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Prima volta con coppia bisex
Finalmente è successo. Dopo parecchio tempo passato a cercare una coppia con il lui bisex questa estate sono riuscito a provare questa nuova esperienza. Dovete sapere che ho sempre preferito il sesso orale a quello penetrativo e mi sono sempre chiesto le sensazioni che ha una donna nel ricevere in bocca un cazzo. Deciso a provare mi sono iscritto a diversi siti di incontri (compreso desiderya che trovo magnifico ma che purtroppo non ha portato al risultato sperato) e finalmente ho trovato una coppia che voleva mettermi alla prova. Essendo etero e avendo solo frequentato donne(poche per la verità) non ho mai pensato ad incontrare un uomo solo mi sarei sentito a disagio e imbarazzato.Comunque dopo alcune email di presentazione e scambio di numeri di telefono fissiamo la sera dell'incontro. L'appuntamento è all'uscita di un casello autostradale loro parcheggiano la loro auto salgono sulla mia e insieme ci avviamo verso il motel. Da subito si rilevano due persone simpatiche e riescono a mettermi a mio agio. Sono entrambi sulla quarantina sposati e mi dicono che ogni tanto fanno qualche incontro x uscire dalla monotonia di coppia non avendo figli. Arrivati al motel dopo una doccia si è pronti x iniziare. Inizia lei prendendo in mano il cazzo del marito e poi lentamente inizia a leccarlo partendo dal fondo dell'asta fino alla cappella. A questo punto mi chiama e mi dice di provare. Per la prima volta ho un pò di titubanza ma lei insiste e mi fa avvicinare con la bocca alla cappella. Mi dice di iniziare con un bacio sulla punta e poi insieme e sotto le sue indicazioni partiamo dalle palle fino a far scorrere con la lingua tutta l'asta infine mi dice di prendere la cappella in bocca e di iniziare a pompare e leccare. Da lì abbiamo iniziato a scambiarci i ruoli (io e lei lui è solamente attivo). Quando succhia lei io mi dedicavo a leccare la sua patatina o quando lei mi succhiava io succhiavo lui.Veramente bello avere una donna che ti fa un pompino e io che lo faccio a suo marito. Alla fine sono venuto nella sua bocca sotto gli incitamenti del marito a sborrargli in bocca .Una bellissima esperienza con una deliziosa e simpatica coppia che probabilmente in futuro ripeteremo.
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11 years ago
robymil, 45
Last visit: 3 years ago -
soft
Eravam appoggiati alla finestra di una stanza del prive.all' interno una coppia nuda faceva sex.lei lo succhuliava in ginocchio e insieme a noi nel buio guardan altre coppie e singoli.ti tenevo la mano per sentirti vcicina e rassicurarti.a un certo punto hai un sussulto e mi stringi forte la mano..qualcuno mi sta toccando il culo mi dici in un soffio.so che sei senza mutandine e questo mi eccita ancora di piu.ti lascio la mano;voglio sentire quanto sei bagnata.risalgo lectue cosce dap davanti ,e ti esploro, sei fradicia amore ti dico..ti giti, mi baci e mi sussurri ...mi ha
messo un
dito nel culo,sto godendo molto amore..nn sovche fare , son impietrito ma continuo a toccari..e poi sento una mano intruflprasi fra le tue cosce e un dito fotzare la tua figa fradicia.. Mi baci di.buovo..stai godendo e sento forte il tuo respiro...che troia che seii amore, ma quanto ti amo
fari largo fra le cosce e un dito entrare in te..mi baci di nuovo
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11 years ago
seratatrasgressiva,
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Last visit: 10 years ago
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Storia della nostra evoluzione trasgressiva
Ogni tanto ci piace ricordare i passaggi che ci han portato fino ad oggi, chiamiamola la storia della ns trasgressione.
Un tempo Amanda era una brava bambina, di quelle che vanno in paradiso ma....
Un giorno al mare si compera un bel tanga (non ancora perizoma) e pensa bene di mettersi in topless in spiaggia...
Per la vacanza successiva si compera dei perizoma: solo un filo per il suo bel lato B ! !
I maschietti la guardano; io sono orgoglioso della mia fidanzata, a lei piace essere ammirata e desiderata.
Uno delle mie attività preferite era quella di spalmargli la crema da sole davanti agli altri bagnanti, ovviamente senza tralasciare le sue splendide natiche !
La sera gli abiti sono sempre più mini, i fuseax (si chiamavano così..) sempre più trasparenti con perizoma in vista.
Dopo varie fantasie erotiche sotto il sole, un giorno chiede ad un ragazzo che stava prendendo il sole lì vicino di spalmargli la crema. Comincia con le gambe davanti, poi dietro ed infine lo invita ad arrivare sù fino al culo e spalmare la crema. Io sono lì con loro, Amanda dice che gli piace essere accarezzata !
Stessa vacanza e si toglie anche il perizoma, prime abbronzature integrali, in Croazia ma in spiagge normali non per nudisti.
In vacanza non si porta più i reggiseni nè slip normali ma solo perizoma. Diventa un nostro patto per tutte le vacanze: nessun reggiseno e nessun slip normale! Per la mia gioia di esibirla.
Cominciamo a frequentare sexy shop per l'acquisto di abiti che poi indossa anche la sera in vacanza negli hotel. Scollature, trasparenze e lunghezze minime... Si fà notare sempre più.
Prime balli trasgressivi e/o provocanti in discoteca... Alla chiara ricerca di contatti fisici con sconosciuti.
Primo rapporto anale tra di noi.
Prime fantasie in coppia di provare altri uomini per lei / donne per lui...
Primo rapporto sessuale con un altro ragazzo, in mia presenza.
Dicevamo: una cosa è il lato "A", già bene aperta, ma la penetrazione del tuo favoloso lato B resterà per sempre cosa solo mia.
Dopo qualche mese primo scambio, separato, con altra coppia conosciuta al mare. E' stata una favolosa esperienza.
Ad Amanda comincia a piacergli sempre di più farsela leccare da Luca
Dopo un altro anno circa primo rapporto sessuale completo, protetto, con un nero.
Prima scopata doppia: contemporanea, anale e vaginale. Un altro davanti, io nel lato B.
Gli dicevo "ma il tuo lato B però sarà per sempre una mia esclusiva" ! ..e lei: sì amore !
Primo rapporto orale attivo di Amanda.
Una sera durante una festa in casa di un'altra coppia arriva ad un bel orgasmo con un amico, Amanda si eccita da morire e mi dice che si sente alle stelle: gli chiede se vuole il suo lato B ! Risposta scontata: ed anche il suo bel culo è stato condiviso...
Prima scopata doppia in mia presenza ma senza il mio cazzo. Ed in più i due cazzi che la scopano in contemporanea erano neri ! Eravamo in hotel nella nostra camera. E' stata un'esperienza molto forte. Vedere il suo corpo completamente nudo a sandwich in mezzo ai due neri ed i due che la toccavano in ogni dove è stato proprio un momento toccante. La sera era cominciata con l'intenzione di Amanda di avere un rapporto sessuale con 3 maschi, io ed i due, ma alternati !! Poi con l'aumento della temperatura di lei e della serata si è appunto concessa a loro due in contemporanea. Psicologicamente esplosivo, devastante! Contemporaneamente il suo culo era stato violato da un altro uomo (ed era pure un nero) e pure in doppia. Sconvolgente. Da quella volta la sentii ancor più troia. Ma comunque era mia moglie ! La amavo, ci amavamo !
Si veste sempre più da porca e mi piace esibirla, al ristorante, per le vie del centro, in palestra, durante incontri tra amici, mi aiuta negli affari.... Mi succhia il cervello quando si veste bene e fa la birichina, è irresistibile. Io sono "dipendente" da lei.
Impara a prendersi gli uomini, con il mio consenso. A volte li strapazza, gli piace "friggergli il cervello" (come dice lei).
Si prende sempre più cura del suo corpo... diventa sempre più elegante, si veste con maggior cura. Sa usare il proprio corpo per usare chi lei decide.
E cominciano ad aumentare, scambi, giochi a tre, esibizionismi...
Prima esperienza con un donna, durante una serata a 4 in vacanza ! Tre sere dopo mi chiede di andare in camera solo con la lei !
Ora nei giochi a quattro non c'è più solo lo scambio etero ma anche giochi bisex tra Amanda e altre lei, quando sono consenzienti...
Nel frattempo Luca è sempre più affermato nel lavoro ed Amanda è l'accompagnatrice, il bel accessorio, un fiore all'occhiello...
Sempre più curata, sempre più donna, sempre più sexy e, quando decide, troia...
Alcuni mesi fà a casa di amici conosciuti mesi prima, al terzo incontro, un sabato pomeriggio ci si racconta, vita, trasgressioni, Amanda aveva un abito lungo molto elegante e sexy. Era bellissima, il mattino era stata dalla parrucchiera e da una estetista che l'aveva anche truccata molto bene, ricordo ancora la bellissime labbra valorizzate da una elegante matita. Io sto accarezzando una bellissima lei 37enne, gli bacio i seni ed il collo ho il dito tra le sue gambe. Il lui tenta l'asso con Amanda e la stupisce: non voglio i tuoi soliti buchi ma il più nobile, il più bello, LE TUE LABBRA, la tua bocca e la bacia bloccandogli il viso con la mano ! Lei si fà baciare..io avevo sentito, pensavo ad un suo rifiuto. Non sento nessuna risposta; dopo un pò Amanda si mette tra le mie braccia dove c'era anche l'altra lei. Io sto scopando sua moglie, Amanda mi bacia fondo con la lingua e mi dice ti piace ah? Io provo il suo cazzo in bocca amore ! mi gela ma...decide lei ! Amanda glielo prende tra le mani e dopo un lavoro da gran signora ce l'ha in bocca ! Dopo poco io vengo forse più per la vista di Amanda che per la figa dell'altra lei. Era caduta la mia ultima esclusiva !!
Ora quando la guardo negli occhi da vicino e gli bacio le labbra penso sempre che hanno ospitato e che sanno ospitare magnificamente il mio e altri cazzi. Per noi una donna arriva all'apice quando ha dato tutti i suoi canali, ultimo, nel caso di Amanda, la bocca...
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11 years ago
lucaeamanda, 51/50
Last visit: 3 days ago -
maturità
era un pomeriggio,come tanti altri, nessuna voglia di studiare,il corpo sdraiato sul letto,la mente che volava altrove.fantasie,pensieri,ricordi,preoccupazione (poca) x gli esami che da lì a poco avrei dovuto affrontare. maturità, che parolona.avevo da pochi giorni fumato il mio primo spinelli,e già mi si chiede,maturità,cazzo!le finestre erano aperte, una leggera brezza di vento portava ogni tanto qualche petalo di fiore di pesco, a indicare che eravamo in primavera, finalmente. poi l estate,nuovi amori,nuove avventure,che come l estate durano poco,una stagione appunto,poi il freddo te li fà già scordare, o i cappotti,le sciarpe,i berretti,cambiano la fisionomia di una persona,che quasi non ti piace più,così vestito,e allora passi oltre,cerchi un nuovo pistillo a cui succhiare il dolce "nettare", bianco e caldo. sperma.Contro la mia volontà,e laa forza di gravità,levai la mia schiena dal letto,mettendomi a sedere,sul letto, la penna che tenevo in bocca,mi cadde giusto tra le gambe,sfiorando appena il clito, quanto bastò a procurarmi un piccolo,malizioso brivido.dovevo, dovevo prendere in mano il libro di filosofia, lontano mille miglia, nella mia testa, ma sulla libreria davanti a me in verità.Passi lenti, maglietta collo largo che si appoggia sui miei seni, i capezzoli turgidi,non so xchè, aiutano la maglietta a non scivolare, aspetta,, cosa vado cercando? ah si, il libro di filosofia.Nooo, non c è, non c era, l avevo dimenticato in classe: dannazzione a me e a lucy che con i suoi racconti su cosa fà coi compagni di classe,in bagno della scuola mi fà perdere la testa, mignotta, ma furba!Infilo un paio di blue jeans, quelli corti,così corti che mi si vede il sedere quando mi piego,ma mi piace,anche essere guardata,stuzzicare,essere a volte al centro di sguardi maliziosi. guardata anche da matteo il professore di filosofia,giovane,bello,a volte l aria un pò da stupido,che mi fà,morire di voglia!Ok,provo a recuperarlo,prendo la bici,la scuola non è lontana,e poi qui in giappone,la scuola è sempre aperta,aperta x chi, come roberta vuole andare a studiare senza essere disturbata! io non ci sono mai andata! traffico,gente che corre,vento trai capelli,maglietta che scende,che bello essere giovani e spensierati.Arrivo,entro, nell atrio il capo operatore scolastico come lo odio, mi tocca sempre il culo, almeno fosse figo pensoentro in classe........oddio,che ci fà matteo proprio qui,proprio oggi?Che brivido,lungo la schiena,fino alle caviglie,tra le gambe, i capezzoli reagiscono alla sua visione!:"buon pomeriggio proff,che ci fà lei qui oggi?Matteo: sistemo i vostri compiti e preparo la lezione x settimana preossima, a casa nn riuscivo,la mia ragazza continuava a strusciarsi su di me, ed io non ho tempo x lei oggi!!quasi delusa,non so xchè, vado al mio posto, mi chino x cercare il libro di filosofia sotto il banco,dimentico di avere i blue jeans,quelli che,inducono in tentazione,o forse lo faccio apposta .Mentre cerco,china sul banco nn mi accorgo,non sento che matteo si è avvicinato,sento solo la sua mano che si appoggia sull interno della mia gamba,altezza interno coscia, mmm che brivido.chiudo gli occhi,non so come reagire,sto ferma aspettando,sperando che continui,sento un qualcosa che bagna già,il mio monte di venere, si, mi stavo già bagnando di piacere-Mi prende una spalla, mi girà di scatto, mi afonda la sua lingua tra le labbra,non mi difendo, forse vorrei,non ce la faccio, lo voglio!!le gambe mi cedono,solo col piacere di un bacio,cado sulle ginocchia, all altezza della mia bocca, la patta dei suoi pantaloni, senza accorgermi gli slaccio la cintura,sbottono i pantaloni, e mi infilo il suo cazzo tutto in bocca, senza pensare che qualcuno potrebbe entrare.C è la duro, è solo puro piacere succhiargli quella grossa verga, lo vorrei mettere tra le mie gambe,ormai la mia fichetta è un laghetto di piacere,lo sento dalle mutandine,da come sono bagnate intrinse di voglia di essere sbattuta da lui,dal proff.Mi accontento di succhiargli il membro,( so che di più in classe nn posso) lo ingoio fino a tossire,tanta è la voglia di sentirlo più dentro possibile.all improvviso: caldo sperma mi cola in gola,mi riempie la bocca, mi scivola dalle labbra,mi cade sul seno, piacere,estasi.Apro gli occhi, x vederlo ,x guardarlo negli occhi dopo avermi sborrato in bocca, IL SOFFITTO DELLA MIA CAMERA ciò che vedo, è stato un sogno?eppure il mio seno è bagnato di un liquido bianco, appicicaticcio!!!!!!!!!
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11 years ago
5osfumaturedi,
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Last visit: 2 years ago
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Un pomeriggio in treno
Più che un racconto vi narro un avventura che ho avuto un mese fa tornando a Napoli in treno.
Ero stata un paio di giorni a Roma a casa di una mia amica, da un paio di giorni avevo un certo prurito, ma ripresi il treno per Napoli senza aver concluso nulla.
Mentre mi sedetti in treno notai davanti a me un bel ragazzo indiano, mi piaceva e pensai che non mi ero mai fatto un indiano e la cosa mi incuriosiva, mi sedetti e pensai come fare per sedurlo.
Feci finta di dormire e m allungai strofinando le mie gambe sulle sue, aveva delle belle gambe sode e iniziai a bagnarmi tentando di immaginare come era il suo membro, all'inizio sembrava che la cosa non avesse nessun effetto su di lui anche se il ragazzo non si tirava indietro.
Faceva molto caldo e il treno non aveva l'aria condizionata, con la scusa di asciugarmi il sudore iniziai ad alzarmi il vestito fin sopra il ginocchio e iniziai ad accarezzarmi le gambe davanti a lui, non ci volle molto e lui iniziò a reagire, notai il rigonfiamento nei suoi pantaloni e mi eccitai ancora di più mentre continuavo a strofinare le mie gambe contro le sue.
Dopo qualche minuto mi alzai per andare in bagno, dopo neanche un minuto bussarono alla porta e aprii sperando che fosse lui, me lo ritrovai davanti coi jeans che stavano per scoppiare, senza dire una parola lo lasciai entrare.
Rinchiusi nel piccolo bagno mi slacciai la parte superiore del vestito mettendo in mostra la mia splendida quarta, lui non si fece attendere e si lanciò con la bocca sui miei seni, le baciava e stringeva con foga, nel frattempo allungai la mano verso il suo arnese, constatai che non era molto grosso ma era veramente lungo, non mi dispiaceva, lo tirai fuori e iniziai a segarlo, poi mi ci buttai con la bocca lo feci entrare fino alle tonsille, mi piaceva il suo sapore come di spezie, ero sempre più infoiata e anche lui.
Dopo un pompino che sembrava volesse strozzarmi lo feci sedere sul water e iniziai a cavalcarlo selvaggiamente, aveva una forza incredibile e potevo sentire il suo cazzo nella pancia, ebbi il primo orgasmo.
Dopo l'orgasmo mi misi curva mettendo in bella vista il mio culetto sodo e lui entrò con un colpo secco, si muoveva veloce e il piacere cresceva, raggiungemmo insieme l'orgasmo, a quel punto mi pulii con un po' di carta, mi alzai le mutandine e tornai al mio posto come se nulla fosse successo.
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11 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
In spiaggia nudisti.
una mattina di luglio 2013 come sempre siamo sulla nostra spiaggia di capalbio marina spiaggia nudisti di macchiatonda.ci fermiamo al capanno libero montiamo i nostri due ombrelloni e iniziamo con il primo bagno.giornata caldissima invitante per i bagni.vicino a noi un ragazzo che rimane all'ombra del suo telo verde sorretto da quattro paletti flessibili. noi iniziamo a stuzzicarci in acqua c'era voglia di fare sesso.ma decidiamo di aspettare dopo pranzo.arriva l'ora di pranzo e noi mangiamo.dopo pranzo prendo l'olio e inizio a fare un massaggio sulla schiena alla mia dolce signora .mentrre inizio il massaggio la persona vicino a noi un bel ragazzo su 1,80 si alza dal suo posto e si siede sul bagnasciuga davanti ai nostri ombrelloni.notiamo subito i suoi attributi,dotatissimo.inizio un lento massaggio tra le natiche della mia signora che per piacendogli mi dice che e' osservata dal ragazzo.io gli rispondo se gli dispiaceva lei dice di no ed io continuo aprendo leggermente le cosce alla mia signora e spuzzo dell'olio sulle natiche.inizio un massaggio tra le natiche a sfiorare il clitoride lei si eccita subito in verita' era gia' eccitata della presenza del ragazzo che guardava. lei mi dice fermati.mi fermo e lei vuole stare sotto gli ombrelloni e cosi facciamo.io sotto lei di lato inizia a massaggiare il mio pisello con olio e mi succhia i capezzoli. il ragazzo e ora in piedi per vederci meglio e il suo cazzo notevole dritto e lungo non si puo' non notare.inizia a mettersi in mostra con molta discrezione e senza avvicinarsi molto.la mia lei eccitatissima si mette sopra di me prende il mio cazzo e se lo struscia sulla fica mettendo in mostra il suo bel culo.lui vede questa situazione con lei girata di spalle e inizia a masturbarsi, io gli dico che si masturba lei si gira e guarda lui per un attimo seguita ma poi si ferma come vede che la mia guarda.questo gioco va avanti per circa 20minuti finche la mia lei mi monta sopra di spalle guardando lui che si masturba inizia a cavalcarmi e io da sotto gli metto me lani sui capezzoli stringendoli.il ragazzo guarda e si sega e fa' cenno se vogliamo che lui si avvicini la mia lei dice di no continuando a cavalcarmi.eccitatissima inizia con un lamento voglioso che lui sente e sa che sta per venire io aumento la spinta e lei inizia a venire insieme a me gridando dal piacere e mentre lui sborra come un fiume guardando eccitatissimo la mia lei che viene. peccato non averlo rivisto sicuramente avremmo potuto fare un massaggio in due alla mia lei.
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11 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Lo schiavo illuso (storia vera)
Non posso dire di essere schiavo di mia moglie, non mi interessa, e poi non interessa neanche a lei. Diciamo piuttosto che la mia ragione di essere e’ la ricerca del suo piacere. E a lei piace sottomettermi, umiliarmi. Devo essere io a cercare il suo piacere molto oltre quello che io le possa dare.
Comunque va bene cosi’. Accetto e vado avanti. Come succede ogni mese nel periodo di estro mi aveva chiesto di cercarle un incontro. Questa volta avevo trovato una coppia, lui Master alto possente dotatissimo, lei slave, almeno cosi’ si dicevano. Persone normali, tra virgolette, incontro possibile, ok, scambio foto, lui le piace, lei piace a lui, ovvio e’ bellissima, ci incontriamo.
Io nel mio solito ruolo, la spoglio, ma non faccio in tempo ad offrirgliela che lui la prende con violenza. In tanto la sua schiava mi fa sedere e mi lega su una sedia davanti a loro che scopano. Anche questo era nei patti, tutto regolare.
Loro scopano a lungo, godono, io seduto immobile anche la sua schiava resta vestita e si tiene un po’ in disparte. Finalmente sembra che ne abbiano abbastanza, mi slegano, si fanno pulire da me, penso che sia tutto sulla via della fine, quando “bene, ora ci divertiamo un po” dice lui “si, dai “ risponde mia moglie, come se si conoscessero da sempre.
“Cara, procedi” dice alla sua schiava.
Questa si spoglia completamente, mi si avvicina e mi fa cenno di spogliarmi, ero stato vestito fino ad allora. Quando sono nudo si avvicina a me fino a che le nostre facce sono quasi a contatto, e’ piu’ bassa la mia bocca sfiora la sua fronte. La situazione sarebbe piacevole, anzi piacevolissima, se non fossi incerto su quello che deve succedere.
Il master si avvicina con una serie di corde e comincia a legarci, stringendoci l’uno conto l’altra. Mi sento schiacciato contro il suo seno, poi aggiunge altre legature piu’ in basso, il ventre, le cosce sono perfettamente uniti.
Mia moglie si avvicina, “Ti piace?” mi dice, faccio cenno di si con la testa, ma sono troppo emozionato per parlare.
“Bene ora ti piacera’ di meno, cominciamo!” lei ed il master ci girano intorno, appare un frustino, cominciano a picchiare sui nostri sederi, se lo passano di mano, non sappiamo chi e’ a frustarci, ma ognuno sente il fremere del corpo dell’altro, siamo in una intimita’ assoluta, dopo un poco eccitatissimi entrambi.
“Bene e adesso il gran finale” dice lui, “dovete riuscire a stare fermi immobili, ognuno fara’ di sotegno all’altro, non dovrete muovervi.
Intanto ho visto mia moglie armeggiare con uno strapon, e poi avvicinarsi al master, leccarlo, faglielo venire duro. E’ chiaro quello che sta per succedere, non posso guardare negli occhi la schiava a cui sono legato, lei e’ piu’ bassa, siamo troppo vicini, ma e’ come se fossimo una cosa sola, sento che anche lei ha capito, sono imbarazzatissimo, nonostante il sedere che brucia.
Mia moglie ed il master si avvicinano ai nostri didietro, lei alla schiava e lui a me, mi sento penetrare e schiacciare ancora di piu’ contro la schiava. Lui ha un cazzo durissimo, cerco di resistere, ci agitiamo anche se legati, sento i gemiti della schiava, sento il bagnato di una sua lacrima che mi scende sul petto, vorrei abbracciarla, baciarla asciugarle quelle lacrime, innamorato all’istante di una mentre vengo inculato insieme a lei, neanche la piu’ fervida immaginazione poteva arrivarci.
Comunque finisce, lui viene dentro di me, mia moglie viene anche lei, lo strapon la ha sempre eccitata tantissimo, e’ fatta.
Il master ci scioglie “Vestitevi, poi verrete a sistemare noi”. Siamo nudi io e la schiava, cerchiamo di non guardarci negli occhi, vado verso il bagno, devo lavarmi dietro, le poggio una mano sulla spalla, lei si sottrae, “posso lavarti?” le dico, lei si sottrae anche di piu’, si infila i vestiti. Mi vesto anche io. Stiamo per tornare dai nostri padroni, la fermo. “Come ti trovo?” Mi dice veloce un indirizzo e-mail.
Andiamo da loro. Incredibile si sono vestiti da soli.
Mia moglie mi guarda “Vieni andiamo” si bacia un’ultima volta con il Master.
“Ci rivediamo?” gli dice sorridendo
“Chissa’, forse si” risponde lui,
“ma loro no assolutamente” dice guardando me e la sua schiava
“non voglio pasticci, la mia slave ha a che fare solo con me, chiaro? Altrimenti te ne pentirai, ti assicuro, anzi voglio che ti impegni per iscritto”.
“Si signore” rispondo.
Il master mi passa un foglio di carta, c’e ‘un impegno a non rivedere la schiava se non autorizzato dal master altrimenti saro’ pronto ad accettare qualsiasi punizione corporale lui voglia infliggermi, purche' approvata anche da mia moglie. Quest’ultima clausola mi tranquillizza, firmo. Mia moglie approva con la testa, incredibilmente nonostante quello che fa e mi fa fare e’ gelosissima, forse anche lei teme che riveda la schiava.
Andiamo via. Ritorniamo nella vita normale, lavoro insieme, figli. Io pero’ ogni tanto ci penso, e come non potrei pensarci, sento sul mio petto i seni della schiava che fremono quando lei prende il colpo, e poi quella lacrima, vorrei leccarla asciugarla. Basta, e’ fatta, sono innamorato perso. Comunque resisto, resisto a non chiamarla, non tanto per timore delle punizioni del suo master, diciamo per timore di sentirmi ridicolo, perche’ ti amo?, perche’ siamo stati inculati insieme, come fai a dirglielo. Resisto due giorni, tre giorni, poi non resisto piu’, le scrivo. Tanto se non vuole non risponde, penso. E invece risponde, si vediamoci, appuntamento, bar tutto ok. Impazzisco di gioia, allora si, allora e’ innamorata anche lei. Mando un messaggio, lei risponde a tono, si, proviamo le stesse cose. Vado all’appuntamento, sono certo che andra’ tutto bene, sara’ fantastico. Lei mi guarda, sorridente, allegra, spensierata direi, nulla dell’atmosfera dei nostri messaggi, pieni di sottintesi. “Bene”, dico “allora?”. “Allora oltre che schiavo sei proprio stupido” fa lei ridendo
“Ma che carini, guardali” sento una voce dietro di me mi volto e vedo il master e mia moglie che ridono, lui con una mano sulla sua spalla. Anche la schiava comincia a ridere “Davvero pensavi che potessi innamorarmi di te?, di uno come te?”
Non so che fare, non so che dire
“Ricordi cosa avevo detto? Ricordi cosa hai firmato” fa il Master
“Si ricordo” tanto per me ora nulla ha piu’ alcuna importanza la delusione e’ piu’ forte della paura, non so cosa mi fara’ sopportare, per quanto terribile non staro’ mai male come ora
“Ma eravate tutti d’accordo?” mi viene finalmente il sospetto.
“Certo” risponde mia moglie “Volevamo avere un tuo impegno che ci consentisse qualunque cosa, vedrai come ne approfitteremo!”
Si, penso proprio che sara’ terribile.
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11 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Parentele pericolose
E chi lo dimentica quel giorno....Era la mattina del mio sedicesimo
compleanno ed io tutto eccitato mi svegliai e andai subito in cucina per
ricevere gli auguri dalla mia famiglia. Detto fatto mia madre mi disse che
sarei dovuto andare da mia cugina Antonella a prendere la torta che aveva
guarnito con tanta passione e gioia.
Antonella aveva al tempo dei fatti 37 anni, una bella donna, fisico
mozzafiato, sposata con Michele, una figlia di 15 anni. Mi voleva davvero bene.
Mi avviai verso casa sua sapendo che l'avrei trovata sola perchè il marito era
al lavoro e la figlia al campo estivo. Bussai e dopo un istante venne a aprirmi
in accappatoio, cosa per me normale considerate la differenza di età e la
confidenza che c'era tra noi. Mi diede un bacino sulla guancia e mi fece
accomodare in salotto davanti la tv accesa che trasmetteva il solito programma
della mattina. Mi accorsi che il dvd era acceso e in "pause" al chè nell'attesa
misi sul canale "scart" e riavviai i dvd. Sorpresa!!!!!!!!!!! Antonella stava
guardando un film porno di altissimo livello. Il volume era basso nonostante i
gemiti degli attori. Non si accorse di nulla ma quando piombò all'improvviso in
salotto non fu sorpresa, anzi, su suo viso si disegnò un sorriso malizioso. il
mio cazzo intanto già era bello duro e nonostante la giovane età era di
dimensioni decenti...Mi disse:
-ti piace? ti eccita?
-si molto, ma non sapevo che piacessero anche a te
-adoro il porno anche perchè amo masturbarmi....provare piacere...
