoi toccare da per tutto, stringermi il seno con le mani fino a farmi male e poi altrettanto con il sedere ed altro ancora.
Mi puoi infilare le dita, prima uno poi due e tre nella fica e anche nel culo per farmi sentire una puttana da sbattere.
Poi se mi spingi verso il basso io capisco e mi metto in ginocchio ti apro i pantaloni e prendo il tuo cazzo in bocca ed inizio a farti un pompino ma dopo un po’ potresti fermarmi perché non vuoi venire subito e magari pensi a cosa mi puoi fare ancora ……..
Il mio Padrone vuole che tu provi molto di più e cosi mi leghi mani e piedi alla spalliera a forma di X e con il viso verso il muro, poi lui ti passa la frusta e tu mi frusterai sul culo e lo farai con molta energia perché vuoi sentire i miei lamenti e continuerai fino a quando lui ti dirà basta ed io avrò il culo che mi brucia e mi fa male da morire.
Poi il mio padrone mi slega e mi lega nello stesso modo ma con il viso verso di te, ti da due pinzette e tu me le
applicherai ai seni ed io sentirò un male tremendo ma tu non ti fermerai e cominci a tirare e girare le pinzette ed io griderò dal dolore sino al punto di impazzire e tu ti fermerai.
Seguendo i consigli del mio Padrone prenderai altre due pinzette e le applicherai alle labbra della mia fica facendomi sobbalzare dal dolore ma non ti basterà perché attaccherai alle pinzette due pesi facendo allungare le grandi labbra e recandomi un grande dolore che non riuscirò a resistere per molto tempo, il mio Padrone ti dice di lasciarle ancora attaccate e così godrai nei sentirmi urlare dal dolore ed il tuo cazzo sarà talmente gonfio che sembra stia esplodendo, poi levi i pesi e le pinzette e senza farmi nemmeno riprendere fiato me lo infilerai nella fica e spingerai fino in fondo e mi scoperai come una puttana, poi prima di venire, mi sciogli e io mi fai mettere a pecorina e mi infili il tuo cazzo nel culo con foga e prepotenza facendomi gridare dal dolore, mentre con le mani mi tiri a te per impalarmi più profondamente e dopo alcuni affondi ti scarichi dentro godendo sino all’ultimo spasmo, poi girandomi verso di te ti prendo il cazzo in bocca e ti ripulisco con fine maestria come mi ha insegnato il mio Padrone.
A questo punto il mio Padrone decide che per la prima volta può bastare cosi con una ultima strizzata di seno e di culo mi saluti ed anch’io con riverenza ti saluto e ti ringrazio per avermi dato l’opportunità di fare quello che il mio Padrone voleva dalla sua schiava.
Quello che ho scritto ora è solo una lettera ma può essere una realtà solo quando il mio Padrone me lo ordinerà.
Ciao Stella
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11 years ago
master1si,
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Tutto è cominciato con un sms.....
Rientro in casa, sono stanca, annoiata, tesa. Oggi in ufficio sembrava che tutte le rogne e seccature finivano per incontrare me, manco avessi una calamita. Sono scocciata, mangio qualche cosa senza nessuna fame o voglia, decido di immergermi nella vasca per un bagno assolutamente rilassante. Entro in bagno nuda, mi ammiro allo specchio. Alta uno e ottanta, capelli e occhi chiari, seno terza piena, sedere alto e sodo, bocca piccola, e labbra sottili, avrò quaranta anni fra cinque giorni e guardandomi non mi trovo niente male. Sono sposata con Piero da vent'anni, due maschi, ormai avviati nel mondo del lavoro e credo che l'unica cosa che non mi piace del mio corpo è quel dannato filo di pancia che non riesco a buttare giù, anche se mio marito la reputa molto sexy, io la odio. Il nostro rapporto è buono, siamo una normalissima coppia come ce ne sono tante, lavoriamo entrambi, lui tutto il giorno, io solo al mattino. Recentemente ha ottenuto una meritata promozione che per ora gli ha aumentato oltre lo stipendio, anche responsabilità, rogne e stress. Quando torna la sera è sempre stanco, teso e poco incline al sesso. Già, il sesso. Da circa due mesi, non abbiamo quasi più una vita sessuale appagante. Certo, io non mi lamento, fra noi non è che abbiamo mai fatto cose tremende, ma di solito le due o tre scopate settimanali c'erano sempre.
“Paola, amore, abbi pazienza, appena ho preso il via come dirigente vedrai che le cose miglioreranno.” - mi dice lui per tenermi buona.
Intanto mentalmente faccio due conti e realizzo che l'ultima scopata, appena decente risale a circa dodici giorni fa. Mi distendo nella vasca con l'acqua calda e profumata, sento il desiderio di toccarmi, improvvisamente suona il cellulare, è lui che mi chiede cosa faccio e come stò. Gli rispondo e poi vengo a sapere che, tanto per cambiare, questa sera, per scaricarsi un poco va a giocare a tennis con un suo amico. Chiudo ancora più depressa, mi distendo e sento dentro di me una profonda tristezza, vorrei piangere. Improvvisamente il bip del cellulare posto sul ripiano di marmo al lato della vasca mi comunica che ho ricevuto un sms. Resto per un istante immobile, poi lo leggo.
“ ciao bellissima.”
Guardo il numero, non è fra i miei contatti, assolutamente sconosciuto.
“chi sei?” - chiedo incuriosita.
Passano alcuni istanti e ricevo la risposta.
“Sono un maschio che vorrebbe abbracciarti da dietro, appoggiare il suo sesso duro e voglioso fra i tuoi splendidi glutei, mentre con le mani accarezzare il tuo meraviglioso seno baciandoti il collo dietro la nuca.”
Scatto seduta, nella vasca, cerco di capire chi mi sta facendo questo scherzo, ma non ne vengo a capo di nulla, mi distendo e penso alla proposta che mi ha fatto. Sento il ventre illanguidirsi all'idea di due mani che mi toccano, un prurito mi prende fra le cosce. Rifletto, poi lo chiamo. Una voce assolutamente anonima, mi risponde, non lo conosco, ma mi ipnotizza con il tono della voce, calda sensuale, simpatica. Mi dice che vorrebbe essere con me, mi farebbe impazzire di piacere, io cerco di capire se sta dicendo tutto questo per prendermi in giro, confusa decido di interrompere la telefonata, allora lui mi manda una foto. Un cazzo duro, con la sborra che cola dalla punta, e allegato l'ennesimo sms.
“ domani pomeriggio, parcheggio della Città Mercato ore sedici e questa meraviglia sarà tua.”
Guardo quel palo di carne, lo confronto mentalmente con l'unico che conosco, quello di Piero. Ne deriva che questo in foto è decisamente più grosso, sia come lunghezza che circonferenza. Mi allungo una mano fra le gambe, guardo la foto, e mi regalo, con due dita dentro la passera, un momento di piacere che calma solo apparentemente il mio desiderio. Guardo ancora quel palo, poi cancello tutto e mi dedico alla cena. L'indomani la lavoro sono tesa, nervosa, guardo insistentemente l'orologio, sembra che il tempo non passi mai. Dentro di me ho preso la decisione di non andare all'appuntamento. Mi reputo una donna morigerata, seria, e fedele. Certo in questo momento ho dei problemi, ma una scappatella non mi sembra la cosa giusta anche nei confronti di Piero che sicuramente si sta impegnando per darmi sempre di più. Quando rientro in casa sono l'indecisione fatta donna. Alla fine decido di andare a vedere chi sia questo tipo. Una doccia veloce, e nuda entro in camera, qui l'atroce dilemma: come mi vesto? Pantaloni, no, meglio una gonna, ma no, sembrerò troppo disponibile, meglio pantaloni. Bianchi o neri?, bianchi no, troppo trasparenti, ma neri sono troppo sexy, accidenti!!! Alla fine giungo al compromesso che tanto non mi faccio vedere dal lui, quindi gonna al ginocchio, con piccolo spacco dietro, camicetta bianca e stivaletti assolutamente comodi. Alla fine sono in ritardo quando entro nel parcheggio. Mi fermo e subito un sms mi dice di andare verso il grosso lampione posto in fondo, quello che ha la pubblicità di un noto profumo. Mi guardo intorno, sono irritata e stupita dal fatto che conosce sicuramente la mia auto, mentre io non so nulla di lui. Mi avvicino al posto indicato e vedo solo un grosso SUV. Non mi vorrei avvicinare, ma non riesco a vedere nulla. Alla fine mi avvicino e lui apre il finestrino. Dalla sua posizione più elevata rispetto a me mi vede benissimo, mentre io vedo solo parzialmente il suo viso.
“ Mi chiamo Mario, dai sali.” - mi dice con tono sicuro.
Senza riflettere salgo con lui. Subito parte mentre io lo guardo lui guida sicuro verso la tangenziale. Alto, moro spalle larghe sicuramente un fisico ben curato, mani grosse e curate. Poco dopo siamo davanti ad un motel, lui parcheggia e m'invita ad entrare, come un automa lo seguo senza dire nulla. Mi stupisco della mia totale passività. Appena dentro lo sento abbracciami da dietro. Sento il grasso bozzo premere fra le natiche, mi bacia sul collo e io che ho debole per essere baciata lì mi sento le gambe molli, lo lascio fare. Mi spoglia senza che io opponga nessuna resistenza, mi gira e mi fa sedere sul letto apre le cosce e si inginocchia ai miei piedi. La sua bocca inizia a baciarmi dappertutto. Scorre lungo le cosce, lo vorrei sul sesso, ma lui indugia, io mi tendo in attesa del piacere che lui mi darà leccandomi la passera, ma lui ritarda e io lo imploro.
“ dai.. ti pregooo..... ssiiiiii.....”
Improvvisamente la sua bocca si incolla al mio bottoncino, mi fa impazzire. Tremo scossa da una vera ondata di piacere, urlo e vengo stupita della facilità con cui ho goduto. Per un momento la mia mente riesce ad essere raziona. Che sto facendo? Io? Una madre di famiglia?, una moglie fedele? Ma poi le sue mani mia accarezzano il seno e il desiderio a lungo represso ha il sopravvento, mi abbandono al piacere che lui mi sta dando in maniera divina. Mentre mi lecca si spoglia, io distesa con gli occhi chiusi non me ne ero quasi accorta. Improvvisamente sale sul letto mi giro e trovo davanti a me quel meraviglioso palo che dal vivo è molto più bello e mi invita a succhiarlo. Apro al massimo la bocca e a mala pena riesco a far entrare il glande, bello duro, lo lecco con impegno.
“....ssiii brava leccalo che poi te lo pianto dentro.” - mi dice mentre allunga una mano e mi infila due dita dentro.
Godo, mi tortura il bottoncino e io godo urlano con il suo cazzo ben piantato in bocca.
,,,veeengguuuuhhmhuhuummmm.........
Sono sconvolta! Termo scossa da brividi di piacere così intenso che mi sembra un sogno. Lui mi distende supina poi sale su di me. Il suo massiccio corpo sovrasta il mio, lo sento appoggiare il glande fra le fradicie labbra della mia passera poi con un colpo secco entra!
“....aaaahhhhhhh...sssiiiii........godoooooooo!!!!”.......
Lo sento sbattere con forza in fondo, mi procura un misto di piacere/dolore che mi sconvolge procurandomi un inatteso orgasmo. Resto stupita della facilità con cui mi fa godere, mai prima nessuno c'era riuscito. Mi rilasso, decisa a godermela al massimo.
“... ti pace è puttana?...lo sapevo che dentro di te c'era una troia nascosta che non aspettava altro che di essere portata allo scoperto.... godi, dai che oggi ti faccio impazzire”......
Le sue parole mi eccitano, tremo al solo pensiero che quello che dice sia la verità. Inconsciamente forse questo è quello che volevo. Ma in passato nulla a lasciato intendere che volevo essere trattata da puttana, e ora ne godo moltissimo. La mia vita è stata sempre dentro certi canoni di assoluta normalità, mi stupivo quando sentivo parlare delle colleghe che tradivano i mariti, e ora io sono qui a farmi sbattere come l'ultima delle puttane. Mi pompa con assoluta maestria godo e perdo il conto di quante volta gli ho gridato vengo.
“... guardati puttana, guarda nello specchio, ecco il viso di una troia come te che gode, dai urla che mi ecciti di più, dai vieni che poi ti sfondo anche il culo”......
Mi cambia posizione, ora sono sopra di lui, mi fa girare volgendogli le spalle, così posso vedere la mia faccia allo specchio, devo ammettere con me stessa che vedermi riflessa mi fa godere ancora di più. Sfinita mi distendo in avanti, lui mi mette in una nuova posizione e con il culo in alto lo sento lubrificarmi la rondellina dietro. Sono un poco tesa, lui mi da una sono sculacciata.
“... rilassati troia!! … lascia che ti apro il culo, dai che ti faccio un bel servizietto anche qui!!.....”
Lo lascio fare, mi infila due dita dentro e mi sento aprire con dolcezza ma anche con decisione. Sputa delle saliva ancora sul buchetto poi mi distende di lato, mi solleva una gamba e appoggia la durissima cappella alla rondella. Mi prende la mia mano e la mette davanti sopra il mio clitoride duro e gonfio.
“..rilassati, metti due dita dentro e toccati, dai che ti faccio impazzire”....
Mi masturbo lentamente quando all'improvviso lo sento spingere con forza. Mi pianta dentro metà del durissimo cazzo che mi sembra mi stia dividendo in due.
….””hhhhaaaiiiii....pianooo..lo uso pochissimooo.....aaaaahhhhhh...”
“ ..rilassati e toccati, vedrai che ti piacerà, devi solo avere ancora un attimo di pazienza.”...
Detto ciò mi spinge tutto dentro il suo spadone. Lo sento aderire al mio corpo, sento il culo aprirsi e il dolore lentamente scemare. Prima si muove piano, poi sempre più forte, il piacere mi sommerge.
….” aaaahhhhh.....ssiiiiii.....daiiiiiii........ssiiiiii...belllooooo....spingiiiiiii......godooooo....”
mi sbatte con colpi durissimi. Sento tutto il mio corpo scuotersi sotto la sue spinte, godo e mi fa impazzire, sento che non ragiono più, sono completamente stravolta. Mi afferra per i capelli, mi costringe a girarmi di nuovo verso lo specchio.
“..guardati vacca!!.... guarda come godi nel culo..sei una troia rotta in culo..sfondata!!...sei una puttana!!!..dai gridalo..dimmi che sei la mia puttana!!!”.....
Mi guardo e convengo che a dannatamente ragione.
“....ssiiii..sfondami...si sono la tau puttanaa!! troiaaa!!..ma spaccami..fammi godereee..ssiiii....”
Sono sconvolta dal piacere, in preda a una frenesia erotica sragiono, non riesco più a capire nulla se non il fatto che stò veramente godendo. Mi sbatte ancora un poco poi si sfila, mi mette in ginocchio e mi appoggia la cappella alle labbra.
“... apri la bocca troia!! apri bene quella fogna di gola che ci voglio borrare dentro...”
Si sega velocemente poi all'improvviso in fiume di schizzi mi ricopre tutto il viso, i capelli e in parte mi riempe la bocca. Finito lo ripulisco per bene, poi stremata mi distendo sul letto. Lo guardo estasiata, lui mi dice di rivestirsi, è ora di andarcene, guardo l'orologio, mi ha scopato per più di due ore! Il giorno dopo mi manda un sms, per sapere come sto. Gli rispondo che sono meravigliosamente a pezzi. Lui mi dici di recuperare in fretta, mi vuole ancora. Due giorni dopo ci ritroviamo ancora insieme, mi sconvolge di piacere, mi scopa come un toro scatenato, mi fa impazzire. Dentro di me prende forma una specie di totale sottomissione a questo maschio che mi fa godere, lo accontento in tutti i modi, mi masturbo nel bagno dell'ufficio e gli mando la foto delle mie dita sporche del mio piacere, mi fa girare senza intimo, mi ha fatto pure esibirmi con la fica al vento dentro un bar dove almeno cinque persone si sono rese conto che non avevo le mutandine. In cinque giorni mi ha trasformato in una vacca da letto come mi definisce lui. Viene il giorno del mio compleanno. Tutti mi fanno gli auguri, pure lui, lo vorrei vedere, ma credo che mio marito mi abbia preparato una festa a sorpresa. Nel tardo pomeriggio, mentre mi sto preparando per la cena, Piero mi chiama, e mi dice che andrà a giocare a tennis. Lo ascolto furiosa, quello stronzo si è dimenticato del mio compleanno! Decido di vendicarmi. Mando un sms a Mario, dicendogli che ho la serata libera. Dopo cinque minuti mi chiama, mi dice di vestirmi da troia che mi ha preparato una bella sorpresa. Un ora dopo entriamo dentro la solito stanza del motel che poi è diventato la nostra alcova. Mi spoglia, e rimasta solo con delle bellissime autoreggenti lui fa una cosa che non mi aspettavo: mi benda! Poi mi fa inginocchiare sul letto, per un lungo momento nella stanza regna il più assoluto silenzio. Improvvisamente trasalisco quando una calda lingua mi lecca da dietro.
“... amore rilassati, e ti prometto che sarà una serata indimenticabile.”
Mi parla sottovoce vicino al mio orecchio, quindi chi mi lecca deve essere un altro! Mi bagno tantissimo all'idea di due maschi che questa sera mi faranno godere. Mario me lo pianta in bocca mentre l'altro si da da fare con la mia micetta che ora elargisce un vero fiume di umori che sento leccare in maniera sublime. Godo, lo urlo e loro mi fanno impazzire dal desiderio di averli. Si scambiano i ruoli, l'altro me lo pianta in gola, sento che deve essere meno dotato, mi entra in gola senza difficoltà ma non per questo godo di meno, mentre Mario si distende e aiutata dall'altro mi fa impalare su di lui. Incomincio un vero carosello di orgasmi sconvolgenti, mi fanno succhiare e poi ingoiare la sborra dell'altro che copiosamente mi schizza in bocca,. Per un attimo resto delusa, mi aspettavo che durasse di più, ma devo subito ricredermi, lo sento sempre bello duro in bocca. Poi Mario mi distendi di lato, mi solleva una gamba e le parti si invertono. Ora è lo sconosciuto che mi prende davanti, mi pompa mentre Mario si fa succhiare. Mi scopano insieme, godo e urlo. Addirittura per un momento li sento entrambi dentro la figa, mi fanno impazzire.
….” ssi così..dai che ti sfondiamo tutta...sei proprio una vera troia..guarda come li prende in figa tutti e due..dai vacca godiiii.... ssi che poi ti copriamo di sborra...”
Mi sbattono come due ossessi. Godo urlo e l'imploro di continuare più forte, ormai sono talmente fuori di testa che non capisco più nulla. Ad un tratto sento lo sconosciuto incularmi con forza, poi Mario entrare davanti, una doppia! Tremenda! Mi sbattono fino al limite, poi mi fanno inginocchiare e mi schizzano in viso tutto ciò che rimane nelle loro palle. Li succhio, lecco e pulisco bene, poi mentre ho ancora in bocca quello dello sconosciuto, mi sento togliere la benda.
...” Buon compleanno amore!”... - mi dice mio marito.
Piero in piedi davanti a me sorride a Mario e mi guarda con occhi assolutamente felici.
“.. Adesso finalmente hai la moglie troia che desideravi da tempo”.... - aggiunge Mario.
Li guardo avrei mille domanda da fare, ma non me ne frega niente, li abbraccio e mi sento veramente felice.
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11 years ago
admin, 75
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La nostra prima volta con carlo
L'ho voluto io,non ho scuse......
Siamo a fare un giro in moto, io e lei,dopo tanti km ci fermiamo ad un bar per un caffe e un bicchiere d'acqua. Ci sono altre moto parcheggiate davanti e persone che fumano durante la sosta, e lo vedo,e Carlo, un amico che non vedevo da tempo,un abbraccio due chiacchiere un saluto e la promessa di rivederci presto...... al banco bar lei mi dice,cavolo che bono il tuo amico,dove lo tenevi nascosto? Scherzando le dico,ti piacerebbe farci qualcosa vero? E lei, si magari.....
Nasce tutto da li, da tempo avevamo fantasie su come sarebbe stato farlo in tre ma lei non si decideva mai,non trovava nessuno che le piacesse.
Cosi chiamo Carlo al cellulare,ho il cuore in gola e sono molto indeciso ma lo faccio,gli spiego che la mia compagna vorrebbe conoscerlo meglio e gli chiedo se e disposto a farlo in tre. Anche lui e indeciso non l'ha mai fatto ma la mia compagna piace molto anche a lui ed e SI
A lei dico che Carlo mi ha telefonato e che mi ha detto che e rimasto molto colpito da lei e che vorrebbe ospitarci a casa sua per una cenetta......
Anche lei e molto indecisa ,non sa come fare, Carlo gli piace molto,troppo, ma ha paura di ferirmi.... la convinco ad essere egoista, di pensare a lei,le dico che muoio dalla voglia di vederla godere tra le braccia di un altro e di scoparla poi in tre come ha sempre sognato....
Arriva il giorno fatidico lei si e preparata per bene,depilata e profumata,le tremano le gambe,non so se per l'emozione o l'eccitazione.
Lui ci apre la porta,entriamo,la stanza e in penombra mi chiudo la porta alle spalle ,il tempo di salutarci e lui e gia davanti a Manu,la stringe e le sussurra all'orecchio se e vero che lui piace cosi tanto.....all'improvviso si
baciano,senza ritegno e senza remore,vedo Manu trasformata,eccitata come poche volte l'ho vista, gli slaccia i pantaloni si china e ha gia il suo cazzo in bocca,lo vuole sentire,assaporare e farlo indurire come piace a lei....lui intanto indietreggia fino al divano e si siede......lei gioca ancora un po con il suo cazzo poi si alza ,si finisce di spogliare e sale a cavalcioni su di lui.....e un attimo...... ed e gia piena di lui, lo cavalca come una forsennata si fa scopare profondamente,fino alle palle....e troppo ......comincia a godere, un mugolio continuo e profondo,non finisce piu.....poi tocca a lui.....gode....le scarica dentro tutto il suo piacere senza sfilarsi.....e dentro di lei,non lo sfila e lei nel sentire gli schizzi caldi dentro di lei gode di nuovo.....tanto...... Io sono li, seduto in disparte,la vedo tutta sudata e soddisfatta,ancora ansante sdraiata su di lui,un morso di gelosia e piacere mi blocca lo stomaco ma so gia che la cosa si ripetera di nuovo e spesso nei giorni a seguire........
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11 years ago
anto30luca,
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Sognando...
Avevo da poco avuto il mio primo rapporto da passivo con un altro uomo e ero un mix incredibile di emozioni. Dopo aver fatto sesso ci eravamo sdraiati sul letto coprendoci solo con un lenzuolo, vista la temperatura estiva. Eravamo entrambi nudi e ci stavamo godendo le sensazioni post-sesso.
Sentivo un leggero fastidio al mio buco posteriore e in bocca avevo ancora il sapore del suo cazzo. Mi chiese se mi era piaciuto e ci scambiammo opinioni su quanto era appena successo.
Forse la tensione antecedente all’incontro, o lo sforzo fatto durante il rapporto, mi fecero salire un po’ di stanchezza e gli chiesi se gli dispiaceva se schiacciavo un pisolino prima di tornare a casa.
- Non ci sono problemi - rispose - anzi, quasi quasi qualche ora di sonno me la faccio volentieri anch’io.
Mi girai sul fianco (è l’unico modo in cui sono comodo e riesco a prendere sonno) e in qualche istante mi addormentai.
Non ricordo che sogno feci, o se sognai oppure no...mi ricordo bene solo come mi svegliai.
Mi ritrovai in uno stato di dormiveglia con Andrea che mi aveva abbracciato a ‘cucchiaio’ da dietro. Appena sentito che mi ero svegliato, Andrea mi sussurrò all’orecchio:
-shhh...continua a dormire-
Sentivo la sua verga che aveva riacquistato vigore e che con la mano, la stava puntando dritta sul mio buco. Mi voleva scopare mentre dormivo! Quest’idea mi fece invadere da una vampata di eccitazione...il non chiedermi il permesso, l’essere usato come puro strumento per dare piacere mi eccitò a tal punto che in un attimo anche il mio cazzo divenne duro come il marmo.
Poi di colpo una paura mi paralizzo, sentivo chiaramente la sua cappella bagnata che si spostava strisciando fra il solco delle mie chiappe, in una direzione ben precisa e mi accorsi subito che non aveva il preservativo.
- Non hai il preservativo... -
- shhh - mi rispose lui, sempre più calmo - Prima mi sono sfogato a dovere, adesso non voglio venire...voglio solo sentire come sei caldo e accogliente dentro...e farti sentire il mio cazzo...senza strati che ci dividano.
Non ero molto sicuro, certo, prima dell’incontro ci eravamo scambiati gli ultimi esami fatti e avevamo accertato che nessuno dei due aveva malattie...però di solito sono un tipo prudente oltre ogni limite.
Però d’altra parte mi dispiaceva che si interrompesse per mettere il preservativo e ero curioso di provare, per vedere se avrei sentito la differenza rispetto a prima.
Feci un respiro profondo e, come mi aveva consigliato, chiusi gli occhi e feci finta di continuare a dormire.
Intanto la discesa del suo cazzo verso l’obiettivo continuava lenta e implacabile. In un attimo sentii che la sua punta era arrivata all’altezza del mio buco. Incominciò subito a spingere. Sentivo la sua cappella estremamente lubrificata, non so se a causa del liquido prespermatico dovuto all’eccitazione o perchè l’aveva inumidita con la saliva mentre dormivo, sta di fatto che incominciò ad entrare senza trovare alcun tipo di difficoltà. In un attimo mi ritrovai con la sua cappella e forse mezz’asta dentro di me.
Mi uscii un gemito soffocato.
Dio quant’era bello.
In quella posizione e anche a causa forse della rilassatezza dovuta alla semi-veglia, non sentivo alcun tipo di dolore...e averlo dentro di me sembrava la cosa più naturale del mondo. Si avvicinò con il petto alla mia schiena e dopo avermi abbracciato con la mano che aveva utilizzato per indirizzare il cazzo nel mio culo, spinse fino a farmi sentire le sue palle che premevano contro le mie chiappe. Che goduria...Ne avrei voluto ancora e ancora....era una sensazione davvero bellissima.
- Ti piace? -
- Si....molto....lasciamelo dentro-
- Non ti preoccupare, non avevo nessuna intenzione di toglierlo...continua a dormire che ci penso io a farti divertire.-
Mi rilassai nuovamente e mi affidai completamente a lui.
Per un po’ non si mosse...mi accarezzava le spalle e restava saldamente piantato dentro di me. Poi incominciò a ruotare il bacino e fa fare piccoli movimenti avanti e indietro. Molto lenti, senza uscire mai per più di qualche cm.
Senza accorgermene incominciai io a muovermi per farlo uscire e sentirlo sempre più dentro. Le mie anche si muovevano in una danza sensuale e dalla mia bocca aperta usciva il mio respiro sempre più affannato.
- Cavolo come ti muovi quando dormi....stai facendo un bel sogno per caso? - mi chiese allora Andrea con tono ironico.
- Si. Sto sognando che mi stai scopando - Risposi.
Questa frase lo fece eccitare oltre modo, sentii mentre veniva percorso da un brivido e per un attimo il suo uccello sembrò gonfiarsi ancora di più dentro di me.
Quando si fu ripreso da questo lampo di eccitazione mi rispose:
- mi dispiacerebbe allora deludere i tuoi sogni....volevo solo fartelo sentire dentro, però adesso ti scopo. Ma vacci piano con questi movimenti del culo, perchè voglio che dopo mi fai venire con la bocca. Voglio sverginarti per bene anche li...però se continui a fare le troia mi fai venire subito... -
Strinsi il buco per sentirlo meglio e per fargli capire che non avevo alcuna intenzione di starmene buono..
- Sei proprio una troia... - mi disse - adesso ti faccio capire io chi comanda -
Così facendo si sollevò e spinse la mia spalla finchè non mi ritrovai in una posizione mista fra lo sdraiato e il cucchiaio. Le mie gambe erano ancora a semi-cucchiaio, ma più divaricate, mentre con il torace ero prono sul letto.
Lui si sollevò leggermente e in quella posizione più comoda incominciò a pompare andando sempre più a fondo dentro di me.
Mentre faceva questo sentivo i suoi morsi sulla schiena e sul collo...e sentivo le sue unghie che si piantavano nei miei fianchi. Intanto per i movimenti dovuti al suo pompare (che aveva assunto un ritmo e una forza animalesca), il mio cazzo strofinava sul lenzuolo e sulla mia pancia, portandomi sempre più vicino all’orgasmo.
Continuò a sfondarmi, mentre dalla mia bocca uscivano frasi che non mi sarei mai aspettato di dire: - Si scopami....fammelo sentire tutto...adoro sentire il tuo cazzo dentro di me....mi fai impazzire così-
Dopo non molto smise di scoparmi e tirò fuori il cazzo ancora incredibilmente eretto. Prese un fazzolettino dal comodino e si pulì alla meglio dai miei e i suoi umori e mi disse (anche se dal tono sembrava più un ordine):
- adesso fammi risentire la tua bocca magica e fammi venire...-
Non me lo feci ripetere. Lo feci sedere sul letto e mi misi in ginocchio sul pavimento e senza tanti complimenti lo presi in bocca.
Era molto diverso dal mio primo pompino, fatto solamente qualche ora prima....ero senza nessuna inibizione e, anzi, non perdevo occasione per provocarlo. Ogni tanto me lo toglievo dalla bocca e, mentre continuavo a masturbarlo con la mano, leccavo l’asta o le palle (il tutto completamente glabro) fissandolo dritto negli occhi. Mi eccitava ancora di più vedere che per un pò riusciva a sostenere il mio sguardo...ma poi inevitabilmente chiudeva gli occhi e si lasciava andare a un sospiro di estasi.
Continuai così per un po’, senza mai aumentare troppo il ritmo perchè non volevo farlo venire troppo presto e che quella cosa finisse subito....
A un certo punto mi disse: - dio come è bello...non resisterò ancora a lungo, posso venirti in bocca?-
Mi fermai un istante e guardandolo dritto negli occhi gli risposi: -Non puoi....devi!-
E mi riinfilai l’asta in bocca, pompando sempre più velocemente.
In un attimo sentii il suo cazzo scosso da un fremito...e i suoi sospiri diventare urla - Si, si, si.....-
Il primo fiotto di sperma mi colpì il palato in un modo un po’ inaspettato....continuai a pompare, in parte ingoiando e in parte sputando quel liquido che mi stava riempendo la bocca.
Il sapore non era un gran che...un po’ salato e molto viscido...ma la sensazione era straordinaria...continuai il pompino finchè non sentii le sue mani prendermi la testa e allontanarmi....mi alzai e lo baciai sulla bocca, in modo violento e burbero. Ero stata la sua donna, ma volevo fargli capire che avevo avuto sempre io in mano le redini del gioco. Lo buttai con la schiena sul letto e prendendo il mio cazzo ancora voglioso in mano, gli venni sulla pancia in un’abbondante sborrata.
Uno di quei sogni che vorresti ripetere....
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2
11 years ago
IoMordo,
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Inizio...
Sono un ragazzo di 26 anni. Da tempo in privato, mi eccitavo a leggere racconti erotici gay o trans. Sono sempre stato etero, e video gay non mi hanno mai eccitato. Non ero attratto dal rapporto fra due uomini, ma ero ossessionato dall’immaginazione di cosa si potesse provare nel succhiare un cazzo o farsi sottomettere e far godere un trans con il proprio culo.
Un po’ di tempo fa scrissi un racconto di fantasia, descrivendo il mio desiderio nascosto come se fosse stato vero. Ovviamente era un racconto in cui descrivevo la mia immaginaria perdita di verginità di culo. Ho sempre sognato di farlo con un trans, dai tratti femminili. Perchè il corpo maschile proprio non mi attrae (tranne l’arnese che ha in mezzo alle gambe).
Pubblicato il racconto, ho ricevuto nel giro di poco tempo alcune email in cui i lettori mi facevano i complimenti o mi chiedevano se era frutto di fantasia o realtà.
Una di queste persone che avevano trovato il mio racconto molto interessante è stata Andrea. E qui inizia la mia storia...
Andrea era molto simpatico e è nata una lunga corrispondenza di mail fra noi due. Ha 2 anni in più di me e è bisessuale. Non era volgare e questo mi piaceve...approfittando della sua disponibilità mi sono messo a fargli una serie di domande sul tema. Domande imbarazzanti dal mio punto di vista (ad esempio se si facesse o meno un clistere prima di ogni rapporto), ma a cui lui rispondeva sempre in modo esaustivo e cordialmente. Incalzato dalle sue domande ho incominciato a descrivergli le mie fantasie e devo dire che questa cosa mi eccitava parecchio. Gli rivelai questa mia eccitazione che nasceva in me mentre gli scrivevo e il mio bisogno impellente di masturbarmi subito dopo. E lui colse la palla al balzo. Nel bel mezzo di questa mia esplosione di ormoni mi chiese se mi andava che ci vedessimo. Vi ho già detto che gli uomini non mi attraggono, ma ci sono alcuni momenti che con la testa non si ragiona più...e è l’uccello a decidere. Gli dissi che si poteva fare e mi diede appuntamento a casa sua per la settimana successiva. Mi chiese però di non masturbarmi fino al nostro incontro.
I giorni precedenti all’incontro si svolsero regolarmente, ma ogni notte di quella settimana, prima di addormentarmi fantasticavo molto su quel che sarebbe potuto succedere e la fatica nell’impormi di non masturbarmi fu tanta.
Finalmente o purtroppo giunse in giorno dell’appuntamento. Presi il treno e mi recai nella sua città. La sua casa non era distante dalla stazione e ci arrivai a piedi.
Nel tragitto dalla stazione a casa sua l’eccitazione si trasformò in ansia e fui sul punto di tornare a casa. La paura di essere ‘gay’ mi assalì (anche se sono una persona di mente aperta che non ha nessun pregiudizio). Rimasi fermo a metà strada per un buon 10 minuti nel decidere cosa fare...e nell’attesa mi arrivò un suo sms.
“Ciao, ha fatto ritardo il treno? A quest’ora dovresti essere già arrivato...non darmi il due di picche! Dai che sono sicuro che ti piacerà, poi al massimo vieni qui ci beviamo una birra e poi se vuoi torni a casa. Ti aspetto. Andrea”.
