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Tra le ombre del fuoco
La luce del fuoco disegna lampi asincroni e tenui sulle pareti, le fiamme proiettano le nostre ombre in direzioni casuali e mutevoli, è un effetto psichedelico, ma molto rallentato, che riempie lo spazio tra di noi, attori immobili delle nostre immagini del momento.
Mi stai davanti e io ti vedo attraverso il controluce impazzito del fuoco, che arde voluminoso nel caminetto, hai spento tutte le luci, sacerdotessa esperta di questo rito pagano della tua fantasia, le tue linee sono morbide e disegnano intorno al tuo corpo un profilo slanciato, la mia mente si sforza di riproporre un’immagine familiare di te, scorre al suo interno la lista delle foto scambiate sull’e-mail del contrabbando libidinoso, e poi le discussioni e gli orgasmi dentro a un monitor umido di desiderio.
Ora sto cercando di ricondurre questa tua figura di adesso a qualche cosa che so, o che è già stato, il mio pensiero si muove animato da un’energia rapida e urgente: la paura.
Cerco di guardarmi da fuori, mi sforzo di assumere una prospettiva esterna a me stesso, che mi ricomprenda in qualche schema banale e rassicurante, un’avventura, uno sporco incontro, una storia a temine, “sesso e nulla più…” mi dico in tono rassicurante e indolente.
Penso a mia moglie e al bozzolo di inganni in cui l’ho rinchiusa, da lì non mi vede ma non crederebbe ugualmente ai suoi occhi, la immagino muoversi appagata nella sua casa, cerco di reprimere lo stupido senso di colpa che si fa strada facilmente in un punto scosceso della mia coscienza, ma sono troppo concentrato nell’immagine di me stesso per non pensare a lei.
Lei intanto mi guarda, ha accatastato i miei vestiti vicino al camino, mi balena in mente il pensiero idiota del dolce tepore di quando li potrò rimettere, sono completamente nudo, era nei patti della sera prima: “Ti spoglio completamente e tu non mi puoi toccare, sarai il mio giocattolo perverso”.
La mia pelle ha il colore caldo dei riflessi del fuoco, se cominciassi a sanguinare nessuno se ne accorgerebbe. Lei ha occhi di un nero concavo, nell’oscurità della stanza scintillano di una luce residuale e profonda, pozzi bui di stelle lontane, mi catturano con il loro acume melmoso, io mi sento di una nudità ancora più denudata, una figurina secondaria dell’umiliazione fisica, ha le pupille dilatate e la bocca leggermente socchiusa in una sorta di sorriso definitivo e compiaciuto, guardo il suo seno, i suoi fianchi rotondi e sensuali, ha messo la gonna di pelle nera di quella fotografia, piccole linee rigonfie sui glutei delimitano il contorno delle sue mutandine, porta calze velatissime, che sfumano come in un’aureola evanescente intorno alle caviglie sottili. Un tacco lungo affinato e indecente, prolungamento dei suoi stessi pensieri, la fa sembrare altissima, sottile e potente.
Mi rendo conto che il suo abbigliamento rappresenta meticolosamente qualche parte di me, lo conosco già: era in tutte le conversazioni notturne davanti al computer e in ogni fotografia che ci siamo scambiati al mercato osceno della comune perversione.
Questo appuntamento è il capolinea, pericoloso, inopportuno quanto inevitabile, come un destino accessorio e secondario nella mia vita, un ramo della mia fantasia che pensavo seccato dalla banale quotidianità di una vita tranquilla, ma che ora rivive percorso da desideri troppo ingombranti e veloci. Ci sono arrivato per inerzie successive, con la speranza che lei non ci fosse: avrei aspettato un po’ e poi sarei andato via col cuore sollevato.
Ora mi guardi come un felino addomesticato da circo, so che non puoi farmi del male ma ho paura di te.
Mi fa un po’ male a sinistra e sento caldo davanti e freddo alla schiena. Il legaccio al polso lo hai serrato di più e ora mi duole, mi sento aderente e consono alla curvatura di questa sedia, ne seguo gli angoli col mio corpo, formando un segno visibile, come un quattro nell’ombra.
Provo a muovere le gambe ma rimangono serrate alle legature, così pure le braccia, sento formicolii gelidi diffondersi attraverso le vene in una direzione tra fuori e dentro, tra pelle e anima.
“Ora ti lego alla sedia – mi hai detto - vedrai che ti piace, ho portato le corde, lo farei con le calze ma il patto era che io restassi vestita, ricordi?”.
Il pesante nastro adesivo grigio posato sulle labbra da zigomo a zigomo mi obbliga a respirare col naso, sento le mie labbra paralizzate come appiattite in un’espressione di stupore.
Passi i tuoi occhi dappertutto sul mio corpo bianco, li fai scivolare nelle pieghe delle ascelle, fai scrutare loro le spalle, li fai scendere lungo il declinare dolce del torace fino alla pancia, poi verso la piega tenera del bacino, per tuffarli sul mio sesso, e farli poi riaffiorare più avanti e giù veloci e famelici per le gambe, fino alle caviglie serrate alla sedia con la corda sottile e penetrante. Per associazioni di immagini ora guardi i miei polsi, e chiudi il cerchio e la gabbia in cui mi hai rinchiuso.
Non sento emozioni catalogabili nel senso comune del termine, quanto piuttosto un languore, un formicolio, che si diffonde al limite esterno della mia pelle, come a difesa o in attesa di qualcosa. Non sono eccitato, non lo so perché, forse per dispetto o forse è colpa di mia moglie, ma il mio membro se ne sta afflosciato come svuotato o scuoiato da tribù primitive della mia coscienza.
Lei se ne accorge e con un’ombra di disprezzo negli occhi pare all’improvviso animarsi di lussuriose intenzioni.
“Cos’è? Non ti piace? O non ci hai mai provato? Guardami, ora mi tocco per te”.
Avrei voluto darle dei baci, piccoli baci di superficie per capire chi fosse e magari trovare la via, ma ora, da questa posizione, mi stanno balenando nella testa migliaia immagini di sue possibili versioni e possibilità.
Vedo la sua mano salire su per il suo petto, seguire lentamente la curva tenera del seno, insinuarsi nella piega della camicetta di raso, poi in successione rapida vedo il seno nudo, chiaro e il capezzolo viola e turgido. L’altra mano, seguendo itinerari opposti, è affondata tra le cosce, premuta contro un punto basso del ventre, le ginocchia si sono unite e formano una sorta di tenaglia nella quale è racchiuso il suo sesso.
Il suo respiro si fa pesante, sembra assumere forme e volumi e viaggiare sulle stesse onde dei riflessi del fuoco su di noi, sento il cuore che mi batte sul collo, pompa sangue e attesa e sudore.
Ora mi fissa di nuovo e i suoi occhi sono pugnali lanciati, sento un languore su per la schiena gelida, intanto lei si solleva un poco la gonna e si sfila le mutandine, le vedo a terra tra le sue scarpe, si china a raccoglierle, si avvicina e me le passa sulla fronte e poi me le preme sul naso “Senti il profumo del mio sesso, sai quante volte l’ho sentito sulle mie dita quando ci parlavamo di notte.” Parla con una voce sussurrata, che mi arriva trasportata dalla luce del fuoco insieme all’odore denso e pungente del suo sesso, mi viene da pensare all’odore del mare nelle mareggiate d’inverno.
Ora si abbassa, la vedo inginocchiarsi davanti alla mia sedia, vedo la sua testa passarmi a pochi centimetri, ne subisco il profumo, ma ho una percezione dilatata della realtà per cui il movimento di lei mi sembra lunghissimo, infinito.
Ora lei guarda in direzione del mio pene, lo sfiora col suo respiro, ci sento sopra il peso dei suoi occhi che scrutano e del suo naso che aspira, mi predispongo a percepire una qualsiasi sensazione umida di contatto che dia una direzione al tutto, invece lei gira la testa di lato e dice “Dai entra ! Puoi entrare ora !”.
E’ come se si accendesse una flash nella mia testa, per un attimo tutte le idee si fermano abbagliate e non capisco bene cosa stia accadendo, lei ha i gomiti poggiati sulle mie ginocchia nude, sento una pressione e capisco che si sta alzando. Di fianco qualcuno o qualcosa si muove, quasi ne intuisco il calore e il volume, l’ombra si espande laterale e si avvicina a lei, ora lo vedo, un uomo alto e vestito con una giacca blu e pantaloni grigi, ha il viso liscio e un’espressione per bene, gli occhi hanno angolature a scendere, ha capelli lunghi, tirati indietro e raccolti in un corto codino, lei gli va incontro e lo abbraccia, dopo un tempo incalcolabile, si voltano dalla mia parte, mi viene da pensare ai cacciatori dei safari, lei dice: ”Ti presento mio marito”.
Il nastro adesivo mi preme sulle labbra, sento di avere un’espressione acquosa e poco comprensibile, il fatto mi rassicura, mi si allineano nella mente tutte le ipotesi più abiette e banali, mi viene da ridere e comincio a sudare di un sudore immaginario e mi sento ingabbiato in un vicolo dell’infelicità.
Ora lui la gira di spalle, le poggia le mani sui fianchi, non parla, le solleva la gonna, vedo le sue natiche chiare brillare come di bianco vapore, lui ci poggia le mani sopra e le stringe con forza. Lei ha inarcato un poco la schiena e ha chiuso gli occhi, sembra godere di quella stretta energica, ora si volta e si accovaccia piano davanti a lui. Seduta sui talloni mi guarda e mi pare di leggere in fondo ai suoi occhi tutta la scena che seguirà, gli sbottona la patta dei pantaloni e tira fuori il suo pene già eccitato, mi guarda di nuovo mentre passa la lingua sulle palle, poi a salire sull’asta, fino alla sommità della cappella, chiude gli occhi e ingoia tutto con una bramosia animalesca. Vedo il pene dell’uomo apparire e sparire nel senso della lunghezza intorno alle sua labbra, lo ingoia tutto e poi lo fa rispuntare umido e turgido, lui è come svenuto in un’espressione allucinata e contemplativa.
Per lunghi minuti rimango come imbalsamato nel mio stupore, poi lei si accorge che il suo uomo è arrivato, allora si alza, lo porta vicino a me tirandolo per il pene, me lo vedo proprio davanti; lei gli passa alle spalle, e da dietro comincia a masturbarlo, vedo la sua mano vicinissima percorrere ferocemente l’uccello, ogni tanto si ferma e se la passa sulla lingua così per rendere il movimento più fluido, poi, come una scossa a bassa tensione che scuote l’uomo, lei stringe con più forza e lo fa esplodere forte, un fiotto caldo e violento mi colpisce tra il collo e la spalla, sento il contatto tra il liquido e la mia pelle come un tocco leggero ma denso, poi rivoli giù per il petto a sporcare la mia identità frustrata. Lui si accascia quasi svuotato, lei lo aggira, si avvicina mi guarda e dice “Ti amo piccola troietta stupita, ora ti pulisco” si abbassa e comincia a leccare lo sperma del suo uomo, lo raccoglie con la lingua e lo ingoia con movimenti fluidi da palcoscenico, lui intanto ha iniziato a toccarsi di nuovo, ha appoggiato una mano sulla mia spalla per sorreggersi e guarda il mio pene.
Lei lecca, io sento la sua lingua strisciare ruvidamente oppure dolcemente sulla mia pelle, scivola sul seme, se ne impregna e ingoia, piano piano la sento avvicinarsi, come un serpente untuoso al mio membro, ci gira intorno indolente e sorniona, l’odore dello sperma è pungente, mi sento umido e appiccicoso, lui continua a toccarsi, ora la visione della moglie lo eccita di nuovo, lei se ne accorge e con una mano si dedica a lui, contemporaneamente sento come una ventosa umida e viva, guardo e vedo che lei me lo ha preso in bocca e me lo risucchia forte in gola, sento la sua lingua premerlo sul palato, come a volerlo svuotare.
Onde violente mi partono dal cervello e vanno a riempire i campi essiccati dei miei sensi, la vista del pene dell’uomo che si ingrossa riempie tutto il mio campo visivo, sento come un bruciore al ventre, il fuoco continua a illuminarci con variazioni calde e diradate, disegna profili avvinghiati e spudorati, un ritmo lugubre e animale si è insinuato tra le nostre figure e sincronizza i piaceri delle nostre solitudini…vorrei che mi strappassero la benda dalla bocca e sputare lontano questo piacere immondo che mi sta divorando, l’uomo pare leggere qualcosa nei miei occhi, prende il bordo del pesante nastro e lo strappa via. Finalmente liberate le mie labbra si riespandono al respiro, l’uomo ora non guarda più la sua donna ma la mia bocca, lei intanto mi fa sentire il calore della sua lingua tra le cosce mentre con la mano me lo stringe, mi viene come un guizzo rallentato di piacere dal ventre e la disperazione lentamente cambia forma e colore, sono immobilizzato, incastrato e stritolato tra leve di un piacere invincibile, l’uomo libera il suo pene dalla morsa della mano della donna, afferra la mia testa dalla nuca e la spinge in avanti contro il suo uccello di nuovo eccitato, io chiudo gli occhi e lo prendo tra le labbra, poi apro la bocca lo sento scorrere accompagnato da un colpo misurato di bacino.
Ora sono una puttana formidabile, sento il suo cazzo avanti e indietro sulla lingua, io ne seguo il profilo trovando di volta in volta la giusta pressione, ne percepisco le vibrazioni, che si ricongiungono a qualcosa della mia eccitazione, onde della stessa madre che mi attraversano schiantandosi nella bocca di lei che mugola rapita.
Il seme dell’uomo è sgorgato lento e non copioso, l’ho sentito in gola scendere attraverso i miei sensi e bagnare i territori vergini e assetati della mia perversione, lui se lo tiene in mano, quasi dolorante e io gli stillo le ultime gocce con la punta della lingua, lei ha capito, scosta le labbra dal mio il mio pene e inizia a masturbarmi con il ritmo di chi vuole farlo scoppiare subito, lo fissa un attimo, i suoi occhi sono diamanti neri, io mi sento deragliare sopra a un brivido caldo e violento, l’uomo si china e la sua bocca si apre a rubare le prime gocce pure e opaline della mia verginità indecente.
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14 years ago
feetluv, 48
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Pomeriggio al fiume
sono rientrato dalle ferie da solo, la mia compagna prosegue ancora per una settimana, ma io invece per il lavoro non ho potuto prolungare, speravo di trovare al mio ritorno il mio amico marco con cui passare qualche pomeriggio di sesso ma anche lui è in ferie!
sono tre giorni che eccitato tento con desiderya ma 2 3 approcci vengono rimandati sempre per le ferie, sono stufo di farmi le seghe tutti i giorni, e allora oggi decido di partire all'avventura: mi avevano detto che vicino casa mia 4 5 km ci sono dei laghetti artificiali lungo il fiume accanto ad una diga dove si pratica anche car sex e così appenna smesso di lavorare indosso pantaloncini da bici senza slip, una maglietta e con la mountan bike vado a verificare.
sul fiume vedo qualche famigliola che prende il sole, mi sposto lungo un sentiero mai fatto prima che si addentra in mezzo alla vegetazione e arrivo in un piccolo slargo dove trovo 2 auto parcheggiate, il sentiero prosegue e scende fino ad una piccola pozza d'acqua trasparente e poco profonda dove vedo seduti due ragazzi di 25 - 30 anni. sono vicini in slip da bagno, uno è tutto bagnato quindi deve aver approfittato della pozza d'acqua. Mi faccio coraggio e mi avvicino a loro e noto che una dei due sembra arabo, chiedo loro come sia l'acqua e mi rispondono che è fresca al punto giusto, l'ideale per un bagno ristoratore, perchè non provi? mi dicono. Rispondo che sono senza costume e loro mi dicono che non si scandalizzano, siamo tra uomini? giusto?
Sento un eccitazione che mi prende, dal loro modo di fare mi par di capire che potrebbero starci, mi apparto un pò e mi spoglio, entro in acqua, un brivido iniziale e poi mi lascio andare a galleggiare in quella pozza. Loro sorridono a vedermi, poi con molta naturalezza si tolgono gli slip e scendono in acqua anche loro così che me li trovo a nuotare intorno a me. Non posso fare a meno di notare i loro cazzi già quasi in erezione, soprattutto quello dell'arabo (scoprirò dopo che è marocchino) piuttosto lungo e grosso con un cespuglio di peli ricci neri di contorno. Nuota di qua, nuota di là me li trovo sempre più vicini fino a strofinarsi al mio corpo. il gioco si fa eccitante e in men che non si dica tutti e tre abbiamo i cazzi in tiro che sciabolano nell'acqua come anguille. Usciamo dall'acqua vicini e ne approfitto per accarezzare i loro corpi lisci e depilati, allungo la mano verso il cazzo del marocchino e mi trovo una mazza stupenda, dura con la cappella violacea che si erge verso di me: non resisto, mi inginocchio nell'erba e lo prendo in bocca, seppur con difficoltà, l'odore del suo cazzo con l'umido dell'acqua mi piacciono, lo succhio aspirando con il naso il suo profumo. L'altro intanto va in macchina e torna con un grande plaid che distende in mezzo agli alberi in un angolo appartato. Li ci sdraiamo tutti i tre iniziando a toccarci e a succhiarci vicendevolmente, sono eccitatissimo per la situazione che si è creata superiore ad ogni mia aspettativa. Mi metto a pecorina leccando il cazzo del marocchino e offrendo il culo all'altro che subito inizia a leccarmelo e a penetrarmi con le dita. Sento il mio sfintere che si rilassa al tocco sapiente ed esperto delle sue mani e in men che non si dica mi trovo dentro il suo cazzo che mi stantuffa. continuo a succhiare la verga color ebano del marocchino con lui che mi tiene la testa per guidare i miei movimenti mentre l'altro cazzo va dentro e fuori il mio culo facendo rumore ogni volta che i coglioni sbattono sulle mie chiappe. Pochi attimi e mi viene dentro, lo invito a non muoversi mentre dimeno il culo per sentire ancora di più il piacere della penetrazione ma subito lui lo estrae e viene a mettersi davanti a me per farselo succhiare mentre il compare passa dietro. Prendo il cazzo in bocca odoroso della sua sborra e dei miei umori anali, un brivido quando la cappella di quel grosso cazzo si appoggia al mio culo, Mi allarga le chiappe con le mani, ci sputa sopra e spinge con un colpo di reni che mi fa sussultare, mi ha spaccato ben bene ma non ha finito perchè con un altro colpo lo spinge ancora più dentro. Sento un dolore, una fitta tremenda ma passa presto.
Vedo che lui è esperto perchè resta un attimo dentro mentre il mio ano si dilata e si adegua alla dimensione non certo normale del suo membro. Comincia a muoversi piano, poi sempre più veloce poichè la sborra della precedente scopata che mi è rimasta dentro fa da lubrificante. Ogni tanto lo tira tutto fuori con un risucchio che sembra un tappo di champagne per infilarlo ancora dentro. Mi fa godere senza che abbia bisogno di toccarmi poichè sborro li sul plaid una prima volta. Vorrei gridare dal piacere ma l'altro cazzo in bocca di nuovo duro non me lo consente. Mi sento scuotere dalla potenza di quella mazza che mi sconquassa tutto fino a quando anche lui sborra dentro, un getto di caldo sperma che mi esce dal culo per colarmi sulle gambe, estrae il cazzo e anche lui si mette dinanzi a me per farselo pulire. Ho due cappelle che si alternano nella mia bocca, la mia mano scende a masturbarmi e così vengo un'altra volta mentre loro mi schizzano ancora il loro sperma sul viso.
Dopo un altro bagno nell'acqua fredda che rinfresca il mio culo dolorante, mi rivesto e a fatica riprendo al bici per tornare a casa!
ci diamo appuntamento per un altro giorno, speriamo ................
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14 years ago
admin, 75
online -
L\'amante nero - terza parte
Per un uomo è difficilissimo scendere le scale su stivali con zeppa da 15 centimetri., devo concentrarmi al massimo per evitare di cadere il senso di orientamento fa sì che il mio culetto sia enormemente fuori asse, sculettando maledettamente. Arriviamo finalmente nella sala hobby, Letizia mi chiede di camminare e sculettare sui tacchi facendomi nel mentre togliere la gonna e il tanga (operazione difficilissima da fare sui tacchi) per mentre apre la porta del garages per far entrare BLACK nella sala. L’Alano entrando in sala rimane sconcertato, non aveva mai visto due troie pronte per lui e inizio ad avvicinarsi a noi annusandoci. Letizia lo allontana da me, mi fa avvicinare a lei, mi accarezza, bacia con voluttà e messo un piccolo puffo al centro della sala mi chiede di piegarmi sulle ginocchia e mettermi poggiato con il petto sul puffo, e troppo basso, mette dei cuscini sotto la mia pancia in modo che io sia perfettamente a novanta gradi rispetto il pavimento e mi fa allargare per bene le gambe. Inizia un lento lavoro di introduzione delle sue dita, bagnate ripetutamente con del Luan, nel mio culo, prima un dito, poi due poi tre, sento le sue dita sfondarmi lo sfintere, che man mano che passano i secondi si assuefa a quella dolce penetrazione (per inciso devo ammettere che il mio culo è discretamente allenato a ricevere cazzi e ortaggi di varia natura), sfila le sue dita dal mio culo e mi penetra con un dildo di 20 centimetri per quattro di diametro che ha attaccato allo strap-on, mi penetra con dolcezza ma con ritmo cadenzato, il mio sfintere si abitua facilmente a quella penetrazione e il mio cazzo in tiro sborra copiosamente. Il tutto dura una decina di minuti, il mio sfintere è ormai ben lubrificato e ben allargato, pronto a ricevere l’oggetto del desidero del nostro amante nero. BLACK intanto è rimasto in disparte rispetto a noi, Letizia lo chiama a sa ed inizia con lui dei giochi erotici in modo da farlo infoiare. Fa salire BLACK con le zampe anteriori sulla mia schiena, sento il suo cazzo battermi contro le chiappe in cerca del buco, con l’aiuto di Letizia riesce a centrare il mio ano e con forza mi penetra di una buona quindicina di centimetri, facendomi urlare di dolore, Letizia con i suoi giochi erotici di bocca e di mano lo aveva particolarmente eccitato e il suo cazzo era già divenuto particolarmente grosso, BLACK inizia una rapida successione di colpi avanti e indietro che mi procurano si dolore ma anche una particolare eccitazione, il mio culo pian piano si sta adattando alla grossa nerchia di BLACK, mi rilasso per godere al massimo dello stantuffare del cazzo nel mio sfintere, mi si appanna la vista, mi sento svenire, un dolore lancinante al retto mi assale, urlo di dolore, BLACK mi ha infilzato in tutta la sua lunghezza del cazzo compreso il nodo, nel mi retto sono entrati quasi trenta centimetri di cazzo con il nodo simile ad una pallina da tennis. Ad ogni colpo di inaudita violenza che BLACK mi infligge mi inarcuo sulla schiena. Il mio sfintere non riesce ad adattarsi al cazzo di BLACK, i suoi colpi velocissimi e ben cadenzati non mi danno alcun piacer, ma soltanto estremo dolore, ci vogliono almeno una ventina di secondi prima che mi riesca a rilassare del tutto, complice anche della copiose sborrate che BLACK riversa nel mio culo, che l’adrenalina riesca a coprire il dolore e le fitte che provengono dal mio culo ed allora che riesco ad assaporare appieno le delizie di avere nel culo un cazzo degno di tale nome. Lo stantuffare dura due/tre minuti al termine dei quali BLACK si ferma del tutto ed inizia il suo orgasmo, copiosi fiotti di sborra calda invadono il mio culo, mentre sento in me il suo cazzo dilatarsi ed allungarsi enormemente, il suo nodo raggiunge una grandezza di una bottiglia di coca-cola da un litro e mezzo, la paura mi attaglia, credo di avere lo sfintere ormai strappato. L’orgasmo di BLACK dura un minuto scarso, scende dalle mie spalle con le zampe posteriori rimanendo saldo con il suo cazzo nel mio culo, che nel frattempo si è adattato a quelle misure mostruose. Passano una ventina di minuti, prima che BLACK riesca a staccarsi da me, con un flop sento il suo cazzo uscire dal mio culo ed un senso di vuoto mi pervade. Letizia nel frattempo che io ero montato da BLACK, non aveva fatto altro che sgrillettare la sua figa, aizzare BLACK a rompermi il culo, incitandomi a non mollare nei momenti di massimo dolore, limonando nei momenti di massima mia goduria e fotografarmi in quella posizione hard, oscena e surreale. Appena il cazzo di BLACK è uscito dal mio culo per prima cosa ho inserito due dita nel mio culo per vedere se era tutto intero o se vi erano tracce di sangue., cercando di riprendere fiato, ho sentito la piccola mano di Letizia entrare nel mio sfintere e darmi conferma che il mio culo era ancora tutto intero, anche se orrendamente dilatato. Sono rimasto alcuni minuti poggiato sul puffo a novanta gradi, con la calda sborra di BLACK che scendeva lungo le mie gambe unito a grosse gocce di sudore che percorrevano tutto il mio corpo. Con l’aiuto di Letizia mi sono rialzato, il mio corpo era tutto un fremito, i reni mi facevano un male boia, il mio culetto era tutto un dolore, ho iniziato a camminare in modo del tutto innaturale per un uomo, a gambe larghe con i glutei che si muovevano assimetrici, sculettando sulle zeppe come una vecchia zoccola. Letizia è al massimo della felicità, il suo BLACK ha finalmente assaporato un bel culetto, io un po’ meno, sono stato violato da un cazzo che al momento della massima eccitazione era lungo 34 centimetri di lunghezza per ventisei centimetri di circonferenza (le misure mi sono state confermate da Letizia che qualche mese prima aveva portato al massimo dell’eccitazione BLACK con la bocca e con le mani per prendergli le misure e capire quando era ingorda la sua figa) il dolore fisico della penetrazione è stato a dir poco distruttivo ma in cambio l’eccitazione e il godimento della penetrazione è stato mondiale, mai e poi mai un uomo riuscirebbe a mantenere la possenza, il ritmo e il tempo di un cane. In poche parole sono riuscito a farmi scopare da un cane di grossa taglia senza danni fisici o mentali riuscendo a godere come mai nessun uomo o dona ci era mai riuscito.
Vorrei farmi una doccia, sono matido di sudore, la tutina o ormai divenuta una seconda pelle, puzzo come una capra, dal mio culo dilatato continua ad uscire la sborra di BLACK che cola sulle calze e lungo gli stivali. Ma Letizia mi vuole, mi desidera, mi spinge con forza verso la camera da letto è un ossesso vuole che la “cagna in calore” come ormai mi chiama la possegga in tutte le maniere possibili, mi dona il suo culetto, la sua figa super, la sua bocca i suoi seni, mi ripulisce il culo dalla sborra di BLACK, mi eccita con il suo corpo. E’ ormai sera tarda quando finalmente i nostri sensi si raffreddano e ritorniamo ad essere due persone giudizievoli. Ritorniamo ad essere Giulio e Letizia, due persone che dopo essersi lavate, vestite ed improfumate, fanno come due carissimi amici al ristorante (ho l’impressione che tutti mi guardino, forse sculetto …. si vede che ho il culo super dilatato … ho difficoltà a sedermi per il bruciore che ancora ho nello sfintere … sarà una mia suggestione .. bah). Dopo cena ritorniamo a casa, niente sesso, domani devo partire per Roma, parliamone, appuntamento dopo la metà di agosto, per evitare le malelingue dei vicini, nulla da eccepire anche se a malincuore; lei vuole essere posseduto analmente da BLACK nel nostro prossimo appuntamento, non sono assolutamente convinto del progetto, il suo bel culetto che io penetro con goduria, dopo il trattamento di BLACK, diventerebbe inservibile viste le dimensioni tra il mio cazzo e quello del cane, vorrei che ci pensasse con più attenzione. Alla fine BLACK (il nostro amante) già usufruisce della sua figa e del mio culo … perché dovrebbe togliermi il gusto di avere anch’io un culo da rompere. Potremmo contattare qualche coppia/singolo bisex amante come noi dei giochi erotici con degli animali … da provare.
A FINE AGOSTO … il prossimo racconto … vediamo come finisce.
P.S.: Il Racconto è purissima realtà, BLACK è stato perfettamente addestrato da Letizia a non saltare addosso a qualsivoglia persona, ma solo nei momenti intimi con lei gli è consentito di accoppiarsi; Letizia, giovane vedova benestante, ha scelto come amante un cane a qualsivoglia uomo che poi poteva trattarla come un cane; non c’è nulla di sporco ad avere per amante un cane se ben addestrato, pulito, curato e ben tenuto; per quanto mi riguarda l’esperienza di accoppiarmi analmente con un cane, pratica sessuale (zoofilia) che ritenevo non ricevibile ne fattibile (in poche parole da malato mentale da ricovero), mi ha praticamente aperto un nuovo universo, ammetto che il dolore iniziale dovuto alla penetrazione è stato assolutamente indicibile, ho ottenuto sensazioni psico-fisiche eccezionali (mai nessun uomo o donna sarebbe in grado di darmi quelle sensazioni che ho ottenuto accoppiandomi con BLACK), al prossimo appuntamento cercherò di aumentare la mia femminilizzazione e prepararmi analmente per essere montata da BLACK, ringrazio Letizia per avermi fatto conoscere questo pratica sessuale di cui si parla poco e niente, ringrazio Letizia per la sua bellezza di cinquantenne e di avermi fatto dimenticare l’amarezza dell’abbaqndono di mia moglie e di avermi risollevato da una crisi esistenziale e profondamente depressiva. Gli animali sono i migliori amici dell’uomo e se voluto possono divenire anche degli ottimi amanti, purchè siano sempre amati e rispettati, curati e ben tenuti.
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14 years ago
admin, 75
online -
L\'amante nero - seconda parte
La sala hobby è in semioscurità, i miei occhi cercano di abituarsi al buio, ma non vedo nessun essere umano, Letizia accende le luci ed ora mi appare, non capisco o cerco con tutto me stesso di non voler capire. Letizia mi presenta il suo amante BLACK l’Alano belga nero, da quando suo marito tre anni fa e morto si è consolata con BLACK, è silenzioso, sempre disponibile, insaziabile e durevole, senza particolari pretese e oltretutto non mette voci cattive sul suo conto in paese. Sono esterrefatto, lei se la ride, mi fa sedere su di una sedia, dicendomi che qualsivoglia cosa accada non mi devo preoccupare, ne muovermi verso di lei mentre stende un grosso asciugamano sul pavimento vicino ad una panca a meno di due metri da me in modo da poter avere una visione davvero da “prima fila”.
Letizia si distese sull’asciugamano chiamando a se black, lo fa mettere con la pancia rivolta verso l’alto e delicatamente inizia a giocare con il fodero lavorandolo con la mano, come per magia inizia ad uscire uno strano arnese di color rosso porpora che lei con grande maestria lavora di bocca man mano che passano i secondi il cazzo di black diventa un' asta rossa e lucida lunga almeno 20cm, madida di un liquido trasparente e scivoloso, a quel punto Letizia già grondante dei suoi umori si mette toglie il microtanga e si sistema a quattro zampe sulla panca "vieni bello! monta la tua padroncina! vieni su! su!" black si appoggio con le zampe anteriori sulla schiena di Letizia, con la verga completamente snudata, tentando di infilare quella specie di tronco che si ritrovava tra le zampe posteriori nella fica di Letizia, era come scatenato, potevo vedere le sue zampe anteriori stringersi ai fianchi di Letizia, mentre con spinte eccitate il suo cazzo strusciava viscido tra le sue cosce. Il peso del suo cazzo lo teneva forse un pò più basso di dove sarebbe dovuto entrare, Letizia a quel punto prese il cazzo di black con una mano e lo indirizza verso la sua vagina, una prima spinta piantò l' uccello di Black per buone quindici centimetri dentro la figa di Letizia, facendola quasi svenire per il dolore e dal piacere! sento le sue grida, la vedo gemere, gridare, la vedo muoversi velocemente avanti e indietro sotto i colpi possenti, poi percepisco il colpo improvviso di uno schiocco è entrato anche il nodo, ora si muove con il massimo del vigore, il tutto dura qualche minuto poi si ferma del tutto è all’orgasmo, Letizia ulula parole sconnesse mentre fiotti di sborra invadono la sua figa, il cazzo di black ad ogni ieculazione si ingrossa sempre di più e il suo nodo è divenuto grosso come un arancio, ha ormai preso pieno possesso di ogni parte della cervice di lei. Letizia mi appare stravolta, Black ha finito di scoparla ma si è legato con lei, scende dalle sue spalle e si mette dritto a quattro zampe con il cazzo ancora dentro la figa. Sono inebetito e sconvolto da una visione sessuale decisamente fuori dal comune. Passano una quindicina di minuti prima che Black riesca a liberarsi. Dalla figa di Letizia escono copiosi fiotti di sborra, rimane ferma in posizione carpone per qualche minuto per riprendere forza poi si alza, si ripulisce dalla sborra che ha ormai invaso sia la sua figa che parte delle gambe, manda black in garages chiudendo dietro di sé la porta, si avvicina a me e mi chiede se lo spettacolo è stato di mio gradimento, mi prende dolcemente per mano e insieme ci avviamo verso la sua camera da letto. Mi bacia dappertutto e mi limona, poi mi spoglia ed inizia un pompino favoloso, chinandosi davanti a me. Vedo entrare il mio bel cazzo nella sua bocca, ingrossarsi ad ogni sua succhiata, inizia un su e giù da vera troia, leccandomelo tutto fino alle palle. Dopo qualche minuto lei smette di giocare con il mio cazzo, si sistema un cuscino sotto la schiena e mi dice che è pronta mi invita a leccargli il buco del culo, entro dentro con la lingua e le dita, allargandogli per bene il culo, soffio dentro e lecco ripetutamente fino a quando gli dico che sono pronto per spaccarmi il culo. Gli spalmo della vaselina freschissima sopra e dentro il buco alzo le sue gambe sulle mie spalle e dopo un attimo inizio a far pressione sul suo sfintere, delicatamente ma con fermezza la cappella entra dentro, spaccando di schianto lo sfintere, sento Letizia urlare e pregarmi di smettere, mai io proseguo imperterrito spingendo sempre di più in modo progressivo e, dopo essersi fatta strada nel suo culo, arrivo con la cappella e con tutto il mio cazzo nodoso quasi all’intestino, sento le mie palle sbattere sul suo culo. Mi fermo per dilatare maggiormente il suo sfintere e permettere l’inizio della monta, adesso dopo il primo momento di dolore, Letizia inizia a muoversi ed ancheggiare per meglio far scivolare il mio cazzo nel suo culo, la sento godere, vedo la sua figa bagnarsi di umori, asseconda ogni mio colpo, sto per venire, lo percepisce, sfila il cazzo dal suo culo, si libera le gambe si fa mettere in ginocchio davanti a lei ed inizia un superbo lavoro di lingua fino a farmi venire nella sua stupenda bocca.
Gli avvenimenti delle ultime ore mi hanno veramente spossato. Per concludere la serata Letizia mi inviata ad un ristorante dove rimetterci in forze per poi avere tutta la notte per noi. Dopo cena mentre rientravamo a casa, mi chiede se voglio ancora gratificare la mia parte femminile con un incontro con black, il quale non ha mai potuto godere di un culo - lei in questi anni non si era mai fatta penetrare analmente dal cane. Non rispondo a questa sua richiesta e così anche lei lascia cadere il discorso. Passo una nottata da favola la sua figa extra-large ingoia il mio cazzo come un coltello arroventato in un panetto di burro, il suo culo mi dà sensazioni indicibili, la sua bocca fa resuscitare varie volte il mio cazzo che io avevo dato per morto, insomma la sua sensualità e la sua spregiudicatezza mi hanno pienamente coinvolto. Dopo una notte di sesso, benché stanco del viaggio, non riesco a prender sonno sogno ad occhi aperti di essere penetrato da black, ma il mio senso del pudore, la mia innata moralità, il mio senso di perbenismo, i miei sensi di colpa non riescono a convincermi di fare sesso con un animale ma nel contempo vorrei far contenta Letizia. Sono quasi le sei del mattino, sveglio Letizia, e gli dico che accetto e voglio gratificare la mia parte femminile. Lei mi bacia soddisfatta della mia scelta e, ormai perso ogni senso del pudore riesco finalmente a dormire. Ci svegliamo che è già molto tardi, sono circa le 10 del sabato, limoniamo un po’ sul letto, facciamo una abbondante colazione e lei mi chiede se sono pronto per il grande evento. Vista la sua esperienza mi rimetto totalmente nelle sue mani. Per prima cosa mi fa vari clisteri per liberare totalmente il mio sfintere e il mio intestino da rimasugli poco graditi, godo moltissimo mentre lei mi infila la cannula del clistere nello sfintere e fa entrate acqua e una sensazione molto stimolante, poi con una crema depilatoria a rapida azione toglie tutti i peli dal mio culo rinfrescandolo dopo con una crema emolliente. Il suo intento è di far uscire in me la parte nascosta – trasformarmi in una puttana, a sua totale disposizione - tutina color carne – aperta nelle parti intime che copre la mia peluria -, un giubbino di cuoio che copre le spalle e il tronco - al fine di evitare che black salendo sulle mie spalle mi ferisca con le sue unghie – reggicalze, calze a rete, stivaletti alti alla tartagnan con zeppa, mini-tanga, una micro gonna, camicetta, parrucca, trucco. Allo specchio dopo la preparazione ho difficoltà a riconoscermi, Letizia mi ha trasformato in una perfetta femmina da monta. Anche lei si prepara per il grande evento quepierre, calze a rete, stivali con tacco altissimo, mutandine per innesto di strap-on, è una vera maitress, ed io sono totalmente in suo possesso. Sono ormai le tre del pomeriggio, scendiamo nella sala hobby dove mi attente il mio amante nero.