Fu così che fece scivolare l'accappatoio a terra e, nuda, si sedette accanto
a me a guardare quel bel film. Aprì le gambe e cominciò a masturbarsi
lentamente. Chiaramente rimasi interdetto e sorpreso. Non mi sarei mai
immaginato che Antonella fosse così. Quindi, imbarazzato ed eccitato allo
stesso tempo, lasciai perdere il film e sedendomi sulla poltrona di fronte mi
gustai lo spettacolo che Antonella stava facendo per me. Giocava col clitoride,
si penetrava e mi guardava con occhi languidi e ricchi di piacere ed
eccitazione. Il mio cazzo era sempre più duro quando mi disse-spogliati!-.
subito mi sfilai tutto e mi rimisi a sedere col cazzo in mano...._Ah bello
spettacolino, amore hai proprio un bel cazzetto-
La bava mi scendeva giù dal labbro mentre ci guardavamo e ci toccavamo
lentamente, gustandoci quella circostanza così tanto eccitante.....Si toccava i
capezzoli, li leccava la troia, chiudeva gli occhi, si lasciava andare
emettendo gemiti che non facevano altro che aumentare la mia eccitazione....dal
cazzo fuoriuscì un liquido trasparente, il classico liquido pre-sborra, che
come sempre faccio ancora oggi, raccolsi con le dita e misi in bocca. Lei fece
lo stesso, leccandosi le dita impregnate del suo umore. Fino ad allora per me
il sesso si concentrava nel numero indefinito di seghe quotidiane e nel petting
che ogni tanto facevo con qualche amica troietta. Non avevo mai ricevuto un
pompino, nè una sega, figuriamoci una chiavata...non l'avevo nemmeno mai vista
dal vivo. Beh quel giorno capii che forse era giunto il momento di provare
tutto. -Vieni qui- mi disse Antonella -voglio che mi aiuti a depilarmi tutta-.
Andai in bagno e, sotto sue indicazioni presi il necessario. Quando tornai la
trovai con le cosce allargate. Mi fece spalmare la crema depilatoria sul pube e
sulle grandi labbra, quindi cominciò a radersi delicatamente con un rasoio
apposito.
Una volta finito, mi apparve davanti agli occhi un paradiso. Le grandi labbra
erano di un color rosa chiaro e gonfissime, al limite dell'esplosione, il
clitoride turgido e lungo, fuoriusciva dalle labbra e l'interno era rosso
fuoco. Mi tirò a prendendomi per i capelli. Mi spinse con violenza contro il
suo pube e altro non dovetti fare che cacciare la lingua e leccare alla meglio
ciò che mi veniva offerto. Certo ero un pò goffo ma comunque la troia ansimava
e godeva come una cagnetta in calore. Incredibilmente venne e volle
immediatamente ricambiarmi il favore, sicchè mi fece mettere in piedi e si
inginocchiò dinnanzi a me. Prese il cazzo in mano gocciolante di saliva, che in
precedenza avevo cosparso per farmelo scivolare meglio, e di liquido presborra
e se lo mise subito in bocca ciucciandolo come un leccalecca e assaporando il
mio umore. Fu abilissima e non mi ci volle molto tempo per vuotare nella sua
bocca tutta la sborra. Quando vidi che mostrandomi tutta la sborra in bocca la
fece scomparire in gola rimasi sorpreso
-che c'è piccolino, non te l'aspettavi? non credevi che io fossi così?-
-no Antonella, non me l'aspettavo, ma mi va benissimo così-
-allora ridammi il tuo cazzo-
E così lo riprese in bocca e mi fece impazzire per molto tempo. Succhiava
benissimo, anche se le imponevo il ritmo tenendola per i capelli spingendola e
tirndola verso di me. Si fermò e tenendo il cazzo in mano e continuando a
masturbarmi lentamente mi chiese:
- hai mai scopato?-
- no, mai- e facendomi accomodare sul divano si sedette sul mio cazzo. Lo
prese in mano scappellandolo tutto per bene e lo condusse nella sua caverna.
Entrò con facilità in fregna, tutto fin in fondo. La sensazione che ebbi fu
unica. Le pareti della fica avvolgevano il mio cazzo e le sentivo comprimersi,
era bagnata, calda e gonfia. Cominciò a cavalcarmi lentamente e, mentre mi
chiavava, si accarezzava il clitoride. Io, impacciato, le toccavo le sue grosse
tette, strizzandole i capezzoli di tanto in tanto. Godeva come una vacca e più
godeva lei più mi avvicinavo io all'orgasmo....un fremito, un altro, poi un
altro ed esplose in un orgasmo violento. A tutto quel sentire e vedere non
resistetti.- Vienimi dentro, non preoccuparti-, e così feci. Schizzai tutto il
mio sperma dentro di lei. Rimanemmo a lungo abbracciati ed immobili in
silenzio, finchè non si sciolse da me e si sedette sulla poltrona di fronte.
Aprì le gambe e vidi che scorreva seme fuori dalla sua fica. La raccolse tutta
sulle dita che portò alla bocca e ingoiò senza indugiare. ero felice come un
bambino la mattina di Natale. Senza dubbio il mio più bel compleanno. Da
allora, quando ci capita l'occasione, scopiamo sempre e sempre meglio. Il
nostro rapporto, agli occhi di tutti, è rimasto uguale, ma nel nostro intimo si
è inevitabilmente rafforzato, sfociando nella passione assoluta. Ma questa è
un'altra storia........
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2
11 years ago
piacereorale76,
33
Last visit: 1 year ago
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La prima volta con una padrona
Entrai nella stanza. Ero completamente nudo. Il cuore batteva all’impazzata e l’evidente erezione mostrava tutta l’eccitazione che provavo in quel momento. Lei, superba nel suo vestito nero lucido era seduta sul suo trono. Una Dea in carne ed ossa. Nell’aria si poteva respirare tutta la sua autorità, e tutta la mia soggezione.
A quattro zampe mi avvicinai a lei fino ad esserle davanti. Aveva un paio di scarpe con i tacchi molto alti, anch’esse nere e lucide. Non osavo alzare lo sguardo mentre sentivo che il suo si posava su di me dall’alto del suo trono.
Per prima cosa mi mise il collare. Ero suo. Ma in realtà ero diventato suo nel momento in cui la vidi. Mi mise polsiere e cavigliere, divenni ancora più suo. Non osavo muovere un muscolo, non osavo pensare, ero in attesa di un suo comando. Mi girò in torno, con fare autoritario, con passi lenti ma decisi. Mi stava studiando. Mi allargò il sedere, un brivido mi percorse tutta la schiena.
“Bene schiavo, ora puoi cominciare a baciare e leccare le mie scarpe. E vedi di farlo bene o sarà peggio per te!”. Era tornata a sedere sul trono ed il suo tono era di quelli che non ammettevano repliche.
“Sì mia Signora” risposi prima di iniziare a venerarla, a sottomettermi a lei. Leccai con cura le sue scarpe, ero estasiato. Mi sentivo umiliato, ma allo stesso tempo felice. Dopo un tempo che non saprei calcolare potei toglierle le scarpe. I suoi piedi nudi erano stupendi, aspettavano solo di ricevere le mie labbra e la mia lingua. Non attesi oltre ed iniziai a fare quello che avevo lasciato in sospeso, ma se possibile con ancor più cura. Passai la lingua anche tra le fantastiche dita della mia Padrona che poi infilò tutta la punta del piede nella mia bocca.
“Bravo schiavetto, con la lingua ci sai fare, ma ora è giunto il momento che mi diverta un po’ anch’io. Sdraiati supino, veloce”
Nel dire questo mi colpì con il suo frustino sulla schiena. Un colpo inaspettato, non le avevo visto in mano quel frustino. Mi piacque.
Mi stesi come ordinatomi. Il cuore batteva all’impazzata.
Per prima cosa mi legò palle e membro per ridurmi l’erezione. Poi, rimessasi le scarpe, con il tacco mi premette prima uno poi l’altro capezzolo. Salì sopra di me. Ero diventato il suo zerbino, ma sarei diventato qualsiasi cosa per lei in quel momento. Con sopra il suo peso, premette di nuovo il capezzolo con il tacco. Questa volta sentii un po’ di dolore ma non volli darlo a vedere. Quel tacco finì poi nella mia bocca ed iniziai a leccarlo. Scese. Mi lasciò qualche segno con i tacchi. A questo punto mi fece alzare e mi legò ad x al muro. Mi bendò.
Non sapevo cosa stesse per accadermi, anche se in realtà lo immaginavo benissimo.
Di li a pochi secondi arrivò il primo colpo di frusta, in pieno petto, sussultai ed emisi un piccolo gemito. Arrivò anche il secondo, e poi il terzo e il quarto…si fermò a venti. A quel punto sentii il suo respiro sul mio collo e subito dopo le mie palle strette dalle sue mani. Sentivo le sue unghie stringermi sempre più forte, mi sentivo sempre più suo.
Mi tappò la bocca con una palla di plastica legata dietro la testa. Iniziò a colpirmi nuovamente con la frusta. Questa volta nell’interno gamba e nelle zone intime. Ero in confusione totale. Ero un mix di dolore e piacere, diviso tra una parte che avrebbe supplicato di smettere ed una di continuare.
Poco dopo ero steso sul letto. Con le mani legate alla parte alta del letto ed i piedi divisi ed agganciati ad una sbarra. Attaccò la sbarra ad una catena appesa al soffittò, avevo le gambe in alto, avevo il culo completamente esposto. La vidi mettersi lo strap-on, lubrificarlo e poi venire verso di me e mettere il lubrificante sul mio culo vergine. Non feci in tempo a pensare che il lubrificante fosse un po’ freddo che lei mi fu dentro. Iniziò a scoparmi il culo. Ero al settimo cielo. Colpiva ogni volta più forte, si strusciò su di me fino a farmi sentire il suo fiato, fino a farmi vedere quel sorriso che mostrava tutta sua gioia, tutto il suo potere su di me. Mi strinse di nuovo le palle con le unghie. Mi sentivo sempre più suo, ero completamente suo.
Mi sganciò dalla catena, si sedette sulla mia faccia, riprese a frustarmi le palle. Potevo sentire i suoi umori anche se era vestita. Non so se era per l’inculata di prima, per l’essermi sopra, non lo so, però so che un po’ era anche merito mio e questo mi riempiva d’orgoglio e mi aiutava a non sentire dolore.
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2
11 years ago
Vero1amante,
31
Last visit: 11 years ago
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il Nostro Piacere (2)
cagnetta entra nella stanza.
Senza dirle niente le facciamo capire che non c'è bisogno di parlare e iniziamo a spogliarla, accarezzandola un pò e baciandola appena affianco alla bocca.
Lei è agitatissima ed inizia ad eccitarsi molto.
La stendiamo sul letto a pancia in su.
Il Mio P si siede, mentre io inizio a toccarla e leccarla un pò dappertutto.
Le do baci sulle labbra, dolcemente, le accarezzo il seno, i fianchi, la sua piccola fighetta bagnata.. sussulta.
Il Mio P si alza, mentre lei è ancora stesa, mi alzo anche io e ci baciamo, mentre lei ci guarda.
Noi la guardiamo con tenerezza.
Il Mio P la fa girare ed inizia ad accarezzarle il culo, mentre io la bacio sulle labbra aspettando sia lei ad aprire la sua bocca per infilarle dentro la lingua.
Intanto la palpo ancora, le lecco il collo e il seno e si bagna come una spugna.
Il Mio Padrone le infila il cazzo mentre io la bacio.
Io mi siedo davanti a lei e apro le gambe.
Intimorita si abbassa e inizia a leccarmela.
Il Mio Padrone è bravo e la fa impazzire, così che lei inizia a leccarmela sempre meglio e con una delicatezza assurda.
Il Mio Padrone mi fa mettere a pecorina, con la mia faccia rivolta verso il Suo cazzo.
Inizio a leccarglielo, mentre cagnetta me la lecca ancora.
Mi giro e il Mio Padrone inizia a montarmi mentre io la bacio sulla bocca.
Lui si abbassa e iniziamo a baciarci insieme. Apoteosi.
Le faccio segno di mettersi seduta e inizio a leccargliela mentre il Mio Padrone mi sfonda. Veniamo tutti e 3 come dei pazzi.
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11 years ago
Walls,
76/86
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Il massaggiatore ed il cuckold...
Finalmente potevo mettere in pratica le mie fantasie erotiche, dopo aver inserito un bell'annuncio su desy...ecco la mia bella occasione.
fare il massaggiatore estetico in una beauty center, mi aveva fatto capire che alcune donne che al solo tocco delle mani sulle gambe o sulla pancia si bagnano immediatamente. La prima occasione mi capita con una coppia, alle prime esperienze, lei porcona e lui cuckold. Decidiamo di incontrarci al centro commerciale di Taranto per un caffè di conoscenza, lei molto bella 4 di seno, mora introno ai 40 anni, lui stessa età capelli brizzolati un pò di pancia, non molto alto. Ci sediamo e dopo i saluti di circostanza incomincia Lei a parlare dicendo che sono sposati da 15 anni e che per far rinvigorire il loro rapporto si sono decisi ha iscriversi anche loro a desy, scoprendo poi che il Lui di coppia ama vedere la moglie godere nelle braccia di un altro. Lei mi propone se sono d’accordo di giocare un po’ prima, se mi va di andare al cinema e incominciare a fare del sesso li alle mie condizioni… io in prima battuta vengo colto un po’ alla sprovvista, poi decido di, ma alle mie condizioni… 1° dico subito di andare al cinema oggi stesso, 2° lui deve solo guardare senza segarsi e 3° deve fare tutto quello che li chiederò. Loro accettano e così ci avviammo ad un cinema porno di Bari . Sono le 18.30, io entro per primo; dopo circa 5 minuti entrano anche loro, lei si siede accanto a me … inizia il film, solo la luce dello schermo illumina la sala, io incomincio a posare la mia mano sulla sua coscia andando a toccare la seta delle sue calze velate, e piano piano salgo fino alla gonna, non stretta che mi da la possibilità di insinuare la mia mano fino al perizoma… con il dito gioco un po’ senza scostare il perizoma davanti al suo clitoride, portando il mio dito sopra il suo grilletto grosso quanto una noce… la sento ansimare e il mio dito sposta il perizoma fino al contatto diretto con il grillo…mmm è tutta un brodo, faccio un su e giù con tutto il dito sulla sua fregna… gode, eccome se gode, si morde un labbro per non urlare. Il marito si gode lo spettacolo tenendola per mano. Nel frattempo apro la lampo dei miei pantaloni e tiro fuori il mio arnese, prendo la sua mano destra e la porto al tocco sul mio c…lei geme, si gira per vedere lo spettacolo, incomincia a segarmi leccandosi le labbra, allora porto la mia mano sulla sua nuca per farle capire che è ora che la sua bocca faccia il proprio dovere, ma la poltroncina ostacola l'operazione. Propongo di andare nei cessi, io mi muovo per prima e loro a seguirmi. Apro la porta del cesso. Mi siedo sopra senza togliermi i pantaloni, ma con il cazzo fuori..dopo un po lei arriva, sento il rumore dei suoi tacchi, apre la porta del cesso, è sola lui rimane fuori, richiude si inchina e incomincia una pompa da favola, una bocca enorme e una lingua da grande m...., ogni tanto si ferma, mi lecca i coglioni e riprende il lavoro iniziale. Nel frattempo si libera anche della camicetta e del reggiseno, incomincia a farmi una bella spagnola, leccando di tanto in tanto la mia cappella. La mia porcona ci sa fare, sento che qualcuno dietro la porta qualcuno sta godendo, lei sempre più eccitata accelera il ritmo della spagnola, ora smette, si toglie la gonna e di colpo si impala sul mio c… è tutta un brodo, deve aver goduto come non mai, sentire una porcona così eccitata mi fa montare la crema sul mio c...., dopo una ventina di smorza candela fatte con sapienza e velocità, le sborro dentro godendo come non mai, lei smonta dal mio c.... e si butta con la bocca per pulirmi tutto, come una ingorda. Cavolo!, mi ha proprio spompato, è ancora lì che con la lingua mi pulisce tutto. Ci rialziamo e usciamo uno dopo l’altro dal cesso, il marito è li con un sorriso da gran cornuto, lei si gira mi guarda, mi sorride e mi dice che ha voglia di vedermi anche domani. Io da gran furbo li dico di si ma alle condizioni che ci vediamo in un altro posto per giocare ancora, lei guarda il marito e rigirandosi ,mi dice di si, vuole andare a giocare nella pineta Ulmo con la speranza che qualcuno ci guardi....
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2
11 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
il Nostro Piacere (1)
la cagnetta è in ginocchio e bendata.
Io sono davanti a lei, il Mio P. entra e si mette dietro di lei, inizia a farle domande interpellandomi.
Mentre le fa domande la tocco e godo sentendo com'è bagnata
Le lecco i capezzoli, le labbra, i fianchi con la punta della lingua.
La faccio alzare e la stendo sul letto a pancia in su.
Io e il Mio P iniziamo a leccarla insieme, incrociando le Nostre lingue.
La palpiamo facendole sentire tutta la Nostra pesantezza e passione.
La facciamo andare fuori di testa.
Mi sposto, vado vicino al Mio P.
Lo bacio. Mi si struscia addosso mentre con una mano accarezzo i fianchi a lei.
Glielo prendo in bocca e glielo succhio da morire.
La sua cappella enorme mi fa impazzire, impazziamo e lei lo sente.
Torniamo su di lei e rincominciamo a leccarla ovunque.
Le entriamo nella figa insieme.
Sentire le mie dita affiancate a quelle del Mio P nella sua figa mi fa schizzare di cervello.
Mentre la masturbiamo con le Nostre dita, ci baciamo, poi ci abbassiamo e baciamo anche lei.
La faccio girare dall'altra parte, a pancia in giù.
Riprendo in bocca il cazzo del Mio P mentre la palpo tutta.
Il Mio P si mette dietro di lei e inizia a montarla, facendole sentire il suo bel cazzo.
Io sono davanti a lei che la bacio accarezzandola.
Lei gode.
Il Mio P esce dalla sua figa fradicia, io mi metto a gambe aperte davanti a lei e me la faccio leccare fissando negli occhi il Mio P.
Il Mio P le viene su tutta la schiena mentre vengo anche io, grazie alla lingua della mia cagnetta e al godimento totale del Mio P adorato soddisfatto.
Le spalmo il seme del Mio P su tutta la schiena, per essere stata brava.
1948
0
11 years ago
Walls,
76/86
Last visit: 10 years ago
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Il cinema porno..
In tenera età, quando mi trovavo a giocare tra gli amici, capitava spesso di passare vicino al cinema porno del paese..ovviamente l'attrazione era la locandina, il massimo dell'eros per un ragazzino di 7-8 anni.
Qualcuno riusciva ad intrufularsi dentro per poi raccontare le immagini viste..certo non io,troppo timido e spaventato..!
Poi, durante la crescita le prime curiosità (10-11 anni) venivano soddisfatte dalle immagine dei giornaletti porno, ma la curiosità verso quel cinema rimaneva un'ossessione..!
Un giorno d'estate, i miei mi portarono a Palermo da alcuni parenti..
Rimanemmo alcuni giorni a soggiornare..
I pomeriggi, uscivo da solo non conoscendo nessuno e fu per caso che mi
trovai di fronte una sala cinema "porno"..
Ricordo ancora le sensazioni provate..era l'occasione per entrarci,tanto non mi conosceva nessuno..!
Ci tornai il pomeriggio successivo..entrai seppur minorenne..
La sala era piena per un quarto..un film di lilli carati..
Che fare? Notai già gli sguardi addosso..e dopo 5 minuti...già ero scappato via..!
Tornato a casa..mi masturbai e mi continuai a ripetere che pirla fossi stato..!
Il giorno successivo ci ritornai..Sono entrato e mi sono seduto..
centro sala...per stare da solo ( ma mi sbagliavo..)
Dopo pochi minuti un uomo si mise accanto a me,iniziando a toccarmi la gamba ma lo invitai a smetterla..senza successo..! Nello stesso frangente un 60enne davanti a me si mise a masturbarsi (gran cazzo ricordo).
Non sapevo che fare..iniziai a temere qualcosa e mi alzai..ma questa volta non uscii dal cinema...rimasi in piedi appoggiato al muro..sperando di essere alsicuro..!
Errato..
dietro di me arrivò un uomo (50 anni circa) e anche lui si appoggiò al muro! Non fece nulla, rimase immobile come peraltro lo ero io..!
Mi tranquillizzai (e sbagliai..)
Si mise dietro di me..ne sento il fiato ancora oggi..
Non mi poggiò la mano dietro..ma il suo corpo..
avevo una tuta leggera e potevo sentirne il tatto dei suoi pantaloni..
iniziò a muoversi.
Ancora non so il perchè ma lo lasci fare..anzi mi sistemai meglio per sentirlo muoversi di più!!
Lui si uscì il cazzo ed iniziò a strusciarlo sul mio culo ricoperto dal tessuto della tuta...mi piaceva,assurdo!!
Fu inevitabile..mi fece abbassare la tuta leggermente e continuò a strusciarsi..
Incredibile..un uomo..sconosciuto..(poteva essere mio padre)
nemmeno visto bene in volto (evitai appositamente di farlo)
godeva appoggiato a me..!
Mi sussurrò all'orecchio di seguirlo in bagno..ma dissi di no (ne sono ancora pentito) e mi rispose..ok finisco qui..!
Nemmeno 20 secondi e mi sborrò dentro le mutande..molto abbondantemente..!
Mi rialzai la tuta ..e con la coda dell'occhio..vidi lui che si era già dileguato..!
Anche io mi ricomposi per bene e come se nulla fosse tornai a casa..
La mia curiosità al cinema porno era stata ampiamente soddisfatta..
Ho scritto questa storia (vera) perchè ancora oggi mi fa rieccitare..
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4
11 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
5 minuti - regalo per miglior amico
Dopo qualche gioco a 3 col nostro miglior amico tutti insieme, per il suo compleanno, ho pensato bene regalargli 5 minuti da solo in camera con mia moglie a porta rigorosamente chiusa. L'ho proposto a mia moglie e la sua risposta è stata rigorosamente positiva. Giunto il giorno, mentre lei era rilassata a letto leggendo un libro arriviamo a casa e lo invito a recarsi in camera per salutarla. Lei alla sua vista neanche mi saluta, sorride e chiude la porta, io resto fuori a sbirciare dal forellino della serratura e sentire se ha bisogno di aiuto. Si intravede che la trama del gioco è guidata da lei e dopo meno di un minuto se lo sta già assaporando succhiandolo dolcemente ed insistentemente, lui non sta a guardare, e sapendo che il tempo è tiranno, la spoglia ed aprendole le gambe delicatamente assaggia la dua dolce linfa. Io sempre fuori, la sento mugulare e mi eccito da morire, intravedo, ma non mi è chiarissimo, lui le infila un dito nella sua fichetta e l'altro nel culetto, lei grida sottovoce forse apposta per farmi sentire e poi si mette a gambe aperte, mostrandomi dal buchetto della serratura la sua fichetta bagnata mentre glielo succhia aumentando il ritmo. I minuti passati sono già quattro, ma lei continua a succhiare e mettendosi a 69 si fa assaporare per bene, lui con linguia e dita ha ormai esplorato ogni anfratto. Io li avviso da fuori la porta che i minuti di regalo sono passati, ma nessuno mi risponde e lei mi fa sentire che gode sempre più, ma non vedo ancora lui sopra di lei a scoparla. Così dopo 7 minuti apro la porta ....e guarda caso lei le ha appena passato il guanto protettivo. Lui non si fa di certo pregare e lo indossa,
io sussurro a lei se tutto ok.....
lei mi dice..."il tempo vola"
io le chiedo come preferisce mettersi
lei alza le gambe e le apre quasi a 180°
invito lui a saltarci sopra, lei gli chiude le gambe attorno al collo e così la penetra completamente iniziando un ritmo sempre più forte....
lei gode e non poco, estrae anche il mio gioco e vuole che lo appoggio alla bocca succhiandolo con passione.
lui ritma fino alla fine, lei gocciola di piacere, io la giro a pecorina e continuo da dietro finchè anchio arrivo alla fine, poi ci rilassiamo tutti e tre sorridendo dal piacere....
........
.......
per il prossimo anno mi ha già chiesto se le concedo un po di più tempo...magari il doppio.... boh...vedremo.....
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11 years ago
free100, 44/44
Last visit: 5 years ago -
Galeotto fu.....un ciclo di massaggi....
Non ho mai voluto pesare sulle spalle dei miei genitori. Era più forte di me. Mi stavano già pagando le tasse universitarie,il fitto della casa, il mantenimento....dovevo far qualcosa per gravare di meno...eppure stavo studiando...non era facile conciliare università e lavoro. Geniale idea! Mi iscrissi ad un corso di formazione per massaggiatore professionista...entro un anno sarei stato abilitato per cominciare a lavorare come massaggiatore, lo avrei fatto a domicilio e a tempo perso...qualcosa l'avrei pur guadagnata prima di arrivare alla laurea! Dopo un anno di corso finalmente mi abilitai e cominciai a spargere la voce in giro, per chi ne avesse avuto bisogno....finalmente praticavo massaggi terapeutici a domicilio. Cominciò l'avventura e dopo le prime esperienze, col passa parola arrivai ad avere una media di 20 appuntamenti mensili! Avevo appena 25 anni, la soddisfazione era grandissima...Tra i vari clienti, una signora, molto distinta, nella vita una dirigente di un ente pubblico. Le diede il mio numero una sua amica alla quale avevo appena finito un ciclo di massoterapia cervicale. La signora Giovanna soffriva di continui giramenti di testa, dovuti ad una infiammazione del tratto cervico dorsale, mi aveva chiesto se fossi disponibile ad un ciclo di 20 sedute di massaggi al collo prescritte dal suo ortopedico. Altra cliente, altri soldini....Cominciammo di lunedì, ogni giorno a casa sua dalle 14 alle 15. Il primo giorno conobbi Carlo,suo marito,marasciallo dei carabinieri che ovviamente voleva vedere chi fossi e quanto fossi apposto. I giorni a seguire la signora Giovanna rimaneva sola in casa.Il figlio appena 18 enne era a Roma, iscritto per il primo anno all'università, il marito sempre in servizio. Era così gentile la signora Giovanna...neanche il tempo di arrivare che già sentivo il profumo di caffè appena fatto per me, versato in una splendida tazzina lucente che accompagnava sempre la solita domanda: hai pranzato? vuoi che ti prepari qualcosa? Si vedeva che era una Signora! Una bella signora, bionda, labbra carnose e con un gran decolletè. Sempre truccata, mai scialba, si presentava ogni giorno già pronta con una tutina viola e le scarpette da tennis. Era più grande di me di almeno 20 anni,ma era molto, molto giovanile. Sicuramente la paziente più accattivante tra tutte quelle avute...ma mai alcun strano pensiero! Ero un professionista ed avevo la mia ragazzetta! Dopo circa una decina di sedute, Giovanna, che ormai aveva preso confidenza con me e voleva che le dessi del "Tu" un giorno mi aprì la porta vestita in maniera totalmente diversa. Aveva una lunga vestaglietta nera di raso chiusa a livello della vita da un cordoncino grigio perla. Questa volta il suo seno abbondante che avevo sempre visto fasciato dalla maglia a zip di una tuta viola era a portata della mia
vista...prorompente faceva capolino tra i due lembi della vestaglietta chiusa in vita. E quelle scarpette da tennis erano sparite...dei sensuali sandali neri a fascette argentate mettevano in risalto dei deliziosi piedini smaltati rosso fuoco. Rimasi impietrito! Il mio uccello fece un sobbalzo tra i pantaloni...mai vista o immagginata così la Signora Giovanna! Mi soffermai a pensare un attimo...forse non stava bene...forse non era proprio uscita da casa e non si era cambiata....le chiesi cosa fosse successo. Come nulla fosse la sua risposta pronta: "Nulla, che doveva succedere? Sbrigati su,il caffè è pronto"! Eccitato come non mai sorseggiai il caffè, sentendo Giovanna che mi raccomandava: "oggi dobbiamo scendere sulla schiena, penso di avere una sciatalgia, dolore centrale e sulle natiche..." ammiccando continuava "mi farai un massaggio completo". Non sapevo cosa pensare. La malizia mi portava a fantasticare, l'ingenuità mi riportava coi piedi per terra...impossibile....la Signora...il marito...ero sempre il solito malpensante! Questa volta il massaggio era dorsale...Giovanna non poteva rimanere seduta...mi disse di andare in camera..si sarebbe sdraiata sul letto...la seguii. Continuavo a rimanere ipereccitato...in ogni caso l'immagine era troppo forte! Si sfilò i sandali e si coricò a pancia in giù su letto. Prima con una mano, poi con l'altra scostò le spalline della vestaglietta per rimanere a dorso completamente nudo fino al fondo schiena. Non potevo sbirciarle il seno schiacciato sulle lenzuola...era a pancia in giù...Cominciai a prendere il mio olio e a spalmarlo sulle spalle e giù verso la schiena chiedendole dove sentiva dolore. Non passarono dieci minuti... mi chiese di scendere sulle natiche...era li che sentiva il dolore...si inarcò leggermente...sciolse il nodo del cinturino della vestaglietta...la abbassò fin sotto le natiche, sfoggiando un culo meraviglioso, tondo e sodo, che racchiudeva in sè un filino nero...era il perizioma più eccitante che avessi mai visto! Il mio uccello esplose! Ma dovevo mantenere la calma....Era la Signora!!! Continuai il mio massaggio sulla schiena e sulle natiche fin quando Giovanna non cominciò con piccoli gemiti, quasi volendo simulare una sorta di dolore...ma, ai suoi gemiti seguì pian piano la crescente apertura delle gambe...ero tentato ad affondare le mie mani all'interno, tra le sue cosce a sfiorarle la figa...sarei stato un pazzo...continuai molto disconcentrato...ma cercai di essere più professionale possibile, fin quando Giovanna non mi afferrò una mano, si girò e mi spinse verso di sè, cominciando a baciarmi. Il mio cazzo era ormai stremato, sbatteva contro i pantaloni e mostrava tutta la sua prepotenza, ma a quel punto non mi fregava più nulla! Affondò la sua lingua nella mia bocca per cinque minuti, poi si scostò, mi guardò negli occhi, mi prese il volto tra le mani e mi disse: "non preoccuparti, Carlo sa tutto, è mio complice e facciamo questo gioco da tempo...". Ricambiai con le mie mani sulla sua testa...neanche il tempo di parlare che mi sbottonò i pantaloni, mi abbassò i boxer e lo prese in bocca. Andava su è giù con la testa,in maniera voluttuosa, aprendo e chiudendo la bocca, segandomi con maestria....era vero...era proprio una Signora.....Le afferrai le tette, le strapazzai, mi avvicinai con la bocca a morderle e a leccarle...la sua quinta misura e la sua mano veloce sul mio cazzo stavano per farmi venire...mi aveva lasciato in tiro per troppo tempo prima...seguirono i miei mugolii...lei si accorse di tutto e si avvicinò con le labbra al mio cazzo...le appoggiò piano sulla mia cappella ed esplosi....lei aprì la bocca e continuò a spompinarmi ingoiando tutto. Maledetto massaggio....aprì le porte del mio inferno futuro...diventai il suo bull, il pupillo di famiglia, la soddisfazione di Carlo...purtroppo per soli 5 anni,durante i quali ho conosciuto con loro la bellezza di questo mondo, dello scambio e dell'eros mentale e fisico. Siamo sempre in contatto, ma purtroppo a 1200 chilometri di distanza...Carlo è stato trasferito dall'Arma e, a lui, va ora il mio pensiero costante, con il bene che gli ho sempre voluto, per la malattia che purtroppo lo ha costretto ad abbandonare lavoro e vita sociale. Grazie Giovanna, grazie Carlo...ero un ingenuo studente che non voleva gravare sulle spalle dei suoi genitori...ora sono un dottore affermato e smaliziato con la passione dei massaggi e della lussuria che, grazie a voi ha scoperto questo fantastico mondo ed ha continuato ad assaporarlo, conoscendo anche nuovi amici splendidi coi quali condividiamo momenti meravigliosi!