Decisi di fregarmene e di andare, tanto non mi conosceva nessuno e avrei fatto sempre in tempo a tornare a casa come diceva lui.
Arrivai al suo condominio e con coraggio riuscì a suonare al citofono. Salì e lo trovai alla porta ad attendermi. Io intanto ero diventato rosso come un peperone per l’imbarazzo.
Lui fu molto cordiale, mi fece accomodare sul divano del suo appartamentino che divideva con un altro studente (che però non era a casa quel weekend). Il mio imbarazzo era sempre presente ma pian piano stavo incominciando a rilassarmi...riuscivo a rispondere alle sue domande senza usare solo monosillabi.
Lui lo percepì perchè incominciò a cambiare il tema della discussione.
“Sei riuscito a non masturbarti in questa settimana?”
“Si...”
“Però avresti voluto farlo...vero?”
“Si...”
“Immaginavo, ma ho pensato che se non avessi tenuto la voglia sessuale al massimo livello, non avresti mai trovato il coraggio di venire fin qui. E penso di non sbagliarmi. Vedo che queste semplici parole sono bastate per creare un notevole rigonfiamento nei tuoi pantaloni...penso sia il caso di incominciare”
disse mentre sorrideva.
Io avavo lo sguardo basso, mi vergognavo da morire a guardarlo negli occhi ma ero eccitatissimo.
“Visto che sei così timido ti propongo un gioco: io bendo te e ti spoglio, dopodichè te bendi me e fai altrettanto. Così magari riusciamo a levarci l’imbarazzo..ehehe. Incomincerò io”.
Prese una benda nera che aveva in tasca e mi fece alzare. Mi coprì gli occhi e si assicurò che non potessi vedere. Questo funzionò perchè il non dovermi preoccupare dell’imbarazzo del suo sguardo lasciò il posto all’eccitazione che in me si faceva sempre più alta.
“Bene, adesso andiamo in camera dove saremo più comodi”. Mi prese per mano e mi guidò verso camera sua.
“So che non ti piacciono gli uomini, quindi non ti bacerò...se lo vorrai fare, farai tu il primo passo. Ovviamente intendo in bocca, le altre parti intendo gustarmele tutte!”
Il pensiero della sua bocca sul mio corpo mi fece fare un impercettibile gemito di piacere e immaginai oltre la benda il suo sorriso di compiacimento nel vederlo.
Aiutandomi a stare in equilibrio mi tolse come prima cosa le scarpe e le calze, in modo abbastanza ‘macchinoso’ e poco sensuale. Poi fu l’ora della maglietta e li le cose si feceso serie.
Incominciò ad accarezzarmi il torace e la schiena con le sue calde mani e a baciarmi dapprima il collo e poi sempre più giù soffermandosi a lungo sui miei capezzoli. Adoro i baci sui capezzoli e in quello stato di eccitazione mi stavano letteralmente mandando fuori di testa.....poi scese sempre più e all’altezza dei pantaloni si posizionò dietro di me. Slacciò i bottoni (sempre da dietro) e fece scendere i pantaloni all’altezza delle mie caviglie. Poi incominciò ad abbassarmi i boxer alternando baci e morsi sulle mie chiappe. Intanto i boxer scendevano sempre di più fino a liberare il mio cazzo che, libero, svettò in tutta la sua bellezza. Mentre continuava la sua opera di baci portò una mano sulla mia asta e l’accarezzò delicatamente.
Intanto io non capivo più niente, se avesse dato un paio di colpi decisi penso che me ne sarei venuto immediatamente...ma era abbastanza esperto da capirlo e si limitò ad accarezzarmi dolcemente. I suoi baci presero una direzione ben precisa e con la mano libera mi allargò le chiappe finchè non arrivò a toccare con la lingua il punto tanto desiderato.
Il fatto di essere bendato, della trasgressione, della mano che lenta ma inesorabile continuava a masturbarmi e di quella lingua audace che cercava di infilarsi dentro di me mi fece disconnettere il cervello...e quando si fu riconnesso mi sorpresi a ritrovarmi piegato in avanti e con le sue dita che piano piano andavano avanti e indietro dentro al mio culo. Avrebbe potuto farmi tutto in quel momento, non ero mai stato così eccitato in vita mia..quando però mi stavo lentamente abbandonando nel modo più completo a quel piacere, di colpo si fermò e baciandosi la schiena si rimise in piedi.
“E’ il mio turno adesso...”
mi levai la benda e gliela misi a lui. Fu strano ritornare con gli occhi al mondo vero dopo aver vissuto in quei minuti in quell’universo parallelo di estasi.
Gli tolsi la camicia e dovetti ammettere che aveva un fisico niente male, muscoli tonici e tutto depilato...ma il mio interesse era da un’altra parte...quindi scesi e mi misi a slacciargli i pantaloni.
“Vedo che non perdi tempo” disse lui con il suo solito sorriso beffardo stampato sulle labbra.
Abbassati i pantaloni presi i boxer per l’elastico e scoprì il suo cazzo. Era la prima volta che vedevo dal vivo un cazzo eretto che non fosse il mio. Era già scappellato, tutto bagnato (il sapere che anche lui era eccitato mi provocò un brivido) e più o meno delle dimensioni del mio, forse appena più lungo e più stretto. Questo mi rassicurò perchè dentro di me sapevo dove saremmo arrivati e non volevo che mi facesse troppo male.
Rimasi qualche istante a fissarlo poi vidi Andrea che si toglieva la benda e guardandomi disse: “Su non fare il timido, so che muori dalla voglia di prenderlo in bocca”.
Ormai l’imbarazzo era sparito e gli afferrai l’uccello con una mano. Poi mi avvicinai e gli diedi una piccola ciucciata, più simile a un bacio...restò un filino di liquido quando mi ritirai, dalla sua cappella alle mie labbra e questo mi tolse ogni freno inibitore. Aprii la bocca e me lo infilai più in fondo che potessi. Incominciai a pompare aiutandomi con la mano. Era una cosa fantastica, anche migliore che farselo fare un pompino. Sentire il suo cazzo pulsare nella mia bocca mi faceva impazzire...iniziai a prenderci gusto e considerando i suoi gemiti la cosa doveva essere gradita...
il pensiero che potesse venirmi in bocca mi fece aumentare ancor più il ritmo. Volevo farlo venire, dargli piacere. Essere l’artefice dell’orgasmo di un’altra persona ti da un potere immenso.
Dopo qualche minuto-secondo-ora (in quel momento il tempo non contava più) mi blocco la testa di colpo ed estrasse il suo cazzo dalla mia calda bocca.
“non ci credo che questo è il tuo primo pompino...ragazzi tu sei nato per fare pompini. Se non fosse per quel tuo bel culetto vergine a quest’ora starei innondando la tua bocca di sborra. E so che ti sarebbe piaciuto”.
“ho perso ogni controllo” risposi
“ho visto. Ottimo, adesso però sdraiati sul letto che prendo il lubrificante e passiamo alla cosa per la quale sei venuto qui.”
Il pensiero di lui mantre mi cavalcava fu più forte di qualsiasi paura e ubbidiente mi sdraiai sul letto. E aveva ragione, ero li per quello...e lo sapevo bene. Per questo motivo mi ero fatto un clistere prima di andare all’appuntamento. E lo stesso motivo mi aveva spinto a pubblicare l’annuncio erotico. Volevo essere sodomizzato.
Mi fece mettere disteso con la pancia a contatto con le lenzuola e riprese il gioco di lingua che aveva iniziato mentre mi spogliava. Lubrificandosi le dita con il gel incominciò poi a profanare il mio buco...prima con un dito...poi con due...senza nessun problema. Già da tempo infatti avevo provato a masturbarmi con oggetti di dimensioni medie...
al terzo dito sentì i muscoli anali lamentarsi e mi scappò qualche gemito di dolore. Continuò allora la sua opera con 2 dita e inserendo ogni tanto la punta del terzo. Io impazzivo per quel trattamento e incominciai a muovermi lentamente avanti e indietro assecondando i suoi movimenti.
“Sei pronto, goditi i tuoi ultimi momenti da verginello mentre mi metto il preservativo”.
mi fece mettere sul fianco perchè così avrei sentito meno male e avvicinò la cappella al mio culo.
Mi venne spontaneo tirare in su la chiappa con la mano libera per facilitargli il compito. Mi sentivo proprio una troia.
Il sentire la cappella appoggiarsi al mio orifizio mi fece ritrarre d’istinto, ma lui accarezzandomi una gamba disse di rilassarmi che il dolore sarebbe stato poco e sarebbe durato ancora meno. “poi inizierà un piacere che non hai mai provato prima te lo assicuro”.
Cercai di ascoltarlo ma un po’ la paura stava prendendo piede dentro di me...anche se l’eccitazione era ancora tantissima.
Puntò la cappella sul buco e iniziò a spingere. All’inizio non c’era verso, poi mentre spingeva provai a spingere un po’ i muscoli anali come se dovessi defecare e di colpo mi entrò in una botta sola l’intera cappella.
Dio che male.
Sembrava che mi bruciasse dentro qualcosa e l’unica cosa che volevo era espellere quel corpo intruso che mi stava provocando quel dolore. Cercai di dimenarmi ma lui mi bloccò con decisione e mi disse “Aspetta 10 secondi, se passato quel tempo il male sarà ancora insopportabile uscirò promesso”.
Visto che fuggire alla sua presa sembrava complicato mi misi a contare...1...2....cazzo che male...3...4....ho il suo cazzo nel culo....5...5...5....ho il cazzo di un uomo nel culo!
Quell’idea mi provocò un gemito e benchè il male fosse ancora forte decisi che volevo continuare, ad ogni costo. Restò li fermo ancora per qualche minuto mentre mi baciava la schiena e mi accarezzava. Poi quando si accorse che il dolore per me era diventato accettabile si spalmò altro lubrificante sulla parte dell’asta che era ancora fuori e con una spinta lenta ma decisa lo infilò tutto dentro. L’urlo che mi uscì fu più per lo stupore che per il dolore. Infatti la parte più dolorosa era stata decisamente la prima, mentre adesso la senzazione predominante era quella di pienezza. Ero pieno di un uomo.
Lui sfoderò il suo sorriso e disse “Bene, adesso incominciamo a divertirci”. Incominciò un lento pompare avanti e indietro e ogni volta che sentivo le sue palle toccarmi il culo gemevo.
Sembravo una cagna in calore, sentivo una quantità di emozioni e di sensazioni mai provate prima. Il ritmo aumentò e dopo qualche tempo uscì e mi fece mettere alla pecorina. La sensazione di vuoto causata dalla sua uscita era strana e fastidiosa, ma non me la fece analizzare perchè appena in posizione ricominciò la sua cavalcata.
In quella posizione notavo che inarcando più o meno la schiena le sensazioni cambiavano e mi diedi da fare per essere parte attiva di quella cavalcata. Ogni sua spinta mi portavo il più indietro possibile, lo volevo sempre di più.
Mentre i nostri gemiti risuonavano nella stanza sentii un cambiamento di ritmo e girandomi vidi sul suo viso che era vicino all’orgasmo.
Stavo per far venire un uomo con il mio corpo, mentre mi montava. Allungai una mano e afferrandolo dietro al collo portai il suo viso sul mio e gli diedi un bacio passionale. Mentre mi baciava lui venne e mi diede quattro colpi forti e lenti finali.
Gli chiesi di non uscire e ci mettemmo nella posizione del cucchiaio sdraiati sul fianco. Tutte quelle emozioni e sentire il suo cazzo che lentamente perdeva vigore dentro di me, mi creava delle fitte lungo la schiena..presi la sua mano e la indirizzai sul mio cazzo e dopo neanche due colpi venni in una sborrata liberatoria. Dio che esperienza.
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3
11 years ago
IoMordo,
31
Last visit: 11 years ago
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Che troia mia moglie!
In coppia con mia moglie, splendida porcellina bsx, abbiamo avuto alcune esperienze sia con coppie (non sempre soddisfacenti) che con singole (molto intriganti ma difficilmente gestibili dopo un pò).
Da tempo però mi frullava per la mente l'idea di scoprire mia moglie mentre scopava con un uomo a mia insaputa, di beccarla durante un incontro extraconiugale. La mia curiosità era vedere che faccia avrebbe fatto e come si sarebbe comportata. Ero sicuro che gli sarebbe piaciuto farmi cornuto ed ancor di più scoprirla mentre lo faceva, data la sua zoccolaggine!
È quasi un anno che per motivi lavorativi trascorro i feriali fuori casa, ritorno solo per il weekend e quindi mi balena un idea.....devo organizzare l'incontro tra mia moglie ed un amante, devo costruirmi le "corna" da solo!
Mi viene in mente un nostro amico comune di lunga data, con cui una volta avevamo organizzato un incontro a quattro con una sua amica, cosa per altro non accaduta, persona che soleva presentarsi a casa nostra negli orari più improbabili. Sapevo che mia moglie nutriva una simpatia per questa persona ed una forte attrazione fisica, ci scherza pesantemente mettendolo spesso in difficoltà in mia presenza e, sapevo, che lui se la sarebbe scopata volentieri se si fosse presenta l'occasione.
Gli telefono e ci incontriamo. Senza farla lunga gli propongo di scoparsi mia moglie in mia assenza a casa nostra. Chiaramente sbigottisce e altrettanto chiaramente accetta data la arrapataggine accumulata da quella mancata occasione e da mesi di battute e riferimenti a sfondo sessuale di mia moglie. Gli dissi che avrei nascosto una telecamera wifi in un punto prestabilito ed a lui noto per registrare il tutto mentre seguivo il loro incontro da 100 km. di distanza, lui eccitatissimo ed incuriosito della situazione accetta senza indugi. Daltronde doveva scoparsi una bella puledrina e per di più pregato dal marito!
Installo la telecamera wifi in luogo inaspettato ed invisibile (nella stufa a pellet che abbiamo in salotto) approfittando dell'assenza di mia moglie e parto. Incontro fissato per l'indomani sera.
Il giorno dopo, fremente alla sola idea, mi collego per tempo con la casa del imminente cornuto (io!). Vedo mia moglie ignara fare le solite cose e sento quando suonano il campanello.
Lo fa entrare, si accomodano sul divano ed iniziano a chiacchierare e scherzare. Noto che lui è impacciato, forse sapendo della telecamera, tituba e perde tempo. Mia moglie invece lo punge spesso con battute allusive, il tutto per una ventina di minuti.
Ad un certo momento, per mia somma sorpresa e piacere, vedo che mia moglie gli mette una mano sulla patta cominciando ad accarezzarlo. Senza dire una parola gli slaccia la cintura ed abbassa la zip dei pantaloni infilandogli la mano dentro, lui è totalmente atterrito. Gli tira fuori l'uccello che per la sorpresa è ancora moscio e flaccido. Lei senza pensarci due volte se lo infila in bocca ed inizia a stantuffare fino a farlo indurire. Gli prende una mano dirigendola fino a fargli alzare la gonna, sposta lo slip ed inizia a farsi toccarsi. Gli domanda se lei le piace e se lo eccita. La troia gli confessa che era tempo che desiderava un occasione del genere e lo rimprovera di non aver mai preso l'iniziativa tutte le volte che era venuto a trovarci. Gli propone ormai in preda alla libido varie porcate, di incularla fino al dolore e spaccargli il culo. Lui è visibilmente atterrito! Ma un pò alla volta prende coraggio, gli sfila il cazzo dalla bocca e la fa salire sul cazzo iniziando a chiavarla in figa forsennatamente. La mia speranza era che arrivasse al godimento il più tardi possibile. Speranza svanita quando dopo una ventina di colpi ben assestati alla passera di mia moglie, sborra vigliaccamente sulla pancia di lei che fremeva ancora aspettando il meglio. Lui è addolorato, gli chiede scusa. Lei non fa una piega e prima che gli si ammosci se lo infila in gola ripulendolo della sborra che ancora veniva fuori. Si sdraia sempre con la bocca piena, gli mette una mano sulla nuca e spinge la sua testa fra le sue gambe, obbligandolo a leccargli la passerina. Dopo qualche minuto così, sempre conducendo lei il gioco, gli dice che è il momento di infilarglielo in culo. Lo fa sedere sul divano, gli si accovaccia sul cazzo dandogli le spalle e gli dirige il cazzo con la mano nel punto desiderato. Il tutto perfettamente in asse con il punto di mia osservazione ed offrendomi uno spettacolo irripetibile.
Stenta ad entrare essendo non lubrificato, si vede che gli fa male, ma lei continua a ficcarsi la cappella dentro, gridare di piacere/dolore, tirarlo fuori e riposizionarlo. Alla fine gli scivola tutto dentro fino alla base e lei emette un gemito di piacere intenso. Sta per godere, lo noto. Inizia a cavalcare con forza. Dopo svariati affondi si alza sfilandosi l'uccello dal culo e masturbandosi posizionando la figa sulla faccia dell'amante atterrito. Due secondi dopo vedo un getto di liquido irrorare la faccia del nostro amico, lei cade sul divano fremendo.
Non vi dico il mio compiacimento ed il mio grado di arrapamento non potendo sfogare con una donna....mi parte un segone e dopo tre affondi sono bello e venuto pure io!
Loro si ricompongono, lo accompagna in bagno, si rivestono e lo congeda. Lui cerca un bacio in bocca che lei gentilmente evita. Riassetta il divano e....sparisce per un attimo. Dopo qualche secondo vedo l'immaggine ballonzolare e cambiare l'inquadratura. Appare il primo piano di mia moglie sorridente..."ti è piaciuto diventare un cornuto ed assistere all'incoronazione? Mi potevi trovare uno stallone migliore di questo! Per la cronaca ho trovato la webcam mentre pulivo oggi la stufa e dato il posto poco consono ed al fatto che era accesa ho capito che tramavi qualcosa. Poi quando ho visto arrivare Antonio a quest'ora sapendo che non c'eri, ho capito! Ti è piaciuto? Ora però aspettati delle corna non organizzate! Ciao CERVO!!!" mi fece mentre osservavo il monitor esterefatto.
Ora ho le prove che mia moglie è una grande troia, ed inizio a preoccuparmi di quello che ho volutamente permesso ed organizzato. Da quanti si farà sbattere sapendo io consenziente? Mi racconterà quando succederà o mi farà morire nel dubbio???
Vi terrò aggiornati....
26
1
11 years ago
Sex4aa,
51/51
Last visit: 7 years ago
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Mi hanno fatto solo guardare pultroppo
Salve eccomi qui a riscrivere unaltra avventura accaduta precisamente ieri sera nella zona dove vado spesso frequentata da coppie scambiste ed esibizioniste allora arrivo li alle 23 nulla tutto tace poche auto mi faccio un giro un secondo un terzo nulla si fanno le 23 30 stavo per andarmene a casa quando ad un certo punto vedo un auto quelle a furgoncino andare pianissimo e la lei di coppia appoggiata alla spalla del compagno si vedeva che cercavano qualcosa ecco parto giro l auto e gli passo vicino mi affaccio e li guardo sorridendo poi mi avvio in una stradina senza uscita sempre in questo punto vedo l auto che mi segue ecco che inizio ad avere le palpitazione e si e vero ogni avventura e un emozione a se.bene arrivo nel fondo di questa strada mi fermo do e ce un po di spazio al mio fianco e faccio finta di usare il cellulare eccoli girano e si accostano accanto a me mi guardano e subito inizia o a baciarsi con molta passione io in un lampo apro i pantaloni tiro fuori il cazzo gia mezzo duro e inizio a segarmi i loro sguatdi mi eccitavano molto ma nn vedevo bene lui mi apre il finestrino ecco facci lo stesso anche io mi alzo un po per fargli vedere il mio cazzo in tiro e lo sego lui le succhia i capezzoli bagniamdoli
Con molta saliva e una situazione eccitantissima poi
Lei si
Abbassa ed inizia a succhiarlo era una vera porcona io a quel punto nn vedevo piu nulla e scendo dall auto vado ad un passo da quella meravigliosa donna nn italiana ma terribilmente eccitata lo succhia lo succhia sempre pou veloce poi si gira si alza e vede il mio cazzo enorme lui le tira giu i pantaloni le sputa sulla figa gia fradicia ed inizia a mettergli due dita dentro eccola dopo poco lei viene e lui le dice si porca mi piace quando ti guardano godere e si masturbano per te io poi eccitatisso gli dico di scoparala e lui accetta volentieri eccola lo prende alla pecorina ma sul fianco e gode come una troiona poi lui le dice vuoi che finisco di scoparti a casa e lei gli risponde si e poi usiamo un vibratore nel culo ma come quello deve essere e si avete capito indicava il mio cazzo era rimasta molto contenta di vederlo le piaceva ma pultroppo nn lo ha voluto poi dopo che sono arrivati entrambi all orgasmo mi dicono di voler vedere la mia schezzata ed ecco li accontento faccio una schizzata enorme e lei gode anche vedendomi godere e mi dice si mi piace essere guardata ma amo anche guardare e poi mi dice hai un bellisso cazzo chi sa che la prossima volta nn lo provero io contento della bella esperienza mi ricompongo e li saluto ringraziandoli della bella trasgressione.spero vi piaccia il mio racconto e vi assicuro che e tutto vero a breve un altro racconto capitatp una settimana pra ma nn ancora scritto un bacio ed un ringraziamento a tutte le coppie che amano trasgredire.
17
1
11 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Il treno
Una mia fantasia, una di quelle storie tanto difficili da provare realmente perché inusuale e molto particolare, ma allo stesso tempo fantasiosa e tremendamente perversa...
Tenendo presente che se dovessimo provare a realizzarla noi, ci saremo già conosciuti di persona, ma la mia fantasia parte dal principio, da una coincidenza e casualità che noi in ogni caso dovremmo inventare e facendo finta di non conoscerci e approfittare di questa bella scena:
sei su un treno freccia bianca per una destinazione x... fa caldo e tu come tuo solito sei vestita in maniera semplice pratica ma allo stesso tempo molto provocante....; un bel tacco, un vestitino molto sexy colorato corto al punto giusto e ben stretto al tuo corpo, con un decoltè che da quella sensazione di "Mamma mia che belle tettone"!... unghie curate come le hai di solito, lunghe e colorate.
Sei seduta a gambe accavallate sul lato corridoio e i passeggeri attorno a te non riescono a staccare gli occhi da quella tua scosciatura che sapientemente sa tenere una donna di classe quale sei.
Stai leggendo un libro, uno di quei tanti libri che ti piace leggere sul mistico e sull'energia, sei presa dalla lettura che non ti accorgi che di fronte a te, una fila più avanti e sul lato opposto del vagone ma sempre sul lato corridoio si siede un bel ragazzo(bho!) giovane carino capelli lunghi con colpi di sole... lui a differenza tua ti nota subito, come può non farlo.
Ti osserva attentamente e comincia a realizzare nella sua mente:
"Che bella Troia"!!!.
Passano diversi minuti nel mentre il giovane si gode la sensualità e bellezza che sprizza dal tuo corpo, dopo un istante vorresti cambiare accavallatura di coscia... lo fai e nello stesso istante alzi la testa dal libro, dai un occhiata fuori dal finestrino e cominci a guardarti attorno al che noti il ragazzo che ti sta fissando inesorabilmente, tu lo guardi negli occhi e subito pensi...Sgamato!!, mi stavi guardando le tette...!;
ma a differenza degli altri, il ragazzo, consapevole che tu lo stia a tua volta osservando non distoglie lo sguardo dal tuo abbondante seno e dalla pelle morbida e vellutata delle tue cosce, alterna lo sguardo anche nei tuoi occhi e non riesce più a guardare altrove,
gli occhi sbarrati di lui ti fanno subito capire che in quel momento sei molto desiderata ed è qui che cresce in te il tuo modo di essere, il tuo modo di provocare; a questo punto cominci a sorridere leggermente e riprendi il libro come se volessi continuare a leggere, ma cosi non è, stai facendo finta di leggere perché vuoi imbarazzare il ragazzo senza che però nessuno si accorga di niente...
lo guardi anche tu negli occhi e nei suoi pantaloni per capire il suo stato di eccitamento, lui ti piace e cominci a fare la smorfiosa scavallando e riaccavallando costantemente le tue splendide cosce, lo fai lentamente e ogni volta cerchi di aprirle un po più per vedere lo stupore del ragazzo che oramai è sull'orlo dell'estasi;
ti chini verso le tue scarpe come se volessi aggiustare qualcosa, ma è solo il desiderio di far cadere i tuoi prorompenti seni in avanti per far si che la tua modesta scollatura si apra sempre più agli occhi del ragazzo...lui è in palla, vorrebbe toccarsi e non può, ma tu ti ostini a volergli far gonfiare i suoi pantaloni.
Sempre facendo finta di leggere, tenendo il libro con la tua sinistra, l'altra mano delicata cade e accarezza la tua coscia che si scopre ancora un po, questo gioco ti sta piacendo e ti fa anche bagnare sotto il vestito, gli sguardi non smettono di incrociarsi tra di voi e la libidine sale vorticosamente, pensi che quello sia solo un gioco di provocazioni ma ad un certo punto hai un'idea, ti sale il desiderio e la speranza che alzandoti e andando in bagno lui ti segua, ma non dai molta considerazione a questo, credi che lui non farebbe mai un passo del genere, ma tale è la tua eccitazione e voglia di condividere anche pochi minuti col ragazzo che decidi di provarci, chiudi il libro, lo metti in borsa, una breve controllata al tuo cellulare e ti alzi, metti a posto il vestitino che ormai stava salendo fino alla vita e guardandolo fisso negli occhi ti dirigi con la tua camminata sensuale verso il bagno e passando accanto al ragazzo mentre lo fissi e gli sorridi ti strusci coi fianchi sul suo braccio al che ti giri e chiedendogli scusa lo guardi con uno sguardo ammaliante per fargli capire che vorresti essere per un momento la sua preda.
Lui a questo punto fissa ancora il posto dove eri seduta e mentre te sculetti come una troia e ti dirigi in bagno mentre tutti ti fissano, il ragazzo è in preda al panico, si chiede se è solo una provocazione o se lo stai invitando a seguirti...,
è un po titubante, turbato dal tuo comportamento e dalla tua fisicità, deve fare una scelta, è troppo eccitato per non provarci, fa passare qualche minuto poi prende la giusta decisione;
si alza con vergogna perché dai suoi pantaloni si evince il suo stato di arrapamento e per questo si dirige verso il bagno in maniera spedita, tu sei dentro che lo stai aspettando, sei eccitata e lo attendi guardandoti allo specchio e toccando i tuoi seni, desiderosa di sentire bussare alla porta;
il ragazzo fuori, intanto, cerca prima di ricomporsi e tra mille dubbi e perplessità per quello che gli sta capitando che decide finalmente di bussare guardandosi prima attorno e verificando che non ci sia nessuno...
toc toc toc...
e in quel momento ti sale un brivido lungo la schiena ma compiaciuta gli apri la porta.
Lui ti guarda tu lo guardi e gli sorridi, "vieni dai" lo inciti ad entrare velocemente e richiudi subito la porta a chiave,
lui è immobile di fronte a te e ha ormai capito che in quel bagno si trova una troia esagerata con tanta voglia di cazzo...
lo prendi per la maglia con tutt'e due le mani e lo sbatti letteralmente contro lo specchio, mentre lui ti accarezza i fianchi tu avvicini la tua bocca alla sua e con passione cominci prima delicatamente a baciarlo fino a sprofondargli la tua lingua nella sua bocca.
Al ragazzo non sembra vero, sta delirando, l'asta si gonfia inesorabilmente e tu la senti pulsare sul tuo ventre, in te anche sta prendendo il sopravvento di una voglia matta di lui;
comincia a palparti le tette il culo poi mette una mano sotto il vestito, ma non si può passare molto tempo in quel bagno, vorresti essere scopata li dentro ma non si può.
Decidi quindi di condurre il gioco, gli prendi le mani e glie le ritrai e intanto ti accovacci lentamente e guardandolo fisso negli occhi col tuo sguardo intenso ti dirigi verso il suo membro che non aspetta altro che uscire da quei pantaloni, ormai stretti e fastidiosi,
le tue mani che partono dal suo petto scendono pian piano sempre più giù, facendogli sentire le tue unghie appuntite e cattive, mentre tu con la tua bocca sei già posizionata all'altezza giusta,
sempre fissando la sua espressione cominci a sbottonargli i pantaloni, la sua espressione ti fa impazzire, tu lo stai facendo impazzire,
"che troia che sei" ...
ti ripete più volte mentre gli tiri fuori il membro con difficoltà data la rigidità in cui si trova, gli rispondi che lo sei e che ha un bel cazzo, a quel punto lo accarezzi con le tue dolci mani fatate e cominci a stuzzicarlo con la punta della lingua, lo tieni alla base e ad ogni colpo di lingua sulla cappella lo vedi rimbalzare in alto come una molla;
due tre colpi di lingua e pregusti già il sapore della sua eccitazione che è in lui,
percepisci la goccia di liquido pre eiaculatorio che esce dal suo membro e senza esitare la aspiri,
"mmmm", è il tuo commento, mentre il ragazzo ormai si sta inebriando di quella tua bocca dolce ed esperta, cominci delicatamente a succhiare con molta passione ma non vuoi perderti il guardare la sua faccia e lo fai fissando la sua espressione,
lui comincia a gemere in silenzio, vorrebbe farlo ad alta voce ma dato il contesto si trattiene,
la tua bocca e quelle mani prendono il sopravvento mentre le sue mani afferrano la tua testa e i tuoi capelli spingendoti sempre più forte e sempre più vicino alla base dell'asta, senti il suo sangue pulsare in lui, le tue labbra si stringono in maniera alternata e per alcuni interminabili secondi lo spompi selvaggiamente;
lui si gonfia sempre più nella tua bocca, c'è il rischio che venga già, ma tu vorresti ampliare questo momento, quindi rallenti gli prendi le mani e glie le porti dietro la sua schiena mentre la tua bocca si ferma a brevi intervalli, gli tieni stretti i sui polsi con la sola mano destra mentre con la sinistra avvolgi le sue palle in tutto il palmo e sentendole piene le stringi cercando di fargli abbassare la sua voglia di venire,
vuoi far durare quel momento più a lungo possibile, sono ormai trascorsi parecchi minuti in quel bagno e mentre fuori si percepisce la confusione dei passeggeri che passano, lui alza la testa al cielo e ti implora di farlo venire, ma tu ti ostini a provocarlo e non vuoi che ti riempia subito,
continui a leccarlo e succhiarlo interrompendo il movimento per brevi tratti, sei in balia del momento e sotto il tuo vestito cominci a colare anche tu bagnando il tuo micro perizoma bianco;
gli massaggi le palle e le lecchi chinando la testo sotto di lui,
il ragazzo non ne può più,
vorrebbe districarsi e prenderlo in mano per venirti addosso, ma tu stringi sempre più con la sola mano destra i suoi polsi sempre dietro alla sua schiena, facendogli capire che sei tu che conduci il gioco, sei solo tu a stabilire i tempi.
Schiaffeggi la tua lingua con quell'asta dura e turgida ma ancora qualche minuto di questa sofferente goduria e decidi che è il momento giusto,
anche tu non ne puoi più,
sei stanca su quelle ginocchia ma vorresti più che altro ricevere il suo abbondante seme,
a questo punto anche la tua mano mancina abbandona l'attrezzo e con tutte e due le tue mani prendi i suoi polsi e lo spingi sempre più contro lo specchio, mentre la tua bocca non fa altro che andare avanti e indietro,
il tuo movimento sempre più insistente, sempre più abbondante e il rumore della tua bocca piena oltre che del suo membro anche della tua saliva che a tratti cola sui tuoi seni, lo sta portando all'esplosione,
oramai non puoi più fermarti,
lo guardi e gli sorridi con la bocca occupata e percepisci il gonfiarsi delle sue vene, oramai è un conto alla rovescia,
non sai ancora se farlo venire nella tua gola o farlo schizzare per tutto il bagno rischiando di sporcarti tutta...
il ragazzo ansima sempre più con voce rauca e tu ti prepari a farlo scoppiare letteralmente di piacere...
stai sentendo lo sperma che è già partito da dentro le sue palle e che percorre il suo lungo ma rapido tragitto dentro il suo pene,
scorre alla velocità della luce e prima che tu ti renda conto ti ritrovi già un primo schizzo nella tua bocca,
è un assaggio, ma il desiderio tremendo di vederlo fuoriuscire dal suo buchetto è inarrestabile che ritrai subito la bocca che ha ormai saggiato il suo sapore e rimani vicina alla sua cappella che si innalza verso l'alto...;
senti tremare le sue gambe, il suo corpo, lo senti fremere e ugulare di piacere, tu lo tieni sempre più saldo contro lo specchio mentre dal suo cazzo si libra finalmente nell'aria il suo seme,
lo stai facendo venire senza neanche più toccarlo,
questo è troppo per il ragazzo,
vorrebbe sbrodolare sentendo il suo cazzo nella tua mano, da più piacere, ma tu ti senti molto troia e padrona di quel momento e ti inebria il fatto di farlo godere con tanta sofferenza, ma la sua sofferenza non frena quell'enorme e abbondante schizzata che disegnando una curva enorme ritorna sul tuo bel viso compiaciuto e pieno di soddisfazione.
"wooooww quantaaa",
è il tuo commento alla vista di tanta crema...
ti sta letteralmente ricoprendo il viso mentre tu sorridi e ti godi la sua espressione sofferente ma liberatoria.
Lo tieni ancora stretto per i polsi che vedi fuoriuscire ancora l'ultima parte di sperma da quel buchetto, ormai è vuoto, soddisfatto, inebriato e scosti appena il ragazzo per guardarti nello specchio e realizzare che sei davvero piena del suo seme,
ti sta colando su tutto il corpo, sul tuo seno, sul tuo vestitino e anche dalla sua asta sta colando ancora l'ultima goccia che decidi di non sprecarla, la raccogli nella tua fauce e sempre guardandoti nello specchio senti dal ragazzo fuoriuscire gli ultimi sussulti di piacere.
Raccogli tutto il seme rimasto in lui succhiandolo, per svuotare anche l'ultima parte del suo canale,
le tue guancie tonde e paffute si ritraggono verso l'interno e nel frattempo abbandoni i suoi polsi per coccolare il suo cazzo con le tue mani,
mentre lo ripulisci per benino, lui ti guarda negli occhi, ti sorride e porta le sue mani sopra la tua testa, ti accarezza i capelli mentre tu soddisfatta gli mormori compiaciuta che vorrebbe ripete quel momento in un posto più tranquillo e appartato,
gli confidi che ti piace e lui a sua volta ti conferma che vorrebbe che tu diventassi la sua troia, ma tu già lo sei, lo sei stata in quel bagno, lo sarai anche fuori.