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14 years ago
admin, 75
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L\'amante nero - prima parte
Sono un pensionato bisex di 55 anni separato da 7 mesi (la mia ex-moglie dopo 30 anni di matrimonio mi ha lasciato, portandosi via gran parte della mia liquidazione). Alla fine di giugno scorso, dopo essermi ripreso dall’abbandono di mia moglie, ho deciso di prendermi una vacanza di due settimane, destinazione Aosta. Sistematomi in albergo e naturalmente non avendo intenzione di tornarnene a casa a “mani vuote”, essendo bisex uomo o donna non fa nessuna differenza per me. Il proprietario dell’albergo, per farmi cosa gradita al tavolo del ristorante mi inserisce con una coppia di veneziano piuttosto anziani ed una vedova di Viterbo (Letizia) anche lei appena arrivata, una cinquantenne piuttosto decò nel vestire e sicuramente a prima vista non bellissima. Dopo i convenevoli di prassi, ha potuto constatare di persona la grande vitalità di Letizia Il suo viso era decisamente bruttino ma, i suoi occhi emanava una grandissima sensualità e il corpo che si intravedeva dai vestiti quasi monacali risultava essere di grande bellezza. Nei giorni a seguire, essendo provvisto di macchina sono divenuto il suo cavalier servente (si parlava di arte, della bellezza dei posti che stavamo frequentando, di cibo, dei nostri ex) e in sua compagnia abbiamo girato in lungo ed in largo tutta la Valle d’Aosta. Mi compiacevo di averla al mio fianco guardarla nella sua prorompente vitalità, sensualità e godere della vista del suo corpo - nelle gite che facevamo abbandonava i suoi abiti monacali per mettersi più comoda - aveva veramente un corpo da favola, ben messo in ogni sua parte per essere una cinquantenne - Le mie primitive intenzioni di cercare qualche avventura, sui erano totalmente perse, ero profondamente preso da Letizia, ormai pendevo totalmente dalle sue labbra, e la sera in bagno mi facevo enormi seghe, sognando il suo corpo. Passò la prima settimana, e come tutte le sere prima di cena, presi il mio computers portatile per vedere se mi era arrivata qualche e-mail sui siti di annunci dove sono iscritto e, mentre vedevo la mia posta, apparve lei, che mi chiese se poteva utilizzare il mio computers per vedere se aveva e-mail, acconsentii, chiudendo le varie finestre che avevo aperto per visionare i vari siti di annunci. Gli passai il computers e discretamente mi allontanai dirigendomi verso il bar dell’albergo. Dopo cena, come da prassi ci dirigemmo per una passeggiata verso il centro di Aosta, e lei mentre parlavamo del più e del meno con la massima disinvoltura mi chiese se ero iscritto a qualche sito per annunci, io preso alla sprovvista, negai decisamente dicendo che non ero il tipo per fare certe cose, a queste parole Letizia si mise a ridere e tra il serio e il faceto mi disse che lei è iscritta a vari siti di annunci e quando la sera - sola in casa - gli piace vedere films e visitare siti porno, aggiungendo poi, che quando mi ha chiesto il computers per visionare le sue e-mail digitando desiderya gli è apparsa la mia pagina iniziale dove lei ha visionato le mie foto, annuncio e profilo. Da quel momento il nostro modo di vivere le vacanze è totalmente cambiato, non parlavamo più di arte, luoghi da visitare, bellezze alpine, cucina ma i nostri discorsi vertevano quasi totalmente sul sesso, sulle nostre amicizie, sui nostri sogni sessuali. Ormai certo di passare con lei gli ultimi giorni di vacanze, facendo sesso sfrenato, mi ritrovai a cozzare contro un muro e una fortissima opposizione da parte di Lei. A suo dire le vacanze servono per ritemprare lo spirito e il corpo, per il sesso mi propose di anticipare la partenza a venerdì, accompagnarla a Viterbo e fermarmi a casa sua il sabato e la domenica, dove in compagnia del suo AMANTE NERO – non era così monacale come mi era sembrata prima - si sarebbe concessa a me e nel contempo mi avrebbe fatto scopare dal suo amante in modo da gratificare la mia parte femminile. Contai le ore, i minuti i secondi che ci separavano dalla partenza, il mio cervello ed i miei sensi erano ormai totalmente in balia della sensualità emanata da Letizia e del suo corpo e ancor di più dal bel maschione che ci aspettava a Viterbo. Il venerdi mattino dopo colazione verso le dieci partimmo, lungo l’autostrada mi fermai soltanto per i bisogni corporali e per il pranzo. Durante tutto il viaggio, parlammo pochissimo, ognuno era assorto nei propri pensieri, i miei mi facevano prudere il culetto e mandare in estasi il mio cazzo. Arrivammo a casa sua verso le 17,00 (una villetta bifamiliare appena fuori Viterbo). Appena arrivati, Letizia scese dalla macchina e si avvio verso il cancello per aprirlo in modo da farmi entrare, appena entrata in giardino su accolta festosamente dal suo cane (un Alano Belga di nome BLAK) non sono un patito di cani, ma la vista di quell’enorme animale mi inquietò moltissimo, entro con la macchina, mentre Letizia richiude dietro di sé il cancello, ma non oso uscire, Letizia visto il mio malessere chiama a sé l’Alano, mi invita ad uscire dalla macchina e di avvicinarmi a lei, BLACK mi annusa, mi gira intorno, mi mordicchia i pantaloni, da parte mia da parte mia anche se con reverenziale diffidenza inizio ad accarezzarlo, finchè non si accuccia ai miei piedi, mi considera – vista anche la presenza della sua padrona - uno di famiglia. Letizia mi spiega che la villetta è su tre livelli, il garage e la sala hobby nel seminterrato, un piano rialzato con salone e cucina, un primo piano con le camere da letto, più la mansarda. Iniziamo a scaricare i bagagli e a portarli nella sua camera da letto. Mentre io sistemo il mio bagaglio cercando di non interferire con le mie cose personali negli armadi/cassetti cercando di non interferire con quanto già in esso contenuto. Letizia, nel frattempo, è andata nel bagno per farsi una doccia rigenerante e togliersi la stanchezza del lungo viaggio, dopo pochi minuti esce dal bagno nuda come mamma la fatta, nemmeno nei miei più reconditi sogni mi era apparsa così bella e formata, il suo corpo sinuoso fa invidia ad una trentenne, le tette ancora turgide e ben piazzate, un culetto da sballo e due gambe dritte e senza un filo di cellulite, in poche parole un sogno. Si avvicina, mi bacia con passione e mi chiede se sono di suo gradimento, non riesco quasi a parlare, deglutisco a fatica, ride e mi invita a farmi una doccia, per calmare i miei bollenti spiriti e togliermi la stanchezza del viaggio, dice di fare in fretta – mentre lei si va a preparare - ricordandomi che c’è un amante che ci aspetta. Mi faccio la doccia, mi sbarbo, rientro in camera per rivestirmi. Lei è gia pronta, un giubbino di cuoio copre le sue spalle e il tronco l’apertura a V sul davanti a due bottoni lascia libere le sue due bellissime tette, una microgonna lascia intravedere il tanga ultravelato che divide perfettamente il suo bellissimo culo e copre impudicamente la sua passera, le calze velate autoreggenti esaltano le sue bellissime coscie, mentre due stivaletti a tacco alto esaltano le sue gambe e la fanno sculettare in una maniera indescrivibile. Ho difficoltà a contenere negli il mio cazzo già enormemente dritto e duro. Cinge il mio corpo con passione, mi bacia con voluttà, il suo profumo mi inebria, tutto in me vibra, mi aiuta a vestirmi e mi chiede si seguirla nella sala hobby, dove ci attende il nostro amante.
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14 years ago
admin, 75
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Violentato da tre
Credo che molti quando leggeranno questa storia penseranno sia frutto di fantasia e non mi importa molto di questo,ma spero vivamente a nessuno venga in mente di riproporla,perchè potrebbe essere traumatica e portare serie conseguenze in chi la subisce.
Chi ha letto il mio primo racconto sul primo incontro col siciliano ha potuto notare che ho parlato di una violenza subita in quel posto immerso nella vegetazione dove andavo a prendere il sole.
Quel giorno stavo benissimo,la temperatura era ideale,non troppo caldo e una leggera brezza di vento..il mio amante siciliano era in ferie e stavo pensando a lui,a come mi faceva sentire troia.A giorni sarebbe tornato e non vedevo l'ora..Pensando a queste cose mi sono addormentato a pancia in giù.
Il risveglio è stato bruttissimo,con un tipo che mi schiacciava le braccia distese in avanti col peso delle ginocchia e un altro che sopra di me mi premeva la schiena con le mani e le gambe aperte con le sue,immobilizzandomi e penetrandomi con violenza,a freddo.Un dolore pazzesco,ho urlato dal male provato,ogni colpo che mi dava era una fitta tremenda,quasi piangevo.A pensarci ora,mi viene il terrore a pensare se l'avessero fatto in quel modo ad uno che non avesse mai preso un cazzo,l'avrebbero devastato.In quel modo stavo soffrendo terribilmente io che ce l'avevo già ben aperto,figurarsi ad un verginello(o verginella).Non era dotatissimo il tipo,ad occhio e croce sui 16-17 cm,ma in quella posizione,a freddo sembrava di 30.E spingeva forte.
Dopo un pò di tempo che a me sembrava lunghissimo,il tipo che era sulle mie braccia,accertatosi che non sarei riuscito a reagire,si è inginocchiato davanti a me.Mi hanno fatto mettere a pecora,finalmente direi,perchè così sopportavo meglio il dolore.Quello davanti mi ha ficcato il cazzo in gola,e ha cominciato a pompare come se la mia bocca fosse una figa.Quello dietro,spingeva più forte,spingendomi contro il cazzo davanti.Da quel momento,per quasi due ore non ho mai avuto un attimo senza cazzi in bocca e in culo contemporaneamente.E quei colpi così forti mi stavano cominciando a far sciogliere,era un misto tra dolore e piacere.Se ne accorsero,mi dicevano che ero una troia che sta bene solo con i cazzi dentro,una zoccola da sbattere,e quello che mi penetrava mi dava anche sberle sulle gambe e sulle natiche.
A quel punto,da dietro i cespugli è sbucato fuori un terzo uomo,un tipo grosso,autoritario sulla cinquantina.Non mi ero neppure accorto ci fosse.Era il capo dei tre e gli altri due obbedivano ad ogni suo ordine.Infatti fece spostare quello che mi stava pompando in bocca e si raccomandò che nessuno dei due osasse venire,altrimenti avrebbe subito da lui lo stesso trattamento.
Quello che mi stava scopando si spostò per lasciare posto all'altro tra le mie chiappe,mentre il capo tirò giù i pantaloni davanti a me tirando fuori un cazzo da spavento,lungo circa 20 cm..ma grosso,enorme.Mi ha preso la testa con forza tirandola verso quel mostro e spingendolo in bocca..
Quasi non ci stavano,mi venivano sforzi di vomito,gli occhi uscivano dalle orbite,mentre l'altro dietro spingeva a raffica.Ho avuto un attimo davvero brutto,ma poi con la saliva si bagnava e scivolava un pò,ma sempre con enorme fatica.
Ormai il dolore era un ricordo,si sentiva ad ogni colpo di cazzo quanto fossi bagnato in culo.I due complici si davano il cambio,raffiche sempre forti e riposo,così non venivano.Mi parlavano sempre al femminile e questo come avevo già imparato,mi eccitava,mi faceva sentire troia e femmina.Ma nonostante l'eccitazione avevo paura di quanto male potesse farmi la penetrazione di quel mostro,perchè sarebbe arrivato sicuramente presto quel momento visto quanto era diventato duro tra le mie labbra.
E venne il momento che tanto temevo ma ormai desideravo.
Ordinò ai due di farselo ciucciare,ed io alternativamente succhiavo l'uno e l'altro(non sarebbe servito alcun ordine).E si mise dietro di me.In quel momento un attimo di terrore,un terrore che con mia sorpresa era infondato.Sicuramente mi fece un pò di male,ma ormai ero così dilatato dai colpi continui dei due complici che non fece grossa fatica ad entrare tutto anche perchè mi penetrava con calma,lo infilava,lo toglieva tutto,lo infilava,lo ritoglieva spalancandomi con le mani il buco aperto,facendo vedere agli altri che buco di culo aveva la troia.Ed io mi sentivo tappato,poi tutto aperto,poi tappato..
Sono venuto così,a cazzo moscio,senza che sia stato mai toccato nè da me nè da loro.
La cosa li eccitò tantissimo,mi deridevano perchè avevo goduto come una femmina e questo creò in me un grande imbarazzo che mi portai avanti per parecchio tempo.Il capo mi guardò e mi disse "sei venuto come una femmina,ora ti scopo come una femmina!"ridendo di me.Mi girò schiena a terra,mi alzò le gambe allargandole e infilandomi stavolta con forza,con colpi potenti.Ad ogni colpo gemevo come una cagnetta,dei gemiti naturali,mi sembrava quasi di aver cambiato voce.Lo sentivo nell'intestino ed ero totalmente "sua".Stringevo le gambe intorno a lui,avrei voluto non uscisse mai,gli altri due da dietro la testa mi infilavano i loro cazzi in bocca,a volte anche insieme.Mi sentivo la più troia delle troie e mi piaceva.
Arrivò però il momento in cui tolse il cazzo dal mio culo,sentivo un senso di vuoto dentro,ero totalmente aperto.Si sono alzati davanti a me,mi hanno fatto mettere in ginocchio perchè era arrivato il momento finale.Li succhiavo con foga tutti e tre,un pò meno il capo per le dimensioni,ma si rifaceva dandomi dei veri e propri schiaffi in faccia col cazzo.Fino a quando hanno versato due ore di piacere represso sul mio viso,una maschera bianca.
Se ne andarono lasciandomi lì,sfinito,col loro piacere che gocciolava dal mio viso e col dolore che tornava a comparire forte.Nei due giorni successivi facevo fatica persino a sedermi tanto che a casa dovetti inventarmi di avere le emorroidi.E lasciando dentro me la sensazione di una cosa unica,mai più ripetibile allo stesso modo.
Ma anche una tremenda incazzatura,perchè nonostante il piacere provato alla fine,la violenza subita non posso ammetterla.Un conto è scegliere con chi andare e cosa fare,un conto è subire senza poter fare niente.Chi per farsi una scopata deve usare violenza con uomini,donne o ancora peggio bambini,vale troppo poco come uomo.Meno di me che ero la femmina troia.
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14 years ago
culorottoUD,
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Villaggio di sesso
Tutto era iniziato quando entrai nel villaggio turistico nel giugno 2010
La mia mansione era di massaggiatore nel centro benessere nel villaggio.
un giorno venne un signore a prenotare un massaggio per la moglie e ci mettemmo d'accordo per l'appuntamento. La signora venne in centro e il massaggio gli venne effettuato come da prassi. Dopo il trattamento gli chiesi se le fosse piaciuto e mi disse di si e di voler effettuare un pachetto da 5 massaggi per tutta la settimana. ci rivedemmo al secondo massaggio e già lì incominciò a stare senza reggiseno. Io la massaggiai ugualmente e mentre svolgevo il mio compito...lei incomincia ad accarezzarsi il seno e a fare piccoli gemiti. Mentre la massaggiai lei incominiò a godere e gemitava senza pudore. l'atmosfera era molto bella... luce soffusa con musica orientale e incenso che profumava tutta la stanza.
A quel punto le chiesi di mettersi a pancia sotto e mentre le toccavo la schiena con un olio al profumo di avocado e vaniglia, lei iniziò ad eccitarsi. ominiciò a gemitare come se la penetrassi e si bagnò tutta. A qual punto io ero verso la sua testa e mentre gli passavo le mani sulla schiena dall'alto verso il basso, mi accorsi che mi cacciò il cazzo fuori e che me lo succhia di brutto. Cominciai a non capire più nulla, lei lo succhiava e godeva e al ricevimento c'era la responsabile che aspettava con un'altra cliente. (Per fortuna che c'era la musica che copriva tutto).
La sera beccai il marito al bar e mi disse che la moglie cli aveva raccontato tutto. A quel punto cominciai ad agitarmi un pò, ma lui mi disse che voleva che io massaggiassi la moglie in camera loro in sua presenza. Ci vedemmo dopo mezzanotte e lei era già comoda sul letto matrimoniale. Lui sulla sedia osservava quello che facevo alla moglie e dopo appena 15 minuti di massaggi, lei mi tirò sul suo corpo e mi tolse i vestiti e il marito guardava tutto compiaciuto.
Alla fine facemmo sesso quasi per tutta la notte e il marito che ci guardava e solo dopo un pò iniziò anche lui ad essere partecipativo.
Non sò se erano venuti da soli o con altre coppie amiche...ma il giorno dopo mi ritrovai con un bel pò di appuntamenti da svolgere a domicilio.
Un periodo molto piacevole sia per me che per le signore che hanno scoperto il mio Sexy Massage.
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14 years ago
admin, 75
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Esperienza da film
Ero appena tornato da un weekend con la mia ragazza,3 giorni passati divinamente tra mare,ristorante e letto.mi invitarono amici a bere una birra in un pub della mia città,ero rilassatissimo,sdraiato sul divanetto in pelle del locale quando vidi una donna che mi fissava.........era una donna sulla quarantina,con i capelli ricci,due tette enormi.notai che era in compagnia di un uomo,nei momenti in cui lui era distratto la guardavo,lei mi fissava.tutto questo durò una ventina di minuti,notai che lei entrò nel bagno e la seguì.una volta dentro io le dissi:"lei è veramente una bella donna,è sola?"
lei mi rispose:"sono con mio marito ,ti va di bere qualcosa con noi?"
"certo" io le dissi.rimasi con loro a bere,cominciò a dirmi che a suo marito piaceva osservare lei mentre ballava con altri,che erano una coppia molto aperta e mentre parlava mi mise la mano sul mio cazzo.......era durissimo,la situazione mi aveva eccitato da morire.continuammo a parlare fino a quando io li invitai a casa mia.mi seguirono con la macchina,una volta entrati lei si accomodò sul divano,io accanto a lei.aprii una bottiglia di champagne e riempii i loro bicchieri,lei era eccitatissima.ad un tratto lei aprì le gambe,non indossava le mutandine.mi piegai e cominciai a leccare la sua fica,era bagnatissima.aveva un sapore buonissimo,lei mi abbassò i pantaloni e me lo prese in bocca.il marito guardava,era eccitato.mentre lei me lo prendeva in bocca lui continuò il mio lavoretto,leccava la sua fichetta ormai bagnatissima.lei mi chiese di metterlo dentro,la girai e la penetrai.gemeva,non mi era mai capitato di sentire una donna gridare così,capii che lo faceva per fare godere il marito che nel frattempo si masturbava.continuammo per un paio di ore,ero esaustodopo averla penetrata in tutte le posizioni le dissi di prendermelo in bocca.mi fece un pompino,raramente mi hanno fatto un pompino così.me lo succhiava dalla base,mi leccava le palle.....ero impazzito.l'ho riempita del mio nettare,lei continuava a succhiare ingoiò tutto mentre il marito eccitatissimo ci guardava.
continuammo a bere, ci scambiammo i numeri e poi se ne andarono....credevo che certe cose capitassero solo nei film.mi coricai,sentivo ancora il sapore della sua fica.............ancora quando ci penso mi diventa duro........
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14 years ago
admin, 75
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E se domani e ribadisco se...
Lei- Che ne dici di trovare qualcosa di nuovo che ravvivi il nostro desiderio?
Lui- Non è che si possa inventare molto…è una questione di testa, non di posizioni o di vestiario: certo, un paio d’autoreggenti e un bel sedere all’aria possono aiutare, ma quello che conta, è l’approccio mentale, è la testa che deve lubrificarsi d’erotismo nell’attesa dell’incontro.
Lei- Lo so: hai ragione. Allora vuol dire che non ti amo più? No, non credo. Ho solo bisogno di stimoli nuovi; forse, è solo un momento d’apatia. Sarà questo caldo esagerato o i mille impegni di questo periodo, ma il punto rimane lo stesso, quando penso a noi due, non riesco a comporre i tasselli che mi devono portare all’eccitamento.
Lui- E quindi?
Lei- E quindi niente! Ti faccio partecipe di un mio stato d’animo; non mi piace fingere orgasmi, ne fare la geisha senza provarne il piacere.
Lui- Non ti ho mai chiesto di fare la geisha, anche se mi piace comandare caratterialmente, ti ho sempre lasciato libera nel nostro rapporto.
Lei- Lo so, lo so… il problema può essere che non mi sento libera abbastanza
Lui- Spiegati meglio.
Lei- Ultimamente, per mantenere alto l’eccitamento mentale, mi trovo a pensare a giochi erotici più scabrosi…
Lui- Continua…entra nei particolari, sono curioso di sapere cosa ti passa per la testa.
Lei- Prometti che non t’incazzi?
Lui- Non lo prometto, ma farò il possibile…
Lei- Ok. Ti faccio un esempio. L’ultima volta che abbiamo fatto l’amore, mentre io soddisfacevo il tuo sesso con la bocca, ho cercato i tuoi occhi e li ho trovati chiusi, allora, ho guardato al lato del letto, in quel tuo specchio immenso intarsiato a mano, che tu hai comprato apposta per guardarci nei momenti dell’amore; mi sono vista in quella posizione, prona, tra le tue cosce, con il sedere alzato e ho immaginato l’entrata di uno sconosciuto nella stanza, che approfittando della situazione mi possedeva senza chiedere permessi, solo per il gusto di fottermi: quel pensiero indecente ha stimolato il mio piacere, con le dita, approfittando del fatto che tu avevi ancora gli occhi chiusi, sono scesa tra le mie labbra e toccandomi, sono venuta insieme con te…
Lui- Cazzo…E da quando hai cominciato ad avere bisogno di questi stimoli extra- coppia?
Lei- Non lo so di preciso; è stato tutto naturale, un escamotage contro il mio appannamento erotico…
Lui- Ho capito, ma, più o meno, da quanto?
Lei- Circa un mese…
Lui- Guarda caso, da, quando siamo stati in crociera e abbiamo conosciuto quella coppia di scambisti con cui abbiamo fatto amicizia…hai scopato con lui?
Lei- Non dire stupidaggini! Sai bene che se dovessi andare con un altro, non sarebbe per uno stupido desiderio fisico: vorrebbe dire che tra noi tutto è finito!
Lui- Comincio ad avere dei dubbi su quello che penso di sapere…Qualcosa o qualcuno, deve avere stuzzicato i tuoi desideri.
Lei- ad ogni modo si, centrano loro o esattamente lei, la sua dolce compagna.
Lui- Patrizia? Quella svampita? Quella tutta curve e poca testa?
Lei- Proprio lei! La biondina che hai detto avresti sbattuto volentieri sul tavolo della camera, la bambolina con la faccia da innocente e il viso d’angelo, che hai giudicato solo per il suo corpo. Una sera, esattamente quella dove tu sei andato a giocare al casinò con Paolo, il suo compagno, lei, dietro un paio di cocktail alcolici, ha sciolto le redini mentali e si è lanciata in una serie di racconti intimi vissuti con lui e, ti assicuro che a sentirla, è ben altro che un angelo…
Lui- Adesso sono proprio curioso e come vedi, anche molto eccitato.
Lei- Vedo, vedo…
Lui- Quindi, i tuoi ultimi pensieri erotici sono legati ai suoi racconti
Lei- In parte si, è sicuramente servita a farmi spaziare con la mente. In realtà, loro lo fanno organizzandolo, mentre, io ho messo la variante dello sconosciuto che s’approfitta di me; mi ha riportato alla mente pensieri e desideri latenti, che avevo nascosto nei meandri di qualche cassetto mentale.
Lui- Vuoi farlo davvero?
Lei- Non lo so, onestamente, non lo so…Una cosa e pensarlo, una cosa è farlo, però di sicuro ha contribuito a stimolare il mio erotismo.
Lui- Cazzo, questo tuo desiderio mi spiazza! Non credo che sarei mai capace di dividerti con un altro, per quanto mi giudico abbastanza aperto nel sesso, il pensiero di vederti posseduta da un membro che non sia il mio, mi fa impazzire di gelosia…
Lei- Lo so amore, ma è giusto che tu sappia dei miei ormoni impazziti…
Lui- Porco giuda, quello che mi hai raccontato, mi ha eccitato, ho immaginato, mentre raccontavi, ma adesso, a mente fredda, col senno di poi, sto male…pensare che qualcuno sia stato dentro di te, mi fa soffrire…
Lei- E se la terza persona fosse una donna?
Lui- Oh diavolo…c’è anche la variante femminile? Ma quanto è troia quella Patrizia?
Lei- Amore, non usare parole improprie, io sono una puttana perché vengo con te, pur essendo sposata?
Lui- Che c’entra, sono casi diversi.
Lei- No, sono solo varianti sul tema, modi alternativi per raggiungere un obbiettivo: però non hai risposto alla mia ultima domanda; se fosse una lei?
Lui- Non nascondo, che è un pensiero passatomi per la mente, ma mai da quando sono con te, tu soddisfi tutti i miei desideri erotici; però dovendo scegliere…
Lei- Sono solo pensieri?
Lui- A dire il vero, una volta l’ho fatto in tre con una ragazza straniera portata da un mio amico, ma lei, era una perfetta sconosciuta, solo sesso per divertimento, uno sfogo in comune.
Lei- Però l’hai fatto
Lui- Si…
Lei- E adesso puoi giudicare per esperienza: è questo desiderare e non sapere cosa si prova, che m’inebria e mi tormenta...
Lui- Amore, ti avviso che fino a che stai con me, questo dubbio ti rimarrà! Adesso, se ti fa piacere, puoi spegnere la luce e fantastichi, l’importante, è che sia io quello che abbracci...
Lei- È già una piccola variante, un inizio di novità sulla strada dei miei desideri…
Lui- Oh, mio Dio, mi sono messo con un’assatanata del sesso…
Lei- Zitto e baciami Maurizio, o nel buio, devo chiamarti Paolo?…
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14 years ago
fantasypervoi,
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Riunione d\'ufficio
Lei lavorava presso un rinomato operatore telefonico in zona centrale, dove ebbi l'occasione di conoscerla ed allargare la mia cerchia di interlocutori utili per il mio business. Era solito che con cadenza settimanale mi recavo da lei per le solite riunioni di approfondimento sicchè un bel giorno notai qualcosa di strano in aria. Lei, 42 enne sposata, bionda e dagli occhi verdi, appariva ai miei occhi sempre composta e professionale. Aveva un magnifico decoltè che, per la gioia dei miei occhi, mostrava qualche volta senza pudore indossando abiti a fiori, quasi ad annunciare l'arrivo dell'estate. E era infatti una giornata di fine luglio quando la frenetica città di Roma, come del resto le grandi metropoli, inizia a spopolarsi, così come gli uffici carenti di personale. Mi presento al suo ufficio puntuale alle 10.30 e mi accorgo che, nel suo piano erano presenti pochissime persone. Quasi deserto. Notai in lei un atteggiamento diverso dal solito, soprattutto gli sguardi ammalianti e profondi ed una voce suadente promettere "affari in corso". Indossava una lungo e aderente abitino rosso con delle grosse spacche laterali dove mettevano in risalto le sue magnifiche curve, ed un infinito taglio sul decoltè dove trasbordava la sua 6° di seno. Mi ricordo i suoi altissimi tacchi a spillo neri, che ponevano risalto alla sua rosellina scolpita alla caviglia. Mi fece notare che quel giorno non aveva nessuna intenzione di dedicare tempo al lavoro...ed i fatti ci intrattenemmo con altri racconti e come avremmo organnizzato le ferie con le rispettive famiglie. Da li a poco mi invito a consumare un caffè presso la maccinetta posta in un angolo di corridoio. Eravamo noi 2 soli e la macchinetta che si accingeva a completare il suo dovere. Lei si avvicinava sempre più a me spudoratamente e nel gesticolare il suo interminabile seno si adagiava sulla mia camicia. Capì presto che erano segnali di provocazione e che era giunto il momento di dimenticare ciò che di professionale aveva confezionato il nostro trascorso rapporto. Si chinò stranamente ad afferrare il caffè, fino a formare un angolo ancestrale dettato dal kamasutra. Non feci in tempo ad accorgermi che il suo enorme fondoschiena urtò il mio corpo già pietrificato. Tanto e vero che sentì quel sottile perizoma nero che indossava. Ci rimanemmo in quella posizione per 3, forse 5 interminabili secondi. Il tempo necessario per comprendere che il caffè era l'ultimo nostro desiderio. Diede uno sguardo veloce per il corridoio e, tranquillizzata dalla assenza dei colleghi mi sbottono la cerniera e iniziò a succhiarmelo con ardita veemenza. Ero in preda al panico, per paura che, in un solo istante, potessi perdere la mia reputazione al cospetto di qualche persona preciparti alla macchinetta del caffè. Sentivo le sue languidi labbra scivolare delicatamente sul mio immenso corpo e la sua lingua esplorare ogni mm del mio glande. Avevo il cuore in gola e facevo delle lunghe apnee di piaceri. Era eccitata alla follia e, nonostante la sua bocca completamente divorata del mio imperiale cazzo, emanava gemiti di gioia. Ero eccitato a morte, al punto di donargli tutto il mio nettare nella sua bocca, quando all'improvviso udimmo una voce da lontano. Il mio cuore era uscito dalla bocca e chissà quale angolo di corridoio prese. Ci ricomponemmo in fretta e furia anche se, lo scompiglio che avevamo in viso e gli occhi sgranati di sesso, facevano trapelare il resto. Lei non voleva affatto che il tutto finisse lì e mi invitò a raggiungerla nell'ufficio vuoto del suo capo assente per ferie. Ero diviso a metà: da una parte, preso dall'euforia di quegli attimi non desideravo altro di più idilliaco, dall'altra mi preoccupava proprio il contesto. Alla fine decisi di raggiungerla. Chiuse la porta a chiavi e chiuse le tende delle finestre fino a creare un ambiente a sfondo erotico. Forte del fatto che eravamo solo io e lei a dividere la stanza del suo capo, cancellati ogni mia preoccupazione e decisi di dedicarmi totalmente a lei. La bacia con forza energica sulle labbra carnose e, nel frattempo gli tolsi l'abitino. L'afferrai rudemente e la feci sedere sul tavolo in rovere del suo capo nel mentre gli accarezzavo le sue enormi tette. Aveva enormi capezzoli turgidi e propompenti e inumiditi della mia saliva. Mi spostai ancora più giù e, lentamente e con gambe divaricate la mia biforcuta lingua sposava il suo umidiccio e inspessito clitoride. Era inzuppata di piacere ed io come un ascensore impazzito, davo su e giù come un ossennato. Scrutavo fra le sue grandi, anzi grandissime labbra rosacee e dall'odore acre intenso. Non ebbe neanche il tempo di informarmi che raggiunse un interminabile orgasmo accompagnato da urli e gemiti che sicuramente avranno sentito giù in reception. Volevo consumare il mio orgasmo con lei sdraiata sempre sul tavolo. Gli chiesi di voltarsi in un magnifico 90 con gambe divaricate. In un attimo accolse tutti i miei 23 cm di piacere sulla sua strainumidita passerotta. La scopavo alternando allunghi profondi con piccole torsioni laterali, fino ad accompagnarla in paradiso. E nel mentre, il mio malefico pollice gli scrutava il lato b, stretto ma invitante. Infilavo il dito lentamente e lei, ansimando, mi invitava ad andare in fondo e di non preoccuparmi perchè godeva all'impazzita. Da quella piccola fessura, in un attimo diventò una enorme voragine gonfia di voleri. Mi chiese di infilarglielo anche nel suo culetto ormai dilatato dal piacere ed io, non esitai un attimo. Era caldo e profondo e lei sempre più porca e assatanata del mio corpo. La scopai per almeno 15 min alternando sia il suo culetto che la passerotta ma, alla fine cedetti la tentazione al culetto. Desiderava tanto che gli sborrassi dentro, ed il suo invito era di farlo fino all'ultima goccia...e così fù!!!! avevamo raggiunto l'orgasmo assieme, una sorta di pace dei sensi, ansi di ormoni che ormai tempestavano la nostra mente. Ci ricomponemmo alla meglio, sistemando alla meno peggio l'ufficio del suo capo colmo del mio nettare e, allontanandoci per il corridoio mi strinse la mano con la sua perduta professionalità chiedendomi quando fosse stata la prossima riunione...
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14 years ago
admin, 75
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Il primo incontro con il siciliano
Fino a 4 anni fa mi piaceva andare a prendere il sole nudo.Avevo trovato un posto ai margini di un torrente appena fuori città,nascosto tra la vegetazione circostante.Ci passavo ore li a crogiolarmi al sole ed in più ogni tanto spuntava qualcuno dalla vegetazione e ci scappava pure la scopata.Ho molti bei ricordi in quel posto,qualcuno un pò noioso,uno traumatico avendo subito una vera e propria violenza.E per questo smisi di andarci..Ma pochi giorni prima di quell'episodio ebbi modo di fare la conoscenza di quello che fu il mio amante fisso per circa due anni.Antonio,era un tipo un pò tarchiato,pochi capelli,parecchio peloso.Insomma non proprio l'uomo dei sogni:-)Ma dal primo momento ebbe su di me un effetto sconvolgente,col suo modo di farmi sentire troia.
Di solito quando qualcuno si avvicinava,quasi fosse una legge non scritta,usciva dalla vegetazione col cazzo dritto e aspettava un mio cenno oppure che mi avvicinassi.Se non avevo voglia,mi giravo dall'altra parte e andavano via.
Antonio no..uscì dai cespugli col suo bastone dritto,mi venne vicino deciso e me lo appoggiò sulla faccia ordinandomi "Suga!!"..Ero sorpreso ma prima di dire una parola lo stavo già succhiando.Lo facevo lentamente,per gustarlo di più,ma evidentemente a lui non andava bene,perchè mi prese la testa tra le mani ed incominciò a dare un ritmo sempre più veloce e profondo.Mi mancava quasi il respiro ma allo stesso tempo ero eccitato dalla sua voglia.Dal ritmo che stava dando ero certo che mi volesse venire in bocca e poi se ne sarebbe andato,ma fortunatamente non fu così..
Tolse il suo grosso cazzo dalla mia bocca e mi fece mettere a pecora.Lui era in piedi e neppure tanto delicatamente mi infilò due dita in culo,muovendole dall'alto in basso,poi ancora in alto.Sembrava volesse sollevarmi con quelle due dita.
Poi si mise dietro di me,mi bagnò con un pò di saliva e poi con un colpo secco mi penetrò fin quasi a metà,col secondo fino in fondo.A quel punto si fermò,spingeva solo con le reni,quasi ad aprirmi al massimo.Io spingevo verso di lui,mi sentivo aperto totalmente,un pò dolorante,ma non avevo la minima intenzione di lasciar libero quel ben di Dio che mi possedeva..
Poi cominciò a muoversi con colpi forti e profondi,ogni tanto mi dava una sberla sulle chiappe,dicendomi che ero una gran troia,anzi una gran "bottana".Mi piaceva questo suo modo di scoparmi,ed ancor di più mi piaceva il suo apprezzamento,che era dimostrato da una veemenza incredibile.Mi prese in diverse posizioni prima di venirmi sulla schiena e crollarmi addosso.
Rivestendosi mi fece i complimenti dicendomi che l'avevo fatto godere come non gli succedeva da tempo.In realtà aveva fatto tutto lui,io mi ero solo adeguato alla sua voglia,come se fossi una sua proprietà.L'unica cosa che lo fece rimanere perplesso fu il fatto che il mio cazzo non avesse avuto erezione.Ma quando gli spiegai che nei rapporti coi maschi non si alza mai,quasi accettasse anche lui la mia condizione di femmina,gli si illuminarono gli occhi e mi disse"Da oggi sarai la mia troia e scoperai solo con me,a meno che io non voglia diversamente".Mi diede l'indirizzo e mi disse di andare a casa sua il venerdi sera.Io non potevo,avevo un impegno con la mia compagna e mi sarebbe stato difficile inventare una scusa.Con un sorrisetto mi disse che era certo che ci sarei andato.
Aveva ragione,il venerdi ero a casa sua.E volevo il suo cazzo.
Erano passati solo 3 giorni da quella scopata e già mi sentivo schiavo del suo cazzo.Avevo solo un timore mentre salivo le scale,che da me volesse prestazioni sadomaso o poco pulite,cose che non rientrano nei miei desideri sessuali.Decisi di parlargnene subito,se avesse voluto quelle cose me ne sarei andato,seppur con dispiacere.
