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La prima volta fu con 2 donne
Era un caldo pomeriggio di giugno, mi trovavo al mare a rilassarmi quando ad un tratto vidi due giovani donne, io ero ancora adolescente e la vista di due donne tanto belle mi provoco un'eccitazione fortissima così andai a fare il bagno per cercare di freddare un po' quei "bollenti spiriti" difficili altrimenti da controllare. Le due donne notarono subito il mio disagio, e come potevo rstare indifferente a cotanta bellezza. Una era bionda, dal fisico voluttuoso e grandi e morbidi seni, l'altra mora dal fisico delicato e un sorriso dolce ed eccitante. Da quel sorriso capì che dovevo farmi avanti così mi avvicinai a conoscerle con la scusa di una sigaretta. Ricordo che ero impacciato come un ragazzino, ed era proprio quella mia ingenuità che le colpì in modo stuzzicante. Ricordo che a sigaretta ricevuta ringraziai e mi girai quasi deluso da un'incontro che sembrava finisse lì quando ad un tratto la giovane bionda mi disse: "E te ne vai così? ormai che sei qua presentiamoci così scambiamo 4 chiacchiere". Ci presentammo e cominciammo a parlare un po' di noi ma l'eccitazione era troppo forte da trattenere. Ricordo che in poco tempo eravamo entrati così in confidenza che ci ritrovammo insieme appoggiati l'un sull'altra a parlare, mentre la mora cantava "per averti, farei di tutto..." famosa canzone di celentano che sembrava quasi una dichiarazione in quel momento, che attiro la mia attenzione su di essa tanto da incrociare i nostri sguardi e le nostre labbra. La donna bionda a quel punto cominciò a spalmarsi addosso la crema solare come nulla fosse fino a lasciare un po' di crema intorno ai capezzoli di turgidi di quei grandi e morbidi seni, le feci notare la crema e subito mi adoperai a spalmare meglio la crema sui quei morbidi seni. In quel momento sentì addosso un calore incontenibile tanto da ritrovarmi supereccitato. Loro notarono quella mia voglia crescente così mi fecero sdraiare in mezzo a loro e dicendomi: "non preoccuparti, è normale il fastidio che provi, ci pensiamo noi a farti ster meglio, sdraiati qui".Mi sdraiai in mezzo a loro, cominciai a massaggiare la mora e a baciare i seni della bionda mentre la mora delicatamente mi toglieva il costume e la prendeva in bocca, ricordo la forte sensazione che provavo come un emozione sempre più forte che mi mandava fuori di testa, e non soltanto a me. La donna bionda si sedette sulla mia faccia ed io cominciai a far con lei quelo che la mora faceva con me. Cominciai a leccarle le labbra della figa, e più leccavo più le sentivo morbide e umide, nel mentre la mora si sedette a cavalcioni sul mio pene e cominciò a muoversi. In quel turbine di passione ricordo che massaggiai ogni centimetro del corpo di donna bionda che ancora stava seduta sulla mia faccia e andò avanti così così per molto tempo finchè la mora ad un certo punto si fermò di colpo con un sussulto e subito scansò la bionda e cominciò a baciarmi. La bionda allora si sedette a cavalcioni sul mio pene e comincio a muoversi mentre io mi baciavo con la mora mentre le nostre mani massaggiavano i nostri corpi lungo i fianchi scendendo sino al sedere e risalendo leggere verso il petto in un movimentto armonico e sensuale, finchè anche la bionda sussultò e ssi mise accanto e comincio a leccarmela finchè quell'esplosione di emozioni mi raggiunse sino al godimento più completo. A quel punto le giovani donne appagate e divertite si misero a ridere e dissero: "per essere la tua prima volta sei stato davvero straordinario, speriamo di rivederti in giro, ciao". Si diedero un bacio presero le loro cose a si incamminarono per la loro strada lasciandomi estasiato di un magico e meraviglioso incontro:
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 1 hour ago -
Particolare esperienza in spiaggia nudista
Era una strana mattina di settembre quando arrivai nella spiaggia nudista vicino Taormina. Una volta nudo sul mio telo, fissato dai pochi maturi che c'erano attorno a me, mi accorgo della presenza di una coppia di circa trent'anni. Lui quasi sempre nudo, lei invece aveva un vestitino molto leggero.
Si vedevano che erano molto affiatati: si baciavano, si abbracciavano, si toccavano. Ma si limitavano lì coscienti di essere in un luogo pubblico.
Non capendo le loro intenzioni e non volendo disturbarli, mandavo solo dei rari sguardi per fare capire, seppur con discrezione, la mia disponibilità.
Loro contraccambiavano gli sguardi ma non lasciavano intendere nulla, provocando però una mia lieve eccitazione.
Fingendo indifferenza, vado al bar a prendermi un panino per pranzo. Torno e decido però di cambiare posto per il telo e avvicinarmi un po' di più a loro.
Finito il panino e accesa l'ennesima sigaretta, la situazione cominciò a muoversi. Mentre la maggior parte dei maturi guardoni presenti cominciava ad andar via, le loro "coccole" cominciavano ad essere sempre più accese e miei sguardi sempre più frequenti ed insistenti.
Passo dopo passo mi ritrovai a masturbarmi guardandoli. Lui, in tiro ormai da un po', continuava a stuzzicarle il seno e lei ogni tanto gli prendeva in bocca l'arnese.
La parte più bella venne quando sia lui che lei cominciarono a giocare con la passerina, ormai "all'aperto". Un po' si toccava lei, un po' lasciava fare alle dita e alla lingua del suo compagno.
La cosa che mi fece impazzire è che destinavano questo spettacolo solo a me. Non appena passava qualcuno infatti lei si copriva e questo mi faceva ancora più eccitare. C'era molta intesa. Fiducia, che mi ero guadagnato con il garbo e il rispetto dei ruoli.
Sapevo infatti che il loro desiderio era proprio quello di essere guardati. Nient'altro. Per questo frenai la voglia di avvicinarmi a loro e subito dopo che lui sborrò, lo feci anch'io.
Certo, la voglia di scoparla e di farmi scopare da lui sono rimaste. Ma è stata un'esperienza particolare e molto eccitante...quindi va bene così! :D
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14 years ago
SweetAngel85, 24
Last visit: 13 years ago -
Gloryhole
Un annetto fà, per festeggiare il nostro anniversario, decidiamo di andare in un privé a trasgredire un pò....
Il locale era pieno e nelle nostre solite stanzette, dove ci chiudevamo solitamente, non c'era posto. Andando un pò in giro e buttando l'occhio negli altri privé, troviamo una stanza che si poteva chiudere vuota e ci buttiamo dentro, pensando già che dopo aver giocato un pò da soli, potremo aprire la porta a qualcuno, coppia o singolo che sia, a seconda dei desideri che ci vengono, giocando in modo soft come facciamo ogni tanto.
Spoglio piano piano la mia bella mogliettina e la stendo sul letto cominciando ad accarezzarla, proseguo e mettendomi in ginocchio comincio a baciarle le cosce, leccarle il clitoride sentendola gemere di piacere.
Con nostra sorpresa, da dei buchi che c'erano nelle pareti, dei singoli ci infilano i loro piselli duri e la mia lei comincia a masturbarli....devo ammettere, che la cosa mi ha eccitato particolarmente, ci siamo fatti prendere lalla foga del sesso più sfrenato, girata alla pecorina, ho cominciato a prenderla fino in fondo e lei essendo di fronte a questa parete con i buchi, ha cominciato a leccarne uno facendo un pompino spettacolare a questo sconosciuto......
Abbiamo goduto come dei matti di questo gioco, sarà forse il fatto di non vedere con chi giochi, lasciandoti quel dubbio che ti eccita ancora di più....
vorremmo sapere da voi cosa ne pensate, se ci avete già giocato !!!!
Un bacio a tutti Diabolik&Eva
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 1 hour ago -
La natura ambigua del desiderio
Lei- Sento l’odore dell’erba tagliata di fresco e il calore del sole sulla pelle…
Lui-Concentrati, entra nei particolari.
Lei- Ricordo le margherite e il ronzio delle api operaie, la mia paura di essere punta da qualche insetto.
Lui- Dai…concentrati sulle emozioni e sulle sensazioni che hai provato…
Lei- Io non capisco questo tuo desiderio di sapere, questo cercare di entrare in me dalla porta emozionale, che gusto ci provi a sapere della mia prima volta?
Lui- Curiosità…gelosia…voyeurismo…sono sensazioni mischiate: sarà la mia parte femminile nascosta, hai sempre detto che ho qualcosa di indefinibilmente femminile, è come avessi due anime. Ti scoccia tanto, cercare di trasmettermi le tue sensazioni?
Lei- Ma no, è che il tempo passato, è tanto e i ricordi sono confusi…
Lui- Per questo ti ho bendata e messa a sedere sulla poltrona che ho spostato al centro della stanza.
Lei- Quando ho varcato la soglia e ho visto la poltrona spostata, ho pensato a qualche tuo nuovo gioco, ma adesso, mi sento ridicola e non mi eccita.
Lui- Fallo per me, poi, il resto verrà da solo, tu pensa, mentre racconti, immagina, che io sono nudo e posso farti qualsiasi cosa.
Lei- Forse è proprio il fatto d’essere nuda a contatto con questa pelle della poltrona, che mi rende nervosa…
Lui- Ti stai distraendo troppo…
Lei Ahi…mi hai fatto male! Con cosa mi hai pizzicato il seno? E perché poi?
Lui- L’ho fatto perché stai facendo troppe domande e per ricordarti che il gioco lo conduco io.
Lei- Sei un bastardo: sai che non amo il dolore fisico e non mi piace essere bendata. Mi da un senso di vertigine e di claustrofobia.
Lui- Allora concentrati su quello che ti ho chiesto, altrimenti ti punirò ancora di più.
Lei- Slegami almeno le mani: comincio a sentire un formicolio fastidioso…
Lei- Ahi…Smettila…
Lui- Concentrati…
Lei- Non mi lasciare dei segni fisici che non posso spiegare…
Lui- Non lo farei mai, ma, se non ti concentri, aumenterò la tua punizione!
Lei- Va bene…Ricordo che non volevo farlo quel giorno, avevo paura di essere vista da qualche estraneo, quella, era la mia unica preoccupazione, che qualcuno poteva assistere alla mia deflorazione…
Lui- Com’eri vestita?
Lei- Una gonna di jeans, ma non la classica gonna blu, era una gonna grigia tutta frastagliata nei bordi e sopra avevo messo una camicetta bianca che lasciava intravedere il seno.
Lui. Che reggiseno portavi?
Lei- Quel giorno non l’avevo messo…
Lui- In pratica, gli avevi lanciato un messaggio preciso…
Lei- Forse inconsciamente, avevo solo diciotto anni, però, adesso che mi ci hai fatto pensare, in realtà, mentalmente, ero pronta.
Lui- Continua…
Lei- Lui aveva trenta anni e ci sapeva fare, non che fosse bellissimo, ma, era uno di quelli che ti spogliava con le parole: mi ritrovai nuda senza neanche accorgermene, quando poi, lo vidi aprire la cerniera e tirare fuori il suo sesso, ebbi veramente paura, in quel momento, capii che presto sarebbe stato dentro di me e cominciai a tremare, cercai di trovare le parole per ritardare il momento, ma ormai eravamo troppo avanti con il desiderio, soprattutto lui.
Lui- Che sensazioni hai avuto vedendo il suo sesso?
Lei- Che cosa intendi?
Lui- Hai fatto dei confronti con le tue precedenti esperienze? Mi hai detto che avevi avuto qualche esperienza orale, prima di quel giorno.
Lei- Si…A pensarci adesso, so che aveva un membro normale, ma, in quel momento pensare che sarebbe entrato tutto dentro di me, mi aveva terrorizzato, poi, come ti ho detto, eravamo all’aperto e questo, m’ imbarazzava molto
Lui- Senti che effetto mi sta facendo questo ricordo della tua prima volta, cosa credi che sia che sta strusciando i tuoi seni?
Lei- Sei proprio perverso; perché non mi sleghi e facciamo l’amore?
Lui- Abbiamo tempo: adesso continua…
Lei- Ricordo il suo sesso duro e lui ancora vestito, la mia gonna alzata e lo slip di lato, in quel momento, mi sembrò di essere defraudata di qualcosa; avevo immaginato la mia prima volta in un letto di rose, coccolata e preparata, in quel momento, mi sono sentita quasi una puttana.
Lui- Continua…
Lei- Mi guardavo intorno come una cerbiatta che sentiva il pericolo di un predatore, poi, ricordo il fuoco tra le cosce e il dolore di un attimo.
Lui- Ti è piaciuto?
Lei- Che domanda stupida, solo un uomo poteva farla! Ahi…sei proprio uno stronzo.
Lui- Guarda che lascio la molletta sul capezzolo se non la smetti di protestare…
Lei- No! Non mi è piaciuto, forse alla fine ho sentito qualcosa di piacevole, ma, il dolore e il luogo non erano quelli sperati, poi, guardandolo negli occhi, ho capito che sarebbe stata solo una scopata senza amore.
Lui- E non potevi pensarci prima?
Lei- Sono momenti che accadono senza un perché, sono istinti primordiali che si scatenano. Soprattutto negli uomini, voi, in certi momenti, diventate veramente degli animali…
Lui- Ma ti ha fatto così male? Ne parli come se ti avesse violentato…
Lei- Ma no, è che pensi al principe azzurro e ti ritrovi con un pezzo di carne infuocata dentro, che ti riporta alla realtà…
Lui- Ma c’è carne e carne, questa che t’accarezza il viso, ti è sempre piaciuta.
Lei- Certo, ma n’è passata d’acqua sotto i ponti e adesso, anche io so come trattare certi bastardi…’
Lui- Sei un angelo, quando t’infuri: a guardare il tuo bocciolo grondante d’umori, sei pronta per essere slegata…
Lei- Io sono sempre pronta, sei tu che non t’accontenti mai…
Lui- Eccoti libera: andiamo a letto, ho veramente una gran voglia di te.
Lei- Eh no amore: adesso, ti bendo io. Questo chiedere e rispondere ha stuzzicato anche le mie curiosità: dammi le mani e lasciati legare e stai attento a come mi risponderai, potrei anche non accontentarmi di darti qualche piccolo pizzicotto...
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14 years ago
fantasypervoi,
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Last visit: 12 years ago
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Una cosa inaspettata
premetto sono un ragazzo che oggi ha 30 anni , quando mi è accaduta questa cosa ne avevo 25.
Era da un po che giravo in siti del genere e riuscivo ad avere diversi contatti ma mai incontri per i problemi più vari. Un giorno arriva un numero di telefono ed un appuntamento con relativo indirizzo. L'annuncio e il contatto telefonico parlava di una coppia moglie e marito che cercavano un singolo per soddisfare la lei e nel frattempo fare delle foto.
Tutto nella norma.
Prendo la mia auto e mi dirigo per il luogo dell'appuntamento, era un indirizzo quindi pensai fosse dove abitava la coppia. Giunto all'indirizzo c'era un palazzo , non sapendo a chi suonare li chiamai e chiesi.
Mi dissero di suonare ad un piccolo cancello vicino al civico e di seguire il vialetto fino ad una porta. Lo feci e........... entrato nella porta la sorpresa ( la prima della gionata) il posto non era un appartamento ma bensi un club prive e la coppia non era tale ma bensì erano il lui e la lei che gestivano il locale.
Mi dissero che cercavano ragazzi per far scopare la lei e che attendevamo un altro ragazzo per cominciare a scopare e fare le foto. mi chiesero se mi creava problemi (altra sorpresa) , dissi di no.
arrivò l'altro ragazzo che molto ragazzo non era dato che aveva sui 40 45 anni. Ci spostammo in una stanzetta dove c'era un letto che ci aspettava. L'uomo(il gestore del locale ) accese la musica e prese la macchina foografica. Io e l'altro ragazzo che chiamerò V cominciammo a ballare con la signora la quale anche avendo 40 anni e forse un po più era davvero tanta roba.
Cominciammo a palparla e baciarla, lei faceva lo stesso con noi. aveva un culo sodissimo e due tette niente male. dopo poco eravamo tutti nudi io e V con i cazzi durissimi e lei con una fica spaventosa che ci attendeva, nel frattempo l'uomo fotografava, non si perdeva uno scatto .
Mettemmo la donna sul letto a pecorina e mentre V se lo faceva succhiare alla grande io da dietro le leccavo fica e culo mamma mia che buon sapore, aveva una fica morbidissima e il buco del culo ancola me lo sogno oggi era favoloso. Dopo un po si sedette e prese entrambi i cazzi in bocca mamma mia che sensazione. ce lo succhòi non so per quanto fino a farci sborrare. a quel punto ci disse che voleva essere scopata.
ci guardammo con V per chi dovesse cominciare. comincio lui a sfondargli la fica mentre a me continuava a succhiarlo. dopo un po mentre V era sotto di lei e la scopava io le incomincia a leccare il buchino del culo per poi mettergli dentro il mio cazzo durissimo.
la cosa ando avanti per un bel po io e V ci scambiavamo i ruoli e le posizioni , lei era intancabile. dopo essere venuti entrambi sia in bocca che in culo che nella fica e dopo averla leccata ed esserci fatti leccare e succhiare notevolmente finimmo. a questo punto ci rivestimmo e andammo tutti e 4 in ufficio dove l'uomo ci fece vedere la miriade di foto che aveva scattato e quali avrebbe messo sul sito del prive.
Che gionata fantastica e che scopata meravigliosa. peccato che dopo un po il locale ebbe problemi e dovette chiudere
E' stata un'esperienza davvero bellissima
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0
14 years ago
admin, 75
Last visit: 1 hour ago -
Un uomo fisso (8° e ultimo tempo)
Armando mi diede poche ma sonore botte dentro nel mio culo aperto ma io lo sentivo molto bene il suo cazzo duro e nerbuto ...mi spaccava in due....mi teneva per i fianchi con le mani ...e mi sfilava tutto il suo cazzo infilandomelo da solo dentro tutto senza mollare le sue mani dai miei fianchi e la cameriera che continuava a succhiare a toccarmi le palle e anche a tenermi le natiche aperte faceva anche in modo che il sig Armando non sbagliasse buco.....aggghhhh aaahhhhhssiiiii vengooooooo venggooo aahhhssiiii venggoooo ssiiiiii dicemmo quasi insieme sia io che Armando e io venni tantissimo direttamente nella brava bocca della donna che non si tiro' via e che da brava serva bevve tutta la mia sborra calda e copiosa ... anche Armando era venuto dentro di me perche' si accascio' sia lui che il suo cazzo ancora dentro il profilattico che in breve si svuoto' nel sacchetto di protezione mentre si afflosciava dentro e poco dopo sfilava senza forza dal mio culo che ridiventava ogni secondo sempre piu' stretto. Armando ordino' alla donna di leccarmi subito il buco del culo e lei lo fece immediatamente come una brava schiavetta prendendomi le gambe e aprendole per infilarci la sua lingua e... seppure mi facesse il solletico con la sua brava linguetta...mi piaceva pensare a lei come una brava mamma che si leccava tutto il mio culo prima di andare dai suoi bambini a rimboccargli le coperte. Ero terrorizzato dallo schifo che doveva provare ma lei leggendomi nel pensiero mi disse.....non ti preoccupare.....mi e' piaciuto berti e ora mi piace succhiarti...era tanto che non prendevo in bocca un uomo e noi donne ne abbiamo bisogno ogni tanto...eh eh . ! Continuo' a succhiarmi e poi mi disse.... vuoi scoparmi? Ne ho voglia! tanta voglia e lo disse mentre mi slego' e poi mettendosi a gambe aperte sul letto come se fosse la sua camera mi disse dai vienimi dentro....Le saltai addosso, le ficcai due dita in fica e cominmciai a leccarla sul clitoride...poi le strizzai le tette quando comincio' a mugolare e poco dopo mi prese la testa con le mani e tirandomi a se urlo'''''ssssiiiiii siiiiiiis siiiiiiiiiaahahhha ahhh vennnnnggo bravvo bravvvo ve-n-go ve-n-go- vengooooo e venne a spruzzi direttamente sulla mia faccia poi gli dissi che il giorno dopo l'avrei scopata ma poi veramente non la vidi piu'.
Lei si rivestii per andare via come avesse seguito un ordine da Armando oppure come se .....quella cosa fosse successa ancora uguale.,non lo so ma so che andando in bagno mi immersi nella vasca di Armando immergendomi tutto per purificarmi...poi.... Armando che si stava lavando i denti sul lavandino ....spense la luce andando a prendere una candelina accesa dall'altra stanza e poi mi venne vicino... mi prese la testa come fosse un pallone da calcio ...mi tiro' verso di lui e mi mise il cazzo suo moscio pulitissimo e addirittura profumato verso la mia bocca dicendomi APRI TROIA che subito lo fece entrare come se veramente fossi la sua .
Lui senza muoversi per diventare duro dentro la mia bocca piena del suo sesso sgonfio mi disse;.... ferma troia! Ferma e lecca la cappella....non sapevo cosa stesse per succedere perche' la sua cappella non accennava nemmeno un po' ad indurirsi MA LO SUCCHIAVO COME FOSSE UN CIUCCIO e.... poco dopo... capii mio malgrado, cosa volesse da me quell'uomo cosi' stravagante e fantasioso imprevedibile e porco ....perche' uno schizzo di pipi' mi riempi' la gola facendomi subito allontananare da lui e dal suo cazzo ....immergendomi nella vasca per disintossicarmi da quel getto non gradito e tra l'altro...mai provato prima in vita mia ....IL sig. Armando si mise a ridere fermando la fuoriuscita della sua pipi' ...poi...serio...e autoritario mi disse: vieni subito qui troia e apri subito la tua bocca da vacca .... che non ho finito!
Lo disse con un tono cosi' deciso e autoritario che ancora una volta ubbidii senza sapermi ritrarre da quegli ordini cosi' incisivi...mi avvicinai di nuovo al suo cazzo con la mia bocca ....sperando che mi desse di nuovo lo stesso ordine per aver la scusa di dover per forza ubbidire senza potermi ritrarre dall'ordine del mio padrone...e subito lui mi disse prendendomi per il mento con la mano destra....DAI TROIA .Apri la bocca VACCA! e tienila aperta.... e sapendo benissimo cosa mi sarebbe successo .....la aprii e subito lui mi riinfilo' il suo cazzo ormai semiduro perche' doveva esserrsi eccitato dal mio rifiuto precedente e poi anche dal fatto che poi ubbidivo come una brava cagnetta al mio padrone cosi lui addirittura mettendomi di nuovo la sua cappella in bocca...disse ad alta voce pppssssssstttt psssssssssss e senza toccarmi la bocca mi disse di tenere spalancata la mia bocca e appena la aprii tutta davanti alla sua cappella...tirai fuori la lingua mentre lui comincio a pisciarmi sulla lingua e dentro in bocca a 5 centimetri da me facendomi andare schizzi di piscio direttamente in gola mentre mi diceva bbbraaaavvvaaaa trooooiaaaa braaavvvaaa bevvviii che tii piaccceeeee bevviiii e io non chiusi la bocca finche' lui non ebbe finito e quando stava per finire... il Porco... tirandomi verso di se mi riinfilo' il suo cazzo duro in gola mandandomi gli ultimi schizzi di pipi' direttamente in gola facendomi vomitare di essere piena mentre lui...mi ordinano' di bere tutto e gustare la sua roba e ancora una volta bevvi.
Al mattino dopo.... e quindi ...poche ore dopo.... a mezzogiorno avendo dormito nel suo lettone mentre prima di dormire mi ordino' di tenergli in mano il suo cazzo moscio per l'intera notte...mi svegliai nudo girato da un fianco che gli davo il culo e mi svegliai solo perche' lui mi stava scostando la gamba che sormontava quella inferiore e lui tirandomi a se il culo prendendomi con le mani i miei fianchi...dopo avermi nuovamente imbrattato di gel freddoil buco del culo ...mi svegliai di soprassalto per la forte spinta della sua cappella che mi riempiva il culo ed ero gia' pieno del suo cazzo .....appena svegliato
....IL suo cazzo duro e grosso come quello di un toro.... mi inculava alla pecorina di lato tirandomi a se ogni volta che mi spingeva il suo cazzo in culo per poi ...SFILARLO FUORI SUBITO E RIDARMI NUOVAMENTE una spinta in dentro affondando ad ogni colpo sempre piu' in dentro ...un centimetro ogni volta piu' dentro....ogni colpo sempre piu' dentro...e . poco dopo...mentre io mugolavo come una troia mmmmhhhgg aahhhhhhsiiiiiiimmmmmmhhhh ssiiiiiii riempirmi tutta ssssdiiiiio daiiiiiiii daiiiiiiii lui mi si avvicino'all'orecchio per sussurrarmi.... fa effetto questa pastiglietta che ho preso ieri eh? ma anche tu...vacca SEI BRAVISSIMA puttana TROIA..scrofa. TI VOGLIO PER SEMPRE quando passero' di qua' per affari devi essere mia perche' ho avuto tante donne tanti trans e traveste e uomini....... ma tu ...tu ......tu sei magnificamente perfetta...timidina e troia schiava e serva quanto basta .
Devi essere mia tutte le volte che voglio un bel culo perche' il tuo culo ....non ho mai osato chiedere tanto senza doverlo pagare!!....dicendo queste parole grido' e venne dentro di me sbattendomi forte gli ultimi dieci colpi e mettendomi a pancia sotto montandomi sopra e spostandomi non i suoi piedi le gambe,,,oer aprirle....e aprirmi cosi' di piu' le natiche schiacciandomi cazzo e palle dentro il culo . Poi mi disse....adesso che sei piena sai cosa fare e fallo senza farmi parlare ok? OK TROIA? DISSI DI SI MI GIRAI e abbassandomi sopra il suo cazzo gli sfilai ilprofilattico e mi mangiai subito tutto il suo cazzo bagnato succhiandolo e leccandolo poi un volta succhiato tutto il suo succo lui si alzo' dicendomi...vieni di la' in bagno quando ti suono il campanello quando avro' finoto il mio bagno ed entra in acqua con me ...tratterro' fino a quel momento tutta la pipi' senza farla direttamente in vasca come ieri prima che tu entrassi e ti lavassi senza saperlo......anche del mio piscio....Entri dentro e senza che ti dica niente ....me lo prendi in bocca e aspetti di berti tutta la pipi' che ti daro' e che tu ti dovrai bere...ci siamo capiti? Non mi voltai nemmeno e non dissi si tanto erA INUTILE PERCHE' QUELLUOMO MI FACEVA FARE TUTTO QUELLO CHE VOLEVA e cosi'' riposai ancora un po' sul letto aspettando che il Sig Armando ma e' meglio che dica ...IL MIO PADRONE...mi suonasse il campanello e il suono arrivo' svegliandomi perche' mi ero addormentata....andai in bagno come una zombi...entrai in acqua in ginocchio ai piedi di Armando presi la sua bella cappella fra le mie mani delicatamente e lui mi disse no NO VATTELO A CERCARE SOTT'ACQUA CON LA BOCCA SENZA MANI e cosi' feci....immergei la testa sott'acqua e trovandola la succhiai tirandola a me potendo uscire con il naso dall'acqua e dopo che aver preso un bel po' d'aria e subito dopo aver imboccato tutta la cappella comincio' a uscire la sua pipi' DIRETTAMENTE DAL suo pene alla mia gola succhiandola come bere il latte da un biberon e cercai di berla tutta senza venir fuori dall'acqua ma Armando mi fece lui prendere respiro con il naso quando sentiva che abbandonavo la presa e cosi' riuscii a bere tutto il suo piscio...
Poco dopo lui mi stava inculando ancora alla pecorina dentro in vasca e io che ne avevo veramente voglia gli dissi di venirmi dentro il culo che volevo sentire la sua sborra CALDA RIEMPIRMI TUTTA e poco dopo infatti....sentii i fiotti caldi della sua sperma che invadevano per la prima volta in vita mia il mio culo e lui mi disse....belllo bello troia bellissimo sei veramente brava e troia. e girandomi ancora mi richiese di pulirlo con la lingua ee poi mi chiese di leccargli le palle ....le leccai molto bene e quando ebbi finito notai che il suo orologio segnava le cinque....cazzo pensai....scopiamo da una vita....Lui mi tocco' le mie palle dolcemente con le dita e poi toccandomi il cazzo mi fece subito venire ....e lui mi ando' a leccare la mia sborra che usciva dal mio pene dicendomi BRAVA TROIA BRAVAAAA
.. FINE
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 1 hour ago -
Un uomo fisso (7° tempo)
Entro nel buio una donna e Armando si arrabbio' vedendo che non era il cameriere maschio desiderato....ma subito si ricompose da uomo pubblico sebbene nudo...e disse entra entra cara....E lei...posso accendere la luce sig. Armando....Ma certo cara...accendi pure e appoggia il dolce sullo scrittoio....Lei accese nello stesso momento che io pensai di Armando BRUTTO STRONZO bastardo !!!!E lei accesa la luce RIMASE STUPITISSIMA DELLO SCENARIO CHE LE SI PRESENTO' DAVANTI...ma.....ma....dottore dove appoggio il vassoio? disse balbettando....E Armando sicuro disse appoggia pure sopra la mia schiava...sullo scrittoio ...mentre io ....vergognosa le davo il culo mentre il vibratore stava vibrando dentro di me aprendomi in due e ....godente del cazzo che mi continuava ad aprire il culo....aaahgggg mmmmhhhh mugolavo senza pieta' per me stessodi essere ridotto a quella posizione Armando disse ....SENTI CARA me lo faresti un piacerino extra? e dicendolo tiro' fuori sicuramente dei soldi che non seppi mai quanti furono ma bastarono a far fare a quella mamma di due bambini che prendendo i soldi si giustifico' che era senza marito e senza alimenti da lui che era un morto di fame e che doveva fare sempre i conti con i soldi che non bastavano mai e cosi' si tolse il grembiule da cameriera restando in mutande e reggiseno e chiese cosa dovesse fare per guadagnarsi quella lauta mancia.
Lui disse di sculacciarmi forte mentre Armando mi ando' di nuovo davanti e mi riempi la bocca nuovamente con il suo cazzo moscio e ogni volta che mi infilava il cazzo in bocca.... prima mi dava un cucchiaino di tirami su' squisito in bocca che io potevo gustare fino in fondo e mandare giu' e poi lui mi metteva dentro il suo cazzo fino in gola tenendomelo anche spinto fino a farmi toccare con il mento le sue palle e anche se moscio il suo cazzo grosso che sembrava un tiramisu' dal sapore di prima.... arrivava a riempirmi tutta la gola mentre il vibratore sempre vibrava nel culo con la sua massima forza facendomi sobbalzare continuamente e le mani della donna schiaffeggiavano le mie povere natiche tenendomi pero' anche con una mano davanti il sacchetto nero con dentro le mie palle e il mio cazzo facendomi vibrare dal desiderio di godere per mezzo di lei. AD un certo punto il tiramisu' fini' e il sig. Armando sfilandosi dalla mia bocca disse alla cameriera di spogliarsi nuda e di mettersi sotto lo scrittoio seduta davanti al mio cazzo per imboccarmelo e leccarmi le palle mentre con le mani mi doveva aprire le natiche rosse e doloranti. lei in un batter d'occhio si spoglio' nuda e fece quello che gli aveva ordinato ARMANDO e appena lei mi tolse il cazzo e le palle dal sacchetto con quelle sue mani lfavolose da donna esperta a maneggiare cazzi....ebbi un sussulto che quasi mi pareva di poter venire e Subito Armando mi ando' ad estrarre dal culo il vibratore facendomi pulsare il buco del culo che sentivo spalancato come fosse una bocca....Armando mi lubrifico' nuovamente il culo e si fece leccare dalla donna un po' mettendo il suo cazzo sotto alle mie gambe mentre spingeva il cazzo nella bocca della donna e nello stesso tempo mi infilava due dita nel culo mentre la donna con le mani mi teneva sempre aperte le natiche come fosse un lavoro che facesse sempre parte della sua vita e la sentivo deglutire saliva mandando il cazzo sempre piu' duro di Armando in gola senza usare le mani mentre Armando continuava ad entrare usando tutte le sue dita prima una e poi l'altra per tenermelo aperto e per lubrificarmelo tutto anche dentro ...poi ad un certo punto tirandolo fuori dalla bocca della donna con il classico rumore di un tappo che stappa la bottiglia....tolse il suo cazzo dalla bocca della donna e prendendolo in mano me lo indirizzo sopra il mio buco di culo gonfio e spalancato pulsante come una fica bagnata e aperta calda e vogliosa e con un colpo secco ero pieno di lui del suo cazzo della sua carne che mi fece urlare veramente aaaagghhhhh aaaaaggggggg siii siiii inculami per favore per favore inculami ziooooo........ il mio cazzo godeva tantissimo dentro la bocca magica di quella donna e le sue mani toccavano le mie natiche e le palle di lui facendolo diventare sempre piu' duro ad ogni colpo che mi dava e anche io lo volevo adesso era perfetto quel suo cazzo e anche il momento era perfetto toh toh toh prendi prendi vacca di una troia mi diceva e io siii sssiiiii zio riempimi riempimi e il mio culo ne aveva veramente bisogno di essere inculato mentre la sensazione della lingua della donna mi faceva raggiungere paradisi e piaceri mai conosciuti prima.....
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14 years ago
admin, 75
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Un uomo fisso (6° tempo)
ARMANDO BAGNATO e pulito entrando in camera mi disse di mettermi sopra lo scrittoio a pancia sotto con il culo bene in fuori e con le mani che cadevano in bassoe con la testa appoggiata al legno pregiato di oleandro imbreziosito da bellissimi intagli in oro e legno d' ulivo nero. Appena mi misi in quella posizione oscena di fronte la porta d'entrata lui mi si avvicino' mi prese le natiche allargandole con i suoi pollici mi imbratto' nuovamente di gel per mettermi un altro vibratore dentro il culo che sicuramente doveva essere piu' grosso e piu' lungo del primo perche'mi fece male e non potei trattenere un gridolino sobbalzando in avanti andando a toccare con il mio pacco impacchettato il legno dello scrittoio mmmmmhhhhhhaaaaaggghhhh aaaaahhhhh...Ma Armando piano piano ma me lo spinse tutto dentro ugualmente senza pieta e appena l'ebbi tutto dentro me lo lego' alla cinta come il primo perche' io non potessi spingerlo fuori poi lui mi prese le mani penzolanti e mettendosi sotto lo scrittoio me le lego' con una fune....Io che fino a quel momento non dissi niente ...gli dissi che c..volesse fare e lui mi disse ssssssccctttt ......zitta troia e ubbidisci allo zio. Anzi da adesso chiamami Zio che a me piace molto pensare di esserlo. Un nipote e' quello che ho detto che sei anche al direttore dell'albergo che poi creda quello che vuole.
Mi feci legare e mi lego' molto stretto...Non potevo certo muovermi e le mie gambe larghe perche' lo scrittoio era basso favorivano l'inculata del nuovo vibratore che mi arrivava in pancia.
Subito dopo Armando mi ando' dietro e aziono ' un pulsante che doveva essere sul nuovo vibratore...facendolo vibrare molto forte ....dentro il mio culo e facendomi urlare letteralmente di piacere e di male insieme...aaaaghhhhhh sssiiiiii aaaaaghhhh aaahhiiii aaaahhiiii aaahhhhh ssisiiii dai dai sssiiii aaagghhhh .........Il vibratore mi inculava e mi apriva e la mia bocca era spalancata per poter urlare ma senza urlareveramente....e poco dopo lui riempi' la mia bocca con il suo cazzo scopandomi di nuovo la bocca. Sentivo il suo cazzo moscio dall'alto entrarmi in bocca mentre mi alzava la testa per mettermelo dentro e mi diceva leccalo leccalo troia anche se e' moscio forza dai puttana...fammelo diventare duro. Poco dopo Armando si sfilo' fuori come se acvesse avuto un idea meravigliosa all'improvviso e disse TROVATO!!!!!!....Hai voglia di un po' di dolce? Si mise al telefono subito dopo e chiamo' la reception perche' un cameriere a quell'ora portasse su... del tiramisu' .....Gli dissi dai slegami ma lui si ando' a versare del vino frizzante e sorseggiandolo piano piano sghignazzava e sorrideva beffardo andando anche ad accendere la luce ...Slegami aaahhhhggg slegami mmmmhhhhh aaaghhh dai dai....prima che arrivi.....mmmmmmhhhhh sssiiiii siiiiiiii aaagghhhh il vibratore faceva il suo effetto dentro il mio culo mentre lo stringevo dalla paura....e lui non accennava minimamente a slegarmi e nemmeno ad avvicinarsi....TOC TOC ....il cameriere busso' alla porta e Armando spegnendo di nuovo la luce disse ...avanti
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14 years ago
admin, 75
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Un uomo fisso (5°tempo)
LE mani di Armando mi presero la testa e tenendomela con le dita aperte sulle orecchie e sulla nuca con i pollici aperti sulle guance mi tiravano verso di lui perche' il suo pene nella mia bocca aperta affondasse senza problemi incurante dei miei continui sforzi di vomito che mi venivano ogni volta ce il suo prepuzio mi solleticava le tonsille. GLLOOOBBHHH glloobbhh ghhlloohhh glllohhh bbbhhh gllooobbbhhh Dai tira fuori la lingua adesso che ci sfilo sopra la mia cappella dura dai MI disse Armando e io di nuovo feci quello che mi ordino' curioso di capire di avere per le mani un uomo molto piu' esigente di quanto potessi credere. Con il cazzo nel culo che mi teneva aperto il buco osceno alla vista ma per fortuna nel quasi buio ...e con la lingua fuori per far penetrare la cappella dura e con essa tutto il suo grand uccello dietro di lei....mi sentivo proprio una troia Una vera vacca da monta. Quando pensavo fosse ormai vicino a venire perche' lo sentivo duro come non mai.... scoccarono le 3 di mattina facendomi meravigliare dell'ora che avevamo gia' fatto senza che me ne fossi reso conto....Come fosse finito il tempo di gioco ...lui perplesso.... si sfilo' dalla mia bocca lasciandomi inginocchiato e sempre inculato dal dildo nel culo e mi chiese se volessi bere ancora del vino frizzante....Dissi di si e allora lui mi disse di seguirlo in bagno dove trovai la vasca piena di acqua calda e schiuma soffice bianchissima facendomi pensare chi fosse stato a riempirla e quando? ERA una vasca enorme e tranquillamente ci si poteva stare in due e anche in tre...lui si immerse con i bicchieri in mano e poi mi disse vieni qui tieni ....bevi ..... . Pensai a che cosa cazzo pensasse ma qualunque cosa fosse mi eccitava l'idea di essere la sua donna , la sua fica, la sua troia , la sua vacca e gli andai vicino. Lui mi diede il bicchiere e con un cin cin che lui dedico' al piu' bel culo dell'albergo....bevemmo tutto quel nettare stupendo mentre sempre nel culo avevo quel grosso coso ....Poi mi fece voltare , potendomi vedere il culo dal basso mentre io ero girata in piedi e mi fece chinare in avanti poi mi sfilo' dal culo il vibratore facendomi anche un po' male e mi disse di continuare a stare piegata con il mio culo aperto, con la cinghia che mi teneva aperto il buco ...Gli davo il culo alla pecorina tenendomi in equilibrio tenendomi per le caviglie e mentre lui si lavava mi mise tre dita dentro il culo con altrettanto gel di prima e mi scopava con le dita mentre mi chiedeva di fargli il contraccolpo per incularmi sopra le sue dita .LO SENTIVO MASTURBARSI E LE LUCI ACCESE LO ECCITAVANO SAPENDO ANCHE DEL MIO INEVITABILE IMBARAZZO MA FACEVO QUELLO CHE VOLEVA QUINDO CONTINUAVO A SCULETTARE E a incularmi sopra le sue dita.
spingendo il culo indietro verso di lui Ad un certo punto lui si alzo' tutto bagnato e dicendomi di andare dentro in camera sempre sculettando mi accompagno' con la sua mano bagnata sulle mie natiche eccitate e nude.
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14 years ago
admin, 75
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Un uomo fisso (4° tempo)
Armando adesso mi disse ...STAI FERMA TROIA che adesso ti faccio godere! Pensavo mi sbattesse il suo cazzo subito nel culo riempiendomelo facilmente dato che dovevo gia' essere ben larga e dilatata ma mi sbagliai ancora....lui prese una specie di cintura nera in pelle che intravedevo poco e mi avvolse tutto il bacino annodandomela sui fianchi e poi passandola da sotto all'altra estremita' sulla schiena agganciadolmela Mi strinse le palle e il cazzo in una piccola borsettina mettendomi dentro tutto poi mi allargo' le natiche chiedendomi di allargandomele completamente e io per fare cio' che mi ordinava dovetti appoggiare la testa sul cuscino di lato su una guancia e ubbidii tirandomi le natiche da una parte e dall'altra e subito lui mi mise ina cinghia con un anello proprio sopra il buco del culo ...poi mi disse soffia fortre troia che ti riempio....mi mise ancora del gel e mentre io spingevo l'aria come andassi di corpo aprendo il mio buco in maniera totale lui mi appoggio' un grosso cazzo duro e senza aspettare il mio NNNOOOOOOOO ASPETTA ....mi riempi' il culo di quel coso e lo attacco' alla cinghia perche' non lo potessi far uscire spingendolo fuori . AAAAGHHHH cominciai a gemere e a lamentarmi ma lui comincio' pure a sculacciarmi forte e a dirmi zitta troia che ti faro' godere come non hai mai goduto in vita tua e io cercai di credergli come sempre. Pensavo cazzo che uomo di esperienza nel sesso altro che una sveltina.....Mi chiese di scendere dal letto con quel cazzone nel culo e di sculettare avanti e indietro per la stanza in quella maniera e io cercai di farlo camminando piano piano perche' il cazzo grosso che avevo dentro mi sembrava mi facesse scoppiare l'ano da tanto mi apriva ad ogni passo che facevo. Armando intanto si masturbava quel suo cazzo che non era niente male 15 cm ma grosso ....proprio come il cazzo che dovevo avere nel culo....Quando fu eccitato mi disse di inginocchiarmi su un cuscino davanti ad un divanetto e subito quando fui la inginocchiato e inculato dal cazzo di gomma nel culo ...mi venne vicino in piedi e mi sbatte' la sua cappella sulla bocca dicendomi APRI TROIA...
Aprii la bocca e subito lui entro' nella mia gola...cazzo era proprio grosso quel cazzo....mi teneva la bocca spalancata con una gran voglia di vomitare da tanto sforzo facessi a tenerlo dentro...
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14 years ago
admin, 75
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Un uomo fisso (3° tempo)
3° TEMPO) Armando mi prese il bicchiere dalla mano che non era ancora vuoto mi spinse giu' sul letto e mi fece stendere a pancia in su....poi mi prese subito il mio cazzo fra le mani e subito se lo mise in bocca succhiandomi toccandomi fra le cosce con le sue calde mani e scostandomi il perizoma mi infilo' una falange dentro il culo facendomi subito emettere un gridolino di dolore che pero' subito dopo divento' piacere perche' lui succhiava e muoveva dentro di me il suo piccolo cazzetto dato da un dito.
Cazzo che bravo che era....pensai....BELLLISSIMOOOO....godevo come un pazzo perche' lui poi mi palpava la pancia, le gambe, le natiche, arrivando sotto il mio reggiseno e palpandomi anche i capezzoli strizzandomeli dolcemente mentre la mia cappella gli scivolava mezza dura e mezza morbida in gola e il mio culo si muoveva da sola sopra quel dito fantastico e curioso......Stavo quasi per godere e lui se ne accorse dicendomi ....PORCA godi eh? Godevo si ...ero pazza di lui e dei suoi modi e speravo non finisse mai ma lui subito mi lascio' mi tolse il dito dal culo mi lascio' il pene sfilandoselo dalla bocca...e mi disse di mettermi subito alla pecorina....PENSAVO MI VOLESSE INCULARE ma non era cosi' ...il sig. Armando aveva tutto il tempo che voleva e non voleva certo bruciare i tempi con me....Mi misi alla pecorina inarcando la schiena per spingere il culo in fuori e con lui il mio buco aperto. Ero al bordo del letto con le mie caviglie fuori del fondo del letto e quindi con le mani in mezzo al materasso.......lui mi disse di aprirmi le chiappe con una mano che doveva imbrattarmi di gel e io ubbidii eccitatissimo...e lui subito dopo mi colo' sul culo una buona dose di gelusando due dita me lo spalmo' tutto dentroe attorno al buco e poi dolcemente ma deciso mi infilo' prima un dito in culo e poi due e poi anche il terzo dito facendomi sobbalzare in avanti come una scrofa quando sta per essere montata dal porco...ma lui mi ordino' di indietreggiare lentamente sulle sue dita andandomi ad inculare da solo e io con un grosso sforzo lo feci cosi' come mi aveva detto di fare inculandomi con le sue tre dite che ogni volta facevano sempre meno fatica ad entrare e che dopo poco entravano facendomi pure godere anche perche lui mi aveva preso con una mano palle e cazzo tirandomeli in giu' e procurandomi un infinito piacere .
