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Venezia cattiva consigliera - vestibolo
Mi hai catturata nelle viscere del tuo intelletto, nelle increspature della tua pelle e non trovo via d’uscita a questo castello. Legata e imbavagliata, nuda. Strette, le corde, mi segnano cosce, polsi e ragione, affacciate nella calle del fighér. Il freddo che si respira qui dentro è pungente e silenzioso come il ghiaccio appena solidificato nella laguna; nessuna fenditura, niente crepe da saggiare coi polpastrelli lividi. Quadratura d’epidermide arida e castrata, costretta a tacere, a immobilità acutizzata da un insistente formicolio alle tempie. Spezzata in niente guadagnerò qualcosa, dallo straccio scuro che mi acceca sorgeranno trasparenze ed incanti tattili a cui mi aggrapperò furiosa. Dalle funi ruvide si sottrarranno le gambe ridotte a mucchio d’ossa, fragili quanto il mio amor proprio, e si spalancheranno a te, sicure. Dalla mia gola si leveranno urla rimaste a lungo strozzate d’attesa. Ma ora… Ora non mi resta che la nostalgia: la luce acquosa e riflessa di Venezia, come pinne dorsali di anguilla appena pescata. Fame. Il movimento lieve della marea svagata, prima dell’imbrunire. Sete. Il tuo sorriso sconosciuto, indiscreto di seno, inguine e labbra. Bramosia. Lo specchio su cui mi spingi e i piccoli mosaici di vetro che mi graffiano i palmi delle mani. La toilette del nostro ristorante a Murano. Bisogno di urinare. Vivo, mobile, tra fiduciosa memoria e urgente necessità. Vi sono intelletti e spiriti così mobili che possono essere paragonati a cavalli sfrenati che nessuno può fermare? Vanno qua e là, sempre in agitazione. Io ne ho compassione, perché mi sembrano persone ardenti di sete, che scorgono l’acqua da molto lontano e vogliono andare ad attingerla, ma trovano nemici che sbarrano loro il cammino. Teresa D’Avila – Cammino di perfezione Qualcuno ha compassione di me. Il temperatore della Torre dell’Orologio, custode assoluto del Tempo e delle Sonerie che scandiscono, rintocchi e silenzio, la mia rinascita. Rintocchi e silenzio: un complicato dispositivo meccanico regolato da un pendolo, comando d’avviamento a diverse funzioni; come un pendolo, non sei che una figura semovente nel disegno del Tempo, una colonna di sale in processione, che contravviene l’assetto divino e mi tenta. Solco quei momenti, nello stretto rio della mia anima, sono una gondola inclinata di lato, resa stabile dal ferro di prora, la vergogna. Ho vergogna del rossore delle mie natiche esposte duramente agli sguardi, dell’apertura della mia carne dilatata e stimolata dalla tua immoralità, di riuscire a cedere con estrema facilità alla tua nudità e temo. Temo l’esilio all’isola della Giudecca, terra di Ebrei e di nobili decaduti, luogo di ozio e di preghiera. Di malattia. La peste e la Chiesa della Salute. C’è sempre un Dio a scongiurare la vergogna. E’ terribile per un’anima trovarsi da sola in mezzo a tante tentazioni. Se io avessi avuto con chi consigliarmi, penso che me ne sarei giovata per non perdermi del tutto, trattenuta se non proprio dal timore di Dio, almeno dalla vergogna di dovermi apertamente manifestare. Teresa D’Avila - Vita Io non posseggo altri confessori che Venezia, solo compagnie dannose che sono come il vino rosso amabile, aspetto e colore seducenti, resi preziosi da un ballon di cristallo soffiato a bocca. Bocca di donna. Un calice non è nulla, sorseggiato di sera, con la compagnia dei menestrelli e dei loro mandolini, abili intriganti, giocolieri di fantasia. Di un calice ci si rallegra, come di un amico. Il secondo è più subdolo, detiene ancora l’aspetto docile di un semplice bicchiere di vino ma rilascia nuovi profumi, più intensi e modella la forma delle labbra al piacere della tensione nervosa. Di due calici ci si compiace, come di un compagno. Vi narro del terzo, perché è qui che si smarrisce la ragione. Il terzo calice è diabolico, nulla attorno attrae con maggior interesse, i moscerini danzano tranquilli sul collo senza che se ne provi dispiacere, anzi, la forza demoniaca del terzo calice li altera in dita perfette, curate, un po’ tozze e nodose che titillano i sensi. Di tre calici si muore, come di un Amante. Se poi se ne aggiunge un quarto ed un quinto, non resta che liquefarsi con esso, fondersi, sciogliersi con polvere di cristallo e ubriachezza, con l’orgasmo e Satana. Mi spaventa molto il danno che deriva da compagnie cattive: mai potrei crederlo così grande se io stessa non l’avessi sperimentato. Per i giovani, in modo particolare, è il peggior male possibile. Teresa D’Avila – Vita Sono io la mia cattiva compagnia, il carceriere che mi tiranneggia facendomi supplicare di ferirmi ancora, tu hai solo provveduto ad eseguire lo schema del mio piacere che è costrizione cosciente del corpo, che è celeste follia della mente. Non riposo, rannicchiata, in questo angolo opaco di calce e umidità ma ruoto attorno a te senza discernere, né scegliere tra Ascesi e Passione d’Amore, abbandonandomi alla perfezione che sta nella conformità del mio volere a quello dell’Amato. Invidio chi ha compassione di me, lo desidero, mi allungo. Ma il Bondage mi frena. Io lego me stessa. Io sono carnefice. Io sono aguzzino. Ora l’acqua ci giunge dalla Fonte… Il piacere, la soavità, le delizie che si godono sono incomparabilmente più intense di prima… L’anima non sa cosa fare, se parlare o tacere, se piangere o ridere. E’ come un glorioso delirio, in un modo deliziosissimo di gioire, in una celeste follia nella quale impara la vera sapienza. Teresa D’Avila – Vita
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Bisex è bello
cercavo coppie con lui bisex e mi contatta G. Coppia 50enne,di Roma come me,bisex da sempre,convinti e decisi,alla ricerca di un singolo bisex vero senza tabù nè inibizioni,come mi descrivo io.G è il marito.ci scambiamo informazioni su di noi in chat,parliamo e scopriamo di essere in sintonia,almeno a parole,quindi decidiamo di incontrarci per un caffè conoscitivo,si sarebbe presentato senza T(la moglie),ma con foto di lei....speriamo che vada tutto bene,mi sembrano una coppia tranquilla,ma decisa e,soprattutto bisex. Ci vediamo in un locale fuori mano,ci prendiamo un caffè e decidiamo di continuare la conversazione in auto.G è un bel tipo,oltre 50 anni,ma portati bene,non alto di statura ,ma magro,giovanile e,confesso,mi piacerebbe molto che riuscissimo ad organizzare un incontro.In auto la conversazione va su argomenti piccanti,quelli che ,ovviamente,interessano di più:mi parla di loro,delle loro avventure,dei loro desideri e voglie.é molto diretto ed esplicito nella sua descrizione e gli confesso che mi eccitata ascoltarlo.Poi tocca a me soddisfare le sue curiosità,assicurargli che sono un vero bisex perchè la ritengo la situazione più eccitante ed appagante,informarlo sui miei gusti e è molto colpito dal fatto che io adoro il sesso orale...leccherei per ore una calda e umida fichetta e ciuccerei golosamente un bel pisello.Infine mi mostra le foto di T,anche lei oltre 50 anni,piccola e minuta,quasi anonima a prima vista,ma,mi assicura lui,molto calda e decisa.Ci sono foto di lei da sola,ma poi anche di loro in azione,da soli,ma anche con altri singoli...sono sempre più eccitato,vedere quelle foto,parlare così apertamente di sesso,mi fa scoppiare l'uccello nei pantaloni e,anche a lui sembra fare lo stesso effetto."eccitanti,vero?"esclama"lo vedo dal tuo rigonfiamento e anche io non sono da meno come puoi vedere"e dicendo così si tocca la patta dei pantaloni evidenziando il rigonfiamento. In una foto c'è T che spompina un uccello enorme e G mi dice che è il suo:non ci posso credere,un tipo così minuto,quasi gracile e un supercazzo in dotazione!!!!!!!! "Non ci credi? se vuoi posso mostrartelo" mi fa lui."Certamente,non ho problemi,anche se per fare sesso con un uomo,ci deve essere almeno la presenza di una lei,da solo non mi piace giocare con un uomo" gli rispondo.Allora mettiamo in moto e ci dirigiamo in un posto più tranquillo....mentre guido lui lo tira fuori e si masturba facedolo crescere in maniera esagerata...non ho mai visto niente del genere,nemmeno nel più esagerato dei film porno,la sua mano non riesce a circondarlo del tutto."avevi ragione,è veramente immenso"gli dico "Sono sempre più eccitato al pensiero di poterlo ciucciare insieme a tua moglie" " non vuoi provarlo ora?anche se non ti piace fare sesso solo con me puoi almeno assaggiarlo o toccarlo"non fa in tempo a finire la frase che allungo la mano e lo agguanto.FANTASTICO.enorme,vibrante non durissimo ma compatto,granitico."mi piace da morire e ti confesso che ,nonostante tutto quello che ti ho detto,te lo ciuccerei subito"" accostiamo allora e potrai assaggiarlo con calma".alla ricerca di un posto tranquillo sono sempre più eccitato al pensiero di prenderlo in bocca,non avrei mai creduto di poterlo fare senza lei..ma non faccio in tempo a fermare la macchina che sono subito con la bocca su quella meraviglia,stenta ad entrarci tanto è grosso. che fantastica sensazione succhiare un pisello così grande,mi sento completamente preso che lo faccio con avidità tale che lui cerca di fermarmi perchè sta per godere.." non preoccuparti,ormai sono partito e voglio arrivare in fondo"pompo ancora per pochi secondi e sento la sborra salire piano piano...i suoi gemiti di godimento,i sussulti del pisello,la sborra calda e dolciastra in bocca...che momento sensazionale e fantastiche sono state le serate che,da allora,abbiamo passato insieme,io lui e la moglie spesso,ma a volte,quando lei non può, mi ritrovo a ripetere quell'esperienza,io a spompinarlo con gusto e con il desiderio di,prima o poi,provarlo nel culetto
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13 years ago
paolobi,
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Last visit: 2 years ago
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Bocca
- Bocca da cazzo! Mi piace dirglielo appena schiude di poco quelle labbra accese, per farla eccitare ancora prima di avere aperto la patta dei pantaloni. Mi piace usarla come si usa una puttana che lo fa di mestiere. Eppure la amo questa puttana che si presta sempre, senza mai fiatare, che si lascia fottere in ogni maniera, senza mai piangere. Che amore può essere questo? Io sono sposato con una tizia tiepida e gelosa, possessiva e limitata. Ho sbagliato. Sì, sono un codardo vigliacco, che resta intrappolato nella mente di una moglie stronza continuando ad usare la bocca della mia puttana. A volte mi faccio schifo. Però non riesco a smettere di pensare a questa lingua veloce sulla mia cappella circoncisa, al suo respiro grosso mentre me lo lecca, a quel bacino che dondola in preda al piacere. Si eccita la puttana, mentre glielo strozzo in gola e le si gonfia il sesso. Lo so anche se non vedo, ne percepisco l'odore aspro ed intenso. Lei è ancora completamente vestita, mi piace così, mi piace solo immaginare quei seni enormi che si induriscono, quel culo proteso che grida il suo compenso. Mi basta una bocca, bocca da cazzo, perfetta sulla mia asta, calda a leccarmi l'inguine. Le afferro i capelli e la strattono. A volte la picchio sul viso con il palmo aperto. E piace anche a lei. E' sempre in ginocchio ed io la osservo e ricordo l'altra, a casa, che discute per ogni quisquiglia. E' bella mia moglie, sottile ed elegante, sempre agghindata all'ultima moda. Ma è infelice. Non riesco più a scoparla come un tempo, con la foga di un bambino che ha scoperto il cioccolato, devo chiedere, devo sedurre, devo compiere riti troppo complicati per uno come me. Alla mia puttana non serve nulla, non ricordo di averle regalato mai nemmeno un fiore. E continuo a farmi schifo pur piacendomi così. Primitivo. Usarla, per quello che è, bocca da cazzo in cui vomitare tutto il mio piacere. Il mio dolore. Non si lamenta mai la mia puttana, forse a volte scorgo un filo di mestizia nelle sue pupille, mentre mi lavo di fretta per tornarmene a casa. Eppure la amo, come non ho mai amato nessuna, la amo senza sottrarmi a questa vigliaccheria che mi lega a ciò che gli altri vorrebbero da me. E così noi infelici siamo in tre. Sono duro a venire, ho bisogno di volgarità, di sangue mischiato all'amore, di violenza unita al piacere. La mia puttana lo sa perché lei è come me. Così ci amiamo, ci comprendiamo e spesso tacciamo, sorvoliamo sul resto, come se non esistesse un passato, un presente e nemmeno un futuro. Sesso e sangue. Lacrime asciutte dentro orgasmi violenti. Le afferro la testa senza curarmi di non strapparle i capelli e le schiaccio il cazzo in fondo fino a toccare la parete della gola. Così vengo, quasi soffocandala. E lei mai, mai, mai, si è tirata indietro in questo gioco assurdo che ricalca vecchie scene sbiadite dal tempo. Puttana come poche, puttana come nessuna, la mia puttana, l'unica bocca perfetta per il mio cazzo. Libera talmente da accettare completamente ciò che sono. Libera talmente da accettare completamente tutto il dolore che solo un amore così offre. - Ti amo bocca da cazzo...
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13 years ago
admin, 75
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Gli argini di orione
Ti osservo la schiena e penso che mi sono innamorata perfino di quella, che non c’è nulla che non mi piaccia in te: il sedere sporgente, le gambe tornite sempre leggermente divaricate, il tono greve della voce a tratti grossolano, mi procurano un brivido di piacere che, talvolta, mi infastidisce. Non riesco a controllare le emozioni, a simulare indifferenza, a fingere quella calma che non appartiene più al mio cuore. Combatto per resistere a questo turbinio di sensazioni che spaziano dalla tenerezza più sdolcinata all’erotismo cupo e pornografico. Ti farei di tutto e riesco perfino a comprendere il cannibale che si ciba dell’amato perché tutti i miei sensi sono impazziti per te sino a desiderare il gusto della tua carne, l’odore naturale della tua pelle. E non mi chiedo nemmeno più se sia amore dato che poco mi importa ingabbiare con un’etichetta l’infinito spazio della mia anima che desidera accogliere, inerme e passivo, il tuo. Tempo fa qualcuno mi raccontò di quanto gli piacque letteralmente annullarsi e fondersi nella volontà di chi lo dominava e così io, allo stesso modo, mi struggo dal medesimo desiderio; sono ai tuoi piedi come una schiava che attende un cenno che non arriva e nello stesso tempo mi sento forte proprio di ciò che fa di me una debole. Nel sentimento si espandono gli orizzonti della mente e la vista del cuore mi permette di penetrare ciò che tu non sei abituato a condividere ed è proprio in questo modo che i nostri ruoli, paradossalmente, si scambiano: ti ho in pugno quando vedo chi sei stato e chi potresti essere, mi hai in pugno quando sai chi sono! Passato, futuro e presente. Istinto passionale e pacata ragione. Realtà immaginata e tangibile. Mistero e concretezza. Femminilità e Mascolinità. Uomo più di quanto immagini, sei per me il Maschio ideale, capace di analizzare se stesso sino a scoprire il proprio lato femminile; sarà per questo che la tua energia è così sexy, così estremamente sensuale da mandarmi al tappeto. Sarà per questo che nell’intimità della mia camera ovattata dalla penombra e dal suono della musica, la mia fantasia non si accontenta di soddisfarsi con immagini qualunque ma ha bisogno di ciò che ti rende speciale. Siamo tutti Unici agli occhio di Dio, certo, ma c’è qualcuno più speciale degli altri? Me lo sono chiesta spesso. Semplicemente c’è chi ha coscienza di esserlo ed è proprio questa coscienza ad illuminare la propria vita e quella altrui. E la coscienza è frutto che cresce dal seme dell’amore, dall’accettazione di sé innanzitutto e conseguentemente del prossimo; è un ciclo vitale, quasi un sacro rituale magico che si inserisce nella vita reale con semplicità e naturalezza. La tua semplicità la riconosco nell’abbigliamento casual che ti segna la muscolatura, nel taglio spartano e cortissimo di capelli, nel linguaggio diretto e stringato e perfino in quel bacio rozzo che ancora mi sconquassa. Chissà se usi allo stesso modo le mani, se sapresti gettarmi addosso tutta la tua carica erotica senza pensare a nulla, senza filtrare con la ragione ciò che ci resta sepolto dentro. Chissà se hai il coraggio di te stesso con la donna che dici di amare o se riusciresti mai ad averlo con me. Mi piacerebbe spiarti mentre ami una donna, mentre tocchi il suo corpo, la baci, la penetri; vorrei ascoltarti, osservare le smorfie del tuo volto, i muscoli che si tendono e sbirciare nei tuoi pensieri. Magari vorresti dirle qualcosa ma taci. Magari vorresti farle un po’ male ma non osi. Oppure sogni la sua amica nel letto con voi… La gabbia della mente ci ingabbia anche il cuore. In altre vite siamo stati assassini. Forse ubriaconi. Spergiuri. Violenti. La Vita ci ha dato altre possibilità e noi, stupidamente, le sprechiamo giudicando noi stessi. Allora io non posso non essere sincera. Vorrei amarti in ogni modo possibile, esplorando le regioni estreme del piacere, della ragione e del sentimento, libera di essere ciò che sono e concedendoti la stessa libertà. Vorrei unirmi a te nel corpo ma congiungendo misticamente anche le anime e provando così quell’estasi divina che è possibile trovare solo nella franchezza; vorrei, vorrei, vorrei… infine, vorrei solo poter conoscere te, sapere di te, amare te, senza limitazioni. Rompere gli Argini di quel Fiume Celeste che discende dallo spazio ed intacca le nostre cellule, le nostre sinapsi; esondare come acque furiose e lasciarsi assorbire dall’altro senza timore di sporcarsi l’anima, senza pudori e moralismi e amare come ama Dio. Annientare dighe costruite da chi teme di morire i cui sacchi di sabbia sono stupidi dogmi e leggi buone per un gregge di pecore cieche; incenerire confini dettati da altri e scegliersi da soli come pensare, come ragionare, come decidere. Attraversare ponti poggiati sulle sponde e lasciare il Fuoco dietro di sé e lasciare l’Acqua dietro di sé e procedere verso Aria e Terra per poi ricominciare il cammino infinite volte ancora. Come Nilo fertile di frenesia distruttiva, impugni la tua Sacra Spada e gridi vendetta! Vendetta, Sangue, Morte! Eppure, amore mio, la Vendetta è sepolta nella Pace del Sole che entra nel Leone, del sorgere eliaco di Sirio e proprio in questo nonsenso è celato il segreto della Vita di Osiride, signore dell’oltretomba eppure Padre perfetto. Eppure, amore mio, dove credi sia l’Errore lì c’è Verità, perché l’Errore è solo nel cuore di chi giudica non certo nell’Assoluto, non certo in una Creazione fatta a somiglianza di Dio, non certo nella Creatura. Allora frantuma gli Argini del controllo mentale e liberati su di me, gettati a peso morto sul mio corpo e baciami con la Passione del Vento e del Tuono, fammi adorare il tuo fallo virile come fossi la tua unica Vestale, risvegliamo insieme il Sacro Serpente Rosso e abbandoniamoci a noi stessi! Lasciati giudare da me, amore mio, come Sirio guida il cieco Orione, come Iside resuscita il morto Osiride; lasciati amare senza paura, senza limiti, senza Argini.
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Il muro: katia e luca
Il Buio, la penombra e a tratti qualche grido di godimento. Spio tra le fessure, c’è una donna con tutti quegli uomini che regala il suo piacere senza farne alcun mistero. Cosa c’è di esoterico nell’esposizione della carne? Luca è nella mia mente e tra queste immagini spero di perdermi per dimenticarlo. Il suo odore lo cerco tra questi sconosciuti, la sua pelle la assaporo qui dentro. C’è un privè libero, aperto, comodo. Io e Federico ci entriamo e ci adagiamo sul lenzuolo. Fa caldo, mi spoglio. Uomini in fregola si ammassano a guardare. La catenella è aperta. Qualcuno si avvicina. Ricordo Andrea, un giovane maschio dagli occhi crudeli che mi scopa con violenza sbattendomi addosso la sua inquietante energia. Cosa c’è di esoterico nell’amare degli sconosciuti? Luca è nel mio cuore e tra questi maschi spero di smarrirmi per dimenticarlo. Cerco i suoi occhi negli occhi di chi viene qui per godere, per perdere la memoria, per abbandonarsi al gioco, alla distrazione, alla semplicità. Denudarsi senza vergogna, godere a piene mani, liberare dalla gola ciò che mi esplode dentro. Delle mani escono, altre ne prendono il posto in me. Sono esposta, spalancata, davvero nuda ed indifesa. 'Quello che nascondi è solo paura'. Il Piacere non ha confini, se ce l’avesse l’Universo stesso verrebbe intaccato. Il Piacere non possiede morale, se la possedesse il Cosmo lo giustizierebbe. 'L’hai voluto tu e ti piaceva, l’hai voluto perché ti proteggeva'. Poi vedo Katia, capelli ricci, biondi e una deliziosa fossetta che le intacca la guancia destra. I suoi occhi mi incantano, la sua pelle mi conquista. “Giocate con noi?” I due fidanzati si guardano, lui sorride e lei decide per il sì. Troviamo un nuovo privè più spazioso e ci accomodiamo sul letto circolare senza tirare la catenella. Katia si avvicina e mi bacia e il suo odore m’inebria, la sua bocca mi ubriaca, sono fuori di me… Indossa un corpetto nero, io uno simile ma rosso. Le svelo il seno, così morbido, così naturale e le le prendo le natiche tra mani. Nel suo collo mi abbandono e affondo le mani tra la sua carne calda e umida. Può essere esoterico il sesso? C’è qualcosa in quello che provo che è talmente forte da farmi piangere. C’è qualcosa nel sesso di talmente struggente da farmi desiderare di non tornare più indietro. Katia è bellissima. Katia è genuina. Katia è se stessa. 'Questo Muro che tu tieni con te è l’unica cosa che ti allontana da me'. Perché Luca mi rifiuta? Perché posso avere tutto questo ma non ciò che davvero desidero? I nostri accompagnatori ci stimolano ulteriormente finché un’altra coppia si aggiunge. Siamo tre donne al centro del letto circolare e tre maschi che assistono alla scena con il sesso turgido bene in vista. Siamo divertite, lascive e completamente complici sebbene non ci fossimo mai conosciute prima, siamo Donne. Ma siamo anche Maschi, perché quando la foga ci prende aumenta il desiderio, la tensione della carne e la voglia di scambiarsi i ruoli. “Se avessi un giocattolo ti scoperei!” “Anche io…” risponde Katia mentre sorride con dei grandi occhi azzurri. Invece mi infila le dita dietro e mi apre la carne più che può mentre il suo fidanzato mi martella a fondo. Li ho entrambi addosso, ne sento gli odori distinti eppure sono come una cosa sola, una sola Anima per il mio Piacere. Dilatata abbastanza, il fidanzato di Katia me lo ficca nel culo mentre lei si fa scopare da Federico. Noi due, vicine, ci baciamo. 'Ho capito che le cose che trattieni trattengono me'. Vederla godere mi provoca un piacere immenso, mi sento talmente vicina a Dio che potrei morirne. E dal Paradiso ripiombo all’Inferno, perché pochi passi separano gli opposti. Cosa c’è di esoterico in Luca? Tutto ciò che mi celi, che trattieni, che non mi doni, frena la mia ascesa, la mia salita… allora io scendo, mi precipito nell’Abisso, annego in questi mondi, in questi letti, tra questi sessi e per un attimo tu non esisti più. 'Il Muro che c’è non esiste se, se giochi con me'. Il Muro – Loredana Errore
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13 years ago
admin, 75
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Questa e una storia...vera!!!
....come tutti uso il pc...x lavoro e anche come passatempo. con i nuovi social network....si ri-incontrano persone oramai dimenticate, sparite che avevo cancellato dalla memoria. Poi un giorno, su fb mi arriva una mail privata, era una mia compagna di scuola...delle superiori, premetto che durante i 5 anni di scuola nn l'avevo mai calcolata, anzi mi stava molto antipatica , era la classica lecchina dei prof, quindi la consideravo anti antipatica.,.ma questo e il passato!!! Iniziamo a scriverci...e a raccontarci del passato, di tutti quelli che avevamo rivisto..degli eventi..matrimoni, divorzi...figli...ecc. Dopo un po di mail di questo livello, decidiamo di prenderci un caffe, in un bar abbastanza centrale. Ci salutiamo, parliamo x un ora di tutto quello che ci era capitato in questi 20 anni, ma mentre parliamo....noto un certo sguardo..nei suoi occhi, lei sposatissima, cn figli, sembra felice....ma, qualcosa la rende...curiosa.....!!! Ci salutiamo....subito dopo, mi arrivano dei sms cn complimenti, e cn la promessa...che nn doveva essere l'ultimo caffe...ma bensi ....uno dei tanti!!! Dopo 2 gg....ci sentiamo al cell...e ci rivediamo....solito bar....e solita chiaccherata. Al trezo caffe scatta l'invito....di casa, mi propongo come ottimo barista....e il caffe lo avrei fatto io. L'aspetto sotto casa....la faccio accomodare, soliti saluti di rito....e poi mi sbilancio....cn un bacio, che prima rifiuta....e poi....accetta, cn molta voglia. Partono le lingue...s'intrecciano...ci spostiamo sul divano....e piano piano...lei si lascia andare.....ma nn molla del tutto.Va via....!!! Il giorno seguente....si rinvita....e si riparte da dove avevamo lasciato il gg prima ma con ancora piu voglia!!! Lei inizia a scaldarsi a toccare...le piace che la lecco, la tocco....gli prendo le tette piccole ma sode e inizio a succhiarle come un bambino, lei va in estasi quando cn la lingua inizio a scendere ...quasi mi ferma, ma poi cede al piacere e si lascia andare a gemiti e frasi scomposte, la mia lingua inizia a entrare ed a asssaporare il suo umore.....mi fa eccitare. Mi chiede di essere scopata...e l'accontento cn una cavalcata...lenta e lunga.lei viene....e continua...a toccarsi. I giorni seguneti passano ta sms e mail....io divento sempre piu esigente, inizio a dichiarare i mei gusti sessuali, i mei piaceri a vedere una donna sexy, sempre cn i tacchi e cn intinmo molto arrapante....e cn mio stupore leimi asseconda, anzi tira fuori quello che nn mi aspettavo......!!!! L'ultimo incontro lei si presenta , tornando dal lavoro, cn delle scarpe rosse con il tacco alto, calze autoreggenti nere di naylon, perizoma e body rosso fuoco, vestito aderente....che gli fascia il corpo....nn perfetto...ma voglioso. Appena entra nn dice nulla, solo...." TI VADO BENE COSI???" . ..senza dire nulla la prendo la porto sul tavolo....le alzo il vestito...la prendo per i tacchi....inizio a leccarla a fondo....lei si tocca....mi vieni...in bocca, m'implora di scoparla......e io l'accontento, inizio a penetralarla...prima lentamente ...poi sempre piu forte....mi dice di spingere e di darglielo tutto....fino allla fine....mentre sto per venire....lei si toglie da sotto........s'inginocchia,,,,,,e mentre continua a toccarsi la figa....si fa venire in bocca.....continua, senza freni, senza limiti. Si rialza....e mentre si sistema....mi fa una promessa" QUESTO E SOLO L'INIZIO DEL GIOCO....PREPARATI LA PROSSIMA VOLTA SARA PIU ECCITANTE" , resto di sasso...e ci diamo appuntamento x la prossima volta. Resto curioso di sapere...cosa mi proporra......e nn vedo l'ora di raccontarlo a tutti VOI. !!!!!
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13 years ago
admin, 75
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Il massaggio
Avevamo avuto diverse esperienze con coppie con scambio di partner ed ogni volta non mi sentivo soddisfatto in pieno,tornati a casa sentivo il bisogno di scoparla ancora ma non capivo perchè non ero appagato dalle nostre performances ! Una sera mentre lei mi faceva un pompino con la solita passione e maestria le sollevai i capelli e la guardai mentre succhiava il cazzo. Fù un lampo che mi squarciò la mente. Ecco cosa volevo ! guardarla mentre faceva sesso con un'altro uomo ecco cosa desideravo! vedere come spompinava il cazzo di un'altro mentre mi masturbavo ! la attirai a me, eccitato come un cavallo le dissi all'orecchio: Mi piacerebbe vederti fare una pompa ad un altro ! non disse nulla...... Qualche sera dopo tornai alla carica e dopo un pò di storie mi disse SI. Tra gli annunci mi colpii un massaggiatore professionista e lo contattai. Arrivammo nel suo studio la invitò a spogliarsi e mettersi sul lettino,cosa che lei fece subito tenendo addossso un completo intimo da urlo! Lui inizio dal collo e dalla schiena ,poi prese un'olio profumato ed iniziò ad allargare la zona del massaggio sempre più verso le natiche,a quel punto mi resi conto che il perizoma ed il reggiseno erano di troppo e visto che lui aveva le mani unte mi avvicinai le tolsi l'intimo e mi accorsi che le mani mi tremavano x l' eccitazione: toglievo gli slip a Gabry per offrirla ad un'altro. scese con le mani nelle natiche sfiorando ano e figa poi giù sulle cosce fino ai piedi. poi le chiese di girarsi e lei lo fece offrendosi tutta rasata alla sua vista ed alle sue mani,allora lui comincio dal seno ai capezzoli durissimi scendendo sempre più sulla pancia ,sfiorando il clitoride infilò 1-2-3 dita piene di olio che scivolavano nella figa già bagnata. Lei allungò una mano verso di lui le tirò fuori il cazzo dai pantaloni..... ERA SUPERDOTATO ! lo carezzò e poi apri la bocca avidamente ed ingoiò una cappella enorme! allora lui salì sul lettino si distese lei gli sfilò gli indumenti e cominciò a leccarlo dal petto fino alle palle poi risalì e con le sue tettone (4°) fece sparire il manico tra le tette facendogli una spagnola . Ero ipnotizzato,tirai fuori il cazzo e cominciai a toccarmelo con voglia,lei spompinava ed io mi avvicinai per vedere meglio poi lui la sdraiò sulla schiena e le fece una leccata infinita che la fece venire una prima volta,si infilò il preservativo e mentre la stava per penetrare lo fermai presi l' olio per massaggi lubrificai prima la figa di Gabri e poi il cazzo di LUI come a fargli una sega,poi lui scivolò dentro di lei e vidi che un pò le faceva male ma stranamente godevo di quello sforzo che faceva a prenderlo tutto. poi lui la mise alla pecorina e stantuffò fino a farla venire con lui mentre io mi segavo e sborrai come non mai. Stasera abbiamo appuntamento con Francesco ed Anna mi ha detto che vuole prenderlo TUTTO nel CULO ! che troia mia moglie.( mi ha detto che lo fà per me) Roby
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13 years ago
admin, 75
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Giovedì
come tutti i giovedì sono andata a trovare i miei amici nel loro negozio.. hanno un negozio cose di casa... arrivo sempre in ritardo, credo che quando hanno dato la dote della puntualità io ero assente.... sono arrivata da loro...mi aspettavano, lei ha subito chiuso le tende, ha tirato giù la saracinesca e chiuso a chiave la porta.. ho cominciato subito a spogliarmi, avevo un completino tutto tulle e pizzo verde scuro, lui seduto sulla sedia della cassa già l'aveva tirato fuori e se lo massaggiava per farlo diventare duro...lei quando mi sono girata era già nuda....si è messa seduta su di uno scaffale tra i piatti...e a gambe larghe..."leccami" io l'ho subito accontentata, ho cominciato a leccarla fino a che non ho sentito il suo clitoride gonfio sotto le mie labbra.."perchè non vieni a scoparla...scopala ".lui si è messo dietro di me e tirato giù il tanga ha iniziato a scoparmi...forte, tutto dentro... lei mi stringeva i capelli e mi spingeva la testa dentro le sua fica allargata...tanto da riuscire a scoparla con la lingua...ha tirato su le gambe fino a mostrarmi il culo....ed io ho cominciato a leccarlo e lei a spingermi la testa.."inculami con la tua lingua" "si".. era tutta fradicia, colava...mentre le leccavo il culo con una mano si masturbava e mi colava tutto il suo miele in bocca.. lui mi ha preso mi ha sdraiata sulla schiena sul pavimento con la moquet marrone...mi ha allargato le gambe e l'ha infilato tutto dentro...lei si è messa a 69 e leccando il mio clitoride mentre lui mi scopava..era bellissimo.. dopo si è tirata su a sedere sulla mia faccia, con le mani si allargava "tieni fuori la lingua" lei andava su e giù con il corpo sceglieva lei come farsi leccare.. dopo lei si è messa a pecora e lui ha iniziato a scoparla....io mi sono messa in piedi davanti a lei...ero inclinata e con le mani mi allargaovo la fica in modo che il clitoride fosse tutto fuori a portata di lingua e lei mi leccava con gusto....io le spingevo la testa sempre di più, le tiravo i capelli..."succhia.." lui si alza e va di la...torna con una bottiglietta di glassa di aceto balsamico...mi fa nuovamente sdraiare a gambe larghe e mi cola tutta la glassa sul seno, la pancia,l'ombellico fino ad affogare la mia fregna... quando è contento del lavoro fatto "laura vieni qua con me a leccare margherita....."entrambi con la lingua mi bagnano tutto il corpo.... mi leccano i seni, succhiano i capezzoli....lui in ginocchio comincia a leccarmi... me la succhia vorace... ...lei mi sale sopra e sdruscia il suo corpo sul mio...la glassa appiccica.. siamo messe una sopra all'altra e lui con la lingua ha due fiche da lecare...abile passa dal culo di lei alle due fregne larghe sotto... poi si alza e scopa entrambe.... infila il suo cazzo dentro di me...poi scopa la moglie.. finchè lei si gira schiaccia la sua schiena sui miei seni... ci lecchiamo le lingue io e lei son le teste inclinate... lui ci tiene a gambe larghe e alzate... e ricomicia a scoparci.... sta per venire si stacca e viene con il suo cazzo in mano verso di noi.....si mette sopra le nostre teste e con la mano continua a muoversi su e giù finchè zampilla fuori la sborra sui nostri visi.... a bocca aperta, con le lingue di fuori lecchiamo le gocce, ci scambiamo baci liquidi.... lei si alza e insieme ci mettiamo a succhiarlo... le nostre lingue s'incrociano....si succhiano....golose cercano le gocce... bussano alla porta..... "non preoccuparti è una sorpresa"... tutto nudo e ancora gocciolante va ad aprire la porta.... entra una donna sulla 50ina, una bella signora.... li per li non so cosa fare sono nuda e sporca di sborra ovunque...ma, laura è come me ed è tranquilla... la signora segue mario e si fa spogliare con calma.. è un pò cicciotta ma, piacevole...le restano degli stiavali neri...e una sottoveste nera a pallini... viene verso di noi..laura si alza e si mette in ginocchio davanti a lei e inizia a leccarle prima i piedi....la signora allarga le gambe, s'inclina un pò e allarga tutta la sua fica per farsela leccare meglio... "margherita vieni anche tu..." mi avvicino e lei mi prende per i capelli e mi infila la fregna in bocca.... "leccala serva" tra me e me mi sono chiesta questa cosa cazzo vuole? però ho cominciato a leccarla... mario se ne stava seduto e guardava.... la signora aveva una borsetta rossa.....dentro aveva di tutto.....ha tirato fuori una specie di collare e l'ha messo a laura...io guardavo la scena inebetita...... "vieni cagna" laura camminava a quattro zampe con il collare e quella nuda la portava in giro per il negozietto..... non lo farò mai.... dopo dalla borsa è uscita una frustina...e poi tanti cazzi finti di tutti i colori.... la signora si è messa le mutande con il cazzo attaccato... una minchia verde che sembrava gelatinosa.... ha trascinato laura tirandola per il collare verso di lei... "succhiami il cazzo.." laura faceva tutto quello che le chiedeva...con la lingua le puliva gli stivali...servizievole li ha tolti e ha cominciato a leccargli i piedi.... io ero infreddolita e ferma su di uno sgabello a vedere la mia "amica" trattata veramente come una cagna, il marito li accanto che si masturbava e assisteva alla scena contento.... quella si è girata verso di me... mi guardava con uno sguardo di sfida pazzesco....ha portato laura tirandola con il collare verso di me... "leccale la fica..." lei mi ha allargato le gambe ed ha iniziato a leccarmi, la teneva per i capelli e le diceva come fare... non contenta le ha fatto di nuovo leccare il suo cazzo verde... "tu vieni qua da me..che ti voglio insegnare come si deve rispettare una padrona" io non mi movevo dalla mia sedia... "brutta troia muovi il culo e obbedisci" mario e laura mi guardavano... "dai marghe stai al gioco per una volta...." mi sono messa in piedi e camminavo verso di lei... "le schiave camminano come le cagne...giù a 4 zampe troia" ho pensato che era veramente un gioco da dementi... "dai marghe daiiiii per una volta" mi sono messa a 4 zampe e la signora mi ha infilato il collare....lo teneva stretto.. adesso passeggiava su e giù con tutte e due al guinzaglio... "leccami i piedi.." ma figurarsi........ e lei mi dava li strattoni appena io non facevo ciò che diceva....mi sono ritrovata a faccia schiacciata sul suo piede con la lingua di fuori a leccarlo.... mi ha tirato su con il guinzaglio fino a farmi arrivare alla sua fica.... mi ha preso i capelli tra le mani e mi ha ordinato di leccarla...... mi ha sdraiata....si è seduta sopra di me a culo largo..."leccami il culo... mentre tu cagna leccami la fica.." eravamo in una posizione così strana e scomoda ma, tutte e due lecavamo ciò che lei ci aveva ordinato... aveva spostato quel cazzo di gomma per farci leccare meglio.... quando è stata soddisfatta ci ha messo a pecora e ci è salita sopra come a cavallo.. ci teneva per i guinzagli come se fossero briglie e preso il frustino ci dava ogni tanto delle nervatine sul culo per incitarci a camminare....il frustino era fatto a cazzo...e la signora, sempre mentre ci cavalcava l'ha infilato tutto nel culo a laura....e lo spingeva su e giù mentre lei gattonava.... finito il giro.... sempre tenute per i guinzagli e a pecora ha iniziato a scoparci....prima la fica .... poi ci ha inculate... sempre con il guinzaglio teso, opppure tirandoci i capelli..."godete cagne..".dopo ci è venuta davanti la bocca e ci ha infilato tutto il cazzo in bocca.... si è tolta le mutande.... ha ripreso il frustino e frustandoci la schiena ci faceva camminare...arrivata infondo mi ha sciolta.....mi ha tolto il guinzaglio... ha preso laura l'ha messa davanti alla fregna e le ha pisciato in faccia.... dio che schifo.....ero inorridita... e lei li sotto a farsi spisciacchiare in faccia da una cretina...quando ha finito... "leccamela cagna...pulisci tutto..succhiala per bene che non ne cada una goccia.." e lei lo faceva... io mi ero tolta il collare e mi ero seduta in disparte.... mario stava venendo ancora una volta..... si era fatto una sega eccitato nel vedere sua moglie fare la cagna.... finito lo spettacolo e il divertimento suo personale la signora si è rivestita...tutti ci siamo rivestiti e lei come era arrivata se ne è andata, in silenzio... "ti è piaciuto marghe?" "no mi ha fatto senso specialmente la parte finale...ma, contenti voi...ognuno si diverte come crede" me ne sono andata e non ero contenta come le altre volte anzi ero molto perplessa su quello che era successo... non ho la vocazione a fare la schiava....credo che ci penserò molto giovedì se tornarci o no.....