Quando aprì la porta lui era già in mutande,con quel gran cazzo che aveva difficoltà a starci dentro.Ma mi imposi di non sfiorarlo prima che si chiarisse cosa volevamo.E così fu.Gli parlai delle mie paure e la sua risposta mi sorprese moltissimo.Infatti mi disse:"Non voglio uno schiavo da legare,da frustare e far soffrire,voglio semplicemente una femmina bottana".Alla mia obiezione che io non ero una femmina,ma un maschio che scopava regolarmente con le donne ma gli piaceva anche prenderlo dagli uomini mi rispose:"Non ho detto donna,ho detto femmina.E poco importa se è una donna o un uomo a cui non toccherò mai il cazzo.Tu col maschio sei una femmina,neppure ti si rizza il cazzo,godi nel far godere e nell'essere zoccola,e più sei zoccola più ti compiaci ad esserlo"..Aveva capito tutto di me prima di me,e quelle parole scandite lentamente con quel forte accento siciliano aumentavano la mia voglia di lui.
Ma lui non aveva fretta,mi indicò una scatola e mi disse di indossare quello che c'era dentro.Una parrucca con capelli lunghi e neri,una guepiere bordeaux,un perizoma nero,le calze,e scarpe col tacco alto 5-6 cm.Non avevo mai indossato prima indumenti femminili,mi sentivo impacciato,a malapena riuscivo a stare in equilibrio.Anche un pò ridicolo,il mio corpo non è femminile e il mio fisico non è di certo asciutto.Ma avevo dei piacevoli brividi indossandoli.E credo anche lui visto che mi fece mettere in ginocchio e mi ficcò il cazzo in bocca.
Se era possibile il suo cazzo era ancor più grosso di tre giorni prima,era eccitatissimo ed io con quegli indumenti addosso,succhiavo come forse non avevo mai fatto prima.Non ero un granchè come travestito,ma ero la sua femmina in quel momento,quella bottana che voleva lui.E mi piaceva.
Mi piaceva succhiare quel grosso cazzo pregustando che da li a poco mi avrebbe sfondato,mi piaceva sentire le calze sulle gambe e mi piaceva che lui si rivolgesse a me sempre al femminile.Ed io stesso cominciavo in quei momenti a pensare al femminile.
Mi fece alzare e mi fece appoggiare al muro con le mani.I tacchi mi facevano prendere un'inclinazione diversa e quando mi penetrò è cominciò a stantuffare non potei non pensare che era molto più piacevole quella penetrazione di quanto sarebbe potuta esserlo se avessi avuto i talloni a terra.
Spingeva come un forsennato,sembrava volesse farmelo uscire per davanti e quando stava per venire mi chiese dove la volevo.Volevo essere zoccola fino in fondo e contrariamente a quello che avevo fatto fino a quel momento,avendo sempre evitato coscientemente di farmi venire dentro,gli dissi "Dove vuoi tu"..
Mi fece girare,accovacciare e dopo pochi istanti di succhiate urlò "Prendila tutta in gola!Bevila tutta!!".Era tanta,ma non feci uscire neppure una goccia e poi gli leccai il cazzo..Non avrei mai immaginato di arrivare a tanto,ma era solo l'inizio..di quella sera e dei due anni seguenti,fino al momento in cui tornò in Sicilia.
Antonio mi ha fatta sentire davvero femmina ed io sono stata la sua bottana,la femmina che voleva..che esaudiva ogni sua voglia,dominata dal suo cazzo.
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14 years ago
culorottoUD,
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Il ragazzo della chat
Eccomi, sto partendo... chissà come andrà oggi! Sto andando a conoscere un bel ragazzo...
Finalmente sono arrivata e ancora prima di scendere lo vedo: alto, moro, con un bel sorriso! Già penso che sono piccola, magari bruttina.
Dopo i primi saluti cominciamo a parlare e inconsapevolmente a cercare altre informazioni che ancora non abbiamo. Sappiamo già entrambi cosa succederà oggi, ne avevamo già parlato nei messaggi e nelle mail. Mentre ci avviamo verso il bus mi dice che ha una bella sorpresa per me...
E arrivati da lui la sorpresa si vede!!!
Sdraiata sul divano comincia a baciarmi e spogliarmi, accarezzandomi ovunque; lentamente gli apro i pantaloni e lui si toglie tutto, così che restiamo nudi entrambi. Dio non ho mai visto nulla di più bello e grande!
Lentamente si abbassa tra le mie gambe, comincia a leccarmi, provocandomi dei brividi lungo la schiena e la voglia incontrollabile di sentirlo dentro di me. Poi, come per fargli capire quello che voglio, lo faccio sdraiare e comincio a leccarlo... prima gli lecco la cappella e poi, per un assurda scommessa, provo a prenderlo tutto in bocca.
Poco dopo lui si alza e mi accompagna fino ad un letto dove, mentre mi bacia, mi accontenta facendomi sentire piena e soddisfatta nello stesso tempo. Mentre si muove dentro di me lo sento ansimare e oltre al piacere che già mi provoca ogni suo movimento il sentirlo così eccitato mi fa andare ancora di più su di giri, facendomi arrivare quasi subito al primo orgasmo!
Ma in un attimo ricomincia a leccare e succhiarmi i seni. Io non aspetto altro... con una mano comincia ad accarezzare il mio clitoride provocando in me un forte desiderio che non aspetto a manifestare.
Poco dopo sono sopra di lui, salgo e scendo assaporando ogni attimo... fino a quando non mi mette nella mia posizione preferita e affonda dentro me, sempre di più, facendomi godere come una matta!
Giustamente reclama il suo premio, visto che avevo perso quella scommessa che ora reputo assurda. Lentamente prova a penetrarmi dietro, ma vedendo che così non va, mi chiede di seguirlo...
In cucina mi fa sdraiare su un tavolo e lentamente comincia a penetrarmi dietro con dolcezza. Ed ecco, in pochi attimi entra tutto! Invece di provare dolore provo una strana sensazione di piacere, diversa, mai provata. Mi fa eccitare da morire come si muove dentro di me e comincio quasi subito a godere come mai mi era successo prima. Poi, come se avesse capito quello che voglio mi fa girare, mi prende e mi penetra ancora da dietro ma nelle mia posizione preferita, a 90, facendomi venire innumerevoli volte e sempre più intensamente, spingendo sempre più a fondo e sempre con più forza, finché non lo sento, sta per venire anche lui! Mi riempie... tutta... e poi lentamente e soddisfatto esce da me.
E questa è stata solo la nostra prima volta!
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14 years ago
Mima3love, 24/24
Last visit: 12 years ago -
Maria ed il mandingo
Mancava un minuto alla partenza dell’autobus. Maria allungò il passo, non voleva perderlo. Dopo poco era a bordo. Quindici secondi dopo il bus partì. Come al solito era pieno.
Per la maggior parte erano viaggiatori stranieri, in maggioranza extracomunitari dal Sud America, dall’Africa, dall’Est Europa residenti nella periferia estrema. Ma prima di arrivarvi l’autobus attraversava la media periferia dove risiedevano la maggior parte degli Italiani che erano a bordo.
Maria ebbe un moto di stizza. Così pieno all’inverosimile non lo aveva mai trovato. La rabbia di dover viaggiare compressa tra altri corpi la fece diventare di ghiaccio. Ma non voleva perderlo. Doveva vedersi con il suo Mauro e perdere quel bus significava stare almeno una mezz’ora di meno insieme.
Riuscì a trovare un posto vicino all’angolo posteriore destro, stretta tra altri viaggiatori. La partenza brusca la fece sbattere addosso al passeggero dietro di lei.
Si girò per chiedere scusa ed incrociò due biglie di ebano incastonate in due gherigli di mandorle bianco latte. Le due mandorle erano contornate in alto da due eleganti sopracciglie, folte ma non spesse, da cui si estendeva un’ampia fronte la quale a sua volta confinava con una corta, nera riccioluta, capigliatura. Aveva orecchie piccole e dritte, mascelle forti, collo leggermente lungo e robusto. I lineamenti erano duri ma al contempo dolci e gentili. Anche il colore della pelle, come le pupille, era di un nero ebano. Era proprio un bell’uomo.
Il corpo, coperto da semplici vestiti, si vedeva che era robusto, ma non di palestra. Si capiva che era stato irrobustito dalla quotidiana lotta per la sopravvivenza. La sua altezza sovrastava di dodici, quindici centimetri quella di Maria che era alta un metro e sessantotto centimetri.
Aveva un portamento fiero, nobile, nonostante il suo abbigliamento modesto.
Maria rovistò nel suo cassetto della memoria per capire da quale posto, della geografia della vita Africana poteva provenire. Non aveva dubbi. Doveva essere di etnia “Mandingo”, i fieri guerrieri progenitori degli schiavi d’America.
Non aveva le caratteristiche ibride dei nordafricani, ne quelle esili dei popoli del corno d’africa, ne quelle dei boscimani o dei pigmei. No, le informazioni che arrivavano dal suo archivio dicevano che era un “Mandingo”.
Lui abbozzò un timido sorriso alle scuse di Maria.
Lei si rigirò e dopo un po’, ricordandosi di immagini viste sul computer, cominciò a fantasticare, mentre il battito cardiaco cominciò ad aumentare.
“Sono sicura che se glielo tocco non dirà nulla, e se per assurdo dovesse dire qualcosa potrei sempre dire che è stato lui a toccarmi…” Maria pensò che qualora l’uomo dietro di sé avesse avuto una reazione negativa, nessuno gli avrebbe creduto. Con tutti quegli squallidi e penosi molestatori e stupratori che balzano agli onori della cronaca, chi avrebbe messo in dubbio la sua parola?
E poi…..sicuramente era un clandestino, e questo, nel comune pensare dell’Italia odierna, lo faceva già stare in colpa. Ma nel pensare questo il suo io conscio ebbe un moto di stizza…. Come poteva fare questo, lei che aveva sempre condannato la sopraffazione, l’arroganza, la prepotenza di chi è più fortunato, di chi è in una situazione di vantaggio, di maggior potere???
Ma la coscienza fu messa a tacere da una semplice conclusione… “però non credo affatto che gli dispiaccia”.
Si fece coraggio e, facendo l’indifferente, poggiò il palmo della mano sulla patta del pantalone dell’uomo. Il “poveretto” ebbe ad irrigidirsi, ma non disse nulla.
Secoli di colonizzazioni e di soprusi da parte dei bianchi verso la popolazione nera costretta ad obbedire al padrone di turno, si erano ormai sedimentati nel loro DNA. Forse anche per il fatto di essere clandestino, come aveva pensato Maria, egli “subì” questo piacevole sopruso senza profferire parola.
Vista la mancanza di reazione, Maria strinse con più forza la presa. Dopo pochi secondi di stropicciamenti sentì la patta gonfiarsi. Vampate di calore la avvolsero.
Si armò di altro coraggio e slacciò la lampo dei pantaloni del “mandingo”, vi intrufolò la mano e lo trovò lì, duro come l’ebano, in attesa. Lo palpò ben bene poi, tiratolo fuori lo poggiò sul suo sedere e spinse leggermente il suo bacino all’indietro.
Maria amava indossare tessuti naturali, ma in quel momento odiò il cotone dei suoi jeans che separavano la sua carne dal pene dell’uomo.
Chiuse gli occhi ed in un attimo si trovò lontano, molto lontano.
L’autobus arrivò alla fermata dove Maria doveva scendere per raggiungere casa di Mauro, ma lei non scese, non poteva perdersi questa occasione unica…. Per Mauro c’era sempre tempo.
E poi….era molto lontano.
Si vide sdraiata su una stuoia in adorazione del suo “re e padrone” intenta a baciare la sua “spada sguainata”, mentre in lontananza un sole infuocato la baciava con i suoi ultimi raggi per consegnarla alla notte.
E la calda notte africana fu molto generosa….
Sentì le grosse labbra del suo re poggiarsi sulle sue, poi scendere sui seni o morderle i capezzoli.
Infine la sua lingua penetrare prepotentemente la sua intimità, per poi essere delicatamente penetrata dalla spada del suo re. Ormai non era più in sé,…era persa in quel limbo indefinibile dove il dolore si mischia al piacere, dove la coscenza lascia il posto all'incoscenza….
E proprio mentre ella cominciava ad assaporare appieno la notte africana, pregna dell’odore di cannella e vaniglia, un caldo getto invase abbondantemente la sua mano riportandola sull’autobus.
Il ghiaccio che si era impossessato di lei quando entrò nell’autobus, si disciolse e fuoriuscì copiosamente nelle sue mutandine bagnando anche i jeans.
Alle sue spalle un muto lamento fuoriuscì dalle labbra serate del mandingo.
Il viaggio, per oggi, poteva considerarsi concluso, e si avviò verso l’uscita per prendere l’autobus in senso contrario e recarsi da Mauro.
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14 years ago
admin, 75
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Il mio sogno
Da sempre ho due desideri che non riesco a soddisfare e ieri sera rientrando da Firenze ho pensato che forse era la volta buona per uno dei due.
Sono una persona che ha avuto molte esperienze quindi non è che abbia un gran numero di desideri sessuali da soddisfare ma penso spesso a un'avventura spontanea non prevista mi piace pensare a quell'eccitazione improvvisa pensare sarà vero quello che stà succedendo…. e avere il fiato sospeso nell attesa e ieri sera pensavo che fosse venuto il momento.
Ho letto e immaginato a lungo un'avventura al Cinema o di Car sex ma nonostante le ricerche ancora niente fino a quando ........
Questo pensiero mi è tornato prepotente nella mente rientro da Firenze verso Roma ero in anticipo e avevo tempo mi fermo a 2 aree di servizio che solitamente potrebbero regalare una sorpresa ma niente solo un gay e sinceramente non è il mio genere come capirò dopo anche fare il guardone non è il massimo al quale aspiro .........
E l ultima area di servizio prima di casa ma di solito lì cercando il mio sogno ho sempre incontrato gay o trav al lavoro ...... ma decido di passare comunque a dare un'occhiata pochi camion ,periodo di ferie di solito è pieno,faccio il giro e una macchina nera mi attira l'attenzione in piedi un uomo e una portiera aperta quella posteriore che dà verso il boschetto abbasso subito i fari ,non mi piace rompere le uova nel paniere a chi è intanto a qualcosa di ...desiderato ...ho pensato il solito gay che gli fà un pompino e passo avanti parcheggio 3/4 metri più avanti e spengo i fari ma mi accorgo che dal sedile posteriore passando davanti alla vettura c'era una ragazza un morettina minuta rispetto a lui (un marcantonio rasato) che da lì a poco avrei giudicato con le curve al posto giusto.Vedo lui che sorridendo la fà passare al sedile avanti e lui si rimette al posto di guida ....si accendono i fari un attimo io schiaccio il freno e con i fanalini rossi degli stop illumino la macchina che è dietro di me vedo dallo specchietto retrovisore nitidamente l'interno e vedo lei che inequivocabilmente si accuccia su di lui certamente per prenderglielo in bocca gioco un altro paio di volte con gli stop , epenso che loro sicuramente se devono accorgere e vedo i loro lampeggianti flessciare colgo questo gesto come chiara intenzione loro di voler essere osservati a questo punto vi devo raccontare un episodio dove la mia timidezza non mi ha fatto cogliere questo desiderio qualche anno prima…..
Roma un’altra area di servizio dove a voltesi trovano coppie faccio il solito giro e mi accordo di una piccola macchina rossa con dentro una coppia passo solo una volta con i fari accesi la mia educazione non mi porta mai ad esagerare perlomeno fino a quando non ho capito un meccanismo e vedo lei che al mio passaggio si china verso le parti basse di lui parcheggio prima davanti e vedo che lei insiste …non c’è molta gente quindi mi accorgo che si muovono senza indugi ….. e poi dietro ho un grosso furgone non è da trasporto ma le dimensioni coprono bene la macchina …predo il coraggio e scendo vedo da dietro nell’ombra lei che si china di nuovo su di lui mi avvicino ma non ho il coraggio di raggiungere lo sportello laterale del passeggero a questo punto risalgo e mi riporto con il mio furgone faccia a faccia davanti nessun segno di lampeggianti luci interne accese era la prima volta che mi fermavo lì e non volevo incorrere in una figuraccia…..nel frattempo arriva un camion che gli parcheggia accanto coprendo la vettura dall’interno dell’area di parcheggio …manovra di chi sa come muoversi e l’autista comincia a girare intorno al camion a pochi metri dalla vettura e si accorge degli stessi gesti che avevo visto io prima e si porta sicuro vicino allo sportello del passeggero lei a quel punto anche se in penombra vedendo il movimento della sua testa sicuramente gli stava facendo un pompino ma dopo breve si gira verso l’osservatore apre lo sportello ,nel frattempo l’autista aveva tirato fuori il suo attrezzo e in un’ attimo era della bocca della vogliosa signora mentre lei comincia a pomparlo mi accorgo il lui che si protrae verso il centro della scena non ho visto chiaramente ma ritengo che abbia iniziato a giocare con le palle dell’autista il tutto dura pochissimo l’autista viene in bocca e lei si gira baciando il suo uomo per condividere il caldo e denso dono ricevuto dal passante casuale….. pochi attimi mettono in moto e se ne vanno intuisco che ringraziano l’autista rimango senza parole deluso e ho detto mai più la vergogna dovrà frenare i miei …….. desideri…… scusate la divagazione ma tra poco capirete…….
Con quel ricordo prendo il coraggio e scendo faccio un passaggio veloce sul lato della vettura verso la recinzione è il lato passeggero una rapida occhiata e vedo lei che stava trafficando ma non capisco è buio ma i miei occhi si abituano velocemente e dopo pochi metri torno indietro e mi fermo al lato passeggero mi accorgo che i vetri posteriori sono con la pellicola scusa ,penso subito a una coppia che ama ..perlomeno … essere guardati
Mi fermo lo spettacolo mi cattura e mi ipnotizza lei ,completamente nuda pelle chiara quindi potevo notare chiaramente i lineamenti del suo corpo nello stesso momento si porta sopra di lui e in un attimo dato che lui era
Stato ben scaldato e inumidito dal bocchino precedente e lei sicuramente era ben bagnata pronta a prenderlo dentro è un attimo per mettere il membro del suo compagno dentro comincia una danza del quale non perderò un’ attimo, e una movenza comincia a salire e scendere per farlo scivolare dentro di sé quello che mi ha catturato era l’omogeneità dei suoi movimenti mentre scendeva chiudeva le sue piccole m belle rotonde chiappe chiare come la luna e non perdevo nessun piccolo fremito mi sono illuso che sapessero che fossi, lì e per esserne sicuro mi porto ancora più avanti subito dopo che mi sono mosso vedo che aumentano il ritmo e lei comincia a gemere,stà quasi venendo ma rallenta non è ancora il momento qualche attimo e arriva un camion le sue luci attraversano l’area di parcheggio si fermano rimanendo sotto la linea della visuale dei vetri il camion si ferma luci spente e loro riprendono la danza lenta quel movimento dei suoi glutei che si ritraggono quando scende e si riaprono rilassandosi mentre sale verso l’altro scivolando su quell’asta che la penombra non fa vedere ( di certo non è nel centro dei miei interessi) ma si notava che la riempiva bene e che faceva movimenti lunghi quindi era di sicuro una bella mazza, nel frattempo mi accordo che la mia è diventata incontenibile e non mi stà più nei pantaloni ,lo tiro fuori e lentamente inizio a scivolarecon la mia mano in quello stesso istante lei ricominciava a gemere sempre più forte io mi porto vicino al finestrino la mia eccitazione era massima era durissimo avrei voluto sbatterlo contro il vetro per dirgli hei sono qui ….ma non avevo il coraggio di essere così palese …..lei poco dopo almeno così certificavano i gemiti venne…. Si sfilò da sopra il suo uomo ,ero curioso e speravo che qualcosa sarebbe successo anche a me….. e gli prende di nuovo in bocca la mazza pochi colpi …di testa ficcandoselo tutto dentro sono sufficienti per farlo venire ……..e adesso ho pensato ………….. ero sicuro ci avrei giocato davc per scontato che sapessero che io ero lì un attimo il cuore in gola lei si gira per aprire lo sportello ho il cazzo che scoppia …….ma haimè lei ha aperto lo sportello per sputare quanto appena ricevuto si accorge di me e con un gesto fa capire ….che non era affatto contenta che io fossi lì……torno velocemente alla mia macchina giro un paio di volte ..non riuscivo ad allacciare i pantaloni da quanto ero eccitato ho pensato forse se stasera ci fosse un gay mi farei fare una pompa ma immediatamente parto senza neanche guardare non mi era piaciuto guardare senza avere un finale per me e soprattutto sapere che loro non volevano che io fossi lì MA CHE DIAMINE in un’area di servizio non deserta come pensare o immaginare un’intimità in quel luogo…… vado aletto non dormo per un po’ alla fine ci riesco la mattina mi rialzo con la stessa volgia e eccitazione di quando mi sono addormentato finale…… chiamo un’amica che so libera di giorno e la lei di una coppia e il marito è contento quando sa che mi posso dedicare alla sua lei in sua assenza e pensando a qelle immagini della sera prima ….. deve essersene accorta anche la mia amica perchè ho fatto l’amore alla grande per ore ……… peccato il mio sogno è destinato ancora ad attendere…….
scusate gli accenti ma se li scrivevano comparivano delle barre ...nn sò perchè
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14 years ago
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In spiaggia
Una sera uscendo con amici conobbi una ragazza.
Io a quel tempo ero singolo, ed ero sempre in cerca di nuove esperienze. La ragazza in questione, era una ragazza normale, bassina, con sedere e cosce appena un pò grossette e comunque generosa di seno.
Quello che mi piaceva di più erano le mani, con quelle dita lunghe affusolate e le unghie appuntite colorate di un bel rosso. Me le immaginavo che mi stringeva forte l membro.
Parlando del più e del meno ci siamo accordati per andare al mare il sabato pomeriggio. Quando lei mi chiese in quale spiaggia io risposi :" A xxxxx nella zona nudista!" Lo dissi un pò per scherzo, e lei sorprendentemente mi rispose : "Hummm non ci sono mai stata, ma nella vita bisogna provare sempre cose nuove, va bene."
Io rimasi un pò scioccato, poichè anche io non ero mai stato in spiaggia nudista, non mi aspettavo certo di combinare così bene fin da subito.
Veniamo al dunque: il sabato ci troviamo e andiamo alla spiaggia: tutti due eravamo un pò imbarazzati, ma poi arrivati sul posto la naturalezza e la riservatezza delle altre persone presenti ci hanno fatto sentire subito a nostro agio.
Così trovato un posticino appartato in fondo alla spiaggia, ci spogliamo e ci stendiamo a prendere il solo guardandoci di tanto in tanto e mettendoci a ridere come 2 deficenti.
Poi ci siamo messi di fianco uno di fronte all'altro e abbiamo iniziato a parlare.
Io le ho appoggiato la mano sulla coscia, e poi lei sulla mia...Ho iniziato a guardare i suoi seni morbidi appoggiati uno sull'altro per la posizione e quei capezzoli così piccoli e scuri...le sue parole ormai non le sentivo più e così ho iniziato a solleticarli con la punta di un dito il contorno della sua vagina non depilata ma molto curata con appena una striscetta di peli.
Lei fece altrettanto: con la punta di un dito iniziò ad accarezzarmi i testicoli e il mio pene subito si irrigidì e così lei mi passò la punta del dito sull'asta...io le guardavo il viso e pensavo a quelle labbra rosse morbide che si muovevano e la baciai mentre lei mi strinse il pene con forza.!
A quel punto mi staccai dalle labbra e le dissi "Senti scusa... io se continui a toccarmi cosi subito vengo...mi hai eccitato tantissimo..." Mi guardò sorridendo compiaciuta e mi disse. "Vai a farti un bagnetto così di calmi e ti tieni per dopo". Io mi alzai imbarazzato e pensai "merda! figura di merda! cosa pensavi dicesse : si dai vieni nella mia mano e poi magari si spalmava lo sperma sulle tette come nei film porno? Però nn potevo neanche venirli così sulla mano mentre ci baciavamo... mannaggia" Feci una nuotata verso il largo, poi mi girai verso la spiaggia e vidi...
3 uomini le stavano parlando mentre lei era distesa con la testa rialzata...io ingenuamente pensai che si stavano lamentando delle nostre effusioni in pubblico...poi si allontanarono di qualche passo. Io nuotavo verso riva quando i 3 uomini tornarono indietro : si misero attorno a lei e cominciarono a masturbarsi. in meno di un minuto, uno alla volta gli vennero addosso....Arrivai subito da lei e si mise seduta : mi guardò un pò sbigottita ma con un sorisetto contento.
Io la fissai per oltre un minuto : erà lì con lo sperma di tre uomini sul corpo, la maggior parte sopra le tette, una parte stava colando in mezzo alle tette e un rivolo scendeva verso l'ombellico. Quel liquido bianco luccicante al sole era fantastico insieme alla sua espressione quasi da troia di film porno. Mi disse ." Mi hanno chiesto se potevano masturbarsi guardandomi ma io credevo che andavano dietro i cespugli".
Io non ce la feci a stare buono : mi misi in ginocchio di fronte a lei e glielo ficcai mezzo moscio in bocca. Sentendo il calore della sua bocca subito diventò nuovamente duro, ma lei me lo tolse di bocca e mi guardò assatanata: lo appoggiai in mezzo alle tette sentendo lo sperma bollente dal sole degli altri uomini e gli ficcai un dito nella vagina e iniziai a sditalinarla.
Un attimo dopo ci fermammo lei chiese : "andiamo in un posto più appartato?" - "no,"--risposi-"ti prego leccamelo"
Lei lo prese tutto in bocca, sentii oltrepassare la gola e venni schizzando chissà quando sperma lei lo tolse subito e così un altro fiotto di sperma le sporcò il viso io mi diedi 2/3 colpi di sega per finire di venire sulle sue tette e lai guardai negli occhi supplicandola in silenzio di succhiarmelo. Lei lo preso di nuovo in bocca e facendo qualche smorfia inizio a spompinarlo per qualche secondo. Il sapore dello sperma iniziava a piacerli perchè la vidi che si leccò il labbro superiore dove c'era il mio sperma.
Ci rimettemo di fianco e successe un'altra cosa stupenda lei scese con la bocca verso il mio pene ed iniziò a leccarlo. Io cono il piede giocavo con la sua vagina. Con una mano gli massaggiai le tette piene di sperma e poi lo leccai quindi la presi e la baciai sentendo il caldo sperma lubrificare le nostre labbra che si strofinavano.
Ci addormentammo.
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14 years ago
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Tutti pazzi per gabriella
SEGUE DAI RACCONTI PRECEDENTI
Informato da Alfredo della richiesta di Gabriella di poter incontrare i suoi amici lasciandomi all'oscuro della faccenda, rimango sinceramente perplesso. Non so a chi dei due credere: la mia ragazza non riesce a fare le cose senza nascondermele oppure Alfredo cerca di metterci l'uno contro l'altra per ragioni sue, ad esempio perchè ha intenzione di fregarmi la donna?
Questo dubbio non mi permette di affrontare serenamente la situazione. Godrei sicuramente del fatto che lei mi tradisca dicendomi quello che fa, e godrei al limite pure del fatto che lei mi tradisca nascondendomelo: in fondo le corna fatte di nascosto costituiscono un "tradimento" molto più autentico, e venirne a conoscenza per vie traverse rende il tutto molto più bruciante, molto più "vero", di conseguenza molto più godurioso. Mentre al contrario mi disturberebbe parecchio aver nutrito simili sospetti per poi rendermi conto che trattavasi di una manovra escogitata da Alfredo per dividerci. Decido pertanto di stare con gli occhi ben aperti. Non potendomi fidare ciecamente di ciò che Gabriella mi dice credo che sincerarmi personalmente di ciò che accade sia la soluzione migliore, per fugare ogni dubbio o per trovarne conferma.
Dopo il sabato descritto nel racconto precedente io e Gabriella passiamo una domenica decisamente "normale", a pranzo dai parenti e poi vedendo amici anch'essi "normali" nel pomeriggio/serata. Anche il lunedì trascorre su binari ordinari. Ma la sera si ritorna sulla questione...
Sul divano, dopo cena, sorrisetto malizioso di lei, mano nella camicia ad accarezzarmi il torace:
-"Tesoro, sai che tutti i miei... ehm... ammiratori mi stanno tartassando di telefonate?".
La abbraccio e la bacio teneramente.
-"Sei talmente deliziosa che non potrebbe essere altrimenti, no? E' segno di quanto piaci... cosa ti dicono?".
-"Allora, Sergio vuole vedermi e dice che non ce la fa più, il Ravaioli oggi in ufficio mi ha invitata per stasera, ma gli ho detto di no, e ha insistito per domani sera, Andrea vuole che torni uno di questi al suo ufficio e anche Salvatore mi ha chiamata tre volte da domenica ad oggi. Oddioooo, come faccioooooooo?".
Approfitto per tirare una stoccatina che mi auguro non risulti troppo scoperta.
-"E Alfredo invece che ti dice? Che piani ha in serbo per te?"
Lei distoglie gli occhi, mi pare in preda ad un attimo di esitazione poi risponde:
-"Alfredo mi ha chiamata ieri mattina per ringraziarmi della nottata di sabato ma non mi ha proposto nulla".
Il lampo di incertezza mi fa pensare che Alfredo abbia detto la verità. Prima lei era limpida, poi parlando di Alfredo qualcosa nella sua espressione si intorbidisce. Però potrei essere io ad immaginarmi una tale reazione, dal momento che me l'aspetto... insomma non posso fidarmi certamente di un'impressione così. Cambio prudentemente discorso:
-"Beh, se Ravaioli vuole vederti domani, dopo l'ufficio potresti andare a casa sua dopo il lavoro e poi passare la serata con Sergio, così sistemi i primi due, e agli altri due pensi mercoledì o giovedì."
-"Ma sei un porco mostruoso!!! Vorresti che mi facessi scopare dalle 18 alle 20 da Ravaioli e dalle 21 alle 23 da Sergio?"
-"Amore, cinque amanti più un compagno sono impegnativi, non lo sapevi?".
-"Si, ma non riesco a trovare amanti nemmeno lontanamente porci quanto te..."
Mi abbraccia felice, ridendo.
Il giorno dopo Gabriella mi chiama dall'ufficio e mi comunica che dopo il lavoro va a casa del Ravaioli. Non resisto ad avere dei dubbi in questo momento e devo per forza accertarmene di persona. All'orario di chiusura del suo ufficio la seguo con la moto, la sua auto segue quella del Ravaioli e vanno insieme a casa sua. Li vedo entrare quasi furtivamente nel portone di casa. Tutto a posto, mi ha detto la verità.
Ciononostante mi siedo su un muretto appartato e resto in attesa leggendo un libro. Ovviamente non riesco a concentrarmi nella lettura, ho voglia di masturbarmi pensando che a pochi metri da me quel porcone del Ravaioli si sta godendo la mia fidanzata in tutti i modi possibili. Come Dio vuole quelle due ore passano, vedo lei uscire da sola di casa e salire sulla sua macchina. Avvio la moto quando mi squilla il cell. Dev'essere lei, mi prende un accidente. Inchiodo la moto, spengo il motore e rispondo, mentre la macchina di Gabriella intanto prosegue e si allontana. Infatti è proprio lei:
"Tesoro ciao, ho appena... finito con Ravaioli, mi ha scopata fino a cinque minuti fa... vengo a casa, Sergio stasera non è disponibile... porto un pollo arrosto per cena, va bene?". Le rispondo di comprare anche patate arrostite e vino rosso. Avvio la moto e mi precipito a casa riuscendo a precederla.
Il giorno dopo, mercoledì, è decisamente tranquillo, Gabri va in palestra e poi a casa. Il giovedì è al contrario giorno di grandi manovre. Il mio amore mi annuncia che in pausa pranzo Sergio la va a prendere in ufficio e che rientrerà dopo un paio d'ore, consumandone una di permesso. Verso le 16 mi chiama a casa dall'ufficio e mi riferisce sottovoce quanto Sergio l'ha fatta godere. Aggiunge che se a me sta bene in serata avrebbe in programma di vedersi con Salvatore. Da questo momento non riesco più a concentrarmi sul lavoro. Il pensiero che Gabriella esca stasera con questo Salvatore dopo essersi fatta usare da Sergio nel pomeriggio dello stesso giorno mi manda fuori di testa. Mi fa impazzire di piacere avere una donna così, dico a me stesso che se lei vuole farsi gli incontri di nascosto da me ne ha tutto il diritto e la cosa non può che aumentare il mio godimento... spero quindi ardentemente che Alfredo mi abbia detto la verità...
Gabriella torna a casa alle 19.00 tutta spumeggiante. Mi dà un bacino e si infila nella vasca da bagno colma di acqua calda e schiuma saponata. La guardo incuriosito, di solito lei preferisce la doccia al bagno.
-"Devo lavarmi bene, amore, quel maiale di Sergio quando è venuto mi ha schizzata dappertutto e non ho avuto tempo di farmi una doccia completa." Gabri ormai mi parla di queste cose come se si trattasse della lista della spesa. Mi massaggio il pacco gonfiatosi a questa sua affermazione, lei se ne avvede e mi fa:
-"Tesoro, segati mentre mi lavo, che ti racconto... basta che non mi sborri nell'acqua della vasca...". soggiunge ridendo.
Tiro fuori l'uccello e me lo meno davanti a lei.
-"Sono andata da Sergio alle 13.00, alla pausa pranzo... niente pranzo oggi, così dimagrisco pure..." ridacchia. Avevo una voglia pazzesca, ieri non sono stata scopata da nessuno, lo sai... lui mi zompa addosso come sempre, mi butta sul letto e mi monta come un animale... Amore io non so cosa mi sta accadendo, ho sempre voglia di cazzo, come devo fare? Quando ho delle giornate senza incontri ho quasi la sensazione di sprecare il mio tempo... come ho potuto diventare così troia in così poco tempo??...". Le ribatto che lei troia lo è sempre stata.
-"Devo dirti che Sergio è diventato più volgare e violento da quando abbiamo ripreso... mi prende con più brutalità di prima... ha capito benissimo che sono cambiata e il mio cambiamento lo eccita come un toro... lo sai che mentre mi scopa mi chiede spesso di aprire la bocca e mi ci sputa dentro?..." mi guarda intensamente, poi soggiunge "...Però... nulla di ciò che mi fa mi dà fastidio, sai?...". Continuo a segarmi ad occhi chiusi, ascoltando con godimento quelle assurde maialate.
-"Pensa che oggi sono stata un buon quarto d'ora con le sue palle completamente infilate in bocca mente lui si masturbava..." Le rispondo che se è capace di leccare le palle ai guardoni nei parcheggi è perfettamente naturale che le ciucci generosamente anche al suo amante.
-"Stronzo! Insomma ora esco con Salvatore... non ti ho mai parlato di lui. E' un commerciante di Rieti sui 35/36 anni, pieno di soldi e col macchinone. L'ho conosciuto quasi un anno fa e ci sono già andata a letto mi pare tre volte prima di chiudere con lui. Gli ho detto di venirmi a prendere direttamente a casa, non ti dispiace, vero?". Rispondo che non mi dispiace affatto. Gabri esce dalla vasca da bagno, splendida e piena di curve. Ho quasi voglia di farci qualcosa. Lei punta in camera da letto avvolta dall'accappatoio. Intuisce il mio desiderio.
-"Che ti sei messo in testa?" dice ridendo "Devo uscire io. Fatti una sega, no?".
Una sega mi basta... ma non mi basta, le scivolo alle spalle e le dò un bacio sul collo.
-"Va bene, dai, se vuoi leccami un po' la passera mentre mi trucco."
Lei seduta a cosce aperte davanti al beauty-case, concentrata nell'operazione del make-up, io seduto per terra tra le sue cosce aperte, riesco ad arrivare a stento a prodigarle qualche leccatina sulle labbra della fica.
Un quarto d'ora così, poi Gabriella si alza e tira fuori del cassetto degli splendidi capi di biancheria intima, estremamente arrapanti.
-"Ti piacciono? Regalo di Alfredo". Faccio per avvicinarmi ma mi respinge con dolce fermezza.
-"Buono, tesoro, per te solo seghe stasera, mi sono appena lavata e ho anche la patatina già arrossata. Non vorrei che Salvatore pensasse che sono una zoccola...".
Verso le 21 le suona il cellulare, è lui che la aspetta sotto casa.
Mi affaccio mentre lei scende con l'ascensore, vedo un bell'uomo appoggiato ad una Jaguar X-Type. Vedo lei che va incontro, lo bacia e sale in macchina con lui.
Guardo l'auto allontanarsi in direzione del centro, mentre mi riprometto di farmi subito una bella e completissima sega pensando a lei. Non ho energie stasera per sostenere questa febbre fino alle quattro del mattino, quando la mia lei tornerà a casa.
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14 years ago
fbroma777,
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Gloria
Gloria era soddisfatta del risultato raggiunto.
Lo specchio rifletteva una donna affascinante, dai lineamenti delicati, curata nei dettagli. Conservava l’immagine giovanile quasi da teenager che sempre l’aveva contraddistinta, grazie anche al fisico snello e tonico modellato dal fitness. Provava una grande soddisfazione sentendosi appiccicati addosso gli occhi degli uomini che incontrava per strada. Allora era solita rallentare il passo ed accentuare gli ancheggiamenti, fino a provocare un commento o un apprezzamento. A quel punto, con un sorriso di soddisfazione, riprendeva l’andatura senza voltarsi.
Certo, rispetto alla sua prima volta, dieci anni prima, la preparazione richiedeva più tempo ed era diventata un rituale che cominciava la mattina con l’estetista, per l’eliminazione dei peli superflui e per un ritocco alle unghia delle mani e dei piedi che erano la sua vera mania, proseguito poi nel pomeriggio con un massaggio total body per rilassarsi e con il parrucchiere per sistemare l’acconciatura.