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14 years ago
admin, 75
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Un uomo fisso (2° tempo)
2° TEMPO) Mi truccai molto bene e mi misi gli orecchini, la collana, gli anelli e mi diedi pure lo smalto sulle unghie come faccio sempre quando non c'e' nessuna fretta per poter giocare infatti si preannunciava una intera notte di fuoco e forse anche la mattina seguente chi lo sa????
uscii sui miei tacchi a spillo vertiginosi sculettando con la minigonna che non mi nascondeva tutto il culo , le mie belle gambe lunghe, affusolate e lisce da donna , il reggiseno impottito con la gommapiuma e la parrucca mora per non dare l'impressione ad Armando di essere cosi' troia come sarebbe sicuramente stato se fossi uscito con la parrucca bionda.
uscendo dal bagno mi accorsi che la luce era stata spenta , le persiane chiuse , e nel buio quasi totale qualche candelina piccola piccola bruciava il suo aroma profumato espandendolo nell'aria insieme al bastoncino di incenso che bruciava in un angolo profumo acre. Armando nudo completamente mi venne incontro e notai che era ben fornito di palle e un bel cazzo circonciso....con la cappella fuori....Mi porse la mano dicendomi per la prima volta....Quanto sei figa ragazza mia....sara' bellissimo incularti a fondo e riempirti il culo con il mio arnese. Finalmente un uomo deciso pensai....e dandogli la mano lui mi porse subito un bicchiere pieno di vino frizzante che porsi subito alla bocca per togliermi dall'imbarazzo di essere un uomo nemmeno gay vestito perfettamente da donna nelle mie sembianze naturali di bella donna. Mentre bevvi tutto quel prelibato nettare Armando mi tocco' il culo da sotto a sopra entrando con un dito fra le natiche fresche e appena lavate profumate di bagnoschiuma e poi infilandosele in bocca mi disse mmmmhhh bella troia vieni qui subito che non ce la faccio piu...
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14 years ago
admin, 75
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La pizza
Oggi è un fine settimana di quelli “monelli”, libero da impegni dedicato a noi due, e come spesso accade in questo caso con la mente libera ci assale la voglia di giocare un po’.
Non ci sono programmi particolari in questo caso, si va un po’ in giro per negozi, si parla molto ci si stuzzica con le fantasie.
Nel tardo pomeriggio, si decide di andare a mangiare una pizza, ed Anna mi propone di coinvolgere un amico di chatt che da un po’avremmo voluto già conoscere, giusto per non fare come al solito incontrandoci per un caffè.
Lo contatta via sms e si accordano per vedersi direttamente nei pressi della pizzeria, giusto il tempo di passare da casa a prepararsi e si va all’appuntamento.
Lei sempre bellissima, indossa un vestitino che le arriva sopra il inocchio che le mette in risalto una scollatura meravigliosa e degli stivali, non è truccata in modo pesante, tanto non lo fa mai non ne ha bisogno con la sua sensualità e classe.
Arrivati davanti la pizzeria lo notiamo subito, giovane carino vestito in modo sportivo, ed io penso giusto il tipo che piace a lei, ci presentiamo scambiamo le solite parole di rito e ci avviamo in pizzeria.
Durante la cena conversiamo in modo simpatico, si scherza, ci si scambia le proprie sensazioni sulla situazione, ogni tanto osservo il nostro amico che chiamerò F che sbircia la scollatura di Anna ma sempre in modo discreto scatenandomi una certa eccitazione.
Finita la cena, ci avviamo alle rispettive macchine ma essendo ancora presto e volendo stare ancora un po’ assieme, si discute sul da farsi senza che loro abbiano nulla da proporre, allora io rompendo un po’ il ghiaccio propongo di andare nel mio studio così per conoscersi un po’, la proposta viene accettata con un po’ di imbarazzo dai due, quindi ci avviamo.
Appena il tempo di entrare e già percepisco una certa elettricità nell’aria, ci accomodiamo sul divano tutti e tre e parlando F inizia a sfiorare una coscia di Anna giusto per sondare la sua disponibilità e creare un contatto tra loro, lei non si sottrae al contatto e lo guarda in modo birichino come fa quando le piace una persona, io sto li accanto a lei la accarezzo un po’ e la bacio appassionatamente.
Dopo qualche minuto di carezzine i due si avvicinano e si baciano in modo appassionato come piace a me vedere, e che mi scatena all’istante uno stato di frenetica eccitazione.
Così inizia un balletto di baci e carezze tra i due, con F che non resiste toccando il bel seno di Anna, a questo punto io propongo di spostarci nel letto e loro acconsento tra un bacio e l’altro, dicendomi di andarlo a preparare cosa che faccio all’istante perché mi piace lasciare loro lo spazio di “conoscersi” un po’.
Anche se molto incuriosito, elettrizzato con la voglia di vedere cosa facevano, ho preparato il letto con una certa lentezza, gustandomi i fruscii, i sospiri provenienti dall’altra stanza in uno stato di eccitazione totale fisica e mentale.
Finito di preparare il letto ed incuriosito dall’improvviso silenzio li raggiungo lentamente, e mi si para una visione bellissima, Anna seduta sul divano con cazzo in bocca di F, che se lo gusta in tutta la sua notevole dimensione.
Che bella Anna quando lo succhia!!! E’ una vera maestra lo fa con grazia e voracità mi fa impazzire sempre di eccitazione vederle in bocca il cazzo di un altro, lo lecca tutto ne lecca le palle, lo ingoia fin che può….Certo penso che questa volta le verrà difficile viste le dimensioni.
La vedo presa dalla situazione e ad un certo punto si estrae i bei seni dal vestito e dice a F “mettimelo qua”….che bello vederla così, col sesso di F che fa su e giù ed ogni tanto lei quando può gli lecca la cappella bella turgida, e lui estasiato si gode il “trattamento”.
Mi avvicino e lei guardandomi mi dice che non mi ha potuto aspettare, la bacio e nel mentre F levatole il perizoma inizia ad accarezzarla, capendo all’istante il suo grado di eccitazione visto che è tutta bagnata.
A questo punto lei si mette a pecorina continuando a baciarmi, ed F. la penetra, ne sento i colpi dalle sue labbra, e il suo piacere mi scorre dentro come una scossa elettrica.
Su quel divano ci siamo stati molto, cambiando varie posizioni e senza esserci spogliati per intero, Lei è stata presa come le piace a lungo, ma dopo ci siamo spostati sul letto, e li ho rifatto quello che a volte mi piace, li ho lasciati soli ed ho origliato da una altra stanza, godendo dei respiri, delle parole che riuscivo a sentire, dei rumori finché ho potuto.
Tornato con loro, ho iniziato a baciare Anna, a leccarla, a scoparla, ed il tempo per noi tre sembrava non esistere.
E’ stata veramente una pizza buonissima, che ripeteremo appena possibile!!
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14 years ago
etna6971, 48/48
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Villaggio vacanze
Salve ragazzi,il piacere penso si incontri tramite due variabili..l'esperienza e l'idea che la precede;per me e'iniziato tutto dopo la licenza liceale in un Villaggio Vacanze in Calabria.Ero single,stanco del rapporto con la mia Lei e svuotato dall'idea di essere un automa in pasto a obblighi sociali,di studio... pronto a riconoscermi una pausa meritata.Li'conobbi molte persone,ma mi sali'una curiosa emozione appena posai lo sguardo su una biondina ventenne,carina e sexy..;era Francesca,bella,tonica,romana,appassionata di tennis..Fu'stupore immediato!Ricordo ancora cosa Le dissi al mare "Ciao,hai un bel viso,sai?" e lei,incuriosita mi rispose..."ma sono di spalle!" e ci presentammo cosi'...Il giorno a venire, le ronzavo intorno alternando sguardi diabolici a tenerezze premurose e feci cosi'per altri due giorni,fino a quando al bar,dopo qualche aperitivo di troppo,iniziammo a sfiorarci;prima appoggiai le labbra,poi le sfiorai i seni,poi salii con le mani il pareo,mentre insieme cambiavamo la respirazione,sempre piu'rabbiosa e pesante;in quei momenti ecco il miracolo..."Marco,sali da me,ti va'?"Ragazzi,voi che avreste fatto?dissi di si,e di colpo mi ritrovai su un letto matrimoniale a baciarla,toccarla,volerla,nel silenzio tombale di una notte spaccata da NOI.Ero li'che le soffiavo sul pube,quando d'un tratto sentii una porta aprirsi!Vi giuro fu un incubo,e di li'a poco un uomo sulla sessantina sorridente mi si paro'davanti!Pensai,oddio questo e'il padre e mi ammazza...!E,nell'imbarazzo totale,conobbi enzo...il marito di Francesca!Rimasi scosso,la sensazione fu'forte e volevo andar via,farfugliando un vago"Ma siete matti?"quando pero'poi Lei mi disse "Non andar via,"Ragazzi Venitemi dentro,ho voglia.."si annebbio'tutto,morale,fastidio...imbarazzo ed enzo,quasi come un traghettatore di piacere,lo inquadrai come un amico piu'che come un incomodo!Di colpo enzo si spoglio'e inondo'con i suoi umori,la bocca della sua Lei,mentre io iniziai a baciarle il seno,il collo preso da un'insaziabile voglia della sua carne...Fu'subito brivido,eravamo in sincronia senza avere alcun schema...mugualai un siii,appena dentro di lei e spingendo con forza ero senza pensiero,subivo solo la bellezza di quella ragazza splendida.Enzo mi chiese di sodomizzare la sua donna,e beh fu'incredibile visto che nn l'avevo mai provato...era stretto,pulito e caldo...piu'spingevo e piu'guardavo gli occhi di Lei,in mezzo ad un fiume di piacere e dolore...mentre Enzo si inarcava nella di Lei bocca..Ragazzi,mi sentii davvero un uomo e per la prima volta conobbi davvero il termine piacere !Mugulavamo,e l'aria diventava pesante...Francesca sapeva di donna e il suo odore prese tutta la camera,eccitandoci in tutti gli attimi a venire,portandoci a continuare fino allo spasimo.I rumori erano cupi,quasi ad anticipare le nostre mosse...c'era tanto liquido su quel letto,era incolore,caldo ricordava francesca..e lei,cercava nella complicita'l'orgasmo perfetto..si muoveva su di me,su di enzo arricchendoci nei suoi sguardi di un valore aggiunto:la consapevolezza di essere vivi!
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14 years ago
admin, 75
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Un uomo fisso (1° tempo di otto tempi)
1 tempo) Il sig. Armando ed io ci incontrammo in un bellissimo bar dell'albergo dove lui era probabilmente di casa e l'hotel era un 5 stelle.
Mi sembrava avesse 65 anni e mi sono meravigliato mi avesse contattato una persona cosi' anziana pero' subito i suoi modi e la sua eleganza nell'essere e nel parlare mi conquistarono poi non sembrava avere nessun problema a far capire cosa volesse da me a me incurante dei tanti camerieri che sfilavano in continuazione avanti e indietro da tutte le parti.
mi disse di avere 58 anni di essere sposato di avere tre figlie e di essersi innamorato di me appena mi aveva visto nella mia foto su un annuncio mio e che avrebbe voluto approfondire la mia conoscenza se avessi voluto.
Sinceramente ero ad un passo dall' andarmene via ma il suo modo di parlare, la siua correttezza, la sua cultura, il suo ottimismo su tutto, fece si di vedere dove si sarebbe arrivati . Venne l'ora di cena e lui insistette che mi fermassi la' che lui era solo e non poteva parlare con nessuno di cosi' interessante. Durante la cena non disse mai mai mai e poi mai una parola fuori posto e mi parlo' dei suoi affari passati e futuri e del fatto che era stanco e che aveva voglia di stare un po' solo...poi disse NO non solo....con te se lo vorrai anche tu. Gli chiesi in che maniera avrebbe voluto stare con me perche' capivo ma non capivo...quindi di spiegarsi bene per favore. Lui abbassando il tono della voce e guardandosi attorno mi disse ...cara anima mia...io da te vorrei essere amato per come potrei essere amato da un uomo bisex e non gay...vorrei che tu allietassi le mie giornate libere con la tua presenza per diventare amici per parlare per passeggiare per questa bellissima citta' e per amarci.
Mi era venuta una grandissima voglia di lui e di vedere cosa avrebbe fatto con me una volta in camera e come mi avesse letto nella mente ...lui mi disse ....ci prendiamo la frutta il dolce e il caffe' in camera stellina? Cosi' ti cambi e mi fai vedere chi sei veramente ? Annuii e ci alzammo per andare in camera. lui prese la chiave dalla mano del receptionista di turno che mentre passo' senza neppure che gliela chiedesse l'aveva gia' pronta per lui e saluto' garbatamente dando una mancia a quel cameriere che di fatto non aveva fatto nient'altro che il suo lavoro magari un po' piu' servile ma ....il suo lavoro.
Prendemmo l'ascensore insieme ed eravamo solo noi due in un ascensore enorme tutto in legno e oro...e appena le porte si chiusero lui mi disse che in lui c'erano due persone....la persona pubblica e l'animale.....ci vuoi venire in camera con l'animale? Mi chiese...Bhe risposi io il sesso non puo' avere proprio tutto questo perbenismo che hai tu armando e gli diedi del tu. Entrammo in camera e lui mi chiese se poteva andare per primo in bagno per mettersi a posto e io acconsentii naturalmente sempre senza parlare....lui si fece la doccia e stette in bagno oltre mezz'ora poi uscii nudo avvolto solo da un assciugamano e mi chiese di andarmi a travestire. Aveva un bel corpo tonico e abbastanza peloso ma curato cosi' entrai in bagno con la mia valigetta requisita da un cameriere appena entrato in albergo con dentro tutto il mio travestimento da donna parrucca guanti trucco tacchi a spillo gonnellina perizoma reggiseno collana reggicalze e calze...Mi lavai anch'io mi profumai con i profumi che l'hotel aveva messo per il cliente aromi particolarmente delicati mi lavai con un bagnoschiuma da sogno e mi travestii da femmina .....
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14 years ago
admin, 75
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Una notte in metropolitana a milano
L avventura che sto per raccontarvi come le altre del resto ha dell incredibile ma vero... e come tutte (o quasi) le avventure ke faccio anche questa mi e successa d estate complice il caldo ke permette di andare in giro mezzi nudi! era quasi il 15 di agosto e una serata afosa con quattro anime per le trade e una milano semi deserta decisi di andare in un cimema porno... milano ne e piena solitamente andavo li per farmi delle belle scopate si sa in quei posti poi succede sempre... ma sfortunatamente sara stato il periodo di vacanze o il caldo afoso di quella sera la sala era vuota a parte un paio di uomini Che nemmeno mi hanno guardata piu di tanto... un po sconsolata son tornata giu in metropolitana per tornare a casa poi pero mi venne in mente di farmi un po di foto con il telefonino, la sotto era quasi deserto e nessuno mi avrebbe detto nulla anche se mi avessero vista passavano solo poi extracomunitari e i soliti zingari mendicanti... mi tolsi i vestiti fuseaux e t-shirt e restai piu comoda.. calze nere con reggicalze slip nero un top in raso cinturone in vita guantini a retina a infradito stivali e reggiseno nero... sistemai la fotocamera e iniziai a farmi un po di scatti ero in un tunnel dove non vi era anima viva, tra la linea gialla del duomo e la rossa..chi bazzica la metro di milano conoscera sicuramente le zone.. finiti gli scatti senza nemmeno cambiarmi presi dallo zainetto che avevo un paio di shorts in jeans strappati e sgambatissimi me li infilai e corsi a prendere la metro che stava per arrivare... entrai nel vagone vuoto e mi sedetti ma prima che le porte si chiudessero un paio di extracomunitari entrarono di volata.. erano due mulatti non neri forse arabi o altro... si sedettero un po distanti da me ma era un continuo a fissarmi parlando nella loro lingua che non capivo. ero stanca e avevo abbastanza sonno la metro parti e penso anche di aver chiuso gli occhi almeno per un po... finche a risvegliarmi fu una mano che mi accarezzava le coscie... mi girai di scatto aprendo gli occhi e vidi i due mulatti seduti accanto a me uno al lato destro l altro al lato sinistro che come fosse la cosa piu normale del mondo mi palpavano.. li per li non mi resi conto di cio forse ancora assonnata ma li lasciai fare non avevo combinato nulla nel cinema e almeno un paio di pompini forse ci scappavano... feci vedere ai due che ero consenziente cosi gli slacciai i pantaloni e tirai fuori i loro cazzi belli duri... erano ben forniti devo dire, iniziai prima con quello di destra mi piegai su di lui tra le sue gambe e mi infilai il suo bel cazzo tutto in gola iniziando a fare su e giu con la testa tirando di lato i lunghi capelli che ogni tanto mi coprivano il viso... l altro a sinistra intanto mi baciava e mi palpava... pensai che era davvero un peccato fermarsi a fare solo due pompini quei due sembravano belli vogliosi di scopare ma visto il posto non era il caso... all improvviso quasi qualcuno mi avesse letto nel pensiero la metro inizio a rallentare fino a fermarsi sotto un tunnel di solito capitano dei rallentamenti e a volte per cause tecniche molte metro si fermano per minuti interi anche sotto i tunnel prima di raggiungere l altra banchina della fermata. bloccata li con quei due maschi era cio che aspettavo! non ho perso tempo assicuratami che la metro fosse davvero ferma e non ripartisse subito mi tolsi gli shorts e mi diedi da fare a succhiare anche il cazzo di quello alla mia sinistra.. quello a destra mi scosto gli slip da un lato ma lo fermai non volevo mi penetrasse senza protezione la prudenza non e mai troppa con certa gente.. gli misi in mano un preservativo che lui butto a terra non ne voleva proprio sapere di metterselo, per non farli innervosire viste le condizioni in cui ero ho dovuto soddisfarli senza protezioni... non volevo che finissero per incazzarsi e farmi del male... uno si sedette a gambe chiuse mi prese per i fianchi e quasi mi obbligo a sedermi sulle sue ginocchia facendomi infilare il suo bel cazzo duro tutto dentro al mio culetto.. scivolo dentro fino alle palle senza problemi... feci un sospiro di piacere bello forte. l altro in piedi mi infilo il suo cazzo in bocca mentre iniziavo a saltellare su e giu aiutata dal tizio su cui ero seduta godevo come una troia devo ammetterlo sentire i loro cazzi pomparmi con forza mi risveglio del tutto... faceva caldo pero e gia stavo sudando i capelli mi si appiccicarono al viso e sulla schiena godevo io e godevano loro... poi tocco all altro scoparmi, mi fece mettere appoggiata alle porte del vagone piegata a 90 e da dietro mi penetro con forza sfondandomi il culo a colpi di cazzo spingeva come un toro quel maiale e mi fece urlare di piacere, di solito non urlo mai sospiro quando godo ma i colpi di quei due animali mi fecero urlare troppo. non so quanto tempo sia stata ferma la metro non guardavo di certo l orologio li dentro quei due non si stancavano mai in bocca e in culo mi stavano facendo morire... ma ancora non sborravano. temevo andassero avanti fino a quando la metro non ripartiva ero stanca e non ce l avrei di certo fatta piu di tanto, continuavano a trapanarmi culo e bocca con quei loro grossi cazzi scuri la forza e la resistenza non gli mancavano di certo.. per mia fortuna dopo un tempo che non cronometrai i due maiali sborrarono insieme.. uno mi riempii la bocca e l altro mi venne sulle natiche riuscendo a togliermelo prima che mi riempisse il culetto... presi tutta la sperma e me la spalmai sul corpo come faccio spesso era peccato sprecarla e me la spalmai tutta contenta come una bimba, dalle coscie al petto al culetto alle braccia mentre i due si ricomponevano ma la metro non aveva ancora ripreso la sua corsa.. forse mi avrebbero chiesto il bis pensai visto che continuavano a fissarmi e infatti tornarono alla carica ancora non sazi.. ero ormai un vero disastro il trucco completamente colato sul viso i capelli bagnati di sudore come avessi fatto la doccia.. il corpo appiccicoso della sperma appena spalmata.. riuscii comunque a farli sborrare di nuovo con la bocca non sono una brava pompinara ma se mi ci metto so il fatto mio.... il culetto era troppo dolorante e conciato male per sopportare altre scopate.. mi riversarono di nuovo la loro calda sperma sul viso e sul petto appena in tempo per l arrivo della metro sulla banchina le porte si aprirono aria fresca e pulita (si fa per dire) entro nel vagone accaldato i due uscirono io continuai la corsa sistemandomi come potevo.. arrivata alla mia fermata scesi.. incrociai un uomo sui 50anni che stava entrando nel vagone ancora mezza nuda con le goccie sulla bocca di sperma sudata conciata com ero non ero certo un bello spettacolo da vedere un po imbarazzata cercai di sorridergli e scappai subito fuori prima che le porte si richiudessero... mi sistemai e tornai all aria aperta in superficie verso casa... non ho piu dormito quella notte ripensando a quanto era successo.. come dico sempre se le cose non te le cerchi non ti arrivano da sole!
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14 years ago
admin, 75
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Un\'esperienza unica
Non sono una scrittrice….anzi il mio lavoro è di tutto altro genere…quindi spero vengo perdonata nel caso faccio degli errori di ortografia o di grammatica…voglio semplicemente narrare un’esperienza che sinceramente trovo molto eccitante tra le varie avventure avute…voglio anche premettere che qui in questo sito mi sono iscritta ma all’insaputa di mio marito anche se sa di questa mia predisposizione ad essere un po’ zoccola…sono una donna pluriorgasmica…si infatti riesco ad avere diversi orgasmi uno dietro l’altro sia se stimolata nell’utero e sia nel clitoride…mio marito dice che non sono normale…..bhò???....comunque di quanto sia un pò zoccola …..la certezza l’ha avuta trovandomi in casa mentre stavo a pecorina con uno conosciuto in “chat” e mi stava sbattendo…rimasti impietriti tutti e 3 e sorpresi…ma poi si è spogliato anche lui e venendomi incontro mi ha detto che se era quello che volevo da quel giorno le cose sarebbero cambiate e lo avremmo fatto in coppia…bene tra me ho pensato….almeno ci divertiamo e non devo stare con la paura di nascondermi o inventare scuse per farmi qualche bella trombata….così ora io cerco e scelgo le persone e quando le invito giochiamo in 3…ma veniamo al racconto che volevo narrare che trovo molto eccitante…
Come dicevo quasi per gioco e con il suggerimento di una mia amica cominciai a chattare e logicamente essendo donna seppur in carne (ma in chat vieni sempre immaginata migliore di come è la realtà) non mi era difficile trovare le attenzioni di vari uomini nonostante mi descrivevo come sono realmente fisicamente e riuscivo a tenere aperte anche 4 caselle di conversazione con altrettanti uomini diversi …
Cercavo più che altro persone che potevano in qualche modo ospitare dato che a casa non mi azzardavo a portare nessuno e i primi appuntamenti li davo sempre in posti molto frequentati per non incappare in qualche malintenzionato e trovare anche il modo così per eventualmente sparire se la persona che incontravo non si comportava in modo corretto.
Per più di un anno chattai e incontrai persone, circa una trentina…di ogni età dal giovane 20enne al maturo 55enne…al primo appuntamento non cercavo mai di fare nulla un po’ per paura e un po’ per imbarazzo…
I miei orari di lavoro variavano a secondo della produzione e non avevo orari fissi a volte uscivo di casa alle sette della mattina e facevo una breve pausa a pranzo e poi fino alle 21 a volte alle 13 finivo e in alcune occasioni particolari avevo anche proseguito a lavorare per tutta la notte se dovevamo consegnare qualche cosa di urgente e quindi potevo gestirmi gli incontri con una certa tranquillità…mio marito non sospettava nulla anche perché la sua razione quasi quotidiana la prendeva sempre.
Un giorno avevo dato appuntamento alle 15 al centro commerciale “le gru” ad un tizio che al primo impatto sospettai che aveva dato una descrizione fisica giusta ma anagrafica no…aveva al massimo 20 anni io già sopra la quarantina…appena ebbi la certezza che la persona della chat fosse lui sottolineai che se avessi saputo che era così giovane non lo avrei neanche incontrato….ma orami ero li e non mi tirai indietro per berci insieme un caffè….e ci facemmo una chiacchierata…mi confessò che doveva compiere 20 anni ma che aveva una certa cultura e diverse esperienze con donne sopra i 40…studiava a Torino ma era originario di un’altra regione…viveva solo e aveva una mansarda tutta sua….i modi gentili e la spigliatezza mi misero subito a mio agio al punto che dopo un ora che chiacchieravamo mi propose di seguirlo nella sua mansarda…per la prima volta accettai di farmi coinvolgere al primo appuntamento…non so oltre che un bel ragazzo mi attirava molto…andammo nel parcheggio e partimmo lui con la sua e io con la mia auto e lo segui…
Salii con lui in ascensore e mi fece accomodare nella sua mansarda…certo quasi un monolocale ma accogliente….
In breve rimasi con le calze autoreggenti, reggiseno e perizoma…quando sentii il suo cazzo che si strofinava alle calze e cosce dovetti guardare…mai avevo visto un cazzo così era enorme….e dire che avevo avuto più di 30 uomini …il suo superava i 25 centimetri ma oltre che lungo era grosso di diametro…tra me pensai e dove lo faccio entrare così grosso…ma ero ormai ero rimasta solo con le calze bagnata e vogliosa…nonostante mi leccava e baciava da ogni parte.
Quando mi cominciò ad appoggiare la punta alla mia figa gli dissi subito di fare piano perché non sapevo se sarebbe entrato…lui mi tranquillizzò che sarebbe stato delicato ….cominciai a sentire come si diladava la mia figa entrava sempre più con delicatezza fino a sentire premere la sua cappella nel mio utero…sollevai la testa per vedere quanto ne era entrato…certo fuori c’erano ancora alcuni centimetri ma spingeva ancora piano…lo fermai che mi sentivo sopprimere dentro…gli dissi non c’era più spazio e lui prese a muoversi senza mai farlo arrivare tutto dentro ….non poteva scoparmi con troppa foga mi avrebbe fatto davvero male ma si muoveva bene e in breve raggiunsi il primo orgasmo….lui non si fermava e dopo poco godo di nuovo….e continua….quando tira fuori il cazzo e vedo il preservativo pieno io avevo avuto 3 orgasmi…
Nel comodino c’era una specie di alberello fatto coi fili di rame e lui appende il preservativo pieno in uno di quei ramoscelli…si va a dare una rinfrescata e quando torna con mia sorpresa ha ancora il cazzo duro ed eretto…mi volta e comincia a scoparmi alla pecorina….mi infila il dito nel sedere mentre mi scopa e io comincio a non capire più nulla arrivo di nuovo e godo ancora e poi ancora…quando lo sento uscire e vedo che appende il secondo preservativo a quell’alberello…mi viene quasi da ridere…vedere quei preservativi pieni appesi a quell’alberello…
Con molta difficoltà ho provato a succhiarglielo…ma avevo un senso di soffocamento…non era facile fare uno dei miei pompini …ma lui aveva il cazzo sempre duro ugualmente…rimise il profilattico e cominciò a farmi provare altre posizioni…io continuavo a godere…e lui sembrava non godere mai….quando appese il terzo preservativo si erano fatte le 20 circa di sera….chiamai mio marito per avvertirlo che avrei fatto tardi per una consegna urgente mentre lui preparava qualche cosa per mangiare….
Una breve pausa….che subito neanche il tempo di arrivare al letto che mi stese sul tavolo e mi cominciò a sbattere…ormai il suo cazzo entrava quasi tutto…e io godevo ancora….sempre sul tavolo mi fece stendere stando a pecorina coi piedi a terra….aveva difficoltà essendo alto e allora lo sentii che stava mettendomi dell’olio sul culo e con le dita cercava di aprirlo….io lo supplicai di non farlo….mi avrebbe davvero fatto male il suo cazzo dietro….dai ci provo mi disse e lo faccio piano se senti dolore lo tolgo….ok ma davvero lo devi togliere se te lo dico…
Lo sento che mi lavora il culetto con le dita le sento che scivolano dentro e poi fuori…poi sento la sua cappella fare pressione…io provo a rilassare i muscoli ma subito comincio a sentire fastidio…sopportabile penso tra me…e cerco di non pensare per non irrigidirmi…fa fatica e sento che il fastidio si trasforma in dolore…ma ancora sopportabile…comincio a stringere i denti e chiudere le mani a pugno…fa male gli dico e lui subito smette…si tira indietro e sento quasi il bisogno di dover correre in bagno….gli chiedo scusa e corro in bagno…
Dopo essermi anche data una lavata torno da lui….e gli chiedo quanto ne fosse entrato…lui mi fa segno col dito sul suo cazzo circa 4 o 5 centimetri sotto la cappella …tra me penso cavoli una decina di centimetri erano entrati tutti…andiamo sul letto e mi stendo di nuovo a pecorina mi fa appoggiare il viso al letto e lo sento che di nuovo mi comincia a scopare e con le dita mi apre il culo…esce e poi riprende a lavorarmi il culo…mi rilasso….lo sento entrare…ma non sento che scivola dentro….il dolore si fa sentire ma è sopportabile….sento che me lo mette anche davanti …quindi sta usando uno finto ….sento di essere dilatata sia avanti che dietro…. Poi escono entrambi…mi volto e posa di fianco a me uno di quei falli gommosi di colore blu….mi comincia a entrare dentro il culo col suo cazzo….è dentro ….lo sento dentro…quando comincia a fare avanti e dietro il dolore è forte ma misto a piacere…mi sento piena e piacevolmente troia….non riesco ad avere un orgasmo quando mi inculano ma la mano la faccio arrivare sul clitoride e comincio a toccarmelo ….godo….e rigodo…e lui che a ritmo sempre più veloce mi sta sdattendo il culo….mentre mi tocco la figa sento sbattermi sulle dita le sue palle …non posso crederci che lo abbia infilato tutto dentro il mio culo….ma è proprio così lo sento bene che è tutto dentro….quando lo sfila io mi sono sditalinata altre due volte….e di nuovo il preservativo appesa all’alberello pieno di nuovo del suo sperma….tutta la notte ha tirato avanti a sbattermi….non so di preciso quanti orgasmi ho avuto ma se dico una 40ina so che troverete la cosa impossibile….ma posso dire che è la verità….la mattina alle 6 c’erano appesi 9 preservativi in quell’alberello….
Non abbiamo chiuso occhio per nulla ma ero curiosa di sapere il motivo di quei preservativi appesi….e lui ridendo mi fa ora guarda cosa amo fare con quei preservativi….prende il primo e lo rivolta facendomi cadere lo sperma sui seni e pancia poi il secondo e man mano che li svuotava mi spargeva il liquido sul corpo seni, pancia, collo, cosce, insomma un massaggio allo sperma …..che la mia pelle si assorbì sotto i suoi massaggi ….non mi feci la doccia e mi rivesti così mezza imbrattata….solo quando arrivai a casa mi feci una doccia e telefonando al mio lavoro chiesi una giornata di permesso….dormendo tutto il giorno e svegliandomi solo quando alle 17 tornò mio marito
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14 years ago
rita30fabry,
47/47
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Una mattina al parco sempione
Il mio esibizionismo mi ha portato dei momenti bellissimi ed irripetibili... ma anche momenti spiacevoli sopratutto una lista lun ga un kilometro di denunce per atti osceni in luoghi pubblici... piu volte in tanti anni ho visitato le questure di mezza milano e provincia... ma i risultati finali mi hanno sempre ripagata di tutto. Quante scopate fatte all'aperto di giorno o di notte che fosse d'estate specialmente ma anche qualcuna d'inverno... o di primavera inoltrata come quella volta del parco sempione... chi sta a milano conoscera' bene il parco sempione un bel parco grande pieno di verde alberi panchine un tempo ritrovo di tossici e coppie che andavano li a scopare oggi risistemato a dovere con tanto di telecamere di sorveglianza!!! fu proprio nel periodo di trascuratezza del parco che ci andai un bel mattino di primavera anche se il sole che batteva e il primo vero caldo facevano sembrare la giornata piu estiva che primaverile... a quel tempo lavoravo part time e capitava avessi molti giorni liberi, una mattina visto il clima ne aprofittai per una gita al parco con tanto di zainetto per un banchetto a mezzogiorno e magari una tintarella visto il sole battente, li in un posticino appartato potevo anche permettermi di esibirmi in bikini senza problemi... arrivai al parco verso le 10 di mattina iniziai a percorrere le vie tra panchine viottoli alberati per trovare il mio angolo di pace dove avrei sostato... addosso avevo una t-shirt senza maniche e dei fuseaux neri elasticizzati aderenti capelli legati a coda scarpe da tennis occhiali da sole truccata bene sotto avevo il bikini che di li a poco avrei sfoggiato... un bel bikini da mare fucsia lustrinato al sole si rifletteva di vari colori... lo zainetto sulla spalla destra pesava un po e cominciavo a sudare, visto che sembrava deserto ne aprofittati mi tolsi la t-shirt restando con il reggiseno del costume in bella vista dopo pochi passi decisi di togliere pure i fuseaux che mi si stavano cuocendo addosso.. piu libera e messi i vestiti nello zainetto ripresi la camminata in bikini, mi fermai su una panchina per bere un po d'acqua da una bottiglietta che mi ero portata in testa avevo un berretto a visiera nero per ripararmi dal sole, mi godevo quel paradiso di posto verde tranquillo lontano dal caos delle macchine e dalla gente svaccata su quella panchina chiusi un attimo gli occhi godendo del canto degli uccelli li intorno, quando li riaprii da sotto le lenti scure degli occhiali da sole mi parve all'improvviso la alta figura di un uomo... subito scattai a sedermi compostamente un po imbarazzata dal mio abbigliamento... l'uomo un signore dall'aspetto giovanile ma di evidente eta' matura avra' avuto sui 50anni.. (solo alla fine mi rivelo' ne aveva 60) vestito con pantaloncini corti da joggin berretto in testa scarpe da tennis e canotta nera mi fissava sorpreso... non sapendo che dire lasciai che fosse lui a parlare per primo infatti mi chiese... posso sedermi? prego ho subito balbettato io... facendogli posto accanto a me... l'uomo alto quasi 1 metro e 80 penso dall'altezza era imponente ma non grosso era piuttosto magrolino ma ben fatto, fa caldo oggi disse ... certo risposi timidamente... vedo ti sei messa comoda ribatte' l'uomo... beh ho risposto, pensavo... insomma... non sapevo che rispondere mi tolse lui dall'imbarazzo dicendo: non devi giustificarti hai molto da mostrare ed e giusto che tu lo faccia ben vedere.. notai una nota di doppio senso nella sua frase e con un sorriso risposi, sa essendo esibizionista... ah mi interruppe lui ti piace farti ammirare bene bene... nel dire questo mi sfioro' una coscia con una mano il gesto mi fece subito eccitare e dagli slip del costume qualcosa si stava indurendo... l'uomo lo noto' subito ma non disse nulla ribatte' io vengo spesso qui specie la mattina a correre un po sai alla mia eta' se non ci si tiene in forma... ma cosa dice e in forma perfetta risposi io sorridendogli apertamente... lo fissavo da sotto gli occhiali me lo sarei mangiato era di un fascino davvero unico un vero signore non un uomo qualunque emanava un 'aria di saggezza maturita' eleganza anche se non vestito come un gentleman... ne restai estasiato ogni sua parola era ricercata la sua voce melodiosa quasi calmante ipnotica... il suo volto ben rasato liscio e il suo corpo alto snello e senza un pelo mi eccitava molto... il mio cazzo continuava ad indurirsi sotto gli slip del costume e quando l'uomo senza malizia mi mise una mano sulla coscia dicendomi come ti chiami e quanti anni hai bellezza... quasi persi la testa... riuscii a balbettare solo il mio nome e gli anni Greta e ne ho 27... giovane e bella ti travesti da molto greta? disse l'uomo... da qualche anno ho risposto...e ti piaccion gli uomini maturi? per me rispose il mio cazzo ormai quasi fuori dagli slip, a tirarmelo fuori completamente ci penso' l'uomo che mettendo le sue grosse mani nei miei slip me lo tiro' fuori... penso disse che la risposta sia tutta qui... sono arrossita l'uomo si avvicino' di piu a me inizio' a palparmi con la sua grossa mano accarezzandomi su e giu' tutto il corpo dalle coscie alle spalle al petto al culo, mente con l'altra mano mi segava piano piano... prese a baciarmi il collo e le sue labbra ben presto arrivarono alle mie... ci baciammo infilandoci le lingue in gola lo abbracciai gli frugai dentro i pantaloni liberando anche il suo cazzo, un bel cazzo gia duro e lungo piu del mio accidenti che sberla... ti piace? surrurro' l'uomo continuando a baciarmi, mi tolse il berretto mi sciolse i lunghi capelli sulla schiena lasciandomi soltanto gli occhiali da sole sul viso insieme ai lunghi capelli... mi spostai un po da lui mi piegai tra le sue gambe presi in pugno il suo cazzo meraviglioso e me lo infilai tutto in bocca asaporando l'odore e il gusto di un cazzo che aveva urinato da poco... sentivo il sapore pungente della piscia ancora forte... succhiai avidamente quel palo mentre l'uomo godeva segando il mio... mi alzai dalle sue gambe gli sorrisi... senza curarci del posto dove eravamo passammo subito all'azione... certo potevamo spostarci un paio di metri piu in la' dove degli alberi e un folto praticello ci avrebbe garantito piu sicurezza che restare li su quella panchina in un viottolo dove chi unque poteva passare da un momen to all'altro... non ci spostammo di un metro invece, aiutai l'uomo a togliersi pantaloncine e mutande restando libero quasi nudo con addosso solo la canottiera nera, l'uomo chiuse le gambe io allargai le mie gli montai a cavallo sulle gambe lasciando che il suo lungo e duro cazzo scivolasse dentro alle mie chiappe come un coltello caldo affonda nel burro...mi sedetti con il viso rivolto a lui e quando il suo cazzo fu tutto dentro me sospirammo insieme... sorridendo lo avevamo fatto in sintonia lo stesso sospiro lo stesso istante! l'uomo mi prese per i fianchi stretti e comincio' la sua cavalcata facendomi saltellare ritmicamente su e giu' dalle sue gambe mentre il suo bel cazzo faceva il suo dovere dentro al mio culetto sudato... il sole scottava e l'albero che copriva la panchina ormai offriva ben poco riparo ai raggi caldi del sole del mattino... saltellavo godendo come una vacca su quel cazzo magnifico baciando l'uomo ogni colpo mi dava... che stallone dissi io, che troia rispose lui... presi dall'orgasmo nemmeno avevamo fatto caso che dei ragazzi forse studenti che di solito non vanno a scuola la mattina si erano fermati a godersi lo spettacolo, erano in 3 tutti sui 20anni piu o meno uno con gli occhiali aspetto da classico secchione e gli altri due piu normali sembravano 3 sfigatelli di scuola superiore... ne io ne l'uomo ci fermammo gli sorridemmo e io li salutai pure in un sussurro... mentre continuavo a saltellare sul cazzo del mio uomo che tenevo abbracciato con le mie braccia intorno al suo collo... i 3 ragazzotti sfigati si avvicinarono subito e forse eccitati da quello spettacolo non ci pensarono tanto a tirare fuori i loro cazzi e a darmeli da succhiaare mentre saltellavo sul cazzo del mio uomo... erano cazzi normali non certo come quello che avevo l'onore di avere dentro li succhiai facendoli sborrare quasi subito... ragazzini... mi sborrarono in bocca uno dopo l'altro mentre ancora saltellavo su quello piu tosto dell'uomo... i 3 sfigatos si ripulirono si sistemarono e rimasero a guardarci seduti li a terra, continuai lo spettacolo mi alzai dal cazzo dell'uomo mi voltai dandogli la schiena e mi risedetti ancora sul suo cazzo cavalcandolo con il viso rivolto ora ai ragazzi che se la ridevano come scemi e facevano il tifo... altri saltelli e cambiai ancora posizione, mi misi in ginocchio sulla panchia a gambe aperte mentre il mio uomo in piedi da dietro mi scopava alla grande commentato dai tre scemetti minkia che resistenza disse uno ha pure un cazzo niente male gli sta sfondando quel culo da troia... commentavano i 3 sfigatos... sudati e ormai stanchi arrivammo insieme prima sborrai io riempiendo la panca di liqido bianco poi un minuto contato dopo l'uomo mi ha riempito il culetto allagandomi con il suo sperma caldo... quando me lo ha tolto dal culo mi e colato tutto sulle coscie da dietro lo raccolsi lo leccai gli presi il cazzo in bocca e lo ripulii con la lingua... finito il tutto i 3 ragazzetti salutarono e se ne andarono ridendo come ebeti e parlottando tra loro, io e l'uomo ci rivestimmo poco distante da noi c'era una fontanella aperta ci lavammo e come nulla fosse ci incamminammo insieme abbracciati come padre e figlio verso l'uscita del parco!
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 1 hour ago -
A casa mia
Mi aveva contattato qui su desiderya, una mail dicendomi che mi trovava molto eccitante, gli diedi il mio riferimento msn e chattammo un pò, mi feci vedere in cam e lui si ecitò moltissimo, il passo successivo fu incontrarci in un parcheggio, la cosa mi eccitava davvero tanto, ci demmo appuntamento in un parcheggio vicinanze tangenziale frequentato dalle prostitute , e scendendo dalla macchina e salendo sulla sua tale mi sentivo.
Nell'occasione prima mi contemplà e poi tirofuori il suo grosso cazzo, non lungo ma grosso , bello, una cappella da succhiare avidamente , mi prese la testa e mi piegò verso quell'oggetto del mio desiderio dicendomi : succhiami il cazzo troia ( era così che in chat gli avevo detto volevo mi trattasse)
era buono , bello aveva un buon sapore , lo succhiavo per tutta la sua lunghezza , leccavo le sue palle , ad un certo punto mi ha staccato mi ha giarato e si è infilato velocemente il preservativo e lo ha puntato verso il mio culo dicendomi: adesso ti faccio sentire veramente una zoccola..
Purtroppo un pò la posizione scomoda un pò che non avevamo lubriuficante non siamo riusciti, allora siamo scesi dalla macchina e mi sono inginocchiata e ho portato a termine il pompino di prima, mi ha riversato in bocca in faccia un mare di sborra , gustosa, si è li che mi sono finalmente sentita donna.
Sono passati 2 mesi e l'altra sera ero infoiata, allora gli ho mandato un sms chiedendo come mai non si era più fatto sentire, lui pronto, se vuoi... stasera, io siiiiiiiiiiii, ma vieni a casa mia , staremo più comodi, e così dopo1 ora circa si è presentato, appena entrato me lo sono portato nella mia camera da letto, avevo sistemato uno specchio in modo da poterci vedere mentre mi avrebbe scopato, ho liberato subito il suo cazzo è ho cominciato a succhiarlo come meglio potevo, lui nel frattempo mi toccava il culo , ogni tanto il mio pistolino, poi quando la sua erezione era al massimo mi ha girato a pecorino mi ha spalmato il buchetto con della cremina e mi ha infilato dentro quel bestione, ho sentito un dolore incredibile , poi ho incominciato a farmi cavalcare e ha masturbarmi contemporaneamente , purtroppo era talmente eccitato che è venuto velocemente, gli ho tolto il preservativo e ho assaggiato il tutto
adesso spero che ogni tanto abbia voglia di me..
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1
14 years ago
vanessaenculada,
47
Last visit: 8 years ago
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La sorellina...fantasie tramutate in realtà!
Questa è una storia come tante,di un ragazzo che con il passare del tempo ha iniziato a dedicare i suoi pensieri per la sua sorellina,con dei pensieri all'inizio velati,ma che pian piano si sono tramutati in vera passione. Come dicevo,una storia come le altre,ma con una piccolissima differenza,che la mia è vera e non frutto di pure invenzioni o fantasie erotiche.