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1
11 years ago
sex1home1prive, 34
Last visit: 8 years ago -
Un regalino speciale per uno "stimato" collega...
Una sera dell’inverno del 2009 ero uscito insieme al mio amico Leo, con l’intenzione di farci un giro per i Pub. Dopo un paio di soste in locali di cui siamo abituè decidemmo di provare ad andare in un pub fuori città, il Baribal a Calenzano. Entrati lì Leo trovò un gruppo di suoi amici del calcetto seduti ad un tavolo, e si mise subito con loro a parlare di calcio, cosa che io odio. Allora preferii andare al banco a prendermi da bere e guardarmi un po’ attorno.
C’era un gruppo di ragazze piuttosto rumoroso, con un paio di ragazzi, che mi attirò l’attenzione: guardai attentamente e notai tra loro Giulia, la moglie di un mio non troppo simpaticissimo collega di nome Massimo. Lei è una bella topina, sui 30 anni circa, molto sexy, occhi chiari, viso furbetto, capelli non lunghi castani chiari (anche se quel giorno li aveva tinti di rosso), poco seno ma un gran bel culo. Sembrava una delle più allegre, e decisi di tenere un po’ d’occhio la situazione.
Finalmente la vidi andare verso la toilette, e quando uscì feci in modo di imbatter mici. La salutai e cominciai a chiacchierare con lei allegramente, era abbastanza chiaro che aveva già bevuto un bel po’. Mi disse che era fuori con le amiche per il compleanno della sua amica Sonia, e che i due ragazzi al loro tavolo li avevano conosciuti lì e loro si stavano divertendo ad “aizzarli” proprio contro Sonia. Io la presi un po’ in giro sul fatto che, se ci fosse stato suo marito Massimo, di sicuro non si sarebbe divertita con quel gioco, lei la prese a ridere e allora mi decisi ad offrirle da bere.
Rimanemmo a chiacchierare al bancone, finendo le nostre bevute, allora ne ordinai altre due. Cominciava ad essere tardi, ma lei continuava a rimanere con me anziché tornare al tavolo delle amiche, allora le proposi di uscire a fumare una sigaretta, lei accettò. Feci finta di aver lasciato le mie sigarette in auto, e lei mi seguì nel piazzale fino all’auto. Traccheggiai per un po’ dentro l’auto fingendo di cercarle, poi uscii di nuovo e le offrii una sigaretta. Fumavamo appoggiati all’auto, lei era molto allegra e rideva a ogni mia più stupida battuta. Mi decisi a fare il passo in più:
-Comincia ad essere tardi, tra un po’ questi chiudono… Perché non andiamo a finire la serata da un’altra parte?-
-Noooo… Sei matto? E’ tardi… Se torno tardi Massimo s’incazza… Anche se a quest’ora russerà sicuramente come un treno…-
-Beh e tu quando torni fai, piano, e semmai dai la colpa alla tua amica Sonia, gli racconti che hai dovuto aspettarla perché ha imbroccato due tipi al Pub…-
Lei rise, ma due minuti dopo era seduta sul sedile destro della mia auto. Pensai di portarla a casa mia, ma il tragitto era lungo e ebbi paura di un ripensamento, così mi infilai in una via della zona artigianale di Calenzano, fermandomi nel piazzale deserto e buio di una fabbrica. La baciai voluttuosamente, gustandomi la sua lingua e accarezzandole le cosce sotto la corta gonna.
Le infilai la mano dentro i collant e comincia a carezzarle la figa, già ricca di umori. Sentii la sua mano sul mio pacco, che ne testava la consistenza senza però cercare la patta dei pantaloni, allora la aiutai, scostandomi dalle sue labbra per aprirmeli da solo e mostrarle il mio arnese, per poi prenderla delicatamente ma con decisione per la nuca e spingerle la testa in basso. Si rivelò subito brava di bocca, lavorando delicatamente di labbra e di lingua, mentre io le guidavo il ritmo con la mano tra i capelli.
-Mmmm… E’ grosso… Mi farai slogare la mascella…-
Io risi della sua affermazione, e passai all’azione più decisa: buttai giù il sedile destro facendola sdraiare, le alzai la gonna e le strappai con decisione i collant, buttandomi a capofitto a leccarle la figa. Lei sussultava e ansimava come una matta, mentre la mia lingua le guizzava sul clitoride e le penetrava le labbra della figa. Uscii dall’auto per togliermi meglio i pantaloni, poi passai su di lei e iniziai a scoparla. Non era molto freddo, e aprii il finestrino, scopandola con le gambe ben aperte, un piede sul volante e l’altro fuori dall’auto, lei mugolava e gemeva con intensità, per poi passare a dei veri e propri gridolini quando decisi di farla voltare su un fianco, comprimendola contro gli sportelli per penetrarla più decisamente. Sentii l’ondata del godimento invadermi in pieno e dovetti uscire senza averla sentita sussultare per l’orgasmo, ed esplosi in una abbondante sborrata sul suo fianco nudo e sul suo piccolo seno. Lei rise a lungo, ma il fatto di non averle procurato l’orgasmo mi rendeva poco appagato. Allora, mentre ancora rideva, con il cazzo ancora gocciolante mi buttai di nuovo fra le sue cosce, iniziando di nuovo a leccarle la figa, anzi quasi a mangiargliela. Passò in un attimo dalle risa ai gemiti. Per fortuna ho un’auto molto spaziosa e comoda, che permette di muoversi bene in certe situazioni. Mi spostai su di lei, prendendole la coscia sinistra per tenerla ben alta e leccarla meglio, mentre le spingevo il cazzo di nuovo eretto in bocca, in uno scomodo ma efficacissimo sessantanove. La feci voltare, mettendola a pecorina contro il sedile posteriore e penetrandole la figa di nuovo e iniziando da subito a darle colpi decisi. Lei gridava e gemeva, il suo bel culo alla fioca luce di servizio dell’auto mi appariva irresistibile e allora decisi di provare a saggiarglielo con il pollice. Lei sussultò quando il dito penetrò, ma capii subito che la cosa non le dispiaceva affatto. Mentre proseguivo con questo trattamento sentii il rumore tipico della vibrazione di un telefono: nella vaschetta dietro al cambio c’era il suo cellulare che vibrava per una chiamata, sul display c’era scritto “Amore”…
Mentre il cellulare iniziava a vibrare per una seconda chiamata, mi chinai per lubrificarle il buco del culo con la saliva: mentre lo facevo lei era diventata silenziosissima ma immobile. La inculai facendola gridare, sentii il suo orgasmo esplodere, e un attimo dopo le svuotai tutta la mia sborra rimasta dentro al suo bel culetto, mentre il suo telefonino vibrava di nuovo per l’ennesima chiamata senza risposta.
-Ora come faccio a rientrare, senza le calze…- Mi disse più tardi, mentre la riaccompagnavo alla sua auto.
-Beh, come ti ho suggerito prima, dai la colpa alla tua amica Sonia. Le dici che ha imbroccato due tipi e che non potevi proprio lasciarla sola…-
Lei rise.
22
2
11 years ago
Toscomaturo,
31
Last visit: 6 years ago
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Serata con sorpresa
L'acqua scorreva veloce sulla mia pelle
mentre mi stavo preparando per uscire per una seratina misteriosa.
Ero completamente all'oscuro di tutto. Mi aveva avvisato che
stava organizzando qualcosa di speciale, qualcosa di nuovo, ma doveva
essere una sorpresa quindi non dovevo fare domande, non dovevo
curiosare.. Solo starmene buona ad aspettare e farmi carina...Ho
passato gli ultimi giorni a guardarlo di sottecchi cercando di
immaginare cosa avesse in mente, in silenzio, mentre la mia fantasia
galoppava.. Ogni tanto mi dava qualche indizio, poi me ne dava uno
opposto, non stavo piu' nella pelle, ero incuriosita, ansiosa,
trepidante..a lui piace mandarmi in tilt e, ad essere onesta, lo
adoro quando mi fa questo effetto.Finalmente era arrivata la
fatidica sera.Ho chiuso l'acqua, mi sono asciugata velocemente ed
ho cominciato a spalmarmi la mia crema preferita lentamente
assaporandone il profumo..soffermandomi ogni tanto, ero completamente
bagnata..in realta' ero su di giri da giorni, ma dovevo aspettare.La
crema ormai era completamente assorbita, sistemato il trucco mmm..
non avevo ancora deciso cosa indossare, non sapevo dove mi avrebbe
portato, cos'avremmo fatto..Ho curiosato nel mio cassetto
preferito ed alla fine ho optato per un intimo particolare, nero, con
delle aperture sul seno, all'altezza dei capezzoli che ed un paio di
aperture sugli slip, aveva anche delle catenelle che collegavano i
due pezzi tra loro, si era quello giusto, per la serata che mi era
stata preannunciata.Per il vestito era un' altro discorso, era
piu' difficile..dovevo osare oppure no? Nel frattempo lui si era
preparato e cominciava a mettermi fretta.. Eravamo in ritardo.In
ritardo, per cosa, per chi? Ecco che la trepidazione aumenta, le
farfalle nello stomaco, la testa leggera... Ho deciso di mettermi un
vestitino piuttosto appariscente e corto...arrivava appena a coprire
il sedere, ma almeno riusciva a nascondere le particolarita'
dell'intimo in particolare i capezzoli che spuntavano in modo osceno,
un ultimo giro di controllo ed eccomi pronta. La cena e' stata
favolosa. Abbiamo chiacchierato, giocato..ha continuato a stuzzicarmi
tutto il tempo, pero' sono riuscita a calmarmi un po', forse il vino
ed il liquore hanno aiutato..Dopo l'ultimo ammazza caffe' era
arrivato il momento di andare, saliamo in macchina, lui mi mostra una
benda e me la sistema sugli occhi. Ora non vedo nulla, non so
dove stavamo andando. ogni tanto allunga la mano, mi accarezza la
coscia e sale fino a sfiorarmi, poi smette, poi ricomincia... Non
so quanto tempo e' passato quando finalmente si ferma, scende dalla
macchina, lo sento parlare con qualcuno ma non capisco cosa dicono,
risale in macchina, ripartiamo giusto per 2 minuti, si riferma,
riscende e questa volta apre la mia portiera e fa scendere anche me,
mi accompagna per qualche passo, ora siamo al chiuso, non sento piu'
l'aria sulla mia pelle. Si allontana per qualche minuto, sento
dei rumori strani, poco dopo si riavvicina, comincia a baciarmi, a
toccarmi, mi rilasso di nuovo, mi lascio andare e rispondo ai suoi
baci. e alle sue carezze. Mi sfila il vestito, mi fa sedere...e'
un letto, all'improvviso, tra una carezza e l'altra mi lega un polso,
poi l'altro poi le caviglie.. sono sdraiata sul letto in intimo,
bendata, con braccia e mani legate ai margini del
letto..completamente aperta e decisamente bagnata.. Lui mi
stuzzica lentamente, mi succhia un capezzolo, mi accarezza le gambe,
poi si allontana, sento le sue labbra calde sulle mie.. in mezzo alle
gambe, sto impazzendo, lo voglio ora subito, ma lui continua a
torturarmi, prende qualcosa, sento che mi fa cadere del liquido caldo
e dolce in bocca, e' il gel da massaggio, prima sulle labbra, poi in
mezzo alle gambe e poi me lo lecca via.. poi si allontana. Allungo
le mani ma non riesco, sono bloccate, non vedo cosa sta facendo, non
sento nulla..ad un certo punto sento uno strano fruscio, come se si
stesse spogliando, strano, mi sembrava che si fosse gia' tolto le
scarpe..non capisco.. il rumore continua..comincio ad agitarmi..cerco
invano di allungarmi quando sento una mano sulle mie gambe..ma non e'
la sua, il tocco e' leggero, la pelle diversa..realizzo che non siamo
soli.. sono sdraiata mezza nuda, legata e bendata e c'e' qualcun
altro con noi. Non era mai successo.. Rimango immobile, quasi mi
manca il respiro..la mano sconosciuta continua ad accarezzarmi
dolcemente, poi torna anche la sua, riconosco il suo tocco, mi
accarezzano insieme ed io ricomincio a respirare, mi giro verso la
mano familiare, un sorrisino mi nasce sulle labbra, questa si che e'
una sorpresa...mi mordo il labbro..sono curiosa, lui capisce e mi
toglie la benda.Davanti a me c'e' un bel ragazzo, sui trentanni,
senza maglietta, magro, muscoloso.. un po' di tatuaggi qua e la',
guardo mio marito, era ancora mezzo vestito, anche lui muscoloso, non
so chi dei due guardare..riguardo il ragazzo che si avvicina quel
tanto per farsi toccare, ha una pelle morbidissima, un pearcing su un
capezzolo.. ho quasi paura di toccarlo senza fargli male..mi
presento, lui pure, si chiama A. Cominciano a spogliarsi e.. la
situazione si fa ancora piu' interessate, wow sara' anche stata
fortuna ma devo dire che e' stata un'ottima scelta!Non sto nella
pelle, li voglio tutti e due, li voglio assieme, comincio ad agitarmi
mentre mi accarezzano, ma io sono sempre bloccata.. quasi piagnucolo
per essere liberata, loro mi accontentano e finalmente mi ritrovo con
le mani libere di esplorarli entrambi per qualche minuto, il tempo di
decidere con quale dei due cominciare..poi inizio a succhiare
avidamente il piu' vicino mentre l'altro mi prende dall'altro
lato...
3609
3
11 years ago
coppia40mi,
51/53
Last visit: 6 months ago
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Come ti dimostro che sei cornuto...
Sono single convinto di 48 anni. Mi piace cercare sposine e coppie di scambisti su internet o nei locali della Toscana, e ho avuto diverse esperienze al riguardo. Ho anche due amici con cui ogni tanto capita di “collaborare”, e non mi vergogno di dire che con loro mi sono capitati anche diversi festini con donne a pagamento.
Però l’episodio più divertente posso dire che sia stato quello che voglio raccontare, successo un paio di anni fa.
In uno dei siti per coppie e scambisti italiani più famosi, dove sono regolarmente iscritto e attivissimo come “Toscomaturo”, mi imbattei in alcune foto di una tipa toscana molto sexy. Foto non spinte ma seducenti: in particolare alcune in intimo molto sexy bianco, autoreggenti velate e stivali marroni, scattate all’aperto, e altre in intimo nero bellissimo, reggicalze compreso, alcune di quelle anche all’aperto.
Il profilo del tizio che le aveva messe che si era registrato come “aspirante cuck”, diceva che a lui piacciono le fantasie di gruppo e di dogging, e che spera di realizzarne qualcuna, ma non specificava se cercava un bull per la mogliettina.
Decisi di cercare di contattarlo, e dopo vari messaggi senza risposta finalmente lo trovai nella chat del sito. Chattamo e gli feci i complimenti per la bella moglie, ma lui mi disse che non aveva mai fatto incontri e che sicuramente lei non avrebbe mai accettato nulla del genere. Obbiettai che una bella fica che si fa fotografare così all’aperto come faceva sua moglie doveva essere piuttosto calda e sveglia, in realtà, ma lui continuò a negare.
Decisi di non insistere ma che avrei continuato a coltivare la preda: l’esperienza mi insegna che raramente le coppie si convincono alla prima.
Lo ritrovai alcuni giorni dopo e ripresi il discorso, mostrandogli alcune foto mie all’opera. La volta successiva in cui lo trovai in linea fu lui stesso a invitarmi in chat. Aveva voglia di farmi commentare altre foto della bella mogliettina, aveva cancellato il viso dalle foto, ma si vedeva che era una bella fica, bel fisico con seno piccolo naturale e un gran bel culo. In quasi tutte le foto indossava intimo molto sexy, guepiere nere e bianche molto eccitanti o anche reggicalze o autoreggenti, una donna molto sensuale. Mi disse che lei aveva 35 anni e lui 39. In alcune delle foto sembrava anche molto esibizionista: si apriva il cappottino all’aria aperta come una vera esibizionista. A lui dissi che se era così esibizionista probabilmente era anche ben disposto a incontri con altri uomini o coppie, ma lui continuò a ripetere di no, e disse che non voleva rischiare di proporglielo. Gli dissi che secondo me una così, se non la faceva divertire lui, prima o poi avrebbe trovato da sola la compagnia con cui divertirsi, ma lui disse che non era il tipo.
Cambiai tattica, e gli proposi di scommettere che se avesse avuto occasione, lei avrebbe accettato un incontro con un bull.
-Se sei tanto convinto di quello che dici di lei, perché non mi fai provare a corteggiarla? Scommettiamo che poi ti tocca ricrederti?-
-Non scommetto mai- mi scrisse lui.
-Beh fai un eccezione, potrebbe rivelarsi intrigante. E poi sei tu, che ti professi “aspirante cuck…” Dai, proviamo. Se è vero quel che pensi di lei, non succederà nulla, no?-
-Di certo non ti do il suo cellulare o altre cose per contattarla…-
-Certo, ti capisco. Ma potresti darmi modo di contattarla su qualche chat, senza che lei sappia…-
Dopo lunga opera di convincimento riuscii a ottenere un contatto messenger e qualche informazione su di lei.
Alcuni giorni dopo riuscii a contattarla e con la solita scusa del “ciao, non mi ricordo chi sei”, inizia a parlarci e a sondare il terreno con molta cautela. Era piuttosto riservata, ma comunque chattava volentieri, e la cosa mi incoraggiò, e decisi di non forzare i tempi. Nei giorni successivi cercai di approfondire la sua conoscenza, senza sbilanciarmi a farle proposte. Lo raccontai in chat al marito, dicendogli però che non avevo mai parlato di sesso. Capivo che a lui la cosa dava un certo stimolo, anche se continuava a sostenere che non voleva proporle incontri.
Un pomeriggio la trovai di nuovo in linea su messenger, e decisi di provare ad affrontare l’argomento-sesso. Lei accettò la conversazione, e allora approfondii il discorso. Le chiesi se era fedele al marito e lei mi disse di si, ma da come rispondeva capivo che l’argomento la divertiva. Chattammo tutto il pomeriggio, io le proposi dei link a siti porno, mostrandole foto e filmati di sesso amatoriale. Lei sembrava divertita dall’argomento, e allora le chiesi:
-Ma a te non piacerebbe provare con un altro uomo, o addirittura con più uomini?-
-Sono sposata e mi basta l’uomo che ho.- mi rispose.
-Si ok, ma se lo prendi come un gioco, può essere divertente…-
-E scommetto che ti proponi tu, per farmi provare- mi scrisse, e io le risposi di si.
-E chi ti rende così sicuro che saresti di mio gradimento?-
Le mandai qualche mia foto, sapendo di essere un bell’uomo, cosa che anche lei fu disposta ad ammettere. Ma non riuscii a convincerla né a mandarmi una foto sua, né tantomeno ad incontrarsi.
La sera stessa mandai una email al marito, con allegato il testo della mia conversazione con lei.
Lui mi rispose che tutto questo non significava nulla e che comunque non aveva accettato incontri. Quando lo trovai di nuovo in chat ne parlai di nuovo con lui, ma ancora una volta lui negò la possibilità che la sua mogliettina accettasse incontri.
-Ok ma non incazzarti allora, se per caso succede.- gli scrissi
-Non mi incazzo, perché tanto non succederà mai, e probabilmente mi racconteresti che invece è successo e ti inventeresti tutto.-
La cosa mi suonò come una sfida, che decisi di accogliere.
-Ok, magari troverò il modo di dimostrartelo, allora.-
Il giorno dopo feci la posta su messenger alla mogliettina, e quando finalmente la trovai riallacciai subito il discorso. Per alcuni giorni lavorai per convincerla e incontrarsi, senza impegno. Alla fine riuscii a convincerla a vedersi un sabato pomeriggio, senza nessun impegno, in un bar di Montecatini, per un aperitvo insieme a me e a due miei amici, e se non fosse stato il caso, ognuno per la sua strada.
Cominciai a pensare a un modo per dare la dimostrazione al marito di quello che sarebbe accaduto, e decisi che glielo avrei dimostrato in più modi, così non avrebbe avuto dubbi.
Gli mandai una email, scrivendogli il mio numero di cellulare e dicendogli di usarlo per mandarmi un sms anche anonimo, se la sera stessa fosse stato in linea.
Eravamo già al bar quando lei entrò, alle 19. Non era alta, ma molto sexy, anche se aveva l’aspetto tutt’altro che da troia: indossava un cappottino di jeans, aveva una curiosa borsetta di cavallino sotto al braccio, e sotto si intravedevano delle calze velate, e un paio di stivali neri col tacco. Portava un paio di occhiali da sole che non volle togliere, mentre ci presentavamo. Un bel viso molto regolare e giovanile, dimostrava sicuramente meno dei suoi 35 anni, capelli lisci, con un taglio a caschetto alla francese, sotto l’orecchio, tinti di rosso mogano.
Le offrii subito da bere, lei era decisamente in imbarazzo, ma cercammo di essere gentili e amichevoli. Pian piano il ghiaccio si sciolse, anche se lei rimaneva ancora un po’ sulle sue, al punto da non togliersi nemmeno gli occhiali da sole, non ostante fosse buio.
Dopo un paio di aperitivi e qualche discorso sul più e sul meno, le chiesi che cosa aveva detto al marito, per uscire da sola. Lei mi rispose che aveva detto che usciva con una sua amica per fare shopping all’Outlet, e che magari rimanevano a cena fuori.
A quel punto le proposi di cenare insieme, a casa mia o se non si fidava, in una pizzeria. Sembrava molto titubante, ma alla fine accettò di venire a casa mia, ma con la propria auto. In casa finalmente lei si tolse gli occhiali da sole rivelando due begli occhi verdi, e anche il cappottino di jeans, sotto al quale indossava una gonna al ginocchio e una semplice camicetta bianca.