Aveva deciso di trasgredire per i suoi 30 anni, e per farlo aveva deciso di affrontare un appuntamento al buio. Aveva scelto il suo partner dopo una attenta selezione di foto e contatti sviluppati su siti di incontri per adulti: infine aveva scelto. Non in base all’aspetto fisico o ai tratti caratteriali, non in base al ceto sociale o al livello di istruzione, la sua scelta era stata effettuata solo valutando il membro. Già, solo quello. Doveva essere diritto e con una bella cappella. Doveva essere di una misura che gli consentisse di ingoiarlo tutto senza problemi, perché questo la eccitava particolarmente, quindi non troppo lungo o grosso, anche perché voleva poterlo prendere nel culo agevolmente, senza sentire troppo dolore. Voleva sentirsi un oggetto nelle mani di uno sconosciuto e dedicarsi esclusivamente a procurare piacere, non le interessava tanto godere a sua volta quanto far godere, il suo piacere lo riceveva regolarmente nel talamo matrimoniale, ora non era quello di cui aveva bisogno, ora voleva scendere un altro gradino nella sua personale scala di depravazione, voleva solo sentirsi un oggetto, uno strumento di piacere per il suo occasionale e sconosciuto compagno.
Voleva poi allontanarsi da lui ancora colma di desiderio inesploso, perché ormai sapeva per esperienza che una volta scivolato via il velo della lussuria al raggiungimento dell’orgasmo, l’incantesimo si sarebbe rotto e la camera del motel si sarebbe rivelata improvvisamente nel suo squallore e perché la stessa situazione in cui ora desiderava ardentemente inoltrarsi le sarebbe risultata solo una miserevole rappresentazione dell’umana depravazione, proprio come le era già successo in passato.
Questa volta invece voleva evitare i conati di vomito, i sensi di colpa ed il rimorso. L’orgasmo che desiderava era mentale più che fisico. Questa volta avrebbe goduto nel far godere, e tanto più intensa sarebbe stata la sua soddisfazione quanto meglio avrebbe percepito il momento del piacere del suo sconosciuto compagno, questo lo sapeva. Per questo aveva deciso che le sarebbe piaciuto VEDERE quel momento, anzi avrebbe fatto in modo che questo accadesse. Sentiva già il piacere degli schizzi sul suo corpo, o magari sul suo viso, perché no. Al contrario di altre non disdegnava assolutamente lo sperma sul viso o in bocca, anzi, lo amava: poteva anche giocarci con la lingua ed infine anche ingoiarlo: diventava un tutt’uno con esso. Impazziva quando le si chiedeva di attendere gli schizzi a bocca aperta. Aveva addirittura sviluppato una particolare abilità che le evitava che il primo spruzzo, quasi sempre il più deciso, le finisse sugli occhi rubandole così il piacere di poter osservare da vicino l’eiaculazione. Sapeva che in quel momento, inginocchiata ai piedi del compagno che si masturbava a pochi centimetri dal suo viso, rappresentava una sorta di umano wc per il partner di turno. Poco le importava se questo, come spesso accadeva, non era nemmeno capace di cogliere quei risvolti cerebrali, lei trovava appagante sentirsi schiava fino a quel punto, anche se di un padrone inconscio.
La voce al telefono le aveva chiesto un abbigliamento quasi volgare, da prostituta e lei acconsentì ad indossare quegli accessori stereotipati come la minigonna in pelle, le calze a rete sostenute da una guepiere in pizzo ed il perizoma brasiliano, anche se avrebbe preferito un abbigliamento più classico, stile donna manager, certo esaltando il lato sexy con spacchi, scollature e scarpe adatte. Decise comunque di accontentare il suo uomo. Solo su un punto non riuscì a soddisfare le richieste ricevute. Non riuscì ad indossare gli stivali con lo stiletto: quei sandali gioiello che aveva acquistato per l’occasione non meritavano di restare a casa ed inoltre andava orgogliosa dei suoi piedi curati e non le andava di nasconderli.
Ora aspettava impaziente che bussasse alla porta.
Arrivò puntuale e subito le fece dei complimenti che le sembrarono sinceri. Poi cominciò a toccarla in maniera rude, stringendola a se e facendole sentire il suo desiderio. Era quello che voleva. Lo accolse a fondo nella sua bocca affondando il naso nei peli pubici. Amò quel cazzo perfetto come non ne aveva mai amati altri. Era bello e fiero e resisteva bene alla sua bocca. Potette giocarci a lungo prima di cedere alla voglia di riceverlo nel culo. Si offrì, prona, all’estraneo e si godette il piacere causatogli dalla penetrazione lenta e profonda. Poi scivolò su un fianco e continuò a gustare i colpi sempre più decisi, infine gli salì sopra dandogli le spalle e godendo al palpeggiamento delle mani rudi che le allargavano le natiche! Si sentiva desiderata come non mai e questo la soddisfaceva appieno. Gli schizzi furono lunghi e numerosi, indici di un desiderio al massimo livello. Li ricevette sul viso, sulla lingua e continuarono anche quando lo imboccò fino alla radice, tanto che ne sentì un fiotto direttamente in gola tra i sussulti. Lo gustò a lungo, leccandolo, succhiandolo, stuzzicandolo in tutti i modi, strofinandolo e battendolo sulle guance, sulla fronte, sul viso, come se fosse un bastone usato per una dolce punizione. Lo rilasciò solo dopo diversi minuti, pulito e privo di vita. Si rivestì in fretta ed andò via quasi senza salutare, tra false promesse di nuovi appuntamenti e godimenti.
Salì in auto per tornare a casa e nel tragitto continuò a pensare a quelle ore di sesso. Soddisfatto il suo desiderio cerebrale ora saliva il suo desiderio fisico. Il suo corpo ora voleva la sua parte.
Entrò in casa e si diresse in camera da letto. Non si spogliò completamente. Sentiva che stava per esplodere. Tolse via i sandali e scostò il perizoma mentre si stese sul letto. Cominciò ad accarezzarsi tra le gambe dolcemente e sentiva che era solo questione di secondi. Prese il vibratore e lo bagnò con la bocca, lo appoggiò allo sfintere già allenato e lo infilò con decisione, così strinse decisamente il cazzo con la destra mentre con la sinistra manovrava il fallo in lattice. Dopo pochi colpi venne abbondantemente sporcando la guepiere e le lenzuola. Ormai Gloria si era dissolta e Mario stanco e soddisfatto si tolse la parrucca mentre raggiungeva il bagno, lì pensò alle ciglia finte ed a tutto il resto. Il suo alter ego femminile sarebbe tornato solo dopo molto tempo, ormai lo sapeva, a reclamare la sua parte di vita. Lui non avrebbe potuto resisterle a lungo e le avrebbe ceduto come al solito. Ora pensava solo a recuperare le energie con un sonno ristoratore, la sua agenda da manager era stata tenuta volutamente libera per la mattinata seguente.
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14 years ago
etabeta34, 43
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Autostrada e camionisti
Qualche giorno fa ho fissato con il mio compagno in un luogo di incontri e l'ho trovato con un ragazzo efebico ... stava facendosi fare un pompino da lui, al mio arrivo il ragazzo è scappato via, lui mi ha detto che non era male, ma che preferiva la mia femminilità.
Siamo rimasti qualche decina di minuti in attesa di capire se il ragazzo sarebbe tornato, oppure se qualcun'altro sarebbe arrivato, ma purtroppo nessuno si è fatto vivo.
Allora lui mi ha proposto di fare un giro in autstrada, ad agosto non è il massimo, però mi pareva una cosa carina, si sarebbe stati insieme e magari qualcuno poteva approfittarne ;)
Alla prima area di sosta non c'erano auto, scendiamo per aspettare, il buio di una notte senza luna e le stelle cadenti ci elettrizzano, lo tocco un pochetto e gli diventa subito duro, allora lo lecco ... un faro! ci riistemiamo e guardiamo meglio, un camion ...
Ci mettiamo ai bordi del boschetto, visibili ma un po nascosti, glielo ritiro fuori e lo prendo tutto in bocca ... lo sento diventare durissimo mentre lui controlla cosa fa il camionista ... scende dalla cabina e viene verso di noi ... si sbottona i pantaloni e lo tira fuori, ancora molle ma già grande, appena glielo tocco diventa turgido e ... in bocca diventa durissimo. Spompino entrambi finchè il mio compagno non mi gira mettendo il mio sedere vicino al cazzo durissimo del camionista che non aspettava altro e in solo qualche secondo mi penetra violentemente facendomi urlare dal piacere e dal dolore mentre il mio compegno continua a mettermelo in bocca e, tenendomi i fianchi, mi spinge verso il cazzo del camionista per farlo entrare fino in fondo, e io sentendomi smembrare, urlo di piacere col suo pene in bocca ...
Il camionista allunga una mano sul mio davanti e toccandomi aumenta il ritmo fino ada un suo urlo di godere che è coinciso con il mio orgasmo e quello del mio compagno ... che goduta fenomenale ...
Scambiamo i contatti con il nostro nuovo amico, così quando sarebbe ripassato dalle nostre parti ci avrebbe potuto contattare ... mmmm ...
In questo fremito di godimenti non ci eravamo accorti di un camion che aveva posteggiato dietro al nostro nuovo amico camionista, che dopo che se ne è andato ci ha permesso di vedere un bellissimo ragazzo dai capelli lunghi nella cabina illuminata. Il mio amico mi dice di fare un giro intorno a quel camion. Ma appena sotto il suo finestrino lui mi chiede se voglio salire, gli dico che sono con il mio compagno e lui mi chiede di chiedergli se posso andare da sola. Il mio compagno ovviamente è contento e salgo in cabina.
Lui si spoglia e iniziamo a pomiciare, mi tocca dietro, mi sculaccia dolcemente facendomi mugolare di piacere, poi mi mette anche due diti nel sedere ... e allora non ci ho più visto, godevo come una porca ... l'ho preso in bocca e lui continuava da dietro a toccarmi ... finchè non ce la facevo più e mi sono tirata su, ma lui a quel punto mi ha toccata anche davanti e ha iniziato a strofinare il suo pene sulle mie calze e ... mentre con le mani mi teneva le natiche ben larghe, con uno strattone mi ha girata e penetrata col suo cazzone durissimo. Mi ha letteralemnte sbattuta sul lettino e ha iniziato a pompare dentro il mio sedere come un forsennato. E' durato pochissimo, mi ha levato il pene dal sedere e mi ha schizzato tutta la sua sborra tra i capelli e la schiena .... mmmmmmmmm ...
Siamo riscesi dalla cabina e al mio compagno ha detto che ha una bella zoccola tra le mani di non lasciarsela sfuggire, che anche lui avrebbe fatto salti mortali per averne una simile :)
A quel punto mi ha dato un bacio in bocca con la lingua così improvviso che non sono riuscita a evitare, ma era così eccitante che anche il mio compagno se ne è accorto e mi ha alzato la gonna e toccata dietro eccitatissimo.
Dopo un po che non passavano altri camion o auto, abbiamo deciso di andare al parcheggio successivo (Crocina in direzione Arezzo), c'erano tre-quattro camion fermi di cui due con le luci di cabina accese, facciamo un giro e uno di questi inizia a venirci dietro, allora ci fermiamo, il camionista scende immediatamente e ci propone una cosa a tre nella sua cabina, saliamo e ... non aveva capito che io ero una trav :(
Ma continua a guardarmi e il mio compagno capisce una curiosità nel camionista e mi alza la gonna e mi carezza dietro mostrando il sedere a lui che si tira giù la cerniera dei pantaloni e lo tira fuori.
Non ancora completamente duro mi prende per i capelli e mi spinge la bocca al suo pene che sento crescere nella sua bocca fino a diventare durissimo e grossissimo ... mi tira su per i capelli e mi tocca il sedere dicendo "però che bel culo per essere una trav, quasi meglio di una donna!", mi gira e vuole che lo prenda in bocca al mio compagno, mentre lui continua a contemplare il sedere, me lo unge ben benino e poi, io sempre a pecora con la bocca sul cazzo del mio compagno, mi inzia a strofinare il suo pene sul buchetto ... e lo affonda facendomi impazzire di gioia ... mentre il mio compagno eccitatissimo mi spinge la testa su e giù e il camionista mi afferra i fianchi e mi muove a suo piacimento ... quando lo sento un po più fermo mi alzo e mi muovo facendolo godere come un porco sia andando su e giù che muovendo le natiche lateralmente, ma è talmente un movimento eccitante che sento il suo pene pulsare dentro di me in una sborrata fortissima mentre il mio compagno sfila il pene dalla mia bocca e mi schizza in faccia, sono esausta ma felicissima.
Scendiamo dalla cabina e il nostro nuovo amico camionista si congratula per la mia femminilità che mi eccita di nuovo, il mio compagno lo capisce e mi propone di andare a Arezzo per tornare indietro e fermarsi all'area di sosta nell'altra direzione, visto che qui i camion e le auto hanno tutte spento fari e luci.
Nell'are di sosta Crocina Est troviamo coppie in azione, singoli e un camion buio. Usciamo e facciamo due passi nei giardinetti, solo dopo oltre 5 minuti l'unico ad avvicinarsi è il camionista, degli altri presenti nessuno/a è sceso dall'auto.
Il mio compagno mi dice di andargli un po più vicino, come mi stacco da lui il camionista viene verso di me e mi invita in cabila, gli dico che sono col mio compagno, ma mi chiede se posso venire da sola, dopo che anche il mio compagno è daccordo salgo in cabina e mi trovo un uomo con il pene fuori dai pantaloni durissimo e con una cappella enorme, non faccio in tempo a levarmi la gonna che lui lo ha talmente tanto avvicinato al mio viso che non posso fare altro che leccarglielo e poi prenderglielo in bocca tutto ... mi tocca ovunque, davanti, dietro, i capelli e spinge la mia testa così a fondo che quasi soffoco. Mentre riprendo fiato e mi appogio alla branda lui si appoggia su di me, non c'è bisogno di fargli trovare il buco, è entrato da solo e io inizio a godere. Lui spinge e lo sento parlare "che troia" ... "che fica" ... "godi maiala" ... questo turpiloquio mi manda in estasi e comincio a ansiamre con la bocca e sento che mi sta facendo godere proprio dietro ... "sto venendo!" urlo ... e mentre ho le contrazioni del mio orgasmo anale, sento le sue contrazioni dell'ogasmo, e poi la sua schizzata nel mio didietro ... crollo sulla sua branda e lui continua a muoversi su e giu dicendomi le cose più porche ... ce l'ha ancora duro e la sua cappellona la sento ancora dentro di me ... solo allora capisco che gli piace mentre sono così inerme ... continua e lo sento sempre più eccitato, dalle parole che mi dice "cagna", "sei mia", ecc. ... mi lascio andare, sono eccitatissima e così mi piace da morire, mi prende per i fianchi con forza e mi sculaccia fino allo spasmo ... non resisto, sto per godere ovunque, iniziano le mie contrazioni del secondo orgasmo ... sento anche le sue ... godo davanti e dietro insieme e lui si accascia su di me mentre il suo pene pulsa nel mio sedere pulsante con un'altra schizzata memorabile.
Sono distrutta resto accasciato sulla branda mentre lui si rialza e mi dice parole gentili, "sei favolosa", "mai fatta una scopata così", "che fica divina" ... e molto altro ... scendiamo e il mio compagno vede il mio stato con stupore, ma il camionista ci chiede se ci si può rivedere ... scambiamo i contatti, poi salgo in auto del mio compagno che mi chiede e io racconto ... tornando verso casa ... non noto che questo racconto lo eccita talmente tanto che si ferma nell'area di sosta successiva, mi prende la mano e l'appoggia sul suo pacco durissimo ... lo carezzo e mi metto a pecorina sul seggiolino per prenderlo in bocca ... mentre gli faccio una pompa prendendolo in bocca fino in fondo ... lui mi laza la gonna e mi dice nell'orecchio "ci stanno guardando" alzo lo sguardo e vedo un'altra auto e un ragazzo carinissimo che si tocca davanti i pantaloni ... mmmm ... il mio compagno apre il finestrino e gli fa qualche cenno che non vedo, io continuo a succhiarglielo ... poi rialzato lo sguardo lo vedo col cazzo in mano davanti al nostro finestrino, si avvicina e glielo lecco un po, poi trono al mio compagno, sento che il inestrino dall'altro lato si apre (il mio compagno l'ha aperto) e una mano che mi carezza le natiche ... poi rialzo lo sguardo e lui è di nuovo li davanti al mio finestrino ... glielo prendo in bocca mentre il mio compagno mi tocca davanti e dietro .... vado da un cazzo in bocca all'altro ... poi rialzo la testa dal pene del mio compagno e lui non lo ritrovo, ma sento che qualcosa mi strofina il sedere, è lui dall'altro finestrino aperto ... continuo col mio compagno e sento sempre più che lui strofina vicino al buchetto ... finchè non entra ... mmmmm .... godo ... lui stantuffa dentro di me dal finestrino, il mio compagno è eccitatissimo ... mi prende la testa e me la muove su e giù fino alla base del suo pene lasciandomi senza fiato, mentre l'altro mi prende i fianchi e mi tira e se e mi respinge in un urbine di violenza delicata ... ma sento il mio compagno iniziare a pulsare e anche io provo forti spasmi di eccitazione ... i miei spasmi sono avvertiti dal ragazzo fuori dall'auto che mi afferra più deciso e spinge in fondo e allora sento il suo pene gonfiare e pulsare mentre il mio compagno mi riempie la bocca col suo caldo liquido e io vengo davanti e dientro ...
Abbiamo fatto un po tardi e Ettore, il mio compagno mi riaccompagna a casa e abbracciandomi e baciandomi mi dice che una come me la vorrebbe tutti i giorni .... vediamo una stella cadente, gli sorrido e ci abbracciamo ...
Ecco perchè siamo su questo sito ;)
Lei Trav
PS: In questo racconto abbiamo omesso una cosa fondamentale, per brevità e per rendere il racconto fluido, tutti i rapporti che abbiamo avuto quella sera sono stati rapporti protetti, lei molto troia, ma ci tiene a vivere ;)
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14 years ago
admin, 75
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Caos voyeristico... voglio lei!
É da circa tre anni che coltivo la mia passione per il voyerismo, in questo lasso di tempo grazie a questo meraviglioso sito ho avuto la possibilità di conoscere alcune coppie e persone che come me condividono questa passione, potendola talvolta metterla in pratica. Mi sono sempre chiesto però quanto realmente avrei potuto restare marginale innanzi a certe situazioni, se il mio modo di concepire l'esperienza era davvero la strada per appagare i miei desideri e molto spesso è il destino a rispondere a questi interrogativi, talvolta senza che tu te ne possa rendere conto.
Era una sera d'inverno e stavo sulla chat di desy, nella ricerca disperata di un qualcuno che condividesse le mie emozioni, non importava l'età, contava il fatto di trovare qualcuno con cui scambiare opinioni, storie vissute, e perchè no anche commenti caldi rivolti alle lei di coppia. Questo tipo di ricerche il 95% delle volte non hanno nessun tipo di esito o trovi gente che non è disposta (per certi versi giustamente) a parlare con singoli poiché non sono oggetto del loro interesse, con una parte veramente residuale che potenzialmente accetterebbe ma causa distanza o altro si ferma subito senza darti nessun tipo di considerazione, del resto questa è una componente normale del gioco, il no è di casa, ma non per questo uno si deve arrendere nel perseguire il suo scopo. Scusate mi sono dilungato, allora era una sera d'inverno, nella chat, verso mezzanotte vedo comparire un nick interessante, '' coppiagiovanissima_Salerno'' (premettio il nick è di fantasia pertanto non esiste nella realtà), subito attratto cerco di entrare in contatto chiedendo permesso e domandando se è possibile scambiare due parole, stranamente dall'altra parte trovo disponibilità
di ascolto, iniziamo così le presentazioni e mi rendo subito conto che in realtà a scrivere è un lui di coppia, molto probabilmente secondo una buona percentuale in questi casi la lei di coppia non sa mai nulla. Tengo pertanto il mio pensiero dentro di me, chiedo se è possibile scambiare i contatti msn, ciò avviene senza nemmeno grandi difficoltà, ma al momento in cui entro in contatto mi rendo conto che forse non aveva capito bene che ero da solo, fatto sta che dopo aver parlato delle nostre fantasie mi vedo liquidato con un: >, questo ovviamente senza averli chiesto nulla, ne foto ne cam, ma vabbè il gioco è anche questo.......
passano circa 3 mesi ma il suo contatto ce l'ho sempre, deduco che non mi ha cancellato, improvvisamente mi vedo ricontattare da lui che molto probabilmente si è scordato chi fossi, difatti era così. nel risponderli scocciato poiché era sempre vivo in me il suo atteggiamento cafone, lui mi zittisce subito chiedendomi se volevo vedere la sua ragazza in foto, non esito un secondo e dico di si, apre msn photoalbum e d'improvviso vedo le foto non censurate della sua ragazza, ritratta in tailleur nero a gambe accavallate su un muretto, lei è molto bella e dalla foto si notano delle belle gambe proporzionate sode e un viso da fiction, chiedo se posso vedere altro, esplico il desiderio di vederla in costume lui lo esaudisce, in quel momento l'eccitazione sale, lei è ritratta su una sdraio al mare bikini nero occhiali da sole e sguardo malizioso in camera, noto subito la sua 3 abbondante di seno soda bella come la sua età 23 anni, chiedo come si chiama lei, lui risponde Elena poi chiedo il suo di nome, mi replica Mario ma a quel punto lui improvvisamente forse preso dal rimorso si scusa e chiude la conversazione d'improvviso lasciandomi ancora in preda all'eccitazione, decisi quindi di non considerarlo più poiché non sembrava il tipo adatto per poter giocare in quel modo.
Nei mesi successivi cercò di ricontattarmi più volte mediante i cd trilli su msn ma dal canto mio non rispondetti mai ai suoi richiami, solo che un giorno improvvisamente mi chiese come mai non rispondevo più ai suoi messaggi, io continuai a tacere finchè lui nel continuare a scrivere mi disse che era troppo eccitato dal mostrarmi la sua donna e che mi garantiva di non fare nulla che ostacolasse il mio commentarla anzi.. ne derivò che me la mostrò in diverse foto alcune molto intime ove si vedeva lei in lingerie sexy pronta per avere un rapporto sessuale con lui, ci eccitammo molto, la commentai sempre nei limiti dell'educazione quasi timoroso di una sua reazione seccata ai miei pensieri ma ciò si rilevò una mia paranoia dato che lui voleva esattamente l'opposto! Un linguaggio diretto e senza nessun tipo di freno. Iniziai allora a dirgli ciò che mi sarebbe piaciuto fare con lei, avrei voluto baciarla in sua presenza con passione e delicatamente toglierli tutti i vestiti di dosso fino a possederla con forza nel letto di camera sua, a quel punto vedendo che non mi stava più rispondendo ai commenti li chiesi: > mi rispose immediatamente, >, la mia erezione aumentò notevolmente e sentii la necessità di toccarmi, pertanto iniziai a menarmelo con decisione mentre vedevo l'immagine di Elena che sprigionava malizia, dissi a Mario quanto stavo facendo e dopo qualche istante mi scrisse che era venuto.
Da questo episiodio è nata una sorta di fiducia rispettiva, attestato che poteva pienamente fidarsi di me il gioco inizio a farsi un po più spinto e chiese se poteva aggiungermi su fb, tentennai un attimo
ma alla fine dissi di si anche se sinceramente non capivo il perchè di ciò. Accettai la sua richiesta dopodichè mi disse se volevo vedere le sue foto con lei, cosi feci, ovviamente erano foto normali ma si notava ancor di più la bellezza e le forme veneree di Elena, li dissi quali foto stavo vedendo e di contro lui mi ripose di inviarli il link della foto che stavo vedendo, questa cosa durò per una ventina di minuti nei quali i commenti si fecero incandescenti fino a che non mi chiese di accendere la cam voleva vedermi toccare su di lei! Non esitai un'attimo, appena pronta la cam mi spogliai nudo ed iniziai con forza a toccarmi sulla bellissima Elena girando la cam via via verso il pc per fargli vedere quale foto stavo guardando, in quel caso una foto che ritraeva lei in un bellissimo bikini nero girata di dietro sulla sdraio in spiaggia (e detto tra noi aveva sembrava avere un culo incredibilmente sodo! ), preso da una vampata d'eccitazione vengo! e rimango col mio arnese bagnato di fronte alla cam , lui scrive > ed io > e lui >, ovviamente ero conscio del fatto che lei di questa storia non ne sapesse niente pertanto rimanevano solo commenti isolati volti ad alimentare le nostre fantasie, finchè una sera nel parlare delle nostre cose mi disse che quell'annuncio su desy lo aveva fatto con lei, quindi in un certo senso non era proprio estranea a tutta questa storia ma da quanto mi disse Mario dopo l'annuncio non è che abbia dimostrato interesse a questo ambiente, anzi sembrava più la trasgressione di 5 min prima di entrare in chiesa e chiedere perdono.
Passò qualche mese i contatti si fecero meno frequenti ma pur sempre riuscivamo a sentirci con una certa frequenza, le foto su fb aumentavano ma il gioco rimaneva lo stesso ed io sentivo la voglia di possedere lei dentro di me aumentare di volta in volta, lo feci presente a Mario questo mio desiderio crescente ma lui oltre ad eccitarsi (giustamente) non poteva fare altro, forse mi ero lasciato trasportare un po troppo del resto era un gioco e tale deve rimanere, ma le cose di li a poco cambiarono e non poco. Ricordo che era una domenica di marzo, ero rimasto a casa per studiare in vista di un'esame ad inizio aprile, con Mario eravamo d'accordo siccome ele conosceva la password di msn sarebbe stato lui tutte le volte a contattarmi, ad un certo punto vedo che mi contatta scrivendo: io li rispondo > ma ecco l'intoppo > ed io iniziavo già a stare male dalla vergogna > iniziai lentamente a sbiancare risposi > mi interrompe subito dicendomi > sbiancai non avevo le forze per scrivere ero basito da quello che mi stava capitando ero precipitato in quelle che vengono dette figure di m.... solo che i risvolti a seconda di chi hai davanti possono essere anche peggiori, ma in questo caso sembrava solo avesse preso la piaga delle offese e basta, > io nella mia più totale vergogna riesco a scrivere soltanto > lei ormai aveva il pallino della situazione e con il senno di poi capì che si stava anche un po divertendo.
Dal canto mio non riuscivo a spegnere il pc, come se fosse una partaccia che si dovesse consumare faccia a faccia, dopo una ventina di min di offese ecco l'inaspettato, vedo che m'invia l'invito ad accendere la cam, io lo rifiuto, e lei scrive > accetto l'invito certo il viso non era il più rilassato possibile e si notavano visibilmente i segni della vergogna sul mio volto, > ormai il gioco era partito e non potevo tirarmi indietro anche se il caos governava il mio status emozionale. Li risposi: > dietro intravedo la sagoma di Mario nascosto da lei che inizia a toccarla da dietro in modo soft >> il caos fa posto lentamente ad una lieve eccitazione crescente il cuore stava iniziando a pompare forte, > inizio a levarmi i vestiti e rimango in mutande non faccio in tempo a mettere mano sulla tastiera che vedo scrivere >, inizia in me una lenta ma decisa erezione mi tolgo le mutande e rimango con il mio arnese che stava crescendo dall'emozione, vedo lei che si gira sorride a mario inizia a spogliarsi molto velocemente rimanendo in reggiseno e mutande dopodichè gira la cam verso Mario che nel frattempo si era sganciato i pantaloni e rimane su di lui per un paio di minuti finchè non vedo lei completamente nuda che si avvicina a Mario, mi scrive >.
Fu uno spettacolo incredibile lei nuda e minutina si fece penetrare montando sopra mario che era seduto e che nel frattempo si era tirato giù i pantaloni, non c'era l'audio ma vedevo i segni di godimento sul volto di Elena oltre al fatto che cavalcava il suo boy come una vera e propria assatanata dando colpi secchi e decisi, tutto ciò è durato poco più di due min il buon Mario venne subito, dal canto mio feci uguale e nel vedere la mia mano pregna dei miei umori la bella sorrise mi disse > io le sorrido e le rispondo che non mancherò all'appello anche se sembrava più un discorso fatto li per li che veritiero; mi sbagliavo di grosso. la sera stessa trovai la richiesta di amicizia di lei su fb accettai e da li talvolta iniziai a parlare anche solo con lei ovviamente i toni non erano quelli della chat però un po di malizia emergeva sempre, finchè un giorno mi disse che per il primo maggio sarebbero venuti a Firenze a visitare la città due gg e che avrebbero voluto incontrarmi, lei mi lasciò il numero di Mario e mi disse che se volevo potevo chiamarlo quando mi pareva. Arrivò il primo maggio e chiamato Mario due gg prima ( notevole fu l'imbarazzo mio e suo nel parlare al tel)ci accordammo per un ritrovo alla stazione, dato che conoscevo la città mi sono offerto di fargli da Cicerone. Non scorderò mai il momento dell'incontro, loro erano all'uscita prima dell'ingresso alla galleria commerciale, appena li vidi arrossii ma riusci a presentarmi, pure loro un poco erano emozionati, lui era vestito elegante aveva pantaloni di un completo scarpe nere e un giacchettino leggero nero, lei manco a dirlo era bellissima
nel suo vestitino blu di cotone che li arrivava leggermente sotto le ginocchia, aveva delle scarpe in tinta con un tacco basso aperte e sopra le spalle un golfino bianco, vinta la timidezza dei primi 10 min mi accingo a farli vedere la città, faccio un giro del centro pressocchè completo S.M.Novella, piazza del duomo, piazza della signoria, ponte vecchio santa croce ecc.. intanto la timidezza sembrava vinta anche lui sembrava sciolto nel parlare mentre lei rimaneva spesso e volentieri in silenzio ma sempre con quell'occhietto rivolto su di me come se mi stesse studiando. Il tempo scorreva e si fecero le 16:30 ero arrivato alle 13:50 e sinceramente credevo che la giornata finisse con un bel piacere di avervi conosciuto, sono stato bene con voi ecc... ma non andò esattamente così. Arrivati a Santa Croce Elena dice a Mario > risposi di si e mi diressi con loro all'hotel anche se il clima si fece strano Mario diventò serio di colpo ed Ele pure. Arrivati all'albergo salgo con loro nella stanza, (trall'altro bellissima matrimoniale in stile liberty molto grande) mi volto vedo ele che chiude la portae mi leva il giacchetto sorridendomi, Mario che si mette sul letto e lei che senza darmi il tempo di fiatare inizia a baciarmi con la lingua, uno shock ormonale improvviso mi colse non capivo niente se non solo che di li a poco sarebbe successo, apri gli occhi per un'istante e vidi Mario che si stava masturbando nel letto con una veemenza incredibile, così iniziai a spogliare Elena fino a farla rimanere completamente nuda, iniziai a toccarla ovunque e a baciarli i seni mordendo con delicatezza i capezzoli e con la mano destra piano piano inizia a toccargli il clitoride scendendo con un dito nella figa che nel frattempo era umida dei suoi umori, la misi sul letto e iniziai a leccargliela come un cane assetato, inizio a gemere incessantemente fino a che Mario con la voce strozzata dall'emozione mi disse >. Mi levai tutto tranne la camicia, la fretta di possederla era tanta, entrai dentro di lei, e a stento riuscii a contenere la mia emozione lei era calda e bagnata e gemeva ora in modo più forte, dietro Mario che godeva anche lui di questa visione dicendo >, iniziai a spingere forte fino a quando non capii che l'intoppo era vicino uscii e le venni sulla pancia, Mario nel vedere questo gridò tra i denti e venne anche lui, la fretta delle cose mi aveva spinto a questo passo azzardato senza mettermi il preservativo, Ele mi rassicurò che cmq prendeva la pillola quindi se io non avevo non avuto problemi di alcun genere potevo benissimo venire dentro, Mario in tutto questo stava zitto nudo sul letto e guardava me accarezzare la sua donna che guardava lu sorridendo e accarezzandolo a sua volta. La scopai altre due volte la seconda sempre in modo irrazionale mentre la terza è stata più decisamente controllata e più bella delle altre: la stanza aveva un divanetto per una persona che non aveva i bracciali ai lati in sostanza elena mi cavalcò in mezzo la stanza su questo divanetto gemendo come una cagnetta in calore fece tutto lei e venne con me mentre Mario guardava estasiato! Lasciando i suoi segni sul letto. Alle 8 ripresi il treno in uno status emozionale a metà tra la felicità ed il caos , ci lasciammo dicendoci che ci saremo sentiti su fb e così fu, di una cosa sono sicuro li nessuno voleva dimostrare nulla nessuno c'era solo una gran voglia di lasciarsi andare alle voglie più nascoste senza timori o grandi paranoie e ciò riuscì perfettamente. Ringrazio Mario ed Elena per la meravigliosa esperienza passata e tutti coloro che leggeranno questo racconto!
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14 years ago
admin, 75
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Bossanova
martedì
..il deserto è una metafora dall'aria rovente, che mi sfiora la pelle in questa piazza assolata, invasa da un sole implacabile che volge al tramonto. Solo il ginfizz che ho tra le mani ha parvenza di vita in questa città vuota.
Dio..questi pensieri mi stanno uccidendo. Ma le finestre orbe di questi palazzi, questo luogo pietrificato e senza ombre che camminano, mi danno tristi presagi. E poi ti ci metti anche tu, con la tua triste andatura. Sembri un corteo funebre con la salma attaccata al braccio. La salma è un anziana signora, che ancora insiste sull'ultimo scampolo di vita ma è già defunta da tempo.
Sicuramente, si. E tu? Da dove vieni? Domande e risposte che mi faccio da solo mentre continui impassibile a trasportare il feretro..Che stronzo che sono, mi sento cinico.
Ricompongo il quadro cercando di dargli una lettura più umana.
Ma tu sei una sfinge, non hai un muscolo che tradisca un pensiero, sei solo l'appendice mobile ed utile ad un corpo vecchio e stanco di trascinare i piedi. Niente da fare, non ci riesco ad essere umano.
Badante rumena, o moldava, od ucraina...o su di lì, chissà quanti anni hai? Tremila. Hai un allegria in faccia che mi metterei a piangere. Io me ne sto qui al bar a ciucciarmi la cannuccia, che il ginfizz è finito, mentre sfili a passo di tartaruga in posa marziale con il tuo stipendio da fame attaccato al braccio piegato ad angolo retto. Forse sarei triste anch'io se il mio futuro più prossimo avesse 90anni. Ma i figli che ti pagano, lo fanno anche per questo, per portargli a spasso le tristezze . Magari il denaro non compra la felicità...ma è un buon antidolorifico.
Che poi a me cosa cosa me ne frega di tutta sta storia...Max! portamene un altro. Dieci euro in bevande semialcoliche, me le merito, è politicamente corretto.
Mercoledì
..che a guardarti bene sei pure carina, una rinfrescatina al look e competeresti ad armi pari con le tue coetanee mie connazionali,stronze e viziate da noie estetiche sparate a raffica.
Stessa ora, stesso percorso studiato a tavolino..magari hai centocinquanta passi di autonomia prima che l'anziana signora stramazzi al suolo..non sono stato previdente, non ho notato se calpesti pure le stesse lastre in pietra di questa piazza. Stasera niente ginfizz..birretta da cafone, con aggiunta di gazosa. Più economica e dissetante...volti lo sguardo dalla mia parte ed io abbozzo un sorriso pentito. Pentito di averti sorriso, perchè tu hai il vuoto negli occhi...o meglio stai guardando un altro film in cui io non compaio neppure come soprammobile. Donne strane quelle dell'est...mai avuto a che farci ma si capisce. E mentre giri l'angolo mi torna alla mente la musica di un triste carillon...la ballerina che gira in tondo ha i tuoi occhi.
Giovedì
...non t'ho vista passare oggi con la dolce nonnina. Ho pensato il peggio, ogni giorno è quello giusto per ... Invece eccoti quà, come il cacio... sul crem caramel. Che ci fai tu a sentire la Bossanova??
Saremo una ventina compresi i casualmente convenuti...coloro che "passavo per caso"...a confermarmi che nemmeno gli stronzetti dell'acid jazz, so coool, sanno quanto ne ascoltano nelle varie compilation di musica balneare che contiene la parola ...cafè. E tu? mica ti do fastidio se mi metto a 4 seggiole di distanza da te, tenendo la giusta distanza in questa fila vuota ?
L'acustica non è un granchè sotto questo loggione tintospray da giovinastri, in combutta con la disattenzione di chi...di chi?
Ma va bene lo stesso, la musica è buona. La band, sconosciutissima ma fantastica. Le chitarre jazz volano sulle note di Jobim e la cantante, di un biondo finlandia, ha l'anima carioca della ragazza di Ipanema.Ogni due per tre un sax contralto strappa due singhiozzi di tormento pure a chi ancora non è convinto di stare in paradiso.
Tu ci sei già, hai la beatitudine stampata in quella faccia da madonna che insiste lo sguardo sul nulla con un sorriso paralizzato. Dubito sulle tue capacità intellettive.
L'interprete annuncia il suo pezzo preferito, Desafinado.
Un attimo di concentrazione, impercettibile trasfigurazione e la cantante assurge in cielo.
Ed io sprofondo, la sua voce magnifica rimesta tutte le mie malinconie, le mie assenze interiori sovrastano tutti i presenti. Sbanda come un guidatore ubriaco sul pentagramma, ed io perdo il controllo.