Mi chiamo Luca,ho 34 anni,e la mia bella sorellina si chiama Laura,che di anni ne ha 28,ma la storia in questione risale a tanti anni fa,a quando precisamente io ne avevo 23 e Laura 17.Come tutti i ragazzi 23enni alternavo il mio tempo tra le partite a calcetto con gli amici,qualche serata in discoteca il fine settimana e le classiche uscite con gli amici per una passeggiata alla ricerca di donne da conquistare o ammirare. La mia bella sorellina,appena 17enne,aveva ormai preso coscienza di essere diventata una splendida donna:alta 170 cm,snella,prosperosa di seno,un viso angelico con quei lineamenti dolci che avrebbero fatto innamorare ogni ragazzino della sua età.Era cambiato ormai da un pò di tempo il suo modo di vestirsi,le sue abitudini,e anche la gente che frequentava .In passato,nonostante gli splendidi lineamenti e le forme che già iniziavano a plasmare il suo corpo,preferiva indossare un abbigliamento casual,jeans,scarpe basse e top aderenti,che ugualmente risaltavano quelle curve che iniziavano a prendere sempre più consistenza,senza ricorrere a un filo di trucco,rimanendo la classica ragazza acqua e sapone,quando a un certo punto inizia a sfoggiare le prime minigonne,le scarpe col tacco,le calze autoreggenti,i vestitini attillati,il tutto per somigliare sempre più alle sue amichette, sempre alla ricerca del vestitino alla moda per essere appariscenti e sensuali nonostante la giovane età. Laura era molto ingenua,non aveva avuto grandi esperienze in ambito sentimentale,e comunque con ragazzi suoi coetanei con la testa a posto.Il nostro rapporto è molto bello perchè fondato sulla confidenza,rispetto,amicizia.I primi pensieri di un certo tipo verso la mia sorellina sono iniziati verso i suoi 16 anni,quando girava per casa in modo molto succinto nel periodo estivo,semplicemente con le mutandine e una canotta,rigorosamente scalza perchè detesta camminare con le scarpe o altre calzature in casa.Vederla sfilare sotto i miei occhi quotidianamente era uno spettacolo,e sebbene fosse mia sorella,non disdegnavo delle occhiate furtive verso il suo bel sederino così tondo,sodo,custodito dalle mutandine brasiliane,che risaltano al massimo i glutei...Un conto è però guardare,ma le cose sono cambiate radicalmente quando un giorno ho sentito una vera e propria erezione,e quel giorno ha rappresentato l'inizio di una nuova fase della mia vita,in cui l'obiettivo primario era quello di guardarla,a tutti i costi,e masturbarmi per lei.
La nostra è una casa molto grande,e le stanza da letto sono contigue,per cui ci si può arrivare non solo dal corridoio comune quanto dal terrazzo.Iniziai per cui a studiare degli stratagemmi per poterla spiare:chiudevo la mia porta a chiave,in modo tale da impedire ai miei genitori di entrarci e constatare che mi ero rifugiato in terrazzo per spiare mia sorella...spegnevo chiaramente ogni luce,per evitare che la stessa si riflettesse sul terrazzo proiettando la mia ombra.Ovviamente lei chiudeva le persiane per non essere vista dai vicini quando si cambiava,ma non aveva,nè poteva,tener conto delle mie voglie voyeuristiche che mi spingevano a fare il possibile per poter anche per un secondo ammirare il suo splendido corpo.Approfittando di un giorno in cui non c'era nessuno in casa,cerco di ingegnarmi e con l'ausilio di un semplice coltello effettuo un foro sulla parte bassa della persiana della finestra di mia sorella.Ormai non doveva fare altro che attendere il corso degli eventi,il cammino per soddisfare le mie voglie represse aveva già avuto inizio.
Ci troviamo tutti in casa,e dopo cena sento Laura che dice a mia mamma che si andava a cambiare per uscire con le amiche,e in quel preciso momento il mio cuore ha iniziato a battere forte,emozionato di quello che avrebbe potuto succedere. Mi catapulto nella mia stanza,spengo le luci,chiudo la porta a chiave e mi precipito sul terrazzo,sdraiandomi in direzione del foro che avevo realizzato il giorno stesso;dopo qualche minuto di un'attesa snervante,vedo aprirsi la porta,Laura accende la luce e chiude la porta a chiave. Sento il mio cazzo già al massimo della sua erezione,no posso che trovare sollievo sbottonandomi i pantaloni e iniziando a masturbarmi. Laura si mette in direzione dello specchio e inizia a truccarsi;per la prima volta la vedo con un rossetto molto acceso che risalta ulteriormente le sue labbra carnose,e quel viso da lolita si trasforma minuto dopo minuto in quello di una donna sensuale come mai l'avevo vista. Inizia quindi a pettinare quei bellissimi capelli lunghi biondi,per poi dirigersi verso l'armadio e togliere fuori un completino intimo. Il momento è finalmente arrivato!Laura inizia la fase della vestizione ,toglie prima jeans,rimanendo con quella brasiliana che giornalmente turbava i miei pensieri,per poi sfilarsi anche il top e rimanere in reggiseno. Non era per me una situazione nuova perchè avevo assistito più volte a questo spettacolo,per esempio quando usciva dal bagno dopo aver fatto la doccia per dirigersi in camera sua,ma questa volta la situazione era differente perchè era la prima volta che la spiavo,e quella visione furtiva mi provocava delle emozioni mai provate fino a quel momento. Guardandosi allo specchio si slaccia il reggiseno,sfoggiando un seno che non avrei mai immaginato di vedere,una terza abbondante nonostante la giovane età, ma allo stesso tempo sodo,che sfidava la forza di gravità in modo invidiabile,e 2 capezzoli color rosa chiaro che sporgevano,e che rappresentavano ormai il mio sogno quotidiano. Ormai non potevo più credere ai miei occhi,la mia fantasia si stava realizzando,la mano viaggiava a ritmi vertiginosi,nella speranza che quella visione potesse durare il maggior tempo possibile..ma le sorprese non erano finite perchè in men che non si dica Laura abbassa le mutandine e rimane completamente nuda di fronte allo specchio e a uno spettatore d'eccezione,il fratello,che finalmente,dopo un mese abbondante fatto di passerelle in mutandine,viene premiato con la visione della sorellina completamente nuda a nemmeno 2 metri di distanza. Lo spettacolo era formidabile!Non immaginavo di vederla completamente depilata,e questo dettaglio è stato fatale perchè sento delle contrazioni talmente forti scaturite in un orgasmo di dimensioni mai provate in passato...A un certo punto Laura si gira regalandomi la visione del suo culetto,abbronzato fino a dove copriva il costume a mare,e completamente bianco nella parte più interna. Nemmeno il tempo di rendermi conto di questo secondo dettaglio che il mio cazzo prende nuovamente consistenza,pronto per una seconda masturbazione e secondo orgasmo...Lo spettacolo si era ormai concluso perchè in pochi minuto Laura si veste,chiude la luce ed esce dalla sua stanza,ignara di avermi reso felice come nessuno al mondo. Da quel giorno le mie fantasie erotiche si sono moltiplicate in modo esponenziale,e nonostante qualche rischio di essere beccato per questa mia nuova passione voyeuristica,inizio a conoscere Laura in ogni suo dettaglio,anche intimo...
Arriva l'inverno,e chiaramente diminuiscono sensibilmente le occasioni di spiare laura,anche perchè piove di continuo,fa freddo,e non sempre è possibile rifugiarsi nel terrazzo .Temevo di dover attendere l'estate successiva per rivedere il corpo della mia sorellina,quel seno che tanto mi aveva turbato,e il suo fondoschiena a mandolino,ma non sapevo che di lì a poco avrei assistito a una situazione che nemmeno nei miei sogni più remoti pensavo di poter vedere. Katya,l'amica di Laura,ci invita a casa sua per una serata in compagnia di un bel pò di amici. Katya era all'epoca una ragazza di 21 anni,universitaria. Arrivati a casa come al solito in ritardo,ad attenderci circa una quindicina di persone tra ragazzi e ragazze. I ragazzi avevano portato da bere alcolici e qualche stuzzichino. La padrona di casa mette un pò di musica caraibica,c'è chi inizia a ballare a ritmo di salsa e bachata, chi invece si sdraia sul divano a chiacchierare. Dei presenti conoscevo solo qualche ragazza amica di Laura,mentre non avevo mai visto i ragazzi,colleghi universitari di Katya,a dire la verità molto divertenti. La mia sorellina era vestita con una minigonna inguinale,calze nere velate e le ballerine,anche se avrei preferito mille volte il tacco ai fini delle mie fantasie erotiche. Dopo aver bevuto una serie innumerevole di cocktails preparatici dal barman d'occasione Lorenzo,il ragazzo di katya,la situazione diventa sempre più divertente perchè l'alcool ha già da un pezzo sciolto i freni inibitori e come accade ad ogni singola festa che si rispetti,ogni battuta non può che assumere i contorni pornografici,con riferimenti e allusioni che coinvolgevano tutte le ragazze,che dal canto loro non si imbarazzavano più di tanto. Nel frattempo l’eccitazione per me raggiungeva dei livelli incredibili perché anche le amiche di mia sorella erano molto affascinanti, ma il culmine l’ho raggiunto quando mia sorella,sedutasi sul divano con altre 3 ragazze, mostrava inavvertitamente le sue mutandine bianche,che si intonavano con il corpetto bianco semi trasparente che copriva il seno. In quel momento ho sentito un turbinio di emozioni:eccitazione per avere una visione talmente sensuale, ma allo stesso tempo vergogna perché quella visione era condivisa anche ai ragazzi che si trovavano al mio fianco,e che con la coda dell’occhio non potevano non guardare quello spettacolo sempre più arrapante grazie alla mia sorellina che muovendosi nel parlare con le sua amiche,apriva e chiudeva le cosce mostrando non solo le calze autoreggenti ma appunto le sue mutandine bianche. Quello stato di vergogna iniziale si trasforma però in poco tempo in fortissima eccitazione, sottolineata da un’erezione improvvisa;fu in quel momento che scoprii di eccitarmi al pensiero che anche sconosciuti potessero godere di quelle visioni che fino a quel momento solo io avevo potuto fruire, e anche in modo molto più esclusivo. A un certo punto uno dei presenti propone il classico gioco della bottiglia,che penso abbia rappresentato l’iniziazione sessuale per ogni ragazzino tredicenne,e che non facevo appunto da una di quelle feste appositamente organizzate all’età di 13,14 anni per avere i primi contatti con l’altro sesso. Nonostante qualche timido tentativo di rifiuto da parte di qualche ragazza, tra cui mia sorella Laura, la maggioranza la fa da padrone e ci ritroviamo tutti seduti per terra a cerchio con la bottiglia pronta a essere girata. Nemmeno 2 giri di bottiglia e già partono le prime penitenze a sfondo sessuale,ma di poco conto. Dopo qualche giro divertente,tocca a uno dei ragazzi a dover dire il tipo di penitenza, e lui chiede che la ragazza che sarà indicata dalla bottiglia dovrà rifugiarsi in cucina, togliersi il reggiseno, essere prima bendata, e poi palpeggiata da tutti i ragazzi per almeno 20 secondi. La bottiglia inizia a girare,per poi terminare la sua corsa indicando proprio lei,la mia Laura, che in pochi secondi è diventata rossa come non mai. A nulla è valso il suo rifiuto perché tutti avevano accettato precedentemente e si erano già esibiti in altre situazioni, anche se nessuna di questa portata. Quando vedo laura alzarsi per essere bendata ho provato un’emozione indescrivibile, e questo perché ero consapevole che quella visione sarebbe stata condivisa da perfetti sconosciuti che le avrebbero toccato il seno. Inizia il primo ragazzo che si dirige in cucina dove si trovava Laura, per poi tornare dopo 20 secondi. Ogni commento sul suo splendido seno fatto agli amici più intimi sottovoce equivaleva a un fortissimo senso di eccitazione che non riuscivo più a controllare, conscio della sega che sarei andato a farmi una volta tornati a casa. A turno seguono gli altri ragazzi, che quasi facevano a lotta per andare prima degli altri in cucina e toccare il seno di mia sorella. Quando torna l’ultimo ragazzo,pensavo che la penitenza fosse finita,quando invece tutti,rivolgendosi a me, mi esortano ad andare anche io in cucina e fare il mio dovere-piacere. Chiaramente rispondo di no perché Laura è mia sorella, ma loro invece insistono dicendo che non ci sono eccezioni per nessuno; quella ipotesi non l’avevo nemmeno contemplata fino a quel momento perché ero certo di non andare in cucina, ma dopo quelle insistenze alle quali rifiutavo esclusivamente per salvare le apparenze, il mio stato di eccitazione era talmente forte che mi alzo deciso e mi dirigo in cucina,chiudendo la porta alle mie spalle. Lei era lì,immobile, ignara di chi ci fosse di fronte, con un seno da baciare,quei capezzoli da succhiare,così grandi,rosa…approfittando del volume alto della musica, tolgo fuori la macchina fotografica e le scatto una foto,senza flash chiaramente,per paura di essere scoperto per via del bagliore e del rumore che faceva; mi avvicino sempre più,vedo per la prima volta il seno di mia sorella a una distanza minima. Le mie mani si avvicinano e si poggiano sull’oggetto dei miei desideri, inizio a palpeggiare mia sorella con molto tatto. La sua pelle è morbidissima,candida..vorrei che il tempo si fermasse..con il dito indice e medio stringo i capezzoli di Laura che nel frattempo fa una piccola smorfia con la faccia,forse sintomo che possa essersi fatta un po’ male, o che si sia eccitata! Passano i 20 secondi più intendi della mia vita,mi precipito nella sala con gli altri ragazzi per il timore che lei si tolga la benda e mi veda. Il gioco continua, ma per me ora non ha più valore perché ho provato delle emozioni indescrivibili.
Ancora oggi riguardo quella foto e non posso fare a meno di masturbarmi,ricollegandola a quei momenti di follia pura che vedono il fratello palpeggiare sua sorella.
Dopo un lunghissimo inverno giunge finalmente l’estate, e ricominciano chiaramente le mie fantasie voyeuristiche su mia sorella,spiandola in ogni occasione e dedicarle tantissime seghe. Come ogni estate,i miei genitori partono in vacanza per circa una settimana, e noi rimaniamo soli, felici di poterci dare alla pazza gioia,invitare gli amici a casa, fare cenette e fare tutto ciò che possa portare a un grande divertimento. La stanza dei miei genitori è l’unica ad avere il condizionatore,per cui era ambita da entrambi, in modo tale che ciascuno potesse quanto meno affrontare quel caldo insopportabile. Avevamo deciso di dormire nel letto matrimoniale un giorno l’uno, evitando quindi ogni forma di ingiustizia. Il giorno in cui toccava a laura dormire, avevo registrato su Sky un film che mi piaceva da matti. Tornato a casa,non avendo ancora sonno vado nella stanza dei mie genitori dove c’era Laura che dormiva e accendo la televisione a basso volume, nella speranza di non svegliarla da una parte e di poter vedere il film dall’altra, ma dopo qualche scena lei apre gli occhi e mi domanda cosa sto facendo. Le spiego che volevo vedere il film e le chiedo se poteva dormire nella sua stanza anche per quella sera perché mi volevo vedere il film e sarei rimasto io lì a dormire. Lei mi risponde di no seccata e si rimette a dormire, acconsentendo per quella notte che ci fossi anche io e concedendomi lo spazio necessario per sistemarmi. Inizia il film ma dopo circa un’ora non riesco più a concentrarmi,mia sorella è sdraiata rivolta verso il letto, mostrandomi conseguentemente il suo splendido fondoschiena rimasto scoperto dalla canottiera che si è alzata con lo sfregamento del lenzuolo. Sento una erezione immediata, mi vengono mille pensieri,e il film è l’ultimo di questi…Spengo la televisione e chiudo la luce; nella stanza buio fitto,non si vede praticamente niente, e questa situazione mi dà il coraggio di abbassarmi i boxer e iniziare una sega lentissima,per il timore di svegliare Laura. Sono felice ed eccitatissimo, anche per il rischio che sto correndo visto che mi potrebbe beccare aprendo gli occhi e accorgendosi di cosa sto facendo. L’eccitazione sale vertiginosamente dopo qualche minuto,quando l’occhio si abitua al buio e iniziano a prendere forma anche se in modo non completamente distinta i vari oggetti della stanza, e anche il suo culo coperto da un minuscolo perizoma e lasciato in vista dalla canottiera che per un colpo di fortuna era salita su…Il mio cazzo raggiunge la sua massima dimensione,vorrei saltarle addosso,strapparle il perizoma, e penetrarla ripetutamente per fare sbollire questa eccitazione tremenda che mi ritrovo, ma chiaramente tutto rimane in una fantasia che non potrò mai realizzare. Mi viene però alla mente un’altra idea:avvicinarmi con il pene in fase di erezione al suo culo,che era esposto verso di me, e anche se non potevo sentire il contatto per me era già una sensazione indescrivibile perché mai e poi mai avrei pensato di ritrovarmi con una erezione pazzesca sul letto dei miei genitori con accanto il culo semi nudo di mia sorella. Prendo coraggio e mi avvicino,il cuore mi batte forte…inevitabilmente ogni persona si muove durante il sonno e il fato volle che Laura si muovesse, provocando il contatto delle sue natiche scolpite con il mio cazzo…mi sembrava di provare una sensazione paradisiaca…Chiaramente non poteva immaginare che si trattasse del mio pene, anche perché il contatto era molto superficiale,ma io prendo ulteriormente coraggio e mi avvicino un altro poco col bacino, cercando di posizionare il mio cazzo proprio tra le natiche di Laura. Questa volta il contatto è notevole, conscio di quanto io stia rischiando e della pazza che sto commettendo, ma si sa, ad un certa ora di notte si perde la percezione della realtà e si è capaci di fare quello che uno non farebbe mai di giorno completamente cosciente. Il cuore mi batte forte,e se prima Laura aveva il respiro pesante, ora non lo sento più,potrebbe essersi anche svegliata. Dovrei allontanarmi per non rischiare ma ormai sono entrato in un vortice di emozioni a cui non posso più sottrarmi!Inizio con un movimento pelvico a muovere il bacino lentamente,strusciando il cazzo su quel meraviglioso culo della mia sorellina, quando a una tratto avverto un suo piccolo movimento. Temo che si sia svegliata e che posa nascere una sfuriata furibonda, ma invece mi accorgo,incredulo, che anche lei ha iniziato a muovere il bacino favorendo questo mio strusciamento. Non posso credere ai miei occhi,mia sorella si sta strusciando sul mio cazzo. Eccitato come non mai faccio sentire ancor di più il contatto, questa volta il cazzo preme sul suo culo. Laura a un certo punto,senza girarsi,mette una mano vicina al suo culo e la lascia ferma. Prendo di coraggio e avvicino il mio cazzo alla sua mano,e una volta raggiunto il contatto la sua mano inizia a muoversi delicatamente sopra e sotto,per l’inizio di una sega che mai avrei pensato di ricevere in vita mia dalla mia sorellina. Il ritmo diventa sempre più veloce, il mio respiro diventa affannoso quando lei a un certo punto,sempre nella penombra si gira di scatto e si avvicina all’orecchio sussurrandomi: ce l’hai il preservativo?Io le dico di no..cazzo,li avevo finiti…lei mi risponde:non importa,ma dimmi quando stai per venire!
Non posso credere a quello che mi sta succedendo,sto per scopare con mia sorella,sto per compiere un incesto e realizzare il sogno della mia vita.
Laura si mette a cavalcioni su di me,si sposta il perizoma e infila il mio cazzo nella sua vagina,che dopo qualche secondo è già bagnata,fino a risucchiarlo tutto fino a scomparire. Mi trovo dentro il corpo della mia sorellina, quel corpo che tanto avevo sognato, quel corpo che mi aveva regalato tante gioie per averlo spiato in centinaia di occasioni..Inizia a muoversi lentamente,sento un calore indescrivibile, le tocco quei seni che già precedentemente avevo avuto il piacere di toccare,ma questa volta li avvicino alla bocca e inizio a succhiarli avidamente come un amante passionale. A quel punto mi confida che l’amica le aveva raccontato che anche io le avevo toccato il seno,senza commentare ulteriormente,facendo accrescere il mio stato di eccitazione. Si muove divinamente, il piacere aumenta sensibilmente,rischio di venire da un momento all’altro. Le sussurro nell’orecchio di girarsi, questa volta sono io a prendere l’iniziativa e la penetro a pecorina, realizzando anche questa volta una delle mie fantasie più ricorrenti,frutto di tante masturbazioni aventi ad oggetto la mia splendida sorellina. La penetro sempre più forte, la sento gemere sotto i miei colpi..dopo qualche minuto sento l’orgasmo che sta per venire, mi stacco rapidamente per non rischiare di venirci dentro,lei si avvicina e lo prende in bocca ,inizia a succhiare e quando gridando dico che sto venendo,lei anziché allontanare la bocca, aumenta il ritmo,venendogli appunto sulle sua labbra, che continuavano a succhiare…
Senza profferire parola ci addormentiamo esausti sul letto, e da quel giorno nessun accenno a quello che è successo. Capisco che lei voglia rimuovere, o semplicemente abbia un senso di vergogna infinito, ma nessuno dei 2 può disconoscere quanto successo. Sono passati tanti anni senza poter raccontare questa mia esperienza, ma in forma anonima finalmente ho trovato il coraggio di farlo, solo così posso sentire nuovamente quella eccitazione che mi ha pervaso l’anima per tantissimo tempo,conscio che quella esperienza non tornerà più nella mia vita,ma che mi ha permesso di realizzare quella fantasia inconfessabile che mi ha reso la persona più felice al mondo.
Laura ora è fidanzata,vive in un’altra città..ci si vede raramente d’estate e nelle festività natalizie. Era una cerbiatta con un corpo da femme fatal, ora si è trasformata in una donna straordinaria,sempre con quella faccia da lolita, ma molto più audace. Veste in modo molto più provocante,sensuale…magari potessi possederla ancora una volta!
Di lei mi è rimasta però quella foto del seno,ricordo di tempi passati che forse non torneranno più.
Questa è una storia vera, che dopo tanti anni ho avuto il coraggio di raccontare. Spero di avere tanti commenti.
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14 years ago
admin, 75
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Una donna seria
Salve a tutti, la storia che sto per narrarvi è realmente accaduta a me, vivo e lavoro a Napoli e per spostarmi da casa al lavoro utilizzo la metropolitana, durante il viaggio di ritorno incontravo sempre una bella signora bionda non molto alta rispetto a me che sono oltre 190 cm., una donna non appariscente ma interessante, facevamo lo stesso tragitto e scendevamo alla stessa fermata, i nostri sguardi si sono incrociati molte volte ma nessuno dei due ha mai detto una parola finché un giorno causa la folta affluenza di persone sul vagone siamo capitati fianco a fianco, lei mi ha guardato e mi ha sorriso e io le ho sorriso, dopo qualche fermata siamo riusciti a sederci e ci siamo presentati, abbiamo iniziato a parlare usando i soliti convenevoli di rito in queste occasioni dicendoci che ci eravamo visti da tempo ma non ci eravamo mai parlati ecc ecc. quel giorno la cosa è finita così all'uscita della stazione della metro una stretta di mano e un arrivederci al giorno dopo, ma non ci siamo incontrati, ci siamo ritrovati alcuni giorni dopo e lei quasi scusandosi mi disse che era rimasta a casa a causa del figlio che aveva avuto l'influenza, iniziammo così a parlare delle rispettive famiglie e del lavoro che facevamo e nacque tra di noi una certa amicizia, ci scambiammo i numeri di telefono dell'ufficio e del cellulare, da parte mia nacque un certo interesse per lei perché guardandola bene si capiva che aveva un bel fisico nascosto sotto i vestiti, iniziai a corteggiarla, fare qualche battuta allusiva, cercavo di toccarla in ogni momento possibile, lei non disdegnava le mie attenzioni ma vedevo che si irrigidiva, un giorno decisi che era giunto il momento di passare all'attacco, stavamo scendendo in metro sulla scala mobile, lei parlava del figlio, io le presi una mano mi girai verso di lei e la baciai sulla guancia vicino all'angolo della bocca dove le feci sentire la punta della mia lingua, lei non reagì mi guardò e disse "ma noi siamo solo amici vero?", rimasi gelato dalle sue parole e non risposi lei allora riprese a parlare del figlio e del lavoro e non disse altro, arrivati alla fermata scendemmo e ci salutammo come se non fosse successo nulla la guardai allontanarsi da me sperando che si voltasse a dirmi qualcosa invece niente.
Nei giorni seguenti evitai accuratamente di prendere la metro nell'orario in cui sapevo che c'era lei ed evitai pure di chiamarla al telefono, del resto pure lei non mi chiamò affatto, passarono alcuni mesi durante i quali di tanto in tanto mi ritrovavo a pensare a lei e a quel bacio e a chiedermi se avevo sbagliato a baciarla oppure a scomparire dopo, un giorno entrando in metro me la trovai di fronte, lei mi chiese cosa era successo, come mai ero sparito nel nulla e io le dissi che anche lei non mi aveva cercato, allora disse "non ti ho cercato perché quel bacio mi aveva turbata molto", a quelle parole sentii il sangue rimescolarsi nelle vene allora avevo colpito nel segno ma non abbastanza per farla crollare, durante il viaggio in metro mi disse che mi aveva pensato molto e che aveva sentito la mancanza dei nostri incontri e che se le avrebbe fatto piacere ricominciare a vederci durante i viaggi in metro, le dissi che anche a me faceva piacere ma avrei voluto incontrarla anche oltre il breve viaggio magari la mattina un caffè insieme al bar prima di entrare in ufficio e lei mi sorprese "la mattina non è possibile, ma se vuoi possiamo incontrarci un pomeriggio" risposi che potevamo vederci anche il pomeriggio stesso lei mi disse che quel pomeriggio non era possibile ma il giorno dopo si poteva fare.
La mattina successiva la chiamai al telefono per la conferma e lei disse che ci saremmo potuti vedere quel pomeriggio verso le cinque ne avremmo parlato in metro durante il rientro a casa, infatti durante il viaggio mi disse che il figlio sarebbe stato a casa dei nonni e al marito aveva detto che sarebbe andata in giro per negozi per fare acquisti, decidemmo dove incontrarci, andai a casa ed ero eccitato come un ragazzino alle prime armi anche se ancora non sapevo cosa sarebbe successo, dissi a mia moglie che dovevo uscire per andare da un amico, presi l'auto e mi recai al posto stabilito per l'appuntamento, lei arrivò pochi minuti dopo, parcheggiò l'auto e scese venendo verso la mia auto mi fece ciao con la mano e un grosso sorriso sulle labbra, guardandola nella penombra della sera sotto la luce dei lampioni appena accesi mi sembrava bellissima molto di più di quanto non l'avessi vista poche ore prima in metro, salì in auto al mio fianco mi disse ciao e avvicinandosi a me mi baciò sulla guancia, mi voltai verso di lei e stampai la mia bocca sulla sua, andasse come doveva andare, avevo voglia di lei e non potevo giocare ancora come un ragazzino imbranato, lei rimase stupita dalla mia foga ma non reagì, le infilai la lingua in bocca e dopo pochi secondi sentii la sua lingua che cercava la mia che si insinuava nella mia bocca, le sue mani che cercavano le mie mi abbracciava mi accarezzava, fu un bacio molto lungo, quando ci siamo staccati siamo rimasti in silenzio a guardarci negli occhi, poi le ho detto che se voleva poteva andarsene e non l'avrei cercata mai più ma se rimaneva non mi sarei accontentato di un bacio, per risposta tornò a baciarmi nuovamente con foga, le mie mani correvano sul suo corpo a cercare il contatto da tanto tempo desiderato e anche lei iniziò a cercare la mia pelle, infilò una mano sotto il maglione e apri la camicia insinuando le sue dita sfilando la maglietta da sotto arrivò a toccare la mia pelle, fu una scossa elettrica, le mie mani cercarono quasi con rabbia di entrare sotto i suoi vestiti, riuscii a sfilare la sua camicia dai jeans e a sentire il contatto con la pelle della schiena, risalii lungo la schiena fino ad arrivare all'elastico che teneva chiuso il reggiseno non so come ma riuscii a far saltare il gancio di chiusura, con un pò di difficoltà nei movimenti feci passare la mia mano davanti e presi nel palmo un seno ancora coperto dal reggiseno, lo spostai e senti il suo seno nella mia mano, la sua pelle morbida, calda e il capezzolo turgido, avrei voluto vederlo, baciarlo ma non era possibile, eravamo all'interno di un parcheggio e ogni tanto capitava che qualcuno passasse vicino a noi per prendere la propria auto fortunatamente il buio serale ci aiutava, mentre davo un'occhiata fuori dal finestrino sentii la sua mano muoversi sopra i mie pantaloni all'altezza del mio cazzo che era duro in maniera spropositata, fece scendere la zip della cerniera e infilata la mano dentro i miei pantaloni e spostato il boxer di lato me lo prese in mano, un altra scossa elettrica, pensavo di impazzire dal piacere che stavo provando, quella donna che avevo visto tante volte in metropolitana, una donna seria madre e moglie che non dava confidenza a nessuno e che mi aveva lasciato di stucco dopo un bacio come se non fosse accaduto nulla ora era nella mia auto e mentre io le stavo palpando un seno sotto la camicia lei aveva il mio cazzo in mano e cercava di masturbarmi per quanto era possibile vista la posizione e la situazione.
Guardavo il suo viso e capivo che anche lei aveva la mia stessa voglia, le dissi chiaramente che volevo scoparla e lei rispose che lo voleva sopra di ogni altra cosa ma che doveva tornare a casa "però non voglio lasciarti in queste condizioni se vuoi..." riuscì a sfilarmi il cazzo fuori dai pantaloni e dopo averlo menato un pò vidi la sua testa abbassarsi e iniziò a succhiarlo, mi sembrava di impazzire ogni momento passato con lei stava diventando una sorpresa continua, lo succhiava con lentezza come se avesse un gelato, leccava e succhiava, chinandosi in avanti vidi la sua schiena scoperta e i jeans che lasciavano intravedere le mutandine, allungai una mano e la infilai sotto i jeans scoprii che portava un perizoma, arrivai con le dita a sfiorarle il buchino posteriore ma non riuscii a raggiungere la sua fica, così mentre lei mi succhiava il cazzo inizia a sditalinare delicatamente il suo culo, lei mugolava non so se per il bocchino o per il mio dito nel culo, ad un certo punto sentii che stavo per godere e le dissi di preparare un fazzolettino, ma lei staccandosi per un attimo mi disse "non preoccuparti godi pure nella mia bocca" e riprese a succhiarlo, fu un attimo, quelle parole ebbero un effetto dirompente e iniziai a schizzarle in bocca tanto sperma quanto non credevo nemmeno io di avere, lei fu bravissima a berlo tutto non ne perse nemmeno una goccia e quando ebbi finito di godere si rialzò dopo un ultimo bacio a lui e tenendolo ancora in mano mi disse "ne hai fatto tanto, credevo di soffocare, ne hai sempre così tanto anche quando fai l'amore?" le risposi che doveva soltanto mettermi alla prova e lo avrebbe scoperto da sola, si mise a ridere e iniziò a rivestirsi come del resto feci io, i vetri dell'auto erano completamente appannati e se fosse passato qualcuno vicino all'auto non avrebbe visto nulla di quello che stavamo facendo dentro, vista l'ora disse che doveva rientrare a casa ma che quello sarebbe stato solo il nostro primo incontro e che il secondo doveva aver luogo su un comodo letto, le dissi che non chiedevo di meglio dovevamo solo stabilire il tempo e il luogo, mi baciò e mi disse che ci saremmo sentiti il giorno dopo al telefono e andò via.
Aprii i finestrini dell'auto per far passare dell'aria fresca e dopo alcuni minuti me ne andai verso casa, rientrai e mi fiondai subito sotto la doccia, avevo il cazzo ancora bagnato della sua saliva e se chiudevo gli occhi mi sembrava di sentire la sua lingua sulla cappella, feci la doccia e andai in camera per rivestirmi, mi accorsi di aver lasciato il cellulare acceso e che era arrivato un sms, per fortuna che avevo tolto il segnale acustico di avviso così mia moglie non se ne era accorta, presi il cellulare e lessi il messaggio era di lei che scriveva "ho ancora il tuo sapore in bocca mio marito mi ha baciata così anche lui ha il tuo sapore sulla bocca" la cosa mi preoccupò un poco, il marito aveva capito che sapore aveva in bocca sua moglie? oppure erano d’accordo e io ero solo un giocattolo nelle loro mani?
Il mattino dopo in ufficio stavo ripensando al messaggino della sera prima, accesi il cellulare e trovai un altro sms di lei "dormito bene? io si! ho voglia di te!", la chiamai al telefono e dopo i saluti mi disse che non poteva parlare liberamente ci saremmo visti dopo in metro, durante la mattinata i miei pensieri correvano a quello che era successo il pomeriggio precedente e a quello che aveva scritto con gli sms, non vedevo l'ora di uscire per andare alla metro e incontrarla, arrivò l'orario di uscita e andai alla metro la vidi arrivare era radiosa, solare, come non l'avevo mai vista, si avvicinò a me e disse sottovoce "non siamo soli c'è una mia collega qua vicino dopo parliamo" salimmo in metro e dopo alcune fermate la sua collega scese e le fece un cenno di saluto a cui lei rispose, ripartita la metro si voltò verso di me mi sorrise e disse "come stai?" dicendo così si avvicinò fino a che i nostri corpi non furono uniti, uno scossone della metro facilitò il contatto e rimanemmo così, le chiesi dell'sms della sera prima e mi disse che aveva baciato il marito con il sapore del mio sperma ancora in bocca ma lui non si era accorto di nulla, era successo per caso ma la cosa l'aveva eccitata molto e me ne aveva voluto rendere partecipe immediatamente, mi chiese se avevo pensato a dove poter andare per trovare un letto comodo dove fare l'amore, le risposi che ancora non avevo trovato il posto e lei di rimando "se vuoi possiamo farlo a casa mia, dopodomani prendi un giorno libero e la mattina dopo che ho accompagnato mio figlio a scuola puoi venire da me, saremo liberi fino al pomeriggio", quella donna che avevo conosciuto così seria mi stava sconvolgendo, non credevo che arrivasse a tanto, portarmi a fare sesso nel suo letto matrimoniale, ma la mia voglia era tanta che non ci pensai più di tanto e le dissi di si.
Due giorni dopo uscii di casa alla solita ora ma non andai in ufficio, mi fermai nel parcheggio dove lei mi aveva succhiato il cazzo e aspettai che lei mi chiamasse al cellulare per darmi il via libera, alle 8.30 squillò il cellulare, era lei disse solo "vieni", corsi in auto fino sotto casa sua, parcheggiai nelle vicinanze e mi avvicinai al suo portone, suonai il campanello che mi aveva detto e salii le scale fino al suo piano, aprì la porta senza aspettare che suonassi il campanello disse che mi aveva visto arrivare dalla finestra e mi stava aspettando guardando attraverso lo spioncino della porta, la guardai era bella come sempre, vestita con un tailleur come se dovesse uscire per andare a qualche cerimonia, calze nere velate e scarpe con il tacco alto, i capelli biondi erano sciolti sulle spalle un leggero trucco come sempre ma più curato, mi fece entrare in salotto e mi offrì il caffè, disse "questo è il caffè che non abbiamo preso l'altra sera" ridemmo insieme, bevvi il caffè e posata la tazzina la presi tra le braccia e iniziai a baciarla lei rispondeva ai miei baci poi si staccò da me mi prese per mano e mi portò in camera da letto, una camera sobria ne moderna ne antica, i mobili disposti con ordine e sopra il comò in una cornice d'argento la foto del suo matrimonio, per la prima volta avevo un idea di chi era il marito, un uomo di corporatura normale poco più alto di lei capelli scuri ma il viso mi sembrava inespressivo anche se la foto era quella del matrimonio e quelle foto difficilmente rendono bene i soggetti, lei disse "siamo sposati da tredici anni, lui è innamorato di me ancora oggi, io di lui non credo di esserlo più, ma non sei tu la causa e fino ad oggi non sono mai stata con nessun'altro uomo" sembrava che volesse scusarsi, la baciai nuovamente e sentii che si stava sciogliendo, le tolsi la giacca facendola scivolare a terra e inizia a sbottonarle la camicetta e sfilai pure quella, i suoi seni erano racchiusi in un reggiseno bianco orlato di pizzo molto sexy, iniziai a baciarla sul collo e scesi sopra i seni, slacciai il reggiseno e lei lo lasciò cadere, per la prima volta vedevo quel seno che avevo stretto in una mano, due seni bellissimi ancora sodi i capezzoli già turgidi spiccavano al centro di due aureole grandi e scure mentre la sua pelle era bianchissima, una pelle fine come la seta, baciai e mordicchiai quei capezzoli che sembravano voler schizzare via dalle loro aureole da quanto erano rigidi, carezzavo i seni e la sua pelle e scesi con le mani alla gonna, apri la zip della gonna e slacciai il bottone e anche la gonna cadde a terra, mi sposati un poco per ammirarla, era veramente uno spettacolo, stava in piedi con le scarpe con i tacchi alti le calze autoreggenti nere un perizoma bianco che risaltava le sue forme e i seni spavaldi con i capezzoli turgidi, era veramente uno spettacolo incredibile e in quel momento era mia, soltanto mia, allungai le mani sulle sue natiche e le carezzai, spostai il filo del perizoma e andai a cercare il buchino posteriore che già avevo saggiato con un dito la sera in auto, ero veramente eccitato, a quel punto mi disse "ma tu non ti spogli?" iniziò lei a togliermi la giacca e a sbottonarmi la camicia e io slacciai la cintura dei pantaloni ma lei mi fermò "togliti la camicia, qua sotto ci penso io" mentre mi sfilavo la camicia sentivo le sue mani armeggiare con i miei pantaloni e poco dopo mi ritrovai in boxer, tolti di torno i miei vestiti iniziò a baciarmi e scendendo lungo il mio corpo si inginocchiò davanti a me e abbassati boxer mi prese il cazzo in mano iniziando a giocherellare "vedo che stiamo bene, il lavoro dell'altra sera non è bastato? vediamo oggi come si comporta?" iniziò a farmi un bocchino restando inginocchiata davanti a me, vedevo la sua testa bionda andare avanti e indietro e sentivo la sua lingua che andava a solleticare anche le mie palle, a un certo punto mi sono seduto sul bordo del letto e lei ha continuato a succhiarmi il cazzo io ho allungato le mani sulla sua schiena e sono arrivato al suo culo ma volevo sentire qualcos'altro, l'ho staccata dal mio cazzo e presala tra le braccia l'ho sdraiata sul letto ho iniziato a baciarla sulla bocca sul collo sui seni sui fianchi sulla pancia e sono arrivato là dove ancora resisteva il perizoma, ho baciato quel pezzo di stoffa che nel frattempo si era bagnato, con due dita l'ho scostato e sono andato a vedere l'oggetto del desiderio, la sua fica bagnata, due labbra carnose con un ciuffetto di peli sopra come un triangolino, mi disse che si depilava, sperava che non mi dispiacesse, dispiacermi? poteva essere completamente rapata o avere una foresta di peli, come poteva dispiacermi, era lì tra le mie mani e stavo per averla come volevo da tanto tempo.
Inizia a leccare quella fessura bagnata, un sapore dolcissimo, più leccavo e più si bagnava, le infilai un dito dentro e poi due e continuavo a leccare, si dimenava come una biscia, ebbe il primo orgasmo così sotto la mia lingua, mi portai sopra di lei e puntando la cappella del mio cazzo sopra la sua fica fradicia le chiesi se lo voleva, per tutta risposta cercò di alzare il bacino per penetrarsi da sola, allora spinsi ed entrai dentro di lei con un colpo secco, anche se era bagnatissima emise un gemito di dolore, mi fermai dentro di lei così ad un certo punto lei iniziò a muovere i fianchi e la sua voce disse "scopami!" presi a pomparla avanti e indietro gemeva e si dimenava si avvinghiava a me e diceva parole incomprensibile ebbe almeno un paio di orgasmi, non so quanto tempo sia passato ad un certo punto ho sentito che stavo per godere e improvvisamente mi resi conto che non avevo messo il preservativo, le dissi che stavo per godere e lei mi disse "vieni dentro ho la spirale" quelle parole diedero il via alla mia eiaculazione, schizzai dentro la sua fica tutto il mio sperma e ogni schizzo era un colpo di reni sopra di lei e un suo gemito di piacere, quando ebbi finito restai dentro di lei ancora un pò poi mi sfilai e lei me lo prese tra le mani e baciandolo iniziò a leccarlo per pulirlo dai residui di sperma e dei suoi umori, l'effetto fu che mi venne nuovamente duro in poco tempo, la feci mettere a pecora e lo infilai nuovamente nella fica pompandola fino in fondo, ma la vista del suo culo mi fece venire voglia di incularla, sfilai il cazzo dalla sua fica fradicia e lo piazzai sul suo buco del culo, iniziai a spingere delicatamente lei non diceva nulla, la cappella oltrepassò l'orifizio sentii i suoi muscoli anali contrarsi, le dissi di rilassarsi e di respirare a fondo, iniziò a respirare come se dovesse immergersi in apnea e lentamente rilassò i muscoli anali, iniziai a spingere lentamente un pò avanti e un pò indietro per abituare quel buchino al mio cazzo, lentamente guadagnavo il suo culo centimetro per centimetro, un culo caldo e burroso era veramente bello esserci dentro, volevo entrarci tutto prima di godere nuovamente e stavo facendo un sforzo enorme per resistere ma ci riuscii, il mio cazzo era piantato interamente dentro al suo culo e lei stava gemendo di piacere e dolore insieme, rimasi fermo con il cazzo piantato nel suo culo per non so quanto tempo, poi inizia a muovermi, lentamente uscivo e rientravo non curandomi dei suoi gemiti, prima con fatica poi sempre più agevolmente finché potevo entrare e uscire senza fatica, iniziai a pomparla nel culo con foga quasi con violenza, tiravo fuori il cazzo per intero e con un colpo secco lo ripiantavo tutto dentro, ormai era completamente aperta e gemeva solo di piacere e goduria, la mia eccitazione era al massimo, tiravo fuori il cazzo dal culo e lo infilavo nella fica per poi ritrarlo fuori e ripiantarlo nel culo, ho durato per un bel pò così poi ho sentito che lo sperma dai miei testicoli stava per uscire, allora le ho messo il mio cazzo in culo e pompando con foga le ho schizzato dentro tutto quello che avevo nelle palle.
Ci siamo sdraiati fianco a fianco sul letto che era sporco di sperma e dei suoi umori vaginali, guardandomi negli occhi ha detto "ma tu fai sempre così?" così come ? le ho chiesto, "fai sempre così l'amore con una donna?" certo, con una donna che mi piace si, "allora dobbiamo farlo ogni volta che è possibile, io così non lo avevo mai fatto, mio marito è un coniglio, come lo mette dentro gode subito e poi finito lì, non ho mai goduto tanto come oggi" a sentire quelle parole mi sono galvanizzato come un ragazzino, inutile dire che dopo un pò di riposo e uno spuntino abbiamo ripreso a fare sesso fino al pomeriggio inoltrato e che quel giorno è stato seguito da tanti altri giorni e ancora oggi continuiamo ad essere due amanti felici.
Chi l'avrebbe mai detto che quella donna seria incontrata in metropolitana si rivelasse così....
7
4
14 years ago
admin, 75
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Antonella
Antonella napoletana tutto pepe... morettona occhi neri ,
fisico minuto ben fatto due tettine piccole che stanno in una mano
ma con due capezzoli evidenti scuri...
Il nostro incontro avviene a casa di amici
alla festa di compleanno del figlio di paolo il mio amico
di sempre.....
Cominciamo a parlare di noi... mi racconta di essere sposata
da 15 anni un figlio.... una vita che non esita a definire un po'
monotona.., forse piatta... senza tanti picchi... La serata prosegue e sento che si stabilsce una sorta di feeling,
Antonella è spigliata, socievole, ogni tanto fra i discorsi
gli lancio qualche battuta per sondare le sue reazioni...
" be mi sembra che non ti manca nulla per
evadere un po'..." le lancio.....e lei sorride guardandomi
negli occhi.....
" Mi sono accorto che ti sta mangiando con gli occhi...."
mi dice il mio amico Paolo riferendosi ad Antonella...
" Io un pensiero ce lo farei... visto che il marito da alcune cose dette
a mia moglie.... non le da piu' molte attenzioni..." aggiunge..
La osservo meglio, porta un vestitino nero ben aderente
un po lungo.. ma con uno spacco laterale...
a far vedere una bella porzione di gamba...
un sedere che sembra ben sodo all'apparenza
con una bella forma, calze nere velate....penso
autoreggenti.
Penso che dietro a quel viso di donna di famiglia
si nasconda una femmina con tutte le sue voglie ancora
inappagate.... questo mi convince ad osare.... mi avvicino
e senza farmi accorgere gli porgo un bigliettino con il
mio numero di cellulare.... la guardo e gli sussurro
" ti aspetto...." la serata si conclude in questo modo...
La mattina successiva mentre sto andando al lavoro
il segnale di un sms che arriva..." Ti aspetto anche io..."
è il testo..... alquanto allusivo...il mio sesso ha un
veloce impulso al pensiero.. la fantasia mi ha sempre stimolato
l'eccitazione.... i pensieri che vanno....
La chiamo risponde con una voce allegra
" sono contenta che mi hai chiamato... sai? "
sappiamo entrambi che qualcosa sta' per scattare
qualcosa che fa vibrare dentro.... che mette in circolo
endorfine.....
