{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/en\/stories-add","title":"Add story","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Add story","checkDeactivatedProfile":true}
-
Mia suocera, gran porca
Giulia è una bellissima donna di 55 anni, professoressa di lettere e storia in un liceo scientifico, dimostra 10 anni in meno ed ha 2 tette marmoree da infarto... cosa che molte donne le invidiano, soprattutto le sue giovani alunne. Ma cosa più importante lei è mia suocera... o meglio la mamma della mia ragazza. Lei si vanta sempre del fatto di essere fedele a mio suocero,diceva sempre che a lei non le sarebbe mai capitato di tradirlo e di questo mio suocero ne andava fiero, perchè lui gli dava tutto quello che una donna innamorata potrebbe mai desiderare nella vita. Dopo qualche tempo di fidanzamento con la mia ragazza,circa 9 mesi, le cose cambiano, mio suocero si allontana da casa per lavoro e tornava circa una volta ogni mese a casa rimanendo mia suocera e la mia ragazza da sole. Prima di partire, mio suocero mi disse se potevo accudirle io, farle un pò compagnia... mi disse che aveva fiducia in me e che quindi potevo fare tutto quello che volevo a casa sua. Una sera come le altre mentre ceniamo io, la mia Sonia e mia suocera... lei la mamma apre un argomento un pò piccante dicendo così: "la mia amica ha tradito il marito per un senegalese solo ed esclusivamente per il fatto che hanno un arnese enorme" alchè io quasi mi strozzo con la cena e ingerisco a fatica il boccone, la conversazione va avanti e si dicono tante di quelle cose che il mio uccello quella sera rimase in tiro fino a tarda ora, tanto che poi la Sonia prima che andassi via mi dovette masturbare nella sua cameretta, poi mi fece un bel pompino e me ne andai soddisfatto. Passa un altro giorno e mia suocera Michela mi dice di rimanere a casa a cena ancora una volta, io rimango tanto posso uscire anche più tardi con la mia ragazza, dopo aver cenato la Sonia sale al piano di sopra per farsi una doccia e prepararsi per uscire... voi donne sempre le solite, appena lei sale la madre mi domanda: "ma fate l'amore tu e Sonia?" ed io con un tono d'imbarazzo le rispondo di sì, poi lei insiste: "è brava a letto?" ed anche stavolta le rispondo sì, e lei mi rispose: "allora ha preso tutto da sua madre!" sorridendo orgogliosa... in quel momento inizio a notare in mia suocera uno sguardo malizioso ed eccitante che mi fa venire duro l'uccello, noto il suo bel seno 5° misura, le gambe ben affusolate e il perizoma che si intravede dai pantaloni bianchi, lei più parlava e io più osservavo le sue labbra fantasticando un bel pompino, ad un certo punto mia suocera Michela allunga la mano e tocca il gonfiore dei mei pantaloni e sente il mio arnese pulsare fra le sue mani ed esclama: "è più di un mese che non faccio l'amore". A questo punto si sentono i passi della mia ragazza scendere le scale e finisce tutto lì, ma quella sera nella mia casa al mare mi scopai la Sonia in maniera tremenda, tanto da notarlo anche lei, l'eccitazione che mi aveva provocato sua madre era immensa, arrivai per ben 2 volte facendo godere anche lei più volte. Passa qualche giorno e ci si ritrova di nuovo a cena da mia suocera, sembra il replay della serata trascorsa, la mia ragazza sale per una telefonata di lavoro da Berlino ed io giù con la madre, stasera però Michela è diversa, è truccata al punto giusto, ha una scollatura vertiginosa e non manca mai il perizoma, le faccio i complimenti per la scollatura e lei li accetta senza nemmeno arrossire e mi domanda: "sono o non sono più belli di quelli di Sonia?" Effettivamente si dato che la mia ragazza ha una 3° coppa c, le dico che una spagnola sarebbe l'ideale fra quelle tette da favola, e lei senza perdersi d'animo si inginocchia prende il mio uccello in mano e inizia menarselo, leccandolo e poi spompinarlo a dovere, io immobile con lei in ginocchio venni dopo pochi minuti ero eccitatissimo e lei per non far capire nulla alla figlia ingoia tutta la mia sborra senza farmi sporcare, la mia ragazza scese dopo circa 2 minuti dal fatto e mi dice che sarebbe dovuta andare a Berlino per una settimana per lavoro, tutto al punto giusto, ora ero io a volermi scopare la suocera ma lo volevo fare con tranquillità cosi acconsentii al viaggio... e dopo 2 giorni, di intense scopate con Sonia, lei parte rimanendo sola con la madre da accudire. Tutto nasce subito, tanta era la voglia di scoparmela che andavo a lavoro alle 8 di mattina, per poi uscire alle 17 e correre subito da lei senza sprecare nemmeno un secondo e per dedicarmi a quella troia di mia suocera che desiderava tanto il mio bel cazzo fra le gambe. Uscito da lavoro mi portai subito a casa dei suoceri ed entrai con fare arrogante cercando quella fregna che tanto mi aveva eccitato nei giorni passati, la trovo... è sul divano che legge quelle strane storie d'amore, la fisso e lei ride e mi dice: "allora come mai sei qui? mica mi vorresti scopare!?! io sono una donna sposata e fedele!!!" Lo dice con fare malizioso, io mi eccito e mi butto a capofitto fra quelle due tette esageratamente dure le bacio con passione mentre allungo la mano fra le gambe tanto da sentire la sua fregna bagnata di umori già pronta a ricevere un fardello al suo interno. Mi siedo e lei con fare accattivante mi sgancia i jeans ammirando il lmio cazzo mi dice che il marito ce l'aveva più piccolo del mio e che lei per godere doveva farsi toccare per ore. Inizia con un bel pompino pieno di passione ed eccitamento, mi allungo e gli tiro il prizoma cosi da farlo entrare ancora di più fra le chiappe che poi avrei sfondato più tardi, lei ansima... quasi vomita, la cappella del mio uccello le tocca la gola, la prendo e come se la stessi fottendo inarco i reni per farlo entrare ancora di più in quella bocca vogliosa di cazzo, lei si ferma e dice di volerlo dentro tutto per lei, non ha mai provato la sensazione di sentire un arnese grande come il mio dentro di lei, la penetro prima davanti e poi la metto a pecora sfondando quel buco grondande di umori vaginali, la prendo, gli apro le gambe e inizio a slinguarla assaporando tutte le sue voglie, mi dice fra un gemito e l'altro: "mio marito non me l'ha mai fatto ed io non l'ho mai fatto a lui ma con te mi sento una vera porca... dai sfondami tutta, lo voglio tutto dentro e in tutti i buchi del mio corpo". Sentendo queste parole la rimetto a pecorina e stavolta scelgo il buco più stretto, prima le lecco la figa, affondo la mia lingua fra le sue gambe, mentre la lecco le infilo un dito dentro, poi 2, poi 3, e lei inpazziva di piacere. Dopo le leccai il buco del culo per inumidirlo, apro un pò la strada con le dita e poi infilo il mio cazzo al suo interno, prima con calma poi con forza, tanto che il dolore si trasforma in piacere. A quei colpi nel culo lei mi disse: "fottimi, fottimi tutta, sono la tua suocera troia" ed io senza perdere un colpo la stantuffavo come non mai... e lei: "ancora si dai riempimi tutta" e qui il mio uccello non ha resistito e un fiume di sperma entrò nel suo culo per poi scorrere lungo le gambe sudate dal piacere. Il mio cazzo era ancora in tiro e lei inizia di nuovo a spompinarmi fino a farmi arrivare ancora una volta fra le sue labbra carnose e vogliose. La settimana passa così con mia suocera Michela, tutti i giorni, anche più volte al giorno si scopava, si stava a casa nudi pronti a farci consumare ogni qualvolta la passione ci assaliva. Arriva il giorno del rientro di Sonia e andiamo insieme a prenderla all'aeroporto, e nell'attesa mi spara un pompino esagerato in auto nel parcheggio, fra centinaia di auto si china e lo prende voracemente in bocca dicendo. "questo è l'ultimo della settimana devo fare bene per accontentarti perchè ancora non so se Sonia te li fa o meno" ed io senza controbbattere la faccio fare. Dopo l'ingoio usciamo e andiamo incontro a Sonia. Da allora la mia vita è cambiata ed ogni volta che siamo soli ci scappa sempre qualche porcata, cerchiamo sempre di creare occasioni per stare insieme e fare le nostre bellissime scopate!!!
99
9
13 years ago
leccolafiga73, 36
Last visit: 3 years ago -
Renata e michela
Renata è mia zia, o meglio la moglie di mio zio... divorziati da pochissimo, e non per causa mia ( per fortuna ). Lei mi è sempre piaciuta, e lei se n'è accorta da come la guardavo con desiderio, ma non mi ha mai richiamato per questo, anzi... mi ha sempre sorriso e lanciato sguardi ammiccanti. Ogni estate al male mi faceva venire il cazzo duro a vederla in bikini ( ed ogni volta dovevo sempre buttarmi in mare per non farlo vedere a tutti e rischiare una guerra in famiglia ), quel suo corpo finemente modellato dalla natura, più caldo della sabbia rovente, con i suoi turgidi capezzoli che traforavano il costume o lo spacco della figa che traspariva anatomicamente ogni qualvolta lei uscisse dal mare. L'ho desiderata a tal punto che una volta rimasimo soli in casa, lei andò a farsi la doccia e lasciò la porta aperta, io pensai: gliela vado a chiudere va, prima che arrivi qualcuno e poi mi cazziano o pensino che sia stato io. Ma appena arrivai davanti la porta lei mi aspettava lì, col box aperto, con l'acqua della doccia che la bagnava tutta e lei con un dito nella figa mentre si leccava pure una tetta. Ed io: "ziaaa, ma se arriva lo zio ci rompe il culo a tutti e a me mi ammazza"... e lei: "e tu non me lo vuoi rompere il culo? Non ti piace la tua zietta preferita? sai che il mio culetto è ancora vergine? Tuo zio non me l'ha mai buttata nel culo" A quel punto non ci vidi più, quella puttana di mia zia Renata voleva scoparmi e allora mi tolsi il costume, entrai anch'io dentro la doccia, la girai di spalle, e chinandola un po' me la scopai selvaggiamente, lei mi faceva un sesso tremendo, sesso selvaggio, soprattutto quando mi diceva: "Enzo, dimmi che sono una puttana" ed io: "si zia, sei una puttana... godi, godiii..." Prima le ficcai il cazzo nella figa, con le mani le afferravo le tette e gliele strizzavo, e lei urlava di piacere come una cagna in calore. Poi lei mi disse: "su dai nipotino mio, sverginami, rompimi il culo", a quelle parole non capii più niente, la paura di essere scoperti mi stava facendo scoppiare il cuore ma nello stesso momento avevo il cazzo che non riuscivo più a gestire, allora lo uscii dalla sua figa, lei si chinò ancor di più, con le mani aprii più possibile le sue chiappe ed aspettava che l inculassi. Pian piano iniziai a entrarle dentro la cappella per non farle male, ma lei s'incazzo: "che cazzo fai Enzo... fai il delicato? sfondami, rompimi il culo, fammi male" allora con le mani afferrai i suoi fianchi, la tirai fortemente verso di me e gli ficcai il mio cazzo tutto dentro. Mia zia Renata si mise ad urlare, urlava e godeva e mi chiedeva di andare avanti così, di farla sentire una porca, di sbatterla come se fosse la più lurida delle puttane, e me la scopai con talmente tanta foga che stavo per venire... "ziai vengo vengooo" e lei: "no Enzuccio mio sborrami in bocca, non sprechiamo il tuo nettare", le tolsi il cazzo dal culo, si girò, mi fece una sega veloce, un pompino spettacolare e le innondai la sua bocca con tutta la sborra che avevo dentro le palle. Che scopata che mi ero fatto con mia zia Renata, mi asciugai, mi rimisi il costume e me andai in spiaggia lasciando mia zia a casa a continuare a farsi la doccia, visto che me l'ero scampata ed ero ancora vivo :-) Poi lei la sera tornò a Siracusa con mio zio dato che loro ci venivano sempre a trovare nei weekend nella mia casa al mare. Passò una settimana senza che ci vedessimo quando mi inviò un sms con qui mi invitava a passare a casa sua perché dovava parlarmi di una cosa ( mio zio era fuori per lavoro e sarebbe ritornato dopo qualche giorno ) io le risposi che sarei passato quella sera stessa appena uscito dal lavoro ( in quei tempi lavoravo ancora in sicilia ) e già mi immaginavo di farmi un’altra bella trombata così finito il lavoro mi recai a casa sua suonai il campanello, lei venne ad aprirmi appena chiusa la porta la presi le schiaffai la lingua in bocca e infilai subito un dito nella sua figa lei non si tirò indietro anzi mi abbasso la cerniera mi tirò fuori l'uccello e cominciò a menarmelo e ci avviammo così verso il salotto appena entrato mi venne un mezzo colpo, sul divano vidi la sua amica Michela che quando ci vide entrare così che limonavamo come matti con la mia mano in mezzo alle sue cosce e lei con in mano la mia minchia fece un sorriso. Mi staccai subito e guardai imbarazzassimo mia zia ma lei mi disse di stare calmo che era tutto a posto, infatti Michela sapeva tutto glielo aveva raccontato lei al telefono il giorno dopo la nostra scopata, aveva telefonato per scusarsi della figura che aveva fatto al telefono e aveva finito per dirle tutto anche i più piccoli particolari e mentre lo raccontava si era sditalinata e lo stesso aveva fatto la sua amica, e mi disse che alla fine lei le chiese se avrebbe potuto anche lei farsi una bella scopata con me, lei allora si ricordò che le avevo detto che tra le mie fantasie c'era quello di farmi una scopata in tre e così pensò di invitarla li quella sera per farmi realizzare la mia fantasia io la guardai, non potevo credere a quanto si era rivelata porca mia zia Renata, la ringraziai e la baciai poi mi rivolsi a Michela e le dissi: "così vuoi scopare con me?" E cosi facendo mi calai i pantaloni e liberai il mio uccello che ormai era duro come il marmo al pensiero di quello che atava per succedere. Michela è una donna più grande di me non molto alta con qualche chilo in più che non le stà male e ha una quinta ancora soda per la sua età e io avevo sognato molte volte di potergliele ciucciare e finalmente stava per succedere, mi avvicinai lei si alzò in piedi e ci scambiammo un lungo bacio con le nostre lingue che si intrecciavano vorticosamente io nel frattempo comincai a parlarle le tette che sentivo dure e turgide sotto la camicia che mi affrettai a sbottonarle e tolto il reggiseno liberai quelle grosse bocce e mi ci tuffai cominciando a leccare i capezzoli già inturgiditi, erano davvero enormi più di quanto mi aspettassi nel frattempo mia zia si era inginocchiata e mi stava facendo una pompa, ormai non capivo più niente stavo ciucciando le tette più grandi che avevo mai visto e nel frattempo quella puttana di mia zia me lo stava leccando a quel punto decisi di far avverare un altro mio sogno e fatta sedere Michela presi il mio arnese e lo infilai tra le sue enormi poppe e mi feci una spagnola, il mio uccello sembrava sparire tra quelle tette per poi riapparire e infilarsi nella sua bocca, non durai molto dopo 3 al massimo 4 minuti venni innondando quei seni enormi. Ero stanco e mi sedetti sul divano x riprendermi ma le due zoccole non erano d’accordo e cominciarono a leccarmelo per farmelo tornare duro dicendo: "non vorrai dirci che sei già spompo questo era solo l'inizio adeso è ora di fare sul serio", allora io risposi: "ah si brutte vacche ok adesso si comincia" e cosi dicendo feci alzare mia zia e cominciai a leccarle la figa fradicia di umori mentre con un dito facevo un ditalino a Michela, andai avanti per parecchi minuti fino a quando entrambe mi pregarano di scoparle perché non ce la facevano più allora presi Michela glielo schiaffai dentro e cominciai a stantuffarla mentre lei continuava la mia opera leccando la fregna di mia zia Reanata, che spettacolo vedere le grosse tette di Michela sobbalzare a ogni mio colpo di cazzo... dopo essermela scopata per bene e fatta venire 3 volte decisi che era il turno di quella puttana di mia zia, la misi a pecora e la sfondai con violenza... lei in preda alla più totale goduria cominciò a urlare di piacere come durante la nostra prima scopata sotto la doccia e quella volta i vicini avranno capito che razza di puttana è mia zia. Per farla tacere Michela le mise la figa davanti alla bocca per farsela leccare e lei non si fece pregare affondando la lingua in mezzo alla sua fregna a questo punto però anche lei presa dall'eccitazione cominciò ad urlare dicendo che era bellissimo era la migliore chiavata della sua vita che mia zia era bravissima a leccarle la figa e io ero un grande scopatore. Nel sentire quelle parole mi eccitai ancora di più e aumentai il ritmo dei colpi nella figa di mia zia Renata, poi gliela misi in culo e lei urlava: "siiiiiii bravo Enzucciooooo, nel culo che mi piace tantoooo", me la sbattei come un forsennato fino a quando non venni lanciando anch'io un urlo e sborrando nel culo di mia zia. Andammo avanti così fino a notte fonda quando tutti e tre esausti ci addormentammo, alle 5 mi svegliai e decisi di andare a fare una doccia mi alzai cercando di non svegliarle mentre ero sotto la doccia cominciai a pensare alla mega scopata che avevo fatto e l'uccello mi diventò duro. Aprii gli occhi e vidi Michela e zia Renata che stavano entrando nella doccia e vedendo la mia mazza tornata dura dissero: "ma allora ne vuoi ancora!? Sei proprio insaziabile" e si tuffarono entrambe sul mio cazzo leccandolo e quasi litigarono su chi lo oveva prendere in bocca allora decisi io cosa fare, le feci inginocchiare e lo misi in bocca alternativamente all'una e all'altra, poi dopo un’altra scopata condita ancora da urla di piacere sborrai sulle loro facce da grandi maiale. Quel giorno non andai al lavoro ero esausto, restai a mangiare e dopo l'ultima scopata e con la promessa di altre serate così andai a casa. Uscendo dalla porta mi sentivo osservato, ero sicuro che i vicini stavano spiando per vedere chi era quello che aveva fatto urlare di piacere come due vacche in calore mia zia e la sua amica Michela.
16
0
13 years ago
leccolafiga73, 36
Last visit: 3 years ago -
L'incontro con la coppia -parte 1-
Dopo aver visto le loro foto non riuscivo più a trattenermi. Andavo a dormire e rivedevo le immagini di quella bocca insaziabile, di quei seni turgidi ricoperti di sperma e di tutte le altre foto che quella coppia aveva messo nel sito. Lui aveva veramente un bel cazzo e le immagini di tutti i rapporti anali davano proprio idea della frizione sulle pareti di quel buchetto dilatato. Avrei subito potuto masturbarmi su quelle foto, sarei venuto immediatamente ma mi sono ripromesso di tenere tutto il mio sperma per quella donna. Scrivo subito un messaggio, le speranze sono poche perché il 99% dei messaggi di singoli a coppie vengono cestinati, ma c’era qualcosa nell’aria. Era la prima volta che non mi masturbavo vedendo foto così eccitanti, era come se me lo sentissi. Passa un giorno, nessuna risposta e io non riuscivo a non vedere le loro foto. Mi collego al sito, solo al pensiero ho un’erezione e, manco a farlo apposta, la prima foto che apro era quella in cui si vedeva lei prendere due cazzi che gli coprivano le tette di sperma. Senza nemmeno pensarci mi accorgo che la mia mano era scivolata sul mio cazzo, ma prima di venire, non so come, riesco a farmarmi. Avevo le palle gonfie, mi faccio una doccia e torno a fare altre cose. La notte non riuscivo a dormire, avevo erezioni continue, ma ancora ero fiducioso. La mattina corro a controllare la posta in entrata e vedo che c’è un messaggio in arrivo. Erano loro ed erano interessati. Mi hanno dato appuntamento in un bar per conoscerci meglio ma dovevo correre, erano liberi solo per quella sera e non ero decisamente vicino. Mi preparo all’incontro, mi rado nelle parti intime come richiesto, mi faccio una doccia, indosso un paio di pantaloni scuri e una maglietta attillata per esaltare un po’ la mia muscolatura e il fisico atletico. Arrivato al punto d’incontro li vedo già li. Lei era esattamente come descritto nelle foto, aveva delle bellissime labbra rosse e carnose, indossava una gonna nera fino al ginocchio, calze nere e tacchi alti. Ho da subito sospettato che quelle calze fossero autoreggenti e già immaginavo che non portasse le mutandine. Sopra aveva una camicetta slacciata che lasciava intravedere i seni se ci si metteva di lato. Lui è stato subito gentile, non volgare e sorridente. Ci siamo scambiati poche parole e mi hanno subito chiesto di accompagnarli a fare la spesa al supermercato. La richiesta era insolita, ma sono entrato in macchina nei sedili posteriori con loro davanti. Mentre eravamo in viaggio al supermercato lui ha detto che dallo specchietto retrovisore non si vedeva bene e lo ha spostato di un’angolazione tale che potevo chiaramente vedere la gonna della donna. Avevo già capito cosa volesse fare. Sento un forte dolore alle palle, erano gonfissime e il mio cazzo stava quasi per uscire fuori dai pantaloni da quanto era duro. Lei comincia a tirarsi su la gonna, svelando dapprima che portava un paio di autoreggenti e poi una bellissima figa rasata. Comincia a toccarsi e io non posso fare a meno di infilarmi una mano dentro i pantaloni per toccarmi il cazzo. Lei si gira verso di me, vede la mia mano dentro i pantaloni e con la sua mano, la tira fuori e si porta i diti alla bocca. Comincia a ciucciarli uno ad uno con sempre più gusto. Poi si gira verso il suo lui e gli dice: "questo ragazzo ha un buon sapore, mi sa che stasera ci divertiremo parecchio". Al sentir dire quelle parole non sapevo più cosa fare da quanto ero eccitato, fortunatamente eravamo arrivati al supermercato e dopo esserci ricomposti siamo scesi dalla macchina. Dopo aver messo nel carrello del vino di qualità e altre golosità per la serata lui si rivolge a me e mi dice: “lei deve andare in bagno, ti va di seguirla?” Rispondo affermativamente e mi metto a seguire l’oggetto dei miei desideri che nel tragitto si girava ogni tanto sorridendomi in modo ammiccante. Entro subito dopo di lei, non ho nemmeno il tempo di vedere se c’era altra gente che lei mi si avvicina, si inginocchia davanti a me e mi sbottona i pantaloni lasciando uscire il cazzo gonfio e duro. Mi guarda sorridendo e dicendo: “se sei così eccitato stasera non durerai molto, sfogati adesso maiale e svuota quelle palle gonfie”. Lo prende con tutta la bocca, se lo infila fino in fondo alla gola emettendo un mugolio di piacere, poi lo prende con la mano, se lo strofina sul naso e sulle labbra e comincia a farmi una sega puntadolo sulla sua scollatura. Dopo pochi secondi gli riverso dentro la scollatura tutta la sborra che avevo accumulato da giorni. Non avevo mai fatto una sborrata così abbondante l’avevo annaffiata tutta e gli avevo completamente bagnato la camicetta. Poi lei se lo infila sotto la camicetta e se lo strofina bene sui seni. Quindi infila dentro la camicetta l’altra mano e comincia a leccarsela continuando a mugnare di piacere. Io ero in estasi ma poi mi chiedevo che cosa avrebbe fatto e come si fosse pulita. Come se mi avesse letto nel pensiero lei pulisce bene il mio cazzo con la bocca e me lo ri-infila nei pantaloni. Poi, come se niente fosse, si abbottona la camicetta bagnata di sborra e mi invita a uscire dal bagno con lei. E’ uscita disinvolta con tutta la sborra che le impregnava la camicia e si rivolge sorridendo al compagno e facendogli vedere bene come fosse bagnata: ”mi sono bagnata con l’acqua del lavandino in bagno, è stranamente un po’ appiccicosa ma mi sta bene addosso, non trovi?”. Lui risponde: "sei la solita troia esibizionista, ti piace sentire e far sentire che puzzi di sborra vero?”. Lei sorride, si gira verso di me, mi fa l’occhiolino e ci dirigiamo verso la cassa. Mentre pagavamo il conto, notavo lo sguardo della cassiera che si soffermava sulla sua camicia bagnata e non so dire se avesse capito di cosa si trattava. In effetti quando siamo entrati in macchina si cominciava a sentire l’odore della sborra che cominciava ad asciugarsi sul corpo di lei. Nemmeno il tempo di essere entrati che lei comincia a toccarsi, d’apprima lentamente, poi freneticamente. Vedevo chiaramente sgocciolare la sua figa e bagnare il sedile e vedevo anche come cercava di raccogliere la sborra con le sue mani per passarsela in bocca. Ad un certo punto il compagno prende un vicolo isolato, ferma la macchina e le dice: “non resisto più, metti la faccia tra il sedile e lo sportello e punta il tuo culo verso di me troia”. Lei si gira immediatamente, si tira su la gonna e spinge il culo scoperto all’altezza del volante. Mentre sento che mi sta tornando duro vedo chiaramente il compagno bagnarle il buco del culo con la saliva, infilarle prima due dita dentro per allargarlo e poi spingerle il suo cazzo dentro fino alle palle. Una decina di spinte violente e lui comincia a godere riempendole il culo di sborra. Quando lo tira fuori, si vede chiaramente il culo dilatato e pieno di sperma che comincia a colare fuori. A quel punto lui se lo fa pulire con la bocca e gli dice: “e adesso non ti pulire, hai sborra addosso e dentro al culo, cosa può desiderare di più una troia come te”. Lei sorride ancora, poi cambia espressione, si vede chiaramente che la situazione la eccita. Vedo le sue labbra socchiudersi, la sento sospirare e vedo che si continua a toccare. Eravamo ripartiti da poco che lei si mette a gridare fortissimo, stava godendo….e come godeva. Era un vero spettacolo della natura, si infilava le dita nel culo e se le leccava continuamente, inarcava la schiena e emetteva dei versi che non riesco a descrivere quanto erano eccitanti. Arriviamo a casa loro e avevo ancora il cazzo duro. Mi invitano a entrare e……….. se vi interessa che continuo a scrivere questa storia contattatemi:)
19
2
13 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Al cinema
Siamo una coppia 48nne romagnola e da qualche anno abbiamo scoperto questo tipo di trasgressioni E abbiamo avuto delle esperienze che un po’ alla volta vi voglio raccontare Questa per noi è stata una delle nostre prime esperienze. Era una calda serata di fine aprile e io e mia moglie eravamo a Rimini a guardare le vetrine dopo una lunga, lunga, lunga (le donne sono instancabili nel guardare le vetrine)camminata siamo passati davanti ad un cinema che proiettava un film a luci rosse. Lei è sempre stata restia ad entrare adducendo mille perché : perché mi vergogno, perché se c’è qualcuno che conosciamo che figura ci facciamo, perché ci sono solo uomini, perché tu sei un porco e sai che dopo mi eccito e tu allunghi le mani(come sono contorte le donne ma il bello è che quando lo dice mi sembra che abbia ragione lei ), però quella sera non disse di no alla mia richiesta, entrammo e con la scusa che saremmo stati più tranquilli andammo in galleria. Il cinema era poco frequentato, ci saranno stati una decina di singoli, ci sedemmo nelle ultime file in alto e ci mettemmo a guardare il film che devo dire era molto eccitante. Lei come prevedevo cominciò ad eccitarsi , cominciai ad accarezzarle le cosce, lei le allargò permettendomi di risalire fino alle mutandine che trovai già tutte bagnate, allora lei con una mossa macchiavellica mi sussurrò in un orecchio: ecco lo sapevo che andava a finire così, sei proprio un porco e in quel momento capìì che le donne e mia moglie in particolare non le avrei mai capite del tutto. Dopo un po’ entrò in sala una bionda da sballo, sola, alta come minimo1,80 cm e con una minigonna vertiginosa, si mise in piedi appoggiata al muro a non più di tre metri da noi dalla mia parte, subito due singoli le andarono vicino e cominciarono a toccarla. Uno le si posizionò dietro le alzò la mini le abbassò le mutandine la fece mettere a novanta gradi, armeggiò un poco sulla patta (penso che se lo tirò fuori ) e senza tante manfrine la penetrò di brutto, lei emise un rantolo e io dal timbro della sua voce capì che non era una donna ma bensì un trans. Subito l’altro singolo le si mise davanti , se lo tirò fuori e glielo infilò in bocca. Mentre guardavamo quella scena io avevo continuato a toccarla fra le cosce e lei lasciava fare quando la sentì fremere, mi voltai e vidi che accanto a lei si era seduto un singolo e le aveva messo una mano sulla gamba e lei non aveva fatto niente per inpedirglielo. Vidi che un altro singolo si era portato dietro a lei e in piedi le accarezzava il collo e gli appoggiava la patta sulla nuca ma quello che mi fece trasalire fu quando il singolo seduto si aprì la patta dei calzoni se lo tirò fuori gli prese la mano e se la appoggiò sul cazzo. Era una scena pazzesca: mia moglie che, mentre guardava un trans che veniva scopato nel culo e in bocca, masturbava lentamente un singolo il quale aveva una mano fra le sue cosce spalancate mentre un altro singolo da dietro le accarezzava il collo e scendeva con le mani sul suo seno. Non ci mise molto a venire, emise un rantolo e tremando chiuse le cosce trattenendo la mano che la stava titillando . Uscimmo in fretta e furia dal cinema e senza parlare la condussi verso la macchina parcheggiata poco lontano, partimmo a tutta velocità verso casa, e sul letto ci avvinghiammo in un sessantanove pazzesco. Poi dopo mentre me lo stava pulendo con la lingua Mi disse: be sai forse non è stata tutta colpa tua, devo ammettere che anche io ho fatto un po’ la puttana questa sera ma se tu non mi avessi portata lì…… e ti pareva che non centravo io
16
6
13 years ago
ccala,
51/51
Last visit: 8 years ago
-
Amor profano
qualche mese fa, in viaggio per lavoro,mi fermai a pranzare in un piccolo, ridente paesino del centro italia. Dopo pranzo, non avendo nessuna voglia di rimettermi subito in viaggio, cominciai a bighellonare per le strade del paese...piccole strade, balconi fioriti, facce serene...ad un certo punto mi ritrovai in una piccola piazza, sulla quale si affacciava una chiesetta molto bella. Spinto dalla curiosità, e dal bisogno di riposare un momento, entrai e mi sedetti verso la metà della navata. Sedie di legno, odore di incenso, un prete che sistemava i ceri sull'altare. Mi ero quasi appisolato quando percepii un movimento dietro di me, e vidi una giovane donna avvicinarsi all'altare, baciare sulle guance il prete che , mi accorsi, era altrettanto giovane, e poi, dopo avermi dato un'occhiata distratta, sedersi dall'altra parte della chiesa, alla mia stessa fila di sedie. Vestito semplice, giacchino e fazzoletto in testa, non vedevo molto, ma le curve delle sue cosce e del suo sedere premevano prepotenti la stoffa, mentre un piccolo seno turgido spuntava dalla maglia. Il mio cazzo si indurì subito, e, quasi senza accorgermene, cominciai a massaggiarmelo, senza staccare gli occhi dalla ragazza. lei si accorse di quello che facevo e, incredibilmente mi sorrise. Si alzò e si diresse verso un confessionale molto grande e sedette all'interno...dopo qualche istante la seguii e, controllato che il prete non avesse visto nulla, entrai anch'io nello spazio angusto. Cominciai subito ad accarezzarla e baciarla sul collo, in bocca, dove una lingua vorace si intrecciò alla mia, e le misi poi una mano tra le cosce, scoprendo che non portava le mutande. Il suo corpo odorava di mughetto ed incenso e i miei sensi erano alle stelle...ad un tratto si abbassò e ,tirandomelo fuori dai pantaloni, si infilò il mio cazzo in bocca, fino alla gola , gemendo di piacere...preoccupato che il prete sentisse, le dissi di fare piano...lei sollevò lo sguardo senza smettere di succhiarmelo, e mi fece cenno di stare tranquillo...chiusi gli occhi, preso dall'estasi di quella situazione, e cominciai a godermi il pompino. Ad un tratto mi resi conto che qualcosa era cambiato: il ritmo era diverso, ed anche la forza stessa delle labbra, abbassai lo sguardo e con enorme sconcerto mi accorsi che a succhiarmelo non era solo la ragazza, ma anche il giovane prete, ed entrambi con passione si alternavano sulla mia verga incandescente. Poi lei si alzò e mettendosi di spalle impalò il suo meraviglioso culetto su di me, mentre il pretino cominciava a leccarle la figa calda e profumata...mentre stavo per arrivare al parossismo, lei si spostò e fu il turno del giovane di impalarsi sul mio cazzo, facendo su e giù con grande piacere, e dimenando le natiche dolcemente...lei lo spompinava a dovere, e, alla fine ,venimmo tutti e due contemporaneamente, e ci dedicammo subito a lei, io la chiavavo nella figa, lui, nel culo...fino a quando anche lei ebbe un orgasmo...celestiale!. Mi ricomposi e ringraziai i due, che scoprii, erano fratello e sorella. Non dimenticherò mai quel paesino, quella chiesa, quella scopata sacrilega!