La piena straripa ed io piango, le mie lacrime fanno tanaliberitutti alle tensioni che mi tenevano in gabbia. Mi volto verso di te come se fossi un sasso dietro al quale nascondermi. Piangi anche tu, e mi guardi.
Stai cantando, piangendo e cantando. Conosci tutte le parole di questa canzone, tu, ragazza dal viso d'angelo...ho bisogno di te adesso.
Piangi con me, fatti cullare da questa voce bionda che ci racconta una favola struggente e bellissima.
Le nostre umide emozioni fanno le presentazioni. Non ho bisogno di sapere come ti chiami, nè da dove vieni. Me lo dirai domani forse, stasera mi basta guardarti e trovarti dove gli altri non arrivano, perchè non c'è posto per altro nel tuo sguardo . Nel tempo di questa canzone, tu mi ami , io ti amo.
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14 years ago
admin, 75
online -
La prima volta al club privee\'
Dopo vari tentativi di convincere mia moglie a lasciarsi un pò andare da un punto di vista sessuale, finalmente a settembre del 2009 c'è stata una svolta imprevista.
Una sera io e mia moglie abbiamo lasciato i figli dai nonni per poter trascorrere una serata in tutta tranquillità, io e lei da soli, cosa che non capitava da circa 6 anni.
Dopo aver cenato abbiamo fatto una passeggiata e sinceramente ho notato subito quanto mia moglie fosse stuzzicata ed eccitata dal trascorrere una serata da soli.
Durante il viaggio di ritorno in macchina, mia moglie ha iniziato a spogliarsi, a masturbarsi e a farmi sentire quanto fosse eccitata e bagnata nelle parti intime.
Continuava a leccarsi le dita e ad infilarsele in figa.
Naturalmente per me era molto difficile riuscire a guidare con uno spettacolo simile accanto. Mia moglie è un ex fotomodella, alta 1,75, mora e fisicamente eccezionale con una bella patatina rasata e molto curata e due grandi labbra prorompenti.
Approfittando del suo stato di eccitazione mi sono diretto verso un club privè, dove avrei sempre voluta portare ma con nessun successo fino a quel momento.
Arrivati a destinazione propongo a mia moglie di entrare. Lei senza battere ciglio accetta e mi dice "è lo stesso per te se vengo senza mutandine?", io eccitato come non mai accetto e scendiamo.
Entrati dentro il prive ci dirigiamo subito al bancone del bar, prendiamo due bibite assolutamente analcoliche ed aspettiamo gli eventi seduti su un divanetto.
Tutti sembravano conoscersi all'interno.
Ad un certo punto mia moglie vedo che comincia lentamente a divaricare le gambe, aveva visto un singolo che la stava fissando, e voleva regalargli la visione della sua fighetta tutta rasata.
Il singolo comincia ad eccitarsi visibilmente i suoi pantaloni sembravano scoppiare da un momento all'altro.
Mia moglie comincia a passarsi una mano tra le cosce e lui prende coraggio e si avvicina a noi e comincia con scuse banali a scambiare qualche parola con noi, poi si avvicina a mia moglie e si siede accanto a lei.
Pensavo che mia moglie si staccasse da quella situazione, ma era talmente eccitata che non si lasciò scappare l'occasione.
Senza che io me ne accorgessi la mano di lui era già fra le gambe di mia moglie, che spalancandole gli lasciò strada libera ad una visita completa.
Avvicinandosi al mio orecchio mi dice, "voglio vederti scopare con un'altra mentre io mi faccio sfondare".
La mia eccitazione era incontenibile e appena lei se ne accorse, mi passò la mano sulla patta dei pantaloni e sorrise.
Il singolo nel frattempo aveva cominciato a leccare la figa piena di umori di mia moglie.
Salimmo al piano di sopra e ci recammo in una stanza con il singolo, mia moglie cominciò a spogliarlo e appena si avvicinò con la bocca al suoo cazzo, lui sborrò copiosamente.
Certo non aveva fatto una bellissima figura, comunque posso capirlo.
Usciti dalla stanzina sentivamo dei gemiti che arrivavano da un'altra stanzina, mia moglie mi prese per mano e si diresse verso quei rumori.
All'interno di una stanzina c'erano due coppie che stavano scopando fra di loro. Mia moglie entrò e si sedette sul letto con loro.
Io la seguì e sedutomi accanto a lei cominciammo a giocare fra di noi.
Una donna delle coppie all'interno cominciò ad accarezzare il seno di mia moglie e le tolse prima la moglia e poi la gonna.
Mia moglie con mia grande sorpresa gradiva enormemente le attenzioni femminili.
Fecero uno splendido 69 e i lamenti ed i gemiti di godimenti si fecero sempre più forti.
A quel punto i due uomini che stavano giocando con una lei, si girarono verso mia moglie e cominciarono ad accarezzarla.
In un attimo fui spogliato anche io e con la mia verga ben dritta da quello spettacolo fui distratto da mani femminili che comnciaroni a farmi una sega.
La situazione si faceva caldissima ed io ero molto sorpreso da come mia moglie fosse a suo agio in quel contesto, aveva tolto i freni inibitori.
Dopo avermi preso il cazzo in bocca, la donna mi sali sopra e si impalò sul mio cazzo, io stavo perdendo i sensi dal piacere.
Si alzò nuovamente i si puntò il mio cazzo nel suo buchetto del culo, poi si risedette con molta irruenza.
Entrò con una facilità impressionante, e i suoi urli di godimento stavano riempiendo tutta la stanza.
A quel punto mi voltai per vedere se mia moglie stava guardando, incrociai il suo sguardo e vidi che lei si stava facendo scopare da due uomini contemporaneamente, in figa e in culo, e non mi toglieva gli occhi di dosso.
La situazione era fantastica, non sò quante volte mia moglie fosse arrivata all'orgasmo ma sicuramente più di tre volte.
Io sborrai tutto nel culo della donna che stavo montando.
Successivamente ci siamo dati una lavata e siamo usciti.
Arrivati in macchina mia moglie mi disse "ti è piaciuto vedermi porca fino a questo punto?" sicuramente si risposi io e lei mi disse che sarebbe voluta tornarci. Appena capiterà nuovamente scriverò il seguito.
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14 years ago
Scorpionman1973,
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Gabriella, sola con alfredo
Mi squilla il cellulare. E' Alfredo. Lo saluto cordialmente:
-"Alfredo, ciao! Gabriella mi ha detto di sabato, andate per shopping, no?".
-"Certamente caro Fabio. Senza modestia credo di avere un buon gusto in fatto di abbigliamento femminile, specialmente quello intimo e ho un negozio di fiducia... comunque poi mi saprai dire cosa ne pensi... piuttosto, tu ovviamente disponi di collegamento internet a banda larga, no?".
Gli rispondo che non mi manca nulla.
-"Bene. Allora, io vengo a prendere la tua ragazza diciamo verso le 17.30, andiamo un po' in giro poi la porto a casa mia. Lascio la webcam accesa in camera da letto, penso ti farà piacere guardare cosa succede in camera da letto, no? Sistemo le cose in modo che lei non si accorga di niente".
-"Mi farebbe piacere? Mi faresti un regalo fantastico!!! Ma veramente lo faresti??".
-"Per chi mi hai preso, Fabio? Per uno di quegli stronzi sprovveduti che non pensano ad altro che ad arraffare sesso? Tu e Gabriella siete una coppia stupenda e il mio ruolo è quello di far godere te almeno quanto faccio godere lei. Soltanto così la nostra amicizia potrà crescere e durare nel tempo...".
Eccitazione febbrile. Poter guardare cosa combina la mia fidanzata a letto con un altro senza che lei sappia che io la osservo, vedere come si comporta in mia assenza, senza paura di essere giudicata. Il che, se vogliamo, costituirebbe una bella violazione della privacy, me ne rendo conto, ma... chissenefrega!!! Il fine giustifica i mezzi. Mi procuro un programmino che mi registri la sessione della webcam per potermela riguardare in futuro e ubriacarmi di seghe ogni volta che ne avrò voglia... Il venerdì sera io e Alfredo facciamo una prova di connessione, video e audio sono decisamente di buon livello.
Arriva il sabato. Sono le 17.15, il cellulare di Gabriella squilla, è Alfredo, le dice che è in anticipo e che la sta già aspettando nel posto concordato. Il tempo è fresco, le calze autoreggenti ci stanno tutte. Noto però che non è vestita in maniera particolarmente vistosa. Gabri mi stampa un bacio sulle labbra ed esce di casa.
Inizia per me il lento scorrere delle ore. Controllo la connessione con la webcam di Alfredo, tutto funziona, la telecamera è centrata su un letto matrimoniale di buona fattura in una stanza dal colore chiaro. Suppongo che la cam sia posizionata su un cassettone, ad 1,40/1,50 di altezza. Alle 20 mi alzo dal computer, vado a cucinarmi una frittata. Alle 20.35 mi arriva lo squillo concordato con Alfredo per avvisarmi di quando sarebbero arrivati a casa. Mi precipito al computer, la stanza appare ancora vuota. Mi sistemo sulla poltrona, mi tolgo pantaloni e mutande per potermi segare più agevolmente, metto le cuffie al massimo del volume per captare qualunque rumore. Dopo una decina di minuti mi arriva una risata argentina. E' Gabriella. Ho un tuffo al cuore. Non stanno ancora nella stanza da letto, però. Rimango in attesa, ipnotizzato dallo schermo immobile. Ogni tanto mi arriva un parlottare confuso, non capisco le parole. Altri minuti passano lenti, interminabili. Vado a bermi una Coca-Cola, torno davanti allo schermo.
Arriva un sms. E' Alfredo. Mi scrive:
"L'ho già chiavata sul divano nel salotto. Adesso andiamo in camera". Un altro paio di minuti di febbrile attesa poi finalmente vedo Gabriella entrare semiabbracciata ad Alfredo. E' completamente nuda, a parte le autoreggenti. I due si buttano sul letto, Alfredo le va immediatamente sopra, la invita volgarmente ad aprire le cosce. Lei gli intreccia le gambe sulla schiena, lui le è subito dentro. Ho il cazzo eretto allo spasimo, mi godo in diretta la mia ventiquattrenne fidanzata che si fa sbattere da quel porco cinquantenne. La vedo aprire le gambe fino allo spasimo, ora il culo di Alfredo va su è giù con violenza tra le sue cosce spalancate. Dieci minuti abbondanti a quel ritmo e finalmente Gabriella gode. Non le vedo il viso, coperto dalle spalle di Alfredo, ma la sento urlare inconfondibilmente. Il ritmo ora rallenta, lei continua a gemere. Alfredo esce, si toglie il preservativo, posiziona lei, ignara, in modo che io possa vedere bene. Le infila il cazzo in bocca, le prende la testa ed inizia a pomparla, scopandole la bocca. Alfredo impone al pompino un ritmo esagerato ed in pochi minuti arriva a sua volta all'orgasmo. Capisco che ci tiene a farmi vedere bene che le viene in bocca e le fa bere tutta la sborra, fino all'ultima goccia. Non vedo in lei accenno di diniego o di protesta, sembra faccia tutto molto volentieri. Finita la scopata rimangono qualche minuto sul letto, poi vedo lei alzarsi, probabilmente va in bagno. Alfredo si avvicina alla cam, mi va un cenno con il pollice su e chiude il collegamento. Probabilmente nel proseguimento ha voglia di un po' di privacy... Ho le palle che mi scoppiano, rivedo il filmato della scopata ed eiaculo davanti al monitor nel momento dell'orgasmo di Gabriella. Alle quattro e mezza del mattino la sento rientrare. La raggiungo, è in cucina a bere una bottiglia d'acqua dal frigo. Mi vede, mi butta le braccia al collo.
-"Amore, amore, amore, amore, amore, amore mio!!!" mi fa. La abbraccio teneramente, come sempre.
-"Oddio, che giornata incredibile... Alfredo mi ha portata in dei negozi assurdi, non puoi capire le cose che mi ha regalato... poi una cena veloce in un ristorante di lusso, non saprei dirti nemmeno cosa abbiamo mangiato, mi ha fatto bere, però... eppoi... oddio mi ha portata a casa sua e mi ha montata per delle ore, è stato fantastico...".
Le rispondo che è meravigliosa.
Mi vede placido e intuisce.
-"Ti sei già segato, vero, tesoro? Non ce l'hai fatta a resistere..." aggiunge ridendo dolcemente. "Allora andiamo a nanna amore mio, che sono letteralmente distrutta.. non puoi capire per quanto tempo mi ha inculata Alfredo...".
Il giorno dopo sento Alfredo al cellulare.
-"Allora, che ti ha raccontato la fidanzatina?".
-"Che è stata splendidamente... senti siamo quasi imbarazzati per tutte quelle cose che le hai comprato, non dovevi..." Pizzico di ipocrisia borghese.
-"Ma scherzi? Una donna come Gabriella deve essere sempre presa per la vanità, deve sentirsi bella e speciale, sempre. E sicuramente a te ecciterà moltissimo il fatto che sia un altro uomo ad occuparsi di cosa indossa la tua donna sotto la gonna, no?".
Convengo di ciò, il mio cazzo ha un sussulto di piacere a quelle parole.
"Senti, Gabriella ti ha raccontato tutto, no?". Insiste lui.
Rispondo che mi ha raccontato sommariamente cosa è avvenuto.
-"E che mi ha chiesto di presentarla ai miei amici te lo ha detto?" ribatte pronto Alfredo.
-"Presentarla ai tuoi amici? No, non mi ha detto nulla. Quali amici?".
-"Ricordi che la sera in cui l'ho scopata in macchina le avevo promesso di procurarle altri uomini? Bene, non so tu, ma lei di certo non se lo è dimenticata. Mentre la inculavo stanotte sul tavolo della mia cucina mi ha chiesto se la mia offerta era ancora valida. Le ho detto che le organizzerò la faccenda al più presto. Ho già avvertito qualcuno e si combinerà presto. Cominci a capire cosa intendo quando ti dico che lei non ti dice la verità?".
Rimango piuttosto basito, in parte eccitato, in parte arrabbiato. Lo dico ad Alfredo.
-"Certo ti capisco, ma guarda che con lei non torni indietro. Se adesso le fai una scenata o le rinfacci che non ti dice nulla ti fai soltanto del male, perchè tanto lei le porcate con gli altri le fa lo stesso e tu non ne saprai più nulla. Asseconda invece questa cosa. Fai finta di nulla, vedrai che piano piano riusciremo a piegarla da questo punto di vista. Quando lei capirà che pur essendo profondamente puttana non ti perde per questo, le cose tra te e lei miglioreranno moltissimo. Vedi come posso esserti utile io da questo punto di vista? Se io gestisco parte delle porcate che lei fa, posso rendertene partecipe e la cosa non potrà che unirvi maggiormente."
Le parole di Alfredo hanno un impatto profondo. Il dubbio che lui cerchi solo di fregarmi la donna è forte, ma so anche quanto è forte il legame tra me e lei. Seguo la via del piacere e decido di assecondarlo.
La sera chiedo a Gabriella di raccontarmi meglio i dettagli della notte precedente. Gabri mi racconta tutto, ma del suo accordo con Alfredo per farsi trombare dai suoi amici non fa parola. Dico a me stesso che l'unica è aspettare gli sviluppi della situazione. Tanto penso che non tarderanno...
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14 years ago
fbroma777,
34
Last visit: 14 years ago
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La prima volta in tre
Ciao sono Sonia abbiamo letto nel sito i racconti di altri iscritti e ci siamo decisi a raccontare come abbiamo iniziato a giocare anche con i single. Dovete sapere che noi ormai sono quasi dieci anni che sporadicamente trasgrediamo, non siamo assatanati ma quando decidiamo che è arrivato il momento ci mettiamo in contatto con altre coppie incontrate in questo percorso di giochi e combiniamo una seratina tutta pepe; non siamo mai andati a cercare dei single, per mia espressa volontà, perchè lo ritenevo superfluo: avevo comunque quello che desideravo nella coppie sia il maschio che una donna quando se ne trovava una veramente bisex (sono molto poche quelle non forzate!). Siamo anche amanti del ballo liscio, soprattutto io, e un paio di volte l'anno andiamo in qualche sala da ballo e passiamo la serata, ovviamente non siamo dei provetti ballerini (anzi !) ma quanto basta per lasciarci andare a questo sano divertimento.
All'incirca cinque anni fa ci dissero che a circa 100km da casa nostra avevano aperto una sala da ballo molto bella e soprattutto molto fresca (eravamo in estate) e decidemmo un sabato, nonostante la distanza, di andare a curiosare; purtroppo nessuno dei nostri amici 'tradizionali' erano disponibili per quella sera, ma decidemmo ugualmente di andare. Indossai il mio completino reggiseno senza coppe e perizoma neri, le autoreggenti nere a rete larghissima con reggicalze in pizzo incorporato; sopra una gonna con spacco e una camicetta abbotonata fino al reggiseno che lasciava intravvedere il solco del seno. Appena parcheggiato ed avviandoci all'ingresso, ci venne incontro un ragazzo (38-40 anni), carino fisico asciutto, chiedendoci se si poteva aggregare a noi in quanto quella sera non consentivano l'ingresso a uomini soli, salvo essere in compagnia, ovviamente precisò, una volta dentro ci avrebbe
lasciati liberi in quanto non era sua intenzione disturbare. Io e Giorgio ci guardammo e non trovammo nulla di male ad acconsentire anche perchè Alberto, questo il suo nome, ci disse che era già stato in altre serate e a noi poteva far comodo qualcuno che ci illustrasse come era all'interno. Ovviamente una volta entrati, trovammo un'angolino abbastanza tranquillo non troppo vicino alla pista (è quello che cerchiamo sempre in quanto non vogliamo essere disturbati da tutti quelli che passano e chiedono di ballare) e comunque ci mettemmo a chiaccherare un pò. Venimmo sapere così che Alberto era stato anni prima un insegnante di ballo e che solo per motivi di lavoro aveva dovuto interrompere. In quel momento vidi per me la possibilità di togliermi veramente la voglia di ballare il liscio come non avevo mai fatto e lo dissi anche con molto entusiasmo; Giorgio che conosce questo mio grande desiderio non potè
che acconsentire e disse scherzando ad Alberto "non puoi tirarti indietro in fondo è grazie a noi se sei entrato stasera e in fondo ballare con Sonia o con altre poco importa l'unica clausola è quella che anche io ogni tanto devo avere la possibilità di pestare i piedi a mia moglie" (riferendosi alla poca dimestichezza nel ballo). E così iniziò una serata d'incanto, mi divertivo moltissimo e il tempo passava velocissimo, ballare in quel modo mi rendeva euforica, mi eccitava all'inverosimile. Non smettevo di ballare con Alberto, e persino quando ballavo con Giorgio mi entusiasmavo e intanto gli raccontavo tutte le mie emozioni provate con Alberto.
Arrivò anche il momento del tango e vuoi che ormai eravamo tutti su di giri vuoi perchè questo ballo riesce a creare un atmosfera speciale, fatto sta che Alberto si fece più audace e approfittò mettendomi una mano
sul mio lato B senza che io facessi nulla per evitarlo, ovviamente sentivo che lui non era indifferente alla cosa e riusciva a farmi sentire "quanto gradiva" tutto ciò. Credo che ormai ero completamente andata e lasciavo che lui appoggiasse il suo membro contro di me e me lo facesse sentire, ero eccitatissima, purtroppo la tornata del tango terminò e mi riaccompagnò al nostro posto mentre dal palco intanto annunciavano che avrebbero suonato anche un pò di lenti per mantenere l'atmosfera 'calda' e poi si sarebbe fatta una pausa.
Giorgio intervenne per ballarli e Alberto le chiese se almeno poteva concederne uno anche a lui. "Ok", rispose Giorgio, "ma intanto riposati ti concedo il terzo" e ci mettemmo a ballare stretti stretti, ormai non riuscivo a trattenermi e incominciai un'opera di "riscaldamento" su Giorgio e intanto gli raccontai tutto quanto era successo; sapevo che non avrebbe avuto nulla da ridire ed entrai nei particolari di quanto era avvenuto e mi disse che se lo desideravo avremmo potuto continuare la serata altrove, intanto la sua lingua si attorcigliava alla mia e mi sbottonò un paio di bottoni della camicetta per potermi toccare il seno e sentire i miei capezzoli che erano ormai diventati durissimi, arrivò anche il terzo ballo e arrivò subito Alberto, io non provai neanche ad abbotonarmi e mi misi tra le sue braccia, ovviamente proseguì da dove era rimasto e intanto non potè fare a meno di vedere le mie tette che ormai erano in bella vista, se pur ancora un pò coperte dalla camicetta, diciamo quel 'si vede e non si vede' che crea però una forte eccitazione, e naturalmente tutto ciò si sentiva perchè era nuovamente in tiro e ci teneva a farmelo sentire. Si fece poi più intraprendente e mi chiese se ci sarebbe stata la possibilità di vederci io e lui un giorno e gli risposi che tutto ciò sarebbe stato possibile anche subito se lo voleva e saremmo potuti andare a da qualche parte tutti e tre insieme. Rimase un pò perplesso ma subito si riprese e decidemmo di andare non appena fosse arrivata la pausa e così facendo approfitto anche lui di quella camicetta sbottonata.
Dopo ci recammo a casa sua, appena entrammo mi abbracciarono entrambi e chiusi gli occhi per sentire tutte quelle mani che esploravano il mio corpo, una lingua e poi l'altra cercavano la mia. Andai alla ricerca di quel membro che tanto avevo sentito, lo tirai fuori, ormai duro e grosso lo presi tra le mie mani ma purtroppo preso da tutta l'eccitazione accumulata nella serata durò pochissimo e venne, poi andammo sul suo letto e incominciai a giocare con Giorgio mentre Alberto mi spogliava tutta e mi leccava dolcemente in mezzo alle cosce sditalinandomi. Ormai non capivo più niente ero al centro dell'attenzione e mi sentivo una vera cagna in calore e feci veramente di tutto, ovviamente ad Alberto divenne nuovamente duro e potei finalmente avvolgerlo tra le mie labbra e sentirlo sotto la mia lingua e naturalmente non mancai di concedermi una bella scopata con entrambi.
E' stata una serata indimenticabile che ci ha fatto eccitare molto, ancora oggi che lo racconto sento un brivido che mi percorre in tutte le mie parti intime...Forse sarà perchè è stata la prima volta o la situazione che si era venuta a creare ma devo dire che non ho più provato con un single quanto ho provato quella sera.
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14 years ago
sngl,
52/52
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Storie di spiagia
Abitando vicino al mare facciamo tutta la stagione lì e abbiamo una cabina presso uno stabilimento condivisa tra diverse persone, una delle quali sarà protagonista della storia, dallo scorso anno anche loro sono in cabina con noi, …. M (si chiama così) è la cognata dell’amica di mia moglie, di circa 10 anni più giovane di me …… una gran figa?? No persona normalissima …………
La prendo un po alla larga per far capire meglio. La scorsa stagione una giorno mentre mi andavo a cambiare il costuma in cabina, apro e trovo lei che si stava mettendo il costume, chiudo al cabina scusandomi, per me la storia finisce lì ……
Quest’inverno una sera mentre eravamo a mangiare una pizza lei torna sull’argomento, premetto che io ho detto a mia moglie di quanto successo, lei al marito no! Dicendo se la cosa mi aveva imbarazzato, le rispondo che a me non aveva provocato nessun tipo di imbarazzo, il marito non mi è sembrato molto contento della cosa, anzi si è scocciato un po’, e le ha detto di stare più attenta nel chiudere la cabina, rinfacciandole anche che a casa spesso non chiude le porte, che dovrebbe coprirsi un po’ di più ecc ecc ….
Questa’anno o meglio due settimane fa ero a casa in ferie, di solito scendo al mare in bici con mia moglie, ma quel giorno aveva da fare dei giri e sono andato solo, arrivato in spiaggia vado al bar prendo un caffè, lei è lì ha appena preso qualcosa, le dico mi cambio e scendo, sei sola? Mi dice che ci sono anche gli altri, che quando scendo giochiamo a carte.
Vado verso la cabina e apro, stavolta era dietro la porta e, mentre faccio per riuscire le mi dice che non è un caso …. Mi trattiene per un braccio e mi chiude dietro la porta, ci baciamo, ci accarezziamo, si inginocchia prendendolo in bocca e facendomi un pompino completo di ingoio per evitare di lasciare tracce (dirà dopo). Nulla più di questo …….. siamo in spiaggia come nulla fosse successo.
Dopo un paio di giorni mi arriva un messaggio che mi chiedeva se mi potevo liberare nel pomeriggio con una scusa, lei avrebbe avuto come scusa un consiglio di classe a scuola (M insegna), subito dopo pranzo faccio in modo di dovermi assentare un paio d’ore per problemi in ufficio, non crea problemi la cosa in quanto mi capita spesso di ricevere mail o telefonate per problemi di lavoro.
La raggiungo a casa sua, mi apre completamente nuda “almeno mi vedi bene ora” dice, appena chiusa la porta mi si getta al collo e mi bacia, poi inizia a spogliarmi, restiamo nudi mi porta sul letto, la distendo ed inizio a leccarla, impazzisce di piacere e la sento venire in bocca, mi dice che il marito non ama fare certe cose, continuo ad accarezzarla e leccarla tutta, mentre con le dita frugo in tutti gli orifizi, quando le infilo un dito nel culo si agita e mugola di piacere.
Mi sdraia, apre un cassetto, mi mette un preservativo e sale sopra di me, dice che non usa contraccettivi, mi incuriosisco e mentre scopiamo mi racconta che il marito è una persona molto strana, che la scopa con il contagocce e che lei di tanto in tanto si scopa un suo collega disponibile, ormai da anni …… ma fa anche una battuta di apprezzamento verso il marito dicendo “tanto ben di dio sprecato”, raccontandomi che il marito è di gran lunga ben dotato e resistente, ma che non ama fare sesso, che quelle poche volte la prende, la “tromba” e basta, senza pensare al piacere, ma solo alla sborrata (e al suo lavoro del cazzo aggiunge)…………, che non vuole fare mai sesso, che non ama che lei lo prenda in bocca ……
Io vengo, non ho una grande resistenza, fa un caldo infernale, mi toglie il preservativo e lo lecca tutto bene bene ……… stiamo sdraiati sul letto e io continuo ad accarezzarla, ha un clitoride bello gonfio, ne ha ancora voglia, appena mi sente un po carico si sposta e si mette a capretta, ho davanti a me la sua figa e il suo culo, mi guarda, sorride e mi dice “ti andrebbe al naturale, senza preservativo? allora il culo è tuo!!!” , l’ho presa da dietro e mentre la stavo scopando nel culo si agitava mugolando di piacere, mi dice che le piace prenderlo nel culo e che lo stronzo non vuole neppure quello perchè “è contro natura” …….. ma che al suo amico piace eccome ……….. mi dice che quando pensa a fare sesso per lei c’è solo “prenderlo nel culo” che le da un enorme piacere ……. E che un giorno vorrebbe sentire l”enorme” cazzo del marito dentro ……….
Ci vestiamo e torniamo ognuno per la sua strada al mare …..
Una sera a cena, andiamo sul discorso donne, chiedo a mia moglie cosa pensa di M, lei mi dice che non la capisce molto bene, perché a volte sembra sia una porca, altre volte molto pudica, che le ha raccontato che si prende le sue libertà dal marito perché ne sente il bisogno, ma che è meglio che io le staia alla larga, altrimenti “te lo taglio” parole sue ……………..
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14 years ago
mirco1963,
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Last visit: 5 years ago
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La vacanza
Sono in vacanza in un villaggio turistico per riprendermi dall'anno di lavoro. Tranquillamente disteso su un lettino mi godo il caldo sole gettando saltuarie occhiate alle persone che mi circondano. Nulla di interessante. Decido di partecipare ad una lezione di ginnastica e da quel luogo una visione celestiale. Una donna in topless con un seno fantastico. La signora è sdraiata con marito e figli. Inizio a guardarla. Si accorge di me e mi fa un bellissimo sorriso. Non so come avvicinarla e la storia si ripete per alcuni giorni. Quando ci incrociamo nella sala da pranzo ci scambiamo sguradi infuocati. Un pomeriggio l'animazione del villaggio trasmette una musica che invita a ballare. Casualmente passavo nei pressi di questa affascinante donna, mentre la guardo vedo che si siede sul lettino ed inizi a muoversi tenendosi il reggiseno, slacciato, con un braccio. Mentre si muove, si accorge della mia presenza e fissandomi solleva le braccia, lasciando così cadere il reggiseno e mettendo in mostra il suo fantastico seno. Questo spettacolo inatteso fa agitare le mie parti basse. Non resisto e le faccio segno di raggiungermi. Passano alcuni minuti senza che accade nulla. Poi vedo che si alza, guarda se sono ancora in giro, si avvolge un asciugamano intorno al corpo e si avvia nella mia direzione. Ho il cuore a mille. Viene verso di me e mentre mi passa vicino mi fa segno di seguirla. Troviamo un angolo appartato ed iniziamo a baciarci e finalmente posso mettere le mani su quel magnifico seno. L'eccitazione sale. Ci infiliamo in un bagno. Le tolgo l'asciugamano ed inizio a ciucciare i capezzoli turgidi. Le infilo la mano nello slip dve trovo una figa con una striscia di peli ma tanto bagnata. Le infilo due dita dentro ed inizio a muoverle con foga. Mi prende il cazzo in mano ed inizia a menarmelo. La siedo sul lavandino le allargo le gambe e mi inginocchio a leccarla. Geme come una cagna in calore e la mia eccitazione cresce ancora di più. Le infilo nuovamente due dita in figa e dopo poco gode inondandomi la mano del suo piacere. Il mio cazzo sta esplodendo. Le prendo la testa con una mano e la avvicino al mio cazzo. Capisce che voglio che me lo lecchi ed apre la bocca per ingoiarlo. L'eccitazione è così tanta che dopo poco le vengo in bocca. Ingoia tutto. Si alza, ci baciamo e continuiamo a toccarci, ma purtroppo dobbiamo andare via. Mi saluta e correndo torna accanto al marito. Più tardi, provo a ricercarla ma la vedo con la valigia che va via. Purtroppo ha finito la vacanza e non ho avuto il piacere di farglielo sentire dentro.
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0
14 years ago
dimmixcheno,
45
Last visit: 13 years ago
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Come inizia l\'avventura cuckold 2
Ora che l'accordo era raggiunto mi sentivo strano avevo il cuore in gola non pensavo altro a quel giorno a quanto fosse stata intrigata e coinvolta dall'idea del tradimento condiviso oppure a quanto si sarebbe infastidita, offesa e urtata tanto da poter compromettre il ns rapporto ormai allineato su di un filo sottile che ci avrebbe portato o ad allontanarci definitivamente oppure ad accettare senza nasconderci le ns intime voglie di giocare e divertirsi lasciandosi trasportare dagli eventi.
Vi era anche una seconda difficoltà, segnata dalla distanza che ci divideva e che poteva giocare a favore o contro a seconda delle circostanze e degli eventi, ma nulla era ormai scontato e nulla era ormai come prima.
La mia, ormai, irrefrenabile voglia di capire fin dove si potesse spingere, il forte desiderio di interpretare le sue fantasie e le sue voglie e la mia folle voglia, desiderio di essere umiliato e di vedere o immaginare la donna dei miei pensieri e dei miai desideri nelle braccia di una persona che per giunta conoscevo mi rendeva particolarmente nervoso e irrascibile, fragile e vulnerabile.
Vivemo un conflitto interiore da una parte il desiderio folle di organizzare il tutto nei minimi particolari fino al raggiungere l'obiettivo massimo del tradimento congiunto e dall'altra la paura di metter in gioco un rapporto fino a quel momento idilliaco e perfetto.
La prima sensazione prese il sopravvento e rimase solo il tempo per giunto poco di organizzare il tutto affinchè Elena cadesse senza accorgesene nella mia trappola e nelle grinfe di Marco sensibile per natura al pelo femminile e dichiaratamente attratto dalla bellezza e dalla esuberanza di Elena.
Certamente non potevo fin da subito coinvolgere Marco in questo gioco e quindi escogitai un modo affinchè si presentasse da solo per poter quindi vincere la scommessa e il secondo ordine di problemi verteva sul fatto come potesse Marco fare la prima mossa nei confronti di Elena confidando sempre nella irreprensibile voglia di Elena di rispettare i patti della scommessa conscia di cosa rischiava ma al tempo sapendo che non doveva essa esporsi per essere giudicata da Marco.
Un gioco sottile, difficile e pericoloso che si basava tutto su un precario equilibrio soprattutto celebrale.
La scusa escogitata fu quella di dire a Marco che Elena non fosse pronta a conoscere la moglie e i nuovi amici che essendo timida aveva bisogno di tempo per amalgamare e digerire il fatto di trovarsi in una città nuova, in un ambiente di lavoro ostile e lontano dal suo amato anche se questo potesse apparire come un via libera a frequentare e conoscere nuove persone.
Marco bevve la scusa senza batter ciglio e disse anzi che avrebbe pensato a Lei come se ci fossi io accanto, che l'avrebbe coccolata e fatta sentire a proprio agio senza problemi e che aveva a questo punto intenzione di portarla a cena e successivamente fare una passeggiata sui navigli visto il bel tempo e la serata.
Dissi anche a Marco di non dire ad Elena che la scelta di venire da solo fosse stata concordata con me ma di far capire ad Elena che una serie di circostanze e di situazioni legate alle sue amicizie, lo avevano indotto a venire da solo onde evitare dicerie sulla sua persona, in modo da non far pesare ad Elena la sua voglia di non conoscere nessun al momento per i motivi prima detti.
Anzi preannunciai a Marco che durante il loro incontro lo avrei chiamato per sapere come andassero le cose e che lui doveva rispondermi come se stesse parlando con altro amico fantasioso e non con me per non insospettire Elena della chiamata, Marco era ignaro che la mia telefonata gli avrebbe aperto le porte al paradiso, alla bellezza di Elena e alla sua voglia di scoparsela conoscendolo bene.
Dall'altra lavorai di puntino Elena tranquillizzandola e invitandola a vestire in modo provocante che è solito fare quando esce con me, dato che se avesse vinto avrebbe fatto bella figura con gli amici così vestita, se invece avesse perso avrebbe cmq fatto felice incosciamente Marco che non perdeva occasione di fare i complimenti ad Elena per il suo corpo e per le sue gambe sode e lunghe.
Elena si mise una camicietta in seta bianca molto scollata che lasciava intravedere molto della sua bellissima 3°,un reggiseno mezzo balconcino una cinta grande avvolta sulla vita e una mnigonna nera molto corta con delle catene in ottone laterali che abbellivano il suo disegno, senza calze e con delle scarpe aperte con 12 cm di tacco che slanciavano molto le sue gambe (già alta 1,72 cm) ma soprattutto il suo culo, in fine con fatica e con forte determinazione imposi ad Elena di non indossare lo slip cosa che faceva spesso in estate ma non per esibizionismo ma una sua sensazione forte di libertà e di piacevole freschezza che avvertiva nel far arrivare la frescura serale ovunque nella sua passerina sempre curata e ben depilata tutta.
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14 years ago
admin, 75
online -
Gabriella si dà da fare
Due giorni dopo la nostra prima esperienza di "parcheggio" mi chiama Alfredo, il mio bravissimo "complice".
-"Carissimo Fabio, che bella serata abbiamo trascorso". Mi fa subito lui. "Hai una donna meravigliosa, tutta da godere e da far godere". Lo aggiorno sugli sviluppi della situazione, sui chiarimenti intercorsi tra me e lei e sul suggerimento che ho dato a Gabriella di riallacciare i rapporti con gli ex-amanti.
-"E' stato un incontro fortunato per entrambi. Per me per aver incontrato due belle persone pulite come voi due, ma anche per te. Ricordati una cosa, caro Fabio: Gabriella non sa che io e te siamo complici e questo fa di me una risorsa preziosissima se sei davvero interessato a capire che tipo di donna hai tra le mani. Tu non sapevi nulla dei suoi tradimenti, no?".
Rispondo che non avevo sospettato minimamente della cosa.
-"Ecco. Ora, non ti offendere se ti dico che sei tu rispetto a lei sei completamente sprovveduto. Io ho vent'anni più di te, ho tanta esperienza e mi è bastato vederla in azione dieci minuti per capire certe cose. Tu mi offri su un piatto d'argento la tua fidanzata, giovane e bella da potermi godere, io in cambio ti offro la possibilità di capire davvero qualcosa di lei. Tieni presente che è una donna complessa, che mente sistematicamente...".
-"Scusami, Alfredo, non ti seguo. Che vuol dire che mente?".
-"Vuol dire che mentre tu racconti le cose così come le hai vissute lei non lo fa mai. Lei ti racconta e ti racconterà sempre ciò che vuole che tu pensi e non dice la verità per principio".
-"Beh... non so cosa dire... insomma adesso mi sembra decisa ad essere completamente trasparente nei miei confronti. Perchè dovrebbe mentirmi ancora?".
-"Guarda, se le cose tra noi andranno avanti te ne renderai conto da solo. Soltanto non dirle mai che io e te ci sentiamo, se non vuoi privarti della tua arma migliore, che sono io".
-"Ok... Sai che mi ha chiesto esplicitamente di poterti rivedere?".
-"E' già passata all'attacco, vero? Lo sai che il bigliettino da visita me lo ha chiesto lei mentre ci rivestivamo in macchina?".