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13 years ago
admin, 75
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Incontro in libreria
La città era torrida in quel afosissimo agosto. Tutti ormai erano partiti. Bar,negozi,supermercati erano praticamente tutti chiusi, i pochi aperti, deserti. Lui finisce di lavorare alla solita ora, di aperitivo con questo caldo non se ne parlava, meglio rifugiarsi in quella libreria, dove sicuramente ci sarà l'aria condizionata a manetta. Non amava granchè le super librerie, quelle grandi in cui si trova qualsiasi tipo di libro main streaming, preferiva quelle piccole, vecchie e impolverate, ma erano veramente rarità. Un giro rapido tra gli scaffali, nuove uscite, vecchie uscite, ristampe. Da sempre, ha avuto una passione sfrenata per i libri. La libreria è deserta, poche persone dentro, ma nell'aria sentiva distintamente un profumo inebriante, un profumo di donna. Ti voltasti e notasti una ragazza...."IO"....intenta a sfogliare degli antichi libri un pò impolverati, ma di grande valore. Già di spalle potevi delineare un corpo sinuoso, elegante....! Era vestita molto elegante con un tailleur beige, una camicetta bianca, delle calze color carne ed delle splendide scarpe col tacco molto alto dello stesso colore del vestito. Ma era il suo profumo che ti attirava, che ti inebriava e ti diceva di avvicinarti......tra le mani aveva una vecchia versione della "Divina Commedia" quell'opera che il padre gli aveva fatto conoscere e amare. l'ultimo verso della quale era finito sulla sua pelle con un dolorosissimo tatuaggio. Questo era un segno, una donna splendida con la Divina Commedia in mano. Si avvicinò e prendendo coraggio, derivante sicuramente da quel profumo inebriante, le appoggiò una mano sulla schiena e scordandosi i convenevoli, iniziò a parlarle di quella particolare edizione, arricchita dalle illustrazioni di un famoso pittore. Lui parlava, ma non poteva far a meno di sentire quel profumo......lei per un attimo restò allibita per il comportamento di quello sconosciuto. Così tanto audace...Si spostò leggermente per allontanare quell'intruso e si voltò sorridendo un poco e non potè fare a meno di pensare quanto fosse carino quel ragazzo, alto, moro ed atletico. Chiuse il libro e ne prese un'altro. Il ragazzo notò quelle mani con lo smalto rosso e le unghie lunghe. Il ragazzo insistette e Le chiese se Le poteva offrire qualcosa. Lei si sentì lusingata da quell'offerta un po’ malandrina ed accettò. Uscirono ed entrarono nel vicino bar ordinarono due prosecchi freschi....le bollicine stimolarono il palato di entrambi.Il ragazzo la guardava, aveva due occhi splendidi, con delle ciglia lunghissime, un bellissimo seno e due mani da urlo. GLi era capitato poche altre volte nella vita , se non da adolescente, ma pensava a quelle mani che >andavano su e giù sul suo grosso cazzo......ma era impossibile che ciò accadesse per cui accantonò i pensieri più terreni e le chiese come mai una bella donna come lei non fosse a rosolarsi su qualche spiaggia esotica... Rispose che lo avrebbe fatto da li a poco e sarebbe partita per le vacanze. Accavallò le gambe e scoprì gran parte delle cosce poichè la gonna era corta e stretta. Si accorse che il ragazzo abbassò lo sguardo e volontariamente si accarezzò la gamba in segno di invito. Inconsciamente con le dita si alzò ancora un pò la gonna scoprendo il reggicalze un un pò della sua pelle nuda ed abbronzata. Si inumidì piano le labbra passandosi la lingua e si sporse verso di lui. Tra se e se pensò che non aveva ancora perso quella sua tendenza alla esibizione. Quasi involontariamente il ragazzo guardò nella camicetta bianca, due belle tette, una terza piena, in un bellissimo reggiseno push up. Involontariamente lui si spinse indietro non voleva passare per un maniaco e non capiva se quel gesto fosse volontario o involontario. Ma quella visione lo aveva sicuramente colpito......ricominciarono a parlare del più e del meno, delle imminenti ferie. lui avrebbe raggiunto degli amici ad ibiza. Parlava , parlava, parlava quasi come a difendersi e non pensare all'attrazione che provava nei confronti di quella sconosciuta. Finirono i loro prosecchi e lui le chiese se ne voleva un altro oppure se voleva passare a berne uno a casa sua, tanto viveva proprio li vicino. Non sapeva se accettare e disse che aveva da fare, per non fare la sfacciata, ma aveva una gran voglia...aspettava che il ragazzo insistesse e lo fece regolarmente. Allora timidamente annuì e gli chiese andiamo? Dopo aver pagato si portarono verso l'uscita e sempre parlando del più e del meno si avviarono verso la casa di lui che era poco distante. Entrarono nel portone e salirono nell'ascensore. Ultimo piano.....tremava dall'emozione....la prima volta con uno sconosciuto così....conosciuto da così poco...cosa le avrebbe fatto...chi era....lei era una donna sposata e cosa avrebbe fatto davanti a suo marito quella sera, cosa sarebbe successo appena entrati...lei fu colpita da quei grandi scaffali pieni di libri.....e rimase li in piedi a guardarli.....lui invece guardava lei. Una donna bellissima, con un sedere alto e sodo.....con delle gambe lunghissime...la guardava da dietro......per rompere il ghiaccio lui disse che andava in cucina prendere qualcosa da bere.....tornò e la trovò nella stessa posizione, in piedi con le mani unite dietro la schiena e le gambe, civettuolamente incorciate.....con i due bicchieri di Gewürztraminer freschissimo le si avvicinò.....e per scherzare glielo appoggiò dietro al collo....lei fu scossa tutta da un brivido.....lui non avrebbe mai creduto che quello sarebbe stato, per così dire, il fischi d'inizio.Lei si voltò di scatto facendo cadere il bicchiere ed avvicinandosi dolcemente al suo viso lo baciò con delicatezza sulla bocca mordendogli le labbra e prendendo nello stesso momentoil viso di lui tra le mani....allargò le gambe e gli salì sopra. Continuò a baciarlo sempre più profondamente. Lui era bloccato sul divano ed era esterrefatto da quel comportamento poco femminile, ma ugualmente eccitante. Le passo le mani sui glutei e scoprì che la gonna era completamente alzata ed accarezzò le chiappe nude. nella foga si sbottonò la camicetta e fuoriuscirono due seni duri e grossissimi quasi rimbalzando in faccia al ragazzo erano li sul divano una sopra l'altro....i grossi seni chiedano di uscire da quello stretto reggiseno....per cui per un attimo staccò le mani dal sedere di lei e abbassò le coppe del reggiseno, uscirono due tette bellissime con dei capezzoli durissimi. il ragazzo non potrà fare a meno di affondare il suo viso in quella meraviglia.......li leccava, li succhiava, li mordicchiava e, stando all'ansimare della sconosciuta, il tutto era gradito. Contemporaneamente le mani sul sedere cominciarono a farsi spazio nel perizoma ridottissimo..........lei si strusciava su di lui, evidentemente l'erezione non le era passata inosservata....Si alzò un' attimo per permettere alle mani del ragazzo di spostare bene il perizoma e sentire tra le sue mani le labbra allargate della sua vagina...era una cosa che adorava! Nel frattempo le sue mani si erano abbassate sul ventre del ragazzo e cercavano la cerniera dei pantaloni...la trovò e la abbassò subito....percepiva tra le mani qualcosa di molto duro e grosso....trovò l'elastico degli slip...li abbassò e finalmente prese in mano la sua preda stringendola forte...era già durissimo e bagnatissimo tanto che tirò fuori una mano e la portò alla bocca per leccare il liquido di lui che l'aveva bagnata era durissimo , l'eccitazione procurata da quella sconosciuta lo faceva impazzire.....quello che pensava poco prima al bar si stava realizzando, quelle mani curatissime che salivano e scendevano sul suo turgido arnese. Infilò due dita dentro di lei, era bagnatissima....le tirò fuori e fece si che le dita bagnatissime raggiungessero le loro bocche unite nell'ennesimo bacio......voleva sentire assieme a lei il sapore della sua vagina. Poi si alzò, voleva che lei si accomodasse sul divano.....la fece sedere....le sollevò la gonna e le divaricò le gambe. Si inginocchiò davanti a lei. Allargò completamente le gambe scoprendo la sua vagina depilata e molto grande....le labbra dilatare scoprivano un poco il buco della vagina....Si prese con le mani i polpacci ed aspettò quello che quel bellissimo ragazzo le avrebbe fatto da lì a poco immaginandoselo solamente...! Lui si buttò a capofitto sul suo fiore bagnato di rugiada assaporandone i profumi umidi si primavera....baciandola sulla sua pelle ed incominciò a solleticarLe il buchetto dell'ano....Lei si abbandonò completamente ed emise un sospiro di eccitazione socchiudendo gli occhi....il seno era completamente scoperto....lei ne prese in mano uno e lo portò delicatamente baciandone il capezzolo duro era stupenda, li tra le sue mani....e poi quella vagina così profumata, liscia come un pesca. Le infilò la lingua e ad ogni affondo sentiva un fremito provenire da lei. Aveva un sapore buonissimo. Leccava sempre più a fondo, poi si fermò un attimo e volle baciarla..voleva che anche lei sentisse quel sapore buonissimo. La baciava intanto con la mano prese a masturbarla.........le dita entravano ed uscivano sempre più velocemente. La cosa la stava eccitando oltre ogni limite e sentire le sue dita entrare dentro di lei le faceva provare sensazioni mai provate...Il sapore della sua vagina in bocca la stupiva e la inorgogliva nello stesso momento....voleva abbandonarsi completamente nelle braccia di quel ragazzo e farsi scoprire completamente nuda....la masturbazione stava diventando eccezionale e ben presto lui capii che la stava facendo venire....I suoi movimenti divennero frenetici, i fianchi si muovevano instancabilmente su e giù, a destra e a sinistra...agevolava l'entrata delle dita che entravano ancora più in profondità. D'un tratto lei esplose in un urlo di piacere incredibile....era venuto, aveva raggiunto un orgasmo che le aveva fatto tremare corpo e anima.....lo pregò di star fermo con le dita dentro di lei per vivere pienamente quel momento.....era tutta rossa in viso, aveva i capelli spettinati....ma conservava la sua immensa eleganza. Ora il ragazzo si alzo in piedi...eri li col suo cazzo turgido proprio davanti a lei....la vagina era rossa dallo sfregamento e dall'eccitazione....lui posò la sua punta in mezzo alle grandi labbra e la penetrò profondamente facendole sentire tutta la sua lunghezza e durezza. Questo la sconvolse perchè era ancora concentrata sul suo di orgasmo che non era ancora finito...i movimento dentro e fuori del suo membro si fecero frequenti e la fecero rientrare nel gioco dell'orgasmo femminile multiplo.....Ormai lei urlava come un ossesso dal piacere perchè stava avendo un'altro orgasmo molto ravvicinato, lui era molto eccitato e vendendola così stava venendo a brevissimo.....il suo membro cominciò a pulsare......spingeva sempre più forte l'eccitazione era ai massimi livelli,vedeva il suo seno tremare ad ogni suo colpo....leccava i durissimi capezzoli, sentiva che stava per raggiungere l'orgasmo....ma voleva che il tutto durasse il più a lungo possibile.....era stupenda ed era sua.....con un gesto veloce e rapido fece si che la splendida donna appoggiasse le gambe sulle spalle...messa cosi poteva leccarle i piedi con quelle meravigliose tacco 12. Ora voleva che lui venisse perchè veramente era stanca....strinse i muscoli della vagina più che poteva e vide in lui gli effetti di questa mossa....infatti bastarono altri due o tre colpi che di irrigidì completamente...uscì da lei e lei glielo prese in bocca per berlo completamente e così fece perchè subito dopo uno spruzzo bianco le innondò la bocca....lo bevve tutto e lo leccò quasi a vomitare...era bellissimo e lo voleva tutto per se.....lui continuava a penetrare la sua bocca come fosse la sua vagina finchè non uscì più altro sperma.....e si abbandonò su tappeto esausto… Lei si abbandonò sul divano esausta e con la bocca che sapeva ancora del suo liquido seminale e stettero lì distrutti per una buona mezzora….fin tanto che non smaltirono la stanchezza e si rivestirono. Un’esperienza che ripeterono spesso da quel giorno, ma questa è un’altra storia… TIZIANA e DAVIDE
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13 years ago
admin, 75
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Sull'autobus una mattina...
Quella mattina ero particolarmente in ritardo sul lavoro, avevo passato una serata rimanendo alzata fino a tardi. La sveglia era suonata, ma l'avevo zittita con una mano. Mi ero fatta una doccia veloce....quella mattina avrei avuto un incontro importante con una delegazione estera. Mi ero vestita con una minigonna nera, una camicetta bianca molto scollata senza reggiseno sotto e con un bellissimo tacco 12, come piacciono a me. Alla fermata dell'autobus c'era molta gente...dopo pochi minuti era arrivato il mio ed era strapieno. Con qualche piccola spinta mi ero intrufolata in quella bolgia perchè non potevo perderlo ero in un ritardo pazzesco. Eravamo tutti schiacciati ed i ns. corpi aderivano perfettamente l'uno all'altro. Questa situazione, oltre al caldo pazzesco, mi piaceva...non so perchè. Ad un certo punto percepii da dietro una mano che mi accarezzava le natiche prima leggermente, ma poi con più decisione visto che non c'era stata una mia reazione contraria. Questa mano sconosciuta incominciò a scendere sulla mia coscia piano piano fino ad arrivare alle calze. Un brivido mi prese e quasi mi impietrii...non sapevo cosa fare, se voltarmi o ribellarmi.....ero completamente bloccata tra tutti quei corpi stretti e sudati. Quella mano mi accarezzava la coscia ed incominciava a salire sotto la mia minigonna...era già arrivata al bordo delle mie autoreggenti....! Imbarazzata mi accorsi che stavo agevevolando lo sconosciuto perchè avevo leggermente allargato le cosce permettendo alle sue dita di accarezzarmi l'interno delle gambe. Questo movimento mi eccitò particolarmente ed un brivido mi pervase tutto il corpo.....le dita curiose sfioravano,ora, il perizoma già ben umido...toccavano la sua intimità e le sue labbra. Lei inarcò la schiena sempre di più alzando i glutei. Totalmente rapita da quel delicato, ma deciso tocco....ormai il perizoma era spostato ed era dentro di lei....il dondolare dell'autobus dava il giusto ritmo a quel movimento che si faceva sempre più profondo dentro di lei. Lui si era avvicinato al suo orecchio e le aveva sussurrato che era una donna stupenda e che non era riuscito a resistere. Queste poche parole , sussurrate al'orecchio, provocarono in lei un gemito di piacere, prontamente nascosto da un colpo di tosse. Lui voleva farla impazzire, voleva sentire il suo piacere nelle sue dita, così aumentò un pochino il ritmo della masturbazione...sentiva il sesso di lei pulsare sempre più violentemente sotto i suoi colpi.......... Non sapeva veramente come comportarsi, ma decise, vista la situazione di lasciarsi fare completamente dallo sconosciuto e vedere fin dove avrebbe osato. Quelle lunghe dita le stavano frugando il sesso ed entravano sempre di più...anzi le stava agevolando inarcando la schiena. L'uomo incoraggiato la penetrò forse con due dita e questo le provocò un'altro sussulto tanto che la vicina che era davanti a lei si voltò con sguardo interrogativo e penso notò lo sguardo ormai perso. Nello stesso istante allargò decisamente le gambe e sentì contemporaneamente l'aria fresca che le accarezzava il sesso donandole quell'ulteriore piacere. La mano di lei si portò dietro per cercare il sesso di quest'uomo così intraprendente. Non lo trovò subito, ma dopo qualche minuto di lungo palpeggiare, le venne in mano un qualcosa di molto duro....poteva essere lui, ma non capiva.....la sua mano sui pantaloni lo faceva impazzire. aveva una erezione fortissima... Sentiva il suo cazzo pulsare sui jeans, sempre più duro. Voleva farla girare e farla inginocchiare e farle assaggiare fino in fondo quella pazzesca eccitazione.....ma non si poteva, vista la situazione. Sentiva e guardava la mano strofinare sulla patta. quelle mani ben curate, con le unghie rosse e smaltate erano per lui uno stimolo in più a continuare nella sua esplorazione. Sempre più in profondità, sempre più non curanti di essere in mezzo alla gente. Come se il mondo fosse tutto li, in quelle dita in quelle mani, in quello spazio così angusto. Lui si avvicinò ancora di più e le disse di nuovo all'orecchio : ti voglio, ora! Un brivido mi pervase tutto il corpo e mi fece diventare le gambe di burro, quasi da svenire. Quella voce, quelle parole mi avevano colpito nell'intimo....e sussurrai "anch'io".....! Lo sconosciuto allora piano piano mi prese ilperizoma e me lo sfilò piano piano...io per agevolarlo alzai prima una e poi l'altra gamba ed alla fine mi sentii completamente nuda.....quelle mani mi palparono completamente i glutei e si portarono piano piano sul mio ventre...! Sentii un rumore di cerniera che si abbassava e subito dopo il suo membro mi sfiorò il culo. Era dritto come una salsiccia e stava cercando il mio sesso. Il cazzo era duro , grosso, venoso.........la cappella rossa puntava dritta verso il suo scrigno......il luogo era assurdo, ma l'eccitazione era così tanta che non si preoccupava della gente che saliva e scendeva dal bus.........la cappella premeva nella ricerca spasmodica del suo intimo. era bagnatissima e arrivato vicino, scivolò dentro di lei con una spinta profonda e decisa........li in piedi su un autobus pieno di gente che si stava scopando una meravigliosa sconosciuta........più pensava a questa situazione più entrava a fondo in lei....più spingeva avanti e indietro....più sentiva gli umori caldi di quella donna meravigliosa colargli sul grosso cazzo.... La situazione era allo stesso momento eccitante ed imbarazzante....non sapevo nemmeno chi fosse colui che violava la mia sessualità, ma ero felice e avrei voluto che quel momento non finisse mai. Non sapevo che faccia facessi, ma mi accorsi che la donna che era davanti a me mi fissava con uno sguardo interrogativo....le sorrisi e lei pure lo fece....e si tranquillizzò. Mi inarcai piano e tutto entrò ancora più profondamente.....lo sentii pulsare dentro di me sempre di più. Sentii il respiro sul collo e la lingua scivolarmi dietro le orecchie....ansimare sempre di più....poi uno, due, tre colpi assestati bene ed un'onda di piacere caldo mi colò lungo le coscie, viscido.....! da quanto era grosso fece difficoltà ad uscire dalla mia vagina, ma quando ci riuscì un'ulteriore onda di liquido seminale uscì e gocciolò sul pavimento.....era venuto tantissimo dentro di me, in un modo pazzesco…mai visto nulla di simile. Con un gesto rapido fece rientrare il suo sesso nei suoi pantaloni. L'eccitazione era ancora grandissima, lo sentiva pulsare, ancora durissimo, nell’ angusto spazio dei boxer....sul pavimento dell'autobus i segni evidenti di un orgasmo epocale....voleva vederla in viso, ora. Cosi le prese una mano e con decisione, ma enorme dolcezza, la girò....un viso diabolicamente angelico. Uno sguardo da cerbiatta in calore incastonato in una faccia nobile e dolce. Ciglia lunghissime, occhi splendidi, le gote ancora arrossate da quello che era successo pochi istanti prima......una donna splendida.....un sogno aver fatto quello che avevano fatto con quella donna meravigliosa di cui ignorava ancora il nome. Lui le sorrise, con un misto di imbarazzo e di soddisfazione, "Piacere, >Davide" le disse. "Piacere Tiziana" risposi ma mi uscì con un filo di voce e credo che si accorse del mio imbarazzo misto ad eccitazione. Rimasi a guardare in viso quel ragazzo che mi aveva cambiato la mattina e dopo averlo baciato dolcemente quelle labbra carnose mi voltai di colpo e scesi velocemente dall'autobus lasciando a terra le mie mutandine ancora bagnate tra i suoi piedi. Corsi velocemente via e mi persi tra la molta gente di quella mattina.... TIZIANA e DAVIDE
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13 years ago
admin, 75
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San valentino
Era domenica pomeriggio, ed ero rimasto a casa da solo dopo che mia moglie era uscita con un suo collega di lavoro per fare shopping in centro. La cosa può sembrare strana, ma io e mia moglie abbiamo un rapporto molto intimo e al tempo stesso aperto. Non mi aveva per nulla stupito, quindi, quando appena un paio di settimane prima mi aveva raccontato di Fabio, un suo collega da poco trasferitosi dalla filiale di Firenze in quella di Milano dove appunto lavora Eleonora, mia moglie. Mi aveva raccontato di come Fabio – un bel ragazzo moro sulla trentina -, le avesse messo da subito gli occhi addosso, incurante dell’anello al dito suo e di mia moglie, e di come ultimamente le avance fossero diventate sempre più sfacciate. Dovete sapere che ad Eleonora piace essere ammirata e corteggiata e non potrebbe certo farne mistero con me, che la conosco da oltre 10 anni! Allo stesso modo, a me piace sapere che mia moglie sia ammirata dagli altri uomini e persino corteggiata entro certi limiti. Trovo che sia eccitante e lusinghiero… probabilmente proprio come lei! Ad ogni modo il legame che ci unisce è più forte di un impeto di passione che – per quanto forte e inaspettatamente - può soffiare sulla nostra pelle. Siamo entrambi fatti di carne, di desideri e di emozioni e abbiamo sempre cercato di non limitarci a vicenda, e di vivere in piena armonia e sincerità quelle che in fin dei conti sono emozioni e tentazioni che investono prima o poi ognuno di noi, in qualsiasi coppia. Fisicamente non abbiamo comunque mai dato seguito a nessuna situazione, o almeno io penso che questo valga anche per mia moglie! So che posso fidarmi di lei, come lei sa che può fidarsi di me, proprio perché ci siamo sempre detti tutto, e in fondo, reciprocamente sappiamo che non biasimeremmo l’altro se una volta scivolasse oltre il confine delle parole, degli sguardi e della seduzione. Sapevo che Eleonora aveva accettato di uscire con Fabio per farlo impazzire. E trovavo che la “punizione” per il fatto di volerci provare con mia moglie – che ripeto, ad ogni modo non mi infastidiva di certo, se non per il tentativo goffo e irriverente – fosse la situazione stessa in cui Fabio si era infilato: mia moglie glie l’avrebbe solo fatta annusare e vedere da lontano… nutrendosi contemporaneamente di ogni sua smania, di ogni suo apprezzamento e del suo sguardo ingordo e impertinente sulle sue curve! Ma questo Fabio non poteva certo sospettarlo. Ai suoi occhi c’era una donna sposata che aveva accettato di uscire “di nascosto” con lui un pomeriggio per fare shopping, provare abiti, farsi consigliare sulla lingerie più eccitante ai gusti di un uomo, su una gonna o una maglietta attillati… Io intanto ero a casa, appunto, e un po’ annoiato accesi il computer e mi misi a curiosare su un sito di chat molto frequentato. Quasi subito incrociai il profilo di una ragazza che aveva messo una foto che la ritraeva in una espressione vagamente annoiata. Mi piaceva il taglio dei suoi occhi e quel volto da ragazza della porta accanto così semplice e così amichevole, a dispetto dell’espressione che aveva assunto. Dopo una breve presentazione reciproca, il discorso scivolò rapidamente su di lei, e sul fatto che effettivamente fosse piuttosto annoiata in cerca di qualcosa di stimolante e di nuovo. Io ero in cerca di un flirt virtuale e pensai che forse le cose potevano combinarsi a dovere. Iniziai a lusingarla con qualche complimento sincero sul suo grazioso aspetto fisico, e vinsi le sue iniziali resistenze nel parlare di quello. Poi, proprio come se mi trovassi realmente di fronte a lei, le scrissi inaspettatamente che “le mie labbra si accostano alla tue, ancora serrate, in cerca di un tuo respiro, per poi scivolare calde e socchiuse lungo il disegno del collo, fin sotto il tuo orecchio…”. Irma, questo era il suo nick, si sciolse… e dall’altra parte del monitor, timidamente, mi scrisse che le stava piacendo e voleva che continuassi. Dopo alcuni minuti ci ritrovammo a scrivere delle nostre emozioni, dell’eccitazione che ci stava reciprocamente pervadendo e di tutto quello che ci saremmo fatti l’un l’altra se fossimo stati nudi nello stesso letto, invece che ciascuno nel proprio a distanza di chilometri! Proseguimmo nel flirt fino a non poterci più contenere… ci spogliammo e iniziammo a masturbarci leggendo l’uno dell’altra… fino a venire copiosamente! Niente webcam o foto… solo parole. Meraviglioso. La fantasia e l’eccitazione mentale allo stato puro! Una volta ripresi dall’intenso orgasmo reciproco, tornammo a parlare di noi. Raccontai ad Irma che il giorno dopo, San Valentino, avrei preparato una bella serata di romanticismo e intimità per mia moglie. Non entrai nei dettagli, ma ancora una volta sentivo che l’eccitazione montava dentro di me nel raccontarle di come stavo preparando il dopo serata e del fatto che avrei fatto l’amore con mia moglie; come dicevo non entrai nei dettagli ma mi limitai a dire che avremmo cenato a lume di candela, e poi avremmo passato la notte in modo molto eccitante. Irma sapeva della mia passione nello scrivere racconti erotici, e così mi chiese di scriverle un racconto proprio su quella sera. L’idea mi eccitava, e l’accolsi volentieri. Ecco dunque cosa accadde il giorno dopo, giorno di San Valentino, al rientro dall’ufficio. Era appunto la sera di San Valentino, ed ero rincasato presto dal lavoro per iniziare a preparare la serata con la dovuta calma. Mentre mi facevo la doccia, ripensai a quello che la sera prima mi aveva raccontato Eleonora al rientro dal giro di shopping con il suo collega. Erano andati per negozi prima in Corso Buenos Aires, dove aveva visto un vestito molto sexy sul quale aveva provocantemente chiesto un parere anche a Fabio, e poi in un centro commerciale, per un giro completo dei vari negozi. Mi raccontò di come Fabio non smetteva di guardarle il culo e di fare allusioni e doppi sensi che la lusingavano e la facevano sentire desiderata e un po’ porca! Mi disse che ad un certo punto provò a baciarla, ma Eleonora a quel punto mise le cose in chiaro facendogli capire che per lei era un bel gioco ma che non ci sarebbe mai stata nessuna possibilità di andare oltre. Fabio comunque, molto intelligentemente, accettò godendosi comunque il prosieguo del pomeriggio. Eleonora lo ricompensò, spingendosi un po’ oltre quello che aveva inizialmente previsto. Mi raccontò che ad un certo punto erano entrati in un negozio di intimo per scegliere il completino che avrebbe indossato proprio questa sera per me. Mi disse di come Fabio era visibilmente eccitato, accettando di buon grado l’idea di fare da personal shopper e da suggeritore per lei. Una situazione particolare e molto intrigante, dove comunque ormai aveva capito che oltre non sarebbe potuto andare. Fu così che mia moglie lo invitò a seguirla fino sulla soglia del camerino. Poi entrò da sola, chiuse accuratamente la tendina e si cambiò indossando la lingerie che di qui a poche ore avrei finalmente potuto apprezzare anche io! Eleonora proseguì il suo racconto, descrivendo l’espressione di Fabio, quando lei scostò la tendina e si mostrò mezza nuda in tanga e reggiseno. Il racconto di mia moglie mi aveva eccitato la sera prima, e anche adesso che ci stavo ripensando sotto la doccia, la cosa me lo faceva drizzare in pochi secondi! Eleonora proseguì descrivendomi le sue emozioni, la sottile eccitazione nel percepire quella di Fabio, e di come avesse pensato che non vedeva l’ora di farlo vedere a me quel completo, e di gustarsi l’impetuosa reazione che avrei dimostrato! Mi confessò che questa prima volta, nell’andare così oltre le normali provocazioni, l’aveva eccitata parecchio… le era piaciuto molto farsi guardare mezza nuda da un uomo piacevole ed educato come Fabio. Mi disse che l’eccitazione era cresciuta a tal punto, che temeva che Fabio potesse averla notata… e io sono sicuro che ciò fosse accaduto. Conosco mia moglie, e quando si eccita, non si può non farci caso! Ad ogni modo le dissi che la cosa non mi dispiaceva, anzi… sicuramente si sarà eccitato molto anche lui… a quel punto capii che aveva ancora qualcosa da raccontare… per un istante non sapevo se mi avrebbe raccontato che ci era finita persino a letto, oppure chissà che altro… ero confuso ma eccitato allo stesso tempo… non sapevo neppure io cosa aspettarmi. Eleonora proseguì dicendo che in effetti sa per certo che Fabio si era eccitato… sempre più stordito restai ad ascoltare… e mi raccontò di come il confine si fosse fatto sottile, ma di come fu meraviglioso saperci danzare attorno senza scivolare oltre. Lei si avvicinò a Fabio, lo strinse a se – percependo la durezza del suo membro - gli guardò le labbra, e poi lo baciò stampandogli un timbro di rossetto sulla bocca senza dargli il tempo di reagire. Inebriato dall’abbraccio sensuale e dal bacio inaspettato, Fabio attese impalato fuori dal camerino che mia moglie si rivestisse. Poi tornarono alla macchina e lui la riaccompagnò da me. Dal canto mio raccontai ad Eleonora del mio flirt virtuale con Irma, non scesi troppo nei particolari anche se lei si mostrava curiosa ed eccitata. Le raccontai comunque di come ci eravamo stuzzicati con le parole, senza foto o webcam, e di come fu bello venire copiosamente liberando la propria fantasia senza più controllo. Anche Eleonora aveva fatto diverse volte sesso virtuale e ci piaceva eccitarci a vicenda raccontando le nostre avventure erotiche, vissute con la mente e godute fino all’orgasmo. Era anche un modo per scambiare le nostre fantasie erotiche, e forse per arricchire le nostre esperienze e le nostre voglie, pur senza fisicamente sfiorare un altro corpo al di fuori del proprio. Il sesso virtuale era comunque un gioco libero e accettato per entrambi. Io avevo finito di lavarmi, e stavo ancora distrattamente pensando al racconto di mia moglie e alle sensazioni di cui mi aveva parlato. Queste sono emozioni che vale la pena di vivere! E fui contento che Eleonora l’avesse saputa vivere al meglio, godendosi il momento proprio come il suo istinto le aveva suggerito. Mi misi a cucinare il pesce al forno, stappai il vino e preparai la tavola apparecchiandola con la massima cura ad ogni dettaglio: le candele colorate ben collocate lungo gli spazi lasciati liberi dai piatti, i bicchieri e le spezie. Abbassai le luci della sala e scelsi una musica d’ambiente vagamente jazz come sottofondo… era tutto perfetto! Mancava solo Eleonora. Di lì a qualche minuto sarebbe arrivata, e ne approfittai per controllare di essere perfetto anche io: capello corto e ben pettinato, camicia a righe verticali bianca e grigia, pantaloni scuri e scarpe nere eleganti. Controllai che le forme del mio sedere fossero adeguatamente messe in risalto e che la camicia non facesse pieghe strane. Appena il tempo di compiacermi con me stesso per l’ottima organizzazione del tutto, quando ecco le chiavi di Eleonora nella toppa. Tlack! Tlack! “Ciao Amoooree! Che buon profumino…! Allora è vero che questa sera cucinavi tu!” – mi salutò con la consueta voce dolce e piena. “Certo Ele! Lo sai che in queste occasioni do sempre il meglio di me!” “Aspetta a dirlo che la serata è lunga!” scherzò Eleonora. Poi mi raggiunse in cucina dove stavo prendendo le tartine di antipasto da portare a tavola. Mi baciò sulle labbra con il consueto piccolo saltino in punta di piedi, e mi sorrise per la felicità di cominciare finalmente la serata fra noi. Ci spostammo rapidamente in sala, e ci accingemmo a mangiare parlando inizialmente di alcuni aneddoti divertenti capitatici durante la giornata. Eleonora gradiva tutto quello che avevo preparato per lei, e il discorso deviò su alcuni accorgimenti che avevo studiato per preparare al meglio questo o quel dettaglio… poi parlammo di molto altro ancora, scherzammo e ridemmo parecchio. Le luci delle candele illuminavano il suo viso accarezzandolo con ombre delicate, il mio sguardo si perdeva nei suoi occhi azzurri e vivaci, durante i suoi racconti e non potevo fare a meno di ammirare la sua bellezza sempre e comunque, ancora dopo tutti questi anni che stavamo insieme. Eleonora non è una vamp, o una modella, ma è una donna che mi piace moltissimo, con ogni sua magnifica imperfezione. E il vestito che aveva comprato con Fabio il giorno prima le donava davvero! Un tubino nero che le arrivava abbondantemente sopra al ginocchio, che le disegnava i fianchi in modo particolarmente sensuale, risalendo – aprendosi in modo sbarazzino – sul suo seno generoso e abbondante. “Non guardarmi le tette mentre parlo!!” sorrise lei mentre mi sorprese a distrarmi vagamente dal suo discorso. “Tesoro, complimenti per la scelta dell’abito… “, “Ho capito che era quello giusto quando Fabio non è riuscito a scollarmi gli occhi dal seno e dal culo per tutto il tempo che l’ho indossato nel negozio!”… mi stuzzicò lei, sapendo che questo dettaglio avrebbe fatto scaldare i motori… La cena ormai volgeva al termine ed eravamo arrivati al digestivo, con due bicchieri abbondanti di un ottimo Rum d’annata fra le nostre mani. E i motori in effetti avevano proprio iniziato a scaldarsi! Persino la musica si era adeguata al nuovo contesto ed ora la play list prevedeva canzoni degli Enigma, Enya e altra musica sensuale e coinvolgente. Bevemmo ancora un poco, stuzzicandoci a vicenda sui nostri corpi e su come i vestiti che avevamo scelto accendevano le fantasie reciproche. Poi mi avvicinai alle sue labbra, e come descrissi in chat ad Irma che l’avrei baciata, baciai Eleonora. Sfiorai le sue labbra socchiuse, morbide e lievemente inarcate lasciando poi scivolare il mio respiro sulla sua pelle, verso il collo e poi fin dietro l’orecchio, là dove il mio respiro più profondo si fondeva armoniosamente con il suo sospiro più caldo. Poi scesi di nuovo a baciarla sulle labbra dischiuse, con passione, esplorando con sempre rinnovato stupore e piacere quella sua bocca morbida e accogliente, capace ogni volta di trasportarmi in nuovi angoli della mia fantasia. La baciavo e la immaginavo nuda nel letto in tutte le posizioni in cui avevamo fatto l’amore, sentivo la sua pelle scaldarsi sotto le mie dita, fremere alle mie carezze. Il suo corpo iniziava a vibrare, esattamente come il mio, che all’unisono sentiva crescere l’eccitazione. Eleonora aveva capito che la stavo baciando come nella situazione che le avevo raccontato della chat con Irma, e la cosa la eccitava incredibilmente. Godeva nell’essere lei, l’incarnazione reale delle mie fantasie erotiche e ogni singola vibrazione di questa idea, la pervadeva amplificandosi in ogni fibra della sua eccitazione, in ogni zona erogena del suo corpo. Le mie mani erano dietro la sua nuca, in un gesto romantico che accompagnava il nostro bacio passionale e fra le sue coscie, a spingere l’emozione oltre il confine della decenza e della pudicità. La ripensai in lingerie mentre baciava Fabio, e volli vederla per proseguire ciò che loro si negarono. “Spogliati per me” le sussurrai in un orecchio, e poi mi scostai sedendomi nuovamente sulla mia sedia a due passi da lei. Eleonora si alzò in piedi, mettendo una gamba sulla sua sedia, divaricando lievemente le gambe per mostrarmi nella penombra ciò che ancora restava comunque invisibile… si aprì la zip dietro le scapole mentre si avvicinava a me, guardandomi negli occhi, sui pettorali e in mezzo alle gambe. Giunta ad un passo si fermò voltandosi e mostrandomi la schiena nuda leggermente imperlata del suo sudore, spinse il suo culo sulla mi faccia, scatenando le mie mai sul suo corpo, le sue cosce e i suoi seni ancora imprigionati fra le pieghe del vestito. Dunque si alzò e mettendo una gamba affinaco a me, sulla mia sedia, iniziò a sfilarsi lentamente il vestito, fino a restare in tanga e reggiseno. Una visione memorabile! Un tanga dal triangolino microscopico le copriva appena il sesso, mentre il filo che scorreva in mezzo alle cosce, alle natiche, fino a ricondursi al tessuto appena sopra l’osso sacro lasciava intravedere le grandi labbra della sua vagina, decisamente bagnate dal suo piacere e dalla sua eccitazione! Se quella fu la visione che ebbe Fabio, beh… devo dire che ebbe un grande autocontrollo per non allungare le mani e spingersi oltre, durante il loro bacio schioccato. Ma non era tutto! Il reggiseno, di cotone bianco e sottile come gli slip, sosteneva la sua carne in modo superbo, in una forma femminile e sensuale che avrebbe fatto perdere la testa a qualsiasi uomo! I suoi capezzoli spingevano in modo evidente sul tessuto e rendevano la cosa ancora più eccitante! Sentivo il pene iniziare a tirare con vigore nei pantaloni, e i nostri corpi infiammarsi di piacere. Mi alzai, ed iniziai a mia volta uno spogliarello per lei, slacciandomi lentamente la camicia, lasciandola poi aperta senza levarla in modo da lasciar intravvedere il mio corpo, senza però darne una visione definitiva. Poi mi sbottonai i pantaloni e seguendo il ritmo dell’erotica musica in sottofondo, nella luce soffusa della stanza iniziai ad avvicinarmi a lei mentre giocavo con la vita dei pantaloni a farla scendere e risalire di qualche centimetro, lasciando probabilmente intravvedere la punta del mio pene ormai completamente duro e drizzato, che faceva capolino oltre i miei boxer di cotone nero attillato. Una volta arrivato a un passo da lei, la spinsi sul divano, lasciando che si abbandonasse in lingerie a gambe e braccia aperte sotto di me. Poi mi sfilai i pantaloni rimanendo in boxer e camicia sbottonata. Il tessuto elasticizzato dei boxer lasciava intuire tutte le forme e le linee del mio pene eretto che in parte trabordava mostrandosi senza ulteriori costrizioni agli occhi avidi del suo sapore, a mia moglie. Mi girai, ed iniziai a sfilarmi i boxer attillati, facendo in modo che le forme del mio culo che sapevo piacere in modo particolare ad Eleonora, fossero messe ben in risalto dalla luce che proveniva di taglio. Eleonora non resistette e mi diede un piccolo morso su una chiappa! “Questa sera ti mangio!” mi disse… Io mi voltai lasciando sfilare a terra i boxer, e restando con l’uccello completamente nudo e dritto a pochi centimetri dal suo volto. “Allora inizia a ingoiarne un po’, cara mogliettina affamata di cazzo!”. Non se lo fece ripetere due volte! E poi sapevo che quando la situazione si faceva più erotica, lei adorava il linguaggio scurrile. Appoggiò le labbra sulla cappella inspirando profondamente dal naso, per goderne dell’odore. Lo leccò con lente e ampie lappate per eccitarsi con il suo sapore. Mi guardò negli occhi, e poi lo affondò fino in gola facendomi mugulare di piacere. Iniziò a succhiarmelo con ingordigia, spingendoselo sempre più a fondo in bocca. Lo aveva visto fare in un film porno che avevamo guardato insieme qualche tempo prima, e le piaceva da impazzire provare ad ingoiarlo fino alle palle come quella del film che tanti cazzi in bocca aveva preso da non soffrire neppure 20 centimetri abbondanti che le solleticavano l’ugola! Mia moglie non era così esperta… e quindi un po’ di fastidio se lo provocava… ma faceva tutto lei, e sono sicuro che fosse un fastidio strano, misto ad un piacere perverso di prenderlo in gola fino in fondo, per dominarlo. Continuò ancora per qualche momento, poi se lo tolse di bocca ed iniziò a leccarmi voluttuosamente le palle. Io stavo superando tutti i limiti di eccitazione, e faticavo a trattenermi dall’esploderle in faccia tutto il mio piacere. Riuscii a trattenermi, ma dovetti scostarmi da lei… a quel punto iniziai io a prendermi cura di lei. Mi inginocchiai, ed iniziai a leccarle l’interno delle cosce spingendomi lentamente sempre più vicino alle sue grandi labbra che ormai avevano completamente ingoiato il sottile filo del tanga. Sentivo il suo odore vicino, inebriante, che permeava ogni poro del mio corpo. Volevo unirmi in un solo corpo con lei, ma non era ancora arrivato il mento perfetto! Così iniziai a leccarle la fica a cominciare proprio dalle sue grandi labbra. Le mie mani intanto avevano sollevato il reggiseno e la stavano massaggiando selvaggiamente le tette. Eleonora stava bollendo di piacere… sudava più di me e ansimava come una femmina in calore senza più inibizioni! Mi spinse la faccia ancora più forte in mezzo alle sue cosce, sul suo sesso fradicio e turgido di piacere. Scostai il filo del tanga e affondai la lingua la in mezzo, mentre con una mano avevo preso a massaggiarle un capezzolo e con l’altra il monte di venere… si stava dimenando come un troia in preda ai primi spasmi dell’orgasmo! E io godevo nel sentirla completamente abbandonata sotto di me! Allora la presi, e la portai in braccio in camera da letto, dove avevo allestito un paio di sorprese per lei… “Fottimi, cazzo, fottimi porco!!” mi implorava di essere scopata, l’infuocata mogliettina! Lo sapevo che l’avevo portata al suo limite… ma mi guardai bene dall’obbedire subito ai suoi ordini. E mentre lei mi chiedeva di scoparla “come fosse una vacca”, io trafficavo in un cassetto… mi voltai e vidi che mentre implorava il mio cazzo su di lei e dentro di lei, aveva preso a masturbarsi perché non ce la faceva più e voleva esplodere in un grandioso orgasmo liberatorio. Mugulava e mogugnava di piacere, e io mi misi sopra di lei spostandole le mani da là sotto… e legandole delicatamente con un foulard di seta alla ringhiera del letto. Lei naturalmente lasciò fare, guardandomi vogliosa provando a provocarmi leccandosi le labbra ed ansimando di piacere. Resistetti anche io dal penetrarla vigorosamente, e continuai nel mio piano. La bendai. E la lasciai riposare un attimo, semplicemente palpando il suo corpo in zone meno erogene ma in modo assai erotico… “Cosa vuole fare quel porco di mio marito?” disse con un tono dolce ed incuriosito… “Questa sera voglio farti godere come una regina. Sarai la mia troia e la mia regina…”. Così presi dell’olio per il corpo che avevo lasciato sul calorifero, e quasi bollente iniziai a versarlo su di lei. Iniziai a versarne qualche goccia sulla pancia, ed Eleonora apprezzò tornando a mugugnare… poi altre gocce sul capezzolo destro… che divenne duro in pochi istanti, e ancora altre poche gocce inaspettatamente sulle cosce, che scivolavano delicatamente verso l’interno, e poi ancora sul monte di venere e infine di nuovo sull’altro capezzolo… Quando versai l’ultima goccia sull’altro capezzolo, quasi venne! Ma non era ancora il momento, era solo in estasi, ma non aveva ancora raggiunto l’orgasmo! Come me, del resto, che mi stavo assaporando tutto il suo piacere e la sua eccitazione. Iniziai a massaggiarla e a cospargere lungo tutto il suo corpo l’olio versato su di lei. Sulle braccia, sui polsi, sulle mani… massaggiandola, e soffermandomi qualche volta a baciarla bendata, sorprendendola e facendole spalancare la bocca ingorda di me, ogni volta. Poi i piedi, le caviglie, risalendo lungo i polpacci e le cosce… con movimenti lenti e circolari... fermandomi prima di arrivare proprio a contatto con le labbra della fica. Poi di nuovo le splamai l’olio sulla pancia e sui seni, di nuovo provocandole quasi un orgasmo che non si liberò solo perché evitai di sfiorarla fra le gambe. Poi le liberai un mano, e le diedi la bottiglietta dell’olio… e lei capì subito cosa doveva fare: iniziò a spalmarlo su di me, ormai completamente nudo come lei, cercando alla cieca i miei pettorali, il mio ventre, le mani, le cosce e infine il mio pene. Di nuovo la legai e poi mi sdraiai su di lei, lasciando che in nostri corpi scivolassero l’uno sull’altro strofinando ogni parte dell’uno sull’altra… mentre il mio pene le dava piacere sfregando sui suoi capezzoli, gli odori dell’uno e dell’altro si mescolavano in aromi erotici mai sperimentati. Presi dell’altro olio, e ne versai abbondante sulle grandi labbra e sulla mia mano… quasi non c’era più attrito e resistenza fra la nostra pelle… e la mia mano scivolava fradicia di lei e di olio fra la sua fica e in mezzo alle natiche. Le sollevai il culo, mettendola a gambe all’aria, ancora legata al letto e in completa balia di me! Affondai la mano fra le natiche, spalmandole a tre e poi a 4 dita l’olio sul buco del culo! Era tornata a dimenarsi dal piacere, e ora mi stava coprendo di parole sconce chiedendo di farla sentire la sua troia, di scoparla, di farla impazzire, mi diceva che ero il suo porco, che era da quando era in giro con Fabio che aveva la fica bollente e che non vedeva l’ora di essere finalmente scopata da me! Mi invocava, e mi chiedeva di essere cavalcata selvaggiamente! Io rispondevo alle sue provocazioni con parole altrettanto sporche e provocanti… la chiamavo troia, scrofa, facevo apprezzamenti sulla sua fica divaricata e sul suo culo alla mia mercè… Non ci eravamo mai spinti così in là… e persino lei che non voleva essere toccata nell’ano, ormai era letteralmente impazzita e si stava facendo fare di tutto. Provai a penetrarle il culetto con un dito, ma non volle comunque… scostandomi delicatamente la mano. Ma le piaceva di brutto, finalmente, che glie lo massaggiassi da fuori con le dita, e persino strusciandoci il cazzo contro. Io stavo per esplodere e non sapevo più neppure come trattenermi! Presi l’altro giocattolo acquistato poche ore prima per la prima volta proprio per questa occasione, e glie lo infilai nella fica mentre aveva ancora il culo rivolto verso l’alto con le gambe per arie sorrette dalle mie spalle. Era bendata e non si aspettava che potesse essere penetrata in quella posizione! Non avevamo mai usato vibratori o cose simili, quindi restò totalmente spiazzata ma proprio per questo ancora più eccitata di prima. “Sei un porco schifoso!! Mi scopi col cazzo di gomma!! Sei un maiale!!! Ma quando cazzo l’hai preso??”. Era una furia scatenata… e quasi mi stavo preoccupando!! “Se vuoi…” abbozzai… “Non ci pensare neppure!” mi interruppe lei, “lascialo lì dov’è e spingilo per bene dentro che mi stai facendo impazzire!! Fammi godere cazzo, fammi godere…! Scopami in bocca porco !!”. Era legata ma ora era lei ad aver preso in mano le redini del gioco! Così l’assecondai, e mentre il cazzo di gomma le vibrava a tutto andare nella fica, io mi misi sopra di lei e presi a scoparla in bocca mentre lei iniziava a godere! Era legata e non poteva dimenarsi troppo, ma sentivo che stava per raggiungere un orgasmo potentissimo… e pure io non ero da meno! Ad un certo punto, godette a tal punto che pure con il mio uccello che le riempiva la bocca, quasi riuscì a gridare tutto il suo piacere… e proprio in quel momento anche io esplosi tutto il mio orgasmo nella sua bocca assetata del mio seme. Gridai, e mi dimenai sopra di lei, mentre ancora anche lei stava finendo di venire… Quando ogni stilla del nostro piacere fu esaurita, la liberai e ci abbracciammo in un bacio d’amore puro e profondo.