Ci troviamo un pomeriggio...per un caffe' da me..
antonella si presenta
con una gonna appena sopra il ginocchio ed una
camicetta bianca che ben evidenzia le forme del seno...
un trucco appena accennato...si vedi che è un po
tesa.... " ho lasciato tutti a casa... mi dice....non so
neanche io perche' sono qui...."
" sei sicura di non saperlo gli rispondo"......
e intanto la accarezzo il viso......è come un
segnale, avvicina lu sue labbra alle mie....
e sento subito la sua lingua muoversi....velocemente...
" mi piaci..... le dico" mi guarda sorride e continua a baciarmi
" sono un pazza... per quello che sto facendo... ma non mi importa
mi piaci anche tu.. e voglio godermi tutte le tue coccole"
la stringo.....mi appoggio a lei...le mie mani sentono
la sua pelle si fanno spazio sotto la camicetta...
la apro.....gli slaccio il reggiseno....e trovo due tette
ancora ben fatte.....capezzoli turgidi... come piacciono
a me.....li stringo tra le dita giocandoci un po...
poi comincio a baciarli.. succhiarli tenedoli trale mie labbra
Antonella emette un sospiro profondo....di piacere, e sussurra
sei il mio diavolo tentatore.... sei una tentazione troppo
forte per resistere...è tanto che non sento il
desiderio di un uomo..... di un uomo che ha voglia di me....
le mie mani stanno esplorando, intanto, il suo corpo....
vanno sotto la gonna... porta autoreggenti.....sento la fine della
calza e il tratto di pelle nuda......la mia mano scivola,,,, sale
la accarezzo in mezzo alle gambe....sopra le mutandine....
sento il solco della sua fessura....sposto il lembo e trovo
una bella fighetta interamente depilata.... il mio cazzo ha un sussulto...
" ti piace... l'ho fatto per te" mi dice... " da impazzire amo il sesso delle
donne bello liscio " ..... e intanto le mi dita cominciano a muoversi
lentamente cercando una strada dentro di lei....mi accorgo subito
che è bagnatissima....emette un lungo gemito e apre di piu' le
gambe per aiutare l'entrata ..... sto violando la sua bella
figa, spingo in profondita le mie dita ... come a riempirla
sento il suo sesso aprirsi....gonfiarsi sotto la mia stimolazione
lei muove il bacino contro la mia mano....la guardo ha gli
occhi pieni di piacere..... gli occhi di una donna che vuole
essere presa..... posseduta.... scopata.....
cerca il mio sesso... lo afferra stringendolo....ne tasta
la consistenza...." l'ho immaginato....
ho fantasticato sul tuo cazzo....
mi sono masturbata ieri pensano a questo momento....
è troppo tempo che non sento un desiderio cosi' forte...
ti voglio..... " cosi' dicendo abbassa il viso
e affonda la bocca sul mio cazzo
lo avvolge... serrando le labbra e scende fino a che puo'....sento
il calore della sua lingua,,,poi lentamente risale...
per poi scendere di nuovo fino alla base.... è un movimento
lento ma mi tramette brividi di intensita' di piacere...
ci mette passione....ogni tanto mi guarda fisso negli occhi
per osservare meglio quello che mi trasmette tramite la
sua bocca....ci sono donne che traggono il piacere
piu assoluto.... nel sapere di far godere l ' uomo.
E' una donna trasformata rispetto a quella che avevo
conosciuta.... ha lasciato tutto il resto fuori da quella
porta e ora ha voglia di sentire le mani di un'altro
uomo sopra il suo corpo... ha volgia di sentirsi femmina
.... preda braccata... e posseduta....
La prendo mettendola sul letto.... le apro le gambe e comicio
a baciare le sua figa..... insinuando la mia lingua dentro di lei...
leccando e succhiando il clitoride..... è un momento che la manda
in paradiso... sento che le piace e insisto...
continuo le sue gambe tremano
allora accellero il movimento della lingua...masturnadola nel
contempo con le dita..... trema... ed un urlo soffocato le esce
dal profondo della gola......" vengoooooo " ed è percorsa
da un tremore in tutto il corpo...spingendo il mio viso
contro il suo sesso...... sembra stravolta....
Era troppo tempo che avevo bisogno di questo......
mi dice con un filo di voce.....
ma gia' sono dentro di lei...
il mio cazzo affonda , sparisce come risucchiato nella sua vagina
sgrana gli occhi come se non se lo aspettasse....
mi guarda e mi attira verso di se... cercando la mia bocca...
amo tantissimo baciare mentre faccio l'amore penso
che sia una forma che trasmette l'eccitazione del momento
l 'intensita' e l'intimita.....non potrei mai prendere
una donna senza baciarla intensamente.....
Sento la sua voglia crescere, mi attira verso si se.. come a sentirmi
meglio, entro in lei con colpi lenti ma che vanno in profondita'
ogni volta che spingo emette un gemito che le
viene dal piacere che sta provando... e io spimgo
in lei la mia verga " continua... cosi' non ti fermare
ti prego" dice mentre si perde nell'oblio dei sensi...
i suoi occhi sono lucenti ... profondi, si sente che sta
godendo appieno di qusto momento....
le prendo le gambe portando le ginocchia verso
le sue spalle... cosi' entro
in lei completamente... la sento mia e lei alza la testa
vuole guardare come il mio sesso la sta riempiendo...
è lucido... bagnato dai suoi umori...la sto scopando
come da troppo tempo non gli capitava...è lei stessa
a farmelo capire....
Ad un certo punto si ferma.... si gira con il sedere verso di me...
vuole essere presa in questo modo...la prendo
afferrandola per i fianchi.. e tirandola verso di me....
do' colpi decisi... spingendo il mio bacino verso di lei..
" come ti sento..... mi dice " con
una voce strozzata dal piacere.. abbassa la testa
appoggiandoil viso al letto... la guardo e la
posizione fa crescere la mia eccitazione...
sono quasi al culmine... lo sente e mi dice...
non venire dentro..... non prendo niente...
si gira porta la sua bocca verso il mio cazzo e lo avvolge
sente che sto esplodendo ed aumenta il movimento
non si stacca e accoglie il mio piacere nel profondo
della gola... assapora il mio seme... rimane li... per un
po.... come a gustarsi tutto il momento...
poi mi guarda e dice" è il mio ringraziamento
per il momento di estasi che mi hai regalato...
i suoi occhi brillano.. la osservo è splendida in questo
momento.....
Io e Antonella ci siamo dati uno all'altra... consumandoci
nel piacere dei nostri corpi.... Antonella ha ritrovato
la gioia del sesso... la gioia di essere desiderata.. amata
posseduta....la gioia di godere fino infondo e di non rinunciare
a quanto di bello la vita poteve ancora offrirgli....
7
3
14 years ago
admin, 75
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Paola moglie troia
troia di sabato 4
la mia cara mogliettina Paola da pudica che era , ora non si lascia scappare un solo sabato per prendersi la sua razione di sesso.
il mio cazzo e quello del nostro amico Roberto non gli basta più , è da un bel po di tempo che mi dice che vuole esagerare , io gli dico ok va bene e così passano i giorni.
dai sbrigati gli dico dal corridoio di casa sono le 22 , facciamo tardi , si sono pronta in un attimo mi risponde .
come ogni sabato ormai da molto tempo si va a ballare e dopo ci si ferma a casa del nostro amico roberto per far sesso a 3 , sesso? no ne combiniamo di tutti i colori , passiamo tutti e 3 la settimana a pensare cosa fare il sabato sera dopo la discoteca ,
aspettando la mia amata troia mi passano per la mente le serate di sesso che partendo da poco a poco col passare dei sabato so è trasformato in una serie lunghissima di situazioni prima pensate e poi messe in atto il sabato sucessivo.
mi torna in mente il primo sabato che abbiamo conosciuto in disco Roberto , e Paola la mia adorata mogliettina ora troia che balla con lui un sensualissimo l latino , di sicuro
si godeva sentendo il cazzo di Roberto duro sotto i pantaloni che ogni volta il ritmo lo accennava si strusciava addosso alla mia paola ,
oppure la mente torna alla sera in cui all uscita dalla disco troviamo 20 cm di neve e Roberto ci invita a fermarsi a casa sua , fu in quella occasione che cominciò il rapporto a tre , fu quella notte che Paola mia moglie prese il suo primo cazzo che non fosse il mio.
il pensiero corre ad un paio di sabati dopo , quando Paola mia moglie che per 10 anni di matrimonio non aveva avuto altri che me , per la prima volta si è fatta 2 cazzi assieme , tutti e due assieme dentro la sua figa .
mi ricordo la sua espressione al mattino successivo quando al risveglio dopo una nottata dove aveva provato per la prima volta due cazzi assieme in figa , ‘’ non sono mai stat così bene,
la mente corre veloce , il mio cazzo al pensiero delle sconcerie fatte assieme alla mia troia moglie mi è diventato durissimo , mi passa veloce la scena dove Paola nuda sopra il tavolo preparato per la cena , a culo all aria si è fatta leccare figa e culo da tutti e 2 , si è fata riempire la figa che nel frattempo è divenuta molto capiente a forza di prendere due cazzi assieme , di crema spray per farsela ripulire da noi due a forza di linguate , quella sera dove la troia sopra il tavolo inginocchiata con la testa appoggiata al tavolo il culo all ariia , le gambe aperte a far vedere in modo vergognoso un culo ed una figa aperta , si è fatta infilare una grossa zucchina nel culo e una melanzana nella figa rimanendo alla nostra vista così per una buona ora mentre io e Roberto mangiavamo .
oppure quella sera dove ha preteso di cavalcare come un amazzone Roberto e nello stesso tempo mi ha ordinato di leccargli il clitoride , quella sera che oppositamente si faceva uscire il cazzo di Roberto dalla figa pretendendo che fossi io con la bocca ad afferrarlo e indirizzarglielo dentro , quella sera che si è fatta riempire di sborra il buco del culo per farsi poi pulire da me .
ecco sono pronta . mi distolgo dai ricordi e vedo uscire dal bagno la mia mogliettina , indossa un miniabito bianco aderente dove niente rimane all immaginazione , mettendo in mostra un corpo da sogno mettendo in risalto un bel paio di tette , un culo da sballo , e perfino il monte di venere bello accentuato.
un paio di scarpe a tacco ed un trucco accentuato completano l opera , una bellisima troia pronta per il lavoro .
partiamo già durante il tragitto mi pregusto la bella serata e pensando a cosa si farà stasera guido nella serata scura , caro dai portami in una disco diversa sono stufa della solita , ma no dai perchè obbietto , dai andiamo a Verona , ma cara sono 100 km , daii per favore , dalla sua insistenza capisco che ha in mente qualche cosa e di buon grado accetto incuriosito da cosa sarebbe potuto avvenire .
Dopo una buona oretta di macchina arriviamo in una bella discoteca sul lago di garda , già uscendo dalla macchina la mia bella moglie attira l attenzione di tutti i maschietti che con sguardo penetrante scrutano quella bella signora non più trentenne vestita come una ragazzina che vuole attirare l attenzione oppure di una puttana di alto livello che da da fare per trovare dei buoni clienti.
Entriamo in sala , siamo nuovi e attiriamo l attenzione di molte persone , soprattutto dei maschietti che non restano di certo estranei ad una bella donna che vuole farsi notare ,
balliamo assieme per un bel po , salsa cubana , merenghe , baciata .
Bella serata mi sto divertendo dico a mia moglie seduta accanto a me su un divano , si anche io , ma fa caldo mi vai a prendere una coca ? si certo aspetta arrivo subito ,
vado al bar e dopo poco torno con due bibite in mano , non posso fare a meno di notare che davanti al nostro divano ad meno di 3 mt si è formato un gruppo di ragazzi e uomini , saranno almeno 7-8 .... niente di strano penso tra me , una bella donna sola e vestita così poi mi pare il minimo .
porgo la coca a Paola e allo stesso tempo vedo davanti a noi che i maschietti posizionati di fronte a noi hanno lo sguardo fisso proprio in mezzo alle gambe di mia moglie,
Paola si disinteressa del fatto e non si cura di accostare le gambe anzi le tiene bene aperte e così seduta con un mini abito nero adossso immagino che bella vista ,
scommetto che ti sei messa gli slip bianchi gli sussurro all orecchio ed ogni volta che un faro ti illumina sai che bel riflesso continuo , no ti sbagli mi risponde , non sono bianchi , ah e di che colore sono? lei ridacchia non le ho messe le mutande .
ora capisco il perchè di tutti quelli sguardi che nel frattempo sono aumentati , mi alzo e mi dirigo di fronte al divanetto dove mia moglie è seduta , cazzo la visione è da farmi indurire i cazzo all istante , mia moglie è li davanti ad una 20 di persone seduta con le gambe ben aperte , senza mutandine , ed ogni volta che il faro la illumina si vede benissimo la figa aperta , è talmente bagnata che riflette indietro i riflessi del faro.
adesso ho capito perchè voleva andare in una discoteca dove non ci conoscono .
sto ancora lì a pensare che un uomo le si siede accanto e senza tanto farsi problemi davanti ll improvvisato pubblico le mette una mano tra le gambe , lei ride e incrocia il mio sguardo , sussurra all uomo qual cosa nell orecchio , questi si alza e va a sedersi su un divano posto su un angolo un poco appartato , mia moglie si alza , si avvicina e va a sedersi in braccio al fortunato.
l angolo è in penombra , ma dai movimenti dell uomo si capisce benissimo che si è aperto i pantaloni e che ha infilati il suo cazzo dentro alla troia , questa rotea minimamente il bacino in modo impercettibile , ho il cazzo che mi coppia , la troia di mia moglie si sta scopando un estraneo davanti ad almeno una 20 di persone .
I due sembrano una coppietta dove l uomo itiene in braccio la sua donna , ma tutti lì davanti non hanno un minimo dubbio che lei si ritrova seduta sopra un cazzo ben impiantato dentro di lei.
Di li a poco la troia si sfila dal cazzo , è un angolo buio ma dopo un po ci si abitua alla luce e lo si nota , andando a sedersi di fianco al fortunato e sussurrando all orecchio di questo che si alza si ricompone , si avvicina al gruppo di spettatori e a sua volta sussurra qualche cosa ad giovanotto.
Questo si incammina sicuro si siede vicino a mia moglie e questa come al primo fortunato ci si siede sopra .
Cazzo che troia , un misto di gelosia ed eccitazione mi invadono incrociando il suo sguardo eccitato , la puttana sta succhiando il cazzo con la figa , lo so quanto è brava nel farlo lo ho provato molte di volte , contraendo i muscoli della figa e rilasciandoli continua fino a farti venire e farsi sborrare senza muoversi su e giu sul cazzo .
L’esibizione continua 3 . 4 .10 . 20 e chi gli ha contati a turno quella troia puttana di mia moglie Paola si è seduta sul cazzo di tutti i fortunati.
Paola si alza dal divano si dirige verso di me barcolla un poco mi prende per mano e mi dice andiamo a casa ,
Camminando mi mette una mano tra le gambe e sentendo la mia eccitazione gli si stampa un sorriso sulla faccia , salendo le scale per uscire ad ogni suo passo dalla sua figa esce aria , anche dal buco del culo escono delle piccole scoregge gorgolianti , si sente benissimo la differenza se queste escono dalla figa o dal culo . una volta sull atrio di uscita
dove la luce è forte vedo la sborra che cola lungo le gambe di mia moglie che sculettando sui tacchi scoreggia ad ogni passo .
Camminando verso la macchina ho il cazzo che arriva 30 cm prima da quanto è duro , apro la macchina vado per salire ma la troia mi dice ; sporco il sedile è meglio che mi ripulisci e così dicendo mettendomi una mano sulla testa mi spinge in ginocchio tra le sue gambe aperte e chiude gli occhi .
Io eccitato al massimo comincio a leccarle i le gambe dal basso all alto sino ad arrivare a pulire figa e buco del culo che ancora gocciolano , con la testa sotto la gonna lecco i buchi sfondati di mia moglie , sfondati da tanti fortunati sconosciuti .
La nottata di sesso è finita sulla via di casa mentre guidando la troia puttana per tutto il tragitto inchinata sul mio cazzo ha continuato a succhiarmi il cazzo facendomi sborrare ripetute volte , bevendo tutto e senza mai farselo uscire da quella esperta bocca da mucca in calore .
Da pudica moglie in pochi mesi mi ritrovo una moglie senza limiti e senza ritegno sempre pronta ad esaudire i miei e i suoi desideri , vogliosa di provare sempre nuove emozioni e situazioni , come il desiderio espressomi di recente ; voglio che mi allarghi sempre di più figa e buco del culo voglio provare due cazzi in culo ed uno in figa , voglio farmi infilare una mano in figa e una nel culo .
intanto la alleno dopo vi riferiro nel prossimo racconto
racconto scritto a cazzo duro in quanto vero , un saluto ai fortunati spettatori partecipanti della discoteca di Desenzano sul garda.
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14 years ago
admin, 75
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Fu così che una sera:
Siamo andati al solito privé.
Quella sera era particolarmente frequentata da molti single, stranamente. Abitualmente si fa una rigida osservazione delle regole.
Comunque, mentre stavamo a gironzolare per i vari corridoi, venivo particolarmente fatta oggetto dalle attenzioni degli uomini.
Bastava che ci fermassimo a guardare attraverso uno spioncino dentro le stanze, per sentire dele mani che vagavano sul mio corpo e particolarmente nelle zone bersaglio.
Tutto ciò mi ha portata ad una crescente eccitazione. Mi sono sempre limitata a sentire il contatto impostomi dagli altri apparentando una quasi indifferenza esteriore. (Solo esteriore).
L'eccitazione cresceva sempre di più e i contatti sul mio corpo aumentavano. Sentivo mani che acarezzavano il mio sedere, baci sulle spalle, mani che si insinuavano sotto il vestito fino a raggiungere e impossessarsi dei miei seni o dei miei glutei.
Dopo quasi un'ora non riuscivo più a mantenere la mia apparente impertubabilità. Mi sentivo calda, scottavo, il mio sesso era bagnato come mai. Chiesi al mio uomo di sottrarci da quella situazione. Ci dirigemmo al cinema, dove proiettavano film porno, che in verità non ho mai guardato molto attentemente.
Finalmente, lontano dagli attacchi ci sedemmo ed io appoggiai la testa sulla spalla del mio uomo e cominciai a rilassarmi.
Non feci neanche caso a un'ombra che si accomodò accanto a me. Mi resi conto di lui, guardando di sottecchi, quando sentii una mano che si appoggiava alla mia coscia, appena sopra il ginocchio.
Mi accorsi, in quel momento che avevo le gambe leggermente divaricate e istintivamente tentai di chiuderle.
Dico tentai, perchè il mio uomo, con la sua mano mi impedì di chiuderele, per cui la mano dell'uomo cominciò lentamente a salire lungo la coscia, accarezzandola dolcemente. Fu così, che al colmo dell'eccitazione, completamente sconvolta dall'eccitazione, lasciai che raggiungesse il perizoma , lo spostasse delicatamente e si impossessasse del mio sesso. Iniziò un movimento che non sto a descrivere. Mi bastarono pochi minuti perchè esplodessi in un orgasmo mai provato prima. Un orgasmo in cui c'era tutto, il mio passato di quasi verginità annientato. Uno sconosciuto che mi faceva qualcosa che solo al mio uomo avevo permesso. Mi sono sentita troia. Stranamente, il barlume che mi attraversò la mente, quello di sentirmi troia mi fece raggiungere apici di godimento mai provati.
Avevo sempre giudicato male le donne cosìddette "spigliate". Adesso in quel novero mi trovavo anch'io.
Quella è stata una serata indimenticabile, la ricordo sempre. Mi piacerebbe riviverla, ma non ho più visto quel giovane che mi ha "dolcemente" iniziata. Ricordo infine, che mentre accadeva tutto ciò, aprendo gli occhi, ho visto un uomo che inginocchiato davanti alle mia ginocchia, senza neanche toccarmi ha seguito tutto e sopratutto ha guardato tutto. Questo mi ha fatto scoprire che sono anche esibizionista, poichè è stato un altro motivo di fremente eccitazione perchè quando si è alzato per andarsene mi ha sussurrato: hai veramente una bella fi.........
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4
14 years ago
bellamarcella,
65/65
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Le vie della chat sono infinite - parte 2
Dopo il primo incontro rompi-ghiaccio, la settimana di assenza di suo marito fu caratterizzata da incontri praticamente quotidiani e serali, in cui Lei si toglieva le vesti da donna in carriera e si trasformava in una donna pantera, lasciandosi andare e lasciando fluire senza argini la sua onda trasgressiva.
Ma quello che capitò il giovedi sera merita di essere raccontato per la piega che prese la serata, assolutamente inaspettata. Generalmente le serate erano caratterizzate da lunghi preliminari che sfociavano in un corposo e gustosissimo sesso sino a quando entrambi non ritenevamo di essere soddisfatti, naturalmente con pochi limiti ed una voglia di creare giochi nuovi e fantasiosi. Quella sera, lei prese iniziativa e decise che avremmo provato un gioco che le ricordava i suoi 20 anni. Fantastico pensai!! (chiaramente ignorando il coup-de-theatre successivo ed inaspettato). Dopo baci e bacetti iniziali, intervallati da carezze che gia riscaldavano abbondantemente la temperatura dell’ambiente, aprì un cassetto e tirò fuori dei foulard innocui, capendo gia dove voleva andare a parare. Ed infatti, con lo sguardo sensuale ed un sorrisetto malizioso si avvicinò molto lentamente, sussurrandomi di spogliarmi integralmente che poi avrebbe pensato lei ad usare quei foulard.
In 10 minuti mi trovai steso sul letto, supino, ignudo (come direbbero elio e le storie tese), con i polsi e le caviglie immobilizzati ai 4 angoli del letto e bendato. Prima di essere bendato, l’ultima immagine che vidi fu il suo volto sorridente con due occhi scintillanti che promettevano piaceri intensi. Iniziò un lungo intervallo di tempo in cui lei molto lentamente alternava carezze sapienti, baci mozzafiato, leccate sensuali, mordicchiamenti che amplificavano i sensi e massaggi fatti da mani esperte, le stesse mani che non perdevano tempo a cercare di far ritornare la mia eccitazione nei “rari” (un po’ di autostima ci vuole!!) e fisiologici momenti in cui questa eccitazione veniva meno.
La situazione iniziava a delinearsi secondo uno schema ben preciso e si arricchiva di nuove fantasie e giochi, come per esempio quelle classiche di stampo culinario. Panna, nutella ed ogni ben di dio…. E non nascondo che iniziava anche a venirmi un certo languorino al pancino, come diceva la signora in giallo ad Ambrogio dei FerreroRocher! Ma ciò che fece virare la serata verso orizzonti ignoti e imprevisti fu lui: il citofono!!!
Drrrrrrrriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin
Allo squillo ci bloccammo entrambi!! Non potei vedere il suo volto a causa della benda, ma secondo me aveva abbondantemente sgranato gli occhi.. L’unica cosa che Lei riusci a dire fu “Cazzo! Ed ora chi sarà?”. Bene questo se da una parte mi portava sollievo in quanto evidentemente non ci sarebbero dovute essere sorprese, dall’altra però mi fece rabbrividire in quanto poteva essere chiunque, marito compreso in anticipo dalla trasferta di lavoro. E chissa perche nella mia mente questa idea diventava sempre piu realistica! E si materializzava cosi l’incubo da cui ogni ragazzo vorrebbe esserne lontano. Mentre fantasticavo allegramente su come sarei morto nei successivi 10 minuti (ed il buio della benda aiutava questi pensieri insani, però cavolo almeno l’ultimo desiderio.. ma credo nn ci sarebbe stato!), ebbi un sospiro di sollievo quando sentì ben 2 voci femminili provenire dal soggiorno.. Una era inconfondibile, la sua voce cosi aggraziata e da Donna. L’altra era una voce piu giovane, squillante, gioviale e con una risata simpatica. Non riuscivo a capire il loro dialogo anche perche obiettivamente la situazione cominciava ad essere surreale: io legato e bendato in camera da letto di una donna manager, e nella camera accanto due donne che ridevano e parlavano.. chissa di cosa poi!
Bene pensai :”ora in 15 minuti la liquida e tornerà da me” ed al pensiero un sorrisetto malizioso iniziava a fare capolino sulle labbra. E sfruttai il tempo a mia disposizione in solitudine per pensare alle fantasie di questa splendida donna, al suo corpo, al suo profumo, alle sue labbra. Non so quanto tempo passò, ma lentamente questi pensieri si trasformarono in erezione. “Almeno quando tornerà, dovra faticare di meno” pensai sghignazzando… pensiero che fu interrotto però da un rumore sordo di ben 4 tacchi in avvicinamento…
Oddio!! Ma cosa staranno facendo??
“Maria, voglio presentarti un mio amico” disse lei ridendo..
“mmm non saprei sai, vorrei lasciarvi soli, non vorrei far tardi a casa…. (“Dille di no!” pensai tra me”) mmm ma va bene, se insisti”
“certo che insisto” e giu risate di entrambe…
Si apri la porta e 4 tacchi si avvicinarono al mio letto. Cominciai a pensare robe del tipo “ma tutte a me capitano”, “ se la racconto nn ci crede nessuno”, “chissa se l’italia vince i mondiali”, “però due donne contro me immobilizzato”, “il sogno di ogni uomo”, “ ed ora?”
“wooooow” disse l’amica! “ avevo pensato sempre in me stessa che eri una mangiatrice di uomini, ma nn immaginavo cosi”
“Facciamo le presentazioni” disse sorridendo “gigilatrottola ti presento Maria, Maria ti presento gigilatrottola”
“Piacere” disse Maria ridendo
“piacere mio” riusci a balbettare io “ se potessi ti darei volentieri la mano.. ma sono momentaneamente impedito da causa di forza maggiore”. Risero e la padrona di casa prese al balzo la mia battuta:
“beh non puoi dare la mano, ma vedo che comunque puoi sostituirla con altro” e risero… Il fatto di essere bendato se da una parte mi eccitava, dall’altra mi faceva andare in bestia perche non vedevo i loro sguardi, non capivo il loro linguaggio muto ed ero completamente in balia delle due fanciulle. Le quali si sentiva che parlavano a bassa voce e si scambiavano commenti in modo da non farmeli sentire.
“ehm si..” imbarazzatissimo
Ed un secondo dopo una mano afferrò il mio sesso facendomi quasi sussultare. Non me l’aspettavo, credevo scherzassero, anche se ormai la situazione era diventata tale che niente era precluso. Risero di gusto finche la voce della padrona di casa esordì:
“è la mia mano questa ahahah… nn dirmi che non l’hai riconosciuta”
“ehm si certo..” con una voce che non avrebbe fatto convincere neanche un sasso.
“signorino, sai che potremmo fare un bel gioco? INDOVINA LA MANO! E se sgarri 5 volte su 10 paghi pegno!”
“siiiii” esultò Maria.
Rimasi inebetito senza parole. “ma guarda te che situazione..” pensai io “ non ci credo.. chissa che pegno mi faranno pagare.. che poi Maria manco l’ho vista!!! ”
Iniziò il gioco-farsa :):) E naturalmente si alternarono in maniera tale da farmi perdere il gioco. Ma non dimenticai mai il primo turno in cui mi dissero:
“di chi è la mano?”
“tua” dissi io nonstante sentissi una presa piu leggera, piu soft, ma non poteva essere vero! Non poteva essere Maria, manco mi conosceva!!!
“No, di Maria” rispose ridendo
“non ci credo” sghignazzai. Allora lei si avvicinò a me, mi mise le mani sulle guance e mi baciò con passione sulle labbra mentre Maria teneva ben stretto in pugno il mio “Pablo Picasso”.ed iniziò a muovere la mano dolcemente per tutto il tempo in cui lei mi baciò! Hai capito Maria…
Persi la partita, la battaglia, la guerra contro queste due donne che decisero come pegno di finire il mio supplizio dandomi piacere a 4 mani. Ormai esausto alla fine si decisero a togliermi la benda e vidi finalmente Maria.. una mora dai capelli ricci, con due occhi neri bellissimi ed un sorriso smagliante. Doveva essere mia coetanea e la cosa che mi colpì fu il suo divenire rossa non appena la guardai negli occhi.. Mi salutò con un bacio sulle guance e mi sussurrò nelle orecchie senza guardarmi negli occhi” ho chiesto a Lei il tuo numero di telefono.. me l’ha dato! Ci sentiamo”
“volentieri” dissi con una faccia tra lo sconvolto e il rimbambito “ e scusa se nn ti saluto per bene, ma sai com’è.. sono ancora immobilizzato”
Rise di gusto e si allontanò scortato da quella donna splendida che ormai ogni volta di piu mi stupiva!!! Era proprio una mangiatrice di uomini!!
“rimani fermo li” mi disse “accompagno Maria.. io e te riprendiamo da dove abbiamo interrotto”
“non me lo rompere che con quel giocattolino ci voglio uscire io la settimana prossima” disse Maria guardandomi da lontano, strizzandomi l’occhio e salutandomi con la mano. Anche Maria si era sciolta. Mi sa che la settimana successiva mi sarei proprio divertito (infatti… ma questa un’altra storia)
Che serata splendida!!!! Di quelle che capitano una volta nella vita… anzi, ora che ci penso, NO! :D
ps: spero di non avervi annoiato.. E scusatemi se ci sono errori,ma l'ho scritto di botto :)
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14 years ago
gigilatrottola79, 31
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Frammenti di realta .. desideri di un voyeur
Oggi finalmente dovevamo incontrarci. Gino e Lea li avevo conosciuti solo sul web, avevano risposto ad una mia inserzione. la voglia di trasgredire era simile quindi l’appuntamento oggi davanti ad un centro commerciale. non era un orario in cui ci fosse molta gente, così dalle indicazioni fornitemi ho identificato subito Gino ma non vedevo lei, ci siamo presentati e lui mi ha detto che Lea ci osservava poco lontana e che se il gradimento era reciproco avremmo dovuto seguirla. ora la vedevo anch’io più sexi di quanto immaginavo. dopo un’impercettibile cenno d’intesa lei entrò nei locali del supermarket e noi dietro di qualche metro. arrivata in una corsia deserta, Lea con il pretesto di cercare un prodotto si abbassa e apre le gambe, un tuffo al cuore. sembra senza niente, poi con lo stesso pretesto mi avvicino e vedo che ha un minuscolo perizoma color carne trasparente, sono quasi ipnotizzato. il colpo di tosse del marito ci avverte dell’arrivo di qualcuno e lei si ricompone immediatamente, rimasti nuovamente soli io rimango giù lei mi si avvicina dandomi le spalle e si china con il busto in avanti divaricando un po’ le gambe e offrendosi completamente da dietro al mio sguardo … per poco però perché di nuovo stava arrivando gente quindi con un sorriso si è avvicinata e mi ha detto ”mi aiuti a cercare un paio di sandali?”.
Arrivati al reparto scarpe da donna ha preso due otre modelli e si è seduta su uno gabellino adatto alle prove, io inginocchiato davanti a lei e il marito faceva da guardia; così con la scusa di aiutarla a provarsi i sandali stavo davanti a lei che oscenamente apriva le gambe dandomi modo di ammirarla per bene, in una occasione mi sono avvicinato così tanto che potevo sentirne il profumo. finito questo giochetto per non dare nell’occhio ci siamo spostati nella zona dei camerini di prova anche lì ha scelto un paio di abitini e facendo finta di essere in coppia mi ha chiesto di accompagnarla per darle un giudizio scelto un camerino un po’ nascosto alla vista generale è entrata dopo qualche secondo mi chiesto di entrare e l’ho trovata completamente nuda … quanto avrei voluto toccarmi, tirarlo fuori e menarmelo davanti a lei... ma era troppo pericoloso difatti le ho detto “si trovo che questo ti stia bene ma provati anche l’altro“. sono uscito dandole ancora un’ultima occhiata dopo qualche secondo stessa scena ma ora era appoggiata alla parete del camerino con le spalle alla porta chiusa e una gamba su un seggiolino, con una mano si tormentava un capezzolo mentre con l’altra apriva e chiudeva le grandi labbra mostrandomi completamente la fica aperta. per qualche secondo sono rimasto paralizzato poi lei ha sostituito la mano con il perizoma e dopo averlo passato su e giù sulla fica me lo ha dato facendomi cenno di uscire.
Il marito lì vicino non si era perso una mossa mi viene vicino e mi dice che stiamo rischiando di farci notare così propone di spostarci solo io e lui, lei ci avrebbe raggiunto. usciti dal supermarket ci siamo diretti in un bar del centro commerciale, abbiamo ordinato sedendoci al tavolo, poco dopo è arrivata Lea che ha preso posto di fronte a noi a un tavolo un po’ defilato. già ora era senza mutande e io dal posto in cui ero potevo vedere benissimo ogni qualvolta lei decidesse di mostrarsi,bevendo le consumazioni confido a Gino che non ne posso più dovevo trovare un posto per masturbarmi tanta era ormai l’eccitazione , lui mi dice di avere pazienza che anche per loro è così. Dopo interminabili minuti di dolce sofferenza ed eccitazione usciamo, Gino mi chiede se voglio andare con loro in un posticino che loro già conoscono all’aperto un po’ appartato, non desidero altro , intanto anche Lea ci ha raggiunti alla loro auto , parliamo un po’ e lei accomodandosi sul sedile davanti alza un pochino la gonna sedendosi con una gamba fuori e l’altra dentro , lei continua a parlare e io rimango inebetito a guardarle la fica per fortuna il parcheggio è deserto,vengo scosso dalla voce di Gino che dice “ragazzi se andiamo avanti così facciamo notte“ e Lea di rimando “la colpa è sua non smette di guardarmi e a me piace“; così dicendo chiude le gambe e io mi siedo sul sedile posteriore, da dietro posso vedere che comunque la gonna è su fino all’inguine. ad un certo punto vedo che rallenta e si avvicina a due ragazzi come per chiedere un’informazione sto per intromettermi quando capisco che è un trucco per mostrare Lea agli estranei, infatti io ragazzi come si accorgono del gioco si dilungano in spiegazioni assurde fino a che Lea si ricopre e ripartiamo, finalmente giungiamo a destinazione un boschetto di cespugli dietro a una zona industriale, scendiamo Lea si siede dietro chiude una porta abbassando il finestrino e l’altra la lascia aperta, io e suo marito siamo ai lati opposti,piano piano sbottona la camicetta e libera i grossi seni accarezzandoli e stuzzicando i capezzoli che si induriscono subito a quel punto abbasso la zip lo tiro fuori cominciando a segarmi, ormai ha la gonna all’altezza della vita le cosce divaricate me la sto godendo non so più dove guardare , le labbra semi aperte dove ogni tanto guizza fuori la lingua, i seni con quei capezzoli dritti ed eccitati o le sue mani che accarezzano la fica ormai lucida e bagnata, il mio stato di eccitazione aumenta quando mi accorgo che lei ogni tanto si fissa a guardare il mio pisello ansimando e masturbandosi, Gino si avvicina e lei glielo prende in bocca famelica e vogliosa lui comincia a dirle che è una troia gran pompinara aumentando l’eccitazione di Lea che mugola con il cazzo in bocca toccandosi sempre più velocemente, dopo un po’ lui si stacca lei si gira alla pecorina e cominciano a scopare , sono eccitatissimo e continuo a segarmi poi Gino le dice “guarda che cazzo ti piace farti guardare mentre ti scopo guarda come se lo mena. lo vorresti in bocca... si che lo vuoi un cazzo in bocca e uno nella fica“; così dicendo mi invita ad avvicinarmi fino a che Lea rantolando annuisce e mi chiede di metterglielo in bocca. subito sento un calore tremendo è davvero brava, devo fare uno sforzo per non venire subito
(anche perché dopo tutto quel maneggiare potrebbe bastare un sospiro o uno sguardo per sborrare) lei oramai al massimo dell’eccitazione si tocca mugolando mentre il marito aumenta i colpi. non so per quanto ancora potrei riuscire a tenere anche perché lei un po’ lo succhia, un po’ lo lecca non capisco più niente, poi si stacca pronunciando con voce roca una serie di si e Gino “sborrale sulle guance che sta venendo le piace sentire gli schizzi caldi“. con le mani dirigo la cappella sulle guance appoggiandolo dolcemente è un attimo vengo imbrattandole il viso con il mio seme che cola anche sui seni, a quella vista anche il marito ha un orgasmo violento……
chissà... un sogno che potrebbe tramutarsi i realtà o frammenti di realtà sovrapposti alla mia fantasia ….
Grazie per avermi letto
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14 years ago
admin, 75
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Lui
... flettendosi al carezzevole vento mentre la candida spuma premeva
disfandosi contro la sabbia impalpabile,si accorse di non essere sola su quella spiaggia incantata ,e mentre il battito del suo cuore accelerava il ritmo ed il respiro, per l'eccitazione e la paura ,si accorse che un ombra le si avvicinava ....
...paura o speranza, timore curioso di sapere, desiderio fremente, ruotando il
capo per vedere chi o cosa si avvicinava,il sole carezzava il suo viso,
impedendo però di vedere, la luce abbagliava i suoi occhi, che con il sole erano
più belli e gonfi di aspettativa ,riusciva ad intravedere solo un ombra che
accarezzava la sabbia dorata.
Lui impavido e altrettanto incuriosito si avvicinava, illuminato dal tramonto ,i raggi del sole accarezzavano il suo corpo evidenziando forme di donna, una come
tante altre aveva visto nella vita, ma che in quel momento, in quel
posto ,in quella situazione,poteva essere la sua dea dorata . L’interminabile
avvicinamento a quel corpo, a quella persona che cotanto fascino
esprimeva......
...La sua statura era imponente, con spalle poderose ed il collo taurino.Anche i suoi lineamenti erano bellissimi,ma il suo sguardo lasciava trapelare qualcosa di oscuro..qualcosa che lei interpretò o forse sperò fosse quella rudezza che aveva sempre cercato.La sicurezza nei gesti di quest'uomo che non lasciava trapelare nessuna esitazione la faceva sentire piccola ed inerme ...una sensazione a lei sconosciuta abituata a gestire la propria vita con organizzazione e coerenza quasi estrema.
In quel momento si sentiva svuotata,se avesse dovuto controbattere a parole o difendersi fisicamente ,forse non ci avrebbe nemmeno provato,...forse perchè per la prima volta ammetteva anche con se stessa che era quello che avrebbe voluto fare.Sapeva di volere quello sconosciuto,non sapeva nulla di lui ma la sua fisicità l'attirava magneticamente...
Si spaventò quasi di questa sensazione ..così forte ed inequivocabile il sapere di volere lui ,l'incapacità razionale con cui ometteva ogni altra sensazione ,il rischio,il pericolo ,l'interminabilità di quel momento che nessuno avrebbe più potuto rubarle ,e che in quel preciso istante desiderò che durasse per sempre.
Non voleva conoscere il suo nome,non voleva pronunciarlo,non voleva conoscere la sua vita per scoprire che non sarebbe mai stato suo,voleva solo conoscere le sue mani,sentirle su di se ,sulla sua pelle capire il suo tocco come si possono capire i pensieri,sentire la sua lingua ,gustarlo nel profondo... ed averlo.
Il pensiero di queste cose la eccitava e vederlo avvicinarsi a lei la privò di ogni forza ,voleva solo abbandonarsi a quell'uomo ,concedersi a lui,essere la sua schiava,per una notte ,solo una notte e per sempre.
Le si parava ormai di fronte ,le mancava il fiato ,voleva scappare invasa com’era da mille sensazioni,ma non lo fece .Lui le sfiorò il viso senza proferire alcuna parola ,sicuro che quella era anche la sua volontà,le fece scorrere le dita tra i lunghi capelli fin dietro la nuca dove strinse le dita afferrandoglieli e costringendola ad alzare il viso su di lui.Lei era elettrizzata da quel tocco forte, maschio,la sua eccitazione cresceva al pari della sua paura,si rendeva conto della massa muscolare di quell’uomo che avrebbe potuto costringerla ad ogni cosa;
eppure nello stesso momento,si rendeva conto che non aveva davvero paura di lui ,forse più di se stessa. Sentiva intensificarsi sensazioni diverse; libidine a quel tocco ,voglia di sesso ,un tipo di sesso, che non aveva mai fatto,il senso di sottomissione che sentiva scorrere dentro era nuovo ,sconosciuto come l’uomo che la stava toccando .
I loro corpi si stavano ormai sfiorando, l’altra mano le scendeva lungo la schiena e l’attirava a se,il suo corpo si fletteva senza che lei pensasse di farlo,era come se la sua mente ed i comandi di quell’uomo ormai fossero i suoi,si muoveva all’unisono con lui in una danza. Due corpi che si riconoscevano come se fossero sempre stati insieme.
Questo pensiero la colpì e la fece sbandare ancor più .
I loro corpi si conoscevano non erano estranei l’uno all’altro come i loro nomi.
Le sue mani sulla pelle calde,esperte si insinuano sotto le vesti leggere, risalendo il suo ventre fino a raggiungere il seno ,i capezzoli si inturgidiscono e lei istintivamente si inarca per offrirsi meglio al suo tocco.
Lui la stringe,l’avvinghia e mentre la tiene premuta al suo petto ,si sfila le vesti con fare sicuro ed esperto ,un movimento a lui familiare,e questo le provoca un moto di gelosia nei confronti di chi,prima di lei o forse frequentemente rispetto a lei ,ha già conosciuto quell’uomo e i suoi sinuosi ed accattivanti gesti.
Lui non abbandona mai la presa,comincia a baciarle il collo gentilmente ,risale vicino all’orecchio le sospira vicino scende lungo la sua guancia fino all’angolo della bocca ,la sua pazienza sembra venir meno ,e cerca di impossessarsi delle labbra carnose ,mentre lei senza saperlo inizia un gioco esaltante che sembra metterla nella posizione di scegliere ,cosa che è abituata a fare .
Ruota il capo ,come per sottrarsi a quel bacio,che in realtà vorrebbe ormai irrimediabilmente ,ma conscia del fatto che vuole essere presa da quell’uomo e non solo amata ,rincorsa ,voluta ,sospirata ,tanto quanto lei vuole lui.
Vuole sentirselo dire e dimostrare vuole sentirsi dire da lui cose che in realtà già conosce ,ma che le sono state sussurrate con la dolcezza dell’amore ,a cui mancava però il brivido della passione ,il calore del fuoco che si sprigiona da un intesa fisica e non mentale.
Ora le sta accarezzando la schiena le sue mani forti scendono le afferrano i glutei, la sollevano schiacciandosela contro.
Lo sente ,è eccitato,la vuole.
Non le basta,deve prenderla,è questo quello che lei sogna,lui se la fa scivolare addosso facendole sentire tutto il suo corpo.
Le sfila l’abito leggero ,la fa voltare afferrandola per i fianchi in modo che lei gli volga la schiena e di nuovo l’attira a se.Le prende il viso e ruotandole leggermente il capo ricomincia a sussurrarle all’orecchio ,mentre i loro corpi nudi si toccano si sfregano si inarcano per cercarsi e subito ritrarsi quando il desiderio sale,il gioco sarà lungo e piacevole.
Le mani di lui di nuovo addosso questo semplice pensiero la pervade ,il solo fatto che lui le sussurri che è sua ,solo sua ,anche se è solo per quell’istante .Le accarezza i seni con entrambe le mani ,poi scende lungo i suoi fianchi ed una mano si avvicina pericolosamente al suo ventre ,giù sempre più giù.
Lei cerca di divincolarsi,riuscire a voltarsi per proteggere la sua intimità e contemporaneamente guardarlo negli occhi; quegl’occhi che le sono sembrati così oscuri e magnetici e che ora brillano del desiderio di lei ma lui la blocca con la sua possenza ,con la sua forza ,la costringe a restare così ,nell’unica posizione in cui si sente totalmente esposta e soggiogata.
Tanto più che le mani di lui continuano la discesa che a lei sembra infinita, il desiderio è tale che sente il suo corpo rispondere con un’intensità mai provata, le mani possenti fanno scempio del suo corpo, le braccia la avvinghiano, lei è totalmente bloccata sia fisicamente che mentalmente si sente dominata da quest’uomo.
Una mano accarezza i seni ,le dita circondano i capezzoli sfregandoli tra i polpastrelli, quasi pizzicandoli, piacevole dolore, l’altra mano si insinua tra le cosce senza mai toccare il sesso, sorvola radente il monte di venere, le dita in un movimento perentorio autoritario dilatano lasciando scoperto l’intimo di lei che ha un sussulto di piacere, lui continua con le labbra ad accarezzare il collo , si avvicina alla bocca senza mai baciarla, sa che non è dolcezza quella che lei cerca ma il possesso di lui su di lei.
Una mano lascia i seni per risalire lungo il collo , afferrarla alla gola, trarla a se ,evidenziando tutta la sua forza e l’impotenza di lei nel reagire, si manifesta completa nel momento in cui le dita di lui la penetrano, un sospiro che è sollievo e allo stesso tempo un fremito.