Avevo rifornito anche i miei due esperti amici di “pasticchine miracolose”, e avevo preventivamente organizzato una cenetta fredda a base di carpacci vari e varie bottiglie di vini bianchi, e pian piano tra un bicchiere e l’altro, tra una battuta e l’altra, riuscimmo a toglierle di dosso l’imbarazzo. A un certo punto sentii il suono dei messaggi in arrivo sul mio telefonino, e corsi a vedere. Andai subito nella stanza dove tengo il PC, e controllai se lui era in linea, e gli mandai subito un messaggio:
-La tua deliziosa mogliettina è andata a fare shopping con una sua amica all’Outlet, vero? Probabilmente ha sbagliato strada, ed è finita a Montecatini… Sta benissimo con quella bella camicetta bianca e quella gonna viola, molto sexy!-
Non aspettai la risposta e lasciai il PC acceso, tornando velocemente in sala, dove i brindisi cominciavano a fare il loro effetto. I miei amici si erano trasferiti sul divano e lei era seduta in mezzo a loro, ridevano allegramente. Io mi misi seduto davanti a lei e iniziai subito ad accarezzargli le gambe, e lei smise subito di ridere ma non di sorridere. Anche i miei amici passarono all’azione: uno iniziò a baciarla, mentre l’altro le sbottonava la camicetta. La facemmo alzare per spogliarla meglio, e con mia grande eccitazione scoprii che sotto indossava proprio uno di quei completino che le avevo visto nelle foto che suo marito mi aveva mostrato: un bel completo nero, con fiori di pizzo neri sul reggiseno e sul reggicalze, e il perizoma semitrasparente con gli stessi motivi. La ammirai compiaciuto, era veramente deliziosa. La palpeggiavamo di gusto, i due amici cominciarono ad aprirsi i pantaloni e a toglierseli; lei si rivelò meno timida del previsto, complici sicuramente anche le nostre carezze sul suo corpicino: si chinò subito sui due cazzi e si dedicò subito a sbocchinare i miei amici, mentre io da dietro la accarezzavo, gustandomi la vista del suo bel culo. Feci un salto al PC per “aggiornare” lo stato, descrivendo il completino della mogliettina in ogni dettaglio, ma notai che il marito non aveva risposto al messaggio precedente. Tornai in sala, per scoprire che uno dei miei due amici stava già scopando la bella, che si stava rivelando decisamente ben più troia di quanto ci era sembrata al primo impatto. Mi unii a loro, lei sdraiata e lui sopra, con l’altro che le teneva il cazzo in bocca. Mi feci posto anche io, affondandole a mia volta il mio uccello nella sua bella bocca. Ci alternammo a scoparla, mettendola a pecorina sul divano, e poi sul tappeto, tenendola impegnata in bocca e in fica. Lei si lasciava scopare di gusto, e noi la scopavamo rumorosamente, eccitatissimi. Le sborrai sulla schiena e un attimo dopo i miei due amici le schizzarono insieme sul petto, sporcandole il reggiseno che le avevamo lasciato addosso. Tornai al PC per vedere se l’ormai cornuto marito aveva risposto, ma niente. Decisi di aprire il microfono del PC, scrivendogli di ascoltare. Tornai di là, dove lei si stava un po’ ripulendo e i miei amici si erano versati di nuovo da bere, ma io volevo forzare i tempi, e mi buttai di nuovo su di lei ad accarezzarle la figa. Il secondo round fu più movimentato e ancor più rumoroso: la chiavammo di brutto, io mirai subito a farle il culo, e la inculai sul tappeto, a pecorina. Poi la girai, e mentre la inculavo a pancia su per farle arrivare il cazzo in profondità, uno dei miei amici la scopava in bocca senza ritegno. La chiamavamo troia, maiala, la incitavamo a voce alta a godere dei nostri cazzi mentre la inculavamo a turno, e lei accettava il gioco e sembrava divertirsi come una matta. Le sborrammo a turno dentro al culo, tutti e tre, riempiendola con soddisfazione. Ancora una volta tornai al PC per controllare, ma del marito nessuna traccia. Allora decisi di usare un’altra tattica, per dargli la prova che gli avevo promesso: tornai un attimo di là, e senza che lei se ne accorgesse presi le sue mutandine da terra e me le riportai al PC. Le misi sopra un foglio bianco su cui scrissi -Con i nostri complimenti alla “signora”-, e lo firmai. Chiamai da parte ognuno dei miei due amici e gli spiegai la cosa, e entrambi ridendo come matti andarono a firmare il foglio, dopodiché presi la macchina fotografica, fotografai la “composizione” e la stampai, cercando di fare in fretta. Pensai anche a portare di là la macchina fotografica, per fare qualche foto alla mogliettina, ma poi ci ripensai, troppo rischio che lei si incazzasse. Poi tornai a unirmi alla festa, che nel frattempo stava di nuovo riprendendo vigore: la mogliettina era di nuovo con un cazzo in bocca! Le facemmo provare l’ebbrezza della doppia, e non sembrò per niente a disagio, con un cazzo in ogni buco e uno in bocca; a dire il vero ebbi il dubbio che avesse già provato, la doppia penetrazione. Mentre la riempivano di carne la blandivamo con i peggio epiteti: maiala, troia sfondata, rotta in culo… Andammo avanti per un bel po’, alternandoci nei ruoli, sudando come matti per fotterla a dovere, alla fine i miei amici le schizzarono in viso, con lei inginocchiata a terra davanti a noi. Io invece le sborrai in gola, tenedole la testa ferma per farle ingoiare fino all’ultima goccia. Finita questa ultima estenuante performance, non appena lei si rialzo per andare in bagno, io corsi a prendere la foto stampata, la ripiegai e la infilai nel taschino interno della sua borsetta. Lei si fece una doccia e si rivestì. Aveva il reggiseno nero tutto sporco, e anche il reggicalze era pieno di vistose chiazze grigiastre, ma si rivestì e l’accompagnammo alla porta, era ormai passata mezzanotte. I miei amici rimasero in sala a fumare e a bersi un bicchiere, io tornai al PC e mandai un ultimo messaggio al marito:
-Amico, fai una cosa: tra una mezz’oretta la tua bella sarà a casa. Controllale bene l’intimo, perché credo abbia bisogno di una lavata. Ah, dimenticavo: c’è un regalo per te nella taschina interna della sua borsetta di cavallino!-
18
5
11 years ago
Toscomaturo,
31
Last visit: 6 years ago
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un mezzogiorno di fuoco
mezzogiorno meno due minuti, ora di chiudere, la spesa l'ho fatta, prendo le chiavi della porta e vado, ma... eccolo, il cliente dell'ultimo... minuto. però... bell'uomo! il signore, con accento un po' strano, dice che si tratta di un'emergenza. ha bisogno di aiuto, è in giro per lavoro e ha perso il bottone dei pantaloni. "ha bottoni? guardi è un'emergenza" e mostra il pantalone. "sì, i bottoni ci sono, come pensa di cucirlo?" "se lei, gentilmente, avesse un ago, del filo, se ha un bagno, lo faccio io, mia madre e mia zia sono sarte". "ah, allora abbiamo delle cose in comune, anche mia madre e mia zia sono state sarte!". sorrido e lo guardo con aria intrigante, bell'uomo, belle mani... prendo dallo scaffale un paio di scatole di bottoni e iniziamo la ricerca. gliene passo uno, dico "guardi se entra nell'asola", risponde guardandomi fisso "no, troppo piccolo, ce ne vorrebbe uno leggermente più grosso". mmmmm, più grosso, penso al suo cazzo, ce l'avrà... grosso? il cazzo non deve essere necessariamente grosso, deve essere proporzionato alla tana che lo riceve, questo mi dico mentre gli allungo un bottone più grosso e dico "scusi, permette? posso provare se questo va bene?" il gesto è equivoco, e lui lo capisce, mi guarda, mi guarda intensamente con quegli occhi nerissimi. il bottone è aggiudicato. prendo un ago, lo infilo, gli indico il bagno. lui va, aspetto un attimo e mi dico "ora o mai più", busso alla porta... "senta, se mi allunga i pantaloni glielo attacco io, lei sarà anche figlio di sarta, ma sa... questi lavori le donne li fanno meglio, me li passi". apre solo un poco la porta, giusto per far passaare la mano, me lo immmagino, in mutande lì dietro. li prendo, ho il colpo di genio, chiudo a chiave la porta del negozio, abbasso le tende, mi sfilo al volo gli slip, cucio il bottone, ribusso e, senza aspettare, spalanco la porta del bagno... mio dio... si sta toccando il cazzo... duro, allora è vero, non è una cosa solo mia, anche io lo eccito. lo guardo diritto negli occhi, mi guarda, ci avviciniamo, ci baciamo, ci baciamo con una passione travolgente, ci respiriamo, le nostre lingue si avvolgono, si strusciano, si contorcono come bisce d'acqua... ecco, le sue mani scendono lungo i miei fianchi, ora tita su il vestito, tra un attimo si accorgerà che non ho mutande... sono tutta bagnata, bagnatissima, lo voglio, voglio il suo cazzo dentro, lo sento sulla mia coscia, il suo cazzo dritto, duro, durissimo... ecco, ha scoperto che non ho gli slip, sorpresa, mi guarda, "che donna meravigliosa, che fortuna che ho avuto a perdere quel bottone", e le nostre bocche si uniscono in un bacio ancora più profondo. mi tocca, sento la sua mano, accarezza la mia fica bagnata e gonfia e calda, le sue dita entrano dentro di me... oh, che piacere intenso, non so neppure come si chiama, quest'uomo che voglio dentro, tutto dentro di me. usciamo dal bagno, tu guarda il caso, proprio stamattina ho ritirato il piumone dalla lavanderia. lo getto a terra e noi ci gettiamo sul piumone. ci spogliamo, ci sfiliamo tutto di dosso, siamo nudi, sono nuda davanti a un uomo nudo che non conosco, che voglio. mi spalanco, sono tutta aperta davanti a lui, che si avvicina, si avvicina con la sua bocca, con la sua lingua... oh cazzo!!!!!! come sa leccare questo qui! ma chi è, ma da dove arriva quest'uomo qui! mi lecca, mi lecca con una maestria che non ho mai conosciuto. anch'io lo voglio leccare, voglio mangiarmelo tutto. "ti voglio succhiare", mi fa alzare, mi fa mettere sopra di lui, uhhhh, un fantastico 69! me lo prendo tutto in bocca, tutto, fino in fondo. lo lecco, le palle, le lecco e le succhio, e poi su, su con la lingua, fino alla punta del cazzo, e poi giù, tutto dentro, tutto in bocca, tutto fino alla gola. e lui mi lecca, mi succhia... "basta!!!! mettimelo dentro, sbattimelo nella fica". entra... oh sììì, scivola, scivola e lo sento, come lo sento, il cazzo favoloso di questo sconosciuto. mi sbatte, lo avvinghio con le mie gaambe, lo lego a me, il suo respiro nel mio, io mio nel suo, ci guardiamo dritto negli occhi... il desiderio esplode, corre lungo la schiena... è brivido, un brivido che si irradia in ogni cellula. gli do anche il culo a questo qui, se solo accenna, se me lo tocca non lo fermo, lo lascio fare, lo lascio entrare. "fammi salire sopra di te". eccolo, ora sono io a dominare il ritmo. ora voglio usare il suo cazzo, piano, lento, me lo prendo tutto, lo sento tutto, dalla punta, dentro, dentro, scivolo con lentezza... lo sto facendo impazzire, lo vedo che la mente vavia, "è solo piacere, tesoro, solo piacere, sono la tua imprevista, inaspettata fonte di irresistibile piacere". mi sta toccando il culo, non lo fermo, lo lascio fare, lo bacio di piùdeve capire che lo voglio, "Toccami amore, toccami il culo, è tuo, prendilo, è tutto... tuo...". mi gira, fremo, ora me lo sbatterà nel culo, lo sto per prendere nel culo da uno sconosciuto, mi bagna, sento le sue dita bagnate che si infilano, che si insinuano nel mio antro oscuro. sto per perdere la testa. si appoggia... lo appoggia, lo sento, preme, lo sento, è forte, è duro, mi bagna, sento la sua saliva scendere sul mio culo, ora entra, ora ci riprova ed... entra. sìììì, eccolo, sta entrando, sta entrando nel mio culo, come lo sento.... cazzo come lo sento!!!!! "sbattimi, amore, sbattimi senza ritegno, sono la tua troia, sono la tua vacca, sono il tuo culo aperto per il tuo cazzo meraviglioso". mi sta inculando in modo impareggiabile. non so neppure il suo nome, non lo voglio sapere... come me lo sta sbattendo bene nel culo, mi piace, mi piace da impazzire, non resisto, mi tocco, sto colando di piacere... ora vengo "amore, non resisto più, vengo" "dai, dai fammi sentire il tuo culo che stringe, esplodoooo". la doccia calda nel culo, la sento, mi gira la testa, sono stremata, non ho mai goduto così intensamente, quanto tempo è passato? dove sono? lo guardo, guardo questo sconosciuto e mi sembra di vederlo da sempre, lo conosco, lo so, il suo cazzo e la mia fica si conoscono da sempre e si sono rotrovati. ci ricomponiamo, ci baciamo, c'è anche della tenerezza nei nostri occhi. ci siamo regalati l'un l'altra, come animali, abbiamo seguito un richiamo ancestrale, profondo, lontano. ci sorridiamo, ci rivestiamo sfiorandoci, con dolcezza. ora ci salutiamo, un ultimo bacio e rimarrà solo un indelebile, eccitante, ricordo...
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11 years ago
AdamDTS,
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Last visit: 9 hours ago
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Una vacca da monta
Ero in montagna e le sere prima di partire ho contattato qualche annuncio inserito su desy cercando qualcuno che fosse nella zona del mio soggiorno.
Ho ricevuto qualche risposta ma una in particolare mi ha incuriosito.
Un uomo sulla settantina con ancora tanta voglia di giocare... L'ho contattato prima via desy e poi per telefono. E' stato gentilissimo e cavaliere ma è anche andato subito al sodo. Un invito a casa per capire cosa mi piaceva e quanto mi piaceva...
Ero un po perplessa ma anche eccitata e così ho deciso di andare.
Mi sono preparata e presentata nel pomeriggio, mi ha aperto la porta e mi fatto entrare molto gentilmente, ma i suoi modi mi hanno messa un po in imbarazzo. Sempre gentile ma era come se fossi sotto esame. Mi ha fatto accomodare e mi ha offerto un drink che ho accettato molto volentieri per stemperare la situazione.
Tornando dalla cucina mi ha dato il bicchiere e si è messo vicino a me sul divano. All'inizio ero molto impacciata perchè anche lui era scostante ma poi parlando mi sono rilassata... mi ha fatto un altro drink e abbiamo continuato a parlare del più e del meno. Improvvisamente tra una parola e l'altra ridendo si è avvicinato e io, che al quel punto avevo bevuto due bicchieri, mi sono avvicinata e l'ho baciato. E' stato un riflesso automatico e per poco gli chiedevo anche scusa, ma... E' stato un attimo! Mi ha baciata e infilato la mano sotto la gonna accarezzandomi all'impazzata le gambe.
"Quanta voglia hai?...sei in calore.... non resistevi più vero?" Vi confesso che pur avendo bevuto mi sono resa immediatamente conto che era vero: avevo voglia da subito e il suo atteggiamento mi aveva moltiplicato il desiderio. Ho mugolato un "siii..." strascicato e nel frattempo ho sentito la sua mano che mi toccava sotto e saliva dietro verso il mio buchino.
Allora mi sono alzata leggermente per fare passare la mano e ho alzato le gambe piegandole per farlo entrare meglio. E' stato bravissimo, mi ha preso con il dito fino a farmi venire come una cagna. Nel frattempo gli ho slacciato i pantaloni e glielo ho tirato fuori. "Adesso sei pronta ... girati" è stato scortese, ma li per li non me ne sono neppure accorta perchè un alticcia e mentre mi giravo sul divano ho tirato giù le mutandine alle ginocchia e lui era già sul mio buchino con il suo arnese... Ho spinto indietro il culo mentre lui mi diceva:
"Avevo ragione vacca, sei così bagnata che non hai bisogno di lubrificanti..." e alla stesso tempo l'ho sentito spingere ed entrare prima un pezzo e poi tutto dopo una serie di piccoli colpetti.
" Adesso ti monto come si montano le vacche....". Mi trattava da puttana ma stavo godendo e non mi interessava minimamente.
Ha cominciato a sbattermi piano piano per qualche minuto grugnendo come un toro e quando stava per venire mi dice: "Vacca ti vengo dentro così mi fai un vitellino..." il mio piccolo cazzo ha cominciato a sbrodolare sborra come se mi stessi segando.... Poi ho sentito un getto grandioso dietro e un grugnito "vaccaaaa" e mi ha riempita tutta!
Quando poi più tardi ero seduta in auto per tornare in albergo sentivo ancora colare la sua sborra nelle mutandine.
Nella mia settimana di vacanza non è stata l'unica volta che ho fatto la "vacca" ma con lui ho provato a fare il vitellino altre due volte! Tornerò sicuramente in queste bellissime montagne!
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11 years ago
Daniela1Do,
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History of violence 14
E' arrivato dunque il giorno delle mie nozze con Rodolfo. E' un passo importante ed impegnativo, pensato e sognato per anni, quando Francesca era soltanto Francesca e non la persona che sono diventata oggi. Oggi non so proprio più chi sono nè cosa voglio, ma la macchina inesorabile delle relazioni familiari tutto macina e tutto trascina e non lascia spazio ai dubbi ed alle incertezze. Fino a poco più di tre mesi fa l'universo maschile per me iniziava e finiva con il mio fidanzato, finchè la violenza non ha bussato alla mia porta e mi ha profondamemte trasformata. O forse è più corretto dire che ha soltanto portato a galla aspetti della mia personalità che non conoscevo affatto. E mi ritrovo dunque intimamente cambiata, ma non al punto di avere la forza di oppormi alla soluzione matrimoniale. In verità il mio rapporto con Rodolfo ha subito pure una drastica evoluzione da quando abbiamo trasgredito insieme, ma questo è accaduto soltanto una settimana fa. Rodolfo appare molto coinvolto da me, sento che gli piace avere una moglie disinibita, e credo che lui ora intraveda una vita sessuale di coppia molto più interessante di quella che fino a poco tempo fa gli si prospettava. Una cosa è certa, il nostro rapporto sta cambiando velocemente ed è una vera follia sposarci adesso e mettere un punto fermo in una situazione che invece è completamente liquida, e della quale nè io nè lui possiamo immaginare la possibile evoluzione.Ma questi sono pensieri oziosi. La truccatrice mi sta dando gli ultimi ritocchi, mia madre si dà da fare affinchè tutto funzioni alla perfezione, mio padre è emozionato e si appresta ad accompagnarmi in chiesa, la macchina è giù che aspetta, il parroco che mi conosce da quando ero bambina è lì pronto a benedire la sacra unione che ci vincolerà tutta la vita. Percorriamo il chilometro scarso che separa casa mia dalla parrocchia nell'elegante berlina blu di un nostro parente. Scendo davanti alla chiesa infiorata tra gli applausi dei presenti che ancora si attardano a prendere posto tra i banconi. Entriamo accompagnati dalle irrinunciabili note di Mendelssohn. Il timore che avevo per la testa si materializza velocemente, perchè riconosco subito negli ultimi banconi Sergio. Dapprima impallidisco, poi mi rassicuro perchè non è solo. Vicino a lui c'è Enzo, per fortuna, che ha sempre dimostrato di avere del buon senso. Scorgo pure Giorgio, il "camperista". Ho un tuffo al cuore riconoscendo in fondo alla fila Fausto, l'uomo con cui sono stata da sola in camera da letto nel corso di una delle primissime orge organizzatami da Sergio. Conservo di quest'uomo un ricordo inebriante ed ho sempre sperato di poterlo reincontrare. Oltre a scoparmi in maniera divina con lui in quell'occasione ho avvertito una fortissima intesa, ma dopo quella sera ci siamo persi. Invece eccolo qui, venuto tutto elegante a presenziare al mio matrimonio. Mi tranquillizzo, l'importante adesso è che Sergio non disturbi la cerimonia in qualsivoglia maniera, il resto va tutto bene.Inizia la cerimonia, le letture dalla Bibbia e dal Vangelo, i canti. L'omelia di don Antonio è particolarmente accesa e vibrante nel decantare e celebrare le virtù di noi due giovani sposi che ci accingiamo al sacramento del matrimonio nella devozione reciproca e nella fedeltà. Se i presenti immaginassero che il culo della sposa ha ricevuto la copiosa sborrata di Sergio non più di dodici ore fa... Arriva lo scambio delle fedi. E' fatta, io e Rodolfo siamo marito e moglie!!!La cerimonia finisce, inizia la lunga processione di amici e parenti da baciare e ringraziare. Ecco il turno dei miei amici "particolari". Enzo è il primo e mi rivolge parole dolci e galanti, poi Sergio che si limita a baciarmi le guance sogghignando impercettibilmente, poi Federico. Infine Fausto. Me lo ritrovo davanti e mi rendo conto che il cuore mi batte forte. Mi bacia sulle guance appoggiandomi le mani sulle braccia e ritrovo il suo forte odore di maschio che non ho mai dimenticato da quella sera. Mi rivolge poche parole sottovoce fissandomi intensamente."Non ti ho mai dimenticata, Francesca, sei una donna meravigliosa ed invidio l'uomo che ti ha sposata". Ricambio il suo sguardo. Ho un groppo allo stomaco e vorrei che il resto dei presenti, marito compreso, sparisse improvvisamente per rimanere sola con lui.Poi mi chiamano e mi riscuoto, il fotografo deve fare le foto di gruppo. Una mezzora e gli invitati iniziano a sciamare fuori della Chiesa. Chiedo a mia madre di darmi un pezzo di carta ed una penna, vi scribacchio sopra il mio numero di cellulare. Con una manovra diversiva molto disinvolta approfitto di un momento in cui Fausto si ritrova isolato dagli altri. Mi avvicino a lui, gli lascio scivolare il bigliettino in mano senza nemmeno guardarlo in viso. Non è una mossa che ci si aspetterebbe da una sposa in abito bianco, ma la Francesca dall'abito bianco è da tempo che non esiste più.Il viaggio di nozze in Messico si svolge secondo i programmi prestabiliti. Lo Yucatan è un posto incantevole. L'acqua dei Caraibi è calda al punto da non provare nessun brivido quando ti ci immergi con il corpo scaldato dal sole. Mi sento viva, pulsante di energia animale che amplifica le sensazioni del mare, della sabbia, del sole, dell'acqua salata, delle fieste serali, della cucina messicana. Rodolfo è preso da me e mi dà ciò di cui una giovane sposa ha bisogno. Mi scopa tutti i giorni, anche due volte al giorno, dimostrando una foga ed un'energia che prima non aveva mai avuto. Invariabilmente me lo mette anche in culo venendomi quasi sempre dentro. La cosa mi piace ma non ha quasi nessuna presa emotiva su di me. Mi bagno e arrivo talvolta anche a godere insieme a lui, ma le sue fantasie mi disturbano. Rodolfo quando è eccitato fa continui riferimenti alla porcata fatta durante l'addio al nubicelibato nel privè. Mentre gli faccio i pompini lui cerca di stimolarmi con fantasie erotiche che coinvolgono altre coppie. Lo conosco abbastanza per rendermi conto che ciò che lo eccita è la convinzione di disporre di una moglie abbastanza zoccola da permettergli di accedere a situazioni dove lui può scopare con altre donne. Mi rendo conto che cerca continuamente di adocchiare coppie potenzialmente disponibili a questi giochi. Ho sempre pensato che Rodolfo non pensasse che a me e vedere portati allo scoperto i suoi desideri profondi, desideri che non si concentrano affatto su di me, lo rendono banale ai miei occhi, scontato, dozzinale, noioso, perchè gli manca pure la furbizia di dissimulare. E prima di questo momento questi suoi desideri che sfogo avevano? Da quando stiamo insieme mi ha sempre scopato una o al massimo due volte a settimana dichiarandosi sempre stanco o incapace di fare di più, mentre adesso ogni volta che entriamo in camera da letto mi ritrovo subito messa alla pecorina sul letto ad ascoltare le sue fantasiose porcate sul sesso di gruppo mentre mi chiava. Non mi stupirebbe per nulla apprendere che Rodolfo in tutti questi anni magari si è sfogato scopando qualche battona.Dal canto mio non sono messa meglio di lui, tutt'altro. Mi sento una vera gatta, adoro gli sguardi degli uomini su di me e non perdo occasione per provocare i maschietti. Ho avuto anche diverse blande occasioni che se avessi incoraggiato mi avrebbero portato a cornificare immediatamente mio marito. C'è un cameriere dell'hotel che mi fa letteralmente impazzire: mulatto, alto, labbra carnose... mi piacerebbe proprio tanto andarci a letto. Invece per tutta la durata del viaggio di nozze sono stata una moglie esemplarmente fedele, almeno fisicamente. Dentro di me tuttavia nascondo un vulcano in continua ebollizione. Penso a Fausto in moltissimi momenti della giornata. Abbiamo iniziato a scambiarci sms appena atterrata all'aeroporto di Cancun e da allora ci scriviamo regolarmente diverse volte al giorno e i contenuti dei nostri sms non sono propriamente casti. Lui ha iniziato presto a dirmi quanto mi desidera e io non mi sono certo peritata di nascondergli quanto io a mia volta desideri lui. Gli ho confessato un paio di volte che mentre scopo con mio marito penso a lui. E' la verità, ma non è la completa verità, perchè penso anche al cazzo di Sergio, a quello di Enzo, alle porcate fatte in camper con Giorgio. E la mia mano corre velocemente alla passera, le mie dita vanno a stropicciare la clitoride dopo che mio marito, invariabilmente svuotatosi nel mio culetto, cade profondamente addormentato. E mentre lui dorme me ne vengo in paralizzanti orgasmi mentre rivivo mentalmente i momenti trascorsi dentro a quel camion. Queste crudezze a Fausto non le dico, ma il pensiero del suo petto villoso, dell'afrore che emanano i suoi grossi coglioni bruni, della maniera imperiosa ed autoritaria con cui mi ha sbattuta e cavalcata per oltre mezzora nella camera da letto di Sergio mi rende decisamente sincera quando gli comunico la mia voglia divorante di lui.Per ora sono ancora una sposa fedele, ma non occorre la sfera di cristallo per pronosticare che che difficilmente riuscirò a rimanerlo a lungo al ritorno dal viaggio di nozze....
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11 years ago
fd5947,
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Come iniziare una donna di coppia al mondo della trasgressione
Come iniziare una donna al mondo trasgressivoIn molti anni di esperienza nella psicologia,nel training psico-fisico e nel mondo delle coppie trasgressive io e la mia compagna abbiamo studiato un piano di iniziazione per quelle donne di coppia allergiche alla trasgressione, abbiamo capito come "la prima esperienza" è determinante nella riuscita per l'entrata a questo nuovo mondo.L'entrata in questo mondo deve essere graduale e deve rispettare i tempi propri di ogni persona in base ai suoi stati emozionali e schemi mentali..Noi proponiamo al lui di coppia di regalare alla propria lei un massaggio professionale, un massaggio molto rilassante che va a stimolare ed attivare l'energia sessuale.La donna che riceve il massaggio terrà per mano il suo compagno che gli darà sicurezza e contatto, a circa metà massaggio la donna sentirà il bisogno di baciare il suo compagno e dopo un po sentirà anche il desiderio sempre più crescente che le nostre mani si avvicinino sempre più alle zone genitali, il suo desiderio sarà soddisfatto solo quando il suo corpo si contrarrà e ondulerà verso le mani massaggianti..Questo massaggio sbloccherà l'intimità sessuale della lei di coppia associando un nuovo piacere (leggero e graduale)che proviene al di fuori della sfera sessuale della coppia.Questo è l'inizio...
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11 years ago
CoppiaPerLaTuaLei,
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Le farfalle nello stomaco
Spesso ti chiedi se una cosa giusta o è sbagliata basando tutto il tuo ragionamento su regole di comportamento che nella realtà fattuale non esistono, troppo spesso mi capita di fermarmi a pensare se una determinata azione è può avere conseguenze positive o meno trascurando così la cosa più importante, l'attimo. Quella volta sul regionale Livorno Firenze non andò così non pensai e vi salii sopra conscio di come sarebbe andata a finire.
Conobbi Walter in chat così come altre centinaia di persone, ma a renderlo differente dagli altri era la sua spontaneità così come il suo modo semplice di guardare le cose, così il suo sentirsi cuckold appariva come un'emozione unica da vivere intensamente e non come una turpe perversione take and way da consumarsi in poche righe mostrando qualche foto, senza spesso nemmeno avere cognizione di chi hai davanti così come avviene del resto nella maggior parte dei casi.
Quando ti trovi davanti persone che dicono di eccitarsi a concedere, anche virtualmente, la propria moglie o compagna i risultati possono essere i più disparati come ad esempio la rincorsa al commento volgare, la facilità con la quale ti vengono concesse foto da scaricare, e il poco grado di erotismo con la quale viene vissuta questa avventura, curioso è il fatto che ad ogni richiesta di verifica della coppia con foto di vita normale del candidato cuck al 98% c'è una risposta negativa anch'essa costituente un novero a se stante di scusanti tali da poterci scrivere un formulario, ma del resto che dire se non... è solo un gioco.
La consuetudine maturata nel tempo ad avere una scarsa credibilità nella categoria fu improvvisamente spazzata via da un ragazzo più giovane di me, intenzionato, per lo meno inizialmente a parole, a condividere la sua ragazza (da ora in poi Erika), così una sera d'agosto di un anno fa iniziammo una conversazione dalla quale, dopo varie fantasie, richieste e infine proposte furono gettate le basi per un incontro reale tra me e lui avvenuto un anno dopo, casualità volle che per lavoro si trovasse in una località di mare vicino alla mia, così dopo mille dubbi e perplessita e spettri di un improbabile sequestro e/o tentativo di furto di organi, mi avviai verso la località concordata. L'orario e il luogo erano un po particolari per un incontro ad alta intesità emozionale, ma da un lato l'alta affluenza di turisti chiassosi e il caldo infernale di un mezzogiorno di agosto, agevolò e non poco l'approccio con una situazione che sino ad ora non credevo potesse succedere se non nella mia fervida fantasia. Così bastò una pacca spalla e un sorriso pieno di vita per far decollare quella che sarebbe stata la conversazione più assurda della mia vita.
Parlare con Walter era come dialogare con un amico di vecchia data, nonostante l'oggetto della conveersazione, dopo i vari convenevoli e qualche bicchiere di bianco finalmente (e dico così perchè ho le mie ragioni) la conversazione prese la piega giusta che entrambi volevamo, ossia parlare di Erika.
Erika era la ragazza di walter 25enne formosa ma con una dote innata la sensualità, che a mio avviso o si ha oppure di certo no si impara a scuola, una piccola dea del sesso, donna viziosa amante del piacere in ogni sua forma e instancabile serva al servizio del suo adorato Walter per il quale avrebbe fatto qulasiasi cosa. Con Walter sin dalle prime chattate avevo cominciato un gioco, mi piaceva suggerirgli pose fotografiche con le quali immortalare erika, la quale era completamente ignara di tutto ciò, anche se a detta di lui stava iniziando ad assecondare le sue visioni cuck per lo meno in via del tutto marginale, io suggerivo tutto dai vestiti alla lingerie alle pose e ai luoghi e walter come una sorta di gioco di ruolo si divertiva accettando questa sorta di sfida, che per altri può essere intesa come mera ubbidienza. Non passò molto tempo dal momento in cui dalle foto le mie richieste si facessero sempre più esigenti, iniziai a provare il gusto nell'essere un capriccioso interlocutore viziato e perchè no talvolta anche un po stronzo, non accontentandomi più delle foto ma avanzando richieste un o più invasive come ascoltare l'audio delle loro scopate oppure visionare in cam l'intimo di Erika nei momenti in cui lei non c'era fino a stringere amicizia con lui su fb per poter avere una panoramica completa ed entrare così ancora di più nella loro intimità. A volte Walter cercava di disancorarsi ma il piacere dell'intrigo mentale lo coinvolgeva ogni giorno sempre di più e molto più di me che ormai credevo ad un'amicizia esclusivamente virtuale e invece dovetti ricredermi...
Il pranzo improvvisato sotto il sole di Castiglioncello si stava concludendo in un modo che non mi sarei mai aspettato, Walter tirò fuori il suo cellulare e con un sorriso smagliante mi disse “non la vuoi vedere la tua troia?” beh non nego che arrossì per un minuto abbondante dato che un conto era dirle in chat certe cose una ltro dal vivo ma poi, forse complice il vino, rientrai nei panni dell'amico severo e gli risposi “ok , fammi vedere la tua puttana ma ti avviso che se me lo tiri su mi toccherà venire a casa con te, quindi ti covene non mettermi fame di lei ”. Come non detto l'effetto fu il contrario, le foto la rappresentavano legata su di una sedia con gli occhi bendati da un nastro nero e indosso una vestaglia di seta dello stesso colore con i bordi di pizzo e in evidenza l'abbondanza della sua carne traboccante dalla veste, un pasto prelibato per me in quel momento.
La situazione era al quanto surreale io lui e le foto un bar pubblico e gente intorno indifferente, non male per un approccio di questo tipo ma non era finita qua la sopresa arrivò subito dopo che Walter mi disse “vieni con me devo farti vedere una cosa”, capì che si trattava di un video. Ci spostammo nela sua macchina una comodissima mercedes lussuosa aziendale,io ero eccitatissimo era come essere dentro ad un bazar e poter chieder tutto quello che volevo senza parlare, dal canto suo anche Walter era molto preso non mostrando nessun tipo di imbarazzo anzi.. così fece partire il video che ritraeva Erika nuda sul letto con le mani legate alle due estremità e con gli occhi bendati nel mentre il suo ragazzo la stava penetrando con un vibratore, ma non era quello che mi colpì, no, bensì il fatto che stesse pronunciando il mio nome “manuel sii ti voglio vieni a scoparmi siii usami porco” in pratica Walter aveva esternato in maniera palese ad Erika la sua voglia di cederla ad altri come in un gioco dove solo il destino e poteva creare quella magia che potesse far accadere ciò che si desiderava. Pronunciava già il mio nome ma nonostante questo lei non sapeva ancora nulla di me. Ma ancora per poco.
