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Pronta a tutto.
Con i numerosi contatti fasulli su siti internet ormai non credevo più a nessuna delle e mail che ricevevo. Un giorno ricevo il seguente messaggio: Sono una ragazza di ventitré anni, sposata da sei mesi. Adoro mio marito ma ho voglia di fare delle esperienze trasgressive. Cerco uomo maturo che mi sappia guidare in questo mondo e che mi dia la sicurezza necessaria a superare le mie paure. Sono molto libera perché mio marito lavora tutto il giorno fuori città e sono sola in casa. Seguiva il numero di cellulare e il suo nome. Aveva letto un mio annuncio su un giornalino locale alla voce “Tempo libero e messaggi personali”. Ecco, pensai il solito omosessuale che si sente donna. Magari lo chiamo e dirà che lui è una donna nel corpo di un uomo….bla bla bla. Non potevo tralasciare di telefonare e provare almeno se si fosse trattato di un miracolo o la solita “sola”! Ecco la telefonata: - IO: Ciao, sei isabella? (Nome convenzionale) - LEI: Sì, chi è che parla? - IO: Ho ricevuto il tuo messaggio in risposta all’annuncio, ricordi? - SILENZIO - IO: Pronto? Ci sei? - LEI: Si scusami, stavo pensando. - IO: Che cosa pensavi? - LEI: Sono senza parole, hai una voce molto interessante… - IO: Sei eccitata? Se lo sei, dimmelo… - LEI: Si sono eccitata, strano non mi era mai successo…cosi. - IO: sei sola in casa adesso? Se lo sei spogliati e fai come ti dico. - LEI: Sì, mi sto spogliando…ecco sono nuda…. - IO: brava cosi…allarga le cosce e infilati due dita nella fica…adesso prova a immaginare il mio cazzo. - LEI: lo sto già facendo, deve essere proprio come piace a me… - IO: dimmi cosa vorresti in questo momento… - SILENZIO - IO: Isabella continua a toccarti mentre parliamo… - LEI: Lo sto facendo…. Mentre ero a telefono sono interrotto da una visita in ufficio e le dico che devo chiudere ma di continuare a masturbarsi sino a quando l’avrei richiamata. Durante il colloquio con un collaboratore d’ufficio non riuscivo che a pensare a Isabella, alla sua disponibilità e soprattutto alla sua veridicità. Trascorsa una buona mezz’ora mi chiudo nel mio ufficio e la richiamo. Questa volta parlava normalmente, sembrava quasi che ci conoscessimo chissà da quanto tempo. In effetti, non ci conoscevamo per niente e bastò poco per indurla a parlarmi e dirmi esattamente cosa desiderava. Lei sentiva forti stimoli sessuali che con suo marito già da prima di sposarlo non si sentiva in feeling sessuale. Lui persona molto razionale, tutto al momento giusto. Insomma il classico marito perfetto in tutto ma tiepido sessualmente. Lei desiderava fare esperienze trasgressive e voleva parlarne apertamente senza timori con qualcuno di cui fidarsi. E sento, mi disse, che di te posso fidarmi. Fu a quel punto che incalzai con una serie di domande per meglio capire i dettagli del suo discorso. Era etero di base ma provava una forte curiosità per le donne. Mi confidò che spesso si era soffermata a pensare di far sesso con donne, lo immaginava con amiche, con donne conosciute occasionalmente, commesse ecc. Non l’aveva mai fatto. Le chiesi se aveva mai tradito il marito. Sì, rispose senza indugio. Ma solo col corpo, di testa no. Lo cambierei con nessun altro al mondo, mi disse. Il primo incontro con Isabella avvenne il giorno dopo per placare una sua fantasia che aveva più volte immaginato di attuare. Sola in casa eccitata, arriva uno che la prende e la scopa vigorosamente senza nemmeno parlare. Cosi concordammo l’ora che sarei arrivato a casa sua, lei avrebbe risposto al citofono e lasciata la porta aperta facendosi trovare al buio sdraiata a terra in corridoio con le cosce aperte a masturbarsi. Citofonai, aprì il portone e lasciò la porta di casa accostata…arrivato al piano, dovetti solo spingere leggermente la porta che chiusi alle mie spalle. Era li, cosi come aveva detto, tutta nuda a terra a cosce aperte. Era davvero bella, sensuale. Fisico minutino, seno piccolo (2/3^) e un bellissimo viso…Restai in piedi a guardarla, lei mi guardava tenendo due dita in fica e con l’altra mano si carezzava il seno…Io restando in piedi…mi aprii la patta dei pantaloni e favorii ai suoi occhi la vista del mio arnese già molto duro..glielo mostrai mentre la guardavo nelle cosce…lei alla vista del cazzo accelerò la masturbazione… Mi abbassai e iniziai a carezzarla senza interromperla…le aprii le cosce poggiandole sulle mie spalle per dare corso a una leccata che credo non aver mai fatta cosi intensa in vita mia!! Dopo averla a lungo leccata e dopo averla sentita godere nella mia bocca…ci siamo uniti in un sensualissimo bacio in bocca facendo roteare le nostre lingue mentre la penetrai scopandola con tutta l’anima! Questo fu l’esordio, l’inizio di una serie di situazioni vissute da soli e in compagnia che narrerò nel prossimo racconto.
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13 years ago
xxsingolarmentexx,
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Last visit: 12 years ago
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Il sacrificio
L'hai già indossato, svetta nero tra le tue gambe, puntando contro di me. “Spogliati e sdraiati!” mi ordini; un brivido lungo la mia schiena, un groppo in gola, lo voglio ma mi spaventa. Mi spoglio, mi sdraio supino, so che ti piace di più, che vuoi vedermi negli occhi mentre lo fai. Il tuo corpo così femminile contrasta con la verga artificiale, creando un'eccitazione perversa dentro di me. “Alza le gambe, allargati!” sei spietata, sei sull'altro versante, e io sono dove devo essere. Alzo le gambe, mi allargo con le mani. Mi guardi li, e sorridi, compiaciuta. Appoggi il barattolo sul mio ventre, aperto, e prendi una abbondante porzione di gelatina. La spalmi, dal basso verso l'alto, è fredda e all'inizio mi contraggo, poi sento il tuo dito passare sul mio buchetto e mi rilasso. Le tue spalle sostengono le mie gambe, sento la “tua” punta appoggiarsi sul mio ano. Il tuo sguardo corre da li a i miei occhi più volte. So che non ci sarà pietà, so che sarò completamente tuo. Sento che spingi! Mi allargo, spingo verso di te per rendere meno traumatica l'esperienza. Sento la punta allargarmi, entrare in me, dilatare la mia intimità. Il dolore c'è, all'inizio acuto, poi sordo. Il piacere è solo nel fatto di farsi violare da te, essere tuo, subire quello che tu non hai mai voluto subire da me. Mi guardi in volto, i miei occhi sbarrati per il dolore, l'urlo strozzato nella mia gola. Ti sento scorrere in me, sento tutta la lunghezza del tuo fallo che mi penetra, fino a che non arrivi in fondo! “Sei la mai troia?” domandi, “certo che si!” rispondo, mentre inizi a muoverti ritmicamente dentro di me. So che hai un piccolo fallo dentro di te, tutt'uno col lo strap-on che indossi, e il tuo muoverti ti regala piacere. Anche le mie sensazioni cambiano, il dolore scema, il tuo movimento mi stimola, mi sento posseduto e questo mi piace. Osservo il mio pene eretto, stupito, che ondeggia al ritmo dei tuoi colpi, duro come il marmo. Mi sorridi, “ti piace proprio, eh? Porco!”. Vuoi che ti risponda? C'è bisogno? Chiudo gli occhi e tiro indietro la testa. Sento che sputi sul mio pene e la tua mano che lo stringe. Mi masturbi furiosamente, aumentando il ritmo con l'approssimarsi del tuo orgasmo. Sento il mio piacere arrivare, esplodere, insieme al tuo, sento gli schizzi arrivare al mio petto.
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 9 hours ago -
L'omaggio
Sono seduto davanti a te, sul pavimento, tu adagiata sul divano. Guardo le tue belle gambe nude, i tuoi piedi nei sandali rossi con il tacco. Allunghi un piede verso di me, un sorriso si dipinge sul tuo viso, un invito. Carponi mi avvicino a te, al tuo piede, le mie labbra sfiorano il tuo alluce; non lo ritrai. Inizio a baciare le dita, risalgo sul collo del piede, il tuo sorriso si schiude! Risalgo la caviglia, la punta della mia lingua disegna il percorso sulla tua gamba liscia, risalendo lentamente. Un tuo sospiro compiaciuto, brividi. Risalgo il ginocchio, passo dietro, emetti un risolino. Sono contento ti piaccia. Piccoli baci che tu gradisci e riprendo a salire, sento le tue cosce aprirsi, il tuo bacino scendere verso il bordo del divano. Seguendo la mia lingua la testa s'infila tra le tue cosce, sollevando la corta gonna svolazzante. Mi ritrovo davanti al tuo segreto, liscio di fresca depilazione. La punta della lingua disegna arabeschi attorno alla tua apertura, sospiri ancora, questa volta per l'attesa. La mia bocca copre le tue labbra che lentamente si schiudono, mentre la lingua le penetra. Sento il tuo ventre tendersi, sporgersi verso di me. La mia lingua ti esplora, e il sapore cambia, sento il tuo miele invadere la mai bocca. Scivoli sempre più in avanti, e allarghi le gambe, sento i tacchi sulla mia schiena. Le tue mani tra i miei capelli, mi accarezzano, ma decise mi tengono li. Inizio a succhiare, la mia lingua piatta percorre la tua fessura, fino al tuo clitoride. Lo sento, tra le labbra, sulla lingua, lo accarezzo e tu gemi, sospiri, lo succhio, mentre il mio mento massaggia la tue labbra. Le tue mani si muovono tra i miei capelli, imprigionandomi piacevolmente. Una mano scivola sotto il tuo top, stuzzica i tuoi capezzoli, l'altra allarga la tua figa, bagnata di te e di me, e insinua dentro due dita, che lentamente si fanno strada. Emetti un lungo sospiro, le dita si muovono dentro di te, fino in fondo, per poi iniziare e ritirarsi e invaderti di nuovo. Sento i tuoi brividi e la mia erezione, quasi dolorosa. Allargo le dita, ti contorci di piacere, il tuo clitoride gonfio contro la mia lingua. Le rigiro lentamente, ti sento tenderti, ma non voglio che tu venga già, prima ancora un piccolo omaggio alla mia Dea! Sfilo le dita, le tue mani hanno un attimo di indecisione, non capisci, io però ne approfitto! Scendo lentamente con la bocca, lungo le tue labbra gonfie, infilandola dentro, facendomi invadere nuovamente dal tuo nettare, scendo e le mie mani sulle tue natiche ti allargano, la punta della mia lingua percorre il perineo, la breve distanza che mi separa dal tuo fiore più segreto; hai capito, sei indecisa, ma poi mi lasci fare. La mia lingua accarezza il tuo buchino, piatta, lo massaggia, ti rilassa, poi con la punta si fa strada e lo sento pulsare, ti sento gemere. La mia bocca si incolla e succhio, regalandoti una sensazione unica, una devozione totale. Le mie dita sono di nuovo dentro di te, che ti allargano, sguazzando nel tuo miele, massaggiano la parte frontale, aprendosi. Ormai è tardi per fermarsi, il tuo orgasmo è irrefrenabile, vieni sulle mie dita, nella mia bocca. Mi ritiro, e mi guardi ansimante, mi sorridi. Lo so, aspetto che tu mi chieda l'ultimo sacrificio alla tua femminilità. “Vieni per me!” mio dici, e mentre ti guardo aperta e disponibile, mi denudo e verso il mio piacere davanti a te, lentamente.
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 9 hours ago -
Stella cometa rossa
Un sabato sera noioso, di quelli che ogni tanto capita di vivere, annoiato davanti al pc assopito in internet a cercare qualcosa che non ho, che vorrei, ma che probabilmente non troverò certo qui. Mi addentro tra i meandri di un sito di annunci erotici, e inizio a scrivere, leggere, scrivere,… tutti scrivono, tutti cercano, si propongono, tutti fanno credere di essere ciò che nella realtà quasi sicuramente non lo sono ma probabilmente nel loro intimo più nascosto e segreto di evasione sognano di essere. E’ ormai l’una di notte e dopo un po’ di contatti, un po’ di chat e un po’ di videochat spengo tutto e mi trascino a letto, dove la mia lei è li, come al solito già addormentata… L’indomani accendo il telefonino, quello segreto, ed ecco che compare un sms… uno dei dieci-venti contatti tentati la sera prima ha risposto! …Leggo…. è lei!! ….Speravo fosse lei, ma non ci credevo. Sarà sicuramente finta o sarà come tutte le altre che si fermano “prima”, che ti chiedono l’album fotografico e la biografia completa dalla nascita fino all’oggi, per poi sparire nel nulla subito dopo. Invece no! Lei è tosta! Lei è convinta: mi vuole a casa sua, con il mio amico che gli avevo promesso; perché è curiosa, vuole guardarci mentre tra uomini ci “prendiamo”, vuole provare piacere traendolo dal nostro piacere di maschietti bisex. Il mercoledì pomeriggio un sms mi riempie di curiosità e di ansia, alle 21:30 devo essere a casa sua; il mio caro amico si tira indietro, provo con altri amici che a parole sanno raccontare grandi fantasie, ma come i più tanti in queste situazioni quando si tratta di passare ai fatti, puntualmente abdicano. Io no, decido di andare; e nonostante abbia letto più cose su di lei digitando il suo nome su Google, qualcuna anche inquietante, decido che voglio conoscerla! Mi addentro per la città guidato dal mio TomTom, che mi porta sotto casa sua. Lei mi apre la porta: ci sono molte scale da fare per raggiungerla per vedere chi è veramente, per scoprire quale sia la sua faccia tra le tante apparse sul monitor del mio pc dopo aver digitato il suo nome su Google. Sono sul pianerottolo, lei mi accoglie e mi fa entrare. E’ una di quelle di Google! La riconosco! …è tremendamente intrigante, vestita di un completino sexy, aderente, che mette in risalto le sue magnifiche curve, anche quelle che a primo impatto avevo giudicato forse un po’ troppo eccessive o abbondanti: è molto meglio dal vero! E’ bella, …molto bella! Ma ben presto scopro una sua bellezza superiore: quella che sboccia dalle sue parole, dal suo io. Ho voluto conoscerla a quattrocchi prima che arrivassero gli altri “invitati”. Mi offre da bere, quasi volesse affrontare l’imbarazzo di entrambi con la forza che un po’ di buon vino può darti, senza eccedere. La sua eleganza è semplicemente superiore, però appena sotto nasconde in un’indole intrinseca di mamma dolce. Appena dietro il carattere forte percepisco una persona protettrice, che sa usare davvero bene il cervello, una persona della quale vorrei prima di ogni altra cosa avere come amica, amica di dialogo, e solo poi complice e amante. Arriva un altro invitato, …non è una faccia sconosciuta ma non lo dico a nessuno. Lui anche mi ha già visto prima, ma fa finta di nulla, del resto non siamo stretti conoscenti, quindi? …Siamo qui per una complicità, un gioco di gruppo, siamo tutti sulla stessa barca! Arriva l’ultimo, in ritardo, ma subito perdonato: è molto carino, giovane, con un bel fisico da ragazzo single procacciatore, molto curato. Lei ci guida nella sua camera da letto, il profumo delle candele accese unito al suo crea un mix sublime, siamo qui per lei: per farle provare piacere dal nostro essere bisex ma il primo passo lo fa lei, capisco subito che non vuole limitarsi ad essere semplice spettatrice bensì vuole avere un ruolo da protagonista. Sono un po’ preoccupato, è la prima volta per me in una situazione simile, e non so cosa mi accadrà… se gli piacerò… se saprò essere all’altezza, alla sua altezza, perché lei è di classe, perché lei non è sprovveduta anche se ci dice essere la sua prima volta in casa con tre uomini ….quasi sconosciuti. Il gioco è intenso, mi butto a capofitto prima sul ragazzo più giovane, mi piace molto, e poi sull’altro che sotto si rivela essere molto ben messo… Arrivo da lei dopo, dopo di loro, un po’ intimorito ma con tanto desiderio di farla mia, tutta mia… Adoro il sesso orale, adoro assaporare il suo sapore vivo, sento i suoi gemiti di piacere farsi sempre più intensi, gli piace: tre uomini tutti per lei, per il suo piacere. Lei geme sempre più, cerca l’orgasmo ma allo stesso tempo lo evita, gli piace essere penetrata è ci implora di farlo, con molta energia ed un pizzico di forza. Il mio essere uomo virile si sgretola in poco tempo, ma nessuno se ne accorge, e non voglio che l’attesa di una vita finisca in così pochi istanti. Con la memoria alla mia ex migliore amica e alle nostre ore ed ore di piacere intenso, decido che devo andare avanti, e il gioco si fa sempre più piccante e complice. Il ricordo della ex migliore amica dopo un po’ mi abbandona, e la mia mente ora è tutta per lei. Lei che è come una stella, una Dea del sesso; quanto vorrei averla mia, solo per me; quanto vorrei essere ciò che sono stato con la mia ex migliore amica, ma senza le sofferenze provate però! Quanto vorrei lo diventasse lei la mia nuova migliore amica…. Ma senza l’amore però, senza quel logorante sentimento che ogni minuto mi spingeva a cercarla come un’ossessione. Quanto vorrei poterla amare solo quando i nostri corpi si fondono nel piacere forte, intenso e profondo della carne, della pelle, degli odori e dei sapori, della chimica che ci potrebbe unire; poterla amare intensamente per poi dimenticarla subito dopo e ritornare ad amarla e ancora dimenticarla ad ogni volta. Solo così l’ossessione dell’amore, quello che lega per la vita due anime potrebbe essere vinto dall’amore che lega per un istante due corpi eccitati. Ma lei è irraggiungibile, lei è corteggiata, lei ne avrà chissà quanti disposti ad essere ciò che io vorrei essere per lei.. Vorrei tornare da lei per parlare, per confrontarmi, a dirle con la mia voce ché ella ha prima di tutto e prima ancora della sua sensualità, la capacità di saper carpire, di conquistare tutti i sensi di uomo come mi disegno io, che vorrebbe coniugare la mente al sesso, un uomo che vuole vivere di emozioni forti, di passione, di complicità, dove niente sia proibito ma dove molto gli viene negato. Un mondo dove l’esaltazione dei corpi raggiunga il massimo piacere con la forza della mente. L’infinito piacere. Dirle che tutto ciò non è da malati di mente, non è da perversi, non è da maniaci! Cosa c’è di male nel vivere il sesso in questo modo? Non so se per lei sono stato solo uno qualsiasi di quella sera, non so se ho lasciato in lei un segno diverso, anche piccolo. Non so se la rivedrò ancora, però sento che adesso la mia anima cerca lei e qualcosa mi dice che non la rivedrò più…. Come una stella cometa la sua orbita astrale in viaggio verso l’infinito ha sfiorato per un istante la mia piccola orbita terrena fatta di consuetudini. Come una stella cometa ha lasciato le sue tracce di meteoriti precipitate sul mio cuore che non la dimenticherà mai. Come una stella cometa si sta allontanando dalla mia orbita, lasciando sempre più fioca la sua luce. Chissà se un giorno passerà ancora vicino a me. Quel giorno vorrò essere li a farmi accogliere ancora. Ciao Stella Cometa Rossa. Rossa come il fiore che rimase inerme sul pavimento della tua camera quando tutto ebbe fine. Alex
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13 years ago
alex126127236160,
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Last visit: 9 years ago
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Serata buia
Il loro primo incontro stava per avvenire, fuori la serata era fredda e buia il che non aiutava la giovane coppia che aveva già i brividi dall'emozione, ma lui la strinse forte come per rassicurarla, anche se l'idea dello scambio era totalmente desiderio della compagna, una mora alta e snella dalle labbra di fuoco e dagli occhi neri, grandi e aggressivi. Entrarono in auto senza dire una parola e con lo sguardo fisso davanti a loro si diressero verso la casa dell'incontro. Il suono del campanello fece sobbalzare i due, come se si fossero svegliati dal torpore e subito dopo si ritrovarono in una sala grande ed illuminata,ai lati due colonne imponenti e al centro una scalinata imperiale, il pavimento era rosso e lucido e le volte altissime, non credevano ai loro occhi....lei aveva un abito lungo, stretto ai fianchi e blu come la notte che avrebbero passato insieme....lui...grande, dai modi sicuri ma gentili,una voce calda,imponente ma rassicurante un gran cerimoniere un vero gentil'uomo con cui passare lunghe ore di dolce trasgressione e forti emozioni.......l'aria che la giovane coppia era piacevolmente costretta a respirare sapeva di malizia, di complicità e con loro stupore si ritrovarono nudi e caldi in un letto che ora sembrava piccolo e poi enorme e poi ancora bollente come se dovesse prendere fuoco da un momento all'altro......fu tutto meraviglioso, indimenticabile, quasi irripetibile e si addormentarono tutti, avvolti da un piacere che lasciarono traspirare dai loro volti stanchi ma sereni.
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13 years ago
primoincontro1,
44/44
Last visit: 11 years ago
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Le parole non fanno puttana
Sento il tuo respiro addosso. Baci umidi e soffi di labbra. Baci di bocca che arrivano in fretta. Di lingua che a tratti si ferma e riparte, e mi asciuga e mi bagna. Chissà perché mi vuoi subito così. Ho fatto un lungo viaggio per te che hai conquistato i miei sensi. Un lungo viaggio che è durato un niente, perso com’ero ad immaginarti aperta sul letto come un fiore che aspetta gli si strappino i petali. Ma non mi hai dato neanche un minuto. E adesso muovi le mani e apri le labbra e mi fai entrare ed uscire a fatica, come se volessi che io avessi paura di perderne la proprietà. Mi guardi. Vuoi che lo dica. Lo chiedi. Lo chiedi ancora fino a quando lo urli. Ti piace sentire quel suono. E’ volgare, ti sporca, ma vuoi che lo ripeta più volte per sentirlo più tuo, solo tuo. Il mio respiro si fà sempre più corto. Per istinto allungo le braccia e ti spingo la testa, ti tocco senza dolcezza, stordito d’aver trovato il tuo collo indifeso e due seni che docili si offrono senza chiedere in cambio nemmeno una promessa che istighi in crescendo i battiti del tuo cuore. E spingo. Scavo. Scivolo sul tuo palato ed esplodo quasi piovessi dove da anni non c’era che sabbia. Che terra arida e brulla. E distrutto scivolo a terra. Ti abbraccio ridendo. Mi baci ridendo e appoggi il tuo viso sul mio petto. Dolcezza. Perché non sono le parole che fanno puttana. Che fanno bastardo. Non è un rifiuto che fa santa. Che toglie i peccati ([email protected]).
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13 years ago
senzazucchero, 52
Last visit: 13 years ago -
In un vialetto riparato
dopo mesi di chat e corteggiamenti, decidiamo di incontrarci io e Giorgio una serata piacevole, una pizza, una passeggiata sul lungomare e poi... mi prende per mano e mi dirige verso una viuzza non illuminata, mi prende con forza bruta e mi bacia , scorre le sue mani, mani grandi, lungo il mio corpo che freme,di passione, le mani seguono il profilo dei miei seni turgidi, li accarezza, slaccia pian piano la camicetta fino a scoprirli ed ecco che inizia a baciarli convulsamente, sento il suo membro ergersi, indurirsi premere contro la mia fichetta. continua la sua lingua sui miei capezzoli mentre i brividi incalzano...e la sua mano lentamente scende, arriva alla mia coscia e sale fino ai miei fianchi.... è possente lui...mi desidera e io desidero lui ora più che mai....la mano lentamente si fa strada verso il perizoma ormai inondato del mio umore e altrettanto lentamente scopre la mia fichetta, ed io pian piano allento la cinta dei suoi jeans, abbasso la cerniera fino a scoprire un membro bellissimo e senza esitazione trova il suo imbocco, la mia fica bellissima e rasatissima.....ahhhhh magnifica sensazione mmmhh massimo del godimento....invertiamo i ruoli, lui si addossa al muro di cinta io alzo completamente la gonna, allargo le gambe e sono cavalcioni a lui, mentre mi penetra mmmmmhhh un orgasmo meraviglioso, mi sborra in ogni dove....ci riprendiamo dall estasi sentendo dei passi in fondo alla via.... troppo tardi per rivestirsi ,quindi ci avviluppiamo per nascondere i visi e riprendiamo noncuranti del passante, che si ferma stupefatto, si avvicina ci guarda qualche minuto, prende coraggio e chiede di poter prendere parte alla festa,,,,,,,, ci interroghiamo se è il caso, ma .con preservativo perchè no???? il passante è belloccio dopotutto e niente male dotato ( lo scoprirò a breve)..... inizia a palpeggiarmi il seno i fianchi, ansima e vedo il suo cazzo ergersi, un bel pacco, da aprire...penso Giorgio, intanto guarda fremente di voglia, decido di prendere in bocca il suo bel cazzone, lo lecco freneticamente mentre il passante continua il suo viaggio di mani lungo il mio corpo e la mia mano gli accarezza la pretuberanza, abbasso la sua cerniera ...è pronto ad esplodere, gli infilo il preservativo e gli indico la via.....Giorgio mi stimola il cliroride con un dito e penetra il mio culetto................mmmm dopotutto siamo in un viale riparato!
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 9 hours ago -
Sogno o son desta?