"Che brava che sei", ti sussurra a sua volta lui e allunga la mano per prendere un rotolo di carta igienica con l'intento di ripulirti,
ma tu lo fermi e sempre afferrando il suo membro, con l'altra mano raccogli la sua calda crema che si spalma sul tuo viso e la porti nella tua bocca, la vuoi assaggiare ancora, ti piace il suo sapore e vuoi fargli capire che sei davvero inarrestabile.
Gran parte del viso l'hai ormai ripulito e fai lo stesso anche con quello che è colato sul tuo abbondante seno;
ma quel vestito?
Dio anche il vestito è pieno dei suoi schizzi, ma a te non preoccupa affatto, sei ancora talmente eccitata che non badi al fatto di uscire da quel bagno con il vestitino sporco;
"un po d'acqua e va via",
ti suggerisce il ragazzo.
A questo punto tu ti alzi e accarezzi il giovane su tutto il corpo, lui fa altrettanto, anche se ha già goduto riempie ogni parte del tuo corpo con le sue mani, ti vuole toccare, accarezzare, coccolare, sentire, vorrebbe ora far godere un po anche te, ma troppo tempo sei stata in quel bagno con lui, non si può restare ancora, c'è il rischio che qualcuno si insospettisca e chiami il controllore.
Infatti ti dai una sciacquata e una sistemata veloce, il ragazzo bacia le tue morbide labbra per ringraziarti e salutarti poi ti sussurra nell'orecchio "Ti VOGLIO ancora".
Esce prima lui dal bagno mentre tu continui a sistemarti, poi aspetti un po e lo segui, tornando al posto noti gli sguardi dei passeggeri che forse un po hanno capito qualcosa,
ma a te non importa,
sai solo che alla prima fermata del treno prenderai per mano il ragazzo e senza dire una parola lo porterai con te,
lui ti seguirà,
ha già capito che presto sarai la sua preda,
non importa più la vostra destinazione ma solo il desiderio di avere una notte di passione e sesso tra voi.
Scendete dal treno mano nella mano e come due che si conoscono già da molto tempo, cominciate a chiacchierare e ricordare quel momento, tanto sublime quanto perverso.
Ora sei sua e ora è lui che ti sta portando sulla strada del piacere,
è lui che vuole farti godere come hai saputo far te,
è lui che vuole sentirti gemere di piacere e ...
lo sarà per tutta la notte che seguirà....
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11 years ago
alexamante2,
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Il bello di essere in tanti
Settembre, il mese più bello dell'anno per andare in vacanza: caldo ma non troppo, tanta gente nelle località balneari ma non troppa, prezzi degli alberghi un po più permissivi.
Visto che abbiamo trovato una bella offerta, io e Giovanna decidiamo di passare una settimana in un appartamento sul mare in una nota località marittima in Puglia.
La cosa bella dell'appartamento è che si trova leggermente fuori dal centro abitato, fa parte di una schiera di villette che non sono state affittate a settembre.
Appena arrivati e sistemati, e dopo aver fatto una bella doccia dopo il viaggio mettiamo subito i costumi e facciamo un salto al mare. Il posto è a dir poco incantevole, sabbia molto fine, mare di un fantastico azzurro.
La spiaggia, almeno da quella parte, è semi deserta, più che altro occupata da ombrelloni qua e la con coppie per lo più anziane, anche se le case del paese sono immediatamente sopra la spiaggia. Per prima cosa ci buttiamo in acqua e, andati un po' a largo, ci abbracciamo, cominciamo a baciarci mentre rimaniamo a galla. Lei ha uno sguardo malizioso, sento la sua mano infilarsi nei pantaloncini e comincia a segarmi. Allora le tiro su le gambe, lei mi avvolge i fianchi, sposto la mutandina del suo costume e la penetro. L'ondeggiare dell'acqua ed i colpi di reni non fanno passare molto tempo prima che lei venga, stingendomi le gambe attorno ed emettendo gemiti soppressi per non farsi sentire dalla gente in riva. Io invece, a causa dell'acqua un po' fredda, non riesco a venire, ma la cosa poco importa.
Tornati a riva ci stendiamo sotto il bel sole di settembre. Con la mia solita malizia le faccio una proposta: “Dai, levati il reggiseno”, e lei “e perchè? Non l'ho mai fatto”, “ma dai, tanto chi vuoi che ci conosca qua intorno”, “Non ti da fastidio se mi vedono le tette?” dice lei con un sorrisino sulle labbra, “Ma no, ti pare”. Lei allora si alza a sedere e leva il reggiseno del costume: la sua quarta non passa inosservata ed ogni tanto vedo gli altri occupanti della spiaggia allungare lo sguardo. Anche un gruppo di peruviani che giocano a pallone a poca distanza fanno sempre in modo di avvicinarsi, con la scusa di recuperare il pallone. Lei sorride maliziosa, immaginando che la cosa non mi dispiaccia.
Passate un paio d'ore ci rivestiamo ed andiamo a pranzare in un chiosco ad una cinquantina di metri da dove eravamo sdraiati.
Appena seduti noto subito, a distanza di un paio di tavolini, una coppia sulla quarantina, lei davvero bellissima, bionda, occhi azzurri, un paio di belle tette strette dal costume ed un culetto niente male, visto quando lei si alza per prendere lo zucchero per il caffè. Lei nota che la guardo e mi fa un sorriso.
Dopo aver mangiato torniamo in spiaggia e Giovanna, ormai rotto il ghiaccio, si stende mettendo in mostra i suoi abbondanti seni, per la gioia dei vicini di asciugamano e del chiassoso gruppo di peruviani.
Arrivato il tardo pomeriggio torniamo all'appartamento. Prima di fare la doccia lei mi butta sul divano, si toglie il reggiseno del costume e, dopo avermi baciato, mi abbassa i pantaloncini. Dopo avermi stuzzicato un po il pene me lo prende in bocca e dopo neanche trenta secondi vengo come un fiume in piena: “per ringraziarti del trattamento che mi hai riservato in acqua hihihi” dice lei sempre maliziosa.
Decidiamo di cenare in un ristorantino che ci hanno consigliato all'ora di pranzo i baristi del chioschetto.
Le bellissima mette un vestitino beige che le fascia la quarta di seno ed i generosi fianchi, un bel paio di sandali con tacco 10 anch'essi beige, i capelli ricci sciolti. Il vestito le fa risaltare l'abbronzatura. Ci sediamo ad un tavolo sulla verandina che da sul lungomare, a poca distanza da noi noto di nuovo la coppia vista a mare quel pomeriggio: lei davvero sexy, con un tubino molto corto nero e tacchi mozzafiato. Dopo aver mangiato decidiamo di bere un digestivo del bar del ristorante, su dei comodissimi divanetti bassi. Al nostro fianco la coppia di prima, io cerco un po di rompere il ghiaccio e tento di fare amicizia: “Noi ci siamo già incontrati oggi al mare eh?”, e la donna subito “Si, che bella giornata di sole oggi”, mi fa un occhiolino che mi lascia senza fiato. Cominciamo a chiacchierare tutti e quattro del più e del meno, parliamo di noi, veniamo da due mondi completamente diversi, noi dalla Sardegna, loro da Trieste, lei si chiama Giulia, 42 anni e lui Fabrizio, 45, anche loro turisti per una settimana. Dopo due ore passate in loro compagnia andiamo decidiamo di andare a letto. Tornando a casa Giovanna comincia a darmi colpetti gomito: “Ti piace eh, la biondina?” dice col sorriso sulle labbra ed io in fase difensiva “ma no che dici...” e la discussione si interrompe li. Andati a letto crolliamo nel sonno, stanchi dal viaggio e dalla giornata di mare.
La mattina dopo certo non rinunciamo ad un altra giornata di sole ed andiamo in spiaggia. Appena scesi sentiamo delle voci e vedo che Giulia e Fabrizio ci indicano di sistemarci assieme a loro e di unire gli ombrelloni.
Una volta sistemati ci sdraiamo e dico a Giovanna all'orecchio di togliere il reggiseno. All'inizio lei un po imbarazzata ma alla fine lo toglie e notavo Fabrizio che ogni tanto lanciava lo sguardo. Certo la ventinovenne era un gran bel bocconcino.
Passiamo una bella giornata in compagnia dei due, ci conosciamo meglio, sono due persone molto cordiali, educate e soprattutto simpatiche. Prima di andare via a lui arriva una telefonata ed una volta finita lo vedo parlare animatamente con Giulia che rimane con una faccia un po delusa alla fine: “ragazzi, domani mattina mi tocca rientrare alla base, purtroppo c'è stato un imprevisto al lavoro e non posso mancare” ci dice Fabrizio, “però Giulia rimane fino alla fine della settimana, d'altronde abbiamo pagato tutto, almeno lei le vacanze se le gode”.
La sera ceniamo tutti assieme e salutiamo Fabrizio che l'indomani all'alba sarebbe partito per rientrare a Trieste.
Il giorno dopo di nuovo al mare, questa volta con la sola Giulia insieme a noi. Insieme a lui è simpatica, da sola è una vera bomba e, al contrario dei giorni precedenti, decide di prendere il sole in topless, regalando, assieme a Giovanna, una splendida visione agli inquilini della spiaggia e dei soliti chiassosi peruviani che, a quanto ci dice Giulia, non sono altro che dipendenti del vicino villaggio vacanze e che, essendo tanti, lavorano su turni, godendosi sia il mare che le belle serate a seconda dei giorni. Io mi butto in acqua e dalla riva le vedo spesso confabulare fra loro, sorridendo più volte. Mah... cose da donne...
La sera andiamo a cena in tre, però Giovanna dopo aver mangiato gli antipasti non sta molto bene e decide di andare a letto. Io rimango solo con Giulia, all'inizio un po imbarazzato, poi lei riesce a rompere il ghiaccio. E' davvero sexy, un trucco appena accennato sul viso. Finito di mangiare parliamo un pochino, lei inaspettatamente mi racconta che le capita spesso di tradire il marito con vari amanti, che lo ama però le piace divertirsi: “E tu che tipo sei? Fedele a Giovanna?” ed io d colpo mi trovo a parlare dei miei pensieri senza problemi, sentendomi leggero, come se io e Giulia ci conoscessimo da una vita. “Beh si, anche se non ti nego che qualche volta mi viene voglia di incontrare qualcuna solo per divertimento”, e lei “Avete mai fatto qualcosa in tre?”, “Non mai purtroppo, non ti nego però che mi sarebbe piaciuto molto, anche solo vedere Giovanna che si diverte con altri... so che penserai che sono un perverso, però qualche volta ho questa fantasia”, e lei “ ma no, mica è un male... anzi, sei un ragazzo con una mentalità molto aperta” si allunga sul tavolo e mi da un bacio sulla bocca. Mi guarda con uno sguardo che resusciterebbe anche un morto: “E tu sei così sicuro che lei sia fedele?”, ed io “Ma si, non mi ha mai dato modo di sospettare niente”, e lei “Ma... chissà” e chiude il discorso li, lasciandomi sulle spine nonostante io glielo chieda insistentemente. In quel momento le arriva un messaggio, lei lo legge e vedo che comincia ad alzarsi: “Ti piacerebbe vedere anche me scopare?”, io non capisco più niente, mi pare di essere in un sogno, “Si lo farei volentieri”, “Allora seguimi a casa che tra poco arriva un ospite”.
Andiamo al suo appartamento e fuori ad aspettarla c'è uno dei peruviani del villaggio vacanze. E' un tipo alto, ben piazzato, slanciato con la pelle molto abbronzata ed i capelli lunghi alle spalle, vestito con un paio di jeans, giacca bianca con una camicia colorata sotto. Obbiettivamente un bel ragazzo, para bene l'italiano con la cadenza tipica dei sudamericani. Ci presentiamo: lui si chiama Luis ed ha 33 anni, lavora alla reception del villaggio.
Entriamo nell'appartamento e lui, che a quanto pare non si crea tanti problemi, si spoglia rimanendo in mutande mentre lei lo guarda e si gira da me: “Tu guarda soltanto, prenditi una sedia e vieni in camera da letto e pensa come scoperebbe per bene la tua donna”, ha uno sguardo duro mentre lo dice, lo sguardo di una donna eccitata che è pronta a scopare.
Io mi accomodo su una sedia e guardo lui che la spoglia, loro che si buttano sul letto, lei che gli toglie fuori il cazzo, di dimensioni prodigiose, dalle mutande e glielo succhia. Lui la scopa con foga e lei non sembra mai sazia, tutto davanti ai miei occhi eccitati: “Dai porco, spogliati e sparati una sega” mi dice lei mentre lui la incula davanti ai miei occhi “Pensa se fossi Giovanna ora che la prende in culo e tu il cornuto guardone”. Mi spoglio e neanche il tempo di toccarmi vengo come un fiume. Lei geme di piacere, si fa scopare in tutte le posizioni, ogni tanto si gira da me e mormora qualcosa. Dopo quasi un'ora in cui si fa fare di tutto, dopo che è venuta tre volte ed io mi sono sparato tre seghe si avvicina a me, proprio appena il tipo le ha riempito la bocca della sua sborra calda, e mi bacia sulla bocca, infilandomi la sua lingua piena di sperma nella mi bocca. La mia eccitazione cresce e la bacio con enfasi, poi lei si inchina e me lo prende in bocca, facendomi un pompino fantastico: “Tu non immagini neanche quanto sei cornuto” mi dice “Pensi che una fica come Giovanna si lascia scappare tanti cazzi del genere?” ed indica il Luis che se lo mena sul letto “ora torna a casa e guarda la tua ragazza con un occhio diverso”. Lei sorride, con quel sorriso ammaliante, un po' angelo ed un po diavolo, un mix perfetto.
Tornato al mio appartamento trovo Giovanna che dorme già, tutta nuda sul letto. Mi faccio subito una doccia e vado al letto con lei. Tiene le gambe un po' aperte e noto un luccichio tra i peli della sua fica: si è toccata rima di addormentarsi. Avvicino la faccia e annuso il profumo della fica eccitata, la accarezzo col dito e sento lei nel sonno mormorare “mmmm si Luca”. Proprio in quel momento lei apre gli occhi e mi sorride “Amore, ma che fai...”. Preso dalla frenesia di quello che avevo sentito dalla sua bocca, o mi era parso di sentire, le apro le gambe e le lecco culo e fica, infilandole due dita dietro, e dopo due minuti lei viene, inondandomi la bocca della sua voglia. Ci addormentiamo abbracciati ed in testa mi rimbombano le parole di Giulia.
Il giorno dopo, sicuramente complice la nottata “particolare” ho un grandissimo mal di testa che non riesco a farmi passare. Dico a Giovanna di andare da sola al mare che io la raggiungerò nel pomeriggio, una volta rimessomi in sesto.
Passano un paio d'ore e la pastiglia che mi sono preso comincia a dare il sue effetto benefico e decido di andare al mare un po' prima del previsto. Da sopra il lungomare adocchio l'ombrellone dove sono sistemate Giovanna e Giulia ma loro non sono sotto. Sposto lo sguardo e vedo che sono distese sul bagnasciuga, in topless e con tre dei chiassosi peruviani, che hanno gli asciugamani poco lontano, con cui confabulano. Invece di scendere ed arrabbiarmi però sento il pene irrigidirsi e decido di stare un po li a guardare. Dopo una mezzora vedo l'intero gruppetto spostarsi sotto gli ombrelloni di Giovanna e Giulia e da li spariscono alla mia vista. Passate le 13:00 decido di andare in spiaggia e trovo le due distese da sole sotto gli ombrelloni: “Amore!! Stai meglio””, “Si la pastiglia ha fatto il suo effetto, spero tu non abbia sentito la mia mancanza” dico malizioso, e lei “No Giulia mi ha tenuto compagnia tutta la mattina”.
Arriva sera, usciamo a cenare. Mi sento un po' imbarazzato davanti a Giulia ricordando la stupenda esperienza del giorno prima. Finito di cenare è Giovanna che prende la parola: “Giulia, perchè non vieni a prendere il digestivo da noi?? Dai me lo hai promesso stamattina” e Giulia “Ma certo, certi inviti non si possono rifiutare”, le fa l'occhiolino e sento fra loro una grande complicità.
Andiamo a casa e ci sediamo sui bassi divanetti con al centro un tavolino e beviamo un amaro. Giulia e Giovanna si siedono assieme in quello grande, mentre io, di fronte a loro, occupo la poltroncina. Sono bellissime una a fianco dell'altra, due bellezze completamente diverse, una la delicata bionda quarantenne, l'altra la prorompente mora ventinovenne con le forme mozzafiato.
Ad un certo punto Giovanna fa di colpo una cosa che mai avrei neanche minimamente immaginato da lei: apre le gambe e messe le mani sotto il suo vestitino tira via le mutandine e me le tira. Le due si guardano: “Io per il sicuro neanche le ho messe ahah” dice Giulia, e Giovanna si avvicina a me, si infila una mano sotto il vestito, si infila un dito nella fica e me lo mette in bocca. Poi dopo che l'ho succhiato tutto mi bacia: “Amore, questa è tutto quello che assaggerai stasera. Per il resto dovrei solo guardare!” ed io, “Giovà ma che stai dicendo...”. Mi mancano le parole quando vedo Giulia avvicinarsi a lei e darle un lungo bacio sulla bocca: “Ma cosa state facendo...”, di nuovo mi mancano le parole, vedo Giovanna che infila la mano fra le gambe di Giulia. Le due slinguazzano, sembra un film porno, poi si avvicinano a me e mentre Giulia mi sbottona la camicia, Giovanna mi toglie le scarpe per poi tirarmi giù pantaloni e mutande, lasciandomi completamente nudo sulla poltrona, con il pisello svettante eccitatissimo.
Le due cominciano a spogliarsi a vicenda, rimanendo vestite solo degli altissimi sandali. Giovanna si siede sul divanetto, mette i piedi sopra ed allarga le gambe lasciando il panorama della sua fica pelosa bagnate e del suo buco del culo, da cui penzola un filino, a Giulia che nel frattempo si inchinata ed ha cominciato e leccarle i buchi: “Ti piace farti leccare troia, eh?” le dice Giulia, “Ti piace davanti al tuo cornuto vero?”, e lei “Si, continua ti prego non ti fermare, mmmmm”, “Vuoi cazzi vero? Lui non ci crede”, “Si Giulia, voglio tutti i cazzi del mondo.... mmmm … hai una lingua fantasticaaaa”. Giovanna viene inondando la bocca di Giulia di tutto il suo godimento, Ma Giulia continua a leccarla e tira il filo che scende dal culo di Giovanna, fa un po di forza ed estrae due palline di gomma dall'ano della ragazza, che geme ulteriormente di un piacere che non aveva mai provato. Giulia viene verso di me, sempre seduto sul divano, mi fa oscillare le palline davanti agli occhi e poi me le mette in bocca: “Leccale bene, cornuto, che ora servono a me”. Io eseguo l'ordine senza battere ciglio, intanto Giovanna si è messa sotto Giulia e le lecca il buco del culo mentre lei è in piedi. Il tutto avviene a pochi centimetri da me, Giulia non resiste, si inginocchia in terra quasi a pecora offrendo i buchi ad una Giovanna che stento a riconoscere e che la lecca in ogni dove. Poi la mia ragazza mi porge la mano e mi chiede le palline. Gliele passo e lei le infila ad una ad una nel sedere di Giulia, che sento godere. Mi tocco l'uccello e dopo pochi colpi sborro copiosamente.
Proprio in quel momento si apre la porta di ingresso, che Giovanna non aveva chiuso a chiave, ed entrano, come un colpo in un film d'azione, i tre peruviani che quella mattina stavano con loro sul bagnasciuga e sotto l'ombrellone: “Ragazzi...”, dice Giulia “ce ne avete messo di tempo. Questo qua è curioso di sapere come gli stanno le corna. Perchè non glielo fate vedere... la sua donna non vede l'ora”. Anche Giovanna si alza: “dai si, vi voglio tutti”. Stento a riconoscere la ragazza acqua e sapone di sempre, ma quello che vedo non mi dispiace, anzi, mi piace da morire.
I tre sono alti, ben piazzati, fisici palestrati e quando si spogliano rimango stupito delle mazzo che portano sotto i pantaloni. Giovanna si inchina davanti a due di loro che ben volentieri le porgono i grossi cazzi. Le cappelle scure a stento le entrano in bocca una ad una e lei le succhia alternandole. Intanto Giulia si sta prendendo cura dell'altro a poca distanza. Poi si alza, prende l'uomo e si avvicinano a me, in modo da succhiare la cappella del tipo a pochi centimetri dai miei occhi, poi ogni tanto si gira e mi da un bacio sulla bocca: “Senti il sapore di questo cazzo... mmm”. Lo sento sulla sua lingua calda che mi infila nella bocca fino ad arrivare quasi in gola. Nel frattempo vedo Giovanna che, buttatasi sul divano, apre le gambe e viene scopata da uno dei due, mentre l'altro continua ad infilarglielo in bocca. Sento lei che geme di piacere mentre il peruviano fa scivolare tutti i suoi centimetri dentro di lei. Poi quello che è nella sua bocca si siede e lei si impala sul suo cazzo, mentre l'altro fa avvicinare Giulia e le fa leccare il buco del culo di Giovanna per prepararglielo. Nel frattempo Giulia ha dietro il tipo che stava succhiando che le punta la fichetta e glielo infila tutto di un colpo, facendole mancare il respiro: “Mmmmm... si bravooo” e continua a leccare il buco di Giovanna che proprio in quel momento sento gemere e venire. Il tipo libero si siede sul divano, si sputa sulla mano e se la passa sul cazzo: ho già capito la sua intenzione. L'altro fa alzare Giovanna e la invita a sedersi col culo sul pisello eretto del tipo seduto: “Nooo” dice lei “voi siete matti questo mi spacca” e Giulia, ansimante “Daiii... fidati di me che ti piace”. Dopo aver vinto la sua titubanza Giovanna comincia a sedersi, mentre il tipo le tiene belle larghe le chiappone: la cappella comincia a fare pressione sull'ano della ragazza e piano piano vice la resistenza. La saliva di Giulia fa in modo che la cosa scorra bene: “Hay... mi sta facendo male” dice Giovanna “No basta vi prego”, ma Giulia si libera del cazzo che la sta scopando, le mette la faccia fra le gambe e e lecca intono all'ano allargato, pieno della cappella del peruviano. Le gambe di Giovanna si sciolgono al contatto della lingua ed il cazzo del tipo comincia ad entrare, per scomparirle tutto dentro il culo. Giovanna Geme, un po di dolore ma soprattutto di godimento: da le spalle al tipo che la incula e la tiene per le chiappe, mentre l'altro ne approfitta delle sue gabe aperte e la penetra nella fica che gronda di umori. A vedere la scena sborro di nuovo, riempiendomi la pancia della mia sborra. Intanto il terzo il terzo si avvicina a Giulia la fa stendere sull'altra poltrona e dopo avere aperto le gambe le leva con poca gentilezza le sfere dall'ano: “dalle al cornuto che gli piacciono”. Il peruviano mi tira le sfere e comincio a leccarle, poi si lette sulle spalle le gambe di Giulia e la penetra nel culo. Sorprendente la facilità con cui entra in un solo colpo nonostante le dimensioni.
La scena che ho davanti mi da dell'incredibile: è un orgia in piena regola, Giovanna è piena di due cazzi assieme, mentre Giulia per il momento ne ha uno solo, uno che proprio in quel momento si irrigidisce riempiendole l'intestino di sborra. Sento Giovanna gemere di piacere mentre il tipo le sborra dentro la fica, che straborda. I tre escono tutti dalle donne ed uno dice: “Dai, ora fateci un bel 69”. le due non se lo fanno dire due volte: Giovanna si sdraia per terra tenendo oscenamente aperte le gambe ed offrendomi la vista della sua fica pelosa colante di sborra. Giulia si mette sopra, mettendole il culo anch'esso colante sulla faccia e mettendole la faccia fra le gambe e le due cominciano a leccarsi a vicenda: “Mmmmm brava leccami il culo... che fica gustosa che haiii” Giulia viene sotto i colpi di lingua di Giovanna. Uno si avvicina e tenendo le donne in quella posizione penetra Giulia nella fica, mentre Giovanna gli lecca le palle e l'asta che entra ed esce.
Stanno qualche minuto ancora sempre in quella posizione, poi l'uomo esce dalla fica di Giulia, mette il cazzo pieno di umori nella bocca di Giovanna ed infine va a sedersi sul divano. Giulia non perde tempo e si impala sopra, mentre un altro da dietro la incula. Anche lei bella farcita di cazzi gode come una matta mentre Giovanna si dedica a spompinare l'altro che sta seduto sulla poltrona.
Sento Giulia godere come una matta mentre il peruviano le riempie la fica di sborra. Dopo neanche trenta secondi l'altro le fa lo stesso trattamento in culo. Giovanna intanto ha la bocca piena della cappella del tipo seduto sulla poltrona che non tarda a venire in bocca. Giulia le si avvicina ed incominciano una lenta e lunga slinguazzata, scambiandosi la sborra del tipo con le lingue, coricate per terra e sfregandosi le fiche l'una contro l'altra, riempiendosi della sperma che cola dai buchi di Giulia. E' una scena a dir poco favolosa. Dopo una decina di minuti di pausa i tre uomini si ricompongono e dopo averle salutate con delle pacche sul culo vanno via. Rimango io seduto, col cazzo in mano, pieno di sborra secca sulle mani e sulla pancia, e le due donne tutte nude sedute sul divano. Giovanna è in una posizione oscena, con le ambe aperte che si sventola la fica ed il culo arrossati e Giulia che mantiene la sua classe, con le gambe incrociate, nella tipica posizione del vedo-non vedo. La quarantenne mi guarda: “Sei contento cornuto? Volevi che Giovanna fosse porca? Credo che oggi ti abbia accontentato”, e Giovanna “Si, mi sa che ti devo accontentare più spesso però”. Io mi alzo, mi avvicino alle due e le bacio entrambe sulla bocca, si avvicinano una all'altra e mentre bacio Giovanna, Giulia mi lecca la mano sborrata, poi il cazzo e la pancia, poi si bacia con Giovanna ed infine con me: “Grazie, siete state fantastiche” riesco a dire dopo un po, e Giulia “Devi ringraziare Giovanna, è lei che ti ha fatto cornuto hahaha”
La serata finisce mettendoci tutti e tre nel grande letto matrimoniale, oramai sfiniti. Ci addormentiamo quasi subito... i prossimi giorni di vacanza si preannunciano molto caldi...
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11 years ago
antonioss84,
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Finalmente cuck
Dopo oramai cinque anni di fidanzamento ed infinite richieste alla mia ragazza, decido di abbandonare il sogno cuckold. Capisco che lei è restia alla pratica, non ne vuole proprio sapere. Decido di mettere un annuncio su un noto sito di coppie cuckold almeno per giocare come singolo con qualche coppia, sempre se è possibile la cosa, vista la diffidenza delle coppie ad aprire le porte a dei singoli.
Dopo qualche giorno ricevo una mail di un singolo che abita a circa un ora di auto dalla mia città e li mi ricordo che nell'annuncio ho sottolineato comunque di essere una spirante cuckold, anche se l'annuncio è per singolo. Dopo un fitto scambio di mail e, successivamente, di messaggi msn lui mi fa una proposta particolare: vorrebbe aiutarmi nel mio sogno cuckold, ma dato il fatto che lei è restia alla cosa, almeno vorrebbe sondare il terreno per capire se effettivamente non vuole farlo alla luce del sole nei miei confronti oppure se proprio non è intenzionata a scopare con altri. Quindi decidiamo di organizzare un piano particolare: decidiamo di incontrarci “casualmente” in un bar ed io lo devo presentare a lei come se fosse un vecchio amico di amici che non vedevo da anni ed una volta conosciuti lui corteggiarla “a mia insaputa”. Capisco che è un piano molto articola to, però decido di fare prima un incontro conoscitivo con lui per essere sicuro che sia una persona seria ed una persona che possa piacere a lei.
Due giorni dopo ci incontriamo con lui per conoscerci. Ci diamo appuntamento in un bar. Mi si presenta un uomo sui 45, in forma, fisico atletico ed elegante. Dopo i primi convenevoli ci sediamo e chiacchieriamo un po della situazione che vorremmo creare, gli faccio vedere delle foto di lei sul cellulare e rimane molto contento di quello che vede: lei ha 29 anni, mora, formosa. Decidiamo di fare come avevamo programmato e lui mi promette che, nel caso il suo corteggiamento dovesse andare a buon fine, mi racconterà tutto nei minimi particolari ed io sento già un a certa eccitazione salirmi dal basso ventre.
L'appuntamento è fissato ad una domenica di due settimane dopo. Io e la mia ragazza, dato il caldo delle notti di luglio, usciamo quella sera a fare due passi ed a bere qualcosa. Lei è vestita con un vestito molto leggero estivo, molto colorato, un paio di sandali tacco 12 che slanciano le sue bellissime forme. Entriamo in un bar e ci sediamo in un tavolino in veranda, sul lungomare. Mi sento una mano sulla spalla e vedo il tipo, abbronzatissimo, vestito quasi tutto di bianco: “Ciao Antonio, cavolo quanto tempo, saranno passati 6-7 anni, non sei cambiato per niente” ed io “Enrico. Tu che ci fai qua?”, quindi il solito scambio di battute tra persone che non si vedono da tempo, lo invito a sedersi con noi a tavolino: “Enrico, lei è Giovanna la mia ragazza!”, L ui fa il galantuomo le bacia la mano e poi le solite battute sceme che si fanno quando uno, conosciuto sempre single , si fidanza e diventa “prigioniero” del fidanzamento.
La serata prosegue così, chiacchierando del più e del meno. Dopo un paio d'ore ci salutiamo tutti e ce ne torniamo tutti a casa. Lei mi dice: “simpatico il tuo amico, non me ne avevi mai parlato”.
Dopo averla accompagnata torno a casa mia e scrivo un messaggio a lui. Subito mi risponde: “la tua ragazza è una gran fica, mi divertirò a darti una mano, le chiederò domani l'amicizia su facebook”.
E così fu, dopo due giorni, sulla pagina di lei, vedo come amicizia in comunque quella del tipo e capisco che il piano sta andando come previsto.
Dopo circa una settimana lui mi manda un messaggio: “abbiamo scambiato qualche messaggio su fb e dopo qualche insistenza mi ha dato il suo numero di telefono, chiedendomi di non dirti niente però”.
Tutto va a gonfie vele penso fra me.
Lui ogni sera mi fa un report di come stanno andando le cose, dicendomi che scambiano sempre più messaggi ogni sera e che lui ci sta andando anche un po pesante, parlando di scopate e di sesso mentre lei risponde a tono senza problemi.
A circa tre settimane da quando gliel'ho presentata lui mi dice che è quasi pronta e che le ha mandato la foto del suo pisello, ricevendone dei bei complimenti da lei. Lei di risposta le ha mandato la foto della fica e lui me la manda tramite mail per capire che non sta dicendo bugie.
Da li capisco che ci siamo praticamente riusciti nel nostro intento.
La settimana dopo, quindi ad un mese circa dalla conoscenza tra loro, lui le dice che dopo due giorni sarebbe andato a trovarla di notte. Lei gli dice di farsi trovare all'entrata di una pineta vicino casa sua che lei sarebbe stata li ad aspettarlo.
Il giorno prefissato sento lei la mattina e mi dice che la sera sarebbe stata ad una riunione di un associazione umanitaria di cui fa parte. In verità io so bene dove andrà.
Sento lui, dice che farà una cosa pazza: terrà il telefono acceso in chiamata durante il loro incontro così che io possa sentire tutto. Non riesco neanche ad esprimere il mio stato di eccitazione.
Finalmente arrivano le tanto sospirate nove di sera. Mi arriva il messaggio di Enrico che sta arrivando nel posto prefissato, un boschetto non lontano da casa di lei. Dopo due minuti mi scrive che è arrivato e che la macchina di lei è li. A quel punto apre la telefonata, chiude l'altoparlante in modo che non possano arrivare eventuali rumori da parte mia e mette il vivavoce, in modo che non mi possa perdere neanche un secondo di tutto quello che succede.
Sento lui che scende dalla macchina si sente lo sbattere dello sportello, entra in macchina di lei, si sente il loro chiacchericcio, loro che si salutano, poi un minuto di silenzio, con un sottofondo di struscìo, si sente lui che dice: “mi sei arrivata quasi in gola con quella lingua” e lei “dai levalo fuori che te la voglio mettere da qualche altra parte la lingua”.
A quanto pare non perdono tempo e lei ha gia il pisello di Enrico in bocca. Si sentono i rumori e si sente lui che la chiama “succhiacazzi” e “pompinara”: “sei bravissima, ma quanti ne hai succhiati...”.
Poi di colpo si interrompe la comunicazione, sicuramente è caduta la linea oppure si è scaricata la batteria. Di colpo il tempo sembra essersi fermato. Sono in camera mia, col telefono in mano che rimane silenzioso, eccitato come un cavallo. Passa un ora, poi ne passa un'altra quando finalmente suona il telefono: è Enrico “Ciao Anto, mi si è scaricata la batteria, ho attaccato ora il caricatore alla macchina che sto andando via. Se ti fai vedere ci facciamo una chiaccherata una mezzora”. Mi fiondo subito alla macchina e vado in un posto concordato con lui, a circa venti minuti di auto da casa mia. Mi siedo nella sua macchina, lui ha un sorrisino in viso: “La tua donna è una gran porca” mi dice “non si è fatta mancare proprio niente”, ed incomincia il racconto della scopata. Dice che dopo il pompino si è fatta leccare per bene, godendo come una matta per poi farsi cavalcare per bene e si è fatta venire nella fica, sempre senza volersi togliere il perizoma, ma solo facendolo spostare di alto. Dopo qualche minuto per riprendersi hanno ripreso la scopata, con lui che ha provato a mettergliela nel culo e lei ha acconsentito. Dopo che lui glielo ha riempito per bene sono rimasti un bel po seduti a riattizzarsi a vicenda con lei che gli ha sparato un altro pompino che lui ha definito “da paura”, e mentre leccava gli ha leccato anche il buco del culo. Poi è voluta scendere dalla macchina, scalza sugli aghi di pino, per appoggiarsi al cofano e farsi prendere da dietro, prima nella fica e poi nel culetto, alla luce della luna piena e delle luci di posizione della macchina.. Lui toglie fuori il cellulare e mi fa vedere una foto, un po scura perchè fatta col telefono di lei , ma che rende bene l'idea, in cui si vedeva il suo cazzo ben piantato nel culo di lei, con la sborra della scopata precedente che fuoriusciva dal buco. Poi sempre nuda sugli aghi si è inginocchiata sugli aghi di pino e gli ha fatto un pompino fino a farsi venire in bocca. Anche li lui toglie fuori una bellissima foto di lei che succhia il cazzo con la sborra che le cola dall'angolo della bocca. Io nel frattempo mi sono tolto fuori il cazzo e mi sego davanti a lui mentre racconta tutti i particolari: “ah tieni” mi dice lui e mi da le mutandine di lei piene zeppe di sborra. Io le annuso e sborro come un cavallo. Lui sorride: “anto, ti piacerebbe se la vedessi altre volte? Una cavalla del genere mica la incontri sempre eheheh” ed io ancora eccitato “si, quante volte vuoi”.