13
3
13 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Osservati è bello!
Recentemente abbiamo conosciuto in una chat, un tipo simpatico...un ragazzo giovane, forse non bellissimo, ma piuttosto interessante...con una "passione" che pochi dichiarano...il voyeurismo. Questa caratteristica ci ha incuriosito non poco, ed abbiamo cominciato a fantasticare di svolgere rapporti sessuali con la sua presenza vigile. Cammin facendo, le fantasie sono divertate via via sempre più piccanti e trasgressive, finchè una sera Giulio mi propose, proprio mentre mi scopava a cucchiaio, di incontrare veramente il nostro amichetto guardone. Io, lì per lì sono rimasta perplessa e stupita da una simile iniziativa di lui...ma nel contempo mi sentivo sempre più fradicia ed eccitata dall'idea! Pochi attimi prima di venire con un orgasmo parecchio sovraccarico di adrenalina, decidemmo di invitarlo. Ci incontrammo un pomeriggio estivo e tanto per stemperarci, si optò per una passeggiata ai giardini...in mezzo al verde, alla natura...pochi passi e la conversazione divenne distesa ed appassionata. Era verso l'ora del tramonto ed il programma concordato con il nostro amico era di andare a cena al ristorante...per condividere un bel momento, pur sempre di piacere: ottimo cibo e ottimo vino, e lo spirito di tutti si fece più brillante. Dopo cena giusto per favorire la digestione e preparare la mente alla fase 3, facemmo due passi fuori: si stava benissimo, clima ottimale, cielo stellato, luna piena e...tante lucciole silenziose e romantiche. Verso le 23 venne l'ora di rientrare, ma non nelle nostre rispettive dimore, rientrammo nella nostra tripla, prenotata per l'occasione in un confortevole agriturismo di zona...e già nel tratto a piedi verso l'ingresso l'emozione cominciava a salire per tutti e tre. Giunti in camera, preparammo la poltrona e facemmo accomodare il nostro amico, in posizione perfetta rispetto al lettone su cui io e Giulio ben presto ci adagiammo.... Giulio mi chiese di fare un breve streep tease in omaggio del nostro ospite speciale, che nel frattempo si era versato un rum e con fare un pò agitato si passava la mano nei capelli... Io che adoro fare il pavone, non me lo feci dire due volte e cominciai la mia performance....molto personale e come dire...casalinga: tolsi il mio vestitino attillato, poi tolsi piano il reggiseno e lo favorii a Giulio, poi mentre mi muovevo con una specie di danza del ventre improvvisata, pian piano mi sfilai il perizoma, lo feci un pò ruotare per aria e lo lanciai addosso a Michele che fece un sorriso di apprezzamento. A quel punto ero rimasta con in dosso soltanto i miei bijux, invito sul lettone con me Giulio che era ancora vestito e procedo con lo spoglio degli abiti! Michele ci seguiva passo passo in ogni singolo movimento che facevamo, ci guardava con attenzione, come stesse assistendo ad una lezione di geometria....e in effetti un pò di geometria la stavamo anche facendo: lo studio del triangolo! Questa sua attenzione, elemento completamente nuovo per noi, ci dava una carica erotica forte. Ci cominciamo a sfiorare dappertutto, pelle contro pelle, ed a baciarci avidamente sulla bocca e sul collo e ogni tanto ci voltavamo verso di lui per vedere l'espressione del suo viso. Dopo intensi palpeggiamenti reciproci, Giulio si mise disteso ed io avevo una voglia irrefrenabile di leccargli il pisello...non esitai a cominciare una delle mie pratiche sessuali preferite!....Gli avevo fatto diventare un attrezzo durissimo e pieno di sangue...e nel frattempo, mentre lavoravo di bocca, con gli occhi guardavo Michele che nel frattempo si era alleggerito dei pantaloni ed aveva infilato la sua mano dentro le mutande. Dopo un lungo e calibrato pompino, fu la volta di Giulio ad eseguire la sua prova orale: lui è un "linguista" di prima qualità e con la sua tecnica dopo un pò che leccava e mi faceva tremare di eccitamento, ho avuto un delizioso orgasmo, che mi produsse una necessità fisica e mentale di prendere il pisello di Giulio dentro di me.... Michele si sentiva respirare più pesantemente e mentre se lo stava menando come un pazzo, si sentiva sussurrare: "mmm...che bello!" ...stava sudando ed era eccitatissimo.... Quindi Giulio cominciò ad affondare dei colpetti col suo attrezzo duro nella mia fichetta bagnata....nella classica posizione del missionario: mentre i colpi si facevano più profondi e decisi guardavo dritto negli occhi MIchele che sembrava sbalordito ma contento della scena e mi venne un'idea folle...un cambio di posizione ben preciso e perché no, chiesi a Michele se voleva partecipare anche marginalmente...Feci sdraiare Giulio supino ed io mi distesi sopra di lui a pancia sopra: in quella posizione a gambe leggermente divaricate, oltre a prendercelo bene dentro, mi restava la passera proprio a portata di lingua e quindi feci un cenno al nostro amico che si dedicasse a quel lavoretto. La combinazione pisello-lingua fu molto efficace ed infatti questi due mi fecero venire dopo qualche minuto e quasi contemporaneamente a me arrivò anche l'orgasmo di Michele che se l'era ripreso in mano e si masturbava di brutto lì ritto davanti a noi: una pioggia di sperma sulle mie cosce!!... Giulio a quel punto mi mise a pecorella e dopo una fila di spinte ben assestate mi sborrò su tutta la schiena...mmmm che bella sensazione questa crema calda che mi pervase! Ci ripulimmo tutti dei nostri liquidi e ci mettemmo tutti e tre distesi nudi sul letto a rilassarci ed a commentare l'accaduto....in attesa di "ricaricare le batterie"!!....
14
3
13 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
La squirtaiola a trieste
Premetto di non essere bravo come scrittore ma voglio solo raccontarvi un fatto accadutomi sabato 28 maggio quindi pochi giorni fa abbiate pietà, nei vostri giudizi, della mia inesperienza. Ripeto che non è una fantasia ma un fatto reale per cui dovrò tralasciare alcuni particolari affinche posto e persone non possano essere riconosciute :-). Avevo appena finito una noiosa cena di lavoro, era ormai l'una della notte ed ero piuttosto stanco per la giornata che teoricamente doveva essere di riposo e che invece ....... Quando arrivo in zona Sistiana, però, mi dico perchè non fare una cappatina al parcheggio sissamai che .... capiti qualcosa di inaspettato. entro nel parcheggio e vedo le solite macchine di singoli che cercano altri singoli. Però una macchina parcheggiata in disparte attrae la mia attenzione. Con discrezione mi avvicino ma fa veramente buio non c'è la luna e non si vede ad un palmo dal naso riesco solo ad intercettare una piccola luce che ogni tanto si accende. Sento dei gemiti sommessi e dentro di me penso che qualcosa sta accadendo ma cosa? Gay, etero o bisex? Ritorno indietro passando tra la macchina e gli alberi a cui si è ridossata. Vedo che il finestrino è aperto ed intravedo quello che pensavo un gomito appena mi avvicino capisco cosa era quella fioca illuminazione che vedevo era la luce del display del cellulare che veniva usato per illuminare senza utilizzare la luce interna troppo forte. Con quella fioca illuminazione vedo che, quello che pensavo un gomito, in realta era un ginocchio inguainato da un autoreggente. Mi faccio vedere e guardo lei mentre lui mi dice: "Ti piace la mia troia?" è stato il segnale. Ho infilato la mano dal finestrino ed ho iniziato a masturbarla prima delicatamente ma poi sentendola completamente fradicia sempre con maggiore foga fino a che mi sento innondare la mano da una schizzata come mai mi era capitato di vedere. Avevo capito perchè era fradicia. Ormai ero al settimo cielo ed ho iniziato ad insistere con la mano fino a che ad un certo punto è entrata tutta. Lei ha cominciato a gridare dal piacere dicendo che era un troia e che voleva essere sfondata. Io non me lo sono fatto ripetere e la pompavo a ripetizione fino al punto che lui mi ha detto" puoi anche masturbarle il culo se vuoi". Era come un invito a nozze e immaginate la mia sorpresa quando con relativa facilità le infilai 4 dita dietro. Lei era fuori adlle orbite e ha iniziato a squirtando a ritmo continuo per una decina di volte. Sono sincero non mi era mai capitato, e non pensavo fosse possibile, che una donna venisse squirtando tante volte. E' superfluo dirvi che il mio uccello era talmente duro che mi faceva quasi male ma attraverso un finestrino la cosa non è semplice fortunayamente lei mi è venuta in aiuto aprendo la porta della vettura e mi ha letteralemnte ingoiato l'uccello fino alle palle ( e vi assicuro che non è di misura contenuta ne in lunghezza ne in larghezza) la porcona se lo era infilato fino in gola e godeva ancora di più con il mio uccello in bocca ed il suo compagno, che fino a quel momento era stato a guardare e controllare che la situazione non degeneri, che la masturbava o meglio la fotteva letteralmente con la mano. Ad un certo punto stavo per esplodere e gli dico sto per venire attenta ma lei inperterrita a continuato fino a farmi scaricare una quantità industriale di sperma nella sua gola. Ha continuato a succhiare fino a che non aveva ingoiato anche l'ultima goccia che usciva dal mio uccello. Il tutto è durato circa mezz'ora ma è stato veramente fantastico. Quando abbiamo finito lei mi ha detto che sono uno dei pochi che l'ha fatta godere tanto solo masturbandola e che tutti e due volevano rivedermi. Bene dico non c'è alcun problema gli do il mio numero di cellulare e loro mi fanno un trillo che io possa memorizzare il loro. Lui mi dice abitiamo a ........... ti va di venire da noi venerdì prossimo? ed io come potevo rispondere se non con un godurioso si. Morale della favola le avventure più intriganti ed interessanti ti capitano quando meno te lo aspetti. Ho fatto una passata annoiata nel parcheggio giusto per guardare ed ho partecipato ad uno spettacolo come poche volte ti capita. Loro sanno che sono su questo sito e spero leggano il racconto sono sicuro che gli farebbe piacere. Vediamo cosa accadrà venerdì. Lui cuck e lei slave, sottomessa, amante del bdsm leggero e troia fino al midollo sono le premesse per una serata molto speciale. Spero il mio racconto sia stato di vostro gradimento Baci & Abbracci Roby
17
3
13 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Laura e la festa
Laura è alle prese con la consueta festa annuale della ditta del marito, solo che .. Il che in questo caso è il proprietario della villa dove si svolge la festa. Adocchia Laura che tranquilla legge, gli piace e armato di un cestello pieno di ghiaccio, due calici e una bottiglia di ottimo prosecco. Si presenta compitamente, le chiede se può sedersi e complice qualche bicchiere di troppo, fa breccia nel cuore di Laura. La invita a fare una passeggiata nel parco, lei è una di quelle donne che si nascondono, un po' perchè si ritiene ordinaria, un po' per evitare coinvolgimenti strani.. Non ha fatto i conti con la voglia improvvisa di fica che gli ha fatto venire; chiaccherano e passeggiano ridendo finchè non si imbattono in una coppia appoggiata ad un albero, intenta a fare l'amore. Lei è appoggiata all'albero, lui le tiene il ginocchio sollevato e la possiede con colpi di reni forti, la luna piena fa scintillare la pelle argentata dei sandali di lei, lui geme e spinge e questo incendia il sangue di Laura. Laura ha le culottine fradice, lui ne approfitta per un bacio bruciante di voglia, un bacio profondo, voluttuoso, le cerca la lingua in bocca con piccoli colpi, ma non ne può più. Correndo raggiungono la casa di lui e lì, si strappano di dosso gli indumenti. Laura scopre un corpo forte e maschio, con un cazzo quasi duro e grande; lui scopre le culottine che disegnano sfacciatamente la forma della fica. le sgancia il reggiseno e due grandi seni gli riempiono le mani e i capezzoli finiscono avidamente in bocca. lei lo tocca piano, delicatamente, gode della sensazione di quel gran cazzo pulsante che si indurisce progressivamente, un po' timorosa di come si aprirà la strada in lei. Lui geme mentre le dita fresche lo solleticano, e così decide di possederla sulla tavola. la fa sedere sull'orlo e le spalanca le ginocchia, sa che deve essere delicato e così lo strofina nella fica. Sente il calore e prova ad affondare un po': è stretta, santo cielo, dannatamente stretta! Lei geme un po', poi la stretta si allenta e gli permette di spingere ancora. E' dentro. Per intero. Avvolto, coccolato da una fica di velluto, calda e che gli da brividi di piacere. la guarda in viso: è stravolta dal piacere, geme e si tortura piano i capezzoli, una contrazione lo stringe, lui prova a muoversi: sente un fremito, mentre la fica si contrae, così golosa di lui da non lasciarlo. Si muove con estrema cautela, movimenti lenti e corti che sollecitano ogni fibra, ora si sta adattando alle sue misure, è molto più reattiva, e comincia a scoparla con forza. ad ogni colpo vede i seni sobbalzare e i suoi gemiti di piacere farsi ravvicinati; sta tentando di trattenersi, ma è impossibile con quella morsa gentile. Lo toglie giusto in tempo: dirige i getti di seme sui seni e sulla sua bocca, si china e la bacia profondamente, cullandola tra le braccia.
15
1
13 years ago
opalefiamma,
38
Last visit: 13 years ago
-
L'inizio della mia vita da trav parte 2
Mi alzai in piedi, lui mi prese tra le sue braccia e mi strinse a sé, io ero letteralmente rapita, non capivo più cosa stava accadendo, mi stavo totalmente lasciando andare a quell’uomo, quasi uno sconosciuto. Mi baciò profondamente, mi mancava il respiro, poi si allontanò, scelse una traccia dal cd, “I don't want to miss a thing” degli Aerosmith… adoravo quel brano che poi diventò anche la nostra canzone. Lui tornò da me, mi abbracciò ancora ed iniziammo a ballare; mi guardava negli occhi, io non riuscivo a calmarmi, il cuore mi batteva fortissimo. L’unica cosa che riuscivo a pensare in quel momento era che amavo quell’uomo, con tutta me stessa. Non lo conoscevo, ma già mi sentivo legata a lui, sentivo di desiderare la sua anima ed il suo corpo così virile e forte. La musica terminò, mi baciò e sedette sul divano. Mi prese sulle sue gambe, il mio viso tra le sue mani, mi stava ancora baciando. Il desiderio dentro di me cresceva, lo sentivo eccitato. Iniziai a sbottonargli la camicia, trovavo il suo corpo meraviglioso, muscoloso e robusto, villoso, le mie mani lo carezzavano sul petto, le sue scendevano lungo la mia schiena, delicate ma decise al contempo. Gli tolsi la camicia poi mi alzai in piedi, abbassai le spalline del vestito e lo feci scivolare a terra, ero quasi completamente nuda davanti a lui, non avevo più nessun timore adesso, capivo perfettamente che mi desiderava così come ero, per lui ero veramente stupenda. Mi inginocchiai e gli slacciai i pantaloni, era eccitatissimo. In quel momento con la mano sotto al mento mi fece alzare la testa e mi penetrò con il suo sguardo “non devi sentirti obbligata in nessun modo solo per compiacermi, abbiamo tutto il tempo che vuoi”. Rimasi pietrificata, non finiva mai di stupirmi, non avrei mai pensato che un uomo potesse avere per me tanto rispetto. “Marco io voglio essere tua, ne sono certa”. Le nostre labbra non si divisero finchè non arrivammo in camera. Mi stesi sul letto, lui in piedi davanti a me finì di spogliarsi, rimase coi soli boxer addosso, vedevo il suo pene duro e voglioso. Si sdraiò sopra di me, il suo corpo caldo sopra al mio. Iniziò di nuovo a baciarmi ed io cinsi la sua vita con le mie gambe, lo strinsi forte, lui si distaccò da me, mi guardò negli occhi e iniziò a ridere, “guarda che non scappo” mi disse ed anche io scoppiai in una risata clamorosa. Adesso ero totalmente rilassata e serena. Si mise in ginocchio davanti a me, io a gambe aperte. Mi tolse i decolletè che poco prima mi aveva calzato, sfilo le autoreggenti e dopo aver chiuso gli occhi prese a leccarmi i piedi. Io non riuscivo a fare niente, mi sentivo in balia del desiderio ma non avevo idea di cosa volessi fare in quel momento. La sua bocca inizio a scendere, sentivo la sua lingua sulle mie caviglie, tra le cosce. Non pensavo di poter provare un piacere del genere. Allungò le mani sui miei fianchi, prese il perizoma e me lo tolse; ero totalmente nuda. “Sei sicura di volerlo fare?”. Non risposi ma il mio sguardo credo fosse assai allusivo. Così scese con la lingua di nuovo lungo le cosce, mi alzo bene le gambe e con la faccia si fece strada tra i miei glutei. Sentire la sua lingua sul mio buchetto strettissimo mi fece trasalire! Era fantastico, la spingeva dentro, me lo succhiava con le labbra, la saliva la sentivo colare giù, finchè la raccolse con un dito, lo appoggiò e lo fece scivolare tra le pieghe del mio culo. Gemevo, ero caldissima, immaginavo già di sentirmelo dentro. Alla fine si sdraiò vicino a me e mi disse di sedermi sulla sua faccia. Così feci e mi abbassai lungo il suo corpo. Continuò a leccarmi il buchetto mentre io tirai fuori il suo cazzo dai boxer. Era veramente grosso, mi catapultai sulla sua cappella, iniziai a leccarla avidamente, lo desideravo da troppo tempo; aveva il sapore di maschio, qual sapore che sentivo solo quando, da sola in camera mia, leccavo tutto il mio sperma dopo essermi masturbata. La presi in bocca, quasi mi sentivo soffocare ma mi piaceva troppo, salivo e scendevo con le labbra e dalla mia bocca usciva la saliva mischiata al precum del suo uccello, anche lui stava godendo moltissimo. Rimanemmo così alcuni minuti, sentivo che giocava con il mio buchetto con la lingua, con le dita. Mi sentivo tutta rilassata dietro e pensai che sarebbe arrivato presto il momento di prenderlo dentro di me. Mi voltai, lui ancora disteso, sedetti sul suo bacino e mi chinai in avanti. Le nostre bocche avevano il sapore dei nostri corpi e lo stavamo fondendo appassionatamente. Lui prese le mie tette tra le mani e si diresse con la lingua sui miei capezzoli che poi mordicchiò dolcemente. Persi letteralmente il controllo, i miei capezzoli sensibilissimi nella sua bocca e tra i suoi denti mi davano un piacere fantastico! Mi avvicinai al suo orecchio “ti prego fammi tua, non resisto più” gli sussurrai ed iniziai a leccargli il collo. Non feci in tempo a dirlo che sentivo già il calore del suo cazzo che spingeva sul mio buchetto. Piano, molto piano, poi ad un tratto la cappella scivolò dentro. Il dolore fu pazzesco ed iniziai a lamentarmi. Lui non usci, mi prese la testa tra le mani e soffocò i miei lamenti con la sua lingua. Rimanemmo immobili così per qualche istante mentre sentivo che mi stavo aprendo intorno a lui. Lentamente inizio a muoversi, il dolore stava svanendo, adesso mi possedeva veramente, gridavo, ancora mi faceva un po’ male e godevo all’inverosimile “lo sai che adesso sono tua vero?” gli dissi. Allora iniziò a prendermi con più decisione, me lo sentivo fino allo stomaco, mi muovevo spasmodicamente con lui, non potevo trattenermi. “Sei incredibile” mi disse, rimasi perplessa poi aggiunse “allunga una mano e toccami il cazzo”. Lo feci, era fradicio. “Stai sbrodando dal culo, sei una donna davvero pazzesca”. Non poteva dirmi cosa più bella, non era solo una mia sensazione, anche lui provava le mie stesse emozioni. In quel momento mi resi conto di avere ancora il mio cazzetto, stavo venendo! Me ne ero completamente dimenticata. Schizzai sul suo addome senza riuscire a controllarmi. Marco ne raccolse con le dita e se lo portò alla bocca, ne raccolse di nuovo e me lo fece leccare. Mi prese, mi girò, distesa sul letto, mi alzò le gambe e continuò a farmi sua mentre le nostre lingue si fondevano in lunghi baci mozzafiato. I nostri occhi erano chiusi, la mia mente vagava. Pensavo alla mia vita, quegli ultimi giorni erano stati davvero assurdi! Dal dolce e timido ragazzino di campagna mi ero trasformato in una donna desiderata dal suo maschio! Avvertivo la sua potenza dentro di me, un animale rude dolcissimo, e come un animale stava segnando il suo territorio nella mia anima. All’improvviso mi resi conto che stava per venire. “Non uscire ti prego” gli dissi. Mi guardò un po’ perplesso, allora afferrai le sue cosce e lo spinsi verso di me. Poco dopo mi esplose dentro, lessi il piacere sulla sua faccia, emise dei versi gutturali e cavernosi, sembrava posseduto. Finalmente ero piena di lui. Si era lasciato andare sopra di me, carezzandomi il viso. Con l’altra mano scese tra i miei glutei, ero aperta e grondante. Assaporò le sue dita poi sorridendo andò giù a leccare la mia fichetta giovane, tutta bagnata del suo piacere. Mi baciò e crollò esausto vicino a me. Mi avvicinai, mi strinse e ci addormentammo. Quando mi svegliai ero ancora tra le sue braccia, mi carezzava la schiena e mi baciava la fronte. Adesso ne ero certa, mi ero innamorata per la prima volta. Era il 9 maggio del 2000.
16
2
13 years ago
Trav3Roma31982,
29
Last visit: 13 years ago
-
Le bugie hanno le gambe corte completo
Siamo una coppia 45nne romagnola, lei è molto bella, mora, gran culo, molto calda, io ben messo (forse un po’ troppo) 1,80 x 100 kg, ben dotato e ottimo linguista. Qualche anno fa a Rimini nei pressi di un grosso parcheggio c’era un certo giro, era in poche parole un luogo di incontro x coppie e singoli, io lo venni a sapere al bar da alcuni amici i quali lo avevano saputo da altri amici. Incominciai a frequentarlo, da solo perché immaginavo che mia moglie non mi avrebbe di certo accompagnato. Conobbi diverse coppie e con qualcuna ci ho anche giocato, con una in particolare, era una coppia molto bella lei infermiera, bionda, gran culo, belle tette ma soprattutto molto calda, lui un bell’uomo, capelli lunghi molto dotato, ci appartavamo, in auto, in un posto molto tranquillo vicino al ponte dell’autostrada. Poi x un certo periodo non ho più frequentato quel posto, un bel giorno mia moglie tornando dalla parrucchiera mi, disse che una sua amica le aveva parlato di un certo parcheggio dove avvenivano delle cose a dir poco sconvenienti, e che sarebbe stata curiosa di andarci(ma solo x vedere da chi era frequentato e che cosa succedeva di così sconveniente). Una sera, in occasione di un anniversario (non ricordo di che) cena, cinema a luci rosse (hanno un effetto surriscaldante su di lei) poi via a casa a scopare, lungo il tragitto lei se ne esce -ma dove sarà quel parcheggio famoso che mi diceva la mia amica? -quà vicino- le dico-se vuoi ci passiamo così vediamo chi c’è - Prima no no poi ni ni poi si si ,non aspettava altro che glielo proponessi, Raggiungiamo il posto, ci saranno state una ventina di coppie e altrettanti singoli, quando passo accanto all’ auto della coppia che avevo frequentato, lui riconosce la mia auto, mi segue e si ferma accanto a noi per parlare. Vedendo che sono con mia moglie fa finta di non conoscermi , io vedendo che la donna accanto a lui non è sua moglie faccio altrettanto. Con molta faccia tosta ci presentiamo, quattro chiacchere e lui ci propone di salire tutti su una sola auto e di andare da qualche parte a parlare con più calma. Il bastardo se ne sta approfittando, sa che io non posso dire niente, gli lancio uno sguardo assassino gli faccio un segnaccio col dito medio ma lui con un sorrisetto divertito continua a fare il figlio di p …………. Saliamo sulla sua auto e mentre io salgo di dietro, la sua compagna scende e si siede accanto a me, mia moglie con molta naturalezza sale davanti accanto a lui. Quattro chiacchere mentre lui con molta calma si avvia in un posto molto tranquillo che io conosco bene. Mia moglie è eccitata lo capisco da come parla, da come ride, da come si muove, lui le chiede dove eravamo stati, lei le parla del cinema a luci rosse, di come era stato eccitante quando un singolo le si era seduto vicino e allargando le gambe le aveva appoggiate alle sue, lei si era spostata un paio di volte, quando la vedo appoggiarsi completamente allo schienale del sedile, butto l’occhio e vedo che il bastardo le ha alzato la mini e le ha messo una mano fra le gambe, io non so che fare da una parte la gelosia mi divora dall’altra sono eccitatissimo, la ragazza seduta accanto a me si avvicina e mi sussurra all’orecchio di lasciarlo fare che a me ci avrebbe pensato lei, mi sono allungato sul sedile lei mi ha sbottonato la patta lo ha tirato fuori e lo ha preso tutto in bocca io da dietro le ho alzato il vestitino le ho sfilato le mutandine e ho cominciato a toccarle il sedere quando le ho toccato lo sfinere ha sussultato e mi ha pregato di non toccarla lì perché le faceva molto male. Io incuriosito le ho chiesto cosa fosse successo, lei dapprima non me lo voleva dire poi insistendo mi disse che qualche sera fa un negro con un cazzone enorme glielo aveva sfondato. Io interessatissimo le ho chiesto i particolari mentre il mio amico aveva sfilato le mutandine a mia moglie e la stava toccando fra le cosce . < l’altra sera sono uscita con lui x venire qui, ad un semaforo un ragazzo nero si è avvicinato x pulirci i vetri dell’auto, lui improvvisamente mi ha alzato la sottana fino al bordo delle autoreggenti e gli ha chiesto cosa mi avrebbe fatto, lui si è guardato in giro, ha tirato fuori un palo impressionante e ha detto che mi avrebbe volentieri sfondato il culo. Lui ha accettato, io pensavo che scherzasse ma quando mi hanno portato in un cantiere di un condominio in costruzione ho capito che c’era poco da scherzare e mentre lo supplicavo di non farlo perché era troppo grosso mi hanno preso mi hanno fatto mettere alla pecorina sul sedile posteriore e tenendomi ferma mi hanno inculato tutti e due. Mi sono morsa a sangue un labbro e mi sono venute le lacrime agli occhi x il male. Mi ha portato a casa che ero distrutta, sono scesa dalla macchina e senza degnarlo di uno sguardo sono salita in casa e mi sono dovuta fare degli impacchi freddi, ma quando questa sera mi ha chiamato x venire di nuovo qui non ho saputo dirgli di no. -Allora ti è piaciuto?- le chiedo - be sì perché lì per lì ero eccitatissima, ma lo sai che anche adesso faccio fatica a sedermi. Io allora eccitato x il racconto le sono venuto in bocca e lei senza fare una piega ha ingoiato tutto. Neanche davanti intanto avevano perso tempo, lui se lo era tirato fuori e lei lentamente lo stava masturbando mentre una mano di lui la esplorava fra le cosce, si impossessò della sua bocca baciandola e lei tremando emise un sospiro che si perse In quel bacio e venne. Un po’ imbarazzati ci risistemammo e ci facemmo accompagnare alla nostra auto, dopo i saluti di rito partìì x tornare a casa un pò sconvolto devo dire, x il comportamento molto hard di mia moglie. -Fermati in quella piazzola che voglio parlarti- mi disse, -ti è piaciuto quello che ho fatto col tuo amico?- -non è mio amico- gli risposi,- io invece credo di si e sai perché? Mentre tu facevi il porco là dietro lui mi ha messo una mano sul ginocchio ,mica solo sul ginocchio ho pensato io, io l’ ho tolta trovando come scusa che poteva venire qualcuno, e lui lo sai cosa ha detto: stai tranquilla, è un posto sicurissimo io e tuo marito venivamo sempre qui, allora io per ripicca mi sono fatta toccare e glielo ho anche preso in mano. Allora lo conosci, e con chi venivate qui? E cosa aveva da dirti quella lì là dietro? Ho cercato di rimediarla in qualche modo ma poi le ho dovuto dirle la verità. Le ho parlato di lui, di sua moglie dei nostri incontri del fatto che non c ‘erano coinvolgimenti sentimentali e x ultimo le ho raccontato l’ avventura della ragazza col lavavetri e forse è stato quello che le ha fatto capire che i nostri erano incontri del tutto sessuali, che non avevano niente a che vedere col sentimento e questo l’ ha rabbonita un po’. Di giorno faceva la sostenuta, separati in casa, ma la sera nel letto diventava una belva, mi saltava addirittura addosso e mentre la scopavo voleva sapere tutti i particolari: che cosa facevate ? te lo prendeva in bocca ? ma lei con tutti e due come faceva? Poi al mattino ritornava a fare la sostenuta. Poi verso fine settimana quando ormai la situazione era rientrata, tutto era ritornato alla normalità, sdraiati sul letto, dopo aver fatto l’ amore mi dice :-sai è tutta la settimana che ci penso, vorrei che mi portassi ancora in quel parcheggio- - perché ? - gli chiedo io, - dai non fare lo stronzo, lo sai il perché- Sabato sera, pronti, si parte e lei armeggiando dentro la borsa senza alzare gli occhi mi dice : passa dal viale del Lungomare, che lì è pieno di semafori ed è più facile trovare qualcuno che ci pulisca i vetri.