-"Te lo ha chiesto lei??? Io... pensavo fosse una tua iniziativa...".
-"Già. Lo pensavi, eh? Serriamo i ranghi, ragazzo mio, che ne vedremo delle belle... Senti allora la chiamo oggi o domani. Non hai nulla in contrario se io e lei ci vediamo da soli, vero?".
"Nessun problema, Alfredo, hai carta bianca", rispondo.
La sera dopo una Gabriella spumeggiante mi prepara una cenetta deliziosa e poi, durante le coccole sul divano:
-"Amore, domani pomeriggio mi vedo con Andrea... ti ricordi, vero, il commercialista...".
Rispondo che ricordo perfettamente.
-"L'ho chiamato ieri mattina, mi è sembrato felicissimo di risentirmi dopo tanto tempo".
-"Ci credo, tesoro".
-"Mi ha invitato domani pomeriggio nel suo studio dopo il lavoro, al Torrino. Credo che voglia scoparmi...".
-"Benissimo... e con gli altri come sei messa?".
Gabriella mi guarda sorridendo. E' letteralmente effervescente.
-"Ieri ho mandato due sms a Salvatore, mi ha chiamata subito, credo che ci vedremo presto... stamattina in ufficio Ravaioli mi ha battuto i pezzi... mi ha detto sottovoce che avevo una faccia da letto che era un poema..." Gabriella si interrompe ridendo di gusto. "Gli ho detto che questi giorni ho tanto da fare e lo stesso ho fatto con Sergio, voglio farli soffrire un po' prima di dargliela di nuovo... ahhh ma lo sai che mi ha chiamato Alfredo, quello del parcheggio? Quando ho risposto al cellulare non riuscivo a capire chi cavolo fosse. Credo che devo farmi un altro cellulare per gestire queste cose, non posso usare quello personale... mi regali un cellulare nuovo, amore?".
-"Certo che te lo regalo... ma che ti ha detto Alfredo?".
-"Che tipo che è... è simpatico... mi ha chiesto se sabato pomeriggio voglio andare con lui a fare shopping... dice che sono talmente bella e sexy che vuole regalarmi qualcosa di speciale... senti ma che dici, sarà il caso di fidarsi di questo tizio? Non sappiamo nulla di lui, in fondo, uno che va di notte nei parcheggi, se fosse un mezzo matto?".
-"Beh, non saprei... ma mi è parso una persona a posto... sarebbe carino se ti regalasse delle cose, no?".
Gabriella mi guarda con gli occhi socchiusi poi mi abbraccia improvvisamente.
-"Amore, mi fa impazzire che mi lasci libera di fare queste cose... sentirmi così circondata di desiderio ed essere mentalmente così libera mi fa sentire... come se bruciassi dentro... così viva...".
-"E' meraviglioso vederti così, Gabri... sei accesa, raggiante... io è così che ti voglio, sai?".
Gabri mi lecca un orecchio e mi sussurra a voce bassa.
-"Amore, vedrai quante corna ti metterò... con uomini in gamba, non con poveri segaioli come te... e ti racconterò quanto mi fanno godere... voglio farti vedere quanto sono troia...".
La sera del giorno successivo aspetto che lei torni. Di solito alle 18 sta a casa, alle 19.30 quando va in palestra. Ho cenato da solo, sono le 21.30, Gabriella è andata all'appuntamento con Andrea. Ho ricevuto un sms alle 17.40 con cui lei mi ricordava che avrebbe fatto tardi per questo motivo. Passa dell'altro tempo, guardo un film in dvd. SOno le 22.30 quando sento la porta di casa aprirsi. E' lei. Non mi alzo dal divano, aspetto. Pochi secondi e il mio amore si affaccia dalla porta del salotto. La guardo, è sensazionale. Minigonna non cortissima ma comunque abbondantemente sopra il ginocchio che esalta le calze di rete color carne... stivali abbastanza alti con tacchi che esaltano la forma delle sue gambe. La guardo rapito.
-"Ma sei andata al lavoro così oggi?" me ne esco un po' ingenuamente.
Mi risponde languida.
-"Ovvio che no... mi sono portata il cambio... dopo il lavoro... ho speso un po' per questo completino... ti piace?".
Si appoggia sensualmente allo stipite della porta e mi guarda sorniona.
-"Se mi piace? Sei uno schianto...".
-"E' piaciuto molto anche ad Andrea, sai?", risponde guardandomi provocatoriamente.
-"Cos'è successo?".
-"Te lo avevo detto, no? Sono andata a trovarlo nel suo ufficio, al Torrino... un macello per trovare il posto. Mi ha guidata lui al cellulare per fortuna. Posto carino, un bell'ufficio non molto grande ma arredato con molto gusto... Lui era solo... Pensa che io ero già del tutto cotta mentre salivo in ascensore, non vedevo l'ora di... essere lì da lui.".
-"E come ha reagito vedendoti?".
-"Andrea è un tipo... molto recettivo... si è reso conto subito in che stato ero".
-"E in che stato eri?".
-"In che stato ero? Ero... esaltata dal fatto di stare lì... ero bagnata da morire... e lui se ne è accorto".
-"E quindi".
-"E quindi... ci siamo salutati con il bacino sulla guancia, poi ci siamo guardati negli occhi.. e lui è partito all'assalto e mi ha infilato la lingua in bocca. Non ha proprio perso tempo, credo che non ne poteva più nemmeno lui dalla voglia. Mi ha fatto sdraiare sul divano e mi ha tolto le mutandine... mi ha scopata subito, senza nemmeno togliermi la gonna... sai che con lui non lo avevo mai fatto... sono venuta dopo pochi secondi che lui mi stava dentro, pensa...".
Mi sto masturbando apertamente, lei continua a guardarmi, in piedi, appoggiata alla porta.
-"Un'ora abbondante di sesso, poi siamo andati a mangiare qualcosa verso le 20 in un locale sotto l'ufficio... poi siamo tornati su... ci aveva ripreso la voglia... Andrea mi ha spogliata completamente stavolta, ha voluto scoparmi sulla sua scrivania, mi ci ha fatto sdraiare sopra e lui in piedi a darmelo... poi, meraviglioso, si è messo in potrona e mi ha chiesto di sedermi sul suo cazzo... mi sono messa su di lui e me lo sono infilata da sola nel culo...".
-"Vacca!!!".
-"Vieni qui, dai...".
Mi alzo dal divano e le vado vicino, lei si appoggia allo stipite e appizza il sedere.
-"Dai, dammici una leccatina, così vedi quanto Andrea mi ha allargata".
Mi inginocchio dietro di lei, le sollevo la gonna, ho il suo bel culetto davanti al viso. Infilo il viso tra le sue natiche, spingo, arrivo sulla passera con la lingua, la insinuo tra le labbra.
-"Dai lecca, senti quanto me l'ha aperta....".
Avverto il sapore del lubrificante dei preservativi, slappo la fica di Gabriella con passione.
-"Dai lecca, senti quanto è larga, c'è appena passato il cazzo di Andrea lì... ha un bel cazzo Andrea, sai... molto più largo del tuo... tu sei bravo solo a leccare, è meglio che siano altri a chiavarmi... ora lecca dietro, forza...".
Mi assesto meglio ed ora lambisco con lingua il suo ano, ci infilo la lingua dentro senza difficoltà.
-"Dai, porcellino, lo senti quanto è largo, quanto è sfondato, sai a quanti uomini l'ho già dato... a tutti tranne che a te... io il culo lo dò ai maschi in gamba, non ai segaioli come te... mmmm, mi piace tanto questa cosa che a te il culo non l'ho mai dato, sai?... forza fatti una sega sul pavimento mentre lecchi, che è la cosa che ti viene meglio...".
Gabri inizia ad ansimare, le infilo tre dita in culo e le slappo con impegno la clitoride, in pochi secondi è scossa da un lamentoso orgasmo... mi lascio andare a mia volta e vengo, il mio seme forma un piccola pozzetta sulle mattonelle del pavimento...
Dieci minuti dopo, fatta la doccia, siamo abbracciati nel letto, a luce spenta.
-"Dio come sono distrutta, amore mio..." mi fa lei, la testa dolcemente abbandonata sulla mia spalla.
-"Dopodomani è sabato... mi vedo con Alfredo, sai?".
-"Wow" le rispondo io. "Andate a fare shopping?".
-"Si... ma spero non solo quello...".
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14 years ago
fbroma777,
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Al prive
....ciao io sono Antonio, la mia compagna di giochi è Barbara, voglio raccontare di una esperienza vissuta in un prive più o meno un anno fa. Io e Barbara ci divertiamo col sesso in tutti i modi, e seppure non abbiamo mai fatto scambio ci siamo andati molto vicino. Abbiamo frequentato qualche prive e cira un'anno fa in una delle nostre serate goliardiche siamo andati in un prive in provincia di caserta. Barbara quella sera era stupenda, tacchi altissimi, vestitino molto leggero , autoreggenti e miniperizoma....un vero schianto. Cè da dire che seppure bassina è un gran pezzo di fica, decidiamo di andare in un prive della prov di caserta, era prima volta così fatto il giro di rutine con i propritari per conoscere il locale ci cominciamo a scaldare sui divanetti, di fronte a noi si side un tri due femmine ed un maschio. Barbara mi fa notare che le due donne si dedicano con molta passione al maschietto e mi domande se a me piacerebbe la stessa cosa...ovvio.
la cosa va avanti per un pò ed arrivatiad un certo punto una delle donne si alza e ci chiede se ci va di spostarci nella sala per sole coppie. Dopo un pò di imbarazzo ci alziamo e li seguiamo. Ci comiciamo a baciare noi da una parte e loro dall'altra. La cosa si fà incandescente ed arrivati ad un certo punto siamo tutti semi nudi.
Barbara è a pecora sul letto ed io la stantuffo da dietro, mentre il lui del trio viene in una sborrata abbandondante dulle tette di una delle due.
l'altra si avvicina a Barbara e le sussurra qualcosa nelle orecchie, un brivido percorre la schiena di Barbara ed io dentro di lei sento una flusso di liquido caldo abbondante sul mio pene, continuo a stantuffarla mentre la lei della coppia le accarezza le tette. La sento godere mentre con voce stritula mi chiede di venire. Noto che la sua mano è tra le cosce di lei e la visione di questo spettacolo mi provoca un'eiaculazione da guiness.....dopo un pò scompaiono entrambe nel bagno.....quando Barbara torna è passata una mezzora abbondante così torniamo a casa. In macchina mi ha raccontato che in realtà la lei era un trans e che quando glie l'ha detto e gli ha chiesto di sentire il suo cazzo gonfio tra le mani è venuta come una bambina....non mi ha raccontato cosa è successo nel bagno ma io lo immagino.
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14 years ago
barbanto,
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Gabriella, che troia (2° parte)
SEGUE DAL RACCONTO PRECEDENTE
-"Amore mio, come ti senti?".
Sono le sue prime parole. Abbiamo lasciato da dieci minuti il parcheggio di Piazza Pakistan, stiamo tornando a casa. Lei mi siede accanto, percepisco in lei imbarazzo e paura. Non le rispondo, continuo a guidare lentamente.
Sto ancora assorbendo il colpo delle cose accadute, ma soprattutto delle cose dette. Come diavolo ha fatto Alfredo a tirarle fuori certe confessioni? Il mio silenzio non le piace affatto. Continua:
-"Io ti amo da morire e non posso vivere senza di te, lo sai questo, vero?" Stavolta la sua voce sta per rompersi nel pianto. Fermo la macchina. La abbraccio, la bacio teneramente.
-"E' tutto vero?". Le sussurro.
-"Si, è tutto vero". Risponde. "Volevo dirtelo... da quanti giorni volevo dirtelo...".
-"Oltre a Sergio sei stata con altri tre uomini in questi quattordici mesi che stiamo insieme?".
-"Si..." è la sua risposta laconica.
-"Me ne parli, per favore? Direi che sarebbe meglio che mi dicessi tutto, no?".
Sono colto da un pensiero improvviso. Prima che lei risponda riprendo:
-"Senti... ma... in questo ultimo periodo sei uscita spesso dicendomi che andavi da Sergio. Sei stata solo con lui?".
-"No..." altra risposta laconica.
-"Va bene, sentiamo allora".
Qualche minuto di silenzio.
-"La prima storia risale a diversi mesi fa. Prima di riprendere con Sergio ho accettato l'invito di un cliente dell'ufficio, un bel ragazzo... siamo usciti dopo il lavoro...".
-"...e siete andati a letto insieme...". Puntualizzo io.
-"Si... Dopo l'ho rivisto solamente un'altra volta... e poi mi sono imposta di darci un taglio, e ci sono riuscita... Questa cosa però mi ha stimolata... non ti ho mai detto che Sergio non ha mai smesso di farmi la corte e di telefonarmi abbastanza spesso... insomma gli ho ceduto, ma questa storia la conosci già".
-"Già... la conosco... ma dopo che ho scoperto tutto mi hai detto che Sergio non lo hai visto più finchè io non ti ho dato il benestare a farlo...".
-"Si, ti ho detto così, amore mio... e invece ho continuato a vederlo, anche se con meno frequenza".
Continuo a guidare, ho la testa in subbuglio. I pensieri vorticano.
-"E il primo tizio come si chiamava?".
-"Salvatore... è di Rieti".
-"Ok. Quindi prima Salvatore, e con lui adesso hai chiuso. Poi Sergio, che continui a frequentare. E gli altri due? Con uno ti stai vedendo anche in questo periodo, mi hai detto, no? Chi sono questi tizi?".
Gabriella sospira profondamente. Poi mi si accoccola sulla spalla destra e mi nasconde il viso nel collo.
-"Andrea, un commercialista, circa tre mesi fa. Ci sono andata una volta soltanto, e non ci ho nemmeno scopato, ci siamo strusciati in macchina e toccati... gli ho fatto un pompino... anche con lui però ho troncato prima di incasinarmi".
Questa ultima frase e l'alito caldo e profumato della mia donna contro il collo cambiano completamente il senso della nostra conversazione. In pochi secondi mi ritrovo con il cazzo in erezione. Gabri non tarda ad accorgersene ma fa finta di niente.
-"E poi? L'ultimo?" riprendo io con voce quasi tremante.
-"L'ultimo..." e dicendo questa parola mi appoggia le labbra sul collo e me lo lecca.
-"L'ultimo è Ravaioli...".
-"Ravaioli? Uno dei tre proprietari della tua società?" sbotto improvvisamente io, incredulo.
-"Proprio lui... sono due anni che mi fa una certa corte, molto garbata... E' successo dopo che tu mi hai dato il permesso di andare con Sergio...".
-"Ma... quindi è una cosa proprio recentissima!!!".
-"Si, è iniziata da... una ventina di giorni... è successo perchè... insomma, tu mi hai dato il permesso di andare a letto con Sergio e questa cosa mi ha... letteramente esaltato... e fatto uscire un po' fuori di testa... Ravaioli si è accorto subito di questo cambiamento, figurati, marpione com'è...".
-"E quante volte ci sei andata con Ravaioli?". Mi sento abbondantemente sudato, la desidero enormemente.
-"Con Ravaioli ci ho scopato tre volte, due a casa sua e una in motel".
-"E quindi mi dicevi di andare da Sergio e invece...".
-"Aspetta, con Sergio ci sono andata diverse volte, come sai, nelle ultime tre settimane. Una volta soltanto ti ho detto che andavo da Sergio e invece...".
-"E quindi negli ultimi giorni non hai fatto altro che passare da un cazzo all'altro!!!".
Adesso fuori di testa ci sono io. Tiro fuori il cazzo e glielo metto in mano. Lei visibilmente felice me lo prende e me lo sega con delicatezza. Ho gli occhi pieni delle immagini di un'ora fa, Gabriella montata prima da Alfredo, poi dal guardone, poi da quel tal Renato, poi di nuovo da Alfredo... la mia immaginazione crea le immagini di lei a letto con il Ravaioli, con Sergio, con quel Salvatore, il pompino ad Andrea...
Sto veramente impazzendo dalla goduria... la mia troia adesso mi sega l'uccello con disinvoltura.
-"E' bravo il Ravaioli a letto?". Le faccio.
-"Certo che è bravo... non ha l'animalità di Sergio, ma ha fantasia, mi seduce, mi circonda, mi fa impazzire, è veramente maschio... ma a te non dispiace se continuo a vederlo, vero?" Gabri ha ripreso ora completamente in mano le redini della situazione. Cinque minuti fa era su punto di singhiozzare temendo di avermi ferito seriamente, ora che si rende conto che sto godendo veramente come un porco è tornata completamente padrona di sè.
-"Ti sei fatta pure inculare da Ravaioli?".
-"Guarda che tu sei l'unico che non mi fa il culo... io il culo l'ho dò sempre a tutti, sai? E se non me lo chiedono sono io ad offrirglielo...".
-"E' per questo che sei così sfondata dietro?".
-"Si, hai visto Alfredo come se ne è accorto immediatamente?".
Gabriella si china sul sedile e mi prende il cazzo in bocca. Più della sua bocca io ora desidero le sue parole. La lascio ciucciare un po' poi le sollevo la testa e la bacio in bocca. Ho altre cose da chiederle.
-"Amore mio... è vera quell'altra cosa che ha detto Alfredo?".
-"Quale cosa, tesoro?".
-"Che ti piace molto più farle da sola queste cose piuttosto che insieme a me come stasera?".
Gabriella resta un po' in silenzio, allora la sollecito.
-"Amore non aver paura di ferirmi, io ho bisogno di sapere cosa hai dentro... io adoro la tua sessualità...".
-"Si... preferisco farle da sola queste cose, mi sento più libera di essere me stessa se tu non ci sei... Alfredo ci ha azzeccato anche su questo".
-"Amore mio, per me va benissimo, però, ti scongiuro... non privarmi mai più del piacere di sapere che mi stai mettendo le corna con qualcuno, non lo sopporterei. Dimmi sempre tutto, d'ora in poi... me lo prometti?".
-"Te lo stragiuro, non ti nasconderò mai più nulla... assolutamente nulla... mi sento già così terribilmente in colpa con te per averti mentito così a lungo... Però, insomma, quello che abbiamo fatto stasera... mi è piaciuto tantissimo e lo ripeterò volentieri se a te fa piacere".
-"Ok. ma che ne diresti di espiare un po' questa colpa che ti senti addosso, che ne dici?".
-"Cosa intendi dire?" ribatte lei con un sorrisetto.
-"Voglio dire che adesso... tu hai intenzione di continuer ad andare a letto sia con Sergio che con Ravaioli, vero?".
-"Si, a meno che tu mi chieda di non farlo... ma spero proprio che tu non me lo chieda...".
Ora Gabri ride spontanea... Dio, com'è meravigliosa.
-"No, no, continua pure a vederli... ma se vuoi espiare un po' della tua colpa la faresti una cosa per me?".
-"Dimmi tesoro".
-"Riprendi i rapporti con quel Salvatore e quell'Andrea. E' un delitto che tu abbia soltanto due amanti, no?"
Gabri sgrana gli occhi, forse stavolta sono riuscito a sorprenderla.
-"Amore mio... tu mi regali il Paradiso, così. Ma dici sul serio?".
"Certo che dico sul serio, troia che non sei altro...."
Gabri riprende la sega interrotta e me lo mena a buon ritmo.... arrivo nei pressi dell'orgasmo, lei se ne rende conto...
-"Senti... ma allora..." riprende lei.
-"Dimmi, zoccolona".
-"Visto che Alfredo in macchina mi ha lasciato il suo bigliettino da visita, non potrei averne cinque di amanti, che ne dici?".
Sono vinto, felicemente sconfitto... cornificato fino alla radice dei capelli. Prendo la testa di Gabriella e la porto sul mio cazzo. Mi abbandono al secondo orgasmo della serata scaricandole in bocca tutto il mio furioso piacere...
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14 years ago
fbroma777,
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Festa estiva
Dopo molto tempo siamo tornati a una delle feste che organizza un nostro amico, oltre a noi c’erano altre cinque coppie e altrettanti singoli, ridendo e scherzando tra un bicchiere durante la solita breve cenetta molto gustosa che aveva preparato il padrone di casa, l’atmosfera si era riscaldata, due delle coppie erano già andate nella camera da letto seguite da quattro singoli, noi eravamo rimasti in soggiorno a parlare con un coppia amica e uno dei ragazzi particolarmente simpatico.
Mi siedo sul divano, lei si mette accanto a me sorseggiando il suo immancabile bicchiere di spumante, è eccitata e ha voglia di giocare, così riagganciandosi ai discorsi fatti poco prima, si alza e si avvicina al ragazzo che poco prima aveva tanto decantato le doti di una sua amica, vuole mostrargli la sua bravura nel fare i pompini, si inginocchiata davanti a lui gli tira fuori il cazzo, lo guarda estasiata dalle dimensioni davvero notevoli anche a riposo, dopo averlo soppesato comincia a spompinarlo, inizia a fargli un pompino davvero da favola, percorre più volte il cazzo in tutta la sua lunghezza fino allo scroto è particolarmente presa dalla voglia di succhiare un cazzo cosi grosso.
La lei dell’altra coppia intanto si stava dando da fare con me e aveva iniziato a farmi un pompino, mentre suo marito tirato fuori il suo cazzo lo porgeva a mia moglie, con le mani lei stringeva i membri alla base, senza riuscire a chiudere il pugno tanto erano grossi, con la bocca spalancata ingoiava a turno quanto più cazzo possibile facendosi arrivare a volte la cappella fino in gola, spalancando ancora di più la bocca aveva anche cercato di succhiare i due cazzi contemporaneamente, suscitando un pò di ilarità generale.
Si rialza dalla scomoda posizione e si siede sul divano accanto a me, io sono impegnato in un 69 con la lei dell’altra coppia, ma non posso fare a meno di guardare la mia donna, si spoglia abbassandosi l'abito e afferra di nuovo i due cazzi tra le sue mani alternandoli tra una sega e una leccata il gioco si trascina così per alcuni minuti, uno dei due si impegna a lappargli la figa, la fa sdraiare con il culo a bordo divano e le infila direttamente il suo cazzo dentro la figa, la foga con cui si sta gettando tra le tue cosce la fa ansimare. E così, mentre uno la scopa di figa l’altro non perde tempo a impegnare la sua bocca.
I mugoli delle due donne riempivano la stanza, mentre leccavo la figa dell’altra cercavo comunque di guadare Nadia, mi piaceva vederla, la foga e la condizione di estrema eccitazione non tardò a farmi venire.
Avevamo terminato il primo round di giochi sul divano, propongo a Nadia di trasferirci nella camera da letto che si era liberata, due dei singoli più dotati ci seguono lei si sdraiata, le sue gambe piagate e aperte con le bellissime scarpe che indossava, il suo sesso accogliente pronto la rendevano irresistibile, mentre lei leccava i cazzi dei due uomini veramente notevoli che a fatica prendere in bocca, io le baciavo e leccavo la figa, uno dei si era infilato il profilattico si era avvicinato a me per reclamarla.
Mi scosto, le alzo le gambe afferrandola per i tacchi delle scarpe, la tengo bene aperta in quel modo per offrirla al suo cazzo, lui la penetra senza alcuno sforzo, nonostante le dimensioni, mentre spompina l'altro cazzo, vedo l'espressione soddisfatta della mia lei, che istintivamente inarca il bacino sino a che non lo ha tutto dentro, il ragazzo entra ed esce da lei dapprima lentamente per un paio di volte, come per provarla, dalla mia posizione vedo il membro che sparisce dentro lei, è talmente grosso che quando esce è ancora avvolto nella labbra della sua vagina, lucido degli umori di lei.
quando il cazzo la penetra lei con le mani cinge il bacino del ragazzo per tirarlo e sentirlo ancora più dentro, per sentirlo nella pancia, nello stomaco, quasi in gola, come se non le bastasse ancora, come se ne volesse ancora di più.
Inizia a pomparla con un incredibile irruenza, è fantastico sentire la sua voce che geme mentre ha un altro dentro di lei la fa godere.
Lei si sta facendo scopare con gusto, le sue tette dondolano a ogni affondo, i suoi gemiti sono una colonna sonora eccitantissima, lei ansima non so se sta godendo ancora ma sicuramente le piace molto, le sue mani sono strette sul culo del ragazzo come a guidarlo come a trattenerlo dentro di lei, continua a scoparla a un ritmo forsennato per alcuni lunghi minuti, è sudato come un maiale, si ritrae per prendere fiato.
Mentre il secondo preparato dal suo lavoro di bocca si infila il profilattico, ne approfitto per gustarmi nuovamente la sua figa gonfia ancora dilatata dal cazzo appena preso è bagnatissima, un vero lago di umori, con la mia lingua le sfioro le grandi labbra della figa aperta, penetrando in esse per assaporare il nettare che fluiva, mi piace il suo sapore, il profumo della sua fica dopo che ha goduto è una cosa che non mi perderei per nulla al mondo, le infilo il mio cazzo mi piace sentire quando è larga.
Quando si avvicina, mi scosto e gli lascio il posto, non posso competere con tali dimensioni, le apro le gambe e offro nuovamente la sua sua figa a un altro uomo, mi piace farla usare ad altri uomini, fargli provare il meglio e vederla godere.
Il suo cazzo è ancora più grosso del primo, non lunghissimo ma davvero grosso, come una lattina di coca di quelle strette e lunghe, mentre si fa strada e lo vedevo aprirle la figa, era davvero enorme, vedere quell’enorme asta di carne penetrare il suo corpo era davvero una libidine.
L'arnese si era fatto strada tra le sue cosce ed era entrato tutto, l'uomo stava pompando a più non posso, facendo mutare l'espressione da una smorfia di dolore ad una di piacere, lei ansimava ma era davvero troppo grosso e troppo irruente, dopo qualche minuto è costretta a chiedergli di smettere.
Si siede sul letto e inizia a fargli un pompino da manuale e se lo stava godendo. L’uomo ebbe un sussulto e la mia porcellina fece appena in tempo ad allontanarsi che un fiume di sperma zampillò fuori dal cazzone con vigore sul suo seno.
E’ stata ancora una volta magnifica, splendida ed eccitante. Mentre si riveste la bacio per sento l’odore degli altri uomini su di lei: il miglior profumo che possa indossare.
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14 years ago
admin, 75
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Gabriella, che troia...
Il mio pensiero fisso i giorni successivi alle "confessioni" di Gabriella è stato quello di trovare delle situazioni adeguate alle nostre nuove esigenze. Privo di esperienza diretta come sono mi sono messo a cercare informazioni su siti specializzati di incontrismo, trasgressione sessuale, annunci erotici e forum vari. In pochi giorni riesco a prendere contatto con varie persone, ovviamente tutti singoli, che, messi al corrente della situazione, fanno a gara nel proporsi come possibili compagni di trasgressione e nel darmi dritte su come coinvolgere sessualmente la mia fidanzata. Vaglio proposte su proposte e decido che come prima "uscita" potrei proporre a Gabri una puntata in qualche parcheggio notoriamente frequentato da scambisti e guardoni.
Attendo con pazienza che lei manifesti il desiderio di combinare qualcosa. Non mi sento di uscirmene "a freddo" con una proposta del genere, non so fino a che punto lei sia davvero convinta di fare cose del genere e non voglio rischiare di sciupare la sua disponibilità avanzandole la proposta sbagliata nel momento sbagliato.
A quanto pare lei non scherzava affatto, perchè il venerdì successivo lei, uscendo la mattina di casa per recarsi al lavoro, dopo avermi dato il bacino soggiunge guardandomi maliziosamente:
-"Senti... ma... per domani sera, che è sabato, cosa vuoi che faccia? Vado da Sergio o vuoi fare tu qualcosa con me?".
Le ribatto prontamente di lasciar stare Sergio e che avremmo fatto qualcosa io e lei. Mi sorride con aria furbetta e se ne va senza aggiungere parola.
Devo andare al lavoro ma proprio non ce la faccio, ho la testa completamente per aria e mi prendo il giorno di ferie. Rimango a casa e mi metto al computer. Ho un piccolo elenco di diverse soluzioni per l'indomani sera ma ho il problema di non sapere bene come comportarmi. Prendo la lista dei miei contatti con l'intenzione di scrivere ai singoli che mi sono sembrati più disponibili, corretti ed interessanti. C'è il rischio che, come prima volta, la serata possa rivelarsi inconcludente, inadeguata oppure addirittura pericolosa. Un certo Alfredo di 45 anni mi era sembrato una persona particolarmente interessante ed esperta in questo genere di cose. Gli scrivo esponendogli la situazione con la massima sincerità e chiedendogli suggerimenti sul possibile svolgimento della serata. Alfredo mi risponde dopo un paio d'ore comunicandomi la sua disponibilità per la sera successiva a condizione che io accetti di parlargli direttamente al cellulare.
Gli comunico immediatamente il mio numero di cellulare. Verso mezzogiorno mi chiama. Una voce matura e garbata quella di Alfredo, chiacchieriamo qualche minuto poi lui mi chiede se mi va di vederci per pranzo da qualche parte. Ci accordiamo per incontrarci in un bar dell'Eur. Mi presento all'appuntamento ed Alfredo conferma la buona impressione telefonica. Non bello ma nemmeno malaccio, sull'1,75x70, capelli brizzolati, probabilmente due o tre anni più di dei 45 dichiarati. Mi vengono i brividi a pensare alla mia Gabriella fare sesso con quest'uomo maturo che potrebbe esserle padre... Parliamo a lungo e ci accordiamo per vederci la sera in un parcheggio dell'Eur che lui conosce bene. Discutiamo approfonditamente dei vari dettagli. Trascorro il resto del venerdì ed il sabato in un'eccitazione febbrile. Se la serata va per il verso giusto finalmente la mia fidanzata diventerà una vera e propria troia. Un conto è andare a letto con il suo ex, un altro conto è accettare di fare sesso con uno sconosciuto in un parcheggio. Il sabato sera finalmente usciamo di casa. Gabriella su mio invito si è vestita molto sexy. Un abitino aderente scuro, elasticizzato e generosamente corto le fascia il corpo, scarpe con tacchi alti, calze autoreggenti con la riga, tanga che si intravede sotto il vestito, niente reggitette. E' uno spettacolo, tutte le sue belle curve sono in evidenza. Lei continua a scrutarmi incuriosita, non riesce a capire cosa io abbia in mente ma mi ha esplicitamente dato carta bianca per la serata. Il mio compito è riuscire a non farle rimpiangere l'appuntamento perso con Sergio. Come d'accordo invio un sms ad Alfredo comunicandogli ora e luogo del ristorante dove intendo portare Gabriella. Ho optato per un posto abbastanza elegante. Arriviamo alle 21.15 e prendiamo posto al tavolo. Cena a base di pesce con abbondante vino bianco, leggero e frizzante su consiglio di Alfredo per mandare Gabri su di giri. Verso le 21.45 ho un tuffo al cuore perchè vedo Alfredo entrare nel ristorante. Non era nei patti, cosa diavolo intenderà fare? Alfredo prende posto ad un tavolo non lontano da noi ma non fa nulla che possa in qualche modo far pensare che mi conosce. Ordina qualcosa di veloce e dopo una ventina di minuti si alza e se ne va. Mi arriva un suo sms, che vado a leggere alla toilette:
"La tua ragazza è veramente meravigliosa vedrai come te la scopo più tardi". Torno al tavolo con il cuore in gola. Finiamo la cenetta con grappino conclusivo ed usciamo. Gabriella è conscia di attirare l'attenzione degli uomini, l'aria fresca della serata estiva e l'effetto dell'alcool la mandano su di giri. La porto in macchina, lei mi guarda con occhi accesi, non l'ho mai vista così focosa e vitale. Mi squadra chiedendomi cosa vogliamo fare della serata. Le rispondo chiedendole se ha voglia di fare cose porcelle e lei non mi risponde, la sua espressione è già una risposta. Le metto una mano tra le cosce, gliele accarezzo. Lei allarga guardandomi provocatoriamente. Metto in moto e avvio l'auto. Al primo semaforo tiro fuori da una tasca un piccolo ma potente vibratore suggeritomi da Alfredo, glielo porgo e la invito ad usarlo. Lei lo prende, lo osserva:
-"Che cos'è?".
Le faccio vedere come si accende. Gabriella senza esitare apre le gambe, scosta le mutandine e si passa languidamente il vibratore sulle labbra della fica sospirando voluttuosamente.
Dirigo la macchina verso il luogo concordato: piazza Pakistan, il parcheggio sotto il fungo, non lontano dal Palazzetto dello Sport. Come da indicazioni di Alfredo parcheggio l'auto nel lato più appartato della piazzetta. Abbasso i finestrini. Sono circa le 23. Gabriella ha il viso acceso dalla libidine, spegne il vibratore e si guarda attorno.
-"Non sarà un posto pericoloso? Che dobbiamo fare qui?".
-"No amore, non è pericoloso, è soltanto un posto frequentato da guardoni e scambisti".
-"Guardoni e scambisti?"
-"Si, è un posto pieno di porci come noi due". Le ribatto.
Lei mi guarda tra l'incredulo ed il curioso. Per evitare che si raffreddi o pensi troppo la abbraccio, la bacio ed inizio ad accarezzarla fra le cosce. Bastano pochi minuti per scaldarla e sentirla sospirare.
Con ottimo tempismo un grosso fuoristrada si avvicina lentamente e parcheggia accanto a noi, dal lato di Gabriella. Lei fa per tirare su il finestrino ma io blocco il movimento.
-"Dio che maiale che sei...", mi fa.
Il fuoristrada è distante non più di un metro dalla nostra macchina, il finestrino scuro si abbassa e riconosco Alfredo seduto al volante. Ci guarda quasi distrattamente e si accende una sigaretta. Gabriella è visibilmente rossa in volto.
-"Senti ma non so se è il caso di stare qui...".
Tronco la sua comprensibile esitazione baciandola con foga. Lei risponde al bacio. Le mie mani corrono sul suo corpo, sui seni, tra le cosce.
-"Non hai detto che vuoi sentirti troia? Io ti voglio troia, voglio vederti fare la troia...".
Gabriella è voltata verso di me, mi chiede se il tizio del fuoristrada ci sta guardando.
-"E' ovvio che ci sta guardando, amore, facciamogli vedere qualcosa, no?".
Le abbasso le spalline del vestito e carezza dopo carezza glielo abbasso fino a scoprirle il seno. Finalmente Gabri si decide a voltarsi verso il finestrino. Scambia un'occhiata con Alfredo che dalla posizione rialzata della sua auto può vederle benissimo le belle tette ormai totalmente esposte. Poi chiude gli occhi e si abbandona sul sedile.
-"Quello mi sta guardando le tette, sai, non ti dà fastidio?".
-"Ti ci ho portato apposta qui per farti guardare da altri maschi".
Gabri sospira finalmente di piacere, capisco che il più è fatto.
-"Facciamolo guardare meglio, no?", faccio io abbassandole lo schienale.
Gabri si ritrova semisdraiata ed esposta agli sguardi di Alfredo. Vedo che lei si volta e lo fissa, senza distogliere lo sguardo.
-"Avrà cinquant'anni..." mi dice con un filo di voce.
-"Mostriamogli qualcosina di più", faccio io, accarezzandole le gambe e facendo risalire il vestito.
Quando il bordo delle autoreggenti è ormai esposto Alfredo apre lo sportello e scende dalla macchina, posizionandosi ad un mezzo metro dal finestrino di Gabriella.
-"Dai, apri un po' le gambe, fagli vedere la fica" la sollecito.
Alfredo si avvicina, adesso è praticamente appoggiato allo sportello di Gabriella.
-"Credo voglia toccarti un po'... glielo lasciamo fare, vero?" le dico.
-"Si, certo..." risponde lei languida.
Faccio cenno ad Alfredo che allunga una mano e continua a far risalire il vestito di Gabri. Ora ha libero accesso alle mutandine. La mano di lui va ora sulle tette palpandole generosamente, poi torna alle mutandine, insinuandosi sotto il bordo.
-"Amore, mi sta toccando la fica..." mi sussurra a bassissima voce.
-"Apri meglio le cosce, fagliela toccare per bene".
Le dita di Alfredo scostano le mutandine e si insinuano veloci dentro la fica della mia fidanzata.
-"Brava, apri le cosce, dai!" fa lui con voce decisa. Le dita dell'uomo non perdono tempo ed iniziano a pistonare con decisione nella passera di Gabriella che in pochi secondi perde completamente il controllo ed inizia a smaniare di piacere.
-"Mai vista una troia così bella in questo posto", la apostrofa Alfredo.
-"Ti piace il cazzo vero?", continua l'uomo. Gabri non risponde.
-"Allora te lo faccio vedere e ti ripeto la domanda. Ragazzi, va bene se apro lo sportello?". Gli rispondo che può farlo e sblocco la sicura. Alfredo apre lo sportello e continuando a pastrugnare nella fica della mia donna velocemente estrae il cazzo dai pantaloni. Ha un arnese di tutto rispetto con una grossa cappella.
-"Guarda qua, ti piace, eh?" incalza lui.
Lei è riversa sul sedile, con l'abitino avvolto intorno ai fianchi, sconvolta dal piacere, le tette di fuori e la fica invasa dalle dita dell'uomo. La sua resistenza, semmai è esistita, è vinta.
-"Sentilo in mano dai." Alfredo prende una mano di Gabri e se l'appoggia sul cazzo invitandola a segarglielo.
Gabri esegue quasi in trance, con gli occhi chiusi.