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13 years ago
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Last visit: 4 years ago
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Cara,questo è il mio regalo per te
Sono un dipendente statale ma da buon Italiano,mi occupo di un secondo lavoro,quello del massaggiatore(affine al mio lavoro da dipendente)il quale mi da molte soddisfazioni per lo scambio diretto di sensazioni che il corpo emana. Qui comincia il mio racconto. Circa dieci anni fa, non avevo la possibilità economica di aprire uno studio dove poter svolgere la mia professione di massaggiatore(avevo bisogno anche di farmi conoscere come tale),cominciai a farmi pubblicità attraverso dei volantini che personalmente imbucavo nella posta dei condomini. Le richieste di lavoro non tardarono ad arrivare,visto che i clienti soprattutto di sesso femminile preferivano farsi massaggiare in un ambiente discreto quale la loro casa. Con questa mia attività domiciliare gli affari andavano a gonfie vele soprattutto nel periodo primaverile, fase di preparazione fisica per le donne alla prova costume in prossimità dell’estate. Ormai la mia seconda attività era avviata alla grande e non pensavo più ad aprire uno studio privato visto che il lavoro a domicilio era più piacevole e discreto. Non nego che durante questi anni durante le sedute domiciliari,alcune signore,sotto loro richiesta hanno voluto approfondire l’intensità del massaggio chiedendomi non solo l’uso delle mie mani ma anche del mio corpo. A fine marzo 2010,in prossimità delle feste Pasquali,vengo contattato telefonicamente da un uomo,il quale espresse il desiderio di incontrarmi privatamente in un Bar per propormi un lavoro che dovevo svolgere. Dopo aver precisato tutto quanto per l’appuntamento, il giorno successivo ci incontrammo nel Bar che lui mi aveva indicato,mi riconobbe subito visto le precise indicazioni che gli avevo fornito del mio vestiario. Io ero seduto ad un tavolino un po’ più appartato e lui prese posto di fronte a me ed era visibilmente imbarazzato(pensai tra me e me, vuoi vedere che mi chiede una prestazione sessuale? (Non fu cosi). Chiedemmo un aperitivo per rompere il ghiaccio, mi presentai, lui si presentò con il nome di Massimo,gli elencai i tipi di massaggio che effettuavo,dopo di che lui mi disse che intendeva fare una sorpresa alla moglie, quella di regalargli un massaggio total body ma che lui doveva essere presente nel vedere la moglie massaggiata perche lo eccitava . La richiesta mi fece incuriosire molto, accettai e gli dissi cosa doveva fare prima del mio arrivo, la cosa più importante gli spiegai era quella di creare un ambiente adatto al massaggio,la stanza dove avveniva, doveva essere ben riscaldata, luci soffuse,pochi mobili intorno e la moglie prima di ricevere il massaggio doveva effettuare un bel bagno caldo in modo da preparare il corpo a ricevere le fragranze degli oli che la pelle avrebbe assorbito. L’incontro doveva avvenire il giorno di pasquetta visto che non avevano organizzato nulla e rimanevano da soli in casa,gli precisai che per tale giorno la tariffa sarebbe raddoppiata perche festivo,lui accetto senza battere ciglio, la cosa lo eccitava. Ci salutammo dicendoci che ci saremmo sentiti telefonicamente il giorno di Pasqua per confermare l’appuntamento . Il giorno di Pasqua ci sentimmo telefonicamente ,facendoci anche gli auguri e lui confermo l’appuntamento alle dieci del giorno successivo,confidandomi che non era più nella pelle per quanto doveva avvenire. Gli chiesi se aveva accennato qualcosa alla moglie e lui mi rispose dicendomi che alla moglie aveva detto che sarebbe arrivato un ospite che le avrebbe fatto una bella sorpresa. Come d’accordo il giorno successivo mi presentai alle dieci all’appuntamento,bussai al citofono e mi rispose Massimo invitandomi a salire al secondo piano,con me portavo un borsone dove vi era tutta l’attrezzatura per effettuare il mio lavoro,Massimo mi aspettava già sull’uscio della porta dicendomi che la moglie era ancora in bagno. Entrai,mi fece accomodare in un ampio salone e notai che Massimo aveva rispettato alla lettera le mie indicazioni,ambiente ben riscaldato,aveva posizionato delle lampade dove l’intensità della luce poteva essere regolata e al centro del salone c’era un grande tappeto persiano che dava più calore all’ambiente. Nell’attesa che la moglie uscisse dal bagno,Massimo tutto elettrizzato mi chiese di bere qualcosa insieme a lui ,mi offri del cognac che accettai volentieri e gli chiesi se era pronto ,lui mi confido che aveva posizionato anche una telecamera nascosta che avrebbe ripreso tutto e mi chiese se io avevo dei problemi nel farmi riprendere mentre massaggiavo sua moglie,perche il suo desiderio era quello di vedere sua moglie fare sesso con un altro uomo, a tale confidenza mi eccitai anche io e chiesi a Massimo se già avevano avuto esperienze del genere,lui mi disse che durante i rapporti sessuali con la moglie gli aveva accennato le sue fantasie,quella di vederla fare sesso con un altro uomo e che lei si eccitava tantissimo all’idea ma rimaneva soltanto una fantasia sessuale ed era per questo che aveva ingaggiato me per vedere se la sua donna si sbloccava. Dopo circa un quarto d’ora di attesa , si presento la moglie di Massimo,ancora in accappatoio, fu sorpresa nel vedermi perche non si aspettava la mia presenza a quell’ora del mattino visto che Massimo aveva mentito sull’ora dell’appuntamento che doveva avvenire circa due ore dopo,lui si appresto a presentarla dicendomi questa e Marta,una donna di statura media,mora con i capelli avvolti nell’ asciugamano che gli davano un non so che di orientale,un bel seno non grande ma ben fatto,era davvero una bella donna,ma Marta era visibilmente contrariata verso il marito perche non voleva conoscere il nuovo ospite in quello stato. Massimo si affretto a spiegargli che la sorpresa era proprio nel fatto di farla trovare in accappatoio e che il suo regalo consisteva in un massaggio rilassante che io avrei dovuto fargli, al che Marta si rivolse bruscamente verso Massimo dicendogli che non sarebbe stata disposta a farsi massaggiare da una persona conosciuta appena da qualche minuto scusandosi verso di me per tali affermazioni,ma era la verità. Io al quel punto mi alzai per andare via ma Massimo mi blocco dicendo a Marta che per tutta la durata del massaggio sarebbe stato presente anche lui,Marta ancora un poco titubante ma poi quando guardò negli occhi di Massimo e questi gli strizzo l’occhio facendogli capire che la cosa avrebbe fatto piacere anche a lui lei accetto di farsi massaggiare,mi chiese cosa doveva fare ed io prontamente gli dissi che si doveva solo rilassare e sentire il suo corpo avvolto dalle mie mani per trarne il massimo rilassamento. Posizionai il materassino sul tappeto al centro del salone .ci appoggiai sopra un telo di cotone verde,feci abbassare le luci e la invitai a togliersi l’accappatoio e a sdraiarsi in posizione prona in modo che avrei iniziato il massaggio dalla schiena. Marta si tolse l’accappatoio e mostro uno splendido corpo,i seni entravano in una coppa di champagne,il ventre era piatto,due fianchi che armonizzavano tutto il corpo,le gambe affusolate ma leggermente muscolose che si attaccavano ad un culo ben sodo,indossava un perizoma che una volta stesa iniziai a sfilarlo ma Marta mi blocco subito al che Massimo ancora una volta la tranquillizzo dicendogli che non c’erano problemi e che il massaggio stando completamente nuda sarebbe stato più efficace,quindi io prosegui nello sfilare il perizoma e vidi la sua figa che era totalmente rasata con le piccole labbra sporgenti e carnose che mi fecero drizzare subito l’uccello. Massimo si posizionò in modo da godersi tutta la scena e ogni particolare del massaggio,io mi posizionai dietro la testa di Marta e comincia a spandere delicatamente l’olio dalla schiena alle gambe,Marta era ancora rigida sotto le mie mani ma la rassicurai che presto si sarebbe rilassata. Iniziai a massaggiarle la schiena,dove mi soffermai un pò di più proprio per farla rilassare e vidi che la tensione stava svanendo in Marta rilassandosi completamente sotto le mie mani,dicendomi che la cosa incominciava ad essere molto piacevole,mi spostai velocemente ai suoi piedi e ripresi a massaggiarla salendo lentamente su per i polpacci, le divaricai leggermente le gambe e le mie mani arrivarono all’ interno delle cosce dove lei incomincio a muoversi lentamente e di tanto in tanto si sentiva un piccolo mugolio di piacere,la sua figa era tutta fradicia di umori tanto che il telo verde sotto di lei era già bagnato, mi spostai ancora,verso i fianchi di Marta e cominciai a massaggiare il culo,facendo aprire e chiudere le natiche tanto che la figa anch’essa si apriva e chiudeva provocando un rumore piacevole tanto che era bagnata. Massimo si stava godendo tutto lo spettacolo e tiro fuori il cazzo dai pantaloni e si comincio a segare, facendomi segno che era arrivato il momento di far girare Marta in posizione supina mentre lui avrebbe continuato a segarsi, invitai Marta a girarsi ,vide che Massimo si stava segando e si rivolse verso di me e vide che sotto la tuta avevo il cazzo duro come il marmo,al che Massimo gli disse, cara questo è il mio vero regalo per te,lei allora con gli occhi pieni di eccitazione mi accarezzo la patta con una mano e con l’altra comincio a masturbarsi,mi abbassai i pantaloni della tuta dove il mio cazzo si presentò in tutta la sua virilità e lei subito affondo la sua bocca sulla mia cappella andando su e giù lubrificando il cazzo con la saliva e con la sua lingua faceva da mulinello sulla mia cappella,io mi ritrassi ad un certo punto,ero cosi eccitato dalla situazione che non volevo arrivare subito,lei mi fece stendere giù e si mise a cavalcioni su di me,si apri la figa e la fece scivolare su mio cazzo che fu risucchiato e senti il mio uccello che le sbatteva contro l’utero mentre lei si dimenava,Massimo da dietro le stava leccando il buco del culo,e quando fu ben lubrificato prese il mio cazzo in mano e lo diresse verso il culo di Marta ma lei si alzo di scatto e si posiziono con la figa aperta davanti a lui e si appoggio con il culo sul mio cazzo facendolo scomparire lentamente nel suo ventre cosi facendo offriva il massimo dello spettacolo al marito,mi stava scopando prendendolo tutto nel culo ma all’improvviso si tolse e se lo infilo in figa dicendomi … ora … vienimi dentro …. allaga la mia figa bollente col il tuo sperma,non ci fu bisogno di ripetere la frase che il mio cazzo già stava eruttando un fiume di sperma e lei si alzo dal mio cazzo facendomi colare tutti i suoi umori sul ventre che lei si appresto ad asciugare con la lingua e con la bocca ancora sporca dei nostri fluidi si avvicino a Massimo e gli fece un pompino ma bastarono due colpi che Massimo le venne addosso inondando le sue tette di sperma. Marta e Massimo erano soddisfatti come lo ero anch’io visto che era una nuova emozione per me,ci ricomponemmo tutti e tre ,Marta torno in bagno per farsi una doccia ed io e Massimo restammo ancora un poco a chiacchierare sulle nostre emozioni e di ciò che avevamo provato,Quando Marta ebbe finito in bagno,ritorno nel salone Baciando prima Massimo e poi me sulle labbra dicendomi che il regalo le era piaciuto tantissimo e che la cosa si sarebbe ripetuta più spesso.
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13 years ago
Panchy, 41
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Prova d'amore
Ti sentivo dentro. Stantuffavi a più non posso. Il tuo pistone mi sventrava l'addome. Fino a sentirmi male. Avrei voluto che mi attraversassi tutto, risalendomi dentro, fino alla bocca. Lo sfintere, superato con forza, ormai non esisteva più. Ero tutto un buco profondo che si stringeva lungo il tuo ferro rovente. Bruciava, ma io non l'avvertivo come dolore, ma come piacere infinito. Era il tuo desiderio che si versava nelle mie vene; era il mio che succhiava il tuo seme. Avvertivo il sudore del tuo corpo che si asciugava sul mio dorso. E aderivo a te, sempre più, come una cagna in calore che non può sfilare più il sesso di chi la sta penetrando. Entrambi mugoliamo. Si divincolano, le due bestie, ma restano avvinghiate sempre più intimamente: troppo grosso, incastrato il suo sesso, non si svelle più dalle viscere. Vorrei che non uscissi più da me! Il mio tubercolo, ben vigoroso durante il petting, si ergeva, turgido, arabescato con le sue vene azzurrine che pulsavano lungo il tronco; ora sbatte, inutile, contro le colonne delle mie gambe prone sui ginocchi che ci sostengono, prono io sul letto per accoglerti meglio, per soddisfare le tue...e le mie voglie. Allungato, il batacchio si stordisce contro le pareti delle mie cosce. Sento che vorrebbe anche lui una porzione di cielo in cui spaziare, la testa sconsolatamente umilata verso il basso. E sbava, sbava a più non posso. Catinelle di liquido colloso che colano lungo le cosce. Non posso prenderlo in mano per soddisfarlo; le mie sono occupate a sostenere in alto il fusto del cannone in modo che il tuo obice possa colpire bene, penetrarmi fino all'impossibile; non posso masturbarmelo come vorrei. Finché tu, inverosibilmente infoiato, nella ottenebrata furia del desiderio, mi vieni in soccorso e t'appigli al mio bastone. Lo scrolli sempre più fino all'atto finale. Uno strappo! Il pennone e in tiro, il vento riempie il manicotto, prima svuotato dall'estenuante attesa, continua a tendersi, e si eretizza nella tua mano, mentre il moto perpetuo del tuo pinnacolo espugna il mio essere; ormai sono tuo! Esplosione! Entrambi in unico colpo. Uno due tre volte, quattro, cinque, più lentamente; godiamo il nostro nettare. Tu dentro, io fuori. Verso.. il mio inutile nepente, mentre centellino il tuo, che ingravida il mio sterile ventre. Cadiamo uno sull'altro, ansimando. Spossati restiamo, immobili, mentre il mantice, nell'abbrivio, soffia, squassato dall'eccessivo penare; ansito divenuto rantolo; rallenta alternando il respiro. Un sospiro ci coglie. La bocca sul collo, si avvicina, mi torce, cerca la mia. Le labbra si toccano. Incollati giaciamo, labbra contro labbra. Apro la bocca. Le lingue si tentano, si attorcigliano, si legano accarezzando i palati, fino allo sfinimento! Godiamo di noi stessi, finché c'è dato!
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13 years ago
admin, 75
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E' proprio vero che "c’è sempre una prima volta...
Siamo seduti ad un tavolo per un drink… in modo discreto. Ci stiamo conoscendo. Lei, stupendamente sexy, è seduta tra noi due uomini. Tra un sorseggio e l'altro sguardi maliziosi, profondi, che...mi imbarazzano. Non so se è lei che mi mette agitazione con la sua sensualità e la sua reale bellezza esaltata dai suoi 29anni, o sapere che tu sei li …che vedi e percepisci chiaramente ...che sto impazzendo di desiderio per tua moglie. Immagino però la cosa piaccia anche a te, anzi ti eccita, del resto sei tu che hai organizzato l’incontro, ma io non so muovermi è una esperienza nuova per me….questo incontro con voi. Il segnale arriva da lei, sorride e con le mani mi sfiora il ginocchio e la coscia, lo stesso fa a te. Ti guardo per percepire il tuo assenso, mi sorridi… adesso sono cosciente che lo vuoi anche tu. Mi dai un ulteriore segnale. Le sfiori il seno dal tuo lato e con gli occhi inviti me a fare altrettanto con l'altro seno. La sfioriamo e accarezziamo dolcemente da sopra la camicetta, lei chiude gli occhi e intanto con le mani azzarda di più: arriva a toccarci entrambi l’interno coscia fino in mezzo alle gambe….con fare casuale..ma sensuale. Sicuramente percepisce l’eccitazione dei nostri cazzi e la rende ancora più vogliosa, ce ne accorgiamo perchè si morde leggermente le labbra. I nostri movimenti sono talmente delicati che non creiamo sospetti agli altri che sono presenti nel locale, ma… sei tu che interrompi e dici: andiamo a farci un giro in macchina. Saliamo sulla mia auto, tu davanti, lei dietro: agli occhi di chi ci vede sembriamo degli amici. Sulla strada, senza occhi indiscreti, lei ci accarezza la nuca, i capelli, il collo. Con te azzarda di più: si sporge avanti tra i sedili anteriori e ti tocca il petto, poi ti accarezza in mezzo alle gambe…. con me no...sto guidando , è troppo pericoloso. Percepisco chiaramente la vostra eccitazione, ma anche io non sono da meno. Ti volti verso di lei e la baci appassionatamente intanto che lei ti tocca: che spettacolo. Peccato solo sbirciare perché sto guidando. Adesso le hai slacciato la camicetta e tolto un seno, lo tocchi, lo accarezzi e poi lo baci. Comincio a fremere, te ne accorgi e mi indichi la stradina dove girare. Che bello una piazzola per sostare al sicuro….ma non è un caso…conosci bene il posto me lo avevi già detto al telefono che li si sarebbe stati tranquilli. Sostiamo. Mi inviti a fare quello che tu stai facendo: le stiamo baciando i seni entrambi e lei ti slingua e poi....slingua anche me....eccitanti le sue labbra vogliose e sensuali….la mia fantasia “vola”. Lei inizia a toccare anche me, sta sentendo i nostri membri vogliosi. Mi fai segno di scendere con te e saliamo dietro entrambi con lei: adesso è li in mezzo a noi. Finalmente siamo liberi di poterci toccare, accarezzare., baciare: quanto erotismo, che sensazioni forti. Man mano ci troviamo senza qualche indumento, fino a quando i nostri corpi sono liberi di sentirsi...pelle a pelle. Lei si abbassa sul tuo cazzo con la bocca e intanto con la mano mena il mio. Noi le stiamo mettendo le nostre dita in figa a turno…uno dentro …l’altro sul clito, la sentiamo fremere e bagnarsi...lei comincia a sentirsi la regina del gioco….è quello che vuole. Io e te sappiamo che siamo li perché lei lo vuole…è tutta una sua fantasia…un suo desiderio. Tira su la testa dal tuo cazzo e mi bacia in bocca …vuole farmi sentire il sapore del tuo cazzo, vuole farmi capire cosa mi aspetta…. Si …vuole ricordarmi che come d’accordo l’avrò….ma dovrò prendere anche il tuo cazzo. Non l’ho mai fatto , ma mi eccita pensarlo, ne ho voglia e mi eccita di più sapere che eccita anche lei. Del resto c’è sempre una prima volta. Mentre mi bacia ti sta menando il cazzo, lo vuole mantenere duro…per me. Ci abbassiamo baciandoci verso il tuo membro….siamo a pochi centimetri dal tuo cazzo che sta sempre menando. Lo guarda e mi bacia …è molto eccitata. Mi lascia la bocca e te lo prende in bocca… si ritrae e con lo sguardo mi invita…è tutto mio. Intanto che lo tiene con la mano alla base con l’altra mano mi accompagna dolcemente la faccia verso il tuo cazzo. Ci sono…è li davanti alla mia bocca. Non ci sto a pensare lo prendo in bocca di colpo…mi prendo in bocca tutta la cappella….che sensazione mai provata….bella…mi piace questa sensazione di sentirmi la bocca piena di un sesso maschile. Me lo mando avanti e indietro in bocca e tu muguli…ti piace porcone…e intanto adesso mi prendi tu il cazzo in mano e me lo meni…anche lei ti da una mano. Continuo a leccarti e a prenderlo bene in bocca, sembra lo abbia sempre fatto invece è la prima volta, ma mi viene naturale perché mi piace. Dopo un po… lei mi tira su e mi fa sedere bene sul sedile e invita te a ritornarmi il favore. Me lo prendi in bocca e succhi tu…si vede che lo hai già fatto..mi slingui il cazzo come se tu fossi una donna. E lei mi bacia in bocca. Bello, comincio a non capire bene la situazione e a lasciarmi andare al piacere. Ti lascia fare un po, poi con la mano dolcemente toglie la tua testa dal mio membro ….prende il preservativo che avevamo preparato…me lo infila sul cazzo in tiro e poi mi viene sopra a cavalcioni con la sua figa bagnata e mi prende dentro..tutto di colpo… mentre sono sempre sprofondato nel sedile. Mentre mi monta come una amazzone ti invita… a fare il contorsionista…ti alzi per quel che poi e mi avvicini il cazzo alla bocca e io lo riprendo tutto. Ecco si siamo…è quello che lei mi aveva detto al telefono la prima volta che ci eravamo sentiti….è la sua posizione preferita: lei mi sta scopando in figa ..sopra di me…mi domina… e io sto spompinando il tuo cazzo …il cazzo di suo marito….come fosse lei a ordinarmelo….lei a volerlo. Vuole vederci cosi io che godo dentro di lei, lei che gode su di me, io che ti faccio godere con la mia bocca e intanto con le mani lei ti strizza le palle. Il primo a godere sei tu….mi schizzi in bocca… lo avevo promesso: non toglierò la bocca. Mi hai sborrato in bocca è un sapore strano ma non mi fa schifo…anzi mi eccita. Hai goduto e ti togli adesso lei mi bacia in bocca …vuole sentire il tuo sapore nella mia bocca…me lo risucchia nella sua bocca il tuo seme...questo la eccita ancora di più…ansima forte …aumenta il ritmo della cavalcata sul mio cazzo...sta per godere…gode… sopra di me baciandomi e cavalcandomi….urla…si dimena….bella lei… bellissimo vederla godere cosi…da troia…esalta il mio ego e mi eccita ancora di più. Si toglie da me…mi sfila il condom…me lo prende in bocca ti fa avvicinare e lo fa prendere anche a te in bocca…mi spompinate assieme. Mi sentite ansimare…lo fate sempre più intensamente con la bocca …il pompino al mio cazzo….lo volete sentire che esplode…e lui esplode e vi godo sulla faccia… a tutti e due.Che bello Intanto che mi assaporo la goduria… lei ti bacia. E’ eccitante vedervi cosi ..che godete della mia sborra. Ci sorridiamo…abbiamo goduto tutti e tre come porci…in modo porco. Ci ripuliamo alla belle meglio e ci rivestiamo. Ripartiamo in macchina… lei dice … mica male …concordate uomini? Da rifare….e guai a chi non ci sta…lo metto in castigo….e ride. Rispondiamo di si…altro che se lo rifaremo….magari in un luogo diverso…in modo diverso…sicuramente….in modo ancora più porco. Adesso vi ho lasciati…sto rientrando in auto verso casa. Grazie amico mio…per quel giorno che hai risposto al mio annuncio e mi hai contattato.