Lei è percorsa da brividi che sono eccitazione allo stato puro, la presa di lui si fa più dolce, ora l’attenzione delle mani torna sui seni turgidi, sodi , i suoi palmi premuti contro i capezzoli,tesi in mezzo alle dita, che si chiudono pressandoli ,lei si preme al suo corpo, vuole trarre ogni tipo di sensazione da questo incontro.
Lei lo vuole ,freme,non riesce ad aspettare ancora ,lo cerca ,con le mani,cerca di aiutarsi afferrandolo per i fianchi ed avvicinarlo a se ,lui si avvicina la sfiora con il suo membro ,inizia a scivolare in lei poi si ritira facendola impazzire dal desiderio.
Si sono ormai dimenticati di tutto ,l’ambiente forse non consono ad un tale incontro ,il rischio che qualcuno possa vederli,anche questo li eccita e li porta fuori da ogni canone di ragionevolezza.. e lui finalmente la possiede ,lì,sulla sabbia,dove le onde si infrangono creando una melodia di sottofondo che si intreccia con i loro bassi mugolii di piacere ,che salgono di tono e di intensità insieme al piacere fisico reciproco,si muovono insieme due corpi mandidi di sudore che fremono all’unisono l’uno nell’altra.
Si fermano ,rotolano,lui sopra dove con la spinta delle sue gambe si insinua in lei,ora è lei sopra,dove può staccarsi quel tanto che basta da guardarlo negli occhi ,mentre lui le confessa quanto la vuole;
ed ancora rotolano ,per ritrovarsi avvinghiati e pronti a godere entrambi le mani intrecciate,il movimento pelvico ,prima lento e sinuoso ,ora si è fatto veloce e turbolento ,sono entrambi vicini all’orgasmo,le bocche si cercano le mani si prendono,si lasciano per scorrere sui corpi sudati ,sui muscoli in tensione che si gonfiano ad ogni spinta ,per poi intrecciarsi ancora il respiro affannoso sempre più affannoso ed eccoli ancora ed ancora fino all’apice del piacere..…Il fiato è ancora corto,le gambe tremano gli occhi si incontrano e subito si sfuggono.Non serve parlare.
Sanno entrambi che è stata un avventura ,destinata a finire così come è iniziata,senza conoscersi veramente ,in fondo farlo potrebbe rovinare quella magia che si è creata ,potrebbero scoprire di essere due persone diverse..invece,lasciando le cose così come stanno,nessuno potrà cambiare il ricordo di quello che è stato il loro unico momento.
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14 years ago
fe30fe, 38/38
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Amanda e la mia iniziazione ....il primo incontro
Quando lei cominciò a colpirmi provai un moto di ribellione e di reazione a quello che mi stava facendo, ma si spense di fronte alla sua abile dimostrazione di padronanza e di forza. Lei continuò a colpirmi indirizzando ogni volta i suoi colpi sulle mie guance indifese, controllando il mio capo attraverso la presa sui miei capelli. Quella presa che non accennava a diminuire.
Al di sopra del trambusto che i colpi provocavano dentro di me sentivo la sua voce suadente ma metallica.
Mi ritrovai con le braccia abbandonate, il corpo molle, una totale confusione in testa. Con lo sguardo che era costretto a incrociare il suo. Lei mi guardava con quei suoi spietati occhi dolci, luminosi come mai prima di allora. Si stava godendo lo spettacolo di un uomo, apparentemente forte e sicuro, che si sgretolava davanti a lei. Alla sua mercé.
Eppure c'era qualcosa di erotico in tutto questo. Lei stava imponendo il suo essere al mio, in quel momento debole e frastornato. Attraverso i suoi colpi, lei aveva materializzato la dipendenza psicologica che era scattata dentro di me alla vista del suo corpo, del suo addome cesellato, delle sue braccia definite, dei suoi occhi teneri e luminosi. E questo si era imposto, per una serie di circostanze forse irripetibili, alla mia volontà.
Quando si accorse che la mia forza di volontà era spezzata, mi tolse le scarpe, poi si liberò delle sue e si alzò invitandomi dolcemente a fare altrettanto. Mi alzai. Lei riprese a tenermi per i capelli e a fissarmi. Io non potevo sottrarmi a quello sguardo, sentendomi totalmente nudo.
I nostri corpi si fronteggiavano: il mio molle e battuto, il suo duro e diritto. In quel momento, stranamente, mi resi conto che era un po' più alta di me. Non lo avevo mai notato, forse perché ogni volta che la incontravo lei portava scarpe da ginnastica, mentre io avevo sempre scarpe con un paio di centimetri di tacco. Ora quei due centimetri in meno mi privarono anche di quella remota sensazione di sicurezza che mia altezza superiore alla sua mi avrebbe dato. Mentre mi guardava, lentamente mi avvolse con un braccio. Poi lo abbassò. La sua mano si trovò in fondo alla mia schiena, quindi abilmente si incuneò tra i miei glutei. Lì si fermò per un po'.
Continuavamo a guardarci. Il mio viso, pur arrossito per i suoi colpi, certamente lasciò trapelare il mio imbarazzo. Lei sembrò quasi dispiaciuta per quello che stava per fare. Passarono alcuni attimi che sembrarono un'eternità, poi, nel silenzio, un colpo quasi impercettibile: un suo dito aveva colpito la parte dei miei pantaloni che copriva il mio ano.
In quel momento esplodemmo silenziosamente entrambi. Non so cosa passò nella mia testa, ma di sicuro qualcosa che sembrava accettazione naturale del rapporto di forza che lei aveva imposto tra noi: io ero suo, come una vittima sacrificale. Lei, scuotendo il capo e allargando gli occhi, ancora una volta fingendo stupore, intuì subito che aveva via libera: io era suo.
"Abbassa i pantaloni". Le sue parole, sussurrate, riempirono la stanza, mentre un altro colpetto si abbatteva sul mio ano, appena attutito dal tessuto che lo copriva.
Nel frattempo lei mi conduceva lentamente vicino ad un tavolo.
Io mi sfilai i pantaloni. Non appena lo ebbi fatto lei introdusse la sua mano sotto i miei boxer. Continuò a battere, ora più decisamente. Il suo dito arrivava rapido e deciso.
I miei occhi erano costretti dalla presa della sua mano sui miei capelli e dal suo sguardo predatore ad incrociare i suoi, più alti. Non c'erano più incertezze in essi.
Rapidamente la sua mano abbandonò i miei boxer ed andò a tuffarsi al sotto dei pantaloni elastici della tuta che indossava. In un attimo tornò su e si introdusse nuovamente nei miei boxer, a ancora oltre.
Sentii qualcosa guizzare attraverso l'ano, senza resistenze.
Erano le sue dita, ora lubrificate. Due, mi sembrò. Non incontravano attrito e si muovevano sapienti. Penetravano nella cavità, poi ruotavano nell'orifizio, indugiando sul suo orlo.
Ancora una volta arrossii, cercando di sottrarmi al suo sguardo.
"Guardami", sentii dirle, con severità.
"Mi vergogno. Cosa mi stai facendo?", dissi.
"Solo quello che ci piace. Lo sai che ti sta piacendo, come sta piacendo a me", rispose, convinta.
La sua consapevolezza non tollerava ipocrisie da parte mia. Sì, mi stava piacendo.
La sua abile e sapiente condotta, alternando dolcezza e violenza, si stava rivelando travolgente.
Qualcosa del genere aveva ispirato anche me, talvolta, con un paio di ragazze.
Ma non ero mai stato bravo quanto ora lei dimostrava di essere. Io non avevo mai capito tanto lucidamente cosa si aspettasse da me una donna. E non avevo mai capito cosa io mi aspettassi da una donna.
Quanto agli uomini non mi interessano sessualmente, e continuo a pensarla nello stesso modo. Eppure ora Amanda stava sollecitando parti del mio corpo che non avrei mai pensato di abbandonare così totalmente a nessuno.
C'era qualcosa di straordinario in quell'incontro con Amanda. Mi stava rivelando la mia natura gay? O forse era qualcosa di più complesso, forse spaventoso: stavo apprendendo di avere una natura sottomessa e debole.
La sua forza, fisica e mentale, mi stava dominando e conquistando, forse troppo facilmente.
Amanda non era affatto un uomo. Era dolce e femminile. Ma il suo corpo ben fatto e meglio costruito esprimeva forza e decisione. La sua natura non era arrendevole. La mia lo era. Però, se qualcuno avesse brutalmente cercato di imporsi a me, avrei senz'altro reagito. La dolce fermezza di padrona Amanda, e la sorpresa del suo corpo armonioso, palestrato e solido, mi avevano, invece, travolto.
Ma ora lei stava preparando con le sue dita il mio ano ad una ben più decisa penetrazione.
Quando si rese conto di aver lavorato a sufficienza con le dita, alzò la mano e, dopo aver aperto un cassetto, afferrò qualcosa che mi sembrò spaventosamente grosso e lungo e tornò al mio ano, ormai docile e aperto.
Sentii qualcosa entrarmi dentro, incuneandosi dapprima senza resistenza, ma poi più ruvidamente. Cominciai ad accorgermi con spavento che quell'affare era enorme. Come avrei potuto resistere?
Cominciai a provare dolore e nausea. Ma lei continuava, dopo aver appoggiato il mio volto sulle sue spalle, vicino al suo collo, sottile ma ben piantato.
Perché non reagivo? Mi stava forse piacendo? Credo di no, aveva un sapore come di amaro, appena ammorbidito da frammenti dolciastri. Un'esperienza totale e assorbente: mi sentivo scuotere tutto, posseduto da quella protesi fisica della volontà di dominio di Amanda, non riuscivo a pensare a nient'altro. Fitte e spasmi mi penetravano fin nel cervello. Ero come ubriaco o peggio.
Anche lei ora sembrava ubriaca. Aveva perso il suo autocontrollo, e spingeva su e giù come una forsennata. Dentro e fuori, con violenza e furore.
La cosa più sorprendente era che il mio membro si era irrigidito, protendendosi in avanti e toccando il suo corpo sodo. Sembrava sul punto di scoppiare.
Lei ad un certo punto cominciò a strofinarlo con il suo addome, e in pochi secondi venni, scosso da spasimi e vibrazioni mai provate. Un grido strozzato e disumano uscì dalla mia gola, mentre lei intensificava le spinte dell'oggetto che brandiva dentro il mio corpo. Ora erano insopportabili.
Sentii del liquido caldo scendermi giù per le gambe e un dolore lancinante.
Mentre catturavo uno sguardo beffardo e cinico di Amanda, un ghigno perverso misto a disprezzo, mi accasciai, annientato.
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14 years ago
efabilandia, 48
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Il racconto di una slave ubbidiente
E’ tardi, mi sto per preparare per andare a riposare, la preparazione non è lunga ma va comunque eseguita alla lettera, se solo dovessi saltare un passaggio e tu lo venissi a sapere la punizione sarebbe terribile.
Suona il cellulare, con sorpresa vedo il tuo numero, non sei solito chiamare a quest’ora della notte.
Rispondo e tu con voce perentoria mi ordini di trovarmi domani alle 11 al casello di Bergamo.
Aggiungi di non dimenticarmi nulla altrimenti la punizione la ricorderò per molto tempo.
Riagganci il telefono senza neanche salutarmi.
Agitata e con un’eccitazione che solo tu sai procurarmi inizio a preparare tutti gli strumenti che tu ami utilizzare sul mio corpo.
Lavo e disinfetto i plug tutti di misura e diametro diversi, ti sei sempre divertito a vedere i miei orefizi sempre più dilatati.
Lucido ad una ad una le piccole pinze che tu sapientemente sai disporre sul mio corpo.
Preparo la frusta, non potresti mai perdonarmi la mancanza della tua fedele amica.
Bene tutto è pronto, anche io sono pronta per potermi coricare e dormire, la pulizia interna con acqua e sapone è stata fatta e la depilazione giornaliera eseguita.
Aggancio le catenelle alle caviglie e ai polsi, mi avvicino al letto dalla cui testata scendono delle lunghe catene da agganciare ai polsi e alle caviglia, da quando ti conosco mi obblighi a dormire incatenata, come segno di appartenenza a te mio signore.
Prendo dal cassetto del comodino i plug della notte, sono leggermente più larghi di quelli che mi fai indossare di giorno perchè la notte mi vuoi in costante eccitamento.
Posso spegnere la luce, sono pronta per dormire.
La notte passa come al solito agitata, tra mille pensieri e fantasie, nella speranza che la sveglia non tardi a suonare.
Sono ansiosa di vederti, di lasciarmi guidare al piacere dalle tue mani sapienti che sanno perfettamente quale tasto toccare per procurarmi piacere o dolore a secondo delle tue voglie.
L’alba arriva, sono fuori misura eccitata, finalmente è quasi ora di partire, mi alzo mi infilo sotto la doccia per darmi una rinfrescata, devo essere perfetta al tuo cospetto signore.
Mi vesto come piace a te, gonna al ginocchio, camicetta con bottoni davanti, calze con reggicalze, niente intimo e scarpe col tacco alto…tocco finale il plug in figa, tolto quello della notte infilato quello da “giorno”.
Carico le valigie sull’auto, sono le 9 è ora di partire, non posso rischiare di arrivare tardi.
Sarò puntuale come sempre, non voglio far aspettare il mio padrone e alle 11 sono li in attesa di te.
Ti vedo arrivare, il mio cuore, quando incrocio il tuo sguardo, ha un sussulto nel vuoto, si non hai mai smesso di farmi questo effetto!
Mi ordini di parcheggiare l’auto, mi aiuti a mettere le valigie nella tua e mi fai sedere nel sedile affianco al tuo, facendomi alzare la gonna, vuoi che la mia pelle sia a contatto con la pelle dei tuoi sedili.
Mi ordini di assumere la postura di rito, gambe divaricate, in punta di piedi e mani sotto le cosce.
Ti avvici a me e controlli che tutto sia in ordine, non ti dimentichi mai di controllare, anche se non hai mai trovato nulla fuori posto.
Mi premi come sei solito fare, con un dolce e profondo bacio e nel contempo avvicini ai miei occhi una sciarpa nera.
Non vuoi farmi capire dove mi porterai, questo accresce ancora di più la mia eccitazione!
Partiamo e mi chiedi di rimanere per tutto il viaggio con la testa appoggiata al cruscotto dell’auto.
Non so quante ore passano, i miei pensieri volano alti e la mia eccitazione cresce con loro.
Ad un certo punto mi dici - Siamo quasi arrivati- e sento la macchina deviare su una stradina sterrata, una stradina di campagna.
Fermi l’auto, non ti sento scendere ma sento la mia portiera aprirsi, due mani mi afferrano e mi fanno scendere, io sono spaventata, non so dove sei e inizio a chiamarti a voce alta, mi prende un po’ di panico, ti avvicini e dolcemente mi sussurri ad un orecchio -sono qui sciocchina-.
Non so più se le mani che mi stanno toccando sono le tue o quelle di qualcun’altro e questo accresce la mia tensione ed eccitazione.
Mi rendo conte che è talmente tanta la mia eccitazione che nonostante il plug in figa sento i miei umori scivolare lenti sulle mie gambe, sento l’umido sulle calze e sento l’odore acre e forte di sesso violare le mie narici, per un attimo arrossisco per la vergogna!
Mi spingi all’interno di un edificio, sotto i miei piedi sento un pavimento di legno, mi domando dove sono, un casolare, una stalla o una baita?
Ad un tratto l’odore e il rumore scoppiettante di un fuoco acceso, ne sento il calore baciare il mio viso, l’atmosfera si fa calda e accogliente fino a farmi rilassare.
Percepisci questo e con fare perentorio mi prendi per i capelli tirandomi la testa indietro, mi baci e mi sussurri - Non rilassarti troppo quello che sta per succerderti non sarà certamente piacevole-
Mi togli la benda, l’ambiente è buio, l’hai creato tu così perchè sapevi che togliendomi la benda una forte luce mi avrebbe dato fastidio, poco alla volta mi abiuto e inizio a vedere cosa mi circonda.
Catene che pendono dal soffitto, cavalletti, anelli ai muri, anelli al pavimento, gabbie e botole al pavimento.
Guardi divertito il mio sguardo sorpreso, penso tra me, questo è il paese delle meraviglie.
Dolcemente inizi a spogliarmi, lasci scivolare a terra la gonna prima di sbottonare ad uno ad uno i bottoni della camicia.
Lasci i miei vestiti a terra, incurante del fatto che sono gli unici che ho, li dovrò indossare per il ritorno ma la cosa a te non interessa molto.
Mi spingi obbligandomi a spostarmi di qualche metro, posizionandomi davanti a due anelli conficcati nel pavimento.
Mi prendi le mani e con forza mi fai abbassare fino a toccare per terra, mi fai passare una catena ai polsi e con un moschettone lo agganci agli anelli del pavimento.
Mi obblighi a stendermi a pancia in su e stessa cosa fai con le caviglie, mi ritrovo a terra immobilizzata con braccia e gambe aperte.
Mi accorgo solo ora che sotto il mio sedere non c’è il legno ma una grata, mi domando a che serve e mi rispondo -forse solo per farmi stare scomoda, accidenti molto scomoda-.
Mi guardi i tuoi occhi scrutano ogni cm del mio corpo e con dolcezza mi dici - Mi piaci, così sei molto sexy-, io timidamente ti ringrazio.
Ad un tratto guardi l’orologio e con fare sornione annunci che è ora di cena,- Io esco vado a cena, tu non ti muovere e aspettami-.
-Spiritoso- rispondo, la mia risposta non è molto gradita da te (o forse è solo un pretesto per giustificare quello che stai per farmi) e mi dici -sicuramente tra poco penserai molto intensamente a me anche se non ti sarò molto vicino-
Ti avvicini, mi sfili il plug dalla figa, ti allontani e torni dopo poco sempre con lo stesso plug in mano.
Me lo rimetti e mi chiedi -Tutto bene? senti nulla?-
Inizio a sudare freddo, in un attimo capisco che hai cosparso il plug di peperoncino, Sei proprio un fetente!
Mi saluti con un bacio ed esci, io rimango li immobile con la figa in fiamme, vorrei soffiarci sopra, lavarmi, togliermi quel tormento ma non posso fare nulla, sono inerme, posso solo aspettare il tuo ritorno sperando che tu non ti faccia aspettare troppo.
Passano due ore, sento i tuoi passi, finalmente sei tornato.
Mi trovi quasi con le lacrime agli occhi, mi guardi severo e mi dici -Hai qualcosa da dirmi?-
-Si signore, la prego prometto di non risponderle più in modo irriverente, ma mi tolga questo tormento la prego!-
Ridi contento, ti piace sentirmi supplicare -Si va bene può bastare per ora!-
Esci dalla mia visuale e torni con una canna dell’acqua in mano -Adesso ti tolgo il plug e ti lavo contenta?-
-Si signore grazie-
Grazie un corno, in un attimo mi sento addosso un getto d’acqua gelido, sembrano tanti ghiaccioli che tagliano la mia pelle.
Ora capisco a cosa serviva la grata, da li scola l’acqua che mi stai buttando addosso.
-Sta passando il bruciore schiava?-
-Si signore in conpenso ho moltissimo freddo la prego basta-
Chiudi l’acqua, ti avvicini a me con un accappatoio e mi fai coprire, mi abbracci per frizonarmi ed asciugarmi bene, sei dolce mi piace quando ti prendi cura di me.
Finalmente mi sleghi da quella posizione scomoda, mi fai alzare in piedi sorreggendomi, hai paura che mi prenda qualche capogiro, a volte sai quasi essere materno.
Mi porti in cucina, mi fai sedere a tavola e mi fai mangiare.
Mi leghi le braccia dietro la schiena, mi rimetti la benda.
Sento poggiare un piatto al tavolo, ti chiedo cosa mi farai mangiare, non vuoi dirmelo -Devi fidarti di me, apri la bocca e fatti imboccare-
Da brava bambina apro la bocca e prendo il primo boccone, strana sensazione, è molle, freddo, a si ora capisco, è gelatina di frutta, buona grazie avevo bisogno di un po’ di zuccheri!
Andiamo avanti così passando tra varie portate, tutte scombinate fra loro, dolce, salato, ancora dolce, frutta ma che menù strano.
Finita la cena mi proponi di andare a fare un passeggiata sotto le stelle - E’ davvero una serata bellissima, tutta stelle!-
Mi metti sulle spalle un mantello, prendi un sacchetto e usciamo.
Hai ragione, la serata è splendida, illuminata da una luna bellissima, se non fossi il mio padrone quasi penserei ad una serata romantica.
Mi fai segno di avvicinarmi ad un albero, ti guardo perplessa, ma cosa avrà in mente?
Dal sacchetto che hai in mano tiri fuori una fune, mi prendi le mani e mi leghi con la pancia contro il tronco dell’albero.
Mi strappi il mantello e lasci la mia schiena completamente nuda, dal sacchetto tiri fuori il gatto a nove code e inizi piano piano a colpire la mia pelle.
Sono abituata ai tuoi colpi, oramai li conosco, so che andrai in crescendo e so che riuscirò a sopportarli senza fiatare, una cosa non so, che tu stasera dopo il gatto userai un ramoscello di nocciolo.
Flessibile e inflessibile.
Inizi a colpirmi col ramo, non me lo aspetto, dalla mia bocca esce un lamento strozzato, ma che succede? cos’è questa novità?
Non lo sopporto il dolore è veramente forte, la mia pelle inizia a striarsi di rosso, sento un bruciore diffuso su tutta la schiena, le natiche si contraggono anche quando non le colpisci, mi stai facendo male, inizio a urlare e a supplicarti di smettere, tu imperterrito vai avanti e più tu vai avanti più io sento la mia figa sgocciolare.
Signore fai che non si accorga della mia eccitazione se no iniziare a colpire anche in mezzo alle gambe.
Preghiera inutile, ti avvicini a me e mi accarezzi in mezzo alle gambe, ma perchè proprio li?
Senti i miei umori infradiciare la tua mano, con un colpo di bacchetta mi fai capire che devo aprire le gambe -Spalancale bene perchè adesso devo punire la tua voglia di sesso, senti che odore esce da li!-
Con il gatto inizia a picchiare sempre più forte sulla mia passera, non posso fare nulla, non posso chiudere le gambe, non posso scappare.
-Conta i colpi che ti do, così non pensi al dolore-.
Arrivi a darmi 50 colpi di gatto sulla passera, sono sfinita, ma eccitata allo stesso tempo.
Con la figa dolorante mi obblighi a sdraiarmi a terra sopra il mantello - Adesso è arrivato il mio momento non credi?-
Ti metti sopra di me, con dolcezza ti fai strada nella mia intimità, mi prendi e mi possiedi con la dolcezza di un amante, ma forse in fin dei conti lo sei anche un amante!
Non risparmi nessuno dei miei buchi, vuoi godere del mio corpo, vuoi vedermi adesso contorcere di piacere, perchè sai che questa notte mi farai ancora contorcere di dolore.
Le sensazioni che mi dai quando fai l’amore con me sono uniche, essere innamorate del proprio padrone è davvero una cosa unica al mondo.
Mi allunghi una mano per aiutarmi ad alzarmi, raccogli il mantello e lo riadagi con gentilezza sulle mie spalle, ti sei accorto anche tu che la mia pelle è percorsa da un brivido di freddo.
Mi guardi dritto negli occhi e mi proponi di fare ancora quattro passi insieme, poni una piccola pinza su ognuno dei miei due capezzoli, passi una corda nell’occhiello di cui le pinze sono provviste e usi il tutto come un guinzaglio.
Mi porti verso una stradina sterrata, in salita e tutta ricoperta di piccoli sassolini appuntiti, cammini a passo veloce, tu hai le scarpe…io no!
Dopo pochi passi sento le piante dei piedi doloranti e affaticate, sento le punte dei sassolini penetrare attraverso la pelle fine e sensibile dei miei piedi.
Cerco di rallentare il passo ma tu hai i miei capezzoli nelle tue mani e con uno strattone alla corda e senza proferire parola mi fai capire che devo accellerare il passo.
Passano una decina di minuti al che ti fermi, ti giri verso di me, mi fai cenno di avvicinarmi e mi dici -Alza un piede fammi vedere-
-si signore- e obbediente alzo uno dei due piedi, quello che rimane a contatto dei sassolini preme sempre più dolorante.
-Si va bene può bastare così- sentenzi serioso.
Mi porti verso casa, entriamo e mi fai cenno di avvicinarmi al muro, mi fai sedere sopra una sedia, agganci due catene ai polsi e un collare al collo, con un moschettone fissi il tutto a degli anelli al muro.
-Alza il culo- Io mi alzo di qualche millimetro giusto per darti la possibilità di sfilarmi la sedia da sotto.
Mi ritrovo in una posizione alquanto scomoda, non posso ne alzarmi, la catena è troppo corta, ne sedermi onde evitare di finire impiccata.
-Aspettami qui vado a farmi una doccia e a prepararti un catino per lavarti qui piedi luridi-
Mi lasci così per un’eternità, io arrivo a maledirmi di non aver mai fatto palestra, a quest’ora con un buon allenamento non mi sarei ritrovata coi crampi alle gambe.
Come al solito arrivo a supplicarti di slegarmi, non ce la faccio più, i muscoli sono infiammati per lo sforzo e i crampi la fanno da padrone.
Mi sleghi dandomi della pappamolla e con una pacca sul culo mi accompagni in bagno.
-Lì c’è una bacinella piena d’acqua immergici i piedi e lavati- mi dici
Mi siedo accanto alla bacinella, immergo i piedi e scopro con sorpresa che hai preparato una soluzione quasi satura di sale.
-Bruciano i tagli, a contatto col sale bruciano-
Mi ordini di tacere e di lasciarli a mollo per qualche minuto -Dobbiamo disinfettare i tagli e lo sai, non puoi rischiare di prendere qualche malattia- mi dici schioccandomi un bacio sulla fronte.
Mi obblighi a tenerli a bagno per più di 10 minuti, trattengo a stento le lacrime, il bruciore col passare dei minuti si fa sempre più intenso.
Ti avvicini a me con un asciugamano, lo stendi di fianco alla bacinella e mi fai segno di asciugarmi.
Mi neghi la possibilità di sciacquarli, nonstante li asciughi il bruciore, anche se più attenuato, è sempre presente.
Ti sento lavorare nell’altra stanza, mi chiami, ordinandomi di raggiungerti camminando a 4 zampe.
Arrivo davanti a te e mi obblighi ad alzarmi tirando la corda attaccata ai capezzoli.
Appena mi alzo noto che in mezzo alla stanza c’è un cavalletto -Salici sopra, forza- sempre tirando quella maledetta corda.
Onde evitare di sentire gli strattoni al seno mi arrampico sul cavalletto, le tue mani tengono le labbra della figa ben aperta, vuoi che il cavalletto entri bene nel mio sesso.
Fai passare la corda del seno all’interno di un anello del soffitto e all’estremità della corda libera attacchi un piccolo piatto da bilancia dove vai a posizionare dei pesi, il tutto con il risultato di ritrovarmi coi capezzoli oscenamenti tirati.
Con un tocco leggero sulle gambe mi fai capire che devo piegarle indietro, con una corda le fissi al cavalletto, ora il mio peso è tutto sul mio sesso, quel legno, che alla vista di chiunque pare innocuo, sta dilaniando le mie teneri carni.
Lo sai benissimo che la mia resistenza sul cavalletto è veramente minima e sai già che le mie suppliche arriveranno veloci.
Vuoi evitarle, non hai voglia di sentirle, prendi un fazzoletto e mi imbavagli -Così non potrai dire niente, ho voglia di divertirmi adesso-
Ti allontani dalla mia visuale, per comparire poco dopo con una piuma in mano.
Ti guardo esterrefatta, mi domando nella mia mente che ci vuoi fare con una futile piuma.
Ancora non so che il solletico protratto per lungo tempo si trasforma in una tortura atroce.
Inizi a stimolare il piede, il solletico non tarda ad arrivare.
Spontaneamente e senza pensarci inizio a divincolarmi non l’unico risultato di ottenere dei forti strattoni ai seni, non posso sottrarmi a questa tua ennesima e diabolica trovata.
Sfinita dal dolore ai capezzoli e dal mal di pancia dal tanto ridere vedi che dai miei occhi iniziano a scendere le prime lacrime -Come vedi ho trovato il modo di farti piangere finalmente-
Mi sleghi, togli le pinze al seno e il bavaglio e mi aiuti a scendre, quel quart’ora passato li sopra è stato terribile tanto da sentire le mie gambe cedere al mio peso.
Mi aiuti a raggiungere il divano, mi fai sdraiare e mi dai la possibilità di riposarmi un attimo.
-Aspettami qui, vado di la a preparare il letto, è quasi ora di andare a dormire-
Io finalmente riesco a rilassarmi per qualche minuto -Finalmente si dorme- penso fra me e me.
Mi chiami, ti raggiungo in camera e vedo che sul letto ci sono delle catene con attaccate cavigliere e polsiere.
Mi ordini di sdraiarmi e mi leghi a gambe e braccia divaricate.
-Signore io sono abituata a dormire incatenata, me queste mi sembrano troppo corte, cosi sono in trazione, non riesco neanche a muovermi non credo di riuscire a dormire-
- E chi ha detto che TU devi dormire?- Ribatti secco.
Una volta legata prendi 6 pinze e le posizioni sulle grandi labbra, tre da una parte e tre dall’altra, nell’occhiello delle pinze fai passare una corda che vai poi a legare ad un peso di un orologio a cucù, guarda caso proprio a quello che col passare del tempo si alza, in questo modo le pinze, col passare della notte, mettono sempre più in trazione le labbra della mia passera.
-Ti piace l’idea? Anche se io dormo tu sarai comunque torturata-
Prendi i due plug e li posizioni con un movimento deciso uno davanti e uno dietro.
Non hai ancora finito, ti metti in piedi sul letto e con un lancio preciso fai passare due corde attraverso un anello legato al soffitto.
-Indovina a cosa serve una di queste corde?-
Vedendola spaventosamente all’altezza dei miei seni capisco subito a cosa stai pensando ed infatti non ti smentisci.
Prendi due pinze, mordi i miei capezzoli con esse e tiri fino a riuscire a legarli alla corda, accidenti questa notte io non dormirò!
Realizzo immediatamente che sopra di me penzola una seconda corda.
-Ma a cosa serve quella corda signore?-
-Ecco sei la solita sciocca, sciocca e curiosa! Pensa che avevo deciso che questo suplizio, per questa notte, ti sarebbe potuto bastare, ma visto che sei curiosa e non ti basta adesso ti farò vedere a che serve quella corda-
Apri una valigetta e ne estrai una piccola striscia di cuoio alle cui estremita ci sono degli occhielli.
Leghi la striscia alla corda che penzola dal soffitto, mi sembra di vedere una piccola amaca, ma destinata a cosa mi domando io, non tardo a capirlo.
Prendi un cero, non una candela normale, ma un cero di quelli belli grossi -Deve durare tutta la notte, perchè io voglio dormire!-
Lo accendi, fai colare un po’ di cera sulla striscia di cuoio e poi posizioni il cero sdraiato, in modo che la cera bruciando cada sul mio corpo.
-Buonanotte schiava-
Mi dai un bacio e mi imbavagli, giustamente non vuoi rischare di essere disturbato dai miei lamenti durante il tuo sonno.
Penso che sarà la notte più lunga della mia vita, le labbra della figa dopo due ore sono tirate all’inverosimile e il bello deve ancora venire.
I capezzoli ho come l’impressione che stiano per staccarsi da un momento all’altro e la cera sta ricoprendo ogni cm del mio corpo.
Ma quando si sveglia?
Verso l’alba inizio veramente a non resistere più e comincio a mugolare nella speranza di riuscire a svegliarti, ma accidenti che sono pesante hai!
Il panico inizia a impadronirsi di me, un minuto in più su quell’orologio , e di conseguenza una trazione in più sulle mie labbra, non potrei più sopportarlo e tanto meno una goccia in più di cera.
Inizio a singhiozzare in preda alla disperazione, la stanchezza e il dolore stanno facendosi insopportabili.
Ti svegli coi miei lamenti nelle orecchie -Ah che bella sveglia, è la seconda volta che riesco a farti piangere, sei stanca? Non ce la fai più? Va bene ti slego e ti lascio dormire-
Togli tutto catene, corde, pinze e plug
Mi lasci coprire con una coperta, ti avvicini a me, mi abbracci e ci lasciamo andare tutti e due fra le braccia di morfeo.
Non so quanti tempo ho dormito, so solo che svegliandomi non ti ho ritrovato al mio fianco, ti sento in cucina affacendato a preparare la colazione.
Mi alzo e ti raggiungo, il profumo del caffè è già di per se ristoratore, ma la vista di quella tavola imbandita di ogni golosità mi dona una sensazione di tranquillità e familiarità.
Mi inviti a sedermi -Dai facciamo colazione insieme che poi ho qualche altra idea da mettere in pratica-
Mi lasci mangiare tranquilla ne avevo bisogno -Mangia che avrai bisogno di molta energia per passare la mattinata-
Finita la colazione mi fai alzare e mi attacchi un vassoio ai capezzoli, ci carichi sopra le tazze e i piatti usati, appoggi anche la caffettiera
-Signore sono troppo pesanti non ce la faccio-
-Sempre a lamentarti, forza vai fuori e lava tutto sotto l’acqua corrente della fontana-
Esco facendo attenzione a non far cadere nulla dal vassoio, non è facile ma è meglio che non succeda nulla, non vorrei scatenare le tue ire.
Arrivo alla fontana, immergo le stoviglie e inizio a lavare il tutto, le mani nell’acqua gelida dopo un po’ iniziano a fare male, ora che ho finito non le sento quasi più.
Rimetto le stoviglie pulite sul vassoio e rientro in casa -Brava vedo che sei anche una buona massaia oltre che un’ottima schiava-
Prendi le stoviglie le poggi sul tavolo e mi togli il vassoio, i miei capezzoli sono rossi e doloranti anche ad una semplice carezza.
Mi porti di nuovo nella camera da letto, mi fai sdraire a pancia sopra, alle caviglie fai passare una corda che vai a legare dietro la mia testa, le gambe sono piegate ed alzate come se mi trovassi su un lettino ginecologico, prendi i miei polsi e li leghi dietro la testata del letto.
Dalla valigetta prendi le solite pinze e le posizioni sulla passera 3 a destra e 3 a sinistra, dopo la tortura notturna la mia figa è diventata ipersensibile.
Passi una piccola corda negli occhielli e leghi le corde intorno alle mie cosce, osservi il tuo lavoro -La tua passera allargata tesoro mio è un vero spettacolo-
Rovisti ancora nella valigetta e ne estrai un elastico.
-Sai quando ero giovane avevo una mira eccezzionale, vediamo come me la cavo adesso.
Ti posizioni dietro di me -Conta fino a 3 tu sai che al 3 lascio l’elastico-
Inizi a colpire senza mai mancare il bersaglio, ogni colpo è precisamente all’interno del mio sesso, con l’aumentare dei colpi il dolore diventa insopportabile, tanto che io inizio a divincolarmi cercando di togliere alla tua visuale il bersaglio.
-Visto che non stai ferma lego le pinze ai tuoi piedi e alla testata del letto in modo che qualsiasi movimento tu faccia ti provoci uno strattone alle labbra-
Non tardi a mettere in pratica la tua minaccia, a questo punto sono inerme, non posso muovermi e sottrarmi a quel maledetto elastico.
Infierisci sulla mia passera per quasi mezz’ora fino a renderla di un colore violaceo.
-Che bella che sei, mi è proprio venuta voglia di baciarla-
Ti avvicini e dolcemente inzia a baciarla, la tua lingua ha un effetto contrastante, il piacere e il fastidio insieme.
Non ci metti molto ad eccitarti anche tu e oscenamente legata in quel modo mi possiedi, io non capisco più nulla perchè al piacere della tua penetrazione si mescola il dolore delle pinze che tirano e della passera infiammata x i tanti colpi ricevuti.
Facciamo l’amore per lungo tempo, quando sei così dolce mi fai sentire davvero unica anche perchè tu in questi frangenti spesso mi ripeti -Sei l’unica, sei insostituibile-
E’ quasi arrivato il momento del rientro a casa, mi sleghi e mi lasci andare a fare una doccia.
-Ieri sera hai saltato la preparazione per la notte, falla ora, troverai tutto l’occorrente in bagno-
-Si signore-
Pulizia interna e depilazione totale, si c’era davvero tutto quello di cui avevo bisogno.
Una doccia calda per ristorarmi e rilassarmi un po’.
Tutta profumata esco dal bagno, ti trovo coi plug da giorno in mano -Indossali-
Obbedisco e li infilo nei miei buchi, sulla sedia vedo lavati e stirati i vestiti che avevo indossato per venire qui.
-Signore chi ha lavato e stirato i miei vestiti? Eravamo soli e lei non può averlo fatto-
-Taci non farti troppe domande e non essere troppo sicura che fossimo soli-
Mi rivesto con questo dubbio nella mente.
Ti avvicini a me, mi bendi gli occhi e intanto che sento le tue mani finire di annodare la benda avverto altre mani prendermi alle spalle per accompagnarmi fuori, mi spingono fino alla macchina, smarrita inizio a chiedere -Chi sei?-
Ma come al solito sento solo il tuo bisbiglio -Sono io sciocchina-
Entro in auto e mi dici -Ti ricordi la posizione in cui eri quando durante il viaggio di andata?-
-Si signore-
-Bene farai tutto il viaggio di ritorno nella stessa posizione-
-Si signore-
Mi posiziono chiappe a contatto con il sedile, gambe larghe, punta di piedi, mani sotto le cosce e testa poggiata al cruscotto.
Al contrario del viaggio di andata la mia eccitazione stava scemando e mi stavo rilassando tanto da arrivare ad addormentarmi, ero sfinita!
Arrivata alla mia auto mi svegli con un bacio
-Puoi alzare la testa ora, dai che ti tolgo la benda-
Mi sbendi mi guardi negli occhi
-Sei stata splendida come al solito, ce la fai a guidare fino a casa?-
-Si signore durante il viaggio sono riuscita a dormire-
-Ok guida con prudenza-
Mi saluti con due lunghissimi baci.
Salgo sulla mia auto per tornare a casa, sento già la tua mancanza, squilla il mio telefono, sei tu
-Pronto-, -Ti amo- mi dici.
Riagganci subito il telefono, non mi dai il tempo di ribattere.
L’ora che ci vuole per tornare a casa passa tra mille pensieri e la sensazione di vuoto data dalla tua mancanza.
Arrivo finalmente a casa, davanti alla porta c’è un piccolo pacco e dentro una videocassetta e una lettera
-Cara Slave, come hai potuto constatare anche tu quella notte non eravamo soli, con noi c’era un mio amico che ha ripreso ogni minuto della tua avventura, guardati e vedrai che ho ragione io, sei proprio stupenda!
Il tuo master-
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14 years ago
efabilandia, 48
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Luisa ed il sopralluogo .....
Ormai erano le 17 passate da un pezzo e Luisa aveva ormai sistemato la sua scrivania per il giorno dopo, chiudendo bene i cassetti e l’armadio, l’Architetto era stato tassativo “mi raccomando signorina chiuda sempre bene tutte le sere, non voglio che nessuno curiosi in giro, le carte sono importanti…”. Ormai erano anni che ripeteva quella frase e così Luisa ripeteva ormai automaticamente quelle operazioni tutte le sere.
Stava indossando il suo giubbetto di pelle e per prendere il casco della vespa, quando suonarono alla porta, strano non c’era nessun appuntamento in agenda.
Ripose nuovamente il casco e con il giubbino mezzo infilato andò verso la porta e la aprì, dinanzi a lei c’erano un uomo e una donna, distinti di mezza età circa sui cinquantanni, lui capelli scuri, occhi verdi, pelle abbronzata e un fisico ancora da trentenne in forma, lei sembrava quasi una ragazza proveniente dai paesi dell’est, capelli biondi a caschetto, corpo alto e slanciato ma con un seno molto prominente.
Vestivano ambedue in maniera curata, un completo in lino chiaro con camicia bianca mentre lei un corto e leggero vestitino bianco di seta con disegnate delle rose rosse e un paio di zeppe molto alte di stoffa intonata al vestito.
“Buongiorno signorina, l’Architetto non c’è?” –chiese Lui
“No – rispose Luisa – oggi è a Roma e non rientrerà per il fine settimana”.
“Accidenti –rispose seccato – proprio oggi….”
“C’è qualche problema? – disse Luisa.
“Vede -rispose sempre con modi gentili, ma evidentemente seccato del contrattempo – l’architetto doveva venire da noi proprio stasera e dovevamo fargli vedere la ns. abitazione per quella vendita che da molto tempo è in attesa di definire…”
“ma io veramente non sapevo…disse Luisa… non saprei come fare….”
“non potrebbe chiamarlo per sentire?”
“Certo, disse Luisa, vediamo cosa posso fare….”
Li fece accomodare, mentre si metteva al telefono per rintracciarlo.
“Architetto, pronto?, mi sente? Si sono Luisa, senta qui ci sono i signori…? Come vi chiamate? Disse rivolto a loro –
“Martini” si affrettò lui.
“.. ci sono i signori Martini che dicono che lei doveva fare un sopraluogo alla loro abitazione….”
“….a certo, i Martini…- rispose l’Architetto – adesso ricordo… purtroppo ho avuto questo impegno Luisa, lo sai anche tu, vedi di farli ragionare, oppure se insistono, di loro che sei la mia sostituta, fai un po’ di domande e vai tu a fare il sopraluogo con loro, poi mi racconti e in caso ne rifarò un altro quando torno… capito?”…
“… si Architetto, ma io veramente….”
“Lascia perdere, fai come se fossi una architetta collaboratrice, fai un po’ di scena …. Ciao e fammi sapere domani,.. buonanotte”
“notte architetto….!!”
Luisa restò un attimo interdetta, non sapeva proprio come doveva fare, dire loro la verità oppure fare come aveva detto l’architetto? D’altra parte non sembravano molto avvezzi agli studi dei professionisti e probabilmente era la prima volta che facevano una vendita…
“Ok –disse- l’architetto purtroppo è impegnato in una riunione e mi ha delegato come collega a sostituirlo, dunque di cosa si tratta?”
“Vede – disse lui – noi abbiamo una villa qui in collina e poiché Yulia vuole tornare in Russia dai suoi genitori, io ho deciso di seguirla e iniziare un attività li e quindi vorrei vendere la proprietà”.
“E’ molto che ne parlo con l’Architetto, infatti sono anni che ci frequentiamo per altre cose e lui mi aveva sempre promesso un suo interessamento….ma, non ha ancora concluso nulla, nemmeno il sopraluogo….”
“Se volesse venire lei ci farebbe molto piacere, avevo invitato l’architetto stasera , perché abbiamo una piccola festina tra amici , e quindi dopo il sopraluogo si sarebbe fermato a cena, ma forse se l’è dimenticato….”
“…certo –disse Luisa – sa una riunione improvvisa….ma comunque se posso esservi utile io…”
“Certo – disse lui- così l’invito per la festa vorrà dire che lo giriamo a Lei”
“Ma veramente io….disse Luisa … non saprei….”
”Guardi che è una cosa informale, tra amici, ci troviamo sempre al venerdì sera , lasci qui la moto e l’accompagnamo noi…”
“Va bene – disse Luisa – anche perché stasera non avevo impegni…”
Fece finta di prendere carte ed appunti , un metro per le misure e una macchina fotografica, certo doveva fare un po’ di scena, ma pensò di essere abbastanza credibile.
Salirono in auto, una mercedes nera di grossa cilindrata con tutti i vetri oscurati, Yulia sedette sui sedili posteriori lasciando il posto a lato della guida a lei.
L’accompagnarono prima a casa per cambiarsi, e visti gli abbigliamenti dei due cercò di imitarne le scelte, mise un piccolo perizoma e un reggiseno rosso a balconcino del tipo brasiliano, che a stento le copriva i grossi capezzoli, una minigonna di jeans corta, una camicetta bianca slacciata fino a sotto il reggiseno, una larga cintura in cuoio nero con una grossa fibbia, due sandali rossi da circa 12 cm, con una fascetta di circa tre centimetri che le bloccava la caviglia.
Risalita in macchina i due non ebbero che complimenti per la scelta dei vestiti che si dissero intonati alla serata…..
Fecero parecchia strada, forse un centinaio di chilometri, le colline non erano vicine e quindi quando furono in zona erano ormai le otto , e la luce iniziava a calare, la strada si fec dapprima tortuosa e poi stretta e ripida, passando in mezzo a boschi di castagni, dopo alcuni chilometri isolati da tutto , su un tornante, svoltò per una stradina in terra e percorsi alcuni chilometri arrivarono sulla cima di un colle dove vi era una vecchia casa colonica con un ampio portico e scalinata , a due piani tenuta abbastanza bene, con un grande parco intorno con tavoli e sedie.
C’erano una decina di persone fuori con bicchieri in mano e alla vista dell’auto gli vennero incontro.