Ci salutiamo, scendo dalla macchina salgo sulla mia e proprio in quel momento mi arriva il messaggio di lei che la riunione è finita ed è arrivata a casa.
Il racconto è totalmente inventato.
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11 years ago
antonioss84,
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.... e finalmente ci saimo.
… E FINALMENTE CI SIAMO.
Uno di fronte all’altra.
Ci guardiamo fissi negli occhi.
Quanto tempo!
Ora non c’è più tempo.
Mi slaccio la camicia e tu la tua.
Tolgo la cintura ai miei jeans e tu alla tua gonna.
L’aria trasuda desiderio.
Tolgo i jeans e tu lasci cadere la gonna.
Tu in reggiseno e perizoma, io in boxer. Gli sguardi fissi negli occhi l’uno dell’altra.
Allunghi un braccio e appoggi la tua mano al mio petto, sul cuore.
I miei battiti superano la soglia aerobica.
Appoggio la mia mano sopra il tuo seno per sentire i tuoi battiti..il cuore ti sta esplodendo.
Ci desideriamo troppo.
Ti strappo il reggiseno con un gesto e poi le mutandine tu mi abbassi i boxer poi sei dietro di me.
Noi sempre in piedi.
Mi abbracci da dietro mi cingi le spalle e le tue mani si incrociano sul mio petto.
I tuo seni premono sulla mia schiena.
Sento i tuoi capezzoli duri e il tuo pube che spinge verso il mio culo.
Il mio cazzo ormai è retto e durissimo pronto all’amplesso.
Le tue mani lo afferrano da dietro e lo massaggiano.
Ti sento tremare e fremere percepisco che la tua vagina è bagnata sei eccitatissima ed eccitantissima.
Mi sdraio sul pavimento ai tuoi piedi.
Mi guardi dall’alto vedo qualche goccia che ti scende dal pube sulle cosce.
Fremi.
“pisciami addosso!” il mio è quasi un ordine.
Sembra che tu non aspettassi altro.
Ti abbassi accovacciandoti come su una turca, sei quasi sulla mia faccia.
Pisci la sento calda sul viso , apro la bocca la voglio bere tutta.
Adoro i tuoi liquidi. Sei stremata dall'eccitazione cadi in avanti a 4 zampe io mi sfilo da sotto e senza dirti niente ti prendo da dietro.
Emetti un gemito il mio cazzo e nel tuo culo.
E’ bello stretto caldo e accogliente.
Ti scopo ma sono troppo eccitato e vengo quasi subito tu senti la mia sborra e gemendo vieni un’altra volta.
Io sono completamente svuotato ma sono ancora eccitato ora sono io ansimante a terra a 4 zampe,
Tu ti sei alzata mi dici che vuoi prendermi io annuisco.
Trasferisci i tuoi umori dalla vagina e dal culo al mio buco del culo.
Lo lubrifichi bene.
Io sento grande piacere ed eccitazione.
1 dito 2-3 la tua mano ora è dentro di me.
Mi scopi, il sangue mi batte sulle tempie il cazzo mi torna dritto e in men che non si dica sono pronto a sborrare.
Godendo sborro sul pavimento tu mi pieghi la testa e mi obblighi a leccare e subito dopo mi baci.
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11 years ago
ilovemusic456224,
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il barista
come tutte le mattine ormai da mesi entro nel solito bar per fare colazione.mi avvicino al bancone come sempre.l,altro giorno il barista mi si avvicina dicendomi: il capuccino e la brioches se non ti dispiace li offro io visto che questa mattina sei in anticipo ed hai un pò di tempo per fermarti un attimo visto che sei sempre di corsa.io rimango un pò stupita da quanto il barista sappia di me significa che è unpò che mi osserva e incuriosita accetto. un pò intimidita, ci sediamo ad un tavolino e cominciamo a fare due chiacchere parlando del piu del meno. fabio e molto simpatico e cordiale mi accorgo che inizia a guardarmi le coscie ed inizia a farmi dei complimenti sempre più spinti. andiamo avanti ancora alcuni giorni tra chiacchre palpatine e complimenti fin che una mattina arrivo al bar molto prima rispetto al mio orario entrata nel bar fabio stava finendo di lavare il pavimento del bagno e con una scusa mi ci porto dentro inizio a palparmi tutta facendomi eccitare al tal punto che mi inginocchiai e cominciai a slacciare la cintura guardandolo fisso negli occhi non ci mi si molto a liberare il suo cazzo era duro la cappella rossa, e gonfia lo presi in bocca subito lo succhiavo e lo masturbavo con foga mi mise a pecora e mentre ì gli succhiavo il cazzo lui con la mano mi masturbava dall' eccitazione lui venne subito sulla mia faccia mentre io avevo il mio terzo orgasmo,mi lavai il viso e corsi al lavoro con una eccitazione mai provata prima. avevo fatto godere un altro uomo che non fosse mio marito e lui mi aveva regalato ben tre orgasmi.
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11 years ago
admin, 75
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La gang
Dopo essermi iscritto in un bel sito di annunci, diversamente da quello che si ci aspetta, non riesco a trovare una coppia che voglia anche solo fare conoscenza per valutare eventuali giochi. Però di colpo, vedo arrivare un messaggio sulla posta: una coppia di uomini mai visti ne conosciuti mi contatta chiedendomi se fossi interessato a fare una gang assieme a loro ed una loro amica che sarà al centro delle attenzioni di tutti e tre.
All'inizio un po' di titubanza, chi saranno questi, perchè avrebbero scelto proprio me, ma c'è la possibilità che siano persone che vogliono sputtanarmi o cose simili?
Preso coraggio dopo tanti pensieri alla fine decido che, si, mi incontrerò con questi due uomini per prendere un caffè e poi vediamo un pochino.
Il giorno dopo incontro al bar i due tipi, entrambi sui 45, ben piazzati e curati. Ci sediamo al tavolo e facciamo una chiaccherata: loro hanno gia incontrato una volta la donna in questione e me ne parlano come una vera cavalla da monta, insaziabile, di 29 anni, che si sono divertiti tantissimo ed ora lei vorrebbe il bis.
Conoscerli mi ha un po tranquillizzato, sembrano due persone molto in gamba e decidiamo di incontrarci il giorno dopo in una località di periferia, una zona di campagna con molti casali.
Arrivo al posto designato, parcheggio nel cortile ed entro nella porta che è già aperta. I due sono gia arrivati e sono gia nudi seduti in una piccola cucina ma le non si vede: “è in bagno si sta preparando”. Sento la porta aprirsi dietro di me, mi giro ed il mondo mi cade addosso: sulla porta del bagno, con addosso autoreggenti nere, una sottoveste nera quasi trasparente inguinale, tacchi 12 e senza mutande vedo la mia ragazza, anche lei con la faccia sorpresa di chi non capisce cosa stia succedendo: “tu che ci fa qua?” dice lei, ed io “semmai cosa ci fai tu...”.
Anche i due amici non capiscono cosa stia succedendo e chiedono spiegazioni: “lei è la mia fidanzata” gli rispondo io. I due, increduli, si mettono a ridere ed uno si avvicina a lei e gli mette una mano tra le cosce: “oggi mi sa che la conoscerai in un modo un po' diverso da come credevi” e lei prende coraggio “dai amore, lo so che hai sempre sognato vedermi farlo con altri”, sorride, si avvicina a me, mi da un bacio ed intrufola la lingua calda nella mia bocca, mentre da dietro si avvicina uno dei due, che le infila ma mano tra le natiche, cercando il suo buchetto, poi si inchina e con la lingua glielo lecca. Sento sciogliersi lei fra le mie braccia, sento la sua voglia divampare: “tu sarai solo spettatore oggi, fai come se fosse uno dei tanti filmini porno che ti guardi... però dal vivo... però spogliati”. Sento anche la mia eccitazione salire: avevo sempre sognato lei che scopava con altri, ma credevo sarebbe rimasto tale per sempre. Invece ora la vedevo li, più troia che mai, con due uomini esperti che la stavano per scopare.
Il tipo che le stava dietro si rialza, la abbraccia e la porta sul lettone. IN un attimo ha la testa fra le gambe di lei mentre l'altro, salito anche lui sul letto glielo mette in bocca. Io sto seduto su una vecchia poltrona nudo a guardare la mia donna come non l'ho mai vista.
Il tipo che glielo mette in bocca si stende sul letto e la fa accomodare sopra. Lei si infila quel cazzone di 20 cm su per la fica e comincia a cavalcarlo. L'altro non sta con le mani in mano, le va dietro, sputa sul buco del culo di lei e comincia a penetrarlo. Sento lei che fa un gemitino di dolore, ma lui continua a penetrarla mentre l'altro da sotto la stantuffa nella fica. Il cazzone entra a metà nel culo di lei quando il tipo ci rinuncia, si gira verso di me e mi chiama: “hei cornuto, vieni a lubrificare un po il culo di questa vacca che è secco e non riesco ad entrare... ho fatto male a non portare il gel dell'altro giorno!”. Si fa una risatina e mi incita ad andare. Salgo sul letto e mi avvicino al suo sedere e comincio a leccarglielo. Una sensazione stranissima, ho ad un centimetro di distanza il cazzo dell'altro che la sta penetrando nella fica che è a dir poco un lago, infatti mi arriva uno schizzetto in faccia. Il buco di lei è gia un po bagnato, sa del cazzo del tipo che ha provato a penetrarla, le infilo prima uno, poi due dita sempre lubrificando abbondantemente con la saliva: “dai che basta” mi dice il tipo “ora ci penso io a lei, non vedi che sta scoppiando di voglia?”. In effetti lei non parla, geme solo, si gira dal tipo: “dai che la voglio in culo”. Lui la accontenta, si mette nella posizione di prima e con un bel colpo di reni la penetra tutto di un colpo. Sento lei che ha un piccolo sussulto di dolore, ma dopo due minuti comincia a godere come una matta. Sono di uovo sulla poltrona che mi godo una scena che ha del surreale: sembra di vedere un porno americano dove le donne si fanno fare di tutto. Sono straeccitato il pisello sembra voglia scoppiarmi, non resisto, lo prendo in mano e dopo due colpi vengo copiosamente. Proprio in quel momento vedo il tipo che è dentro la fi ca della mia ragazza aumentare il numero di colpi e venirle dentro, riempendole la vagina di sborra calda. Anche lei viene, senza trattenersi, emette un gridolino e dice “bravi, si, bravissimi” e si fa una slinguazzata col tipo che ha sotto.
Stanno in quella posizione ancora un minuto, sempre mentre l'altro le sta sfondando il sedere, poi lei fa per mettersi seduta. Il tipo le esce del culo e lei si siede sul letto. Poi si mette a pecora mentre loro si siedono e comincia a succhiare i loro cazzi, senza minimamente curarsi di pulirsi la fica che colava di sborra. Poi si gira da me con il sorrisino: “dai amore vieni a raffreddarmi un po i buchi, non vedi che sono fumanti”. I due uomini si fanno una sonora risata: “dai da bravo. Leccale i buchi che sono troppo caldi”. Io sono troppo eccitato, non penso, eseguo. Mentre lei spompina i due io le vado dietro e le lecco i culo arrossato e la fica piena si sborra del tipo. Sento l'uomo che l'ha inculata che le viene in bocca ed il mugolio di lei che apprezza la cosa. La vedo girarsi e viene a baciarmi: mi infila la lingua in bocca, piena di sborra, vuole che la beviamo a ssieme. Sento l'eccitazione salirmi di nuovo e sborro anche io sul letto.
I tipi si alzano dal letto: “dai basta queste smancerie, vai sulla poltrona, mica abbiamo finito”
La riportano sul letto e riprendono la scopata, ora a parti invertite. Poi dopo qualche minuto si alzano e lei va nella piccola cucina si appoggia ad un tavolo, mettendo in evidenza il culo: “dai ora voglio solo nel culo”. I due, a turno, la scopano nel sedere mentre lei geme di piacere. Prima uno e poi l'altro le riempono il retto di sperma che le cola dalle natiche giù per le gambe sopra le autoreggenti.
I due mi chiamano: “dai vieni a finire il lavoro”. Lei rimane in quella posizione oscena ed io mi metto sotto. Comincio dalle autoreggenti, poi le cosce e la pulisco con la lingua fino ad arrivare al buchetto arrossato e colante. Una volta finito lei si inginocchia sul pavimento e ripulisce i cazzi ai due uomini.
Lei si alza e dopo che i due le danno qualche pacca sul culo va in bagno a sistemarsi.
Mi siedo al tavolo con i tipi: “certo che Babacar ci ha presentato una vera porca” dice uno sorridendo all'altro, ed io “e chi è questo Babacar”, “un senegalese che vende vestiti in spiaggia e che se la scopa gia da sei mesi, per quello ha il culo così sfondato la tua donna” e si fanno una sonora risata.
Lei esce dal bagno e, dopo aver baciato entrambi, ci sediamo in macchina e andiamo via: “ti è piaciuto amore?” mi dice lei. Ed io non riesco a dire bugie “si tantissimo... però voglio conoscere Babacar” e lei “non ti preoccupare, la prossima settimana”.
Ma questa è un altra storia...
Il racconto è totalmente inventato.
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11 years ago
antonioss84,
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In discoteca
Finalmente in vacanza. Dopo due anni che per un motivo o per l'altro io e Giovanna ci prendiamo qualche giorno di relax e partiamo in una località turistica del sud Sardegna.
Arrivati al resort la mattina come prima cosa naturalmente inauguriamo il letto con una bella scopata e poi al mare a prenderci il sole di settembre. La sera dopo una doccia cenetta nel ristorante del resort e chiediamo al cameriere che ci serve, visto che è un nostro coetaneo circa, dove ci consiglia di andare la notte per passare una serata di svago. Ci consiglia una discoteca a pochi km di distanza. Si sono fatte le undici e mezzo circa e decidiamo di incamminarci, ci sediamo in macchina diretti alla discoteca. Lei ha addosso un vestitino amaranto molto leggero, tirato sul petto a causa delle due tettone, un paio di sandali neri tacco 15 e capelli lunghissimi al vento. Prima di scendere dalla macchina io le faccio un sorriso e le chiedo se le piacerebbe, per trasgredire un po, togliersi le mutande e lei, dopo i primi “no” accetta.
Entriamo nella disco piana di gente, musica a palla, più di uno si gira a guardarla perchè passa tutt'altro che inosservata. Inizialmente ci appoggiamo al banco e beviamo qualcosa poi un po in pista a ballare ed a strusciarci.
Poi torniamo al banco. Si sta un po stretti a causa della tanta gente. Rimaniamo così per circa un quarto d'ora, lei appoggiata al banco da una parte mentre dietro di lei c'è un gruppetto di uomini sulla quarantina, molto giovanili che chiaccherano fra loro. Lei ha una faccia strana, con un sorrisino malizioso sulle labbra. Io le passo la mano sulla schiena per abbracciarla, arrivo a metterle la mano sul culo quando noto qualcosa di strano: c'era gia una mano sotto il vestitino, era la mano di un tipo del gruppetto dietro di lei. Proprio in quel momento scatta una rissa in pista e ci troviamo ancora più schiacciati uno contro l'altro. Lui, sempre tenendo con discrezione la mano sotto il vestito di Giovanna avvicina la faccia e dice: è proprio bagnata la tua bella, si vede che ha tanta voglia. Mi trovo in una situazione imbarazzante: da un lato sono incazzato che lei si faccia toccare senza dire niente, lui che la tocca spudoratamente, ma dall'altro lato sento salire l'eccitazione, il sogno cuckold mai realizzato nonostante le continue richieste fatte a lei e mai accettate.
Lui mi guarda ancora: “si vede lontano un miglio che ha voglia di cazzo è un lago”, e lei si gira verso di lui “fammi provare il tuo allora”, ed il tipo “dai andiamo in macchina” e lei a me “dammi le
chiavi della macchina ed aspettami, ti mando un messaggio dopo”.
Io le do le chiavi e si avviano verso l'uscita.
Sono stati i quaranta minuti più lunghi della mia vita, talmente tanta era l'eccitazione e la curiosità che quasi neanche sentivo la musica altissima e le persone che avevo intorno. MI arriva il messaggio di lei: “vieni alla macchina”.
Non perdo neanche un secondo, mi dirigo all'uscita e vado verso la macchina. Il tipo è li fuori che si sta mettendo a posto la camicia e se ne sta andando: “complimenti una gran vacca la tua donna. Non mi facevo una scopata del genere da molto tempo”, si fa una risatina e se ne va.
Entro in macchina, lei è gia sul sedile del passeggero che si sta rivestendo: “che foga quel tipo, non gli ho neanche chiesto come si chiama” e si mette a ridere. Mi racconta che sono entrati in macchina e si è subito tolto fuori il cazzo, lei non ha perso tempo e gliel'ha succhiato. Poi si è spogliata, sono andati dietro, lei ha aperto e gambe e lui l'ha scopata, venendole dopo cinque minuti dentro e facendo venire anche lei. Però non gli è bastato, nonostante lei non volesse e nonostante lo spazio ristretto della macchina, lui ha insistito per scoparla anche nel culo e lei alla fine ha ceduto: “è stata la prima volta che sono venuta prendendolo dietro... ed anche li lui mi ha lasciato un bel ricordino hahaha”. Poi dopo che lei gli ha ripulito il cazzo lui se n'era andato.
Lei mi guarda in faccia con un sorrisino: “ora ti ho fatto contento... ma ho ancora una sorpresina per te” si alza il vestito alla pancia, allarga le gambe e mi fa vedere i buchi che ancora colano della sborra del tipo: “amore ora lecca tutto, lo so che ti piacerebbe, credi che non abbia visto i porno che hai sul pc?”... e dopo averla baciata le ripulisco per bene i buchi dalla scopata.
Il racconto qui sopra è totalmente inventato... spero vi piaccia...
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antonioss84,
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Incipit di un master
Perchè ho iniziato a scrivere questo racconto non mi è ancora ben chiaro; forse adesso, dopo anni di momenti, anime perse come la mia incontrate e lasciate, situazioni al limite dell assurdo vissuto, emerge un bisogno, inconsapevole, di tirarle fuori dalla buie segrete in cui le tengo imprigionate gelosamente, senza mai fossero confessate ad alcuno.
A volte, adesso, spintomi così lontano su questo sentiero fatto di gioie e dolori, di piaceri e sofferenze, di schiave e padroni, di matti e di genii, di essere speciali e di entità nere, mi tornano sempre più di frequente in mente i primi incerti momenti in cui iniziavo a scoprire la mia natura, a capire quale tipo di particolare creatura io veramente fossi.
Avevo scoperto da poco le chat, mi piaceva, entravi e si apriva una porta magica su un mondo popolato di donne che avevano varcato quella stessa soglia per il tuo stesso motivo, chiaccherare, conoscere, evadere dalla propria normalità.
tra le varie persone, ragazze, uomini, donne una mattina di luglio mi imbatto in lei, 40 anni, sposata da una vita, due figlie adolescenti, un marito molto impegnato e lei casalinga, mamma, moglie perfetta, inappuntabile, didascalica.
Ritrovatasi in quel posto insieme a me per caso, curiosità, un amica le aveva parlato del modo di passare le interminabili ore a casa da sola a girare l'italia e a conoscere un sacco di gente senza alzarsi dal suo comodo ed elegante divano di casa, senza neanche rinunciare al the che in pianta stabile teneva pronto da assaporare sul tavolino accanto, quello dove teneva le foto di figlie e marito sistemate in ordinarie, luccicanti cornici di silver.
Con lei è speciale, forse perchè, nel più classico dei casi, ha 10 anni più di me, forse perchè è realmente molto bello chiaccherare, anzi scrivere con lei, ha un belllissimo senso dell'umorismo, sempre sul filo della malizia e di una dolce ingenuità; sta il fatto che diventa un appuntamento sempre più fisso, cercato, voluto, atteso..da me come da lei..le sue battute maliziose si fanno sempre più serrate, sempre più
sfrontate, le vaghe allusioni imbarazzate, nei nostri mille discorsi, diventano parole sempre più dirette e curiose nei miei confronti.. mi sembra quasi di sentire fisicamente il calore del suo imbarazzo mentre mi chiede se mi piacciono più le donne con il seno piccolo o con il seno grosso, domanda di cui avrei presto scoperto il senso, del resto.
La curiosità e l'interesse, il divertimento erano ormai diventati attrazione e desiderio..due sconosciuti, per qualche strano motivo non ci eravamo mai descritti, ne scambiato foto o altro, era stata da subito qualcosa legata alle nostre teste, ai nostri stomaci, ai nostri nervi, alle nostre anime..
Per questo una mattina ci venne quasi naturale confessarci il nostro reciproco desiderio di vederci, lei trascorreva ineluttabilmente tutte le mattine da sola, figlie a scuola e marito a lavoro, capiì più avanti che aveva quasi l'incubo di queste mezze giornate abissalmente vuote, passate tra una finta inutile commissione e un caffè con qualche noiosa amica.
riuscimmo tra mille incertezze a darci appuntamento per la mattina dopo, prestissimo, alle nove , in modo da avere certezza che nessuno l'avrebbe cercata, ero la prima persona che incontrava davvero e lei, anche se per vergogna non l ha mai saputo, lei era la mia prima che incontravo io.. mi disse che era meglio se ci fossimo visti a casa sua, viveva in una piccola cittadina vicino la mia, uno di quei posti dove si conoscono tutti e lei davanti a un caffè con uno sconosciuto giovane uomo non sarebbe passata a lungo inosservata.
le nove in punto, arrivo, parcheggio in strada davanti al condominio piccolo ma ordinato e pulito di quattro piani. Lei sa che auto ho, quindi mentre esco e chiudo la portiera vedo il grande cancello esterno di metallo chiaro scattare e aprirsi lentamente, lei stava sbriciando dalla finestra e vedendo l'auto arrivare mi aveva aperto in modo da non lasciarmi esposto a sguardi curiosi in strada ad aspettare.
D'istinto realizzo che non ho la minima idea di come sia il suo aspetto e che adesso, qui, in mezzo al cortile che sto attraversando per entrare dentro il portocino d'ingresso lei ha tutto il tempo di squadrarmi per bene. provo a cercare di vedere meglio la figura che intuisco nascondersi dietro la tenda della finestra dell'ultimo piano ma non riesco a distinguere null altro che il contorno di una figura umana.
Anche la seconda porta d'ingresso, come per una magia, al mio arrivare scatta con un rumore metallico e si apre, devo aver superato l'esame cortile penso sorridendo. Entro, richiudo alle mie spalle, sento le mie tempie battere sempre più forte, il mio respiro diventa pesante e sento il ritmo del mio sangue pulsare in gola, cerco di calmarmi, di respirare meglio ma nulla da fare, sto praticamente tremando, mentre vedo l ascensore chiudersi e spingo il quarto pulsante.
percepisco ogni minimo rumore, i miei sensi sono tiratissimi, il tragitto sembra non finire mai, la mia mente piena di tutto quello che mi ha portato ad essere in quel posto, in quel momento, penso all eventualità che potrei trovare chiunque dietro quella porta, penso che forse potrei anche rischiare la vita, perchè l ho fatto...potrei trovare una banda di sadici, che potrebbero derubarmi, violentarmi e torturarmi a morte...si apre...mi sveglio...e con un passo sono fuori sul pianerottolo.
due porte, uguali, marrone scuro lucido, alcuni vasi di piante grasse riempiono lo spazio in mezzo, dalla vetrata la forte luce estiva illumina tutto in un bel modo caldo e pulito. guardo meglio le due porte incerto, una delle due è socchiusa, accostata...mi avvicino, la scosto, senza guardare all'interno entro e la chiudo veloce alle mie spalle cercando di fare meno rumore possibile.
Sono entrato in un bell'appartamente ordinario, borghese, mi trovo direttamente in un bel salone grande con due divani, tappeti in terra, un grande televisore in un angolo e una serie di tavolini pieni zeppi di foto di famiglia, di cornici di silver e di centrini di pizzo. Mi accorgo che tutte le serrande della casa sono semi abbassate e regna una semi oscurità che più che intimorirmi mi fa sentire a mio agio, piu tranquillo.
Nel mezzo della stanza vedo lei, mi ha visto entrare, sembra imbarazzata e confusa anche lei, è in piedi, dritta che si tiene le mani, cercando di non farmi arrivare il suo tremore che invece sento tuonare intorno intorno fortissimo, non è alta, non arriverà a un metro e settanta, non porta scarpe con tacchi ma delle comode ciabatte da casa, ha un bel faccino pieno in salute rotondo, dei bei capelli castano chiaro che cadono sul collo con un caschetto curato e molto gradevole, due occhi nocciola scurissimo, vivissimi, mi sento quasi pungere da questi suoi occhi accesi, forti. si apre in un bellissimo sorriso in cui vedo dei denti bianchissimi, perfetti. E' piena, formosa, ma non robusta, ha uno stupendo corpo burroso; indossa una coreana grigia con i primi tre bottoni slacciati, intuisco che non indossa reggiseno dallo sfacciato disegno con cui due seni che reputo enormi tirano alla perfezione la maglia, sarà una sesta penso, con le forme dei due capezzoli che sembrano due chiodi appuntanti sul petto; porta un paio di pantaloncini color kaki, la vita è sottile, stretta e i fianchi si allargano come a seguire il disegno di un perfetto violoncello. le gambe affusolate benchè non lunghe, con delle caviglie molto piccole e dei piedini ancora piu piccoli che mi fanno rendere appieno conto di quanto io sia profondamente eccitato e confuso allo stesso tempo.
sorrisi, parole, frasi, gesti, passano i minuti, ci accorgiamo entrambi che piu di due perfetti sconosciuti, la sensazione è quella di conoscerci da una vita, uno di quei momenti nella vita in cui ti accorgi che provi un feeling totale, completo, assoluto con un altra persona.
mi fa accomodare in cucina, mentre imbarazzata armeggia tra i fornelli, per preparare il caffè che mi ha promesso. mi siedo ad una delle 4 sedie del tavolo, tutta la cucina ha una prevalenza di color lilla mentre lei mi da le spalle e cosi posso guardarle la forma perfetta del culo e il modo cosi netto in cui stacca dall arco della schiena fino a quando delimita la forma delle natiche e fa iniziare le cosce.
Neanche me ne rendo conto, non ci avevo pensato, non avevo scelto, ma mi trovo a scattare dalla sedia e stringere forte le braccia intorno a a lei dicendo: " il caffè me lo offri dopo, adesso stai un pò qui con me". nel mio abbraccio apparentemente affettuoso, sento l'enorme peso dei grossi seni mentre le mie braccia si stringono intorno alle sue, sento i capezzoli battermi ancora piu duri sui polsi mentre lei sicuramente sente tutta la non indifferente dura lunghezza del mio desiderio che attraverso i miei pantaloni si è appoggiato deciso nel bel mezzo del culo ammirato prima.
Non mi risponde, non ci diciamo più nulla, si gira verso di me e iniziamo a baciarci in modo strano, diverso, più che un bacio sembra che le nostre bocche cerchino di entrare l'una dentro l'altra, come se le nostre lingue volesso misurare l ampiezza delle nostre gole, sondare ogni piccolo dettaglio delle nostre fauci che intanto sento inondate di saliva che entrambi iniziamo a deglutire massicciamente.
E' lei a un certo punto a staccarsi e a chiedermi di seguirla, con mia certa sorpresa la seguo sin dentro la stanza di una delle figlie, una bella stanzetta da adolescente, piena di cuoricini dappertutto, peluche, diversi posters di gruppi musicali alle pareti, una scrivania di noce piena di foto della ragazza, una ragazza molto bella, con lo stesso viso della madre, e con un bellissimo corpo da giovane donna che mi colpisce, ma di questo...forse...vi scriverò un altra volta.
In mezzo alla stanza un lettino che mi pare davvero piccolo, sembra uscito da un libro di favole, lei intanto si è seduta proprio su quel lettino, mi tira a se e mi inizia a sollevare e togliere la maglietta scura con cui sono arrivato, mi passa le mani sul torace, sull addome, sui fianchi, sento la sua lingua leccare la mia pelle, i miei capezzoli, la parte di pelle tra l 'ombelico e la cintura dei miei jeans, io sono immobile, la lascio fare e mi godo le intensissime emozioni che sto provando.
Sento le sue mani slacciare la mia cintura di cotone intrecciato blu, aprirla, sbottonare il bottone e abbassarmi la zip, apre le sue mani sui miei fianchi e abbassa piano jeans e boxer insieme, i miei boxer attillati, bianchi di bucato liberano finalmente il mio cazzo imprigionato da un tempo infinito in una brutale, dolorosa, violenta erezione.
La natura mi ha fatto il bel regalo di darmi un arnese di cui sono fiero, bello lungo e spesso, quello che si dice insomma un bel ceppo, di pelle molto scura, molto più scura del resto della mia carnagione. Ne ho un primo momento di forte sollievo quando sento finire l oppressione dei vestiti e un secondo momento molto più intenso quando sento la sua bocca completamente colma di saliva prenderlo dentro e iniziare un delicato massaggio fatto di affondi, colpi ripetuti e lente leccate sulla cappella tanto gonfia e paonazza come forse non era ancora mai stata. instintivamente le infilo le dita dentro i bei capelli castani, che si scompigliano e ricompongono ad arte come in una elegante danza di colore, sento le ossa della sua testa, perfettamente rotonda e armoniosa, sento le sue orecchie sotto le mie mani, sento la nuca nella zona dove si unisce al collo, a quel punto stringo forte e inizio a tirare verso di me, sempre più forte, prendendo ritmo, sempre più a fondo, il colpo dopo con più forza e decisione del colpo prima, dura un pò di più del primo, meno di quello che sto per dare.
lei è un pò in difficoltà, i forti colpi, quasi riescono a cacciarle il ceppo duro quasi tutto in gola per quanto è lungo, sento i gorgoglii che emette, ha gli occhi pieni di lacrime, che scendono sulle guance vedo saliva dappertutto, la mia asta piena nell attimo in cui è fuori e sta per rifiondarsi dentro, le sua labbra, è andata anche sui miei pantaloni abbassati e sulla sua maglia..già la sua maglia...realizzo in questo momento del suo enorme seno, la stacco da me..lei ne approfitta per dei gran respiri...ma non ha fatto un lamento ne una protesta...la mia eccitazione continua ad aumentare. le alzo le braccia e sfilo la coreana, nessuna traccia di reggiseno, due enormi, incredibili, stupendi seni piombano giù dopo che la maglia alzandosi li aveva portati con se...quasi sobbalzano su di me...quasi ho la sensazione che tutta la stanza, tutta la casa sobbalznino con loro...lei resta seduta sul letto di fronte a me che resto in piedi, li afferro, li impasto in ampi massaggi mentre mi chino e il viso affonda dentro, cercando i capezzoli, succhiando, mordendo, leccando.
mi rialzo tenendo ben forte le enormi sacche turgide, mi avvicino piu possibile, lei capisce al volo, afferra la mia nerchia dura come il ferro e se la mette bene in mezzo ai due stupendi cuscini...a quel punto lascio la presa e le sue mani prendono il posto delle mie, penso che non è vero, che sto sognando, mentre la guardo stringersi quelle bocce enormi che stanno massaggiando a morte il mio mio cazzo li in mezzo, nel mentre sta piegata con la testa in modo da averne la cappella in bocca, ne sento tutto l umido calore.
Sono già minuti e minuti che sto trattenendo a sangue una furiosa sborrata, ma adesso no, sono sempre preoccupato della situazione, potrebbe sempre arrivare qualcuno da un momento all altro, o squillare il telefono o arrivare una vicina come si usa qui..quindi ho già deciso che sarebbe stata una e veloce almeno stavolta...
Mentre sto pensando queste cose ancora una volta l'insolito feeling tra di noi emerge chiaro, lei si ferma...la guardo...il suo viso è cosi rosso..gli occhi sgranati e pieni di lacrime, dal naso fino all ombelico è tutta un liquido, saliva, umori, sudori..è una visione mistica.
Riesce a dirmi "Adesso però ti voglio sentire..." le poggio entrambe le mani sulle spalle e la spingo indietro, facendola sdraiare sul letto, stavolta sono io a sbottonarle i pantaloncini color kaki e tirando giù via di un sol colpo. indossa un piccolo slip a brasiliana, di quelli che hanno la parte sottilissima dietro infilata tra la natiche, ricordo di aver pensato che se le aveva indossate quella mattina, aveva la stessa mia idea di cosa sarebbe successo in quella stanza...
erano color violetto, lo stesso della cucina, delle tende, degli asciugamani che ho notato prima di sfuggita in bagno, deve proprio piacerle molto questo colore. però è uno strano violetto, capisco, sono cosi intrise di umore che sono praticamente madide, zuppe, ne ho la riprova toccandole e scostandole, infatti non le tolgo, le sposto e scorgo le labbra della fica completamente aperte e inondate di acqua, almeno quella sembra l'idea...è una fica da donna, non da ragazzina, un bel ciuffo incolto di peli molto chiari ma niente peluria, tutto cosi lindo e liscio, un bellissimo colorito rosa tra addome, inguine, cosce...il rosa, rosso intenso della fica e il nero del buco colmo di umore che vedo davanti a me. Tiro un respiro, da consumato appassionato di immersioni in apnea e mi lancio con bocca, lingua, naso, labbra su quella stupenda visione; subito la mia lingua cerca il clitoride che trovo, un bel pezzo di carne, che si indurisce nella mia bocca che intanto sento riempirsi dei succhi che lei secerne sempre piu copiosi.