Esco dal ufficio alle 21:10. Cammino infreddolita verso la fermata del bus. La città è deserta e laconico un video attaccato alla palina della GTT mi comunica che il prossimo pullman non passerà prima di 20 minuti. Impreco mentalmente e mi metto in cammino verso casa. Attraverso una serie di viuzze buie e strette che attraversano il centro cittadino. Qua e la incontro gruppetti di uomini che bevono birra e fumano qualcosa che non sembra essere tabacco. Istintivamente stringo la borsetta a me e senza mai alzare lo sguardo da terra accelero il passo. Passando davanti ad uno di questi gruppetti sento provenire qualche commento in una lingua che non comprendo seguito da delle risate. Faccio finta di nulla. Continuo spedita verso casa. Giro a destra, poi a sinistra, poi di nuovo a destra. Sento in lontananza un furgoncino avvicinarsi. Mi sposto a bordo strada per lasciargli lo spazio per passare. Il furgoncino si avvicina. Rallenta. Si affianca. Il portellone laterale si apre. Due mani mi afferrano per le braccia e mi trascinano dentro. Pietrificata non riesco a gridare. Il portellone viene chiuso. Incomincio a scalciare nel vano tentativo di liberarmi. Dietro di me qualcuno esclama ” Wow she bites ”. qualcun altro, forse l’uomo che mi immobilizza risponde” Do not waste time! Move! Before she screams!”. Altre due mani compaiono nel mio campo visivo. Stringono qualcosa di bianco che mi viene premuto sul viso. Un odore pungente si insinua nelle mie narici e nella mia gola mentre respiro a fatica attraverso il fazzoletto. L’odore penetra e sale fino alla fronte dove sento il cuore che pulsa all’impazzata. Poi tutto diventa distorto, offuscato. Piombo nelle tenebre più nere. Lentamente apro gli occhi. Ho la vista appannata e non riesco a capire dove mi trovo. Il corpo mi duole. Sento freddo e le tempie mi pulsano. Non riesco a muovermi. Lentamente riprendo a vedere. Alla mia sinistra incomincia a prendere forma quello che sembra essere uno scantinato buio e umido. Su una panca vedo dei vestiti buttati alla rinfusa. Riesco a riconoscere una borsetta di Luis Vitton rovesciata sul pavimento. Fatico a respirare. Ho qualcosa in bocca che mi impedisce di parlare, qualcosa di rotondo e morbido, delle dimensioni di un mandarino. Continuo a guardarmi lentamente intorno mentre recupero pian piano le forze e la vista. Davanti a me c’è una televisione accesa. La luce che proviene dalla tv mi infastidisce. Dopo qualche istante riesco a mettere a fuoco. La tv mostra un inquadratura fissa di una donna bionda completamente nuda, sdraiata pancia sotto su una sudicia brandina. Le gambe, divaricate, sono legate all’intelaiatura del letto per mezzo di fasce di cuoio. Le braccia, distese anch’esse, sono legate al letto. Con lo sguardo percorro il suo corpo. Noto il suo ano, parzialmente dilatato, attraversato da un rivolo di liquido bianco che fuoriesce e cola lungo la vagina e finisce per perdersi nel materasso chiazzato. Rabbrividisco. Con lo sguardo continuo a scendere sul suo corpo. Mi soffermo sul legaccio stretto alla sua caviglia destra. Lì, parzialmente nascosto, si intravede qualcosa. Un disegno. Un tatuaggio. Lo stelo di una rosa. Il sangue mi gela nelle vene e il cuore mi si ferma nel momento in cui riconosco il tatuaggio e realizzo che, la donna che la tv sta mostrando, sono io. Istintivamente tento di liberarmi. Mi dimeno ma i lacci non mi lasciano liberta di movimento. Tento di sollevarmi e vedo, dal video davanti a me, il mio ano contrarsi e un fiotto copioso di liquido bianco schizzare fuori arrivando a macchiare il materasso all’altezza delle mie ginocchia. Grido dal dolore che provo al sedere. Ma dalla mia gola esce solo un mugolo soffocato e attutito dalla pallina di gomma ho dentro la bocca. Una voce dietro rompe il silenzio. “Finnaly she woke up!” Immediata un seconda voce risponde “yeah… I was thinking that we fucked her to death” Resto immobile con lo sguardo fisso in avanti, verso la tv. Improvvisamente l ‘immagine incomincia a muoversi. Prima in modo sconnesso. Poi ritorna fissa sul mio corpo. Capisco che qualcuno ha preso in mano la videocamera che prima era piazzata esattamente dietro di me. Provo a gridare. Ma solo un altro fievole mugugno esce dalla mia bocca. “ Shut up! No one can hear you!” esclama una voce dietro di me. L’inquadratura incomincia a girare e inquadra le gambe di un uomo, gli addominali scolpiti e un enorme pene nero che continua a crescere. L’inquadratura si sposta di nuovo. Questa volta è più alta e di tre quarti rispetto al mio sedere. L’uomo sale sul letto, si posiziona dietro di me.Con la mano sinistra mi afferra per la coda dei capelli e mi gira la testa in modo che sia obbligata a guardare la televisione che mostra il mio corpo nudo e legato alla branda. Con la mano destra afferra l’enorme pene. Con irruenza lo appoggia sul mio ano. Sento la sua enorme cappella farsi strada nel mio buchetto. Tento di dimenarmi, di opporre resistenza. Contraggo il sedere nel vano tentativo di impedirgli di entrare ma una fitta mi trafigge quando la sua cappella entra completamente. Emetto un sordo mugolo che si blocca in gola e lui esclama “ Yeah babe…. Fight for your asshole!!!! ” Resto ferma, immobile, obbligata a guardare le immagini che la tv sta trasmettendo di me. Dall’ inquadratura vedo perfettamente il suo pene entrare centimetro dopo centimetro dentro il mio corpo. Il dolore aumenta. Il mio ano è dilatato all’estremo. mi sento sempre più piena mentre il suo enorme membro si fa strada dentro me. Mi sento quasi scoppiare quando è tutto dentro. Ora incomincia a estrarlo, lentamente. La sensazione di pienezza lascia spazio ad un bruciore mentre il suo pene esce lentamente. Quando si incomincia a intravedere la cappella uscire, l’omaccione torna a spingere con più irruenza facendolo entrare di nuovo tutto. Preso dall’eccitazione l’uomo incomincia a cavalcarmi con veemenza spingendo sempre più forte. Sento il suo enorme pene dentro di me farsi strada fino al mio stopaco. L’omaccione continua a cavalcarmi instancabilmente. Obbligata a guardare quello che mi sta facendo incomincio a gridare e a piangere ma solo dei fievoli suono riescono a fuoriscere dalle mie labbra. Infine mi lascia la testa e mi prende dai fianchi. Ormai, sento che sta per venire. Mi afferra e mi tira verso di se mentre col bacino spinge in avanti. Mi sento completamente piena quando il suo seme mi inonda.. L’inquadratura gira e torna a riprendermi da dietro. Il mio ano è completamente spalancato. Cola copiosamente del seme dell’ omaccione e ad ogni mio singhiozzo il mio ano si contrarre dolorosamente espellendo parte del seme che ho dentro di me con un piccolo schizzo. Sento applaudire e qualcuno dire “ It’s my time now..” L’inquadratura si muove e la videocamera passa di mano. Un altro uomo si mette dietro di me e senza indugio infila tutto il suo pene dentro in un sol colpo. Il mio buchetto ormai devastato non riesce più ad opporre resistenza e io mi abbandono ai capricci dei miei carcerieri. Chiudo gli occhi mentre mi frugano ripetutamente dentro con insistenza e impeto. Riesco solo più a sentire in lontananza una canzone … Hells bells Hells bells, you got me ringing Hells bells, my temperature's high Hells bells Hells bells, satan's coming to you Hells bells, he's ringing them now Those hells bells, the temperature's high Hells bells, across the sky Hells bells, they're taking you down Hells bells, they're dragging you down Hells bells, gonna split the night Hells bells, there's no way to fight Hells bells Sudata e frastornata spalanco gli occhi e mi metto subito a sedere sul letto. Sono tutta sudata. La radio sveglia sul mio comodino segna le 6:00. La voce di un dj irrompe nella stanza quando la sveglia suona . “ Ben svegliati gente sono le sei del mattino e vi abbiamo appena trasmesso Hells Bells degli acdc…. Questo di sicuro vi darà la carica…..”. Con il cuore in gola spengo la radio. “Ma è stato tutto un sogno?” penso. Una brezza fredda entra dalla finestra spalancata. Le tende si muovono sospinte dal aria che entra. “Strano cha abbia lasciato la finestra aperta ieri sera” penso. Faccio per alzarmi dal letto quando una piccola fitta mi attraverso il sedere. Rabbrividisco. Infilo la mano sotto il pigiama e le mutandine. Sento che il mio sedere e fradicio. Tolgo la mano. La guardo ed è bagnata di un liquido denso e bianco: il cuore mi sale in gola. “ ma allora non è stato un sogno?” ps. Il racconto e frutto della mia fantasia. riferimenti a fatti persone realmente esistiti eo accaduti è puramente casuale
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13 years ago
admin, 75
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Le donne bagnate
I pensieri di una donna desiderata sono umidi, come una sottile pioggia incessante che bagna gli alberi d’autunno. Il suo corpo è umido, come i fili d’erba all’alba di una primavera appena iniziata. C’è la costante del “bagnato” in ogni donna. Umide le sue labbra che baciano, bagnata la sua lingua che si muove insieme alla tua. La sua schiena e la valle tra i seni umide di un filo sottile di sudore profumato mentre, nuda fra le tue braccia, risponde ad ogni carezza . Umido il suo sesso che si apre e ti accoglie mentre i brividi accendono le sue vene attraversate dal flusso bagnato del sangue. Noi uomini regaliamo solo la parvenza di un possesso e un seme. Sarà ancora lei a bagnare una nuova vita con lacrime di gioia e di dolore. Credo che alla fine ogni donna non vada né all’inferno nè in paradiso, ma si tramuti in una miriade di gocce di acqua. Sono loro che creano i fiumi, i laghi, i torrenti, le cascate. Il mare([email protected])
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13 years ago
senzazucchero, 52
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Combattuta ma vinta
...Non ho mai parlato a nessuno delle mie "avventure", delle mie "trasgressioni"di vita vissuta...sono un uomo 34enne sposato, e vivo quella che io definisco , la mia seconda vita, in maniera del tutto distaccata rispetto a quella di marito e di padre... Tra l'altro , le mie voglie, protagoniste della mia seconda vita, non sono ricorrenti, assidue...ma sono del tutto casuali...bisogni intensi di piacere improvvisi, che non nascono da un rapporto sessuale carente o insoddisfacente della mia prima vita, che ritengo soddisfacente sotto tutti i punti di vista. Così, Leggendo i vari racconti e non potendone mai parlare con nessuno...ho deciso di cominciare a pubblicare anche io alcune vicende di vita vissuta...come un diario segreto...per liberarmi forse anche dei miei desideri sempre più nascosti... Comincerò con l'ultimo incontro...utilizzando dei nomi di fantasia... Lei è una massoterapista specializzata che lavora in un centro estetico molto noto, separata con due figli, di 42 anni della provincia di Napoli, conosciuta per caso nella chat di meetic. Cominciamo a scriversi per un paio di giorni, scambiandoci anche il contatto msn...e successivamente il contatto telefonico...sin da subito lei non si dice interessata al sesso, agli uomini sposati come me...ma specialmente durante le conversazioni telefoniche, molto ironicamente le continuo a fare apprezzamenti su quelle foto viste in msn...che non mostravano ancora un volto...nascosto...ma che potevo solo intravedere nella piccola foto che mostra la finestra msn... Bruna, capelli taglio tipo Carfagna..alta 1.75...una terza abbondante...un culo, per il quale io nutro un sentimento particolare, di quelli come pochi se ne vedono nonostante l'età...molto sicura di se...e quasi maniacale nella cura del suo corpo.. Decidiamo il giorno dell'incontro, un mercoledì mattina...ma due giorni prima...le conversazioni in chat e al telefono cominciano ad essere più spinte..., anzi direi molto porche, anche se lei...dice che le piace giocare e che mai avrebbe ceduto...le dico che non vedevo l'ora di possederla...magari dall'inizio alla fine ..in tutto il suo culo...e che avrei voluto vederla godere anche analmente e che solo in qualche occasione le avrei permesso di toccarsi la figa..mentre l'avrei presa e fottuta da dietro...ma lei ironicamente mi dice che ero completamente fuori e che il culo non me lo avrebbe mai concesso...anche perchè era sempre stata molto stretta... La sera prima dell'incontro, le dico che voglio vederla vestita in un certo modo...da troia...con autoreggenti...corpetto...intimamente troia...lei mi dice che ci avrebbe pensato... La mattina dopo, mi sveglio alle 5 e comincio a buttarmi a destra e sinistra del letto..ero troppo eccitato all'idea di vederla come io le avevo comandato di mettersi...pronta ad essere la mia troia... Verso le 6.30 mi alzo..e si sveglia anche mia moglie...chiedendomi: ma che stanotte non potevi dormire? Si era accorta che ero sveglio e che mi sbattevo troppo dentro al letto...Le risposti...lo sai che stamattina ho una riunione importante a Salerno ed ero pensieroso... Non vedo l'ora di scendere...preparo mia figlia per la scuola, lo faccio sempre tutte le mattine, alle 08.30 scendo..mi infilo in auto...e la chiamo...per le 09 sono da te le dico...lei mi risponde..: mi hai fatto vestire come una puttana...ho messo una gonna sul ginocchio di quelle strette...ma mi devo cambiare, perchè dallo spacco dietro di vede che le autoreggenti e non posso scendere così di casa. La tranquillizzo dicendole che cmq mi avrebbe dovuto aspettare sotto casa..e che dunque non avrebbe dovuto camminare..pertanto nessuno avrebbe visto nulla... La raggiungo...prima di svoltare a sinistra..la intravedo...eccola ..proprio così come l'avevo immaginata...bella..solare...appariscente...e con un viso da troia ..potevo sentire già i suoi umori... non posso fermarmi da nessun lato e le auto dietro attendano che io riparti..così sale subito in auto...e cominciamo con le solite domande... Mi aspettavi cosi? come mi immaginavi disse lei... Ti sei vestita in un modo che appena ti ho visto da lontano mi hai fatto già arrapare tantissimo...sei proprio come ti immaginavo...e ho voglia di scoparti... Non potevo e non volevo perdere tempo...così le feci subito capire che non me ne fregava di parlare, di conoscerla...di sapere chi fosse ..cosa facesse...ero solo lì per provare piacere...per scopare una sconosciuta...e che lei non aspettava altro che essere sbattuta e fottuta, trattata come una troia...da uno che nemmeno aveva mai conosciuto...Lei mi rispose...ok andiamo in un posto...non facciamo neanche 500 mt in tutto questo..e io comincio un pò a giocare ..affaciandomi sul quella camicetta mezza sbottonata per guardarle quelle meravigliose tette che avevo intravisto in foto...lei ride...ma è un sorriso di una donna arrapata..quasi nervoso...e così mi afferra all'improvviso il cazzo mentre sono alla guida senza slacciarmi i pantaloni...continuiamo a camminare...e le chiedo ma dove kakkio stiamo andando..gira di quà, gira di là...sono più di 15 minuti che camminiamo ... io ti voglio fottere.....lei mi risponde andiamo in un albergo che conosco...OH KAZZO IN UN ALBERGO...ma non avevamo parlato di albergo..mi avevi detto che andavamo nel tuo studio , dove la mattina ricevi i clienti per la tua professione di massoterapista...lei mi rispose che li non potevamo andarci che non si fidava...MA MANCO IO MI FIDO DI UN ALBERGO CHE CONOSCI TU E NON IO...se me lo avessi detto...avrei pensato io a trovare un posto tranquillo...lei allora mi dice ...ok allora ne troviamo un altro di posto...nel frattempo camminando camminando arriviamo a s.giuseppe vesuviano... lei stende lo schienale dell'auto in posizione più comoda...mi riallunga la mano sul kazzo..che per quanto era grosso mi usciva dal jeans ai limiti della cinta...lei prese la si alzo la gonna...sposto lo slip..prese la mia mano destra e mi disse...mentre arriviamo ...comincia a farmi godere...ho troppa voglia...Io guido...la masturbo...lei mi tocca...non ce la faccio più..stavo impazzendo...dovevo svuotarmi le palle...così comincio a guardarmi intorno mentre guido per cercare un posto tranquillo..mi infilo in una saluta...nei pressi di torre annunziata o torre del greco..e vedo un parcheggio abbandonato ...un piazzale molto grande con un cancello semichiuso...al ridosso di una zona agricola...entro dentro...Finalmente siamo arrivati...Non c'è più il tempo per alcuna parola..per nessun gioco...abbiamo entrambi voglia di scoparci...chiudo l'auto..mi butto tra i suoi capezzoli...li mordo..li lecco...gli sputo sopra e li rilecco...mentre con l'altra mano..le sprofondo nella figa...con tre dita...la sento godere..ansimare...urlare...mi stacco un secondo...fa caldo...chiudo i finestrini..riaccendo l'auto e l'aria condizionata...comincio ad offenderla...ad insultarla..." sei venuta a prenderti il cazzo di uno sconosciuto vero? hai detto che non saresti mai stata con un uomo sposato e più giovane di te...invece sei quì a farti toccare e sei bagnata come una troia, una puttana in calore...sei davvero una schifosa porca..." su queste parole lei mi viene fortemente mentre ancora le mie dita sono dentro la sua figa..." le ordino di leccarmi il cazzo..e di guardarmi negli occhi mentre lo fà.." non se lo fa dire due volte...mi strappa quasi la cinta...mi abbassa con una maestria ...mutande e jeans in un attimo...e quando lo vede...mi dice...è più bello di quello che sembrava in foto.....grosso e morbido..." Lecca Puttana le dico ....comincia dalle palle ..le succhia le lecca...poi non resiste e affonda sul kazzo..." le dò un mezzo schiaffione dietro la nuca..." non me ne frega un kazzo...mi devi guardare negli occhi mentre mi pompi...e lo devi prendere tutto...vedi tu come devi fare...non sei buona a niente..." mi sposta in posizione più comoda...e comincia di nuovo ad affogare la sua bocca sul mio kazzo...Arriva a poco più di metà....non mi basta...mi allungo e le do uno schiaffo forte sul culo...ORAMAI NON CAPISCO PIU' NULLA.....succhiami tutto il cazzo di ho detto...lei non dice niente e continua ...è bravissima porca miseria...ha un risucchio che nemmeno una professionista per quanto brava riesce a farlo così...ma io voglio insultarla...a lei piace me ne sono accorto quando prima è venuta...e piace anche a me...le prendo il capo...e la spingo su tutto il kazzo...finchè non sento la sua gola...mi spinge oppone resistenza perchè le viene quasi il vomito...ma spingo più di lei...Sputaci sopra Stronza...dai bagnalo che ora te lo metto nel culo...lei fa quello che le dico..ma mi dice nel culo no..te lo avevo detto...ma oggi ho deciso di fare quello che voglio..lo spazio è poco davanti...ci ricomponiamo per metà...scendiamo dall'auto e ci infiliamo nei posti dietro...lei da un lato ed io dal'altro......prendo il profilattico...e le chiedo di mettermelo...nel frattempo , con sto sali e scendi ha perso un pochino di potenza..così mentre io lo scarto...senza parlare la prendo per i capelli e le metto la faccia sul kazzo...lei dice..così mi fai male... io le dico di stare zitta...e di succhiarlo....ricomincia a succhiarlo...godendo mentre mi allungo con la mano per masturbarla...E' Pronto...le do il profilattico ...e lei lo infila con una eleganza subliminare....le dico di mettersi a pecora...E' ancora tutta vstita...gonna alzata...autoreggenti che mi arrapano da morire...camicetta sbottonata ...e reggiseno sotto il seno ...le sposto lo slip e vedo la figa in fiamme...bagnatissima....ma vedo anche il bulo del culo ...stretto stretto....e secco secco.. Le infilo il kazzo dentro la figa con violenza...e sfila che è una bellezza per quanto è bagnata...la figa è larga..le piego la schiena spingendola verso il basso e le tiro un pò i capelli per farle alzare il capo...per vedere quella linea del corpo sinuosa...lei urla...e comincia un soliloquio tremendo...: si scopami...sbattimi...sono la tua troia...fammi sentire tutto il kazzo....io comincio a immaginare che sia posseduta anche da un altro uomo...così mi chino un pò su di lei..e le infilo un dito in bocca...ti piacerebbe succhiare un kazzo mentre ti sbatto puttana? Si...mi piacerebbe...si due kazzi...grossi e forti come il tuo...si ...che voglia..dai non rallentare ...vai più forte...e più in fondo mi dice... L'idea dei due cazzi...e quel culo pronto...chiuso e stretto...mi triplicarono l'arrapamento ... così mentre coninuavo..le dissi...allora tu ora ...in questa posizione...ti sbatti la figa...mentre io ti inculo...così simuliamo una doppia penetrazione...lei si girò ..e mi guardo quasi male...con voce seria...improvvisa...mi disse ti ho detto il culo no...Non ci ho visto... più...la presi per la nuca..e le dissi..brutta troia..tu vieni a fottere con me...e vuoi decidere cosa si fà e cosa no..te lo avevo detto che ti avrei inculato...cosa ci sei venuta a fare? Pensava.. scherzassi e le mia parole...imperative...la fecero rivenire...un orgasmo che duro quasi un minuto...non voleva che uscissi...le dissi...ora che tu hai goduto...Tocca a me...NON TI AZZARDARE NEMMENO MI DISSE..ANCORA CON VOCE SERIA....Io avevo deciso...non parlai più...le affondai la testa sul sedile...forse un pò troppo forte... e le dissi che si faceva quello che io decidevo di fare..., mentre le schiaffeggiavo sul culo, che lei era solo un troia...una pescatrice di cazzi....e che se l'era cercata...la presi con forza...le sputai sul buco del culo un paio di volte velocemente...all'improvviso...si sblocco dalla mia morsa..e mi disse me ne voglio andare....La guardai dritto negli occhi..e le risposi...ti ho detto che non ho finito...le diedi uno schiaffetto sul viso...lei ora cambio lo sguardo..quasi impietoso...rassegnato...e ora davvero non sapevo più cosa stavo facendo..insomma...non le piaceva..ma le piaceva...non lo so...ma dovevo venire...ero arrapatissimo...e questa suo modo di fare...mi eccitava....Girati le dissi... e sfondati la figa con le mani.... cominciai a massaggiarle la schiena ... a baciarla...e a stringerle i capezzoli...quando l'ho risentita godere...le risputai ancora sul culo e poi feci scendere la mia saliva dall'alto...il mio massaggio si estese sul buco ....era strettissima...infilai un dito dentro per bagnarla con la mia saliva...e lei saltò ...ma questa volta senza dire niente...continuava a masturbarsi..aveva capito che non si scendeva dall'auto senza che le avrei letteralmente sfondato il culo... Così feci...le poggiai la cappella sul culo...e le dissi...ora metti le mani sulle chiappe...lascia la figa...e allargati bene il buco del culo..e rilassalo...appena intravidi il suo rilassamento ..con il suo buco del culo aprirsi leggermente...le infilai la testa del mio kazzo dentro...ok...ora puoi continuare a masturbarti le dissi....io restai fermo...solo con la cappella...entrando davvero pianissimo...quando la sentivo godere di più...entravo leggermente sempre di più...Sentirla e vederla in quel modo...era bellissimo...ora dovevo fotterla...Ero dentro il suo culo per meno di metà del mio kazzo...così cominciai lievi movimenti....ora il culo era prontissimo e anche lei...Ti piacciono allora due kazzi? ora ne hai due...uno nella figa e uno nel culo...lei . oramai era sudatissima..e anche io..e mi rispose...dai maiale..cosa aspetti a farmi godere...dai fottimi...non me lo avesse mai detto...comincia a fotterla con una foga...quasi come se fossi posseduto da un diavolo...talmente la sbattevo che la sua testa ..andava contro il finestrino chiuso...così andai un pò indietro...tirandomela per i fianchi...e cominciai a possederle il culo di brutto..con movimenti secchi.forti e decisi per tutto il mio kazzo..lei si lascio la figa..si appoggio alla maniglia della porta...aveva gli occhi chiusi e si leccava le labbra...la sbattevo..e la prendevo a schiaffi sul culo...dovevo venire ma non volevo venire...sapevo che se fossi venuto...la mia libido poi sarebbe calata ...e quasi mi sarebbe dispiaciuto aver giocato in questo modo trattandola...in quel modo....così uscii all'improvviso...e le dissi...ok ti ho inculato...ho vinto io...ora accontento anche un pò te... Lei mi guardò e mi disse... finisci quello che hai iniziato...porco schifoso che non sei altro...lo feci apposta...e le dissi allora non hai capito che comando io? Stavo per infilarlo in figa...ma poi ci ripensai all'ultimo istante e lo sprofondai ancora una volta nel culo...si morse le labbra...zitta e muta...comincio a godere di nuovo...senza toccarsi la figa...e continuando a leccarsi le labbra e toccandosi i capezzoli questa volta....Hai un culo meraviglioso...è strettissimo e godo tanto..lo sai puttana? che c'è...avevi detto che non ti piaceva ed ora godi? ...non disse più una parola...stavo per venire di nuovo....aumentai il ritmo...colpi secchi e violenti...lei godeva maledettamente...ma non parlava...Eccolo dissi...sto sborrando...lei ancora zitta...così inondai tutto il mio piacere ....in un orgasmo lungo...maledettamente lungo..e piacevole...ora guardavo tutto con occhi diversi...mi sentivo molto più calmo...ma non ce la facevo nemmeno a muoverlo di un millimetro..e non ce la facevo a tirarlo fuori..per quanto mi saltavano le gambe...piano piano esco...e vedo il profilattico pieno zeppo di sperma come mai lo avevo visto...eppure non lo facevo solo da 3-4 giorni... Lei si spostò..si sedette...e io a fianco a lei...mi chiese se mi fosse piaciuto...e io le risposi che il mio piacere poteva essere misurato dalla quantità di sperma che avevo nel profilattico...così lei..me lo sfilo a mani nude...lo butto a terrà aprendo il finestrino...e in quell'attimo che rividi la figa depilatissima...e bagnatissima...eppure per tutto il tempo che l'ho scopata nel culo non si era nemmeno toccata...mi rieccitai quasi all'istante..anche se non avevo nemmeno più voglia di guardarla...non vedevo l'ora di accompagnarla a casa.....ma le chiesi ancora una ultima cosa...le chiesi...ora visto che devo andare a lavoro...puliscimi bene il cazzo con la bocca...aspetta mi disse...si ricompose...la camicetta...lo slip..la gonna...si asciugò il sudore...nel frattempo il mio kazzo non era più ai massimi...ma nel frattempo io ero rimasto mezzo nudo in attesa che mi pulisse...Quando terminò di aggiustarsi...mi disse ...ora posso pulirlo...mi è sempre piaciuto...pulire il kazzo soprattutto quando è piccolo...perchè mi piace sentirlo ricrescere in bocca...Avrei voluto riscoparla in quel momento..ma la mia riunione a Salerno era vera...era prevista per le 12...ed erano le 11 ed io ero ancora lì... L'ho riaccompagnata dove l'avevo presa...non l'ho più richiamata...non mi ha più richiamato...ci siamo beccato dopo una decina di giorni in chat...ma abbiamo parlato del più e del meno...Poi quando le ho richiesto di rivederci...lei mi rispose...che tutto quello che mi aveva detto lei lo pensava sul serio...non voleva uomini sposati...non voleva uomini più giovani...se voleva solo sesso ne avrebbe voluto quando e come lo voleva...voleva un uomo accanto a se ed io non potevo esserlo...così le chiesi...allora come mai mi hai voluto incontrare..e hai fatto tutto quello che ti ho detto...eri vestita come una troia...pronta per essere una troia...come mai? lei mi disse concludendo...che era un gioco che le era piaciuto sin dall'inizio ...era combattutta..ma alla fine era prevalso il piacere mentale che aveva avuto immaginando la situazione che si sarebbe potuta creare...ma che cmq dalla sua vita ..pretendeva dell'altro...
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13 years ago
admin, 75
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Ci sarà pure una notte
Ci sarà pure una notte che vestita di rosso mi regalerai un sorriso nel tramonto sulla Plaza de Espanya a Barcelona. Vestita di rosso con un tessuto velato di trama leggera in modo che io veda i seni che dopo mi offrirai mentre avvicino le labbra alle tue per mitigare la mia voglia che sale. Ci sarà pure una notte che ti truccherai perfetta sbordando le labbra per essere femmina, una bambola vera che si farà bella per me sfumando l’ombretto di viola e d’oro, come avessi sul viso le ali di mille farfalle, come avessi oasi di palme che in mezzo al deserto sfamano la mia voglia di ombra e di fresco. Ci sarà pure una notte che tu vorrai essere il pane che mi sazia e mi nutre, una preda che fa la ruota e le fusa, che mi offrirai la fronte, le ciglia, la bocca, e mi inviterai con gli occhi, con un cenno e un sorriso, tra i vicoli stretti tra la via Laietana e la Carrer de la Pricesa. Ci sarà pure una notte che ti sentirai una regina che cammina con me tra due ali di folla e mi offrirai promesse di orgasmi colanti che mi inondino e anneghino. Ci sarà pure una notte che sarai la mia schiava, al buio, che danzerai nuda per me perché io ti volti supina, per montarti e riempirti. Ci sarà pure una notte che sentirai vibrare le mie corde ed il suono che sentirai saranno solo fitte parole di bettola e porto che sapranno di terra, d’anima persa Piena di vuoti scavati negli anni. Di pieni che esplodono vuoti. Ci sarà una notte in cui un misto di voglia ti invade e poi traborda come resina densa che a gocce trasuda e cola pastosa dalle tue cosce così insistente da sentire il bisogno di me e del buio di una stanza dal sapore e odore di sesso. Ci sarà pure una notte che sarai solo mia. A Barcellona o altrove. ([email protected])
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13 years ago
senzazucchero, 52
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L’arredatrice
Dovevamo arredare l’appartamento e dopo aver scelto i mobili e il negozio che doveva fornirceli prendemmo appuntamento per la visita del loro arredatore affinchè prendesse le misure esatte specialmente per la locazione delle utenze in cucina L’appuntamento era per le due del pomeriggio, il sole picchiava ma picchiava così forte che sudavo anche a stare fermo. Suona il citofono, era il mobilificio, al portoncino di ingresso suona l’arredatore, sorpresa è una arredatrice. Circa 45 anni, la moglie del titolare del mobilificio, la conobbi la settimana prima, non sapevo fosse lei la mia ospite. All'apparenza sembrava una donna molto educata e riservata, capace nel proprio lavoro ed appena presi un po’ di confidenza subito ci intendemmo. Nel frattempo che scambiammo quattro parole lei con molta grazia mi fece notare di come era stata maldestra quel pomeriggio nel dimenticare in ufficio la piantina, già abbastanza dettagliata che le avevo preparato. Mi sembrava una provocazione pensavo fra me, ma come può un professionista recarsi sul lavoro impreparato. Dovevamo prendere tutte le misure daccapo La cosa però cominciò a farmi veramente piacere ma mi distoglieva molto dal lavoro, sbirciavo in mezzo alle sue gambe ogni volta che si chinava e cercavo di vedere il colore delle mutandine. Mi eccitava e lei si era già accorta delle mie evoluzioni con la testa; inoltre ogni tanto cercavo una scusa per voltarmi e darmi una "strusciata" al cazzo che mi scoppiava nei pantaloni! Se me lo toccavo ancora mi sborravo nelle mutande. Volevo scoparmela li per li in quel momento, volevo leccarle la fica e sentirne l’odore finché non mi sarebbe scoppiato il cuore, volevo leccargliela fino a quando il colore della pelle fosse venuto via! Anche perché era una donna più grande di me (io avevo 27 anni) e io ero diventato un po’ restio a scoparmi una donna più grande perchè dopo una relazione di anni prima (io ne avevo 21 e lei 40), anche se mi ero fatto una esperienza utilissima per il futuro, avevo avuto difficoltà a scollarmela di dosso. Ma questa la volevo, la desideravo così tanto che mi balenava in mente l’idea di darle una mazzata in testa farla svenire e leccarle la fica e il culo! La volevo ma non sapevo come fare e per giunta mascheravo il gonfiore del cazzo per evitare quel senso di imbarazzo che aleggiava nella casa. Dovevo fare qualcosa perché non contenevo più il cazzo, mi stava scoppiando, Maddalena allora, (cosi si chiamava) mi disse che doveva prendere le distanze da terra degli attacchi della lavastoviglie, gli dissi di si e lei con un certo imbarazzo per gli scherzi della gonna disse che se fosse stata da sola se la sarebbe tolta. Presi al volo la cosa e le dissi: “sono già eccitato per le sue cosce, se vedessi il resto le salterei addosso”; lei ribatté che a un “ragazzo” come me non poteva eccitare una vecchia come lei. Sorvolai sulla vecchia e le dissi: “per mia perversione personale io quando vedo due gambe all’aria e riesco a sbirciare un paio di mutandine mi eccito come un mulo e il pisello mi diventa un pezzo di legno” Maddalena allora si mise in ginocchio e io nel frattempo cercavo con tutte le scuse di rimanerle vicino e di restaurare quel clima di eccitazione che mi pervadeva, allora lei con tanta grazia femminile si rialzò mentre io ero in ginocchio mettendomi il suo stupendo culo in faccia! Non mi sembrava vero gliela stavo leccando così velocemente che non ebbe neanche il tempo di dire nulla, sentivo che gemeva e incredibile a dirsi le leccavo la gnocca con tanta voglia che lei si scansò le mutandine per permettermi di affondare meglio la lingua nella sua fica. Riuscivo a vedere anche se i sensi mi sconvolgevano, che aveva anche il pelo curato, depilata ai lati delle labbra e con solo un ciuffetto di peli sul pube, come piaceva a me. Mi alzai e lei prontamente mi sbottonò la patta dei pantaloni, sembrò come si fosse liberata una molla sotto pressione, il mio cazzo usci fuori in un millisecondo e lei lo imboccò subito, credevo di sborrarle in bocca in due secondi, ma grazie alla sua abilità resistetti un bel po a quella delizia. Mi leccava le palle me le prendeva in bocca guardandomi con occhietti furbi come se volesse chiedermi se mi piaceva, riuscivo solo a godere e basta, volevo sborrarle in bocca e poi baciarla. Mi leccava le palle, poi con la lingua saliva intorno al cazzo turgido e quando era arrivata a leccarmi la cappella sembrava carta vetrata, si ribagnava la lingua e poi me lo succhiava, lo teneva in bocca fin dove poteva e dentro la bocca sentivo che la lingua andava intorno sopra e sotto, stavo per scoppiare! Le dissi che non ce la facevo più e che dovevo sborrare lei si staccò un attimo e mi disse di venirle in bocca, l’accontentai, le inondai la gola le sborrai in bocca e in faccia e lei continuava a leccare fino a quando non rimase più nulla da asciugare. Dopo questi fatti cercammo di ricomporci e di capire cosa fosse successo, lei con dei sorrisi molto delicati disse che avevamo solo fatto quello che due persone che si piacciono avrebbero dovuto fare! Era seduta per terra sul pavimento, mentre io mi sfilavo i pantaloni,mi disse che voleva scopare e nel frattempo si infilava le dita nella fica, mi avvicinai a lei e glielo misi in bocca di nuovo, senza tanti complimenti cominciò a succhiarmelo e a leccarmelo meglio di prima fino a quando non me lo fece diventare duro come il ferro mi chiese di metterglielo nella fica alla pecorina e di farglielo sentire fino in fondo. Me la fottei con rabbia e me la sbattevo così bene che mugolava sempre di si, poi volle venirmi sopra, mi distesi per terra, non dico il pavimento quanto poteva far male sulla schiena, ma non me ne fotteva un cazzo stavo scopandomi quella grazia di dio e non mi interessava di null’altro! Mi fotteva lei a me con molta foga si appoggiò all’indietro sulle braccia e con le gambe aperte seduta sul mio cazzo faceva sopra e sotto, le tette le sobbalzavano la lingua di fuori si leccava le labbra in continuazione. Poi volle così in quella posizione, io sdraiato per terra che le leccassi la fica mi si sedette in faccia e cominciai a leccarle il clitoride, era duro, lei se la teneva con le dita e mi diceva che mai nessun uomo aveva amato la sua fica come avevo fatto io. Il pavimento ci stava spaccando la schiena mi chiese di metterglielo nel culo, lo aveva fatto poche volte perché diceva che le faceva male e che gli uomini a cui l’aveva dato non avevano mai avuto un po di riguardo per cui preferiva non farlo. Me lo leccò e me lo bagnò per bene glielo ficcai dentro piano piano gemeva, diceva che faceva male ma nel frattempo si toccava la fica, entrò tutto e cominciai a stantuffarla nel culo dentro e fuori dentro e fuori ogni tanto usciva fuori e lei prontamente se lo rificcava dentro, mi chiese se volevo sborrargli nel culo o in bocca, io non la sentivo godevo solo, me la scopavo con tanta foga avevo il cazzo sempre più duro e dopo un po sentii che stava godendo e le venni nel culo.
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13 years ago
il1duca215607,
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Pigiama party
Serena lo diceva da mesi e noi un pò scherzando e un pò schernendola cercavamo di fargli capire che era una bambinata.Lei insisteva, all'età di 25 anni di rifare un pigiama party con le vecchie amiche di liceo, e stava organizzando da mesi."Dai ragazze, un tuffo nel passato...a non tutte...solo io Claudia,Alessandra e Stefania...il vecchio gruppetto Girl Power!".Era entusiasta, sia io che Stefy e Ale eravamo davvero poco convinte.Cosa dovevamo fare?rimetterci il pigiama quasi 10 anni dopo,metterci a parlare di maschietti che ci piacevano, mangiare cioccolato e bere vodka?Alla fine un pò perchè prese per stanchezza un pò per noia accettammo l'invito.Era a casa di Serena appunto, che divideva con due inquilini abbastanza tranquilli e taciturni, erano studenti fuori sede che nel finesettimana andavano alle loro case fuori.Era appunto un sabato e Serena preparò tutto, il cioccolato,la birra la vodka e anche qualche copia vecchissima di "CIOE'". Ci ritrovammo alle 21.00 pronte a una cena a base di patatine,pop corn e cioccolato innafiato da alcol.Appena arrivate trovammo Serena conciata in un modo assurdo:ciuccetti ai capelli alla pippi calzelunghe,pigiama rosa e lecca lecca.Lei ci disse "e che volete rimanere così?...in camera da letto ci sono pigiami e "trucchi"...". Andammo e ognuna di noi si conciò in maniera diversa, ma tutte abbastanza ridicole.Iniziammo a smangiucchiare e a ridere,mano mano che l'alcol si consumava diventavamo più brille e benedicevamo la nostra amata Serena che ci aveva convinto a fare questa pazzia.Iniziammo mezze ubriache a parlare delle nostre ultime esperienze in maniera goliardica.Stefania "il mio ex mi ha lasciato...e io la sera stessa mi sono fatta sbattere dal cameriere di colore che lavora al ristorante sotto casa mia...mi ha portato nel magazzino e mi scopata fino in gola",Alessandra invece "io non vedo un cazzo da mesi...a forza di farmi i ditalini mi sono dovuta tagliare le unghie...".Io non sapevo che dire, ero sempre molto imbarazzata a parlare di queste cose.Serena disse "ragazze certo all'età nostra il pigiama party dovrebbe essere più sostanzioso non trovate?...voi avete mai avuto esperienze bisessuali?".Io, stefy e Ale sgranammo gli occhi e facendo il gesto di togliere la bottiglia di vodka dalle mani di Sere gli abbiamo detto "ma ti sei impazzita o sei ubriaca?".Ad un certo punto sentimmo il citofono."chi sarà mai?" e serena "avranno sbagliato" e cosi mi alzai a rispondere.Era uno degli inquilini,praticamente era tornato dalla stazione perchè la ragazza un minuto prima di prendere il treno gli aveva detto che non voleva vederlo.Lui innervosito indagò e capì che c'era un altro nella vita della sua ormai ex fidanzata.Entrò in casa con un sguardo di pietra, ma appena incrociò gli occhi di serena sbottò in lacrime."La puttana mi ha lasciato...per un altro..." e a quelle parole l'abbracciammo tutte.Lui si sedette per terra con noi e noi per tirarlo su iniziammo a scherzare e ad alzare il gomito di nuovo.Dopo aver finito due bottiglie di limoncello e una di vodka a stento capivamo chi eravamo.Luca, che aveva smesso di piangere, incominciò ad abbracciare tutte noi e a darci baci affettuosi sulle guance.Serena che era la più fuori di testa dice "giochiamo al gioco della bottiglia".Prendono un bottiglia, ci si mette in cerchio e si fa girare.Uscimmo io e Serena.Serena tutta eccitata "dobbiamo baciarci" e io "ok un bacetto da amiche" e lei "ehi mica abbiamo 16 anni...non hai coraggio".Io allora fuori come un balcone per la sbronza mi avvicino e incominciamo a baciarci appassionatamente, con le nostre lingue che giravano vorticosamente di fuori.Serena si sfilò il pigiama mostrando il seno e poi giù anche i pantaloni, soprendendoci che nn aveva le mutandine.Luca si avvicinò a Serena e incominciò a baciargli il culetto mentre noi ci baciavamo ancora.Stefy ed Ale incominciarono a baciarsi anche loro e a spogliarsi...avevamo perso il controllo.Denudammo Luca, e noi ormai completamente spogliate, incominciammo a leccargli i capezzoli e Serena senza pensarci si avventò sul cazzo mentre io gli massaggiavo i coglioni.Luca godeva,anche se non si rendeva ancora conto di quello che stava succedendo.Io mi misi a pecora e Luca mi penetrò subito la fica, mentre Stefy mi baciava dolcemente e le altre stuzzicavano il mio culetto e i testicoli di Luca.Facemmo a turno,Luca resistette a lungo, non riusciva a venire e ci scopò per ore finchè io dopo 3 orgasmi gli feci infilare il suo cazzo nel mio culo strettissimo.Lui pompò con forza 5 minuti e mi venne dentro.Lo sperma che colava fu di richiamo a tutte le altre tre.Serena lo prese in bocca per intero e lo passò a Stefy che lo passò ad Ale che lo ingoiò.Finito ci sdraiammo tutti sul letto anche se quello sarebbe stato solo l'inizio.....