Furono saluti per tutti, con molti baci e strette di mano, mi presentarono, forse sbagliando come l’Architetta Luisa, (e pensare che in realtà avevano davanti una povera segretaria ….), c’erano avvocati, ingegneri, dottori, commercialisti, insomma una crema di professionisti e industriali, ma le donne che erano presenti, e lo notò solo piu’ tardi, non avevano la stessa età degli uomini ma erano molto, molto più giovani quasi tutte sui 20 25 anni, tutte molto belle vestite con abiti eleganti ma anche molto succinti.
Il signor Martini mi fece entrare e sempre accompagnato da Yulia, che mai aveva proferito parola, mi fece vedere le varie stanze elencandomi i pregi della villa.
Le stanze erano tutte molto grandi e ben arredate, ma la luce era quasi dappertutto spenta e decine di candele di tutte le forme le illuminavano fiocamente.
“Sa è per la festa…” disse come per scusarsi.
“Non importa –disse Luisa – è solo per rendermi conto …”
La cucina era piena di ogni ben di dio, per un buffet certamente pantagruelico, il Signor Martini si fermò e da una caraffa versò su un flut un vino scuro che porse a Luisa, che anche se non era una gran bevitrice dovette accettare. Notò che il vino era molto denso e nonostante il profumo gradevole sembrava avere una specie di sabbiolina all’interno, ma non disse nulla e inghiottì.
Le sembrò che Martini volgendosi verso Yulia ammiccasse , ma non ci fece molto caso e proseguirono.
Passarono di stanza in stanza e sempre nella penombra delle candele, notò che erano tutte addobbate con drappi rossi e neri, che c’era un forte odore d’incenso ed essenze nelle stanze da letto.
In una grande stanza al piano interrato c’era una grande piscina ad idromassaggio e di fronte una grande vetrata con i vetri a specchio che impedivano la vista oltre, che Martini giustificò dicendo che si stavano facendo lavori e non era il caso di vedere in quel momento.
Risalirono e Martini la invitò a restare per la cena.
Salirono al primo piano e si sedettero su una grande tavola imbandita su cui i camerieri riversavano in continuazione cibi e bevande.
Luisa, seduta tra Martini e Yulia, veniva sempre invitata ad assaggiare tutto e Yulia versava in continuazione quel vino che aveva assaggiato in cucina, anche se lei bevevo solamente acqua.
A tavola c’erano circa una decina di uomini e altrettante ragazze che solo in parte parlavano italiano mentre molte erano russe come Yulia .
Scherzavano e ridevano e qualche volta partiva qualche bacio appassionato, ma nulla di più.
Luisa poco prima del dolce, ebbe l’ultima sensazione di essere cosciente e padrona di se, poi più nulla….
Era sicuramente stata drogata, con quel vino, quella sabbiolina che sentiva nel palato mentre deglutiva, tutto era annebbiato e si sentiva leggera e con molto calore addosso e voglia di ridere.
Martini sicuramente se n’era accorto e quindi propose a tutti di passare alle altre stanze per divertirsi un po’ . Disse a Yulia di accompagnare Luisa a “prepararsi”…
Yulia si alzò e prese sottobraccio Luisa, che barcollante cercava di fare domande che però stranamente non sortivano dalla sua bocca.
Salirono le scale ed entrarono in una delle stanze viste poco prima, aprì un enorme armadio e all’interno si affacciarono decine e decine di vestiti e costumi di tutte le foggie e centinaia di scarpe.
La spogliò e notò con piacere che Luisa era completamente depilata e il suo corpo da giovane trentenne era rigoglioso e prepotente con la sua 4^ di seno e per i suoi 180 cm di altezza.
Prese dall’armadio un costume da cameriera e glielo fece indossare, un reggicalze nero molto alto con 4 lacci che scendevano a imprigionare due calze con la riga posteriore e il tallone alto e un disegno di una tigre sulla caviglia, un vestitino nero di pizzo che le lasciava a malapena coperto il pube e i glutei scoperti senza alcuno slip, la pettorina invece era composta da un leggero pizzo bianco molto trasparente che a stento tratteneva i suoi grandi seni, un collare nero di velluto sul collo e una cuffietta bianca in testa che le raccoglieva i biondi capelli, ai piedi un paio di sandali con un tacco altissimo di almeno 15 cm con una grossa fibbia argentata sul davanti e lunghi lacci che le stringevano i polpacci.
Vestita, la fece sedere sul letto e iniziò a truccarle il viso, con una matita nera le passò il contorno degli occhi, le passò anche del phard nero sulle palpebre, e molto fondo tinta sulle guance per renderle rosse e paffute, infine un rossetto rosso vivo per contornarle le labbra.
Finito che ebbe ne fu soddisfatta e finalmente disse le sue prime parole in uno stentato italiano:
“tu ora essere perfetta troia per divertire signori”….
Luisa non metteva a fuoco ciò che la circondava e sue le parole le arrivavano tutte distorte, e notò che a malapena si reggeva in piedi….
Yulia la prese sotto braccio e scesero non senza difficoltà le scale, appena arrivate nel salone di fronte alla piscina con l’ idromassaggio, videro che la festa era già iniziata, alcune coppie erano immerse completamente nude nella vasca, un uomo era in piedi al centro e una ragazza aveva il suo membro in bocca e lo succhiava con avidità.
A lato in un lettino altri due stavano montandosi selvaggiamente in precario equilibrio.
La parete vetrata che prima era chiusa aveva spalancato le porte per lasciare spazio a un enorme letto rotondo di almeno 10 metri rivestito di seta rossa con tutte le pareti attorno e il soffitto coperti di specchi.
Sul letto al centro c’era una ragazza e su di lei almeno 5 uomini si stavano dando da fare.
Ogni suo buco era già pieno, la bocca, la fica, il culo, e altri due venivano segati dalle sue mani, stava soddisfacendo cinque uomini contemporaneamente.
Martini si avvicinò e rivolto a Yulia disse “hai proprio fatto un buon lavoro, hai scelto bene, ora vediamo cosa sa fare questa camerierina....”
La spinse verso la sala e subito dalla piscina l’uomo che era in piedi andò verso di lei e disse “ cameriera venga qui, ho bisogno di un bocchino…!” e tutti si misero a ridere.
Quando gli fu di fronte, Luisa ebbe un attimo di coscienza che le permise di vedere l’asta gigantesca che pendeva di fronte a lei, c’erano almeno trenta centimetri di cazzo ed erano diretti su di lei.
L’uomo senza tanti preamboli infilò una mano sotto la gonnellina e afferrandole il pube lo strinse facendola gemere, lo strofinò violentemente e altrettanto violentemente le sprofondò almeno due dita nella figa . Le grosse dita entravano e uscivano a un ritmo selvaggio, mentre le nocche esterne della mano le sfregavano sul pube, dopo averla frugata per almeno cinque minuti, la fece inginocchiare e dapprima facendolo sfregare sul volto poi le infilò il cazzo enorme in gola.
La bocca a malapena conteneva la cappella e il calore e il liquido che già colava le scendevano fuori dalla bocca , “…non è bravissima questa cameriera- si lascia uscire il meglio- … rise e glielo spinse ancor più in gola”.
Luisa aveva quasi dieci centimetri di cazzo in bocca e la sua lingua faticava a muoversi in quello spazio ristretto.
Mentre era intenta a questo una ragazza la raggiunse da dietro e dopo averle palpato la figa si distese dietro di lei e iniziò a slinguazzarla passando alternativamente tra la figa e il buco del culo.
Luisa era ben poco cosciente , se non per certi sporadici momenti nei quali aveva la consapevolezza di godere e venire.
La ragazza dietro esaurita la sua leccata fu subito sostituita da un cazzo che approfittando della abbondante salivazione entrò come un coltello nel burro del suo culo, sfondandola per la prima volta. Un dolore acuto la fece quasi rinvenire dal suo stato di incoscienza, sentì le membra bruciargli e l’asta penetrare nelle viscere. Anche questo palo doveva essere di dimensioni notevoli perché il suo ano si era dilatato tremendamente. Dopo alcuni minuti di stantuffate alternate tra la figa e il culo, ambedue vennero riempiendola di sperma e quando vennero estratti i cazzi colarono fuori dei buchi, prontamente leccato da due ragazze che non aspettavano che questo.
Sempre con le loro lingue appoggiate dappertutto venne trascinata verso l’enorme letto rosso al centro della sala, e in un battimani e risate generali fu fatta distendere e tolto il vestito rimase in reggicalze , calze e sandali.
Alle due ragazze si unirono le altre e tutte insieme si alternarono, chi a leccarle la figa, chi il culo, chi le tette e una le infilò la lingua calda in bocca facendole scoprire gli umori del bacio saffico .
Il suo corpo era un fremito continuo, un ondata di eccitazione che sfociava in ripetuti sussulti di orgasmo, solo una donna poteva farla arrivare a tanto, il suo corpo e ogni centimetro di lei erano pervaso da eccitanti orgasmi.
Improvvisamente come erano venute se ne andarono, lasciandola distesa sul lenzuolo di raso rosso, ancora vibrante e sussultante di spasmi, completamente ricoperta di saliva.
Era venuto il suo turno, come per la ragazza che poco prima aveva visto, ora toccava a lei.
Cinque uomini la presero e la manipolarono come un oggetto, uno si distese sotto di lei mentre altri sollevandola la calavano alternativamente su quel cazzo già duro e penetrandola come fosse in altalena, dopo di che, un uomo di colore,materializzatosi da dietro le infilò nell’ano umido di saliva delle ragazze il suo enorme cazzo nero, un altro glielo mise in bocca mentre gli altri due prese le sue mani le appoggiarono i loro uccelli già in tiro per farli segare.
Prona sopra il cazzo che la impalava da sotto, veniva sfondata nel culo e le spinte che questo le dava le facevano inghiottire sempre più l’asta che le entrava in gola, mentre le mani con un andamento quasi meccanico continuavano a stringere freneticamente i due cazzi e a muoversi dal basso in alto anche dopo averli fatti venire.
Lo sperma dei cinque ben presto la riempì chi nella figa, chi nel culo, chi nella bocca e litri di calda sborra scesero sul suo corpo straziato dalle carni dure dei membri ancora palpitanti.
Staccati che si furono, altri cinque si fecero avanti e ripresero la scena poco prima interrotta, Luisa era come una bambola che stava soddisfacendo i loro giochi.
Finita anche questa ondata di sesso, tutti insieme la presero e la portarono in una stanza attigua, celata dietro a uno scaffale che venne spostato all’occasione.
Dietro c’era una stanza ovale con un tavolo centrale in marmo, dove venne fatta distendere sulla pietra fredda che la fece sobbalzare e svegliare dal suo intorpidimento.
Vide intorno a se una ventina di persone, uomini e donne, nudi, madidi di sudore e sperma, che la osservavano.
Due uomini le stavano legando le mani sopra la testa dietro al tavolo, mentre altri due le divaricarono le gambe appoggiandole su dei supporti simili a quelli di un letto ginecologico.
A gambe divaricate la sua figa arrossata dalle continue penetrazioni era ben visibile a tutti e completamente dilatata se ne vedeva l’oscuro interno, tra le grosse labbra tumefatte e ripiegate.
Le venne applicato un divaricatore ginecologico che portò la dilatazione al doppio della sua apertura, da dietro il gruppo comparve il suo capo, l’Architetto, con davanti a se una macchina con una serie di aggeggi che venne posizionata davanti a lei.
“Ciao Luisa, hai visto chi c’è?”…
Era composta da un tavolino sul quale una ampia ruota metallica aveva fissato su un lato una lunga asta metallica alla cui cima era infilato un enorme vibratore nero di almeno 40 cm di lunghezza e 8-10 cm di diametro, era spalmato completamente di vaselina .
L’arnese le venne appoggiato sulle pareti della vagina allargata dal divaricatore e lentamente le fu inserito all’interno della figa. Leggere convulsioni la iniziarono ad assalire.
L’aggeggio venne azionato e il vibratore con la lunga asta si mise in moto, la ruota faceva azionare l’asta avanzandola e ritraendola alternativamente, mentre il vibratore lavorava per suo conto agitandosi in tutti i sensi, senza però mai uscire dalla vagina.
Venne regolato con una cadenza a crescere, dapprima i colpi erano circa uno ogni dieci secondi poi man mano aumentavano sino a quasi divenire uno al secondo, mentre le penetrazioni arrivavano sempre piu’ in profondità .
Luisa stava avendo orgasmi multipli, il suo corpo vibrava e si tendeva come una corda, i suoi umori bianchi uscivano dalla vagina come un torrente in piena e colavano lungo le sue cosce.
Uomini e donne che fino ad allora si erano limitati a masturbarsi davanti a lei gettarono il loro seme sul suo corpo, spalmandolo e distendendolo con le loro mani .
Due si avvicinarono con i cazzi di marmo e le appoggiarono le cappelle calde sui bordi della bocca, la sua lingua saettò fuori vogliosa leccandoli alternativamente, due ragazze le strizzavano alternativamente i capezzoli tirandoli verso l’alto e stringendole i seni.
Una ragazza si era coricata sotto di lei al bordo del tavolo per suggere il liquido umorale che colava dalla vagina .
Non riuscì a capire per quanto quella macchina abusò di lei forse minuti, forse ore, ma al termine quando tutto fu finito e venne sollevata e portata in camera, il suo corpo era a pezzi, ma quello che più non sentiva era la sua figa e il suo buco del culo, le sembrava fossero in fiamme e a poco valsero gli impacchi freddi di Yulia.
Distesa sul letto Yulia le massaggiava la figa delicatamente con una spugna fredda e bagnata e le diceva “Luisa, sei stata fantastica, la tua iniziazione è stata perfetta, poche resistono a tutta la serata, e stasera poi c’erano proprio tutti, anche il tuo capo, farai carriera sicuramente….”
Luisa con un filo di voce e quel poco di coscienza che le era ritornata le rispose “ ma di che carriera vai parlando?”Il mio capo? Ma non era a Roma?”
“no non è mai stato a Roma, voleva solo creare una scusa per farti iniziare…da ora avrai una carriera radiosa”
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14 years ago
efabilandia, 48
Last visit: 7 months ago -
Quel fantastico trio senza limiti
Le mie esperienze con la coppia, dopo quel weekend di maialate con il marito, continuarono a gonfie vele per un bel po'. Ci incontravamo almeno una volta a settimana, a volte organizzavamo veri e propri weekend a base di porcate. Ci eravamo davvero trovati e insieme formavamo ormai un trio davvero affiatato, tant'è vero che avevano cambiato il loro annuncio includendo anche me nel "pacchetto" dei divertimenti.
Non facevamo solamente porcate insieme. Eravamo diventati ormai complici e amici, uscivamo insieme, andavamo al cinema, a cena, solo che non eravamo una coppia ma un trio. Essendo benestanti economicamente per loro nulla costituiva mai un problema ed erano lieti di offrirmi tutto quello di cui avessi bisogno.
Una volta andammo pure in vacanza insieme nella loro casa al mare. Vi lascio immaginare cosa abbiamo combinato per due settimane lontano da occhi e orecchi indiscreti nella loro casa e sulla loro barca.
Darci piacere era divenuto un divertimento senza uguali, e la nostra "intercambiabilità" non lasciava mai che i giochi diventassero monotoni. Dopo più di un anno però tutti e tre concordammo di ravvivare un po' i nostri incontri, inserendo magari ogni tanto una coppia nei nostri giochi. Fu così che cercando in varie chat e in vari siti di annunci, tra cui anche questo, trovammo quello che faceva al caso nostro.
Una giovane coppia, alla primissima esperienza di questo tipo, in cui entrambi si dichiaravano curiosamente bisex.
La contattammo tramite il nostro indirizzo comune, che poi era il loro, raccontando la nostra situazione e chiedendo un eventuale incontro.
Per dimostrare da subito la nostra serietà e le nostre intenzioni, inviammo delle nostre foto, appositamente scattate per l'occasione, tutte a volto scoperto e tutte in atteggiamenti inequivocabilmente porci, lasciando intendere a chiare lettere che era quello che li aspettava se avessero accettato.
Risposero il giorno seguente, dicendo di aver gradito molto le foto e ricambiano anche loro con foto a volto scoperto scattate durante i loro rapporti.
Erano entrambi molto belli, fisicamente curati e devo dire anche dotati. Lui esibiva un cazzo non molto grosso ma di ottime dimensioni, lei una quarta misura di seno e uno stuzzicante culetto sodo. Ci scambiammo i numeri di cellulare e ci accordammo per il sabato sera successivo, alla cena concordata sarebbe seguito l'incontro a casa della mia coppia preferita, sempre se da tutti voluto.
Ci trovammo al ristorante e tutti e tre fummo molto orgogliosi della nostra scelta. Entrambi erano molto giovani, massimo 30 anni e fisicamente stupendi.
Cenammo parlando un po' di tutto e conoscendoci meglio, cominciando a stabilire una buona intesa. Arrivata l'ora del caffè era ormai arrivato il momento di decidere se far seguire l'incontro alla cena, così la nostra lei, seduta vicina alla giovane ragazza bionda, accarezzandole l'interno coscia, chiese qual'era la sua opinione, stampandole un bacio in bocca. La ragazza ricambiò il bacio, segno inequivocabile che le intenzioni erano quelle di vedere cosa avevamo da offrire.
Pagammo velocemente il conto e decisamente in fretta ci dirigemmo all'abitazione dei miei due amici.
Ci posizionammo in salotto, dove in previsione di quello che sarebbe accaduto avevamo preparato dei materassi distesi ai piedi del divano. Loro dimostrarono di gradire l'iniziativa in quanto lo spazio pe muoversi era molto e quindi pari sarebbe stato il divertimento. Gustammo un drink, parlando un po' del più e del meno, finchè la biondina, evidentemente impaziente se ne uscì con "allora, quando si comincia?". Non ci facemmo pregare, la mia amica le si avvicinò e cominciò a baciarla mentre noi tre uomini, dopo esserci spogliati in un batter d'occhio cominciammo a spogliare loro che continuavano a baciarci. Le due puttanelle avevano deciso di darsi da fare tra loro, impazienti di scoprire i loro corpi, così noi ci adeguammo alla situazione, appartandoci sui materassi.
avevamo già i cazzi in tiro nel vedere le due strusciarsi e baciarsi, premendo gli enormi seni una contro l'altra, così il mio amico porco cominciò subito a prendersi cura del cazzone del nostro ospite, certamente il cazzo più lungo presente in quella stanza. Io mi avvicinai al nuovo arrivato, chiedendo se volesse succhiare il suo primo cazzo. Rispose di si, così chiamò la moglie perchè assistesse all'evento. Cominciò a pompare con gusto, dimostrandosi veramente bravo per un principiante, mentre la moglie, che intanto si faceva sditalinare lo incitava ad essere troia come lo era lei.
Le due si lanciarono in un eccitante 69, così cercammo di imitarle, disponendoci a triangolo, messi su un fianco per assporare i nostri cazzi l'un l'altro.
cambiammo più volte posizione per provare tutti i cazzi disponibili. Quando arrivai al cazzo del nostro ospite ero in estasi, era enorme e pulsava di piacere nella mia bocca che faticavo ad allargare per prendere quel bellissimo arnese. Le donne nel frattempo erano passate a giochi più spinti, utilizzando anche lo strap-on e venendo ripetutamente tra urla di piacere incontrollato.
Capimmo così che era il momento di sverginare il culetto del nostro nuovo amico, lo leccammo insieme, allargandolo un po alla volta fino a far entrare tre dita. Tocco al mio uomo preferito aprire definitivamente quel culo voglioso, mentre la moglie guardava e orgasmava sotto sapienti colpi di lingua.
Ci alternammo nell'aprire a dovere quel verginello, sbattendolo con forza mentre succhiava tutto quello che gli veniva presentato davanti.
Le donne, sazie di orgasmi saffici , si avvicinarono a noi per avere la loro dose di carne. Toccò a me l'arduo compito di saziare quelle bocche con la mia verga. La nuova amica si dimostrò subito molto capace, ingoiando la mia asta completamente, cosa che avevo visto fare solo nei film.
Dopo averle calmate con una cura di cazzo per via orale, cominciai a fottere la nuova troietta, mentre la mia cara amica, messa a 69 sotto l'ospite, assaporava quel nuovo cazzo a sua disposizione.
Passammo tutta la sera, fino a notte fonda cambiando continuamente partner, assicurandoci si riempire ogni singolo buco a nostra dispozione. Quando il nuovo amico mi penetrò dietro ebbi un sussulto di piacere. La lunghezza della sua verga mi provocava sensazioni mai provate fino a quel momento e godetti di ogni colpo che mi infliggeva. Sua moglie invece si dimostrava gran porca capace di soddisfare senza problemi anche più cazzi per volta. dimostrando di gradire molto cazzi in accoppiata figa e culo, decisamente più aperto di quello del marito.
A fine serata stravolti di piacere, ci disponemmo sopra le due porcone per la meritata sborrata (ovviamente non la prima della serata.. ancora mi colava dalle chiappe il liquido del nostro nuovo "palo della cuccagna"). Sborrammo a litri sopra le due vacche cn le bocche spalancate, che ingoiarono tutto quel ben di dio, scambiando anche con noi i nostri sapori.
Fu una serata storica, che ricordammo con piacere e eccitazione per molto tempo, anche nei successivi incontri con i due amici.
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14 years ago
efabilandia, 48
Last visit: 7 months ago -
Il racconto di un amico
Vi racconto l'ultima, graditissima, avventura consumata in regione....
Il contatto è stato dei più classici e molti di voi conoscono bene la trafila...non avevo molto tempo per organizzarmi in questo periodo e ho selezionato tra un ragguardevole numero di avances.
Il maschione è piuttosto robusto (diciamocelo pure...generoso:-) ma la cosa che mi ha attirato in modo ipnotico erano le prestanze del suo cazzo...dalle prime foto ravvicinate pareva corto quanto esageratamente grosso, da vera scocciatrice sono riuscito a carpirgliene altre 2 dove l'arnese era incorniciato nelle proporzionate misure del corpo...altro che corto! un buon 20 cm con una largheza almeno come l'avventura avuta con il negrone...insomma indice e pollice non mi si chiudevano... per giorni prima di accettare l'incontro ho riguardato molte volte quelle foto provando delle scosse di eccitazione intense solo all'idea di averlo fra le mani.
Il ganzo ha una bella casetta in campagna che utilizza i fine settimana e per le ferie d'estate, ferie che si starà godendo in questi giorni con la famiglia...di solito si prende qualche giorno in più prima di recarvisi per sistemare un pò tutto.
la casetta non è molto grande e arredata come seconda casa ma molto accogliente e abbastanza isolata da occhi indiscreti.
Ci diamo appuntamento a un casello autostradale, lo seguo per una 20ina di minuti in aperta campagna arriviamo in una stradina e pochi metri siamo fronte casa.
Parcheggiamo, c'è molto caldo e sono un pò infastidita...lui esce dalla jeep...è ancora più alto di come sembrava in foto (almeno 1.85) ed ha una costituzione ossea notevole (non è tutta carne insomma:-P
mi invita a seguirlo, ha un'accento marcatamente veneto, è un'imprenditore, ma ha dei modi gentili seppur decisi.
Mentre entriamo mi accompagna conuna mano sui fianchi...sono già eccitata.
Vuole offrirmi da bere, gli dico che non ho molto tempo...capisce l'antifona, chiude la porta e tira le tende del soggiorno...aveva già preparato il divano letto.
Si toglie la maglietta e scopro con piacere che attiva l'aria condizionata, dopo pochi minuti l'ambiente è alla temperatura perfetta.
Durante il breve scambio email ci siamo detti già un pò dei nostri gusti, sa che mi piace la decisione e il turpiloquio...un pò goffamente prova buttarala la ma mi sembra imbarazzato...l'aiuto io dicendogli che mi sentivo tutta bagnata..tanto è bastato per metterlo a suo agio. Inizia a svestirmi e a dirmi che si è fatto almeno 3 seghe guardando le mie foto, che a lui impazzisce per il culo e che sua moglie è smorta e in tanti anni s'è sempre rifiutata (detto fra noi se una non c'ha di suo un pò di troiaggine vedendo le misure da mastino del suo cazzone una qualche problemino se lo fa).
Da lì un fiume in piena e la cosa mi eccitava tantissimo, avevo anche i brividi quando gli ho slacciato i pantaloni e calato quelli con le mutande mi è balzato fuori un giocattolone da fumetto...ho iniziato a masturbarmelo scappellandolo e massaggiandolo e poi le palle e poi cominciando un bocchino a regola d'arte...sapevo già che ci avrei perso tanto tempo a trastullarlo quel grosso coso e così fu.
Lo insalivo, gli lecco l'asta il glande insisto sul prepuzio lo batto con la punta della lingua e poi scendo sui coglioni gonfissimi e la prostata ben in evidenza, lui geme e continua a importunarmi con parole porche, iniziando con una serie di affermazioni che mi fanno fibrillare...mi dice che mi comprerebbe, che pompo come una vacca da oscar, che erano tempi che non godeva per un pompino fatto così bene e che avrebbe voluto avere una nipotina come me da potersi sbattere ogniu volta che vuole...io continuavo a pompare sul suo grosso cazzo umido bagnato e che pulsa...mi tiene su i capelli lunghi conun pugno per vedermi bene, ogni tanto alzo gli occhi per farmi vedere sottomessa cona la sua cappellona in boccca che a a malapena riesco a ingoiare e poi così inizio a muovere cadenzando bene la testa la bocca su è giù sulla cappellla stringendo ogni tanto la base del cazzo...
gode e geme, ansima forte, io sono estasiata vorrei avercelo in bocca per ore...sono in ginocchio lui mi alza di peso e mi mette sul letto si distende e io continuo a pomparlo mentre lui mi mette a 69 allargandomi le gambe e cominciando a leccarmi il culo...il mio buco ha un sussulto e freme, era già bagnato, ha una gran lingua calda e larga che mi fruga bene provocandomi intense sensazioni di godim,ento...lo starò sbocchinando da almeno mezz'ora e non smetterei perchè sento il bisogno di farmi sborrare e di berne un pò...in email scrisse che ne faceva molta (lo scrivono molti) ma poi magari è abbondnante ma niente di eclatante...l'omone diceva il vero..
a furia di pomparlo non resiste e tirando un gemito/urlo viene a gorgolìo, come una fontana che getta a intermittenza flutti cremosi e intesi di liquido bianco (molto bianco)...ho la mano che tiene il cazzo completamente piena di sborra e il viso tutto bagnato...ne bevo un pò, è corposa non riesco a berne tanta e questo sembra non smettere di venire...stavo godendo molto e lui aveva sotto di me comne dei sussulti con tutto il corpo...
Dopo un pò inizio a provocarlo dicendogli che non so se avrebbe potuto soddisfarmi come i meritavo...il cazzo fra le mani si era appena un pò sgonfiato ma in pochi minuti ha ripreso vigore..con una determinazione invidiabile mi ha apostrofato che mi avrebbe inculato a dovere e mi avreebbe riempito di sborra fino alla gola...ero completamente intorpidita dalle parole, dal suo cazzo, dalle sue braccia e mani possenti, dal suo modo di fare rozzo ma allo stesso tempo tranquillo e sicuro...
l'aveva davvero grosso ed allora provai a farmelo entrare stando accovacciata su lui e mostrandogli il culo e aiutandomi come lubrificante con la sua copiosa sborra...non bastava entrava la cappella ma l'asta aveva bisogni di più oleosità per dilatarmi...avevo a portata il tubetto di lubrificante anale che porto alla bisogna...ne metto molto in mano e un pò nel mio culo e poi nella sua asta aiuto a far entarre bene il cazzo che pulsa e che mi dilata molto provocandomi un godimento esteso che quasi mi fa venire...inizio a muovermi lentamente e mi sento pine a e aperta come non mai...e grosso grosso mi spinge contro la prostata e ho un'erezione forte, il mio cazzetto e tutto informicolato non devo assolutamente toccarlo...
Lui grida fra i denti t'inculo t'inculo...e come se m'incula...era un pò che non scopavo e la mietitura ha dato buonissimi frutti:)
lascio fare a lui che mi inizia a stantuffare un pò goffamente per la posizione e allora lo invito a stantuffarmi diu lato (una delle mie preferite) e così è stato...mi tiene aperta e alzata una gamba e mi stantuffa con decisione non velocemente e io godo molto, godo con la voce perchè mi sta davvero riempendo tutta, è una sensazione indescrivibile sentirsi completamente piena di un cazzo, con la mano vado ad accompagnare il suo cazzo e sento la dilatazione del mio buco e percepisco la tatto la pelle del pertugio farsi come canottina attorno all'asta del suo cazzutissimo bestione...di più non credo potessi accogliere (mai dire mai)...voglio chiudere le gambe e lui acconsente mentre mi friziona le tettine morbidose...mhhh....ho una bstia che mi sta pompando dietro e che mi sta inculando con decisione...stavo godendo molto così , lo invito a farmi venire velocizzando lo stantuffo...ma lui non vuole dice che mi meritavo di più e comincia a tiralo fuori per poi farmelo entrare piano fino in fondo..il mio buco è dilatatissimo e con mio stupore ed appena un pò di dolore inizale scoproi che mi sta inculando a colpi sempre più veloci...sono straeccitata e non riesco a credere che una cazzo di quelle dimesione potesse entrarmi di colpo senza lacerarmi...miracoli del sesso e della giusta lubrificazione direi...non riesce andare troppo avanti perchè iuo dopo un pò vengo e godo lascindomi andare nel letto dalla confusione cerebrale e fisica tipica dell'orgasmo...lui aspetta un'attimo e prova a rincularmi ma non è possibile non riesco sono al limite e gli chiedo tempo...lui è orgogliosamente appagato dalla sua potenza...mi ha fatto godere e lo ha ancora bello turgido...dopo un pò si mette sopra di me e comincia a stuzzicarmi l'ano con la lingua abbsandosi e poi rialzandosi facedo in modo che il cazzo si striofinasse sul mio culo bagnato...mi sto rieeccitando, non sapevo se varei potuto farcela, ma vista l'ìoccasione ci tento,
Gli dico di allargarmi le gambe e di provare...con fare deciso e con una certa forza mi mette completamente indifisa a lui mostrandogli il pertugio pulsante e dilatato...appoggia la ccapella e lntamente entra...entra bene con facilità il mio culo ormai e asua misura ma quando affonda sento poiacevoli sensazioni che si intensificano parimenti alla sua cadenza che si fa sempre più veloce...vuole sborrami dentro lo so e lo voglio anch'io ma sento chge posso venire ancora (e mi capita di raro) così lo invito a farmi godere...mi sta scopando come si scopa una femmina quando la si possiede, io in quel momento ero sua, una sua preda, i ruoli sono chiarissimi...mi pompa bene con talento insistendo con la profondità della penetrazione e facendomi sentire le grosse palle sbattere sul mio culo...il cazzetto e semi eretto e ancora infformicolato perchè sto per godere e di lì a poco vengo vengo vengo...così forte da costringerlo sotto le mie strette anali a sborrami in culo e mi sento riempire, caldamente riempire, massicciamente riempire, infinitamente riempire...come prima ne fa a getto e dopo un pò estrare il cazzone continuando a sborrami nel culo e anche nel cazzetto appeno venuto ed anche l'interno delle gambe e la pancia sono piena di sborra calda e bianca, siammo sudati e in estasi entrambi...vedo il suo cazzo affloscirsi...il guerriero è sfinito:)
E' davvero tardi vedo l'orologio della sala devo rientrare anche se mi apisolerei subito...vado in bagno prima io e poi lui a ruota...usciamo e mi riaccompagna verso il casello...un saluto di fretta lo lascio mentre esce dalla jeep come per venirmi a salutare...da troia qual sono non gli dò il tempo, m'infilo nel casello per avviarmi a casa.
Ho avuto quello che mi meritavo...(vero E...........e?)
un bacione
Vania
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14 years ago
efabilandia, 48
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Lecca piedi
Lei si è stranamente mostrata subito molto riconoscente e complimentosa e mi ha invitato a casa sua per parlare di un mio inserimento nel suo staff. Ho provato molto piacere anche perchè lei è molto arrapante. Ha quarant'anni, è alta, mora, capelli lunghi e mossi e porta sempre la minigonna e delle deliziose scarpe coi tacchi a spillo. Inoltre quella sua aria di onnopotenza mi eccitava molto. Suono alla porta e appena apre subito vedo che inginocchiata ai suoi piedi come un docile cagnolino c'è una ragazza nuda coi capelli lunghi, lisci e biondi "entra!! vedi questa stronza? ieri in ufficio ha sbagliato tutte le pratiche, ma adesso le faccio vedere io." Si gira e la seguiamo entrambi con la ragazza che camminava a quattro zampe. Io rimango sorpreso da questa scena ma lei mi fa: "cosa c'è, non ti sta bene qualcosa a te????? da adesso sarete i miei due schiavetti!!! .La signora ha quella solita aria che non ammette repliche. Entra in una stanza e si siede in poltrona. "ora mi dovete far godere come dico io altrimenti vi faccio licenziare, hai capito troietta!!! ora inizia a toccarti e tu leccale i piedi. Ubbidiamo alla signora senza obiettare mentre lei sul divano si sfiora i seni con la mano. Io sono eccitatissimo da questa situazione e immediatamente il cazzo mi scoppia dentro ai pantaloni. La signora si alza si accosta alla ragazza e le avvicina il tacco della scarpa alle labbra "succhialo stronzetta" e glielo spingeva in bocca schiacciandogli il naso con la suola e mentre la ragazza si continuava sempre più freneticamente a tormentare la fica la signora mi chiama, si alza la gonna e mi ordina di leccarle il culo. Non aveva le calze e nemmeno le mutande. Ormai ero in suo potere. Le sue gambe erano molto divaricate. La mia lingua la faceva godere e dimenandosi spingeva sempre più il suo tacco nella bocca della ragazza che quasi soffocava. "ti piace leccarmi il culo eh!! adesso vediamo che sai fare, voglio vedere come te la scopi" Non me la faccio ripetere due volte, spalanco le gambe della ragazza e la infilo col mio pene durissimo. Mentre le sono sopra la signora si abbassa e gliela sbatte in bocca. Porta ancora la camicia ed è rivolta verso di me. Geme e si dimena molto con il bacino mentre con le unghie graffia i seni della bionda fino a farla leggermente sanguinare "visto che non sai fare un cazzo almeno usa bene la lingua, puttana".Io sto per venire e anche la ragazza ma la signora mi ferma e mentre era ancora accovacciata sulla ragazza mi ordina di toglierle le scarpe con la lingua. Lo faccio e il suo tallone ruvido mi manda un eccitantissimo odore e non posso così fare a meno di affondare la mia lingua sulle piegoline della pianta del piede rivolto verso l'alto. "chi ti ha detto di leccarmi i piedi, questo è un premio che avrai solo quando te lo dirò io!" Si alza dalla ragazza che ha il viso pieno di umori vaginali"ti è piaciuto eh??? ora vediamo se ti piace questo" la fa alzare e la porta dietro al divano dove c'è un tappeto pieno di piccolissimi chiodi tipo quelli dei fachiri dove la fa sdraiare a pancia sotto. "adesso sarai il mio materasso e vedi di non protestare.La ragazza fa si con la testa ma lei salendole con un piede nudo sul culo e uno sulla schiena le fà "devi dire si padrona!! si padrona" rispose con un gemito dopodichè la signora si sdraiò sulla schiena di lei e mi ordinò di spogliarmi e di scoparla. Gemiti di piacere della signora e di dolore della ragazza si confondevano mentre il mio viso sprofondava nel seno finalmente nudo della signora. La inondo del mio caldo seme mentre le signora raggiungendo l'orgasmo mi graffia con le sue affilatissime unghie. "sei bravo a scopare vieni che ti do il tuo premio". Ci alziamo e la ragazza dopo di noi con il corpo tumefatto. La signora è ancora bagnata di sperma e siede di nuovo sulla poltrona a gambe larghe "il tuo amico mi ha sporcato vieni a pulirmi la fica e tu ora puoi leccarmi i piedi" Eseguiamo gli ordini. È talmente tanta la foga che e a un certo punto per succhiarle tutte e cinque le dita insieme le mordo leggerissimamente un dito. "ahi ,a allora pure tu sei stronzo" Fa alzare la biondina che intanto ha finito per benino il suo lavoro, mi fa girare a pancia in sù ai suoi piedi e fa sedere la ragazza sulla mia faccia. Ho il suo corpo violaceo su di me quando le ordina di pisciarmi in bocca "siete due merde mi fate schifo" e ridendo mi masturbava energicamente il pisello con un piede facendosi leccare l'altro appoggiato sul bracciolo della poltrona dalla bionda. Finalmente la mia collega padrona era completamente soddisfatta del trattamento mio e di quella poveretta, ci lascia andare dicendoci di non fare tardi l'indomani al lavoro.
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14 years ago
efabilandia, 48
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Il vestito da cameriera
Indossa un cappottino lungo, ma sbottonato dalla vita in giu'. Io nel frattempo indosso un vestito da Cameriera nero, una parrucca di un tenue rosso: il corpo è completamente depilato. Ma Valentina non si fa attendere molto. La porta si apre, Lei è con Marco: Marco avrà poco più di vent'anni, alto circa 1.80, capelli cortissimi biondo cenere, occhi cerulei e splendido viso. Ma è il corpo il suo forte: dalla camicia traspare un petto palestrato, i muscoli sono nitidi, guizzanti, ma non gonfiati, la vita è stretta , il culetto tondo è sorretto da gambe lunghe affusolate e possenti. Valentina mi porge il cappotto di ambedue: mi guarda, ma non mi saluta. Si accomodano sul divano.
"Bella casa e ...bella Padrona!" esclama lui. " Un largo sorriso accoglie il complimento "Beh se ti piaccio , cosa aspetti: a me piace essere accarezzata dai bei ragazzi"
Lui non se lo fa dire due volte: la avvinghia alla vita - Ma che vitino splendido!"- per poi scorrere le mani lento, ma deciso lungo i fianchi, ma il tragitto non è lungo: la gonna è talmente corta che le gambe sono raggiunte in poco tempo e così le mani risalgono sotto la gonna. Lei apre il bolerino offrendo un seno splendido , sodo e vellutato, sormontato da due capezzoli eretti. Passa la mano sulla nuca di Marco e appoggia il suo viso sul seno. Marco succhia avidamente la freschezza dei seni. "E le mie gambe non ti piacciono?"- "Sono splendide" dice Marco, mentre sfila una calza palpeggiando ogni millimetro della coscia snella e tornita. "Passa la calza alla Cameriera!" . Io la prendo in mano permettendo a Marco di ripetere con ancor maggiore lentezza l'operazione sull'altra gamba.
"Scusa un attimo Marco!" dice Valentina afferrando sul mobile due pinze: si alza e si volge verso di me- "Mostra il petto e offrimi i tuoi seni!". Io obbedisco. Valentina applica delle pinze, curando con attenzione di prendere al punta dei capezzoli; tiene i pesi in mano mentre mi dice. "Sai che ora proverò un lungo e spasmodico godimento con questo giovane stallone, il mio piacere sarà ancora maggiore nel vedere la tua sofferenza!". Poi lascia cadere i pesi: io trattengo un gemito: un dolore intenso e penetrante. Nel frattempo Marco si è alzato in piedi e sul suo viso splende un virile sorriso di compiacimento. Le cinge la vita sussurandole qualcosa all'orecchio." Vai a prenderci dello Champagne!" mentre le sue braccia salgono al collo di Marco. I due sono stretti in un voluttuoso, intenso e profondo bacio in bocca, mentre mi allontano. Quando arrivo con i calici di Champagne Valentina e Marco sono sul divano , impegnati in un petting bollente: le lingue dei due si attorcigliano tra loro, lui le palpa il seno con una mano, mentre infila le dite dell'altra nel sesso. Valentina ansima e sussurra a Marco: "Ah, non ce la faccio pi' ti voglio andiamo di la' a godere!". Gli amanti si alzano e prendono i calici di vino dal vassoio e si dirigono teneramente abbracciati verso la stanza da letto. Nella camera Marco si china tra le cosce di Valentina e la lecca, dopo poco si volta e strofina la testa contro la fica, nel mentre si toglie i calzini, poi si alza e si sfila la camicia, con gesto lento e deciso si apre la cinta dei pantaloni che si cala in un attimo: Valentina si lecca le labbra con la punta della lingua: mai visto nulla di più bello e virile. Marco si avvicina a Valentina e le sfila la minigonna mentre lei si toglie il bolerino. Comincia a baciare le cosce , poi l'inguine, il ventre, poi afferra con la mano la vita strettissima di Valentina che si contorce attorno alla mani evidenziando fianchi e seni. Valentina prende il volto di Marco tra le mani e chiudendo gli occhi avvicina la bocca di lui sul suo seno. La bocca di marco è riempita dal seno della mia donna, poi lei prende il volto del ragazzo e lo sposta all'altro seno. Il corpo di valentina si contorce dal piacere, i volto è incendiato dal piacere. Valentina si volta e espone un culo tondo e sodo la maschio che con grande compiacimento lo bacia. Poi Marco fa scorrere le mani lungo il corpo sinuoso. Il pene è davanti la fica di Valentina. Lei mi guarda: vuole che afferri il pene del maschio e lo conduca con precisione nella fica della mia donna, eseguo e osservo da vicinissimo l'ingresso dell'enorme membro nel ventre di mia moglie. La solida e virile verga di Marco punta, come una lancia, verso la fica di Valentina, L'ingresso è lento e accompagnato da un estenuante e crescente mugolio di Valentina, osservo il prepuzio allargare le labbra: quando la cappella è tutta dentro le labbra si richiudono dietro e il mugolio diviene un urlo di soddisfazione liberatoria. Ma il pene continua il suo viaggio aprendosi il varco nel ventre di Valentina come una spada calda nel burro. La cavalcata comincia. I fianchi di Valentina sono afferrati dalle possenti mani ed accompagnano il corpo della mia donna nella penetrazione.
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14 years ago
efabilandia, 48
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Annalisa
Finalmente arriviamo a casa di Annalisa.
Scendo rapidamente dalla macchina e le apro la portiera, senza peraltro riuscire ad evitare di posare a lungo il mio sguardo sulle sue gambe meravigliose, mentre scende lentamente e maliziosamente dalla macchina, ma per fortuna non dà segno di essersene accorta e mi precede verso la porta d’ingresso.
La sua casa è molto carina e accogliente, ma riesco solo a gettarle uno sguardo distratto, ammaliato come sono dalla presenza della mia Principessa che mi precede nella sua stanza, voltandosi poi verso di me e dicendomi: "Ora, cucciolo, io vado a farmi una doccia veloce e a cambiarmi, tu però aspettami qui, in piedi, e spogliati tutto nel frattempo," e con un sorriso malizioso e una risatina si allontana verso il corridoio, lasciando la porta socchiusa.
Resto un attimo bloccato, immobile, poi inizio a spogliarmi e posare i vestiti su una sedia accanto al letto; dopo pochi attimi mi ritrovo solo, nudo, in piedi nella sua stanza ad attendere il suo ritorno. La sensazione che mi avvolge è soprattutto un forte senso di ridicolo: in piedi, nudo, non riesco a decidere nemmeno in che posizione attenderla. Mi sento estremamente stupido; qualsiasi cosa faccia ed è una sensazione più umiliante delle cinghiate in pubblico. Soprattutto non so come mettere le mani, provo ad incrociarle sul petto, ma è terribile, le lascio giù lungo il corpo, ma è come essere un militare nudo sull'attenti, e tutto questo mi fà comprendere che anche con questa richiesta la mia Padrona mi sta insegnando umiltà e sottomissione.
Inoltre quella sua frase sul cambiarsi si agita impazzita nella mia mente, mostrandomi mille idee su quale potrà essere il suo abbigliamento quando rientrerà, i molti racconti e le molte immagini di Mistress si affollano in me, portandomi ad immaginarla ora con stretti abiti in pelle nera e lunghi stivali con tacchi alti, ora in strani vestiti costellati di borchie e catene o stretti tubini in latex, temo di vederla entrare con fruste o altri dolorosi strumenti in mano, ma improvvisamente, lo scroscio dell'acqua della doccia interrompe le mie farneticazioni; il rumore si sente troppo chiaro, immagino che abbia lasciato aperte tutte le porte, e l'idea di saperla così vulnerabile ai miei sguardi e nello stesso tempo così sicura della mia obbedienza al suo ordine di restare dove sono, mi fà letteralmente impazzire, come mi sconvolge il pensiero di lei, la stupenda e dolce Annalisa, che ora, nuda sotto la doccia, è accarezzata dall'acqua.
Chiudo gli occhi e mi sembra di vederla, il suo viso che sale sorridente verso il getto scrosciante, rivoli tiepidi le scivolano lungo il corpo, giocando con la schiuma bianca di cui è ricoperta, i candidi seni velati di spuma, la corrente impetuosa che scorre tra le sue scapole, lungo la schiena, per scomparire tra le gambe, delineando il sedere più bello che abbia mai visto, novella Naiade che danza un lento e sensuale ballo in una polla di montagna sotto la cascata di un limpido e puro ruscello.