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13 years ago
admin, 75
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Non solo sesso
I gesti irrazionali, i pianti disperati vicinissimi a risa isteriche, la voglia di sorprendere, la voglia di dare e ricevere amore , tutte caratteristiche di una persona passionale e istintiva come me. I lati positivi sono tanti ma anche i negativi non scherzano, sempre alla ricerca di conferme , sempre alla disperata rincorsa di obiettivi ogni giorno più grandi e lontani, altruista e sempre pronta a rimettersi in gioco anche quando si è molto lontani da ogni logica. Questo mio caratteraccio mi ha spesso portato a soffrire e a mettermi in pericolo, per me non esistono mezze misure…. O mi si ama alla follia o mi si odia!... Dopo forti batoste mi sono imposta la tranquillità ancorando la mia vita ad un porto sicuro, qualcuno che forse non ammetterà mai sentimenti, ma che rappresenta una banchina sicura e stabile, che c’è sempre, non per me ma per i miei figli. Lo so, un discorso ipocrita e anche egoista, soprattutto se fatto da una “matta” che per una sensazione sta’ velocemente viaggiando verso……..? Verso cosa? Verso chi? Verso qualcosa/qualcuno che non conosco e che probabilmente si rivelerà come sempre una maschera, una utopia, verso un sogno. Forse solo questo rimarrà, un sogno , un lungo incredibile sogno,ma di quelli che vale la pena fare almeno una volta nella vita, perché nel momento in cui si smette di sognare si smette anche di vivere nel vero senso della parola. Se devo scegliere preferisco un rimorso ad un rimpianto preferisco pentirmi di aver commesso un gesto piuttosto che rimpiangere di non averci provato. Sono una stupida innamorata dell’amore e delle emozioni, del contatto fisico, alla continua ricerca del completamento di me stessa. Alla ricerca di passione, di complicità, di conoscenza, ma anche di amicizia, di ironia, di amore, di gioia di vivere e di donarsi, di baci ma anche di condivisione di pensieri e parole, dell’urlo soffocato di un amplesso ma anche di parole dolci sussurrate in un fil di voce. Chiedo troppo lo so, ma è quello che ho sempre cercato in tutti gli uomini che ho incontrato nel mio cammino e anche quello che so non smetterò mai di cercare. Avrei dovuto restarmene ancorata alla mia banchina, ma non ce la faccio…. È più forte di me…. Solo quando riesco a confrontarmi con qualcuno mi sento viva…. “So resistere a tutto ma non alle tentazioni” disse quel tale…. Così eccomi qui su un treno diretta al mare…. Diretta a lui…. I miei ricordi proseguono paralleli ai binari… Cos’ha quest’uomo di diverso da tanti altri, cosa mi ha tentato del suo messaggio? Forse nulla e forse tutto, non lo so è solo questione di istinto. Abbiamo rimandato il nostro incontro per colpa mia, un periodo pieno di problemi, di impegni e di brevi viaggi all’estero, ma quando ieri mi ha detto che sarebbe partito presto in me è scattato qualcosa. Devo assolutamente vederlo…. Lui non sa nulla, le sorprese sono senz’altro pericolose ma lasciano dentro segni indelebili. Ho voglia di vederlo… di ascoltare dal vivo la sua voce, tenera, dolce, da ragazzino impertinente. Ho preso in mano il telefono e ho prenotato questo viaggio. Sono le 8 di mattina con gli occhiali scuri che mi proteggono e l’ mp3 in tasca inizio questa avventura. Il paesaggio è indecifrabile come quello che mi aspetta, nascosto da una fitta coltre biancastra… dovrebbe essere primavera ma in realtà sembra autunno inoltrato. Un brivido mi percorre la pelle, gelido come l’aria che sferza il metallo del vagone. Da un ora ho lo sguardo perso nella nebbia, la speranza che un raggio di sole benedica questa follia sembra vana. Un odore acre di tabacco mi strappa al mio isolamento costringendomi a guardarmi intorno. Un vecchio, sprezzante del rispetto altrui , si fuma tranquillo la pipa due file più in la. Un vociante gruppo di ragazzi si diverte tra scherzi, musica e giochi, rimpiango la loro spensieratezza e il corpo tonico dei 20 anni ma non li cambierei mai con la mia esperienza nonostante la vita non sia mai stata con me molto tenera. Al mio fianco una buffa signora (deve aver fatto il bagno nel profumo per quanto è forte l’aroma) dorme a bocca spalancata con un enorme cappello di lana rossa calato sugli occhi. Di fronte a me un uomo sui 50 con un notebook sul minuscolo tavolino sembra lavorare. Un ottimo oggetto di studio…. Capelli brizzolati lunghi nascondono le orecchie imperfette, carnagione scura… amante delle lampade o appena tornato da un viaggio tropicale? Abbigliamento formale tipico dell’uomo d’affari o del bancario, unghie curate e limate ad arte… vanitoso! Gli occhiali mi permettono di osservare senza farmi notare…. Lo guardo in viso e mi accorgo che mi lancia occhiate furtive…. Senza volerlo mi sto accarezzando la pelle scoperta del collo e questo non è passato inosservato. Smetto, fingendo di mettere a posto le cuffiette… lui continua ad osservarmi di nascosto mentre con le dita scivola sulla tastiera nera del suo pc come se mi stesse accarezzando. Mi piace molto giocare con le debolezze degli uomini, sono un po’ stronza, non me ne vergogno e mi piace!... So di non essere assolutamente bella ma quello che mi è sempre stato addebitato è una innata femminilità e sensualità. Una volta ho letto, non ricordo dove perché leggo tanto e tutto, che le donne che amano il sesso hanno un “odore” diverso dalle altre a causa dei ferormoni. Chissà se “puzzo” anche io!?!?!? Mi alzo in piedi avvicinandomi a lui, mi tolgo il giaccone permettendogli di osservare il mio abbigliamento e le mie abbondanti e giunoniche forme…. Lui il giaccone lo rimette forse ha freddo!?... La donna seduta al mio fianco si sveglia…. Ops era la moglie, iniziano a parlare, lui mi fa l’occhiolino e si dirige al bagno… avrei dovuto seguirlo? No… mi alzo anch’ io ma mi dirigo dalla parte opposta del vagone, e rimango ad osservare il suo rientro. Dopo 5 minuti torna al posto e si guarda intorno… cerca forse qualcuno? A questo punto posso tornare a sedermi, è qui che lei si accorge di una occhiata furtiva e mi fulmina con lo sguardo…. Peccato, devono scendere mi stavo divertendo!!! Me la ridacchio da sola senza alcun imbarazzo, il giochetto mi ha distratto dal pensiero di cosa sto per fare… di chi sto per incontrare…. Il cuore batte sempre più nervoso, sembro una ragazzina al suo primo appuntamento ma ho 40 anni suonati. Mentre scendo nella piccola stazione la paura e la ragione cercano di prendere il sopravvento e mi fanno guardare gli orari dei treni per rientrare…. Ma poi la mia natura torna a prevalere e mi avvio a vivere il mio sogno. Nei miei programmi avrei dovuto chiamarlo e fargli sentire la voce del capostazione che chiama, ma non mi sento ancora pronta… ho voglia di un po’ di solitudine. Ho prenotato un monolocale in un residence, non voglio lasciare nulla al caso…. Porto la borsa in stanza e mi sistemo metodica tutti gli oggetti personali… La linea per il corpo alla Peonia in bagno… lo spazzolino…. Una spazzola per capelli e poco altro. Non amo molto trucchi pesanti o profumi intensi, se piaci ad un uomo struccata non avrà mai l’incubo di vederti alla mattina appena sveglia!... Preferisco il profumo di un fiore sulla pelle che ricercate e carissime essenze. La stanza è molto bella… l’angolo cottura nascosto da una parete e un piccolo balconcino con colonnine bianche direttamente sul mare… Esco per passeggiare sulla riva del mare è agitato come me … il vento è molto freddo. Amo tantissimo la tranquillità e la bellezza del mare di inverno… quando non è coperto da tappeti umani costretti a vivere toccandosi stretti per conquistare un triangolo di sole. Amo il mare quando le uniche voci che sento sono il mio cuore e il rumore delle onde. Dopo aver respirato profondamente prendo il telefonino e compongo il suo numero….. Suona ma non risponde, probabilmente è al lavoro. Provo un paio di volte ma nulla… la paura mi assale, mando un sms “Ti prego rispondimi”….. Pochi minuti dopo il telefono squilla… è preoccupato…. “cosa succede?”… mi ero preparata mille parole, mille scherzetti, ma non sono riuscita di fronte alla sua voce a giocare…. “sono vicina a te!”… “si dolcissima lo so che mi sei vicina…. “ “sono davvero vicina a te… lo senti il mare? Bagno 32”…. “se è uno scherzo non è divertente…..” “non scherzo….sono al Villa del mare sul lungomare” Riaggancia…. Non so cosa pensare forse mi considera una pazza… forse in realtà ha impegni per cui non riesce a liberarsi… forse sparirà dalla mia vita così come c’è entrato… non importa carpe diem, io ho fatto la mia scelta e non mi pento mai delle mie scelte (o quasi)!… Mi siedo su un pedalò con le cuffiette in testa… Negramaro e Modà cantano di storie impossibili, una lacrima mi riga il viso ma il vento la asciuga in fretta … Mi alzo per fare due passi e girandomi lo vedo li… in fondo alla spiaggia, non si è nemmeno cambiato, la sua divisa da lavoro è inconfondibile e quel viso allibito mi fa un po’ sorridere…. Si avvicina di corsa, gli sorrido, con una mano sfilo dalla tasca un Mon chèrie e glielo allungo…. Mi abbraccia sorridendo…. Le sue braccia forti mi fanno stare bene…. Il cuore mi sembra impazzito ma lo sento in stereofonia per cui ora non è più solo…. Dopo un lungo e tenero abbraccio ci stacchiamo, mi prende la mano e mi accarezza i capelli…. Una bella risata spezza la tensione… “tu sei pazza!” “ ebbene si! Mi hai scoperta!” “ Dove vuoi andare?”… “Un caffè caldo mi ci vorrebbe…. Mi sono alzata presto e fa tanto freddo”….Questi erano gli accordi ed io amo rispettare sempre i programmi … un caffè e poi?.... Mano nella mano ridiamo insieme di questa mia follia… di certo non se la aspettava ma ne sembra contento. Seduti in una caffetteria parliamo con la stessa confidenza di persone che si conoscono da sempre ma allo stesso tempo cercando di conoscersi riassumendo la vita e gli interessi in poche parole… Si nasconde sotto gli occhiali come ho fatto io prima sul treno… è molto distaccato e prudente… mi sta studiando… Chissà cosa gli frulla in quella testa precocemente imbiancata… Non riesco a staccargli gli occhi di dosso… è molto alto, e magro… non posso non notare il grosso orologio. E’ senz’altro troppo grande su un polso così fine… “Guardi già l’ora?” mi sorprende ad osservarlo…. “no” gli rispondo sinceramente facendogli notare quello che stavo pensando… “Sempre con questa storia delle misure!.... Ti meraviglieresti di vedere un uomo magrissimo nudo e di scoprire che è superdotato?” Il paragone mi fa arrossire e ridere divertita… “no in effetti no…. “ “Aha!!! Ti ho beccata!... Li le cose grosse su un magro non stonano eh!?!?” Colpita e affondata… non riesco a rispondergli a tono… rido imbarazzata, di sicuro rossa come un pomodoro e preferisco stare zitta piuttosto che balbettare!... Abbiamo parlato di tutto… è bellissimo trovare un uomo che ama veramente il suo lavoro, quasi tutti infatti lavorano solo per il Dio denaro e finiscono per vivere male ogni giorno della vita ammalandosi anche fisicamente. Lui no… vive il suo lavoro come una missione… una coraggiosa scelta per cui ha rinunciato a tantissimo, lo ascolto affascinata continuando ad osservarlo incantata…. Parliamo di film, di libri, di viaggi, di moto, di auto….. di tutto. è bello condividere con lui passioni e interessi…. Anche se ancora non ho capito se condividiamo anche l’attrazione, e se l’interesse di questi ultimi mesi è rimasto immutato anche faccia a faccia. È importantissima quell’alchimia che solo la pelle trasmette… Quando si sta bene il tempo vola… si è fatta l’una … “cosa hai voglia di fare? Vuoi andare a pranzo?”… “ non mi piacciono molto i luoghi affollati… scegli tu io non conosco la zona…” “ So dove portarti per stare tranquilli ma non vorrei che……” lo interrompo… “ se ti do carta bianca vuol dire che mi fido di te e che non ha importanza dove mi porti…. Se vuoi possiamo rimanere anche al residence “ “no… preferisco casa mia ma ho il frigorifero vuoto dobbiamo fare la spesa…. “ “ok mi piace l’idea… carne o pesce?” “50 e 50 non ho preferenze dipende da chi cucina!” “insieme naturalmente!, così si lavano anche i piatti insieme! Io odio lavare i piatti” ed è assolutamente vero adoro cucinare ma odio lavare i piatti …. Si alza e mi sfiora le labbra con un bacio facendomi rabbrividire…. Arrivati all’auto, una semplice utilitaria (e questo mi sorprende un po’ vista la passione per i motori potenti) mi lascia senza fiato baciandomi con passione… una mano dietro la nuca e una a stringermi in vita… dolce e possente al tempo stesso mi sfiora il collo con le labbra rubandomi un brivido e intreccia le dita ai miei capelli “… hai un buon profumo” la risposta più idiota che vi aspettate da me? “anche tu….” Tanto idiota che lui si mette a ridere di gusto… Ok lo so state pensando a dove è finita la stronza del treno… la pantera malata di sesso…. È ben nascosta ma c’è, ecco perché mi definiscono un incrocio tra una micia e una pantera… braci che covano sotto la cenere…. La sapete no la storia delle acque chete? Ecco quella sono io! Una canzone di Nek dice “sai fare impazzire un uomo con l’innocenza di un pudore che non hai” mi rappresenta a pieno. Solo dopo essere salito in auto si toglie gli occhiali, come se avesse improvvisamente deciso che non ho le scimmie urlatrici in testa e che può farmi vedere il suo specchio per l’anima… Non posso fare a meno di fissarlo negli occhi castani semplici … ma è quello che vedo dentro che mi piace… autoritario, serio, passionale, sicuro e molto affascinante. Il supermercato è il momento più divertente… ridiamo e scherziamo come amici affiatati… mi prende in giro bonariamente e non sa che più mi prende in giro e più gliele farò pagare più tardi…. Discutiamo animatamente giocando per la spesa e ogni tanto ci rubiamo baci … “banane o cetrioli?” mi strizza l’occhio davanti al banco della verdura…. “Per me o per te tesoro?... Boh scegli tu a me va bene tutto! Basta che sia grande e Senza Orologio!” gli sussurro in un orecchio… mi sembra una persona molto riservata e poco incline agli slanci affettuosi in pubblico per cui meglio non esagerare a me personalmente non importa della gente intorno anzi per me in quel market esiste solo lui, ma se non c’è rispetto non c’è rapporto che tenga e visto che non lo conosco ancora bene mi trattengo… già che non riesco a smettere di baciarlo… Non ricordo la strada per casa… continuavo ad osservarlo… le labbra morbide e sottili… da baciare …il naso un po’ alla francese.. i capelli spruzzati di neve morbidamente mossi…. Le gambe lunghe e sottili…. Può un solo sguardo stregarti? Può uno sguardo farti perdere la percezione del tempo e di tutto il resto… prima di conoscerlo avrei giurato di no… avrei giurato di essere la più forte ma ora non ne sono più sicura…. Sono qui ebbra del suo sguardo… in attesa di un suo gesto… di un suo bacio…. Arrivati a casa molla le borse sul pavimento e senza nemmeno accendere la luce mi spinge contro il muro… le sue labbra percorrono il mio collo per unirsi poi alla mia bocca…. Le sue mani convulse accarezzano i miei seni … il suo sesso preme sul mio ventre che si spinge verso di lui…. Ci spogliamo assetati uno dell’altra, il nostro respiro diventa un tutt’uno con la pelle… il desiderio incontrollato si fa strada dentro di noi. Eccolo bussare alla mia porta ed entrare…. In un attimo perdo la percezione di tutto e sento solo la sua virilità dentro…. Mi aggrappo a non so cosa e mi spingo verso di lui che affonda colpi decisi nel mio essere…. Siamo un fiume in piena, chiudo gli occhi e mi abbandono a gemiti senza più controllo… rimaniamo li, spossati , stremati, felici su qualcosa che ho scoperto essere un divano…. Si è abbandonato su di me… “la protezione prima di tutto eh?”gli dico sorridendo…. “ Caxxo scusami non resistevo più!” “ non ti preoccupare ho perso la testa anche io…. La passione e l’istinto non sono amiche della razionalità.” Si sposta da me e apre le finestre lasciando filtrare la luce in un appartamento essenziale e semplice. “Hai fame?” … “non molta…” “cosa dici, ti va se ci viziamo stasera?” mi sembra un ottima idea così avremo tempo per preparare e per goderci questo pomeriggio insieme. “Vado a farmi una doccia … se ti va possiamo farla insieme…. “ mmmmhhh siiii mi piace molto la sensazione dell’acqua che scorre sulla pelle anche se l’essere completamente nuda mi rende vulnerabile visto che odio il mio corpo….. Abbandoniamo i vestiti lungo il breve percorso per la stanza da bagno … senza abbandonare l’uno la bocca dell’altro… le lingue si cercano assetate.. i miei capezzoli umidi dei suoi baci sembrano voler scoppiare turgidi e superbi lo sfidano… Entriamo nella doccia e un getto di acqua fredda inturgidisce la pelle… non posso fare a meno di percorrere tutto il suo corpo accarezzandolo con lo sguardo e con tantissimi leggerissimi baci…. Un corpo perfetto tipico di uno sportivo, un tatuaggio sul braccio sinistro che vedo ma che non mi do il tempo di interpretare…. Sussulta sotto i miei baci… ora l’acqua è calda e molto rilassante. Nessuno dei due dice una parola… scendo con i miei baci al petto… lenta e maliziosa continuo il mio percorso, mi lascia fare guardandomi attento… Mi piace giocare con il suo corpo… mi bagno con i getti dell’acqua la bocca e abbasso ancora il viso diretta al mio obiettivo… Con le mani gli massaggio le gambe, il loro interno, arrivando sempre molto vicino ai gioielli ma senza toccarli non per ora e non con le mani…. Punto gli occhi nei suoi in modo che possa leggervi il piacere che provo… delicatamente gli bacio il sesso teso verso la mia bocca… ora voglio che senta solo il mio respiro fresco a contrasto con l’acqua calda che gli accarezza la schiena…. Sospira e geme… mi prende la testa per guidarmi… per potermi entrare dentro…. Chiudo la le labbra in modo che sia il suo sesso a penetrarle…. Strette intorno alla sua testa gonfia. Scendo quel che basta per prenderlo tutto in bocca e stringo un po’. Con la lingua lo accarezzo e con le mani stringo dolcemente. Il suo respiro si fa un po’ più pesante, mi riempie la bocca con la sua virilità…. Di nuovo rivolgo i miei occhi a lui in modo che possa vedere ogni movimento. Prendo con la bocca un sorso d’acqua che scende tiepida accarezzandoci e torno a farlo entrare nella calda e accogliente alcova. Mi muovo all’inizio lentamente per fargli gustare a fondo ogni movimento , la pressione dell’acqua e della lingua sull’asta ma presto il desiderio si impossessa anche di me ed inizio a succhiare con più intensità… infila le dita tra i miei capelli e mi guida il ritmo che più gli piace…. Mi accorgo che sta per venire… stringo le labbra e succhio dal basso verso l’alto soffermandomi con le labbra intorno al glande…. Mi metto in modo che possa godere nel vederlo tra le mie labbra… e subito dopo mi schizza addosso gemendo tutto il suo piacere…… Si china sulle ginocchia vicino a me e mi abbraccia stretta baciandomi ovunque. Il seguito della doccia è stato un tenerissimo scambio di coccole e carezze. Giochi e carezze anche in cucina e durante la cena… liberi e felici… senza inibizioni senza telefonini, orologi o problemi di alcun genere… guardiamo insieme sul divano Le Iene parlando a due voci di politici corrotti, di ingiustizie, di tutto e di più. Poi ci addormentiamo così, abbracciati. Mi sveglio per la luce dell’alba che entra nella stanza soffusa e calda, tutte le cose sembrano più morbide e rotonde… lo osservo mentre dorme… il suo respiro è lieve, sereno… mi guardo attorno nella stanza che prima non avevo osservato, su un mobile davanti ad uno specchio è appoggiata la sciarpa di seta sua inseparabile compagna durante i viaggi… La prendo avvicinandola al viso… ha il suo profumo me la metto attorno al collo guardando lo specchio mi accorgo che sta fingendo di dormire e mi osserva silenzioso. Maliziosa fingo di non vedere il suo sguardo attento e distolgo subito gli occhi girandomi per tornare vicina al letto …. Non voglio “svegliarlo”, non ancora, mi piace giocare, ma non posso fare a meno di accarezzarlo…. Il profumo della sua pelle è eccitante mi ricorda momenti stupendi da poco vissuti…. Mentre i miei occhi accarezzano tutta la sua pelle inciampano nella vistosa eccitazione. Vorrei farlo godere di ogni carezza lieve che le mie labbra possono regalargli… vorrei farlo bruciare di passione… intreccio le mie dita con le sue sorridendo mentre mi metto sopra… occhi negli occhi ora aperti senza bisogno di alcuna parola…. Lenta … scorro con le labbra la sua pelle nuda mentre i miei seni lo sfiorano delicatamente… arrivata al pube lo copro di teneri baci per risvegliare completamente l’oggetto del mio desiderio… anche se non ha bisogno di alcun aiuto per risvegliarsi… svetta pronto in tutto il suo turgore. Il suo respiro si fa più veloce e tiene gli occhi fissi su di me scrutando il mio desiderio che si trasforma in calore ed esplode nel mio ventre. Voglio ubriacarmi di lui… Con un unico delicato movimento lo guido tra le pieghe della mia carne… mi muovo lenta per gustarlo a fondo…. Voglio tenerlo così affondato e coccolato nel mio essere. La sciarpa di seta scivola sulla mia pelle fino ad accarezzare il punto dove ci uniamo…. Tra i seni il sottile strato di stoffa si muove al ritmo del piacere… mettendo dietro le braccia cambio l’angolo di penetrazione per sentirlo in tutta la sua lunghezza… Pochi minuti e lui mi trascina stesa sul suo corpo… mi spinge di lato e passa al comando…. Forse non ama le posizioni di sottomissione, ama invece essere lui al comando ed è molto bello darsi il cambio…. In posizione fetale mi prende da dietro accarezzandomi i seni e baciandomi il collo e le spalle…sposta delicatamente la sciarpa e la lascia scivolare tra i nostri corpi prigioniera intrisa del profumo delle nostre pelli mischiate… Morde delicatamente i lobi delle orecchie sussurrandomi ora parole dolcissime ora forti frasi irripetibili… mi possiede, mi doma e sa come farlo, con la dolcezza delle carezze e con la forza dei suoi colpi… mi entra nel profondo lentamente.. voglio sentirlo così nel mio caldo guscio Lo prego di non smettere… Ora i suoi colpi si fanno più ritmati e più profondi… lo trattengo e lo rilascio come se i miei muscoli sostituissero le mani… questo lo eccita molto, risale dentro di me ora tremante ora deciso, poi rapido e forte scatenando un ondata di brividi e di contrazioni, un orgasmo che mi lascia tremante… lo trattengo stretto dentro di me… lui inizia a giocare con le mani tra gli umori dell’amplesso… mi stuzzica il clitoride … scivola con le dita bagnate a stuzzicare l’altro anfratto caldo del mio corpo…. “ voglio esplorarti tutta….” Sorrido compiaciuta…. con l’asta ancora affamata e insoddisfatta si affaccia al morbido buchetto… senza fatica lubrifica l’ingresso e vi scivola dentro strappandomi un gemito… su un fianco lo guardo negli occhi…. Di solito mi nascondo perché la trasparenza del mio sguardo svela di me ogni emozione ma con lui non ho paura… quasi a sfidarlo… Un sorriso di entrambi che parte dagli occhi… arriva alle labbra e poi al cuore anticipa di poco gemiti e urla soffocate di piacere intenso per entrambi…. E mentre mi scarica dentro calde colate di nettare si lascia scivolare al mio fianco e restiamo così stremati… uno profondamente dentro l’altra… abbracciati… accaldati… Tremo tra le sue braccia per il piacere che ci ha uniti. Una volta ripresi recupera la sciarpa prigioniera dei nostri corpi… usandola come un guanto accarezza il mio corpo e poi se la porta al viso sorridendo. So cosa significa questo per lui e lo bacio con passione. Purtroppo quando si sta veramente bene il tempo vola e senza nemmeno accorgermene mi ritrovo sul treno sulla strada del ritorno alla realtà. Questa volta non ho gli occhiali e mentre ricordo i bei momenti trascorsi un calore intenso mi scalda nel profondo e mi bagna, in questo momento vorrei avere io tra le mani quella sciarpa per poter godere ancora del profumo della sua pelle unita alla mia, per poter sentire ancora il profumo che solo un piacere intenso lascia…. Una lacrima scappa dalle ciglia e va a morire sulle mie labbra …. Ciao Gianni, grazie di esistere…
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Il viaggio
I fanali della macchina pungevano il buio stradale. Sul' autoradio il canzone che vuole riempire il ronzio del motore. Avrei dovuto ascoltarla. Ma non riesco. La mia attenzione sta vegliando sui sibili di dietro panchina. Eh si... la.... dove la mia compagna e quel' altro si stanno intrattenendo. Chi è quel altro? Non lo so. Ma so che lei lo vuole.... ora. Il suo corteggiamento - un po timorato - la stuzzica. O forse quello che la stuzzica e sapermi testimone. Abbasso il volume della radio che mi impedisce di capire i loro sibili. Voglio sentire le parole che si scambiano dietro di me. - Ti piace....... - Si, un po..... - Allora posso continuare? - Mah, si. Perché no? - No ma pensavo che.... con lui.... ti senti timorata.... - No, non è cosi, anzi mi turba ancor di più..... - E se ti toccassi anche giù? - Beh... vedi tu.... La canzone continuava col suo ritmo mentre la macchina continua a spaccare il buio di questa notte bollente.Moooolto bollente. - Mmmmh, sei già bagnata....... - Eh si, merito delle tue ditta......... - Anche a te.... non ti ci vuole tanto a farlo..... - Sono sempre stata una donna calda io...... - E se ti chiedessi la stessa cosa? - Cioè? - Beh sai, menarmi il mio cazzo. Il fruscio dietro mi incuriosisce. Giro lo specchio retrovisore e l'immagine mi colpisce i sensi (già turbati). Lui sta con le gambe spalancate, mentre mia lei si sta menando un suo cazzo in erezione perfetta. Lo fa lentamente, se come volesse godersi ogni attimo. - Mmmmh.... quanto sei brava - Tu dici ? - Siii...... continua cosi.... non ti fermare. - A dir la verità.... non sono molto brava con la mano - Ma che dici? Sei meravigliosa. - Il mio punto forte.....è la bocca.... se vuoi ovviamente. - Si, siii.... mostramelo. Come dicevo, la strada era buia. Ed io con una mano sul volante e l'altra nei pantaloni cercavo un posticino appartato. Dove fermare. Stanotte, la via sarà lunga per mia donna. Ma le piacerà un mondo. Di questonon ho dubbi.
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13 years ago
sincero21,
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Il fatto...
La montagna nuda andava verso la montagna vestita di un verde scuro d’ultima collezione. Piano. Intanto, il sole deviò la strada per seguire se pur mezzogiorno era passato da parecchio. Le macchine scorrevano veloce sul autostrada w 189 come se niente fosse. E meno male… La città non si mosse più di tanto, del resto era la città più pigra del mondo, figurati se si doveva scomodare per due montagne addolcite. Passarono due aerei uno dietro al’altro e si sa, quelli ne vedono e tanto meno sentono…. Il bar di periferia invece, era in apnea…..l’ora del caffè pomeridiano. Nonostante il sole che ingannava l’ora, quando un tossico di caffè vede un bar….si sa no? Che poi la gente rumorosa (per la caffeina appena iniettata ) lascia il bar, si crea quel finto entusiasmo che dà carica al resto della giornata. Con tutto questo, nessuno vide quella ragazza con i jeans anonimi e il passo svelto. Esattamente 12 minuti dopo successe il Fatto! Per prima fu la fontana. L’acqua si fermò a metà strada come un stalagmite invecchiando di 3 mila anni. Poi i fiori. Rimasero con la testa ferma senza preoccuparsi più dov’era il sole, lamentando dopo un forte torcicollo. Ma si fece tutto chiaro quando le montagne si fermarono. D’un tratto, con il sole esattamente in mezzo che non ci stava capendo più un cazzo. E finì che il sole si sgretolò in mille lampadine pazze che rimaserò accese quel giorno e notte e il giorno dopo ancora, l’alba che si perse e la luce che non toccò mai più la scena ....perché il sole volle vedere.... Le macchine ferme, ma ferme tutte in quel attimo, cosa che non solo non causò schianti rumorosi (sarebbero statati proprio fuori luogo), ma anzi, ci fu una tale distanza di sicurezza tra loro che mai in una scuola guida fu possibile…. La gente, povera gente ignora a gli fatti ….. vabbé va, lasciamoli discutere ancora se fu terremoto o tsunami. Gli supermercati grandi grandi, si lasciarano rubare senza nessun grido vero o falso d’aiuto, naturalmente finché a lo stupore si sovrapose l’invidia. La terra, proprio per invidia, si fecce piatta piatta. Secondo me si stava specchiando e trateneva il respiro per sembrare più magra. Ed ecco il perché del terremoto dopo; ma come non capisci? Ma i visto sbuffare una ragazza che si specchia? Non importa com’è, si vedra sempre grassa, e quel sospiro disperato poi che bisogna evitare..... Stranamente, solo gli alberi capirono subito, e solitari(individualisti va), come sono, si alzarano in punta di piedi con le mani in vita ciascuno, facendo sembrare la montagna un vecchio con capelli contati. Alle 15.34 preciso (l’ora ha visto l’ora).....la ragazza fu baciata. QUEL bacio.....gia! Fu il cuore suo che torno a battere dopo lunghissimi minuti che fece l’eco e scolse tutto.... Per tutto intendo il nostro mondo, il suo invece......
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13 years ago
admin, 75
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Perchè no!
Quella sera, il clima era veramente rigido, in autostrada cadeva una pioggia torrenziale e la voglia di un caffè si faceva sentire. In autogrill, il solito andarevieni di persone, gente al banco, oppure ad esaminare, la merce negli scaffali. Alla cassa ordino un caffè e noto una persona di mia conoscenza, ma si è lui, abbiamo lavorato insieme per due anni. Un mio ex collega, ci salutiamo con piacere e i caffè diventarono due. Lo vedo un pò cambiato, sempre in forma, però gli occhi sono stanchi e l'aspetto è quello di una persona stressata. Abbiamo parlato un pò, salimmo in macchina perchè il discorso si dilungava, si è separato dalla moglie, da tre anni e si sentiva depresso perchè non riusciva ad avere un'altra relazione. Tornando indietro con gli anni, quando lavoravamo insieme, durante una serata, in cui avevamo alzato un pò il gomito, in un momento di eccitazione, lui mi prese la mano e se la mise sul pacco, "così per scherzare, dai non c'è nulla di male..." le feci una sega e la cosa mi piacque, ma non ci fu altro. Ci lasciammo con l'intento di rivederci presto. Il telefono squillò l'indomani, mi propose di andarlo a trovare, per due chiacchere, ma io conoscevo il suo intento, era solo da parecchio tempo e considerando quel gesto in passato, magari le era tornato qualche pensiero. Rifiutai decisamente, anche se, la cosa mi prendeva un pò. Mi disse che comunque mi avrebbe richiamato. Dopo tre giorni, un pò prima di pranzo, mi chiamò, io ero nella sua zona e mi propose una spaghettata veloce..."dai sono sempre solo...". Mi accolse festoso vestito con una tuta abbastanza aderente. Io ero un pò agitato, perchè una parte di me rifiutava qualunque idea di trasgressione, mentre una parte di me la voleva a tutti i costi. Dopo pranzo ci sedemmo sul divano e il suo gonfiore era evidente. Notò i miei occhi che lo fissarono e mi disse :" ti ricordi quella sera? Le tue mani mi diedero un bel sollievo" aggiunse che da molto tempo, nessuno si occupava della sua asta e mi pregò di farlo io, "d'altronde so che tu sei bravo, ho fiducia, ti prego..." al solito mi prese la mano e io non opponetti nessuna resistenza. Lo accarezzai con voglia "siii sei diventato anche più bravo..." continuai ad accarezzarlo, fino a quando lui non si abbassò il pantalone uscendo per intero la sua asta dura, pronta al trattamento, "dai fammi sentire le tue mani"...le mie mani lo accarezzavano tutto, porgendo le due dita sulla cappella lucida, scendendo fino alle palle ben gonfie, cominciai a menarlo, avvicinandomi col busto. Lui ne approfittò prendendomi la testa e spingendola sul cazzo. Così mi entrò in bocca e a me piaceva, incredibile, mi piaceva andavo su e giu, lo sentivo dentro "sei una troia" gli sentivo sussurrare, per dire la verità non resistette a lungo, venne nella mia bocca e ingoiai tutto. Un sapore mai provato, però pulì tutta la sua cappella fino all'ultima goccia. Mi ringraziò, fumandosi una sigaretta, "sei veramente bravo" "ti chiedo scusa se sono arrivato subito, ma un lavoretto così non lo ricevevo da molto tempo" "mi verrai a trovare ancora?" Io non risposi, ma dentro di me, so che avrei voluto provare altro. Il telefono squillò, era un suo amico, quando chiuse mi disse, che era un suo collega che abitava li vicino, pure lui separato. L'ora della pausa fini, ci salutammo con un caffè. Avevo fatto il mio primo pompino e che lavoro!!!
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13 years ago
admin, 75
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Baldracca trav
E' sera e ho deciso di fare un giro in auto; sono vestita di tutto punto e ben truccata. Ho voglia di andare in riviera e godermi una passeggiata di fronte al mare. Passeggiando mi piace sentire sguardi e commenti di uomini nottambuli. Finalmente arrivo in riviera e inizio la mia passeggiata. Purtroppo non c'è praticamente nessuno. Passa una donna con il cane che mi guarda con intensità per capire se sono una signora solitaria o una troia. Mi sento bene e sono comunque appagata del mio giretto. Però adesso comincio a sentire la voglia dentro che mi sale. Mi piacerebbe incontrare qualcuno. Purtroppo però sembra che le mie voglie debbano rimanere tali. Forse no... sta passando un ragazzotto con la jeep. Sculetto un pò e mi piego sulla balaustra della passeggiata. Lui rallenta... poi prosegue. Peccato. Ma dopo un paio di minuti ecco di nuovo la jeep. Rallenta e mi guarda. Anch'io lo guardo e comincio ad avere una gran voglia. Spero che succeda qualcosa. Invece nulla. Prosegue e io sono tutta bagnata ed eccitata, ma sola. Faccio qualche altro giretto, ma il posto è proprio deserto. Allora salgo in macchina e parto per tornare a casa, ma ecco che appena parto arriva di nuovo la jeep e mi comincia a seguire da vicino. Io rallento e mi fermo lungo la strada. Lui si ferma dietro di me! Sono eccitatissima! Scendo e faccio finta di cercare qualcosa nel bagagliaio... lui è sempre in auto dietro di me... Devo sbloccare la situazione. Ma come? Sculetto e mi piego generosamente, ma niente... Forse vuole solo guardare oppure è timido. Allora torno in auto per vedere se succede qualcosa. Infatti ecco che scende dall'auto e va verso la destra della mia auto. Io tiro giù il finestrino e mentre lui passa accendo la luce mettendo in evidenza le gambe velata dalle calze con autoreggenti. Sono bagnatissima e comincio a toccarmi infilandomi la mano sotto la gonna. Lui guarda e si ferma dal finestrino. Allora io passo dalla parte del passeggero e allungo le mani per aprirgli i pantaloni... Lui mi lascia fare.... Lo tiro fuori ma da quella posizione non riesco a succhiare. Apro la porta e mi piego per prenderlo tutto! Sono con un bel cazzo in bocca e non ho neppure visto in faccia il proprietario! Altro che signora.... sono proprio una troia! .... Improvvisamente mi sento dire:"succhia troia"; sembra che abbia letto il mio pensiero! Succhio tutto, anche le palle... sono bagnata e mi sto toccando. Finalmente mi tira su e mi gira. Mi tocca le gambe e poi il culo. Io allargo le gambe e lui sposta le mutandine e mi sditalina il buchino! Penso di svenire dal piacere improvviso. "Godoooo"! e lui non smette. "Lo voglio ancora in bocca". Allora mi prende e mi sposta di nuovo verso il basso ed ecco che mentre succhio le palle avidamente lui si sega e lo sento ansimare come un maiale... Apro la bocca...."vieni vienimi in bocca" dico mentre mi sto toccando il pisellino che comincia a schizzare nello stesso tempo che lui mi schizza in faccia e grugnisce qualcosa come... "baldraccaaaaa". Ieri sera è proprio andata così. Da vera baldracca!