La sento iniziare a mugolare forte e a contorcersi con la mia bocca piantanta a fuoco nella fica. vedo che si trattiene a volte si tace da sola a volte cerca di non gemere, capisco che non vuole che i vicini magari si insospettiscano sentendola.
Inaspettamente, mentre immaginavo che volesse godere in quel modo, mi afferra la testa, mi stacca dal suo ventre, mi ritrovo anch io completamente farcito dappertutto di saliva, succhi, umori e quant altro possibile..mi fa capire che vuol essere presa.
Mi sistemo piu alto, mi ritrovo sopra di lei che mi guarda pronta e ansimante, viso contro viso, la mia punta piantata sul suo stomaco...e lei che si contorce stravolta. Le alzo le gambe piegandola praticamente in due, le tengo bloccate dentro le mie braccia che pianto bene sul letto accanto al suo collo e meno un colpo fortissimo, improvviso, lungo, con il mio cazzo dentro la sua fica, su per il suo utero.
Il suo viso cambia colore, diventa subito bianco poi di un rosso scuro, capisco che sta per lanciare un urlo e allora, d'istinto, senza pensare, le metto su il mio palmo della mano destra a premerle la bocca, forte, con quanta forza ho...lei muggisce...rantola...ansima forte..gli occhi pieni di lacrime mi fissano in una sorta di supplica sofferente...non riesco a capire però se la supplica è di smettere o di continuare..
nel dubbio continuo, i miei colpi dentro di lei si fanno sempre più potenti, sfrontati, profondi, ad ogni colpo cerco di sentire se avanzo ancora un pò dentro di lei, adesso lei sembra quasi piangere, ma ho lasciato la mia mano pressata forte su di lei e non riesco a capire, ma non mi importa molto...a tratti sposto di quel tanto il palmo in modo da occluderle le narici..inizia a strattornami..a splancare, come se fosse possibile, ancora di più gli occhi, mentre io mi compiaccio della scoperta perizia a dosarle aria e soffocamento.
allento la presa, tiro fuori il cazzo da lei, grondande dei nostri liquidi, guardo il suo sesso...qui poi capirò che un altra mia pervesione è di fermarmi ad ammirare il lavoro di sfaldamento operato dal mio uccello sugli orifizi delle malcapitate...sembra una ferita scomposta..il buchetto nero e adesso molto largo, le labbra si aprono e si chiudono seguendo il suo respiro...dall'interno continua a colare molto liquido, mi rendo allora conto che è venuta e, a giudicare dal quadro, anche diverse volte.
Ci guardiamo, ansima, respira forte, il viso una maschera, le chiedo, "come va?" il suo "si, bene", è come un segno convenzionale tra noi, vuole dirmi, sto godendo, continua pure, non sto male. Raccolgo l'invito, girandole bruscamente i fianchi, le faccio capire di mettersi a pecora, mi da lo spettacolo delle natiche aperte, il sesso grondande e aperto, e questi maestosi, enormi seni che vedo penzolare pesanti tra lei e il muro verso cui è rivolta.
mi avvicino aderendo a lei, le nostre ginocchia puntate sul letto, le mie cosce incollate alle sue, il mio cazzo riprende la strada del suo utero, con lo stesso impeto e brutalità di prima..volutamente cerco lo strappo, il colpo di dolore, il suo sussulto..inizio cosi a montarla con molto ritmo...sto godendo e non ho nessuna intenzione di smettere...i suoi gemiti soffocati e la fica piena di umore che sento mi dicono che anche lei è daccordo...mi aggrappo a i suoi seni...mi stringo...li soppeso...a un certo punto la punta delle mie dita trova i capezzoli, cosi lunghi e duri, e inizio a strizzarli, forte, a storcerli, come si fa con le manopole di quelle vecchie autoradio che si trovavano nelle auto una volta.
Ecco qui ad un certo momento succede una cosa che ha poi segnato tutta la mia vita sessuale, il primo passo che mi ha fatto capire chi ero e chi sarei diventato...mentre la sto pompando in quel modo eretto, dietro di lei..con lei piegata a quattro zampe, le mie mani che intanto stringono forte le sue bellissime natiche, poggio casualmente il mio pollice sinistro sul suo orifizio anale, fino a quel momento immacolato e totalmente da me ignorato...mi piace...mi rendo conto di quanto è bello quel buco di culo cosi rosa, cosi chiuso.
Forzo l'ingresso dell orifizio con la punta del dito, mentre continuo a spingere davanti già da parecchio tempo...nessuna reazione...nessuna risposta...lo ritraggo e lo porto verso la mia bocca...lo riempio di saliva ciucciandolo come fossi un bambino. lo tiro fuori pieno ricoperto e bagnato e a quel punto lo punto dentro il buchetto ancora stretto con piu decisione...ancora nessuna reazione...ormai e quasi per metà dentro quel caldissimo antro...decido di chiedere " ti faccio male cosi...?" "no, no...è ok"... è il secondo segnale...come è successo prima lei vuol dirmi continua pure tesoro, usami come vuoi... A quel punto tiro fuori il dito, tiro via il cazzo dalla fica e ne punto la cappella sul buchetto d ancora però tutt altro che aperto...non so cosa mi sia passato per la testa, sapevo che il marito non la inculava, quel buco era davvero molto stretto...detto fatto, tiro un fendente improvviso, terribile, un colpo di schiena che ancora adesso ricordo davvero violento. Un gesto da vero pezzo di merda che mai un gentiluomo dovrebbe mettere in atto..bhe io ero li...con il mio lungo e grosso coso piantato interamente e improvvisamente dentro lo stomaco della mia povera creatura. immaginavo cosa sarebbe successo...e mentre davo il colpo ferale ancora una volta la mia mano si spingeva in avanti a tappare la bocca di lei...non l avessi fatto l'urlo non l avrebbero udito i vicini ma penso il marito comodamente seduto nel suo ufficio, le sue figlie a scuole insieme a tutte le compagne di classe.
Con la bocca tappata ne usci un mugolio strozzato, intenso, lancinante, ma non mollai, ne dalla parte del cazzo ne da quella della mano, mi faceva davvero pena e tenerezza in quel momento, cosi impalata a sangue freddo..e questa pena e tenerezza per una mia colpa mi stava eccitando come una bestia, non ci fu sosta dopo il primo colpo, non tirò il fiato..ma fu un martellamento implacabile lungo e impietoso.
Adesso lei piangeva e singhiozzava fortissimo, la mia mano era completamente inondata dalle sue lacrime e dalla saliva che sputava respirando male, la stessa saliva che le vedevo uscire dal naso e il collo e il viso dal rosso fuoco di prima erano adesso di un viola scuro.
mi fermai ad osservare se fosse tutto ok dietro, osservando il movimento del mio cazzo che entrava e usciva dal buco...era completamente ricoperto di sangue e di pezzi di merda che lei aveva evidentemente nell intestino anche tutto attorno l orifizio anale era ricoperto di sangue, arrivana fin all inizio delle cosce e qualche goccia era già colata su abiti e lenzuola.
Non mi fermai, quando pensavo di essere giunto al massimo la mia eccitazione saliva ancora un gradino, scattò qualcosa dentro di me. Tutto quel sangue, quelle lacrime, quegli umori, la puzza di sangue e di merda che ormai aveva invaso la stanza...i singhiozzi disperati e strozzati di lei uniti alla sua rassegnata e dolce abnegazione...mi diedero un senso di rinascita...di compiutezza, di evoluzione...il mio vero me era uscito alla fine fuori...era nato..e aveva iniziato il suo cammino...
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11 years ago
BelBruno34,
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Una storia vera
Il sole compagnia di tante giornate a Palermo è messo in disparte dal grande ombrellone del bar all’inizio della champegneria, nel centro storico, i tavoli sono quasi tutti occupati, ma uno di questo mi colpisce più degli altri, c’è una coppia, sono marito e moglie e stanno sorseggiando una bibita, lei veste semplice, jeans, t-shrt con piccola scollatura, sembra un coppia normale, ma di normale c’è poco quando avvicinando al loro tavolo il suo sguardo incrocia il mio, mentre sorseggia la sua bibita il sorriso di quelle labbra rosso fuoco mi fan percepire un desiderio il cui impulso non riesco a nascondere, è una donna semplice, lui si gira e fissandomi mi chiede se ho da accendere, si certo rispondo, intanto lei scosta la sedia come a volermi fare spazio, chiedo quasi sommessamente se sono dei turisti, ma lui mi risponde perentoriamente di no, mi arrendo, ritiro l’accendino e vado giù per la strada direzione via Roma, mi soffermo a guardare una vetrina, mi accendo una sigaretta e la mia palpitazione riprende nel vedere riflessa la coppia passarmi dietro, lei si gira mi guarda, mi fa un cenno come a chiedermi di seguirla, io lui continua non si volta, mi dico nessuno mi vieta di camminarci dietro e con lo sguardo basso arrivo in via Roma, hanno svoltato verso la posta centrale, il mio sguardo non si è staccato seppur basso un attimo da quel fondo schiena che lei mette in risalto quando si china per raccogliere qualcosa che gli è caduto, si sono fermati proprio davanti la posta centrale, lui sale le scale e lei riprende il cammino, continuo a seguirla, lei si gira ripetutamente, sarò a 2/3 metri da lei, mi guarda compiaciuta, abbozza qualche sorriso, ma non di più accelero leggermente il passo, lei sembra aver capito la mia intensione si arresta davanti alla vetrina di un negozio per intimo “Intimissimi” ma appena le sono accanto mi prende la mano e mi porta dentro con lei, mi dice col sorriso questa volta scegli tu, perché io la mia scelta l’ho già fatto, si avvicina all’orecchio e mi sussurra sei tu che voglio, gli chiedo cosa dobbiamo scegliere e lei mi dice che io lo so già, mi soffermo su un completo intimo, lo scelgo col reggiseno a balconcino mentre lo slip è più un perizoma ovviamente è bianchissimo, chiedo alla signorina di dare la giusta taglia a mia moglie, lei sorride e mi invita a seguirla per vedere come le starà io declino l’invito dicendo che ho troppo buon gusto per sbagliare, non a caso sto li con lei, usciamo e ridendo gli chiedo e ora che si fa? Lei mi dice di attraversare la strada a piazza San Domenico, c’è suo marito in auto che l’aspetta, sono preso dallo sgomento ma d’innanzi a lui che ride mi rilasso, mi da un biglietto con su scritto il civico e una via e un numero di cellulare dicendomi che starà li alla porta d’ingresso ad aspettarmi, quello uomo che fin un attimo prima era il mio intralcio ora è diventato un fantastico alleato. Io raggiungo la mia auto, ho fretta mi manca lei ma avverto di più il desiderio di chiarire con lui, sono etero e da qui non mi scosto, andiamo e vediamo, passo da via Marconi, compro uno champagne e una bottiglia di vino rosso, non so perché l’abbia fatto so solo che ormai li ho comprate.
Sono arrivato all’indirizzo, lui è veramente li davanti l’androne, appena mi vede mi viene incontro e mi saluta come solito fare due amici, mi invita a seguirlo dicendomi che sua mogli ci sta aspettando, nell’ascensore non parla, apre la porta di casa, fa gli onori di casa e mi fa accomodare sul divano, poggio le bottiglie sul tavolo, mi invita a star seduto va a prendere solo due bicchieri e li posa li nello stesso tavolino si porta via le due bottiglie, sento aprire lo champagne e poi quella del vino, ma ritorna solo con la bottiglia di vino, si siede accanto a me riempie i bicchieri e mi invita a brindare, gli chiedo a cosa? Domanda inutile, appare lei è vestita di tutto punto ed ha la bottiglia di champagne in mano, da una primo sorso, intanto io brindo e non tolgo gli occhi da lei, che comincia a svestirsi mentre un sottofondo musicale non impedisce di ascoltare ogni clic di bottone, zip o clips, adesso ha indosso solo il completo ed vicina a me lo fa scivolare dello champagne su di lei, io mi alzo e ……………. No posso solo dire per concludere che dopo una prima parte da solo con lei anche lui ha cominciato a coccolare lei per concludere assieme non prima di un bel double ….. e un finale che dovrete solo fantasticare.
Scrivo di getto e non correggo neanche eventuali errori perchè qui voglio essere me stesso e naturale sempre
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1
11 years ago
admin, 75
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Prima volta con coppia bisex
Finalmente è successo. Dopo parecchio tempo passato a cercare una coppia con il lui bisex questa estate sono riuscito a provare questa nuova esperienza. Dovete sapere che ho sempre preferito il sesso orale a quello penetrativo e mi sono sempre chiesto le sensazioni che ha una donna nel ricevere in bocca un cazzo. Deciso a provare mi sono iscritto a diversi siti di incontri (compreso desiderya che trovo magnifico ma che purtroppo non ha portato al risultato sperato) e finalmente ho trovato una coppia che voleva mettermi alla prova. Essendo etero e avendo solo frequentato donne(poche per la verità) non ho mai pensato ad incontrare un uomo solo mi sarei sentito a disagio e imbarazzato.Comunque dopo alcune email di presentazione e scambio di numeri di telefono fissiamo la sera dell'incontro. L'appuntamento è all'uscita di un casello autostradale loro parcheggiano la loro auto salgono sulla mia e insieme ci avviamo verso il motel. Da subito si rilevano due persone simpatiche e riescono a mettermi a mio agio. Sono entrambi sulla quarantina sposati e mi dicono che ogni tanto fanno qualche incontro x uscire dalla monotonia di coppia non avendo figli. Arrivati al motel dopo una doccia si è pronti x iniziare. Inizia lei prendendo in mano il cazzo del marito e poi lentamente inizia a leccarlo partendo dal fondo dell'asta fino alla cappella. A questo punto mi chiama e mi dice di provare. Per la prima volta ho un pò di titubanza ma lei insiste e mi fa avvicinare con la bocca alla cappella. Mi dice di iniziare con un bacio sulla punta e poi insieme e sotto le sue indicazioni partiamo dalle palle fino a far scorrere con la lingua tutta l'asta infine mi dice di prendere la cappella in bocca e di iniziare a pompare e leccare. Da lì abbiamo iniziato a scambiarci i ruoli (io e lei lui è solamente attivo). Quando succhia lei io mi dedicavo a leccare la sua patatina o quando lei mi succhiava io succhiavo lui.Veramente bello avere una donna che ti fa un pompino e io che lo faccio a suo marito. Alla fine sono venuto nella sua bocca sotto gli incitamenti del marito a sborrargli in bocca .Una bellissima esperienza con una deliziosa e simpatica coppia che probabilmente in futuro ripeteremo.
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11 years ago
robymil, 45
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Un pomeriggio in treno
Più che un racconto vi narro un avventura che ho avuto un mese fa tornando a Napoli in treno.
Ero stata un paio di giorni a Roma a casa di una mia amica, da un paio di giorni avevo un certo prurito, ma ripresi il treno per Napoli senza aver concluso nulla.
Mentre mi sedetti in treno notai davanti a me un bel ragazzo indiano, mi piaceva e pensai che non mi ero mai fatto un indiano e la cosa mi incuriosiva, mi sedetti e pensai come fare per sedurlo.
Feci finta di dormire e m allungai strofinando le mie gambe sulle sue, aveva delle belle gambe sode e iniziai a bagnarmi tentando di immaginare come era il suo membro, all'inizio sembrava che la cosa non avesse nessun effetto su di lui anche se il ragazzo non si tirava indietro.
Faceva molto caldo e il treno non aveva l'aria condizionata, con la scusa di asciugarmi il sudore iniziai ad alzarmi il vestito fin sopra il ginocchio e iniziai ad accarezzarmi le gambe davanti a lui, non ci volle molto e lui iniziò a reagire, notai il rigonfiamento nei suoi pantaloni e mi eccitai ancora di più mentre continuavo a strofinare le mie gambe contro le sue.
Dopo qualche minuto mi alzai per andare in bagno, dopo neanche un minuto bussarono alla porta e aprii sperando che fosse lui, me lo ritrovai davanti coi jeans che stavano per scoppiare, senza dire una parola lo lasciai entrare.
Rinchiusi nel piccolo bagno mi slacciai la parte superiore del vestito mettendo in mostra la mia splendida quarta, lui non si fece attendere e si lanciò con la bocca sui miei seni, le baciava e stringeva con foga, nel frattempo allungai la mano verso il suo arnese, constatai che non era molto grosso ma era veramente lungo, non mi dispiaceva, lo tirai fuori e iniziai a segarlo, poi mi ci buttai con la bocca lo feci entrare fino alle tonsille, mi piaceva il suo sapore come di spezie, ero sempre più infoiata e anche lui.
Dopo un pompino che sembrava volesse strozzarmi lo feci sedere sul water e iniziai a cavalcarlo selvaggiamente, aveva una forza incredibile e potevo sentire il suo cazzo nella pancia, ebbi il primo orgasmo.
Dopo l'orgasmo mi misi curva mettendo in bella vista il mio culetto sodo e lui entrò con un colpo secco, si muoveva veloce e il piacere cresceva, raggiungemmo insieme l'orgasmo, a quel punto mi pulii con un po' di carta, mi alzai le mutandine e tornai al mio posto come se nulla fosse successo.
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11 years ago
admin, 75
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In spiaggia nudisti.
una mattina di luglio 2013 come sempre siamo sulla nostra spiaggia di capalbio marina spiaggia nudisti di macchiatonda.ci fermiamo al capanno libero montiamo i nostri due ombrelloni e iniziamo con il primo bagno.giornata caldissima invitante per i bagni.vicino a noi un ragazzo che rimane all'ombra del suo telo verde sorretto da quattro paletti flessibili. noi iniziamo a stuzzicarci in acqua c'era voglia di fare sesso.ma decidiamo di aspettare dopo pranzo.arriva l'ora di pranzo e noi mangiamo.dopo pranzo prendo l'olio e inizio a fare un massaggio sulla schiena alla mia dolce signora .mentrre inizio il massaggio la persona vicino a noi un bel ragazzo su 1,80 si alza dal suo posto e si siede sul bagnasciuga davanti ai nostri ombrelloni.notiamo subito i suoi attributi,dotatissimo.inizio un lento massaggio tra le natiche della mia signora che per piacendogli mi dice che e' osservata dal ragazzo.io gli rispondo se gli dispiaceva lei dice di no ed io continuo aprendo leggermente le cosce alla mia signora e spuzzo dell'olio sulle natiche.inizio un massaggio tra le natiche a sfiorare il clitoride lei si eccita subito in verita' era gia' eccitata della presenza del ragazzo che guardava. lei mi dice fermati.mi fermo e lei vuole stare sotto gli ombrelloni e cosi facciamo.io sotto lei di lato inizia a massaggiare il mio pisello con olio e mi succhia i capezzoli. il ragazzo e ora in piedi per vederci meglio e il suo cazzo notevole dritto e lungo non si puo' non notare.inizia a mettersi in mostra con molta discrezione e senza avvicinarsi molto.la mia lei eccitatissima si mette sopra di me prende il mio cazzo e se lo struscia sulla fica mettendo in mostra il suo bel culo.lui vede questa situazione con lei girata di spalle e inizia a masturbarsi, io gli dico che si masturba lei si gira e guarda lui per un attimo seguita ma poi si ferma come vede che la mia guarda.questo gioco va avanti per circa 20minuti finche la mia lei mi monta sopra di spalle guardando lui che si masturba inizia a cavalcarmi e io da sotto gli metto me lani sui capezzoli stringendoli.il ragazzo guarda e si sega e fa' cenno se vogliamo che lui si avvicini la mia lei dice di no continuando a cavalcarmi.eccitatissima inizia con un lamento voglioso che lui sente e sa che sta per venire io aumento la spinta e lei inizia a venire insieme a me gridando dal piacere e mentre lui sborra come un fiume guardando eccitatissimo la mia lei che viene. peccato non averlo rivisto sicuramente avremmo potuto fare un massaggio in due alla mia lei.
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11 years ago
admin, 75
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Lo schiavo illuso (storia vera)
Non posso dire di essere schiavo di mia moglie, non mi interessa, e poi non interessa neanche a lei. Diciamo piuttosto che la mia ragione di essere e’ la ricerca del suo piacere. E a lei piace sottomettermi, umiliarmi. Devo essere io a cercare il suo piacere molto oltre quello che io le possa dare.
Comunque va bene cosi’. Accetto e vado avanti. Come succede ogni mese nel periodo di estro mi aveva chiesto di cercarle un incontro. Questa volta avevo trovato una coppia, lui Master alto possente dotatissimo, lei slave, almeno cosi’ si dicevano. Persone normali, tra virgolette, incontro possibile, ok, scambio foto, lui le piace, lei piace a lui, ovvio e’ bellissima, ci incontriamo.
Io nel mio solito ruolo, la spoglio, ma non faccio in tempo ad offrirgliela che lui la prende con violenza. In tanto la sua schiava mi fa sedere e mi lega su una sedia davanti a loro che scopano. Anche questo era nei patti, tutto regolare.
Loro scopano a lungo, godono, io seduto immobile anche la sua schiava resta vestita e si tiene un po’ in disparte. Finalmente sembra che ne abbiano abbastanza, mi slegano, si fanno pulire da me, penso che sia tutto sulla via della fine, quando “bene, ora ci divertiamo un po” dice lui “si, dai “ risponde mia moglie, come se si conoscessero da sempre.
“Cara, procedi” dice alla sua schiava.
Questa si spoglia completamente, mi si avvicina e mi fa cenno di spogliarmi, ero stato vestito fino ad allora. Quando sono nudo si avvicina a me fino a che le nostre facce sono quasi a contatto, e’ piu’ bassa la mia bocca sfiora la sua fronte. La situazione sarebbe piacevole, anzi piacevolissima, se non fossi incerto su quello che deve succedere.
Il master si avvicina con una serie di corde e comincia a legarci, stringendoci l’uno conto l’altra. Mi sento schiacciato contro il suo seno, poi aggiunge altre legature piu’ in basso, il ventre, le cosce sono perfettamente uniti.
Mia moglie si avvicina, “Ti piace?” mi dice, faccio cenno di si con la testa, ma sono troppo emozionato per parlare.
“Bene ora ti piacera’ di meno, cominciamo!” lei ed il master ci girano intorno, appare un frustino, cominciano a picchiare sui nostri sederi, se lo passano di mano, non sappiamo chi e’ a frustarci, ma ognuno sente il fremere del corpo dell’altro, siamo in una intimita’ assoluta, dopo un poco eccitatissimi entrambi.
“Bene e adesso il gran finale” dice lui, “dovete riuscire a stare fermi immobili, ognuno fara’ di sotegno all’altro, non dovrete muovervi.
Intanto ho visto mia moglie armeggiare con uno strapon, e poi avvicinarsi al master, leccarlo, faglielo venire duro. E’ chiaro quello che sta per succedere, non posso guardare negli occhi la schiava a cui sono legato, lei e’ piu’ bassa, siamo troppo vicini, ma e’ come se fossimo una cosa sola, sento che anche lei ha capito, sono imbarazzatissimo, nonostante il sedere che brucia.
Mia moglie ed il master si avvicinano ai nostri didietro, lei alla schiava e lui a me, mi sento penetrare e schiacciare ancora di piu’ contro la schiava. Lui ha un cazzo durissimo, cerco di resistere, ci agitiamo anche se legati, sento i gemiti della schiava, sento il bagnato di una sua lacrima che mi scende sul petto, vorrei abbracciarla, baciarla asciugarle quelle lacrime, innamorato all’istante di una mentre vengo inculato insieme a lei, neanche la piu’ fervida immaginazione poteva arrivarci.
Comunque finisce, lui viene dentro di me, mia moglie viene anche lei, lo strapon la ha sempre eccitata tantissimo, e’ fatta.
Il master ci scioglie “Vestitevi, poi verrete a sistemare noi”. Siamo nudi io e la schiava, cerchiamo di non guardarci negli occhi, vado verso il bagno, devo lavarmi dietro, le poggio una mano sulla spalla, lei si sottrae, “posso lavarti?” le dico, lei si sottrae anche di piu’, si infila i vestiti. Mi vesto anche io. Stiamo per tornare dai nostri padroni, la fermo. “Come ti trovo?” Mi dice veloce un indirizzo e-mail.
Andiamo da loro. Incredibile si sono vestiti da soli.
Mia moglie mi guarda “Vieni andiamo” si bacia un’ultima volta con il Master.
“Ci rivediamo?” gli dice sorridendo
“Chissa’, forse si” risponde lui,
“ma loro no assolutamente” dice guardando me e la sua schiava
“non voglio pasticci, la mia slave ha a che fare solo con me, chiaro? Altrimenti te ne pentirai, ti assicuro, anzi voglio che ti impegni per iscritto”.
“Si signore” rispondo.
Il master mi passa un foglio di carta, c’e ‘un impegno a non rivedere la schiava se non autorizzato dal master altrimenti saro’ pronto ad accettare qualsiasi punizione corporale lui voglia infliggermi, purche' approvata anche da mia moglie. Quest’ultima clausola mi tranquillizza, firmo. Mia moglie approva con la testa, incredibilmente nonostante quello che fa e mi fa fare e’ gelosissima, forse anche lei teme che riveda la schiava.
Andiamo via. Ritorniamo nella vita normale, lavoro insieme, figli. Io pero’ ogni tanto ci penso, e come non potrei pensarci, sento sul mio petto i seni della schiava che fremono quando lei prende il colpo, e poi quella lacrima, vorrei leccarla asciugarla. Basta, e’ fatta, sono innamorato perso. Comunque resisto, resisto a non chiamarla, non tanto per timore delle punizioni del suo master, diciamo per timore di sentirmi ridicolo, perche’ ti amo?, perche’ siamo stati inculati insieme, come fai a dirglielo. Resisto due giorni, tre giorni, poi non resisto piu’, le scrivo. Tanto se non vuole non risponde, penso. E invece risponde, si vediamoci, appuntamento, bar tutto ok. Impazzisco di gioia, allora si, allora e’ innamorata anche lei. Mando un messaggio, lei risponde a tono, si, proviamo le stesse cose. Vado all’appuntamento, sono certo che andra’ tutto bene, sara’ fantastico. Lei mi guarda, sorridente, allegra, spensierata direi, nulla dell’atmosfera dei nostri messaggi, pieni di sottintesi. “Bene”, dico “allora?”. “Allora oltre che schiavo sei proprio stupido” fa lei ridendo
“Ma che carini, guardali” sento una voce dietro di me mi volto e vedo il master e mia moglie che ridono, lui con una mano sulla sua spalla. Anche la schiava comincia a ridere “Davvero pensavi che potessi innamorarmi di te?, di uno come te?”
Non so che fare, non so che dire
“Ricordi cosa avevo detto? Ricordi cosa hai firmato” fa il Master
“Si ricordo” tanto per me ora nulla ha piu’ alcuna importanza la delusione e’ piu’ forte della paura, non so cosa mi fara’ sopportare, per quanto terribile non staro’ mai male come ora
“Ma eravate tutti d’accordo?” mi viene finalmente il sospetto.
“Certo” risponde mia moglie “Volevamo avere un tuo impegno che ci consentisse qualunque cosa, vedrai come ne approfitteremo!”
Si, penso proprio che sara’ terribile.
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11 years ago
admin, 75
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Parentele pericolose
E chi lo dimentica quel giorno....Era la mattina del mio sedicesimo
compleanno ed io tutto eccitato mi svegliai e andai subito in cucina per
ricevere gli auguri dalla mia famiglia. Detto fatto mia madre mi disse che
sarei dovuto andare da mia cugina Antonella a prendere la torta che aveva
guarnito con tanta passione e gioia.
Antonella aveva al tempo dei fatti 37 anni, una bella donna, fisico
mozzafiato, sposata con Michele, una figlia di 15 anni. Mi voleva davvero bene.
Mi avviai verso casa sua sapendo che l'avrei trovata sola perchè il marito era
al lavoro e la figlia al campo estivo. Bussai e dopo un istante venne a aprirmi
in accappatoio, cosa per me normale considerate la differenza di età e la
confidenza che c'era tra noi. Mi diede un bacino sulla guancia e mi fece
accomodare in salotto davanti la tv accesa che trasmetteva il solito programma
della mattina. Mi accorsi che il dvd era acceso e in "pause" al chè nell'attesa
misi sul canale "scart" e riavviai i dvd. Sorpresa!!!!!!!!!!! Antonella stava
guardando un film porno di altissimo livello. Il volume era basso nonostante i
gemiti degli attori. Non si accorse di nulla ma quando piombò all'improvviso in
salotto non fu sorpresa, anzi, su suo viso si disegnò un sorriso malizioso. il
mio cazzo intanto già era bello duro e nonostante la giovane età era di
dimensioni decenti...Mi disse:
-ti piace? ti eccita?
-si molto, ma non sapevo che piacessero anche a te
-adoro il porno anche perchè amo masturbarmi....provare piacere...
Fu così che fece scivolare l'accappatoio a terra e, nuda, si sedette accanto
a me a guardare quel bel film. Aprì le gambe e cominciò a masturbarsi
lentamente. Chiaramente rimasi interdetto e sorpreso. Non mi sarei mai
immaginato che Antonella fosse così. Quindi, imbarazzato ed eccitato allo
stesso tempo, lasciai perdere il film e sedendomi sulla poltrona di fronte mi
gustai lo spettacolo che Antonella stava facendo per me. Giocava col clitoride,
si penetrava e mi guardava con occhi languidi e ricchi di piacere ed
eccitazione. Il mio cazzo era sempre più duro quando mi disse-spogliati!-.
subito mi sfilai tutto e mi rimisi a sedere col cazzo in mano...._Ah bello
spettacolino, amore hai proprio un bel cazzetto-
La bava mi scendeva giù dal labbro mentre ci guardavamo e ci toccavamo
lentamente, gustandoci quella circostanza così tanto eccitante.....Si toccava i
capezzoli, li leccava la troia, chiudeva gli occhi, si lasciava andare
emettendo gemiti che non facevano altro che aumentare la mia eccitazione....dal
cazzo fuoriuscì un liquido trasparente, il classico liquido pre-sborra, che
come sempre faccio ancora oggi, raccolsi con le dita e misi in bocca. Lei fece
lo stesso, leccandosi le dita impregnate del suo umore. Fino ad allora per me
il sesso si concentrava nel numero indefinito di seghe quotidiane e nel petting
che ogni tanto facevo con qualche amica troietta. Non avevo mai ricevuto un
pompino, nè una sega, figuriamoci una chiavata...non l'avevo nemmeno mai vista
dal vivo. Beh quel giorno capii che forse era giunto il momento di provare
tutto. -Vieni qui- mi disse Antonella -voglio che mi aiuti a depilarmi tutta-.
Andai in bagno e, sotto sue indicazioni presi il necessario. Quando tornai la
trovai con le cosce allargate. Mi fece spalmare la crema depilatoria sul pube e
sulle grandi labbra, quindi cominciò a radersi delicatamente con un rasoio
apposito.
Una volta finito, mi apparve davanti agli occhi un paradiso. Le grandi labbra
erano di un color rosa chiaro e gonfissime, al limite dell'esplosione, il
clitoride turgido e lungo, fuoriusciva dalle labbra e l'interno era rosso
fuoco. Mi tirò a prendendomi per i capelli. Mi spinse con violenza contro il
suo pube e altro non dovetti fare che cacciare la lingua e leccare alla meglio
ciò che mi veniva offerto. Certo ero un pò goffo ma comunque la troia ansimava
e godeva come una cagnetta in calore. Incredibilmente venne e volle
immediatamente ricambiarmi il favore, sicchè mi fece mettere in piedi e si
inginocchiò dinnanzi a me. Prese il cazzo in mano gocciolante di saliva, che in
precedenza avevo cosparso per farmelo scivolare meglio, e di liquido presborra
e se lo mise subito in bocca ciucciandolo come un leccalecca e assaporando il
mio umore. Fu abilissima e non mi ci volle molto tempo per vuotare nella sua
bocca tutta la sborra. Quando vidi che mostrandomi tutta la sborra in bocca la
fece scomparire in gola rimasi sorpreso
-che c'è piccolino, non te l'aspettavi? non credevi che io fossi così?-
-no Antonella, non me l'aspettavo, ma mi va benissimo così-
-allora ridammi il tuo cazzo-
E così lo riprese in bocca e mi fece impazzire per molto tempo. Succhiava
benissimo, anche se le imponevo il ritmo tenendola per i capelli spingendola e
tirndola verso di me. Si fermò e tenendo il cazzo in mano e continuando a
masturbarmi lentamente mi chiese:
- hai mai scopato?-
- no, mai- e facendomi accomodare sul divano si sedette sul mio cazzo. Lo
prese in mano scappellandolo tutto per bene e lo condusse nella sua caverna.
Entrò con facilità in fregna, tutto fin in fondo. La sensazione che ebbi fu
unica. Le pareti della fica avvolgevano il mio cazzo e le sentivo comprimersi,
era bagnata, calda e gonfia. Cominciò a cavalcarmi lentamente e, mentre mi
chiavava, si accarezzava il clitoride. Io, impacciato, le toccavo le sue grosse
tette, strizzandole i capezzoli di tanto in tanto. Godeva come una vacca e più
godeva lei più mi avvicinavo io all'orgasmo....un fremito, un altro, poi un
altro ed esplose in un orgasmo violento. A tutto quel sentire e vedere non
resistetti.- Vienimi dentro, non preoccuparti-, e così feci. Schizzai tutto il
mio sperma dentro di lei. Rimanemmo a lungo abbracciati ed immobili in
silenzio, finchè non si sciolse da me e si sedette sulla poltrona di fronte.
Aprì le gambe e vidi che scorreva seme fuori dalla sua fica. La raccolse tutta
sulle dita che portò alla bocca e ingoiò senza indugiare. ero felice come un
bambino la mattina di Natale. Senza dubbio il mio più bel compleanno. Da
allora, quando ci capita l'occasione, scopiamo sempre e sempre meglio. Il
nostro rapporto, agli occhi di tutti, è rimasto uguale, ma nel nostro intimo si
è inevitabilmente rafforzato, sfociando nella passione assoluta. Ma questa è
un'altra storia........