52
4
13 years ago
ccala,
51/51
Last visit: 8 years ago
-
Ancora una volta con il mio amante separato
Ormai avevamo deciso che ci piacevamo e che dovevamo continuare a vederci! Il mio lui separato, ormai in procinto di trovarsi casa, mi telefonoò non molto tardi dal nostro primo incontro, circa una settimana dopo che voleva fare nuovamente l'amore con me e per questo mi diede appuntamento nuovamente a casa, dove abitava con la moglie. Ragazzi, non crederete, ma quella volta si fece trovare con indosso l'accappatoio e con il cazzone ben duro, e non appena entrai dentro me lo fece sentire e toccare, profumava ancora di sapone e di doccia fresc: era un uomo molto pulito, attento all'igiene e ciò non mi dispiaceva. Mi portò in camera all'istante, mi spogliai e subito ci mettemo sotto le lenzuola e incominciammo a baciarci e affondando la lingua dentro la sua bocca iniziavo a gemere di piace, e nel suo mentre mi allargavo il buco del culo.......stare a letto con lui era veramente un piacere. Ci sapeva fare e molto, ma nel contempo aveva bisogno di essere accarezzato, baciato, leccato, accompagnava lamia testa con la sua mano fino a raggiungere la sua cappella per sentire il suo caldo profumo di caldo e per sentire la pulsione e il gonfiarsi per diventare sempre più grossa. La leccavo dalla cappella fino alla radice, riusciva a farmela entrare, le prime volte magari stentavo e quasi vomitavo, ma le altre ormai avevo ormai imparato per spompinarlo a dovere: riuscivo a farlo venire copiasamente e dentro la mia bocca e tanto era la furia che il suo getto caldo di sperma inondava la mia gola per colare e scendere giù nel mio stomaco. E questo era il primo raound, perchè poi, raccolte le forze c'era il secondo, ossia la penetrazione anale che amo tanto. E in quel momento la cosa si faceva più ardua perchè per me ogni volta è come se fosse la prima volta, perchè ho un buco del culo stretto che ogni volta ci vuole la vasellina per dilarto. Luiù però aveva il suo metodo personale con copiosa saliva ungeva bene il mio ano e piano piano ma talvolta anche con forza mi inculava per benino tanto da farmi godere con molto dolore, ma chi si fa inculare dal suo amante sa per benino che non cè dolore che tenga al piacere di avere un bel cazzone dentro, perchè dopo che si è fatto strada allora ti piace muoverti e diventare padrone di questo meraviglioso pezzo di carne , tanto da regolamentarne l'entrata e l'uscita. Una vera goduria di cui sento la mancanza ormai, perchè mi ero tanto innamorato di quest'uomo che poi aiutai pure a cambiar di casa, ma quella è un'altra storia.
16
0
13 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
In tre si lavora meglio in ufficio
Non ho avuto molte esperienze ma la troietta che c’è in me ogni tanto reclama il suo spazio e da tono delle erezioni che in mio onore mi vengono offerte posso affermare che sono proprio un gran bella troietta quando mi travesto. Ero finalmente riuscita ad organizzare quell’incontro. Avevo contattato Gianni, Toni e Rino per telefono e dopo vari tentativi andati a vuoto avevamo fissato il giorno, quel giovedì pomeriggio nell’ufficio di Toni. Avevo conosciuto Toni (45anni) alcuni anni prima e ormai con costanza ci frequentavamo. Titolare di una piccola azienda mi offriva tutto il comfort del suo ufficio. Gianni (28) e Rino (34) erano compagni di squadra della locale rappresentativa di palla a nuoto e li conoscevo da alcuni mesi. Arrivai presto nell’ufficio di Toni e mi diressi con scioltezza verso il piccolo bagno che fungeva anche da spogliatoio non prima di fermarmi per qualche istante davanti allo schermo del pc posto sull’ampia scrivania. Toni conosceva ormai i miei gusti, mi fece trovare sul grande schermo del suo pc delle bellissime scene di film porno con tanto di gemiti e immagini mozzafiato. Io diedi un rapito sguardo e mi diressi in bagno. Come sempre, depilatissima indossai delle graziose calze autoreggenti nere con un fiocco bianco sulla parte superiore del retro. Una leggera sottanina anch’essa nera, in pizzo, dei guanti in pizzo che mi lasciavano scoperte le dita, scarpe con tacco a spillo, tante collane, bracciali, anelli ed ovviamente l’immancabile parrucca che completava un quadro perfetto. Sulla leggera sottana feci scivolare un delizioso vestitino a fiori che mi arrivava sopra il ginocchio, si una gran bella puttanella. Snella, 58kg alta 174cm, gambe snelle ed affusolate, mani piccole e femminili, bocca carnosa, questa sono io, Tytti! Uscii dal bagno e raggiunsi Toni alla scrivania, lui si alzò dicendo: >”Tytti sei sempre bellissima”. >”Grazie Toni” risposi sedendomi nella poltrona. Delle scene spettacolari di pompini fatti da ragazze deliziose provocarono ben presto un sospetto gonfiore sotto la patta di Toni. Continuando a guardare i filmati feci scorrere la mano su di essa comiciando a sbottonare la patta. Toni a 45 era più che perfetto, leggermente sovrappeso ma con un cazzo incredibile, duro e grosso. Lo tirai fuori smanettandolo lentamente, poi, scostando via i mie lunghi capelli dal viso lo presi in bocca cominciando a leccarlo con la lingua. Ben presto il ritmo del pompino crebbe, e mi ritrovai a spampinare quel cazzone proprio come le puttane che ancora si davano da fare sullo schermo. >”Dai puttana si puttana prendilo in bocca, troia” mi diceva Toni mentre in suo cazzo mi fotteva letteralmente la gola. Il citofono annunciò l’arrivo di Gianni e Rino. Senza rimmettersi il cazzo nei pantaloni Toni andò ad aprire la porta. I mie due amici entrarono nell’ufficio e mi trovarono seduta nella poltrona, gambe larghe a mostrare la mia nerchia completamente depilata mentre mi gustavo quelle belle scene porno. >”Sei sempre una puttana Tytti” disse Gianni baciandomi sulla guancia >”Ma guarda che troia” continuò Rino. Intanto Toni si era tolto i pantaloni e mi aveva ricacciato il cazzo in bocca, questa volta con più energia. Mi prese la testa con la mano e spinse con forza il suo cazzo dentro la mia gola. Lo sentii giù fino alle palle, rivoli di saliva mi colavano giù dal mento, sulle grosse tette e sul cazzo duro che svettava sotto la gonna tirata sulle gambe. Gianni e Rino ovviamente non persero tempo e subito mi ritrovai i loro cazzi nella mani. Quello di Gianni non era molto lungo ma era bello grosso mentre Rino aveva un cazzo depilato e normale con una cappella rossa e gonfia. Tirai indietro la testa e mi feci scivolare alla bocca il cazzone di Toni, e tenendo con le mani agghindate dai guanti di pizzo mi portai alla bocca entrambi i cazzi, quello di Gianni e quello di Rino. Slinguettavo velocemente le loro cappelle gonfie, muovendo le mani sui loro cazzi mentre facevo colare lunghi fili di saliva ora su di uno ed ora sull’altro. Toni dal canto suo non restava fermo e mi sbatteva la sua nerchia in faccia, mentre cercavo di prendere i due cazzi assieme in bocca. Scesi dalla poltrona a mi accosciai davanti a loro, mi misi a gambe larghe in modo che potessero vedere quanto fossi troia con la nerchia dure tra le gambe. Ero circondata da loro tre che a turno mi scopavano la gola. Me lo sbattevano in bocca fino alle palle, per poi tirarlo fuori per godersi la mia lingua, uno dopo l’altro. Avevo la bocca piena di saliva e le mani ce esperte passavano da un cazzo all’altro. “Che pompinara che sei” “Fottuta succhia cazzi, dai prendilo, PUTTANA” “Si troia, sei una cagna, dai continua fottuta puttana” Queste erano le frasi che mi volavano addosso, rendendomi ancora più eccitata e famelica. Poi Rino si sedette sulla poltrona con tanto di cazzo bagnato di saliva pronto per me. Mi alzai e dandogli le spalle mi sedetti su di lui. Il suo cazzo scivoloso trovò subito la strada per il mio buchino liscio, depilato e morbido. Me lo sentii subito tutto dentro, che goduria, saltavo su quel cazzo mentre Toni e Gianni me lo davano assieme in bocca. Muovendomi su e giù la mia bocca e la mia lingua danzavano sui loro glandi, uno spettacolo meraviglioso. Rino, per evitare di sborrare mi fermò, io mi alzai e mi misi alla pecorina sulla poltrona. Fu il turno di Gianni, il suo grosso cazzone mi penetrò con un colpo violento fino alle palle cominciando a sbattermi con forti e veloci colpi. Ovviamente Toni girò dall’altra parte della poltrona e mi cacciò in gola il suo cazzo, tutto, fino alle palle. Mi ritrovai così sbattuta violentemente da Gianni, con il mio cazzo duro che dondolava sotto i suoi colpi e il cazzone di Toni in gola che quasi mi soffocava. Gianni si fermò appena in tempo prima di sborrare tirando via il cazzo dal mio culetto. Rino, che nel frattempo si era “calmato” prese nuovamente a sbattermi il culo mentre ora leccavo il cazzone di Toni finalmente fuori dalla mia gola. In questa posizione Rino e Gianni mi chiavarono per bene mentre io mi godevo il cazzone di Toni. Poi Gianni senza troppi complimenti mi prese e dopo aver fatto spazio sulla scrivania mi ci fece sedere sopra. Mi sdraiai sulla schiena in modo da restare fuori con le gambe da una parte e con la testa quasi sul bordo dell’alta parte. Allargai le gambe e tirai su la gonnellina e la sottana in modo che potessero ben vedere il mio bel cazzo duro e bagnato fare capolino tra la sexy lingerie. Gianni non perse tempo e subito cominciò a chiavarmi dandosi il cambio con Toni che finalmente me lo aveva dato nel culo. Mentre mi inculavano a turno mi smanettavano il cazzo per poi lasciarlo ricadere per tenermi larghe la gambe. Dall’altro lato del tavolo Rino di dava il suo cazzo in bocca, praticamente chiavandomi anche lui. Gianni lo raggiunse presto e così mi ritrovai due cazzi sulla bocca, uno a destra ed uno a sinistra, li leccavo e li prendevo in gola mentre Toni con un ritmo pieno e vigoroso mi chiavava alla grande facendomi sobbalzare il cazzo a destra e a sinistra ad ogni colpo. Poi mi fece girare in modo che mi mettessi a novanta gradi sopra appoggiata sulla scrivania, con una gamba alzata appoggiata sul ginocchio sul piano, in modo da spalancare per bene il culetto. Il cazzone di Toni non perse tempo, le sue palle sbattevano sulle mie, fino in fondo, 22 centimetri di duro cazzo tutto in culo violentemente. In quella posizione, reggendomi sui gomiti potevo nuovamente prendere tenere in mano i cazzi gonfi di Gianni e Rino portandoli alla bocca e spampinando profondamente. Gianni fu il promo a sborrare, mentre lo smanettavo ed avevo metà del cazzo in bocca caldi getti di sborra uscirono dal gonfio cazzone. Continuando a smanettarle passavo la lingua sulla cappella che con getti pieni mi riempiva la lingua di calda sborra. Toni continuava a sbattermi con energia mentre fili di sborra mi colavano già dal mento al ritmo dell’inculata. Tutto questo mentre smanettavo Rino che ben presto venne, mi girai non appena sentii i suoi gemiti e la sborra mi inondò la faccia, colando copiosa sulla bocca e sul mento. Lo presi in bocca mentre altri schizzi uscivano da quel cazzo in fiamme e mi riempivano la bocca. Io da gran pompinara li facevo colare fuori in modo che mi colassero sul mento e dondolassero al ritmo dell’inculata che ancora di devastava il culo. “Dai puttana vengo” disse Toni. A quel punto ri rialzai dalla posizione e mi inginocchiai davanti a Toni prendendogli il cazzo in mano cominciando a smanettarle appoggiandomi la sua cappella enorme sulla lingua. Presto fu ricoperta di sborra mentre io ancora lo smanettavo, mi colava dappertutto, sul mento sulla faccia, sulle guance, ne ero praticamente piena. Tutti e tre mi avevano riempita di sborra ed adesso si gustavano lo spettacolo. Ma non fini qui, quel pomeriggio giocammo ancora e questa volta venni anch’io sborrando sotto i colpi di Toni, si inculata mentre venivo, stupendo. Ci lasciammo dopo esserci lavati e ristorati e ci ripromettemmo di incontrarci presto. “La prossima volta te ne prendi due nel culetto ok troia? Mi disse Toni. “MMMM allora quando si fa?” aggiunsi maliziosa……. Ma di questo vi racconterò un’altra volta. Tytti
14
2
13 years ago
Tytti1travesta, 29
Last visit: 13 years ago -
Sogno di una notte d'autunno
Passeggiavo per le strade di Ortigia, l'isolotto su cui si abbarbica il centro storico di Siracusa, la mia città natale, ero un pò alticcio, a causa del buon nero d'Avola di cui mi ero generosamente servito durante la cena a base di zuppa di cozze al pomodoro con crostini di pane e caponata di melanzane, si, ero andato sul leggero, ma dopo l'ultimo lavoro era il primo pasto decente che mi concedevo. Ero un pò malinconico percorrendo le strette vie del centro, illuminate malamente da lumi che ricordavano le vecchie lanterne ad olio. Dove la luce non arrivava, i vecchi muri che chissà quante storie potrebbero raccontare, trascoloravano dal giallo della luce al blu chiaro della luna, che incombeva sopra la mia testa, dall'occhio ciclopico, enorme ma non minacciosa. L'aria era calda, profumata dai mille odori dell'isola. Con gli occhi socchiusi girovagavo, riconoscendo angoli, luoghi, case, appartenenti al mio ormai lontano passato ortigiano. Ad un tratto, lungo la via Alagona, vidi una traversa che non ricordavo: in alto un ponte di case chiudeva e tratteneva i due lati del vicolo, e, proprio sotto quell'arco, che incorniciava uno scorcio di mare irrorato di luce lunare, dalla parte sinistra del vicolo, una flebile luce gialla, proveniente dal vetro istoriato di un bistrot. Non so cosa mi spinse ad avvcininarmi a quel posto, ce ne sono tanti così da queste parti, entrai spingendo una vecchia porta fatiscente, senza un nome, solo un piccolo mazzo di rosmarino rinsecchito fissato con una cordicella al centro del pannello. Mi ritrovai in uno strano locale, scuro, illuminato da sole candele. Non riuscivo a distinguere quasi nulla, forse perchè un pò ottenebrato dall'alcol, ma percepivo il suono di una chitarra che suonava una strana melodia antica, che risvegliava echi profondi nella mia anima. io fondo un piccolo banco di mescita con una grande botte ovale, dei bicchieri che forse non venivano lavati molto spesso, uova sode, una grossa candela ed una vecchia donna grassa indifferente che strofinava controvoglia una brocca di vetro. Trovai un tavolino in un'angolo della piccola stanza, addossato ad una parete su cui era addossata una lunga panca che la percorreva, mi sedetti, non sapendo bene cosa volessi farci, lì. La donna grassa si avvicinò senza dire una parola, e mi mise davanti la brocca da mezzo che aveva riempito di un liquido bruno che, immagino fosse vino locale, sbattè un bicchiere opaco davanti a me e se ne andò ciabattando, facendo ondeggiare due enormi natiche vibranti di grasso. Un pò sospettoso versai il vino nel bicchiere, dopo averlo ripulito col mio fazzoletto, e annusai, sembrava passabile. Risultò buono, anzi, il suo sapore rotondo, saturo di mandorla, miele, e arancia, mi inebriò al punto che, senza rendermene conto avevo quasi svuotato la caraffa in pochi minuti. Il mio sguardo reso sfocato dal vino cominciò a vagare per l'ambiente fumoso, soffermandosi su dipinti scadenti alle pareti, facce stanche, forse pescatori che affogavano la stanchezza nel vino, una battona, ma forse era un travestito di almeno ottant'anni, che ricambiò il mio sguardo con un sorriso seducente senza denti. All'angolo opposto della sala, un pò appartata, c'era una coppia, che non avevo notato fino a quel momento. Erano seduti ad un tavolo come il mio, uno di fronte all'altra. La prima cosa che svegliò il mio assopito interesse fu lo strano modo in cui erano seduti. Composti eretti eppur rilassati, gli avambracci e le mani appoggiate al tavolo, con le dita che si sfioravano, gli sguardi persi l'uno in quello dell'altra. E poi, la mia mente che si disannebbiava, notò altro. Lei aveva un abito di squisita fattura, nero,forse un pò vintage, con il corpetto trasparente di pizzo nero incrostato di decorazioni che non riuscivo ad intrepretare, che nascondevano appena due magnifici seni eretti, i capezzoli che premevano imperiosi contro la stoffa. Lunghi guanti le coprivano fino al gomito le bianchissime braccia affusolate. Lunghi capelli di un rosso appena più chiaro del vino che avevo bevuto, morbidi e fluttuanti sulla schiena nuda, un piccolo cappello con una minuscola veletta evidenziava, più che nascondere, due occhi di uno strano viola intenso, un profilo meraviglioso, quasi una antica miniatura. Dallo spacco laterale della lunga gonna di raso nero usciva una gamba che avrebbe fatto invidia ad una star. Due scarpine tenute su da due striscioline di stoffa nere, tacco altissimo, calzavano piedi da capogiro. Lui, in un'abito d'alta sartoria, rigoroso ma elegante, nero come l'abito di lei, camicia e cravatta in tinta, scarpe lucide e di foggia perfetta, aveva la stessa pelle bianca, quasi diafana della sua compagna. I suoi capelli, nero corvino, di media lunghezza, incorniciavano un viso dai lineamenti forti ma piacevoli, due profonde rughe gli solcavano il viso, dal naso, vagamente aquilino fino alla bocca, dandogli un'espressione tra l'ironico e il sensuale. Gli occhi, poi, non meno magnetici di quelli della donna, erano di un nero incredibilmente profondo. Mi sorprese l'esame che avevo fatto dei due nonostante l'alcol, e soprattutto di lui, visto il mio poco interesse, fino a quel momento, per il genere maschile. D'un tratto, in perfetto unisono, ma non si erano apparentemente detti nulla, si girarono e fissarono esattamente l'angolo in cui mi trovavo. Distolsi lo sguardo, imbarazzato, convinto in qualche modo di averli disturbati, e mi immersi nella contemplazione del mio bicchiere, ormai vuoto. Ad un tratto avvertii la presenza di qualcuno accanto a me. Era Lui che mi guardava dritto negli occhi, un leggero, sorriso sensuale si allargò su quel viso intrigante e, senza dire una parola, mi fece cenno di seguirlo. Tutti e tre uscimmo dalla bettola, nell'idifferenza generale. ci inoltrammo in un dedalo di viuzze che all'inizio riconobbi, poi non più. finalmente un piccolo slargo si aprì davanti a noi.Una facciata barocca, arancio nella luce di un lampione, un portone che si apriva. I miei sensi, pur obnubilati dal vino, mi trasmettevano segnali di eccitazione. Una fuga di stanze, corridoi, grandi finestre che lasciavano entrare la luce esterna. Alla fine una grande camera, un grande letto a baldacchino. Anche lì la Luna la faceva da padrona, rivelando ogni dettaglio dei mobili, dei quadri, delle finissime decorazioni delle pareti, degli stucchi. Come in un sogno vidi lei togliersi lentamente, e nel più totale silenzio, il cappellino, il vestito,sotto non portava nulla,e infine le piccole scarpe. Era di una bellezza perfetta eterea e carnale allo stesso tempo, trasudava sensualità e purezza allo stesso tempo. Rimase li, nuda, vestita solo di luce. Poi fu il turno del suo compagno. Con eleganza, tolse la giacca, la cravatta e la camicia, poi in un unico gesto si sfilò i pantaloni, mostrando un corpo scolpito nel più puro dei marmi, un membro di dimensioni notevoli, già eretto, come il mio, d'altronde, che ormai disperato per essere sacrificato nei pantaloni, era al limite della sopportazione. In un'attimo di lucidità mi chiesi perchè due meravigliose creature come quelle dovessero essere interessate ad un uomo di mezza età, massiccio e peloso, anche se, mi fece dire la mia vanità, ritenuto abbastanza sexy... Ma smisi di pormi domande, quando, sempre in silenzio, rotto solo dal mio respiro affannoso, e sempre in perfetto unisono, si avvicinarono a me e mi spogliarono completamente. Mi ritrovai su quello splendido letto, su lenzuola di pura seta bianca profumata, accarezzato da quattro mani, baciato da due bocche, all'inizio mi irrigidii quando la lingua di lui mi si infilò vorace in bocca, ma poi, quando sentii le labbra di lei sul mio membro, mi lasciai andare completamente al piacere. Poi si invertirono, e mentre lei mi baciava ed io accarezzavo i suoi seni perfetti, la bocca di lui prese possesso del mio cazzo ormai turgido da scoppiare. mi ritrovai ad accarezzare il suo, pieno e duro nella mia mano inesperta, mentre, finalmente! dei piccoli gemiti uscivano dalle loro bocche perfette. O è solo un ricordo?. Poi lei si offri a me, aprendo quelle splendide cosce bianche, ed io cominciai a leccarle dolcemente il clitoride roseo e delicato, ad insinuare la mia lingua nella sua vagina, mentre lei si inarcava per il piacere.Lui, da dietro cominciò a leccarmi il buchetto del mio culo, strappandomi un mugolio di piacere profondo.Alla fine non potendone più, la penetrai fino in fondo, mentre la sua bocca si apriva in un muto urlo di piacere. Mentre pompavo su e giù in un parossismo di estatico piacere, sentii che lui, da dietro aveva sostituito la lingua col suo cazzo, e, lentamente, delicatamente, mi entrò nel culo, muovendosi sempre più in fretta, mentre io raggiungevo il nirvana. Poi, prima che potessi arrivare all'orgasmo, si fermarono, lei si girò di spalle, offrendo un buchetto roseo e stretto, mentre con la mano si titillava il clitoride, e lui le infilò quella meraviglia di cazzo nel culetto, mentre mi spingeva verso le sue natiche. Mi ritrovai a leccargli a mia volta quel piccolo pulsante buco e poi, senza tanti complimenti, gli infilai il mio uccello nel culo virile. Dopo qualche istante, ancora una volta all'unisono, ma adesso c'ero anch'io nel gioco, due fiotti di sperma reso argenteo dalla luce della luna, sgorgarono copiosi dai nostri due cazzi, inondandoci i corpi sudati. esausti, ci abbattemmo sulle ormai bollenti lenzuola, mentre lei, con eleganza, cominciava a leccare il bianco latte della vita dai nostri corpi, con uno splendido sorriso sulle labbra. Ci baciammo a lungo, poi, esausti ci addormentammo. Mi ritrovai, la mattina nella mia cameretta, nella mia casa. Avevo sognato? no, il mio corpo recava ancora i segni della notte trascorsa. Presi un caffè, e, preso dall'ansia di rivedere quelle meravigliose creature, cominciai a cercare per Ortigia. Cercai a lungo, senza riuscire a trovare il luogo, domandai in giro...nulla. In serata, quando ormai avevo perso ogni speranza, mi ritrovai di fronte a quella facciata. Nella luce del tramonto sembrava fatiscente, non curata..bussai prima delicatamente, poi sempre più forte. Una vecchina che passava mi guardò incuriosita e mi chiese chi cercassi. Le descrissi la splendida coppia. Mi guardò stranita, e mi riferì che in quella casa non abitava più nessuno da cento anni.
16
0
13 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
...mani...
La macchina sembrava andasse da sola... eravamo euforici! La mia voglia era cresciuta grazie alla meravigliosa serata al club, un anniversario diverso, trasgressivo, per portarci "fuori" da tutto e tutti. Mentre guidava, la Sua mano accarezzava le mie cosce, facendomi provare quel brivido che solo lui riesce a far scaturire... Un piacere intenso, che sale fino al cervello e ti trascina, anche lui era eccitatissimo, sentivo il suo cazzo duro tra le Mie mani, pulsare quasi a chiedere di essere accolto nel mio corpo... Decise di fermarsi. Il parcheggio era quasi vuoto, mi chinai su di lui (non avevo voglia di vedere chi o quanti fossero e cosa facessero... potevo intuirlo) Avevo solo voglia di godere di una libidine pura, animalesca. Lo sentivo accarezzarmi, mescolando la sua dolcezza, alla passione, centellinando ogni cm della mia pelle umida di piacere. Godevo e a lui piaceva sentirmi mugolare con la bocca piena di lui, le sue mani avide nn mi bastavano più, volevo godere. Alzai gli occhi e una figura nell'ombra... invitante era davanti il finestrino. Feci cenno e subito il finestrino si abbassò, mi chinai ancora a succhiare... Sentii ancora Mani... estranee, invadenti, impertinenti che esploravano il mio corpo; mi eccitavano e anche un po mi spaventavano... un mix di emozioni forti, incontrollabili... puro istinto, mi bastava solo quello, volevo solo quello... fino a godere... Raggiungemmo insieme il piacere assoluto... in un attimo di trasgressiva follia!
13
4
13 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Chi si sente in questo..