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13 years ago
Daniela1Do,
45
Last visit: 3 years ago
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Al cinema
una domenica come tutte le altre....esco e vado al cinema.....come sempre mi metto a sedere nelle ultime file.....sta per cominciare la pubblicità di altri film quando si siede una coppia vicino a me (il marito vicino a me e la moglie a seguire), quando comincia il film cambiano di posto la moglie si siede vicino a me e il marito dopo, lei comicia ad accarezzarmi la gamba, io la lascio fare, con più insistenza lei comincia ad abbassare la cerniera del pantalone e mette una mano dentro e comincia a toccarmelocon dolcezza e giosamente a farmelo diventare duro.....io le comincio ad infilare piano piano la mano sotto la gonna non porta le mutande.....e comincio a farle un ditalino......nel frattempo lei mi sussurra all'orecchio, vieni a casa nostra e ontinuiamo dopo il film.....io certamente.....si ferma mi alza la cerniera....finisce il film e mi dicono di seguire la loro macchina...cosa che faccio con grande gioia,,,,arrivati a casa lei mi dice,,,,,facciamoci una doccia mentre mio marito prepara da bere,,,,mi spoglia e comincia sotto la doccia a prenderlo in bocca senza fermarsi un attimo.......mi dice con vocina dolce andiamo in camera da letto che ci aspetta mio marito.....in camera le mi sbatte la fica in bocca e comincia a spompinare suo marito mentre con gemiti mi fa capire di non fermarmi con la lingua....continuo a leccare e ad un certo punto lei si alza e lo vuole tutto nella fica,,,,,io non esito un attimo,,,,,,e cambiamo di posizione io nella fica e lei continua a leccare il marito,,,,,,,,ora basta lo voglio nel culo tu mettilo nella fica....quando aveva il mio cazzo nel culo e quello del marito nella fica......che serata continuava a dire....quando mi ha fatto godere ha voliuto il mio sperma caldo tutto nella bocca.....che serata meravigliosa........grazie laura e antonio
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13 years ago
tartaru05,
50
Last visit: 9 years ago
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Idea per un aperitivo
Mi inviti a bere qualcosa a casa tua, una sera d’estate. Ci sono amici e amiche. Tutti bevono un po’ troppo, tranne te. Come per un gioco, o per un semplice scherzo, cominci a legarmi a una sedia: le braccia, dietro, poi le gambe, divaricate, fermate alle caviglie. Divento seria, sempre più imbarazzata e nervosa. “Sei impazzito?” Ti chiedo, con rabbia. Gli altri ridono e guardano divertiti, curiosi, un po’ brilli, te che armeggi per sistemare le corde, spostare le spalline del vestito, sfiorarmi i capezzoli. Sono furibonda, mi sembra una cosa inaudita, che da te non mi sarei mai aspettata, ti insulto, mi vengono le lacrime agli occhi per rabbia, vergogna e delusione. Tu non dici niente, non sorridi neanche, hai l’aria professionale di un medico. Mi sollevi il vestito sulle gambe divaricate, mi apri delicatamente con la mano sinistra, scostando le labbra e infili, invece un po’ bruscamente e con forza, due dita nella mia carne aperta, strappandomi un gemito che è anche di dolore. Poi estrai le dita con lentezza, per mostrarle a tutti: sono luccicanti dei miei umori, il segno evidente che sono completamente bagnata. Tu dici –come se io non fossi lì- qualcosa come : “Visto? Non vi avevo detto che lei era così?”. Una donna bella, dagli occhi accesi, ti si avvicina e succhia le tue dita, mugolando come per una ghiottoneria…
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Guarire dalla gelosia
Ti sorprendo a letto con una donna ed è un colpo dolorosissimo per me. Siete nudi, lei è sopra, e vedo chiaramente il tuo cazzo teso entrare e uscire dalla sua fica. Vedo che, anche se tu stesso sei sorpreso e molto imbarazzato dal mio arrivo, sei a un punto in cui fermarti ti costa molto e, anche se sai che ti sto guardando, dai ancora due o tre colpi prima di smettere. Nello stesso attimo in cui vedo il tuo pene luccicante fra i suoi peli, vedo anche che lei è bella, con bei seni grandi che pendono leggermente in avanti, nella posizione in cui è, ma sodi e con i capezzoli ben dritti. Mi volto per uscire, ma tu ti riprendi rapidamente e mi dici “Vieni qua” con un tono così imperioso e così privo di sensi di colpa che mi inchiodo sulla porta. Non essere ridicola, mi dici, vieni qua. Mi avvicino, soggiogata da questa voce che non ti conosco e tu afferri i seni della tua amica, che, anche lei sorpresa, ancora non è riuscita a sfilarti e ad alzarsi, e me li porgi, dicendo solo “Succhiali”. Non capisco, sono arrabbiata, attratta, mi pare che tutto sia finito e di non avere niente da perdere, insomma, accade tutto in un attimo: mi inginocchio sul letto e tu mi afferri per i capelli e mi guidi la testa. Sento sotto la lingua la superficie tesa e grinzosa dei capezzoli e comincio a succhiarli piano, ancora vestita come sono. Ci metto tutta la mia abilità, tu sai che so muovere la lingua, e la sento prima ansimare, poi gemere, sempre meno trattenuta dall’imbarazzo. Brava bambina, mi dici, mentre mi infili un dito nel culo, facendomi un po’ male, e ricominci a muoverti. Sto godendo io? Non so, il tuo dito mi fruga dentro le natiche, con sempre meno cautela di mano in mano che ti avvicini all’orgasmo, sto succhiando le tette di una che non ho mai visto, che detesto, e che si sta prendendo tutto il tuo cazzo. Non so, voglio guardare, stringo i denti sui suoi capezzoli mentre lei viene e risucchia nel suo piacere anche te, che ti inarchi e gemi come se qualcuno ti stesse strappando le viscere. Dopo, dopo che il respiro vi è tornato normale e io sono lì immobile, ancora vestita ma con le mutande intorno alle caviglie e il culo proteso verso il tuo dito, allora finalmente mi guardi e dici, semplicemente: “E adesso se vuoi che fotta anche te, gliela devi leccare, lecca il mio sperma da dentro di lei, ripuliscila bene”. Lei accenna un movimento, come per sottrarsi, ma è un po’ incastrata, ancora senza fiato, e scivola solo giù, restando di fronte a me con le gambe aperte e il tuo sperma, quello sperma che mi appartiene tutto, che cola. Mi spoglio e mi inginocchio davanti a lei, chiedendomi se ci riuscirò, se non mi farà schifo. Le osservo la fica: è gonfia, un po’ arrossata, col clitoride ancora congestionato e un po’ sporgente, la sborra che esce e scende verso l’altro buchino, più nascosto. Ci immergo il viso, aspiro l’odore, tuo e suo. Vorrei morderla e farle male sul serio, e invece le infilo la lingua dentro, ti bevo, le infilo un dito profondamente, per fare uscire bene lo sperma che tu con il primo sussulto devi averle fatto schizzare fin dentro l’utero, la ripulisco con cura, con gusto. Lei è proprio una troia, ha la testa rovesciata all’indietro, ha ricominciato ad ansimare, e tu tieni il cazzo in mano, di nuovo rigido, e ti masturbi lentamente, guardandoci. Le sfioro con movimenti regolari della lingua il bottoncino gonfio, ancora troppo sensibile, tirandole bene le pieghe della pelle, lo lecco con delicatezza, cercando il ritmo giusto e facendola gridare di piacere. Sono bagnata, eccitata, guardo il tuo cazzo, ora così duro e così sprecato nella tua mano, ma stai fermo, mi guardi e –Brava bambina- mi dici –brava, amore mio- …
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Il cameriere fedelissimo
"Ci si potrebbe fare un film con tutta questa luce, sembra di essere in pieno giorno". "Che hai detto Pino?" Paola esce dal bagno con la matita degli occhi in mano, il suo legantissimo vestito nero corto, il collant scuro. "No, dicevo della luce in questa stanza di albergo, è abbagliante, sprecata". "A me piace, ci si vede finalmente, le camere in genere sembrano mortori". Torna in bagno a finire di prepararsi per la cena. Cinquanta anni quasi dei quali 26 trascorsi assieme e ancora mi piace, la desidero come i primi giorni, muove in me quelle sensazioni selvagge che vanno dalla profonda tenerezza all'osceno desiderio puro. Avventure condivise, spesso al limite (ed oltre) del rischio, fantasie, tutto appartiene al nostro mondo speciale, quello che ora me la fa desiderare e che sembra metterci automaticamente in sintonia. "Paola - quasi urlo - sei bellissima stasera posso farti delle foto? Vieni qua?" Si affaccia sorridente dal bagno. "Come sarebbe a dire stasera? E le altre sere?". Non aspetta la mia risposta non la vuole. Con passo volutamente lento scivola sulla moquette e si siede sul letto accavallando le gambe verso di me che inizio a scattare come se fosse una diva. "Splendida, splendida, che cosce che hai" le ripeto come in trance scattando a ripetizione con la mia digitale mentre lei assume pose, dischiude le gambe, cambia espressioni del viso. "Faresti arrapare chiunque così " le dico nella frenesia. Il gioco ci cattura al punto tale che il cameriere che ci porta lo spumante e gli stuzzichini in camera che abbiamo chiesto per un aperitivo intimo, deve bussare due volte. Mi precipito alla porta ancora con la digitale in mano e gli apro. "Mi scusi lo champagne che aveva ordinato..." Veramente è spumante ma fa niente. "Prego prego" , spalanco la porta e mi scanso per far passare il carrello che spinge. La cosa curiosa è che non si ferma nella piccola stanza di ingresso ma si dirige deciso verso la camera da letto dell'appartamentino salutando con grande cortesia Paola che è ancora sul letto nell'ultima posa, una gamba a terra l'altra sul materasso e cosce (e non solo) splendidamente mostrate. Ma mia moglie non è donna che si imbarazza, anzi se si rende conto che la provocazione centra l'obiettivo diventa un diavoletto. Così quando il giovane cameriere entra spingendo il carrello non muove un muscolo rispondendo con un buonasera mieloso e da gatta all'ammirato e sorpreso saluto del ragazzo. Lo seguo ad un paio di metri e rido alle sue spalle guardando Paola che restituisce la complice occhiata quando lui concentrandosi su ben altro che sulla guida del carrello (con secchiello di ghiaccio e bottiglia in bilico) si schianta contro lo spigolo del letto rischiando di rovesciare tutto. Imbranato ed imbarazzato chiede scusa sei volte mentre con gesti volutamente lenti estraee la bottiglia dal cestello continuando a spiare le gambe di Paola che, figlia di buona... ora ha messo entrambe le gambe sul letto mostrando di essere a suo agio con il vestitino che "casualmente" è molto tirato su e sotto lo sguardo sorpreso, ammirato ed indagatore del cameriere ormai calamitato. Stenta ad aprire il tappo, forse lo fa apposta per perdere tempo mentre ormai nei suoi occhi leggo chiaro il grande interrogativo che lo sta opprimendo: ce li ha o non ce li ha gli slip sotto il collant? Continua a far finta di trovare difficoltà ad aprire la bottiglia. "Lasci pure a me, non si proccupi" provo a dirgli. "No no, faccio subito, non voglio agitarla" mi risponde senza neanche il pudore di distogliere lo sguardo dalle cosce di mia moglie. Paola ed io ci guardiamo. Scatta quella magica intesa, quel gusto della provocazione e della trasgressione, quell'istinto animale che ci ha sempre accompagnato. Un impercettibile cenno della testa ed è come se avessimo fatto discorsi di ore, come se all'unisono avessimo rivissuto le tante fantasie e esperienze di questi anni. "Vuol sapere se li porto?" chiede sfacciata al cameriere mentre dischiude ancora di più le gambe. Proprio nel momento in cui il tappo cede con un colpo soffocato ed un pò di schiuma bianca esce dal collo della bottiglia. "Come? "-balbetta. Poi finalmente mi guarda con un pò di inquietudine ma si tranquillizza vedendo il mio sorriso. " Mi deve scusare signora, ha ragione, ma è talmente bella che per uno come me che ama soprattutto guardare lei è una visione straordinaria. Mi perdoni l'ardire ma non posso fare a meno di guardare qualcosa di meraviglioso, e si me lo chiedevo proprio" risponde con inattesa sicurezza. Paola ha preso il via e passa al tu. "Davvero ami guardare? Ma io adoro farmi guardare! Vero Pino" ed io annuisco sempre sorridendo anche mentre lei si gira in modo che lui possa vedere bene le cosce ormai del tutto scoperte. "Come ti chiami?" Poggia la bottiglia dopo aver versato, quasi nei bicchieri , lo spumante. "Luca, signora" "No. Sono Paola. Allora Luca ti piace guardare le gambe delle donne e delle signore mature?" "Ma lei, scusa Paola, tu sei straordinaria non matura. Si adoro guardare, tutto, mi piace più guardare che fare per la verità". Paola ride." E sai stare al tuo posto vero?" Lui annuisce. " Che ne dici Pino sarà vero?". Mentre mi avvicino a Paola e mi siedo accanto a lei , lui continua a giurarlo. "Verifichiamo subito" gli dice Paola indicandogli lo spazio ai piedi del letto e facendo segno di sedersi con il palmo della mano aperto battendo sul materasso . Lo fa precipitosamente proprio ai piedi di mia moglie che si sistema meglio e mi guarda. Il gioco è avviato. L'aiuto, le tiro ancora su il vestito mentre lei mi agevola inarcandosi davanti a lui e spalanca le gambe. Il collant scuro con la riga della cucitura in mezzo ora con tutta quella luce non nasconde più l'assenza degli slip. Il profilo della peluria, le grandi labbra dischiuse si intuiscono chiaramentee lui sospira facendo "mmmhhh" e chinandosi in avanti a guadagnare ancora qualche centimetro. Continua a guardarla li, affascinato, ripetendo bella, bella come un disco rotto quasi singhiozzando quando passo ripetutamente la mia mano tra le cosce di Paola aiutando e causando l'ulteriore apertura sotto il collant. Si strofina sui pantaloni prima impercettibilmente poi più convinto dopo avere osservato la nostra mancanza di reazione. Paola ansima un pò quando gli chiede se a lui piace anche vedere tutto, il nudo, e non solo la cosa velata. Il ringhio che ottiene di risposta è sicuramente un si. "Signora... no Paola, scusa, potrei...?" Indica il grosso rigonfiamento dei pantaloni. Lei sorride. Annuisce. Mentre le sto sfilando i collant lui si è calato in un batter d'occhio pantaloni e slip. Ora il suo coso scuro svetta libero. Notevole, leggermente arcuato, glande libero mentre la sua mano lentamente lo percorre tutto da sopra a sotto con movimenti profondi. Paola lo guarda con attenzione, divertita scvolando un po sul letto verso di lui mettendo ma gamba alla sua destra e l'altra praticamente appoggiata sulle sue spalancata e nuda a meno di un metro da quegli sguardi che sono una penetrazione. La accarezzo sul clitoride, la dischiudo ulteriormente, la penetro appena con le dita per sentire la sua eccitazione e poi comincio il movimento rotatorio sul clito con la punta delle dita stando attendo a non coprire la visuale del nostro amico che ora si masturba a ritmo sostenuto continuando a dire "mamma mia, mamma mia che bello" . Andiamo avanti così per qualche minuto mentre Paola ora sotto le mie carezze si inarca e sento che non è distante dall'orgasmo e lui ha guadagnato ancora qualche centimentro tanto che la sega se la sta facendo con il suo coso divenuto enorme a non più di 50 centimetri dalla fica di mia moglie ormai oscenamente allagata. "Bravo Luca, bravo" gli dice e scivola sul letto ancora di più verso di lui costringendomi a togliere la mia mano proprio nel momento in cui mi senbrava stesse per venire. Ha lo sguardo annacquato dal piacere quello che conosco bene, quello che consente di fare tutto. Si tocca da sola ora. "E ti piace davvero tanto Luca?" gli chiede. "Si tanto singhiozza lui" "E non la vorresti toccare? ti piace solo guardarla?" Nel frattempo mi sono alzato, mi sono spogliato anche io perchè sento di non essere molto lontano dal piacere e mi avvicino a paola stando in piedi vicino al letto. Lei allunga la mano e me lo prende masturbandolo lentamente. "Magari potessi, certo che vorrei toccartela" sta dicendo lui ma è inutile dirlo perchè ormai Paola è talmente scivolata verso di lui che quando la sua mano scende in basso sulla sua asta mentre si sega in pratica le nocche si inumidiscono nel sesso di Paola che gode a quei colpi. "Stai per venire Luca?" gli chiede con il tono eccitato e da gatta. Lui annuisce, è rosso in viso, il suo glande paonazzo scompare e ricompare dal suo pugno ormai a contatto tra le cosce di mia moglie. "Su Luca, piegalo bene, allora vediamo se sei bravo: mettimi la tua punta, solo la punta dentro e continua a masturbarlo. Non devi assolutamente scoparmi. Solo la punta dentro e ti faccio venire dentro di me , vuoi ? Così non corriamo il rischio di sporcarmi il vestito" Diabolica. Ed io che sto sul punto di venire le chiedo mentre il cameriere esegue la complicata manovra resa difficile dalla durezza del membro. Paola sorride. Smette di toccarsi si tira su sui gomiti e mi fa capire che posso metterlo in bocca e venire li. In piedi esegui mentre lei si avvicina al bordo del letti e lo prende circondando con le labbra la mia cappella. Vedo così chiaramente il grosso membro di Luca sul quale continua a scorrere la mano piegato e la punta scompare nella vagina di mia moglie che la muove appena. Questione di pochi secondi. Luca ansima rantola, impreca mentre un onda bianca esce dalle gambe di mia moglie colando sul letto e riempiendo il suo desiderio e a quella vista esplodo nella sua bocca. Lei stringe le labbra ingoiando bene tutto, stando attenta a non far colare nulla sul vestito, trattenendolo e leccandomelo a lungo mentre lui continua a sussultare con la punta del suo membro infilata tra le gamge allagate di Paola che solo a questo punto allunga la sua mano sul clitoride, toccando sperma di lui e membro ancora dentro e viene urlando masturbandosi due volte di fila e la seconda proprio mentre il cazzo del cameriere ritirandosi esce da lei portandosi dietro un ulteriore denso fiotto che allaga il lenzuolo. Nessuno parla. Solo Paola sembra a suo agio. Lui si riveste ripetendo grazie, grazie duecento volte. Recupera l'aspetto ufficiale. Si avvicina al carrello. "Scusatemi, un attimo" va a svuotare i bicchieri nel lavandino del bagno. "Sarà diventato caldo" commenta versando nuovo spumante e non facendo caso a Paola rimasta così nuda e bagnata. "Prego signora, questo è più fresco" le dice con un sorriso malizioso ed allusivo a quanto già bevuto da Paola. "E se uscite mi permetto di farvi rifare la camera con lenzuola pulite" aggiunge con fare professionale. Paola fa cin cin cone me, lo invita a bere anche lui prendendo uno dei bicchieri di carta. Si è pulita e asciugata con il lenzuolo che è tutto macchiato. Lo guarda e mi strizza l'occhio. "No Luca - lo chiama per nome ma ora gli dai del lei- non rifaccia la camera. Ora andiamo a cena e quando rientriamo voglio queste lenzuola, voglio dormire qui con questo odore. E' un odore che adoro, che mi eccita. Mi scusi ma sono così, mi piace e mio marito lo sa bene". Sorride annuisce, si inchina e esce dalla stanza un po' sconvolto. "Bene Pino, usciamo? Ho un certo appetito" dice Paola. Si, rido, ho visto.
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13 years ago
paolapino,
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Aspettando il marito...
Francesca scese dalla macchina e si avviò a casa. Aveva avuto una giornata intensa al lavoro e finalmente era finita. Era arrivata a casa, sapeva che il suo compagno sarebbe arrivato tardi quella sera e quindi se la prese comoda. Iniziò a levarsi i vestiti mentre raggiungeva il bagno. Prima la giacca nera, poi la gonna, restando in intimo, calze e scarpe. Il rumore dei tacchi si sentiva nella casa vuota. Passò davanti all'armadio che c'era nel corridoio che portava all'ingresso e la sua figura si riflettè sullo specchio dell'anta. Si osservò, guardò il suo fisico e un sorriso le increspò le labbra. Le venne una sorpresa da fare al suo compagno. Mentre si guardava allo specchio, le sue mani iniziarono a levare anche quei pochi indumenti che aveva. Prima il reggiseno ed i suoi bellissimi seni sodi vennero fuori, non più costretti da quel capo di abbigliamento. Con le dita si accarezzò un capezzolo ed un brivido di piacere le percorse la schiena. Poi le sue mani iniziarono ad accarezzare il suo corpo e arrivarono all'elastico delle sue mutandine e guardandosi sempre, iniziò a denudarsi completamente...... ....le mutandine pino piano discesero le sue gambe ancora con le calze. Se le levò completamente. Il suo fiore venne alla luce, completamente depilata si osservò attraverso lo specchio. piano piano la sua mano raggiunse la sua intimità e si accarezzò piano. piccole ondate di piacere le attraversarono il corpo. Aprì un pò di più le gambe e si accarezzò un pò più decisa. Si morse il labbro con i denti. gli stava venendo voglia. Si guardò e noto i suoi occhi brillare, da predatrice, si era eccitata solo osservandosi allo specchio. Non vedeva l'ora che il suo compagno arrivasse, per fargli trascorrere una notte che non si sarebbe diemnticato. decise che era arrivato il momento di prepararsi, lui srebbe arrivato da lì a poco e voleva fargli una sopresa. Si diresse verso il bagno. Si levò le scarpe prima di entrare, poi con molta calma, si levò le calze. Aprì il box doccia e fece scorrere l'acqua per farla diventare calda e poi entrò.... L’acqua era ancora fredda e con un po’ di impazienza attese che diventasse della temperatura desiderata. Ne aveva veramente bisogno dopo una giornata così dura e difficile in ufficio. Bagnò il piede con delicatezza e sentì che era piacevole. Si gettò sotto lo scroscio ed iniziò a massaggiarsi il corpo con le mani insaponate. L’acqua scivolava piacevolmente sul suo corpo liscio ed un brivido la coglieva qua e la nelle parti intime quando un rivolo di sapone l’accarezzava dolcemente. Il suo corpo abbronzato era sinuoso, ben fatto e lai lo sapeva benissimo…si piaceva! La doccia durò una decina di minuti durante i quali si lavò con accuratezza tutto il corpo per piacere a se stessa e soprattutto al suo uomo che attendeva con ansia. Pensava tra se e se che cosa avrebbe potuto preparare per il suo uomo, per piacergli cosa avrebbe potuto fare al suo uomo, per piacergli…a lei piaceva essere sempre nuova per lui, sconosciuta…..come se fosse un’altra e non Francesca….anche a lei questa cosa eccitava ed entrambe giocavano così Franco era in ufficio. Stava finendo il suo lavoro e non vedeva l'ora di tornare a casa. Era tutto il giorno che aveva una certa voglia e una volta a casa l'avrebbe spenta. Pensava già al corpo nudo di sua moglie, ai giochi che voleva provare quella sera. Per l'occorenza, le aveva anche comprato in pausa pranzo, un bel completino nel negozio di intimo che si affacciva sulla strada. La commessa l'aveva convinta a prendere una chemise trapsarente corta bianca. Era lì che si immaginava la serata quando ricevette una telefonata. Era un suo amico che non vedeva da molto, si era trasferito a Londra e si fermava solo due giorni. Era in un un viaggio di lavoro e gli sarebbe piaciuto rivedere i vecchi amici. Franco non ci penso due volte. Lo invitò a cena. Si diederò appuntamento da lì a cinque minuti al bar di fornte l'ufficio e poi l'avrebbe portato a cena a casa. Prese il telefono, provo' a telefonare a sua moglie, ma non rispose. Pensò che forse non era ancora rientrata. Pensò che non ci sarebbero stati problemi, perchè molto probabilmente avrebbero ordinato una pizza. Tiziana stava rientrando in macchina verso casa dopo una giornata snervante. Parcheggiò la vettura in garage. Faceva caldo e sotto la camicetta si sentiva le gocce di sudore scendere tra i seni. Aveve voglia di una doccia e rinfrescarsi. La giornata era molto bella ed il sole illuminava ancora ogni cosa. Salì di corsa le scale e raggiunse l'ascensore. Giunse al piano....l'ultimo. Entrò in casa ed iniziò a spogliarsi lasciando cadere i suoi indumenti nel tragitto che la separava dal bagno. Entrò che era già nuda, aprì l'acqua ed uno scroscio la bagnò completamente. Sospirò di gioia nel sentire il suo corpo accarezzato da quell'acqua dolce. Rimase lì ferma pensando che 10, 100, 1000 mani l'accarezzassero al posto dell'acqua e questo l'aveva stranamente eccitata, lei che non aveva mai pensato anche lontanamente ad un'altro uomo oltre suo marito. Questo la sapaventò non poco perchè sentiva una strana eccitazione crescere dentro di se. Si lavò in fretta ed uscì dalla doccia, prese l'accappatoio e si asciugò un pochino. Si diresse sull'enorme balcone e senza pensarci sopra si sdraiò sul grande lettino prendisole facendo baciare il suo corpo nudo dal sole ancora caldo. Spostò leggermente l'accappatoio dai seni facendoli uscire in tutta la loro prorompenza di una quarta abbondante e liberò anche le gambe forti e muscolose alzando le ginocchia. L'accappatoio scese leggermente e si adagiò sul lettino. Era tranquilla tanto era da sola a casa..... Francesca usci' dalla doccia. Non sapeva che suo marito gli avrebbe portato un ospite. Lo scrosciare dell'acqua le aveva impedito di sentire la suoneria del telefono. Nuda andò in camera, apri' il cassetto dove teneva gli indumenti che usava per giocare con suo marito. Quella sera si sarebbe vestita da puttana, perchè sapeva che a suo marito le piaceva quanso era vestita così. Scelse di mettersi le calze in pizzo rosso con il reggicalze coordinato. Poi scelse un microtanga e lo mise sopra in modo da farsi scopare con le calze, così non le avrebbe tolte. Poi prese il reggiseno, anche quello in pizzo che lasciava intravedere i suoi capezzoli eccitati. Prima di infilarselo, si guarò allo specchio e la sua mano non potè che non andare a stuzzicarne uno. Appena le sue dita lo sfiorarono, ebbe un brivido, si morse il labbro e chiuse gli occhi. Se lo stuzzicò un pò e poi stuzzicò anche l'altro. Sentiva il suo fiore bagnarsi. Aprì gli occhi e si guardò allo specchio e nella sua mente si disse che quella sera si sentiva veramente troia. Prese il reggiseno e se lo infilò. Poi per finire il lavoro, si truccò anche, un bel rossetto fuoco per risaltarele sue labbra e un ombretto viola. Si alzò e si ammirò. Non era male, sembrava proprio una puttana di alto bordo. Andò ad aprire la scarpiera e prese le scarpe per le grandi occassioni, un paio di sandali anche quelli rossi con allacciatura alla schiava. Continuò ad ammirarsi allo specchio. Per concludere si mise la vestaglia corta nera di pizzo, compratagli da suo marito durante un viaggio a Parigi. Ora era pronta. Si avvicinò alla finestra e guardò se vedeva la macchina di suo marito arrivare, ma il suo sguardò fu catturato dalla vicina di sotto, sua amica, che stava prendendo il sole nuda.... Anna era solita prendere il sole nel pomeriggio sul balcone e Francesca lo sapeva, spesso l'aveva vista ed aveva indugiato lo sguardo sul suo corpo bellissimo, depilato ed abbronzato. Era lì a pochi metri da Lei ed avrebbe desiderato accarezzarlo. Improvvisamente Anna aprì gli occhi evide che Francesca era sulla finestra che la fissava; fece finta di niente, ma conoscendo Francesca e le sue tendenze che Le aveva confessato tempo fa, iniziò ad accarezzarsi il seno con entrambe le mani indugiando sui capezzoli fino a farli crescere a dismisura per l'eccitazione. Francesca considerava Anna una bellissima ragazza, ma non aveva osato andare oltre con Lei...era un suo desiderio nascosto, ma era rimasto lì, non era andata oltre. Anna aveva capito di piacerLe e voleva divertirsi un pò...con lei quel pomeriggio.. Francesca si morse il labbro. Vedere Anna accarezzarsi quei bellissimi seni la stava eccitando ancora di più. Come se avesse avuto vita propria, la mano di Francesca iniziò a seguire gli stessi movimenti di Anna. Iniziò ad accarezzarsi i seni da sopra il suo intimo. Anna la osservava, si guardarono negli occhi. Ora la mano di Anna iniziò a stringersi un capezzolo e Francesca fece la stessa cosa. Era indurito e appena lo toccò un brivido di piacere le percorse il corpo. Anna lo vide e un sorriso le increspò le labbra. La sua mano lasciò il seno e lentamente si accarezzò l'addome e scese ancora di più. Nel mentre si allargò le gambe e mostrò alla sua vicina il suo bellissimo fiore depilato. Francesca fece lo stesso, si muovevano come se fossero la stessa persona davanti allo specchio, l'unica differenza era la lingerie di Anna. La mano di Francesca scese giù anche lei e arrivò al suo fiore. La mano accarezzò le sue mutandine umidite dai suoi umori.... Spostò leggermente le mutandine ed incominciò a sfiorare con il dito medio il clitoride che nel frattempo si era ingrossato a dismisura dandole un piacere profondo. Dal piacere che si stava dando le cedettero le ginocchia e per un attimo socchiuse gli occhi sospirando profondamente. Allargò più le gambe per agevolare il piacere che si stava dando. Anna intanto aveva accentuato i suoi movimenti per vedere cosa avrebbe combinato Francesca. Ormai Francesca ammirava quel corpo completamente nudo che aveva tanto desiderato e Le era venuta voglia di fermarsi e scendere da lei. Si voltò per ricomporsi mettersi addosso qualcosa e scendere, ma con su meraviglia vide che suo marito ed il suo amico erano seduti tranquillamente sul divano dietro di lei ed avevano assistito allo spettacolo di Francesca che si stava masturbando pensando di essere sola. Il suo viso divenne rosso dalla vergogna e cercò di coprire le sue nudità come meglio poteva, ma non ci riusciva nonostante l'impegno. Suo marito ed il suo amico erano lì che l'ammiravano e con un mezzo sorriso le dissero...perchè ti sei fermata?...continua dai che sei fantastica. Francesca non sapeva se essere scocciata o eccitata...o meglio eccitata lo era ancora, e non sapeva cosa fare. Allora suo marito la invitò a sedersi tra loro due sul divano..... CONTINUA
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13 years ago
admin, 75
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Tre donne in un bar di periferia...
Stronzo di un bastardo che dormi con la mano sotto la faccia… Il cuscino è mio sai? Che patetica come sono, quando te ne andrai dal tuo mulino bianco, mi metterò ad odorarlo …. Seguo con la vista la ruga leggera che bacerei a vita, quella tra le labbra e la guancia. Seguo con i sensi in allerta il bollore che mi crei sempre mentre ti guardo dormire…..sono una donna morta!!! Non ho speranze!!! Mi alzo di scatto e raccolgo i culotte che giacciono senza più interesse ai piedi del letto. E non sei neanche un mago del sesso sai? Solo che ….fai sesso e amore sempre insieme… stronzo!!! Mi libero le spalle nude da i capelli rossi che gli vuoi sempre sciolti e odoro…. Dovrei fare come quel ragazzo matto, per fare un profumo dal tuo odore…. Ti guardo dallo specchio che dormi come un bambino e….scappo dalla camera in bagno….dalla doccia per strada….ma scappare da te, QUANDO?????? *** Un cappuccino senza schiuma, grazie! Dio fa si che non mi tremano almeno le mani.... Avvicino le ginocchia e la vista del collant nero mi da un po’ di sicurezza. Qualsiasi nudità adesso mi darebbe il volto allo stomaco. Questo bar pieno di gente che si spinge per un caffè, pieno di odori dolciastri e parole mezzane ....è proprio quel' che mi ci vuole! Stringo le ginocchia per far' stare vicino le gambe senza accavallarle. Il ricordo di quasi 12 ore fa che cominciò tutto con l’accavallamento … e poi solo corpi nudi e mani che scivolavano su cazzi….tanti cazzi diversi…. "Ecco a lei bella signora!" "E questo?" "Il cioccolatino del giorno, lo apra, avrà il suo messaggio d’amore per oggi. Mi creda, è meglio del oroscopo a 5 stelle, funziona sa?" Ho un tic nervoso, o pure il corpo mio zuppo di sperma dalla notte scorsa urla per una doccia…. Un'altra…… Penso ad una bella dormita, ma dove lo trovo il sonno? Bevo lentamente dalla mia tazza e uno sguardo maschile che si beve le mie gambe mi irrita. E pure …. I could stay awake just to hear your breathing…..aerosmith….. Scuoto la testa e mi entra adosso quel disagio…..terrore di tanti uomini che ti sorridono, toccano, denudano…..avrei voluto sparire, diventare una zanzara per volare….e invece dovevo stare lì per …. Perché? Whatch your smile while you’re sleeping…. Un altra testa di donna piena di capelli rossi che si scuote la testa con rabbia…. Un altro sospiro buttato nella mischia del bar! Basta con le mischie! Almeno per oggi…..e mi alzo per uscire pensando al passo, alle ginocchia mie che tremano….. Attenta….non vedi? *** Sarei anche una ragazzina cicciottella in confronto a questa super donna ma come barcolla…. Fa caldo qui dentro, e che casino! L’odore dei cornetti mi ricorda che oggi ho la dieta liquida! Cazzo! Corro corro corro ed ecco che ho il mio posto. Da qui lo vedo meglio. Mannaggia a te France’ mannaggia, trovi sempre il tempo…. "Pronto?!" "Si amore, senti, devo prendere un CD da Ludovica e ci vediamo in classe, ok ok…." "France’, per favore non ricominciare eh…." "Si ma chiudo che è tardi……" Eccolo! Dio quant’è bello! Si è tagliato ancora i capelli ….si toglie i guanti ….madonna mia che mani! Nervose, snelle, con le ditta che si muovono velocemente….oggi poi ha un aria diversa, avrà fato l’amore di prima mattina, sicuramente! Cammina verso di me! Ma a chi diavolo sorride……e come sorride poi…. Ogni passo suo energico che sposta quei jeans fortunati, è una crudele pulsazione alla mia passera ….. Beata donna che se lo gode!!! Adesso mi sfiora la spalla…. I don’t wanna close my eyes…. I don’t wanna fall asleep Cause I miss you baby And I don’t wanna miss a thing…. Apri gli occhi stupida ragazzina!!!! Ecco; adesso te hai solo il suo odore mentre quella rossa c’ha il suo sorriso a 10 cm dalla faccia… "Caffè signorina?"
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13 years ago
admin, 75
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Settimana da trav con gentiluomo
Rieccomi, sicuramente i mi a amici avranno notato la mia assenza . ma ora eccomi di nuovi qui, e vi racconto il motivo della mia assenza, legato anche al mio annuncio ..in cerca di relazione senza troppi coinvolgimenti sentimentali. Lunedi arrivo in ufficio e trovo una mail dove per motivi di lavoro mi devo recare fuori regione e dovrò restarci tutta la settimana … che palle penso .Non mi andava di partire. Ma dopo aver fatto colazione mi viene in mente che potrebbe essere una bella occasione di “godermi “ questa settimana. Cosi cerco di contattare qualche persona che mi sembra interessante… Sembrava essere proprio un periodo sfortunato tante risposte ma sempre orari o situazioni troppo strane. Ma il giovedi prima di partire, ecco una persona che definisco subito a modo, lo capisco da come scrive. Sembra il mio genere, intorno ai 45 -50 ben portanti gentile e amante del genere. Trav. Bene cosi con tutta la mia valigia da Sandra parto, e dopo una mattinata di riunioni e sms con lui per definire bene l’incontro, ecco che finalmente sono in hotel dove mi preparo con calma, l’appuntamento è per ora di cena. Squilla il mio cel eccolo è lui, si trova nella hall, gli do il numero di stanza che già toc toc. Apro la porta e vedo lui tra un mazzo di fiori per me(si è proprio un gentil uomo)Io indosso un tubino nero calze velatissime adoro le autoreggenti con la riga dietro, un bel paio di decolté nere e sopra il tubino uno scialle color argento che si abbina al mio trucco,Capelli mossi e profumati. Lui è in pantalone con camicia e maglioncino casual ma pulito elegante sopra un bel cappotto verde. Ci sediamo e chiacchieriamo , intano io da perfetta donna maliziosa continuo ad accavallare le mi e cosce verso di lui , che ad ogni accavallamento si incanta ipnotizzato dalle mie gambe. Aveva portato anche da bere, dell’ottimo vino, che subito ha scaldato l’ambiente..cosi ci siamo trovati molto vicini, ormai le nostre gambe si toccavano e il fruscio della seta delle mie calze lo udiva molto bene…questo lo mandò in estati e inizio a baciarmi il collo e sfiorarmi delicatamente ovunque riuscisse…... Mi inizio a leccare i seni sentivo i miei capezzoli diventare turgidi aveva un buon profumo…le su emani ormai erano sotto il vestito e sfioravano l amia pelle oltre le autoreggenti…..iniziai a spogliarlo lo lascia col busto nudo iniziano a baciarlo….in un attimo era nudo lo spinsi via , mi guardò stupito ma appena vide che lascia cadere il vestito mostrandomi tutta a lui capi che ormai ero sua. il mio intimo lo fece eccitare e continuava a dirmi che ero davvero bella una bella troietta. Mi inginocchiai davanti a lui prendendolo in bocca e sentirlo pulsare mi fece gemere di piacere, godeva come un matto.Mi tiro su e volle baciarmi da dietro il collo mentre si strusciava al mio culetto sodo e tondo lo sentivo ch esi strusciava tra le mi e chiappe( avevamo chiarito che non amo il rapporto completo da passiva e quindi ero tranquilli e mi gustavo il suo cazzo, lui però mi precisò stai tranquillo non lo metto dentro) . Continuava strusciarsi lo senti vo sempre piu caldo , le sue mani mi toccavamo il cazzo che ormai era duro come un marmo e inizio a segarmi. Mi faceva sentire il suo cazzo e mi faceva sentire donna ….continuammo ancora a giocare finchè non inizia a segarlo con i piedi …non lo aveva mai fatto e godette come un matto un fiume di goduria inondo le mi e decolté….. mentre anche io godevo giocando conil mio culetto e le sue mani che mi segavano …. Ci riprendemmo e fu allora la vera svolta della settimana, mi disse che abitava da solo in un bella casa quasi in centro mi lascia le chiavi e mi fa..vorrei che per tutta l settimana al rientro dal lavoro potessi trovarti a casa vestita sexy per me….se vuoi ecco le chiavi e l’indirizzo. Mi sembrò strano ma l’idea di passare una settimana en femme mi attirav ada morire e cosi …il giorno successivo mi sono trasferita…Quello che è successo in quei giorni magari lo racconto la prox volta .se volete..il seguito lasciatemi un commento e su questo raccotno e io continuo.. Vi dico solo che è stata una splendida settimana en femme..sono anche uscita, a cena al cinema, a fare shopping. Con il mio uomo.. Peccato che sia durato solo una settimana, la promessa e che ci rivedremo ma dovrebbero verificarsi tutta una serie di concidenze… ma mai dire mai. In tanto mi ha invitata ad un w.e . al mare .ma non credo potrò andare
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13 years ago
admin, 75
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Sono una troia!
Sono una troia. Non una donna sensibile e romantica, non so se mi spiego. Naturalmente neanche un uomo si come mi piace prenderlo in più di un posto contemporaneamente …. Sono una via di mezzo che vive dando agli maschi delle illusioni di possesso… Certo che c’è l’ho un nome ma a te che t’interessa? Ok, chiamami come vorresti va, un fiore? Ahahahahah, e certo, chiamami come un fiore. Ma stai attento a me Uomo! Tu sorridi e non mi lasci continuare ….. peggio per te! Il fatto che ho letto due libri in più ti mette al tuo aggio …. contento te! Ma poi il conto lo devi pagare lo stesso, e non con soldi! Noooo….. Cerco altro! E lo saprai… Ma iniziamo il lavoro cominciando dal culo! Prendimi subito il culo e sborra dagli occhi! Uomo grande fatto solo per sborrare! E questo che vuoi? Accontentati! Il cazzo si fa strada con l’arroganza di chi è convinto di sottomettere, ahahahahhaah. Mi piego meglio, ohhhh si, dammelo tutto, non voglio altro! Tum tum tum, padre nostro che sei nel cielo, dammi oggi il pane quotidiano, tum tum tum… Faccio finta che mi fa male e impazzisci di gioia, ti avvicino agli fianchi miei e urli la goduria…. Eh no, la gonna è nuova eh… Ma dico io, già che c’era, Dio, non poteva fare un uomo asessuale? Sarebbe tutto più divertente! Boh… Sono stupida e contenta d’essere. Amore......, anima.........., per sempre......virgola più........virgola meno..... e certo che leggo e mi commuovo ma chi le scrive, ha mai visto un uomo dopo sborrato?...... O pure subito prima? Certo che poi devi leggere per essere in grado di fare promesse e di chiedere il conto alla fine. Ma questo è un segreto professionale! Sssssh…. Mi schiaffeggi e devo gridare ogni tanto….. Da vera troia ho le mie teorie serie su come scopare il prossimo. Tipo: mai dire di si al primo che passa! O pure se lo devi fare, fagli capire che per te è l’unico e non il principe di turno, che non ti interessano le sue parole di come ti squarcerà, ti riempirà, ti inonderà….no! Tu vuoi la poesia, i poeti! E se di poeti non ci sono tracce….gli dai lo stesso il culo! Si amore, prendilo come vuoi tu, quando vuoi tu! Stupiscimi mentre gli altri dormono! Oh siiii, con il cazzo, con la mano fatta cazzo! Il culo si è fatto largo!!! Ed ecco che c’è la bocca! La bocca si riempie…..ed ecco che c’è la figa! Grazie Dio ad avermi fatta troia e non donna! Veniamo a noi! Perché c’è sempre un noi! Perché stiamo al conto…..ed è lì che butto la corda, taaac….come i cawboy…..perché mica sono una puttana, solo loro si fanno pagare in soldi! Io no! Io voglio le anime! E questa qui m’è costata un po’ ….ma ne è valsa la pena va…. Avanti il prossimo!!! A te con tutta me stessa! Luvi 07/05/2010 Roma Beh, e il prossimo????
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13 years ago
admin, 75
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Buongiorno
Tutto tace. Il mostro dorme ancora sotto le ultime gocce di notte. Ne giorno ne notte!!! ....... solo le mie scarpe da ginnastica che seguono le lancette fedelmente..... La quiete… Solo per pochi, solo per chi è succube come me di questo mostro-città! Altrimenti ….. Comincio a correre finché trovo il mio vento. Strade semibuie, semi lucide, semipovere. Strade dove sguscio il corpo come la pelle di un serpente….solo l’anima mia che corre…. D’avanti a me la montagna. Prendo il ritmo che mi fa sentire il cuore vivo e il vento che creo mi conferma! Sono viva! Fuori dal corpo, fuori dal sesso, dai ricordi, dagli insulti…..fuori dal tempo stagno! Le scarpe toccano e volano, il primo raggio di sole che sfiora la montagna mi fa l’occhiolino. Già! Sono l’Anteo di questo pezzo di terra; sperduta e maledetta ma mia fin all’osso. E ogni passo che faccio mi riempie di forza. Dio solo sa se ne ho bisogno! La notte si raccoglie i segreti e sparisce dietro le spalle larghe della montagna. Il vento mi lascia con il fiato corto, la testa vuota. Ma un po’ più leggera. Buongiorno! Che sia!!!!
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13 years ago
admin, 75
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Pane galeotto
19:30., 29 Luglio. Sono come al solito in ritardo, dopo una giornata di lavoro. mi aspetta a casa e abbiamo invitati. mi chiama "dove sei, ...manchi solo te, compra il pane!!". arrivo in un centro commerciale, il solito, di quartiere. ci sono entrato 1000 volte, ed anche questa volta entro a testa bassa, di corsa, distratto, penso ad altro. ...una volta entrato mi accorgo che ho fatto tutto il marciapiede guardando basso ma non troppo, e che ascoltavo il ticchettio ad andatura svelta di qualcosa che mi aveva stregato. Sono una lunghette nera e due paia di tacchi da 12 che ora mi si fermano davanti. "impossibile!! è finito il pane". "pane" dico "e ora come faccio. Come è finito il pane??. "vero?" dice stizzita "è impossibile! non sembra impossibile anche a te? Neppure durante una carestia manca il pane, hai mai visto finire il pane a quest'ora?" Non la stavo nemmeno ad ascoltare o meglio avrei voluto rispondere ma stavo pensando a come poteva essere vera l'esistenza di quel fondo schiena. Mi rendo conto che sono come calamitato. Mora, magra abbronzatissima, capelli raccolti in una coda, palestrata (atletica), minuta. Ma come può esistere un culo così???? "CAZZO come faccio? ho gente a cena" si volta stizzita con un gesto rapido e sostenuto. "beh" ancora " ti sembra possibile?" E io "NOHH, davvero è finito il pane? e ora come si fa? ...mi dice "ok ciao"!!! realizzo ok ciao che!!!! e chi ti molla. mi giro e, è già fuori. "CAZZO!!! ....pane!" Esco, 19:50 monto in macchina. Smart bianco perla. "..e chi la perde." la tampino. 1à 2à 3à 4à 500mt. abbaglianti! L'affianco "ciao" "...ma chi sei" mi dice. "Quello di prima. del pane" "garzie lo so" mi dice "mica sono rinco. che vuoi!!" ci provo mi lancio in 5à "....dai lo vedi che qualcosa in comune abbiamo dobbiamo averlo per forza" e mi ribatte "si ché, il pane?" ma non mollo e.... "dai 1 minuto. anch'io ho gente che mi aspetta ma li faccio aspettare. ho qualcosa in comune con te". "...si dai scemo" allora capisco che mi concede 2 minuti. mi lancio "conosco un posto sali" "CHE sei SCEMO!!!!" io "no dai,..... un panificio". 20:00 Praticamente a chiusura ed in un panificio pieno di gente e di pane. Davanti ad un pezzo staccato a morsi, la guardo bene e sprofondo nei suoi occhi azzurri ed espressivi come il sorriso mozzafiato. fatto di labbra carnose e denti bianchissimi che brillano ai raggi del tramonto. Il culo più bello della mia vita!!!!