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13 years ago
Valeriotesti, 34
Last visit: 8 years ago -
La trans...a sorpresa
Quella sera non avrei mai pensato che sarebbe stata la prima volta.Rientrato a casa stanco dopo una giornata di lavoro in ufficio, mi accingevo a una cena frugale prima del meritato riposo.Ero troppo stanco per cucinare e scesi giù al ristorante cinese dall'altra parte della strada per comprare qualcosa a portar via.Entrai nel ristorante giapponese, ordinai un paio di involtini primavera e mentre attendevo mi fumavo una sigaretta fuori la porta.Uscì una ragazza molto carina,cinese,occhia mandorla, con un vestito molto attilato che mostrava il suo corpicino longilineo.Aveva i capelli lunghi neri e lisci, le mani affusolate, portava una seconda di seno e aveva delle labbra molto carnose (probabilmente rifatte). Lei mi sorrise e io imbarazzato ma contento gli dissi "se non c'era questo ristorante digiunavo stasera".Lei sorridendo mi rispose "vivi solo?non hai moglie che prepara cena?".La sua voce era sottile e sembrava quasi il suono di un fluato, alchè risposi "no..no..vivo solo e nessuno cucina per me".Lei a quel punto si avvicinò e guardandomi negli occhi mi disse "la cena si risolve...ma la compagnia di notte come si fa?".A quel punto arrivò il cameriere con la mia cena, pagai e mi avvicinai alla porta mentre lei continuava a fissarmi. "la compagnia di notte è facile trovarla, basta sognare...e magari un angelo come te mi viene a trovare....".Lei scoppiò a ridere, quasi come se si aspettasse più che una poesia un invito a casa."Senti, io sono di shangai...non si usano poesie...mi fai salire da te?".Io non risposi neppure la presi per mano e attraversammo la strada.Passando davanti la farmacia adiacente al portone del mio palazzo buttai un occhio sul distributore di preservativi quando lei accortasene mi disse "tranquillo amore...ce li ho io...non giro mai senza!". Entrammo nell'ascensore e lei si avvicinò a me, le nostre labbra si toccarono e senti un dolcissima lingua nella mia bocca.La muoveva gentilmente e incominciò a girare intorno alla mia.Mentre ci stringevamo mi divenne duro e le se ne accorse subito.Arrivammo al portone di casa, aprii frettolosamente e entrammo mentre continuavo a respirare a pieni polmoni il suo profumo. "ti va di bere qualcosa?" e lei "casomai dopo" e si diresse verso la camera da letto.Si incominciò a spogliare,levandosi gonna,camicietta e scarpe.Rimase con autoreggenti,mutandine e reggiseno.Io mi incomincia a spogliare e rimasi subito nudo come se anche gli slip mi bruciassero addosso e mi dessero fastidio.Avevo il mio cazzo in super tiro, e avevo il terrore che appena avesse iniziato a succhiarmelo sarei venuto e avrei fatto la figura del coniglietto.Lei si levò il reggiseno e si sedette sul letto facendomi cenno di avvicinarmi.Quando mi avvicinai incominciò ad accarezzarmi con il piede sul petto scendendo piano piano giù fino alle palle solleticandomele dolcemente.Gli sfilai le calze e gli baciai i piedi nudi, accordendomi che profumavano anch'essi.Lei poi si inginocchiò sul pavimento e mi incominciò a succhiare.Era diverso da tutte quelle con cui ero stato.Lei riusciva a prendere fino in gola il mio cazzo di 20 cm e quando lo toglieva di bocca faceva uno schiocco.Io ero super eccitato, presi nervosamente il preservativo che lei tirò fuori dalla borsa e cercai di aprirlo,ma vedendomi in difficoltà lei me lo tolse di mano e con un colpo preciso recise la confezione. Stavo per mettermelo quando lei mi disse "non mi levi prima le mutandine?".Io non me lo feci dire due volte, presi i due fili laterali del tanga e glielo sfilai. Lei allora rimasta nuda mise le mani in mezzo alle gambe ben chiuse e tirò fuori qualcosa.Quel qualcosa era proprio quello che non avrei mai immaginato.A quel punto rimasi di stucco, vidi il suo uccello e lei che se lo toccava.Ero super eccitato e non sapevo che fare.Lei mi disse "amore...non aver paura..".Allungò le gambe mi prese ai fianchi con i piedi e poi mettendomene uno sulla testa avvicinò la mia bocca al suo uccello.Incomincia a succhiarlo e sentivo diventarlo duro nella mia bocca.Sarà stato 18 cm ma era talmente duro da sembrare enorme.Incominciai ad aiutarmi con le mani, lei gemeva e mi diceva "amore sei bravissimo..".Io provavo un piacere incredibile nel far provare quel piacere.Ad un certo punto la vidi irrigidirsi e gemere più forte.Di scatto mi allontanai ma la sua schizzata mi colpì sul viso.mi disse "amore ti prego continua con mano.." allora i misi la mano e continuai a masturbarla velocemente mentre lei continuava a schizzare fiotti di sborra calda.Pochi secondi dopo mi sorrise e mi disse "vieni amore" e prendendomi il cazzo in bocca mi infilò il preservativo e mi fece venire sopra di lei.Lei tenendo le gambe larghe si infilo il cazzo mio nel suo culo e incominciai a incularla.I suoi piedi mi accarezzavano le orecchie e io di tanto in tanto li baciavo e leccavo.Ero sopra di lei, in posizione del missionario, e sentivo il suo copioso e caldo sperma bagnarmi l'addome a ogni strusciata ma non mi importava.Lei nonostante fosse venuta da poco si masturbava e aveva già raggiunto l'erezione.Io stavo impazzendo, avrei voluto non finisse mai, ma stavo trattenendo la sborrata.Lei mi disse "amore vengo..." e a queste sue parole l'eccitazione si fece incontrollabile e schizzai anche io mentre lei si sborrava sulla pancia.Mi avvicinai e la baciai e le dissi "se l'avessi saputo non avrei mai accettato..ma grazie di non avermelo detto".Lei mi sorrise e disse "amore...e a mamma tua glielo diciamo?" e scoppiammo a ridere abbracciati pensando a tutta la notte che ci avrebbe aspettato.
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13 years ago
Valeriotesti, 34
Last visit: 8 years ago -
Amore dopo il sesso
E’ una sera di pioggia e di freddo ed io sto correndo sull’autostrada verso una femmina che immagino impegnata a far uscire il fidanzato dalla sua casa (cosa mai dirà? Che ha mal di testa..che è stanca e deve dormire?). L’odore di sesso pensato m’appiccica sempre più forte l’ansia al respiro. Sulla corsia di sorpasso corro contro la mia impossibilità di resistere ai richiami di parole suadenti e calde al telefono. Avrei anche altre donne che mi riscaldano ogni tanto l’anima e il cuore con tenerezze e parole. Pazienti m’aspettano ed accettano i miei frequenti dinieghi, ma vorrebbero che le divaricassi il cuore mentre io sarei capace soltanto di aprirle le cosce e scoparle. Non posso rubare il corpo e lasciare intatto il cuore ad una donna che vuole essere amata. Meglio graffiare quello di una donna che mi vuole part-time come un maschio da orgasmo sicuro che poi se ne vada ad asciugarsi altrove. Ed eccomi qui, che infilo l’uscita di questa città che puttana si adagia sui colli con le cosce bene aperte al mare. L’Sms è ansioso ”aspetta..c’è lui”. Mi fermo in un bar. Non ho voglia di nulla ma mi costringo ad ordinare un caffè. Il barista mi guarda e sorride ed io mi sorprendo a pensare che lui sappia perché sono li’. Impossibile, è vero, ma l’ansia di un amante esplode ad ogni piccolo rumore. Mi siedo e sfoglio un giornale senza leggere nulla, attento solo alla suoneria del mio cell. Entra una donna con il viso rosso di alcool. Ordina un amaro e si siede poco piu’ in la’. E’ triste ed ha gli occhi lucidi. Evito di incrociare lo sguardo perché conosco quel tipo di donna: se solo ci scambi una frase qualunque ti scarica addosso per ore tutta la sua vita disordinata fatta di bevute e di amori ormai persi. Il cuore si ferma per un attimo. Entra LUI e nello stesso momento suona il cell. Non posso rispondere non me la sento. Mi alzo ma la mia suoneria è in “ascendente” e tutti mi guardano. Faccio finta di leggere il nome di chi mi chiama, lancio un ufff di stizza e rispondo neutro con “ti chiamo io sono occupato adesso”. Mi avvicino nervoso alla cassa ma mentre sto’ pagando la suoneria ricomincia a a riempire il locale. Alzo gli occhi al cielo aspettando il resto e forte chiedo al barista “il confine è lontano da qui?”. Lui mi guarda perplesso e comincia con un “dopo il primo semaforo giri a ………” e continua mentre io che annuisco con gli occhi fissi sui suoi e la mente in subbuglio, penso ad altro. Il cell smette di suonare per un attimo, ma poi ricomincia. LUI si avvicina a pagare e mi guarda divertito. Sapesse chi è , forse quel sorriso ironico sparirebbe dal suo viso. Esco. Il freddo mi precipita addosso, ma non voglio andare da lei finchè LUI è così vicino. Rispondo alla chiamata. Lei è arrabbiatissima ed io cerco di spiegare, ma le mie parole sopra le sue non si capiscono. Allora urlo “stai zitta”. E il silenzio cade. Le spiego i fatti con calma e lei risponde remissiva e quasi eccitata: quell’urlo l’ha devastata, come uno schiaffo durante l’orgasmo. Finalmente LUI esce ed io abbasso la voce. Parlo come se lei fosse all’altro capo del mondo e non a 300 mt. Parte, arriva al semaforo svolta e scompare. Mi calmo. Tutto ritorna nell’ovvio, la tempesta finisce, il respiro si calma. E’ arrivato il momento di correre da lei. Parcheggio la macchina nel solito posto, al buio, nascosta tra due siepi in mezzo a coppi rotti e barattoli vuoti. Guardo il cancello semiaperto che mi aspetta. Senza esitare lo varco. La porta di casa si arrende al mio tocco, entro al buio. Solo una luce fievole giu’ in fondo. Non la chiamo e in silenzio percorro il corridoio ed entro nel salotto, profumatissimo e rischiarato da molte candele poste ovunque. Lei non c’è. Mi guardo attorno e la chiamo piano. La porta del bagno si apre e lei esce di corsa. Mi travolge abbracciandomi ed io perdo l’equilibrio. Cado sul divano che scricchiola incazzato. Senza parlare ci riempiamo la bocca di morsi, respiri e saliva: mi sbrana e mi sveste, tutto nello stesso momento e quando vola la mia camicia bianca vedo un rosso fugace, una striscia che pare uno strappo. Le blocco le mani, ma non posso fermare il suo viso che impazza contro il mio, finchè non le prendo i capelli e dolorosamente la tiro indietro. Resto di sasso. La sua bocca sembra piena di sangue e il suo viso pieno di ferite. La guardo cogli occhi sbarrati. Si alza, allarga le cosce e si mette le mani sui fianchi e ride sguaiata. Ci arrivo: è rossetto. Le sue labbra riempite di rossetto scadente hanno fatto scempio di me e di lei e della mia camicia e noto che anche i suoi occhi son truccati pesanti, sotto ciglia allungate e tirate all’insù. Come una puttana, una troia. Mi eccito! Non qualcosa di provato finora, non quel brivido intenso e lungo che mi causa un’erezione dolorosa e immediata. Mi alzo, l’afferro e la lecco sul viso, la bacio le succhio la saliva e la ingoio, la mordo e la stringo forte. Lei mugola e risponde colpo su colpo mentre le sue unghie rosso fuoco mi graffiano ovunque. "Fottimi" mi urla. Non mi piace in assoluto il termine, ma questo momento rende meglio l'idea di questa donna che stasera ha voglia di essere mia. Si muove sul mio corpo come un serpente, sale e poi ridiscende senza darmi pace col suo ginocchio fra le mie cosce, senza darmi il tempo di capire, senza darmi il tempo di reagire, senza nemmeno lasciarmi pensare se sbatterla li’ in piedi o gettarla sul marmo per terra. Ma c’è il divano dietro di me. Mi getto all’indietro e lei sopra mi si incolla riempiendomi di quel sapore di rossetto che lascia la sete in gola e scatena la voglia di farle male. Mi piace. Mi morde e il dolore che mi colpisce aumenta la voglia di lei. Una voglia bestiale e primitiva, voglia di una donna da usare come piacere assoluto. I suoi seni mi schiacciano il sesso che risponde con costanti contrazioni, quasi potesse diventare più duro di adesso. La sua bocca scende lasciando tracce di rosso, come un sentiero di passione, come ferite di coltello sulla mia carne. Si ferma, lo affronta, lo prende in mano e lo osserva. Lo lecca e lo bacia. Lo ingoia e mi guarda. Mi prende una voglia illogica di venirle sul viso, che limito togliendo i miei dai suoi occhi da demonio. Getto indietro la testa e mi gusto il suo lavorìo rumoroso, avido, cui è impossibile resistere per molto tempo. Lo sento il piacere che sale e sto quasi per accettare l’idea di farlo esplodere, ma i suoi denti mi mordono. Così forte che sembrano staccarmi brandelli di carne. La spingo lontano, mi inarco e controllo i danni. No nulla. Respiro. La guardo con odio, ma lei si alza, allarga le gambe, si porta sopra di me e si piega ingoiandomi lentamente. Mi cavalca sicura tenendo le mani sulle mie spalle. Si muove sempre piu’ veloce vomitando parole che sanno di sesso, promettendo che nessun altro orgasmo sarà uguale a questo. Afferro i suoi fianchi e la fermo appena un istante. Sento che non resisto, che sto per impazzire, che sto per venire. Ma lei ancora una volta capisce e si toglie. Si abbassa e lo morde. Un dolore acuto mi attraversa mentre uno schiaffo la colpisce al viso e la fa vacillare. Controllo, nervoso. Nessun danno apparente, ma il dolore persiste seppure in calando. Mi pento ”scusa” sussurro. ”Scusa” ripeto. Lei è eccitatissima, ride forte e mi assale piu’ selvaggia di prima. Mi morde il viso, il collo e le labbra, mi si struscia sui fianchi, respira faticosamente mentre ripete “prendimi, sbattimi, fammi male, non sono la tua donna”. Mi alzo, la giro, la spingo sul bracciolo del divano e le prendo i capelli nel pugno ed al primo affondo violento sento il profumo di sesso che si sparge nella stanza. Rimbalzo ad ogni colpo sui suoi glutei, come un’onda che torna indietro dopo avere impregnato la spiaggia. Ogni colpo piu’ veloce dell’altro, ogni colpo è la rivendicazione del possesso assoluto, ogni colpo è chiamato e voluto ancora piu’ forte, ancora piu’ dentro. Sto impazzendo. “Tirami i capelli –urla- mordimi la schiena, strattonami, sgridami, fottimi, rompimi, fammi gridare, colpiscimi forte, insultami, imponiti, allargami, forzami....usami…..” Improvvisamente la sento tremare e con un piccolo gemito la vedo afflosciarsi come una bambola di pezza sul divano. Resto in piedi sudato e distrutto. Lei sembra quasi svenuta se non fosse per il respiro a bocca aperta e per i brividi che le disegnano la schiena. Mi avvicino e mi siedo. Le accarezzo la fronte con un dito, poi il naso. Bello: non l’avevo mai notato cosi’ bello. Mi fermo sulle labbra. Lei apre la bocca e me lo morde…piano. Si gira ridendo e mi abbraccia. Mi bacia con passione e dolcezza, mi sussurra parole lievi. Ci respiriamo addosso ascoltando il sangue che scorre nelle vene dei nostri corpi feriti, strisciati, morsi, dolenti. Cediamo al sonno. Dopo un’ora io mi risveglio. Lei ancora dorme. La prendo in braccio e la porto sul letto. Mi faccio la doccia, mi vesto e prima di andare mi chino su di lei e la sfioro con un bacio. ”Ciao amore” mi sussurra. Esco e lungo l’umida e fredda autostrada, tra uno starnuto e l’altro per via dei capelli ancora bagnati mi chiedo se quell’ “amore” fosse per me o forse nel sonno mi ha scambiato per lui. Di certo non glielo chiederò mai!
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13 years ago
senzazucchero, 52
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Quella volta in vacanza
Era trascorso un anno da quando ci incontrammo la prima volta. Un anno trascorso nella normalità più assoluta dove nulla lasciava presagire a quanto ardore e desiderio fosse covato. Ci incontrammo e quel feeling da subito nato, sembrava non essersi mai interrotto. Anzi, un anno era trascorso in meno di un secondo. I giorni trascorrevano nel relax più totale. L'ozio, quello atteso per un anno intero, padroneggiava e non lasciva spazio ad alcuna iniziativa. Non era apatia, ma semplicemente voglia di non fare nulla. Come tutti i giorni, anche quella sera mi recai alle docce. Le preferivo a quella di casa perchè era più spaziosa, in lunghezza e larghezza. All'apparenza tutto era uguale. Eppure, a mente fredda e rivivendo quei momenti, qualcosa ci fù di diverso. Incamminandomi c'era lei sull'uscio di casa sua che mi osservava. Notai che si mordeva il labbro inferiore mentre con le mani si cingeva i fianchi. Al mio passaggio la salutai come sempre. La confidenza era tanta e reciproca. Per ma la doccia è un rito. Anche in vacanza. Era mia abitudine poi, utilizzando delle docce pubbliche, usare sempre la stessa. Era un po come avere l'impressione di essere tra le proprie mura. Un po tutti conoscevano questa mia abitudine e tutti sapevano anche il numero della doccia in cui mi recavo. Ero in doccia, nudo, avevo iniziato a bagnare il mio corpo e sentivo l'acqua irrorare il mio capo. La doccia mi ha sempre fatto lo stesso effetto: mi provoca un'erezione. Ero li che mi insaponavo quando ad un tratto sentii una voce dire: apri sono io. Non attesi altro dire, non mi chiesi nulla, non pensai a nulla. Chiusi l'acqua ed aprii l'uscio. Lei sgattaiolò dentro e si avvinghiò alle mie labbra. Non ero sorpreso. Forse era proprio quello che cercavo e desideravo. Sentii la sua lingua cercare la mia. Aprii la mia bocca e con avidità risucchiai la sua lingua. Allontanai le mie labbra dalle sue facendo attenzione affinchè le lingue continuassero ad accarezzarsi. Le sue mani frugavano il mio basso ventre stringendo la mia nerchia ormai turgida e dura. Le mie dita accarezzavano la sua fregna ancora ricoperta dal costume. Ad ogni passaggio sentivo le sue grandi labbra aprirsi vogliose e schiudersi come i boccioli di un fiore a primavera. Senza esitazione scostai il suo costume ed affondai il dito medio della mano destra nella sua intima profondità. Era bagnata, vogliosa, eccitata. I suoi capezzoli dritti facevano concorrenza al suo clitoride. Si voltò e piegandosi il giusto necessario, accompagnò il mio cazzo nella sua fica. La penetrai e la sentivo gemere di passione. Una passione che doveva rimanere repressa a causa del luogo ma quindi ancor più porca. Le mie mani, poste sulle sue spalle, la spingevano a me. Afferrò una mano e la strinse tra le sue labbra. Ad ogni spinta il morso diveniva sempre più forte. Godè all'inverosimile. Sentivo la sua linfa vitale sul mio cazzo. Volevo venire anch'io, volevo godere. Lei si accorse di questo. Si voltò, si inginocchiò e iniziò a spompinarmi. Senti la sua bocca sulla mia cappella e non ci volle molto. La sborra copiosa inondò la sua bocca. Lei continuò a succhiare ed a ingoiare. Si alzò, mi guardò e con ancora la bocca bagnata dal mio seme, ci baciammo. Lei continuò ad accarezzare il mio pene mentre io la sua patata. Accarezzai anche il suo sfintere e con la lingua assaporai nuovamente i suoi capezzoli. Poi, così come venne, uscì di gran lena. Di li a pochissimo ci saremmo rivisti. Sicuramente in altra veste, ma con la consapevoelzza di aver condiviso attimi di intensa passione.
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13 years ago
exagonbike,
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La doccia e...
"Luca! Non sapevo che fossi qui!" Francesca era appena entrata nella cabina della sauna, sorprendendo il figlio diciassettenne della sua amica, disteso tranquillamente sulla panca. Luca si alzò di scatto sulla panca. "Mi scusi, signora Amrita, credo che avrei dovuto chiedere prima di usare la sauna," rispose imbarazzato. Francesca scosse la mano per rassicurarlo. "Sciocchezze. Ti avevo detto appena arrivato che per queste due settimane tu eri con me e James, e che la nostra casa era la tua casa. Ovviamente, anche la sauna." Riaprì la porta per uscire. "Ritornerò quando avrai finito." "Oh, no signora Amrita, non voglio mandarla via." Francesca lasciò la porta. "Bene, è sempre carino avere da chiacchierare mentre ci si fa una bella sudata. Ma qualcuno preferisce stare da solo." "Non vale per me," rispose, benché il suo leggero nervosismo tradisse il suo imbarazzo. Non aveva previsto che la madre di James potesse venire nella sauna, ed indossava solo un paio di pantaloncini da ginnastica bianchi. "Benissimo," rise Francesca. "Un ragazzo carino come te non può avere nulla da nascondere." Lo disse mentre annuiva sorridendo. Luca era imbarazzato, e si sentì avvampare. Cercò in tutti i modi di darsi un contegno. Francesca distese un telo da bagno multicolore nella panca, accanto ad Luca. Era in piedi davanti ad lui, e distrattamente slacciò la cintura del suo accappatoio bianco. "E poi, io sono vestita ancora meno di te!" Mentre diceva questo, afferrò i bordi dell'accappatoio. Guardando direttamente negli occhi il ragazzo, allargò lentamente l'accappatoio, mostrando così il corpo vestito da un piccolo bikini. Gli occhi del ragazzo si spalancarono involontariamente, mentre guardava la mamma del suo amico. La sua bocca si aprì visibilmente. Francesca gli sorrise, continuando a guardarlo per parecchi secondi. Poi si tolse l'indumento dalle spalle, lasciandolo cadere a terra. Luca guardò quel corpo incredibile, vestito solo di un piccolissimo bikini giallo. Il colore brillante si accostava alla pelle liscia ed abbronzata, leggermente olivastra. Era bellissima. Benché fosse sopra i quaranta, poteva sembrare molto più giovane. Il suo viso era dolce e caldo, con degli occhi scuri scintillanti e delle labbra sensuali. I capelli erano neri, senza colori artificiali. Non era alta, ma veramente ben proporzionata: il fisico poteva essere quello di una trentenne. Qualsiasi uomo si sarebbe voltato al suo passaggio. "Hey, Luca, sei diventato muto? Ti piace il mio bikini? Non credi che sia troppo piccolo?" Gli sorrise, passandosi la mano tra i capelli. Rimase in piedi di fronte a lui, aspettando la risposta. Lui rispose imbarazzato al suo sguardo. "Hmm, è un po' piccolo, è vero signora Amrita," riuscì a dire, "Ma le sta benissimo." "Sono contenta che ti piaccia," rispose mentre si sedeva. "Mio marito adora questo costume, ed è meglio che sia così, dato quello che mi è costato!" Lo guardò negli occhi da vicino. "E poi, gli piace qualsiasi cosa metta in mostra le mie tette," disse infilando le dita sotto le sottilissime spalline del reggiseno, e tirandole un po'. Il ragazzo tossì incredulo. Non poteva credere che avesse pronunciato quelle parole. Tette? "In effetti," continuò imperterrita, "Si può dire che in una donna guardi solo quello." Fece una pausa. "Da come mi guardi, credo che anche tu sia come lui!" "Signora Amrita!" Lei rise, raccogliendo il telo e asciugandosi il sudore che ormai iniziava a formarsi sul viso. Era sempre in piedi di fronte a lui. Rimise a posto il telo sulla panca accanto al ragazzo, e si sedette rivolta verso di lui. Incrociò le belle gambe come per un gesto di seduzione. Mise una mano sul ginocchio del ragazzo "Non c'è problema Luca. Alla maggior parte dei ragazzi piacciono le donne con le tette grandi. Anche a mio figlio. Me l'ha perfino detto." Si piegò verso di lui per sussurrargli nell'orecchio: "ma il tuo segreto sarà al sicuro con me." Era tutto vero. Fin da quando l'aveva vista la prima volta, aveva sempre osservato furtivamente ed appena poteva le sue tette. Francesca aveva veramente un seno incredibile, non soltanto come dimensioni. Fin dalla sua adolescenza, aveva sempre avuto un seno scultoreo; e poi era diventato anche grandissimo. Da almeno vent'anni era abituata ad attirare gli sguardi di tutti gli uomini che incontrava. Ed il bikini che indossava ora copriva a malapena le areole scure attorno ai capezzoli. Non che il resto del corpo fosse da meno: vita stretta, fianchi soffici ed arrotondati, pancia ben in dentro e gambe lunghe, slanciate e soprattutto lisce come seta. Prese ancora tra le dita i lacci del reggiseno, e li tirò per metterselo a posto. "Di solito mi sento sempre a posto con il fisico, ma a volte i reggiseni sono veramente troppo piccoli, e specialmente questo. Credo che non sia male da vedere, ma a volte mi fa un po' male." Di nuovo armeggiò con i lacci del reggiseno, con una smorfia nel viso. Lo guardò negli occhi. "Mi sta veramente dando noia, non so perché. Ti offendi se me lo tolgo?" Luca era scioccato. "Non dovreste farlo, signora Amrita!" sbottò senza controllarsi. "Non dovrei forse, ma con il tuo permesso…" disse senza dare importanza alla cosa. "Sta diventando veramente scomodo." "Beh," disse Luca indeciso. "Allora va bene!" rispose lei, togliendoli la possibilità di scelta. Lentamente, continuando a guardarlo negli occhi, portò entrambe le mani dietro la schiena e sganciò il reggiseno. Le sue enormi tette balzarono in avanti, dato che erano state veramente compresse. "Ah! Ora sto molto meglio," disse con sollievo. Poi si tolse il reggiseno dall'alto e sopra le braccia. Sorridendo, lo lasciò cadere sulle cosce di Luca. "Ora guarda pure finché vuoi, ma attento a non consumarti gli occhi." Gli occhi di Luca vagavano in tutte le fantastiche forme esposte senza vergogna. "Dio!" mormorò involontariamente. Le enormi tette sporgevano in avanti con le punte a cono, e terminavano meravigliosamente con i capezzoli completamente eretti, circondati da due perfette areole scure. Gli occhi gli rimasero fissi su quei capezzoli turgidi, che sembrava chiamassero delle dita a stuzzicarli. Notando che Luca aveva lo sguardo praticamente ipnotizzato, lo fece mettere più comodo prendendogli le spalle e spingendole indietro verso lo schienale della panca, mentre sporgendo le tette in avanti gli sfiorava il torace. Poi si mise le mani sui fianchi, e rimase con le tette sporgenti in avanti, come per un'esibizione. "Credo che ti piacciano," disse con complicità. Il ragazzo non disse nulla, ma continuò a guardare, ora un po' imbarazzato. Lei rideva. Poi si avvicinò ancora a lui, improvvisamente seria. Si guardò le tette, che nel frattempo si erano coperte di sudore. Si pizzicò appena i capezzoli eretti. "Hai buon gusto, sono tutte naturali." Si alzò in piedi, e fece un passo indietro, sempre guardandolo. "La nudità è un qualcosa di cui non bisogna vergognarsi, Luca. E' una cosa naturale." Dicendo questo, prese con le dita i lacci delle mutandine del bikini e se le abbassò sulle gambe, mostrando un soffice e nerissimo triangolo tra le cosce. Se le tolse del tutto. "Come vedi, non sono per nulla timida!" Si girò di 180 gradi e lasciò che il ragazzo esaminasse il suo fantastico e sodo sedere. Poi si girò ancora, guardandolo negli occhi. "Sarò anche vecchia, ma faccio ginnastica tutti i giorni, e sono orgogliosa del mio corpo." Si passò la mano sui capelli. "E' proprio bello, non credi?" disse con complicità. Luca si sgranchì nervosamente le spalle. Non aveva mai sentito porre una domanda più retorica. Il suo pensiero era che fosse incredibilmente bella e desiderabile, mentre posava senza vergogna di fronte a lui. Non poteva credere che fosse completamente nuda, ad un metro davanti a lui. Era imbarazzato anche perché sentiva che un'enorme erezione stava crescendo dentro i suoi pantaloncini. Pregò che non se ne accorgesse. "Signora Amrita, lei è la più bella donna che abbia mai visto." Francesca sorrise radiosa. "Sono felice che lo pensi." Gli strizzò un occhio. "Devo sentirmelo dire di tanto in tanto." Stirò le braccia sopra la testa. "Mi piace essere nuda. Mi fa sentire libera e viva. Sai Luca, mi sento perfettamente a mio agio ad essere nuda di fronte a te. Guardami pure finché vuoi. Non essere imbarazzato, io non lo sono." "Beh, deve ammettere che ci metterò un po' di tempo ad abituarmi," rispose Luca. Francesca sorrise. "Credo di capirti. Sei giovane, e scommetto che gli ormoni si stanno scatenando." Si inginocchiò di fronte a lui, con le mani appoggiate sulle sue cosce. Le strinse appena, con tocco lieve. "Scommetto che la vista del mio corpo nudo ti ha fatto andare su di giri!" Continuava a stringere le cosce del ragazzo, con le mani che scorrevano impercettibilmente verso le anche. Guardò in basso, verso il grosso gonfiore che tendeva i pantaloncini. Spalancò gli occhi e deglutì. "Davvero su di giri. Luca, ti ho fatto venire un'erezione!" Prese con le dita l'elastico dei pantaloncini, e lo tese. "Ti ho mostrato le mie cose, ora devi mostrarmi le tue." Il ragazzo era semplicemente paralizzato. Era come se lei l'avesse ipnotizzato. Benché avesse così vergogna della situazione che avrebbe voluto scapparsene via, tutto quello che riusciva a fare era di girare la testa per non incontrare lo sguardo di Francesca. Era come se si togliesse la responsabilità per quello che lei stava per fare. Francesca cominciò ad abbassare i pantaloncini lentamente. Poi d'un tratto li abbassò del tutto, come se la curiosità avesse preso il sopravvento. Il pene rigidissimo balzò fuori d'un tratto, puntando verso il soffitto. Gli occhi di lei si spalancarono mentre lo osservava. Gli sorrise e lo guardò negli occhi. "Questo si chiama cazzo!" disse quasi in adorazione. "Luca," sussurrò ancora guardando fisso verso il basso, "Le signore devono stare ben attente a un attrezzo del genere." Abbassò ancora i pantaloncini fino alle cosce, stringendo ancora con le dita morbide le gambe del ragazzo. Sempre inginocchiata di fronte a lui, guardò ancora quell'incredibile enorme oggetto, che la faceva ribollire tutta. "Quasi non ci credo, " mormorò. Guardo ancora Luca negli occhi, sussurrando: "Credevo che mio marito avesse un cazzo grosso, ma sembra un bambino al confronto tuo!" Gli occhi di Francesca continuavano a spostarsi dal pene di Luca ai suoi occhi. Lo guardò sorridendo dolcemente, e continuando a guardarlo abbassò il viso. Portò le labbra sulla punta e lo baciò lievemente. Francesca si tirò indietro e guardò quel pene enorme. Si vedevano le goccioline di saliva rimaste sulla punta. Il tocco delle sue labbra sul ragazzo le aveva fatto l'effetto di uno shock elettrico, in tutto il suo corpo nudo. "Delizioso," disse. Si alzò in piedi lentamente di fronte a lui, prendendogli le spalle con le mani per farlo alzare. "Vieni con me," gli ordinò in un sussurro. Aprì la porta della sauna e, prendendolo per le mani tutte sudate, lo portò con lei. Quella donna voluttuosa, lussuriosa e sicura di sé camminava spedita portandosi dietro quel ragazzo, con un'erezione spropositata, per tutta la casa attraverso l'ingresso, le scale e fino alla camera da letto padronale. Poi lo guidò nel bagno accanto. Luca era senza parole, e forse ancora vergognoso, alla vista di se stesso, nudo con il pene gonfio e durissimo, mano nella mano di quella splendida signora, madre del suo migliore amico. "Non sei mai stato con una donna, vero Luca?" Lui la guardò sospettoso "Cosa?" "Mi hai sentito," disse divertita dal suo imbarazzo. "Non hai mai fatto l'amore, non è vero?" Luca non disse nulla più che rispondere. Non c'era nient'altro da dire. "Uh… no, signora Amrita." Lei rise mentre lo trascinava in bagno e apriva l'acqua della doccia, finita in marmi colorati. "Non preoccuparti, caro. Mio marito è lontano 3.000 miglia." Il ragazzo tossì nervosamente. Il vapore cominciò ad uscire dalla doccia, ed Francesca regolò la temperatura. "Dopo di te, caro il mio stallone!" Il ragazzo entrò nella doccia, seguito subito da Francesca. Rimasero un po' sotto l'acqua, uno di fronte all'altro. Si guardarono negli occhi. Luca era più alto di Francesca, e sentiva i suoi capezzoli che gli solleticavano il torace, mentre lei sentiva la punta del pene turgido sulla pancia. Luca era un bel ragazzo, con i capelli scuri e gli occhi verdi. In realtà Luca bramava di possedere quella bellissima donna. Il fatto che fosse la madre del suo migliore amico e che fosse sposata ormai non gli importava più nulla. Gli sembrava di volerla più di ogni altra cosa al mondo. Guardò da capo a piedi quel bellissimo corpo. Lo eccitavano da morire le sue enormi e fantastiche tette, con i capezzoli completamente eretti; la sua vita sottile ed i suoi fianchi soffici e larghi. Osservava come l'acqua della doccia scorresse sul suo corpo, e si raccogliesse nel cespuglio nero tra le cosce muscolose. Lei lo guardava negli occhi, e gli accarezzava lieve le spalle. Si appoggiò a lui e dolcemente lo baciò sulle labbra. Lui rispose al bacio con passione, mentre sentiva le mani di lei che si muovevano dalle spalle a tutte le braccia. . Francesca massaggiava il pene del ragazzo con il ventre, e facendolo infilare tra le cosce. Gli prese le mani e le tirò sul seno, implorandolo: "Stringimi le tette, Luca. Stringi le mie tettone bagnate! Sono solo per te!" Le sue mani presero quegli ammassi di carne. Era colpito da quanto erano sode. Toccare le tette di quella signora, così esperta e senza alcun pudore, era ben diverso che toccare quelle delle su amichette. . Lo abbracciò stretto e gli sussurrò in un orecchio: "Devo, DEVO succhiare quel tuo cazzone. Devo sentirne il sapore!" Si allontanò dal ragazzo e si inginocchiò di fronte a lui, come davanti ad un altare. Prese quell'enorme cazzo con due mani e, mentre l'acqua della doccia scorreva sui loro corpi, lo infilò tutto nella bocca famelica. Francesca lo lecccava, lo succhiava, lo baciava, lo mordicchiava, mentre spingeva contro di sé il sedere del ragazzo. Non aveva mai baciato e succhiato un cazzo con quella dedizione, anche lei era eccitatissima dalla situazione. Ad un certo punto lei sentì le gambe del ragazzo che iniziarono a tremare. Un gemito uscì dalla bocca di Luca: "Signora Amrita! Signora! Sto…Sto per…" Le gambe gli mancarono, e si appoggiò alle spalle di lei. Lei non si fermava, continuava a succhiare e leccare. E allora lui venne, nella sua bocca. Uno, due, tre, quattro schizzi enormi. Francesca deglutiva tutto famelica. Il ragazzo tremava tutto, appoggiato alle spalle di lei. Francesca tolse il cazzone dalla sua bocca e lo accarezzò dolcemente. Se lo fece passare sul viso e sul collo, con un tocco lieve. Luca intanto gemeva senza respiro, quasi incapace di reggersi in piedi. Francesca si rialzò, e dovette sorreggerlo. Lo abbracciò forte, poi lo lasciò e fece un passo indietro sorridendo. "Questo era un bocchino! Non sei d'accordo, caro?" Luca sorrise, per la prima volta. Godere nella bocca di quella signora fantastica era stato scioccante, ma ora si sentiva bene, era euforico, si sentiva padrone del mondo. "E' stato incredibilmente bello, signora Amrita!" "Bene. Ora tocca a te fare qualcosa!" Dicendo questo si allungò per prendere una saponetta e gliela passò. " Alla fine Francesca chiuse l'acqua e portò Luca fuori dalla doccia. Con dolcezza asciugò il ragazzo, e poi asciugò se stessa. Intanto guardava con ammirazione il suo grandissimo pene completamente eretto. "E' il momento, Luca," mormorò. "E' il momento che tu mi fai provare cosa può fare quel tuo cazzo incredibile!" Manovrò da esperta il ragazzo, finché non fu nel mezzo del letto, disteso con il pene eretto al massimo che puntava verso il soffitto. Poi salì sul letto con grazia e montò il suo amante, stringendogli le gambe tra le sue. Luca guardò verso l'alto a quella donna magnifica, con quelle incredibili tette proprio sopra il suo viso. Francesca le prese con le mani e si piegò in avanti, prendendo la testa di Luca nella profondità del solco. "Succhiale, caro. Succhia le mie tettone succose!" Spinse un capezzolo dentro la bocca di Luca, che lo succhiò famelico. "Lecca questo capezzolo, piccolo! Mostrami cosa sai fare!" Alla fine, si alzò e gli disse: "Sei pronto piccolo? Sei pronto a riempire la mia figa calda con quell'enorme cazzone?" Tutto quello che riuscì a fare Luca fu di gemere. Francesca mise in posizione la sua figa incredibilmente bagnata ed eccitata sopra quel cazzo durissimo. Abbassò il ventre verso quell'organo di piacere. Il primo contatto della figa con il glande fu paradisiaco. Lentamente e con cautela si abbassò su quell'organo gonfio e durissimo. Francesca non aveva mai provato dentro di sé una cosa così grossa. Dopo un tempo che sembrò un'eternità, Francesca si abituò e riuscì a far entrare tutto il pene. Cominciò a strofinarsi su di lui, mentre sentiva quell'enorme cazzo che la infilava come una spada. Era bagnatissima, ed ormai il cazzo scorreva dentro di lei sempre più velocemente e senza fatica. Luca non aveva mai provato nulla di simile. La figa di Francesca era calda e scivolosa, eppure strettissima. Era su quel limite indefinibile tra il dolore ed un piacere immenso. Il suo cazzo era come un pistone, si muoveva senza tregua. Si sentiva bloccato senza possibilità di muoversi tra le forti cosce di Francesca, ma si sentiva anche potentissimo e maschio allo stesso tempo. Guardò verso il viso di Francesca. Era affascinato da come lei aveva perso ogni controllo. Il viso di Francesca era estasi pura, sempre più profonda, pronta ad esplodere. Ed esplose. Mentre all'inizio le spinte di Francesca erano regolari e moderate, ora erano selvagge e incontrollate. Il suo viso era contorto in una smorfia di piacere. Le sue enormi tette scuotevano selvagge, quasi minacciose. Alla fine entrambi i corpi furono presi da convulsioni. Francesca gemeva sempre più forte, mentre sentiva quel cazzo magnifico pompare lo sperma dentro di lei a ondate. Allora lei iniziò a gridare senza alcun ritegno, abbandonandosi al piacere che il ragazzo le stava regalando. Vennero quasi assieme, gemendo, aggrappandosi l'un l'altro, ed incastrando assieme i loro corpi senza pudore. Alla fine lei cadde esausta su di lui, e rimasero abbracciati come due innamorati. Questo fu l'inizio di una lunga relazione che segnò profondamente la vita di una bellissima donna, ed anche l'inizio della vita sessuale di un bellissimo ragazzo e splendido amante, formato a soddisfare i sempre più bollenti desideri della sua donna.