Pensare a lei mi ha riportato in uno stato di eccitazione, e nel momento in cui me ne rendo conto sento anche uno strano silenzio: l'acqua non scorre più chissà da quanto tempo, e il suo arrivo deve essere imminente. Cerco di rilassarmi e spegnere la mia immaginazione, ma ormai la sua immagine nuda nell'acqua si sovrappone alle visioni di lei in abiti sadomaso, aggravando ulteriormente la mia situazione.
Improvvisamente vedo la porta aprirsi e Annalisa apparire, e mi accorgo di sorridere quasi involontariamente per la sciocchezza dei pensieri fatti riguardo al suo possibile abbigliamento, perché la mia stupenda principessa è semplicemente avvolta in un corto accappatoio di spugna, bianco come un angelo uscito da una nuvola, i lunghi riccioli rossi ancora bagnati che segnano il candido volto come lucide pennellate di un ispirato picasso, gli occhi grandi e luminosi che sembrano promettere mille emozioni, le gambe lunghe e perfette che - naturalmente sensuali - si avvicinano a me. I nostri sguardi si incrociano e, di fronte a me in piedi, nudo, con un soriso ridicolo sulle labbra e visibilmente eccitato, lei scoppia in un’allegra e squillante risata alla quale mi unisco senza pensarci, sentendo in quel momento tra noi una complicità, un senso di appartenenza dell'uno all'altra mai provato prima, come se non ci fosse più dominante e sottomesso ma due anime unite da un legame più profondo di quanto si possa soltanto immaginare.
Tutto questo dura però solo un battere d'ali di farfalla, perché subito dopo la sua risata lentamente si spegne, le sue labbra tornano a farsi maliziosamente appena sorridenti, ed i suoi occhi da innocenti e divertiti tornano ad avere quello stupendo lampo di malizia e potere che fà battere così forte il mio cuore ogni volta che la guardo, e mentre ricomincia ad avvicinarsi a me, come una Mantide regina in trepidante attesa di cibarsi dell'amante appena terminato il piacere, capisco ancora una volta che non siano abiti strani o frasi ad effetto a fare di una donna una vera dominatrice, ma che il suo sguardo, la sua espressione e il suo incedere urlino a tutti i miei sensi che sono suo e che non potrei essere altro che suo al mondo.
Si avvicina lentamente a me, sento il dolce profumo del bagnoschiuma alla mela verde che deve aver appena usato insieme all'ancora più soave e inconfondibile profumo della sua pelle. La sua mano destra sfiora il mio petto e la mia spalla, mentre Annalisa scivola lentamente dietro di me; sento le sue mani che, accarezzando le mie spalle, scendono lungo la schiena, le sue dita sottili e le sue unghie seguono i segni rossi lasciati dai colpi di cintura del parcheggio, mentre con voce bassa e leggermente canzonatoria mi dice: "E bravo, cucciolo, ma non vorrai mica rovinare tutto con quella impazienza che vedo davanti a te!"
Io sto per risponderle quando sento la sua mano posarsi piano sulle mie labbra: "No, non parlare… lascia che sia io a parlare, a meno che non ti chieda di rispondermi."
Resto zitto, seguendo il più possibile con le labbra la sua mano che si allontana, per prolungare quel languido contatto. Sento il suo respiro lieve e caldo sul mio collo, poi una fascia di seta chiara scende da dietro sui miei occhi, togliendomi la possibilità di vedere.
Il suo profumo aggredisce sempre di più i miei sensi, mentre sento le sue labbra che sfiorano la pelle delicata della nuca fino a che dei piccoli morsi, prima dolci e leggeri, poi sempre più profondi e dolorosi scuotono con brividi intensi tutto il mio corpo.
Le sue mani si posano sulle mie e lentamente mi attira le braccia dietro la schiena dove vengono immobilizzate da un altro foulard che Annalisa lega intorno ai miei polsi.
Lentamente la sua bocca scende lungo la mia schiena, lasciando profonde tracce del suo passaggio lungo la colonna vertebrale mentre le sue mani scivolano, sfiorandomi lungo i miei fianchi, unendo al dolore dei morsi la sensazione insopportabile di un solletico tanto leggero da risultare quasi impercettibile. Sento ogni muscolo del mio corpo irrigidirsi per la tensione e le mie mani stringersi a pugno mentre i morsi si spostano lungo la mia coscia; la sento spostarsi davanti a me, abbasso il volto ma non posso vederla, anche se sento le sue labbra e i suoi denti avvicinarsi al mio inguine lungo l'interno della coscia. I morsi qui sono molto dolorosi, e faccio fatica a restare dritto in piedi mentre mi sforzo di tenere le gambe ferme.
Le sue mani stringono forte i miei glutei, mentre sento il suo respiro caldo sul mio membro enormemente eccitato, ma naturalmente lei non lo sfiora nemmeno, prolungando la mia aspettativa, mordendomi la pancia e poi risalendo lungo il petto, fino ad arrivare con la bocca sui miei capezzoli, addentandoli avidamente e arrecandomi un dolore che fatico veramente a sopportare, per poi avvicinare il suo volto al mio.
Ora la sua bocca è davanti al mio viso, non posso vederla ma sento il suo respiro confondersi con il mio, odo il lieve ansimare del suo naso, e il suo profumo mi invade completamente il cervello: la consapevolezza delle sue morbide e dolci labbra a pochi millimetri dalle mie rende l'attesa della sua prossima mossa veramente snervante. Inconsciamente mi passo la lingua tra le labbra per calmare l'arsura che mi sta prendendo, e in quel momento la sua bocca prepotentemente prende possesso della mia, con una forza e un’avidità incredibili, come se dovesse spegnere una sete davvero inestinguibile.
La sua lingua fresca e pungente penetra la mia bocca con violenza, in profondità, come volesse reclamarne il possesso con un feroce amplesso; intanto il suo corpo è stretto al mio, la sua mano destra premuta con forza dietro il mio collo, e la mia erezione spinge contro il suo fianco a contatto dell'accappatoio. La cosa che mi distrugge di più è non poterla abbracciare e stringere a me mentre mi bacia.
L'altra sua mano raggiunge la destra intorno al mio collo, le sue dita premono la mia pelle e risalgono ai lati della testa, stringendola, mentre la sua bocca comincia a staccarsi e ricongiungersi alla mia con rapidi scatti, afferrando le mie labbra tra i denti come se, attraverso queste, volesse divorare davvero la mia anima.
Infine si stacca da me, sento il suo respiro profondo per alcuni secondi, e poi la sua mano si chiude improvvisa e con forza intorno al mio membro che inizia a pulsare in quella morsa come un puledro imbizzarrito, mentre Annalisa, senza fare altro che stringere torna a parlare: "Mmmm… dobbiamo fare qualcosa per questo cattivello, non dovrebbe comportarsi così arditamente, senza il minimo rispetto per la mia posizione, come se fossi una delle troiette che ha avuto prima di conoscere e comprendere la sua vera posizione."
Improvvisamente lascia la presa, posando la mano sulla mia testa: "Ora giù, in ginocchio davanti alla tua Principessa."
Mi inginocchio davanti a lei, con un po’ di fatica per via delle mani ancora legate, abbasso la testa, percependo di fronte a me il profumo delle sue gambe, e sento il morbido fruscio dell'accappatoio che scivola a terra alle sue spalle. Ora so che è nuda davanti a me, e non poterla guardare è la peggiore tortura che potesse infliggermi, lasciandomi cieco a sentire il calore e il profumo delle sue gambe senza poter posare i miei occhi sulle sue dolci e stupende forme.
Naturalmente capisco quello che si aspetta da me e inizio a baciare dolcemente i suoi candidi piedini, lambendoli delicatamente con la lingua, assaporandone la dolcezza con calma, per poi lentamente passare a leccare le sue sottili caviglie e risalire piano lungo i polpacci; so che sarà lei a fermarmi quando lo riterrà opportuno, perciò dedico tutta la mia attenzione a baciare ogni centimetro della sua pelle di seta, sfiorndola con il naso e le guance, attento a non pungerla con il pizzetto.
Risalgo lungo le cosce, ne sento i muscoli in tensione sotto la mia lingua, prova inconfutabile del piacere che le sto dando, e lentamente mi avvicino al suo inguine; ormai ne sento prepotente il profumo che invade le mie narici, attirandomi come nettare per un’ape, e finalmente le mie labbra si posano sulle sue dell'amore, umide, dolci come miele di acacia e leggermente tremanti di eccitazione.
La mia bocca avvolge il suo frutto proibito, la mia lingua inizia ad esplorare la sua intimità dardeggiando come una fiamma impazzita, la punta del mio naso a stimolare il suo clitoride, mentre la mia bocca segue il ritmi dei lievi movimenti del suo bacino, prima lenti, poi sempre più rapidi e frenetici, scanditi anche dalla stretta delle sue mani sulla mia nuca.
Il respiro di Annalisa si fà sempre più ansimante mentre gocce della sua dolcezza scorrono sulle mie labbra, imperlandomi i corti baffi, finché, stringendo il mio volto tra le sue cosce, è sconvolta dalle contrazioni dell'orgasmo che si trasmette, come un onda in tempesta, alla mia bocca, felice ed estasiata di averla soddisfatta così.
Ora le sue mani appoggiano pesantemente sulle mie spalle per sorreggersi, mentre - con mio dispiacere - allontana la sua rosa purpurea dal mio viso. La sento abbassarsi piano di fronte a me, poi per un attimo la sua fronte imperlata di fini goccioline si appoggia alla mia spalla, permettendomi di sfiorare con un bacio la sua tempia in un altro attimo di fugace affetto, mentre le sue braccia mi avvolgono e le sue mani sciolgono il nodo che blocca i miei polsi.
Porto delicatamente le mie mani avanti e l'abbraccio piano, sfiorando il suo collo sottile e delicato con il palmo, scendendo piano lungo la schiena ancora scossa da piccoli brividi, ma subito la sua voce torna al suo tono abituale mentre si rialza prendendomi le mani tra le sue: "Aspetta, cucciolo, non ho ancora finito con te stasera."
Mi conduce verso il suo letto, con un solo gesto tira via le coperte e mi fà sdraiare supino, allargandomi le braccia e le gambe ai lati del piccolo letto.
La sento prima aprire un cassetto e poi muoversi intorno a me, mentre lega prima le mie mani poi i miei piedi alle gambe del letto con delle sottili e morbide corde. Ormai non ricordo più da quanto sono bendato, l'oscurità è da tempo padrona dei miei occhi, ma è come se la vedessi, mentre mi immobilizza completamente, rendendomi ora per la prima volta davvero indifeso di fronte a lei.
Dopo un attimo di silenzio sento lo sfregamento di un accendino e l'inconfondibile odore di una candela accesa, la sua mano si avvicina alla mia gamba, accarezzandola, mentre una goccia di cera bollente cade sul dorso del mio piede, facendomi scappare un breve lamento; poi, lentamente, la pioggia di goccioline roventi inizia a risalire lungo la gamba, come a tracciare una rossa linea fino a raggiungere il mio fianco per poi incurvarsi lungo il ventre e ridiscendere verso l'altro piede, come a tracciare misteriosi confini lungo il mio corpo. Il bruciore non è molto forte, e ogni goccia che cade, dolore e piacere insieme, è come un suo bacio di possesso, come se le rosse gocce sigillassero per Annalisa l'esclusiva proprietà del mio corpo.
La colata si interrompe una volta raggiunto il piede sinistro, per riprendere poi in una cascata improvvisa nel mio ombelico, facendomi sussultare e gemere mentre la linea vermiglia risale rovente lungo il mio petto, indugiando sui capezzoli che, già doloranti per i morsi, ora mi bruciano tanto da farmi irrigidire e tirare le corde che mi bloccano le mani. La calda linea di cera scorre lungo la mia spalla ed il braccio fino a raggiungere la mano e colare tra pollice e indice come un tatuaggio tribale, per poi ripetere la stessa operazione lungo l'altro braccio.
Gli unici rumori sono i miei gemiti trattenuti e i suoi leggeri ansiti di piacere. Infine la sua mano libera spinge piano indietro la mia testa, mentre la candela, rossa come la mia passione, incide con il suo caldo liquido una grande A sulla delicata pelle del collo, come a porre il sigillo finale sul dominio della mia Padrona.
Un lungo attimo di immobilità e silenzio scende nella stanza, poi un suo languido soffio, l'odore acre dello stoppino appena spento e il rumore della candela che rotola a terra interrompono quell'onirico momento e, mentre il mio volto ancora cieco si muove lentamente intorno, le sue labbra si posano delicatamente sulle mie per un leggero bacio cui seguono le sue parole, quasi irreali dopo tutto quel silenzio:
"Ora, Michele, sei davvero mio, completamente mio, esclusivamente mio."
Sento le corde che legano le mie gambe cadere e Annalisa salire sul letto sopra di me, le sue gambe stringersi ai lati delle mie e la sua mano impugnare il mio membro ancora tremendamente eccitato per guidarlo delicatamente dentro di sé, finché un suo lungo e sensuale gemito consacra la mia penetrazione nel profondo della sua intimità, straordinariamente umida e piacevolmente calda.
Il suo petto si avvicina aderendo al mio con i suoi rosei capezzoli eretti che stuzzicano i miei ancora doloranti; poi la sua bocca riprende possesso della mia con mille profondi baci, a volte languidi e a volte aggressivi, mentre i suoi movimenti lenti fanno scivolare il mio marmoreo membro dentro e fuori il suo dolce frutto.
Sopraffatto dall'eccitazione e sul punto di scoppiare, vorrei disperatamente poterla abbracciare, ma le mie mani sono sempre immobilizzate, e non posso che seguire con il bacino i suoi movimenti sempre più ritmici e rapidi, finché, dopo una danza sempre più frenetica, non la sento inarcarsi urlando e in un unico movimento strapparmi la benda dagli occhi, per ridarmi la vista nel momento supremo in cui uno straripante e contemporaneo orgasmo lega inseparabilmente le nostre anime e le sue contrazioni si espandono attraverso i nostri corpi uniti.
Così la vedo finalmente, nuda e bellissima, le cosce forti strette intorno alle mie gambe, il seno stupendamente fiero ed eretto con i suoi piccoli e dolci capezzoli rosa ancora spietatamente eccitati, pezzettti di cera rossa che aderiscono al suo liscio e palpitante corpo come un mosaico a rappresentare il potere solo suo di spezzare i sigilli che mi legano, i riccioli rossi ondeggianti, sparsi ad incoronare di fiamme il volto arrossato, lucido e trasfigurato in questo momento di estasi, e infine i suoi meravigliosi occhi azzurri che ora avvolgono i miei come un mare tempestoso con uno sguardo che unisce passione, potere e amore insieme.
Resta per un lungo attimo a guardarmi, come se volesse assicurarsi che è tutto davvero reale, quindi si sdraia languidamente su di me, baciandomi piano il collo e allungandosi a sciogliere i nodi che fissano i miei polsi alle corde. La testa appoggiata sulla mia spalla e il corpo aderente al mio fianco, avvicina la bocca al mio orecchio, mentre io finalmente posso circondare con le braccia il suo liscio corpo per sentirla un po’ mia.
In un sussurro la sua voce delizia la mia anima: "Ti voglio bene, cucciolo, davvero tanto. Ora stringimi!"
La stringo a me, avvicino le mie labbra sulle sue, parlando per la prima volta da non so più quanto tempo: "Ti voglio bene, Annalisa," e queste quattro semplici parole esprimono più di ogni altra cosa il totale e completo legame che mi unisce a lei, poi la bacio appassionatamente, come se volessi donare a lei ogni respiro e tutta la mia anima: un bacio lungo, dolce, sensuale che mi riporta rapidamente in erezione, mentre la sua gamba scivola piano, ritmicamente ad accarezzare la mia.
Continuando a baciarla mi sposto delicatamente sopra di lei, tra le sue gambe, e penetro nuovamente, con dolcezza, la sua intimità. Ora lei mi lascia fare, ho l'inziativa e l'apparente controllo, ma dentro di me sento che in questo momento sono forse ancora più suo schiavo che in qualsiasi altro momento passato insieme: schiavo della sua bellezza, della sua personalità, della sua sensualità e della sua penetrante mente cui la mia è ormai fermamente e perennemente legata.
I miei movimenti dentro di lei sono lenti e ritmati, le nostre bocche legate in un gioco di leggeri morsi, languide carezze e appassionate profondità, le mie mani accarezzano i suoi seni, creando illusorie spirali di piacere intorno ai suoi capezzoli, mentre le sue gambe si legano forte intorno ai miei fianchi e le sue mani stringono e pizzicano la pele della mia schiena, lasciando lievi striature con le corte unghie.
Poi il suo respiro si fà più affannoso, la sua stretta più forte, indicandomi chiaramente che sta per raggiungere nuovamente l'orgasmo e consentendomi di accellerare il ritmo penetrandola ancora più profondamente fino a raggiungere un'altra simultanea esplosione di piacere che ci lascia sazi, stremati e stretti vicini uno all'altra.
Restiamo fermi, a guardarci negli occhi per qualche minuto, mentre il nostro respiro torna lento e silenzioso, poi Annalisa si allunga verso il fondo del letto, afferra la coperta e la tira su di noi, passa una gamba piano tra le mie, allunga il braccio sul mio petto, appoggiando la testa alla mia spalla.
"Buonanotte, cucciolo, a domani," sussurra e chiude gli occhi.
Sento il suo corpo rilassarsi contro il mio, avvicino la bocca alla sua testa e poso piano le mie labbra sulla sua fronte dicendole: "Buonanotte, Principessa, che i tuoi sogni siano i più dolci e deliziosi che si possano immaginare."
Infine mi abbandono felice al sonno accanto a lei, con la meravigliosa consapevolezza che lei sarà la prima cosa che incontraranno i miei occhi quando si desteranno.
È notte fonda, ma sono sveglio: troppi pensieri ed emozioni agitano la mia mente per consentirmi di riposare, e più cerco di rilassarmi più mi sento lucido e desto. Accanto a me sento il calore del corpo nudo di Annalisa, la sua pelle morbida e delicata che sfiora la mia, risvegliando in me passioni mai sopite, i profumi della sua pelle, dei suoi capelli e della sua femminilità si uniscono in un aroma soave che eccita il mio olfatto, tanto che, quasi senza accorgermene, avvicino il mio viso alla sua spalla, sfiorandola con la punta del naso, per poi affondarlo nei suoi capelli, come se potessi imprimere indelebilmente questo profumo nella mia memoria, per poterlo poi richiamare ogni attimo in cui penserò a lei.
La stanza è appena rischiarata da una luce azzurrina che filtra dalla finestra socchiusa insieme ad una lieve brezza fresca, e questo pallido chiarore mi consente di seguire con lo sguardo il sinuoso profilo del suo corpo nudo, appena velato dal lenzuolo, di osservare il lento movimento del suo seno al ritmo dei battiti del cuore mentre il suo respiro produce appena un sussurro che spezza il totale silenzio della notte.
In questo momento la mia mente è schiacciata da talmente tanti pensieri da faticare ad assegnare loro un ordine logico, amore, passione, desiderio, si uniscono all'incredulità che ancora mi assale al pensiero dell'esperienza che sto vivendo, dei piaceri che ho provato in questa strana sottomissione, di quanto sia tremendamente eccitante sentirmi in suo potere, subire i suoi piaceri che tornano a me moltiplicati, ma insieme a tutto questo, un piccolo tarlo si insinua in me, un idea strana, che dovrei immediatamente scacciare, ma più cerco di pensare ad altro, più la fantasia galoppa sfrenata in visioni deliziose che mi invadono come se un altra persona si fosse impossessata dal mio corpo. Come guidate da forze invisibli vedo le mie mani che sollevano piano il lenzuolo, rivelando la nudità di Annalisa in tutta la sua bellezza, poi scendo piano dal letto e mi avvicino al mobile lì accanto, prendo 3 candele e le accendo, posizionandole vicine sul comodino, illuminando con la loro luce diafana la principessa dormiente. Resto per un attimo incantato a guardarla, sdraiata su un fianco, rivolta verso la parete, le candele, appena ondeggianti al soffio che proviene dalla finestra, creano giochi di luce che sembrano accarezzare il suo sedere bellissimo, e mi trovo a seguire più volte con lo sguardo il suo profilo, dal collo fino ai piedi, e poi di nuovo sù, senza riuscire a distogliere lo sguardo, finché un suo movimento nel sonno mi desta da quella trance. La vedo girarsi supina, con la mano sinistra a scivolare lungo il letto nel punto in cui fino a pochi momenti prima si trovava il mio corpo, come a cercarmi nel sonno.
Questo movimento sembra ridare coraggio alla mia folle idea, mi scuoto dal torpore che stava avvinghiando la mia volontà e mi riavvicino al letto,.
Senza il minimo rumore raccolgo da terra le funi che sono ancora legate alle gambe del letto, e le poso accanto a lei, poi, con estrema delicatezza, inizio a legare prima i suoi polsi, poi le sue caviglie alle corde. Il cuore mi batte all'impazzata mentre stringo piano i nodi intorno alla sua liscia pelle, l'adrenalina sta divampando in me talmente forte da farmi tremare le mani, e sento la mia gola talmente riarsa per l'eccitazione che svuoterei un fiume, ma nonostante la tensione completo senza destarla il mio compito, tendendo poi piano le funi per lasciarla legata nella stessa posizione in cui mi ero trovato io non molte ore prima.
Per un attimo mi fermo a contemplare il risultato del mio lavoro, e non posso che trovarla ancora più bella vista così, in uno stato in cui mai l'avevo vista e mai avevo immaginato di poterla ammirare. Ma ora viene la parte più difficile, il momento della verità in cui capire se le molte intuizioni e sensazioni che ho avuto sono reali o solo un parto deforme della mia fantasia: quindi mi avvicino a lei, mi siedo sul letto accanto a lei e avvicino le mie labbra alle sue.
Le sue labbra sono calde al contatto delle mie, la mia lingua s’insinua lentamente tra di loro, mentre lei, nel dormiveglia, inizia a rispondere al mio bacio. Un attimo di dolce contatto tra le nostre lingue, poi la sua bocca si irrigidisce, mentre sento i muscoli delle sue braccia e delle sue gambe contrarsi, tendendo le corde, i suoi occhi si spalancano, stracciando il velo del sonno, lanciando lampi di rabbia e incredulità mentre prende rapidamente coscienza della situazione in cui si trova.
La sua bocca si stacca violentemente dalla mia mentre con tono estremamente adirato inizia ad inveire contro di me: "Ma sei impazzito? Che cazzo ti sei messo in testa? Sai che per questa cazzata ti punirò come non hai mai neppure immaginato, vero?"
"Lo so, principessa, e non vedo l'ora, ma ora non sono io quello che sarà punito, come puoi vedere."
"Tu sei completamente pazzo! Liberami subito, se non vuoi che mi arrabbi davvero! Questa cosa non mi piace per nulla, hai capito?"
"Non ti piace? Mi sembra che il tuo corpo la pensi in maniera diversa," ribatto, mentre la mia mano lentamente si avvolge intorno al suo seno e le mie dita si stringono intorno al suo capezzolo durissimo: la sua pelle è tutta un brivido, e il suo viso è rosso di collera… ma forse non solo per quello.
I miei occhi si posano sui suoi fissandoli, e vedo oltre alla rabbia anche la sorpresa e il disagio che prova rendendosi conto che in effetti il suo corpo ha reagito in maniera da lei inaspettata alla situazione. Il rossore delle sue guancie aumenta mentre, con espressione sempre furiosa, tira con le braccia le corde, e mentre le mie mani accarezzano il suo corpo che non sembra affatto dispiaciuto dalla situazione.
Ora rilassa i muscoli, abbandona un attimo la testa sul cuscino e torna a guardarmi: "Dai cucciolo, ora basta, ti prego, liberami e non ne parliamo più…"
"Ma guarda guarda, ora siamo già molto più dolci con le parole. Certo che posso liberarti, ma la domanda è: lo vuoi davvero?" e mentre le parlo, sfioro con le labbra il suo ventre, passando sull'ombelico e mi avvicino alle cosce. "Perché vedi, io posso sentire benissimo il profumo della tua eccitazione. So cosa si prova nella tua situazione, e sento che anche tu stai provando emozioni intense, anche se vorresti negarlo. Facciamo una cosa: ora verrò lentamente verso le tue labbra e le bacierò, e se vorrai interrompere tutto, non dovrai fare altro che rifiutare il mio bacio, ma se lo accetti, poi sarò sordo ad ogni tua supplica, principessa."
Il mio volto risale piano verso il suo, i miei occhi non lasciano i suoi nemmeno per un attimo, cercando di leggere nel suo sguardo quale decisione prenderà. Mentre passo sul suo seno, le mie labbra sfiorano i suoi capezzoli, ancora duri, soffermandosi un attimo, per prenderne uno delicatamente tra i denti, stringendolo piano piano per vedere la rabbia nei suoi occhi… ma anche l'eccitazione sul suo viso, e le sue labbra che si stringono come volesse mordersele, e il suo respiro farsi più rapido. Con un'ultima leggera leccata lascio libero il capezzolo e risalgo tra i seni e lungo il suo collo fino a trovarmi a pochi millimetri dalle sue labbra, sempre fissandola profondamente nel mare azzurro impenetrabile dei suoi occhi, nei quali vedo rabbia, desiderio, e soprattutto ostinazione: lei sà che l'ho sfidata. Vedo tutti i dubbi e le paure mischiarsi al desiderio di capire perché si sente così eccitata da questa situazione, e la voglia di dimostrarmi che lei è migliore in tutto, anche in questo.
Le mie labbra si avvicinano ancora alle sue, ora sento il suo respiro sulle mie labbra, mentre i miei occhi non si distaccano dai suoi, il tempo sembra interminabile mentre aspetto di vedere se distoglierà il volto dal mio, ma le mie labbra si posano sulle sue, ne prendono possesso e le nostre lingue si intrecciano in un lungo bacio appassionato.
Ora capisco di aver visto bene sotto la sua maschera forte, e di aver trovato la sua più nascosta fantasia, Mentre la bacio, le mie mani si stringono sui suoi seni e le dita sui suoi capezzoli, seni abituati da sempre solo a dolci carezze e infinite attenzioni; sento nella sua bocca il suo dolore misto al suo piacere che si espande, mentre le sue labbra stringono le mie in un abbraccio violento e la sua lingua sembra voler urlare al suo posto contro la mia.
A malincuore allontano la mia bocca dalla sua per osservarla di nuovo: il suo sguardo è ancora un misto di rabbia e ferocia, ma il colore del suo viso non nasconde l'eccitazione che la sta travolgendo, e il suo corpo è percorso da un mare di fremiti involontari che, come onde impazzite, spezzano tutti i suoi argini mentali.
Riavvicino le mie labbra baciandole il collo, prima delicatamente, poi permettendo ai miei denti di indugiare sempre di più sulla sua candida pelle della quale sento l'elasticità, la morbidezza e il sapore dolce, i brividi e tremiti che l'attraversano ogni volta che la stringo più forte sembrano espandersi nella mia bocca, e mi accorgo quasi sgomento che è una sensazione davvero esaltante: il ricordo del misto di dolore e piacere che provo io, quando i suoi morsi lacerano appena il mio corpo, si unisce alla sublime sensazione di sentire lei ora sottomessa alle stesse emozioni.
Con lenti e misurati morsi scendo lungo la sua gola raggiungendo il seno e i capezzoli che, rosei e turgidissimi, sembrano volersi staccare dal corpo di Annalisa per raggiungere la mia bocca, che voracemente si getta su di essi, aggredendoli con un combinato attacco di denti e lingua fino a lasciarli duri e doloranti, mentre sento distintamente i gemiti di piacere a stento trattenuti della mia padrona ora schiava del suo stesso orgoglio.
Improvvisamente mi alzo dal letto e ritorno ad osservarla silenzioso: impiega un lungo attimo a riprendere il controllo sul proprio respiro, che da affannoso ritorna lentamente normale, mentre i nostri sguardi tornano a congiungersi.
Non posso non vedere le lente e ritmiche contrazioni che muovono le sue cosce ed il suo ventre. Lei nota cosa ha attirato la mia attenzione e, stringendo le labbra quasi con rabbia, immobilizza il suo corpo per poi fissarmi con aria di sfida, anche se la sua eccitazione è così evidente da trasparire in ogni parte del suo corpo stupendo.
Sempre guardandola negli occhi mi avvicino al comodino, con movimenti delicati prendo una delle candele rosse e avanzo verso di lei, che ora ha uno sguardo un po' agitato, mi siedo sul lato del letto e apoggio la mia mano sinistra sulla sua, ancora chiusa a pugno, facendola aprire lentamente, poi con il dito inizio a tracciare piccole spirali sul suo palmo, mentre avvicino la candela.
La cera rossa ribolle traslucida nella vasca che si è formata intorno allo stoppino acceso, e guardarla ha un effetto quasi ipnotico: il ricordo della sensazione di quelle gocce calde su di me e dell'eccitazione provata è ancora vivido in me, e mi accorgo che è talmente simile alla sensazione di eccitazione che provo ora al pensiero di lasciare cadere quelle gocce di lava sulla sua candida e liscia pelle da farmi finalmente comprendere quanto in realtà i nostri piaceri siano strettamente collegati in ogni attimo.
Avvicino la candela, e le prime goccioline iniziano a macchiare di rosso il suo palmo che sussulta ma resta stoicamente aperto. Osservandola attentamente, vedo paura e piacere nei suoi occhi mentre con i denti tormenta il suo labbro inferiore; giro poi piano intorno al letto per ripetere l'operazione sull'altra mano, accompagnato dal suo respiro che si è fatto nuovamente affannoso. Poi avvicino la candela ai suoi stupendi piccoli seni, tracciando sottili spirali rosse intorno ad entrambi, mentre lei trattiene a stento i lamenti che diventano gemiti quando le gocce roventi prima si tuffano come cascata nel suo piccolo ombelico e poi velano di rosso trasparente l'interno bianchissimo delle sue morbide cosce, per poi terminare, sempre osservandola negli occhi, spegnendo lentamente la candela con il palmo della mia mano sinistra per condividere con lei dolore e piacere di quel momento.
È proprio buttando a terra la candela spenta che mi accorgo di essere tremendamente eccitato, chissà da quanto tempo, e noto che anche lei ha ripreso quei piccoli inconsci movimenti pelvici che indicano il suo desiderio. Mi decido quindi a slegare le sue gambe, per poi avvicinare il mio viso al suo inguine: il suo profumo è molto forte e la sua grande eccitazione evidente, mentre la mia bocca si impossessa avidamente del suo dolce frutto, alternando sapientemente lenti e profondi baci a dolorosi mordicchiamenti concentrati soprattutto sul suo eccitatissimo clitoride, causandole forti contrazioni e gemiti che, ormai incontrollati, sfociano in forti gemiti di liberazione, dolore ed estasi, fino a culminare in un tremulante urlo nel momento dell'orgasmo così a lungo atteso.
Mentre è agitata dalle contrazioni del piacere, la mia bocca e miei denti continuano a sollecitare i suoi punti sensibili e a strapparle gemiti e urla, fino a lasciarla spossata, continuando lentamente ad esplorare la sua intimità con l'aiuto della mia mano, soffermandomi sempre più a lungo sulla sua piccola verginità posteriore. So, per via di confessioni fattemi durante il gioco dell'elastico, che in realtà prova il desiderio di provare ad essere penetrata anche lì, ma la sua natura dominante non ha mai ceduto su quel punto che ritiene una concessione troppo grande: ma ora è legata, sottomessa e in mio potere; per la prima volta nella sua vita può essere davvero posseduta anima e corpo.
Questi pensieri devono attraversare anche la sua mente, perché vedo la paura e l'eccitazione lampeggiare dai suoi occhi mentre, inginocchiato sul letto, sollevo il volto dal suo grembo e lentamente alzo le sue stupende e sinuose gambe, appoggiando i suoi polpacci alle mie spalle, e porto molto delicatamente il mio membro marmoreo a contatto con il suo ano.
I suoi occhi di ghiaccio incontrano i miei mentre inizio a fare una lenta ma costante pressione, vedo la sua bocca aprirsi, ma l'unico suono che esce è un gemito misto di piacere e dolore quando inizio a penetrarla. Sembra che il tempo si sia quasi del tutto fermato, come fosse dilatato, fin quando penetro interamente nel suo corpo; le mie mani, contratte dall'eccitazione, stringono forte le sue ginocchia mentre le sue gambe si chiudono intorno al mio collo quasi con violenza.
Dopo un attimo di immobilità dentro di lei, inizio lenti e ritmati movimenti, sempre guardandola negli occhi: ma ormai il suo sguardo è perso e velato dall'eccitazione, la sua testa oscilla veloce a destra e sinistra mentre le sue braccia si agitano, tendendo terribilmente la corda che fissa ancora le sue mani al letto; con l'accellerare del mio movimento le sue gambe irrigidite stringono sempre più impazzite la mia testa, e la sua bocca lancia lunghi lamenti inframmezzati da sospiri sfrenati… sento che il nostro piacere si avvicina, ma una piccola parte di me non può fare a meno di pensare che, terminata questa breve e irripetibile parentesi, tornerò ad essere totalmente suo e che sicuramente subirò più e più volte la penetrazione che sto infliggendo a lei ora; ed è con la mente invasa da questo pensiero ugualmente spaventoso ed eccitante che esplodo insieme a lei in un lungo e meraviglioso orgasmo accompagnato dalle sue alte grida e dai miei profondi ansiti.
Restiamo poi a lungo immobili, il respiro che da ansimante si fà sempre più lento, il rossore che scema piano dai nostri volti, i nostri sguardi che lentamente focalizzano l'uno quello dell'altro. Poi i suoi occhi, che da languidi e assenti tornano lucidi e feroci, sanciscono come un colpo di cannone la fine di tutto. Voltando appena la testa, poso un ultimo piccolo bacio alla sua gamba sinistra e, scivolando dolcemente sopra di lei, allungo le mani verso i suoi polsi liberandoli; distolgo lo sguardo dai suoi occhi e attendo, con il cuore in gola, quello che succederà.
Le sue mani si avvicinano piano al mio collo, le sento stringere un po’ lungo le spalle, poi Annalisa mi abbracccia forte, con possesso avvicinando il volto al mio collo, e l'ultima cosa che sento è un sussurro al mio orecchio: "Cucciolo, è stato meraviglioso… Ma la pagherai, non hai nemmeno idea di quanto la pagherai."
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14 years ago
efabilandia, 48
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Lo strano drink
Sapevamo che la serata sarebbe stata particolare ma che si arrivasse a questo punto onestamente non era nelle previsioni, ma cominciamo con ordine e dal primo drin drin della chat.
Non ricordavamo di aver aggiunto questi amici alla chat ed ancor meno su skype. Primo immediato controllo del profilo di SC da parte di Laura che esclama “sembrano interessanti ed obbedienti, comunque contattiamoli e provochiamoli un po’ vediamo come reagiscono ...”.
Come al solito Laura, rossa di natura in tutto, non si tira mai in dietro difronte alle sfide e clicca sul pulsante di chiamata dell’audio conferenza.
Drin Drin Drin Drin ... si attiva la connessione ed esordisce con un secco e perentorio:
“Ciao” , una voce di uomo timida risponde:
“Ciao ragazzi, come va? Piacere di conoscervi siamo .. “ ..... Laura mi guarda sorridendo, e con fare autoritario esordisce :
”Poche parole vi aspettiamo al motel Western alle 20.30 questa sera e venite preparati ...!!!”
“Ok obbedisco, sappiamo come preparaci ci saremo.....”
Incredibile, non avevano proferito parola un semplice “obbedisco” evidentemente avevano capito subito lo spirito della chiamata o forse stavano solo giocando ma ormai la sfida era lanciata.
La giornata trascorre in ufficio con il solito ritmo, ma il pensiero è fisso sulla serata che ci aspetta.
Nel pomeriggio chiamo Laura a cellulare per ricordarle dell’appuntamento e di prepararsi a dovere per la serata. “c’è una coppia che deve essere “iniziata” al gioco”. Lei mi chiede semplicemente “Mi vuoi in rosso o in nero ?”, donna fantastica pensavo tra me e me e con la solita calma le rispondo....”Entrambi .....”
Alle 18.00 sto per avviare le procedure di spegnimento del Pc ed arriva un messaggio dalla coppia sconosciuta ....”Mi sto preparando .....il nostro cellulare è 111.345678”,
Immediatamente rispondo inviando un SMS e tenendo in copia Laura “Bene vedremo se vi sarete preparati bene ....”.
Tornato a casa trovo Laura che si sta preparando per la serata con un vestitino da diavoletto nero con inserti di raso rosso, un perizzoma nero ed un paio di scarpe rosse diciamo pure che era un bel vedere. In 10 minuti mi svesto e mi preparo per la serata mentre Laura prepara la sua borsa degli attrezzi.
Alle 20.20 siamo al motel e prendiamo subito una camera con idromassaggio per noi due, dopo di che inviamo un sms alla coppia della serata “Stanza 202 e venite preparati”.......
Nel frattempo Laura prepara sul tavolinetto la sua collezione di vibro, il suo strap on, le candele, il gel, le manette, le corde e le immancabili fruste mettendo tutto bene in ordine secondo una sequenza logica precisa. Lei sa sempre cosa fare. Ma ogni volta mi sorprendo della meticolosità con cui esegue tutte le operazioni del caso.
Questo spiega perchè quando si deve preparare per uscire e fare i bagagli ci mette un tempo atavico.
Dopo due minuti dall’invio dell’SMS sentiamo bussare alla porta e prontamente apriamo. Il primo impatto è evidente ci guardiamo negli occhi io e Laura e dopo uno sguardo di intesa esordisce dicendo ai nuovi venuti: “Devo dire che vi siete praparati proprio bene” .
Lui aveva al collo un guinzaglio attaccato ad una catena che la compagna tirava con forza trascinarlo dentro la stanza.
Era bendato, con un paio di scarpe con i tacchi, calze autoreggenti, un perizzoma molto sexy, e su una specie di vestaglia che gli scendeva a mo’ di minigonna.
La compagna, una donna molto bella, era con un vestitino semplice in lattice nero a tubino, un paio di stivali neri un paio di calze da urlo ed una borsa che sembra tanto la borsa degli attrezzi di Laura.
“Eccola vi ho portata la puttana della serata” poi si rivolge al suo Slave e con fare autoritario gli ordina “ saluta i tuoi padroni ....” e fa seguire l’ordine da uno schiaffo sonoro.
Lui fa un cenno con la testa timido ma neppure finisce che riceve un ulteriore spintone dalla sua compagna che lo fa inginocchiare a terra e Laura li vicino prontamente gli mette il piede con le scarpe in bocca in modo che lui possa leccarlo per bene.
Lui apre la bocca ed accoglie volentieri la punta delle scarpe di Laura tutta in bocca. Laura con un sorriso cinico si gode la scena e poi rivolta verso la nuova arrivata si presenta:
“Grazie cara per averci portato la puttana, io sono Laura e lui è Flo, come si chiama la Puttana ?”
“La puttana si chiama Carla ma puoi chiamarla Stronza o Puttana, io sono Mary la sua padrona.....”.
Laura appena sentito il nome della puttana si rivolge a Carla dicendole ...”Stronza lecca bene le scarpe e puliscile tutte ....” e sulla scia di quanto fatto da Mary in precedenza fa seguire il suo comando da un sonoro schiaffone che si stampa sulla faccia di “Carla” lasciando un evidente segno rosso.....
Io vado verso Mary e senza esitare le metto la lingua in bocca poi rivolto a “Carla” esordisco: “Stronza lecca bene hai sentito la tua nuova Padrona ? Ora faccio vedere alla tua Donna cosa è un vero uomo ....”.....e faccio seguire le mie parole da un calcio ben assestato sul culo di “Carla” che è inginocchiata a leccare le scarpe ed i piedi di Laura.
Mary apprezza molto i miei baci e mentre limoniamo in modo passionale da anche lei un calcio alla stronza colpendola sui testicoli dicendo ...”Vedi come fa un vero uomo .....stronza....”.....
Laura nel frattempo si era tolte le scarpe e, sedutasi al bordo del letto, stava infilando i suoi piedi sudati nella bocca di “Carla” e quando per sbaglio la stronza la sfiorava con i denti mentre la leccava immediatamente partivano dei calci diretti sui suoi testicoli in modo che si inclinasse di più in avanti ed aprisse di più la bocca.
Mary nel frattempo senza perdere troppo tempo ha messo le mani in mezzo alle mie cosce e cacciato fuori il cazzo ha cominciato a menarlo e poi a leccarlo e quando lo ha visto duro ha preso il guinzaglio ed ha tirato forte verso se dicendo....”Puttana vieni qui ora, devi salutare anche Flò non solo Laura ...” ed avvicina “Carla” al mio cazzo glielo infila in bocca mentre gli spinge giù la testa con la mano in modo da farglielo scendere tutto in gola...e poi gli ordina nuovamente: “Ora lecca bene e non farlo uscire mi raccomando ....” .....
SI capiva che Mary non lasciava spazio alla sua Puttana.
Carla poverina stava quasi soffocando le mancava il fiato e dopo un minuto si tira leggermente in dietro per riprendere fiato, Laura appena percepisce il movimento prende la paletta di cuoio che aveva sul tavolinetto e tira un sonoro colpo sul culo della mal capitata che sobbalza in avanti e ingoia nuovamente tutto il mio cazzo fina all’altezza delle palle.
Mary si stava godendo la scena e senza esitare fa cenno a Laura di continuare con le sculacciate e Laura sferra in sequenza altre 4 sculacciate che trasformano Carla veramente in una docile puttana da culo segnato da lunghi segni rossi.
A questo punto Laura esclama “Ora vieni qua puttana sdraiati a terra che mi serve uno sgabello.....” Appena Carla fu sdraiata a terra Laura spostò il suo perizzoma e si sedette sulla faccia della Stronza facendo in modo che la bocca di “Carla” fosse all’altezza del suo buco del culo. La puttana ebbe come un attimo di esitazione e di soffocamento.
Mary chiaramente segue a ruota quanto iniziato da Laura e dopo uno sguardo di intesa esclama: “ecco brava Laura serviva anche a me un poggia scarpe ...” e così dicendo dopo essersi seduta sulla sponda del letto sale con le scarpe sul cazzo della sua schiava mentre guardandomi dolcemente esclama ....”Dai vieni a leccarmi la fica che ho voglia....”....ed apre le gambe sollevando il bacino facendo leva sui tacchi che vanno a conficcarsi nei testicoli di “Carla”.
Non faccio ripetermelo due volte e alzato il vestitino in lattice comincio a leccarle la fica profumata che ha facendo penetrare la lingua tutta dentro il suo sesso caldo e dopo pochi colpi di lingua scopro con mio immenso piacere che comincia a colare di piacere ed un sapore dolce e coinvolgente invade la mia bocca.
Carla, soffocata dal culo di Laura, e dolorante per le scarpe di Mary, dopo un po’ comincia a muoversi ....... quando Mary si accorge della cosa si toglie la scarpa e sferra un calcio sulle palle della sua schiava.....”Ti ho sempre detto che non mi devi far fare brutta figura e non ti devi muovere quando mi faccio leccare la fica.....”. Carla si contorce ancora di più dal dolore ma smette di muoversi per alcuni secondi, è evidente che Mary sappia dare ordini convincenti.
“Carla” non resiste tuttavia molto ferma e dopo poco riprende a muoversi per il dolore....allora Laura con mia grande sorpresa esclama “Allora non hai capito mi sa che dobbiamo legarti ....”.
Così dicendo afferra il collare dalle mani di Mary, che si sta godendo la mia leccata alla fica, e trascina “Carla” sul letto. Le sfila le mutandine e la lega in ginocchio ai piedi del letto.
Lega le mani con delle manette alla testa del letto ed gli lega le gambe ai due piedi del letto in modo da lasciarle le gambe completamente aperte ed il culo bene in vista. In questa posizione Carla era veramente invitante, con quel culo depilato e quelle calze autoreggenti.
Laura, terminate le operazioni di legamento, prende la paletta di cuoio larga e comincia a colpire il culo esposto della stronza con colpi sempre più decisi e forti che lasciano evidenti segni sul culo bianco della Puttana che ogni tanto emette qualche gemito di dolore..... “Stai zitta stronza che mi disturbi...” gli urlo io e per evitare che urlasse ancora mi reco sul letto e le infilo il cazzo in bocca per farla tacere.
Mary visto che avevo smesso di leccarla a causa della stronza non ci pensa su due volte e gli sferra un calcio tra le gambe aperte che si staglia preciso sui testicoli pensolanti....”Puttana stai zitta .... che ho voglia di cazzo e di scopare....” e così dicendo viene anche lei sul letto da me e tirata via la benda alla sua schiava si mette con la fica aperta difronte a me in modo che la Stronza potesse vedere e si prendere il mio cazzo tutto dentro urlando..... “Ahhh si scopami ... che vero uomo ... scopami....”.....