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13 years ago
Telodoio315186,
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La prima serata privè 2006
In macchina Paola sul sedile di dietro si agita non riesce a stare ferma. Dallo specchietto che ho spostato inquadro le sue gambe eleganti con le autoreggenti il cui bordo è appena coperto dalla gonna blu corta e la spiritosa maglia a zip dello stesso colore. Marco non fa mistero di gradire molto e si volta spesso a guardarla mentre lei continua a fare domande dimostrando assieme curiosità e nervosismo. “Stai tranquillissima Paola ho capito perfettamente . Pino mi ha spiegato tutto quello che non vuoi e la vostra fantasia. Mi ha detto pure di Amburgo…” “Appunto. Togliti dalla testa quell’esperienza. Niente di simile. Hai capito bene?”. “Paolaaaa. Ma ti devi fidare. Non sono cretino. Te lo ripeto per l’ennesima volta: nessuna penetrazione, tu non farai nulla,e io farò da filtro severissimo e spiegherò tutto. Però con un’eccezione finale non è vero? “ Paola ride. “Ma daiiii: Pino te l’ha detto? Sai quali sono i limiti anche per te? “ “Devi proprio credere che io sia stupido. Io potrò usare le mani e solo quelle. Giusto?” “E solo alla fine, quando lo dico io” “Devo firmarti un contratto o ti basta la parola?” Ridiamo tutti mentre Marco al volo e con ritardo mi fa imboccare una strada stretta. Guido con calma . Non ho fretta perché sono diversi anni che parliamo di questa nostra fantasia, e mi voglio godere la preparazione e l’ eccitazione. Oltre l’età mia moglie è davvero carina. Il trucco nasconde qualche ruga attorno agli occhi ma per il resto è sempre molto bella e desiderabile con quelle lunghe ed eleganti gambe fasciate (nonostante sia caldo) dalle autoreggenti. Anche qualche chilo in più non le sta male. Il mio amico e complice mi fa cenno di accostare: Il club non è distante e non c’è parcheggio. Ora Paola ha smesso di parlare e ridere e sembra in tensione. Marco fa strada, ci precede mentre io prendo mia moglie sottobraccio e la sorreggo sui tacchi insolitamente alti per lei e che le rendono complesso tenere l’andatura sul pavè. L’ingresso del club è nascosto, anonimo, al campanello del portone Marco dice qualcosa che sembra una frase concordata. Scendiamo due rampe buie e squallide e Paola mi guarda con terrore. “Ma Marco dove cazzo siamo?”. “Tranquilli, tranquilli vedrete quanto è bello dentro”. Ed in effetti alle spalle dell’impettito signore che ci apre sfavilla subito un clamoroso e fuori luogo ingresso rosso e oro ,con tende, colonne dorate, specchi, divanetti in stile. La luce soffusa, come la musica, non ci impedisce di apprezzare comunque un luogo elegante e raffinato soprattutto quando entriamo nell’enorme sala centrale. Marco e uno degli uomini che ci hanno accolto, ci accompagnano ad un tavolino con quattro poltroncine poco distante dal moderno bancone del bar. Nella sala c’è parecchia gente. La si intuisce più che vedere. Un paio di coppie ballano al centro della pista attraversata da fasci di luce che ruotano lentamente. Ci sono degli uomini seduti ai bordi che osservano, altri gruppi nascosti nella penombra, tutto molto normale, come una discoteca degli anni 70 con i lenti. Un cameriere porta 3 bicchieri ed un bottiglia di Ferrari. Faccio per estrarre il portafoglio ma Marco mi frena: “stasera siete ospiti”. Paola ha accavallato le gambe: il bordo dell’autoreggente fa capolino impertinente ma lei sembra ancora a disagio. Tutt’altra persona rispetto a quella che non più di tre notti fa mi ha letteralmente al solo pensiero di poter realizzare quella sua fantasia di tanto tempo fa. Sembra incerta e tesa. Anche Marco se ne accorge e ribadisce :” Paola nessun obbligo, quando cambi idea… puoi andartene semplicemente, ok? “ Mia moglie annuisce sorridendo. Marco ricambia il sorriso: “Io comincio ad andare in giro, comincio a sondare il terreno…mi permettete?”. Si alza senza attendere risposta e si dirige verso un gruppetto di persone . Scompare nella penombra. Paola mi mette la mano sulla gamba facendo un cenno del capo verso la nostra sinistra. Una donna, non distinguo l’età ma le gambe scoperte sono quasi accecanti quando il fascio di luce le colpisce, seduta in mezzo a due uomini sul divanetto ne sta baciando appassionatamente un uomo mentre l’altro si preoccupa di tirare su finchè è possibile il poco della gonna che resta a coprire lo slip. Il lui della coppia che balla ha la mano sul sedere della compagna. Un giovane, sulla trentina,si avvicina a noi, armato di un sorriso ammiccante: ci chiede se può sedersi al tavolo. “No grazie” gli dico con educazione. E’ perplesso, si blocca mentre già stava scansando la seggiola, guarda Paola, dentro la scollatura, le calze. Torna ad osservare me quasi sorpreso. Alza la mano destra in segno di scusa, spegne il sorriso e gira i tacchi. “Fai colpo vedi?” Dico a mia moglie. “ E’ molto buio Pino” si schernisce lei ridendo. Allungo la mano sulle sue gambe, la carezzo e sento la reazione e quando la mano supera il bordo autoreggente elastico. La pelle sembra avere un guizzo. Con delicatezza proseguo sino al borgo dello slippino che ha indossato per l’occasione. La sfioro e le provoco un altro sussulto. “Come va?” le sussurro. “Bene, bene…ma aspetta”. Cambia posizione sulla poltroncina. Beviamo ancora, Paola è già al terzo flut quando Marco torna. “Venite vi faccio vedere”. Ci alziamo e lo seguiamo attraversando la pista. Ora le coppie sono due e uno dei due cavalieri ha la mano sotto la gonna della sua dama avvinghiata a lui. Entriamo in un corridoio dalla luce ancora più fioca. Sulla destra dietro un pesante tendaggio che Marco sposta, un varco che da in una stanzetta piccola. Un letto al centro con copertina vintage a righe bianco e verdi, un paio di seggiole, un abat jour rosso ed un grande specchio alla parete che riflette il tutto. Non bellissima per la verità ma non importa. “Se volete questa è la vostra postazione. Fate con comodo. Torno tra poco per sapere se devo o no proseguire”. Da una pacca sulla spalla a Paola, torna a scansare il tendaggio ed esce. Restiamo fermi con un sorriso acerbo e stampato. Ci guardiamo, poi Paola mi abbraccia e mi bacia. “Allora, andiamo via o…?” Mia moglie fa quello sguardo malizioso che 24 anni fa mi fece sciogliere: due passi indietro e si slaccia un po’ la slip del golfino. Un attimo e la gonna scivola sulle calze come se non aspettasse altro. Le autoreggenti sono belle, non molto alte come piacciono a me, sotto indossa un completino rosa, mini slip che faticano molto a contenere, reggiseno elegante. Per farsi ammirare da me si ferma un attimo e si inginocchia sul letto in slip e golfino slacciato. “Può andare?” cmo chiede poggiando il ginocchio sinistro sul letto e il piede destro sul materasso in una posizione strana che mi consente di ammirare calze e slip? Poi al mio cenno di ammirazione si sfila anche il golfino ed il reggiseno. Paola a seno nudo, in slip e autoreggenti, il delicato girocollo che le ho regalato, e di siede sul letto. Bella. Mi siedo anche dall’altra parte. Lei chiude gli occhi mentre accarezzo i capelli, le bacio la fronte, le sfioro con le dita il seno. Le mormoro le frasi che so che lei gradisce anticipandole quando accadrà. Quando la mano sinistra valica il monte di venere sugli slippini e da sopra la sfiora tra le gambe la sensazione di umido che percepisco non consente dubbi sulla sua reazione. Continuo a sussurrarle piano qualcosa, le sfioro ancora i capezzoli, lei è sempre ad occhi chiusi e si stende. Le divarico con la sinistra le gambe. Ubbidiente segue la spinta della mia mano e il suo braccio destro finisce piegato sotto la testa a mo’ di cuscino. Con la sinistra ora lei si sfiora da sola sulla stoffa rosa. Così la trova Marco che fa capolino dalla tenda: lei neanche lo vede . Ha ancora gli occhi chiusi. Ci scambiamo uno sguardo d’intesa. Lui riscompare. Ancora due minuti di frasi con Paola il cui respiro ora si è fatto più pesante mentre si tocca sempre sopra gli slippini e la tenda torna ad aprirsi. Marco è con due uomini. Uno ha l’età nostra, fisico un po’ appesantito ma discreto, non molto alto. L’altro potrà avere una trentina d’anni, capelli ricci. Uno dei due accenna ad un buonasera. Paola apre gli occhi, la mano istintivamente copre il seno nudo. La tranquillizzo continuando a carezzarle la fronte. Paola li guarda ma non si muove: divarica di più le gambe. Il silenzio nella stanza è surreale tanto che il rumore delle cerniere che scendono sembra sovrastare il vago sottofondo musicale che giunge dalla sala. I due si avvicinano, entrambi dalla stessa parte del letto. Paola li guarda con un sorriso e non distoglie lo sguardo da quei due membri emersi già turgidi : uno bianco, stretto, lungo e dritto guidato dalla mano giovane e decisa. L’altro più scuro,tozzo e leggermente ricurvo verso il basso. Non bello secondo me. Le due mani iniziano il lavoro che evidentemente conoscono bene. Il più giovane con il pene lungo, si avvicina, mette un ginocchio sul letto, mi guarda come per chiedere il permesso, io annuisco. La destra impugna il membro con la sinistra con studiata delicatezza con il medio scansa il bordo dello slip che peraltro già faceva intravedere molto. Nonostante la penombra la peluria di Paola si staglia nettamente così come le labbra dischiuse della sua vagina bagnata. Vibra di piacere mia moglie quando nella manovra lui, e credo non sia casuale, esita e con le nocche della mano tocca più volte il fiore dischiuso. L’altro ha appoggiato la punta del suo pene ricurvo sulla coscia , a contatto con la calza. La mano che lo masturba imprime anche un lieve movimento a strisciare il glande sul bordodell’autoreggente. Paola guarda tutto con attenzione fremendo. La sua mano interviene a tenere più scansata la mutandina in modo che ora il lungo pene bianco possa essere in direzione della vulva sfiorandola dall’alto ma non toccandola ed il movimento della mano dell’uomo si fa forte e deciso. Il più anziano mugola, l’altro ansimando ripete “bella bella” e la mia eccitazione mi porta a slacciarmi i pantaloni per liberarla. Paola per un attimo non segue più i due, me lo guarda già deciso ed eretto, sorride e fa un espressione come per dire…accidenti, bravo, e la mano che aveva sotto la testa la allunga per carezzarmi i testicoli. Non mi tocca la verga, solo sotto. Gli altri due hanno ormai un ritmo sfrenato e l’ansimare denuncia la vicinanza del momento. Paola si inarca scansa lo slippino per scoprirsi il più possibile, quando il lungo cazzo sussulta e lo schizzo bianco denso la centra prima sull’inguine, il secondo sulla mano, il terzo sulla stoffa e solo il quarto cola finalmente tra le labbra roventi,umide e spalancate. La visione dello sperma sulle sue mutandine, tra le sue gambe mi eccita tremendamente. Mentre lui sta ancora spremendo il succo abbondante, con un sibilo della bocca l’altro comincia la lasciare una striscia bianca, umida, odorosa sulla gamba velata di Paola e la punta dell’uccello che continua ad emettere linfa bianca la spande e la distribuisce premendola sulla calza. Paola ha tirato su la testa per osservare bene. Lascia il bordo dello slip e la mano strofina ( toccando per un attimo involontariamente il membro più tozzo quasi subito rilassato) prima la calza intrisa e colante, poi con forza si precipita tra le gambe a mescolare con movimento rotatorio, a strofinare la crema bianca che nel movimento forsennato si rapprende, quasi solidifica quando due dita di mia moglie intrise penetrano nella vulva e i sussulti e quasi l’urlo soffocato confermano il primo orgasmo. Il secondo dei due è appena uscito dalla stanza che Paola sta continuando a carezzarsi con le mutandine tornate al loro posto intrise e odorose. Ora si volta e mi fa cenno di volerlo in bocca. Mi avvicino a lei e la sua lingua ha appena iniziato il movimento circolatorio di approccio quando Marco entra con altri tre uomini. Paola li guarda sott’occhio ma ha iniziato a suggere e leccarmi e non mi abbandona. Trema di piacere intravedendo i tre che stavolta si tolgono i pantaloni e gli slip con Marco che si siede sulla seggiola ad osservare sorridendo. Due sono ragazzi, avranno non più di 27-28 anni, uno è sulla quarantina un fisico clamoroso ed un uccello gigantesco uno dei più grossi che abbia visto. Gli altri due a confronto (e anche il mio, scomparso nelle fauci di una Paola che ora è percorsa da brividi) sembrano scherzetti. I due più piccoli salgono sul letto costringendo Paola a scansarsi: uno da una parte e uno dall’altra. Le aprono ancora di più le gambe con delicatezza per consentire al terzo di mettersi in ginocchio tra le cosce spalancate ma nessuno accenna a cose non concordate. Solo uno dei due scansandole bene la mutandina per guardarle la fica spalancata e impregnata, indugia quasi per caso un po’ sul clitoride. Ma non ce ne sarebbe bisogno perché mentre le quattro mani la preparano Paola ha un sussulto ed un secondo orgasmo mugolato sul mio uccello nella sua bocca, tesissimo, sul punto di non resistere più. Uno le tiene scansato lo slip mentre entrambi si segano forte con le cappelle lucide a una decina di centimetri dai peli e dalla vagina spalancata e colante di Paola. L’altro con quel suo uccellone, in ginocchio tra le cosce di mia moglie, osserva uno stupendo panorama da quella posizione e fa scorrere lentamente la sua mano lungo l’asta lunghissima e con la punta violacea. I fremiti di Paola, il suo piacere e la scena cui assisto superano la mia resistenza. Un primo incredibile, sconvolgente orgasmo giunge a valanga improvviso scaricando un fiume nella bocca di mia moglie e facendomi urlare. Lei è brava, ingoia come sempre ma non ce la fa tutta insieme ed un rivolo bianco esce dalle labbra serrate attorno al mio glande mentre è percorsa da scatti strani e la sua mano corre tra le gambe. Proprio nel momento in cui prima uno e poi l’altro dei due membri, a distanza di pochi secondi, scaricano sui suoi peli, sulla mano, sulla fica il loro torrente a fiotti. Spremono, stringono, gridano mentre il filo bianco denso si mescola, schizzi giungono all’ombelico, sulla coperta a strisce. E la mano frenetica di Paola scava tra le sue gambe esce ed entra con due tre dita intrise, si passa sulla pancia torna sul clitoride ormai lamentandosi, con il mento colante il mio sperma uscito dalla bocca. E’ il momento in cui il grosso calibro sceglie per avvicinarsi di più alla fica con le gambe sempre più spalancate dall’aiuto di quattro mani . Per un attimo temo voglia penetrarla, faccio per intervenire ma in quel momento uno schizzo enorme, potente partito da non più di 10 centimetri dai suoi peli scavalca tutto e lascia un tratteggiato bianco sino al seno di mia moglie. La seconda potente bordata centra addirittura il capezzolo e Paola con la mano zuppa se la massaggia su tutti e due i seni come colta da raptus. Quando gli altri schizzi la investono con millimetrica precisione tra le cosce tenute spalancate e sollevate dagli altri due e il rivolo riempe il suo desiderio oscenamente dischiuso , la mano di Paola ci affonda morbida dentro, con un flop rumoroso che precede di pochi istante il turbinio del nuovo acme sconquassante del suo piacere. Trema ora come in preda a convulsioni sul letto ,zuppa di crema bianca ovunque. I tre non dicono nulla. Si rivestono ed escono con Paola che ha ancora gli occhi chiusi e la mano tra le gambe . Il mio pene è di nuovo in tiro ma la lascio riprendere fiato. Con delicatezza le sfilo gli slip diventati zuppi di sperma e con un odore intensissimo. Paola aiuta sollevando il bacino ma non aprendo gli occhi. Torno vicino a lei. Le sfioro con il dito il seno bagnato, guardo le sue eleganti calze nere ora a chiazze. I peli maditi. Entrano altri due ragazzi. Anche Marco si alza dalla seggiola, dove lo avevo dimenticato. E’ nudo. Si è spogliato senza che me ne accorgessi. Giustamente viene ad incassare la sua parte e da buon bisex è eccitato due volte. Paola è sfinita quando lui le scansa la mano che teneva serrata tra le cosce. Troppo stanca per fare qualcosa ed allora inizio la mia sega sul suo seno, sul viso mentre lei ad occhi sempre chiusi, ha messo le mani dietro la testa in balia nostra totale. Marco le si siede accanto dalla parte opposta alla mia. I due si sistemano vivino alla gambe iniziando a masturbarsi con la punta dei loro membri diretta sulle calze. Il nostro amico la sistema con gentilezza con le gambe aperte. Poi prende in mano il suo considerevole arnese e con l’altra le massaggia la pancia, l’ombelico, i seni spandendo e massaggiando lo sperma ed i residui dei 5 uomini che le sono venuti addosso. Quando ormai il ventre di Paola è omogeneo e lucido e la sua mano grondante, scende a prendere la sua ricompensa. Non ha problemi a penetrare Paola con tre dita producendo un rumore fortissimo che denuncia come le manovre di Paola e la potenza degli schizzi abbiamo fatto “il pieno” tra le gambe di mia moglie. E Marco va ancora più dentro, indugia titilla. Penetra con forza con due , tre, persino quattro dita mentre Paola è tornata a mugolare e si prepara all’ultimo sussulto raschiando il fondo delle sue riserve. Gli altri due guardano e seguono l’azione con movimento frenetico. Non ha limiti nella sua esplorazione Marco, lo vedo bene : la lubrificazione è tale che le due dita che penetrano dietro scivolano senza alcuna resistenza . A quella scena di Paola penetrata dietro dalle dita di Marco in una mare di sperma vengo a fontana sul suo volto e i suoi seni senza che mia moglie abbia la forza di fare altro che emettere un nuovo lamento e iniziare un lungo lento profondo godimento seguendo con il corpo i movimenti della mano del nostro amico. Gli viene nelle dita con il residuo barlume di forza mentre Marco assesta gli ultimi colpi al suo turgido pene e dopo essersi messo di fianco a mia moglie con il glande a contatto del capezzolo, la innaffia ancora con i primi due schizzi che giungono anche addosso a me dall’altra parte e poi completa sulla sua pancia, sul viso, sui seni . L’ultimo zampillo cade sulla sua bocca dischiusa in un lungo lamento. La sua lingua istintivamente lo cattura. Nel momento in cui gli altri due si liberano della loro liquida eccitazione irrorando le calze di Paola ormai bianche e nere. I due finiscono bene, spremono le ultime gocce mentre noi crolliamo sul letto a fianco a Paola. Il sonno non era previsto. Ma quando riapro gli occhi e vedo tutti e due addormentati capisco dalla patina secca sul corpo di Paola che abbiamo dormito almeno una ventina di minuti. In piedi davanti alla tenda c’è un signore anziano che si masturba in silenzio guardando Paola ancora a gambe spalancate. Esita dopo aver visto che mi sono svegliato. Gli sorrido per fargli capire che può. Solo pochi secondi, poi si avvicina timido, furtivo, con la punta del pene ai piedi di mia moglie e il seme cola silenzioso senza schizzi tra le dita inguainate dalle calza. Paola ancora dorme. L’uomo mi lancia un’occhiata di ringraziamento e fugge via. Più tardi, sotto la doccia dietro la stanza, mentre massaggio il suo bel corpo e lo pulisco con il profumato bagno schiuma e lei ancora stanca mi abbraccia e mi bacia appena può, in quel momento, capisco che meglio non potevamo interpretare quella nostra antica fantasia.
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13 years ago
paolapino,
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Iniziammo così 1986
“Non ci posso credere Paola ma era la prima volta?” “Assolutamente” “Ma come appena sposati?” “Che posso farci? Io sono strana” “Ma Pino che ha detto?” “Sai Clara, Pino, da quanto ci siamo fidanzati, sa come sono. Il mio bisogno di conferme di piacere, la repressione dei miei che mi ha condizionata, io sono stata chiara con lui sin dall’inizio: non posso pensare che sarai da qui in poi l’unico. Ho troppa voglia, troppo desiderio, forse è troppo presto per sposarci, gli ho detto” “E lui?” “Serafico ha detto che lo sapeva, che il desiderio andava ricondotto all’interno del nostro indiscutibile amore e condiviso e che assieme avremmo potuto vivere momenti trasgressivi a patto di essere sinceri e condividerli” “Insomma pur di non perderti… va bene anche che ti scopi altri” “Ma vale anche per lui” “ E’ un amore strano questo Paola” “Certo, è il nostro. Unico, ma che tiene presente come sono io intimamente e come è lui” “Va bene, va bene. Lui sapeva bene la tua vita frizzante, i tuoi desideri prima, le tue fantasie ma pensavo che appena sposati e poi con quello… ma dai raccontami bene” “Dunque: dopo cena Mario e Pino si erano seduti sul nostro nuovo divano: sembravano due vecchi amici e mi sono sorpresa a guardarli con interesse tutti e due. Pino mi piace, lo sai, in quel momento aveva un'espressione serena , ma Mario aveva un qualcosa di selvaggio, di attraente. Sentivo un tremendo languore ,un istinto feroce e ho fatto una cosa che non avrei mai creduto: mi sono andata a sedere in mezzo a loro facendo chiaramente in modo di provocarli”. “Ma proprio il suo amico di sempre…?” “Appunto restava in famiglia no? “ “Dai continua Paola. Come eri vestita?” “Avevo la mini nera, già corta, e certo non sono stata attenta al modo di sedere sul divano. Autoreggenti nere e slip lavorati di pizzo nero. Camicetta celeste. Scherzavano ed io raccoglievo e rilanciavo le allusioni e le battutine. Pino è rimasto sorpreso ma poi ha iniziato a scherzare sul fatto che la mini era salita troppo e con la scusa di tirarla giù mi ha messo la mano sulla gamba. Abbiamo cominciato una lotta scherzosa e Pino allora ha chiesto l’aiuto di Mario “dicendogli: me la tieni un secondo che le metto a posto la gonna?”. Mario mi tenne le braccia avvicinandomi a lui e bloccandomi ma il mio gomito così facendo era a contatto lì dove già sentivo duro! Mario mi teneva ferma ma il suo abbraccio forte e deciso finiva inevitabilmente con il coinvolgere e toccare il mio seno , nudo sotto la maglia e tu sai che quando sento così i capezzoli mi tradiscono. Cercando di divincolarmi scherzosamente finii per mettere la mano al posto del gomito e ora sentivo chiaramente sotto le mie dita la consistenza della sua eccitazione e seppure bloccata , almeno formalmente, accennai una lieve carezza con la punta delle dita. E Pino a quel punto la gonna non l’aveva messa a posto: l’aveva fatta salire ancora, aveva scoperto i miei slip e mi toccava l’interno della coscia sfiorandomi in mezzo alle gambe, con il taglio della mano, mentre Mario mi teneva sempre ed io sentivo vicinissimo il suo profumo forte, il suo fiato sul collo che avrei voluto mi baciasse. Questa volta la sensazione che mi aveva preso era sì di calore ma di nessun imbarazzo. Sentivo solo piacere languido e forte, e desiderio di fare cose che non avevo mai osato né pensato fare. Mi sono arresa subito a queste ondate di desiderio, ho aperto chiaramente le gambe lasciando che la gonna nera salisse ancora e che le mani di tutti e due frugassero prima piano tra le gambe poi sotto gli slip. Avevo caldo, il bordo delle calze mi sembrava bollente. Sentivo il tocco differente delle dita di tutti e due che sembravano artisti in una suonata a quattro mani sul piano più melodioso che si potesse pensare. Erano in perfetta sintonia, sfioravano, stringevano, sapevano affondare la dove sentivo il calore più forte, ora l’uno , ora l’altro, avvertivo chiara la differenza delle carezze, la loro diversa ansia di esplorarmi e di penetrarmi: Pino più deciso, più padrone, Mario più timido e più dolce a cercare angoli e pertugi che Pino forse aveva dimenticato. Fu Mario che mi tolse dall’impaccio sollevandomi i fianchi, liberandomi dallo slip e riprendendo poi il suo posto nella staffetta incredibile dove l’unico testimone era il mio piacere che sembravano sapersi perfettamente passare l’un l’altro .E non capivo più niente. Ho allungato le mani e toccato contemporaneamente sopra i pantaloni ancora chiusi i loro cazzi: erano duri tutti e due, e loro intuirono che era quello il momento in cui desideravo che li tirassero fuori, per ghermirli con forza, per sentirne la vellutata consistenza e la prepotente forza, per saggiarne la durezza e soprattutto guardarli, tutti e due assieme . Ormai ero partita. Li tenni in mano assieme, a destra Pino a sinistra l’altro, e lasciavo le gambe spalancate in modo osceno ormai prontissima a qualsiasi penetrazione, non solo quella delle loro mani la cui fantasia ed il cui ritmo sembravano inesauribili. Mario spezzò il momento di estasi prendendo le mie gambe e sollevandomi per metterle sul divano alzandosi lui per fare loro posto e per divaricarle leggermente: stesa a pancia in sotto con il volto sulle gambe di Pino venne istintivo: glielo presi in bocca mentre l’altro mi sfilava gonna ed iniziava la più bella ed eccitante leccata che io ricordi. Partendo dalle natiche giungeva verso il centro del mio fuoco, e sentivo la sua lingua che mi sembrava rovente esplorare il solco tra i glutei, violarlo, scendere e poi risalire seguendo il contorno di ogni più recondito e misterioso anfratto dal quale sorgevano mille stille di piacere. Avevo voglia di lingua e Mario la lasciava andare e venire prima piano poi forte e poi ancora e ancora leccava e si muoveva ed io sentivo un piacere sconosciuto scuotermi dalla punta dei piedi ai capelli. Poi è stato Pino a girarmi. Stavolta non volevo essere passiva, volevo fare io. Quando mio marito mi ha stesa sul divano e iniziato a scoparmi con una violenza quasi dolorosa ma bellissima, ho preso in mano quello di Mario che secondo me era più corto ma più largo di quello di Pino e l’ho tirato verso la mia bocca e l’ho circondato con le labbra di slancio. Non so quanto siamo stati così e quante volte ancora ho avuto sussulti tremendi di piacere. Poi mi sono accorta che Mario stava per venire: sentivo il membro pulsarmi in bocca e lui che lo stringeva disperatamente. Ho avuto paura: eravamo sul divano appena comprato,a terra c'era un tappeto , e non volevo che Pino vedesse avevo paura della sua reazione di fronte al piacere di Mario. Ormai ero in ballo,non avevo più alcun ritegno, alcuna riserva mentale, mi sentivo porca come mai e mi piaceva. Tenendolo in bocca ho guardato Mario, ho fatto un cenno affermativo con gli occhi tenendo le sue palle con la mano stringendole piano ed avvicinandole al viso per fargli capire di non uscire. Non ci crederai: l’ho fatto venire in bocca e per di più per la prima volta ho ingoiato tutto, sono stata costretta. Non finivano mai quegli schizzi, provavo un misto di disgusto e di piacere e cercavo di far finta di niente mentre lo sperma in gola per poco non mi soffocava quasi provocandomi uno stimolo di vomito e in quel momento Pino, che sembrava non essersi accorto di quanto accaduto in bocca, stava inondandomi la pancia di liquido bianco e caldo dopo averlo estratto all'ultimo secondo. Ho tenuto ancora per qualche secondo il cazzo di Mario in bocca e poi di scatto sono corsa in bagno vergognandomi come una ladra. Davanti allo specchio pulendomi la bocca mi sentivo totalmente soddisfatta ma la sensazione intima , perversa di piacere di prima era scomparsa. Mi sentivo a disagio pensando di dover tornare di là e affrontare una realtà scomoda. Così sono rimasta a lungo in bagno. Quando sono tornata Mario era stato mandato via da un Pino infuriatissimo. Aveva capito. Avevo fatto con Mario una cosa mai fatta con lui. Ho dovuto cercare di calmarlo, ho cercato di fargli capire che non era stata una scelta che non avevo preventivato nulla, che in fondo la cosa non mi era piaciuta molto che anzi avevo provato un po’ di ribrezzo. Ma mentre lo dicevo mi chiedevo se quella fosse la verità . Si è calmato solo quando mentre sedeva imbronciato con le braccia incrociate improvvisamente gliel’ho preso in bocca e ho iniziato un lento, lunghissimo bocchino pieno d'amore e di riconoscenza, capendo ciò che aveva provato . Lui aveva attimi di intensa eccitazione seguiti da insoliti momenti di calo di erezione come se due forze combattessero in lui, la rabbia e l'eccitazione. Era lentissimo, avevo un dolore forte alla bocca ma ho pensato che stavolta proprio che non potevo fermarmi. Quando l’ho sentito pronto l’ho guardato negli occhi facendo un ultimo sforzo andando avanti ed indietro l’ ho fatto venire in bocca : anche stavolta ho ingoiato, ma vuoi sapere? E’ stato bellissimo anche per me. E poi lui mi ha baciata sulla fronte e si è messo a piangere in bagno. Ha detto di no, ma l’ho sentito chiaramente. Ed io non so proprio perché l’ho fatto. Non capisco. E mi dispiace tanto perché mi sono resa conto che Pino ci soffre anche se lo nega.