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13 years ago
il1duca215607,
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Le nozze di una puttana e un cuck
Il sesso era una parte libera del nostro rapporto, da anni ormai avevamo scoperto noi stessi e messo a nudo le nostre voglie. Abbiamo vissuto le prime esperienze di scambio sin da fidanzati, vari bull erano entrati nel nostro rapporto ed io avevo i mparato ad apprezzare il gioco dell'indecenza. Mara, una ragazza vogliosa che da subito si era liberata di ogni tabù, insaziabile e vogliosa aveva capito che sentirsi puttana era l'unico modo per essere libera e così, cominciando per gioco, su intrnet trovammo il primo bull, poi altri ed altri ancora sino a quando il semplice gioco del sesso non bastava più. Così cominciammo con la nostra voglia di scoprire e di andare sempre più avanti nel cercare esperienze più porche, cinema e parcheggi divennero i luoghi prediletti, dove nulla di predeterminato poteva accadere, dove sconosciuti arrapati e vogliosi condividevano tra loro la troia disponibile che mai si tirava indietro al succhiare un cazzo a chiunque lo stesso apparteneva. Fu così che conoscemmo giulio, un uomo di una 50ina d'anni, un armadio possente e severo, e come se non bastasse con un cazzo di dimensioni veramente super, dritto nodoso e soprattutto duro, Una verga imponente che usava come scettro di potere per usare e fottere lei e poi per umiliare me. dopo averla scopata per ore, averle allargato tutti i buchi e dopo averle riempito la fica di sborra, ritraeva il suo cazzone, ancora pieno di sperma e mi imponeva di ripulirlo con la lingua. Il gioco a poco a poco si fece più hard, spesso si è portata mia moglie nei suoi viaggi d'affari e puntualmente la sera mi chiamava al telefono per farmi ascoltare la mia dolce cagna in compagnia sua e anche di qualche altro ritrovato amico con cui se la dividevano. Ma come se la cosa non bastasse, volle organizzare il nostro matrimonio, io dovevo sposarla per essere un vero cornuto, sembrava quasi che la sua eccitazione fosse maggiore solo quando riusciva a farmi cornuto e ad umiliarmi. Arrivò il giorno delle nozze, non dovetti preparare quasi nulla, Il buffet e il ricevimento erano stati organizzati da lui. Fu una bella festa con pochi invitati ma ben organizzata e molto tradizionale, a fine festa una limusine ci venne a prendere per accompagnarci al nostro covo d'amore, una fantastica villa vicino al lago. Il posto era incantevole, luci soffuse e una vetrata elegante ci accoglieva dentro la dimora della nostra prima notte! Un regalo strano ed inusuale, per me sempre costretto a subire le sue umiliazioni. Entrammo e trovammo un camino acceso e lì una bottiglia di champagne e due calici, stappammo e brindammo ancora, anche se eravamo già brilli; si spensero le luci, rimanemmo con la sola luce del fuoco e di qualche candela già accesa, quando all'improvviso ci troviamo circondati da 5 energumeni, nudi e con un passamontagna, era il regalo di nozze. Mia moglie novella sposa doveva consumare la sua prima notte con loro, erano stati scelti e selezionati, di stazza enorme e con membri esageratamente grossi, due di loro erano di colore. Venni preso con forza denudato e legato ad una scomoda sediolina di legno, dopo di che saltarono letteralmente addosso alla novella sposa, Le venne strappato il vestito e tutti i veli, le spalancarono oscenamente le gambe e cominciarono ad infilarla in ogni buco; il gioco si faceva sempre più carico e più violento, lei veniva usata e insultata, io deriso e umiliato. La soparono tutti nella fica e la riempirono di sborra, ridendo del fatto che io non sarei mai stato capace a soddisfare una puttana, ma poi per il gran finale legarono mia moglie ad una sedia difronte a me, e uno alla volta mi costrinsero a bere il loro sperma e poi gettandomi a terra mi usarono come orinatoio. lì il nostro viaggio di nozze era appena cominciato!
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13 years ago
nikvoglioso301565,
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La mia prima volta
Con questi amici ci conosciamo da un bel pò di tempo, spesso si esce insieme, si va a mangiare una pizza, ci si diverte un pò. Siamo stati spesse volte in montagna a fare dei pic nic con i relativi consorti, ma non mancava mai l'occasione che il nostro amico non mi stesse sempre dietro, a strusciarmi, mi stava sempre appiccicato addosso, si eccitava al solo guardarmi. Una volta a casa stavamo giocando a carte e lui da sotto il tavolino mi mise il suo piede tra le coscie, eccitandosi moltissimo. Io lo stuzzicavo sempre, facevo battutine piccantine per metterlo un pò in difficoltà, per vedere la sua reazione e, devo dire, che questa non mancava mai visto il rigonfiamento che notavo dei suoi pantaloni. A mio marito la cosa non dispiaceva, visto che da tempo desiderava vedermi scopare da un altro uomo, aspettavamo solo l'occasione giusta per poterlo fare e questa si presentò un giorno di fine settembre, quando ci telefonò il nostro caro amico per essere aiutato a montare un mobile che aveva acquistato e da solo non poteva farlo. Io d'accordo con mio marito, indossai un fuseau nero aderente e una maglietta bianca, da cui traspariva il reggiseno di pizzo bianco. Arrivati a casa sua, ci mettemmo subito all'opera ma a metà lavoro mio marito con la scusa che mancava un attrezzo di lavoro ci lascio da soli, fece finta di andare via ma si fermò davanti la porta che aveva lasciato socchiusa per poterci così spiare e vedere se finalmente io sarei riuscita a scopartire il suo cazzomi il nostro amico. Nell'attesa io chiesi un caffè e così andammo in cucina per prepararlo e visto che lui non era capace mi offrii di farlo io e mentre mi accingevo a farlo lui mi arrivò alle spalle, mi abbracciò e cominciò a baciarmi sul collo, io mi girai facendo finta di essere sbalordita ma lui mi guardò con occhi pieni di desiderio e mi strinse ancora più forte facendomi sentire il suo cazzo già bello duro, io feci finta di resistergli ma quando cominciò a toccarmi il seno e i miei capezzoli si inturgidirono, lui capì che anch'io lo desideravo, allora cominciò a spogliarmi velocemente e inizio a baciarmi e a leccarmi tutta, poi mi prese dolcemente in braccio e mi poggiò sul tavolo aprendomi le gambe e leccandomi la figa, io ormai ero abbandonata ai miei sensi eccitata come non mai, desideravo solo che mi penetrasse con la sua bella verga e mi facesse godere. Gli presi il cazzo che ormai sembrava che scoppiasse, tanto era arrapato, e me lo portai alla figa che era ormai tutta bagnata dei miei umori, me lo diede con tutta la forza e vigore che aveva, scatenando in me delle sensazioni che mai avevo provato prima, sensazioni che si moltiplicavano perchè sapevo che mio marito ci stava spiando e che sicuramente si stava masturbando vedendo come il nostro amico mi stava scopando. Quando al culmine del piacere stava per venirmi dentro gli chiesi di farlo nel culo e lui non se lo fece ripetere due volte visto che la moglie non glielo da mai, lo tolse dalla figa e con forza senza lubrificarlo me lo mise dentro allagandomi con il suo caldo e abbondante sperma, io venni con lui in un orgasmo mai provato, alla fine si fece fare un bel bocchino facendosi pulire il suo cazzo dallo sperma, alla fine ci abbandonammo esausti e sudatissimi ognuno con addosso l'odore dell'altro. Dopo un pò ci ricomponemmo e quando arrivò mio marito, facemmo finta di niente, ma dal suo sguardo capii che era soddisfatto della nostra performance.
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13 years ago
newcoppia2007,
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Una sera al cinema
Un giorno,leggendo la posta su Desy,trovo un messaggio da una coppia con un annuncio senza foto. Mi chiedono se sono disposto ad una serata al cinema un po' particolare,non un cinema a luci rosse,un normalissimo cinema in centro,ultimo spettacolo in un giovedi piovoso e umido. Il gioco e' al buio,ci si incontra li davanti e ci si siede vicini,da quel momento tutto puo' succedere a patto che venga fatto tutto senza conversazioni,da sconosciuti. Le mie perplessita' sono tante,annuncio senza foto,niente scambio di telefono,insomma tante incognite. Poi pero' penso che anche se la coppia fosse falsa e quindi anche la proposta comunque il cinema che mi propongono da' un buon film quindi mal che vada mi divertiro' lo stesso e quindi accetto. Arrivo in anticipo,un ombrello in mano come segnale per farmi riconoscere e con mia grande sorpresa dopo una decina di minuti arrivano loro. Sui quaranta,distinti,lei avvolta da un lungo cappotto nero da cui si vedono soltanto delle belle gambe velate da calze nere,tacchi alti,sguardo sveglio ed intrigante,insomma la serata si mette bene... Entrano prima loro,li seguo con discrezione un paio di minuti dopo,mi siedo vicino a lei ,ultima fila ed in silenzio attendo l'inizio del film. La sfioro,con delicatezza,sulle cosce che adesso sono ben visibili,lasciate scoperte dal suo tubino corto nero,lei gradisce e mi agevola il movimento delle mani scoprendosi fino al ventre. Non indossa niente,neanche il perizoma,la sua figa e' depilata,il suo profumo inebria la mia mente,gioco con il suo clitoride mentre il marito si tocca eccitato e le sussurra qualcosa all'orecchio. Subito dopo lei ricambia le attenzioni sbottonandomi la patta dei pantaloni,sono eccitatissimo,il mio uccello si mostra in tutta la sua enormita',lei rimane sorpresa dalle dimensioni e con un sorriso si cala verso di me e comincia succhiarlo con avidita'. Il resto potete immaginarlo,finitoil primo tempo vado via,come da accordi,senza un saluto ma con lo sguardo compiaciuto e soddisfatto di una donna bella e disinibita come poche e di un marito complice e contento che tutto sia andato come lui aveva desiderato. Una gran bella serata
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13 years ago
colorenero23,
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Il mio essere grandissimo cornuto
Ogni tanto se ne sente parlare, si fa confusione con lo scambismo, chi è realmente un “cuckold”? Si tratta dell’uomo che desidera profondamente vedere la propria donna fare sesso con uno o più uomini diversi, mentre lui si limita ad osservare, talvolta può marginalmente partecipare, di solito si masturba( ma in casi estremi indossa “cinture di castità” che glielo impediscono per potenziare il piacere) C’è chi dice che il termine derivi dal comportamento del cuculo. La femmina del cuculo ha l’uso di accoppiarsi con un maschio diverso dal suo compagno, al quale si rivolgono anche altre femmine per poi tornare al nido e allevare con il cuculo di prima la prole adulterina. L’origine non è però certa. Il cuckold viene di fatto tradito dalla propria moglie o compagna o fidanzata, ma la cosa accade con sua massima soddisfazione e piacere. Lui vuole fortemente questo e ne trae grande appagamento. Ci sono varie dinamiche e varie modalità in questo mondo e tante coppie vivono questa dimensione della sessualità magari part time, durante il week end, viaggiando o ospitando “bull”, come vengono definiti coloro destinati a interagire con la lei, detta ““cuckoldress”. Blog, siti internet e forum sono fioriti negli ultimi anni rendendo più facili i contatti per persone con questo tipo di esigenze. Io adoro parlare delle mie esperienze. … Allora, quando mi sono accorto di essere un cuckold? … Saranno una decina di anni, adesso ne ho 43. Ho cominciato con mia moglie a frequentare le coppie scambiste, e lì, notando la mia predisposizione e il mio godimento nel “guardare”, nel percepire piacere dall’umiliazione di essere “cornuto” alcuni amici mi hanno detto che probabilmente ero un cuckold. Ho fatto qualche ricerca su internet e ho scoperto che si trattava proprio di me, ero io. Quella definizione, pur nella quantità di sfumature che ha, mi definiva. Mia Moglie come l’ha presa? Benissimo. Ci intendiamo profondamente, su tutto, e non sapeva di essere così troia ed io l'ho aiutata a scoprire le sue inclinazioni Lei ha 31 anni, è magra ma formosa al punto giusto, bella di viso e molto, molto porca. Adora sapere che io la guardo mentre viene presa da due, tre, a volte anche da 5 uomini. Si sente appagata sentendosi profondamente, intimamente puttana. Sapendo che questo suo intimo sentire lo condivide con me. Adora che io mi masturbi mentre osservo quello che accade, ma non devo farlo spontaneamente, le piace essere lei ad autorizzare e sa perfettamente qual è il momento giusto. Non mi sognerei mai di non darle retta, anche se, talvolta, lo ammetto, è un po’ dura, perché vederla mentre succhia il membro di un altro mi eccita talmente che vorrei cominciare a toccarmi ma lei mi fa no con la mano e mi blocco. A volte mi fa leccare i piedi da sottomesso o mi fa leccare le palle o l'uccello ai bull e spesso mi fa pulire tutto lo sperma con la lingua. Vorrebbe vedermi anche penetrato dietro dai bull ma per ora non è accaduto. Ci sono infinite varianti A me basta vederla, mi piace vedere l’effetto che fa il suo corpo estremamente attraente l’attenzione di altri uomini, lingue, saliva, sessi che la invadono. Sono momenti bellissimi Non possiamo ospitare a casa nostra per via dei bimbi ma spesso li lasciamo con la nonna e abbiamo una casa estiva che spesso è libera e utilizziamo per questi incontri e questo è un grosso vantaggio. Naturalmente, prima di invitare qualcuno a casa, prendiamo tutte le rassicurazioni del caso sulla pulizia, la salute, e la veridicità degli attributi che spesso, tramite un contatto solo via mail vengono decantati ed esagerati (ride) Potendo ospitare avviene tutto a casa nostra. L’ultima volta è stato l’altro ieri, una notte veramente da sballo, ancora mi eccito al ricordo. Abbiamo trovato, attraverso un annuncio, due amici “bull” estremamente dotati ma anche intelligenti e sensuali. E’ la seconda volta che li vediamo. Si conversa amabilmente, si mangia insieme e si beve. Dopo aver conversato, si sono avvicinati a mia moglie e hanno cominciato a trattarla come piace a lei, da vera troia vogliosa, l’hanno presa e spinta verso la camera da letto dove io avevo già allestito tutto (preservativi, candele). E dopo le hanno letteralmente strappato i vestiti di dosso, e si sono spogliati anche loro. L’hanno… posseduta ovunque. Le hanno fatto di tutto. Meraviglioso. Io mi sono svestito completamente come faccio sempre, ho un pene normale, non certo grande, certe volte mi fa piacere anche trovare qualcuno che dopo aver scopato mia moglie venga da me e mi umili per le dimensioni e magari decida di umiliarmi facendosi pulire l'uccello con la lingua o mettendomelo in bocca sottolineando la mia inadeguatezza o mi faccia pissing in faccia o in bocca o addosso. A volte guardo solo toccandomi, e, per esempio, più lei gemeva ed accoglieva questi ultimi due bull a turno, che approfittavano di lei come si approfitta di una puttana di strada più io mi eccitavo, masturbandomi. Ma cosa mi fa godere? Dove sono le radici del piacere? Nella complicità che so di avere con lei. So che condividiamo gli stessi gusti, in futuro abbiamo in programma delle vere e proprie gang bang e tante altre cose di cui parliamo. Anche solo progettare tutto questo rende il nostro matrimonio saldissimo e molto caldo. Ma non penso che lei subisca questo perché sa che ti fa piacere? Non credo proprio, dovrebbe essere un’attrice eccezionale e non ce ne sarebbe assolutamente bisogno, riusciamo tranquillamente ad avere una normale vita sessuale e quando ci stancheremo, smetteremo e basta. Io mi ritengo un uomo felice, appagato, ritengo un uomo che si sa divertire e che sa cogliere il meglio dalla vita e che sa far godere la propria donna dandole il massimo orgasmi eccezionali
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13 years ago
admin, 75
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Mia moglie ed il bagnino
Visti gli apprezzamenti ricevuti in MP da alcuni cuk, ho inserito quest'altro racconto. Il nostro rapporto era in crisi da un po’ di tempo, ma non avrei mai pensato che la situazione potesse prendere quella via di li’ a poco. Barbara era indubbiamente molto inquieta, il tatuaggio di una farfallina sulla natica destra ne era una indubbia testimonianza. Il sesso si faceva sempre più sporadico, il mio arrapamento nel volerla vedere sempre più porca era senza sfogo. Nell’Agosto del 2009 arrivò la svolta che avrebbe definitivamente cambiato la mia vita sessuale. Barbara, prima senza che io me ne accorgessi, poi sempre più spudoratamente iniziò a puntare il bagnino del lido dove andavamo di solito, un ragazzo alto circa un metro e novanta per più di cento chili, lui titubante all’inizio cedette alle sue lusinghe e iniziarono un rapporto parallelo ai loro matrimoni. Mi accorsi quasi subito della tresca, e all’inizio ne fui geloso iniziando a fare un sacco di domande e frugando pure in ogni posto pensassi di trovare qualcosa che mi poteva confermare i sospetti. Mia moglie è castana chiara, occhi marroni, non troppo alta, quarta di seno e un discreto culo, nel complesso una donna piacevole di quelle che per merito delle tette belle grosse su un fisico abbastanza minuto ti viene voglia di chiavare. Per il prosieguo della storia devo anche fare una descrizione fisica di me stesso, sono abbastanza alto, magro e con un uccello di dimensioni normali, tendente semmai al piccolo. Sicuramente i loro primi incontri probabilmente si sono svolti in macchina quando lei diceva di andare in palestra e invece sicuramente andava con lui, poi approfittando della sua amicizia con il padrone del lido in cui lavorava d’estate sbucò la possibilità di appartarsi all’interno di una casetta in legno in cui d’inverno venivano ricoverati le sdrai. Fu proprio quando Barbara si recava a uno di questi incontri che decisi di seguirla pensando di sorprenderla e farle una scenata, ma accade un imprevisto che cambiò completamente la mia visione dei fatti. In effetti lei si recò al bagno dove lui l’aspettava, e io seguendola senza essere visto mi nascosi sopra le dune vicine alla casetta, dal mio nascondiglio potevo vedere attraverso le ampie vetrate della costruzione. Vidi il loro bacio appassionato appena si incontrarono e potevo già uscire allo scoperto dire che gli avevo visti, ma qualcosa mi trattenne dal farlo, la gelosia si era tramutata in eccitazione, volevo vedere se Barbara si sarebbe comportata diversamente da come si comportava con me e volevo anche vedere come lui l’avrebbe chiavata. Infatti non fecero passare molto tempo e si misero subito in azione, lui che e’ molto più alto di lei la sollevò praticamente di peso e gli cominciò a baciare le tettone da sopra la maglietta che lei indossava, poi la fece quasi cadere sul divano, gli sfilò la maglietta facendola rimanere col reggiseno....e già si intravedevano quelle grosse poppe mia croce e delizia. Ormai non mi sarei mosso dal mio nascondiglio per niente al mondo, avevo già un’erezione, e non aspettavo altro che continuassero, cosa che non si fece attendere; anche lei non stava con le mani in mano e aveva già sbottonato la camicia di lui e gli baciava il petto, poi si sfilò da sola i pantaloni e rimase con il reggiseno e il perizoma addosso.....lui la fece sdraiare completamente sul divano e gli tolse il perizoma iniziando a leccargli la fica, lei faceva lo sguardo che ben conoscevo.....dopo qualche minuto di leccata arrivò il momento cruciale di tutta la vicenda, Barbara sbottonò la patta dei pantaloni e con la mano fece uscire l’uccello di lui.............non avevo mai visto niente di simile, non mi stupisco adesso perché poi lei non volle più lasciarlo, era una cosa enorme, sarà stato sicuramente più lungo di venti centimetri, poi prese a segarlo con la sua a me nota abilità......era veramente grosso.......uno strano calore mi avvampò a quel punto non desiderai altro che vederglielo sparire dentro la fica.......mai avrei pensato cosa sarebbe successo di li a poco.......Barbara era già pronta in posizione con le gambe allargate pronta a ricevere quel cazzone per l’ennesima volta, ma quella volta, evidentemente la prima, lui aveva in mente qualcosa di diverso......vidi che gli disse qualcosa e lei si mise a ridere scuotendo la testa.......ma lui si fece serio e vidi chiaramente che gli fece segno di girarsi.....lei continuava a dirgli di no...ormai avevo capito che lui voleva mettergli quell’enorme mazza nel culo........non potei fare a meno di avvicinarmi rischiando di farmi vedere, ma non volevo perdermi quella scena. Così mi appiatii vicino a una finestra semi aperta dove potevo vedere quello che accadeva e sentire quello che si dicevano i due. Lui insisteva che non gli avrebbe fatto niente e che aveva la vasellina per lubrificargli il buco del culo, ma Barbara non voleva sentire ragioni......lui sembrò desistere e si avviò all’interno della casa uscendo dalla mia vista....Dopo pochi minuti tornò con una bottiglia di vino rosso e due bicchieri, Barbara scherzando gli disse che anche se la faceva ubriacare il culo non glielo avrebbe mai dato, non andò così. Cominciarono a parlare piano mentre lui furbamente chissà quali sdolcinature le diceva mentre continuava a versare vino a lei e ne beveva pochissimo lui, il risultato fu che Barbara bevve i tre quarti della bottiglia e indubbiamente era parecchio arzilla quando il vino finì. Ripresero a pomiciare lui gli succhiava i capezzoli mentre con uno dei suoi ditoni la masturbava....andarono avanti un bel po’, poi vidi che lui allungava una mano a un tavolino prendendo un tubo di vasellina, una volta aperto cominciò a spalmare la vasellina sulla fica di Barbara, potevo sentire il rumore del dito che mischiava la vasellina agli umori ormai abbondanti della vagina.......poi mi accorsi dal sussulto di lei che doveva aver iniziato a ungerli il buco del culo, ma dopo un breve attimo di esitazione Barbara prese a ridere e lui ne approfittò per farla girare mettendola a pecorina.....il più pensai era fatto, non mi sbagliavo, lui prese a mettere altra vasellina sopra il buco del culo iniziando anche a oliare il canale anale con un dito.......poi con l’altra mano cominciò a cospargersi il cazzo di vasellina,....era uno spettacolo a alta gradazione erotica, avevo il cazzo che scoppiava. Barbara continuava a ridacchiare......anche quando lui appoggiò la cappella sul buco del culo lei continuava a ridere dicendo che era un porco e che il culo non glielo avrebbe mai dato......lui adesso cominciava a fare dei movimenti rotatori ma sempre fuori dal buco e gli diceva anche che sapeva che io glielo avevo messo dentro perchè lei lo aveva raccontato a un’amica che poi glielo aveva raccontato a lui.......a quel punto Barbara si voltò e gli disse che lui ce lo aveva dieci volte più grosso di me, lui gli disse che era una troia cingendole i fianchi e aprendogli le chiappe con le manone........lei gli diceva che era la sua troia.......e io ormai mi accarezzavo il cazzo senza ritegno.........vidi che con una mano abboccava il cazzo al buco del culo iniziando a spingere, mia moglie disse no un paio di volte ma lui la teneva ben ferma spingendo ancora, evidentemente lei stava stringendo il buco e lui non riusciva a passare, lui le diceva di spingere fuori come per andare al gabinetto ma lei diceva che l’avrebbe ammazzata e assolutamente non lo voleva nel culo.........vidi lui fare una faccia strana mentre si aggiustava sopra di lei alzandosi un po’ come per prendere la rincorsa......Barbara sembrò girarsi per vedere quello che stava succedendo mentre nello stesso istante vidi i muscoli di lui irrigidirsi per poi balzare con tutto il suo corpo in avanti...........sentii il cazzone affondò per qualche centimetro, gli aveva spaccato il buco del culo.....Barbara urlò, il dolore doveva essere stato abbastanza forte, mentre lui iniziò a pompare, le smorfie di dolore si tramutarono ben presto in mugolii di piacere, il cazzone andava su e giù senza difficoltà anche grazie all’abbondante lubrificazione della vasellina. Dopo qualche minuto Barbara iniziava a inarcare la schiena come per impalarsi ancora di più semmai fosse possibile, aveva più di venti centimetri di cazzo che la stantuffava nel culo. Finalmente dopo alcuni interminabili minuti sentii il suo urlo gutturale mentre estraeva la fava che già schizzava lo sperma, erano proprio davanti a me e potevo vedere la dilatazione del buco, era impressionante, come erano impressionanti gli umori misti alla vasellina che fuoriuscivano dalla fica di Barbara. Indubbiamente aveva goduto e anch’io con loro, ero venuto copiosamente nei pantaloni......