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11 years ago
piacereorale76,
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La prima volta con una padrona
Entrai nella stanza. Ero completamente nudo. Il cuore batteva all’impazzata e l’evidente erezione mostrava tutta l’eccitazione che provavo in quel momento. Lei, superba nel suo vestito nero lucido era seduta sul suo trono. Una Dea in carne ed ossa. Nell’aria si poteva respirare tutta la sua autorità, e tutta la mia soggezione.
A quattro zampe mi avvicinai a lei fino ad esserle davanti. Aveva un paio di scarpe con i tacchi molto alti, anch’esse nere e lucide. Non osavo alzare lo sguardo mentre sentivo che il suo si posava su di me dall’alto del suo trono.
Per prima cosa mi mise il collare. Ero suo. Ma in realtà ero diventato suo nel momento in cui la vidi. Mi mise polsiere e cavigliere, divenni ancora più suo. Non osavo muovere un muscolo, non osavo pensare, ero in attesa di un suo comando. Mi girò in torno, con fare autoritario, con passi lenti ma decisi. Mi stava studiando. Mi allargò il sedere, un brivido mi percorse tutta la schiena.
“Bene schiavo, ora puoi cominciare a baciare e leccare le mie scarpe. E vedi di farlo bene o sarà peggio per te!”. Era tornata a sedere sul trono ed il suo tono era di quelli che non ammettevano repliche.
“Sì mia Signora” risposi prima di iniziare a venerarla, a sottomettermi a lei. Leccai con cura le sue scarpe, ero estasiato. Mi sentivo umiliato, ma allo stesso tempo felice. Dopo un tempo che non saprei calcolare potei toglierle le scarpe. I suoi piedi nudi erano stupendi, aspettavano solo di ricevere le mie labbra e la mia lingua. Non attesi oltre ed iniziai a fare quello che avevo lasciato in sospeso, ma se possibile con ancor più cura. Passai la lingua anche tra le fantastiche dita della mia Padrona che poi infilò tutta la punta del piede nella mia bocca.
“Bravo schiavetto, con la lingua ci sai fare, ma ora è giunto il momento che mi diverta un po’ anch’io. Sdraiati supino, veloce”
Nel dire questo mi colpì con il suo frustino sulla schiena. Un colpo inaspettato, non le avevo visto in mano quel frustino. Mi piacque.
Mi stesi come ordinatomi. Il cuore batteva all’impazzata.
Per prima cosa mi legò palle e membro per ridurmi l’erezione. Poi, rimessasi le scarpe, con il tacco mi premette prima uno poi l’altro capezzolo. Salì sopra di me. Ero diventato il suo zerbino, ma sarei diventato qualsiasi cosa per lei in quel momento. Con sopra il suo peso, premette di nuovo il capezzolo con il tacco. Questa volta sentii un po’ di dolore ma non volli darlo a vedere. Quel tacco finì poi nella mia bocca ed iniziai a leccarlo. Scese. Mi lasciò qualche segno con i tacchi. A questo punto mi fece alzare e mi legò ad x al muro. Mi bendò.
Non sapevo cosa stesse per accadermi, anche se in realtà lo immaginavo benissimo.
Di li a pochi secondi arrivò il primo colpo di frusta, in pieno petto, sussultai ed emisi un piccolo gemito. Arrivò anche il secondo, e poi il terzo e il quarto…si fermò a venti. A quel punto sentii il suo respiro sul mio collo e subito dopo le mie palle strette dalle sue mani. Sentivo le sue unghie stringermi sempre più forte, mi sentivo sempre più suo.
Mi tappò la bocca con una palla di plastica legata dietro la testa. Iniziò a colpirmi nuovamente con la frusta. Questa volta nell’interno gamba e nelle zone intime. Ero in confusione totale. Ero un mix di dolore e piacere, diviso tra una parte che avrebbe supplicato di smettere ed una di continuare.
Poco dopo ero steso sul letto. Con le mani legate alla parte alta del letto ed i piedi divisi ed agganciati ad una sbarra. Attaccò la sbarra ad una catena appesa al soffittò, avevo le gambe in alto, avevo il culo completamente esposto. La vidi mettersi lo strap-on, lubrificarlo e poi venire verso di me e mettere il lubrificante sul mio culo vergine. Non feci in tempo a pensare che il lubrificante fosse un po’ freddo che lei mi fu dentro. Iniziò a scoparmi il culo. Ero al settimo cielo. Colpiva ogni volta più forte, si strusciò su di me fino a farmi sentire il suo fiato, fino a farmi vedere quel sorriso che mostrava tutta sua gioia, tutto il suo potere su di me. Mi strinse di nuovo le palle con le unghie. Mi sentivo sempre più suo, ero completamente suo.
Mi sganciò dalla catena, si sedette sulla mia faccia, riprese a frustarmi le palle. Potevo sentire i suoi umori anche se era vestita. Non so se era per l’inculata di prima, per l’essermi sopra, non lo so, però so che un po’ era anche merito mio e questo mi riempiva d’orgoglio e mi aiutava a non sentire dolore.
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11 years ago
Vero1amante,
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Il massaggiatore ed il cuckold...
Finalmente potevo mettere in pratica le mie fantasie erotiche, dopo aver inserito un bell'annuncio su desy...ecco la mia bella occasione.
fare il massaggiatore estetico in una beauty center, mi aveva fatto capire che alcune donne che al solo tocco delle mani sulle gambe o sulla pancia si bagnano immediatamente. La prima occasione mi capita con una coppia, alle prime esperienze, lei porcona e lui cuckold. Decidiamo di incontrarci al centro commerciale di Taranto per un caffè di conoscenza, lei molto bella 4 di seno, mora introno ai 40 anni, lui stessa età capelli brizzolati un pò di pancia, non molto alto. Ci sediamo e dopo i saluti di circostanza incomincia Lei a parlare dicendo che sono sposati da 15 anni e che per far rinvigorire il loro rapporto si sono decisi ha iscriversi anche loro a desy, scoprendo poi che il Lui di coppia ama vedere la moglie godere nelle braccia di un altro. Lei mi propone se sono d’accordo di giocare un po’ prima, se mi va di andare al cinema e incominciare a fare del sesso li alle mie condizioni… io in prima battuta vengo colto un po’ alla sprovvista, poi decido di, ma alle mie condizioni… 1° dico subito di andare al cinema oggi stesso, 2° lui deve solo guardare senza segarsi e 3° deve fare tutto quello che li chiederò. Loro accettano e così ci avviammo ad un cinema porno di Bari . Sono le 18.30, io entro per primo; dopo circa 5 minuti entrano anche loro, lei si siede accanto a me … inizia il film, solo la luce dello schermo illumina la sala, io incomincio a posare la mia mano sulla sua coscia andando a toccare la seta delle sue calze velate, e piano piano salgo fino alla gonna, non stretta che mi da la possibilità di insinuare la mia mano fino al perizoma… con il dito gioco un po’ senza scostare il perizoma davanti al suo clitoride, portando il mio dito sopra il suo grilletto grosso quanto una noce… la sento ansimare e il mio dito sposta il perizoma fino al contatto diretto con il grillo…mmm è tutta un brodo, faccio un su e giù con tutto il dito sulla sua fregna… gode, eccome se gode, si morde un labbro per non urlare. Il marito si gode lo spettacolo tenendola per mano. Nel frattempo apro la lampo dei miei pantaloni e tiro fuori il mio arnese, prendo la sua mano destra e la porto al tocco sul mio c…lei geme, si gira per vedere lo spettacolo, incomincia a segarmi leccandosi le labbra, allora porto la mia mano sulla sua nuca per farle capire che è ora che la sua bocca faccia il proprio dovere, ma la poltroncina ostacola l'operazione. Propongo di andare nei cessi, io mi muovo per prima e loro a seguirmi. Apro la porta del cesso. Mi siedo sopra senza togliermi i pantaloni, ma con il cazzo fuori..dopo un po lei arriva, sento il rumore dei suoi tacchi, apre la porta del cesso, è sola lui rimane fuori, richiude si inchina e incomincia una pompa da favola, una bocca enorme e una lingua da grande m...., ogni tanto si ferma, mi lecca i coglioni e riprende il lavoro iniziale. Nel frattempo si libera anche della camicetta e del reggiseno, incomincia a farmi una bella spagnola, leccando di tanto in tanto la mia cappella. La mia porcona ci sa fare, sento che qualcuno dietro la porta qualcuno sta godendo, lei sempre più eccitata accelera il ritmo della spagnola, ora smette, si toglie la gonna e di colpo si impala sul mio c… è tutta un brodo, deve aver goduto come non mai, sentire una porcona così eccitata mi fa montare la crema sul mio c...., dopo una ventina di smorza candela fatte con sapienza e velocità, le sborro dentro godendo come non mai, lei smonta dal mio c.... e si butta con la bocca per pulirmi tutto, come una ingorda. Cavolo!, mi ha proprio spompato, è ancora lì che con la lingua mi pulisce tutto. Ci rialziamo e usciamo uno dopo l’altro dal cesso, il marito è li con un sorriso da gran cornuto, lei si gira mi guarda, mi sorride e mi dice che ha voglia di vedermi anche domani. Io da gran furbo li dico di si ma alle condizioni che ci vediamo in un altro posto per giocare ancora, lei guarda il marito e rigirandosi ,mi dice di si, vuole andare a giocare nella pineta Ulmo con la speranza che qualcuno ci guardi....
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11 years ago
admin, 75
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Il cinema porno..
In tenera età, quando mi trovavo a giocare tra gli amici, capitava spesso di passare vicino al cinema porno del paese..ovviamente l'attrazione era la locandina, il massimo dell'eros per un ragazzino di 7-8 anni.
Qualcuno riusciva ad intrufularsi dentro per poi raccontare le immagini viste..certo non io,troppo timido e spaventato..!
Poi, durante la crescita le prime curiosità (10-11 anni) venivano soddisfatte dalle immagine dei giornaletti porno, ma la curiosità verso quel cinema rimaneva un'ossessione..!
Un giorno d'estate, i miei mi portarono a Palermo da alcuni parenti..
Rimanemmo alcuni giorni a soggiornare..
I pomeriggi, uscivo da solo non conoscendo nessuno e fu per caso che mi
trovai di fronte una sala cinema "porno"..
Ricordo ancora le sensazioni provate..era l'occasione per entrarci,tanto non mi conosceva nessuno..!
Ci tornai il pomeriggio successivo..entrai seppur minorenne..
La sala era piena per un quarto..un film di lilli carati..
Che fare? Notai già gli sguardi addosso..e dopo 5 minuti...già ero scappato via..!
Tornato a casa..mi masturbai e mi continuai a ripetere che pirla fossi stato..!
Il giorno successivo ci ritornai..Sono entrato e mi sono seduto..
centro sala...per stare da solo ( ma mi sbagliavo..)
Dopo pochi minuti un uomo si mise accanto a me,iniziando a toccarmi la gamba ma lo invitai a smetterla..senza successo..! Nello stesso frangente un 60enne davanti a me si mise a masturbarsi (gran cazzo ricordo).
Non sapevo che fare..iniziai a temere qualcosa e mi alzai..ma questa volta non uscii dal cinema...rimasi in piedi appoggiato al muro..sperando di essere alsicuro..!
Errato..
dietro di me arrivò un uomo (50 anni circa) e anche lui si appoggiò al muro! Non fece nulla, rimase immobile come peraltro lo ero io..!
Mi tranquillizzai (e sbagliai..)
Si mise dietro di me..ne sento il fiato ancora oggi..
Non mi poggiò la mano dietro..ma il suo corpo..
avevo una tuta leggera e potevo sentirne il tatto dei suoi pantaloni..
iniziò a muoversi.
Ancora non so il perchè ma lo lasci fare..anzi mi sistemai meglio per sentirlo muoversi di più!!
Lui si uscì il cazzo ed iniziò a strusciarlo sul mio culo ricoperto dal tessuto della tuta...mi piaceva,assurdo!!
Fu inevitabile..mi fece abbassare la tuta leggermente e continuò a strusciarsi..
Incredibile..un uomo..sconosciuto..(poteva essere mio padre)
nemmeno visto bene in volto (evitai appositamente di farlo)
godeva appoggiato a me..!
Mi sussurrò all'orecchio di seguirlo in bagno..ma dissi di no (ne sono ancora pentito) e mi rispose..ok finisco qui..!
Nemmeno 20 secondi e mi sborrò dentro le mutande..molto abbondantemente..!
Mi rialzai la tuta ..e con la coda dell'occhio..vidi lui che si era già dileguato..!
Anche io mi ricomposi per bene e come se nulla fosse tornai a casa..
La mia curiosità al cinema porno era stata ampiamente soddisfatta..
Ho scritto questa storia (vera) perchè ancora oggi mi fa rieccitare..
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4
11 years ago
admin, 75
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5 minuti - regalo per miglior amico
Dopo qualche gioco a 3 col nostro miglior amico tutti insieme, per il suo compleanno, ho pensato bene regalargli 5 minuti da solo in camera con mia moglie a porta rigorosamente chiusa. L'ho proposto a mia moglie e la sua risposta è stata rigorosamente positiva. Giunto il giorno, mentre lei era rilassata a letto leggendo un libro arriviamo a casa e lo invito a recarsi in camera per salutarla. Lei alla sua vista neanche mi saluta, sorride e chiude la porta, io resto fuori a sbirciare dal forellino della serratura e sentire se ha bisogno di aiuto. Si intravede che la trama del gioco è guidata da lei e dopo meno di un minuto se lo sta già assaporando succhiandolo dolcemente ed insistentemente, lui non sta a guardare, e sapendo che il tempo è tiranno, la spoglia ed aprendole le gambe delicatamente assaggia la dua dolce linfa. Io sempre fuori, la sento mugulare e mi eccito da morire, intravedo, ma non mi è chiarissimo, lui le infila un dito nella sua fichetta e l'altro nel culetto, lei grida sottovoce forse apposta per farmi sentire e poi si mette a gambe aperte, mostrandomi dal buchetto della serratura la sua fichetta bagnata mentre glielo succhia aumentando il ritmo. I minuti passati sono già quattro, ma lei continua a succhiare e mettendosi a 69 si fa assaporare per bene, lui con linguia e dita ha ormai esplorato ogni anfratto. Io li avviso da fuori la porta che i minuti di regalo sono passati, ma nessuno mi risponde e lei mi fa sentire che gode sempre più, ma non vedo ancora lui sopra di lei a scoparla. Così dopo 7 minuti apro la porta ....e guarda caso lei le ha appena passato il guanto protettivo. Lui non si fa di certo pregare e lo indossa,
io sussurro a lei se tutto ok.....
lei mi dice..."il tempo vola"
io le chiedo come preferisce mettersi
lei alza le gambe e le apre quasi a 180°
invito lui a saltarci sopra, lei gli chiude le gambe attorno al collo e così la penetra completamente iniziando un ritmo sempre più forte....
lei gode e non poco, estrae anche il mio gioco e vuole che lo appoggio alla bocca succhiandolo con passione.
lui ritma fino alla fine, lei gocciola di piacere, io la giro a pecorina e continuo da dietro finchè anchio arrivo alla fine, poi ci rilassiamo tutti e tre sorridendo dal piacere....
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per il prossimo anno mi ha già chiesto se le concedo un po di più tempo...magari il doppio.... boh...vedremo.....
15
2
11 years ago
free100, 44/44
Last visit: 5 years ago -
Galeotto fu.....un ciclo di massaggi....
Non ho mai voluto pesare sulle spalle dei miei genitori. Era più forte di me. Mi stavano già pagando le tasse universitarie,il fitto della casa, il mantenimento....dovevo far qualcosa per gravare di meno...eppure stavo studiando...non era facile conciliare università e lavoro. Geniale idea! Mi iscrissi ad un corso di formazione per massaggiatore professionista...entro un anno sarei stato abilitato per cominciare a lavorare come massaggiatore, lo avrei fatto a domicilio e a tempo perso...qualcosa l'avrei pur guadagnata prima di arrivare alla laurea! Dopo un anno di corso finalmente mi abilitai e cominciai a spargere la voce in giro, per chi ne avesse avuto bisogno....finalmente praticavo massaggi terapeutici a domicilio. Cominciò l'avventura e dopo le prime esperienze, col passa parola arrivai ad avere una media di 20 appuntamenti mensili! Avevo appena 25 anni, la soddisfazione era grandissima...Tra i vari clienti, una signora, molto distinta, nella vita una dirigente di un ente pubblico. Le diede il mio numero una sua amica alla quale avevo appena finito un ciclo di massoterapia cervicale. La signora Giovanna soffriva di continui giramenti di testa, dovuti ad una infiammazione del tratto cervico dorsale, mi aveva chiesto se fossi disponibile ad un ciclo di 20 sedute di massaggi al collo prescritte dal suo ortopedico. Altra cliente, altri soldini....Cominciammo di lunedì, ogni giorno a casa sua dalle 14 alle 15. Il primo giorno conobbi Carlo,suo marito,marasciallo dei carabinieri che ovviamente voleva vedere chi fossi e quanto fossi apposto. I giorni a seguire la signora Giovanna rimaneva sola in casa.Il figlio appena 18 enne era a Roma, iscritto per il primo anno all'università, il marito sempre in servizio. Era così gentile la signora Giovanna...neanche il tempo di arrivare che già sentivo il profumo di caffè appena fatto per me, versato in una splendida tazzina lucente che accompagnava sempre la solita domanda: hai pranzato? vuoi che ti prepari qualcosa? Si vedeva che era una Signora! Una bella signora, bionda, labbra carnose e con un gran decolletè. Sempre truccata, mai scialba, si presentava ogni giorno già pronta con una tutina viola e le scarpette da tennis. Era più grande di me di almeno 20 anni,ma era molto, molto giovanile. Sicuramente la paziente più accattivante tra tutte quelle avute...ma mai alcun strano pensiero! Ero un professionista ed avevo la mia ragazzetta! Dopo circa una decina di sedute, Giovanna, che ormai aveva preso confidenza con me e voleva che le dessi del "Tu" un giorno mi aprì la porta vestita in maniera totalmente diversa. Aveva una lunga vestaglietta nera di raso chiusa a livello della vita da un cordoncino grigio perla. Questa volta il suo seno abbondante che avevo sempre visto fasciato dalla maglia a zip di una tuta viola era a portata della mia
vista...prorompente faceva capolino tra i due lembi della vestaglietta chiusa in vita. E quelle scarpette da tennis erano sparite...dei sensuali sandali neri a fascette argentate mettevano in risalto dei deliziosi piedini smaltati rosso fuoco. Rimasi impietrito! Il mio uccello fece un sobbalzo tra i pantaloni...mai vista o immagginata così la Signora Giovanna! Mi soffermai a pensare un attimo...forse non stava bene...forse non era proprio uscita da casa e non si era cambiata....le chiesi cosa fosse successo. Come nulla fosse la sua risposta pronta: "Nulla, che doveva succedere? Sbrigati su,il caffè è pronto"! Eccitato come non mai sorseggiai il caffè, sentendo Giovanna che mi raccomandava: "oggi dobbiamo scendere sulla schiena, penso di avere una sciatalgia, dolore centrale e sulle natiche..." ammiccando continuava "mi farai un massaggio completo". Non sapevo cosa pensare. La malizia mi portava a fantasticare, l'ingenuità mi riportava coi piedi per terra...impossibile....la Signora...il marito...ero sempre il solito malpensante! Questa volta il massaggio era dorsale...Giovanna non poteva rimanere seduta...mi disse di andare in camera..si sarebbe sdraiata sul letto...la seguii. Continuavo a rimanere ipereccitato...in ogni caso l'immagine era troppo forte! Si sfilò i sandali e si coricò a pancia in giù su letto. Prima con una mano, poi con l'altra scostò le spalline della vestaglietta per rimanere a dorso completamente nudo fino al fondo schiena. Non potevo sbirciarle il seno schiacciato sulle lenzuola...era a pancia in giù...Cominciai a prendere il mio olio e a spalmarlo sulle spalle e giù verso la schiena chiedendole dove sentiva dolore. Non passarono dieci minuti... mi chiese di scendere sulle natiche...era li che sentiva il dolore...si inarcò leggermente...sciolse il nodo del cinturino della vestaglietta...la abbassò fin sotto le natiche, sfoggiando un culo meraviglioso, tondo e sodo, che racchiudeva in sè un filino nero...era il perizioma più eccitante che avessi mai visto! Il mio uccello esplose! Ma dovevo mantenere la calma....Era la Signora!!! Continuai il mio massaggio sulla schiena e sulle natiche fin quando Giovanna non cominciò con piccoli gemiti, quasi volendo simulare una sorta di dolore...ma, ai suoi gemiti seguì pian piano la crescente apertura delle gambe...ero tentato ad affondare le mie mani all'interno, tra le sue cosce a sfiorarle la figa...sarei stato un pazzo...continuai molto disconcentrato...ma cercai di essere più professionale possibile, fin quando Giovanna non mi afferrò una mano, si girò e mi spinse verso di sè, cominciando a baciarmi. Il mio cazzo era ormai stremato, sbatteva contro i pantaloni e mostrava tutta la sua prepotenza, ma a quel punto non mi fregava più nulla! Affondò la sua lingua nella mia bocca per cinque minuti, poi si scostò, mi guardò negli occhi, mi prese il volto tra le mani e mi disse: "non preoccuparti, Carlo sa tutto, è mio complice e facciamo questo gioco da tempo...". Ricambiai con le mie mani sulla sua testa...neanche il tempo di parlare che mi sbottonò i pantaloni, mi abbassò i boxer e lo prese in bocca. Andava su è giù con la testa,in maniera voluttuosa, aprendo e chiudendo la bocca, segandomi con maestria....era vero...era proprio una Signora.....Le afferrai le tette, le strapazzai, mi avvicinai con la bocca a morderle e a leccarle...la sua quinta misura e la sua mano veloce sul mio cazzo stavano per farmi venire...mi aveva lasciato in tiro per troppo tempo prima...seguirono i miei mugolii...lei si accorse di tutto e si avvicinò con le labbra al mio cazzo...le appoggiò piano sulla mia cappella ed esplosi....lei aprì la bocca e continuò a spompinarmi ingoiando tutto. Maledetto massaggio....aprì le porte del mio inferno futuro...diventai il suo bull, il pupillo di famiglia, la soddisfazione di Carlo...purtroppo per soli 5 anni,durante i quali ho conosciuto con loro la bellezza di questo mondo, dello scambio e dell'eros mentale e fisico. Siamo sempre in contatto, ma purtroppo a 1200 chilometri di distanza...Carlo è stato trasferito dall'Arma e, a lui, va ora il mio pensiero costante, con il bene che gli ho sempre voluto, per la malattia che purtroppo lo ha costretto ad abbandonare lavoro e vita sociale. Grazie Giovanna, grazie Carlo...ero un ingenuo studente che non voleva gravare sulle spalle dei suoi genitori...ora sono un dottore affermato e smaliziato con la passione dei massaggi e della lussuria che, grazie a voi ha scoperto questo fantastico mondo ed ha continuato ad assaporarlo, conoscendo anche nuovi amici splendidi coi quali condividiamo momenti meravigliosi!
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1
11 years ago
sex1home1prive, 34
Last visit: 8 years ago -
Un regalino speciale per uno "stimato" collega...
Una sera dell’inverno del 2009 ero uscito insieme al mio amico Leo, con l’intenzione di farci un giro per i Pub. Dopo un paio di soste in locali di cui siamo abituè decidemmo di provare ad andare in un pub fuori città, il Baribal a Calenzano. Entrati lì Leo trovò un gruppo di suoi amici del calcetto seduti ad un tavolo, e si mise subito con loro a parlare di calcio, cosa che io odio. Allora preferii andare al banco a prendermi da bere e guardarmi un po’ attorno.
C’era un gruppo di ragazze piuttosto rumoroso, con un paio di ragazzi, che mi attirò l’attenzione: guardai attentamente e notai tra loro Giulia, la moglie di un mio non troppo simpaticissimo collega di nome Massimo. Lei è una bella topina, sui 30 anni circa, molto sexy, occhi chiari, viso furbetto, capelli non lunghi castani chiari (anche se quel giorno li aveva tinti di rosso), poco seno ma un gran bel culo. Sembrava una delle più allegre, e decisi di tenere un po’ d’occhio la situazione.
Finalmente la vidi andare verso la toilette, e quando uscì feci in modo di imbatter mici. La salutai e cominciai a chiacchierare con lei allegramente, era abbastanza chiaro che aveva già bevuto un bel po’. Mi disse che era fuori con le amiche per il compleanno della sua amica Sonia, e che i due ragazzi al loro tavolo li avevano conosciuti lì e loro si stavano divertendo ad “aizzarli” proprio contro Sonia. Io la presi un po’ in giro sul fatto che, se ci fosse stato suo marito Massimo, di sicuro non si sarebbe divertita con quel gioco, lei la prese a ridere e allora mi decisi ad offrirle da bere.
Rimanemmo a chiacchierare al bancone, finendo le nostre bevute, allora ne ordinai altre due. Cominciava ad essere tardi, ma lei continuava a rimanere con me anziché tornare al tavolo delle amiche, allora le proposi di uscire a fumare una sigaretta, lei accettò. Feci finta di aver lasciato le mie sigarette in auto, e lei mi seguì nel piazzale fino all’auto. Traccheggiai per un po’ dentro l’auto fingendo di cercarle, poi uscii di nuovo e le offrii una sigaretta. Fumavamo appoggiati all’auto, lei era molto allegra e rideva a ogni mia più stupida battuta. Mi decisi a fare il passo in più:
-Comincia ad essere tardi, tra un po’ questi chiudono… Perché non andiamo a finire la serata da un’altra parte?-
-Noooo… Sei matto? E’ tardi… Se torno tardi Massimo s’incazza… Anche se a quest’ora russerà sicuramente come un treno…-
-Beh e tu quando torni fai, piano, e semmai dai la colpa alla tua amica Sonia, gli racconti che hai dovuto aspettarla perché ha imbroccato due tipi al Pub…-
Lei rise, ma due minuti dopo era seduta sul sedile destro della mia auto. Pensai di portarla a casa mia, ma il tragitto era lungo e ebbi paura di un ripensamento, così mi infilai in una via della zona artigianale di Calenzano, fermandomi nel piazzale deserto e buio di una fabbrica. La baciai voluttuosamente, gustandomi la sua lingua e accarezzandole le cosce sotto la corta gonna.
Le infilai la mano dentro i collant e comincia a carezzarle la figa, già ricca di umori. Sentii la sua mano sul mio pacco, che ne testava la consistenza senza però cercare la patta dei pantaloni, allora la aiutai, scostandomi dalle sue labbra per aprirmeli da solo e mostrarle il mio arnese, per poi prenderla delicatamente ma con decisione per la nuca e spingerle la testa in basso. Si rivelò subito brava di bocca, lavorando delicatamente di labbra e di lingua, mentre io le guidavo il ritmo con la mano tra i capelli.
-Mmmm… E’ grosso… Mi farai slogare la mascella…-
Io risi della sua affermazione, e passai all’azione più decisa: buttai giù il sedile destro facendola sdraiare, le alzai la gonna e le strappai con decisione i collant, buttandomi a capofitto a leccarle la figa. Lei sussultava e ansimava come una matta, mentre la mia lingua le guizzava sul clitoride e le penetrava le labbra della figa. Uscii dall’auto per togliermi meglio i pantaloni, poi passai su di lei e iniziai a scoparla. Non era molto freddo, e aprii il finestrino, scopandola con le gambe ben aperte, un piede sul volante e l’altro fuori dall’auto, lei mugolava e gemeva con intensità, per poi passare a dei veri e propri gridolini quando decisi di farla voltare su un fianco, comprimendola contro gli sportelli per penetrarla più decisamente. Sentii l’ondata del godimento invadermi in pieno e dovetti uscire senza averla sentita sussultare per l’orgasmo, ed esplosi in una abbondante sborrata sul suo fianco nudo e sul suo piccolo seno. Lei rise a lungo, ma il fatto di non averle procurato l’orgasmo mi rendeva poco appagato. Allora, mentre ancora rideva, con il cazzo ancora gocciolante mi buttai di nuovo fra le sue cosce, iniziando di nuovo a leccarle la figa, anzi quasi a mangiargliela. Passò in un attimo dalle risa ai gemiti. Per fortuna ho un’auto molto spaziosa e comoda, che permette di muoversi bene in certe situazioni. Mi spostai su di lei, prendendole la coscia sinistra per tenerla ben alta e leccarla meglio, mentre le spingevo il cazzo di nuovo eretto in bocca, in uno scomodo ma efficacissimo sessantanove. La feci voltare, mettendola a pecorina contro il sedile posteriore e penetrandole la figa di nuovo e iniziando da subito a darle colpi decisi. Lei gridava e gemeva, il suo bel culo alla fioca luce di servizio dell’auto mi appariva irresistibile e allora decisi di provare a saggiarglielo con il pollice. Lei sussultò quando il dito penetrò, ma capii subito che la cosa non le dispiaceva affatto. Mentre proseguivo con questo trattamento sentii il rumore tipico della vibrazione di un telefono: nella vaschetta dietro al cambio c’era il suo cellulare che vibrava per una chiamata, sul display c’era scritto “Amore”…
Mentre il cellulare iniziava a vibrare per una seconda chiamata, mi chinai per lubrificarle il buco del culo con la saliva: mentre lo facevo lei era diventata silenziosissima ma immobile. La inculai facendola gridare, sentii il suo orgasmo esplodere, e un attimo dopo le svuotai tutta la mia sborra rimasta dentro al suo bel culetto, mentre il suo telefonino vibrava di nuovo per l’ennesima chiamata senza risposta.
-Ora come faccio a rientrare, senza le calze…- Mi disse più tardi, mentre la riaccompagnavo alla sua auto.
-Beh, come ti ho suggerito prima, dai la colpa alla tua amica Sonia. Le dici che ha imbroccato due tipi e che non potevi proprio lasciarla sola…-
Lei rise.
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11 years ago
Toscomaturo,
31
Last visit: 6 years ago
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Come ti dimostro che sei cornuto...
Sono single convinto di 48 anni. Mi piace cercare sposine e coppie di scambisti su internet o nei locali della Toscana, e ho avuto diverse esperienze al riguardo. Ho anche due amici con cui ogni tanto capita di “collaborare”, e non mi vergogno di dire che con loro mi sono capitati anche diversi festini con donne a pagamento.
Però l’episodio più divertente posso dire che sia stato quello che voglio raccontare, successo un paio di anni fa.
In uno dei siti per coppie e scambisti italiani più famosi, dove sono regolarmente iscritto e attivissimo come “Toscomaturo”, mi imbattei in alcune foto di una tipa toscana molto sexy. Foto non spinte ma seducenti: in particolare alcune in intimo molto sexy bianco, autoreggenti velate e stivali marroni, scattate all’aperto, e altre in intimo nero bellissimo, reggicalze compreso, alcune di quelle anche all’aperto.
Il profilo del tizio che le aveva messe che si era registrato come “aspirante cuck”, diceva che a lui piacciono le fantasie di gruppo e di dogging, e che spera di realizzarne qualcuna, ma non specificava se cercava un bull per la mogliettina.
Decisi di cercare di contattarlo, e dopo vari messaggi senza risposta finalmente lo trovai nella chat del sito. Chattamo e gli feci i complimenti per la bella moglie, ma lui mi disse che non aveva mai fatto incontri e che sicuramente lei non avrebbe mai accettato nulla del genere. Obbiettai che una bella fica che si fa fotografare così all’aperto come faceva sua moglie doveva essere piuttosto calda e sveglia, in realtà, ma lui continuò a negare.
Decisi di non insistere ma che avrei continuato a coltivare la preda: l’esperienza mi insegna che raramente le coppie si convincono alla prima.
Lo ritrovai alcuni giorni dopo e ripresi il discorso, mostrandogli alcune foto mie all’opera. La volta successiva in cui lo trovai in linea fu lui stesso a invitarmi in chat. Aveva voglia di farmi commentare altre foto della bella mogliettina, aveva cancellato il viso dalle foto, ma si vedeva che era una bella fica, bel fisico con seno piccolo naturale e un gran bel culo. In quasi tutte le foto indossava intimo molto sexy, guepiere nere e bianche molto eccitanti o anche reggicalze o autoreggenti, una donna molto sensuale. Mi disse che lei aveva 35 anni e lui 39. In alcune delle foto sembrava anche molto esibizionista: si apriva il cappottino all’aria aperta come una vera esibizionista. A lui dissi che se era così esibizionista probabilmente era anche ben disposto a incontri con altri uomini o coppie, ma lui continuò a ripetere di no, e disse che non voleva rischiare di proporglielo. Gli dissi che secondo me una così, se non la faceva divertire lui, prima o poi avrebbe trovato da sola la compagnia con cui divertirsi, ma lui disse che non era il tipo.
Cambiai tattica, e gli proposi di scommettere che se avesse avuto occasione, lei avrebbe accettato un incontro con un bull.
-Se sei tanto convinto di quello che dici di lei, perché non mi fai provare a corteggiarla? Scommettiamo che poi ti tocca ricrederti?-
-Non scommetto mai- mi scrisse lui.
-Beh fai un eccezione, potrebbe rivelarsi intrigante. E poi sei tu, che ti professi “aspirante cuck…” Dai, proviamo. Se è vero quel che pensi di lei, non succederà nulla, no?-
-Di certo non ti do il suo cellulare o altre cose per contattarla…-
-Certo, ti capisco. Ma potresti darmi modo di contattarla su qualche chat, senza che lei sappia…-
Dopo lunga opera di convincimento riuscii a ottenere un contatto messenger e qualche informazione su di lei.
Alcuni giorni dopo riuscii a contattarla e con la solita scusa del “ciao, non mi ricordo chi sei”, inizia a parlarci e a sondare il terreno con molta cautela. Era piuttosto riservata, ma comunque chattava volentieri, e la cosa mi incoraggiò, e decisi di non forzare i tempi. Nei giorni successivi cercai di approfondire la sua conoscenza, senza sbilanciarmi a farle proposte. Lo raccontai in chat al marito, dicendogli però che non avevo mai parlato di sesso. Capivo che a lui la cosa dava un certo stimolo, anche se continuava a sostenere che non voleva proporle incontri.