Così rovini la vostra relazione in Sotto le lenzuola Potrai anche sembrare la miglior fidanzata della Terra e forse ormai te ne sei convinta anche tu ma se ti comporti così non finirà bene Per lui sei un libro aperto, lo informi di tutto, ci sei sempre per qualsiasi cosa e sei molto, fin troppo, modesta sulla tua bellezza? Gli indizi ci sono tutti e non per vincere il premio di miglior fidanzata del pianeta: stai sabotando la vostra relazione. In modo e inconsapevole, d'accordo, ma lo stai facendo. Nessuna paura però perché con un po' più di egoismo, riservatezza e fiducia in te stessa la vostra relazione sarà al sicuro. Ecco quali sono le trappole da evitare Dai, dai e ancora dai Le rubriche di posta del cuore sono piene di ragazze disperate che hanno dato il loro cuore per anni a lui che di matrimonio proprio non ne voleva sapere. Lui, che pochi mesi dopo esservi lasciati ha conosciuto un'altra e nel giro di pochi mesi le ha chiesto di sposarlo. Ci sono donne che fanno molto di più di che prendersi cura del proprio compagno, gli donano loro stesse senza accorgersi che in questo martitrio d'amore lui inizia a sentirsi colpevole e obbligato . E all'improvviso s'innamora dell'altra, la stronza, quella che non lo mette al centro del mondo e non lo fa sentire l'unico responsabile della propria felicità. Perciò se proprio non riesci a fare a meno di dare tieni almeno presente che è come mettere i propri risparmi in una banca con un buco nella cassaforte. Fai quello che ti piace ma non di dimenticarti di essere un po' egoista. Sei troppo comunicativa Tra Facebook, Twitter, messenger, e-mail e sms è impossibile che ci sia qualcuno che non sa che cosa state facendo, che programmi avete e quello che pensate. Così si perde quell'alone di mistero che fa bene alla coppia. «Ho cancellato mia moglie dagli amici su Facebook» ha ammesso un terapista, «In quest'epoca di sovrabbodanza di social network tutta questa familiarità porta solo una cosa: noia». Mantenere un po' di mistero, resistere a controllare quello che sta facendo il partner può solo fare bene alla coppia, fosse anche non sapere che cosa ha mangiato a colazione. Parli troppo delle tue frustrazioni agli amici Lamentarti del fatto che una volta vedendo una bella ragazza gli è caduto l'occhio o che ti sembra incredibile che voglia spendere dei soldi per comprarsi un auto nuova quando potrebbe prenderti quell'anello di fidanzamento che ti piace tanto o parlare delle sue mancanze, anche le più piccole, è il modo migliore per sabotare la vostra relazione. Gli amici sono dalla tua parte, non dalla sua e il tuo comportamento non farà altro che convincerli che il suo comportamento sia sbagliato sempre e comunque se non a fargli credere che la vostra non sia una buona relazione. Che cosa dovete fare? Non è necessario smettere di parlare di lui, solo potete raccontare anche le cose belle. La vostra relazione vi sembrerà molto più forte, bella e stabile se tenete conto anche dei suoi pregi. Non pensi di essere sexy Ti stupisci se ti dice che sei bella o quanto sei sexy quando gli passi davanti nuda dopo aver fatto la doccia, pensi che stia esagerando, forse che ti sta prendendo un po' in giro. Così non va: una bassa autostima del proprio corpo può danneggiare la vostra vita sessuale. Se non vi sentite sexy non vi interessa fare sesso, o forse sì ma solo con le luci spente e non nude. Molti uomini si rivolgono a terapisti e psicologi raccontando di avere mogli e fidanzate bellissime, frustrati dal non sapere come comportarsi di fronte alla loro inizibizione. Tanto per cominciare smettete di dire che siete grasse, brutte, che non avete un bel seno ma troppa cellulite: non vorrete davvero convincerlo che avete ragione, vero? Più facile a dirsi che a farsi, prendete confidenza col vostro corpo: avete paura delle luci accese? Disseminate la camera da letto di candele: non solo la loro luce non mostra alcuni piccoli difetti ma renderanno l'atmosfera molto romantica. Confondi i sogni con le aspettative realistiche Hai mai fantasticato che lui facesse qualcosa di speciale per te? Una festa a sorpresa, una fuga romantica, una cena a lume di candela in un ristorante stellato ? Se lo hai fatto e ci sei rimasta male quando ti sei accorta che non è mai successo allora sei caduta in una delle trappole più pericolose nella vita di coppia. Da lì a iniziare a fare confronti è un attimo. Non c'è niente di male ad avere delle fantasie, i problemi iniziano quando non si basano sulla realtà. Se lui non è mai stato in montagna perché la detesta smettila di sognare che organizzi un weekend in una baita col camino. Concentrati sulle cose che gli riescono benissimo: così rafforzerai la vostra unione anziché sabotarla
18
1
13 years ago
c13p8,
40
Last visit: 11 years ago
-
It's only rock'n roll
Il concerto era stato un successo, come sempre. Più di diecimila ragazzi accalcati nello stadio, odore acre di corpi sudati, boati, urla, pogos e violente liti subito sedate da poliziotti stanchi e avviliti, i suoni provenienti dalla band ad un volume al di sopra del sopportabile, luci e laser feroci, violente, un palco colossale, stracolmo di strumenti e attrezzature,e , al centro di questo mondo folle e rutilante, io, il frontman, la voce roca e potente, lo sguardo stravolto dalle anfetamine e dall’alcol, il corpo fasciato in pantaloni di pelle che mostravano il mio cazzo e le palle, quasi come se non ci fosser nulla a celarle, il petto nudo e sudato, lacerato da vecchie e nuove ferite autoinflitte, avevo urlato la mia poesia, la mia rabbia, la mia carica sessuale per un’ora e mezza, senza concedermi pause. Alla fine, senza concedere bis ad una moltitudine di fan indignati ma adoranti, mi ero rifugiato nel mio camerino lussuoso, tavolo da trucco, divano, e l’immancabile mobile bar, lontano da tutti anche dalla band, lontano dal rumore. Ero stanco. Non la stanchezza del concerto, della tournèe, una stanchezza interiore, venata di sottile malinconia, di una serpeggiante insoddisfazione, che non riuscivo a definire. Mi stravaccai sul divano, con una Perrier in mano, e l’immancabile scotch sul tavolino di cristallo. Mi appisolai, vagamente consapevole del posto in cui mi trovavo. L’aria era satura di una strana energia, sembrava scurirsi sempre più e la temperatura scendeva inspiegabilmente. Ebbi un tremito di freddo, e mi svegliai, almeno credo, dal torpore alcolico. Nella poltrona nell’angolo più buio della stanza c’era una vecchia ma preziosa poltrona di pelle rossa, scurita dal tempo e dall’uso. Mentre la guardavo mi accorsi che c’era una figura, seduta mollemente, che teneva le mani sui braccioli, le lunghe gambe accavallate. Un paio di splendide Manolo Blahnick aperte sul davanti, tacco da dieci centimetri affilato come uno stiletto, calzavano due piedi dalle unghie laccate rosso fuoco, e dalla pelle lattea, tanto trasparente da mostrare le vene bluastre che pulsavano sotto l’epidermide. Il mio sguardo ancora offuscato dal liquore risalì quelle incredibili chilometriche gambe, fino a raggiungere l’inguine, appena velato da una stretta gonna nera, dallo spacco anteriore, e mi accorsi, mentre qualcosa nel mio corpo cominciava a risvegliarsi, che non portava slip e una peluria appena accennata, colore del grano maturo nascondeva chissà quali delizie. Il mio sguardo continuò a risalire, seguendo i contorni di una piccola giacca di pelle nera aperta sul davanti a mostrare l’accenno di due seni lattei, che si sollevavano delicatamente al respiro, vagamente accelerato, i capezzoli premevano turgidi quasi penetrando la pelle nera, grossi e prepotenti. Un collo lunghissimo forte e delicato allo stesso tempo sosteneva una testa di proporzioni classiche , una stretta crocchia di capelli splendenti, dello stesso grano maturo incorniciavano un viso che sembrava venir fuori da un cammeo del settecento: naso piccolo, dalle narici piccole e vagamente arroganti, occhi enormi, di un viola impossibile, appena velati da palpebre pesanti, scurite da un ombretto di un viola appena più scuro, le ciglia lunghissime e fitte di un nero quasi assoluto. … e la bocca. La bocca! grande, dalle labbra carnose, fameliche, con un lieve sorriso vagamente feroce, dipinte di un rosso scuro denso come sangue, facevano intravedere denti perfetti , il respiro sibilante di una parvenza di eccitazione, che sembrava crescere di pari passo col mio desiderio, ormai evidente attraverso i pantaloni, ormai dolorosamente stretti. Nel silenzio più assoluto, rotto solo dal leggero ansimare dei due respiri, si alzò, con un movimento felino e, senza muovere un passo, cominciò a spogliarsi, con lentezza esasperante. Restò completamente nuda, vestita da un’aura luminosa e una nuvola di profumo intenso, riconobbi Angel , un profumo che trovavo follemente arrapante, che mi fece definitivamente perdere il controllo delle mie azioni. Mi buttai su di lei come un animale infoiato, baciandola, quasi mangiando quella bocca rapace, che reagiva in maniera altrettanto animalesca, a dispetto delle sembianze delicate mordendo le mie labbra e strappandomi gemiti di piacere misto a dolore. Poi scesi tra le sue cosce e le allargai con violenza, e infilai la mia lingua assetata e rovente nella sua figa pulsante, leccando con forza, brutalmente. A quel punto lei mi prese per i capelli, tirando fino ad allontanarmi, e con un semplice sguardo mi disse come comportarmi. Tornai alla carica, leccadole e succhiandole il grosso clitoride rosso e pulsante, come se stessi facendole un vero e proprio pompino, mentre il mio pollice si insinuava nella figa e l’indice esplorava il suo culetto marmoreo, come un doppio dildo di carne. I suoi gemiti di piacere facevano eco alla mia ormai insostenibile foia, e così venne, buttando indietro la testa e urlando al cielo, la bocca meravigliosa spalancata a scoprire i denti bianchissimi. D’un tratto, mi fece rialzare mi strappò di dosso i pantaloni, scoprendo il mio cazzo ormai dolorante dal piacere, e con un gesto solo, si avvinghiò a me , passandomi le gambe dietro i glutei, e impalandosi sul mio membro fremente. Cominciò a muoversi ritmicamente, con energia, la lunga chioma ormai disordinatamente sciolta sulle spalle, gemendo e ululando in sincrono con me, su e giù, sempre più veloce, portandomi ad un parossismo erotico mai provato. Le sue labbra cominciarono a leccarmi e baciarmi il collo, fino a morderlo con delicatezza. Sentii scorrere fuori il mio sangue, da quella leggera ferita, cosa che mi eccitò, se possibile, ancora di più. Ma pochi istanti prima del mio orgasmo, si staccò bruscamente da me, si inginocchiò e si infilò in bocca il mio cazzo fino alla radice,fino alle palle, succhiando con violenza, fino a farmi sgorgare nella sua gola rovente un fiotto di sperma inimmaginabile, mentre io urlavo e mi scuotevo in preda al parossismo erotico. Mi accasciai a terra, tra le sue cosce aperte, mentre dalla sua figa stupenda un fiotto dorato e liberatorio mi inondavano la faccia, ed io bevvi, per placare il fuoco che mi squassava il corpo. Mi addormentai spossato e, al mio risveglio il camerino era vuoto. Sono passati ormai trecento anni da quella sera, ed io, ormai figlio della notte, continuo a fare concerti, indossando nuove identità, fingendo sempre di essere sempre un altro musicista, e ad aggirarmi nei luoghi dove conobbi la mia amata, odiata Dea, Colei che mi diede la vita eterna.
16
1
13 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
L'inizio della mia vita da trav parte 1
Non so se sono bisex, omosessuale… so soltanto che mi sento totalmente femmina, passiva ed adoro i maschi virili… e se ho scoperto il mio vero Io lo devo ad un mio vecchio vicino di casa. Io sono sempre stato molto timido, uscivo poco e non avevo molti amici. Poi un giorno è venuto ad abitare vicino a casa nostra un 35enne che ricordo fantastico! Alto, robusto, villoso, rasato, barba incolta, fumatore di sigaro. Ci incontravamo spesso fuori, lui era molto affettuoso, io molto timidamente lo evitavo un po’ ma non riuscivo a resistere al suo fascino e lui ovviamente se n’era accorto. Avevo 18 anni e nel mio paesino di campagna avevano tutti una mentalità molto chiusa. Fisicamente ero come adesso, formoso, con due belle tette naturali e labbra a cuore. Un giorno mi invitò a casa sua dicendomi che aveva un problema con il suo pc. All’epoca in pochi ne capivano qualcosa ed io accettai di buon grado non pensandoci molto, ero anche assai ingenuo. Entrammo e lui gentilissimo mi offrì un caffè e ci sedemmo a parlare sul divano mentre lui si fumava il suo solito sigaro. Del pc non parlammo più, iniziò a raccontarmi della sua vita e mi confessò di essersi trasferito dopo aver chiuso una storia di due anni con una travestita. Io ero imbarazzatissimo ma molto molto interessato al suo passato visto che fin da piccolo desideravo tremendamente incontrare un uomo che mi facesse sentire donna in tutti i sensi. Il giorno dopo lo incontrai di nuovo fuori e mi chiese di andare a casa sua quando volevo, gli avrebbe fatto molto piacere chiacchierare di nuovo con me, lui lavorava solo al mattino ed io il pomeriggio ero sempre a casa solo. Le giornate passarono liete a casa sua finchè dopo un paio di settimane successe qualcosa di inaspettato ma stupendo. Dopo il caffè mi portò in camera sua sempre con la scusa del pc ma appena entrati nella sua stanza mi disse “sento che tu vuoi essere donna, sento che tu vuoi essere mia” e mi baciò. La cosa mi colpì di sorpresa e scappai da casa sua. Pensai tutta la notte a quello che era successo ed a quel bacio mozzafiato, il primo per me. Per qualche giorno evitai di uscire di casa per paura di incontrarlo, temevo potesse invitarmi di nuovo, ma la voglia era troppa, finchè un giorno bussai alla sua porta. Lui aprì “sapevo che saresti tornata, se vuoi Stella posso essere tuo, tu mia”. Entrai senza dire niente, avevo il cuore che mi batteva fortissimo, ero spaventato ma nel contempo tremendamente curioso di iniziare la mia nuova vita! E fu così che da quel giorno iniziò la mia seconda esistenza, ora ero Stella. Mi chiese di fidarmi di lui, io inspiegabilmente mi lascia andare, esercitava su di me un fascino incredibile. Mi portò in camera ed iniziò a spogliarmi, io ero come impietrita. Ero tutta nuda davanti a lui, imbarazzata, mi vergognavo moltissimo, lui mi disse che era molto attratto dal mio corpo e dal mio viso. Mi fece distendere sul letto, uscì dalla camera e dopo poco entrò con un asciugamano ed un rasoio. Mi rassicurò riguardo quello che stava per fare, così iniziò a radermi il pube. Fu una sensazione stupenda, la dolcezza con la quale lo stava facendo, mi fidavo di lui, il suo sguardo era tremendamente sincero. Il mio piccolo pene diventò turgido, io ero sbigottita, non avrei mai immaginato di ritrovarmi in una situazione del genere, lui però sorrise e quel sorriso mi fece capire che era contento di provocarmi tutta quell’eccitazione. Poi passò a depilarmi il culetto, ero giovane e naturalmente glabra sul resto del corpo. Alla fine aprì l’armadio e posò sul letto una valigia, “ho comprato qualcosa per te, scegli quello che ti va di indossare, io ti aspetto in salotto”, poi uscì dalla camera sorridendo. Mi ritrovai sola, ero sbalordita, non credevo stesse succedendo a me. Tirai fuori tutto da quella valigia, c’era quell’intimo, c’erano quei vestiti che avevo sempre sognato. Indossai un perizoma di pizzo nero, delle autoreggenti nere velate e sopra un vestitino che arrivava al ginocchio, molto scollato, i miei giovani seni erano appena coperti. I capelli lunghi e leggermente mossi completarono tutto. Quei gesti mi erano sembrati subito naturali, come se avessero fatto parte del mio quotidiano. Iniziavo finalmente a sentirmi me stessa! Mi avviai verso il salotto, iniziai a sentirmi ridicola, fuori posto, temevo di non piacergli. Lui era sulla porta che mi aspettava “sei stupenda” mi disse, “non avrei mai immaginato che quello che ho scelto per te ti donasse a questo punto”. Io non riuscii a proferire parola. Mi fece accomodare sul divano, si mise in ginocchio e da dietro la poltrona tirò fuori un paio di decolletè. Erano tremendamente femminili, tacco a spillo molto alto, nere, lui mi prese una caviglia per volta e mi calzò i piedi. In sottofondo la musica, i suoi occhi, io Donna, era tutto così irreale, ma stava accadendo davvero! Mi prese per mano e mi fece alzare in piedi, la mia postura era un po’ incerta su quei tacchi vertiginosi e l’emozione era enorme! Mi strinse a se e mi baciò. In quel momento, tra le sue braccia forti, capii che niente sarebbe stato come prima, tutto sarebbe stato finalmente straordinario!
22
6
13 years ago
Trav3Roma31982,
29
Last visit: 13 years ago
-
In uno studio medico
Lei lavorava (lavora tuttora) presso un rinomato studio medico. Era un periodo in cui mi recavo dal mio dottore per fare degli esami di controllo e la vedevo sempre che usciva dal suo studio. Lei, 42 enne sposata, bionda e dagli occhi verdi, appariva ai miei occhi sempre composta e professionale. Aveva un camice bianco dal quale si vedeva un magnifico decoltè che, per la gioia dei miei occhi, mostrava qualche volta senza pudore indossando abiti a fiori, quasi ad annunciare l'arrivo dell'estate. Ed era infatti una giornata di fine luglio e come al solito quando arriva l'estate nessuno ha bisogno del medico, così non c'era nessuno. Lei esce dal suo uffico e come ogni volta la saluto gentilmente; lei mi riconosce e mi fa notare in maniera ironico che sono sempre dal dottore. Io con la stessa ironia le rispondo che vengo qui perchè le dottorese che lavorano qui mi fanno venire l'emicrania. Notai che la mia risposta l'aveva sorpresa e mi invitò per un caffè..."ho la macchinetta in studio". Si notava che indossava una lungo e aderente abitino rosso con delle grosse spacche laterali dove mettevano in risalto le sue magnifiche curve, ed un infinito taglio sul decoltè dove trasbordava la sua 6° di seno. Le sue balle rine mettevano in risalto la sua rosellina scolpita alla caviglia. Mi fece notare che quel giorno non aveva molto appuntamenti..cosi nel suo studio ci intrattenemmo con racconti e come avremmo organnizzato le ferie. Eravamo noi 2 soli e la macchinetta faceva uscire il caffè....con un aroma fantastico. Lei si avvicinava sempre più a me spudoratamente e nel gesticolare il suo interminabile seno si adagiava sulla mia camicia. Capì presto che erano segnali di provocazione. Si chinò stranamente ad afferrare il caffè, assumendo una posizione da far mancare il fiato. Non feci in tempo ad accorgermi che il suo enorme fondoschiena urtò il mio corpo già pietrificato. Tanto e vero che sentì quel sottile perizoma nero che indossava. Ci rimanemmo in quella posizione per 3, forse 5 interminabili secondi. Il tempo necessario per comprendere che il caffè era l'ultimo nostro desiderio. Si allontano da me e guardò nel corridio, tranquillizzata dalla assenza dei pazienti. Si avvicino a me e mi chiese se poteva visitarmi così chinandosi mi sbottono la cerniera e iniziò a succhiarmelo avidamente. Ero pietrificato, per paura che, in un solo istante, potesse entrare la segretaria ma lei mi tranquillizzo dicendomi che quel pomeriggio aveva il giorno libero. Sentivo le sue languidi labbra scivolare delicatamente sul mio immenso corpo e la sua lingua esplorare ogni mm del mio glande. Avevo il cuore in gola e facevo delle lunghe apnee di piaceri. Era eccitata alla follia e, nonostante la sua bocca completamente divorata del mio cazzo, emanava gemiti di gioia. La bacia con forza energica sulle labbra carnose e, nel frattempo gli tolsi l'abitino. L'afferrai rudemente e la feci sedere sul lettino mentre gli accarezzavo le sue enormi tette. Aveva enormi capezzoli turgidi e propompenti e inumiditi della mia saliva. Mi spostai ancora più giù e, lentamente e con gambe divaricate la mia biforcuta lingua sposava il suo umidiccio e inspessito clitoride. Era inzuppata di piacere ed io come un ascensore impazzito, davo su e giù come un ossennato. Scrutavo fra le sue grandi, anzi grandissime labbra rosacee e dall'odore acre intenso. Non ebbe neanche il tempo di informarmi che raggiunse un interminabile orgasmo accompagnato da urli e gemiti che sicuramente avranno sentito giù in sala attesa. Volevo consumare il mio orgasmo con lei sdraiata sempre sul tavolo. Gli chiesi di voltarsi in un magnifico 90 con gambe divaricate. In un attimo accolse tutto il mio piacere sulla sua strainumidita passerotta. La scopavo alternando allunghi profondi con piccole torsioni laterali, fino ad accompagnarla in paradiso. E nel mentre, il mio malefico pollice gli scrutava il secondo buchino, stretto ma invitante. Infilavo il dito lentamente e lei, ansimando, mi invitava ad andare in fondo e di non preoccuparmi perchè godeva all'impazzita. Da quella piccola fessura, in un attimo diventò una enorme voragine gonfia di voleri. Mi chiese di infilarglielo anche nel suo culetto ormai dilatato dal piacere ed io, non esitai un attimo. Era caldo e profondo e lei sempre più porca e assatanata del mio corpo. La scopai fino a che non avevo piu forze alternando sia il suo culetto che la passerina ma, alla fine cedetti la tentazione al culetto. Desiderava tanto che gli sborrassi dentro, ed il suo invito era di farlo fino all'ultima goccia...e così fù!!!! avevamo raggiunto l'orgasmo assieme, una sorta di pace dei sensi, ansi di ormoni che ormai tempestavano la nostra mente. Ci ricomponemmo alla meglio, sistemando il suo studio ed il lettino, uscii dal suo studio e mi strinse la mano la sua professionalità confermandomi che mi avrebbe voluto vedere le mie analisa la settimana prossima..."ma lei non è il mio medico". Co la stessa professionalità fece accomodare una signora che aspettava...ed entrando fece la battutina ignara di tutto " ma che afa oggi è troppo caldo, non trova dottoressa"
40
1
13 years ago
c13p8,
40
Last visit: 11 years ago
-
Viaggio a roma
Da tanto tempo sognavo di incontrare una persona che potesse coinvolgere sia il mio corpo che la mia mente..... ho trascorso molte sere seduto nei locali della mia città alla ricerca di una donna che fosse tanto femmina da sconvolgermi nello spirito... ma dopo poco, deluso dal risultato mi ero arreso all'evidenza, fino a quando una mattina, mentre viaggiavo su un treno in direzione Roma immerso nella lettura di un libro noiosissimo, ho percepito un profumo, così dolce da distogliermi dalla lettura, ho alzato gli occhi e di fronte a me si è seduta una donna, 40 anni, molto elegante, finemente vestita, troccata con stile, ha aperto il suo pc e si è messa a lavorare..... il tempo è trascorso rapido e io ogni tanto alzavo lo sgardo nel tentativo di incrociare il suo, ma lei non staccava gli occhi da quel maledetto pc..... all'ennesimo sguardo, non ho resistito e ho iniziato ad osservarla... aveva un paio di sandali con tacco alto, piedi curati e smalto rosso, la gonna era leggermente appoggiata sulle coscie come nella calda carezza di una mano, è in qual momento che credo si sia accorta delle mie attenzioni, senza apparente intenzione a leggermente divaricato le gambe e con una mano si è accarezzata il polpaccio....mi sentivo molto eccitato... e siccome era diventato difficile mascherare il desiderio ho preferito allontanarmi per qualche minuto, sono arrivato fino al bagno, il tempo di fingere un bisogno fisiologico sono rientrato al mio posto, giunto davanti al sedile nr.45 con non poca sorpresa ho trovato il mio posto occupato, giusto qualche istante e comprendo che ad occupare il mio posto era la persona che sedeva vicino a qualla femmina straordinaria e ora quel posto era libero. con timidezza mi siedo accanto a lei, chiedendo scusa e facendo un imbarazzato sorriso, lei mi fissa negli occhi e mi dice. " si accomodi"; riprendo il mio libro e mi metto a leggere, ma la vicinanza con lei mi distraeva troppo, sentivo forte quel profumo e immaginavo come sarebbe stato respirare la sua pelle....... con la coda dell'occhio la osservo, la spio e continuo a sognare.... ad un tratto guardo il monitor del suo pc e in un piccolo riquadro nell'angolo di sinistra vedo ciò che mai avrei sognato,..... stava gurdando un porno, intravedo una donna che divorava un enorme cazzo..... la guardo negli occhi e sorrido, come per dire" guarda che ho visto!!!". lei finge di non capire ma un istante dopo sento la sua mano sfiorare la mia, la scendo scendere e con le dita mi tocca delicatamente le cosce..... ho vissuto un brivido incredibile... credo mi sia saluta anche la temperatura..... Non sapevo cosa fare ma ero già eccitato al massimo, non potevo nasconderlo... lei lo ha capito e mi ha sussurato:" spero sia colpa mia e non del video!!"; io le dissi che verebbe potuto chidermi qualunque cosa...... Lei non perse tempo e mi disse a voce alta: "mi segua per favore, vorrei offrirle un caffè nel vagone ristorante"... senza proferire parola mi sono alzato e l'ho seguita.. alla fine del vagone si addentro nel bagno prendendomi la mano....una volta entrato chiuse la porta.....
13
1
13 years ago
intensaemozione,
36
Last visit: 13 years ago
-
Il tradimento di marta
Ciao a tutta questa splendida community, mi chiamo manuel e sono desideroso di raccontarvi un episodio che ho vissuto indirettamente qualche giorno fa, premetto che la storia non ha me come protagonista ma bensì una bellissima ragazza che conosco da un po di tempo che si chiama marta. L'episodio risale a due giorni fa quando in un locale dove lei lavora fu organizzato una serata di improvvisazione jazz, e durante la quale non avrei mai creduto di fare quello che ho fatto. Urge una breve descrizione del soggetto in questione: marta è una bellissima ragazza di 24 anni alta 1.65 capelli neri a caschetto carnagione chiara occhi castani gambe non tanto lunghe ma sode come sodo è anche il suo sedere a mandolino e dulcisis in fundo una 4 di seno che farebbe impazzire qualsiasi uomo, la caratteristica principale di marta però non è tanto la sua quarta di seno ma bensì il suo modo di fare dolce ma al contempo malizioso che anni prima ha mandato in catalessi diversi amici miei che ancora ad oggi non si sono ancora ripresi. Marta sta da circa due anni con un ragazzo luca un musicista in via di affermazione di cui sono entrato molto in confidenza in questi ultimi anni, ciò mi ha permesso di stringere i rapporti in maniera più stretta anche con la sua ragazza, con la quale ho passato numerose serate in amicizia e allegria. Veniamo adesso al dunque, la serata era andata molto bene circa 70 persone all'evento e un after show con musica molto interessante, io ero con due miei amici fanatici di quel genere, via via nel corso del doposerata, nel girovagare per il locale mi capitava di fermarmi a chiacchierare un po con marta del più o del meno come spesso capitava, mi accorsi però che quella sera la signorina era diciamo seguita (con suo piacere a vedere da come si fermava a parlare sovente con lui) da un bel fusto alto 1.78 castano occhi neri e molto muscoloso di nome denis, il suo ragazzo luca era a milano a registrare un disco. la cosa iniziò così a incuriosirmi non poco dato che in ogni momento in cui marta era ferma dal lavoro per denis eraun momento sempre buono per abbracciarla o giocarci un po, avvicinatomi al bancone del bar sentii chiamarmi, voltatomi vidi marta che mi chiamava con un cenno così mi avvicinai a lei che molto cortesemente mi presentò denis dicendo che era un grande amico del proprietario del locale e che avevamo molti amici in comune, rimanemmo così a parlare del più e del meno tutti e tre assieme. Era risaputo cha a marta piace da matti essere corteggiata e guardata a volte è capitato che qualcuno si sbilanciasse un po di più con avances ma da lei che io sappia sempre come dire simpaticamente respinte. Bene quella sera il vento sembrò virare in tutt'altra direzione, erano giunte le tre e trenta io avevo salutato i miei amici e il resto della gente, il teatro aveva chiuso e mi stavo dirigendo alla macchina messa in un parcheggio poco distante una volta entrato notai che marta passò dietro macchina mia, feci per aprire lo sportello della macchina per salutarla che notai lei sorridente voltatasi da tutt'altra parte, due secondi di attesa ed ecco arrivare il fustacchione di denis che da copione della serata se la stringe ridendo e scherzando, a quel punto rinuncio al saluto, quasi metto in moto la macchina che dallo specchio retrovisore assisto ad una scena sensazionale , marta e denis si stavano baciandooooo, e in che modo poi lui le stringeva i fianchi mentre lei cercava in continuazione la sua lingua, poco a poco la mano di denis inizia ad accarezzare i fianchi della ragazza fino a salire li alla tanto amata quarta di seno, il bello è che sembravano assatanati e ciò faceva prevedere che la cosa non sarebbe morta lì anzi... io bloccato da una sensazione di forte emozione rimango in macchina guardare esterefatto la scena come pietrificato, marta stava facendo un corno a luca di livelli clamorosi ma il bello viene adesso, lei si stacca da lui e siccome non erano troppo distanti dalla mia macchina riesco a carpire le seguenti parole di marta, > il riferimento era chiaro, marta era sola in casa come spesso accade il fine settimana dove i suoi vanno in campagna e quindi di li a poco quel bacio al 99% si sarebbe trasformato in una scopata, un momento che in molti che conosco (compreso il sottoscritto) sognano da tempo!!! non feci tanti ragionamenti mentali anzi dopo essermi ripreso dallo shock emozionale, trascorsi 20 min dal momento del loro saluto non esitai a mettere in moto la macchina ma al posto di dirigermi verso casa allungai il giro e mi fermai vicino casa di marta dove ero stato diverse volte. Casa di marta è situata in un vecchio condominio vicino al centro non enorme ma al suo interno ha una corte con un cancellino che se lo apri da in una rientranza dove l'unica finestra è quella della camera di marta, da buon aspirante voyeur non potevo farmi scappare un occasione così ghiotta che forse non mi sarebbe mai più capitata, ad oggi ancora mi chiedo il perchè di questo atto ma sta di fatto che l'eccitazione in me era forte così tanto da non fermare il mio intento di riuscire in qualche modo a carpire eventuali segnali inequivocabili provenienti dalla camerina di marta, così scesi di machina aprii con il codice che conoscevo il portone principale e a passo svelto mi recai dentro la corte, con delicatezza aprii il cancellino e mi avvicinai quatto quatto alla finestra della cameretta di marta che era a piano terra. Notai subito la luce passare dalle serrande mezze rotte della sua finestra ma non fu solo l'unica cosa aimè di cui mi accorsi avvicinandomi mi resi conto subito che il dado era tratto, i gemiti bassi ma sostenuti si sentivano eccome, la dolce marta stava scopando! e per lo più aveva chiuso si le serrande la finestra all'interno era di molto aperta così da poter sentire tutto!!, avvicinandomi ancora col groppo in gola dall'emozione alzai le punte dei piedi e mi avvicinai alla fessura della serranda, la scena era impagabile marta distesa supina nel lettone di camera sua completamente nuda e sopra di lei il bel denis che spingeva il suo membro trall'altro anche grosso dentro di lei. Lei ansimava e gemeva ,daiiii daiiii mmmmmm siii cazzo mmmmmmmmmm denissss siii, e dall'altra parte denis molto preso che spingeva dentro di lei stringendole il seno destro,lo senti lo sentiii e tuò mmmmm prendilooo , si denis si spingi spingi ahhh ahhh,via via partiva qualche acuto non potendo contenere un emozione così forte. Così i rumori si fecero sempre più forti e la mia eccitazione pure ad un certo punto denis stringendole fianchi inizio una serie di colpi secchi e veloci ( a dir poco violenti) che fecero gemere ancora di più la ragazza che intanto si era aggrovigliata al fisico statuario del ragazzo, di li a poco denis a denti stretti esclamò, vengo vengo adessoo ti schizzo dentro marta è per te prendilooo puttana, si denisss si sborraaaaaaaa. tutti e due ebbero un sussulto liberatorio e i due corpi da essere un tutt'uno si staccarono, meno male denis aveva il preservativo sennò chissà cosa ci scappava. Mi affrettai a quel punto a lasciare lo stabile di marta in uno stato totalmente confusionale ma con la gioia di essere riuscito a spiare quel momento unico d'intimità, la sera rincasato mi toccai come un matto e ancora tutt'oggi rimane in me forte quella scena in me, per non parlare dell'imbarazzo che ho provato i giorni seguenti nel parlare con marta e luca assieme, spero vi sia piaciuta un bacione a tutti!