Arrivai alla stazione di Rifredi alle 19:30 avevo le indicazioni su un foglio di carta, stavo per raggiungere casa di Walter, che non distava tanto da lì, ero stato invitato a cena come suo collega, come a volta capitava dato che il suo lavoro lo portava a conoscere diverse persone. La mia emozione era enorme non solo per il fatto che l'avrei vista dal vivo ma anche perchè avevo oltrepassato il punto di non ritorno, una volta entrato la dentro non avrei avuto più scuse, doveva essere mia a tutti i costi.
Concordai con lui di farla apparire come una cosa casuale, lui sarebbe arrivato a casa e l'avrebbe avvisata appena rientrata dal lavoro della mia presenza, così come a spesso accadeva (questo a detta di lui), lui si sarebbe scusato con lei garantendogli una serata di fuoco dopo cena, beh in parte un imput indiretto glielo lanciò chissà se lei lo afferrò subito o fece finta di niente.
Arrivai al numero 16 di via... eh questo non ve lo dico :) … non feci in tempo ad avvicinarmi al campanello che vidi Walter attendermi impaziente con una sigaretta in mano, “deh voi livornesi siete puntuali vedo … “ disse sorridendo, risposi anchio dicendo “beh hai ragione bimbo mio ma i treni italiani purtroppo non gli fabbrica la swatch” ci salutammo ma era evidente l'emozione, era nell'aria, non so se definirla una sensazione buona o cattiva, dato che cmq mi stavo introducendo, pur col suo volere, in casa di uno web-conosciuto con la lei ignara di tutto o quasi ma come detto di anzi ormai il punto di non ritorno era passato e la chiave entrò nella serratura, due giri a destra ed entrai in casa di Walter ed Erika. La sensazione che provai fu quella di grande imbarazzo ma dovetti liberarmene in fretta perchè me la ritrovai davanti in carne ossa con il grembiule da cucina con sotto i vestiti da lavoro (nella fattispecie un tailleur nero dato che lavorava in un posto di lusso) “ciao piacere sono Erika scusa se mi trovi vestita da lavoro ma il duro del tuo collega mi ha avvisato all'ultimo, vedo di fare tutto alla svelta dieci minuti e sono da voi”, mi presentai anchio dicendogli che non si doveva preoccupare e che la colpa era anche mia ma che mi adattavo a qualsiasi cosa e condizione, indubbiamente era simpatica, carismatica e sapeva esaltare bene quelle forme nella fattispecie con una non evidente ma audace scollatura, mi accomodai sul divano del salotto dopo aver visto la casa che era molto bella e grande, la cena sarebbe stata pronta di li a poco e Walter era al bagno lasciandomi solo con Erika che smanettava ai fornelli, un brivido caldo mi passò per il corpo alla visione di lei alle prese con i preparativi della cena i tacchi neri le calze nere velate quei polapcci duri e sodi e quel caschetto che gli modellava il viso, la rendevano molto di più di quello che avevo sempre pensato che fosse, una cagna da monta.
Cenammo con allegria seguendo il copione che Walter mi aveva detto ma al di là di tutto non sembrava troppo curiosa su chi fossi mentre il suo sguardo era su di me ogni istante che parlavo e nel mentre Walter stava facendo i caffè pronunciò il mio nome ad alta voce per chiedrmi una cosa, io fisando Erika vidi nel suo volto un lieve arrossamento, capì che il ricordo della porcata che aveva fatto col suo ragazzo era riapparso, o così credetti, infatti non avevo torto.
La serata stava volgendo al termine in ogni caso anche se non c'era stata occasione o meglio nessun segnale evidente da parte di Walter, avevo comunque passato una bella serata con persone interessanti, andai in bagno quando riaprì la porta mi trovai davanti Walter bianco in volto e quasi tremante, “ohi stai bene ? “ gli chiesi io, “ ti prego fai qualcosa” e io “ eh?? ma che dici non ti capisco” “ti prego manu scopala gli piaci me lo sento se ci provi ci sta”, per quanto fosse surreale, per quanto sembrasse impossibile, per quanto la realtà superi sempre la fantasia, non me lo feci ripetere due volte tirai un bel sospiro cuore in gola e mi diressi a passo svelto verso la cucina dove lei stava lavando i piatti e senza fiatare arrivai da dietro, con le mani le toccai i suoi fianchi e avvicinandomi all'orecchio le dissi “mi dispiace adesso sei mia” lei si girò perplessa mi guardò quasi impaurita e in quel momento la baciai con forza, lei non oppose resitenza gettò per terra le posate che aveva in mano e si abbandonò alle mie mani che stavano toccando il suo corpo. Con una mano le tenevo il collo con delicatezza in modo che quel bellissimo bacio continuasse e con l'altra avevo sganciato la giacchetta del tailleur e nel frattempo gli stavo sbottonando la camicetta bianca intravendendo una quarta sorretta da un bellissimo reggiseno di pizzo nero, le mie mani stavano per violare quel seno quando dei gemiti in sottofondo distrassero me e lei, ci girammo quasi di scatto e davanti a noi c'era Walter nudo con il cazzo in mano che se lo stava menado a più non posso quasi come se fosse in trance, io guardai incredulo anche se tanto incredulo non avrei dovuto esserlo poiché stavo violando il corpo della sua ragazza, comunque lo sguardo di Erika cambiò in un secondo e da ecciatato e lascivo si trasformò in rabbioso, “bravo le volevi tanto le corna eh adesso ti ci faccio cornuto stronzo!” pensavo ad un gesto di rabbia o di rivindica ma l'aumentare dell'intensità della masturbazione del suo ragazzo mi fece capire che il gioco aveva inizio.
La spoglia nuda lasciadoli solo le calze degli auroreggenti a puttana, così come gli disi ricevendo un sorriso malizioso di approvazione, mi feci spogliare nudo da walter dicendogli, “se il gioco s'ha da fare, dev essere tu ha iniziarlo, spogliami cornuto” pronunciai quella frase senza accorgermene ma non feci in tempo a rientrare sui miei passi per chiedere scusa che subito Walter era in ginocchio a sganciarmi la cintola dei pantaloni, fu così che in men che non si dica ero sul suo letto con la testa fra le gambe di erika a gustarmi la sua passra leccando con la lingua il clitoride in modo lento quasi fosse una delizia rara mentre con il dito della mano delicatamente entravo nel buco della figa, una delle più belle che abbia mai visto un taglio bello lungo con un clitoride notevole. Ero nudo con il cazzo duro girandomi spalancai le gambe e senza biogno di dire nulla me lo ritrovai dentro la bocca di Eria che come una serva me lo stava succhiando come se non ci fosse un domani, dopo una ventina di pompate decisi che eraarrivato il momento della penetrazione cosi la coricai a pancia in su e piano entri dentro il suo corpo e prima a colpi lenti poi mano a mano sempre più forti mi unì a lei spingendo tutto me stesso come se volessi entrere con tutto il corpo dentro di lei.
Erano passati 15 minuti ma sembrava ne fossero passati 5 lei gemeva chiamandomi porco io resistevo alla sborrata che si preanunciava colossale, “lo senti puttana senti come ti fotto cagna” avevo decisamente perso il controllo così come Walter che schizzò sul letto tutto lo sperma che aveva sulle palle colpendo anche parte della mia schiena. Le unghie di Erika stavano penetrando la mia carne i suoi denti mordevano la mia spalla, mi alzai le detti un piccolo schiaffo deciso sul seno e inizia a spingere a più non posso finchè in preda all'estasi quasi senza fiato dissi al suo ragazzo “adesso guarda perchè quello che è tuo diventa anche mio” e venni copiosente dentro Erika che ansimò quasi in un lamento che sembrava un pianto liberatorio, avevo il suo odore addosso a me e altrettanto lei, mi alzai e andai a lavarmi guardando Walter negli occhi che rispose sorridente con un occhiolino.
Prima di andare via presi Walter e gli chiesi “ma cosa hai provato a vedere tutto quello” e lui senza batter ciglio “ è stato come avere le farfalle nello stomaco”.
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11 years ago
youngvoyeur,
27
Last visit: 4 years ago
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io e la coppia
ho conosciuto questa coppia su un sito di incontri. Ho notato il loro annuncio molto interessante perche cercavano un singolo bsx attivo e passivo giovanile, sembrava l'annuncio per me; guardo le foto erano tutte di lei in barca, in casa molto sexy e un lato "b" da urlo. Decido di contattarli per proporre un incontro, poche ore dopo ricevo la loro mail che volevano aver delle foto cosi felice di aver ricevuto una risposta ricambio molto velocemente e mi fissano una data luogo e ora per un incontro conoscitivo in porto ad alassio alle 13. Arriva il giorno dell'incontro arrivo ad alassio entro nel porto e come d'accordo gli chiamo per farmi spiegare dove rimane la loro barca. Li raggiungo a piedi e li vedo sbucare dalla coperta, mi accolgono a braccia aperte; lei ha un pareo color arancio in cui si intravedeva il perizoma e capezzoli turgidi lui camicia con manica corta e jeans. Ci presentiamo e mi offrono un aperitivo cosi si rompe il ghiaccio e intanto si parla di lei che è brasiliana (ora capisco per il lato "B"" fantastico) motori, macchine, barche un po ti tutto, finito di sorseggiare l'aperitivo causa commissioni non potevo rimanere con loro e cosi mi accingo ad uscire, nel frattempo mi invitano il giorno seguente a far un giro in barca solita ora e solito posto senza esitare accetto volentieri.Arriva il giorno seguente con molta cura preparo lo zaino salgo in macchina e li raggiungo, parcheggio raggiungo la barca che e già in moto per uscire dal porto, salgo li saluto e lei mi fa starada in coperta per posar lo zaino, risaliamo molliamo gl'ormeggi e si parte ci sediamo vicini e appena fuori dal porto si tirano su le vele, si naviga parecchio siamo diverse miglia fuori dall'isola gallianara. Decidiamo di fermarci lasciando la barca alla deriva lui si toglie il costume e rimane nudo lei in perizoma e in con il costume a slip ci sediamo vicini (lui lei io) e iniziamo a succhiare i capezzoli, che iniziano a farsi belli duri, e inizia a gemere solo che il mare e vento non era dalla nostra parte, cosi si riparte direzione porto rientrati e si son fatte le 4 mi chiedono se volevo andar a casa loro, per finir la giornata, risposi certamente saliamo in macchia e ci avviamo. Dopo 20 minuti di strada tortuosa parcheggiamo e vedo una casa immensa un rustico messo a nuovo, mi fanno strada entro vedo un salotto enorme divani in pelle caminetto tv da 32" con sky nel frattempo lei va a farsi una doccia, noi saliamo al secondo piano e mi trovo 4 stanze di cui una la loro con tv da 32" con sky una per gl'ospiti e due per vestiti e scarpe mi fanno salire ancora e arriviamo in mansarda piena di trofei di golf e bridge, ci accomodiamo sul divano schiaccia un pulsante e scende un telo bianco davanti a noi accende il video proiettore e mette un po di musica su sky. Curiosando in casa noto un colezione di film erotici di "TINTO BRASS" mi offrono da bere e lui va a far una doccia lei torna solo con l'asciugamano, e parliamo del caldo brasiliano, la cucina, le tradizioni, a un certo punto posa il bicchiere bruscamente mi guarda si inginocchia mi slaccia i pantaloni e mi inizia a succhiare il cazzo in maniera divina pian piano arrivo al divano e mi siedo ho il cazzo durissimo e lei mi dice che gli piace anche nel gusto. Nel frattempo sento salire il compagno ci vede e dice con un tono compiaciuto "aahhh avete gia cominciato" gli rispondo " eh non potuto dir di no" cosi si accovaccia anche lui e me lo succhia insieme a lei. Dopo diverse pompate lei vuole che mi sdrai per terra a gambe piegate ma aperte, cosi mi sdraio come ha detto lei, sul tappeto lui continua a succhiarmi mentre lei si siede sulla mia faccia gli lecco la figa ansima moltissimo, gode dice delle frasi veramente porche, sento che mi viene in bocca dopo svariati minuti di sesso orale mi sono stufato la volevo scopare si sposta mi da la schiena, si siede sul cazzo mentre davanti c'è lui in piedi che si fa succhiare. dopo una decina di muniti si gira ho il suo seno danti ha i capezzoli duri colgo l'occasione li mordicchio sento che geme ma lui da dietro gli chiede se vuole la doppia penetrazione gli risponde "che nel culo non lo vuole", con un sospiro scocciato si abbassa sento qualcosa di duro vicino al mio cazzo e gli dice "ok nel culo non lo vuoi ma due in figa non mi puoi dire no" un colpo secco ed entrato lei tira un urlo forte sento la figa strettissima ogni colpo che le diamo stringe i denti finche non si abitua; mentre la stiamo scopando da un bel po, si abbassa mi sussurra nell'orecchio "se è vero che sono passivo?" gli rispondo di "si", si rialza e con una faccia goduta mi fa un sorriso e mi da un bacio passionale con la lingua, si toglie da noi mi dice di mettermi a "pecora" mi lecca l'ano spingendo la lingua verso l'interno si bagno un dito e me lo mette dentro lo tira fuori e mi mette il secondo...poco dopo mi dice rilassati ed entra il terzo dito si gira verso lui e gli dice " e pronto, dai scopalo" mi prende da dietro e pian piano mi fa entrare il suo cazzo e grosso e mi fa abituare pian piano, man mano aumenta l'intesità e la profondità nel frattempo lei si e messa sotto di me e formiamo un 69 mi succhia il cazzo e io la figa, sto godendo da matti...lui ogni tanto tira fuori il cazzo lo fa succhiare a lei e me lo mette di nuovo dentro lei si toglie e va dal comodino vicino al divano apre il cassetto e prende un vibratore si mette davanti a me a gambe larghe si massaggia il clitoride mentre la lecco gode tantissimo e in pochi minuti mi squirta in faccia con la mano destra si strizza il capezzolo e con l'altra mi tiene la testa; si alza con il busto e bisbiglia qualcosa che purtroppo non ho sentito, lui mi sfila il cazzo lei va dietro di me prende il tubetto del lubrificante e mi dice " prima ti ho messo 3 dita ora vediamo quante ne prendi...". inizia a infilare 4 dita piano piano senza far avanti e indietro, sento entrare le sue nocche sfila la mano mi fa colare il lubrificante dentro e su tutta la sua mano la mette a formare un cuneo; nel frattempo lui e sul divano che si sta masturbando. Mi inizia a infilare le 5 dita mi sento aperto spinge la mano finche non arrivano le nocche, mi appoggia la mano sinistra sulla schiena e mi dice " resisti un pochino e vedrai come godi dopo" stringo i denti e pian piano molto lentamente entrano le nocche, sto godendo come non mai mi sentivo pieno gemevo e uralvo di godimento sentivo la sua mano nello stomaco. Ha iniziato a masturbarsi con le dita e intanto ha spinto ancora un po la mano dentro e arrivata al polso e da li mi ha riempito di complimenti mi prende il cazzo con la mano umida dalla sua figa e mi inizia a masturbare lui si alza si mette a cavallo di me, rivolto verso lei sborra sento qualche goccia colare sulle mie chiappe da li a poco godo anch'io senza avere un' erezione non ci credevo pian piano mi sfila la mano e mi guarda sussurrandomi ora per completare l'opera lecca!! senza obiettare gli lecco la mano e la ripulisco dalla mia sborra dicendomi che ero il primo che è riuscita a mettere una mano dentro con faccia goduta ed esausti ci alziamo tutti e tre e andiamo a farci una doccia mentre ci laviamo mi chiedono se voglio rimanere per cena, si erano fatte le 7.30 cosi ho accettato rimaniamo nudi durante la cena e solo dopo il caffè mi rivesto, li saluto sono ancora in contatto con loro e ogni tanto ci vediamo purtroppo sono di fuori e non sempre in liguria un bacio a P. e E.
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11 years ago
travnonpertutti,
19
Last visit: 3 years ago
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Come ho perduto la mia verginità
Sono sempre stato etero. Mi sono sposato a 34 anni, dopo dieci anni di matrimonio abbiamo avuto una figlia. Come và la vita matrimoniale? Mah, forse non meglio e non peggio di tante altre situazioni.
Ma non divaghiamo. Come dicevo sono etero, mi piacciono moltissimo le belle donne: no, non sono un donnaiolo, sono un uomo tranquillo e, almeno cerco di esserlo, abbastanza equilibrato.
Calma piatta, fino a quando ho iniziato ad avere strani sogni.
Una volta ho sognato di avere il pene intercambiabile…. Proprio così, non avete letto male: ho sognato di avere un pene non fisso, ma rimovibile con innesto a baionetta, come una fotocamera reflex, gli appassionati di fotografia possono capirmi bene: avevo uno zoom 28-180 asportabile dal corpo (non macchina, ma uomo)
Sogno invece molto ricorrente, quello di essere nudo e di riuscire a prendermelo in bocca e a succhiarmelo con un profondo piacere. Svegliandomi, rimango deluso, perché nella realtà non riesco in questa operazione…
Contestualmente con l’inizio di questi sogni, ho iniziato ad avere curiosità e desideri nei confronti del pene maschile, attenzione, non dell’uomo nella sua totalità, ma solo del particolare anatomico.
Altro desiderio sessuale è rivolto verso il mio stesso corpo. Non sono giovanissimo, ma sono giovanile, snello, non muscoloso ma con muscoli ben definiti e con poco grasso sopra: mi eccita e mi soddisfa accarezzarmi a lungo da solo, e qui forse nasce il desiderio di essere accarezzato da un uomo. Solo che, non piacendomi il corpo maschile, sento il desiderio di ricevere carezze, senza ricambiare: io chiudo gli occhi e tu fai tutto quello che vuoi.
Da qui la ricerca tra gli annunci di un rapporto di questo tipo, finchè trovo quello che mi sembra adatto: “Eseguo massaggi gratuiti a maturo over 60”.
Prendo il coraggio a due mani, rispondo all’annuncio, e organizziamo l’incontro.
Profonda sensazione di curiosità-timore-eccitazione per qualcosa di proibito, qualcosa di assolutamente nuovo: nessun uomo mi aveva visto nudo, tanto meno toccato! La mia eccitazione nasceva dalla consapevolezza di essere sverginato!
Grande giorno. Mi reco a casa sua, zona Guidonia. È un ragazzo giovane, sui 30,molto educato, cordiale, non male fisicamente. Mi mette a suo agio, parliamo un pò, mi offre un amaro che mi rilassa e amplifica il piacere dell’attesa.
Finalmente, il letto. Mi spoglio, mi trovo nudo di fronte a lui. Provo un profondo, sottile, quasi torbido piacere nella consapevolezza di perdere le mie verginità una ad una: un uomo mi osserva nella mia nudità.
Mi stendo sul leto in posizione prona. Gli chiedo di scattarmi delle foto che voglio tenere e che poi ho inviato anche a lui.
Finalmente inizia ad accarezzarmi partendo dai piedi, arriva ai glutei che massaggia vigorosamente, ma senza entrare, per ora, nella zona più intima: seconda verginità perduta, un uomo mi sta toccando.
Arriva alla schiena ed alle spalle. A questo punto si inginocchia sul letto (lui è rimasto in pantaloncici e maglietta) con le ginocchia a cavallo delle mie, comincia a percorrere con le mani il mio corpo posteriormente, mentre io mi rilasso e provo sempre più piacere.
Ad un certo punto, sempre percorrendo il mio corpo dalle ginocchia alle spalle, spinge le mani verso la parte anteriore: io reagisco inarcandomi leggermente, lui ne approfitta e sposta le sue carezze verso il mio petto, scendendo poi verso il basso, urtando quasi casualmente e ripetutamente il mio pene: altra verginità perduta.
Ora mi prende le gambe e me le divarica con decisione, si sdraia ance lui prono sul letto, mi agguanta i glutei …… sento qualcosa guizzare velocemente e premere contro il mio buchetto: la sua lingua, a cui seguono rapidamente le sue dita, che si insinuano prepotentemente dentro di me, procurandomi un grande piacere.
Finalmente si alza e dice: “Ora girati”.
Ricordo con eccitazione il momento in cui mi sono girato supino, offrendo al suo sguardo tutta la mia zona inguinale. Mi dice: “Piega la gamba destra così” (ad angolo retto rispetto al corpo col ginoccchio piegato). Si stende sul letto appoggiando la testa sul mio ventre, con il viso praticamente a pochi centrimetri da mio arnese ormai turgido. Comincia ad accarezzarmi i testicoli, stringendoli ripetutamente (io a questo punto non capisco più nulla…). Percorre senza fretta il mio cilindro con un tocco leggero che mi manda in estasi (vi giuro, non stò esagerando…). Io sono ad occhi chiusi, mentre mi accarezzo il petto e i capezzoli. Ad un certo punto ho la sensazione che il mio pene non si trovi più in una cavità formata da cinque dita, ma in qualcosa di più caldo ed umido, che oltretutto vibra ed emette come un mugolio di piacere.
Sono al massimo dell’eccitazione, vicinissimo all’orgasmo, in questo momento me lo maneggia con due dita e con una lentezza che mi porta al parossismo. Gli chiedo: “Come vado?” lui risponde: “Alla grande!” e provo di nuovo quella sensazione di caldo umido, mentre odo un “MMMM!!!!!”
Sto per venire, ma mi astengo dall’esercitare quell’azione di contrazione di quel muscolo che, se azionato volontariamente, accelera l’orgasmo e che usiamo anche per espellere le ultime gocce di urina. È un’azione che richiede un certo autocontrollo, ma ne vale la pena!
L’orgasmo sembra retrocedere, ma continuando la stimolazione, sento in breve che sta tornando.
Questa volta, l’orgasmo diviene irrefrenabile e non più rimandabile. Mentre mi accarezzo il petto e le costole, ansimo con voce roca: “ Sto per venire, non riesco più a trattenermi…”, lui mi dice: “Vieni, non trattenerti più” (e chi ci riuscirebbe!)
Un profondo piacere si scatena con violenza nel mio ventre, penso: “Ecco, davanti ad un uomo!” , sento eruttare da me un fiotto di sperma, mentre non riesco a trattenere un “AAAAAAAAh!!!” liberatorio.
Rimango almeno cinque minuti steso ed ansimante sul letto, mentre mi sento percorso dalla fronte ai piedi da un formicolio talmente intenso da farmi pensare di essere stato sul punto di perdere i sensi per il piacere. Giaccio ancora, mentre lui mi deterge l’inguine bagnato del mio sperma con dei salviettini.
Qui finisce la mia storia. Dimenticavo di dirvi che ovviamente ho una foto di me immediatamente dopo l’orgasmo: a volte riguardo queste foto del prima e dopo, spesso con una conseguenza facilmente immaginabile…
Posso affermare senza ombra di dubbio e senza voler fare un torto alle partner che ho avuto nella mia vita, di aver provato l’orgasmo più profondo, soddisfacente, direi estremo, di tutta la mia vita.
A tutt’oggi non ho avuto esperienze simili, sebbene abbia qualche volta cercato di farlo. Spero sempre di incontrare un uomo, o magari una coppia, che voglia interessarsi al mio corpo come è avvenuto quel giorno.
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11 years ago
Exibis,
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Last visit: 11 years ago
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Una cena perfetta
Ci eravamo contattati via desy, poi scambiati i cellulari e Aldo mi aveva invitata a cena. Mi aveva detto di essere bravissimo a cucinare e che lo eccitava moltissimo corteggiare una donna a cena.
Sono partita vestita di tutto punto per fare bella figura e non deludere il mio nuovo amico.
Era una serata piovosa e un poco per vanità femminile e un poco per prudenza sono arrivata all'appuntamento decisamente in ritardo.
Lui era ad aspettarmi come d'accordo sotto casa... è salito in auto e pur rimproverandomi mi ha subito baciata... e che bacio! Ho cominciato a eccitarmi.... abbiamo posteggiato e da vero cavaliere mi ha riparato con l'onbrello tenendomi a braccetto. Mi ha conquistato!
Quando siamo entrati in casa era tutto uno spettacolo con candele ovunque. Mi ha offerto subito un aperitivo e mentre ero alla finestra l'ho sentito arrivare dietro, accarezzarmi e alzarmi la gonna. Ho cominciato a fremere e spingere indietro il culetto. Lui allora me lo ha appoggiato tra le natiche mentre mi baciava sul collo. Ero un lago!
Mi ha spostato le mutandine e ha cominciato ad aprirmi con un dito, due, tre! Godevo e mugulavo come una cagna in calore... Ho cominciato a pregarlo di prendermi e di sbattermi come più gli sarebbe piaciuto,,,, l'ho sentito entrare piano piano e mentre continuava a baciarmi ii collo io ansimavo e venivo nelle mutandine come una baldracca. Poi ha cominciato a sbattermi da vero signore... con parole dolci e colpi decisi.... io continuavo a venire sentendo il suo cazzo sempre più dentro e sempre più su.
Poi mi ha girata e mi ha baciato a lungo. Mi sono inginocchiata e ho cominciato a farlo godere con la bocca... L'ho sentito arrivare con un getto enorme e un rantolo da vero porco che mi ha reso felice.
La cena è poi stata squisita, ma l'aperitivo e il dolce che è arrivato dopo decisamente superlativi!
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11 years ago
Daniela1Do,
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Last visit: 3 years ago
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Il gioco delle " S "
Agosto 2013 " Croazia "Il gioco delle "S": ....sole...sassi...scogli...salsedine...spogliarsi...spiare...sfiorarsi...spalmarsi...suoni...sapori...sensazioni forti...simpatie.....sorrisi...sguardi suadenti...segnali soft...seduzione...sensualità...sesso....eeee.....non solo sesso,ma anche di più............Cerchiamo sempre l'infinito e a volte lo troviamo......