Un pomeriggio la trovai di nuovo in linea su messenger, e decisi di provare ad affrontare l’argomento-sesso. Lei accettò la conversazione, e allora approfondii il discorso. Le chiesi se era fedele al marito e lei mi disse di si, ma da come rispondeva capivo che l’argomento la divertiva. Chattammo tutto il pomeriggio, io le proposi dei link a siti porno, mostrandole foto e filmati di sesso amatoriale. Lei sembrava divertita dall’argomento, e allora le chiesi:
-Ma a te non piacerebbe provare con un altro uomo, o addirittura con più uomini?-
-Sono sposata e mi basta l’uomo che ho.- mi rispose.
-Si ok, ma se lo prendi come un gioco, può essere divertente…-
-E scommetto che ti proponi tu, per farmi provare- mi scrisse, e io le risposi di si.
-E chi ti rende così sicuro che saresti di mio gradimento?-
Le mandai qualche mia foto, sapendo di essere un bell’uomo, cosa che anche lei fu disposta ad ammettere. Ma non riuscii a convincerla né a mandarmi una foto sua, né tantomeno ad incontrarsi.
La sera stessa mandai una email al marito, con allegato il testo della mia conversazione con lei.
Lui mi rispose che tutto questo non significava nulla e che comunque non aveva accettato incontri. Quando lo trovai di nuovo in chat ne parlai di nuovo con lui, ma ancora una volta lui negò la possibilità che la sua mogliettina accettasse incontri.
-Ok ma non incazzarti allora, se per caso succede.- gli scrissi
-Non mi incazzo, perché tanto non succederà mai, e probabilmente mi racconteresti che invece è successo e ti inventeresti tutto.-
La cosa mi suonò come una sfida, che decisi di accogliere.
-Ok, magari troverò il modo di dimostrartelo, allora.-
Il giorno dopo feci la posta su messenger alla mogliettina, e quando finalmente la trovai riallacciai subito il discorso. Per alcuni giorni lavorai per convincerla e incontrarsi, senza impegno. Alla fine riuscii a convincerla a vedersi un sabato pomeriggio, senza nessun impegno, in un bar di Montecatini, per un aperitvo insieme a me e a due miei amici, e se non fosse stato il caso, ognuno per la sua strada.
Cominciai a pensare a un modo per dare la dimostrazione al marito di quello che sarebbe accaduto, e decisi che glielo avrei dimostrato in più modi, così non avrebbe avuto dubbi.
Gli mandai una email, scrivendogli il mio numero di cellulare e dicendogli di usarlo per mandarmi un sms anche anonimo, se la sera stessa fosse stato in linea.
Eravamo già al bar quando lei entrò, alle 19. Non era alta, ma molto sexy, anche se aveva l’aspetto tutt’altro che da troia: indossava un cappottino di jeans, aveva una curiosa borsetta di cavallino sotto al braccio, e sotto si intravedevano delle calze velate, e un paio di stivali neri col tacco. Portava un paio di occhiali da sole che non volle togliere, mentre ci presentavamo. Un bel viso molto regolare e giovanile, dimostrava sicuramente meno dei suoi 35 anni, capelli lisci, con un taglio a caschetto alla francese, sotto l’orecchio, tinti di rosso mogano.
Le offrii subito da bere, lei era decisamente in imbarazzo, ma cercammo di essere gentili e amichevoli. Pian piano il ghiaccio si sciolse, anche se lei rimaneva ancora un po’ sulle sue, al punto da non togliersi nemmeno gli occhiali da sole, non ostante fosse buio.
Dopo un paio di aperitivi e qualche discorso sul più e sul meno, le chiesi che cosa aveva detto al marito, per uscire da sola. Lei mi rispose che aveva detto che usciva con una sua amica per fare shopping all’Outlet, e che magari rimanevano a cena fuori.
A quel punto le proposi di cenare insieme, a casa mia o se non si fidava, in una pizzeria. Sembrava molto titubante, ma alla fine accettò di venire a casa mia, ma con la propria auto. In casa finalmente lei si tolse gli occhiali da sole rivelando due begli occhi verdi, e anche il cappottino di jeans, sotto al quale indossava una gonna al ginocchio e una semplice camicetta bianca.
Avevo rifornito anche i miei due esperti amici di “pasticchine miracolose”, e avevo preventivamente organizzato una cenetta fredda a base di carpacci vari e varie bottiglie di vini bianchi, e pian piano tra un bicchiere e l’altro, tra una battuta e l’altra, riuscimmo a toglierle di dosso l’imbarazzo. A un certo punto sentii il suono dei messaggi in arrivo sul mio telefonino, e corsi a vedere. Andai subito nella stanza dove tengo il PC, e controllai se lui era in linea, e gli mandai subito un messaggio:
-La tua deliziosa mogliettina è andata a fare shopping con una sua amica all’Outlet, vero? Probabilmente ha sbagliato strada, ed è finita a Montecatini… Sta benissimo con quella bella camicetta bianca e quella gonna viola, molto sexy!-
Non aspettai la risposta e lasciai il PC acceso, tornando velocemente in sala, dove i brindisi cominciavano a fare il loro effetto. I miei amici si erano trasferiti sul divano e lei era seduta in mezzo a loro, ridevano allegramente. Io mi misi seduto davanti a lei e iniziai subito ad accarezzargli le gambe, e lei smise subito di ridere ma non di sorridere. Anche i miei amici passarono all’azione: uno iniziò a baciarla, mentre l’altro le sbottonava la camicetta. La facemmo alzare per spogliarla meglio, e con mia grande eccitazione scoprii che sotto indossava proprio uno di quei completino che le avevo visto nelle foto che suo marito mi aveva mostrato: un bel completo nero, con fiori di pizzo neri sul reggiseno e sul reggicalze, e il perizoma semitrasparente con gli stessi motivi. La ammirai compiaciuto, era veramente deliziosa. La palpeggiavamo di gusto, i due amici cominciarono ad aprirsi i pantaloni e a toglierseli; lei si rivelò meno timida del previsto, complici sicuramente anche le nostre carezze sul suo corpicino: si chinò subito sui due cazzi e si dedicò subito a sbocchinare i miei amici, mentre io da dietro la accarezzavo, gustandomi la vista del suo bel culo. Feci un salto al PC per “aggiornare” lo stato, descrivendo il completino della mogliettina in ogni dettaglio, ma notai che il marito non aveva risposto al messaggio precedente. Tornai in sala, per scoprire che uno dei miei due amici stava già scopando la bella, che si stava rivelando decisamente ben più troia di quanto ci era sembrata al primo impatto. Mi unii a loro, lei sdraiata e lui sopra, con l’altro che le teneva il cazzo in bocca. Mi feci posto anche io, affondandole a mia volta il mio uccello nella sua bella bocca. Ci alternammo a scoparla, mettendola a pecorina sul divano, e poi sul tappeto, tenendola impegnata in bocca e in fica. Lei si lasciava scopare di gusto, e noi la scopavamo rumorosamente, eccitatissimi. Le sborrai sulla schiena e un attimo dopo i miei due amici le schizzarono insieme sul petto, sporcandole il reggiseno che le avevamo lasciato addosso. Tornai al PC per vedere se l’ormai cornuto marito aveva risposto, ma niente. Decisi di aprire il microfono del PC, scrivendogli di ascoltare. Tornai di là, dove lei si stava un po’ ripulendo e i miei amici si erano versati di nuovo da bere, ma io volevo forzare i tempi, e mi buttai di nuovo su di lei ad accarezzarle la figa. Il secondo round fu più movimentato e ancor più rumoroso: la chiavammo di brutto, io mirai subito a farle il culo, e la inculai sul tappeto, a pecorina. Poi la girai, e mentre la inculavo a pancia su per farle arrivare il cazzo in profondità, uno dei miei amici la scopava in bocca senza ritegno. La chiamavamo troia, maiala, la incitavamo a voce alta a godere dei nostri cazzi mentre la inculavamo a turno, e lei accettava il gioco e sembrava divertirsi come una matta. Le sborrammo a turno dentro al culo, tutti e tre, riempiendola con soddisfazione. Ancora una volta tornai al PC per controllare, ma del marito nessuna traccia. Allora decisi di usare un’altra tattica, per dargli la prova che gli avevo promesso: tornai un attimo di là, e senza che lei se ne accorgesse presi le sue mutandine da terra e me le riportai al PC. Le misi sopra un foglio bianco su cui scrissi -Con i nostri complimenti alla “signora”-, e lo firmai. Chiamai da parte ognuno dei miei due amici e gli spiegai la cosa, e entrambi ridendo come matti andarono a firmare il foglio, dopodiché presi la macchina fotografica, fotografai la “composizione” e la stampai, cercando di fare in fretta. Pensai anche a portare di là la macchina fotografica, per fare qualche foto alla mogliettina, ma poi ci ripensai, troppo rischio che lei si incazzasse. Poi tornai a unirmi alla festa, che nel frattempo stava di nuovo riprendendo vigore: la mogliettina era di nuovo con un cazzo in bocca! Le facemmo provare l’ebbrezza della doppia, e non sembrò per niente a disagio, con un cazzo in ogni buco e uno in bocca; a dire il vero ebbi il dubbio che avesse già provato, la doppia penetrazione. Mentre la riempivano di carne la blandivamo con i peggio epiteti: maiala, troia sfondata, rotta in culo… Andammo avanti per un bel po’, alternandoci nei ruoli, sudando come matti per fotterla a dovere, alla fine i miei amici le schizzarono in viso, con lei inginocchiata a terra davanti a noi. Io invece le sborrai in gola, tenedole la testa ferma per farle ingoiare fino all’ultima goccia. Finita questa ultima estenuante performance, non appena lei si rialzo per andare in bagno, io corsi a prendere la foto stampata, la ripiegai e la infilai nel taschino interno della sua borsetta. Lei si fece una doccia e si rivestì. Aveva il reggiseno nero tutto sporco, e anche il reggicalze era pieno di vistose chiazze grigiastre, ma si rivestì e l’accompagnammo alla porta, era ormai passata mezzanotte. I miei amici rimasero in sala a fumare e a bersi un bicchiere, io tornai al PC e mandai un ultimo messaggio al marito:
-Amico, fai una cosa: tra una mezz’oretta la tua bella sarà a casa. Controllale bene l’intimo, perché credo abbia bisogno di una lavata. Ah, dimenticavo: c’è un regalo per te nella taschina interna della sua borsetta di cavallino!-
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11 years ago
Toscomaturo,
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Last visit: 6 years ago
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Una vacca da monta
Ero in montagna e le sere prima di partire ho contattato qualche annuncio inserito su desy cercando qualcuno che fosse nella zona del mio soggiorno.
Ho ricevuto qualche risposta ma una in particolare mi ha incuriosito.
Un uomo sulla settantina con ancora tanta voglia di giocare... L'ho contattato prima via desy e poi per telefono. E' stato gentilissimo e cavaliere ma è anche andato subito al sodo. Un invito a casa per capire cosa mi piaceva e quanto mi piaceva...
Ero un po perplessa ma anche eccitata e così ho deciso di andare.
Mi sono preparata e presentata nel pomeriggio, mi ha aperto la porta e mi fatto entrare molto gentilmente, ma i suoi modi mi hanno messa un po in imbarazzo. Sempre gentile ma era come se fossi sotto esame. Mi ha fatto accomodare e mi ha offerto un drink che ho accettato molto volentieri per stemperare la situazione.
Tornando dalla cucina mi ha dato il bicchiere e si è messo vicino a me sul divano. All'inizio ero molto impacciata perchè anche lui era scostante ma poi parlando mi sono rilassata... mi ha fatto un altro drink e abbiamo continuato a parlare del più e del meno. Improvvisamente tra una parola e l'altra ridendo si è avvicinato e io, che al quel punto avevo bevuto due bicchieri, mi sono avvicinata e l'ho baciato. E' stato un riflesso automatico e per poco gli chiedevo anche scusa, ma... E' stato un attimo! Mi ha baciata e infilato la mano sotto la gonna accarezzandomi all'impazzata le gambe.
"Quanta voglia hai?...sei in calore.... non resistevi più vero?" Vi confesso che pur avendo bevuto mi sono resa immediatamente conto che era vero: avevo voglia da subito e il suo atteggiamento mi aveva moltiplicato il desiderio. Ho mugolato un "siii..." strascicato e nel frattempo ho sentito la sua mano che mi toccava sotto e saliva dietro verso il mio buchino.
Allora mi sono alzata leggermente per fare passare la mano e ho alzato le gambe piegandole per farlo entrare meglio. E' stato bravissimo, mi ha preso con il dito fino a farmi venire come una cagna. Nel frattempo gli ho slacciato i pantaloni e glielo ho tirato fuori. "Adesso sei pronta ... girati" è stato scortese, ma li per li non me ne sono neppure accorta perchè un alticcia e mentre mi giravo sul divano ho tirato giù le mutandine alle ginocchia e lui era già sul mio buchino con il suo arnese... Ho spinto indietro il culo mentre lui mi diceva:
"Avevo ragione vacca, sei così bagnata che non hai bisogno di lubrificanti..." e alla stesso tempo l'ho sentito spingere ed entrare prima un pezzo e poi tutto dopo una serie di piccoli colpetti.
" Adesso ti monto come si montano le vacche....". Mi trattava da puttana ma stavo godendo e non mi interessava minimamente.
Ha cominciato a sbattermi piano piano per qualche minuto grugnendo come un toro e quando stava per venire mi dice: "Vacca ti vengo dentro così mi fai un vitellino..." il mio piccolo cazzo ha cominciato a sbrodolare sborra come se mi stessi segando.... Poi ho sentito un getto grandioso dietro e un grugnito "vaccaaaa" e mi ha riempita tutta!
Quando poi più tardi ero seduta in auto per tornare in albergo sentivo ancora colare la sua sborra nelle mutandine.
Nella mia settimana di vacanza non è stata l'unica volta che ho fatto la "vacca" ma con lui ho provato a fare il vitellino altre due volte! Tornerò sicuramente in queste bellissime montagne!
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11 years ago
Daniela1Do,
45
Last visit: 3 years ago
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History of violence 14
E' arrivato dunque il giorno delle mie nozze con Rodolfo. E' un passo importante ed impegnativo, pensato e sognato per anni, quando Francesca era soltanto Francesca e non la persona che sono diventata oggi. Oggi non so proprio più chi sono nè cosa voglio, ma la macchina inesorabile delle relazioni familiari tutto macina e tutto trascina e non lascia spazio ai dubbi ed alle incertezze. Fino a poco più di tre mesi fa l'universo maschile per me iniziava e finiva con il mio fidanzato, finchè la violenza non ha bussato alla mia porta e mi ha profondamemte trasformata. O forse è più corretto dire che ha soltanto portato a galla aspetti della mia personalità che non conoscevo affatto. E mi ritrovo dunque intimamente cambiata, ma non al punto di avere la forza di oppormi alla soluzione matrimoniale. In verità il mio rapporto con Rodolfo ha subito pure una drastica evoluzione da quando abbiamo trasgredito insieme, ma questo è accaduto soltanto una settimana fa. Rodolfo appare molto coinvolto da me, sento che gli piace avere una moglie disinibita, e credo che lui ora intraveda una vita sessuale di coppia molto più interessante di quella che fino a poco tempo fa gli si prospettava. Una cosa è certa, il nostro rapporto sta cambiando velocemente ed è una vera follia sposarci adesso e mettere un punto fermo in una situazione che invece è completamente liquida, e della quale nè io nè lui possiamo immaginare la possibile evoluzione.Ma questi sono pensieri oziosi. La truccatrice mi sta dando gli ultimi ritocchi, mia madre si dà da fare affinchè tutto funzioni alla perfezione, mio padre è emozionato e si appresta ad accompagnarmi in chiesa, la macchina è giù che aspetta, il parroco che mi conosce da quando ero bambina è lì pronto a benedire la sacra unione che ci vincolerà tutta la vita. Percorriamo il chilometro scarso che separa casa mia dalla parrocchia nell'elegante berlina blu di un nostro parente. Scendo davanti alla chiesa infiorata tra gli applausi dei presenti che ancora si attardano a prendere posto tra i banconi. Entriamo accompagnati dalle irrinunciabili note di Mendelssohn. Il timore che avevo per la testa si materializza velocemente, perchè riconosco subito negli ultimi banconi Sergio. Dapprima impallidisco, poi mi rassicuro perchè non è solo. Vicino a lui c'è Enzo, per fortuna, che ha sempre dimostrato di avere del buon senso. Scorgo pure Giorgio, il "camperista". Ho un tuffo al cuore riconoscendo in fondo alla fila Fausto, l'uomo con cui sono stata da sola in camera da letto nel corso di una delle primissime orge organizzatami da Sergio. Conservo di quest'uomo un ricordo inebriante ed ho sempre sperato di poterlo reincontrare. Oltre a scoparmi in maniera divina con lui in quell'occasione ho avvertito una fortissima intesa, ma dopo quella sera ci siamo persi. Invece eccolo qui, venuto tutto elegante a presenziare al mio matrimonio. Mi tranquillizzo, l'importante adesso è che Sergio non disturbi la cerimonia in qualsivoglia maniera, il resto va tutto bene.Inizia la cerimonia, le letture dalla Bibbia e dal Vangelo, i canti. L'omelia di don Antonio è particolarmente accesa e vibrante nel decantare e celebrare le virtù di noi due giovani sposi che ci accingiamo al sacramento del matrimonio nella devozione reciproca e nella fedeltà. Se i presenti immaginassero che il culo della sposa ha ricevuto la copiosa sborrata di Sergio non più di dodici ore fa... Arriva lo scambio delle fedi. E' fatta, io e Rodolfo siamo marito e moglie!!!La cerimonia finisce, inizia la lunga processione di amici e parenti da baciare e ringraziare. Ecco il turno dei miei amici "particolari". Enzo è il primo e mi rivolge parole dolci e galanti, poi Sergio che si limita a baciarmi le guance sogghignando impercettibilmente, poi Federico. Infine Fausto. Me lo ritrovo davanti e mi rendo conto che il cuore mi batte forte. Mi bacia sulle guance appoggiandomi le mani sulle braccia e ritrovo il suo forte odore di maschio che non ho mai dimenticato da quella sera. Mi rivolge poche parole sottovoce fissandomi intensamente."Non ti ho mai dimenticata, Francesca, sei una donna meravigliosa ed invidio l'uomo che ti ha sposata". Ricambio il suo sguardo. Ho un groppo allo stomaco e vorrei che il resto dei presenti, marito compreso, sparisse improvvisamente per rimanere sola con lui.Poi mi chiamano e mi riscuoto, il fotografo deve fare le foto di gruppo. Una mezzora e gli invitati iniziano a sciamare fuori della Chiesa. Chiedo a mia madre di darmi un pezzo di carta ed una penna, vi scribacchio sopra il mio numero di cellulare. Con una manovra diversiva molto disinvolta approfitto di un momento in cui Fausto si ritrova isolato dagli altri. Mi avvicino a lui, gli lascio scivolare il bigliettino in mano senza nemmeno guardarlo in viso. Non è una mossa che ci si aspetterebbe da una sposa in abito bianco, ma la Francesca dall'abito bianco è da tempo che non esiste più.Il viaggio di nozze in Messico si svolge secondo i programmi prestabiliti. Lo Yucatan è un posto incantevole. L'acqua dei Caraibi è calda al punto da non provare nessun brivido quando ti ci immergi con il corpo scaldato dal sole. Mi sento viva, pulsante di energia animale che amplifica le sensazioni del mare, della sabbia, del sole, dell'acqua salata, delle fieste serali, della cucina messicana. Rodolfo è preso da me e mi dà ciò di cui una giovane sposa ha bisogno. Mi scopa tutti i giorni, anche due volte al giorno, dimostrando una foga ed un'energia che prima non aveva mai avuto. Invariabilmente me lo mette anche in culo venendomi quasi sempre dentro. La cosa mi piace ma non ha quasi nessuna presa emotiva su di me. Mi bagno e arrivo talvolta anche a godere insieme a lui, ma le sue fantasie mi disturbano. Rodolfo quando è eccitato fa continui riferimenti alla porcata fatta durante l'addio al nubicelibato nel privè. Mentre gli faccio i pompini lui cerca di stimolarmi con fantasie erotiche che coinvolgono altre coppie. Lo conosco abbastanza per rendermi conto che ciò che lo eccita è la convinzione di disporre di una moglie abbastanza zoccola da permettergli di accedere a situazioni dove lui può scopare con altre donne. Mi rendo conto che cerca continuamente di adocchiare coppie potenzialmente disponibili a questi giochi. Ho sempre pensato che Rodolfo non pensasse che a me e vedere portati allo scoperto i suoi desideri profondi, desideri che non si concentrano affatto su di me, lo rendono banale ai miei occhi, scontato, dozzinale, noioso, perchè gli manca pure la furbizia di dissimulare. E prima di questo momento questi suoi desideri che sfogo avevano? Da quando stiamo insieme mi ha sempre scopato una o al massimo due volte a settimana dichiarandosi sempre stanco o incapace di fare di più, mentre adesso ogni volta che entriamo in camera da letto mi ritrovo subito messa alla pecorina sul letto ad ascoltare le sue fantasiose porcate sul sesso di gruppo mentre mi chiava. Non mi stupirebbe per nulla apprendere che Rodolfo in tutti questi anni magari si è sfogato scopando qualche battona.Dal canto mio non sono messa meglio di lui, tutt'altro. Mi sento una vera gatta, adoro gli sguardi degli uomini su di me e non perdo occasione per provocare i maschietti. Ho avuto anche diverse blande occasioni che se avessi incoraggiato mi avrebbero portato a cornificare immediatamente mio marito. C'è un cameriere dell'hotel che mi fa letteralmente impazzire: mulatto, alto, labbra carnose... mi piacerebbe proprio tanto andarci a letto. Invece per tutta la durata del viaggio di nozze sono stata una moglie esemplarmente fedele, almeno fisicamente. Dentro di me tuttavia nascondo un vulcano in continua ebollizione. Penso a Fausto in moltissimi momenti della giornata. Abbiamo iniziato a scambiarci sms appena atterrata all'aeroporto di Cancun e da allora ci scriviamo regolarmente diverse volte al giorno e i contenuti dei nostri sms non sono propriamente casti. Lui ha iniziato presto a dirmi quanto mi desidera e io non mi sono certo peritata di nascondergli quanto io a mia volta desideri lui. Gli ho confessato un paio di volte che mentre scopo con mio marito penso a lui. E' la verità, ma non è la completa verità, perchè penso anche al cazzo di Sergio, a quello di Enzo, alle porcate fatte in camper con Giorgio. E la mia mano corre velocemente alla passera, le mie dita vanno a stropicciare la clitoride dopo che mio marito, invariabilmente svuotatosi nel mio culetto, cade profondamente addormentato. E mentre lui dorme me ne vengo in paralizzanti orgasmi mentre rivivo mentalmente i momenti trascorsi dentro a quel camion. Queste crudezze a Fausto non le dico, ma il pensiero del suo petto villoso, dell'afrore che emanano i suoi grossi coglioni bruni, della maniera imperiosa ed autoritaria con cui mi ha sbattuta e cavalcata per oltre mezzora nella camera da letto di Sergio mi rende decisamente sincera quando gli comunico la mia voglia divorante di lui.Per ora sono ancora una sposa fedele, ma non occorre la sfera di cristallo per pronosticare che che difficilmente riuscirò a rimanerlo a lungo al ritorno dal viaggio di nozze....
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11 years ago
fd5947,
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Last visit: 4 years ago
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Le farfalle nello stomaco
Spesso ti chiedi se una cosa giusta o è sbagliata basando tutto il tuo ragionamento su regole di comportamento che nella realtà fattuale non esistono, troppo spesso mi capita di fermarmi a pensare se una determinata azione è può avere conseguenze positive o meno trascurando così la cosa più importante, l'attimo. Quella volta sul regionale Livorno Firenze non andò così non pensai e vi salii sopra conscio di come sarebbe andata a finire.
Conobbi Walter in chat così come altre centinaia di persone, ma a renderlo differente dagli altri era la sua spontaneità così come il suo modo semplice di guardare le cose, così il suo sentirsi cuckold appariva come un'emozione unica da vivere intensamente e non come una turpe perversione take and way da consumarsi in poche righe mostrando qualche foto, senza spesso nemmeno avere cognizione di chi hai davanti così come avviene del resto nella maggior parte dei casi.
Quando ti trovi davanti persone che dicono di eccitarsi a concedere, anche virtualmente, la propria moglie o compagna i risultati possono essere i più disparati come ad esempio la rincorsa al commento volgare, la facilità con la quale ti vengono concesse foto da scaricare, e il poco grado di erotismo con la quale viene vissuta questa avventura, curioso è il fatto che ad ogni richiesta di verifica della coppia con foto di vita normale del candidato cuck al 98% c'è una risposta negativa anch'essa costituente un novero a se stante di scusanti tali da poterci scrivere un formulario, ma del resto che dire se non... è solo un gioco.
La consuetudine maturata nel tempo ad avere una scarsa credibilità nella categoria fu improvvisamente spazzata via da un ragazzo più giovane di me, intenzionato, per lo meno inizialmente a parole, a condividere la sua ragazza (da ora in poi Erika), così una sera d'agosto di un anno fa iniziammo una conversazione dalla quale, dopo varie fantasie, richieste e infine proposte furono gettate le basi per un incontro reale tra me e lui avvenuto un anno dopo, casualità volle che per lavoro si trovasse in una località di mare vicino alla mia, così dopo mille dubbi e perplessita e spettri di un improbabile sequestro e/o tentativo di furto di organi, mi avviai verso la località concordata. L'orario e il luogo erano un po particolari per un incontro ad alta intesità emozionale, ma da un lato l'alta affluenza di turisti chiassosi e il caldo infernale di un mezzogiorno di agosto, agevolò e non poco l'approccio con una situazione che sino ad ora non credevo potesse succedere se non nella mia fervida fantasia. Così bastò una pacca spalla e un sorriso pieno di vita per far decollare quella che sarebbe stata la conversazione più assurda della mia vita.
Parlare con Walter era come dialogare con un amico di vecchia data, nonostante l'oggetto della conveersazione, dopo i vari convenevoli e qualche bicchiere di bianco finalmente (e dico così perchè ho le mie ragioni) la conversazione prese la piega giusta che entrambi volevamo, ossia parlare di Erika.
Erika era la ragazza di walter 25enne formosa ma con una dote innata la sensualità, che a mio avviso o si ha oppure di certo no si impara a scuola, una piccola dea del sesso, donna viziosa amante del piacere in ogni sua forma e instancabile serva al servizio del suo adorato Walter per il quale avrebbe fatto qulasiasi cosa. Con Walter sin dalle prime chattate avevo cominciato un gioco, mi piaceva suggerirgli pose fotografiche con le quali immortalare erika, la quale era completamente ignara di tutto ciò, anche se a detta di lui stava iniziando ad assecondare le sue visioni cuck per lo meno in via del tutto marginale, io suggerivo tutto dai vestiti alla lingerie alle pose e ai luoghi e walter come una sorta di gioco di ruolo si divertiva accettando questa sorta di sfida, che per altri può essere intesa come mera ubbidienza. Non passò molto tempo dal momento in cui dalle foto le mie richieste si facessero sempre più esigenti, iniziai a provare il gusto nell'essere un capriccioso interlocutore viziato e perchè no talvolta anche un po stronzo, non accontentandomi più delle foto ma avanzando richieste un o più invasive come ascoltare l'audio delle loro scopate oppure visionare in cam l'intimo di Erika nei momenti in cui lei non c'era fino a stringere amicizia con lui su fb per poter avere una panoramica completa ed entrare così ancora di più nella loro intimità. A volte Walter cercava di disancorarsi ma il piacere dell'intrigo mentale lo coinvolgeva ogni giorno sempre di più e molto più di me che ormai credevo ad un'amicizia esclusivamente virtuale e invece dovetti ricredermi...
Il pranzo improvvisato sotto il sole di Castiglioncello si stava concludendo in un modo che non mi sarei mai aspettato, Walter tirò fuori il suo cellulare e con un sorriso smagliante mi disse “non la vuoi vedere la tua troia?” beh non nego che arrossì per un minuto abbondante dato che un conto era dirle in chat certe cose una ltro dal vivo ma poi, forse complice il vino, rientrai nei panni dell'amico severo e gli risposi “ok , fammi vedere la tua puttana ma ti avviso che se me lo tiri su mi toccherà venire a casa con te, quindi ti covene non mettermi fame di lei ”. Come non detto l'effetto fu il contrario, le foto la rappresentavano legata su di una sedia con gli occhi bendati da un nastro nero e indosso una vestaglia di seta dello stesso colore con i bordi di pizzo e in evidenza l'abbondanza della sua carne traboccante dalla veste, un pasto prelibato per me in quel momento.
La situazione era al quanto surreale io lui e le foto un bar pubblico e gente intorno indifferente, non male per un approccio di questo tipo ma non era finita qua la sopresa arrivò subito dopo che Walter mi disse “vieni con me devo farti vedere una cosa”, capì che si trattava di un video. Ci spostammo nela sua macchina una comodissima mercedes lussuosa aziendale,io ero eccitatissimo era come essere dentro ad un bazar e poter chieder tutto quello che volevo senza parlare, dal canto suo anche Walter era molto preso non mostrando nessun tipo di imbarazzo anzi.. così fece partire il video che ritraeva Erika nuda sul letto con le mani legate alle due estremità e con gli occhi bendati nel mentre il suo ragazzo la stava penetrando con un vibratore, ma non era quello che mi colpì, no, bensì il fatto che stesse pronunciando il mio nome “manuel sii ti voglio vieni a scoparmi siii usami porco” in pratica Walter aveva esternato in maniera palese ad Erika la sua voglia di cederla ad altri come in un gioco dove solo il destino e poteva creare quella magia che potesse far accadere ciò che si desiderava. Pronunciava già il mio nome ma nonostante questo lei non sapeva ancora nulla di me. Ma ancora per poco.
Arrivai alla stazione di Rifredi alle 19:30 avevo le indicazioni su un foglio di carta, stavo per raggiungere casa di Walter, che non distava tanto da lì, ero stato invitato a cena come suo collega, come a volta capitava dato che il suo lavoro lo portava a conoscere diverse persone. La mia emozione era enorme non solo per il fatto che l'avrei vista dal vivo ma anche perchè avevo oltrepassato il punto di non ritorno, una volta entrato la dentro non avrei avuto più scuse, doveva essere mia a tutti i costi.
Concordai con lui di farla apparire come una cosa casuale, lui sarebbe arrivato a casa e l'avrebbe avvisata appena rientrata dal lavoro della mia presenza, così come a spesso accadeva (questo a detta di lui), lui si sarebbe scusato con lei garantendogli una serata di fuoco dopo cena, beh in parte un imput indiretto glielo lanciò chissà se lei lo afferrò subito o fece finta di niente.
Arrivai al numero 16 di via... eh questo non ve lo dico :) … non feci in tempo ad avvicinarmi al campanello che vidi Walter attendermi impaziente con una sigaretta in mano, “deh voi livornesi siete puntuali vedo … “ disse sorridendo, risposi anchio dicendo “beh hai ragione bimbo mio ma i treni italiani purtroppo non gli fabbrica la swatch” ci salutammo ma era evidente l'emozione, era nell'aria, non so se definirla una sensazione buona o cattiva, dato che cmq mi stavo introducendo, pur col suo volere, in casa di uno web-conosciuto con la lei ignara di tutto o quasi ma come detto di anzi ormai il punto di non ritorno era passato e la chiave entrò nella serratura, due giri a destra ed entrai in casa di Walter ed Erika. La sensazione che provai fu quella di grande imbarazzo ma dovetti liberarmene in fretta perchè me la ritrovai davanti in carne ossa con il grembiule da cucina con sotto i vestiti da lavoro (nella fattispecie un tailleur nero dato che lavorava in un posto di lusso) “ciao piacere sono Erika scusa se mi trovi vestita da lavoro ma il duro del tuo collega mi ha avvisato all'ultimo, vedo di fare tutto alla svelta dieci minuti e sono da voi”, mi presentai anchio dicendogli che non si doveva preoccupare e che la colpa era anche mia ma che mi adattavo a qualsiasi cosa e condizione, indubbiamente era simpatica, carismatica e sapeva esaltare bene quelle forme nella fattispecie con una non evidente ma audace scollatura, mi accomodai sul divano del salotto dopo aver visto la casa che era molto bella e grande, la cena sarebbe stata pronta di li a poco e Walter era al bagno lasciandomi solo con Erika che smanettava ai fornelli, un brivido caldo mi passò per il corpo alla visione di lei alle prese con i preparativi della cena i tacchi neri le calze nere velate quei polapcci duri e sodi e quel caschetto che gli modellava il viso, la rendevano molto di più di quello che avevo sempre pensato che fosse, una cagna da monta.
Cenammo con allegria seguendo il copione che Walter mi aveva detto ma al di là di tutto non sembrava troppo curiosa su chi fossi mentre il suo sguardo era su di me ogni istante che parlavo e nel mentre Walter stava facendo i caffè pronunciò il mio nome ad alta voce per chiedrmi una cosa, io fisando Erika vidi nel suo volto un lieve arrossamento, capì che il ricordo della porcata che aveva fatto col suo ragazzo era riapparso, o così credetti, infatti non avevo torto.
La serata stava volgendo al termine in ogni caso anche se non c'era stata occasione o meglio nessun segnale evidente da parte di Walter, avevo comunque passato una bella serata con persone interessanti, andai in bagno quando riaprì la porta mi trovai davanti Walter bianco in volto e quasi tremante, “ohi stai bene ? “ gli chiesi io, “ ti prego fai qualcosa” e io “ eh?? ma che dici non ti capisco” “ti prego manu scopala gli piaci me lo sento se ci provi ci sta”, per quanto fosse surreale, per quanto sembrasse impossibile, per quanto la realtà superi sempre la fantasia, non me lo feci ripetere due volte tirai un bel sospiro cuore in gola e mi diressi a passo svelto verso la cucina dove lei stava lavando i piatti e senza fiatare arrivai da dietro, con le mani le toccai i suoi fianchi e avvicinandomi all'orecchio le dissi “mi dispiace adesso sei mia” lei si girò perplessa mi guardò quasi impaurita e in quel momento la baciai con forza, lei non oppose resitenza gettò per terra le posate che aveva in mano e si abbandonò alle mie mani che stavano toccando il suo corpo. Con una mano le tenevo il collo con delicatezza in modo che quel bellissimo bacio continuasse e con l'altra avevo sganciato la giacchetta del tailleur e nel frattempo gli stavo sbottonando la camicetta bianca intravendendo una quarta sorretta da un bellissimo reggiseno di pizzo nero, le mie mani stavano per violare quel seno quando dei gemiti in sottofondo distrassero me e lei, ci girammo quasi di scatto e davanti a noi c'era Walter nudo con il cazzo in mano che se lo stava menado a più non posso quasi come se fosse in trance, io guardai incredulo anche se tanto incredulo non avrei dovuto esserlo poiché stavo violando il corpo della sua ragazza, comunque lo sguardo di Erika cambiò in un secondo e da ecciatato e lascivo si trasformò in rabbioso, “bravo le volevi tanto le corna eh adesso ti ci faccio cornuto stronzo!” pensavo ad un gesto di rabbia o di rivindica ma l'aumentare dell'intensità della masturbazione del suo ragazzo mi fece capire che il gioco aveva inizio.