12
1
13 years ago
youngvoyeur,
27
Last visit: 4 years ago
-
Ettore e la contessa
In un paese come è il mio i pettegolezzi si sprecano; la comunità è molto attiva se pur piccola, e madame la Comtesse ne fa parte. Madame è la moglie del locale aristocratico, vivono in una villa con parco sulla strada principale, tra la chiesa e il municipio. Ettore è un volontario della parrocchia, è presidente del circolo del giardinaggio, sempre irreprensibilmente vestito, scapolo, e da poco in pensione. Due personaggi diversissimi, in comune solo l'appartenere alla nostra piccola comunità, essere coinvolti nelle attività della parrocchia ed essere soli. Oddio madame è sposata con due figli ormai grandi, il conte dopo aver dato il suo contributo al mantenimento del blasone di famiglia ha diradato le sue visite al talamo coniugale; preferendo le avventure con partner più giovani, il tutto fatto con grandissima discrezione e buon gusto. Ettore però nutre una passione ossessiva per Madame, e con abile tatto le fa una corte spietata. E un pomeriggio afoso di maggio, Madame scoprì le doti nascoste di Ettore. Madame la Comtesse ha l'hobby della pittura, e da un malandato giardino d'inverno nel parco ha ricavato uno studio, è un locale inondato di luce , ma protetto dal calore da tre tigli secolari e da tende spesse di lino chiaro. Nello studio, oltre ai soliti attrezzi per dipingere, ci sono vasi di fiori freschi e una chaise longue, un tavolo, una libreria, un piccolo frigorifero. Non manca neanche un bagno con doccia! Dopo una mattinata trascorsa in giardino con Ettore, trascorsa a interrare begonie e sistemare rose, Madame si concesse una pausa e lo invitò a bere qualcosa di fresco nel suo studio; indossava uno scamiciato di lino chiaro, scarpe di tela e i capelli racchiusi in uno chignon. Si tolse i guanti da giardinaggio e li appoggiò sulla staccionata, e aprì la porta dello studio. Dentro era piacevolmente fresco, la luce filtrava appena dalle pesanti tende chiare. Madame tolse dal frigo una bottiglia di succo di frutta e voltandosi quasi si scontrò con Ettore, Ettore dal canto suo, la sostenne. Essere così vicini, con quel corpo di uomo accanto al suo disorientò Madame che non si sottrasse ad un abbraccio avvolgente. Sospirando gli appoggiò il viso ad una spalla lasciando libero l'incavo del collo, Ettore vi appoggiò la bocca, facendola scorrere fin verso il mento. Un bacio dolce, appena accennato e poi più goloso e profondo, con lingue che si cercano.. E le mani che cominciano a esplorare, curiose di accarezzare pelle calda. I vestiti scivolano via, Ettore la prende tra le braccia la depone con delicatezza sulla chaise longue, si inginocchia e sorridendole le fa aprire le cosce. Un profumo di sesso li avvolge, carezze languide date con grande maestria e il corpo di lei che rabbrividisce, lui sorride a quella resa tanto immaginata e infilate le mani sotto le natiche comincia a leccare. Ettore ha una lingua più lunga del normale che finisce a punta e con quella stimola il clitoride gonfio, in più è calda e leggermente scabra. Prende il nocciolo ormai gonfio tra le labbra, lo stringe dolcemente, lo rilascia lo risucchia, lo mordicchia lo strapazza con labbra e lingua infiammato dai gemiti di lei. Sa che ormai è questione di istanti, così dolcemente la lascia e mentre lei riprende fiato, si toglie i pantaloni e i boxer e rimane nudo. Nudo e con un cazzo enorme. Ciondola appena inturgidito e batte contro la coscia, il glande è completamente libero e con una corona di pelle tesa, l'asta è percorsa da vene in rilievo e un grosso scroto depilato e rosa ne orna la base. Madame spalanca gli occhi, mai avrebbe immaginato che il compito signore avesse tali tesori, gli sorride e gli tende la mano, vuole toccarlo, ancora fremente per la sorpresa. Ettore si siede accanto a lei, si lascia accarezzare il petto villoso, e poi le sue mani toccano con delicatezza. Chiude gli occhi e la sente prenderlo in mano, stringerlo e cominciare il classico su e giù. In un attimo è completamente turgido e svetta imponente tra le dita rosa di lei. La ferma con un gesto, lei sorride e stavolta lo anticipa sdraiandosi e aprendo le cosce, lui si inginocchia e gentilmente ne appoggia la cappella contro la fica umida. E lei spinge. Sorpreso, la sente aprirsi e scivolare sul glande, la aiuta spingendo a sua volta. Che sensazione.. morbida e calda lo avvolge fino a metà, le da qualche istante per abituarsi e poi spinge ancora, ecco è dentro tutto. Madame ha gli occhi che brillano, si sente posseduta per intero, anzi spinge ancora di più. Ettore comnincia piano a muoversi, il piacere che prova è fortissimo e sa che non durerà molto, geme mentre affonda e rabbrividisce di piacere trattenuto, la sente gemere e sussultare mentre il piacere le scoppia dentro in lunghi fremiti. Lui mormora "Sto per venire" e dolcemente esce lei sorridente glielo accarezza fino a farlo esplodere su di se, lasciando che il seme tiepido le inondi il viso, il seno ricoprendone le labbra in fiotti perlacei. Un rivolo le scivola lungo il ventre, sorridendogli le prende una goccia con un dito, la mette in bocca e poi lo bacia. ,
14
2
13 years ago
opalefiamma,
38
Last visit: 13 years ago
-
La dolce signora porcella
vi racconto quello che mi e' accaduto qualche anno fa ,abitando in una citta' ,grande e caotica come Catania. anche se ho qualche chilo di troppo mi ritengo di essere un buon uomo, dunque mentre guido per la citta' mi sento proiettare in avanti , con tutta la mia auto, sono stato tamponato.dalla vettura che mi sta dietro esce una figura lunga e armoniosa, con un paio di tacchi che superavano sette cm.vedo anche un paio di gambe che inguainate da calze color carne si avvicinavano allo sportello della mia auto ,non ho il tempo di inveire contro che mi si staglia davanti un corpo armonioso una camicetta bianca che lascia intravedere un seno di ben oltre 5 misura, delle braccia morbide mi alzano e mi aiutano a scendere dalla vettura,sono ancora intontito quando dalla bocca della signora escono delle parole di conforto ma sopratutto metto a fuoco un corpo statuario una figura alta e maestosa che mi sovrasta e mi sostiene,passato il primo impatto, spostate le auto la figura che dice di chiamarsi Agata, mi invita a casa sua visto che abitava proprio in quella strada e quarda caso in quel condominio dal quale era uscita senza vedermi?? dice lei .o senza guardare , dico io.accetto l'invito e facendomi accomodare in un grande salone ci si accorge che ho un piccolo taglietto al sopracciglio sinistro. .prende delle bende e si avvicina x medicare, ma inciampa in un tappeto e stavolta vola,dico vola tra le mie braccia che la stringono ma non hanno la forza di trattenerla ,pertanto cadiamo dolcemente su un divano, un groviglio di braccia e di mani e di labbra, che si stringono, la sento con le labbra carnose sulle mie e con un seno opulento sul mio petto come una bimba mi accarezza e mi bacia io ricambio e mi trovo con un capezzolo lungo e morbido in bocca ,lei che improvvisamente continua ad avvinghiarsi al mio corpo,lei un susseguirsi di movimenti ,poi le sue labbra mi bloccano prendendo in bocca il mio sesso senza chiedermi niente ed io che sento una bocca incredibilbente calda che mi avvinghia e mi fa un lento su e giu',un movimento impossibile a spiegare un calore e un dolce bacio che dura un'eternita' io che sento i suoi capezzoli che mi si strusciano addosso .una sensazione idilliaca impossibile e trasformare in parole un abbandono a quel bacio lento e caldo fino a quando con movimenti strani ,inconsulti ,bocca che ,dolcemente beve senza fiatare il mio seme.poi niente, le accarezzo quella chioma e il collo e lei sfinita mi rimane addosso senza muoversi......da quella volta....volete sapere come continua... lo saprete [email protected] a voi commenti e altro.. grazie
17
2
13 years ago
marco3901,
57/57
Last visit: 11 years ago
-
Viaggio
Stamane complice una defaillance dell'adsl ho perso un racconto.. Mi piace viaggiare in treno, anche se ora meno, vista la scarsa igiene; mi piace guardare di sottecchi gli uomini e se attirano la mia attenzione li faccio interpreti di storie immaginarie, più o meno erotiche. In genere mi fisso sul genere manager con trolley al seguito, alto brizzolato e con occhi chiari. E così, anche oggi sono sul solito intercity, nel vagone sparsi qui e là ci sono gruppetti di universitari vestiti casual o simil trasandato; sono seduta nel posto lasciato libero nel corridoio e ho una magnifica visuale del vagone, lui arriva: vestito impeccabile, camicia e cravatta in tinta, mani curate dalle dita lunghe e un viso dall'espressione distaccata e un po' schifata. Si siede due file avanti a me, praticamente di fronte; dalla tasca esterna del trolley ne toglie un tablet e ci gioca una decina di minuti, poi lo ripone e con uno sbadiglio torna a frugare nella tasca: stavolta è un giornale che spiega elegantemente. Lo legge quasi tutto, il cicalino annuncia l'imminente arrivo in città e lui si alza ripiega il giornale, sbircia l'orologio e toglie di tasca il palmare: due messaggi, un leggero sorriso gli increspa i lineamenti. In albergo si spoglia e fa una lunga doccia, infila l'accappatoio giusto in tempo per rispondere all'apparecchio: è lei. Lei l'ha trovata su internet, bionda, annoiata del proprio tran tran e un po' perversa. Basta un leggero tocco e lei entra, si abbracciano e si baciano lungamente, non occorrtono molti preliminari: lui è nudo e ammanettato al letto lei ha addosso solo un corsetto in velluto rosso e guanti neri. Glielo prende in mano e dolcemente ci gioca, poi lo fa affondare in bocca. Un mugolio prolungato, ha una bocca dolce e calda come una fica, la lingua gli titilla piano il glande, lo stringe, lo stuzzica con un pop rumoroso lo fa uscire e se guarda. Ben proporzionato, completamente libero il glande svetta, lei sorride, si passa la lingua sulle labbra e prende a percorrere l'asta fino alle palle depilate, si diverte a risucchiarle e a massaggiarle con la bocca e le mani. Gli sistema i cuscini dietro la schiena, in modo che possa vederla, poi dalla borsa toglie un barattolino: è miele. Lo fa scendere sul glande finchè ne è scintillante e poi rincorre con la lingua le gocce sull'asta, finchè non le rimane proprio quel pezzetto di pelle lucida e tesa. Tira fuori la lingua mentre lui si contorce dal piacere, e accortasi in tempo dell'avvicinarsi dell'orgasmo gli impugna decisa la base dell'asta, rimane lì immobile per qualche secondo e poi gli bacia il filetto teso, lo morde con le labbra e di nuovo lo fa affondare in bocca, poi fuori e dardeggia la lingua un po' scabra. Il piacere si riavvicina veloce, lei lo frusta a linguate sul glande, apre delicatamente con la punta della lingua il buchino e se sorbisce quel che ne rimane del miele, sorridendo lo guarda e poi lo inghiotte di nuovo. Gli schizzi arrivano insieme ad un gemito roco di piacere di lui con il corpo inarcato, sono schizzi perlescenti sulle labbra e sulla lingua. Appena il cazzo comincia ad ammosciarsi lo slega, e poi in un batter di ciglia sparisce, seguita solo dal discreto click della porta
11
1
13 years ago
opalefiamma,
38
Last visit: 13 years ago
-
Una sera al ristorante
tornavo da un viaggio di lavoro,stanco e con un languorino allo stomaco,quando decido di fermarmi al primo ristorante sulla mia strada,non ero molto convinto del posto in quanto all'esteno sembrava abbastanza isolato,comunque avendo fame mi fermai ugualmente.in effetti dentro era vuoto o almeno una coppia che aspettava la sua ordinazione,mi sedetti al tavolo accanto giusto per non stare isolato.ordinai e nel frattempo andai in bagno a lavarmi le mani,quando dopo un minuto si apri la porta dei bagni e apparve la lei di coppia con un vestitino attillato che gli segnava il corpicino e faceva intravedere in trasparenza il perizoma,lei mi disse se volevo unirmi al loro tavolo e cenare insieme in modo da scambiare qualche parola e non solo.accettai volentieri la cosa mi sembrava intrigante,prima che lei tornasse al tavolo si avvicinò e palpeggiò il mio pacco io istintivamente le sollevai il vestito e le scostai il perizoma dicendogli che ne indossavo uno simile allora lei mi slacciò i pantaloni per vedere e con sorpresa vide che portavo calze reggi e perizoma la cosa la eccitò molto al che mi sussurrò di raggiungere il marito al tavolo che sicuramente ci saremmo divertiti.così facemmo lei disse qualcosa all'orecchi del marito che con uno sguardo sembrò molto interessato,mangiammo tutti un primo e lei si sfilò da sotto il tavolo le mutandine per essere toccata fra una portata e l'altra la cosa era eccitante,il marito mi chiese se ero un trav,gli dissi di solito mi travesto con minigonna o completino intero poi parrucca e mi trucco come una vera zoccola,mi disse di andare in macchina e poi cambiarmi in bagno perchè voleva vedermi sotto il tavolo chinata a succhiarglielo mentre la moglie mi slinguava il culetto per poi penetrarlo ,la cosa continuò con io e lei sotto il tavolo a succhiargli insieme quella meraviglia di mazza che ci innondò di crema calda ,poi lei volle farsi scopare il culo mentre lui penetrava il mio fantastico abbiamo goduto tutti e tre insieme,non vidi più il cameriere che dietro lauta mancia rimase tutta la sera fuori dalla sala,continuammo tutta la sera a slinguarci e penetrarci in ogni modo.Alla fine ci sambiammo i numeri di telefono per poterci ritrovare ancora.Li ho incontrati altre 2 volte ,peccato che io sono di milano e loro di parma e non essendo libera diventa sempre difficile raggiungerli.in ogni caso è stata una esperienza indimenticabile.
18
3
13 years ago
ines,
48
Last visit: 13 years ago
-
Click
Lavare, stirare.. E tutto il resto, a parte qualche ritocco alle ricette curate e schedate, pronte per essere stampate. Sì, era soddisfatta, ma per ovviare alla routine ogni tanto ci vuole qualche cosa di trasgressivo, vero? Qualcosa fatto solo per noi, un piccolo pezzetto di paradiso, strappato al grigiore della quotidianità.. Certo che nulla avrebbe cancellato il brutto ricordo di quell'incontro. Se ne stava tranquilla a riflettere nel vagone dell'intercity, mentre la pianura riarsa dall'estate sfrecciava via; tolse dallo zainetto la busta rossa e la aprì: un cartoncino sagomato era l'invito alla sfilata che si sarebbe svolta la settimana seguente alle cinque, un altro era un coupon per lo sconto di un paio di calzature presso la boutique di scarpe e l'ultimo piegato in tre era la pubblicità di un sexy shop! Sorridendo lesse la frase sotto il logo del negozio: dall'indirizzo capì che era in centro, poco lontano dal negozio di scarpe, c'era pure il sito internet, ci avrebbe dato un'occhiata a casa. A casa fece una doccia rapida, lavò con cura il vestitino e lo appese ad asciugare. Accese il pc mentre cuoceva la minestra, digitò il sito e lo aprì. Sì, era il solito assortimento di sexy toys, unguenti e accessori, questo finchè non arrivò alla biancheria: bustini e corsetti erano magnifici, e poi c'era un assortimento di splendidi abitini, anche da sera! Ne trovò uno nero, semplicissimo, un tubino essenziale che sarebbe stato benissimo con i sandali, la taglia c'era: su due piedi decise di andare a vedere il negozio. Le piacevano le cose semplici da completare con accessori un po' sbarazzini o originali e da poco aveva scoperto il lato fetish di se stessa con l'attrazione per le scarpe originali di certi siti. L'aveva confessato al compagno, che l'aveva presa in giro facendole notare quanto fosse pratico e poco appariscente il suo abbigliamento. Ma non sempre si è così, specialmente dentro; ogni tanto si ha voglia di indossare un abito provocante, osare un nuovo trucco, ravvivare la propria personalità. Digitò il sito a cui si era iscritta: nella casella di posta c'era un messaggio della coppia con cui si era incontrata: non lo lesse nemmeno, lo cancellò e chiuse il sito.
14
1
13 years ago
opalefiamma,
38
Last visit: 13 years ago
-
Il bello del gioco.....
M. e C., una coppia amica con la quale oramai abbiamo consolidato una bellissima amicizia da diversi anni e viviamo i nostri incontri con serenità e complicità. Siamo tutti e tre persone piacevoli, sani, amanti dello sport e ci piace tenerci in forma; lei molto sexy, amante della biancheria intima, elegante e molto femminile. Ogni volta che stiamo insieme riusciamo a raggiungere tutti e tre un piacere enorme che continua ad essere presente nei nostri pensieri anche nei giorni seguenti! L’ultima volta, dopo aver preso un caffè e aver parlato un po’, mi andava di farle un bel massaggio. Così, mi sono alzato e sono andato dietro di lei ed ho iniziato a massaggiarle la schiena ed a baciarla dolcemente sul collo. Poi gli ho sussurrato se gli andava di essere massaggiata e lei ha accettato, così siamo andati io e lei in camera, mentre il marito, ha aspettato un po’ prima di raggiungerci. Lei si è sdraiata sul letto a pancia in giù, io mi sono seduto di lato, le ho preso le gambe e l’ho appoggiate sulle mie cosce, iniziando a massaggiarle il polpaccio e la coscia. Mentre la massaggiavo non potevo fare a meno di guardare il suo fondo schiena che si intravedeva dal suo vestito e quel perizoma che la vestiva benissimo e delineava la bellezza del suo fondo schiena. Poi ho iniziato ad accarezzare l’interno della coscia strusciando con la mano dolcemente la sua fica, quasi come se fosse involontario; dopo un po ha iniziato a strofinare con il piede il mio cazzo ed allora ho spinto le mie mani sul suo fondoschiena ed ho iniziato a massaggiarlo. Le dolcemente si dimenava assecondando il mio massaggio e le mie dita che la accarezzavano nelle parti intime senza però penetrarla. Poi è arrivato suo marito, nudo, e ha cominciato a strusciare e battere il suo cazzo sul duo fondo schiena, io mi sono svestito in un secondo e mi sono rimesso seduto riposizionando le sue cosce su gambe su di me, facendole sentire il mio cazzo. Così ho cominciato a spingere le mia mani anche sulla sua schiena, mentre suo marito le baciava a le leccava il suo culo. Poi lei mi ha preso e mi ha spinto verso di lei così anche io ho iniziato a baciarle la schiena i fianchi ed il seno. Assecondati da questi gesti, piano piano ci siamo ritrovati con lei di fianco stretta fa di noi due. Mentre suo marito la scopava sentivo il suo sospiro di piacere, si muoveva e con la fica strusciava il mio cazzo mentre suo marito la scopava, poi con la mano ha preso il mio cazzo e me lo ha messo nella sua fica, mentre si strusciava il cazzo di suo marito nel culo; poi si è rimessa dentro quello di suo marito e poi nuovamente il mio, fino a quando non ha desiderato di sentirlo tutto dentro fino in fondo… Allora si è messa sdraiata , le ho alzato le gambe ed ho iniziato a penetrarla più in profondità Intanto suo marito, si masturbava davanti al suo viso avvolto nel piace e nella goduria, fino a quando non è venuto e l’ha schizzata su tutto il corpo. A quel punto l’ho presa e l’ho messa sotto di me, le ho allargato le gambe e dolcemente gli ho messo dentro tutto il mio cazzo…., quando era tutto dentro mi sono soffermato a sentire come la sua fica stretta stringeva il mio cazzo alla base, mentre la mia cappella la riempiva e la premeva all’interno, dandole un piacere enorme…. Fino a quando è esplosa in un orgasmo lunghissimo e immenso di piacere… Io ho continuato , ma non è stato difficile seguirla, visto che per non venire prima di lei, avevo piu di una volta rinviato con molta fatica il mio piacere. Dopo siamo stati sul letto e sono riuscito a concludere il massaggio che avevo iniziato…
13
0
13 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Ricatto ( seconda parte )
Guardavo le scene scorrere davanti ai miei occhi e mi sembrava impossibile che la protagonista principale di quella scopata fosse Sara. Era lei sicuramente, ma, quello che stava facendo con Palmieri, era ben oltre a del sesso obbligato: inizialmente, mentre si spogliava, si capiva l’imbarazzo e l’inquietudine, ma poi, dopo qualche minuto di preliminari ben fatti da parte dell’uomo, la ragazza si era lasciata andare e aveva mostrato quanto fosse portata e, le piacesse, fare sesso. Per la prima volta dopo tanti anni, mi masturbai guardando Sara accogliere tra le labbra carnose il sesso di Palmieri. Lui le aveva promesso di chiudere tutti i suoi debiti se lei lo avesse soddisfatto; pensavo alle parole che gli aveva proferito; - Fammi un pompino fatto come si deve e io rompo il contratto… Fu un attimo: il tempo di guardarlo con odio e già le mani erano sulla cerniera dell’uomo. L’ultimo rumore che mi rimase in presso nella memoria visiva, fu il rumore dello zip dei calzoni di lui, poi, vidi le sue labbra aprirsi e la testa muoversi in un movimento naturale. Guardavo affascinato le mani rozze del maschio che davano una cadenza alla piccola testa di Sara, vedevo Palmieri stringere i capelli della ragazza ogni qual volta la obbligava a succhiarlo per tutta la sua lunghezza, aspettava di sentire la ragazza mugolare per la difficoltà a respirare e a quel punto la lasciava libera. Sembrava un patto tra i due: appena lei tornava a respirare, lui riprendeva i capelli e tirandoli, la obbligava di nuovo a farlo entrare in lei: l’unica cosa di diverso, era che adesso gli occhi di Sara avevano una luce diversa e i suoi movimenti non erano più passivi; - Basta così per adesso, se no, vengo troppo in fretta: Palmieri era uscito dalla sua bocca e con tutta la sua eccitazione al massimo, la fece girare verso la parete: Sara, era ancora vestita, in realtà la piccola gonna nera copriva ben poco; - Mi avevi promesso che ti saresti accontentato di un pompino… - Si dicono tante cose…rispose Calmieri, mentre le spostava il perizoma. Vidi chiaramente la ragazza aprire le cosce per riceverlo meglio e in quel momento ebbi la certezza che lei stesse partecipando attivamente. Cominciò a penetrarla selvaggiamente da dietro tenendola attaccata alla parete: si vedeva poco, ma si capiva molto, poi, come se lui avesse avuto la mia stessa percezione, la fece piegare a carponi verso una telecamera nascosta e tirandole fuori i piccoli seni, spinse tutto il suo ardore in lei ringhiando il suo piacere; all’improvviso ricordandosi dell’obbiettivo nascosto, sorrise tronfio di quello che stava facendo, poi, mentre lei gli diceva di non venirle dentro perché non usava nessuna protezione, lui incurante, prese i suoi capelli e tirandoli forte la obbligò a guardare verso la telecamera, proprio mentre le esplose dentro fregandosene delle sue paure. Venne lui, urlò lei, e venni anch’io… Con le gambe tremanti per il piacere appena avuto, guardai la coppia, lei era ancora piegata quando lui alzandosi da dietro di lei si andò a sedere sulla sua poltrona con le rotelle. Appena vidi il suo sguardo, capii che Sara non aveva ancora finito di dare piacere a Palmieri, quel giorno Lui si mise in modo che si potesse vederee perfettamente quello che lei avrebbe dovuto fare; - E adesso vieni qua a finire quello che avevi iniziato all’inizio, poi, avrai il tuo contratto indietro. Prese il sesso semi rigido in mano e sorridendo continuò; - Non ti puoi lamentare, non sono molto le puttanelle che prendono diecimila euro in qualche ora. Quando vide che lei rimaneva attonita nel suo angolo, lui si spostò con la poltrona pensando bene di non coprire la scena, arrivò a dieci centimetri dal viso di Sara; - Datti da fare ragazza, o l’accordo salta! Solo qualche secondo passò, prima che il sesso di Palmieri scomparisse tra le calda labbra di Sara, poi,di nuovo quel movimento di avanti e indietro che ricordava tante cose. Passò qualche minuto di quasi silenzio, solo leggeri gemiti da parte di lui e respiri affannosi da parte di lei; - Penso proprio che mi darai grosse soddisfazioni… Furono le uniche parole che disse, mentre per la seconda volta scaldava e riempiva, anche se in modo diverso, il corpo di lei. Lei lasciò che lui sfogasse il suo desiderio tra le sue labbra e rimase bloccata dalle mani di lui, quando cercò di scappare dal suo liquido vischioso, poi, rassegnata, cominciò a deglutire sconfitta. Furono le ultimi immagini di quel filmato. Tutto tornò silenzioso e lo schermo apparve nero. Il cuore batteva ancora violentemente, mentre mi ricomponevo, era passata solo mezzora, ma le mie percezioni sul rapporto sessuale che avevo guardato, erano decisamente cambiate. Mi aspettavo una violenza carnale, o qualcosa di simile, invece, avevo visto una scopata, una gran bella scopata. Mi ritrovai a essere geloso di Palmieri e della fortuna che aveva avuto nel stare con quella ragazza così fresca e appagante. Certo, il modo che aveva usato per raggiungere il suo scopo, era disgustoso, ma poi, lei si era trasformata in una donna completa e alla fine, si capiva che anche lei aveva avuto il suo piacere. Quella ragazza mi ricordava qualcosa di prorompente che io avevo provato nel mio passato: sua madre Elena! Tornai indietro nel tempo e naufragai sui miei ricordi sopiti… Continua…forse...