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13 years ago
admin, 75
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Nel parcheggio di un ristorante
Mi chiamo Luca e, navigando in rete, mi sono imbattuto in siti che trattavano dell’esperienza cuckold. La cosa mi incuriosiva e, leggendo le storie di molte coppie, mi sono trovato ad eccitarmi. Mai però avrei pensato di…poi un giorno…. Quella sera si festeggiava la promozione di un collega, io e mia moglie arrivammo un po’ in ritardo dopo aver portato la bambina dai nonni, il parcheggio era tutto occupato per fortuna dall'altra parte della strada c'era un magazzino col cortile completamente vuoto. Mi attardai un attimo, il tempo di prendere il regalo e chiudere l'auto, mia moglie era sul ciglio della strada e si apprestava ad attraversare per raggiungere l'entrata del ristorante. Alcune auto in transito lampeggiavano, altre suonavano il clacson alla vista di mia moglie Lucia sul bordo della strada, mentre la raggiungevo mi chiedevo se per caso l'avessero scambiata per una da marciapiede o se erano solo approvazioni per la sua bellezza. Questo pensiero mi turbava e spesso riaffiorava durante la cena, era la prima volta che immaginavo mia moglie come una puttana. La serata trascorse in allegria, anche Lucia, che di solito è molto chiusa e riservata, si stava divertendo ed ascoltava con piacere le barzellette di fine serata, anche le più spinte. Devo dire che la cosa mi sorprese un po’ perché di solito si scandalizzava e preferiva argomenti più sobri. Fummo tra gli ultimi a lasciare il locale, l'abbracciai avviandoci verso l'auto, un grosso TIR la nascondeva alla nostra vista, passammo davanti al camion e mentre con una mano stavo azionando il telecomando per aprire l'auto, con l'altra accarezzai il culo di Lucia mentre le ficcavo la lingua in bocca. La sentii arrendevole come non mai, spingeva il suo pube contro di me e mi divorava la lingua, era da parecchio tempo che non la sentivo così passionale ed eccitata. Quasi quasi provo a scoparla qua - pensai - chissà se ci sta? non abbiamo mai fatto nulla di così trasgressivo e il solo pensiero mi aveva procurato una forte erezione. Improvvisamente sentimmo una voce - eh, beato lei che ha una donna così bella con la quale passare la notte -dal finestrino del TIR sporgeva la testa rasata di un uomo di circa 50 anni, barba incolta e due occhietti vispi che scrutavano Lucia dalla testa ai piedi. Dall’accento mi sembrava essere un siciliano. Mi risultò subito simpatico, così risposi - eh sì, sono proprio fortunato ad avere una moglie così carina; lei viaggia solo? - no! ho un collega che ora sta dormendo, dobbiamo affrontare un lungo viaggio, e nonostante sia giovane e carino, non c'è certo paragone con la sua signora - Intanto mi ero appoggiato con la schiena all'auto, avevo tirato Lucia contro al mio ventre rivolta verso il camionista ed avevo iniziato a strofinarle il cazzo duro contro il culo - le piace tanto mia moglie? - - sì è bellissima - ha visto che bel seno? scommetto che le piacerebbe vederlo nudo - non so cosa mi abbia preso ma ormai l'avevo detto ed ero eccitatissimo; passai le mani sulle grosse poppe ed iniziai a massaggiarle - ma cosa fai? sei matto. dai, andiamo a casa - mi sussurrò piano Lucia, a mia volta le risposi leccandole un orecchio - lasciami fare solo per un po’, senti come sono eccitato... dai, facciamogli vedere qualcosa. Hai sentito, poveraccio, deve affrontare un lungo viaggio -Mia moglie abbandonò la testa sulla mia spalla e lasciò che le sbottonassi la camicetta, l'uomo strabuzzò gli occhi alla vista di cotanta merce, il reggiseno copriva a malapena i capezzoli - allora come le sembra? - - magnifico, stupendo è proprio come piace a me. Salvo, vieni un po’ a vedere che tette - dopo un po’ apparve la testa riccioluta del suo collega, nella notte risaltavano i suoi occhi ed i suoi denti bianchi, era un ragazzo molto scuro di pelle, forse siciliano anche lui, sui 30 anni. Ormai avevo aperto tutta la camicetta e continuavo a palparla attraverso il reggiseno, Lucia non parlava, si lasciava fare, i due mi pregavano di mostrarla ancor di più, così abbassai le coppe mettendo a nudo il seno stupendo. I capezzoli erano duri tra le mie dita, a Lucia piace farseli martoriare dolcemente, infatti dopo un po’ iniziò a strofinare il culo contro il mio cazzo durissimo, allora pensai di approfittarne ed iniziai a far salire la gonna lentamente, i maschi non parlavano, seguivano attentamente la mia mano che scopriva le cosce sempre più su. Ormai la gonna era arrotolata in vita i due potevano vedere le mutandine di seta trasparenti coperte solo della mia mano che massaggiava la fica attraverso la sottile stoffa - allora come vi sembra la mia signora? - - gran bel pezzo di fica - commentò l'italiano - ora vi mostro anche il culo; così dicendo la feci girare contro l'auto sollevandole la gonna oltre le chiappe - sei un porco, non dovresti mostrarmi così - non oppose una gran resistenza e lasciò che le spostassi le mutandine e le scoprissi il culo - lasciati guardare, non vedi che ti stanno mangiando con gli occhi, quelli stanotte si fanno una sega e sborrano pensando a te. Apri un po’ le gambe, ti voglio infilare un dito nella fica -per un po’ ha tenuto le cosce chiuse poi non ha resistito e si è aperta, era fradicia, in poco tempo i suoi umori hanno impiastricciato le mie dita. Mia moglie era eccitatissima, era tanto eccitata che forse quella sera avrebbe accettato di farsi scopare da qualcun'altro, non ci pensai due volte e provai ad andare oltre anche se sapevo che il gioco poteva essere rischioso. Vi andrebbe di venire a toccare, se promettete di fare i bravi ve la faccio palpare - - ma sei cretino - mi sussurrò Lucia - non voglio che altri mi tocchino - ormai era tardi, i due erano lì di fronte, in un attimo si trovò quattro mani sui seni che la palpavano e le strizzavano i capezzoli, cerco di protestare ma invano, adesso sentiva le mani dappertutto, sul culo, tra le cosce e da come si muoveva direi che le piaceva. Intanto io mi ero appoggiato alla cabina del camion e mi godevo la scena; il ragazzo aveva in bocca un capezzolo e succhiava e slinguava, mentre l'altro cercava la bocca di mia moglie che non tardò a trovare aperta e disponibile, ormai potevano fare di lei quello che volevano. Quando misero a nudo i loro cazzi rimanemmo allibiti sia io che Lucia, Gianni, l'italiano aveva un affare sui 20 cm che paragonato ai miei 15 era già enorme, ma quello di Salvo, credo superasse i 23, 24 cm. Appena glieli avevano messi in mano lei li aveva mollati come se bruciassero poi li aveva ripresi e li accarezzava delicatamente con gli occhi pieni di stupore. Adesso più che eccitato ero preoccupato, la situazione mi stava sfuggendo di mano, all'inizio era un gioco per eccitarci ma adesso la cosa si faceva seria e poi Lucia non era abituata a simili calibri, temevo le facessero male. Così decisi di intervenire chiedendo a mia moglie se voleva rincasare, per tutta risposta impugnò le due verghe ed iniziò a menarle con vigore - adesso non ho voglia di andare a casa e poi questi signori devono affrontare un lungo viaggio e hanno il diritto di divertirsi un po’ - detto questo, l'ho vista abbassarsi lentamente fino ad arrivare all'altezza dei cazzi in tiro . per una buona mezz'ora è rimasta inginocchiata lavorando di bocca e di lingua, i due appoggiati all'auto coi pantaloni abbassati la lasciavano fare. Più volte l'ho vista cercare di ingoiarne il più possibile, il bianco riusciva a prenderlo quasi tutto, ma il ragazzo non entrava oltre la metà. Stanchi di farsi sbocchinare l'hanno fatta appoggiare al cofano della macchina, le hanno tolto le mutandine e a turno hanno iniziato a fotterla. Il primo è stato Gianni che lentamente dopo avere appoggiato la cappella alle grandi labbra l'ha presa per i fianchi spingendo dentro i suoi 20 cm poi ha iniziato chiavare - sì cosi dai spingi più forte dai scopami,che bello - di fronte a quella scena non potei resistere oltre, tirai fuori il cazzo che ormai mi faceva un male cane ed iniziai a masturbarmi lentamente, anche Salvo si massaggiava per essere pronto non appena Gianni avesse liberato il posto, il che avvenne di li a poco - vieni Salvo, prendi il mio posto prima che sta troia mi faccia sborrare - il ragazzo si avvicinò, strofinò il cappellone lungo il solco delle chiappe e sul pelo della fica poi iniziò a spingerlo dentro, la fica si dilatava all'inverosimile, al limite della lacerazione - fai piano Salvo, è troppo grosso... piano, ecco così sei bravo no... si... ancora un po’... piano, dai spingi, ancora, si tutto, dammelo tutto oh Salvo mi spacchi in due, lo sento, lo sento tutto dentro. chiavami Salvo, chiavami a lungo - anche il ragazzo la prese per i fianchi mentre affondava nella fica bagnata. Gianni si avvicinò al suo viso col cazzo duro iniziando a scoparla in bocca, andarono avanti a fotterla così per parecchio tempo, uno in fica e l'altro in bocca, poi si sfilarono contemporaneamente, la fecero inginocchiare davanti a loro e a turno le mettevano il cazzo in bocca - succhia puttana, succhia che ti sborriamo in gola - mi avvicinai per vedere meglio proprio mentre Salvo stava per scaricarsi. Vidi la sborra colare dalla bocca di Lucia e finire sul seno, sulla camicetta, sulla gonna ancora arrotolata in vita, sulle cosce... quanta ne colava. Ma quanta sborra le stava schizzando in bocca quel ragazzo? quando sfilò il cazzo pensavo si fosse svuotato invece un getto copioso le inondò il viso ed altri meno potenti le finirono sulle tette e sui vestiti. Mentre Salvo finiva di sborrare Gianni iniziava, anche lui le inondò la bocca il viso e le tette, poi tutti e due esausti si sono abbandonati contro la macchina mentre mia moglie si alzava spalmandosi la crema che aveva sul viso. In quel momento mi sborrai in mano rantolando, Lucia mi guardava mentre si puliva le mani con la lingua poi baciò a turno i suoi amanti. Questi ripresero a palparla infilandogli le dita e la lingua in ogni buco e quando le proposero di salire con loro in cabina per farsi una bella scopata sul lettino di bordo lei acconsenti e li seguì. Raccolse le mutandine da terra e allungandomele mi disse - tu aspetta in auto, quando ho finito ti raggiungo: se non ci sei tu sicuramente si sentiranno più liberi di farmi di tutto. Ho voglia di farre proprio la loro puttana. Semmai poi ti racconto e ti farai una sega, da cornuto che sei diventato, e ti sborrerai in mano! Lo sportello si richiuse ed io mi ritrovai solo in macchina ad aspettare che mia moglie finisse di scopare con due sconosciuti, mi pareva di sognare, se penso che fino a poche ore fa eravamo una coppia che viveva nella più assoluta normalità. Ormai era passata più di un'ora e Lucia era sempre sul camion, non potevo vedere quello che facevano, ma attraverso i finestrini aperti sentivo benissimo i loro sospiri e i gridolini di piacere di mia moglie, la sentivo mentre incitava i maschi a fotterla più forte, a volte la sentivo gridare forte dal piacere. Ben presto mi ritrovai col cazzo in mano a masturbarmi mentre la immaginavo ora a gambe spalancate a farsi trapanare da Salvo, ora a cavalcare Gianni fino all'orgasmo, sborrai così quasi all'improvviso imbrattando il cruscotto ed il volante. Finalmente dopo oltre due ore la portiera del TIR si aprì, Lucia scese aggiustandosi la gonna con una mano e tenendo chiusa la camicetta con l'altra, mi sembrava distrutta, tanto che i suoi passi erano molto incerti. Salì al mio fianco, poggio la schiena alla portiera, aprì le gambe, la fica era ancora spalancata, i peli sommersi dalla sborra appena ricevuta. Mi prese una mano, mi tirò a se- leccami dai, pulisci tutto. dai metti dentro la lingua, sentirai quanta sborra mi hanno dato - mi sono abbassato e come un cagnolino ho passato la lingua tra i peli irrorati e dentro la fica ancora grondante di sborra calda. Poi mi ha tirato la faccia tra i seni dove c'era un bel po’ di sborra che aveva imprigionato con la stoffa della camicetta, ho bevuto tutto prima di tornare alla fica - cornuto, bevi la sborra dei miei amanti, sapessi come mi hanno fatto godere. Lecca ancora, pulisci bene. Sai che mi hanno inculata. Mi hanno inculata tutti e due - mi sono alzato per guardarla, lei mi ha preso la faccia tra le mani - sì, mi sono fatta inculare come una troia, li ho presi anche insieme, uno in fica e l'altro in culo. Dai finisci di pulire che poi torniamo a casa, sono stanca, ho sonno - Alle quattro del mattino eravamo a casa, una furtiva doccia poi a letto. Aveva tutto indolenzito e non voleva farsi penetrare e così, mentre mi raccontava i dettagli, mi disse che dovevo segarmi da solo e, per quella sera, non aveva voglia di avere in bocca lo schizzetto di un marito mini dotato e cornuto. Rifacemmo L'amore dopo alcuni giorni durante i quali non parlammo mai dell'accaduto, ero steso sul letto, Lucia mi stava cavalcando - non ti sento, spingi sù, dai, di più, e non sborrare subito come fai di solito cornuto, lo sai vero che sei un gran cornuto. Hai visto che bei cazzoni mi sono presa l'altra sera. Ho voglia di prenderli ancora, mi hanno dato i loro cellulari, credo che presto li chiamerò e tu mi porterai da loro. Mi hanno promesso che inviteranno anche un altro loro amico 45enne ancora più dotato di Salvo. Sborrai dopo due minuti a sentirla parlare così. Ci siamo incontrati altre due volte con Gianni e Salvo. In entrambe le occasioni c’erano anche altri 2 autisti su di un altro camion. Vollero che li raggiungessimo per le 21, in modo da potermela restituire verso le 3, dopo che tutti e 4 se la fossero goduta a dovere. Poi hanno cambiato linea. Adesso devo cercare qualcun'altro che faccia godere mia moglie.
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13 years ago
admin, 75
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Mini vacanza trav ii
Era stata una bella serata. Avevo proprio goduto. E poi mi ero sentita una femmina eccitante. Anche il mio partner aveva goduto e gli era piaciuto. Prima di uscire mi aveva chiesto se volevo andare a bere con lui e se mi faceva piacere rivederci l'indomani. L'ho baciato e accarezzato prima di lascirlo andare via da solo ma ero stanca e avevo voglia di rilassarmi. Mi sono cambiata, lavata, incremata di nuovo tutta e preparata per la notte. Ho lasciato un pò di trucco e messo una sottoveste nera sopra il ginocchio con mutandine coordinate nere di pizzo trasparente. Mi sono guardata allo specchio e mi sono sentita proprio figa. Era un sacco di tempo che non riuscivo ad avere così tanto tempo per me! Questa vacanza ci voleva proprio! Vado a letto ancora tutta eccitata per la bella serata in compagnia del ragazzo francese, ma più pensavo alla serata e più mi eccitavo. Cominciava a venirmi ancora voglia e cominciavo a pentirmi di averlo fatto andare via. Penso:"Quasi quasi lo richiamo...ma forse è già a casa... peccato.... magari gli mando un messaggio....". Provo e intanto che sto scrivendo vado sul terrazzo del cortile interno. Sarà l'una e la mia è l'unica luce accesa. Guardo nel cortile e vedo il solito portinaio che mi sta guardando. Quello che appena arrivata non mi ha considerata e poi solo perchè sculettavo mi avrebbe sbranata. Mi ritiro un pò per nascondermi... sono in sottoveste! Poi penso che lui ha la voglia e l'eccitazione di chi ha la certezza che il ragazzo francese l'ha fatto sotto il suo naso. Allora mi sposto sulla sdraio e, lasciando la luce accesa all'interno, comincio ad accarezzarmi le gambe e muoverndomi lentamente con il corpo scopro le cosce. Sapevo di non essere proprio ben visibile, ma volevo ecciatarmi toccandomi piano piano per godere in solitaria sapendo di essere guardata. In effeti il porco mi stava guardando.... chiudo gli occhi e metto la testa indietro... faccio salire la mano sotto le mutandine e comincio ad accarezzarmi lentamente... sono tutta eccitata e bagnata! Mi accarezzo tutta e penso ad occhi chiusi al ragazzo francese... che bello! Toc, toc.... toc toc di nuovo. Qualcuno bussa alla porta; proprio sul più bello! Mi alzo e vado a vedere dallo spioncino. E' un signore elegante sulla sessantina. Capisce che sono dietro la porta e in francese mi dice che era sul terrazzo di fronte e che gli sembrava che non stessi bene. "tutto a posto grazie" dico. e lui allora:" Ah, ma è italiana... anche io...comunque se c'è qualcosa che posso fare per lei?...." Apro la porta leggermente e lo ringrazio. Lui mi guarda intensamente dallo spazio che ho lasciato aperto. "Bastardo vuoi scoparmi altro che gentilezza" penso. E lui "Come si chiama?" io " Daniela", lui "Complimenti Daniela è proprio una bella donna". lo guardo: è proprio un bell'uomo. Alto, occhi azzurri e brizzolato con un po di pancia. Istintivamente apro di più la porta, un attimo solo e lui entra. Io lo lascio fare. Il complimenti mi fregano sempre! Chiude la porta e si avvicina, mi accarezzza il corpo, le gambe, il viso. Non dico nulla, lo lascio fare. Si avvicina e mi bacia. Un bacio passionale. Ho ancora addosso gli umori di poco prima. Mi sto eccitando mentre lui continua a baciarmi come se mi conoscesse da sempre. Lo sento eccitato attaccato al mio corpo. E' duro e me lo fa sentire premendo il suo cazzo su di me. Lo voglio! Gli sbottono i pantaloni e infilo dentro la mano. Comincio a segarlo e intanto gli sussurro all'orecchio "ti piace? continuo?" e gli infilo la lingua dentro. Mugola.... si eccita...."Si amore continua, toccami tutto". Mi abbasso e comincio a leccarlo.... mi piace da morire.... glielo prendo in bocca e inizio a spompinarlo per bene. " amore sei stupenda... sei una donna fantastica". Questo sa come farmi bagnare! Quelle parole mi eccitano da morire. Mi sento sua. Adesso lo voglio tutto per me! Mi alzo, gli prendo la mano e mi giro... voglio che mi accarezzi il sedere. Comincia ad accarezzarmi e io piano piano mi sposto verso il divano.... mi piego in avanti. Lui mi accarezza e mi dice " adesso voglio leccarti io amore" e mi sposta le mutandine e comincia a leccarmi il buchino. Vado in estasi. "mmmm ....continua ti prego.... mi piace da morire!". Sento tutto il rumore della sua saliva quando la lingua va dentro e fuori. La lingua si insinua dentro sino in fondo. Sono aperta e bagnata! "adesso devi farmi tua" dico. Lui mi gira, mi bacia. " Ti voglio vedere mentre ti prendo"... Mi tira su le gambe, sposta la mutandina, mi cerca il buchino, si aggiusta la cappella e comincia a spingere delicatammente. " Amore ti faccio male?".... "Un po-rispondo- ma ti voglio... fai piano... ti voglio tutto". Lui capisce e spinge con gentilezzza. Piano piano godo e comincio a seguire il suo ritmo tranquillo con gridolini e incitamenti. Mi sta facendo venire senza che mi sia toccata. "godo amore godo! vengo, mi stai facendo venire come una liceale!" mi bagno tutta nelle mutandine. Lui mi stringe e mi bacia..Continua a muoversi dentro di me. Poi lo sento gonfiarsi dentro... esce di scatto e mi spruzza sulla pancia e sulla sottoveste. Ululando "Daniela godoooooo!" Lo stingo a me. Mi piace. Lo sento vicino. Mi bacia di nuovo e mi dice piano all'orecchio: "amore sono uscito perchè avevo paura di metterti incinta".... Io per poco non vengo di nuovo! Mi ha fatto godere da morire e mi ha fatto sentire donna anche dentro! Rimaniamo così per un po, poi si alza e mi dice " scusami ma adesso devo tornare a casa da mia moglie; spero che stia dormendo. Quando ti ho vista sul terrazzo ho avuto una voglia tremenda di fare l'amore con te. Allora sono sceso. Non mi era mai capitato" Ci siamo scambiati i telefoni. " Ti voglio ancora" glio ho detto e lui di rimando "Anch'io, se vuoi sarai la mia amante". Mi sono bagnata di nuovo!
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13 years ago
Daniela1Do,
45
Last visit: 3 years ago
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Settimana da trav con gentil uomo. arrivo a casa s
Non fu facile decidere sul serio di andare a stare a casa sua. Tutta la notte la passai a pensare che forse non era il caso ma alla fine l’idea di essere en femme per una settimana e per di più a casa di un belle gentilissimo uomo ebbe la meglio. Cosi il giorno seguente disdico l’hotel e al rientro dal lavoro prendo un taxi per arrivare al suo indirizzo. Durante il tragitto gli mando un sms chiedendo cosa desiderasse per cena. facendogli cosi intendere ch emi avrebbe trovata li. Poco dopo la sua risposta, scriveva di far trovare la tavola pronta che avrebbe portato lui degli ottimi stuzzichini. Wow che bella casa mi tremano le gambe è la prima volta che mi succede una cosa del genere. Una volta li capisco che quella non è la sua vera abitazione ma un appartamento nel palazzo dove vive e dove ha il suo studio,poco importa l’importante e stare una settimana con lui da vera femmina. Mi guardo in torno e decido subito di mettermi in tiro per lui, bagno caldo qualche colpetto di depilazione anche se ero già bella liscia. Indosso un vestitino sul violetto con degli stass argento tessuto leggero che scende stretto sui fianche. Faccio fatica a contenere l’eccitazione, sotto ovviamente metto delle calze velatissime e il reggicalze ch e uso solo in momenti speciali. E come scarpe classico decolté con fibia alla caviglia colo argento come gli strass, insomma una bella figa! Ad ora di cena mi squilla il cel era lui , io avevo preparato l a tavola ed ero sul divano a godermi l amia femminilità. Ecco che arriva si apre la porta, vi giuro il cuore andava a mille. Lui mi saluta mi dice ciao amore come va ho portato un po’ di stuzzichini per cena… Ci mettiamo atavola a parlaimo della sua giornata lavorativa… Poi ci mettiamo sul divano comodi … e come se neinte fosse iniziamo a pomiciare mmm sono eccitata da matti. Mi sento bagnata e vogliosa, lui si accorge delle mia eccitazione e continua a baciarmi il collo e leccarmi Sento l esue mani sulle mie cosce sotto il vestiti ,adoro essere accarezzata sotto le gonna, sono sotto di lui con le mie gamba intrno alla sua schiena ..mi toglie via il perizoma guardandomi fissa negli occhi il mio cazzo svetta pulsante sotto l agonna…dopo si sposglia e durissimo ,iniziao a segarlo e baciargli la cappella. Poi prendo anche il mio cazzo e lo metto di fianco al suo e inizio un segone cazzo su cazzo… gli paici mi dice che sono la sua TROIETTA. Poi si mette in piedi e dirige la mia bocca sulla sua asta ormai vibrante e dura la prendo tutt a in bocca facendola sparire. Io sono ancora tutta vestita, mi ha solo tolto il perizoma ma sono acora vestita e ville che resti cosi…salgo e scendo sull’asta con le labbra gli stringo la cappella facendolo ululare dal paicere. Ora mi dice di girarmi sono a pecara sul divano con il vestito tirato sulla schiena …mmm inizia a leccarmi il culetto wow,che goduria …sono aperta e bagnata …e mi mette dentro un dito scopandomi il buchino ..si mi piace….. si avvicina al mio oprecchio e mi dice”doamni comepro un giochino per il tuo culetto”…mmm l’idea mi fa quasi venitre..contia a scoparmi cosi gli dico dai mi paice…lo vedo in uno specchio che mentee mi scopa col dito con la’ltra mano si sta segando…..si adforo un uomo pazzo di me… Mi dice di segarmi lo faccio e dopo qualche colpo vengo tipo un lago….il suo dito mi ha fatto godere anche di culo…mmmm Al qual punto e solo allora mi togli e il vestito mi f inginocchiare daavantoi a lui dicendomi ch evuole venire sul mio seno ….siii si sega con forza dicendomi che sono splendida e troia fino ad inondarmi il seno di sperma caldo… Ci riprendiamo un attimo e finiamo di mangiare il gelato…..ma io non vedo l’ora che arrivi domani epr ricevere il regalino… Alora lascite anch equi qualche commento cosi poi vi racconto il seguito
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 9 hours ago -
Il vicino di casa
Avevo 22 anni eravamo entrambi sposati e lui mi stava dietro da un pezzo. Abitare in un palazzo ha i suoi difetti, ma ha anche i suoi pregi, con la scusa di darmi passaggi a volte mi faceva complimenti e mi chiedeva di andare a casa sua quando sua moglie era al lavoro. Diceva che la moglie era troppo gelosa, ma forse si aspettava una mia reazione, che invece non arrivava anche se io ero sempre di più attratta da quell’uomo. Quando salivo in macchina con lui cercavo di capire se era eccitato come me, il rigonfiamento dei pantaloni non lasciava dubbi. Io mi divertivo a provocarlo sperando “involontariamente” di finirci a letto, volevo quell’uomo! Un giorno accettai di prendere un caffè da lui. Ci andai con l'intenzione di stuzzicarlo, ma già sapevo che cosa poi sarebbe potuto succedere. Mi fece accomodare con voce già eccitatissima, colsi l’occasione e mi sedetti sulla poltrona di fronte alla sua accavallando le gambe fingendo di non notare il suo sguardo che sbirciava sotto la mia gonna. Quando Lui portò il caffè in salotto sedendosi sulla poltrona vicino a me la mia camicetta iniziò a sbottonarsi, quasi da sola…ero già bagnata! Facevamo finta di parlare del più e del meno, ma la situazione diventava sempre più insostenibile, come in un film porno, rispondevo ai suoi sguardi insistenti accarezzandomi con noncuranza la gamba, salendo piano piano. Lui deglutì e si passò la lingua sulle labbra, poi fece il gesto di asciugarsi il sudore dalla nuca. Una vera tortura anche per me che mi sentivo eccitata quanto lui. Si alzò e portò via le tazze vuote e io mi offrii di dargli una mano a sciacquarle. Il clima era rovente e bastava oramai solo la scintilla per innescare l’incendio…di sesso!!!! Sentivo il calore del suo corpo a contatto con il mio, il suo respiro era molto intenso. Stavo appoggiata al lavello quando lui mi si posizionò dietro e mi sussurrò nell'orecchio che aveva una gran voglia di baciarmi e di scusarlo per quella esternazione. Gli risposi semplicemente : - Fallo. Un bacio non ha mai ucciso nessuno. Mi voltai, chiusi gli occhi e lui mi sfiorò il mento, poi mi abbracciò delicatamente e mi baciò piano. Mi sentii sciogliere e risposi al suo bacio. Lui divenne sempre più deciso e io cominciai a sospirare pregandolo di non smettere. Le nostre lingue si incrociarono ero completamente rapita, un raptus di sesso mi pervase. Le mie mani si fecero strada e gli sbottonai i jeans per cercare il suo cazzo, lo volevo sentire pulsare. In breve lui mi trascinò ancora sul divano dove tra una carezza e l'altra mi spogliò e mi baciò ovunque, alternando i baci e piccoli morsi. Mi sentivo impazzire, lo volveo vedere nudo, il mio vicino di casa che ora mi stava scopando. Poi con le mani arrivò alla mia Pussy e cominciò a stimolarmi sino a che piano piano non aprii le cosce offrendomi a lui. Lui si affaccio tra le mie gambe e mi scostò il perizoma, oramai fradicio, leccandomi come piace a me. Affondando la sua lingua in mezzo alle mie umide labbra e titillando il clitoride che diventava sempre più esigente. Sono venuta con un fiume di umori nella sua faccia, era bravissimo con la lingua. Facemmo sesso sul divano ansimando e graffiandoci come due animali selvaggi. Quando mi prese a pecorina stavo gridando dal piacere, gli chiesi di sculacciarmi. Lui mi prese con forza per i fianchi, mi tirò su il culetto e me lo ficcò dentro. Urlai dal piacere, quando poi iniziò a sculacciarmi più forte ad ogni suo colpo deciso e venni di nuovo come un fiume in piena quando iniziò ad inarcare ancora di più la mia schiena tirandomi i capelli. Fantasticamente selvaggio!! Il 69 poi fu splendidamente gustoso, gustavo quel suo maestoso uccello che avevo così tanto fantasticato. Lo lubrificai ancora molto con la mia bocca, aveva un sapore intenso e buonissimo. Lo sentivo pompare sempre di più tra le mie fauci, alternando risucchi, leccate e morsi sulla cappella rosso-fuoco. Quando eruttò quel buonissimo vulcano ne volli bere tutto il suo seme ma era troppo anche per me. Dovevo averlo eccitato tantissimo, quello che non sono riuscita a bere l’ho sparso sulle mie tette. Sembravo una pornostar e mi piaceva da matti quella sensazione Dopo quella volta ce ne furono molte altre. Quando la sua antipatica mogliettina non c’era e mio marito era fuori per lavoro ci incontravamo per delle scopate favolose, poi sudatissimi completavamo i nostri incontri di sesso a pecora sotto la doccia. Ci vedevamo nei posti più impensati, alle ore più improbabili. Quando andavo a trovarlo in ufficio ci chiudevamo dentro e mi scopava sulla sua scrivania. A volte lo chiamava la moglie quando c’ero anche io che gli stavo facendo un pompino. Era troppo eccitante sentirlo venire nella mia bocca mentre stava parlando con la moglie. Con lui imparai molte cose, mi regalava dei giochini erotici che provavamo insieme, la nostra fantasia era sconfinata. Fu lui il primo a cui diedi il permesso di violare il mio paradiso proibito. Quella volta ve la racconterò nel prossimo racconto , quel giorno ero così eccitata che quando mi chiamò Piccola Troia andavo in estasi. Dopo un anno lui e la moglie cambiarono città e non ci contattammo più. [email protected]
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13 years ago
amantesardo, 36
Last visit: 5 years ago -
Il nostro migliore amico
Stavamo tornando da un matrimonio, quando con mia moglie decidemmo di passare da loro per salutarli e magari bere un caffè assieme. Faceva molto caldo, era il mese di luglio, mia moglie era vestita con un bel completino fucsia che el donava moltissimo, era molto eccitante e sexi. Io invece il classico vestito, ed ero sudatissimo per il caldo. Arrivati a casa dei nostri amici, suonammo il campanello e ci venne ad aprire Carlo, il nostro amico un pò accaldato (forse sicuramente aveva scopato con Angela la nostra amica), ci invito subito ad entrare guardando con un certo ammiccamento mia moglie, squadrandola da capo ai piedi, e facendogli complimenti a non finire, visto che mia moglie veste sempre in jeans, era rimasto di stucco nel vederla così. Ci accomodammo sul divano, mentre sua moglie andava a preparare un bel caffè, vidi Carlo che non toglieva gli occhi dalle gambe di mia moglie, la scrutava in tutta la sua bellezza, gli si era raddrizzata la sua mazza che si intravvedeva da sopa il pantaloncino. Beuvto il caffè, con Carlo andammo a fumare una sigaretta nel giardino, mentre mia moglie parlava con sua moglie, Carlo mi fece notare che si intravvedeva lo slip di mio moglie, e che le avrebbe fatto piacere di farsi una scopata con Lei. Pensai subito al suo modo di dire le cose, tanto per dirle, ma invece nel suo sguardo trasparriva la voglia di scoparla. Dissi se ne sei capace fallo, io mi scopo tua moglie. Nel frattempo mia moglie si alzò dal divano ed andò nel bagno per fare la pipì, senza accorgersene che noi nel giardino, vedevamo il bagno in quanto la finestrella del bagno era posta nel giardino, ci vedemmo tutto lo spettacolo mentre mia moglie faceva la pipì, ci eccitammo che non ti dico, ci sembrava di scoppiare. Mia moglie tornò sul divano mentre Carlo disse che se ci volevamo fare una doccia per rinfrescarci lo potevamo fare in qualsiasi momento. Mia moglie sudatissima non se lo fece dire una seconda volta che subito accettò. Carlo appena mia moglie andò in bagno la segui. Si spoglio ed andò nella doccia, posta adiacente al bagno, mentre Carlo andò nel bagno per fare la pipì ma visto lo slip di mia moglie che era per terra lo prese lo odorò e lo avvolse vicino alla sua verga per farsi una gran sega. Io non mi persi per niente lo spettacolo, lo slip nero piccolissimo di mia moglie era avvolto attorno alla grossa cappella di Carlo, e dopo un paio di minuti, lo vedevo arrivare in un getto di sperma mai visto, lo slip si gonfiava alla pressione dello sperma e da nero era diventato bianco piena di sborra. Nel frattempo mia moglie aveva finito di lavarsi e stava uscendo dalla doccia, ma Carlo con un gesto fulmineo lasciò cadere lo slip ancora pieno di sborra e uscì di fretta per non farsi vedere. La mia signora, si asciugo tutta e cercava di riprendere i suoi vestiti compresi gli slip (almeno lo slip non l'avrebbe indossato, ne avrebbe fatto a meno) ma preso lo slip notò che era tutto pieno di sperma, con grazia lo odorò e con le mani fradice di umori maschili si incominciò a fare un ditalino, arrivando per più di due volte di seguito e ansimando come una troia continuò per un bel pò. Stanca degli amplessi avuti uscì e mi chiese di fare rientro a casa, perchè aveva voglia di scopare ancora. Scusate la forma ma sono eccitatissimo.