La spoglia nuda lasciadoli solo le calze degli auroreggenti a puttana, così come gli disi ricevendo un sorriso malizioso di approvazione, mi feci spogliare nudo da walter dicendogli, “se il gioco s'ha da fare, dev essere tu ha iniziarlo, spogliami cornuto” pronunciai quella frase senza accorgermene ma non feci in tempo a rientrare sui miei passi per chiedere scusa che subito Walter era in ginocchio a sganciarmi la cintola dei pantaloni, fu così che in men che non si dica ero sul suo letto con la testa fra le gambe di erika a gustarmi la sua passra leccando con la lingua il clitoride in modo lento quasi fosse una delizia rara mentre con il dito della mano delicatamente entravo nel buco della figa, una delle più belle che abbia mai visto un taglio bello lungo con un clitoride notevole. Ero nudo con il cazzo duro girandomi spalancai le gambe e senza biogno di dire nulla me lo ritrovai dentro la bocca di Eria che come una serva me lo stava succhiando come se non ci fosse un domani, dopo una ventina di pompate decisi che eraarrivato il momento della penetrazione cosi la coricai a pancia in su e piano entri dentro il suo corpo e prima a colpi lenti poi mano a mano sempre più forti mi unì a lei spingendo tutto me stesso come se volessi entrere con tutto il corpo dentro di lei.
Erano passati 15 minuti ma sembrava ne fossero passati 5 lei gemeva chiamandomi porco io resistevo alla sborrata che si preanunciava colossale, “lo senti puttana senti come ti fotto cagna” avevo decisamente perso il controllo così come Walter che schizzò sul letto tutto lo sperma che aveva sulle palle colpendo anche parte della mia schiena. Le unghie di Erika stavano penetrando la mia carne i suoi denti mordevano la mia spalla, mi alzai le detti un piccolo schiaffo deciso sul seno e inizia a spingere a più non posso finchè in preda all'estasi quasi senza fiato dissi al suo ragazzo “adesso guarda perchè quello che è tuo diventa anche mio” e venni copiosente dentro Erika che ansimò quasi in un lamento che sembrava un pianto liberatorio, avevo il suo odore addosso a me e altrettanto lei, mi alzai e andai a lavarmi guardando Walter negli occhi che rispose sorridente con un occhiolino.
Prima di andare via presi Walter e gli chiesi “ma cosa hai provato a vedere tutto quello” e lui senza batter ciglio “ è stato come avere le farfalle nello stomaco”.
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11 years ago
youngvoyeur,
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Come ho perduto la mia verginità
Sono sempre stato etero. Mi sono sposato a 34 anni, dopo dieci anni di matrimonio abbiamo avuto una figlia. Come và la vita matrimoniale? Mah, forse non meglio e non peggio di tante altre situazioni.
Ma non divaghiamo. Come dicevo sono etero, mi piacciono moltissimo le belle donne: no, non sono un donnaiolo, sono un uomo tranquillo e, almeno cerco di esserlo, abbastanza equilibrato.
Calma piatta, fino a quando ho iniziato ad avere strani sogni.
Una volta ho sognato di avere il pene intercambiabile…. Proprio così, non avete letto male: ho sognato di avere un pene non fisso, ma rimovibile con innesto a baionetta, come una fotocamera reflex, gli appassionati di fotografia possono capirmi bene: avevo uno zoom 28-180 asportabile dal corpo (non macchina, ma uomo)
Sogno invece molto ricorrente, quello di essere nudo e di riuscire a prendermelo in bocca e a succhiarmelo con un profondo piacere. Svegliandomi, rimango deluso, perché nella realtà non riesco in questa operazione…
Contestualmente con l’inizio di questi sogni, ho iniziato ad avere curiosità e desideri nei confronti del pene maschile, attenzione, non dell’uomo nella sua totalità, ma solo del particolare anatomico.
Altro desiderio sessuale è rivolto verso il mio stesso corpo. Non sono giovanissimo, ma sono giovanile, snello, non muscoloso ma con muscoli ben definiti e con poco grasso sopra: mi eccita e mi soddisfa accarezzarmi a lungo da solo, e qui forse nasce il desiderio di essere accarezzato da un uomo. Solo che, non piacendomi il corpo maschile, sento il desiderio di ricevere carezze, senza ricambiare: io chiudo gli occhi e tu fai tutto quello che vuoi.
Da qui la ricerca tra gli annunci di un rapporto di questo tipo, finchè trovo quello che mi sembra adatto: “Eseguo massaggi gratuiti a maturo over 60”.
Prendo il coraggio a due mani, rispondo all’annuncio, e organizziamo l’incontro.
Profonda sensazione di curiosità-timore-eccitazione per qualcosa di proibito, qualcosa di assolutamente nuovo: nessun uomo mi aveva visto nudo, tanto meno toccato! La mia eccitazione nasceva dalla consapevolezza di essere sverginato!
Grande giorno. Mi reco a casa sua, zona Guidonia. È un ragazzo giovane, sui 30,molto educato, cordiale, non male fisicamente. Mi mette a suo agio, parliamo un pò, mi offre un amaro che mi rilassa e amplifica il piacere dell’attesa.
Finalmente, il letto. Mi spoglio, mi trovo nudo di fronte a lui. Provo un profondo, sottile, quasi torbido piacere nella consapevolezza di perdere le mie verginità una ad una: un uomo mi osserva nella mia nudità.
Mi stendo sul leto in posizione prona. Gli chiedo di scattarmi delle foto che voglio tenere e che poi ho inviato anche a lui.
Finalmente inizia ad accarezzarmi partendo dai piedi, arriva ai glutei che massaggia vigorosamente, ma senza entrare, per ora, nella zona più intima: seconda verginità perduta, un uomo mi sta toccando.
Arriva alla schiena ed alle spalle. A questo punto si inginocchia sul letto (lui è rimasto in pantaloncici e maglietta) con le ginocchia a cavallo delle mie, comincia a percorrere con le mani il mio corpo posteriormente, mentre io mi rilasso e provo sempre più piacere.
Ad un certo punto, sempre percorrendo il mio corpo dalle ginocchia alle spalle, spinge le mani verso la parte anteriore: io reagisco inarcandomi leggermente, lui ne approfitta e sposta le sue carezze verso il mio petto, scendendo poi verso il basso, urtando quasi casualmente e ripetutamente il mio pene: altra verginità perduta.
Ora mi prende le gambe e me le divarica con decisione, si sdraia ance lui prono sul letto, mi agguanta i glutei …… sento qualcosa guizzare velocemente e premere contro il mio buchetto: la sua lingua, a cui seguono rapidamente le sue dita, che si insinuano prepotentemente dentro di me, procurandomi un grande piacere.
Finalmente si alza e dice: “Ora girati”.
Ricordo con eccitazione il momento in cui mi sono girato supino, offrendo al suo sguardo tutta la mia zona inguinale. Mi dice: “Piega la gamba destra così” (ad angolo retto rispetto al corpo col ginoccchio piegato). Si stende sul letto appoggiando la testa sul mio ventre, con il viso praticamente a pochi centrimetri da mio arnese ormai turgido. Comincia ad accarezzarmi i testicoli, stringendoli ripetutamente (io a questo punto non capisco più nulla…). Percorre senza fretta il mio cilindro con un tocco leggero che mi manda in estasi (vi giuro, non stò esagerando…). Io sono ad occhi chiusi, mentre mi accarezzo il petto e i capezzoli. Ad un certo punto ho la sensazione che il mio pene non si trovi più in una cavità formata da cinque dita, ma in qualcosa di più caldo ed umido, che oltretutto vibra ed emette come un mugolio di piacere.
Sono al massimo dell’eccitazione, vicinissimo all’orgasmo, in questo momento me lo maneggia con due dita e con una lentezza che mi porta al parossismo. Gli chiedo: “Come vado?” lui risponde: “Alla grande!” e provo di nuovo quella sensazione di caldo umido, mentre odo un “MMMM!!!!!”
Sto per venire, ma mi astengo dall’esercitare quell’azione di contrazione di quel muscolo che, se azionato volontariamente, accelera l’orgasmo e che usiamo anche per espellere le ultime gocce di urina. È un’azione che richiede un certo autocontrollo, ma ne vale la pena!
L’orgasmo sembra retrocedere, ma continuando la stimolazione, sento in breve che sta tornando.
Questa volta, l’orgasmo diviene irrefrenabile e non più rimandabile. Mentre mi accarezzo il petto e le costole, ansimo con voce roca: “ Sto per venire, non riesco più a trattenermi…”, lui mi dice: “Vieni, non trattenerti più” (e chi ci riuscirebbe!)
Un profondo piacere si scatena con violenza nel mio ventre, penso: “Ecco, davanti ad un uomo!” , sento eruttare da me un fiotto di sperma, mentre non riesco a trattenere un “AAAAAAAAh!!!” liberatorio.
Rimango almeno cinque minuti steso ed ansimante sul letto, mentre mi sento percorso dalla fronte ai piedi da un formicolio talmente intenso da farmi pensare di essere stato sul punto di perdere i sensi per il piacere. Giaccio ancora, mentre lui mi deterge l’inguine bagnato del mio sperma con dei salviettini.
Qui finisce la mia storia. Dimenticavo di dirvi che ovviamente ho una foto di me immediatamente dopo l’orgasmo: a volte riguardo queste foto del prima e dopo, spesso con una conseguenza facilmente immaginabile…
Posso affermare senza ombra di dubbio e senza voler fare un torto alle partner che ho avuto nella mia vita, di aver provato l’orgasmo più profondo, soddisfacente, direi estremo, di tutta la mia vita.
A tutt’oggi non ho avuto esperienze simili, sebbene abbia qualche volta cercato di farlo. Spero sempre di incontrare un uomo, o magari una coppia, che voglia interessarsi al mio corpo come è avvenuto quel giorno.
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11 years ago
Exibis,
31
Last visit: 11 years ago
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Una cena perfetta
Ci eravamo contattati via desy, poi scambiati i cellulari e Aldo mi aveva invitata a cena. Mi aveva detto di essere bravissimo a cucinare e che lo eccitava moltissimo corteggiare una donna a cena.
Sono partita vestita di tutto punto per fare bella figura e non deludere il mio nuovo amico.
Era una serata piovosa e un poco per vanità femminile e un poco per prudenza sono arrivata all'appuntamento decisamente in ritardo.
Lui era ad aspettarmi come d'accordo sotto casa... è salito in auto e pur rimproverandomi mi ha subito baciata... e che bacio! Ho cominciato a eccitarmi.... abbiamo posteggiato e da vero cavaliere mi ha riparato con l'onbrello tenendomi a braccetto. Mi ha conquistato!
Quando siamo entrati in casa era tutto uno spettacolo con candele ovunque. Mi ha offerto subito un aperitivo e mentre ero alla finestra l'ho sentito arrivare dietro, accarezzarmi e alzarmi la gonna. Ho cominciato a fremere e spingere indietro il culetto. Lui allora me lo ha appoggiato tra le natiche mentre mi baciava sul collo. Ero un lago!
Mi ha spostato le mutandine e ha cominciato ad aprirmi con un dito, due, tre! Godevo e mugulavo come una cagna in calore... Ho cominciato a pregarlo di prendermi e di sbattermi come più gli sarebbe piaciuto,,,, l'ho sentito entrare piano piano e mentre continuava a baciarmi ii collo io ansimavo e venivo nelle mutandine come una baldracca. Poi ha cominciato a sbattermi da vero signore... con parole dolci e colpi decisi.... io continuavo a venire sentendo il suo cazzo sempre più dentro e sempre più su.
Poi mi ha girata e mi ha baciato a lungo. Mi sono inginocchiata e ho cominciato a farlo godere con la bocca... L'ho sentito arrivare con un getto enorme e un rantolo da vero porco che mi ha reso felice.
La cena è poi stata squisita, ma l'aperitivo e il dolce che è arrivato dopo decisamente superlativi!
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11 years ago
Daniela1Do,
45
Last visit: 3 years ago
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La ragione del sesso
Preferisco definirmi uomo singolo, altri termini sono inutili clichè. Non aderisco alla teoria dannunziana del super uomo, poichè mi sento uomo tra gli umani. Il sesso, per me, è un impulso che nasce dal cervello e si raffina tramite la fantasia che porta alla eccitazione che a sua volta porta all'orgasmo, il corpo col suo apparato sessuale è solo il mezzo usato dal cervello per raggiungere l'orgasmo. Io gioco col cervello, ed ogni donna o situazione me lo stuzzica in maniera diversa pertanto non tutti gli incontri sono uguali ed alcuni riescono meglio dell'altro. Usando il cervello e non solo il corpo nel sesso, non scopo e vengo a comando come un attore porno, non sono un super uomo, e non assumo pose artistiche nelle foto. Adoro le foto che riprendono momenti vissuti nella scopata. Non amo definire, in un semplice aggettivo, il mio orientamento sessuale; per me, l'unico aggettivo utile che può essere usato in sessualità è "passivo" o "attivo". Sono sempre attivo, con qualche donna che mi affascina particolarmente mi posso alternare ad essere dominato in un gioco di ruoli. Secondo me la sessualità è un aspetto dell'individuo fondamentale sin dalla nascita poichè sempre presente e talvolta condizionante insieme ad altri fattori, tutti gli altri aspetti dell'essere tipo carattere, sensibilità, egocentrismo, introversione o estrosità ecc. La mia sessualità è orientata al poliamore infatti penso che essa è vissuta in completezza quando un uomo o una donna riescono a stabilire interazioni sessuali con gente dello stesso sesso, del sesso opposto e di qualsiasi orientamento e fantasie sessuali. Penso che dentro ognuno di noi ci siano molteplici sessualità, ma per natura e sopravvivenza della specie, siamo abituati a rapporti etero e quindi tutte le altre sessualità restano regredite, ma se vengono stimolate annullando barriere pregiudizievoli, provando anche per gioco, in noi la loro manifestazione diventa naturale. Per me il vero uomo, completo,è colui che riesce da attivo a scopare, nello stesso letto, insieme, la sua donna e l'altro uomo passivo. La mia prima esperienza con una donna l'ho avuta a 16 anni. Successivamente, a 19 anni, ho avuto il primo pompino da un uomo. A 20 anni, la mia sessualità si è evoluta con l'esperienza delle coppie. Molto sinteticamente, in una coppia cuck bsx pass trovo, tra molteplici altre cose, oltre al fascino di entrare nella intimità di una coppia sposata, la possibilità di giocare in completezza con i due sessi. Sempre sinteticamente, poichè il discorso è lungo, in una coppia etero, trovo il fascino di stare con la donna di un'altro uomo, e per qualche ora farla mia, entrando nella loro intimità. A 24 anni, ho incontrato il primo trans poichè ho voluto provare in una unica persona i due sessi, differentemente dalla coppia cuck bsx pass dove i due sessi sono separati in due persone differenti. Mi interessa qualsiasi esperienza e me le vivo tutte, rigorosamente da attivo, con curiosità e difficilmente mi tiro indietro. Come tutti posso avere preferenze. Mi affascinano moltissimo le coppie mature interessate a giocare con un giovinotto su un letto, sotto le lenzuala, con decisione e serietà poichè mi eccita immaginare un corpo giovane in intimità con un corpo maturo, c'è un senso di trasgressività forte; durante il rapporto si crea una atmosfera particolare, raffinata, peccaminosa, maliziosa, che ti prende dentro e ti porta via e diventa straordinario baciarla, abbracciarla, accarezzarla con intensità differentemente da come accade con una coetanea. Non si possono spiegare quei momenti, vanno solo vissuti. E' affascinante incontrare anche una coppia coetanea, ci si sente alla pari e data la stessa età si crea una forte complicità. Poi nel rapporto, noi giovani trasgrediamo forte ma con una ingenua e inconsapevole maliziosità, difatti soprattutto nei preliminari abbiamo maggiore sensibilità; noto che la lei di coppia giovane mi abbraccia maggiormente, mi bacia con delicatezza, cerca il contatto di pelle, insomma è meno diretta al punto; invece la lei matura è più diretta e preferisce meno "dolcezza" nei preliminari. Mi è capitato che una lei matura è rimasta quasi imbambolata, sorpresa sotto l'effetto delle mie mani che l'accarezzavano tutta con delicatezza e dolcezza, anche i capelli, e sotto l'effetto dei miei baci iniziali zelanti. Credo che successe poichè non c'era più abituata da anni. Ma fu proprio questa dolcezza e delicatezza che approcciai nel primo contatto che la spinse a richiamarmi in molteplici incontri durati a lungo, diceva che ritornava giovane e si ricordava dell'adolescenza. Quelle che seguono sono delle mie fantasie che mi girano nella testa in questo periodo, poichè le mie fantasie sono in continua evoluzione. Mi piace vedere durante l’incontro la coppia che mentre si spoglia manifesta sicurezza, decisione, esperienza rafforzata dalla consapevolezza di incontrare una persona più giovane. Mi piace immaginare di sentirmi a disagio e mi piace pensare che di li a poco io scoperò con dominanza quei corpi e loro scoperanno me. Mi piace fare una serie di incontri, dove il giovinotto è il complice della coppia e ogni incontro è una occasione per fare un passo avanti nel mondo dell’eros, fino a spingersi oltre il limite e vedere dove si arriva e cosa succede, per ritornare a casa col cervello scopato. Magari raggiunto il limite gli incontri possono pure cessare. Mi piace scoprire e farmi scoprire poco alla volta. Durante gli incontri mi interessa scivolare nel peccato più libidinoso e nella lussuria più oscena e nella “perversione” più nascosta. Mi piacciono gli incontri che durano un intero pomeriggio o una intera nottata in una stanza buia, chiusa a chiave, con il mondo fuori, scordare la routire e scivolare nel girone dei lussuriosi con l’intendo di scoparsi il cervello seriamente. Mi piace usare e farmi usare dalla lei matura. Mi piace giocare col cervello e sfidarlo. Mi piace immaginare un corpo giovane abbracciato ad un corpo maturo che si scopano a vicenda, che si usano a vicenda, che si sporcano la pelle e il corpo d’umori a vicenda quasi a volersi violare, con una passione lussuriosa, e vedere gli umori maturi di lei mescolati agli umori giovani di lui che colano dalla vagina e sporcare il lenzuolo bianco e assaporarli insieme. Mi piace una donna matura che in presenza del marito fa la perversa con il giovinotto, con me. Mi piace giocare col cervello tipo lei che cerca di mettermi cerebralmente sessualmente a disagio grazie all'esperienza dovuta alla differenza di età e sfidarla a vedere se ci riesce a mettermi sotto mentalmente scivolando sempre più in là con i limiti...tipo lei che mi fa la doccia di pioggia dorata..cercando di mettermi sotto...se ci riesce. Una lei matura di coppia che si diverte a farsi scopare ripetutamente e riempita come una troia da un ragazzo sotto gli occhi del marito. Mi piace essere approfittato, mi piace cercare di controllare la testa di lei decidento io quanto e come farla approfittare di me. Mi piacerebbe, ogni tanto durante l'incontro, essere punzecchiato anche dal lui di coppia, cercando di mettermi in difficoltà cerebrale grazie all’esperienza per la differenza di età....sfidarlo a vedere se ci riesce. Mi piace una coppia con lui bisex passivo che si travesta da donna per essere trattato da schiavetta da me in complicità con la moglie; ed in complicità con la moglie fistarlo e scoparlo. Fare una uscita in tre con lui travestito da donna. Sarebbe interessante trovare il lui di coppia bsx passivo e travestito che mi colpisca fortemente col suo fascino e il suo cervello e quindi gli darei la possibilità di approfittarmi in un gioco di ruolo dove da dominante divento per qualche istante dominato e sottomesso, senza perdere l'essere attivo. Insomma mi piace chiudermi in una stanza buia chiusa a chiave con una coppia e farla davvero sporca soprattutto con i cervelli e rasentare il limite della perversione sessuale psicologica inteso sempre come gioco.
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11 years ago
luaway,
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Chi può mai essere luaway
Sono un ragazzo normalissimo, potrei essere quel giovane che ieri per strada ti ha guardato con piacere. Potrei essere quel ragazzo che stamane ha preso il caffè accanto a te in un bar. Potrei essere quel ragazzo che l’altro giorno, nonostante il brutto tempo, faceva una passegiata per il corso. Potrei essere un ragazzo che nel passato a subito delusioni d’amore. Potrei essere un ragazzo che ha avuto qualche donna, ma che mai nessuna lo ha amato sul serio. Potrei essere un ragazzo che ha imparato a non amare e che ora non sa più amare. Potrei essere un ragazzo che conosce il dolore della vita. Potrei essere un ragazzo che sa che neppure di un prete ci si può fidare perchè anch’egli è pronto a farti un pompino. Potrei essere un ragazzo che ha i suoi complessi. Potrei essere un ragazzo che cerca di essere sincero perchè ti dice in faccia quello che pensa nel bene e nel male, leale perchè anche nel male non ti tradisce, serio perchè ti rispetta, si assume le responsabilità e mantiene le parole. Potrei essere un ragazzo che sa che sul lavoro non si può essere sempre sincero e leale perchè il lavoro bisogna mantenerselo e guadagnarselo come in una lotta per la sopravvivenza. Potrei essere un ragazzo difficile da conoscere a primo impatto ma che se lo conosci sul serio non vai più via. Potrei essere un ragazzo con cui ti conviene fartela perchè se le hai prese dalla vita con lui ti rifai. Potrei essere un ragazzo che sa cosa vuol dire vivere sulla lama di un addio. Potrei essere un ragazzo che conosce la superficialità e la stranezza della gente. Potrei essere un ragazzo che intende la bellezza come la prerogativa di essere belli. Potrei essere un ragazzo goloso della sua dolcezza. Potrei essere un ragazzo che si scassina da se per entrare di giorno in sogno e vedere come si muove e come si cuoce un uovo. Potrei essere un ragazzo che s’irretisce curioso nel buon uso del proprio sosia. Potrei essere un ragazzo la cui lacrima sta come una arancia nell’aranceto. Potrei essere un ragazzo a cui è stato fatto del male gratuitamente tanto per. Potrei essere un ragazzo che è uscito per caso un sabato pomeriggio ed è rientrato per caso lunedì sera. Potrei essere un ragazzo che sogna un suo volteggio umano da gabbianone. Potrei essere un ragazzo che vuole mai perdere nessuno e che nessuno perda mai lui. Potrei essere un ragazzo che pensa che in questo mondo i pazzi sono diventati i saggi e viceversa ormai. Potrei essere un ragazzo che ti dice che siamo vivi e che dobbiamo restarlo poichè programmare la vita in un giorno vuol dire morire quel giorno con te. Potrei essere un ragazzo qualunque, ma che qualunque non lo è perchè ognuno di noi è qualcuno con una storia da raccontare. Io la mia non la racconto ma la faccio vivere a chi mi conosce. Luaway.
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11 years ago
luaway,
29
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Era lei nel fumo di una sigaretta
L’attesi davanti un cinema alla periferia di Napoli, e come ogni volta l’emozione mi scoppiava dentro. La vidi arrivare e come prima cosa cercai, con i miei, i suoi occhi per carpirne la profondità e capirla. Facemmo conoscenza, stesso lì, in un bar, davanti due caffè e un martini. Lei, loro, mi parlavano, mi domandavano, ma il mio unico interesse era ammirare lei, la sua bellezza, i suoi capelli cascanti d’oro, le sue labbra, i suoi seni pesanti, il suo sorriso, le sue mani curate, il suo corpo di donna fatta, e mi perdevo nel pensiero che ben presto tutto quel ben di dio, orgoglio dell’anima e del sano, per una notte, sarebbe stato mio. Ogni tanto inspirava del fumo dalla sigaretta, e la sua immagine di donna statuaria in un vestito nero , scarpe col tacco e col bocchino della sigaretta in bocca, dava idea di donna viziosa e morbosa di sesso, mostrava sicurezza, esperienza, e quasi mi sottometteva la sua presenza, nella mia mente rividi la scena di un film dove un lui maturo intraprese una relazione illegale con una giovanissima lolita. Entrammo in camera e preparammo l’atmosfera, con goduria, poichè sapevamo cosa ci spettava quella notte. L’imbarazzo c’è sempre ma il calore lo scioglie subito; così mi avvicinai a lei per farle sentire che l’avevo già duro ma anche per sentire il suo odore di donna , mentre le mie mani erano già nei suoi capelli. Ma quanto mi piacciono i suoi capelli!!!, godevo ad accarezzarli. La baciai e il mio corpo era già stretto al suo, finalmente sentivo il suo calore entrarmi dentro. In quell’istante proiettai il pensiero fuori dal mio corpo immaginando di vedere dall’esterno il suo corpo maturo vicino al mio giovane. Ero sul letto e stavo attento a vederla spogliarsi, poichè proprio in quei gesti così semplici manifestava il suo essere matura, sicura di se e padrona della situazione e a me piaceva immaginare di sentirmi imbarazzato, intimidito, piccolo, sentirmi mentalmente sottomesso e proprio in questa condizione mentale volevo scoparla con dominanza. Ad un tratto era spogliata e potevo ammirare la sua biancheria sexy, nera, tale che i pubici erano in chiaro- scuro. L’immagine incantò la mia mano che in un istante si trovò a frugare quella vagina umida sconquassandola. Sul letto cominciò, da viziosa qual’è, a toccarmi, alla ricerca del mio cazzo che ben presto fu accolto tra le sue mani. Passò quasi subito a prenderlo in gola, la sua lussuria non poteva attendere così come non poteva attendere la sua fica ad essere leccata. Gliela leccai per molto, assaporandola come potevo anche col spumante; mi venne in bocca mentre la leccavo. Il mio pensiero era avere i suoi umori dentro di me. Il suo desiderio maggiore era prenderlo a pecora da dietro mentre spompinava il cazzo dell’altro. Mi alternai a leccargliela e a farmi spompinare per tutta la notte; mentre ogni tanto inspirava fumo dalla sigaretta.
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11 years ago
luaway,
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Il ciclo
Il"ciclo" è un delirio erotico, da scopare il cervello, esso rappresenta la fertilità, rappresenta il ciclo della vita e della natura, il ciclo è donna. Solo una lei di coppia mi si è data completamente col ciclo, e quella notte, nel buio della camera, entrammo in un mondo surreale, entrammo nel girone dei lussuriosi. La stanza era completamente buia, c'era un silenzio di attesa con ansia di iniziare per la voglia e la curiosità di sapere cosa sarebbe successo. Ci volevamo pazzamente a vicenda, come sempre; il marito seduto su una poltrona a guardarci diceva che era sbalorditivo vederci assieme, godeva a farlo senza nemmeno toccarsi. Lei era sotto di me al centro del letto, guardavo i suoi occhi ed erano lucidi, rilassati, persi nei miei, come una persona in estasi completamente abbandonata e arresa al corpo in passione, nn poteva farci niente. Per me era lo stesso. Gli spostai la biancheria intima senza toglierla, gli tolsi invece l'assorbente; il mio pene duro usciva fuori al lato del boxe; il ciclo usciva fuori ad ondate; sul letto mettemo inutilmente delle asciugamano. La penetrai in un rapporto pelle a pelle, stavo male dal piacere, avevo dei sussulti piacevoli allo stomaco per quanto la volevo, sentirla per intero sotto di me in tutta la sua piena e completa essenza di DONNA. Sentivo i suoi movimenti del bacino che mi scuotevano leggermente, per sentirsi meglio il mio pene dentro, sentivo che mi voleva più di ogni altra cosa al mondo in quel momento ed io volevo lei pazzamente, ero perso, mi sembrava di essere insieme a lei sospeso nel vuoto, come una nuvola nel cielo. Era una passione che bruciava ardentemente. I nostri sessi si accopiavano con calma ma decisione, per sentire meglio il contatto delle nostre pelli sfregarsi, lubrificati da miele alle fragole; il mio viso era appogiato al suo e le mie labbra sfioravano le sue, sentivo i suoi gemiti tranquilli ma pieni di voce dura a tono basso, ed io gemevo insieme a lei, sentivo il suo respiro sul mio viso ed ogni tanto la baciavo delicatamente. Era tutto svolto con calma, con i cervelli connessi da un feeling estremo per vivere ogni istante di quel rapporto che mi è rimasto dentro come un ago nelle vene. Era inevitabile godere io e lei nello stesso istante, e in quel magico momento i sessi si cercavano con più decisione e la penetrazione era più profonda e lei mi cercava di più col bacino, era la magia dell'orgasmo. Alla luce, al ritorno dal girone dei lussuriosi vidi il mio pene e il mio bacino completamente fradici di sangue così come il bacino e i pubici di lei. Le lenzuola bianche avevano ricevuto i segni indelebili di quel rapporto. Ci sedemmo al centro della macchia sulle lenzuola e ci abbracciammo seduti, completamente avvolti l'uno all'altra. Ad un tratto lei fa scivolare il suo dito sul mio pene per raccogliere i residui "rosso fragola" di quel rapporto, portò il suo dito alla mia bocca che accolse quel frutto formatosi in lei. Io feci lo stesso facendo scivolare il mio dito dalla sua vagina alla sua bocca.
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11 years ago
luaway,
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L'esame
Vivo in una piccola città in provincia di Caserta. In questa prima metà di luglio, nelle mie zone, quasi ogni pomeriggio c’è stato un temporale estivo. Era domenica sera, aveva piovuto anche quel pomeriggio, c’era un profumo di bagnato e fresco per strada, camminavo per il corso, da solo, facevo una passegiata. All’improvviso sulla mia strada mi trovai difronte una bellissima ragazza, che portava a spasso due cagnolini di piccola taglia. Lei si rivolse a me esclamando che il cagnolino nn voleva camminare. Io le dieti una sorta di risposta ed entrambi proseguimmo nel nostro cammino. Arrivai alla fine del corso e decisi di tornare indietro, per andarmene a casa, ma sulla strada del ritorno me la ritrovai difronte poichè bloccata dallo stesso cagnolino che nn voleva proprio saperne di camminare. Ci furono una serie di battute tra di noi alchè lei mi invitò a passegiare con loro. Entrammo subito in confidenza, lei era di vedute molto aperte infatti era stata a lungo tempo a vivere all’estero, ma dovuta rientrare per problemi familiari, perciò non l’avevo mai vista in giro e chiacchierando scoprii pure che aveva 39 anni, ne dimostrava 30. Tra le tante cose al quanto personali, che non sto qui a scrivere in pubblico, mi disse che era stressata per due esami che doveva sostenere all’università fra qualche giorno. Finimmo per mangiare una pizza e poi l’accompagnai a casa. Da quella sera ci furono uno scambio di sms molto dolci, si sentiva sola ad affrontare lo stress degli esami e in me trovò un appoggio psicologico sincero, un confidente, un amico, una compagnia, una persona su cui poter contare in qualsiasi momento senza chiedere nulla in cambio. Dopo tanti inviti ad uscire andati a vuoto con la scusa che doveva studiare, due giorni prima dell’esame raggiunse il massimo dello stress e per svagarsi mi invitò a cena. Ci ritrovammo senza nemmeno accorgercene a casa sua seduti ai bordi del letto ed iniziò tutto con molta delicatezza e dolcezza come è mio solito fare, ci abbracciamo dolcemente, la baciavo con calma e passione, le accarezzavo i capelli. Lei rispondeva con interesse a tutto ciò ed io capivo che le piaceva, rendendomi sicuro di me. La distesi sul letto, le accarezzavo tutto il corpo mentre lei mi guardava negli occhi con uno sguardo appagato. Infilai la mia mano tra le sue gambe per massagiarla, nel mentre presi la sua mano e la infilai nei miei pantaloni. Il mio pene fu avvolto tra le sue mani e lei ebbe come un sussulto, cominciò a scuotersi dicendomi di volermi, improvvisamente si erano accesi tutti i suoi sensi. Sfilò la mano dai miei pantaloni per spogliarmi con frenesia, io rimasi per qualche secondo immobile sorpreso da quel suo improvviso accendersi, ma subito mi ripresi ed iniziai a spogliarla. Eravamo finalmente nudi, io sopra di lei, con le sue braccia avvolte attorno al mio collo a stringermi forte sul suo corpo e quasi senza accorgemene il mio pene era dentro di lei, non avevo avuto nemmeno il tempo di pensare al profilattico. Stretto a lei mi sussurava nell’orecchio di volermi e che non aveva un uomo su di se da parecchio tempo, perchè tutti gli uomini conosciuti l’avevano delusa sentimentalmente e quindi voleva stare da sola. Le sue parole mi entravano nel cervello e me lo solleticavano facendomi venire il pene più duro ancora. Il mio pene entrava bene dentro di lei ed era avvolto dalla sua fica con tanto calore e umidità. Lei si scuoteva col bacino sotto di me a scatti. Ad un tratto iniziò a scuotere la testa sul cuscino. Non apriva bocca e non gemeva. Durò per qualche minuto, poi all’improvviso di sorpresa, si aggrappo al mio corpo abbracciandomi molto stretto e con le labbra vicine al mio orecchio udì il suo gemito di piacere accompagnato da un sussulto del bacino. Era venuta. Quel momento mi prese il cervello e con uno stimolo improvviso portai il mio pene fuori dalla sua vagina per venirle sulla pancia, mi raccomandò di non venirle dentro, era fertile. Ci messagiammo dolcemente fino al giorno dell’esame. Superò entrambi gli esami, ma da quel momento i suoi sms divennero spenti, mi rispondeva a stento, fino al silenzio. Così capii che ero stato solo un appoggio psicologico in un momento di stress da esame. Si servì di me per sostenere la situazione ed io in cambio ebbì qualche ora di sesso.
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11 years ago
luaway,
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