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Adoro il volley 2001
“Paola ma mi senti? Mi stai ascoltando” . Annamaria ha assunto quell’espressione un po’ da bambina perversa che le è rimasta nonostante la maturità. “Si ti ascolto, Anna, certo che ti ascolto è che sono sorpresa; tutto mi aspettavo tranne che tuo marito in vacanza si trasformasse in questo modo. Lui che sosteneva sempre che l'unica trasgressine che avreste fatto nella vita sono gli incontri con noi! Ma come è successo, raccontami bene i dettagli”. “Ok. Tu sai che questa vacanza in Calabria la volevamo da tempo. Marco aveva prenotato le due settimane in quel villaggio che ti dicevo, presso Le Castella, molto carino. Avevamo decisamente bisogno di staccare dal lavoro, dai figli, dall’abitudine. E poi sai che ultimamente si era raffreddato sessualmente tanto che non siamo venuti con voi a Pisa ad inizio estate, ti ricordi? E del resto quantè che non facevamo nulla assieme?" “ Si appunto sono sorpresa, me lo avevi detto” “E devo dire Paola che quello che successo è anche merito tuo” “Mio? E che c’entro?” “Aspetta. Allora andiamo li. Bel posto, avevamo un appartamentino a piano terra, ma come sai non è che abbiamo avuto fortuna con il tempo . Va bene che fine agosto è da sempre un periodo negativo ma insomma speravamo meglio. A fianco e sopra negli appartamenti vicini c’era una squadra di pallavolo maschile. Non ho capito se era in viaggio premio o un pre-ritiro; ragazzi un po’ caciaroni e simpatici, era una squadra napoletana e sai come sono…” “Si capisco Anna” “ I primi giorni andavamo a mare poi il tempo ha iniziato a guastarsi e spesso eravamo in camera a chiacchierare, guardare la tv, ed io andavo a fumare nel patio davanti alla camera. E stando li chiacchieravo con questi ragazzi, li vedevo girare in mutande (un paio di volte anche nudi, è successo) e la cosa iniziava a solleticarmi. Una volta Marco che mi ha sentito scherzare con uno di questi, quando sono rientrata, ha fatto una cosa strana: mi ma messo la mano nello slip e mi ha chiesto se ero eccitata. Mi sembrava così inusuale eppure così invitante il gesto, che gli ho detto che lo ero sicuramente con tutti quegli uomini bellissimi e mezzi nudi che giravano la attorno” Mi era sembrata strana la sua mancanza di reazione. Poi il giorno dopo il villaggio organizzava una gita. Noi ci siamo andati e anche tre dei ragazzi della pallavolo e siamo stati assieme a chiacchierare in pullman. Avevo la gonna jeans corta, quella maglia tutta colorata e sotto lo slippino nero trasparente. Ad un certo punto, dopo una lunga camminata, ero stanca e mi sono seduta su alcuni sassi e neppure mi sono resa conto che quei ragazzi mi stessero facendo delle foto, credimi. Per fartela breve la sera scendono di sotto da noi e mi danno questa ” e Anna tira fuori dalla borsa una foto. Lei seduta, il fotografo probabilmente da posizione più bassa, le scarpe da tennis, la gonna che copre nulla, una visuale molto osè. “Ridendo mi hanno chiesto scusa e dato che avevano fatto una scommessa tra di loro volevano sapere se portavo o no gli slip!” “Però, diretti e provocanti” “Si. Ho riso e ho giurato di si, loro se ne sono andati ma io a mio marito che in quel momento non c’era, ho raccontato tutto e gli ho detto che la cosa mi aveva eccitato” “Una volta ti avrebbe quasi insultato…” “Infatti, però stavolta si è eccitato pure lui, mi ha baciata, toccata, ed allora è successo che sei arrivata tu…” “No, dai Anna, non scherzare, io che c’entro?” “Si si. Non so come mi è venuto ma… gli ho raccontato di quello che avete fatto tu e Pino ad Amburgo e della tua esperienza al privè di un mese fa!” “Ma daiiii ! Ma i fatti tuoi… Lo sapevo che non dovevo dirti nulla” “ E non basta: gli ho fatto vedere il sito (sai che Marco aveva il portatile) e gli ho fatto leggere il racconto. Lui leggeva ed io seduta sulle sue gambe che lo sfioravo… bellissimo. Per fartela breve era eccitatissimo e alla fine ha voluto che… gli facessi una sega e gli confessassi che cosa mi eccitava di più di quello che avevate fatto”. “ E tu glielo hai detto? “ “Si. Quello che sai, farmi venire addosso, il mio sogno erotico”. “ Però…” “ Quel pomeriggio è stato l’avvio. Poi per qualche giorno abbiamo fatto sempre l’amore immaginando varie situazioni in un crescendo costante. Passati due o tre giorni il tempo si è ristabilito e in spiaggia scherzavamo spesso con i ragazzi della pallavolo , anzi giocavamo con loro a beach volley e ogni tanto facevano apprezzamenti specie quando stavo senza il pezzo sopra del bikini a prendere il sole. E piano piano si è fatta strada, assieme alla confidenza con loro, ormai si cambiavano tranquillamente il costume bagnato davanti a me ammiccando, anche il mio folle progetto che una notte ho confidato a Marco”. “Sei pazza! “ “Beh Paola, mai quanto te. Insomma te la faccio breve. Abbiamo parlato molto io e Marco, e alla fine ci siamo decisi. Una sera dopo cena 4-5 di quei ragazzi sono venuti da noi a mangiare cocomero e bere uno spumantino, e Marco con uno straordinario coraggio ne ha presi da parte due e gli ha spiegato il mio progetto e quello che mi sarebbe piaciuto fare chiedendo loro se erano interessati ma ribadendo che il limite era rigorosamente quello da me indicato e che avrebbero potuto fare solo quello che avevo chiesto se gli stava bene altrimenti sarebbero stati guai”. “Pazzesco, Marco che fa una cosa del genere, ma …avete cambiato spacciatore? Ah ah “ Avevo comprato un completino nero: slip molto carini, trasparenti, a fascia alta ma a perizoma, reggiseno piuttosto… imbottito e robusto, sai che io con la mia seconda scarsa…” “Si me l’hai fatto vedere prima di partire, molto carino. Dai racconta Anna. Mi ecciti” “Allora la sera del venerdì, era la penultima sera, c’era la cena caratteristica calabrese, una specie di serata di gala. Era una giornata fresca. L’accordo era per prima di cena. Attorno alle 18, sette ragazzi della squadra sono venuti in camera da noi e io li ho accolti con addosso solo il completino. Mi hanno chiesto se era quello che io volevo… e quando ho risposto di si ero già via di testa. Mi sono messa sul letto stesa e tutti e 8 gli uomini li attorno, Marco compreso. Lui ha detto che potevano spogliasi tutti e mi ha tolto mutandine e reggiseno lasciandomi nuda, li stesa davanti a loro. “Mamma mia con quei bei ragazzi…” “Si Paola, tutti hanno iniziato a masturbarsi con una mano e con l’altra a toccarmi ovunque. Avevo addosso sei, sette, mani che mi esploravano, mi toccavano, mi aprivano, stringevano i capezzoli, mi facevano assumere le pose più sconce e godevo come una matta” “ Ci credo, e hanno rispettato i patti?” “ Loro si. Si segavano davanti a me, seduti sul letto, in piedi, mi toccavano ma non facevano altro. Io magari la mano l’ho allungata per toccarne qualcuno, ma appena appena. C’era un atmosfera incredibile in quella stanza” “ E Marco?” “Marco stava dietro a controllare che tutto andasse come previsto e si toccava anche lui. Poi dopo una decina di minuti hanno iniziato. Quelli del lato destro dovevano sborrare nella mutandina, quelli del lato sinistro nelle coppe del reggiseno” “ E lo hanno fatto?” “Siiiii, incredibile. Uno dopo l’altro masturbandosi si sono passati il mio indumendo. Le mutandine erano praticamente zuppe di sperma (tra l’altro ovviamente qualche schizzo mi colava anche addosso) ma devi vedere con quanta cura tenevano dritte le coppe del reggiseno per versare li dentro il loro nettare”. Quando sono venuti tutti Marco è intervenuto e li ha pregati di rivestirsi e di andare. E sono stati bravissimi. Uno solo voleva sapere se era possibile farsi un’altra sega su di me o scoparmi, ma Marco lo ha pregato di andare. Mente uscivano mi sono alzata dal letto e mio marito mi ha dato il reggiseno pieno di sperma. Ce n’era tanto. E l’ho indossato così!!! Poi mentre ero piena e sentito i miei capezzoli inondati di quel liquido bianco ancora tiepido che mi colava sulla pancia, Marco mi ha aiutata ad indossare lo slip zuppo della loro sborra. Così mi sono stesa sul letto inebriata da quell’odore incredibile e mio marito mi ha voluto spruzzare anche il suo sugli slippini facendosi la meritata sega mentre io mi masturbavo con quell’odore e quel liquido che colava ovunque e che bagnava l’interno dei miei slip, la mia mano, i miei seni. Sono venuta tre o quattro volte leccando le mie dita e riprendendo in continuazione. Quando mi è passato il raptus gran parte dello sperma di tutti e otto si era già rappreso. Abbiamo aspettato ancora così una ventina di minuti. Gemevo dal piacere aspettando e pensando al finale. Marco ha preso l’asciugamano del mare e ha finito di asciugarmi e io mi sono alzata, e ho messo il vestito nero sopra il completino. Così semplicemente sopra. E siamo andati alla cena. Una signora che avevo conosciuto, quando eravamo al secondo, mi ha detto in un orecchio “ mi sa che ha il costume ancora bagnato, perché si vede il bagnato sul vestito” ed io sentivo ancora quell’odore nel naso, e forse lo sentiva anche lei… e a momenti venivo di nuovo quando uno dei ragazzi della pallavolo mi ha portato una coppa di champagne”. Da quel momento Paola adoro il volley
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Al tavolo verde 1998
“Ma dai Luigi non ci posso credere anche voi avete avuto questo tipo di esperienza? “ Paola quasi è offensiva questa tua sorpresa. Non ci credevi capaci?” Lo osservo senza poter nascondere l’ espressione sorpresa nell’aver appreso che lui e Marina hanno fatto giochi sexy. Di Marina sapevo ( sempre stata piuttosto svelta ) ma avevo collocato gli episodi che mi aveva raccontato vagamente all’università o comunque prima di stare con Luigi ben noto per la sua gelosia. “Ora se non mi racconti tutto ti odierò per sempre. Quando è accaduta questa cosa del poker strip?” “Qualche anno fa, ma non era una cosa intima…insomma, era una cosa particolare” “Ma come è accaduto su racconta” “Ricordi quei due amici che avevamo all’inizio quando ci siamo conosciuti?” “ Manu e Vittorio? Certo , un po’ strani te l’avevo detto” “Emanuela e Vittorio sono un po’ più grandi di noi, lui era il titolare della palestra dove Marina lavorava. Lei invece una promotrice finanziaria. Non una bomba sexy, insomma,ma graziosa, no?” “Se lo dici tu…” “Lei era i quel periodo molto impegnata: faceva corsi, partecipava a convegni sulla nuova coppia, insomma era diventata la teorica del gruppo per una via , come diceva lei, più libera e consapevole all’amore. Avevamo simpatizzato e qualche volta si andava a cena da loro o loro venivano da noi. Era divertente perché Manu parlava di sesso come raramente avevo sentito fare ad una donna, senza pregiudizi, senza tabù e raccontava persino apertamente di qualche incontro avuto già nel periodo in cui stava con Vittorio . La confidenza andava aumentando così come la curiosità che i due ci suscitavano :soprattutto le volte che parlavano dei club. Una sera mentre si parlava di argomenti vari Vittorio ci chiese esplicitamente se,dopo tutte le teorie che avevamo condiviso , tutti i discorsi, a noi fosse capitato mai qualche esperienza particolare.Lo diceva quasi certo della nostra risposta negativa (continuava a sostenere che io fossi un gelosone possessivo non pentito) e quando Marina ammise che avevamo avuto molte fantasie quasi ci tormentò per conoscerne la portata e la frequenza. Lei per fortuna non andò oltre e non scese in dettagli che mi avrebbero messo abbastanza in imbarazzo . Ma era chiaro che la loro considerazione nei nostri confronti cambiò da quel momento. Aumentarono i racconti, le serate si stavano facendo piuttosto … stimolanti sino a che Emanuela telefonò a Marina una sera per proporle un’uscita particolare. Ad un club di loro conoscenza c‘era la serata del poker strip con giochi e penitenze : pochi chilometri fuori, in campagna . Escluse nel modo più assoluto orge o contatti sessuali con altri . Una cosa molto celebrale, sosteneva,molto sensuale e addirittura speciale . Risposta a stretto giro perché dovevano prenotare. Ne parlammo pochi istanti prima di ritelefonare e dare la nostra adesione, ma Marina era stata categorica: voleva stare al tavolo solo con noi quattro e non intendeva andare oltre il poker strip. Emanuela non era particolarmente elegante o provocante quella sera: Marina aveva optato invece per una gonna non troppo mini, calze scure con reggicalze, e aveva quell’aria da “preda difficile” che tanto mi piaceva. I pochi chilometri erano in realtà una trentina , ed il casolare di campagna era molto isolato e piuttosto buio tanto che ci avvicinammo (eravamo in macchina con loro) con una certa inquietudine. “ Ma dove ci portate…” scherzavo “ è un rapimento”. Nessuna luce particolare né indicazioni, niente di niente, fuori solo la musica che filtrava piano dagli scuri delle finestre rigorosamente chiusi mentre ci avvicinavamo dopo aver lasciato l’auto in uno spiazzo. Salimmo le poche scale del casolare e Vittorio ci lasciò qualche metro indietro: “ vado io “ sparendo dentro la porta che si era appena dischiusa alla sua scampanellata, e richiudendola alle sua spalle. Nessuno di noi tre disse una parola, ma Manuela ci sorrideva con fare tranquillizzante. Riapparve Vittorio dopo qualche minuto di attesa ( era anche piuttosto freddo) invitandoci ad entrare. L’ingresso era ampio e in stridente contrasto con il casolare “nature” : stanza ristrutturata, velluto ovunque, divani, un cantante che accennava all’organo una canzone dolce, nel complesso un ambiente molto caldo e piacevole dove c’erano al massimo tre o quattro coppie e qualche persona sparsa. Niente di compromettente o di particolare: sembrava un night leggermente più illuminato. “Per il poker, vero?” – ci sussurrò un cameriere sbucato improvvisamente da una tenda che non avevo notato. “ Seguitemi” fece spostando la tenda ed invitandoci ad entrare in un corridoio molto suggestivo, parete a mattone e illuminato da due torce autentiche ed accese con effetto medioevale quasi inquietante. Percorremmo alcuni metri superando un paio di porte chiuse : alla terza la nostra guida si fermò , disse qualcosa che non riuscii a capire a Vittorio, estrasse una chiave ed aprì. Entrammo: tavolo al centro, velluto e moquette le davano un effetto completamente verde ! Verdi anche due divanetti ai lati della stanza. “ Tra poco arriva il tutto, accomodatevi” Uscì chiudendo la porta alle sue spalle. Vittorio ci chiese se trovavamo carino l’ambiente mentre Emanuela , come se fosse di casa, si era già seduta al robusto e molto ampio tavolo verde. Qualche istante dopo tornò il cameriere con un blocchetto delle ordinazioni e seguito da un giovane, sui 28-30 anni, piuttosto alto, non male, capelli lunghi e vestito molto casual. Ce lo presentò come il quinto del nostro tavolo e organizzatore del gioco. Ordinammo da bere, e ci sedemmo seguendo le disposizioni del nostro croupier : distribuì poche fiches e spiegò le regole del gioco. Una volta persa la posta si poteva ottenerne un’altra in cambio di un indumento. Una volta nudi si poteva avere ancora una posta pagando il pegno che colui in vantaggio su tutti in quel momento decideva. Alla fine dei giri chiamati dal croupier … il vincitore avrebbe avuto diritto a una bottiglia di champagne se accettavamo spettatori e a stabilire la maxipenitenza per colui o colei avesse “perso più poste” . Nessuno commentò: Vittorio assicurò che era meglio accettare spettatori perché il gioco era più divertente e perché non davano alcun fastidio e almeno la posta sarebbe stata concreta. Mentre stabilivamo i posti come ai tavoli seri, entrarono due o tre persone , uomini, età diciamo tra 40 ed i 50 anni che andarono a sedersi sui divanetti (coperti da penzuola bianche) da poco sprofondati nel buio dopo che erano state accese le lampade appese sul tavolo e spenta l’altra luce. Non provavo alcuna sensazione particolare: Marina sembrava divertita ma nessuno poteva dirsi“eccitato”. Il gioco come previsto, sapientemente alzato dal croupier faceva terminare rapidamente le poste. Vittorio e il nostro ospite iniziavano a vincere forte, io resistevo (mi ero tolto la giacca ma poi avevo recuperato fiches , non gli indumenti che una volta tolti non potevano essere rimessi). Ovviamente perdevano divertendosi un mondo , ed in modo autolesionista, sia Marina che Emanuela che fu la prima a togliersi il reggiseno in un atmosfera ancora asettica. Nel giro di un’ora anche Marina aveva tolto il reggiseno e le calze. Era rimasta in slip , bianchi, eleganti, non molto scartati e molto apprezzati stando al brusio composto che avevamo avvertito quando si era tolta la gonna. Emanuela era nuda. Proprio mentre era in slip mia moglie ci fu la prima richiesta di giochino particolare. La misero così in slip su un divanetto stesa e un grappolo di uva tra le gambe. La gente doveva prenderne un chicco con la bocca senza toccarla e senza l'aiuto delle mani". "Bellissimo, che fantasia! Mi eccita solo a pensarlo" "Beh Paola non mi sorprende che ci sia qualcosa che ti eccita. Per fortuna la temperatura della stanza era piuttosto alta, sia per il riscaldamento sia per la situazione che si stava creando. Marina resistette altre due mani fino a che con una scala andò a vedere un poker di otto: lo slip calato consentì a tutti di apprezzare la scura e ordinata peluria del pube che faceva colpo davvero , così nettamente stagliata sulla pelle bianca e nell’atmosfera di quella stanza”. “Vero, l’ho vista sotto la doccia in palestra Marina, è molto bella e sempre molto curata Luigi. Ma vai avanti scusa” “Come ti dicevo, Paola, non provavo alcuna eccitazione nonostante fossimo ormai nudi. Ero come distaccato dalla situazione che anzi stavo considerando persino un po’noiosa. Sino a che vennero le penitenze. E qui il discorso si fece delicato. Marina mi guardava con insistenza quando il croupier chiese ad Emanuela di salire sul tavolo ed improvvisare una danza facendo in modo che tutti nella stanza potessero vederla bene. Noi seduti avevamo, come dire, una visuale dal basso in alto di Emanuela nuda, davvero privilegiata, lì ad un passo e Manù non si dannava l’anima per chiudere le sue gambe mostrando , anche chinandosi, con generosità il sedere che avevamo apprezzato anche da vestita …e il prezioso interno cosce. Io ero rimasto in slip e camicia quando Marina dovette ripetere l’esercizio di Emanuela raccogliendo molti più consensi, sia da Vittorio che non ne fece mistero “ Ma Marina,disse , hai una fica straordinaria”che da brusii e commenti degli altri presenti che non vedevo nel buio e con il fumo che intanto aveva invaso la stanza. Guardando Marina nuda accennare sul tavolo una approssimativa danza del ventre avevo gli occhi calamitati lì , tra le sua nera peluria, dove non ci voleva un acuto osservatore per cogliere inattesi, chiari sintomi di piacere e di gradimento di quella situazione esibizionistica. Ma il gioco ,che stava cominciando ad avere qualche effetto nei miei slip, era appena all’inizio. Le penitenze erano abbastanza“ soft” : fare un giro della stanza accanto ai divani , farsi sfiorare dai giocatori al tavolo un capezzolo con il dorso di un dito, ma poi iniziarono le più fantasiose e Marina non aveva alcuna intenzione di tirarsi indietro ( anzi mi sussurrò divertita che uno dei nostri spettatori , lo aveva visto nel giro precedente attorno al tavolo, si stava chiaramente masturbando). Il gioco volgeva alla fine quando furono chiamati i giri e le penitenze erano più “ concrete”. Marina ad un certo punto fu invitata a stendersi sul tavolo, nuda, in mezzo a noi, le gambe piegate e leggermente divaricate, le mani come legate al corpo. Il croupier estrasse da una borsa una lunghissima e bellissima piuma , sembrava di fagiano, e la diede a Vittorio. “la deve eccitare senza toccarla con la piuma e tutti i presenti poi, passeranno davanti al tavolo per guardarla a gambe aperte ed eccitata” sentenziò. Vittorio,anche lui in slip che non contenevano l’eccitazione in una scena che sembrava svolgersi al rallentatore, iniziò a passare la piuma sul corpo di Marina. Partì dal collo facendola sobbalzare per il solletico, poi si diresse deciso verso i capezzoli iniziando a disegnarli con la punta della sua piuma, seguendone il contorno, duellando con loro che in modo impertinente si erano eretti . In quel momento Manù, che era accanto a me, allungò la mano sotto il tavolo e prese ad accarezzarmelo sugli slip . “ Giù le mani “ la bloccò un perentorio e odiosissimo ordine del croupier. Non si tocca qui” ricordò con fermezza. ( Capite perché sono sempre stato refrattario a qualsiasi forma di autorità?) Si era stata una regola chiaramente detta all’inizio e ricordata da Vittorio: non era né un orgia, né un’occasione di sesso. Erotismo e sensualità erano spinte al limite ma niente rapporti tra persone estranee ( o quasi) . La Piuma di Vittorio aveva perso il duello con gli orgogliosi capezzoli di Marina che era immobile ad occhi chiusi sul tavolo lasciando intuire ciò che provava solo per gli improvvisi e affannati, profondi sospiri che interrompevano l’apnea. C’era un silenzio irreale: la musica dalla stanza principale giungeva appena . Sembrava quasi di percepire lo strofinarsi sulla pelle e all’inguine della piuma scesa a cercare di farsi spazio tra i peli fitti del pube. Impresa impossibile che ebbe successo solo quando Vittorio , strappando un “mmmmm” forte e deciso di Marina la diresse lì, a dividere ulteriormente le grandi labbra già da tempo aperte insistendo nella carezza appena interna che provocò… l’evidente inumidimento della piuma. “ E’ pronta” disse il croupier, venite. Prima i giocatori, poi gli spettatori passammo davanti alle gambe spalancate ormai di Marina,ancora piegate mentre lei distesa sulla schiena aveva il viso voltato da una parte e respirava sempre più rapidamente: nuda così, aperta, si offriva dopo una stimolazione lenta e sapiente che aveva avuto effetti notevoli, agli sguardi nostri e degli estranei. Uno dei presenti, passò chiaramente toccandosi sui pantaloni con insistenza di fronte alle gambe aperte di Marina e disse qualcosa all’orecchio del croupier. “ Il gentile signore,qui, disse a voce alta, offre personalmente una bottiglia di champagne alla signora se acconsente : vorrebbe restare ancora qualche istante così per… come dire, per toccarsi ma senza esibizioni di membro, così vestito… accetta signora? “ Fece appena un cenno con la testa che voleva dire “continuate”: ero lì ad un passo,sia pure di lato e vedevo bene marina eccitatissima che si offriva agli sguardi in modo osceno e mi sembrava un film, qualcosa di irreale ma era una situazione tremendamente stimolante”. “ Ma dai Luigi, neppure un po’ di gelosia provavi? Proprio tu che ti sei arrabbiato per quella maglietta trasparente di Marina”. “Hai ragione Paola ma sarà stato il contesto, sarà stata la situazione, ma io ero eccitatissimo a vedere mia moglie così nuda a gambe aperte sul tavolo desiderata così tanto da chi non la poteva toccare. Manù , intanto tornata al suo posto era appoggiata con il gomito sul tavolo, la testa sorretta dalla mano a pochi centimetri dal seno di Marina, e si toccava con l’altra mano soffiando il suo piacere dalle narici e dalla bocca proprio sul capezzolo di Marina. Lo spettatore piantato davanti alle gambe ancora più aperte di Marina (che teneva le mani sempre lungo i fianchi come ordinato all’inizio e si muoveva piano piano) impiegò pochi secondi di manovre nascoste strofinandosi sui pantaloni, si lasciò sfuggire solo un lamento, girò le spalle ed uscì dalla stanza. Capisci? Per la prima volta avevo assistito e pure compiaciuto ad uno che si era fatto una sega ad un metro da mia moglie nuda ed offerta allo sguardo di tutti” “ E non sarà stato il solo quella sera credo…” “Eh si Paola. Ma intanto in quel momento il mio stato confusionale divenne totale al nuovo sorso di cognac che ingurgitai per calmare la mia ansia, moltiplicato dall’alcool già bevuto ( ma sono convinto che ci fosse qualcos’altro nella bottiglia) dall’eccitazione e dall’agitazione interiore che non si calmò neppure quando Marina riprese il suo posto guardandomi con gli occhi lucidi ed approfittando della ripresa del gioco per tenere a lungo la mano lì dove ormai il piacere era quasi incontenibile. Ricordo molto vagamente ,a questo punto, la penitenza cui si assoggettò molto volentieri Emanuela. Ognuno di noi doveva toccarle il clitoride, con un dito, lì sul tavolo, davanti a tutti sino a farla venire e i giocatori potevano toccarle i seni. Quando Manù con un lamento strano venne si fece l’ultima mano. Ormai ero via di testa e il mio membro era durissimo nonostante l’alcol. Non ne potevo più. Marina fu ovviamente la vittima della penitenza finale e il croupier chiese se lei accettava una violazione del regolamento. No ricordo neanche come lo disse. So solo che alla fine tra i fumi ricordo che io, Vittorio, il croupier e tre uomini eravamo attorno al tavolo nudi a toccarcelo mentre Marina nuovamente al posto della carte, sul tappeto verde, stesa si contorceva sotto il tocco della mani di tutti che la esploravano ovunque ed in attesa della pioggia bianca che ricordo vagamente di aver visto abbondante di li a poco”: “ Accidenti, le sono venuti, le hanno sborrato tutti addosso? Fortuna che doveva essere una cosa soft” “ Io Paola ricordo così. Non so neanche se sono venuto, mi pare di ricordare una mano che me lo teneva ma non so di chi fosse, ma ho un’ultima immagine del volto di Marina inondato, i suoi capelli, e una lunga striscia bianca che dai peli scuri arrivava all’ombelico ed è l’ultima immagine che ho. Per la verità, anzi, il fatto che tutti le siano venuti addosso e che lei si sia poi masturbata per venire così inondata, me lo ha raccontato mia moglie la mattina dopo dicendomi anche che mi avevano portato farneticante a casa e messo a letto di peso con la più totale “ciuca” della mia vita e non credo solo per l’alcol bevuto”. “ E poi, Luigi, che ti ha detto Marina? Mi hai fatto eccitare” “ Niente, niente altro” “Insomma secondo te è finito tutto li con quella sega collettiva e basta proprio mentre tu perdevi conoscenza… se ne sono andati tutti”. “Si. Perché Paola dici di no? Che pensi?” “ Io? Niente. Dico solo che in genere in questi casi una donna bella come Marina se la scopano tutti, non credi? Mi parrebbe strano che quel porcellino di Vittorio non ne abbia approfittato” “Dici? Beh in effetti Marina è stata molto vaga, forse non ricorda neanche lei bene” Rido di gusto a vedere la faccia perplessa e gelosa e nello stesso tempo eccitata di Luigi. “Sai una cosa Luigi? Lei ricorda bene ( me lo ha detto) di una volta che l’hanno scopata in 5. Tu sai niente di quando possa essere successo ? ”
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Cantina violenta 2000
Io non so se quello che segue è successo davvero e nei dettagli così raccontati. Lo dico subito perché Pino in un primo tempo non voleva ospitare questo racconto che ha scritto Franca, una nostra amica, madre di un bimbo di 10 anni . Va da se quindi che il tempo di riferimento di questi fatti è il 1999. Poi quando loro hanno saputo del nostro sito è stata Franca a chiedermi di ospitare questa loro vicenda con l’accortezza di cambiare i nomi ( che ovviamente sono di fantasia) perché volevano far sapere…come lei è rimasta incinta. Non capisco per la verità il meccanismo del loro erotismo, ma ognuno è libero di vivere l’amore come vuole se non fa male ad altri e quindi quando lei si è presentata con il racconto scritto mi sono limitata a correggerlo appena e a pubblicarlo come l’ha portato. E parte proprio dal momento in cui lei, Franca… "Ti prego Cristiano di credermi, non te lo direi. Non è facile dirti queste cose, guardare quel tuo sguardo di rimprovero così torvo, quell'espressione a metà tra il disprezzo e... si anche la perversione perchè vedo che se da una parte vorresti scacciarmi ed insultarmi dall'altra ti senti eccitato, non è vero?" Cristiano mi guardava senza muoversi sprofondato nella poltrona del salotto senza riuscire a dire qualcosa, con un tremore che ogni tanto percorreva il suo corpo e un'espressione sconosciuta. Io in piedi davanti a lui, braccia e mani ancora nere di smog e polvere, la tuta imbrattata e i capelli scompigliati con tracce inconfondibili sulla tuta, sul viso, sulle braccia dell'uragano che mi aveva appena finito di travolgere. Sentivo ancora le gambe molli, il fiatone, la vergogna ed il piacere folle ed irrazionale. Non riuscivo a usare il termine "violenza" non era stato così, lo sapevo, lo capivo, non volevo mentire nè a me nè a lui come non ho mai fatto del resto. Il silenzio che seguì la mia prima confusa, frammentaria spiegazione, lo interruppe con una specie di muggito gutturale che gli uscì spontaneamente al posto di un sospiro. " Prova a raccontarmi tutto con calma dall'inizio, ricomincia da capo, e dimmi tutto" mi disse con il massimo della calma che poteva imporsi. Cercai anche io di riordinare le idee. Da tempo dovevamo mettere a posto la grande cantina di sotto. Per la festa dei 50 anni di Cristiano avevamo deciso di rendere nuovamente abitabile la piccola stanza che assieme al locale caldaie e alla cantina vera e propria era diventata un ripostiglio. Una festa in cantinetta come quelle da giovani di tanti anni fa... questo il regalo che avevamo assieme deciso di farci. Ma l'impresa era impossibile. Anni di oggetti, mobili vecchi, ricordi, scatoloni, avevano reso i locali quasi inaccessibili. Giuseppe, il nostro uomo-fa-tutto si era offerto di pensarci lui sotto la mia direzione. 61 anni, non molto alto, robusto, in pensione da qualche mese si dedicava ormai sempre più frequentemente alla nostra casa: il giardino, lavori di idraulica, piccolo facchinaggio. Questa mattina si è presentato accompagnato dal figlio per farsi dare una mano, un ragazzo di 28 anni, capelli lunghi, moro, bello, si, davvero bello e tanto giovane. Il mio sguardo non poteva essere equivocato,era solo apprezzamento del bello: aveva 12 anni meno di me non potevo proprio essere fraintesa. E poi avevo la tuta rosa, quanto di meno sensuale e provocante potessi indossare." Vieni al sodo " mi dice Cristiano". Ero sulla scala e da li passavo con delicatezza i pacchi incartati della parte arte dell'armadio ad Antonio, il ragazzo. Sai che sotto è caldo, tanto caldo e dopo un po sudavo in modo incredibile e anche loro. Antonio ad un certo punto si è tolto la maglia restando a torso nudo mentre anche il padre aveva solo una canottiera ed un paio di calzoncini corti. Ad un certo punto sono scesa dalla scala e non resistevo più e ho tolto la parte di sopra della tuta. Sotto avevo questa ( la sua maglietta da calcetto azzurra, quelle un pò traforate) e non mi sono resa conto della trasparenza, te lo giuro. Avevo solo caldo. Tornata sulla scala ho proseguito e dividevo i miei sguardi tra le cose da gettare e i muscoli del ragazzo , la pelle un pò lucida e sudata, sotto di me, sotto la scala che reggeva con forza ( sai che è mezza rotta) mentre il padre faceva avanti e indietro senza più parlare, lanciando occhiate a me e al figlio che si era improvvisamente ammutolito. Solo dopo un pò mi sono resa conto che aveva gli occhi incollati sul mio seno ma l'errore mio è stato quello di non volerci dare peso neppure quando mi ha detto "signora quanto è bella... davvero sembra una ragazzina, mi scusi ma ha un seno piccolo e bello, più bello di quello della mia fidanzata".Mi sembrava un complimento carino e solo in quel momento ho capito la trasparenza, i suoi sguardi insistiti, e...ho notato il rigonfiamento dei calzoncini. E non so cosa mi ha preso, Cristiano. Non lo so non so capire. E' assurdo ma è successo, non posso farci nulla,sarà l'effetto di quei nostri giochini di fantasia..."" Vai avanti, senza commenti, senza cercare scuse..." Era arrabbiato ora."Beh invece che scendere e coprirmi sono rimasta sulla scala non facendo nulla anzi agevolando la sua visione e quella del padre che ormai sempre insistentemente mi guardava. Era solo un gioco, mentre lui mi faceva complimenti assurdi e io ridevo compiaciuta invece di fermarlo e dirgli che non si doveva permettere. Lui guardava, io ridevo, ad un certo punto si è distratto e la scala ha oscillato e stavo per perdere l'equilibrio all'indietro. Lui si è precipitato, Antonio e mi ha preso per i fianchi una mano sopra la maglia e l'altra è finita sulla pelle nuda e ci è restata qualche secondo di troppo. Non lo so cosa è accaduto, ero sfinita dal gioco, l'odore del sudore del suo corpo giovane quasi attaccato a me, la sua mano che invece che lasciarmi è salita su per il fianco mentre ero ancora sui gradini della scala : io continuavo a dargli la schiena e lui è arrivato al mio seno nudo, liscio, sudato con il capezzolo ormai eretto e fingendosi preoccupato diceva..." si è fatta male signora, le fa male qui? " e la mano ormai si era impadronita del mio seno. In bilico sulla scala non potevo ribellarmi. Non volevo perchè avevo ormai il corpo in fiamme e non ricevendo reazione lui aveva portato anche l'altra mano sotto la maglia e ormai toccava e stringeva con forza i miei capezzoli e per farlo era salito sul primo gradino della scala e sentivo il contatto del suo petto nudo sui pantaloni della tuta. Non potevo più fingere e il desiderio mi ha dato alla testa. Lui mi ha presa per le ascelle con incredibile forza, mi ha sollevata tenedomi in braccio come una bambina e nel ripormi in piedi a terra ha completato il movimento abbracciandomi da dietro,stringendomi e sollevando così la maglietta. Mi trovavo insomma con il mio sedere e la schiena appicitati al suo corpo, sentivo il duro del suo membro strofinarsi sulla mia schiena, lui è molto più alto, mentre non riuscivo a reagire e lui mi alzava la maglia mostrando i miei seni al padre, palpandoli con forza, stringendoli dicendo a Giuseppe : "guarda che bella babbo, quarda che seni da ragazza che ha e senti quanto sono tosti".Così anche Giuseppe si è avvicinato e ha iniziato a toccarmi i seni, i capezzoli. Stringeva, faceva male, grugniva, ansimava ed il figlio mi teneva ferma ma io non volevo e non potevo ribellarmi mentre le mani di Antonio avevano fatto scendere i pantaloni della tuta e si erano ormai impossessati delle mie natiche e viaggiavano sotto lo slip, forzando i glutei da dietro senza riguardo, con forza, andando con violenza a sentire che tra le gambe non potevo nascondere la mia eccitazione. Quattro mani mi esploravano e mi reggevano . Sentito ovunque il tocco delle mani ruvide di Giuseppe sui seni sula pancia, poi davanti tra le gambe senza delicatezza, ed il figlio che si strofinava da dietro che mi faceva sentire il suo cazzo, che aveva ormai forzato anche allargando un pò il solco con il dito e esplorava senza ritegno. Stavo per crollare ma non potevo non volevo che finisse così.Volevo essere io protagonista, assumere l'iniziativa. Se questa era la volta della trasgressione della mia vita volevo viverla come andava a me. Ho alzato la voce per farmi sentire, mi sono alzata e li ho allontanati. " "Guardate e fate come vi dico". Mi sono tolta la maglietta che era tutta arrotolata e sfilato dai piedi i pantaloni della tuta e gli slip quasi strappati. Nuda mi sono seduta sul gradino della scala chiedendo loro si spogliarsi nudi. "Venite qui vicino". Si sono avvicinati quasi intimiditi, ognuno da una parte e ho preso in mano i loro cazzi. Più lungo e largo quello di Antonio ma anche il padre per l'età che ha è assolutamente accettabile. Ho iniziato a masturbarli piano ,contemporaneamente, con movimenti lenti e profondi e loro dopo poco hanno ripreso le esplorazioni tra le mie gambe. Più ruvida la mano di Giuseppe , più aggressiva intraprendente quella di Antonio. Ad un certo punto il ritmo è salito, erano chinati su di me in un curioso intreccio di mani e braccia e la scala non ha retto e siamo caduti a terra. E non sono più riuscita a controllare la loro furia una volta sul pavimento. Antonio mi ha tenuto giù, stesa sul pavimento sporco, mi ha presa per i capelli e mi ha costretto a prenderglielo in bocca e non è che si limitava al tocco delle mie labbra. Penetrava con forza incurante del fatto che arrivandomi quasi in gola rischiava di suscitare conati di vomito. Mi piaceva quell'odore, quella forza, quello che mi diceva e anche se la bocca mi faceva male cercavo di godermi quell'asta di carne dura e pulsante che pretendeva e prometteva. Ma Antonio non si limitava a convulsi movimenti nella mia bocca. con le mani mi ha spalancato le gambe tenendole un po sollevate e divaricate. sentito male all'inguine mentre lui incitava il padre a scoparmi. neanche il tempo di rendermi conto, avevo gli occhi chiusi e ho sentito il peso di Giuseppe sul mio ventre e i l suo cazzo trovare strada spianata tra le mie gambe. Davano colpi violenti, forsennati, in bocca e nel mio ventre e quando Antonio ha detto " riempiamola" non attendevo altro che la doppia sborrata per godere un'altra volta . E' stato lui, il più giovane a cedere per primo. Senza pausa, continuando a scoparmi la bocca ho sentito sulla lingua prima l'amaro di qualche goccia del suo liquido caldo, poi improvviso violentissimo lo schizzo che ha invaso la mia gola.Una sborra densa, odorosa, dal sapore strano ( diverso da quello tuo cristiano ). Tu sai che non amo ingoiare che sputo sempre ma stavolta non potevo fare a meno. Te lo assicuro non avevo scelta. Lui ripetava "bevi troia, bevimi" e gli schizzi continuavano nella mia bocca soffocandomi, avevo la gola e la lingua piene e dovevo ingoiare per poter tornare a respirare. Lo sperma era denso, non andava giù facilmente, e poi mentre cercavo di ingoiare lui continuava a riempirmi la bocca nela più lunga sborrata che abbia mai vissuto. E mentre finivo di ingoiare ho sentito la violenza dei colpi di Giuseppe aumentare, un piacere sconvolgente salirmi da in mezzo le gambe e i sussulti ed i rantoli mentre senza neanche chiedermi se poteva ,mi veniva dentro, con il cazzo piantato sino in fondo tanto che sentivo le contrazioni e il calore del liquido.Dopo l'orgasmo siamo stati così qualche istante e poi proprio il più vecchio si è alzato per primo allontanandosi. Antonio non aveva levato l'uccello dalla mia bocca. Era più morbido, più piccolo ora ma ancora turgido. E istintivamente continuavo a titillarlo con la lingua a ripulirlo, a leccarlo. E sentivo che faceva effetto. Ma non pensavo mai...Quando mi sono staccata da lui ,senza dire una parola, mi sono alzata. Schiena e sedere dovevano essere in condizioni pietose, ero sporchissima di polvere e smog tanto che voltandomi Antonio si è mosso a pietà dopo avermi vista ed è corso a prendere uno straccio. "Aspetti un attimo."Nuda in mezzo alla stanza aspettavo non so cosa. Un minuto ed è tornato con uno straccio inumidito facendomi voltare e iniziando a pulirmi la schiena e le natiche . Mi piaceva quel massaggio e mentre lo faceva sentivo colare tra le cosce lo sperma del padre . Lui se ne è accorto e puliva anche li. Avrei dovuto provare schifo per la sporcizia, per quello che faceva con uno straccio certo non pulitissimo , ma il suo andare e venire tra le mie gambe era troppo piacevole. Lo straccio cadde dopo poco. Io in piedi, lui dietro a me ad esplorare con la mano tra le natiche, a penetrare con facilità davanti e dietro senza nessuna gentilezza. Ormai ero via di testa. Mi lamentavo di piacere e reagivo eccitandomi ancora di più alle sue frasi rozze. " Babbo vieni qui " disse al padre poco dopo, "tienila così questa troietta meravigliosa" e mettendomi la mano sulla nuca mi costrinse a piegarmi di quasi 90 gradi trascinandomi verso la cassapanca. Giuseppe si è seduto lì, e ha sostituito la sua mano a quella del figlio sulla nuca. Mi teneva forte piegata a 90 gradi, il sedere esposto e il viso a pochi centimetri dal suo cazzo che andava riprendendo forma. " Tiella bene babbo ora" gli disse antonio mentre mi allargava le natiche senza alcun rispetto. Lo so cristiano che con te mi sono sempre rifiutata ma non avevo forza, ero in trance, non reagivo. E lui non ha fatto timidi tentativi come fai tu. E' stato un secondo. Prima ha esplorato con il dito intingendolo davanti e lubrificando dietro persino sputando sul mio culo. Poi improvvisamente con un colpo violento deciso ,secco è penetrato improvvisamente dietro ma non un pò.. tutto assieme, di botto con quel cazzo grosso facendomi ti giuro un male folle, un dolore tremendo che mi ha fatto urlare (temevo che tu avessi sentito anzi) e il dolore è partito da dentro come una bruciatura, come un ferro rovente e arrivando al cervello si è trasformato in un piacere pazzesco non so come. Sentivo il suo cazzo fare sconquassi, farsi largo, bruciare il mio intestino, giungere sino in fondo dove mai niente e nessuno erano arrivati. Sapevo di fare una cosa ingiusta, di godere e di soffrire come avrei dovuto fare con te Cristiano ma la sensazione era troppo forte. Non potevo sottrarmi. Costretta ma nello stesso tempo padrona : questo mi eccitava mentre Giuseppe mi teneva con il volto quasi affondato accanto al suo cazzo che andava prendendo nuovamente vigore e Antonio proseguiva nel suo bestiale impeto con forza senza rispetto con rabbia. Mentre la sua spada entrava ed usciva regalandomi vergogna, dolore e piacere pensavo solo che con te sarebbe stato più bello, diverso e finalmente possibile. Poi mentre Giuseppe si stava masturbando strofinando il suo uccello sulla mia bocca, le guance, Antonio mi ha dato un ordine “ sto per venirti nel culetto, bella troia, ora la sentrai tutta la sborrata e vieni assieme a me” Ha spinto il cazzo sino in fondo sembrava lunghissimo invadente , ed è restato fermo così. “ Su ora stringi e rilassa il tuo culetto dai, fai tu e lo sentirai…” E così ho fatto e dopo poco mentre il padre mi aveva infilato due dita dentro la figa, l’ho sentito fremere, muoversi leggermente e poi pulsare e mentre lui rantolava sentivo le contrazioni dell’orgasmo mescolarsi al calore del liquido nell’intestino e a quello del mio orgasmo nelle mani del padre. Una porca. Senza limiti. Inculata. Si e venivo…venivo. Antonio si è distaccato poco dopo dandomi una sculacciata e con un rumore strano accompagnato da una fitta di dolore il suo cazzo è uscito dal mio intestino. Sembrava una cosa gigantesca enorme. Ero stravolta e dolorante ovunque. La bocca, le viscere, davanti tutto mi faceva male ma non era finita. Ancora lui, il giovane vedendo il padre che continuava a masturbarsi, mi ha ordinato di stendermi sulla cassapanca. Non potevo che ubbidire anche perché non mi reggevo in piedi. Antonio mi ha sistemato le gambe, piegate e allargate e ha cominciato con la mano ad esplorare le mie cavità tra sperma , umore e anche un po di sangue. E ha detto al padre di finire la sega sul mio volto. “ha una faccia da troia non vedi, sborra lì gli ha detto”. Lui è venuto vicino a me e ha continuato per qualche istante a segarsi ma io ero stanca e senza più voglia e ho voltato un po il volto dall’altra parte. Antonio allora ha detto “Eh no” : si è avvicinato dalla mia parte, con la sua mano robusta , pollice e indice ha attanagliato le mie guange spingendo, facendomi male e costringendoni ad aprire un po’ la bocca. “Sborrale qui su che ingoia anche te questa troiona”. Gli schizzi di Giuseppe sono arrivati pochi secondi dopo. Il primo nell’occhio, poi sul naso, sui capelli, e poi colando nella bocca che ero costretta a tenere aperta . “Brava ingoia così. zozzona mi dicevano assieme” e io godevo toccandomi da sola tra le gambe davanti a loro.Poi Antonio mi ha dato un ordine. Ora ti rivesti e corri da tuo marito di sopra e gli racconti tutto, ma nei dettagli, tutti i piccoli dettagli di quello che ti abbiamo fatto o vengo su e lo faccio io e vi picchiamo tutti e due! Ed eccomi qua. Cristiano aveva seguito il mio racconto prima con un’espressione sorpresa da ebete, poi con sguardo vitreo ma alla fine eccitatissimo aveva tirato fuori l’uccello e si era messo a segarsi senza ritegno davanti a me come no n aveva mai fatto. “E così hai fatto la troia Franca – ha detto- Fammi vedere subito come hai ingoiato e come stavi chinata sulla cassapanca, Svelta “Mi sono precipitata su di lui. Mi faceva male tutto, sentivo ancora lo sperma colarmi davanti e dietro la bocca era indolenzita ma ho fatto appena in tempo a precipitarmi sul suo uccello e farlo penetrare bene in gola come non avevo mai fatto prima che sentivo le prime gocce arrivare. Non poteva in quella posizione vedere il cenno di intesa e di assenso di mio marito verso antonio che silenziosamente era entrato nella stanza . Me ne sono accorta solo quando, mentre il primo schizzo di mio marito mi inondava in modo incredibile con un sapore tutto diverso da quello che ancora avevo in bocca, Antonio piombandomi alle spalle mi ha tirato di nuovo giù i pantaloni dela tuta e lo slip assieme e mi ha messo la mano nella fica facendomi fare un salto improvviso. Non potevo staccarmi dalla sborrata di mio marito ma cercavo di divincolarmi. Cristiano allora mi tenuta ferma: mentre finiva di farmi ingoiare tutto ( bevi sino all’ultima goccia mi ha ordinato) mi ha anche detto : “ferma,sta ferma e fatti scopare davanti a me…fai la brava” dagliela tutta e godi ancora.” Mentre lo diceva Antonio aveva già trovato la strada e mi scopava con forza.“ Ferma stai così, fatti riempire tutta vedrai che forse resti anche incinta, finalmente stanotte. Ti riempiremo tutti e tre per tutta la notte (e solo allora mi resi conto che anche Giuseppe era entrato in stanza e guardava toccandoselo ancora) . “Su antonio, gli disse, sborrala subito che ce la portiamo di là sul letto e le facciamo vivere la prima ed ultima notte da supertroia della sua vita” e questa frase mi fece venire assieme ad antonio e Cristiano dovette sorreggermi perché urlavo dal piacere e le gambe non ce la facevano a tenermi su. Ultima ha detto mio marito? Ma perchè ? prima sicuramente….
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13 years ago
paolapino,
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Un inatteso trio
-ogni riferimento a persona o fatto è puramente casuale- Era parecchio che a marco non capitava l'occasione per sfogarsi un pò a letto, e la voglia di trasgedire era forte, non c'era una fibra rilassata al solo pensiero di un letto, una bella compagnia e tanta fatica. Vista la voglia di novità si ritrovò senza quasi accorgersene con il cellulare in mano, e il numero di una trans, leyla, già in composizione. Una parte di lui sapeva che non c'è lo stesso piacere nel pagare, e inoltre non vorrebbe che qualcuno lo prendesse per abitudinario, ma la tentazione l'aveva portato a provarci già una volta, e il risultato era stato piacevole, seppur si fosse riprogrammato di non farlo più. La voce ormai quasi sconosciuta rispose al telefono, e in poco tempo lui si ritrovò a bussare ad una porta già vista, ma dietro di essa c'era una situazione inattesa: leyla in piedi, calze a rete, pantaloncini di jeans attillati corti, maglia bianca attillata, che lasciava intravedere i turgidi capezzoli non racchiusi in un reggiseno, le sue labbra carnose e degli stupedi capelli ramati, dietro i quali, su una poltrona bassa, si poteva vedere un'altra fugura, una bellissima ragazza! Sul suo voltò l'espressione mutò da dubbiosa a compiaciuta nel giro di pochi attimi, e alzandosi iniziò ad avvicinarsi all'immobile Marco: alta, longilinea ma con curve decise, capelli corti castani e occhi blu scuro, irresistibile. -ciao, scusa l'intromissione, ma è da qualche tempo che volevo provare- un passo per eliminare l'ultima distanza -una cosa a tre con ley! spero che questo non ti dispiaccia..- attimi interminabili di contatto tra gli occhi, durante i quali marco restò paralizzato -..nonostante il mutismo improvviso sembra che qualcosa di tuo mi stia rispondendo a pieni polmoni.- la mano chiusa sul membro turgido non richiedeva effettivamente altre risoste, con una spinta decisa fece cadere Marco su uno spazioso divano, poco distante dal letto, sul quale leyla e lei si accovacciarono, iniziando a spogliarsi e mettendo in mostra due fisici scolpiti. In breve iniziarono un 69, e dopo poco marco non potè più trattenersi dall'intervenire, spogliato alla spicciola appoggiò il pene sul sedere della ragazza, che nel mentre dichiarava di chiamarsi marta, per poi iniziare a strusciarlo su tutto l'interno coscia, sentendo anche di quando in quando la lingua della trans che nel mentre dava piacere alla donna. Qualche minuto dopo in mezzo allo striuscio inizò con la cappella a spingere contro l'ano, e a passarla sulla figa, omai più che bagnata, facendo si che il muscolo si rilassasse, e riuscendo a strappare non pochi mugolii a marta e durante uno dei più pronunciati leyla afferrò marco per il culo, tirandolo a se, facendo penetrsre il pene dell'uomo in profondità nella sua bocca calda, umida ed esperta. l'eccitazione era così tanta che a quel gesto marco non si trattenne eruttando sia in gola che sulla bellla faccia della trans , che non curante leccò via le ultime goccie dalla cappella gofia, pe poi andare ad affondare il muso ancora sporco, nell'intimità di Marta. al vedere ciò l'erezione di Marco, calante per l'essere appena venuto riprese vigore, e lui salendo sul letto andò a baciare la donna ansimante per il piacere per poi iniziare assieme a spompinare Leyla, finche con un urlo di goduria simultaneo, Marta si trovò in preda all'orgasmo a leccare via da mani e pene il seme gorgogliante dell'amica. pochi istanti dopo marco si ritrovò supino, con sopra la donna che godeva nel tenere il suo membro dentro, per poi raggiungere un secondo orgasmo proprio mentre leyla infilava nuovamente il pene nella bocca del loro ospite. dopo 5 minuti, Leyla, di nuovo eretta si fiondò dietro i due, infilando anch'essa il suo pene dentro la figa, già bella piena, di Marta. venuto il momento di cambiare posizione Marco andò dietro la donna, ancora stantuffata dalla terza, e con poca grazia infiò il cazzo dentro il culo dell'intrusa, prima la cappella, e poi tutto, fino a far battere le palle contro il pene della trans e alla figa di Marta. in questa posizione pooteva sentire scorrere l'altro pene sotto pochi i centimetri di pelle che divide i due buchi, centimetri che in breve vennero ignorati perche anche l'altro pene si fece strada nell'ano della ragazza, strappandole un grido di dolore misto a piacere, che portò all'orgasmo tutti e tre, facendo si che dal culo, scosso da fremiti di piacere,scendesse giù una grande quantità di sperma. tempo di riprendere fiato e marco si tirò in piedi, trasportò la donna su un tavolo, mettendola a pancia in su, e riprese a stantuffarle il culo, tranne poi notare che era intenzione di leyla fare ltrettanto col suo. chiuso coì in mezzo andò avanti provando un piacere sconosciuto, e nell'arco di due ore continuarono così, alterando le posizioni di trans e uomo, finche con un ultimo orgasmo simultaneo le forze non vennero meno, e oi tre furono costretti a desistere, andando a ritirarsi sotto le coperte facendosi coccole come fossero amanti.