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13 years ago
newcoppia2007,
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Last visit: 4 months ago
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Cena a 4 mani
L’avevo finalmente invitata a cena, dopo insistenti ed intriganti giochi e provocanti situazioni avevamo finalmente deciso di incontrarci. Era tutti ancora da cucinare, il vino bianco era in frigo, gli ingredienti fremevano quanto me di rendersi utili alla causa. Dopo il classico quarto d’ora accademico di ritardo suonò il citofono…era lei!!! Gonna in pelle nera sopra il ginocchio, con calze autoreggenti in leggera evidenza, camicia scura sbottonata con una scollatissima maglietta sotto,un trucco accentuato ma sensualissimo e i capelli raccolti in due codette che davano alla mia sexy compagnia un aria giovanile (a dispetto dei suoi 38 anni) e sbarazzina, ma che facevano crescere il desiderio di averla. Appena entrata mi stampò un bacio sulle labbra di quelli che tolgono il fiato…era un ottimo aperitivo! Tutto era organizzato nei minimi particolari, con due sprizz freschi ci rilassammo e ci preparammo ad un inteso e caldo pomeriggio… Durante l’aperitivo approfondimmo la conoscenza delle nostre lingue che si intrecciavano bagnatissime, mentre le nostre mani cercavano di esplorare da sopra i vestiti le linee dei nostri corpi. Quando le mie labbra si spostarono sul suo collo e dietro le orecchie la reazione fu immediata, come una scarica elettrica. Un gemito fortissimo sembrò quasi liberarla dagli ultimi freni rimasti ed cercò con avidità di togliermi i pantaloni. Io nel frattempo gli sfilai la camicetta sbottonandola lentamente mentre continuavo a baciarla. Nell’agitazione del momento la gonna era completamente risalita lasciando scoperte le sue gambe profumatissime coperte dalle sole autoreggenti che invitavano quasi ad una più accurata esplorazione…Ma il mio sguardo fu totalmente rapito dal suo seno, fonte di desiderio, e così gli sfilai la maglietta mentre lei con un movimento all’unisono mi sfilò i pantaloni. La terza misura che si sporgeva dal reggiseno in pizzo bianco a balconcino mi metteva in ansia e tanta fu l’adrenalina in circolo che mi sembrò di impazzire. Non so come ma eravamo già in posizione 69 godendo come ricci e dai miei boxer si notava inequivocabilmente il mio gradimento per come si stesse mettendo la serata… Lei aveva il posto in prima fila sul gonfiore dei boxer e me li tolse in un nanosecondo. Quasi sorpresa fece un sorrisino malizioso per esaltare il mio godimento e non perse tempo ad assaggiare il frutto del piacere. Io feci altrettanto accarezzando quei capezzoli turgidi, piccoli e dritti puntati verso di me che si ingrossavano quasi fino a scoppiare. Li assaggiai lentamente facendo scorrere la punta della lingua sull’aureola lentamente, lei ingorda più che mai stava lavorando la mia punta con fare sopraffino, io volli restituirle il piacere affondando la mia bocca sulle sue tette titillando le punte dei capezzoli con la lingua… Versai l’aperitivo sul suo seno, poi le riempii di spumante l’ombelico e lo bevvi tutto poi feci altrettanto in mezzo alle sue gambe…dove la sua michetta pulsava grondante. Versai più volte lo spumante sul suo clitoride…lei mugolando e venne a ripetizione sotto i miei colpi di lingua che le avevano esplorato anche l’altro buchetto accessibile a pochissimi.. ed io godevo. La sua fellatio era da film porno….una straordinaria esperienza…dopo quasi mezz’ora di 69 venni copiosamente nella sua faccia…lei non aspettava altro, aveva sete di me, come io di lei. Dopo questo primo round ci spostammo in cucina per preparare il pranzo. Avevo preparato farfalline alla vodka e caviale… Durante la preparazione chiacchierammo e ogni tanto interrompemmo la preparazione con baci, palamenti, leccatine. Io le scostavo la scollatura e leccarle i capezzoli mettendoci sopra un pò di caviale per insaporirli mentre lei me lo tirava fuori e me lo prendeva in bocca, con la bocca piena di vodka! Beh…ci ritrovammo sul tavolo di cucina con le sue gambe aperte ed io che con un gambo di sedano in mano lo intingevo nelle sue grandi e piccole labbra fradice e grondanti e poi lo mangiavamo insieme(un morso a testa, che buon sapore che aveva quel sedano…) mischiato con un po’ di maionese che spalmai anche nel suo buchetto dove affondai il mio uccello alla maionese. Dopo fu il mio turno, mi misi nudo sul tavolo e Silvia prese dei pomodori li spremette sul mio bacino e poi leccò tutto scendendo sino al mio uccello svettante e sugoso che sapeva di pomodoro, dei suoi umori e di maionese, lo divorò con una voracità famelica, quasi posseduta dall’istinto della dea della lusssuria. Poi la stesi ancora sul tavolo e misi le sue gambe sulle mie spalle e la montavo in attesa che l’acqua della pasta andasse in ebollizione, insomma partecipavamo a riscaldare l’ambiente. Poi la misi a pecora per qualche minuto e le nostre urla di goduria erano sempre più intercalate da frasi porche. La vodka aveva tirato fuori tutta la “maialaggine” che c’era in noi. La pasta era pronta…dovemmo interrompere, ma dopo averla condita ci spostammo a letto per la terza parte del pomeriggio di sesso. Il letto era un tavolo imbandito, con i piatti di pasta alla vodka e caviale (quelli rimasti dalla nostra performance), il vino bianco il pane, la maionese il sedano, pere, mele e banane… Adoro abbinare il cibo ed il sesso…danno una scarica di adrenalina micidiale!! La pasta la mangiammo in pochi secondi, per riprendere vigore ed accompagnare il vino bianco fresco e frizzante che faceva da cornice al nostro pomeriggio di sesso selvaggio e alcool. Le nostre lingue con la pasta in bocca si incrociarono più volte durante il pasto, mangiammo l’uno dalla bocca dell’altra, sporcandoci tutti di pasta, caviale, vino verdura e maionese… Il letto sembrava il ring della lotta nel fango, ma era fantasticamente erotico scivolare sul letto e fare l’amore unti, sudati, brilli e vogliosi di sperimentare questa nuova tappa della nostra perversione sessuale. Le posizioni che provammo non le ricordo neanche tutte, mi ricordo che quando cercai di nuovo il suo bel culetto le infilai due dita dentro dopo averle intinte con la maionese, dopo ci misi il mio uccello che scivolava benissimo dentro, lei mugolava a più non posso, io che urlavo e con del sedano nel mentre la sgrillettavo a velocità folle. Le sue urla si fecero più intense e roche fino a che non mi venne in mano, lo raccolsi nella mia mano e lo bevvi tutto, come da una fonte. Ci baciammo ancora e dopo un altro 69, e poi a smorzacandela e poi…e poi… e poi… una pomeriggio memorabile. Dopo 6 ore di sesso sfrenato ci stendemmo stanchi e sudati sul letto unto e fradicio di noi e dei nostri umori proseguimmo a baciarci e leccarci, fu un pomeriggio che si prolungò fino alla cena, dove avevo in serbo pietanze nuove e situazioni alternative… Ma questo ve lo racconterò nel proseguo di questo racconto. Cucinare non è mai stato così piacevole… [email protected]
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13 years ago
amantesardo, 36
Last visit: 5 years ago -
Una pizza speciale a domicilio-prima parte
Il racconto è tratto da una lunga serie di racconti scritti da me e che ho vissuto realmente,ed alcuni virtualmente.Spero che vi piacciono e vi eccitate.Mi piacerebbe rivisionarli e pubblicarli per un pubblico piu' vasto. Accetto ogni vostro commento se vi piacciono o meno. Talvolta o quasi spesso sono sempre sola. Sempre in mancanza del mio maschio. Visto che lui non c’è,devo sempre divertirmi,giocando da sola.Immaginando mentre lui e sotto di me,ed io gli succhio tutto dal suo corpo,tanto da renderlo che non serve più.Cosa potrei fare?Divertendomi come? Con una bella frutta…Un bel casco di banane giganti,che fanno immaginare dei bellissimi amplessi,da soddisfare per poche signore.Le banane erano molto soddisfacenti,ancora acerbe, belle lunghe,dure… Dopo tutta questa eccitazione ,mi venne una gran fame. Non mi scoraggiai più di tanto.Subito feci con molta disinvoltura. Avevo telefonato alla pizzeria all’angolo per farmi portare sopra una bella pizza margherita.Ma sapevo anche che chi lavorava e la portava fino a domicilio era un ragazzo nigeriano,quindi un uomo di colore.Molto interessante per chi ci tiene a saperlo. Nel frattempo mi ero messa reggiseni e perizoma neri,e una bella vestaglia trasparente nera che si vedeva e si immaginava di tutto,ed ai piedi tanto di zoccoli da salotto alti 150 millimetri. Aspettavo molto follemente l’arrivo della tanto sospirata pizza!Dopo mezz’ora finalmente era arrivata… Il ragazzo aveva bussato il cancello,lo aprii,e lui tempestivamente si inoltrò subito davanti alla porta della casa,sperando che la pizza non si raffreddasse. Lo feci accomodare in casa. Porse la pizza sulla tavola. Ciao,come ti chiami? E lui rispose Johnny. Mi guardava proprio come un degenerato. Ci mancava poco che non gli scendeva la bava dalla bocca. Quanto ti devo,gli chiesi,lui mi rispose cinque euro. Aprii la borsa e gli diedi i cinque euro,più cinquanta euro per la mancia.Rimase meravigliato.Mi disse signora non ho il resto per la mancia,gli risposi è tutta tua!La puoi prendere! Lui insisteva di non volere accettare.Io dal mio avviso gli chiesi : ‘’Quanto guadagni al giorno ?’’ Lui rispose :’’35 euro ! ‘’ Io controbattei per i miei interessi ‘’particolari’’ dicendogli : ’’Vuoi lavorare qua a casa mia per 70 euro al giorno!? ‘’ Capiva e parlava molto bene l’italiano. Lui si fece un po’ i conti e mi chiese cosa doveva fare. La mattina il giardino e la sera qualche ‘’straordinario’’. Accettò subito.Aggiunsi che poteva iniziare subito a lavorare. Mi chiese di fare una telefonata in pizzeria,per avvisare che non sarebbe più ritornato e che avrebbe cambiato lavoro. Mi domandò cosa doveva fare,io gli risposi ‘’Intanto vai a farti una doccia !’’…Perché io ci tengo molto all’igiene! Nel frattempo,mentre lui stava a farsi la doccia,io mi stavo degustando la pizza…altrimenti si sarebbe raffreddata,visto che la serata si stava per auspicare molto bene ed a mio favore, tanto per intenderci,ed avrei,credo,consumata tanta di quelle calorie,che nemmeno il dietologo sarebbe stato capace di prescriverle per una dieta. Perciò gustiamoci prima la pizza e poi dopo il pesce. Mi dimenticai di mettergli l’accappatoio in bagno.Ma comunque per asciugarsi non ci sono problemi,perché in bagno ci sono tante di quelle asciugamani,tovaglie e teli da spiaggia,tanto da riempire la Rinascente. Dopo quasi una mezz’ora,mentre stavo mangiando l’ultima fetta di pizza,lui uscì dal bagno.Nudo. Il suo corpo statuario e ben scolpito,come mamma natura lo aveva creato,mi faceva molto eccitare. Il suo aggeggio era bello grosso,non ho mai visto nulla di simile,sembrava che stessi sognando,ma era ancora moscio.In misure relative,la cappella era sproporzionata a tutto il resto del giocattolo,molto grossa e larga,sembrava un fungo,difficile da manovrarla.Il suo membro,da moscio,aveva le stesse dimensioni dell’arnese del mio maschio quando è tutto indurito,ma in totale erezione,rispetto a lui,il mio maschio,avrebbe senz’altro fatto una bella figuraccia ( anche se il mio lui in totale stato di erezione misura ventitre centimetri ).Figuriamoci se la cappella di Johnny si sarebbe indurita allo stremo!Povera me…Mentre stò mangiando,già immagino questa bella scena prorompente.Una gran bella esperienza.Ma anche una gran bella porcata. Con un membro così enorme,poteva comandare su qualsiasi donna.Già osservavo che dal suo prepuzio usciva una goccia filamentosa di orgasmo acquoso. Una volta terminata di mangiare la pizza,solo a guardare quella meraviglia,eruttai molto volgarmente,ed a bocca aperta,proprio da sguaiata.Lo immaginavo già all’interno del mio stomaco.La sua immagine,mi aveva fatto digerire tutta la pizza.Adesso voglio il secondo.Lo pretendo.Voglio il pesce! Mi alzai dalla tavola e gli andai incontro,con passo piano e seducente,come una pantera che stava per afferrare la sua preda.Una volta avvicinatomi a lui,lo facevo penare,per circa dieci minuti a toccare ed a palpare il suo corpo,ma senza maneggiargli le sue parti più intime…Doveva soffrire! Abbracciandomi a lui,con la mia mano destra,che dalla spalla scendevo molto piano lungo il suo corpo,arrivai al punto critico,cioè maneggiargli i testicoli.Non erano normali,erano molto grandi e gonfi.Sembravano delle palle da tennis.Arcistrapiene e pesanti da manovrare. Palpandogliele per molto tempo,sentivo che si gonfiavano sempre di più.Allora,con la mano risalii e iniziai a manovrargli la sua bella e grossa asta nera,su e giù,urtando ripetutamente con le dita della mano (masturbandolo) sotto i contorni della cappella,alternandomi sempre con le dita,sotto la cappellona,con un gira e rigira,del tipo svita e avvita,tanto da renderlo : Induritooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Lo lisciavo sempre col suo appiccicoso liquido genitale,che fuoriusciva periodicamente dal prepuzio della cappella,per poi spalmarglielo lungo il suo arnese. Una cosa così enorme,faceva molta impressione a guardarla, ma allo stesso tempo era molto allettante provarla e tenersela per lungo tempo all’interno. Finalmente mi inginocchiai davanti al suo membro,ero faccia a faccia col suo scettro.Guardandolo più da vicino,mi resi conto che era molto enorme e faceva molta paura. L’odore mi faceva impazzire. Anche perché gli avevo spalmato,per più di un quarto d’ora, il suo liquido seminale che fuoriusciva dalla sua prorompente cappellona. ‘’Su!Anima e coraggio!’’ Affermai..Adesso o mai più. Alla fine riuscii ad impadronirmi della sua cappella! Mammamia,era proprio enorme.Difficile da imboccare in un solo fiato.La sua asta era un palo di acciaio. Sembrava un insieme di cinque gelati al cono tutti riuniti,difficile da leccarli. Decisi di lavorarlo sia di bocca che di lingua,e con l’ausilio delle gocce del suo liquido seminale,feci in modo da renderlo pastoso con la mia saliva,tanto da creare un tipo di crema alla vasellina,tanto da farlo scivolare molto più liberamente all’interno,prima nella mia bocca,ed in seguito dentro le mie parti più intime. In un quarto d’ora di succhiata e leccata,era diventato supersonico. Decisi di inghiottirlo. Lo sentii fino all’esofago.Per le sue dimensioni,sembrava di inghiottire un tubo dell’acquedotto. La mia bocca era super allargata e dilatata. Dovevo respirare soltanto col naso. Sembravo di stare in totale apnea.Ma ne valeva proprio la pena! Avevo tutta la sua tubazione in bocca,ci mancavano solo i testicoli che facevano da serbatoi a tutto il suo apparato idrico,difficile da inghiottirli,anche perchè ciascun serbatoio poteva avere pressappoco le stesse dimensioni della sola cappella. Dentro le mie papille gustative,lo sentivo che pulsava una meraviglia,e che se non stavo attenta,mi avrebbe sfondata la gola e le tonsille! Mi alzai dicendogli : ‘’ Te lo voglio misurare ! ‘’ Oramai il suo gioiello era al pieno del suo potere di erezione. Credevo di aver fatto un ottimo lavoro. Presi il metro dei sarti,misurai la sua totale lunghezza. Ero spaventata. ‘’ Trentacinque centimetri di lunghezza! Dodici centimetri di circonferenza dell’asta! Diciotto centimetri di circonferenza della cappella! Complimenti!’’ Che gran bel membro da oscar! Mi sdraiai sul divano a gambe aperte per riceverlo. Chissà come sarà.Sarà senza dubbio una magnifica esperienza. Finalmente mi penetra.E’ quello che aspettavo. Però………………………………………………………….. Fai attenzione a spingere,perché vedo che sei molto ben fornito ! Gli reclamai.Temevo per le mie ovaie e per le Tube di Falloppio.Che con le sue dimensioni,sarebbe stato capace di sfondarmele senza accorgersene. Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh! Nel mentre mi pompava,mi sfilò lo zoccolo destro e mi leccò tutto il piede,sopra e sotto la pianta,che porco. Guardavo lui che faceva queste porcate mentre mi spingeva sempre di più all’interno,ed io mi eccitavo come una gran porca.Capivo molto bene,che se io lo volevo,sarei stata il suo oggetto del desiderio più sfrenato. Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh! Dentro di me lo sentivo che si ingrossava sempre di più. Ed ero super soddisfatta.Nemmeno il mio lui era stato capace di soddisfarmi fino a questo punto,fino allo stremo. ‘’Guarda che ce l’hai tanto grosso e tanto pieno…così mi sfondi…Aaaaaaaahhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!! ‘’ Inutili le mie parole,oramai col suo arnese già si era fatto molta strada dentro il mio corpo.La mia vagina era totalmente bagnata fradicia. Mi fece girare mettendomi a pecora.Mi leccò per bene il buco,perché era strettissimo.Il suo uccellone era completamente bagnato,sia del suo liquido sia che del mio. Che splendida sensazione,traforata nel mio didietro da un bellissimo trapano.Lo sentivo trapanarmi fino a dentro l’intestino,fino a dentro lo stomaco.Che bello! Oramai mi sentivo tanto troia,quanto tanto femmina. Nel mio buco sfilava molto bene.Anche se me lo aveva sfondato! Mi bombardò di sperma caldissima…Sembrava una inondazione…Uno tsunami!!! Mi aveva riempito tutto l’intestino col suo liquido,lo sentivo ben caldo dentro il mio stomaco. Da supersfondata e da supereccitata gli dissi: ‘’Bastardo!Ma da quanto tempo il tuo c...o non vomitava sperma?!?!?!’’ Lui mi rispose da più di un anno,che non vedeva ne figa e ne si era toccato da solo. Mmmmmmmmmmmm!Che bello:::::::::::::::::::::::::::::::::::::: Certo che gli africani,tra le gambe hanno i migliori uccelli del mondo,complimenti per il loro primato. Era automaticamente assunto,e gli dissi: ‘’Rinforzati bene la sera,perché di notte c’è da lavorare molto…Specialmente con me!’’ Anche se ho fatto molta fatica,ho provato tantissima eccitazione.
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13 years ago
admin, 75
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Interludio
INTERLUDIO Era un caldo pomeriggio di fine Luglio, le imposte socchiuse lasciavano entrare delle lame di luce che, rimbalzando sul grande specchio appeso alla parete, definiva nella penombra, contorni, ed oggetti. I nostri corpi madidi, erano distesi estenuati su di un letto sfatto, l’afrore dei nostri corpi risaliva fino alle narici, le mani bruciavano ancora delle carezze di poco prima, le lenzuola umide dei nostri umori contribuivano a rendere l’atmosfera ancora rovente, non si era a ancora placata la tensione erotica che, fin dalla tarda mattina ci aveva avvinghiato. Di tanto in tanto, nella corte sottostante, voci, andavano e venivano, ma non disturbavano, anzi, scandivano un tempo immaginario per noi, poiché, tutto in quella stanza sembrava avvolto nell’oblio. Allungai una mano verso il ventre di M e, l’accarezzai proprio lì, sul monte di Venere, dove poco prima avevo riversato il mio caldo tributo, disegnando dei cerchi concentrici sempre più larghi, fino a raggiungere il suo sesso ancora aperto e rorido, un dito si insinuò all’interno per raccogliere un po’ di quel succo che sapeva di mare e, lo portai alla bocca, M, girandosi, mi fece capire che voleva ancora godere, colsi quella richiesta come una palla al balzo, per rimettere in gioco una questione che era all’origine di questa tempesta dei sensi. La mia mano si fece più audace ma, la frase che le sussurrai all’orecchio provocò in lei, come un afrodisiaco potentissimo, il riesplodere della sensualità: ”E se fosse lui ora a farti godere?” dissi, penetrandola con l’indice. “Ti piacerebbe vero….? rispose lei, ed io ancora: “Beh, tutto sommato…si! Mi piacerebbe vedere cosa succede, non ti sembra?”e guardandola di sottecchi, continuai ancora: “Se….succedesse ancora” aggiunsi con un filo di malignità ”Vorrei essere presente anch’io….” M, mi guardò, divenne estremamente seria e, forse comparve, anche una velatura di tristezza, ricordandomi che non era il tipo che scopava a comando, lei aveva bisogno di coinvolgimento, di dolcezza, di complicità, poi probabilmente, avrebbe potuto anche, farsi rapire dalla magia degli eventi! Non ultimo, disse con una punta di asprezza, che la mia, era una visione del tutto maschile; sorrisi (non avrei mai immaginato come fosse la visione femminile del problema), comunque, rimasi un po’ smarrito da quelle frasi, pensavo quasi che si fosse interrotto quel sottile filo di eccitazione. Ma M, non lasciò cadere la tensione ribadendomi: “Lo sai che mi eccito quando mi dici queste frasi sconce mi fai bagnare di più…senti?” Mi baciò sulla bocca e lo fece con passione, la sua lingua si fece spazio e si intrecciò con la mia, era un chiaro segnale di assenso. Scese poi lentamente baciandomi lungo il collo, si soffermò sui capezzoli, poi ancora aggiunse con un sorriso luciferino: “Ora immagino che il tuo sesso sia il suo!” Le sue mani corsero giù, ad accarezzare il mio sesso a stringermi le palle delicatamente, guidandosele nella bocca, leccarle, per poi passare all'asta fiera e possente, piena di desiderio. Io nel frattempo, aprendo le sue grandi labbra giocavo con il clitoride sfiorandolo con la lingua e, le mie dita esplorando si bagnavano dei suoi fluidi rendendola sempre più vogliosa e impaziente. Cercai di guidare M affinché mi porgesse anche l’altra sua rosellina tra le labbra, la leccai con passione. “Dai mettimelo dentro,non resisto più” “Si” risposi io “Ma ora si cambia canale!” pronunciai quelle parole, con fermezza e determinazione, mi insinuai tra le sue gambe, con il sesso lucido ed eretto, presi una boccetta di olio per massaggi lubrificai per bene l’asta e anche quel fiore ancora in bocciolo, penetrai lentamente ma, inesorabilmente seguendo la strada verso Sodoma. “Fai piano…si…così!” Poco alla volta, sentivo lo sfintere dilatarsi, ed avvolgermi quasi completamente, "Sì,..ecco ora ci siamo! ” esclamai con esultanza, felice di aver concluso quella prima parte così delicata. “ Me ne sono accorta..” fece lei. Iniziai a muovermi con cautela, penetrare in quell'antro, dava sempre una sensazione di ebbrezza,mi sentivo tutto stretto e caldo, i glutei di M combaciavano perfettamente con il mio ventre, era una sensazione di potenza. M, mi riservava questo pertugio solo in occasioni speciali, quando era proprio eccitata e che voleva sentirsi particolarmente troia. Alzando lo sguardo vidi M attraverso lo specchio, che aveva iniziato a masturbarsi in maniera concitata, i miei colpi allora si fecero sempre più profondi, sentivo i testicoli che ad ogni spinta colpivano i suoi glutei. Fu in quel momento che squillò il suo cellulare, rompendo la magia di quel momento e il suono dei nostri gemiti. M, allungandosi, guardò prima chi fosse, quando vide il nome sul display, un po’ sorpresa e forse seccata, mi chiese se rispondere o no, io gli feci un cenno di assenso. “Si pronto…no..n..non,…..ciao, no non preoccuparti, bene e tu?.” La voce di M poco a poco divenne melliflua, insinuante, proprio come tutte le altre volte che riceveva chiamate di quel tipo. Sembrava come riprendesse il filo di un discorso interrotto qualche ora prima, si percepiva chiaramente che esisteva del feeling, in breve la conversazione prese una svolta del tutto confidenziale. Nel frattempo, detti ancora qualche spinta lenta e profonda, gustandomi la conversazione ma poi mi sfilai dal suo orifizio, coricandomi sul letto, le mie mani ugualmente cercavano ancora il suo corpo, accarezzando con un silenzioso languore i suoi fianchi snelli, solleticavo le sue gambe e su, fino a stuzzicare il delta di Venere. “No….non posso…è qua..” La conversazione proseguiva a monosillabi e, M a tratti sembrava imbarazzata nel rispondere “Lo ..sa” Facevo fatica a comprendere il senso del discorso che, doveva essere particolarmente stuzzicante se, M, guardandomi con un sorriso enigmatico, mi prese con la sua mano e mi attirò con la bocca tra le sue gambe dischiuse. “Perché non vieni tu..?” Mi trovai così, con la faccia tra le sue cosce. “Oh noo..mah…chissà!” Intuii chiaramente solo questa frase, D chiedeva se quella sera fosse libera, ma M rispose negativamente, la voce all’altro capo del telefono sembrava sostenuta, ero invidioso avrei voluto essere io contemporaneamente di qua e di la della cornetta. Annusai prima quell’aroma intenso, mi feci quindi spazio per assaporare quel piatto sublime, intinsi le dita una alla volta nel suo buchino, quindi mi accostai con la bocca, la mia lingua vogliosa, anelava quel contatto e, guizzante come una serpe la passai sullo spacco, raggiungendo al fine il clito, un sussulto la scosse, ed un lieve miagolio espirò da lei: “…saapessi”. La voce di M, era leggermente alterata ma, riusciva a mascherarla bene, facendo pure la civettuola. La conversazione seguiva fluida, M arrivò a manifestare il piacere di averlo una sera ospite a cena, così disse lei, ci saremmo conosciuti…. “No non è come pensi tu…vedrai…dai ti aspettiamo” “Ti aspettiamo allora?.” Incalzandolo “…Si è qui con me” ma, M, non poteva resistere oltre, raggiunse l’orgasmo mentre parlava. Qualche giorno dopo…… “Solo un attimo! salgo a sistemarmi, arrivo subito” Squittì in modo insolito, così, senza neanche quasi salutare l’ospite, M ci lasciò, anzi mi lasciò solo a fronteggiare lo sconosciuto. Fin da subito mi sembrò una persona simpatica e affabile, tra una parola e l’altra ci accomodammo in terrazzo e, notai in lui una predisposizione alla conversazione, si parlava del più e del meno ma, nonostante ciò non mancavano osservazioni acute e in qualche modo rilassate, segnale che l’ambiente lo metteva a proprio agio, d’altronde anche una cornice così coinvolgente aveva la sua importanza. Fu subito affascinato dalla magia dei colori al tramonto, in continuo mutare sulle pareti rocciose che, delimitavano la profonda gola del canyon, era una visione quella che colpiva non solo gli occhi ma anche un animo, predisposto all’emozione. Era ormai l’imbrunire e, la temperatura era ritornata su valori accettabili, una brezza leggera ormai attutiva il calore di una giornata africana ma, era anche l’ora dell’ aperitivo e quale miglior complice se non il fresco aroma di una bottiglia appena stappata di Franciacorta, che versai nei lunghi flute. Brindammo. Presi quindi dalla zona cottura un vassoio con stuzzichini vari e li servii con l’aperitivo, D apprezzò molto, ma la curiosità di conoscerci, era intensa e reciproca. Avvicinandosi, con fare cauto mi chiese se M. mi avesse parlato di lui; io, sulle prime, fingendo una tranquillità che non avevo, risposi che si, mi aveva accennato vagamente di quella vicenda, tenni comunque quella frase nel vago ed in sospeso. Per qualche istante D non parlò, beveva a piccoli sorsi, forse cercava di raccogliere le idee, vedendolo imbarazzato, decisi di lanciargli una cima di salvataggio, ripresi quindi il discorso cercando le parole e, i modi migliori, infine lo ammisi, me ne aveva parlato, accennai anche al messaggino trovato casualmente sul suo cell, da cui era nata tutta la questione, così, dopo vari giri di parole, mezze verità e imbarazzi evidenti, lei mi aveva rivelato quella liaison, la quale aveva generato in lei un piccolo sconquasso emotivo. D, ascoltò con qualche timore e, quando decise di riprendere la parola, sentendosi un po’ più leggero, come d’incanto, ricomparve Lei che, nel frattempo, non solo era risalita a cambiarsi d’abito, ma per un restyling completo. Si fermò solo un attimo, sulla scala, giusto il tempo sufficiente perché noi ci accorgessimo della sua presenza, era di una bellezza scintillante. Per l’occasione aveva scelto un classico abito corto, colore: “red passion”, morbido e frusciante che, evidenziava le sue splendide forme, abbottonato sul davanti e, con sottili spalline, un leggero trucco sugli occhi, l’immancabile rosso lacca sulle labbra, delle scarpe comunque rosse, con tacchi 10 cm, in modo da slanciare ulteriormente le sue gambe e, per finire, un sottile giro di perle. Ci volgemmo verso di lei, così da poter notare, lungo la sua discesa e, con una prospettiva favorevole, le sue belle gambe abbronzate, M, notò come tutti e due la osservassimo e, ne fu compiaciuta. Scese con nonchalance gli ultimi gradini, ondeggiando sui suoi tacchi, si diresse verso di me e, con gesto leggero, mi sfilò il flute dalle mani e ne degustò un sorso, lasciando una leggera impronta di rossetto poi, rivolgendosi a D, si scusò per non averlo salutato adeguatamente. Lo fece in quel momento, aderendo completamente a lui, in un abbraccio morbido, ma non privo di intimità. “In mia assenza di cosa avete parlato?” rivolgendomi uno sguardo malandrino. “Di te” fu la mia risposta. D, rincarando la dose e, con una punta di malignità, aggiunse: “…e di come soprattutto, non farsi trovare messaggi compromettenti” sorridendomi contemporaneamente ad una strizzatina d’occhio. Quella battuta, stemperò non poco quella situazione aggrovigliata, dando un tocco di salace ironia, M, si lasciò scivolare addosso quelle battute e, si diresse al tavolo per servirsi alcune foglie di salvia fritta, assaporò dal suo flute un altro sorso di vino e, si accomodò sul divanetto in vimini e, con un gesto teatrale, accavallò le gambe in modo magistrale, ci invitò a sedere con lei, riprese la conversazione come se niente fosse, e via via la indirizzò sempre più verso temi trasgressivi, trattati sempre con fantasia, ironia e complicità di tutti. D, rivolgendosi a M, fece un eloquente complimento per la sua elegante semplicità, non certo rinunciando ad indossare talvolta abiti che ben poco lasciavano all’ immaginazione, come quella sera per esempio, continuò lui, un vestito così talmente rosso, evocava fantasmi di passione, lei invece riusciva ad indossarlo con leggerezza. M, raggiante di quella asserzione, con le gambe, audacemente scoperte e rivolte verso di lui, per attirarne gli sguardi, allungò la sua mano che, istantaneamente lui accolse tra le sue, quindi volgendo la testa verso di me con un sorriso, affermò che sovente ero io l’ispiratore, degli abbinamenti da usare e, continuò ancora, rivelando che io,ero l’istigatore delle sue mise più provocanti. D, ammise che, in certe occasioni, era molto sexy, soprattutto in certe sere, in cui indossava quel bustino particolare, con tutti quei lacci che facevano venir voglia di slacciarli, uno ad uno o, quando indossava quella gonna con spacco profondo, da dove si intuiva un accenno al bordo delle autoreggenti o, talvolta pantaloni così impalpabili, da non individuare tracce se, sotto portasse l’intimo, fu così che mormorandole amabili apprezzamenti lei si lasciò appoggiare il palmo della mano sul ginocchio e, poi timidamente sulle sue cosce, dove un ulteriore bottone del vestito gli si era aperto, a causa del continuo cambiare posizione nell’accavallare le gambe. M, sorpresa da quel riscontro, con sguardo complice ed eccitato, replicò sarcastica: ”Dai! non pensavo fossi così attento a tutti questi particolari!” “In effetti”- continuò D, con una punta di sfrontatezza - “Mi piace osservare….immaginare cosa si nasconde sotto…e se possibile anche toccare” “ Comunque è vero” continuò lei “Quando indosso certi abiti mi sento più seduttiva, e poi.. mi piace essere osservata.” “ Ottimo questo vino!.ma..ci vorrebbero anche delle olive condite” – “Le prendi per favore?” mi chiese M, così mi alzai, per prendere la ciotola di olive condite, in quel mentre, nella corte sottostante, un conoscente si fermò per salutarmi e, chiedermi l’iter di alcune pratiche che avevo inoltrato per lui, risposi che tutto era stato consegnato e quindi, bisognava attendere la risposta dell’ufficio competente, salutai ed entrai in casa, presi la ciotola di olive condite e la portai fuori sul terrazzo. Nonostante fossi rimasto fuori gioco qualche minuto, la scena che si presentò ai miei occhi era totalmente cambiata, l’effetto dell’alcol, conferiva a M una spregiudicatezza disinibita, così, il feeling tra M, e D, riprese con una forte dose di complicità. M, si era completamente adagiata allo schienale del divanetto, con un braccio, a cingere le spalle di D e, con i seni a premere contro il suo torace, lui accettava quella piacevole pressione senza spostarsi, parlavano sottovoce. D aveva la testa leggermente reclinata, la fragranza delicata che risaliva dalle ascelle di M, completamente depilate, stimolava le sue narici, come un afrodisiaco, quando rialzò la testa, si ritrovò di fronte e, vicinissimo, le labbra invitanti di M che sfiorò, percependo il calore del suo respiro, subito M si ritrasse, infine schiuse le labbra a quel timido e sfuggente bacio. Con la mano D, nel frattempo, risaliva le gambe accavallate di M, scostando la gonna fino a scoprire parte delle cosce, apprezzandone la sensualità. Un potente schizzo di adrenalina entrò in circolo facendomi salire un eccitazione erotica potente. Come un perfetto maggiordomo, servii la portata, chiedendo se avevano bisogno di altro, M, leggermente in subbuglio, sorrise e, mi tese la mano, volendomi al suo fianco. Mi avvicinai a lei, le deposi un leggero bacio sulle labbra, alla quale lei rispose con sensualità, le sue labbra erano calde, morbide, accoglienti, ed il suo respiro affannoso. La mia mano, con gesto delicato scivolò dal viso al collo, scendendo poi rapidamente dalla spalla destra, fino a slacciare un bottone sulla scollatura, rivelando la pienezza di un seno che, la mia mano scese ad accarezzare. A quel punto M con