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11 years ago
ciegi,
40/47
Last visit: 6 years ago
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La ragione del sesso
Preferisco definirmi uomo singolo, altri termini sono inutili clichè. Non aderisco alla teoria dannunziana del super uomo, poichè mi sento uomo tra gli umani. Il sesso, per me, è un impulso che nasce dal cervello e si raffina tramite la fantasia che porta alla eccitazione che a sua volta porta all'orgasmo, il corpo col suo apparato sessuale è solo il mezzo usato dal cervello per raggiungere l'orgasmo. Io gioco col cervello, ed ogni donna o situazione me lo stuzzica in maniera diversa pertanto non tutti gli incontri sono uguali ed alcuni riescono meglio dell'altro. Usando il cervello e non solo il corpo nel sesso, non scopo e vengo a comando come un attore porno, non sono un super uomo, e non assumo pose artistiche nelle foto. Adoro le foto che riprendono momenti vissuti nella scopata. Non amo definire, in un semplice aggettivo, il mio orientamento sessuale; per me, l'unico aggettivo utile che può essere usato in sessualità è "passivo" o "attivo". Sono sempre attivo, con qualche donna che mi affascina particolarmente mi posso alternare ad essere dominato in un gioco di ruoli. Secondo me la sessualità è un aspetto dell'individuo fondamentale sin dalla nascita poichè sempre presente e talvolta condizionante insieme ad altri fattori, tutti gli altri aspetti dell'essere tipo carattere, sensibilità, egocentrismo, introversione o estrosità ecc. La mia sessualità è orientata al poliamore infatti penso che essa è vissuta in completezza quando un uomo o una donna riescono a stabilire interazioni sessuali con gente dello stesso sesso, del sesso opposto e di qualsiasi orientamento e fantasie sessuali. Penso che dentro ognuno di noi ci siano molteplici sessualità, ma per natura e sopravvivenza della specie, siamo abituati a rapporti etero e quindi tutte le altre sessualità restano regredite, ma se vengono stimolate annullando barriere pregiudizievoli, provando anche per gioco, in noi la loro manifestazione diventa naturale. Per me il vero uomo, completo,è colui che riesce da attivo a scopare, nello stesso letto, insieme, la sua donna e l'altro uomo passivo. La mia prima esperienza con una donna l'ho avuta a 16 anni. Successivamente, a 19 anni, ho avuto il primo pompino da un uomo. A 20 anni, la mia sessualità si è evoluta con l'esperienza delle coppie. Molto sinteticamente, in una coppia cuck bsx pass trovo, tra molteplici altre cose, oltre al fascino di entrare nella intimità di una coppia sposata, la possibilità di giocare in completezza con i due sessi. Sempre sinteticamente, poichè il discorso è lungo, in una coppia etero, trovo il fascino di stare con la donna di un'altro uomo, e per qualche ora farla mia, entrando nella loro intimità. A 24 anni, ho incontrato il primo trans poichè ho voluto provare in una unica persona i due sessi, differentemente dalla coppia cuck bsx pass dove i due sessi sono separati in due persone differenti. Mi interessa qualsiasi esperienza e me le vivo tutte, rigorosamente da attivo, con curiosità e difficilmente mi tiro indietro. Come tutti posso avere preferenze. Mi affascinano moltissimo le coppie mature interessate a giocare con un giovinotto su un letto, sotto le lenzuala, con decisione e serietà poichè mi eccita immaginare un corpo giovane in intimità con un corpo maturo, c'è un senso di trasgressività forte; durante il rapporto si crea una atmosfera particolare, raffinata, peccaminosa, maliziosa, che ti prende dentro e ti porta via e diventa straordinario baciarla, abbracciarla, accarezzarla con intensità differentemente da come accade con una coetanea. Non si possono spiegare quei momenti, vanno solo vissuti. E' affascinante incontrare anche una coppia coetanea, ci si sente alla pari e data la stessa età si crea una forte complicità. Poi nel rapporto, noi giovani trasgrediamo forte ma con una ingenua e inconsapevole maliziosità, difatti soprattutto nei preliminari abbiamo maggiore sensibilità; noto che la lei di coppia giovane mi abbraccia maggiormente, mi bacia con delicatezza, cerca il contatto di pelle, insomma è meno diretta al punto; invece la lei matura è più diretta e preferisce meno "dolcezza" nei preliminari. Mi è capitato che una lei matura è rimasta quasi imbambolata, sorpresa sotto l'effetto delle mie mani che l'accarezzavano tutta con delicatezza e dolcezza, anche i capelli, e sotto l'effetto dei miei baci iniziali zelanti. Credo che successe poichè non c'era più abituata da anni. Ma fu proprio questa dolcezza e delicatezza che approcciai nel primo contatto che la spinse a richiamarmi in molteplici incontri durati a lungo, diceva che ritornava giovane e si ricordava dell'adolescenza. Quelle che seguono sono delle mie fantasie che mi girano nella testa in questo periodo, poichè le mie fantasie sono in continua evoluzione. Mi piace vedere durante l’incontro la coppia che mentre si spoglia manifesta sicurezza, decisione, esperienza rafforzata dalla consapevolezza di incontrare una persona più giovane. Mi piace immaginare di sentirmi a disagio e mi piace pensare che di li a poco io scoperò con dominanza quei corpi e loro scoperanno me. Mi piace fare una serie di incontri, dove il giovinotto è il complice della coppia e ogni incontro è una occasione per fare un passo avanti nel mondo dell’eros, fino a spingersi oltre il limite e vedere dove si arriva e cosa succede, per ritornare a casa col cervello scopato. Magari raggiunto il limite gli incontri possono pure cessare. Mi piace scoprire e farmi scoprire poco alla volta. Durante gli incontri mi interessa scivolare nel peccato più libidinoso e nella lussuria più oscena e nella “perversione” più nascosta. Mi piacciono gli incontri che durano un intero pomeriggio o una intera nottata in una stanza buia, chiusa a chiave, con il mondo fuori, scordare la routire e scivolare nel girone dei lussuriosi con l’intendo di scoparsi il cervello seriamente. Mi piace usare e farmi usare dalla lei matura. Mi piace giocare col cervello e sfidarlo. Mi piace immaginare un corpo giovane abbracciato ad un corpo maturo che si scopano a vicenda, che si usano a vicenda, che si sporcano la pelle e il corpo d’umori a vicenda quasi a volersi violare, con una passione lussuriosa, e vedere gli umori maturi di lei mescolati agli umori giovani di lui che colano dalla vagina e sporcare il lenzuolo bianco e assaporarli insieme. Mi piace una donna matura che in presenza del marito fa la perversa con il giovinotto, con me. Mi piace giocare col cervello tipo lei che cerca di mettermi cerebralmente sessualmente a disagio grazie all'esperienza dovuta alla differenza di età e sfidarla a vedere se ci riesce a mettermi sotto mentalmente scivolando sempre più in là con i limiti...tipo lei che mi fa la doccia di pioggia dorata..cercando di mettermi sotto...se ci riesce. Una lei matura di coppia che si diverte a farsi scopare ripetutamente e riempita come una troia da un ragazzo sotto gli occhi del marito. Mi piace essere approfittato, mi piace cercare di controllare la testa di lei decidento io quanto e come farla approfittare di me. Mi piacerebbe, ogni tanto durante l'incontro, essere punzecchiato anche dal lui di coppia, cercando di mettermi in difficoltà cerebrale grazie all’esperienza per la differenza di età....sfidarlo a vedere se ci riesce. Mi piace una coppia con lui bisex passivo che si travesta da donna per essere trattato da schiavetta da me in complicità con la moglie; ed in complicità con la moglie fistarlo e scoparlo. Fare una uscita in tre con lui travestito da donna. Sarebbe interessante trovare il lui di coppia bsx passivo e travestito che mi colpisca fortemente col suo fascino e il suo cervello e quindi gli darei la possibilità di approfittarmi in un gioco di ruolo dove da dominante divento per qualche istante dominato e sottomesso, senza perdere l'essere attivo. Insomma mi piace chiudermi in una stanza buia chiusa a chiave con una coppia e farla davvero sporca soprattutto con i cervelli e rasentare il limite della perversione sessuale psicologica inteso sempre come gioco.
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11 years ago
luaway,
29
Last visit: 11 years ago
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Chi può mai essere luaway
Sono un ragazzo normalissimo, potrei essere quel giovane che ieri per strada ti ha guardato con piacere. Potrei essere quel ragazzo che stamane ha preso il caffè accanto a te in un bar. Potrei essere quel ragazzo che l’altro giorno, nonostante il brutto tempo, faceva una passegiata per il corso. Potrei essere un ragazzo che nel passato a subito delusioni d’amore. Potrei essere un ragazzo che ha avuto qualche donna, ma che mai nessuna lo ha amato sul serio. Potrei essere un ragazzo che ha imparato a non amare e che ora non sa più amare. Potrei essere un ragazzo che conosce il dolore della vita. Potrei essere un ragazzo che sa che neppure di un prete ci si può fidare perchè anch’egli è pronto a farti un pompino. Potrei essere un ragazzo che ha i suoi complessi. Potrei essere un ragazzo che cerca di essere sincero perchè ti dice in faccia quello che pensa nel bene e nel male, leale perchè anche nel male non ti tradisce, serio perchè ti rispetta, si assume le responsabilità e mantiene le parole. Potrei essere un ragazzo che sa che sul lavoro non si può essere sempre sincero e leale perchè il lavoro bisogna mantenerselo e guadagnarselo come in una lotta per la sopravvivenza. Potrei essere un ragazzo difficile da conoscere a primo impatto ma che se lo conosci sul serio non vai più via. Potrei essere un ragazzo con cui ti conviene fartela perchè se le hai prese dalla vita con lui ti rifai. Potrei essere un ragazzo che sa cosa vuol dire vivere sulla lama di un addio. Potrei essere un ragazzo che conosce la superficialità e la stranezza della gente. Potrei essere un ragazzo che intende la bellezza come la prerogativa di essere belli. Potrei essere un ragazzo goloso della sua dolcezza. Potrei essere un ragazzo che si scassina da se per entrare di giorno in sogno e vedere come si muove e come si cuoce un uovo. Potrei essere un ragazzo che s’irretisce curioso nel buon uso del proprio sosia. Potrei essere un ragazzo la cui lacrima sta come una arancia nell’aranceto. Potrei essere un ragazzo a cui è stato fatto del male gratuitamente tanto per. Potrei essere un ragazzo che è uscito per caso un sabato pomeriggio ed è rientrato per caso lunedì sera. Potrei essere un ragazzo che sogna un suo volteggio umano da gabbianone. Potrei essere un ragazzo che vuole mai perdere nessuno e che nessuno perda mai lui. Potrei essere un ragazzo che pensa che in questo mondo i pazzi sono diventati i saggi e viceversa ormai. Potrei essere un ragazzo che ti dice che siamo vivi e che dobbiamo restarlo poichè programmare la vita in un giorno vuol dire morire quel giorno con te. Potrei essere un ragazzo qualunque, ma che qualunque non lo è perchè ognuno di noi è qualcuno con una storia da raccontare. Io la mia non la racconto ma la faccio vivere a chi mi conosce. Luaway.
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11 years ago
luaway,
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Era lei nel fumo di una sigaretta
L’attesi davanti un cinema alla periferia di Napoli, e come ogni volta l’emozione mi scoppiava dentro. La vidi arrivare e come prima cosa cercai, con i miei, i suoi occhi per carpirne la profondità e capirla. Facemmo conoscenza, stesso lì, in un bar, davanti due caffè e un martini. Lei, loro, mi parlavano, mi domandavano, ma il mio unico interesse era ammirare lei, la sua bellezza, i suoi capelli cascanti d’oro, le sue labbra, i suoi seni pesanti, il suo sorriso, le sue mani curate, il suo corpo di donna fatta, e mi perdevo nel pensiero che ben presto tutto quel ben di dio, orgoglio dell’anima e del sano, per una notte, sarebbe stato mio. Ogni tanto inspirava del fumo dalla sigaretta, e la sua immagine di donna statuaria in un vestito nero , scarpe col tacco e col bocchino della sigaretta in bocca, dava idea di donna viziosa e morbosa di sesso, mostrava sicurezza, esperienza, e quasi mi sottometteva la sua presenza, nella mia mente rividi la scena di un film dove un lui maturo intraprese una relazione illegale con una giovanissima lolita. Entrammo in camera e preparammo l’atmosfera, con goduria, poichè sapevamo cosa ci spettava quella notte. L’imbarazzo c’è sempre ma il calore lo scioglie subito; così mi avvicinai a lei per farle sentire che l’avevo già duro ma anche per sentire il suo odore di donna , mentre le mie mani erano già nei suoi capelli. Ma quanto mi piacciono i suoi capelli!!!, godevo ad accarezzarli. La baciai e il mio corpo era già stretto al suo, finalmente sentivo il suo calore entrarmi dentro. In quell’istante proiettai il pensiero fuori dal mio corpo immaginando di vedere dall’esterno il suo corpo maturo vicino al mio giovane. Ero sul letto e stavo attento a vederla spogliarsi, poichè proprio in quei gesti così semplici manifestava il suo essere matura, sicura di se e padrona della situazione e a me piaceva immaginare di sentirmi imbarazzato, intimidito, piccolo, sentirmi mentalmente sottomesso e proprio in questa condizione mentale volevo scoparla con dominanza. Ad un tratto era spogliata e potevo ammirare la sua biancheria sexy, nera, tale che i pubici erano in chiaro- scuro. L’immagine incantò la mia mano che in un istante si trovò a frugare quella vagina umida sconquassandola. Sul letto cominciò, da viziosa qual’è, a toccarmi, alla ricerca del mio cazzo che ben presto fu accolto tra le sue mani. Passò quasi subito a prenderlo in gola, la sua lussuria non poteva attendere così come non poteva attendere la sua fica ad essere leccata. Gliela leccai per molto, assaporandola come potevo anche col spumante; mi venne in bocca mentre la leccavo. Il mio pensiero era avere i suoi umori dentro di me. Il suo desiderio maggiore era prenderlo a pecora da dietro mentre spompinava il cazzo dell’altro. Mi alternai a leccargliela e a farmi spompinare per tutta la notte; mentre ogni tanto inspirava fumo dalla sigaretta.
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11 years ago
luaway,
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Il ciclo
Il"ciclo" è un delirio erotico, da scopare il cervello, esso rappresenta la fertilità, rappresenta il ciclo della vita e della natura, il ciclo è donna. Solo una lei di coppia mi si è data completamente col ciclo, e quella notte, nel buio della camera, entrammo in un mondo surreale, entrammo nel girone dei lussuriosi. La stanza era completamente buia, c'era un silenzio di attesa con ansia di iniziare per la voglia e la curiosità di sapere cosa sarebbe successo. Ci volevamo pazzamente a vicenda, come sempre; il marito seduto su una poltrona a guardarci diceva che era sbalorditivo vederci assieme, godeva a farlo senza nemmeno toccarsi. Lei era sotto di me al centro del letto, guardavo i suoi occhi ed erano lucidi, rilassati, persi nei miei, come una persona in estasi completamente abbandonata e arresa al corpo in passione, nn poteva farci niente. Per me era lo stesso. Gli spostai la biancheria intima senza toglierla, gli tolsi invece l'assorbente; il mio pene duro usciva fuori al lato del boxe; il ciclo usciva fuori ad ondate; sul letto mettemo inutilmente delle asciugamano. La penetrai in un rapporto pelle a pelle, stavo male dal piacere, avevo dei sussulti piacevoli allo stomaco per quanto la volevo, sentirla per intero sotto di me in tutta la sua piena e completa essenza di DONNA. Sentivo i suoi movimenti del bacino che mi scuotevano leggermente, per sentirsi meglio il mio pene dentro, sentivo che mi voleva più di ogni altra cosa al mondo in quel momento ed io volevo lei pazzamente, ero perso, mi sembrava di essere insieme a lei sospeso nel vuoto, come una nuvola nel cielo. Era una passione che bruciava ardentemente. I nostri sessi si accopiavano con calma ma decisione, per sentire meglio il contatto delle nostre pelli sfregarsi, lubrificati da miele alle fragole; il mio viso era appogiato al suo e le mie labbra sfioravano le sue, sentivo i suoi gemiti tranquilli ma pieni di voce dura a tono basso, ed io gemevo insieme a lei, sentivo il suo respiro sul mio viso ed ogni tanto la baciavo delicatamente. Era tutto svolto con calma, con i cervelli connessi da un feeling estremo per vivere ogni istante di quel rapporto che mi è rimasto dentro come un ago nelle vene. Era inevitabile godere io e lei nello stesso istante, e in quel magico momento i sessi si cercavano con più decisione e la penetrazione era più profonda e lei mi cercava di più col bacino, era la magia dell'orgasmo. Alla luce, al ritorno dal girone dei lussuriosi vidi il mio pene e il mio bacino completamente fradici di sangue così come il bacino e i pubici di lei. Le lenzuola bianche avevano ricevuto i segni indelebili di quel rapporto. Ci sedemmo al centro della macchia sulle lenzuola e ci abbracciammo seduti, completamente avvolti l'uno all'altra. Ad un tratto lei fa scivolare il suo dito sul mio pene per raccogliere i residui "rosso fragola" di quel rapporto, portò il suo dito alla mia bocca che accolse quel frutto formatosi in lei. Io feci lo stesso facendo scivolare il mio dito dalla sua vagina alla sua bocca.
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11 years ago
luaway,
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L'esame
Vivo in una piccola città in provincia di Caserta. In questa prima metà di luglio, nelle mie zone, quasi ogni pomeriggio c’è stato un temporale estivo. Era domenica sera, aveva piovuto anche quel pomeriggio, c’era un profumo di bagnato e fresco per strada, camminavo per il corso, da solo, facevo una passegiata. All’improvviso sulla mia strada mi trovai difronte una bellissima ragazza, che portava a spasso due cagnolini di piccola taglia. Lei si rivolse a me esclamando che il cagnolino nn voleva camminare. Io le dieti una sorta di risposta ed entrambi proseguimmo nel nostro cammino. Arrivai alla fine del corso e decisi di tornare indietro, per andarmene a casa, ma sulla strada del ritorno me la ritrovai difronte poichè bloccata dallo stesso cagnolino che nn voleva proprio saperne di camminare. Ci furono una serie di battute tra di noi alchè lei mi invitò a passegiare con loro. Entrammo subito in confidenza, lei era di vedute molto aperte infatti era stata a lungo tempo a vivere all’estero, ma dovuta rientrare per problemi familiari, perciò non l’avevo mai vista in giro e chiacchierando scoprii pure che aveva 39 anni, ne dimostrava 30. Tra le tante cose al quanto personali, che non sto qui a scrivere in pubblico, mi disse che era stressata per due esami che doveva sostenere all’università fra qualche giorno. Finimmo per mangiare una pizza e poi l’accompagnai a casa. Da quella sera ci furono uno scambio di sms molto dolci, si sentiva sola ad affrontare lo stress degli esami e in me trovò un appoggio psicologico sincero, un confidente, un amico, una compagnia, una persona su cui poter contare in qualsiasi momento senza chiedere nulla in cambio. Dopo tanti inviti ad uscire andati a vuoto con la scusa che doveva studiare, due giorni prima dell’esame raggiunse il massimo dello stress e per svagarsi mi invitò a cena. Ci ritrovammo senza nemmeno accorgercene a casa sua seduti ai bordi del letto ed iniziò tutto con molta delicatezza e dolcezza come è mio solito fare, ci abbracciamo dolcemente, la baciavo con calma e passione, le accarezzavo i capelli. Lei rispondeva con interesse a tutto ciò ed io capivo che le piaceva, rendendomi sicuro di me. La distesi sul letto, le accarezzavo tutto il corpo mentre lei mi guardava negli occhi con uno sguardo appagato. Infilai la mia mano tra le sue gambe per massagiarla, nel mentre presi la sua mano e la infilai nei miei pantaloni. Il mio pene fu avvolto tra le sue mani e lei ebbe come un sussulto, cominciò a scuotersi dicendomi di volermi, improvvisamente si erano accesi tutti i suoi sensi. Sfilò la mano dai miei pantaloni per spogliarmi con frenesia, io rimasi per qualche secondo immobile sorpreso da quel suo improvviso accendersi, ma subito mi ripresi ed iniziai a spogliarla. Eravamo finalmente nudi, io sopra di lei, con le sue braccia avvolte attorno al mio collo a stringermi forte sul suo corpo e quasi senza accorgemene il mio pene era dentro di lei, non avevo avuto nemmeno il tempo di pensare al profilattico. Stretto a lei mi sussurava nell’orecchio di volermi e che non aveva un uomo su di se da parecchio tempo, perchè tutti gli uomini conosciuti l’avevano delusa sentimentalmente e quindi voleva stare da sola. Le sue parole mi entravano nel cervello e me lo solleticavano facendomi venire il pene più duro ancora. Il mio pene entrava bene dentro di lei ed era avvolto dalla sua fica con tanto calore e umidità. Lei si scuoteva col bacino sotto di me a scatti. Ad un tratto iniziò a scuotere la testa sul cuscino. Non apriva bocca e non gemeva. Durò per qualche minuto, poi all’improvviso di sorpresa, si aggrappo al mio corpo abbracciandomi molto stretto e con le labbra vicine al mio orecchio udì il suo gemito di piacere accompagnato da un sussulto del bacino. Era venuta. Quel momento mi prese il cervello e con uno stimolo improvviso portai il mio pene fuori dalla sua vagina per venirle sulla pancia, mi raccomandò di non venirle dentro, era fertile. Ci messagiammo dolcemente fino al giorno dell’esame. Superò entrambi gli esami, ma da quel momento i suoi sms divennero spenti, mi rispondeva a stento, fino al silenzio. Così capii che ero stato solo un appoggio psicologico in un momento di stress da esame. Si servì di me per sostenere la situazione ed io in cambio ebbì qualche ora di sesso.
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11 years ago
luaway,
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La casa di Davide
Ormai era qualche mese che mi frequentavo con Davide e tutto procedeva per il meglio. Dopo qualche incertezza a livello sentimentale,nel senso che avevamo dovuto chiarire bene la nostra relazione, tutto si era risolto per il meglio; entrambi pensavamo che l'altro si stesse affezionando cercando magari qualcosa di più, ma la conclusione fu che il nostro rapporto era solo di sesso e come tale andava vissuto. Mi divertivo da matti con lui, il feeling sessuale era alle stelle ma quando pensavo ad un qualcosa in più, non lo vedevo come l'uomo che sarebbe potuto stare al mio fianco e a parole sue nemmeno io avrei potuto svolgere quel ruolo nella sua vita; entrambi volevamo solo divertici insomma. In più il fatto che in questi mesi di frequentazione c'erano anche state da parte mia un paio di avventure extra senza il benchè minimo rimorso, mi confermava che il collante era solamente sesso.
Quella sera eravamo usciti per mangiare un sushi prima di una delle nostre serate ormai diventate certezze; nonostante fosse novembre inoltrato non era freddissimo; io indossavo un vestitino di cashmere color tortora che mi fasciava morbidamente il corpo fino a poco meno di mezza coscia, una giacchina di pelle nera e un paio di stivali aderenti neri fin sotto il ginocchio con il solito e immancabile tacco 12.
La cena passò in tutta tranquillità, senza il benchè minimo accenno ad un dopo.
Solo dopo aver pagato Davide mi chiese se mi andava di vedere casa sua; non eravamo mai stati da lui perché abitava fuori città e risultava scomodo al mattino per me recarmi al lavoro; acconsentii a patto che mi avrebbe fatto arrivare puntuale in ufficio.
Una mezz'ora di auto dal ristorante e ci trovammo di fronte ad un cancello in piena campagna. Il cielo era limpidissimo e la luna illuminava i contorni di una boscaglia tutta intorno; non si vedevano luci di altre abitazioni nelle vicinanze. Quando il cancello si aprì un vialetto in mezzo agli alberi ci condusse sotto un portico dove ci fermammo con l'auto; "benvenuta a casa di Davide" mi disse sorridendo.
Spenta l'auto il buio ci avvolse; solo una fievole luce appesa al muro vicino a quella che presumevo essere la porta d'ingresso in fondo al portico disegnava a malapena le forme di quello che ci circondava.
Appena scesi dall'auto mi prese e mi baciò; ecco il momento, tutto stava partendo, come sempre, al meglio; il bacio in un istante mutò in un groviglio di corpi ; le lingue subito curiose si carezzavano vorticosamente mentre le labbra ne nascondevano i movimenti. Le mani di entrambi presto cominciarono a cercare il corpo altrui, le sue s'infilarono sotto il vestito che si sollevò e mi palpavano le natiche, le mie sulla sua schiena cercavano uno spiraglio sotto la camicia per raggiungergli la schiena. Ero in un luogo totalmente sconosciuto e questo non faceva altro che accelerare la crescita del mio eccitamento; in più sentivo il mio intimo carezzato dall'aria non fredda ma pungente di quella sera in contrasto con il calore umido che andava formandosi proprio li sotto.
Quando la sua mano passò davanti sul mio intimo, carezzandomi mi disse "ormai ti conosco da tre mesi e non ti ho mai visto con un paio di mutande, sei fantastica!" sorridendo gli risposi "un giorno ti farò una sorpresa allora!" e rincominciammo a baciarci.
Ad un tratto mi prese il vestito ed in un sol movimento me lo sfilò insieme alla giacchina gettandoli su di una panca li vicino; incredibile, ero nuda, con solo gli stivali, all'aperto in un posto sconosciuto in una notte di novembre; ebbi un brivido, che era più tensione ed eccitazione insieme e non di freddo; sentivo il suo pene turgido spingermi sul ventre, le sue mani passarmi sulla schiena e i glutei provocandomi dei brividi, ero completamente distaccata dalla realtà.
Poco dopo entrammo in casa; provavo una sensazione strana, quasi un disagio, non tanto per essere nuda mentre lui era vestito, quanto per esserlo i un luogo sconosciuto, in una casa che non conoscevo; un misto tra disagio ed eccitazione che durò solo qualche istante, giusto il tempo di vedere appena parte della casa. Appena aprì la porta e accese la luce, mi trovai nel grande salone, un divano moderno nel mezzo, un tavolo di cristallo poco più in la, ed una grandissima vetrata che dava su di un giardino pieno di piante appena illuminato dalla luce attraverso la vetrata; alla mia destra si sviluppava un bancone con tre sgabelli di metallo e pelle che divideva la cucina dalla sala. Giusto qualche istante per notare tutto prima di essere rapita nuovamente dalle attenzioni del mio compagno; ora ero appoggiata di schiena al bancone, ci stavamo baciando mentre lui con una mano accarezzava il mio sesso ormai viscido, scorrendovi con le dita fino a tuffarle in vagina; mi baciava e masturbava stupendamente allontanando quel disagio iniziale e la carica erotica in quella grande stanza stava salendo rapidamente; mi fece sedere su uno degli sgabelli girandolo verso di noi, e accovacciatosi tra le mie gambe cominciò a leccarmi la vulva; la sua lingua esperta passava tutto il mio sesso soffermandosi a stuzzicare il clitoride mentre le mie mani subito si posarono sulla sua testa come a tenerlo li. Lo sentivo spingersi oltre, cercando di raggiungere il mio ano ma non riuscendoci. Ad un certo punto si alzò e mi disse di girarmi; mi fece sedere a cavalcioni dello sgabello davanti a lui e cominciò a baciarmi la schiena; dei brividi percorrevano tutto il mio corpo eccitato, in attesa che quei baci si avvicinassero alla zona calda e vogliosa, socchiusi gli occhi per godermi appieno quel momento.
D'un tratto sentii una benda fasciarmi gli occhi e legarsi dietro; la vista mi si era completamente oscurata, il buio mi aveva circondato; " come ti avevo promesso quella sera, ti restituisco il favore" la parole di Davide risuonarono nella stanza mentre un'altra benda mi bloccava le mani davanti a me allo schienale dello sgabello che già afferravo. Paura, tensione ed eccitazione subito mi fecero tornare in mente quella sera di settembre in cui io lo avevo legato alla colonna. Poi aggiunse " non dire nulla e goditi questo momento" e con un nodo strinse la mia caviglia contro la gamba dello sgabello legandomi fino a metà polpaccio e ripetendosi infine con l'altra gamba. Ero completamente immobilizzata allo sgabello con il sedere fuori da esso, sentivo il mio sesso aperto all'aria come anche l'ano; non vedevo nulla, solo percepivo dei rumori dai quali intuivo che Davide si stava spogliando. Ecco che sentii nuovamente la sua lingua appoggiarsi sul mio corpo, alla base della schiena e lentamente scendere tra le natiche spalancate; istintivamente inarcai la schiena e mi chinai in avanti, unico movimento che mi era permesso, fino ad appoggiarmi col seno sul freddo schienale di metallo tra le mie mani legate agli estremi, porgendo così il mio sesso alle sue attenzioni. Sentivo il clitoride schiacciato sul bordo della seduta di pelle mentre la sua lingua mi passava dall'ano alla vagina; era stupendo, sentirmi immobile, impotente, in totale balia di quell'uomo che mi stava facendo impazzire. Tentavo di muovere le mani ma i nodi le tenevano saldamente in quella posizione; non potevo fare nulla se non subire.
D'un tratto lo sentii infilarsi dentro la mia vagina, in un solo e deciso affondo, riempiendomi di piacere; ormai sapeva esattamente quanto entrare senza farmi male e poggiate le mani sui miei fianchi cominciò a penetrarmi con un ritmo sempre crescente. Il non potermi muovere, il non poter vedere limitavano tutto al tatto; potevo solo sentire quel membro riempirmi ogni affondo e la sua presa sui fianchi; era la prima volta che mi trovavo totalmente impotente, subivo godendo, mi piaceva da impazzire.
Presto due dita si appoggiarono sull' ano e forzandolo lo violarono; le sentivo muoversi dentro, mentre lo sfintere velocemente allentava la morsa; non ci volle molto perché potessero scivolare liberamente dentro e fuori, con un movimento che si alternava con quello del pene infilato davanti.
Ero in estasi totale, anche la mia mente ormai si era lasciata andare in quella situazione di sottomissione forzata e mi godevo appieno quegli istanti.
Fui riportata momentaneamente alla realtà quando sentii appoggiarsi quel grosso pene sul mio ingresso posteriore; era lí, il glande poggiava forzando leggermente come per farsi sentire; ecco che un brivido mi passò per tutto il corpo, aprii gli occhi ma ancora il buio totale, nemmeno uno spiraglio di luce passava dalla benda; gli unici indizi arrivavano dal mio corpo e dall'udito che ormai si era intensificato percependo anche i minimi rumori.
La forzatura aumentò ed il pene cominciò a scivolare molto lentamente nel retto; sentii lo sfintere dilatarsi e l'intestino lentamente riempirsi; in quella posizione, accovacciata sullo sgabello la sensazione era amplificata e quel lento affondo sembrava ancor più possente ed invasivo del solito; una sensazione incredibile, il mio corpo lasciava spazio adattandosi a quel pene fino ad accoglierlo tutto; io gemevo soffocatamente finché non lo sentii come in mezzo all'addome e il suo ventre si appoggiò ai miei glutei tesi e duri. Una scarica violenta mi passò per tutto il corpo ed un "siiiiiiiii" rauco e forte espresse il mio piacere.
Davide cominciò a retrocedere velocemente per poi riaffondare sempre con delicatezza; il ritmo aumentava divenendo presto rapido e deciso; lo sentivo infilarsi e sfilarsi fin quasi ad uscire, sbattendo deciso ad ogni affondo contro le mie natiche; il clitoride schiacciato sulla seduta ad ogni affondo mi produceva brividi di piacere.
Cominciai a sentire il corpo tendersi, sapevo che ancora qualche minuto così e sarei esplosa in un orgasmo poderoso; ma d'un tratto si fermò e si sfilò; conosceva ormai il mio corpo e lo sapeva leggere molto bene: "non è ancora il momento, siamo solo all'inizio" mi sussurò nell'orecchio e lo sentii allontanarsi. Rimasi qualche istante sola, immobilizzata ed il senso d'impotenza tornò immediato; sentivo il mio ano spalancato come una caverna, riempisi di aria fresca ad ogni mio respiro; non potevo fare nulla se non attendere.