12
1
13 years ago
fantasypervoi,
36
Last visit: 12 years ago
-
Scarpe..
Il negozio consisteva in un elegante salottino dotato di un paio di poltrone in velluto rosso, in sottofondo appena percettibile, c'era la canzone di una nota pubblicità. Battendosi sulla coscia a tempo di musica si guardò attorno, un discreto tossicchiare la richiamò all'attenzione: l'uomo portava un paio di sandali tra le dita e che sandali..Argentati, tacco a stiletto vertiginosi e con un vezzoso fermaglio a farfalla in cristallo! Mai visto nulla di simile, neanche sui siti dei più famosi pornoshop. Incantata, si sedette su una poltroncina, si sfilò il sandalo sportivo e pose il piede sul rialzo foderato di velluto: l'uomo aprì la minuscola fibbia e con un gesto fluido lo infilò sul piede. Sistemò con pochi tocchi la calzatura "Perfetta per lei" . In effetti un piede così voluttuoso non gli era mai capitato: pelle morbida e quasi trasparente, l'azzurro delle vene, la forma non quadrata nè piatta, dita piccole con le unghie colorate di un rosso chiaro, dicevano tutto della persona che gli stava vicino. Le sorrise e l'invitò con un gesto ad alzarsi. In effetti stava davvero bene su quei tredici cm: il piede era avvolto da stringhe di pelle argentata, e la farfallina scintillava maliziosa su una caviglia; fece qualche passo e si sentì a suo agio, anche il prezzo era perfetto! Mentre pagava, il negoziante le porse una piccola busta rossa "Omaggio della casa, vedrà che questo negozio la lascerà a bocca aperta. E' di un mio collega, una persona che ha lavorato anni nel mondo della moda ed è in grado di dare consigli veramente azzeccati. La prossima settimana ci sarà una sfilata: le ho accluso l'invito." Lei sorrise ormai dimentica di come era iniziata la giornata " Cercherò di esserci" e dopo averlo salutato, si avviò verso la stazione con la borsa dondolante e un sorriso allegro.
15
1
13 years ago
opalefiamma,
38
Last visit: 13 years ago
-
Miss x
Viaggio molto, e se da un lato è molto stimolante e divertente, dall’altro riserva situazioni spesso di solitudine e noia mortale; transfer , aeroporti, stazioni, alberghi. E’ vero che i luoghi si imparano a conoscere e con loro si fanno amicizie, ma specialmente quando capitano pernottamenti in città amene, la noia è veramente insopportabile, mi ritrovo in albergo prima di cena in perfetta solitudine con tutto il tempo di fare tutto ciò che desidero fare e un sacco di tempo che avanza nel quale posso liberamente decidere di rompermi le palle. Di solito è doccia, accappatoio, letto , telecomando e noia mortale in attesa della cena. Poi indosso qualcosa e scendo in sala ristorante a gustare quelle magnifiche cene preconfezionate dal sapore di villaggio turistico… “DIN” “Buonasera, a che piano va ?” “Sala ristorante grazie..” ……………………… “DIN” “Arrivederci…” La sala ristorante è sempre piena o quasi, non so se avete presente come può essere un grande albergo il “mercoledì” ad esempio , lontano dai week end. Innanzitutto molto costoso, quindi molti uomini d’affari, oppure coppie di turisti rigorosamente stranieri, spesso americano o tedeschi. Quella sala era piena come sempre, di cellulari, di uomini al telefono che tra un boccone e l’altro dispensano sorrisi alla moglie, oppure uomini al telefono con l’amante che tra un sorriso e l’altro si dimenticano del cibo. L’ambiente di per se è molto bello ma inevitabilmente a due occhi attenti ed esperti appare evidente su tutto la solitudine di tutte quelle persone. Per quanto mi riguarda il mio telefono rimane in camera e con lui tutto il mondo esterno. “Il signore ha già scelto ?” “Un filetto, al sangue per cortesia.. e una bottiglia di acqua naturale” Mi fanno sempre ridere le figure dei camerieri un po’ ingessati che stonano con la naturalezza che tutti noi cerchiamo a fine della giornata lavorativa, però si sa che è così, è il gioco delle parti. Nel frattempo il mio sguardo vaga in cerca di qualcosa o qualcuno che stuzzichi la mia curiosità, e là in fondo vicino alla vetrata scorgo un tavolo per due occupato da una coppia un po’ strana o almeno così sembrava.. Lui sui 60 anni un bel po’ soprappeso e lei vicina ai 35 molto carina e sicuramente non idonea a fare coppia con lui. Ad un primo sguardo sembrava una cena di lavoro, oppure tra colleghi.. non vi erano atteggiamenti che facessero pensare ad un flirt di nessun tipo. Lui mangiava a quattro palmenti un bel piatto di pasta e lei in maniera molto fine aveva di fronte un piatto di formaggi freschi e un insalata.. lei indossava una gonna non molto corta ma che stando seduta le scopriva due belle gambe velate da una calza nera non troppo spessa e deliziosamente condite con due scarpe con 7/8 cm di tacco fine. Capelli neri corti e occhiali da vista. “Ehm, il suo filetto..” “ah scusi, mi ero distratto.. grazie. Ad un certo punto lei si alza e si dirige verso di me, smetto di mangiare, mi pulisco la bocca col tovagliolo appoggiandomi piano alla spalliera della sedia e non le tolgo gli occhi di dosso per un solo momento.. la osservo camminare. Io non so come fanno le donne, ma hanno un sesto o forse settimo senso che le avvisa se qualcuno le fissa maliziosamente, anche se non ti vedono lo sentono e si coprono, o cercano di fuggire lo sguardo anche se non sanno da dove arriva; lei allo stesso modo incrociò le braccia sotto il petto in segno di protezione e mi passò vicino per dirigersi in bagno. Il mio sguardo fu intenso, se solo lei lo avesse incrociato le avrebbe raccontato molte cose. Il suo profumo mi raggiunse, era Chanel, non ci si sbaglia.. oggi va di moda, è inconfondibile ed è l’unico profumo che a me piace anche se preferisco l’assenza di odori “artificiali”. Lui al tavolo nel frattempo si sbriga nel fare una telefonata, è goffo e dà l’idea di non essere nemmeno molto educato..ma chi se ne importa. Eccola che torna.. ripassa proprio di qui, molto vicina e vederla allontanarsi da dietro mi eccita molto, la gonna è più corta di come sembrava e un leggero spacco fa sognare oltre, le braccia ondeggiano lungo i fianchi e lentamente si avvicina al tavolo, sussurra qualcosa al compagno di cena, prende la sua giacca e la borsetta ed esce dalla sala ristorante. E io ? Beh, .. in fondo era una cosa che tramortiva la mia noia, volevo andare oltre, tanto più che il filetto al pepe verde aveva lo stesso sapore del pesce alla griglia della sera prima. Mi alzo ed esco. Entro nella hall e mi reco alla reception scrutando ogni angolo, e vedo sul divanetto lei seduta con le gambe accavallate che parla al telefono, quindi mi siedo ad una certa distanza su un divanetto e mi metto a leggere un giornale.. Il mio sguardo fugge verso di lei, non è bellissima, ma ha un’aria molto sensuale ed avevo deciso di cogliere quella sfida.. Lei ride al telefono, e con lo sguardo ricambia i miei sguardi cercando di non farsi notare. Sono lontano e lei parla piano quindi non capisco con chi e soprattutto di cosa parla, peccato, la mia curiosità ne risente.. ma forse è meglio così, ho più tempo per concentrarmi sul mio compito..devo attirare la sua attenzione, farle capire che mi piace molto. Lei scavalla le gambe e le inverte in un movimento che lascia immaginare un universo in quell’oscurità, un universo che ho immaginato meraviglioso, in ogni modo.. Dopo qualche minuto il suo sguardo prende un po’ coraggio e decide di guardarmi con più assiduità, fregandosene della mia reazione, che peraltro non c’è, osservo anche io e accenno un sorriso.. piego e metto via il giornale. Mi alzo mi dirigo verso lei che cambia espressione, è in evidente imbarazzo man mano che mi avvicino, la guardo, lei mi guarda ed io le passo vicino e mi dirigo alla reception a prendere le chiavi della camera. Lei si alza e si dirige agli ascensori. “DIN” Mi affretto e la raggiungo, la faccio salire per prima e le chiedo . . “Quale piano ?” “Ottavo grazie” “Anche lei qui da sola?” “Io? No no, sono con un collega” “Capisco.. peccato, speravo di aver trovato una piacevole compagnia” Sorride.. “DIN” “Io sono arrivato, il tempo di una doccia e sarò nuovamente nella hall pronto per una passeggiata, sarei felice di trovarla lì.. Buona serata.” “Ma… io?!” “DIN” l’ascensore si chiuse sul suo imbarazzo. Dopo circa un’ora scendo nuovamente nella hall e la trovo in abbigliamento casual che guarda la pioggia fuori dalla porta girevole per superare l’imbarazzo, era timida, anche troppo, ma questo mi piace in una donna. Le passo vicino e.. “Qualcosa di interessante ?” Sobbalza. “Quindi devo dedurre che hai accettato il mio invito?” “Diciamo che sei stato più convincente della noia..” “Mi sforzerò di prenderlo come un complimento.. hai un ombrello?” “No..” “Preferisci il nero o il rosso?” “Di solito il nero..” “Ok, allora prendiamo in prestito questo..” Sfilo un ombrello nero dall’ombrelliera e riparandoci.. “Ti piace la birra?” “Non tutte!” “Fidati!” Corriamo sul marciapiede sotto la pioggia provando a ripararci con quell’ombrello E raggiungiamo un locale che conosco, una birreria artigianale, un posto giovanile solitamente molto frequentato, ma si sa .. di mercoledì per lo più piovoso.. Entriamo e ci sediamo in un angolo, un piccolo tavolo semicircondato da un panca imbottita molto comoda, ci togliamo i giubbotti e veniamo a noi.. “Allora incantevole miss x , credi sia giusto il momento di dirmi come ti chiami?” “Miss x non è male! Suona bene, ma in realtà mi chiamo Alice, e tu ?” “Sarebbe scontato dire Mister x , quindi sarò sincero.. Matteo.” “E come mai solo?” “Credo per lo stesso motivo per il quale tu sei stata costretta a passare quella cena così orribile in coppia.. cioè, lavoro.” Sorride.. “In effetti non è il massimo della compagnia, ma è il mio “capo”..” “Buonasera ragazzi, che prendete?” “Alice, fidati, la birra che fanno loro è buonissima..” “Ne porto 2 medie?” “NO NO, una piccola..” “Ok ve le porto subito..” “Piccola? .. hai paura di perdere il controllo..?” “Tranquillo, credo di non reggere nemmeno la piccola..” “eh eh eh.. beh, spero tu mantenga almeno le forze per tornare in albergo..” “che lavoro fai mister x?” “Sono un volgare agente di commercio.. e tu ?” “Assistente di direzione per una piccola azienda, siamo qui per una fiera..” “Quindi non viaggi molto, vuoi farmi credere che una delle poche volte che esci hai subito la fortuna di incontrare me!?” Ride “Potrebbe anche trattarsi di sfortuna!” “Birre!!!” “Meno male che è piccola!!” “Sono tedeschi, hanno le dosi da tedesco..buona?” “Si, è buona veramente!” “Vedi che è stata una fortuna.. altrimenti eri in camera a prepararti il te..” “Chi ti dice che non lo preferivo..?” “Lo dici tu, adesso, stando qui.. in fondo non ti sto mica trattenendo..” “Dici che posso andarmene !?” “eh eh eh .. beh, ripensandoci no. Abbiamo un ombrello solo..” Ride.. “Allora rimango, solo per l’ombrello..” Drin ..Drin .. Drin.. Lei cerca nella borsa ed estrae un telefono, guarda chi è , si scusa con un gesto della mano e risponde.. rimane seduta e parla, è un’amica. La guardo, è una ragazza semplice, molto più carina così che tutta elegante, la osservo bene e lei che parla con gli occhi puntati sul tavolo lo sa.. “Scusa, era un’amica..” “Hai due occhi bellissimi..” “Hai deciso di imbarazzarmi?” “No, ho solo deciso di dirti che hai 2 occhi bellissimi.” Arrossisce “Mi fai fare la faccia rossa, un po’ la birra un po’ tu.. !” la guardo negli occhi senza parlare più.. voglio baciarla, lei lo sa , riflette un attimo e si lascia andare; le mie labbra si appoggiano morbide alle sue, occhi chiusi e un bacio tenero e breve.. ci guardiamo negli occhi.. e un altro bacio, più deciso.. labbra su labbra. La guardo e dico.. “Nei film di solito a questo punto si chiede scusa..” “Non mi sono accorta di essere in un film..” Altro bacio.. “Mi ricorderò delle tue labbra..” Sorride.. “Vedi? Ti avevo detto che era sufficiente una birra piccola..” “Per il momento, mezza birra piccola.. non ci crederai ma sono impaziente di vedere cosa succede quando l’hai bevuta tutta.. eh eh eh…” “Ti posso fare una domanda mister x?” “L’hai già fatta..” “Eh?! Ah! Stupido, non questa domanda!” Ridiamo .. lei è bellissima quando ride, tutte le donne sono bellissime quando ridono.. “Avanti con la domanda..” “Cosa avresti fatto se io non fossi scesa nella hall.. ?” “C’era questa possibilità ?” “Beh, certo, .. era l’unica seconda possibilità..” “Ok, se fossi sceso e non ti avessi trovato sarei tornato in camera e mi sarei messo a guardare la TV, e prima che la noia mi uccidesse mi sarei addormentato.. Insomma, quello che faccio di solito tutte le settimane quando sono in giro da solo..” “Vuoi farmi credere che hai visto me e ti si è accesa una lampadina ?! Se non ci fossi stata io ci avresti provato con un’altra..” E’ la situazione che odio, ci sono persone che si pavoneggiano di essere dei “marinai” con un’amante in ogni porto, ed io avevo di fronte una donna alla quale stavo dicendo la verità e avevo la sensazione che lei non mi credesse.. “Il fatto che tu mi ritenga in grado di fare conquiste con tutta questa facilità lo prendo come un complimento, la verità è che come faccio sempre me ne sarei tornato in camera subito dopo la cena e avrei atteso il niente.. eh eh eh….” “Va bene ti credo.. stando così le cose, sono felice di essere scesa al tuo invito.” “Bene miss x, ora faccio io una domanda.. cosa hai detto al tuo capo quando sei tornata dal bagno e hai abbandonato la cena?” “..la verità, che dovevo fare una telefonata. Perché me lo chiedi?” “Nessun motivo particolare.. solo curiosità, quando si passa molto tempo da soli si imparano strani giochi mentali, tra cui quello di studiare alcuni comportamenti e cercare di capire cosa si dicono le persone….” “Ma bravo mister x, quindi mi stavi spiando ? eh eh eh….” “Diciamo che eravate una coppia strana.. mi avete incuriosito.” “Diciamo che non siamo una coppia, preferisco…” Ridiamo ancora una volta, è una compagnia piacevole ed io lo sono per lei, almeno sembra. Si alza .. “Vado un attimo in bagno..” Annuisco con la testa e finisco la mia birra. Lei è molto carina. A volte penso che sono proprio un bel tipo, nelle donne c’è qualcosa che mi piace molto, in ognuna, non riesco mai a trovare brutta una donna.. non capisco se è un’autoconvinzione o cosa.. Comunque lei è carina. Mi alzo, pago le birre e .. “Eccomi, siamo pronti?” “Certo che siamo pronti, non vorrai mica aspettare che smetta di piovere!? Altrimenti che abbiamo preso a fare l’ombrello.. eh eh eh.. ..” “Cavolo! Ma piove sempre più forte!?” “Pronta? .. via!” Corriamo abbracciati sotto l’ombrello lungo la stradina e poi verso l’albergo, arriviamo fradici o quasi, .. “Wow!!” “Erano anni che non correvo così..mister x” “Ah si? .. non c’eri anche tu all’andata??” “ah ah ah.. già!! Volevo dire, a parte stasera, erano anni!. .stupidone..” “Dà qua, rimettiamo l’ombrello a posto..” Ci dirigiamo verso gli ascensori, mi piace averla a fianco, è una presenza sconosciuta che non ingombra, è una bella presenza.. serena e sincera, mi piace.. percepisco che sia così anche per lei.. DIN Entriamo.. Silenzio, solo un sorriso, lei ha i capelli umidi e i vestiti un po’ bagnati, la trovo indifesa ma felice ha la serenità di chi sente che qualunque cosa succeda le piacerà, non credo che si possa desiderare di più.. DIN L’ascensore si apre su un pianerottolo vuoto che ci trova abbracciati in un bacio appassionato, lei è molto sensuale, come sa esserlo una donna quando un po’ di alcol abbatte ogni forma di pudica vergogna.. lo si percepisce dalle labbra che diventano morbidissime, dalle braccia che si appoggiano intorno al mio collo leggere e rilassate.. e dal suo corpo che si lascia stringere dalle mie mani.. DIN L’ascensore si richiude abbracciandoci in quel bacio intenso, romantico e passionale.. L’ascensore si muove. “OPS.. eh eh eh ci hanno “chiamato”..” Lei sorride e si ricompone, assumiamo un’aria decorosa.. DIN La hall “Prego, salga pure, risaliamo anche noi….” L’ascensore riparte, con noi un uomo distinto.. DIN “Arrivederci..” Usciamo .. Lei mi prende per mano.. “Vieni qua..” Mi trascina per un corridoio, e cerca nella borsa qualcosa, estrae una tessera magnetica, è la chiave della sua stanza, .. “zitto..” La porta si apre e si richiude alle nostre spalle, lei getta la borsa sul letto si volta ci baciamo nuovamente.. la passione esplode. Mentre ci baciamo, con frenesia ci spogliamo, via le giacche , poi la mia camicia e la sua maglia .. via le scarpe, i pantaloni suoi e i jeans miei.. le sue mani mi stringono la schiena, sono fredde.. le mia caldissime sulle sue spalle, slaccio il reggiseno ed una mano scivola dentro i suoi slip a stringerle il sedere.. Lei si inginocchia e mi sfila gli slip, mi prende con la lingua e poi in bocca.. solo pochi secondi, forse meno di un minuto, sono eccitatissimo, in fondo non potrei non esserlo. La faccio alzare, la abbraccio forte con le mani sotto le sue cosce, la sollevo e la appoggio alla parete.. le scosto le mutandine e le entro dentro con decisione.. lei urla. Poco romanticismo ma tantissima passione in quei minuti , in quella stanza. E’ sesso deciso, non violento ma deciso, forte e un po’ selvaggio. Il mio bacino si muove e lei subisce quei colpi cercando di assecondarne i movimenti, ma si vede che non è molto lucida, appoggia la sua testa prima all’indietro sul muro, poi in avanti sulla mia spalla.. geme, e piccole grida escono dalla sua bocca. Le sue gambe mi cingono la vita ed i piedi si incrociano alle mie spalle.. “Non fermarti..” Non avevo nessuna intenzione di fermarmi, .. non esiste cose più eccitante per me di una flebile voce femminile che ti sussurra parole all’orecchio con quel tono di eccitazione che fa tremare le sillabe.. Continuo in quel movimento deciso che sembra inchiodarla al muro.. con un dito mi avvicino al suo culetto e con un a leggera pressione cerco di entrare.. “No” e mi colpisce con un pugno sulla schiena.. Violenza. Mi piaceva tutto in quel momento.. Aggressività esplosa da una donna timida, era forte in quel momento, nessun timore.. A quel pugno reagii con un’accelerazione ed una maggior violenza dei mie colpi.. lei gridò.. “Si! Continua!” Aveva le guance rosse, si mordeva le labbra.. fuori controllo i suoi movimenti che cercano con tutto il corpo l’estasi in quella situazione in cui la donna sa che l’attesa è talmente meravigliosa che quasi non si augura di trovare subito l’orgasmo.. Io continuo in quel monotono amplesso nato così come frutto della frenesia e del momento di eccitazione, vorrei fare altre cose ma rimango li ad affondare i miei colpi in lei che comincia a contrarsi, stringe gli occhi.. mi graffia sulla schiena.. mi morde .. “Più forte! Non fermarti.. .. sto per venire..” Lo sapevo, si sentiva, rallento un attimo per recuperare qualche energia e riparto violento e deciso più di prima.. “E allora vieni..” E’ arrivata al culmine, il corpo non si trattiene più, si abbandona per irrigidirsi nuovamente.. una contrazione forte e poi l’esplosione, la avverto.. la sento sul mio pene, sento palpitare forte e poi un’onda calda mi invade.. La abbraccio forte, mi fermo.. la stringo, lei mi stringe.. Mi piace sentirla rilassarsi tra le mie braccia. Toglie le gambe dalla mia schiena e si alza in piedi, mi guarda e mi abbraccia ancora,.. poi mi bacia il petto e scende giù inginocchiandosi.. guarda il mio pene che è a pochi passi dall’esplodere.. lo stringe con una mano e lo prende lentamente in bocca, lo lecca come a ripulirlo, poi di nuovo in bocca , tutto.. rimane li e con la lingua ci gioca. Poi muove la mano, accelera e lo riprende in bocca ancora.. “Dio mio.. non fermarti.. .” Mi guarda soddisfatta e continua sempre più veloce a masturbarmi mentre mi tiene fra le labbra; sento che sto per venire, lo capisce anche lei, mi leva dalla bocca e continuando a masturbarmi mi lascia venire sul suo petto.. mi appoggio con le mani al muro.. e con la testa sulle mani. .. Finito, un orgasmo chiude quella conoscenza cercata e non frutto del destino, quell’incontro partito lento ed esploso forte, deciso. Mi sono innamorato di lei, in quel momento non desideravo fuggire, ma rimanere.. è strano, insolito. Nelle avventure a me capita di voler fuggire, in quel caso avrei desiderato rimanere, ancora. L’eccitazione e il trasporto giustificano molte cose, spesso ci si estranea dal mondo e mai si pensa al dopo.. ma dopo, quando passa il momento, si pensa inevitabilmente a cosa sarà.. più che a cosa è stato. Il pensiero gentile e soave di lei, mi accompagna per tutta la notte, pensarla poco distante avvolta nei suoi pensieri mi intenerisce, in maniera pretenziosa ed egocentrica sono convinto che sta pensando a me, o forse mi piace solo pensarlo. Non ho niente di lei, lei non ha niente di me se non ricordi ed emozioni che il tempo scalfirà.. Forse non la vedrò più, mai più. DIN Colazione, sono le 8.. il mio tavolo è sempre il solito, guardo il suo ed è ancora apparecchiato.. quindi non è ancora scesa. Faccio colazione con calma, non mangio molto e penso tanto.. Spero scenda in tempo, prima che io me ne vada. Sono le 8,15 non si vede nessuno.. “Scusi, può portarmi un foglietto con una penna .. ?” “Subito signore..” Devo andarmene, quindi decido di scrivere.. “.. spero che anche in te le emozioni di questa notte abbiano lasciato dolci pensieri e speranze, ho sperato di incontrarti ma sono dovuto partire presto. Questo è il mio numero di telefono..” “Scusi, può gentilmente recapitarlo con discrezione alla signora del tavolo 24 appena scende ?” “ Senz’altro signore.. buona giornata.” Mi incammino verso l’uscita attraversando la hall, lo sguardo gira nella speranza di incontrarla ma i miei occhi non scorgono nessuna sorpresa; raggiungo la porta girevole di fronte alla reception .. “Scusi! Signore, lei è il signore della 312 ?” Mi volto .. “Abbia pazienza, c’è questo biglietto per lei.. .” Un brivido di piacevole sorpresa.. “.. Ho pensato molto a te questa notte, non so chi tu sia fino in fondo, ho sperato di vederti questa mattina ma siamo usciti molto presto. Spero che questa lettera ti raggiunga, perché anche se non ci sentiremo mai più, voglio almeno darti il mio numero.. così da poter coltivare la speranza che tu mi chiami. Alice. Miss x” Ieri oggi domani, prima durante dopo, .. sensazioni diverse, emozioni che mutano, desideri che cambiano.. vite che si incrociano e lasciano traccia.. Amori e passione, io e lei… un giorno, noi.
14
4
13 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Uffa!
"Ecco, come al solito ho fatto cilecca!" Stava mugugnando mentre camminava veloce verso la stazione, infilò veloce i bagni e, nella tranquillità dell'angusto cubicolo cominciò a cambiarsi: si tolse le calze velate con il nastro in pizzo -dopo aver messo in terra un giornale- e, dal piccolo zaino ne tolse pantaloni grigi ben piegati, una maglietta e un paio di sandali senza tacco; quasi si strappò di dosso il leggero vestitino stile anni 40 che le era piaciuto così tanto, le mutandine ancora fradicie per la tensione dell'incontro -in realtà culottine di pizzo cipria- e li ripose sgarbatamente in un sacchetto di plastica. Resiprò a fondo cercando di controllarsi, ma la delusione di quell'incontro era davvero bruciante: altro che coppia aperta a tutto! Si era trovata davanti due sconosciuti che avevano storto il naso e l'avevano subissata di domande, e quanto alla loro presunzione di quanto avevano scritto sul sito beh non corrispondeva davvero! Lui era alto sì, ma anche arcigno e con labbra sottili e lei era davvero troppo secca! altro che voluttuosa!! Ma era stata soprattutto la spocchia infinita ad averla innervosita, così dopo un caffè imbevibile e una mezz'ora di interrogatorio aveva salutato educatamente e si era defilata. Sospirando se ne sarebbe tornata alla routine fatta di lavoro e grigie scopate nel talamo nuziale. Tolse dal viso anche il trucco, e usando uno specchietto si diede un pochino di rossetto rosa, un goccio di acqua di colonia fresca e si sentì di nuovo in grado di affrontare il mondo. Controllò di non aver lasciato nulla e uscì. Dando un'occhiata all'orologio si accorse che aveva ancora un bel po' di tempo da passare, e guardandosi intorno scoprì delle vetrine poco distanti. Con calma attraversò la strada, e iniziò a guardare le vetrine. Una in particolar modo la incuriosì: era un negozio di calzature, con modelli davvero particolari; quasi da sexy shop! Stava guardando con attenzione un paio di sandali rossi e neri di raso dal tacco vertiginoso, quando una voce la fece sobbalzare: " Buon giorno, le piacciono?" si voltò ed incontrò sorridenti occhi chiari "Perchè non entra?" e l'uomo sorridente le fece un gentile gesto di invito. D'istinto sorrise e d entrò nel negozio.