Senza smettere di sgrillettarle la fica lui la prende con l'altra mano dietro la nuca e le spinge il viso a contatto con il membro. Con il cuore che va a mille vedo la turgida cappella di Alfredo poggiarsi sulle labbra della mia ragazza. Lui la sollecita ad aprire la bocca, le schiude le labbra appena, ma è un cedimento sufficiente perchè l'uomo le affondi tutto il cazzo in bocca con studiata brutalità. Poi lo estrae con altrettanta velocità e glielo picchia sul viso un paio di volte.
-"Dai, vieni nella mia macchina che te lo dò tutto.".
Gabri mi guarda appena e prende atto del mio sorriso di incoraggiamento. Si ricompone sul sedile, si alza e scende dalla macchina. Alfredo apre il portello posteriore della sua auto e la fa salire, la segue e richiude.
Con un comando elettrico abbassa tutti i finestrini dell'auto cosicchè io possa seguire comodamente ciò che avviene all'interno. Li vedo sdraiati sull'ampio sedile posteriore completamente abbassato, in pratica un letto da una piazza e mezza. Stanno facendo già lingua in bocca, vedo le mani dell'uomo percorrere il corpo sinuoso della mia lei. Preliminari estremamente veloci poi lui la rovescia sulla schiena, le sale sopra e le fa allargare le cosce. Mi avvicino per cogliere i particolari e faccio appena in tempo a vedere distintamente la cappella dell'uomo schiantarsi letteralmente nella fica fradicia e vogliosa della mia ragazza ed iniziare a martellarla furiosamente. Gabriella si lascia andare a prolungati mugolati di piacere e inizia con una serie interminabile di "Si... si... si" all'uomo, un "si" per ogni affondo del maschio dentro di lei. Il fuoristrada sobbalza decisamente al ritmo serrato della chiavata, nella semioscurita si vedono soltanto le gambe di Gabriella avvolte dalle autoreggenti con i tacchi delle scarpe che sfiorano il soffitto dell'auto. Mi abbandono ad un'indecente masturbazione, in piedi, coperto dalla massa dell'auto.
In un posto del genere una simile attività non passa certo inosservata. Presto diverse auto si avvicinano al fuoristrada e un paio di uomini si avvicinano furtivamente per godersi lo spettacolo. Uno di loro si affianca a me e tira fuori il cazzo a sua volta. Frattanto Alfredo esce da Gabriella, la rigira e la piazza a pecorina. Le si mette dietro, la prende per i fianchi ed inizia a stantuffarla ad un ritmo ancora più infernale del precedente. Il tipo mi chiede se sono un amico della coppia, rispondo che sono il marito di lei.
Intanto a voce alta Alfredo apostrofa Gabriella:
-"Lo senti il mio cazzo, puttana?" Sentiamo tutti Gabri risponde con un lunghissimo "Siiiiii...".
-"E ti piace, vero... Ci vieni apposta nei parcheggi per farti trattare così, vero, troia?".
Lei continua ad annuire e uggiolare di piacere.
Dall'altra parte dell'auto i guardoni sono diventati tre, da questa parte il tipo che mi sta a fianco mi sussurra:
"Fortunato, che moglie che hai, è stupenda".
-"Grazie" ribatto io un po' inebetito dalla situazione.
-"Guarda lo spettacolino che stai dando, troia, li vedi questi guardoni qui attorno? Vuoi farti guardare mentre ti inculo?".
-"Dai, inculami, dai... dai..." risponde lei ormai del tutto "partita".
Alfredo fa togliere del tutto il vestito a Gabri e la spinge con il viso sul pavimento dell'auto, il culo a pizzo. Le si mette letteramente sopra cavalcandola e le sprofonda in un solo colpo il membro nell'orifizio anale. Sinceramente non pensavo che fosse una cosa così immediata e facile inculare la mia ragazza, prima o poi devo provarci anche io... ma quanto ce l'ha largo il culo?
-"Ma che troia che sei, sei sfondata come una vacca, ne hai macinati di cazzi qui dietro". Alfredo inizia un andirivieni dentro il culo di Gabri che ad ogni affondo grida di piacere. Improvviso, violento e primitivo arriva il primo orgasmo di lei, che urla senza alcun ritegno il suo piacere libero e selvaggio, mentre Alfredo continua imperterrito a sbatterglielo in culo come un forsennato dandole della cagna in calore..
"Senti, mi chiamo Renato... piacere.. ma quando lui ha finito me la fai scopare anche a me tua moglie?", mi fa il tipo accanto a me. Non gli rispondo.
Alfredo ormai sta dominando Gabriella anche psicologicamente:
-"Adesso ti affacci al finestrino e prendi in bocca il primo cazzo che ti offrono, forza.".
Alfredo si distende sul sedile, lei gli va sopra e si impala sul suo cazzo. Si volta verso il finestrino e trova uno degli uomini che le porge il membro eretto. Faccio quasi fatica a credere a quello che sto vedendo. Gabriella completamente nuda nella macchina di uno sconosciuto, pur essendo appena venuta continua a farsi chiavare senza ritegno mentre succhia il cazzo ad uno dei guardoni. Vedo Alfredo completamente rilassato e lei muoversi sul suo cazzo ormai decisamente a suo agio. Senza che nessuno glielo avesse chiesto lei abbassa il viso sotto il cazzo del guardone ed inizia a slappargli le palle. Un altro infila un braccio dal finestrino e le palpa le tette. La situazione a descriverla sembrerebbe degenerata, in realtà è invece piuttosto tranquilla. L'uomo accanto a me chiede ad Alfredo il permesso di entrare in macchina. Alfredo, sempre con Gabri impalata su di lui, lo squadra e poi gli fa un cenno di assenso. Il tipo apre lo sportello e si siede accanto ai due amanti. Mentre Gabriella è ancora impegnatissima a lustrare con la lingua la cappella del guardone Renato si dà subito da fare nel palparle il sedere e ad insinuarle le dita nell'ano.
Dopo qualche minuto Alfredo apostrofa Gabri.
-"Vuoi provarlo il cazzo che stai ciucciando, mignottona?".
Gabri gli sorride rilassata ed annuisce. Lui la fa smontare e la fa mettere a pecorina contro lo sportello che viene aperto, passa un profilattico al tizio del pompino che se lo infila prontamente, si piazza con i fianchi contro le chiappe della mia fidanzata, armeggia per trovare l'orifizio vaginale e lo infila dentro. Alfredo e Renato ora sono seduti fianco a fianco, Gabri impugna i cazzi dei due uomini e li succhia senza esitazione alternando ora l'uno ora l'altro mentre lo sconosciuto la pompa a dovere in fica da dietro. Il terzo guardone se ne resta al suo posto sparandosi una sega magistrale, cosa che d'altronde sto facendo anche io. Passano non più di tre minuti che l'uomo viene, eiaculando dentro la fica di Gabriella con rantoli animaleschi. Lei estrae il cazzo con circospezione attenta a non far fuoriuscire la sborra dell'uomo dal preservativo. Renato velocemente si alza dal sedile e va a prendere il posto del tizio che si allontana verso la sua macchina riabbottonandosi i pantaloni senza nemmeno salutare. Renato infila un profilattico e afferra Gabriella per i fianchi.
-"Si, dai, un altro cazzo, forza...".
Anche Renato ora inizia a fottere Gabriella alla pecorina, Alfredo se ne sta seduto sul sedile a godersi la scena fumando una sigaretta. Poi si sposta verso di me e scende dall'auto abbottonandosi i pantaloni.
-"E' una donna fantastica la tua Gabriella, tientela stretta perchè di donne così ce ne stanno veramente poche" mi fa a bassa voce. "E' nata per fare sesso, ha bisogno del cazzo come dell'aria che respira." soggiunge. "Vedi di fargliene avere sempre tanti altrimenti una così te la giochi, amico bello... Passami il vibratore così quando quello stronzo ha finito di scoparsela le dò la botta finale e te la porti a casa più che soddisfatta", mi dice strizzandomi l'occhio.
Frattanto la scopata con Renato è diventata piuttosto rovente, il tipo stantuffa Gabriella vigorosamente e lei pare gradire moltissimo il trattamento. Renato accelera ancora finchè esplode dentro di lei come aveva fatto un quarto d'ora prima l'altro sconosciuto.
Ad Alfredo spetta il rush finale. Mi invita a prendere posto davanti sulla sua auto, chiudiamo sportelli e finestrini per evitare altre interferenze. Gabri e Alfredo si sistemano sul "lettone" coricati su un fianco. Il cazzo di Alfredo è subito in tiro, infila rapidamente un altro preservativo e si insinua nel culo di Gabriella. Per la prima volta io e lei ci fissiamo negli occhi mentre lei prende il cazzo di un altro uomo.
-"Hai bisogno di queste cose, vero tesoro?" Alfredo per la prima volta si rivolge gentilmente a Gabriella mentre la incula a ritmo blando.
-"E' bellissimo", risponde lei a bassa voce.
-"Ti piace farti sbattere davanti al tuo ragazzo?"
-"Certo", fa lei.
"Però ti piace molto di più farti sbattere quando lui non c'è, vero?"
Gabri non risponde.
-"Vedi che non devi più mettergli le corna al tuo ragazzo? Non ce ne è bisogno, vedi quanto è porco pure lui? Ti fa fare tutte le cose che vuoi, sai?"
Gabri rimane chiusa nel suo mutismo.
-"Tu e io lo sappiamo che gliene hai messe tante di corna, vero?"
Lei continua a non rispondere ma distoglie lo sguardo da me.
-"Lo sai che ho un bel giro di amici fidatissimi e anche superdotati? Quando ti senti la voglia tu mi fai una telefonata e te li presento, oppure ti dò il loro indirizzo e tu li vai a trovare da sola, senza il tuo ragazzo, e vestita come una zoccola. Ti piacerebbe, vero? Loro ti aspettano in tre o quattro e ti fanno divertire come piace a te. E mentre stai con loro io mando un sms al tuo lui e lo informo di tutto".
Gabriella comincia a sciogliersi e a gemere ma non risponde. Il ritmo dell'inculata sale leggermente.
"E' questo che vorresti, vero?" La incalza lui. "Uscire di casa vestita da mignotta e senza mutandine lasciando a casa il tuo uomo e presentarti da quattro sconosciuti 40/50enni che ti usano come una vacca tutta la notte. E' questo che vuoi, vero?".
"Ohhhh.. siiiiiii.... siiiiii..". Gabri inizia a godere di brutto a queste proposte oscene.
"Lo sai che il tuo uomo non chiede di meglio che farti fare queste cose?"
Alfredo prende il vibratore e glielo appoggia acceso sulla fica mentre con il cazzo continua a lavorarle il culo a ritmo sempre più sostenuto. Gabri va fuori di testa.
-"Sei una mignotta, vero?"
-"Siiiiii... sono una mignottaaaa... una grandissima mignotta...faccio schifo per quanto sono zoccola...".
-"E quante corna gli hai messo al tuo ragazzo, dai, puoi dirglielo adesso che hai il mio cazzo piantato nel sedere, anzi lo fai godere molto di più se glielo dici"
-"Si, gliene ho messe tante...."
-"Tante quante? Da quanti uomini ti sei fatta scopare da quando state insieme e di cui lui non sa niente?"
-"Siiii... diversi...."
-"Quanti cazzi diversi hai preso?" la incalza lui. "Tre, quattro, sei, diciotto? O ne hai presi tanti che nemmeno te li ricordi?".
"Tre... soltanto tre... più uno che lui sa già".
"Brava troia, se dici tre vuol dire che sono stati almeno cinque... ma d'ora in poi gliele dici tutte le porcate che farai, vero?"
"Siii... siiii... inculami più forte adesso, sfondami, maiale che non sei altro".
Vado vicino a Gabriella, sono sconvolto ma non sento ombra di risentimento verso di lei, mi sento al contrario legato indissolubilmente a lei e alla sua meravigliosa sessualità... se ciò che ha confessato è vero da quando stiamo insieme lei, contando stasera, ha preso, oltre al mio, altri sette cazzi. Quindi la mia donna è irrimediabilmente una troia, molto più di quanto pensassi. Con questo delizioso pensiero le caccio il pisello in bocca e glielo faccio ciucciare. Alfredo aumenta il ritmo, il suo cazzo massacra senza misericordia il buco del culo della mia fidanzata, le ha infilato tre dita nella fica e con l'altra mano il vibratore le stimola la clitoride.
Arriviamo all'orgasmo tutti e tre insieme, un orgasmo totale. Le eiaculo in bocca e lei ingoia senza fiatare mentre Alfredo si scarica ansimando come una locomotiva a vapore dentro l'intestino di lei...
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14 years ago
fbroma777,
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Venezia cattiva consigliera - vestibolo
Mi hai catturata nelle viscere del tuo intelletto, nelle increspature della tua anima e non trovo via d’uscita a questa prigione. Legata e imbavagliata, nuda. Strette, le corde, mi segnano cosce, polsi e ragione, affacciate nella calle del fighér.
Il freddo che si respira qui dentro è pungente e silenzioso come il ghiaccio appena solidificato nella laguna; nessuna fenditura, niente crepe da saggiare coi polpastrelli lividi. Quadratura d’epidermide arida e castrata, costretta a tacere, a immobilità acutizzata da un insistente formicolio alle tempie.
Spezzata in niente guadagnerò qualcosa, dallo straccio scuro che mi acceca sorgeranno trasparenze ed incanti tattili a cui mi aggrapperò furiosa. Dalle funi ruvide si sottrarranno le gambe ridotte a mucchio d’ossa, fragili quanto il mio amor proprio, e si spalancheranno a te, sicure. Dalla mia gola si leveranno urla rimaste a lungo strozzate d’attesa. Ma ora…
Ora non mi resta che la nostalgia: la luce acquosa e riflessa di Venezia, come pinne dorsali di anguilla appena pescata. Fame.
Il movimento lieve della marea svagata, prima dell’imbrunire. Sete.
Il tuo sorriso sconosciuto, indiscreto di seno, inguine e labbra. Bramosia. Lo specchio su cui mi spingi e i piccoli mosaici di vetro che mi graffiano i palmi delle mani. La toilette del nostro ristorante a Murano. Bisogno di urinare.
Vivo, mobile, tra fiduciosa memoria e urgente necessità.
Vi sono intelletti e spiriti così mobili che possono essere paragonati a cavalli sfrenati che nessuno può fermare? Vanno qua e là, sempre in agitazione. Io ne ho compassione, perché mi sembrano persone ardenti di sete, che scorgono l’acqua da molto lontano e vogliono andare ad attingerla, ma trovano nemici che sbarrano loro il cammino.
Teresa D’Avila – Cammino di perfezione
Qualcuno ha compassione di me.
Il temperatore della Torre dell’Orologio, custode assoluto del Tempo e delle Sonerie che scandiscono, rintocchi e silenzio, la mia rinascita.
Rintocchi e silenzio: un complicato dispositivo meccanico regolato da un pendolo, comando d’avviamento a diverse funzioni; come un pendolo, non sei che una figura semovente nel disegno del Tempo, una colonna di sale in processione, che contravviene l’assetto divino e mi tenta.
Solco quei momenti, nello stretto rio della mia anima, sono una gondola inclinata di lato, resa stabile dal ferro di prora, la vergogna. Ho vergogna del rossore delle mie natiche esposte duramente agli sguardi, dell’apertura della mia carne dilatata e stimolata dalla tua immoralità, di riuscire a cedere con estrema facilità alla tua nudità e temo. Temo l’esilio all’isola della Giudecca, terra di Ebrei e di nobili decaduti, luogo di ozio e di preghiera. Di malattia.
La peste e la Chiesa della Salute.
C’è sempre un Dio a scongiurare la vergogna.
E’ terribile per un’anima trovarsi da sola in mezzo a tante tentazioni. Se io avessi avuto con chi consigliarmi, penso che me ne sarei giovata per non perdermi del tutto, trattenuta se non proprio dal timore di Dio, almeno dalla vergogna di dovermi apertamente manifestare.
Teresa D’Avila - Vita
Io non posseggo altri confessori che Venezia, solo compagnie dannose che sono come il vino rosso amabile, aspetto e colore seducenti, resi preziosi da un ballon di cristallo soffiato a bocca. Bocca di donna.
Un calice non è nulla, sorseggiato di sera, con la compagnia dei menestrelli e dei loro mandolini, abili intriganti, giocolieri di fantasia. Di un calice ci si rallegra, come di un amico.
Il secondo è più subdolo, detiene ancora l’aspetto docile di un semplice bicchiere di vino ma rilascia nuovi profumi, più intensi e modella la forma delle labbra al piacere della tensione nervosa. Di due calici ci si compiace, come di un compagno.
Vi narro del terzo, perché è qui che si smarrisce la ragione. Il terzo calice è diabolico, nulla attorno attrae con maggior interesse, i moscerini danzano tranquilli sul collo senza che se ne provi dispiacere, anzi, la forza demoniaca del terzo calice li altera in dita perfette, curate, un po’ tozze e nodose che titillano i sensi. Di tre calici si muore, come di un Amante.
Se poi se ne aggiunge un quarto ed un quinto, non resta che liquefarsi con esso, fondersi, sciogliersi con polvere di cristallo e ubriachezza, con l’orgasmo e Satana.
Mi spaventa molto il danno che deriva da compagnie cattive: mai potrei crederlo così grande se io stessa non l’avessi sperimentato. Per i giovani, in modo particolare, è il peggior male possibile.
Teresa D’Avila – Vita
Sono io la mia cattiva compagnia, il carceriere che mi tiranneggia facendomi supplicare di ferirmi ancora, tu hai solo provveduto ad eseguire lo schema del mio piacere che è costrizione cosciente del corpo, che è celeste follia della mente.
Non riposo, rannicchiata, in questo angolo opaco di calce e umidità ma ruoto attorno a te senza discernere, né scegliere tra Ascesi e Passione d’Amore, abbandonandomi alla perfezione che sta nella conformità del mio volere a quello dell’Amato.
Invidio chi ha compassione di me, lo desidero, mi allungo.
Ma il Bondage mi frena.
Io lego me stessa. Io sono carnefice. Io sono aguzzino.
Ora l’acqua ci giunge dalla Fonte… Il piacere, la soavità, le delizie che si godono sono incomparabilmente più intense di prima… L’anima non sa cosa fare, se parlare o tacere, se piangere o ridere. E’ come un glorioso delirio, in un modo deliziosissimo di gioire, in una celeste follia nella quale impara la vera sapienza.
Teresa D’Avila – Vita
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14 years ago
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Giornata blues
E dimmelo adesso, che mi ami!
Avvampi in un rossore contagioso che incendia pure me. Sono stato indelicato, aggressivo. Ci stavamo guardando negli occhi, per riconoscerci senza parole, quelle che fino a ieri ci avevano coperto la faccia. E' la prima volta. La prima volta che ci incontriamo, che mostriamo il volto nudo.
Che stronzo che sono. Rido, dissimulo,.. scherzavo. Si dice sempre scherzavo quando hai detto una verità che sta in bilico.. allunghi un sorriso : scherzavo, e con una spinta cade giù.Già, dimmelo adesso che mi ami.. e' più facile dire ti amo ad un'ombra, dalla quale hai avuto l' attenzione dovuta a te, bella ,dolce e sensibile.. Bella..bella come poche, facile tessere le lodi a te,con le tue foto, facile dirmi ti amo perchè ti ho scritto belle parole.Anche se sai tutto della mia vita, sono un perfetto sconosciuto adesso, perchè non conosci il mio odore, le mie rughe , l'aria che sposta il mio passo..i miei baci,le mie lacrime. Ma questo non te lo dico, non ho bisogno di parlarti, a te basta guardarmi...meno male. Hai due occhi bellissimi, due si..e ridi.
Due anni, mica ci posso credere, due anni che ci sentiamo che parliamo di figli e lavoro ed ascoltiamo canzoni. E stiamo tentando di credere di essere estranei...ora rido io. Ora faccio il simpatico e mi presento...Piacere...tu mi sorridi con l'espressione della madre paziente, cazzo fai amore..amore mi dici, anche oggi . Ed io mi sento un coglione...hai l'aria che mi aspettavo, aria buona, aria diversa. Abbozzi due frasi che non vanno lontano..Shhh...zitta dai..non metterti a dire banalità per riempire gli spazi. E te lo dico questo, perchè prendo confidenza col tuo viso e reclamo la parte di te che non conosco. Quella che scrive di amare il silenzio. Se è Casa tua, questo silenzio, fammela vedere. E mentre la guardo in ogni anfratto e ti guardo, penso. In silenzio ricordo la tua voce che ho ascoltato qualche volta, roca di umana stanchezza, forse stanca di ricordare il passato dove dovrebbe stare il senso del tuo presente , pieno delle incertezze che ti donano questa sensuale morbidezza. Avresti potuto essere brusca e nevrotica e persa nelle regole che gli altri a volte, o sempre, si impongono per sopravvivere. Gli altri, siamo noi quando non ci guardiamo. Ascolto il tuo silenzio ed avverto la pacata rassegnazione di chi non si aspetta più altezze vertiginose, ali spezzate, ma vorrebbe che le fosse dato tutto, senza regole, senza remore, senza tetto ne cibo in scatola, senza frasi fatte a perpetuare una noia che soffoca..un tutto pieno d'amore specchiante, quello che fingi di non credere più. Nel tuo stare ferma a guardarmi hai stampato in faccia quel pizzico di indolenza che mi farebbe dire ..con te ci starei bene sdraiato in terra ad ascoltare i ColdPlay, o i Nirvana..ma poi andrebbe bene anche Bruno Martino che canta l'estate.
A noi ci piace Blues la vita...si. Te la sbatto sul tavolo a tradimento questa pensata stratosferica e tu mi guardi perplessa.(!!!!) Mi cava d'impaccio un tizio o presunto tale che telefonino auricolarizzato e cravatta modello "riassuntodeglistereotipimanageriali" si mette a sedere al tavolo accanto e si prodiga nel far sentire a tutto il mondo quanto è stronzo. Ridiamo di gusto, senza dire nulla, tutto è stato detto. Lo stronzo fa la sua parte senza nemmeno provarci a fingere di essere quello che non è. Anche noi facciamo la nostra parte. Se sapessimo qual'è...ed infatti tu mi domandi a bruciapelo:
amore..perchè sei venuto fin quà ?
Scorro mentalmente le ipotesi plausibili a te e soprattutto a me stesso. Sono venuto per vederti di persona, a verificare se le foto dicevano il vero. No, non è questo...Sono venuto con la voglia di scoparti...no, non è nemmeno questo seppure forse, ma no...non è il caso..ho il cuore in subbuglio adesso e tu sei troppo bella troppo dolce troppo incasinata per averti solo una volta e due sarebbero poche e tre..e poi, va a finire che si dice sempre ...e poi...
E non so perchè lo dico , ma lo dico...mentre ricaccio indietro due lacrime
Sono venuto a rimpiangerti...
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14 years ago
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Una mattina di luglio
La luce entra dalla finestra ed il caldo si fa sentire sempre di più...gli uccelli non smettono di cantare un secondo...guardo l' ora...sono le 7.30 e sento un ansia tipica del sabato mattina quando lei stà per arrivare.A dirla veramente tutta sono molto eccitato...sono due settimane che non ci vediamo...due settimane veramente dure...intense...passate in chat...a parlare per ora al cellulare...a scriverci porcate per messaggio...
Decido di alzarmi...mi voglio preparare...essere come lei mi vuole!!!Allora doccia...barba...poi, mi vesto con quello che sò che a lei piace ed eccita...mi pettino ed esco...
Faccio le scale di corsa...non trattengo la voglia di vederla...di baciarla...di sentire il suo profumo...
Entro in macchina...fa già caldo...guardo l'orologio...manca poco...giusto il tempo di arrivare in stazione!!!Parto di fretta...ma la mente già viaggia...la immagino a pecora sul tavolo che vuole la mialingua...o con la sua bocca avida sul mio cazzo...o che si masturba mentre le lecco i piedi..in un battibaleno mi ritrovo con un erezione mostruosa!!!
Arrivo in stazione...faccio il sottopassaggio di corsa...la voce registrara annuncia un ritardo di 5minuti...sono salvo!!!!Dopo2minuti d'attesa arriva il treno...e ancor prima che si fermi guardo in modo furtivo se riesco a vederla nei vagoni....il treno si ferma...c è il solito viavai di gente...all'imporovviso eccola!!!Il suo sorriso...finalmente lo rivedo!!!!Ci abbracciamo...le appoggio la mia voglia...e lei ride con uno sguardo malizioso...capisce che la desidero.Appena torno in me noto il nuovo colore di capelli...la sua gonna appena sopra il ginocchio...lo smalto nelle unghie...e come sempre la vedo perfettissima!!!Dopo un caffè veloce ci rechiamo in auto...qui senza nessuno che ci vede cominciamo a scambiarci baci...a toccarci...a morderci...
Metto una mano sulla sua gamba e sento la pelle velutata...lei me la prende e la mette in mezzo al suo fuoco....non ha le mutande...e mentre me ne rendo conto lei ride...e mi bacia...l'adoro...
Il viaggio per tornare a casa è una tortura....il mio uccello stà x scoppiare...e lei lo fa ingrossare sempre di più....la sua patata è un lago di piacere...senza alcuna fatica entrano2dita...arriviamo a casa...ci sistemiamo prima di scendere...prima di uscire...mi lecco le dita e la bacio....la sento ansimare.
Salutiamo i vicini...30secondi siamo in casa e mi trovo un suo capezzolo in bocca..le sue mani che mi sfiorano le palle...le mie mani che sculacciano dolcemente il suo sedere.Citroviamo dopo poco sul divano...leisotto...io sopra....vuole la mia lingua tra le gambe...come non accontentarla????Apro bene legambe e c'infilo la lingua....le tintillo con la lingua il piercing della figa...m dopo poco ho l esigenza di leccare il suo caldo orefizio...è un fuoco...lava bollente!!!La zoccolina però vuole partecipare...vuole il mio pisello!!!Non ci pensodue volte e lo metto tra le labbra...ma lo vuole in gola!!!Ora sono io sotto e lei sopra che sbocchina coccolandomi i coglioni...lo mette in gola...ingorda di cazzo come nessuna prima...non lo vuol mollare...a costo di vomitare lo vuole tutto dentro....adoro questa bimba!!!!
Dopo un pò decido di prendere il gioco in mano io....la prendo con prepotenze e le ordino di mettersi a pecora...felice come un cagnolino che trova un osso si gira tutta contenta!!!Lo infilo dentro come se ci fosse del burro...la sento ansimare.....continuo per un pò...la sculaccio...la riempio di sputi....sò che si eccita...e non mi fermo!!!!Dopo un pò...decido di farla ancor più felice...sputo sul suo bel buchetto di culo...e le infilo il pollice...aumenta il piacere...aumento il ritmo...finchè la sento che gode...sento la figa ed il culo stringersi...è stupendo!!!!
Ora però tocca a me...voglio la sua bocca...e quando stò per venire mi fermo e le infilo in cazzo in gola...mentre la porca mi infila due dita in culo x farmelo ingrossare ancor di+....vengo di getto!!!La riempio di caldo nettare...lei lo beve avida...
Ora siamo nudi sul letto...un pò di coccole ci vogliono...le abbiamo meritate!!
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14 years ago
admin, 75
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Gabriella, confessioni...
Con le prime due esperienze trasgressive che io e Gabriella abbiamo condiviso il nostro rapporto ha iniziato inevitabilmente a cambiare. Da una parte io, da vero cuckold, mi sono sentito gratificato a sentirmi messo da parte dalla mia donna in favore di un altro uomo. Dall'altra parte Gabriella, da vera troia in erba, si sentiva molto più spinta a concedersi sessualmente a Sergio piuttosto che a me. In pratica lei ha iniziato ad andare regolarmente a letto con Sergio e a ricavarne piena soddisfazione come donna mentre io in seguito a ciò mi sono abbandonato ad estenuanti seghe che prosciugavano le mie già non esaltanti energie sessuali. Nelle tre settimane successive quindi abbiamo provato senza successo ad avere rapporti che però sono risultati particolarmente insoddisfacenti per entrambi, principalmente per la mia difficoltà nel raggiungere l'erezione.
Alla terza volta, e terzo insuccesso, abbiamo affrontato il problema discutendone a letto.
-"Amore, ma che ti succede?" mi fa lei, dopo l'ennesimo tentativo di penetrazione malriuscito.
-"Scusami, tesoro, purtroppo non riesco a fare a meno di masturbarmi quando vai con Sergio... anche ripensandoci i giorni successivi... e questo mi mette un po' fuori gioco".
-"Se è solo questo non è un problema, questa settimana non lo vedo e tu... ti rimetti in forma, ok? Io ho bisogno di fare l'amore con te".
-"Però preferisci farlo con Sergio, vero?".
-"Si, lo sai che è così, però... non voglio che per questo io e te non riusciamo più ad amarci... io vi voglio tutti e due, non voglio solo Sergio...".
-"Lo sai che mi piace tanto che tu godi con lui molto più che con me?".
-"Si... lo so... porco che non sei altro... tu sei molto più porco di lui, sai... e sì che lui non scherza da questo punto di vista".
Faccio uscire a questo punto un altro pezzetto del mio masochismo, voglio vedere se lei mi segue anche qui.
-"Amore, mi piace tanto che tu mi dica che lui è meglio di me e che io a letto valgo poco, sai?".
Gabri rimane un po' in silenzio, accarezzandomi il torace. Poi non so se decide di stare al gioco per farmi piacere o se ne approfitta per concedersi del sano e liberatorio outing. Fatto sta che se ne esce con frasi che mi mandano addirittura in visibilio.
-"Non ci vuole molto ad essere meglio di te a letto, sai?".
-"Davvero lo pensi?" A questa sua affermazione il cazzo mi si irrigidisce improvvisamente.
Le salgo sopra e la penetro stavolta senza difficoltà. Gabriella capisce che è la strada giusta ed insiste sussurrandomi:
-"A letto tu fai davvero pena, lo sai? Tutti gli uomini che ho avuto prima di te ti danno una pista sotto questo punto di vista".
-"Siiii... amore mio, lo so... e mi piace che me lo dici...", ribatto mordendole un orecchio.
-"Quando ho iniziato a tradirti con Sergio l'ho fatto perchè non ne potevo più, avevo bisogno di un vero uomo...". E' troppo, devo uscire dalla sua fica ora caldissima o me ne vengo di botto. Gabriella mi sta umiliando verbalmente... è quello che desidero che lei faccia, e mi sembra che la cosa piaccia parecchio anche a lei. Scendo tra le sue cosce e prendo a leccarle dolcemente la clitoride. Lei sdraiata ad occhi chiusi si gode il trattamento e continua.
-"Lo vedi... tu a letto sai combinare qualcosa solo con la lingua, per il resto sei... davvero penoso... e io ho bisogno di maschi gagliardi che mi scopino come si deve... Sai che non sei riuscito mai a farmi godere con il cazzo? Sei buono solo come cane da lecco tu... non sei mai nemmeno riuscito ad incularmi... Sergio invece è uno che mi fa impazzire...".
Sono in deliquio, ho un'erezione dolorosa e non me lo sfioro nemmeno per non eiaculare. Lei con queste frasi drammatiche sta toccando le corde più profonde della mia sessualità. Gabriella continua ad esternare:
-"E tu credi che mi basterà solo Sergio?". Gabriella si sta godendo la mia lingua che le stimola la fica in tutti i modi possibili mentre con le dita si tormenta i capezzoli. Ho la bocca piena del suo piacere.
-"Non mi basta più solo Sergio, voglio che tu ti dia da fare... voglio altre esperienze... altri uomini... io voglio godere e voglio sentirmi femmina e troia, e tu non sei capace di farmici sentire... e guarda se non ci pensi tu lo faccio da sola... e tu ti prenderai soltanto le corna... invece se lo fai tu potrai guardarmi e farti tutte le seghe che vorrai...". Qualche minuto di silenzio poi riprende.
-"Ti piacerebbe guardare mentre mi soddisfo con un altro uomo, vero?".
-"Si, amore, lo vorrei tanto...".
-"Guardarmi mentre ti faccio cornuto... perchè tu sei soltanto un cornuto segaiolo...".
Mormorando quest'ultimo apprezzamento Gabriella scivola in un orgasmo lamentoso, mi incita a continuare a leccarla... mentre lei viene ansimando a me basta darmi qualche colpetto all'uccello per eiaculare a mia volta.
Rimaniamo abbracciati sul letto a farci dolci coccole per almeno mezzora, persi l'uno nell'altra. E' ormai ora di cena.
-"Cosa desideri mangiare, amore?" Mi fa.
-"Una bella pasta al ragù mentre ci vediamo un DVD?" Le rispondo.
Mi sorride felice:
-"Vado a preparare, tu scegli un bel film, che sia divertente".
Si infila una vestaglia mentre io rimango sdraiato e rilassato sul letto.
Arrivata sulla soglia della camera da letto appoggia una mano allo stipite della porta e si volta guardandomi.
-"Io ho parlato sul serio, sai?"
La contemplo, non ribatto nulla, sento un groppo allo stomaco. Le sorrido, rapito dalla sua bellezza ora un po' più selvaggia.
Lei si volta e se ne va in cucina.
17
3
14 years ago
fbroma777,
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Io e gabriella al telefono
Dopo l'esperienza avuta con Sergio in seguito alla mia approvazione ed al mio incoraggiamento della faccenda Gabriella è cambiata. In meglio. Più sicura di sè, più grintosa, più soddisfatta. Forse l'aggettivo che meglio descrive il suo stato in quei giorni è "raggiante". Abbiamo deciso che Sergio non doveva sapere nulla del fatto che io ero a conoscenza della sua relazione con la mia ragazza e che ne godevo pure. Il giorno dopo io e Gabri abbiamo fatto l'amore e abbiamo parlato a lungo delle nostre reciproche impressioni. Lei è visibilmente felice di ritrovarmi a cazzo dritto ogni volta che si accenna alla questione, tanto che si è mostrata desiderosa di approfondire l'esperienza e rendermene più partecipe.
-"Amore senti, avrei pensato ad una cosa"- mi dice mentre la sto penetrando, con lentezza e tenerezza.
-"Dimmi, tesoro mio".
-"Pensavo che la prossima volta che vado a letto con Sergio...".
-"Si..." la incoraggio a continuare. Non dico nulla riguardo al fatto che lei sta dando per scontato che continuerà ad andare a letto con Sergio, ormai lo considera un diritto acquisito. La cosa mi eccita non poco.
-"Se ti va, io potrei chiamarti al cellulare con la scusa di andare un attimo in bagno, poi appoggio il cellulare acceso da qualche parte mentre scopo con lui e tu potresti sentire tutto... ti andrebbe l'idea?".
A queste parole devo uscire da lei per non venirle dentro. Gabri non prende la pillola.
Le rispondo che la cosa mi eccita da morire e la ringrazio perchè pensa anche a me e non solo a se stessa.
A quel punto lei rincara la dose.
-"Allora... sarebbe per domani sera...".
L'indomani vado a comprarle un completino intimo molto sexy in un negozio specializzato. Conosco alla perfezione le sue misure ed i suoi gusti. Mi eccita da morire l'idea di comprare alla mia donna gli indumenti sexy indossando i quali lei mi metterà le corna. Collant a rete fino ai fianchi ma con le apposite ampie aperture per consentire i rapporti sessuali, mutandine nere trasparenti, un bel reggitette di quelli che lasciano i capezzoli scoperti. Avrei voglia di masturbarmi lì nel negozio pensando a quando Sergio spoglierà la mia Gabriella e, sfilandole minigonna e camicetta, la troverà con quel completino addosso.
Lei è entusiasta della mia iniziativa, mi dice che Sergio stasera la porta a cena fuori e che non sa esattamente a che ora ci andrà a letto... di tenere quindi il cellulare ben carico e di essere veloce a rispondere.
Guardo con l'uccello duro Gabriella indossare il completino, con sopra minigonna e camicetta, per fortuna semitrasparente. Faccio per baciarla con tenerezza sull'uscio di casa quando lei si inginocchia e, incurante di rovinarsi il delicato rossetto appena messo, mi estrae abilmente il cazzo del pantaloni per dargli una serie di vigorose ciucciate che mi mandano in estasi.
Il cellulare mi squilla verso le 23.30. Vedo sul display che è lei, apro la comunicazione ma ovviamente non sento niente, lei non parla. Mi stendo sul letto, emozionatissimo, nel completo silenzio della casa. Prego che non caschi la comunicazione per qualche ragione. Aspetto un paio di buoni minuti con il respiro pesante. Sento dei rumori e di fruscii ma nessun suono intelligibile. Poi improvvisa e nitidissima mi esplode nelle orecchie la voce di Gabriella:
-"Toglimela, dai". Cerco di capire a cosa lei si riferisce, immagino alla gonna.
-"Oddio che mano che hai..." ancora lei con voce impastata di piacere.
-"Forza, ancora..." adesso è la voce di Sergio.
Dalla chiarezza delle voci immagino che Gabriella abbia posato il cellulare sul comodino.
Prendo a scappellarmi l'uccello perso in un abisso di libidine.
-"Cazzo come succhi..." Ancora la voce di Sergio. Mi arriva nitido pure lo sciacquìo del pompino che la mia fidanzata sta prodigando al suo amico.
-"Succhia puttanaaaaaaaaahhh....". Sento Sergio ansimare per una decina di minuti e immagino facilmente la ragione per cui la voce di lei non si sente mai... ha la bocca decisamente occupata...