Laura nel frattempo ha smesso di picchiare il culo rosso di Carla e con l’elastico le ha legato i testicoli e li tira con forza mentre accende le candele ed aspettava che la cera si sciMary.
Mary dopo una bella scopa ed aver avuto il suo primo orgasmo si fa leccare la fica dalla sua schiava per farsela pulire bene dopo di che apre anche lei la sua borsetta e tira fuori uno strap on bello grosso che con maestria cosparge di gel ed esclama:
“e’ arrivato il tempo che faccia vedere quanto sei puttana vera ....” e così dicendo si posiziona dietro a Carla legata al letto ed in un colpo le infila quel grosso cazzo nel culo.....
E dopo qualche attimo comincia a pomparlo con vigore tutto dentro. Laura eccitata dalla situazione non si fa neppure invitare ed infila anche lei il suo strap on e mentre Mary incula la sua puttana lei gli fa colare sulla schiena la cerca calda...... Carla quando sente le prime gocce di cerca sul culo e sulla schiena caccia un piccolo urlo ...e Laura prontamente rivolta verso di me mi fa “ Falla stare zitta questa troia....”.
Io che ero sul letto prontamente mi avvicino a Carla che con faccia supplichevole vorrebbe che smettessero e le infilo in cazzo duro in bocca. La cosa fa eccitare la puttana che ha una erezione mostruosa....Laura accortasi della cosa mette su il suo giocattolo e chiede ad Mary di lasciarle il posto e con forza infila il suo strap on blu nel culo di Carla cominciando a pomparlo dentro con forza tenendo legate le sue palle.
Nel frattempo Mary mi raggiunge sul letto ed una volta messa a pecorina mi chiede di essere inculata anche lei ed io obbedisco e con dolcezza le infilo il mio cazzo duro e grosso nel culo facendo in modo che Carla guardasse la scena.
Laura nel frattempo si è tolta lo strap on ed ha pensato bene di lasciarlo inserito nel culo della puttana e poi recatasi sul suo tavolinetto prende un altro didlo ed infila anche quello nel culo di Carla sussurrando al suo orecchio ...”Ora ti sfondo......” ......
Carla lancia un urlo di dolore che prontamente vado a soffocare togliendo il cazzo dal culo di Mary e mettendolo in bocca a Carla tutto sporco....”Leccalo stronza....”.
Laura approfitta della situazione per slegare Carla esausta dal letto e dalle tante inculate avute ma le ordina ...”Non far cadere i didlo dal tuo culo Puttana...” .....Così combinata Carla si accomoda sul letto a pancia in su con il cazzo in tiro .... Laura subito con i piedi comincia a martoriare il cazzo in tiro fino a sedersi con la fica sul cazzo in modo che i didlo entrassero tutti nel culo di Carla che lancia un ulteriore urlo lancinante mentre il culo si dilata in modo inverosimile..... Laura con il cazzo della Stronza dentro comincia a muoversi godendoselo tutto .... ed insultandola ...”Troia che non sei altro ma riesci a scoparti una donna ....??!??” ..... E dopo poco vedo Laura che ha un bellissimo orgasmo ed anche Carla ormai esausta esplode dentro Laura....... Prontamente Mary vista la scena va verso la sua schiava le toglie i didlo dal culo e chiede a Laura di sedersi sulla faccia della troia “Su leccala tutta e bevi tutto stronza...” nel frattempo tira su le gambe della sua troia e mi chiama......” Su inculati la troia ......” senza pensarci due volte gli infilo nel culo il cazzo e comincio a pomparla mentre Laura gli cola in bocca con la fica........ “Sai Floò mi scappa anche la pipì ....” mi dice Laura mentre inculo la stronza .....”Laura fai la brava ...
dopo ....” ...Dopo i violenti colpi sferrati al culo di Carla Mary mi viene vicino e mi viene sopra voleva godere anche lei come Laura e comincia a scoparmi fino a farmi esplodere dentro di lei tutto nella fica.. ..”Si Si riempimi la fica ....... che bello.....” ......
Dopo anche lei si mette sulla bocca di Carla per colargli dentro la mia sborra calda raccolta amorevolmente nella sua fica.......
Carla ha ora tutta la faccia sporca di sborra ed anche io ne approfitto per farmi ripulire il cazzo per bene ....... Al che Mary esclama.... “vedi quanto sei puttana e stronza ti sei nuovamente sporcata tutta di sborra ora tocca ripulirti ...” e così dicendo la fa mettere a 4 zampe e la trascina in bagno, Laura eccitata all’idea della cosa prende un didlo e mentre Carla gli passa davanti glielo infila nel culo dicendo .....”ecco così cammini meglio ed hai anche la codina ...hihihih”....... Una volta nel bagno Mary fa sdraiare nella vasca del bagno Carla e messasi a cavalcioni sul bordo della vasca gli piscia in faccia.......”su dai bevi tutto stronza....” Urla Laura; dopo poco anche Laura segue l’esempio di Mary e scarica la sua piscia nella bocca e sulla faccia di Carla......La scena mi fa salire nuovamente la pressione portandomi ad una nuova erezione quindi ordino a Carla di girarsi e ne approfitto per incularmela nuovamente con forza fino a sborrarle nel culo mentre Mary e Laura gli marsturbavano il cazzo e le palle.......
Poi lasciamo Carla a farsi una doccia nel bagno ....ed appena uscita dal bagno l’accogliamo con una clamorosa risata di simpatia e finalmente ci presentiamo.....
“Ciao Piacere Flo” “Ciao Piacere Laura”.... “Ciao piacere Paolo ....” ...”Ciao Piacere Mary....”
Poi Mary esclama porgendo a Gino un bicchiere “Ti abbiamo preparato il tuo drink preferito Rum e Pera”......
-Dedicato alle fantasie di voi tutti -
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efabilandia, 48
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Mia moglie mi comanda ....
Io e mia moglie Smargie lavoravamo nella stessa azienda lei laureata e io come impiegato, la sera a casa chi puliva e chi preparava da mangiare il sabato lo dedicavamo alle pulizie domestiche, fino a che lei divenne dirigente aumentò il suo stipendio ed anche il lavoro, molte pratiche se le portava a casa e mi aiutava sempre meno nei lavori domestici io con il poco tempo che avevo Non potevo pulire più di tanto, così decidemmo che siccome lei guadagnava di più, ed essendo una donna in carriera io avrei dato le dimissioni e mi sarei dedicato solo alla casa.
E cosi sono diventato un ottimo casalingo, pulisco, lavo, stiro, e preparo degli ottimi pranzi. Spesso mia moglie e due suoi colleghi Francesco e Sergio con le rispettive mogli Carla e Paola fanno dei pranzi di lavoro a casa nostra o da loro, e noi "donne" facciamo a gara a chi cucina meglio, poi loro discutono di lavoro e noi " donne" parliamo di cucina ci scambiamo le ricette, mi trovo un po' imbarazzato quando parlano di moda ma per il resto reggo bene la conversazione.
Quando ceniamo a casa nostra tutti mi fanno i complimenti per il pranzo e per come preparo e servo in tavola, mia moglie molto soddisfatta di me dice che le donne dovrebbero imparare da me a fare le casalinghe.
Dopo un po' di tempo notavo in mia moglie un cambiamento, era nervosa per delle piccolezze si arrabbiava, io cercavo di accontentarla in tutto credevo che era lo stress dal lavoro, invece era'altro, dopo me ne resi conto.
Una sera tornati a casa dopo una cena a casa di Francesco mi aggredì urlando sei un pezzo di merda che figura mi hai fatto fare. Io rimasi di stucco non sapevo cosa avevo combinato cercai di dire ma cosa ho fatto ma non terminai la frase che mi vidi arrivare un ceffone e poi un altro e ancora sberle a ripetizioni, non sapevo cosa fare e restai immobile a prenderli intanto lei continuava con sberle e diceva io t'insegno a stare al mondo coglione pezzo di merda e altre parole offensive, io con le spalle al muro le prendevo senza fiatare non so quante ne ho preso quando finì disse vai a letto ma ricordati che non e finita ancora. Andai a letto ma non riuscivo a dormire pensando a cosa avevo combinato per farla arrabbiare tanto, e pio perché mi ha picchiato non l'aveva mai fatto, e io perché non sono riuscito a reagire?
Non trovavo risposta a quelle domande.
Il mattino dopo ha fatto colazione come il solito ed è andata a lavorare.
La sera appena entrata in casa mi disse, noi due dobbiamo parlare, qui le cose devono cambiare, dal suo tono di voce mi resi conto che non era niente di buono, dora in poi qui comando t'insegnerò a stare al mondo, tutte le volte che sbagli ti picchierò per fartelo ricordare così non sbaglierai più, ti picchierò sul culo o in parti de corpo che non si nota se ti lascio dei segni, perciò cerca di comportarti bene per evitare le botte.
Ora sai come sarà in futuro sta a te la scelta o accetti oppure te ne vai subito cosi come stai poiché tutto ciò che è in questa casa e mio lo comperato con i miei soldi.
Accettai che altro potevo fare senza soldi, né vestiti, né casa dove andavo? E poi gli volevo bene ero innamorato di lei.
Preparai la tavola come il solito per entrambi ma arrivò lei e disse togli un coperto qui mangio solo io tu mangerai in cucina dopo che ho finito io, ma io sono tuo marito dissi non puoi trattarmi come una serva.
Hai accettato le mie condizioni perciò fai come ti dico, e per questo sarai punito, ora muoviti voglio mangiare.
Dopo mangiato venne in cucina e disse togliti i pantaloni e le mutande mi prese per un orecchio e mi trascinò in sala. Poggia le mani sul tavolo, si mise al mio fianco e cominciò a sculacciarmi con una mano dritta e una al rovescio, il culo cominciava a bruciarmi e più io dicevo basta più lei picchiava, dopo circa dieci minuti smise avevo il culo in fiamme cercai di massaggiarmelo con le mani ma lei mi fermò non toccarti voglio che ti brucia più a lungo cosi ti ricorderai di non contraddirmi.
Durante la settimana tutte le sere trovava una scusa per picchiarmi, non mi faceva neanche rivestire per avere sempre il culo pronto a ricevere altre botte. Il venerdì sera era pronta ad uscire e disse "io esco e per evitare che anche tu lo faccia spogliati metti i vestiti nell'armadio e portami la chiave", "nudo?" dissi, io "si ti voglio nudo completamente", mi spogliai gli consegnai la chiave non volevo farla arrabbiare per non prendere altri sculaccioni, rimasi solo in casa nudo, così tutte le volte che usciva io restavo solo in casa nudo. Quando avevo freddo mi mettevo un suo vestito e lo toglievo prime che lei tornasse.
Una notte mi addormentai sul divano lei tornò e mi vide con la sua gonna, "scusami ma avevo freddo"
dissi "lo tolgo subito" tremando avevo paura per il mio povero culo, "no -disse lei- ci stai bene così
vestito girati si stai bene vestito così e solo un po'stretto ma rimedieremo, ora sono stanca ti punirò
domani per averlo messo senza il mio permesso".
L'indomani prima di uscire mi fece poggiare le mani sul tavolo e a culo nudo mi punì. Tornò con dei pacch
disse vieni ho comprato della roba per te, provati questa era una gonna elastica mini che mi copriva appena appena il culo e i genitali, un'altra larga sempre mini che sembrava non averla addosso, calze autoreggenti, e un reggicalze "d'ora in poi di giorno ti vestirai sempre così i pantaloni li userai solo per andare a fare la spesa". Non obbiettai per paura della sua reazione (ne avevo già prese tante prima e mi bruciava ancora il culo.)
Usciva sempre più spesso avevo capito che aveva un amante anche perché tra di noi i rapporti erano chiusi se io mi avvicinavo mi diceva di no se insistevo mi andava bene se mi diceva fatti una sega oppure mi picchiava, a volte se ero fortunato mi faceva lei una sega, ma di scopare mai.
Un giorno mi feci coraggio e dissi "scusami cara se ti dico una cosa promettimi di non picchiarmi?" "Non ti prometto niente però dimmela e poi deciderò", "sai, io, ecco, voglio, vorrei.." "allora ti decidi a parlare?" Sbottai tutto di un fiato "tu hai un amante?" "Tutto qui -rispose lei tranquilla- si certo che ho un amante cosa credi che non scopo con te non scopo con nessuno?"
Mi sono sentito le gambe molli quasi svenivo per la rabbia, ebbi una reazione d'orgoglio e dissi non è giusto a me che sono tuo marito fai fare solo seghe. Non finii la frase che mi infilò una mano sotto la gonna prese i miei genitali srtingendomeli e gridava, "io faccio quello che voglio se non ti sta bene quella è la porta", e con l'altra mi picchiava, appena li lasciò caddi a terra per il dolore ma lei continuava a darmi calci dove capitava io gridavo, ti prego basta non ne posso più mi fai male, smise si vestì ed uscì o rimasi a terra e ci volle parecchio tempo prima di riprendermi.
Una sera avevamo a cena a casa nostra con i suoi colleghi e le mogli, mentre portavo i piatti sporchi in cucina mi caddero a terra, di corsa mia moglie venne in cucina mi spinse all'angolo ed intanto che mi picchiava è entrata Carla che ha visto tutto, mia moglie non si scompose mi prese per un orecchio mi trascinò in sala, e disse "ora lo sapete anche voi sì io picchio mio marito, e c'è dell'altro che dovete sapere, vai a vestirti". Andai a mettermi calze autoreggenti senza mutande e la mini gonna larga, appena entrato in sala scoppiò una risata generale. Mia moglie mi sollevò la gonna ed orgogliosa mostrava il mio culo ben arrossato.
Non vi dico i commenti. Volevo sprofondare per la vergogna, ma sapevo che dovevo abituarmi a servire così vestito.
Quando andavamo da loro mettevo i pantaloni per uscire di casa ma appena arrivati mi faceva indossare la gonna, aiutare a servire, a lavare i piatti mi obbligava e fare quello che dovevano fare le altre mogli. Una sera andai ad aprire, mia moglie disse "siamo in due ti presento il mio amante", rimasi pietrificato non sapevo cosa fare abbassai gli occhi e dissi piacere, prepara da mangiare per due io faccio una doccia intanto offri da bere al nostro ospite, con le gambe tremanti non so se per la vergogna o per il nervoso
gli portai da bere tenevo sempre gli occhi bassi avevo vergogna a guardargli in faccia.
Gli servii da mangiare. Dopo mangiato mentre lavavo i piatti Mia moglie mi chiamò erano tutti e due nudi sul divano disse "è giunto il momento che tu fai veramente la donna, perciò prendi in bocca il suo cazzo e fagli un bel pompino". "Cosa? No ti prego questo no mi fa schifo". Per tutta risposta mi tolse la gonna e cominciò a picchiarmi, non volevo cedere, mi picchiava con la riga da disegno, sul culo e sulle cosce ma io non cedevo era troppo grande l'umiliazione e poi mi faceva schifo, speravo che il suo amante intervenisse in mio aiuto ma lui stava fermo a guardare la scena anzi si divertiva.
Allora mia moglie prese il ferro da stiro lo poggiò per terra lo legò con un capo dello spago e l'altro capo lo legò ai miei testicoli, mi mise in piedi con le gambe divaricate rivolto verso il divano "starai così fino a che non ti deciderai a prenderlo in bocca". Andò sul divano ed iniziarono a fare l'amore io costretto a vedere la scena, se mi muovevo tiravo lo spago e il peso del ferro mi strappava i ciglioni. Avevo i muscoli delle gambe che cedevano non resistevo più anche per le rigate che avevo ricevuto, dissi "va bene gli faccio il pompino ma ti prego basta non ne posso più" caddi in ginocchio proprio davanti al suo cazzo glielo presi in bocca, era già duro, intanto mia moglie mi guidava, "ecco ora lecca sul filetto, ora lecca la cappella, fattelo scivolare in bocca, fino in gola", io eseguivo come un automa non capivo niente, venne quasi subito mi sborrò in bocca mi faceva schifo, di scatto mi alzai per andare a sputarlo ma avevo ancora il ferro legato ai coglioni presi uno strappo, urlai per il dolore, ricaddi a terra, mia moglie mi prese per i capelli e disse "devi ingoiare tutto devi imparare come si fa. Avanti adesso lo riprenderai in bocca e lo pulirai per bene, dai continua così vediamo se riesci a farlo venire di nuovo". Mi slegò i testicoli "tira su il culo che ti massaggio un po' intanto che tu pompi", ormai eseguivo gli ordini senza rendermi conto di quello che facevo. Ad un certo punto lanciai un urlo, mia moglie si era messo un cazzo finto e me lo ha messo nel culo, volevo alzarmi ma lui mi teneva la testa pressata sul suo cazzo mia moglie con il cazzo nel mio culo e con le mani mi teneva i fianchi, "continua a pompare" mi diceva intanto faceva andare avanti e indietro il suo cazzo finto, lui venne per la seconda volta ingoiai tutto e finì il mio supplizio.
Mia moglie sfilò il cazzo mi buttai sul pavimento dal dolore ero sfinito piangevo, mia moglie mi aiutò
sollevarmi e baciandomi mi disse, "adesso sono soddisfatta e orgogliosa di te sei diventato una donna a tutti gli effetti ora potrai prendere in culo anche un cazzo vero. E non piangere come un femminuccia vedrai che in futuro ti piacerà".
Dopo quella sera che mia moglie mi ha fatto diventare donna
Tutti i sabato sera Claudio (così si chiama il suo amante) veniva a cena da noi, io preparavo da mangiare, servivo senza sedermi a tavola restavo in piedi vicino a mia moglie a riempire i bicchieri di vino e d'acqua, loro parlavano come se io non ci fossi m'ignoravano completamente.
Dopo mangiato io sparecchiavo, lavavo i piatti e loro o sul divano o a letto scopavano. Quando mia moglie mi chiamava io dovevo prendere in bocca il cazzo di Claudio e pompare, ma siccome lui si era già sfogato era molle e per farglielo tirare dovevo leccare e pompare per tanto tempo, mi facevano male le mandibole ma non smettevo per non fare arrabbiare mia moglie, lei diceva che così facevo esperienza e
che mi sarebbe stata utile in futuro, quando diventava duro lui saltava su mia moglie e la scopava di
nuovo.
Sergio il suo collega era diventato direttore e ci ha invitato a cena al ristorante, eravamo noi Francesco Carla e sua moglie Paola, si parlava del più e del meno quando la conversazione cadde su noi, chi diceva che non era giusto il comportamento di mia moglie nei miei confronti chi invece diceva che chi comanda ha il diritto d'avere potere assoluto, io restavo zitto non volevo dire cose che facessero arrabbiare mia moglie, ad un certo punto mia moglie disse un po' seccata che lei agiva come voleva e che erano affari suoi. Siccome io ero la donna in casa dovevo essere donna in tutto, gli raccontò dei nostri rapporti con il suo amante, che io gli facevo i pompini e che lei m'inculava con il cazzo finto.
Vedevo le loro facce sbalordite per quello che mia moglie diceva, volevo nascondermi per la vergogna, mi alzai dissi vado in bagno e li ebbi una crisi di nervi e piansi.
Tornato al tavolo Paola mi disse "è vero che fai tutte quelle cose che dice tua moglie?" "Si" dissi senza alzare gli occhi dal tavolo "e tu non dici niente, non reagisci?" Se lo facesse lo riempirei di botte disse
mia moglie.
Tornati a casa prima di andare a letto mia moglie si mise il cazzo finto, io m'inginocchiai lo presi in bocca lo bagnai per bene mi stesi con la pancia sul letto e le gambe per terra, lei me lo mette nel culo e mi scopa, era ormai una prassi che quando lei si metteva il cazzo finto io dovevo prima bagnarlo e poi prenderlo nel culo, lei diceva che lo faceva per il mio bene e che mi preparava per quando dovevo
prendere quello vero, io nonostante il dolore dovevo anche ringraziarla.
Una sera dovevamo andare a cena a casa di Francesco mia moglie disse sotto i pantaloni ti metti la gonna voglio che aiuti Carla vestito così. Mi misi le calze autoreggenti la mini gonna stretta, appena arrivati a casa mi tolsi i pantaloni, per non sentire i commenti andai subito in cucina ad aiutare Carla.
Nel servire in tavola mia moglie mi molla una sberla urlando "guarda come ti sei sporcato la gonna non stai mai attento, toglitela subito e vieni qua" era un ordine che non accettava repliche, mi sfilai la gonna e rimasi solo con le calze senza mutante (non le mettevo mai) mi stesi sulle sue gambe e cominciò a sculacciarmi, finito mi disse "adesso starai così e servirai do solo" anche Carla si sedette a tavola, io servivo e giravo intorno al tavolo per riempire i bicchieri, intanto che riempivo il bicchiere di Carla mi
dice "ti brucia?" E intanto mi tocca il culo, "un po'" risposi. Finito di mangiare sono andato in cucina a lavare i piatti, intanto gli "uomini" parlavano di lavoro le donne vennero in cucina a farmi compagnia, mi sentivo ridicolo loro ben vestite ed io nudo, ma ormai non potevo farci niente non sapevo più cosa era la vergogna non avevo più dignità.
Tornati a casa dissi a mia moglie "posso andare a letto o mi devo preparare?" Speravo che non m'inculasse ma lei disse "preparati non dobbiamo perdere le buone abitudini", così anche quella sera il mio povero culo ebbe la sua parte.
Una mattina prima di uscire mi disse "oggi viene a trovarti Sergio il mio direttore trattalo bene ci tengo a fare carriera".
Verso le tre del pomeriggio arriva Sergio "ciao -disse- te lo ha detto tua moglie che sarei venuto a trovarti?" "Si" risposi "mi ha detto che sai fare bene i pompini sono qui per verificare" e si sedette sul divano senza dire una parola m'inginocchiai gli abbassai i pantaloni e mutante glielo presi in bocca e cominciai a succhiare, "cazzo come pompi bene lo succhi meglio di mia moglie e anche di tua moglie (cosi ho saputo che si e scopato mia moglie) dai non smettere, fai piano così dura di più, sei forte dovresti insegnare anche a mia moglie come si fa". Finalmente venne ingoiai tutto.
Lo accompagnai in bagno glielo lavai per bene gli dissi "vuoi che lo faccia di nuovo?" ( mia moglie mi aveva raccomandato di trattarlo bene altrimenti povero il mio culo.) "si dai" disse lui così ripresi a pompare per la seconda volta.
Appena entrata mia moglie cominciò a spogliarsi buttando i vestiti per terra come faceva di solito, io dietro a raccoglierli disse "è venuto Sergio?" "Si" "è rimasto soddisfatto?" "Credo di si", "bene ora faccio una doccia, non preparare da mangiare vado fuori".
Appena uscì dalla doccia ebbi un attimo di coraggio e dissi arrabbiato, "non è giusto mi obblighi a fare il tuo schiavo, ma non voglio fare la tua puttana, per farti fare la carriera". "Cosa ai detto?" Ho visto il suo sguardo era veramente arrabbiata ho avuto paura e sono scappato a chiudermi in bagno, lei mi corse dietro "apri subito questa porta o sarà peggio per te", non volevo aprire avevo troppa paura ma sarebbe stato peggio se non l'avessi fatto subito. Aprii la porta mi buttai in ginocchio ai suoi piedi, chiedendo perdono, lei mi prese per i capelli cominciò a picchiare mi stese per terra dandomi calci sul culo, sulle gambe, sulla schiena, "seguimi" disse mi alzai per seguirla ma lei mollandomi un manrovescio disse "ti ho detto di seguirmi non di alzarti", la seguii a quattro zampe mi portò in sala "mettiti con la pancia sul tavolo e stendi le mani in avanti", prese una corda mi legò le mani alle gambe del tavolo e cominciò a
picchiarmi con la riga da disegno, sul culo e sulle cosce, io gridavo "basta ti prego non ne posso più", ma lei non mi ascoltava neanche e continuava. Quando si stancò avevo il di dietro in fiamme, speravo che mi slegasse per poggiarmi alle piastrelle della cucina per sentire un po' di sollievo, ma lei mi fece inginocchiare sullo sgabello prese lo spago mi legò i testicoli al ferro da stiro poggiato per terra con lo spago tirato in modo che ogni movimento che facevo mi strappavo i coglioni.
Si vestì stava per uscire, io piangendo la supplicavo di slegarmi di non lasciarmi in quella posizione, lei non mi degnava neanche di uno sguardo, non disse una parola e uscì. Io avevo tutti i muscoli delle gambe e la schiena che mi facevano un male terribile, cercavo di stendere prima una gamba e poi l'alta con piccoli movimenti altrimenti tiravo lo spago e poveri i miei coglioni. Non so quando tempo è passato sentivo aprire la porta, era lei e Claudio il suo amante, ebbi un attimo di sollievo finalmente mi avrebbe slegato, ma loro si misero sul divano ad amoreggiare, io supplicavo mia moglie di slegarmi ma lei agiva come se io non esistessi. Vennero dietro di me mia moglie mi allargava le chiappe del culo, lui con un colpo secco m'infilò il suo grosso cazzo, lanciai un urlo che subito mia moglie mi tappo la bocca, intanto lui continuava a fare avanti e indietro fino a quando non mi sborrò sulla schiena.
Dopo mia moglie mi slegò, io caddi a terra dolorante, "vai a farci un caffè" disse lei, io cercavo di rialzarmi ma avevo le gambe che non mi sostenevano, camminando a quattro zampe preparai il caffè, bevvero il caffè ed uscirono senza dirmi una parola, come se io fossi il loro strumento di piacere.
Ormai mi ero rassegnato a fare la vita da servo e oggetto di piacere di mia moglie, dei suoi amici, e del suo amante, che sembrava che ci provava più gusto a farsi fare i pompini ed inculare me che a scopare mia moglie.
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14 years ago
efabilandia, 48
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Fantastica gang
Questa è la fantastica esperienza vissuta da me e la mia ex ragazza questa estate in croazia a Premantura in Istria...bene,la meta è stata scelta sia per la bellezza del luogo ma anche per la possibilità di trasgredire e mi riferisco alla possibilità di stare nudi in spiaggia e di lasciarsi andare alla sera uscendo per il paesino...premetto che sono sempre stato molto geloso fino a quando un giorno casualmente mentre lei si stava provando dei vestiti in un negozio,involontariamente si agganciò l'orlo della mini gonna ad un gancetto del camerino e le si alzò la gonna mostrando autoreggenti e perizoma,in quel momento un uomo si girò e la vide..al momento la cosa non mi piacque per nulla ma mi resi cono poi che l'episodio mi aveva eccitato e più ci pensavo più mi piaceva..ne parlammo con calma e dopo alcuni mesi ecco che arrivammo a decidere di fare una settimana di vacanza all'insegna della trasgressione in un luogo distante da casa. Fu così che siamo partiti e dopo essere arrivati a destinazione già la prima sera abbiamo iniziato a "giocare":siamo usciti per andare a prendere un gelato e camminare un po' e io scelsi i suoi vestiti,un top bianco semi trasparente,le si vedevano i capezzoli,una gonna cortissima bianca e perizoma nero sotto e scarpe con tachi alti...inutile dire che in gelateria tutti la guardavano,alcuni ragazzi fischivano...ma noi tranquilli siamo tornati all'appartamento,mi chiese se la cosa mi era piaciuta e le riposi che l'avevo trovata super eccitante...così passarono i primi giorni tra vestiti trasparenti,gonne cortissime,topless in spiaggia,ma per il momento solo sesso in camera nostra a parte un pompino dietro i cespugli e qualche palpata alla sera quando uscivamo...una sera però arrivammo alla trasgressione totale! andammo a mangiare ad un ristorantino di pesce ovviamente dove il cuoco era un ragazzo conosciuto in spiaggia a premantura dove c'è un parco protetto e lui di giorno lavorava in biglietteria all'entrata.quella sera la mia lei mi disse che voleva scegliere i vestiti,indossò una magliettina nera velata praticamente trasparente con un reggiseno di quelli che reggono solo sotto le tette ma non coprono i capezzoli,qundi aveva praticamente le tette fuori!! poi indossò un gonna cortissima nera con autoreggenti a rete e tacchi vertiginosi...infine un perizoma mini con un taglio davanti così le si poteva vedere tutto se apriva le gambe...inutile dire che tutti la guardavano,la gonna era così corta che l'orlo delle calze era perennemente fuori e da dietro le si vedevano le natiche. Al ristorante per sedersi sulla sedia praticamente aveva il sedere di fuori.
dopo aver consumato un ottima cena il ragazzo venne al nostro tavolo e ci disse con una franchezza sbalorditiva che la mia lei era bellissima e che si era reso conto che eravamo là per giocare,per farci guardare o meglio farla guardare e i disse che se volevamo aveva due amici con una barca da 10 posti con salottino,letto e tutto..e ci potevano invitare là nel dopo cena per farla giocare più seriamente,ci disse che sarebbe tornatoa cucinare e sarebbe poi ripassato per sapere...la mia lei mi guardò,io nervoissimo non sapevo che dire ma ad un tratto mi disse: siamo venuti per giocare,ti eccita che mi vedano nuda,che mi desiderino,io ci sto perchè mi piace che mi guardino e che ti ecciti,dato che siamo qui e poi tanto torniamo a casa e nessuno saprà niente,giochiamo fino in fondo,voglio anche scopare non solo farmi guardare,ti va?io rimanendo senza fiato,non so come le risposi subito di si. così dopo due ore il ragazzo (mark) ci accompagnò al porto dove entrammo in una bellissima barca di almeno 15-20 metri credo,con un salottino con dei divani,un tavolo in mezzo..e questi due ragazzi (dragan e sergio). la cosa iniziò con un po' di imbarazzo da parte nostra ma loro stavano già guardando la mia lei in ogni punto,poi ad un tratto la fecero accomodare sopra il tavolino in legno al centro e la cosa diventò fantastica:lei seduta a gambe aperte e mentre mark iniziò a infilarle le dita nella fessura del perizoma,gli altri due tirarono fuori il cazzo e lei iniziò a segarli,scapellandoli per bene,poco dopo le sfilarono i vestiti e rimase in calze e tacchi...mark iniziò a leccarle la figa,vedevo tutta la lingua che passava sopra il suo clitoride poi giù fino in fondo e dentro le labbra,dragan le baciava le tette mentre lei stava succhiando il cazzo di sergio..in questo modo si alternarono per un po',e spompinò tutti e tre,nessuno aveva un cazzo da super dotato ma erano tre bei cazzi cmq. poi mark si sedette sul divano e le disse di mettersi sopra di lui,lei lo fece e vidi il cazzo entrarle nella figa,fino in fondo,era apertissima dopo tutto ciò che stava accadendo..iniziò a saltare e cavalcare mark mentre gli altri in piedi sul divano si facevano succhiare per quanto lei ci riuscisse,e anche in questo modo si diedero il cambio per un po',diciamo che per circ 20 minuti lei aveva un cazzo nella figa e due in bocca a cambio.infine arrivò il momeno più hot,andammo in camera dove cerano dei letti singoli,dragan si sdraiò e lei si sedette sopra infilandosi il cazzo,sergio andò in ginocchio di fronte a lei e mark iniziò a infilarle un dito nell'ano fino a farlo entrare del tutto,poco dopo sputò nel sedere e iniziò a infilarle il cazzo,la scena fu incredibile,aveva due cazzi infilati davanti e dietro ed uno in bocca ed allora lei si girò e fissandomi mi disse: vai in salotto,nella mia borsa c'è la fotocamera,voglio che mi riprendi.io sbalordito,cosrsi e feci ciò che mi disse e iniziai a filmare.Per circa 30 minuti ancora continuarono così,tutti e tra la incularono a cambio mentre uno si faceva succhiare,infine la fecero sdraiare a pancia alta sul letto e le sborrarono ovunque,sulla bocca,figa,scarpe,tette...maki mi guardò e mi disse,ora tocca a te! io mi avvicinai,le infilai il cazzo che avevo durissimo e dopo pochi secondi lo tirai fuori dalla figa e sborrai sulla sua bocca..è stata un'esperienza incredibile e per me fantastica!!
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14 years ago
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La studentessa
In pausa pranzo, con altri colleghi andiamo nello stesso ristorante dove spesso pranziamo quando il tempo per rientrare è poco.
Come sempre succede, prendi confidenza con i soliti avventori e ovviamente con le cameriere.
Una di queste aveva catalizzato l’attenzione di tutti, un viso dolce ma nello stesso tempo acuto, e sempre sorridente, un seno ben pronunciato e un culetto che era la fine del mondo il tutto su un corpicino che sembrava da bambola.
Era sempre al centro di battutine cui rispondeva con allegria in alcuni casi e con un pizzico di sarcasmo in altri, questo senza mai offendere nessuno ma sapendo come tenere a bada chi la importunava.
Al nostro tavolo si soffermava un po’ di più, essendo clienti abituali, e avevo notato che se non le facevo io qualche battuta era lei che attaccava discorso, una volta parlando delle vacanze, una del weekend, ma le ultime volte si era sbilanciata su giudizi personali, tipo “non mi piaci con questa camicia”, “stai meglio con i Jeans “, niente di spinto ma non erano comunque le solite frasi abituali di chi risponde per educazione e per “tenere dentro” i clienti.
Un Venerdì in cui ero andato più tardi e senza colleghi rispondo alla sua battuta “questa è la camicia che ti avevo detto che mi piaceva”, con “E’ per questo che l’ho messa”, ride divertita dicendomi che è la frase che dico a tutte.
Ci fermiamo ancora due minuti a parlare poi le propongo di continuare il discorso davanti ad un aperitivo per quella sera, lei è di turno ma inizia alle venti, e rimaniamo d’accordo di vederci alle diciassette.
La sera lei è davanti al ristorante, sale in macchina e le chiedo dove vuole andare, visto che conosce di sicuro meglio lei i posti.
Mi fa uscire dal provinciale e prendiamo alcune strade che non conosco, e tutte portano verso l’alto, alla fine arriviamo in un bar molto elegante, poche macchine parcheggiate, guardando il panorama si nota l’ansa del fiume e i paesi sembrano quadri visti da qui.
Entriamo e vedo lei avvicinarsi alla cassa e parlare con la proprietaria, che le da una chiave, poi mi fa cenno di seguirla.
Mi porta al piano superiore, un cartello dice “apertura dopo le 21” ,apre ed entriamo in una sala con parecchi tavolini con separé ed un pianoforte a coda in mezzo.
Lei si gira e mi bacia, un bacio lungo ed intenso, poi mi prende la mano e mi porta verso un divanetto, apre un piccolo ascensore che poi scopro essere il portavivande dal piano inferiore mi porge da bere, dicendomi “credo che questo cocktail ti assomigli, dolce e delicato ma nello stesso tempo forte e sensuale”, il gioco lo sta conducendo lei dimostrandosi parecchio intraprendente ma siccome la cosa mi piace la lascio tranquillamente continuare.
Ricomincia a baciarmi , io le sbottono la camicetta, accarezzandole il seno, non molto grande ma ben pronunciato, la forma è a coppa con i capezzoli non molto grandi e rosei, in questo momento ritti per l’eccitazione.
Scendo poi verso i pantaloni, sono neri, larghi sulle gambe e questo mi permette di sfilarglieli senza toglierle le scarpe, quello che vedo è favoloso.
Lei ora è sdraiata sul divanetto, la camicetta è aperta mostrando un reggiseno a balconcino, la pancia è snella pur non essendo troppo magra, gli slip sono viola con ricami, e seguono le sue forme armoniosamente, le gambe appaiono ancora più slanciate viste con le scarpe col tacco.
Scendo verso il basso continuando a baciarla, scosto gli slip ed inizio con la lingua a solleticarle il clitoride, per poi infilarla in profondità, assaporando il frutto della sua eccitazione ,sento che le piace, mi sposta la testa portandola un po’ più in alto ed inarca le gambe, facendomi capire dove prova più piacere, le allargo le labbra per potermi dedicare a quel punto, mentre con un dito inizio un lento andirivieni, quando sento che sta per venire mi fermo con il dito al suo interno e continuo con la sola lingua, l’orgasmo è forte e continuo e non smetto fino a quando non smette di sussultare ad ogni tocco.
Le sfilo gli slip e finisco di spogliarla, rimane con solo le scarpe col tacco, mi siedo e la faccio mettere sopra, sento il calore del suo sesso ed in questa posizione posso lambire il seno che è proprio davanti alla mia bocca.
La posizione è molto eccitante, e piace ad entrambi, con uno sguardo da gattino mi dice “potrei stare così per ore, ma ti avviso che è difficile farmi godere in questa posizione”, continuo allora ancora un po’ poi la faccio sdraiare, affondo nel suo sesso e alterno colpi forti e continui ad altri in cui con il pene “accarezzo” il suo clitoride, lei gradisce questa posizione, i suoi sospiri diventano sempre più forti, li soffoco con un bacio dove la mia lingua è succhiata con avidità, eccitandomi ulteriormente, metto le mie mani sul suo sedere e la spingo verso di me ad ogni colpo, portandola all’orgasmo, rimango dentro di lei godendo di ogni sua contrazione e solo alla fine tolgo il pene e lo porto alla sua bocca, lei lo succhia avidamente, segue con la lingua tutta l’asta per poi accarezzare il glande facendomi quasi venire, ma io voglio il suo di dietro, la metto a novanta e mi appoggio all’entrata, le chiedo se lo ha mai fatto dietro, risponde “no, ma vorrei provare”.
Decido a questo punto di cambiare posizione, la faccio sdraiare in modo di poterla guardare, questo mi permette di capire se le faccio male o se continuare, inizio con un dito, lentamente, essendo bagnata dei suoi stessi umori riesco ad infilarlo senza problemi, poi infilo il secondo e lentamente li faccio roteare allargandolo.
Porto ancora il pene alla sua bocca e me lo faccio insalivare, infine inizio piano a forzarla, continuando a stimolarla davanti, spingendo piano e fermandomi alle prime avvisaglie di dolore, finalmente entro con la prima parte, aspetto che si abitui per poi iniziare a possederla completamente, il suo viso era radioso, quasi avesse scoperto un qualcosa di cui non si aspettava, da una fase passiva iniziava a muovere il bacino facilitandomi l’entrata, sentivo il mio pene stretto dentro di lei, mentre i suoi umori continuavano a scendere lubrificando e favorendo il rapporto.
La faccio mettere distesa con la pancia appoggiata ad un cuscino del divanetto, la gamba destra piegata in avanti in modo di poterla possedere più agevolmente, entro di nuovo in lei, inizialmente dietro, penetrandola ripetutamente ed osservando le smorfie del suo viso, poi scendo con il resto del corpo carezzando con la lingua il suo collo fino al lobo delle orecchie, la mia mano torna a stimolarle il clitoride e la sento gemere sempre più forte, anch’io non riesco a trattenermi oltre, accelero il ritmo fino a giungere entrambi al culmine liberandoci in un orgasmo liberatorio.
Rimaniamo così qualche minuto, poi ci alziamo e mentre ci baciamo iniziamo a rivestirci, guardando l’orologio ci accorgiamo che dobbiamo fare alla svelta e ridendo raccogliamo velocemente i vestiti.
La accompagno di nuovo davanti al ristorante dicendo “Ci vediamo Lunedì”, lei mi sorride in modo enigmatico e mi bacia velatamente le labbra.
Lunedì la proprietaria del ristorante ci dice che non lavora più lì, si è spostata per studio in un’altra città.
Sorrido malinconicamente sapendo che mi mancherà la sua presenza.
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14 years ago
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Un pomeriggio di agosto
Che voglia di sesso ma soprattutto di cazzo. Un caldo pomeriggio di agosto la voglia di allenarmi in bici mi porta a scalare un paio di colline intorno alla mia città (la spezia) quindi per rinfrescarmi una discesa verso il fiume magra, dove in un ansa si può anche godere di un bagno adamitico. Li vicino c’è un posticino, non lontano dal ponte che da arcola conduce a sarzana, dove è possibile fare incontri piacevoli. Be devo considerare che il mio atteggiamento, quando frequento posti del genere è più che inequivocabile. Arrivo nel prato e vedo un ragazzo a petto nudo che mi guarda. Io passo oltre e mi reco in una radura alla fine del sentiero li mi spoglio e mi sdraio nell’erba con la scusa di prendere un po’ di sole. Lui arriva e inizia a guardarmi massaggiandosi il cazzo. Io da vera puttana non posso trascurarlo mi alzo in piedi, gli do la schiena allargo le gambe e mi chino in avanti scostando con le mani le natiche e piegandomi languidamente sulle ginocchia. Lui arriva lo sento dietro di me mi appoggia il pacco al buco fremente ne ha voglia. Mi volto gli tiro fuori un cazzo già semiduro dalla tuta da ginnastica e lo ingoio guardandolo negli occhi. Lui si eccita di più. il cazzone si ingrossa lo voglio nel culo non resisto mi volto e mi faccio scopare. Subito piano mi penetra lentamente dandomi modo di abituarmi e dilatarmi al punto giusto, poi mi scopa con foga. Veniamo disturbati da un guardone, per me la cosa è più eccitante (sono una vacca esibizionista) ma lui si spegne un pochino e quindi la scopata termina con una pompino e una sua sega.
Io che sono ancora vogliosa mi rivesto inforco la bici e vado a casa. La giornata però per una troia infoiata come me non è finite a cosi mi faccio una bella doccia indosso un paio di short una maglietta ciabatte infradito e rigorosamente senza intimo me reco al cinema prono della mia città. Nel buio salgo in galleria e mi siedo in ultima fila. Per caso sullo schermo si sta proiettando un film di transessuali mmmmmmmm. Mi eccito ….mi eccito tanto e mi apro gli short e inizio a segarmi. Si avvicinano in due, sono anziani uno si accovaccia e mi prende il cazzo in bocca l’altro mi offre il suo che ingoio prontamente. Poco dopo ecco giungere un altro signore piuttosto distinto sui 55 decisamente più basso di me ma lo sento molto padrone della situazione e per questo lo guardo languidamente mentre ancora imbocco il cazzo e sono a mia volta spompinata da un altro frocio. Mi fa alzare, mi sottrae ai miei spasimanti e mi dice di seguirlo fuori dalla galleria. Li, appena fuori dalla galleria del cinema, c’è un anfratto protetto da una tenda con una sedia dentro. Mi fa entrare per prima (che gentile con una signora) mi dice di spogliarmi io esegua …sono ai suoi ordini. Lui si tira fuori il cazzo già duro …..ma duro di marmo lungo e grosso lo infila prontamente nel preservativo e senza tanti complimenti mi spinge in basso e inizia a fottermi la bocca dandomi della pompinara. Io completamente nuda e scalza lo sbochino sbavando avidamente. Ogni tanto qualcuno si affaccia da uno spiraglio in alto oppure scosta la tenda per godersi lo spettacolo della troia nuda all’opera. Il mio maschio all’apice dell’eccitazione mi alza mi fa voltare mi allarga il culo con le dita, mentre io lo umetto con la mia saliva e mi pianta il cazzo dentro. Sono già abbastanza dilatata per la recente inculata al parco ma mi fa male sento il classico dolore dello sfondamento da cazzo. Mi sottraggo un attimo da quel dolce supplizio lui paziente mi ripropone il suo bastone di carne che questa volta ricevo agevolmente nel mio intestino ormai violato. Si ferma un attimo poi inizia a scoparmi subito lentamente poi sempre più svelto e duro. Mi insulta dandomi della puttna lo sento mi vuole sfondare i mi volto lo guardo e lo afferro, con le mani dietro, per i suoi fianchi attirandolo a me e ringhiandogli la mia eccitazione di femmina selvaggia e montata. I colpi si fanno più violenti lui non si controlla bene si sfila, io ne aprofitto per voltarmi mi alzo in piedi, mi appoggio con la schiena al muro alzo una gamba sulla sedia e mi lascio scopare dal davanti. Lui mi bacia il collo mi strizza i capezzoli ma mi vuole possedere da essere superiore mi ribsatte in ginocchio mi sale sopra e mi riscopa dall’alto sfondandomi il culo.
Lo sento ansimare il ritmo aumenta si irrigidisce e mi pianta il cazzo dentro ancora più a fondo e sborra godendo dentro di me. Mi lascia mi riempie di complimenti e se ne va. Io mi sento femmina terribilmente femmina violata nella carne e voglio manifestarlo ai porci che, in sala sicuramente cazzo in mano si stanno segando guardando i trans che a culo aperto sullo schermo si fanno riempire di sborra. Torno nuda in sala dove mani arrapate mi toccano dappertutto assaggiando la dilatazione del mio sfintere, mentre io languidamente mi rivesto, sottraendomi ormai sazia a quei maschi vogliosi che sicuramente avranno anche loro, magari in futuro, come magari anche voi che leggete la loro occasione.
Un bacio a tutti e tutte.
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