Ecco poi di nuovo lo scricchiolio del pavimento sotto i suoi passi, mi era nuovamente vicino in silenzio, immobile, ma lo percepivo, sentivo il suo sguardo addosso, mi stava guardando, scrutando, ammirando. Ero emozionata, eccitata, e compiaciuta da quegli sguardi segreti che sicuramente mi stava regalando. Un brivido improvviso mi percorse quando della saliva silenziosamente cadde tra i miei glutei colando verso il basso dentro il mio posteriore che istintivamente ma invano tentò di richiudersi; subito dopo una lingua ripercorse la stessa strada spalmandola per bene e proseguendo sulla vulva; qualche morbida e umida leccata che mischiò gli umori vaginali con la saliva e l'umido rettale poi rialzandosi mi disse " apri la bocca" e sentii una cosa fresca appoggiarsi sulle mie labbra; appena lo accolsi nella cavità orale, percepii le forme e dimensioni di un grosso fallo di silicone; " bagnalo bene, tutto" mi disse; e così feci, cospargendolo di saliva fino alla base; lo sentivo grosso, quasi come il suo pene ma sicuramente meno lungo. Qualche leccata e ciucciata e poi lo allontanò dalla mia bocca per appoggiarmelo sulla vagina; lentamente lo fece scivolare al suo interno come nel burro e cominciò a muoverlo dentro e fuori; la cosa mi piaceva, era la dimensione perfetta, si infilava facendosi decisamente sentire allargandomi fino a sfiorare appena la cervice per poi sfilarsi e ripetere l'affondo. " ti piace vero?" mi disse. " si molto anche se mi piaci di più tu....... ma non smettere" sussurrai. Come risposta sentii il suo glande riappoggiarsi sull'ano per affondarvi subito tutto; un mio gemito pazzesco e lungo accompagnò quella sensazione di riempimento totale. "così ci hai entrambi" concluse prima di piazzare tre affondi decisi e possenti che mi fecero scivolare in avanti sulla seduta; ora il fallo appoggiava sulla seduta rimanendo infilato completamente dentro di me, mentre lui appoggiate le mani sui miei fianchi cominciò con affondi lunghi e decisi nel mio retto. Non riuscivo a trattenere i gemiti, era pazzesco, di nuovo quella sensazione di pieno, ora più intensa per dimensioni, che avevo provato l' anno precedente con i miei due amici; certo, era diverso, ma altrettanto stupendo, mi sentivo piena e la violenza che mi stava penetrando dietro si ripercuoteva su quel corpo estraneo facendolo vibrare dentro la mia vagina. Ero totalmente persa nelle sensazioni, gridavo di continuare, gemevo, respiravo affannosamente; le mani stringevano con forza la sbarra dello schienale su cui erano legate, il seno schiacciato e spinto su di esso quasi doleva ma le braccia non riuscivano a contrastare quegli affondi sempre più forti.
Cominciai a tremare, i muscoli tentarono di tendersi, ed un orgasmo mai provato mi travolse; scoppiai in un gemito anomalo, forte, fortissimo, ed un "siiii" lo seguì violento.
Davide non si fermò, lo sentivo sbattere rumorosamente contro i miei glutei Infilandosi prepotentemente; continuò per alcuni, lunghi interminabili minuti, cominciando a sudare ma senza rallentarne il ritmo; io sentivo il mio ano ormai aperto, il retto violato e dilatato, percepivo la presenza ma solo in fondo, ero come anestetizzata; avrebbe potuto continuare all'infinito, solo avevo il desiderio di essere slegata, liberata da quella immobilizzazione che ormai durava da quasi un'ora, glielo chiesi ma la risposta fu negativa. Continuò ancora, sempre più forte finché ecco il suo getto caldo colpirmi in fondo ed il calore espandersi.
Quando si sfilò, subito sentii il suo sperma colare fuori da quell'ano che ormai non aveva più forza di richiudersi. Mi liberò cominciando a slegarmi i polsi mentre continuavo a sentire il suo piacere che usciva dal mio retto per cascare rumorosamente in terra.
Quando per ultima mi tolsi la benda dagli occhi la luce mi accecò per qualche istante; ero devastata e quando mi alzai dallo sgabello il fallo, di cui avevo dimenticato la presenza, si sfilò da me cadendo in terra;a fatica mi reggevo in piedi in attesa di recuperare una mobilità normale.
Poi uscii dalla porta d'ingresso per recuperare i vestiti e la borsa e, quando rientrai, Davide mi disse" sei veramente una ragazza stupenda, e vederti così, nuda con gli stivali, entrare dalla porta di casa mi ecciti terribilmente, quasi rincomincerei il tutto" e mi porse un bicchiere con dell'acqua; lo guardai, gli sorrisi e gli risposi " dammi una tregua, quasi non mi reggo in piedi, poi ne riparliamo" e mi sedetti sul divano guardando il giardino attraverso
la finestra; li mi appisolai appoggiata alla sua spalla.
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11 years ago
elisa85ely,
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Al mare solo per un bagno......
salve, cio che vi racconto è una storia veramente accaduta!
io e mia moglie decidiamo un pomeriggio di andare al mare in un posto dove non va mai nessuno. per arrivare a questo posto bisogna fare un bel tratto di strada un po sconnessa ma credetemi è veramente delizioso. sicuri di non essere disturbati ci denudiamo e cominciamo a farci il bagno.Vuoi l'acqua salata , vuoi la giornata afosa o meglio il senso di trasgressione ci kmettiamo a scopare sulla battigia. una parola tira l'altra e mia moglie in uno stato di eccitazione massima mi svela un suo desiderio erotico mai pronunciato: la zoccola voleva fare sesso con un ragazzo di colore. Dapprima ci rimango un pò male , poi in un attimo di eccitazione la sfido a trovarne uno che la potesse soddisfare. niente passano un paio d'ore e fra una pompa e una trombata vediamo all'orizzonte un ragazzo di colore che vendeva cianfrusaglie. io allora la istigo a realizzare il suo desiderio dicendole che quella era l'unica possibilita che le concedevo. lei con aria di sfida mi minaccia di farlo davvero. intanto il ragazzo si avvicina sempre di piu e mia moglie con fare da gran troia invece di coprrsi si mette giu con le gambe divaricate come a dirgli...spaccami sono tua.
il ragazzo, fisico statuario credetemi, non appena arriva si ferma con la scusa di vendere qualche cazzata e non ricevendo risposta ma vedendo mia moglie che non fa una piega ci chiede un po d'acqua. mia moglie nemmeno si muove e io a mo di sfida gli propongo di sbattere mia moglie in cambio di un bicchiere d'acqua. Lui dapprima fa il finto tonto(si vedeva che il cazzo gli stava scoppiando) poi facendo segno verso mia moglie come a chiedere il permesso, comincia a scaricare la merce in terra e spogliarsi. Ragazzi mi sembrava un bronzo di riace. perfetto in tutto con un cazzo da paura , ed io un po impaurito e tanto eccitato gli faccio segno di farsi prima un bel bagno.
a questo punto lui accetta e mia moglie comincia a farmi un pompino mai sentito prima. Lei come a cercare una giustificazione , bagnata come una troia, mi fa cenno di volerlo a tutti i costi. Arriva il ragazzo, con fisico ancora piu bello di prima, prende mia moglie per le mani e la fa alzare. Sembrava come se non avesse mai fatto sesso, impacciato senza nemmeno l'idea di come si facesse. Allora io gli spiego cosa dovesse fare e nel frattempo mia moglie senza esitare ingoia quel pezzo di marmo sempre piu mostruoso e io preso dalla foga comincio a masturbarmi davanti a quella visione. Vengo in un nulla. Passata l'eccitazione , mi assale un senso di gelosia indescrivibile. Cerco di farla smettere ma lei come fosse indemoniata mi mette a tacere . Mi dice quasi impazzita che mi stava bene e che ora se lo sbatteva come voleva. Ad un tratto , il bronzo comincia ad anzimare, e mia moglie con fare da gran puttanone lo esce fuori e si fa sborrare in faccia e sui seni.Io in quel momento volevo morire ma in fondo la colpa era pure mia:mai scommettere con chi vuole scommettere. Credendo che la mia lei fosse appagata mi giro per raccogliere le niostre cose e vedo che mia moglie lo invita a fare un bagno in mare.Ragazzi il neretto ci prese gusto e me la scopo ancora non so quante volte.Nel tragitto di ritorno dapprima ci fu il silenzio , poi piano piano cominciò a rompere il ghiaccio dicendomi che si chiamava moamed, aveva ventannni e che al pensiero sarebbe tornata anche il giorno dopo. poi la troia per farsi perdonare , a casa mi fa una pompa mostruosa e si fa prendere il culo che non mi aveva mai concesso in 5 anni di matrimonio.
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7
11 years ago
Apple1976,
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la seconda volta al privè
ciao. mi presento per chi nn ci conosce,anna io e mio marito marco.quello che vi sto raccontando è successo a roma , ci trovavamo x alcuni giorni,una sera marco mi propone di andare in quei posti dove si fa sesso e scambio , mi dice che conosce l'indirizzo di un privè che ne ha parlato bene un nostro amico giovanni.ok gli dico, il tempo dii prepararmi , cosa mi metto? dice lui, lo sa,i quel vestitino che mi piace e che tutti quando lo dossi ti guardano.E' un vestito cortissimo e molto scollato che mi mette in risalto le curve. con autoreggenti e un paio di scarpe con un tacco 12, rossetto e unghie rosso fuoco .ok pronta. marco mi dice, stasera gli uomini nn ti staccano gli occhi di dosso.arrivati sul posto,all' entrata troviamo un tizio ,forse uno dei gestori e ci spiega le regole del locale.ok entriamo e ci avviciniamo al bar, prendiamo 2 bicchieri drink cn ghiaccio, e ci sedemmo in poltrona in un angolino tutto appartato a gustarci il drink da dove vedavamo chi ballava c'erano molte persone.Dopo un po mi alzo x ballare mentre marco rimane seduto a guardarmi .sulla pista mi infilo in mezzo ,gli uomini nn esitavano a toccarmi pero nn piu di tanto,mentre io facevo l' indifferente guardando marco come mi guardava eccitato .lui sa che mi piace provocare . dopo un po ritorno da marco lo tocco nell' intimità e vedo che il suo cazzo è duro e dico ti piace vedendomi fare così vero?lo bacio con la lingua e lo porto in pista a ballare io salgo sul cubo e mi aggrappo al palo a ballare in un modo provocante.dopo io e marco ci spostiamo ,camminando in una stanza vediamo delle coppie che facevano sesso ,ci soffermiamo un po a guardare e poi decidemmo di andare anche noi in una stanza a fare sesso solo noi due , marco si è assentato x andare al bagno , nel frattempo mi sdraio sul letto e decido di togliere le mutandine già tutte bagnate, noto che si avvicina un uomo alto con un tatuaggio sulla spalla e un fisico da atletico intorno ai 40 anni e con il suo bel cazzo a mano che se lo menava e guardandomi si avvicina e mi mette quel ben di dio in bocca io subito nn esito a prendilo ,era talmente grosso che facevo fatica a metterlo in bocca ,nel frattempo arriva marco e mi dice: vedo che nn sei rimasta sola e girandomi alla pecorina me lo infila senza problemi x quanto era umida la patatina intanto io continuo a lavorarmi quel bel cazzone. nel frattempo si erano avvicinate altri e io godevo come una troia infatti marco se ne era accorto e dopo un po viene .neanche aveva fatto il tempo a togliersi che subito ha preso il suo posto un altro, quella sera ho goduto tanto ma ho fatto godere tanto.ritornando in albergo abbiamo rifatto di nuovo l amore mentre ci raccontavamo i migliori momenti.
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11 years ago
ledi06,
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Il maestro ed il mozzo (segue-1)
Il mozzo si appoggio’ su un cuscino ed offri’ le terga. Il Maestro guardava la pelle bianca, sentiva come un vuoto nella mente, una mancanza di consapevolezza. Il capitano gli aveva dato uno scudiscio, quasi una frusta, ma piu’ corto, aveva un aspetto scuro, sinistro; altre volte il Maestro quando era piu giovane aveva punito allievi indisciplinati e la cosa non gli era mai dispiaciuta. Ma usava una bacchetta, o a volte le mani nude. Mai uno schiavo pero’, frustare uno schiavo era altro, poteva essere ridotto in fin di vita e comunque usciva segnato e sanguinante da queste punizioni. Ora non sapeva come comportarsi, in realta avrebbe voluto posare lo scudiscio, avvicinarsi a quelle terga bianche, aprirle, separarle, insinuarsi in quell’anfratto morbido e caldo. Fu questo pensiero che lo fece decidere, scaccio’ via il senso di vuoto che lo aveva preso, all’improvviso comincio’ a colpire, ma era quasi come frustasse se stesso. Il mozzo cerco’ di trattenersi, ma poi dopo il quinto o sesto colpo comincio’ a gemere prima e poi a gridare quando i colpi cominciarono a cadere sui segni gia’ fatti.
Dopo un ventina di colpi il mozzo aveva le terga a strisce rosse di varie tonalita’ dal rosa al bruno e qualche gocciolina di sangue che appariva qua e la. Basta cosi’ disse il Maestro e poso’ lo scudiscio sul pavimento della cabina. Prese il mozzo che giaceva singhiozzante e tenendolo sotto le ascelle lo spinse prono su un divano e gli assesto’ le vesti in modo da lasciare scoperta solo la parte segnata.
Poi mise la testa fuori dalla cabina e chiamo’ il primo marinaio che passava. “Vieni dai un’occhiata” gli disse e quando fu entrato gli fece guardare la carne del mozzo segnata e palpitante. Quello non si curo’ d’altro, rimase come impietrito. Il maestro quasi lo spinse fuori, “vai gli disse riferisci al capitano che il ragazzo e’ stato punito, e digli che lo terro’ da me per rimetterlo in condizione di lavorare il piu’ presto possibile”.”Come desideri Maestro“ Disse il marinaio con un pizzico di ironia convinto che il Maestro si sarebbe tenuto il mozzo per i suoi gusti piu’ segreti. Intanto ando’ via ed il Maestro tiro’ la tenda che chiudeva la cabina. Si avvicino’ al mozzo. Questi alzo’ gli occhi “Saro’ il tuo servo” gli disse ” se vuoi il tuo discepolo e a tua disposizione per tutto quello che vorrai, grazie per avermi frustato, se vuoi potrai farlo di nuovo anche senza alcuna ragione, solo per il tuo piacere”. Il Maestro non sapeva cosa rispondergli, come se il Mozzo avesse intuito la sua eccitazione mentre lo segnava. Intanto il mozzo gli prese una mano e se la porto’ sul seno, appoggiandosi sopra con tutto il corpo, trattenendola forte quando il Maestro cerco’ di ritirarla. Poi quando senti’ che il Maestro aveva smesso di provare a muoverla, ma anzi aveva cominciato a sentire con le dita il suo capezzolo irrigidito, finalmente si rilasso’ e chiuse gli occhi. "Come ti chiami?" chiese il Maestro "Nahil o Nahila, come preferisci, per te saro' uomo o donna, come mi vorrai" rispose il mozzo
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11 years ago
admin, 75
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A te dolce passionale francy
Non lascerò il tuo corpo senza desiderio, lo riempirò di magie mentali e corporali, il mio corpo diverrà una frusta di piacere per il tuo, la mia mente sprofonderà radici nella tua anima, le mie mani scivoleranno su tutte le curve del tuo corpo, i tuoi desideri di essere posseduta saranno alimentati e poi soddisfatti; i tuoi più intimi e sensuali desideri vedranno le mie labbra e la mia lingua scorrere nel tuo intimo amplesso nascosto, si fonderanno col calore dei tuoi dolci e profumati umori, di esso si nutriranno diffondendo sensazioni spasmodiche di piacere.
Il mio tocco sarà delicato ma deciso, passionale ma non frettoloso, attento e pizzicante, desideroso e seducente, possessivo e godereccio.
Il mio corpo si poggerà sul tuo, e mentre il mio desiderio ti possiede con delicata forza e sconfigge i tuoi desideri e le tue resistenze, ti stuzzico i morbidi e sodi seni con pizzichi di dolore, che ti danno intense sensazioni di piacere, mentre il tuo melograno d’amore si apre a me e mi invita a nutrirmi ed a soddisfare i nostri appetiti.
Il tuo corpo è mio, la tua mente è tutt’una con la mia, le tue resistenze sono ormai piacere, le tue voglie sono le mie, il tuo corpo e la tua mente mi appartengono, sono delizie da me gustate e sottomesse.
.....a te dolce e passionale Francy.....sai sempre come stupirmi.......un bacio Luca.
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11 years ago
ilpadrone11,
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Con davide, w.end al mare cap.2
La sveglia di quella domenica mattina fu una di quelle che non si dimenticano; il caldo della sera prima era sparito ed una leggera brezza correva nella cabina attraverso l'oblò sul soffitto dietro la tendina oscurante e la porta aperta; il riflesso del sole sul mare invece entrava dagli oblò laterali regalando una luce stupenda alla cabina; ma tutto questo lo notai solo dopo essermi svegliata. Ero immersa nel sonno, a pancia in su, mezza attorcigliata nel lenzuolo che ben poco copriva del mio corpo, quando sentii dei baci e una lingua occuparsi delicatamente del mio intimo; lentamente presi coscienza e vidi Davide con la testa tra le mie gambe.
Mi stava leccando meravigliosamente ed il solletico iniziale presto divenne piacere; allargai ulteriormente le gambe, cominciai ad accarezzargli la testa, e con gli occhi socchiusi continuai a godermi quel momento, accarezzata dall'aria fresca e illuminata dai riflessi del mare.
Le sue mani presto raggiunsero i miei seni e cominciarono a palparli mentre, tenuto dalle mie mani, continuava a leccarmi e mordicchiarmi il clitoride; incrociai le caviglie dietro la sua schiena tenendolo così più saldamente in quella posizione. I brividi cominciarono a percorrermi tutto il corpo, il bacino cominciò istintivamente a muoversi seguendo e accentuando le sue leccate mentre dei gemiti uscivano soffocati dalla mia bocca; sentivo che l'orgasmo era prossimo, molto vicino e volevo solo godere; il battito aumentò, il respiro pure, i muscoli cominciarono a contrarsi, brividi correvano per tutto il corpo, ed ecco che finalmente supraggiunse quel piacere infinito, in un'esplosione stupenda. I brividi e gli spasmi continuarono finchè non smise di leccarmi ed il cuore sembrava uscire dal petto. Solo un'altra persona riusciva a regalarmi orgasmi con rapporti orali, una donna; ma quella volta Davide ci mise solo una decina di minuti, era stato veramente unico e stupendo.
Quando alzò la testa dalle mie gambe mi disse "buongiorno princi, ora siamo pari, non mi piace avere debiti" e sorridendo si sdraiò accanto a me.
Mi girai verso di lui, gli diedi un bacio e sorridendo risposi solo con un "buongiorno".
Restammo lì un poco prima di indossare i costumi ( io solo un perizoma particolarmente ridotto) ed uscire in coperta a consumare una buona colazione a base di caffè e croissant.
Passammo tutta la giornata lì in rada tra sole e mare, con quella sua erezione che spesso compariva sotto il costume aderente. Non ci fu nulla però, nemmeno un bacio o una carezza che indicasse un qualcosa.
Verso le 17 io mi annodai un pareo sopra il seno e, salpata l'ancora tornammo verso Lavagna; ormeggiata e lavata la barca, alle 19.30 eravamo pronti per il viaggio di ritorno a milano; io ero stata costretta a vestirmi come la sera prima non avendo il vestito nero a disposizione, quindi minigonna cortissima di jeans, maglietta aderente rosa e zeppa alta.
Saliti in macchina la gonna era praticamente inutile, il mio intimo,se non accavallavo le gambe era all'aria, ma dopo un po' di inutili tentativi vi rinunciai. La fame sopraggiunse quasi subito così ci fermammo a Recco per mangiare qualcosa; conoscevo un ristorantimo dove facevano anche la famosa focaccia ripiena di formaggio.
Entrammo e ci diedero l'unico tavolo disponibile, piccolo e talmente incastrato in un angolo che Davide dovette sedersi alla mia sinistra perchè di fronte non ci stava.
Ovviamente il discorso subito cadde su quello che avevamo fatto nel w.end soffermandosi sui ripetuti rapporti, specie quello della sera precedente; non ci volle molto per scaldare di nuovo i nostri animi e riaccendere quel desiderio fisico che ormai ci legava. Ad un tratto mentre parlavamo sentii la sua mano sulla mia gamba salire e forzare l'incrocio delle gambe; lo guardai con fare interrogativo, ma lui sorrise e non insistette continuando però a carezzarmi. Parlava e sentivo la sua mano correre sulla mia pelle nascosta dalla tovaglia; sentivo quel nervoso nelle gambe che é il preludio di uno stato di eccitamento e le mie intimità cominciare a risvegliarsi; era incredibile, con lui non riuscivamo a passare più di un tot di ore come normali amici, senza che quell'attrazione fisica quasi incontrollabile non prendesse sempre il sopravvento. Stavamo aspettando gli spaghetti ed ero talmente distratta dalle sue carezze che nemmeno ascoltavo quello che stava dicendo; Il desiderio di sentire una sua carezza era tanto, ma così in pubblico in un locale pieno ero un po' a disagio. Alla fine cedetti e decisi di vedere fin dove si sarebbe spinto; scavallai le gambe tenendole leggermente divaricate, e la sua mano subito si tuffò sulla vulva; ebbi un lieve sussulto, il suo dito medio subito si fece strada tra le labbra ormai fradice e dopo un paio di passaggi s'infilò in vagina. Lo fissai a occhi spalancati e lui mi sorrise dicendo " come non ti piace?" e cominciò ad affondarlo dentro. Ero tesissima, ma eccitatissima, combattuta dal fargli togliere quella mano o farlo continuare. Ero immobile, con le gambe che tremavano, in uno stato di tensione mai provato, incapace però di fermarlo, ma ecco che il cameriere arrivò con i nostri piatti interrompendo forzatamente quel momento. Eccitata ma tesa come una corda di violino, mi allontanai dallo schienale per affrontare quel piatto di spaghetti allo scoglio che mi avrebbe per fortuna distratto; ma in quella nuova posizione la mia vulva ormai aperta era appoggiata direttamente sulla sedia ed era talmente ricettiva che ogni piccolissimo movimento mi riportava a pochi istanti prima.
La cena terminò, ma l'eccitazione e la voglia non era calata, anzi.
Risaliti in macchina rapitamente prendemmo la strada per Milano, entrambi desiderosi di arrivare in fretta.
Da dopo Serravalle la sua mano si fissò su di me, spostandosi dalla coscia all'intimo; io ero tra le nuvole, non capivo più nulla, sentivo gli umori, colare tra le natiche fino al sedile, mi sarei masturbata lì in macchina.
Finalmente sotto casa mia, gli dissi " tu stanotte resti qui, dopo il viaggio che mi hai fatto fare non ti ritiri" e aprii il cancello dei box. Non replicò.
Tutto il viaggio di 8 piani dell'ascensore fu un unico bacio; le labbra non si volevano staccare e le lingue nemmeno, le sue mani sulle mie natiche nude, e le mie sulla sua erezione nei pantaloncini.
Appena entrati gli dissi " aspettami i sala, mettiti comodo intanto, io ci metto un secondo".
La foga di saltargli addosso era tanta ma avevo in mente un giochino, così andai in camera, mi spogliai restando solo con le zeppe, presi dei foulard di seta e tornai in sala; Davide era seduto sul divano, nudo, il pene che sembrava ogni volta più grosso, perfettamente dritto ed eretto appoggiato al suo ventre; da dietro gli misi un foulard sugli occhi e lo legai dietro la testa. " che fai" mi chiese. "ssshhhh" fu la mia unica risposta.
Lo presi per mano, lo feci alzare portandolo alla colonna vicino alla porta aperta sul terrazzo; appoggiato di schiena, con un'altro foulard gli legai le mani dietro la colonna; " che stai facendo?" chiese. " non ti preoccupare e goditi questo momento..." risposi. Girava la testa come per cercare di vedere qualcosa, un segnale, un indizio per capire la situazione; Io mi accovacciai di fronte a lui seduta sui talloni e le gambe divaricate; sentivo il mio intimo spalancato e bagnato, fissai quel pene che puntava poderoso dritto verso di me, lo presi con una mano e mi ci avvicinai con le labbra. Lentamente cominciai a baciarlo, poi a leccarlo ed infine, accoltolo in bocca, a succhiarlo; la mano rimasta libera subito raggiunse il mio intimo aperto e bagnato; subito due dita cominciarono a correre tra le labbra, per poi tuffarsi all'interno, mentre il palmo strusciava con decisione sul clitoride; più su continuavo a carezzare, succhiare e leccare quel pene imponente e quelle due dita si sfilarono per spostarsi poco più in la, sul mio ingresso posteriore, bagnandolo di umori, carezzandolo ed infine violandolo, subito in coppia. Lo sfintere si abituò immediatamente alla nuova misura e le dita vi scivolavano dentro e fuori stupendamente, mentre il palmo continuava a strusciare sul clitoride sempre con più decisione; dei brividi di piacere cominciarono a percorrermi, sentivo il battito che aumentava, tutti chiari sintomi di un piacere che si stava avvicinando; ma io non volevo concludere in quel modo, bensì unita a lui; d'altro canto le due dita infilate nell'ano mi regalavano una sensazione a cui non volevo rinunciare, così le sfilai per rinfilarle subito ma passando da dietro, senza quindi più toccare la vagina. La situazione non cambiò molto e la voglia di sentire quel pene ormai ben cosparso di saliva al posto delle mie dita era tantissima; mi alzai in piedi, mi girai con la schiena verso di lui a gambe leggermente divaricate, bagnai abbondantemente di saliva il mio ano, presi il pene con una mano e lo puntai al mio sedere appoggiandomici; ero tesissima, sentivo quel coso spingere sul mio posteriore pronto ad entrare e con la mano ne percepivo il diametro smisurato; ma nello stesso tempo pensavo a quanto fosse stato bello la sera prima e rassicurata dal non aver sentito dolore inarcai un poco la schiena e cominciai a spingere le natiche indietro. Sentivo lo sfintere lentamente allargarsi aprendo la strada a quel membro; eccitazione e tensione si mischiarono quando senti il glande tutto dentro ed il mio corpo che lentamente si stava abituando; mollai la presa con la mano, le gambe mi tremavano e una tensione percorreva tutto il mio corpo; restai immobile qualche istante, appoggiai le mani indietro sulle sue anche, socchiusi gli occhi, feci un respiro profondo e rincominciai ad indietreggiare con le natiche. Davide bravissimo rimase immobile lasciando che fossi io a decidere come fare; lento ma 'prepotente' lo sentivo farsi strada dentro di me; anche se il mio corpo si adattava perfettamente a quell'intrusione vigorosa, quella tensione-eccitazione ormai era alle stelle. Ad un certo punto feci uno scatto indietro infilandomelo tutto dentro, le mie natiche colpirono rumorosamente il ventre di Davide ed un gemito fortissimo scappò al controllo rimbombando nella stanza. Le gambe tese sui tacchi, il mio corpo a contatto con il suo, la testa appoggiata indietro su di una sua spalla, le mie mani ancora sulle sue anche e quel pene enorme che riempiva il mio retto e mi pareva di sentirlo perfino in pancia, un attimo indimenticabile, meraviglioso in cui sentivo la totale unione dei nostri corpi e percepivo l'impotenza del sesso solitamente dominante ora immobile dietro di me. Lentamente cominciai a muovermi su di lui aumentando ogni affondo fino ad arrivare a sfilarmi quasi completamente per poi tornare indietro mentre lui col bacino seguiva i miei movimenti.
Vedevo riflesso nel vetro della porta della camera di fronte a noi il mio corpo davanti al suo, nudo ma con le scarpe, i muscoli tutti in tensione che seguivano il ritmo, il seno che ad ogni affondo si scuoteva, la mia espressione di piacere, vedevo una scena eccitantissima. Una mia mano si spostò tra le gambe e cominciò a carezzare vigorosamente il clitoride; mi carezzavo seguendo il ritmo crescente degli affondi, ero in estasi. Pochi secondi per sentire i muscoli tendersi al massimo prima che un'orgasmo esplose vigoroso e potente, accompagnato da gemiti quasi animaleschi. Mi appoggiai a lui con il cuore che batteva tanto forte da poterlo vedere, il respiro affannato e vi rimasi qualche istante.
Avrei voluto continuare per lui, ma non ne avevo la forza; mi sfilai da quel membro, mi girai, gli presi la testa con le mani e lo baciai; poi lo slegai e lentamente mi diressi sul terrazzo a prendere un po' d'aria. Non feci in tempo a mettere il piede fuori che mi sentii prendere con vigore ai fianchi da dietro; " e così ti piace tanto prenderlo dietro!!" la sua voce risuonò nella stanza e senza avere il tempo di nemmeno girarmi con una penetrazione decisa mi spinse contro lo stipite della porta; cominciò subito a stantuffarmi con forza e decisione mentre inutilmente mi tenevo con le mani al muro; sotto quegli affondi ero letteralmente e dolorosamente schiacciata sullo spigolo; lentamente riuscii ad arrivare al terrazzo e appoggiarmi al bracciolo del divano subito li. Erano talmente forti le sue spinte che mi trovai il ventre appoggiato al bracciolo sul quale infine mi lasciai andare. " ti piace così vero? Deciso e forte?" mi diceva mentre con decisione s'infilava nel mio retto stringendo la presa ai miei fianchi. Era come un animale eccitato e sicuramente doveva sfogare tutta l'energia e il vigore che da legato non aveva potuto esprimere; la cosa mi piaceva, e anche se mi sentivo come anestetizzata, la mente era appagata da tutta quella forza. " più forte.... Ancora più forte!!!!" dissi mentre, piegata a 90 gradi, inerme su quel bracciolo, respiravo rumorosamente al ritmo degli affondi e subivo quello stupendo sfogo da primate. Qualche minuto ed il suo piacere sprigionò un calore che lentamente si espanse nell' addome. Ero esausta, distrutta, sfinita, ma felice ed appagata; quando si sfilò per sedersi sul divano sudato e senza forze, sentii un frescore spingersi verso l'interno, segnale che il mio sfintere era ancora dilatato ed aperto.