voce allusiva mi disse che, se continuavo a baciarla in quella maniera non avrebbe resistito oltre, risposi, che mi sembravano già sulla strada del non ritorno, la tensione erotica generatasi, aleggiava nell’aria, trasudava da ogni angolo di quel luogo e, prima o poi sarebbe sfociata in una tempesta di passione. D, si alzò per prendere ancora dell’altro brut, M, ancora scomposta con le gonne ormai risalite fino a metà coscia, decise di fare una puntatina in bagno e ricomporsi, nel frattempo l’imbrunire aveva lasciato posto alla prima oscurità, pensai di illuminare l’ambiente con una luce soffusa, presi allora delle torce ad olio, le disposi sulle fioriere e, le accesi, aprii anche il grande ombrellone, in modo da evitare sguardi indiscreti, l’effetto così raggiunto, dava un senso cinematografico alla scena. Quando M ritornò, mi sembrava ancora su di giri, del resto lo ero anch’ io, non vedevo l’ora di riprendere il discorso interrotto e, forse anche D, attendeva quel momento. M, accese lo stereo e, subito le note evocative di – El sonido de la milonga - si diffusero nell’aria, quella era la loro musica preferita, si erano conosciuti qualche tempo prima, proprio ad un corso di tango, lui era il suo partner e, frequentandosi, settimana dopo settimana, scoprirono di essere attratti uno dall’altro, M, con un gesto richiamò D, il quale sentendo quelle note non aspettava altro, si allacciarono nella posizione di partenza, gli sguardi fieri, quasi come fossero di sfida, i piedi dell’uno seguivano quelli dell’altro e, iniziarono quella danza di seduzione, che ben presto lasciò spazio a figurazioni via via sempre più sensuali. La gonna di M, in quei passi, si apriva in uno spacco profondo, lasciando appena un lembo di stoffa a coprire le belle gambe, D, era come ipnotizzato da quelle movenze, la stringeva a se, lasciandola senza fiato. Io guardavo! Spiavo le loro mosse, i loro sguardi. Ero invidioso, o meglio, tormentato! Un tormento che si tramutava continuamente in pulsione erotica. La musica finì, ma loro, rimasero legati stretti, con le dita intrecciate, ansimanti, in attesa del prossimo brano, che presto arrivò, con le note allusive di - En mi soledad- un brano lento, avvolgente, una spirale, proprio come un pensiero triste che si balla. D, cinse la vita di M, la quale, a quella sollecitazione spostò lateralmente la gamba sinistra, lui, inserì la sua, aderendo completamente al ventre di lei, la mano che stringeva la vita scese molto più in basso, fino ai glutei e, in quella posizione iniziarono a strusciare uno sull’altro, i loro sguardi erano sempre più complici, la mano di D, con movimenti netti spingeva il bacino di M verso il suo, brancicando il sedere di mia moglie; girarono, le sue mani passarono soffermandosi solo un attimo sul seno, quelle dita agili e scaltre scesero poi, ricercando un accesso per arrivare ad accarezzare la pelle, lo trovò; M, aderendo con la schiena al ventre di D, iniziò uno scivolamento lungo il corpo di lui, le sue mani rimasero incollate a quel tessuto impalpabile e piano piano la gonna si aprì come un sipario, fino a rivelare ciò che prima si era solo intuito. In quel momento la musica finì e, come straniti rimasero immobili, come statue di sale, le mani di D, accarezzavano il perizoma di M, bello, trasparente con piccoli inserti di strass, sotto, lei era completamente glabra. Quella, fu una sorpresa anche per me! Ero basito. Anch’io come loro, ero impietrito ma, sotto la pelle il mio sangue ribolliva, ero un tumulto di emozioni. Il silenzio della sera era ormai calato, solo il volume, troppo alto di qualche tv,era la testimonianza che qualcuno abitava nelle vicinanze, centellinai l’ ultimo sorso di vino allorché, le due figure scivolarono nella luce tremula delle torce, verso di me. Accolsi M, rialzandomi dal divanetto e, tra il serio e il faceto le dissi: “ Sei una zoccola…!”, ma la strinsi a me, e le sussurrai all’orecchio: “Sei eccitante” cercai la sua bocca, quelle labbra morbide attrassero le mie in un bacio che sembrò non aver fine, le nostre lingue si desideravano, si respingevano, si attiravano, “ Mi piace accendere il tuo desiderio..” disse M, con la voce roca. L’amico, alle sue spalle intanto, mantenendo ben salda la posizione, stringeva dolcemente nelle sue mani, i delicati seni, le dita vogliose tormentavano i capezzoli gonfi di eccitazione, sussurrandole frasi morbosamente oscene, M, a quel punto, girandosi gli offri la bocca, le loro lingue si intrecciarono in un bacio di intesa, le mie mani risalirono le belle gambe che, fino a poco fa avevo solo ammirato da lontano, accarezzai quei glutei sodi che, il minuscolo perizoma lasciava completamente scoperti, spostai la mano sul davanti, rasentai con tocco morbido e sinuoso i bordi del perizoma, cercando il suo sesso, scoprendolo intrigante, accogliente e bagnato. M, aderiva con la schiena e, sentiva tra i glutei, crescere l’eccitazione di D, il quale nel frattempo avanzava con quelle languide carezze e, s’insinuò da dietro, sotto la gonna, facendola trasalire, le sue mani, toccavano voracemente quei glutei rotondi e sodi, correvano nel solco, e risalivano su verso i fianchi. M, a quel punto, ci trascinò tutti e due sul divanetto in modo da essere più comodi, si sedette appoggiando una gamba su di me e l’altra su D, in modo tale che le nostre mani potessero accarezzare le sue intimità. Lei, indusse la mano di D, a spostarle il perizoma, mostrandogli come accarezzarla sul clitoride, la mia attenzione, era rivolta invece, a quell’accurata e perfetta depilazione, constatai come quel sesso fosse, al tempo stesso, sguarnito e così perverso. Quando le dita di D, finalmente giunte con una lenta e avvolgente carezza alla sua fessura, che schiuse, aprendo le grandi labbra, si rese conto, di quanto bagnato e palpitante fosse quel frutto ricco di umori. D, bramoso di assaggiarlo, si posizionò allora tra le gambe di M, la sua bocca avida di quei sapori, fu immediatamente colta dall’inebriante profumo di femmina e,con la lingua iniziò a passare quella fessura per tutta la sua lunghezza, raccogliendo quei succhi mielosi, M, sentiva la lingua di D, dare rapidi colpetti al suo clitoride, per poi stringerlo tra le labbra succhiandolo, sentiva la sua vagina bruciare dall'eccitazione; M, si lasciò sfuggire un gemito di piacere, in segno di approvazione, guardò D, sussurrandogli di continuare così …di non smettere. Io, mi chinai a suggerle quei delicati e scuri capezzoli, mentre lei, ben presto riuscì ad aprirsi un varco nei miei pantaloni, penetrare all’interno esplorarne il contenuto ed estrarre un sesso turgido, teso allo spasimo. Mi masturbava con studiata lentezza, sguainando il glande ormai violaceo, muoveva con sapienza quelle mani, stringendolo alla base per poi risalire fin su, in una corsa lenta, esasperante in modo da farmi assaporare, il montare del desiderio. “ Ti piace?” chiese guardandomi con quegli occhi stupendi, grandi e scuri, diabolicamente animati. La mia risposta fu un gemito di piacere ma, riuscii anche a chiederle se quello che le stava facendo D, le piaceva: “ Oh..si! non sai quanto!” e così facendo, attirò a sé D: “ Vieni qui, voglio sentire il sapore della mia figa sulla tua bocca..”. D, trovò in quel bacio, il consenso più intimo, la consacrazione di una relazione fino a quel momento clandestina. M, era inebriata, ansimava velocemente, fremeva dal desiderio di avere D tra le sue gambe, un urlo le uscì inarticolato dalla sua bocca, quando lui infilò due dita in quella sua figa stretta e, sentirne gli spasimi del piacere, lei allora furbescamente con la mano corse direttamente sul suo sesso che trovò ancora avvolto e imprigionato nei pantaloni: “Prendiglielo in bocca..” Le sussurrai. Sentendosi spronata in tutto ciò M, ben presto liberò l’oggetto del desiderio da quegli inutili ornamenti e, la sua lingua, calda, umida, morbida, percorrere per tutta la sua lunghezza quell’arnese, di una certa consistenza, forse superiore alla mia, scendendo fino a leccargli le palle. “Ah..così sì…leccalo” nel frattempo D, indirizzava con maestria il bastone sulle guance di M per poi ritornare sulle sue labbra impazienti di gustare ancora quel sapore, diverso dal mio. “ Fai vedere a tuo marito come me lo succhi… “ D, insisteva nel dare e togliere la sua asta, come un delizioso tormento e M, sembrava in preda ad un delirio, inseguendolo continuamente, quando M, con la mano gli prese lo scroto e tenendolo delicatamente, ingoiò definitivamente una cospicua porzione di cazzo; D mugolò: ”Ah! che calda bocca.” “La guardai, con uno sguardo languido e, incitandola le dissi: “Continua….” Io allora, spostandomi,la afferrai per le gambe, puntando la mia asta, sulla sua tenera spaccatura, che si presentava, come un nido caldo e umido, iniziai a spingere penetrandola piano, un sospiro venne spezzato da un primo gemito di piacere, smorzato in gola, M sentiva il cazzo entrare dentro di lei e, piano piano, si sentiva riempire. Strinse le sue gambe intorno a me, iniziai a scoparla con forza, facendola sussultare ogni volta che affondavo dentro di lei, M sentiva le mie palle sbatterle sul culo ad ogni affondo, il calore dentro si fece insopportabile, “Oh come sono bagnata.., continua a fottermi!”. L’orgasmo la colse di sorpresa, il suo corpo fu scosso da sussulti di piacere, avrebbe urlato ma, il membro di D, invadeva vigorosamente la sua bocca, lo trattenne nella sua bocca trasmettendogli quel piacere che stava provando, infatti, quasi subito, un lungo schizzo caldo la colpi in gola facendola quasi soffocare, D, allora lo estrasse dalla bocca, riversando gli ultimi schizzi sul viso e sulle labbra. "Troia, puttana, vacca" gli dissi, e contemporaneamente con gesti convulsi, venni copiosamente anch’io, eruttando il mio seme dentro di lei, un fluido caldo e vischioso le invase la fica e, quando stremato mi ritirai, quello stesso, colò sulle cosce, M, con la mano raccolse parte di quel frutto e se lo portò alla bocca mescolando così quei due umori come pure i suoi due amori. Lentamente D, si risedette sul divanetto e, così feci anch’io, M, sempre in mezzo, ci guardò entrambi, sorrise beffardamente: “Chi avrebbe detto mai…” aggiunsi, rivolgendomi a D“ Eh!….quando a decidere sono le donne….” “Vorrei aggiungere..che..” sottolineò M, tendendosi verso di me e, sfiorandomi con la mano il sesso che dava già segni di un precoce risveglio, ”Sei tu, che da abile regista, hai permesso di sentirmi libera di esprimermi, allo stesso modo con lui e, con te vicino…”. Girandosi poi, verso D, con la lingua fuori, lo baciò, le loro lingue si attorcigliarono in un nuovo bacio, appassionato, contemporaneamente allungò la sua gamba destra verso di lui, strusciandola sui suoi attributi, con movimenti lenti e avvolgenti, risvegliando in lui un nuovo ardore. D, istintivamente, portò la mano verso il sesso di lei ancora imbrattato dei miei umori, la trovò ancora calda di desiderio e, iniziò una lenta carezza sulle grandi labbra. Ad un tratto, M con tono mellifluo, mi disse: “Guarda cosa mi sta facendo questo maiale..” Mi avvicinai a lei, la baciai con passione. Fu un bacio strano però, la sua lingua aveva un che di sfrontatezza, mugolava, e la sentivo muoversi in risposta alle dita che ora si occupavano di lei. “Sei come una mantide!...mai doma” disse D. “Sorprendente anche per me..il tuo lato oscuro si manifesta!” aggiunsi io “Non voglio smettere! Vi voglio contemporaneamente dentro di me” sottolineò con un tono di voce arrochito dal montare di questa nuova tormenta di passione. Dicendo ciò, le sue unghie mi ghermivano il braccio, io per tutta risposta, allargai ancora di più le sue le gambe, in quel modo la figa di mia moglie era tutta a disposizione del suo amante, il quale decise di terminare con la mano e passare ad uno strumento di ben diverse proporzioni. M, decise di montare sul cazzo di D, non prima di aver fatto scivolare il suo perizoma ormai zuppo, per terra. “Non ancora…!” dissi io “Aspetta che preparo la strada” rivolgendomi a D, così lui, capendo le mie intenzioni, introdusse il suo bastone nella passera di M, la quale lo accolse con un sospiro di beatitudine, lentamente scivolava dentro come risucchiato da una ventosa, scopavano calmi rilassati, la frenesia era dimenticata, volevano solamente sentire il piacere montare lentamente dalle loro profondità. Ad un tratto M, sentì qualcosa di viscido e fresco che veniva spalmato sul suo buchino,ero io che lubrificavo la parte e, subito dopo con un dito le scivolavo dentro, piano piano, lei rilassò i muscoli e, favorì quel movimento; quando fui ben sicuro del rilassamento, presi un ortaggio dal cesto sul tavolo, nella fattispecie una zucchina, la puntai sulla sua rosellina, entrò facilmente, M, sporse il suo culo ancora di più, la paura di sentire dolore era sparita, era rimasta solo l'eccitazione per quel nuovo gioco, nel penetrare lo sfintere, sentivo il cazzo di D fremere di piacere e, dare spinte sempre più profonde. “Inculala! adesso, è pronta” sussurrai io con una punta di gelosia. D, non si fece ripetere due volte quel succulento invito, estrasse dalla passera il cazzo grondante di umori, M, salì sulle mie ginocchia e offrì sfrontatamente le sue terga. Con una mano afferrò il nerbo di D e, se lo puntò al buchino, in trepida attesa. Quando sentì il cazzo di D accostarsi e, spingere, lei fece una leggera resistenza ma, cercando di rilassare i muscoli, sentì il suo culo cedere, la punta del cazzo entrò dentro di lei, fu stupita nel non sentire dolore, solo una sensazione di fastidio, che subito sparì. M, a quel punto mi implorò: “Leccarmi la fica!". Mi allungai così, sotto di lei e, rimasi un attimo a godermi la vista della sua fica depilata ma, anche degli attributi notevoli che D stava presentando alle porte in quel mentre. Un profumo gradevole, dolce e speziato,mi colpì le narici, mi avvicinai alle sue grandi labbra e, con la lingua morbida, sul clitoride, inizia a leccare quel paradiso, era una fica densa umori, tanto era eccitata, anche sulle sue cosce brillavano alcune gocce di umori. Intanto D, guadagnato il pertugio iniziò ad affondare dentro di lei, si ritraeva e rientrava, ogni volta, guadagnando spazio, M, si sentiva invasa da quel palo ma, la sensazione di fastidio si fondeva con il piacere che le veniva dalla mia lingua sul clitoride. Per ricambiarmi, M, visto che, davanti a lei esibivo la mia erezione stupenda, iniziò a lambirlo come fosse un gelato, faceva scorrere la sua lingua per tutta la sua lunghezza, scendendo fino a succhiare le palle, lo sentiva diventare duro, quindi lo accolse nella sua bocca, con la testa iniziò a muoversi massaggiandolo con le labbra, l'asta diventava sempre più dura donandomi sensazioni stupende ma, non continuò a lungo, aveva voglia di sentirlo dentro: “ Chiavami adesso!” D, ormai infoiato non si controllava più, si lasciò sfuggire una frase che mi lasciò disarmato, non sapevo se ridere o incazzarmi…“ti sto rompendo il culo..ah! che bello” “ Sii.. e mi piace” fu la risposta di M, poi rivolgendosi a me: ”Sapessi come ha il cazzo duro il tuo amico, è tutto bagnato..”. Udite quelle parole, immediatamente mi sfilai da sotto di lei e, ripresa la mia posizione seduta mi infilai nella sua topa, ora finalmente sentivo i nostri due cazzi che si toccavano, M, era immobile sospinta solo dai colpi che riceveva da entrambi. “Ahh!..ho il culo e la fica in fiamme,” gridò M. “ Te lo spegniamo noi il fuoco! ho voglia di venirti dentro zoccola” disse con un sibilo D, che ormai ignorava ogni ritegno. M, sentiva i due arnesi muoversi sempre più convulsamente nel suo basso ventre, sentì l'orgasmo nascere dentro di lei, ma non capiva da dove, il suo corpo fu percorso da una scarica improvvisa di piacere, gli spasmi si trasmisero ai nostri attrezzi che, in quel momento la occupavano, un getto caldo le invase l'intestino, D, con un sordo mugolio, si svuotò dentro di lei; M, sentiva il suo orgasmo proseguire, D, si lasciò cadere di lato sul divano, soddisfatto. “Dai, inculami tu adesso, cosa aspetti?!” il mio sesso era paonazzo, non so quanto avrei retto a quel ritmo, affondai senza difficoltà nel suo sfintere arroventato, trovandolo allargato e, abbondantemente lubrificato degli umori di D, iniziai a stantuffarla con vigore, M, prona, sul divanetto si allungò fino a raggiungere il sesso dell’amico, ancora turgido, le sue labbra lo avvolsero, ritrovando gli ultimi fremiti di piacere, poi anche lei, esplose in un secondo orgasmo, lunghissimo, appagante, attesi infine che, l’orgasmo di M, terminasse, quindi usci da lei e, mi presentai davanti alla sua bocca, le parole non servivano, lei sapeva cosa desiderassi, lo accolse serrandolo tra le sue labbra, con la mano, delicatamente mi impugnò e, mi condusse in questo modo, all’orgasmo. Il primo spruzzo andò direttamente in gola, buono, caldo, viscidamente sensuale, il secondo zampillo, sorprendentemente vigoroso, colpi il suo viso e i capelli, M, non paga, cercò ancora di mungere il mio sesso ed, un ultimo fiotto di sperma le riempì le labbra. Mi lasciai così anch’io, cadere stremato sul divano, una lunga e sommessa risata mi sgorgò naturalmente, contagiando anche gli altri due. La tempesta si era placata e, rimaneva solamente una splendida serata di piena estate.
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13 years ago
desideryoso,
33
Last visit: 13 years ago
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Ricordo di un'amica come poche
Era lì, in piedi di fronte a lui …sorpresa come mai, perché aveva accettato quell’incontro, perché … ancora non riusciva a spiegarselo ... lei così intrigata ma anche così timorosa … così provocante ma anche così restia … lui con due dita le alzò il mento … “se vuoi sei libera di andartene” … lei sentì forte l’impulso di girarsi e infilarsi in macchina e scappare … lei, che aveva messo tutta una cura particolare nel vestirsi quella sera, lei che aveva sognato di stupirlo con quell’abbigliamento così fetish ... ora voleva scappare … “no – disse – no, rimango … andiamo!” C’era in programma una cena a casa di lui …”nello scannatoio” – pensò lei sorridendo – eh si … entrerò a far parte della rosa delle sue conquiste!” …poche parole durante il viaggio, lui le sfiorò appena la seta delle autoreggenti, null’altro … lei fumava, girata spesso verso il finestrino … e si teneva il cappotto chiuso perché non si vedesse troppo quel fantastico mini abito in latex nero … che lui aveva già adocchiato! Arrivarono così a destinazione … lui cercò di metterla a proprio agio cercando di ovviare a quell’evidente imbarazzo che era parte di entrambi ... le offrì un calice di ottimo vino rosso … la fece accomodare, mentre iniziava a preparare la cena … lei aspettò che lui si voltasse e si tolse finalmente il cappotto … Dio che meraviglia!!!! Quel vestitino in latex, quelle autoreggenti velate, di seta … quelle scarpe con quegli altissimi tacchi a spillo … lui si voltò … si bloccò … lei sorrise allo sguardo incredulo di lui che si avvicinò e si accucciò davanti a lei, seduta comodamente sul divano ... “sei un po’ più tranquilla?”… lei annuì, ma non era vero … lui le prese le mani, la tirò a sé e la baciò … un bacio a dir poco sconvolgente, di quelli che fanno perdere ogni contatto con la realtà … trovò giusto la forza per dirgli …“attento … gli spaghetti scuociono!!” In realtà erano già scotti, ma tanto nessuno dei due pensava più al cibo … mangiarono poco e senza appetito … parlando con imbarazzo … lei abbassava gli occhi … lui rideva … lei accennava qualche colpo di tosse … si arrivò alla frutta … una bellissima hawayana con cioccolato fuso … un desiderio forte l’uno dell’altra era ormai tangibile, quasi si poteva toccare … lui prese una fetta di papaya coperta di cioccolato, la fissò negli occhi e si avvicinò … le divaricò leggermente le gambe e spostò appena il perizoma … la penetrò con quel frutto … lei gettò la testa all’indietro e socchiuse gli occhi … “Dio che sensazione bellissima!” … dopo la stessa cosa con una fragola … con la banana … frutti che subito dopo lui metteva in bocca e assaporava …”Dimmi che ti piace!” … “mi stai facendo impazzire!” … lui le infilò un’altra fragola, si chinò e avvicinò le sue labbra a quelle stupende labbra che ormai sapevano di cioccolato e di frutta e iniziò a mangiare quella fragola proprio là …nel posto in cui l’aveva posizionata …mangiava quella fragola e la fissava e lei si sentiva sciogliere … raggiunse in poco tempo un orgasmo incredibile … lui la prese per mano ... l’avvicino a sé … la strinse e le sue mani erano ovunque in un momento … lei continuava a bagnarsi in maniera incredibile … un orgasmo incredibilmente continuo … lei cercò con le mani lui … sentì un’erezione pazzesca … gli slacciò i pantaloni con frenesia … si abbassò davanti a lui cercando con le labbra lo strumento di quel piacere senza misura … con quelle labbra che fremendo lo trovarono, e, avide, lo fecero loro e così continuarono con un ritmo che era impossibile frenare e che stava procurando ad entrambi un qualcosa di piacevolmente grande ed indescrivibile … lui la prese per le braccia, la girò e la appoggiò alla tavola ancora apparecchiata … la penetrò e lei rimase senza fiato … la teneva per i fianchi e la possedeva … la possedeva e la possedeva ancora … e lei continuava a raggiungere orgasmi così ravvicinati da sembrare sempre lo stesso orgasmo … “Si, si ti prego, prendimi ancora … non smettere …ti voglio!!!!” … lei sentì che lui stava per inondarla del suo piacere e si scostò porgendogli nuovamente le labbra … giusto in tempo per accogliere avidamente tutto ciò che lui le offrì in quel momento … caddero insieme sul divano, stremati da quel piacere enorme … felici e soddisfatti … ansimanti … “Che dici? – disse lui – ci rivedremo?” … lei lo guardò e annuì sorridente … “Certo…ci rivedremo!” In ricordo di un … incontro! Kiss you
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13 years ago
bullpervoi,
45
Last visit: 13 years ago
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Vanesia: confessioni.
Vanesia, è una donna intrappolata nel mio corpo. Ho provato ad eliminarla ma lei è determinata quindi ho raggiunto un compromesso,concedendole un pò di spazio, anche se virtuale. Ci sono dei periodi in cui mi sento molto eccitato, e do sfogo alle mie fantasie più intime. Nel farlo mi assicuro di essere solo e che nessuno possa sapere del mio segreto. Forse questo rende la cosa ancora più eccitante, oltre al fatto di diventare donna, anche se solo nella mia fantasia. Mi travesto di nascosto, indossando abiti femminili, scarpe, parrucca, gioielli e a volte perfino truccandomi. Mi eccita molto questa fase, e mi piace fotografarmi in pose sensuali. Mi piace riguardarmi o mostrarmi (raramente) in cam a sconosciuti, che mi fanno tantissimi complimenti e desiderano il mio culetto, le mie labbra e il mio corpo. Adoro provocarli e ciò mi fa sentire sexy e molto femminile. Ho degli amici virtuali, che a volte sento e condivido le mie fantasie. Uomini che scelgo con cura perchè dotati e maliziosi. Tutti vogliosi di possedermi e fare di me la loro troia. Non ho mai incontrato nessuno e nè ho mai avuto rapporti con uomini. Le mie fantasie non prevedono incontri reali e si limitano a racconti, foto, microfono, chat e raramente cam. Non sono sempre in calore, e quindi spesso rimango buono, senza che la mia parte femminile si faccia sentire. Se capita, mi eccito senza travestirmi, immaginando una delle mie storie porno in cui io sono la troia di turno. Nelle mie storie, vedo la realtà in un modo distorto, sono un uomo che in qualche modo è convinto o costretto a travestirsi da donna e che poi è dominata dagli eventi che occorrono. Che sia una festa in maschera, un ricatto dopo aver visto delle foto o un interesse morboso di un uomo eccitato mi ritrovo a fare sesso con uno o più uomini, quasi sempre dotati e a volte di colore. Sono sempre passivo e spesso dominato. Quando la storia finisce con orgasmo, un senso di vergogna mi assale, e tutto finisce come se quella fosse l’ultima volta e che non c’è ne sarà un’altra. Un pensiero stupido e falso, che serve a illudere la coscienza. Spesso mi chiedo la causa di questo comportamento, cerco di trovarne le ragioni e forse ci riesco o mi illudo di riuscirci, resta il fatto che saperlo non cambia nulla. Non attenua il desiderio, ne mi permette di essere più “normale” Il mio io femminile e diverso da quello reale o maschile, non sono passivo e mi piace essere un uomo Non mi piacciono gli uomini, non mi sento gay e sono imbarazzato dalle mie fantasie. Non so se riusciro ad "Vanesia", ma mi piace essere lei in certi momenti. La sua voglia di vivere, di giocare e di sentire su di se i sguardi e le attenzione degli uomini, per un pò mi fa uscire dalla monotonia di una vita standard (ma per fortuna felice)
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13 years ago
vanesia281191,
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Last visit: 4 years ago
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Io,lui e lei.
amo fare sesso con un uomo,mi piace giocare anche con una donna.Ho iniziato questo gioco x caso,un giorno mio marito mi ha proposto di giocare con un singolo.All'idea ero già tutta eccitata,ma allo stesso tempo anche agitata;non sapevo come comportarmi anche perchè fino ad allora avevo fatto sesso solo con il mio uomo.Cmq c'incontriamo in un un bar x un caffè e,non stò a dirvi che meraviglia di ragazzo che mi si presentò davanti,bellissimo.Ci portò nel suo appartamento,molto accogliente,io ero molto impacciata,non sapevo da dove cominciare,ma ci pensò lui a mettermi a mio agio cominciando ad accarezzarmi e baciarmi dappertutto.Mio marito era già tutto eccitato vedendomi giocare con un altro,tirò fuori il suo uccello cominciando a masturbarsi.In un attimo mi ritrovai nuda con una bocca che leccava la mia figa,ed un cazzo nella mia bocca che voleva farsi succhiare.Io ero estasiata ed eccitatissima,succhiavo i 2 cazzi e poi li masturbavo,erano talmente pieni di piacere che mi vennero sul viso e sul seno.Due sborrate caldissime e dolcissime.Da allora ne ho provati diversi e devo dire tutti piacevoli,fino al che mio marito mi chiede se voglio provare con una donna.rimasi allibita,anche perchè non lo avevo mai fatto con una lei;lui mi disse che il solo pensiero di vedermi leccare una figa o farmi leccare da una donna lo eccitava ancor di più che vedermi con un uomo.Io accettai,il pensiero eccitava me quanto lui.Così contattammo una coppia con la lei bsx e;devo dire che lei è molto bella e vera bsx.Subito ce la intendemmo,ma io dissi loro che x me era la prima volta,non ero mai stata con una donna,loro mi tranquillizzarono dicendomi che mi sarei sciolta naturalmente.E così fù,lei cominciò a toccare il mio seno,a leccarlo dolcemente,mi mise la mano nel tanga e cominciò con il suo dito a farmi un ditalino,io ero già umida di piacere,cominciai ad ansimare ed a sciogliermi.Gli uomini alla nostra vista di godimento si spogliarono e ci misero i loro cazzi davanti i nostri visi,io presi il (nuovo)cazzo cominciando a leccare e mordicchiare mentre lui mi faceva un gran ditalino,mio marito invece le scopò la bocca che era meravigliosa,aveva 2 labbra carnose.Non contenta si fece scopare alla pecorina,adorava farsi prendere da dietro facendosi toccare il seno;vedendo così io mi misi sotto di lei leccandole la gran bella figa che aveva,in un attimo io e lei formammo un bel 69 .Si continuò così per diverse ore,eravamo un bagno di piacere e di sudore tutti e 4.Da quella volta di singoli non ne incontriamo più,ma con la coppia ci si vede spesso ed ogni volta è bellissimo.Un bacio .
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 9 hours ago -
Sogno o realtà
Chiudo gli occhi, non vedo il buio, stranamente vedo una strada stretta, buia. Le palazzine intorno a me sono alte due o tre piani al massimo, le finestre sono tutte chiuse attraverso qualcuna di esse si vede il colore azzurro del televisore acceso di chi magari sta fumando l'ultima sigaretta o si è addormentato sul divano perso nei suoi pensieri, perso nel suo bicchiere di grappa... o magari sta guardando il classico film erotico della notte mentre la moglie ed i bambini sono già nelle braccia di Morfeo. Il freddo si fa sentire, accendo una sigaretta e quando espiro il fumo scende giù pesante mischiato all'aria umida. Mi sono smarrito non so dove andare, non so cosa vorrei, penso che forse dovrei cercare un riparo.... un portone! Ecco, un portone aperto compare davanti a me. Dentro una luce flebile che illumina l'androne... le cassette delle lettere... come abbandonate...l'ascensore con la scritta "Fuori servizio". Entro... si sentono ancora voci.. alte, litigiose... un uomo ed una donna discutono animatamente. Finisco la mia sigaretta, intraprendo la prima rampa di scale... decido di sedermi, di ripararmi, di riposare. Mi addormento e sogno... sogno di essere al night club con gli amici, tra un bicchere e l'altro quattro risate, i commenti sulla ballerina, gli sguardi alle donne che sui divanetti accarezzano i poveri impotenti cercando di spillargli qualche decina di euro sfiorando i loro pantaloni e sbattendogli le tette in faccia. D'un tratto una porta sbattere mi sveglia dal mio sogno come il tuono di un temporale improvviso in piena notte. Sento dei passi affrettati che scendono dalle scale, aprò gli occhi... non so se nascondermi, fuggire o rimanere lì. Poco tempo per pensare eccola già qui... è la donna che urlava.. arriva mi vede e si spaventa, si blocca, mi guarda e mi dice "stronzo che cazzo hai da guardare", "tira fuori un sigaretta e fammi passare". E' alta circa un metro e sessanta, ha lunghi capelli biondi, un buon profumo, jeans aderenti e stivali neri con il tacco. Un giubbino corto con il collo di pelliccia... ha un culo eccitante, due tette da sballo.... sarà sulla quarantina. Non riesco a capire se è una signorotta o una puttana... poco importa, mi eccita, solo a guardarla mi viene il cazzo duro! Io lì seduto sul gradino e lei in piedi davanti a me...mi guarda, mi guarda con disprezzo ma nei suoi occhi vedo già la sfida... la sfida di chi vuole una rivincita dalla vita, la sfida di chi ha fermato il suo tempo, ha contemplato il mondo ed ha raggiunto la consapevolezza della realtà. Continua a guardarmi e con aria saccente mi poggia il tacco dello stivale sul cazzo.... mi provoca.... "tesoro che hai? ti eccito? hai il cazzo duro?" Prendo il suo polpaccio e lo stringo... le porgo la mano e lei mi aiuta ad alzarmi. La guardo negli occhi... guardo le sue labbra secche che continua a bagnarsi... penso "è eccitata". La spingo contro il muro prendo la sua mano e la metto sui miei pantaloni ...."prova a vedere te stessa se il mio cazzo è duro!" Mi accarezza... vorrebbe prenderlo già in mano.... le metto una mano sulle tette.... ha un seno enorme... i capezzoli sono turgidi... Salgo con la mia mano a spostarle i capelli... le accarezzo il collo... la annuso... le infilo un dito in bocca e lei comincia a succhiarlo. Mi sbottono i pantaloni e lo tiro fuori... mio Dio! sono eccitatissimo! Lei mi prende e mi sbatte contro il muro.... alza la sua maglietta... si abbassa il reggiseno... si china davanti a me e comincia a strofinare le sue tette sul mio cazzo. Lo prende in bocca... è sublime.... "è bocca di rosa". Me lo massaggia con le labbra... lo lecca... mi massaggia le palle... Sono in paradiso, chiudo gli occhi e vedo la luce del piacere. Nelle mie vene scorre veloce la passione, non resisto, il mio glande vibra... vibra di piacere. La prendo per capelli e la tiro su, lei mi tira uno schiaffo.... la guardo, prendo il suo polso, mi avvicino al suo orecchio e sussurro "puttana! ora so chi sei! sei la mia puttana!" TI prendo.... ti giro e ti sbatto con la faccia al muro, ti sbottono con violenza i pantaloni e te li tiro giù. Ti faccio leccare la mia mano.... con la tua saliva "lubrifico" il tuo culo.... non ti tolgo neanche il perizoma, lo sposto e poggio il mio cazzo duro.... comincio a spingere per infilarlo.... lo prendi in mano e lo indirizzi, lo aiuti, lo metti sulla giusta via, la via del peccato. Spingo piano... lo sento entrare con forza... sento che ti piace e spingo ancora di più.. Come un treno comincio a percorrere la ferrovia del piacere..... mentre ti bacio il collo, ti mordo l'orecchio.... TU ti tocchi...ansimi.... respiri profondamente... vorresti gridare.... di dolore....di piacere. TI sbatto e mentre ti sbatto ti sussurro nell'orecchio: "sei la mia puttana!" Sento le tue chiappe indurirsi... vibrare, tremare..... come una valanga arriva il tuo orgasmo.... sento la tua sborra gocciolare per terra come un rubinetto aperto.... sento il mio cazzo vibrare... tremare... sento la mia sborra schizzare nel tuo culo come un vulcano in eurzione! Sei lì... fuori dai sensi.... con le mani ed il viso attaccati al muro... le mie mani ti stringono dai fianchi a me.... ti sbatto per l'ultima volta.... esco fuori dal mio paradiso...esco fuori da te.... con una mano raccolgo la mia sborra che cola.... te la metto in bocca... ti faccio assaggiare il mio piacere... prima di richiudermi la zip.... di chiudere quel giardino segreto....prima di scappare via.... da chi? da cosa? ancora non lo so.... so solo che ho ancora desiderio di TE!