12
2
13 years ago
opalefiamma,
38
Last visit: 13 years ago
-
Autostrada
Allora ti piace farti guardare .. e io ti guardo. Anzi ti fisso. Da principio non te ne sei accorta, poi quando gli sguardi si sono incrociati hai subito voltato la testa dall’altra parte. Infastidita da tanta invadenza oppure solo timida.. E dai su, che c’è di male … il tempo deve pur scorrere in qualche modo. Mano destra sul volante e mano sinistra che sorregge la testa mentre il gomito poggia sul battente del finestrino, e guardi a sinistra .. dalla parte opposta a dove sono io. OPS, mi sei fuggita, la legge di Murphy non sbaglia mai, è proprio vero che la fila a fianco scorre più veloce.. eh eh. Ma no, Murphy è un coglione, questione di minuti e saremo nuovamente vicini. Intanto mi creo mille fantasie, .. è ovvio che siamo annoiati da questa vita di code in autostrada, perché non dovrebbe piacere ad entrambi svagarci senza complicazioni ? . . Si riparte. Eccoti.. Ti volti e io ti sorrido, tu fai la sostenuta e quasi arrabbiata ti giri nuovamente dall’altra parte. Non sei molto incoraggiante ma sono sicuro che mi stai pensando, insomma, essere un po’ scontrosa fa parte della tua moralità, questo non vuol dire che non ti piaccia questa situazione.. D’altronde non ho niente da perdere, tu sei una bella donna, siamo soli, non ci conosciamo, non vedo perché non dovrei giocarmi le mie carte.. chi non risica non rosica. Il vantaggio di avere una macchina alta è che si può mirabilmente osservare tutto dentro una macchina più bassa, e quindi ti guardo con attenzione.. . Sei minuta , ma molto carina, e le tue gambe escono da una minigonna senza calze, hai la pelle chiara e cosce ben tornite che tieni strette come a respingere ogni tentativo di intrusione.. Immagino che tu sia abituata e perfino infastidita da sguardi come il mio, insomma la tangenziale non è certo un posto di classe, e se la fai tutti i giorni avrai collezionato centinaia di sguardi indiscreti; e se dopo centinaia di sguardi indiscreti continui a metterti questa minigonna mozzafiato , forse ti piace fingerti infastidita.. Mi guardi ancora forse sperando di non vedermi più, ma sono sempre li e ti osservo.. mi sono anche tolto gli occhiali da sole, voglio essere sicuro che tu sappia che sto guardando proprio te.. e non voglio fingere. Mi guardi e ti tiri giù la minigonna a proteggere le gambe. Continui a scoraggiarmi. Ma non ho fretta, e soprattutto non ho niente da fare.. quindi accetto la sfida. Prendo un foglio e scrivo “Farei ore di coda con te accanto..” e lo mostro al finestrino attirando la tua attenzione con un colpo di clacson.. Tu leggi, ti avvicini, forse ho scritto piccolo, sgrani gli occhi e ti scappa un sorriso, fai un cenno con la mano come a dire “ma va..” e ti giri nuovamente dall’altra parte .. sorridi ancora e scuoti la testa. Un minuto e mi guardi ancora stavolta sperando di avermi li.. ti piace l’insistenza, è come se il fatto che io insistessi tanto giustificasse in parte il pudore discolpandoti da ogni eventuale conseguenza. Mi guardi e sorridendo ti tiri su la gonna di qualche centimetro.. ora si che mi piaci. Io non rido, osservo.. Poi sganci un bottone della tua camicetta mi guardi ancora e ridendo .. “ma cosa vuoi ?” gesticolando con la mano destra.. E io semplicemente rispondo “Tu..” Sparisce il sorriso sul tuo volto.. capisci che non sto scherzando, .. mi piaci, sei sensuale, e in quel contesto quel gioco mi ha eccitato. Si arrossano le tue guance, chiudi con la mano la camicetta.. indecisione. Poi mi guardi ancora, so che ti eccita questa situazione che è andata oltre il limite quotidiano.. oltre lo sguardo indiscreto, oltre la falsa provocazione spicciola, sai benissimo che io ti desidero senza complicazioni, attimi di trasporto passionale, solo passione fugace, da ricordare senza raccontare, attimi di straordinaria follia che si vivono solo nei sogni, nei tuoi sogni perversi. Situazioni che si spera di vivere ma che si sa non si vivranno mai. Una di queste occasioni da sogno è li a un metro da te.. e tu ti chiedi se io mi spingerò oltre.. lo speri. Perché tu non farai altre mosse se non seguirmi. Guardo le tue cosce, te ne accorgi e le scopri ancora, il tuo sorriso è diventata una smorfia di compiacente piacere, siamo fermi; ti tiri su la gonna del tutto e sfili via le mutandine .. sono piacevolmente esterrefatto ma non lo faccio trasparire.. sono impassibile. Tiri giù la gonna e le mutandine le nascondi nel portaoggetti non trascurando di farmele ben notare .. tranquilla le ho viste. C’è un area di sosta più avanti, sono sicuro che ti fermerai li con me.. lo spero. Prendo il foglio di prima lo giro e scrivo “Seguimi..”. Ti accodi cambiando corsia.. ora ti vedo nello specchietto, non ho una visuale buona me vedo benissimo la tua scollatura. Metto le 4 frecce e lungo la corsia di emergenza raggiungo l’area di sosta che dista poche centinaia di metri.. tu non mi segui. Ho esagerato forse.. non credo, non perdo la speranza. L’area è grande, alberata e io parcheggio un po’ in disparte.. guardo nello specchietto la fila che si muove lentamente e tu non arrivi. Qualche minuto e poi eccoti, hai solo aspettato da cittadina educata di raggiungere la corsia giusta, o forse hai meditato sul da farsi.. Non ha molta importanza, ora stai arrivando. Parcheggi dietro di me e scendi.. Cavolo, non pensavo di aver così ragione, non credevo che la mia sicurezza fosse brava al punto da indovinare che saresti venuta veramente.. Il passo è disteso e veloce, ti conduce fino al lato passeggero, apri lo sportello e sali, sguardo fisso e nemmeno una parola, un fermo immagine nel quale gli occhi dialogano tra loro raccontandosi il desiderio e cercando conferme reciproche; un duello di indecisioni e mascherata tensione, come due velocisti in attesa dello starter con la paura di una falsa partenza. Io sono fermo immobile, come se avessi la consapevolezza di aver guidato quel gioco fin lì senza aver fatto una mossa in più del necessario, e adesso stavo attendendo che il gioco si concludesse da solo. Tu non puoi tornare indietro una volta spintati fin lì.. è il tuo momento. Ti lanci verso di me in un bacio mozzafiato, passione e decisione, forza e bramosia, ti prendo per le gambe e ti guido sopra le mie in ginocchio come un fantino a cavallo. Il desiderio esplode in tutta la sua forza, mi sbottoni la camicia, le lingue prese in un vortice di vorace istinto e sesso voluto. Quella posizione ha alzato la tua gonna che lascia vedere il tuo pube libero da ogni intimo ostacolo. Sul mio petto nudo passi la tua lingua e odori il mio profumo, come un animale ad occhi chiusi vivi di odore e sensazioni, profumo di sesso, uomo e desiderio.. profumo di un ricordo che ti terrai per un po’. Mi slaccio i pantaloni che faccio scivolare con gli slip per liberarmi in tutta la mia eccitazione, ti abbraccio, mi piace lasciarti il più possibile vestita, le mie calde mani passano sotto la tua camicetta e passano forte sulla tua schiena fino a slacciare il reggiseno.. i due sessi si cercano ti sento bagnatissima e tu mentre con la bocca passi vicino al mio orecchio .. “dimmi che hai un preservativo..” Ne sfilo uno dalla tasca e mentre cerco di aprirlo me lo strappi di mani, lo apri ti scosti e lo metti te .. ti riposizioni sopra, con la mano destra ti aiuti, socchiudi gli occhi e con un tuo gemito ti sono dentro.. un brivido veloce, una scossa unisce i due corpi.. tu ti muovi velocemente, spinta da un forte di desiderio ed io che ti accarezzo la schiena e passo la lingua sul tuo collo e in mezzo al tuo seno.. E’ un desiderio forte di quelli che bruciano in fretta, che ardono con intensa rapidità al ritmo delle tue piccole urla. A te piace urlare, forse quello non è il luogo ne l’ambiente adatto per lasciarsi andare del tutto ma si capisce che ti piace, . e io impazzisco a sentire la tua voce strozzata.. Dalla tua bocca escono parole confuse, respiri rumorosi .. e il veloce ritmo del tuo bacino sta correndo alla ricerca di un orgasmo forte ma veloce.. come se un parte di te volesse vivere tutto ciò prima di riflettere troppo. Pochi minuti di intenso piacere, di unione di bramosi corpi in una danza dell’eros .. e tu “.. vengo..” trattieni il fiato, rallenti movimenti.. batti un pugno chiuso forte sul mio petto .. “. .si ..” ti fermi e rimani li ad ascoltare il tuo corpo che palpita e pulsa lento e veloce allo stesso tempo. Stringi le gambe, muscoli che involontariamente eseguono composti dei movimenti che assecondano il tuo piacere. Sono venuto anche io, .. in quel meraviglioso piacere collettivo, all’interno di quel vortice di anime che hanno prestato i loro corpi al gioco, riposo il mio respiro stringendoti a me col viso sul mio petto. Poi pensieri, .. due menti sconosciute che si sono incontrate come due rette e che già viaggiano verso rotte lontane con pensieri della razionalità che piano scalza l’emozione e l’istinto primordiale, . . Due mondi che riprendono possesso dei loro corpi lentamente nel silenzio, ognuno verso la propria strada senza preoccuparsi dell’altro, un sogno e un desiderio esaudito a monito di una lezione.. tutto si può. Mai successe, mai succederà.. ma osare serve a capire dove finisce il desiderio e comincia la realtà, perché il confine tra reale e irreale è dettato dalla nostra capacità di credere nei sogni..
18
0
13 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Sul divano
Quella sera ero a casa da solo... ho messo un dvd di Moana Pozzi... Quando sei arrivata ci siamo baciati... abbracciati... avevi un bel profumo... poi ti sei seduta sul divano e hai accavallando le gambe... eri incuriosita dalle scene del video... ti sei alzata la gonna... allora io distolto lo sguardo verso di te... e tu maliziosamente mi hai mostrato il tuo perizoma... e hai iniziato a toccarti... e anch'io mi stavo toccando... ci masturbavamo tutti e due... tu toccandoti la figa... e io andando su e giù con il mio cazzo... come nel film... ho sempre desiderato masturbarmi con una donna vicino e vedendo che ti masturbavi anche tu, la mia eccitazione aumentava tantissimo... poi hai iniziato a provocarmi... ti sei alzata la minigonna... ti sei scostata il perizoma di pizzo nero, mettendo in mostra il suo bel boschetto ed hai continuato a masturbarti guardandomi voluttuosamente... poi hai iniziato a ciucciarti il pollice... con molta malizia... ti ho preso una mano invitandoti a sdraiarti sul divano ad avvicinarti a me e a continuare a masturbarti... tu hai continuato a ciucciarti il dito ma io ti ho tolto il dito dalla bocca... e mi sono avvicinato con il cazzo... e tu hai iniziato a ciucciarmelo con tanta goduria... era tutto molto eccitante... dopo un pò hai goduto e mugolato... hai raggiunto l'orgasmo masturbandoti e con il mio cazzo in bocca lasciandolo per un attimo per urlare il tuo piacere... io ero molto eccitato... ti ho presa e ti ho sbattuto il mio cazzo in figa... ti sei seduta sul mio cazzo e hai iniziato una furiosa cavalcata... io ti succhiavo i capezzoli e ti accarezzavo le tette... mmmhhhh bellissime le tue tette... poi ti ho preso il sedere con le mie mani... mmmhhhhhh il tuo sedere... ti ho messo un dito in bocca... mentre tu mi cavalcavi... e ansimavi... urlandomi frasi sconce... guardandomi eccitata... poi ho sfilato il dito dalla tua bocca e te l'ho infilato nel culo... andavo su e giù con il mio cazzo nella tua figa... e anche con il dito nel culo andavo su e giù sentendo il mio cazzo duro dalla parete del tuo sfintere... era tutto molto bello e molto eccitante... la tua figa e il tuo culo erano pieni di me... mi urlavi che ti stavo spaccando la figa e il culo... e ben presto hai goduto ancora... con un orgasmo travolgente... urlando che ti sentivi una gran porca... ti sei fermata e mi hai succhiato il cazzo impregnato degli umori della tua figa, facendomi sborrare nella tua bocca... sei stata una meraviglia... non ti sei staccata un attimo dal mio cazzo e hai continuato a tenerlo in bocca mentre si stava rimpicciolendo... e il tuo viso era molto rilassato... ti sei appisolata con il mio cazzo in bocca mentre io dolcemente ti accarezzavo il sedere... e anche il film era finito...
13
0
13 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Bendata
Sei sdraiata...hai gli occhi bendati...ti senti strana , non ha mai provato una sensazione così.. l'oscurità ti circonde...sei vestita con la vestaglia trasparente, un miniperizoma nero e delle calze autoreggenti...sei molto eccitata non sai cosa succederà...senti solo dei rumori soffusi...un brivido ti percorre quando senti una mano che inizia ad accarezzarti il tuo corpo...senti la mano che ti accarezza il seno da sopra la vestaglia...senti un'altra mano sulle tue gambe...poi senti un'altra sull'altro stuo seno... capisci che nella stanza ci sono due persone...le mani che ti accarezzano i seni iniziano a slacciare la vestaglietta e a liberarli...ai i capezzoli talmente duri per l'eccitazione come degli spilli...senti dell'umido attorno...capisci che qualcuno te li sta succhiando...mentre con l'altra mano ti accarezza quello libero... intanto l'altro continua ad accarezzarti...è arrivato alle cosce e senti il contatto della sua mano dove finiscono le autoreggenti e inizia la pelle libera...e continuano ad andare sempre + su, in un lento massaggio...la bocca di uno intanto continua su un seno e poi su un altro... ogni tanto sale un po' più su e ti lecca il collo per poi arrivare all'orecchio... te lo morde...sei molto eccitata, ti umetti le labbra con la lingua... sotto senti che l'altro si è avvicinato al tuo fiore ricoperto solo di quel piccolo perizoma...senti le mani avvicinare fino a quando le senti che scostano il tuo perizome...ti senti accarezzare lentamente, per facilitargli il compito gli apri leggermente le gambe...sentire solo con il tatto senza vedere ti fa accelerare il respiro,,,senti che ti stai bagnando...le mani sotto si trasformano in una bocca...senti una lingua che ti sta penetrando dentro...la senti prima sulle grandi labbra poi si fa più audace ed entra dentro di te...intanto la linguia che si stava occupando della parte di sopra scende di nuovo verso i seni...te li succhia ancora un pò e ad un tratto capisci che qualcuno si è messo a cavalcioni su di te...senti le mani che ti stringono i seni e qualcosa di duro in mezzo a loro...un cazzo...stai facendo una spagnola bendata... senti che va lento...tiri fuori la lingua per sentirlo nel momento che si avvicina al tuo viso...lui capisce e te lo avvicina di +... inizi a leccarglielo... intanto sotto di te..la lingua si è sostituita con un dito...ti sta masturbando...ogni tanto senti un guizzo della lingua sull'altro tuo fiore...con un orgasmo in arrivo continui il tuo pompino.......... ...sei un lago...un cazzo in bocca che te lo stai gustando come se fosse il gelato più prelibato che tu abba mai assaggiato...una lingua che ti sta esplorando il tuo secondo fiore mentre delle dita ti stanno esplorando la tua fica...no ce la fai più ed hai un orgasmo...ti bagni tutta e brividi ti corrono per tutto il corpo grazie anche alle sensazione che sono più acuite essendo bendata...dopo questo orgasmo...i tuoi amanti si fermano...e ti lasciano lì in mezzo al letto...un flebile "no" ti esce dalle labbra...ma ad un certo punto... senti qualcosa di duro premere vicino alla tua bocca...sorridi e accogli il cazzo...lo trovi diverso da quello di prima e capisci che è della persone che prima ti leccava la figa...e inizi a leccarlo come hai fatto prima...la tua fica è bollente...e senti anche lì qualcosa che piano piano entra... e il cazzo dell'altro uomo...mugoli con la bocca piena mentre il cazzo ti entra nella fica...coi muscoli della vagina inizi a pomparlo...lui sta fermo poi inizia un lento movimento dentro di te, mentre continui a succhiare l'altro cazzo...sono sensazioni nuo0ve per te...bendata...ti stanno scopando in due...la tua bocca continua a succhiare inperterrita...ogni tanto delle mani ti accarezzano i senti e ti tintillano i capezzoli...senti ad un certo punto che quello che ti sta scopando in fica ti prende le gambe e te le alza...senti dell'umido sulle dita dei piedi...capisci che mentre ti sta scopando, con la bocca ti sta succhiando le dita dei piedi inguaiate nelle calze...e questo ti fa piacere....il cazzo che hai in bocca diventa sempre più grosso..capisci che lo stai portando all'orgasmo... ma...si fermano di nuovo...e ti lasciano di nuovo in bali della cecità....senti che ti prendono le mani e ti fanno alzare...avverti un movimento sul letto...capisci che uno si è sdraiato...l'altro ti accompagna su di lui...senti che sotto di te c'è un cazzo svettante che non vede l'ora di rientrare neela tua fica.... e allora visto che sei eccitata da morire...ti impali...sei a smorzacandela...te lo fai entrare dentro tutto e inizi a cavalcarlo...dietro di te sulla tua schiena nda è appoggiato l'altro...da dietro ti accarezza i seni mentre vai su e giù...senti il suo cazzo da dietro....le mani continuano ad esplorarti e scendono sempre più giù...accarezzano la tua figa mentre cavalchi l'altro cazzo...poi si spostano fino ad arrivareal tuo culo...prima le senti sulle tue chiappe poi si fanno sempre più audaci e una arriva vicino all'altro tuo fiore...tu continui la tua cavalcata...senti il cazzo duro dentro di te...i tuoi muscoli vaginali lo spremono...intanto un dito da dietro inizia ad entrare dentro di te...poi ne senti due...stai godendo...un cazzo un fica e due dita nel culo...ad un certo punto le dita escono...senti una mano premee la schiena per farti capire che devi piegarti verso il basso..smetti un'attimo di cavalcare...ti abbassi e senti la lingua di quello che cavalcavi lambire i tuoi seni aiutandosi con le mani...hai sempre il suo cazzo in fica...intanto dietro, le mani dell'altro ti allargano le chiappe....e inizi a sentire qualcosa di + grosso rispetto alle dita...è il cazzo del secondo uomo...il tuo respiro si fa sempre + affannato per via dell'eccitazione e del godimento che stai provando...lo senti entrare dentro di te...sempre pìù lentamente per non farti male ma per farti provare solo piacere...il tuo respiro si blocca un attiamo...lo senti tutto dentro di te...anzi li senti tutte e due...uno in fica e l'altro in culo...aspettano un secondo che i tuoi muscoli si adattino ai loro cazzi..e poi con movimenti coordinati..iniziano a scoparti.... ...sei piena dentro di te...due cazzi...uno nel culo e l'altra nella figa che coordinati ti stanno scopando...tu sei ancora con la benda...sensazioni mai provate prima...nella stanza si sentono i tuoi gemiti ad ogni affondo...due mani e ogni tanto una lingua di quello di sotto, li senti sui tuoi seni...altre mani sui tuoi glutei...le tue mani appoggiati sul letto facilitare i tuoi movimenti...senti arrivare l'ennesimo orgasmo di questo incontro...tutto il tuo corpo rabbrividisce e ti bagni come una fontana...esausta ti accasci sull'uomo sotto di te...i cazzi ancora duri si sfilano da te...senti che ti girano...ora hai la schiena a contatto con il torso dell'uomo che ti stava sotto...le sue mani iniziano ad accarezzarti in un lento massaggio...senti il suo cazzo duro vicino al tuo secondo fiore...intanto l'altro uomo ha iniziato ad accarezzarti le gambe...e ogni tanto ti fa sentire il suo cazzo lunghe di esse...le mani di quello di sotto iniziano di nuovo a massaggiare il tuo seno...la voglia sta rinascndo...con il cazzo vicino tu inizi un lento massaggio col tuo sedere...poi le tue mani si avvicinano a lui, glielo prendi e telo indirizzi nel tuo secondo canale...piano, lentamente entra dentro di te...lo senti tutto...intanto anche l'altro si sta avvicinando seguendo le tue gambe...lo senti vicino al tuo fiore, e come una carezza, lentamente entra anche lui dentro di te...se di nuovo piena...due cazzi...in fica e in culo...solo che sei in altra posizione...le tue gamba si incrociano sulla schiena di chi ti è appena penetrato...e di nuovo...come se lo facessero da anni...iniziano a scoparti...i tuoi gemiti ricominciano a farsi sentire...un odore di sesso e di corpi imprenia la stanza...mani ti accarezzano lungo tutto il corpo...vanno avanti, dentro di te...li senti prendere velocità...ti manca il respiro...e inizi il piacere arrivare...fino a quando hai di nuovo un brivido...l'orgasmo è arrivato...urli dal piacere...ma loro non hanno finito..i loro cazzi sono ancora duri...ad un certo punto pronunci con un fil di voce..."venitemi in viso"...e come un comando, la macchina si ferma....escono da dentro di te...ti fanno sdraiare...senti i due cazzi dri vicino alle tue labbra...ed inizi ad assaggiarli..prima uno poi l'altro..senti i tuoi sapori...poi ti fai più decisa e inizi un doppio pompino...alternadoti..prima uno poi l'altro, e poi di nuovo...fino a che no li senti pronti...che sta per arrivare anche per loro finalmente l'orgasmo...apri la bocca tirando fuori la lingua e... ti sborrano come due fontane...accogli tutti in bocca...sborrano copioso il loro nettare....lo senti tutto...e lo ingoi...un sorriso di gratitudine e appagamento compare sul tuo volto...e come sono arrivati..le due macchine da sesso...silenziose...escono lasciandoti ancora bendata.... FINE
18
1
13 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Incontro inaspettato
Voglio raccontarvi quanto mi è capitato qlc settimana fa perchè sa dell'incredibile e lo capirete da soli il perchè. Premetto che fino a circa due anni fa ogni tanto giocavo con la mia compagna che condivideva questo modo erotico di vivere il sesso di coppia cimentandoci in esibizioni e a volte anche con singoli o coppie. Da quando ci siamo dovuti lasciare, non per nostro volere (sarebbe troppo lungo raccontare), vivo da singolo questa esperienza poichè la compagna attuale non ne vuole sapere. Mi trovavo in un centro commerciale quando intravedo una coppia che, con discrezione, mi guardava. Io per natura non sono un fisionomista per cui la cosa mi ha incuriosito e, avvicinandomi, mi sono reso conto che era una coppia con la quale avevo giocato 2 volte tempo prima. Allora accennai, con un timido sorriso, un saluto e loro hanno risposto. Questo mi ha incoraggiato a fermarmi e salutarli direttamente. Dopo qualche comprensivo imbarazzo, scambiamo qualche parola di circostanza e li invito a prendere qualcosa con me al bar. Inizialmente titubanti, dopo hanno accettato e seduti al tavolo, loro hanno consumato una birra e io un caffè. Inevitabilmente, in quei 10-15 minuti, il discorso è finito sulle trasgressioni: loro hanno raccontato che era da da tempo che non giocavano, io ho raccontato che sono in cerca, ecc... Prima di salutarci, mi spingo oltre e chiedo se avessero voglia, qualche volta, di rincontrarci. Lui dice che è da un pò di tempo che hanno una fantasia e cioè di far finta di essere lui il singolo e di vedere la sua compagna con un'altro. Io ho subito, sbagliando, scoppiato a ridere e non credevo a quello che sentivo. Resomi conto di averli messo in imbarazzo ho chiarito subito che anch'io, quando ero con la mia compagna, ho fatto un gioco simile con un tizio che avevamo conosciuto qualche tempo prima. Ecco perchè ho riso: non credevo a quello che avevo sentito poichè, per me, sapeva dell'incredibile. Quindi, rassicurati, abbiamo parlato un'altro pò dicendo loro che, dato che già mi conoscevano, ero disposto a giocare. Mi hanno chiesto il cellulare che io ho dato, dicendomi che mi avrebbero fatto sapere. Io non ci speravo più poichè non ero convinto che avevano creduto alla mia giustificazione della risata (riconosco fuori luogo) e poi sapevo che se le cose non si fanno subito, passato il momento eccitante poi non si fanno più. Ebbene, con grande stupore, la sera ricevo la chiamata di invito e recatomi al posto convenuto, abbiamo trascorso una bellissima serata. Per me è stata una doppia eccitazione, vivendo quell'esperienza con il ricordo di quando l'ho fatta io e con l'eccitazione di essere guardato da una persona che certamente era di fiducia. Dopo che abbiamo assaporato ogni centimetro lei del mio corpo e io del suo, lei mi dice che vorrebbe succhiare due cazzi e quindi, daccordo con lei, facciamo cenno a chi ci guardava di avvicinarsi e salire in macchina con noi. Abbiamo continuato in tre mettendo sempre lei al centro delle nostre attenzioni. Ricordo che lei ha goduto più volte lasciandosi andare alle più sfrenate fantasie. E' stata una esperienza che non dimenticherò mai. Approfitto, nella speranza che loro sono in questo sito e leggono, di salutare e ringraziare per la fiducia accordatami Katia e Mimmo: SAPETE COME RINTRACCIARMI QUANDO E SE VOLETE.
14
1
13 years ago
iltrasgressore380745, 34
Last visit: 10 years ago -
Vicini di casa, vicini nel letto
Concretizzare un incontro... le solite ansie. Ho voglia di sesso, voglia di scoprire altro. Ma possibile che la mia paura a concretizzare un incontro mi blocchi? Avrei bisogno di qualcuno che mi dia massima sicurezza sulla discrezione e sull'affidabilità. Sfoglio gli annunci del sito in continuazione alla ricerca di qualche coppia che faccia scoccare in me la scintilla. Cerco coppie, le cerco a Roma. Le voglio disponibili ad ospitare, non in orari fissi, perchè purtroppo non ne ho. Le cerco con il lui bsx. Il requisito è indispensabile. Non sono mai stato con una donna, ma ho voglia di provare. E ritengo che mi sia più facile cominciare facendomi accompagnare da un lui che sia interessato anche a me. Un lui che mi piaccia e con cui magari potrei giocare insieme a lei. Per me è il triangolo perfetto. Due uomini e una donna. Il massimo delle penetrazioni possibili. Il fattore età non è un limite. Cerco anche fino ai 50. Ne ho soli 29 di anni, potrei attenermi a standard più bassi, ma so che le mie richieste sono difficili da esaudire tutte insieme. “Coppia con lui bsx a/p in cerca di un singolo bsx da iniziare al sesso femminile. Possibilità di ospitare. Massima discrezione” Ecco sarebbe così l'annuncio ideale che cerco. Naturalmente accompagnato da belle foto. GiuMa68, coppia, Roma: “Coppia affiatata e calorosa, lui bsx lei vogliosa, ospiterebbe un singolo bsx per divertirsi insieme senza limiti di penetrazioni. Massima discrezione e affidabilità” Interessante. Peccato l'età, 68 anni. Ma stiamo scherzando!!! Addirittura 12 foto! Che esibizionisti! Ma... aspetta un po'. Non mi sembrano così vecchi. E non gli darei neanche 43 anni, nel caso fossero nati nel 1968. Vediamo un po' meglio. Ah ecco, hanno 34 anni ciascuno... niente male lei: altezza media, capelli neri e lisci, terza di seno, un culetto pieno, cosce un po' grosse, fica pelosetta (beh avrei preferito depilata, ma non è niente male lo stesso). La classica ragazza mediterranea. E che bella bocca pompinara! E che bella cappella sta succhiando! Hai capito lui? Un cazzo da stampo per vibratori! Non è superdotato, ma bella grossezza e bello dritto. Non chiarissimo il colore del cazzo ed una cappella di un bel rosa/rosso succosa. Le palle sono perfettamente depilate. E che culetto niente male!!! Che maiali, addirittura le foto con la finestra aperta! Che carino quel copriletto che sventola, sembra uguale al mio! Un momento. Ma è il mio! Quello che si vede dalla finestra è lo stesso palazzo che vedo dal mio balcone. Non ci posso credere! GiuMa68 sono Giuseppe e Maria, i miei vicini!!! Sono sconvolto! Terrorizzato, anzi. Quindi possono aver visto il mio profilo? Magari mi hanno riconosciuto. No, ma che dico. Nel mio profilo si vede solo il mio cazzo e la foto non l'ho neanche scattata su questo letto. Che paranoico che sono! Mi è venuto durissimo. Non ci posso credere che ho due porconi a fianco al mio appartamento. Abbiamo anche le camere da letto confinanti! E se mi sbagliassi? No, impossibile. La foto è troppo chiara. “Coppia affiatata e calorosa, lui bsx lei vogliosa, ospiterebbe un singolo bsx per divertirsi insieme senza limiti di penetrazioni. Massima discrezione e affidabilità” Rileggo l'annuncio. Riguardo le foto. Il cazzo è durissimo. L'idea è già pienamente formata nel cervello, ancor prima di pensarla completamente. Sarebbe perfetto. Siamo affidabili. Siamo vincolati alla discrezione. Siamo vicini, quindi non c'è bisogno di viaggiare. Gli orari sono facilmente conciliabili: quando il mio ragazzo è fuori per lavoro, o qualche giorno, o anche solo un pomeriggio, o magari qualche ora, posso sempre bussare e chiedere se posso “entrare”. Oddio sono troppo eccitato solo all'idea. Ho bisogno di una sega! Me lo tiro fuori ed è già tutto bagnato. La mia mente viaggia da sola, così come la mia mano. Mi abbasso completamente i pantaloni per stare più comodo. Sono troppo eccitato. Non riesco a trattenermi. Voglio venire. Mi alzo in piedi e mi avvicino alla scrivania. Comincio a sborrare quasi subito. Due, tre, quattro getti. Per fortuna non ho schizzato troppo altrimenti finivano sulla tastiera. Wow! Quanta! Ho il cuore che va a mille. Devo fare qualcosa. Devo trovare il modo migliore di conoscerli intimamente. (Continua)...