A fatica, dopo qualche istante, riuscii ad alzarmi gli diedi un bacio e dicendogli "ti aspetto di la" mi diressi in camera dove, tolte le scarpe, mi coricai a letto.
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11 years ago
elisa85ely,
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La moglie in vacanza 2 (finalmente la ho raggiunta
Finalmente la ho raggiunta. Ulltimi giorni di lavoro devastanti, ma finalmente sono in vacanza anch’io. Mare splendido, caldo bestiale. Gonfio il gommone, riavvio fuoribordo dopo un anno di fermo, ritrovo dotazioni sicurezza, sono a pezzi, ma eccoci, salpiamo per il primo bagno. Io tutto incriccato lei fresca come una rosellina, ma ora mi sciolgo, mi sento rilassato, il ricordo delle trasgressioni dell’anno scorso mi sembra lontano, magari quest’anno potremo fare del sesso normale, come tutti, forse riuscirei a fare qualcosa di piu’ e di meglio, chissa’.
Comunque adesso tutto questo e’ via, i miei ruoli di sottomesso non mi appartengono. Sono io che ho saldo il timone del fuoribordo, ahime’ solo di quello come vedrete ben presto.
Ehm. Girelliamo al minimo per una rada poco affollata, qualche barca all’ancora, occhieggio qualche signorina in topless che prende il sole, lei e’ a fianco a me, praticamente nuda, davvero in forma smagliante, sembra innamoratissima, mi tocca, si guarda intorno curiosa, guarda quello che succede sulle barche. Avvicinati a quella – mi dice piano - e con gli occhi mi indica una barca ad un cento metri dove un bel signore sta facendo la doccia, nudo come mamma lo ha prodotto.
Normale in queste rade non troppo affollate fare la doccia nudi, le barche sono distanti, la cosa non infastidisce nessuno, anche se in genere la ho vista fare piu’ agli uomini che alle donne. Comunque mi avvicino mentre lui continua tranquillo. Gia’ da lontano si vede che ha dotazione super, non giovane, neanche bello, ma per quanto a quel particolare, niente da dire, peloso quanto basta, tipo normalissimo insomma.
La sua lei, morbidamente semisdraiata legge invece con un pareo ben legato forse per proteggersi dal sole. “Avvicinati ho detto” mi fa sottovoce – “ma come, non vedi che e’ nudo? “ rispondo, ma so che quando parla con questo tono, l’unica e’ obbedirle.
Lui ci guarda, accenna un sorriso, un po’ a denti stretti, non ha nulla nei paraggi con cui coprirsi, voltarsi sarebbe darci il culo in faccia anche peggio, aspetta evidentemente che invertiamo la rotta. A questo punto anche la sua lei avverte la nostra presenza e ci guarda da sopra gli occhiali. Io ho capito, sto al gioco, obbedisco, oramai non sono piu’ io, quello normale di tutti i giorni, sono il suo schiavo, il suo sottomesso, in questo momento soltanto quello che la porta in gommone dove preferisce. E ho capito molto bene dove e cosa preferisce.
Se lui aveva sorriso stretto, lei gli sorride con tutto il corpo, “Salve” gli dice, oramai siamo vicinissimi, “anche noi abbiamo questa barca, percio’ mi vede cosi’ incuriosita, ma la nostra sembrava diversa, non e’ vero caro?” e mi guarda, Intanto ci siamo avvicinati ad un paio di metri e poiche’ il gommone e’ molto piu’ basso siamo praticamente al di sotto del suo splendido scettro, che fortunatamente e’ rimasto educatamente floscio data l’atmosfera salottiera. “Ma si vedi la nostra e’ diversa, guarda il portello d’ingresso, senta, ma mi scusi non vorrei essere importuna, non e’ che potrei dare un’occhiata?” A me e anche a lui sembra che non stia guardando il portello d’ingresso ma piuttosto qualcos’altro.
Lui comunque e’ del tutto lusingato, ovvio, la sua lei dimenticata immobile, mentre lui aiuta la mia a salire a poppa e si avvia in coperta sempre tenendola per mano in teoria per darle appoggio, che gentile. Io lego il gommone, salgo anche io a bordo come se non ci fossi, e infatti non ci sono. Loro intanto sono un po’ piu’ avanti verso il portello di ingresso sottocoperta e devo dire sono piu’ avanti in tutti i sensi lei gli sta vicinissimo, come se lui fosse in doppio petto e come se la presenza di quell’affare nudo li a venti centimetri fosse la cosa piu’ naturale del mondo. Do uno sguardo e mi sembra che l’aggeggio stia avviando una trasformazione, guarda sempre verso il basso, ma pare acquisire una maggiore consistenza e aumentare un po’ di diametro. “Scusi” sento la voce cristallina che ben conosco, “non mi consideri impertinente, ma non non e’ che me la farebbe vedere dentro? Sa sono cosi’ curiosa”.
“ Ma certo come no! Si accomodi” e lo vedo scendere dietro di lei, mi sembra di vedere che il coso gli si e’ irrigidito, ma e’ un attimo, loro spariscono sotto, si sentono solo le voci, un po’ confuse. Intanto mi ero seduto di fronte alla sua lei e le facevo un sorrisino tirato, buongiorno come quando in treno ti siedi di fronte a qualcuno gia’ seduto con cui non vuoi assolutamente scambiare parola. Intanto le loro voci si spengono, poi il rumore di una porta che si chiude dolcemente.
La sua lei di fronte a me si leva gli occhiali scuri, mi guarda, “e lei “ mi dice” non vuol vedere niente su questa barca?” E apre un lato del pareo, mostrandomi un pube candido, perfettamente depilato. Guardo, come uno scemo
“Non vorrei far torto alle sue grazie rispondo , ma la situazione sarebbe assai imbarazzante per me e deludente per lei”. “Ah imbarazzo, capisco”, mi dice con un risolino e poi mi guarda con aria di schifo, come uno scarafaggio. Richiude il pareo e si rimette a leggere.
Intanto da sotto dopo un periodo di silenzio arrivano un po’ di rumori, colpi sordi e poi un “Aaargh!!” inequivocabile. Io guardo le altre barche all’ancora, la sua signora legge, poi dopo dieci minuti si ricominciano a sentire le voci . “Davvero bella dentro, sai caro, molto piu’ della nostra, grazie grazie per avercela fatta vedere e a lei signora complimenti, grazie anche a lei, vieni caro andiamo, e voi, proseguite il viaggio? Noi no, siamo qui fissi, giriamo di giorno con il gommone, grazie ancora, arrivederci”. E intanto siamo scesi dalla barca stacco il gommone, avvio e in moto, un ultimo saluto di lei con il braccio. Lui risponde guardandola. Lei mi ignora, rotta verso casa. “Non vuoi fare un bagno?” le chiedo. “Oh noo!” Risponde, non capisco perche’ con tanta enfasi. Comunque torniamo, ecco siamo a casa.
“Vai in camera da letto” mi fa, poi entra anche lei si stende a pancia sotto. “Sai mi ha aperta come mai sono stata, era enorme, mi ha inculato quasi tutto il tempo, me l’ah messo nella fica solo una volta, forse per farmi capire che ero sua dovunque, poi e’ ritornato dietro, guarda come e’ aperto mi brucia ancora, adesso leccami leccami bene infila la lingua dentro pulisci bene tutto, tanto stasera non mi lavo, voglio sentire il suo odore tutta la notte e impregnarne le lenzuola, cosi’ lui dormira’ con noi tutti questi giorni. Che c’e’ perche’ mi guardi ? A te pensero’ un altro giorno stasera penso solo a lui.”
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11 years ago
admin, 75
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Con Davide, w.end al mare, cap.1
Ormai era qualche settimana che frequentavo Davide e le cose andavano per il meglio. Non eravamo una coppia ma amici intimi, per lo meno cosí ci consideravamo.
Quel weekend, visto il tempo che continuava ad essere decisamente buono, avevamo deciso di passarlo al mare; era venerdì e io uscii un po' prima dal lavoro per andare a casa a preparare la borsa.
Il solito sms mi avvisò che mi stava aspettando sotto casa.
Io, vista la cena programmata in un posto molto carino, mi misi un vestito nero non scollato ma aderente fino alla vita che seguiva e risaltava alla perfezione le curve del mio seno, per poi allargarsi in una gonna comoda e corta davanti, ma un po più lunga dietro; stivaletto nero basso ma con tacco 12 e infine giacchina di pelle nera. Total black insomma.
Presi la borsa e scesi; Davide mi aspettava davanti alla Lotus, ci salutammo, ci baciammo e mi passò le chiavi dicendomi " guida tu". Non me lo feci ripetere 2 volte e salii al posto di guida facendo la solita attenzione che una donna in gonna necessitava nel salire e scendere da quell'auto.
Certo gli stivaletti con quel tacco non erano proprio una scarpa da guida ideale, ma dopo poco mi ero già abituata; la posizione era fantastica, gambe distese, volante piccolo e vicino, molto piacevole insomma; soprattutto quando cominciarono le curve in Serravalle.
Mi divertii talmente tanto che fin da subito mi dimenticai del vestito che davanti era decisamente corto, e che sicuramente regalò qualche scorcio delle mie intimità al mio copilota; ragione probabile che mi portò durante il viaggio a scostare più di una volta la sua mano curiosa dalla mia coscia.
In poco più di un'ora di guida spedita, ma non spericolata, giungemmo a Sestri, dove Davide aveva prenotato in un ristorantino con terrazza sul mare; non era pieno e la signora ci fece accomodare in un angolo con una vista spettacolare. La cena a base di pesce passò molto piacevolmente tra una chiacchiera e l'altra, tra un bicchiere e un altro, ed in conclusione con un bel mirto; insomma ero un po' brilla. Quando ci alzammo ero in quello stato meraviglioso in cui sei perfettamente cosciente e cammini ancora dritta ma senza inibizioni; appena fuori lo presi e lo baciai dicendogli di sbrigarsi a guidare che avevo voglia di lui. " si ma non so dove devo andare, sei tu che dovevi scegliere l'albergo" mi rispose ed io subito replicai " nessun albergo, porto di Lavagna, molo N, la barca di mio padre che ce la presta per il weekend". I suoi occhi si illuminarono e subito salimmo in macchina; guidava lui, e con la sua mano destra mi accarezzava la coscia salendo fino a sfiorarmi l'intimo senza però toccarlo; le mie gambe istintivamente si erano allargate e un calore umido cominciava a farsi sentire li in mezzo; aspettavo una carezza che però non arrivò, innalzando così il mio stato d'eccitazione.
Giunti in porto mi sentivo un fuoco, prendemmo velocemente le borse e ci dirigemmo alla barca; ero talmente eccitata che nemmeno mi tolsi le scarpe per salire ( se lo sapesse mio padre) e subito, nella penombra del porto cominciai a baciarlo; le lingue subito s'intrecciarono nervosamente mentre le mie mani esploravano il suo corpo e carezzavano quella turgidità che già si era presentata nei suoi jeans; glieli slacciai e con gran sorpresa notai che non indossava intimo; subito quel grosso pene saltò fuori dai jeans ed io feci per inginocchiarmi davanti a lui che subito mi fermò dicendo " andiamo di sotto, stiamo più tranquilli".
Aprii la piccola porta che dava alla dinette, scesi e subito mi diressi nella cabina di prua; lui subito dietro di me mi prese e mi spinse sul letto, mi divaricò le gambe e cominciando da una caviglia, lentamente cominciò a baciarmi. Ci mise qualche minuto per arrivare al mio intimo; fu un'attesa incredibile, ma quando le sue labbra sfiorarono il mio sesso ebbi un sussulto, seguito da altre scosse quando la sua lingua cominciò a stuzzicare il clitoride. Ero in estasi, le mie mani presero la sua testa per tenerla li; avrei voluto che continuasse fino alla fine, ma volevo anche sentirlo dentro di me, ovunque! Si quella sera avrei anche ceduto alla tentazione di concedere il mio di dietro a quel membro enorme. Ma lui si alzò, si liberò dei vestiti e si sdraiò su di me infilandosi nella mia vagina. Il pene scivolò subito nel mio orifizio umido e caldo riempiendomelo in modo meraviglioso; cominciò a stantuffarmi con dolcezza e nemmeno un minuto dopo un orgasmo sopraggiunse violento e inaspettato, accompagnato da gemiti soffocati.
Lui imperterrito continuò ad affondare dentro di me per un bel po' mentre io inerme subivo le sue penetrazioni; ecco che infine un getto caldo mi colpì dentro, e poi un'altro; mi sentivo invasa da quel calore che lentamente si spargeva in tutto il mio ventre.
Si mosse ancora un poco prima di sfilarsi e sdraiarsi accanto a me; sentivo il suo piacere colarmi fuori dal corpo e correre tra i glutei fino a bagnare il vestito, ma non mi mossi, non feci nulla, e così ci addormentammo, io ancora vestita.
Al mattino mi svegliai abbracciata a lui, con ancora il vestito, tutto imbrattato di sperma sulla gonna e con le scarpe che furono la prima cosa che mi tolsi; era prestissimo, la luce filtrava dalla porta della dinette rimasta aperta, uscii a recuperare le borse che stavano ancora fuori; tornata dentro mi spogliai e tornai sul letto con Davide che ancora dormiva.
Lo guardavo ammirandone le forme; ancora non mi ero abituata e quel membro che, anche se non in erezione, era oggetto continuo di ammirazione. Intanto pensavo alla sera prima, a quello che forse avrei voluto, ma in quel momento, sobria, pur incuriosendomi, mi intimoriva; ero curiosa delle sue misure, cosa che non mi aveva mai importato tanto prima, ma che ora mi stuzzicava parecchio. Tra questi pensieri mi riaddormentai e fu lui a svegliarmi un paio d'ore dopo con un bacio sulla guancia.
Indossato lo slip di un costume, un pareo legato sopra il seno e una zeppa con poco plateau davanti ma il solito 12 dietro ci recammo al bar del porto per la colazione.
Verso le 11, dopo una veloce spesa e i preparativi, mollammo gli ormeggi; il mare era calmissimo, la barca vi planava veloce e con pochi sobbalzi, e per mezzogiorno giungemmo nella baia di Portovenere; poche barche in rada e non fu difficile trovare un posto tranquillo dove gettare l'ancora.
Il sole era caldissimo, e sdraiati sul prendisole di prua non durammo molto prima di tuffarci in mare; la giornata stava passando stupendamente ma pur non facendo nulla di particolare notavo spesso un'erezione nel suo costume, forse causata dal mio topless e dalla brasiliana rossa un po' ridotta con una cucitura centrale che la passava da davanti a dietro seguendo come una seconda pelle l'intimo e quel poco di glutei che copriva. La cosa mi eccitava, e i miei pensieri erano sempre a sfondo sessuale; durante la merenda, comodamente seduti sul divanetto di poppa, ancora notavo quella erezione,nal che non resistetti più e gli chiesi "quanto è grosso?" "cosa scusa?" mi rispose; "quanto è grosso? L'hai mai misurato?" replicai indicandolo con lo sguardo. Davide scoppiò in una risata e mentendomi sicuramente mi rispose di no, ma aggiunse che se volevo avrei potuto misurarlo di persona. Sorridendo risposi "ok" e scesi a cercare un metro; ne trovai uno nel set da cucito di mia madre, lo presi ed uscii, mi inginocchiai di fronte a lui e dicendogli " per misurarlo deve essere in forma perfetta" lo presi e lo tirai fuori dal costume; era già eretto ma lo portai comunque tra le labbra e cominciai a succhiarlo e leccarlo. La fellatio è una pratica che mi è sempre piaciuta,e farla a Davide in particolare, ne apprezzavo inoltre quel salato che il mare gli aveva lasciato; dopo solo un minuto mi fermai, presi il metro flessibile e lo appoggiai sopra il pene, dalla base alla punta; misurava 24 cm e mezzo e poi la circonferenza arrivava a 18!!!! Ero stupita, e sorridendo dissi " caspita, mi sembrava enorme infatti, ma non pensavo così!!!"; solo un'altra volta ne avevo misurato uno che già mi sembrava grosso ma a fatica arrivava a 20 cm. Il suo era davvero enorme!!!!
Non resistetti, lo ripresi in bocca e rincominciai a succhiarlo mentre con una mano ne massaggiavo l'asta; ero eccitata ma in quel momento volevo solo dare piacere al mio compagno, tenendo la mia carica per la sera; in più ora che ne sapevo le misure l'idea di succhiarlo mi piaceva più del solito.
Continuai instancabile mentre Davide mi carezzava i capelli; ci volle un po' di tempo prima che cominciasse a emettere lievi gemiti; il suo bacino cominciò ad accompagnare i miei affondi e la mia mano strinse maggiormente l'asta; cominciai a succhiare con più vigore ma senza cambiarne il ritmo; i gemiti si fecero più decisi e d'un tratto uno schizzo mi colpì il fondo del palato seguito da altri sempre meno copiosi; la bocca era piena del suo caldo piacere, lo ingoiai e dopo aver succhiato e leccato ancora un poco il pene, gli sorrisi e dicendogli " ora sei in debito con me" mi allontanai tornando sul prendisole di prua.
Il sole scaldava la mia pelle e il lieve rollio della barca cullava il nostro relax; ma il suo sapore che persisteva in bocca mi manteneva eccitata e solo i continui bagni riuscivano a placare un poco e momentaneamente le mie voglie.
La sera saremmo scesi a terra per un aperitivo e la cena, così verso le 7e mezza cominciai a prepararmi; non mi ero portata dietro molto ed in più il vestito della sera prima era inutilizzabile; mi misi una maglietta aderente manica a tre quarti rosa e una minigonna in jeans larga ma molto corta, praticamente appena sotto i glutei; mai l'avevo indossata senza nulla sotto, ma quella sera decisi di azzardare più del solito. Le solite zeppe tacco 12 e la giacchina di pelle e la mise era fatta.
Giunti a terra con il piccolo tender passeggiavamo per il paese in cerca di un bar dove bere un drink prima di recarci a cena.
Seduti a chiacchierare guardando i colori che il sole, ormai sceso dietro la montagna, creava nel cielo ci gustavamo il nostro drink accompagnato da qualche stuzzichino; la gonna era talmente corta che sentivo le mie intimità a diretto contatto con il freddo alluminio della sedia e questo non faceva altro che stuzzicare i miei pensieri e presto un leggero umido si ripresentò nelle mie parti più nascoste appoggiate sulla seduta. Cercavo di muovermi il meno possibile per non far spostare la gonna tenuta appena sotto i glutei; certo, non era la mise più comoda, ma ero così eccitata fin dal pomeriggio che avevo azzardadato un pochino troppo.
Presto fummo seduti a tavola, gustandoci la cena di pesce, tutto era stupendo, ma i pensieri, credo anche di Davide, erano sempre su quello che sarebbe successo dopo e presto cominciarono frecciatine anche un poco azzardate.
I discorsi tra un sorriso e l'altro si erano fatti caldi, entrambe sicuramente desiderosi l'uno dell' altra non ci dilungammo molto e dopo un paio di immancabili mirti lasciammo il ristorante; il paese, pur non essendo più stagione piena, era molto frequentato, i locali tutti aperti e gente che passeggiava; appena fuori e girato l'angolo, Davide mi prese e mi baciò totalmente noncurante dei passanti; era dalla sera prima che pur stando insieme non ci baciavamo e subito le nostre lingue s'intrecciarono in una vorticosa e appassionata dimostrazione di desiderio reciproco. Io ero appoggiata al muro, con lui davanti a me, in questo angolo appartato e sentivo la gente passare poco distante da noi ma, forse anche grazie all'alcool e al suo potere disibinitorio, non mi importava molto e pensavo solo a quanto lo desiderassi in quel momento. Solo quando sentii le sue mani infilarsi sotto la maglietta e raggiungere i miei seni per palparli spalancai gli occhi per vedere se qualcuno ci stesse guardando; nessuno in vista e così mi abbandonai a quel momento magico. Sentivo la sua erezione pressarmi insistente sul ventre, sentivo il mio intimo ormai bollente, la voglia cresceva inesorabilmente; delle voci attirarono la mia attenzione e riaprendo gli occhi vidi un gruppo passare dietro di noi senza notarci; lo bloccai e gli dissi "torniamo in barca".
Il tragitto non era brevissimo, il molo su cui avevamo ormeggiato il tender distava quasi 10 minuti a piedi. Camminavamo rapidamente tenendoci per mano ma ad un tratto venni tirata in un'altro angolo semibuio; subito rincominciò a baciarmi e le sue mani a correre per il mio corpo; ora era lui contro il muro, io non vedevo chi passasse dietro di noi, potevo solo sentirlo. Eravamo in un angolo abbastanza riparato, ma comunque sentivo passare la gente a pochi metri da noi, al di la delle macchine parcheggiate. Sentii un brivido quando le sue dita sfiorarono il mio intimo, senza però fermarsi; volevo correre in barca ma non riuscivo nemmeno ad interrompere quel bacio e quelle carezze; totalmente incuranti dei passanti continuavamo a baciarci, sentivo i suo membro eretto pressare attraverso i vestiti, le sue mani palparmi ovunque fino ad arrivare ai glutei; sentii il vestito sollevarsi e le natiche scoperte in balia delle sue mani decise; era incredibile, ci stavamo baciando ed io ero praticamente seminuda in pubblico ma l'ultimo pensiero era di essere vista; mi sentivo incredibilmente eccitata, ero come staccata dalla realtà, come se li ci fossimo solo noi due.
Sentii una sua mano scendere ulteriormente, tra i glutei, superare l'ano e raggiungermi la vulva ormai completamente bagnata da tempo; due dita s'insinuarono tra le labbra e subito mi penetrarono in corpo strappandomi un gemito soffocato dal bacio che non s'interrompeva. Quelle stesse due dita, completamente bagnate dei miei umori, presto si spostarono a stuzzicarmi l'ano per qualche istante, prima che uno di loro si spingesse a violarlo; quando lo sentii infilarsi fu una sorpresa, stavo impazzendo e la voglia di sentire lui dentro di me in quel momento superava tutte le paure che in precedenza mi avevano frenato; ed in più quel gesto mi comunicava il suo desiderio.
Non riuscivo a trattenere gemiti soffocati, mentre lui muoveva il dito dentro di me e allargava i glutei con le mani palpandoli. Mi feci forza e lo fermai dicendogli di tornare a bordo; mi riabbassai la gonna e mi allontanai qualche centimetro; " andiamo" gli dissi.
Salimmo sul tender e subito mi tolsi le scarpe onde evitare di non farlo dopo; una volta a bordo non passò un secondo che rincominciammo a baciarci, a palparci; subito gli slacciai i pantaloncini che caddero a terra mettendo a nudo quel pene enorme, privo di peli ed eretto, lo presi in mano e stringendolo, cominciai a carezzarlo; lui mi aveva sfilato giacchina e maglietta in un sol colpo e mi palpava il seno nudo con decisione; intanto con l'altra mano gli slacciavo la camicia per poi accarezzargli il petto. Mi strinse a se, le sue mani di nuovo sui glutei, il suo dito ancora a violare il mio buchino ancora bagnato dagli umori che ormai erano ovunque, il mio seno schiacciato al suo petto liscio; lo volevo, lo desideravo, subito! Scesi in cabina tirandolo per mano, lo spinsi sul letto, e gli salii a cavalcioni infilandomi subito su quel pene che in un sol affondo dilatò la mia vagina violentemente; lanciai un forte gemito di piacere, ogni volta mi sembrava sempre più grosso. Scendendo ancora lo sentii picchiare violentemente sulla cervice provocandomi una scossa di dolore; subito risalii di un po' e cominciai a muovermi, eretta su quel pene guardandolo negli occhi e massaggiandomi i seni; sentivo i capezzoli turgidi solleticarmi i palmi. Era bellissimo, ma quella sera volevo di più, non mi importava di sentire dolore, lo desideravo dove ancora non era mai stato, ormai ne ero certa.
Mi chinai verso di lui spostandomi anche un pochino in avanti; appoggiata con le mani sul letto accanto alla sua testa, muovevo il bacino cavalcando quel pene e strusciando il clitoride sul suo ventre. Mi avvicinai e lo baciai, poi, con le labbra a pochi centimetri dalle sue e con voce tremolante, gli sussurrai "ti voglio dove non sei mai andato" e bagnando abbondantemente tre dita di saliva ,le portai sul mio ano, la spalmai per bene tutta intorno e vi penetrai con indice e medio; sentivo attraverso la sottile parete il pene scorrere dentro di me, ed io muovevo le dita dentro e fuori, mentre lo sfintere rapidamente mollava la sua stretta.
Mi sollevai per mettermi a carponi tra le sue gambe divaricate, presi il pene in bocca e cominciai a leccarlo bagnandolo bene di saliva fino alla base; vedendolo e sentendolo con la bocca mi tornò nuovamente il timore di quelle misure, ma dall'altra parte ero tanto eccitata dall'idea che non mi fermai ; dopo un po' mi coricai su di un fianco dandogli la schiena a gambe leggermente piegate, portai ancora della saliva sul mio posteriore lubrificandolo ulteriormente e, girando la testa guardandolo negli occhi, gli dissi " fai piano..."
Lui si tolse la camicia che ancora indossava, si mise dietro di me, spostò la gonna scoprendomi del tutto le natiche e vi appoggiò la punta del glande in mezzo; In quel momento un brivido mi percorse, chiusi gli occhi e aspettai pronta al dolore; quando cominciò a spingere sentii lo sfintere allargarsi e allargarsi ancora; lentamente si dilatò come non mai fino ad accogliere tutto il glande; era incredibile, non sentivo alcun dolore, ma mi scappò un leggero gemito quando Davide si fermò ed io mi rilassai; lo sentii arretrarsi, subito presi con una mano la sua anca e gli dissi " no che fai.... Continua" . Molto lentamente rincominciò il suo affondo; lo sentivo farsi strada dentro di me riempiedomi; era tanto stupendo che d'istinto diedi una spinta secca indietro infilandomi completamente su di lui fino a sbattere con i glutei sul suo ventre; un gemito incontrollabile risuonò violento nella cabina; era pazzesco, quel coso enorme che non ci stava in vagina, era tutto infilato nelle mie viscere. Lo sentivo fino al centro del mio addome, era una sensazione strana, di incredibile pienezza, ma non appena cominciò lentamente a muoversi decine di scariche percorsero il mio corpo; era fantastico, tuttto era perfetto.
Presto il ritmo aumentò e gli affondi divennero più lunghi; il mio corpo si era adattato alla perfezione a quell'enorme intruso ed il piacere cresceva.
Senza sfilarmi mi misi a pancia in giù, a gambe divaricate e lui sopra di me affondava completamente nel mio retto schiacciandomi sul letto; il clitoride strusciava leggermente sul lenzuolo aumentando il piacere che già era alle stelle.
Il caldo in quella piccola cabina era divenuto insopportabile ma nessuno dei due, pur essendo bagnati di sudore, accennava ad interrompere quell'idilliaco momento. Presto i brividi aumentarono, il piacere aumentava e cominciai a gemere rumorosamente chiedendogli anche di fare più forte; lui non fece che obbedire aumentando la forza e il ritmo, ma sentivo di volere di più e continuai a chiedere " più forte...... Più forte!!!" e i gemiti aumentavano e ad ogni affondo venivo schiacciata sul letto. Cercavo di contrastare le spinte alzando il sedere ma ormai non era forte, era violento, affondando deciso fino a sbattere rumorosamente contro i miei glutei. Io non resistevo più, i muscoli si irrigidirono, strinsi con le mani il lenzuolo e mi lasciai andare in un orgasmo incredibile, lunghissimo, fortissimo. Il cuore batteva forte, il respiro affannato diventava rumoroso ad ogni affondo di Davide che dopo il mio orgasmo non si era fermato ma anzi continuava imperterrito con lo stesso ritmo fino ad espodere qualche minuto dopo in fondo al mio retto; un calore divampò dal centro del mio addome, violento, era il suo piacere che segnava la fine di un amplesso fantastico.
Si fermò, mi diede un bacio alla base del collo e lentamente si sfilò sdraiandosi accanto a me; io ero come inerme, immobile, bagnata del mio e del suo sudore, pienamente appagata; il respiro lentamente tornava normale e sentivo il mio posteriore, ancora aperto e dilatato, tentare lentamente di tornare alla posizione originale.
Mi girai verso di lui, con una mano lo accarezzai, lo baciai e dicendogli che avevo bisogno di aria, lentamente mi alzai, mi tolsi la gonna che ancora indossavo e, nuda, uscii. L'aria fresca non era sufficiente e senza nemmeno pensarci un attimo mi tuffai in mare. L'acqua era decisamente fredda ma piacevolissima, e in breve portò un refrigerio generale; rimasi sdraiata qualche istante a pelo d'acqua, carezzata ovunque da quel fresco che s'infilava perfino nel mio sedere ancora aperto, la brezza che soffiava fredda a pelo d'acqua stuzzicava i miei seni i cui capezzoli ergevano dritti e duri; la luna illuminava il cielo e le luci del paese a qualche centinai di metri coloravano la collina e si rispecchiavano in mare; a completare questo quadro meraviglioso c'era Davide, nudo, ad attendermi alla mia uscita e avvolgermi in un asciugamano.
Ci rilassammo un poco sul divanetto di poppa prima di ritirarci in cabina e addormentarci abbracciati.
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elisa85ely,
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