Poi una sorta di tramestio, e Gabri all'improvviso ansima ad alta voce:
-"Dai, adesso sbattimelo dentro, ti prego..."
Dai versi animaleschi di Sergio e dai gemiti ritmati di Gabriella capisco che lei si sta facendo montare dal suo amante. La mia sega deve rallentare per forza altrimeni eiaculo a mia volta. Mi sforzo di non ansimare e di non fare rumori di alcun genere per evitare che lui possa percepire qualche segnale dal cellulare acceso.
Il ritmo della chiavata accelera, i gemiti della mia fidanzata pure, finchè lei inizia a mugolare e capisco che Sergio la sta portando all'orgasmo. I mugolii diventano grida soffocate.
-"Dai, sbattimi, scopami, più forte...".
-"Godi puttana, senti il mio cazzo, troiona..." A quegli insulti non riesco a reggere più e senza nemmeno sfiorarmi il cazzo con le mani eiaculo spontaneamente. Mi ritrovo con l'addome ricoperto dagli schizzi del mio sperma, mentre dal cellulare arrivano ancora chiarissimi i rantoli di Gabri.
-"Sono la tua puttana... sono la tua puttana... sono la tua puttana...".
Mi alzo con circospezione e vado al bagno a darmi una ripulita. Al ritorno mi riattacco al cellulare, sento solamente dei respiri e dei mugolii indistinti. Ogni tanto mi arriva qualche parola sconnessa che non riesco ad afferrare. Passa un'altra mezzora, sorridendo ringrazio mentalmente la tariffa speciale dei nostri due cellulari, altrimenti sai che bolletta... Poi improvvisamente tutto tace, Gabriella ha riattaccato. Mi rimetto a letto e mi assopisco, rilassato dall'eiaculazione. Dopo un'oretta mi arriva un sms che recita:
"Dormo qua, amore mio, non ci sono problemi, vero?"
Rispondo:
"Nessun problema tesoro, buonanotte"
Lei passa e chiude:
"Ti amo. A domani".
Penso a quanto è troia la mia ragazza. Passerà la notte a farsi montare da quell'individuo.
Mi sembra decisamente il caso di iniziare a farmi un'altra deliziosa sega pensando ai loro numerosi amplessi...
9
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14 years ago
fbroma777,
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Domenica di luglio
Luglio, tempo di sole, di caldo e di acqua. Tutti elementi che contribuiscono a svestire le donne e ad aumentare la libido.
Certo, bisogna anche essere pronti a cogliere le occasioni che il destino ti offre e io almeno una l’ho colta.
Era una domenica assolata, con un leggero venticello che contribuiva a sopportare il sole cocente in maniera più consona e io mi ero recato in piscina per trovare quel po’ di refrigerio e tranquillità che ognuno di noi cerca prima o poi. Dopo una breve ricerca di un posteggio (un consiglio: se lo volete all’ombra fatevi trovare a destinazione ancor prima che sia aperto!) e aver pagato il pedaggio d’ingresso, asciugamano in spalla e borsa in mano ero giunto a bordo vasca nella vana speranza di trovare un lettino libero; vana, ovviamente, perché una giornata come quella era l’ideale per un po’ di tintarella e quindi la ressa era cospicua. Deciso a rimanere comunque a bordo vasca, più che altro per evitare le classiche docce fredde poste ad ogni ingresso, cercai uno spiazzo dove potermi distendere e trovare la pace dei sensi; pace immediatamente turbata dalla mia vicina di telo, una splendida ragazza mora, dorata dai raggi solari come una dea, con addosso un costume, bianco sopra e scuro sotto, che faceva risaltare maggiormente le forme invitanti. Sono quasi sicuro che abbia pensato che mi fossi piazzato lì a fianco per poterla abbordare, ma se solo mi avesse conosciuto un po’ avrebbe subito concluso che ciò era impossibile, visto che le mie doti di latin lover sono alquanto scarse, per non dire pessime. Comunque sia, una volta preso posizione, mi lasciai avvolgere dall’atmosfera vacanziera e mi rilassai, coccolato dal calore del sole e dal suono della musica.
Probabilmente non sono capace di stare tranquillo al mio posto, perché di lì a poco ero già con l’occhio vispo e attento nell’illusione di poter recuperare una sdraio e poter apprezzare una sistemazione migliore per il mio corpo. Incredibilmente ebbi fortuna, perché spaziato lo sguardo su ogni angolo della piscina vidi un signore in procinto di lasciare il suo posto, perciò mi alzai e mi diressi repentinamente per evitare che qualcuno mi derubasse; questo non avvenne ma, anzi, notai che vicino al lettino da me individuato, ve ne era un secondo libero: perché, mi chiesi, non tenerlo occupato e provare ad offrirlo a quella ragazza? Un passo decisamente azzardato per me, ma mi convinsi che era giusto provarci e quindi lo feci.
Che disdetta quando mi rispose che non aveva intenzione di spostarsi! Ne rimasi molto male, perciò raccolsi la mia roba e presi possesso del mio posto, lasciando l’altro disponibile a chi lo avesse voluto. Però, malgrado il mio pessimismo, dovevo aver toccato la corda giusta, o almeno risvegliato il suo bisogno di una sistemazione migliore, visto che la vidi alzarsi per andare a rinfrescarsi alle docce e, nel passarmi accanto, dirmi che mi avrebbe raggiunto; forse una minima possibilità l’avevo.
Quanto sia ingenuo sarà chiaro a tutti ormai, perché sì, era venuta lì vicino a me, sì, mi aveva ringraziato di averle tenuto il posto, ma il nostro dialogo non era andato oltre a questo. Come detto poco sopra, non è nella mia indole fare il bonaccione e il simpatico, di conseguenza la lasciai a se stessa e alla sua abbronzatura. Ma guarda che imbecille direte voi e vi garantisco che anche io me lo dico: il ghiaccio ormai è rotto, perché non approfittarne? Sarà il carattere, sarà la situazione, il posto, la gente attorno o tutto questo assieme, di sicuro non feci proprio nulla, se non bagni di sole e di acqua.
Il tempo trascorse, la gente andava e veniva e alla fine anche la mia compagna considerò che fosse giunta l’ora di tornare a casa. Riposto l’asciugamano nella borsa si alzò e gentilmente mi salutò; avrei voluto dirle qualcosa, ma riuscii solamente a biascicare un semplice ciao prima di vederla allontanarsi, mentre l’acqua fresca della sua bottiglietta appena riempita alla fontanella filtrava un pochino dalle sue morbide labbra e le scorreva lungo il collo.
Preso coscienza che ormai avevo perso ogni speranza, mi distesi nuovamente e provai a rilassarmi. Devo essere riuscito davvero bene nel mio intento, visto che il lieve tocco alla mia spalla mi fece trasalire e quasi cadere dalla sdraio. Quale sorpresa ebbi nel rivedere quella fantastica creatura; mi chiesi come mai fosse tornata da me e la risposta fu lei stessa a darmela: purtroppo la sua auto a causa del caldo non aveva intenzione di ripartire e così, visto che ero stato tanto gentile in precedenza, voleva sapere se ero disposto a darle uno strappo fino a casa. Potevo dirle di no? Mi resi subito disponibile e le risposi che non sarebbe stato un problema per me, mi doveva dare solo il tempo di vestirmi. Detto fatto, in meno di cinque minuti ero pronto per lei.
Il tragitto non fu lungo e quindi mi trovai in breve tempo nella medesima situazione che poco prima avevo buttato, ma questa volta fu lei a trarmi d’impaccio: infatti mi chiese come avrebbe potuto sdebitarsi per il mio altruismo e io, deciso a non perdere nuovamente l’occasione propizia, le domandai se era disposta ad accettare un mio invito a cena per quella sera; la sua risposta fu affermativa e rimanemmo d’accordo di vederci a casa sua.
Estasiato dalla mia conquista, corsi a casa a prepararmi nell’attesa che il tempo trascorresse più velocemente fino al momento di raggiungerla. Alla fine giunse l’ora del nostro ritrovo e io, puntuale, mi feci trovare sotto casa sua. Suonato il campanello, mi sentii rispondere che ancora non era pronta e, che se volevo, potevo aspettare al fresco in casa anziché nel caldo dell’auto. Accettai ed entrai.
Aperta la porta la trovai avvolta dall’asciugamano con i capelli bagnati che le cadevamo in ciocche sulle spalle; ero a tal punto preso da quella visione che solo confusamente capii che era da poco uscita dalla doccia e che mi invitava a sedermi sul divano nell’attesa che finisse di prepararsi. Ammetto che sembrò fosse passato un solo istante quando mi si presentò davanti agli occhi vestita di tutto punto, truccata e con ai piedi sandali aperti che permettevano di ammirare i suoi piedi e che la slanciavano grazie al loro tacco a spillo. Ero allibito, stupefatto, non completamente cosciente della fortuna di averla incontrata ed aiutata, tant’è che diedi l’impressione di non stare bene visto che si protese per sapere se fosse tutto a posto, lasciandomi intravedere il suo seno attraverso la scollatura della sua camicia; le risposi che sì, andava tutto bene e che nella posizione in cui si trovava andava anche meglio, data la stupefacente visione. Notai il suo sguardo malizioso e intesi che la sua era stata una provocazione: infatti, assicuratasi che stessi bene, mi disse che in effetti tanta voglia di andare fuori non l’aveva e, se non fosse stato un problema, avrebbe preferito stare in casa nonostante oramai fosse pronta per uscire; ovviamente io non mi permisi di contraddirla perciò le risposi che per me andava benissimo ogni sua scelta. A questo punto, per creare un po’ di atmosfera, decise di mettere su della musica e quale fu il mio stupore quando alle mie orecchie giunsero le note di “You Can Leave Your Hat On”, la canzone di Joe Cocker utilizzata nel film “9 settimane e mezzo”; appena iniziò prese a liberare i pochi bottoni della camicia ancora chiusi e, sfilatesela, me la gettò in faccia. Me la tolsi immediatamente ma poi rimasi seduto immobile a guardare le sue movenze sensuali: dopo la parte superiore toccò alla gonna, che con un rapido movimento le scese lungo le gambe per poi essere gettata di lato, così me la ritrovai davanti agli occhi in intimo e con i tacchi! Che dea era, al cui confronto Venere sarebbe apparsa sciatta e senza alcuna possibilità di competere. Ormai ero in suo potere, del tutto ammaliato dalla suo erotismo che mi circondava e mi teneva stretto; mentre ancora la musica scorreva eccitante, mi si avvicinò inginocchiandosi e con movimenti sicuri mi sfilò la maglietta, tolse la cintura dai miei pantaloni e sbottonò quest’ultimi, lasciandomi poi lì a torso nudo e con la mia virilità cha spuntava dalle mutande attraverso l’apertura appena praticata. Così mi contemplò per qualche secondo fino a quando tornò da me e, abbassatasi, mi prese tra le sue labbra: la sentii scendere più e più volte, con la lingua che guizzava allegramente dalla punta fino alla base facendomi eccitare maggiormente ad ogni passaggio. Alla fine non riuscii più a contenermi ed esplosi in un’ondata di piacere che la investì quando si trovava a metà strada del suo viaggio; sicuro che si sarebbe allontanata in fretta, mi sorpresi invece vederla ancora avvinghiata al mio membro, intenta ad assaporare la mia gioia oramai palese. In seguito, dopo una veloce ripulita con un fazzolettino, continuò con il suo ballo incantatore, sfilandosi il reggiseno e lasciandomi gustare la visione di quei splendidi capezzoli turgidi che mi fissavano chiedendomi di conoscerli a fondo. Allora la attirai a me e li gustai a fondo, con morbidi passaggi di lingua e dolci morsi dei miei denti, fino a farla vibrare di piacere e uggiolare sommessamente; poi, pian piano, scesi lungo il suo addome mentre le mie dita esploravano la sua schiena fino a giungere al suo sedere sodo: qui lo presi tra le mani e lo strinsi per appagare la mia curiosità sulla sua consistenza e rotondità.
Adesso era lei in mio potere, così la feci sdraiare sul divano e letteralmente le strappai le mutandine per poi affondare il mio viso nell’incavo delle sue gambe: quale prelibatezza trovai, un dolce sapore di sensualità e sesso, così forte che sentii crescere nuovamente in me il desiderio, un desiderio talmente prorompente ed impellente che in un attimo tolsi pantaloni, mutande scarpe e calze e mi gettai su di lei. Fu un amplesso lungo, pieno di voglia da entrambe le parti, decisi ad esplorare e a conoscere i nostri limiti fino all’ultimo respiro. Durante quell’esibizione di piacere di ambedue, ricordo che la musica ci accompagnò sempre nel modo migliore, con musiche lente e ammalianti o veloci e travolgenti, quasi fosse consapevole di quello che succedeva in quella stanza. Fu una cosa straordinaria, che ci lasciò senza fiato fino a farci capitolare in un caldo abbraccio ed in un sonno ristoratore.
Quando ripresi coscienza, percepii l’odore del cloro: come era possibile? Lo era, perché mi trovavo in piscina! Era stato tutto un sogno? Un’incredibile visione del mio desiderio più profondo? Ebbene sì, era stato così e la conferma l’ebbi dalla bruciante scottatura alla mia povera schiena e dal costume bagnato, nonostante non avessi mai messo piede in acqua. Certamente non potevo aspettare che tanta grazia capitasse a me, ma mentre lo pensavo eccola lì al mio fianco a chiedermi se potevo aiutarla.
Che forse il sogno possa prevedere la realtà? Lascio a voi scoprirlo...
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14 years ago
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L\\\\\\\'ippopotamo e la gazzella
Erano le 09.00 della mattina, ed insieme al mio amico Riccardo ero alla fermata in attesa dell’autobus per recarci in una delle spiagge dell’isola. C’era un bel po’ di gente in attesa, per la maggior parte turisti come noi, ma anche qualche casalinga indigena.
Tra la fauna presente faceva bella mostra una ragazza bionda, longilinea come una gazzella, con un bel fondoschiena a mandolino coperto da un gonnellino color celeste, un seno da cerbiatta nascosto da una camicetta multicolore, pelle bianchissima. Le labbra carnose di un bel color rosa. Colore degli occhi indefinibili perché nascosti dagli occhiali da sole. Si vedeva ad occhio che era giovane con le carni ancora sode. Non avrà avuto più di 25 o 28 anni.
Era vicino ad un energumeno dal viso grosso, collo taurino, corpo da pachiderma, con in mano una bottiglia di birra. Anche lui con gli occhi coperti da grossi occhiali da sole. La sua età era indefinibile. A prescindere dal fisico, poteva essere un giovane con gli anni portati male, oppure una persona matura che dimostrava meno della sua età effettiva. Comunque dimostrava almeno dieci, quindici anni in più della ragazza. Non si capiva quindi se era il suo compagno o genitore, o chi.
Fu mentre riflettevo su questo che arrivò l’autobus.
L’ippopotamo, grazie anche alla sua stazza, fu uno dei primi a salire e prendere posto a sedere trascinandosi, quasi, per mano la gazzella.
Con estrema galanteria si mise seduto lasciando la ragazza in piedi alle sue spalle come fosse una sconosciuta.
Sentii le budella rivoltarsi. Ma come si fa ad essere così cafoni? Così insensibili? Quell’essere angelico era meritevole di tutte le attenzioni possibili! La cosa non mi andava giù, era un affronto all’educazione ed al buon gusto che chiedeva vendetta.
Causa la grandezza o, sarebbe meglio dire, la “piccolezza” dell’autobus, noi altri passeggeri rimasti in piedi eravamo molto ravvicinati. L’ippopotamo bofonchiò qualcosa in una lingua che mi sembrava dell’est europeo, ma poteva essere benissimo aramanico o ebraico o perfino swahili. Che differenza fa quando non la si conosce? Di sicuro non era inglese o francese o spagnolo o tedesco, lingue che a diversi livelli conosco.
L’autobus partì. Dopo poco a causa di una brusca frenata fummo sballottati, con contorno di imprecazioni dell’autista e dei locali, prima in avanti e poi indietro.
Mi venne istintivo poggiare la mano sulla spalla della gazzella per proteggerla. Lei si girò.
Io le sorrisi e chiesi scusa. Lei rispose a sua volta con un timido sorriso scoprendo una bianca e perfetta dentatura.
L’ippopotamo bofonchiò ancora qualcosa, poi si tappò la bocca portandosi alle labbra la sua bottiglia di birra.
Chiesi a Riccardo di farsi ancora più vicino per dar maggior copertura allo spazio tra me e la gazzella.
Obbedendo al richiamo dell’adrenalina che montava inesorabilmente, mi feci coraggio e le poggiai la mano sul sedere esercitando una leggera pressione con le dita nell’incavo tra le due natiche.
Lei ebbe un sussulto e si irrigidì. Si girò, mi guardò, ma non disse nulla.
La pressione sanguigna mi fece gonfiare la patta. Rassicurato dal comportamento della gazzella mi feci più vicino ed inarcando un po’ il bacino in avanti, lo strofinai sul suo sedere. Lei, dopo un breve attimo di smarrimento fece quasi altrettanto inarcando il suo all’indietro.
L’adrenalina era salita al massimo.
L’ippopotamo continuava a "pomiciare" con la bottiglia.
Dopo un po’ la ragazza si girò, si alzò gli occhiali mi fissò per un po’.
Non chiese nulla, ma disse tanto.
I suoi lapislazzuli urlavano voglia di baci, carezze, piacere, invocavano un mondo di attenzioni sconosciute, bisogno d’amore. Poi abbassò gli occhiali e continuò a guardarmi in segno di sfida.
Raccolsi un’altra dose di coraggio e questa volta infilai la mano nel gonnellino. By-passai gli slip e la mano trovò il suo monte di venere depilato. Avvertii solo una piccola striscia di peluria.
Spinsi ancor più giù la mano ed intruppai al suo clitoride. Un sussulto la fece vibrare come canna al vento quando glielo massaggiai, poi il mio dito medio prepotentemente le entrò in vagina.
La tensione cominciò ad imperlinare di sudore la mia fronte.
Lei si tirò su gli occhiali e fissandomi di nuovo si impossessò della mia mente. Il suo sguardo penetrante ed ipnotico comandava i miei movimenti e mi invitava a non desistere, ad andare avanti.
Poi tirò giù le palpebre, quindi lasciò scendere di nuovo gli occhiali e piegò il viso verso il basso poggiando il capo sul reggimano verticale dell'autobus.
La bocca le se aprì leggermente mostrando la punta della lingua. Muti lamenti di piacere stavano abbandonando il suo corpo per raggiungere l’olimpo e ringraziare “Eros”.
Sottovoce percepii qualcosa in ebraico, o swahili od aramanico, e la sua mano strinse con forza la mia patta sotto cui il pene eretto, compresso nel costume, soffriva atrocemente, quando una cascata di umori vaginali inondò la mia mano e colò sulle sue cosce.
Ormai ero soggiogato, succube dei suoi voleri. Avrebbe potuto anche chiedermi di spaccare la bottiglia di birra in testa all’ippopotamo, o di inginocchiarmi e leccarle la vagina che lo avrei fatto.
Rimase ancora un po’ con il capo rivolto verso il basso, le labbra dischiuse, la lingua leggermente tesa verso l’esterno.
Detti un ultimo affondo con il dito e strizzandogli il clitoride tolsi la mano. Lei ebbe un ultimo sussulto e, senza tirare su gli occhiali, mi donò un meraviglioso sorriso.
Vendetta era stata compiuta. Giustizia era stata resa. Potevo tornare libero.
P.S. La storia è chiaramente inventata, ma i protagonisti e la situazione (l’uomo grasso con la birra che si mette seduto e la ragazza che rimane in piedi), sono ispirati a due persone identiche ai protagonisti, incontrate a luglio in un’isola del sud mentre insieme a mia moglie raggiungevo la spiaggia con l’autobus.
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14 years ago
admin, 75
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Il culo di laura
Vado di getto...
un conto è leggere racconti, guardare foto audaci e commentarle in maniera più o meno colorita, senza sapere chi ha fatto cosa dove e quando, e un altro è vedere in diretta ciò che accade...
Il guaio della rete è questo l'attendibilità: tutto è espresso sotto forma di dati, non esistono regole né referenti, la definizione di una voce dell'enciclopedia Treccani viene porta con lo stesso valore di una stessa definizione presa da un blog qualsiasi e chiunque può dire ciò che vuole, il vangelo e la diceria che si mescolano, e tu non distingui più; insomma una vera e propria anarchia dell'informazione, verrebbe da dire a primo achitto, troppo comodo, ad una seconda analisi appare chiaro che...c'è troppa quantità, poca qualità.
Anche per il sesso in rete è così, sempre sotto forma di bit-dati i tabù si infrangono, tutto ciò che è piacere si mescola con una massa informe di fotocopie fotoritoccate di pagine di riviste porno-scandalistiche, ma quando dalla massa riesci a distinguere qualcosa di anche modesto, ma vero, trovi il valore aggiunto, la merce rara, cioè la verità.
Insomma non appena ti rendi conto, percepisci (!) che quella cosa esiste veramente, ha una personalità e un'identità ben distinta, tutta la massa svanisce....se poi ci metti che questa cosa non è piccola, ma grande...generosa...abbondante...una cosa tonda...sicuramente morbida al tatto...morbida alla palpata...una cosa come...
Il Culo di Laura
...allora tutto diventa molto più intrigante.
E' successo ieri, ho ritrovato Giorgio per caso, non lo sentivo da un po', e sinceramente i miei dubbi sulla veridicità della sua storia stavano cominciando a prendere forma e consistenza, e schiettamente glieli ho esternati sin da subito:
- "ma cazzo ti lascio il numero del cellulare, mi dici che mi chiami e non ti fai vivo?". si scusa,
- "impegni di lavoro" dice lui...sarà, però un'email poteva pure scriverla.
- "ci sentiamo al cell?" dico io
- "Hai la cam?" mi ribatte lui
- "no, adesso non ce l'ho, già te lo avevo detto, quando vuoi che ci vediamo in cam mi organizzo, tanto costerà 10 euro". ora dice che senza cam non si fa nulla, così ha la scusa per chiudere la questione pure con la ragione e buonanotte al secchio...
- "ci sentiamo al cell adesso e poi per la cam ci accordiamo, ok?" dico io
- "ok dammi il numero" mi fa lui
- "ma lei è lì? chiami subito?"
- "si"
gli do il numero e penso: ora sparisce come l'altra volta.
E invece no, chiama e io rispondo: è lui, dalla voce sembra cordiale, giovanile, un po' di ovvio imbarazzo, ma nulla di che, ci presentiamo glissando sul motivo della telefonata. Io incalzo: "Laura è lì? me la passi?"
lui acconsente e mi fa delle raccomandazioni "guarda che lei è timida, è in imbarazzo, insomma non è molto a suo agio in questo tipo di cose..."
tentenna un po', ma capisco subito cosa prova, la protegge, non vuole farla sentire sporca, non adesso, vuole che tutto accada piano e con più naturalezza possibile, è lui che conduce il gioco nella coppia, e io lo rassicuro: "stai tranquillo, è solo per un saluto"
me la passa...
- "Ciao" dice LEI
ah, allora esiste, e che bella voce, vocina, scambiamo due battute ma è fredda, timida, com'è timida... e imbarazzata, ovvio, io stempero subito "ma sai che sembri avere un accento settentrionale?" e lei "nono, sono meridionale doc"
e lo spero bene!!!
altre due chiacchiere, un saluto, e via.
ci ritroviamo in chat
chiedo se a Laura fossero piaciute le mie foto che avevo inviato a Giorgio in un nostro precedente incontro in chat. Lei dice di aver apprezzato, allora io le propongo di vederne altre, acconsente la signora, ma le pongo una condizione: voglio osservare in diretta in cam l'effetto che le fanno le mie foto, e visto che per ovvi motivi non si può ancora mostrare in viso le chiedo di scegliere tra altre due parti del corpo che secondo me meglio esprimono istintivamente le nostre emozioni: le mani e le labbra.
Ci sta, e sceglie le mani.
accende la cam e la vedo, è lei, riconosco le forme generose della donna che sulle foto postate sul forum si dava da fare....porta i capelli biondi, pantaloni aderenti, magliettina nera abbastanza aderente e con ampia scollatura sul seno, le faccio i complimenti per il seno, tanto per stuzzicare il suo imbarazzo, e lei tira su la magliettina :-)
Sta seduta su un lettino di fronte la cam, gambe accavallate e mani una sull'altra sopra il ginocchio. Le chiedo di metterle sul tavolo, vicino la cam, le voglio vedere. Gli occhi saranno pure lo specchio dell'anima, ma anche le mani dicono parecchio. La definizione della cam non è il massimo ma si riconoscono delle mani semplici, affusolate, chiare, faccio notare che porta le unghie corte: "è una casalinga" ribatte Giorgio. Si, casaling...A, penso io.
Non so a voi ma a me più sono semplici le donne, meno se la tirano, e più mi arrapano da morire, non mi sono mai soffermato a capirne il motivo, forse perchè quell'apparente timidezza è in realtà un velato invito ad osare, o forse perchè sanno di terreno ancora inesplorato, che poi in quanto ad inesplorazioni non era il caso di Laura...
Mando la prima foto, bella grande, così possono zoomare a dovere, è del mio 'dettaglio anatomico principale', con un po' di contesto, non ho un fisicaccio, ma sto bene, sono asciutto, ma a quanto pare per il momento ai due coniugi interessa più vedere i miei 'gioielli'.
Lei muove nervosamente le mani, è impaziente, ma quando la guarda gradisce, lo vedo; e Giorgio ci tiene a mostrarmi anche le labbra di Laura che si schiudono appena in un sorriso accennato.
Che maiale Giorgio, me la vuole proprio offrire, lo sento e quindi ci gioco.
- "sai Giorgio, non so se questa è proprio la stessa donna delle foto, le forme sono quelle, maaa... non ne sono proprio convinto"
- "E io che ci posso fare?" ribatte lui quasi contrariato.
- "Bhé, la parte del corpo femminile che prediligo in assoluto è il sedere, e il mio sedere di donna preferito è quello abbondante, anche a voler essere modesto io credo di avere un certo occhio e di essere anche piuttosto fisionomista, e sono sicuro che se adesso vedessi il sedere di Laura lo riconoscerei da quello delle foto, del resto come ricorderai, ho azzeccato subito la taglia della vita di Laura, una 46; piuttosto...glielo hai detto?"
Giorgio scrive solo un "eh eh" ma mi sembra di vederlo mentre se la ride sotto i baffi. Fa alzare Laura, la fa posizionare bene di spalle di fronte la cam, la fa chinare leggermente in avanti, e si vede questo bel sedere, questo bel culo grande, tutto racchiuso dentro i suoi pantaloni attillati, i passanti che cingono la vita stretta, che accentuano le curve e sembrano dire "stringimi".
E' solo un bel culo in cam, staranno pensando tanti, no, è un favoloso culone di una calda calabrese di nome Laura. Stringo le mani a pugno, lo voglio!
Oso di più:
- "Giorgio questa posizione non va bene, nelle foto lei era messa in un altro modo..." e anche senza aver guardato quelle foto in tanti avrete capito a che posizione alludevo.
Giorgio mi avverte "Aspetta, guarda che Laura non gradisce il sesso virtuale, non la eccita"... Giorgio è molto chiaro, vuole riportare l'attenzione sulle regole, mi sta indicando il limite del suo 'terreno', ma io quel limite ora voglio spostarlo un po', e so benissimo che il sangue che sta pompando dentro le vene del suo cazzo in questo momento è sospinto da una sola parola: CORNUTO! quindi è inutile che ti metti a recitare la parte dell'uomo di casa e fai come ti dico, saprò io quando fermarmi.
La fa mettere in ginocchio sul lettino di fronte la cam, a quattro zampe, i piedi fuori dal bordo, il culo ben visibile.
- "Falle abbassare la testa davanti e falla scendere con il culo fino a farlo toccare con i talloni dei piedi". Esegue Giorgio, ed esegue Laura, e quel bel culo abbondante comincia piano a deformarsi magicamente nella migliore posizione dell'offerta, si comprime, si schiaccia, si gonfia ai lati e diventa tutto più pieno! e non è difficile sapere che sotto quel pantalone quelle due belle chiappe si stanno schiudendo. Giorgio glielo tocca con i polpastrelli della mano, come si fa quando si mostra e si descrive qualcosa a qualcun altro, una cosa propria, come una merce offerta in vendita, sembra quasi dire "lo vedi che bel culo che ha mia moglie?" Eh si è proprio un bel culone. Lo riconosco, è proprio il suo.
Laura si risiede sul lettino accavallando le gambe e io le rinnovo i complimenti "Brava Laura, hai proprio un gran bel culone lo sai? e per colpa tua adesso il cazzo mi sta scoppiando dentro i pantaloni. Sai che rumore ti rimarrà impresso il giorno che ci vedremo?" la stuzzico ancora. Dice di no, ma è curiosa.
- "Il rumore della mia cappella dura, e sai dove lo sentirai vero? indicamelo con la mano, dove lo sentirai Laura?" si piega leggermente su un fianco e si porta una mano sulla gamba sollevata, e si da una pacca tra la coscia e la chiappa. Si che lo sai, brava.
Dopo qualche secondo Giorgio sembra riprendersi dal trasporto "E' tardi, tra un po' dobbiamo andare, dobbiamo spegnere la cam". Acconsento, lascio che spenga la cam, ma chiedo che Laura parli un po' in chat con me, e lui me la passa.
- "Allora Laura, ti è piaciuto il mio cazzo? gradisci le dimensioni?"
- "...bisogna vedere come si sa usare"
Ah, le donne semplici, poca scena e passano per quelle che si eccitano con poco, ma già da queste piccole cose si capisce che...zitte zitte, ma la sanno lunga.
"Ti va di vederlo ancora Laura? se lo vuoi vedere devi pagare un piccolo pegno" ma quale piccolo pegno, mi vedo offrire di nuovo la cam: me la ritrovo seduta davanti al pc con la maglietta sollevata fino all'altezza delle ascelle, e il suo seno costretto nel reggiseno nero.
Faccio appena in tempo a complimentarmi per la soave visione che da sola si tira fuori i seni, uno alla volta. Li ricordavo dalle foto: una 4a dolcemente cadente di donna che ha partorito e allattato, due aureole ampie e scure e capezzoli appena pronunciati.
Le mando un'altra foto dove si vede bene la mia cappella in primo piano, è abbastanza grossa, piena, scolpita, dura, luccicante, succosa...alle donne piace vederla pulsare e gonfiare. Apre la foto, zooma un po' e si morde il labbro inferiore...porca.
- "Dobbiamo andare" mi dice
- "Prima dì a tuo marito di metterti di nuovo a pecora sul lettino, come prima, ma stavolta con il culo scoperto"
Si alza piano, e si mette come prima, mentre è a quattro zampe si abbazza i pantaloni elasticizzati, e con solo un perizoma nero indosso, che per buona parte le scompare tra le chiappe, mi appare davanti questo bel mappamondo, si stira bene in avanti, si mette bene a pecora, oramai ha capito cosa mi piace, cosa voglio da lei.
- "Giorgio scostale il perizoma e mostrami il buco" mmmm esegue Giorgio, che bravo cornutello che si è scelto Laura, fa tutto come gli dico, prende il perizoma con le dita in mezzo al solco e lo scosta di lato su una chiappa, tiene la cam a mano e la avvicina verso il buco.
A questo punto non ci sono più parole, sento solo il mio cazzo pulsare duro, cerco di darmi un po' di piacere ma non voglio toccarlo, reprimo la carne, me lo strizzo dentro i pantaloni mentre guardo ancora quel capolavoro di giunonica femminilità.
Devono andare, ma in ogni caso mi fermo. Arrivati a questo punto, tutto ciò che potrebbe accadere in più sarebbe troppo gratuito e virtuale, e soprattutto toglierebbe a tutti l'importante sapore della sorpresa e della prima volta.
Si riordina Laura, si alza in piedi di fronte la cam e mentre ci salutiamo si pastrugna le tette ancora di fuori, vedo il suo pancino che si deforma al suo respiro, riesco a percepire i suoi sospiri da QUI!!!, figuriamoci cosa ti faccio appena ti prendo mmmmmmmmm..
Giorgio mi chiede una cortesia, gradirebbe ricevere qualche commento su tutto quello che è successo, una riflessione, un racconto;
ok, vado di getto...
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14 years ago
admin, 75
online -
Le scarpe strette - resoconto di un sogno
File interminabili di macchine, che viste dall'alto - qualora qualcuno mai le avesse viste -
sarebbero sembrate colonne ordinate di formiche. Infine, laggiù in fondo e quasi
indistinguibile, s'intravvedeva la barriera metallica dei caselli autostradali.
Un cartello grande e verde sulla sinistra indicava: "ALT - Stazione a 1000 metri".
Tu eri la, seduta alla guida della tua macchina, un pò annoiata e un pò infastidita per
quell'attesa che ti costringeva lontano da casa e dalle tue bambine. Avevi indossato
delle scarpe bianche, col tacco, un pò accollate, sotto una gonna di cotone leggero ed una camicetta a righe.
Faceva caldo.
Non era stata una grande idea, dopotutto, indossare quelle scarpe: giornate calde e afose come quella se ne erano già avute, e quelle scarpe - per quanto belle - erano maledettamente
strette ed ora ti facevano un dannato male ai piedi. Nemmeno la musica che usciva a fiotti allegri
e variopinti dal tuo stereo riusciva a distrarti. Incominci a carezzarti le gambe con una mano, nel
tentativo di lenire il dolore, quando il telefono scquilla. "Ciao, dove sei ?" - chiede una voce apparentemente lontana.
Sorridi, la mano istintivamente sul seno: è lui, c'è, e anche se non lo vedi è lì da qualche parte.....
Gli racconti della coda, delle scarpe..... lui ride.......
Accade tutto in un attimo: un attimo di distrazione, e il giogo finora subito e
accettato di frizione-acceleratore-freno sfugge al tuo controllo. Cerchi di frenare, ma urti
quello davanti.
Cazzo! Senti il rumore del vetro che si infrange e va a terra in tanti piccolissimi pezzi.
Il fanalino del tuo compagno di coda è andato. E ora ? Maledette scarpe strette!
Tu sei lì che mi guardi, ancora in procinto di scendere dal tuo posto di guida,
la mano sinistra a tenere lo sportello semiaperto, l'altra ancora stringe il telefonino, mentre un
piede è già fuori,
sull'asfalto bagnato. Mi guardi divertita e meravigliata mentre sono al tuo fianco, inginocchiato
tra quei cocci di vetro, al buio. Da quella posizione posso intravvedere i tui slip,
bianchi anch'essi, tra le gambe lisce e chiare. Infilo una mano, mentre con l'altra incomincio a
carezzarti la cavigliaed a slacciarti una scarpa. Tu ti giri un pò più verso di me, aprendoti un altro
poco. Ora posso raggiungerti con la punta delle dita e sentire il caldo dell tuo ventre. Faccio
leva con il medio e l'indice sotto i tuoi slip e tiro verso di me, sfilandoteli piano.....
Tu inarchi un poco la schiena, ti sollevi e lasci che sfilino via, tra i tuoi piedi ancora prigionieri
delle scarpe strette.
Con un rapido movimento di gambe lasci che gli slip finiscano a terra, a mezza via tra il pedale della frizione e me. La scarpa sinistra è finalmente sciolta e posso sfilarla: carezzandoti il piede a due mani me lo porto alle labbra e lo bacio. Non hai le calze, e profumi d'erba bagnata.
Seguo un percorso preciso, fatto di tanti piccoli baci che si susseguono l'un l'altro come una col
onna di formiche che partendo dall'alluce sale su su, sempre più su seguendo la linea del polpaccio fino all'orlo della tua gonna, eppoi ancora tra le pieghe di questa, tra le tue cosce....
Tu dici qualcosa che non capisco, il telefonino ti cade di mano e finisce vicino agli slip, e mentre la fila di baci procede inesorabile verso il centro, tra le cosce, tu ti allarghi di più e mi spingi la testa con le mani.
Rimaniamo così a lungo: la tua gamba sinistra poggiata sulla mia schiena, il tirare nervoso del
le tue braccia sulla mia testa, il mio inesorabile susseguirsi di baci che ora con la mia lingua insinuo sempre più a fondo dentro
di te....... Ora hai un sussulto, poi un'altro, poi un'altro ancora. Ti sento più morbida e calda, e il profumo d'erba sembra dominare la notte.
Tu sai che non può finire così; entrambi sappiamo e vogliamo di più, ma le macchine tutt'attorno sono sparite,il casello è libero, e bisogna tornare a casa....
Mentre mi alzo e ti guardo negli occhi, mi tocchi fugacemente tra le gambe. Il d
esiderio è fortissimo: vorrei prenderti lì, adagiarti sul cofano, farti sentire quanto ci sono e sentire ancora una volta la dolcezza di fiore del tuo ventre, stavolta mentre si apre sotto i colpi decisi dati dai miei fianchi....
Mi guardi con un'aria da birba, sfili veloce la scarpa che ti è rimasta al piede , posandola tra le mie mani e, con movimenti veloci ed un colpo di gas sei già via, lontano, in prossimità del case
llo costellato di semafori verdi.
Resto in piedi, le spalle al fanalino spaccato, le tue scarpe tra le mie mani. E' una notte bellissima, calda e stellata, dominata dal profumo dell'erba.
Ed io sono felice, perchè mi sento tutt'uno con essa, e in essa sento te.
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14 years ago
goutline, 44
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