14
1
13 years ago
Cockincam,
28
Last visit: 9 years ago
-
Il mio primo uomo all'eta' di 44 anni
La vita è strana, ti plasma a suo volere! Prima gli anni dell'inesperienza ma della voglia di provare tutto come fosse un gioco, dopo prendendoci gusto continui fino a quando nuovamente le vivicissitudini ti portano a mettere nel dimenticatoio determinate abitudini o "gusti particolari" che si era intrapreso prima. Ebbene si, dopo quella volta che ebbi la relazione a RomaOstiense con il mio amante vedovo, chi è abitudinario a leggermi si ricorderà di quest'ultimo racconto, ero tornato, nel pieno oblio della vita normale. Come tanti sono partito militare, senza un benchè minimo di accenno al mio desiderio sempre nascosto per tanti mesi durante la leva. Cosa che continuai a nascondere anche con il fidanzamento e matrimonio. Diventato padre ero preso da tante altre cose e poi a dire la verità ero tornato nuovamente etero, appagato sessualmente. Purtroppo mai dire mai! Un bel giorno, scattò nella mia testolina un qualcosa che mi spinse a scrivere un annuncio particolare, in uno di questi giornali pubblicitari dove cè la rubrica di annunci hot. Mediante uno di questi annunci cercavo di conoscere un uomo, magari separato o vedovo, ospitale e colto (un minimo di cultura non guasta, mai!), che a suo tempo cercava una realzione o amicizia particolare con maturo 44enne, com'ero al tempo. Nell'annuncio specificavo che mio desiderio era di avere a che fare con un maturo dai 38 ai 45 circa, pulito, serio e magari simpatico. Dopo svariato tempo che pubblicavo sempre lo stesso annuncio, senza alcun esito, mi rispose un tizio, dandomi un num. di cell. per un immediato riscontro telefonico, esprimendo già l'intenzione di volermi conoscere, fissandomi già l'appuntamento per il luogo e l'ora, perchè già gli avevo fatto buona impressione visto la descrizione assai precisa di ciò che cercavo e volevo. Pensai che ne valeva la pena incontrarlo e così all'ora precisa, almeno dieci minuti prima mi presentai. Avevo anche dato e ricevuto indicazioni di quali auto possedessimo, e non appena mi notò mi fece cenno di salire nella mia macchina. L'impatto fu emozionante perckè già alla vista era un bell'uomo di 41 anni, alto 175, capello mosso castano chiaro, occhi verdi e carnagione chiara, con un fisico asciutto e prestante, capirete che non sono stato più capace di pronunciare una parola. Lui si presentò con molta educazione precisando che da tempo pensava di fare un'esperienza del genere poichè con la moglie ormai il rapporto era sgretolato e che voleva provare a stare con un uomo. Dopo che anche io mi fui presentato e rotto il ghiaccio con i soliti discorsi che si fanno e dopo che entrambi notavamo che nell'altro c'era qualcosa di interessante che attraeva, ci lasciammo con l'intento che ci saremmo risentiti per vedere un pò se valeva la pena do continuare e approfondire la conoscenza fisica. Presto detto, l'indomani mi chiamò per dirmi che gli piacevo e che desiderava sapere se anche io avrei apprezzato la sua vicinanza, naturalmente lui mi piaceva e fin da subito, ma naturalmente non glielo manifestai al momento dell'incontro, cosa che però gli precisai dopo al momento della telefonata. Andai a trovarlo dopo alcuni giorni, perchè doveva organizzarsi in modo che la moglie fosse al lavoro e potesse ricevermi a casa sua. Presto detto, appena arrivai a casa sua, di pomeriggio presto, mi fece accomodare e dopo che iniziammo a conoscerci un pò iniziò a baciarmi in modo dolce e appassionato, come se desiderasse quei baci.....e io mi lasciai andare e coninvolgere tanto che poi, si alzò per preparare il letto, ci denudammo ed iniziammo a baciarci nuovamente e a toccarci pienamente come desideravo fare. Un uomo splendido, sotto tutti i punti di vista, e poi anche ben messo un bel 17 cm. bello, e largo sopratutto, cinque cm.. Ma il bello sarebbe venuto poi dopo perchè la prima volta lo avrebbe voluto provare da passivo, perchè voleva vedere cosa si provasse: e fu così che lo accontentai, pèiano piano prima a infilargli il dito indice bagnato, poi due a slinguargli il buco del culo e poi lui a pancia in giù con un cuscino sotto la pancia ed io sopra provai a penetrarlo e dopo vari tentativi finalmente il mio caldo addome ormai era untutt'uno con le sue turgide spalle, ero ormai dentro di lui i mieio 14cm. lo possedevano. Ma nonostante tutto avevo slinguato e ammorbidito l'ano e tinnato il buco per facilitare l'entrata il dolore manifestato era per lui così atroce che mi sospinse indietro dicendomi che ormai gli bastava, perchè faceva male e che non avrebbe mai voluto provare più. Dopo un pò di netto riposo e dopo che riacquistamo le forze, venne il mio turno e non vi dico, le natiche mi si squarciarono per il dolore della penetrazione, ma tanto stantuffava e tanto il dolore quasi diminuiva perchè ormai non sentivo più nulla solo il suo respiro e il mio ansiamre di piacere fino a che non venne copiasamente dentro di me abbandonandosi sulle mie calde spalle. Dopo qualche istante ci rannicchiammo uno vicino all'altro completando lui su di me la masturbazione per farmi godere, banciandomi e ringraziandomi per il godimento delle nostre carni. In seguito ulteriori aggiornamenti.
18
2
13 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Per r.
...E' bastato uno sguardo seguito da un bacio. La tua lingua che mi penetra e si fa da parte per farmi penetrare la tua bocca. Poi tutto accade all'unisono: la deliziosa sensazione del cazzo che si indurisce mentre ricevo la tua lingua su un capezzolo. Le mie dita non si fanno pregare e strizzano dolcemente i tuoi, mentre i tuoi gemiti muoiono nella mia bocca incollata alla tua. A volte ti apro le gambe per un dolce tuffo nella figa odorosa a mo' di preparazione ma, no, ora i tuoi occhi dicono già tutto – sei pronta per il cazzo. Ed è bello vederti inarcare la schiena e la testa appena la punta ti penetra; poi per un po' non c'è altro che occhi chiusi, saliva, le dolci curve da percorrere con le mani come in una giostra, il quieto sciacquio del cazzo che va su e giù. Un dito, una mano percorrono quei luoghi, si bagnano di profumi. Te li faccio assaggiare su tutto il viso, e in breve entrambi brindiamo con quel nettare, una piccola orgia. Percorro l'interno della coscia, per aprire dolcemente le gambe, ancora di di più. Immagino il bottoncino che così si scappella e si protende verso l'asta che continua il suo su-e-giù. Ti stringo a me. La tua bocca non può far altro che percorrere con la lingua umida il collo e il petto. C'è – a dire il vero – più saliva di un semplice bacio. Adoro la sensazione di fresco che mi dà. La vorrei anche sulle palle e più giù... Ad un misterioso segnale ci stacchiamo. Lentamente ti giri in modo da avere il cazzo a tua disposizione, goccioline acquose si raccolgono sulla punta; le raccolgo con un dito, so quanto ti piacciono sulle labbra. Apro le gambe... La succhiata alla cappella è solo un aperitivo per il tuo pasto di palle e culo. Apro le gambe più che posso per accogliere la tua lingua che mi bagna il perineo, le delizia del buco che mi apri. Boccheggio a labbra aperte, vorrei tutto ma posso solo infilare il dito nei buchini e assaporarti. Ma è ora di ricominciare: una sculacciata basta a farti mettere sopra di me, il cazzo ora penetra sicuro. Ti tengo per le spalle, sei un buco nelle mie mani, ti entro fino ai coglioni. Un tuo sorriso mi prepara: un rivolo di saliva adesca la mia bocca, ti bevo con avidità. In quell'istante sento il sapore dei tuoi visceri; allora so di essere dentro di te. Mentre mi sputi in faccia, ti apro le chiappe e il medio ti fruga nel culo, pregusto già il suo profumo quando mi leccherò il dito. Sento col dito la cappella che ti fotte un po' di carne più in là - è come se mi facessi una sega oltre a scoparti. Passo le mani bagnate di figa sul tuo petto, i capezzoli ora sono profumati e succhiarli è un piacere sempre nuovo, ci diamo un bacio sul dito che ti ha inculato. Lecco fin dove arrivo con la lingua, all'unisono con la scopata. Poi, “girati” è l'unica parola intellegibile che mi ricordo. Ti volti protesa, zelante: la vista dei tuoi buchi aperti, bagnati e sconvolti mi stuzzica ad una scelta, ma voglio continuare il dolce gioco nel fiore aperto. Così entro ancora in te, mi allungo contro la tua schiena. Voglio godere tutto il tuo corpo – i piedi che si accarezzano, le gambe, il cazzo e la figa che si baciano, i tuoi fianchi frementi. Ho una tetta per mano, ti tiro i capezzoli sperando in un tuo gemito. Le leccate e gli sputi sul collo e le orecchie non bastano; ti giri verso di me per prendere in bocca la mia lingua gocciolante. Ascolto la musica ineffabile del mio bacino contro le tue chiappe a ritmo con dei gemiti di parole. Sento il cazzo farsi più duro: ti prendo le chiappe in mano e ti muovo il culo attorno al mio cazzo, sei il mio giocattolo, tutto il tuo corpo geme e segue quasi inerte i movimenti che ti impongo, fino a che esplodo in te. Ti strizzo il culo (ti farà male?) seguendo le contrazioni della sborrata. Un torpore vertiginoso si impadronisce di me, sento solo il tuo caldo abbraccio, carezze e il bacio più dolce.
15
0
13 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Motel
Motel Eccomi qua. Ancora tardi. Il lavoro mi sta massacrando. Troppe ore dedicate. Appena arrivo a casa sarà la solita litigata. Lavori troppo, mi dirà. Non stiamo mai assieme, mi dirà. E’ tutto vero. Ma è cosi. E poi il mio lavoro mi piace. Tutto il giorno in giro. Tanti contatti con persone diverse. E poi, importantissimo, sfogo alla mia passione: il travestimento. Sono un travestito in privato, come ci chiamiamo tra di noi, per dire che sono fatti nostri, privati, che lo facciamo solo per il nostro piacere. A me piacciono le donne, ma ogni tanto, ultimamente spesso, amo sentirmi “puttana”. La mia dotazione è nella macchina, dentro una borsa anonima. Questa settimana niente incontri. Solo cene di lavoro. Ma quella borsa è sempre a portata di mano. Dentro c’è tutto un mondo, non solo “vestiti”. Ogni pezzo ha una sua storia, un ricordo. Tutte cose acquistate in negozi, via internet, regalate dai miei “amanti”. Che sono uomini, coppie, transex e anche, poche volte, donne. Mentre guido mi vengono alla mente ricordi vari: la prima coppia, la donna-padrona che voleva dominare una donna ma aveva bisogno di cazzo: dunque un trav, uomini e travestiti che hanno riempito la mia vita di piacere. Il professionista toscano che continuava a dire: “non sono gay, non sono gay” ma lo prendeva nel culo con urletti di piacere... Tante persone diverse. Mi viene la voglia di trasformarmi in Patty. Se ci fosse un motel in zona trovo una scusa e non vado a casa stanotte. Tanto che arrivo o che non arrivo si litiga comunque. Mi fermo e consulto Internet: c’è un motel a 15 km dalla prima uscita. Quasi quasi...fammi pensare se conosco qualcuno da quelle parti...no nessuno...va beh faccio da solo...da sola... Telefonata motel. Hanno stanze libere. Prenoto. Telefonata a casa. Solita solfa. Finita. Imposto il GPS e riparto. Mi porta al motel senza problemi. Prendo la borsa e faccio il check-in. Mentre aspetto mi guardo intorno. Sembra pulito e confortevole. Se mi trovo bene lo tengo presente per i miei incontri. Entro in camera. Normale, senza infamia e senza lode, la solita camera di motel. Ma pulita. Guardo dalla finestra. C’è un giardino interno. Quasi quasi mi vado a fare un giro travestita da troia. Mi spoglio nudo...nuda è meglio. Apro la borsa: cosa metto? Scelgo un corpetto con reggicalze di latex, rosso fuoco, le calze nere con riga e tallone, un perizoma di saten rosso, guanti di latex sempre rossi. E sopra al tutto un vestitino di raso nero. E le scarpe? Decollete rosse, o sandali con zeppa neri? No ho deciso: mules rossi con zeppa e tacco 18: fantastici!!! Metto tutto sul letto e vado in bagno a truccarmi. Mi sono depilata l’altro giorno...sono ancora bella liscia. Fondo tinta coprente, ombretto, matita, mascara, rossetto rosso fuoco, niente smalto per unghie tanto ho i guanti. Ai piedi? Quasi quasi...dai facciamolo, mi piace molto. Ok fatto, trucco e parrucca rossa a riccioli, non troppo lunga. Mi vesto. Mi guardo. Bella puttana!!! Mi piaccio...come sempre. Sono le due di notte. Esco nel corridoio: nessuno. Meno male che sono al piano terra. Trovo la porta che da sull’esterno ed esco in giardino. Piacevole frescura. Cammino, anzi sculetto sui tacchi. Fantastica sensazione!!! Mi viene voglia di fare pipi. Cerco un albero e mi avvicino. “Ehi che si fa qui?” La voce di un uomo mi fa sobbalzare. “Non si fanno queste cose in giardino” continua il tipo. Non so cosa dire e cosa fare...sono paralizzata!!! Viene piu’ vicino. Mi guarda. “Ma tu non sei una donna!” dice “Pisci d’impiedi!. Mi squadra da capo a piedi e fa “Ahhhh sei un travestito!”. Che deduzione vorrei dirgli!!! Ma sono ancora paralizzata dalla paura!!! Mi gira intorno...guarda...scruta...e dice “Devo dire che non sei male...” e poi “Stasera ci divertiamo...” e cambiando tono: “Mettiti in ginocchio...troia!” All’innalzamento della voce mi scuoto...vorrei scappare ma la sua voce imperiosa non mi permette di muovermi...mi metto in ginocchio... “Brava la troietta...”. Si mette davanti a me... “Vediamo cosa sai fare puttanella”. Io comincio ad eccitarmi, forse la voce, forse il torpiloquio, forse la situazione...ma mi eccito. Spinge in avanti il pube. “Forza...”. Mi faccio avanti e comincio a slacciare la cintura dei pantaloni, poi i bottoni...ecco la mutanda...e dentro il suo cazzo...grande...non enorme ma grande...lo prendo in mano e alzo gli occhi. Li incrocio con i suoi e lo guardo. Bel ragazzo penso. Comincia ad ansimare lievemente. Comincio a muovere la mano. Il cazzo cresce, si alza. La mano scende e risale. Lui ansima e mi insulta “Brava troia, muovi la mano puttana”. La cosa è eccitante. Avvicino la bocca...abbasso la pelle...bella cappella lucida. Piccolo colpetto di lingua...gemito di godimento. Altri insulti “Dai vacca succhialo, troia, prendilo in bocca”. Aspetto. Altri colpettini di lingua...altri gemiti. Lo ingoio. Bello...bello...bello. Muovo le bocca su e giu’ fino alle palle. Lo sento godere. Mentre sono intenta nel pompino sento altri passi. Tento di girarmi ma la sua mano mi blocca la testa sul cazzo. “Te l’avevo detto che stasera di divertivamo, zoccola”. Sento una mano sul culo, un’altra mi tasta le palle. Ma sono due tocchi diversi. Ci sono altre due persone? Non lo so sono bloccata con un cazzo duro in bocca. Sento ansimare piano ed il vestito alzarsi. Una mano si posa sulla chiappa nuda e si fa strada verso la fessura. “Come l’hai trovata questa puttanona, Gianni?” dice una voce dietro di me; “Pisciava contro l’albero la troia” dice quello chiamato Gianni di cui ho il cazzo piantato in gola. Sento aprire piano piano il buchetto. Entra un dito. Si muove. Su e giu’ e circolarmente. Ne entra un altro. Mugolo. “Gli piace alla zoccola”, voce ancora diversa. Sono in tre. Mi prende un po’ di panico. Solo un po’. Poi eccitazione. Pura e semplice eccitazione. Continuo a succhiare con “Gianni” che spinge la testa sul suo cazzo. Le dita dietro aumentano il movimento. Mi piace. Arriva un altro cazzo sulla mia faccia. Picchia sulle gote, sul naso. “Gianni” fa uscire il suo cazzo e mi infila sull’altro. Cambia il gusto, non la dimensione. Succhio e lecco come una vacca; mentre le dita sono diventate tre. Mi aprono il buchetto. Immagino il perchè e la cosa mi eccita. Se ne accorgono perchè aumento il movimento di bocca. “Ehi la troia si sta eccitanto!” dice quello che sto sbocchinando. “Allora cambiamo strumento...”, quello dietro di me. Toglie le dita, sento una zip aprirsi, e un tocco caldo sul buchino. Il suo cazzo. Spero non sia grosso, sono asciutta, no spero lo sia voglio essere sfondata...non so cosa voglio...l’eccitazione aumenta. Sento inumidire la mia fichetta. Dita bagnate entrano e escono. Di nuovo il tocco...ora pero’ spinge. Spinge. Sento uno sputo arrivare. Spinge, ancora, si apre. Dolore. Solo un attimo. E’ entrato...ohhhhh....mi sembra grosso....ohhhhh...entra...si ferma...esce...rientra e spinge piu’ forte...ahhhhh...ohhhhh...è entrato. Lo sento dentro che mi riempie. Aumento ancora il movimento di bocca. Adesso passo da un cazzo all’altro. Lecco, succhio, mugolo. “Hai visto la puttana come gode? Rompila Fabio!!!”. E “Fabio” non se lo lascia ripetere due volte. Pompa che è una meraviglia. Sento il suo cazzo nelle viscere...grosso...duro...lo voglio tutto...lo prendo tutto. Sento le sue palle sbattere contro il mio culo. Meraviglioso! Mi sfonda! Meraviglioso! Poi esce. Mi fa girare con la schiena in terra. Si inginocchia e mi alza le gambe. Avvicina il cazzone e mi riempie ancora...ancora...ancora... Mugolo e godo come una cagna in calore. “Gianni” e l’altro mi rimettono i cazzi in bocca...lecco...succhio...lecco...godo! “Fabio” è eccitatissimo. Pompa come un forsennato: “Ti sfondo troia, ti sfondo questo culone che hai puttana, ti sbatto fino a farti uscire la merda, zoccola...”. E intanto mi tocca il cazzo, mi lecca le scarpe e i piedi...è in trance sessuale! Gli altri due non stanno certo fermi. A turno mi scopano in bocca, infilano il cazzo fino alla gola: “Brutta baldracca in calore, lecca il cazzo, senti come ti scopa, troia!”; Sento il cazzo di “Fabio” ingrossarsi...sta per venire...dai...penso...vieni...riempimi di sborra...vorrei urlarlo ma non posso parlare...ho la bocca piena... Ecco viene “Ahhhhh brutta troia, godo...godo...puttana...godoo...godooo...siiiii!!!” Arriva un torrente di sborra calda. La sento nelle viscere. Adesso è il turno di “Gianni”. Viene sopra di me e mi infila senza fatica e senza ritegno “Eccomi troia, lo senti come ti sfonda!!!” Lo sento, lo sento. Pompa come un forsennato. Dura poco. Mi riempie. Anche l’altro vuole fare la stessa cosa. Ho il culo in fiamme ma godo come una pazza. Mi gira alla pecorina. Entra, mugola e geme ma non parla. Anche io mugolo... ”Ohhhhh...è bellissimo...” dico. Lui si eccita ancora di piu. Viene quasi subito. Altra innondazione. Fantastico! Poi vengono tutti e tre dalla mia bocca. Li pulisco per bene. Gusti di sborra diversi. Mi piace pulire i cazzi dopo la scopata. Si alzano. Mi guardano. “Brava la nostra puttana” dicono praticamente i coro. “Adesso ti facciamo bere...”. Capisco e mi eccito ancora di piu. Vedo al chiarore dei lampioni i tre cazzi su di me. Sento gli sforzi. Apro la bocca. Tiro fuori la lingua. La prima goccia arriva. Non so di chi è ma è buonissima. Mi eccito ancora di piu. “Anche il piscio gli piace alla baldracca!” Altre gocce e poi la fontana...in faccia...in bocca...sul corpo...sul cazzo...sul buchetto infiammato... Io faccio imbuto con le mani per non perderne neanche una goccia...mi riempio la bocca...la sputo a cascatella...la riprendo...dura un’eternità...ne hanno da affogarmi! Bellissimo...mi accrezzo il corpo, il cazzo, e mi lecco le mani guantate. Loro sono estasiati. Mi guardano. Non parlano. Si rivestono. Sento un foglietto cadere sulla mia faccia. “Quando passi di qua, chiama, troia...”. Se ne vanno. Voglio godere anche io. Qua, adesso, senza vergogna. Sento il gusto del piscio in bocca...il cazzo è duro...comincio a menarlo...non duro tanto lo so...ma vado piano per assaporare il piu’ a lungo la sega. Lecco piu’ piscio che posso. Godo....godoo...godooo...godooooo!!! Esplodo con una sborrata incredibile, copiosa, densa, fantastica. Mi lecco le dita che sanno di sborra e piscio. Un po’ traballante mi alzo. Prendo il foglietto, leggo: un numero ed un nome “Gianni”. Ti richiamero’ “Gianni”, anzi vi richiamero’, sicuro. Henry
13
1
13 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Uno zerbino molto sexy
Era un freddo sabato di gennaio e con delle mie amiche avevamo deciso di andare a ballare in un locale piuttosto trasgressivo sul lago di garda. Quella sera avevo curato in modo particolare il mio abbigliamento soprattutto quello che non si vedeva...Avevo scelto un bellissimo completo nero di pizzo trasparente coordinato dal reggicalze e calze velatissime con la riga e sopra un semplicissimo tubino nero molto talmente aderente che si notava benissimo il segno del reggicalze che portavo sotto. Naturalmente il pezzo forte dell'intero look erano le scarpe, un paio di decollete a punta in vernice nera con 12 centimetri di tacco a spillo e la suola rossa (un classico di Louboutin....da veri intenditori).A quei tempi portavo i capelli lunghi fino ai fianchi, lisci e scurissimi e avevo optato per un trucco molto semplice ma con degli occhi scurissimi da gatta. Per ovviare alla temperatura esterna sopra indossavo un cappotto nero molto fasciante che arrivava fino a terra.Ero molto soddisfatta del mio aspetto curatissimo e allo stesso tempo elegante visto che di solito noi trav cerchiamo sempre di essere provocanti e piuttosto appariscenti.Mi sentivo come una di quelle modelle che sfilano in passerella e quella sera avevo semplicemente voglia di ballare e divertirmi con le mie amiche. Ovviamente nel locale tutti gli occhi erano per quelle trans e trav che si mettevano in mostra gareggiando a chi fosse la meno vestita ma la cosa non mi importava. Verso le 4 siamo uscite nel parcheggio a fianco del locale dove ci si ferma a rimorchiare i ragazzi che passavano nella zona essendo un luogo conosciuto in cui le trans fanno marchette. Naturalmente le mie amiche non hanno perso tempo e mi lasciarono sola soletta per andare a farsi un giro con le loro conquiste.Io me ne stavo bella tranquilla a fumare una sigaretta quando vedo arrivare un ragazzo davvero carino, tutto vestito di nero con capelli scuri e occhi verdi dall'aria sicura e un po' strafottente.Mi chiede se ho da accendere e cominciamo a chiacchierare del più e del meno. Io nel frattempo essendo vestita molto leggera comincio a essere livida per il freddo e lui gentilmente mi chiede se voglio salire nella sua macchina per continuare la conversazione al caldo (visto che quelle simpatiche delle mie amiche mi avevano lasciato senza nemmeno le chiavi della nostra auto...).Accetto e ci incamminiamo verso una strada che porta in una piccola piazza appartata dove aveva parcheggiato. Dopo pochi minuti l'argomento della conversazione ricade sulle mie scarpe e mi chiede di allungare una gamba per poterle vedere da vicino. Pochi secondi e comincia dapprima a baciarmi il collo del piede e poi passa la punta della sua lingua sopra il tacco. Per me era una situazione nuova ma lo lasciai fare.Continuò col baciarmi la suola ritornando sempre sul mio piede e nel frattempo vedevo la patta dei suoi pantaloni sempre più gonfia.Ad un certo punto mi chiese di scendere dall'auto, io lo seguii e vidi che si stava stendendo per terra. Mi disse "fai di me il tuo zerbino" ed io come iptnotizzata salii sopra la sua schiena e cominciai a calpestarlo affondando i miei tacchi più che potevo. Lui gemeva dal piacere ed io cominciavo a trovare questo gioco molto eccitante. Gli ordinai allora di spogliarsi completamente perchè volevo fargli sentire la suola delle mie scarpe sulla pelle e in men che non si dica lo ritrovai nudo. Continuai a marchiare il suo corpo con lo stiletto delle mie scarpe, passavo la suola sui suoi capezzoli turgidi quando ad un certo punto vidi il suo cazzo durissimo e non resistetti alla voglia di infierire nelle zone più intime. Schiacciai la sua cappella sotto la punta e lo vidi impazzire di piacere strofinai la scarpa sulle sue palle e lasciai il segno del tacco su tutta l'asta dura come il marmo.A questo punto sfilai le scarpe e comincia a masturbarlo con i piedi, pochi secondi dopo raggiunse l'apice del piacere e mi inondò del suo sperma caldo e abbondante.Naturalmente divenni una furia al solo pensiero che mi avesse sporcato le calze e gli ordinai di ripulire fino all'ultima goccia con la punta della sua lingua. Obbedì al mio ordine ed io ero ancora eccitatissima soprattutto vedendo la sua erezione ancora possente e vigorosa e non aspettavo altro che mi scopasse.Non ebbi bisogno di dire nulla.Terminato di eseguire l'ordine che gli avevo impartito mi prese penetrandomi con il suo grosso palo pulsante e duro come il marmo continuando nel frattempo a leccare il tacco delle scarpe che avevo rimesso.Mi penetrava con violenza e mi fece raggiungere l'orgasmo anale nel momento in cui sentii che mi riempiva con il suo sperma rovente.Fu una esperienza indimenticabile.Non rividi più quel ragazzo e nemmeno lo cercai ma da allora se qualcuno si offre come zerbino...non mi sono mai tirata in dietro.
17
0
13 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Ricatto
Facevo fatica a respirare, ecco cosa mi stava capitando. Pur con tutta la mia esperienza, quella ragazza sbarazzina riusciva a farmi sudare e mi mancava il respiro. Restavo basito a guardare le movenze ipnotiche di quel corpo esile che si stava spogliando indecentemente per me. Sembrava che il tempo si fosse fermato, i rumori attorno all’ufficio erano improvvisamente scomparsi vergognandosi di quello che stava per accadere. Perché qualcosa stava per accadere, sarebbe stato dirompente. Tutto era cominciato qualche giorno prima. Sara si era presentata davanti a me, nel mio ufficio: aveva bisogno di parlare urgentemente d’affari. Ero incuriosito che la figlia della mia migliore amica aveva avuto bisogno d’incontrarmi: mentre l’aspettavo ripensai alla ragazza; ventitré anni appena compiuti, fisico asciutto, ben fatto, capelli lunghi, neri come gli occhi, guardandoli traspariva dolcezza e qualcosa d’altro non ben definito. Un piccolo seno e una bocca piena e sensuale come la madre e, come la madre, un sedere pieno e tondo; il meglio che un uomo potesse desiderare. Se non fosse stata per l’amicizia, avrei osato ben oltre i pensieri maliziosi, avrei provato a portarla a letto come avevo fatto tante volte con altre ragazze della sua età. La mia posizione di manager, mi rendeva facile scivolare nei letti altrui: un poco per divertimento, un poco per narcisismo, mi ero scopato tutto l’ufficio. Lavorare in banca portava ulteriori occasioni: se ben gestite certe informazioni facevano allargare le cosce di molte donne e il bisogno di soldi da parte di molte famiglie faceva il resto. Guardandola entrare, rimasi colpito per il suo vestito audace; l’avevo sempre vista in jeans e, averla lì davanti con quella minigonna scozzese, mi aveva fatto deglutire, cercai di restare calmo, mentre cercavo la saliva per parlare. - Sara, la mia bella Sara…a cosa devo l’onore di una tua visita a questo vecchietto? Lei sorrise, mentre, con le dita si accarezzava i capelli; - Mi sono incasinata… La guardai sconcertato e preoccupato, per un attimo dimenticai la ragazza e pensai all’amicizia con i genitori. - Che cosa è successo? - Conosci Palmieri’ - Il proprietario della discoteca Paradiso? - Si, proprio lui, quello con la faccia d’angelo e il cuore da diavolo. La guardai ancora più preoccupato, sapevo che rigiravano brutte voci su Palmieri, si diceva che sfruttasse le ragazzine - Vai avanti. - Quel bastardo mi ha fatto firmare un contratto da cubista per quest’estate e io non ho letto attentamente le carte. Mi allungò i fogli- Le feci cenno di sedersi e non mancai di guardare le cosce scoperte che si accavallavano prima d’immergermi negli scritti. ” Che stupida” pensai lanciando i fogli sulla scrivania. Il contratto, era una vera trappola, aveva firmato un impegno finanziario per un lavoro non ben definito e adesso, si trovava a dovere pagare 10000 euro. - Lo so, sono una cretina ingenua, ma adesso mi ha in suo potere e mi ha informato che i diecimila euro me li avrebbe condonati solo se facevo la carina con lui. - Ossia? - Dai: hai capito… - Ero disperata e non ho risposto: lui l’ha presa come un si… - Quindi? - Ci sono andata a letto… Rimasi come un ebete, il pensiero di Sara che era scopata da Palmieri, mi aveva fatto imbestialire ed eccitare nello stesso momento; - Allora sei pari adesso… - No… - Come no, chiesi, alzando la voce per la rabbia; Quel porco ha registrato il nostro incontro a mia insaputa e adesso vuole che io ogni tanto accontento qualche suo amico importante. Sembrava una cerbiatto in trappola: tutto il corpo esprimeva messaggi di rabbia, mentre, gli occhi imploravano aiuto; -Brutta situazione: Sara si era alzata e mi aveva abbracciato piangendo; tirò fuori una cassetta e me la porse - Ti prego Maurizio, solo tu puoi avere le conoscenze per tirarmi fuori da questo casino, Saprò ripagarti…Questa, è una copia che mi ha mandato… Quella frase lasciata cadere, era quanto di più erotico mi potesse dire, l’avrei aiutata lo stesso, ma, adesso, avevo un motivo sicuramente più intrigante per lanciarmi in quella crociata. Presi la cassetta; - Ok, vedrò cosa posso fare. Mi strinse ancora e questa volta sentì la mia erezione. La guardai uscire e cercai di riprendermi dallo stato emozionale in cui mi aveva lasciato. Appena la vidi uscire dalla porta principale, chiusi la porta dell’ufficio e chiamai la mia segretaria; - Per i prossimi trenta minuti non voglio essere disturbato da nessuno. Spinsi la cassetta nera dentro il videoregistratore e, mettendomi a sedere sulla mia comoda poltrona, aspettai di vedere il filmato. Continua…forse
25
2
13 years ago
fantasypervoi,
36
Last visit: 12 years ago