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 9 hours ago -
Mini vacanza trav
Finalmente un giorno di vacanza! Aspettavo questo momento dal giorno che un amico mi aveva lasciato le chiavi di una casa in Costa Azzurra. Arrivo nel tardo pomeriggio tutta eccitata perchè voglio concedermi una bella serata. Ho una gran voglia. E' parecchio tempo che ho una gran voglia e questa sera spero proprio di togliermela. Arrivo un po stanca e noto il portinaio che mi guarda senza nessun interesse. Un poco mi da fastidio. Adoro essere guardata e desiderata. Certo sono in jeans e scarpa bassa e adesso non mi sento una gran fica anche se sotto ho tutto quello che serve per eccitare chiunque. Calze nere con reggicalze, culotte di pizzo trasparente e sottoveste mini. Sono sicura che se il portinaio mi vedesse sotto sbaverebbe come un lupo. Appena in casa inizio a prepararmi per bene. Creme in abbondanza da rendere la pelle morbidissima e un bel trucco non volgare; indosso una gonna nera e una scarpa aperta con tacco. Qualche gioiello mi fa sembrare più signora ma allo specchio mi guardo e vedo una donna in calore. Sono pronta per uscire. Passo dal portone e noto che il portinaio mi ha guardata distrattamente ma poi mi ha riguarda con più interesse. Forse quell'interesse tipico da maschio. Anzi sicuro quell'interesse. Non mi stacca gli occhi da dosso. "Porco" penso "prima neppure mi guardavi e ora solo perchè ho la gonna e sculetto mi vorresti montare". Peccato questa sera ho altri programmi. Ormai sono le dieci. Faccio un giro in centro. Guardo le vetrine e in particolare quelle di intimo. Qui hanno delle cosine proprio maialine... le adoro e mi eccito sempre di più. Mi guardo in giro. Non c'è nessuno di interessante. Allora prendo la macchina e vado verso un parco che conosco. Giro un po dopo decido di riprendere l'auto. Mentre sto entrando sento una voce che arriva da un'auto di passaggio. Penso che mi chieda un'informazione. Mi avvicino, mi abbasso leggermente per guardare dentro e per capire meglio. " Vuoi succhiarmelo?" dice in francese. Li per li rimango di sasso. Come caspita si permette, poi lo guardo e penso "un bel ragazzo". "Oui" è la mia risposta. Ci ho pensato veramente poco. Lo seguo con l'auto. Ci appartiamo. Scendiamo entrambi per conoscerci, ma appena fuori si slaccia i pantaloni e mi fa vedere un bell'uccello mollo. Lo tocco e scendo subito con la bocca per capire se potevo aiutarlo ad indurirsi. Eccome che si indurisce! Lui comincia a mugolare... io più di lui. Guardo in alto. Mi piace. Continuo a leccare e succhiare. Sono tutta bagnata. Il mio pisellino è umidissimo. Lui gode. Mi tocca, mi alza la gonna, mi accerezza il culo, mi tocca davanti .... e poi dietro... e poi mi infila un dito nel buchino e comincia a sditalinarmi.... e Lo voglio! Mi blocco, mi alzo e gli dico "ho un appartamentino in centro. Ho voglia"... "vraiment envier de faire l'amour". Lui capisce ed è così eccitato che mi segue come un cagnolino. Usciamo dalle auto e andiamo insieme all'appartamento. Passiamo dalla portineria. Il portinaio è ancora lì. Mi guarda, ci guarda. Il maiale capisce cosa andiamo a fare. Io saluto "Bonsoire" e lui a denti stretti "bonsoire madame". Sono ancora bagnatissima. Appena chiudo la porta salto letteralmente addosso al mio amico. Ha di nuovo l'uccello mollo... gli tolgo i pantaloni, lo accarezzo e ricomincio a succhiarlo. Diventa subito duro. Ansima.... mi eccita sempre più. Comincia a toccarmi tutta. Infila le mani sotto la gonna e comincia a lavorarmi il buchino. Io non mollo lo voglio leccare tutto! Lui vuole vedermi sotto, mi tira su la gonna, mi guarda il culo. Diice "cul fantastique".... Non capisco più nulla da quanto sono eccitata. "Adesso lo voglio"... "scopami! scopami ti prego!".... mi piego sul divano... Lui mi guarda, gli piace il mio culo, mi accarezza, mi prende da dietro il mio pisellino e comincia a menarmelo. Sto godendo da morire. "Entra ti prego"..."s'il vous plait... enter... fout me dans le cul". Eccolo! Mi vuole fare godere! Mi tira su da dietro per le cosce e spinge con delicatezza.... Ansimo..." mi piace", continua con delicatezza, urlacchio a ritmo di danza, lui continua, lo incito "dai, dai", grido " godo,godo" , ansimo, grido ancora "mi piace, ...ancora....", "vengooo siii vengooooo". Il mio pistolino è esploso sono venuta come una fontana. Adesso vuole che lo succhi. Scendo e inizio a succhiarlo furiosamente. Quasi mi soffoco, quasi vomito da quanto me lo infila dentro. Infine sento uno spruzzo caldo... "brava, brava" mi dice mentre spruzza. Ha goduto anche lui. Siamo esausti. Continua a guardarmi il culo e a toccarmi. "Bel culo" mi dice in italiano. Grazie
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13 years ago
Daniela1Do,
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Portare la moglie in vacanza dal bull
un racconto di fantasia, un progetto, una speranza. Come fare per mettere un bull in condizioni di corteggiare senza fretta ma con una certa assiduità una moglie fedele? Inutile tentare di improvvisare "incontri" in città, tanto non avrebbero seguito: nella vita di tutti i giorni, tra lavoro e impegni familiari lei è sempre molto presa e non ci sarebbero molte occasioni per improvvisare delle nuove amicizie. Questo potrebbe succedere con colleghi di lavoro, o in situazioni particolari (frequentando circoli, associazioni, palestre ecc.). Poi qualcosa potrebbe creare imbarazzi nella città in cui vivi e lavori, con qualcuno che ti conosce e può spettegolare sui fatti tuoi. Così ho pensato a organizzare qualcosa per le vacanze. Di solito affittiamo una casa in qualche posto di mare per un mese intero; così ho cercato in anticipo di mesi, grazie al forum, la presenza di bull adeguati ad una situazione dall'esito per niente scontato; una situazione che richiede tatto e pazienza e, al limite, anche l'accettazione sportiva di un rifiuto senza recriminare sul tempo sprecato appresso a una che non poi ci sta. Trovare un bull sul posto poteva essere un modo per dargli tutte le occasioni possibili nell'arco di un mese. Ho coltivato diversi contatti, senza creare aspettative. Scelto con mia moglie il luogo di villeggiatura, ovviamente io suggerivo le località più "interessanti" in base ai miei contatti,e trovata una casa da affittare, ho informato il bull locale (che d'ora in poi chiamerò con il nome di fantasia di Paolo). Consultandomi con Paolo ho scelto uno stabilimento balneare. Al momento di concordare come riconoscerci, lui mi ha chiesto una foto di mia moglie in costume, anche se con il volto coperto. Già, ma io come l'avrei riconosciuto? Ha detto che siccome io sono molto pessimista lui vuole vedere che coppia siamo prima di farsi riconoscere, visto che comunque lui in quello stabilimento ci passa molto tempo e non vuole ci siano da parte di nessuno comportamenti imbarazzanti. Arriviamo finalmente, io sono tranquillo, se Paolo non troverà la situazione di suo gradimento sarà comunque il mese di vacanza programmato. L'ambientamento è "frizzante" perchè io spero sempre che qualcuno inizi a stare appresso a mia moglie e la incoraggio a indossare con disinvoltura tutto il nuovo guardaroba glamour (qualche costume e abitino me lo ha suggerito Paolo inviandomi immagini di cataloghi, ma non ho potuto farle comprare i più "spinti"). Io saluto e sono cordiale con tutti gli uomini del posto: i ragazzi del bar, altri tizi in vacanza, il personale in genere dello stabilimento, della confinante discoteca ecc., ovviamente allo scopo di far prendere confidenza con più gente possibile anche a mia moglie. Ho deciso che in tutte le occaioni possibili devo lasciarla sola: al bar quando fa colazione la lascio discorrere con i ragazzi, nelle prime ore del pomeriggio scende da sola e io arrivo dopo. In discoteca, io non ballo gli svelti, solo qualche lento, ma poi anche per questi insisto perchè balli con quelli che la invitano. Ogni approccio può sembrare un tentativo di corteggiamento e tutto serve allo scopo di "riscaldarla" e farla sentire apprezzata e desiderata. Ma tra tutti questi, chi è Paolo? Proprio uno di quelli che hanno saputo meglio intrattenere mia moglie nelle serate in discoteca. Si fa riconoscere da me dopo ben 4 giorni che ci studiava. È uno che spesso se ne va in giro con un gommone. Ci propone di uscire con lui in motoscafo. Al largo, mi propone di provare a guidare io; dopo un pò invita mia moglie a provare; lei ha paura e lui le dice che deve "sentire la barca" mentre manovra la piccola ruota del timone. Per aiutarla a sentire la barca le poggia le mani sui fianchi guidandola come se il timone lo stesse tenendo lui: lei deve assecondare i suoi suggerimenti tattili: se ruotare a destra o a sinistra. Per una buona mezzora sono un tutt'uno lei la barca e Paolo. Raggiungiamo una località dove passiamo tutta la giornata. Al tramonto rientriamo e guido a lungo io mentre loro due bonariamente mi sfottono per l'eccessiva prudenza e paura di essere avvistati da qualche motovedetta (io certo non sono abilitato), e lui intanto suggerisce altri divertimenti per i giorni in cui potrà stare con noi. Rientriamo giusto in tempo per la discoteca e ballano spesso insieme: Lui comunque la lascia anche ballare con altri. Quando siamo soli mia moglie mi avvisa che secondo lei Paolo è uno che ci potrebbe provare - io dico mah. Per due giorni Paolo ha da fare altrove, ma per mia moglie la tensione erotica non si allenta a causa dei tentativi di prendere confidenza da parte di altri uomini, cui ci eravamo gentilmente presentati nei primi giorni. Paolo si rivede direttamente in discoteca, mia moglie balla spesso con lui - io mai - e con altri. Fino a tardi. Il giorno dopo mia moglie mi ripete che Paolo è uno che potrebbe provarci, e le sembra pure uno che ci sa fare. Io dico che non mi dispiace che lei possa piacere ad altri, per me significa che ho una bella moglie e che ogni corteggiatore è una conferma. Lei: E se piacesse pure a me? Non ti preoccupi? Io: A me piace che a te possa piacere. Lei: Che significa? Io: Che l'essere intrigata da un'altra persona ti renderebbe più vitale, più giovane. Credo che il tuo viso e il tuo sguardo diventerebbero ancora più belli, radiosi. Lei: Allora sei un fesso, e penso pure che non ti interesso più. IO: Mi interessi, sei sempre mia moglie, ma desidero vedere che ti diverti che ti godi situazioni fuori dal quotidiano. Lei: Non ci credo che ti piacerebbe se andassi con un altro, però quasi ti meriteresti che lo facessi; se mi capita l'occasione ti faccio prendere la paura, magari proprio con Paolo. Devo trovare il modo per farti capire quello che rischi. Domani ti faccio vedere, così la smetti di dire stupidaggini. Il giorno dopo Paolo è libero e sta in spiaggia insieme a noi; facciamo il bagno, io esco quasi subito, loro scherzano ancora in acqua, poi lei si fa aiutare ad asciugarsi e si fa spalmare la crema. Lui è attento a non strafare. Lei (a me solo): visto che se voglio me la spasso? Ti piace così? Io: sei molto bella mentre giochi così. Peccato che questa sera non c'è, mi dice lei. Il giorno dopo Paolo viene solo nel pomeriggio. Io lo sapevo e scendo molto tardi in spiaggia. Il giorno dopo lui non c'è per niente, lei mi racconta che lui approfitta delle mie assenze per mostrarle il suo interesse, proporle escursioni (anche con quel pigro di tuo marito, le dice), farle capire senza dubbi residui che lei gli piace. Rispondo che l'importante è che lei sia a suo agio e si goda la situazione: l'idea che a te Paolo possa piacerti ti rende ancora più desiderabile ai miei occhi. Lei: Sei uno stupido . Per tre o quattro giorni Paolo non poò venire. Finalmente ritorna e usciamo di nuovo motoscafo tutto il giorno. Solita lezione di guida per mia moglie: un tutt'uno lei il motoscafo e Paolo. La sera li lascio ballare insieme, ballano bene, sembra che stiano insieme, Mi sembra che lui provi a toccarle l'orecchio con le labbra, lei si ritrae, lo rimprovera, lui si scusa, lei accetta bonariamente e continua a ballare. La bacia sul collo, lei si ritrae sorpresa per guardarlo in faccia ma lui ne approfitta per darle un delicato bacio sulla bocca, lei scuote la testa, come se lo invitasse a stare buono, a non rovinare l'amicizia e farsi cacciare, ma continua a ballare. La serata continua con lui irreprensibile e sempre galante, con grande sicurezza, mettendo mia moglie di nuovo a suo agio, come se non fosse successo niente (io ufficialmente non ho visto niente). Per diversi giorni non potrà venire, ma non mancano corteggiatori occasionali che le fanno rimpiangere Paolo. Finalmente Paolo mi avvisa che in serata sarà in discoteca e mi raccomanda di farla essere e sentire sexy per l'occasione. Shopping nel pomeriggio. Visto che è divertente anche per lei vedere come Paolo prova a flirtare, propongo a mia moglie di sorprenderlo e "torturalo" con un abbigliamento provocante. L'idea di divertirsi a provocarlo le piace. Compra con il mio aiuto e consiglio entusiasta: magliettina corta in vita, giacchettino di cotone, molto leggero, per la sera sul mare, e leggins leggerissimi e decisamente sexy. Ma tanto siamo al mare, le dico, ci vai pure in costume. Lui nota e gradisce moltissimo. Ballano, lui è come sempre gentile e cortese, noncurante e divertente. Un paio di volte lei torna a dirmi se voglio ballare io un pò con lei. La prima volta le dico che con lui balla meglio, che mi piace vedere come balla. La seconda volta le dico di stare tranquilla riguardo a me, perchè sto bene così, e di godersi la serata e il cavaliere. Certamente voleva che io la salvassi da se stessa, per questo è tornata un paio di volte a dirmi che ora toccava a me ballare con lei. Col passare della sera ballano con lui che tiene le labbra vicinissime al collo di lei, che non dice niente. Le bacia il collo, lei fa per ritrarsi e lui la bacia in bocca, lei lo guarda e lui la ribacia lei non dice niente, disapprova con lo sguardo, ma riappoggia la testa. Lui la lavora al collo (gli ho detto che è sensibilissima) lei si gode i baci sul collo per qualche secondo, poi fa per ritrarsi ma lui coglie subito l'occasione per baciarla e questa volta il bacio è più passionale, ma lei subito riappoggia la testa. Ballando, lui infila una mano sotto il giacchetto, sul seno. Passano diversi minuti. Lei è totalemte sua ormai. Non vedo se con la mano lui è entrato anche sotto la magliettina, ma mi sembra di sì. Con il giacchetto che copre non si vede bene (il giacchetto è stato un suggerimento di Paolo per far si che lei non reagisse se toccata troppo apertamente sotto gli occhi di tutti) ma lui la sta portando su di giri, per tutto il tempo necessario, per il buon esito della serata. Lei si gode il palpeggiamento del seno e i baci sul collo, cambia posizione per farsi baciare anche dall'altra parte del collo, come fosse un massaggio di benessere. Nel cambiare posizione incolla per alcuni secondi le sue labbra a quelle di Paolo. Paolo mi fa segno, è ora di andare nella stanza da me riservata nell'albergo a lato della discoteca (albergo dove Paolo è conosciuto). Si incamminano, lui la tiene cinta con il braccio sinistro, la avvolge stando sempre con il braccio sotto il giacchetto, la tiene molto vicina, un pò davanti a lui, e sono sicuro che con la mano sinistra continua a titillarle un capezzolo, per tenerla calda. Le parla all'orecchio e la bacia sul collo e sulle guancie mentre la guida fuori dalla folla e verso l'abergo. Io li precedo in camera e mi nascondo. Entrano, lui le toglie il giacchetto e la maglietta quasi tutta già tirata su, anche il reggiseno è già sollevato, forse da quando ballavano. Le bacia i seni, i capezzoli, non si stacca. Lei, con la testa reclinata all'indietro per il piacere finalmente pienamente goduto senza dover sembrare impassibile, gli attira la testa verso il suo seno, le mani affondate nei capelli (che io non ho). Lui scende, la finisce di spogliare, la bacia sotto, e inizia a lavorare di lingua. Lei quasi non sta in piedi, vorrebbe poggiarsi. È lei che si sdraia sul letto per farsi slinguare comodamente. Poi lui risale a baciarle i seno mentre con un paio di dita della mano destra la penetra, muove le dita un pò dentro-fuori e un pò, tenendole dentro, le muove in avanti, verso il pollice che intanto massaggia il clitoride, come se volesse farla squirtare. Lei gli toglie con impazienza la camicia, gli slaccia i pantaloni e allunga la mano sul suo membro, ora massaggiandogli il glande per "ricompensarlo" di quello che lui le sta facendo, ora afferrandolo tutto in mano per "sentirlo". Lui torna con decisione a slinguarla sotto. Mentre lui lavora di lingua lei, ormai completamente partita, allarga di più le gambe e spinge verso di lui il bacino. In altri momenti alza le gambe e poggia i piedi sulle spalle di lui e sul collo come a carezzarlo. È il momento. lui le sale sopra e lei lo asseconda disponendosi alla monta. Nel momento in cui lui entra sento il rantolo di piacere di mia moglie. Io arrivo: mi stavo segando da quando erano entrati in camera. E così, mentre per loro inizia il meglio, per me è già finito. Mi ero ripromesso di non toccarmi affatto, ma, quando sono entrati e ho visto che già non aveva quasi più maglietta e reggiseno e lo baciava come mai aveva baciato me, sono partito. Vanno avanti per mezzo'ora almeno senza interruzione. Lei lo abbraccia, passa le sue mani sul suo dorso, sul sedere, sui fianchi, lo vuole sentire tutto, si baciano e lui la lavora "scopandola" in bocca con la lingua. Lei lo incita semplicemete, ma con convinzione: si muoviti così!, ecco si!, mmmmmm, ahhhhhh, si, dai, ecco! ora vengo sopra un pò io. Cambiano posizione, lei passa sopra; ruota il bacino per sentirlo meglio, si tuffa su di lui per baciarlo e "penetrarlo" lei con la lingua, perchè ora tocca a lei (è un pò portata al comando mia moglie, o almeno a esercitare la famosa "parità"). Arrivano insieme. Lui finito, la aiuta a rivestirsi. Lei si preoccupa di me: chissà che penso non vedendoli più in pista da un pò. Lui la tranquillizza e scherza perchè in fondo sono stato io a dirle di godersi la serata e il cavaliere. Lei riflette qualche secondo su tutto quello che è successo e, dalla sua espressione capisco che ha "capito". Uscendo dalla camera sento che gli chiede: Allora sarà contento? La serata non è finita; appena ci rivediamo in discoteca mi chiede se voglio ballare con lei finalmente. Accetto. Mentre la tengo tra le braccia la sento ancora calda e sensuale. Ho una moglie che sa godere. E non mi succede come quando scopavamo (da anni noi due non facciamo niente ,e fino a stasera lei si era matenuta proprio casta): sempre io mi sentivo nel dubbio se lei avesse goduto o no. Questa volta sono tranquillo e, all'idea di una moglie che può godere come l'ho vista stasera, mi torna duro. Lei se ne accorge e mi dice: non ti montare la testa, a cuccia.
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13 years ago
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Cosa mi piace fare..
Ci si incontra, ci si vede. Il lato estetico ha la sua importanza.. ma le situazioni che si verranno a creare saranno al di sopra del sopravalutato "aspetto esteriore". La coppia con il lui bisex spegna la macchina. Altrettanto faccio io e preferisco uscire per primo in modo che mi possano vedere. A quel punto, dopo una calorosa stretta di mano tra noi maschietti, si incomincia a parlare del più e del meno. Fa capolino una bellissima chioma bionda dalla macchina alle spalle di Marco (chiamiamolo con questo nome fittizio). E' la sua bellissima moglie che ad un tratto interrompe la nostra conversazione con un urletto attraverso il finestrino: "mi posso togliere il reggiseno" urla. Io a quel punto, dico a Marco di salire in casa mia con la moglie. Una volta entrati si crea subito il feeling. Si accomodano sul divano, servo una paio di Martini e si parla del più e del meno sembrando amici di vecchia data. La moglie chiede di andare al bagno. Io continuo a parlare con Marco. Una volta tornata a quel punto riesco a vederla bene. Passo sicuro, con una bellissima minigonna rossa, top bianco e i capezzoli che si intravedevano. Si risiede sul divano sorseggiando il Martini. Marco chiede di andare in bagno e a quel punto rimango solo con lei. Iniziamo a chiaccherare ma la sua mano iniziava a fare su e giù sui miei jeans. Io mi eccito e inizio a toccarle le tette, dure sode tette! Poi scendo con il mio corpo e spostandole le mutandine inizio a leccarle quella figa tutta rasata che tanto mi fa eccitare. Il marito torna dal bagno e mi vede intendo nel mio bel da fare. A questo punto si spoglia e gli mette il cazzo in bocca alla moglie che, con grande ingordigia, lo succhia come se non avesse un domani da vivere. Intanto mi inizio a spogliare anche io e ci trasferiamo piano piano in camera da letto. Tutti e 3 i corpi nudi emanavano una stupenda energia positiva di vivere, divertirsi. Lei, ancora con il cazzo di Marco in bocca si stava divertendo una sacco.. io mi sposto e vado a soppiantare la sua bocca con la mia. Inizio a succhiargli l'uccello. Poi lo sposto e inizio a leccargli le palle. Lei la cappella ed io le palle. Poi io e lei ci baciamo. Poi al nostro bacio mettiamo quell'uccello che duro si mostrava fiero tra i nostri due volti. Da quella posizione passiamo a lui che in maniera canonica la scopa. Io faccio la spola tra metterle il mio cazzo in bocca a lei e leccargli il culo a lui. Si susseguono tante posizioni tra cui un bel 69 tra noi maschi con la lei che si sditalina guardandoci. Il tempo passa. Fino al momento in cui si sente l'ora si sborrare. A quel punto lei sale sopra di lui e si mette il cazzo di Marco nella figa. Io mi metto dietro di lei e gli metto il mio uccello nel culo. Iniziamo a scopare e nello stesso istante Marco, lei ed io veniamo! Siamo venuti tutti assieme. Marco con un bell'urlo si è fatto sentire dai miei vicini! Lei cade con la testa verso la sua. Io ero molto soddisfatto ma volevo fare ancora una cosa: prendo lei, la sposto ma la lascio sempre in posizione eretta. Gli pulisco con la bocca lo sborro sul suo uccello con il sapore anche della venuta della moglia. Poi con lo sborro in bocca bacio lei. Poi prendo mi metto sotto di lei e gli dico di spingere. Lei capisce di cosa parlo e io con la bocca aperta sotto la sua figa, fa uscire lo sborro di Marco dalla sua figa e io sono li, pronto a prenderlo in bocca. Ne esce una modesta quantità, il giusto per farmi godere ancora. Il fluido esce denso e caldo, mi arriva sulla linga ed io goloso lo ingoio. Ribacio lei sulla bocca avvinghindogli la mia lingua alla sua. Poi piano piano ci alziamo tutti con una bellissimo sorriso. A quel punto si è fatto tardi. Accompagno la coppia alla macchina e ci si saluta.
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13 years ago
admin, 75
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Perchè no...2
Era trascorsa una settimana dall'incontro e nella mia mente, ritornavano i momenti clou, specialmente quando la mia bocca, assaporava il gusto della cappella calda e umida di MArio. I suoi gemiti e la sua asta pulsante, mi eccitavano incredibilmente, non me lo sarei mai aspettato. Il solo pensiero mi dava un'eccitazione istantanea. Lo chiamai, per vedere che aria tirava, mi rispose con tono tranquillo, dicendomi subito, che temeva di perdere l'amicizia, per quello che era accaduto e che invece, era contento di risentirmi e immediatamente passò all'attacco:"quando ci rivediamo?". Mi aspettavo la domanda, il calore saliva sul volto, risposi tentennando che li per li, non sapevo. "Domani sera" replicò lui, "magari verso le diciannove", ma si...risposi di si. Tutto il tempo, pensai all'incontro, era la seconda volta, tanti tabù e tentennamenti erano crollati, avrei fatto la troia? Perchè No! Tanto quello che conta e che ti prende, è il momento. Arrivai con mezz'ora di anticipo, lui mi aspettava e... si vedeva...mi salutò e mi mise una mano sulla natica...non me lo aspettavo, anche se dentro di me lo speravo, non avevo mai provato...Era veramente infoiato, "vieni" mi disse appoggiando le sue mani sui miei fianchi e facendomi sentire l'asta dura e desiderosa di essere scatenata..."questa sera voglio di più"mi disse "ti voglio mio completamente", la cosa mi spavento ma mi prese subito, lo volevo anch'io. Chiesi almeno il tempo di posare le chiavi e chiudere il cellulare. La stanza era parzialmente al buio, la tapparella chiusa a tre quarti e per il resto si vedeva, che era la casa di un uomo solo. Ridendo, mi svincolai un attimo, mi chiese di preparare il caffè. Voleva che mi togliessi il pantalone tenendo gli slip e indossassi un grembiule, "ma prima indossa queste" delle calze a rete nere, "sono della tua misura" aggiunse. Un travestimento...mi colse di sorpresa ma ubbidii. Preparai il caffè, con molta difficoltà, lui si attacco dietro, palpandomi e strofinando il suo pacco ai miei glutei, che lo assecondavano e lo cercavano, "ti piace troiona", si mi piaceva e quando si tolse il pantalone e gli slip lo appoggio a me... e perse il controllo, lo voleva subito. Appena misi la moka sul gas, mi girò mi spinse su una sedia e me lo mise in bocca, "succhia bene" le sue mani, spingevamo la mia testa, mi stava scopando la bocca. A un certo punto, suonò il campanello, si fermò all'improvviso..."sarà Pasquale" disse. Senza scomporsi andò ad aprire la porta, ma che fa? Pensai...sta aprendo..? Pasquale entrò e mi vide sulla sedia...io morii di vergogna, Mario aveva il cazzo all'aria, "tranquillo, anzi tranquilla" mi disse "Pasquale è un amico, anche lui separato". Un uomo di mezza età, un pò pienotto ma non troppo, mi guardò sorridendo, "le ho parlato di te, e così mi ha chiesto di conoscerti". Bastardo pensai, che figura di merda. Pasquale mi tranquillizzò, parlando con accento sudamericano, "è solo un gioco e Mario mi ha detto che ci sai fare". Il momento passò, mi tolsi il grembiule e rimasi con gli slip e le calze a rete. Mario versò in tre bicchieri un ottimo whisky "ma si, facciamoci una bevuta", mi sedetti sul divano, accanto a Pasquale e Mario si mise accanto a me, parlammo un pò, poi l'alcol si fece sentire, "ma che belle cosce in queste calze" esordii Pasquale, col suo accento sudamericano, il calore cominciò a risalire e la mia mano, in modo autonoma scivolò sul cazzo duro di Mario, " un massaggio lo fece diventare duro e la mia bocca, lo cercò, trovandolo subito. Si distese sulle gambe, appoggiando completamente la schiena sul divano, i suoi mugugni lo dicevano chiaro, la mia bocca, lo stava facendo venire e quindi smisi subito "che fai ?" lo presi in giro "mi pare che stai perdendo ancora il controllo"... ripresi subito piano, la mia lingua scivolava sulla cappella fino alle palle, toccando appena la riga, che le unisce al buco del culo, mordicchiavo appena l'asta tesa al massimo...Pasquale mi tirò il braccio, lo voleva toccato, la mia mano lo cercò, trovando un cazzo davvero mai visto, un superdotato, staccai la bocca dal cazzo di Mario e lo volli vedere..."complimenti" lui sorrise appena ma Mario rivolle la mia bocca..."un po a anche a me" protestò allegramente Pasquale. Mi lasciò andare, mi girai verso Pasquale e scivolai giù dal divano, mi misi in ginocchio davanti a lui, cominciai a menarlo, mi rendevo conto di avere in mano un obelisco, poi mi avvicinai con la bocca, toccando la cappella con la lingua, sussultò e con la mano, mi spinse la testa, chiedendomi di prenderlo tutto. Mario si mise dietro di me, mi tolse lo slip, e le sue dita cominciarono a esplorare il mio buco, mi piaceva, mi contorcevo, e intanto succhiavo forsennatamente il cazzo di pasquale, Mario mi chiese di mettermi sul divano, Pasquale si sposto, e Mario comincio a lubrificare bene il mio buco, che si allargava, poi appoggio la cappella e piano piano mi prese. Un calore mi pervase, mi sentivo riempire, mentre le sue mani mi stringevano i fianchi, mi staccai dal cazzo di Pasquale, per lamentarmi dal dolore, ma non troppo, anche per orgoglio, senti infine le palle, contro le mie natiche e così iniziò il ritmo forsennato, mi sbatteva sempre più forte, non avevo tempo di occuparmi di Pasquale, Mario mi stava sbattendo fino a venire, con un urlo soffocato. Sentii il suo sperma caldo, era veramente tanto, mi colò giu per le gambe. Pasquale mi disse che toccava anche a lui, ma mi ribellai, non era possibile con quel coso enorme. "Ti prego" mi disse "No" risposi, " se vuoi ti faccio venire con la bocca", "guarda" mi disse, tentando di convincermi" mi accontento di entrare pochi centimetri, basta che ti vengo dentro"...mi lasciai convincere, ripresi a menarlo con la mano e la mia bocca, in modo frettoloso, cerco l'orgasmo del suo cazzo, appena prima di venire, mi avvisò di fermarmi, così si mise dietro di me e Mario davanti. Però accadde una cosa, Mario mi tenne forte e Pasquale, tento di entrare forzatamente. Mi ribellai, ma la cosa mi eccitava, lo feci entrare ma non più di meta, senti dolore misto ad eccitazione, comunque venne quasi subito, con una quantità indescrivibile e dei fiotti giganti. Mi lasciò e io esausto mi abbandonai, sulla pancia di Mario. "Spero che non ti sei offeso" mi domando Mario e io senza nemmeno alzarmi, alzai il dito medio, con un gesto molto conosciuto. LA serata finì tardi, tanto avvisai casa che rimanevo fuori tutta la notte. Infatti Pasquale se ne andò e quando restammo soli, Mario mi chiede di rimanere...e a quell'ora dove andavo? "Puoi dormire con me", mi disse sorridendo. Dormimmo insieme e ci addormentammo subito, anche se durante la notte fui svegliato, dal suo cazzo duro, senti il calore del suo corpo e il suo cazzo duro premere sul mio culo ed entrare dentro di me, i colpi erano davvero violenti, ci mise un po a venire e questa volta venni anch'io, la mia mano completò l'opera e il mio orgasmo con lui ancora dentro, fu il piacere più grande mai provato.
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13 years ago
admin, 75
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Sing for absolution
Sei entrato come una lama nel burro, liquefando nel dolore le mie aspettative; sei entrato come un pugno nello stomaco, rendendomi il sentimento negato; hai sfondato le mie fragili porte con uno sguardo. Canto per l’assoluzione. A squarciagola urlo un orgasmo violento con le foglie del bosco tra i capelli. Ho lo stomaco in subbuglio, la mente persa, le gambe che tremano e raccontarti tutto ciò che provo non è quasi possibile, Andrea. Mi sei entrato dentro con la dolcezza di una madre mai intuita, mi sei entrato dentro con la violenza della bestia che ritorna alla sua tana, mi sei entrato dentro per farmi ancora morire. Sento strisciare questo amore tra le ossa, questo spasimo nel cuore che vorrei accelerare, come il drago avvinghiato al tuo avambraccio, i tuoi occhi rossi di brace, Babilonia a cavallo della Bestia. Canto per l’assoluzione. Una triste nenia scolpita sul tuo petto quando mi chiavi facendomi sentire la peggior troia sul volto del mondo. Un canto libero scomposto da sospiri goduti nella carne, la sinfonia delle mani che spingono nella mia figa e il tuo cazzo che vibra tra le mie labbra vogliose. In adorazione di te canto il subbuglio che provo quando il mio culo schiaccia sul tuo viso e lo odori e ne bevi gli umori; in adorazione di quella animalità espressa senza filtri che mi sconquassa, mi eccita, mi uccide. Canto alla triplice Donna sopra la testiera del mio letto, canto al Cristo di spine incoronato inciso sul legno di fronte a noi, canto alle fiammelle delle candele di questa alcova proibita, canto al tuo cuore, al tuo sesso pulsante e pieno di vita, canto alla Morte mia Regina. L’umanità non cerca assoluzione ma espressione di sé nella liberazione dei rozzi istinti, è il mio sentimento che si piega in preghiera supplicando pietà, è la mia percezione che si inginocchia alla maestosità del tuo orgasmo infernale, è la mia anima che supplica di venir trascinata ancora e ancora e ancora dentro di te. Esiste un godimento supremo che tocca le corde dello spirito, spogliandolo nudo; esiste un piacere assoluto che è droga per i sensi e che lentamente scarnifica, raschia, spella il cuore. Esisti tu, Andrea, che privo di misericordia mi sbatti rabbioso e aggressivo da innamorarmene. Canto per l’assoluzione di un amore non cercato, non previsto, non voluto.
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13 years ago
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Spogliati l'anima, malkut
Mi rincorri nelle ombre degli altri da che ho ricordo: negli occhi di mia madre furiosa, nello sguardo liquido di un capo vizioso, nel passo sostenuto del giovane slavo che m’insegue. Quegli occhi ingordi di Luce mi spogliano, quella mente penetrante mi cerca ed infine mi trova. Sei dietro di me ora, alto e possente, entità sinistra per cui vacillo. Ti sento e ti voglio per ciò che sei. Quasi ti tocco e rabbrividisco. Ti desidero con un’intensità che non mi riconosco. Ti bramo per morire, per svendermi, per supplicarti. Ai tuoi piedi per vederti con l’anima nuda a ghermire la Luna. Stracciami e liberati dentro di me. Liberami dentro di te. Aprimi ed apriti sopra il mio ventre. Il profilo scuro, l’immobilità del Silenzio, il Niente è tuo. Assoluto in cui mi perdo. Una preghiera il mio desiderio di te, che mi cola sulle cosce mentre ti sbircio appena. La Guerriera si trasforma in una serva dolente che aspetta solo un cenno e lo stallone nero di Ishtar diviene una fiera che mostra i canini scintillanti nel nero della notte. Tutto si trasforma. Azzannami. Lasciami i segni del tuo amore mostrandomi come sei, oscuro padrone della tenebra. Fai colare il mio sangue su questo pavimento ché io possa berne con te. Vampiro. Consuma il tuo Giusto e fammi godere del piacere più osceno possibile, reso sacro dall’odore di morte. Si spalancano le ali corvine del mostro sulla mia schiena. Il tuo collo, il tuo bacino, tutti i muscoli del tuo petto nell’ultimo sforzo si tendono e la rabbia cieca dell’odio esce dalla tua bocca. Sei bello, specchiato nel mio sangue, scomposto dal liquido che ancora scorre. Le braccia aperte in gesto di vittoria, i pugni stretti di rancore e l’ultimo affondo al mio ventre capiente, reso fertile per te. Schiacciata, umiliata, insultata e lacerata ora posso pretendere il mio compenso, Signore dell’Oscurità e la fiera si inchina alla sua Regina che infine doma con la spada dell’Amore. Piangi. Mi ami. Mi odi. Ti odi. Finalmente ti ami. Ti sei spogliato dell’anima, me l’hai donata ed ora il figlio del peccato sarà lo scettro di potere su di un mondo che dorme. Verga di ferro. Rovinali! Spazzali via con la tua e la mia ira! Distruggili! Sii ciò che sei, possessore del Chaos! Vieni presto, Malkut.
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13 years ago
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