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13 years ago
giangigiangi, 32
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Sottili linee rosse. -prima parte-
Sottili linee rosse. Prima parte. Pietro era un uomo ricco. La sua famiglia vantava antenati illustri, addirittura tra i Visconti. Laureatosi in filosofia, non aveva mai lavorato; si occupava saltuariamente dei possedimenti di famiglia, affidati sapientemente a un pool di gestori, impiegando il suo tempo nelle due passioni che aveva: il dominio ed i viaggi. Quarantacinque anni, alto, profilo affilato e capelli brizzolati sapientemente acconciati, elegantissimo. Il suo incedere felino e lo sguardo ieratico, esercitavano un fascino magnetico a cui le donne, ed anche i maschi, non sapevano sottrarsi. La sua alterità lo rendeva detestabile e l’invidia era il sentimento che sgorgava frequentemente tra chi lo frequentava. I suoi movimenti erano sempre ponderati e ogni parola soppesata, pronunciata con un tono cavernoso che tacitava gli interlocutori. Una solida cultura classica traspariva dal suo eloquio, talvolta lezioso ma mai noioso, mostrando profonda conoscenza nei più disparati campi. Aveva molte case ma, durante l’inverno, risiedeva prevalentemente a Milano, unica città italiana che non gli facesse rimpiangere Londra, Berlino o Parigi. Abitava in uno stupendo attico con volte a botte affrescate da pittori rinascimentali e dalle ampie bifore si rimiravano le svettanti guglie del Duomo. Pietro era sempre accompagnato da 2 aitanti ragazzi, i cui compiti spaziavano dalla protezione ad altri… molto particolari. Pietro li chiamava Castore e Polluce, sicuramente non i loro veri nomi, retaggio della sua passione per la mitologia. Entrambi molto robusti, forgiati da costanti allenamenti, erano profondamente diversi in molti tratti: Castore aveva capelli neri corti, corvini che incorniciavano un viso squadrato, volitivo ed occhi verdi, mentre Polluce era biondo, con un viso vagamente femmineo sui lati del quale scendevano dei capelli biondissimi fino alle spalle, e sulla carnagione chiara spiccavano degli occhi cobalto. Per assurgere al ruolo di accompagnatori di Pietro, possedevano cultura e savoire faire oltre ad una spiccata devozione. Vivevano sempre nelle vicinanze di Pietro, in appartamenti contigui. Pietro adorava viaggiare e la sua ecletticità lo portava a passare da faticosi percorsi alla ricerca di qualche reperto archeologico, ad un concerto in Svezia , al volo acrobatico in amazzonia fino alle meditazioni nel deserto dei Gobi. Tra un viaggio e l’altro, Pietro si dedicava alla sua strana passione: il dominio delle donne. Egli amava possedere la mente della donna a cui si dedicava, interamente, intimamente, senza limiti. Non accadeva spesso che trovasse la donna adatta essendo molto selettivo; fisicamente non aveva canoni prestabiliti, anche se prediligeva le donne mediterranee, ma era la mente che lo affascinava. Una donna doveva essere algida, altera, snob e, ovviamente, bella. Le sceglieva durante i suoi peregrinaggi nelle capitali europee, a qualche vernissage o concerto. La donna scelta veniva coinvolta in un tourbillon di viaggi, regali ed attenzioni che la rendevano in poco tempo dipendente. Solo a quella condizione, Pietro, iniziava a sottrarle la volontà, con metodici lievi ricatti, piccole disattenzioni, imperiose scenate di gelosia e, lentamente, la donna iniziava a concedergli tutto. Pietro non era eccitato dalla dipendenza sessuale bensì da quella psicologica, dove la mente predominante annulla quella più debole. La perversione dei corpi lo attraeva solo nella fase della scelta, poi le sue perversioni erano placate solo dal dominio totale. Pietro riteneva questa pratica estrema un naturale diritto aristocratico, come un feudatario nei confronti delle mogli dei vassalli. Per questo motivo non sceglieva mai le donne nel suo ambiente, perché le donne ricche, per quanto debosciate, non gli suscitavano quel complesso di superiorità che era alla base della sua perversione. Evitava accuratamente donne dimesse che, anche se belle, appartenevano ai ceti più bassi, perché la povertà gli risultava fastidiosa. Le donne ideali erano quelle della borghesia, magari arricchite ma non discendenti da antichi potentati, donne colte attratte dal lusso. Svariate figure s’erano piegate ai suoi voleri: artiste, manager, politici, ma anche segretarie di funzionari o sportive. Evitava le donne sposate o molto giovani per non rimanere invischiato in patetici e pericolosi strascichi. Non aveva mai fretta nella ricerca che richiedeva molta pazienza; le candidate erano poche e i numerosi canoni richiesti non facilitavano il successo. Passavano lunghi periodi tra una donna e l’altra, come se lo sforzo per svuotare la mente della vittima avesse inciso anche sulla sua. Doveva ricaricarsi e, non raramente, doveva fronteggiare l’ira o gli scongiuri di donne che aveva lasciato dopo averle completamente rese succubi. Infatti Pietro perdeva ogni interesse quando la donna era completamente asservita, pronta a sopportare dolorose torture pur di non perdere le sue attenzioni. Pietro vedeva la sua vittima come un quadro non ancora concepito, da abbozzare, creare, dipingere, velare, incorniciare e mostrare sulla maestosa parete d’una magione. I suoi pennelli lasciavano il colore non sulla tela bensì sulla psiche; egli dalla tela bianca insignificante, faceva sorgere lentamente la materia, la forma, le ombre. Plasmava ogni dettaglio come Michelangelo plasmava le Sibille o Monet esaltava le ninfee. Una volta creato il capolavoro, egli lo abbandonava senza mai più rivederlo. L’ultima opera gli aveva richiesto un anno intero, e dopo la fatica, aveva viaggiato per il globo sopendo la sua aristocraticità e cimentandosi in rischiose esplorazioni. Placata la vena errabonda, era ritornato a Milano dove aveva trascorso svariati mesi per occuparsi di problemi d’eredità e d’affari. In questo periodo nessuna donna lo aveva ispirato ed egli aveva attribuito il fatto all’età che aveva accentuato la sua selettività. Una sera Pietro presenziò alla prima alla Scala della “Carmen” di Bizet. Finita l’opera, s’intrattenne nel foyer con personaggi dell’aristocrazia milanese e poi, scortato da Castore e Polluce, si avvio sotto le volte della galleria, illuminata dalle lanterne ottocentesche. Era molto tardi e poche persone s’affrettavano sulla via di casa. Milano pareva un mostro assopito; il frastornate rumore di fondo del giorno era sparito, ed il rumore secco dei tacchi, sui preziosi mosaici, rimbalzava tra le balconate . Il Biffi e il Savini dai quali una folla di turisti gorgheggia ogni giorno, bui e silenziosi. Giunti nel centro ottagonale della galleria videro una donna poco più avanti correre scompostamente inseguita da due uomini. La donna stranamente non urlava e nemmeno chiedeva aiuto ai pochi passanti che c’erano. Gli uomini la raggiunsero poco prima della piazza del Duomo e con una violenta spinta la gettarono a terra. Castore stava per intervenire quando fu trattenuto da Pietro. Uno dei due tentava di strappargli la borsetta tirando forsennatamente mentre l’altro le sferrò un pugno sul viso e un calcio su una gamba, colpo che la fece ruotare su sé stessa. La tracolla resisteva e lei anche, senza gridare e senza che nessuno avesse il coraggio d’intervenire. Uno dei due la colpì ancora, e a quel punto Pietro liberò Castore e Polluce, che indignati dalla violenza accorsero come lupi. I due richiamati dal rumore dei veloci passi e inquadrata la stazza dei soccorritori, lasciarono la donna dileguandosi. Lei giaceva scomposta, sanguinante; dalla gonna sollevata spiccavano due lunghe gambe fasciate da autoreggenti nere sfibrate dai colpi. Stringeva ancora la borsetta come fosse un figlio e non si rilassò nemmeno quando Castore e Polluce l’aiutarono ad alzarsi. L’immagine di quella donna dal viso sanguinante, con le gambe escoriate che aveva resistito stoicamente ad una violenta aggressione, aveva incuriosito molto Pietro. La donna fissò Pietro brevemente e poi si dedicò alla camicetta strappata, dalla quale si intravedeva il taglio d’un seno generoso orlato da un reggiseno nero. Mentre Pietro la guardava rivedeva la scena mentalmente ed era convinto che la strenua difesa non fosse causata dal contenuto della borsetta ma da un perverso godimento causato dalla violenza stessa. Lo sguardo della donna e la mancanza d’ogni reazione, l’avevano convinto che quella sarebbe stata la prossima opera d’arte. “Vuole che la accompagnamo al pronto soccorso?” chiese Pietro con voce metallica senza nessuna dolcezza. “No grazie, sono solo dei graffi!” “Meglio così! Ci permetta di accompagnarla a casa, quei due potrebbero essere ancora nei paraggi.” Il tono perentorio dissuase la donna dal rifiuto e zoppicando raggiunse con gli uomini l’auto; la donna si accomodò dietro con Pietro mentre Castore e Polluce davanti. Mentre l’auto scorreva silenziosa tra le vie deserte, Pietro non parlò e si limitò ad osservare con la coda dell’occhio le reazioni della donna. Essa era come rapita dal susseguirsi delle costruzioni e dalle fioche luci dei curvi lampioni; sembrava assorta in pensieri insondabili, come una bambina che fantastichi sull’universo. Era sorprendente come, nonostante tutti i colpi ricevuti, non tradisse il minimo disagio e non si muovesse per lenire qualche dolore. Per la prima volta Pietro era così coinvolto da una donna; le modalità dell’incontro e le reazioni lo avevano affascinato oltremodo. La sua fisicità contrastava con il suo comportamento. Era una donna molto alta, con i capelli rossi poco ondulati che gli scendevano lunghi sulla schiena. Un seno generoso sovrastava dei fianchi tondi, molto aggraziati dai quali si allungavano delle gambe affusolate, dai polpacci tesi verso caviglie perfette. Il viso tondo dalla carnagione bianchissima, spiccava tra la corona della rossa capigliatura come fosse una dama del Tiziano. Gli occhi verdi, grandi, divisi da un naso pronunciato, lineare che donava al tondo del viso una caratterizzazione precisa, netta. La generosità degli zigomi e la purezza delle guance che racchiudevano delle splendide labbra carnose dalle carni vermiglie. Quella donna era una prodigiosa mistura tra le razze nordiche e quelle mediterranee ed i suoi algidi colori erano mitigati da quella fisionomia formata da morbide curve, come fossero i lineamenti d’una Madonna di Raffaello. Arrivarono in Corso Sempione dove abitava la donna senza che nessuno proferisse verbo. La donna ringraziò e accompagnata da Castore, sparì nell’elegante androne d’un palazzo settecentesco. I giorni successivi furono per Pietro un calvario; continuava a ripensare a quella donna e quella condizione lo imbestialiva. La superiorità, cardine della sua esistenza, scricchiolava sotto la ponderosa spinta dell’immagine di quella creatura. Decise di partire! Destinazione Namibia tra le fluttuanti dune che s’inabissano nel nervoso atlantico. L’eterna lotta tra la terra matrigna e gli esseri assetati che si trascinano sugli ondivaghi rilievi alla ricerca d’una stilla d’umidità. Pietro quando era in difficoltà dimenticava le lenzuola di seta ed il caviale Beluga e affondava in zone inospitali e disabitate, prive d’ogni confort dove il tempo giaceva immoto da ere. Questi stenti fungevano da lavacro, servivano ad azzerare i numerosi privilegi donatigli dal ceto sociale, come una sorta d’espiazione. Quella volta era diverso però, non era lì per sfuggire alla noia o a petulanti femmine lasciate, bensì per non pensare ad una di esse. Non servì a molto e pochi giorni dopo rientrò a Milano. Ripercorse invano, come un liceale innamorato, la galleria a svariate ore della sera incurante dei sorrisini di Castore e Polluce. Ormai esasperato ordinò a Castore e Polluce d’appostarsi nelle vicinanze dell’abitazione della donna. L’impegno si prorogò svariati giorni e quando tutto sembrava inutile, i due riuscirono a intercettarla e con qualche indiscreta domanda e conseguente mancia, riuscirono a carpire qualche informazione alla maliziosa portinaia. Con quella spiata Pietro, forte delle sue conoscenze in questura, ebbe ben presto una dettagliato report sulla donna. 37 anni, nubile, madre scozzese padre napoletano; era la segretaria d’un amministratore delegato d’una multinazionale farmaceutica. Parlava 5 lingue, laureata in filosofia, non aveva nemmeno una multa per divieto di sosta. Amava l’arte e frequentava circoli cinofili. Non praticava sport ma amava la vita all’aria aperta e spesso faceva lunghe camminate nei parchi nazionali. Una vita molto controllata, apparentemente priva d’ogni emozione. Si chiamava Helen. Una sera Pietro decise di rompere gli indugi: in seguito agli appostamenti di Castore e Polluce, aveva saputo che il mercoledì sera Helen andava ad un cineforum con un’amica. Al rientro, Helen s’avvide di Castore appoggiato ad una grossa auto nera che gli sorrideva. L’uomo aprì la porta posteriore senza parlare invitandola con un inchino ad entrare. Non passarono che pochi secondi e la porta si richiuse dietro Helen. La potente auto si mosse nella città coperta da uno scuro mantello sbrecciato da piccole stelle. Un cristallo inpenetrabile divideva castore e polluce da Helen e Pietro. Quella donna continuava a stupirlo; era entrata in quell’auto senza esitazione ed ora sembrava noncurante della destinazione e delle intenzioni di quei sconosciuti.. Ancora una volta Pietro dovette cedere e gli rivolse la parola per primo: “Mi chiamo Pietro.” Disse velocemente senza guardarla. “Io Elen.” Rispose la donna con calma, senza nessuna inflessione nervosa. “ Un film che valeva il biglietto?” “Sì molto bello anche se molto cruento. Malik è uno dei registi da me preferiti.” “Concordo; se avesse un decimo della pubblicità dei film di Spielberg, sarebbe molto più apprezzato.” “Dei film francesi cosa ne pensa?” chiese Pietro, non perché interessato alla risposta ma per non interrompere quel canale che s’era aperto tra di loro. “I giovani registi non mi esaltano. Adoro Truffaut, Lelouch e Godard.” Pietro dovette porle numerose domande alle quali Helen rispondeva concisamente, mostrando una notevole cultura, senza mai porne a sua volta. Sembrava una donna già addentro il mondo della dominazione, altera e servile, fiera e docile, magnetica e umile. L’auto si fermò dinanzi al Carlton dove uno chauffeur aprì prontamente lo sportello. Un ossequioso maitre li accompagno nella dining room dove si accomodarono su delle poltroncine damascate rosse con nel mezzo un tavolino ricoperto da un drappeggio di seta ocra. Il locale, vista l’ora era deserto, ed era rimasto aperto per non irritare un cliente molto importante come Pietro. Dai gessi bianchi del soffitto pendevano grossi lampadari di cristallo Swarovski che emanavano una luce diffusa e tenue. “Una bottiglia di Dom Pérignon Rosé OEnothèque!” ordinò Pietro Era la prima volta che si guardavano; Helen aveva un maglione d’angora leggermente scollato, una gonna nera sopra il ginocchio e dei stivali neri con un tacco 8. Nessun trucco eccetto un lievissimo strato di fard. Gli occhi verdi sprigionavano magnetismo come se all’improvviso quella placida donna potesse trasformarsi in una virago. Sulle lunghe gambe erano appoggiate delle affilate mani, candide, lisce con unghie ben curate. Era tranquilla come sempre e Pietro stentava a mantenere il consueto aplomb. “Verreste con me a Portofino per il week end?” domandò di getto Pietro cercando di mantenere una parvenza di distacco. “Sì!” rispose mentre lo champagne frizzava nei calici. Fine prima parte.
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13 years ago
sibilla30pegasus, 49/49
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Una sera inaspettata
quella sera era la piu lunga e la piu noiosa delel ultime passate in casa fuori fa freddo e vedere passare una macchina sarebbe unmiracolo finalmete mi decido.. questa sera non sarà padrona la noia chiamo andrea l'amico di serate pazze erano settimane che era sparito magari ha trovato la troietta di turno da sbattere e come al solito dimentica gli amici piu cari ma cosa vuoi è fatto così e bisogna prenderlo come viene...dopo innumerevoli squilli finalmete risponde con la sua solita voce allegra e vivace nonostante l'ora tarda.. entusiasta della mia chiamata mi disse che stava passando a prendere un suo caro amico d'infanzia ritrovato grazie a fb e mi propone di uscire con loro...io quasi speravo in quella frase ... oddio ma cosa mettermi? chi sarà questo amico ?? non penso a fare colpo su di lui ho solo voglia di uscire e perch'è no di divertirmi fare 4 risate .... indosso i miei stivaletti con il tacchetto alto e un pantalone a vita bassa con una camicia e giubbino con il pellicciotto faccio in tempo a truccarmi ke mi bussano alla porta ma non era il citofono erano gia dietro la porta apro... e vedo andre con il suo solito sorriso e la sua faccia da idiota che mi dice possiamo entrare? abbiamo portato un vinello niente male se hai qualcosa da mettere sotto i denti potremmo degustarlo insieme.. a quelle parole quasi mi veniva voglia di prendelo e cacciarlo ma non feci intempo a replicare che mi presenta il suoamico carlo un uomo alto ricciolino ocn 2 occhi neri da furbetto... forse da quel momento avrei dovuto capire che la serata non poteva che on finire bene... ho lasciato che la serata la guidassero loro andrea era un mago sui fornelli e carlo sapeva davvero come far compagnia ad una donna sapeva gesticolare in un modo affabile...e le parole giuste in qualsiasi discorso ....guardo l'ora e sono fatte le 2 del mattino siamo alla seconda bottiglia di vino e sono vistosamente rossa in viso ...carlo vedendo il mio imbarazzo cerca di portarmi sul divano e farmi stendere i piedi ...da quel momento credo di aver sognato ...prese gli stivali e li sfilò per poi iniziare a massaggiarmi i piedi andrea lasciò il suo bicchiere ormai vuoto e si avvicinò a me per accarezzarmi prima ocn le mani sul viso ...per poi scendere verso la bocca e infilarmi le dita in bocca ...d'istinto mi ripresi per dire che stavamo combinando ma carlo mi tranquillizzò dicendomi che se non mi andavai sarebbero usciti ma solo con un sorriso gli feci capire che forse la cosa cominciava a piacermi...da quel sorriso malizioso andrea incalzò la dose facendomi alzare e iniziammo a ballare un lento mentre carlo da dietro mi sbottonava la camicia... per poi iniziare a palparmi i seni sentendoli gia duri....continua
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13 years ago
bull3puglia,
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L'ascensore
Mi trovo a New York per il matrimonio della figlia della mia migliore amica, l’ho vista nascere, sono stata la sua madrina al battesimo e ora mi ha chiesto di farle da testimone al matrimonio. Siamo arrivati tre giorni fa io e mio marito, siamo ospiti nell’appartamento della mia amica, che si trova al ventesimo piano di un palazzo che ne ha circa una trentina. Certo per me che abito in una villetta su due livelli dormire così in alto fa un certo effetto, lei mi ha detto che è solo questione di abitudine, poi sopra di lei iniziano i piani occupati prevalentemente da uffici per cui dopo le diciassette lo stabile si vuota e regna molta tranquillità. Per il matrimonio è tutto a posto, mancano solo alcuni dettagli, quale le prove in chiesa, quelle del vestito, per il resto è tutto a posto tanto che ci stiamo dedicando alcuni giorni di vacanza insieme ai due futuri sposi. Oggi il programma prevede che i maschietti se ne vanno a vedere un negozio che vende tecnologia elettronica, mentre noi donne passeremo un momento dal negozio del pasticcere per definire gli ornamenti della torta nuziale, poi massima libertà. Appena uscite, mi rendo conto di due cose, che mi sono vestita troppo pesante, gonna, calze autoreggenti, camicetta e giacchetto di renna, mi fanno immediatamente sudare, poi ho dimenticato il cellulare. A questo punto la mia amica mi indica un palazzo che si trova appena due isolati da noi, “ vieni giù per questa via, fai con calma tanto a noi ci vorrà circa mezzora, se non ci trovi chiama”, detto questo mi da le chiavi dell’appartamento e si incammina con la figlia nella sua direzione, mentre io rientro dentro, vedo l’ascensore che si sta chiudendo, mi affretto, uno dei due uomini che sono dentro blocca le porte, e mi permette di entrare con loro. “ grazie”, dico, poi mi correggo, lo ripeto in inglese. Mi ritrovo con un signore di circa quaranta anni, ben vestito, capelli lunghi tenuti legati dietro la nuca a coda, barba rasata corta, mentre l’altro anche lui in giacca e cravatta sembra più giovane forse trenta, con una ventiquattro ore in mano. Digito il numero del mio piano, vedo che loro hanno gia richiesto il ventinovesimo, mi posiziono davanti a loro, gambe appena divaricate, sicuramente i due mi scrutano, devo essere un bello spettacolo, capelli neri mossi che mi arrivano alle spalle, giacchetto di renna, gonna corta nera, calze nere e scarpe con circa otto centimetri di tacco, il mio splendido culetto deve fare la sua figura, sicuramente sono un bell’insieme da vedere. Le porte si chiudono e l’ascensore parte velocissimo, poi di colpo si blocca, perdo l’equilibrio, cado all’indietro addosso al signore più anziano che immediatamente mi afferra con le braccia intorno alla vita. Buio totale, restiamo alcuni secondi immobili senza capire cosa è successo, sento il corpo del mio salvatore aderire al mio, i muscoli duri del petto aderiscono alla mia schiena, un bozzo consistente si incunea fra il solco delle natiche, mentre le mani che prima mi hanno afferrata ora risalgono veloci fino ai miei seni stringendoli con decisione. Resto stupita, nello stesso tempo mi piace quel contatto, una flebile luce si accende, ci separiamo, mentre il giovane si avvicina alla tastiera e schiaccia il pulsante di emergenza, ma non succede nulla, anzi dopo pochi secondi anche la luce di emergenza si spegne, ora siamo nel buio più totale. Cerco d’istinto il mio cellulare, poi mi ricordo che l’ho lasciato in camera, loro bisbigliano qualche cosa fra loro che non capisco, poi di nuovo le forti mani che mi hanno sorretto si cingono attorno al mio corpo, sento scostare i capelli, calde labbra mi baciano sul collo appena dietro la nuca, è una cosa che mi fa impazzire sentirmi baciare li, immediatamente anche il bozzo che ora è diventato un magnifico palo duro si schiaccia fra le mie chiappe, sento un fremito di piacere invadere il mio corpo. L’altro rapidamente si è inginocchiato davanti a me, ha risalito con le mani le cosce, alzato la gonna fino alla vita, “ wow” esclama quando si rende conto al tatto che ho le autoreggenti con il reggicalze, dice all’altro che sono vestita sexy, mi abbassa lo strig fino alle caviglie, mi fa alzare un piede per volta e lo toglie. Mi solleva la gamba destra fin sopra di lui, insinua la testa fra le mie cosce. Lo sento respirare, odorare la mia fica che gia si bagna, poi incomincia un gioco di lingua e labbra sconvolgente. Mi schiaccia il clito con il labbro superiore, mentre scorre la lingua dentro il taglio delle labbra della mia vulva fino al fiorellino anale, inizio a godere immediatamente a quelle sollecitazioni. L’altro non è rimasto inerme, mi ha sbottonato due bottoni della camicetta, le sue mani si sono impossessate dei miei seni che stringe, impasta, mi tortura i capezzoli, procurandomi un piacere inteso che sommato all’altro mi portano in breve ad avere il primo orgasmo, un gemito esce dalle mie labbra ….. muhummmmmmmmm …….. il giovane si rende subito conto che stò godendo, incolla la sua bocca alla mia fica e raccoglie insinuando dentro la lingua tutto il succo che essa secerne. Sono scossa dal piacere che provo, sono due demoni che mi fanno impazzire magistralmente, sento il mio corpo tendersi e arrivare a un nuovo piacere intenso, …… siiiiiiii ……..humhmuummmmm …… yess……. Il giovane raccoglie anche questa sborrata che gli scarico direttamente in bocca, poi si alza, dice all’altro che sono pronta, mi prende il viso fra le mani, mi fa piegare a novanta, fino a che le mie labbra non incontrano il suo cazzo gia fuori e teso. Lo infilo in bocca nello stesso istante in cui l’altro appoggia il suo alle labbra della mia vulva fradicia, lo spennella alcune volte sue giù poi improvvisamente lo infila in un colpo solo, secco e deciso fino in fondo. Sento una grossa cappella aprirmi, farsi strada dentro di me, raschiare le pareti della mia vagina e colpire con forza il fondo sbattendo contro l’utero procurandomi una scarica di piacere sconvolgente che mi porta direttamente all’orgasmo. Devo appoggiarmi con le mani ai fianchi del giovane per non cadere dalla spinta che ho ricevuto da dietro, godo a bocca piena dato che anche l’altro lo ha infilato dentro ….. UHUHMUMMMMMmmmmm ….. un lunghissimo genito mi fa scuotere tutta, loro si fermano un secondo poi mi incominciano a pompare all’impazzata. Quello davanti spinge il cazzo in bocca fino a farlo sbattere sul palato, rapidamente, mentre l’altro estrae per metà la grossa verga poi lo infila dentro di colpo fino infondo facendomi morire. Godo, vengo e godo, sento quello davanti aumentare il ritmo, si gonfia dentro di me come prevedo a breve mi inonda la bocca di sborra calda e densa, mi incita, a mandarla giù, neanche vi fosse bisogno di dirlo. Ingoio, lecco tutta la semenza calda, mentre sto provando un nuovo orgasmo, mi sfilo il cazzo di bocca, sento il mio corpo tremare………… yessss…..siiiiiiii ….. vengooooo…… ma anche il mio amante è arrivato, lo sento aumentare le pompate, più veloci, poi di colpo si sfila, mi gira, mi fa inginocchiare, con una mano sulla mia testa mi porta la mazza davanti alla bocca. Nonostante sia ampia quasi non riesco a contenere il glande che mi spinge dentro, lecco appena e subito un getto denso e caldo mi inonda la cavita orale, è buona, più densa dell’altro, più dolce. Bevo, succhio, ingoio fino all’ultima goccia. Resto qualche secondo in quella posizione, poi di colpo le luci si riaccendono, una voce dall’altoparlante si scusa per l’inconveniente, ho appena il tempo di tirarmi giù la gonna e rimettermi in piedi che il giovane ridigita i numeri dei piani sulla tastiera che l’ascensore riparte velocissimo, in pochi secondi raggiunge il mio piano. Le porte si aprono, esco, con passi malfermi mi incammino verso la porta del mio appartamento senza voltarmi, apro e appena dentro mi appoggio alla porta. Sono sudata, ho caldo, chiudo gli occhi, non, non ho sognato, in circa venti minuti sono venuta quattro volte e mi sono bevuta due sborrate, ne sento il sapore ancora in bocca. Decido di farmi una doccia veloce, vado in camera mia, e mentre mi spoglio mi accorgo di non avere più lo string, faccio mente locale, deve essere stato il giovane che le ha prese quando me le ha tolte, forse le vuole come trofeo a ricordo di questa strana avventura, o magari per esibirle come prova quando la racconterà ai suoi amici. Mi eccita il pensiero che altri maschi sbaveranno pensando a me, sorrido compiaciuta con me stessa mentre l’acqua tiepida esce dalla doccia bagna il mio corpo.
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13 years ago
admin, 75
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La trans...
Io non sono un abituè, ma quando mi prende la voglia sono davvero insaziabile... Così una mattina, svegliatomi con una voglia folle di prendere un bel giocattolone, mi accingo ad andare a trovare una splendida trans che già conoscevo... Arrivato a casa sua, non posso resistere oltre e comincio a spogliarmi e lei fa lo stesso... Appena intravisto il suo bel pisellone, comincio a succhiarlo con tanta passione... e la sensazione che mi da sentirmelo indurire in bocca mi fa eccitare ancora di più... Ed ancora più eccitante è sentire i suoi sospiri di goduria mentre glie lo succhio fino in fondo... Ma questo non basta... voglio sentirlo dentro... così mi giro e preparo il mio bel buco, già preparato a dovere, morbido e profumato e pronto a ricevere l'ormai durissimo cazzo di lei... che me lo infila prima piano, con delicatezza... fino a farlo entrare tutto... e poi comincia a sbattermi forte... Ah... che meravglia sentire quei 22 cm che mi spaccano tutto... "ma ora girati" le dico... e dopo averglielo succhiato ancora, eccomici seduto sopra cavalcando senza tregua quel bel membro gigante... Il mio culo è ormai spanato e lei prova sempre più gusto scopandomi... "sei la mia troia" mi dice "godi, puttana", girandomi nella posizione tradizionale... che è anche la mia preferita... e lei comincia a baciarmi mentre mi scopa... "ed ora voglio sentire la tua crema tra le mie labbra" le dico... Ma lei "no, mi hai dato troppo poco... se vuoi la mia crema devi darmi altri soldi"... ma mentre la spompino... ella non riesce proprio a trattenere il suo orgasmo che, dopo un gran bel pompino, finisce per riscaldare il mio viso e le mie labbra... con estremo piacere suo e mio... e mentre lei mi viene in bocca, io me ne vengo insieme a lei... E che eccitazione sentire il calore della sua sborra... e vedere il suo viso avvolto da un godimento sublime... "Torna presto a trovarmi" mi dice... "una scopata così non si rifiuta mai!"...
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13 years ago
admin, 75
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Coppia2
ma dove la trovano tutta quest'acqua le nuvole?? sto percorrendo la senese, che brutta strada, in più piove come se dovesse venire l’alluvione....vado pianissimo perchè devo trovare un cancello alla 4 curva a destra......chissà se la troverò la 4 curva.... i miei "amici" mi telefonano in continuazione, vista la pioggia si preoccupano che il loro giocattolo non si rompa ancora prima di arrivare ma, che premurosi.... ho fatto una fila pazzesca dietro di me......ma io devo andare piano altrimenti il cancello della 4 curva a destra non lo vedrò mai....eccolo in mezzo agli alberi scorgo il cancello verde aperto...mi aspettano... percorro con la macchina lo stradello fino ad arrivare alla casa..... che paura, quassù è un posto da lupi se urlo non mi sente nessuno, sono in balia di loro ma, al mondo vola solo chi osa.....speriamo vada bene... vedo lui con l'ombrello mi viene incontro ridendo..... "ben arrivata...non ci speravo più" "sai la pioggia, la strada non la conoscevo...e sinceramente un pò di paura" mentre parlo mi prende per mano, una mano fredda, gelida...mi attira a se e sotto l'ombrello mi bacia...che bacio!!!!... lei al finestrone di casa che ci guarda.... "entriamo dai che qui fa freddo.." mi spinge avanti a lui... quando entro mi colpiscono i divani, come sono brutti...di un colore indefinito....mezzi mordicchiati dai due cani sdraiati laggiù davanti ai piedi di lei..... mi guarda, non si alza neppure a salutarmi...non mi viene incontro..direi che non è contenta per niente di vedermi...continua indifferente ad accarezzare i cani... dentro casa è un caldo afoso...e sinceramente c'è un puzzo di animale pazzesco......di cane bagnato...quasi puzzo di canile... faccio finta di nulla mi tolgo la giacca e rimango li imbambolata come un ebete ad aspettare che qualcuno mi dica dove metterla... arriva lui...tutto eccitato con un pantalone largo, morbido, da ginnastica,quelli dell'adidas blu..... petto nudo...lo sguardo scorre sul suo corpo scendendo sempre più giù perchè il rigonfiamento in mezzo alle gambe si mostra evidente.... "la prendo io scusa" torna veloce da me... e come un rapace che aspettava la preda...mi prende per le mani....mi spinge su quel divano orribile.... seduta davanti a lui....mi ritrovo con davanti al viso il rigonfiamento che tanto mi aveva attirato lo sguardo.... senza pensarci tiro giù i pantaloni....ed eccolo li duro, gonfio di desiderio davanti a me, davanti alla mia bocca... lo prendo con le mani...e comincio a leccarlo...la punta della lingua che scivola desiderosa di sentirne il sapore....lui non mi tocca sta fermo con le mani sui fianchi... la bocca lo prende...dolcemente...poi sempre più morbosa...lui comincia a gemere..con la coda dell'occhio vedo lei...sempre seduta li a guardare la scena, sempre li ad accarezzare i suoi cani.... adesso quasi urla di piacere.... mi alza mi gira, il viso schiacciato tra quegli orridi cuscini, il culo all’insù ancora stretto nei pantaloni ... comincia a toglierli, impacciato nei movimenti, cerco di risollevarmi ma, non me lo permette…dopo tanto tirare riesce a toglierli…ho un tanga blu…prende tra i denti i laccetti laterali…lo strappa…sento il rumore della stoffa che cede sotto i suoi denti…. Con la lingua mi penetra ovunque…la sento bagnata passarmi tra le cosce, la sento insinuarsi dentro di me…lui con le mani mi allarga per farla entrare meglio… Alzo lo sguardo…lei è sparita….ci sono solo i cani sdraiati sul pavimento di legno che ci guardano in silenzio… Chiudo gli occhi per amplificare il piacere di quella lingua che mi fa godere… Lui è instancabile….succhia ogni goccia del mio piacere, lecca ogni angolo della mia pelle, esplora entrambi i miei buchi…. Sento altre mani su di me….più piccole, più calde…apro gli occhi e vedo lei che in piedi davanti a me allunga le braccia per toccarmi, è nuda….si siede sul divano…apre le gambe e mi alza la testa finchè non è tra le sue cosce….con le mani si allarga la fica fino a propormi il clitoride da succhiare come se fosse un piccolo cazzo….so ciò che vuole e non la faccio aspettare..inizio la danza…le infilo tutta la mia lingua dentro, le succhio le grandi labbra e gioco con il clitoride…. Lui stacca la lingua e mi penetra…..lo sento tutto dentro…duro, forte…sempre più dentro…lei mi tira per i capelli, come se dovessi mangiarla… Gemono, urlano, godono…. Mi sdraiano per terra sul parquet odora di cera…lui mi apre le gambe e mi comincia a scopare…lei mi bacia la pancia, mi lecca le gambe…scende con la bocca al mio clitoride, mentre suo marito mi sta fottendo con forza…lei in punta di lingua ci gioca .. toglie il suo cazzo da dentro di me solo per metterlo in bocca a lei….mi girano di lato e dolcemente inizia a incularmi….lei sparisce di nuovo…torna con un cazzo al posto della sua fica….si avvicina alla mia bocca e me lo infila con forza fino in gola… “succhia anche questo troia…” È dolce, sembra fatto di zucchero e miele, mi raschia in gola…. Lui si stacca e si mette a 90 gradi…. Un uomo a pecora pronto a prenderlo…non l’avevo mai visto….con una mano si allarga il culo eccitato…. “vieni a leccargli il buco del culo che tra poco ce lo scopiamo” Gattoni mi muovo verso di lui…quel culo allargato…desideroso..mi fa venire quasi da ridere…invece inizio a leccarlo a bagnarlo di saliva…lui con la mano si allarga sempre di più…ed io sempre di più infilo dentro la lingua… Lei mi sposta e comincia ad incularlo….urla….decido di sdraiarmi davanti alla sua bocca…e comincia di nuovo a leccarmi……mi viene voglia di mettermi a 69 sotto di lui, mentre lei selvaggiamente lo incula, sento i colpi forti che fanno ogni volta un rumore strano…e mentre lei lo sadomizza io inizio a succhiargli il cazzo….durissmo..eccitato… Lei mette anche me a pecora accanto a lui e passa da un culo all’altro ridendo…. Mentre io a gambe larghe mi faccio scopare da lei, il marito me lo infila tutto in bocca… “si così succhialo, prendilo tutto fino alla gola…..” Smette di scoparmi, si mettano in piedi davanti a me in ginocchio….ho questi due cazzi davanti, che sembrano uguali….lui si masturba sempre più veloce e lei sembra fare la stessa cosa sul suo cazzo finto…la sborra mi arriva in faccia, cola tra le labbra aperte…mi riempie la gola calda….fanno a turno a scoparsi la mia bocca….a colmarla di sborra….ed io ingoio senza lasciar cadere una goccia… “brava, succhia tutto…pulisci bene troia” Finalmente vedo lei sorridere, si toglie il cazzo finto, mi abbraccia mi bacia, mi stringe a se… “grazie di essere venuta sei stata fantastica…quello che abbiamo sempre cercato” Vado a farmi una doccia…nuda sotto l’acqua calda …complice l’eccitazione inizio a toccarmi…le mie dita scivolano dentro di me, la mia mano strapazza il clitoride finchè riesco ad avere un ennesimo orgasmo….ne esco rilassata, profumata di mughetto…mi rivesto senza il mio tanga che è sul divano strappato.. Mi accompagnano fuori insieme, continua ancora a piovere….salgo in macchina e li saluto…. i
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13 years ago
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